“Se mie responsabilità, pagherò”, dice Alemanno su
parentopoli. Sui reati si vedrà. Le colpe politiche sono evidentiy(7HC0D7*KSTKKQ(
sonetto Massimo Cassan
Marco Bo i nel grande show della democrazia
show un po’ più lontano
nel grande
crazia
della demo
LAURANA L EDITORE www.laurana.it
Sabato 11 dicembre 2010 – Anno 2 – n° 318
Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
ARRESTATELI
La Procura di Roma indaga sul mercato dei deputati
Si parla di corruzione e violenza privata. Chiamato
in causa Berlusconi. È uno scandalo che va fermato subito
Silvio Berlusconi (FOTO DLM)
Udi Massimo Fini
QUELLE BANDE
AL POTERE
uando entrate nell’aula di Washin-
“Q gton, invano vi cerchereste un uomo I terminabili giornate di crisi in cui la Ca-
celebre, quasi tutti i suoi membri sono oscu- mera sarebbe teoricamente chiusa, e in
ri personaggi il cui nome non vi dice nulla”.
Così, nel 1835, De Tocqueville descriveva la
democrazia rappresentativa. pag. 18 z
L’ULTIMO SCHIAFFO x La Fiat lascia la Marcegaglia e si tiene le mani libere per gestire lo stabilimento di Mirafiori
MARCHIONNE ROTTAMA CONFINDUSTRIA
di Stefano Feltri
dc
ergio Marchionne lo comu-
S
nica dagli Stati Uniti e an-
che questo conta: la nuova
Fiat nasce fuori da Confin-
dustria. Lo stabilimento di Mira-
fiori, dove si concretizza l’allean-
za con Chrysler, farà parte di una
Federauto che dovrebbe applica-
re un contratto diverso da quello
nazionale dei metalmeccanici.
Emma Marcegaglia subisce la de-
cisione e spera che Fiat torni pre-
sto a essere un socio normale di
Confindustria. Ma tornare indie-
tro non è mai facile.
Dopo aver escluso la Fiom dal-
le discussioni sul futuro della
rima impresa italiana, ora Mar-
chionne marginalizza pure la
Confindustria. Il manager pro-
cede da solo, travolgendo ogni
ostacolo per raggiungere un
obiettivo – la costruzione di un
gruppo globale – sicuramente
importante per gli azionisti
Gianfranco Fini dice: “È
calciomercato”, mentre
Antonio Di Pietro è andato
dal procuratore Ferrara per
presentargli un’ampia
documentazione, con tanto
di testimoni, di quanto sta
accadendo dentro al
Parlamento. E il Pdl annuncia
un controesposto
Di Giovacchino pag. 2-3 z
Udi Luca Telese
GRANATA ACCUSA:
COMPRANO COSÌ
ntervisti Granata in una di queste in-
cui invece, il tam tam sulla battaglia del 14
continua a tambureggiare per tutta la sera
come un bollettino di guerra. pag. 2 z
dell’azienda, non si sa quanto
per l’Italia. Al momento i risul-
tati sono questi: i sindacati so-
no divisi come mai prima, con
la Fiom accusata di bloccare il
Paese e la Cisl che si rende con-
to di aver concesso troppo. La
Confindustria appare sempre
più un ente specializzato nel-
l’organizzare convegni, inca-
pace di rappresentare le esi-
genze delle piccole aziende in
crisi, che si riorganizzano in
Rete Imprese, o di sostenere
un gruppo come la Fiat che si
pensa globale. I contratti na-
zionali, quindi, valgono sem-
pre meno se i soggetti che li ap-
plicano sono troppo fragili per
difenderli. C’è davvero qualcu-
no che ci guadagna?
Cannavò pag. 11 z
ncorte costituzionale
Slitta a gennaio
la decisione sul
legittimo impedimento di Frattini
Mascali pag. 6z
CATTIVERIE
+"!=!$!=!#
www.ilfattoquotidiano.it
e un po’ più lontano
verranno presentati oggi a MILANO
presso Libreria Equilibri
via Farneti 11 – ore 19.30
insieme agli Autori:
il cantautore CLAUDIO SANFILIPPO
la giornalista ROBERTA SCORRANESE
LAURANA L EDITORE www.laurana.it
€ 9,90 DVD + € 1,20 – Arretrati: € 2,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
La leggenda
del santo compratore
di Marco Travaglio
A
furia di parlare di deputati venduti, si rischia di
trascurare l’altrettanto nobile categoria dei
compratori. Mestiere usurante quant’altri mai,
vista la qualità della merce. Perché il deputato,
diversamente dal provolone e dalla salama da sugo,
non puoi comprarlo e poi lasciarlo nel frigo per
consumarlo a piacere. Una volta acquistato, lo devi
poi accudire, nutrire, coccolare, adottare. Ti distrai un
attimo e quello s’è già rivenduto a un altro, magari in
comproprietà come i calciatori, in multiproprietà
come i camper, in franchising come i negozi di
abbigliamento, poi c’è l’usucapione, lo ius primae
fiduciae, insomma un casino. Il primo acquirente della
campagna acquisti autunno-inverno era tal Ciccio
Nucara, segretario del Partito repubblicano
all’insaputa dei più (lui compreso): doveva pescare
nella palude di diniani, centristi, Mpa, Union
Valdotaine, Sudtiroler. Ma, appena si mise all’opera,
quell’incontinente di B. lo bruciò: “È fatta, abbiamo 20
deputati estranei al Pdl pronti alla fiducia”. E quelli,
salvo due o tre, caddero dalle nuvole: alcuni avevano
respinto le avances, altri stavano ancora trattando sul
prezzo, qualcuno manco sapeva chi fosse Nucara. Il
quale abbandonò allegramente il campo: “È stato
bello lo stesso, prima non mi si filava nessuno, ora mi
chiamano tutti. Chi l’avrebbe detto che sarei diventato
famoso a 70 anni?”. Lo riposero in ripostiglio e partì la
fase 3 di Mediashopping, affidata ad acquirenti ignoti
(forse latitanti): comprare l’Udc siciliana, piena di
condannati, inquisiti ed ex imputati. Tipo Cuffaro e
Mannino che però, purtroppo, stanno in Senato. Ora,
ecco la fase 3: acquisti a tutto campo a qualunque
prezzo, una baraonda in cui non si capisce più chi
compra e chi viene comprato, anzi c’è pure chi
compra un deputato ma poi si vende a sua volta,
somma zero. Si fanno avanti compratori volontari
come Pionati, ex mezzobusto del Tg1 oggi statista
irpino, e di seconda mano come Nucara, riesumato
dalle soffitte. I due, con l’aiuto della Santanchè, han
conquistato Maurizio Grassano, ex leghista ed ex
liberal-democratico (nel senso della Melchiorre).
Intanto l’acquirente last minute Americo Porfidia, l’ex
Idv che ora dirige Noi Sud, inglobava Antonio Razzi,
eletto con (anzi da) Di Pietro nel collegio Europa col
problema del mutuo da pagare e della moglie malata
(“sta male per colpa di Di Pietro che non mi chiama
mai”): decisivo un vertice a Pescara fra le rispettive
consorti. Ora anche Razzi sta con Noi Sud, ma non sa
ancora come voterà il 14: “Non conosco la posizione
di Noi Sud”. Nella fretta del trasloco s’è dimenticato di
chiedere. Poi abbiamo i santi compratori, i cardinali
Bertone e Ruini, impegnatissimi ad allestire le nozze
tra Silvio e Piercasinando, previo divorzio di
quest’ultimo da quel demonio di Fini. I due pretoni lo
fanno per nobili motivi spirituali: qualche milione alle
scuole private e qualcun altro per restaurare chiese e
conventi. Resta da capire chi sia l’acquirente che
voleva cedere un terzo dello Stelvio all’Alto Adige in
cambio dell’astensione della Sudtiroler: chiunque sia è
L’amministratore delegato Sergio Marchionne (FOTO EMBLEMA) un genio assoluto. Ricorda il Tremonti di Corrado
Guzzanti che, per far quadrare la Finanziaria,
annunciava: “Diamo via la Savdegna: se lo dico, è
pevché ho il compvatove”. Non c’è bisogno di
niran compratori, invece, per acquistare gli ex Pd: vengono
via da soli. Villari, quello che si asserragliò in Vigilanza
Beffa su Sakineh in attesa di offerte, è già di là da parecchio. Cesario e
Con il timbro Calearo sono appena passati al “Movimento di
responsabilità nazionale”, neopartito uno e trino: il
terzo è l’ex Idv Scilipoti (“non posso restare in un
Gramaglia pag. 13z partito che ha quella posizione sull’agopuntura”).
Calearo è una delle figurine, anzi figuracce di Veltroni:
capolista in Veneto nel 2008, nel 2009 scoprì di colpo
di non essere “mai stato di sinistra né
antiberlusconiano”. Infatti nel 2006 fu sorpreso a
Alemanno: “Ho piazzato
tutti quei fascisti all’Atac Vicenza a inveire contro B: “Vergogna” (otto volte),
solo per far arrivare
gli autobus in orario”
“stronzo di merda”, “vaffanculo”. Veltroniano perfetto,
è del Pd ma anche del Pdl. Non è un venduto: è un
(Aldo Trevisan www.luttazzi.it) diversamente coerente.
pagina 2
Martedì il B. day
alla Camera:
maggioranza in bilico
Qui a fianco, nell’infografica, la situazione numerica
degli schieramenti a Montecitorio. Il governo è in
bilico e nelle ultime ore (pare non sempre in maniera
ortodossa) sta cercando di recuperare alla propria
causa i parlamentari incerti di entrambi gli
schieramenti. Per sopravvivere, all’esecutivo di
Berlusconi bastano 314 voti. Non è detto che alla fine
il premier non li ottenga
ONOREVOLE VENDESI
Corruzione: inchiesta
sulla caccia ai voti
Il ruolo del premier
Il Pdl attacca
la procura e presenta
una controdenuncia
di Rita Di Giovacchino
arrivato a piazzale Clodio
È
poco dopo mezzogiorno,
ad aspettarlo nel suo uffi-
cio il procuratore Giovan-
ni Ferrara. Una mossa fulminea,
quella di Antonio Di Pietro, de-
stinata a sparigliare il gran risiko
di Palazzo Chigi in vista del voto
di fiducia di martedì, con ono-
revoli che cambiano casacca e si
compiacciono nell’ammettere
di essere dei voltagabbana. E
mentre il presidente della Ca-
mera, nonché leader dei futuri-
sti, Gianfranco Fini denuncia
l’apertura del “calciomercato” a
Camere chiuse, il leader dell’Idv
passa dalle parole ai fatti e sul ta-
volo dei magistrati rovescia un
corposo dossier che delinea
una decina di episodi che vedo-
no da una parte e dall’altra
L’INTERVISTA Fabio Granata (Fli)
“Sono reati, altro che conversioni sulla via di Arcore”
di Luca Telese
ntervisti Fabio Granata
I
in una di queste intermi-
nabili giornate di crisi in
cui la Camera sarebbe
teoricamente chiusa, e in cui
invece, il tam tam sulla bat-
taglia parlamentare del 14
continua a tambureggiare
per tutta la sera come un bol-
lettino di guerra. L’ultima
notizia, a tarda sera, la regala
uno dei transfughi che ha
cambiato idea, l’onorevole
Catone (una vita da politico-
ne democristiano), che rive-
la: c’è una lettera in cui nove
deputati di Futuro e libertà
chiedono a Fini la libertà di
coscienza, per non votare la
sfiducia in cambio di un rein-
carico a Berlusconi (senza
dimissioni).
Sofismi da tattica parlamen-
tare a parte, sarebbe l’imma-
gine di uno schieramento in
rotta, dopo il grave colpo dei
deputati dipietristi e del Pd
passati nel limbo del possi-
LA CONTA DI MONTECITORIO
Lib - dem
Unione Valdotaine
La Malfa (Pri)
Giulietti (Misto)
“comprati” e “venduti”. Si van-
no a ipotizzare reati come la cor-
ruzione e la violenza privata. Si
starebbe valutando anche il
coinvolgimento diretto del pre-
mier e di un suo strettissimo col-
laboratore come “interfaccia”
di una “trattativa” per la caccia
ai voti: denaro, incarichi e con-
sulenze.
DI PIETRO – che entro lunedì
incontrerà di nuovo i magistrati
– ha fornito un’ampia documen-
tazione e non solo di ritagli di
giornale, come più tardi mini-
mizza Ferrara. Del resto la Procu-
ra di Roma aveva già aperto un
fascicolo, dieci giorni fa, sulla ba-
se di inchieste giornalistiche sul-
la compravendita dei voti. Nel-
l’esposto del leader dell’Idv c’è,
oltre a una ricostruzione detta-
gliata di fatti noti e meno noti, an-
bile appoggio. E invece il de-
putato di Futuro e libertà
non ci sta: “Sono tutte bal-
le”.
Onorevole Granata, ne è
davvero convinto?
Sì. Stanno facendo contro-in-
formazione. Provano a con-
fondere le acque. Otterran-
no l’effetto contrario.
Lei è ottimista.
È una presa di coscienza che
sta avvenendo prima di tutto
nella coscienza di tantissimi
elettori di centrodestra,
schifati dallo spettacolo
osceno di questo crepusco-
lo berlusconiano.Si avverte,
dentro e fuori da Monteci-
torio, il tono della cupio dis-
solvi. Il mercato delle vacche
non lo aiuta.
E Catone?
Era con noi da pochissimo
tempo. Ed è uno che viene
da una cultura politica del
tutto diversa.
È millantato credito,
guerra psicologica.
Io credo alle facce dei miei
Pd 206
Idv 22
Udc 35
Fli 34
Api 6 2 Pri - Adc
2 630
Mpa 5 NO
ALLA FIDUCIA
1 Grassano (Lib - Dem)
313
Altri 2 Scilipoti (ex Idv)
che l’indicazione di testimoni in
grado di riferire cosa sta acca-
dendo dietro le quinte di un “vo-
to drogato” da cui dipende il fu-
turo di un “governo che non ha
più la maggioranza parlamenta-
re”. Di Pietro, che si è detto pron-
to a fare i nomi anche al presiden-
colleghi.
Ma la storia della libertà
di coscienza è vera?
No. E per spiegarglielo le
racconto la nostra bellissima
riunione di ieri. Abbiamo
parlato tutti. E tutti, serena-
mente, eravamo d’accordo.
A parte Moffa, la cui cristal-
lina moralità impedisce qual-
siasi dubbio e sospetto.
Ma allora perché Catone
lo dice?
Un’operazione di disturbo
che mira a intorbidire le ac-
que. Lo hanno contattato, ha
meno anticorpi degli altri.
Non avete regalato trop-
po tempo a Berlusconi?
C’è stata qualche ingenui-
tà?
Più d’una. Io, se devo dirla
tutta, penso che sia stato un
errore, anche se commesso
in ottima fede, quello di spe-
rare, da parte nostra, che
Berlusconi potesse avere un
gesto di responsabilità. È im-
possibile e ormai è chiaro.
C’è stato calciomercato,
ARRESTATELI
Seggi totali
Maggioranza assoluta 316
INCERTI 1 2 ASTENUTI
2 Svp
te Napolitano, al quale ha già ri-
volto un appello perché sciolga
le Camere dice: “Siamo di fronte
a un omicidio politico, l'uccisio-
ne della libera espressione della
rappresentanza parlamentare,
bisogna impedire che ci scappi il
morto. In un paese normale, sa-
secondo lei?
(Ride). Secondo me? Rubo ai
miei studi giovanili una for-
mula: quella dei gravi, pre-
cisi e concordanti indizi di
colpevolezza.
Un termine da tribunale.
E infatti io sono convinto
che sia stata giusta la denun-
cia di Di Pietro. Sarei andato
io stesso dai magistrati, lu-
Il reality
della compravendita
“ Vedo gravi
e concordanti
indizi di
colpevolezza,
altro che casi
di coscienza dei
transfughi
” ”
235 Pdl
59 Lega Nord
12 Noi Sud
SÌ
ALLA FIDUCIA
313
per prassi non partecipa al voto
rebbero bastate le dichiarazioni
degli interessati a provocare uno
scandalo tale da porre fine alla le-
gislatura... Da noi occorre prova-
re il reato e sarà la Procura di Ro-
ma a decidere”.
Apriti cielo. Immediate le reazio-
ni del Pdl che annuncia un con-
nedì, a fare la stessa cosa.
E con quali prove?
Io credo che la conferenza
stampa dei tre porcellini che
si stanno farsescamente av-
vicinando alla fiducia – Ca-
learo, Scilipoti e Cesario –
sia una delle immagini più
volgari di questa crisi. La
prova che si è toccato il fon-
do. Quanto al secondo dipie-
trista... Razzi... La sua inter-
vista in cui dice che voterà
contro Berlusconi e che è
stato avvicinato con la pro-
posta di pagargli il mutuo,
dopo questo voltafaccia re-
pentino e inspiegabile, di-
venta un elemento di pro-
va.
Ora Razzi dice che scher-
zava... Non ci crede?
Altro che scherzo. Stiamo vi-
vendo un reality della com-
pravendita.
Diversi politici che dete-
stano il mercato delle
vacche non amano che si
metta di mezzo la magi-
stratura.
Razzi (ex Idv)
5 Altri
Cesario (ex Api)
Calearo (ex Api)
Catone (ex Fli)
Il presidente Fini
troesposto “in cui si chiederà
che venga fatta luce su tutti i de-
putati del nostro partito che han-
no aderito ad altre formazioni
politiche”. Il riferimento a Futu-
ro e Libertà appare evidente. Du-
rissimo anche l’affondo contro i
giudici di Roma di Fabrizio Cic-
Le dirò esattamente il con-
trario. Il fatto che sia stato
aperto un fascicolo, proba-
bilmente avrà una funzione
deterrente. Quando ci sono
di mezzo i reati la gente cer-
ca di stare attenta, perché sa
che alla fine il conto si pa-
ga.
La Santanchè oggi gridava
un bollettino di guerra
I tre porcellini e
altre vergogne
“ Calearo e
gli altri che si
offrono per
la fiducia? Una
delle immagini
più volgari di
questa crisi
Bongiorno
Basta maschilismo
sulla mia gravidanza
“M aschilista pensare
che non sarò in aula
il 14 per ragioni politiche in-
vece che per la gravidanza”.
Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro (FOTO DLM)
Di Pietro ai pm:
decine di fatti
“sospetti”
La Russa:
indagine atto
dovuto. Fini:
è calciomercato
chitto: “L’intervento della pro-
cura rischia di essere una gravis-
sima interferenza nella libera dia-
lettica parlamentare. Il reato, se
c’è, è proprio questo”.
IL CAPOGRUPPO del Pdl alla
Camera fa eco a Verdini e Bondi:
“Nel 1999 c’è stato un esodo di
30 parlamentari del centrode-
stra su posizioni del centrosini-
stra e non è stato aperto alcun fa-
scicolo, siamo di fronte a un’e-
stremizzazione dell'uso politico
della giustizia”. Il nervosismo è
tale che Frattini e La Russa fini-
scono per bisticciare tra di loro.
trionfante. Siete stati in-
genui?
Noi possiamo offrire solo l’a-
desione a un percorso poli-
tico. Loro possono offrire
personali di cui noi non di-
sponiamo e non vogliamo di-
sporre. È una sfida impari,
che siamo orgogliosi di com-
battere.
Parole dure, onorevole
Granata.
Parole chiare. La direzione in
cui portano tutti questi gesti
di cui siamo testimoni è una
sola.
Quale?
VELENI FUTURISTI “In 7 pronti alle mani libere”
Stop di Bocchino: “Non siamo Mediaset”
di Sara Nicoli
u quoque, Catone. Chi avrebbe mai pensato che proprio
Tpoletano
lui, quel Giampiero Catone, 54enne economista na-
che ha dichiarato di votare la fiducia a Berlusconi,
alla fine avrebbe dato un altro dispiacere pesante a Fini.
Proprio mentre il Cavaliere, con una battuta, svelava di
contare “sul ripensamento di alcuni finiani”, altrimenti con-
dannati al “limbo politico” e comunque con il destino se-
gnato “di allearsi con quella sinistra che hanno sempre
combattuto”, proprio Catone svelava che “sette, nove fi-
niani hanno scritto una lettera a Fini chiedendogli di avere le
mani libere al momento del voto”. In pratica: un drappello
nutrito di colombe starebbe per decretare, con un voto a
Dice il ministro degli Esteri:
“L’inchiesta finirà nel nulla, dico-
no che è un atto dovuto, ma è
un’inchiesta aperta sulla denun-
cia di un avversario politico, a
noi sembra una scusa infonda-
ta”. La Russa lo smentisce: “L’in-
chiesta è un atto dovuto, ma al-
lora viene voglia di dire: fate
chiarezza su tutti quelli che han-
no cambiato casacca dall’inizio
della legislatura. Anche se non
credo ci sia stata compravendita
né prima né dopo. Quando non
si arriva all’uva si dice che è acer-
ba”.
In difesa di Di Pietro scende Mas-
simo Donadi, capogruppo del-
l’Idv: “Cicchitto difende la cor-
ruzione politica, lo squallido
mercato delle vacche, solo per-
sone che come lui provengono
da logiche antidemocratiche co-
me la P2 possono mettere insie-
me fatti che sono agli antipodi”.
Replica anche Donatella Ferran-
ti, Pd: “Cicchitto si confonde,
forse pensa che a furia di annun-
ciare riforme volte a controllare i
pubblici ministeri, si è convinto
che i magistrati non possano
aprire autonomamente un'in-
chiesta”.
Fabio Granata (FOTO LAPRESSE)
Quella della corruzione. A
meno che qualche anima
bella non voglia credere alla
balla che ci sono state con-
versioni miracolose sulla via
di Damasco e improvvise e
travagliate crisi di coscienza.
Parliamo di colleghi che un
giorno firmano il documen-
to contro Berlusconi e il
giorno dopo si rimangiano la
fiducia.
Cosa dice agli elettori che
incontra, da stasera?
Non è questa l’idea della de-
stra per cui la gente ha vo-
tato.
Sabato 11 dicembre 2010
ARRESTATELI
sei deputati eletti nel Pd alla Camera. Se, però, Berlusconi
durante il suo discorso, si soffermerà sulla questione delle
carceri e sulla moratoria sulla pena di morte, allora l’a-
stensione radicale potrebbe essere determinante per la
fiducia. E Silvio si troverebbe con una maggioranza più
favore o forse più con un’astensione, la fine politica del ampia di un solo voto. Congetture? Per nulla. Allo stato
progetto finiano. Una responsabilità politica enorme. È attuale, però, i numeri parlano di un’opposizione che parte
chiaro che Berlusconi ci conta parecchio e non a caso soffia da quota 313 mentre la maggioranza partirebbe da 309 a
sul fuoco anche se di questa lettera, fino alla tarda sera di cui vanno aggiunti Catone, Cesario, Scilipoti e Calearo. In
ieri, non si è trovata traccia. Anzi, Italo Bocchino ha smentito
i desiderata berlusconiani cavandosela con una battuta:
questo caso finirebbe 313 pari e la sfiducia comunque non
passerebbe. Il Cavaliere avrebbe così vinto di minima mi-
“Altre volte ha sbagliato i conti, il centrodestra non è Me- sura la prova di forza contro Fini e si avvierebbe a tentare di
diaset…”. Nessuna smentita, invece, da parte di Fini. E governare con un possibile ampliamento della maggioran-
questo ha fatto pensare il peggio. Stavolta se avesse ragione za all’Udc. Qualora il tentativo con Casini andasse a vuoto,
il Cavaliere con Catone, i giochi sarebbero fatti. Ma Silvio allora si aprirebbero le porte delle elezioni anticipate, de-
avrebbe già in tasca anche un piano B se non riuscisse a
spaccare i finiani mettendo all’angolo il presidente della
Camera: il soccorso radicale. Checché ne dica Bersani,
cise a quel punto a tavolino con Bossi, senza incorrere nel
possibile governo tecnico che tanto fa paura al Cavaliere. I
giochi, comunque, sono ancora in corso. E tra i finiani tira
Marco Pannella non ha ancora deciso come far votare i suoi aria molto pesante.
L’ombra di Publitalia
e l’illuminazione di Catone
AFFARI RISERVATI: UN ALTRO FINIANO VA CON B.
ALTRE “TENTAZIONI” NELL’ITALIA DEI VALORI
di Paola Zanca tà nazionale, insieme a Scilipoti
e Calearo – è “ferito” dalle ac-
ondizioni meteo ren-
“C
cuse di essersi venduto. “Potete
dono rischioso arrivo chiamarmi traditori, criticarmi
certo per voto di fidu- quanto volete, ma dire che mi
cia martedì mattina.
Predisponete arrivo a Roma lu-
nedì, annullando ogni iniziati-
sono fatto pagare no”. Eppure,
potrebbe esserci anche il suo
nome tra la decina di casi di pre-
va”. L’sms, ricevuto da tutti i de- sunta corruzione che il leader
putati Pd, porta la firma del ca- Idv Di Pietro ha presentato alla
pogruppo Dario Franceschini. Procura di Roma. A Saverio Ro-
In questi 160 caratteri si rac-
mano, ex Udc, ora sostenitore
chiude tutto il senso di una le- del Pdl con i suoi Popolari per Giampiero Catone Antonio Razzi
gislatura appesa a un voto. Al l’Italia di Domani, viene “da ri- Iscritto a Futuro e Libertà, ha annunciato Tre mesi fa, da deputato Idv, raccontò
massimo a due. Il governo Ber- dere”. Eppure lui, in queste ore che non voterà la sfiducia. Dice Berlusconi aveva tentato di comprarlo.
lusconi regge o cade così. Negli è uno dei più attivi della “tria- che con lui ci sarebbero altri 7-9 deputati Fli Oggi passa con NoiSud: sì alla fiducia
uffici dei gruppi parlamentari de”, come la chiama qualcuno
nessuno azzarda previsioni pre- ricordando i tempi di Luciano
cise: elenco dei deputati alla Moggi alla Juve. Dicono che Ro-
mano, tutti hanno chiaro che mano abbia tutti i numeri sotto
basta una testa per cambiare le controllo. Lui si schernisce, ma
sorti della legislatura. E con il ammette: “Non so se arrivere-
“calciomercato” (parola del mo a 316, so solo che l’oppo-
presidente Fini) in pieno svol- sizione arriva al massimo a
gimento non c'è da stare tran- 308”. Cinque di meno, dunque,
quilli. Ieri, ad annunciare che dei 313 ufficiali che dovrebbe-
non voterà la sfiducia al gover- ro votare la sfiducia a Berlusco-
no, è stato Giampiero Catone, ni. Romano conta molto sulle
deputato finiano. Tre ore dopo defezioni dei finiani. Ed effetti-
era già seduto a fianco di B. ad vamente, dopo Catone, potreb- Domenico Scilipoti Paolo Guzzanti
un concerto. Titolo dell’inizia- bero esserci altri ripensamenti. Con Calearo e Cesario nel Movimento per Criticò ferocemente B. in
tiva: “Sostieni le mie mani”. Si Lo stesso Catone ha annunciato la Responsabilità nazionale. Su di lui grava ‘Mignottocrazia’, ora dice: pronto al sì se
riserva di rilasciare “importanti che ci sarebbero “sette-nove un decreto ingiuntivo da 200 mila euro annuncia modifiche alla legge elettorale
comunicazioni” lunedì, nella
sede del quotidiano di cui è di-
rettore politico, La Discussione. E Non solo mutui lusconi lo omaggerà di un’altra conda chiama. Nel Pd, comun-
i maligni insinuano che a fargli ma opere di bene telefonata in diretta. Insieme a que sono convinti che alla fine i
cambiare idea – era uno dei fir-
matari della mozione di sfiducia
– sia stata proprio una proposta
relativa al suo giornale: a occu- “ Un deputato
Romano e Pionati, a tessere la
ragnatela, ci sono il coordinato-
re Pdl Denis Verdini, Daniela
Santanché e Francesco Nuca-
Radicali resteranno dalla loro
parte: non a caso, hanno riser-
vato a loro 4-5 minuti dei 40 a
disposizione nella discussione
parsi della raccolta pubblicita- vale fino a ra, il repubblicano che già in vi- generale. Nessuna preoccupa-
ria, d’ora in poi, potrebbe esse- sta del voto di fiducia del 29 set- zione, giurano, nemmeno per i
500mila euro
re la potente (e berlusconiana) tembre aveva promesso di por- tre “popolari” che erano stati
macchina di Publitalia. Così, tare con sé un gruppo di 20 re- dati a rischio: “indecente” solo
dopo “il mutuo” dell’ex Idv An- E l’ultimo sponsabili. pensare che i deputati D’In-
tonio Razzi che si appresta a so- Poi, c’è il capitolo Guzzanti. A cecco, Pepe e Ginoble possa-
stenere il governo con NoiSud “pentito”si sorpresa, l’autore di Mignotto- no non votare la sfiducia. Muri a
(in un video datato settembre crazia è diventato l’ago della bi- difesa anche di Pierfelice Zaz-
spiegava che Berlusconi aveva siede subito lancia. Il suo telefono squilla a zera dell’Idv. Ha smentito le in-
tentato di comprarlo estin- vuoto, ma è bastata una dichia- discrezioni, ma nessuno ci ave-
guendo il suo debito per la ca- vicino al capo razione (“Se Berlusconi annun- va creduto. Nessun appunto,
sa), e dopo l’uscita dal partito di
Di Pietro anche di Domenico
Scilipoti, sul quale grava un de-
creto ingiuntivo da 200 mila eu-
ro, ecco un’altra delle poste in
”
parlamentari di Fli” che avreb-
bero chiesto in una lettera a Fini
di avere “libertà di voto” marte-
cia che abolirà il porcellum,
avrà il mio voto”) per mettere
tutti in subbuglio. Così come è
successo con i Radicali, che
hanno messo all’asta i loro sei
invece, da Gaetano Porcino.
Anche lui viene dato in uscita
dall’Idv: dirigente presso il mi-
nistero degli Interni, c’è chi
non fa passare inosservata il suo
gioco che potrebbero aver con-
vinto gli indecisi. D’altronde,
era stato Massimo Calearo – un
altro dei deputati che hanno la-
sciato l’opposizione, e che per
dì perchè “non sarebbe demo-
cratico se decidessero solo Bri-
guglio, Bocchino e Granata”.
Da Fli smentiscono: quella di
Catone è stata una mossa pre-
voti alla Camera. In questo ca-
so, sono quasi tutti certi di qua-
le sia la contropartita: stare una
settimana sui giornali, niente di
più. Non è gente che si fa com-
ruolo di vicecommissario di go-
verno per la regione Piemonte.
Ancora aperta la questione gra-
vidanze. Giulia Bongiorno non
ci sarà. Il finiano Andrea Ronchi
ora è “orientato all’astensione” vedibile, “da tempo non parte- prare dai soldi, dicono, e il go- ha assicurato che la sua compa-
- a spiegare in un’intervista al Ri- cipava alle nostre riunioni”, ma verno non potrà offrire le aper- gna Giulia Cosenza, incinta an-
formista che il voto del 14 si può sugli altri, nessuna preoccupa- ture politiche che chiedono, che lei, sarà presente. Nel Pd
comprare con “una cifra che va zione. pena la perdita di altri pezzi al scongiurano che la deputata Fe-
dai 350mila ai 500mila euro, al Un altro dei pontieri è France- centro. Ma le “imprevedibili” derica Mogherini non partori-
netto della promessa di un’e- sco Pionati: è lui che ha con- truppe di Pannella resteranno sca proprio martedì: il termine
ventuale rielezione”. Bruno vinto Maurizio Grassano a vo- in bilico fino all’ultimo. Tra i de- della sua gravidanza è il 13. Che
Cesario – il terzo fondatore del tare la fiducia. Oggi sarà a Na- putati si accettano scommesse: nasca prima, o aspetti mercole-
Movimento per la responsabili- poli per una convention e Ber- non diranno nulla fino alla se- dì.
pagina 4
Famiglia Cristiana
attacca: “Peggio
di Tangentopoli”
SE IL POTERE CONTA PIÙ DELLA
MILITANZA: I FRUTTI AVVELENATI DELL’IDV
Un “partito in franchising” impegnato nel riciclaggio di personaggi politici
piuttosto che nella formazione di propri quadri dirigenti
di Marco Zerbino
hiunque tradisca i
“C
propri elettori e si
venda per 30 denari
merita, metaforica-
mente parlando, l’albero di
Giuda”. Con queste parole An-
tonio Di Pietro ha commentato
il passaggio del Rubicone di
Antonio Razzi e Domenico Sci-
lipoti, i due deputati che pochi
giorni fa hanno ufficializzato il
proprio abbandono del grup-
po parlamentare dell’Italia dei
Valori. Parole, spiace dirlo, al-
l’apparenza nette e inequivo-
cabili, ma in tutto simili a quelle
che l’ex Pm si è trovato costret-
to a pronunciare in altre occa-
sioni. Qualcuno si ricorda, tan-
to per fare un esempio, di quan-
to accadde poco dopo le ele-
zioni politiche del 2001, quan-
do il neoeletto senatore del-
l’Idv, Valerio Carrara annunciò,
fresco di nomina, che di lì a po-
co sarebbe passato con Forza
Italia? Oggi Carrara, che all’e-
poca era stato candidato da To-
nino pressoché a scatola chiu-
sa, milita da ben due legislature
nelle file berlusconiane...
DECISAMENTE più eco eb-
be invece, nel 2006 – durante i
mesi convulsi della nascita del
secondo governo Prodi – il caso
di Sergio De Gregorio, il giorna-
lista partenopeo che, dopo es-
sersi fatto eleggere a Palazzo
Madama grazie a un accordo fra
i suoi Italiani nel mondo e l’Idv,
riuscì a divenire presidente del-
la commissione Difesa del Sena-
to con i voti del centrodestra,
per poi rendere noto nei mesi
successivi il proprio abbando-
LA MANIFESTAZIONE
PD IN PIAZZA PER “CAMBIARE”, MA SENZA VENDOLA
di Caterina Perniconi
ambierà” è la colonna sonora
“C della manifestazione. Il segre-
tario del Partito democratico, Pier
Luigi Bersani, non vuole essere rot-
tamato. Ma cestina Vasco Rossi, Jo-
vanotti e, soprattutto “Bella Ciao”.
Sarà Neffa oggi ad aprire
l’appuntamento di Piazza
San Giovanni dove i demo-
cratici contano di portare
più di un milione di per-
sone. Un cantante amato
dai più giovani, generazio-
ne a cui il Pd ha scelto di
rivolgersi. Toccherà a lui
introdurre l’unico inter-
vento della giornata, quel-
lo di Bersani. Lo one-man
show non prevede inco-
modi. Resterà a casa quin-
di Nichi Vendola, che ave-
va chiesto di allargare la
manifestazione ai partiti di
sinistra, ma non gli è stato
concesso.
Il Pd vuole farcela da solo.
Alla vigilia del voto di fi-
ducia al governo, Bersani
“P
vista del voto di fiducia sul governo finisce in Procura,
una delle critiche più dure arriva da Famiglia Cristiana.
La bordata è contenuta in un articolo pubblicato sul
sito del settimanale: “I quotidiani sono pieni di dettagli
su questo tariffario, rispetto al quale le mazzette di
no della compagine dipietrista.
Se poi qualcuno fosse dotato di
zelo e di interesse per il nostra-
no “teatrino della politica” (an-
che e soprattutto locale) in mi-
sura tale da mettersi a frugare
fra i tanti casi minori (quelli che
la pubblica opinione non ricor-
da o che, nella maggior parte
dei casi, ha sempre ignorato) la
lista, non c’è dubbio, finirebbe
per allungarsi, e ci sarebbe di
che stupirsi e passare il tempo.
“Io che sono un povero cristo
non è che posso sapere prima,
dentro la testa, che cosa hanno
queste persone”, si schermisce
Di Pietro. E da un certo punto di
vista ha senz’altro ragione. Il
processo alle intenzioni, quello
no, non lo si può fare. Un’oc-
chiatina al curriculum politico
e “professionale” di chi viene
messo in lista, però, di tanto in
tanto non guasterebbe. Se è ve-
ro che De Gregorio ha pugna-
lato alle spalle Tonino solo nel
2006, va anche detto che il suo
passaggio prima nel Psi craxia-
no (è stato anche direttore del-
l’Avanti!) e poi, per diversi anni,
in Forza Italia (ancora nel 2005
doveva essere candidato dal
partito azzurro alle regionali
campane) forse qualche dub-
bio in termini di affidabilità, al-
l’ex magistrato, avrebbe dovuto
farlo venire. Per carità, nella vita
si può anche cambiare idea (e
per fortuna). Eppure, non può
non stupire come l’Italia dei Va-
lori dia, a più di un osservatore,
l’impressione di essere impe-
gnata non tanto nella formazio-
ne di propri quadri e dirigenti,
quanto nel riciclaggio di perso-
nale politico di lungo corso dal-
le provenienze più disparate.
vuole dimostrare che il suo partito è
in salute. L’organizzazione chiede di
non fare numeri, ma la macchina
messa in moto per questo pomerig-
gio è quella delle grandi occasioni:
nella Capitale arriveranno 18 treni
speciali, 1500 pullman e due navi.
Altri militanti raggiungeranno la Ca-
LA MAPPA DEI CORTEI
Piazza
della Repubblica
Partenza corteo
Ore 14:00
UR
VO
CA
A
VI
COLOSSEO
VIA L
Piazzale ABIC
ANA
dei Partigiani
Partenza corteo
Ore 14:00
eggio diTangentopoli”. Nel
giorno in cui la presunta
compravendita di parlamentari in
Da sinistra, Antonio Di Pietro e Sergio De Gregorio (
Dal caso De Gregorio in poi troppi
cambi di casacca. Molti prevedibili
per il curriculum degli interessati
Sono un fatto, ad esempio, le fit-
te schiere di ex Dc, ex Forza Ita-
lia, ex Udeur, ex Margherita
(per rimanere solo alle sigle
maggiori) che affollano il parti-
to delle mani pulite, e la rapidità
della loro ascesa appare spesso
direttamente proporzionale a
quella con cui militanti di lungo
corso, in molti casi intelligenti e
appassionati, ricevono il ben
servito senza tanti complimenti
o decidono di propria volontà
di allontanarsi dall’organizza-
zione.
pitale con mezzi propri. Due treni e
15 pullman raggiungeranno Roma
dalla Sicilia. Da Piemonte e Basili-
cata sono state organizzate anche
due bande musicali. E da Firenze ar-
riverà anche il primo cittadino, Mat-
teo Renzi, reduce dagli attriti col se-
gretario del partito.
STAZIONE
TERMINI
VIA
MER
ULA
N
A
Piazza
San Giovanni
Arrivo cortei
Ore 15:30
COMIZIO FINALE
Sabato 11 dicembre 2010
OPPOSIZIONE?
Tangentopoli sono acqua fresca”. Un giudizio fatto avversario”, perché ovunque “chi non sta agli ordini
proprio dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, voce viene posto alla gogna”. L'attacco arriva all’indomani
critica all’interno del Pd. Famiglia Cristiana ha pochi del pranzo per i neo cardinali che all’ambasciata italiana
dubbi sul fatto che il mercato dei voti sia reale (“la presso la Santa Sede ha visto seduti allo stesso tavolo
sensazione è che, se non tutto, quasi tutto sia vero”) e un consistente parterre di ministri guidati dal premier,
descrive un quadro in cui vige il “ferreo rispetto ai e lo stesso segretario di Stato Vaticano Tarcisio
capibranco, specie i berlusconiani”. Ma nell’articolo di Bertone. Molti osservatori hanno interpretato
Giorgio Vecchiato ce n'è anche per il “coacervo l'incontro come una sorta di benedizione al governo.
di Wanda Marra
Aspettando
il giorno
del giudizio
L’ETERNO DUELLO La
trattativa fallisce e
Gianfranco Fini va
le l’Idv avrebbe dovuto fare i all’attacco: “Siamo al
conti nel prossimo futuro. La calciomercato”. Mentre
tendenza a privilegiare gli ac- Berlusconi si lascia andare al
cordi di vertice con il ceto po- consueto show: “Chi vota la
litico locale rispetto alla lenta e sfiducia è fuori dal
paziente opera di costruzione – centrodestra”. E ancora:
a partire dal livello più basso ma “Andiamo avanti senza farci
fondamentale, quello della sem- prendere da pazzie
plice militanza – di un partito politiche”.
“vero”, sta in queste ore dando i
suoi frutti avvelenati. Intere se- ORGOGLIO UDC
zioni regionali e provinciali del Pierferdinando Casini,
partito sono state costituite – o mentre assicura che con Fini
ricostituite, soprattutto dopo il va come al solito, proclama:
buon risultato elettorale otte- “Non tutti siamo in
nuto dall’Idv nel 2008 – attorno vendita”.
a figure, spesso localmente mol-
to “pesanti”, provenienti da al- SCENARI Se martedì il
tri partiti. Cosa in sé legittima, governo non avrà la fiducia,
se non avesse significato in mol- il presidente del Consiglio
ti casi l’estromissione o l’allon- dovrà immediatamente
tanamento volontario della par- dimettersi e il timone della
te migliore e più motivata degli crisi passerà nelle mani del
iscritti. capo dello Stato al quale Fli
e Udc, gli elementi chiave,
QUANTO È PRUDENTE ,
per un partito che si proclama e
dovrebbero indicare la
propria proposta per
aspira a essere diverso dagli al-
tri, cedere in maniera così mas-
scongiurare le urne. Se
invece il governo ottenesse
siccia al pragmatismo che utiliz-
za i cosiddetti “professionisti
una fiducia ristretta
dimostrerebbe comunque
della politica”, la loro capacità l’assenza di alternative (il
di controllare apparati, pezzi di governo tecnico) e
Oramai più di un anno fa, Micro- istituzioni locali e pacchetti di autorizzerebbe il premier a
Mega ebbe il merito di aprire un voti, come scorciatoia fonda- chiedere le elezioni al primo
dibattito su questa questione, mentale sulla via del successo incidente parlamentare di un
parlando apertamente di un elettorale e organizzativo? Non certo rilievo.
“partito in franchising”. Gli av- si rischia, in tal modo, di creare
venimenti di questi giorni, che a sì un apparato, di reclutare sì del
molti elettori del partito di Di personale politico, ma con un
Pietro appariranno del tutto livello di radicamento sociale e
comprensibilmente, un po’ re- di solidità ideale decisamente
pentini e inaspettati, sembrano fragile? Speriamo di sbagliarci,
dare ragione a quell’analisi che ma leggendo le notizie di questi di Sara Nicoli
indicava nel metodo di recluta- giorni ci torna in mente una fra-
mento del proprio personale
politico adottato dall’ex Pm, il
se (non ce ne vogliano gli stu-
denti del Maggio): ce n’est qu’un
Oltre gli
principale problema con il qua- début…
annunci,
le incognite
CATONE CI RIPENSA?
Giampiero Catone, ex
deputato Pdl passato a Fli, ma
che non ha firmato la mozione
Appuntamento alle 14 in piazza del- di sfiducia a Berlusconi, ha
la Repubblica o in piazzale dei Par- convocato i giornalisti lunedì
tigiani, luoghi di partenza dei due
cortei, che confluiranno a San Gio-
vanni, dove alle 15.30 è previsto l’in-
mattina per “importanti
comunicazioni”. Circola la
voce che non abbiano nulla a
tervento di Bersani. Il segretario del che vedere con la fiducia, ma
partito guiderà, insieme a Massimo con lo sfruttamento dell’onda
D’Alema, il corteo che partirà dal dell’esposizione mediatica.
centro città dietro a uno striscione
sulla legalità portato dagli iscritti del GRASSANO SEMPRE
circolo Pd di Casal di Principe e in- DISPERSO . E i
titolato ad Angelo Vassallo, il sinda- liberaldemocratici voteranno
co di Pollica ucciso dalla camorra. compatti. “Posso solo
Walter Veltroni, di contro, quello garantire – ha sottolineato
della stazione Ostiense. Italo Tanoni – che né io né la
Nell’attesa, in piazza, tra una ses- collega Daniela Melchiorre
sione musicale e l’altra, alla quale voteremo la fiducia; sul collega
parteciperanno tra gli altri Simone Grassano, invece, non so…”.
Cristicchi e Nina Zilli, alcuni citta-
dini di diverse età rappresenteranno L’INCOGNITA GUZZANTI
le differenze generazionali e recite-
Un’apertura sulla modifica
ranno alcuni articoli della Costitu- della legge elettorale, seppur
zione italiana. solo accennata, nel discorso di
I percorsi La manifestazione sarà in diretta su Berlusconi alla Camera lunedì
I due cortei partiranno Youdem tv e su Rainews24. Il Tg3 pomeriggio potrebbe
da piazza Repubblica aveva chiesto alla Rai la possibilità di convincere all’ultimo minuto
e da piazzale trasmettere in diretta il discorso di Paolo Guzzanti a votare la
Partigiani alle ore 14 Bersani, ma dal direttore generale fiducia al Cavaliere. Ma non è
Sopra, Mauro Masi non è arrivata alcuna detto che Berlusconi lo
il simbolo dell’evento risposta. accontenti.
Sabato 11 dicembre 2010 pagina 5

I
TENGO FAMIGLIA

l sindaco di Roma, Gianni Alemanno,
La difesa del sindaco: attacca: “Dal 2008 ad oggi, tra Atac e
Ama, sono state effettuate 2.505
nuove assunzioni. Di queste, solo 85, a
“Ci sono solo 85 casi leggere i giornali, sono considerate
sospette”. Quindi rilancia: “Oggi nasce una
commissione per la definizione di nuove
sospetti su 2505” regole e criteri per le assunzioni in
Campidoglio e nelle realtà controllate”. Infine colleghi Gasbarri, Cosentino e Ranucci, ho
si dichiara pronto: “Se ci saranno mie presentato un’interrogazione al governo per
responsabilità pagherò. Tutti quelli che hanno chiedere non solo di riferire dei gravi atti
responsabilità dovranno pagare”. Certo, non compiuti dall’amministrazione capitolina e dal
pronuncia mai la parola dimissioni associata suo sindaco, ma anche se non
al suo nome e e ruolo. A farlo ci pensa ritenga opportuno che
l’opposizione, che a partire dal senatore Alemanno rassegni le
del Pd, Luigi Zanda: “Assieme ai dimissioni”.

ALEMANNO ASSUME
ro. Infine, ecco il presidente
Atac. Si chiama Luigi Legnani, ai
vertici delle milanesi LeNord
(le ferrovie locali), il quale tra-
scorre – addirittura – un intero
giorno a settimana nella Capita-

MA L’ATAC REGISTRA
le per seguire l'attività di Atac.
Con un management così ricco,
ci si aspettava un servizio di tra-
sporto pubblico in grado di
competere con Berlino, Barcel-
lona e anche qualche metropoli

91 MILIONI DI ROSSO
orientale in ascesa. E invece, le
vetture Atac, sempre nel 2009,
hanno percorso un milione di
chilometri in meno rispetto a
quanto previsto dal contratto di
servizio. Ovvero, “l'impegno”
di Atac verso i cittadini utenti.
Grave deficit per l’azienda romana CERTO, ora Atac dovrà strin-
gere la cinghia. Mentre la magi-
Nel 2011 previsioni ancora più nere stratura romana, già al lavoro,
definirà le responsabilità o me-
no di assunzioni o promozioni
di Giancarlo Riccio l'anno che sta per terminare non appartengono all'ammini- interne consumate negli ulti-
parlano di un “buco” che oscil- strazione Alemanno, in carica missimi anni. E stringere la cin-
tac: assunzioni sulle quali la tra i 131 e i 172 milioni. Per da circa 30 mesi soltanto? Può ghia dovrà pur significare – an-

A indaga la magistratura,
un sindaco (il primo di
centrodestra a Roma do-
po decenni) in fortissimo im-
barazzo. E come se non bastas-
farsi un’idea, la cosiddetta “tas-
sa di soggiorno” che il Campi-
doglio aveva ipotizzato per fa-
re cassa in una situazione di
emergenza del bilancio comu-
darsi. Ma questa è la situazione
di cassa.
Massimiliano Valeriani, consi-
gliere Pd in Campidoglio e
componente della Commissio-
Un autobus dell’Atac per le vie di Roma; in alto Gianni Alemanno (FOTO ANSA)

la fine dell'Alitalia. La gestione

del suo vertice è stata cliente-
lare, attenta al riciclaggio di po-
Le previsioni
per il prossimo
che – far tesoro degli stipendi
finora pagati, ad esempio, all'ex
ad Adalberto Bertucci (70.293
più altri 70.293 come ammini-
stratore delegato e 219 mila co-
se, i buchi di bilancio. Atac nel nale, garantirebbe introiti per ne Trasporti e di quella Traspa- litici amici, preziosa per paga- me consulente della stessa
2009 ha infatti denunciato un
deficit di 91 milioni, ovviamen-
80 milioni. Sarebbe bastato
che Atac non perdesse, solo lo
renza, insieme con il suo col-
lega Paolo Masini, fotografa la
re prebende elettorali. In che
modo? Facile: con tante assun-
anno parlano azienda). Il sindaco Gianni Ale-
manno, alla fine dell'estate ave-
te di euro. Non basta. Le pre- scorso anno, ben 11 milioni in situazione così: “L'Atac è un zioni a go-go”. In effetti, Atac – va promesso (e mantenuto)
visioni – ancora ufficiose – per più. Ci sono alcuni debiti che carrozzone che rischia di fare quasi 14 mila dipendenti, una di un “buco” controlli severi sugli stipendi
pletora di nuovi dirigenti e im- delle aziende municipalizzate.
piegati, mentre gli autisti sono che oscilla Poi, la bufera delle assunzioni a
aumentati con il contagocce – pioggia ha provocato gli smot-
tra i 131 e i 172
DA LIBERA due giorni di banchetti nell'ultimo anno ha speso 50
milioni in più solo di stipendi.
milioni di euro
tamenti che conosciamo.
Sullo sfondo, ovviamente, c'è il
Per gli autisti, chiosano Masini bilancio comunale. L'assessore
per una firma contro la corruzione e Valeriani, “qualche aumento
ci sarà pure stato. Ma le nuove
Maurizio Leo (che è anche de-
putato Pdl, non finiano), uno
distanza di 15 anni dal milione di cultura democratica. Ci rivolgiamo a assunzioni e quanto sono co- dei pochi componenti della
Adiventò
firme che diede il via a quella che Lei per chiederle di intervenire (…)
la legge n. 109/1996 sulla con- affinché governo e Parlamento ratifi-
state, bè quelle sono state de-
terminanti”. E poco importa
nigramma di Atac era perlome-
no imbarazzante: c'era l'ammi-
nistratore delegato uscente (e
giunta romana che amministra
scenari (e conti) di cui se non
fisca dei beni sequestrati alle mafie, Li- chino quanto prima e diano concreta che, nei mesi passati siano sta- poi uscito) Adalberto Bertucci, altro è competente, conferma-
bera (insieme ad Avviso Pubblico) ci attuazione ai trattati, alle convenzioni te bloccate le ferie di numerosi ex consigliere comunale di An e va ad esempio – già lo scorso 8
riprova. L’obiettivo, questa volta, è la internazionali e alle direttive comuni- conduttori delle vetture per il con altre competenze manage- ottobre – che i privati dovranno
corruzione. Oggi e domani sarà pos- tarie in materia di lotta alla corruzione, trasporto pubblico: altrimenti, riali diciamo sconosciute. Poi, correre in soccorso delle muni-
sibile firmare una cartolina appello in- oltre che alle norme, introdotte dalla corse ridotte al lumicino da c'era quello nominato dal Cam- cipalizzate romane in difficoltà,
dirizzata al presidente della Repubbli- Legge Finanziaria 2007 per la confisca giugno ad agosto scorsi. In pidoglio, Maurizio Basile, da precisando che “sia Atac che
ca Giorgio Napolitano: “Signor Presi- e l’uso sociale dei beni confiscati ai Atac, insomma, c'è chi lavora. qualche mese prima capo del Ama avranno un socio privato
dente – si legge nell’appello – la cor- corrotti”. Sarà possibile sottoscrivere Gabinetto del sindaco e che, al- entro il 31 dicembre 2011: è ob-
ruzione minaccia il prestigio e la cre- l’appello in oltre 300 punti di raccolta DI FRONTE a un quadro di- meno, ha lavorato in passato ai bligatorio”. Ci sarà una gara, per
dibilità delle Istituzioni, inquina e di- sparsi per l’Italia (per cercare il più sastroso e insopportabile per vertici di Aeroporti di Roma e di questo. Ma, prima, Atac, dovrà
storce gravemente l’economia, sottrae vicino a casa cliccare www.libera.it) e romani, lavoratori pendolari, Ferrovie, dunque con compe- divenire “appetibile” per una
risorse destinate al bene della comu- nelle circa 400 botteghe di Altromer- visitatori e turisti, il sindaco ha tenze nel settore. Poi, un terzo partecipazione privata. Magari,
nità, corrode il senso civico e la stessa cato e Botteghe del Mondo. dovuto accelerare gli avvicen- ad, diciamo “definitivo” (un ag- volesse il cielo, con una gestio-
damenti al vertice di Atac. Eh sì, gettivo comunque anomalo per ne non in rosso. O almeno di un
perché lo scorso ottobre l'orga- Roma), ancora prossimo ventu- rosso meno carico. Di debiti.

L’INTERVISTA Roger Abravanel

“Con la crisi trionfa il familismo occupazionale”

di Giorgio Meletti
erché sorprendersi? La
“P crisi economica pro-
fonda che stiamo vivendo fa
diventare un bene prezioso,
anzi preziosissimo, il posto
di lavoro per sé e per i propri
figli. E fa esplodere questo
fenomeno che definirei fa-
milismo occupazionale”.
Roger Abravanel, 64 anni,
per una vita guru della mul-
tinazionale della consulenza
aziendale McKinsey, ha da
poco pubblicato per Gar-
zanti un libro intitolato Re-
gole, con la proposta di un
set innovativo di “regole del
gioco” capaci da sole, se ri-
spettate, di creare 4-5 milio-
ni di posti di lavoro per i gio-
vani. In questa intervista, li-
mitandosi all’osservazione
del presente, propone una
rilettura in chiave contem-
poranea del concetto di “fa-
milismo amorale”, coniato
per il sottosviluppo italiano
da Edward C. Banfield nel
1958 con il libro Le basi mo-
rali di una società arretrata.
I giovani non trovano la-
voro e si sentono soffocati
da un mondo dove la rac-
comandazione è regola
con sempre meno ecce-
zioni.
Il problema è antico. E la rac-
comandazione non sarebbe
un male in sé, anche in Ame-
rica è diffusa.
Sa qual è però la differenza?
Lì si raccomanda una perso-
na che si conosce per un la-
voro che si conosce. In Italia
si raccomanda uno scono-
sciuto per un lavoro di cui
non si sa nulla.
Lei parla del modello, di-
ciamo così, classico, della
spintarella in un sistema
di clientele politiche. Ma
se prima si sistemavano i
propri elettori adesso la
corsa è a piazzare figli, co-
gnati, generi, fidanzate,
nipoti...
Ho letto anche di un accor-
do sindacale fatto al gruppo
bancario Unicredit per favo-
rire l’assunzione dei figli dei
dipendenti. L’Italia è un pae-
se con bassissima mobilità
sociale, il posto di lavoro
ereditario è in un certo sen-
so il coronamento del con-
cetto. Ma le faccio osservare
un’altra cosa: questi scanda-
li ripetuti sull’assunzione di
parenti e amici avvengono
tutti nel settore dei servizi.
E questo che significa?
Significa che gli sfregi alla
meritocrazia se li possono
permettere le aziende che
non sono esposte alla con-
correnza nazionale e inter-
nazionale. Le banche sono il
primo esempio. Poi si parla
dell’azienda tranviaria di Ro-
ma, un monopolio, di socie-
tà ed enti pubblici di vario
tipo, dei ministeri. Tutte
realtà che non devono risul-
tare competitive con niente
e con nessuno.
Non è però che un giova-
ne rivolgendosi alle azien-
de private trova il paradi-
so della meritocrazia. An-
che lì sembra che i risul-
tati non interessino.
Senta, bisogna chiarirsi su
un punto. L’Italia non sta vi-
vendo solo la crisi finanzia-
ria mondiale degli ultimi
due anni, siamo dentro una
profonda crisi strutturale
che ha le sue radici nel pas-
sato. Anche le grandi azien-
de private ignorano la me-
ritocrazia? E si vedono i ri-
sultati: abbiamo sempre me-
no grandi imprese. Siamo
l’unico paese europeo dove
il prodotto interno lordo pro
capite cala. Con un risvolto
paradossale.
Quale?
Mentre fa esplodere il fami-
lismo occupazionale, la crisi
non scalfisce neppure l’altro
dramma italiano, il famili-
smo imprenditoriale. Conti-
nuiamo ad avere un capita-
lismo “dei figli di”, con nu-
merose aziende familiari
Il guru della
consulenza
aziendale: “Tutto
ciò avviene nei
servizi che non
competono sul
mercato”
che vengono lasciate morire
per l’ostinazione di affidare
il bastone del comando ai fi-
gli del padrone, anche se pa-
lesemente incapaci.
Se l’industriale vuol fare
del figlio un’industriale, le
parentopoli contempora-
nee ci raccontano di un
ceto al potere che spesso
si rassegna a raccoman-
dare i figli per un lavoro di
rango inferiore a quello
dei genitori.
Per me in questo non c’è
molto di nuovo. In Italia la
mobilità sociale è sempre
stata bassissima, per cui
molto meno che altrove ab-
biamo visto genitori in gra-
do di lanciare la prole verso
posizioni più alte rispetto al
punto di partenza. Certo,
adesso tutto si complica per-
ché la società italiana è alle
prese con un gigantesco
problema di occupazione
dei giovani, molto più grave
di quanto dicano le statisti-
che.
pagina 6 Sabato 11 dicembre 2010

S
IMPEDIMENTI

essantotto anni, nato a Savona ma
Una vita nel diritto, fiorentino di adozione, il nuovo presidente
della Corte costituzionale, Ugo De Siervo,
resterà in carica fino al 29 aprile del prossimo anno.
un mandato che scade Alla Consulta è arrivato nel 2002 eletto dal
Parlamento su indicazione del centrosinistra. Nella
corsa alla presidenza è stata dunque rispettata
ad aprile 2011 l’anzianità di carica e De Siervo - già vicepresidente con
Amirante - ha avuto la meglio sull'altro candidato, il
giudice costituzionale Alfonso Quaranta. Si è laureato
nel 1965 con 110 e lode alla Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università di Firenze, dove nel 1969 diventa
assistente ordinario di Diritto costituzionale. Nel 1972
diventa professore incaricato nella Facoltà di
Giurisprudenza di Sassari e poi di Firenze, mentre nel
1976 vince il concorso a cattedra di Diritto pubblico e
va ad insegnare nelle Università di Salerno e Firenze.
Attualmente è professore (in aspettativa) di Diritto
costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza di
Firenze. De Siervo è stato componente dal ‘70 al ‘74
del Comitato regionale di controllo (Coreco) della
Toscana, dal 1986 al 1993 del Consiglio superiore della
Pubblica amministrazione, dal 1997 al 2001 del
Garante per la protezione dei dati personali.

LEGITTIMO RINVIO
La Consulta fa slittare l’ultima legge ad personam
De Siervo nuovo presidente (per un voto)
di Antonella Mascali re”. Emblematica l’elezione a avrebbe scavalcato in un col- che la votazione di ieri è il ri- pressivo attorno e dentro la questo clima esasperato conti-
presidente di Ugo De Siervo, po solo tre colleghi: De Sier- sultato del conflitto che c’è Consulta: “Con l'udienza pub- nuerà, qualche eco l’avrà an-
a Corte costituzionale indicato nel 2002 dal centro- vo, Paolo Maddalena e Alfio dentro al Palazzo della Consul- blica rinviata probabilmente che nella Corte che vive nelle

L ha ceduto alla realpolitik.

Ha deciso di rinviare a
gennaio non solo la sen-
tenza sul legittimo impedi-
mento “ad premier e mini-
sinistra. Ieri è avvenuta con
un solo voto di scarto, eppu-
re fino a qualche giorno fa era
data per automatica, secon-
do la prassi consolidata del-
Finocchiaro.

Tensioni interne
e clima oppressivo
ta sul legittimo impedimento
ad hoc. Secondo quanto risulta
al Fatto, ci sono giudici che sta-
rebbero spingendo per una
conferma del salvacondotto
all'11 gennaio, avviciniamo il
momento della decisione a
quello dell’oralità e ci allonta-
niamo dal clima politico surri-
scaldato”. Poi, riferendosi alle
istituzioni”.

Gli ultimi
dei Mohicani
stri” ma anche la discussione l’anzianità di carica. Invece ci “ad premier”, appellandosi al- ripetute accuse di Berlusconi,
pubblica, perché “il clima po- sono volute tre votazioni per- IL NEOPRESIDENTE cerca la temporaneità della legge. Il De Siervo dichiara: “È inaccet- DE SIERVO si toglie un sasso-
litico è surriscaldato”. Sulla ché De Siervo fosse eletto. Il di minimizzare la spaccatura legittimo impedimento ad tabile, oltre che sbagliato e par- lino appuntito anche con i col-
Consulta ci sono pressioni suo contendente, Alfonso dentro la Corte, ma è evidente hoc, infatti, scade naturalmen- ticolarmente offensivo” dire leghi. Riferendosi alla sua sof-
perché resti ferma fino alla Quaranta, ha avuto sette pre- te nell’ottobre 2011. Facile che la Corte costituzionale ferta elezione, dice: “Può an-
definizione della situazione ferenze, contro le otto del ne- pensare che tra i sostenitori “abbia orientamenti precosti- che essere che una parte con-
politica.
In piena crisi di maggioranza
oeletto.
Insomma alla Corte c’è stato
Il giudice, della norma approvata per Ber-
lusconi ci siano i giudici Luigi
tuiti. Noi giuriamo di essere fe-
deli alla Costituzione e la prima
traria dei voti sia andata alla mia
persona per disistima, forse
e con manovre in corso per
evitare il voto anticipato, gli
un tentativo di togliere la pre-
sidenza a un giudice “comu-
designato Mazzella e Paolo Maria Napoli-
tano, a cena con il premier nel
fedeltà è quella di essere impar-
ziali”. Poi pronuncia alcune
perché da qualcuno sono tac-
ciato di essere un pierino e di
alti giudici non devono “tur-
bare” l’inquilino di Palazzo
nista”, secondo il Berlusconi
pensiero, per darla a un giu-
nel 2002 dal maggio 2009, nonostante a ot-
tobre dovessero pronunciarsi
frasi che la dicono lunga rispet-
to ai tentativi di ingerenza sulla
non concedere molto in came-
ra di consiglio. Poi, certo, può
Chigi. Se perdesse lo scudo dice molto stimato dal cen- sul lodo Alfano, ma a sostenere Corte, non ultimo quello, falli- esserci anche l’onda lunga di
processuale, tornerebbe a es- trodestra. Quaranta, ex capo centrosinistra, questa posizione ci sono giudi- to, della P3 a favore del loro Al- tensioni esterne”. E aggiunge:
sere un imputato contuma- di gabinetto del ministro plu- ci che in questo momento fano: “La decisione dei giudici “Io e Maddalena (Paolo Madda-
ce. Non mancano anche i ri inquisito Remo Gaspari e parla di “clima “sentono sulle spalle il peso costituzionali si forma libera- lena, che ha nominato vicepre-
messaggi velati perché que- con un figlio, Alessio, nomi- della Repubblica”. mente” e quindi “l’ultima cosa sidente, ndr) siamo gli ultimi
sta volta, dovendo decidere nato all’Enac, a giugno 2009 politico E lo stesso De Siervo rilascia di- che rileva è la politica intesa dei Mohicani perché è la terza
su una legge a tempo, si ade- dalla Presidenza del Consi- chiarazioni che suonano come come contesa partitica. Ma volta che decidiamo su cause
gui alla “volontà parlamenta- glio, se ce l’avesse fatta, surriscaldato” un’ammissione di un clima op- certo soffriamo il contesto. Se delicate”, riferendosi alle deci-
sioni della Corte sui “lodi”
Una seduta della Consulta. Nel riquadro, Ugo De Siervo (FOTO EMBLEMA) Schifani e Alfano (bocciati) e
su quella che dovranno pren-
MILANO dere rispetto al legittimo impe-
dimento “ad premier”, eviden-
IL NO DI ALBERTINI: “NON CI SONO LE CONDIZIONI” temente quando il suo destino
politico sarà più chiaro.
Berlusconi dunque può accan-
on ci sono le condizioni che nostro dialogo e ripetutamente, vi ho
“N avevo chiesto, non mi
candido”: Gabriele Albertini rinuncia
rappresentato come necessarie e
indispensabili perché mi senta e possa
tonare, almeno ancora per un
po’, l’incubo dei processi mila-
nesi Mediaset, Mills e Mediatra-
alla corsa per la carica di primo svolgere un ruolo utile e veramente de. Ma il rinvio dell’udienza a
cittadino di Milano e lo fa inviando una efficace”. Ma quella di Albertini è gennaio sarà apprezzato anche
lettera ai “triumviri” del nuovo polo, anche un’investitura: “Approvo le dal Quirinale che, dal suo pun-
Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini motivazioni del dibattito politico che vi to di vista, vuole evitare facili
polemiche istituzionali. Non a
e Francesco Rutelli, pubblicata ieri sul vede protagonisti. Nonostante questa caso due settimane fa si è rivol-
suo sito Internet. “Vi sono anche mia rinuncia alla vostra generosa to al Csm appellandosi “al sen-
immensamente grato per l’altissimo offerta – conclude – resta invariato, so di responsabilità”, riferen-
onore che mi avete fatto, nel propormi nelle responsabilità e nei ruoli in cui dosi alle pratiche a tutela dei
la candidatura a sindaco della mia città potrò svolgerlo in futuro, il mio magistrati insultati da Berlu-
– si legge nella missiva –. Tuttavia, allo convinto impegno, non diversamente sconi. Ieri l’ha ascoltato la Con-
stato, non esistono tutte quelle motivato dal vostro, per la mia città e il sulta che resta, come ci aveva
detto alcune settimane fa un al-
condizioni, che, fin dall’inizio di questo nostro Paese”.
to giudice, “un fortino assedia-
to”.

Informazione e satira: come uscire dal bunga bunga

DIECIMILA PERSONE PER LA SERATA DELL’IDV A BOLOGNA. DI PIETRO: MI APPELLO A NAPOLITANO, È IN GIOCO LA DEMOCRAZIA
di Ferruccio Sansa
Bologna
prite le porte”, Antonio Di Pietro si sbraccia.
“A Terreo. Si improvvisa buttafuori. Anzi, but-
tadentro. “Entrate, tutti”, urla il leader Idv spa-
lancando le porte. Così alla fine il Paladozza di
Bologna è pieno come un uovo: diecimila per-
sone. Tonino è provato. Ma appena sale sul palco
a ogni applauso ritrova energia: “Serve una Mani
Pulite della politica”, esordisce l’ex pm. Poi pun-
ta gli occhi davanti a sé: “Guardate questa gente.
Non sono militanti, sono la società civile che si è
presa in carico la democrazia”. Quindi un invito
ai suoi colleghi: “Io oggi sono andato dai pm di
Roma e ho dato elementi per perseguire dei rea-
ti. Ora tocca agli altri: chi conosce ciò che sta
succedendo in queste ore in Parlamento deve
parlare”. Poi Di Pietro cambia tono, trova una
solennità inaspettata, si rivolge a Napolitano. Ad-
dio alle polemiche degli anni scorsi: “Mi appello
al Capo dello Stato perché è in gioco la demo-
crazia. Il voto deve essere libero, non ricattato,
rubato. Qui si sta violando la Costituzione”.
Tre giorni al voto di fiducia. L’opposizione meno
ufficiale si ritrova ancora una volta a Bologna per
cantare le gesta del “Dittatore del bunga bunga”.
Appuntamento al Paladozza, un palazzone chia-
ro dove di solito regna il basket. Un edificio ton-
do che ricorda quasi un tempio ed è diventato
luogo di culto dell’opposizione dura a Berlusco-
ni: qui l’Italia dei Valori si incontrò nel 2008. Qui
esplose “Raiperunanotte”.
Qui ieri sera Di Pietro ha chia-
mato ancora a raccolta i suoi.
Ma non è arrivato solo l’Idv.
Moltissimi
Certo, intorno a tutto il Pala-
dozza nell’aria fredda di di-
i giovani
cembre sventolavano centi-
naia di bandiere dell’Italia dei
Tra gli ospiti
Valori, ma poi gli ospiti erano
diversi: da Marco Travaglio al- Travaglio,
l’ex magistrato Bruno Tinti, e
poi Gioacchino Genchi, l’inve- Tinti, Genchi,
stigatore che ha lavorato a mol-
te delle indagini più importan- Vauro e
ti degli ultimi anni ed è stato
cacciato dalla polizia. Infine Cornacchione
Vauro con le vignette e il comico Antonio Cor-
nacchione che legge un testo non suo: le cita-
zioni di Berlusconi.
Il popolo viola? Presente. E il Pd? Ci sono anche i
Democratici, quelli doc, come Virginio Merola
candidato sponsorizzato dal partito alle prima-
rie. A unire forse è proprio la varietà di esperien-
ze, di provenienze, e l’obiettivo comune: chiu-
dere con l’era del “dittatore
del Bunga”. Qui nascono e si
consolidano sintonie che non
avresti detto. Non soltanto sul
palco. All’ingresso del Pala-
dozza ecco i ragazzi dell’Idv
accanto a quelli della Fiom. Poi
i volontari di Libera e di Green-
peace.
Tutti con gli occhi puntati sul
palco. Pronti all’applauso
quando Travaglio chiede: “Ar-
restateli”. Chi? “Chi compra e
vende voti sotto gli occhi di mi-
lioni di persone. E’ un reato,
corruzione. Meno male che la
Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Speria-
mo che non finisca nella solita archiviazione.
Qualcuno deve fermarli prima che gli onorevoli
sputtanino completamente il Parlamento”.
E Di Pietro: “E’ una violenza alla democrazia. Chi
sa quello che sta succedendo deve denunciarlo.
Bisogna sciogliere le Camere perché da oggi in
poi ogni voto delle Camere non sarà più libero.
Ci sarà un’ombra”. Poi con dolore affronta la fe-
rita dei due parlamentari Idv convertiti sulla via
di Arcore: “L’animo umano è insondabile”, pro-
va. Poi aggiunge: “Manderemo via le mele mar-
ce. Ma voi se sbaglio correggetemi”. Vauro non
se lo fa dire due volte: “Questo è il Papa!”. Per
capire che cosa è successo veramente ieri sera a
Bologna non bisognava guardare solo sul palco.
Tra il pubblico soprattutto giovani, molti studen-
ti, tra i 20 e i 25 anni. Ma ci sono anche operai,
impiegati, precari. Percorsi diversi, che però si
incontrano in queste ore: “Queste difficoltà,
questa emergenza ci aiutano a superare le dif-
ferenze e a concentrarci sulle idee comuni”. A
parlare non è un esponente politico. E’ Silvia, 27
anni, precaria.
Sabato 11 dicembre 2010 pagina 7

S
AFFARI PUBBLICI

aranno presi in esame nei prossimi giorni dai
Intanto procede pm di Roma gli atti riguardanti l’inchiesta
che vede indagato il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, per concussione e
l’inchiesta avviata minaccia a un corpo politico, amministrativo o
giudiziario in relazione alle presunte pressioni
esercitate sul commissario Agcom, Giancarlo
dalla Procura di Trani Innocenzi (dimessosi a giugno), per impedire la messa
in onda della trasmissione condotta da Michele
Santoro, Annozero. L’inchiesta era partita da Trani la
scorsa primavera. Due settimane fa il Tribunale dei
ministri ha rinviato l'intero incartamento al
procuratore Giovanni Ferrara, all’aggiunto Alberto
Caperna e ai pm Ilaria Calò e Roberto Felici per una
valutazione di quanto fatto in istruttoria: l'acquisizione
delle delibere riconducibili alla Rai e all’Agcom e le
audizioni di alcuni soggetti sentiti come persone
informate sui fatti. Nei documenti non ci sarebbero le
trascrizioni delle telefonate che i magistrati ritenevano
importanti per definire meglio la vicenda. La Procura
può sollecitare l’archiviazione del procedimento,
ritenendo sufficiente il materiale probatorio acquisito,
oppure rimandare gli atti al Tribunale dei ministri per
una integrazione dell’attività istruttoria.

“MASI SE NE VADA
A MEDIASET”
Oltre 10 mila lavoratori in sciopero contro
il dg: “La vera Rai siamo noi”
di Carlo Tecce blicità patetica d’accatto a scapi- Un’immagine della protesta dei
to dell’immagine della Rai”. dipendenti Rai, presenti l’altroieri
he messaggio lascia uno E Masi dimentica che l'80 per

C
sera durante la trasmissione
sciopero generale Rai? cento dei dipendenti s'è ferma- Annozero, contro i tagli voluti
Un corteo che circonda to proprio per denunciare i se- dal direttore generale
viale Mazzini, blocca l'in- greti e le porte chiuse, ordinate Mauro Masi (FOTO DLM)
formazione e smantella il palin- da sé medesimo, sul piano indu-
sesto? Forse lascia un giudizio striale che trasforma il servizio
sul direttore generale che as-
sorbe numeri e significati di
pubblico. Il presidente Paolo
Garimberti risponde ai sindaca-
Una manovra sembra mancano nei program-
mi e nei telegiornali”, dice un
commissione che indaghi sugli
sprechi”.
Michele
una protesta (l'80 per cento di
13 mila dipendenti) contro il
ti che scioperano (tutti, tranne
la Cisl): “È l’ora di discutere. La
per assorbire collaboratore con contratto a
progetto che scade tra pochi
Flavio Tomei di Uil-Com accen-
de una speranza per modificare
Santoro: “La
piano industriale: “Mauro Masi
presidente di Mediaset”. Bel
situazione economica peggio-
ra”. Annozero ha ospitato i preca-
un debito di 650 mesi. la strategia aziendale: “Non stia-
mo scioperando solo per il no-
manifestazione
conflitto d'interessi per un'a- ri Rai nello studio, ieri Michele stro posto di lavoro e per lo sti-
zienda che caccia i lavoratori Santoro, Sandro Ruotolo e Cor- milioni previsto Nani
pendio – ha spiegato Flavio To- più che
e ballerine
interni e insiste con l'appalto rado Formigli picchettavano, mei di Uil-Com – ma per difen-
esterno: un giro d'affari che ri- anonimi tra la folla, il palazzo ve- entro il 2012 dere l'azienda che ha scelto au- la conclusione
succhia centinaia di milioni di trato di viale Mazzini: “Questa SPESSO autori e inviati passa- tonomamente di essere smem-
euro. Uno schermo di poliziot- manifestazione, molto riuscita e Ma penalizza no giorni inchiodati a una sedia brata rendendosi dipendente ri- è l’inizio
ti e camionette protegge il ca- combattiva, più che la conclu- e una scrivania, non perché fan- spetto al mercato, e comprando
vallo di viale Mazzini. sione mi sembra l’inizio di un solo i precari nulloni, ma perché costretti a all'esterno quello che oggi ven- di un percorso”
percorso. I manifestanti non so- oziare da un'azienda che com- de. Il piano è suicida”. Il sinda-
Tutti insieme no solo convinti –dice il condut- pra a caro prezzo format di socie- cato dei giornalisti (Fnsi) parla
a viale Mazzini tore di Annozero – nella difesa di dotto”. È curioso osservare gior- tà private come Endemol e Ma- di orgoglio, l'opposizione di un i dipendenti Rai l’azienda è pros-
un posto di lavoro, ma vogliono nalisti, montatori e truccatrici di gnolia. “Smantellano la parte Masi che non sente né vede. E i sima al fallimento economico e
mettere in campo le loro idee e una televisione pubblica, insie- tecnologica della Rai e – dice telespettatori per un giorno non culturale, per il dg basta qualche
IL PALAZZO è vuoto, tutti le loro proposte. È molto impor- me, sfilare nel centro di Roma Emilio Miceli, segretario genera- sentono e non vedono i telegior- medicina (tagli) per riprender-
fuori: manifestano in duemila, tante che il piano industriale sia con palloncini, magliette, ban- le Slc-Cigl – colpiscono chi lavo- nali ma assistono, quasi fosse si. Però poi torna in mente il car-
vengono da Saxa Rubra e dai vero e fondato sullo sviluppo diere, fischiare, ballare, saltare. ra per mantenere nani e balleri- una commedia, al battibecco di tellone più applaudito dai due-
centri romani oppure da Napoli delle forze Rai e non sulla ridu- “Spargono sull'asfalto una sen- ne, per acquistare da altri quel comunicati tra i comitati di reda- mila di viale Mazzini: “Masi pre-
e Milano. Tante, tantissime pet- zione delle capacità di fare pro- sazione di vitalità e vivacità che che c'è dentro. Chiediamo una zione e il direttore generale. Per sidente di Mediaset”.
torine arancioni con la scritta la
“Rai siamo noi”, indossate da chi
è precario e agonizza aspettan-
do un contratto, da chi è vicino
al pensionamento e sarà spinto
sullo “scivolo” di Masi per elimi-
La Cisl di Bonanni, la vocazione del signor Sì
nare risorse e lavoratori: via in DA POMIGLIANO ALLA TV DI STATO, IL SINDACATO CHE HA SCELTO DI STARE DALLA PARTE DEI PADRONI
mille e trecento, via 200 milioni
per le reti, via un pezzo di Rai- di Giorgio Meletti gione alla Fiat, vedrete che al- blico impiego e nelle aziende chietina: “Remo Gaspari lec- con molte energia con i sin-
way e mezzi per le riprese. Una la fine i lavoratori si troveran- statali, la leggenda vuole che caculo numero uno”. dacati per salvare il lavoro, at-
manovra per assorbire un debi- l segretario generale della l’iscrizione alla Cisl sia il mi- “Di Gaspari – racconta Bo- tivando, oltre alle varie forme
to di 650 milioni previsto entro il
2012. Il commento di Masi è cri-
Istiene
Cisl, Raffaele Bonanni, so-
con coerenza il ruolo
no meglio. Tutti i sindacati di-
chiarano guerra alla Rai di
Mauro Masi e proclamano lo
glior viatico per l’ottenimen-
to di premi e promozioni.
nanni – poi diventai grande
amico e soprattutto ammira-
di cassa integrazione, anche i
contratti di solidarietà”.
tico: “Lo sciopero è un grave er- che si è scelto: il signor Sì. sciopero? La Cisl non aderi- Ma il punto veramente inte- tore senza riserve per quello
rore perché allontana dal tavolo Che si contrappone in modo sce, e lo fa con una presa di ressante è un altro. Bonanni, che ha fatto per il mio Abruz- NELLA VISIONE del mon-
per la trattativa e da quel dialogo puntiglioso ai numerosi si- posizione per certi versi sor- come proclama il suo apolo- zo”. La vocazione a simpatiz- do di Bonanni non c’è spazio
necessario per trovare soluzio- gnor No del panorama sinda- prendente: “E’ uno sciopero geta Lodovico Festa, autore zare per il potente pro tempo- per il conflitto, caro alla Cgil e
ni”. Poi il dg cerca un varco per cale. fuori tempo e assolutamente dell’appena uscito libro-in- re non è mai nascosta. Anto- soprattutto alla sua ala più
evitare uno scontro permanen- controproducente, in questa tervista “Il tempo della semi- nio D’Amato, che dalla presi- estrema, la Fiom. Il sindacali-
te: “Per parte mia sono disponi- SERGIO Marchionne viene dinamica fase di discussione na”, non è solo ricco di “doti denza della Confindustria sta abruzzese incarna l’anima
bile al confronto, ma sempre e accusato dalla Cgil di voler con l’azienda”. non frequenti tra quelle degli lanciò l’attacco all’articolo maggioritaria della Cisl, quel-
solo nell’interesse dell’azienda smontare i diritti dei lavorato- E come reagisce il direttore uomini pubblici di questa no- 18? “Non ho mai provato an- la “cooperativa”, che ha le
e non di chi utilizza questi eventi ri di Pomigliano? Bonanni generale della Rai a questa di- stra Seconda repubblica: for- tipatia per questo vulcanico sue radici ideologiche nella
per tentare di farsi un po' di pub- tranquillizza tutti: diamo ra- chiarazione? La fa sua: “Lo te passione civile, ideali e imprenditore napoletano”. Il dottrina sociale della Chiesa e
sciopero – ha dichiarato Masi principi netti e fermi”, ma per ministro del Welfare Maurizio nel rifiuto della lotta di classe
– che rischia di essere fuori di più è uno che “ci crede”. E Sacconi? “Mi hanno sempre come chiave di interpretazio-
tempo, controproducente, infatti basta sfogliare l’agile colpito in lui la forte prepara- ne della realtà sociale. Piutto-
ELEZIONI? 60 milioni perché determina un vulnus
a quel dialogo necessario per
volumetto dell’editore Boroli
per scoprire che il senso di
zione, la coerenza con le sue
idee (...) Con Maurizio ben
sto l’idea è che c’è una con-
vergenza di interessi tra im-
affrontare e risolvere le pro- Bonanni per il potere non è presto sono diventato amico, prese e lavoratori, che deve
alle parrocchie, offre B. blematiche di bilancio e strut-
turali lasciate a marcire per
sinonimo di servile subordi-
nazione.
condividendo con lui anche
altri interessi”. Il presidente
spingere oggi a seminare sa-
crifici per raccogliere doma-
en 60 milioni di euro destinati a vescovi e parroc- troppo tempo”. della Confindustria Emma ni benessere.
Bsidente
chie italiane: è questo il regalo di Natale che il pre-
del Consiglio Silvio Berlusconi, in odor di ele-
Gli avversari di Bonanni tro-
vano addirittura grottesca la
BONANNI si è ribellato al
padre, comunista e commer-
Marcegaglia? “Si confrontò Gli avversari di Bonanni nei
casi estremi lo accusano di
zioni, recapita alla Chiesa. I soldi, racconta Franco Be- tempestività con cui un sin- ciante benestante, e quindi malafede, normalmente di in-
chis su Libero, arrivano dall’8 per mille a gestione statale
(in totale sono 144 milioni). A cosa serviranno? A re-
dacato dei lavoratori elabora
in nome e per conto dell’a-
moralista (“Mi raccomando,
mai con donne sposate”), e
Fiancheggia genuità: pensano che i sacri-
fici li seminino oggi i lavora-
stauri, abbellimenti, e lavori vari in chiese, basiliche,
confraternite, conventi e sedi arcivescovali. Quindi
zienda le argomentazioni per
criticare lo sciopero di altri
ha lasciato l’impresa familiare
per andare a fare il manovale
chi comanda, tori e i risultati li raccolgano
domani i padroni.
più della metà dei 262 interventi previsti nel decreto
di ripartizione dell’8 per mille – calcola Bechis – an-
sindacati dei lavoratori. E ten-
dono a descrivere in modo ca-
all’impresa di costruzioni Far-
sura, dove scopre la vocazio-
al governo e Il vantaggio è che l’ardua sen-
tenza arriverà presto. Bonan-
dranno a istituzioni religiose. In più i contribuenti, se ricaturale la concreta ispira- ne sindacale. Milita nella Cgil, ni, in modo sicuramente co-
volessero, potrebbero destinare autonomamente la zione della Cisl, un sindacato fa politica a sinistra con Pep- nell’impresa, raggioso, ha dichiarato le sue
propria donazione dell’8 per mille alla Chiesa. Una vi- che fiancheggia chi coman- pino Di Lellio, in seguito ma- scommesse: ha giocato le sue
cenda duramente criticata dal Partito democratico, da, al governo e nella aziende, gistrato antimafia a Palermo e per incassare fiches sul governo Berlusco-
che accusa il Cavaliere di volersi accattivare le tonache per poter meglio incassare poi parlamentare a sinistra, ni, sull’Alitalia formato Cola-
in vista di un probabile e prossimo ritorno alle urne. benefici concreti e immediati attorno a un giornalino, “San- benefici concreti ninno, su Marchionne e sulla
per i singoli lavoratori suoi gro Proletario”, che criticava Rai di Masi. La roulette sta già
iscritti. Soprattutto nel pub- con energia il ras della Dc per i suoi iscritti girando.
 Una narrazione inedita degli ultimi vent’anni
di storia italiana. Che non fa sconti a nessuno

NANDO DALLA CHIESA

LA CONVERGENZA
La storia della Svolta e della duplice trattativa
con Cosa nostra.
Del papello di Totò Riina che arriva in parlamento.

Della abdicazione della sinistra che fa le leggi

che servono alla mafia e dell’assalto della
destra, che alla mafia offre invece il regalo più
grande, la dissoluzione del senso dello Stato.

La storia di una Lega nata per difendere

l’identità padana e che consegna il cuore
della Lombardia ai clan calabresi.

Una narrazione che parla della assoluta

inadeguatezza della politica italiana davanti
ai nemici in armi della democrazia.

E delle minoranze istituzionali, civili e talora

politiche che non si arrendono.

SONO ANDATE NELLA STESSA DIREZIONE. NELLA SECONDA REPUBBLICA

MAFIA E POLITICA HANNO REALIZZATO UNA CONVERGENZA
CHE OGGI PRESENTA AL PAESE IL SUO CONTO SALATISSIMO .

in tutte le librerie
www.melampoeditore.it Seguici su
Sabato 11 dicembre 2010
CURES: LE RUSPE
CANCELLANO
LA STORIA
Un enorme cantiere sulle colline di Rieti
sopra ai resti dell’antica città sabina
di Ferruccio Sansa
a tutela del patrimonio
L archeologico all’italia-
na: ruspe che lavorano
senza sosta per realiz-
zare dieci milioni di metri
cubi di capannoni industria-
li e spianano le colline dove
sorgeva la città sabina di Cu-
res. Dove basta camminare
nei campi per trovare resti
di antiche ville, necropoli,
acquedotti e templi. Siamo a
Passo Corese (Rieti), a 40
chilometri da Roma: miliar-
di di euro di investimento
per il cantiere più grande
d’Italia. Un progetto voluto
da centrosinistra, centrode-
stra e sindacati. Tutti d’ac-
cordo, tranne i comitati de-
gli abitanti che si vedono
scomparire le colline. E gli
archeologi che qui sperava-
no di poter trovare i resti del-
la città di Numa Pompilio e
Tito Tazio, antichi re di Ro-
ma.
Ormai è perfino difficile im-
maginare la vita degli antichi
sabini, con l’immenso can-
tiere che stravolge il paesag-
gio. Allora il nostro viaggio
deve partire da una fotogra-
fia: ecco una cascina, quella
terra chiara che ti ricorda il
sole e ti dice che sei al Sud.
Poi i campi segnati da solchi
precisi. È un’immagine re-
cente, ma sembrano passati
secoli. Adesso vedi soltanto
caterpillar. I rilievi morbidi
che segnavano il paesaggio
sono spariti insieme con il
profumo e i rumori della
campagna. Senti soltanto
quelli dei motori e voci di
operai.
È il 2000 quando il Consor-
zio per lo Sviluppo Indu-
striale della Provincia di Rie-
ti (un soggetto pubblico)
lancia un nuovo piano rego-
latore consortile che preve-
de un Polo Logistico a Passo
Corese. Sulle mappe è una
grande macchia blu a due
passi dal Tevere.
Basta sovrapporre la carta a
quella tracciata dagli ar-
cheologi per accorgersi che
la campagna qui è una mi-
niera: ovunque trovi antichi
cocci, resti millenari. Nel
1980 Maria Pia Muzzioli de-
dica a queste colline uno
studio nella prestigiosa col-
lana Forma Italiae. In pochi
metri quadrati sono censiti
189 siti archeologici. Il risul-
tato di uno studio del 2000
per la British School of Ro-
me è ancora più sorpren-
dente: una ricognizione su-
perficiale rivela i resti di 13
ville. Senza contare i depo-
siti di materiale antico e i 4
insediamenti del Paleoliti-
co.
L’area è dentro al
Parco archeologico
“È UN SITO ricchissimo
perché la presenza dell’uomo
comincia migliaia di anni fa e
lascia tracce fino all’epoca ro-
mana. Qui si trovava l’antica
Cures, con il suo porto sul Te-
vere. E forse anche le cata-
combe di Sant’Antimo”, è
convinta l’archeologa Helga
Di Giuseppe che ha lavorato
con la British School. “La cosa
più straordinaria – racconta
Muzzioli – è, anzi era, il con-
Stanno
portando via
1.400 ulivi,
3.000 viti,
3.000 alberi
da frutto
e coltivazioni
testo, l’insieme, che si è man-
tenuto integro per migliaia di
anni”.
Già, fino all’arrivo delle ru-
spe. È Paolo Campanelli (pre-
sidente dell’associazione Sa-
bina Futura che si batte con-
tro il progetto) a ripercorrere
le tappe: “Nel 2001 un’inser-
zione invita le società a mani-
festare il loro interesse. Nel
2003… ma c’è stata una vera
gara?... arriva la convenzione
con l’Ati che realizza il proget-
to miliardario e avrà in con-
cessione le aree per 99 an-
ni”.
Intanto nel 2004 viene siglato
il Piano Territoriale e Paesisti-
co della Regione Lazio (presi-
dente Francesco Storace): l’a-
rea dei capannoni è compresa
nelle mappe delle zone a “vo-
cazione di Parco Archeologi-
co”. Non importa: il progetto
va avanti. Ma che cosa preve-
de esattamente? Sembra l’E-
den, a sfogliare l’opuscolo
con cui gli enti locali – il co-
mune di Fara Sabina e la Pro-
vincia di Rieti, entrambi di
centrosinistra – informano i
cittadini di quello che sta per
accadere alla loro terra. “Il Po-
lo logistico, la nuova risorsa di
Passo Corese”, è il titolo. Poi
fotografie di prati verdi, dove
mamme con le carrozzine si
muovono felici. Intanto nel
2009 con poche righe la Re-
gione (guidata da Piero Mar-
razzo) approva una variante al
piano regolatore consortile
che porta la volumetria dei ca-
pannoni a quasi 10 milioni di
metri cubi.
A confrontare le colline spia-
nate dalle ruspe con le imma-
gini dell’opuscolo viene qual-
che dubbio. Così come colpi-
scono al computer: “Duecen-
to ettari di capannoni alti 15
metri, quasi l’equivalente di
una città come Rieti”, raccon-
tano all’associazione Sabina
Futura. E snocciolano i dati:
“Le ruspe si stanno portando
MALITALIA
via 1.400 ulivi, 3.000 viti,
3.000 alberi da frutto, cento
ettari di coltivazione a forag-
gio e cento a grano”.
Non ci sono solo conseguen-
ze sul patrimonio archeologi-
co, ma anche sull’agricoltura.
I sostenitori del progetto par-
lano di centinaia di nuovi po-
sti di lavoro. Possibile, ma
quanti ne sarebbero arrivati
(e sono invece andati perduti)
se una campagna intatta e vi-
cina a Roma avesse investito
nel turismo?
L’opera porterà
4 milioni di indennizzi
FABIO MELILLI, presiden-
te della Provincia di Rieti dal
2004 e presidente dell’assem-
blea regionale del Pd Lazio, si
dice “favorevole” al progetto.
Racconta: “È un’area strategi-
ca con l’autostrada e la ferro-
via, è naturale che il Polo na-
sca qui”. E le critiche di abi-
tanti e associazioni? “Legitti-
me, ma tardive. Il progetto è
di dieci anni fa, se lo avessimo
bloccato avremmo dovuto
pagare milioni di risarcimen-
to”. Ma i resti archeologici?
“La Sovrintendenza finora
non ha trovato nulla di straor-
dinario”. Questa è una delle
campagne più belle d’Italia,
ogni weekend vengono mi-
gliaia di romani in cerca del
verde… “Vero, siamo nella
Val d’Orcia del Lazio…”. Ma
in Toscana non costruiscono
300 ettari di capannoni… “Si
può ridurre l’impatto del Polo
con strutture più attente al-
l’ambiente”.
Chissà. Vincenzo Mazzeo,
sindaco di Fara Sabina, difen-
de il progetto: “Frange estre-
me lanciano messaggi apoca-
littici. Il Polo porterà lavoro.
Noi abbiamo preteso che fos-
sero realizzate opere viarie e
depuratori”. La sinistra anche
nel Lazio è amica del cemen-
to? “Falso, noi abbiamo stop-
pato il mega-progetto di un
nodo intermodale delle Fer-
rovie”. Mazzeo, però, aggiun-
ge: “Io non ho più l’Ici sulla
prima casa, dove prendo i sol-
di, come risolvo i problemi?
Sorgeranno
200 ettari
di capannoni
alti 15 metri
Il rischio è
la speculazione
immobiliare
pagina 9
Prima e dopo
Le colline alle porte
di Rieti dove sorgeva
l’antica città di Cures.
Oggi la zona è un cantiere
a rischio speculazione
Quest’opera ci porterà quat-
tro milioni di indennizzi”. Il
sindaco, come il presidente
della Provincia, spiega: “Co-
munque il progetto è stato av-
viato prima del mio arrivo”.
Ammette: “Quando vedo tut-
ta quella roba là mi si chiude il
cuore… A nessuno sta a cuo-
re la Sabina più che a me, ho
investito sulla produzione
dell’olio, sull’ambiente.
E da oggi cambieremo e inver-
tiremo il ciclo”. Troppo tardi,
forse.
Affare miliardario
e mattone
MA CHI STA dietro il cantie-
re miliardario? Nella società
Parco della Sabina spa che rea-
lizza l’opera sono soci (con
l’1% ciascuno) la Provincia di
Rieti, il Comune di Fara Sabi-
na e il Consorzio per lo Svilup-
po Industriale di Rieti presie-
duto da Franco Ferroni. Ma la
parte del leone l’hanno i pri-
vati: tra questi – con il 44% – la
Seci che fa capo al Gruppo
Maccaferri, uno dei giganti
emiliani delle costruzioni. Il
presidente Gaetano Macca-
ferri è anche stato numero
uno dell’Associazione indu-
striali di Bologna. Giuliano
Montagnini, presidente della
“Parco della Sabina”, siede in
tante società immobiliari emi-
liane, a cominciare dalla Edil-
coop.
Nel 2008, il Silp – sindacato di
polizia della Cgil – parlava di
“palesi tentativi di infiltrazio-
ni della criminalità organizza-
ta” proprio nella zona di Passo
Corese. Spuntava il nome dei
Casalesi, che hanno fatto la lo-
ro fortuna con il mattone. An-
che se la camorra non c’entra
con le società che realizzano il
Polo, qualche cautela pare do-
verosa.
C’è anche chi teme che il Polo
possa trasformarsi in una gi-
gantesca operazione immobi-
liare. Avverte Campanelli: “So-
no in costruzione a servizio del
Polo un depuratore sufficiente
per 30.000 abitanti e un campo
pozzi capace di prelevare
1.300.000 litri d’acqua al gior-
no, cioè il fabbisogno di
25-30.000 abitanti. Non vor-
remmo che attraverso qualche
alchimia all'italiana, come il
Piano Casa della giunta Polve-
rini o altri provvedimenti, si
riuscisse a trasformare l'area in
zona residenziale. Così sulle ri-
ve del Tevere potrebbe nascere
una città grande come Rieti”.
pagina 10 Sabato 11 dicembre 2010

ECONOMIA

MEGLIO UN ATRIO
CHE NIENTE
Fs, Berlusconi e Moretti inaugurano
la stazione Tiburtina, ma ce n’è solo un pezzo Silvio Berlusconi, dietro si vedono Mauro Moretti e Gianni Letta, tutti con il caschetto giallo (FOTO ANSA)

di Daniele Martini evento, il sottosegretario alla

Presidenza del Consiglio, Gian-
Perfino gli attenti addetti stam-
pa delle Ferrovie hanno dovuto
Come sempre grandi celebrazioni, taroccate i governi Berlusconi
ce ne avevano propinate di tutti i
ilvio Berlusconi e mezzo faticare parecchio per indorare però ci vorranno ancora molti anni colori, anche se mai di questo li-

S
governo schierati e impet-
titi per inaugurare l’atrio di
una stazione ferroviaria.
Avete letto bene: l’atrio, non la
stazione, per la quale il cantiere
rimane aperto, i lavori sono tut-
t’altro che finiti e stando alle ot-
timistiche previsioni ufficiali
saranno completati alla metà
dell’anno prossimo.
È SUCCESSO ieri mattina a Ro-
ma nel quartiere Tiburtino e di
fronte alla selva di alte autorità
impegnate nel taglio del nastro
del nulla, compiaciute come si
trattasse davvero di un grande
DOPO L’ESPANSIONE IN GERMANIA
IL MERCATO SECONDO LE FERROVIE DELLO STATO
di Marco Ponti*
ni Letta, il ministro dei Trasporti
e delle Infrastrutture, Altero
Matteoli, il presidente delle Fer-
rovie, Lamberto Cardia, l’ammi-
nistratore delegato, Mauro Mo-
retti, la presidente del Lazio, Re-
nata Polverini, più varie ed even-
tuali. Di fronte al viavai di auto-
blu, al codazzo di segretari e se-
gretarie, addetti stampa, agenti
delle scorte, fotografi, perfino
qualcuno dei selezionati presen-
ti non ha fatto a meno di riderci
su: “È come se avessi deciso di
ristrutturare casa e avessi invita-
to parenti, amici e conoscenti a
una grande festa per l’inaugura-
zione della tazza del cesso”.
di costruzione e manutenzione
delle linee. Di mercato finora ce ne
il poco che il convento metteva
a disposizione magnificando
nelle quattro pagine consegnate
ai giornalisti l’importanza del-
l’opera al momento in cui sarà
finita davvero (322 milioni di eu-
ro di investimento, 50 mila me-
tri quadri di superficie, 29
ascensori, 57 scale mobili), e li-
quidando in poche righe il poco
già realizzato, cioè uno dei due
atrii della stazione, quello deno-
minato Pietralata (l’altro lo chia-
meranno Nomentano).
Durante la cerimonia non sono
mancati momenti di ilarità, co-
me quando, per esempio, la pre-
treranno sulle linee redditizie (cioè
NTV di Montezemolo per l’Alta ve-
per finire i lavori dello scalo di Roma
sidente della Regione, alla quale
probabilmente nessuno si era
premurato di dire la verità, e
cioè che era tutta una messa in
scena, ha orgogliosamente ri-
cordato che “i tempi di realizza-
zione sono stati rapidissimi”.
Berlusconi ha fatto l’elenco del-
le grandi infrastrutture realizza-
te, facendo finta di non sapere
che 10 giorni prima davanti a
Montecitorio imprenditori del
cioè quelle più affollate, che fanno
profitti. Poi se proprio si vuol fare
mattone e muratori per la prima
volta nella storia avevano mani-
festato insieme per ricordare a
lui e al suo governo che è tutto
praticamente fermo da anni e in-
tanto il settore dell’edilizia ha la-
sciato sul campo 250 mila di-
pendenti. Anche in questo caso
qualcuno ha riso: “Rilegge le
opere scritte sulla mitica lava-
gnetta di Vespa”. In fatto di inau-
gurazioni tanto fastose quanto
te: oggi i concorrenti di FS devono
pagare una società di FS, per usare
vello. Il mese preferito è proprio
dicembre: quando la gente nor-
male pensa ai regali e alle feste,
al capo del governo viene la vo-
glia di sforbiciare nastri tricolo-
ri.
NEL 2004, per esempio, cin-
que giorni prima di Natale, Ber-
lusconi volle tagliare alla presen-
za di una folla da stadio (2.500
persone) anche il suo nastro per
l’autostrada Palermo-Messina,
nel cuore dei Nebrodi, nono-
stante venisse aperto un solo
senso di marcia, e anche se un
mese prima altre autorità nazio-
nali e locali lo avevano precedu-
to nella stessa cerimonia, le qua-
li autorità avevano fatto a loro
volta il bis rispetto a una prece-
dente inaugurazione di altri im-
portanti personaggi all’inizio
dell’estate.
Due anni dopo l’inaugurazione
ter, furono messi sotto inchiesta
8 tra dirigenti dell’Anas e del

FunaSlioni,società
si mangia, con circa 400 mi-
la quota tedesca di Arriva,
che fa trasporti locali
via treno e autobus. La porta via
alle ferrovie tedesche (DB), costret-
te a vendere dalla Commissione
europea. Ottima notizia per l’Italia,
e anche per i viaggiatori, perché ac-
celera l’asfittica competizione in
tutto il settore. Un solo dubbio: e se
per caso la preda mangiata restas-
se sullo stomaco a FS, cioè se per
qualsiasi circostanza perdesse sol-
di? Qualcuno strillerebbe forte? No
di certo, FS è un’enorme azienda
pubblica, i cui buchi o extra-costi
vengono sempre dai contribuenti.
Intendiamoci, questo vale per tutte
le ferrovie continentali europee,
DB in primo luogo. Ma insomma, si
tratta di un “mercato” molto par-
ticolare, non certo di una giungla.
FS registra un altro successo: è sta-
to respinto il ricorso dei francesi di
Alstom contro l’esito, favorevole ad
Ansaldo, della gara per i nuovi treni
AV. Ottimo per l’industria italiana.
Ma in Francia vincono i treni fran-
cesi, in Germania quelli tedeschi,
ecc., e lo stesso vale per gli appalti
La priorità strategica per le Fs
è limitare la concorrenza,
da Ntv al trasporto locale
è pochino. Intanto, la concorrenza
in Italia soffre: ai “nuovi entranti”,
ad Arena sulla linea Milano-Torino,
e alle ferrovie austriache e tede-
sche che avevano iniziato servizi
passeggeri attraverso il Brennero,
viene proibito di fare fermate inter-
medie. È probabile che si tratti di
una decisione formalmente inecce-
pibile: le FS hanno contratti plurien-
nali in esclusiva con le regioni at-
traversate da questi nuovi entranti.
Contratti che escludono che parte
dei viaggiatori (e dei relativi ricavi)
possano essere sottratti da altri.
Per ferrea volontà “bipar tisan”
nessuna regione ha fatto gare serie
per assicurarsi di pagare meno sus-
sidi per i servizi pendolari. Quindi
non è possibile nemmeno sapere
se Arena – o i tedeschi o gli austriaci
– siano in grado di fare quei servizi
con meno soldi pubblici (la tariffe
dei pendolari coprono una parte ri-
dotta dei costi). Il Piemonte ci aveva
provato a fare una gara seria, ma la
nuova giunta l'ha subito abolita. Le
FS poi richiedono, per bocca del vi-
spissimo (e bravo) ing. Mauro Mo-
retti, che i nuovi concorrenti che en-
locità), contribuiscano a pagare le
linee di lunga percorrenza. Cioè
contribuiscano anche loro a paga-
viaggiare treni semivuoti, si potreb-
bero mettere in gara a chi chiede
meno sussidi.
i binari. Si può vendere da subito il
settore merci. Poi le società dei ser-
vizi ferroviari regionali. Infine, i ser-
Consorzio autostrade siciliane
perché a dispetto della faraoni-
ca cerimonia con il capo del go-
re per treni semivuoti, sennò lui mi- Che fare? Innanzitutto occorre vizi di lunga distanza passeggeri, verno, mancavano i requisiti mi-
naccia di non farli più. Che occa- un'autorità davvero indipendente magari in più tranche. Il tutto al fine nimi di sicurezza: assenza di ae-
sione d’oro! Si vedrebbe allora chi per regolare tutto il settore dei tra- di creare un vero mercato, anche ratori, vie di fuga ostruite, colon-
ha voglia di pagare, con gli scarsi sporti a difesa degli utenti e dei con- per il materiale rotabile. Per la rete nine sos fuori uso, illuminazio-
fondi pubblici, servizi di scarsissi- tribuenti. Costerebbe poco rispetto ferroviaria invece non bisogna ripe- ne assente.
ma utilità (anche sociale e ambien- a quanto si potrebbe risparmiare. tere l’errore inglese, ed è meglio
tale), spesso sostituibili con altri Poi occorre cambiare la legge che mantenerla pubblica. Ma certo SEMPRE SOTTO Natale, l’al-
modi di trasporto meno onerosi per consente alle regioni di non fare le con un regolatore terzo che ne ga- tr’anno toccò al Ponte sullo
le casse pubbliche. Attualmente gare per i servizi ferroviari. In tempi rantisca l’efficienza. Stretto con la posa della prima
per questi servizi pagano i viaggia- un po’ più lunghi, ma non molto, *professore di Economia dei tra- pietra, e forse anche l’ultima, a
tori delle linee socialmente più utili, occorre separare i servizi dalla re- sporti al Politecnico di Milano Cannitello, in faccia a Scilla e Ca-
riddi. E in ambito ferroviario,
prima del solingo atrio di Tibur-
tina, la frenesia berlusconiana
DERIVATI & TRUFFE da taglio del nastro aveva tocca-
to l’apice con la “triplice mene-
LA DELIZIOSA GAFFE DEL SINDACO MORATTI ghina”: tre inaugurazioni conse-
cutive in tre anni per la Stazione
centrale di Milano, 2008, 2009 e
sindaco di Milano, Letizia Moratti, sempre più”.
I se non ci fosse bisognerebbe
inventarla, per la capacità inarrivabile
Si è dimenticata, la signora, che
proprio in questi mesi è in corso il
2010, sempre in prossimità del
Natale. All’ultima, per la verità,
la sua presenza è stata solo an-
di inventare con grazia e leggerezza processo contro quattro grandi banche nunciata, ma poi si è presentato
delle vere bombe di autosatira. Ieri è straniere, Jp Morgan, Deutsche Bank, il sindaco, Letizia Moratti.
andata all’assemblea dell’Aibe , Ubs e Depfa Bank, accusate di truffa Di fronte a tanta perseveranza
l’associazione delle banche estere in aggravata ai danni del Comune di sembra roba da dilettanti perfi-
Italia, e ha detto che l’Expo del 2015 Milano. Con un’operazione sui no l’inaugurazione della stazio-
sarà una “grande occasione di rilancio derivati avrebbero sfilato alle casse ne di Santa Maria Novella a Firen-
per attrarre investimenti esteri a custodite da lady Moratti 100 milioni ze, in piena era fascista, così co-
Milano”. E fin qui va bene. Poi, nello di euro. Almeno in attesa della
me nella città toscana viene rac-
contata ancor oggi, un’opera
slancio, ha aggiunto: “La nostra sentenza definitiva, signora, perché
collaborazione è destinata a crescere non ci va piano con la collaborazione?
squadernata come finita sotto
gli occhi ammirati dei gerarchi
nonostante i fondali fossero di
cartapesta.
IN

Perché siamo quelli

LI
BR
ER
IA

che hanno nostalgia del futuro.

Nichi Vendola, RIAPRIRE LA PARTITA
Per una nuova generazione di buona politica.
Sabato 11 dicembre 2010
MARCHIONNE: “ESCO UN ATTIMO”
LA FIAT MOLLA LA CONFINDUSTRIA
Emma Marcegaglia subisce e spera che torni presto
Ma Mirafiori e l’alleanza con Chrysler vanno da sole
di Salvatore Cannavò
unica cosa certa, do-
L’
po l'incontro di New
York tra Emma Marce-
gaglia e Sergio Mar-
chionne, è che la nuova so-
cietà (new.co) di Mirafiori,
frutto della joint venture tra
Fiat e Chrysler, sarà fuori da
Confindustria. Quello che
accadrà dopo è ancora po-
co chiaro perché le dichia-
razioni fatte dai due leader
industriali in parte divergo-
no. La presidente di Confin-
dustria e l'amministratore
delegato del Lingotto han-
no avuto un faccia a faccia
che è durato diverse ore, se-
gno di una scarsa conver-
genza di idee e intenzioni.
Alla fine sembra l'abbia vin-
ta Marchionne che vuole
uscire dalle briglie del con-
tratto nazionale dei metal-
meccanici e che per questo
vuole tenere la new.co per
Mirafiori, e quella per Pomi-
gliano, fuori da Confindu-
stria e dal sistema di relazio-
ni sindacali da questa in-
staurato.
COSA SUCCEDE. “La
new.co di Mirafiori tra Fiat e
Chrysler nasce fuori da Con-
findustria – ha spiegato Mar-
cegaglia – lavoriamo da oggi
(Confindustria, Fiat e Feder-
meccanica) per fare un con-
tratto auto in linea con le esi-
genze di Fiat. Appena ci sarà
Fiat rientrerà in Confindu-
stria”. La versione di Marce-
gaglia sembra alludere, quin-
di, a un contratto separato
per l'auto però all'interno di
Federmeccanica e quindi di
Confindustria. Potrebbe es-
sere pronto a primavera. An-
che Marchionne ha confer-
mato che “questa joint ven-
ture con Chrysler, se va
Ultimissime sull’Eni da Wikileaks
SCARONI HA MESSO NEL SACCO HUGO CHÁVEZ? ARRIVA LA SMENTITA. TANGENTI IN UGANDA? ECCO LA QUERELA
di Giorgio Meletti
e rivelazioni di Wikileaks
Lierisull'Eni hanno raggiunto
un notevole livello di sur-
realtà. Lo schema è sempre lo
stesso. Alcuni dispacci della
diplomazia americana rac-
contano cose abbastanza ov-
vie. La loro rivelazione è co-
munque sufficiente a creare
notevole imbarazzo. Seguo-
no secche smentite, però ab-
bastanza singolari: ieri l'Eni
ha smentito una cosa raccon-
tata agli uomini del Diparti-
mento di Stato Usa da un am-
basciatore italiano, che non
ha smentito.
STAVOLTA è in ballo il mega
accordo petrolifero tra il nu-
mero uno dell'Eni, Paolo Sca-
roni, e il presidente venezue-
lano Hugo Chavez. Le cose an-
darono più o meno nella se-
guente maniera: a un certo
punto Chávez nazionalizza i
pozzi petroliferi, e ce ne sono
anche dell'Eni. Il governo ita-
liano deve scegliere tra la cau-
sa legale internazionale e un
tentativo di mettersi d'accor-
do. Vince l'ipotesi dell'accor-
do, al quale lavora alacremen-
te, nel corso del 2007, il mini-
avanti, non deve far parte di
Confindustria”. Però ha poi
parlato di una possibile so-
luzione positiva con la crea-
zione di una Federauto, cioè
una Federazione dell'indu-
stria automobilista, una nuo-
va categoria industriale.
COSA CAMBIA. Nel pri-
mo caso si tratterebbe di
proseguire nel solco degli
accordi già impostati anche
con i sindacati e Federmec-
canica eviterebbe la perdita
di un socio così importante
come Fiat che paga quote as-
sociative consistenti. Nel se-
condo caso si tratterebbe
per l'associazione metal-
meccanica di una "scissione"
lasciando, tuttavia, irrisolti
diversi nodi. Chi dovrebbe
far parte di Federauto? Solo
la Fiat, unico costruttore in
Italia o anche l'indotto? Do-
Attacco anche
alla Fiom:
“La sua
intransigenza
bloccherà
lo sviluppo
del Paese”
ve andrebbe, ad esempio, la
Brembo, la fabbrica del vi-
cepresidente di Confindu-
stria, Alberto Bombassei,
produttore di cuscinetti per
freni, in Federmeccanica o
in Federauto? Problemi di
cui al momento non si co-
nosce la soluzione, neanche
dentro Confindustria, e che
stro degli Esteri Massimo D'Ale-
ma. All'inizio del 2008 D'Alema
va a Caracas con Scaroni, si sie-
dono intorno a un tavolo con
l'ambasciatore Luigi Maccotti,
con Chávez e con il ministro
dell'Energia venezuelano Ra-
fael Ramirez. Grazie allo spa-
gnolo fluente di Scaroni, che fa
da interprete a D'Alema, e all'a-
bilità dialettica di D'Alema, che
apre la strada a Scaroni, l'Eni fir-
ma un accordo per andare a
sfruttare i nuovi ricchissimi gia-
cimenti della cosiddetta frangia
dell'Orinoco.
PASSA un anno di trattative
specifiche, e all'inizio del 2009
Scaroni torna a Caracas per fir-
mare i contratti operativi. Qui
entrano in gioco i dispacci Wi-
kileaks. L'ambasciatore Mac-
cotta racconta ai diplomatici
americani che Scaroni, mezz'o-
ra prima della firma, ha fatto
quello che tutti i manager fanno
alla chiusura delle trattative,
cioè si gioca l'ultima mano.
Chiede condizioni più favore-
voli e piazza l'ultimatum: “Si
tratta di prendere o lasciare, io
posso prendere il mio aereo e
andarmene”. Il ministro Rami-
rez incassa la minaccia, va a ri-
ferire a Chávez, il quale cede: il
Marchionne a New York dove ha incontrato Emma Marcegaglia (FOTO ANSA)
pure preoccupano Feder-
meccanica che al momento
preferisce non commentare
l'intesa di New York.
CHI VINCE. In ogni caso
si tratta di una dialettica tut-
ta confindustriale che vede
oggi un vincitore assoluto:
Sergio Marchionne. Confin-
dustria dovrebbe aver incas-
sato la certezza dell’investi-
mento in Italia che l'ad del
Lingotto ha confermato alla
Marcegaglia (anche se con-
tinua a subordinarlo all'ac-
cordo sindacale) ma la Fiat
potrà andare avanti seguen-
do il "modello Pomigliano".
È l'obiettivo "governabilità"
che sta a cuore a Marchion-
ne e che permetterà anche
di tenere la Fiom, che non
potrà firmare un simile ac-
cordo, fuori da molte prero-
gative sindacali: elezioni
Venezuela ha troppo bisogno
degli investimenti italiani nel-
la zona dell'Orinoco.
FULMINEA la precisazione
dell'Eni: ''I fatti e le conclusio-
ni riportate nel cable descritto
da Wikileaks relativamente al
Venezuela sono falsi e destitui-
ti di ogni fondamento. L’in-
contro con le relative richie-
ste tra il ministro del petrolio
venezuelano Ramirez e l’am-
ministratore delegato di Eni,
Paolo Scaroni, non si è mai ve-
rificato”. Se ne dovrebbe de-
A Caracas
la minaccia
“prendere o
lasciare” ha
successo, ma
ora l’azienda
smentisce
La sede dell’Eni
guidata da Paolo
Scaroni (FOTO ANSA)
ECONOMIA
Rsu, distacchi e permessi,
trattenute sindacali. Un col-
po non indifferente. Sapen-
do però che il sindacato me-
talmeccanico guidato da
Maurizio Landini è l’ultimo
ostacolo per avere la fabbri-
ca che desisdera, Marchion-
ne attacca preventivamente:
“'Chi fa dichiarazioni all’im-
pazzata è la Fiom. Penso che
l’intransigenza che abbiamo
visto fino ad ora andrà a
bloccare lo sviluppo del Pae-
se”
CHI PERDE. La Fiom, in-
fatti, non è affatto d'accordo
con gli scenari che si sono
delineati ieri, cioè quelli che
temeva durante la vertenza
sul destino di Pomigliano.
“Avevamo ragione anche se
oggi si tratta di prendere atto
che Marchionne comanda e
gli altri obbediscono” dico-
durre che l'ambasciatore Mac-
cotti amava inventarsi aneddo-
ti divertenti per i colleghi ame-
ricani. O che, più semplice-
mente, non sta bene far sapere
in giro che il duro Chávez si è
dovuto inchinare alla forza ne-
goziale dell'Eni.
Decisamente più energica la
reazione di Scaroni a un’altra ri-
velazione targata Wikileaks. Se-
condo un esponente della com-
pagnia petrolifera britannica
Tullow, l’Eni avrebbe pagato
tangenti a due ministri ugande-
si per una maxi intesa petroli-
no dal sindacato. Le altre si-
gle, in particolare Cisl e Uil,
per bocca dei segretari di ca-
tegoria ribadiscono la loro
piena disponibilità a discu-
tere con Federmeccanica e
Fiat smentendo che la solu-
zione possa essere per loro
un indebolimento. “Ogni
schema va bene – dice il lea-
der della Cisl Raffaele Bo-
nanni –basta che ci sia l'in-
vestimento e che le regole
siano dentro le linee guida
della riforma contrattuale”,
cioè il modello siglato nel
2009. La Uilm invece vorreb-
be un contratto specifico
dell'auto all'interno del con-
tratto nazionale metalmec-
canico ma è difficile che pos-
sa dire no all'accordo per Mi-
rafiori. La cui firma sembra
ormai garantita.
I DIPENDENTI. Dal can-
to loro, i lavoratori, che nei
due giorni passati hanno
svolto le assemblee, manife-
stano tutta la loro preoccu-
pazione per una soluzione
che imporrà loro di essere
riassunti da una nuova socie-
tà. E si chiedono: a quali con-
dizioni? Ieri si sono svolte le
assemblee di Fim e Uilm e,
come quelle della Fiom del-
l'altroieri, sono state molto
partecipate.
Ma se la Fiom ha già raccolto
2150 firme per dire “no al
modello Pomigliano” le as-
semblee della Fim e della
Uilm si sono pronunciate per
l'intesa. Lo schema di luglio,
quindi, sta per riproporsi an-
che a Mirafiori dove, proba-
bilmente a gennaio, si terrà il
referendum sull'eventuale
accordo. Che, come quello
dello stabilimento campano,
avrà un impatto su tutto il si-
stema industriale, non solo
sulla fabbrica italiana.
fera. Il diplomatico americano
che raccoglie la confidenza la
giudica veritiera, e si dichiara
preoccupato per un intervento
a gamba tesa che danneggia gli
interessi americani in Uganda.
L’Eni, che quell’affare non l’ha
mai concluso, annuncia azioni
legali “a tutela della propria im-
magine e reputazione e per il
doveroso risarcimento del dan-
no arrecato”. Sarà interessante
sapere a chi l’Eni farà causa: al
manager della Tullow, al diplo-
matico americano o a mister
Wikileaks, Julian Assange?
pagina 11
eurocrisi
dc
Il giudizio
dell’Europa
di Stefano Feltri
l ministro Giulio
Inascondeva
Tremonti non
la
soddisfazione: il
commissario europeo
agli Affari economici
Olli Rehn è venuto a
Roma, ha parlato
davanti alle
commissioni
parlamentari che si
occupano di finanza
pubblica e ha spiegato
che in Italia la crisi è
stata gestita bene. Poi,
in Parlamento e nella
fulminea conferenza
stampa conclusiva, ha
scandito le parole che
Tremonti aspettava di
più: “Secondo noi non
si renderanno necessari
nuovi interventi”.
Nessuna nuova
manovra, dunque,
secondo la
Commissione che pure
ha previsto per il 2012
un rapporto deficit/Pil
del 3,5 per cento,
invece che il 2,7
promesso dal governo.
Differenze accettabili,
spiega Rehn, che non
bastano a imporre un
altro risanamento, a
patto che “siano
rispettate le previsioni
di crescita”. E non è una
condizione da poco.
in qui le buone
FPoinotizie per Tremonti.
ci sono altri
messaggi, meno
gradevoli per l’Italia, ma
altrettanto chiari da
parte di Rehn. Le nuove
regole sul debito, che
impongono di rientrare
in tempi rapidi quando
questo supera il 60 per
cento del Pil, si
applicheranno dal
2014, non dal 2016
come aveva lasciato
intendere il governo
italiano. Non solo:
l’indebitamento privato,
che in Italia è basso,
sarà considerato nel
valutare la condizione
di un Paese. Ma non
certo come somma
algebrica con il debito
pubblico, sarà soltanto
un fattore di
“mitigamento”, un
occhio di riguardo che
eviterà alla
Commissione di non
infierire troppo su chi
già è messo male.
Tradotto: non basterà
avere famiglie poco
indebitate per evitare le
sanzioni che scattano
quando si esagera con il
debito pubblico. La
linea Tremonti, quindi,
è stata accolta solo in
parte dalla
Commissione europea.
piega Rehn che le
Ssenza
sanzioni, per quanto
automatismi,
potranno scattare anche
quando il debito non
diminuisce a un ritmo
compatibile con i
trattati, quindi il deficit
(cioè l’eccesso di spesa
annuale) non sarà più
l’unico parametro di
giudizio della disciplina
fiscale di uno Stato.
E questa è una minaccia
precisa per l’Italia che,
nonostante il controllo
sul deficit, nel 2012 avrà
ancora un debito pari al
120 per cento.
pagina 12
I GIOVANI PRINCIPI DI LONDRA
CHE HANNO FATTO TREMARE CARLO Gli studenti britannici e il voto
della vergogna hanno spaccato il governo
di Andrea Valdambrini
Londra
na notte di guerriglia ur-
U
bana e Londra, se non
brucia più, rimane co-
munque avvolta nel fu-
mo. Quello reale, dei falò accesi
nella notte di giovedì intorno a
Parliament Square, cuore della
protesta, dove per tutto il po-
meriggio si erano riversati de-
cine di migliaia di studenti, a dir
poco in collera contro il gover-
no che alzava le tasse universi-
tarie fino a un massimo di 9.000
sterline, il prezzo più alto da pa-
gare in Europa. E quello meta-
forico della coalizione di gover-
no, che vince nel voto parla-
mentare, ma perde 60 degli 80
voti di maggioranza di cui di-
spone alla Camera dei Comuni.
Una notte che ha scritto la pa-
rola fine su diversi capitoli: la
luna di miele tra Cameron e la
Gran Bretagna, la Cleggmania,
tramutata ormai in Cleggfobia.
E il mito dell’imperturbabilità
britannica, trasformato defini-
tivamente da quelle immagini
di violenza che hanno fatto il gi-
ro del mondo.
Il bilancio degli scontri dice
molto anche nella asciuttezza
dei numeri: 38 dimostranti fe-
I MANUALI D’INCHIESTA
DI EDITORI RIUNITI
Scorretta deve diventare l’informazione,
quando l’informazione corretta si sottomette al potere.
riti, 6 poliziotti (uno in gravi
condizioni) e 21 persone arre-
state.
GIÀ DAL PRIMO pomerig-
gio di giovedì la polizia ha con-
tenuto il lungo corteo che ha
mosso da University College fi-
no a Westminster non solo pro-
teggendo con un cordone sani-
tario tutti i luoghi sensibili, co-
me il quartier generale dei Con-
servatori già preso d’assalto da-
gli studenti un mese fa, ma so-
prattutto adottando il ket-
tling(termine ripreso dalle ma-
novre dei mandriani) ovvero
chiudendo e isolando di volta in
volta gruppi di manifestanti.
Qualcosa però è andato storto.
Il Parlamento
assediato ha
approvato per
poco la legge dei
conservatori che
triplica le rette
universitarie
Dopo ripetuti tentativi di forza-
re le barriere protettive, in tarda
serata gli studenti hanno fatto ir-
ruzione al ministero del Tesoro
rompendone alcune finestre.
Altri poco dopo erano a Oxford
Street, la strada dello shopping,
a spaccare i vetri di un grande
negozio come Topshop e riusci-
vano perfino ad assaltare l’auto
con a bordo il principe Carlo e
consorte. “C’è sempre una pri-
ma volta” ha commentato la du-
chessa di Cornovaglia. Ma Sco-
tland Yard non ha potuto bene-
ficiare granché della sua ironia.
Finito sotto il fuoco incrociato il
capo della polizia Paul Ste-
phens, per non aver impedito
né l’attacco ai reali, né le violen-
ze e anzi per averle provocate.
Esprimendo solidarietà alla po-
lizia, il ministro degli Interni
Theresa May ha parlato di “atti
di vandalismo”, mentre il pre-
mier David Cameron ha definito
l’attacco ai Reali “inaccettabi-
le”. Nessuno si aspettava da loro
dichiarazioni in favore della pro-
testa.
Se la lotta nelle strade rappre-
senta per il primo ministro un
segnale di come sia ben lontano
dall’aver “messo a posto la Gran
Bretagna a pezzi”, espressione
che Cameron ha usato più volte
DAL MONDO
in campagna elettorale, il ver-
sante politico non dovrebbe
preoccuparlo di meno. Sei par-
lamentari del suo partito hanno
votato contro alla proposta di
innalzamento delle tasse univer-
sitarie, due si sono astenuti. Ma
soprattutto, i Liberal-democrati-
ci del suo alleato Nick Clegg si
sono lacerati. Senza considerare
il ministro dell’Energia Chris
Huhne, impegnato nel summit
di Cancun, dei 57 LibDem eletti,
solo 28 hanno votato a favore, 5
si sono astenuti, e ben 21 hanno
votato contro. C’è da notare che
la proposta di legge stessa por-
tava la firma del LibDem Vince
Cable, ministro del Commercio
con delega all’Università.
La protesta degli studenti di fronte a Westminster
e Carlo e Camilla assediati nella Rolls Royce reale
NEL DETTAGLIO, il “gran ri-
fiuto” ad appoggiare la triplica-
zione delle tasse è arrivato da
pesi massimi del partito, come i
due ex leader Menizes Cam-
pbell, Charles Kennedy e l’at-
tuale vicesegretario Simon Hu-
ghes. Lo stesso Cable ha annun-
ciato una possibile astensione,
poi non avvenuta, per non spac-
care il partito.
E soprattutto Clegg, che alla vi-
gilia del voto ha seguito questo
ragionamento: noi LibDem in
campagna elettorale volevamo
l’abolizione delle tasse, conser-
vatori e laburisti no. Ma dato che
non abbiamo la maggioranza as-
soluta, dobbiamo governare in
coalizione e Cameron mi ha
Sabato 11 dicembre 2010
(FOTO ANSA)
convinto che, a casse vuote, la
cosa migliore da fare è votare
questa legge.
Solo su un punto Nick Clegg
sembra aver ragione: i laburisti
sono in imbarazzo.
Loro che le rette le hanno intro-
dotte nel 2004, non possono ca-
valcare la protesta più di tanto.
Miliband si è dichiarato al fianco
degli studenti, ma il suo partito
rimane sostanzialmente all’om-
bra di questa ribellione.
Il movimento degli studenti ha
preso la scena, e promette di
non mollarla.
Un passaggio inconsueto nella
politica britannica. Che avvolge
Londra di un fumo denso e ca-
rico di incognite.
Sabato 11 dicembre 2010 pagina 13

DAL MONDO

N
IL MIX PERFETTO DELLA FARSA SAKINEH VERTICE CLIMA
Ultima notte
per l’accordo

FRETTA, CECITÀ E FRATTINI N otte finali di

discussioni serrate
per un accordo, seppur
parziale (si rischia al
rinvio al 2017), al vertice
L’Iran svela l’ennesima gaffe del ministro a sua insaputa sul clima di Cancun in
Messico: tra i punti
fondamentali dell’intesa
post protocollo di Kyoto,
di Giampiero Gramaglia ranza: “Dobbiamo capire se dav- rità iraniane”: “La Repubblica i fondi miliardari per
Bruxelles vero era solo una ricognizione sul- islamica, con questi trucchi, ha sostenere i paesi in via di
la scena del delitto o se si è trattato cercato d’ingraziarsi le potenze sviluppo minacciati dai
na macchinazione gravissi- cambiamenti climatici e

U
ma”: il ministro degli Esteri
Frattini è in prima fila a de-
nunciare l'ennesima beffa
del regime iraniano. L'illusione è
stata certo voluta: un esercizio di
disinformazione in stile sovieti-
co, o forse un gioco crudele tra
illusione e realtà. La speranza del-
la liberazione della donna con-
dannata per complicità nell'omi-
cidio del marito e adulterio e che
rischia l'esecuzione è durata po-
che ore. Poi, la smentita ufficiale:
Sakineh era stata portata a casa
sua solo per riproporre in un pro-
gramma tv la sua confessione.
MA FRATTINI ERA stato in
prima linea, primissima, anche
giovedì, quando s'era affrettato a
dire la sua gioia per l'avvenuta (fal-
sa) liberazione: un modo per van-
tare il successo della mediazione
dell'Italia, che (il messaggio sottin-
teso) non sta nel 5+1 che negozia
con l'Iran sul nucleare, ma sa co-
Sakineh con il figlio nel giardino di casa a Tabriz. Nel riquadro, Frattini (FOTO ANSA)
me farsi ascoltare da Teheran. De-
luso, e pure scornato, il ministro
ora proclama: “Vogliamo vedere
Sakineh”; e poi dice: “Conoscen-
do l'Iran, non mi stupisco”. Ma se
davvero lo conosce così bene, po-
teva essere più cauto nel reagire
all'annuncio, anche se ora sostie-
ne d'avere agito con prudenza.
Certo, la beffa è stata generale: ci
sono cascati i media di mezzo
mondo. Frattini ricostruisce i pas-
saggi: “L'ambasciatore mi ha co-
municato che i rappresentanti del
comitato contro la lapidazione
avevano visto Sakineh a casa sua e
che erano stati diffusi foto e filmati
di lei nella sua abitazione”. E allora
“si è pensato che fosse stata libe-
rata”. Al ministro, resta una spe-
di una preparazione della libera-
zione, come auspichiamo. Chie-
diamo un gesto di clemenza, un
gesto unilaterale delle autorità ira-
niane, che diano un segnale che il
dialogo sui diritti umani è possibi-
le”. In realtà, la preoccupazione di
Teheran non sembra proprio esse-
re il dialogo sui diritti umani, quan-
to magari i negoziati nucleari, ri-
presi lunedì a Ginevra e destinati a
proseguire ad Ankara a gennaio.
È STATO il procuratore di Ta-
briz, la città nel nord-ovest dell’I-
ran epicentro della vicenda, a fa-
re sapere che la notizia della libe-
razione di Sakineh Moham-
mdi-Ashtiani, di suo figlio Sajjad
Qaderzadeh e dell’avvocato Javid
Hutan Kian, era “un’assoluta
menzogna”, diffusa dai mezzi di
stampa stranieri con “finalità po-
litiche”. Ma gli attivisti anti lapi-
dazione sostengono che “Saki-
neh era libera da 3 giorni” e par-
lano di “gioco sporco delle auto-
internazionali” con cui negozia
sul nucleare, dice alle agenzie di le regole per non
stampa Taher Djafarizad, attivista frenarne le economie con
del Comitato. Sakineh sarebbe limiti più rigidi sul Co2.
stata condotta fuori dal carcere
proprio per dare l'illusione della
liberazione. È una tesi; ma, se fos-
se vera, l'inganno potrebbe tra-
mutarsi in boomerang, togliendo
ogni residua affidabilità al regime
iraniano, anche agli occhi dei
5+1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bre-
tagna, Francia e Germania).
Certo, neppure la versione uffi-
ciale convince molto: Sakineh ri-
portata a casa sua per 3 giorni, dal
6 all'8, proprio in coincidenza coi MEDIO ORIENTE
negoziati di Ginevra, per una ri-
costruzione tv del suo delitto: un “Israele e Anp
Porta a Porta in salsa islamica. Frat- facciano la pace”
tini spera sia il preludio della li-
berazione, una sorta di prova ge-
nerale. Ma l'intento pare, piutto-
sto, quello di ribadire la colpevo-
I l segretario di stato Usa
ha detto ieri sera in un
discorso a Washington
lezza di Sakineh: magari non la la- che gli Stati Uniti sono
pidiamo, e forse neppure l'impic- impegnati a raggiungere
chiamo, ma il carcere le spetta. la pace in Medio Oriente
ma che è responsabilità
di israeliani e palestinesi

Il fantasma del palcoscenico di Oslo di porre fine al conflitto.

LA SEDIA VUOTA DI LIU XIAOBO E LE ACCUSE DELLA CINA AL PREMIO NOBEL PER LA PACE. OBAMA: LO MERITA PIÙ DI ME
Unonnproteste
vuoto ingombrante che le
del regime cinese
hanno fatto altro che ampli-
ficare. Sul palcoscenico di Oslo
ieri pomeriggio era presente il
sorriso di Liu Xiaobo, il dissi-
dente 54enne di fede cristiana
che sta scontando 11 anni di
carcere a Pechino. Mentre il suo
corpo e il suo futuro restano im-
prigionati a Pechino, la moglie
Liu Xia sola nella casa della ca-
pitale, il suo manifesto e testa-
mento politico Charta 08 (per il
60° anniversario della Dichiara-
zione dei diritti umani, nel
2008) affisso e letto nel mondo,
il ricordo dei moti di piazza Tien
an men di 21 anni fa spenti in
Cina e riaccesi in questi giorni
nella comunità internazionale.
Il predecessore, il presidente
Usa Obama lo santifica: “Merita
il premio più di me”. È alle “ani-
me perse” della protesta stu-
dentesca della primavera del
1989 che Liu ha dedicato il pre-
mio, attraverso la voce dell’at-
trice Liv Ullman, mentre sopra
la cerimonia norvegese di asse-
gnazione del Premio Nobel per
la Pace imperava l’accusa del re-
gime comunista di Pechino:
“Farsa politica”. Fuori dal muni-
cipio di Oslo si inscenava anche
la protesta di un piccolo gruppo
pro-cinese; dentro si contavano
le assenze oltre quella di Liu: le
decine di paesi che hanno dise-
rato la cerimonia per non offen-
dere Pechino. E il silenzio sul
vuoto di quella sedia invadeva la
Cina, con siti e tv oscurate per
non dare la notizia.
(S. Ci.)
Assenza, più acuta presenza
Diploma e medaglia d’oro del Nobel
posti dal presidente della giuria,
Thorbjoern Jagland, sulla sedia vuota
di Liu. Il messaggio letto da Liv
Ullman: “Non ho nemici e non covo
odio (...) nessuno dei poliziotti che mi
sorveglia e dei magistrati che mi hanno
condannato è mio nemico, l’odio può
marcire grazie all’intelligenza e alla
coscienza d’una persona”. Contestato
l’ambasciatore cinese durante una
premiazione ad Ancona
L’etica pirata
Assange e la rivincita degli hacker
di Federico Mello
uoco!” scrivono su Twitter gli Ano-
“F nymous, il gruppo di hacker che sta se-
minando il panico sul Web in difesa di Julian
Assange. Negli scorsi giorni sono capitolati i
siti Visa, Mastercard e Paypal “colpevoli” di
aver bloccato i conti di Wikileaks. Adesso la
web-guerriglia scatenata dagli Anonimi – no-
me dell’operazione “Payback” (resa dei conti)
–, ha messo nel mirino i siti istituzionali del
governo svedese e, in seguito al fermo di un
hacker sedicenne in Olanda – altri arresti sa-
rebbero in arrivo –, da giovedì sotto attacco
sono finiti anche il sito web della Procura e
della polizia olandese.
Fino a qualche mese fa impegnati soprattutto
in cyber burle (cyberpranks), con Assange in
gattabuia gli Anonimi si sono messi a fare sul
serio; coordinandosi sul Web possono abbat-
tere qualsiasi sito: arrivano troppe richieste e
il server va in tilt. Mendax (“il bugiardo”) così
si faceva chiamare Assange quando era solo
uno smanettone. Oggi ha 39 anni e in tutto il
mondo sta diventando un’icona come in epo-
che lontane lo sono stati Che Guevara, Mal-
com X e, più recentemente, il Subcomandan-
te Marcos. Mendax non ha solo messo in
moto un ciclone che sconvolge l’informazione,
la diplomazia, la politica. La sua è anche ri-
voluzione culturale: la rivincita
degli hacker. La chioma canuta
del capo di Wikileaks si staglia al
fianco delle statuette dei Re Ma-
gi. Un hacker icona tra i vicoli di
Napoli: chi l’avrebbe detto solo
un anno fa? Per decenni nel lin-
guaggio comune e della stampa,
il termine “hacker” serviva più
La Clinton si è incontrata
ieri a Washington col
capo negoziatore
palestinese Saeb Erekat, il
premier palestinese
“Resta il 99,5% dei file” Salam Fayyad e il
I legali di Assange - che avrà presto ministro della Difesa
un computer in carcere - sono pronti israeliano Ehud Barak.
ad affrontare un’incriminazione
negli Usa per spionaggio: la KOSOVO
prevedono “imminente”, seppur
“incostituzionale”. Frattini ha detto Domani
che gli va “chiesto conto dei danni le legislative
internazionali gravissimi che ha
causato”. Nel frattempo Wikileaks
ricorda: “Pubblicati 1.269
cablogrammi su 251.287. Resta da
I n Kosovo s’è chiusa la
campagna elettorale
per le legislative
pubblicare il 99,5%. anticipate di domani, le
prime dopo
l’indipendenza del
febbraio 2008: un test di
maturità politica per il
paese balcanico, che
guarda all’Europa ma è
alle prese con una grave
crisi economica e un
a descrivere i criminali informatici intenti a dalla comunità: che gusto c’era a comprare tasso altissimo di
clonare carte di credito (chiamati “cracker” una scatola già pronta? Molto più gustoso co- criminalità e corruzione.
in modo dispregiativo dai veri hacker), che i struirselo da soli assemblando i pezzi allegati
cavalieri della libera informazione (“infor-
mations want to be free” è da sempre il
alla rivista Popular Electronics. Su questa
spinta il movimento negli anni si è politiciz-
KURDISTAN
loro primo comandamento). Con Assange an- zato. Invito ai cristiani
che la definizione di hacker risplende di nuo- Dai primi testi autoprodotti negli anni Settan- per Natale
va luce. Torna alle origini del Mit di Boston, ta come “Computer Liberation” di Ted
della California, del “Club del computer fatto
in casa” a Menlo Park dove da metà degli anni
Settanta s’incontravano freak, nerd, yippie,
Nelson, alle campagne di Richar Stallman,
tuttora leader carismatico e indiscusso della
Free Software Foundation, i principi degli
I l governo del
Kurdistan, regione
autonoma dell’Iraq
Bill Gates e Steve Jobs. informatici sono stati poi sistemizzati nel libro settentrionale, ha invitato
Il termine hacker torna alle gesta di John cult di Steven Levy: “Hackers: gli eroi della i cristiani a celebrare il
Draper, meglio noto come Captain Crunch, rivoluzione informatica” che nel 1984 gettò Natale nella regione,
che nel 1971, con un fischietto trovato in re- le basi dell’etica hacker: 1) L’accesso ai com- assicurando adeguate
galo in una confezione di cereali, riuscì a puter deve essere illimitato; 2) Tutta l’infor- misure di sicurezza.
emettere suoni della giusta frequenza per co- mazione deve essere libera; 3) Dubitare delle Secondo statistiche
struire la prima “blue box”, un primordiale autorità, promuovere il decentramento; 4) ufficiali curde, circa 700
modem per telefonare gratis. Con un computer puoi creare arte (che nel- famiglie cristiane si sono
Sulla volta di un laboratorio del Massachuset- l’intestazione di alcuni software diventerà “Il trasferite recentemente
ts institute of technology è scolpita la pa- codice è poesia”); 5) I computer possono nel Kurdistan.
rola “Hack”. Nel milieu culturale del Mit, già cambiare la vita in meglio.
negli anni ‘60 la pratica degli hack veniva con- Oggi, quasi trent’anni dopo, tutto ciò, viene BOLIVIA
siderata l’unica attività in grado di gratificare i incarnato massima potenza mediatica e po-
cervelloni che si dedicavano all’informatica. litica da Assange, hacker della nuova gene- Abbassata l’età
Sul sito dell’Università ancora adesso un’in- razione informatica tangente ai tanti appas- pensionabile
tera sezione è dedicata agli hack: “Scherzi, sionati che da bambini ebbero un Commo-
giochi e sistemi intelligenti, di stampo etico
che portano il gusto della sfida e del diver-
timento nella comunità del Mit”. Gli hacker
dore16 o un Vic20 in regalo per Natale. Il
giovane Mendax, nel 2010 ha preso l’etica
hacker, l’ha esaltata con le possibilità del
D iventa legge in
Bolivia la riforma
che anticipa l’età
erano quelli mossi dall’ “hand’s Web, l’ha aggiornata con i “contenuti generati pensionabile ai 58 anni di
on imperative”, l’imperativo di dagli utenti” (nel suo caso dalle fonti), l’ha sal- età, dagli
“mettere le mani sopra” un data con il giornalismo professionale, è ha attuali 65 anni previsti
computer, un congegno, per combinato un gran casino. “Il nostro obiettivo per gli uomini e i 60 per
aprirlo, smontarlo, ricostruirlo, è quello di raggiungere una società giusta. Tra- le donne. Il presidente
migliorarlo. Per la cultura hacker sparenza e apertura portano esattamente in boliviano, Evo Morales,
l’unica cosa che conta è la sfida questa direzione”. Con Assange, per la prima l’ha promulgata non
intellettuale: i primi computer volta ci siamo accorti che gli hacker hanno appena rientrato da
assemblati venivano snobbati cambiato il mondo. Cancun.
pagina 14 Sabato 11 dicembre 2010

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

MEMORIA
Quando Pechino era Cassano Sponsor Platini Sinergie
l’isola che non c’è Conciliazione
fallita tra
Il Barcellona
lo avrà sulle
“Non sono
contrario al
Castellitto
e Mazzantini
la Samp e maglie per la Mondiale in una

VESTIVAMO
il barese, ora prima volta 2022 in commedia
il verdetto in 111 anni Qatar” natalizia

(QUASI TUTTI) ALLA MAOISTA

di Riccardo Chiaberge
University Press: The Wind from
the East (Il vento dell’est). La sto-
me una semplice ondata di de-
menza collettiva, anche se tale
movimento del maggio era stato
dionisiaco, libertario e antiauto-
sciatura dei piedi delle bambine
non sarebbe una pratica barbara,
l’alienazione e le conseguenti ne-
vrosi, frutto del capitalismo e del-

L
ria comincia con un gruppo di
gauchistes cresciuti all’ombra
del filosofo marxista Louis Al-
thusser alla prestigiosa Ecole
Normale Supérieure. Tutti inna-
morati della Cina di Mao, convin-
tissimi che la ricetta della Rivo-
luzione culturale fosse la pana-
cea per curare l’immobilismo
politico della Francia gollista, la
giusta risposta all’ottusità dei bu-
rocrati filosovietici del Pcf.
NEL FATIDICO maggio del
e pareti della redazione, in Rue
Jacob, erano tappezzate di “da-
zebao”, e sulla copertina della ri-
vista campeggiavano minacciosi
ideogrammi. In quell’autunno
1968 si contavano almeno mille-
cinquecento maoisti, raccolti
sotto le bandiere del Mouvement
communiste français marxi-
ste-léniniste (MCF-ML). I compa-
può apparire ora a noi che cono-
sciamo gli orrori della Rivoluzio-
ne culturale. È stato piuttosto un
rito di passaggio generazionale,
una specie di exit strategy dall’or-
todossia marxista. Ben presto, le
gigantografie di Mao persero
ogni connotazione geopolitica,
per fondersi con la “critica della
vita quotidiana” elaborata dall’a-
vanguardia francese degli anni
Sessanta. In realtà, quando i man-
darini di Tel Quel, forse anche
per scimmiottare Sartre, salgono
sul carro del maoismo, le migliori
intelligenze del maggio francese,
a cominciare dai nouveaux phi-
losophes Christian Jambet e An-
dré Glucksmann, hanno già ini-
ritario, mentre le guardie rosse
incarnavano il peggiore dogmati-
smo ideologico, i convertiti di Tel
Quel vedono nella Cina maoista il
paradiso dei semiologi: per la pri-
ma volta una rivoluzione mette al
centro la cultura invece dell’eco-
nomia o della politica. Si infiam-
mano alla lettura del bestseller di
un’italiana, Maria Antonietta
Macciocchi (Dalla Cina), che pre-
sto verrà cooptata al vertice della
rivista: “Questa rivoluzione – as-
sicura la Macciocchi – ha elimi-
nato le élite politiche e tecnocra-
tiche, la burocrazia, le gerarchie e
i privilegi. Ha riunificato il lavoro
manuale e intellettuale, le città e
le campagne, ha sostituito i diret-
una vera e propria tortura, ma “te-
stimonia il potere segreto delle
donne”: l’equivalente, pensate
un po’, della circoncisione dei
maschi in Occidente! E nella per-
spicua analisi di un altro cervel-
lone, il fatto che nel paese di Mao
non si trovi uno psichiatra dimo-
stra che il socialismo ha abolito
Corsi, ricorsi e
sciarpe di cachemire
“ I soloni della
scena culturale
la proprietà privata.
Ansiosi di vedere questo paradi-
so, finalmente, nel 1974 i nostri
eroi riescono a ottenere il visto
per Pechino. Atterrano, in com-
pagnia di Roland Barthes, e i pre-
murosi padroni di casa li condu-
cono in giro al guinzaglio, gli mo-
strano fabbriche modello, scuole
modello, case editrici modello.
Un editore di Pechino espone
uno striscione di benvenuto col
nome della rivista, e il candido
Sollers ha quasi un orgasmo pen-
sando che la fama di Tel Quel sia
arrivata fin laggiù.

MENTRE un rapito Barthes,

del 1971, gli uffici parigini di Tel
Quel, nel quartiere latino, erano
diventati una Tien an men in mi-
niatura. Per mostrare la saldezza
delle sue nuove convinzioni lo
stesso direttore, Philippe Sol-
lers, si era insaccato in una tuta
alla Mao. Non sappiamo se di ca-
chemire come quella che sfog-
giava, più o meno negli stessi
mesi, il giovane Carlo Rossella
per le vie di Milano, ma sicura-
mente di buon taglio. Sollers, 74
anni, è tuttora uno dei mostri sa-
cri della scena culturale france-
se, uno di quegli snobboni inos-
sidabili da cui dipendono le sorti
dei premi letterari, ospite fisso di
festival e talk-show in competi-
zione con la moglie, la psicoana-
lista di origine bulgara Julia Kri-
steva. Oggi è approdato sulle
sponde di un papismo controri-
formista. Dalle guardie rosse alle
guardie svizzere, purché alla
corte di qualche Grande Timo-
niere, un po’ come Rossella, che
il suo lo ha incontrato ad Arcore.
Fa una certa impressione ritrova-
re questi nomi e queste facce, or-
mai incanutite e incravattate, ne-
gli appelli in difesa del Nobel dis-
sidente Liu Xiaobo, tenuto sotto
chiave dai degni nipotini di Mao.
Quelli che oggi avallano le sto-
rielle berlusconiane sui cinesi
mangiabambini (salvo addobba-
re di lanterne il centro di Roma
per la visita di Wen Jiabao) sono
talvolta gli stessi che quarant’an-
ni fa sventolavano il libretto ros-
so. Come sia nata, e da dove ve-
nisse quell’infatuazione, che
tanta parte ebbe nella storia cul-
turale del Sessantotto e degli an-
ni Settanta, lo ricostruisce lo sto-
rico americano Richard Wolin in
un bel libro uscito da Princeton
gni “col trattino”. Trentacinque
di loro erano concentrati in Rue
d’Ulm, sede dell’Ecole Normale.
Nessuno di loro parlava o leggeva
il cinese, e di informazioni atten-
dibili da Pechino non era possi-
bile averne, con la stampa imba-
vagliata e il dissenso spazzato via
dal regime. Poco importa. Come
scrive Wolin, la Cina era diventa-
ta “uno schermo di proiezione,
un test di Rorschach, per le più
recondite speranze e fantasie po-
litiche radicali, che nella Francia
di De Gaulle erano state private di
uno sfogo nel mondo reale”. Gli
althusseriani “puri e duri” si con-
sideravano le incarnazioni fran-
cesi delle Guardie Rosse, in rotta
di collisione con la borghesia alla
quale pure appartenevano, e cer-
cavano nella militanza rivoluzio-
naria un riscatto dal passato co-
lonialista del paese.
MA ANCHE in una cerchia più
larga, il contagio miete vittime illu-
stri, da Michel Foucault a Roland
Barthes: sì proprio loro, lo storico
del controllo sociale e il semiologo
dell’Impero dei segni, entrambi in
diverso modo sedotti dalle sirene
maoiste. Nel film La Chinoise
Jean-Luc Godard immortala le delu-
sioni dei marxisti-leninisti della
Normale. E quando nella primavera
del 1970 il governo Pompidou ar-
resta i capi del movimento e mette
al bando il loro giornale, La Cause
du Peuple, è Jean-Paul Sartre in
persona ad assumerne la dire-
zione. Perfino Mick Jagger
interrompe un concerto a
Parigi per chiedere il rila-
scio dei prigionieri.
L’intossicazione maoi-
sta, secondo Wolin,
non si può liquidare co-
ziato a prenderne le distanze:
hanno scoperto che i diritti uma-
ni valgono ben più dell’utopia so-
cialista, in nome della quale trop-
po spesso quei diritti vengono
calpestati. Ma Sollers e compa-
gnia si considerano i soli, veri in-
terpreti ed eredi del Sessantotto.
Anche se, come ricorda Wolin, il
tori delle fabbriche e delle uni-
versità con delle direzioni colle-
giali. L’homo sapiens e l’homo fa-
ber qui formano un essere com-
pleto, un uomo totale”.
Se l’uomo è totale, ancor più to-
tale è la donna. In un articolo sul-
la condizione femminile in Cina,
Julia Kristeva sostiene che la fa-
sempre a caccia di simboli e se-
francese gni, scrive su Le Monde: “La cal-
ligrafia di Mao, riprodotta a ogni
e italiana angolo, segna lo spazio cinese
con un’arte ammirevole, onni-
si strappavano presente... Un popolo (che in 25
anni ha già costruito una nazione
le vesti per straordinaria) viaggia, lavora, be-
ve il tè o fa ginnastica da solo: sen-
il dittatore za teatro, senza rumore, senza
” posare, insomma, senza
isterie”.
In quegli anni, del resto, i
pellegrini politici non ven-
gono solo dalla Francia.
Nel 1975 è la volta dei no-
stri Mario Capanna, Dario
Fo e Franca Rame. Al ritor-
no, il futuro premio Nobel,
oggi in prima linea nella
battaglia per la liberazione
di Xiaobo, così riassume la
sua esperienza: “È stato un
lungo viaggio verso un nuo-
vo mondo: ospedali perfet-
tamente funzionanti, im-
mense case della cultura,
negozi carichi di roba, una
miriade di parchi, tanta, tan-
ta pulizia, laghi, canali im-
ponenti, soprattutto gente
serena”. La Svizzera, insom-
ma. Se questi erano gli umo-
ri che circolavano all’indo-
mani del mitico Sessantot-
to, non hanno proprio nulla
da invidiare ai loro padri e
nonni, i ragazzi del movi-
mento anti-Gelmini. Nep-
pure il fatto di non avere
maestri. Piuttosto che quei
maestri con la tutina di cachemi-
Mao Tse-Tung re e la stella rossa sul berretto,
visto da meglio nessun maestro. Meglio
Fucecchi avere imparato la lezione del se-
colo breve e lottare per i diritti
(tutti i diritti, a cominciare dallo
studio e dalla cultura) anziché
per un’ideologia sanguinaria.
 Sabato 11 dicembre 2010
di Luca Telese
LA VERSIONE DI CITTO
LIBERO E COMUNISTA
ai a trovare Citto Maselli –
V uno dei decani del cinema
italiano – per un’intervista
sui suoi ottant’anni. Ti apre
sua moglie, Stefania Brai, scopri
che è stato colpito da una ische-
mia. Ti stai chiedendo se non sia
il caso di rinunciare. Ma appena
lo vedi il dubbio passa, è in forma
Il regista compie 80 anni e ripercorre
strepitosa: “Non trovi che sia di-
vertente l’idea di presentarsi a
una cena di 150 persone in tuo
la sua vita da Pirandello a Monicelli
onore in sedia a rotelle?”. La festa
era alla Casa del cinema. E la plicemente non ci credo. Sono
chiacchiera è già iniziata, con un un 35enne vittima di un errore
lungo viaggio attraverso due se- dell’ufficio anagrafico.
coli di storia italiana pieni di E quindi?
aneddoti, ritratti non convenzio- Ho il problema di decidere cosa
nali e una morale amara e sor- fare della mia vita.
prendente: “C’è stata molta più Potresti chiudere con il cine-
libertà e vivacità nella sinistra de- ma?
gli anni Cinquanta che in quella Chissà. Ad ogni buon conto, fra
di oggi”. Iniziamo con il raccon- quattro giorni, inizio a girare un
to catartico del male. Citto era in film a episodi con Gregoretti,
treno, andava a un convegno Maselli, Lizzani e Nino Russo sul
con Eugenio Scalfari, sta parlan- terremo-
do con Stefania, improvvisa-
mente la lingua non risponde
più al cervello. Lo salvano lei e il
fatto che il treno sia vicino alla
stazione. Poi due mesi di riabili-
tazione miracolosa: “Sulle paral-
lele cammino già da solo”.
E l’idea di essere arrivato
ad ottant’anni com’è?
No, a quello sem-
Il regista Citto
Maselli, 80 anni
pochi giorni fa
STALLONE, pugni da fumetto
e premi farsa targati Usa
di Rino Tommasi
Gchélitinon
americani, troppo spesso accusa-
di scarso amore per la storia (per-
ne hanno una e quella che
hanno è troppo breve) hanno però
istituito nei loro sport più popolari, il
baseball, il football, l’hockey su ghiac-
cio, il tennis una specie di Arca delle
Celebrità che loro chiamano “Hall of
Fame”.Quella del pugilato ha sede a Ca-
nastota, una cittadina dello Stato di
New York di 4.425 abitanti nota per
aver dato i natali a Carmen Basilio, che
è stato campione del mondo dei wel-
ters e dei medi tra il 1953 e il 1957.
Nella Hall of Fame vengono ammessi,
attraverso una votazione riservata a
un gruppo di esperti, ex campioni e
personaggi che abbiano contribuito
al successo di una disciplina sportiva.
Vi figurano atleti che abbiano conclu-
so l’attività agonistica, ma anche diri-
genti e giornalisti. Nella Hall of Fame
del tennis, ad esempio, sono stati am-
messi Nicola Pietrangeli e Gianni Cle-
rici. Qualche giorno fa proprio da Ca-
nastota è giunta la notizia che erano
stati ammessi nella Hall of Fame del
pugilato gli ex campioni Mike Tyson,
Julius Cesar Chavez e Kostya Tszyu,
l’ex allentore Whitey Bimstein, l’arbi-
tro Joe Cortez e l’attore “Rocky” Stal-
lone. Le candidature di Chavez e di
Tszyu, come pure quelle di Bimstein,
SECONDO TEMPO
MASELLI ALLO SPECCHIO
to di Messina. Il protagonista del sciuto in era fascista, un libro
mio episodio è Massimo Ranieri, proibitissimo?
non vedo l’ora. Tema attualissi- Avevo scoperto il Manifesto di
mo, ovviamente. Marx in appendice a un libro di
La tua passione più antica pe- Labriola. Un socialista molto cri-
rò è la politica. tico, che però in questo modo
C’è persino una datazione certa, contribuì alla diffusione di quel
su miei primi passi. A undici anni testo.
e mezzo spiegavo il Capitale a Sei cresciuto in una famiglia
Sandro Curzi. intellettuale, tuo padre era
A undici anni spiegavi il Capi- un noto critico d’arte, e hai
tale? avuto il privilegio di conosce-
Sandro era sicuro dell’anno per- re il fior fiore degli intellet-
ché aveva appena cambiato ca- tuali degli anni Quaranta.
sa, per andare ad abitare vici- Se è per questo ne ho avuto an-
no a via del Vignola. che un’altra. Avere come padri-
E dove l’aveva trovato no Luigi Pirandello, che mi è sta-
un ragazzino cre- to affettuosamente vicino fino a
quando non è morto: avevo cin-
que anni e mezzo.
E te lo ricordi?
(Ride) Benissimo. Sai, con il rim-
bambimento dell’età si tende a
dimenticare le cose vicine, ma
sembrano vicinissime quelle
lontane. C’è persino un filmino.
Davvero?
Muto. È stato ritrovato al museo
dell’attore di Genova. “Al fianco
del grande scrittore – ha scritto
Repubblica – c’è un piccoletto.
Citto Maselli”.
Cosa ricordi di Pirandello?
Scherzi terribili. Il peggiore fu
quando per mesi mi disse che
mi portava con lui a Hol-
lywood, a conoscere Rita
Howard, che per noi era già
un mito.
E poi?
Mi fece preparare persino il
Tremulus suis frugaliter fermentet bagaglio. E partì senza dir-
fragilis oratori
prova del ring e degli avversari più im-
pegnativi, quelli che non chiudevano
gli occhi terrorizzati davanti a lui,
Tyson ha mostrato i suoi limiti. È finito
una figura leggendaria e tra i più po- ko a Tokyo contro un pugile mediocre
polari uomini d’angolo nella storia del come Douglas, è crollato di fronte ad
pugilato e quella di Joe Cortez, arbitro
tra i più bravi e preparati mi sono sem-
brate legittime, quelle di Tyson e di
Holyfield e si è fatto squalificare nella
rivincita per evitare un nuovo ko, è sta-
to penoso negli ultimi incontri, che
Stallone si spiegano perché i loro no- avrebbe fatto molto meglio ad evitare.
mi, molto di più degli altri, avrebbero Comunque nella Hall of Fame Tyson ci
attirato, com’è puntualmente avvenu- sta. Più discutibile, anche perché sug-
to, l’attenzione della stampa . gerita da ragioni commerciali e poco
pugilistiche, è la candidatura di Sylve-
TYSON È STATO, dopo Alì, il pugile ster Stallone, protagonista della famosa
più popolare che la boxe abbia mai serie di Rocky.
avuto ma se andiamo a verificare i suoi
titoli sportivi gli rimane solo quello di COME SEMPRE succede il primo
essere stato il più giovane campione dei tanti film (sei, mi pare) è stato il mi-
del mondo dei pesi massimi, tra l’altro gliore ma in una recensione per la Gaz-
in un periodo in cui il pugilato non go- zetta dello Sport ho scritto che quello sa-
deva più di una splendida salute. Tyson rebbe stato un ottimo film se fosse ter-
ha catturato, come pochi altri, l’atten- minato dopo il primo colpo di gong. La
zione degli appassionati (e la mia) per boxe finta può piacere ai ragazzini e a
la carica di aggressività che sapeva quelli che si entusiasmano per il wre-
esprimere e che accentuava presen- stling, non ai veri appassionati di pu-
tandosi sul ring senza accappatoio e gilato e a coloro che hanno un concet-
senza calzini. Non ho difficoltà ad am- to meno superficiale dello sport. Il pu-
mettere di essere stato affascinato dalla gilato può offrire, e nel primo Rocky c’è
figura di questo moderno gladiatore. riuscito, splendidi affreschi sulle pale-
Sono stato anche il primo italiano a co- stre di South Philadelphia, che ho vi-
noscerlo, grazie all’amicizia con il suo sitato, sia pure con qualche preoccu-
primo manager Cayton che mi ha fatto pazione e può mettere in rilievo certe
vedere la cassetta dei primi incontri so- figure di contorno che fanno del pugi-
stenuti da professionista da Tyson. Ho lato uno sport affascinante, ma la boxe
acquistato quella cassetta per conto di non può scadere a copione prevedibile
Canale 5, che infatti è stata la prima te- di vicende da fumetto. Insomma Stal-
levisione a mandare in onda le imma- lone lo avrei rinviato, se lo avessero
gini del nuovo fenomeno. Tuttavia alla preso, alla Hall of Fame del cinema.
mi nulla. Ho vissuto la mia ado-
lescenza con tre personaggi co-
me Corrado Alvaro, Massimo
Bontempelli e Savinio… Ho im-
parato lì che la complessità era
l’unico modo per raccontare la
storia degli intellettuali italiani.
In che senso?
Anche recentemente ho dovuto
polemizzare con Pierluigi Batti-
sta, che tacciava questi tre scrit-
tori di essersi piegati al fascismo.
Ma io avevo vissuto da testimone
il dramma di Alvaro, massacrato
di botte al punto da essere co-
stretto a convivere con il distac-
co di un polmone. Per capire la
storia bisogna anche conoscer-
la.
Esordisci a Venezia a 24 anni,
dopo una stagione da docu-
mentarista, con un film sulla
resistenza, “Gli Sbandati”.
Qui vorrei raccontarti una cosa.
Secondo me l’immagine di un
Pci oscurantista, è totalmente
Berlusconi? Ha
intuito
la rassegnata
accettazione
degli italiani
e ci ha lavorato
sopra
sbagliata.
Ti ascolto.
Su l’Unità Ugo Casiraghi il critico
ufficiale mi aveva fatto a fette. Di-
ceva che io esaltavo il personag-
gio meno impegnato del film, il
giovane aristocratico che resta
nella sua villa e non si unisce ai
partigiani: dice che mi ci ricono-
scevo, e inducevo lo spettatore a
simpatizzare il lui.
E ovviamente non era vero.
No, a dirla tutta era verissimo.
Ma era la cosa che amavo più di
quel film, che mi aiutava a ren-
derlo umano e antiretorico.
E quindi ci fu una censura po-
litica?
No, senti cosa accadde. Togliatti
mi convocò, mi disse che voleva
conoscermi, mi invitò a cena –
chissà perché – a Palazzo Taver-
na .
E cosa ti disse?
Guarda Citto, Casiraghi e l’Unità
ti hanno stroncato. Ma sappi che
capita a tutti i compagni bravi.
Continua così, niente santini.
Incredibile.
Ma tutto vero. Vedi, i leader di
oggi sono molto meno coraggio-
si di quelli di ieri. “Il Sospetto” era
ancora più eretico.
Gian Maria Volonté è un mili-
tante non ortodosso che vie-
ne praticamente consegnato
all’Ovra, per realpolitik.
Era il personaggio che più sento
vicino al mio modo di essere sta-
to comunista: eretico, ma leale.
La sua battuta, finale, davanti
al commissario è splendida:
“Ti hanno venduto”. E lui:
pagina 15
“Ma io lo sapevo”.
Era quello che pensavo allora, e
ancora adesso, in fondo, della
militanza. Nel tempo in cui i de-
putati – persino quelli dipietristi
- si vendono al peso.
Sul Sospetto c’è una rassegna
stampa alta come un libro.
Il Pci si sentiva preso di mira,
scattò la reazione difensiva degli
intellettuali organici. E mi salvò
Luigi Longo. Che organizzò una
proiezione solenne a Botteghe
Oscure, al V piano, e la concluse
con un plateale abbraccio che
impressionò i dirigenti: “Dite
che questo è un film antipartito,
ma non lo è affatto. E’ un film che
esalta l’appartenenza e la dedi-
zione agli ideali”.
Lieto fine?
Quasi. Se non che quando nei
corridoi incontravo Massimo
Alicata dovevo rassegnarmi al
fatto che non mi salutasse più.
Nel 1956 condanni l’invasione
dell’Ungheria ma non firmi in
manifesto dei 101 dissidenti.
Ricordo un litigio furibon-
do,sempre con Alicata, nell’uffi-
cio di Ingrao: “Vergognatevi!”,
urlava lui, perché ero contro i
carri. Ingrao quel giorno pianse,
e non era facile.
I tuoi avversari ortodossi era-
no Guttuso e Antonello
Trombadori.
Antonello ci prendeva per i fon-
delli: “Proiettate i filmini, bravi,
bravi!”. Ci considerava movi-
mentisti velleitari.
Il tuo rapporto con Berlin-
guer?
Sono amico per la pelle di suo
fratello Giovanni.
E poi conosci da una vita Wal-
ter Veltroni.
Gli voglio bene, ma politicamen-
te non condivido nulla.
Cosa gli rimproveri?
E’ malato di protagonismo. An-
che al governo ha fatto qualche
sciocchezza. Veltroni è affasci-
nante, sa sedurre: ma esprime
una politica anti-comunista.
E D’Alema, il suo storico riva-
le?
Lo preferisco. Si fa amare di me-
no. Ma è molto più politico, lu-
cidissimo nella critica. Temo che
sia approdato a un’idea modera-
ta della politica.
Eri amico di Bertinotti.
Sì, ma politicamente abbiamo
rotto. La rottura più dura e più
drastica della mia vita. Sono ri-
masto molto deluso da lui.
Quando?
La vera metamorfosi è avvenuta
da presidente della Camera. Ha
cambiato amici, idee, parole
d’ordine. Si è messo a fare le ma-
ratone elettorali all’Hard rock ca-
fè! Cose che considero non in-
nocenti.
Cosa ha prodotto quel cam-
biamento?
Il male peggiore che può corro-
dere un politico. Il narcisismo.
E glielo hai detto?
Io ho scritto un articolo di pro-
fonda critica su di lui. E lui non
mi ha mai più parlato. Io sono tra
quelli che non ha mai creduto
nell’autocelebrazione. Frequen-
tavo gente che la vedeva come
me. Ogni mercoledì fino a quan-
do non ho avuto l’ischemia, an-
davamo a cena da Otello con Ma-
rio Monicelli e Scarpelli.
Ti ha impressionato la sua
scelta di addio alla vita?
Mario non era né depresso né af-
flitto. Il suo suicido è stato un
gran finale, di non accettazione
del destino e della fatalità.
E il berlusconismo, che film è?
E’ una cosa che sta nella nostra
storia. Lui ha individuato la furba
e rassegnata accettazione dell’e-
sistente. Non considero sconta-
ta la sua fine, anzi.
pagina 16 Sabato 11 dicembre 2010 Sabato 11 dicembre 2010 pagina 17

SECONDO TEMPO SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TG PAPI
TELE COMANDO
Telegiornale
+ tini ha capito sin dal primo mo-
mento che Sakineh non era Sa-
kineh e che Ahmadinejad non
era Ahmadinejad: “E’ facile
confondere le acque. So per
certo – ha aggiunto Frattini –
di Nanni Delbecchi
Impreparata
preparatissima
che cosa serve “Linea Verde”? A perpetuare
Apalinsesti,
una tradizione che si perde nella notte dei
l’omaggio domenicale della prima
rete nazionale alla vita nei campi. I tempi però
cano però momenti tra più istruttivi. Domeni-
ca scorsa l’elicottero su cui si trovava la Isoardi
ha sorvolato in lungo e in largo le isole Eolie;
finché abbiamo appreso, a sorpresa, che “Vul-
MONDO
JOVANOTTI E LITTIZZETTO

La classifica
WEB
di Federico Mello

è DUE FOTOCAMERE PER L’IPAD

BOOM PER L’APP DELLE TELEFONATE GRATIS
Mentre secondo alcune indiscrezioni il nuovo
è IL PRIMATO DI ANDROID?
IL SOFTWARE PER SMARTPHONE DI GOOGLE
Android, il sistema operativo per telefonini open
source sviluppato da Google, si appresta a
diventare leader del mercato. Andy Rubin,
vicepresidente degli ingegneri di Google, ha fatto
sapere che ogni giorno vengono attivati oltre 300
mila nuovi telefonini con il sistema operativo:
cinque volte il dato che il ceo Google Eric
Schmidt diffuse a febbraio di
quest’anno (60 mila al giorno).
Secondo una recente ricerca di
Gartner, a livello globale Android è
seconda soltanto a Symbian, sistema
feedback$
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Onorevoli al di sotto
di ogni sospetto”

è CERTO che Di Pietro se

li sceglie bene... se non erro
anche un certo De Gregorio
ha zompato allegramente, mi
pare senza neanche
aspettare l’insediamento del
Parlamento. La manfrina è

impossibile
che su Wikileaks Berlusconi
non è Berlusconi e nemmeno
io mi riconosco nei file di As-
sange”. L’edizione di ieri del
Tg2 era ridotta: c’era la partita
cambiano, e le convenzioni pure. Nell’Italia di
cinquant’anni fa la rubrica si chiamava “A co-
me agricoltura”; ma ormai non ci sono più le
campagne né i contadini di una volta; nell’Italia
e nella tv di oggi, invece, ci sono sempre più
cano è un’isola di origine vulcanica”. Poi le pa-
le del velivolo si sono adagiate sui Monti Ne-
brodi, ed è iniziata una dotta disquisizione sul
pregiato suino nero che vive colà: “E’ un gran-
de camminatore”, e di conseguenza “viene al-
di YouTube iPad che uscirà a febbraio dovrebbe avere due
fotocamere (una fronte e una retro per
videochiamare con il software FaceTime
introdotto da Apple ), su App Store è boom –
come prevedibile – per Viber, l’applicazione
operativo supportato da Nokia. Negli
Usa invece, secondo i dati di Nielsen,
fra il secondo e il terzo trimestre 2010
i telefonini Android sono stati i più
acquistati, preferiti sia ai BlackBerry, sia
molto sospetta e sa molto di
contentino per gli illusi che
lo seguono.
Yuri

di Paolo Ojetti
Visto lo sciopero Rai di ieri
proponiamo i Tg impossibili che
sarebbero potuti andare in
onda.
g1
T Apertura per Silvio Berlu-
sconi. Inaugurando la prima
(“Fini non sa di cosa sta parlan-
do”), Giampiero Mughini
(“Si sciacqui la bocca, è lazia-
le”) e Antonio Cassano (“Ha
parlato il segaiolo”). Chiusura
tutta per Grazia Graziadei:
“Nella trattativa Stato-mafia del
1993, abbiamo parlato con
Lucky Luciano. Lucky confer-
ma le responsabilità di Ciampi,
amichevole Eni-Gazprom.
g3
T Pierluca Terzulli ha lucida-
mente tirato le fila della giorna-
ta politica. Pare che Berlusconi
abbia incontrato segretamente
Fini, Bersani, Chiamparino,
Dell’Utri, Barbara Palombelli,
Rosario Fiorello e la Talpa, Car-
lo Conti e le ultime quattro
braccia e microfoni strappati all’agricoltura. Di video più visti su YouTube video più votati su YouTube che permette di telefonare gratis con l’iPhone all’iPhone. è SECONDO me erano
conseguenza, anche il rotocalco sulla vita dei
campi si è fatto sempre più patinato e gode-
levato en plein air”. Poco più tardi, al mercato
rionale, sono arrivate le domande scomode:
“Qual è l’asso nella manica della patata di Sa-
I1)Italia questa settimana. I Italia questa settimana.
Schwerer Unfall bei “Wet- 1) Finte Ubriacature
(i download sono stati un milione in tre
giorni). Viber è gratuita e
doppiogiochisti. A B. faceva
comodo sapere cosa faceva
reccio. La svolta avvenne con Federico Faz-
zuoli, che avanzava per forre e selve a cavallo,
lina?”, chiede Isoardi a muso duro. L’ortolano
non si scompone e risponde secco: “La terra”.
ten, dass?”
Al primo posto questa settima-
È il del vlogger e trasformista –
idolo delle adolescenti – Wil-
utilizza la tecnologia Voip
(quella di Skype): per chiamare
il nemico, e tutto sommato
quei voticini non gli
come un Garibaldi che proclama l’unità tele- Anche avendo a disposizione l’elicottero, po- na un video tedesco (dal titolo lwoos. 4.536 voti. basta connettersi a una rete servivano. Adesso che
visiva, scoprendo bellezze talmente nascoste trebbe non essere una passeggiata attraversare ostico). Si tratta di uno spezzo- 2) Concorso Natale YouTu- 3G o Wi-fi. A breve dovrebbe invece ogni voto vale oro, li
che a un certo punto anche i cavalli non ba- l’Italia senza avere uno straccio di preparazio- ne tv dedicato allo show Wetten be essere pronta per gli altri riporta all’ovile e pazienza se
starono più. Ci voleva l’elicottero, con tutti i ne sulla sua realtà agroalimentare; ma la con- Dass?, una sorta di “Scommettia- La truccatrice professionista smartphone. li fa scoprire...
suoi panorami; quelli che si dominano dall’al-
to, ma anche il panorama del conduttore stes-
duttrice, proprio come la patata di Salina, ha un
asso nella manica. Il suo destino (come quello
mo che?” presentato da Michel-
le Hunziker. Durante il pro-
ClioMakeUp e il suo concorso
per le fan. Si vincono, manco a
Cepu

traversina dell’alta velocità
che porterà i treni da Roma
Tiburtina a Kiev “passando
per il ponte di Messina”, il pre-
mier ha dichiarato all’
altoparlante di Sonia Sarno
che resterà a Palazzo Chigi fino
alla fine della legislatura: “Il
2042 è vicino e il governo del
fare ha ancora molto da fare”.
Alla notizia, in studio è arrivata
Susanna Petruni che ha but-
tato giù dalla sedia Francesco
Giorgino e ha preso in mano la
conduzione del Tg delle 20,30.
Nel servizio di Angelo Polime-
no, la reazione di Fini: “È cal-
ciomercato”, ma è seguito un
fuoco di sbarramento con in-
terventi di Massimo Moratti
Scalfaro, Fiorello La Guardia,
Teddy Roosevelt e un certo An-
gelo Roncalli, che era molto
buono e giocò un ruolo deci-
sivo nella sospensione del 41
bis”. Finalino di varia umanità:
i semi di girasole fanno bene ai
glutei; sciare senza sci: ecco i
consigli del traumatologo;
multe salate per chi fa urinare i
cani sull’albero di Natale.
g2
T La scelta del Tg2 è caduta
su Sakineh ed è apparso subi-
to il ministro Frattini, intervi-
stato da Margherita Ghinassi,
nonostante dietro di lei si agi-
tasse Andrea Covotta. Sembra-
va dicesse: è mio, è mio. Frat-
miss Italia. “L’incontro – ha
spiegato Terzulli – dovrebbe
spianare la strada a un governo
di emergenza. Berlusconi si ac-
contenterebbe del ministero
dei Beni Culturali. Bondi non
ha opposto resistenza e Danie-
la Santanché ha preparato un
the caldo per tutti”. Giuliano
Giubilei ha poi intervistato in
studio tutti i deputati incerti
fra fiducia e sfiducia che sono
arrivati a Saxa Rubra con tre
pullman speciali e il “Treno
della Coerenza”. Il Tg3 non di-
mentica però l’Italia reale e la-
scia la parola ai 75.000 operai
di Mirafiori che sono accampa-
ti sul tetto della fabbrica da or-
mai 946 giorni.
so, con i capelli al vento oltre la cuffia, proprio
come nel leggendario telefilm “Avventure in
elicottero”.
Il solco aereo tracciato dal faccione tricolore di
Fazzuoli è stato difeso
da tutti i conduttori
Elisabetta Isoardi, successivi, e arrivia-
conduce mo così all’attuale Eli-
Linea Verde sabetta Isoardi, que-
st’anno dirottata su
“Linea verde” dalle
padelle e gli intingoli
della “Prova del cuo-
co”; e comandata a va-
gare con l’elicottero
indossando la giacca a
vento, la cerata o la
cacciatora maremma-
na. A parte il defilé di
capi casual, non man-
di molte altre conduttrici giovani e carine) è gramma un giovane concorren- dirlo, articoli per il trucco. è IO FOSSI Berlusconi
sempre stato quello di venire catapultata in vi- te ha subito un brutto incidente 2.049 voti. incasserei la fiducia,
deo a capocchia, in campi e contesti di cui non che potrebbe costargli addirit- 3) Luciana Littizzetto: ma scioglierei le camere e andrei
sa assolutamente niente. Vale per quando tura la paralisi. 4.973.742 visua- perché aspettare il 14 dicem- di corsa al voto a Marzo.
spuntò tra le batterie della “Prova del cuoco”, e lizzazioni. bre? Specialmente dopo il regalo
vale adesso per “Linea verde”. Ne consegue 2) Turkey porn L’intervento di “Lucianina” al- di 30 giorni che la corte
che, sull’impreparazione, la Isoardi è prepara- Un video ironico tutto giocato l’ultima punta di Che tempo che fa costituzionale ha fatto.
tissima, si muove a occhi chiusi e a occhi chiusi su una serie di malintesi. (martedì abbiamo pubblicato il Ear tquake
potrebbe anche guidare l’elicottero. C’è solo 4.076.021 views. testo sul Fatto). 1.098 voti.
un rischio di cui deve tenere contro la nostra 3) Sony Ericsson Zeus 4) Sex over the phone - Na- è IO NON ci credo, il più
debuttante allo sbaraglio. Che, come accadde Un’anteprima “spia” del proto- ruto shippuuden cosplay grande presidente del
alla “Prova del cuoco”, cominci ad appassio- tipo di “PlayStation Phone” sul Una parodia della hit dei Village consiglio degli ultimi 150
narsi alla materia, e a capirci qualcosa. Da quel mercato il prossimo anno. People. 1. 077 voti. anni non farebbe mai una
momento il suo destino sarebbe segnato. Per
quanto sia giovane e carina, questo non basta:
1.139.607 views.
4) Tutto L’Amore Che Ho
- Menzione Speciale
Menzione speciale questa setti-
cosa del genere. L’unto del
signore non ha bisogno di
è assai probabile che ci si metta alla ricerca di La clip dell’ultimo singolo di Jo- mana per “Exit - D’Alema brac- Il nuovo video di Jovanotti; queste manovrine losche.
una conduttrice altrettanto giovane e carina, vanotti che anticipa l’uscita del cato”, l’intervista di Antonino Luciana Littizzetto a Che tempo Ale
ma più impreparata di lei. Il criterio principe in nuovo album “Ora”. Il brano, Monteleone al leader Pd per che fa; Sony Zeus;
Rai sembra essere questo; e la concorrenza è pop-elettronico, è primo anche Exits su La7. 27.433 views. l’angoscia della Hunziker è QUALUNQUE sia la
agguerrita. su iTunes. 836.742 views. f.mello@ilfattoquotidiano.it decisione sarà troppo
tardi!!!!
Zanclea

LA TV DI OGGI
11.00 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
11.10 RUBRICA Tuttobe-
nessere
12.00 VARIETÀ La prova
del cuoco
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 RUBRICA Easy Dri-
ver
14.30 VARIETÀ Le amiche
del sabato
17.00 NOTIZIARIO TG1 -
Che tempo fa
17.30 RUBRICA RELIGIOSA
A sua immagine
17.45 DOCUMENTARIO
Passaggio a Nord Ovest
18.50 GIOCO L’eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
20.35 GIOCO Soliti ignoti
21.10 VARIETÀ I migliori
anni
0.20 ATTUALITÀ Memorie
dal Bianco e Nero
1.00 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus
14.00 VARIETÀ Top of the
Pops 2010
15.30 TELEFILM La signora
in giallo
16.20 SPECIALE Speciale
Motor Show 2010
17.10 RUBRICA Sereno
variabile
18.00 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S. - Meteo 2
18.05 FILM Magma - Disa-
stro infernale
19.30 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 TELEFILM Cold Case
21.50 TELEFILM The Good
Wife
22.40 RUBRICA SPORTIVA
Rai Sport Sabato Sprint
23.25 NOTIZIARIO TG2
23.35 RUBRICA TG2 Dos-
sier
0.20 RUBRICA TG2 Storie
- I racconti della settima-
na
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG3 - TG3 Pixel
- Meteo 3
14.50 RUBRICA Tv talk
16.25 RUBRICAArt News
16.55 NOTIZIARIO TG3
Flash L.I.S.
17.00 TELEFILM La 25a ora
17.45 RUBRICA SPORTIVA
Magazine Champions League
18.10 RUBRICA SPORTIVA
90° Minuto - Serie B
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 ATTUALITÀ Blob
presenta Vota Antonio
20.10 ATTUALITÀ Che
tempo che fa
21.30 FILM A Slum Sym-
phony - Allegro Crescendo
23.15 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione
23.35 TEATRO Meglio un
uomo oggi che un marito
domani
0.40 NOTIZIARIO TG3
0.50 RUBRICA TG3 Agen-
da del mondo
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Meridiana
- Scienza 1
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
3 (Interni) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Consumi e
consumi
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
0.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
10.30 FILM Only You -
Amore a prima vista
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 REALITY SHOW Rias-
sunto: Grande Fratello
14.10 REALITY SHOW Ami-
ci 10
15.30 ATTUALITÀ Verissi-
mo - Tutti i colori della
cronaca
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 VARIETÀ Striscia la
Notizia - La voce dell’im-
provvidenza
21.10 REALITY SHOW Io
Canto
1.00 ATTUALITÀ Nonso-
lomoda - 25 e oltre
1.30 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5 Notte
2.00 VARIETÀ Striscia la
Notizia (REPLICA)
2.45 FILM L’altro lato del
paradiso
11.55 TELEFILM Samantha
chi?
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.35 NOTIZIARIO TGCom
13.40 FILM Star Wars: Epi-
sodio II - L’attacco dei
cloni
16.35 FILM Asterix conqui-
sta l’America
18.15 CARTONI ANIMATI
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 CARTONI ANIMATI
I pinguini di Madagascar
19.15 FILM Santa Clause
21.10 FILM Santa Clause è
nei guai
22.55 EVENTO SPORTIVO,
World Series of Boxing
0.45 RUBRICA SPORTIVA
Studio Sport XXL
2.00 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
2.55 TELEVENDITA
Mediashopping
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
12.00 VARIETÀ Ricette in
famiglia
12.55 VARIETÀ Ieri e oggi
in tv
13.25 REAL TV Forum Bau
13.50 REAL TV Forum: ses-
sione pomeridiana del Sabato
15.15 TELEFILM Perry
Mason
17.00 TELEFILM Detective
Monk
17.50 TELEFILM Psych
18.40 VARIETÀ Ieri e oggi
in tv
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d’amore
20.30 TELEFILM Walker
Texas Ranger
21.10 FILM Ransom - Il
riscatto
23.45 ATTUALITÀ Storie di
confine
0.25 FILM Caccia ad
Aquila 1
10.00 RUBRICA Bookstore
11.00 ATTUALITÀ Effetto
Domino - tutto fa econo-
mia (REPLICA)
12.30 TELEFILM J.A.G. -
Avvocati in divisa "Azione
difensiva"
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Il cane e il
poliziotto
16.00 FILM Questo e quel-
lo
18.00 TELEFILM I Magnifici
Sette "I fantasmi della
Confederazione"
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ In Onda
21.30 TELEFILM L’ispettore
Barnaby "L'antico cimite-
ro"
23.30 NOTIZIARIO TG La7
23.40 VARIETÀ Victor Vic-
toria - Senza filtro
0.40 ATTUALITÀ M.O.D.A
1.25 ATTUALITÀ La 25a
ora - Il cinema espanso
3.25 FILM La famiglia
Passaguai fa fortuna
I FILM
SC1= Cinema 1
LO SPORT
SP1=Sport 1 DAGOSPIA
è NON È detto, sapendo
che ci sono indagini
qualcuno pronto a vendersi
SCF=Cinema Family
SCH=Cinema Hits SP2=Sport 2
SCMa=Cinema Mania
SCM=Cinema Max
SP3=Sport 3
LA DONNA È MOBILE ci penserà un pochino di più.
Gli uscieri Telecom Catia
16.05 La 25a Ora SCH 15.55 Calcio, Premier League
davvero non si aspettavano
17.10 Ritorno a Brideshead SCMa 2010/2011 17a giornata West
che Franchino Bernabè liquidasse è COME sempre finirà in
17.25 Lazarus Project SCM Ham United - Manchester City
come testimonial di Tim la procace un nulla di fatto e Berlusca,
17.35 Ti stramo SC1 (Diretta) SP1
showgirl Maria Belén Rodriguez molto probabilmente,
17.45 Space Chimps SCF 16.20 Rugby, Heineken Cup Cozzani, in arte Belén. La notizia ha incasserà la fiducia e
18.20 Ritorno a Cold 2010/2011 Saracens - Metro
preso a circolare ieri dentro Telecom Italia riprenderà a fare i porci
Mountain SCH Racing 92 (Diretta) SP2 e costringerà migliaia di dipendenti a nascondere il comodi suoi e dei suoi
19.10 Obsessed SCM 18.25 Calcio, Premier calendario della “donna dei sogni”. compagni di merenda (dove
19.20 Il mio amico Einstein SC1 League 2010/2011 17a giornata La scelta come testimonial delle 26enne argentina, la merenda da dividere è
19.25 Fired Up! SCMa Newcastle United - Liverpool figlia di due immigrati di La Spezia, pare sia stata l’Italia ovviamente).
19.25 Il tesoro dei templari SCF (Diretta) SP3 voluta a suo tempo da Fabrizio Bona, l’ex manager di Alessandro Calori
21.00 La maledizione di 19.55 Basket, Serie A maschile Wind che pochi mesi fa è stato sollevato dalla sua
Komodo SCM 2010/2011 9a giornata poltrona per il calo della clientela Tim. Secondo è COME l’altra volta,in
21.00 In cerca d’amore SCMa Benetton Treviso - Angelico quanto ha scritto ieri il “Corriere delle italia, chi ha il coraggio di
21.00 Avventura nello spazio SCF Biella (Diretta) SP2 Comunicazioni” (raccogliendo una fonte condannare l’utilizzatore
21.00 (500) Giorni insieme SC1 20.40 Calcio, Serie A 2010/2011 interna a Telecom Italia), le forme di Belén finale? Troveranno la scusa
21.15 Dal tramonto all’alba SCH Anticipo 16a giornata Genoa - avrebbero turbato le famiglie e molti clienti che non è vero. Solo il
22.40 Komodo vs. Cobra SCM Napoli (Diretta) SP1 storici se ne sono andati verso operatori tentativo sarebbe da
22.40 Wild Target SC1 21.55 Calcio, Liga 2010/2011 concorrenti. Per gli uscieri questa è una condannare.
22.50 Bellamy SCMa 15a giornata Atletico Madrid - motivazione bigotta anche se ammettono che il Francisco Calabrese
22.50 New in Town SCF Dep. La Coruna (Diretta) SP3 calo vistoso degli abbonati Tim registrato
23.10 My Zinc Bed SCH 22.00 Basket, NBA 2010/2011 nell’ultimo anno (si parla di un 10% in meno) è è DAI DAI che è la volta
0.20 Doppia ipotesi per un Chicago Bulls - Los Angeles un dato di fatto che è costato la testa al povero buona!!! Bisogna crederci,
delitto SCM Lakers (Replica) SP2 Bona, sostituito dal manager Marco Patuano. A crederci fortissimo e star
0.30 Hannah Montana: The 0.30 Calcio, Bundesliga risollevare l’animo e gli steroidi degli uscieri sta pronti a dire la nostra se
per arrivare una notizia di minor contenuto dovesse passare questa
Movie SCF 2010/2011 16a giornata Bayern
erotico ma di forte prestigio industriale. Sembra maledetta fiducia!!
0.45 One Hour Photo SCMa Monaco - St. Pauli (Replica) SP3
infatti che Daniele
Franchino è LA CASELLA POSTALE DELL’INPS
Bernabè stia TUTTA LA CORRISPONDENZA CON L’ENTE è IO NON mi sento “più”

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE RADIO per essere nominato È attivo sul sito Internet dell’Inps
presidente di
GSMA,
(www.inps.it) il servizio “Cassetta Postale on
line”: uno strumento nuovo pensato per
italiano, ma per sfortuna e
purtroppo lo sono.
Carme
è I LIBRI “AD PERSONAM”
/ Ransom - Il riscatto  Storie di confine  Nonsolomoda - 25 e oltre A “In Europa” protagonista LI LANCIA MURSIA PER NATALE
l’associazione
mondiale delle
rendere più trasparente la comunicazione
dell’Istituto con i milioni di italiani che, per i è IL 14 TUTTI in piazza
Sean, il figlioletto di Tom Mullen, facol- “Dall’Etiopia con Coopi e Iismas”è il In questa puntata il viaggio di Nonso-
toso industriale aeronautico, viene rapi- titolo di questa puntata. Dall’Etiopia, lomoda farà tappa prima a Londra per Søren Kierkegaard A Natale arrivano i libri ad personam,
anche se questa volta Berlusconi non
industrie dei motivi più diversi, hanno ricevuto almeno Montecitorio, viva l’Italia
to. La somma richiesta per il riscatto è dove il 40% della popolazione vive con ammirare le sue mille luci e scoprire Protagonista della puntata di “In Europa” è Søren telefonini. una comunicazione dagli uffici Inps negli libera.
c’entra. Come già era successo con
ragguardevole: 2 milioni di dollari.Tom, poco più di un dollaro al giorno, Mim- nuovi indirizzi per lo shopping e non Kierkegaard, filosofo e teologo danese, considerato il ultimi anni. Il servizio consente di Romeo
l'iPod, la casa editrice Mursia lancia
disperato, decide di fare un appello tele- mo Lombezzi, con Coopi e Iismas, rac- solo, poi sotto la neve della Finlandia, padre dell’esistenzialismo. Umberto Broccoli ne raccon- monitorare sul web tutta la corrispondenza
conterà la costruzione di un centro per per visitare la casa di Babbo Natale e copie uniche dei suoi libri,
visivo. Ma, a sorpresa, cambia le carte in terà la vita e il pensiero attraverso le pagine del suo intercorsa con l’Inps, dal 2006 ad oggi. è ONORE a Di Pietro.
bambini in uno dei quartieri più poveri fare un giro ad Helsinki. E ancora, a personalizzabili sulla copertina con il nome del
tavola e decide non solo di non cedere Diario. Kierkegaard, dalla personalità complessa e Attraverso la Cassetta Postale on line è L’unico che si muove sempre
al vile ricatto, ma addirittura di mette- di Addis Abeba, la creazione di una casa Genova Nonsolomoda ha incontrato lettore/proprietario e sul retro con una dedica. I libri si
/ L’attacco dei cloni / Santa Clause è nei guai  Memorie dal Bianco e Nero malinconica, si recava spesso in cima al Gilbjerg Hoved, possibile visualizzare tutte le lettere ricevute per primo è sempre e solo
re una taglia sulla testa dei malviventi. famiglia per 12 bambini e il finanzia- Giorgio Faletti alla sua terza incarna- potranno ordinare direttamente dalla home page del sito
Tempi di crisi per la Repubblica le cui Tim Allen riprende per la terza volta il E’ tutto dedicato alla musica il tredice- una collina che domina il mare ad ovest di Gilleleje, a dall’Inps in formato Pdf e, in caso di lui. Possibilmente ora si
La ricompensa? 2 milioni di dollari, mento di un progetto di assistenza per zione, dopo la carriera da comico, da www.mursia.com oppure presso il punto vendita milanese
fondamenta sono profondamente scosse ruolo di Scott Calvin, un uomo come simo appuntamento con “Memorie dal meditare ed ammirare la vista sul Kattegat e la costa raccomandata A/R, anche l’immagine della accoderà qualcun altro e si
naturalmente... mamme in difficoltà a Mekele. scrittore e infine da attore. della casa editrice. La linea “Ad personam” debutta con un
dagli attacchi del movimento separati- tanti che si ritrova ad essere il nuovo Bianco e Nero”. La musica della neona- svedese. Il filosofo trascorse quasi l’intera esistenza nel- ricevuta di ritorno con la data di ricezione. prenderà il merito. Tante
Rete 4 21,10 Rete 4 23,45 Canale 5 1,00 primo catalogo di titoli ma in breve tempo si estenderà a
sta guidato dal malvagio Conte Dooku. Santa Clause. In questa nuova avventu- ta tv, quella dei grandi musicisti, com- la sua città natale, Copenaghen, consapevole del suo Nel caso in cui la spedizione non sia andata a situazioni invereconde di
tutto il catalogo Mursia: circa 4000 titoli suddivisi in 80
La Senatrice Amidala, fa il suo ritorno ra Santa si trova a dover fronteggiare positori e direttori d’orchestra protago- carattere chiuso e scontroso che lo spinse a respingere buon fine, si può visualizzare l’immagine della questi giorni sono state
in sede al Senato per votare contro la nisti dei varietà classici: Lelio Luttazzi, persino la donna amata, Regina Olsen, per poi pentirse-
collane che coprono una varietà di argomenti: dalla
una terribile minaccia: Jack Frost, il busta con l’indicazione del motivo della denunciate dall’onorevole Di
mozione che vorrebbe la costituzione di malvagio pupazzo di neve, vuole a tutti Gorni Kramer e il Quartetto Cetra. E ne per tutta la vita. Morì nella sua città l’11 novembre letteratura alla filosofia, alla storia, alla manualistica di
mancata consegna. Con il servizio “Cassetta Pietro già da tanto tempo,
un’Armata per contrastare l’ascesa di i costi sabotare il Natale. Preso da tante poi la musica degli urlatori, un gruppo del 1855 a soli 42 anni. Per la pagina di attualità, Tizia- mare, ai giochi, ai classici per ragazzi. La copia arriverà a
Postale on line”, di ogni comunicazione è ma ben pochi gli hanno
Dooku. Sfuggita a un attentato, Amida- difficoltà, Scott, rischierà di rivelare la di cantanti emergenti del calibro di na Di Simone intervisterà il professor Ignace Verhack, casa, promettono, in quattro giorni
possibile reperire la tipologia di riconosciuto l’onore e il
la viene messa sotto scorta su ordine località segreta dove lavora, invitando i Gianni Morandi, Adriano Celentano, docente di metafisica religiosa all’università cattolica di comunicazione, la presenza di eventuali altri merito di averlo previsto per
del Cancelliere Palpatine. suoceri a passare le festività con lui. Rita Pavone e Little Tony. Louvain, che parlerà dell’attualità della filosofia. destinatari, il tipo di spedizione, la data di tempo.
Italia 1 13,40 Italia 1 21,10 Rai 1 0,20 Radiouno 9,34 invio, il codice della raccomandata. Francesca Albanese
pagina 18
PIAZZA GRANDE
Mafia, i ciechi e i sordi
di Gian Carlo Caselli
ei molti libri che ha scrit-
D
to sulla mafia Nando Dal-
la Chiesa, l’ultimo (La
convergenza, pagg. 300,
euro 17,50 - Melampo Editore)
è fra i più interessanti. L’analisi
concerne tutte le mafie italia-
ne, ma una certa prevalenza
(“confessata” dall’autore) fini-
sce per avere Cosa Nostra. La
prima parte del libro, fra storia
e cronaca, si apre con lo sbarco
degli Alleati in Sicilia cui fa da
battistrada una mafia che in
questo modo ottiene legitti-
mazione e onori istituzionali;
passa attraverso la caduta del
Muro, che fa venir meno la fun-
zione della mafia di postazione
di frontiera dell’occidente an-
ticomunista; illustra le trasfor-
mazioni che la mafia ha regi-
strato di fase in fase (cruciale il
traffico di droga che consente
l’accumulazione di enormi ca-
pitali); e arriva ai nostri giorni,
con tanto di P3 e Cricca, fino
alla recente operazione con-
giunta di Reggio Calabria e Mi-
lano contro la ‘ndrangheta.
Nella seconda parte del libro
(dedicata alle cosiddette “con-
vergenze innocenti”) si mani-
festa tutta la sapienza di Dalla
Chiesa come sociologo, uso ri-
correre frequentemente a
schemi come preziosi stru-
menti di sintesi e al tempo stes-
so di rilettura o miglior com-
prensione del testo.
OGNI CAPITOLO è corre-
dato da una ricca bibliografia ra-
gionata. Infine, il libro è una ve-
ra miniera di citazioni testuali
che mettono a confronto (di-
mostrandone l’idem sentire)
esponenti delle istituzioni con
mafiosi e dintorni. Gli effetti so-
no stupefacenti, al limite del
surreale. Un solo esempio per
tutti: a pag. 145 l’opinione di
Berlusconi – secondo cui i ma-
gistrati sono matti, mentalmen-
te disturbati – viene affiancata
alle parole di Luciano Liggio
che pretende “visite adeguate”
perché i giudici non siano degli
“psicotici” come quello che l’a-
veva interrogato. Quattro fittis-
sime pagine sono dedicate alla
Relazione di maggioranza della
Commissione parlamentare
Nella palude
parlamentare
di Giuseppe Tamburrano
ome finirà? Le ipotesi –
C
tutte plausibili – sulla sor-
te del governo sono mol-
te.
L'opposizione alla Camera ha,
sulla carta, i numeri per rove-
sciare Berlusconi. Ma non li ha
al Senato. Il primo scenario è
dunque una doppia maggioran-
za. La conseguenza sarebbe la
caduta del governo. Va precisa-
to che di questi due voti, quello
del Senato è omogeneo, cioè è
un “sì”, quello della Camera ri-
sulta da due e distinti “no”: quel-
lo del Terzo polo e quello del
centrosinistra. Uniti nel “no” si
unirebbero nel “sì” a un nuovo
governo? Domanda cruciale.
E qui entra in scena Napolitano
Antimafia del gennaio 2006
(XIV legislatura). Una prosa as-
surda e incomprensibile testi-
monia quanto poco tale mag-
gioranza fosse interessata ai
reali problemi della criminalità
mafiosa. Tant’è vero che ben
400 pagine della Relazione so-
no riservate al processo An-
dreotti, nel vano tentativo di
“sbianchettarne” le pesanti re-
sponsabilità (quasi che la Com-
missione possa erigersi a quar-
to grado di giudizio). Del resto,
il presidente della Commissio-
ne (sen. Centaro) è lo stesso
che aveva osato affermare che
“le sentenze dei processi paler-
mitani ad Andreotti hanno ma-
lamente sbugiardato le accuse
di mafiosità”, costringendo la
Corte d’appello ad obiettargli
di non aver “letto le motivazio-
ni della sentenza, altrimenti si
sarebbe accorto che essa si è da-
ta carico di dimostrare puntual-
mente, fino alla primavera del
1980, le accuse di mafiosità” a
carico dell’imputato.
“Convergenza” è parola stori-
ca, un classico dell’antimafia.
Già concludendo il primo ma-
xi-processo Falcone, Borselli-
no e gli altri giudici del pool de-
nunziano “una singolare con-
vergenza fra interessi mafiosi e
interessi attinenti alla gestione
della cosa pubblica, fatti che
non possono non presupporre
tutto un retroterra di segreti e
inquietanti collegamenti che
vanno ben al di là della mera
contiguità”. Per Dalla Chiesa
“convergenza” ha molti signifi-
cati. È sinonimo di “relazioni
esterne”, cioè del torbido in-
treccio fra la mafia e pezzi della
politica, dell’economia e delle
istituzioni. È anche sinonimo di
un sistema funzionale alla ille-
galità, alimentato da un’infor-
mazione distorta, dal declino
del senso dello Stato, dal crollo
delle cui prerogative Verdini –
dico Verdini! – se ne frega. Il
presidente del Consiglio dopo
il voto si reca dal presidente del-
la Repubblica e rassegna le di-
missioni conservando l'ordina-
ria amministrazione. Napolita-
no può sciogliere le Camere – o
anche una sola – dopo aver sen-
tito i rispettivi presidenti: quel-
lo del Senato sarebbe favorevo-
le ad elezioni anticipate, quello
della Camera contrario. Se il ca-
po dello Stato scioglie le Came-
re, è probabile che Berlusconi e
Bossi conquistino la maggio-
ranza – ma, sembra, solo alla Ca-
mera – grazie al premio della
legge “porcata”. Due diverse
maggioranze impongono nuo-
ve elezioni o compromessi im-
prevedibili.
SECONDO TEMPO
dei valori e da forsennati attac-
chi ai magistrati: un sistema che
porta a una pericolosa riduzio-
ne del dislivello di legittimazio-
ne fra Stato e mafia. Sul piano
tecnico-giuridico “convergen-
za” è sinonimo di “concorso
esterno”, figura che secondo
Berlusconi sarebbe un’inven-
zione della magistratura comu-
nista palermitana del dopo stra-
gi: ma il premier ignora (quante
cose ignora...) che essa risale
addirittura al 1875 e che già il
pool di Falcone e Borsellino ne
aveva fatto ampio uso.
“Convergenza” è poi la chiave
di lettura di un fondamentale
assunto di Dalla Chiesa, secon-
do cui la vera forza della mafia
sta fuori di essa. Altrimenti non
In un libro di Dalla
Chiesa, la
fotografia di una
mafia in silenziosa
espansione a Nord
come a Sud: un
j’accuse durissimo
che sanziona
le responsabilità
storiche di destra
e sinistra
si potrebbe spiegare “perché
alcune migliaia di persone...
pur con lo svantaggio di dover-
si muovere in una condizione
di illegalità, stiano colonizzan-
do uno dei paesi più avanzati e
di più antica civiltà del mon-
do”. Conseguenza di tale assun-
to è che c’è in giro un diffuso
“bisogno di mafia” e che i pro-
tagonisti della lotta ad essa so-
no costretti alla solitudine se
non al sacrificio. Un sacrificio
che spesso serve ad erigere mo-
numenti alla vittima, ma allo
scopo di restituire l’onore alla
comunità facendo salva la pos-
sibilità di continuare tutto co-
me prima.
Alla dimostrazione delle indub-
bie responsabilità del centro-
Gli scenari futuri
sono molto
incerti: Berlusconi
potrebbe cadere
come resistere in
trincea. L’unica
certezza è il caos
in cui versa il Paese
reale, sgomento
per lo spettacolo
della politica
Fermiamoci un istante per ri-
cordare che, mentre in Parla-
mento si rappresentano questi
balletti, la speculazione finan-
ziaria mira all'Italia, che il debi-
to pubblico sale e il reddito na-
zionale no: la crisi istituzionale
aggrava drammaticamente la
crisi economico-finanziaria.
E torniamo alla “politica”. Na-
politano prima di sciogliere le
destra, Dalla Chiesa affianca pa-
gine documentatissime e rigo-
rose – davvero impressionanti
– dedicate ai 6 anni di governo
del centrosinistra.
ANNI che Dalla Chiesa defini-
sce della “abdicazione”, per-
ché “segnati anche da provve-
dimenti legislativi, atti parla-
mentari, scelte operative, at-
teggiamenti politici e culturali
che disegnano uno scenario fa-
vorevole proprio alle aspettati-
ve mafiose”. Con la precisazio-
ne che abdicazione non signi-
fica essere amici della mafia, ma
il venir meno “del centrosini-
stra davanti ai suoi compiti sto-
rici, un fallimento della sua cul-
tura di governo sul fronte deci-
sivo della legalità, terreno di
analisi importante per entrare
più a fondo nel concetto di con-
vergenza e per scoprirne le for-
me concrete”.
Ovviamente centrali e di asso-
luto decisivo rilievo (trattando-
si di temi da sempre “cari” a Dal-
la Chiesa), sono le parti del li-
bro – articolatissime e precise –
dedicate alla penetrazione del-
la mafia al Nord e alle tante col-
pevoli cecità, miopie e conni-
venze che l’hanno potente-
mente favorita. Sia detto per in-
ciso, chissà mai che la pretesa
del ministro Maroni di replicare
a Saviano non debba registrare
un bis, posto che a pag. 245 del
libro di Dalla Chiesa si possono
trovare gli stessi identici dati...
Il presidente della
Repubblica, Giorgio
Napolitano (FOTO ANSA)
Camere dà un incarico esplora-
tivo a una personalità di alto
profilo o conferisce un incarico
pieno. L'incaricato – in prima o
in seconda battuta – troverà la
maggioranza nelle due Came-
re? La risposta dovrebbe essere
negativa visto che Camera e Se-
nato hanno votato in modo dif-
ferente. A quel punto il capo
dello Stato indice nuove elezio-
ni o dà vita a un improbabile go-
verno di unità nazionale (meno
male che Andreotti è troppo
vecchio!).
Torniamo al punto di partenza.
Il composito schieramento an-
ti-Berlusconi chiede un nuovo
governo (con le più varie defi-
nizioni) ma si guarda bene dal
cercare una piattaforma comu-
ne, a cominciare dalla nuova
Sabato 11 dicembre 2010
Battibecco
É di Massimo Fini
BANDE DI POTERE
uando voi entrate nell'aula dei rappresentanti a
“Q Washington, restate colpiti dall'aspetto volgare di questa
assemblea. Invano vi cerchereste un uomo celebre, quasi tutti i suoi
membri sono oscuri personaggi il cui nome non vi dice nulla. Si
tratta generalmente di avvocati di provincia, di commercianti o
anche di uomini appartenenti alle infime classi”. Così nel 1835
descriveva la democrazia rappresentativa Alexis de Tocqueville che
pur di questo sistema è considerato uno dei padri. Ma forse al
nostro Parlamento si adatta di più un'altra pagina di Tocqueville, in
cui parla di “un'accozzaglia di avventurieri o di speculatori” e
aggiunge “si resta assai stupiti nel vedere a quali mani sia affidato il
potere pubblico e ci si domanda per quale forza indipendente dalla
legge e dagli uomini lo Stato possa prosperare”.
Dovrebbe leggersi un po' di Tocqueville quella massa di
ignoranti e votanti, che sono diventati gli italiani, imbesuiti
dalla Tv, dalle fiction e dal virtuale, invece di scandalizzarsi, o
far finta, per il grottesco "mercato delle vacche" cui assistiamo
in questi giorni. Quando si dice "vacche" non si usa una
metafora, si descrive la realtà della nostra classe politica
democratica che nella sua maggioranza è formata da uomini e
donne che si prostituiscono e prostituiscono la cosa pubblica ai
propri interessi, a quelli dei propri clientes, vassalli, valvassori,
valvassini, delle proprie mogli, delle proprie fidanzate, delle
proprie troie e dei figli dei cognati dei nipoti che, mentre
mezza Italia giovanile cerca lavoro, vengono piazzati in posti
sicuri (vedi gli scandali romani di Atac e Ama, che sono solo
l'ultima espressione del "sistema Mastella" che non riguarda,
ovviamente, solo l'onorevole Mastella ma ogni o della classe
dirigente democratica).
Certo ci furono tempi in cui in Parlamento sedeva gente
diversa. Non possiamo mettere sullo stesso piano gli Einaudi, i
De Gasperi, i Nenni, i Togliatti, gli Almirante con questi
mascheroni televisivi che noi, supremo masochismo, paghiamo
perché ci comandino. Ma la democrazia rappresentativa non
c'entra nulla con quei bei tempi andati, c'entra il fatto che
allora la Storia e le ideologie agitavano grandi passioni
politiche, ideali e che alla politica si avvicinava chi queste
passioni le aveva. Ma la passione politica non è una
prerogativa della democrazia. Al contrario: grandi passioni
politiche hanno espresso tutte le dittature del Novecento.
Ma chi oggi entra in politica, nella politica democratica, non lo
fa per passione. Lo fa per coltivare i propri affari, con metodi
quasi sempre mafiosi e spesso criminosi. Quale passione
politica possiamo leggere sui volti dei Berlusconi, dei Letta, dei
Frattini, dei La Russa, dei Gasparri, dei Bersani e di tutti quegli
altri che si dicono di sinistra? Ogni cinque anni andiamo a
votare e legittimiamo costoro a spartirsi quel potere
che, ci dicono, appartiene a noi cittadini. E vinca
l'una o l'altra squadra il "popolo di sinistra" o
"il popolo della destra" fan festa, ballano in
piazza senza rendersi conto che a vincere
sono solo i giocatori in campo (una fettona di
sottopotere non si nega agli sconfitti, fa
parte delle regole del gioco) mentre a
perderci son solo i festanti che hanno
pagato il biglietto.
La farsa delle finte contrapposizioni
politiche dovrebbe essere ormai,
dopo decenni di queste manfrine,
chiara a tutti. Gianni De Michelis,
intervistato dal Corriere per i suoi
70 anni, ha dichiarato:
“Centrodestra e centrosinistra
non esistono. Esistono solo due
bande di potere”. E se lo dice
lui, che se ne intende, possiamo
credergli.
legge elettorale che dovrebbe
essere il porro unum della nuova
maggioranza. Il “Terzo polo”
non è ancora nato e già litiga sul-
sta occupando la magistratura.
Se Berlusconi vince o, se cade, si
fa un nuovo governo, il posto è
salvo.
la leadership. Sulla scheda elet-
torale ci sarà Casini o Fini?
Il Pd si consuma in lotte interne
che fanno intravvedere due de-
rive: una verso Vendola e l'altra
Questo è un fattore importante
delle possibili migrazioni dell'ul-
tima ora (per non parlare dei casi
di compravendita). E poi – non
lo dimentichiamo – vi è la spada
verso il Terzo polo (come ac- di Damocle di Pannella e dei
cadde ai socialisti e ai socialde- suoi. Rieccolo! Grazie Veltroni:
mocratici che nel 1966 si unifi- l'hai voluto tu Pannella!
carono tra vecchie bandiere, Vi è un altro scenario: Berlusco-
vecchie barbe e inni proletari e ni “rinsavisce” e, d'accordo con
tre anni dopo tornarono ciascu- la Lega (?), apre al Terzo polo e si
no nella vecchia casa). forma un nuovo governo diretto
dallo stesso Berlusconi o da un
SE L'EVENTUALE tentativo suo fido (come faceva Giovanni
di dare vita a un nuovo governo Giolitti nei momenti di difficol-
fallisce, le elezioni anticipate di- tà).
ventano inevitabili. Ai nuovi-vecchi alleati chiede lu-
Ma niente è certo: chi è certo di ce verde per il Quirinale e un
garantire che Berlusconi il 14 di- provvedimento che lo metta al
cembre andrà in minoranza alla riparo dalle inchieste giudizia-
Camera? Nella palude parlamen- rie.
tare sono molti coloro che non Semplice! Troppo semplice.
vogliono perdere i privilegi e Berlusconi sembra testarda-
guardano con favore alle solu- mente arroccato, incapace di
zioni – quale che sia il colore – dare ascolto a Seneca “Volentem
che allontanano le elezioni. Sen- fata ducunt, nolentem trahunt”
za contare l’indegna compra- (il fato guida chi consente, tra-
vendita di parlamentari di cui si volge chi si oppone).
Sabato 11 dicembre 2010 pagina 19

SECONDO TEMPO

MAIL BOX A DOMANDA RISPONDO

Furio Colombo

7 TV: LE NOTIZIE
DI GIORNATA
Previsioni piene
LA VIGNETTA aro Colombo, l’osservazione generato dall’abitudine italiana di non
di sfiducia
Penso che quando il presidente
C può sembrare piccola ma a me
pare importante. Nei Tg (più o meno
spiegare l’origine delle immagini e di non
datarle, si verifica quando i Tg usano le
della Repubblica impose a Ca- tutti i tg, anche quelli bene registrazioni interne del Parlamento. Le due
mera e Senato di non discutere intenzionati) le notizie in video non Camere provvedono alla ripresa, trasmissione
la sfiducia a B. prima di un mese, corrispondono al testo in audio. Il e distribuzione dei propri eventi. Ma lo fanno
qualunque persona di buonsen- testo è di giornata, il video no. Si con antichi criteri di cautela che impediscono
so e vagamente a conoscenza vedono personaggi politici attivi in e alterano l’informazione. Per esempio la
delle cose italiane potesse intui- giacca e cravatta (qualche volta con Camera, in caso di incidenti o di scambi accesi
re quel che sarebbe successo. la sciarpa) a Ferragosto, il di argomenti, resta fissa sul presidente senza
Un mese di tempo, per l'uomo Parlamento affollato di domenica, l’audio dello scontro. Si vedono e si odono gli
più ricco e potente d'Italia, è Berlusconi al banco del governo ammonimenti del presidente, ma non si sa a
un'autostrada spalancata che - mentre si trova con Putin e Gheddafi. chi e per che cosa. Il deputato o il senatore,
come dicono le cronache di que- Vuole dire che per comodità o mentre parla, ha diritto a un’inquadratura
sti giorni - sta sfruttando bene necessità si usa materiale vecchio ma fissa. Ma non si potrà mai sapere se e a chi lo
per "convincere" strani perso- senza dirlo. Non è un imbroglio o stava ascoltando. Le interruzioni, anche
naggi del fronte avverso. E così, almeno un grave errore? importanti, non vengono raccolte dal tipo di
mentre il presidente della Re- Osvaldo microfoni usati, come se si temesse di nuocere
pubblica non "monita" e non lan- al prestigio della istituzione. Naturalmente le
cia "richiami alla sobrietà" verso L’USO di materiale visivo non “di tv pubbliche e private hanno accesso al
le asserite compravendite di par- giornata” per illustrare una notizia di oggi è Parlamento e possono liberamente filmare. Lo
lamentari anche a mezzo consu- molto diffuso nei telegiornali del mondo. Ma in fanno raramente (a causa dei costi,
lenza d'oro (forse le scambia per due sole versioni. Dove c’è culto della ovviamente). Perciò usano “il repertorio”
"un dialogo proficuo"?), si con- personalità e mancanza di libertà, il regime (questa è la parola per il materiale in giacenza
ferma una volta di più la celebre sceglie prima e per tempo le immagini che è stato girato in tempi e occasioni diverse
frase di Corrado Guzzanti: "l'I- sto ragazzi pulire le scuole. Apri- approvate e invariabili. Dove c’è normale dalla notizia narrata) ma non lo dicono.
talia non è né di destra, né di si- re pagine facebook per discute- L’abbonato libertà d’informazione accade che si usi Dunque l’osservazione del lettore è giusta.
nistra: è di Berlusconi!". re insieme. Ho visto per esem- materiale video disponibile in archivio o per Poiché nessun Tg identifica il video dei propri
Alberto Antonetti pio 700 studenti su 780 parteci- del giorno urgenza o per risparmio. Però se questo eventi come “reper torio” o materiale appena
pare all'autogestione nella scuo- accade si deve sempre dire, altrimenti si corre arrivato, la confusione e la cattiva
La protesta degli studenti la di mio figlio, un risultato incre- il rischio di equivoci o di cattiva informazione. informazione sono grandi, persino nei Tg che
dibile. Senza nessun tafferuglio. ALESSANDRO RAGONE Infatti è abituale (ma anche rigorosamente non vogliono imbrogliare. Finora nessuna
vissuta da una madre Divisi in gruppi a studiare, a guar- prescritto) in molte televisioni del mondo richiesta di risolvere questo problema, fonte di
Mio figlio frequenta a Modena dare film, a organizzare dibattiti. Ci scrive il nostro sovrapporre la scritta che indica “materiale molti equivoci, è mai stata ascoltata.
l'ultimo anno di un rinomato li- Ma davvero nessuno si è accorto abbonato in trasferta: d’archivio” se il video non è della stessa data e
ceo Classico, il Muratori. È fra gli della bellezza, della serietà e del “Cari amici del Fatto ora del testo. È un aspetto importante delle Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
organizzatori di quel nutrito senso civico di tutti questi gio- Quotidiano, vi invio le informazioni. E conta molto nell’orientare 00193 Roma, via Orazio n. 10
gruppo di studenti che la setti- vani che non chiedono altro che foto scattate a Koh l’opinione pubblica. Ma un altro equivoco lettere@ilfattoquotidiano.it
mana scorsa ha messo in atto occuparsi insieme a noi adulti del samui (Thailandia),
l'occupazione delle scuole supe- loro futuro? sotto la statua del Big
riori di Modena. Ho seguito da Laura Polato Budda. Ho trasmesso
vicino quello che accadeva. Poi, tanto entusiasmo nel
ho letto i giornali. E fra quello che Diritto di Replica farmi fotografare con il mente sulle nostre spalle notevol- condoni e indultini più o meno bisogno di evadere, visto che le
io ho visto, ascoltato e seguito e vostro giornale, che due mente immiserite, pur avendo mascherati (una trentina in 60 porte del carcere le apre
quello che trovavo sui giornali Più che indulto occulto, la legge nuovi lettori si sono pieno titolo di criticare aspra- anni di storia repubblicana, uno gentilmente lo Stato: basta
c'era una differenza sostanziale. c.d. “svuotacarceri”, caro dott. aggiunti ai già tanti. Siete mente ogni governo succedutosi ogni due anni). Sono felice di aspettare .
Ho letto di danni, di anarchia, di Travaglio, ci sembra una delle po- splendidi nel vostro in tale periodo, continuiamo a ri- apprendere che questa legge Voi chiedete a me proposte co-
sovvertimento della democra- che soluzioni praticabili nell’at- coraggio levare il lato positivo delle cose. farà assumere nuovi agenti struttive. Vi accontento subito:
zia.. ho letto di paure, di rischi, di tuale e del tutto incerto momen- e Guardiamo così al fatto che la re- penitenziari, anche se per farlo abolire le leggi che producono più
intolleranze... ma io ho visto tut- to politico. Le critiche costruttive professionalità. cidiva aumenta nei casi in cui c’è non era affatto necessario detenuti del dovuto (ex Cirielli,
t'altro. Io ho visto stuoli di gio- che lei si prende la briga di fare Vi un accanimento del trattamento scarcerare anzitempo migliaia Bossi-Fini sull'immigrazione, Fi-
vani seri, ben organizzati, pieni di ogni tanto raccontando un Piane- stimo e penitenziario, diminuendo laddo- di detenuti (le stime del ni-Giovanardi sulle droghe leggere,
passione, di volontà e di senso ci- ta Giustizia che pare non esistere ammiro ve il sistema di affidamento dello ministero dell'Interno e del reato di clandestinità, pacchetti si-
vico, che organizzavano occupa- sulla faccia della Terra, non sono moltissimo”. Stato permette un meccanismo vertice della Polizia, a maggio, curezza) e costruire quelle nuove
zioni o autogestioni pensando però, come al solito, seguite da premiale attraverso la scarcera- parlavano di 10-11 mila carceri che tutti i ministri della
alle attività didattiche, organiz- proposte fattive. Lei si limita a Raccontati zione del singolo: in parole povere scarcerati). Fu il ministro Giustizia regolarmente annuncia-
zando visioni di film sulla mafia, scoprire o evidenziare ciò che c’è e manda una foto a: più il detenuto rimane in carcere e Maroni a parlare di "indulto no senza mai metter su un matto-
incontri con presidi e professori da scoperchiare, esaltando le ma- abbonatodelgiorno@ più è portato e delinquere di nuo- mascherato", salvo poi ne. Se poi vorrete gentilmente in-
dove erano pronti gli ordini del gagne con toni apocalittici, ma per ilfattoquotidiano.it vo una volta rimesso in libertà. dimenticarsene. Il resto è dicarmi un solo altro paese del
giorno, pronti i ragazzi che scri- anni la classe dirigente che ci go- Questo perché - forse lei non lo sa questione di punti di vista: mondo che risolve il sovraffolla-
vevano al computer gli esiti delle verna si è nutrita, a discapito degli - il carcere, frutto di venti anni di quello che voi definite mento carcerario mandando fuori
discussioni. Ho visto ragazzi altri - e quindi anche nostro - an- politica penitenziaria del tutto er- "accanimento del trattamento migliaia di detenuti ogni due anni,
chiedere incontri con l'istituzio- che di atteggiamenti consimili: di matiche vere, considerando nega- ronea, produce solo altro carce- penitenziario" io lo chiamo vi chiederò umilmente scusa.
ne, accolta in pompa magna con chi è abituato solo a criticare, sen- tive quelle proposte per il solo fat- re. Come forza sindacale, una del- "certezza della pena". E spero (m.trav.)
serietà e ottima gestione. Ho vi- za per nulla sottolineare le proble- to che provengono dalla parte le più rappresentative del Paese, che vi rendiate conto
considerata sbagliata. Le consi- siamo sempre stati critici con dell'aspetto paradossale di una
gliamo di soffermarsi un po’ più a questo esecutivo e soprattutto legge che, con una mano,
IL FATTO di ieri11 dicembre 1851 lungo a riflettere su quanto di po-
sitivo può essere preso in consi-
con questo ministro della Giusti-
zia, ma non possiamo non consi-
scarcera migliaia di delinquenti,
e con l'altra inasprisce le pene IL FATTO QUOTIDIANO
Prese un treno di notte, con passaporto falso intestato a un derazione in questa legge. Lei par- derare che la ‘svuotacarceri’, co- per il reato di evasione: di via Orazio n. 10 - 00193 Roma
tipografo di nome Lanvin. Era l’11 dicembre 1851 e la di effetti, indugiando giustamen- me la chiama lei, permetterà, tra questo passo non ci sarà più lettere@ilfattoquotidiano.it
quell’uomo, camuffato tra i passeggeri in viaggio verso te sulle cause del degrado sociale le altre cose, l’assunzione di nuovi
Bruxelles, era Victor Hugo, in fuga dalla Francia di Luigi che una ‘scarcerazione in massa’ agenti penitenziari - laddove la
Napoleone, pronto a diventare imperatore dopo il colpo di potrebbe produrre. Ma non si è mancanza di personale è, forse, la Direttore responsabile
Stato del 2 dicembre. Inizia in una gelida notte d’inverno il mai parlato di una cifra determi- maggiore causa della disfunzione,
nata e già il fatto che le previsioni dell’insicurezza e dell’assenza di Antonio Padellaro
lungo esilio del genio onorato e maledetto, che di fronte alla
svolta liberticida del neomonarca, non aveva esitato, dagli vadano da un minimo di 2 mila a un prevenzione del sistema carcera- Vicedirettore Marco Travaglio
scranni dell’Assemblea Costituente, a urlargli il suo massimo di 7 mila persone da rio. Riepilogando, caro dott. Tra-
scarcerare fino al 2013, con un vaglio, cerchiamo di vedere il bic- Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
disprezzo, chiamandolo “Napoléon le petit”. I 19 anni di
esilio, tra Bruxelles e le isole di Jersey e Guernesey, sono un carcere che già oggi ospita 69.200 chiere mezzo pieno, anche perché Progetto grafico Paolo Residori
tratto essenziale della storia di Hugo, gli anni de detenuti in 44.800 posti-letto, la con questi bui all’orizzonte, c’è il Redazione
“l’imagination créatrice”, de Les Châtiments, satira politica dice lunga sui reali effetti che pro- sospetto che non farà mai gior- 00193 Roma , Via Orazio n°10
contro il Secondo Impero, e de Les miserables, portato a durrà questa normativa, senza no. tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
considerare che contemporanea- e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
termine nella Hauteville House di Guernesey. Leggendaria Leo Beneduci, segretario generale
sito: www.ilfattoquotidiano.it
casa, rifugio per anni degli oppositori a Napoleone, ma mente vi è un inasprimento della dell´Osapp (Organizzazione Sindacale
soprattutto, come sarà definita, un “vero autografo in tre pena per il reato di evasione. Co- Autonoma Polizia Penitenziaria) Editoriale il Fatto S.p.A.
me poliziotti penitenziari, a ven- Sede legale: 00193 Roma , Via Orazio n°10
piani”, tra stanze in cristallo, decori in ebano e avorio, pareti
in maioliche olandesi, statue, arazzi orientali, vetrate t’anni dalla riforma del Corpo del Cari amici dell'Osapp, più che il Presidente e Amministratore delegato
floreali. “Un poema in 40 stanze”, specchio della tutto incompiuta e che ha messo il bicchiere mezzo pieno, ci tocca Giorgio Poidomani
travolgente vita di Hugo, il gigante di Francia. funzionamento del sistema peni- spesso vedere il carcere mezzo Consiglio di Amministrazione
Giovanna Gabrielli tenziario italiano quasi completa- vuoto, fra indulti, amnistie, Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
20060 Milano, Pessano con Bornago , via Aldo Moro n°4;
Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
Abbonamenti Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n°35
Queste sono le forme di abbonamento • Abbonamento postale semestrale (Italia) Modalità di pagamento di pagamento, nome cognome, indirizzo, Concessionaria per la pubblicità per l’Italia e per l'estero:
previste per il Fatto Quotidiano. Prezzo 120,00 € • 4 giorni telefono e tipo di abbonamento scelto.
Poster Pubblicità & Pubbliche Relazioni S.r.l.,
Il giornale sarà in edicola 6 numeri Prezzo 170,00 € • 6 giorni • Pagamento direttamente online Sede legale e Direzione commerciale: Via Angelo Bargoni n°8, 00153 Roma
• Bonifico bancario intestato a:
alla settimana (da martedì alla domenica). Editoriale Il Fatto S.p.A., con carta di credito e PayPal. tel. + 39 06 68896911, fax. + 39 06 58179764, email: poster@poster-pr.it
• Modalità Coupon *
Per qualsiasi altra informazione in merito
Prezzo 320,00 € • annuale BCC Banca di Credito Cooperativo Distribuzione Italia:m-dis Distribuzione Media S.p.A.,
• Abbonamento postale annuale (Italia) può rivolgersi all'ufficio abbonati ai numeri
Prezzo 180,00 € • semestrale Ag. 105 Via Sardegna Roma
+39 02 66506795 - +39 02 66505026 -
Sede: Via Cazzaniga n°1, 20132 Milano
Prezzo 200,00 € • 4 giorni Iban IT 94J0832703239000000001739 tel. + 39 02 25821, fax. + 39 02 25825203, email: info@m-dis.it
Prezzo 290,00 € • 6 giorni • Abbonamento online PDF annuale +39 02 66506541 o all'indirizzo mail
Prezzo130,00 € • Versamento su conto corrente postale: abbonamenti@ilfattoquotidiano.it Resp.le del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003): Antonio Padellaro
E' possibile pagare l'abbonamento annuale 97092209 intestato a Editoriale Il Fatto Chiusura in redazione ore 22.00
postale ordinario anche con soluzione Per sottoscrivere il tuo abbonamento, S.p.A. - Via Orazio n° 10, 00193 Roma * attenzione accertarsi prima che Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599
rateale: 1ª rata alla sottoscrizione, compila il modulo sul sito Dopo aver fatto il versamento inviare un la zona sia raggiunta dalla distribuzione de
2ª rata entro il quinto mese. www.ilfattoquotidiano.it fax al numero 02.66.505.712, con ricevuta Il Fatto Quotidiano