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Andrea De Carlo,
Pura vita.
Lui scrive libri di storia, e sta cercando di capire cosa gli stia
quello che gli viene in mente: l'origine dei difetti e delle qualità,
nostra specie.
E' la storia di due persone molto simili che sono in due punti
Pura vita.
ADC
tre pezzi dove suonano davvero insieme, gli altri sono di uno o
sente una fitta fin nel midollo di una tibia, saltella nel soggiorno
Dice "Sì?".
"Ehi!" dice lui. "Ti avrei chiamata tra poco. Tra cinque minuti."
"Cos'è successo?"
andare".
due?"
"Va bene."
"Va bene."
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"Sì."
"A domattina."
"A domattina."
aggiungere qualcosa. E' forse l'unica persona con cui gli succede.
distanza crescente.
da mezz'ora sull'autostrada
Dice "Meno male che non ti sei lasciata contagiare dalle mie
resistenze".
Lei fa di sì con la testa, sorride vaga; non c'è verso che possa
sentirlo.
Lui dice più forte "Brava che non sei stata a sentirmi!".
"Interessante? Ti ha preso?"
"Non so ancora."
di finire fuori. Pensa che forse starebbero meglio su una macchina più
dalla tasca quando ormai sembra troppo tardi; legge il nome sul
(Guarda lei seduta alla sua destra, ma non gli sembra che possa
sentirlo.)
gli viene.)
G.: Da un po'.
(Il fatto è che non ha più idea di quali siano le loro posizioni,
dopo quello che si sono detti negli ultimi giorni: di quale grado di
interrogatorio.)
all'ora.
G.: Ciao.
G.: Ehi?
dietro. Lei non dice niente, ma è probabile che abbia capito con chi
parlava.
non riesce mai ad allargare gli spazi del cuore e dell'attenzione per
volta.
Una e-mail
Da: M.@mailcom.it
Ore: 1.45
Caro Giovanni,
Al punto in cui siamo (grandi) credo che ognuno dei due sappia di
l'ha, di difenderlo.
alimentare, anche condurre forse, ma non da sola, non per una causa
cui parlare o fare altre cose, e gli altri giorni ero invasa da te,
creative.
casa vera per noi e per i miei figli ti faceva sentire in gabbia. Non
E sostenere che dipende dal tuo lavoro è solo un alibi. Sei stato
futuro. Sai essere costante solo nel tuo lavoro, e anche lì tendi a
come ti viene. Fai le tue ricerche e scrivi i tuoi libri quasi senza
distruttiva.
Siamo stati per cinque anni e mezzo come due pesci rossi in una
Era questo che volevo dirti. Hai sempre sostenuto che il futuro è
Con tristezza,
M.
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La guarda a intervalli
le mani sottili. Gli sembra che il viaggio vada benissimo così; poi
gli sembra invece che dovrebbero usare meglio il tempo che hanno a
possibile.
dispiace che sia una che legge, invece di una che guarda fuori senza
libro.
"Ehi" dice lei, con un paio di secondi di ritardo. Poi dato che lui
musica.
"Un elenco?"
"Dove?"
"No."
"Non so."
comincia?"
"Ma no."
"Non è vero."
"Perché?"
"Invece sì."
più doganieri
rovina.
ginocchia.
"Già."
ogni costo."
"Quando?"
oppure no. D'altra parte ogni volta che lui parla di storia tende a
abbarbicati sulla costa più in basso. Si chiede se è vero che c'è una
distanza.
"Il filo di tutto quello che le tiene collegate anche quando sono
"Perché è una cosa molto sottile e molto resistente, no? Che puoi
Lei lo guarda. Lui pensa a quello che succede ogni volta che con M.
preme sui timpani e gli risucchia l'aria dai polmoni e gli impedisce
"No?"
"No. Magari due pensano di essere molto legati, poi appena provano
conto suo."
"Che triste."
voce dell'altro.
che sono fuori dalla protezione del movimento veloce: gli sembra di
antidoti.
"Eh."
"Va bene."
non è solo questo. E' che non riesce a vedersi camminare nelle vie
un visitatore volonteroso.
Quando sono ormai nel centro dice "Hai voglia che cerchiamo un
"Più avanti."
nei due sensi tra gli edifici e le palme, nessuna delle facciate e
consegnarsi alle leggi del luogo. Anche qui gli sembra che ci siano
paesino?".
"Sì. Meglio."
"Per niente."
per come lei gli è simile in queste cose. Già non si sente più in
debito con lo scenario, non gli sembra di dover scendere a patti per
negoziare un passaggio.
"No?"
"Perché?"
diversa."
"Tipo?"
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"Tipo sapere che ci sono dei margini aperti. Non piccoli margini,
"Ti succede?"
particolarmente."
"No."
organizzati, e non avevano posti dove andare. E' sempre stata una
di appoggio."
"Così desolante?"
"Litigavano?"
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"C'era una tensione continua, veniva fuori quasi ogni volta che
"Perché?"
"Tipo?"
verde sul cemento del cortile di scuola il primo giorno della prima
portata?"
salti, con tutti i suoi istinti naturali che gli rifluiscono dentro."
della città che detestavo così tanto. Non credo che sarei diventato
"Nel senso che sarei rimasto chiuso per sempre in una sensibilità
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androne una via dove passano delle persone. Ma quasi tutti gli
psicologi sostengono che prima dei due anni non siamo affatto in
"Databile?"
"Sì."
"E tu?"
"Perché ostilità?"
"Perché?"
mondo."
"Come mai questo ricordo, tra tutti i primi ricordi che potresti
avere?"
"Si scelgono da soli. Per qualche ragione vengono fuori tra tutti i
"Sì."
"Le cose che decide una famiglia. I criteri in base a cui vivere, i
"E allora?"
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"Che fortuna!"
"Perché?"
"Perché hai avuto a che fare con due persone, invece che con un
"Perché?"
"Perché i ruoli sono più forti delle persone. Mettono muri tra loro
conoscevano a memoria."
"Dài."
fortuna di assistere."
un'altra piazza."
"E i figli?"
"E adesso?"
meglio."
"Qual è?"
"Eh."
"E come dovrebbe essere una famiglia, per non essere così?"
"Tipo?"
"Tipo magari una famiglia allargata, una tribù più che una
famiglia. O una famiglia con una madre e nessun padre. Una famiglia
con un padre e nessuna madre. Una famiglia con due madri. Una
"Ha!"
dopo giorno."
da solo."
"Non so."
"Non ti sembra meglio non essere sicuri che schiavi, scusa? Schiavi
"Per esempio?"
giardinetti."
"Dove?"
mondo."
dici?"
"La società è una parola così generica che non vuol dire quasi
fantastici."
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"Quali forze?"
sostanza inutile venga buttata sul mercato. L'unica cosa che chiedono
sono sempre pronte a dare una mano, pur di non avere problemi."
"Tipo?"
tempo la bastardaggine era tutta dalla loro parte. Erano gli unici
schiavisti che c'erano. Adesso ci sono schiavisti dai due lati. E'
come il suo tono sia del tipo che fa dire a M. "Stai cercando di
raccontato la storia."
Ridono tutti e due, guardano fuori. Anche qui lo spazio è sempre più
Quattro SMS
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Da: M.
Ore: 12.15
Da: Giovanni
Ore: 12.18
Ma anche tu. G.
Da: M.
Ore: 12.23
Da: Giovanni
Ore: 12.28
"Adesso?"
"Va bene."
"D'accordo."
"Allora?"
fatica."
"No."
"Sì, invece."
"Fino a quando?"
"Poi?"
"Per cosa?"
"Per scegliere."
"Poi?"
"Nel senso che non ho una visione realistica delle cose, né gli
"Altri difetti?"
"Vale a dire?"
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"Dici?"
pensieri faticosi."
"Poi?"
"Degli altri."
"Poi?"
"Di chi?"
"Degli altri."
"Poi?"
implacabili."
"Poi?"
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"Poi?"
non ti sembra?"
"Non lo so."
"Non lo so."
"Prova a dire."
"Quali?"
"Vale a dire?"
vorrebbero di più."
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"Perché?"
"Sì. Uno può ereditare delle qualità che non dipendono affatto da
"Per esempio?"
"Uno può nascere con uno straordinario talento per la musica, per
"E in realtà?"
"Non ne vedo molti, in giro. Ma forse non vado nei posti giusti."
"Insomma."
indietro."
qualcosa."
"Per esempio?"
verso qualche genere di sfida con il mondo. E' quasi totalmente privo
di senso pratico, tranne per quello che riguarda il suo lavoro. Tende
"Per esempio?"
"Tipo?"
"Ah."
"Non ne ho voglia."
"Sei sleale."
minuti!"
faccio a girare?"
prendi?".
e farina acida. Non ci sono cani, gli unici animali vivi sono un paio
vetro, salite sulla costa dal mare fermo e piatto poco più in là.
Si fermano in un piccolo
principale.
avanti, no?".
qualcosa di meglio, ma in realtà è contento che non sia una che passa
meglio."
colpa delle macchine. Così non è che ci guadagni niente, alla fine."
colore".
"Sì" dice lei, nel modo vagamente guardingo che assume ogni volta
sguardi da ladri, intuizioni simultanee. E' questo che gli piace, del
specchio.
Lui dice "E' l'unicità che sta diventando rara. E' questo che
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cavolo di magazzino?".
fuori.
Cinque SMS
Da: M.
Ore: 14.30
Da: GIOVANNI
Ore: 14.33
Da: M.
Ore: 14.38
Da: GIOVANNI
Ore: 14.41
Da: M.
Ore: 14.45
L'autostrada scende
a curve lunghe
"Com'è?"
"Quando ci arriveremmo?"
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stanca."
"Non sono stanca." E' una buona viaggiatrice, che non si affatica e
capitati in una vera bufera di neve e si era rivelata anche una buona
Stanno zitti per un po'. Più che una serie di curve è un'unica
atteggiamento.
Lei dice "Ma i difetti, ereditati o innati o quello che vuoi, uno
"Mai?"
o poi."
"Perché?"
"Perché sono parte della tua dotazione di base. Sono lì. E' come
"Sì. Credo che quasi tutti ci provino, prima o poi. Sai quando si
stessi per qualche ragione? Quando dicono "Basta, d'ora in poi sarò
un altro"?"
"Nell'insieme?"
"Per esempio?"
"No. O ci sono riuscito una volta o due e poi sono tornato com'ero."
"Uno che vede una cosa che vuole e capisce subito di volerla e la
tiene stretta."
"Per esempio?"
"Qualunque cosa."
"Tipo?"
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"Sì, ma non quelle che volevo davvero. Ho fatto solo le cose che mi
venivano."
"Sì?"
"Sì."
"Sono due difetti connessi, l'hai detto anche tu. Sto fermo nelle
"Per sempre?"
"E allora?"
"In quasi tutto. Storie, case, macchine. Ci entro e non riesco più
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"Ma è assurdo."
no? Come un bravo artigiano operoso della vita, che apporta modifiche
"Tipo?"
"Prendi una casa. C'è gente che la cerca con metodo e finalmente la
altre. Ogni tanto cerco di ricordarmi che un tempo non le avevo e che
astratte."
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in qualche altra parte lontana del mondo, che far aggiustare le due
"Ma perché?"
"Non lo so."
"Più o meno."
"Sì. Anche se i punti guasti mi sono chiari quanto quelli delle due
poltrone svedesi."
"Perché primitivo?"
di modificare quello che hanno intorno. Gli interventi che fanno sono
"Tipo?"
sarebbe una tecnica o varie tecniche per unire i due legni in modo
Lei ride.
cose che gli sembrano buone e si tiene alla larga da quelle che non
"No, perché quasi tutte le persone con cui ho a che fare sono dei
pastori-coltivatori, invece."
Girano intorno
e poi lungo la
circonvallazione interna
svoltare per l'albergo che hanno scelto su una guida. Ma non trovano
né ansiosi: ridono ogni volta che sbagliano e dopo un giro delle mura
"Sì."
"Va bene."
"No."
"Continuiamo?"
"Dài."
Pochi minuti dopo sono di nuovo sulla statale che punta a nord-est,
mai.
del mondo".
Lei sorride.
Poi invece forse mezz'ora più tardi la guarda di nuovo e vede che è
"No."
"No, no."
scie lunghe ogni volta che vanno e tornano. Si chiede quanti dei suoi
difetti sono entrati in gioco nei suoi rapporti con lei; se per
musiche.
Per esempio, ha una visione ricorrente: uno che lascia una donna
braccia aperte nel nuovo piccolo stato, dove viene dato credito alla
sua versione dei fatti, ogni sua dichiarazione e protesta presa per
per qualche tempo la convinzione generale che lui sia nel giusto fa sì
che diventi davvero una persona migliore, lontana dalle colpe che
del tempo.
Decide di fermarsi
dovuto farlo. Anche solo un'ora o forse due prima sarebbero rientrati
"Abbastanza."
Gli sembra di avere già mandato in malora tutto; segue con il cuore
stagione turistica.
Lui dice "Avete due stanze singole per una notte?". Le parole gli
Lui dice "Vado a prendere le valigie", torna fuori rapido prima che
rosa che quando loro due rientrano insieme saluta con un sorriso
midollo delle ossa e in fondo al cuore. Lui lascia che lei scelga la
strano?".
con una piscina vuota e piastrelle tutto intorno, piante senza fiori
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albergo consuma da tre a nove volte più acqua che a casa propria. Si
numero di M.
Una telefonata
G.: Ehi.
M.: Ehi.
G.: Allora?
M.: Bene.
delusa.
G.: Ti pareva.
G.: Pronto?
al cellulare
"Un minuto."
"Un minuto."
senza altri suoni che i loro passi. Sembra impossibile che ci sia
una tipa dai capelli rossi che parlano vicino al forno. Si siedono a
un tavolo davanti al vetro, ordinano due zuppe del paese al tipo con
gradi. Quando il tipo baffuto torna con le loro zuppe in due terrine
aromatiche.
"Non ti piace?"
"E' buonissima."
Lui dice "E' che siamo una specie in oscillazione continua tra
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Lui dice "Con i luoghi, con le persone, con i cibi, con tutto.
Lui dice "Ma ogni volta che riusciamo a riconoscere un luogo o una
"Perché codici?"
"Perché?"
"No. Ci bastano pochi secondi per perdere anche solo l'idea di una
"Per esempio?"
"Come mai?"
"E tu?"
"Io cosa?"
"Sì?"
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"Sì."
"Finiscila lo stesso."
danni."
cui sua figlia non finisce la zuppa, anche se questo adesso implica
In albergo prova
a telefonare a M.
ripete nel modo più ottuso "L'utente da lei chiamato non è al momento
raggiungibile".
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con il senso di angoscia crescente che gli viene ogni volta che non
riesce a comunicare con lei. E' così fin dagli inizi della loro
vuoto.
scatola nera. C'è anche una fotografia della palla di fuoco dopo
mancanza di interlocutore.
Da: giovannibata@teltel.it
Ore: 1.32
cara m.,
forse sei da qualche parte dove non ricevi o forse invece hai messo
dietro.
solo per dirti che mi dispiace come ogni volta cadiamo quasi
quello che penso è che dovremmo almeno provare a fare due o tre
Una telefonata
G.: Pronto?
M.: Dormivi?
M.: A chi?
G.: A te.
G.: Per provare a dirti qualcosa di quello che penso di noi. Visto
M.: Ero con mia sorella in un bar dove non c'è campo.
G.: Perché?
M.: Lo sai anche tu. E' inutile che fai sempre quello che cade
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dalla luna.
M.: E' inutile che la metti come se fossero degli slogan del
cavolo.
inventati altrettanti.
G.: Perché non posso, accidenti. Nessuno può cambiare. Può fingere
sostanziale.
vuole davvero.
diverso da me stesso.
G.: Potresti non ricominciare con gli slogan, adesso? Sono quasi le
M.: Sì, figurati. Sei tu che hai appena detto che non riusciamo a
parlarci.
tanto.
M.: Non ho nessun tono. E' che mi fai ridere quando vieni a dire
sottrarti.
M.: Cosa?
M.: Nel senso che non sono una specie di ameba senza idee e senza
M.: Quale?
senza motivi e senza punti di vista, dove ci sono solo animali che
brucano.
M.: Sì?
M.: Ma forse tu sei uno che sta meglio solo. Forse ne hai bisogno,
no?
M.: E allora?
G.: Ho bisogno delle tue opinioni e delle tue capacità. Però non
G.: Tu, ogni volta che mi accusi di non essere abbastanza maturo e
concreto eccetera.
G.: E allora?
M.: Possiamo anche non parlarne più, Giovanni. Visto che tanto non
ci riusciamo.
M.: Buonanotte.
G.: Buonanotte.
(Poi lui guarda lo schermetto verde del cellulare che si spegne sul
distratto e troppo attento che hanno tutti e due per essere dei buoni
ringhia.
Più avanti lui dice "Mi spieghi come ti è venuta, questa mania dei
cani?".
diventare pazzo."
"Come no."
"Certo."
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ostinato."
"Lo vedi?"
prendo."
"Perché?"
cicli regolari, eventi che si ripetono con una cadenza fissa. Si dice
"Sei ossessiva."
"E tu sei egoista. Non vuoi fare una cosa che mi renderebbe felice."
"Senti, io per fare una cosa che ti rendeva felice mi sono rovinato
completamente nevrotico."
complessive."
piccoli, poverino."
"Era fragile."
"Non dirlo in quel tono. Non l'ho mica abbandonato sul bordo di
pratica vive solo per lui. Lo fa dormire nel suo letto, passa il
desiderarlo, un cane?"
"Hai visto?"
"Ma era un'idea che aveva a che fare con un bisogno di fisicità e
vite impossibili."
"Quali immagini?"
"Perché?"
"Perché hai già girato mezzo mondo, hai visto una quantità di posti
cammello, perfino."
"C'entra. Io alla tua età ero stato una volta in Svizzera e una
"Perché?"
"No?"
"No."
"Come fai a saperlo? Non sono cose che si possono dire così."
in pace."
"Vale a dire?"
"E allora?"
"La direttrice aveva detto "Vede qui?". Io avevo detto "Be'?". Ero
po' integralista e quasi ogni volta che mi vedeva diceva "Come mai
"E tu?"
"Io non l'ho presa alla lettera, però ho cominciato a pensare che
forse avevi davvero qualche problema affettivo per colpa mia. E'
"E poi?"
pelle."
"Per quanto?"
"E poi?"
"E tu?"
allegra dell'idea di una bambina senza. Anche se non era per niente
un'idea realistica."
"Perché?"
precarietà assoluta."
"Vale a dire?"
"Dopo che mi ero separato da tua madre non solo non avevo una vita
regolare, non avevo nemmeno una casa. Stavo in giro, tra studi di
"Perché?"
tornavo c'era qualcuno che mi aspettava per dirmi "Si vergogni, non
"Davvero?"
"Madonna."
"Povero Wolfgang."
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"L'ho tenuto tre anni, prima. Solo perché non volevo darti un
nervoso."
"Voglio un cane."
Sono fuori dal centro antico adesso, sulla strada larga da cui
"Sì."
"Sì."
"Sì."
"Perché?"
"No. E tu?"
"Sì."
fame?"
"Sì."
Un SMS
Da: GIOVANNI
Ore: 13.15
Mi richiami? G.
Dalla strada che va verso il delta del fiume si vedono solo terre
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Lei a un certo punto dice "Com'era quella storia che dicevi ieri?".
"Quale storia?"
"Ah, sì."
"Tipo?"
"Non credo."
"Non credo."
"Immensamente buono."
non lo so."
"Sì."
poco semplice."
"Devi solo capire quale delle due cose conta di più per te, se la
qualità o l'ombra. Magari hai davanti una qualità che ti piace molto,
confronto."
"Più intensa, o anche solo angolata in un altro modo. C'è gente che
talk-show televisivo."
minuscole, no?"
"Non credo."
"Non ne ho voglia."
"Perché?"
"Così."
"Uffa."
"Dài."
"Sono curioso."
"Di cosa?".
"Un'altra."
"Sono attento."
"A cosa?"
"Un'altra."
"So pensare."
"A cosa?"
"Poi?"
"Sono paziente."
"Non è vero!"
"Lo sono adesso, a fare questo gioco del cavolo con te."
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"Se il tuo elenco è già finito, vuol dire che hai molti più difetti
che qualità."
"Può darsi."
"Dipende."
"Da cosa?"
"Come mai?"
molto più precisa di quello che non mi piace, rispetto a quello che
mi piace."
"Anch'io."
"Forse."
Gli viene in mente come fin da quando lei era molto piccola i suoi
e mezze parole. Gli vengono in mente le volte in cui nel corso degli
Dopo una curva lunga nascosta da alberi scarni sono alle paludi,
secca e i cespugli che continuano fino alle acque stagnanti dove sono
immobili alcuni trampolieri bianchi. Non c'è vento, non ci sono suoni
grigia passa in volo sopra le loro teste, produce un verso come una
non-contatto.
di qualsiasi forma.
Lui mette in moto, guida lento. Hanno gli occhi socchiusi tutti e
elementi essenziali.
Dopo forse dieci minuti lui dice "Poi ci sono alcuni che invece di
persistenti".
"E perché?"
"Contro chi?"
"E' molto più faticoso. Poi c'è sempre qualcuno che vuol venire a
giunture."
no?"
"No."
continua. Un uomo e una donna sono seduti sul bordo della piattaforma
situazione.
difetto dominante".
"Sì?"
"Sì. E' probabile anzi che siano più i lavori fondati sui difetti
"E il tuo?"
"E sugli altri difetti connessi. E quello che succede ogni volta
se ci pensi?"
"Sì."
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"Mai più?"
"No. Quando sono in un posto che mi piace, o con una persona che mi
Camminano lungo la linea del mare, dove c'è una brezza sottile. Lui
intera."
adattano."
"Più o meno."
"Tipo?"
"Tipo?"
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"Eh."
"Poi?"
nuda usato per vendere. Il paese regno della mamma e delle sante, con
"Sì."
"Poi?"
"Davvero?"
larga scala che appare sulla scena con il suo seguito di avvocati e
lo aspetti."
I due tipi seduti sul bordo della piattaforma di fianco alla loro
gli arriva in faccia e alla brutta musica pompata che esce dagli
sportelli aperti.
buona parte della sua attenzione è assorbita dai suoi sguardi e gesti
e toni di risposta. La stessa cosa gli succede con M., quando per
inarrestabile di un diapason.
Il telefono cellulare
elettronico.
G.: Pronto?
G.: Bene.
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G.: Sì.
M.: Sì, ma sono solo frasi. Non corrispondono mai a cose vere.
G.: Neanch'io.
quando non sto guidando lungo una strada a curve con una palude su
M.: Per niente. Basta che non mi telefoni più e non mi mandi più
G.: Ma perché?
G.: Pronto?
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che gli fa male; tira giù del tutto il finestrino, inspira a fondo
l'aria densa.
Sua figlia seduta alla sua destra guarda fuori, non è il tipo da
Lui dice "E' che non riesco a parlare di quasi niente al telefono.
Lui dice "Ho sempre avuto un vero problema con il telefono come
mia prima fidanzata mi teneva inchiodato per ore ogni sera, dopo che
telefoniche."
privato che può nell'abitacolo. Dice "Sì", "No", "Ma sì" a bassa
voce.
Lui guarda fuori dal suo lato per non farla sentire a disagio: i
giusta.
Quando sua figlia finisce di parlare, lui dice "Certo che oggi una
storia tipo Giulietta e Romeo non sarebbe più possibile, con questi
aggeggi".
non sai dove sia l'altro o cosa stia facendo e puoi solo
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istinto di protezione.
Dice "Ti rendi conto di quanto eri piccola, solo pochi anni fa?".
Lei ride.
"Li muovevo come?" E ne hanno già parlato forse cento altre volte
"Così."
quasi paura."
"Perché?"
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all'inizio."
suoi legami affettivi, e che uno dei suoi problemi con M. è il fatto
quasi sicuro che ogni volta che M. gli suscita compassione le sue
"Quale?"
"Per esempio?"
ha colpito così tanto nel suo sguardo la prima volta che ci siamo
incontrati."
"Però?"
"Perché?"
lontana."
radice."
"Fammi un esempio."
"Cosa succede?"
formaggi, e lei non fa altro che ordinare qualcosa nel suo modo
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pratico, e di colpo ogni sfumatura della sua voce e ogni suo sorriso
estraneità."
"No. Solo pratica. Una normale persona pratica che ha molte cose da
"Forse. Forse vorrei che fare la spesa insieme fosse ogni volta una
dalla vita, anticipare momenti. L'idea che possa diventare una pura
agghiacciante."
"E M.?"
"M. è una donna con due figli da nutrire ogni giorno e una casa da
mandare avanti e molte altre cose di cui occuparsi oltre la spesa. E'
ogni volta."
"Cosa vi dite?"
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"E lei?"
accuse più gravi, dove dice che sono egoista e assente e incurante e
"E tu?"
"Ma perché?"
"E' che non sopporto l'idea che esistano delle cose da fare e
organizzative, no?"
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"E allora? Pensi che sia giusto che qualcun altro lo faccia per te?"
visto che non ho mai preteso che nessun altro si accolli dei doveri
al posto mio. Visto che sono disposto a rinunciare a quasi tutto, pur
"Sul serio litigate su queste cose ogni volta che fate la spesa
insieme?"
"Non potreste fare dei turni? Andarci una volta tu e una volta lei,
al supermarket?"
scontrarci."
alla signora grassa della locanda i piccoli cavalli grigi nel prato
le braccia, dice "Non è ancora stagione, non sono pronti". Così lui
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ghiaia chiara.
apparente. Lui tiene il volante con due dita, pensa che una delle
cose che gli vengono meglio è assorbire sensazioni dal mondo a fianco
di una persona a cui vuole bene. Pensa che è questo a cui aspira,
che hanno. Tutto quello che c'è di mezzo gli sembra un traffico
poi ancora oltre. Eppure è verso quel traffico che tutto tende a
"Così. E' che non si sa mai bene, con te. E' difficile esserne
sicuri."
"Non è vero."
attraverso un bosco come due bambini della stessa età che registrano
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di responsabilità che gli pesa, quella che ha con lei: gli sembra
padre noioso. Gli viene in mente una volta molti anni prima quando
lei si era messa a piangere per una piccola cosa stupida e lui le
aveva detto "Non essere così infantile, per piacere!" e lei aveva
"A niente."
Lui dice "Non hai ancora idea di cosa vorresti fare, dopo la
scuola?".
"Sì."
"E non puoi partire da lì per arrivare a capire cosa vorresti fare?"
"Non so."
"La cardiologa?"
"No."
"La veterinaria?"
"No."
"L'architetta?"
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"No."
"La ricercatrice?"
"No."
"La politica?"
"No."
"L'insegnante?"
"No."
"La musicista?"
"No."
"L'impiegata?"
"No."
"Creativa."
"Indipendente."
"Da sola?"
"No."
"Con altri?"
"Sì."
"No."
dalla somiglianza.
"Non lo so."
"Dici?"
gente per la strada e sui tram e nelle macchine. Sapevo che non
"Vale a dire?"
"Non volevo dei capelli normali e non volevo un lavoro normale, non
volevo una casa normale, non volevo una famiglia normale. Non volevo
forte del mio modo di essere. Come i tuoi pantaloni a campana senza
orlo che strusciano per terra, più o meno. Come il collare da cane a
"Il fatto è che non sapevo cosa volesse dire, diventare. Non avevo
"E allora?"
"Come mai?"
dell'amicizia."
"Tipo?"
"Quali libri?"
"Non so, I tre moschettieri di Dumas. Sai "uno per tutti, tutti per
"Vale a dire?"
o di carattere, avevano altri amici con cui io non avevo niente a che
fare."
"Sempre?"
"Davvero?"
risorse."
"Sì?"
"E' possibile."
"E' stata una condizione determinante. Sai come una strada che
fondo?"
"Sì."
"Del resto anche adesso tutto quello che riesco a fare da solo è il
altri."
"Sì."
"Perché?"
scoperta."
"Quale?"
"Già."
amicizie molto più di come facevo io con le mie alla tua età."
"Ho visto come sei con i tuoi amici, da quando avevi tre anni o
quattro."
Lei ride, guarda fuori; lo guarda. Dice "Tu com'eri, a tre anni o
quattro?".
Lasciano il semifuoristrada
battuta, con una staccionata circolare di legno. Dal mare viene una
che volano lenti. Lui corre intorno, con le braccia aperte come se
"Saremmo rovinati."
"Saremmo felici."
"Quale?"
"Non riuscire a fare molto da solo. E' che gli esseri umani non
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"Verso il nulla. Non verso uno stato primitivo. Basta una sola
"Tipo?"
"Ci sono stati vari casi di bambini abbandonati appena nati nelle
Nel Settecento."
"Lo so."
parlare."
"Per niente?"
Sembrano tutte parti essenziali di quello che siamo, no? Invece basta
ringhi e mugolii."
"Però se uno cresce solo con dei lupi è normale che abbia dei
problemi."
un pesce, una rana. Prendi l'animale che vuoi e fallo crescere senza
"No. Non occorre neanche che veniamo abbandonati appena nati in una
"Per esempio?"
il tempo."
"Dài."
sopravvivenza."
"Cos'è?"
abominevole."
natura."
commessi."
"E oggi?"
"Forse. Dipende anche da cosa succederà nel rapporto tra gli uomini
e le donne."
"Perché?"
peculiare della nostra specie sia nelle donne. Sono loro che cercano
"Perché?"
"Dài."
di conquista e prevaricazione."
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"Tipo?"
"E le donne?"
"Perché?"
"Perché hanno molto meno bisogno di accumulare prove del fatto che
esistono."
"Perché?"
"Però ci sono anche donne che vogliono lasciare segni come gli
uomini, no?"
"Nel senso che man mano che una società si evolve in una direzione
"Tipo?"
mura o fortezze, erano una società evoluta con una forte componente
danze. Poi sono arrivati dal mare gli Ioni che invece erano rozzi e
"Tipo?"
"Cos'hanno fatto?"
conosciuto Cleopatra."
"L'abbiamo studiato."
minuti."
"Altri esempi?"
"Ce n'è milioni. Prendi gli abitanti originari della Nuova Zelanda.
donne?"
"Certo."
"Sì?"
meno degli uomini per sempre. E forse non serve nemmeno più quello."
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"Che triste!"
"Sì, però sono poco tristi i mondi di soli uomini? Dove le donne
"Tipo?"
"E qui?"
donne."
secondo te?"
"Credo non molto diverso da com'era agli inizi. Con qualche piccolo
"Sì?"
un punto di carico.
Lui dice "Ma certo che sarebbe triste da morire, un mondo di soli
Lei sorride.
una manciata, annusano con gesti quasi speculari. E' un odore più
Arrivano a un incrocio
Lei dice "Però siamo anche diversi da come eravamo agli inizi,
no?".
"Quali inizi?"
"Triplicato?"
cose che fanno gli animali delle altre specie, non ci mancava niente.
duecentotrenta grammi."
"Dài."
"Perché?"
"Nel fatto che la sua parte più antica e quella più recente non si
come avere una tigre nel baule di un'automobile molto sofisticata, più
o meno."
Lui dice "Ti sembra strano che mi occupi di queste cose? Ti sembra
"Me lo dicono."
"Chi?"
"M., per esempio. E credo che almeno in parte abbia ragione. Perché
è vero che il mio lavoro è una buona scusa per non occuparmi delle
"Non lo so."
"Sì."
rassicurazioni?"
"Ma no."
un impegno straordinario nella mia vita. Credo che sia l'unico genere
zona extraterritoriale."
"Perché?"
vino da una damigiana; lui con un cane. Pensa ai rapporti diversi che
potrebbe avere con la vita e con lei se fosse così: ai diversi gradi
piacerebbe avere i piedi ben piantati per terra, invece che sospesi
per aria come dice M.; parlare solo a gesti concreti e tangibili.
Eppure è quasi sicuro che non sarebbe più quello che è, se per caso o
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Lei dice "Quand'è che sei uscito dalla fase di quello che non
"Mai, credo."
"Come, mai? Non avevi detto che era stata una fase?"
circostanze si è realizzata."
"Sì. Allora non pensavo che fosse più praticabile di una qualsiasi
memoria."
nel 394, o del sapore di una zuppa di allora, della consistenza dei
vestiti, del fondo di una strada. Non c'è nessun colore e nessun
"Zero."
"Il massimo che potete fare è ripetere i nomi e le date per qualche
interessava?"
"Come facevi?"
"Mi veniva."
"Ma come?"
"Percepivo cose che non erano lì e che non avevano lasciato tracce
"Chiamala come vuoi. Quello che penso è che siamo dei ricettori, e
perdevo."
"E poi?"
scuola. Avevo fatto un patto con mia madre, mi comprava tutti quelli
"E poi?"
"Poi?"
"Com'era?"
"Perché?"
molto di più."
"L'ho letto."
"Davvero?"
"Sì."
"Sì."
"Quando?"
"Sì."
"Davvero?"
"Sì, molto."
"Lo so."
lontana."
se n'è accorto quasi nessuno. Poi sei o sette mesi dopo non si sa
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traduzione."
pubblico. C'è voluto L'anello saltato. Non dirmi che hai letto anche
quello."
"Sì?"
"Cosa dicevano?"
con la formula del "metodo percettivo". Così anche nel mio caso è
e a cui non avrei mai rinunciato. Il che dimostra che non è che uno
"No?"
probabilità."
"Già."
"Mi fa uno strano effetto pensare che hai letto I quattro rami. E
cavallo". Sono quasi tutte chiuse, solo due o tre hanno le finestre
"Boh."
"Quello là?"
"Non so."
"Sì."
strada per qualche chilometro, poi lui gira a una rotonda subito
comunicare.
Due SMS
Da: Giovanni
Ore: 17.55
Da: Giovanni
Ore: 19.30
apposta o cosa. G.
Mangiano gamberoni
aperto, lui beve birra e lei acqua minerale. Oltre al loro ci sono
solo due altri tavoli occupati: una famiglia con tre bambini tutta
assorti nel vino rosso che hanno nei bicchieri. C'è un chitarrista
Lei dice "Perché hai detto che eri una carogna, da bambino?".
"Perché lo ero."
"Vale a dire?"
"Perché?"
"Lo sai che quando eri piccola avevi questo stesso identico modo di
"Tipo?"
"Smettila!"
"E tu?"
"Esaurivi i nomi."
"Sì."
"E io?"
"Perché?""
"Dài!"
Lui risponde con due o tre piccoli colpi rapidi alle costole. Lei ne
vuoto.
"Perché?"
"Dài. Perché?"
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naturale."
"Quasi tutti."
"E perché?"
"Perché?"
"Smettila. Rispondi."
meccanismi di difesa."
"Da cosa?"
"Dallo scenario nel suo insieme. Non sembrava fatto per suscitare
la città e il paese intero per come potevo percepirlo. Era tutto così
fermarti."
"Non nel mio caso. Il che dimostra che qualunque teoria tu riesca a
"Moralmente e fisicamente."
"Tipo?"
"Quando?"
"Con i maschi. Con le bambine andavo molto più d'accordo, non c'era
aggrediva me."
"Perché?"
"Cosa ti affascinava?"
corteggiamento."
"E invece?"
"Così?"
"Tipo?"
"Tipo di qualcuno che era finito sotto un tram perché non aveva
metterci sull'attenti."
"E tu?"
"Io una volta non mi sono tolto il berretto, per puro odio verso
nazionale!"."
"E tu?"
"Ha!"
soli maschi?"
ricordarti."
"Com'era?"
mentre scorrevamo oltre, e tra noi c'era una distanza sempre più
grande, che continuava a crescere mese dopo mese e anno dopo anno."
"Tipo?"
"Ho fatto altri tre anni di segregazione alla scuola media. Quando
Lui dice "Uno passa la prima parte della sua vita in uno stato di
"Io com'ero?"
"Sbalordita. Con una parte perplessa e una parte attenta, una parte
divertita."
"Da cosa?"
"Facendo cosa?"
intorno in un prato."
"Mi ci perdevo?"
siamo fermati in uno slargo a lato della strada per farti fare la
pipì, e tu hai visto delle pecore su una collina poco oltre, hai
detto "Awda"."
"Come ho detto?"
bene."
"Ha!"
"Ma eri incantata dalle pecore, incantata. C'era una luce calda del
"E la mamma?"
"Vale a dire?"
scoprirlo. Così fai delle prove fuori, prima con persone che ti
conoscono bene e poi con altre che ti conoscono meno, alla fine con
ci rinunciano per sempre. Altri invece non si danno per vinti, vanno
"Dipende. Ci sono alcuni che vanno avanti e avanti e alla fine non
Da lì in poi fai delle cose. Gli altri ti conoscono per come le sai
"E tu?"
me, né di nient'altro."
Un SMS
Da: Giovanni
Ore: 23.45
né voglia di leggere
senza stelle né luna, illuminata solo dai piccoli fari intorno alla
gialla della finestra di lei. Lui bussa alla porta; lei dice "Entra".
disposizione dei pochi mobili, l'angolo della porta del bagno. Dice
"Bello, il libro?".
"Così."
"Un po'."
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magia?"
"Mediamente. Tu?"
"Mediamente."
cellulare è staccato."
"Sì, certo."
"Quale cosa?"
"Volevo chiederti, voi fumate tutto il tempo come dei pazzi, quando
"Noi chi?"
"Te lo chiedo."
"Ma no."
palato."
"Perché?"
"Perché sì."
queste cose."
"Perché?"
"Se sei più grande corri meno il rischio di andare alla deriva,
forse."
"Forse?"
"Ci sono certi vecchioni sui monti del Marocco che se lo fumano con
"Ma puoi arrivarci anche senza. Quando avevi due anni andavi molto
"Ma lo fai."
"E noi?"
"Sei incoerente."
"Ah sì?"
"Sì. Poi non è affatto scontato che fumare cannabinolo sia una cosa
bella. E' come con il sesso. Perché sia una cosa bella richiede una
non farti vendere l'idea che una cosa sia automaticamente bella,
qualunque sia."
"Lo so."
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"Lo so."
andato. Tutti i codici perduti. Guardavo una sedia, e non capivo cosa
cavolo significasse."
"Sul serio?"
Poi ho pensato, va be', tanto vale sapere che sono dentro un sogno
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"Sì."
"Ah."
"Sì."
"Che scemo."
"Ho sonno."
"Di già?"
"E' per questo che ero venuto a vedere. Ho visto la luce accesa."
"Sì."
"Ha!"
"Sì."
"Perché?"
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"E prima?"
consigli."
"Tipo?"
"Non molti."
"Cinquanta-cinquanta."
"Di fare subito le cose che vorresti fare, perché non è affatto
"Comunque, era uno dei più importanti agenti inglesi. Una specie di
ogni caso?"
"Tipo?"
"Non è un vero consiglio. E non è solo per il mio lavoro. E' una
per un film sul Settecento, tanti anni fa. Aveva detto "Non mi faccio
"Vale a dire?"
le fai."
"Perché?"
slancio. E' più leggera e più trascinante, più veloce, più pura, più
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tutto."
"E la realtà?"
"Siamo in viaggio."
"Solo uno."
"Dài."
"Cosa ti interessava?"
fu. Era tenuto in una palestra che era stata prima un'officina
"E voi?"
molta cura il pavimento, poi lui faceva lezione a due o tre tipi di
"Be', l'ho capito dopo, o almeno credo. Era di farci fare una cosa
"Tutto lì?"
"Ce n'era anche un altro. Che ogni volta che ti aspetti consigli da
"No. Forse alla fine i consigli più interessanti sono quelli che
ritardato."
"Cosa significa?"
"Aspetta."
"Basta, è tardi."
sotto."
"Questo non vuol dire che uno non ne debba dare, se pensa di
averne. Buonanotte."
"Notte."
"Sì."
"No."
"Notte."
Due SMS
Da: Giovanni
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Ore: 1.15
Da: Giovanni
Ore: 1.29
Una telefonata
G.: Quando?
detto.
M.: Su cosa?
G.: Su tutto.
M.: Però non ne hai mai tenuto conto. Almeno non per la nostra
storia.
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G.: Ne ho tenuto conto. E' solo che forse non sono riuscito a
seguirli.
M.: Ti sei fermato agli esperimenti mentali, come dici tu. No?
M.: Ma?
M.: Madonna, Giovanni. E' proprio vero che non cambierai mai.
M.: Buonanotte.
M.: Aaaaaagh.
M.: Buonanotte.
Tre SMS
Da: Giovanni
Ore: 1.45
Una cosa che pensavo oggi: non puoi volere una zebra e non
Da: M.
Ore: 1.51
Da: Giovanni
Ore: 1.59
Buonanotte.
Apre la porta-finestra
essere il tipo di padre che una figlia trova già in piena attività
a fare cose per sé e per gli altri mentre gli altri ancora dormono.
Non gli riesce quasi mai, a parte qualche domenica d'inverno, quando
sono in città e fuori c'è così poca luce che alle dieci passate
"Cinquecentoquaranta."
"Madonna."
"Eh."
pieno di libri, e nei primi dieci giorni li avevi già divorati tutti?"
"Sì."
"Eh."
mentale ereditaria."
"Non è vero."
"Sì che è vero. Poi quando eravamo nella nostra isola sperduta e
avevi letto tutto quello che c'era magari due volte di seguito,
"Tipo?"
"Mi interessava."
"No."
"Sarà tardi per la colazione, credo. C'è scritto fino alle dieci."
pensieri faticosi."
"Non è vero."
"Tipo?"
"Non è vero."
per giorni."
"Lo è."
totalmente familiare?"
"Eh."
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"Tipo?"
"Tipo rimandare per settimane di aprire lettere che già dalla busta
"Oppure?"
"Già."
"Sì."
"OK."
Una telefonata
G.: Ehi.
M.: Sì?
malamente.
saluti.
G.: Perché?
scambiamo una dose ogni volta che sta per venirci una crisi
G.: Boh.
M.: Però hai sempre l'aria di chi è appena cascato dalla luna e non
M.: Comodo.
M.: Comodo.
M.: Lo sai che è così, invece. Lo fai per non pensarci più,
G: Non è vero.
M.: E quando sei con me, fai lo stesso con le altre persone della
tuoi sentimenti.
M.: Appunto.
M.: Lo vedi?
M.: Giovanni.
G.: Ciao.
M.: Ciao.
G.: Ciao?
Poi cammina su e giù per il piccolo bungalow nella scia emotiva del
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somiglianza profonda.
Una e-mail
Da: giovannibata@teltel.it
Ore: 1.45
cara m.,
solo per aggiungere una cosa alle nostre telefonate che ci fanno
che vorremmo.
leggero che ti irrita tanto, è per questo che ti dico "adesso non
letto anna karenina ad alta voce la sera? forse dirai che è una cosa
eppure sai che non è così. e non mi era mai capitato di farlo con
altre, e non credo che tu l'abbia fatto con altri. va be', non volevo
G.
Camminano attraverso
la spianata davanti al
municipio spagnolesco
guardandosi intorno.
Lei fa di sì con la testa. Ogni volta che sono allo scoperto c'è
fatto che non si vede quasi nessuno. Ma ugualmente lei diventa più
pressione del mondo. Ogni volta lui ci rimane male anche se sa che
"Sì" dice lei, osserva. Poi il suo cellulare manda un biiip biiip
all'infinito.
Viene a sedersi anche lei; socchiudono gli occhi nella luce che
d'arancia.
Dopo un po' lui dice "Anch'io quando avevo la tua età ero convinto
"Io no."
"Se ti fossi vista tre minuti fa. Sembrava che ci fossero decine di
"Non è vero."
"Ma anch'io ero così, alla tua età. Camminavo per la strada come
puntate."
"Sì?"
"Quasi tutti."
"Per esempio?"
metterla a punto."
"Non è vero."
"O la sera, quando siamo andati a vedere quel film idiota americano
"Meno male."
"Anche."
"Tipo?"
"Tipo non adattarvi a quello che fanno gli altri, o avere reazioni
"Sul serio?"
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"Ti giuro."
"Sì?"
"Non Luca."
"A te è successo?"
"Cosa?"
"Credo di sì."
"Tipo?"
instabili."
"Davvero?"
"Sì?"
"Eh."
nessuna trentenne."
"Una quarantenne?"
"Sì?"
vite di altri. Però nel cambiamento che c'è stato gli uomini e le
impossibile."
"Perché?"
e di un marito."
modo di uscire dal loro vecchio ruolo. E adesso uomini e donne sono lì
fuori a premere sulle pareti del mondo per ricavarne lo stesso tipo
"Nessuno?"
"Ah."
"E' così."
"Difficile, eh?"
"Molto."
madre?"
"Sì. Magari ero sereno e senza stress con una dolce e tranquilla,
poi per caso arrivava una dell'altro tipo e non avevo dubbi, su chi
scegliere. Sai quelle cose che fai senza spazio per nessuna
replica?"
l'altro."
madre. Anni luce di distanza, no? Però se riduci tutto alla sostanza
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"Accidenti."
non-serenità di fondo."
moltiplicazione."
di Luca."
"Sì?"
"Davvero?"
"Sì. E quel dieci per cento di sostanza non era nemmeno provato o
scuola."
se-solo-mi-lasciassero-fare,
se-solo-avessi-degli-interlocutori-un-po'-meglio-di-voi,
se-solo-fossi-in-un-posto-più-stimolante-di-questo,
se-solo-avessi-voglia-di-farvi-davvero-vedere."
"E?"
rilievo. Basta che uno mangi un po' meno del solito, o che sorrida un
po' più del solito, o che sia un po' più pallido del solito, e sembra
"E poi?"
accorge di te. Fai gesti e gesti e gesti, evaporano nel nulla. Dici
sottolinei tutto il tempo. Come una mosca che ronza più forte man
"Vale a dire?"
"Vale a dire?"
"Essere sgradevole con tutti. Non fare quello che dovevo. Ma erano
"E ci riesci?"
"A volte."
"E a volte?"
"Ma in media?"
"In media credo di essere ottanta per cento sostanza e venti per
telefono con qualcuno che non conosco bene senza farmi scorticare
"Per esempio?"
"Basta che mi trovi troppo dalla parte del torto, o troppo dalla
"A un certo punto ho deciso che non mi piacevano. Non è stata tanto
"Sì?"
"Per la maggior parte della gente e la maggior parte del tempo, non
"Perché?"
"E allora?"
di tutto il resto."
"E' difficile."
"Ma possibile."
gruppo di cui fanno parte, sì. Se sono giusti per il loro paese."
"Tipo?"
"Il nostro per esempio è un paese dove le parole contano più dei
fatti, i toni di voce più delle parole. Le scarpe più dei piedi, la
quelli che dovrebbero fare qualcosa recitano invece una parte, e non
atteggiamenti."
"Sì?"
sostanza variano."
schienali.
Una telefonata
M.: Che non ho più voglia di andare avanti così, neanche un giorno.
G.: Anch'io.
M.: Nel senso che nelle altre mie storie nello stesso spazio di
provato davvero.
G.: Tipo?
provare a viverla.
M.: Tu sei entrato nella mia vita come un cavolo di incursore. Solo
M.: Quella dove non ci sono io. Non me ne frega niente se sei una
G.: Non è vero che ho solo preso. Sei ingiusta, adesso. Ti ho anche
M.: Quali?
G.: Ed è brutto?
M.: Perché altrimenti non ci si muove mai da lì. Non si riesce mai
ad andare oltre.
M.: Non è vero. E comunque è una cosa che ti puoi concedere ogni
sempre immatura.
capirle.
M.: Non ti accuso di niente. Dico solo che sono stufa di restare
perderti.
G.: E allora?
G.: Forse è che uno non può avere niente comunque. Né persone né
luoghi né situazioni.
M.: Bravo, mettiti a fare lo zen, adesso. E' un buon modo per
sapere. Ti saluto.
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M.: Io sono stufa, stufa. Non ho più voglia di questi discorsi, che
G.: Ehi, cosa fai? Stai piangendo? Per favore non metterti a
piangere, adesso.
M.: Piango di rabbia, non aver paura. Per essere ancora qui a
parlarti come una cretina quando so che non c'è assolutamente niente
da fare.
G.: Pronto?
La guarda in un tentativo
di espressione serena
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Dice "La prima volta che sono venuto qui era incredibilmente pieno
di gente".
"Sì?"
Avrebbe voglia che fosse così anche adesso: mani e piedi e facce in
"Buona."
"Perché?"
"E perché?"
barista, della luce che c'è nel bar, della gente intorno, dei suoni
sullo sfondo. Sono tutte variabili che rendono unica quella spremuta
segnali."
"Invece di?"
lungo."
"Il tempo non esiste. E' un'invenzione degli esseri umani, per
"Tipo?"
"Davvero?"
"Come quando mi devo buttare giù dal letto alle sette di mattina
la spesa o a morire."
"Vale a dire?"
esempio?"
appuntamenti."
"Perché un imbroglio?"
"Il tempo non passa affatto. Non è un fiume, non è un nastro. Siamo
nostre vite."
"Sessanta minuti."
"Sessanta secondi."
"Se solo smetti di pensare a una lancetta che scatta lungo una
elettronico."
"Eh."
"Non so."
stagioni."
quello che ti pare. Tra uno spazio ciclico e uno spazio cronometrato
"Non proprio litigato. E' stato uno dei nostri scambi di posizioni.
Solo che ogni volta siamo un po' più vicini a una vera rottura
definitiva."
"E allora?"
"Non lo so."
"Non lo so."
"Chiamalo carino."
"Ha fame."
"Perché?"
"Non è orrendo!"
"Per piacere."
"Proviamo."
"Lo vedi?"
lo sguardo.
"Lo volevo."
Lei fa di sì con la testa solo quando lui glielo chiede una seconda
spagnolesco.
In un recinto
estremamente vecchio
nessuno gli dia fastidio o gli chieda di fare qualcosa. Loro due lo
"Quando?"
facciamo."
"Qualunque?"
e alla continuazione."
"Tipo?"
codificati."
"Tipo?"
tua scelta."
"E invece?"
"Vale a dire?"
"Ragioni molto concrete che ti fanno preferire uno tra tanti come
partner riproduttivo."
"Io non ci credo. Nessuno sceglie una persona solo in base alla
"Forse un tempo."
"Eh."
"Non ci credo."
Uno che si spaventa di continuo e scappa via? Uno che puzza o che non
desiderabile oppure no. Di uno con cui potresti fare dei figli con
probabilità di sopravvivenza."
"Tipo?"
non ti guardi negli occhi o che sia grasso e bavoso e vecchio. Quello
preminente."
"E un uomo cosa cerca in una donna, in base alle pure ragioni della
caratteristiche genetiche."
"Che orrore."
alle donne che sono state rappresentate nelle statue e nei quadri
attraverso i secoli."
"Eh."
e braccia ben sviluppate, fianchi ampi, bacino pieno, seno non troppo
regolare con narici ben sviluppate, capelli folti, denti sani, una
forma idealizzata."
"Be', non credo che ti piaccia uno che ti fa solo ridere, no? Un
buffone."
"Tipo?"
"Tipo?"
"Sì?"
"E le donne?"
sono, senza neanche rendersi conto che le immagini con cui devono
"Ha!"
"O i disc jockey o i cantanti o gli attori che vengono venduti ogni
"Sì?"
su altri territori."
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"Quali territori?"
complicate."
"Perché complicate?"
"Perché anche loro ogni tanto ricadono nelle ragioni legate alla
"Perché?"
oppure istintivi. E' inaccettabile che non ci sia nessun altro scopo
"Di cosa?"
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incoraggiamenti."
"Tipo?"
"Dove?"
"Quali ragioni?"
"Sono non-ragioni."
"Vale a dire?"
parte."
"Quale parte?"
dell'illuminazione assoluta."
noia?"
"Sì."
nessuna parte."
"Perché?"
idee."
"Boh."
noia è ovunque, sempre. Non puoi fare a meno di rivederla, se non sei
totalmente ottusa."
"Tipo?"
"Te ne accorgi quando raggiungi uno dei tuoi traguardi. Uno dei
voce sottile nella testa che dice "E adesso?". Non dirmi che non ti è
mai capitato."
"Sì."
concentrarci su quello."
"Però una volta che decidi che tutti gli scopi sono artificiali,
vengono dopo. Può farti buttare via gli orologi e i calendari per
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facciamo."
"Questa."
un gesto per dire che è pronto. Loro sorridono e rispondono con due
Lui parla
Lui parla con il ragazzo dei cavalli nel suo francese limitato, che
per niente. Quando lui gli chiede quanto è vecchio il cavallo, dice
figlia che sta a metà della piccola fila, lei fa di sì con la testa.
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zona sono pieni e dozzine di persone che non hanno la minima idea di
rassicurare lei.
Ma neanche qui sono del tutto al riparo dalla pressione del mondo,
Lui si gira a guardare sua figlia qualche metro indietro, più a suo
"Vaaaai!" grida lui, nel ritmo dei grandi muscoli e delle grandi
Quattro e-mail
Da: giovannibata@teltel.it
Ore: 17.30
cara m.,
con ironia invece che con angoscia, perché alla fine non contano
giovanni
Da: M.@mailcom.it
Ore: 17.42
Caro G.,
inutile che fai tanto il mistico e l'illuminato con me, sei una delle
M.
Da: giovannibata@teltel.it
Ore: 17.58
cara m.,
ciao, g.
Da: M.@mailcom.it
Ore: 18.09
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M.
"Strano come?"
"Strano."
"A volte negli angoli d'ombra sento sai una specie di soffio sulle
assedio."
"Perché?"
queste mura come una bella cornice storica e pittoresca intorno alla
cittadina, no? Ma l'unica ragione per cui sono state costruite era la
"Da chi?"
"Da quelli che calavano dal nord, o da quelli che venivano da est.
meglio."
"Ma perché c'è tutto questo accumulo di cose brutte, nella storia?"
"Come mai le altre specie animali sono in armonia con il mondo più
di noi?"
punto."
"No?"
nostra."
"Prova ad accorciarla."
equilibrio con tutto quello che c'era intorno, come le altre specie."
"E invece?"
"Davvero?"
adattarci."
"Adattarci come?"
oltre. Non era proprio come quando vivevamo nelle foreste, però ce la
"E poi?"
cambiare aspetto."
"E?"
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"E poi?"
"Sì."
"E la cosa più assurda è che non abbiamo mai raggiunto uno stato di
"Perché?"
medio termine."
che c'era. Per gli odori e i suoni appena percettibili, per le più
"E adesso?"
"Madonna."
"E' così."
"Però non doveva neanche essere tanto bello quando eravamo delle
"No."
"No?"
"Non tanto. Siamo come dei ponti non finiti che nessuno sa dove
"E allora?"
nello stesso modo dei nostri lontani antenati che camminavano su due
"Davvero?"
"Tipo?"
"I tonni?"
dalle nostre porte come eventi remoti, a metà tra il limbo della
quasi tutti."
"Perché?"
polli. Anche se alla fine potrebbe non restargliene più nemmeno uno
vivo."
cadere appena non sembra più tanto facile o divertente o alla moda.
"Abbastanza."
raccoglierne.
grande sala
Cenano da soli nella grande sala dal tetto di paglia. Dalla cucina
"Non lo mangio."
preoccupi, ce lo porti pure". Non gli viene facile come sembra: gli
"No?"
"No."
Lui pensa al coniglio nano che si era fatta regalare come surrogato
di cane un Natale di molti anni prima quando era ancora una bambina,
e che nel frattempo è cresciuto fino a non essere più nano per
casa sua e di sua madre: il modo in cui lei gli aveva descritto i
da vera etologa.
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"E?"
"E niente."
passo fai."
precisa."
"Perché?"
affermazioni e rivendicazioni."
succederà mai."
"Ma perché?"
dovermi assumere."
"Ogni volta?"
"Sì. Dove non capiti mai che uno dei due torna a casa e l'altro non
circostanze e dall'organizzazione."
"Però non è brutto sapere che quando torni a casa trovi qualcuno."
"Cosa succede?"
"Non lo so."
"Guarda che non è che con il tempo uno diventi tanto diverso, sai?"
"No?"
più."
Ha mille cose che la interessano, e mille cose che vuole fare. Tra i
due è probabile che sia più noioso io. E' quasi sicuro, anzi."
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"E allora?"
"C'è una parte della sua vita che mi riempie di ansia e di sensi di
estraneità."
"Quale?"
"E' quello che dico anch'io. Che non si può volere una zebra senza
"Perché?"
disgrazia."
un certo punto della sua vita e a pensare che la fase dei sogni e
all'altro. Ma poi quello che succede è che ogni volta che uno dei due
terra"."
"Mangia il coniglio."
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buono, si sente che è uscito da una cucina fuori stagione aperta solo
senso di vuoto che gli viene a parlare dei suoi rapporti con M. Si
tanto può sembrare così. Non è così. Ci sono delle volte che vorrei
"Tipo?"
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"Tipo una persona matura come dice M., con qualità da persona
attendibili."
"Sì?"
"Posso vedermi, anche. Io che metto su una bella casa dove c'è
intorno."
"Un modo maturo, credo. Più a respiro lungo, con meno picchi
"Dài!"
"Cosa c'è di strano? Mi vedo le dita delle mani un po' più robuste
"Sì?"
"Guarda, c'è una cosa che mi ricordo. Forse un anno fa, ero tornato
mia aura per qualche giorno, e una sera sono andato con il mio amico
Riccardo alla estrema periferia nord della città perché non avevamo
selvaggio, ero nella periferia desolata della città più brutta del
doveri."
"Forse. Perché non è neanche bella l'idea di andare avanti così per
dire grazie ma no, grazie ma no, grazie ma no. Senza mai avere una
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"Non una dove pensavo che sarei restato a lungo, anche se a volte
"Ma perché? Non ne hai mai trovata una che ti piaceva abbastanza?"
"Sì. Ma c'era sempre qualche ragione esterna o interna per cui non
potevo starci."
"E ti piaceva?"
mia vita."
"Vale a dire?"
"Avere te."
"Già."
"Verso chi?"
"Verso te e tua madre. C'è una fotografia, dove sono seduto sul
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pensare che forse l'orizzonte non era proprio del tutto chiuso."
"E poi?"
"Perché?"
"Non lo so. Mi rendevo conto che avrei potuto essere felice, con te
"Perché?"
"Perché mi sentivo scivolato in una vita che non avevo scelto, per
mancanza di idee precise sulla vita che avrei voluto invece. Avevo
davvero solo saputo cosa non volevo, mentre su quello che volevo
decisioni pratiche a tua madre, tutto quello che riuscivo a fare era
dentro casa facevo dei segni da pazzo sui muri, dove lo smog si
ti piaceva di più?"
mio."
"Oh madonna."
pubblici, dove allora c'era uno zoo. Era uno zoo piccolo e brutto e
terribilmente umido e tetro della città. Non era solo una mia
"Sì?"
"Be', abbastanza."
sicurezza?"
"Sì."
generale che gli viene ogni volta che sta seduto troppo a lungo. Lei
Camminano ai margini
del paese
prima un cuciniere viene fuori con una grossa latta d'olio di semi
"Domani torniamo."
Bretagna?"
"Mancano ancora tre giorni, alla scuola. E' che vuoi vedere Luca e
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"Sì. Ma anche tu devi lavorare, no? Hai già interrotto per questi
giorni."
Lui dice "E' che ho un vero problema con le fini, io. Non sopporto
canzone, è lo stesso".
"Con una storia non riesci comunque a conoscere ogni nota. Ci sono
sempre note che non hai ancora sentito. C'è sempre qualcosa che non
sai."
finisca, e basta."
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lasciarla finire. Schiaccio solo repeat e resto lì, come uno seduto
"Come?"
"Non lo so. Anche se a pensarci adesso sono ben contento che siano
continuare. Mi rendo conto che è assurdo. Passo tre quarti della mia
tempo fino a non occupare più nessuno spazio, eppure non sopporto che
crederci, addirittura."
"Come, funziona?"
"Com'è possibile?"
"Sei sicuro?"
"Non lo so."
fuori dalla luce dei lampioni, le distanze annegano nel buio. Vanno
"Sì. E' solo che mi metteva tristezza che questo fosse già finito."
"Ma quasi."
"Sì."
Lungo la strada di colpo non si vede più niente, c'è una nebbia che
sale dai fossi e dai canneti e dalle paludi e forma una successione
intorno alla strada sembra essersi dissolto; dopo qualche minuto non è
Quando sono ai loro bungalow non hanno più sonno. Lei si siede sul
alto.
quello che vorremmo saper fare. Dai libri che abbiamo letto e dalle
canzoni che abbiamo ascoltato e dai film che abbiamo visto. Da come
"Sì?"
"Funziona così?"
"Anche se quello che abbiamo trovato non era quello che cercavamo?"
"Perché?"
davvero."
"E allora?"
"E?"
contendono, e una delle sue due parti continua a sua volta a fare
confronti e verifiche."
comprare o convincere."
"Da cosa?"
altro."
"E tu?"
"Io cosa?"
identikit?"
precisi, io."
troppo in fretta?"
parte il più incredibile dei regali, che cambierà ogni cosa e renderà
"E invece?"
"Vale a dire?"
"Che sia dotata del potere di aprirci porte segrete, farci strada
giardini sorprendenti."
"E poi?"
"Quasi sempre succede che uno dei due o tutti e due cominciano a
poco alla volta quasi tutta la loro energia viene assorbita in queste
"E poi?"
soltanto. Poi fa piccole sortite fuori. Poi di colpo non c'è più.
L'altro o l'altra resta lì con i suoi mobili, non capisce bene cosa
sia successo."
"Che tristezza."
"Sì."
lati che non gli piacciono uno dell'altro. Sono davanti ai loro
"E' una specie di pazzia, quello che succede tra due persone."
"Lo è."
due.
Una e-mail
Da: giovannibata@teltel.it
Ore: 1.20
cara m.,
lo facciamo. è stato quasi sempre così nella mia vita fino adesso, ma
vorrei che non capitasse anche tra noi con questo genere di
teoria secondo cui tutti gli elementi che alla fine mandano in pezzi
chiaro che tutti e due li abbiamo visti, eppure non abbiamo voluto
nostri passi.
quando una persona si mette con un'altra, si convince che abbia con
tutte le cose brutte del mondo: alla noia, alla tristezza, alla
buonanotte
G.
Una e-mail
Da: M.@mailcom.it
Ore: 1.55
Caro Giovanni,
ognuno di noi due ne aveva una, non era un'illusione. Solo che tu hai
Ciao,
M.
Una e-mail
Da: giovannibata@teltel.it
Ore: 2.06
cara m.,
buonanotte,
giovanni
Fanno colazione
"Sì, ma non solo. Prendi una persona che ti piace. Cos'è che ti
"Nel senso che quello che cerchi non è una copia perfetta di te con
piacerebbe affatto."
"Perché?"
"Tipo?"
"Tipo una che resti calma quando tu perdi la testa. O che abbia
"Sì."
"Perché?"
una parte della loro vita dove non possano fare danni. Sarebbe
"Com'è, invece?"
"E poi?"
"E allora?"
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"E le similitudini?"
"Ma perché?"
"E allora?"
"E cosa dovremmo fare allora, accettare la realtà per quello che è?"
trascinare i piedi?"
delle mattine così". O "Anch'io voglio un uomo o una donna così". Poi
dire per una parte sempre più ampia della nostra specie."
"Non è vero. Sono una delle persone più ottimiste che io conosca.
"Ma ci sono anch'io, tra gli animali da laboratorio. E' solo che
"Con M. ti aiuta?"
"Non tanto."
"Perché?"
suo contrario."
"Siete così?"
"Sì."
ferma. Una che si aspetta da me delle cose e che non vuole niente."
contraddittorie."
Lei lo tira fuori dalla sua piccola borsa, legge e senza aspettare
digita una risposta come fa sempre. Lui per riflesso controlla il suo
Carica le valigie in macchina. E' una cosa che gli piace, ogni
esce dal vialetto d'accesso, guida lungo la strada che hanno percorso
due giorni prima, quando erano ancora incerti su dove fermarsi e ogni
"Sì."
"No."
"No."
"Significa no."
"Ti incalza perché sei qui in viaggio invece che lì con lui?"
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"No-o."
calci."
"Smettila."
"Ma non mi hai appena detto che ti ha fatto una scena perché non
"No?"
"Voleva solo essere sicuro che torno domani, perché c'è una festa."
"Anche cinque o sei. Ma non è che debba passare anni con lui, per
"Smettila."
"Quali?"
avevano neanche idea di cosa fosse uno strumento musicale. Poi loro
smesso di suonare."
"Rock-blues."
"Quello che vuoi. Non sai nemmeno leggere uno spartito. Leggi solo
"E allora? Però tu sai leggerlo, e appena loro si sono messi a fare
"Non è vero."
"No?"
"No."
devozione."
"Ah, no."
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avuto un ragazzo. Invece non è stato affatto così. Per niente. Sono
"Non mi interessano."
uomini adulti. Sai come i cani giovani che giocano a fare la lotta e
"Parlo del bisogno dei maschi di fare i protagonisti nel mondo. Del
fisse."
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sempre avuto."
"E allora?"
"E' una ragione in più per tenerne conto, se te ne parlo. Non credo
"Smettila."
sua storia con una donna, anche lui ha una compulsione inarrestabile
a occupare la scena."
donne."
"La differenza è che gli uomini vogliono attenzione per quello che
fanno o per quello che hanno. Non per quello che sono."
"Sì."
"Invece no. Perché gli uomini sono sempre stati talmente presi da
tutto il loro fare e avere, che non hanno lasciato più quasi nessuno
spazio all'essere."
"Che tutto il potere è per chi fa o ha, e chi invece è viene messo
in offerta con gli altri beni nelle vetrine del mondo, a meno che non
"Perché?"
"Perché l'unico vero interesse che gli uomini hanno per le donne è
"Cosa significa?"
"Prendono cosa?"
incoraggiamenti."
ti capita."
"Invece mi preoccupo."
scendere!"
"Fammi scendere!"
loro suona e passa oltre con rabbia, un camion passa oltre; gli
prima che siano del tutto fermi: salta giù, cammina veloce lungo la
parla a frasi brevi nel tono più pacato che gli viene. Ci mette
Lui dice "Promettimi che non lo farai mai più. E' una cosa
Dopo tutte le volte che sono successe con M., e con Caterina prima di
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fissa la strada.
quando lei a due o tre anni gli girava la faccia con le mani appena
negli occhi. Gli viene in mente di una volta che aveva attraversato
una casa di mare ed era uscito su una terrazza assolata con il cuore
con una bambina della sua età. Gli vengono in mente quattro o cinque
interessante."
dava agli inizi: come gli sembrava mille volte più intensa e
chiunque; come già allora si rendeva conto che averne anche solo poco
Lui dice "E non è così strano, perché senza attenzione non c'è
Lui dice "Il guaio è che quasi chiunque pretende più attenzione di
e incontrollabili.
e un coltellino a serramanico
un fronte di nuvole scure. Lui alla fine dice "Adesso smettila, per
uno schifo?"
"Per niente."
"No."
"Non mi interessa."
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"Meno male."
una cosa lontana, essere venuti qui insieme quando tu avevi sedici
anni."
"Ho freddo."
"C'è solo un ultimo posto che vorrei vedere. Lo vedi qui sulla
galera."
"Perché?"
istituzione."
epoche e luoghi geografici diversi. Non credo che sia rimasto molto
"Va be'."
"E' che sei talmente vaga, sulle cose pratiche. Ti dimentichi anche
"Non ricominciare."
Un SMS
Da: Giovanni
Ore: 13.07
e guarda fuori
di polvere.
indietro!"
prendere un accidente!"
disegno di un cane."
"Torniamo indietro."
"Sei matta davvero. Cosa ho fatto per avere una figlia così
ossessiva?"
il canile?"
"Come fai a essere così? Sembra che tu abbia ancora quattro anni,
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madonna."
un'occhiata e via."
"Sì, sì."
"Sì."
"Parola."
Lui gira e torna indietro, fino a un edificio basso che sembra una
ex piccola fabbrica. Non c'è uno slargo per parcheggiare, così lascia
Lei salta giù appena sono fermi, corre al cancello a cui sono
guardano: lei ha una faccia seria, tutti i muscoli del corpo tesi.
"Dài, suona."
una porta della ex piccola fabbrica esce una tipa magra con i capelli
vedere i cani.
"Chiediglielo in francese."
"Ma che cane avete in mente?" dice la tipa del canile. "Grande,
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piccolo?"
"In che genere di casa state?" dice la tipa del canile. "Avete un
giardino? Un terrazzo?"
davanti a casa."
"Quanti?"
"Uno."
"L'abbiamo preso già molto anziano" dice lui subito, per coprirla.
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"E' morto dopo tre anni che l'avevamo" dice lui, con in mente i
città."
verità al quadro.
svegliarsi."
"E voi cosa facevate, quando mordeva?" dice la tipa del canile.
situazioni instabili".
"Vale a dire?" dice lui, senza capire perché adesso prova più
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me, ai cani".
operai.
vecchiaia?"
da ovest ha coperto
tutto il cielo
Sua figlia dice "Non è vero che siamo troppo instabili per
affidarci un cane".
"E' colpa mia, credo" dice lui. "Anche se nemmeno tu sei proprio il
mondo."
"Perché?"
"E allora?"
"A sedici anni non è che uno sia proprio strutturato in una routine
stabilità."
"Sì?"
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"Eh."
"No?"
"Tipo?"
completamente nuovo."
"Davvero?"
"Sì, ma non guardarmi in quel modo. Vedrai che prima o poi troverò
un posto e una casa che mi convincono. Magari con una casa vicino per
te. Così potrai venirmi a trovare con chi vuoi per dei lunghi
"Sì."
vogliamo."
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"Perché?"
irrimediabile, accidenti."
"Magari sta per iniziare adesso, la nuova fase, cosa ne sai? E cos'è
"Non ho avuto nessuna carenza. E' solo che voglio un cane, e basta."
"Ho cercato di esserci più che potevo, con te, anche se io e tua
starti vicino."
"Be', non credo che ci avrei messo mai più piede, altrimenti. E per
anni sono venuto a casa tua a leggerti una storia, ogni sera."
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per anni scaffali interi dei reparti per bambini nelle librerie. Non
ci stavano neanche più nella tua stanza tutti quei libri. Non te lo
ricordi?"
"Forse."
le monete una a una e le nocciole una a una e poi contare i passi uno
"Forse."
accidenti."
"Non sono ore. E non prendertela con me, se ci sei rimasta male per
il cane."
dietro nel suo modo agile, tira fuori dalla valigia un golf e se lo
infila.
volevi vedere?".
le so leggere, le carte."
"Sì?"
minuti."
"Con questa macchina non abbiamo nessun problema" dice lui. "Con la
tutto il resto."
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"Mud e cosa?"
"Sì?"
ancora più fitta di prima, batte con piccole gocce furiose sui vetri
pioggia, fermati."
dov'eravamo prima?"
"Di quando?"
"Di quando ridevamo per la storia del canile. Invece di fare tutta
la corrucciata."
"Non faccio la corrucciata. E' solo che qui diventa sempre peggio."
"Parliamo d'altro."
"Di cosa?"
"Delle sue idee per dopo il liceo. Cosa vuole fare, da grande?"
"Non lo so."
"Il regista?"
"Sì."
"Di film."
"E ne sa qualcosa?"
tutte."
"Ha fatto dei filmini, ma poi suo padre non gli ha più voluto
"No."
"Forse."
"Come forse?"
"Credo di sì."
"Non lo so."
"Non ancora."
"Sì."
"A scuola."
"Sì."
linguistico."
"L'ha imparato."
"Infatti, lo farà."
"Non lo so."
"I suoi?"
"Forse."
"Quanto?"
"Tanto."
fare il regista?"
"Non lo so."
"E Luca non era in pessimi rapporti con suo padre? Invece di colpo
in quest'avventura?"
"Non lo so."
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vagabondo del Dharma come nella simulazione a nostro uso quando siamo
"Smettila."
"Non cerco di farlo passare per cretino. E' solo che forse
atteggiamenti."
"Se hai detto che eri novanta per cento atteggiamenti, alla sua
"Non sono una iena. Cerco solo di avere un ruolo da adulto, ogni
tanto."
"Non hai sempre detto che i ruoli sono una cosa orrenda?"
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"Ho detto che sono orrendi quando diventano più forti delle
persone."
"L'hai detto."
"Il fatto è che anche scappare dai ruoli non è tanto bello. Fare
finta di non averne uno. Fare i compagnoni e gli amici dei propri
Certo, costa molta meno fatica. Però alla fine è un gioco che lascia
fortunati."
tieni mai conto una volta! Sei la persona più incoerente del mondo!"
"Sempre!"
"Fammi un esempio."
delle cose interessanti. Che non bisogna farsi bloccare dai calcoli
"Non è così. Non ho mai detto che Luca sbaglia ad avere dei sogni."
"E' solo che vorrei che non foste completamente senza contatto con
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pratico. Un minimo."
provato a fare una cosa! Hai detto che quando hai scritto il tuo
primo libro non sapevi neanche che potesse essere un lavoro! Che
compatimento!"
"E' vero."
"E allora?"
"Quello che sto cercando di dire è: ero meno distratto. Ero più
attento."
"Attento a cosa?"
"A tutto."
scuola!"
"Non ero attento alle cose che non mi interessavano, ma per quelle
gli altri padri del cavolo che non sanno niente di niente dei loro
incuranti!"
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"Rispetto a cosa?"
"Brava, mettiti a fare la povera vittima del padre mostro che non
ti capisce!"
subito!"
Adesso grida così forte, e con gli occhi così infiammati di rabbia
furia polemica che gli scorre nel sangue, c'è un fondo ammirato per
la sua reazione. E' più di questo, nel modo senza contorni in cui un
senza uscirne per niente da vittima. Gli torna in mente una volta due
aveva dato per qualche secondo l'idea che lei avesse la forza fisica
per ricacciarlo indietro e sbatterlo fuori. Solo che adesso non c'è
o il fuoco nel suo sguardo. E' lei come giovane persona già con un
diverso.
e fammi scendere!".
"Fammi scendere!"
"Mi avevi giurato che non avresti mai più fatto la scena dello
diavolo!"
Il semifuoristrada
va fuori strada
più ripida a una velocità non modificabile dalla forza che lui prova
che batte fitta sui finestrini e sul parabrezza e sul tetto in uno
altrettanta forza.
"Tutto bene?".
Lei non risponde, è pallida come non gli sembra di averla mai
vista.
La scuote per una spalla con cautela, dice "Ehi? Come va?". Poi
visto che lei ancora non risponde salta giù e gira intorno al cofano
scuote ancora sotto la pioggia, dice "Come stai? Come stai? Dimmi
come stai!", guarda travolto dal panico le sue labbra che si muovono
finché la sente dire per forse la seconda o terza volta "Mi fai
male!".
guardano intorno.
stati".
"Sì?"
"Come?"
"Quale?"
"Quella."
"Chissà da quanti anni non la usano più, quella sterrata. Non vedi
com'è ridotta?"
vero tra gli aggettivi scelti per non contrariare nessun direttore
guardare sua figlia tutta tesa sul sedile di fianco, dice "Andiamo?".
affare."
"E adesso?"
"Adesso ci riproviamo."
"Non rotoliamo."
"Senti, non mi aiuti per niente, con quell'aria. Anzi, scendi, per
che diminuisce, gli viene una fitta di apprensione per come gli
dei semiassi, approssimativo per come scivola e per come l'acqua gli
rossa.
alla valle.
ed estesa come non gli sembra che gli sia mai capitato. Grida
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La raggiunge vicino alla stalla, dice "Non c'è verso, così. Non c'è
verso".
"Zero"
numeri del soccorso in tutta Europa 24 ore su 24. Ma non serve molto,
qui."
"E allora?"
"No."
"No."
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"Neanch'io."
"E allora?"
luce che continua a ridursi, con la pioggia che batte senza tregua
freddo tutti e due, sono zuppi e scossi, con le scarpe piene d'acqua.
"Come?"
Sale a passi pesanti alla sterrata, con uno sforzo continuo per
suoi tentativi; più avanti sembra un poco più praticabile. E' una
chissà quanti anni; non la segue fino a sopra perché camminare gli
superabili.
gli cola sulla fronte insieme alla pioggia e gli inzuppa la maglia di
quasi più riflettere, trascinato dai suoi stessi gesti e dalla fatica
nel ritmo del respiro e nel ritmo dei gesti, cerca di aguzzare lo
solchi fangosi. Ogni tanto si gira a guardare nella luce sempre più
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debole sua figlia che lo osserva dalla porta della stalla, come una
detriti che lui ha sparso nei solchi, stroc stroc stroc uno dietro
gli cola sulla faccia e sulle mani. La luce se n'è andata quasi
irrimediabilmente stupido.
"E come?"
dice "Visto?".
"E adesso?"
di andarcene."
"Sì, ma non adesso, con tutta questa pioggia e ora anche il buio."
l'avevi promesso!"
"Lo so, ma poi ci siamo messi a litigare come due scemi incredibili
"Sì che è colpa tua! Sei tu che hai voluto fare questa deviazione!
avvertire Luca!"
"Non morirà, Luca! E' molto più grave che io non possa telefonare a
M., allora! Proprio adesso che le cose tra noi erano arrivate a un
casa!"
fuori!"
figlia così!"
"Sono io che mi vergogno di avere un padre così! Non verrò mai più
a fare un viaggio con te in vita mia! Non ti voglio vedere mai più!
Ti odio!"
"Grazie tante!"
della specie umana, solo perché non sei in grado di risolvere i tuoi,
di problemi!"
niente se gli altri sono interessati o no! Dici tanto dei teatrini
"Informazioni su cosa?"
"Su quello che succede nella vita e su come sono fatte le persone e
spieghi!"
"Invece non mi interessa per niente! Tu hai solo bisogno del tuo
"Non mi è piaciuto per niente! E' stato solo una rottura di scatole
senza fine! Non ne voglio fare mai più, di viaggi con te!"
fuori dalle ragioni del loro viaggio e fuori dalla geografia e fuori
dal percorso che hanno seguito, fuori dal disagio di essere finiti
sospesa.
Mangiano in silenzio
racconti del loro breve viaggio. Lui taglia via la crosta e poi
trovato utile così presto. Hanno fame tutti e due, e l'odore della
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temperatura giusta.
quando. La aggiunge al fuoco con cura, poi ci appoggia sopra uno dei
Lui dice "Mi dispiace per quello che ci siamo gridati prima".
"Anche a me."
"E' che ero esasperato per non essere riuscito a risalire alla
"Non ero ostile. Ero solo furiosa di non poter essere a Milano
domani."
"Ci sarai."
"E come?"
"Troveremo il modo."
o anni. Ma credo che sia una cosa delle donne. Avete una specie di
molto piccoli."
"Non lo so."
un'altra fase della mia vita, anche se non so quale. Quindi tutto è
possibile."
"Ma giorni fa hai detto che in realtà non credi di avere mai
"Sono solo combinazioni di parole. E' possibile che nella mia nuova
"Niente."
"Come, niente?"
così."
sottili."
"Sottili quanto?"
vengono, quello che siamo. Metti insieme tutto, gioca una parte
"Lo sente."
facilità."
"E adesso?"
proprio così."
"Cos'è, allora?"
sbilancia."
"Non è vero."
"Aiutoooooo!"."
silenzio scelto."
"Anche Luca."
qui."
"No."
"Davvero?"
"Davvero."
Lui butta gli ultimi due vecchi sacchi sul fuoco: la fiamma si
dopo si sente un colpo sordo alla porta che lui ha aperto con un
"Non lo so."
scricchiola e oscilla.
"Ma cos'è?"
non ne vede. Ha già bruciato tutti i legni, quelli che restano sono
solo frammenti.
per cedere.
Ho paura".
porta "Chi è?" nel tono da difesa del territorio più barbaro che gli
della notte dove la neve non riflette nessuna luce di luna, sente una
gli urta contro le gambe e gli gira intorno e uggiola e passa oltre e
Sua figlia lo vede nello stesso momento, perché quando lui si gira
vicino al fuoco vedono che è una femmina giovane, con grandi zampe e
muso: in un istante non c'è più niente, sta annusando tutto intorno
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in cerca d'altro.
"Come? Io me la tengo."
difficile?"
"L'hai detto tu, che non siamo noi a decidere tutto. Questo è un
caso tipico."
"No."
"Meglio."
"Rimandiamola fuori."
"Io me la tengo."
"Me la tengo."
"Va bene."
Due ore più tardi non stanno dormendo affatto. Il fuoco si è spento
"No."
"Ma va."
"Smettila."
"Così."
bambini."
"Sì."
"Ogni volta che volevo smettere per farti dormire, dicevi "Ancora
"E tu me la leggevi?"
gli occhi."
"Davvero?"
"Sì."
"Allora non hai rimosso proprio tutto quello che abbiamo fatto
insieme?"
"Che bastarda."
"Bastardo tu."
"Perché?"
o prepotenze terribili."
"Più o meno. Non mi vedi come un padre di quel genere? Con la barba
"No."
"E non ti senti come un figlio di quel genere? Con una museruola
sulla bocca e la mano del padre che gli preme sulla testa?"
"No."
"Il fatto è che non credo che esistano dei buoni genitori."
"Perché?"
"Perché?"
"Tipo?"
"E allora?"
"Quando sono molto piccoli. Allora gli sembra di avere gli unici
genitori al mondo."
"Perché?"
"Ma perché?"
"Non sempre."
"Questo è il tipo di cose che dici tu. Ci sono genitori che hanno
"Certo che sì. Quello che dico è che è probabile che i figli
della specie?"
"Davvero?"
"Sì. Il che forse non sarebbe stato meglio, dal punto di vista del
mondo nel suo insieme. Ma essere scontenti dei propri genitori è una
"I cani per esempio non sono scontenti dei loro genitori?"
"No. Tant'è vero che abbaiano e muovono la coda nel loro stesso
identico modo."
"Non ci riesco."
"Va bene."
"Papà?"
"Eh?"
di niente."
dell'inizio."
"E ci riesce?"
"No."
"Perché?"
ritorno."
"Nel senso che puoi dire "Benissimo, non esiste nessun particolare
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vuoi, esistono solo dei processi biochimici che chiamiamo vita. Non
spiegare niente."
"Quale punto?"
"No."
"Non so."
"Non è vero."
"Va bene."
"Papà?"
"No."
"Sei contento?"
"Abbastanza. E tu?"
"Credo di sì."
specie."
"Perché?"
che forse sarà anche attraente ma non credo proprio per te."
"Già."
territori."
"Sì?"
"OK."
"OK."
"Ehi, mi senti?"
"Sì?"
qualcuno."
"Grazie tante."
"Va bene."
"Va bene."
Va ad aprire il portone: per terra non c'è molta neve, solo chiazze
Torna giù allo spiano con l'espressione più neutra che gli viene,
grossa cagna.
"Non ho fame."
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"Per cosa?"
"Per sopravvivere."
"Dài."
"No."
Lui rimette via il sacchetto; dice "Ho dato un'occhiata al punto più
brutto".
"No."
"Se vuoi."
"E' probabile."
"E se succede?"
"Quali reti?"
funziona."
"Proviamo."
intimidirlo.
figlia è giù allo spiano, tutta presa dalla grossa cagna che le gira
leva del cambio. Poi mette in moto, esce nello spiano e manovra per
Lui dice "Se per caso scivolo indietro e rotolo fino in fondo alla
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"A chi?"
carta. Digli che sei qui per colpa di tuo padre e del loro finto
"In francese."
benissimo."
"Ma perché?"
aspettare."
"E tu non fare la vecchietta. E togli quel cane da lì, che finisce
sotto!"
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Dice "Allora proviamo a fare una cosa, visto che siamo a questo
punto".
"Vale a dire?"
"No?"
"OK."
"OK."
"Pronta."
"Andiamo."
"Aspetta."
"Cosa c'è?"
"D'accordo."
"Aspetta."
"Cosa?"
"Pronta."
fino in fondo l'acceleratore. La cosa strana è che non solo non pensa
che non deve sforzarsi di arrivare su fino alla strada; non pensa
dal cofano esce fumo e odore di gomma bruciata molto più della sera
prima ma lui e lei stanno guardando lo stesso punto fisso più avanti
dove c'è un ramo di quercia con ancora una foglia attaccata e i suoni
loro restano sospesi per uno spazio non misurabile su una linea
"Ehi!".
guarda ogni metro di strada che scorre sotto di loro come un regalo
aperti. Gli sembra di essersi liberato di molto più dei solchi e del
Qualche centinaio di metri più avanti lei dice "Ci siamo riusciti
cosa?".
"Non credo."
elettrico.
Poi lei guarda l'orologio. Lui dice "Per stasera siamo a Milano,
"Appunto."
"Ci abbiamo già provato una volta, a tenere un cane. E con uno così
"Invece no."
"So come sono. E l'hai detto anche tu che gli elementi essenziali
"Ma non starai sempre ferma nello stesso posto, no? Senza mai fare
"No."
"Eh."
"Ma stai per entrare in una nuova fase della tua vita, no?"
"Ho detto che potrebbe essere. Non ne sono ancora affatto sicuro."
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"E perché?"
"Lo sento."
alla sua età e alla sua situazione, con così tanti dettagli minuti da
"Davvero?"
"Non ci credo."
"Credici pure, invece. Chissà cosa dirà tua madre, quando vedrà
questa bestia."
"Scemo."
"Scema tu."
che il filo così imperfetto che c'è tra loro è forse la cosa più