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BE10 G.38.
ONONONO
K.K. HOFBIBLIOTHEK
OSTERR . NATIONALBIBLIOTHEK
BE :10.G.38
!
.
1
3
STORIA
DELLA VITA E DELLE OPERE
di
RAFFAELLO SANZIO
L. Brid me
RAFFAELLO SANZIO
DA URBINO
DEL SIGNOR
QUATREMERE DE QUINCY
VOLTATA IN ITALIANO , CORRETTA , ILLUSTRATA
ED AMPLIATA PER CURA
DI
FRANCESCO LONGHENA
PARTS, A
IN MILANO
PER FRANCESCO SONZOGNO . " G. B.
Tipografo-Calcografo, Stradone a S. Ambrogio , num. 2735
MDCCCXXIX
Quest'Opera é posta sotto la tutela delle veglianti Leggi,
essendosi adempiuto a quanto esse prescrivono.
ILLUSTRISSIMO SIGNOR GONFALONIERE
MARCHESE
RAIMONDO ANTALDI
E
NOBILISSIMI MEMBRI
DELLA
COMUNITÀ DI URBINO
Delle S. V. Illustrißime
IL GONFALONIERE
DI URBINO
SIGNORE
N.° 547
Risponsivo al
N.° 881
del 19 sett. 1827
Suo Obbl..
RAIMONDO MARCHESE ANTALDI
GONFALONIERE
7
dio indefesso sulle opere di essa , pronunciarono
esser questa la Storia , la quale raccogliendo in 3
/
e dirigerne il gusto degli altri nella conoscenza
più sicura delle stesse . Così pure fa osservare che
il giudizio riferito sopra alcune di esse , anzi so
pra la maggior parte non conchiude dirittamente
a farle credere originali di quel Divino ; ma tende
solo a congetturarne per via d'una retta analisi
la evidente probabilità che lo possano essere : lo
che se non vale ad assicurarci che tali opere siano
veramente di Raffaello , cui non ha voluto mirare
lo stesso signor Longhena , varrà sicuramente a
far conoscere nuovi monumenti dell'arte pittorica,
che hanno la più stretta relazione colle opere del
l'Urbinate; e che meriteranno pur sempre ďes
sere studiati da chi la professa , e visitati da chi
l'ama , e ne trae da essa particolare diletto e
coltura .
Reso conto per tal modo delle cure colle quali
è stata illustrata ed arricchita quiesta Storia della
vita e delle opere di Raffaello , altro non mi ri
mane che di offerirla e raccomandarla al Pub
blico, il quale, veggendo che ancor io, in quanto
spettava all' arte mia , non ho risparmiato pre
mura a renderla degna dell'altissimo soggetto ;
sono certo che vorrà vantaggiosamente incorag
giarmi a sempre nuove ed onorevoli intraprese.
Milano, maggio 1829.
FRANCESCO Sonzogno 9. G. B.
1
3
P R E FAZI O N E
DELL' AUTORE .
RAFFAELLO
1:
v 19.o.
!
2
2
3
1
ISTORIA
DI RAFFAELLO
E
RAFAFFAELLO
FAELLO Sanzio nacque l'anno 1483 nella piccola Nascita
faello.di Ruf
città d'Urbino , appartenente allo Stato Ecclesiastico :
il suo nome patronìmico fu in origine deSanti o Sancti;
ma l'uso l' avea volgarizzato in quello di Sanzio.
La famiglia de Santi o Sanzio era antica in Urbino,
e s'era mantenuta sempre con estimazione in uno stato
di mediocre fortuna, e vantava una genealogia, la quale,
secondo testimonianza meno sospetta , trovavasi scritta
sopra un rotolo di carta , che Antonio de' Santi, figlio
di Giulio, capo della famiglia, teneva in mano in un ri
tratto di lui, posseduto dal cardinale Giovanni France
sco Albani, che fu papa col nome di Clemente XI.
Da esso quadro fu copiata dal Bellori questa genea
logia , che noi riporteremo esattamente alla fine del
l'opera !,*: essa contiene i nomi d'una successione di
5
qual caso il solo amore paterno poteva determinarlo a
rinunciare d'essergli maestro , ed anzi fece ancora di
più. Volendo egli affidare suo figlio al più rinomato che
allora vi fosse , Pietro Vanucci, detto il Perugino , in
traprese espressamente il viaggio di Perugia , si cattivo
col più acconcio modo l'amicizia di quell' uomo cele
bre , ed ebbe a gran favore la promessa , che gli fece ,
di ammettere Raffaello nel numero de' suoi allievi*.
Raffaello lascia
la scuola del Pe .
Fino d' allora Raffaello tentò di volare colle sue pro
rugino.Sue pri- prie ali , ponendo mano ad alcuni lavori da lui solo , i
me opere .
quali, abbenchè portino sempre l'impronta del gusto
.
Gurp . Rossi dis. Par Franc.Sonxogno q ? bio. Batta.di Milano 1828. Filep. Caporah inc.
lato , in quanto che , se in questi Raffaello non fassi per
anche distinguere , in quelli a vece non si riconosce di
già più il Perugino per intiero.
S.SEBASTIAN
1
13c
fosse da prima a città di Castello , dove producesso un
certo numero di quadri , dei quali non si saprebbe stare
dei più begli ornamenti della sceltissima galleria dell' egregio ca
valiere e professore sig. Giuseppe Longhi in Milano , posseduto
altra volta dai signori conti Zurla di Crema. Rappresenta un
S. Sebastiano , mezza figura. Il Santo non è nudo come al so
lito , e con frecce conficcate nelle membra ; ma vestito elegan
temente, e portante una sola freccia colla destra , indizio del suo
martirio. La fisonomia è dolcissima ed amabilissima, somigliante
perfettamente, in età più giovane, al ritratto che il Sanzio fece di
sè medesimo nella famosa scuola d'Atene. L'esecuzione è diligen
tissima ad un tempo e più franca ed ardita delle opere sue an
teriori; i capegli sono scherzati in un modo maraviglioso, il colorito
è vero , fuso e vivace , ed è dipinto in modo che il tempo lo ha
rispettato in ogni parte fino a'nostri giorni. L'altezza di questo qua
dretto dipinto sopra tavola è di centimetri 43 per 33 di larghezza.
Nella stessa galleria si trova un altro piccolissimo quadretto
centinato, sopra legno, di mano del Sanzio , di centimetri si %
di lunghezza , per 5 34 di altezza. Rappresenta l'Annunciazione
dell'Angelo a Maria : sta essa a sedere colla fronte modestamente
inclinata sul dayanti , colla manca mano tiene un libro , e porta
la destra al petto. L'Angelo è semiginocchioni innanzi a lei, colla
destra le porge la benedizione dell'Eterno , nella sinistra tiene un
giglio. Il fondo è d'una stanza, dove si vede un letto ; e si l’An
gelo che la Vergine hanno la testa adorna di aureole dorate e
piene. La composizione, le proporzioni, le movenze , le pieghe ,
i caratteri delle teste , tutto annuncia la mano del Sanzio nell'età
sua prima , per quanto si può giudicare in figure di si piccola
dimensione. Questo quadretto giaceva rispettato , ma sconosciuto
presso un amatore in Livorno , ed è di buona conservazione.
Nella 1.9 e 2.º delle lettere sopra alcune opere dell'Urbinate
per noi aggiunte alla fine di questa Storia , troveranno li nostri
lettori la descrizione di un altro dittico stupendissimo di Raffaello
posseduto dalla nobile famiglia Fumagalli in Milano ; e d'un altro
quadretto non meno stupendo dello stesso artefice, acquistato da
pochi anni dal nobile uomo il sig. conte Paolo Tosi di Brescia.
a 14 0
in forse a riconoscerlo solo ed unico autore. Lanzi :
riferisce come una costante tradizione, e ch'egli stesso
ha raccolto personalmente nella medesima città , che
all'età di diciassette anni fece il quadro di S. Nicola
da Tolentino agli Eremitani , del quale il Vasari 2 fa
menzione solamente per dire che , se non vi si leggesse
il nome di Raffaello , prenderebbesi per un lavoro del
Perugino : lo che afferma il giudizioso Lanzi in quanto
allo stile ; ma la composizione non appartiene di già
più alla maniera di quel tempo. Il Perugino avrebbe
collocata la Madonna sopra un trono , e li Santi in piedi
all' intorno. Raffaello ha rappresentato il beato S. Ni
cola coronato dalla Vergine e da S. Agostino sostenuti
da una nube ; nell'alto del quadro ha dipinta una Glo
ria , ove appare l'Eterno Padre in tutta la sua maestà,
in mezzo ad un coro di Angeli , due dei quali ne sono
staccati , e tengono in mano alcune leggende, indicanti
le lodi del santo eremita *
Porta la stessa data quello che fece nella medesima
città per la chiesa di S. Domenico. Questo rappresenta
un Cristo in Croce assistito in alto da due Angeli
uno de 'quali raccoglie in un calice il sangue ch'esce
dalla mano diritta ; l'altro tiene due calici per ricevere
il sangue della mano sinistra , e quello del costato aper
per sè ; che non aveva più che far nulla colla scuola di Pietro ;
e che in conseguenza questa pittura pare posteriore alle cose di
Siena , ed al suo primo trattenimento in Firenze. Questo quadro
tornò da Parigi ; ma fu inutile pei Perugini, perchè Roma ,
dove ora esiste , lo prese ; nè hanno servito i forti reclami degli
eredi di Maddalena degli Oddi per rivendicarlo, i quali con tanto
amore l'avean prima custodito che ricusarono la risguardevol
somma di 14 mila scudi, offerta loro da milord Bristol , vescovo
di Oxford per farne acquisto. In mano di questi rimangono solo
due bozzetti , dei tre che erano nella predella del quadro , cioè
la Visita dei Re Magi, e la Presentazione al Tempio : manca
l'Annunziala .
2
18 e
Nulladimeno l'arte dell' intaglio , di cui vedremo es
sere stato Raffaello il primo promotore in Italia , gli ha
reso il beneficio di riprodurre e di moltiplicare talmente
le sue composizioni, soprattutto dopo un mezzo secolo ,
che appena alcune delle sue prime opere sono sfuggite
alle ricerche degli intagliatori .
A questo mezzo noi dovremo il poter parlare , se
condo l'ordine cronologico delle sue produzioni per
quanto ci sarà possibile , di molti quadri, avendone
avanti il tutto insieme della loro composizione, ed il fis
sare sopra di essi l'attenzione del pubblico , il quale
ne ha giornalmente le copie sotto agli occhi.
Quadro dello
Sposalizio di Questa osservazione si può applicare di già ad una
Maria delle prime composizioni di Raffaello , che rappresenta
Intagliato
Longhi
da lo Sposalizio della Vergine , dipinto per la chiesa di
S. Francesco in Città di Castello. Essa deve essere
d'un' epoca posteriore a quella del 1501 , nella quale
furono terminati i quadri indicati precedentemente.
Questo nostro giudizio è fondato e sopra l' ordine nel
quale questo quadro viene collocato dal Vasari, e sopra
la data , s'essa è autentica, del 1504 , che dicesi essere
sulla cornice del tempio che forma la prospettiva del
quadro ', e principalmente sulla distanza che passa
tra lo stile di questo lavoro , e quello del Perugino. Tale
differenza colpisce tanto più » , che la composizione
s'avvicina molto a quella d'un quadro che vedesi in
Perugia , e nel quale il Perugino avea trattato lo stesso
soggetto. Ma si va d'accordo a riguardare lo Sposalizio
1 Vita inedita di Raffaello da Urbino , illustrata con nole
da Angelo Comolli , pag. 8 , nota 13.
2 Lanzi , Storia pittorica , tom. 2 , pag. 53.
19
di Raffaello come l'opera nella quale si veggono com
parire i primi tratti di quel gusto , che distinguerà ben
presto la sua seconda maniera. Questo bel quadro si
raccomanda di già per uno stile nuovo , per una bellezza
di fisionomie ne' due sposi, che non la cede se non alle
opere dell' età sua più avanzata , per una certa grazia
fino allora sconosciuta negli atteggiamenti, e nel vestire
dei personaggi che accompagnano gli sposi , per una
varietà di pose e di panneggiamenti ; cose tutte che
sono contrarie alle pratiche seguite dal Perugino, a que
gli abbigliamenti stretti e freddamente monotoni , che
egli imitava servilmente *.
1 Vasari , ibidem .
2 « Gli fece alcuni disegni e cartoni di quell'opera. »
Vasari , Vita di Raffaello, tom . 3 , pag. 163.
* In Perugia , cosi ne scrive l'intelligent. sig. Pietro Canale,
fratello del prelodato sig. Luigi, presso il nobile sig. Lodovico
Baldeschi esiste uno di questi cartoni , eseguiti dal Sanzio per le
pitture di Siena , alto centimetri 54 , e largo 38. Nel medesimo
si trova scritto a caratteri poco intelligibili , per essere la carta
alquanto danneggiata dalle tignuole , quanto segue = Questo e la
quinta ... n.° V di jafael...Nella composizione rappresenta
lo sposalizio di Federico III imperatore con Eleonora Infanta di
Portogallo , eseguito dal cardinal Enea Piccolomini , creato poi
papa nel 1459 , col nome di Pio II.
Confrontata la composizione suddetta di questo disegno con
quella che si trova nel dipinto si riconosce , che l'azione data ai
soggetti introdotti , nel totale dell'esecuzione è similissima a quella
ideata da Raffaello . Varia soltanto nei panneggiamenti, ed in qual
che scorto dato di più ai soggetti collocati a destra del quadro.
L'indietro del campo è del tutto variato , avendovi posto il Pin
turicchio i suoi alberi in numero di tre , fra quali si vede in
lontananza il prospetto della città di Siena , vista dalla parte di
> 27 ek
Qualunque delle due si approvi, qualunque sia la
quantità del lavoro che si attribuisca a Raffaello in
quella grande impresa , tutti saranno d'accordo sopra
il punto più importante , sulla novità, cioè, che presen ,
tarono allora le composizioni della sagrestia di Siena ,
e sulla necessità di riconoscervi l'influenza d'un nuovo
genio : il perchè ora non si potrebbe più dubitare sul
l'appoggio della duplice testimonianza citata , che tale
genio sia stato quello di Raffaello. Ed in quale maniera
in vero potrebbe egli rendere la sua azione più sensi
bile che cogli schizzi , coi disegni e coi cartoni , i quali
non ci venne fatto che di leggere in una lettera d'uno studioso ama
35
Il quadro ch' ebbe Lorenzo Nasi rappresenta la Sacra Famiglia
di Lorenzo Na
Santa Vergine col bambin Gesù fra le gambe, e il pic- si.
colo S. Giovanni che gli porge un uccello , quadro os- Intagliato da
Norghen .
servabile particolarmente per la semplicità puerile pro
pria del soggetto. Questo quadro diventa celebre an
cora per lo pericolo che corse d'esser distrutto : nel 1548
uno smottamento considerevole del monte S. Giorgio
ingoiò insieme a molte altre case vicine il palazzo di
Lorenzo Nasi , e 'l quadro di Raffaello fu sepolto sotto
le sue rovine : trovaronsi impertanto i vari pezzi di
esso , i quali furono riuniti e raggiustati nel miglior
modo che si potè , ed adorna ancora di presente il
museo di Firenze *.
48 €
fossevi'tra Leonardo da Vinci e Raffaello verun legame
particolare d'amicizia durante li diversi tempi ch 'ei
visse in Firenze , tuttavolta ciò che non ha uopo di es
Disputa del SS .
Sacramento .
V ha luogo di maravigliarsi come due delle quattro
Intagliata da
composizioni, delle quali abbiamo nominati li soggetti ,
Volpato che sono pure così chiaramente indicati dalle allegorie
precedenti, sieno state pel Vasari un oggetto di con
fusione tale da alterarne il senso , e lo spirito " : egli
Questa piacevolissima composizione è stata intagliata recen
temente dal signor Richomme a Parigi.
1 Bisogna che il Vasari abbia fatta questa descrizione stando
a Firenze , dove sua memoria l'avrà mal servito.
>> 73 €
è caduto rispetto ad esse in due errori, che basterà
far conoscere in poche parole ! . Il primo si riferisce
all'indicazione precisa del soggetto della Scuola d’A
tene , li cui elementi e personaggi ha mescolati con
quelli della Disputa del SS. Sacramento per guisa ta
le , da riunire nella sua descrizione gli Evangelisti e gli
Angeli con Platone , Aristotele e Diogene. Il secondo
errore , onde conduce il lettore, è quello d'un falso
indicamento dell'ordine di priorità , secondo il quale
vennero eseguite queste maravigliose pitture. Tale or
dine , che fino ad ora ci siamo sforzati: di seguire ,
acquista maggiore importanza, e diventa più interes ,
sante al momento in cui l'urbinate Apelle giugne in
Roma , dove entrato già in una nuova luminosa car
riera va manifestando sempre più lo sviluppamento del
suo ingegno con quella stessa progressione , che noi
abbiamo osservato fin dal principio , e che tanto chia
ramente si manifesta nella sala della Segnatura. ;.
Roma accolse il Sanzio all'età di venticinque anni ,
quando di già avea superato lo stile timido di disegno,
e povero di composizione delle scuole del decimoquinto
secolo ; ma viceversa era forse ancora lontano da quella
maniera grande ed ardita , da quella ricchezza ed ab
bondanza di concetto che riconoscerassi nelle opere da
lui fatte nella sua maturità . Necessariamente lo stile
del suo primo lavoro in Roma non dovette guari diffe
rire dallo stile del suo ultimo eseguito in Firenze, che
fu la Madonna detta la Giardiniera : quindi pochi lumi
emissima
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77
attenuto perfettamente a questa convenienza : non v'ha
in esso veramente nè azione , nè cooperazione ; e l'og
getto che serve di punto di riunione a tutti gli attori
questa scena non ha niente di materiale ; e la ras
somiglianza istorica non vi può essere offesa meno
mamente *.
84 €
Pittura del Par
nasso .
Ciascuna delle grandi composizioni del Vaticano ese
Intagliata da guite da Raffaello , ciò che si può dire di molte altre
Volpato. delle sue opere , potrebbe formare la materia d'una
storia particolare, tanto sono numerevoli i punti suscet
tivi d' occupare la critica dell'arte e del gusto , e quella
ancora del curioso osservatore delle particolarità rela
tive alle circostanze dei tempi e dei luoghi ! La sola de
scrizione figura per figura , gruppo per gruppo , campo
per campo , nome per nome di ciascun personaggio oc
cuperebbe un gran numero di pagine , ed ingrosserebbe
il nostro lavoro senza molto frutto pel lettore ; giacchè
nulla då meno l'idea d'un insieme presentato agli occhi
quanto la decomposizione delle sue parti , fatta con un
racconto , che solo alla mente s'indirigge. D'altronde
qual cosa più conosciuta delle composizioni eseguite da
Raffaello nelle sale del Vaticano ? Che importerebbe a
coloro che le conoscono una descrizione tanto partico
larizzata ? e che direbbe a quelli che non ne hanno
idea ? Per questa ragione noi abbiamo creduto nella
storia generale di Raffaello e delle sue opere , dover fer
mare l'attenzione del lettore meno sopra le particolari
tà descrittive, mute troppo spesso per l'immaginazione,
di quello che siasi sopra le qualità distintive di ciascuna
1
opera , le quali in ognuna di esse possono far conoscere
l'andamento progressivo del genio dell'artista *
本
than
IL SONATOR DI VIOLINO
Ammiriamo infatti con quale facilità egli seppe pas- pittura della
Farnesida .
detta sare da un ordine d'idee ad un altro nelle sue nume
rose invenzioni. Intagliata da
ll'ae Richommc .
ei Nel tempo medesimo che compone li suoi Profeti e
* Questa opinione fu quella pure di Giulio Mancini , medico
di papa Urbano VIII , il quale in una sua opera inedita =
mente.
Viaggio per Roma , per vedere le pitture che in essa si tro
pano , esistente fra li manoscritti Ghigi, G. III , bb. , dimostra
moral
come Raffaello non avesse bisogno di apparare la grande maniera
quež di pitturare da Michelangelo , e con buone prove fa vedere la
ne, superiorità del primo in pittura sopra il secondo: ma forse questi
EZZO. pure nel sostenere la verità per rispetto al Sanzio , non vide
onde addentro nella finissima arte del Buonarroti per giudicarne colla
cond
stessa saviezza . Veggasi a questo proposito anche la bella ed in
gegnosa lettera di messer Lodovico Dolce a messer Gasparo
tre i Bellini, fra le pittoriche, vol. 5.', p. 166 , nella quale con molto
e ad savj ragionamenti si sviluppa lo stesso confronto , ma esteso più
generalmente a tutte le opere dell'Urbinate. Ma più d'ogn'altro,
ci pare, abbia toccato nel segno il valentissimo D'Agincourt nella
sua vastissima e rinomatissima storia delle belle arti, dove par
lando del rinnovellamento della pittura verso la fine del sec . XV ,
ed che attribuisce esclusivamente a Raffaello, stabilisce un confronto
trà li due portenti di quell' età , e prendendo mossa col suo ra
gionamento dall'analisi dell'indole di ciascuno , parla e dell' uno
e dell'altro colla dovuta stima e saviezza.
108
le sue Sibille per la cappella d'Agostino Chigi nella
ehiesa della Pace " , dipinge con dolcissima maniera >