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Tipi di sassofono
La famiglia dei sassofoni, come concepita da
Adolphe Sax, ha 14 membri, di cui solo sei sono
ancora in uso. In ordine di altezza decrescente
gli strumenti sono questi.
il sassofono mezzo-soprano in fa: sorta di contralto più piccolo, dal collo tipicamente inclinato
di circa 45 gradi rispetto al fusto. Fu prodotto in forma diritta dalla Conn con il nome di Conn-
O-Sax: questo era una sorta di incrocio tra il sassofono di cui conserva la meccanica e il
bocchino e il corno inglese, di cui conserva la tipica campana "a pera" e il taglio in fa. Era un
sax piuttosto innovativo a causa dell'estensione maggiorata: possedeva infatti una chiave in
più nel grave che consentiva di scendere fino al la grave (in seguito adottata nei baritoni) e
ben due chiavi in più nell'acuto che rendevano possibili le note fa♯ e sol sovracuto. A causa
dello scarso successo commerciale e del costo piuttosto elevato molti strumenti furono
utilizzati in fabbrica per insegnare agli apprendisti i principi della riparazione e costruzione
degli strumenti, di conseguenza distrutti. Entrambi questi strumenti sono molto rari ed
estremamente costosi in quanto oggetti di collezionismo.
il sassofono soprano in si♭: esteso a partire da una quinta sopra il contralto, dal la♭2 al mi5.
Normalmente diritto, esiste anche in versione curva e semicurva, detto anche saxello, che fu
brevettato dalla King attorno agli anni venti. Nel 1997 la Borgani ha presentato un modello con
campana intercambiabile, che permette al musicista di variare il timbro o la propagazione del
suono. Dato che i fori portavoce sono molto piccoli, vi sono problemi di costruzione del
soprano che hanno causato gravi problemi d'intonazione limitandone l'uso. Nella musica
moderna è tornato in auge a partire dagli anni quaranta grazie a Sidney Bechet e John
Coltrane. Il timbro del sassofono soprano, ispirato al Mark VI di Selmer, è tipicamente nasale e
sottile, con una dolcezza che può ricordare l'oboe; alcuni modelli di concezione più moderna
possono avere un suono più rotondo e pieno. Si tratta del più acuto sassofono di uso comune.
il sassofono soprano in do: come il C-melody, intonato un'ottava sopra. Estremamente raro.
il sassofono sopranino in mi♭: molto raro, strumento più
acuto della tipica orchestra di sassofoni. Può presentarsi
in due forme: dritto e curvo.
il sassofono sopranissimo in si♭: questo raro strumento fu
messo a punto da Benedikt Eppelsheim nel 2002 ed è
stato battezzato "soprillo" dall'inventore. Di dimensioni pari
a quelle di un ottavino, la sua costruzione ha richiesto
l'applicazione di un foro portavoce dentro al bocchino.
Il 21 marzo 1846 Sax depositò il suo brevetto per «una famiglia di strumenti a venti chiavi detta dei
Sassofoni» che comprendeva otto strumenti. La riorganizzazione della musica reggimentale e l'adozione, nel
1845, degli strumenti di Sax (sassofoni, saxhorn, saxtrombe e saxtube) da parte delle bande dell'esercito
francese, misero Sax nella posizione di avere il monopolio per la fornitura dei suoi strumenti. Per
promuovere questo esito, egli aveva organizzato un pubblico "scontro" tra due bande, il 22 aprile 1845 al
Champ de Mars, cui parteciparono 20.000 spettatori ed una giuria qualificata. I 45 elementi che suonavano
strumenti tradizionali furono surclassati dai 38 elementi dotati di strumenti inventati o perfezionati da Sax.
Il suo brevetto scadette nel 1866 e la ditta Millerau fece brevettare il Saxophone-Millereau, con una chiave
biforcata per il fa♯. Nel 1881, Sax estese il suo brevetto originale, allungando la campana per alloggiarvi il
foro del si♭ grave e aggiungendo un portavoce per poter suonare il fa♯ e il sol acuti.
Tra il 1886 e il 1887 l’Association Des Ouvriers inventò la chiave del trillo per la mano destra, il sistema dei
mezzi fori per le prime dita della mano, l'anello di regolazione dell'accordatura e la chiave doppia e
perfezionò il meccanismo per cui la chiave del sol diesis poteva essere tenuta premuta assieme a qualsiasi
dito della mano destra e apportò altre migliorie al Fa♯ biforcato e al si♭ grave. Nel 1888 Lecomte inventa la
chiave d'ottava semplice e dei sistemi di rulli per il modello contrabbasso in mi♭.
Sax fu il primo insegnante di sassofono presso il Conservatorio Superiore di Parigi, dal 1857 fino alla
chiusura nel 1870 dovuta alla guerra franco-prussiana. In Italia, il Conservatorio di Bologna adottò gli
strumenti di Sax su consiglio di Gioachino Rossini nel 1844 e già nel 1884 nella pianta organica del Corpo
di Musica Municipale di Milano (l'odierna Civica Orchestra di fiati del Comune di Milano) sono presenti un
saxofono soprano, un contralto e un tenore.
Dopo alterne e tempestose vicende, l'industrioso e geniale Adolphe Sax morì in miseria a Parigi nel 1894.
La società "Adolphe Sax & Cie" fu acquistata dalla società "H.Selmer & Cie" nel 1928; il primo sassofono
Selmer, il modello 22, era uscito nel 1921. Da allora la Selmer ha contribuito a migliorare lo strumento con
cui aveva conquistato i mercati europei e americani, conquistandosi una posizione d'eccellenza. Fu notevole
la produzione americana di questi strumenti; tra i costruttori si ricordano Conn, Buescher, Martin e King. La
maggior parte dei fabbricanti di sassofoni (Buffet Crampon, Millereau, Gautrot, Couesnon) presenti in
Francia alla fine del XIX secolo, sono stati gradualmente soppiantati da marchi internazionali quali Adler,
Huller (Germania), Keilwerth, Yamaha e Yanagisawa (Giappone), che talvolta ravvivano a fini commerciali
famosi marchi del passato: è il caso dell'italiana Grassi, il cui nome è risorto grazie ad un fabbricante
coreano. Esistono inoltre innumerevoli marchi commerciali ("stencil") applicati a strumenti economici da
studio prodotti in grande serie da aziende poco note, basate soprattutto a Taiwan, e destinati al mercato dei
principianti.
Inoltre, come l'oficleide, il sassofono è uno strumento "ottaveggiante": lo speciale sistema di foratura dei
portavoce, permette di conservare la stessa diteggiatura per l'ottava grave e per quella acuta.
Il sassofono è composto da cinque elementi principali: il bocchino, il collo, il fusto, le chiavi e la campana.
Negli strumenti di uso più comune (contralto, tenore e baritono) il bocchino e il collo sono separati e
vengono montati sul corpo prima che lo strumento venga suonato. Corpo, chiavi e campana invece,
costituiscono un corpo unico. Nel sax soprano, talvolta il collo è parte integrante dello strumento, talaltra è
intercambiabile mediante un sistema uguale a quello che si trova su sax alto, tenore e baritono.
Il sassofono viene suonato in piedi o seduti, soprattutto i modelli più pesanti o in situazioni orchestrali, ed è
sospeso al collo del musicista tramite un apposito nastro, detto collarino, agganciato al corpo dello
strumento. Inoltre esistono innumerevoli modelli di imbracature per scaricare più ergonomicamente il peso
dello strumento. Sul corpo dello strumento è avvitato un gancio in cui viene inserito il pollice della mano
destra dello strumentista per dare stabilità allo strumento durante l'esecuzione.
L'ancia
L'ancia è una lamina sagomata di legno ricavato dai fusti di canna comune, Arundo donax, specie del genere
Arundo. Esistono anche ance ricoperte di plastica o realizzate in altri materiali (plastica, fibra di vetro, fibra
di carbonio). Queste sono più omogenee e si adattano meglio del legno alle condizioni estreme di
temperatura ed umidità, ma non hanno il calore del suono proprio del legno.
Negli strumenti ad ancia semplice, come i sassofoni, il suonatore comprime l'ancia tra il labbro inferiore,
che tiene ripiegato sull'arcata dentale per conferirgli rigidità, e la superficie piana del bocchino e soffia. Il
getto d'aria così prodotto, oscillando dentro e fuori il canale delimitato dalla superficie dell'ancia e dalla
cavità del bocchino, pone in vibrazione l'ancia stessa che funge così da emettitore del suono.
La legatura (o fascetta)
L'ancia viene fissata al bocchino tramite un elemento detto legatura, che è una fascetta realizzata in metallo
o materiale sintetico: il nome deriva dal fatto che in passato veniva utilizzato a questo scopo del comune
spago, tecnica che alcuni strumentisti, soprattutto clarinettisti di scuola tedesca, usano ancora. La legatura ha
una minima influenza sulle caratteristiche timbriche del sassofono. Tuttavia la sua funzione resta quella di
fissare in modo solido l'ancia al bocchino. Esistono numerosi tipi di legature che differiscono sia per i
diversi materiali impiegati (cuoio, materiale sintetico, legno, metallo) sia per i diverse tipi di fissaggio (a
vite semplice, doppia, mediante placca di metallo, eccetera). Alcuni tipi di legature (Vandoren Optimum,
Rovner Eddie Daniels, François Louis) sono costituiti da una placca
smontabile e da un supporto di fissaggio. Queste legature
permettono la sostituzione della placchetta con altre di diversa forma
e tipo permettendo di modificare leggermente il suono e soprattutto
la "resistenza" dell'ancia. Particolare è la legatura fabbricata da
Winslow: l'ancia viene assicurata al bocchino mediante dei gommini
posizionabili su dei forellini presenti nella fascetta. È possibile
variare la posizione dei suddetti gommini modificando il suono e il
comfort.
Imboccatura o bocchino
Il suonatore di sassofono
produce il suono applicando
le labbra all'imboccatura,
conosciuto anche come
bocchino o becco, fissata
all'estremità più sottile dello
strumento. Questo elemento
presenta dimensioni variabili
Ance per sassofono contralto e
a seconda dello strumento a
tenore
cui viene applicato, è
realizzato in svariati
materiali tra cui l'ebanite, Tre viste di un'imboccatura per
vari tipi di metallo (principalmente ottone, ma anche acciaio e sassofono contralto (bocchino
argento massiccio), in tonolite (un minerale di quarzo), in legno marca Bari)
(ebano, palissandro, eccetera), il cristallo, il vetro. Negli ultimi anni
si è diffusa la produzione di imboccature in resina per abbassare i
costi di lavorazione e per rendere più precisa la finitura dimensionale e geometrica. Le resine epossidiche
sono inerti rispetto ad acidi ed enzimi, al pari del cristallo, e questo rende più igienico l'uso dell'imboccatura
stessa.
Il materiale influisce comunque marginalmente sulla qualità timbrica del suono: sono piuttosto le
caratteristiche costruttive, principalmente la cameratura interna, l'apertura e la forma e angolazione del tetto,
a modificare profondamente il suono. Il timbro è determinato principalmente dal tipo e rigidità dell'ancia.
Il bocchino del sax è simile all'imboccatura del clarinetto dal quale deriva: internamente cavo, presenta
un'estermità sottile detta labbro e, sulla faccia piana alla quale viene fissata l'ancia, una fenditura arrotondata
che comunica con una cavità risonante interna detta camera; da qui vibrazioni vengono trasmesse al resto
dello strumento attraverso l'accoppiamento con il collo.
La parte inferiore del bocchino, chiamata "finestra", è la superficie dove l'ancia va a contatto durante la
vibrazione. I binari e il ciglio frontale che delimitano la "finestra" hanno uno sviluppo superficiale curvo
(mostrato in figura): la curvatura dei binari (la simmetricità tra il profilo del binario destro e quello sinistro)
hanno un'influenza enorme su come e quanto l'ancia vibra e di conseguenza sul suono dello strumento.
Il piano dove poggia l'ancia è una delle parti più delicate del bocchino e spesso può presentare delle
difformità e non presentare una superficie perfettamente piatta. Quando si verifica ciò, l'ancia aderisce male
al bocchino e il suono risulta compromesso: si possono avere difficoltà nell'attacco, suono "soffioso" o
acido, fischi, eccetera. Come succede per il resto dello strumento, la produzione in serie tende ad essere
piuttosto grossolana sotto questo punto di vista: questa è una delle principali cause della tendenza di molti
sassofonisti a ricercare becchi artigianali o almeno costruiti secondo tolleranze di lavorazione molto più
strette. Ciò fa lievitare enormemente il prezzo delle imboccature
considerate "di pregio", moderne o antiche che siano. Spesso per far
fronte a questi problemi sulle imboccature ci si rivolge a tecnici
specializzati nell'ottimizzazione delle imboccature per strumento ad
ancia singola.
Il bocchino viene infilato sul collo dello strumento che ha una forma
conica ed è, nella parte iniziale, rivestito da un foglio di sughero, spesso lubrificato con appositi prodotti di
consistenza cerosa, per permettere allo strumentista di regolare l'intonazione dello strumento variando la
posizione del bocchino sul collo: a posizioni più avanzate, che diminuiscono la lunghezza ed il volume del
sistema risonante, corrispondono intonazioni più acute.
In passato la Conn brevettò un sistema innovativo e complesso nella realizzazione denominato "Microtuner
Neck". Il collo in questo caso presentava una ghiera ruotabile seguito da una piccola porzione di collo
rivestita dal sughero: si posizionava il bocchino sul sughero fino a toccare la ghiera. Per intonare il sax era
necessario ruotare leggermente la ghiera verso destra (il tubo si accorcia, quindi l'intonazione sale), o verso
sinistra (il tubo si allunga, quindi l'intonazione scende). Il "Microtuner Neck" permetteva di accordare lo
strumento in modo estremamente accurato anche durante l'esecuzione di un brano. Tuttavia scomparve negli
anni quaranta circa visti i costi enormi di produzione, poiché la tendenza del mercato si orienta sempre più
verso strumenti fabbricati in serie e a bassi costi e soprattutto vista la delicatezza intrinseca del sistema, che
in condizioni critiche poteva comportare perdite di aria.
Le chiavi
Le chiavi servono per chiudere e aprire i fori presenti nel fusto dello
strumento, allo scopo di variare la lunghezza della colonna d'aria in
risonanza all'interno dello strumento producendo così note di diversa
altezza.
Secondo la tecnica tradizionale, ogni chiave è associata a un dito ben preciso, e il suo piattello è posizionato
nel punto ergonomicamente più adatto: per alcuni passaggi tecnici si possono utilizzare posizioni delle dita
eterodosse. Esistono artigiani specializzati nella realizzazione di strumenti adatti a persone prive di qualche
falange o di un'intera mano.
Caplet, André (1878-1925) – Légende (1903), per sax alto e orchestra da camera
Caplet, André (1878-1925) – Impression d'automne (1905), per sax alto e orchestra
Creston, Paul (1906-1985) – Concerto, op. 26 (1941), per sax alto e orchestra o orchestra di
fiati
Debussy, Claude (1862-1918) – Rapsodie (1904), per sax alto e orchestra
D'Indy, Vincent (1851-1931) – Choral varié, op. 55 (1903), per sax alto e orchestra
Gilson, Paul (1865-1942) – 1er Concerto (1902), 2me Concerto (1902), per sax alto e
orchestra
Glazounov, Alexander (1865-1936) – Concerto en mi♭ (1934), per sax alto e orchestra d'archi
Grovlez, Gabriel (1879-1944) – Suite (1915), per sax alto e orchestra da camera
Ibert, Jacques (1890-1962) – Concertino da camera (1935), per sax alto e 11 strumenti
Larsson, Lars-Erik (1908-1986) – Konsert, op. 14 (1934), per sax alto e orchestra d'archi
Martin, Frank (1890-1974) – Ballade (1938), per sax alto e orchestra da camera
Milhaud, Darius (1892-1974) – Scaramouche (1937), per sax alto e orchestra
Schmitt, Florent (1870-1958) – Légende, op. 66 (1918), per sax alto e orchestra
Villa-Lobos, Heitor (1887-1959) – Fantasia, op. 630 (1948), per sax soprano e orchestra da
camera
Duo di sassofoni
Quartetto di sax
Cowell, Henry Dixon (1897-1965) – Air and Scherzo (1961), per sax alto e orchestra da
camera
Gould, Morton (1913-1996) – Diversions (1990), per sax tenore e orchestra
MIhalovici, Marcel (1898-1985) – Chant premier, op. 103 (1973), per sax tenore e orchestra
Sax solo
Joe Schittino (*1977) Sonata JS 134 (2010; Edition Gamma, Bad Schwalbach)
Joe Schittino (*1977) – Psmith in the City JS 157 (2011) per sassofono alto solista, doppio
quartetto e sassofono basso
Sassofono e orchestra
Vigo, Paolo (1958) "Preludio, Aria e Finale" versione per sax soprano e orchestra d'archi
Quartetto di sassofoni
Tantaro Giuseppe : "Four saxes for fun" ( Sonata per quartetto di sassofoni - 2017)
Orchestra di sassofoni
Trascrizioni
Ciccone Marco: Versione per sassofono e orchestra della Sonata op.19 di Creston (© 2008 by
Templeton Publishing, a div. of Shawnee Press, Inc.)
Bibliografia
Jean-Marie Londeix, 150 ans de musique pour saxophone, pag. 438, Roncorp Publications
Mario Marzi, Il Saxofono, pag. 468, ampiamente ill., cm. 21x29,7, coll. "L'Espressione della
Musica" 4, Zecchini Editore, 2009 (ISBN 978-88-87203-86-8)
Jean-Pierre Rorive, Adolphe Sax – Inventeur de génie, pag. 298, Édition Racine, 2004 (ISBN
2-87386-309-9)
Wally Horwood, Adolphe Sax, 1814–1894: His Life and Legacy, 1992, Egon Publishers. ISBN
0-905858-18-2
Jean-Pierre Thiollet, Sax, Mule & Co, pag.243, H & D, 2004 (ISBN 2 914 266 03 0)
Andrea Zermani, Sax. Lo strumento del mito, pag. 191, Mondadori Editore, 2003 (ISBN 88-
435-9916-X)
Voci correlate
Microtuner
Strumenti musicali
Ancia
Clarinetto
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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