Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
INDUSTRIA ARTIGIANATO
AGRICOLTURA PADOVA
BUSSOLA
PADOVA SI
a cura di
Un vivo grazie alla Dottoressa Maurizia Dosso e il Rag. Ruggero Go per le preziose
indicazioni e gli orientamenti forniti durante il percorso, nonché il Dottor Andrea Galeota
per il puntuale coordinamento organizzativo e il Dottor Giampaolo Redivo per il contributo
nella parte statistica.
Al Manuale hanno contribuito, in termini qualitativi, anche i due Gruppi Pilota che, a
luglio e settembre 2004, sono stati coinvolti per la fase di sintonizzazione rivolta,
rispettivamente, ai rappresentanti delle Associazioni di categoria padovane e ai soggetti
interni alla Camera di Commercio.
A cura di:
StudioCentroVeneto Sas
Via G.B. Imperiali, 77
36100 Vicenza
Tel. 0444-512733
Fax 0444-512420
www.studiocentroveneto.com
info@studiocentroveneto.com
2
Indice
INDICE
Camera di commercio di Padova: buon lavoro pag. 4
Il progetto Padova SI pag. 5
Introduzione: Bussola Padova SI pag. 6
3. I supporti: pag. 35
3.1. Le buone pratiche europee pag. 36
3.2. Approfondimento di tre buone pratiche europee utili agli imprenditori pag. 39
3.2.1. il kit.brunello pag. 39
3.2.2. il Laboratorium pag. 40
3.2.3. il Borsino delle Imprese pag. 41
3
Bussola Padova SI
4
Il progetto Padova SI - Sviluppo Impreditoriale
IL PROGETTO PADOVA SI
Sviluppo Imprenditoriale
Bussola Padova SI
(Sviluppo Imprenditoriale)
Bussola Padova SI
vuole rispondere all’esigenza di:
5
Bussola Padova SI
e, in parallelo,
Lo strumento è pensato:
6
1. La contestualizzazione: Padova e provincia
Di seguito sono proposte una serie di dati e tabelle statistiche, riferite alla situazione
delle aziende di Padova e Provincia, aggiornati al 30 settembre 2004 (ultimo dato
disponibile).
La fonte è l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Padova; si ringrazia a tal
proposito il Dr Giampaolo Redivo per la disponibilità dimostrata nel fornire tutte le
informazioni necessarie.
Come si può notare, ad oggi – fine 2004 - ci sono 93.432 ditte iscritte in Camera
di Commercio; la dinamica degli ultimi 8 anni è sempre stata in aumento, in particolare
nei settori dell’Industria e del Terziario.
Il settore Agricoltura (e caccia/pesca/silvicoltura) ha invece registrato una forte
diminuzione delle ditte iscritte che, nel periodo considerato, si sono ridotte del 30%.
7
Bussola Padova SI
In termini di tassi di crescita, si nota infatti che sia l’Industria che il Terziario
registrano, di anno in anno, valori positivi.
Al contrario, l’Agricoltura presenta tassi costantemente negativi.
Rispetto al tema trattato nel Manuale, queste prime informazioni sulle dinamiche
settoriali evidenziano come il settore primario non sia, almeno potenzialmente, un ambito
dinamico.
In effetti, in questo caso ai problemi tipici della continuità d’impresa e del
trasferimento da una generazione ad un’altra si somma la scarsa attrattività del comparto
nei confronti dei giovani imprenditori, effettivi o potenziali continuatori.
In parallelo, i non sempre apprezzabili risultati economici del settore primario (in
termini di redditività) aggravano ulteriormente orientamento alla chiusura delle aziende
agricole.
Valore
Rank assoluto % su Italia
1 MILANO 331.627 6,6
2 ROMA 224.029 4,4
3 NAPOLI 215.145 4,3
4 TORINO 192.518 3,8
5 BARI 133.736 2,6
6 BRESCIA 103.637 2,1
7 SALERNO 94.073 1,9
8 PADOVA 93.432 1,9
9 FIRENZE 89.362 1,8
10 VERONA 87.628 1,7
11 BOLOGNA 87.240 1,7
12 CATANIA 84.325 1,7
13 TREVISO 83.739 1,7
14 BERGAMO 81.334 1,6
15 VICENZA 75.915 1,5
16 PALERMO 75.586 1,5
17 CUNEO 71.787 1,4
18 VENEZIA 70.610 1,4
19 GENOVA 68.319 1,4
20 CASERTA 67.873 1,3
TOTALE PRIME 20 2.264.042 44,8
Altre province 2.784.684 55,2
Totale Italia 5.048.726 100,0
8
1. La contestualizzazione: Padova e provincia
Variazioni %
2001 2002 2003 2004 02-03 03-04
Belluno 15.642 15.590 15.660 15.706 0,4 0,3
Padova 93.928 93.657 93.231 93.432 -0,5 0,2
Rovigo 26.576 26.327 26.456 26.583 0,5 0,5
Treviso 82.449 82.873 83.004 83.739 0,2 0,9
Venezia 70.386 70.344 70.195 70.610 -0,2 0,6
Verona 83.987 85.384 86.325 87.628 1,1 1,5
Vicenza 74.418 75.198 75.619 75.915 0,6 0,4
VENETO 447.386 449.373 450.490 453.613 0,2 0,7
ITALIA 4.883.441 4.939.486 4.988.975 5.048.726 1,0 1,2
Se confrontiamo i dati sul numero di ditte iscritte e la loro dinamica negli anni,
rispetto alle altre sei province venete, si nota un andamento leggermente favorevole di
Padova.
Le altre province venete, con in testa Verona, hanno infatti registrato incrementi
percentuali migliori.
Questo può significare che Padova ha avviato, negli ultimi tre anni, un processo di
ristrutturazione dei diversi comparti (in particolare di quello agricolo) che dovrebbe portare
negli anni ad una composizione settoriale più competitiva.
9
Bussola Padova SI
TOTALE "New Economy" 1.402 1.459 1.560 1.705 1.797 1.781 1.849
10
1. La contestualizzazione: Padova e provincia
13,0
10,0 9,5
9,1
7,0 6,2
5,1
4,6 4,5
4,0
2,6
2,3 1,8
1,9 1,7 1,8
1,1
0,9 0,9 1,2
0,8
1,0 0,1
-0,3
-2,0
Impr. indiv. Soc. di pers. Soc. di capit. Altre Tot. esc.agr.
11
Bussola Padova SI
Se però si esclude il settore agricolo dal computo il saldo positivo, sempre in termini
assoluti, cresce notevolmente, attestandosi ad una media di 1.000 ditte in più ogni anno.
Questo segnale indica che la propensione all’imprenditorialità di Padova e Provincia
rimane quindi apprezzabile.
Settori * n.c. 50 al '59 60 al '69 70 al '79 80 al '89 90 al '99 > 2000 TOTALE
Agricoltura 0 17 73 242 594 17.520 2.303 20.750
Pesca 0 0 1 0 9 20 10 40
Estrazione 0 2 3 5 9 19 6 44
Attività manifatturiere 1 71 307 1.878 3.389 4.568 3.148 13.380
Produzione e
distribuzione energia. 0 0 1 2 8 13 16 40
Costruzioni 0 21 84 1.316 2.057 4.114 4.555 12.148
Commercio ingrosso
e dettaglio. 1 154 698 3.003 5.318 7.750 6.351 23.309
Alberghi e
ristorazione 0 8 45 196 612 1.095 1.155 3.114
Trasporti, magazzini 0 16 56 442 846 1.164 934 3.461
Intermediazione 0 1 15 58 260 711 675 1.727
Attività immobiliare 1 36 97 564 1.948 3.926 4.544 11.140
Istruzione 0 1 3 23 43 113 199 382
Sanità 0 1 1 14 68 93 83 261
Altri servizi pubblici 0 13 62 563 680 1.086 885 3.293
Non classificato 0 1 2 5 32 200 102 343
TOTALE 3 342 1.448 8.311 15.873 42.392 24.966 93.432
12
2
1. La contestualizzazione: Padova e provincia
Se analizziamo l’età dei titolari, o meglio dei soggetti con carica sociale, la
situazione è quella riportata nella tabella sottostante.
Le percentuali di soggetti che oggi hanno almeno 45 anni (cioè nati prima del 1959)
è molto elevata: circa il 57%.
E’ inoltre interessante scorporare il dato complessivo (149.219 soggetti) in base al sesso e
all’età.
Come è affermato nel Manuale, i connotati femminili della continuità sono diversi
rispetto a quelli maschili, e portano a soluzioni pratiche di tale problematica ben diverse fra
loro.
In termini di ripartizione per età, si nota una percentuale di soggetti simile tra
maschi e femmine: le ultracinquantenni e gli ultra cinquantenni rappresentano una
percentuale compresa tra il 43 e il 44%.
Scendendo nel dettaglio, le donne imprenditrici si concentrano prevalentemente nei
settori del commercio (all’ingrosso e dettaglio) e nelle attività immobiliari. I due ambiti
valgono complessivamente il 40%.
Anche l’agricoltura e le attività manifatturiere rappresentano una fetta importante di
attività al femminile.
13
Bussola Padova SI
Settori * n.c. < 18 anni 18 a 29 anni 30 a 49 anni 50 a 69 anni > 70 anni TOTALE
Agricoltura 1 1 91 1.541 2.710 1.764 6.108
Pesca 0 0 1 5 5 0 11
Estrazione 0 0 0 9 1 0 10
Attività
manifatturiere 0 3 442 3.553 2.207 192 6.397
Produzione e
distribuzione
energia. 0 0 1 13 2 0 16
Costruzioni 0 2 113 830 482 45 1.472
Commercio
ingrosso e
dettaglio. 2 1 706 4.995 3.065 384 9.153
Alberghi e
ristorazione 0 0 341 1.281 689 102 2.413
Trasporti,
magazzini 0 0 76 433 254 22 785
Intermediazione 0 0 64 386 180 11 641
Attività immobiliare 2 6 585 3.906 2.427 294 7.220
Istruzione 0 0 21 119 64 6 210
Sanità 0 0 40 224 95 11 370
Altri servizi pubblici 1 0 320 1.513 700 46 2.580
Non classificato 0 1 14 130 67 6 218
TOTALE 6 14 2.815 18.938 12.948 2.883 37.604
Settori * n.c. < 18 anni 18 a 29 anni 30 a 49 anni 50 a 69 anni > 70 anni TOTALE
Agricoltura 1 5 411 4.711 7.115 4.981 17.224
Pesca 0 0 2 23 23 2 50
Estrazione 0 0 3 50 38 8 99
Attività
manifatturiere 5 1 1.168 10.617 7.792 919 20.502
Produzione e
distribuzione
energia. 0 0 2 117 91 9 219
Costruzioni 1 0 1.626 9.245 4.516 280 15.668
Commercio
ingrosso e
dettaglio. 5 2 1.537 13.888 9.498 1.035 25.965
Alberghi e
ristorazione 1 0 382 2.296 1.068 130 3.877
Trasporti,
magazzini 0 0 274 2.460 1.547 95 4.376
Intermediazione 0 2 126 1.383 909 86 2.506
Attività
immobiliare 6 4 966 8.840 6.299 861 16.976
Istruzione 0 0 29 280 229 41 579
Sanità 0 0 23 293 230 29 575
Altri servizi
pubblici 0 0 174 1.235 840 117 2.366
Non classificato 0 1 43 358 203 28 633
TOTALE 19 15 6.766 55.796 40.398 8.621 111.615
14
1. La contestualizzazione: Padova e provincia
- un forte incremento e vitalità dei settori non tradizionali, legati per esempio alla
new economy, ai servizi alla persona e alle imprese;
15
2. La finalità: la continuità delle imprese
Negli ultimi anni se n’é parlato sulla stampa, nei convegni, tra colleghi.
Diversi sono stati gli approcci e diverse sono state le reazioni.
C’è chi ritiene che sia solo una moda, il nuovo tormentone per le aziende, e di
fronte all’argomento taglia corto o gira pagina.
C’é chi invece ha capito l’importanza di questa nuova sfida, e si propone di affrontarla con
gli strumenti adeguati.
Nell’affrontare il tema della continuità si è così partiti proprio dalle domande che più
frequentemente vengono poste dagli imprenditori, dai funzionari, dai manager, dai vari
operatori che per la prima volta si accostano al tema della continuità.
A tali domande sono stati associati alcuni richiami operativi figurati, con lo scopo di
arricchire e agilizzare ulteriormente il testo1.
1
Sono tratti dal recente testo sul tema di Brunello e Bornello, “Passaggi Obbligati” (Ed. Franco Angeli, 2003)
e dallo strumento di autoanalisi on-line definito kit.brunello, la prima buona pratica sul tema riconosciuta
dall’’Unione Europea, scaricabile dal sito dedicato alla Continuità d’impresa:
http://www.europa.eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/support_measures/transfer_business/
17
Bussola Padova SI
Dati più recenti contenuti nel Report stilato dal Gruppo di Esperti dell’Unione
Europea (2002) ci dicono che:
Sulla base delle stime deI 1^ Report del Gruppo di Esperti europeo sulla continuità
d’impresa, in Italia si stima che sono:
• 1,5 milioni le imprese a rischio nei prossimi 10 anni, pari ad un terzo del
numero complessivo;
• oltre 600,000 i posti a rischio ogni anno in Italia, calcolando una media di 5
collaboratori per ogni PMI.
Ma se queste possono sembrare cifre ancora troppo lontane dalla propria realtà,
guardiamo in Veneto cosa succede.
La Ricerca regionale Ri-lancio* ha rilevato che nel Veneto dal 2002 al 2007
saranno ben 118.000 le imprese in fase di trasmissione.
18
2. La finalità: la continuità delle imprese
Un’impresa non è la vita di un uomo, ma un centro sociale che ritma la vita di altri.
Le imprese devono svilupparsi col tempo attraverso generazioni e non morire…
19
Bussola Padova SI
“L’unione fa la forza”.
20
2
2. La finalità: la continuità delle imprese
Inizialmente si pensava che il momento fosse legato alla decisione del senior di
ritirarsi.
Questa posizione è stata superata: potrebbe essere già troppo tardi; e diversi sono i
motivi.
Secondo gli esperti tuttavia, sempre più spesso i trasferimenti sono destinati a
interessare terze persone anziché familiari.
Pertanto, molte imprese saranno a disposizione di potenziali imprenditori.
Sarà più frequente anche il trasferimento di proprietà per motivi personali prima che
gli imprenditori abbiano raggiunto l’età della pensione.
21
2
Bussola Padova SI
Nel caso la continuità non fosse possibile in famiglia, si consiglia allora di riflettere
sulla trasmissione esterna, magari a colleghi, o a collaboratori; e a come realizzarla.
Anche nel caso non ci fosse nessun continuatore, è importante che l’imprenditore
pianifichi la propria continuità,o addirittura l’eventuale chiusura dell’attività, cercando di
gestirla e pilotarla al meglio, piuttosto che subirla passivamente.
22
2. La finalità: la continuità delle imprese
23
2
Bussola Padova SI
analitico
mirato
sintetico dettagliato
condiviso da di medio
Junior e Senior termine
il cui obiettivo sia garantire la continuità competitiva della leadership verso il mercato, e
verso la compagine aziendale e familiare.
Tale progetto dovrà basarsi su un’analisi mirata dell’azienda e dei suoi attori rispetto
al processo della continuità. Presuppone un fondamentale atteggiamento di proiezione
verso il mercato, perché è da esso che l’impresa trae l’ossigeno vitale.
Sono progetti di medio/lungo termine che, nel caso della trasmissione per la
continuità competitiva, inglobano in sé progetti aziendali di breve/medio termine legati alla
gestione quotidiana delle attività aziendali.
24
2
2. La finalità: la continuità delle imprese
Non esiste vento favorevole per chi non sa in quale porto vuole arrivare
(Seneca)
Dove c’è una volontà c’è una via
(Guido Rey, alpinista).
25
2
Bussola Padova SI
Potere
Senior,Leader Junior Leader
Stiiraataaa
(decenni?)
Critica
mesi, o 1-2 anni
Fisiologica
(8 anni)
Tempo
26
2
2. La finalità: la continuità delle imprese
Come si vede è un processo piuttosto lungo che può protrarsi molto negli anni, nel
caso in cui lo/la junior entri in azienda molto giovane; ma può anche durare veramente
poco in situazioni molto critiche (se il senior – talora suo malgrado - lascia
improvvisamente).
Un consiglio: guardarsi dalla trappola del perpetuo rimandare, o del «Sì, ma più
tardi». Ad un certo punto bisogna decidersi a partire, magari – perché no? - aiutati da
qualche espressione vigorosa di qualche collaboratore o assistente esterno.
Ogni scusa è valida per rimandare: attenzione che non si faccia troppo tardi!
27
2
Bussola Padova SI
«Perché cambiare?»
Qualche provocazione.
I Continuatori sostengono: “Devo cambiare, metterci del mio, per sentirla mia”.
L’unico modo per sentire qualcosa come proprio, è… metterci del proprio.
s’innesta, portando il
proprio innovativo
contributo nell’impresa.
?
Maturità
Dilemma!?
Sviluppo
?
II fase: Declino
Sviluppo
28
2
2. La finalità: la continuità delle imprese
Quando vedi un affare di successo, qualcuno una volta ha preso una decisione
coraggiosa (Peter Drucker).
Alcune testimonianze:
Alcune riflessioni:
Proverbi veneti :
29
2
Bussola Padova SI
A tal proposito una ricerca sul grado di rischio attribuito dalle banche alle imprese in
fase di trasmissione ha dimostrato che:
- chi può guardare solo da fuori quello che sta accadendo all’interno dell’impresa;
- chi ben presto si troverà ad interagire con il nuovo potenziale continuatore, con il
quale va costruito un nuovo rapporto di fiducia e collaborazione.
“Il silenzio non sempre è d’oro:in tema di continuità d’impresa meglio comunicare”.
30
2. La finalità: la continuità delle imprese
Spesso accade che padri e figli per darsi l’un l’altro quello che ritengono un genuino
aiuto, si attaccahino a vicenda, in perfetta buona fede, e non si sentano rispettivamente
capiti.
E in ciò c’è il rischio di incrinare drasticamente i rapporti, e di conseguenza perdere
un patrimonio di vitalità imprenditoriale che si sarebbe detto solidissimo.
Dio disse a Gertrude, che odiava sua sorella: “Chiedimi quello che vuoi, e a lei ne darò il
doppio”.
Che rispose Gertrude?: “Cavami un occhio”.
(Bibbia)
Il potere emozionale spesso diventa causa di comportamenti che vanno contro ogni
tipo di logica aziendale e razionale.
La situazione si complica soprattutto quando le emozioni, le relazioni interpersonali
riguardano i legami familiari.
Questo a causa della difficoltà di separare e distinguere le diverse logiche secondo
cui funzionano i due mondi famiglia ed impresa.
31
Bussola Padova SI
Un altro utile strumento, che ben si sposa con la logica del consiglio di famiglia è
rappresentato dai patti familiari.
32
2
2. La finalità: la continuità delle imprese
«Alcuni strumenti»
Diversi sono gli strumenti che forniscono forme di sostegno rispetto ai fronti sopra
citati. Ma questi agiscono solo nel proprio ambito specifico.
Per affrontare la trasmissione bisogna invece armarsi degli strumenti adatti, in
grado di affrontare il problema con una visione d’insieme.
Servono strumenti strutturati, in grado di gestire processi pluriennali e
sostanzialmente permanenti.
Nelle prossime pagine sono brevemente presentate alcune delle buone pratiche
selezionate dall’Unione Europea, che forniscono un supporto concreto alle piccole e medie
imprese.
33
3. I supporti
3. I SUPPORTI
- dalla prevenzione,
- all’analisi,
- all’intervento/progettazione
- alla manutenzione/monitoraggio
Non sempre è possibile rispettare tale percorso in concreto, perché – ad esempio – alcune
fasi di esso sono già state superate nei fatti, e ci si trova a dover affrontare situazioni
concrete già critiche.
Tuttavia, il percorso canonico dovrebbe comunque costituire un modello di riferimento al
quale raccordarsi anche per interventi solo parziali.
Il consiglio è quello di aver sempre presente il modello del percorso di base – che
nella sua essenza è elementare – adattandolo e integrandolo, di volta in volta, con
strumenti e pratiche particolarmente personalizzate secondo la specifica situazione.
Coerentemente con quanto ora ora illustrato, viene qui proposta una serie di possibili
strumenti e buone pratiche che seguendo il percorso canonico sopra indicato,
favoriscono la gestione della continuità d’impresa, in quanto:
Si propone qui anche il link al sito dell’Unione europea nel quale è presentata la
brochure delle Buone pratiche sul tema della continuità d’impresa.
http://www.europa.eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/support_measures/transfer_business
35
Bussola Padova SI
Percorsi formativi
- Laboratorium per il trasferimento d'impresa è una procedura strutturata, composta
da sotto-azioni standard e ripetibili, quali l’utilizzo di uno strumento di auto-analisi,
corsi di formazione, azioni coordinate di sensibilizzazione e diffusione sul territorio
Vedi pagina 38 per maggiori informazioni
36
3. I supporti
Orientamento e consulenza
- L'Associazione degli enti locali e regionali finlandesi gestisce un progetto
denominato "Padrino d'impresa", che offre assistenza alle PMI e organizza
seminari in cui sono affrontate le questioni relative al trasferimento d'impresa.
Citiamo alcuni casi riportandone i relativi link, utili per un eventuale approfondimento.
37
Bussola Padova SI
Finanziamento
Tra le buone pratiche vengono proposte anche le agevolazioni all’acquisto di
un’impresa già esistente con l’obiettivo di mantenerla in vita.
Questo perché se la creazione di una nuova impresa genera in media 2 posti di lavoro, la
continuazione di una già esistente ne mantiene 5.
L'acquisto di un'impresa esistente richiede però spesso più capitale della creazione di
un'impresa. Queste agevolazioni possono contribuire ad abbattere queste barriere e a
facilitare ad un gran numero di potenziali acquirenti l'acquisizione delle imprese.
- In Belgio è stato istituito nel 1998 un sistema di prestiti speciali per aiutare il
trasferimento delle imprese. Tali prestiti sono finanziati da un'istituzione pubblica, il
“Fonds de Participation/Participatiefonds”.
38
3. I supporti
3.2.1.kit.brunello
Il kit.brunello, riconosciuto ed ospitato nel proprio sito ufficiale dall’Unione Europea sin dal
1998 come la prima buona pratica per la trasmissione d’impresa, è stato diffuso in 11
lingue in tutta l’Unione, con la brochure ufficiale di settembre 2003.
Obiettivo: é uno strumento di supporto per facilitare il governo delle delicate fasi della
trasmissione e della transizione d’impresa.
Permette di effettuare un’analisi personalizzata della propria trasmissione d’impresa,
evidenziando i punti di forza e di debolezza del processo. Guida gli attori della
trasmissione (senior trasmettitore e potenziale/i continuatore/i) nel tracciare il proprio
percorso di trasmissione. Secondo due elementi chiave:
- il mantenimento della competitività dell’impresa sul mercato
- la presenza di una leadership interna in grado di guidare un’impresa.
39
Bussola Padova SI
punto di riferimento nei confronti dei diversi soggetti che costituiscono la rete dei
rapporti, il network di quell’organismo vivo che è l’impresa.
Accanto a questi aspetti prioritari sono analizzati altri aspetti tattici che concorrono ad
una gestione più o meno efficiente della trasmissione e delle fasi di transizione.
- La sintonizzazione.
È molto frequente che si noti nei potenziali continuatori, interni od esterni, un
affievolimento od una minor tenuta di quella naturale compattezza che aveva
caratterizzato la persona od il nucleo di persone leader chiamate a cedere gradualmente il
timone.
Si avverte l’esigenza di compattare le forze sotto il profilo psicologico ed emozionale, e
consolidare la sintonia psicologica soprattutto fra i membri chiamati alla continuità,
attraverso una classica azione di sintonizzazione centrata sul far comprendere i processi
ed anche le insidie della comunicazione.
3.2.2.Laboratorium
Il Laboratorium è un’azione articolata in più fasi che mira al governo dei processi di
Trasmissione d'Impresa, coinvolgendo attivamente le Amministrazioni locali e le singole
PMI.
È un processo a più fasi che parte dalla ricerca sul territorio, per arrivare alla progettazione
di giornate formative e di confronto con imprenditori, e si conclude con azioni di diffusione
e sensibilizzazione del territorio e con l’attivazione di un Osservatorio per il monitoraggio
dell’evoluzione del fenomeno.
È quindi un’azione rivolta a sensibilizzare il territorio, ma che coinvolge attivamente gli
imprenditori. Le azioni a loro rivolte sono:
40
3. I supporti
Tel servizio é gestito nel rispetto della massima riservatezza degli imprenditori interessati.
41
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Questo parte del manuale Bussola Padova SI rappresenta una parte innovativa, in
quanto sono proposte alcune delle più significative tematiche e problematiche pratiche
con le loro possibili soluzioni e linee d’intervento.
43
Bussola Padova SI
Note personali
44
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Consigli:
- reperire informazioni di base dal sistema camerale e dalle associazioni di
categoria;
- partecipare a seminari e convegni sul tema, non impegnativi;
- confrontarsi ed ascoltare esperienze di colleghi imprenditori senior;
- confrontarsi in famiglia ed in impresa con i protagonisti dell’evoluzione
generazionale.
Consigli:
- soffermarsi sull’analisi delle dinamiche relazionali tra gli attori coinvolti,
considerando questo aspetto come uno dei punti importanti per la gestione dello
sviluppo di una buona continuità, anche se ciò in alcuni casi può risultare
scomodo.
- Cercare di analizzare la natura, la vera radice, dei possibili conflitti
intergenerazionali.
- Nelle situazioni più complesse cercare un intermediario sopra le parti, che possa
fungere da mediatore, meglio se esterno all’azienda.
Note personali
45
Bussola Padova SI
Note personali
46
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Questo perché la trasmissione non viene vista come una nuova sfida, ma come il
traguardo finale della propria carriera.
Infatti, chiedere ad una persona che ha fondato e amato un’impresa di pensare alla
propria trasmissione significa chiedergli di smettere di pensare a se stessa come quello
che è stata per 30 anni: cioè un imprenditore.
Basti pensare a come le persone usualmente rispondono alla domanda: “che cosa
fa nella sua vita?”, oppure, “mi parli di lei”.
La prima definizione che in genere si da è legata alla propria professione.
Consigli:
- partecipare a seminari e convegni/laboratori sul tema, dove l’imprenditore può
confrontarsi ed ascoltare esperienze di colleghi imprenditori senior;
- stimolare l’imprenditore a pensare a se stesso in ottica futura, rispetto al nuovo
ruolo che potrebbe occupare internamente o esternamente all’azienda.
Note personali
47
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
Note personali
48
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Consigli:
Ecco quindi che si propone anche alla figura senior la stesura di un auto-progetto, nel
quale cercare di capire:
Note personali
49
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
5. Ma é colpa solo del senior? O ci sono altri fattori che contribuiscono ad alimentare
tanta refrattarietà nei confronti della trasmissione d’impresa?
Note personali
50
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
5. La risposta la si trova nella parola stessa che a volte ancora oggi si usa quando si
parla di questo fenomeno:
TRAPASSO generazionale.
Trapasso = Passaggio da uno stato all’altro. In senso assoluto ed eufemistico: Morte.
(Dizionario G. D’Anna, Sintesi).
…mentre chiedere ad un imprenditore di parlare del proprio trapasso, può non solo
provocare il rifiuto dell’argomento, ma anche un rifiuto nei confronti di coloro che lo
propongono.
Consigli:
- sostituire le parole trapasso e ricambio generazionale con continuità competitiva
d’impresa.
- Anziché presentarla come un problema, proporla come una sfida.
- Più in generale, adottare un approccio positivo anziché negativo.
Note personali
51
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
Note personali
52
2
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Consigli:
In questo senso, è importante:
- non solo investire, e dedicare tempo, alla presa di coscienza, in primis da parte
dei Senior,
- ma coinvolgerlo attivamente nel corso di tutto il processo.
Note personali
53
Bussola Padova SI
I potenziali continuatori
Problemi, Sfide
7. Individuazione del successore
Note personali
54
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Il potenziale continuatore dovrebbe essere una sorta di ibrido tra il vecchio e il nuovo, che
sa interpretare sì quello che è stato, ma insieme guardare al futuro.
Consigli:
- nel momento in cui si valuta quale potrebbe essere il potenziale continuatore,
ascoltare e riflettere anche sul parere di persone esterne all’impresa, soprattutto
se questo si discosta dalla propria opinione.
La discrepanza di visione tra consulente e imprenditore non deve preoccupare: è meglio
ascoltare e valutare bene soprattutto i punti di vista diversi dal nostro.
Note personali
55
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
Note personali
56
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Alcune volte, se pur preparati e pronti a mettersi in gioco in azienda, non riescono a
conquistare la fiducia del leader che si vede come l’unico in grado di portare avanti
l’azienda. Come affrontare queste criticità?
Consigli:
- valutare la possibilità di integrare le proprie competenze con eventuali corsi di
formazione ad hoc;
- svolgere un’esperienza esterna all’impresa di famiglia. Questo aiuta ad essere
percepiti dai padri e collaboratori interni all’impresa, non più come dei figli, ma
come reali collaboratori con un bagaglio di esperienze alle spalle.
- Si potrà avviare la stesura di un proprio auto-progetto: una sorta di percorso per
definire le tappe della propria crescita, alla fine del quale tali passi porteranno la
persona interessata ad avere una visione d’insieme dell’impresa, e soprattutto a
sviluppare capacità imprenditoriali e gestionali.
- È importante sviluppare nel tempo autonomia e responsabilità. A tal scopo è
molto produttivo che alle figure junior siano affidati degli spazi all’interno dei quali
possano gestire autonomamente la propria attività, assumendo anche la piena
responsabilità sui risultati. Questo permetterà loro di mettersi alla prova,
sperimentando, in un ambiente protetto, le proprie capacità imprenditoriali e
gestionali, fondamentali per la futura conduzione dell’impresa.
Note personali
57
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
Note personali
58
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
È cioè la leadership un’attitudine naturale, che un soggetto esprimerà prima o poi, o non
potrà esprimere mai, se ne sia privo? o è viceversa un connotato che si può affinare, ed in
un certo senso acquisire?
Qui si propone una via intermedia: chiediamo se una persona possa essere tutt’al più
negata all’attitudine di esprimere una leadership, cioè d’influenzare su scelte importanti un
consistente nucleo qual è un’organizzazione.
Consigli:
Sulla base di un buon numero d’esperienze concrete, abbiamo fatto nostra la tesi
per cui la leadership imprenditoriale può essere definita come un fattore di campo:
un’attitudine che non può essere a priori valutata con un test ma che, più
realisticamente, emerge nelle condizioni concrete, nel momento in cui vi è
una situazione critica aziendale (es. una crisi di mercato, un grave problema
interno, una forte conflittualità).
- Unico modo per valutare realmente se i potenziali continuatori saranno
realmente all’altezza della situazione, è metterli alla prova sul campo.
Note personali
59
Bussola Padova SI
Note personali
60
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
10. È consigliabile, prima di chiedere una consulenza, farsi prima un’idea, ascoltando
o leggendo.
Consigli:
- partecipare a seminari informativi;
- confrontarsi con colleghi che si trovano nella stessa situazione
leggere articoli dedicati al tema sui quotidiani.
11. Nel momento in cui si affronta il processo della trasmissione è importante che le
figure senior e junior coinvolte sentano di aver sotto controllo la situazione.
Consigli:
- affrontare il problema a piccoli e graduali passi.
- accettare proposte di consulenza che prevedano investimenti, scaglionati nel
tempo, in modo da avere sempre sotto controllo l’andamento della situazione,
piuttosto che chiedere o accettare di punto in bianco un programma pluriennale.
12. Nella gestione della trasmissione, molti sono gli aspetti tattici e strategici coinvolti. È
impensabile poter individuare un’unica persona in grado di s o t t o p o r s i
contemporaneamente a tutti.
Molte saranno perciò le professionalità coinvolte.
Consigli:
È importante individuare un/una consulente in grado di collaborare e gestire i
colleghi specialisti, che sarannocoinvolti nel processo della trasmissione.
Meglio scegliere un generalista, ossia una figura in grado di svolgere un ruolo di
regista nei confronti di colleghi specialisti.
Note personali
61
Bussola Padova SI
Note personali
62
2
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
13. Dal 2001 in Italia sono state abolite completamente le imposte sulle
successioni e le donazioni. Gli attivi ereditati non sono più soggetti ad imposta sulle
successioni, indipendentemente dal loro valore e dal grado di parentela degli attori.
Note personali
63
Bussola Padova SI
PER LE ISTITUZIONI
Tipologia degli interventi per le imprese
Problemi, Sfide
14. La trasmissione dell’impresa, è un problema che riguarda tutte le imprese allo
stesso modo? O assume sfaccettature diverse in base alla dimensione?
Note personali
64
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
14. La trasmissione d’impresa assume connotati diversi, fra l’altro, in base alla
dimensione dell’azienda.
Si possono distinguere tre grandi fasce:
Note personali
65
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
15. Il settore in cui operano le imprese può avere influenza sulla gestione della
trasmissione? Può richiedere approcci diversi?
Note personali
66
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
15. Anche la tipologia di attività di un’impresa può avere un’influenza sulla gestione
della trasmissione.
Ecco alcuni esempi:
Sono realtà diverse tra loro, con problematiche specifiche, che impongono non solo
interventi tagliati su misura, ma anche un approccio, una gestione diversa del problema in
base alle peculiarità del settore.
Note personali
67
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
16. Esiste una differenza nella gestione della trasmissione interna o esterna alla
famiglia?
Note personali
68
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Note personali
69
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
17. Esistono delle differenze nella gestione della trasmissione d’impresa tra uomini e
donne?
Note personali
70
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
17. Negli ultimi anni è notevolmente cresciuto il numero di donne che si misurano con il
mondo imprenditoriale.
È cresciuto notevolmente anche il numero delle continuatrici.
Secondo la ricerca Ri-lancio 2002, nel Veneto si stima che un continuatore su tre è donna.
L’esperienza finora accumulata nella gestione della trasmissione porta ad affermare che:
- le logiche di gestione dei processi di transizione da una generazione all’altra
assumono caratteristiche diverse a seconda degli attori coinvolti.
- Si può cogliere una fondamentale differenza nella gestione della trasmissione
tra uomini e donne:
quello che nel lasciare l’impresa ad una figura di continuazione, per un fondatore
maschio rappresenta un passo indietro,
per un’imprenditrice donna rappresenta un passo in avanti.
Mentre l’uomo vive l’azienda come una seconda moglie o un’amante e nei confronti
di questa dimostra una grande gelosia, la donna vive l’azienda più come un figlio,
dimostrandosi consapevole che prima o poi si dovrà staccare da essa.
Note personali
71
Bussola Padova SI
19. Quale tipo di formazione è più adeguato per i funzionari delle Camere di commercio
e delle Associazioni di categoria?
Note personali
72
2
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
18.
- Aumentare la sensibilità dei dirigenti associativi rispetto al tema: questo al fine di
rendere più facile l’attivazione di iniziative specifiche.
A tale fine si potrebbero organizzare seminari ad hoc presso la Camera di Commercio,
espressamente rivolti ai dirigenti/direttori di servizio;
- Avviare un percorso formativo che porti alla costituzione di un team affiatato costituito
dai rappresentanti della camera di commercio e delle associazioni di categoria in grado di
dare un primo orientamento ed alcune risposte di base agli associati interessati al tema
della continuità.
Consigli:
E’ quindi necessaria, da parte dei funzionari che vogliono fornire un supporto, una grande
“capacità d’ascolto” nei confronti degli imprenditori, in particolare dei Senior,
generalmente poco portati a descrivere le proprie difficoltà rispetto al tema.
Note personali
73
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
Note personali
74
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Consigli:
- un maggiore coordinamento tra le organizzazioni di sostegno permetterebbe di
raggiungere tempestivamente un maggior numero di imprenditori;
Note personali
75
Bussola Padova SI
Gli imprenditori sono molto spesso poco propensi a pensare al passaggio di propretà della
loro impresa. Vedono soltanto il futuro immediato, non sanno programmare la vendita
della società e non sono interessati a discutere apertamente dei problemi. Finché i
problemi dei trasferimenti d'impresa non saranno trattati dagli organi di larga informazione,
gli imprenditori non li considereranno un'emergenza da affrontare.
Problemi, Sfide
22. Come monitorare l’evoluzione del fenomeno della trasmissione nel territorio?
Note personali
76
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Consigli:
- affinché questi messaggi possano arrivare in modo incisivo, è importante
effettuare comunicazioni dirette e personalizzate: ad esempio una lettera del
presidente dell’associazione o della camera di commercio, diretta a quegli
imprenditori che per età sono direttamente interessati al tema della continuità.
- È altresì importante agire con strumenti di comunicazione di massa, per dare la
giusta risonanza al tema: pubblicare notizie stampa su quotidiani a stesura
locale e nazionali, e organizzare speciali sul tema con tv locali;
Consigli:
A tal fine è opportuno promuovere e coordinare a livello nazionale questi Osservatori per il
trasferimento d'impresa di modo che operino in maniera coordinata e pianificata.
77
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
Note personali
78
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Note personali
79
Bussola Padova SI
Gli strumenti già esistenti per favorire una buona gestione della continuità d’impresa, sono
già stati presentati nel capitolo 5 di questo manuale, attraverso la descrizione di una
selezione ragionata delle Buone Pratiche europee.
In questa sezione sono proposti strumenti che potrebbero essere adottati da una Camera
di commercio o Associazione di categoria, per fornire un primo supporto ai propri
associati.
Problemi, Sfide
24. E’ importante saper fornire alle persone che per la prima volta si avvicinano al tema
della continuità informazioni tali da suscitare ulteriore interesse e curiosità, senza
comunque spaventare rispetto alla complessità del tema stesso.
25. Fornire un primo strumento che, sulla base di poche, ma mirate domande, sia in
grado collocare un’impresa rispetto al processo di trasmissione
Note personali
80
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
24. Al fine di fornire un primo punto di supporto per gli iscritti, la Camera di Commercio
potrebbe creare un primo “Punto Ascolto”.
Obiettivo di questo sportello dovrebbe essere quello di dare risposte, di tipo orientativo, e
informativi, sul tema e sugli eventuali servizi e strumenti a disposizione.
26.Un ulteriore strumento di supporto per il “Punto Ascolto” può essere la predisposizione
di guide semplici, che contengano informazioni mirate sul tema: ad esempio, una sintesi
sui dati recenti o la presentazione dei servizi che la Camera di Commercio e/o le
Associazioni offrono sul territorio.
Note personali
81
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
28. Uno strumento di auto - analisi, che permette di fotografare la situazione della
propria impresa rispetto alla trasmissione.
Note personali
82
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
Note personali
83
Bussola Padova SI
Problemi, Sfide
29. In vista del numero sempre crescente di trasmissioni esterne alla famiglia, quale
può essere un utile strumento di incontro tra domanda e offerta?
30. Dal punto di vista formativo, quale tipo di supporto possono fornire le Associazioni e
le Camere di commercio agli attori interessati alla trasmissione?
Note personali
84
4. Gli aspetti critici: problemi e soluzioni
- 65% in Europa
- 70% negli Stati Uniti
- 35% in Europa
- 30% negli Stati Uniti.
Se questa tendenza si manterrà in futuro, potrà essere difficile trovare nuovi proprietari per
le aziende che devono essere cedute.
Consigli:
Può essere utile pensare ad un nuovo possibile servizio (tipo “Borsino”) che
dovrebbe rispondere, in primis, alla reale esigenza di fronteggiare il rischio di non
continuità, presente in particolare nelle piccole e micro imprese (settore artigiano e
del commercio).
E’ chiaro che questo tipo di supporto non andrebbe visto come un semplice
strumento finanziario, ma integrato con le diverse attività da attivarsi in questo
ambito e, parallelamente, collegabile con progetti ed iniziative del sistema
camerale.
30. Un importante servizio del sistema camerale e delle associazioni può essere
rappresentato dalla promozione ed erogazione di corsi di formazione per futuri re-
imprenditori e re-imprenditrici intenzionati a continuare un’attività familiare o
riprenderne una a rischio chiusura.
In questo senso, la stessa Azienda Speciale della Camera potrebbe attivare un percorso
pilota che aiuti i futuri imprenditori nel difficile compito di continuare un’attività.
85
Bussola Padova SI
86
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
http://www.regione.veneto.it/Economia/Industria/
IMPRENDITORIA FEMMINILE
5.1. Legge 215/92
Azioni positive per l'imprenditoria femminile
Obiettivi
La legge 215/92 Azioni positive per l’imprenditoria femminile è uno strumento di sostegno
a favore delle neo-imprenditrici e delle piccole imprese femminili che mira ad erogare
agevolazioni a supporto dello sviluppo dell’imprenditoria femminile.
La legge, che opera con il meccanismo “a bando”, prevede finanziamenti per le attività che
rientrano in tre macrosettori:
- agricoltura
- manifatturiero e assimilati
- commercio, turismo e servizi
http://www.regione.veneto.it/Economia/Industria/Imprenditoria+Femminile/
87
Bussola Padova SI
Altro strumento previsto dalla Regione del Veneto, a supporto dell’imprenditoria femminile,
è la Legge Regionale 1/2000 per la concessione di agevolazioni alle imprese femminili di
nuova costituzione.
Obiettivi
- Promuovere e sostenere l'imprenditoria femminile, particolarmente in settori innovativi.
- Favorire la diversificazione delle scelte professionali delle donne, in particolare attraverso
gli strumenti della formazione professionale, nonché l'accesso al lavoro autonomo e la
qualificazione professionale delle lavoratrici autonome e delle imprenditrici.
Area d’intervento
L’intero territorio regionale.
Gestione
Direzione Industria
Corso del Popolo 14 – Mestre (VE)
Telefono 041-2795815 041-2795810
Telefax 041-2795808
e-mail: industria@mail.regione.veneto.it
http://www.regione.veneto.it/Economia/Industria/Imprenditoria+Femminile/Industria_Legge
1_2000.htm#gestione
88
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
IMPRENDITORIA GIOVANILE
Obiettivi
Favorire la nascita di nuove imprese costituite da giovani, promuovere e sostenere lo
sviluppo dell’imprenditorialità giovanile attraverso un intervento di politica attiva del lavoro
teso al raggiungimento della piena occupazione
Beneficiari
Nuove imprese individuali, società e cooperative nei settori industriale, commerciale e dei
servizi costituite da giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni che abbiano i seguenti
requisiti:
- non devono configurarsi come continuazione di imprese preesistenti;
- devono avere prevalente sede legale, amministrativa e operativa nel territorio
della Regione Veneto;
- devono rispondere alla definizione di PMI (piccola media impresa) prevista dalla
disciplina comunitaria sugli aiuti statali;
Gestione
Direzione Industria
Corso del Popolo 14 a Mestre,
tel 0412795815 / 0412795810,
industria@mail.regione.veneto.it.
89
Bussola Padova SI
Area d’intervento
Obiettivi 2 e 5b e zone definite in base all’art. 92.3.c del trattato CE.
Beneficiari
Società o Cooperative che hanno sede legale ed amministrativa operativa nei comuni di
applicazione della legge n.44. Sono escluse le ditte individuali, le società di fatto o le
società aventi un unico socio. La maggioranza assoluta dei giovani che compongono la
Società deve avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni; la totalità deve avere un’età
compresa tra 18 e i 35 anni, e deve risiedere nelle zone previste dalla legge.
Settori d’intervento
Fornitura di servizi nei seguenti: beni culturali, turismo manutenzione di opere civili ed
industriali, tutela ambientale, innovazione tecnologica, agricoltura, prodotti agroindustriali.
Area d’intervento
Obiettivo 1 e aree con rilevante squilibrio fra domanda e offerta di lavoro.
Beneficiari
Imprese individuali il cui titolare sia in possesso dei seguenti requisiti: maggiore età, stato
di disoccupazione o inoccupazione da almeno 6 mesi oppure abbia svolto lavori
socialmente utili per almeno 12 mesi o residenza nei territori di applicazione della legge.
Settori d’intervento
Ogni settore di attività riguardanti beni e servizi.
90
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
Area d’intervento
Mezzogiorno e buona parte del Centro-Nord
Beneficiari:
Giovani Agricoltori che subentrano nella conduzione dell’azienda agricola familiare. I
giovani devono possedere i seguenti requisiti : qualifica di imprenditore agricolo a titolo
principale, età compresa tra i 18 e i 36 anni, residneza nei territori di applicazione della
legge.
Settori d’intervento
Produzione, commercializzazione, trasformazione di beni in agricoltura ivi comprese le
attività di agriturismo.
Gestione
Società per l’Imprenditoria Giovanile S.p.A.
Direzione Promozione e Sviluppo - Via Campo nell’Elba, 30 - Roma
Tel.: 800-020044 - Tel.: 06/88643462 - Numero verde : 167020044
Sito internet - http://www.igol.it
http://www.cortonagiovani.it/lavoro/igiovanile.htm
91
Bussola Padova SI
Obiettivo
Agevolare gli investimenti delle imprese venete nella struttura produttiva e nella
innovazione di prodotto, di processo, per iniziative ubicate nella regione.
Beneficiari
Piccole e medie imprese (industriali, artigiane, cooperative, consorzi costituiti tra piccole e
medie imprese) aventi sede legale ed operativa nella regione.
Le imprese devono operare nei settori: estrazione minerali; attività manifatturiere;
produzione di energia elettrica, gas e acqua; costruzione, trasporti; magazzinaggio e
comunicazioni; informatica ed attività connesse; ricerca e sviluppo; smaltimento dei rifiuti
solidi, delle acque di scarico e simili.
Azioni ammissibili.
1. Immobilizzazioni materiali: investimenti materiali (fabbricati, costruzioni, nuovi impianti e
macchinari, nuove attrezzature, nuovi macchinari, nuovi automezzi targati, ad esclusivo
uso aziendale per attività caratteristica dell'impresa) per la realizzazione di nuovo
stabilimento o ampliamento di quello già esistente, acquisto di struttura dismessa; avvio di
attività connessa alla produzione con modifica (ristrutturazione, razionalizzazione) di
prodotti o processi produttivi esistenti; investimenti finalizzati alla tutela ambientale od alla
sicurezza del posto di lavoro.
2. Immobilizzazioni immateriali: acquisti di brevetti, licenze, know-how, conoscenze non
brevettate.
3. Studi, progettazioni, consulenze (ammessa per un max del 30% degli altri investimenti
ammissibili): affidati all'esterno e connessi al programma di investimento. Sono esclusi
quelli continuativi e periodici, quelli connessi alle normali spese di funzionamento
dell'impresa.
Il modulo di domanda e le relative istruzioni sono disponibili sul sito internet di Veneto
Sviluppo Spa www.venetosviluppo.it
Gestione
Veneto Sviluppo Spa Venezia-Mestre – Via Cà Marcello 67
92
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
QUALITA’ ED INNOVAZIONE
Obiettivi
Favorire iniziative volte a promuovere nelle piccole e medie imprese e nelle imprese
artigiane la diffusione di strumenti, metodologie e sistemi finalizzati a migliorare e garantire
la qualità dei servizi aziendali e dei prodotti, anche al fine di ottenere le certificazioni e di
elevare il livello tecnologico.
L’area d’intervento
È l’intero territorio regionale per i soggetti aventi sede operativa nella Regione Veneto.
Beneficiari:
- imprese artigiane;
- PMI;
- consorzi, società consortili e società consortili miste costituite da piccole
imprese industriali;
- società cooperative artigiane e fra imprese artigiane;
- soggetti pubblici o privati che svolgono o intendono svolgere prove di
laboratorio per conto terzi.
Gestione
Soggetto gestore incaricato della gestione del servizio di istruttoria ed esame domande di
contributo:
ATI Veneto Qualità, sito internet: www.ventoqualita.net, tramite uno dei seguenti sportelli:
http://www.regione.veneto.it/Economia/Industria/Incentivi+alle+PMI/Industria_LR3_97.htm
93
Bussola Padova SI
INCENTIVI E INNOVAZIONE
Obiettivi
Bonus fiscale a sostegno d’investimenti da utilizzare nel ciclo produttivo per il rinnovo di
macchinari ed impianti, nonché il miglioramento del livello tecnologico dell'apparato
produttivo, mediante incentivo automatico di natura fiscale.
Beneficiari
- imprese del settore estrattivo e manifatturiero;
- imprese del settore della produzione e distribuzione energia elettrica, vapore ed acqua
calda;
- imprese del settore delle costruzioni;
- imprese fornitrici di servizi.
Spese ammissibili
- Macchinari ed impianti.
- Attrezzature di controllo della produzione.
- Unità e sistemi elettronici per l'elaborazione dei dati.
- Programmi per elaboratore e servizi di consulenza per informatica e telecomunicazioni
(solo PMI).
- Servizi finalizzati all'adesione ad un sistema di gestione ambientale normato (EMAS,
ISO 14001) nonché acquisizione marchio di qualità ecologica del prodotto ecolabel
(solo PMI).
- Servizi finalizzati all'acquisizione del sistema di qualificazione del processo produttivo
dell'impresa UNI EN ISO 9000 (solo PMI).
- Opere murarie d’installazione dei macchinari ed impianti, oneri per l'imballaggio,
trasporto, oneri doganali, montaggio e collaudo, materiali di consumo e accessori
prima dotazione - limite massimo del 10% del costo complessivo del macchinario o
impianto della voce di spesa cui si riferiscono.
Gestione
Gestore concessionario: Gruppo Banca Di Roma
Soggetto Controllore: Direzione Industria
C.so del Popolo 14 - Mestre (VE)
telefono 041-2795815 041-2795810
Telefax 041-2795808
industria@mail.regione.veneto.it
http://www.regione.veneto.it/Economia/Industria/Incentivi+alle+PMI/incentivi_pmi.htm
94
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
DISTRETTI PRODUTTIVI
Il 1 marzo di ogni anno rappresenta, oltre al termine per l’integrazione dei Patti già
presentati (deliberazione 281 del 6.2.2004), la scadenza prevista dalla Legge Regionale
per la presentazione di nuovi Patti di Sviluppo alle competenti Camere di Commercio ed
alle Province, i quali enti ne effettuano le verifiche e inviano alla Regione i pareri e relativa
documentazione entro il 31 marzo.
Gestione
Direzione Industria, corso del Popolo 14 Venezia-Mestre.
dir.industria@regione.veneto.it, (Tel. 041 279-5810).
http://www.regione.veneto.it/Economia/Industria/Distretti+Industriali/
http://www.studimpresa.vi.it/a_11_IT_5_1.html
95
Bussola Padova SI
96
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
APPENDICE 1
300.000 all’anno i posti di lavoro perduti In Europa per la cattiva gestione della
trasmissione
si stima che un fallimento su dieci sia dovuto non tanto alla competitività esterna,
sul mercato, quanto all’inadeguatezza nel gestire i processi della successione;
sono milioni i posti di lavoro a rischio in Europa negli anni a venire.
97
Bussola Padova SI
Abbastanza clamorosamente gli esiti del primo Report generano un’inaspettata reazione
dei governi dell’Unione, tanto che:
Il secondo Expert Group (MAP Group) vede la luce nell’estate 2003 e contiene notizie sui
passi avanti fatti dai vari paesi, inclusi quelli dell’allargamento UE, nel frattempo coinvolti.
98
5. Contatti ed approfondimenti per finanziamenti
Gli imprenditori senior hanno esperienza di guida d’azienda, ma non per questo
possono affermare di essere in grado di trasmettere un’azienda.
Questa é un’esperienza che si fa una sola volta nella vita!
Di seguito riportiamo il link alla pagina ufficiale del sito dell’Unione Europea dedicata al
tema del cosiddetto Business Transfer, dove si trovano tutti i materiali ufficiali finora
prodotti:
Sito UE:
http://www.europa.eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/support_measures/transfer_business
99
La Bibliografia
LA BIBLIOGRAFIA
Le imprese familiari
BARCA F., 1994, Imprese in cerca di padrone, Laterza, Bari
BECATTINI G., 1989, Distretti industriali e made in Italy: le basi socioculturali del nostro
sviluppo economico, EGEA, Milano
BERTA G., 2004, L’imprenditore. Un enigma tra economia e storia, Marsilio, Venezia
CARONE A., IACUBUCCI D., 1999, “I gruppi di piccole e medie imprese nell’industria
italiana”. In Traù F., (a cura di), La «questione dimensionale» nell’industria italiana,Il
Mulino, Bologna
COMPAGNO C., 2000, Il caso Nonino. Lo spirito d’impresa, Isedi, Torino
COMPAGNO C., CAGNINA M. R., 2000, “Le piccole medie imprese e la flessibilità”,
Dossier: La flessibilità tra old e new economy CUOA Rivista, Anno XIII n.2 Settembre
COSTA G., 1999, “La famiglia come risorsa e come problema nella gestione delle PMI, in
CUOA Notizie
COSTA G., GUBITTA P., 2001, Gruppo Carraro, la cultura dell’eccellenza, Utet, Torino
COMPAGNO C., (a cura di), 2003, Piccole e medie imprese in transizione, Utet, Torino
CORBETTA G., 2000, Le medie imprese. Alla ricerca di una loro identità, EGEA, Milano
MONTEMERLO D., 2000, Il governo delle imprese familiari: modelli e strumenti per gestire
i rapporti tra proprietà e impresa, Egea, Milano
RHO R., 1999, “I segreti del buon imprenditore”, in Il Sole 24 Ore, 4 ottobre.
TSUN – YAN HSIEH, 1995, “Le buone azioni di chi guida l’azienda” L’impresa, n. 3
ZACCHEO M., 2002, “Nessun vincolo alla scelta del modello”, in Il Sole 24 Ore, 19 Luglio
Continuità d’impresa
AA.VV. "Continuità e cambiamento nella vita delle imprese", F.Angeli, Milano, 1990
AA.VV.,"La successione generazionale nelle imprese"; Ed "Il Sole 24 ore", Milano, 2000
(*)
AA.VV.,"Padri e figli in azienda: aspettative a confronto"; Assolombarda, gruppo Giovani
Imprenditori, Milano (*)
AA. VV. Il passaggio generazionale delle aziende – Quaderni Eutekne n°22, 2001
AA.VV. (Marco Avanzo Barbieri, Cristina Colombo, Andrea Manfredi, Filippo Piva e
Daniele Rovaris) La successione in azienda, IPSOA (2001).
AA.VV., Padri e figli in azienda: aspettative a confronto, Assolombarda, Gruppo Giovani
Industriali, 1990.
ALLEGRIA, Largo agli eredi del potere, in «Espansione», 233 (ottobre), 1989.
APCE 2000 Créer ou reprendre une entrepriseAA.VV., 2000, La Successione
generazionale nelle imprese, Ed. Il Sole 24 Ore, Milano
ATELIER STUDIOCENTRO VENETO, 1998, Ricerca SPES: Sensibilizzazione sui Pericoli
di una Errata Successione, Gruppi Giovani Imprenditori API Vicenza.
ATELIER STUDIOCENTRO VENETO, 2001, Ricerca AncorArtigiani, gestire il passaggio
generazionale all’interno delle imprese Artigiane Veneziane, Confartigianato
Venezia.
ATELIER STUDIOCENTRO VENETO, 2002, Progetto Ri-lancio, Regione Veneto
assessorato PMI, Vicenza Ottobre.
BALISTRI A., 10 Aprile 2002, In Italia troppi ostacoli ai passaggi generazionali, Il Sole 24
Ore.
101
Bussola Padova SI
BARNES L., HERSHON S., 1976, Transferring power in the family business, Harvard
Business Review, Juillet-Août, 105-114
BAUER M., 1997, “Tra impresa e famiglia”, Edizioni Lavoro, Nis, Roma
BERTELLA V., 1995, “La pianificazione del ricambio generazionale nell’impresa familiare”,
CEDAM, Padova
BERTOLLO P., 1987 “La successione organizzativa”, in Sviluppo & Organizzazione, n.
103 Settembre-Ottobre.
BONGIOVANNI M. 1999, “Aziende al giro di boa della successione”, Il Sole 24 Ore, 1
giugno
BRUNELLO T., 1999, “Gestire la successione come un progetto di sviluppo: attori, fasi e
risultati”, CUOA Notizie, settembre.
BRAGARD L., VAN CAILLIE D., 1994, Aspects stratégiques et humains de la transmission
des Petites et Moyennes Entreprises familiales: résultats d'une enquête, in "Héritage
et transmission intergénérationnelle", Chapitre 9 (De Boeck Université, Bruxelles)
BRUNELLO T., 2002, Come Bruxelles da una mano alle PMI, Il Sole 24 Ore Nordest, 14
Gennaio.
BRUNELLO T., 2002, Passaggio generazionale, una continuità difficile anche a Nord-Est,
Nordest Europa, n°39 Marzo.
BRUNELLO T., 2000, R’impresA, Bussola Padova SI con questionario interattivo per il
governo della trasmissione, Fondo Sociale Europeo,.
BRUNELLO T., Bornello M., 2003, Passaggi Obbligati; La trasmissione e continuità
competitiva nelle PMI, Franco Angeli Milano.
BULLOCH J.I., Problems of Successions in Small Business, in “Human Resourch
Management”, 2.
CASTIGLIONE S., Mercoledì 26 Giugno 2002, Com’è complicato il passaggio di
un’impresa dal padre al figlio, Il Gazzettino di Venezia,.
CIGOLI V., 2001, Passaggi generazionali ed interventi di rete, Franco Angeli, Milano,
COMMISSIONE DELLA COMUNITA’ EUROPEA, Raccomandazione della Commissione
del 7 Dicembre 1994 sulla successione nelle PMI, Gazzetta Ufficiale n° L 385 del
31/12/1994 pag 0014-0017.
COMMISSIONE DELLA COMUNITA’ EUROPEA, Maggio 2002, Relazione finale del
gruppo di esperti sul trasferimento delle piccole e medie imprese, presente sul sito
http://europa.eu.int.
COMPAGNO C., (a cura di), 2003, Piccole e medie imprese in transizione, Utet, Torino
COMPAGNO C., 1999, "Assetti istituzionali e transizione generazionale nelle PMI", in
CUOA Notizie, settembre
CORBETTA G., 1996, “La gestione strategica del passaggio generazionale”, in Rivista dei
dottori commercialisti, n.5
CORBETTA G., 1999, “Gli errori tipici nei processi di successione”, Newsletter AIDAF n° 2
luglio.
CORBETTA G., 1999, “Il vantaggio della continuità”, Il sole 24 Ore, 15 febbraio.
CORBETTA G., PRETI P., 1988, “La successione nelle aziende familiari”, in Economia &
Management, n.2
F A V O T T O F. (a cura di), 2002, “Imprese al bivio. Investire nella successione
imprenditoriale come vantaggio competitivo”, Rapporto di Ricerca
FINANCE CONSEIL, Guide de la reprise d'entreprise, Collection création et reprise
d'entreprise 2000
FINANCE CONSEIL, Guide de la transmission d'entreprise, Collection création et reprise
d'entreprise 2000FUGGERI L .,1997, “Famiglie”, Edizioni Carocci, Roma
102
La Bibliografia
GALIMBERTI F., 2002, “Quando figli e nipoti vanno al comando”, in Il Sole 24 Ore, 10
Agosto
GNAN L., MONTEMERLO D., 1999, “Il processo di successione nelle imprese familiari di
piccole e medie dimensioni”, in Economia & Management, n.2
GORRET A.-VILLA N., maggio 2000, Eredi Wars, in “M”,.
GORRET A.-VILLA N., giugno 2000, Da dipendente a padrone con prudenza, in “M”.
HANDLER C.W., 1990, “Succession in family firms: a mutual role adjustement between
entrepreneur and next-generation family members”, in Entrepreneurship: theory &
practice, vol. 15, n.1.
LEVINSON H., Don't choose your own successor, in "Harvard Business Review",
novembre-dicembre1974.
LIERA M., 2002, “All’editoria piace la seconda generazione”, in Il Sole 24 Ore, 10 Agosto
LIERA M., 2002, “Transazioni di valore”, in Il Sole 24 Ore, 10 Agosto
LIIKANEN E., Pensare anzitutto in piccolo, Impresa Europa, Aprile Giugno 2002.
MELIS V., 2002, “Il sistema PMI al test successione” ”, in Il Sole 24 Ore Nordest, 14
Ottobre
MARELLI M., PIANTONI G., VISCONTI F. "Continuità e cambiamento nella vita delle
imprese", Franco Angeli, Milano, 1992 (*)
MASTROBERARDINO P. "Significato e ruolo dei clan familiari nel governo dell'impresa",
CEDAM, Padova,1996 (*)
MCGIVERN C., 1978, The dynamics of management succession, Management Decision,
Vol. 16, 1, 32-42.
MINERVINI A. Imprese cooperative e trasferimento d'azienda Giuffrè Milano, 1994
MORO VISCONTI R., Patrimonio aziendale e patrimonio familiare, in «Rivista dei dottori
commercialisti», 1, gen-feb. 1994.
MONASSIER, Transmission d'entreprise Lefebvre, 2000
NARDINI M., Brunello: «Molte le colpe dei padri se gli eredi mancano di competenze», Il
Sole 24 Ore Nordest, 25 Marzo 2002.
NIGLIO M., L'eredità senza eredi, in «M», settembre 2000.
PEARSON, B. (1995), How to Buy and Sell a Business, A Practical Guide, Director Books
in with the Institute of Directors.
PIANTONI G., 1990, “La successione familiare in azienda. Continuità dell’impresa e
ricambio generazionale”, ETAS libri Milano.
PIVA F., 2001, “Il Passaggio generazionale”, in Amministrazione e Finanza, n. 3
PIVA F., 2001, “Impresa familiare e ricambio generazionale”, in Amministrazione e
Finanza, n. 3
POPOLANI.,2002, “Impresa familiare e passaggio generazionale”, Edizioni il Sole 24 Ore,
Milano
POUTZIOURIS P. AND CHITTENDEN F., Family Businesses or Business Families,
Institute for Small Business Affairs, 1996.
PRETI P., 1994, “Tra padre e figlio”, in Sviluppo & Organizzazione, n° 144, Luglio/Agosto.
RAM M., and HOLLIDAY S., Keep it in the Family: Small Firms and Family Culture, Small
Firms Research and Policy Conference, 1992
SANTONOCITO R., 1999, “A Milano l’erede torna a scuola”, in Il Sole 24 Ore, 30 agosto
SCHEIN E.H., Cultura organizzativa e processi di cambiamento aziendali, in «Sviluppo e
Organizzazione», 84, luglio-agosto 1984.
SCHEIN E.H., Il ruolo del fondatore nella creazione della cultura organizzativa, in
«Problemi di gestione», anno XV, n°2, pp. 3-35.
SCHILLACI C.E., "I processi di transizione del potere imprenditoriale nelle imprese
familiari", Giappichelli Editore, Torino, 1990 (*)
103
Bussola Padova SI
104
La Linkografia
LA LINKOGRAFIA.
http://www.europa.eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/support_measures/transfer_b
usiness/ : Sito ufficiale della comunità europea sulla continuità d’impresa; si possono
trovare tutti i documenti ufficiali sul tema.
http://www.studiocentro.com/veneto.com: Società di consulenza fondata nel 1968, ha
iniziato ad occuparsi del Passaggio Generazionale a partire dagli anni ottanta.
http///europea.eu.int : sito della comunità europea all’interno del quale si può accedere alla
pagina dedicata al passaggio generazionale.
http://www.generazionale.com/: sito sul passaggio generazionale con ricca bibliografia in
merito; fornisce news continuamente aggiornate su convegni corsi attività inerenti alla
transizione.
105
Bussola Padova SI
http://www.familyenterprise.org in this website you con find the 9th Annual Family
Business Conference 17th October 2003
106
La Linkografia
http://www.impresacontinua.it Sito internet che raccoglie pregiati materiali sul tema del
trasferimento d'impresa. Sono presenti i risultati della ricerca ID HIC imprenditorialità
duratura, realizzata nel Veneto.
http://www.lyon.cci.fr Sito della Camera dell'Industria di Lyon, nel quale si possono trovare
informazioni sulla legislazione in tema di trasferimento d'impresas
107
Bussola Padova SI
http://www.centernews.it/1007386435/index_html
http://www.pme-commerce-artisanat.gouv.fr/informations/transmission/trans.htm Si
trovano informazioni relative al libro bianco sulla trasmissione d'impresa
http://www.extension.iastate.edu/agdm/wholefarm/html/c4-13.html#stages sito
inglese: presenta il processo di trasferimento d’impresa all’interno delle imprese
familiari
108