Reg. tribunale di Milano nr 323 del 10/7/2009 - Reg.

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Periodico
di informazione
libera e gratuita
del Ticino Olona
e Sempione

L’INTERVISTA. Uno sguardo dall’Europa

Patrizia Toia: “In Italia si riaffermino la dignità e la responsabilità della donna”
Patrizia Toia
Gennaio 2011, istantanee
dall’Italia: un Paese che fatica
a rialzare la testa e una sorta
di schizofrenia collettiva che
ruota intorno agli ultimi scan-
dali sessuali che investono
Silvio Berlusconi. Ne parliamo
con Patrizia Toia, europarla-
mentare del Partito Democra-
tico, che in provincia di Milano
è nata e ha a lungo lavorato, e
che da Bruxelles segue attiva-
mente le tematiche legate ai
diritti delle donne.
Dalla prospettiva europea,
che Paese vede affacciarsi a
questo 2011?
L’Italia è un Paese che ha sem-
pre avuto grandi potenzialità,
ma spesso non le ha utilizzate
o le ha utilizzate in modo in-
sufficiente. Siamo il Paese che
cresce meno in Europa e che
ha la disoccupazione giovanile
più alta: questi sono i dati
più gravi attorno ai quali an-
drebbe impostata una politica
economica forte e innovativa
negli strumenti. Purtroppo il
Governo non si muove, non
esiste una vera politica indu-
striale. In Italia però esistono
anche molti punti forza, come
le piccole medie imprese, il
risparmio delle famiglie e il
made in Italy. Da qui bisogna
ripartire.
Il ruolo della donna in poli-
tica e in società è sempre più
percepito come marginale o
strumentale: è una mentalità
irreversibile?
Le donne hanno fatto passi
avanti anche in Italia. Molta
strada è sicuramente ancora
da fare, soprattutto se guar-
diamo ad altri Paesi dove la
rappresentanza femminile
nelle istituzioni e nelle im-
prese è molto più numerosa.
C’è però un dato positivo,
abbiamo al vertice di Con-
findustria e al vertice di un
grande sindacato due donne:
la mentalità sta cambiando.
Lei è nata e ha lavorato in
provincia di Milano, conosce
questi territori, che sono lo
scenario dell’ultimo scanda-
lo che vede le donne ridotte
a oggetto.
Gli scandali di oggi hanno pro-
tagonisti ben precisi e sono
frutto di una subcultura che
abbandona la responsabilità
e la fatica dei traguardi nel
nome di un successo facile.
In politica questo fenom-
eno è ben interpretato da un
certo berlusconismo diffuso,
dominato dall’immagine dove
trionfa il “più furbo”. Quello
che fa impressione non è solo
il fatto che degli uomini con-
siderino le donne come ogget-
to di cui disporre a proprio pi-
acimento. Occorre riaffermare
la dignità e la responsabilità
della donna. Personalmente
trovo anche impressionante
la connivenza di certe donne a
questo sistema, il rassegnarsi
al fatto che per avere deter-
minate cose sembri normale
assumere comportamenti che
normali non sono.
Più impressionante ancora è
che l’esempio di questi com-
portamenti venga da persone
che hanno responsabilità pub-
bliche.
Esiste secondo lei un at-
teggiamento da parte
dell’opinione comune di sot-
terranea giustificazione di
queste pratiche?
Non credo che l’opinione pub-
blica giustifichi molto di quan-
to è emerso in questi giorni.
Esiste, però, una pericolosa
assuefazione e un enorme
scollamento tra i cittadini e
la politica. Da tempo si sta
affermando una pericolosa
idea di antipolitica, secondo
cui tutti si comportano allo
stesso modo. Invece non sono
tutti uguali. Noi cattolici del
Pd abbiamo ribadito che come
politici che tentano di offrire
la loro testimonianza cristiana
nel servizio alle istituzioni e a
questo nostro Paese, ci sentia-
mo in dovere di manifestare la
nostra preoccupazione per la
deriva che sta interessando la
vita pubblica.
Buoni propositi e buone
pratiche: qual è il progetto
politico più importante e re-
alizzabile in tempi brevi per
il nuovo anno?
Mi permetta di dirne due che
racchiudono tre temi a me
cari: il sociale, l’ambiente e
l’economia.
Il primo è quello dell’economia
sociale, che sto portando avan-
ti per valorizzare le imprese
radicate sul territorio che non
solo fanno profitto, ma sono
anche attente all’aspetto so-
ciale dell’occupazione.
Il secondo è quello
dell’efficienza energetica, che
è diventato un mio cavallo di
battaglia: se vogliamo salvare
il pianeta dobbiamo non solo
puntare sulle energie alter-
native e rinnovabili, rispar-
miando energia, ma concen-
trarci sull’efficienza ener-
getica, che significa avere gli
stessi servizi e le stesse co-
modità con un minore utilizzo
di energia.
Paolo Bignamini

Nuovi direttori generali nella sanità lombarda. La polemica nell’ASL MI 1

Pietrogino Pezzano, una nomina inopportuna?
Fotografato nel luglio 2009
dai carabinieri di Desio men-
tre era al bar insieme ai boss
Saverio Moscato e Candeloro
Polimeno, l’ex direttore della
Asl di Monza, Pietrogino Pez-
Ingresso del vecchio ospedale di Legnano
zano, oggi è il nuovo direttore alcuni sindaci e cittadini dei
generale della Asl 1 di Milano. 73 Comuni che fanno capo
Lo ha nominato la giunta gui- alla Asl 1 del capoluogo lom-
data da Roberto Formigoni bardo, che hanno organizzato
alla vigilia di Natale. Pezza- vari momenti di protesta per
no, che non risulta indagato, costringere la Regione a re-
compare nelle foto e vocare l’incarico al discusso
nelle carte della maxi manager. Una richiesta avan-
inchiesta contro la zata anche in Parlamento dal
‘Ndrangheta in Lom- deputato Pd milanese Vinicio
bardia, l’indagine Peluffo, che ha presentato
di luglio che ha di- un’interrogazione ai ministri
segnato la geografia Fazio (Salute) e Maroni (In-
mafiosa del Nord terno).
e che è destinata a Il primo a puntare i piedi è
consegnare già nelle stato Roberto Nava, Sinda-
prossime settimane co di Vanzago, hinterland
nuovi sviluppi. nord-ovest di Milano. Il 29
La nomina ha sca- dicembre il primo cittadino
tenato quasi da in quota Democratici ha las-
subito la reazione di ciato vuota una delle cinque
poltrone del consiglio di rap-
presentanza dei sindaci dei
Comuni appartenenti alla
Asl 1, organo consultivo pre-
sieduto dal sindaco Pdl di Gar-
bagnate. «Mi sono dimesso
– racconta – per richiamare
l’attenzione dei Sindaci e del-
le Istituzioni per sollecitarne
l’indignazione contro questa
nomina». Per chiedere la so-
1861-2011 Interviste a
150 anni italiani Monaco e Pisapia
stituzione di Pezzano è stata
presentata in Consiglio regio-
nale una mozione che ha visto
la sua bocciatura per un voto,
a causa dell’assenza degli e-
sponenti UDC impegnati in
un incontro Istituzionale,
mettendo in evidenza qualche
contrasto sulla nomina anche
all’interno della stessa mag-
gioranza tra PDL e Lega....F.B.