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M(x) 6Qx
σmax (x) = = =σ
W (x) bh(x)2
da cui r
6Qx √
h(x) = =K x (1)
bσ
1 Per ruote dentate interne è sufficiente cambiare il segno al rapporto di trasmissione.
Nel caso di taglio con ingranaggio utensile, il numero di denti minimo è quello corrispondente
all’ingranamento con l’ingranaggio utensile stesso.
1
L’individuazione del valore di σ per cui la curva di tipo 1 risulta tangente
al profilo del dente, consente di valutare sia la massima tensione nominale, sia
il punto in cui essa si realizza, che è proprio quello di tangenza.
L’ascissa del punto di tangenza x e il corrispondente spessore s andranno a
caratterizzare la sezione critica, in cui la tensione sarà
Qx
σmax = 6
bs2
Nel caso di progetto, assegnata la tensione di lavoro σ w del materiale, si avrà
1 s2 1 s2
Q = σw b = σw bm
6x 6 xm
da cui
Q = σ w bmY (2)
dove il parametro adimensionale
1 s2
Y =
6 xm
è il coefficiente di Lewis, funzione dell’angolo di pressione θ, del tipo di pro-
porzionamento (normale o ribassato) e del numero di denti.
2
3 Effetti dinamici - Formula di Barth
Il carico di progetto indicato nella formula di Lewis va maggiorato di un fattore
pari a Kv per tener conto degli effetti dinamici. La prima formula del coefficiente
correttivo Kv , ricavata da Barth in modo empirico per denti ottenuti per fusione
e con profili cicloidali, è
3+V
Kv =
3
dove V è la velocità periferica in corrispondenza della primitiva in [m/s]
L’AGMA fornisce, per ruote dentate correnti ad evolvente ottenute per fre-
satura oppure mediante taglio per inviluppo (creatore, dentiera utensile, ruota
utensile), l’espressione:
6+V
Kv =
6
Per ruote dentate accurate ottenute mediante taglio per inviluppo, si ha:
√ √
50 + 200V 78 + 200V
Kv = ; Kv =
50 78
Nel caso di ingranaggi di precisione rifiniti per sbarbatura si ha:
s √
78 + 200V
Kv =
78
3
4 Stima delle dimensioni della dentatura
Nel proporzionamento delle ruote dentate, nel caso la fatica sia trascurabile,
volendo minimizzare dimensioni e pesi, alcune normative prevedono di utilizzare
una formula formalmente identica a quella di Lewis, in cui il fattore Y tiene conto
anche della fase in cui si realizza la massima sollecitazione, dal momento che
all’imbocco e al recesso, per garantire la continuità del moto, deve esserci più
di un dente in presa. La formula di Lewis che tiene conto dellla maggiorazione
dinamica dei carichi è:
Kv Q = σ w bmY
Esprimendo la dimensione assiale della ruota in funzione del modulo, si ha:
b = λm
Poichè
C 2C
Q= =
R mz
la relazione tra coppia e modulo diviene
(3)
3
Y λzσ w m
C = (4)
2Kv
e quindi r
3 2CKv
m= (5)
Y λzσ w
4
5 Dimensionamento a fatica delle ruote dentate
La formula di Lewis non considerava le sollecitazioni di fatica e l’effetto d’intaglio
alla radice del dente.
(6)
3 3
Jλzm σM AX Jλzm
C = = ∆σLP amm (7)
Kv K0 Km 2 Kv K0 Km
(8)
5
della accuratezza delle lavorazioni, del montaggio e della possibilità che la forza
non sia uniformemente distribuita nella dimensione assiale del contatto.
∆σ LP amm rappresenta la tensione alterna li-mite ammissibile a fatica a pul-
sante. Come nella progettazione classica a fatica si ha:
6
6 Resistenza all’usura delle ruote dentate
Il termine usura per le ruote dentate risulta generico. In realtà è necessario dis-
tinguere fra i vari fenomeni che possono determinare fenomeni di deterioramento
superficiale in grado di determinare il fuori servizio delle ruote dentate:
pitting
caratteristica butteratura dovuta a fatica superficiale derivante dall’applicazione
ripetuta di carichi di contatto (numero di cicli di carico > 108 );
scoring
fenomeno di usura consistente nella formazione di superfici di usura, in
genere lucide e lisce, dovuta all’assenza o alla non corretta lubrificazione;
abrasione
fenomeno di usura dovuta ad impurezze contenute nel lubrificante.
La verifica all’usura si configura più correttamente come verifica a fatica
superficiale, che si conduce stimando la pressione massima hertziana. Si con-
stata che il pitting comincia a manifestarsi in corrispondenza della primitiva,
estendendosi successivamente lungo i fianchi e le coste. La verifica si effettua
pertanto in corrispondenza della primitiva.
Ponendo
1
Cp = r ³ ´
1−ν 2 1−ν 22
π E1 1 + E2
7
avendo indicato con I il coefficiente geometrico:
sin 2θ
I=
4(τ + 1)
Nel caso di materiali uguali aventi ν = 0.3 si ottiene classica formula riportata
nel Volume II del Giovannozzi:
s s s
1 QE τ + 1 QE τ + 1
σH = 2
= 0.5914
π (1 − ν ) rp1 b sin 2θ rp1 b sin 2θ
σ LH = 2.8 · HB − 69 [M P a]
σ LHamm = CL CR σLH
Affidabilità CR
0.5 1.25
CR è il reliability factor:
0.99 1.0
0.999 0.8