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FREE PRESS DI GIORNALISMO INVESTIGATIVO EDIZIONE DI CATANIA ANNO I - N.

5 - VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

INFINOCCHIATI
La politica e gli affari di famiglia PAGINE 8,9

SPECIALE CIANCIO IL CRACK DI STANCANELLI LA SICILIA INCRAVATTATA SANITÀ FUORI USO

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Pagina 2 | SPECIALE CIANCIO VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

LO SGARRO
Antonio Condorelli

L 'editore Mario Ciancio è indagato per concorso in associazione mafiosa


dalla procura di Catania, lui si è detto estraneo ai fatti e sereno
nell'attendere gli esiti delle indagini.
“Mi dovevo muovere per restituire tutto”. Vasi quadri e tappeti di grande
valore, rubati nottetempo nella villa di Mario Ciancio grazie ad un “basista”. Un
furto organizzato da professionisti, “l'allarme-racconta Giuseppe Catalano,
uomo vicino a Cosa Nostra- l'abbiamo disattivato mettendo i sensori in un
secchio pieno d'acqua, il guardiano l'abbiamo rinchiuso”. Si tratta della tenuta
Cardinale, uno dei tanti feudi dell'imprenditore editore considerato uomo più
potente di Sicilia. In quello stesso posto, pochi anni prima, i Reali d'Inghilterra
avevano trascorso piacevoli giornate tra agrumi e palme. Quindi il furto di
oggetti stimati per diverse centinaia di milioni di lire. “Ricordo -racconta Mario
Ciancio ai magistrati- di aver subito una rapina, diversi anni fa, nella mia casa di
campagna...non ho un racconto preciso sul punto, anche perchè ho subito
diversi furti in questa mia casa, l'ultima dei quali ha avuto luogo circa un anno
fa”. Mentre Ciancio parla, sembra entrare in contraddizione: “l'unica rapina
che ho subito -precisa subito dopo- in contrada Cardinale è quella del 1992. In
quella occasione i malviventi sequestrarono il mio custode e portarono via
svariati mobili di arredamento e diversi vasi in ceramica di Caltagirone, come
da denuncia che ho presentato all'epoca dei fatti”. Ciancio dopo aver parlato di
“denunce presentate”, sembra contraddirsi nuovamente: “Effettivamente, come
la SV mi fa notare, non venne presentata relativamente alla rapina formale
denuncia, corredata da elenco analitico contenente specifica indicazione e
descrizione dei beni sottratti. Probabilmente ciò è avvenuto perchè non
disponevo delle foto dei beni asportati”.

Dopo la denuncia Ciancio pubblica su La Sicilia la notizia di una ricompensa


per la restituzione della refurtiva: “Non sono in grado di precisare la data nella
quale venne pubblicata tale inserzione che apparve due o tre volte. La cifra
offerta era, se mal non ricordo di lire 40 o 50 milioni. A mio giudizio i beni
sottratti potevano valere, all'epoca della rapina circa 100milioni.
Successivamente, non so indicare la data esatta, ho ritrovato e ricomprato
alcuni dei vasi che mi erano stati sottratti. Non ricordo da chi ho ricomprato
questi vasi. Non ricordo quanto li ho pagati”. Mario Ciancio interrogato spiega
di non aver informato le forze dell'ordine del ritrovamento della refurtiva non
denunciata. “ho preferito ricomprarli -sottolinea Ciancio- a mie spese, pur
essendo alcuni di quelli per i quali avevo presentato la denuncia”. “A questo
punto -si legge nel verbale- l'ufficio ammonisce il teste Ciancio a dire la verità,
facendole presente che, essendo sentito quale persona informata sui fatti non
deve tacere nulla di quanto a sua conoscenza”.
“Non so indicare replica Ciancio- con esattezza il tempo trascorso tra la
rapina e l'acquisto dei miei vasi. Ritengo che siano passati almeno un paio di
anni”.

Ecco l'interrogatorio integrale di Mario Ciancio


Il rapinatore: “CIANCIO ERA AMICO DEI
SANTAPAOLA”. Ma lui nega

Direttore Responsabile ANTONIO CONDORELLI


Hanno collaborato a questo numero: Saul Caia, Anthony EDITORIALE
Distefano, Laura Galesi, Andrea Sessa, Simona Zappalà,
Andrea Di Grazia, Fernando M. Adonia, Francesco Di DOPO L'USCITA DEI PRIMI NUMERI DI SUD, ALCUNI INSERZIONISTI
Bartolo, Marco Benanti
PUBBLICITARI SI SONO SPAVENTATI E HANNO FATTO UN PASSO
Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010
Edito da: Editori Indipendenti S.r.l. INDIETRO.
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GIUSTIZIA E DI COLLUSI, PARLARE DI LIBERTÀ D'INFORMAZIONE E
Stampa Litocon S.r.l. Catania
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Antonio Condorelli
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VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 SPECIALE CIANCIO | Pagina 3

“A questo punto -si legge ancora nel verbale- l'ufficio fa presente


nuovamente al teste che la versione dei fatti non appare credibile, in quanto è
assolutamente inverosimile la sequenza dei fatti descritta dallo stesso, secondo
la quale egli avrebbe subito una rapina, offerto una ricompensa di lire
50milioni per la restituzione dei beni, non ottenuto alcun risultato e
ricomprato casualmente , dopo qualche tempo, una parte di quegli stessi beni
da soggetti dei quali non è in grado di fornire alcuna indicazione. Invita
pertanto nuovamente il teste a dire la verità”.
Interrogando il rapinatore Giuseppe Catalano si aprirebbero altri scenari:
“Io sono stato chiamato dalla famiglia dei Laudani -spiega ai magistrati- il
responsabile Di Giacomo Giuseppe ed Aldo Ercolano (figlio dello Zio Pippo) e
di altre persone del clan Santapaola, che mi chiamavano dicendomi se io per
caso ero a conoscenza di questa rapina”. Una rapina che “non doveva essere
fatta” secondo Catalano perchè il proprietario “era molto legato allo zio, come
loro chiamavano Santapaola”.
Ma Ciancio ha negato categoricamente di essere un amico dei Santapaola.
“del resto -ha raccontato- se avessi goduto della protezione dei Santapaola, non
avrei subito né questo, né tutti gli altri episodi delittuosi di cui sono stato
vittima”.

Pasquale Iamele, ex amministratore Icom Srl


precisa che Mario Ciancio è entrato nella
Icom, “acquisendone un terzo come
corrispettivo della proroga del preliminare”,
nel 2007. Cioè parecchi mesi dopo che
Giovanni Mercadante (padre di uno dei soci
incensurati) era stato arrestato per
associazione mafiosa in quanto ritenuto
uomo di fiducia di Bernardo Provenzano

IL RUOLO DELLA POLITICA DIETRO IL


CENTRO COMMERCIALE DEL PIGNO
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Catania sull’uomo più potente di Sicilia, Mario Ciancio
Sanfilippo, editore-direttore de La Sicilia, si ricollega anche alle complesse vicende di un mega-centro
commerciale nato vicino all’aeroporto di Catania. Lì fino a qualche anno fa c’era un terreno agricolo, oggi c’è
un centro commerciale targato Auchan. Ma cosa è successo? Con una variante, votata dal consiglio comunale,
con l’opposizione politica e sociale di pochissimi è passata una variante datata 25 febbraio 2005, sindaco
Umberto Scapagnini: il centro-destra, con una maggioranza di quindici consiglieri di An, FI, Udc (Giammona,
Siciliano, Zuccarello Alleanza Nazionale, Arcidiacono, Buscema, Chisari, Reina FI, Condorelli Sebastiano Ppe
(presenza politica etnea), Consoli, Failla, Ingrassia, Lombardo Agatino, Pulvirenti, Riva, Vittorio per l’Udc),
votò una variante al Piano Regolatore Generale di 25 anni fa, il Piano scaduto, mentre deve essere ancora
approvato il nuovo.

Una variante funzionale ad un’affare gigantesco, che aggrava il già precario equilibrio di Catania sud: qui,
nella zona del Pigno -doveva nascere ed è nato- un grande centro commerciale, 240.000 metri quadrati
(55.173 di superficie coperta, 95.700 per parcheggi utenti, nelle previsioni progettuali di allora). Un
agglomerato che, unito agli altri imponenti investimenti previsti e realizzati nel settore, hanno portato
Catania ad avere, nel rapporto abitanti/centri commerciali, una densità, in metri quadrati calpestati di centri
commerciali, superiore a quella di Milano!
Da verde agricolo a zona commerciale: gli interessi proprietari di Ciancio si coniugarono con quelli della
società “Icom srl”, che, in data 20/03/2003 presentò allo Sportello Unico per le imprese un progetto di
massima per la realizzazione di un centro commerciale. E chi c’era nella “Icom srl”, società con sede a
Milano?
Fra i soci, compariva, Mario Ciancio: proprietario al 19,5% di una società con capitale sociale di 20,000,00
euro. Fra i consiglieri d’amministrazione della “Icom srl” compariva anche il nome di Tommaso Mercadante,
proprietario anche di una quota (5,5%). Chi è? E’ uno dei figli (incensurati) del deputato regionale di Forza
Italia, Giovanni Mercadante, arrestato e poi condannato per mafia in primo grado. Presente anche il fratello
del senatore azzurro Carlo Vizzini. C’erano poi soggetti gravitanti nell’area dei media, vicini a Mario Ciancio.
A Catania, calò il silenzio, tranne rare eccezioni, come la Confcommercio di Pietro Agen, che sottolineava già
allora l’ “invasione” dei centri commerciali in una città senza economia reale, senza produzione.
E i lavori al Pigno? C’è anche mister Basilotta, un nome una garanzia, una condanna in primo grado per
mafia. Ora la parola alla Procura: speriamo bene. M.B.
Pagina 4 | INCHIESTA VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

NASCOSTO
DALLA STAMPA
Altro che risanamento: il Comune
è in ginocchio!

Saul Caia

N uova tirata d'orecchie per il Comune di Catania e il suo bilancio. Ancora una volta la
Corte dei Conti segnala, con un'ampia documentazione, la grave situazione della
casse, evidenziando a chiare lettere tutte le linee guida al quale bisognerà attenersi
per la compilazione dei questionari e della loro trasmissione entro 30 giorni
dall'approvazione del bilancio preventivo.
La Corte dei conti segnala che "nella parte dedicata all'indebitamento per l'esercizio
2010 non è prevista l'attivazione di nuovi prestiti", inoltre per quanto riguarda l'evasione
tributaria solo una parte minima viene effettivamente riscossa.
Eppure, emerge dal documento, il Comune ha previsto l'assunzione di nuovo personale
per l'esercizio del 2010 e impegnato la somma di 50.000,00 euro per incarichi esterni di
collaborazione.
Vi mostriamo tutti i punti della documentazione nascosti dalla stampa catanese...

Su www.sudpress.it
leggi l’articolo:
Appalti truccati e bilanci gonfiati
VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 MALA POLITICA | Pagina 5

FANTASMA
Secondo il regolamento, mai
attuato, sono sufficienti sei
assenze per decadere
dall'incarico di
Consigliere Comunale

«
Fernando M. Adonia

I consiglieri che non intervengano a sei


sedute consecutive del consiglio
comunale senza giustificati motivi sono
dichiarati decaduti», motivo per cui il primo ad
andare a casa dovrebbe essere il consigliere
Francesca Giuffrida. Lo Statuto del Comune di
Catania (art.16.9) parla chiaro. É probabile che
molti degli amministratori seduti a Palazzo degli
supera la mezzanotte. Questo non vuol dire
che non siano conteggiabili come assenze
anche perché chi è in aula riscuote due gettoni
e non uno. Sono da registrare anche le
ripetute sestine mancate da altri consiglieri
pigri. Lo Statuto richiede comunque dei
«giustificati motivi», probabilmente già
prodotti. Per quanto riguarda l'ex sindaco
Elefanti non siano informati sul contenuto della Bianco, è noto a tutti che dal 28 aprile 2006 è
“carta fondamentale”. Male: scripta manent. Come senatore della Repubblica. Poi in
restano pure le presenze e le assenze dai verbali contestazione con l'immobilismo del sindaco
ufficiali del Consiglio, consultabili nel sito Stancanelli si è dimesso da consigliere
dell'associazione CataniaInsieme. comunale. Mentre per l'ex presidente della
I dati pubblicati -aggiornati al settembre 2009- provincia sappiamo che fino al 16 Luglio 2009
sono indicativi. Campione di “assenteismo-ad- è stato parlamentare europeo.
oltranza” è il consigliere Francesca Giuffrida, La posizione di Zappalà è da chiarire.
eletta con l'Mpa: 18 assenze consecutive (dal 23 Come lo è pure quella della Giuffrida. Proprio
marzo al 19 maggio '09), una forbice 3 volte su di lei pesa già un provvedimento di
superiore alla soglia tollerata. Segue il pd Enzo espulsione dal movimento autonomista,
Bianco che dal 31 marzo al 28 aprile '09 ha motivato appunto dalle “sistematiche assenze
bucato per ben 8 volte filate il Consiglio. in Consiglio”. È doveroso dunque che gli
Ripetendosi con una striscia negativa di 6 assenze organi competenti verifichino il valore di tali
dal 12 al 19 maggio '09. Doppia “serie nera” per assenze e quelle di tutto il 2010. Non passa
il compagno di partito Lanfranco Zappalà, inosservata la paralisi del Consiglio che, dopo
assente 6 sedute consecutivamente dal 12 al 31 otto sedute in cui è mancato il numero legale,
marzo e dal 10 al 23 Luglio '09. Entra in classifica è riuscito a deliberare sui debiti fuori bilancio
pure Sebastiano Musumeci, detto “Nello”, de La grazie alla presenza di alcuni consiglieri
Destra-As con una sestina dall'11 al 19 maggio dell'opposizione che non hanno fatto mancare
del 2009. il numero legale “salvando” Stancanelli. La
I dati vanno comunque letti con cautela. sensazione attuale è che il dissesto a Catania
Alcune assenze in serie si registrano a cavallo sia pagato solo dai cittadini. La politica deve
delle “sedute di prosecuzione”, cioè quando si dare delle risposte urgenti.

Sud ha contattato
la consigliera "NOI DECIDIAMO" per la partecipazione popolare
Francesca
Giuffrida che ha Grande soddisfazione in casa del comitato cittadino Noi Decidiamo. Dopo quindici
precisato: "Le mie anni di mobilitazione, il Consiglio Comunale ha messo all'ordine del giorno, per la
assenze riguardano seduta del 25 Ottobre, il regolamento attuativo degli istituti di partecipazione
un periodo di popolare. “L’attuazione dello Statuto -spiega Mirco Viola, coordinatore dei giovani di
particolari CataniaInsieme, una delle numerose sigle che hanno aderito al comitato-
questioni familiari, permetterebbe a tutti i catanesi di far pesare la propria opinione nella risoluzione
a differenza di altri dei problemi della città, di contribuire alle decisioni che li riguardano, di cambiare
che fingono di effettivamente ciò che non va, realizzando così finalmente quel percorso di
essere presenti, confronto, dialogo e collaborazione tra istituzioni e cittadini, da tante parti
firmando solo per il auspicato e dallo Statuto Comunale sancito fin dal 1995. Grazie allo Statuto i
gettone presenza." cittadini potranno rivendicare davanti all'amministrazione: il diritto di petizione, di
istanza, di udienza, di consultazione popolare, di referendum
consultivo/propositivo/abrogativo”.

STANCANELLI: LO SVILUPPO NEL CASSETTO


APPELLO AL SINDACO E AGLI IMPRENDITORI
Decine di progetti di opere pubbliche del valore di quello che potrebbe accadere da un giorno all'altro.
centinaia di milioni di euro sono rinchiusi nel cassetto Sud chiede al sindaco Raffaele Stancanelli di aprire
dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco gli armadi del settore opere pubbliche ai cittadini e alla
Raffaele Stancanelli. stampa. Vogliamo conoscere il contenuto dei progetti
La paralisi catanese nel settore delle opere pubbliche depositati da anni in via Etnea. Mettiamo a
proviene da un metodo consolidato di gestione dello disposizione dell'amministrazione comunale e degli
“sviluppo” a porte chiuse. In pratica i politici attraverso imprenditori il sito www.sudpress.it nel quale
la nomina dei dirigenti e dei responsabili unici del pubblicheremo progetti urbanistici integralmente e
procedimento amministrativo (RUP), con l'aiuto degli lanceremo sondaggi su ogni singolo progetto. E'
orientamenti della stampa prevalente, decidono le nostro dovere farlo, è un diritto dei cittadini
sorti della città evitando di informare i cittadini su conoscere.
Pagina 6 | MALA POLITICA VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

STIPENDIFICI A FONDO PERDUTO


Anthony Distefano

U na miniera d’oro in piena regola. Ma,


ovviamente, “scavata” a scapito delle tasche dei
siciliani. Sono le società partecipate (41 in tutto
tra consorzi e SpA) della Regione: un autentico lusso
da mantenere soprattutto in questi tempi di vacche
magrissime. Società partecipate con tanto di presidente
e consiglio d’amministrazione: in una parola,
stipendifici. Stipendifici a fondo perduto.
Tra le società più “pesanti” ci sono la “Multiservizi
SpA” la cui somma dei rispettivi trattamenti economici
degli otto componenti ammonta a circa 495.716,00
euro; “Sicilia Innovazione”, cinque componenti, circa
397.000,00 euro; “Sicilacque SpA”, tre componenti,
circa 235.000,00 euro. Ed ancora, “Azienda Siciliana
Trasporti SpA”, sette componenti, 330.618,00 euro;
Parco scientifico e tecnologico della Sicilia, dodici
componenti, 211.249,00 euro.
Ma questo è solo un aspetto della storia. Un
recentissimo ed approfondito studio del Cobas-Codir
ha, infatti, messo in relazione la recente Riforma
sanitaria regionale con i numeri della Multiservizi SpA
(727 dipendenti in tutto alla luce della stipula della
nuova convenzione): ebbene, quello che emerge è che
stando così le cose il costo del nuovo accordo tocca la
considerevole cifra di oltre 34 milioni di euro. Ma a
detta dei sindacati autonomi, se le 727 unità lavorative
fossero invece gestite da un ente intermedio la Regione
si ritroverebbe un risparmio di addirittura 12 milioni di
euro. Verrebbero eliminati, infatti, sia i costi scaturenti
dall’Iva al 20%, ma anche e soprattutto i costi annui
necessari per la copertura dei fissi aziendali. Insomma,
volendo azzardare un paragone tutt’altro che
approssimativo, si taglierebbero sprechi senza tagliare
posti letto. Ed il segretario regionale del comparto
terziario Cobas-Codir, Michele D’Amico, va ben oltre
ipotizzando (numeri alla mano ed analisi supportate da
dati reali) addirittura che la dismissione di tutte le
Partecipate è necessaria prima ancora che possibile:
"Con una operazione di questa portata il governo
potrebbe dimostrare la reale volontà di risanare e
moralizzare la cosa pubblica, facendo coincidere il
risparmio con una maggiore qualità dei servizi resi ai
cittadini e con una migliore organizzazione del lavoro”.
Peccato che tra il dire ed il fare ci siano però di
mezzo stipendi d’oro difficili da estirpare: la
dismissione delle Partecipate vorrebbe dire infatti
azzerare una miriade di posti di sottogoverno (sono 41
i consigli di amministrazione) e dei relativi privilegi e
benefici (indennità varie presidenti e consiglieri, auto
blu, affitti di immobili e molto altro), che incidono per
il 20% complessivo sul costo dei servizi erogati alla
Regione Siciliana.
La casta è anche questa.

Consigli d'amministrazione, indennità,


AGGIORNAMENTO
Mentre Sud va in stampa, l'ARS sta trattando la possibile riduzione delle auto blu, affitti: 41 tra consorzi e società
società partecipate regionali.
mantenute a spese dei siciliani

Nomi, Cognomi e corrispettivi economici anno 2009


A titolo di esempio dedichiamo uno spazio a nomi, cognomi e compensi di
alcuni rappresentanti a vario titolo in consorzi e società partecipate siciliane.
1) Gaetano Scaravilli, presidente di Sicilacque SpA ha percepito un compenso
lordo annuo di 115.000,00 euro;
2) Sebastiano Burgaretta, presidente Multiservizi SpA, ha percepito un
compenso lordo annuo di 105.516,74 euro;
3) Fausto Desideri, consigliere Riscossione Sicilia SpA ha percepito un
compenso lordo annuo di 110.000,00 euro;
4) Carlo Sorci, presidente Sicilia Patrimonio Immobiliare SpA ha percepito un
compenso lordo annuo di 105.794,00 euro;
5) Enrico Basile, presidente consiglio di gestione di Sicilia e-Innovazione SpA
ha percepito un compenso lordo annuo di 100.000,00 euro;
6) Salvatore Gueli vice presidente Multiservizi SpA ha percepito un compenso
lordo annuo di 93,070,82 euro;
7) Vincenzo Giambrone, presidente Azienda siciliana trasporti SpA ha
percepito un compenso lordo annuo di 83.031,60 euro (anche se nell’elenco
pubblicato dal ministero si riporta “presidente fino al 4.12.2008”);
8) Francesco Trapani, vice presidente Sicilia e-Innovazione SpA ha percepito
un compenso lordo annuo di 80.000,00 euro;
9) Giuseppe Tomaino, consigliere Sicilia e-Innovazione SpA ha percepito un
compenso lordo annuo di 87.000,00 euro;
10) Nunzio Romeo consigliere Sicilia e-Innovazione SpA ha percepito un
compenso lordo annuo di 80.000,00 euro;
11) Giuseppe Curto, vice presidente di Siciliacque spa ha percepito un
compenso lordo annuo di 80.000,00 euro;
12) Antonino Pisano, consigliere e amministratore delegato di Sicilia e-
Ricerca SpA ha percepito un compenso lordo annuo di 77.000,00 euro.
fonte Cobas-Codir
VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 MAFIE | Pagina 7

LA PROFEZIA
I candidati del concorso di primario nella cardiochirurgia adulti del Ferrarotto sono il prof. Lomeo, il prof. Mignosa e il prof. Giuffrida
Sud scommette che il vincitore del concorso di primario per la cardiochirurgia adulti sarà il prof. Mignosa, validissimo chirurgo, però pediatrico, che
attualmente opera a Taormina, dove è meglio liberare il suo posto. Tra le valide dottoresse a Taormina c’è la figlia del manager autonomista Poli.
In questo modo sarà più semplice gestire la convenzione milionaria con il Bambin Gesù di Roma per decine di milioni di euro.
PROMOVEATUR UT AMOVEATUR

INCRAVATTATA Il fenomeno dell'usura in Sicilia può


contare sui proventi del traffico di
droga gestito dalla mafia
Laura Galesi

M essina è la città siciliana con il più alto


numero di denunce per casi di usura. In
Sicilia coesistono tutte le varie forme di usure
e nelle tre grandi aree metropolitane ha lambito
ambienti professionali e pezzi della “società bene” e si
dato però si aggiunge il dato relativo alle operazioni
antiusura che in Sicilia ha visto 34 operazioni, 185
arresti e 24 indagati.
A Catania, nella provincia come nel capoluogo,
l’usura è diffusa in maniera capillare ed è praticata
è intrecciata con altri reati quali il gioco d’azzardo, il dalle cosche di Cosa nostra, come emerge
riciclaggio, il traffico di droga. Nelle zone di provincia, dall’operazione “Abissi 2”, dell’aprile 2009” che ha
invece, si sente più forte il ruolo della criminalità portato all’arresto di 37 persone legate ai clan mafiosi
organizzata. dei Laudani, Mazzei e Sciuto. Al centro un patto di
Secondo un rapporto di Sos Impresa la più ferro siglato tra le due famiglie catanesi per gestire il
importante indagine ha riguardato il mercato traffico di droga, per un volume d’affari di 100.000
comunale di Ponte Zaera, dove, oltre a gestire il euro a settimana e che veniva reinvestito nel mercato
servizio di guardianìa ed a imporre il pizzo a tutti gli dell’usura. A Paternò, lo scorso maggio, sono stati
operatori, la cosca di Camaro s’imponeva anche denunciati due coniugi e un commerciante per usura.
attraverso un vasto giro di usura che riguardava non Secondo l’accusa approfittavano dello stato di
solo gli operatori dl mercato. “L’usura- spiega Lino bisogno di piccoli negozianti e imprenditori protestati
Busà presidente nazionale di Sos Impresa- è un ai quali prestavano denaro con interessi del 40 %
processo caratterizzato da reti professionalizzate di mensile.
gente che ha lo scopo finale di impossessarsi dei beni. “La mia storia- scrive l’ex imprenditore Italo
I casi di usura negli anni Novanta non erano legate Santarelli, vittima di usura e membro dell’associazione
alla mafia, dal 2000 la situazione è mutata. Airp - inizia quando decido di acquistare un albergo,
Nel triennio 2006-2009 sono state 165.000 le sul quale gravava un mutuo della Regione Lazio ad un
attività commerciali e 50 mila gli alberghi e i pubblici tasso del 4 %. All’improvviso scoppiò lo scandalo degli
esercizi costretti alla chiusura. Di queste, un robusto Alberghi d’oro e tutti i mutui agevolati furono
40 % deve la sua cessazione all’aggravarsi di problemi revocati. Mi venne chiesto l’intero importo a debito,
finanziari, a un forte indebitamento e all’usura”. altre agli interessi calcolati al 21 %. Per evitare il
Ad inquietare ancora di più è l’usura di mafia. La pignoramento mi rivolsi alla mia banca. Chiesi aiuto al
necessità di denaro ha spalancato alle grandi direttore, ma non mi fu concesso alcun finanziamento
organizzazioni criminali le porte dei grandi circuiti e mi venne revocato il fido in 24 ore. Da allora è
finanziari. In Sicilia i commercianti coinvolti dal iniziato il mio calvario, fio a quando ho perso tutto.
fenomeno sono 25.000, il 29,20 per cento sul totale, Non mi sono arreso ed ho protestato e fatto diventare
per un giro d’affari di 2,5 milioni di euro. A questo la mia storia un esempio per altre vittime di usura”.

PALERMO - Nel novembre 2009 la


polizia ha arrestato tre persone, tra
cui un incensurato accusato di avere
prestato 50 milioni di vecchie lire a
un commerciante con tasso MESSINA - Secondo un rapporto di
d’interesse d’usura. A questi bisogna Sos Impresa la più importante
aggiungere alcuni fenomeni indagine ha riguardato il mercato
inquietanti, come quello che comunale di Ponte Zaera, dove, oltre
riguarda i 150. 000 trovati tra le a gestire il servizio di guardianìa ed
aiuole di una villa del boss Antonino a imporre il pizzo a tutti gli
Di Maggio, reggente dei Lo Piccolo. operatori, la cosca di Camaro
Una somma ingente che si intreccia s’imponeva anche attraverso un
con un’inchiesta sulla filiale di vasto giro di usura che riguardava
Villagrazia di Carini della Banca non solo gli operatori dl mercato.
Popolare di Lodi, che nel 2000,
sarebbe stata la banca dei Lo Piccolo.

TRAPANI - L’usura risulta essere CATANIA - Nella provincia come nel


uno dei reati più devastanti di capoluogo, l’usura è diffusa in
Marsala. Diverse le operazioni. Uno maniera capillare ed è praticata dalle
dei più noti imprenditori edili della cosche di Cosa nostra, come emerge
zona concedeva prestiti con interessi dall’operazione “Abissi 2”, dell’aprile
annui del 240 per cento. Sempre per 2009” che ha portato all’arresto di 37
usura, nel giugno 2008, sono finiti persone legate ai clan mafiosi dei
in manette il titolare di un noto Laudani, Mazzei e Sciuto. Al centro
ristorante di Marsala e altre due un patto di ferro siglato tra le due
persone con l’accusa di avere estorto famiglie catanesi per gestire il
a un imprenditore, in soli sette traffico di droga, per un volume
mesi, 250.000 euro, a fronte di un d’affari di 100.000 euro a settimana
prestito iniziale di 60.000 euro. e che veniva reinvestito nel mercato
dell’usura.

SIRACUSA - L’operazione Shylock ha


portato al sequestro di beni per un
valore stimato per oltre tre milioni di
euro. Vittime di usura soprattutto
SUD DELLA SICILIA - Nella zona di titolari di imprese operanti nel
Gela e nella fascia mediterranea, settore rivendite di auto usate.
sono i capi locali di Cosa nostra e
Stidda a gestire direttamente, o AGRIGENTO - Nel novembre 2009 è
attraverso prestanome, il mercato terminato, con una condanna, il
dell’usura. Nell’operazione “Pro processo per un presunto giro di
doma sua” che ha portato all’arresto usura a Porto Empedocle, un maxi
di un’intera famiglia per usura, il giro che ha coinvolto dieci
clan applicava un tasso usuraio del imprenditori. Con l’operazione
10 % mensile sui prestiti concessi nel “Eeasy money” è stata smantellata
2002 a un imprenditore edile gelese, una rete usuraia che agiva tra Porto
che sarebbe stato anche minacciato, empedocle, Agrigento e Palma di
intimidito e aggredito. Montechiaro. Il gruppo praticava
tassi del 10 % mensili, ma che su
base annua potevano arrivare al 545
per cento.
Pagina 8 | INCHIESTA VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

INFINOCCHIATI
Senza gara d'appalto, 350.000 euro sono stati assegnati alla società Solsamb S.r.l., amministrata
dal marito della senatrice PD Anna Finocchiaro, per informatizzare il PTA di Giarre.
Lei ha inaugurato la struttura insieme all'assessore alla Sanità di Lombardo, Massimo Russo,
all'ex ministro Livia Turco e al manager in quota MpA dell'ASP3 Giuseppe Calaciura.
Un bel quadretto in salsa autonomista. In odor di affari

Salvatore
SCIACCA
ex assessore giunta Bianco
direttore Dipartimento G.F. Ingrassia

Antonio Condorelli

A lla Solsamb Srl, società amministrata dal marito di Anna


Finocchiaro, sono stati assegnati 350mila euro per
informatizzare il PTA di Giarre. La gara d'appalto non è stata
necessaria, nonostante si trattasse di un importo considerevole. La
foto del taglio del nastro è un vero e proprio quadretto di famiglia:
da sinistra, a tenere il nastro tricolore c'è Melchiorre Fidelbo, marito 20% UNIVERSITÀ DEGLI ST
Dipartimento G.F
di Anna Finocchiaro, accanto a lui Giuseppe Calaciura, direttore
dell'Azienda Sanitaria Provinciale 3, poi Teresa Sodano, sindaco di
Giarre dell'Mpa, Massimo Russo, magistrato assessore regionale alla Salvatore
sanità in quota Lombardo. Quindi Anna Finocchiaro, in veste di SCIACCHITANO
capogruppo al Senato del PD alleata di ferro di Lombardo e
ovviamente moglie del vincitore dell'appalto pubblico. Accanto a lei
l'ex Ministro Livia Turco, considerata “madrina” delle “Case alla 20%
salute”, tre parole per dire che “al centro della struttura ospedaliera
dovrebbe esserci il paziente”, che “la sanità ruota intorno al malato”.
In realtà l'inaugurazione si trasforma in una parodia: Anna
Finocchiaro viene contestata insieme al marito da un manipolo di
manifestanti, gli oratori parlano di innovazione nella sanità, ma
accanto al palco c'è un manifesto della Solsamb Srl, la società
amministrata dal marito della senatrice PD. I sindacalisti della Cgil,
Cisl, e Uil applaudono, idem per i colleghi di partito di Anna 40%
Finocchiaro.
Una storia svelata da SUD, poi rimbalzata a livello nazionale grazie RISVISAL S.r.l.
a La Repubblica, Il Giornale e Livesicilia.it. Pochi giorni prima Anna 33% Salvatore SCIACCA
33% Salvatore SCIACCHITANO Solsamb S.r.l.
Finocchiaro era intervenuta a “Ballarò” negando che Raffaele
Lombardo è indagato per mafia. 34% Melchiorre FIDELBO
IL GRUPPO. Sanità Digitale Ambientale si chiama. Al suo interno
c'è la Solsamb Srl amministrata da Fidelbo Melchiorre; tra i soci ci
sono Il Dott. Salvatore Sciacchitano e il Prof Salvatore Sciacca, ex 20%
assessore di Enzo Bianco che è anche direttore del dipartimento
Ingrassia dell'Università di Catania. Per uno scherzo del destino, si
ritrova socio di se stesso, visto che il 5% di Sanità Digitale appartiene 34%
proprio al dipartimento universitario. Accanto a Fidelbo nella foto,
c'è anche Giuseppe Calaciura, direttore dell'Asp3, azienda in società
con la cordata Fidelbo. Insomma, sono tutti amici, soci o colleghi di
partito. E' questo, al momento, il vero volto della Sanità siciliana forte
dell'intesa MPA-PD. Melchiorre
Un quadretto tipico dei tempi d'oro della "balena bianca". FIDELBO
amministratore unico Solsamb S.r.l.

Melchiorre Teresa
FIDELBO SODANO
marito della senatorice sindaco di Giarre
Finocchiaro

Giuseppe
CALACIURA
direttore ASP3

I MANIFESTANTI RICORDANO LA "SCOMPARSA"


DELL'OSPEDALE DI GIARRE, SOSTITUITO DAL PTA
VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 INCHIESTA | Pagina 9

L'Università di Catania e l'ASP3


sono soci dell'azienda
amministrata dal marito di
Anna Finocchiaro

CONSORZIO SANITÀ DIGITALE AMBIENTE


Ha redatto e realizzato progetti di integrazione sanitaria digitalizzata, come: “il Registro Tumori
Integrato”, la “Rete Informatizzata dei Medici di Medicina Generale”, “l’integrazione della Carta
Sanitaria Regionale nei Software di Cartella Clinica dei Medici di Medicina Generale e nel Software di
SWOnCe®, sviluppato dalla T.net Italia per la gestione integrata delle cartelle cliniche di oncologia LA SENATRICE FINOCCHIARO RILASCIA INTERVISTE
Ematologica e la rete delle Anatomie Patologiche per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa,
utilizzando il Sofware SW@P®.

5%

TUDI DI CATANIA
F. Ingrassia

40%

LA REAZIONE DI FIDELBO ALLA CONTESTAZIONE


50%
5% 11,55%
43,45%
45%
MANAGEMENT
51%

T.NET: LA SOCIETÀ
• T.net Italia, sede legale in v.le Africa 84, nasce nel 2002 e si sviluppa rapidamente tanto che in pochi anni L'ASSESSORE RUSSO DURANTE L'INAUGURAZIONE
diventa uno dei partner più importanti in Italia per Cisco System, società Californiana quotata al Nasdaq con
oltre 39 miliardi di dollari di fatturato nel 2008 oltre ad essere Business Partner di Infocert (già Infocamere) e di
numerosi altri vendor.
• Nel 2003 T.net, grazie all'acquisizione di un importunante ISP, si posizione tra i primi 10 Player della Banda
Larga in Italia (fonte Ministro Comunicazioni), unica società non quotata e unica a Sud di Roma.
• T.net scelte di posizionare il proprio Data Center a Milano, nel cuore nevralgico delle Telecomunicazioni
Italiane e di mantenere oltre 60 peering con operazioni Nazionali ed Internazionali attraverso 4 connessioni
dedicate in Fibra Ottica.
• Grazie alla propria potente infrastruttura T.net progetta soluzioni altamente performanti sia xDSL, che
Wireless (Università di Foggia) che di housing e di hosting (Jacuzzi, Regioni Sicilia, Ambrosetti, etc)
• Oltre 3000 Clienti in tutta Italia tra Imprese e Pubbliche Amministrazioni.
• Costruisce insieme alla Solsamb, al Dipartimento G.F. Ingrassia dell'Unict e all'ASL 3, il Consorzio Sanità
Digitale Ambiente.

IL CARTELLO DELLA SOLSAMB S.R.L.

Anna
FINOCCHIARO
senatore PD

Massimo Livia
RUSSO TURCO
assessore sanità ARS deputato PD FIDELBO ILLUSTRA IL PROGETTO

LE REAZIONI
L'assessore Massimo Russo ha inviato gli
ispettori presso il PTA di Giarre, da lui
inaugurato.
Anna Finocchiaro ha minacciato querele nei
nostri confronti. Un "privato" ha chiesto la
rimozione del video su Youtube.
Ma la Finocchiaro non era per la libertà
d'informazione?
Pagina 10 | INCHIESTA VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

FUORI USO

Le condizioni off-limits
di alcuni reparti del
Policlinico di Catania

Andrea Sessa
Simona Zappalà

E ntriamo da via Santa Sofia. Acquistiamo il biglietto e


cerchiamo un posto libero per la nostra auto. Arriviamo
davanti l’edificio 2 che ospita diversi reparti del
Policlinico di Catania. Alla sinistra dell’edificio non possiamo
fare a meno di notare un’altra struttura, oramai abbandonata,
che ospita una vera e proprio discarica. Non sono rimasti
nemmeno i vetri o le tende a nascondere l’ammasso di
materiale accatastato in quello che una volta era l’ex palestra
del reparto di cardiologia.
Carcasse di vecchi computer, vecchi armadi di lamiera
inutilizzati, mobiletti, tavoli e varie attrezzature giacciono lì ad
“accogliere” i pazienti del Policlinico. Ma questo è solo
l’inizio…

LE IMPRATICABILI VIE DI FUGA LE AREE VERDI DEL REPARTO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

Già dal parcheggio davanti l’edificio 2 è possibile “ammirare” l’aria attrezzata per i
giochi dei piccoli pazienti del reparto di neuropsichiatria infantile. All’esterno è
costruita una casetta in legno dove i bambini possono giocare e trascorrere delle ore
spensierate fuori dalle loro stanze. All’esterno della casetta un’aria attrezzata con dei
giochi, tra cui uno scivolo. Peccato che, accanto a quest’area, il verde non sia proprio
lussureggiante. A fianco allo scivolo cresce un tappeto di erbacce e graminacee che
rende impraticabile uno spazio che, con un semplice intervento di scerbatura,
potrebbe essere utilizzato dai bambini. Un tale tappeto di erbacce, oltre a provocare
allergie, è anche portatore di rischi derivanti dalla presenza di topi e zecche. Tra
l’altro pare che in merito ci siano già state delle segnalazioni connesse alla presenza di
zecche. La casetta è, inoltre, affiancata da un lato da canne alte diversi metri, e
Il pollice verde al Policlinico non manca. Abbiamo provato ad utilizzare una delle vie dall’altro, all’esterno nella zona del parcheggio, da un albero ormai marcio con il serio
di fuga del reparto di neuropsichiatria infantile. Il risultato è disastroso: un tappeto di rischio che cada proprio vicino alla zona dove giocano i bambini. Il settore di
erbacce di ogni tipo e cumuli di rovi impediscono il passaggio. Tra l’altro, la via è di neuropsichiatria infantile è un settore molto delicato come si può ben capire.
dimensioni ridottissime e non potrebbero passare contemporaneamente nemmeno tre All’interno del reparto vediamo come medici, infermieri e altro personale che opera
bambini l’uno accanto all’altro. Nel malaugurato caso di un incendio saranno i rovi a all’interno si dedicano a questi piccoli pazienti con tanta cura e amore. Per aiutarli,
fermare il passaggio dei pazienti. Eppure, basterebbero pochi accorgimenti per per curarli, ma anche solo per regalare loro un sorriso. Un sorriso, però, che viene
disboscare la giungla che si è creata dopo mesi e mesi di totale incuria. meno quando si esce fuori e si vede l’intero edificio lasciato all’incuria.
VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 INCHIESTA | Pagina 11

DENTRO AL TUNNEL...
Dall’interno dell’edificio 2, attraverso un ascensore, è facilmente raggiungibile un tunnel che collega la
struttura agli altri reparti. Da questo tunnel passano, quindi, pazienti e personale medico. Sembrerebbe
anzi un canale di collegamento ideale per evitare di fare uscire fuori i pazienti ed eliminare il rischio di
eventuali infezioni. La realtà è diversa. Meno di un anno fa questo tunnel si è allagato e i risultati sono
ancora visibili sull’intonaco, tanto che l’acqua, arrivata a toccare una trentina di centimetri, ha lasciato i
segni sui muri. Pezzi di intonaco sono letteralmente crollati lasciando diverse voragini sotto gli occhi di
tutti. L’umidità ha attaccato il soffitto, con buona pace di tutte le misure di sicurezza. Inoltre, nel giro di
pochi metri, sono presenti due ascensori ma solo uno è funzionante. Le più elementari norme igieniche
prevedono che un ascensore venga usato solo per i pazienti. Mentre nel tunnel lo stesso ascensore è usato
anche per caricare le lenzuola sporche, il personale e i degenti.

A SINISTRA L'ASCENSORE NUOVO E MAI UTILIZZATO, A DESTRA QUELLO FUNZIONANTE USATO INDISTINTAMENTE PER PAZIENTI E BIANCHERIA
Pagina 12 | MERAVIGLIE DI SICILIA VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

IN VIA DI ESTINZIONE
Andrea Di Grazia

A .A.A. Cedesi in blocco al miglior offerente n.4


splendide riserve naturali, locate in Sicilia
Occidentale, causa imminente fallimento dell'
ente gestore. Che succede? Stavolta ad essere in via
d' estinzione è proprio il WWF Sicilia. Se non arriverà
presto da Palazzo d' Orleans un provvedimento
riparatore, il distaccamento regionale del WWF, che
da qualche mese a questa parte non ha più neanche
un euro per pagare gli stipendi ai propri dipendenti,
rischia di dover abbandonare al loro destino le aree
protette gestite in maniera diretta dall' associazione
ambientalista.
Capo Rama, le Saline di Trapani e Paceco, il Lago
Preola-Gorghi Tondi e la riserva orientata di Torre Salsa
da quindici anni a questa parte sono state continuamente
monitorate dai volontari del World Wildlife Fund. Grazie
alla loro assidua presenza sul territorio negli ultimi 15
anni è stato possibile tenere alla larga i non pochi pericoli
a cui un territorio particolarmente fragile come quello
della riserva è, per sua vocazione, continuamente
esposto.
Bisogna, per esempio, tutelare la riproduzione e la
sopravvivenza delle specie a rischio estinzione, come la
ben nota tartaruga Caretta Caretta o il simpatico Histrix
Cristata che abita fra le dune di Torre Salsa (una vera
leccornia per bracconieri del luogo!). Per non parlare
della necessità di impedire agli sprovveduti turisti di
calpestare la delicatissima Orchrilidia Sicula, un
particolarissimo insetto inserito nella checklist della
Fauna Italiana a Rischio, che per un capriccio genetico
vive solo ad una certa latitudine e su un particolare tipo di
terreno.
Niente da fare, non bastano dei semplici
guardiacaccia, ci vogliono degli esperti altamente
specializzati e competenti! Se da un giorno all' altro, per
un inspiegabile noncuranza da parte dell' attuale Governo
Regionale, il WWF Sicilia fosse costretto a chiudere
baracca, quali sarebbero le conseguenze per l' ambiente? I
sedici dipendenti che da mesi non ricevono il loro
stipendio hanno cercato in più occasioni di destare l' SALICORNIA EUROPAEA
attenzione del Presidente Raffaele Lombardo.
Due le manifestazioni in meno di una settimana. Lo
scorso 19 novembre Fulco Pratesi, fondatore del WWF
Italia nonché suo Presidente Onorario, dichiarava di
sentirsi “addolorato per la situazione che si sta vivendo in
Sicilia. Si rischia di ritornare indietro di venti anni, con un
colpo di spugna sulla storia di quelle Riserve e sulle
battaglie delle Associazioni ambientaliste e di tanti
cittadini che hanno portato ad avere una parte
importante del territorio regionale protetto”. Il 23
L'indifferenza della
novembre gli operatori del WWF hanno incrociato le
braccia manifestando per invitare la Regione a ripensarci e
Regione Sicilia
salvare il loro futuro.
Il presidente del WWF Sicilia, Pier Francesco Rizza, ha
condanna
dichiarato: “Non ci sono i soldi per pagare gli stipendi e
per svolgere tutte le attività di gestione. Siamo davvero all'ambandono le
preoccupati di quello che sarà il futuro, nostro e del
territorio siciliano che in questo momento non sembra aree protette
essere una priorità del Governo Regionale”. Vuoi o non
vuoi, quindi, queste critiche rimandano ai ben noti tagli di
bilancio operati da Lombardo.
In queste ore, forse, troppo impegnato a garantire la
propria sopravvivenza politica per poter porre un nuovo
cerotto sull' ennesima ferita nella gestione del territorio
siciliano.

TORRE SALSA

PANCRATIUM MARITIMUM

Le riserve del Wwf in Sicilia


La prima Riserva gestita dal WWF fin dal 1995 è quella di Saline di Trapani.
Oggi il WWF gestisce quattro riserve (Capo Rama, Saline di Trapani e Paceco,
Lago Preola Gorghi Tondi, Torre Salsa) per un totale di 2000 ettari
fondamentali per la tutela e la conservazione della natura di tutto il territorio
regionale.
VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 MERAVIGLIE DI SICILIA | Pagina 13

LE SALINE DI TRAPANI

Il patrimonio naturale siciliano non sembra


essere una priorità per il governo regionale
che pensa a "sopravvivere"

DUNE PROTETTE A TORRE SALSA

OTANTHUS MARITIMUS

Pier Francesco Rizza presidente del Wwf Sicilia


È nato l’1/11/1960. Siracusano, diplomato al liceo classico nel 1979, laureato in
Giurisprudenza nel 1983, è avvocato dal 1986, ed ha conseguito le specializzazioni
in Diritto civile, societario, fallimentare e dell’ambiente. è tra l’altro Componente del
gruppo U.D.A - C.E.D. Corte di Cassazione presso il Tribunale di Siracusa. Dal 1986
è componente attivo della sezione di Siracusa del Wwf Italia. Ad oggi è responsabile
della sezione di Siracusa e presidente regionale del WWF.

Fulco Pratesi
(Roma, 6 settembre 1934) è giornalista, ambientalista, illustratore e politico ,
fondatore del WWF Italia . È stato membro della Consulta per la Difesa del Mare e
del Consiglio Nazionale dell'Ambiente. Collabora da molti anni con Il Corriere della
Sera, L'Espresso e numerose riviste specializzate. Dirige dal 1979 la rivista per
ragazzi “L'Orsa”. Nel 2007, allo scadere del suo mandato come presidente del WWF
Italia, Pratesi è stato nominato Presidente Onorario e Presidente del Comitato
Scientifico WWF Oasi.
Pagina 14 | SUD CULTURA VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010

CRIMINALE CLANDESTINI

Francesco Di Bartolo

I l libro dal titolo "Potere Criminale, Intervista sulla storia della mafia" (editore Laterza, 2010) è un
utile strumento per comprendere il fenomeno mafioso, e quello siciliano in particolare.

Il libro è una lunga e articolata intervista del giornalista Gaetano Savatteri allo storico Salvatore
Lupo, docente di Storia contemporanea dell’Università di Palermo e autore di fondamentali opere sulla
C osa sappiamo della produzione dei pomodori, dei vini doc, delle arance? Questi tradizionali
prodotti italiani sono spesso il frutto di lavoro nero, malpagato e ricattato.

Un'inchiesta da Castel Volturno a Foggia, da Rosarno a Cassibile, sulle terribili condizioni di vita e di
storia d’Italia e sulla storia della mafia. lavoro dei migranti. Un viaggio nel Sud invisibile, nelle campagne degli stagionali, dei rumeni, dei
"Potere Criminale", a differenza delle numerose opere scritte da Lupo di carattere strettamente maghrebini, degli africani, degli imprenditori senza scrupoli, della 'ndrangheta e della camorra.
scientifico ("Storia della mafia dalle origini ai giorni nostri", Donzelli, 1993), è un libro più divulgativo, Il libro smonta uno dopo l’altro i pregiudizi e i luoghi comuni veicolati dalla retorica della
accessibile anche ai non addetti ai lavori del campo della ricerca storica. Il merito di questo libro è la «clandestinità», smaschera quella «filiera lunga» dei prodotti agricoli meridionali fatta di passaggi inutili,
capacità di tenere assieme, da un lato la capacità di spiegare in modo semplice ma ragionato le origini e mediazioni estorsive e caporalato, un'economia dell’assurdo i cui costi sono pagati dagli anelli più
la fenomenologia criminale della mafia, e dall’atro di aggiungere una preziosa riflessione metodologica deboli della catena, i lavoratori stranieri e i consumatori finali.
sulle fonti per distinguere ciò che del racconto sulla mafia sovente si ha la tendenza a favoleggiare da
ciò che invece può e deve essere interpretato attraverso una rigorosa lettura dei documenti. Gli autori:
La storia della mafia, dunque, trattata alla stregua di un qualunque racconto di storia sociale, politica LAURA GALESI, giornalista, collabora con Il Sole-24 ore, Liberazione, Left-Avvenimenti, SUD. Cura gli
e anche economica del nostro Paese. Questo concetto è espresso chiaramente già nella prefazione da uffici stampa del comune di Niscemi e di “Avviso Pubblico” (associazione antimafia degli enti locali).
Gaetano Giavatteri “la storia di Cosa Nostra coincide con la storia d’Italia. Certo la storia della mafia ANTONELLO MANGANO, autore di inchieste e saggi sulla emigrazione e la lotta alla mafia, collabora
non spiega tutta la storia italiana, ma serve a comprenderne alcuni aspetti cruciali”. con Il manifesto ed è autore del libro: Gli africani salveranno l’Italia (Rizzoli 2010).
VENERDÌ 3 DICEMBRE 2010 ANTIMAFIA | Pagina 15

DELL’AFFARE TENUTELLA
Il Presidente della Camera di Commercio di Catania
Pietro Agen svela i segreti dell'affare
caro a mafia e politica
Marco Benanti

P er anni aveva espresso le sue forti perplessità e la contrarietà di


Confcommercio ad un'operazione molto strana. Quella legata alla
Tenutella. Pietro Agen, da dirigente della Confcommercio, aveva
capito subito che molte cose non andavano in quel centro commerciale
alle porte di Misterbianco. Così, oggi, all'indomani delle rivelazioni dell'
Ninella Caruso, perché quando lei era semplice consigliere comunale lei
si era battuta contro la variante (ai tempi della giunta Di Guardo, ndr). Fu
l'unica ad avere la correttezza di chiedere scusa, altri ci dissero: 'noi
dovevamo votarla…' molto brutalmente e poi fu bellissima anche la
motivazione…"
"operazione Iblis" che hanno fatto luce su un affare gestito dalla mafia e Cosa?
dalla malapolitica, abbiamo sentito Agen, divenuto frattanto anche "La Provincia fece inserire un cavillo in cui diceva che la concessione
Presidente della Camera di Commercio di Catania. veniva data a condizione che. Sappiamo tutti che in diritto amministrativo
Dott. Agen quando parlava della Tenutella aveva la palla di vetro le delibere condizionate dovrebbero essere nulle, ma comunque era
o altro? palese, era talmente palese, che addirittura un deputato regionale di cui
"Nessuna palla di vetro, semplicemente avendo seguito l'evoluzione oggi si parla sui giornali e che negli ultimi dieci anni non ha fatto altro che
della realizzazione mi ero stupito già dagli atti deliberativi con la variante parlare di me per il solo fatto che io forse non mi ero fatto corrompere, se
del Piano Regolatore e successivamente mi ero stupito dell'incredibile ne uscì bellamente facendo per due volte rinviare la scadenza."
movimento che si era creato a favore di un'iniziativa che vedeva solo La scadenza?
Confcommercio e Confesercenti in posizione di contrasto, ma non per un "La realizzazione andava fatta entro 24 mesi prima e lui due volte fece
contrasto al concetto di grande distribuzione ma semplicemente perché uscire delle leggi…"
anche dagli studi di impatto e dagli studi di viabilità si vedeva chiaramente Ci fu una sorta di "balletto" dell'inaugurazione?
che erano indicati dei dati falsati." "Ma certo, altrimenti sarebbero scaduti i termini. Io dicevo sempre che
Ci fu anche uno scontro col sindacato, specificatamente con la la prima pietra va messa tre volte, la seconda mai. Poi successivamente, il
Cisl di Leotta… buon titolare dell'operazione, che cercò anche di contattare il sottoscritto
"Ci fu una polemica con la Cisl che mi accusava di avere presentato un e l'allora Presidente di Confcommercio Arena, evidentemente senza
altro progetto quando c'era già quello. Sì ma io dissi: 'sto facendo un risultati, decise bene di avviarsi ad altre attività, prima fece
progetto legale, in area Asi'…" quell'operazione con Auchan, la ricorderete di cui parlarono i giornali
Cosa accadde successivamente? una falsa vendita poi successivamente vendette ad gruppo, poi questo
"Accadde che ci fu la conferenza di servizi, che è pubblica, vidi anche gruppo si ritirò e poi da ultimo è entrato un nuovo gruppo…"
facce brutte. Rilevammo in quella sede la mancanza di strutture adeguate, Parliamo del signor Ragusa….?
così come che la viabilità non era tale da sostenere l'impatto. In quella "Sì, io nomi non ne volevo fare, certamente…"
occasione ci fu una scena buffissima, nel senso che non essendo la Quindi , il comune votò una variante al Piano Regolatore…
controparte in grado di replicare alle nostre istanze, ritennero, a mio "Prima, questo ancora con la sindacatura Di Guardo, fu quella che
parere anche in quel caso violando la legge, di alzarsi i rappresentanti dei portò all'edificabilità, parliamo chiaro."
soggetti che avevano il voto -noi avevamo un voto semplicemente Poi la Caruso si trovò il progetto…
consultivo- si chiusero in una stanza, quindi violando la legge che "La Caruso era in un imbarazzo mostruoso, quando io dissi che il
impone il dibattito pubblico. Rimasero chiusi per oltre due ore. Noi piano industriale era falso, perché -se i numeri fossero stati dell'impatto
rimanemmo ad aspettare. Dopo due ore uscirono e lessero un quelli veri- il centro sarebbe fallito. Allora, per giustificare un'apertura
documento che mi fece sobbalzare, perché diceva che a loro i dati erano bisogna anche dimostrare che questa non crea sfracelli sul mercato.
stati forniti dal comune e come tale erano veri. Io mi permisi di dire alla Venivano dichiarati dati d'incasso palesemente falsi. Io mi premisi di dire
funzionaria: 'sta dicendo che in galera ci va lei'…" che se quei dati fossero stati veri il centro non si sarebbe dovuto costruire
Chi lesse il documento in questione? nell'interesse di chi lo costruiva perché sarebbe fallito. E quando finii con
"Mi pare il rappresentante della Regione (all'epoca Presidente era queste conclusioni, il signor Ragusa -ora lo posso dire- nella replica che il
Cuffaro, ndr) se non vado errato. Alla conferenza dei servizi, nel 2002, sindaco gli chiese alle mie dichiarazioni, disse: 'Speriamo che Agen non
erano presenti Regione, Provincia e Comune. In quella occasione la abbia ragione'. Devo dire un'altra cosa: in quell'occasione a me la cosa
Camera di Commercio (Presidente era Stefano Maria Ridolfo, ndr) mandò che stupì più di tutti non fu il voto favorevole dei soggetti interessati,
una lettera in cui si dichiarava favorevole a condizione che si vendessero perché sappiamo tutti che pressioni subiscono, mi stupì che votarono a
merci siciliane. Una cosa che sa tanto di barzelletta di paese non favore, seppur con un voto meramente consultivo, i comuni confinanti."
dichiarazione di voto e comunque sappiamo che l'assenza significa voto Ma Cristaudo si batteva con forza per la Tenutella?
favorevole. In quella occasione noi di Confcommercio, assieme alla "Cristaudo in un'occasione mi venne a prendere anche in macchina
Confesercenti, fummo durissimi, fummo talmente duri che il sindaco di per portarmi alla conferenza di servizi, convinto che io fossi favorevole e
Misterbianco Ninella Caruso, da poco eletta, ci chiese scusa. Disse: 'io mi poi quando intervenni…"
scuso, ma sapete io sono il sindaco di questo comune che dovevo fare?' E Ma come giustificava questo suo interesse per la Tenutella?
la sua situazione era particolarmente imbarazzante, ne devo dare atto a "Ma per il bene sempre della società, figuriamoci…"

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