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SAFAP 2012, Napoli 14-15 giugno ISBN 978-88-7484-230-8

RIPARAZIONI DI TUBAZIONI IN ESERCIZIO TRAMITE LE TECNICHE


DELL’HOT TAPPING E DEL LINE PLUGGING
G. Sferruzza *, P. Mineo**, R. Nicosia***
* INAIL Settore Ricerca, Certificazione e Verifica - Dipartimento di Palermo
** Alfa Consulting S.r.l. - Gela (CL)
*** Vetroresina Engineering Development S.r.l. – Priolo Gargallo (SR)

1. Premessa

L‟emanazione del Decreto Ministeriale n°329/04 [1], portando a termine il processo di


recepimento della Direttiva PED, ha cambiato le norme relative alla messa in servizio ed
all‟utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi, ampliando il campo di
applicazione rispetto alla normativa previgente, inserendo anche i Recipienti per Liquidi e
le Tubazioni, compresi quelli in esercizio alla data di entrata in vigore del decreto e non
certificati secondo il D.Lgs. 93/2000 e mai assoggettati ad omologazioni o controlli di
legge.
In particolare l‟art. 14 del D.M. 329/04 definisce preliminarmente gli interventi di
riparazione e modifica sulle attrezzature a pressione ed indica le procedure da osservare
per l‟esecuzione dell‟intervento tecnico, senza fare alcun riferimento all‟eventualità che
l‟attrezzatura a pressione, oggetto di intervento, venga posta fuori esercizio per
l‟esecuzione, rimandando alle normativa tecnica con la quale il componente è stato
realizzato in origine e, per quanto riguarda in particolare le tubazioni ed i recipienti per
liquidi, a quanto previsto dalla normativa di riferimento per ciò che riguarda le procedure di
verifica del soggetto preposto.
L‟assenza di esplicite indicazioni in merito all‟eventualità che l‟attrezzatura a pressione
venga posta fuori esercizio per l‟esecuzione dell‟intervento tecnico deriva, probabilmente,
dagli obblighi imposti dalla normativa previgente che, includendo nel campo di
applicazione solo gli apparecchi a pressione e non le tubazioni, prevedeva l‟esecuzione di
una visita interna (nel senso letterale del termine) nel corso ed alla fine dell‟intervento ed
implicitamente, per l‟esecuzione della verifica finalizzata all‟accertamento della corretta
esecuzione dell‟intervento, l‟attrezzatura necessariamente doveva essere posta fuori
esercizio.
Ulteriori chiarimenti in merito agli interventi di riparazione di tubazioni, non certificate in
conformità alla Direttiva 97/23 CE, sono fornite dalla lettera circolare del 13 luglio 2009 del
DCC dell‟ISPESL elaborata ed approvata dal Consiglio Tecnico “Attrezzature ed insiemi
PED”, emessa nelle more della emanazione delle Specifiche tecniche previste dall'art. 3
dello stesso D.M 329/04, dove è specificato che l‟Utilizzatore predispone le procedure di
intervento in conformità a norme di riparazione riconosciute in ambito internazionale (ad
esempio API 570, ASME B16.5, ASME B31.1, ASME B31.3, ecc.) o che soddisfino i
requisiti essenziali di sicurezza previsti nell'Allegato I del D.Lgs. 93/2000.
Occorre ricordare che prima dell‟emanazione del D.M. 329/04, in assenza di
prescrizioni normative e legislative, le riparazioni di tali attrezzature – specie se installate
negli impianti a rischio di incidente rilevante - sono sempre state eseguite dagli utilizzatori
in accordo a norme riconosciute in ambito internazionale, che da tempo hanno sviluppato
e diffuso alcune metodiche di riparazione e che oggi, anche alla luce della vigente
normativa, possono rappresentare ottimi riferimenti tecnici per ripristinare l‟efficienza di
tali attrezzature senza che vengano poste fuori esercizio.

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Infatti nell‟esercizio di impianti industriali può essere talvolta complesso, o addirittura


impraticabile, escludere dal servizio linee o apparecchiature che necessitano di interventi
di riparazione in accordo all‟art. 14 del D.M. 329/04.
In questi casi è possibile, senza ricorrere alla fermata generale degli impianti, “isolare” il
tratto di tubazione interessata da difetti che possono in qualche modo pregiudicare
l‟ulteriore esercibilità, mettere in sicurezza la sezione interessata e procedere con la
riparazione programmata.
Analogo intervento può essere effettuato nel caso in cui si presenti la necessità di una
variazione di lay-out di una tubazione per cause legate a ragioni di sicurezza degli impianti
senza modificarne il contenuto, lo scopo principale, il sistema di sicurezza e senza
aumentare lo stato tensionale esistente.
La riparazione di una tubazione mediante la sostituzione di un tratto di essa o la sua
deviazione, è possibile con l‟applicazione di tecnologie consolidate, regolamentate da
tempo da norme riconosciute a livello internazionale, come l‟hot tapping e il line stopping.
Le metodologie elencate sono di particolare interesse ed attualità e chiaramente vanno
applicate previa attenta e dettagliata analisi delle condizioni al contorno mediante un
attento studio dei pericoli e la successiva stima e valutazione dei rischi connessi alla
particolare tipologia di intervento.

2. Modalità operative
Descriviamo sinteticamente i sistemi che consentono di creare nuove connessioni e di
intercettare il fluido di una linea con l‟impianto in marcia e come il loro impiego combinato
consenta di escludere dal servizio sezioni di linea da riparare.

2.1. Hot tapping


L‟hot tapping (altrimenti detto hot taps e in italiano tradotto con “foro in pressione”) è
una tecnica largamente usata per creare nuove derivazioni da impianti esistenti.
Consiste nel saldare, o più raramente imbullonare, un fitting sul collettore interessato,
installare una valvola a passaggio totale (gate, ball o speciale) e praticare
successivamente un foro con un trapano-fresa dotato di un sistema di tenuta per impedire
la fuoriuscita del fluido verso l‟esterno (Figura 1).
Dopo l‟esecuzione del foro e il recupero del fondello, la valvola viene chiusa, la macchina
rimossa lasciando il nuovo stacco pronto all‟utilizzo (es. inserimento nuovi strumenti,
collegamenti a nuovi impianti, dreni e sfiati, etc.).

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Figura 1 – Hot tapping [2]

2.2. Line plugging


Il line plugging (altrimenti detto line stopping e in italiano tradotto con “stop di linea”)
consiste nel realizzare preliminarmente un foro di accesso alla linea mediante la tecnica
dell‟hot tapping e successivamente nell‟inserire all‟interno della linea un sistema di
otturazione.
Dopo aver realizzato il foro, generalmente dello stesso diametro del collettore o
leggermente più piccolo, si inserisce il sistema otturatore, che per pressioni modeste (fino
a 1 bar) può essere un pallone, mentre nella maggior parte dei casi è un tampone con
differenti geometrie e modalità (Figura 2).

Figura 2 – Line plugging [2]

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2.3. Stop di linea singolo


Nei casi in cui occorra eseguire la riparazione di una tubazione che non può essere
esclusa dal servizio, ad esempio perché a monte non esistono o non sono funzionanti le
valvole di intercettazione, e per la quale è possibile interrompere le utenze a valle, si può
realizzare uno stop di linea singolo.
Si esclude così temporaneamente la sezione terminale di un impianto o di una linea per
il tempo necessario alla riparazione.
Al termine della riparazione, la macchina viene rimossa ed il fitting messo in sicurezza.

2.4. Stop di linea doppio con by-pass temporaneo


Nei casi in cui invece si è deciso di eseguire una riparazione con l‟impianto in esercizio,
ma non è possibile interrompere le utenze a valle, si realizza un by-pass temporaneo.
Dopo aver realizzato due hot tapping, uno a monte e uno a valle del tratto di linea da
riparare, si installa il by-pass e lo si mette in esercizio (Figura 3).

Figura 3 – Installazione by-pass temporaneo [2]

Si procede successivamente a “stoppare” il fluido con due line plugging contrapposti e,


dopo aver depressurizzato e bonificato il tratto interessato, ad eseguire la riparazione
(Figura 4).

Figura 4 – Sezionamento tratto da riparare [2]

Ultimata la riparazione, dopo aver rimesso in servizio il collettore principale, si procede


alla rimozione del by-pass e delle macchine di stop (Figura 5).

Figura 5 – Riparazione completata [2]

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3. Quadro normativo nazionale


Nel corso dell‟intero processo di riparazione, la saldatura del fitting al collettore
principale rappresenta una delle fasi più importanti.
Attualmente in Italia non esistono norme tecniche che disciplinano interventi di
saldatura su tubazioni in esercizio.
In questa memoria si vuole, dunque, descrivere la procedura tecnica di “Riparazione” di
una tubazione in servizio che rispetti le prescrizioni della legislazione vigente e in
particolare quelle dell‟‟art.14 del DM 329/04 e della lettera circolare Ispesl che attualmente
rappresenta l‟unico documento che fornisce istruzioni specifiche per la procedura di
riparazione di tubazione in pressione.
Innanzitutto si rimarca che la tecnica di hot tapping è applicata per compiere
“riparazioni” di tubazioni in pressione.
Vediamo, quindi, cosa intende l‟art.14 del DM 329/04 per “riparazione” di una tubazione
a pressione: la riparazione consiste nella sostituzione di un‟attrezzatura a pressione
oppure nella riparazione, con o senza saldatura, senza variazione alcuna del progetto
originario: la tecnica di hot tapping viene applicata per effettuare interventi di “riparazione”
su tubazioni in pressione, intendendo con quest‟ultima la definizione sopra esposta.
Entrando negli aspetti più tecnici e ingegneristici, ci viene in aiuto la lettera circolare del
13 luglio 2009 del DCC dell‟ISPESL elaborata ed approvata dal Consiglio Tecnico
“Attrezzature ed insiemi PED” che descrive le procedure da applicare in accordo all‟art.14
DM 329/04 riguardo la riparazione di tubazioni già denunciate ai sensi dell‟art.16 del
suddetto decreto o di cui sia stata comunicata all‟ISPESL la messa in servizio ai sensi
dell‟art. 6 del medesimo decreto.
Nella lettera circolare è riportato che:
- La procedura di riparazione di tubazioni in pressione, dovrà essere predisposta
dall‟Utilizzatore o da un Riparatore da lui delegato, in accordo alle norme di
fabbricazione originarie o nel caso in cui si tratta tubazioni non certificate in conformità
alla Diretta 97/23/CE, si predisporanno le procedure in conformità a norme di
riparazione riconosciute in ambito internazionale (ad esempio API, API 570 ASME
B16.5, ASME B31.1, ASME B31.3, ecc.) o che soddisfino i requisiti essenziali di
sicurezza previsti nell'Allegato I del D.Lgs. 93/2000.
- La documentazione da presentare all‟Inail (ex Ispesl) deve contenere:
 Descrizione sintetica della tubazione
 Indicazione delle norme utilizzate
 Descrizione dell‟intervento contenente:
1. Disegni ed eventuali calcoli,
2. Procedure di riparazione,
3. Qualifiche delle procedure di saldatura,
4. Certificati del personale addetto alle saldature e ai controlli non distruttivi,
5. PCQ (piano di controllo) e qualità in coerenza con le norme tecniche di
riparazione.

4. Normative internazionali applicabili


Come già esposto nella prima parte della memoria, la tecnica dell‟hot tapping è
disciplinata da norme di caratura internazionale come le ASME (The American Society of
Mechanical Engineers) e le API (American Petroleum Institute).
Infatti, sia la norma API 570 [3] che le ASME PCC-2 2008 [4], contemplano le
operazioni di riparazioni tramite saldatura attraverso la tecnica dell‟hot tapping.
Inoltre le norme sopra citate rimandano ad un'altra norma che è l‟API Recommended
Practice 2201 [5], la quale si occupa nello specifico oltre che degli aspetti ingegneristici e

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costruttivi anche delle procedure di sicurezza da attuare durante l‟attività di hot tapping
negli impianti chimici e petrolchimici.
Le norme suddette fanno notare che si tratta di una tecnica non consueta perché si
prevede di eseguire un inserimento o sostituzione di tratti di tubazione mediante taglio
della tubazione originaria durante il normale servizio della linea stessa. Occorre, pertanto,
prestare particolare attenzione alle modalità di attuazione di tale tecnica facendo un
„accurata analisi dei rischi che tenga in considerazione la sicurezza e la salvaguardia sia
del personale addetto all‟esecuzione dell‟intervento che del personale che si trova
nell‟intorno della zona di intervento che dell‟ ambiente circostante.
Nello specifico sia le ASME PCC-2 2008 che le API 570 si occupano in generale degli
interventi di riparazione su recipienti e tubazioni esistenti sia essi in servizio che no:
trattano sia dell‟aspetto progettuale dell‟intervento sia dell‟aspetto legato alla
fabbricazione, ai controlli post saldatura e al collaudo finale.
Quando però si fa esplicito riferimento alla riparazione di attrezzature in servizio, si fa
soprattutto riferimento alle API Recommended Practice 2201, che disciplinano in modo più
specifico le procedure di hot tapping includendo soprattutto i concetti legati alla sicurezza
e la tutela delle persone e delle cose.
Infatti, la norma dispone che prima ancora della decisione di applicare o no la tecnica
dell‟hot tapping è necessario:
 fare una valutazione dei rischi relativa ai parametri di processo dell‟impianto;
 tenere conto dei fattori ambientali che potrebbero influire negativamente come i pericoli
di esplosione e d‟incendio, la presenza di sostanze nocive e inquinanti, sollecitazioni
meccaniche e vibrazioni dovute al normale esercizio;
 preparare un piano d‟intervento che includa tutte le procedure, i dettagli e gli aspetti
legati alla sicurezza delle persone e dell‟ambiente.
Le API 570 prescrivono, inoltre, che l‟esecutore dell‟hot tapping usi la “Hot Tap Checklist”
contenuta all‟interno delle API RP 2201 che riguarda tutte le fasi di preparazione ed
esecuzione dell‟intervento.

4.1 Limiti di impiego secondo le norme API RP 2201


La tecnica dell‟hot tapping può essere applicata alle sole tubazioni costruite in acciaio
ferritico e austenitico e non si applica ai materiali non ferrosi.
Non può essere applicata quando:
- le tubazioni esistenti presentano già cladding o rivestimenti refrattari;
- le tubazioni, per tipologia di materiale e spessore, richiedano trattamenti termici post
saldatura;
- la temperatura minima ambientale risulta inferiore ai -45°C, in quanto si può avere la
formazione di umidità sulla superficie del metallo durante la saldatura;
- lo spessore del tubo è inferiore a 4,8 mm;
- all‟interno della tubazione vi è presenza di:
a) Miscela di vapore/aria o vapore/ ossigeno
b) Ossigeno
c) Aria compressa
d) Idrogeno
e) Fluidi chimicamente instabili o reattivi
f) Alcuni Idrocarburi insaturi come l‟Etilene che potrebbero decomporsi
esotermicamente a causa dell‟alta temperatura dovuta alla saldatura in service
g) Ammine, acidi (come HF) se le concentranzioni e le temperature cosi come previste
dalla costruzione originaria richiederebbero un trattamento termico post-saldatura.

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Per quanto riguarda i materiali da utilizzare, sia per gli elettrodi che per gli accessori da
inserire, questi devono essere compatibili chimicamente e metallurgicamente con il
materiale del tubo da riparare. In particolare il materiale dell‟accessorio da saldare deve
appartenere allo stesso gruppo di quello della tubazione su cui verrà inserito.

4.2 Progettazione degli accessori legati alle operazioni di hot tapping


Affinché l‟operazione di hot tapping possa avvenire in modo sicuro senza danneggiare
la tubazione esistente, bisogna prevedere l‟inserimento di accessori che rinforzano la zona
del tubo in cui avverrà il taglio e che permettano il collegamento di una nuova connessione
flangiata da collegare con la nuova diramazione dopo aver estratto la macchina per
esecuzione dell‟hot tapping.
Il dimensionamento e la costruzione degli accessori (hot tapping fittings) sono
contemplati dai codici di calcolo ASME B31 [6] e API 570 che rappresentano le due più
importanti norme utilizzate nel settore della fabbricazione di tubazioni in pressione.
Nella figura 6 viene mostrato un esempio di fitting maggiormente utilizzato per
l‟inserimento di una nuova connessione: si tratta di un rinforzo realizzato in due semigusci
che avvolgono interamente il tubo esistente.

Figura 6 – Esempio di fitting integrale

Il rinforzo potrà essere ricavato da tubo o da lamiera calandrata, oppure essere


ricavato per estrusione (più resistente) e come si evince dalla figura, sarà saldato al tubo
tramite due saldature circonferenziali e due longitudinali.
L‟accessorio evidenziato è quello più utilizzato perché garantisce una resistenza
adeguata sia per eventuale contenimento della pressione interna del fluido che soprattutto
per resistere ai carichi dovuti al peso dell‟hot tapping machine che durante le operazioni
può generare sollecitazioni meccaniche causate da momenti flettenti e/o torcenti.
Per tanto, in fase di redazione del progetto, saranno eseguiti i calcoli di stabilità
tenendo conto di tutte le combinazioni di carico per stabilire lo spessore dell‟accessorio in
accordo alle normative di calcolo con cui la tubazione è stata costruita (ASME B31.3,
ASME B 31.4, API 570 etc.).

4.3 Esecuzione dei giunti saldati per la connessione tramite hot tapping
Anche la fase di saldatura è trattata in maniera specifica ed organica nelle norme
americane sopraccitate (Figura 7).

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Figura 7 – Indicazioni per la saldatura di fitting

Preliminarmente le norme API prescrivono che la saldatura prevista durante l‟hot


tapping non è consentinta a meno di 46 cm da accoppiamenti flangiati o filettati esistenti e
a meno di 8 cm da giunzioni saldate esistenti (comprese quelle longitudinali).
Operazioni di saldatura con sistemi di tubazioni in servizio prevedono speciali qualifiche
dei procedimenti di saldatura e personale ben addestrato.
La norma API comincia, innanzitutto, col prendere in considerazione due fenomeni
dannosi per la tubazione che possono manifestarsi durante la saldatura in esercizio:
- the burn-through ( eccesso di penetrazione).
- the Hydrogen craking delle saldature ad angolo.
Per evitare o minimizzare il manifestarsi di tali fenomeni viene prescritto di valutare,
prima del intervento di riparazione, se i materiali delle tubazioni presentano laminazioni o
altre imperfezioni.
Le tubazioni devono essere ispezionate per valutare la presenza di un adeguato
spessore della parete del tubo.
L‟esecuzione della prima passata, su tubi avente spessore minore di 6,4 mm, deve
essere fatta con un elettrodo di saldatura avente diametro uguale a 2,4 mm o più piccolo
per limitare l‟apporto termico. Le successive passate saranno eseguite con elettrodi aventi
diametri pari a 3,2 mm o più piccolo se lo spessore del metallo non supera i 12,7 mm.
Per spessori del tubo superiori a 12,7 mm dove il fenomeno del burn-through non desta
particolari preoccupazioni, si possono utilizzare elettrodi con diametri maggiori.

4.4 Preparazione del Welding book


L‟esecutore dell‟innesto tramite hot tapping dovrà preparare, per l‟approvazione da
parte del soggetto verificatore, una procedura per l‟esecuzione delle saldature in cui vi sia
presente:
- WPS (Welding Procedure Specification);
- Norme e documentazione di riferimento;
- Descrizione dell‟operazione di hot tapping;
- Prescrizioni di sicurezza;

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- Qualifica dei procedimenti di saldatura e qualifica dei saldatori in accordo al codice


ASME B31 e ASME sez IX;
- Descrizione delle saldature;
- Procedure di controllo e collaudo sulle saldature;
- Procedure per collaudo degli innesti;

4.5 Controlli finali


A fine lavori i giunti realizzati dovranno essere sottoposti al 100% ad esame visivo e
con liquidi penetranti o con particelle magnetiche (prima di montare la macchina sul
fitting).
Ai fini di un controllo sull‟innesco di fenomeni di craking, la norma raccomanda di
effettuare i controlli non prima che siano trascorsi 48 ore dall‟esecuzione delle saldature.
Inoltre sono raccomandati controlli difettoscopici con ultrasuoni con ispezione
volumetrica del giunto saldato, e tali test richiedono personale altamente addestrato e
qualificato.
A fine esecuzione la norma prevede un colluado pneumatico con controllo dei giunti
con acqua saponata.

5. Considerazioni finali
Da quanto sopra descritto, si evince come le norme internazionali citate trattano in
maniera approfondita le operazioni da applicare per eseguire in maniera tecnicamente
corretta e sicura l‟intervento di hot tapping e come tali norme rispecchiano i requisiti dettati
sia dalla normativa tecnica nazionale in materia di riparazioni di attrezzature a pressione
che in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

6. Bibliografia
[1] Decreto Ministeriale n° 329 del 01/12/2004 – Regolamento recante norme per la messa
in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all‟articolo
19 del Decreto Legislativo del 25 febbraio 2000 n° 93.
[2] Per gentile concessione Furmanite IPSCO - Pipeline Intervention Division
Sunningdale House, Sunningdale Road, Scunthorpe DN17 2TY UK.
[3] API 570 Piping Inspection Code: Inspection, Repair, Alteration and Rerating of In-
Service piping Systems.
[4] ASME PCC-2 2008: Repair of Pressure Equipment and Piping
[5] API RECOMMENDED PRACTICE 2201 Fifth Edition, July 2003: Safe Hot Tapping
Practices in the Petroleum & Petrochemical Industries.
[6] ASME :
B31.3 Chemical Plant and Petroleum Refinery Piping.
B31.4 A liquid Transportation Systems for Hydrocarbons, LPG, etc.
B31.8 Gas Transmission Pipelines.

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