atore del Cristianesimo[5], religione che lo riconosce come il Cristo (Messia) a tteso dalla tradizione ebraica e Dio fatto uomo[6]. Alcune religioni non cristia ne, tra cui l'Islam, lo riconoscono invece come profeta mentre altre hanno elabo rato una specifica visione su di lui. Gesù avrebbe svolto la sua attività di predica tore, guaritore ed esorcista negli ultimi anni della sua vita[7] quasi esclusiva mente[8] nella provincia romana della Giudea. Secondo la tradizione cristiana, le principali fonti testuali relative a Gesù sono i quattro vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni). Per quanto concern e le ricerche storiche sulla sua vita le principali fonti si trovano nel Nuovo T estamento, in particolare nelle lettere di Paolo e nei vangeli sinottici.[9] Gli ultimi secoli hanno visto infatti lo sviluppo di ricerche volte a valutare l'at tendibilità storica dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e miracolosi[ 10], sia a ricostruire il profilo del Gesù storico. La storicità di Gesù è generalmente riconosciuta dagli studiosi, ma, tra questi, vi è anche chi ha ricondotto tale fig ura all'elaborazione di un mito. I vangeli narrano la nascita di Gesù da Maria vergine, la predicazione focalizzata sull'annuncio del Regno dei Cieli e sull'amore al prossimo, e realizzata con di scorsi e parabole accompagnati da miracoli; narrano infine la sua passione, mort e in croce, risurrezione e ascensione al cielo. I vangeli e gli altri scritti de l Nuovo Testamento identificano Gesù con il Messia e il Figlio di Dio. Le neotesta mentarie lettere paoline esaltano il valore salvifico della sua morte e risurrez ione. La successiva tradizione cristiana lo ha quindi dichiarato seconda persona della Trinità, assieme al Padre e allo Spirito Santo, e "vero Dio e vero uomo". Dai vangeli appare come la predicazione e l'operato di Gesù abbiano riscosso nella società ebraica coeva un limitato successo, conseguito peraltro principalmente tr a i ceti più bassi. Il breve periodo della sua predicazione si concluse con la mor te in croce, richiesta, secondo i vangeli, dalle autorità ebraiche del Sinedrio ma irrogata dall'autorità di Roma (che riservava agli schiavi una tale sorte), su de cisione finale del prefetto romano Ponzio Pilato. Dopo la morte, i seguaci di Ge sù ne sostennero la risurrezione e diffusero il messaggio della sua predicazione, facendone una delle figure che hanno esercitato maggiore influenza sulla cultura occidentale. Secondo il punto di vista ebraico, Gesù è stato un predicatore itinerante, ma non il Messia atteso; non era Figlio di Dio, non ha compiuto miracoli e, dopo la morte in croce, non è risorto né asceso al cielo. Secondo l'Islam, Gesù è stato uno dei maggi ori profeti venuti prima di Maometto; nacque verginalmente, compì dei miracoli (pe r volere divino), non morì, ascese al Cielo, ma non era Dio che, secondo la sura C XII, "non ha generato né fu generato". Anche molti degli altri principali moviment i religiosi contemporanei hanno elaborato una propria interpretazione su Gesù[11].