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CORTE DI CASSAZIONE - ORDINANZA 05 FEBBRAIO 2011, N. 2799

1. L'Agenzia delle Entrate propone ricorso per cassazione (successivamente illustrato da memoria)
nei confronti di (...) (che resiste con contoricorso) e avverso la sentenza con la quale la C.T.R.
Piemonte, in controversia concernente avviso di accertamento Irpef relativo all'anno di imposta
1999, riformava la sentenza di primo grado che aveva respinto il ricorso della contribuente.

2. L'unico motivo di ricorso (col quale si deduce violazione e falsa applicazione degli artt. 2697,
2727 e 2729 ce. nonché 38 comma 3 d.p.r. 600/72) è inammissibile per inidoneità del relativo
quesito (col quale si chiede a questa Corte se "la mancata impugnazione da parte del venditore
dell'avviso di liquidazione dell'imposta di registro, fondata su un maggiore valore del bene
compravenduto, unitamente alla definizione di un maggior valore -sempre ai fini dell'imposta di
registro-rispetto a quello indicato nell'atto di compravendita da parte dell'acquirente costituisca
circostanza grave precisa e concordante tale da far gravare sul contribuente l'onere di provare
l'infondatezza della pretesa erariale"), posto che, a prescindere da altri possibili rilievi, tale quesito,
non indicando quale sia nella specie la pretesa erariale e quale sarebbe il fatto da provare in via
presuntiva attraverso la suddetta "circostanza grave precisa e concordante", risulta incomprensibile
ad una lettura autonoma dalla precedente esposizione del motivo e che, secondo la giurisprudenza
di questo giudice di legittimità, il quesito di diritto non può essere desunto dal contenuto del
motivo, poiché, in un sistema processuale che già prevedeva la redazione del motivo con
l'indicazione della violazione denunciata, la peculiarità del disposto di cui all'art. 366 bis c.p.c.
consiste proprio nell'imposizione, al patrocinante che redige il motivo, di una sintesi originale ed
autosufficiente della censura, funzionalizzata alla formazione immediata e diretta del principio di
diritto e, quindi, al miglior esercizio della funzione nomofilattica della Corte di legittimità (v. tra le
altre cass. n, 20409 del 2008)...........

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20112c-N-2799.aspx

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