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EMARGINAZIONE 13.50 25/03/2010

Avvocato di strada: più che


raddoppiati gli italiani che perdono
casa e lavoro
Nel rapporto 2009 l’associazione registra un’impennata di utenti
italiani, che passano dal 26% al 32%. Da 73 a 178 i casi di italiani
che hanno perso casa e lavoro. Raddoppiano le pratiche legate agli
sfratti e, fra gli stranieri, quelle sui fogli di via

BOLOGNA – La crisi colpisce gli italiani. Lo dicono i dati del rapporto 2009 di
Avvocato di strada, l’associazione che presta assistenza legale gratuita a
senza casa e persone in difficoltà. Aumentano gli sfratti, cresce il numero
degli italiani che perdono casa e lavoro, e raddoppiano anche i casi di fogli
di via ed espulsioni per gli stranieri. Il dato più significativo è l’aumento dei
casi di persone italiane che hanno perso il lavoro e sono finite in strada per
via della crisi economica: dai 73 casi di due anni fa si passa ai 178 del
2009. “Sempre più italiani perdono il lavoro, non riescono a pagare le
bollette e finiscono in strada – afferma Antonio Mumolo, presidente
dell’associazione –: questo è un dramma per tutti, ma ancora maggiore per
chi ha figli e vede andare in pezzi la propria famiglia”. Non a caso gli italiani
che si rivolgono ad Avvocato di strada passano dal 26% al 32%, cioè da
395 del 2008 a 633 del 2009. Diminuisce, invece, il numero dei cittadini
extracomunitari che, passando dal 70% al 62%, continuano comunque a
rappresentare la maggioranza.

Rispetto al 2008 aumenta in maniera notevole il numero di pratiche aperte


in tutta Italia, che passano 1.518 a 2.072. Fra le tipologie, le pratiche che
registrano una crescita più alta sono quelle legate agli sfratti, che passano
da 63 casi nel 2008 a 118 nel 2009. Raddoppiano anche le pratiche legate
al permesso di soggiorno, foglio di via e decreti di espulsione: 258 casi nel
2008, 502 nel 2009. “Dal nostro punto di osservazione – continua Mumolo –
vediamo che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produce effetti
inumani come l’impossibilità di sposarsi o di registrare all’anagrafe i propri
figli ed induce gli stranieri non in regola a non recarsi negli uffici pubblici
nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona".

Gli altri dati riguardano le aree giuridiche di attività degli avvocati di strada:
nel 51% dei casi si tratta di pratiche di diritto amministrativo, mentre 4 su
10 sono di diritto civile e una su 10 di diritto penale. Nell’ambito civile,
prevalgono le pratiche legate ai licenziamenti e al diritto del lavoro, agli
sfratti e al diritto alla residenza. Nell’ambito penale, i casi più frequenti
riguardano procedimenti in qualità di persona offesa, dunque aggressioni,
minacce e molestie, e i reati contro il patrimonio, come furto, rapina, truffa
e ricettazione. La maggior parte delle pratiche di diritto amministrativo
riguarda gli stranieri. Soltanto nel 6% dei casi si tratta di cittadini
comunitari. Prevalgono nettamente gli uomini che costituiscono il 72% del

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totale.

Avvocato di strada, nata nel 2000 a Bologna come costola dell’associazione


Amici di Piazza Grande, oggi ha sportelli in 19 città italiane, da Trieste a
Taranto, da Bolzano a Napoli. “L'esperienza – spiegano dall’associazione –
nasce dalla necessità di poter garantire un apporto giuridico qualificato ai
cittadini privati dei loro diritti fondamentali”. La tutela legale viene prestata
negli sportelli cittadini, organizzati come veri e propri studi legali per
l’accoglienza, la consulenza l’apertura delle pratiche. Alle attività di
consulenza e assistenza partecipano avvocati che prestano gratuitamente il
loro lavoro. (ml)

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