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Robert Coover è nato a Charles City (Iowa) il 4 febbraio del 1932.

Professore di letteratura per lungo tempo alla Brown University, esordisce nel m
ondo della scrittura col romanzo L'Origine dei Brunisti nel 1966 e la sua opera
più nota è Il Rogo Pubblico (1977).
E' uno dei maggiori esponenti della letteratura postmoderna, di cui rispecchia l
a tendenza metaletteraria e delle reinvenzioni degli stereotipi culturali e lett
erari.
Interessato al rapporto tra letteratura e tecnologia, è uno dei fondatori della
Electronic Literature Organisation, nata con lo scopo di promuovere la letteratu
ra elettronica.
Il suo ultimo romanzo è NOIR (2010).

Un caso fortuito mi ha portata a svolgere alcune ricerche, nell'ambito del mio p


rogetto sulle Riscritture del corpo nella fiaba postmoderna, presso la Ca' Fosca
ri di Venezia proprio nel periodo in cui vi si svolgevano una serie d'incontri c
on autori internazionali.
Grazie alla gentile intercessione della professoressa Rosella Mamoli Zorzi ho av
uto la possibilità di avvicinare Robert Coover, uno dei maggiori esponenti del mov
imento postmoderno e autore di varie riscritture di fiabe, tra cui la raccolta d
i racconti Pricksongs and Descants e il romanzo Briar Rose.
Coover ha cortesemente accettato di rispondere ad alcune mie domande proprio sul
suo rapporto con la riscrittura di trame ben note, in particolare di fiabe; alc
une risposte che sono emerse sono state per me sorprendenti, perché hanno messo in
dubbio alcuni elementi dati per certi da molti scritti critici.

1)In che modo una storia riscritta può essere originale e comunicare nuovi signifi
cati?

Tutte le storie sono storie riscritte, solo che alcune lo sono in maniera più cosc
iente delle altre; è una pratica che risale agli inizi della narrazione umana. Il
più antico esempio di narrativa che abbiamo, il poema epico Gilgamesh, è stato costr
uito con frammenti di racconti scritti nei precedenti due millenni, che a loro v
olta sono stati ripresi , dopo l'invenzione della scrittura, da una lunga tradiz
ionale orale. Gli scrittori della Bibbia hanno usato dei simili materiali popola
ri e rituali nelle loro riscritture, così come hanno fatto Omero (o gli Omeri), Ov
idio, ecc... Il Don Quijote è una delle più originali storie che siano mai state scr
itte, ma è anche composto in parte di racconti riscritti, in questo caso ripresi d
a romanzi pastorali e cavallereschi- che a loro volta sono anche riscritture di
canzoni dei trobadori, che sono loro stesse varianti di antichi e noti racconti
orali popolari. L'arte narrativa è una conversazione senza fine attraverso i mille
nni, che usa un serbatoio piuttosto limitato di personaggi e motivi che attraver
sano avvenimenti storici, sociali e intellettuali in un continuo mutamento.

2)Perché hai scelto di riscrivere le più famose fiabe?

Nello svolgersi del discorso umano attraverso i continenti e i secoli, del quale
l'arte di narrare costituisce una parte significativa e formativa, la comunicaz
ione tra scrittore e lettore è facilitata dalla famigliarità con racconti e motivi a
mpiamente condivisi. Così la prevalenza dei temi dell'amore e della morte è stata sp
erimentata da tutti. Ma anche perché spesso i racconti scelti hanno lasciato un ce
rto residuo nel pensiero umano, comunque lo hanno lasciato nel mio, ed è questo ch
e necessita d'essere analizzato.

3)Quale funzione hanno, secondo te, concetti come la mutilazione e la metamorfos


i del corpo nelle fiabe?

Si tratta di due temi molto ampi, forse più adatti a saggi psicologici o sociologi
ci e non particolarmente rilevanti nel mio personale uso delle fiabe. Entrambi s
icuramente hanno a che fare con le paure della decadenza, morte, morte nella vit
a (come accade nella grande opera di Ovidio), la distruzione dell'ordine, le ans
ie dei confini. La metamorfosi, a differenza della mutilazione, è una specie di ma
gia, l'attraversamento di un impossibile divario, come l'abisso tra conscio e in
conscio per esempio. È una sorta di attualizzazione di una metafora, un balzo imma
ginativo.

4)Qual'è la funzione del corpo femminile nella tua Briar Rose? Lo possiamo vedere
come un testo aperto che attende un'interpretazione?

Bene, noi abbiamo una signora di cento anni costretta a divenire una sorta di si
mbolo della contemplazione, credo, ma il corpo come testo è divenuto ormai un tale
clichè che spererei che in questo caso ci fosse molto di più. Un ugualmente interes
sante domanda potrebbe essere: qual'è la funzione della mente femminile? La storia
inizia con una principessa addormentata, mai risvegliata, e con un principe mai
sfuggito al rovo di spine, ciascuno di loro crea il loro futuro nelle proprie f
antasie. I paragrafi di apertura rimasero statici per diversi anni, attendendo q
ualche nuovo elemento che potesse mandare avanti la storia, e questo nuovo eleme
nto fu la vecchia fata che un giorno entrò nel racconto e ne assunse il controllo.
Così, se dovessimo leggere il corpo come un testo, forse potremmo iniziare con la
fata, “orrendamente brutta e vagamente minacciosa”, con i suoi denti di ferro, la s
ua moltitudine di seni e il suo disperato desiderio di conoscere il “desiderio”. Lei
stessa, incidentalmente, riassume alcune “funzioni” di Rose.
5)Quale fiabe offre maggiori possibilità di sovversione creativa?

Quelle che hanno a che fare con i temi universali. Le relazioni tra giustizia e
libertà, per esempio, tra il potere e l'impotenza, tra uomini e donne, tra vita e
morte, tra speranza e paura.

6)Quale tipo di rapporto tra uomini e donne emerge dalle tue opere che riscrivon
o le fiabe?

Dipende dalle fiabe scelte. Il rapporto tra una principessa che giace in stato d
i coma su di un letto e un principe intrappolato tra le spine, impossibilitati a
incontrarsi, è molto differente da una Bella che vive una vita intima con la Best
ia (guarda come esempio la vecchia nonnina nella mia Cappuccetto Rosso in Pricks
ongs & Descants) o un'Alice in menopausa che deve sopportare gli scherni di un R
e di Cuori in un demenziale Paese delle Meraviglie. Non ci sono risposte uniche
riguardo alle relazioni umane. È questo che rende infinitamente affascinante il ra
pportarsi con esse.

7)Quale eroe o eroina delle fiabe preferisci?

Non ho un preferito. Sono tutti interessanti. I migliori sono probabilmente sono


quelli le cui vite o circostante sono colpite dal paradosso, dall'ambivalenza,
dalla stranezza, da ambizioni e desideri irrealizzati, dall'incertezza, dalla co
mplessità, quelli con il potenziale per l'introspezione e la commedia.

8)Secondo te, qual'è il potere della fiaba oggi?

La fiaba è un modo di raccontare storie in mezzo a tanti altri, sebbene sia uno de
i più potenti. Nella sua incarnazione moderna è qualcosa che definiamo genere. È una f
orma conservatrice che spesso, nonostante i suoi contenuti, celebra e perpetua l
o status quo. Di conseguenza, il mio rapporto con la fiaba è spesso di confronto.
9)Cosa pensi del concetto tradizionale e disneyano di fiaba?

Le fiabe originali erano spesso raccontate dal punto di vista dei miserabili e d
ei diseredati, per i quali la violenza e l'ingiustizia erano un elemento costant
e, e per i quali la vendetta, quando si presentava, era dolce e crudele. Il mito
americano nella metà del Novecento riguardava soprattutto la felicità, l'innata bon
tà nazionale, il superare gli ostacoli con coraggio e sacrificio, il calore delle
famiglie e comunità tradizionali, ecc..., e Disney ha adattato le vecchie storie a
lle ideologie correnti. Così i sette nani non sono bizzarri, ma sono una dolce e a
mabile parte di una famiglia allargata da lieto fine. Le principesse sono tutte
giovani e bellissime e non vomitano rospi o defecano oro.

10)Esiste una riscrittura di una fiaba o di una storia molto nota che non hai an
cora fatto, ma che desidereresti scrivere?

La lista è ancora lunga. Tutte le matrigne della collezione dei fratelli Grimm, la
foresta di Esopo con più di un centinaio di sue favole. Ho già affrontato molti per
sonaggi biblici, le storie del Le Mille e Una Notte, altri personaggi di fiabe/r
acconti popolari/ storie per l'infanzia come Hansel & Gretel, Rip van Winkle, Pu
ff il Dragone Magico, Biancaneve, Pinocchio, Humpty Dumpty, Punch & Judy, Barbab
lù, ecc... Senza menzionare poi le fiabe religiose e nazionali. Attualmente sto la
vorando con altri mondi immaginativi, ma non dubito di ritornare di tanto in tan
to a questi racconti tradizionali.
E tutto può essere rivisitato nuovamente. The Door: A Prologue of Sorts è molto dive
rsa da Grandmother's Nose, sebbene entrambe partano dalla stessa fiaba.

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