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10 - TECNOLOGIE DI COLATA
CAPITOLO
10
10 TECNOLOGIE DI COLATA
Sinossi
10.1 Fusione
L e tecnologie di colata sono state le prime ad essere
utilizzate dall’uomo per la lavorazione dei metalli
e per molto tempo esse ne hanno costituito il processo I processi di colata comportano un passaggio di stato: il
metallo deve essere riscaldato sino a fusione per poter
di trasformazione principale. Ai giorni nostri molti essere colato nello stampo e assumerne la forma.
settori manifatturieri adottano ancora estensivamente L’energia termica necessaria a questo fine è data dalla
queste tecniche, che nel frattempo sono molto evolute somma di tre contributi:
e sono in grado di fornire manufatti ad alte prestazioni calore necessario per portare il materiale alla
a costi competitivi. A causa delle morfologie esili e temperatura di fusione;
sottili dei tipici componenti strutturali, le tecnologie di
calore latente di fusione per trasformare il
colata secondaria trovano applicazioni limitate, ma ben
materiale da solido a liquido;
consolidate, nelle costruzioni aerospaziali: componenti
di carrelli, parti di motori, attacchi strutturali di forza, calore necessario per portare il materiale dalla
etc. Inoltre, alcuni metalli e leghe metalliche di temperatura di fusione a quella necessaria alla
peculiare utilizzo aerospaziale sono particolarmente colata:
adatti ad essere trasformati tramite tecniche di colata. H = V[Cs(Tm - To) + Hf + Cl(Tp – Tm)]
Infine, le tecniche di colata primaria sono alla base di
tutte le tecnologie secondarie dei metalli. Il presente dove:
capitolo prende in considerazione principalmente le H calore totale necessario per arrivare a Tp
tecniche di colata secondaria (per la produzione di
densità del metallo
pezzi finiti -getti di fusione-) piuttosto che quelle di
colata primaria (per la produzione di lingotti), V volume del metallo
riferendosi in particolare alle leghe di alluminio, di Cs calore specifico del metallo solido
magnesio ed agli acciai speciali. Nella prima parte
Cl calore specifico del metallo fuso
verranno analizzati i problemi generali (fusione
riempimento, solidificazione, ritiro, segregazione), per Hf calore latente di fusione
passare poi alla disamina delle tecnologie specifiche. To temperatura iniziale (ambiente)
Tm temperatura di fusione
Tp temperatura di colata
Materiale didattico per uso personale degli studenti. Non è consentito l’uso di questo materiale a scopo di lucro. E’ vietato utilizzare dati, informazioni e immagini presenti nel testo senza
autorizzazione. Copyright Dipartimento Ingegneria Aerospaziale - Legge Italiana sul Copyright 22.04.1941 n. 633.
L’operazione di riscaldamento viene effettuata in fondo della suola. E’ una tipologia di forno
forni, che possono essere caratterizzati da diversi particolarmente adatta alle leghe di alluminio.
principi di funzionamento. La scelta di un forno deve - a riscaldamento indiretto -crogiolo- (Figura 10.2): molto
basarsi sulle seguenti considerazioni: usato nella storia della metallurgia. Il metallo contenuto
fattori economici (prezzo d’acquisto e life- nel crogiolo viene riscaldato con idrocarburi gassosi o
cycle-cost); liquidi, combustibile fossile o elettricamente. Possono
essere stazionari, basculanti o completamente mobili.
composizione e temperatura di fusione della
Sono particolarmente adatti alla fonderia delle leghe
lega che si intende produrre;
leggere e degli acciai.
possibilità di controllare l’atmosfera per evitare
- ad arco elettrico (Figura 10.3): hanno un elevato rateo di
contaminazioni;
fusione, e quindi sono adatti a grandi produzioni. Sono
capacità e rateo di fusione; meno inquinanti rispetto agli altri tipi di forni e sono in
invasività ambientale (inquinamento chimico, grado di mantenere il metallo fuso a temperatura costante
termico ed acustico); per lunghi periodi di tempo, consentendo così operazioni
di alligazione anche complicate;
tipo e costo del combustibile o dell’energia
elettrica; - a induzione (Figura 10.4): sono particolarmente adatti
alle piccole fonderie e consentono la produzione di
possibilità di sovra-riscaldare il fuso; piccole quantità di fuso, di composizione strettamente
tipo di carica che può essere utilizzata (sfridi ri- controllata. Ne esistono di due tipi: coreless, nel quale il
fusi, rottami, metallo primario, etc.) crogiolo è avvolto da spire di rame raffreddate ad acqua
entro cui passa corrente ad alta frequenza forti effetti di
Di seguito ne vengono presentati i tipi principali, i rimescolamento elettromagnetico, ottime capacità di
primi tre dei quali particolarmente adatti alla fonderia alligazione ed aggiunta di nuovi alliganti; channel, nel
delle leghe di alluminio e di magnesio: quale il crogiolo è solo in parte avvolto dalle spire, entro
- a riscaldamento diretto (Figura 10.1): essi sono cui passa corrente a bassa frequenza particolarmente
costituiti da un letto di fusione (suola), sul quale il adatto al super-riscaldamento per aumentare la fluidità del
materiale viene riscaldato dalla fiamma di bruciatori fuso;
collocati ai lati del forno. Nel caso di forni a riverbero, - a cupola (Figura 10.5): sono serbatoi verticali in acciaio,
il calore della fiamma viene riflesso dal soffitto e dalle rivestiti all’interno di materiale refrattario e riempiti con
pareti del forno e concentrato sul metallo che, una strati alternati di coke e di metallo. Essi operano in
volta fuso, viene evacuato attraverso un’apertura sul continuo, sono caratterizzati da elevati ratei di fusione e
sono adatti alla produzione in massa degli acciai.
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proteggendo il fuso all’interno del forno con accrescimento della zona ossidata interna.
un’atmosfera di gas inerte;
de-gassando il fuso tramite stripping
(insufflazione) con azoto
I moti turbolenti alla base di questo meccanismo non - caratteristiche del metallo fuso:
sono però legati ad una turbolenza interna, descritta viscosità
dal numero di Reynolds, il quale deriva dal confronto
tra la pressione inerziale e quella viscosa: tensione superficiale
Re = vl/ presenza di inclusioni
dove: percorso di solidificazione
Re numero di Reynolds - caratteristiche del processo di colata:
v velocità progetto dello stampo
densità materiale costituente lo stampo e sua rugosità
l lunghezza caratteristica grado di possibile super-riscaldamento
viscosità rateo di riempimento
bensì da una turbolenza superficiale, descritta dal meccanismi di trasmissione del calore
numero di Weber, che deriva dal confronto tra la La fluidità può essere misurata attraverso numerosi tipi di
pressione inerziale e la tensione superficiale: test, uno dei quali, mostrato in Figura 10.11, correla la
We = v2r/ fluidità con la distanza che il metallo fuso percorre lungo
dove: il canale spiroidale: la fluidità Lf è misurata dalla
(massima) lunghezza percorsa dal metallo fuso entro tale
We numero di Weber canale.
v velocità
densità
r raggio di curvatura locale della superficie
tensione superficiale.
I valori limite da mantenere, ove possibile, sono:
flusso laminare < Re=2000 < flusso turbolento
quiete superficiale < We=0,5 < turbolenza superficiale
- formazione di superfici di discontinuità interne:
specie per le fusioni in lega d’alluminio, anche nei casi
in cui non si crea e non si ingloba il film superficiale,
la geometria dello stampo può obbligare il flusso di
metallo fuso a separarsi per poi riunirsi lungo una
superficie remota (Figura 10.10).
Una tale separazione e ricongiungimento comporta di
norma la formazione di un film che ricopre i due fronti
di flusso.
Si possono verificare allora le seguenti circostanze:
i due fronti non si incontrano affatto;
i due fronti si incontrano, ma la giunzione è
priva di resistenza;
la giunzione ha una resistenza parziale;
Figura 10.10 - (a) Esempio di moto di un fluido, separazione
la giunzione ha una resistenza completa. e ricongiungimento, attorno una superficie di separazione
(b) e (c) esempi di stampi che obbligano la separazione del
I primi due difetti sono facilmente rilevabili; nel quarto flusso del metallo fuso.
caso il problema non si pone; la terza situazione è la
più critica, in quanto il difetto è difficilmente rilevabile La fluidità dei metalli puri e degli eutettici, che
e la resistenza solo parziale. Le contromisure risiedono solidificano ad un preciso valore di temperatura, è ben
perciò solo in un opportuno progetto del numero e del diversa dalla fluidità delle leghe, che solidificano in un
tipo dei canali di colata. ampio campo di temperature (Figura 10.12); inoltre la
Tutti i comportamenti che influiscono sulla capacità di fluidità di queste ultime dipende dalla percentuale di
un metallo fuso di riempire uno stampo sono legati alla alligazione (Figura 10.13).
fluidità, che a sua volta dipende da:
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acquisisce la velocità v1/2 = 2gh; perciò, con - canali secondari di riempimento: per evitare flussi
riferimento alla Figura 10.16, risulta: turbolenti essi né devono essere in corrispondenza della
v22 – v12 = 2g(h2 – h1) sezione terminale del canale di colata, né devono
connettersi direttamente alla cavità dello stampo, bensì
poiché la portata volumetrica deve rimanere costante: provvedere ad un’alimentazione dal basso, cosiddetta
v1A1 = v2A2 indiretta (Figura 10.21);
si ottiene: - trappole/filtri per le inclusioni: per evitare l’ingresso di
h2/h1 = A1/A2 inclusioni (scorie, ossidi, residui di sabbia) si usano
trappole dross traps (Figura 10.22), che sedimentano
In pratica, il canale di colata deve essere un singolo le scorie più dense sul fondo e swirl traps (Figura
condotto liscio, verticale, rastremato, la cui 10.23), che, per centrifugazione, segregano al centro le
dimensione più importante per controllare il rateo di scorie meno dense prima di eliminarle. Allo stesso scopo
colata è la sezione terminale. sono usati anche filtri, costituiti da reti di fili di acciaio o
La base del canale (Figura 10.17) deve evitare le vetro, da schiume o sinterizzati ceramici (Figura 10.24).
turbolenze del flusso e la contrazione della vena; a tal Fino a questo punto si è considerato il comportamento del
fine può essere necessaria una strozzatura. solo fuso durante il riempimento dello stampo: è però
Infine il canale di colata può essere esterno (Figura importante conoscere anche il comportamento di
10.18) o, per minimizzare gli ingombri, interno (Figura quest’ultimo durante tale fase, per evitare inconvenienti
10.19); che potrebbero generare difettosità dei getti. Quando il
metallo fuso riempie lo stampo, questo con violenza:
- canale principale di adduzione: per consentire la
tranquillizzazione del fuso, l’eliminazione delle bolle e avvengono fenomeni di deformazione termomeccanica,
pressurizzazione, outgassing, cracking, esplosione ed
la sedimentazione delle scorie, esso deve prevedere il
attacco chimico; essi vengono illustrati nel seguito:
riempimento dal basso dello stampo; la sua sezione
dovrebbe essere doppia rispetto alla sezione terminale deformazione dello stampo: essa costituisce uno dei
del canale di colata e pari alla metà della sezione dei fenomeni più rilevanti e consiste nella sovrapposizione di
canali secondari di riempimento. Infine, nel caso diversi effetti (Figura 10.25).
questi ultimi fossero multipli, il canale di adduzione
dovrebbe avere una sezione variabile a gradini (Figura
10.20);
Figura 10.17 - Alcune tipologie di basi per il canale di colata. Si notino i fenomeni di turbolenza (a) e della contrazione della vena (b).
In (c), (d), (e) e (f) si mostrano gli accorgimenti per ridurre tali effetti.
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Le conseguenze sono:
deformazioni del getto
aumentata esigenza di metallo fuso
Le contromisure consistono in:
stampi più rigidi e resistenti
alimentazione del metallo fuso potenziata
Si noti che, mentre stampi di forma semplice vanno
soggetti a espansioni termiche omogenee (Figura
10.26), stampi di forma più complessa si possono
deformare verso l’interno (zone convesse) o verso
l’esterno (zone concave) (Figura 10.27); le grandezze Figura 10.20 - Canale di adduzione principale. Modalità non
responsabili di tali fenomeni sono: corretta (a) e ottimale (b) di riempimento dello stampo. Si
noti la diversa forma.
espansione termica del materiale costituente lo
stampo;
Nel periodo successivo, come mostrato in Figura 10.28, il
contenuto termico del fuso (tanto più è elevato, fuso dapprima si espande e poi si contrae a causa del
tanto maggiore è l’espansione); raffreddamento e della solidificazione.
modulo elastico del materiale del getto (tanto Al contrario, lo stampo si espande con continuità, in
più è elevato, tanto maggiore è l’espansione). misura dipendente dal tipo di materiale che lo costituisce,
ma comunque maggiore del getto: questo porta alla
creazione di un meato tra stampo e getto.
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soggette ad un forte riscaldamento vanno incontro ad reazioni esplosive: si tratta di reazioni dovute ai gas di
un forte aumento della pressione interna; reazione tra fuso e stampo o all’acqua contenuta negli
- formazione di bolle: quando la pressione del gas stampi stessi; in genere non sono fenomeni dirompenti
all’interno dell’anima aumenta sino a superare la grazie alle capacità smorzanti della sabbia:
pressione del liquido che la circonda, si forma una - esplosioni dovute ai gas: i prodotti di reazione entro la
grossa bolla (diametro 10-100mm) che si va a situare cavità dello stampo possono comprendere sostanze
immediatamente sotto la superficie superiore del getto infiammabili e esplosive, quali idrocarburi e alcoli, o
e talvolta viene confusa con la porosità da ritiro; reattive, quali idrogeno e monossido di carbonio:
l’esplosione avviene solo se la sostanza infiammabile si
combina in rapporti stechiometricamente opportuni con
una sostanza ossidante, come l’ossigeno dell’aria;
- esplosioni dovute all’acqua: nelle fasi finali del
riempimento di uno stampo in sabbia, si genera un
impulso di pressione che a sua volta è responsabile di un
aumento localizzato di trasmissione di calore verso lo
stampo (e quindi della temperatura). Ciò può provocare
l’evaporazione esplosiva dell’acqua contenuta nello
stampo.
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- atmosfera all’interno dello stampo: nei casi di colata decarburazione: in presenza di alte percentuali di
delle leghe leggere, grazie alla bassa temperatura, in H2/CH4, l’idrogeno decarburizza gli acciai a
genere si produce solo idrogeno libero in aggiunta 925°C; stesso risultato deriva dall’ossidazione del
all’atmosfera di ossigeno e azoto, mentre la colata di carbonio con il vapore acqueo. A causa di ciò,
ghisa e acciaio (a temperatura più alta) entro stampi in peggiora la macchinabilità del getto
sabbia dà luogo ad un’atmosfera ricca in idrogeno, CO
solforizzazione: tipica degli acciai colati in sabbia
e CO2. La tecnologia lost foam (con stampo
legata con resine furaniche catalizzate con acido
evaporativo in polistirene espanso) costituisce un caso
solforico;
a sé. La colata delle leghe leggere a bassa temperatura
provoca solo la sublimazione del polistirene solido in fosforizzazione: tipica degli acciai colati in sabbia
stirene gassoso. Al contrario, l’alta temperatura legata con resine furaniche catalizzate con acido
intrinseca nella colata degli acciai provoca l’ulteriore fosforico.
scomposizione dello stirene in metano, idrogeno e
carbonio: quest’ultimo, oltre ad ostacolare
l’avanzamento dei fronti di colata, viene solubilizzato
nell’acciaio e crea delle dannose tasche di lega a lato
carbonio. Per questo motivo la colata lost foam è
particolarmente popolare tra le leghe leggere, ma non
tra gli acciai;
- reazioni sulla superficie dello stampo: la pirolisi di
diversi tipi di leganti della sabbia porta alla formazione
di carbonio che, essendo scarsamente bagnabile da
parte del metallo liquido, si deposita sulla superficie
dello stampo, conferendo al getto una miglior finitura
superficiale. In alcuni casi, acciai contenenti stagno o
manganese vengono depauperati superficialmente in
quanto questi elementi vanno a formare ossidi del tipo
(FeO)2 o (MnO)2 con i prodotti di pirolisi dei leganti.
Infine vanno menzionate le trasformazioni a carico
della sabbia, che, in virtù del gradiente di temperatura
lungo lo spessore della parete assume diverse strutture.
E’ tipica la reazione ad alta temperatura (colata degli
acciai) della silice SiO2 con l’ossido di ferro FeO
(wusite) per produrre la fayalite Fe2SiO4.
- reazioni sulla superficie del getto: la reazione di
questo tipo più comune e più importante è la reazione
del metallo con il vapore acqueo o con gli idrocarburi,
che produce ossidi superficiali ed idrogeno (il quale
può solubilizzarsi e diffondere fino alla profondità di
10mm sotto la superficie, a formare microporosità). Lo
Figura 10.28 - Espansione differenziale tra stampo e fuso.
stesso accade nel caso i leganti della sabbia
contengano ammoniaca, la quale, ad alta temperatura,
si decompone
NH3 N + 3H 10.3 Solidificazione
e produce, oltre all’idrogeno, anche azoto libero che
incrementa la micro-porosità sub-superficiale.
ossidazione: tipica della reazione degli acciai
U n aspetto fondamentale delle tecniche di fusione
risiede nei fenomeni di trasmissione del calore
durante il ciclo completo di colata, solidificazione e
con il vapore acqueo. Nel caso del magnesio raffreddamento a temperatura ambiente. Il flusso di calore
può avvenire un’ossidazione catastrofica, con tra le diverse parti del sistema è un fenomeno complesso,
incendio del getto; per evitare l’evenienza si che dipende da numerose grandezze legate al materiale del
aggiungono alla fusione zolfo o acido borico; getto e dello stampo, nonché ai parametri del processo:
per esempio, nelle sezioni sottili del getto, la velocità del
carburazione: è tipica della colata delle leghe di
flusso di metallo fuso deve essere tanto elevata da
titanio e degli acciai inossidabili entro stampi in
impedire solidificazioni premature, ma non così alta da
acciaio al carbonio: la zona affetta va eliminata
provocare turbolenze. La Figura 10.29 riporta una tipica
con lavorazioni di macchina;
distribuzione di temperatura all’interfaccia
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aria/stampo/solido/fuso. Il calore dal metallo fuso immediatamente dopo la colata, si forma all’interfaccia un
viene trasferito allo stampo e di qui all’atmosfera sottile strato di metallo solidificato, il cui spessore
circostante. aumenta attorno al fuso man mano che la solidificazione
progredisce dall’esterno verso l’interno. Il rateo di tale
processo di congelamento dipende dalle proprietà
termiche del metallo e dalla trasmissione del calore entro
lo stampo. Il metallo che forma il primo strato esterno
solidificato è stato raffreddato rapidamente a causa
dell’estrazione di calore attraverso la parete dello stampo
freddo: a causa di ciò, i grani sono fini, equi-assiali e
disposti in maniera randomatica. Man mano che il
raffreddamento prosegue, si formano ulteriori grani, i
quali crescono dall’esterno verso l’interno della massa
fusa, secondo la direzione del gradiente termico (Figura
10.31).
Figura 10.33 - Diagramma di fase (a) e curva di raffreddamento (b) di una lega.
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La contrazione 1) del metallo liquido durante il dipende dal coefficiente di dilatazione termica del metallo
raffreddamento dalla temperatura di colata a quella di solido, che in questo caso si considera con il segno
congelamento causa la riduzione dell’altezza del negativo. La Tabella 10.1 riassume i valori tipici di
liquido rispetto al livello iniziale; il valore di tale contrazione volumetrica per alcuni metalli da colata,
contrazione si aggira usualmente attorno allo 0,5%. La limitatamente alla contrazione di solidificazione 2) e alla
contrazione di solidificazione 2) ha un duplice effetto: contrazione allo stato solido 3). La contrazione di
in primo luogo essa provoca un’ulteriore riduzione del solidificazione avviene in quasi tutti i metalli, poiché la
livello del liquido. In secondo luogo la quantità di fase solida ha densità maggiore rispetto alla fase liquida;
metallo fuso disponibile per alimentare la parte infatti la trasformazione di fase che accompagna la
centrale superiore del getto si riduce; poiché in genere solidificazione causa la riduzione del volume per unità di
tale zona è l’ultima a solidificare, la carenza di massa del metallo.
materiale crea un vuoto proprio in questa posizione. L’unica eccezione riportata in Tabella 10.1 è costituita
dalla ghisa ad alto contenuto di carbonio, che, per altro,
non è di interesse aerospaziale.
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Possono essere costituiti da una o più parti a seconda migliore qualità e maggior ripetibilità vengono invece
della complessità della cavità che si vuole ottenere. utilizzate procedure automatizzate, alcune delle quali sono
Oggigiorno essi sono spesso realizzati con le tecniche mostrate in Figura 10.38. Altre tecniche comportano la
di prototipazione rapida (cfr. Cap.54) compattazione per mezzo di:
anime – esse devono essere utilizzate nel caso in cui il vapore ad alta pressione;
getto presenti delle cavità; esse vengono posizionate
onde di compressione dovute all’esplosione
entro lo stampo, rimangono in posizione durante la
controllata di miscele gassose;
colata e vengono rimosse a solidificazione completata;
normalmente sono realizzate con lo stesso materiale e vuoto (V process): il modello è ricoperto da un film
con le stesse tecniche dello stampo. Esse vengono polimerico impermeabile; la superficie superiore
collegate allo stampo stesso inserendole in opportuni del contenitore della sabbia è chiusa con lo stesso
recessi (core prints) ed ulteriormente vincolate tramite film; il contenitore è collegato ad un impianto a
opportuni supporti (chaplets), mostrati in Figura 10.37; vuoto; si applica la depressione che compatta la
sabbia e le imprime la forma del modello;
stampi – il metodo classico per la realizzazione degli
stampi consiste nella compattazione manuale della
sabbia attorno al modello. Oggigiorno, per garantire
Figura 10.37 - Metodi per il posizionamento delle anime. A sinistra l’anima si fissa esclusivamente tramite i core prints. A destra, si
utilizzano sia i core prints sia i chaplets.
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procedura – la procedura della colata in sabbia è canali di riempimento e di efflusso vengono rimossi;
illustrata dalla sequenza di Figura 10.39, relativa alla il modello viene posizionato all’interno della parte
produzione di raccordo flangiato per una tubazione inferiore del contenitore della sabbia;
idraulica:
la sabbia viene compattata ed il modello viene
il punto di partenza è costituito dal disegno del rimosso, lasciando la cavità complementare;
componente e relativo file CAD, che tengano conto
della contrazione volumetrica e degli angoli di l’anima viene posizionata all’interno della cavità
spoglia; complementare;
tramite il file CAD viene prodotta la metà le parti superiore ed inferiore del contenitore della
superiore del modello (per rapid prototyping); sabbia vengono assiemate con precisione grazie alle
spine di centraggio e mantenute solidali per resistere
tramite il file CAD viene prodotta la metà inferiore alla spinta idrostatica Si del metallo fuso, data da (Pm –
del modello (per rapid prototyping); Pa), dove Pm è il peso del metallo, Pa il peso
tramite il file CAD si producono gli stampi (in dell’anima;
negativo) dell’anima; viene effettuata la colata; a raffreddamento avvenuto
si collegano le due metà dell’anima (in sabbia) lo stampo viene distrutto ed il getto estratto;
prodotte con tali stampi; viene estratta l’anima, tolti meccanicamente i residui
nella parte superiore del contenitore della sabbia dei canali di riempimento e di efflusso, eliminate le
vengono posizionati i modelli dei canali di bave di colata tramite sabbiatura.
riempimento e dei canali di efflusso dell’aria, che A conclusione di questo iter, possono essere riparati
verranno parzialmente riempiti dal metallo fuso a eventuali piccoli difetti superficiali tramite materiale
formare la materozze; riportato per saldatura e vengono infine effettuati i
la parte superiore del contenitore viene riempita trattamenti termici per eliminare gli sforzi residui.
dalla sabbia, che viene compattata; i modelli dei
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In Tabella 10.3 vengono confrontate le caratteristiche colata con stampo a guscio – si tratta di una tecnica che
di un getto colato in sabbia con quelle ottenibili consente di ottenere a basso costo getti di buona
tramite altre tecnologie. L’accuratezza dimensionale accuratezza dimensionale e bassa rugosità superficiale.
può non essere ottimale, così come la rugosità Come mostrato in Figura 10.40, viene realizzato uno
superficiale, che comunque dipende dal materiale dello stampo metallico, ricoperto di distaccante siliconico,
stampo. Ad ogni modo, la colata in sabbia consente la riscaldato a 175-370 °C e poi fissato all’interno di un
realizzazione di pezzi anche molto intricati, in piccola contenitore parzialmente riempito con sabbia additivata
serie, a costi contenuti. con 3-4% di legante polimerico.
Il contenitore viene ruotato affinché la sabbia ricopra il
modello. Una successiva permanenza in forno consente la
10.5 Altri processi con stampo solidificazione di un guscio di spessore controllato (5-10
temporaneo mm), che viene poi separato dal modello.
In genere si realizzano due semi-gusci, che vengono poi
L a tecnica di colata entro uno stampo distruggibile
(o temporaneo), che ha la sua espressione più
tradizionale nella colata in sabbia, ha dato luogo ad
incollati assieme e dotati di fori di drenaggio, in
considerazione della bassa permeabilità del guscio.
una serie di tecnologie più sofisticate, che ne Quest’ultimo viene supportato esternamente da sabbia. Il
conservano gli aspetti positivi, eliminandone gli getto che si ottiene può avere forma intricata e bassi
inconvenienti; qui di seguito ne vengono illustrate le spessori di parete. Inoltre la buona accuratezza
principali: dimensionale e la bassa rugosità superficiale riducono la
necessità di finitura alla macchina utensile.
In casi particolari, questa tecnica può far uso di: il modello in polistirene ricoperto dal guscio
gusci compositi, costituiti da diverse parti ceramico è posto in un contenitore riempito di
realizzate in sabbia o gesso o metallo o grafite; sabbia asciutta, collegato ad un impianto a vuoto;
gusci in sabbia additivata con silicato di sodio, il metallo fuso viene colato direttamente nel guscio
solidificata in atmosfera di anidride carbonica; ceramico senza rimuovere il modello; il polistirene
sublima, e produce stirene gassoso, che è aspirato
gusci in grafite, quando si debbano colare dall’impianto a vuoto attraverso la sabbia.
metalli (titanio) reattivi con la sabbia silicea;
La velocità del flusso del metallo fuso dipende dalla
colata con stampo evaporativo – questo è un processo velocità dei degradazione del polistirene, ma il regime
diventato molto comune, specie per le fusioni delle rimane laminare (Re = 400-3000).
leghe d’alluminio nell’industria motoristica. Le fasi
sono dettagliate qui di seguito (cfr. anche Figura Il calore latente di sublimazione comporta però un forte
10.41): raffreddamento all’interfaccia metallo/polimero, che
riduce la fluidità del fuso ed influisce sulla microstruttura
perle di polistirene vengono poste entro uno finale. Il processo presenta numerosi vantaggi:
stampo metallico riscaldato, avente una cavità
di forma corrispondente al modello di colata; semplicità, per l’assenza di canali di riempimento
ed efflusso;
le perle si espandono e si fondono; una volta
raffreddato lo stampo, si estrae il modello; basso costo del modello in polistirene e del
modelli di forma complessa possono essere contenitore della sabbia;
costituiti da diverse parti incollate; getti quasi net-shape (necessitano di minime
il modello viene immerso in una soluzione lavorazioni di finitura);
acquosa di ceramica, in maniera che si ricopra facilmente automatizzabile ed adatto alla
di un guscio sottile, che viene poi solidificato in produzione di grande serie;
forno;
colata con stampo in gesso – lo stampo è costituito da a) cera sintetica viene iniettata entro la cavità di uno
un impasto liquido di gesso, talco, polvere di silice e stampo metallico per ottenere un modello avente la
acqua, che viene versato sul modello (in alluminio, forma del getto da ottenere;
ottone o zinco, ma non in legno); poi il modello viene b) al consolidamento, il modello viene estratto e
rimosso; lo stampo viene dapprima lasciato l’operazione (che ha tempo ciclo molto breve) viene
consolidare e poi asciugato in forno a 120-260 °C. Lo ripetuta;
stampo possiede bassissima permeabilità (quindi la
colata va effettuata in vuoto) e ridotta resistenza c) i modelli in cera così ottenuti vengono uniti ad
termica (max. temperatura 1200 °C), perciò questa uno stelo pure in cera, in modo da ottenere un
tecnica è adatta alla colata delle leghe di alluminio, grappolo;
magnesio e zinco. Per contro i getti così ottenuti hanno d) il grappolo viene immerso in un impasto liquido
buona precisione e finitura superficiale, possono avere di materiale refrattario, per ottenere in sottile strato
parete sottile (fino a 1-2,5mm) e, in virtù della bassa superficiale;
conducibilità termica del gesso, microstruttura e) il grappolo con lo strato di refrattario viene
omogenea, conseguente al lento raffreddamento; ricoperto da stucco in polvere per aumentarne lo
colata con stampo in ceramica – è un processo simile spessore;
al precedente (Figura 10.42), eccezion fatta per f) si ottiene il guscio, non ancora consolidato ed
l’impasto di partenza, che, essendo costituito da ancora contenente i modelli in cera;
zirconia ZrSiO2, alumina Al2O3 e silice SiO2, dà luogo
ad un materiale refrattario adatto alla colata di metalli g) il guscio refrattario viene dapprima riscaldato a
alto-fondenti. Dopo solidificazione lo stampo è 90-175 °C in posizione invertita per 12 ore per fondere
rimosso, asciugato e consolidato in forno. Per e evacuare la cera, poi consolidato in forno a 650-1050
conferire maggior resistenza al guscio ceramico, °C per 4 ore;
sovente esso è collegato a strutture di supporto in h) il metallo fuso viene colato entro il guscio;
materiale refrattario. i) al consolidamento, il guscio viene distrutto per
Il processo produce getti accurati dimensionalmente e azione meccanica, vibrazioni o ultrasuoni;
di bassa rugosità, anche di grandi dimensioni, ma a j) al termine dell’operazione si ottengono getti di
costi elevati;
ottima accuratezza e rugosità, forma intricata, parete
colata in cera persa (microfusione) – si tratta di un sottile, tutti uguali fra loro ed identici al modello di
processo già usato dagli scultori rinascimentali, la cui partenza.
sequenza operativa (Figura 10.43) è dettagliata di
seguito:
Il procedimento è adatto a tutti i tipi di metallo e di estremamente intricate e le pareti estremamente sottili,
lega, può produrre getti del peso da 1g a 1000 kg (in poiché il guscio ceramico durante la colata può essere
tal caso il guscio deve essere supportato esternamente mantenuto in forno per il tempo necessario alla
da sabbia, entro un opportuno contenitore temperatura di super-heating, che minimizza la fluidità e
depressurizzato) le forme possono essere massimizza la colabilità. È una tecnica adatta alle
estremamente intricate e le pareti estremamente sottili, produzioni di grande serie.
poiché il guscio ceramico durante la colata può essere
mantenuto in forno per il tempo necessario alla
temperatura di super-heating, che minimizza la fluidità
e massimizza la colabiltà. E’ una tecnica adatta alle
produzioni di grande serie.
colata in vuoto – è un processo alternativo alla micro-
fusione ed è particolarmente adatto per getti di forma
intricata, di parete sottile (fino a 0,5 mm), di massa
fino a 75 kg, in acciaio legato o inossidabile, metalli
reattivi (alluminio, titanio, zirconio e afnio),
superleghe.
Come mostrato in Figura 10.44, viene realizzato uno
stampo in sabbia e uretano, solidificato su modello
metallico con vapori amminici. Tale stampo è
Figura 10.44 - Colata in vuoto.
parzialmente immerso nel bagno di metallo (in aria
processo CLA o in vuoto processo CLV), mantenuto
fuso a 55 °C sopra la temperatura di liquidus in un 10.6 Colata in conchiglia
forno ad induzione. La depressione (0.6 bar) ne
provoca il riempimento; dopo la solidificazione, che
avviene in una frazione di secondo, lo stampo viene
T utte le tecniche di colata con stampo temporaneo non
sono economicamente convenienti in caso di grandi
serie produttive; inoltre esse possono presentare
ritirato ed il getto rimosso. caratteristiche inadeguate in termini di ripetibilità,
accuratezza dimensionale e finitura superficiale. Per
Il procedimento è adatto a tutti i tipi di metallo e di
questo motivo trovano sempre più sovente applicazione le
lega, può produrre getti del peso da 1g a 1000kg (in tal
tecniche di colata con stampo permanente, prima fra tutte
caso il guscio deve essere supportato esternamente da
la colata in conchiglia.
sabbia, entro un opportuno contenitore
depressurizzato), le forme possono essere
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autorizzazione. Copyright Dipartimento Ingegneria Aerospaziale - Legge Italiana sul Copyright 22.04.1941 n. 633.
La conchiglia è costituita da due metà, progettate per processi più sofisticati, i principali dei quali sono nel
potersi aprire e richiudere, facilmente, così da formare seguito illustrati:
all’interno una cavità completa di canali di colata a bassa pressione – contrariamente a quanto
riempimento ed efflusso. Esse sono lavorate di accade nella colata per gravità, questa tecnica prevede il
macchina in modo da garantire ottima precisione di riempimento dello stampo dal basso, grazie ad una bassa
forma e dimensioni ed una buona finitura superficiale. pressione di circa 0,1 MPa, come mostrato nella Figura
Per le colate di leghe d’alluminio, rame e magnesio le 10.46.
conchiglie sono in ghisa, per le colate in ghisa sono in
acciaio, per le colate in acciaio sono in metalli
refrattari. Le anime possono essere metalliche o, in
caso di difficoltà di rimozione, in sabbia: in tal caso si
parla di stampo semipermanente.
I passi di una colata in conchiglia sono illustrati in
Figura 10.45:
1) lo stampo viene pre-riscaldato (150-200 °C)
per facilitare il flusso lungo i canali di colata e la
superficie viene ricoperta con uno strato di grafite a
scopo di barriera termica e di lubrificazione per
facilitare la sformatura del getto;
2) l’anima viene inserita e lo stampo viene Figura 10.46 - Colata in bassa pressione.
chiuso;
3) viene effettuata la colata per gravita; Così facendo, viene utilizzata solo la porzione più centrale
del volume di metallo fuso, evitando inclusioni,
4) dopo la solidificazione lo stampo viene
ossidazioni e porosità,
aperto;
colata ad alta pressione – questa tecnica consiste nel
5) il getto viene sformato con eiettori pneumatici
riempire lo stampo con metallo ad alta pressione (7-350
o idraulici prima del verificarsi di
MPa) in maniera da ottenere getti di forma intricata, con
apprezzabili contrazioni, per evitare la nascita
pareti sottili e con microstruttura omogenea e priva di
di cricche.
porosità, dato che la pressione viene mantenuta durante
La tecnica è facilmente automatizzabile ed è adatta alla tutta la fase di solidificazione.
produzione in serie. Inoltre la rapida solidificazione
Gli stampi sono realizzati in acciai maraging o in metalli
comporta una struttura cristallina più fine e quindi
refrattari; essi devono essere dotati di fori di drenaggio e
metalli più resistenti e tenaci. D’altra parte, in genere
di eiettori per la formatura del getto; possono recare una
la tecnica è limitata a getti di massa limitata (circa 25
cavità singola o cavità multiple. I vantaggi della
kg) realizzati con metalli basso-fondenti. Infine, a
pressofusione sono:
causa della necessità di sformatura, non si possono
produrre forme complicate con sotto-squadri. Nel caso alti ratei produttivi
di getti cavi, è possibile evitare l’utilizzo di anime tolleranze dimensionali strette (+/0,075mm)
adottando la tecnica dello slush casting. E’ noto che,
entro uno stampo, il fuso si solidifica prima nella zona buona finitura superficiale
corticale a contatto con le pareti, formando uno strato possibilità di realizzare pareti sottili (0,5mm)
che si ispessisce progressivamente.
microstruttura fine rapida solidificazione
Applicando questa tecnica, dopo un certo lasso di
Il processo è condotto, utilizzando presse orizzontali in
tempo, la conchiglia viene capovolta, il residuo
grado di mantenere chiuse le due metà dello stampo
metallo ancora fuso viene evacuato e la conchiglia
durante l’iniezione del metallo, secondo due differenti
aperta. La metodologia è adatta a metalli basso-
metodologie:
fondenti, per manufatti il cui spessore non è critico ai
fini del dimensionamento. - in camera calda (Figura 10.47): il metallo è fuso in una
camera a parte e iniettato nello stampo da un pistone
tuffante alla pressione di 7-35 MPa. Il funzionamento
dell’impianto è particolarmente critico, in quanto deve
10.7 Altri processi con stampo funzionare in parziale immersione. Per questo, la tecnica è
permanente limitata ai metalli basso-fondenti. I ratei produttivi
sovente possono raggiungere i 500 pezzi/ora.
L a tecnica di colata in conchiglia nel tempo è stata
ottimizzata, portando allo sviluppo di una serie di - in camera fredda (Figura 10.48): in questo caso il
metallo fuso è versato in una camera non riscaldata e
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iniettato nello stampo da un pistone alla pressione di fuso e lo distribuiscono nelle cavità dello stampo. Vi sono
14-140 MPa. Il rateo produttivo è inferiore rispetto all tre diverse tecniche:
processo in camera calda, ma la tecnica può essere - colata centrifuga (Figura 10.49): il metallo fuso è colato
estesa dai metalli basso-fondenti anche all’alluminio in uno stampo orizzontale rotante, in modo da produrre
ed al magnesio; manufatti tubolari (tubi, boccole, anelli). La rotazione può
colata centrifuga – si tratta di un processo ove le forze iniziare contemporaneamente alla colata oppure alla sua
d’inerzia dovute alla rotazione pressurizzano il metallo conclusione.
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Grazie alle elevate forze d’inerzia la forma esterna del tramite una lavorazione alla macchina utensile (ruote e
manufatto sposa perfettamente quella dello stampo pulegge); si possono usare anche stampi temporanei;
(circolare, ottagonale, esagonale), la forma interna è - induction skull melting – ISM (Figura 10.51): lo stampo
circolare e lo spessore uniforme. Per calcolare il è disegnato in maniera tale che le cavità da riempire siano
regime di rotazione necessario, si scrive: poste lontane dall’asse di rotazione e non rechino porosità
o inclusioni; l’assialsimmetria del getto non è richiesta; la
F = mv2/R tecnica è particolarmente adatta a parti di piccole
dove: dimensioni, disposte a raggiera (per esempio valvole di
motori a ciclo Otto o Diesel);
F = forza centrifuga
m = massa del metallo fuso
v = velocità periferica
R = raggio interno dello stampo
essendo la forza di gravità pari al peso W:
W = mg
ove g è l’accelerazione di gravità, il rapporto GF tra la
forza centrifuga ed il peso vale:
GF = mv2/Rmg = v2/Rg
poiché, essendo N la velocità di rotazione, la velocità v
può essere espressa come:
v = 2RN/60 = RN/30 Figura 10.50 – Colata semicentrifuga.
sostituendo risulta:
GF = [R(N/30)2]/g
Risolvendo in termini di velocità di rotazione N e
usando il diametro interno dello stampo D risulta:
N = 30/ [(2gGF)/D]1/2
Se il valore di GF è troppo basso, il metallo non riesce
a rimanere aderente alla metà superiore dello stampo:
si verifica uno scorrimento tra metallo e stampo,
poiché la velocità di rotazione di quest’ultimo è
maggiore. In base a considerazioni empiriche, valori
accettabili di GF sono compresi tra 60 ed 80;
- colata semicentrifuga (Figura 10.50): le forze
d’inerzia sono sfruttate per ottenere getti solidi e non
tubolari; il regime di rotazione porta ad accelerazioni Figura 10.51 - Induction skull melting.
di circa 15g; poiché la densità del materiale nella parte
centrale è minore rispetto a quella più esterna a causa squeeze casting e semisolid metal forming – si tratta di
di porosità, la tecnica è adatta a produrre manufatti il due tecnologie che consistono nella combinazione della
cui centro deve essere asportato in un secondo tempo colata e della forgiatura (cfr. Cap.11):
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- squeeze casting (Figura 10.52): detto anche liquid la base dello stampo è collegata ad una piastra raffreddata
metal forging, consiste nella solidificazione del ad acqua (pozzo di calore); dopo che la lega è stata colata,
metallo fuso sotto alta pressione. L’impianto tale piastra viene abbassata lentamente: i cristalli iniziano
comprende una pressa, uno stampo, un punzone e degli a accrescersi dalla superficie di contatto con la piastra di
eiettori. La pressione mantiene in soluzione i gas raffreddamento, con una forma di grani colonnari. La
disciolti, mentre la rapida solidificazione conferisce al struttura è direzionale, essendo costituita solo da grani
getto una micro-struttura fine. Le pressioni applicate longitudinali e non trasversali: resiste meglio alla forza
sono inferiori a quelle tipiche della pressofusione in centrifuga ( creep e fatica) applicata alla paletta
camera calda. Possono essere trattate sia le leghe - struttura monocristallina b-c): la paletta viene colata con
ferrose che non-ferrose per produrre getti quasi net- un sistema identico a quello del caso precedente; la sola
shape, di forma complessa e con buona finitura differenza consiste nel fatto che lo stampo, dopo la prima
superficiale; zona a contatto con la piastra di raffreddamento presenta
- semisolid metal forming: all’interno dello stampo il un restringimento a forma di cavatappi, la cui sezione è
metallo/lega possiede una fine struttura non-dendritica, tanto ridotta da consentire il passaggio di un solo cristallo
all’incirca sferica. Inoltre esibisce un comportamento (quello orientato più favorevolmente) tra le strutture
tissotropico (ovvero la sua viscosità diminuisce colonnari che si sono create all’interfaccia. Abbassando
quando viene agitato) per questo il processo viene con rateo lento e controllato la piastra, tale monocristallo
anche chiamato thixoforming. Il processo combina la si accresce all’interno dello stampo e dà luogo ad una
colata e la forgiatura, utilizzando billette che vengono struttura priva di superfici di bordo grano, caratterizzata
forgiate quando sono per 30-40% allo stato di liquidus. perciò da eccellente resistenza al creep ed alla fatica
In questo modo, vengono prodotti manufatti in termomeccanica;
magnesio in impianti che combinano il processo di
pressofusione e lo stampaggio per iniezione dei
polimeri. Un’altra tecnica dello stesso tipo è il
rheocasting, nel quale in un mixer viene prodotto un
impasto liquido di metallo, inviato poi ad un impianto
di pressofusione;
single crystal – le caratteristiche dei metalli a struttura
monocristallina sono state trattate nel Cap.9. Qui di
seguito ne viene illustrato il processo tecnologico di
produzione, riferendosi ad un caso tipico, quello delle
palette di turbina, generalmente realizzate in superlega
nickel-cobalto. Le tecnologie di produzione delle Figura 10.53 - Tecnologie di produzione delle palette. (a)
palette sono riassunte in Figura 10.53: struttura direzionale (b) e (c) struttura monocristallina.
- colata convenzionale: la paletta viene colata in uno
stampo ceramico. La lega comincia a solidificare e dà rapid solidification – le leghe metalliche amorfe, o vetri
luogo ad una struttura policristallina. La presenza delle metallici, mostrano proprietà particolari, descritte nel
superfici di bordo grano rende la paletta suscettibile di Cap.9. Esse sono prodotte per rapid solidification, ovvero
cedimenti per fatica e per scorrimento viscoso a causa raffreddando il metallo fuso con ratei di circa 106 °C/s, in
della sollecitazione centrifuga e dell’alta temperatura; modo che esso non abbia tempo sufficiente per
cristallizzare; come risultato, il materiale mostra una
- struttura direzionale a): la paletta è colata nello
estesa solubilità solida, un raffinamento del grano e una
stesso stampo ceramico, che viene mantenuto alla
riduzione delle micro-segregazioni. In uno dei processi
temperatura di fusione da una muffola radiante; inoltre
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produttivi, il melt spinning (cfr. Figura 10.54), la lega distorsione della forma del getto a causa di
viene fusa per induzione in un crogiolo ceramico e poi inappropriate modalità di pallinatura (shot peening)
proiettata ad alta velocità da un gas in pressione su di o sabbiatura (sand blasting);
un disco rotante di rame (pozzo di calore), che la
errori di assemblaggio o spostamenti delle diverse
raffredda quasi istantaneamente
parti costituenti lo stampo (Figura 10.55).
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Il controllo metrologico finale del getto viene eseguito causa del materiale, della progettazione del getto, della
tramite dime, comparatori analogici o sistemi digitali procedura tecnologica: di conseguenza si generano difetti,
di rilevazione, come mostrato in Figura 10.56. di tipo estetico o strutturale. Per evitare definizioni
Tutti questi metodi richiedono comunque tre piani o equivoche, l’International Committee of Foundry
sei punti di riferimento rispetto ai quali azzerare Technical Association ha stabilito una terminologia
inizialmente le misure (Figura 10.57). standard, che prevede sette categorie base di difetti di
colata:
- protuberanze metalliche: bave, protrusioni, rugosità
molto rilevate;
- cavità: vuoti interni o superficiali, di forma regolare o
frastagliata, incluse le cavità da ritiro;
- discontinuità: cricche da ritiro, fratture da strappo a
caldo ed a freddo, giunti freddi dovuti al ricongiungersi di
due o più fronti di riempimento dello stampo;
- difetti superficiali: inglobamento di sabbia o di ossidi,
pieghe, sovrapposizioni, incisioni;
- colate incomplete: difetti di riempimento dovuti a
insufficiente quantità del materiale, solidificazione
precoce, fuoriuscita del metallo durante la colata;
- forme o dimensioni scorrette: dovute a contrazione
irregolare, errori nell’assemblaggio delle anime o nel
progetto dello stampo;
- inclusioni: generalmente non metalliche, dovute alla
interazione con l’atmosfera esterna e/o con il materiale del
crogiolo.
Un discorso a sé merita la micro-porosità, che può essere
dovuta a:
- contrazione macroscopica o inter-dendritica: le cavità
hanno forma irregolare e superficie scabra. Esse vengono
eliminate aumentando ed omogeneizzando il gradiente di
Figura 10.56 - Controllo metrologico del getto. (a) dime,
raffreddamento (con raffreddatori interni o esterni) oppure
(b) comparatori analogici e (c) sistemi digitali di
rilevazione. effettuando una successiva pressatura isostatica a caldo
(hot isostatic pressing – HIP);
- riduzione della solubilità dei gas alla solidificazione: il
gas in eccesso viene espulso e rimane intrappolato nel
solido sotto forma di minuscole bolle. Le cavità hanno
forma regolare (sfere) e superficie liscia. Esse vengono
eliminate operando in vuoto, oppure flussando il fuso con
gas inerte oppure de-ossidandolo.
Una possibilità alternativa per descrivere i difetti di colata
consiste nel dividerli tra:
- difetti comuni a tutte le tecnologie; con riferimento alla
Figura 10.58:
a) misruns: riempimento incompleto;
Figura 10.57 - Punti di riferimento per l’azzeramento
prima dell’inizio del controllo metrologico. b) cold shuts: riunione di fronti freddi;
c) cold shots: globuli metallici inglobati;
Questi ultimi fungono anche da punti di vincolo per le
successive lavorazioni alla macchina utensile e d) shrinkage cavities: cavità da ritiro;
consentono un serraggio stabile e forte, senza il e) microporosity: microporosità;
pericolo di indentare localmente il getto. f) hot tearing/hot cracking: cedimenti dovuti ad
difettologia - vi sono numerose possibilità che impedita contrazione da parte dello stampo;
qualcosa vada storto durante le operazioni di colata, a
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- difetti tipici della colata in sabbia; con riferimento controlli visivi per individuare difetti superficiali
alla Figura 10.59: macroscopici;
a) sand blow: macrocavità superficiale dovuta analisi chimiche, fisiche e metallurgiche per
al rilascio del gas contenuto nello stampo; verificare le caratteristiche intrinseche;
b) pinholes: piccole cavità dovute al rilascio del test di pressurizzazione, per evidenziare eventuali
gas contenuto nello stampo; perdite, e quindi vuoti, nel getto;
c) sand wash: irregolarità superficiale dovuta controlli non distruttivi (radiografici, con particelle
all’erosione dello stampo durante la colata; magnetiche, con liquidi penetranti fluorescenti) per
d) scabs: irregolarità superficiali dovute ad rilevare difetti interni/esterni;
incrostazioni di sabbia e di ossidi; prove meccaniche per misurare grandezze quali la
e) penetration: irregolarità superficiali dovute resistenza e la durezza superficiale.
ad eccessiva fluidità del metallo, che penetra Nel caso vengano rilevati difetti non troppo gravi, questi
nello stampo in sabbia; possono essere riparati (previo accordo con il
f) mold shift: difetto di forma/dimensioni committente) tramite lavorazione di macchina (nel caso di
dovuto allo spostamento dello stampo; esuberi di materiale) oppure apporto di materiale per
saldatura seguito da lavorazione di macchina (nel caso di
g) core shift: difetto di forma/dimensioni mancanze di materiale).
dovuto allo spostamento dell’anima;
Le dimensioni del difetto in sé sono spesso molto meno
h) mold crack: cedimento e fessurazione dello importanti della forma e della posizione del difetto stesso
stampo, entro cui penetra il metallo fuso a all’interno del getto, così il metodo più efficace per
creare una protuberanza. controllare le prestazioni di un getto consiste nel
suddividerlo in diverse regioni, in ciascuna delle quali non
devono essere presenti difetti di dimensioni superiori a
quelle accettabili per la specifica regione. Ad ogni modo,
la presenza di difetti influisce sulle seguenti caratteristiche
meccaniche:
- sforzo di snervamento: non è particolarmente affetto
dalla presenza di difetti; il suo valore può essere ridotto di
pochi punti percentuali a causa della sezione ridotta;
- duttilità: come esemplificato dal semplice modello di
necking riportato in Figura 10.60, essa è fortemente ridotta
a causa della presenza di inclusioni/porosità, nel modo
sintetizzato dalla relazione approssimata:
allungamento duttile = (1 – f1/2) / n1/2
Figura 10.58 – Difetti comuni a tutte le tecnologie.
ove:
n = numero di cavità per unità di area
f = frazione di porosità rispetto all’area resistente
- sforzo di rottura: esso dipende dallo sforzo di
snervamento e dal contributo di incrudimento che si
manifesta durante l’allungamento duttile: poiché questo si
riduce in presenza di difetti, anche lo sforzo di rottura ne
risulta affetto allo stesso modo;
- tenacità a frattura: è un’altra proprietà dei materiali
indipendente dalle dimensioni dei difetti. Tramite il fattore
di intensificazione degli sforzi K o il crack opening
displacement COD (rispettivamente per la meccanica
Figura 10.59 – Difetti tipici della colata in sabbia.
della frattura lineare elastica LEFM o per quella plastica
YFM) è invece possibile determinare, conoscendo la
Tutte queste tipologie possono comunque essere
tenacità a frattura e lo sforzo applicato, la massima
ricondotte alle sette categorie definite dalle normative.
dimensione del difetto che può essere tollerata. E’ quindi
Le principali tecniche di controllo difettologico dei necessario adottare tecniche di controllo non distruttivo in
getti di colata, dettagliate nel Cap.59, sono: grado di rilevare tale soglia, che può essere pari a decimi
di millimetro;
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- resistenza a fatica: in genere essa è ridotta dalla alcune tecnologie di colata sono di tipo net shape
presenza di difetti; in particolare, viene accelerata la (non sono richieste ulteriori operazioni
fase di innesco della cricca a partire dalla coalescenza tecnologiche) oppure near net shape (sono
di micro-difetti, mentre può essere rallentata la fase di richieste solo operazioni tecnologiche minori);
propagazione stabile, grazie alla struttura irregolare dei
possono essere realizzati componenti di massa
getti di colata;
molto piccola (pochi grammi) o molto grande
- tenuta pneumatica: viene ridotta dalla presenza, non (centinaia di tonnellate);
tanto di porosità (infatti i singoli pori non comunicano
possono essere utilizzati tutti i metalli e leghe
l’uno con l’altro), bensì da film di ossido ripiegati su
aventi una temperatura di fusione;
se stessi, che generano contatti “secchi” in
corrispondenza dei quali nasce una certa permeabilità alcune tecnologie di colata sono adatte alla
ai gas; produzione prototipistica, alcune altre alla
- sforzi residui: dovuti alle modalità di raffreddamento produzione di massa.
e difficili da evidenziare con metodi non distruttivi, Per contro, le tecnologie di colata, in taluni casi,
spesso danno luogo a stati di sforzi ben più pericolosi possiedono anche degli svantaggi, quali:
di quelli dovuti ai difetti: richiedono necessariamente presenza di difetti e porosità;
trattamenti termici di distensione post-colata.
limitate prestazioni meccaniche;
scarso livello di accuratezza dimensionale e
finitura superficiale
pericolosità nei confronti degli operatori e criticità
nei confronti dell’ambiente.
E’ quindi chiaro che la conveniente applicazione delle
tecniche di colata richiede l’attenta considerazione di un
gran numero di parametri, tra i quali:
le caratteristiche del metallo/lega metallica;
la specifica tecnologia di colata adottata;
il materiale ed il progetto dello stampo;
i parametri di colata (il flusso del metallo fuso, il
tipo di alimentazione, il rateo di raffreddamento, la
formazione di gas, etc.).
Dal punto di vista progettuale, le metodologie si sono
sviluppate nel tempo sulla base dell’esperienza, ed in
questi ultimi tempi sono state ulteriormente ottimizzate
grazie alle moderne tecniche di CAD-CAM e di virtual
manufacturing. Sebbene i processi di colata siano adatti a
produrre anche manufatti di forma complessa, la
semplificazione migliora la colabilità, aumenta la
resistenza e riduce i costi. In particolare, il progetto degli
stampi deve riservare particolare attenzione a:
- angoli e spessori: devono essere evitati spigoli vivi e
brusche variazioni di spessore, che inducono dapprima
problemi di riempimento, poi concentrazioni di sforzo e
Figura 10.60 - Modello di necking per la frattura duttile cricche (Figura 10.61).
in funzione delle dimensioni del difetto. (a) se il difetto
ha dimensione l paragonabile a quella del provino, (b) I raggi di raccordo devono essere i più ampi possibile (3-
con un singolo difetto di larghezza d e (c) presenza di 25mm). La posizione dei cerchi maggiori inscrivibili nelle
difetti multipli con spaziatura s. sezioni (Figura 10.62) è particolarmente critica per quanto
riguarda il rateo di raffreddamento, la contrazione e le
10.9 Aspetti progettuali ed economici cavità da ritiro.
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Figura 10.64 - Accortezze da introdurre per il Figura 10.65 - Colata in sabbia. (a) esempio di
mantenimento dell’omogeneità dello spessore e delle partizionamento non corretto dello stampo (b)
sezioni. partizionamento corretto.
Bibliografia