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Il BilANCIO
DEL NOSTRO IMPEGNO

Questo numero del Bollettino non è soltanto il connesso Parco naturale delle Gravine, o quella
resoconto cronachistico sul poco che è stato rea- del Museo Provinciale della Civiltà Rupestre o,
lizzato e sul molto che ci si era prefissi di fare quantomeno, l'inutilmente invocato servizio di
negli ultimi tre anni, che pure sono stati contras- vigilanza delle Gravine urbane e dei beni storico-
segnati da un'intensa attività associativa, ma artistici della Città o, infine, almeno la elimina-
vuole essere occasione di riflessione su tutta la zione del problema degli scarichi fognari nelle
vita dell'Archeogruppo in quanto quest'anno ri- Gravine urbane (Madonna della Scala, San Marco,
corre il ventennale dalla fondazione (13/11/'75) e Santa Caterina) e l'esecuzione del progetto di
il decennale dalla ricostituzione (10/2/85) dopola bonifica della Gravina Madonna della Scala fi-
prematura scomparsa di Espedito Jacovelli. nanziato dalla Provincia. .
Avevamo desiderato ardentemente di presentar- Purtroppo l'ottusità, se non l'aperta ostilità delle
ci al nostro non numeroso pubblico con qualche amministrazioni comunali succedutesi negli ul-
traguardo raggiunto tra i tanti che costituiscono timi anni verso questi interventi, hanno reso
il motivo del nostro impegno, quale l'avvenuta utopistiche le nostre proposte sicchè siamo co-
approvazione del Piano del Centro Storico, l'a- stretti a scrivere queste note con le immagini
pertura di strutture culturali (biblioteca comu- ancora fumanti dell'immane incendio (di cui
nale, teatro comunale, spazi pubblici per riunio- nessuno si è dato cura fra tutte le P.A. interessate
ni, conferenze, mostre ecc.),l'istituzione del Parco e in primis il Comune) che ha distrutto l'incante-
archeologico (con sale espositive di reperti anti- vole vegetazione della Gravina Madonna della
chi) o del Parco naturale di Monte Sant'Elìa col Scala.

Il fondovalle della Gravina Madonna della Scala dopo l'incendio del 25 giugno 1995 (Foto G. Mastrangelo)

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E' l'ennesima, e speriamo ultima, tappa di quel n degrado e i dissesti antropici
"resistibile disastro" verso cuiMassafra èincam-
minata e di cui non vuole prendere coscienza I problemi di Massafra, riconducibili solo in pic-
nonostante i reiterati avvertimenti sia da parte cola misura a fattori di origine naturale, sono
nostra che delle altre associazioni cùlturali e stati essenzialmente causati dall'azione dell'uo-
ambientaliste. mo e, in specie, dalla mancanza di un corretto
L'immobilismo non è un dato nuovo per Massa- governo del territorio e dall'assenza di idonei
fra, è vero, ma dopo le esaltanti esperienze del controlli sulle attività inquinanti o distruttive
volontariato degli ultimi anni speravamo di es- dell'ambiente.
sere riusciti perlomeno a scuotere dal torpore la Il territorio di Massafra, sfuggito al controllo dei
sensibilità dei politici verso questi che ritenia- suoi amministratori, è aggredito da molteplici
mo, a giusto titolo, i veri ed essenziali problemi fattori patògeni quali lo sviluppo urbanistico
della "Polis". caotico, l'inquinamento atmosferico (causato
La logica con cui questo Centro si muove già da anche dagli impianti industriali di Taranto), l'in-
qualche anno, infatti, è nel senso di superare quinamento dei corsi d'acqua (v.il fiume Patemi-
l'inerzia, l'arretratezza culturale dei pubblici sco ove il Comune scarica le acque di fogna mal

La foce
del fiume
Patemisco
(Fototeca
Archeogruppo)

poteri sostituendoci, come e dove possiamo, ad depurate), la contaminazione dei boschi e delle
essi. Gravine (usati come discariche e come fogne a
Avendo a cuore le sorti del patrimonio storico- cielo aperto), l'abbandono del centro storico, il
artistico e archeologico della Città, di fronte al danneggiamento e la distruzione di beni storici e
degrado, forse unico al mondo, a cui sono condan- monumentali.
nati i nostri beni culturali e ambientali, abbiamo Risparmiamo al cortese lettore il lungo elenco dei
capito che è inutile continuare a lamentarci o a siti e dei monumenti distrutti o danneggiati negli
limitare la nostra azione a proposte e a denunce ultimi decenni, limitandoci ad illustrare la situa-
zione delle Gravine inurbate e di alcuni monu-
che si rivelano sterili in quanto, è amaro consta-
menti comunali.
tarlo, vengono cestinate e non approdano mai a
niente.
Abbiamo deciso, quindi, che è ora di passare La situazi.one delle gravine inurbate
all'azione testimoniando con i fatti la nostra Emblematica è la situazione delle Gravine che
passione per la storia e le origini di Massafra. attraversano o lambiscono il centro abitato, e
Facendo cosa? cioè, principalmente, della Gravina Madonna
Prima di illustrare l'azione dell'Archeogruppo e della Scala, nonchè di quelle di San Marco e di
delle altre associazioni di volontariato operanti Santa Caterina.
sul territorio, sarà utile una rapida panoramica N onostante la presenza in esse di un prezioso
sui mali della Città e sulla disastrosa situazione patrimonio geomorfologico e naturalistico, oltre
dei suoi monumenti. che archeologico, storico-artistico e monumenta-

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E' l'ennesima, e speriamo ultima, tappa di quel Il degrado e i dissesti antropici
"resistibile disastro" verso cui Massafra èincam-
minata e di cui non vuole prendere coscienza I problemi di Massafra, riconducibili solo in pic-
nonostante i reiterati avvertimenti sia da parte cola misura a fattori di origine naturale, sono
;." nostra che delle altre associazioni culturali e stati essenzialmente causati dall'azione dell'uo-
ambientaliste. mo e, in specie, dalla mancanza di un corretto
L'immobilismo non è un dato nuovo per Massa- governo del territorio e dall'assenza di idonei
fra, è vero, ma dopo le esaltanti esperienze del controlli sulle attività inquinanti o distruttive
: 'I volontariato degli ultimi anni speravamo di es- dell'ambiente.
sere riusciti perlomeno a scuotere dal torpore la Il territorio di Massafra, sfuggito al controllo dei
sensibilità dei politici verso questi che ritenia- suoi amministratori, è aggredito da molteplici
mo, a giusto titolo, i veri ed essenziali problemi fattori patògeni quali lo sviluppo urbanistico
della "Polis". . caotico, l'inquinamento atmosferico (causato
La logica con cui questo Centro si muove già da anche dagli impianti industriali di Taranto), l'in-
qualche anno, infatti, è nel senso di superare quinamento dei corsi d'acqua (v.il fiume Patemi-
l'inerzia, l'arretratezza culturale dei pubblici sco ove il Comune scarica le acque di fogna mal

La foce
del fiume
Patemisco
(Fototeca
Archeogruppo)

poteri sostituendoci, come e dove possiamo, ad depurate), la contaminazione dei boschi e delle
essi. Gravine (usati come discariche e come fogne a
Avendo a cuore le sorti del patrimonio storico- cielo aperto), l'abbandono del centro storico, il
artistico e archeologico della Città, di fronte al danneggiamento e la distruzione di beni storici e
degrado, forse unico al mondo, a cui sonocondan- monumentali.
nati i nostri beni culturali e ambientali, abbiamo Risparmiamo al cortese lettore il lungo elenco dei
capito che è inutile continuare a lamentarci o a siti e dei monumenti distrutti o danneggiati negli
limitare la nostra azione a proposte e a denunce ultimi decenni, limitandoci ad illustrare la situa-
zione delle Gravine inurbate e di alcuni monu-
che si rivelano sterili in quanto, è amaro consta-
menti comunali.
tarlo, vengono cestinate e non approdano mai a
niente.
Abbiamo deciso, quindi, che è ora di passare La situazione delle gravine inurbate
all'azione testimoniando con i fatti la nostra Emblematica è la situazione delle Gravine che
passione per la storia e le origini di Massafra. attraversano o lambiscono il centro abitato, e
Facendo cosa?
cioè, principalmente, della Gravina Madonna
Prima di illustrare l'azione dell'Archeogruppo e della Scala, nonchè di quelle di San Marco e di
delle altre associazioni di volontariato operanti Santa Caterina.
sul territorio, sarà utile una rapida panoramica Nonostante la presenza in esse di un prezioso
sui mali della Città e sulla disastrosa situazione patrimonio geomorfologico e naturalistico, oltre
dei suoi monumenti. che archeologico, storico-artistico e monumenta-

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le, e nonostante la copiosa letteratura archeolo-
g.;cae storico-artistica fiorita in tema, tali siti, di .
capitale importanza per lo studio degli insedia-
menti umani nei primi secoli dell'Era Cristiana,
sono rimasti letteralmente abbandonati a se
stessi, subendo un lento, pur se non inesorabile,
degrado in coincidenza dello sviluppo edilizio
urbano.
Gli orti e i fazzoletti di terra che una volta
venivano coltivati, sono abbandonati da decen-
ni. All'incuria si è aggiunta la mancanza di ma-
nutenzione dei terrazzamenti e delle piccoleopere
chegarantivano la regimazione delle acque fluen-
ti in esse, il che ne ha causato la rovina.
Il Pozzo del Verzarulo con la "pila" per l'abbeverata
A questa situazione di abbandono e di incuria si (Foto G. Mastrangelo)
è sovrapposto, con gli anni dello sviluppo econo-
mico e del c.d. "benessere", la tendenza ad usare
le Gravine come pattumiere buttandovi ogni Simeone a Famosa e a quella della Panareddoz-
genere di rifiuti industriali, dai pneumatici ai za) che sono state chiuse diventando (non sappia-
frigoriferi, dalle automobili alle lavatrici, dagli mo come) di proprietà privata.
scarti della produzione dei mattoni a quelli del- Non pare che il Comune abbia mai vigilato su tali
l'attività edilizia. ' beni e stia agendo per ottenerne la reintegra.
Col parallelo sviluppo edilizio, le Gravine, oltre
che essere deputate ad accogliere le macerie e i La situazione della chiesa e del convento di
rifiuti di scavo, sono state elette come luogo in Sant'Agostino
cui scaricare le acque di fogna bianca e nera. Va
segnalato, infine, lo sbarramento della Gravina Per quel che concerne, invece, il patrimonio sto-
Madonna della Scala con un terrapieno presso il rico è emblematico il caso del plurivincolato
suo sbocco in pianura: purtroppo, malgrado la complesso monumentale del Convento e della
pronta denuncia dell'Archeogruppo alle Autori- Chiesa di Sant'Agostino.
tà preposte, la Gravina grida ancora vendetta Tale edificio monumentale, comprato.dal Comu-
per questo ennesimo misfatto in quanto nulla è ne nel 1890 dall'allora Provincia di Terra d'O-
stato fatto per eliminare tale "monumento all'in- tranto (vedi atto notar Frassaniti del 14.5.1890
civiltà" . con cui contestualmente la Provincia acquistava
il Palazzo Casulli in via Messapia",destinandolo
La situazione del patrimonio e di altri a Caserma dei Reali Carabinieri), dopo essere
monumenti comunali stato restaurato una prima volta, nel 1976 fu
indicato come sede per l'istituzione di un Museo
E' consuetudine del Comune di Massafra tenere Provinciale della Civiltà Rupestre e Altomedie'o
in abbandono il patrimonio comunale, in genera- vale su proposta dell'allora Soprintendente ai
le, e, in particolare, quei beni monumentali che Monumenti dott. Michele D'Elia (vedi lettera
hanno valenza storica e artistica. autografa datata 31.7.76 diretta a E. J acovelli, in
Per quel che riguarda il Demanio comunale ci- Archivio Archeogruppo).
tiamo il caso dei pozzi perenni universali (cioè Secondo tale progetto, il Comune doveva limitar-
comunali) con le relative aree di sosta (mezzo si a mettere a disposizione la struttura in quanto
tomolo di terra che serviva come spiazzo per la, il personale sarebbe stato pagato dalla Provincia
sosta delle greggi che si dovevano abbeverare): 'mentre la suppellettile sarebbe stata fornita dal
ricordiamo per eStpozzo San Pietro, pozzo della Ministero tramite la Soprintendenza.
minatora di Ciura, pozzo (di S. Maria) del Casa- L'Amministrazione comunale lasciò cadere que-
le, pozzo di Citignano, pozzo di Maraglione, Pozzo sta proposta in quanto aveva in serbo - si disse-
di Verzarulo, pozzo di Lamadivite (di cui si fa altri progetti per tale bene, cioè, alla luce di
menzione nel Catasto Onciario del 1749 e negli quanto è accaduto in seguito, lasciarlo in comple-
atti relativi alla ripartizione dei Demani) che to stato di abbandono condannandolo a un lento
danno nome alle contrade omonime, o quello di e inesorabile degrado.
strade urbane (su cui ci riserviamo di compilare Non è tutto.
un completo elenco) o extraurbane (come quelle Qualche anno fa si è consentito onon si è impedito
che conducevano alle chiese rupestri di San da parte del Comune che venisse eretto un mura-

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"

La Chiesa di S. Agostino in una foto recente (Foto G. Mastrangelo)

glione con annessa esposizione di autocarri e In questi giorni si va completando la ricostruzio-


mezzi industriali proprio davanti alla monu- ne della torre sud-ovest del Castello crollata nel
mentale facciata secentesca della Chiesa di San- 1963 (il cui progetto si deve alla meritoria inizia-
t'Agostino che offende e deturpa il decoro archi- tiva del dotto Nicola Zanframundo allorchè nel
tettonico e la dignità artistica del monumento. 1985 rivestì la carica di consigliere comunale
Da ultimo, si è autorizzato, improvvidamente, a delegato per i Beni Culturali). .
contatto fisico con la detta Chiesa l'impianto di La struttura nel suo complesso, purtroppo, e
a1cuni campi di calcio, la realizzazione di un molto malata: gravi problemi statici interessano
autoparcheggio asfaltato in quello che era il il masso tufaceo su cui sorge il Castello. Studiosi
giardino del Convento e l'usò improprio di alcuni come il Cotecchia: e il Grassi già nel 1975 hanno
locali dello stesso Convento con buona pace dei illustrato, con dovizia di dati allarmanti, il collas-
vincoli diretti e indiretti. so della roccia determinato dal sovraccarico e
dallo scavo della calcarenite ben oltre il limite
Storie di restauri che non finiscono mai: il della sua resistenza. Ricordiamo tutti che lo spalto
Castello, il palazzo De Notaristefani e il ovest della Gravina San Marco, proprio al di sotto
Palazzo di Città del Castello, è stato interessato in passato da
cedi menti e da movimenti franosi.
Quando poi il Comune decide di restaurare qual- Nella notte fra il lO e 1'11 febbraio 1972 alcuni
cosa, il rimedio (cioè il restauro) è, a volte, peg- massi si staccaro.no dalle pareti rocciose sotto il
giore del male (cioè dell'abbandono, che quanto- Castello e, franando a valle, rimasero in bilico in
meno preserva l'integrità del bene). prossimità di a~cune abitazioni sottostanti che
Vedasi quanto accade al Castello,al Palazzo di furono fatte sgomberare con ordinanza sindaca-
Città e al palazzo de Notaristefani (per non le.
parlare della cripta di S. Leonardo!): i restauri L'episodio si ripetè nell'aprile 1984 allorchè ce-
(eseguiti non sappiamo come) durano decenni; dette la rampa di accesso al Casteno portandosi
non si finisce di completare i primi lavori che nel a valle un autocarro della ditta che eseguiva i
frattempo occorre ricominciare e rifare tutto lavori di restauro, autocarro (rimasto in bilico e
daccapo. non più potuto recuperare) che testimonia con la
Nel contempo il Comune paga centinaia di milio- sua presenza lo stato comatoso den'antico manie-
ni l'anno di canoni di locazione per gli uffici ra.
comunali. Di fronte a questi due gravi episodi, la Giunta
Sembra il moto perpetuo. Peccato che chi è depu- Iacove11i, alla guida della città dal 1985 al 1990,
tato a controllare e a reprimere eventuali feno- ha avuto il merito di affrontare la situazione
meni di corruzione dia l'impressione di sonnec- facendo effettuare un approfondito studio geo-
chiare come se tutto va bene. gnostico e geotecnico all'ing. E. Vozzi il quale

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elaborò anche il progetto di consolidamento sta- associazioni ambienta liste e gruppi di volontari
tico della Gravina San Marco. . in altri campi) pulendo manualmente e rendendo
Tale progetto, purtroppo, fu finanziato solo in accessibili chiese rupestri esiti archeologici,
parte e il relativo budget fu utilizzato per conso- riappropriandoci di parti del territorio che ci
lidare, parzialmente, solo lo spalto est lasciando. parlano degli usi, delle tradizioni, della cultura e
inalterata la pericolosa situazione del Castello. della storia anche religiosa della nostra piccola
E', ripeto, encomiable l'opera di ricostruzione patria.

Il Castello Medioevale in restauro nel 1981 (Fototeca Archeogruppo) ,

della Torre sud-ovest ma, se non si adottano Così, giorno per giorno, sacrificando le domeni-
urgenti iniziative, si rischia che la Torre Ottago- che, sottraendo il poco tempo libero alla famiglia
nale e il lato est del Castello facciano la stessa e ai figli, cerchiamo di rendere meno precaria la
fine della rampa e dell'autocarro, cioè quella di situazione di tanti beni storici e ambientali.
"scivolare" nel burrone.
Sorte analoga è toccata al convento dei Cappuc- Le attività dell'Archeogruppo svolte per
cini che, dopo alcuni primi lavori di restauro, spirito di servizio
è stato abbandonato al suo destino ed ora è sot-
toposto ad ulteriori interventi di restauro con la Nel 1993 abbiamo realizzato interventi di puli-
ricostruzione della chiesa.'. " zia, di sorveglianza e di tutela per tutta una serie
di siti storico-artistici ed archeologici che si tro-
L'azione dell'Archeogruppo, delle Associa- vano in campagna, lontano dal centro urbano,
zioni Ambientaliste e del volontariato con- che sono pressochè sconosciuti ai molti e indifen-
tro il degrado e la disamministrazione. dibili; si tratta della chiesa rupestre di S. Simine
a Pantaleo, dell'insediamento rupestre fortifica-
Di fronte ai lamentati fenomeni di dissesto e di to della Torretta (per cui abbiamo prodotto un
malgoverno, invece di dolerci delle cose che non esposto in cui denunciamo il parziale sbanca-
vanno o della latitanza dei Pubblici Poteri, ci mento del sito e il tentativo di allargare l'area
siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a della cava di pietrisco ivi esistente mettendo in
fare quello che possiamo fare con le nostre mani, serio pericolo l'insediamento stesso), della grotta
cioè lavorare (così come hanno fatto anche altre carsica di San Michele a Varcaturo, della chiesa

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p. Luigi Abatangelo. do l'azione di vigilanza e di concreto intervento
Oltre al volume di cui si è detto, le celebrazioni delle varie Pubbliche Amministrazioni che sono
~. "culturali centenarie si sono articolate in diversi preposte alla cura dei vari interessi settoriali che
<~altri momenti. riguardano lo stesso territorio.
\' Sabato.7 novembre '92 nella Chiesa parrocchiale Quest'azione, seppure importantissima, tutta-
di Gesù Bambino era stata inaugurata la mostra via, non è sufficiente per risolvere i problemi di
fotografica sui momenti salienti della vita di Massafra in quanto occorre l'intervento, talora
padre Luigi Abatangelo dal titolo "Viaggio con p. concertato, dei vari Enti Pubblici territoriali.
Luigi Abatangelo": le immagini, provenienti da Giacchè, se il gravoso risanamento del terFitorio
diversi Archivi (rispettivamente quelli dei Frati fosse affidato e potesse essere risolto soltanto dai
Minori di Lecce, diAttilio Caprara e di Michelan- volontari, potremmo fare ameno addirittura della
gelo Abatangelo, erano state ricercate e selezio- democrazia rappresentativa.
nate da chi scrive coadiuvato da Serafino Mar- E' da ritf;)nere, invece, che per una serie di proble-
chianò. La mostra era stata realizzata dai soci mi e di s~ttori quali il Piano di risanamento e per
architetti Angelo Bruno e Cosimo D. Simone con lo sviluppo del Centro Storico, l'ordinato sviluppo
la collaborazione di Antonio Conforti e del urbanistico della Città, la realizzazione di servizi
CRSECtrA 50. (impianti sportivi, piscine e palestre coperte) e
In quella serata, presso lo stesso Santuario, dopo strutture culturali da mettere a disposizione di
l'esibizione con un ricco repertorio di musica enti e associazioni private, l'istituzione di Parchi
classica per organo del giovane talento massa- archeologici e/o naturali, comunali e/o regionali,
frese il Maestro Gianvito Tannoia, interveniva- delle Gravine, le risposte non possono che venire
no P. Daniele Pichierri, Ministro Provinciale dagli Enti pubblici territoriali, primo fra tutti il
O.F.M., il prof. Cosimo D. Fonseca, Accademico Comune di Massafra sulla scorta delle indicazio-
dei Lincei, il prof. Roberto Caprara, il prof. Paolo ni e delle proposte che provengono da coloro che
Catucci, P. Giocondo Scarinci, il prof. Cenzino nel sociale promuovono iniziative culturali e
Zanframundo, per il Comune, e l'avv. Vito Don- favoriscono la crescita di una coscienza rispetto-
vito, per la Provincia, oltre chi scrive. sa dei beni culturali e ambientali del territorio.'
Domenica 8 novembre, dopo aver fatto murare, La rinascita di Massafra non può che venire
davanti alla casa natale di padre Luigi Abatan- quindi da una rinascita culturale, da un nuovo
gelo in via Santa Guida 90, una lapide comme- modello di sviluppo non più basato sulle ciminie-
morativa che ricorda ai posteri questo massafre- re e sull'acciaio bensì sulle risorse (storiche, ar-
se eccezionale, le celebrazioni centenarie erano cheologiche, culturali, paesaggistiche ed econo-
proseguite con la inaugurazione della mostra fi- miche) proprie del nostro territtorio.
latelica su "Archeologia e territorio" nella sede Attraverso la tutela dei beni storici,. artistici,
della Proloco promossa e organizzata dal Circolo monumentaH e ambientali e di interventi mirati
Filatelico e Numismatico Massafrese che ha nel al risanamento delle tante ferite inferte al terri-
prof. Nino Bellinvia e in Tonino Rospo due validi torio, non si ostacola ma si favorisce uno sviluppo
e insostituibili animatori culturali. economico più equilibrato, armonico, rispettoso
Nella stessa sede della mostra, ad iniziativa dell'ambiente e della natura, basato su una
dell'Archeogruppo, funzionava un Ufficio tem- migliore qualità della vita.
poraneo P. T. con un annullo speciale che ricor-
dava il centenario della nascita di P. Luigi Aba- Il problema del centro antico.
tangelo il cui bozzetto, riproducente l'affresco di
San Paolo I Eremita della cripta di San Leonar- Il discorso sul metodo ci aiuta ad introdurre il
do, era stato ideato e realizzato dal prof. Nicola tema che più ci sta a cuore: il risanamento del
Andreace. N ella stessa occasione l'Archeogrup- centro antico di Massafra, che sta letteralmente
po aveva stampato una cartolina celebrativa a morendo.
colori che riproduce lo stesso soggetto dell' annul- Non cifacciamo illusioni: sappiamo che coloroche
lo postale. amano veramente questo paese sono ancora una
sparuta minoranza; la maggioranza, invece, prova
L'azione del Comune e degli altri enti pub- vergogna del proprio passato e fa a gara per
blici territoriali distruggere le tracce di questo passato per qual-
cuno quasi ingombrante.
Di fronte al problema dei dissesti antropici e del Purtroppo questa manìa di ignorare, Qirimuove-
degrado, il volontariato svolge un'azione indi- re dalla memoria e di distruggere fisicamente
spensabile, cioè quella di promuovere la tutela tutto quanto ricorda le nostre origini é presente
degli interessi diffusi della collettività stimolan- anche tra la classe dirigente.

aflosto '95 14
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Per questo auspichiamo che il Sindaco e la nuova
amministrazione vogliano dare un segnale di
inversione di tendenza dando priorità al proble-
-
ma del centro antico di Massafra, che come si é
detto - é agonizzante.
Diciamo subito che sarebbe errato affrontarlo con
l'ottica semplicemente urbanistica, come si é
sempre fatto finora, cercando di catapultare a
Massafra esperienze estranee al nostro habitat
che non tengono in alcun conto delle emergenze
e delle tipologie architettoniche e abitative che
si sono succedute e stratificate' nel corso dei
millenni.
Non si tratta solo di un problema edilizio, legato
alla ristrutturazione e al recupero di cubature
che sono poco o niente utilizzate. Non é, insom-
ma, roba per palazzinari.

Il piano per il centro antico e le vicinanze.

Se vogliamo correttamente affrontare il proble-


ma occorre capire e ricostruire la storia del popo-
lamento e del ripopolamento del nostro territorio;
chiederei quali siano i modelli ai quali si sono
ispirati i nostri antenati allorché scavarono le
vicinanze, che non sono comuni abitazioni rupe-
stri, come se ne trovano tante in tutti gli altri
centri dell'arco jonico fino a Matera. Massafra, centro antico: le case costruite in tufo
Infatti, il nostro antico centro demico, così come sopra la "vicinanza" scavata nel tufo (Foto C. Greco)
si é venuto strutturando nel corso dei millenni, é
differente e originale proprio per la presenza
.delle vicinanze che non possono essere assimila- cioé dei villaggi scavati sui fianchi dei canali e
te né alle case grotte dei villaggi rupestri esisten- delle gravine, e gli insediamenti in piano, cioé
ti nelle gravine nostre o dei comuni vicini (con dello scavo sulla zona pianeggiante tra le due
l'eccezione del villaggio rupestre di Casalrotto), Gravine maggiori del prim~ nucleo di vicinanze.
né ad altre tipologie architettoniche ipogee pre- Secondo Roberto Caprara, che ne ha approfondi-
senti nel resto d'Italia. to lo studio, il modello delle nostre vicinanze é
Le costruzioni in tufo, sono venute dopo, confrontabile con quelle delle case sotterranee
adattandosi alle preesistenze, cioé alle grandi della Tunisia: non solo con i vani mosaicati e
aperture delle vicinanze scavate nel tufo: ciò ha dipinti nei palazzi signorili di Bulla Regia "ma -
costretto il "fabbricatp" a contorcimenti planime- soprattutto - con le case della gente comune di
trici intorno allo "scavato" come si legge agevol- Matmata e di Haddej.
mente sulle aerofotogrammetrie. Quest'ultimo centro, soprattutto, é ancora for-
A nostro parere, quindi, il Piano per il Centro mato da alcune centinaia di abitazioni scavate
Antico deve partire da uno studio serio e appro- nella roccia in torno ad un' area discoverta cen tra-
fondito delle preesistenze ipogee, cioé dalle vici- le, esattamente come si vede nelle residue 'vici.
nanze,~ non solo perché esse sono più antiche nanze' di Massafra" (R. Caprara, Archeologia e
rispetto ai fabbricati, ma, soprattutto, perèhé linguistica a confronto. Sulle origini e il nome di
rappresentano un'architettura ipogea originale, Massafra, pubblicazione edita dalla fondazione
e quindi unica in Italia, differente, anche se P. Loreto in occasione del VII Trofeo di Basket,
analoga, rispetto a quelle delle case grotte scava- Massafra 1994).
te sui fianchi delle gravine, e, come tale, merite- Lo stesso Autore ipotizza, pur in assenza di docu-
vole del massimo rispetto e di idonee misure di menti scritti, che tra V e VI sec. "all'arrivo dei
salvaguardia. Vandali in Mrica settentrionale un gruppo di
Va tracciata, insomma, la storia insediativa della Cristiani ortodossi sceglie l'esilio in Puglia (come
Città, ricostruendo le sequenze del passaggio e/o molti fecero scegliendo la più vicina Sardegna, o
della coesistenza tra gli insediamenti in rupe, la Sicilia, o la Calabria)" e che, giunto a Taranto,

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La Numidia, la terra di S. Possidonio, nella carta geografica Antiquorum Afrieae Episeopatuum Geographiea deseriptio,
Authore Nieo/ao Sanson Abbavillaeo, Patavii, ex Typographia Seminarii, Anno 1694. (CollezioneG. Mastrange"lo)

questo gruppo di profughi abbia chiesto aiuto no tracciare sulla mappa il primo nucleo di
alla sola Autorità sopravvissuta alla crisi del- vicinanze scavate a partire dal VI secolo dalla
l'Impero Romano, vale a dire al Vescovo (come é gens Mra sfuggita alle persecuzioni dei Vandali.
storicamente attestato che fecero in Sardegna, Ma a parte la Massafra ipogea, per così dire di
rivolgendosi al Vescovo di Cagliari) il quale primo livello, occorre avere riguardo anche alla
assegnò loro una sua Massa da folonizzare e da Massafra sotterranea sottostante. C'é tutto un
coltivare, Massa che si estendeva nella zona di dedalo di cavità comunicanti sia tra di esse sia
penepiano tra la Gravina di Galitro (oggi Ma- con condotte viarie che hanno vario andamento,
donna della Scala) e quella di San Marco" ove "gli -
sia nord-sud sia est-ovest, a sei sette metri di
Mri (profughi di pelle bianca!) scavarono le loro profondità.
case secondo modelli della loro madrepatria" (R. Come si vede é tutto un mondo ancorainesplora-
Caprara, op. loc. ult. cit.). to, e quindi sconosciuto, che merita di essere
I fabbricati subdiali sono venuti secoli dopo, studiato prima di proporre qualsiasi tipo di
anche se é plausjbile rjtenere che non tutte le soluzione del problema del centro storjco.
vicinanze siano state scavate nella tarda anti-
chità o nel medioevo; come attestano gli atti Novità sul tesoretto monetale dellagravina
notarili del '600 e del '700, nel nostro centro della Madonna della Scala.
storico si é continuato ad aprire vicinanze e a
scavare nuove case grotte su facciate di zoccata, Come é noto, le campagne di sterro nel villaggio
cioé sulle pareti ancora vergini di vicinanze rupestre di Madonn~ della Scala negli anni 1972
preesistenti, per tutto il XVIII e il XIX secolo -73 (Cfr. Il Villaggio rupestre della Madonna
(Cfr. G. MASTHANGELO, Contributo sulle origini e della Scala, Giornale delle ricerche condotte a
il regime dominicale delle vicinanze ipogeiche di Massafra nel mese di agosto 1972 (a cura di F.
Massafra, in Archeogruppo 2, Bollettino dell'Ar- C.hiefa), Ma,ssafra 1972; AHCHEOGHUPPODI
cheogruppo "E. Jacovelli" di Massafra, Giugno MASSAFRA, Ricerche archeologiche negl'insedia-
1992). menti rupestri medievan Massafra 1974) resti-
Secondo i risultati di uno studio, che Roberto tuirono'ingente materiale fittile di varie epoche
Caprara sta per pubblicare e che ci ha cortese- e il c.d. Thesaurus Massafrensis, un gruppo
mente anticipato, é possibile riconoscere e persi- monetale costituito da piccoli bronzi di emissione

aflosto '95 16
I ARCHEOGRUPPO 3 I
vandala e bizantina che, secondo E. TRAVAGLINIcostituito il Comune di Crispiano, esiste una
(Thesaurus Massafrensis: monete di bronzo dei re Cripta ipogea che si opina fosse dedicata a San
vandali Genserico, Unerico, Guntamundo, Tra- Possidonio.
samundo,llderico, Brindisi 1974) sarebbe appar- La Cripta, un tempo interamente affrescata,
tenuto ad esuli africani che fuggirono le persecu- essendo in campagna e quindi completamente
zioni e repressioni poste in essere dai Vandali. indifesa, ha subito l'azione devastatrice e sac-
Su questo rarissimo ritrovamento numismatico cheggiatrice dell'uomo.
pubblichiamo lo studio del prof. Wolfgang Hahn, Numerosi affreschi sono stati asportati (si pensi
gentilmente tradotto per noi daI prof. R. Colizzi di ai clipei raffiguranti i Santi martiri cappadocesi
Taranto, che ringraziamo, il quale non solo ha Elasippo e Melesippo), altri sono stati scalpellati
corretto le classificazioni, in parte errate, propo- e distrutti.
ste dal Travaglini ma ha anche riconosciuto e L'importanza dell'invaso rupestre, oltre che nella
classificato altre centinaia di monete che secon- singolarità della tecnica di scavo (si trova, infatti,
do il Travaglini erano illegibili. su un pianoro ed é scavata con la stessa tecnica
Questo studio ci illumina sulle condizioni di della "vicinanze" del Centro antico di Massafra),
Massafra nel V - VI secolo, ove, nel vallone ora risiede nella iscrizione esegetica in greco (o agios)
detto Gravina Madonna della Scala, esisteva un "nocidonioc" (E. JACOVELLI, Gli affreschi bizantini
villaggio rupestre che si presentava perfetta- di Massafra, Massafra 1960, p. 40; p. L.
mente strutturato, con una fiorente vita econo- ABATANGELO, Chiese-cripte e affreschi ltalo - bi-
mica ove gli abitanti, oltre a produrre per l'auto- zantini diMassafra, Taranto 1966, pp. 116 -119;
consumo, erano dediti ad affari e a scambi, dove C. D. FONSECA,Civiltà rupestre in Terra Jonica,
non solo c'era una buona circolazione monetaria 1970, p. 132; R. CAPRARA- C. CRESCENZI- M.
ma anche la possibilità di tesaurizzare un discre- SCALZO, Il territorio Nord del Comune di Massa-
to gruzzolo, pari a una libbra di bronzo, col cui fra, 1983, pp. 81 - 87).
Il corpo di San Possidonio, secondo un documento
valore era possibile - secondo lo studio del prof.
del XII sec., venne traslato" ex Apuliae partibus"
Hahn - acquistare 2 - 3 moggi di frumento.
nei primi anni del sec. IX in quel di Mirandola (F.
Lo studio di Hahn é per noi anche motivo di
LANZONI, Le Diocesi d'Italia dalle origini al prin-
sorpresa. Secondo lo studioso austriaco i gruppi
cipio del secolo VII, voI. II, Faenza 1927, pp.797-
monetali presenti a Massafra sarebbero tre, per
801; R. CAPRARA,C. CRESCENZI,M. SCALZO- Il
complessivi 289 esemplari, di cui uno "conservato TerittorioNord cit., p. 87) ove, intorno alla Chiesa
dall'Archeogruppo" mentre gli altri due sarebbe- dedicata al Santo é sorto il Comune omonimo, che
ro stati in possesso di abitanti di Massafra che li nel 1993 ha festeggiato i mille anni di esistenza.
avrebbero venduti a collezionisti austriaci di
La provenienza del corpo di San Possidonio da
passaggio. L'Autore ritiene, inoltre, che i tre una non meglio precisata lo~alità della Puglia,
gruppi monetali, essendo di composizione simile, unito alla circostanza che la Cripta - pozzo di
dovrebbero far parte di un unico tesoretto.
contrada Carucci è l'unica in Puglia (e in Italia
Siamo sorpresi in quanto, per un verso, l'Archeo- meridionale) ove sia atte stata una iscrizione
gruppo (almeno quello che si é ricostituito il 1985
agionimica di tale Santo, suffragano l'ipotesi che
a guida di chi scrive) non custodisce alcun teso-
retto; per altro verso, abbiamo sempre saputo - le spoglie mortali di San Possidonio fossero sepol-
te proprio nella Cripta di contrada Carucci (V. in
per tradizione orale, in quanto al momento della
ricostituzione di questo sodalizio dalla famiglia tal senso V. CAPPI, Una chiesa ipogea rupestre
Jacovelli non ci é pervenuto alcun documento al dedicata a San Possidonio, Comune di San Pos-
riguardo -, che le monete del tesoretto erano 135, sidonio 1993, pago 30).
e non 289, e che esse furono consegnate, d°I>o la Tanto la tecnica costruttiva a "vicinanza", quan-
scoperta, alla Soprintendenza B.A.A.A.S. di Bari to la presenza dell'iscrizione di San Possidonio
presso la quale sono custodite. (che, per la Chiesa e secondo i più autorevoli
Ci riserviamo in proposito ogni iniziativa al fine studiosi, coincide con San Possidio Vescovo di
di approfondire la conoscenza dei fatti e tutelare Calama in Numidi a) quanto il tesoretto di mone-
il buon nome di questo Centro. te vandali che, sono argomenti convergenti che ci
riportano concordemente all'Africa Settentrio-
n progetto per la Cripta-Pozzo Carucci nale e a quel movimento di profughi cristiani
dedicata a San Possidonio. ortodossi che tra la fine del V e l'inizio del VI
secolo si mosse dalle coste dell'attuale Tunisia
In contrada Carucci, storicamente appartenuta alla volta dell'Italia Meridionale fuggendo da-
al territorio di Massafra sino al 1930 allorché fu vanti ai Vandali (ariani) che avevano invaso e

17 BIlosto'95
I ARCHEOGRUPPO 3 I
conquistato quelle regioni, e rendendo plausibile Si auspica che anche il Sindaco (e l'intera Ammi-
la tesi del Caprara secondo la quale San Possido- nistrazione comunale) voglia far proprio il nostro
nio, alla testa di un gruppo di profughi afri, sia progetto convocando la conferenza di servizi tra
sbarcato sulle nostre coste ove, ottenuta l'ospita- tutti gli Enti interessati così come abbiamo pro-
~lità :del Vescovo di Taranto, avrebbe da questi posto al fine di realizzare il progetto stesso.
\fièevuto in assegnazione una "Massa" in cui inse- Per quel che concerne alcuni monumenti, come il
:~~iarsi. Convento e la Chiesa di S. Agostino, o beni
<L'insediamento dalle nostre parti di questagens culturali - ambientali che racchiudono in sé altri
".Afra, di lingua latina e di pelle bianca, in un monumenti e tesori d'arte e di storia, quale la
territorio popolato sin dalla prima colonizzazione Gravina Madonna della Scala, ribadiamo qui di
greca da gente che parlava il greco, spiega il seguito le nostre proposte.
diffuso bilinguismo che persiste ben oltre il X
secolo (i giudici della sentenza Cassinese del 971, Istituzione del Museo provinciale della Ci-
che é scritta in latino, firmano in greco) e può viltà rupeslre ed alto medie vale nel convento
spiegare, verosimilmente, l'etimologia del nome e nella chiesa di Sanl'Agoslino.
Massafra da "MassaAfra", che in origine avrebbe
designato soltanto la terra (Massa) abitata dalla Ora che la struttura viene nuovamente restaura-
gens Afra, per distinguerla, forse, da altre ta, e non sembra ancora decisa la destinazione da
"Massae" o da altri villaggi rupestri abitati da dare ad essa, ci chiediamo (così come abbiamo
genti ellenofone e, in prosieguo di tempo, per chiesto al Sindaco con nota del 5.1.95 rimasta
ragioni che ancora ignoriamo, avrebbe finito per senza risposta) se non sarebbe il caso di rispolve-
indicare l'intero territorio di Massafra. rare il progetto del Museo provinciale della Civil-
Il progetto di sistemazione, pubblicato in altra tà rupestre e altomedievale piuttosto che tenerla
parte della rivista, parte dal1a sconfortante si- in abbandono per un altro ventennio.
tuazione esistente al1'interno.. dell'ipogeo ingom- Con questa soluzione si darebbe dignitosa siste-
bro di rami e di fascine oltre che di pietre, di terra mazione ai reperti tardo antichi e medievali pro-
e di altri detriti portati dalle acque meteoriche. venienti non solo dal nostro territorio ma da tutto
Sino ad oggi solo il Comune di San Possidonio, il comprensorio jonico del1a Civiltà rupestre,
grazie al fattivo interessamento del dotto Vilmo primo fra tutti a quel compendio di monete
Cappi di Mirandola (autore del già citato volume vandale e protobizantine noto nella letteratura
'Una chiesa ipogea rupestre dedicata a San Pos-
sidonio '), la Soprintendenza B.A.A.A.S. della
Puglia e la Comunità Montana del1a Murgia sud
-
orientale (che ha concesso un primo contributo
di L.2.500.000) hanno risposto positivamente di-
chiarandosi disponibili a partecipare ad una
conferenza di servizi onde sottoscrivere un accor-
do di programma per la realizzazione del proget-
to stesso.

Convento di S. Agostino: iscrizione su una porta


del piano terra (Fototeca Archeogruppo)

numismatica intern~\zionale come Thesaurus


Massafrensis. '

Una sezione del Museo potrebbe accogliere anche


una scuola di restauro.
Co;testualmente andrebbe acquisita l'area anti-
stante S. Agostino, che secondo R. Caprara era
I soci dell'Archeogruppo liberano dai rami secchi demani aIe, al fine di demolirne il muraglione di
l'accesso alla cripta di S. Possidonio cui si é detto e destinarla a un grande Parco-
(Fototeca Archeogruppo) giardino che rivitalizzerebbe e darebbe respiro al

BJlOStO'95 18
I ARCHEOGRUPPO 3 I
monumento e a tutta la zona circostante, che ha ciali, economici ed eco - ambiantali prodotti dalla
tanta importanza storica. monocultura dell'acciaio, ormai fuori mercato a
E' il caso di ricordare che di fianco a Sant'Agosti- livello internazionale in quanto non competitivo
no passava l'antica via Appia, o del Procaccia, se- con quello di altri Paesi produttori che hanno un
condo l'itinerario di Guidone e che lungo questa costo del lavoro 40 volte inferiore al nostro.
strada sono allineati da Est ad Ovest a poca La Gravina della Madonna della Scala, detta in
distanza l'uno dall'altro alcuni edifici molto anti- antico Valle delle Rose, a nord, e Gravina di
chi quali il Convento dei Cappuccini, il Palazzo de Galitro o della Maddalena, a sud, rappresenta il
Carlo, il Palazzo Laliscia, la Chiesa Matrice (che, più vasto insediamento rupestre medievale del-
l'arco Jonico e, sotto il profilo della presenza
umana, ha restituito un notevole e qualificato
numero di testimonianze.
L'Archeogruppo (sotto la guida degli ispettori
onorari dell' epoca prof. Roberto Caprara ed Espe-
dito Jacovelli) nei primi anni settanta vi condus-
se memorabili campagne di indagine e di studio
censendo oltre 150 nuclei abitativi rupestri, do-
cumentando la frequentazione a partire dal
neolitico (rinvenimento di lame di selce e fram-
menti di ceramica dipinta a bande rosse) e ipotiz-
zando in questa Gravina l'esistenza di un villag-
gio cristiano primitivo fra il V e il VI seçolo
(ritrovamento del tesoretto monetale; chiesa ru-
pestre della Buona Nuova datata al VII sec.).
N onostantequesta Gravina, al pari delle altre
Massafra, Chiesa Madre: la cripta funeraria, con la tomba del territorio di Massafra, abbia tutte le carte in
(violata?) venuta alla luce sul presbiterio durante i lavori regola per aspirare a un ruolo primario di richia-
di restauro (Foto G. Mastrangelo) mo turistico e di volàno dell'economia locale,
grossi ostacoli si sono frapposti a qualsiasi pro-
getto di tutela di essa.
alla luce di quanto é emerso durante gli .scavi,
Eppure l'intervento pubblico non é mancato nel-
risulta costruita nel 1200 su una preesistente l'ultimo decennio anche se si è mosso utilizzando
chiesa rupestre di VIII - IX secolo), il Santuario di
le leggi regionali esistenti, cioé quelle sull'istitu-
S. Maria delle Grazie (anch'esso sorto sulla pre-
esistente Chiesa rupestre di S. Eustachio). zione di parchi naturali in 'iuanto queste ultime
prevedono finanziamenti anche per l'acquisto
delle aree da destinare a Parco.

Cosa fare per la Gravina Madonna della --1 piani paesaggistici e naturalistici per le
Scala? Gravine di Massafra.
La Gravina della Madonna della Scala é al centro
La Gravina Madonna della Scala, che suggesti- di vari progetti di pianificazione paesistica e
vamente solca il territorio di Massafra e degrada naturalistica ad iniziativa di vari Enti. Essa ri-
dolcemente dalle Murge sino al Golfo di Taranto, entra, infatti, sia nell'area del Parco naturale at-
é uno dei centri più notevoli di quel singolare trezzato delle Gravine di Massafra, che vede
habitat rupestre ed ipogeico tardo-antico e me- ~ quale ente promotore il Comune di Massafra, sia
dievale che ha le sue più importanti manife- nell'area del Parco naturale regionale delle Gra-
stazioni lungo l'arco murgiano fra Matera e vine, promosso dalla Provincia, progetti che
Taranto. però finora non sono stati realizzati.
Malgrado la presenza di tale patrimonio geo- Vediamo perché.
morfologico, storico-artistico e monumentale e Sono ostacoli, in parte, legati alla proprietà, alla
nonostante la copiosa letteratura storica, archeo- crisi finanziaria della regione e alla carenza di
logica e artistica in tema di Gravine, sono manca- strumenti legislativi e, in altra parte, dipendenti
ti nell'ultimo trentennio seri interventi di tutela dai mutati orientamenti politici delle Ammini-
e di valorizzazione che potessero dare ricadute in strazioni comunali succedutesi dal 1990 ad oggi.
termini occupazionali in un territorio che solo ora Esaminiamoli brevemente.
va prendendo coscienza degli immani danni so- Sulla base degli studi e delle indagini condotte

19 8Ilosto '95
! ARCHEOGRUPPO 3 I
nell'ambito del progetto del Parco naturale delle
Gravine di Massafra, sappiamo che queste ulti-
me, tranne minuscole particelle, sono di proprie-
tà privata.
Ciò costituisce un grosso ostacolo per la tutela di
tali beni in quanto i privati, in assenza di idonee
norme, tendono, nel migliore dei casi, a tenerli in
stato di abbandono.
Ma il fallimento della politica dei Parchi natura-
li in Puglia è da ascrivere fondamentalmente al-
l'impianto normativo della 1.R. 50/75 in quanto è
l'unica in Italia che prevede che il parco possa
essere istituito solo su terreni di proprietà o nella
disponibilità dell'Ente promotore.
Le altre Regioni hanno adottato, invece, il princi-
pio della riserva di legge (principio fatto proprio
dal Legislatore con l'emanazione della Legge
Quadro sulle aree protette L. 394/91) in virtù del
quale la costituzione del Parco avviene attraver-
so l'approvazione di una legge regionale che non
produce alcun effetto modificativo della titolari-
tà dei beni immobili ricadenti in esso.
Dal 1991 si attende che la Regione adegui il suo
obsoleto impianto normativo alla luce dei prin-
cìpi dettati dalla,. Legge Quadro n. 394/91.
La crisi finanziaria della Regione ha bloccato l'i-
ter di quei progetti approvati come quello per il
Parco di Monte Sant'Elia che é stato finanziato Villaggio rupestre di Madonna della Scala: particolare
per 3 miliardi e mezzo, nonchè quello del Parco (Foto Attilio Caprara)
naturale delle Gravine.
Ma i problemi legati alla proprietà delle aree, alla
carenza di idonei strumenti normativi ed alla L'area del Parco é costituita dalla parte centro -
occidentale della Provincia di Taranto con i Centri
crisi finanziaria della Regione spiegano solo in
parte la mancata istituzione dei parchi naturali urbani di Grottaglie, Montemesola, Martina
massafresi. Franca, Crispiano, Statte, Massafra, Mottola,
Palagianello, Castellaneta, Laterza e Ginosa.
A seguito delle elezioni amministrative del 1990,
L'iniziativa assunta dalla Provincia dovrà coin-
infatti, le Giunte che si sono succedute alla guida
del Comune di Massafra hanno modificato la loro volgere necessariamente tutti gli enti locali inte-
politica in tema di parchi naturali e di protezione ressati (Comuni e Comunità Montana), in omag-
della natura. gio al principio della partecipazione degli enti
Probabilmente, hanno ritenuto che vincolare a locali al procedimento istitutivo del Parco (sanci-
parco naturale non solo Monte Sant'Elia ma to dall'art. 23 della legge 394/91), attraverso lo
anche il sistema delle Gravine a ovest dell'abita- strumento della conferenza di servizi al fine di
pervenire alla redazione del documento di indi-
to fosse troppo gravoso e che conveniva, invece
della valorizzazione naturalistica di quei territo- rizzo (che potrà essere costituito dalla proposta di
ri, valorizzarli a fini insediativo-residenziali (v. legge istitutiva del Parco con gli allegati elabora-
Piano a monte e relativi progetti di lottizzazione). ti tecnici quali relazioni, cartografie tematiche e
.Così si spiega come mai il Comune abbia lasciato mappe catastali dei demani e dei patrimoni bo-
perdere il finanziamento della Regione, pari a 3 schivi qi en~i pubblici) da inoltrare alla Regio-
miliardi e mezzo, e non abbia insistito né per ne che dovrà, a sua volta, tradurlo in legge
regionale.
l'istituzione dei predetti parchi né per la effetti-
va erogazione del finanziamento concesso.
N elle more, la Provincia di Taranto ha assunfo la Progetti di parchi e bonifica della Gravina
iniziativa di proporre alla Regione l'istituzione Madonna della Scala.
con legge regionale di un Parco naturale di rile-
vante estensione che comprenda il territorio delle Al fine di non attendere inoperosi l'adeguamento
Gravine di Taranto. normativo della Regione alla Legge~quadro sulle

agosto '95 20
I ARCHEOGRUPPO 3 I
)

aree protette nonchè l'approvazione e la realizza- -l'itinerario dei Crucifissi connesso ai riti religio-
zione di detti progetti, nel 1993, insieme ad altre si popolari;
associazioni culturali e ambientaliste e a gruppi - gli scarichi industriali derivanti dalla lavorazio-
di volontari (con i quali abbiamo costituito il ne del marmo;
Comitato per la tutela e la valorizzazione della - i relitti vegetazionali soggetti a stress climatico-
Gravina Madonna della Scala), abbiamo ripuli- ambientale;
to e ripristinato irsecondo tratto dell'itinerario di, - la chiesa rupestre inferiore di Madonna della.
fondovalle della Gravina Madonna della Scala, Scala;
che ora è interamente percorribile a piedi dalla - il Santuario Madonna della Scala;
c.d. "Pila del Boia", a sud, sino alla Farmacia del
- la chiesa rupestre della Buona Nuova;
Mago Greguro, a nord.
-il giardino botanico naturale costituito da centi-
naia di essenze ed erbe officinali;
Abbiamo così restituito al Paese e agli amanti
- il villaggio rupestre Madonna della Scala;
della natura e del paesaggio un percorso natura- - la chiesa e l'insediamento rupestre di S. Angelo
listico e storico-archeologico (ove sono presenti a Torella;
anche i fenomeni di degrado prodotti dalla sim- -l'insediamento rupestre in contrada Sant'Ange-
biosi col centro abitato) tra i più affascinanti del lo con la grotta delle Navi e l'area sacrale.
Mediterraneo.
Ora è possibile visitare, in un unico contesto e in L'istituzione nella gravina Madonna della
rapida succesione le emergenze seguenti: Scala di un museo all'aria aperta
-la Pila del Boia;
- il terrapieno abusivo di sbarramento della In attesa che vengano istituiti i detti Parchi
Gravina connesso alla speculazione agricola;
-il Santuario Madonna di Tutte le Grazie e i resti naturali, sarebbe opportuno, anzi doveroso, pen-
sare di istituire in detta Gravina, come anche
delle chiese rupestri di S. Eustachio e della nelle altre del territorio di Massafra, un Museo
Maddalena; all'aria aperta sul tipo di quelli ormai famosi che
-le discariche di inerti e di rifiuti industriali; sono stati istituiti neiValloni della Cappadocia (a
-i tubi di fogna che scaricano a cielo aperto; Goreme, Urgup, Zelve): sotto il profilo della tute-

Il villaggio rupestre di Uçhisar, in Cappadocia

21 8Ilosto '95
t ARCHEOGRUPPO 3 I
la e deIIa valorizzazione del patrimonio rupestre Gravina non è una res nullius, come è stata resa
è amaro constatare che anche la sottosviluppata da decenni di abbandono, ma un bene pubblico
Turchia sta 30 anni avanti a noi! nei cui confronti non è più possibile commettere
Detti Musei all'aria aperta sono dotati di ufficio impunemente degli abusi.
,," " postale, Banca, esposizione di prodotti deII'arti- Il servizio di vigilanza è quindi preliminare e
gianato locale, servizi igienici oltre che di guide a prioritario, anche rispetto al servizio di accompa-
pagamento e non gratis come fa magnanimamen- gnamento turistico, in quanto serve a garantire
te, sbagliando, il Comune di Massafra. la conservazione del bene in sè.
La valorizzazione di qualsiasi bene culturale- Si potrebbe iniziare coII'affidare il servizio aII'As-
ambientale si realizza, infatti, attraverso inter- sociazione dei Carabinieri in congedo, presente
venti diretti a favorire l'accesso: non occorre l'ac- anche a Massafra, che è in grado di svolgere tale
compagnamento turistico bensì la garanzia per i compito e disposta ad impegnarsi per attuarlo.
turisti di poter accedere senza problemi ai siti
chiusi a chiave (la chiesa rupestre deIIa Buona Il problema degli scarichi e della fogna
Nuova, o altre cripte di Massafra quali Sant'An-
tonio Abate, S. Marco, Candelora, S. Leonardo
ecc.). L'accompagnamento turistico è un optio- Altro problema prioritario da risolvere al fine di
risanare la Gravina Madonna deIIa Scala o,
nal, un servizio a richiesta individuale: chi lo
vuole se lo paga. quantomeno, per non aggravarne la precaria
situazione esistente, è queIIo di eliminare i diver-
Il servizio di vigilanza si scarichi di fogna bianca e nera presenti nonchè
di scongiurare il pericolo che ne vengano aperti
Il servizio che non può mancare e che è veramen- dei nuovi.
te prioritario è la vigilanza. Tale Luogo, oltre ad avere tanta importanza per
Ogni tentativo di tutela è condannato a naufra- la geologia, per la flora, per la fauna e per la
gare senza vigilanza. A livello scientifico si inse- storia patria, ha un profondo significato per la re-
gna ormai da decenni che, in materia di aree ligiosità popolare e per l'antico culto per la Vergi-
protette, non c'è tutela senza vigilanza. ne sotto i diversi titoli di Santa Maria Prisca,
Occorre far capire agli occasionali visitatori e, Santa Maria deIIa Cerva, Santa Maria deIIa
soprattutto, ai frequentatori abituali che la Buona Nuova e Santa Maria deIIa Scala.

Il villaggio rupestre Madonna della Scala: particolare (Foto AttJ1ioCaprara)

ailosto '95 22
.1 ARCHEOGRUPPO 3 f
In queste valle le leggenda vuole che sin dalJ:anno rare un nuovo progetto, di concerto con la Soprin-
102 d.C. fosse stata scavata nel sasso una prima tenc!enza, per eliminare gli scarichi presenti
rustica cappel1a dedicata al1a Vergine che viep- nella Gravina.
più ingrandita e rimaneggiata nel corso dei secoli La Forestale, dal canto suo, si impegnava a rifo-
veniva restaurata da ultimo nel 1730. restare i tratti della gravina distrutti dagli incen-
Come è facile immaginare questa Gravina costi- di.
tuisce mèta incessante di pel1egrinaggi, di escur- Senonchè, a distanza di oltre due anni, mentre il
sioni di studio o di semplici visite turistiche da progetto di bonifica e di pulizia dèlla Gravina sta
parte di diverse migliaia di visitatori ogni anno. per essere cantierizzato si spera da parte del Co-
Purtroppo, la mancanza di servizi, igienici nel mune di Massafra (a cui la Provincia ha delegato
Santuario e nei pressi costituisce fonte di disagio l'esecuzione dell'opera), non altrettanto si è fatto
per gli occasionali turisti costretti ad "arrangiar- per eliminare gli scarichi abusivi e per allacciare
si" come ognuno può immaginare, problema che alla rete fognante il Santuario Madonna del1a
limita drasticamente e vanifica le potenzialità Scala così come si erano impegnati a fare il
turistiche di Massafra. Comune e l'E.A.A.P..
Le associazioni culturali e ambientaliste, dopo A tal fine si è proposto di convocare una nuova
avere segnalato senza risultato la presenza di conferenza di servizi che veda coinvolti, oltre al
scarichi fognari a cielo aperto e di altriTattori di Comune, tutti gli Enti interessati e cioè la Pro-
degrado nel1a Gravina suddetta e dopo aver at- vincia, l'E.A.A.P., la Soprintendenza B.A.A.A.S.
tuato il progetto di recuperare !'intero sentiero di di Bari, I:Ispettorato Ripartimentale delle Fore-
fondovalle della Gravina dalla c.d. Pila del Boia, ste di Taranto, la Regione Puglia - Assessorati al-
a Sud, sino al Santuario della Madonna della l'urbanistica e all'Ambiente - oltre che le associa-
Scala, a N ord, elaboravano un progetto di bonifi- zioni culturali e ambientaliste che seguono tale
ca dei rifiuti, degli scarichi di liquami e delle problema onde individuare la soluzione tecnica
discariche di materiali edilizi presenti in Gravi- più idonea per risolvere il problema prospettato.
na e, all'uopo, invitavano il Comune e la Provin- Su questo problema misureremo nei prossimi
cia ad approvarlo e ad attuarlo. mesi la buona volontà e, soprattutto, la capacità
Il progetto incontrava la piena adesione dell'As- del Sindaco e degli attuali amministratori di
sessore provinciale all'Ambiente e all'Ecologia su Massafra, al di là dei soliti fumosi blà-blà, di
iniziativa del quale, il 28.4.1993, il Presidente risolvere questa emergenza e, insieme, di avvia-
della Provincia convocava una conferenza di re Massafra verso un circolo virtuoso in cui sia
servizi a norma dell'art. 27 della L. 142/90 tra possibile realizzare quegli interventi, che ci sia-
tutte le P.A. interessate (Comune di Massafra, mo sforzati di indicare per sommi capi in queste
E.A.A.P., Soprintendenza B.A.A.A.S., Forestale) note, per la rinascita civile, e culturale della
e gli esponenti di dette associazioni nel corso nostra amata Città.
della quale il progetto di bonifica veniva approva-
to e finanziato da Comune e Provincia mentre Giulio Mastrangelo
l'E.A.A.P. e il Comune si impegnavano ad elabo- Presidente dell 'Archegruppo

<

23 8flosto '95
I ARCHEOGRUPPO 3 I

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