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nuova serie - anno XXVII - n. 1 - gennaio - aprile 2011 - piazza san domenico, n.

5 - 09127 cagliari

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


ROSARIO PERPETUO
IL BOLLETTINO DEL

1
IL BOLLETTINO DEL Anno XXVII
ROSARIO PERPETUO gennaio aprile 2011
IN SARDEGNA quadrimestrale
di collegamento dei gruppi
dell’Ass. Rosario Perpetuo
Supplemento a
“DOMENICANI”
autoriz. Tribunale di Firenze
del 4 Gennaio 1967 - n. 1800 Regina del Santo Rosario
venerata in san Domenico
Nuova serie - Anno XXVII di Cagliari

Sommario
gennaio - aprile 2011 (statua in legno - sec. XV)

c /c postale n. 15 38 10 98
intestato a: Bollettino del
Rosario Perpetuo - Convento 3 Lettera del direttore alle zelatrici.
S. Domenico - 09127 Cagliari p. eugenio zabatta.

Direzione & Redazione: 5 Il Rosario espressione… del culto a Maria.


P. Eugenio Zabatta o.p. G. D.
Collaborano: 8 La recita del Rosario, arma vincente nelle
P. Christian Steiner o.p. nostre mani.
Paolo Macis. p. eugenio zabatta op.
10 Il rosario nella mia vita
piazza San Domenico, n. 5 Sr Maria.
09127 CAGLIARI 12 L’esperienza di Maria nei misteri…
Tel. 070 65 42 98 marianus.
Cell. 339 18 22 685 16 La fuga in Egitto.
e.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it R.F.
18 La mia corona del Rosario.
Con approvazione Ecclesiastica
e dell’Ordine Domenicano.
p. eugenio zabatta op.
21 Per la diffusione di una pratica viva del
santo Rosario.
la redazione.

24 Nella Casa del Padre.


28 Le nuove iscritte.
29 Testimonianze varie.
32 Il Rosario Vivente.
A cura della redazione.

Copertina: Raffaello. Madonna e Bambino Gesù.

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Lettera alle gentili zelatrici e iscritte al Rosario Perpetuo

L’Ora di Guardia, ora di grazie!


Un periodo annuale sempre “forte” È questo il mistero che è al centro
quello che stiamo vivendo, accompa- della preghiera del Rosario. Recitarlo
gnato da molte emozioni. Un anno va e bene è il proposito e l’impegno di tut-
un anno viene, con i loro segni di “gio- ti noi. Non dobbiamo stancarci di in-
ie e dolori, fatiche e speranze”. coraggiare a partecipare più numerosi
Tanto è stato, forse, ciò che abbiamo possibile all’Ora di Guardia. Quando
realizzato nell’anno che passa e mol- facciamo l’Ora diamo la nostra testimo-
to dovremo sapere compiere nell’anno nianza di fede alla Madonna e sappia-
nuovo. Gli auguri non fatti mancare ai mo che è quella l’occasione nella quale
nostri cari e ai nostri amici, in queste riceviamo “abbondanza di grazia dalle
festività annuali, sono stati certamen- sue stesse mani”. È particolarmente du-
te ricchi di speranza, accompagnati rante la recita del Rosario che possiamo
com’erano da tanto affetto e caratteriz- sperimentare la presenza della Madon-
zati da schietta sincerità. na nella nostra vita, una presenza vera-
Non sono stati auguri di sole paro- mente tenera ed efficace.
le! Possiamo farne certe le persone alle La Santa Madre di Dio, infatti, svol-
quali glieli abbiamo fatti perché nessu- ge nei nostri confronti la missione affi-
no di noi ha mancato nello stesso tem- datale da Gesù sulla croce proprio con
po di pregare per loro. Il “bene” che il Rosario che ci offre. Con il Rosario,
abbiamo augurato è stato chiesto al Si- perciò, preghiamo sicuri.
gnore fonte di ogni bene e alla Madon-
na che è sempre pronta a manifestarci Ho ricevuto molti segni di gradi-
concretamente la sua tenerezza e pre- mento e di stima per l’ultimo bollettino
mura materne. che era tutto sul Rosario. Spero che an-
Nelle festività natalizie, appena ce- che questo che ricevete, all’inizio del
lebrate, abbiamo messo in evidenza la nuovo anno 2011, vi torni utile e gra-
Sua divina maternità contemplando il dito assieme ai miei saluti e auguri che
mistero dell’Incarnazione del Figlio di estendo alle vostre famiglie.
Dio in lei che è associata a lui con vin- Che la Madonna ci benedica tutti!
colo indissolubile. (p. eugenio zabatta op.).

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«È apparsa in più vivida luce
l’indole evangelica del Rosario,
in quanto:
- dal Vangelo essa trae la
enunciazione dei misteri e le
principali formule;
- al Vangelo s’ispira per sug-
gerire, movendo dal gioioso sa-
luto dell’Angelo e dal religioso
assenso della Vergine, l’atteg-
giamento con cui il fedele deve
recitarlo;
- e del Vangelo ripropone,
nel susseguirsi armonioso del-
le Ave Maria, un mistero fon-
damentale – l’Incarnazione del
Verbo – completato dal movi-
mento decisivo dell’Annuncio
fatto a Maria.
- Preghiera evangelica è,
dunque, il Rosario, come oggi
“Alma Mater Europae” più che nel passato amano defi-
Nostra Signora d’Europa. nirlo i pastori e gli studiosi».
Joaquin de Angulo ridipinse da un’antica tavola (PAOLO VI, Il culto della
del 1502 a Gibilterra. Vergine Maria, 44).

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MEDITAZIONE PER IL NATALE DEL SIGNORE

Il Rosario
l’espressione più popolare ed universale
del culto a Maria
Tra le definizioni che indicano tutta il Rosario, e si trova a suo agio nel reci-
la ricchezza teologica di questa singo- tarlo, è un contemplativo o certamente
lare preghiera ne richiamo due: «Sal- si trova sulla via per diventarlo.
terio dei poveri» e «Sintesi di tutto il
Vangelo»1. Quest’ultima espressione, Il Rosario può ben dirsi un’eccellen-
forse la più pregnante di significato, è te scuola di contemplazione per chi lo
quella che meglio ne sottolinea la di- recita con fede e attenzione. I vari mi-
mensione fondamentale che è quella steri che si snodano non sono altro che
biblica. la ripresentazione affettuosa e commo-
Anche le stesse preghiere che com- vente dei momenti principali della vi-
pongono il Rosario sono tratte dal Van- ta del Salvatore. Già il saluto angelico,
gelo e seguono l’alveo principale delle quello che reca l’annuncio dell’Incar-
orazioni che risalgono ai primi secoli nazione: «Ave, Maria, piena di grazia,
della devozione cristiana: il Padre no- il Signore è con te» (Lc 1,28), riempie
stro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre, di stupore. Il Signore sceglie una cre-
dossologia antica e semplice. atura come sua dimora e tabernacolo
Da questa preghiera evangelica, o per essere il «Dio con noi» - l’Emma-
biblica, che è il Rosario, scaturisce una nuele, secondo l’espressione ebraica -,
prima conseguenza che diventa così il per piantare la sua tenda in mezzo alle
sostegno della spiritualità del Rosario: tende degli uomini (cf Gv 1,14).
una preghiera fondata essenzialmente Basterebbe che la contemplazione
nella contemplazione! Sta tutta qui la si fermasse qui, e ne penetrasse tutta la
sua bellezza e insieme la sua difficoltà. portata di significato, per divenire pre-
Quello che ad un’anima distratta appa- ghiera mistica e trasformante! Questa
re monotona ripetizione è, per un’altra, presenza del Figlio di Dio nella storia
luogo privilegiato per una preghiera dell’uomo è resa possibile dalla dispo-
contemplativa. Si può dire che chi ama nibilità che la Vergine Maria esprime

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con le parole: «Sia fatto in me secondo ria della salvezza, cioè: la riattualizza-
la tua parola» (Lc 1,38). zione dei misteri della vita di Gesù: la
Nella preghiera del Rosario si rin- sua nascita, la sua giovinezza, la con-
nova questo dialogo stupendo e inef- clusione della sua vita pubblica nella
fabile: Gesù che chiede di incarnarsi passione, risurrezione e glorificazione
continuamente nel cuore dell’uomo e finale in cui egli coinvolge anche Maria
l’uomo che, usando le parole di quella come prototipo della Chiesa; una riat-
creatura tanto sublime, accetta che la tualizzazione inoltre della preghiera di
Parola, il Verbo, possa nuovamente in- Cristo al Padre (Padre nostro) e, alla fine
carnarsi nella propria vita. di ciascun mistero, la lode alla Trinità
Contemplazione amorosa, dunque, (Gloria)2».
dell’evento irrepetibile e fondamentale Attraverso la contemplazione ven-
della nostra salvezza, quello dell’Incar- gono, per così dire, riattualizzati nella
nazione del Figlio di Dio nel grembo di fede, sia i misteri della vita di Gesù, sia
una Vergine Madre. l’accondiscendenza della Vergine alla
volontà di Dio, sia la preghiera che il Fi-
Dal mistero fondamentale del Figlio glio rivolge al Padre suo. Talvolta si tro-
di Dio che si fa Uomo, prendono signi- va monotona e quindi difficile la ripeti-
ficato tutti gli altri misteri della nostra zione delle Ave Maria e forse è questa
salvezza. una delle cause dell’abbandono di tale
«Si tratta di una preghiera difficile, di preghiera. Invece, se ben compresa, es-
una preghiera che non gode un’ugua- sa ci pone in un autentico ritmo con-
le stima da parte di tutti. E, tuttavia, è templativo. Del resto non avviene così
l’unica devozione che, con la preghiera anche fra due persone che si vogliono
a Maria, intreccia tutto ciò che è sto- bene? Non si ripetono, forse, fino alla

FIRENZE. Galleria Uffizi. Lorenzo di Credi. L’Adorazione dei pastori.

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noia (apparente), sempre le stesse frasi
affettuose, quasi per meglio assaporarle
e comprenderle?
Senza questa contemplazione, no-
tava già Paolo VI, «il Rosario è corpo
senz’anima e la sua recita rischia di
diventare meccanica ripetizione di for-
mule» (MC 6,7).
La ripetizione, dunque, non solo fa-
cilita la contemplazione del mistero,
ma rientra nella natura stessa di questa
preghiera. Infatti «per sua natura la reci-
ta del Rosario esige un ritmo tranquillo
e quasi un indugio pensoso, che favo-
riscano nell’orante la meditazione dei
misteri della vita del Signore, visti attra-
verso il Cuore di Colei che al Signore fu
più vicina, e ne dischiudano le inson-
dabili ricchezze» (MC 47). tarlo; e del Vangelo ripropone, nel sus-
Contemplazione dei misteri della vi- seguirsi armonioso delle Ave Maria, un
ta di Gesù in comunione con Maria - mistero fondamentale – l’Incarnazione
«contemplazione che, per sua natura, del Verbo – completato dal movimento
conduce a pratica riflessione e suscita decisivo dell’Annuncio fatto a Maria.
stimolanti norme di vita»3 - qui è rac- Preghiera evangelica è, dunque, il
chiuso tutto il significato del Rosario. Rosario, come oggi più che nel passato
Tale forma di preghiera diviene in tal amano definirlo i pastori e gli studiosi»
modo scuola autentica di preghiera, e (Il culto della Vergine Maria, 44).
abilita alle varie espressioni dell’orazio- G.D.
ne: «È implorazione nella recita del Pa-
dre nostro; è lode lirica nel calmo flu-
ire delle Ave Maria; è contemplazione 1. L’espressione si trova nella Marialis
nello scandire dei misteri; è adorazione Cultus, 42 ed è ripresa dall’Enc. Philippinas
Insulas di Pio XII, indirizzata all’Arcivesco-
nella dossologia finale del Gloria» (MC
vo di Manila del 1946.
50). 2. J. RATZINGER – U. von BALTHASAR,
Maria Chiesa nascente, Ed. Paoline, Roma
«È apparsa in più vivida luce l’indo- 1981, p. 65.
le evangelica del Rosario, in quanto dal 3. Mc 49. Ecco quanto Giovanni XXIII,
Vangelo essa trae l’enunciazione dei che anche da Papa recitava il Rosario intero
misteri e le principali formule; ogni giorno, annotava nel suo Diario spiri-
al Vangelo s’ispira per suggerire, mo- tuale: «Oh! Che gioia presentarmi innanzi
vendo dal gioioso saluto dell’Angelo e a Maria con la mia fragrante corona! Sarà
dal religioso assenso della Vergine, l’at- questo il mio passaporto migliore” (da “Il
Giornale dell’anima, Ed. di Storia e lettera-
teggiamento con cui il fedele deve reci-
tura, Roma (5)1967, p. 209.

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LA RECITA
DEL ROSARIO
arma vincente
nelle nostre mani

È nei sacramenti che il cristiano vie-


ne assimilato sempre più a Cristo. Ma
per vivere come Cristo è necessario che
il cristiano abbia sempre davanti agli
occhi i Misteri della sua vita. La Chiesa
glieli propone uno ad uno durante l’An-
no liturgico. Ma oltre a ciò è spiritual-
mente efficace meditarli “insieme”, in
modo unitario1.
Questo modo è possibile attraverso
il Rosario. La contemplazione dei mi-
steri di Gesù, che ci rapportano alla sua
venuta nel mondo, alla sua rivelazione
e alla sua passione-morte-risurrezione,
viene fatta sulla trama della ripetizione
vocale dell’Ave Maria. Pregano le lab-
bra, il cuore è riconoscente, la mente
intenta alle verità di fede: tutto l’uomo
entra in comunicazione con Dio.
Non è possibile comunque meditare
i misteri della vita di Cristo senza incon-
trare Maria. Quale Madre, infatti, Maria
è sempre unita al suo Figlio Gesù.
E il santo Rosario è un mezzo sem-
plice e sicuro per tenere presente al
proprio spirito i misteri di Gesù e di
Maria, perché essi siano luce per la no-
stra vita.

1 Marialis Cultus (MC), n. 48. «Anche se


su piani essenzialmente diversi, l’anamnesi
della Liturgia e la memoria contemplativa
del rosario hanno per oggetto i medesimi
eventi salvifici compiuti da Cristo» (ivi).

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È anche più facile andare a Gesù at- San Domenico con il Rosario vinse gli
traverso la sua Mamma, perché «lei uni- errori degli eretici e riaccese nei cuo-
ta in modo ineffabile al Signore, occupa ri il fervore verso una religiosità pura e
dopo Cristo il posto più alto e il più vici- fedele al Papa. In tutti i tempi difficili i
no a noi». Per questo è la nostra Media- Papi, da Leone XIII al Papa Benedetto
trice di ogni grazia: possiamo, dunque, XVI, hanno sempre, quasi a gara, esor-
contare su di lei. Con il S. Rosario vo- tato i fedeli a recitare il S. Rosario per
gliamo proprio usufruire di questo suo vincere i nemici della fede e trionfare
ruolo di nostra Avvocata presso Gesù e sul male. Tante persone hanno trovato
di Madre di misericordia, che soccorre nel Rosario l’arma per superare le lo-
i suoi figli peccatori, ancora erranti in ro difficoltà, ma soprattutto molti soffe-
questa “valle di lacrime”. renti, recitando e meditando il Rosario,
Come già a Lourdes, la Madonna hanno saputo sopportare eroicamente
apparsa a Fatima, dove si è presenta- ogni sofferenza fisica e morale.
ta come Regina del Rosario, ha invita- Durante il nostro pellegrinaggio su
to tutti alla preghiera e alla penitenza. questa terra, rimaniamo sempre fede-
Ugualmente a Medjugorje ci invita a li alla recita del Rosario che ci sarà di
tenere sempre tra le mani la corona del sostegno e di conforto e ci farà sempre
Rosario con il quale apriamo a lei il no- più cari a Maria, che invochiamo no-
stro cuore. stra Avvocata e Madre di Misericordia,
Dopo il Crocifisso, la corona del Ro- adesso e nell’ora della nostra morte.
sario è l’oggetto sacro più diffuso nel Infatti «con il Rosario attingiamo ab-
mondo cattolico. Molte volte nella sto- bondanza di grazia, quasi ricevendola
ria, con la corona del Rosario sono stati dalle mani stesse della Madre del Re-
respinti i nemici di Dio e della Chiesa. dentore” (RVM 1). (P. E Z, op.).

Angeli Osannanti
GLORIA!
Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 9
Il
Rosario
nella mia
vita
«Che fare quando non si ha nulla da
fare?» Questo è il titolo di un libro, del-
la biblioteca dei miei genitori, che ri-
porta migliaia e migliaia di idee per oc-
cupare i giorni di pioggia o di influen-
za: una miniera di giochi e perditempo
per i ragazzi che “si annoiano”! Ebbe-
ne! La recita del Rosario può essere una
di quelle idee?

È la preghiera che si fa quando non


si ha null’altro da fare (siamo onesti, è
la verità), oppure quella di chi non sa
o non può più pregare… chi si addor-
menta o chi non si addormenta durante
le lunghe ore, si trovano uniti nella stes-
sa preghiera. E se il Rosario fosse vera-
mente una miniera, un tesoro di risorse
come il mio libro: “Che fare…”?

È questo ciò che la Lettera apostolica


di Giovanni Paolo II sul Rosario ci invita
a riscoprire. La rivista o il bollettino che
avete in mano vi permette senza dubbio
San Giuseppe, padre putativo di Gesù
e sposo della beata Vergine Maria. di trovare questa precisa risorsa, questo
Il Vangelo lo presenta come una tesoro, con la meditazione dei Misteri
figura fondamentale nel disegno di della Vita di Cristo con Maria.
amore del Padre, con un compito Il Rosario è una preghiera che si in-
di «segno» privilegiato della serisce e si adatta negli spazi vuoti del-
paternità di Dio. la mia vita quotidiana, e nella sua pro-

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fonda umiltà si pone anche all’ultimo Un po’ alla volta, Dio si avvale an-
posto nella nostra agenda tirannica: la che di questa mia abitudine dell’ultimo
decina dinanzi al fuoco o facendo il posto che dò alla preghiera e degli in-
turno alla cassa del mercato, aspettan- tervalli della mia giornata per mostrar-
do il tram o in viaggio in treno, la medi- mi il giusto posto che Egli vorrebbe da
tazione nei grandi giorni di pellegrinag- me: là in quella occasione, in questo
gio o durante la semplice passeggiata servizio da fare, nel sorriso da rivolgere
ritmata da una recita appena sussurrata nonostante la stanchezza, e durante la
e tranquilla. preghiera di questa sera quando speri-
menterò di essere pienamente presente
È in questa preghiera che il Signore a Lui.
mi fa scoprire, poco a poco, la verità Dio mi insegna così la confidenza e
della Sua Incarnazione: «E il Verbo si è la speranza: quanti siamo ad aver fatto
fatto Uomo, ed ha abitato tra noi». esperienza della preghiera di supplica
Come meravigliarsi, allora, di in- durante una grande angoscia sgranando
contrarLo, con l’intercessione di Sua una corona del rosario diventata la sola
Madre, nelle più piccole azioni della tavola di salvezza davanti al pericolo,
nostra vita? Il Rosario mi insegna sia la la sofferenza, l’incidente, la morte?
pazienza che la fiducia ponendosi tra In breve, il Rosario, questa preghie-
la verità dell’Incarnazione e la contin- ra, può essere il filo conduttore che aiu-
genza della mia vita di persona troppo ta noi, gente sopraffatta dalla moderni-
impegnata: la pazienza della vita a Na- tà, a «pregare la nostra vita e vivere la
zareth, con la pialla del falegname, e nostra preghiera» per tutta la lunghezza
la pazienza nella fila d’attesa o dietro della nostra giornata.
l’automatico si rassomigliano. (Sr Maria).

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L’ESPERIENZA DI MARIA
nei misteri della gioia

Il vero amore non solo ci fa


pronti a soffrire per le persone
che amiamo, ma ci rende più arditi
nel cercare di sapere che cosa
la persona amata ha provato
in determinate situazioni in cui
è venuta a trovarsi.

È proprio l’amore verso Gesù


che ci fa dire: ma quale dolore
avrà sentito sotto la flagellazione
o mentre era crocifisso?
Oppure, che cosa avrà provato
Maria alla nascita di Gesù oppure
quando si è smarrito?

Tutti i santi hanno desiderato


non solo conoscere, ma anche Uno degli aspetti più attraenti della
provare un dolore simile personalità religiosa di Maria è il suo la-
a quello di Gesù e spesso sono vorìo interiore di meditazione: «Maria,
stati esauditi, per esempio, da parte sua, custodiva tutte queste co-
anche con le stimmate. se e vi rifletteva in cuor suo» (Lc 2,19).
Anche Maria è stata pellegrina nella
Uguale partecipazione alle fede, una fede che “cresceva” nel tem-
sofferenze o ai “sentimenti che po anche a prezzo di incomprensioni e
furono in Cristo” dovremmo di oscurità.
cercare di rivivere, sperimenta- Attraverso eventi lieti o tristi, Dio ri-
re nell’animo quando meditiamo vela a lei il suo Volto misterioso e il suo
i Misteri del santo Rosario. progetto di salvezza dell’umanità.

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Nel Mistero
dell’annunciazione (Lc 1,26-38).

Nell’annunciazione Maria sperimen-


ta il Dio del dialogo, che la coinvolge a
collaborare alla nascita del Salvatore,
nonostante o piuttosto a motivo della
sua umile condizione sociale e spiritua-
le (Lc 1,48). È un “Dio che promuove”
perché la toglie dalla vita privata con i
suoi personali progetti per inserirla nel
Suo progetto di salvezza del mondo.
Maria si vede trattata da Dio come per-
sona libera da cui attende una risposta
responsabile e non come un semplice
strumento passivo. Lo Spirito Santo è il
“vento impetuoso” che sconvolge il suo
proposito di vita che includeva la vergi-
nità come consacrazione a Dio, ma non
includeva la maternità (Lc 1,34). Dio è
perciò l’Onnipotente e l’operatore di Nel Mistero
prodigi, Colui che va oltre la nostra fan- della visita ad Elisabetta.
tasia, che “fa cose grandi” perché “a Lui
tutto è possibile”. ••• Il saluto della cugina Elisabetta, che
abita ad Ain Karem ed è lieta per la vi-
sita di Maria, fa riferimento proprio al-
le grandi cose che Dio ha compiuto in
Lei. Il Signore sa mettere insieme umiltà
e grandezza, verginità e maternità.
Maria è per Elisabetta già “la Madre
del mio Signore”, Colei che è grande
perché “ha creduto nell’adempimento
delle parole di Dio, comunicate a Lei
per mezzo dell’angelo Gabriele”.
Unita al Magnificat di Maria che lo-
da il Signore, Elisabetta rileva “l’opera
dell’Incarnazione redentrice iniziata
nel grembo verginale della cugina e,
nello stesso tempo, si rende conto di
essere stata anche lei stessa privilegiata
dal Signore che l’ha scelta come madre
del Precursore e la riempie del divino
Santo Spirito. •••

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 13


Nel Mistero
della nascita di Gesù.
Il “capolavoro” di Dio è l’incarna-
zione del Figlio nel grembo verginale
di Maria (RVM 33). Quando “lo dà alla
luce nella grotta di Betlemme, anche i
suoi occhi di carne si portano tenera-
mente sul volto del Figlio. Uno sguar-
do ricco di adorante stupore che non si
staccherà più da Lui (RVM 11).
Nel suo cammino di fede Maria cu-
stodirà e le si riveleranno sempre più
chiaramente ed in dimensioni inedite,
questi lineamenti del volto di Dio.
Così alla nascita del Salvatore a Bet-
lemme nella solitudine e povertà estre-
ma, Maria avrà avuto l’esperienza di
Dio ancora più inaspettata e misteriosa
fino ad apparire contraddittorio. colui che sarà “grande”, non mostrare
Ella vede il Figlio dell’Altissimo co- nessun segno della sua futura grandez-
me un povero bambino giacere in fa- za. Non resta a Maria che adorare le vie
sce nella mangiatoia di una stalla, il Re misteriose di Dio nel silenzio meditati-
d’Israele esposto al freddo e indifeso, vo del cuore (Lc 2,19). •••

Nel Mistero
della presentazione al Tempio.

È una seconda annunciazione quella


dell’anziano Simeone, uomo giusto, an-
nunciazione dal tono diverso da quella
dell’arcangelo Gabriele. L’angelo ave-
va annunziato un messia che «regnerà
per sempre sulla Casa di Giacobbe (Lc
1,33), Simeone invece mentre confer-
ma che Gesù sarà «gloria del popolo
d’Israele» allarga gli orizzonti preve-
dendo un Messia «luce per illuminare
le genti» (Lc 2,32).
Soprattutto il vecchio profeta tinge
di rosso-sangue il futuro del Messia e di
Maria: «Egli sarà un segno contraddetto
e attorno a Lui si faranno disegni mal-

14 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


vagi; la Madre sarà coinvolta nell’oppo-
sizione sofferta da Gesù e sperimente-
rà nel suo intimo la ferita come di una
spada» (cf Lc. 2,34-35). Per Maria Dio
continua ad apparire come il “Dio im-
prevedibile”, che realizza il Regno at-
traverso la sofferenza. •••

Nel Mistero
del ritrovamento di Gesù.

I lineamenti del volto del Dio, che si


rivela a Maria, assumono nuove dimen-
sioni nei vari episodi della vita di Gesù
ai quali lei, la Madre, è presente. So-
prattutto quando sperimenta i tre giorni
di angoscia per lo smarrimento del Fi-
glio, ma tuttavia conclusi nella gioia del
ritrovamento (Lc 2,41-50). Maria non
comprende tutto l’evento, ma conserva
tutto nel cuore e lo medita cercando di A questi fatti seguiranno per Maria
valutare tutto. E forse, solo dopo gli altri i lunghi anni a Nazareth con Gesù e
tre giorni della passione di Gesù che si Giuseppe, nel silenzio, o si direbbe nel-
concluderanno con la Sua resurrezio- la monotonia della quotidianità, ma in
ne, Ella capisce che Dio si è compor- pratica nel fecondo periodo dell’attesa
tato con Lei come il “Dio pedagogo, il della manifestazione del Figlio a tempo
Dio degli anticipi” che la prepara esi- opportuno, quando sarà la sua Ora, che
stenzialmente al futuro imprevedibile e Lei stessa affretterà a Cana di Galilea.
umanamente insopportabile. (marianus).

FIRENZE. S. M. Novella - S. Botticelli. La Natività.

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 15


FIRENZE. Museo di S. Marco:
Fuga in Egitto. (B. Angelico).

LA FUGA IN
“alzati, prendi il Bambino e sua Madre
e fuggi in Egitto” (Mt. 2,13).

EGITTO
Secondo il Vangelo di S. Matteo, do-
Un tutt’uno con il Mistero po la partenza dei Magi, «un angelo del
della Nascita del Salvatore, Signore apparve in sogno a Giuseppe e
nella grotta di Bethlem gli disse: “alzati, prendi con te il Bam-
dalla Vergine Maria, bino e sua madre e fuggi in Egitto, e
meditiamo anche resta là finché non ti avvertirò, perché
il particolare della “fuga in Erode sta cercando il Bambino per uc-
Egitto” sotto la minaccia ciderlo“» (Mt 2,13).
del re Erode. Il Figlio di Dio, che ha preso la no-
Quanti insegnamenti di sop- stra natura umana, è ancora bambino
portazione e coraggio pos- in tenera età, e già la malvagità degli
uomini si scaglia contro di lui.
siamo cogliere dalla piccola
Un giorno, ancora lontano, i suoi
famiglia di Nazareth perse- stessi concittadini di Nazareth, sdegnati
guitata ed esiliata! contro di lui a motivo della sua predica-
Insegnamenti che danno zione, si alzeranno, lo cacceranno fuori
tanta luce per affrontare i della città, conducendolo fin sul ciglio
nostri problemi familiari, so- del monte per gettarlo giù dal precipi-
ciali e spirituali. zio (cf Lc 4,28s). E a Gerusalemme il

16 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


potere politico e quello religioso si ac- stesso tempo, il Bambino che fugge e
corderanno per togliergli la vita. Ma, fin si salva per intervento divino, è segno
d’ora – appena nato - il progetto d’amo- della Provvidenza di Dio che non viene
re di Dio e il dono gratuito della salvez- meno alla sua fedeltà.
za si scontrano con l’incomprensione
umana. La evidente bontà di Dio, ina- «Morto Erode, un angelo del Signo-
spettata, fa sospetto. re apparve in sogno a Giuseppe in Egit-
to e gli disse: “Alzati, prendi con te il
Il Figlio di Dio, che ha preso sopra Bambino e sua madre e va’ nel paese
di Sé tutte le contraddizioni dell’uomo, d’Israele; perché sono morti coloro che
porta in sé stesso il peso, la fatica e la insidiavano la vita del Bambino”. Egli,
sofferenza di tante povere condizioni alzatosi, prese con sé il Bambino e sua
umane. Rivivono in lui gli esuli, i profu- madre, ed entrò nel paese d’Israele»
ghi, le vittime dell’odio e della guerra, i (Mt 2,19s).
bambini oggetto di violenza, di sfrutta- L’evangelista Matteo riferisce a pro-
mento e di sopraffazione. posito dell’infanzia di Gesù le stesse
Nel Bambino di Bethlem, costretto condizioni e le stesse situazioni affer-
a rinunciare alla propria casa, al pro- mate dall’Antico Testamento riguardo
prio paese, alla propria tranquillità, tro- a Mosè, chiamato a liberare il suo po-
viamo rispecchiato il pianto dei picco- polo (cf Es 4,19s). Gesù sarà il nuovo,
li senza genitori, senza patria, senza il il vero liberatore, chiamato a ripercor-
necessario per vivere. rere anche fisicamente l’itinerario che
Continua a risuonare nelle contrad- dall’Egitto, terra di schiavitù, porta alla
dizioni della nostra storia il lamento del terra promessa, alla terra della benedi-
profeta Geremia (31,15), che viene ri- zione di Dio. Come Mosè, e più anco-
preso proprio dall’episodio evangelico ra come Giosuè (di cui porta il nome),
della fuga, a proposito della strage degli il Salvatore sarà chiamato a “passare il
Innocenti, comandata dal re Erode: «Un Giordano”, e nelle acque del Giorda-
grido è stato udito in Rama, un pianto no sarà pienamente investito della sua
e un lamento grande; Rachele piange i missione salvifica (cf Mt 3,16-17), non
suoi figli e non vuole essere consolata, solo per il popolo eletto, ma per tutta
perché non sono più» (Mt 2,18). Nello l’umanità. (R.F.)

FIRENZE. Museo S. Marco.


Adorazione dei Re Magi.
(B. Angelico).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 17


LA MIA CORONA DEL ROSARIO
una croce e tanti grani oscuri

Una croce e tanti grani scuri che raccoglimento che assicura la presenza
scorro tra le mani è la mia corona del di Dio… «dove due o tre persone sono
Rosario… e mentre “accarezzo”, uno unite nel mio nome, ci sono io in mez-
per uno quei grani, il cuore prega. Un zo a loro» (Mt 18,20).
cuore sofferente il mio, ma riconoscen-
te, guidato com’è dalla mente applicata Anche senza pronunciare nessuna
alle verità della fede. preghiera, a volte, mi ritrovo a tenere
La corona è per me un “oggetto” semplicemente in mano la corona e sto
prezioso come lo è per coloro che san- a guardarla. Mi piace molto la descri-
no l’importanza della preghiera; per zione che si può leggere nella lettera
coloro che hanno potuto gustare una apostolica di Giovanni Paolo II sul Ro-
certa pace nella contemplazione dei sario: «La corona converge verso il Cro-
misteri della vita di Cristo. La corona cifisso… evoca l’incessante cammino
non è certo “un semplice strumento di della contemplazione… ricorda il vin-
conteggio per registrare il succedersi colo di comunione e di fraternità che
delle Ave Maria, ma quella ‘catena dol- tutti ci lega in Cristo» (n. 36). In quella
ce’ che scandisce l’avanzare della mia lettera viene abbinato spesso alla coro-
preghiera e che ‘ci pone in sintonia con na il senso del ‘cammino’: “uno stuo-
Maria’ e in definitiva con il Signore” (cf lo innumerevole di santi hanno trovato
RVM, 36). nel Rosario un’autentica via di santifi-
Vedere gruppi di persone che len- cazione”.
tamente lasciano trascorrere tra le di- Quei grani oscuri, appunto, lega-
ta quei grani scuri, è oggi abbastanza ti uno all’altro, misurano il passo, tra
raro, ma quella quieta, armoniosa e un’Ave Maria e l’altra, verso l’unione
ripetuta recita dell’Ave Maria rimane sempre più intima con il Signore.
sempre scena avvincente, che lascia Guardando la corona del Rosario,
pensosi. Il sommesso recitare della pre- che abbiamo tra le mani durante la me-
ghiera e la concordia degli animi che ditazione dei misteri, viene come con-
facilita conducono, infatti, ad un vero cesso anche a noi, a somiglianza di

18 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


quanto fece la Vergine quando Lo diede la che porta sempre con sé. C’è un par-
alla luce, “di portare teneramente sul ticolare che stupisce e che vorremmo
volto del Figlio i nostri occhi di carne” mettere qui in evidenza, perché può
(cf n.10). esserci di insegnamento. Nella dodi-
cesima apparizione, quel primo marzo
Sappiamo quanto spazio trova la 1858, si sa che Bernardetta, accompa-
corona del Rosario nel racconto che S. gnata anche da papà Soubirou, ha in
Bernardetta fa delle apparizioni della mano un’altra corona, quella dell’ami-
Madonna alla grotta di Massabieille. La ca malata. In quella occasione, la Si-
Madonna ha la sua grande corona e an- gnora le dice di usare il suo rosario, che
che Lei ne fa scorrere i grani tra le mani ha in tasca.
pur tenendo chiuse le labbra. Qual’era il motivo di questo invito?
Quanti piccoli ma piacevoli partico- Possiamo vagare su tante e varie suppo-
lari potremmo cogliere dalla relazione sizioni più o meno indovinate. La più
di Bernardetta a proposito della coro- semplice e comune considerazione che
na! La corona della Madonna - nota - è possiamo fare, comunque, è di avere
d’oro e ha i grani bianchi, grossi e di- sempre a portata di mano, la nostra co-
stanti gli uni dagli altri. Anche Bernar- rona del Rosario.
detta aveva la sua corona. Racconta:
«Allora mi venne l’idea di pregare. Misi
La corona serve, e molto, durante
la mano in tasca e presi la corona, che
la recita del Rosario. È richiesta, non
porto sempre con me…». Precisiamo:
foss’altro, per lucrare le numerose in-
Bernardetta prende la sua corona, quel-
dulgenze che sono connesse con la
pratica del Rosario. È bello, poi, pensa-
re che mentre con la lingua recitiamo le
“Ave Maria e la nostra mente è intenta a
“ricostruire” la scena suggerita dal mi-
stero, anche le nostre mani, impegnate
nel conto sui grani, stanno a indicare la
piena partecipazione di tutte le nostre
membra alla preghiera.
Non inutilmente a Lourdes, a Fatima
ed in altre apparizioni, la Madonna è
apparsa con la sua corona. La descri-
zione dei veggenti è sostanzialmente
concorde: «… porta al braccio un ro-
sario dai grani bianchi, legati da una
catenella d’oro lucente» (S. Bernardet-
ta). «… dalle mani congiunte all’altez-
za del petto, le pendeva un grazioso
rosario terminante in una croce d’oro»
(Veggenti di Fatima).
Quante ragazze oggi, si commenta,

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 19


potrebbero fare il gesto più istintivo e staccata dalla fronte per metterla nelle
naturale che fece Bernardetta quando nostre mani».
le apparve la Madonna: «misi le mani Portiamo sempre con noi la corona!
in tasca e tirai fuori la corona»? Oppure Portiamola come l’oggetto più prezio-
il gesto di Maria Goretti che fu trovata so. «È ben fatto a portare li Patri nostri
a terra, in una pozza di sangue, con la (la corona) addosso» leggiamo già nel
corona spezzata in pugno? “Trattato della Fraternita del Rosario” di
Quanto meravigliosa è pure la de- fr Michele di Lille del 1476.
scrizione del Manzoni, nei Promessi Portare la corona è una testimonian-
Sposi, quando parla del “rapimento” di za di fede e di devozione filiale nella
Lucia: … poi, tirata fuori la corona, co- Madonna; è un richiamo a ripetere le
minciò a dire il Rosario, con più fede preghiere più essenziali accompagnate
e con più affetto che non avesse ancor dalla meditazione sui misteri cristiani;
fatto in vita sua» (cap. 20); «Prese di portare la corona e recitarla ci fa cari
nuovo la sua corona e cominciò a dire a Maria Santissima; è un “segno” del-
il Rosario; e, di mano in mano che la la Sua protezione e quindi della nostra
preghiera usciva dal suo labbro treman- futura salvezza. «Non ci paia, dunque,
te, il cuore sentiva crescere una fiducia dura cosa, né vergogna a portare que-
indeterminata» (cap. 21). sto segno, ma piuttosto gloriamoci con
Paul Claudel, scrittore francese, da il salmista che dice: Signore fa che que-
credente e poeta amava dire: «La Re- sto segno mi sia in bene».
gina del cielo, la corona se l’è come P. Eugenio Zabatta op.

«Soffusa di letizia è la scena di Betlemme, in cui la nascita del Bimbo


divino, il Salvatore del mondo, è cantata dagli angeli e annunciata ai
pastori proprio come “una grande gioia”».

20 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


PER LA DIFFUSIONE DI
UNA PRATICA VIVA
DEL SANTO ROSARIO

Tra le preghiere del popolo Allo scopo di rendere più viva e frut-
cristiano merita particolare atten- tuosa la recita del Rosario indichiamo e
zione il santo Rosario. raccomandiamo – rispettosi dell’indole
Infatti i misteri del Rosario ci tradizionale della Corona mariana – di
conducono come per mano a inserire specialmente durante la recita
rivisitare le tappe più significative comunitaria del Rosario, dei brani del
della nostra salvezza eterna Vangelo connessi con i Misteri del Ro-
compiuta da Cristo. sario accompagnati da canti adatti e da
brevi pause di silenzio.
Recitare il Rosario significa, È evidente che la recita del Rosario
allora, sempre e dovunque, diviene più sentita, più solenne e più
rifarsi in tutto a Lui. estesa nel tempo, ma anche più istrut-
La preghiera mariana, il Rosario, tiva per quanti ne vogliono approfon-
diventa occasione, offerta a tutti, dire e gustare i tesori di “sapienza e di
di ripensare, riflettere, contempla- scienza nascosti in Cristo” (Col. 2,3), la
re le verità fondamentali della cui Persona divina “sostiene” il dramma
nostra fede cristiana. complesso dell’umana salvezza, rievo-
In questo “cammino orante” ci cato, nelle sue grandi linee, nella Coro-
accompagna Colei che è più vici- na mariana.
na a Gesù: la Vergine Maria. Anche il nostro libretto dell’«Ora di
Guardia» tiene conto di questa racco-
Avviene infatti che, mentre mandazione e perciò è bene che venga
preghiamo la Madonna e ci affi- usato durante l’Ora di Guardia fatta co-
diamo filialmente alla sua munitariamente.
materna intercessione, è Lei Tra le iniziative prese dai Frati Do-
che ci guida alla contemplazione menicani – i figli di S. Domenico, cu-
dei grandi “eventi” con cui Dio stodi e propagatori del Rosario – merita
ci ha salvati e di cui Lei è stata me- di segnalare e far conoscere le due se-
ravigliosa primizia. guenti Associazioni volute per la diffu-

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 21


sione della viva pratica del Rosario, a L’Associazione
cui tutti dobbiamo cercare di cooperare tra ragazzi e giovani
con fede e zelo:
del Rosario Vivente.
L’Associazione La nostra rivista, il “Bollettino del
del Rosario Perpetuo Rosario Perpetuo”, ha sempre riservato
per padri e madri di famiglia. alcune pagine a questa Associazione,
formata soprattutto da ragazzi e giova-
Le persone che vogliono farne parte ni. Questi s’impegnano a recitare una
prendono l’impegno di un’ora di pre- posta o decina del Rosario ogni gior-
ghiera con il Rosario, una volta al mese. no. Uniti tra loro, in gruppo di 20, ogni
Esse, possibilmente, indicano alla Dire- ragazzo riceve… un mistero, in modo
zione anche il giorno e l’ora – pure di che da tutti assieme, ogni giorno, viene
notte – che scelgono per la preghiera, recitato un Rosario intero.
in modo che 24 ore su 24 il Rosario sia Vari i motivi – spirituali e formativi –
recitato. per cui abbiamo sempre raccomandato
Essendo numerosissime la persone alle nostre zelatrici, la formazione di un
iscritte al Rosario Perpetuo – in Italia e gruppo di piccoli rosarianti, presso la
all’estero – è possibile avere effettiva- loro parrocchia, allo scopo di avviare i
mente una recita continua: il Rosario ragazzi alla recita del Rosario, cioè alla
Perpetuo appunto. meditazione del Vangelo.
Il centro nazionale dell’Associazio- I frutti si notano subito nei ragazzi
ne è presso il Convento dei Domenica- avviati a questa pratica giornaliera di …
ni di Santa Maria Novella di Firenze. soli quattro minuti. Anche alla recita di

disegno di:
Giovanni Facile.

La recita del
Rosario
in
famiglia.

22 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


un solo mistero – ricordiamo - è unita IL ROSARIO:
l’indulgenza parziale.
Il beato Bartolo Longo, fondatore del per il Mondo e la Famiglia
celebre santuario di Pompei, in onore
della Madonna del S. Rosario, chiama- «Oggi all’efficacia di questa pre-
va la corona “la catena dolce che ci ghiera consegno volentieri la causa del-
rannoda a Dio”. Certamente la preghie- la pace nel mondo e quella della fami-
ra orienta con efficacia a Dio e unisce glia» (RVM 39).
in vera amicizia i ragazzi tra loro.
«Il Rosario è preghiera orientata per
Se abbiamo compreso l’importanza sua natura alla pace, per il fatto stesso
della preghiera, cerchiamo di superare che consiste nella contemplazione di
la tendenza, purtroppo diffusa, di dare Cristo, Principe della pace e “nostra pa-
meno spazio alla preghiera con la “fal- ce” (Ef 2,14).
sa scusa” che abbiamo da fare: la fede Chi assimila il mistero di Cristo – e il
che non è pensata, e non è sostenuta Rosario proprio a questo mira – appren-
dalla preghiera, è nulla. de il segreto della pace e ne fa un pro-
Il Concilio Vaticano II ha onorato la getto di vita …». «Preghiera per la pace,
famiglia cristiana chiamandola “Chiesa il Rosario è anche, da sempre preghiera
domestica”. Già Paolo VI, nella Marialis della famiglia e per la famiglia».
Cultus e Giovanni Paolo II nel Rosarium
Virginis Mariae esortavano le famiglie a Un tempo questa preghiera era par-
difendere con coraggio tale titolo, ren- ticolarmente cara alle famiglie cristiane,
dendolo con la preghiera in comune, e certamente ne favoriva la comunione.
praticamente vivo ed efficiente, a costo Occorre non disperdere questa prezio-
di necessari sacrifici richiesti dalle mo- sa eredità. Bisogna tornare a pregare in
derne novità nel modo di pensare e di famiglia… La famiglia che prega unita,
vivere, non sempre rispondenti alla di- resta unita. Il S. Rosario, per antica tra-
gnità e ai doveri del cristiano. dizione, si presta particolarmente ad es-
La preghiera suggerita dalla Chiesa, sere preghiera in cui la famiglia si ritrova
da fare in famiglia, riunita insieme, ri- unita …» (RVM, nn. 40 e 41).
mane sempre il Rosario.
Il Santo Rosario è la preghiera parti- «Dopo la celebrazione della liturgia
colarmente adatta ad ottenere la comu- delle Ore, non v’è dubbio che la Co-
nione e l’intesa nella famiglia e la pace rona della beata Vergine Maria sia da
nel mondo (cf. RVM nn. 40-41). ritenere come una delle più eccellenti
Anche noi diventiamone promoto- ed efficaci preghiere in comune, che la
ri e diffusori della pratica del Rosario famiglia cristiana è invitata a recitare.
negli ambienti che frequentiamo. È una Noi amiamo, infatti, pensare e vi-
preghiera che introduce alla scuola del vamente auspichiamo che, quando
vangelo vissuto, rende perseveranti nel l’incontro familiare diventa tempo di
bene e ci fa cari a Maria Santissima. preghiera, il Rosario ne sia espressione
frequente e gradita». (MC, n. 54).
(a cura della redazione) ••• •••

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 23


NELLA CASA DEL PADRE
Con fraterna riconoscenza verso le
care socie defunte, ci uniamo volen-
tieri nella preghiera a loro suffragio e a
conforto dei loro parenti.
In questo bollettino ricordiamo:

Bidonì: Flore Angela;


Bottidda: Maria Antonia Manca (cen-
tenaria);
Burcei: Lobina Veneranda;
Cuglieri: Piras Sebastiano;
Decimomannu: Orrù Giuseppina;
Fonni (S.M. dei Martiri): Macchiavelli
Anna Maria;
Furtei: Cocco Maria;
Iglesias: Atzori Emilio;
Lunamatrona: Sessu Antonio;
Nella corrispondenza delle zelatrici Nurachi: Melis Filomena, Palmas Ma-
c’è sempre la richiesta di preghiere, ria;
affinché il gruppo, che guidano con Orani: Zichi Grazia, Marchioni Leoo-
vero zelo, aumenti nel numero nora, Cavada Domenica, Corsi Tonina,
e cresca nella “qualità” partecipando Tolu Concetta;
più assiduamente possibile Pirri (S. Giuseppe): Piludu M. Rosaria;
all’Ora di Guardia. Pula: Mancusu Laura;
Samatzai: Sollai Defenza, Collu Gia-
Uguale richiesta di preghiere, comina, Piga Vitalia, Etzi Maria;
naturalmente, è fatta a suffragio Samugheo: Pala Pinuccia, Mura Fran-
delle socie defunte, e la notizia che cesca, Demurtas Maria;
pure spesso riceviamo con piacere è Sennori: Camboni Nicoletta;
che molto sovente sono le figlie che Settimo San Pietro: Atzori Caterina;
prendono il posto della loro mamma Sindia: Pinna Oggianu Giuseppina,
nell’Associazione. È certamente il Carboni Mariuccia;
modo migliore per ricordare le Sinnai: Cappai Severia, Bonesu Vitto-
proprie care mamme e ria;
per pregare per loro. Sorgono: Pistis Maura;
Stintino: Diana Carmela;
Ricordiamo ancora che è possibile fare Tertenia: Lorrai Assunta;
l’iscrizione alle Sante Messe perpetue Uta: Meloni Aurora, Assorgia Rosaria;
a suffragio dei propri cari defunti. Villamassargia: Maxia Santina.

24 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


DEFENZA LAURA
SOLLAI MANCUSU
di Samatzai di Pula
19 febbraio 1926
16 aprile 2010 18 aprile 2010

Da tanti anni devota fedele del Ro- Siamo addolorate della tua improv-
sario e dell’Associazione. visa scomparsa, ma nello stesso tempo
Chiediamo la sua iscrizione alle S. sereni pensandoti in Cielo.
Messe perpetue e la raccomandiamo Il buon Dio, siamo sicuri, non pote-
alle preghiere di tutti. va non accogliere a braccia aperte una
Certamente, ormai presso il trono di persona esemplare come te. Nella tua
nostro Signore e della Madonna, pre- semplicità, avevi sempre una buona pa-
gherà Lei per i suoi familiari, per i suoi rola e un consiglio da dare, in ogni oc-
nipoti e per tutti noi. casione, a chi ne aveva bisogno.
La figlia Tiziana ha espresso il desi- Come tua carissima amica assieme
derio di prendere il posto della sua cara alle socie del Rosario ti ricordiamo dal
mamma e diventare socia del Rosario profondo del cuore. Ricordati di noi dal
Perpetuo. (La zel. Pibiri Bonuccia). Paradiso. (La zel. Genesia Abis).

NICOLETTA EMILIO
CAMBONI ATZORI

di Sennori di Iglesias
17.08.1944
22.09.2010

Dopo una breve malattia, confor- Dopo lunghe sofferenze è mancato


tata dall’Eucaristia, è tornata alla casa all’affetto dei suoi cari il nostro com-
del Padre. Umile, buona, generosa con pianto confratello. Era un uomo amato
tutti. Mamma e nonna esemplare ha la- da tutti che è vissuto dedicando la sua
sciato un ricordo incancellabile per tut- vita al lavoro e alla sua famiglia.
ti quelli che la conoscevano. Padre amorevole e marito esempla-
Prega tu per noi, per tua figlia. An- re, lascia un grande vuoto in tutti colo-
che noi ti ricordiamo sempre nelle no- ro che l’hanno conosciuto e apprezza-
stre preghiere. to per le sue qualità di uomo buono e
(La zel. Angela Mannu). onesto. (La zel Mariolina Pili).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 25


GRAZIA LEONORA
ZICHI MARCHIONI
di di
Orani Orani
1923-2010

È venuta a mancare il 15 marzo Dopo una vita dedicata agli affetti


2010 a 87 anni. Zelatrice del Rosario familiari, sorretta da una fede profonda,
Perpetuo per lunghi anni. ha raggiunto nella Patria Celeste i geni-
Con il suo zelo ha avvicinato tan- tori e le sorelle.
te anime alla devozione del Rosario e La ricordano con amore immenso la
all’iscrizione nell’Associazione. sorella Laura e i suoi cari nipoti. Essi so-
Si implora dalle socie una preghiera no pienamente fiduciosi che dalla Casa
di suffragio. (La zel. Paola Nicolosa). del Signore, sua stabile dimora, veglierà
costantemente su di loro.
(La sorrella Laura).

CATERINA
ATZORI
GIUSEPPINA
di ORRU
Settimo San Pietro
1944-2010 di
Decimomannu
Sei stata una nostra cara sorella e, 1958-2010
durante la preghiera, sempre al mio
fianco come vice zelatrice. Oggi 17 lu- È mancata all’affetto dei suoi cari la
glio 2010 ci hai lasciato a 66 anni e do- giovane socia del Rosario, sposa e ma-
po una breve, ma tormentata malattia. dre, dopo una dolorosa malattia che
Caterina, ti ricorderemo sempre co- non le ha dato scampo.
me amica speciale! La Mamma Celeste Aveva soli 52 anni. È tornata alla
ti avrà sicuramente riservato un posto in Casa del Signore lasciando nel dolore
Paradiso tanto meritato. quanti la conoscevano e la stimavano
Il nostro sacerdote, don Massimo per la sua bontà.
Noli, l’Associazione e tutta la comunità Noi tutte dell’Associazione del Ro-
di Settimo S. Pietro ti ricorda con affet- sario perpetuo invochiamo preghiere di
to nella preghiera, sicuri che, da lassù, suffragio per la sua anima e anche per il
veglierai su noi tutti. conforto dei suoi parenti.
(La zel. Consolata Ligas). (La zel. Mocci Anna).

26 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


LEONTINA ANTONIA
CASU MORACCINI
di
Segariu di Segariu
22.03.1925 24.10.1921
07.12.2009 26.08.2010
Madre di nove figli, ha vissuto dedi- Dopo una lunga malattia sopportata
candosi al benedella famiglia affrontan- con rassegnazione e fiducia nella Vo-
do con spirito di sacrificio, difficoltà e lontà del Signore, è venuta a mancare
sofferenza, animata sempre da viva fe- la cara socia Antonietta. Poco prima di
de nel Signore. morire ha salutato tutti dicendo: «ho
Socia per molti anni del Rosario Per- toccato i vostri cuori... ciao, Etta».
petuo, la ricordiamo con grande affetto Ha lasciato un grande vuoto soprat-
pregando il Signore per lei affinché la tutto nel suo amato e unico figlio, Giu-
custodisca nella gioia eterna. seppe. Tutti la ricordano con affetto nel-
(la zel. Rosetta Sanna Murru). la preghiera (La zel. Rosetta Sanna).

TERESA GINA
PILLITTU SALIS

di di
San Sperate San Sperate
26.06.1924 10.07.1921
24.10.2009 05.03.2010
Madre di tre figli è stata sempre de- Grande devota del S. Rosario e sem-
vota della Madonna e del S. Rosario. pre assidua all’Ora di Guardia e alla re-
La ricordiamo con vivo affetto assie- cita del Rosario soprattutto nei mesi di
me ai suoi familiari nella preghiera. maggio e di ottobre.
(la zel. Lucia Fulghesu). (la zel. Lucia Fulghesu).

«… Alcuni dei discepoli di Cristo sono pellegrini sulla terra, altri, passati
di questa vita, stanno purificandosi, e altri godono della gloria contemplando
chiaramente Dio uno e trino, qual’è; tutti, però, sebbene in grado e modo di-
verso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al no-
stro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti infatti quelli che sono di Cristo, avendo lo
Spirito Santo, formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in Lui (cf Ef. 4,16).
(Conc. Vat. II - Lumen Gentium, n. 49).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 27


ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO PERPETUO
LE NUOVE ISCRITTE
un cordiale benvenuto alle nuove iscritte che vengono a far parte della nostra
associazione di preghiera.

Arzachena: Innocenti Raimonda San Sperate: Soi Clelia;


Bortigali: Campus Rina, Careddu Gio- Sanluri: Marcia Salvatore;
vanna, Obinu Maria; Sassari: Nicolai Agnese, Melis Adriana,
Burcei: Lussu Assuntina, Frigau Palme- Are Rosa, Bacciu Franca, Faedda Tere-
ria, Pitzalis Rosa; sa, Pintore Antonio, Pala Rita;
Cagliari (Parr. S. Agostino): Brindonia Sennori: Fiori Antonietta, Soggia Ma-
Maria, Aversano Federica, Bessero Ma- ria, Camboni Antonella, Piga Agostina,
ria Teresa; (Parr. Carmine): Pes Fedele; Maggiola Giuseppina, Delvescovo An-
Cuglieri: Giallara Maria, Giallara Fran- tonietta, Camboni Maria Lucia, Casada
cesca, Casule Doloretta; Giannina.
Decimomannu: Farci Giovanna, Tola Siddi: Dessì Lucia;
Mariella, Boi Luisella; Tertenia: Melis Tommaso, Fusco Laura
Furtei: Serra Maria; Emilia, Lorrai Lucia;
Galtellì: Cosseddu Francescanna; Villamassargia: Bacchis Tilde e Piras
Golfo Aranci: Stefania Del Giudice, Si- Gesuina;
mona Greco, Fasolino Renata, Sundas Villasor: Sonedda Angela, Ecca Mari-
Lara, Ruggero Leonarda, Murrali Giusi, nella, Matta Pasqualina.
Amic Pina, Fasolino Giuseppe;
Iglesias: Medau Maria, Succu Maura, Uniamo l’elenco degli iscritti che via
Derriu Luciana; via si è formato a Sorso e che non era
Monti: Canu Ledda Maria, Pintus Fran- stato ancora pubblicato:
ca, Isoci Adriana, Barrottu Beatrice, Fre-
su Meloni Antonietta, Campus Tiliqua Sorso: Cossu Annita, Cuccaru Cateri-
Domenica, Sanna Loriga Maria, Man- na, Delrio Anna, Di Orlando Caterina,
ghina Pasqua Maria; Idda Annita, Manca Maria, Marongiu
Nurachi: Manconi Nella, Spanu Sara, Leonarda, Obino Annita, Peru Peppina,
Sannia Francesca; Pilo Franceschina, Piredda Anna Ma-
Pirri (S. Pietro): Musa Franca; ria Pulixi Teresa, Roggio Maria, Razzu
Pula: Olla Antonia, Mereu Laura, Serra Giovanna Maria, Ruzzu Tinuccia, San-
Giovanna; toni Annita, Satta Maria, Serra Monica,
Samatzai: Sollai Tiziana Sias Anna Vittoria, Sias Antonietta, Sini
S. Niccolò Gerrei: Siriano Giuseppa, Annita, Sircana Donatella, Spanu Maria
Cardu Maria, Carta Santina e Quartu Rosa, Spanu Rosalba.
Stefania; •••

28 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


dalla corrispondenza delle zelatrici

TESTIMONIANZE VARIE
Monti (NU). meno. Credevo di non farcela a parte-
cipare almeno alla S. Messa e all’Ora
All’inizio di questo percorso spiritua- di Guardia del Rosario. Che cosa chie-
le, fondato sulla recita del Rosario, mi dere alla Madonna? Mi avrebbe aiutata
chiedevo: perché un’ora di preghiera di a sopportare il dolore e la tristezza che
più al mese e perché il S. Rosario? mi stavano distruggendo.
È forse la contemplazione dei miste- “Devo andare – mi dissi – devo far-
ri più attenta e partecipata? Non è so- cela. Se non mi aiuta Lei, chi mi aiute-
lo questo! Recitare il Rosario insieme rà?”. Ho cercato di farmi forza e corag-
durante l’ora di Guardia, ci fa sentire gio ed ho partecipato alle preghiere co-
famiglia. La famiglia che recita il rosa- munitarie dopo le quali tanti visi amici
rio riproduce un po’ il clima della Ca- mi hanno circondato, offrendomi con-
sa di Nazareth dove Gesù è al centro forto, incoraggiamento e solidarietà. Ed
e si condividono con Lui gioie e dolo- io non ero più sola: la Madonna mi ave-
ri, si mettono nelle sue mani i progtti e va fatto sentire la sua presenza attraver-
con l’aiuto della Sua mamma, la Ma- so il conforto delle persone buone che
donna, si attinge la speranza e la forza mi avevano teso la mano.
per il cammino di vita. Il Rosario cora- Grazie , Madre di tutti i dolori, che
le anima tutte le mie azioni, pensieri, sai stare vicina a chi soffre.
ma soprattutto mi aiuta nelle riflessioni (Gavina di Monti).
positive sulla speranza in questo mare
burracoso della vita attuale … è una fi-
nestra aperta sul presente con messag-
gio di pace. È un’ora di preghiera che
accomuna e ci vuole più buone e aperti
al prossimo. E moltissime altre cose…
tutte belle e positive.
(C. Angela di Monti)

Avevo il cuore lacerato dal dolore,


quel giorno, grondante tristezza e ama-
rezza. Stavo per cedere allo sconforto e
chiudermi in me stessa, lontana da tut-
ti, mentre le forze mi stavano venendo Chiesa parrocchiale di Monti, Nuoro.

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 29


NUORO. glie, Gesuino, Benito… tutti. Lode e
gloria al Signore che non si dimentica
«Mi trovavo, con mia moglie, Anna, di noi!» (Graziano Di Cesare)
a Boario per le cure termali. Là abbia-
mo conosciuto Gesuino, vedovo da 17
anni. Per più di tre ore mi ha parlato SORSO (SS).
della sua solitudine e della rabbia per- Abbiamo chiuso un anno di grazia!
ché il Signore non lo aveva ascoltato: Ringraziando il Signore non abbiamo
da 17 anni non entrava più in chiesa. lasciato neanche un mese la pratica
Aveva promesso alla moglie, prima dell’Ora di guardia. Don Anselmo si
di morire, che avrebbe fatto studiare i rende disponibile ogni mese e ricorda
due figli. L’aveva fatto e oggi il figlio è ai fedeli della chiesa dedicata alla Ma-
medico specialista in ortopedia a Bre- donna d’Itria di partecipare al Rosario.
scia e la figlia ha conseguito due lauree Lo ringraziamo di cuore assieme a Don
e si trova a Cagliari. Manca, il nostro parroco, che tutti gli
L’ho ascoltato e gli ho proposto di anni, in onore della Madonna, dopo la
entrare nell’UNITALSI per seguire i ma- recita del Rosario Perpetuo, ci celebra
lati in pellegrinaggio a Lourdes. Ha ac- la S. Messa. Ringrazio ed esorto tutti i
cettato, contento, e poi l’ho convinto partecipanti a continuare con fervore in
a venire in chiesa con noi. Dopo tante questa bella preghiera che ci fa colla-
resistenze ha detto: “vengo, ma non vo- borare con la Madonna per portare le
glio prediche”. Era la chiesa della “Ma- anime a Gesù. Il nostro gruppo è com-
donna degli Alpini” e celebravano un posto di poche persone (una trentina),
vescovo e il parroco. Non ci sono state però la Madonna ci aiuta a essere fedeli
prediche e Gesuino è uscito contento. e a continuare con fervore.
Per diversi giorni, durante le cure, ho (la zel. Maria Roggio).
recitato più di un rosario per lui: cosa
non tanto facile per me. STIAVA (LU).
Dopo qualche giorno ho rivisto Ge- Ho seguito la S. Messa dell’altro ie-
suino, con un altro suo amico, Benito, ri, dalla vostra chiesa in collegamento
vedovo anche lui, seduti su una panchi- con Radio Maria e sono rimasta positi-
na. Li ho invitati a venire a Messa con vamente colpita dalla bella omelia in-
me e mia moglie. Senza dir nulla, sono centrata sul valore della preghiera e sul
“saltati su” dalla panca e sono venuti significato essenziale del S. Rosario.
in chiesa. Poiché io amo veramente questa pia
Anche Benito ci ha voluto parlare di pratica - a me trasmessa da mia madre
un’esperienza spirituale che aveva avu- e dalle nonne e zia – avrei desiderio
to da ragazzo. Il giorno dopo, 26 set- di conoscere qualcosa di più di questa
tembre, li abbiamo trovati, tutti e due, importante devozione a cui mi dedico
ad attenderci in chiesa e tutti insieme, tanto volentieri ogni giorno, sperando
anche giorni dopo, abbiamo ascoltato di far cosa gradita a Maria, al Suo Fi-
la santa Messa. glio e di far cosa utile per tanti fratelli
La Regina del S. Rosario, che ci ha nel bisogno. Cerco una conferma in tal
fatto questo dono, segua me, mia mo- senso… (Francesca Martinelli).

30 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


DECIMOMANNU (CA). SENNORI ( SS).
Nello scorso mese di settembre ho Chiesa di S. Lucia.
ricevuto i bollettino che ho subito di-
stribuito alle socie che l’hanno accolto Siamo un gruppo di mamme liete e
entusiaste per il contenuto che aiuterà onorate di poter far parte di questa As-
la nostra preghiera. sociazione del Rosario Perpetuo.
Ci siamo riunite in chiesa, il primo Ogni anno, per i mesi di maggio e
venerdì, per l’Ora di Guardia dinanzi al giugno, tutti i giorni, recitiamo il Rosa-
Santissimo esposto sull’altare. L’ha gui- rio in questa bellissima Chiesa dedica-
data il nostro parroco ed è stata seguita ta a S. Lucia (foto sotto).
con canti da un gran numero di socie. Siamo devote a questa santa perché
La prima domenica di ottobre, dopo illumina i nostri cuori e ci unisce nella
la S. Messa ci siamo unite con commo- preghiera come una vera famiglia.
zione generale alla Supplica in onore Ringraziamo il nostro parroco, don
della nostra cara Madre. Tore Masia, che ci dà la possibilità di
Nel pomeriggio, con i nostri stendar- riunirci ogni 23 del mese per fare l’Ora
di, siamo venute, un bel gruppo, a S. di Guardia con il Rosario.
Domenico di Cagliari per partecipare Questo momento è tanto atteso e
alla processione in onore della Madon- tutti insieme preghiamo per il mondo
na del Rosario. Al rientro nelle nostre intero… Chiediamo una preghiera, in
case eravamo tutte contente per aver particolare per una socia che ha gravi
trascorso, insieme a tante persone, mo- problemi di salute e per tutte noi. An-
menti cosi intensi di preghiera. che noi la ricordiamo alla Madonna.
(la zel. Anna Mocci). (la zel. Angela Mannu).

SENNORI. Chiesa di S. Lucia.

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 31


IL ROSARIO
VIVENTE
Associazione mariana per ragazzi e giovani

LASCIATE CHE Gesù, il Figlio di Dio, nasce a


Bethlem, nell’umiltà di una grotta, ma
I BAMBINI … Erode fa uccidere tutti i bambini per-
ché vede nel Bambino, appena nato,
una minaccia al suo regno. I bambini
di Bethlem non parlando, ma morendo
danno testimonianza della identità di-
vina di Gesù.
Uguale testimonianza e lode osan-
nante “si procurerà” Gesù dai bambi-
ni di Gerusalemme quando Egli entrerà
glorioso nella città santa, prima della
Sua beata passione.
Ricordiamo poi quanto Gesù disse
agli apostoli: “Lasciate che i fanciulli
vengano a Me…».

La Madonna, nelle sue apparizioni


lungo il tempo, sembra comportarsi co-
me Gesù privilegiando e rivolgendosi
quasi sempre a ragazzi per i suoi mes-
saggi all’umanità intera: Pontmain, La
Salette, Lourdes, Fatima… Medjugojre.
La stessa attenzione c’è da parte no-
stra per i ragazzi e vorremmo che del-
le vere “legioni” di ragazzi, con fede e
amore recitassero, ogni giorno e devo-
tamente, il S. Rosario, come ha chiesto
e chiede più volte appunto la Madon-
na.
Riportiamo qui di seguito, volentie-
ri, per incoraggiare i catechisti, alcune
brevi note dei lavoretti di alcuni nostri

32 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


ragazzi appartenenti alla “Bianca Le-
gione del Rosario Vivente”: queste note Natale
rivelano l’amore che essi provano per
la Madonna: abbiamo fatto il Presepio
Un ragazzo ha scritto: “Mentre reci- Tutt’intorno abbiamo costruito le
to il Rosario penso a Dio e Gli voglio be- montagne ripide e selvagge e le valli
ne”. Cosa c’è di più importante di ama- con i fiumi che le percorrono. Su tutto
re Dio? Altri ragazzi sono convinti che pende un bel giallo d’arancio come un
la Madre di Gesù e nostra, ci guarda e frutto favoloso.
ci ascolta; che Dio sceglie con speciale Ci sono le casette: sembra un paese
gradimento le suppliche dei ragazzi che vero e meraviglioso! E i pastori! Sem-
sanno pregare con tutto l’amore e con brano persone conosciute che il figu-
tutta la fiducia che hanno nel cuore e di rinaio ha fatto con cura perché sa che
fare una cosa molto bella. i ragazzi si fermeranno a guardarli uno
E certamente i nostri bravi ragazzi, per uno. C’è chi porta la ricottina; c’è
pur nella semplicità di alcune loro af- il cacciatore con il fucile; c’è chi porta
fermazioni come “nella mia classe vo- sulle spalle l’agnello mentre fuma una
gliamo e siamo fedelissimi alla Madon- lunga pipa; c’è il mendicante…
na“; “non ci stanchiamo mai di ripetere C’è gente che balla fra il tamburino,
le Ave Maria”, non mancano certo di il piffero e la zampogna, proprio dinan-
sincerità, serietà e si dimostrano molto zi alla grotta. Lontano non manca nep-
coscienziosi. pure l’osteria dove si ammazza il maiale
Una di loro scrive: «non è facile es- e la gente beve accanto alla fontana do-
sere una “vera rosariante”, perché biso- ve la donnina lava i panni.
gna possedere determinate qualità co- I Re Magi spuntano già dall’alto del-
me: la bontà, la pazienza, la perseve- la montagna con i moretti che guidano
ranza. Bisogna poi essere gentili, leali i cammelli. Nello sfondo si intravvede
… diffondere pace e gioia». lontana la città di Gerusalemme. La stel-
la splende sulla grotta e gli angeli dan-
C’è motivo di vera speranza che il zano sopra leggeri e osannanti con le ali
seme gettato nel cuore dei ragazzi pro- di colore azzurrino come i pensieri dei
duca buoni frutti. L’entusiasmo e la se- bambini. (Sabrina e Chiara).
rietà con cui essi accolgono l’invito alla
recita di un mistero del Rosario al gior-
no possono presto maturarsi in una ve-
ra preghiera gradita al Signore.
Non manchiamo, noi adulti e re-
sponsabili della loro formazione cul-
turale e religiosa, di accompagnarli in
modo tale, che essi sostenuti dallo Spi-
rito Santo, crescano ben formati: piena-
mente realizzati come persone umane
e come credenti cristiani. •••

Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 33


Con il Rosario Contempliamo il Natale
Sacro Monte di Varallo Sesia,
(VC).

Il peccato Originale:
Adamo ed Eva tentati
dal Serpente disobbediscono
a Dio e mangiano
il «frutto proibito».

“BENEDETTO IL FRUTTO
DEL TUO SENO, GESÙ”!

A uguri di Buon Natale e Buon Anno


a tutti i lettori e iscritti e alle loro famiglie serenità e pace.

34 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011


MISTERI DELLA
LUCE

Albero, fiore, frutto costituiscono una


triade botanica e simbolica dai caratteri
molto vari, presenti in numerose culture
mitiche e religiose.
Poiché il fiore si associa alla giovinezza,
alla purezza, alle potenzialità non
ancora realizzate, il frutto rappresenta il
compimento, la maturità, ma anche i limiti
e i pericoli del ciclo prossimo a compiersi.
Nelle tradizioni radicate nella narrazione
biblica, il frutto è una tentazione proibita
e, dunque, coglierlo e l’assaporarlo
sono il simbolo del peccato che porta
all’esperienza (albero della conoscenza),
ma anche alla morte.
Nella letteratura latina cristiana rimane
il detto: de malo malum, dal frutto del
melo proviene il male; come l’assonanza
tra male e miele, mel malum, esprime il
pericolo di tutto ciò che è dolce.
Ma nel mondo cristiano il simbolo del
frutto viene a indicare decisamente la
salvezza quando diventa: fructus ventris
Virginis, che è Gesù: il quale, come
bambino viene sovente raffigurato con un
frutto tra le mani. Se il frutto del peccato
originale è stato la morte, il Frutto di Maria
porta la vita, la redenzione.

a cura della redazione ••• Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011 35
Attribuiamo alla Madonna le
parole del libro del Siracide (24,18):
«Io sono come un giardino di rose
in Gerico», paragonandola così alla
rosa perché, come la rosa è il più
bello tra tutti i fiori, così la Vergine
Maria è l’eletta tra tutte le donne. «O anima dolorosa
La Chiesa canta di lei: “Come la ch’istas priva de cuntentu,
spina germina la rosa, così la Giudea semper appas in pensamentu
germinò Maria. Eva fu la spina, Ma-
ria è la rosa. sa Rejna de sa Rosa». • • •
Anche l’Ave Maria è rassomigliata
ad una rosa che è ”offerta” devo- BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO (I)
tamente a Maria per cui il Rosario gennaio - aprile 2011 - n. 1
significa, appunto, serto di rose, p.za S. Domenico, n. 5 - 09127 CAGLIARI - IT
florilegio per la Madre di Dio. Conto corrente postale n. 15 38 10 98
Maria è la “ROSA MISTICA” come tel. 070 654 298 - cell. 339 18 22 685
la invochiamo nelle litanie. E.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it

36 Il Bollettino del R.P. - A. XXVII - gennaio - aprile 2011

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