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IL TRENO DI OLD CITY

Era una notte buia e tempestosa e i passeggeri del treno Old City – Tarantola Town
stavano serenamente riposando, quando i loro sonni tranquilli vennero interrotti dalle
urla agghiaccianti di una giovane ragazza, nipote di una signora, la signora Winnipeg.
Subito tutti si precipitarono nel suo scompartimento, dove la ragazza con orrore
aveva trovato la signora distesa per terra, immobile, con gli occhi sbarrati come se
avessero assistito a qualcosa di orribile: anche se da pochi istanti, era evidente che la
donna era morta. Per ultimo arrivò Jack Shefferville, un ispettore di polizia molto in
gamba; appena vide il corpo iniziò a cercare tutti i possibili indizi e a chiedere alla
nipote qualche informazione. Dopo alcune ore d’investigazione, portò i referti alla
polizia scientifica che, ben presto, riferì i risultati: tutte le analisi davano l’idea che la
signora Winnipeg avesse passato una e sofferta agonia, la cui causa era ancora
incerta.
Intanto altre otto persone in quattro giorni erano state uccise; tutte erano morte nello
stesso scompartimento, lo stesso dell’anziana. Shefferville decise di andare a fondo
della questione ma, consapevole di non potercela fare da solo, chiese aiuto ad alcuni
vecchi amici che un tempo lavoravano insieme a lui e che adesso aveva perso di
vista. Due giorni dopo gli amici, che si trovavano nei paraggi, arrivarono e insieme
continuarono le indagini. Dall’autopsia, in tutti i cadaveri vennero trovati i residui di
un potente veleno, ma era impossibile emanare un’ipotesi sull’omicida, poiché non
c’erano le sue impronte e mancava qualunque traccia. Chiesero a tutti i parenti delle
vittime se sapessero di qualche rancore o di conti in sospeso con qualcuno. Ben
presto si scoprì che il nemico della signora Winnipeg era Flick Lensing, un uomo di
circa cinquant’anni con un unico interesse, bere; aveva avuto alcuni litigi con la
signora, perché ubriaco e non la sopportava perché lei lo assillava con le sue
raccomandazioni; non c’era però alcuna prova contro di lui e quando scoprì che la
sua vicina di casa era stata uccisa fu molto sorpreso e dispiaciuto; tra l’altro il giorno
dell’omicidio si trovava a casa di alcuni amici e quindi aveva un alibi di ferro. Ma,
proprio quando tutti avevano perso le speranze, Shefferville decise di ritornare sul
treno: questa volta voleva analizzarlo meglio.
Con un po’ di pazienza scoprì una cosa che una volta rivelata avrebbe agghiacciato
tutti quanti, ma che sarebbe stata la soluzione del caso: sul treno, proprio nello
scompartimento in cui tutte le vittime erano morte, c’era un nido di tarantole, che non
era facile da individuare perché era nascosto molto bene.
Shefferville non sbagliò nemmeno questa volta: tutto accusava senza ombra di dubbio
questi terribili animali.

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