LaVerità
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Anno V - Numero 276
QUOTIDIANO INDIPENDENTE n FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO
SI PREPARA L’ENNESIMO DECRETO CHE LIMITA LE LIBERTÀ A CAPOCCHIA
NO ALLE MASCHERINE ALL’APERTO
Conte vuole imporre l’obbligo di indossarle sempre ma praticamente tutti i medici ritengono la misura inutile quando non dannosa
Basterebbe il buon senso. Che purtroppo latita in chi pensa di ridurre gli orari dei ristoranti o blatera di battesimi con 200 persone
Toti dà voce al malumore delle Regioni private dell’autonomia. Dubbi sull’uso dell’esercito
di MAURIZIO BELPIETRO
n La mascheri-
na all’aperto
non serve prati-
camente a nien-
te. Non lo dico
io, che non ho ti-
tolo per sentenziare nulla in
materia di prevenzione con-
tro il Covid, dato che non so-
no un virologo e non aspiro a
diventare un tuttologo. Lo di-
cono gli esperti. Non quelli
da salotto, pronti a sostenere
qualsiasi cosa pur di ottene-
re un titolo di giornale o uno
spicchio dentro una trasmis-
sione televisiva. Lo dicono
Andrea Crisanti e Massimo
Galli, cioè due che il corona-
virus lo hanno combattuto
nella trincea del Veneto e
della Lombardia, le regioni
che a marzo scorso sono sta-
te le più colpite dalla pande-
mia. «La mascherina proteg-
ge, ma se io attraverso la stra-
da e sono da solo e intorno a
me non c’è nessuno (...)
segue a pagina 3
DANIELE CAPEZZONE
a pagina 3
COLPO DI SCENA
Trump torna a casa
«Non lasciate che
il virus vi spaventi»
STEFANO GRAZIOSI a pagina 7
NEL BRESCIANO UNA RETE DI COMUNI CHE DANNO 400 EURO PER NEONATO
I 12 sindaci per la vita: soldi a chi non abortisce
di FRANCESCO BORGONOVO
n Mentre la
maggioranza
giallorossa si
prodiga per ver-
sare 4 milioni di
euro all’anno al-
le associazioni Lgbt e per co-
prire con 900.000 euro il de-
bito con il Comune di Roma
accumulato dalle femmini-
ste della Casa delle donne, in
provincia di Brescia c’è qual-
cuno che tenta di aiutare le
madri in difficoltà (...)
segue a pagina 17
O Quid est veritas? O www.laverita.info - Prezzo in Italia euro 1,30
Martedì 6 ottobre 2020
De Laurentiis, INTERVISTA A TARCHI
«C’è un utilizzo
Speranza, Spadafora strumentale
dell’emergenza
Benvenuti per puntellare
nel calcio di Pulcinella il premier»
GIORGIO GANDOLA a pagina 5 ANTONELLO PIROSO
a pagina 6
DA LORENZIN A MERLO
Più positivi
nei Palazzi
che a scuola
Contagiato
pure Giannini
SARINA BIRAGHI
a pagina 4
Mezzo milione del Papa in borse di lusso
Alla misteriosa donna legata al cardinale Becciu (e alla massoneria) bonifici prelevati dal conto che
serve a pagare il riscatto dei missionari rapiti. E lei spendeva i soldi per comprare oggetti di Chanel
di GIACOMO AMADORI
«FRATELLI TUTTI» n F ra tell i EVAPORA LA CIG n La nota di
n L’inchiesta sui rapporti fi- tutti è il ma- a g g i o r n a-
nanziari tra la misteriosa
trentanovenne sarda Cecilia
Il manifesto nifesto
id e o l og ic o
Nel 2021 mento al
documento
Marogna e il cardinal Gio-
vanni Angelo Becciu, già pre-
ideologico del bergo-
glismo. Non
il governo di finanza
pubblica è
fetto della Congregazione di Bergoglio: c’è più teologia ma ideo- vuol lasciare pronta. Il Consiglio dei
delle cause dei santi e sosti-
tuto per gli affari generali
ecologia
logia, seppur impregna-
ta di moralismo. Ci sono
i lavoratori
ministri l’ha redatta ieri
sera nella speranza che
della segreteria di Stato, as-
sume sempre di più i contor-
e Illuminismo
i suoi temi e i suoi teore-
mi, e riguardano la citta-
a loro stessi
l’Ecofin di oggi fornisca
qualche appiglio in più
ni di un romanzo. Chi ha co- dinanza universale, il alla promesse sui fondi
nosciuto la Marogna la de-
scrive come una specie di
popolo dei migranti e il
dovere di accoglierli, (...)
del Recovery plan. Ieri si
è tenuto sul tema (...)
Mata Hari del (...) di MARCELLO VENEZIANI segue a pagina 13 di CLAUDIO ANTONELLI segue a pagina 9
segue a pagina 15
«La sinistra odia il corpo
ma Platone era un atleta:
la filosofia si fa in palestra»
di ADRIANO SCIANCA
n Nel suo La palestra di Platone, il filosofo Simone
Regazzoni ci racconta il pensatore greco nel suo
lato meno conosciuto di lottatore e atleta. E spiega:
«Basta con gli intellettuali emaciati, io mi mostro
mentre combatto. Allenarsi non è da fascisti».
ALLENATO Il filosofo Simone Regazzoni a pagina 21

€ 2 in Italia — Martedì 6 Ottobre 2020 — Anno 156°, Numero 275 — ilsole24ore.com
Fondato nel 1865
Quotidiano
Politico Economico Finanziario Normativo
FTSE MIB 19265,51 +1,06% | CAC40 4871,87 +0,97% | DJ ESTOXX 358,35 +1,05% | SPREAD BUND 10Y 133,20 +1,60
Ecco i nuovi conti: debito +194 miliardi
Investimenti su del 27% nel 2021-2023
VERSO LA MANOVRA
La nota di aggiornamento
del Def in Cdm: debito 2020
cresciuto di 23,4 punti del Pil
Per le entrate fiscali un calo
di 41,7 miliardi. Rischio Pil
del 4,8% in due anni per Covid
Edizione chiusa in redazione alle 22.45
Decreto Agosto al traguardo
Sisma, bonus 160% sotto tiro
IN SENATO
Voto finale previsto per oggi
Il ministro Roberto Gualtieri:
ripresa riscossione graduale
Rinvio al 2021 degli ammortamenti;
rivisitazione del superbonus del
110%; stop alle rate Imu per gli hotel,
per i quali sale al 50% il bonus sugli
affitti. Sono alcuni dei correttivi ap-
portati al Dl Agosto con il restyling del
Senato che dopo una maratona rinvia
il voto a oggi. Dalla Ragioneria chie-
sto lo stop a ecobonus e sismabonus
al 160% per le zone del Centro Italia.
Pogliotti e Rogari —a pag. 5
LE NOVITÀ S ULLE AGEVOLAZIO N I P E R L A C ASA
Immobili
con 110% anche
se l’ingresso
è in cortile
Fossati e Latour —a pag. 31
Il 2020 si chiuderà con un debito
pubblico 194 miliardi sopra i livelli
di fine 2019. All’accoppiata di mano-
vra e Recovery Plan toccherà il com-
pito di avviare la discesa già dal
2021, con una spinta che nei primi
mesi sarà integralmente a carico
della legge di bilancio italiana. Per-
ché i fondi europei cominceranno a
farsi sentire non prima di metà an-
no. Il programma di governo scritto
nella Nota di aggiornamento al Def,
che ieri sera in Cdm ha passato l’esa-
me finale per l’invio al Parlamento,
ITAL IA, SVIL U P P O O DE C L IN O
UN ALGORITMO
PER USARE BENE
IL RECOVERY FUND
di Paolo Gualtieri
«I
l primo scopo dell’uomo
politico non è di fare del
bene all’umanità né al
suo Paese, ma semplicemente di
ottenere per se stesso il potere».
Una frase che sembra riferirsi ai
nostri giorni ma scritta invece
nel libro “Elogio dell’uomo
politico”.
—continua a pag. 25
si concentra sul rifinanziamento di
misure già in vigore (gli ammortiz-
zatori sociali, ma concentrati sui
settori più in crisi, il bonus 100 euro,
la decontribuzione al Sud), oltre che
sul rilancio di Impresa 4.0.Previsti
investimenti in crescita del 27% nel
2021-2023. Il programma è ambi-
zioso, ma è appeso alle incognite
crescenti prodotte dalla curva del
Covid. Una seconda ondata, infatti,
taglierebbe il Pil del 4,8% fra 2021 e
2022, rinviando la ripresa.
Rogari e Trovati —a pag. 2
AGGREDIAMO
I NODI CHE
BLOCCANO L’ITALIA
di Stefano Micossi
C
on la confusione e le false
partenze che caratterizza-
no il nostro spazio
pubblico, una seria discussione
sugli impieghi dei fondi europei è
incominciata. Tuttavia, manca
un’analisi condivisa dei fattori
che bloccano l’Italia da molti
lustri.
—Continua a pag. 25
Superbonus,
in vigore
da oggi i nuovi
requisiti tecnici
Luca De Stefani —a pagina 33
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conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano
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Chiuso in redazione il 3 ottobre 2020
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PANORAMA
ALLARME COVID/1
Stato d’emergenza,
proroga in arrivo
Conte: non ci sarà
un altro lockdown
IlnuovoDpcm,discussoalivellopolitico
IL PRES IDENTE DI CONF INDUS TRIA CARLO BONOM I ieriserainConsigliodeiministri,dovreb-
37
be inserire l’obbligo di mascherina al-
«Servono scelte chiare
l’apertointuttaItaliafinoal7novembre.
Ilgovernofrenainvecesuunalimitazio-
ne degli orari di bar e ristoranti. Oggi il
Rischiamo una caduta ministrodellaSaluteSperanzaufficializ-
miliardi zainParlamentolavolontàdiprorogare
al31gennaio2021lostatodiemergenza.
a due cifre del Pil» Bonomi ha ribadito la necessità per
Il premier Conte: non vedo all’orizzonte
una nuova chiusura. — a pagina 6
l’Italia di chiedere il Fondo salva
Nicoletta Picchio —a pagina 3 Stati da 37 miliardi
ALLARME COVID/2
Parigi chiude bar e palestre
In Gb 12.600 nuovi contagi
INTERV IS TA ALL’AD, CLAUDIO DOM ENICALI
Bar chiusi, ristoranti aperti con restri-
zioni: da oggi per 15 giorni nuove mi-
sure anti covid a Parigi, ormai zona di
massima allerta. Boom di nuovi casi
in Gran Bretagna: 12.600. Moscow Ti-
mes rivela: 45mila morti in Russia, il
doppio di quelli ufficiali. —a pagina 6
FISCAL MONITOR
La ricetta anti crisi del Fmi:
più investimenti pubblici
Spingere sulla leva degli investimen-
ti pubblici per uscire dalla peggiore
crisi degli ultimi anni. Lo indica il
Fondo monetario internazionale nel
Fiscal monitor. Solo gli investimenti
possono rilanciare i grandi numeri
dell’occupazione. —a pagina 28
OGGI, DOMANI E GIOVEDÌ
Made in Italy
The Restart,
via all’evento
Sole 24 Ore-Ft
Bussi e Mancini —a pagina 8
Grandi numeri. Ducati ha chiuso il suo miglior trimestre con oltre 14mila moto consegnate (nella foto, l’ad Domenicali)
BANCA CENTRALE
Ducati, trimestre record e moto con il radar Bce, l’olandese Elderson
entra in consiglio esecutivo
Mario Cianflone —a pagina 14 L’Eurogruppo ha dato luce verde al-
l’olandese Franf Elderson della
Banca centrale nazionale per la so-
stituzione di Yves Mersch nel board
Palermo: «La fusione Sia-Nexi della Bce. Non è passato il nome
dello sloveno Jazbec. Oggi l’Ecofin
ratificherà la proposta. —a pagina 26
fa nascere un campione europeo» MALTEMPO
Costa: fermi 7 miliardi
presentanounapartesignificativadelle per interventi sul territorio
L’INTERVISTA infrastrutturedelfuturoerisultanode- L’ACCORDO
terminanti per lo sviluppo economi- Il giorno dopo i crolli e gli allagamenti
FABRIZIO PALERMO co». Fabrizio Palermo, ad della Cassa si aggrava il bilancio del maltempo nel
depositi e prestiti, commenta così
l’operazioneapprovatadomenicadai
Pagamenti Nord-Ovest: altri 4 morti in Liguria. Il
ministro dell’Ambiente Costa parla di
cdadiNexieSia,quest’ultimacontrol-
latadaCdp.Eaggiunge:«Lanostrafi-
digitali, fondi a 7 miliardi contro il dissesto
idrogeologico non spesi dagli enti lo-
losofiaèinvestiresuldomani,nelfutu-
ro, secondo una strategia di sostegno
via libera cali. Ed è polemica. —a pagina 12
allainnovazione.Perquestoabbiamo
lanciatoilFondonazionaleinnovazio-
a un polo
di Fabio Tamburini ne, che ha come missione lo sviluppo
delventurecapitalsostenendo,tral’al-
che vale
«Il Paese ha bisogno di campioni na-
zionali e l’accordo Sia-Nexi è di parti-
tro,lacrescitadelleattivitànelfintech,
cioèlafornituradiprodottieservizifi- 15 miliardi SANITÀ
colareimportanzaperchédàvitaaun nanziari attraverso le tecnologie più Carlo Festa —a pagina 9 E FRONTIERE
colossoneipagamentidigitali,cherap- avanzate». —Continua a pagina 9 DELLA MEDICINA
La grande corsa
PRIV ATE EQUITY
agli anticorpi:
Bonomi: fondo Investindustrial 30 le aziende
per la Cina con UniCredit e Cic Investindustrial
Andrea
schierate
Monica d’Ascenzo —a pagina 19 Bonomi Francesca Cerati —a pagina 37
 Nobel Medicina, vincono i tre scienziati Calcio La Juve strappa Chiesa alla Fiorentina
◗
che hanno scoperto il virus dell’epatite C
◗
Napoli nel mirino della Figc per la partita saltata
ALESSIO AGHEMO — P. 22 GIANLUCA ODDENINO, ANTONIO BARILLÀ, GUGLIEMO BUCCHERI — PP. 26 E 28

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LA STAMPA MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020 ‹‹‹∞>Vµ’>i¤>∞àÃ

QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

1 , 5 0 € II ANNO 154 II N. 274 II IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) II SPEDIZIONE ABB. POSTALE II D.L.353/03 (CONV.INL.27/02/04) II ART. 1 COMMA 1, DCB-TO II www.lastampa.it

L’EDITORIALE INTERVISTA AL MINISTRO DEGLI ESTERI che esulta per i risultati dei ballottaggi L’EMERGENZA MALTEMPO

Nord-Ovest fragile
LA LEZIONE
CHE IMPARO
DAL COVID
Di Maio: “Le alleanze pagano” metà abitanti
a rischio calamità
MASSIMO GIANNINI Nei conti la bomba pensioni 95 eventi in 10 anni

H
o il coronavirus. L’ho scoper-
to due giorni fa, dopo un sa- Il Tesoro: una seconda ondata può far scendere di oltre il 10% il Pil del 2020
bato passato tra tosse, mal
di gola e dolori al torace e una do-

menica trascorsa nel Pronto Soc-
corso Covid di un grande ospedale
romano, per tutti gli accertamenti.
Alla fine, diagnosi inequivocabile:
tampone positivo (l’agente patoge-
no è nel mio organismo, purtrop-
po), ma Tac negativa (i polmoni so-
no “puliti”, per fortuna). E dunque
prognosi inevitabile: quarantena,
isolamento e terapia domiciliare
per due settimane. Fino a nuovo
tampone, e salvo complicazioni.
La notizia, di per sé, conta poco o
nulla. Com’è logico e giusto, la mia
salute non interessa a nessuno, se
non a familiari e amici. Ma se ne
parlo e oggi ne scrivo è solo per
due motivi, che invece sono molto
L
«L’alleanza con il Pd paga e rafforza e cifre sull’economia italiana nel
L’ANALISI
Conte». In un’intervista a «La Stampa» 2021 che il governo ha messo su
il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, carta ieri sera si realizzeranno se si
esulta per il risultato nei ballottag-
gi e manda un messaggio al liber
ORA INVESTIAMO riuscirà a spendere bene e in fretta molto
denaro. Le nostre amministrazioni pub-
dem, Nicola Zingaretti: «Abbiamo
vinto in tutti i Comuni in cui siamo
SU PONTI E STRADE bliche potranno arrivarci se cominceran-
no subito a rinnovarsi strada facendo.
andati in coalizione». SERVIZI – PP. 2-5 STEFANO LEPRI CONTINUA A PAGINA 19 GAVINO, SALVAGGIULO, SCOLA — PP.10-11
LA CATENA DELLA SOLIDARIETÀ
LA PANDEMIA
DOPO VENTISEI ANNI
No al coprifuoco per bar e ristoranti, sì alle mascherine all’aperto SONO RITORNATA
A SPALARE IL FANGO
GIANNA TAMBURI

importanti.
Il primo motivo riguarda il nostro
giornale e la nostra comunità. Il ri-
schio di contagio, nella redazione
di un quotidiano come in qualun-
que altro luogo di lavoro, va gestito
con rigore. Ce ne siamo fatti carico,
ci siamo organizzati, abbiamo ga-
rantito e garantiremo la sicurezza
di tutti. Ma insieme a questo dovere
aziendale nei confronti dei lavora-
tori, ci guida un obbligo morale nei
confronti dei lettori: quello di conti-
nuare a informarvi. Dunque, il gior-
nale sarà regolarmente in edicola e
il sito Internet sarà regolarmente
online. Perché l’informazione non
va mai in malattia. E noi siamo qui
ad assicurarvela, come al solito.
Il secondo motivo riguarda il
nostro Paese e la nostra conviven-
za civile. Nelle undici ore che ho
vissuto al reparto Covid del Poli-
clinico Gemelli, ho visto tante per-
sone ricoverate. Ho sentito tanti
pazienti piangere e gridare di do-
L
e cose più utili sono una pa-
la e un paio di guanti, il re-
sto viene da sé. Inutile chie-
dermi perché ci sono andata, a
sporcarmi e a faticare nel fango.
Noi non abbiamo avuto danni, e
di questo diciamo grazie al Signo-
re, ma bastava guardarsi intorno
per capire che non tutti avevano
avuto la nostra fortuna: a Ceva
l’acqua e il fango erano dapper-
tutto. Nelle case di amici e com-
paesani, nei negozi lungo il Tana-
ro, nelle scuole dove hanno stu-
diato i miei figli. Per questo saba-
to mattina, appena si è fatto chia-
ro, sono andata a dare una mano
a chi ne aveva bisogno. Mi sono
presentata al Centro di formazio-
ne professionale: il mio luogo di
lavoro, di nuovo travolto dal fiu-
me, come ventisei anni fa. Di nuo-
vo ho visto metri di melma, acqua
AFPAFP sporca e rami. Di nuovo ho visto i
Brooklyn: una donna porta a scuola un gruppo di ragazzi SERVIZI — PP. 6-7 E 9 macchinari dei laboratori incro-
stati dalla fanghiglia.

lore. Ho parlato con medici e in-
fermieri, che mi hanno racconta-
to quanto stiano crescendo i rico-
veri urgenti e come si stiano ria-
prendo le terapie intensive.
CONTINUA A PAGINA 19
D
LA APP PUÒ COSTARE MOLTO E FUNZIONA POCO otarsi dell’app Immuni sareb-
be un atto di auto-protezione
SE USARE IMMUNI e di responsabilità civica. Sa-
È QUASI IMPOSSIBILE pere se si è stati a contatto con una
persona contagiata, teoricamente,
CHIARA SARACENO crea una protezione in più. – P. 19
IL PRESIDENTE RILANCIA LA CORSA ELETTORALE
Trump lascia l’ospedale
“Ho vinto, ora seguitemi”
PAOLO MASTROLILLI — P. 13
Non ero sola, ed eravamo tutte
donne a pulire, con quello che
avevamo trovato: la pala, gli
stracci, i secchi. Con gli occhi pie-
ni di lacrime e tanta angoscia.
CONTINUA A PAGINA 19

MATTIA
BUONGIORNO Addio alla mannaia FELTRI

Tocca fare un paio di premesse. Prima: non tutti quelli
che hanno votato Sì al taglio dei parlamentari sono popu-
listi, ma la stragrande maggioranza sono sospettabili di
esserlo. Seconda: perlomeno dopo i quindici anni, non
sono mai stato preda della mitologia dei giovani come
portatori di disinteressata purezza. Però mi ha colpito pa-
y(7HB1C2*LRQKKN( +"!=!"!z!.
cratico (si ponga delle domande: 57 per cento) e soprat-
tutto fra quelli alla ricerca di un partito di cui fidarsi (so-
no i miei preferiti: 59 per cento). Quando i vent’anni li
avevo io, eravamo tutti scemi ed entusiasti della rivolu-
zione di Mani pulite, soprattutto perché sapeva di ghi-
gliottina, e anche noi volevamo tagliare, e ci eccitava l’o-

recchio un sondaggio di Swg secondo il quale i ragazzi
fra i diciotto e i ventuno anni hanno votato in prevalenza
No (quasi il 53 per cento). Fosse per loro, avremmo anco-
ra un Parlamento non mutilato, e a cui non bisognerebbe
porre rimedio con ulteriori ed emergenziali riforme. La
percentuale sale, e ribalta il risultato del referendum, fra
i ragazzi che si dichiarano appassionati di politica (69
per cento), ed è corposa fra quelli vicini al Partito demo-
.
dore del sangue. Ricordo un sondaggio nel quale i giova-
ni ritenevano Antonio Di Pietro il più eroico di tutti, pure
di Karol Wojtyla, e Giulio Andreotti il più malvagio, pure
di Adolf Hitler. Molto scemi. Ora la domanda è: nel frat-
tempo ai giovani che è successo? Facile: sono invecchia-
ti, spesso male, e insistono nell’affidarsi alla dottrina del-
la mannaia. Però, stranamente, hanno figli saggi che con-
tinuano a credere nella politica, nonostante i genitori. —
 Un suicidio a Rebibbia e una “morte naturale” OBLÒ
a Teramo: erano compatibili con il carcere? A Catania
ride
DAMIANO ALIPRANDI
A PAGINA 12 Salvini.

IL DUBBIO
A Roma
piangono
Conte
e Di Maio
p.a.
www.ildubbio.news

ALLA VIGILIA DEL VOTO PER IL “PARLAMENTINO” DELLE TOGHE, DA “MI” NON SI ESCLUDE UN ESITO CLAMOROSO

Anm divisa, rischio scissione

Fonti della corrente moderata: «Delusi dal clima creato attorno a noi
da altri gruppi». Albamonte (Area): «Sarebbe un errore gravissimo»
D al 18 al 20 ottobre le toghe sa-
ranno chiamate a eleggere il
parlamentino dell’Anm. Ma
fonti di “Magistratura indipenden-
CONTAGI A QUOTA 2500, CRESCONO LE “INTENSIVE” inMILLEbattute
Alt: il populismo
te” spiegano al Dubbio: «Al nostro
interno ci sono spinte per creare
un’associazione alternativa». Al-
Palù: «La pandemia è sotto controllo non è
bamonte, leader di “Area”: «Sareb-
la vera emergenza è politica...»
Anno V numero 197 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020 1,5 euro

be una scelta miope, le norme sul- una tigre di carta

le sanzioni a noi magistrati legate
ai tempi predeterminati richiede-
rebbero una battaglia comune». MARCO FOLLINI
EX VICEPREMIER
ERRICO NOVI

L
A PAGINA 4 a realtà politica mescola il
sacro e il profano in modi
irriverenti. Il Papa, nella
LA POLEMICA sua enciclica, adopera parole
inedite e severe verso il popu-

«Contagi lismo. E tra i Cinquestelle il

conflitto tra i governisti e i
cultori della purezza movi-
e scontro mentista raggiunge il punto
più estremo.

tra poteri
Ora, sia detto laicamente, tra
l’alto della predicazione reli-
giosa e il basso della manovra

Il calcio politica c’è un punto di con-

nessione nascosto. Ed è la do-
D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 C/RM/41/2016

manda sul destino ultimo del

è nel populismo. Ovvero se esso
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

sia un dato permanente (e po-

pallone» tenzialmente rivoluzionario)

del paesaggio politico con-
temporaneo. Oppure se la
sua sorte sia quella di lasciar-
G.M.JACOBAZZI si usare, e poi lasciarsi cam-
A PAGINA 2 VALENTINA STELLA A PAGINA 3 biare, da dinamiche politi-
che più consuete e ordinarie.
ENCICLICA E CISL CINQUESTELLE/1 CINQUESTELLE/2 In fondo è il dilemma che at-

Renzi vuole il contratto Il comodo bagnomaria traversa il Pd e le altre forze

Il grimaldello di governo e ignora di lotta e di governo

non populiste della coalizio-
ne di governo. Il sottinteso
del Conte 2 è che i populisti
di Bergoglio la crisi nera dei grillini è finito: M5S ora scelga
siano ormai tigri di carta, ad-
domesticate e pronte a farsi

che scardina
forze di sistema. Un sottinte-
so che una parte del M5S sem-

D E'
a eterno boy scout - come John Elkan, molto interessante la dialettica che si è bra quasi ansioso di avvalora-

tutti i “muri” presente il compianto Sergio Marchionne,

lo definì parlandone con un giornalista
importante che aveva in animo di assumere fra
aperta nel Movimento Cinque Stelle. Lo è
ben oltre la lettura che tenderebbe a ridurre
il conflitto tra Casaleggio jr. e la rappresentanza
re, sia pure in un modo tutto
suo.
Ma il punto debole di questa
Sindacato Torino e Detroit - Matteo Renzi ha allestito nel
campeggio della maggioranza giallorossa un
parlamentare a divergenza «cetuale» dovuta
alla difesa dello status da parte dei "portavoce"
strategia è che così si lasciano
irrisolti tutti quei nodi che

pronto alla sfida tavolo a quattro gambe. Non gliene ha tolta catapultati in Parlamento e nel governo. Ci sta, l’affermazione del populi-
nessuna, diversamente da Goffredo Bettini che non c'è dubbio, ma è una lettura che racconta smo è andata aggrovigliando.
ISSN 2499-6009

tempo fa ridusse quel tavolo a sole tre gambe. solo di psicologie, e scantona la politica. Con il rischio che possa esser-
ci una seconda ondata non ap-
ANNAMARIA FURLAN FRANCESCO DAMATO PINO PISICCHIO pena ci si è illusi che la prima
A PAGINA 9 A PAGINA 6 A PAGINA 15 fosse finita.
 2 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020
PRIMOPIANO
IL VIRUS COLPISCE ANCHE L’EX MINISTRA ALLA SALUTE LORENZIN
Covid, positivi giù: 2257
maconmetàtamponi
Crescono le “intensive”
GIACOMO LOSI
7 Tredici morti e più di 2500
nuovi contagi ma metà del
numero di tamponi degli
ultimi giorni: 60mila di oggi
contro i circa 120mila dei
giorni scorsi. I dati Covid di ieri
sono di difficile
interpretazione e il sospiro di
sollievo per i calo dei contagi
dura giusto il tempo di dare
un’occhiata ai ricoveri in
terapia intensiva che sale di un
preoccupante + 20 rispetto a
ieri per un totale di 323 persone
ricoverate (anche se si tratta di
un dato ancora lotanto dal
picco massimo di intensive
dello scorso 3 aprile quando
furono ricoverate in terapia più
di 4mila persone. Ma anche il
numero degli ospedalizzati
sale di molto: +200 in un giorno
POLEMICHE TRA ASLE E GOVERNO SUL MATCH NON GIOCATO TRA JUVENTUS E NAPOLI
Contagiescontrotra poteri
cosìil calciova nelpallone
Le linee guida del protocollo sottoscritto dalla Lega di serie A danno ragione alla squadra
di Agnelli ma il blocco delle autorità sanitarie locali “scagiona” la squadra di De Laurentiis
GIOVANNI M.JACOBAZZI
N el campionato di calcio en-
tra da questa settimana una
nuova variabile: l’Asl. A
nulla è valso il protocollo redat-
to dalla FIGC che prevedeva l’i-
stituzione della “bolla” - il ritiro
in un hotel o in una struttura di
riferimento di tutta la squadra -
in caso di presenza di un positi-
vo al Covid-19.
La positività dei giocatori del
Napoli Pior Zielinski ed Elif El-
mas ha spinto l’Asl del capoluo-
go campano a bloccare la squa-
dra quando era già sulla scaletta
dell’aereo che doveva portarla
questo fine settimana a Torino
per il big match con la Juventus.
A Rino Gattuso e ai calciatori è
stato vietato di salire sul charter
e a tutti è stato intimato di rispet-
tare la quarantena in isolamen-
to domiciliare.
Il presidente Aurelio De Lauren-
tiis, appresa la notizia, aveva su-
bito scritto a Lega, FIGC, Giudi-
ce sportivo e Juventus, spiegan-
do di aver chiesto chiarimenti
all'Asl, anche per partire even-
per un totale di 3487 ricoveri; il
picco massimo fu raggiunto
sempre il 4 aprile con la cifra
dramatica di 29mila persone
ricoverate. Insomma, altri
numeri quelli della primavera
scorsa ma ciò non toglie che
quella di ieri si stata una
giornata difficile per il nostro
Paese che torna a vedere gli
spettri del recente passato.
Una buona notizia arriva sul
fronte scuole. "Dall'apertura
dell'anno scolastico i casi
registrati nelle scuole del Lazio
sono meno del 10%" del totale
"e quasi tutti con link esterni
all'ambito scolastico", spiega
infatti l'assessore alla Sanita'
della Regione Lazio, Alessio
D'Amato, fornendo i dati
relativi all'epidemia delle
ultime 24 ore. E notizie ancora
più preoccupanti arrivano
dall’esetero Nel regno unito si
tualmente il giorno dopo, rice-
vendo però un diniego netto.
L’iniziativa dell’Asl, che ha
competenza in materia di sanità
pubblica, è stata motivata con il
rischio contagio degli addetti ae-
roportuali, dell' equipaggio del
volo charter prenotato dal club,
dei dipendenti dell'hotel che
avrebbe dovuto ospitare gli az-
zurri a Torino e, ovviamente, an-
registra un vero e proprio boom
di contagi. In 24 ore ne sono
stati registrati 12.594, secondo
le cifre diffuse dal governo. Le
vittime sono 19, secondo
quanto riporta la Bbc.
Situzione difficile anche in
Francia e Spagna dove si
viaggia sopra i 10mila
contagiati al giorno.
E tra i contagiati c’è anche l’ex
ministra della salute, Beatrice
Lorenzin: "Sì, sono positiva. Ai
primi sintomi ho subito
effettuato il tampone che ha
confermato la positività al
Covid. Se me lo sono presa io
che sto sempre attenta, uso
sempre la mascherina, devo
dire che il Covid è una brutta
bestiaccia", ha spiegato la
deputata Pd ed ex ministro
della Salute.
Anche il sottosegretario agli
Esteri Riccardo Merlo, è
che degli avversari in campo, in
caso di svolgimento della parti-
ta.
Tutti i giocatori del Napoli, in-
sieme allo staff tecnico, sono sta-
ti quindi sottoposti al quarto
tampone in otto giorni e sono
ora in ritiro a Castel Volturno
per le prossime due settimane,
la durata della quarantena impo-
sta dalla Asl.
risultato positivo al Covid.
Tutti i componenti della
commissione Esteri della
Camera si s0no sottoposti a
tampone Covid. La misura è
stata resa necessaria in quantoi
commissari sono stati in
contatto con il sottosegretario
Merlo.
La decisione dall’Asl di Napoli,
che ha bypassato il protocollo
firmato dalla FIGC, ha messo in
grande imbarazzo il ministro
dello Sport Vincenzo Spadafo-
ra (M5s). Il campionato, infatti,
è già in bilico.
Il governo, in questo momento,
non può "snobbare" il ruolo del-
le Asl sul territorio che, come
noto, dipendono dalle Regioni.
Nel caso di specie, poi, si cree-
rebbe un incidente diplomatico
con il governatore Vincenzo De
Luca (Pd).L’unica soluzione, al-
lora, è “rafforzare” questo proto-
collo per dare più sicurezza al
campionato. E' un documento
“vivo”, come ha affermato An-
drea Agnelli, che può essere mo-
dificato con gli sviluppi della si-
tuazione al fine di preservare le
manifestazioni sportive.
Nel sostanziale silenzio dell'e-
secutivo, il ministro della Salu-
te Roberto Speranza ha dichiara-
to che adesso è più importante
pensare alla scuola che non al
calcio, è intervenuto ieri il presi-
dente della Federazione medi-
co sportiva, Maurizio Casasco.
«La Lega calcio è stata lasciata
Positivo anche il direttore della
Stampa, Massimo Giannini:
«Dopo un sabato di tosse, ieri
ho fatto un tampone e sono
positivo al Covid 19». E visto
che l’epidemia torna a correre
e, dopo mesi, è stato riattivato il
Comitato operativo di
protezione civile che aveva
sola, soprattutto dai Ministeri
competenti. Da venerdì si cono-
scevano le problematiche lega-
te alla partita Juventus-Napoli
in programma a Torino domeni-
ca sera, e credo che da questa di-
scussione nazionale italiana tra
Stato-Regioni e adesso Stato-Re-
gioni e Asl, dopo aver sottoscrit-
to dei protocolli, il governo, at-
traverso i Ministeri competen-
ti, aveva il dovere di interveni-
re subito e non dopo, e dare
chiarezza e indirizzo». Per il
presidente della Federazione
dei medici sportivi è necessa-
rio dunque rivedere questi pro-
tocolli: «Lo abbiamo dichiarato
10 giorni fa, anche perché quel-
la che è stata la variante estiva,
aveva una curva di crescita infe-
riore, mentre oggi è evidente
che dobbiamo prevedere una
prospettiva che ipotizzi anche
un aumento».
«Occorre alzare il livello di at-
tenzione e di rispetto delle rego-
le per il Covid-19, durante la set-
timana, all’interno del club, e
monitorarne il rigoroso rispet-
to delle regole non abbassando
la guardia, con un monitorag-
gio e una maggiore responsabili-
tà dei medici sociali e dei
club», ha infine aggiunto Casa-
sco. Una decisione al riguardo è
attesa a breve. Spadafora, infat-
ti, ha incontrato ieri, in due riu-
nioni distinte, i vertici del mon-
do del calcio: prima il presiden-
te della Lega di serie A Paolo
Dal Pino e poi il presidente del-
la Federcalcio Gabriele Gravi-
na. L'auspicio di tutti è quello
di evitare un prematuro lockdo-
wn del campionato di calcio.

GIORGIO
PALÙ
virologo
INTERVISTA è sotto controllo
gestito le prime fasi
dell’emergenza sanitaria legata
al coronavirus . Una prima
riunione si è svolta lunedì
mattina alla Protezione Civile,
per fare il punto della
situazione sugli ospedali e
sull’approvvigionamento di
materiali.
«Il virus c’è ma per ora
L’emergenza è politica»
VALENTINA STELLA
G iorgio Palù, professore emerito
all'Università di Padova ed ex
presidente della Società euro-
pea di virologia, è lapidario: il Gover-
no vuole solo pieni poteri perché die-
tro l'emergenza politica non ne esi-
ste una sanitaria.
Professore cosa ne pensa della deci-
sione del Governo di prorogare lo
stato di emergenza?
Da scienziato mi chiedo quali siano
le ragioni che hanno spinto il pre-
mier Conte ad assumere questa deci-
sione. Potrebbe avere un senso, co-
me ha detto il prof. Bassetti al vostro
giornale, se significasse avere mano
libero sul bilancio, per assumere me-
dici, investire per la ricerca in virolo-
gia, o addirittura per produrre in ca-
sa il vaccino, anziché farlo fare all'e-
stero. Io ho l'impressione che invece
dietro ci sia la volontà di lasciare al
Governo i pieni poteri, bypassando
il Parlamento e le Regioni. Mi pare
che i Governatori abbiano gestito la
situazione molto meglio dell'esitan-
te Governo e di quel CTS pletorico.
Se persino il prof. Sabino Cassese da
giurista di fama riconosciuta ha dei
dubbi sulla validità della proroga,
da non esperto di diritto posso solo
esprimere forti perplessità sull’utili-
tà e vantaggi di questa decisione.
Ma secondo Lei ad una emergenza
dettata dalla politica corrisponde
una emergenza sanitaria?
A mio modesto parere si tratta di una
emergenza prettamente politica vo-
luta dal Governo per avocare a sé
tutti i poteri, tenere in mano
il Paese, fare pressione sul
cittadino e infondere pau-
ra dinanzi ad una pande-
mia che continua sì ad
espandersi ma che dal
punto di vista sanitario
non è così allarmante da
mettere a rischio la capa-
cità di risposta del no-
stro sistema sanitario.
La maggior parte dei
contagiati sono asinto-
matici, le rianimazio-
ni sono sotto control-
lo con 290 posti oc-
cupati, i casi attual-
mente positivi so-
no circa 53000, di
cui la maggior par-
te sono in isolamen-
to domiciliare, i ri-
coverati sono circa
3000, il tasso di leta-
lità è ora intor-
no allo 0,5%,
numeri assolu-
tamente diver-
si da quelli di
marzo-aprile
scorsi. In più
sappiamo co-
me trattare i pa-
zienti più gravi e come usare al me-
glio i farmaci attualmente a disposi-
zione. Certo, dobbiamo essere consa-
pevoli che si tratta di un nuovo virus
con cui dovremmo convivere ancora
per diverso tempo, per cui dobbia-
mo preoccuparci di tenere più bassa
possibile la curva dei nuovi casi inci-
denti.
Quindi l'andamento della curva dei
contagi non deve allarmarci trop-
po? È eccessivo pensare a dei lockdo-
wn mirati?
Se ci fossero alcuni focolai abbastan-
za estesi dove il contagio si impenna
in maniera esponenziale si potrebbe
pensare a dei lockdown circoscritti
nel tempo e nello spazio. Un nuovo
lockdown generalizzato sarebbe un
disastro per il Paese e per le genera-
zioni future. Però mi domando: le Re-
gioni non hanno dimostrato di avere
la capacità di decidere in autono-
mia? Gli esponenti locali hanno più
consapevolezza del territorio, dialo-
gano con i cittadini, hanno il termo-
metro di quanto avviene in tempo
reale oltre che dati epidemiologici e
clinici aggiornati. Mi aspettavo dal
Governo linee guida generali ma
non uno stato di occupazione del Par-
lamento e una subordinazione
dell'autonomia regionale.
A proposito di Regioni, c'è l'ipotesi
di un divieto per loro di adottare nor-
me anti-contagio meno restrittive di
quelle del Governo. Sarebbe d'ac-
cordo?
Sostanzialmente il Governo prende
tutta l'iniziativa e lascia pochissima,
se non alcuna, autonomia alle Regio-
ni. Da virologo mi chiedo quali nor-
me di salute pubblica troveremo in
questo nuovo dpcm: se è stato fatto
per dire di mettere in tutta Italia le
mascherine all'aperto o per adottare
qualche misura come la proroga del
CTS o del commissario straordina-
rio, allora è ridicolo.
Quindi non è favorevole ad adottare
l'obbligo delle mascherine all'aper-
to?
Pur condividendo appieno l’uso del-
le mascherine e di tutte le misure at-
te a prevenire la diffusione del conta-
gio non capisco il senso dell'obbliga-
torietà all'aperto e magari in pieno
giorno. Se sono solo in aperta campa-
gna o in un vicolo di un piccolo pae-
se che motivo ho di indossarla? Se
c'è una piazza affollata o una via inta-
sata o un ristorante che non mantie-
ne la distanza di sicurezza allora ha
senso la mascherina. Quindi, invece
di un generico obbligo, mi aspetterei
di trovare nel dpcm le technicalities,
ossia indicazioni precise circa le con-
dizioni chimico-fisiche che contri-
buiscono alla diffusione del virus e
che spingono a prendere una tale de-
cisione: una certa umidità, la veloci-
tà dell'aria, la temperatura, la radia-
zione solare, il numero di ricambi
d’aria in ambiente chiuso e come uti-
lizzare i sistemi di condizionamento
ILDUBBIO 3
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020
che dovrebbero essere a doppia man-
data.
Secondo Lei sull'aumento dei conta-
gi ha influito la riapertura delle
scuole?
I francesi che hanno numeri superio-
ri ai nostri riguardo i contagi non so-
no nella direzione di bloccare l'attivi-
tà scolastica. Adesso poi abbiamo
dei sistemi di misurazione del virus
che sono molto meglio dei tamponi
molecolari: hanno un basso costo,
non sono invasivi specie per i più
piccoli, si fanno in pochissimi minu-
ti, si possono ripetere più volte, dan-
no indicazioni sulla concentrazione
del virus, parametro questo legato al-
la contagiosità. E comunque dobbia-
mo entrare nell'ottica che è impossi-
bile azzerare il contagio e rincorrere
gli asintomatici. Quando mai succe-
de con l'influenza che ogni anno in-
fetta milioni di persone e ne uccide
circa 10.000 in Italia? Perché quan-
do siamo stati di fronte ad una pande-
mia influenzale nel 2009 non si è par-
lato di stato di emergenza?
Li-Meng Yan, la virologa cinese fug-
gita negli Stati Uniti, è convinta che
"si sia creato un virus letale al fine di
diffonderlo senza poter risalire agli
autori". Lei cosa pensa della possibi-
lità che il covid-19 sia un virus artifi-
ciale?
Io dico che esiste questa possibilità
da prima della Yan. A breve lo affer-
merò con dettagli in un libro di pros-
sima uscita. Non sono l'unico a soste-
nerlo, siamo un collegio internazio-
nale di virologi, di matematici, di fi-
sici, di statistici che hanno già pro-
dotto una serie di lavori a riguardo.
Quello che le posso dire è che le ipo-
tesi sull'origine del virus sono due: o
il virus lo ha creato la natura o è usci-
to da un laboratorio BL-4 di Wuhan
dove da dieci anni si coltivano virus
dei pipistrelli. Che possa essere di
origine naturale è un po' difficile: de-
riva sicuramente dal pipistrello, è
identico al 96/97% al RaTG13, che è
un virus del pipistrello che tuttavia
vive nella parte più meridionale del-
la Cina, quindi lontano da Wuhan.
Tale virus però non infetta più il pipi-
strello, ma solo l'uomo. Si deve spie-
gare come è passato dal pipistrello
all'uomo non avendo trovato lo stes-
so virus in entrambi e inoltre non si è
mai rintracciato un ospite interme-
dio che possa aver favorito per ricom-
binazione il salto di specie. Bisogne-
rà dimostrare quale delle due ipotesi
sia vera: ne discuteremo su un artico-
lo in pubblicazione sul Journal of Me-
dical Virology. Sarà la comunità
scientifica a decidere valutando
quanto verrà pubblicato e fornire
un’interpretazione a riguardo. Sta di
fatto che i cinesi, a cui è stato chiesto
di fornire il virus originario e le se-
quenze sui virus dei pipistrelli, han-
no dichiarato di non avere più nulla,
da Wuhan quindi non si ottiene più
niente.
 4 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020
GIUSTIZIA
Anm,ventidiscissione:
«Noimoderatidelusi»
Albamonte: «Assurdo»
ERRICO NOVI
A
volerla mettere in termini paradossali, l’uni-
ca prospettiva di grande coesione, per l’Anm,
potrebbe essere compromessa da una mossa
del guardasigilli Alfonso Bonafede. «Se la norma
sulle sanzioni ai magistrati per il mancato rispet-
to dei tempi fosse stata definita, nel ddl penale,
così come era apparsa nella prima versione del te-
sto, si sarebbe prodotta una reazione talmente for-
te, da parte della magistratura, che le distanze fra
le correnti si sarebbero rimarginate, nonostante
la battaglia in corso per eleggere il comitato diret-
tivo dell’Associazione». Ecco, il periodo ipoteti-
co dell’irrealtà è proposto da un magistrato attivo
nell’Anm, e riconducibile allo schieramento mo-
derato, che preferisce parlarne in forma riservata.
Quel lungo periodo introdotto dal «se» ha una va-
lenza notevole. Perché Bonafede, in realtà, non
ha lasciato “nuda” la norma sulle sanzioni. Come
anticipato sabato scorso dal Dubbio, il ministro
l’ha “vestita” con un correttivo che attenua la por-
tata delle “punizioni”, e che nello stesso tempo
smorzerebbe la potenziale rivolta delle toghe. È
stato previsto cioè, nel ddl penale, che per gli uffi-
ci giudiziari più in difficoltà, con il carico più gra-
voso, il Csm possa prevedere una sorta di esimen-
te, che esclude sanzioni per pm e giudici. «Con
una correzione simile sarà più difficile che
l’Anm insorga. E paradossalmente sarà più facile
che si divida», osserva sempre il magistrato della
componente moderata delle toghe. Una volta che
saranno acquisiti i risultati del voto (si va alle ur-
ne telematiche dal 18 a 20 ottobre) ci sono possibi-
A POCHI GIORNI DAL VOTO PER IL PARLAMENTINO,
DALLO SCHIERAMENTO CHE FA CAPO A “MI”
ARRIVANO AVVISAGLIE DI UNA FRATTURA EPOCALE
lità molto alte che all’interno dell’Associazione
nazionale magistrati si crei una scissione.
«Avrebbe del clamoroso, certo, ma è ipotesi da
non escludere per due motivi. Primo», spiega la
fonte riservata, «perché quando è iniziata la crisi
legata all’indagine di Perugia, tutti gli altri gruppi
lasciarono intendere in modo esplicito che Magi-
stratura indipendente avrebbe dovuto restare
“sotto osservazione”. È chiaro che un simile pre-
cedente crea una frattura difficilmente riparabi-
le. In secondo luogo proprio “Mi”, che rappresen-
ta la magistratura moderata insieme con Movi-
mento per la Costituzione, il gruppo formato da
chi è fuoriuscito da Unicost, ha un rapporto di for-
te contrapposizione innanzitutto con Area. So-
prattutto se l’esito del voto dovesse essere positi-
vo per la lista “Mi-Mpc”, lo strappo rischierebbe
di avvicinarsi. Se invece lo schieramento ottenes-
se un risultato molto sfavorevole, è plausibile
che si limiterebbe a un’opposizione di testimo-
nianza e a una traversata nel deserto, in attesa di
tempi migliori».
LE TENSIONI TRA “MAGISTRATURA INDIPENDENTE” E “AREA”
«SE LA NORMA SULLE SANZIONI A GIUDICI E PM VERRÀ
MITIGATA DA POTERI DEROGATORI DEL CSM, SI SPEGNEREBBE
LA RIVOLTA COMUNE DI NOI TOGHE, MA NEL NOSTRO CAMPO»,
DICE UN MAGISTRATO DELLA CORRENTE MODERATA,
«PREVAREBBE IL RANCORE PER IL CLIMA DA PROSCRIZIONE
IN CUI ALTRI GRUPPI CI HANNO LASCIATO DOPO L’INDAGINE
DI PERUGIA». UNA TOGA DI UNICOST: «VOCI INSISTENTI
SULLO STRAPPO DI “MI”». L’EX PRESIDENTE ANM E LEADER
DI “AREA”: «SAREBBE UNA SCELTA MIOPE, VOGLIONO PUNIRE
NOI MAGISTRATI E SERVIREBBE UNA RISPOSTA COMUNE»
Analisi molto chiara a cui è difficile trovare limiti
di tenuta. E insomma, l’ipotesi di una clamorosa
scissione fra le toghe pare sul tappeto. Ai motivi
segnalati dall’interlocutore sentito dal Dubbio se
ne posso o aggiungere altri. Innanzitutto “Mi” e
“Movimento per la Costituzione” non si trovereb-
bero da soli nell’eventuale creazione di una “nuo-
va Anm”. C’è infatti una lista che corre alle elezio-
ni del 20 ottobre e che è in piena sintonia con l’ipo-
tesi della svolta traumatica: è “Articolo centou-
no”, la compagine che a sorpresa ha deciso di sfi-
dare le altre correnti — che sono, oltre a
“Mi-Mpc”, Area, Unicost e Autonomia e indipen-
denza, il gruppo fondato da Piercamillo Davigo.
Articolo 101 schiera magistrati non nuovi alla sfi-
da antagonista interna, come Andrea Reale e Giu-
liano Castiglia, e non resterebbe indifferente a
un’ipotesi scissione. Andrà verificato se il nuovo
gruppo riuscirà ad aggiudicarsi qualche seggio
nel parlamentino dell’Anm. Se cioè lo scandalo
del 2019 favorirà chi chiede, come lo schieramen-
to di Reale e Castiglia, «una palingenesi
dell’Anm». Certo è potrebbero essere due, i grup-
pi schierati su una linea di contrappsizione ad
Area e Unicost. Mentre “Aei” appare molto condi-
zionata dall’eventuale permanenza di Davigo al
Csm, su cui si deciderà nei prossimi giorni.
E un magistrato di Unicost che pure preferisce
parlare riservatamente, quasi va oltre l’analisi
proveniente dal gruppo moderato: «È difficile fa-
re previsioni sui rapporti fra Anm e governo sen-
za sapere ancora quale forma assumerà il testo
del ddl penale. Ma anche se la norma sulle sanzio-
ni venisse mitigata dai poteri derogatori del Csm,
è probabile che le spinte verso una scissione, in
“Mi”, non si attenuerebbero. Da mesi le voci
all’interno dell’Anm indicano un esito simile. La
situazione di crisi generale», spiega il magistrato
del gruppo centrista, «è tale da non poter esclude-
re che uno “sparo di Sarajevo” qualsiasi apra una
lesione nella casa comune dei magistrati».
Difficile comprendere quali conseguenze ne ver-
rebbero rispetto al rapporto con la politica. Però è
probabile che partiti, Parlamento e governo non
ricaverebbero certo vantaggi, da uno sdoppia-
mento della rappresentanza togata. Ovvio che i
fuoriusciti entrerebbero in concorrenza con
l’Anm sul piano dell’intransigenza, nella “dialet-
tica sindacale” con l’esecutivo. Eppure c’è chi
sposa un altro pronostico: è il segretario di Area
Eugenio Albamonte, che dell’Anm è stato presi-
dente subito dopo Davigo e che, interpellato dal
Dubbio, non esita a definire «davvero poco com-
prensibile la scissione di qualche componente».
Il motivo è semplice: «La norma di cui si parla, la
sanzione relativa ai tempi, non sarebbe affatto re-
sa innocua dall’ipotesi di derogatorie operate
dal Csm. Si salvano i colleghi di qualche ufficio:
e gli altri? Sa cosa avverrebbe? Assisteremmo a
un fenomeno definibile di “giurisdizione difen-
siva”. Il giudice consapevole dell’approssimarsi
del termine massimo imposto dalla legge per il
deposito della sentenza si vedrebbe forzato a re-
vocare i testi a difesa, magari anche quelli dell’ac-
cusa, e a pervenire a una pronuncia con minore
accuratezza istruttoria di quanto avrebbe voluto.
Il procedimento disciplinare non vuole prender-
selo nessuno. Idem dicasi per il pm costretto a
sfuggire alla tagliola sui tempi massimi consenti-
ti per comunicare la chiusura indagini, e poi eser-
citare l’azione penale: piuttosto che violarli, op-
terebbe per un’archiviazione di ripiego, o co-
munque scaricherebbe sul gup il peso di una va-
lutazione complicata dall’impossibilità di con-
cludere accuratamente l’indagine. Sui rischi del-
la giurisdizione difensiva», ricorda Albamonte,
«abbiamo riscontrato attenzione anche da parte
dell’Unione Camere penali. Il presidente Caiazza
comprende i rischi e condivide la nostra critica».
Albamonte può rivendicare una primogenitura,
sul punto: denunciò i pericoli delle sanzioni ai
magistrati con un articolo pubblicato proprio su
questo giornale. «Adesso a me sembra insensato
che alcuni, nell’Anm, di fronte a tutto questo, an-
ziché pensare a una battaglia comune, ipotizzino
una fuoriuscita. Si tratterebbe di una scelta mio-
pe. Mi auguro che non si verifichi». Ma mai come
ora la crisi dei magistrati apre uno scenario di frat-
ture impensabile solo fino a pochi mesi fa.
 ILDUBBIO 5
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

L’AUSPICIO DI AIGA DOPO L’INCIDENTE A GIULIA BONGIORNO A CATANIA

«I fondidel Recovery
perrimettere insesto
inostriTribunali»
FRANCESCA SPASIANO La legale, soccorsa dal personale Bongiorno. Di sicuro mi muoverò
del 118, ha lasciato il tribunale in in sede legale e in sede parlamenta-
sedia a rotelle. «Ma lei l’ha vista re con una interrogazione».

I nostri tribunali cadono a pezzi.

Lo dicono avvocati, magistrati e
tutti coloro che abitano l’aula
per professione: tra soffitti e solai
fatiscenti, carenza di impianti di
sicurezza e cornicioni pericolanti,
la mappa degli edifici giudiziari
da rimettere a nuovo nell’intera pe-
nisola restituisce un quadro quan-
tomai desolante.
Non si tratta certo di una novità –
se già nel 2018 l’Anm lanciava l’al-
larme pubblicando la “lista nera”
dei tribunali con lesioni e carenze
strutturali – ma il tema è balzato al-
le cronache degli ultimi giorni in
seguito a un incidente che ha coin-
volto l’avvocato Giulia Bongior-
no. È successo a Catania, dove la se-
natrice leghista si è recata per l’u-
dienza preliminare del procedi-
mento a carico di Matteo Salvi-
ni,suo assistito, per il caso Grego-
retti. Durante la camera di consi-
glio del gup, una lastra di marmo
di 50 chili – ha riferito lo stesso lea-
der leghista in conferenza stampa
– si è staccata da una parete del tri-
bunale colpendo Bongiorno all’al-
tezza della caviglia.
quella lastra? È enorme – ha rac-
contato l’ex ministra in seguito
all’incidente. Ci sono volute tre
persone per sollevarla. È caduta
all’improvviso, mi ha travolto e io
sono finita a terra. Salvini, con cui
stavo parlando in quel momento,
non ce l’ha fatta ad alzarla da solo e
ha dovuto chiedere aiuto a dei ca-
rabinieri. Poi è arrivato il pubblico
ministero, il mio collega-avvocato
e un carabiniere: in tre sono riusci-
ti a sfilare la gamba». «Ditemi se vi
sembra una cosa normale. Ne chie-
deremo conto al ministro della
Giustizia», ha accusato Salvini
senza andarci leggero: «Penso che
si chiuderà un processo e se ne
aprirà un altro».
Subito dopo, il guardasigilli Alfon-
so Bonafede ha fatto sapere di aver
disposto degli accertamenti. L’a-
rea è stata messa in sicurezza e so-
no iniziate le verifiche su tutte le
altre stanze del palazzo di Giusti-
zia di Catania. «Bonafede ha dispo-
sto accertamenti? Veramente a me
hanno detto che già gli avevano se-
gnalato una serie di problemati-
che – ha commentato l’avvocato
In attesa di conoscere gli esiti delle
verifiche, l’Associazione italiana
giovani avvocati (Aiga), è tornata
ieri sull’argomento per denuncia-
re ancora una volta le condizioni
in cui versano i tribunali italiani.
«Nel formulare alla Senatrice Giu-
lia Bongiorno i migliori auguri di
una pronta guarigione – scrivono i
giovani avvocati - l’Aiga eviden-
zia come il Parlamento non possa
ricordarsi del tema della edilizia
giudiziaria soltanto quando uno
dei suoi componenti viene coin-
volto in un incidente provocato
dalla fatiscenza di un Tribunale».
«I fondi stanziati nel Recovery
Plan consentono di investire risor-
se per un serio piano di messa in si-
curezza di tutti i Tribunali italia-
ni», aggiunge il Presidente Nazio-
nale Aiga, Antonio De Angelis:
«l’augurio è che il Governo non si
lasci sfuggire questa importantissi-
ma occasione». Quella dell’edili-
zia giudiziaria è infatti una «que-
stione irrisolta e diffusa in tutta Ita-
lia», sottolinea l’Aiga, che già nel
settembre del 2018 aveva chiesto
di aprire un tavolo permanente
IL LEADER LEGHISTA MATTEO SALVINI AL TRIBUNALE DI CATANIA
CON L’AVVOCATA E SENATRICE GIULIA BUONGIORNO MAURO SCROBOGNA
per avviare verifiche.
Il loro non era stato un allarme iso-
lato: secondo l’Anm, mappa alla
mano, i tribunali soffrono da Mon-
za a Catania, passando per Napoli,
Roma, Firenze e Siena.
A Catania, in particolare, due anni
fa si segnalavano: «infiltrazioni
piovane; mancanza di maniglioni
antipanico nel portone di ingres-
so/uscita; inadeguatezza degli im-
pianti elettrici, idraulici, di riscal-
damento/condizionamento; insuf-
ficienza di aule di udienza, sia per
il settore civile che per quello pe-
nale». La lista continua a perdita
d’occhio. In alcuni casi i lavori di
ristrutturazione risultano appalta-
ti ma non ancora avviati, in altri gli
interventi di adeguamento – sep-
pure certificati - non hanno mai ri-
cevuto i correlativi stanziamenti
ministeriali. E di risorse si tratta,
se tra le priorità del Recovery Plan
la riqualificazione edilizia ha un
posto centrale.
«Sulla giustizia si gioca gran parte
del rilancio del paese»: ha ricorda-
to Bonafede in commissione Giu-
stizia di Montecitorio annuncian-
do il piano di «digitalizzazione e
consolidamento infrastruttura-
le».
Insomma, alle difficoltà di eserci-
tare la professione nei Palazzi di
Giustizia ad efficienza ridotta –
problema denunciato a gran voce
dall’avvocatura negli ultimi mesi
– si aggiunge un tema di sicurezza
e agibilità tutt’altro che marginale.

NEL DOCUMENTO, L’AVVOCATURA DI STATO SI ESPRIME SULLA PERMANENZA DEL CONSIGLIERE AL CSM DOPO IL CONGEDO

Il mistero del parere su Davigo: secretato

da Ermini a pochi giorni dal voto in plenum
GIOVANNI MARIA JACOBAZZI do i vari scenari. In caso di decadenza di Davigo
inviato a Palazzo dei Marescialli venerdì scorso. per perdita dei requisiti, il suo posto verrebbe pre-
Il vicepresidente David Ermini, come riferito da so dal primo dei non eletti alle elezioni del 2018, il

I l parere dell’Avvocatura dello Stato sulla

legittimità della permanenza di Piercamillo
Davigo al Consiglio superiore della
magistratura è coperto dal massimo riserbo.
Il parere era stato richiesto nei giorni scorsi, con
l’astensione del laico indicato dal M5S Alberto
Maria Benedetti, da parte della Commissione
verifica titoli. L’Avvocatura dello Stato lo ha
Repubblica, lo avrebbe messo in cassaforte senza
che nessun consigliere abbia avuto modo di
leggerlo. Un “giallo”, dunque.
Davigo compirà il prossimo 20 ottobre i settanta
anni. Età massima per il trattenimento in servizio
delle toghe da quando l’allora premier Matteo
Renzi decise di modificare il termine, voluto dal
governo Berlusconi, dei settantacinque anni.
I fautori della permanenza di Davigo al Csm
affermano che l’incarico di consigliere avrebbe
una diversa regolamentazione. II requisito
dell’età doveva essere posseduto all’atto della
elezione a piazza Indipendenza. Una volta eletto
si deve tenere conto solo della durata
quadriennale del mandato indicata all’articolo
104 della Costituzione.
Il direttore della rivista di Magistratura
democratica Questione giustizia, Nello Rossi,
all’inizio dell’estate aveva aperto il dibattito su
questo tema. La sua tesi è che Davigo non possa
continuare a far parte del Csm, una volta congeda-
tosi dalla magistratura. Fra i motivi, l’impossibili-
tà di essere sanzionato nel caso in cui commettes-
se un illecito di carattere disciplinare. L’Ufficio
studi del Csm aveva redatto anni addietro un pare-
re, che è tornato di attualità, sul tema dell’età pen-
sionabile dei magistrati eletti al Csm, evidenzian-
giudice di Cassazione Carmelo Celentano, candi-
dato nelle liste di Unicost.
Il voto sulla permanenza di Davigo avverrà in Ple-
nun a scrutinio segreto.
E di riunioni plenarie, prima del 20 ottobre, ne so-
no in calendario solo due: una questa settimana e
l’altra la prossima. I tempi sono quindi strettissi-
mi. In caso fosse votata la permanenza di Davigo,
sarebbe la prima volta nella storia del Csm che un
consigliere togato, cessato dalle funzioni giudizia-
rie, permanga nell’incarico.
In vista delle elezioni per il rinnovo dell’Anm, lo
scorso fine settimana si sono tenute quelle per il
rinnovo dei Consigli giudiziari, i “piccoli” Csm
nei distretti.
Dai primi dati, buona affermazione di “Magistratu-
ra indipendente”, la corrente moderata. Stabile il
raggruppamento progressista di “Area”. In calo
“Unicost”, la corrente dell’ex presidente Luca Pa-
lamara, finito al centro dello scandalo nomine. Ma
in attesa dei risultati relativi all’autogoverno “loca-
le”, la tensione è tutta protesa verso il voto per il
“parlamentino” dell’Associazione, previsto in via
telematica dal 18 al 20 ottobre prossimi. La prima
tornata elettorale dopo il caso aperto con l’inchie-
sta di Perugia, inevitabilmente avvolta in un clima
di tensione pesantissimo.
 6 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

POLITICA
IN CDM LE NUOVE NORME ANTI COVID

Niente “coprifuoco” per bar e ristoranti

IlgovernopresentailnuovoDpcm
GIACOMO LOSI prudenza, pero' tornare indietro necessarie», giura rivolta a obbligatorie anche all'aperto, Roberto Speranza riferirà la
sarebbe segnale devastante», operatori e produttori mentre scongiurerebbe, almeno mattina alla Camera e il
spiega il segretario leghista. Ma preoccupatissimi dei nuovi orari per ora, chiusure anticipate dei pomeriggio al Senato in merito

«P
rudenza sì, mascherina ì,
ma sono personalmente
contrario alla chiusura di
attività economiche». Dopo le
tiepidi aperture dei gironi scorsi
sullo stato d’emergenza, il leader
leghista Matteo Salvini indossa di
nuovo felpa e smartophone e, in
diretta facebook annuncia che no,
lui le misure del nuovo Dpcm non
le voterà: «Se qualcuno proporrà
la chiusura di bar, ristoranti, teatri
e musei, i governatori della Lega
diranno no. Un conto è la
la chiusura ancipata dei locali
preoccupa anche qualche
membro della maggioranza di
governo, a cominciare dalla
ministra renziana Teresa
Bellanova: «Stiamo lavorando
per mettere in pratica tutte quelle
misure che aiutano a non
aggravare la situazione.
Attenuare ciò che sta avvenendo
nel Paese, rispetto ai contagi, è
interesse di tutti. Insieme a
questo non adotteremo misure
che non siano assolutamente
di chiusura di bar, ristoranti,
pizzerie, enoteche, fissata alle 22
o alle 23, che sarebbero
contenute nel decreto, allo scopo
di limitare occasioni di
assembramento e possibile
contagio.
In ogni caso, almeno a dar retta
da quanto è emerso dalla
riunione a Palazzo Chigi tra il
governo e i capidelegazione della
maggioranza, il nuovo Dpcm allo
studio dell'esecutivo
prevedrebbe mascherine
locali e feste private a numero
ridotto. Tra le ipotesi in
discussione anche un divieto per
le Regioni di adottare norme per il
contrasto al contagio meno
restrittive di quelle adottate dal
governo. Secondo l'iter che
sarebbe stato concordato
all'interno della maggioranza, le
misure presentate oggi in
Consiglio dei ministri e alle
regioni, saranno varate solo dopo
il passaggio parlamentare. Oggi,
infatti, il ministro della Salute
alle misure per il contenimento
del virus. Sulle comunicazioni di
Speranza saranno votate delle
risoluzioni. Ai microfoni di
Rainews24 il ministro
dell'Economia Roberto Gualtieri
assicura che sono esclusi nuovi
lockdown, «ma per escluderli
dobbiamo evitare i contagi.
Proprio perché l'obiettivo è non
dover tornare a nuovi lockdown,
dobbiamo mettere un surplus di
attenzione e rigore nel
contenimento del virus».

LA PROPOSTA “FUORI TEMPO” DEL LEADER DI ITALIA VIVA

Renzi versione prima Repubblica

chiede il rimpastino e il contratto
ma non si accorge della crisi dei 5S
FRANCESCO DAMATO
tesa di maggioranza potrebbe tradursi se- più importante: tuttavia non il Vimina-
condo Renzi anche in un “contratto”, co- le, che sarebbe appannaggio quasi natu-
me era stato definito nel 2018 quello sti- rale dell’ancora riluttante Zingaretti, se

D a eterno boy scout -come John Elkan,
presente il compianto Sergio Mar-
chionne, lo definì parlandone con
un giornalista importante che aveva in
animo di assumere fra Torino e Detroit-
Matteo Renzi ha allestito nel campeggio
della maggioranza giallorossa un tavolo
a quattro gambe. Non gliene ha tolta nes-
suna, diversamente da Goffredo Bettini.
Che qualche tempo fa ridusse a tre le gam-
be del tavolo del governo, parlandone al
Foglio, forse perché dava ormai per scon-
tato l’assorbimento da parte del suo Pd
dei liberi e uguali, o almeno di quelli che
vi erano arrivati abbandonando il Naza-
reno nel 2017.
Pur con l’aria soltanto di proporlo, in
una intervista a Repubblica uscita dome-
nica, Renzi ha posto sul tavolo i temi di
quella che, tirato per i capelli dalla inter-
locutrice, ha ammesso di poter chiamare
“verifica”, alla vecchia maniera. E anche
di poterla vedere sfociare in quello che,
sempre alla vecchia maniera, potrebbe
essere chiamato “rimpasto” di governo,
per quanto la parola faccia inorridire, o
più semplicemente impaurisca, il presi-
dente del Consiglio Giuseppe Conte.
Che ancora attribuisce un simile passag-
gio all’”agenda” dei giornalisti, non sua,
già troppo fitta di appuntamenti ed even-
ti.
Definiti i punti del programma oscuri, o
accantonati o superati dagli avvenimen-
ti, o dai contrasti successivi all’accordo
un po’ troppo improvvisato l’anno scor-
so, nell’”emergenza” derivata dalla pau-
ra che Matteo Salvini vincesse le elezio-
ni anticipate reclamate provocando la
crisi del governo gialloverde, la nuova in-
pulato fra grillini e leghisti. Potrebbero
risultare utili, a questo proposto, le se-
gnalazioni delle urgenze appena giunte
da un’intervista allarmata, di vera e pro-
pria denuncia dei rischi di paralisi e con-
fusione anche istituzionale in cui vivia-
mo, della presidente del Senato Maria
Elisabetta Alberti Casellati al Corriere
della Sera.
Sarebbe un contratto di fine legislatura,
destinato cioè a portare davvero a termi-
ne regolarmente, e in un clima finalmen-
te pacificato nella maggioranza, il man-
dato delle Camere elette più di due anni
e mezzo fa. E dovrebbe naturalmente in-
cludere anche un accordo, per quanto di
massima, forse per un pò di riguardo ver-
so il presidente della Repubblica in cari-
ca, sull’elezione del nuovo capo dello
Stato nel 2022: un europeista, natural-
mente, di sicura fede.
Messa così la questione quirinalizia, par
di capire che Renzi non creda molto
all’”auspicio” recentemente espresso
da Conte di una rielezione di Mattarella,
magari silenziosamente, implicitamen-
te a termine, con riserva di rinuncia do-
po l’elezione delle nuove Camere nel
2023, per lasciare scegliere a loro, ridot-
te di 345 seggi, il presidente destinato a
durare sino al 2030.
Per dare al contratto, o in qualsiasi altro
modo si vorrà chiamarlo, una solidità
maggiore Renzi ha proposto di fare entra-
re nel governo a rappresentare il Pd il se-
gretario Nicola Zingaretti o il suo vice
Andrea Orlando, lasciando a Dario Fran-
ceschini, attuale capo della delegazio-
ne, solo il Ministero dei Beni Culturali e
del Turismo, o assegnandogliene uno
questi accettasse di entrare nel Consi-
glio dei Ministri, anziché farsene raccon-
tare le riunioni da altri. A meno che Ren-
zi, magari in un corso accelerato di storia
della cosiddetta prima Repubblica, non
abbia riscoperto il fascino della vecchia,
e sostanzialmente inevasa, proposta di
Ugo La Malfa di rafforzare i governi di se-
conda generazione del centrosinistra,
dopo quelli presieduti da Aldo Moro,
istituendo un “direttorio” di ministri
senza portafoglio nelle persone dei segre-
tari dei partiti della coalizione.
Mi sembra tuttavia difficile praticare
una soluzione del genere nel marasma
esistente fra i grillini, che costituiscono
pur sempre il maggiore partito del gover-
no giallorosso e sono addirittura sull’or- del MoVimento 5 Stelle minimizzando-
lo della scissione, dopo che Alessandro la, e comunque scommettendo personal-
Di Battista, appoggiato ormai da Davide mente sul pur ex capo e ora “soltanto”
Casaleggio, si è proposto alla guida del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Che
movimento per rivitalizzarlo e sottrarlo lui considera il parigrado del segretario
alla “morte nera” della collaborazione del Pd nella coalizione essendosi intesta-
col Pd. ta la vittoria del sì referendario alle Ca-
Evidentemente Renzi esorcizza la crisi mere sforbiciate dai grillini, così come a
Zingaretti, nonostante le proteste del so-
litario e solito guastafeste Massimo Cac-
obiettivo quirinale ciari, è stata attribuita la vittoria nelle ele-
zioni regionali del 20 e 21 settembre
QUELLO IMMAGINATO DALL’EX avendo perduto solo le Marche, e non pu-
PREMIERE SAREBBE UN CONTRATTO re le Puglie ma soprattutto la Toscana.
DI FINE LEGISLATURA, DESTINATO Renzi nella sua intervista a Repubblica,
CIOÈ A PORTARE DAVVERO A TERMINE letta da Conte non so se con più sorpresa
REGOLARMENTE, E IN UN CLIMA o timore, viste anche le ricorrenti voci di
FINALMENTE PACIFICATO NELLA patti più o meno segreti fra lo stesso Ren-
MAGGIORANZA, IL MANDATO DELLE zi e Zingaretti sugli sviluppi di questa
CAMERE E DOVREBBE obiettivamente accidentata legislatura,
NATURALMENTE INCLUDERE ANCHE ha liquidato da par suo -cioè con la solita
UN ACCORDO SULL’ELEZIONE DEL baldanza, gonfiando il petto per l’ennesi-
NUOVO CAPO DELLO STATO NEL 2022 ma volta nella stessa giornata- l’obbiezio-
 ILDUBBIO 7
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

ROCCO VAZZANA
COMUNALI
I ballottaggi premiano
S
e Beppe Grillo preferisce
parlare di clima e maltem-
il centrosinistra po, ignorando lo tsunami
che sta travolgendo il suo parti-

Folcomatà vince a Reggio to, Luigi Di Maio sventola in fac-

GUIDO STELLA il sindaco uscente dem
Giuseppe Falcomatà.
Il centrosinistra si aggiudica
cia a Davide Casaleggio e Ales-
sandro Di Battista i risultati dei
ballottaggi. Il Movimento porta
a casa cinque nuovi sindaci su
sei ballottaggi disputati: Mate-
ra, Pomigliano d’Arco, Ariano

N ei nove comuni anche Chieti con Diego Irpino, Manduria e Giugliano.

capoluogo il
centrosinistra vince
praticamente ovunque tranne
che ad Arezzo ed Enna
(appoggiato da liste civiche,
centrodestra e Italia Viva).
Il Movimento 5 Stelle
conquista Matera: al
ballottaggio Domenico
Bennardi, candidato
pentastellato, è vicino alla
vittoria anche con i voti del
centrosinistra. Mentre a
Reggio Calabria riconfermato
Ferrara e strappa il sindaco di
Andria al centrodestra con la
vittoria di Giovanna Bruno. Il
Pd trionfa anche a Lecco con
Mauro Gattinoni. Le liste
civiche confermano
Vincenzo Voce il sindaco di
Crotone. Solo Arezzo resta al
centrodestra con Ghinelli
confermato.
L'affluenza definitiva è stata
del 50,64%. Zingaretti
incassa dunque una nuova
vittoria.
Al conto però bisogna aggiunge-
re Termini Imerese, Caivano e
Faenza, conquistate al primo
turno. Tutti successi - a esclu-
sione di Matera - figli della nuo-
va era giallo-rossa, maturati gra-
zie all’alleanza col Pd (la «mor-
te nera», per Di Battista) sui ter-
ritori. È il trionfo della linea Di
Maio, che non a caso esulta così
sui social all’indomani del gran-
de strappo con Rousseau: «Dal
territorio arriva nuova linfa,
nuova energia, nuove idee per
tutti noi. Vince il modello coali-

DI MAIO VINCE I BALLOTTAGGI E RILANCIA L’ALLEANZA A SINISTRA

Lascissioneègiàinatto
DibbaeCasaleggio
messi alla porta del M5S
zione, il modello dell’apertura
verso gli altri, verso i territori,
verso le persone. Voluto e vota-
to fortemente dagli iscritti». Co-
me dire: il futuro del Movimen-
to, l’alleanza organica col cen-
trosinistra, non solo è segnato
ma è anche vincente, checché
ne dicano il figlio di Gianrober-
to o l’ex “fratello” scapigliato.
Il ministro degli Esteri ha vo-
glia di togliersi più di un sasso-
lino dalla scarpa per risponde-
re coi fatti a quello che i vertici
pentastellati definiscono or-
mai «l’attacco coordinato» del
week end. Quello in cui Di Bat-
tista prima, in Tv, e Casaleggio
dopo, sul Blog delle Stelle, han-
no cannoneggiato sul quartier
ne della intervistatrice Annalisa Cuzzo- generale alla luce del sole.
crea su una certa sproporzione che po- Di Maio e compagni ora proce-
trebbe apparire agli occhi del pubblico dono dritti per la loro strada, sfi-
tra le ambizioni, l’attivismo e quant’al- dando i propositi bellicosi, se
tro del suo partito Italia Viva e i voti rac- non secessionisti, della coppia
colti nelle prime elezioni nelle quali ha irriducibile. Perché la scissio-
voluto o potuto misurarsi. ne, che ormai in pochissimi
«Abbiamo preso -ha detto Renzi, incu- escludono, è già nei fatti. Di cer-
rante dei calcoli di Alessandra Ghisleri,
fermatisi attorno al 3 per cento- il doppio
di quello che davano i sondaggi: il 5% an- la scissione del web
ziché il 2,5. Un buon inizio. Ma già dalle
amministrative del 2021 vogliamo fare «È STATO NATURALE SCEGLIERE DI
meglio dei 5 Stelle e diventare il secondo REPLICARE A CASALEGGIO SU
partito della coalizione», dopo il Pd, bon- FACEBOOK E NON SUL BLOG,
tà sua. Il solito boy scout, avrà commenta- CONTROLLATO DAI SUOI UOMINI »,
to il nuovo editore di Repubblica, chissà RACCONTA UNA FONTE MOLTO
se anche a proposito della ipotesi, ritenu- INFORMATA. L’UNICA POSSIBILITÀ È
ta da Renzi soltanto poco attuale, di una DUNQUE DIFFONDERE LA “REPLICA”
sua nomina a segretario generale della ATTRAVERSO GLI UNICI CANALI
Nato “nel novembre 2022”, con un presi- DIRETTAMENTE CONTROLLATI DAL
dente degli Stati Uniti diverso natural- PARTITO: LE PAGINE SOCIAL.
mente da Donald Trump. È LA SCISSIONE DEL WEB
to, si è già consumata a livello
comunicativo domenica scor-
sa, quando lo «sgarbo» di utiliz-
zare il Blog delle Stelle, il cana-
le ufficiale del Movimento, per
consegnare la “dichiarazione
di guerra” casaleggiana ai verti-
ci del partito manda su tutte le
furie l’intero gruppo dirigente.
Non solo il figlio del fondatore
mette in guardia, a titolo perso-
nale, Di Maio e soci dal trasfor-
mare in partito l’organizzazio-
ne fondata nel 2009 (pena la mi-
grazione di Rousseau verso al-
tri «movimenti»), lo fa scaval-
cando qualsiasi gerarchia inter-
na.
Il proprietario del software si
comporta come tale e, straccian-
do in un sol colpo le ipocrisie
sulla partecipazione dal basso,
utilizza le “password” del sito
per attaccare i pentastellati sul
loro stesso canale comunicati-
vo: il Blog. Una prova di forza, e
«di arroganza», secondo alcuni
grillini, che manda su tutte le fu-
rie persino un solitamente mite
Vito Crimi, stanco di prenderle
da Davide senza replicare. Così
la decisione di rispondere, a
brutto muso, arriva nel giro di
pochi minuti. Giusto il tempo
di limare il testo e ragionare sul
mezzo attraverso cui diffonder-
lo. Ed è in questo momento che
la “scissione” comunicativa si
consuma. «È stato naturale sce-
gliere di replicare su Facebook
e non sul Blog, controllato dagli
uomini di Casaleggio», raccon-
ta una fonte molto informata.
L’unica possibilità è dunque
diffondere la “reprimenda” at-
traverso gli unici canali diretta-
mente controllati dal partito: le
pagine social. «Il Blog delle
Stelle è il canale ufficiale del
Movimento 5 stelle e Davide Ca-
saleggio non ricopre alcuna ca-
rica nel Movimento 5 Stelle»,
recita la durissima risposta del
Comitato di garanzia pentastel-
lato. «Il fatto che il Blog delle
Stelle sia gestito dall'associazio-
ne Rousseau non autorizza il
suo presidente a utilizzarla per
veicolare suoi messaggi perso-
nali non condivisi con gli orga-
ni del Movimento 5 Stelle». Se
non è una scomunica poco ci
manca. Di certo è la certificazio-
ne di una guerra non più sanabi-
le. L’unica via d’uscita “consen-
suale” sarebbe un ridimensio-
namento del figlio del fondato-
re a un puro ruolo di fornitore
di servizi, senza alcuna facoltà
di indirizzo. Un angolino in cui
Davide non ha intenzione di fi-
nire. E punta tutte le sue fiches
su Alessandro Di Battista come
possibile leader acclamato da-
gli attivisti pentastellati, contro
i “mercanti” di incarichi, o da
folle, molto più ridotte, esterne
al perimetro del partito.
Di Maio lascia che i due si con-
sumino, mostrando ai suoi i
vantaggi dell’allenaza organica
coi dem. L’unico che potrebbe
intervenire per cambiare il cor-
so degli eventi è Beppe Grillo.
Che però pensa ai cambiamenti
climatici.
 8 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

ENCICLICAPOP
FRANCESCO
I diritti non
hanno frontiere
La frustata del Papa
per scuotere
le coscienze
SERGIO VALZANIA “piena cittadinanza”, il riconoscimento della parità
VATICAN ISTA, SCRITTORE giuridica di tutti gli uomini e le donne del pianeta.
Il quinto capitolo è dedicato alla politica, alla quale

P apa Francesco vola alto con la sua ultima

enciclica, Fratelli tutti, mentre perdono di
consistenza le polemiche relative ai risultati
conseguiti dal suo pontificato e le considerazioni
concernenti la capacità innovativa alla quale
convoca la Chiesa nel suo complesso.
Il documento è molto corposo, consta di
un’introduzione e otto capitoli organizzati su 287
punti.
Il titolo riprende le parole di san Francesco,
avvertendo subito che fratellanza e sorellanza si
confondo in una sola umanità.
La dimensione del testo è programmatica, dato che
l’enciclica si rivolge a un mondo globalizzato, nel
quale l’interconnessione dei problemi risulta
evidente e proprio questo aspetto viene
sottolineato da un’organizzazione tematica
allargata, che ripropone e antologizza precedenti
prese di posizione del pontefice.
Papa Francesco definisce Fratelli tutti una “Encicli-
ca sociale”, ma questa indicazione si allarga subito a
comprendere una molteplicità di aspetti, il polie-
dro caro alla pastorale pontificia, che i titoli dei capi-
tolo individuano con precisione: 1) Le ombre di un
mondo chiuso; 2) Un estraneo sulla strada; 3) Pensa-
re e generare un mondo aperto; 4) Un cuore aperto al
mondo intero; 5) La migliore politica; 6) Dialogo e
amicizia sociale; 7) Percorsi di un nuovo incontro;
7) Le religioni al servizio della fraternità nel mondo.
In queste formulazioni non è difficile veder emerge-
re tutti gli argomenti posti all’ordine del giorno da
papa Francesco nel corso del suo pontificato: dall’e-
sclusione che tende a risolversi in quella che defini-
sce la “cultura dello scarto”, alle aberrazioni create
dalla disparità dei diritti, fino a giungere alla schia-
si chiede di tornare ad essere una delle forme più pre-
ziose di servizio alla comunità umana, finalizzata al-
la rappresentanza del popolo e non all’inseguimen-
to del populismo.
L’obbiettivo del lavoro politico dovrebbe consistere
nella costruzione della piena dignità umana, tra-
guardo conseguibile solo attraverso la tutela del la-
voro come occasione di manifestazione della pro-
pria personalità.
Nel sesto capitolo l’enciclica torna a ricordare che
“il mercato da solo non risolve tutto” mentre non si
deve dimenticare l’efficacia contenuta nella “politi-
ca della gentilezza” fondata sull’”arte dell’incon-
tro” e sul principio per il quale “da tutti si può impa-
rare qualcosa e nessuno è inutile”.
Il settimo capitolo ricorda che la pace è il frutto di
un’attività costante rivolta al suo conseguimento:
una sorta di artigianato legato alla verità, alla giusti-
zia e alla misericordia, lontano da ogni desiderio di
vendetta.
Si sottolinea che la guerra non è affatto un fantasma
del passato, ma una realtà ben presente nel mondo
contemporaneo, che va combattuta e sradicata con
determinazione e costanza.
Altrettanto netta è la condanna nei confronti della
pena di morte, aggiungendo che anche l’ergastolo si
rivela spesso “una pena di morte nascosta”. La pena
dovrebbe essere sempre parte di un processo di gua-
rigione e di reinserimento sociale e mai una forma di
vendetta attuata per interposta persona.
L’enciclica si conclude ricordando che la libertà reli-
giosa costituisce un diritto fondamentale. A questo
proposito viene citato il “Documento sulla fratellan- ANNAMARIA FURLAN
za umana per la pace mondiale e la convivenza” fir- SEGRETARIO GENERALE CISL
mato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi dal pontefice

vitù. Dalla condanna di una società analfabeta
nell’ambito della cura dei deboli e dei fragili, al rifiu-
to di ogni forma di esclusione.
Da questo consegue la constatazione del fatto che i
diritti non possono avere frontiere e che le relazioni
internazionali devono basarsi su contenuti etici, ri-
conoscendo che il diritto a vivere con dignità non
può essere negato a nessuno, senza tener conto del
luogo di nascita.
Si giunge di necessità al tema delle migrazioni, con
la consapevolezza che esse sono quasi sempre con-
seguenza di guerre, persecuzioni, catastrofi natura-
li, fenomeni di traffico degli esseri umani. Situazio-
ni tutte che bisogna cercare di evitare sostenendo le
condizioni di vita esistenti nei paesi di origine, sen-
za per questo comprimere il diritto a cercare una vi-
ta migliore nei luoghi dove essa risulta possibile.
Papa Francesco sollecita lo sviluppo del concetto di
stesso e dal Grande Iman Ahmad Al-Tayyib.
Una pietra miliare nel cammino del dialogo interre-
ligioso e del percorso verso la conquista di una vera
fratellanza umana.
Il documento si conclude con due preghiere: una al
Creatore e l’altra alla conquista di un ecumenismo
cristiano.
Otto capitoli e ben 287 punti
IL PONTEFICE VOLA ALTO MENTRE PERDONO
DI CONSISTENZA LE POLEMICHE RELATIVE AI RISULTATI DEL
SUO PONTIFICATO E LE CONSIDERAZIONI CONCERNENTI LA
CAPACITÀ INNOVATIVA ALLA QUALE CONVOCA
LA CHIESA NEL SUO COMPLESSO.
IL TITOLO RIPRENDE LE PAROLE DI SAN FRANCESCO,
AVVERTENDO SUBITO CHE FRATELLANZA
E SORELLANZA SI CONFONDO IN UNA SOLA UMANITÀ
C
aro Direttore
Il gesto emblematico del Papa di
firmare la sua terza Enciclica "Fra-
telli tutti" ad Assisi, sulla tomba di
San Francesco, ha sicuramente un al-
tissimo valore politico, una valenza
simbolica non solo morale e spiritua-
le.
E' uno straordinario messaggio di spe-
ranza non solo per i cattolici ma per
tutta l’umanità.
Un appello accorato alla fraternità, ad
una concreta solidarietà che deve esse-
re messa al servizio del bene comune,
della dignità di ogni essere umano,
dei diritti universali, dell’integrazio-
ne, della pace.
Il Potenfice parte da un assunto sem-
 ILDUBBIO 9
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

nu e dell’architettura economica in-

ternazionale.
Calato nella realtà specifica del no-
stro Paese, significa ripartire dai pro-
blemi concreti delle persone, dall'af-
frontare con serieta' il tema delle dise-
guglianze sociali che sono aumentate
con la pandemia, del dramma della di-
soccupazione, soorattutto dei giova-
ni, da una riforma degli ammortizzato-
ri sociali in grado di coprire tutti i lavo-
ratori, da un fisco finalmente piu
equo. Dall’offrire, soprattutto, a tutti,
una giusta istruzione e formazione, le
stesse opportunità di crescita cultura-
le e sociale.
Significa anche ripartire dal nostro
Mezzogiorno che non rappresenta so-
lo la più grande risorsa data all’Italia
per uscire in positivo dalle secche in
cui ci ha trascinato la crisi, ma è anche
la più grande opportunità data alla po-
litica ed alle organizzazioni sociali di
riscattare la propria missione al servi-
zio del bene comune.
E poi occuparsi delle nostre periferie
abbandonate a se stesse, del nostro ter-
ritorio flagellato dalle alluvioni e dai
disastri ambientali, come dimostrano
le immagini terribili in Piemonte ed
in Liguria di queste giornate, con tan-
te famiglie distrutte anche a causa
dell'incuria dell'uomo.
Significa costruire finalmente nuove
infrastrutture per rendere più sicura

FRATERNITÀ
la vita delle persone, investire nella
digitalizzazione del Paese visto che
in Italia le famiglie coperte dalla ban-
da larga sono il 30 per cento, il che
vuole dire che il settanta per cento dei
territori è fuori dalla civiltà e dal pro-

Il grimaldello di Bergoglio
gresso.
E rafforzare poi la nostra sanità pubbli-
ca, dopo tanti anni di tagli e di scelte
sbagliate, utilizzando senza tutti que-
sti tentennamenti anche i fondi del

che scardina i “muri”

Mes, uscendo da questo dibattito poli-
tico asfittico ed inconcludente.
Questo significa, nei fatti, venire in-
contro alle indicazioni così profonde
e lungimiranti di Papa Francesco.

Sindacato pronto alla sfida

Ed è per questo che la Cisl, insieme
agli altri sindacati, si è mobilitata nel-
le scorse settimane in tutta Italia per
sollecitare il Presidente del Consi-
glio, Giuseppe Conte, ad aprire un
confronto a Palazzo Chigi.
plice quanto drammatico: l'emergen- ro e della centralità della persona. mondo nuovo e più giusto. Dobbiamo fissare insieme le priorità
za sanitaria globale ha dimostrato che Una presa di posizione netta quella di E’sbagliata la strada del ritorno ai na- sulla destinazione delle risorse del Re-
«nessuno si salva da solo». Ci obbliga Papa Bergoglio, nel solco delle prece- zionalismi, all’egoismo bieco di chi covery Fund, proprio per evitare le fu-
a ridefinire politiche, regole, compor- denti Encicliche, una analisi critica vuole rinchiudersi nei "muri". Ma al- ghe in avanti dei singoli dicasteri, la
tamenti. Non esistono oggi ricette pre- del mondo che abbiamo creato, ma su trettanto pericolosa è la strada dei po- confusione che rischia di disperdere
costituite o autosufficienti. Se ne po- cui non bisogna arrendersi al pessimi- pulismi che eliminano la democrazia, gli interventi.
trà uscire solo tutti insieme, attraver- smo ed alla disperazione. del mercato selvaggio senza regole o, Scegliamo senza indugi il percorso di
so la via della solidarietà, delle rifor- Papa Francesco indica con grande lu- peggio ancora, della finanza speculati- un "patto sociale" e della concertazio-
me sociali ed economiche condivise cidità e chiarezza i percorsi che biso- va. ne, che non è una parola astratta di cui
da tutti, ripartendo dal valore del lavo- gna fare per chi vuole costruire un No, dice Papa Francesco: una terza via bisogna avere paura, perché significa
oggi è possibile. Ed è quella che mette condivisione degli obiettivi, respon-
al centro il dialogo, per un vivere in ar- sabilità reciproche, partecipazione al-
La “terza via” che indica il Pontefice monia ed amicizia con gli altri, per le scelte, coesione sociale.
PAPA FRANCESCO INDICA CON LUCIDITÀ E CHIAREZZA una transizione ecologica che deve Una strada di dialogo e di democrazia
I PERCORSI DA FARE PER CHI VUOLE COSTRUIRE UN MONDO coinvolgere il mondo intero. economica che Papa Francesco ha in-
NUOVO E PIÙ GIUSTO. E’ SBAGLIATA LA STRADA DEL RITORNO Trovare, dunque, tutti insieme una ve- dicato con la sua terza Enciclica a tut-
AI NAZIONALISMI, ALL’EGOISMO BIECO DI CHI VUOLE ra sintesi alle tante contraddizioni dei ta l'umanità, forse la sintesi del suo im-
RINCHIUDERSI NEI “MURI”. MA ALTRETTANTO PERICOLOSA nostri tempi. Problemi globali che esi- menso Pontificato, per uscire dalla
È LA STRADA DEI POPULISMI CHE ELIMINANO LA DEMOCRAZIA, gono azioni globali. A partire, come crisi profonda che stiamo tutti viven-
DEL MERCATO SELVAGGIO SENZA REGOLE O propone Papa Francesco nell’Encicli- do e cambiare in meglio la nostra so-
DELLA FINANZA SPECULATIVA ca sociale, da una vera riforma dell’O- cietà.
10 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

ELISABETTA
GUALMINI
EURODEPUTATA
PARTITO DEMOCRATICO

INTERVISTA
ROCCO VAZZANA

«P
aolo Gentiloni, Enzo Amendola, Roberto
Gualtieri, David Sassoli». Sono queste, se-
condo l’eurodeputata Pd Elisabetta Gual-
mini, le armi italiane più potentiper impedire ri-
tardi nell’elargizione delle risorse previste dal Re-
covery Fund. Unica preoccupazione: la visione
da proporre nel Recovery Plan. Perché «la tenta-
zione un po' italiana di presentare una pioggia di
progettini frammentati che guardano più al breve
che al lungo periodo» è sempre in agguato.
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Casel-
lati, ha paragonato la partita sul Recovery Fund
a un gioco dell'oca in cui è sempre possibile tor-
nare indietro alle posizioni precedenti. L'Italia
ha cantato vittoria troppo presto?
Non credo. Quella sul Recovery è stata una vitto-
ria clamorosa del nostro Paese, ottenuta grazie a
una credibilità in Europa mai vista prima. Mai pri-
ma d’ora si era parlato di sovvenzioni a fondo per-
duto, oltre ai prestiti. Quella messa in campo non
solo col Recovery, ma anche lo Sure, il Mes e la
Bei, è una strategia molto articolata, una vera e
propria rivoluzione politica di cui dobbiamo es-
sere fieri. Certo, bisogna ancora lavorare per supe-
rare le possibili resistenze in Consiglio.
Parliamo sempre di Mes, ma Casellati ha lamen-
tato anche scarsa chiarezza sulle condizionalità
del Recovery. A che condizioni si potrà accedere
al Fondo?
Sono condizionalità legate alla qualità della spe-
sa. Per questo sarebbe opportuno creare un'Au-
thority, o comunque un organismo terzo, che pos-
sa seguire l'implementazione dei fondi. Così co-
me mi sembra adeguata la richiesta di incanalare
queste risorse su duo o tre grandi priorità: è l'uni-
co modo per procedere con riforme strutturali
per la modernizzazione del Paese. Ma la grande
condizionalità, che per fortuna non ci riguarda e
su cui si sta discutendo, è il rispetto della demo-
crazia e dei diritti.
Ma questi 209 miliardi destinati all'Italia ci sono
o no?
Secondo me resteranno tali, non vedo condizioni
per diminuire le risorse. Ma anche se per assurdo
arrivassero, che ne so, 190 miliardi al posto di

«Il testamento di Merkel:

209, non cambierebbe molto, non è questo che mi
preoccupa. L'importante è che queste risorse arri-
vino in tempi celeri.
Appunto, pare che i tempi per l’erogazione pos-
sano dilatarsi, adesso si parla di maggio...

col Recovery Ue solidale

È possibile che alcuni Stati provino a far prevale-
re gli interessi nazionali rispetto all'interesse
dell'Unione. Ci sono leader che utilizzano la vetri-
na europea per far sfoggio in patria di una forza
politica che in realtà non hanno.

malgrado i “frugali”»
Da un lato l'intransigenza dei frugali, intenzio-
nati a non recedere sulla violazione dei diritti,
dall'altro il blocco di Visegrad che minaccia di
far saltare il tavolo. Come se ne esce?
È vero, Orban non accetta che vengano messe con-
dizionalità sullo stato di diritto, il minimo sinda-
cale che l'Europa può fare. E i Paesi frugalI non si
rendono conto che c'è un problema di tempi per il
recovery. Il miglior compromesso sarebbe cam-
biare il regolamento sulle famose procedure d'in-
frazione, passando dall'unanimità alla maggio-
ranza qualificata. In ogni caso io confido molto
nella presidenza tedesca e nelle capacità di Ange-
la Merkel. Perché un fallimento del Recovery sa-
rebbe un fallimento dell'Unione intera. La propo-
sta tedesca vincolare gli interessi finanziari al ri-
spetto dello stato di diritto è senza dubbio un
buon compromesso iniziale. Noi però ci aspettia-
mo una soluzione un pochino più ambiziosa.
Il paradosso però è che per cambiare la regola
dell'unanimità serve l'unanimità...
Ha ragione. Ma credo che i tempi siano maturi per
arrivare a una svolta.
Tra i motivi di un potenziale dilatazione dei tem-
pi potrebbe esserci il ritardo italiano nella defini-
zione del proprio Recovery Plan. A che punto sia-
mo?
Quello che mi preoccupa è la rincorsa del gover-
no e dei territori a buttare sul piatto una miriade
di progetti. L'elenco della spesa non può funzio-
nare, come non può funzionare pensare di aggiun-
gere uno o più zeri alle politiche già in essere. Il
rischio è la tentazione un po' italiana di presenta-
re una pioggia di progettini frammentati che guar-
dano più al breve che al lungo periodo. La Fran-
cia, ad esempio, sta puntando su un unico grande
obiettivo: la politica industriale. Il governo deve
avere il coraggio di convogliare le risorse su po-
che priorità e molto precise. Bisogna decidere e
recidere ciò che è meno importante. Ma i tempi,
ripeto, non mi sembrano preoccupanti.
Quali sono le armi italiane per impedire i ritar-
RECOVERY PLAN
«QUELLO CHE MI PREOCCUPA È LA RINCORSA
A BUTTARE SUL PIATTO UNA MIRIADE
DI PROGETTI. L'ELENCO DELLA SPESA
NON PUÒ FUNZIONARE, COME NON PUÒ
FUNZIONARE PENSARE DI AGGIUNGERE UNO
O PIÙ ZERI ALLE POLITICHE GIÀ IN ESSERE.
IL GOVERNO DEVE AVERE IL CORAGGIO
DI CONVOGLIARE LE RISORSE SU POCHE
PRIORITÀ E MOLTO PRECISE»
di?
L'Italia è uno dei grandi Paesi dell'Unione . E tutti
sanno, soprattutto la Germania, che senza un'Ita-
lia forte tutta l'Europa ne perde. E poi dalla nostra
parte abbiamo la credbilità delle nostre istituzio-
ni. Paolo Gentiloni, Enzo Amendola, Roberto
Gualtieri, David Sassoli: le persone giuste al mo-
mento giusto che ricoprono ruoli importanti in
questo negoziato.
Crede che il fronte dei Paesi frugali stia giocando
sporco?
I leader nazionali di quei Paesi fanno fatica a in-
dossare il cappello dell’europeismo. Mark Rutte,
ad esempio, a breve andrà a elezioni e deve fare i
conti con un annoso conflitto culturale, tipico
delle piccole democrazie del Nord: l'idea di
un'Europa concepita come unione commerciale,
basata su meri scambi. Ma questo è l'ultimo treno
per far partire un'Unione politica, una comunità
di destini.
Un treno che può guidare solo Angela Merkel?
Ho molto stima di Angela Merkel, è qualche span-
na sopra tutti gli altri. Sa di essere al termine del
suo cammino politico e ha in mente di lasciare
un'eredità politica precisa: un'Europa unita della
solidarietà.
 ILDUBBIO 11
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

MONDO
USA IL PRESIDENTE ESCE DALL’OSPEDALE E SCATENA LA POLEMICA dichiarato - deve osservare la
NOBEL

Trump ignora il virus

Giro in suv per i fan
Gli esperti sanitari: «Un atto irresponsabile»
ALESSANDRO FIORONI
quarantena di 14 giorni. Potreb-
bero ammalarsi. Possono mori-
re. Per uno show politico. Obbli-
gati da Trump a mettere a ri- Medicina,
schio la loro vita. Questa è fol-
premiati
lia». In ogni caso i sondaggi non
sembrano aver premiato gli az-
zardi di Trump, anzi sembra tre virologi:
che il vantaggio di Biden sia au-
mentato anche se le rilevazioni scoprirono
non hanno la reale percezione
del sostegno di cui gode l’attua-
le presidente. In questo momen-
l’epatite c
to i Dem hanno smesso di attac-
sia perché la contagiosità del ty-
coon sarebbe ancora molto for-
te. E proprio rispetto alla man-
Hospital che il responsabile di
medicina dei disastri alla Geor-
ge Washington University han-
care frontalmente in attesa del-
le prossime mosse. Trump però
potrebbe cambiare strategia sul- C acciatori di virus, pre-
miati nell’anno della
pandemia. Sono due

T utto il mandato presidenzia-
le di Donald Trump è stato
costellato da atti sorprenden-
ti e spiazzanti, non ha fatto ecce-
zione nemmeno ora dopo aver
contratto il virus Covid 19 e es-
sere stato ricoverato, venerdì,
presso l’ospedale Walter Reed
di Bethesda, in Maryland.
Domenica pomeriggio infatti è
montato sull’auto blindata che
solitamente lo trasporta nei
suoi spostamenti ed è uscito per
un breve saluto alla folla che si
era radunata per salutarlo.
Qualcosa che potrebbe far prelu-
dere ad un imminente dimissio-
ne dal nosocomio e un ritorno al-
la Casa Bianca, ma molte sono
le incognite e i sospetti sul suo
reale stato di salute.
I comunicati dell’Amministra-
zione infatti, lo scorso fine setti-
mana, sono stati a dir poco scar-
ni. Ai media sono state date po-
chissime informazioni, la ver-
sione ufficiale è stata quella che
Trump sarebbe stato ricoverato
solo in via precauzionale.
Le incertezze poi sono aumenta-
te a seguito di una conferenza
stampa da parte dei medici che
hanno assicurato sulle buone
condizioni del presidente.
Circostanze contraddette però
dalle notizie scovate dal Wa-
shington Post e New York Ti-
mes, i quotidiani infatti hanno
scoperto che nelle ore immedia-
tamente successive al ricovero
Trump aveva avuto seri proble-
mi di ossigenazione del sangue.
Una patologia che avrebbe giu-
stificato cure sperimentali co-
me l’assunzione di steroidi (De-
sametesone) e l’antivirale Rem-
desivir insieme a un cocktail di
canza di precauzioni verso il
suo entourage che è esploso un
altro fronte di critiche: l’uscita
in strada per salutare i fan infat-
ti avrebbe messo a rischio chi lo
accompagnava, in principal mo-
do gli agenti dei servizi che si oc-
cupano della protezione presi-
denziale.
Sia un medico del Walter Reed
BELGIO LA DENUNCIA DEL “NEW YORK TIMES” FA RIAPRIRE IL CASO
Nerotorturato eucciso
no espresso solidarietà alla scor-
ta. Un «folle e irresponsabile il
teatrino politico del presiden-
te» così hanno definito, in buo-
na compagnia di altri colleghi
in realtà, l’atto di Trump.
«Ogni singola persona all'inter-
no di quel veicolo, durante l'u-
scita presidenziale assoluta-
mente non necessaria – hanno
la gestione dell’epidemia (il suo
punto debole), e dopo aver nega-
to da sempre la pericolosità del
virus, passare ad un atteggia-
mento più accorto.
Qualche indizio ci sarebbe già
se è vero che nelle sue esterna-
zioni di questi giorni ha dichia-
rato di aver «imparato molto sul
virus».
americani - Charles M. Rice,
68 anni di Sacramento, e Har-
vey J. Alter, 85 anni di New
York - e un britannico, Mi-
chael Houghton, i vincitori
del premio Nobel 2020 per la
Medicina.
Grazie alle loro ricerche è sta-
to scoperto il virus dell’epati-
te c. Alter, laurea in Medici-
na alla University of Roche-
ster Medical School, si è for-
mato allo Strong Memorial
Hospital e agli University Ho-
spitals di Seattle. Nih) come
associato clinico. A metà an-
ni ’70 con il suo team stava
studiando pazienti che rice-
vevano trasfusioni sangui-
gne e si ammalavano di epati-
ti, e ha scoperto che rimane-
va un gran numero di casi
che non erano né correlati al
virus dell’epatite B né a quel-
lo della A. Nel frattempo
Houghton, dottorato di ricer-
ca al King’s College di Lon-
dra nel ’77, era entrato a far
parte di Gd Searle & Compa-
ny prima di trasferirsi alla
Chiron dove riesce a isolare
la sequenza genetica dello
sfuggente virus.
Rice, dopo il dottorato di ri-
cerca nel 1981 al California
Institute of Technology, do-
ve si è anche formato come
borsista fino al 1985, fonda il
suo gruppo di ricerca alla Wa-
shington University School
of Medicine, St Louis nel
1986 .
Diventa professore ordinario
nel 1995. Nei suoi anni da ri-
cercatore nell’ateneo statuni-
tense, insieme ad altri gruppi
di ricerca che lavorano con i

daconfraternita razzista
anticorpi che non è stato ancora virus a Rna, ha notato una re-
approvato dall’agenzia federale gione precedentemente non
del farmaco. caratterizzata alla fine del ge-
Ieri i sospetti della stampa sono noma del virus dell’epatite C
stati confermati dal medico per- che si sospettava potesse es-

sonale di Trump, Sean Conley,
il quale non ha fatto mistero di
aver diffuso informazioni quan-
tomeno parziali per infondere
un clima di ottimismo.
La stessa responsabile della co-
municazione della Casa Bianca
Alyssa Farah, ha ribadito: «È
una pratica comune nella medi-
cina, cercare di sollevare l’umo-
re della persona sottoposta a
una cura».
Ora si tratta di capire cosa succe-
derà, se davvero Trump tornerà
allo Studio Ovale al suo posto
di lavoro in pochi giorni, una
possibilità sulla quale molti me-
dici sono scettici sia perchè il ti-
po di cure potrebbe riservare ef-
fetti collaterali non conosciuti,
P
ensava di entrare in un club esclusi-
vo che gli avrebbe aperto le porte del
lavoro e invece ha trovato la morte
nel partecipare al rito di iniziazione, il
cosiddetto battesimo, di un confraterni-
ta bianca ad Anversa di orientamento
razzista. È la tragica vicenda di Sanda
Diop, ambizioso studente nero belga di
20 anni, figlio di un immigrato senegale-
se stabilito nelle Fiandre belghe dal
1994. Sulla sua morte, risalente a dicem-
bre 2018, è stata fatta luce da poco, grazie
ad inchieste giornalistiche della stampa
locale e statunitense. Finora era stata pre-
sentata come un «tragico incidente» so-
praggiunto durante un tipico rituale di
nonnismo andato male all’interno della
confraternita, un club non autorizzato
per giovani chiamato Reuzegom, che
ospita i rampolli delle èlite bianche di
Anversa, ovvero figli di politici, di giudi-
ci e imprenditori. Nelle ultime settima-
ne, le inchieste del New York Times han-
no fatto emergere una realtà ancora più
brutta, emblematica del crescente razzi-
smo e della xenofobia diffusi nei territo-
ri fiamminghi, del suprematismo bianco
che serpeggia persino nelle più prestigio-
se università come la Cattolica di Lova-
nio, ora conosciuta come KU Lovanio.
Foto e video recuperati hanno mostrato
un membro della confraternita che in-
dossava abiti del Ku Klux Klan, un di-
scorso in cui si faceva riferimento al «no-
stro buon amico tedesco, Hitler»- Ora 18
membri della confraternita, che è stata
sciolta, sono indagati con le accuse di
omicidio colposo, trattamento degradan-
te e negligenza, formalizzate dai pubbli-
ci ministeri.
sere un elemento importante
per la replicazione del virus.
Ma anche delle variazioni ge-
netiche in campioni di virus
isolati che avrebbero potuto
ostacolarne la replicazione.
Sue le evidenze finali che
completavano il puzzle di co-
noscenze sul virus dell’epati-
te C.
Rice dal 2001 è professore al-
la Rockefeller University di
New York.
Nel periodo 2001-2018 è sta-
to Direttore scientifico ed ese-
cutivo del Center for the Stu-
dy of Hepatitis C alla Rocke-
feller University, dove rima-
ne tuttora attivo.
12 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020
Venerdì un ragazzo con problemi psichici si è impiccato a Rebibbia,
sabato ha perso la vita a Teramo per un infarto un detenuto con gravi
problemi di salute, al quale era stato revocato l’affidamento in prova
Una “morte naturale”
e un suicidio: erano
compatibili col carcere?
DAMIANO ALIPRANDI
D
ue morti nelle carceri nel giro di poco tempo:
uno di “morte naturale” e l’altro, invece, si è
tolto la vita impiccandosi. Entrambi le morti
sono accomunate da un denominatore comune:
l’incompatibilità con il carcere per evidenti moti-
vi di salute, una fisica e l’altra psichica.
Il 2 ottobre Carlo Romano di soli 27 anni, si impic-
ca nella sua cella del carcere romano di Rebibbia.
Lo è venuto a sapere Riccardo Arena, conduttore
di Radio Carcere, la rubrica radiofonica di Radio
Radicale. Una vicenda, tragica, che è stata appresa
grazie a una lettera scritta da un altro detenuto. Dal
contenuto della lettera sembrerebbe che Carlo Ro-
mano avesse dei gravi problemi mentali, tanto che
L’ORDINANZA DEFINITIVA A FAVORE DI GIUSEPPE BUZZI, DIFESO DALL’AVVOCATA DESI BRUNO, È DEL 2017
Carcerazione disumana, da 3 anni il ministero non paga
N onostante l’ordinanza di risarcimento per car-
cerazione disumana e degradante sia definiti-
va, sono passati tre anni e il ministero della
Giustizia ancora non versa la somma dovuta. Una
vicenda, e forse non l’unica, dove il ministero risul-
ta inadempiente. A denunciare tutto questo a Il
Dubbio, è l’avvocata Desi Bruno, già garante regio-
nale dei detenuti dell’Emilia Romagna.
Il caso riguarda Giuseppe Buzzi che nel 2015 era
detenuto in espiazione per un cumulo di pene che
avevano comportato un periodo non breve di carce-
razione. Il tempo era trascorso in molte patrie gale-
re, Cremona, Mantova, Monza, Bergamo sino a Pia-
cenza. «Molti reati commessi in carcere – ci scrive
l’avvocata Bruno-, nell’incapacità di adattarsi, re-
sistenze a pubblico ufficiale, poi lesioni, tentati fur-
ti, danneggiamenti. Anche oggi è in carcere a Mila-
no Opera per un altro cumulo, somma di condanne
per reati della stessa tipologia, in attesa di una scar-
cerazione a conti con la giustizia del tutto saldati».
Come sappiamo, nel 2013, dopo la sentenza Cedu
Torreggiani che condannava l’Italia per il sovraf-
follamento carcerario, venne introdotto nell’ordi-
namento penitenziario l’art. 35 ter che prevede for-
me di ristoro nel caso in cui una persona ristretta
LETTEREDALCARCERE
fino al giorno prima era guardato a vista. Poi, il gior-
no precedente al suicidio, la sorveglianza a vista
gli sarebbe stata revocata e lui si è impiccato. A con-
fermare il tragico gesto è la garante locale del comu-
ne di Roma Gabriella Stramaccioni. «Era in carce-
re da 6 mesi – scrive in una nota pubblica la Garan-
te dei detenuti - ed aveva problemi psichiatrici. È
stato sottoposto a vigilanza a vista perché aveva
già tentato il suicidio e negli ultimi giorni era pas-
sato a regime di vigilanza generale». La garante
Stramaccioni sottolinea che si tratta dell'ennesi-
mo caso di una persona «che forse poteva essere
curata all esterno». E conclude con un’amara rifles-
sione: «Il carcere si dimostra sempre di più il luo-
go utilizzato per risolvere i problemi che all'ester-
no non trovano soluzione».
Questo è il 44esimo suicidio che si consuma dietro
abbia sofferto una detenzione non conforme ai crite-
ri previsti dall’art.3 della Convenzione europea dei
diritti dell’uomo che vieta trattamenti inumani e de-
gradanti.
L’avvocata Desi Bruno ricorda il criterio che si scel-
se allora per decidere il discrimine tra carcerazio-
ne umana è disumana. Semplificando è necessario
fare riferimento al cosiddetto spazio minimo vitale
misurato in 3 mq (al netto del bagno e di arredi fissi).
Giuseppe Buzzi decise di fare reclamo all’Ufficio di
Sorveglianza di Reggio Emilia, competente per ter-
ritorio che, a seguito di esaustiva istruttoria condot-
ta in tutti i luoghi di detenzione indicati dal Buzzi,
stabilì che per 1883 giorni di detenzione era stata
violato il principio di umanità della pena, in quan-
to nelle celle in quel periodo lo spazio vitale era sta-
to inferiore a 3 mq. Quasi 5 anni di detenzione disu-
mana.
L’ordinanza, datata 18 febbraio del 2015, è diventa-
ta definitiva il 6 luglio 2017. La somma liquidata
dal magistrato di sorveglianza secondo i parametri
stabiliti per legge, è pari ad 13.904 euro. «Una som-
ma enorme – sottolinea l’avvocata - per chi è un
emarginato, senza più familiari viventi, senza pro-
spettive di lavoro ma nemmeno di accoglienza».
le sbarre dall’inizio del 2020 ed è il terzo avvenuto
nel carcere di Rebibbia.
L’altro caso, emblematico, riguarda un detenuto
che era malato da tempo e gli mancava un anno per
uscire dal carcere. Due sono state le istanze di scar-
cerazione per gravi motivi di salute, ma tutte rima-
ste senza risposta. Il fine settimana scorso però è
morto. Parliamo di Mariano Di Rocco, "il tedesco"
(era nato a Berlino), 56 anni di Sulmona, ritrovato
senza vita nella sua cella del carcere di Castrogno,
a Teramo. L’infarto è l'ipotesi più accreditata del
decesso, ma come da prassi il sostituto procurato-
re di turno, Enrica Medori, ha disposto l'autopsia
che, molto probabilmente, sarà eseguita nella gior-
nata di domani.
Secondo i legali Stefano Michelangelo e Paolo Vec-
chioli lui in carcere non ci doveva stare proprio.
Per due volte, a luglio e a agosto, avevano per que-
sto inoltrato richiesta di sospensione della pena ai
tribunali di Sorveglianza di Pescara e L'Aquila,
perché il suo quadro clinico era incompatibile con
il regime carcerario. Mariano Di Rocco era stato
condannato a due anni e undici mesi. Un cumulo
di pena per furti, lesioni e piccolo spaccio. Era riu-
scito ad ottenere l’affidamento in prova, ma a giu-
gno scorso il magistrato lo ha fatto ritornare in car-
cere dopo che non era rientrato nel suo domicilio
come doveva: quella sera Di Rocco era stato all'A-
quila e aveva perso il treno di ritorno, oltre al telefo-
no per comunicare il suo problema. Un po' su di
giri, era stato ritrovato che camminava per strada
tra Popoli e Bussi, quindi arrestato e spedito die-
tro le sbarre. Di Rocco, tra i tanti problemi di salu-
te, aveva anche una demenza alcolica riconosciu-
ta da un perito. Secondo l'avvocato Stefano Miche-
langelo, era evidente che le sue condizioni di salu-
te non fossero compatibili con il carcere. «Soprat-
tutto era diabetico a uno stadio avanzatissimo – ag-
giunge l’altro avvocato, PaoloVecchioli - gli aveva-
no dato un sostegno, ma era palese che non potes-
se stare in carcere». Nessuno però ha risposto alle
istanze di scarcerazione che gli avvocati hanno
presentato. Passato il dolore e il cordoglio, gli av-
vocati valuteranno con la famiglia di verificare le
eventuali responsabilità di questa morte.
Queste tragedie avvengono nel momento in cui
nel Parlamento si accentua il discorso carcerocen-
trico, sia in maggioranza che in opposizione. Un
po’ dovuto dagli pseudo scandali “scarcerazio-
ne”, un po’ anche dalla retorica della “certezza
della pena” scambiata con la certezza del carcere
senza se e senza ma. La pena è certa, l’articolo 27
della Costituzione (“le pene non possono consi-
stere in trattamenti contrari al senso di umanità”)
un po’ meno.
Ma da allora, nulla. Innumerevoli sono stati i solle-
citi e le diffide affinché il ministero competente
provvedesse al versamento della somma, anche
per evitare una lunga procedura esecutiva nei con-
fronti proprio di chi dovrebbe garantire l’adempi-
mento di quello che ha stabilito un giudice della Re-
pubblica in attuazione di una legge dello Stato.
«Ora - spiega Desi Bruno -si attende da mesi che si
possa partire con la procedura esecutiva perché
l’ufficio competente deve prima apporre la formu-
la esecutiva sul provvedimento». Sono passati tre
anni senza che nulla sia successo. «Per molti è scan-
daloso che si riconosca una forma di risarcimento
a chi ha commesso reati – sottolinea l’avvocata -, e
che si voglia assicurare un trattamento rispettoso
della dignità della persona. Ma il ministro di Giu-
stizia e l’amministrazione della giustizia non pos-
sono dimenticare né Buzzi né tutti coloro che, con-
tro l’opinione comune malformata è male orienta-
ta sulla condizione carceraria, hanno vissuto una
condizione degradante, in violazione di quel senso
di umanità che dovrebbe sorreggere e guidare il si-
stema penitenziario». Desi Bruno conclude amara-
mente che «ora come in passato, nulla sembra mu-
tare».
 ILDUBBIO 13
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

CRONACA
RECUPERATI IN VARI PUNTI DELLA LIGURIA I CORPI DELLE SEI PERSONE CHE ERANO DISPERSE CARLA NESPOLO

Maltempo, Conte: «Paghiamo Addio

allaprima
unaltroprezzoaltissimo» donna
presidente
Nell’Imperiese un scavatore si è ribaltato mentre rimuove detriti, provocando due vittime
Domani una nuova perturbazione interesserà il Nord est della penisola e parte del Centro sud dell'Anpi

È
ALESSANDRO FIORONI ne di Molini di Triora. L'altra po- morta Carla Nespolo,
trebbe essere un passante, trasci- presidente nazionale
nato giù dal mezzo. dell’Anpi dal novembre 2017.

«L a violenta ondata di mal-

tempo che ha colpito nelle
ultime ore le regioni del
Nord ha causato moltissimi dan-
ni. Abbiamo interi territori marto-
riati, tanti comuni del Piemonte e
della Liguria in gravi difficoltà, e
ancora una volta paghiamo un
conto durissimo in termini di vi-
te umane perse». Ieri il presiden-
te del Consiglio Giuseppe Conte
ha fatto il punto sulla forte onda-
ta di maltempo che si è abbattuta
nel weekend sulle regioni nord
occidentali italiane, una situazio-
ne tragica con un alto numero di
vittime e devastazioni ancora da
calcolare nella loro interezza.
La pioggia sembra essersi placata
e per almeno qualche giorno do-
vrebbe allentare la sua morsa, ma
il panorama emerso dall'ondata
di piena è desolante soprattutto
per le morti provocate. Al mo-
mento sono 6 i corpi recuperati.
Sono tutti uomini ritrovati in vari
punti della regione in particolar
modo nella zona di Ponente.
Ieri a Baiardo, nell'Imperiese, un
escavatore è precipitato sottostra-
da e si è ribaltato, causando due
morti. Il mezzo era impegnato nel-
la pulizia dei detriti finiti sulla
provinciale a causa dell'ondata
di maltempo del 2 ottobre. Una
delle vittime è il conducente
dell'escavatore, un operaio 47en-
Intanto anche Genova conta i dan-
ni cercando di tornare alla norma-
lità, sabato infatti gli allagamenti
hanno interessato le zone centra-
li della città. Alcune famiglie so-
no state costrette a lasciare le loro
abitazioni per ragioni di sicurez-
za.
Oggi il maltempo ha lasciato il po-
sto al sereno ma le previsioni dei
prossimi giorni non lasciano spa-
zio all’ottimismo. Domani infatti
una nuova perturbazione, sebbe-
ne non severa come nei giorni
scorsi, interesserà il nord est del-
la penisola e parte del centro sud.
Buone notizie per giovedì prossi-
mo fino a sabato 10 quando l’alta
pressione guadagnerà spazio de-
terminando un clima sereno. Do-
menica però altro peggioramento
proveniente dall’Atlantico, sarà
un banco di prova in attesa di ca-
pire l’effettivo andamento della
nuova fase di maltempo.
Era malata da tempo. È stata la
prima donna a capo
dell’associazione nazionale
partigiani d’Italia. A darne notizia
è la segreteria nazionale
dell’Anpi, parlando di «vuoto
profondissimo» che Nespolo
lascia e di una presidenza
caratterizzata da «grande
sapienza, passione, intelligenza
politica e culturale nel solco
pieno della grande tradizione di
autorevolezza ed eredità attiva
dei valori e principi della
Resistenza che ha contraddistinto
la nostra associazione fin dalla
sua nascita». Viene aggiunto
«non dimenticheremo mai il suo
affetto nei confronti di tutti noi, la
sua presenza continua anche
negli ultimi mesi, durissimi, della
malattia. Ciao comandante».
Tantissimi i messaggi di
cordoglio di tutto il mondo
politico.

CHIUSE LE INDAGINI LA DECISIONE DELLA CORTE DI APPELLO DI BRESCIA

Corruzione, stero delle Infrastrutture, ministe-
ro dello Sviluppo economico, mi- Rigettalarichiesta provare».L’altro fronte su cui
la difesa di Stasi aveva provato
Siri(Lega) nistero dell’Ambiente) l’inseri-
mento in provvedimenti normati-
direvisione
a ribaltare le sentenze di colpe-
volezza era l’alibi dell’allora fi-

rischia vi di competenza governativa di danzato di Chiara Poggi. An-

diAlbertoStasi
rango regolamentare e legislativo che in questo caso la Corte non

ilprocesso proponendo emendamenti conte-

nenti disposizioni in materia di in-
centivi per il cosiddetto “mini-eo-
ha ammesso “prove nuove”
perché le circostanze erano già
«state valutate dalla Corte di
lico”». Siri avrebbe ricevuto «inde- merito, anche sulla scorta di fo-

R L
ischio processo per il senato-
re della Lega Armando Siri e
per l’imprenditore Paolo
Franco Arata in relazione a due
episodi di corruzione del settem-
bre e ottobre 2018. La procura di
Roma ha depositato gli atti e chiu-
so l’indagine che chiama in causa
anche altre tre persone e due socie-
tà, passo che anticipa di solito la ri-
chiesta di rinvio a giudizio.
Secondo l’ipotesi sostenuta dal
pm Mario Palazzi, fino al settem-
bre del 2018 Siri, quando era sotto-
segretario al ministero delle Infra-
strutture, «asservendo a interessi
privati le sue funzioni e i suoi pote-
ri», avrebbe proposto e concorda-
to «con gli organi apicali dei mini-
steri competenti per materia (mini-
bitamente la promessa e/o la dazio-
ne di 30mila euro da parte di Arata
(amministratore della Etnea srl e
dominus della Solcara srl, a sua
volta gestita dal figlio Francesco),
società operative nel settore».
Un secondo episodio di corruzio-
ne risalirebbe all’ottobre del 2018:
in quella occasione, Siri, sempre
secondo l’impostazione della pro-
cura, si sarebbe attivato «per otte-
nere un provvedimento normati-
vo ad hoc che finanziasse anche in
misura minima il progetto di com-
pletamento dell’aeroporto di Vi-
terbo, di interesse della Leonardo
spa per future commesse». Siri,
per fare ciò, avrebbe «ricevuto in-
debitamente la promessa di som-
me di denaro.
a Corte d’Appello di Brescia
ha rigettato la richiesta di revi-
sione del processo sul giallo
di Garlasco presentato dai legali
di Alberto Stasi sostenendo co-
me «gli elementi fattuali che si
vorrebbero provare con le prove
nuove non sono stati comunque
ritenuti idonei a dimostrare, ove
eventualmente accertati, che il
condannato debba essere pro-
sciolto, permanendo la valenza
indiziaria di altri numerosi e gra-
vi elementi non toccati dalla pro-
ve nuove». Stasi è stato condan-
nato a 16 anni di carcere per la
morte della fidanzata Chiara Pog-
gi e sta scontando la pena.
Il fatto che sul dispenser fossero
stati trovati anche frammenti di
impronte diverse da quelle di
Stasi era - secondo la Corte - già
emerso al tempo della perizia
dei Ris, datata 12 ottobre 2017;
tracce già allora allora definite
non comparabili. Pertanto i giu-
dici di Brescia non hanno ritenu-
to questi elementi come nuovi ri-
spetto agli accertamenti già pas-
sati in giudicato. Anche le micro-
crosticine e i capelli «erano già
stati valutati», si legge ancora
nel dispositivo della Corte d’Ap-
pello e dunque sono «privi della
capacità dimostrativa in ordine
al fatto nuovo che si vorrebbe
tografie che riprendevano lo
stato dei luoghi». Permane
dunque «la valenza indiziaria
di altri numerosi e gravi ele-
menti» contro Stasi; e la sua col-
pevolezza non è intaccata «dal-
le prove nuove», concludono i
magistrati d’Appello di Bre-
scia.
In una nota, Gian Luigi Tizzoni,
avvocato della famiglia Poggi
scrive: «Per la sesta volta con-
secutiva la colpevolezza di Al-
berto Stasi è stata confermata
al di là di ogni ragionevole dub-
bio. Solo chi non vuole leggere
le sentenze può continuare a
suggerire fantomatiche piste
alternative».

ILDUBBIO
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14 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020
Il“fumus” cheavvolse
Cosentin o e che i radicali
cercaronodi diradare
VALTER VECELLIO
GIORNALISTA
È ormai trascorsa una settimana, dall’assolu-
zione, in Appello, dell’ex parlamentare Ni-
cola Cosentino, condannato in primo grado
a cinque anni e mezzo di carcere, nell’ambito
del processo “Il Principe e la scheda ballerina”.
Di questa assoluzione (e quello che comporta e
significa) quasi tutti se ne sono bellamente “li-
berati”, con una scrollata di spalle. Dimentica-
te le paginate a suo tempo dedicate alla vicen-
da, senza neppure l’avvertenza di un cautelati-
vo punto interrogativo. Capofila l’Espresso.
Nell’ottobre del 2008 scrive di una “rete dove
affari e politica si confondono, con l’ombra do-
minante della mafia campana”. E ancora: l’E-
spresso rivelò come nasceva il potere di Cosen-
tino con una copertina dell’ottobre 2008. Tito-
lo inequivocabile: “La camorra nel gover-
no”…”.
Tra i commentatori più implacabili, il carissi-
mo Roberto Saviano, che il 25 marzo 2013, tra
l’altro, scrive: “Nella distorta visione della mia
terra, il carcere non è percepito solo come una
vergogna. È uno svantaggio, una tragedia, a vol-
te un'ingiustizia, un ostacolo su cui però in-
ciampa chi si relaziona al potere. Su cui inciam-
pano le persone ambiziose…S ono nato e cre-
sciuto dove molti considerano il carcere un'ac-
cademia, un luogo di "formazione", una prova
che solo gli "uomini" possono sostenere. Se
non sei capace di affrontare il carcere non sarai
mai un uomo di responsabilità, un uomo di po-
tere. Non inciderai mai sulle cose… Cosentino,
costituendosi e non aspettando l'arresto, inten-
de dimostrare di essere il più forte dei diadochi
berlusconiani, più forte di Berlusconi stes-
so…”.
Poi arriva l’assoluzione. Saviano questa volta
non commenta. Neppure un rigo su l’Espresso,
poco o nulla gli altri.
Nel dispositivo della sentenza che cancella la
condanna di Cosentino si legge: “Assolto per
non aver commesso il fatto”. Non per non esse-
re riusciti a provare la colpevolezza; perché gli
COMMENTI&ANALISI
avvocati siano stati così bravi da trovare chissà
quale diavoleria giuridica; per prescrizione.
Per “non aver commesso il fatto”.
A parte il comportamento di stampa e commen-
tatori, c’è la politica. Politica politicante, ma
pur sempre politica.
Occorre fare un passo indietro, al 16 gennaio
del 2012. Soccorre una dichiarazione di voto,
resa dall’allora deputato del Partito Radicale
Maurizio Turco, membro della Giunta per le
Autorizzazioni a procedere. Conviene, almeno
ora, leggerla con attenzione: “Il contesto ed il te-
sto nel quale maturano le accuse rivolte al colle-
ga Cosentino fanno riferimento all’esistenza,
storicamente accertata e giudiziariamente cri-
stallizzata, del gruppo camorristico denomina-
to “clan dei Casalesi. La natura, la struttura, i
protagonisti e le dinamiche del “clan dei Casa-
lesi” sono state approfonditamente delineate
nelle sentenze conclusive e definitive dei pro-
cessi denominati Spartacus 1 e Spartacus 2, ol-
treché nel saggio “Gomorra”. Sia le citate sen-
tenze, sia il noto saggio, prendono in esame ed
approfondiscono un lungo arco temporale di vi-
ta dell’associazione criminale di Casal di Prin-
cipe, paese nel quale è nato ed ha lungamente
vissuto l’on. Cosentino. Ciò nonostante e sino al
2005, cioè sino a quando l’on. Cosentino non ha
ricoperto un ruolo politico di livello nazionale,
le strade del clan dei Casalesi e dell’on. Cosenti-
no non si sono mai, neppure per sbaglio, incro-
ciate. Nessuna traccia nei procedimenti e nei
saggi. Oggi l’on. Cosentino viene accusato di
condotte che non hanno, in sé, a alcun rilievo
penale e delle quali l’on. Cosentino ha fornito
ampia ed esaustiva spiegazione nelle memorie
depositate presso questa commissione. Riten-
go pertanto che la richiesta di esecuzione
dell’ordinanza di custodia cautelare nei con-
fronti del collega sia infondata e frutto di un
obiettivo fumus persecutionis".
Il Partito Radicale, quindi, vota contro l’autoriz-
zazione richiesta. Perché, spiega Turco, “…su-
lla base della documentazione prodotta alla
Giunta, più che il fumus della persecuzione è
ravvisabile un fumus della Procura stessa che
ha agito un pò come ai vecchi tempi, come il ca-
so Tortora per intenderci. Siamo passati dai
processi in stile Tortora a quelli che io definisco
gli spezzatini”.
Il fatto è che pur nello spazio delle poche ore
concesse, Turco coscienziosamente, legge le
migliaia di pagine inviate dalla procura. Per
questo può giungere alla conclusione cui è giun-
to. Altri si sono invece “fidati” di quanto veniva
detto loro; “semplicemente” non si sono docu-
mentati.
È vero, come si dice, che ci si deve difendere nel
processo, e non dal processo; ma se il compito
della Giunta per le autorizzazioni è quello di ac-
certare se vi sia o meno “fumus” nei confronti di
un parlamentare, è proprio quello che Turco ha
fatto, a differenza della maggioranza dei suoi
colleghi di allora. Per aver svolto con coscienza
e acribia il suo compito, lui i suoi colleghi, in
quei giorni vengono non solo metaforicamente,
linciati.
Marco Pannella, Turco, i radicali invitano Sa-
viano a leggere con loro le migliaia di carte, per
aiutarli a trovare qualcosa che “inchiodi” Co-
sentino, come chiede la pubblica accusa. Savia-
no non raccoglie l’invito.
Questi sono i fatti. Ignorati allora; occultati ora.
La stampa, la comunicazione da una parte; il
modo di essere e fare il parlamentare dall’altra.
Come si vede c’è ampia materia per riflettere, di-
battere, confrontarsi. Cosa si aspetta?
 ILDUBBIO 15
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

La corsa alla Casa Bianca

COMMENTI&ANALISI
Ma c’è riuscito solo dopo una lotta lunga e sner-
vante con le varie componenti della sinistra de-
mocratica, che col tempo ha acquisito posizioni
di forza prima impensabili. Il senatore “sociali-

eilpesodei populisti
sta” Bernie Sanders ha gettato la spugna soltanto
all’ultimo minuto, e non è affatto certo che tutti i
suoi sostenitori – e soprattutto i più giovani tra
loro – siano disposti a votare un candidato demo-
cratico che giudicano troppo debole e moderato.

didestraedisinistra
Per non parlare di figure come Nancy Pelosi e
Alexandria Ocasio-Cortez, il cui entusiasmo per
la candidatura Biden è addirittura inesistente.
Qual è, dunque, il futuro politico degli Usa? È as-
sai probabile una sempre maggiore radicalizza-
zione su entrambi i versanti. Trump flirta con i
MICHELE MARSONET Tuttavia l’elezione, piuttosto inattesa, di Do- suprematisti bianchi e il “licenziamento” di Ste-
ORDINARIO DI FILOSOFIA DELLA SCIENZA nald Trump nel 2016 fece capire a tutti che, nel ve Bannon non ha affatto diminuito la sua prefe-
frattempo, l’America era veramente cambiata. renza per le frange repubblicane più radicali.

I l fatto che Donald Trump abbia contratto il co-

ronavirus sta dominando la cronaca delle im-
minenti elezioni Usa. Eppure l’elemento che
deve farci riflettere è un altro. Parlo della vera e
propria mutazione genetica che ha coinvolto en-
trambi i grandi partiti americani, una mutazio-
ne che rischia di stravolgere il panorama politi-
co degli Stati Uniti - e il loro ruolo internaziona-
le - anche negli anni a venire.
Eravamo abituati a dare per scontato che la batta-
glia elettorale negli Usa si giocasse al centro.
D’accordo, delle eccezioni ci sono state anche in
passato. Basti ricordare il caso del falco Barry
Goldwater che i repubblicani candidarono alla
presidenza nel 1964, e che fu sconfitto con un
margine molto ampio dal presidente democrati-
co uscente Lyndon Johnson. In quell’occasione
tutti – o quasi – concordarono sull’inutilità di
candidare personaggi appartenenti all’ala estre-
ma dell’uno o dell’altro partito. Si disse, all’epo-
ca, che l’elettorato americano tende spontanea-
mente verso il centro. E un ragionamento simile
vale anche per il candidato democratico ultra-
progressista John McGovern, pure lui sconfitto
con un largo distacco da Richard Nixon nel
1972.
Collocarsi al centro della scena tentando di at-
trarre i cittadini moderati di entrambi gli schiera-
menti non era più la strategia vincente.Anche
nel Paese leader dell’Occidente, come in altre
parti del mondo, gli elettori amano slogan forti e
semplici, e ai politici si chiedono promesse ecla-
tanti pur sapendo che ben difficilmente possono
essere mantenute. In altri termini il populismo,
tanto di destra quanto di sinistra, ha preso il so-
pravvento innescando cambiamenti di cui anco-
ra non si vede la fine. Ciò ha determinato un
aspro scontro interno nei due partiti tradiziona-
li. Nel campo repubblicano Trump ha vinto alla
grande imponendo le sue parole d’ordine, e met-
tendo all’angolo il vecchio establishment del
partito che continua tuttora ad essergli largamen-
te ostile.
Parecchi repubblicani di spicco sono giunti al
punto di preferirgli Joe Biden, affermando non
tanto di astenersi, quanto piuttosto di votare il
partito avversario pur di far sloggiare il tycoon
newyorkese dalla Casa Bianca.
In ambito democratico la situazione è – se possi-
bile – ancora più complicata. Il centrista Biden
ha alla fine ottenuto l’investitura, soprattutto
grazie all’appoggio decisivo di Barack Obama.
Il discorso vale anche per Biden che, pur essen-
do un moderato, deve fare i conti con i radicali di
casa sua, del resto ben rappresentati in Senato e
nella Camera dei rappresentanti. È infatti ovvio
che, in caso di vittoria, l’ex vice di Obama dovrà
fare molte concessioni alle varie anime della si-
nistra liberal. Molti analisti ritengono che la for-
za crescente del populismo di sinistra derivi dai
sensi di colpa occidentali assai diffusi nelle uni-
versità e nei mass media, fenomeno che ha porta-
to all’incredibile successo del politically correct
e della cancel culture. Il populismo di destra,
dal canto suo, non è destinato a spegnersi presto,
giacché rappresenta in modo iconico le frustra-
zioni dell’americano medio, dovute al declino
industriale e culturale del Paese. Trump l’ha ca-
valcato con grande abilità, ma la sua eventuale
sconfitta consentirebbe probabilmente al popu-
lismo di segno opposto di espandersi ancor
più.Ecco perché è giusto sostenere che l’Ameri-
ca “non è più la stessa”. Qualunque sia l’esito
delle elezioni del 3 novembre, gli Stati Uniti ri-
schiano di perdere peso e prestigio proprio quan-
do, nel mondo, i regimi autoritari – con in testa
la Cina – aumentano la loro influenza ovunque,
anche in ambito europeo.

Il comodo “bagniomaria” legislatura. Sarebbe impossibile

in un prossimo turno elettorale,
riportare alla Camera ed al
caratterizzare una forma-partito
(esperienza di governo,
sperimentazione delle alleanze,

di lotta e di governo
Senato così tanti eletti e non insediamento nelle istituzioni),
solo per il taglio dei senza però fare l’ultimo passo
parlamentari appena approvato verso una forma organizzativa

non funziona più. Per il M5S

col referendum. Dunque il stabile che risponda ai canoni
quadro del M5S è come quelle della democrazia
tele dove si raccolgono più rappresentativa. E’ il passo della
azioni ma che restano nello maturità. Compierlo potrà

è l’ora delle scelte difficili

PINO PISICCHIO movimento delle origini, la
COSTITUZIONALISTA suggestione dell'agorà digitale
che evoca le utopie
negli Enti Locali.
Perché fino ad oggi il
movimento è stato
stesso contesto e qualcuna è anche costare qualche sacrificio
presa da un certo ipercinetismo e qualche addio, ma la politica
futurista. Come il cane al nazionale potrebbe
guinzaglio di Giacomo Balla. Il guadagnarne in chiarezza.
postulato è che il governo non si
tocca e neppure la legislatura. Il
resto sono variabili che non
ribaltano la “narrazione

E’ Molto interessante la
dialettica che si è aperta
nel M5S. Lo è ben oltre la
rousseauiane.
E' questa è la prima e non
trascurabile ragione di frattura:
lettura che tenderebbe a ridurre la narrazione di una democrazia
essenzialmente un soggetto
politico parlamentare, esito
inevitabile in mancanza di una
forma-partito. La spinta verso
principale”. Di Maio naviga
verso un orizzonte che conserva
alcune parole d’ordine delle
origini (il taglio dei
il conflitto tra Casaleggio jr. e la diretta che poggia sull'algoritmo l'istituzionalizzazione e il parlamentari, il reddito di
rappresentanza parlamentare a tenuto in tasca con lo disegno di una cosa che somigli cittadinanza) diventate leggi
divergenza "cetuale" dovuta alla smartphone, coerente con l'idea ad un partito vengono incarnati dello Stato, ma che include la
difesa dello status da parte dei di una contestazione radicale al da Di Maio, in rappresentanza di scommessa su una forma
"portavoce" catapultati in sistema da un lato, e l'avventura sensibilità diverse che rivestono organizzativa organizzata e
Parlamento e nel governo. Ci sta, nelle istituzioni parlamentari e ruoli nelle istituzioni stabile, i cui contorni forse non
non c'è dubbio, ma è una lettura nel governo, dall'altro. Il parlamentari, a cominciare dal sono ancora definiti, ma che si
che racconta solo di psicologie, consenso raccolto in chiave di presidente della Camera Fico, e rende più coerente con quella
e non di politica. La politica contestazione al sistema non si nel Governo. Il richiamo della che è oggi l’esperienza nel
dice di più: per esempio, della tramuta in consenso all'azione foresta delle origini, invece, governo e nelle istituzioni di
necessità di una trasmutazione compiuta da chi è avvertito trova un interprete dinastico in M5S. Di Battista e Casaleggio
della nebulosa pentastellata come parte di quel sistema che Casaleggio ed uno mediatico in stanno facendo i conti su che
dallo stato gassoso del si vuole abbattere: occorre Di Battista. A questi ultimi cosa significhi fare politica fuori
movimento antagonista allo un'altra narrazione. O un altro potrebbero accodarsi un po’ di dal Parlamento: un po’ duretta,
stato solido di una forma-partito modo di organizzarsi, facendosi delusi: qualche ex ministro o sembrerebbe, e mettono, alla
che esercita un ruolo di governo. partito, capillarizzandosi nel parlamentare che si è sentito fine della fiera in conto anche
Non è un caso, allora, che il territorio, dandosi una struttura poco valorizzato o non è tornato una scissione.
simbolo della disfida che ideologico-programmatica al Ministero. Si tratta, però, di Si vedrà. La cosa certa è che il
Casaleggio ha ingaggiato con i capace di andare oltre il numeri sparuti, perché il limite movimento non può più restare
"parlamentaristi" sia catalogo degli antagonismi e un ultimo della dialettica resta per nel comodo bagnomaria di lotta
rappresentato dal blog, "fonte" gruppo dirigente in grado di il MoVimento sempre quello e di governo: ha già accettato
della legittimazione politica del rappresentarla adeguatamente della prosecuzione della tutto quello che può
16 ILDUBBIO
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020

SPETTACOLI AL VIA TRA MILLE PRECAUZIONI

LA 15ESIMA EDIZIONE
DELLA FESTA DI ROMA

CHIARA NICOLETTI

“T he Show must go on!” sottolinea Antonio

Monda, il direttore artistico della 15esima
edizione della Festa del Cinema di Roma,
in apertura della conferenza stampa di presenta-
zione della rassegna.
CONTROCOPERTINA
Si fa ispirare infatti dal suo paese d’adozione, l’A-
merica, Monda che ricorda: «È stato un anno
drammatico con migliaia di morti e parlare di Fe-
sta può sembrare inopportuno ma credo sia dove-
roso farlo: vivo da 30 anni negli Stati Uniti dove
nel 1929, anno tragico della Grande depressione,
New York rispose alla crisi costruendo due gratta-
cieli come Il Chrysler e l’Empire State Building.
Questa la mia ispirazione». In programma all’Au-
ditorium Parco della Musica ma diffuso sul terri-
torio dal 15 al 25 ottobre, la manifestazione si im-
merge nella ripartenza tenendo ben presenti le
norme di sicurezza indispensabili per godersi la
Festa in serenità. È proprio la Presidente della
Fondazione Cinema per Roma, Laura Delli Colli
a ribadirlo: «Non uso la parola scommessa, per-
ché è già vinta .Non faremo raffronti con l’anno
precedente è un impegno preso con la consapevo-
lezza che dobbiamo anche navigare a vista. Proba-
bilmente il decreto in arrivo indurrà una diminu-
zione del posti di lavoro ma credo che l’obiettivo
finale sia dare una mano al cinema, che è arte si
ma che in questo momento però è un’industria in
sofferenza».

«The show must go on»

Anche in quest’anno di passaggio, forse l’ultimo
del suo mandato da direttore, Monda ci tiene a ri-
marcare l’anima della manifestazione, quello di
essere Festa e non Festival , il suo «mescolare l’hi-
ghbrow al lowbrow, la cultura alta con quella po-

La resilienza del cinema

polare». Così all'interno del programma coesisto-
no eventi come l’incontro con Francesco Totti e il
film su di lui e quello con il Premio alla Carriera
Steve McQueen, re del cinema indipendente
americano, alla Festa con tre opere Lovers Rock,

ai tempi del Coronavirus

Mangrove e Red, White and Blue. A proposito di
Incontri Ravvicinati, fiore all’occhiello della Fe-
sta, eventi che attirano il grande pubblico in audi-
torium, il programma per quest’anno prevede
grandissimi nomi che promettono di popolare la
rassegna, nonostante i tempi difficili. Partiamo
proprio da Francesco Totti che sarà accompagna-
to e guidato da Pierfrancesco Favino che si sosti-
tuisce a Monda come conduttore. Ancora sul pal-
co arriveranno, oltre al già menzionato Steve Mc-
Queen, il cantante e compositore Thom Yorke,
Zadie Smith, i registi John Waters, Thomas Vin-
terberg, Franc¸ois Ozon e Mr Disney Pixar, Pete
Docter, regista del film di apertura Soul e anche
lui Premio alla carriera. Non saranno fisicamente
presenti alla Festa ma si collegheranno con il pub-
blico via zoom, il regista Damien Chazelle che a
detta di Monda «parlerà dei grandi musical della
storia oltre al suo La La Land ed al suo esordio
Whiplash» e Werner Herzog che insieme al vulca-
nologo e co-regista Clive Oppenheimer presente-
rà Fireball: Visitors From Darker Worlds, film
che sarà visibile esclusivamente sulla piattafor-
ma digitale della Festa del Cinema.
Non sono solo gli ospiti stranieri ad attrarre l’at-
tenzione del pubblico appassionato degli Incon-
tri Ravvicinati, i registi italiani i promettono di ru-
bare la scena ai loro colleghi: i fratelli D’Innocen-
zo ormai registi amatissimi della new wave del ci-
nema italiano si raccontano, Gianfranco Rosi che
non solo parlerà del suo cinema ma dei grandi do-
cumentari e dei registi che l’hanno influenzato; i
Manetti Bros porteranno in anteprima i primi 6’
di Diabolik con Luca Marinelli e Gabriele Mainet-
ti, oltre a parlare dei suoi registi preferiti, che
Monda anticipa essere Steven Spielberg e Sergio
Leone, ci farà vedere i primi minuti di Freaks
Out. Ancora Italia nel programma della Festa den-
tro ogni sezione: i restauri di Padre Padrone dei
Fratelli Taviani e In nome della Legge di Germi,
gli omaggi a Federico Fellini e Alida Valli, il docu-
mentario su Giuliano Montaldo, Fuori era prima-
vera, attesissimo documentario sul lockdown di-
retto dal premio Oscar Gabriele Salvatores e la già
annunciata serie spin-off di Il Primo Re, Romulus
di Matteo Rovere, prossimamente su Sky.
Ma il cinema italiano su cui puntare non è quello
delle certezze appena menzionate ma quello di
chi sta iniziando: «A parte il film di chiusura, Co-
sa Sarà di Francesco Bruni che racconta con tono
agrodolce la sua esperienza tragica di malattia e il
film evento speciale su Francesco Totti con tanto
di incontro con il pubblico - precisa Monda - tutti
gli altri film italiani sono esordi, opere prime.
Puntiamo sul futuro e ne sono molto orgoglioso».
Su 24 film nella Selezione Ufficiale, 26 paesi rap-
presentati, 17 le registe donne sono ben 5 le opere
prime italiane: «In selezione ufficiale ci sono For-
IL GRANDE SCHERMO CONTRO LA CRISI
IL DIRETTORE ANTONIO MONDA: «DOBBIAMO
FARE COME GLI STATI UNITI DOPO IL 1929,
QUANDO RISPOSERO ALLA CRISI COSTRUENDO
I GRATTACIELI». TANTI DIVI E CINEASTI
ATTESI NELLA CAPITALE. DA JOHN WATERS
A FRANÇOIS OZON, DA WERNER HERZOG
AL MUSICISTA TOM YORKE. ATTESA PER
IL “DIABOLIK” DEI MANETTI BROS.
PREMIO ALLA CARRIERA A STEVE MCQUEEN
tuna di Nicolangelo Gelormini ambientato nella
periferia di Napoli e The Shift, un film girato in
Belgio da un regista italiano, Alessandro Ton-
da»- sottolinea Monda che poi aggiunge: «Il cine-
ma italiano nella sezione Riflessi è rappresentato
da Elisa Amoruso che debutta nel cinema di fin-
zione con Maledetta Primavera, Gipo Fasano con
Le Eumenidi, film girato con 9000 euro che rap-
presenta Le Eumenidi di Eschilo ambientandolo
ai Parioli e We are thousand di Anita Rivaroli».
Oltre ai già annunciati grandi protagonisti degli
Incontri Ravvicinati e le star italiane e straniere
da attendere sul Red Carpet che sarà possibile os-
servare previa prenotazione dei posti in Cavea
all’Auditorium, i titoli internazionali ( tra cui an-
che quelli presi dalla selezione del Festival di
Cannes) che spiccano e promettono di portare di
nuovo il pubblico in sala sono: Ammonite, storia
d’amore tra due donne nell’Inghilterra del 1800
con Kate Winslet e Saoirse Ronan, Supernova
con Stanley Tucci, presente alla Festa, Duke di
Thomas Vinterberg, Stardust, film su David Bo-
wie, True Mothers di Naomi Kawase, Herself del-
la regista di Mamma Mia, Phyllida Lloyd, pellico-
la condivisa con la sezione autonoma e parallela
della Festa, Alice nella Città. Se i nuovi decreti lo
permetteranno, dal 15 ottobre alla Festa del Cine-
ma vedremo molte star e molti film. Per ora una
sola certezza: la musica di Ennio Morricone,
omaggiato alla Festa in accordo con Siae, accom-
pagnerà il pubblico dell’Auditorium per tutta la
durata della manifestazione.
 La petizione del “Fatto” per la libertà degli elettori di scegliersi i parlamentari
e contro le liste bloccate supera le 100mila firme: i partiti faranno finta di nulla? y(7HC0D7*KSTKKQ( +"!=!"!z!.

Martedì 6 ottobre 2020 – Anno 12 – n° 276 e 1,80 – Arretrati: e 3,00

Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

COVID-19 Nuovo Dpcm. Campania maglia nera, ecco perché Ascoltate gli elettori
OASDASBALLOTTAGGI
SVOLTA DASDASD
Comunali,
Casd aposjdasd
destre I contagi peggiorano ancora » Marco Travaglio
paksdpa
ko: i giallorosa
sksd
paskdpavincono
insieme skdpas
“Salvini vada in isolamento” M
entre i vertici grillini e-
rano impegnatissimi a
spararsi l’un l’altro, cioè
sui piedi, infischiandosene dei
q FIRMA A PAG. X p Le misure in arrivo: mascherina all’aperto e ballottaggi di cui probabilmente
chiusure “selettive”. Focolaio alla cena leghista ignoravano financo l’esistenza,
di Terracina: la richiesta dell’Asl per il leader gli elettori di Matera e Pomiglia-
OASDASDASDASD no d’Arco hanno eletto sindaci
q BISBIGLIA, IURILLO, MANTOVANI, PASCIUTI, due 5Stelle. Il che ovviamente
Casd aposjdasd RONCHETTI E VENDEMIALE A PAG. 2 - 3 non risolve nessuno dei problemi
pentastellati: l’emorragia di voti,
paksdpa sksd la guerra per la leadership, la de-
sertificazione sui territori, il caso
paskdpaskdpas Rousseau. Ma indica una strada

10 ANNI AL SETACCIO BANKITALIA SEGNALA, LA GDF INDAGA

q SALVINI A PAG. 4 - 5 che né Di Maio, convertitosi trop-
q FIRMA A PAG. X po tardi alle alleanze, né Di Bat-
tista, che ancora insegue velleita-

Lega: scoperte 100

DOMENICO BENNARDI rie equidistanze e improbabili
OASDASDASDASD terzi poli, possono ignorare. Gli e-
Il sindaco 5Stelle lettori hanno ripetuto ciò che a-
Casd aposjdasd vevano già detto alle Regionali:
a Matera: “Morte finché la destra sarà così impre-
paksdpa sksd sentabile e il Pd non tornerà a so-
nera? Grazie Pd”

operazioni sospette
migliarle, la priorità è batterla.
paskdpaskdpas Meglio se con un candidato M5S,
q CAPORALE A PAG. 4 - 5 ma anche – turandosi il naso –
con uno di centrosinistra. Sem-
preché non sia impresentabile
TRA MANOVRA E BCE come o peggio di quello di destra
(tipo De Luca): nel qual caso va
Lagarde: “Stime bene anche la “testimonianza” in
una partita persa in partenza.
errate su austerity, Quindi le alleanze non sono ob-
bligatorie, ma vanno tentate. An-
ci siamo sbagliati” che perché il Pd, sapendo di per-
dere senza i 5Stelle, è disposto a
q DI FOGGIA EqPALOMBI
FIRMA
A PAG. 8 -X
A PAG. 9
DA BOSSI A SALVINI concedere molto. E lì si vede se re-
stano un movimento o sono di-

ARRIVA UNA MONTAGNA ventati un partito, se sono ancora

il M5S o sono già l’Udeur.
MILANO
OASDASSUL
DASVATICANO
DASD
DI NUOVI DOCUMENTI
Il problema non sono le pol-
trone, ma l’uso che se ne fa. Se per
Casd
Poker aposjdasd
d’inchieste allearsi pretendono liste pulite,

e una rogatoria
paksdpa sksd PER RILEGGERE I FLUSSI candidati eccellenti, cronopro-
grammi vincolanti su ambiente,

pa
sulskdpa
brokerskdpa
Torzis MILIONARI DELLA RETE welfare e beni comuni, rimango-
no se stessi e gli elettori li premia-

DEI PROFESSIONISTI
no. Se mettono al primo posto le
q BARBACETTO AqPAG.
FIRMA
14 cadreghe, tradiscono la propria
A PAG. X missione e vengono puniti. Di qui

TORNA A CASA LEGATI AL PARTITO. dovrebbero partire i loro fatidici

stati generali: facendo parlare
OASDASDASDASD
E INTANTO PER SIRI
per primi Domenico Bennardi e
Virus, dimesso Gianluca Del Mastro, nuovi sin-
Casd aposjdasd daci di Matera e di Pomigliano. Il
Trump: “Meglio
paksdpa sksd IL PROCESSO S’AVVICINA primo, 45 anni, si è laureato a Fi-
renze in Scienze della formazione
di vent’anni fa” e specializzato in nuove tecnolo-
paskdpaskdpas gie di restauro e beni culturali. Il
q GRAMAGLIA E GROSSI q MILOSA E PACELLI A PAG. 6 secondo, 46 anni, è docente uni-
q FIRMA A PAG.
PAG.15X versitario di Papirologia, mana-
ger culturale e presidente delle
Ville Vesuviane. Due esponenti
della seconda generazione dei
LE NOSTRE FIRME. 5Stelle: quella che nel 2018 ha
» CASTA CONTINUA AAA Pony express di lusso MORTA LA NESPOLO portato in Parlamento il gruppo

• Pa
FindielLaasdsdfsdfsdfsa
laro Casellati se ne avada
col più alto tasso di laureati, lon-
C’è posta per Casellati: 175mila pag.a xpag. 14 Addio Carla, tanissima dalla leggenda nera
degli scappati da casa incompe-

• Frugoni
Caselli IlCasdas
sogno deiasdasdda
2 Francesco antifascista pure
euro per portalettere del Senato a pag. x 11
a pag.
tenti e terrapiattisti. Bennardi ha
vinto da solo, strappando Matera
dall’ospedale alla destra coi voti del Pd escluso

» Ilaria Proietti del Senato: servono in-

• SRa
ettniiseCittà
ri Casdasdasdne
future, testa&popolo
a pag.axpag. 17 q GNOCCHI E LERNER A PAG. 16
dal ballottaggio. Del Mastro –
frutto del patto Di Maio-Zinga

Scanzi
• EspositoFaDavigo
sdasdresti
asdalseCsm
somma figure simili ai premiato pure a Caivano, Giu-

A
AA postini cer- pony express, anche a pag. x 11
a pag. gliano e Faenza – ha sottratto Po-
cansi, citofo- se rigorosamente a La cattiveria migliano alla destra dopo 10 an-

nare Casellati.
Che sonda il mercato
per reclutare portalettere
che dal lunedì al sabato possa-
no consegnare e ritirare plichi e
biglietti istituzionali in giro per
Roma per conto dei piani alti
TruzziLeLasdasda
• Scanzi asda sda
tribù dei Cinque Stellea apag.
cinque stelle. Ché la ni. Noi non li conosciamo, ma so-
frequentazione di Pa- pag.x11 Ho visto Juventus-Napoli. spettiamo che abbiano priorità
lazzo Madama e degli altri Mi sembrava più concrete e contemporanee di
RonbteancicIlhprosecco
• Po i Masddasdasdi
e la poesiaa pag.
palazzi del potere con cui do- un comizio di Zingaretti tutte le pippe mentali su identità,
vranno venire in contatto non a pag.x 18 WWW.FORUM.SPINOZA.IT terzo polo, alleanze, partito, mo-
consentono cadute di stile. vimento e Rousseau. Perchè non
A PAG. 12 fare gli stati generali a Matera?
 Martedì 6 ottobre
2020
ANNO LIII n° 237
1,50 €
San Bruno
sacerdote
Opportunità
di acquisto
in edicola:
Avvenire
+ Luoghi dell’Infinito
4,20 €
■ Editoriale
La seconda Lettera al mondo del Papa
LE PAROLE-SEME
E IL GRAN CAMPO
MARCO TARQUINIO
N Nessuna guerra può essere giusta, la pena di morte è inammissibile. Chiesta apertura sui migranti
on ci sono alibi per nessuno. Ma
smemoratezze e tristezze,
egoismi e paure così densi e
grandi che uomini e donne di ogni
condizione e di ogni fede, di ogni colore e
di ogni latitudine dimenticano di essere
fratelli e sorelle. Accade da millenni,
accade oggi, in forme nuove, subdole,
letali e non meno terribili delle barbarie
d’un tempo. Fratelli tutti, ci ricorda allora
papa Francesco, scrivendo – dopo la
Laudato si’ – un’altra Lettera indirizzata al
mondo intero eppure specialmente bella
e scomoda per chi dice e spera di essere
sul cammino aperto da Gesù di Nazaret.
Perché tutti sono fratelli e tutti lo
dimenticano, ma un po’ di più i cristiani.
Se fossimo davvero la comunità d’amore
reciproco e per ogni altro essere umano
che il Vangelo testimonia e propone – e
comunità d’amore non significa
comunità di perfetti, ma di uomini e
donne veri, di credenti senza presunzioni
e prevenzioni e perciò pieni di gioia e di
coraggio – il mondo ne sarebbe cambiato.
Non sarebbe neppure allora una società
perfetta, ma un posto migliore dove
vivere e lavorare con gentilezza,
prendendosi cura gli uni degli altri, del
Creato, della propria anima e dei figli.
Francesco ce lo ricorda e ci chiede di
osare la fraternità. Ci sfida a farlo
nell’esercizio di una libertà non «ristretta»
alla distruttiva (dis)illusione
dell’«individualismo radicale». E ci
chiama a costruire uguaglianza giusta,
cioè non quella dei «soci» che
organizzano i loro «mondi chiusi», ma dei
fratelli che – nel nome di Dio Padre e
dell’umanità – si riconoscono e si
accolgono seppur diversi. Qualcuno
pensa che fraternità, libertà e
uguaglianza non siano parole cristiane,
ma laiche e rivoluzionarie. Sono parole
cristiane, laiche e rivoluzionarie perché
sono parole del comune vocabolario
dell’umano, parole "sovversive" della
guerra, della disumanità, della cattiva
economia e della politica arrogante e
dannosa. Il Papa le rifà parole-seme, da
tornare a pronunciare e a usare bene nel
tempo che ci è dato. Perché sono state
usate male. Così come le fedi religiose,
tradendo il disegno del Creatore,
insanguinando la vita e distruggendo – in
un mondo in cui tutti siamo minoranza –
i diritti delle minoranze. E la diversità dei
sessi, rendendo «doppiamente povere le
donne». Perché male è stato usato il
sentire del popolo, dei popoli e il nome
stesso del popolo. E male sono usati i
beni delle Terra, i beni comuni,
trasformando proprietà personali e
frontiere di Stato – che non sono diritti
primari, ma neppure furto e abominio –
in strumenti di inimicizia sociale e di
sopraffazione ladra e persino assassina.
Ecco perché c’è da ridare misura fraterna
al mondo degli uomini e delle donne. E
non ci sono scuse, ma semi buoni e un
campo urgente e immenso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vita minuscola
Q
uale sapienza spirituale
possiedono coloro che
non si lasciano
semplicemente divorare
dalle priorità delle cose
importanti che sembrano
pretendere con forza crescente
la nostra attenzione - una sorta
di rullo compressore che non fa
che prolungare il grigiume - e
riservano invece un tempo,
ogni giorno, per celebrare le
cose piccole della vita: la prima
luce del mattino, il passaggio
non indifferente di un sorriso, il
sapore recondito dell’acqua e
del pane, la bellezza anche
visuale di una parola, quel
trottolìo ingenuo di giostra che
Quotidiano di ispirazione cattolica w w w. a v v e n i r e . i t
IL FATTO Nella lunga e ricca Lettera il no a nazionalismi e populismi e l’invito a una politica del bene comune non asservita al profitto
Per un mondo nuovo
L’enciclica del Papa «Fratelli tutti» esorta ad abbattere i muri e sollecita relazioni etiche fra i Paesi
INSERTO CENTRALE
Con "Avvenire"
il testo integrale
dell’enciclica
INTERVISTA/TREMONTI
«Ora cambiare
le regole globali
Siamo a un bivio»
Girardo
a pagina 6
INTERVISTA/GRONCHI
«È la teologia
del popolo
del Concilio»
a pagina 7
INTERVISTA/OLIVERO
«La pace sempre
scelta di giustizia
non uno slogan»
Lambruschi
a pagina 7
INTERVISTA/MOKRANI
«La fede umile
è un aiuto
alla convivenza»
a pagina 7
DANNI E DRAMMI
DEL MALTEMPO
Pregare a occhi aperti
José Tolentino Mendonça
talora è quello della pioggia, il
disegno tattile di un silenzio che
riverbera nel pomeriggio, un
gesto gentile, il ricordo di
qualcuno che ci ha illuminato e
di cui ci rimane la luce, lo
spazio gratuito di una
preghiera… Chi vive così non
patisce l’aridità e l’aggressività
che paiono essere gli inevitabili
motori di ricerca del nostro
presente, e sostiene gli altri
nella difficile, paziente e
appassionante arte di vivere.
Che lo Spirito ci renda sensibili
alla vita quotidiana, minuscola,
e ci faccia udire, nei segni più
fievoli, nei nostri passi più
brevi, nelle occupazioni di sola
routine, il pulsare dell’infinito di
Dio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quotidiano di ispirazione cattolica w w w. a v v e n i r e . i t
STEFANIA FALASCA ■ I nostri temi
Un manifesto per i nostri
tempi. Con l’intento di «far UMANE DIVERSITÀ
rinascere un’aspirazione
mondiale alla fraternità». Sempre
L’enciclica di papa France-
sco che si rivolge «a tutte le dalla parte
persone di buona volontà
al di là delle loro convin- della vittima
zioni religiose», è «uno spa-
zio di riflessione sulla fra- LUIGINO BRUNI
A pagina 3
ternità universale». Neces-
saria, nel solco della dottri-
na sociale della Chiesa, per DESTINAZIONE BENI
un futuro «modellato dal-
l’interdipendenza e dalla La proprietà
corresponsabilità nell’inte-
ra famiglia umana». Per «a- non è
gire insieme e guarire dalla
chiusura del consumismo, diritto primario
l’individualismo radicale e
l’auto-protezione egoisti- MAURO COZZOLI
A pagina 3
ca». Per superare «le ombre
di un mondo chiuso» e con-
flittuale e «rendere possibi- CULTURA SBAGLIATA
le lo sviluppo di una comu-
nità mondiale che viva l’a- Se la difesa
micizia sociale». Per la cre-
scita di società eque e sen- del territorio
za frontiere. Perché l’eco-
nomia e la politica siano diventa mafiosa
poste «al servizio del vero
Moia bene comune». ANTONIO M. MIRA
A pagina 3
Primopiano alle pagine 5-9
MIGRANTI E DIRITTI EMERGENZA Curva in salita. A scuola pochi contagi. Trump lascia l’ospedale
Cdm notturno: Covid, ritorna l’ipotesi
decreti sicurezza
verso il cambio delle chiusure selettive
Dopo mesi di tira e molla nella mag- Il premier Conte rassicura: non vedo
gioranza, il provvedimento che modi- all’orizzonte nuovi lockdown, anche se
fica i discussi decreti salviniani è ap- la curva dei contagi peggiora. Nel nuo-
prodato a sera in Consiglio dei ministri. vo Dpcm non sarebbero previsti co-
COMMOZIONE A CASERTA
Il testo contiene circa 12 articoli, non
solo sull’immigrazione: pene più seve-
prifuoco per bar e ristoranti, mentre si
ipotizzano «chiusure selettive» in alcu-
La testimonianza di D’Alise
re per il reato di rissa e "daspo" dai lo-
cali pubblici ai violenti. Ok alla Nadef:
ni settori e «misure di distanziamen-
to». Negli Usa i medici confermano:
vescovo vittima del virus
riforma Fisco completa solo dal 2022. Trump può tornare alla Casa Bianca.
Galli Ferraiuolo
Spagnolo a pagina 14 Primopiano alle pagine 9-12 a pagina 11
POLITICA
Il mare restituisce Nei ballottaggi
POPOTUS
Se sei maleducato
i corpi dei dispersi maggioranza avanti finisci su Facebook
Genisio, Mira e Zaghi a pagina 15 D’Angelo a pagina 13 Otto pagine tabloid
■ Agorà
IDEE
La pandemia non è
sinonimo di apocalisse
Aguti a pagina 22
MUSICA
Lang Lang,
scalando
le Goldberg
Dolfini a pagina 23
CALCIO
Chiesa da viola alla Juve
Serie C: Trapani radiato
Taccone e Zara a pagina 25
Martedì 6 Ottobre 2020
Nuova serie - Anno 30 - Numero 235 - Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano
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IN ALLEGATO
In Olanda chi ha 75 anni, anche se in salute, può
chiedere l’eutanasia. Un diritto assurdo in Polonia
Tino Oldani a pag. 6

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Il superbonus
richiede almeno
un terzo QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO
delle quote IL NUOVO NUMERO DI GENTLEMAN&LEI

condominiali
Bongi a pag. 28

AGEVOLAZIONI

L’agricoltore
Fisco, ammortamenti neutrali
Il rinvio facoltativo per il 2020 salva i bilanci senza avere alcuna ripercussione
pensionato non
paga l’Imu sulla deducibilità tributaria delle immobilizzazioni materiali e immateriali
sui terreni I rinvio degli ammortamenti per il
Il
DIRITTO & ROVESCIO
Trovato a pag. 32
2
2020 salva i bilanci senza avere
alcuna ripercussione sulla deduci-
a A Matera Pd-M5s al 67,6%. Merano Il titolo all’esemplare articolo di Dome-

SU WWW.ITALIAOGGI.IT
bilità fiscale di tali componenti. Lo
b
prevede il dl Agosto all’esame
p
dell’aula del senato, che prevede la
d
a un verde. Ribaltoni a Chieti e Senigallia nico Cacopardo sul Mose di Venezia
è stato: «Il mondo ringrazia De Miche-
lis». Ad esso si è aggiunto: se, per inizia-
ffacoltà, per il solo 2020 di non effet- tiva e decisione della quasi totalità dei
Decreto Agosto - Il ttuare fino al 100% dell’ammorta- L’alleanza Pd-M5s al 67,6%. Nicola grandi media, non fosse stata censura-
ta l’azione di Gianni de Michelis, che
testo con le modifi- m
mento annuo del costo delle immo-
b
bilizzazioni materiali e immateriali,
Zingaretti e Luigi Di Maio possono
guardare sognanti a Matera dove il
ha avuto questo sogno culturale e tecno-
logico e poi gli ha messo le fondamenta
che apportate dal m
mantenendo il loro valore di iscri- candidato pentastellato, Domenico perché venisse realizzato. Il Mose invece
zzione riportato dall’ultimo bilancio Bennardi, nuovo sindaco ha scon- in base alle cronache di questi giorni è
Senato a
approvato. fitto al ballottaggio Rocco Luigi un’opera senza padre, frutto di un mili-
te ignoto della politica italiana. Non so
Sassone, candidato del centrode-
Riscossione - L’or- Liburdi-Sironi a pag. 30
stra, con questa percentuale. La
perché sia stata cancellata la sua atti-
vità. Forse perché se si tiene presente la
di
dinanza della ALLARME CONTAGI città era governata in precedenza
da una giunta formata da liste di
visione, la forza, il coraggio, la lucidità
e la determinazione di Gianni De Mi-
C
Cassazione centrodestra. A Bolzano è stato con-
chelis nel perseguire i suoi obiettivi, si

ssulla proce- In caso di mini fermato il centrosinistra, a Merano

premiato il sindaco verde Rosch. I
capisce come l’Italia sia oggi caduta in
basso. Con iniziative annunciate e poi
ritirate. Accordi governativi «salvo in-
ddura lockdown sindaci uscenti hanno dimostrato
di avere una marcia in più. Confer-
tese». Leggi abborracciate che si riscri-
vono 24 ore dopo essere state approvate.
Semplificazioni che complicano le cose.
Tra
Tracciabilità - gli imprenditori mato, per esempio, Giuseppe Falco- «Il mondo ringrazia» perché Venezia
matà a Reggio Calabria. Ribaltoni non è una città italiana ma del mondo.
La risposta sui rap- a Chieti e Senigallia. Il ruolo delle Tutta l’intellighenzia globale la sente
porti tra coniugi vanno risarciti liste civiche. come sua, tanto è diversa, unica, fragi-
le, meravigliosa, universale. Non è una
Valentini a pag. 7 città ma un miracolo. Di tutti.
Bechis a pag. 8

CAUSA COVID STRATEGIA AUTOCENSURA DEI MEDIA LA NUOVA CAMPAGNA GRANDE SUCCESSO PER UN NUOVO QUOTIDIANO
PE

Figlio Renzi pro soglia In Germania Cucinelli, In 31 mila per la Francesco Merlo:
F
in quarantena, del 5% perché i temi non un affresco 4ª edizione della ecco perché
genitori vuol federare ttrattabili finiscono per riprendere Milano Finanza non lascio
in smart working il nuovo centro nei gialli tv il cammino Digital Week Repubblica
Cirioli a pag. 31 Antonellis a pag. 8 Giardina a pag. 14 Sottilaro a pag. 18 a pag. 18 Secchi a pag. 22

Con «Il superbonus e le altre detrazioni edilizie» a € 6,00 in più

Martedì 6 ottobre 2020 · Anno 2° numero 201 · € 2,00 · www.ilriformista.it · Quotidiano · ISSN 2704-6885
Il ragazzo ucciso a Napoli dalla polizia
LE PIAZZE NON
CHIEDERANNO
VERITÀ
PER LUIGI.
LA MAMMA
GRIDERÀ DA SOLA
Gioacchino Criaco
A
Napoli lo Stato ha realizzato il paradosso
perfetto: per vincere ha perso. Ha spazza-
to via i clan con migliaia di arresti e sepol-
ture carcerarie, e non ha saputo creare un
mondo normale. Ha lasciato che i clan venissero
sostituiti dalle bande, dall’anarchia di una malavita
stracciona. E Napoli è passata dall’immoralità alla
amoralità, la camorra si è trasformata in gomorra e
le pistole, a volte finte, sono finite in mano ai bam-
bini: che non c’è un meglio o un peggio, un prima
A pagina 3
Lettera a De Girolamo
Cara Nunzia, vittima
della giustizia politica,
non dimenticarti di Caino
Tiziana Maiolo a pagina 2
L'enciclica del Papa
L'Europa cristiana è questo:
il samaritano, lo straniero, il fratello
Mons. Vincenzo Paglia
D che si chiama
alla “casa comune” da custodire e
proteggere (tema dell’enciclica Lau-
dato Si’) a Fratelli Tutti, lo sguardo
di papa Francesco si allarga al “noi
tutti” che abitiamo il mondo, la nostra casa
comune. La pandemia ha allargato ingiusti-
zie e disparità. «Domina un’indifferenza di
A pagina 6
€ 2,00 in Italia
solo per gli acquirenti edicola
e fino ad esaurimento copie
Direttore Piero Sansonetti
o un dopo. È tragedia sempre, solo con meno spe-
ranza, con vie d’uscita ridotte.
Ciro, la notte tra sabato e domenica, alle quattro, ha
puntato la pistola. Un poliziotto ha sparato. A terra,
faccia alla luna, è rimasto Luigi. La pistola è risul-
tata finta, ma questo non cambia le cose, e non ci
Goffredo Bettini
saranno piazze piene a chiedere verità, stavolta: si
Da vecchio ingraiano
lascerà urlare una madre in solitudine, la mamma
di un ragazzino di 17 anni che non è più figlio del-
la città, ne sta cercando una migliore fra le nuvole.
vi spiego
perché con i 5 Stelle
Umberto De Giovannangeli alle pagine 4 e 5
30 anni dall'unificazione
Cos'è rimasto
della Germania
dell'Est? Solo
quella piccola
agit prop,
comodo, fredda e globalizzata, figlia di una mazione del primato della fraternità. Di una
profonda disillusione: credere che possiamo fraternità universale, che riguarda tutti i po-
essere onnipotenti e dimenticare che siamo
tutti sulla stessa barca», scrive il Papa. Al-
poli. Che può realizzarsi grazie a una politi-
ca nuova, che metta al centro diritti globali
Angela. La
la denuncia dell’individualismo, asservito a e popolarismo, e rinunci alle sirene del po- riconoscete?
una visione di priorità di interessi individua- pulismo e alla cultura dei muri che ci rende
li, il pontefice contrappone una solida affer- prigionieri. Succubi dell'odio verso gli altri.
Paolo Guzzanti a p. 10
01006
Redazione e amministrazione
via di Pallacorda 7 – Roma – Tel. 06 32876214
Sped. Abb. Post., Art. 1, Legge 46/04 del 27/02/2004 – Roma 9 772704 688006
2 martedì 6 ottobre 2020
LETTERA ALLA DE GIROLAMO
«CARA NUNZIA, ORA PERÒ
NON DIMENTICARE CAINO»
Avvocato cresciuta alla scuola politica di Forza Italia, liberale e garantista. Allontanata
dal Parlamento per quelle intercettazioni mai autorizzate e messa sotto processo
Tiziana Maiolo
S
o come ti senti, cara Nunzia,
quando dici “sono devasta-
ta”. È come se ti fosse passato
addosso uno schiacciasas-
si. Perché se un pubblico ministero
ritiene che tu debba essere sbattu-
ta in galera e restarci per otto anni e
passa, vuol dire che ti ritiene persona
più spregevole di un rapinatore, quasi
una capace di uccidere. Va anche det-
to che in Italia le cose vanno in que-
sto modo: se vieni imputato per un
reato associativo, cosa che nei Paesi
occidentali e liberali come quelli di
diritto anglosassone non è possibi-
le, sei considerato più delinquente di
chi rapina e uccide. Credo sia anche
per questo che Nunzia De Girolamo,
che è avvocato e che è cresciuta alla
scuola politica di Forza Italia, cioè li-
berale e garantista, si sente “devasta-
ta”. Perché intuisce che la richiesta di
condanna richiesta da quel pm non è
solo esagerata e decisamente sopra le
righe, ma è anche “politica”, non per
motivi di ideologia di un singolo ma-
gistrato, ma perché sintomo di una
cultura estranea a uno Stato di diritto.
Il caso di Nunzia De Girolamo sareb-
be da studiare con attenzione. Qui
non siamo in presenza solo del so-
Scagionata
«Dopo che il Fatto
pubblicò quelle
registrazioni
il magistrato
ti ha dato pienamente
ragione, contro l’uso
forcaiolo di certa
informazione»
lito circo mediatico-giudiziario, ma
di un’inedita versione di circo politi-
co-mediatico-giudiziario. In cui si in-
trecciamo alla storia giudiziaria non
solo quella dei soliti trombettieri in
toga de Il Fatto quotidiano, ma anche
quelle di partiti e di governo. Il suo
processo nasce in modo singolare da
intercettazioni che non sono state di-
sposte dalla magistratura, ma carpi-
te di nascosto da una persona che ha
partecipato a una riunione politica di
tipo un po’ tradizionale e un po’ spar-
titorio. Avevi il Giuda in casa tua, an-
zi di tuo padre, cara Nunzia. E queste
registrazioni furono consegnate al pm
e regalate al Fatto, che le accolse a
braccia aperte e le pubblicò.
Giustamente tu hai recriminato,
quando poi un primo magistrato ti
scagionò, contro l’uso distorto e for-
caiolo di un certo sistema dell’infor-
mazione. Avevi pienamente ragione.
E avresti avuto altrettanta ragione se
tu avessi pubblicamente denunciato
l’ingiustizia politica cui fosti sottopo-
sta per quelle “spontanee” dimissioni
da ministro all’agricoltura, ruolo cui
avevi avuto diritto e che ti eri sudata e
guadagnata sul campo. Durante il go-
verno Letta era successa quella cosa
strana, per cui dopo la rottura di Ber-
lusconi, chi come te era ministro era
rimasto tale e coloro che erano fuori
dal governo andarono con Forza Italia
all’opposizione. Bizzarrie di un cer-
to mondo. Non capita mai il contrario.
Ecco perché, cara Nunzia, la tua vi-
cenda mediatica e giudiziaria è anche
politica. Perché dopo che avevi perso
il posto al governo e in seguito anche
quello di capogruppo dove hai dovu-
to cedere il passo a Maurizio Lupi, un
altro ex ministro “spontaneamente”
dimessosi per inesistenti vicende pa-
ra-giudiziarie, e dopo il tuo ritorno da
Berlusconi, sei stata di nuovo vittima
di conflitti politici.
Dico “vittima” a ragion veduta, per-
ché magari meritavi di essere an-
cora in Parlamento. Benvenuta nel
club. Saresti stata utile in commissio-
ne giustizia, per esempio. Non solo
perché sei avvocato, e non solo per-
ché sei sempre stata di cultura libera-
le. Ma anche perché, quando hai sulla
pelle bruciature come le tue, mentre
un pm ti vuole in galera, è tutto il tuo
corpo insieme alla tua mente ad ave-
re quella sensibilità in più, e lo sguar-
do fisso sulle ingiustizie del mondo. E
per sempre. Oggi, Nunzia, tu hai una
grande occasione. La vita ti ha porta-
to ad altri mestieri, ad altre strade, che
sono importanti quanto quelle della
politica. Hai l’occasione di essere pro-
tagonista di forme di comunicazione
importanti e diverse (anzi opposte) ri-
spetto a quelle di cui sei stata vittima
e contro le quali ti sei giustamente ri-
bellata. Le occasioni non mancano,
neppure nei luoghi dove la comunica-
zione pare più leggera, più frivola. Lo
abbiamo visto (in negativo) persino
a “Ballando con le stelle”, dove qual-
che personaggetto si è scagliato con-
tro l’ex ministro Matteo Salvini. Ma lo
si può fare anche in positivo, e a mag-
gior ragione laddove si fa informazio-
ne e dibattito politico-sociale come
a “Non è l’Arena”, ormai tuo luogo di
lavoro. Mi permetto di indicare, sen-
za aver la pretesa di dare lezioni, due
principi importanti, il diritto alla so-
pravvivenza e il diritto alla salute, che
secondo me sono spesso poco valo-
rizzati. E che, soprattutto quando en-
tra in scena Caino (facile stare dalla
parte di Abele), vengono calpesta-
ti con totale noncuranza. Per fare un
esempio, è ovvio che tutti siamo vir-
tuosamente contro il terrorismo e ri-
teniamo che chi è uscito nelle strade
con le armi in pugno e le ha usate per
ferire e uccidere, debba essere san-
zionato. Ma non negheremo mai ne-
anche a la sopravvivenza. Che è la
dignità, prima del piatto di minestra.
Ecco un’occasione in cui tu avresti
potuto fare la parte della gamba dirit-
ta del tavolo, nel tuo luogo di lavoro.
Quando l’ex magistrato Luigi Sarace-
ni ha speso la propria dignità venen-
do a umiliarsi anche davanti a gente
con la bava alla bocca per difende-
re il diritto della figlia, ex terrorista
(marginale), alla sopravvivenza con
il reddito di cittadinanza, una gamba
diritta del tavolo sarebbe stata utile.
Una sulle quattro gambe storte del ta-
volo, avrebbe potuto fare la differenza.
E altrettanto lo sarebbe sul discorso,
ancora aperto e difficile, del diritto al-
la salute e a piccoli spazi di affettività
per tutti i Caini assassini delle nostre
carceri. Non occorre essere avvo-
cati, per capire, per far capire. Ma se
sei cresciuta a una solida scuola libe-
rale, la stessa che oggi è solidale con
te perché sei una delle tante vittime
di quelli con la bava alla bocca, saper
tendere la mano a un fratello-vitti-
ma, anche se lui è un Caino assassino,
questo lo potresti fare. Perché vedere
e capire, e fare capire agli altri le tan-
te ingiustizie del mondo, può lasciare
la tua impronta, può aiutarti a essere
la gamba dritta del tavolo. Anche con
Massimo Giletti.
In foto
Nunzia De Girolamo, ex ministro delle
Politiche agricole alimentari e forestali
BEFFE
SALVINI:
CUCÙ, IL PROCESSO
NON C’È PIÙ
Piero Sansonetti
I
l processo a Salvini è iniziato
sabato scorso. Il processo a
Salvini è finito sabato scorso.
Però ci sarà una appendice.
Il Giudice vuole che Conte e
Di Maio e Toninelli vengano
in aula a rispondere e a dirci
come e perché avallarono le
scelte di Salvini (cioè la lotta
alle Ong e il blocco in porto
della famosa nave Gregoretti) e
perché ora si chiamano fuori.
I filosofi chiamano queste
situazioni “eterogenesi dei
fini”. Vuol dire che fai una cosa
per raggiungere uno scopo
e raggiungi invece lo scopo
opposto. È proprio quello che
sta succedendo al processo di
Catania. Sono i Cinque Stelle
che hanno voluto votare in
Senato per mandare a processo
Salvini, sulla base di nulla, e
si sono trascinati appresso
anche il Pd e i renziani, e ora
sono i 5 Stelle che finiranno
sotto processo, almeno
sotto processo mediatico,
che poi, lo sapete tutti, in
politica è l’unico che conta.
Per quel che ci riguarda, sen-
za vantarci troppo, non possia-
mo evitare di notare che questo
giornale è l’unico tra i giorna-
li non salviniani ad avere sem-
pre detto, dal primo minuto,
che per quanto sciagurate fos-
sero state le scelte politiche di
Salvini ministro (che usò in-
dubbiamente per motivi di pro-
paganda politica le sofferenze
di centinaia di profughi), non
c’era la minima possibilità di
considerare quell’azione un se-
questro di persona, cioè un re-
ato. Era semplicemente una
scelta politica, quella del mini-
stro, condivisa peraltro da gran
parte dei partiti e degli elettori.
Nessuno, allora, ha voluto dar-
ci retta. Ora la magistratura di-
ce: non c’è luogo a procedere.
Era chiarissimo dal primo mi-
nuto. Tanto che la Procura ave-
va chiesto l’archiviazione. Ma il
tribunale dei ministri non aveva
accettato l’archiviazione e ave-
va chiesto al Senato di avallare
il processo. Il solito rito simbo-
lico: la magistratura più popu-
lista (quella che appartiene al
partito dei Pm) chiede al Parla-
mento di umiliarsi, di fare atto
di sottomissione, e di offrire la
testa di un suo componente. Il
Parlamento, anche stavolta, ha
avuto paura a mettersi contro il
partito dei Pm e si è genuflesso.
Ora che sono i Pm a chiede-
re conto di questa folle incri-
minazione - chiediamo - cosa
hanno da dire per giustificar-
si i partiti che hanno votato per
l’incriminazione? Capiscono
che se non c’è luogo a proce-
dere e qualche giudice inve-
ce vuole procedere, allora è
chiaro l’intento persecutorio?
Dopodiché ci piacerebbe chie-
dere ai partiti di centrosini-
stra: ma era più importante
mandare inutilmente Salvini
sotto processo, o invece can-
cellare i decreti Salvini? I par-
titi di centrosinistra per un
anno si sono ben guardati dal
cancellarli. La nuova politi-
ca funziona così. Che dire?
Andreotti era un idealista!

LUIGI, 17 ANNI, RAPINATORE, UCCISO DA UN POLIZIOTTO
È una nuttata fatta per non passare mai. A Napoli lo Stato ha realizzato il paradosso: per vincere ha perso.
Ha seppellito i clan e ha lasciato che fossero sostituiti dalle bande
Gioacchino Criaco
S
ono guaglioni a miez’a via. Figli di una
Napoli che partorisce la prole diretta-
mente sul marciapiede, in una nutta-
ta fatta per non passare, prossima a
un’alba che è una beffa: così vicina ed eter-
namente irraggiungibile. Vittime, vittime, vit-
time: i tentati rapinatori, i poliziotti, i mancati
rapinati. Uguali pur essendo diversi, uniti da
un appuntamento tragico alle quattro e mezza
di mattina, che se stai lì, a quell’ora, la tua vita
è in bilico, qualunque sia la giacca che indos-
si. A Napoli lo Stato ha realizzato il paradosso
perfetto: per vincere ha perso. Ha spazzato via
i clan con migliaia di arresti e sepolture carce-
rarie e non ha saputo creare un mondo nor-
male, le opportunità. Ha lasciato che i clan
venissero sostituiti dalle bande, dall’anarchia
di una malavita stracciona. E Napoli è passata
dall’immoralità alla amoralità, la camorra si è
trasformata in gomorra e le pistole, a volte fin-
te, sono finite in mano ai bambini: che non c’è
un meglio o un peggio, un prima o un dopo. È
tragedia sempre, solo con meno speranza, con
vie d’uscita ridotte. Luigi guidava il motorino
e Ciro stava dietro, la versione della Polizia è
QUEI RAGAZZINI
DI NAPOLI
CHE HANNO FATTO
DA TAPPETO
ALL’ASFALTO
che abbiano tentato di rapinare tre ragazzi che
avevano appena parcheggiato la macchina. I
Falchi della squadra mobile sono intervenu-
ti: Ciro ha puntato la pistola, un poliziotto ha
sparato. A terra, faccia alla luna, è rimasto Lu-
igi. La pistola è risultata finta, ma questo non
cambia le cose, e non ci saranno piazze pie-
ne a chiedere verità, si lascerà urlare una ma-
dre in solitudine, la mamma di un ragazzino di
17 anni che non è più figlio della città, ne sta
cercando una migliore fra le nuvole. Ha rag-
giunto Ugo, che per un rolex è morto uguale
a 15 anni, qualche mese fa. Staranno insieme
ai tanti bambini di Napoli che nella vita hanno
fatto da tappeto all’asfalto. Staranno insieme
ai morti del passato, che campavano qualche
anno in più perché i clan comandavano e i Fal-
chi le pistole le usavano raramente: la camor-
ra era orribile ma restava un fatto da grandi. I
bambini, per quel paradosso perfetto della vit-
toria-sconfitta, non si azzardavano a salire sui
motorini di notte, e nemmeno uno sopranno-
minato Carogna si sarebbe lasciato sfuggire il
figlio dal controllo. C’era una legge dei fuori-
legge, ignobile non buona, ma che aveva una
breccia in cui potersi infilare e mutare il desti-
no, si poteva oltrepassarla per costruirle con-
tro qualcosa di buono. La speranza di salvare.
Lo Stato ha eliminato i prodotti della dispera-
zione, ha lasciato intatte le ragioni del disagio,
e ogni bottega che chiude, ogni saracinesca
che si abbassa, ogni porta sbarrata in faccia al
bisogno, è una banda che nasce, un cane ar-
rabbiato che si scioglie: infrange un patto so-
ciale tradito. Oggi il terreno è senza punti di
riferimento, la malavita è nebbia: l’attraversi e
si riforma alle spalle. Napoli non lo ha più un
Eduardo che la porti sul palcoscenico, le note
di Pino Daniele non li bazzicano i vicoli, il ge-
nio di Maradona è sostituito dalla burocrazia
dell’ASP. La città nemmeno si è accorta che un
bambino è mancato, Napoli è una madre di-
stratta, se accenni alla rapina non pensano a
quella in cui Luigi è volato giù dallo scooter:
scattano, imprecando, riferendosi al Napo-
li che non ha giocato a Torino e temono che
gli venga rapinata la partita. Luigi è morto per-
ché Napoli, il Sud, non sanno fare le rivoluzio-
ni: i meridionali si agitano un poco per poter
dire, dopo, che si stava meglio quando si stava
peggio. Per poter fare le restaurazioni, campo
in cui sono campioni imbattibili. Luigi è morto
perché tutti capissero quanto Napoli sia anda-
ta a fondo, con quelli che si aggrappano sul-
le salite aristocratiche e non le sentono le urla
dei bambini, giù nei quartieri.
martedì 6 ottobre 2020 3
In alto
Luigi Caiafa, il ragazzo ucciso la notte del 4
ottobre dalla Polizia
Al centro
La Polizia sul luogo della sparatoria
MORIRE PER
UNA PISTOLA FINTA
È
morto a 17 anni Luigi Caiafa, all’al-
ba del quattro ottobre fra le vie di
Napoli, durante un tentativo di ra-
pina, ucciso da un colpo di pistola
da uno dei poliziotti intervenuti sul po-
sto. La dinamica di quanto avvenuto resta
però ancora da chiarire. Pare che Caiafa
fosse in compagnia di Ciro De Tommaso;
con il volto coperto dal casco, avrebbero
minacciato tre persone – con una pisto-
la che si è in seguito rivelata un giocatto-
lo – intimando di consegnare loro denaro
e cellulari. Poi l’intervento dei Falchi del-
la polizia e la morte del giovane. Il ragaz-
zo, figlio di Ciro Caiafa, in passato ritenuto
elemento di spicco dei Mazzanti-Terrac-
ciano del Centro storico, a ottobre dello
scorso anno era stato arrestato a seguito
di un blitz antidroga, ma aveva ottenuto la
messa alla prova. «Voleva lasciare Napoli
per avere un futuro diverso. Chiedo verità
e giustizia sulla morte di mio figlio, voglio
sapere come e perché è stato ammazza-
to», fa sapere la madre. Aveva ammesso
le proprie responsabilità per quelle dosi
di cocaina in tasca ed era stato mandato in
una comunità di recupero che aveva otte-
nuto il permesso di lasciare, per intrapren-
dere un percorso formativo, di lavoro e di
riabilitazione.
Ma cosa ci faceva lì Luigi? Secondo la ver-
sione ufficiale Caiafa era in sella a uno
scooter rubato per compiere una rapina
insieme a De Tommaso, figlio dell’ex nar-
cotrafficante Gennaro De Tommaso. Alcu-
ni parenti del ragazzo ucciso raccontano
una storia diversa e dicono: non è detto
che Luigi stesse facendo una rapina, era
lì per incontrare alcuni conoscenti. E poi
quell’ultimo incontro, dieci giorni fa, con
don Antonio Carbone, il sacerdote della
comunità per minori di Torre Annunzia-
ta dove il giovane era ospite, che raccon-
ta: «Mi ha detto poco convinto “don Antò
tutto bene”...».
4 martedì 6 ottobre 2020
Il nostro riformismo
è socialista e anche
cristiano, si pone
il problema di
cambiare i rapporti
di forza tra chi sta
sotto e chi sta sopra
Umberto De Giovannangeli
L
a sua storia politica va ben
al di là delle definizioni su
di lui che oggi vanno per la
maggiore nei palazzi del-
la politica e nell’informazione: “Il
consigliere più ascoltato di Zinga-
retti”, il “mentore” del segretario
del Pd. Goffredo Bettini è stato di-
rigente romano e nazionale della
FGCI negli
anni ’70. Conosce e frequenta
grandi intellettuali come Pasolini,
Bertolucci, Volponi, Eduardo, Mo-
ravia, Sanguineti. Negli anni ’80 è
segretario del PCI di Roma. Entra
nella Direzione nazionale del PCI
ad appena 32 anni. Agli inizi de-
gli anni ’90 inventa la candidatu-
ra di Rutelli sindaco e dà l’avvio al
Modello Roma, che governerà per
quindici anni la capitale. Non ab-
bandona la sua passione per la cul-
tura. È presidente dell’Auditorium
e fonda la Festa Internazionale del
Cinema di Roma. Con Veltroni se-
gretario, diventa coordinatore na-
zionale del PD. Alle dimissioni di
Veltroni lascia ogni incarico e si
dedica a mesi di lavoro culturale e
alla scrittura. Nel luglio 2014 viene
eletto al Parlamento europeo. Vola
alto Bettini, e l’intervista concessa
a Il Riformista ne è una riprova.
Mario Tronti in una intervista a
questo giornale ti chiama diret-
tamente in causa riconoscen-
doti profondità di pensiero e
autorevolezza politica. Ma sen-
za fare “sconti”. Sui 5 Stelle, ad
esempio. Al fondo dell’antipo-
litica di cui sono espressione,
c’è, secondo Tronti, «un vero e
proprio odio nei confronti della
politica, cioè della sfera pubbli-
ca, cioè delle istituzioni rappre-
sentative. E se non si prosciuga
questa palude non c’è possibili-
tà per la rinascita di una sinistra
riconosciuta come tale. Perché
la sinistra è la politica». «E il
Pd - dice Tronti - ha tutto l’inte-
resse che quel pezzo di terreno
venga liberato da questa falsa
rappresentanza».
Tronti è il filosofo politico che amo
di più. Mette insieme un pensiero
costante circa la necessità di cam-
biare il mondo, che non gli pia-
ce così com’è, con una capacità
persino tattica, spiazzante, cultu-
ralmente libertina e politicamen-
te ultrarealistica, tale da renderlo
“attualissimo” e nello stesso tem-
po “inattuale”. Sta fuori e dentro le
cose che lo circondano. Ci unisce
una grande preoccupazione per
l’esaurimento della politica. Non
solo nelle sue espressioni più ma-
nifeste, ma per quello che segnala
nei movimenti profondi della so-
cietà. Tali movimenti li ho definiti
in tante occasioni “la caduta delle
forme”. Di tutte le forme. E questo
è terribile. Perché gli esseri umani
per dare senso alla vita hanno bi-
sogno delle “forme”. Le creano e
dentro di esse nominano la realtà
altrimenti confusa, caotica, inerte,
inospitale o distruttiva. Non parlo
solo di forme politiche, piuttosto
sociali, religiose, culturali, identi-
tarie e tradizionali. Sto estremiz-
zando, ma è in questa direzione
che si sta andando. Oggi le perso-
ne sulla scena della storia entrano
molto più sole, nude, sparse e di-
sorientate rispetto al passato: vi-
vono meglio (molte nel benessere
e nell’agio) ma avvertono, non so-
lo gli esclusi, una precarietà esi-
stenziale e un deserto spirituale.
I motivi sono molteplici: innan-
zitutto l’ideologia neoliberista ha
uniformato i processi globali spin-
gendo avanti questa deriva. La si-
nistra stenta molto a trovare una
risposta. Ma questo è un discorso
troppo lungo da fare, anche se ur-
gente. L’antipolitica ha la radice in
questi fenomeni e, per molti aspet-
ti, è lo specchio delle nostre insuf-
ficienze e errori. Ha ragione Tronti:
la palude va bonificata. Ma come?
Per quali vie? E poi: non siamo noi
stessi, il soggetto politico che do-
vrebbe cambiare la società, im-
mersi in parte in quella palude?
Magari il problema fosse cancel-
lare il M5S. Il problema siamo noi
che attraverso la politica non sia-
mo riusciti a prendere le misure
al tumulto degli avvenimenti do-
po l’89 e poi dopo il ‘92. La fine del
comunismo realizzato e Tangen-
topoli. Due date fondamentali. Da
lì, la fine di un’epoca ha inghiotti-
to la grande politica sostituita dalla
gestione amministrativa e dall’e-
sercizio del potere. Ma su questo
credo di pensarla come Tronti.
C’è chi sostiene che il Pd non
abbia un’anima, una visione,
una identità, e questo per un di-
fetto di nascita, per una “fusio-
ne a freddo” mal riuscita. È una
diagnosi spietata?
Va recuperato il valore ordinatore
della politica. La politica della si-
nistra non può essere solo apertu-
ra alla società, soddisfazione dei
bisogni veri o indotti, passivo ac-
coglimento di tutto e del contrario
di tutto. Non può essere solo diritti
e niente doveri. Riformare e rivo-
luzionare non è disordine distrut-
tivo. È ricostruzione di un nuovo
ordine che si impone sul disfaci-
mento di quello precedente. Co-
me ricordava con parole sublimi
Jung: «il processo identitario degli
adolescenti coincide con l’indivi-
duazione di ciò che si deve abban-
donare, dei desideri cangianti che
alla fine non ti fanno scegliere o
capire ciò che ti interessa vera-
mente essere». Non è aggiunge-
re; semmai togliere, sfrondare,
ripulire e ordinare dentro di te. In
questo modo si progredisce e si
diventa liberi. Questo vale anche
per la crescita della società. Ma da
quanto tempo la sinistra è attra-
versata dal mondo ed è, invece, in-
capace di attraversarlo? Da quanto
tempo l’Occidente e la sinistra non
riescono a proporre una visio-
ne, una idea di società? Da quan-
to tempo l’Europa non azzarda un
progetto alternativo e rinnovato
di civiltà a partire dalla sua storia
e dalla sua inespressa potenza? Si
stanno verificando cambiamenti
significativi nelle politiche, supe-
rando la fase nefasta dell’auste-
rità. Ma essa non elabora ancora
un suo diverso ruolo nel mondo.
Non è capace ancora di esprime-
re le sue potenzialità di forza nel
pensiero e materiali. Parlo di for-
za: perché come ricorda Machia-
velli «un principe senza forze,
senza eserciti propri» è un prin-
cipe destinato alla sconfitta. Ma il
progetto di una nuova visione del-
la sinistra non può rappresentarsi
solo come esempio, testimonian-
za, autosufficienza. Deve agire nel
mondo. Avrebbe detto Pietro In-
grao: «Deve affrontare e combat-
tere nel ‘gorgo’ della storia». Oggi
Nuovo ordine
Va recuperato il valore
ordinatore della politica.
La politica della sinistra
non può essere solo
apertura alla società,
soddisfazione dei bisogni
veri o indotti, passivo
accoglimento di tutto e
del contrario di tutto. Non
può essere solo diritti
e niente doveri
quel ‘gorgo’ è l’antipolitica, la ca-
duta di tutte le ‘forme’. Se si rifiuta
questo attraversamento e prevale
l’anatema, si diventa elitari. Si può
vincere ai Parioli ma si perde a Tor
Bella Monaca. Ci si distacca dal
popolo così com’è. Paolo Bufali-
ni, a me giovane segretario del Pci
romano, diceva sempre: «I fronti
sono due. Uno esterno: gli avver-
sari e uno interno, il plebeismo.
Ma guai a espellere quest’ultimo.
Ci devi fare i conti. Devi compren-
dere la scaturigine e trasformarlo,
con una battaglia culturale e po-
litica, in un popolo cosciente e in
una classe dirigente». Il rappor-
to con i 5Stelle l’ho sempre inte-
so così. Una necessaria prova. Un
attraversamento.
Da quando abbiamo varato il go-
verno attualmente in carica, quali
risultati abbiamo ottenuto? Ci so-
no stati passi in avanti, per il bene
dell’Italia. Non torno su temi noti.
Sottolineo, tuttavia, che il Movi-
mento di Grillo ha cambiato linea
sull’Europa, ha fatto suo il valore
dell’utilizzo pubblico della scien-
za, ha contribuito a una linea eco-
nomica e sociale di Gualtieri di
crescita più giusta e verde, ha co-
minciato a fare i conti con la com-
plessità del governo. Rimangono
grandi distanze. Per me quelle più
importanti e dolorose riguarda-
no la concezione della giustizia e
il valore della rappresentanza de-
mocratica. Sulla prima: il rispetto
per l’imputato, la terzietà dei giu-
dici, l’abolizione della prescrizio-
ne e le detenzioni precauzionali
talvolta ingiustificate. Ma la strada
della sfida unitaria è giusta e la ri-
vendico. Chi ci accusava di subal-
ternità oggi non può che prendere
atto che il Pd si è confermato come
il pilastro fondamentale dell’alle-
anza di governo, mentre i suoi al-
leati fanno i conti con una crisi
di identità e di prospettiva politi-
ca che spero si possa risolvere in
positivo.
In fondo, noi ci troviamo di fronte
a un dilemma simile a quello della
Chiesa cattolica. Il grande pensie-
ro di Papa Ratzinger difendeva la
“verità” a costo di rimanere in mi-
noranza nel mondo. Testimoniare
l’esistenza dell’integrità della fede,
scontando una mondanità avver-
sa, in attesa e preparando tempi
nuovi. Papa Francesco, al contra-
rio, accetta la prova della realtà
così com’è, e dentro di essa, sul-
la base di una fiducia assoluta ne-
gli esseri umani, tenta di trovare
le vie di una salvezza universale.
Ma la politica per sua stessa natu-
ra non può attendere nella staticità
dei suoi principi, di avere ragione
solo nel futuro. L’urgenza dell’og-
gi e l’ansia del fare le impongono
di intervenire subito negli spazi
che si aprono. Anche se è difficile
mantenere il cammino sul crina-
le che da una parte può scivolare
verso una ideologia astratta e im-
produttiva, e dall’altra verso una
resa incondizionata e subalterna
ai processi spontanei economici e
sociali che si sviluppano nella loro
autonomia. È su questo crinale che
si gioca la partita del Pd.

L’ALLEANZA CON I 5STELLE, IL FUTURO DELLA SINISTRA
PARLA GOFFREDO BETTINI
«CARO TRONTI, DICEVA INGRAO:
“DOBBIAMO COMBATTERE
NEL GORGO DELLA STORIA”»
«Oggi il gorgo è l’antipolitica. Se si rifiuta questo attraversamento e prevale l’anatema, si diventa elitari.
Ho sempre inteso il rapporto con i 5 Stelle come una prova necessaria», spiega lo storico esponente
della sinistra «Da quando abbiamo varato il governo ci sono stati passi in avanti per il bene dell’Italia.
Su giustizia e rappresentanza democratica restano le distanze, ma la strada unitaria è giusta e la rivendico»
Dice Tronti: «Ha ragione Gof-
fredo Bettini a consigliare ai
cespugli di ispirazione libe-
raldemocratica, Iv, Azione. i
radicali, magari con una compo-
nente verde, in qualche modo a
unificarsi, per presentarsi util-
mente agli elettori con una forza
significativa. Dovrebbe prose-
guire il ragionamento: offrire a
una tale aggregazione il soccor-
so bianco di una parte dell’at-
tuale Pd». Accetti il consiglio?
Mi sono rivolto a Renzi invitando-
lo a prendere una iniziativa politica
insieme ad altri leader che si muo-
vono nell’area liberaldemocratica
e moderata per dare una rappre-
sentanza unitaria a un elettorato
che può valere il 10% e che oggi è
frantumato in piccoli partiti o mo-
vimenti che alla fine contano poco
e rischiano di non produrre nulla
di positivo. Ho detto cose persino
banali. Il campo democratico può
essere meglio organizzato e ognu-
no può e deve fare la propria par-
te. È cambiata la fase rispetto al
passato. Ho creduto fermamente
nel 2008 al progetto del Pd. Allora
c’eravamo noi e Berlusconi. Si po-
teva pensare a una sorta di bipar-
titismo in grado di semplificare la
geografia politica di un Paese in cui
ha prevalso sempre il “particolare”
e di rendere netta e chiara l’alter-
nativa tra i democratici e la destra.
Mi duole dirlo ma quell’iniziati-
va è stata definitivamente sepol-
ta con l’abbattimento di Veltroni.
Non sono affatto convinto che le
sue dimissioni siano state una
scelta felice. Ma certamente esse
furono determinate da resistenze
e critiche ingiuste dentro al parti-
to. Avendo Veltroni gettato la spu-
gna dopo aver ottenuto il 34% alle
politiche, si rese manifesta la con-
clusione di quella stagione piena
di speranze e che solo lui in quel
momento poteva interpretare al li-
vello massimo. Da allora parlare di
una “vocazione maggioritaria” in-
tesa come ambizione di occupare
“fisicamente” tutto o la gran parte
dello spazio del campo progressi-
sta e democratico porta, come si è
visto, solo all’isolamento, all’auto-
sufficienza boriosa, alla mancanza
di iniziativa unitaria verso i possi-
bili alleati. Si deve parlare piuttosto
di “ispirazione maggioritaria”. Che
significa un’altra cosa: mantenere
nella propria proposta e prospetti-
va politica una capacità di parlare a
tutti gli italiani e di caratterizzarsi
come una grande forza democra-
tica e nazionale. Vengo dalla tradi-
zione del Pci: ricordo come anche
quel partito, pur essendogli allora
preclusa una responsabilità di go-
verno, manteneva sempre ben sal-
da nelle proprie mani una iniziativa
rivolta all’insieme del Paese. Una
proposta rivolta a tutti gli italiani.
Ora le diverse formazioni politiche
democratiche debbono ognuna
esprimere il meglio di sé. Ritrova-
re una identità forte che in varie di-
rezioni prosciughi l’astensionismo
e tolga i voti alla destra. Questo ri-
chiede un sistema proporzionale
con sbarramento al 5% e riforme
profonde per differenziare il lavoro
delle due Camere e per dare stabi-
lità all’esecutivo in carica. Tuttavia,
se i partiti democratici debbono
giocare la loro specifica partita, è
necessario che essi stabiliscano
tra di loro un compromesso traspa-
rente, vincolante, non derogabile
circa i programmi da attuare e la
prospettiva da dare alla Repubbli-
ca. Questo lavoro lo sento urgente
rispetto al Governo Conte. Non si
può governare insieme guardando-
si in cagnesco. Se si vuole gover-
nare fino alla fine della legislatura
occorre un’alleanza politica aper-
ta e collaborativa. Dove ognuno
rischia qualcosa ma mette al ban-
do manovre furbesche. Nell’emer-
genza si è potuto governare come
“amici per errore”. Nella ricostru-
zione dobbiamo camminare insie-
me per una missione comune. Lo
ha detto anche Renzi. Altrimen-
ti è meglio lasciar perdere. Anche
se sciogliendo le righe si andreb-
be alle elezioni immediate o a un
governo di tutti. Esiti, per me, en-
trambi altamente negativi. Tanto
più oggi che la sinistra ha di fron-
te un’occasione storica: l’arrivo di
ingenti risorse per tentare di cam-
biare la qualità dello sviluppo na-
zionale e non per ritornare alla
condizione stanca e sfilacciata del
pre Covid. In questo quadro, non
favorisco in alcun modo il transi-
to di tante energie che provengo-
no da partiti diversi da quello nel
quale sono cresciuto, verso il mo-
deratismo. Per nulla. Semmai, sen-
to pressante definire con più forza
e decisione i contorni del riformi-
smo del Pd. La parola “riformismo”
Quale vocazione
«Dopo l’abbattimento
di Veltroni parlare
di vocazione
maggioritaria porta solo
all’isolamento. Meglio
parlare di “ispirazione
maggioritaria”:
mantenere nella propria
proposta la capacità
di parlare a tutti»
è stata abusata. Anche Berlusco-
ni si è detto riformista. La Melo-
ni è stata nominata presidente dei
Conservatori e Riformisti europei.
Tra le forze progressiste il riformi-
smo è stato inteso principalmente
come innovazione dell’esistente o
come semplice modernizzazione.
Questo non ha favorito una nostra
presenza incisiva nella società ita-
liana. Se dovessi dire in una parola,
il nostro riformismo è socialista e
anche cristiano. Si pone il proble-
ma che la sinistra non può eludere:
cambiare i rapporti di forza tra chi
sta sotto e chi sta sopra.
Questo compito ha l’obiettivo di li-
berare gli esseri umani e di dar loro
la possibilità di esprimersi, con-
quistando l’autonomia di pensiero
e di cuore in grado di dar loro una
libertà autentica. Sottolineo, gli es-
seri umani, nella loro singolarità;
perché se c’è una cosa che non ri-
vendico nella mia storia del Nove-
cento, è il sacrificio della persona
in nome di una ragione sopraele-
vata e collettiva.
martedì 6 ottobre 2020
«La sinistra – sostiene Tron-
ti - non può vincere se non to-
glie voti di popolo alla destra. A
questa destra di oggi, che in Ita-
lia non è mai stata così forte. Non
merita questo consenso di mas-
sa, che dal centro di una volta si
è spostato a destra, proprio per-
ché i moderati sono diventati ar-
rabbiati. Allora, il Pd non può
chiudersi nel fortilizio del politi-
camente corretto, deve esporsi in
combattimento sul campo del so-
cialmente scorretto: che è quel-
la parte di società storicamente
di sinistra che occasionalmen-
te vota a destra. Uno slogan del
Pd dice: dalla parte delle perso-
ne. Occorre dire poi: quali perso-
ne...». È su questa strada che il Pd
di Zingaretti dovrebbe muoversi?
Cos’è il politicamente corretto? Al
fondo, è l’accettazione dello status
quo. Ma qui torna il tema di come
facciamo transitare il nostro popo-
lo dalla destra alla sinistra. È que-
stione certamente di contenuti, di
programmi, di empatia, di attenzio-
ne per chi soffre. Chiama in causa,
persino, il nostro linguaggio, le no-
stre parole. E poi come viviamo, ci
vestiamo, quali ristoranti frequen-
tiamo o dove andiamo in vacanza.
Nessuno è perfetto. Nessuno può
scagliare la prima pietra. Non sono
un moralista, ma occorre una mi-
sura. Altrimenti dai fastidio ai sen-
timenti del popolo, e lo perdi. Ma
è questione che investe un aspet-
to per me fondamentale. Gli ideali,
l’evocazione di un mondo diverso,
lo slancio verso il futuro sono forze
“materiali” di estrema potenza. An-
che la nostalgia: intesa non come
rimpianto di ciò che hai vissuto, ma
come anelito che avevi ancora nel
passato e che ora senti scemato e
muto. Attingere di nuovo a quel sen-
timento può rinnovare in te nell’oggi
la spinta al riscatto e a vivere e rea-
lizzare ciò che in precedenza non ti
è stato permesso. Proprio ieri matti-
na Enrico Rossi in un incontro mol-
to intenso tra di noi osservava come
il popolo è la parte di società che ha
più diritto a incarognirsi nell’egoi-
smo se adesso si toglie “il sogno di
una cosa”.
5
Dopo la tornata elettorale si è ri-
cominciato a parlare di un pos-
sibile rimpasto di governo, un
Conte 3 di cui il segretario dem
dovrebbe far parte. Per Tron-
ti, recito testualmente, «sareb-
be un grave errore. A fare che?
Da spalla a Conte? Magari alla
pari con un qualunque Di Ma-
io? Siamo seri! La buona delega-
zione del Pd al governo faccia il
suo lavoro. Il leader di un gran-
de partito, se si vuole essere un
grande partito, può entrare a Pa-
lazzo Chigi solo come premier».
Sei dello stesso avviso? E poi un
suggerimento: «Il segretario tal-
loni quotidianamente il gover-
no, come sta facendo. Ma non
tralasci di occuparsi quotidia-
namente del suo partito, che ne
ha estremo bisogno».
Zingaretti ha già detto con chia-
rezza: non intende entrare nell’e-
secutivo, piuttosto vuole costruire
un partito rinnovato e combattivo
nella società e rispetto alle scelte
del governo. Condivido pienamen-
te questa scelta. E aggiungo che in
quest’anno, nonostante le tante co-
se che il segretario ha conquistato,
partendo da una situazione dram-
matica, è stata lasciata troppo sullo
sfondo la riflessione sulla quali-
tà della nostra organizzazione, dei
nostri dirigenti nei territori, del no-
stro stile di governo. Alle regionali
abbiamo ottenuto un risultato poli-
tico eccellente, che mi sembra con-
fermato dai risultati dei ballottaggi
nelle città. Ora abbiamo una fine-
stra di alcuni mesi che ci consen-
te di svolgere questo lavoro, un po’
travolto nei mesi scorsi dalle esi-
genze che ci sono piovute addosso,
prima tra tutte quella sanitaria.
A lato
Goffredo Bettini è stato dirigente romano
e nazionale della FGCI negli anni 70, negli
anni 80 segretario del PCI di Roma.
A 32 anni entra nella direzione nazionale.
Agli inizi degli anni 90 lancia
la candidatura a sindaco di Francesco
Rutelli e dà l’avvio al Modello Roma.
Con Veltroni segretario diventa
coordinatore nazionale del PD. Nel 2014
viene eletto al Parlamento europeo
6 martedì 6 ottobre 2020

L’ENCICLICA DI FRANCESCO: COME RICOSTRUIRE PACE E GIUSTIZIA

COME INDIVIDUI ABBIAMO FALLITO

RISORGEREMO SE SAREMO FRATELLI
Chiudere l’era mercatista e del populismo rancoroso
Mons. Vincenzo Paglia

D
alla “casa comune” da custodire e
proteggere (tema dell’enciclica Lau-
dato Si’) a Fratelli Tutti, lo sguardo
di papa Francesco si allarga al “noi
tutti” che abitiamo il mondo, la nostra ca-
sa comune. L’enciclica compone un dittico
ampio, variegato, complesso e ricco di te-
mi, dominato e arricchito da alcune espres-
sioni-chiave: viviamo in un mondo “senza
una rotta comune”; la pandemia ha eviden-
ziato e allargato ingiustizie e disparità. «Nel
mondo attuale i sentimenti di appartenen-
za a una medesima umanità si indebolisco-
no, mentre il sogno di costruire insieme la
giustizia e la pace sembra un’utopia di altri
tempi. Vediamo come domina un’indifferen-
za di comodo, fredda e globalizzata, figlia di
una profonda disillusione che si cela dietro
l’inganno di una illusione: credere che pos-
siamo essere onnipotenti e dimenticare che
siamo tutti sulla stessa barca» (par. 30).
Nella Laudato Si’ una delle espressioni-gui-
da diceva: tutto è connesso. Da un punto di
vista concettuale, papa Francesco ha svilup-
pato il termine “ecologia” non nel significa-
to generico di una qualche preoccupazione
“verde”, ma in quello più profondo di un si-
stema complesso che trova spiegazione
nella relazione delle singole parti tra loro
e con il tutto. Nella Fratelli Tutti lo sguar-
do si allarga al tema della fraternità: quello
che è lontano ci riguarda. Lo sguardo del-
la fraternità non è mai miope. È evangelico
e umano, ma anche ben più realista di tan-
te ideologie “scientifiche” o politiche “con-
crete”. L’enciclica sottolinea che ciascuno è
custode della giustizia e della pace: non si
fanno da sé – magari attraverso il mercato – di strumentalizzare politicamente la cultura veloci meramente occasionali. Ci sono cose la visione di papa Francesco? Prima di tutto
una volta per tutte: vanno coltivate sempre del popolo, sotto qualunque segno ideologi- che devono essere cambiate con reimposta- l’allargamento a distico dalla enciclica Lau-
di nuovo, individualmente e collettivamen- co, al servizio del proprio progetto personale zioni di fondo e trasformazioni importanti» dato Si’ alla Fratelli Tutti mettendo al centro
te. C’è un compito specifico delle istituzio- e della propria permanenza al potere. Altre (par. 179). san Francesco con la sua visione del cosmo
ni nel costruire e sostenere la giustizia e la volte mira ad accumulare popolarità fomen- E pertanto «ognuno è pienamente persona e dell’umanità fondata sul messaggio evan-
pace dentro le nazioni e tra i popoli. Nessu- tando le inclinazioni più basse ed egoistiche quando appartiene a un popolo, e al tempo gelico. E a saldo fondamento troviamo la ri-
no può rimanere semplice spettatore. L’arti- di alcuni settori della popolazione. Ciò si ag- stesso non c’è vero popolo senza rispetto proposizione della parabola del Samaritano
gianato della pace è compito di tutti: si deve grava quando diventa, in forme grossolane o per il volto di ogni persona. Popolo e per- del Vangelo di Luca: l’altro – chiunque – è
osare di più contro la guerra; se tanti posso- sottili, un assoggettamento delle istituzioni sona sono termini correlativi. Tuttavia, oggi il mio prossimo. Lo “scandalo” è che il Sa-
no fare la guerra, molti di più devono lavora- e della legalità» (par. 159). Un atteggiamento si pretende di ridurre le persone a individui, maritano – l’escluso, l’adoratore di idoli per
re come artigiani di pace. Da qui la definitiva già noto – e criticato – sotto il nome di “de- gli ebrei pii – sia l’unico a fermarsi e soc-
condanna della guerra come strumento di magogia”: che attualmente ritorna in forma correre l’uomo aggredito e abbandonato in
governo e di ordine, sia nazionale e sia in- aggravata, non più soltanto come eccesso di Rivedere il capitalismo strada dai briganti. Oggi secondo quel mo-
ternazionale. Comprese le guerre “economi- artificio retorico e comunicativo, come vera dello, la Chiesa cattolica riafferma il dove-
che”, spesso mascherate e nascoste, ma non e propria ideologia politica e istituzionale. Ciascuno è custode della re universale di prenderci cura gli uni degli
per questo meno violente. In questa chiave è Nella visione di Papa Francesco, debitrice giustizia e della pace. Non si altri. Di “farsi prossimi” agli altri, a parti-
superato anche il ricorso alla pena di morte, della “teologia del popolo” argentina, «la ca- re dai “mezzi morti”, i più deboli. Non sor-
che legittima la presunzione di poter essere tegoria di popolo, a cui è intrinseca una va- fanno da sé, magari prende lo scandalo dei poteri e gli interessi
padroni assoluti della vita di un altro (che è lutazione positiva dei legami comunitari e attraverso il mercato: vanno mondani: persino dentro le religioni e den-
il delitto supremo) e toglie pregiudizialmen- culturali, è abitualmente rifiutata dalle visio- tro lo stesso cristianesimo. La risposta di pa-
te alla vita il tempo del suo doveroso riscatto ni liberali individualistiche, in cui la società coltivate sempre pa Francesco è altrettanto diretta e puntuale:
(che “deve” essere richiesto e reso possibile). è considerata una mera somma di interessi di nuovo, individualmente l’appello evangelico deve essere raccolto
Alla denuncia dell’individualismo e del- che coesistono. Parlano di rispetto per le li- con forza, esemplarmente e pubblicamen-
la frammentazione, asserviti ad una visio- bertà, ma senza la radice di una narrativa co-
e collettivamente te da tutti i mondi religiosi: a cominciare da
ne di priorità di interessi individuali, il Papa mune» (par. 163). E i “movimenti popolari” quelli delle grandi religioni storiche. Su tale
contrappone una solida affermazione del nella misura in cui aggregano settori ampi e facilmente dominabili da poteri che mirano obiettivo l’enciclica mette in campo i segni
primato della fraternità. Di una fraternità marginalizzati, attorno a proposte politiche a interessi di pura manipolazione e di vera forti di questa convergenza. Papa Francesco
universale, che riguarda tutti i popoli. E qui concrete, possono dare quel di più di ani- e propria corruzione. La buona politica cer- scrive all’inizio di avere ricevuto ispirazione
si sviluppa una delle feconde analisi del te- ma alla politica tradizionale e alle organizza- ca vie di costruzione di comunità nei diversi dal Patriarca Bartolomeo sui temi ambienta-
sto: la disamina di cosa davvero significhi zioni internazionali, invitando a uscire dalle livelli della vita sociale, in ordine a riequi- li – avendo per modello la Dichiarazione di
“popolare” contrapposto a “populismo”. Dare logiche della frammentazione e della sparti- librare e riorientare la globalizzazione per Abu Dhabi (febbraio 2019) sulla Fratellanza
del “populista” oggi significa svalutare e ma- zione del potere. In una parola: è una strada evitare i suoi effetti disgreganti» (par. 182). universale.
nipolare un concetto – quello di “popolo” – per uscire dalla logica dello “scarto” che vor- Qui troviamo gli aspetti concreti e qualifi- L’affresco compone un universale – non ge-
che è alla base della concezione della stessa rebbe condannare all’emarginazione e all’in- canti del testo – uno per tutti: la necessità di nerico – e rinnovato appello al dialogo per
democrazia, “governo del popolo” già nell’e- significanza miliardi di esseri umani. «La globalizzare i diritti umani più essenziali – a unire e costruire, che veda convergere ed al-
timologia. Il populismo «si muta nell’abilità società mondiale ha gravi carenze strutturali partire dalla soluzione al problema della fa- learsi tutti gli attori sociali – dai media, non
di qualcuno di attrarre consenso allo scopo che non si risolvono con rattoppi o soluzioni me nel mondo. Ma dove è il fondamento del- più divisivi, ai politici, alle organizzazioni

«Ognuno è pienamente
persona quando appartiene a
un popolo, e al tempo stesso
non c’è vero popolo senza
rispetto per il volto di ogni
persona. Oggi si vogliono
ridurre le persone a individui,
facilmente dominabili da
poteri che mirano a interessi
di pura manipolazione»
economiche e finanziarie, alle organizzazioni
internazionali – convinti che non solo tutto è
connesso ma soprattutto: quello che è lonta-
no ci riguarda e dunque tutto ci riguarda.
L’enciclica si arricchisce di una serie di fol-
goranti stimoli da leggere attentamente,
soprattutto a riguardo del deciso scatto di ri-
abilitazione della politica dal suo degrado af-
faristico e propagandistico: «La politica è più
nobile dell’apparire, del marketing, di varie
forme di maquillage mediatico. Tutto ciò non
semina altro che divisione, inimicizia e uno
scetticismo desolante incapace di appellar-
si a un progetto comune. Pensando al futu-
ro, in certi giorni le domande devono essere:
“A che scopo? Verso dove sto puntando real-
mente?”. Perché, dopo alcuni anni, rifletten-
do sul proprio passato, la domanda non sarà:
“Quanti mi hanno approvato, quanti mi han-
no votato, quanti hanno avuto un’immagine
positiva di me?”. Le domande, forse dolo-
rose, saranno: “Quanto amore ho messo nel
mio lavoro? In che cosa ho fatto progredire il
popolo? Che impronta ho lasciato nella vita
della società? Quali legami reali ho costrui-
to? Quali forze positive ho liberato? Quanta
pace sociale ho seminato? Che cosa ho pro-
dotto nel posto che mi è stato affidato?» (par.
197).
La Chiesa per Papa Francesco è “in uscita”
non per modo di dire ma per indicare in con-
creto le strade di una pace fondata sul dia-
logo, sul riconoscimento e sull’accettazione
dell’altro, sulla profonda convinzione del di-
ritto di tutti e ciascuno ad abitare il pianeta
per vivere una vita degna, per fare in modo
che la vicinanza tra uomini e donne non sia
una condanna a tollerarsi o distruggersi ma
la feconda via di un’avventura comune per
un futuro migliore, seguendo la volontà del
Creatore.
Alla luce della visione “fraterna” e allo stes-
so tempo realista e possibile del mondo glo-
bale, si coglie come centrale la condanna
del dramma della guerra – vicina o lontana
– con il suo corteo di sofferenze: distruzione
dell’ambiente umano e naturale, morte, rifu-
giati, eredità di dolori e odi, terrorismo, armi
di ogni tipo, crudeltà. Il senso del richiamo al
no alla guerra, come il rifiuto netto della pe-
na di morte – ribadita dal Magistero recente
– hanno lo scopo di risvegliarci dall’assuefa-
zione collettiva alle logiche del conflitto. Lo-
giche a cui non sono estranei i media, anche
nel mondo cattolico, quando disegnano un
mondo di contrapposizioni magari costruite
e sollevate per interessi nascosti, il cui risul-
tato è accentuare polarizzazioni e divisio-
ni. Attraverso la cultura della fraternità papa
Francesco chiama ognuno di noi ad amare
l’altro popolo, l’altra nazione come la pro-
pria, costruendo rapporti, regole e istituzio-
ni, abbandonando il miraggio del ricorso alla
forza, degli isolamenti, delle visioni chiuse,
delle azioni egoistiche e di parte poiché «la
mera somma degli interessi individuali non è
in grado di generare un mondo migliore per
tutta l’umanità» (par. 105).
In alto nella pagina a fianco
Papa Francesco celebra la Santa Messa
e firma l’Enciclica “Fratelli tutti”
alla tomba di San Francesco
A destra
Martin Luther King Jr., leader del movimento
per i diritti civili degli afroamericani
IL SOVRANISMO ALLA SBARRA
Basta marketing dell’odio
nella cultura dei muri
c’è solo prigionia e solitudine
Nel mirino del Pontefice la fede neoliberale che produce
storture nel mondo e disapplica la solidarietà cristiana, minata
alla radice da ideologie razziste e xenofobe
Fabrizio Mastrofini
L
a politica non è marketing, il buon
politico non semina odio e paura, le
migrazioni hanno bisogno di una go-
vernance ma soprattutto serve una
nuova alleanza – che coinvolga politica, so-
cietà, religioni, popoli – per riscoprirci tut-
ti solidali e fratelli tra noi. Sono le principali
parole-chiave della Fratelli tutti di papa Fran-
cesco, l’enciclica “sociale” firmata sabato ad
Assisi e pubblicata domenica nella festa di
San Francesco. Il testo trae il titolo dalle Am-
monizioni, le 28 brevi riflessioni sul senso
della vita cristiana secondo san Francesco.
La sesta, in particolare, è in riferimento al ti-
tolo scelto dal Papa per l’enciclica: «Guar-
diamo con attenzione, fratelli tutti, il buon
pastore che per salvare le sue pecore sosten-
ne la passione della croce». Le Ammonizio-
ni sono un documento meno noto tra quelli
riconducibili a san Francesco ma non per
questo meno importante nell’accentuare l’i-
spirazione radicale nella vita dei seguaci del
Vangelo. Con una introduzione e otto capito-
li, l’enciclica si pone sulla scia dei documen-
ti più importanti del Magistero sociale della
Chiesa. Anzi aspira a mostrare la centralità
della tematica etica e dell’impegno di azio-
ne e di vita del cristiano alla luce del Vangelo
stesso come è sintetizzato nella parabola del
Samaritano che irrompe a partire dal secon-
do capitolo.
L’enciclica si apre insistendo sulla necessi-
tà di promuovere un’aspirazione mondiale
alla fraternità e all’amicizia sociale, indican-
do non solo gli ideali, ma le vie concreta-
mente percorribili per chi vuole costruire
un mondo più giusto e fraterno nei rappor-
ti quotidiani, nel sociale, nella politica, nelle
istituzioni. Una necessità fortemente sentita
dal Pontefice e che la pandemia da Corona-
virus non ha fatto che amplificare e rendere
ancora più stringente.
«Una tragedia globale come la pandemia del
Covid 19 – afferma il Papa proprio all’inizio
– ha effettivamente suscitato per un certo
tempo la consapevolezza di essere una co-
munità mondiale che naviga sulla stessa bar-
ca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci
siamo ricordati che nessuno si salva da solo,
che ci si può salvare unicamente insieme».
«Se tutto è connesso, è difficile pensare che
questo disastro mondiale non sia in rapporto
con il nostro modo di porci rispetto alla re-
altà, pretendendo di essere padroni assolu-
ti della propria vita e di tutto ciò che esiste»,
insiste il Pontefice. «Non voglio dire che si
tratta di una sorta di castigo divino - aggiun-
ge -. E neppure basterebbe affermare che il
danno causato alla natura alla fine chiede il
conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che
geme e si ribella».
Da notare che “tutto è connesso” è il termi-
ne-chiave della Laudato Si’, la prima enci-
clica sociale di papa Francesco dedicata alla
tutela dell’ambiente, la “casa comune”. Qui
nella Fratelli tutti i termini di riferimento ri-
guardano la valorizzazione delle esperien-
ze dal basso, vero e proprio antidoto ad una
azione politica, economica, sociale, ispirata
alla volontà affaristica e di dominio.
I 287 paragrafi toccano una vastità di temi, dal
“no” alla «tentazione di fare una cultura dei
muri» per impedire l’incontro con altre cul-
ture (e «chi costruisce un muro finirà schiavo
dentro ai muri che ha costruito, senza oriz-
zonti»), alle paure e alle insicurezze che diven-
tano “terreno fertile per le mafie”. Dalle tante
storture del mondo attuale, al fatto che la fede
non deve far sentire «incoraggiati o almeno
autorizzati a sostenere forme di nazionalismo
chiuso e violento, atteggiamenti xenofobi, di-
sprezzo e persino maltrattamenti verso co-
loro che sono diversi». Dall’individualismo
radicale come “virus più difficile da sconfig-
gere”, alla necessità di “un’etica delle relazioni
internazionali”, grazie alla quale la pressione
del debito estero non deve “compromettere
la sussistenza e la crescita” dei Paesi poveri.
Dal dovere di “rispettare il diritto di ogni esse-
re umano di trovare un luogo dove poter non
solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli
della sua famiglia, ma anche realizzarsi piena-
mente come persona”, alle “risposte indispen-
sabili, soprattutto nei confronti di coloro che
fuggono da gravi crisi umanitarie” (visti, patro-
cini, corridoi umanitari, alloggi adeguati, sicu-
rezza personale, servizi essenziali).
Critiche vanno a quelli che il Papa chiama
“dogmi di fede neoliberale”, perché “il merca-
to da solo non risolve tutto”, e le “stragi” pro-
vocate dalle speculazioni finanziarie lo hanno
dimostrato. E nei paragrafi sulla bontà del rife-
rimento ai “movimenti popolari” e il “no” deci-
so al populismo, si trovano alcuni dei passaggi
di maggior rilievo. Una cosa è essere a fianco
del proprio “popolo” per interpretarne il “sen-
tire”, un’altra cosa è il “populismo”. In propo-
sito il Papa spiega: «Ci sono leader popolari
capaci di interpretare il sentire di un popolo»,
ma ciò «degenera in insano populismo quan-
do si muta nell’abilità di qualcuno di attrarre
consenso allo scopo di strumentalizzare poli-
ticamente la cultura del popolo, sotto qualun-
que segno ideologico, al servizio del proprio
progetto personale e della propria perma-
nenza al potere». Altre volte, invece, «mira
ad accumulare popolarità fomentando
le inclinazioni più basse ed egoistiche
di alcuni settori della popolazione».
Ciò si aggrava, per il Papa, «quan-
do diventa, in forme grossolane o
sottili, un assoggettamento del-
le istituzioni e della legalità».
«I gruppi populisti chiu-
si deformano la pa-
rola ‘popolo’»,
ammoni-
sce France-
sco, «poiché in
realtà ciò di cui
parlano non è un
vero popolo», perché la
categoria di “popolo” è aper-
ta. «Un’altra espressione degene-
rata di un’autorità popolare è la ricerca
dell’interesse immediato», in base alla quale
«si risponde a esigenze popolari allo scopo di
garantirsi voti o appoggio». No, allora, al “po-
pulismo irresponsabile”, ma anche all’accusa
di populismo «verso tutti coloro che difendo-
no i diritti dei più deboli della società».
Ribaditi anche il “mai più la guerra!”, “falli-
martedì 6 ottobre 2020 7
mento della politica e dell’umanità”, “resa ver-
gognosa alle forze del male” (piuttosto, con il
denaro che si investe negli armamenti, si co-
stituisca un Fondo mondiale per eliminare la
fame), e l’inammissibilità della pena di morte,
da abolire in tutto il mondo. Così come l’ap-
pello per una riforma sia delle Nazioni Unite
che “dell’architettura economica e finanziaria
internazionale”.
Sulla base del Documento di Abu Dhabi sulla
Fratellanza umana, Francesco riafferma infine
che «la violenza non trova base alcuna nelle
convinzioni religiose fondamentali, bensì nel-
le loro deformazioni». E ricorda figure come
Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahat-
ma Gandhi e soprattutto il Beato Charles de
Foucauld, un modello per tutti di cosa signi-
fichi identificarsi con gli ultimi per divenire «il
fratello universale».
La novità nell’approccio dell’enciclica è stato
sottolineato dal cardinale Pietro Parolin, se-
gretario di stato, nella conferenza stampa di
presentazione domenica in Vaticano. “Il ruo-
lo effettivo della fraternità è dirompente poi-
ché si lega a concetti nuovi che sostituiscono
la pace con gli operatori di pace, lo sviluppo
con i cooperanti, il rispetto dei diritti con l’at-
tenzione alle esigenze di ogni prossimo, sia
esso persona, popolo o comunità”. Quella del
Papa, ha sintetizzato il cardinale, “è un’encicli-
ca che ruota intorno alla categoria di amore
fraterno”, nella rilettura e attualizzazione del-
la parabola del Samaritano del Vangelo di Lu-
ca, tipizzazione di un impegno a favore degli
altri senza frontiere di alcun tipo. Come reci-
ta il quarto capitolo, a proposito di migrazio-
ni: “La fraternità universale e l’amicizia sociale
all’interno di ogni società sono due poli inse-
parabili e coessenziali”. Ci vuole “reciproca
inclusione”, perché “nessun popolo, nessuna
cultura o persona può ottenere tutto da sé”. La
proposta concreta è quella di un “vicinato” da
attuare non solo nel quartiere, ma “anche tra
Paesi vicini”, superando
paura e diffidenza:
“Oggi nessuno
Stato naziona-
le isolato è
in grado di
assicurare
il bene
comu-
ne della
propria
popola-
zione”.
8 martedì 6 ottobre 2020

PREMIATA L’ALLEANZA PD-5S

Claudia Fusani

L’
alleanza con “la morte ne-
ra” (cit. Dibba) ha portato
bene. Gli ultimatum di Da-
vide Casaleggio non hanno
COMUNALI, FESTEGGIA IL CENTROSINISTRA
sortito gli effetti desiderati. Mat- Ai ballottaggi il Pd mantiene le sue città e strappa Chieti alla 5 Stelle. Favore ricambiato dai dem a Mate-
teo Salvini ha perso il magic touch Lega. Il M5S ce la fa a Matera, Di Maio: «Le coalizioni premiano» ra dove, grazie all’indicazione di voto favo-
nonostante le maratone e il vit- revole del Pd, il grillino Bennardi batte con
timismo giudiziario. Via via che un clamoroso 67% il centro-destra che lì go-
nel pomeriggio escono i risulta- Giacomo Andreoli turno, il Pd si riconferma nelle grandi città vernava. Il Movimento si consola così della
ti dei ballottaggi nei 67 comuni di che governava: da Bolzano (il sindaco Cara- sconfitta proprio per mano degli “alleati” ad

cui 9 capoluoghi di provincia che
premiano l’alleanza Pd-M5s, ride
Luigi Di Maio, ancora di più Nico-
la Zingaretti e tutto il centrosini-
stra. Ride palazzo Chigi. Ancora
una volta il fattore C (che sta per
Contesto) premia la premiership
di Giuseppe Conte che ieri se-
ra ha potuto aprire la riunione del
consiglio dei ministri con qual-
che certezza in più nella bisaccia:
i problemi sono e restano tanti, le
soluzioni non ancora individuate
al di là dei bei propositi sul nuovo
patto sociale e sui progetti del Re-
covery Plan. Però se il 21 settem-
«L’
alleanza di governo e di cen-
trosinistra vince dove perde-
vamo da anni». Al Nazareno
Zingaretti festeggia. Due set-
timane dopo il voto delle regionali e del re-
ferendum costituzionale, i seppur meno
importanti risultati dei ballottaggi delle co-
munali (primo turno in Sicilia), consegnano
un copione ribaltato. Non più un successo di
misura del centro-destra (che ha strappato
ai dem la roccaforte “rossa” delle Marche),
ma una vittoria del centrosinistra. Dopo i
successi a Mantova, Trento e Trani al primo
maschi viene riconfermato con il 57,18%), a
Reggio Calabria (Falcomatà, figlio dell’ex sin-
daco, vince con circa il 58%), fino ad Aosta
(contro il candidato del movimento di Sgar-
bi) e Lecco (mantenuta in extremis con solo
31 voti di differenza con la destra). Fanno poi
rumore i risultati di Cascina (che torna alla
sinistra dopo la parentesi Ceccardi) e Chie-
ti: qui il leghista Di Stefano partiva con un
vantaggio di quasi 17 punti percentuali, ma
a diventare sindaco è il candidato di centro-
sinistra Ferrara, grazie al sostegno ricevuto
da altri candidati sconfitti, tra cui quello dei
Andria: qui Bruno li batte con il 59%. L’ex ca-
po politico Di Maio, intanto, sottolinea i buo-
ni risultati dove i grillini erano coalizzati: oltre
Matera, Termini Imerese e la sua Pomigliano
d’Arco. «Le coalizioni ci premiano ovunque
- commenta- gli iscritti avevano ragione».
Il centrodestra, invece, mantiene Enna e
Arezzo e vince nella Senigallia del doppia-
mente sconfitto Mangialardi, ma si fa ribal-
tare anche a Crotone, dove viene eletto il
civico Voce. Rimane però l’importante suc-
cesso a Venezia, al primo turno, con il forzi-
sta Brugnaro.

LE URNE SPAZZANO VIA DIBBA

bre l’election day aveva rafforzato
il governo nonostante la mazzata
al Movimento 5 Stelle, ieri si è de-
finitivamente chiusa la lunga pa-
rentesi dell’incertezza aperta un
anno fa con la nascita del Conte 2.
D’ora in poi l’esecutivo non avrà

ORA IL GOVERNO NON HA ALIBI

più alibi né scuse. I cittadini hanno
fatto l’ennesima apertura di credi-
to e hanno voluto dare stabilità alla
squadra di governo per affrontare
la stagione del Recovery Fund e il
lungo inverno con la minaccia del
Covid. Da ora in poi è chiara una
cosa: se i risultati non arriveranno,
le responsabilità avranno un indi-
rizzo solo.
A metà pomeriggio Zingaretti e Di
Maio fanno a gara per gridare vit-
toria. Il Pd ha vinto Reggio Calabria
dove Giuseppe Falcomatà stacca il
salviniano Antonino Minicucci. Su
sei comuni al ballottaggio in Lom-
bardia i dem ne vincono quattro:
Lecco, Legnano, Corsico, Saron-
no. Al primo turno avevano con-
quistato Mantova, Segrate, Somma
Lombardo e Bollate. In Abruzzo
conquistano Chieti e Avezzano.
La Campania è “zucchero” per Lu-
igi Di Maio. La scommessa dell’
“alleanza strutturale sui territori”
va a segno in sei comuni su sette.
Non ci poteva essere modo miglio-
re per festeggiare gli undici anni di
vita del Movimento come si era
augurato Di Maio ieri mattina, qua-
si ad esorcizzare il fine settimana
funestato dalle minacce dei puristi
contro i compromesi al ribasso dei
governisti. I risultati dei ballottag-
gi, almeno per qualche ora, con-
gelano gli impulsi scissionisti e
fanno suonare con note stonate gli
aut aut di Di Battista («allaearsi col
Pd è la morte nera») e di Casaleg-
gio («se il 5 Stelle diventa partito,
vi stacco la piattaforma Rousseau,
cioè il cuore stesso del Movimen-
to, lo metto a disposizione di altri
movimenti e anche sul simbolo 5
Stelle vediamo come va a finire»).
Di Maio va in piazza a Pomigliano,
la sua città, dove diventa sindaco
il candidato unitario Gianluca Del
Mastro. Può gridare che «le coa-
lizioni ci premiano ovunque, gli
iscritti avevano ragione». Il Movi-
mento vince ovunque si è presen-
tato in coalizione con altre forze
politiche, tra cui il Pd, da Termi-
ni Imerese (qui era il primo turno)
ad Ariano Irpino, da Matera a Po-
migliano d’Arco fino a Manduria e
Cascina.
Qui, in realtà, il miracolo ha la so-
prattutto la firma del Pd. Nel co-
mune in provincia di Pisa, dove nel
I risultati elettorali congelano (per il momento) gli impulsi scissionisti nel M5s e danno
stabilità all’esecutivo. Ma dal Recovery fund all’emergenza sanitaria, la parte difficile viene adesso
2016 era iniziata la favola di Susan-
na Ceccardi che fino all’ultimo ha
insidiato Eugenio Giani alla guida
della regione, ha vinto il candida-
to del centrosinistra Michelangelo
Betti, con cui tra un turno e l’al-
tro si sono apparentate varie liste
compresi i 5 Stelle. In Campania
il Pd si conferma la prima forza in
provincia di Napoli e non era scon-
tato. Il candidato Pd vince a mani
basse a Sorrento (Massimo Coppo-
la, 60%) e non succedeva dal 1993
e a Saviano dove non era mai suc-
cesso. Ottimo il risultato a Andria,
in Puglia, dove Giovanna Bruno
sconfigge il candidato grillino Mi-
chele Coratella. Nelle coalizioni di
centrosinistra vittoriose ha gioca-
to un peso importante anche Italia
Viva. In Abruzzo, in Sicilia, a Reg-
gio Calabria così come a Cascina. Il
presidente Ettore Rosato sottolinea
la vittoria a Enna con la lista Enna
viva. Il deputato d’Alessandro ri-
vendica con orgoglio il contributo
per la vittoria a Chieti e Avezzano.
Zingaretti ha aperto alle 18 la sala
stampa del Nazareno e ha messo
in fila alcuni brevi ma fondamen-
tali concetti, unitari e non divisi-
vi, senza arroganza e con umiltà:
«Ora basta chiacchiericcio sulle
alleanze strategiche e avanti con
l’alleanza di governo». Tra «le ten-
denze positive» c’è certamente
quella per cui il Pd è visto «come
un valido argine alle destre». Ora
però, ha aggiunto subito, «la poli-
tica non può più scherzare e deve
concentrarsi su un serio progetto
per l’Italia».
Ecco, appunto. I risultati dei bal-
lottaggi rimbalzano subito sul
consiglio dei ministri dove arriva,
finalmente, il decreto Immigrazio-
ne. Ha ballato fino alle 17, quando
le urne hanno iniziato a sorridere
alla coalizione di governo. Se fos-
se andata male, ci sarebbe stato un
nuovo rinvio. Al momento alme-
no i 5 Stelle ingoiano il testo così
com’è, comprensivo di permesso
umanitario. Passa anche il Daspo
per risse e spaccio. Il ministro La-
morgese inserisce i siti web come
strumento di spaccio.
Ora, però, per Conte e l’alleanza di
governo comincia la parte più dif-
ficile. Gli alibi, si diceva, sono fi-
niti. Come affrontare la prova di
una nuova emergenza sanitaria,
far partire i cantieri (al momento
non se ne vede uno), non far affo-
gare il territorio ad ogni temporale,
i progetti esecutivi per il Recovery
plan, la riforma fiscale, la messa in
sicurezza dei conti pubblici, evi-
tare la guerra civile quando a fine
anno le aziende potranno licenzia-
re. Non c’è assolutamente tempo
per festeggiare.
In foto
Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio
 martedì 6 ottobre 2020 9

REPLICA ALL’EX GIUDICE COSTITUZIONALE

Giuseppe Di Federico

Neppi Modona sbaglia,

A
lcuni giorni fa il quotidiano Il

la Consulta non è “di tutti”

Dubbio ha pubblicato un ar-
ticolo del professor Guido
Neppi Modona che portava i
seguenti titoli “La Corte USA è politiciz-
zata, da noi è libera”, e anche “ La Corte
Suprema USA perde nel confronto con

Nomine discrezionali e senza verifiche

la Consulta che è di tutti”. I titoli rispec-
chiano appieno il contenuto dell’artico-
lo e rivelano sia una scarsa conoscenza
della Corte suprema degli USA sia an-
che una lacunosa riflessione su cose
che l’autore dovrebbe sapere della no-
stra Corte Costituzionale di cui è stato
giudice.
Prima di commentare quanto da lui
detto è opportuno ricordare molto sin-
teticamente al lettore il rilievo che as-
sumono le corti costituzionali. Esse
esercitano uno dei poteri di maggior
rilievo politico in democrazia, e cioè
quello di dichiarare incostituzionali le
leggi approvate dalle assemblee legi-
slative, cioè dalla maggioranza dei rap-
presentanti della sovranità popolare.
Proprio per il grande rilievo politico
delle loro decisioni, negli altri paesi a
consolidata tradizione democratica
la maggioranza o la totalità dei giudici
costituzionali viene eletta dagli organi
rappresentativi della sovranità popola-
re o comunque sottoposta al control-
lo di quegli organi (Germania, Spagna,
Portogallo, Francia, Austria, Stati Uni-
ti, ecc.). In Italia, invece, solo un ter-
zo dei giudici costituzionali (5 su 15)
vengono eletti nell’ambito del proces-
so democratico, cioè dal Parlamen-
to. Gli altri due terzi vengono scelti in
totale autonomia da organi non elet-
ti dal popolo, senza che al Parlamento
venga attribuito alcun potere di verifi-
ca delle scelte effettuate, né per quanto
concerne le loro qualificazioni, né per
quanto concerne il pluralismo dei loro
orientamenti.
In buona sostanza Neppi Modona fa
dipendere la superiorità della nostra
Corte dal sistema di reclutamento dei
giudici. Negli USA la corte, composta
da 9 giudici, sarebbe politicizzata e non
garantirebbe terzietà perché i nomina-
tivi dei candidati sarebbero scelti dal
Presidente e il necessario consenso del
Senato alla loro nomina sarebbe solo
“marginale”. Forse sarebbe sufficiente
dire che è meglio un controllo margina-
le che nessun controllo come avviene
da noi per i due terzi dei nostri giudici.
Battute a parte, è opportuno ricordare
che di fatto, il controllo del Senato ame-
ricano, contrariamente a quanto affer-
mato da Neppi Modona, non è affatto
marginale. I Presidenti americani com-
piono spesso accurati accertamenti
preventivi sulle qualificazioni, i tra-
scorsi e la natura delle risorse finanzia-
rie dei candidati che propongono per
evitare di essere sconfessati in Senato.
Non solo, ma i candidati del Presidente
vengono convocati dal Senato e spesso
sottoposti a stringenti interrogatori sui
loro orientamenti e/o sui loro trascor-
si. Tra i diversi casi mi basti qui ricor-
darne due: la prolungata contestazione
in Senato del giudice di colore Claren-
ce Thomas proposto dal Presidente G.
Bush, oppure il caso di Abe Fortas, de-
Accusa la Corte Usa di essere “politicizzata” perché i giudici sono indicati dal
Presidente, mentre la nostra sarebbe “libera”. Negli States però l’ultima parola
spetta al Senato. Da noi solo un terzo è eletto nell’ambito del processo democratico
signato da Lyndon Johnson come pre-
sidente della Corte Suprema che non
ricevette la nomina perché le critiche
e le prolungate contestazioni in Senato
costrinsero il Presidente Johnson a riti-
rare la sua candidatura.
Neppi Modona «valuta negativamen-
te» anche che «la Corte suprema possa
essere formata in grande maggioran-
za da giudici del partito del presiden-
te». In buona sostanza Neppi Modona
sostiene che i giudici proposti dal Pre-
sidente una volta nominati siano fede-
li esecutori della sua volontà politica a
livello giudiziario. Di fatto, a causa del-
la nomina a vita dei giudici americani
e dell’alternarsi dei Presidenti, solo ra-
rissimamente avviene che vi sia una
schiacciante maggioranza di giudici
nominati dal presidente in carica o da
predecessori del suo stesso partito. Ciò
non è avvenuto nel corso degli 8 anni
della presidenza di Bill Clinton, non ne-
gli 8 anni della presidenza di George W.
Bush o Barack Obama, e neppure nei
quattro anni della presidenza di Do-
nald Trump. Nel dopoguerra, cioè ne-
gli ultimi 75 anni, l’unica eccezione di
una schiacciante maggioranza di giu-
dici nominati da un presidente è quella
verificatasi nel corso della presidenza
“repubblicana” di Eisenhower (il con-
corso di eccezionali circostanze fece-
ro sì che quel presidente abbia potuto,
in otto anni, promuovere la nomina di
ben 9 giudici). Neppure in questo ca-
so si verificarono le fosche previsioni
Squilibri
Secondo Neppi
Modona il Presidente
della Repubblica,
nominando 5 giudici
potrebbe riequilibrare
gli orientamenti
politici eventualmente
pregiudicati dalle 5
nomine parlamentari che
sono «di natura politica».
Una affermazione
davvero stupefacente. Di
fatto è vero il contrario
di Neppi Modona di un asservimen-
to della corte alle aspettative politi-
che del presidente. Al contrario. Sotto
la forte leadership del presidente della
Corte di quel periodo, Earl Warren, ex
governatore repubblicano della Cali-
fornia, le decisioni della Corte assunse-
ro connotazioni marcatamente liberali
nel campo dei diritti civili (come la de-
segregazione delle scuole e dei luoghi
pubblici e come la protezione dei diritti
dei cittadini nel processo penale) e ge-
nerarono, secondo l’unanime indica-
zione degli studiosi della materia, una
profonda irritazione del Presidente Ei-
senhower che lo aveva scelto.
Tra le molteplici ragioni che Neppi Mo-
dona adduce per sostenere che la no-
stra Corte Costituzionale, a differenza
di quella USA, non è politicizzata ma “è
di tutti” vi sarebbe anche il fatto che il
presidente della Repubblica, nominan-
do a sua discrezione 5 dei 15 giudici,
potrebbe riequilibrare gli orientamenti
politici dei giudici costituzionali even-
tualmente pregiudicati dalle 5 nomine
parlamentari che sono «di natura po-
litica». Una affermazione davvero stu-
pefacente. Di fatto è vero il contrario.
È un sistema di nomina che può pro-
vocare, e ha in effetti generato, vistosi
squilibri nella composizione della cor-
te. Basti ricordare che tutti e nove i giu-
dici nominati dai presidenti Scalfaro
e Ciampi sono stati scelti tra persone
che chiaramente appartengono all’a-
rea politica del centro-sinistra. Quattro
su nove (Contri, Flick, Gallo, Cassese)
erano stati anche ministri nei gover-
ni presieduti da Ciampi e Prodi. Forse
questo sistema – esclusivamente ita-
liano - piace a Neppi Modona perché
è quello che gli ha consentito di dive-
nire giudice della Corte (è stato nomi-
nato dal Presidente Scalfaro). Aggiungo
che, mentre è certamente lecito rite-
nere che quelle nove nomine fatte da
Scalfari e Ciampi abbiano determinato
uno squilibrio negli orientamenti della
Corte a favore di una parte politica, non
è possibile verificarlo perché, a diffe-
renza della Corte suprema statuniten-
se, la nostra Corte non ha mai voluto
rendere pubblici gli orientamenti de-
cisori dei singoli giudici né consente di
far conoscere ai cittadini le motivazio-
ni dei giudici che non sono d’accordo
con la maggioranza su questioni che
sono spesso di vitale interesse per lo-
ro. Aggiungo che in nessun altro paese
a democrazia consolidata è consentito
che un singolo soggetto - per autorevo-
le che sia - possa compiere una scelta
tanto importante in piena discrezio-
nalità e senza alcun controllo. Ciò non
avviene neppure in quei paesi, come
Francia e Austria, ove al presidente del-
la Repubblica si attribuisce il compito
di nominare alcuni giudici costituzio-
nali. Utilizzando i criteri forniti da Nep-
pi Modona si dovrebbe anche dire che
la corte costituzionale più politicizzata
sarebbe quella della Germania perché
tutti i suoi componenti vengono eletti
dai politici che siedono in Parlamento.
Due postille. La prima: la letteratura
sulla Corte suprema degli USA è vasta.
Non ignoro che oltre all’alto apprezza-
mento di cui è oggetto vi siano anche
le critiche che nel corso degli anni va-
ri studiosi hanno rivolto al suo opera-
to sia per le decisioni assunte in alcuni
casi che per i ritardi con cui ha deciso
di pronunziarsi in altri. Qui mi sono oc-
cupato solo delle critiche avanzate da
Neppi Modona.
Seconda postilla: per avvalorare le sue
affermazioni Neppi Modona cita “il co-
stituzionalista” Vladimiro Zagrebelsky
facendogli testualmente dire che: «Ne-
gli USA la Corte è giudice solo per una
parte della società, quella che si rico-
nosce nel partito del Presidente». Za-
sgrebelsky che conosco io è persona
di buone letture e di cultura non pro-
vinciale. Mi sembra veramente diffici-
le che abbia detto quelle cose, ma non
si sa mai
In foto
La Corte Costituzionale

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10 martedì 6 ottobre 2020
30 ANNI FA SCATTAVA L’UNIFICAZIONE TEDESCA
E MORIVA (A 41 ANNI) LA DDR COMUNISTA
C’era una volta la Germania
dell’Est. Cosa resta?
Solo una piccola agit prop...
Si chiamava Repubblica democratica tedesca, L’aveva costruita Mosca, l’aveva voluta Mosca, ma era rimasta tedesca.
Ed ebbe anche diversi successi, non solo nello spionaggio. Persino nella cultura. Però non funzionava e ormai la sua economica
era al lumicino. Dalle macerie spuntò questa signora Kasner, Angela Dorothea di nome, che poi sposò il signor Merkel...
Paolo Guzzanti
S
ono passati trent’anni da quando la DDR,
Repubblica democratica tedesca, è stata
cancellata dalle carte geografiche assor-
bita dalla Germania Federale, di cui ha
rappresentato per almeno un decennio il mag-
gior problema sociale e finanziario, quando le
fu di fatto imposta la riunificazione secondo le
regole di mercato. Se un tempo ti rendevi conto,
in aereo, di quando passavi dalla Germania oc-
cidentale piena di luci a quella comunista con
poche luci giallastre, oggi sappiamo che l’effet-
to ottico è finito, ma che una parte della vecchia
anima e del vecchio malumore ancora esiste. Chi
aveva trent’anni allora oggi ha i capelli bianchi ma
ricorda talvolta con nostalgia. Nostalgia di che co-
sa? Probabilmente di una Germania paradossal-
mente un po’ anarchica e libertaria malgrado il
regime di polizia, affamata di libertà ma per nulla
convinta di voler far parte del sistema capitalista.
Diciamo che la DDR era l’unico Stato comuni-
sta, voluto dall’Unione Sovietica, che abbia avu-
to successo. Inevitabile la battuta sul fatto che
i tedeschi, basta che tu gli dia un ordine e quelli
eseguono, ma non è così. La nostra memoria col-
lettiva ha molti buchi e una riguarda la fine della
DDR. Che cosa ricordiamo, in fondo? Il Muro, le
folle che liberate dalla prigionia sciamano in oc-
cidente sulle piccole Trabant come canarini che
hanno trovato la gabbia aperta, ricordiamo il can-
celliere della Germania occidentale Helmut Khol
gigantesco e immobile (“Sembra a un funera-
le” disse in diretta un cronista della DDR), e poi
la riunificazione, la fine di quel piccolo Stato che
durò 41 anni, essendo nato formalmente nel 1949
e che aveva celebrato prima della caduta del mu-
ro i quarant’anni di esistenza con una gigante-
sca “Parade” in cui i soldati marciavano al passo
dell’oca come ai tempi di Hitler, ma anche come
ai tempi dell’imperatore Guglielmo, figlio della re-
gina Vittoria e che si sentiva tanto inglese quanto
Hohenzollern.
Trombe e tromboni e colori sgargianti, bambini
biondi e generaloni con cap-
pelli troppo alti e soldati
dalle uniformi verdi per far
dimenticare il grigio-az-
zurrino del Terzo Reich.
Ma – ecco un punto inte-
ressante – quando l’Unio-
ne Sovietica mise
al mondo que-
sta Germania
satellite, pari a
circa la metà
di quella oc-
cidentale
che riuniva
le ex zone
d’occupazio-
ne america-
na, inglese e
francese, vol-
le che fosse
una Germania
molto tedesca.
Non russifica-
ta. La Germa-
nia prenazista
aveva avuto un partito comunista prestigioso co- assistenza medica gratuita. Ma secondo la visione los “lo Sciacallo” che aveva base a Budapest.
me quello di Rosa Luxemburg (uccisa prima che occidentale non funzionava perché non produce- Ma la Stasi era una eccellente agenzia di intelli-
Hitler fosse in campo) e poi un partito comu- va risorse, ma si limitava a consumarle. gence che reclutava facilmente nella Germania
nista che era stato una succursale del Pcus. Fu Producevano nubi di nero fumo e spargevano gas. capitalista dove fece il colpo del secolo arruo-
disegnata così, questa nuova Germania comu- Tutto l’Oriente socialista era inquinante cinque o lando il brillantissimo agente Gunter Guillaume
nista: conservatrice in fatto di tradizione. L’el- sei volte l’Occidente. Resistenze ai cambiamen- che diventò il segretario personale di Willy Bran-
metto tradizionale dei soldati fu un po’ allargato, ti, burocrazia, diffidenza verso il nuovo. Ma nel dt, prima sindaco di Berlino Ovest e poi cancel-
ma la nuova Armee era più imperiale della Bun- quadro generale, la DDR era un Paese di sogno liere della Repubblica federale tedesca. Lo storico
deswehr tedesco-occidentale. Negli anni Settan- rispetto agli altri “buffer States”, Stati cuscinetto russo naturalizzato inglese Boris Volodarsky – ex
ta e Ottanta i tedeschi orientali discutevano con con cui la Russia di Stalin aveva deciso di proteg- colonnello del servizio segreto sovietico e oggi
gli occidentali sulla purezza della lingua, perché il gersi da eventuali invasioni, ripetendo lo schema accademico occidentale – mi mostrò le foto di sé
tedesco si stava culturalmente sdoppiando: quel- zarista. C’era la Stasi, ma è ridicolo che in Italia e stesso e dei suoi uomini travestiti da soldati ame-
lo dell’Est era ossessivamente purista, degno di in Europa la Stasi sia diventata popolare soltanto ricani su un finto carro armato americano mentre
Kant e di Rilke; e quello occidentale deformato per il film “Le vite degli altri” che rivelava una re- se ne andavano a zonzo nella Germania occiden-
dagli americanismi. Nella RDT i giovani comuni- altà piatta, normale e comune a tutto l’Est: la Stasi tale sotto la direzione della Stasi, beffando la Nato.
sti che frequentavano i bar, i rari ristoranti e gli au- – come il KGB – non era soltanto una polizia se- Quando arrivarono gli occidentali nella DDR do-
ditorium erano autentici. Ricordo che per andare greta ma un’istituzione totalizzante. La Stasi pro- po la caduta del muro nel novembre del 1989 i di-
la sera al Teatro dell’Opera a Berlino Est gli operai muoveva carriere e concorsi, ingressi nelle scuole, rigenti di quel Paese ormai orfano tentarono di
si aggiustavano la tuta con camicia bianca e qual- un nuovo appartamento e per questo, sempre co- ottenere una autonomia formale insieme a un
cosa che desse l’idea di un abito da sera. me il KGB, aveva bisogno di sapere sempre tutto grande prestito con cui promettevano in quat-
C’erano sempre molti giovani comunisti, cosa to- su tutti, specialmente ciò che è insignificante. Lo tro anni di riciclare e rendere competitive tutte le
talmente diversa da quel che accadeva in Ceco- scrittore praghese Ivan Klima, che conobbi nel- industrie della repubblica socialista per render-
slovacchia dove vissi il mese drammatico della la sua casa che somigliava a una discarica, scris- le competitive. Ma a Bonn non ne vollero sapere:
caduta del regime: o in Polonia dove i giovani era- se un bellissimo e premiato romanzo, “Amore e dovete buttare via tutto, prenderemo noi il con-
no sotto una ferrea guida cattolica, a sua volta fer- spazzatura”, ricostruendo dagli scarti nei bido- trollo – risposero – e non concederemo un solo
reamente sorvegliata dai servizi segreti. ni la vita erotica di persone depresse in una so- marco.
In un recente documentario una vecchia militan- cietà che non smaltiva rifiuti. A Berlino o a Lipsia Ne seguì una crisi esistenziale catastrofica di cui
te della Raf (organizzazione terroristica della Ger- era lo stesso. A Lipsia era la grande sede tedesca noi non sappiamo o ricordiamo nulla: manifesta-
mania occidentale) passata ad Est diceva: «Era del KGB sovietico di cui uno degli ultimi ufficiali è zioni di piazza, scontri con la polizia, suicidi, di-
chiaro che quando arrivarono quelli dell’Ovest, stato il colonnello Vladimir Putin, che infatti parla sperazione. Per distruggere le vecchie imprese
l’unico loro scopo era distruggere la nostra DDR. un decoroso tedesco. Lì, Stasi e KGB fondevano le di Stato fu mandato da Berlino un esperto liqui-
Stavamo benissimo con due soli tipi di yogurt, loro strategie e conoscenze come ho già raccon- datore di aziende: un uomo massiccio e benevo-
uno con le fragole e uno senza fragole, e adesso tato a proposito delle imprese della banda di Car- lo dall’espressione comprensiva e triste di nome
di yogurt ce sono sessanta».
E chi è stato l’ultimo rappresentante formale di
quel piccolo Stato? Una donna: una certa Ange-
la Dorothea Kasner, una ragazza di Amburgo fi-
glia di un pastore protestante. Diventerà Merkel
col matrimonio ma allora era una studentessa
di fisica molto brillante iscritta alla gioventù del
partito che si chiamava Movimento Giovanile so-
cialista: parla bene, idee chiare e diventa una delle
migliori Aghitrop, il perfetto equivalente dell’ita-
liano Agit-Prop (attivista della sezione Agitazione
e Propaganda) del vecchio Pci. E diventò la porta-
voce del governo della RDT. L’ultima.
Quella donna quadrata, testarda, non indifferen-
te alle emozioni ma convinta di quel che pensa, è
una laureata in fisica quantistica, che non è roba
per tutti. Durante la competizione spaziale negli
anni della guerra fredda, girava una vecchia bat-
tuta: «I fisici tedeschi dei russi sono migliori dei
fisici tedeschi degli americani».
Quel fisico tedesco lì, Angela, passò nelle file oc-
cidentali della CDU del cancelliere Helmut Kohl
che la nominò ministro per le donne. A quel
punto era accaduto qualcosa che tendiamo a di-
menticare. In Europa non erano molti i fan alla
riunificazione tedesca perché avevano tutti pau-
ra di una grande Germania unita. Andreotti disse:
«Adoro talmente i tedeschi che di Germanie ne
vorrei avere sempre almeno due». Fu allora che
Kohl andò a Parigi per fare ai francesi e gli altri eu-
ropei la proposta che non si può rifiutare: se ci au-
torizzate all’unificazione, noi in cambio daremo
all’Europa il nostro Deutsche Mark e lo chiame-
remo Euro. La fine è nota.
La Germania Est formalmente funzionava. Ma se-
condo quasi tutti gli storici ed economisti aveva
i giorni contati. Funzionava socialmente nel sen-
so che tutti avevano una casa, un lavoro, scuola e
 martedì 6 ottobre 2020 11

LA VITA VISSUTA
E LA POLITICA

Detlev Rohwedder. Era il presidente della Treu-

hand, società specializzata nello smembrare fab-
briche inutili e crearne di nuove. Intanto, tutti – o
quasi – licenziati e in cassa integrazione. Un rap-
Il covid
nel cortile
porto integrale sullo stato dell’industria diceva
che il personale era assenteista e indisciplinato e
i prodotti non competitivi con quelli occidentali e
senza mercato. Il cancelliere Kohl disse in televi-
sione: «Molti staranno meglio ma nessuno starà

di casa di Trump
peggio».
Ma gli uffici di collocamento non smaltivano la
lista d’attesa. Le donne furono le prime ad esse-
re sbattute fuori. E fu allora – eravamo nel 1990 –
che tornò a farsi sentire la RAF, l’organizzazione
terrorista simile alle nostre
brigate rosse. E Rohwedder
fu assassinato all’imbruni- L’incarico
re con una operazione tal-
mente perfetta da essere La Stasi era una Possibile che gli statisti prima di capire un problema debbano
considerata dagli esperti
“di tipo militare”. L’omici- agenzia di intelligence viverlo personalmente? Ma allora per avere buona politica
dio fu rivendicato dalla RAF che reclutava nella
che però non esisteva più Germania capitalista bisogna ridurli in povertà e poi metterli in prigione?
da anni. Oggi, a trenta anni
di distanza, tutti gli analisti dove fece il colpo del
sostengono che l’elimina- secolo arruolando il
zione di Rohwedder fu l’ul- brillantissimo agente
tima operazione della Stasi, Giulio Cavalli
formalmente disciolta. Era Gunter Guillaume che
il 2 aprile 1991 a Düsseldorf diventò il segretario

L’
quando Detlev Rohwedder personale di Willy ultimo in ordine di tem-
in piedi nel suo studio eb- po è Donald Trump ma
be la schiena spezzata da Brandt gli esempi si sprecano. Il
un colpo di fucile di pre- presidente USA è risulta-
cisione che attraversò i vetri della finestra. Il li- to positivo al Coronavirus e la sua
quidatore era stato liquidato dagli ultimi agenti situazione continua a preoccupa-
della Stasi. Oggi, a trent’anni di distanza tutti so- re i medici. Alcun i media USA ri-
no d’accordo nel dire che la Germania ha vissuto lanciano addirittura la notizia che
il periodo di maggior crescita, influenza e potenza il presidente avrebbe saputo di es-
commerciale, senza per questo diventare un pe- sere positivo fin dallo scorso gio-
ricolo per l’Europa e per il mondo. Angela, la pic- vedì, addirittura prima di apparire
cola giovane comunista diventata cancelliere, su sul canale Fox ma non avrebbe
questo argomento è stata e resta perentoria: la sua rilevato nulla limitandosi solo a
Germania non intende mai usare le armi, neppu- confermare la positività di alcu-
re nelle missioni di pace. Ciò manda in bestia gli ne persone vicino a lui. Ma non è
americani che la accusano di sbafare la costo- questo il punto: ieri Trump ha la-
sa protezione militare americana e di spendere sciato il Walter Reed Military Me-
quanto risparmiato con una produzione ecces- dical Center di Bethseda per un
siva che espelle dal lavoro gli operai america- piccolo giro con il suo suv presi-
ni. Questa è la principale ragione dell’“America denziale salutando i suoi sosteni-
First” di Donald Trump che non ama la Merkel e il tori richiamati con un messaggio
sentimento è reciproco. Ma ancora oggi la grande su Twitter. Anche questo non stu-
Germania unita è sotto il comando di una rodata pisce: chi ha negato per mesi la
agit-prop della gioventù comunista della Repub- pericolosità del virus (addirittura
blica democratica tedesca, a tempo perso laurea- come nel caso di Trump metten-
ta in fisica quantistica. do in dubbio le statistiche sui de-
cessi) e chi per mesi si è vantato
In alto di non indossare la mascherina
Paolo Guzzanti (nel suo confronto televisivo con il vera scuola», ha detto in un video, disgrazie in un reality da cui usci-
democratico Biden Trump non ha ringraziando medici, infermieri e il re vincitori come se lo scenario di
Al centro esitato a prenderlo in giro proprio personale sanitario. Accade sem- un’intera nazione possa dipende-
Lavoratori perché indossava sempre la ma- pre così: si nega un pericolo, ci si re dagli accadimenti privati? Sia-
impiegati ad scherina) ha bisogno di un po’ di cade dentro, ci si affida alla scien- mo consapevoli che esistono capi
innalzare il bullismo mediatico per rinverdire za e alle regole che prima si sono di Stato che hanno a disposizione
muro di Berlino la propria immagine di uomo for- sempre contestate e infine ci si ri- una schiera di professionisti e di
che separò te e per insistere su un po’ di bulli- esperti e invece riducono tutto so-
allinea velocemente per la paura di
la Germania
smo mediatico. morire. lo al proprio sentire? Perché a que-
occidentale da
Fa niente che il suo show ab- E qui si apre una disdicevole abi- sto punto allora viene il dubbio che
quella dell’est
(agosto 1961)
bia messo rischio la vita di altre tudine di quest’era: governanti e potremmo sperare di avere scel-
persone, questo sembra contare pezzi della classe dirigente che im- te lungimiranti solo passando per
In basso a poco. Il dotto James Philips, assi- parano la lezione solo se gli cade l’esperienza diretta, allora dovre-
sinistra stant professor alla Georgetown addosso personalmente, come se mo aspettare che i nostri leader del
Una giovane University, chief of Disaster Me- i numeri, le notizie, i fatti e le te- mondo diventino poveri per riusci-
Angela Merkel dicine al dipartimento di Medici- stimonianze non abbiano nessun re a conoscere le povertà, vengano
na di emergenza e analista della effetto sulla loro consapevolezza, arrestati per rendersi conto del-
Cnn che frequenta anche il Walter incapaci di essere riflessivi e empa- la terribile situazione giudiziaria e
Reed è stato netto: «Ogni singola tici su quello che gli accade intorno carceraria, salgano su un gommone
persona che si trovava nel veicolo a meno che non avvenga nel pro- per provare l’ebbrezze di una mi-
durante il giro presidenziale com- prio ristretto cortile. E sono quegli grazione disperata e così via all’in-
pletamente inutile ora deve essere stessi governanti che dovrebbe- finito in un tour sentimentale che
messa in quarantena per 14 giorni. ro occuparsi delle situazioni più possa formarli per riuscire a gover-
Potrebbero ammalarsi. Possono estreme, capaci di sentire tutti i cit- nare. Sarebbe una disgrazia e una
morire. Per una sceneggiata poli- tadini come propri e capaci di so- partita persa. Quindi attendiamo
tica. Gli è stato ordinato da Trump lidarizzare anche e soprattutto con con fiducia e urgenza di avere lea-
che dovevano mettere a rischio le condizioni lontane da loro. der con visioni larghe e inclusive,
le loro vite per una sceneggiata. Sono gli stessi governanti (e pezzi davvero, e riconosciamo una volta
Questa è follia». di classe dirigente) che faticano a per tutte che la personalizzazione
Ma il punto interessante è un al- trovare il vocabolario delle pover- della realtà è forse il più sfortunato
tro: anche Trump, come molti dei tà, delle disperazioni, dei soprusi vizio che possiamo ritrovare in un
leader politici che si sono ritrova- e del calpestamento dei diritti dal- personaggio politico. Stacchiamo-
ti ad avere esperienza diretta della la loro torre dorata dove vivono una ci dallo show e pretendiamo gover-
A destra malattia, ha romanticizzato il suo realtà anestetizzata. Ma siamo dav- nanti educati alla complessità. Ci
Il presidente contagio dicendo di avere impa- vero sicuri che abbiamo bisogno di farà bene a tutti, indipendentemen-
Donald Trump rato molto sul Covid, «è stata una politici che trasformino le proprie te dalla parte politica. In fretta.
 ISSN: 1720-2024

Martedì 6 ottobre 2020 DIRETTORE

Anno XXXVIII - Numero 277 - € 1,40 www.corrieredellumbria.it DAVIDE VECCHI

Malattie infettive al limite: solo sei posti. A Perugia in quarantena sezione dell’Infanzia di San Sisto. Obbligo mascherina all’aperto a Gualdo Tadino

Covid, altri due casi all’Ast

PERUGIA Primo piano
K I reparti di malattie in-
fettive sono prossimi alla sa-
turazione a causa del Co-
Grifo, blitz ad Arezzo e doppio acquisto Conte anticipa le linee del Dpcm

vid. Ancora sei posti (quat- “Nessun coprifuoco

tro a Perugia e due a Terni)
da occupare e poi nei due
per bar e ristoranti”
principali ospedali si torne-
rà alla situazione di mar-
zo-aprile. Intanto ieri, su 19
nuovi casi, due riguardano
l’Ast. Nelle acciaierie salgo-
no a cinque i contagiati. Gli
ultimi due casi sono quelli
di un impiegato ammini-
strativo, già in isolamento fi-
duciario dal 30 settembre e
di un dirigente tecnico. A ¼ a pagina 3 Borriello
Perugia invece è stata chiu-
sa e messa in quarantena La presidente del Senato attacca
una sezione della scuola
dell’infanzia di San Sisto. “E’ un Governo
Un bambino è risultato con-
tagiato. Sono stati disposti senza strategie”
isolamenti per 23 bimbi, tre ¼ a pagina 2 Bosco Bortolaso
docenti e un collaboratore
scolastico. A Gualdo Tadi-
no il sindaco, Massimiliano
Presciutti, ha reso obbliga-

toria la mascherina all’aper-  

to, per l’aumento di casi (12 Bentornata Clerici

ieri) collegabile a una festa
privata. ¼ a pagina 5 Antonini Sempre Kouan Il centrocampista del Perugia a segno anche nel derby di Arezzo (0-1) ¼ a pagina 38 Uras ¼ a pagina 4

Oltre la siepe La giunta Tesei chiede di rivedere 424 schede di valutazione, molte al 100%. In ballo tre milioni di premi TERNI

Le non politiche
italiane
Voti troppo alti ai dipendenti della Regione Baby gang in azione
Indagati in dieci
¼ a pagina 32
di Roberto Segatori PERUGIA
PERUGIA PERUGIA
ORVIETO
K Alla fine ci siamo casca- K Voti troppo alti ai dipen-
ti in molti. Nel buttarci sui
Suarez, il Comune: “Danno alla città” denti della Regione: le valu- E’ una perugina Miss nonna glamour Trentenne aggredisce
nomi, nel giocare coi no- tazioni sono da rifare, so-
mi, nel contrapporre no- prattutto per l’eccessivo nu- capotreno e carabinieri
mi. Ma la politica, prima mero di giudizi al 100%. Co- ¼ a pagina 35
dei nomi, è un fatto di stra- sì viene falsato il principio
tegie e di scelte: per qualco- della meritocrazia. Lo ha de- GUALDO TADINO
sa, verso obiettivi ordinati ciso la giunta Tesei che ha
gerarchicamente. In tal ordinato ai dirigenti di rive- Rocchetta, i sindacati
senso però l’Italia è un Pae- dere le schede in ben 424
se di “non politiche”. casi. In ballo tre milioni di chiamano la Regione
¼ a pagina 3 ¼ a pagina 13 Antonini premi. ¼ a pagina 9 ¼ a pagina 37 ¼ a pagina 22

Sport
CALCIO VOLLEY
ISSN (pubblicazione online): 2531-8985

 

La Ternana chiude con il botto Euforia Sir, il primato è firmato dal muro
Dopo Falletti torna anche Palumbo
Preso pure il laterale Frascatore
Leon e Solè i mattatori della specialità 
 



  
¼ a pagina 41 Fratto e Giovannetti
 

CALCIO
Gubbio, Filippini a Trieste, nessun nuovo arrivo
¼ a pagina 42 Grilli

BASKET

 
 
Esordio in serie A per Bartoli
Lo spoletino gioca con Treviso  
  


 
  
¼ a pagina 44 ¼ a pagina 40 Mercadini      
 Un suicidio a Rebibbia e una “morte naturale” OBLÒ
a Teramo: erano compatibili con il carcere? A Catania
ride
DAMIANO ALIPRANDI
Salvini.

IL DUBBIO
A PAGINA 12
A Roma
piangono
Conte
e Di Maio
p.a.
www.ildubbio.news

ALLA VIGILIA DEL VOTO PER IL “PARLAMENTINO” DELLE TOGHE, DA “MI” NON SI ESCLUDE UN ESITO CLAMOROSO

Anm divisa, rischio scissione

Fonti della corrente moderata: «Delusi dal clima creato attorno a noi
da altri gruppi». Albamonte (Area): «Sarebbe un errore gravissimo»
D al 18 al 20 ottobre le toghe sa-
ranno chiamate a eleggere il
parlamentino dell’Anm. Ma
fonti di “Magistratura indipenden-
CONTAGI A QUOTA 2500, CRESCONO LE “INTENSIVE” inMILLEbattute
te” spiegano al Dubbio: «Al nostro
interno ci sono spinte per creare
un’associazione alternativa». Al-
Palù: «La pandemia è sotto controllo Alt: il populismo
non è
bamonte, leader di “Area”: «Sareb-
la vera emergenza è politica...»
Anno V numero 197 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020 1,5 euro

be una scelta miope, le norme sul- una tigre di carta

le sanzioni a noi magistrati legate
ai tempi predeterminati richiede-
rebbero una battaglia comune». MARCO FOLLINI
EX VICEPREMIER

L
ERRICO NOVI
A PAGINA 4 a realtà politica mescola il
sacro e il profano in modi
irriverenti. Il Papa, nella
LA POLEMICA sua enciclica, adopera parole
inedite e severe verso il popu-

«Contagi lismo. E tra i Cinquestelle il

conflitto tra i governisti e i
cultori della purezza movi-
e scontro mentista raggiunge il punto
più estremo.

tra poteri
Ora, sia detto laicamente, tra
l’alto della predicazione reli-
giosa e il basso della manovra

Il calcio politica c’è un punto di con-

nessione nascosto. Ed è la do-
D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 C/RM/41/2016

è nel
manda sul destino ultimo del
populismo. Ovvero se esso
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

sia un dato permanente (e po-

pallone» tenzialmente rivoluzionario)

del paesaggio politico con-
temporaneo. Oppure se la
sua sorte sia quella di lasciar-
G.M.JACOBAZZI si usare, e poi lasciarsi cam-
A PAGINA 2 VALENTINA STELLA A PAGINA 3 biare, da dinamiche politi-
che più consuete e ordinarie.
ENCICLICA E CISL CINQUESTELLE/1 CINQUESTELLE/2 In fondo è il dilemma che at-

Renzi vuole il contratto Il comodo bagnomaria traversa il Pd e le altre forze

Il grimaldello di governo e ignora di lotta e di governo

non populiste della coalizio-
ne di governo. Il sottinteso
del Conte 2 è che i populisti
di Bergoglio la crisi nera dei grillini è finito: M5S ora scelga
siano ormai tigri di carta, ad-
domesticate e pronte a farsi

che scardina
forze di sistema. Un sottinte-

D E'
so che una parte del M5S sem-
a eterno boy scout - come John Elkan, molto interessante la dialettica che si è bra quasi ansioso di avvalora-

tutti i “muri” presente il compianto Sergio Marchionne,

lo definì parlandone con un giornalista
aperta nel Movimento Cinque Stelle. Lo è
ben oltre la lettura che tenderebbe a ridurre
il conflitto tra Casaleggio jr. e la rappresentanza
re, sia pure in un modo tutto
suo.

Sindacato
importante che aveva in animo di assumere fra Ma il punto debole di questa
Torino e Detroit - Matteo Renzi ha allestito nel parlamentare a divergenza «cetuale» dovuta strategia è che così si lasciano
campeggio della maggioranza giallorossa un alla difesa dello status da parte dei "portavoce" irrisolti tutti quei nodi che

pronto alla sfida tavolo a quattro gambe. Non gliene ha tolta catapultati in Parlamento e nel governo. Ci sta, l’affermazione del populi-
nessuna, diversamente da Goffredo Bettini che non c'è dubbio, ma è una lettura che racconta smo è andata aggrovigliando.
ISSN 2499-6009

tempo fa ridusse quel tavolo a sole tre gambe. solo di psicologie, e scantona la politica. Con il rischio che possa esser-
ci una seconda ondata non ap-
ANNAMARIA FURLAN FRANCESCO DAMATO PINO PISICCHIO pena ci si è illusi che la prima
A PAGINA 9 A PAGINA 6 A PAGINA 15 fosse finita.
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MASCHERINE
PER LA TUA SICUREZZA
albapremium.it
Martedì 6 ottobre 2020 € 1,50
Anno LV - Numero 276
ISSN: 1591-0420
Attacchi violenti della sinistra
GRAVI MINACCE
ALLE LEGHISTE
«Ti stupro», «hai la merda nel cervello», «devi morire»
Le salviniane sono nel mirino, ma le femministe tacciono
E per il Pd la Casellati non può neppure dire la sua
Emergenza usata male
Oltre i divieti Spendiamo più
c’è il nulla per i fannuloni
Lasciateci liberi che per il Covid
FRANCESCO BELLOMO
L’imminente proroga dello
stato di emergenza al 31
gennaio 2021 impone di
tracciare un bilancio, non
puramente contabile, della
gestione della crisi sanita-
ria.
Il 24 febbraio scorso,
all’indomani delle prime
misure anti-contagio, con
la firma di Zeus scrivevo:
«Il bilanciamento tra sco-
po di precauzione ed inten-
sità del rischio è suscettibi-
le di situarsi in punti diffe-
renti della scala: di fronte
al rischio di un’epidemia le
misure adottate sono insuf-
ficienti. Il Presidente del
Consiglio dice di non voler
trasformare l’Italia in un
lazzaretto. C’è da augurarsi
che non vada a finire pro-
prio così».
A marzo il governo, pre-
so atto – in ritardo – dell’esi-
stenza di un pericolo (...)
segue ➔ a pagina 7
Elettra Lamborghini in lutto per la perdita di Lolita, dopo 16 anni insieme
Se ti muore il cavallo impazzisci di dolore
NELL’ENCICLICA
Il papa benedice
la sottomissione
agli islamici
G. VENEZIANI ➔ a pagina 19
SANDRO IACOMETTI
Cos’hanno in comune me-
dici e infermieri che si spac-
cano in quattro per salvare
le nostre vite e i fannulloni,
spesso fuorilegge, che si
beccano il reddito di cittadi-
nanza senza alzare un di-
to? Per quanto possa sem-
brarvi strano, una cosa c’è:
entrambi sono pagati con i
soldi dei contribuenti. In al-
tre parole, tutte e due le ca-
tegorie, pur nella loro evi-
dente e siderale diversità,
dipendono dagli stanzia-
menti pubblici che di anno
in anno vengono messi ne-
ro su bianco nella mano-
vra finanziaria.
Ebbene, tra le mille cifre
snocciolate dalla Nota di
aggiornamento al Def, mol-
te delle quali costruite sui
soldi del Recovery fund
che neanche la Merkel è in
grado di dire quando e se
arriveranno, (...)
segue ➔ a pagina 5
AZZURRA BARBUTO
Mentre le famiglie si allarga-
no e si rimpiccioliscono sem-
pre di più, confermando la lo-
ro ineluttabile tendenza alla
liquidità, e le relazioni sorgo-
no e tramontano a ritmo ac-
celerato, l’individuo si ag-
grappa (...)
segue ➔ a pagina 13
albapremium.it
albap emium.it
FONDATORE VITTORIO FELTRI
OPINIONI NUOVE - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale www.liberoquotidiano.it
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano e-mail:direzione@liberoquotidiano.it
Silvia Sardone, eurodeputata Cristina Patelli, deputata
Susanna Ceccardi, eurodeputata Mariam Scandroglio, candidata
Nicla Virgilio, candidata Aylin Nica, candidata
FILIPPO FACCI gianesco e scorretto, ma soprattutto muto co-
me un pescecane quando le vittime non so- Lo scrittore si confessa
Ehi avanzi del boldrinismo, ehi michele mur- no amiche vostre. Qualche esempio?
ge e vari sottoprodotti dell’anti-sessismo pro-
fessionista: forse non avete inteso quanto il
1) Alla leghista milanese Silvia Sardone, ie-
ri: «Ti stupriamo», «muori bruciata», «putta-
Le sette vite
vostro parlare di odio suoni infine odioso, per-
ché disonesto, parziale, fazioso, settario, parti-
na schifosa», «merda», (...)
segue ➔ a pagina 3
di La Capria:
FRANCESCO SPECCHIA ➔ a pagina 2
un gigante
VITTORIO FELTRI
Del mestiere di giornali-
sta ho amato quasi tut-
Piero Angela: bisogna salvare l’economia to, ma fra i pochi generi
di scrittura per i quali ho
«Signori, non parlo più di virus» provato poco godimen-
to c’è l’intervista. L’inter-
vista è un articolo che si
FRANCESCA D’ANGELO ➔ a pagina 21 è costretti a scrivere in
due: l’intervistatore de-
ve prepararsi con la cu-
ra di uno studioso e l’os-
sessività di un atleta, e al
momento dell’incontro
è indispensabile una
buona, o almeno interes-
sante, disposizione
dell’intervistato (fattore
del tutto imprevedibile).
Insomma, costa molta
fatica e, anche quando
riesce bene, di rado sul
giornale c’è lo spazio
che vorreste per rendere
giustizia al vostro lavo-
ro; e comunque il più
delle volte il risultato è
modesto. Io in genere le
trovo terribilmente noio-
se, (...)
segue ➔ a pagina 18
BUONA TV A TUTTI
Seconda linea
ha rivisitato
il linguaggio
MAURIZIO COSTANZO ➔ a pagina 20
Prezzo all’estero: CH - Fr3.70/MC & F - € 2.50
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Martedì 6 ottobre 2020 Direzione, Redazione, Amministrazione 00187 Roma, piazza Colonna 366,tel 06/675.881 - Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 DIRETTORE FRANCO BECHIS
(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1, DCB ROMA - Abbinamenti: a Latina e prov.: Il Tempo + Latina Oggi €1,50- a Frosinone e prov.: Il Tempo + Ciociaria Oggi €1,50
Anno LXXVI - Numero 276 - € 1,20 a Viterbo e prov.: Il Tempo + Corriere di Viterbo €1,40 - a Rieti e prov.: Il Tempo + Corriere di Rieti €1,40 - www.iltempo.it
S. Bruno di Colonia a Terni e prov.: Il Tempo + Corriere dell'Umbria €1,40 - nella Riviera Tirrenica (da Follonica a Monte Argentario): Il Tempo + Corriere di Siena €1,40 - ISSN 0391-6990
e-mail:direzione@iltempo.it

AMARA SORPRESA

Nel 2021 aumentano le tasse

Nella manovra che il governo sta approvando salirà di 0,5 punti la pressione fiscale (al 43%)
Beffa dopo gli annunci sulla riforma dell’Irpef. Non un euro dagli evasori per alleggerire il fisco
••• Altro che iltagliodelle tassetanto sbandiera-
to dalla maggioranza giallorossa, la pressione
Il Tempo di Oshø fiscale salirà. Lo scrive nero su bianco lo stesso
esecutivonellanota diaggiornamentodel docu-

Contrordine: niente coprifuoco a bar e ristoranti mento di economia e finanza. Nel 2020 le impo-
stehannosegnatoun +0,1% enel 2021 l’aumen-
to toccherà lo 0,5%, facendo arrivare la pressio-
ne fiscale al 43% (42,5 quest’anno).
Di Majo a pagina 3

Dopo il caso Juve-Napoli

Guerra sulle regole
Ma il calcio va avanti
Pieretti a pagina 5

Ballottaggi
Il centrodestra male in Italia
ma batte i rossogialli nel Lazio
Magliaro a pagina 9

Conte archivia la linea dura

Cancellato Salvini
I decreti sicurezza
finiscono in soffitta
Frasca a pagina 10

Risolto l’intoppo burocratico

Barbieri a pagina 4

Mercato Roma col brivido

Il 48enne viveva nell’appartamento della compagna con il quattrozampe Smalling arriva sul filo di lana

Laex gli lasciailcane.Lui louccide ••• Notte di follia per un 48enne romano
Il dibattito che viveva nell’appartamento dell’ex com-
pagna con il cane di lei. L’uomo ha messo a Oltre 300 casi in 20 giorni
soqquadro l’abitazione prima di scatenar-
Più che i poteri servono si sull’animale, uccidendolo e gettandolo
in mezzo ai rifiuti. L’uomo è stato fermato Cento contagi a settimana
dalla polizia mentre danneggiava le auto
amministratori capaci in sosta. nelle scuole della Capitale
Anzaldi a pagina 2 Laghi a pagina 17 Conti a pagina 14 Austini a pagina 28

buona tv
a tutti I
l 1° ottobre, su Raidue, ha de-
buttato un programma televi-
sivo interessante. Si chiama
«Seconda Linea» e va in onda in
di Maurizio Costanzo prima serata. A condurlo, sono
Alessandro Giuli e Francesca Fa-
gnani. Il programma è definito
«un talk di destra aperto a sini-
stra». È interessante e curioso: ve-
dremo come la trasmissione si
Il lockdown evolverà nel corso delle puntate
ha la Speranza previste.
di cominciare oggi Bentornata ad Antonella
Clerici, alle 12.00 su Raiuno,
il secondo mandato con il programma quotidia-
no «È sempre mezzogior-
no».
segue a pagina 27
Quotidiano gratuito online
Di Battista scende in campo e
rafforza la maggioranza di Governo
di Nico Perrone
ROMA - "Guarda lo sanno tut-
ti che Di Battista di strategia
politica, dei tempi giusti e di
come affrontarli non ha mani
capito nulla, zero assoluto. È
come Salvini, una battaglia al
giorno e poi se gli chiedi 'Co-
mandante, qual è la strate-
gia? Che si fa?' ti risponde
con un boh, e riparte per un
viaggio", dice una fonte del
M5S ben informata di quanto
accade dietro le quinte del
Movimento. "Da una parte c'è
paura che davvero possa sal-
tare tutto - prosegue - dall'al-
tra che la sua scesa in campo
per diventare leader del M5S,
da oggi appoggiata da Davi-
de Casaleggio, alla fine spin-
ga tutti gli altri a serrare le fila,
stringersi a Conte e prosegui-
re a governare". Di fatto, spie-
gano altre 'voci', "già si regi-
stra una sintonia ancora più
forte tra Di Maio, Conte e il
segretario del Pd, Nicola Zin-
garetti, tutti determinati a raf-
forzare l'alleanza di Governo
e neutralizzare il 'barricade-
ro'". Casaleggio, che oggi ha
rivendicato il suo diritto si
scrivere quello che vuole sul
portale del M5S, spinge per-
ché si arrivi presto a sceglie-
re il nuovo capo politico del
Movimento sulla sua piatta-
forma Rousseau, con la scu-
sa di far votare tutta la mas-
sa alla faccia dei dirigenti na-
zionali. Al momento l'opera-
zione non sembra riscuotere
un gran successo. Il Paese è
di nuovo alle prese con l'epi-
demia che galoppa, si parla
di nuove restrizioni da mer-
coledì, sarebbe veramente
da incoscienti rischiare una
crisi, mettere a rischio il Go-
verno per trovare un posto a
Di Battista e Casaleggio. Il
problema però non è solo il
M5S. Anche nel Pd ci sono
sussurri e grida, dopo i risul-
tati delle elezioni, qualcuno
sta spingendo per aprire una
nuova fase politica per raffor-
zare la il Governo dando più
peso alla componente Dem.
Si parla di tutto e di più: dal
rimpastone al nulla di fatto.
Nel primo caso ci sarebbero
spostamenti importanti: l'en-
trata del vicesegretario Pd,
Andrea Orlando, come vice-
premier o al ministero dell'In-
terno; alla Difesa, con il mini-
stro Guerini che andrebbe a
fare il Sottosegretario alla
presidenza del Consiglio la-
Le notizie di lunedì 05/10/2020
POMERIGGIO
Edizione chiusa alle 17
sciando il posto a Rosato di
Italia Viva; cambi interni ai mi-
nisteri del Lavoro, Infrastruttu-
re, Mise. Manovra rischiosa,
che ha bisogno di un accordo
blindato e che proprio l'av-
ventata mossa di Di Battista
alla fine potrebbe rendere
possibile. Il premier, Giusep-
pe Conte, al contrario, pensa
che i Dem si accontenteran-
no di veder cancellato il de-
creto sicurezza made in Sal-
vini al Consiglio dei ministri di
domani, che un rimpasto ri-
schia di far saltare i già pre-
cari equilibri interni. Se poi ci
si mette pure il virus... meglio
lasciare stare tutto così. E
Conte non se la cava male,
perché come diceva l'amico
Stanislaw Jerzy Lec: "Biso-
gna essere decisi anche per
tergiversare“.
2 Lunedì 05/10/2020

ATTUALITÀ
di Luca Monticelli
Sconvocata la commissione Bilancio alla Camera,
ROMA – La commissione Bi-
lancio della Camera con all’or- Lorenzin è positiva al Covid: “Non so come l’ho preso”
dine del giorno il Recovery fund
è sconvocata. È a rischio an-
che la seduta dell’aula di do-
mani che prevede proprio il pri-
mo voto sulle risorse europee.
La decisione è stata presa do-
po che la deputata del Pd,
Beatrice Lorenzin, è risultata
positiva. Interpellata dalla Dire
spiega: “Si lo confermo, ho il
covid, non c’è niente di segre-
to. Purtroppo sono positiva. Ho
la febbre e mal di gola. Non ca-
pisco come posso averlo pre-
so, è una cosa incredibile. Io
porto sempre la mascherina e
sono particolarmente attenta.
Questo ti fa capire come è faci-
le contrarlo. Forse l’ho preso
dagli occhi, io porto gli occhiali
per leggere, potrei aver toccato
qualcosa o poggiato gli occhia-
li. Non so”.
Sull’app Immuni Lorenzin dice:
“Ho avuto un problema con il
cellulare, non sono riuscita a
scaricarla”.
In un video postato su Twitter,
Lorenzin prosegue: “La situa-
zione è tranquilla, ma volevo di-
L'ex ministro della
re che questa è proprio una be-
stiaccia di virus se io che sono
Salute: "È veramente
particolarmente attenta sono ri-
masta contagiata. Contrarlo è
incredibile, sono
veramente più facile di quello
che pensiamo. Un abbraccio a
sempre
chi si trova nelle mie condizioni,
io ho marito e figli negativi però
particolarmente
è difficile organizzare la fami-
glia e la quarantena, non è faci-
attenta. Questo ti fa
le per nessuno. Prestiamo tutti
attenzione“, conclude.
capire come è facile
contrarlo"
3 Lunedì 05/10/2020

ATTUALITÀ
di Nicola Mente
Sala torna ai videomessaggi: MILANO – “Vi prego utilizzate la ma-
“Usate la mascherina” scherina, tutti, lo dico in particolare ai
giovani cercando di essere sempre
vicino e comprensivo ma utilizzatela,
è assolutamente importante”. Il sinda-
co di Milano Giuseppe Sala torna al-
l’abitudine dei videomessaggi rivolti
alla cittadinanza, una prassi usata dal
sindaco meneghino durante la fase 1
della pandemia, e lo fa ‘invitando’ i
milanesi, soprattutto i più giovani, al-
l’uso dei dispositivi di protezione e al
rispetto delle regole.
“E’ chiaro che questa è una vita ano-
mala, ma è vita e ve lo dice uno che
è passato anche in momenti più diffi-
cili”, afferma il sindaco, dunque “pro-
teggiamola”. La parola del giorno è
‘mascherina’, in linea con la nuova
strada concettuale impostata da Sala:
quella della ‘parola del giorno’ su cui
impostare un ragionamento quotidia-
no. “Si dice spesso che le parole so-
no importanti e lo sono soprattutto nei
momenti di incertezza- afferma- per
cui da oggi vorrei proporvi quotidiana-
mente una parola su cui riflettere“.
Insomma, i comportamenti sono de-
Il sindaco di Milano terminanti, e se Milano oggi si è rial-
zata (anche se non ancora uscita) dal
riparte con i periodo più buio, lo deve al rispetto
videomessaggi delle regole. Un rispetto delle regole
che deve continuare. “Dai dati ufficiali
quotidiani come a Milano abbiamo avuto 2.303 deces-
nella fase 1 si collegati al Covid, una parte signifi-
cativa nelle case di riposo per anziani
dell'emergenza: ed è stato un dramma”. Tuttavia “po-
teva essere peggio” e il peggio “è sta-
"Oggi la parola è to evitato grazie al comportamento
mascherina" dei milanesi“.
Anche perché “se Milano fosse crolla-
ta, con due focolai molto intensi più o
meno a 50 chilometri a sud e a est”,
ricorda Sala “sarebbe stato un disa-
stro per Milano, la Lombardia e l’inte-
ro Paese”. Quindi, “oggi a Milano la
situazione è sufficientemente sotto
controllo”, asserisce il sindaco citan-
do il nefrologo Giuseppe Remuzzi, il
quale “nei giorni scorsi ha ricordato
che a inizio aprile in Lombardia in te-
rapia intensiva c’erano 1.444 persone
e ad oggi sono 40 e soprattutto che
allora il 50% di quelli che finivano in
terapia intensiva purtroppo non ce la
facevano, mentre oggi è il 5%”. Tutta-
via, “se ci guardiamo intorno e vedia-
mo cosa sta succedendo in altre
grandi città, come Parigi o Londra-
chiosa Sala- c’è da essere preoccu-
pati e ancora di più attenti”.
4 Lunedì 05/10/2020

ATTUALITÀ

Coronavirus, in Campania chiusura obbligatoria dei locali alle 23

di Nadia Cozzolino weekend. Questa regola nata. colarmente significativo e

NAPOLI – Chiusura obbli-
gatoria alle 23 per bar, ge-
laterie, pasticcerie ed atti-
vità commerciali simili dal-
la domenica al giovedì.
Stop a mezzanotte il ve-
nerdì e il sabato. Per le at-
tività di ristorazione, com-
presi pub e pizzerie, è
consentito far accedere i
clienti fino alle 23 per tutta
la settimana compreso il
vale anche per l’asporto,
mentre non ci sono limita-
zioni orarie per le conse-
gne a domicilio. È quanto
prevede un’ordinanza del
presidente della Regione
Campania Vincenzo De
Luca. Le disposizioni sono
valide da oggi fino al 20
ottobre. Prorogato l’obbli-
go di indossare le ma-
scherine anche all’aperto
per l’intero arco della gior-
La decisione è maturata in
seguito all'incremento dei
contagi, 412 rilevati nella
sola giornata di ieri e un
indice RT pari a 1,19.
"Sul territorio nazionale e
su quello regionale - si
legge nel documento sul
bollettino ufficiale della Re-
gione - continua, da diver-
si giorni, a registrarsi un
trend in aumento della dif-
fusività dei contagi, parti-
pericoloso, per quanto
concerne il territorio della
Campania, tenuto conto
dell'altissima densità abita-
tiva di diverse aree della
regione". La stretta è stata
decisa a seguito dei rilievi
dell'unità di crisi "anche al-
la luce - riporta l'ordinanza
- delle previsioni relative al
numero dei nuovi contagi
previsti nel breve-medio
periodo".
5 Lunedì 05/10/2020

POLITICA

M5S, De Vito: “Generali contro generali,

siamo a un passo dalla scissione"

di Marco Tribuzi
ROMA – “Stati Generali e
prove generali di scissio-
ne: generali contro gene-
rali. Ed eccoci qui. Ieri,
nel giorno del ‘complean-
no’ del M5S, nel giorno di
San Francesco, siamo
arrivati ai prodromi di una
scissione tra due gruppi
che si sono fronteggiati a
suon di post e rivendica-
zione di poteri, ruoli e le-
gittimazioni sui medesimi
comuni canali”. Così su
Facebook il presidente
dell’Assemblea Capitoli-
na, Marcello De Vito.
“Da tempo insistevo sul-
l’importanza di svolgere
gli Stati Generali, eviden-
ziandone via via i ritardi
rispetto ai termini statuta-
ri che, dalle dimissioni del
capo politico, prevedono
scelte entro 30 giorni,
con immediatezza quindi.
E non a caso, direi- spie-
ga De Vito- Perché insi-
stevo? Perché gli Stati
Generali sarebbero stati
un luogo di confronto de-
mocratico. Un luogo che
avrebbe generato scelte
sulla organizzazione e
sulla nuova architettura
del M5S altrettanto de-
mocratiche, che a quel
punto ognuno avrebbe
dovuto accettare, rispet-
tare, seguire, eseguire,
proteggere, tutelare, ab-
bracciare”.
Secondo De Vito “si sa-
rebbero potuti fare in tan-
ti modi. Si sarebbero po-
tuti fare fisicamente, tra
giugno e settembre. Si
sarebbero potuti fare in
rete. Perché no? Il primo
grande esempio mondia-
le di Congresso online.
Magari si poteva stabilire
un tempo per la presen-
tazione delle mozioni, un
tempo libero per il loro
esame, quindi la fase di
illustrazione, discussione
generale, eventuale mo-
difica ed infine votazione.
I modi potevano essere
molteplici. Se ben gestiti,
nel tempo e nella proce-
dura, avrebbero potuto
essere anche una straor-
dinaria vetrina di demo-
crazia, un modello da
esportare, come spesso
è accaduto al Movimen-
to”. Invece, ha aggiunto
De Vito, “si è preferito
non farli. Con le scuse più
improbabili, aggiungo,
usate a mo’ di arrocco. Si
è preferito non creare uno
spazio democratico in
quella che è la forza che
ha fatto della democrazia
diretta un vanto, della
partecipazione dal basso
un credo. La mia era una
difesa del Movimento,
non un attacco. Le inevi-
tabili conseguenze di
questa ‘cristallizzazione’
di posizioni-concetto ben
distante da quello di ‘Mo-
vimento’, nella continua
evoluzione che esso pre-
suppone a dispetto della
staticità- le abbiamo vis-
sute tutti, sulla nostra pel-
le direi, ieri: generali con-
tro generali, altro che sta-
ti!“.

"Gli Stati Generali

sarebbero stati un
luogo di confronto
democratico e
invece si è preferito
non farli con le
scuse più
improbabili", dice il
presidente
dell'Assemblea
capitolina
6 Lunedì 05/10/2020
di Alessandra Fabbretti
ROMA – In Egitto una
giornalista che sabato
scorso era a Luxor per
condurre un’inchiesta è
scomparsa, e solo il gior-
no seguente la famiglia e
gli avvocati hanno sco-
perto che si trovava in
stato di fermo cautelare
in una prigione al Cairo.
Secondo Karim Abdel-Ra-
dy, uno degli avvocati e
marito della donna, la
cronista Basma Mostafa
è comparsa davanti al
giudice nella mattinata di
ieri, senza potersi mette-
re in contatto con nessu-
no. Il tribunale ha stabili-
to 15 giorni di detenzione
cautelare ma gli avvocati
di Mostafa non sono riu-
sciti a sapere con quali
INTERNAZIONALE
In Egitto 15 giorni di detenzione
cautelare alla reporter Mostafa
capi d’accusa la donna è
stata imprigionata. La
giornalista, che lavora
per la testata online ‘Al--
Manassa’, era a Luxor
per documentare l’ucci-
sione di Awais Al-Rawi il
30 settembre scorso. Se-
condo i famigliari della
vittima, l’uomo si era op-
posto all’arresto del fra-
tello, accusato di aver
preso parte a una mani-
festazione contro il go-
verno il venerdì prece-
dente, e per questo i poli-
ziotti gli avrebbero spara-
to.
Stando ai media egiziani
infatti, a Luxor e in varie
città di provincia si sono
registrati negli ultimi gior-
ni diversi cortei per prote-
stare contro le difficili
condizioni economiche
che il Paese attraversa,
innescate dalla crisi cau-
sata dall’epidemia di co-
ronavirus e dall’aumento
dei prezzi di prima ne-
cessità. La testata Al-Ma-
nassa conferma che Ba-
sma Mostafa era a Luxor
per documentare questi
fatti quando un agente di
polizia l’ha fermata per
chiederle i documento
d’identità,. È stata la re-
porter a comunicarlo per
telefono ai colleghi intor-
no alle 11 di sabato mat-
tina, spiegando che l’a-
gente, dopo il controllo,
avrebbe continuato a se-
guirla. Dopo qualche ora
sia i colleghi che il marito
hanno perso i contatti, da
qui l’ipotesi che Mostafa
sia stata arrestata e por-
tata al Cairo.
Al-Jazeera fa sapere di
aver contattato le autorità
giziane ma di non aver ri-
cevuto commenti sul ca-
so di Mostafa. La testata
internazionale osserva
inoltre che l’incidente ha
riportato nel dibattito il te-
ma delle difficoltà, anche
giudiziare, che il mondo
dell’informazione incon-
tra in Egitto: secondo Al--
Jazeera non sarebbe la
prima volta che un croni-
sta viene arrestato per-
chè sprovvisto dei relativi
permessi.
La testata indipendete
Mada Masr riferisce inve-
ce che dal 2017 almeno
500 siti internet sono sta-
ti bloccati in Egitto, tra
cui anche Al-Manassa, a
cui è possibile accedere
solo dall’estero.
 7 Lunedì 05/10/2020

LA VOCE DEL TERZO SETTORE pagina realizzata da LEGAMBIENTE

Al via "I custodi della Biodiversità"

con Legambiente e Gran Cereale
Escursioni guidate, lezioni online, attività laborato-
riali e di ricerca sul campo per “mappare” la biodi-
versità dei boschi italiani con l’obiettivo di diventar-
ne custodi: prende il via in una smart edition “I cu-
stodi della Biodiversità”, progetto di educazione
ambientale promosso da Legambiente e Gran Ce-
reale. Dal 10 ottobre al 1° novembre, 300 studenti
delle scuole elementari e medie insieme alle loro
famiglie potranno partecipare a quattro weekend
alla scoperta di sei aree naturali già oggetto dell’i-
niziativa “Boschi di Gran Cereale”, messe a recu-
pero da Legambiente e Gran Cereale nell’ambito
della campagna Mosaico Verde. Dopo una forma-
zione da parte degli educatori di Legambiente, che
metterà a loro disposizione anche delle guide
esperte, i giovani esploratori rileveranno gli ele-
menti che caratterizzano habitat di particolare pre-
gio quali la Val di Sella – Area Arte Sella (TN), il
Parco Regionale di Portofino (GE), il Parco Nazio-
nale delle Foreste Casentinesi (FI), il Parco Regio-
nale Valle del Treja (RM), il Parco Nazionale del
Gargano (FG) e il Parco Nazionale del Pollino (P-
Z). Nell’ottica della citizen science, verranno forniti
loro gli strumenti utili a valutare i rischi che minac-
ciano i delicati equilibri di ciascuna area per pro-
muoverne e rafforzarne la tutela.

Le foreste, tra gli habitat più ricchi

di biodiversità e in costante crisi
In Italia i boschi coprono il 39% del territorio nazio-
nale, con 11 milioni e 800 mila ettari di estensione:
un patrimonio ricchissimo di biodiversità da tutela-
re, perché costantemente minacciato da cambia-
menti climatici, fitopatologie, incendi e degradazio-
ne ambientale dovuta all’attività erosiva delle ac-
que superficiali. Ad oggi, il tasso d’incremento del-
la superficie boscata ottenuto attraverso la rigene-
razione naturale e la riforestazione, e grazie anche
a iniziative come “Boschi di Gran Cereale”, è pari a
circa 42 mila ettari all’anno. Ma il fenomeno della
deforestazione diventa sempre più urgente a livello
globale: come evidenzia Legambiente nel suo ulti-
mo dossier “Biodiversità a rischio”, infatti, ogni an-
no vengono distrutti circa 10 milioni di ettari di fore-
ste nel mondo, con conseguenze anche per il no-
stro clima, dal momento che gli alberi rappresenta-
no dei preziosissimi serbatoi di carbonio, contri-
buendo a mitigare gli effetti dei cambiamenti clima-
tici.
 9 771124 883008
01006
il Giornale
MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2020
DAL 1974 CONTRO IL CORO
Quotidiano diretto da ALESSANDRO SALLUSTI Anno XLVII - Numero 237 - 1.50 euro* G www.ilgiornale.it
ISSN 2532-4071 il Giornale (ed. nazionale-online)

I RIBELLI GRILLINI
SE I DURI E PURI FRA VIRUS E IMMIGRAZIONE
SONO SOLTANTO
I PIÙ AFFAMATI NON CHIUDONO I LOCALI
di Alessandro Sallusti

S
ull’implosione dei Cinque
Stelle in corso si stanno scri-
vendo fiumi di parole per cer-
care di capire il perché e il
(MA RIAPRONO I PORTI)
Mascherina obbligatoria, ma bar aperti e no al coprifuoco
percome della fiammata. Si parla di
divergenze di opinioni all’interno
del gruppo dirigente, di duri e puri
Accordo Pd-M5s in cdm: torna la «protezione umanitaria»
contro governisti, eccetera. Tutto ve-
ro, ma non escluderei che la spiega- Vittorio Macioce e Patricia Tagliaferri
zione fosse assai più semplice e per LE MINACCE DEL PREMIER IL PASTICCIO SUL CALCIO LA CRISI PERMANENTE
nulla ideologica, come si vorrebbe Il governo approva le nuove misure anti-Covid,
invece fare credere. che prevedono l’obbligo di mascherina ma non i Dietro il regime Quell’istinto Il solito alibi
Certo, le contraddizioni all’inter- coprifuoco e la chiusura di bar, negozi e ristoranti.
no di un movimento nato anti-casta Ma in cdm Pd e M5s trovano anche l’accordo per «sanitocratico» (tutto italiano) che paralizza
che si è fatto casta sono inevitabili. superare i decreti sicurezza sull’immigrazione.
Il punto è che qualcuno le contraddi- le idee liberticide alla figuraccia il governo
zioni le ha digerite in cambio di im- alle pagine 2-3
portanti ricompense, altri no. I pri- di Marco Gervasoni di Riccardo Signori di Augusto Minzolini
mi sono tutti coloro che hanno par-

S S L’
tecipato e stanno partecipando al ADDIO A CARLA NESPOLO (ANPI) e vogliamo un esempio appiamo tutti che il mon- equazione è sempli-
banchetto del potere e della celebri- dell’ideologia del regime do del calcio italiano è ce: se il prolungamen-
tà (da Di Maio a Fico, per intender- sanitocratico dobbiamo solito allietarci con le to dello stato di emer-
ci); i secondi sono i tanti che al ban- La partigiana fuori dal tempo leggere il discorso di Assisi del sue figuracce, ma ogni tanto il genza al 31 gennaio ha un sen-
chetto non sono stati invitati e che presidente del Consiglio. Qui Paese Italia meriterebbe di evi- so, dovrebbe avere come co-
non ce la fanno più a stare a digiuno che vedeva fascisti ovunque Conte ha ripetuto due concetti tarsele. Stavolta siamo andati rollario la richiesta del Mes.
al fianco di amici che si abbuffano e pericolosi: sacrificare «certe li- in mondovisione, 180 Paesi Se così non fosse, ci sarebbe
brindano in continuazione. Massimo Malpica a pagina 14 bertà» per «preservare la salute» collegati per vedere la partita una contraddizione in termini
Parliamo della maggioranza di de- e proporre «una rigenerazione fantasma tra Juventus e Napo- nell’operato di Giuseppe Con-
putati e senatori, segregati in Parla- interiore sul piano culturale». li. Il commento (...) te e del suo (...)
mento a schiacciare bottoni, usi ad
obbedir tacendo, pena l’espulsione. a pagina 3 segue a pagina 4 segue a pagina 6
Gregari esclusi dalla visibilità me-
diatica, e quindi dagli onori della
cronaca utili a soddisfare l’ego, e pri-
vi degli agi che accompagnano la LE STIME DEL NADEF: PRESSIONE FISCALE AL 42,4%
vita dei loro colleghi ministri e presi-
denti.
Fateci caso, tra i ribelli non ce n’è
uno che abbia un ruolo all’interno
Ufficiale, arriva una marea di tasse
del governo, del Parlamento o dei
tanti organi dello Stato. Di Battista,
cui Grillo preferì due anni fa l’allora
E Gualtieri sguinzaglia gli esattori
suo amico fraterno Di Maio come Gian Maria De Francesco
leader assoluto del Movimento, co- LA SFIDA TRA LEGA E FDI
stringendolo all’esilio volontario «Ho detto all’Agenzia delle Entrate che adesso bisogna ripar-
per salvare la faccia, si è messo alla tire con grande gradualità». Il ministro dell’Economia Roberto Ora i sovranisti
testa dei contestatori: basta inciuci - Gualtieri spegne le speranze di partite Iva e piccole imprese.
sostiene -, torniamo alle origini. A
me viene il dubbio che in realtà in-
«Parliamo di debiti verso il fisco che non c’entrano con il coro-
navirus. Giusto che i contribuenti saldino, ma nel tempo...».
riscoprono la Ue
tenda dire: basta escludermi, voglio di Adalberto Signore
anche io un posto al sole perché so- alle pagine 10-11 a pagina 14
no stufo di girare come un gioppino
a provare a scaldare gli animi freddi-
ni dei pochi elettori rimasti mentre AI BALLOTTAGGI L’ACCOZZAGLIA ANTI-LEGA IMBRIGLIA IL CENTRODESTRA
voi pasteggiate alla grande.
Per risolvere la crisi grillina che Democrazia dilatata, 4 giorni per eleggere un sindaco
minaccia la stabilità del suo gover-
no, Conte dovrebbe fare una sola PRESIDENTE Carla Nespolo, prima donna leader Anpi Barberis a pagina 15
cosa: distribuire ai capi rivolta qual-
che ghiotto boccone di potere, ve-
drà che i lupi si faranno agnelli in
men che non si dica.
*IN ITALIA. FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA)

PONZISpA
Se invece pensa di cavarsela con LO SCHELETRO DI UN T-REX NASCE LA COMMISSIONE SUGLI ATTI «RISERVATI»
SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ART. 1 C. 1 DCB-MILANO

le brioche, rischia di fare la fine di

Maria Antonietta di Francia, ghi- Un dinosauro da record: Soldi sottratti al Vaticano
gliottinata dal suo popolo.
all’asta per otto milioni Adesso spunta una donna
Di Sanzo a pagina 12
Manila Alfano Fabio Marchese Ragona
IL LIBRO DEL CONDUTTORE

MALTEMPO, BUFERA SU COSTA F auci spaventose e dimensioni mo-

struose. Stan è il re dei dinosauri,
ha 67 milioni di anni, cinquanta denti
Cruciani «V ogliono strumentalizzarmi,
quei soldi comprendevano an-
che il mio compenso». A parlare a Il
Per il ministro 5s in bocca di trenta centimetri e un cer- mette a nudo Giornale è Cecilia Marogna, 39enne

l’alluvione è colpa
vello più voluminoso dei suoi colleghi
preistorici. Per ricostruire il suo sche-
il sesso sarda, definita «la dama» del cardinale
Becciu. Dalle carte dei magistrati vati-
Fra
nce
s
ceoPo
c
n
oPo
zi
n
z
Sp
A
i

dei sindaci del Nord

letro al 65% ci sono volute 30mila
ore-uomo di scavo e di preparazione.
senza moralismi cani viene a galla una nuova vicenda,
con flussi di denaro dalla Segreteria di
Oggi andrà all’asta per 6-8 milioni. Massimiliano Parente Stato alla società slovena della donna.
Boschi a pagina 12 a pagina 25
a pagina 19 a pagina 16
MARTEDÌ 6 ottobre 2020 www.lanazione.it/umbria

cronaca.perugia@lanazione.net
Perugia
Redazione: Piazza Danti, 11 - 06121 Perugia - Tel. 075 5755111
Pubblicità: SpeeD - Via M. Angeloni, 80/B - 06121 Perugia spe.perugia@speweb.it

Gli eventi e la pandemia L’idea di Melasecche

La catena umana Troppi studenti

della Pace non si ferma negli autobus
Lotti: «Ci adegueremo» C’è la soluzione
Miliani a pagina 4 Nucci a pagina 5

Il Covid entra anche in carcere

Intanto l’ospedale di Perugia si riorganizza in vista dell’eventuale ondata. Giannico: «C’è cauto ottimismo» A pagina 2

A DERUTA

Rapina in casa:
legano e picchiano
marito e moglie
Presi due giovani
Scarponi a pagina 7
TERNI
Città di Castello
Oncoematologia
Incubo-furti ha la nuova sede
I ladri svaligiano «Una struttura
due appartamenti attesa da anni»
Torna la paura Cinaglia a pagina 18
Crisci a pagina 14 CONCORSOPOLI SI FARA’: C’E’ L’ACCORDO CON LA PROVINCIA
Sette giorni su sette

IL PROCESSO Torna
operativa
AL CAPITINI la chirurgia
Pontini
Pontini aa pagina
pagina 6
6
di Pantalla
Felceti a pagina 12

Al comprensivo “Foligno 3“ Orvieto

Termina Aggredisce
la reggenza capotreno
«Ora certezze» e carabinieri
Il presidente del consiglio d’istituto scrive Urla e minacce dopo la richiesta del biglietto
all’Ufficio scolastico e chiede garanzie Poi picchia con violenza i militari. Arrestato
Orfei a pagina 16 Lattanzi a pagina 19
 1.844.000 Lettori (Audipress 2020/I)

Anno 162 - Numero 276 QN Anno 21 - Numero 276

MARTEDÌ 6 ottobre 2020

1,60 Euro Firenze FONDATO NEL 1859
www.lanazione.it

I tifosi della Fiorentina lo contestano: «Traditore». I retroscena della cessione

Chiesa, il colpo della Juve

ma è un addio al veleno
Galli, Giorgetti, Marchini e commento di Chirichigno nel Qs

Conte (per ora) salva bar e ristoranti

Niente coprifuoco, chiusure selettive se la situazione peggiorasse. I dati sulla scuola: 1492 studenti positivi, 349 docenti Servizi
Il medico: «In classe nessun rischio, attenti ai mezzi di trasporto». La Serie A resta nel limbo. America, Trump lascia l’ospedale da p. 3 a p. 9

I dati che ci vengono nascosti DALLE CITTA’

UCCISE LA FIDANZATA, NO A UN NUOVO PROCESSO PER ALBERTO STASI
Troppi misteri DOVRÀ SCONTARE 16 ANNI. LA MADRE DI CHIARA: «SPERIAMO SIA FINITA» Firenze

I
LCASO
sulle vittime Addio a spaccio
del Covid e degrado

ÈCHI
USO
La nuova vita
Raffaele Marmo
della Montagnola
L a seconda ondata del
Coronavirus porta,
nei bollettini quotidia-
Baldi in Cronaca

ni e settimanali, numeri, dati e

percentuali che appaiono via Firenze
via sempre meno trasparenti e
comprensibili. Cifre che dico-
no all’apparenza tanto, ma che,
Rischio restrizioni
in realtà, ci comunicano solo la
sensazione di un nuovo stato di
La protesta
allarme e di emergenza, senza
raccontarci come stiano real- Alberto Stasi,
dei commercianti
mente le cose e verso quali si- oggi 37 anni, Conte in Cronaca
tuazioni ci si stia muovendo. uccise la fidanzata
Il problema, per capirci, non è
Chiara Poggi
in ciò che ci viene detto o in ciò
nel 2007 a Garlasco
che leggiamo nei numeri. Il pro- Firenze
blema riguarda esattamente la
mancanza di «dettagli» e di in-
formazioni non secondarie
Omicidio stradale
sull’andamento del contagio e
delle modalità di contrasto e di
Ragazza di 21 anni
cura. E, prima di tutto: chi sono
i morti? sarà processata
G. Moroni a pagina 13
Continua a pagina 2 Agostini in Cronaca
y(7HA3J1*QSQPTQ(| +”!=!”!z!.

Caso Becciu: i fondi per liberare i missionari rapiti L’allenatore del Bologna in tv con la moglie

La donna misteriosa Fenomeno Ballando

e i soldi del Papa spariti La nuova stella è Sinisa
Fabrizio a pagina 17 Rabotti a pagina 31
 Culture Visioni L’ultima
LEÏLA SLIMANI La violenza coloniale INTERVISTA Amitai Ben Abba KAMCHATKA Disastro ecologico
sui corpi delle donne. Un’intervista e Molly Stuart raccontano il loro film e incubo pesticidi nel mare
con la scrittrice franco-marocchina sull’obiezione di coscienza in Israele che bagna la spiaggia dei surfisti
Francesca Maffioli pagina 10 Chiara Cruciati pagina 12 Yurii Colombo pagina 16

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Emergenza "soft". Ma multe salate

II Le tre regole auree anti-Co-
vid estese e potenziate: igiene
delle mani, obbligo di masche-
rina anche all’aperto, distan-
ziamento interpersonale, con
la raccomandazione di uscire
immediatamente dagli assem-
bramenti che si dovessero for-
mare. Non dovrebbe esserci
molto di più, tra le nuove misu-
re governative. Nessuna limita-
Foto LaPresse
zione degli orari d’apertura del-
la ristorazione o dei bar, nes-
sun lockdown, neppure seletti-
vo, per il momento. Solo multe
più salate a chi non rispetta le
regole, però, forse un tetto mas-
simo consentito di partecipan-
ti a feste private e riunioni, e i
militari impiegati nell’opera-
zione «Strade sicure» inviati co-
me deterrente anti assembra-
menti nelle zone della movida.
La parola chiave infatti è «cau-
tela». Per non rischiare la secon-
da ondata ma anche per evita-
re di infierire su settori in crisi.
Appello dagli assessori alla Cul-
tura di Roma, Milano, Firenze
e altri, affinché non si pongano
altre restrizioni sul mondo del-
la cultura e dello spettacolo.
MARTINI A PAGINA 2
NEL WEEKEND MENO CASI E TAMPONI
La scuola per ora regge l’urto
II Come ogni lunedì, i dati ri-
sentono del rallentamento del-
le attività diagnostiche del wee-
kend; diminuiscono casi e tam-
poni: ieri sono stati registrati
2.257 nuovi positivi al coronavi-
rus e 16 decessi. I ricoveri in tera-
pia intensiva sono saliti di ben
20 unità, e ora sono 323. Ma cre-
sce la percentuale di test positi-
vi, soprattutto in Campania, Sar-
degna e Liguria. Azzolina: «Nel-
la scuola casi sporadici, il siste-
ma è sicuro». CAPOCCI A PAGINA 2 Addio a Carla Nespolo
Il coraggio infinito
della prima donna
alla guida dell’Anpi
FABOZZI, FRANCHI, MERLI
PAGINE 8, 9

In ricordo
Una grande
partigiana
dell’epoca presente
LUCIANA CASTELLINA

C
arla Nespolo, prima
donna presidente
dell’Anpi; e prima a
capo dell’Associazione dei
partigiani italiani a non es-
ser stata partigiana. Ma so-
lo nel senso che alla Resi-
stenza ’43 -’45 non aveva
potuto partecipare, perché
troppo giovane, all’epoca
era appena venuta al mon-
do. Cresciuta, però, in una
di quelle parti d’Italia in cui
Poste Italiane Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1, c. 1, Gipa/C/RM/23/2103

partigiani erano tutti, arma-

ti o non armati - il Piemon-
te - un luogo dove si era an-
data formando.
— segue a pagina 9 —

Il Pd vince la sfida dei ballottaggi conquistando sei capoluoghi su nove. Il Movimento

5 Stelle festeggia a Matera. Premiati gli apparentamenti, Zingaretti esulta: «Gli elettori Fratelli tutti

delle forze di governo si uniscono». E ora Di Maio esalta il «modello coalizione» pagina 5
Un’enciclica
contro le feroci
frontiere del profitto
LA CASA SBANDA Lele Corvi NOBEL PER LA MEDICINA
Reggio Calabria
Trump su Twitter: È l’anno del virus, premio RANIERO LA VALLE
«Esco dall’ospedale» Dalla punta a chi scoprì l’epatite C
dello stivale
I
ndica l’orizzonte della
«fraternità» universale e
un calcio alla Lega dell’«amicizia sociale»
l’enciclica Fratelli tutti, fir-
mata da papa Francesco ad
TONINO PERNA Assisi, sulla tomba del san-
to da cui ha preso il nome, e

L
a corsa di Salvini si fer- resa pubblica domenica,
ma nel profondo Sud. all’Angelus in San Pietro
Quella che era stata (anche se il sito tradizionali-
chiamata la città dei "Boia sta spagnolo Infovaticana ha
II Dopo un blitz per salutare i sostenito- chi molla", dopo la rivolta II Il Nobel per la Medicina e la Fisiologia violato l’embargo e ha pub-
ri che ha messo in quarantena tutte le per- per il capoluogo, che venti è andato agli scopritori del virus dell’epa- blicato il testo integrale ieri
sone coinvolte, Donald Trump ha annun- anni fa aveva dato ampi con- tite C. Tre uomini bianchi: gli statunitensi sera, come del resto fece
ciato via Twitter la sua dimissione dall’o- sensi al sindaco postfascista Harvey J. Alter (85 anni) e Charles M. Rice L'Espresso nel 2015 pubbli-
spedale. Nel frattempo la Casa Bianca è Giuseppe Scopelliti, blocca (68 anni), e il britannico Michael Houghton cando in anticipo una boz-
un focolaio. A New York De Blasio decide la corsa del leader leghista. (71 anni). Con loro, sono già 210 volte che za della Laudato si').
lockdown mirati — segue a pagina 15 — il premio va a scienziati uomini — segue a pagina 15 —
MARINA CATUCCI A PAGINA 6 LUCA TANCREDI BARONE A PAGINA 11