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CTbc lalniv(?rsU^ of
Chicago
lEibraricjs
i I
DI
RAFFAELE PETTAZZONI
VOLUME PRMO
RAFFAELE PETTAZZONI
PROFESSORE INCARICAlTO DI STORIA DELLE RELIGIONI
NELLA
R.
UNIVERSIT DI BOLOGNA
LAMELIGIONE
DI
'
;
zamltMustra
^
'
DELL'IRAN
Le anime
dei credenti) ... le anime
delle credenti ...dei paesi ariani, ...turani,
...sarmatici, ...sinici, ...daci, ...di tutti
i
Yast
13. 143-4.
BOLOGNA
/
NICOLA ZANICHELLI
EDITORE
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S"^
1
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fi!
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L EDITORE ADEMPIUTI
~
DOVERI
ESERCITER
764817
PREFAZIONE
Questo libro ha origine da un corso d lezioni io tenni nell' Universit di Bologna il primo anno (1914-15) che fui incaricato di professarvi la
che
storia delle religioni.
La
recente:
storia
in
delle
religioni
^.
disciplina
di
data
Italia,
recentissima
ordine
I Le prime cattedre di 'storia delle religioni' sorsero in Olanda (1876) e in Svizzera (specialmente dal 1877). Po' '" Francia (1880, al 'Collge de Frahce ptimo titolare A. Rville, fino
' :
al 1906;
poi J. Rville,
fino
al
(Inghilterra; America; anche nel Giappone [Universit di Tokyo, in Germania, dove s'impose la questione ^9?3])' Solo pi tardi
alle
pregiudiziale della posizione della storia delle religioni rispetto Facolt di teologia (A. Harnack, Die Aufgabe der theolo-
gischen FakuU'ten
Berlin
delle
und
die
1901;
poi risolta
religioni
fili-
filosofia
[A., Deissmann,
Der
Religionsgeschichte, Berlin 1914]), e dove i primi professori ordinari di storia delle religioni furono degli stranieri (il danese E. Lehmann nel 1910 a Berlino, lo svedese
Lehrsiuhl
N. Sderblom dal
fu fondato
.1912 al 1915
un
Istituto di storia
Vm
"^
PREFAZIONE
^.
interno, nazionale
quale ha pure
allo
suoi momenti.
reli-
inerenti
studio
stesso delle
quella sua materia sacra che sembra non possa senza scrupolo essere indagata allo stesso modo delle cose profane.
gioni, e pr.ecisamente al carattere di
Questa spcie
p.
es.
dai
Greci: per lo
meno
in quanto di taluni
ger Forschungsinstitut fr vergleichende Religonsgeschichte ')> suddiviso iti tre sezioni: storico - religiosa in senso speciale,
A Parigi nel 1919 antico-testamentaria, nuovo-testamentaria). sorta la Societ Ernest Renan gli studi di storia delle per
' '
religioni.
Una
dal
Governo Francese
Un
insegnamento
ufficiale
isti-
prima e, a anche di nome - insegnamento di storia del Cristianesimo. - Ancora nel 1909, a proposito di un libro di L. H. Jordan e B. Labanca, The stiidy of religion in the Itali^n Unituito per la
volta a
Roma
ma
fu di fatto
versities (Oxford 1909), un autorevole studioso belga pot scr La vere che esso libro meglio avrebbe dovuto intitolarsi
:
degli studi religiosi nelle universit italiane (Goblet ' Revue des tudes ethnographiques et sociolod'Alviella, nella - Nel gques 1912-13 un incarico ufficiale di storia 1909, p. 383).
'
mancanza
delle religioni fu istituito nella R. Accademia Scientifico-Letteraria di Milano; un'altro nel 1919-20 n^l R. Istituto di studi superiori
in Firenze,
ci
r
che
si riferisce
attentamente
all'estei'o (L.
Italiai Universities; a half-century' s survey, The American Journal of Theology, 23, Chicago 1919, 41 sgg. cfr. Revue de l'histoire des religions, 1912, i, 405; ecc., ecc.; 1919, i, 243;
;
1920,
I
I,
203).
l'
Per
Italia,
vedi.:
temporanea,
1
3.
191 1,
;
I,
Jordan-Labanca, op, cit. F. Tocco, S. Minocchi, La Cultura Con11, 62 sg. 18 sg. R. Pettazzoni, Nuova Antologia,
; ; ;
maggio 1912
E. Buonaiuti,
Nuova
PREFAZIONE
IX
culti,
qua e l nella Grecia praticati, certi autori deliberatamente evitarono di parlare - perch appunto la
religione in
modo
Paus-
I.
mentre
di altri pi
si
liberamente trattarono
ancor pi liberamente
occuparono delle religioni di altri popoli ^. Questo interesse descrittivo per i fatti religiosi etnografico piuttosto che storico, superficiale (se cosi posso esprimermi) anzi che approfondito nel senso della terza dimensione -,. mentre ai tempi di Erodoto era gi diffuso (anche il lidio Xanthos), crebbe poi
molto pi in seguito a queir ampliarsi degli orizzonti geografici che fu effetto delle conquiste di Alessandro. Nel vasto disegno concepito da Aristotele - e in
di gran parte da lui e dai suoi discepoli attuato un ordinamento sistematico di tutto il sapere, dovette
essere compresa anche la sistemazione di ci che si sapeva su le religioni e la religione: tanto vero che uno scolaro appunto di Aristotele - Teofrasto o, piuttosto,
TcJov
Eudemo
di
Rodi
- ricordato
come autore
5,
di
una
48).
Fu
quello, forse,
religiosa: certo
gioni.
terio
primo tentativo di una enciclopedia non fu ancora una storia delle reliessere.
1' 1'
N poteva
della
i
altro,
il
cri-
attitudine
ravvicinare
tempo
- lontani.
menti comparativi furono opera di credenti piuttosto che di studiosi. Li fecero - anzi: li sentirono - coloro
Ma
(2.
di
parlare
PREFAZIONE
che culto Straniero riconobbero taluna delle divinit che ha origini remo.te e ragioni cultuali profonde, si accentu poi sempre pi nel corso dell' et ellenistica, e fin per conferire
proprie. Questa tendenza,
al
caratteristica eh'
sincretismo.
Dal quale riusc a svincolarsi il Cristianesimo, vincendo contro la Gnosis. E fu vittoria dell'esclusivismo. Nel concetto antico non c'erano religioni
vere e religioni
fu anche r antichit
l'
ma
unica vera, e false tutte le altre. Nelle religioni altrui - pi ancora che la pro-
pria
avevano potuto essere oggetto di osservazione uniformemente interessata e indifferentemente curiosa. Nel Cristianesimo soltanto la vera religione merifin
che rappresentavano un pericolo, meglio valeva che fossero ignorate; - oppure ad un solo patto e ad un
solo fine
qual modo, la sfera d' azione, era pur stesso tabu che ostacolava il sorgere di
integrale
delle
religioni.
Le
^.
altre
religioni
considerate
come
falsificazioni
E quando
scomparso
I. 25 [xe-cnTialav ttiv dA,ii'8-8iav tov -O-eoii ev t^ %6x dxQEDcrav tf) jtxioei Jtap xv ^tiaavra. - August. opejei Ret7-actat. i. 13 res ipsa quae nunc Christiana religio nuncupatur erat et apud antiquos, nec defuit ab inito generis humani,
Roti.
...
unde vera religio, quae jam- erat, de civitaie Dei, 2. 29 non sunt dii, coept appellari Christiana; isti daemones quos adhuc deos puts. maligni sunt spiritus
quousqUe Christus veniret
...
PREFAZIONE
XI
ormai
il
pot essere consigliato (ai fini delle Missioni), un tale studio non and disgiunto, in generale, da scopi di
edificazione, eh' quanto dire pratici, extra-scientifici. Le grandi scoperte geografiche dell'et moderna
ebbero per effetto - come nell' antichit le conquiste di Alessandro - di allargare gli orizzonti geografici; con questa differenza che allora i Greci avevano preso contatto con ppoli di civilt antica e antichis:
sima, mentre ora furono specialmente popoli senza ' storia e senza civilt che si offersero all'osservazione
degli Europei. Insieme con la raccolta abbondantissima delle nuove osservazioni religiose, si ebbero anche i primi saggi e tentativi di una indagine com-
"^
De
legibiis
Hebraeorum
ritualtbus et
earum
rationibus (1685), in cui le istituzioni cultuali ebraiche sono studiate in rapporto con le egizie e le sabe,
appare come un precursore. E precursore, in un certo senso, ancora nel sec. xviii, il De Brosses con la sua opera Du eulte des Deux Ftiches ou
Parallle de
ancienne Religion de r Egypte avec la Religion actuelle de la Nigritie (1760). In vero, per quanto i tempi ormai fossero ma-
turi, tuttavia
prevaleva presso
alla
che, pur
rivelata, insisteva
opponendosi pur sempre, in tallmi punti. fondamentali, sulle antiche posizioni della Chiesa. Era la
filosofia
dei
deisti,
dei
razionalisti,
dei simbolisti.
Al posto
questi
della
religione
rivelata
la,
sopra- naturale )
ponevano religione naturale: da chiara e distinta, e poi via via oscuratasi nella prima coscienza delle genti per il prevalere di simboli, i
filosofi
XII
PREFAZIONE
per un fine pedagogico, fraintesi poi dal volgo, avrebbero dato luogo - per un processo, dunque, di degenerazione - al formarsi
quali, escogitati dai sacerdoti
Il
Voltaire
si
trovava pi
vicino eh' egli non pensasse ai Padri della Chiesa " quando scriveva: J' ose croire... qu' on a commenc
d'abord par reconnatre un seul Dieu, et qu'ensuite la faiblesse humaine en a adopt plusieurs... {Dictionnaire philosophique [1764], artt
stion). Dell' atteggiamento religioni positive vale la
'
Religion
di
di
',
2'
que-
voltairiano
fronte alle
pena
produrre qui un
sggio relativo a quella religione eh' oggetto del nostro libro " On ne peut lire deux pages de l'abo:
minable fatras attribu ce Zoroastre, sans avoir pitie de la nature- humaine. Nostradamus et le mdecin des urines sont des gens raisonnables en com-
paraison de cet nergumne; et cependant on parie de lui, et on en parler encore {Dici, philos., art.
"
Zoroastre
')
^.
Tutt' altro l'atteggiamento dell'Herder, tendente, dal canto suo, ad esagerare invece il valore della religione di Zarathustra, massime dal lato politico e
sophischer Theodicee Ideeii zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, iii^'' Th., (1787], 12**
:
Buch,
2).
Un
nuovo orientamento
in
degli
studi gi implicito, p.
es.,
I Questo articolo non si trova nella prima edizione del Dictionnaire philosophique poriatif .^ 1764 (a Londra). \J Avesta di Anquetil Duperron usci nel 1771 (vedi a pag. 6). - Vol-
taire scrisse
ott la
Tolrance
PREFAZIONE
Schiller, che
XHI
sono del 1789: "Le scoperte fatte dai nostri navigatori europei in mari lontani e su spiagge remote offrono uno spettacolo altrettanto istruttivo quanto interessante. Esse ci fanno vedere dei popoli sono dispoi quali, nei pi diversi gradi di civilt,
sti
d'intorno a noi
come
stanno intorno a un adulto e col loro esempio gli ricordano che cosa stato un giorno egli stesso e
donde
si
formato
{Was
heisst
und zu welchem
'^Ende studiert
man
Qui gi in germe
cata allo studio
delle
umane. Or
gli
evolualla
zionisti si opposero,
s, ai
razionalisti in
quanto
di
idea di
gresso.
di
si
degenerazione
sostituirono
quella
pro-
Ma
mantennero
la concezione
fondamentale
tutte le famiglie
umane
modo
a traverso le medesime
Questo modo, per ci che riguarda lo svolgimento delle forme religiose, fu determinato dal Comte
fasi.
nel suo sistema dei tre gradi: feticismo, politeismo, monoteismo. Era un' astrazione. E tale rimase anche
quando
il
Tylor e
gli antropologisti
apportarono
la
pone
l'
animismo
dei morti [H. Spencer]) al posto del feticismo ^. Educati alla scuola delle scienze naturali e alle
norme
dell'
osservazione e
biologica,
gli
primo luogo
differenze
la
specie,
il
e al di sopra
tipo
di
di
tutte
le
costruirono
un uomo sempre
eguale a se stesso, destinato a percorrere le medesime fa.si di vita, anche di vita religiosa. In tal piodo.
I
XIV
PREFAZIONE
perseguendo come nella storia naturale dell' uomo cos nella sua storia umana 1' uniformit e la legge,
rinunziarono a comprendere quel che nella storia pur v'ha di unico e di non riproducibile, quel che una volta tanto avviene e non si ripete mai pi.
Ed anche
della
presso
gli
antropologisti
la
concezione
religione fu dominata da un intellettualismo " Io ho avuto di mira - dichiara iL~ razionalistico : - " l'aspetto intellettuale della religione piutTylor tsto che r aspetto emozionale.... Coloro pei quali la religione significa prima di tutto sentimento reli
me
')
senz'anima
("'
soullessly
senza spirito (" unspiritually '). E sia... (E. B. Tylor, Primitive Culture [1871], 11, cap. 17). Invano, come si vede, altri aveva messo in rilievo
r eleniento sentimentale
religione concepita coscienza (Schleiermacher). Il senti' mento - inteso come ^ percezione - dell'infinito fu posto a fondamento della religione da Max MiUer. E Max Miiller considerato da taluni cme il fonda-
nella
come
stato
di
tore della
delle
moderna scienza'
"^
- o
"^
storia
comparata'
cospicuo di
il rappresentante pi studiando il linguaggio che, e - attraverso il linguaggio - il pensiero antichissimo di popoli altamente civili, per ci stesso si trovava,
religioni. Certo
egli
una scuola
a differenza della scuola antropologica, orientata nel; senso della storia. In questo campo di studi fu riconosciuta e messa in evidenza l'importanza del mito. Se non che, la nuova scienza dei miti si preoccup
anch' essa di ridurre
alle leggi della ragione tutta assurda e pazzesca e immorale fantasticheria quella mitologica che pareva un insulto al pensiei'o umano:
PREFAZIONE
al
XV
mito fu giudicato come un fatto patologico, una malattia del linguaggio. Fu, in certo qual modo, ancora una vittoria del razionalismo.
lume
della ragione
il
Per uh certo tempo mitologia e antropologia furono come due campi di lavoro chiusi l'uno all'altro. Eppure nell'uno e nell'altro si lavorava con lo stesso
strumento: la comparazione. Comparatori per
nizione erano
logie
'.
defi-
vergleichende MythoComparatori anche pi sistematici erano gli antropologisti. Diversa era l' applicazione del principio; e in quella diversit era una limitazione; e
i
seguaci della
"^
germe, un errore:
l'er-
esponevano gli Indogermanisti limitando la loro indagine a popoli appartenenti ad una mederore cui
si
sima famiglia linguistica l' errore che s' annidava comparazioni degli antropologi, se limitate a " ' quei popoli senza storia presso i quali il fenomeno religioso si presenta piuttosto in una morfologia statica che in uno sviluppo e in una successione
;
nelle
"
tutto,
che
le barriere
fossero
abbattute, che fosse tolta di mezzo la divisione troppo " ' assoluta fra popoli civili e popoli senza storia e
senza
civilt,
che
qufei
studiati
separatamente dall'antropologia e dalla mitologia si aprissero e si trasfondessero 1* uno nell' altro, integrandosi a vicenda nel superiore concetto di una conoscenza universale dell' umanit religiosa. Solo
cos poteva sorgere - e sorse - l' idea vera di una scienza delle religioni : come realizzazione jdi quella
uno studio
reli-
Ma
XVI
PREFAZIONE
-
gioni, scientificamente
cepito,
sia
investito e
si
vivificato
dal concetto
della
storia
quale
e
-
moderno. La
ideale
vista
di
sintesi
gli
elementi
altri,
eistranei
ai
prima
uni agli
va applicata
fatti
non
tanto
punti dello ^spazio quanto come momenti nel tempo; e dunque non ai fatti avulsi dal loro ambiente culturale e fissati in un isolamento eh'
come
astrazione
fuori
dalla
realt^,
bens in
particolar
modo
del
"
agli svolgimenti
.dinamiche
divenire.
si
In questo
risolve
religioni
storia
'
'
poi, insieme con quello della delle religioni ', anche quello della comparata scienza delle religioni '; - la quale invero la stessa
'
come
la storia di
sommate,
nel fare
ma come
la
storia di ciascuna.
Che
la
stato pre-
sente abbia gi pienamente attuato questo concetto, non si pu dire. Ma che essa proceda - come deve nel senso di tale attuazione, appare manifesto a chi segue il progresso di questi studi. Definitivamente
superato
rata.
particolari dell'
a un continuo
spezialmente
I Cfr.
revisine e di critica,
nella
Br.
PREFAZIONE
storiche. Sintomatico
il
XVII
fatto
pi
- la quale tende a inquadrare i cos detti popoli incolti in un disegno universale della storia della civilt, superando cos definitiva-
mente
il
concetto di popoli
le
'
non
storici
'
^.
In questo
modo anche
religiosit
universale della religione. Maggiore resistenza s' incontra precisamente nell'ordine delle religioni superiori e a noi pi prossime.
Lo studio del Cristianesimo, ricco di una sua secolare tradizione interna, vivificato dall' esperienza diretta di una vita religiosa attualmente vissuta,
i quadri di una storia generale di tutte le religioni. Si direbbe quasi che l' antico tabu qui sia ancora in vigore. Alla formula di
Max
Muller, che chi conosce una sola religione non ne conosce nessuna. Ad. Harnack oppose che chi conosce questa, conosce pure in certo senso le altre. Sta di fatto che oggi anche il Cristianesimo comincia ad essere studiato - e anche da studiosi
usciti dalla
criteri
di
un indirizzo
Xa
storia -
I R. Pettazzoni, La scienza delle religioni e il sito metodo, Scientia 1913. - Molto esplicita la dichiarazione di un etnolo-
logo
che qui riportiamo: Perhaps the most crying need of anthropolgy is a certain and reliable method of placing events in tme. I do not mean necessarily the dating of events, but the
determining of the proper order in which they have successed one another (A. M. Hocart, Journal of the R. Anthropologcal
Institute, 49: 1919, p. 42).
XVIII
PREFAZIONE
nesimo, inscritta in quello sfondo ancora pi vasto che si stende da Israele fino ad includere l'Islam,
alla
il
comprensione
di
che forse
storia religiosa dei popoli quasi con la costanza di una legge: voglio dire la crisi religiosa, il passaggio
di religione, l'abbandono vie nuove di una Riforma. della Tradizione per le Invero non c', forse, nella storia delle religioni
problema pi grande di questo: se quel rinnovamento religioso che si produsse nel giro di pochi secoli tra gli Ebrei con i Profeti, tra gli Irani con Zarathustra, tra i Greci con 1' Orfismo, tra g' Indi con Buddha, tra i. Cinesi, con Lao-tse (e - per riflesso? - con Confucio), sia effetto di altrettante evoluzioni indipendenti e convergenti, oppure di una irradiazione molteplice da un unico centro sconosciuto. A questo problema, che forse non potr mai
essere risolto,
il
Come
con
- di
propone
chiara,
- in
armonia
fornire
una esposizione
quanto pi
possibile, e
che
millennario di
-
popoli
pi
Lo
svolgimento
fu l'oggetto capitale del mio studio. Di esso cercai di cogliere le linee maestre. Intorno a queste disposi i fatti particolari nell'ordine - quale mi si present -
dei rispettivi rapporti. Di tali fatti alcuni dovettero restare nell'ombra; come anche altri punti, che trattati
PREFAZIONE
XIX
di
Il
'
maggior mole, poterono essere soltanto accennati. materiale erudito fu condensato nelle note, insieme
le citazioni; nelle quali credetti
con
opportuno abbon-
un sussidio un argomento che in Italia non fu bibliografico sopra - Di mai, credo, trattato in un libro di questo genere.
dare alquanto, anche per fornire
al lettore
alcune opere pi o
soltanto
indiretta
:
meno
p.
rathustras religions-historiska stcillning^ Upsala 1914, e di J. H. Moulton, The Teaching of Zarathustra, Lon-
don 191 7. La trattazione del Clemen sulle fonti classiche della religione persiana (C. Clemen, Die griechischen
und
Religion, Religionsgeschichtliche Versuche und Vorarbeiten xvii, i, Giessen 1920) da lui raccolte {Fontes historie religionum ex autoribus graecis et latinis, i:
C.C\&oa.en, Fontes hisioriae religionis persicae, Bonn 1920), mi ginse quando il libro era gi stampato;
cos pure
il
lavoro di
J.
Religion und das Jiidentum {Unterschiede^ Uebereinstimmungen und gegenseitige Beeinflussungen), Gies
sen 1920. - Per ci che esposizione sistematica e informazione di dettaglio rimando ai Manuali di
stria delle rehgioni e alle Enciclopedie rehgiose. -
Pel rendimento dei passi dell' Avesta mi valsi delle traduzioni indicate.
Bologna, novembre 1920.
dei
Veda
R. Pettazzoni.
SOMMARIO
v-xix
1-37
Prefazione
pp.
Capitolo
I.
Il Il
Capitolo
II.
paganesimo
. . .
pre-zarathu-
strico
la
.
thustra
...
38-70
Capitolo
primi tmpi
71-112
Capitolo
gli
Cr.).
113-156
La dominazione straniera e Capitolo il medio evo Persiano (330 av. Cr. 227
d. Cr.): Espansione ultra-nazionale del Mtraismo e concentrazione nazionale
del Zoroastrismo
157-182
come
183-213
215-239
241-260
LA RELIGIONE
DI
ZARATHUSTRA
I.
Il
Quella religione che dal suo fondatore Zarathustra (ZcoQOdcatQT)?, Zoroastres)^ si denomina Zoroastrismo*, fu in un certo momento la religione di uno
stato nazionale iranico.
Questo
fatto,
per la storia delle religioni. Il problema sta in ci/ che le religioni sorte per opera di un fondatore sono in generale ultranazionali con tendenze universalistiche. Tali
il
Buddismo,
mento nazionale costituisce adunque una eccezione. Ancora. Del Zoroastrismo caratteristica la credenza in un Dio solo Ahura Mazda (Ormasd). op:
Essa si chiama anche: masdeismo, dal nome del suo dio supremo, [Ahur) Mazda\ avestaismo, dal nome del suo libro sacro, l'Avesta; par sismo, oX nome dei fedeli (i Parsi) che ancor oggi la professano (neir India) - Cfr. A. V. W. Jackson,
Die iranische Religion, in Geiger-Kuhn, Grundriss der iranischen Philologie (Strassburg 1895-1904)
PETTAZzoNi
.
li,
615.
i
La
religione di Zarathustra.
2
positore
di
CAPITOLO PRIMO
principio del male, un dio: l'antidio,
monoteistica
mazdea
forse
minor j altura di quella che talvolta parve venire al monoteismo cristiano dal dogma della Trinit. Ci sono bens nel Zoroastrismo degli altri esseri, oltre Ahura Mazda, che sono oggetto di adorazione; ma non intaccano il suo monoteismo, perch non sono iddii. I pi eccelsi, i pia vicini ad Ahura Mazda, " sono i si Amesaspenta (Amsaspand), i santi im-, ' divini s, ma non iddii mortali piuttosto astra:
:
zioni
(il
pensiero
la
piet, la integrit,
da lui. Molto pi numerosi, anzi numerosis" venerabili ', anasimi 2, sono i Yazata (I?ed), i i 'Santi 'nel Cristianesimo. Neanche da questi loghi menomato il monoteismo mazdeo, - come dal culto dei Santi non menomatoli monoteismo cristiano. Altrettanto da dire a proposito delle Fravasi (Ferver), ch.& sono, le anime dei giusti 3. Or questo monoteismo della religione di Zarathustra pne un altro problema. In che rapporto sta esso con gli altri monoteismi: l'ebraico dei Profeti, il cristiano, l' islamico? Questi si compongono in una linea unica e continua, onde si disegna la storia del
astratte
monoteismo quale
feti
fra
il
politeismo
religioni orientali
4,
poscia cristiano
del
ed
suo proislamico nelle successive gramma universalistico. Or come, dunque, si; form
attuazioni
queir antico
monoteismo
di
CAPITOLO PRIMO
inazione
monoteistica
dal
monoteismo d'origine
Come
credenze tradizionali,
verso
l'
sopra
ristico,
gli iddii
Un
la religione dei
Greci e degli
Italici
e dei Germani,'
quale
arii)
gi nell'
(e
Asia fu
prima
dopo)
era
tuttavia
quando
sorse in
mezzo a
loro Zarathustra.
Per risolvere questi problemi, la storia delle religioni dovrebbe innanzi tutto poter disporre di dati sicuri sulla storia interna del Zoroastrismo. Sarebbe questa una prima condizione necessaria, se non suf,
per costniire la storia religiosa dell' Iran in rapporto con la storia generale delle religioni. Se
ficiente,
non
che, qui appunto i dati sicuri fanno difetto. Dalla determinazione cronologica dell' et di Zarathustra
concezione dello svolgimento religioso iranico. Ma quali furono i tempi del fondatore? Stando alle tradizioni dei Parsi odierni, con cui
dipende
tutta
la
si
(siriache
accordo altre testimonianze orientali ed arabe) di carattere tradizionale 5, la predicazione di Zarathustra sarebbe da porre intorno al 6oo av. Cr. 6.
d'
trovano
di
una
reli-
gione quella che tende a spostare verso un'antichit remota l'epoca delle origini. Anche Zarathustra ripor-
CAPITOLO PRIMO
tato al 6 o al 5 millennio av. Cr. : solo da autori 7. La tradizione orientale appare dunque, nel greci
ma
rispetto cronologico, pi ragionevole. Nasce tuttavia un dubbio. Nei testi sacri del Zoroastrismo parola
un
il
Vistaspa Dario I.
(gr.
Mystaspes)
tradizione
si
La
identifica
figlio di
Ma
il
Arsama
9.
h' altro
Vistaspa era
tratta
Bens nella tradizione poterono esser confusi ^^ nel qual caso anche i tempi del padre di Dario (Dario sal al trono nel 521 av. Cr.) sarebbero stati assunti,
approssiniativamente, come i tempi del fondatore ^^. Passando dalla tradizione antica alla critica moderna, troviamo una variet ancora pi grande nelle date assegnate alla prima comparsa di Zarathustra. Le ipotesi estreme sono quelle di M. Haug e di
J.
Darmesteter. Al tempo
dell'
Haug
gli studi
su la
della
erano essenzialmente
dominati
dall' indirizzo
scuola filologica indianistica, vale a dire da quello speciale indirizzo comparativo che dall' ordine dei
fatti
linguistici,
preso
punto
di partenza, si
all'
ordine dei
fatti
Avesta si spiegava coi Veda. Dalla primitiva comunit delle genti indoiraniche si separarono g' Iranici in et remota; e la separazione dovette avvenire, secondo l' Haug ^3, per causa di differenze profonde che si erano determitologici,
nonch
religiosi
l'
minate in seno
CAPITOLO PRIMO
due, e tra
comune
avean resa impossibile la vita in i due onde la lotta era divenuta inevitabile e
;
finalmente scoppi; e fu lotta religiosa; e la divisione fu uno scisma sotto il segno della religione. Che
quelle oscure correnti ond' erano travagliate le moltitudini presero corpo ed anima in una formula di
fede
per virt
di
un
uomo
profetico
ed
il
eroico
che
Il
le chiarific, le rivel, le
espresse: Zarathustra.
quale, dunque, sarebbe stato veramente della nazione; che la nazione comincerebbe
suo credo comincerebbe con la nazione. Onde, anche, non ci sarebbe un paganesimo iranico, ma soltanto uno indoiranico; dal quale il popolo di Zail
rathustra
sarebbe liberato inaugurando nello stesso sua propria vita nazionale e la sua relitempo gione. E per odio atavico contro i fratelli aborriti, avrebbero, g' Iranici, aborrito anche gl'iddii di quelli;
si
la
e deva, la voce indiana 'che significa iddio , suonare sulle loro labbra (nella forma daeva)
'
'
dov
come
nome
di demoni; mentre gli Indiani, a significare ^demonio ' avrebbero adottato viceversa quella pa-
designarono la
divi-
Cos V
smo.
concepiva le origini del Zoroastrinon teneva conto del fatto che asura in India
Haug
ha
il
a.
deva)
antichi (in ispecie brahmanici), mentre primitivamente (negli inni vedici) fu applicato a questa e a quella divinit (Varuna,
meno
il
senso suo
originario
*
(indoiranico ? ) dovette esser quello di essere divino ', con valore generico e indifferente ;
il
quale poi
si
6
(
CAPITOLO PRIMO
ina soltanto per via di un processo linguistico e specificamente indiano, e non gi per
fico,
ulteriore
alcuna ragione primitiva di carattere religioso ^4. In Haug era destinata a cadere, al
formulate dalla scuola eh' egli - la segu; quale usava costruire la storia religiosa (Max Miiller) sopra una. base linguistica, quasi che - chi sa l'ordine dei fatti
linguistici
possa
perch?
form anche il Darmesteter. Ma, dopo aver dato il i^o tributo agli studi d'ispirazione indianistica e mitologica ^5, se ne svincol, e batt una nuova via. L'Avesta, come base fondatale
scuola
si
come strumento e insieme l'intelligenza come fine 1' Avesta spiegato non coi Veda, ma con
;
e,
secondariamente,
dai
Parsi e
pehlvi (medio-persiano): questi furono i concetti che il Darmesteter mise in opera ed applic nella sua traduzione e nel suo commento al libro sacro della
religione di Zarathustra^^. gico e storico-letterario sta
la
In
il
questo lavoro
filolo-
duraturo^ ond' egli degnamente continu e promosse difficile opera d' interpretazione dei testi sacri
Zoroastrismo, tentata gi in Francia nel secolo XVIII d^ Anquetil Duperron, che fu il primo a rivelarli all'Europa^?, fondata poi in modo sistemadel
tico
da E. Burnouf^s.
'
Questa opera
di esegesi e di critica
che faceva
tesoro dei dati tradizionali, giungeva a delle' conclusioni assolutamente contrarie alla tradizione. L'idea
CAPITOLO PRIMO
ortodossa di un Avesta composto., tutto sotto l' ispirazione pi o meno diretta di Zarathustra, non regall' analisi filologica e linguistica. L' Avesta non
geva ha unit
di
composizione: risulta di
scritti diversi,
composti in tmpi diversi. Le differenze pi sensibili sono fra le Gathaj che costituiscono il nucleo pi antico e le altre parti delF Avesta (Yasna [extra-gathico] 19, Vendidad, Yast), che sono indubbiamente pi recenti. La lingua delle Gatha pi arcaica di
quella del rimanente Avesta 20. La critica interna e formale dei testi
ha pure
Zoroa-
Si pensi, per analogia, all'importanza che ha la critica biblica per la ricostruzione della storia religiosa d' Israele. Alle differenze formali cor-
notevoli
scritti
differenze di
avestici
pi re-
uno svolgimento delle idee religiose analogo a quello delle forme linguistiche. Cos, quel dualismo antagonistico fra un principio del bene e un principio del male eh' dotEsse fanno testimonianza
di
trina capitale e caratteristica del Zoroastrismo, solo nelle parti meno antiche dell' Avesta ci appare nella
sua
piena
s,
formulazione
=^2.
presente
ma meno
accentuato
fra
uno spirito maligno, Anra ma{i)nyu (Ahrtman), e uno spirito buono e he3 sgg. )
r opposizione
il quale appartiene naturalmente ad Ahura Mazda, e quindi , in certo senso, tutt'uno con lui (Yasn 30,5) - il suo spirito -,
ma,
che ed in quanto ne resta distinto, suborlui, e dunque di grado inferiore, e di questo grado dunque anche lo spirito avversario 23. Cos
fin
dinato a
8
pure, l'idea degli
CAPITOLO PRIMO
'
Amesaspenta ci appare in forme diverse, corrispondenti, a momenti successivi, nelle Gatha e nell'altro Avesta: che nelle Gatha quei sei attributi della divinit figurano come staccati da
operanti e viventi quasi di vita propria (pur conservando il loro carattere essenziale di astrazioni),
essa,
24
;
mentre nelle
altre
parti si consolidano
gruppo primo di essi, e tutti poi singolarmente accentuano sempre pi il loro aspetto concrto e individuale come di persone, assumendo figura di arcangeli, e venendo in ultimo ad essere associati ciascuno a una determinata sfera del mondo materiale =^5.
Questo svolgimento delle idee
tantissimo
religiose,
settenario con
impor-
lo
schema
fissarlo nel successione ideale fuori del tempo. tempo occorre un dato cronologico, che traduca quel
prima e quel poi relativo in termini assoluti 2^. dato di questo genere credette il Darmesteter
scoprire
Un
di
nello stesso Avesta; e lo segnal come che stabiliva un termine post quem alla comquello
posizione delle Gatha, e dunque, relativamente, di tutto r Avesta. Su questo dato egli costru quindi tutta
una teoria sulle origini e la storia del Zoroastrismo, una soluzione del problema zoroastrico eh' egli chia-
*"
appunto
'
storica
'
'
in
(dell'
opposizione
tanto
alla
soluzione
vedizzante
Haug)
quanto a quella
tradizionale (dei Parsi) ^7. Anzi che portarsi sui primordi della vita iranica.
CAPITOLO PRIMO
l'interesse
del
Darmesteter
si
concentrava invece
segu alla caduta delspecialmente Achemenidi per opera di l' impero persiano degli Alessandro. Per la grande strada aperta dalla penesull'
epoca che
poterono ultimamente giungere in Persia, insieme con altre correnti di pensiero filosofico e religioso, anche certe idee che gi si erano
trazione ellenistica
incontrate in Alessandria
con
le
dottrine
bibliche,
confluendo
in Persia,
nella
filosofia
di Filone, e ora
la religione di
incontro, e
credenze persiane, nasceva T Avesta, portando in se il segno rivelatore della sua origine in quelle figure
di arcangeli o
sei
*"
santi
im-
mortali
i
'
,
gli
Amesaspenta,
ministri di
Ahura Mazda,
primo degli Amesaspenta, somiglierebbe all'idea del Ayog O-elog filoniano ^8 (e del Acyc? neoplatonico). E poich, secondo la cronologia, le idee di Filone non poterono
Vohu Mano,
il
'Buon pensiero
', il
dopo
il
i**
sec.
sono
degli
a pi forte ragione ie altre parti (pi recenti) del testo avestico -, non potranno essere anteriori all'ra
volgare
stato
la
Avesta dunque, nel suo complesso, sar composto nei primi secoli dopo Cristo, quando lingua avestica era gi una lingua morta, traman;
l'
data solo in
avranno fornito
il
modello linguistico
ai
IO
linguistico e
"
CAPITOLO PRIMO
non
altro
che di quei
testi pre-avestici
en reste pas une page reproduite littralement ' dans r Avesta ^9; - mentre nell'Avesta il contenuto sarebbe per la pi gran parte nuovo ed originale,
il
n'
sarebbe
Non
quei tempi
della tradizione
iranica
quella figura
am
nascondersi
mulgare
sotto quei
nome venerato
nuova
dottrina,
e cos conferirle (e allo stesso fine serviva la forma linguistica arcaica) il prestigio dell' autorit e 'del.
antichit.
Tale
la teoria
*"
storica
'
del Darmesteter. In
realt la sua
r ordine dei
fatti letterari
assunto
dell'
come ordine
dei
fatti religiosi.
1'
Nella teoria
che
stria
religiosa.
Con
In realt 1' Avesta quale noi lo possediamo nella sua forma vulgata 3^ risale soltanto all' epoca dei Sassanidi. L' Avesta sassanidico, molto pi ampio
dell' Avesta attuale 33,
aveva gi una
storia.
La
tradi-
zione parsi
tempo
epoca relativamente antica non esclusa dallo stesso Darmesteter; ma non sarebbero stati testi avestici; e
*
V.
sopra a
p. 4, sg.
CAPITOLO PRIMO
II
nemmeno
strismo
35.
zoroastrici
L dove ha
il
di: testi del Zoroasecondo lui, TAvesta principio, anche egli fa incominciare pro-
nel
senso
priamente
Ma
essere
poterono
sa
chi
per
L' analogia dei Veda, i testi sacri quanto tempo dell'India 38^ da tener presente, a questo proposito:
tura,
anche i Veda, prima di esser fissati con la scritfurono tramandati oralmente per lunga serie di
generazioni.
dono
descrive in disegno
dottrina quale conanalisi lo
lineare tutto
il
sistema
della
tenuto in blocco
nelF Avesta,
filologica
ha approfondito in una serie di vedute stereoscopiche. Ma. oltre il punto cui quell'analisi giunge, e al quale il Darmesteter si ferma, la serie delle vedute si prolunga ancora in una lontananza indefinita.
Indefinita e indefinibile fin che restiamo chiusi dentro
la cerchia del testo e della
sua esegesi interna. invano il Darmesteter cerc di ricavare quali determinazione cronologica positiva, che essi danno. E altrettanto sono insufficienti a fornire determinazione spaziale.
del
il
Dove furono composte le Gatha? in qual parte mondo iranico ? -La lingua morta in cui secondo
l'
dov pur essere un tempo una lingua viva e parlata in una data regione dell' Iran. Se la composizione della Gatha anteriore
Darmesteter
Avesta
fu scritto,
alla loro
prima redazione scritta, verosimile che esse siano state composte' precisamente l dove era
'
12
CAPITOLO PRIMO
parlato T idioma loro. Ma questo "dove' resta indeterminato. Lo studio critico dell' Avesta ci fa bens
toccare con
dalle
mano
lo svolgimento dell'
idioma avestico
pi quanto alla individuazione di quell'idioma non va oltre una conclusione di carattere negativo: l' Avestico certamente
ai testi
39.
Gatha
recenti
Ma
non era
l'
la lingua
della
Persia.
Altrettanto certo
che era una lingua iranica. Di qual parte dunque delIran? occidentale o orientale? Questa ulteriore de-,
terminazione lasciata nel campo delle congetture; tanto vero che qualcuno si pronunziato per la
la Bactriana.
le cose,
essendo
insufficienti
dati
positiva del Zoroastrismo, acquistano particolare valore quei dati esterni che per avventura soccorrano come
la storia
Si pensi, per analogia, importanza che hanno per la storia del Buddismo, le iscrizioni di Asoka, in quanto forniscono dei dati cronologici sicuri che invano cercheremmo nel mare
all'
di
controllo
al
fluttuare
immenso
degli scritti canonici. Si pensi anche a quel che significa per la storia religiosa del Giudaismo
la scoperta dei papiri di Elefantine. E specialmente a proposito degli studi biblici si tenga presente quel
pi recente indirizzo che tende ad allargare la concezione della storia religiosa ebraica costruita sui
dati della critica biblica,
coordinandola allo
culturale
svolgi-
mento generale
della
storia
religiosa
Dati che
Iran
s'
si
riferiscono alla
l'
CAPITOLO pttmo
13
(e latini).
Com-
interessano l'antica storia religiosa plessivamente essi iranica per un corso di tempo quasi due volte millennario, risalendo^ i pi antichi (documenti di Boghaz* ad un' epoca (xiv sec. av. Cr.) di gran lunga ki) anteriore alla formazione del Zoroastrismo. I pi
recenti
cadono in piefa epoca cristiana. Secondo Pausania (5. 27, 5-6), e' erano dei Magi
in
Lydia (Hierocaesarea e Hypaepa): celebravano un rito del fuoco entro un edificio ad hoc, avevano un costume rituale (la tiara), avevano un libro sacro scritto in una lingua incomprensibile, la cui recitazione faceva parte
doti del
del
culto.
Che
si tratti di
sacer-
Zoroastrismo e
di
testi
zoroastrici
non
si
pu affermare con sicurezza assoluta 4; ma molto probabile. In tal caso avremmo qui una conferma
indiretta
meno
esistenza di scritture avestiche per lo verosimilmente gi nel i sec, dopo Cr. 11, In pieno e dichiarato Zoroastrismo ci trasporta Plutarco, per via di un suo passo dedicato agli Amedell'
nel
saspenta, nel quale egli li designa come d^eoi e creature di Ahura Mazda, e traduce i loro sei nomi avestici
in equivalenti greci
41.
da Plutarco, uno degli Amesaspenta, e precisamente il primo, Vohu Mano, il buon pensiero ', menzionato gi da Strabene (11. 8, 4; 15. 3, 15) nella forma transliterata "Qfxavg. E Strabene viaggi in Oriente certo prima dell'era volgare non pi tardi, almeno, del' 29 av. Cr. questa una prima difficolt che si oppone all'ipotesi del
"^
a p. 46,
14
CAPITOLO PRIMO
dell' Avesta,
non
appena, nato^^,
che in un tempo in non era ancora, od era Vohumano doveva gi esser presente,
come elemento
dea nahita ( "Avaitig ) 43. La quale, sebbene figuri poi anche fra i santi (yazata) dell'Avesta (Yasna 65, Yast 5), tuttavia apparteneva essenzialmente alla religione
per
costume iranico genuino 44, anche in forma antropomorfa, con statue e simulacri 45 e dunque aveva un carattere essenzialmente diverso da quello del ' di Zarathustra, e in genere da "pensiero buono tutto lo spirito del Zoroastrismo quale noi lo sen;
tiamo attraverso
le
Gatha.
Onde
di riuscire
ad essere associato
cessario processo di trasformazione onde ebbe a rinunziare a buona parte del suo carattere primitivo di astrazione e quasi ipostasi del dio supremo, e
pot assumere via via un aspetto pi popolare e fortemente personale nel senso antropomorfo, sino
a divenir passibile di figurazione plastica in un simulacro che Strabone appunto vide portato in processione
questo processo di alterazione delle idee genuine del Zoroastrismo sar stato
46.
solenne
Certo
in
parte promosso dal loro trapiantarsi in paese straniero o, comunque, lontano da quei centri dove
CAPITOLO PRIMO
credenza
15
fonti
la
poteva
attingere
alle
stesse
del
Che le idee religiose sogliono pensiero zoroastrico. della loro primitiva purezza allontanandosi perdere dal luogo di origine, una legge generale che si veAmesaspenta anche in un altro momento migratorio della loro storia: non pi verso
rifica
per
gli stessi
occidente,
tra la
ma verso
oriente
verso
Persia e l'India, dove, signoria greca dei Seleucidi (circa 250 av. Cr.), e
dei
successivi
stati
greco -bactriano
(circa
130
av.
Cr.) e greco-indiano (25 av. Cr.), sorse quel regno indoscitico (dei Kusana) che ebbe poi il suo maggiore splendore all' epoca dei re Kaniska (78-110 d.
Cr.) e
Huviska (110-13Q
d. Cr.) 47.
i
come furono
fattori
fattori
come
quella
non semplicemente aggregati insieme e giustaposti, ma nella mescolanza alterati e in genere diminuiti di valore
e
persiani
(zoroa^strici)
etico
tate
su le monete di questi re 48^ fra altre figure 49, anche le astrazioni proprie della religione di Zara- sulle monete di Huviska 50, e tra queste anche un Sahrevar^^ che non poi altro se non
thustra
l'
Amesaspenta Khsathra va{i)rya, Ma sovranit eletta'. Che se questo fatto era pel Darmesteter argomento
il 100 d. Cr. dovean dunque esser gi composte le Gatha - nelle quali appunto Khsathra va(i)rya e gh altri Amesaspenta sono glori-
ficati -, si
anche a
Vohu Mano
quale
ci si
l6
CAPITOLO PRIMO
Cappadocia, per inferirne che all'epoca in cui Strabene ne vide il simulacro, anche a quell' epoca le
Gatha dovevano gi esser composte. Alla stessa conclusione porta anche la considerazione di un altro fatto. In Commagene (sempre,
adunque, nel raggio di espansione occidentale dell' iranismo), sono stati scoperti su un contrafforte del
Tauro
il
Nemrud Dagh
di
mo-
numentale
Antioco
di
(Epiphanes), che
52.
fu
re di
Commagene
iscrizioni
monumentale
secondo
thica) e
il gusto sincretistico del tempo e in considerazione delia duplice discendenza, persiana (par-
greca (Seleucidica), di cui quel sovrano si vantava. Tali divinit sono: Zeus-Oromasdes, Apollon-Mithra-Helios-Hermes e Artagnes-Herakles-Ares54.
.
Di esse Artagnes , in forma grecizzata, Ver(e)thraghna, che compare nel!' Avesta come uno dei yasata^s, " la vittoria ', ma ha origini prezoroastriche 56. Lo
stesso di Mithra.
:
Ma
Ahura Mazda), fu il nome specifica(nelF Avesta mente zoroastrico della divinit suprema, e dunque
attesta
fatto
che
il
zoroastrismo
lo
doveva essere gi un
nel sec.
i
compiuto per
meno
si
av. Cr.
raggiunge tuttavia una antichit molto pi alta di quella propsta dal Darmesteter, n una visione storica molto diversa. Che
questi dati
si
Con
non
rimane nel giro dei primi secoli precristiani; e un Avesta le cui origini cadessero entro tale epoca, potrebbe sempre esser pensato, se non come un
prodotto gnostico nel
CAPITOLO PRIMO
17
le
(cosi
appunto
il
Darmesteter concep
Gatha: come
del gnosticismo 5?),' tuttavia come il primo prodotto sincretistico e, in sostanza, dovuto, pi un
prodotto che ad un moto di origine iranica interna, alla virt rinnovatrice di uno spirito venuto dal di fuori a
vecchie credenze iraniche: quello galvanizzare le che vastamente circol nell' Oriente nei secoli spirito
appunto in questo senso l'ipotesi del Darmesteter stata corretta dal Lagrange 58. Il quale, rinunziando ad una cronologia a date pree la discendenza cise, abbandonando la paternit
dell'ellenismo.
filoniana,
sia stata generata
la religione dell' Avesta dal soffio possente di una fede nuova e straniera, abbattutosi sulla coscienza delle genti iraniche in un momento unico della loro storia:
quando, cio,
al declinare
composte
le
anonimi, che vollero dare ai loro scritti l'autorit delle cose sacre attribuendone la paternit all' antico eroe
venerato, Zarathustra, preesistente nel mito e nella leggenda, e pertinente a quel paganesimo iranico che
ininterrotto
certo, neanche questa, una data sicura. Appare, s, pi plausibile di quella del Darmesteter. Resta a vedere se non debba essere a sua volta
spostata ancora
di altri fatti pei
all'
Non
indietro,
'
gazione soddisfacente.
In Cappadocia,
pettazzni -
dove gi constatammo
la prea
La
religione di Zarathustra.
l8
CAPITOLO PRIMO
Vhu mano
-,
da una iscrizione in
59.
caratteri aramaici, di
epoca
anteriore a Strabone
la
^ yasnis
Dan Mazdayasnis -, la
"
avest. Dan (neop. dtn) mazdabuona religione di Ahura Mazda ', che
nel linguaggio della iscrizione appare personificata e concepita quasi come dea 6^, come sorella e sposa ^^
' ' del dio Bel - qualunque sia il Baal locale (Mithra? o forse lo stesso Ahura Mazda?) che da intendere
designato con
questo
"^
nome
generico
-,
e parla in
'. prima Procediamo ancora a ritroso. Se e' dottrina tipicamente zoroastrica, essa quella del dualismo antagonistico fra un principio del bene e un principio del male. Da testimonianze classiche ^3 risulta che tale dottrina doveva essersi formata gi prima del ii sec. av. Cr. Plutarco ne parla diffusamente senza precisare le sue fonti, tranne
persona csi:
una; e questa : Teopompo ^+. Scritti di Teopompo, nonch di Ermippo, di Aristotele e di Eudoxo,,sono citati da Diogene Laerzio ^5 come contenenti notizie
relative alla
si
molto
Ma non
Se
e'
e scrupolosamente osservato dai suoi fedeli, F esposizione dei cadaveri ^s, i quali, non potendo essere sepolti n cremati, perch la religione espressamente
* V. sopra a p. 14.
CAPITOLO PRIMO
vieta
^9
e
agli
lo
69,
son
lasciati
in
uccelli
di
rapina.
Ancor oggi
7,
rotonde, scoperchiate e massicce si ergono, in luoghi montiiosi e disabitati ad di Zarathustra. Or accogliere le spoglie dei seguaci
silenzio
(dakhma)
di questo
(i.
140),
a proposito dei Magi. Nelle notizie di Erodoto sulla religione dei Persiani (l 131-140) non fatta menzione esplicita di
dei Magi, e
vita e
di
pratica
religiosa,
costume vigente fra il popolo. Tra l' altro notata (i. 140) la curiosa guerra senza quartiere avtoxsiQiXi Jtdvta..... weivcuai) (dYoaviafjia {jLya che i,Magi conducono contro certi animali (formiche, serpenti e simili), mentre rispettano i cani. Anche
dal
questo un tratto essenzialmente zoroastrico, il quale _ si riconduce alla dottrina fondamentale del dualismo,
concepito e sentito
batte fra
il
come
lotta incessante
il
che
si
com-
quali rispettivamente si
Quanto
incantazioni
71,
e cui davano
nome
'
teogonie
esse
di testi
rituali,
tramandati con la fedelt pi scrupolosa, quale era richiesta come condizione necessaria per la validit
del sacrifizio
72.
V,
sopra a p.
11.
20
L' esistenza di
CAPITOLO PRIMO
testi sacri preavestici
ammessa,
dal Darmesteter
*.
N, invero,
Gatha avrebbero potuto esser composte in una lingua morta, se questa non fosse stata comechessia tramandata dai tempi in cui era stata una lingua viva.
imbattiamo gi in et relativamente antica, in idee e costumi che sono caratteristici del pi genuino Zoroastrismo qual rapprealtra via
e'
j
Or se per
"
testi
i
pre-gathici
',
quelle
'
liturgiche .che
Gatha
73.
tutt*
secoli fino
al
av.. Cr.,
difficil-
mente
tanto
sono numersi e
tipici
possono
orga-
ancora
lettre,
mentre
trovano la loro spiegazione ovvia in rapporto e in dipendenza dal Zoroastrismo gi fondato come tale
e,
gi esistente.
Che
dunque
il
nel
essere avvenuta, si rileva in modo sicuro da un documento, anch' esso extrairanico, che fa parte di una
papiri
si
aramaici
di
so-
fa
menzione
vente di Arsama, un
(satrapo) dell'Egitto nella seconda met del sec. v av. Cr. (sotto Dario II, 424-405), e in tale qualit ebbe pi volte ad occuparsi delle contese religiose dei
* V.
so^m
a p.
IO.
CAPITOLO PRIMO
suoi sudditi, e
21
precisamente
di
quelle
che ebbero
luogo
dei papiri
^
fra gli Egizi e i Giudei di Elefantine. In uno stesso Arsama (? o un altro fun(n. lo) lo
zionario?) designato come mazdayasna p, cio mazdeista ', propriamente 'adoratore di Mzda '.
:
nelPAvesta (Yasna 12, i sg., ecc.) termine tecnico per designare i seguaci della il buona religione, quella di Zarathustra, il mazdeismoy cos denominato dal nome del suo dio Ahura Mazda.
Mazdaysna
infatti
Ahura Masda
che sa
"
'
"
,
significa
il
"^signore sapiente
'
colui
% (propriamente 'colui che ha in mente, in memoria ') dunque nome che difficilmente pu essere di origine tradizionale
colui
:
che osserva
anzi rivela la sua origine riflessa, dovuta al pensiero di un fondatore. In realt difficile
e popolare
;
concepire Ahura Mazda indipendentemente da Zarathustra. Si aggiunga che anche nelle iscrizioni di
Dario
gi invocato
Auramazda*. Auramazda
la
forma persiana (' antico-persiana ') 76 dell' avestico Ahura Mazda. Poich le iscrizioni di Dario I sono certamente anteriori alla sua morte, che avvenne nel
485 av. Cr., la
meno
Qualcuno andato anche pi in su: sempre fondandosi su dati esterni, e proprio su un altro, docu-
lo
stesso
nome
di
di argilla, rinvenuto
nel 1874, un' iscrizione in caratteri cuneiformi relativa al re assiro Sargon (722-705 av. Cr.), nella quale si legge una serie di nomi personali {IJpnia, Su*
22
CAPITOLO PRIMO
ttrnal], ecc.) di prncipi di nazionalit iranica, e pi precisamente Mdi, debellati da Sargon 77; e tra
essi occrre
due volte il nome Masdaku (Ma. as. tak. ku). Messo in rapporto questo nome di persona con il nome divino {Ahura) Mazda^ Ed. Meyer vide in questo documento della fine delf' vili sec. la pi
"^
antica testimonianza della religione di Zarathustra 78; della quale dunque le origini dovranno esser ripor-
'
ancora pi indietro e conseguentemente V et di Zarathustra posta dal Meyer "per lo meno verso ' il 1000 av. Cr. in cifra tonda senza escludere la
tate
; ,
possibilit
eh' egli
'79.
sia
vissuto anche
un paio di
secoli
non
nell*
A(h)uramazda; anzi indifferentemente usato anche Mazda Ahura, o anche semplicemente Ahura, oppure Masda. Ma qui tutto dipende da un punto solo: cio * se Mazdaku, ossia dunque Mazdka, abbia davvero
il
nome
senso di "mazdeista' (parallelo a ''Cristiano' come di persona), e non altro. Abbiamo veduto che
"
per dire
y sec, una forma diversa, un composto mazdayasna 8. Forse ^i non ha con {Ahura) Mazda che un rapMazdk(a)
mazdeista
si
:
'
porto di secondo grado: derivando, s, dalla stessa r2idct mazd- ^^ col senso fondamentale di "^memorare, conoscere, sapere
"
',
ma non
attraverso mazdh-,
colui che sa
',
ed assoluto,
di
damentale di
moria, sapere
tore,
intellettiva,
il
'
avendo cos
memore,
un senso che
persona.
CAPITOLO PRIMO
23
mentre
s'
col suffisso
nelle lingue
iraniche 24 che nelle altre indo-europee. mi sembra che il nome Mazdaku del
Ad ogni modo,
Sargon fornisca
sopra una ipotesi cos importante e cos feconda di coroUarii come quella di Ed. Meyer ^5.
I
dati esterni
ziosi:
ma a
sono dunque, come si visto, preche non sia esagerata la valutazione. patto
-
Sopratutto non bisogna sforzare la loro natura, la quale , di solito, sporadica, isolata e frammentaria.
Sono
punti
dei
pietre
mi-
non sono
il loro
la
storia.
la storia invece
mento, svolgimento,
loro ufficio, che di collocare e fissare nel tempo le serie dei fatti - linguistici, filologici o altri -, cronologicamente indeterminati. Ma come non storia
la
linguistica, non la filologia, non V archeologia, cos neppure la cronologia storia. Storia, invece,
ha da essere
Tra
le
Gatha e
il
resto
dell'
Avesta
e'
una
diversit notevolissima. L' analisi linguistica la mette in evidenza; l'analisi filologica la conferma; la storia interna del Zoroastrismo la ribadisce. la storia
Ma
delle religioni
di suo
da dire a
nello spirito
delle Gatha, rispetto a quello dell'altro Avesta. C' nelle Gatha un tono, sia pur debole e fioco, di passione religiosa, di vita santa, di lotta per la fede.
Poi viene
l'irrigidimento,
l'aridit,
il
formalismo.
24
CAPITOLO PRIMO
distinti e
Seguono
tempi
adattamento,
Il
zione.
della
da vicino il Levitico: ricorda, nel Buddismo, il Vindya. L' vesta nel suo complesso rappresenta la liturgia che ha preso il posto dell' opera santa la recitazione
:
in luogo della predicazione. Questo libro liturgico in cui sono incorporate le parole del Maestro fa pensare
a quel eh' il Breviario rispetto al Vangelo. Tempi "evangelici' ed "apostolici' sono quelli in cui le Gatha ci trasportano. Su questo sfondo esse ci fanno
intravedere delineata una figura robusta: la forte personalit del Fondatore. Il nome potr essere mitico
:
ma
la
ha una importanza capitale nella esperienza religiosa e nello svolgimento delle religioni. Si tratta di un
fattore la cui valutazione
ria delle
s'impone e spetta
particolare.
alla. sto-
religioni in
modo
Da
esso
di-
pende
la
comprensione
di
tutta
"
di quel
'
grande
fatt9
che segna
il
la crisi
la storia religiosa
iranica:
pas-
saggio da
lin
paganesimo
politeistico a un mono-
teismo
con
il
morale. Con la personalit del fondatore, carattere universalistico delle religioni fondate,
appunto le religioni monoteistiche, si connette poi anche quell'altro aspetto interessantissimo della storia religiosa iranica che le
quali sono, in genere,
conferito dal gioco delle correnti nazionali e ultranazionali, quali in essa con varia vicenda interferirono.
Cos,
tutta
la
storia
delle
religioni si affaccia
evocata intorno
al fatto particolare.
Nella storia
reli-
CAPITOLO PRIMO
25
attraverso la storia religiosa giosa del Zoroastrismo, la storia .universale delle religioni. iranica, si riflette
Se la storia religiosa particolare * oscura, se manca di una sicura cronologia, tanto meno converr chiuder gli occhi a quella luce, sia pur debole anch' essa,
Che
la
che possa venire dalla storia delle religioni. storia delle religioni abbia un suo naturale
diritto
fatti religiosi,
ad interloquire in merito a dei fatti che sono una verit che sembra banale. Conil
il
osservati, e donde i fatti e composti in una particostessi si offrono disposti lare visione. questo punto di vista ci atterremo nel
vanno
condurre
giosa
lo
dell'
Sguardo attraverso 1' antica storia reliIran. Tenendo ben presenti i dati della
della
filologia,
cronologia,
della
linguistica,
della
storia particolare,
mireremo
tuttavia
ad una visione
come
il
centro
nostro
orizzonte
visuale.
Il
monoteismo quale
antitesi e
ranno come
della storia :
il
campo
risul-
saranno
neranno
ter
il
donde
generalissimi secondo
una classificazione delle religioni o secondo l' elemento teistico nella fede (animismo [polidemonismo], poHteismo, monoteismo), o secondo l'elemento sociale'
nella storia
(religioni tribali, nazionali, universali).
NOTE
I
a centinaia e migliaia : 3
HofFmann-Kutschke, Philologus, 66. 1907, 181. Yast 6, 1. Edv. Lehmann, in Cliantepe de la Saussaye, Manuel d' hi-
Cfr. A.
l'
Monotheismus Tubingen 1906. 5 A. V. W. Jackson, Zoroasier, the prophet of ancient Iran, New York 1901. Gottheil, References io Zoroasier in and arabic literature (Classical studies in honour of syriac H. Drisler, New York, 1894), 24 sg. - Zoroastro sarebbe vissuto 300 anni prima di Alessandro (Libro di Arda Viraf). Altre fonti
calcolano 272 anni tra la conversione di re Vistaspa e la morte di Alessandro. - Ancora: 1450 anni (lunari) aveva il cipresso piantato da Zarathustra a Kismar (nel Khorasan) in memoria
della conversione di re Vistaspa,
quando
i califfo (Mutawakkil) degli Abbasidi (846-860). 6 II West (Palliavi Txts, v 1897 [The sacred
books of the
della
vita di
termini
Xanth.
fr.
29
(FHG
p. 44)
(?).
(Cfr.
Clemen, in Archiv
fur Religionswiss. 1913, 103 n. i); Eudox. et Hermipp. ap. Plin. n. h. 30. I, 3 sig. Plut, de Iside et Osiride, 46. - Altre fonti (Au;
21. 14) fanno Zarathustra contemporaneo di Semiramide: Jackson, op. cit.\ L. H. Gray, Addi^~ tional classical passages meniioning Zorosterf navie, Le Mu- son (N. S.), 9. 1908, 311 sg. Le fonti classiche sulla religion^_
gust. de civ.
dei,
Nino e
di
CAPITOLO PRIMO
27
persiana (cfr. Rapp, Die Religion und Sitte der Perser und ubf'igen Iranier nach den griechischen u. romischen Quellen^
Zeitschrift der
deutschen morgenlandischen Gesellschaft, 19-20, sono ora nuovamente raccolte da C. Cleraen, Fontes 1865-66)
historiae religionis persicae (Fontes' historiae religionum, I), Bonn, 1920 : cfr. Clemen, Die griechischen ti. lateinischen Nachiiber die persische Religion (Religionsgeschchtliche Versuche und Vorarbeiten, xvii, i). 8 L' identificazione accettata anche da alcuni moderni Prsek, Geschchte der Meder u. Perser, i, Gotha 1906, 205;
richten
Floigl, Cyrtts
und Herodot,
iscriz. di
8.
Grande
Lehmann-
Haupt, Klio,
10
Haug
i sgg. - Un accenno a distinguere padre di Dario da un suo omonimo, gi in Agathias 2. 24. " Cfr. Ammian. Marcellin. 23. 6, 32 sg. (Hystaspes padre di Dario e discepolo dei Bracmani dell' India). 12 V. sopra a n. 5, 6.
the sacred
(edited
i),
language,
writings
by E. W. West), London
267 sgg.
T. Segerstedt, Les Asuras dans la religion vdique, Revue de 1' histoire des religions, 1908. 57, 153 sg. W. Norman Brown, Proselyting the Asuras : a note on Rig Veda io. 124,
;
15 J. Darmesteter, Haurvatt et Amerett (Bibliothque de cole des Hautes tudes, f " 23), Paris 1875 Ormazd et
;
Ahriman
36 J.
(ibid.
Darmesteter,
Le Zend-Avesta,
voli.
(Annales
du
Paris, 1892-93.
17 Anquetil Duperron, Zeyid-Avesta, ouvrage de Zoroastre, contenant les Ides thologiques, physiques et morales de ce lgislateur, les crmonies du eulte religieiix qu' il a tabli
et
l'
ancienne histoire
des'Perses, 3
sta,
Le Zend-Ave-
les
ris,
sg. ; Menant, Anquetil Duperron Surate [Annadu Muse Guimet, Bibliothque de vulgarisation, 20], Pa-
p.
XI
-
1906)
i^nteriori
Opere erudite su la religione persiana e zoroastric, aUa conoscenza diretta del testo sacro: B. Prisson,
28
CAPITOLO PRIMO
de regio Persarum principatu libri tres, Paris 1590; H. Lord, The religion of the Parsees, 1630; Th. Hyde, Historia religionis.
iB
,
1700.
il
Burnouf
^studiosi dell'
Cfr.
giov anche dell' esegesi tradizionale. Tra i primi Avesta va ricordato il danese Rask (vrso il 1^20).
Hardy, Archiv fiir Religionswiss. 4.. 1901, 103 sgg. Dei 72 capitoli {ha{i)H, ha) (in realt 71, perch uno ripetuto due volte [cap. 5 = cap. 37]), di cui consta il Yasna, le Gtha occupano, raccolte in 5 gruppi, i capitoli 28-34, 43"46,
19
:
47-505
5I5
53:
burg
1905. so Cfr.
Bartholomae,
I,
i,
152 sgg.
21 Cfr. Tiele (-Gehrich), Gesch. der Relig. im Alteri. 11, io. 23 Cfr. Ed, Lehmann, Zur Charakterisiik des jilngeren
Avesta, Archiv
fiir
24
Yasna dei 7
.
Questo nome compare per. la prima volta nel cos detto capitoli , comprendente i capp. 35-41, i quali sono
lingua arcaica delle Gatha,
ma
in prosa.
L.
Vohu Manah (Bahman), il pensiero buono , (cfr. H. Mills, Vohumanah in the Gatha, Journal of the American
25
I.
Orientai
2, 3.
Society, 21. 1900, 67 sg. ), preposto agli armenti; Vahista {Ardibahist), l'ordine eccellente, al fuoco; Khsathra va{i)rj/a, {Shahrevar), la sovranit desiderabile ,
Asa
Spenta Armatay (Spandarmat), la piet beneHaurvatat {Khordad), l'integrit, la salute , alle acque 6. Amer{e)tat (Murdad), l'immortalit , alle - Cfr. L. H. Gray, The doubl nature of the irartian piante.
ai metalli; 4.
detta
, alla terra; 5.
;
fiir Religionswissenschaft, 7. 1904, 345 sgg. 26 Cfr, Darmesteter, Ormazd et Ahriman, 311: La question (delle origini del dualismo mazdeo) d' ailleurs interesse
1'
Archangels, Archiv
histoire extrieure .n mazdsme, non son histoire intrieure, qui seul importe la mythologie compare: l'important pour elle est de connatre comment il s' est forme, et non quand il
est forme elle cherche la date relative des ides, leur ordre de succession; chercher leur date chronologique est 1' affaire de
s'
:
l'
histoire
propremant
dite
Quando
il
D. pass dalla
rnitologia
CAPITOLO PRIMO
allo studio storico
29
dell' Avesta, dov modificare intorno al valore della storia esteriore , o croil suo giudizio la storia. nologica . Vero che la cronologia non ancora 37 Darmesteter, Le Zend-Avesta: specialmente l'introdu-
comparata
zione [Recherches stir la formation de la littraitire et de la Muse religion zoroastriennes) al volume terzo (Annales du
Guimet, xxiv). La ipotesi del Darmesteter fece impressione anche su Max Muller (Jewish Quarterly Review, 7. 1895, 173 sgg.) Parzialmente favorevole, e con molte riserve, si dichiar il Bral
- Decisamente contrario fu (Journal des Savants, 1893, 736 sgg.) Jne noiivelle hypothse sur V antiquii de V Avesia\ il Tiele,
Revue de
211 sg.;
1'
histoire
des relgions, 1894, 29. 68 sg., cfr. 1895, 32. des Avesta, Archiy f. Rel1898, 337 sgg.
-
gionswissenschaft,
Cfr. J.
Jamshedji Modi,
L' antiquii de
35,
I
l' Avesta,
tiques,
le
- E. J. Darmesteter et ses criBlochet, Revue Archologique, 1897. 31, 38 sgg. Cfr, tudes sur gnosticisme musulman. Rivista degli studi orientali, 6. 1913,
sgg.
43 sg.
28
Un'
altra somiglianza
Darmesteter,
Le Zend-
Ormazd
et
Le Zend-Avesta, iii p. xci. Le Zend-Avesta, iii p. LXXV sg. - Cfr. Ahriman, 183 sgg. (La figura di Zarathustra, che uomini nasce ridendo [Solin, i. 72 p. 21 Mommsen;
Augustin. de
civit. dei, 21, 14], che ha per sua missione la predicazione, avrebbe in s elementi di origine meteorologica : la luce che si libera dalle tenebre, il tuono possente contro le
energie malefiche, la fois clair et tnnerre, lumire et parole, hros et prtre [p. 208]).
Journal des Savants, 1894, p. 157. vulgata in rapporto alla ricostruzione della storia fonetica del testo avestico, A. C. Andreas e
31 Cfr. Bral^ in
J.
let,
stesse Nach2, 183 sg. hanno espresso un' opinione diversa dalla
gi Andreas nelle
comune.
(Cfr. Bartholomae, Zum Laiitzvert der awestschen Vokalzeichen, Wiener. Zeitschr. f. die Kunde des Morgenl. 24,
30
1910, 129 sgg.
CAPITOLO PRIMO
H. Reichelt, Zur Beurteilung der awesiischen
Vulgata, ibid, 27. 1913, 53 sgg.). 33 L' Avesta attuale rappresenta circa V^ dell' Avesta sassanidico. - Le perdite sono imputate dalla ti'adizione parsi alla
persecuzione e dispersione che segu alla conquista araba. - Per nel sec. ix l'Avesta sassanidico doveva esistere ancora quasi intero, se il Dinkart, che fu scritto (n\ pehlvi) nel ix sec, pot
darne
solo
libro
il
(nei libri 8 e 9)
e del libro 5;
il
ma
il
sunto del
la traduzione in pehlvi; ci
perch mancava testo, che prova che l'autore del Dinkart non era in grado di comprendere l' Avesta nel testo originale). La perdita della maggior parte dell' Avesta dovr dunque impu5"*
ma
34 Dinkart,
nei
due
Blochet in
Revue
Archologique, 1897, 31. 50 .sg. cfr. J. Jamshedj Modi, Revue de 1' hist. des relg. 1897. 35, ^ sgg. - Cfr. Geldner, Grundriss der iran. Philol, 11 33, n. 5.
35 Bens vi
die
Kunde
des
salvatisi dalla
deva-
stazione dei Greci, e' erano, secondo il Dinkart, dei testi scritti e delle tradizioni orali (Cfr. Blochet, in Revue Archol. 1896.
31, 56 sgg.
38 Oldenberg, Azis Indien und Iran, p. 22 sg,39 Bartholoraae, in Grundriss der iranischen Phlologie,.
I,
i.
152 sgg.
1'
Il
generico di sacerdoti (iranici). Molto spesso saranno stati adoratori delle divinit del paganesimo persiano da una di esse
(Mithra) ebbe origine
il
mitraismo
(v.
General-
mente si chiamavano ^ayo^oaoi, eh' forma aramaica: forse che anche loro testi sacri erano (tradotti?) in aramaico? - Cfr. Cumont, Les mystres de Mithra, 3 Bruxelles 1913, 12 sgg. 41 Plut. rfe Iside et Osiride, 47: (al 6 fiv ('QQOfxd^Tjg == Ahura Mazda ) 8| "Q^eog jroiT]aE, tv |xv srQcTOv Evvoia? (= Vohu Mano), TV 8 s'UTSQOV dA-rideiag (= Asa Vahista), tv
CAPITOLO PRIMO
3I
8 TQitov evvo\iiag {= Khsathra va(i)rya), Tcov z ?i,owtcv tv Liv 0O(pias (= Spenta Armatay), Tv 8 nkovxov {= Haurvatat), TV 8 tcov stt Toig 'nakolc, -^Scov 8r)ji.iVQYv (= AiTier(e)tat). exciirsus (capp. 46 . Questo passo fa parte di un pi ampio sulla religione di Zarathustra^ nel quale parola di Zae
47) rathustra {ZcoQacfXQig), d Ahura Mazda fQQOjAa^i]?), di Anra di Ma(i)nyu ('AQSt|idvios), dei sei contro-Amesaspenta, creature tv dQi'9'[i,v), nonch di Anra Ma(i)nyu ( dvtitxvo'UQ laoug
Mithra (Mi^QT)?)
fine del cap.
e,
a quanto sembra,
dell'
Haoma
("0[XCO|xi).
In
47 tratteggiata la teoria della storia del mondo secondo il Zoroastrismo (v. oltre a n. 64), per la quale (non per tutto V excursus) citato come fonte Teopompo. - 'QQOfxdaSrig
Plut.,
Artax.
29.
pone intorno al 20 av. Cr. Cfr. L. Massebiau, Em, Brhier, Essai sur la ch7'onologie de la vie et des oeuvres de Philon, Revue de 1' histoire des religions, 1906.
nascita di Filone
si
La
53, 25 sgg.
43 8V Toig 'AvaiTiSo? %a
3,
Strab. 15.
AvaiTi8og >cal tcv (JUfiPtncov O-scav 18QV iSQiJCfavTO (nel Ponto, a Zela), 'Qjiavov Mal 'Avadroi), nEQOijccv aifivoov...., dove Anadatesj se da leggere
15;,cfr. II.
8,
4:
%aX T
xiig
col
De Lagarde Amandates,
25)
a n.
hitis,
sar l'altro Araesaspenta (v. sopra Amer{e)iat (cfr. Roscher's Lexikon, Onianos e Anae Jivanji Jamshedji Modi, The Ameshaspands and Strado,
1912, 2, 120).
The Athenaeum,
.
44
Herod.
i.
45 Beross.
fr.
11
p. 90).
46
^avov xov
.... -
'f|xavov
JCOj^jts'UEi
'HM-eig'
accenno a un simulacro di Vohu Mano anche coQdxajxsv in Vendidad, 19, 31. (Geldner, in Grundriss der iran. Phil. 11, - Anche le descrizioni di Ardvi (Anahita) in Yast, 5. 39, n. 9) 7, 64, 78 presupporrebbero la conoscenza di sue imagini figurate (Clemen, in Archv fur Religionswiss. 16. 1913, 117). 47 Cfr. V. .A. Smith, The early history of India (Oxford 1904), 194, 217 sg. Rapson, Ancient India, Cambridge 1914. 48 P. Gardner, 7%^ coins of the greek and scythic India
;
Un
in the Briiish
49
Anche
/,
le
Sarapis
Gardner,
cit,
50 Cfr;
Gottheiten
auf den
32
CAPITOLO PRIMO
,
Mumen
sirian Deities
17.
Indo-Scythian coins,
The
l'
Indiati Antiquary,
1888, 89 sgg.
51 Col tipo di un Ares , e con Salirehvdi- (= Khsathra Va(i)rya).
-
iscrizione
QaOQTjOQO
'
52 Humann Puchstein, Resen in Kleinasien tmd NordCfr. Cumont, Textes et mnusyrien, Berlin 1890, 272 sgg. vtenis figurs relatifs atix mystres de Mithra, 11, 89 sg., 187 sg, 53 Michel, Recueil d' inscr.gr. n. 735; Dittenberger, Orientis
graeci inscriptiones
(Vahagn) anche in Armenia Gelzer, Ziir armenischen G'tterlehre, Berichte d. k. schs. Gesellsch. d.
54 Ver(e)thraghna
Wiss., Leipzig 1896, 104, sg., 137, 55 A lui. dedicato il 14** Yast
(= Varhran
Yast);
cfr.
Yast
Vrtra
IO. 70.
56
Indoiraniche
(cfr.
il
vedico
Vrtrahan,
iii
uccisore
di
, epiteto di Mitra)?
57 Darmesteter,
Le Zend-Avesta
religion
p. lvi.
5S Lagrange,
La
roastre et
I,
le
juddisme,
Revue biblique
internationale,
im
2)
Freiburg
i.
Lidzbarski, Aramdische hischi'iften aus Kappadocien, Ephemeris fur semitische Epigraphik i, 1900-1902 (Giessen 1902) 59 ^ZZ- (l'iscrizione potrebbe risalire al 11 sec. av. Cr.); cfr. H..
Reichelt, Wiener Zeitschr. f. d. Kunde des Morgenl. 15. 1901, 51 sg. (la lingua dell'iscrizione il caldeo-pehlvi '). 60 Vendidad 3. 41, 42; 5. 21; Yasna 9. 26; 12, 9; 25, 6; Yast II, 3; 13, 94; 8. 23; 16 (= Den Yast). i sgg.
'
61 Cfr. l'
Upamana
mazdeista:
Yast
IO.
126.
62 Secondo il costume (vigente alla corte dei re persiani) del matrimonio tra fratello e sorella {hvaetvadatha):.Yas,m. 12,
Vispered 3, 3; Vendidad 8, 13; cfr. Herod, 3, 31. 63 Vedile in Clemen, Fontes. historiae religionis persicae (Fontes historiae religionum I) Bonn, 1920: v. sopra a n. 7. 64 Ti^CC excursus- plutarcheo (vedi sopra a n. 41) non
9;
\
si
pu legittimamente
(cfr.
Cumont, Textes
et
mpnuments
...
de
CAPITOLO PRIMO
riferire
33
che
il
Mithra
(Plut.,
ii.
Z';^
Teopompo
:
altro
passo seguente
(fr.
08JtO(XTCog 8 (piiai
71
FHG
I)
xat
xQamo^ai
|xv ^tpatelv (xyovg XQiGfi'kio. 'xT] tcv decav, aA,a 8 TQiaxi^^iot [xdxsa^ai jtal
xv
tv 8
Jto?i-sfAELV
xal dvaA,i8iv t xov exzqov tv 8T8Q0V T805 8' itokzbtm^ai TV "Ai8r)v, al Toig (xv dv^QcJtoug 8'u8ai[i,ovag 8a8aai, TQOcpfjg Seofivoug \ii\xz oxiv jtoiovvTa?, tv 8 TaCta
yji\%z
xal vajtaij80^ai xQvov,.... Questo passo contiene un chiaro acgenno alla dottrina cosmologica del parsism (la storia del mondo che si compie in 12000
[XTixotVTiaduevov
'd8v
fiQrjfxeXv
anni, attraverso a periodi di 3000 anni ciascuno), quale svolta (certo sulla base di pi antiche tradizioni zoroastriche [secondo
il
West, il Bundahish deriverebbe sostanzialmente dal Damdat Nask, uno dei libri perduti dell' Avesta sassanidico]) nel BunSacred dahish (traduzione di E. W. West, in Palliavi Texts i
[1880]) e in altre opere della letteratura Che qusto sistema cosmologico non fosse ancora copehlvi. stituito nelle sue linee deinitive al tempo in cui scriveva Teo-
pompo,
Cumont, Textes
et
mo-
numents... de Mithra,
2>^.
Ma a Teopompo
il
Gesamm. Ahandlungen,
dell'
meno
la
conoscenza
maligno.
ricorrere,
all'
come
che
il
1904, artic.
cit.),
ipotesi
due
della reli-
dal zoroa-
spiegare quella loro posiin confronto con gli altri dei del politeismo
;
volgare, specialissima
pensiero zoroastrico.
fiotti, non s spiega se non col Hades usato da Teopompo mal si presta ad essere addotto come segno che il dio persiano doveva essere un dio della credenza popolare. corrispondente Credevano bens i Persiani in una divinit dimorante sotto terra (giovani d' ambo i sessi sepolti vivi come sacrifizio T^ 'UJi Yfjv
la quale, in
Il
nome
di
^SYOj^vcp slvi 'de^, Herod. 7. 114); stessa della terra, la Terra come divina,
ma
secondo
siano che fossero iddi gli elementi stessi della natura, e tra essi
(Herod.
i.
131)
anche la
terra.
Hades
N Anrama(i)nyu
3
PETTAZZONI -
La
religione di Zarathustra.
34
ha carattere od
con
l'
CAPITOLO PRIMO
origini ctoniche
(notisi
che
la
divinit persiana
Aramati- Armatay,
5j^<?/fl Armatay. A. Carnoy, iude indo-iranienne. Le Muson, N. S., 13. 1912, 127 sgg.). Se Anra ma(i)nyu assorb nella sua figura elementi di orgine naturistica, questi dovettero essere elementi
Amesaspenta femminile
(tenebrosi,
lurica. Fatto
nti-luminosi) di natura meteorica, piuttosto che che lo spirito del male essenzialmente
;
tel-
una
creazione del pensiero zoroastrico e solo per via di assimilazione (tra il genio del male e il dio dei morti) i Greci lo resero
,il
nome
transliterato
ma
nella parte che non si pu legittimamente riferire a Teopompo), come fece Aristotele (fr, 6 Rose "AiTig >tal 'Apeifid:
vio?, contrapposto
tardi,
il
a Zevg %ai 'goimai^q), e come fece, pi mitraismo, nel quale Hades- Plutori'(cfr. Cumont, Textes
...
et
i, 139: rilievo di Osterburken, 11 precisamente Ahriman e questa assimilazione avr, poi, reagito a sua volta, nel mondo greco-romano, su la figura stessa di Ahriman, facendo dell' anti-dio per eccellenza un dio vero e proprio, cui si dedicarono anche iscrizioni votive:
Monuments
de Miihra
tav. 6) rappresent
op. di.
il,
8: 'AQWJXOt.iri?
6; cfr.
frgg.
32-35
Rose) 8' 8V stQcrcp negi cpiKoaocpiaq .... vo xat' a-utovg (=: TOijg [Adyo'ug ad Aristotele era attribuito anche un {xaYig [fr. 33]
:
o JteQ tAdyrov [Diog. L. /. cit.]) elvai g^dq, dya'dv 8ai{xova %aX jtaxv 8ai[xova* ;^at t^ jasv ovo[i,a Zsig tal '0Q0|xdcr8Tig, Tq> 88 "AiSi^g xal 'Qeiftdviog. qprjol 8 toOto Jtal "EQiimnoq Ev T^ otQCTCp jteel'udvoov xal E'u8o|os v (fr. 78 FH& III)
tfj
(fr.
tri
V.
sopra n.
64).
si
Di Ermippo
il
voluto
1904, 47 n. 2) che
Cr.),
non
sia
ma
quello di Berytos
sec.
d. Cr.).
Ermippo
citato
Plinio, n. h., 30.' i, 3 come autore di un' opera sull'arte dei Magi, nella quale avrebbe dato anche gli indici degli
anche da
scritti,
voluminosissimi {viciens
:
[cfr.
Raban. Maur.
Clemen, Fontes, p. 107]), di" Zarathustra. Difficilmente quest' opera citata gi. da Plinio si pu attribuire di Berytos, che (secondo Snida) visse sotto all' Hermippo
CAPITOLO PRIMO
Adriano.
il
35
Il Preller,
Snida leggendo Traiano , al posto d Adriano . Ma la sua ipotesi ora abbandonata, e il negi |xdya)V riconosciuto come opera del Callimacheo (vedi Pauly- Wissowatesto
di
KroU, Real-Encyclopadie, vili [1913] 846, 853). Indirettamente viene dunque ad esser attestata anche 1' esistenza di scritti attribuiti a Zarathustra nel iii sec. av. Cr.
investe
tutti
jtSQioSog yr\(^
di
pu
celebre
Eudoxo
Cnido
ed Eudoxo di Rodi
(iii
Cfr.
Anche un [xayix?
ad Antistene
Rose).
di
Aristot.
fr.
2>Z
67 Cfr. Clemen, in Archiv fr Religionsw. 16. 1913, 104. Zarathustra (ZcoQOaOTQOv) e Ahura Mazda ("QQOfi^ov) sono gi ' ' citati nel Alkibiades proios i, 121 E- 122 A. platonico
-
68 Cfr.
69
70
71
8ti
sg.
Cfr.
Herod.
3,
Vendidad
Herod.
i.
7.
49 sg.
[xdyog dvriQ jcaeiSet ^eoyoviiv, oit]V
%r\y jtaoii^v.
132:
E>4eivoi
Xyovaiv slvat
72 Cfr. C.
mus, Archiv fiir Religi onswiasenschaft, 16. 1913, loi sgg. 73 Tutto l'Avesta ha appunto carattere essenzialmente liturgico a seconda delie celebrazioni era recitato pi o meno estesamente dai sacerdoti officianti. 74 Ed. Sachau, Aramische Papyrus und Ostraka au's
:
inazdayasna implicasse un atteggiamento pi favorevole agli Egizi che ai Giudei. Si ha l'impressione che tale qualit dovesse essere qualche cosa di spedale, di rimarchvole, di
qualit di
caratteristico (se no,
dunque a
tutti
perch sarebbe stata rilevata?): non comune Persiani. In realt, piuttosto che una positiva proil
pensione per
la religione egizia,
36
CAPITOLO PRIMO
di contrariet alla religione giudaica
.
un atteggiamento negativo
in
quanto questa praticava sacrifizi cruenti mediante il fuoco (olocausti), mentre il zoroastrismo (cfr. Herod. i, 132) vietava che il fuoco fosse contaminato coi resti di animali uccisi (Meyer,
cit. 89). ,In fatti,
'
op.
quando
poi, distrutto
il
tempio di Giudaico
s
un
governo persiano
insieme
ripristino del culto, il persiano Bagh (Bagoses-Bagoas), governatore dei Giudei di Palestina, si mostr disposto ad appoggiare le domande dei Giudei di Elefantine ma senza far parola della
5).
Questo Bagh
op.
cit.
(anch' egli
impose
ai
Ad
ogni
modo
un mazdayasna nel pap. io di Elefantine non pu valere come prova che il zoroastrismo fosse nel v sec. la
menzione
di
iscrizioni)
tra
il
715 e
il
713 v. Cr.
.
78 Ed. Meyer, Die altesten datierten Zeugnisse der iranischen Spfache und dar zoroastrischen Religion, Zeitschrift
sgg.
Ed. Meyer,
l.
cit.
p,
16.
und
142, e,
Die Religionen des Orients [Die Kultur der Gegenwart I. 3, i], 1913, p. 91) propone circa il 900 od 800 av. Cr. . 80 Neil' Avesta anche (una volta: Yast 13, 121) come nome di persona. Cfr. mazdadhata creato da Mazda mazdaoxta (mazdh-tix^ta) pronunziato da Mazda mazdvara gradito
;
;
a Mazda
81
^djtrjg,
Mazdak
Arrh.
{Cfr.
3, i, 2)
fu
MauSdxrjg, Ctes. ap. Diod. 2. 32, 6; Manome di persona usato in Persia in tempi
:
pienamente zoroastrici (sassanidici Mazdak l'eretico riformatore che fu condannato a morte nel 529 d. Cr.: v. oltre, Capit. vi);
ma
un
era
suprema, ormai diventato Ormazd (donde, come nome di persona misda [''OQ(Ai08av= Ahura Mazda Phot. Bibl. 81] ).
il
:
con
la divinit
cui
nome
:
[HjOr-
CAPITOLO PRIMO
8a
37
[cfr.
mens mentis,
verbo mazd- (Bartholomae, AUranisches Worterbuch, 1181) imprimersi in mente, tenere a mente , si
il
sostantivo (neutro)
1); da.
mazdah,Foy,
col senso di
.
memoria
(Yasna 40,
avesta
cfr.
84 (Anche)
avistak{a)\
W.
Zeitschr.
der
(Rost,
/.
cii.^
tempo
il
nome
-
189 n. 2), starebbe piuttosto a provare che a quel divino Ahtira Mazda - e dunque la religione di
Zarathustra
sorto, o
almeno non
era ancora
diffuso presso'
Medi,
lista di divinit dalla biblioteca
gi F.
Hommel, Proceedings
117, 132, 138; il quale propende a far risalire fino al dei Kass (1700-1200 av. Cr. : cfr. oltre a p. 47, 64, n. 34), periodo e agli elementi ariani che s' infiltrarono a Babilonia al tempo
21, 1899,
l'
introduzione di Ahura
Mazda
nel
mondo
- Alcuni derivano addirittura Ahtira {Asu(babilonese e) assiro. dal nome del dio assiro Assur (Journal of the R. Asiatic ra)
W. Thomas];
cfr.
1917, 132).
IL
Il
'paganesimo' pre-zarathustrico
religione di Zarathustra v volle essere e fu, essenzialmente, una riforma della religione preesistente.
La
antico.
il
Fu una fede nuova che si costitu sopra un fondo Nuovo fu lo spirito; nuovo, in parte, anche
contenuto, ma per altra parte antico, tramandato da tempi immemorabili. Zarathustra culmina in alto fra due et: ci che a lui sali oscuramente dal passato, visse, trasfigurato nella sua luce, per l'avvenire.
Il
passato
si
dell* et pr*
quando primamente si affacciarono, orizzonti della storia, gi possedevano d'idee religiose risalenti a un'epoca pi in cui Irani e Indi erano stati un popolo solo antica, ' - e questo popolo, a sua volta, aveva gi (" Arii ^);
elaborato elementi ancor pi primitivi. Fra questi elementi primordialissimi c'era il nome del icelo
diurno, formato
Gli Irani,
da una radice
<//^- ^;
c'era,
molto
CAPITOLO SECONDO
39
probabilmente, anche la concezione del cielo come * Dyeus, Da questa figura mitica in persona di un concezione si svolsero, presso pi d'uno dei popoli
di lingua
ariana
iddi 3
Zeojg
indoeuropei
dei veri e
4,
specialmente
nel-
e venerazione religiosa:
"
pia Dyvprthivt,
maschio e femmina)
in
Dyaus
"
solo,
che
si
leggono
padre
6. 4,
3)^-
Nei Veda, se c' un qualche dio che possa essere considerato veramente come supremo tra quelle numerose divinit, delle quali ciascuna a volta a volta
esaltata
suo onore
tale
primi inni del Rg-vecia agli ultimi in progresso la fortuna di Indra, la quale sembra affermarsi a detri-
n.on
di Varuna: "Tu puoi amarmi (o o Varuna; puoi a tuo talento sceveamarmi), rare verit e menzogna: mia la sovranit del
^ pi (Rg-veda io. 124, 5) 9. Ma Varuna antico come iddio supremo. Gi nei primi libri del Rg-veda celebrato come sommo. Certo fu il dio supremo della religione ario-indiana pre-vedica - ed
regno
figura
del
cielo
^^.
40
CAPITOLO SECONDO
se egli
Anche
non
che
altri
non dubbia
visibile
dalla testi-
da ogni monianza " separ i due vasti mondi, nelle luogo ^3. Varuna due direzioni mise in moto il sublime eccelso firma mento conigli astri, e distese la terra (Rg-veda 7.
Veda.
"
Varuna
86,
i).
Il
vento
il
(Rg-veda
7.
87,
inaffia
il
suolo
la
le
messi:
egli
inaffia
nubi
venti)
le
Quelle disperdono (Rg-veda 5. 83, 3 sg.). stelle che di notte riplendono fissate lass, sono
scomparse chi sa dove durante il giorno: immu tabili sono le leggi di Varuna: rischiarando cam mina la luna n^ella notte (Rg-veda, i. 24, io). Sovente Varuna celebrato insieme con Mitra nel composto costante Mitrvarunu segno linguistico ^4 dell' intima essenziale connessione fra i due
:
iddii.
"
I
In
fatti, il
carattere uranico
li
investe
ambedue
doni vostri, o Mitra e Varuna, (cio) pioggia e immortalit (buona salute), noi invochiamo. I tuoni attraversano brontolando il cielo e la terra. Mitra
Varuna sono i due possenti sublimi dominatori del cielo, gli eccelsi signori della terra. Con le nubi variopinte voi vi mostrate al primo fragore del
e
il
cielo
Nel
opera miracolosa.
un'
rjel
Ivi
il
sole,
luce
:
del
cielo,
si
muove come
arma
cielo;
scintillante
CAPITOLO SECONDO
e
4I
cadono le dolci gocce (della pioggia), o Parganya. Marut apprestano splendidamente il (vostro) carro leggero che s' avanza ^. guisa di un eroe, che muova
I
tuoni
rimbombano
attraverso gli spazi luminosi: voi, o dominatori, ci aspergete del latte del cielo (Rg-veda, 5. 63, 2-5). ^
Varuna e Mitra sono figure sdoppiate sola: sono gli eredi gemelli di Dyaus, di figura determinatisi distintamente, 1' uno come il cielo notIn realt,
una
il
Varuna
"
notte
Nel grembo del (Aitareya-Brahmana, 4. io, 9) cielo ora (sul far del giorno) Surya fa vedere i colori di Mitra e di Varuna: l'uno (di Mitra)
luce chiara
infinita,
nero,
destrieri
i.
lo
altro
115,. 5). E perci, anche, si spiega la connessione di Varuna con la luna, e particolare quella, parallela, di Mitra col sole-: si spiegano non
(Rg-veda
come elementi
primitivi, inerenti
^7,
alla
natura origi-
bens
come
prodotti di
uno
svolgimento ulteriore, che accentu certi aspetti speciali contenuti in germe nella concezione primitiva;
come, anche, per l' accentuarsi dell'aspetto pluviale di Varuna se ne svolse la natura acquatica in rapporto con le acque in genere, con tutto l'elemento acqueo, e quindi anche col mare, s da: farne quasi un dio Oceano.
N
Mitra),
aspetto altamente morale di Varuna (e di certo superiore a quello di altre deit ve1'
e pi semitica -, sostenuta, p. es., dall' Oldenspecialmente berg insieme e in relazione, appunto, con la origidiche, indizio
della loro
origine
anaria
4^
CAPITOLO SECONDO
di Varuna e di Mitra, Che questo aspetto mo-
concepiti pianeti rale ebbe anch' esso origini naturistiche, e si svolse dalla fondamentale essenza uranica di Varuna - e di Mitra - : di essi soltanto, e non di altri dei, appunto perch essi erano figure del cielo. In realt Varuna
come
^s.
vede
omniveggente ^9 perch il cielo, Dyaus, Varuna, la vlta distesa in perpetuo su la terra, lo specchio immanente in cui si riflettono le azioni umane; e questa vlta celeste,
vede
tutto
omniveggente
Dyaus
personificata per via di processo mitico, naturalmente un dio che sa tutto, perch vede tutto; che
vedere sapere. Chi omniveggente omnisciente, e chi omnisciente conosce anche le azioni, conosce
pensieri degli uomini, legge nei cuori. Nulla a Varuna; e come egli regola il corso persfugge petuo del mondo naturale con la vicenda di giorni
perfino
l'alternarsi
delle
stagioni, cos
vindice
custode del
mondo morale:
il
dio della legge e dell' ordine, del rta nel suo duplice aspetto di ordine cosmico e di legge morale ; e come
sono
inflessibili
scampo
meno che
da Varuna -
peccatore, la misericordia.
cosmiche, cos non v' ha norme sante della vita, a contrito, non invochi dal cielo
"
ci
mina, chi si trae in disparte, si che due persone sedute vicino insieme concerterzo (fra loro). appartiene al re Varuna, e quelsconfinato cielo ; ambo i mari sono il
il
re Varuna,
come
eccelso
ventre di Varuna, e anche in queste poche acque egli nascosto. Anche chi si spingesse pi in alto
CAPITOLO SECONDO
del cielo,
43
non sfuggirebbe
al re
Varuna
dal cielo
scendono i suoi spioni, con mille occhi spiano sopra la terra. Tutto vede il re Varuna, quanto sta fra la terra e il cielo, e al di l. Egli ha numerato i battit
dispone
i
tutte le
cose
(di dadi)
suoi
getti. I
sette
lacci,
spiegamento minacciosi stanno tesi, tutti avvolgano colui che dice menzogna. Chi dice la verit, quello
lascino libero.
Con
il
mentitore sfuggire a
lanie... .
(4.
16, 2-7)
Ma
anche
Sapiente per eccellenza, r infallibile (adhdbhya), "colui che conosce la traccia degli uccelli volanti nell'aria, e
Rg-veda Varuna
nave,.,
che cono-
cammino
del
vento... e spia,
egli,
i
l'Omni-
azioni e
(i.
disegni,...
non ingannano
'^^
:
g'
insidiosi
35, 7 sgg.).
case, poich
(Rg-veda,
3).
"Voi
di
siete
lacci
g'
incatenatori
1'
chi
tabili
per
uomo
scellerato
sul
legge, o Mitra e Varuna, noi vogliamo superare tutti gli ostacoli come per nave sopra le acque
7.
(Rg-veda,
65, 3)di
La venerazione
Varuna
.ispira
nel
Rg-veda
voci che a taluno suggerirono il ricordo dei Salmi : sono slanci di anime pentite, coscienze smarrite din-
44
CAPITOLO SECONDO
nanzi alla minaccia del castigo, invocanti il perdono " di colui che tutto vede Ogni qual volta noi, mi seri mortali, offendiamo giorno per giorno la tua
:
legge, o
dio Varuna,
dell'irato...
mortale
via da
me
la colpa simile
o Varuna,
alla
tua
legge...
me
Come i ceppi dal vitello cos allontana da miei peccati, che senza di te io non sono
padrone neppure di un batter di ciglio... Rimuovi lungi da me ogni colpa commessa, e che io non
abbia a profittare, o
re,
di colpe
"
che
altri
hanno
commesso (Rg-veda, 2. 28). E cos io vo consultandomi con me stesso quando mai sar io nuovamente in grazia appo Varuna? quando accoglier egli senza ira il mio sacrifizio ? Quando posso io guardare con animo sereno la sua misericordia?...
:
Qual
fu
Dimmelo
senza
tu,
o
in
infallibile, o
adorazione
e da
dai
padri,
commesso
Vasistha
in nostra
dal
armenti (libera?) un giovenco dalla fune. Non fu la nostra propria intenzione, o Varuna; fu lusinga, ebbrezza, passione, il gioco (i dadi), l' incoscienza. Il maggire ha colpa del mancamento del
minore. Neppure
il
sonno
"
tien lontano
io
il
mal
fare
Quando (Rg-veda, 7. 86, 1-6). a un otre rigonfio tremolante, sii benigno, o signore, concedi grazia. Per la debolezza della mia mente
me ne vo
simile
CAPITOLO SECONDO
1^
45
ho
errato, o
puro
sii
grazia...
Qualunque
degli dei,
quando per errore abbiamo violato le tue leggi, non farci del male a cagione di questo peccato, o dio (Rg-veda, 7. 89).
Tale
1'
svolsero
non solo
in
un
dio marino,
anche in senso etico, giungendo egli per questa " tali altezze da non poter essere paragonato in potenza sovrana e in grandezza morale che a
via a
ma
Jehovah ^. E questa concezione di Varuna mul gi il Darmesteter in uno dei suoi primi
scrivendo:
"
la for-
lavori,
Varuna
e'
creatore,
vrano perch
stato
un tempo
dio del cielo, tutto era in lui, avveniva in lui, per la sua legge ; omnisciente e morale perch, come dio
cuori
serie
Ma
di
riscontri
24.
primitivi
naria,
ma non per essenza sua propria originon perch Varuna abbia cominciato con
l'oceano
pel
l'esser
nificazione di
un
atto
bens, p'erch tali tanto in virt di quella loro primitiva natura celeste onde l' uno e 1' altro furono, in origine, figure del
cielo:
l'uno e l'altro
del
cielo
46
CAPITOLO SECONDO
alle vicende meteoriche, e e custode della legge - del rt per regolatore neir ordine fisico come nel morale, e quindi, anche, vigilante sulla realt dei trattati e punitore di chi
manca
come
infatti
anche a Dyaus
stesso fu dato il titolo i vigva-veda, 'omniveggente''^7, e 1' altro - che ora apprezziamo nel suo pieno va' " ' lore - di \ senza errori senza peccato ^^. N
,
etico d
Varuna
(e di
Mitra)
svolto soltanto in
della religione indiana, accentuandosi poi particolarmente nell'et sub-vedica dei Brahmana. Che gi in
piena et vedica cominci Varuna ad essere oscurato, come dio supremo, dalla nascente fortuna di Indra.
Il
personificazione di fenomeni atmosferici e meteorici; ma appunto per questo, perch era la parte e non
il
tutto,
non dunque
totale,
il
comprensione
atti
a svolgere uno speciale carattere etico ^9, E che Varuna sia antico, e che verosimilmente
fin dall'
da un documento
certo
scritto
che
ci
t'occhio
in cui
i
il
Veda
rovine
trova
testo di
un
cluso intorno al 1300 av. Cr. fra i sovrani del popolo dei Cheta e i signori del paese di Mitanni. Le divinit dell'
uno e
dell' altro
CAPITOLO SECONDO
assistere
47
al giuramento come testimoni del patto e della lealt delle parti rispettivamente 31 ; e garanti tra gli dei invocati da parte dei re di Mitanni sono, accanto a divinit di origine certamente non ariana
(quali
rono
nei
it
rei) ,
.
Varuna
da
.
Indra
.
{in dar, in
.
ra), e
Nasatya {na .s .at.ti. ia . an na), che nome vedico {Nsaty) degli Agvinau. Questi nomi divini non sono il solo elemento ario
di cui si
pu constatare
la
riore 33. Altri elementi linguistici si riscontrano presso i Kassu (Kossei), che in quel periodo di tempo signoreg-
giarono Babilonia 34. Fra le scritture di Teli-Amarna 35, mentre alcune si riferiscono precisamente a dei re
Mitanni {Artatama, Sutarna, Artassumara, Dusratta), che a partire dal sec. xv a. Cr. ebbero delle
di
relazioni
l'
politiche,
altre ci
nonch
familiari,
i
con
re
del-
Egitto
36,
fanno conscere
nomi personali
37,
che
si
chsLmano Artamanya, Suvardata, Yasdata, Arzaviya: nomi che linguisticamente fanno riscontro a quelli
dei signori di Mitanni che si leggono nelle lettere stesse di Teli- Amarna, nonch su alcune tavolette di
Il
carattere ario
ogni dubbio. La frequenza dei composti con aria- (essendo aria l'equivalente del vedico ria e dell' avestico asha), che si
nomi propri
fuori
di
ritrova
poi nell' onomastica persiana {Artaxerxes, Artabanos, Artaphrenes, ecc.), accennerebbe pi precisamente a un carattere ario-iranico 38. Altri elementi
,sembrano accennare piuttosto addirittura all' India 39. " Verosimilmente, anzi che di una penetrazione proto-
48
indiana
'
CAPITOLO SECNDO
che storicamente sarebbe assai
si tratter di
difficile
-
4^
penetrazione indo-iranica o proto-iranica, cio di elementi arii risalenti a un'et in, cui era appena incominciata, o almeno non era
da concepire^
molto progredita,
Indi e in Irani
4i
;
la
che il momento di quella da porre nel corso della primitiva migrazione degli Arii dal Caucaso verso l' India, oppure in un posteriore movimento di riflusso di quelle genti arie da Oriente verso Occidente 42.
penetrazione sia
- sia poi
Ad
extra-iranici di
Boghazki
ci
informano dunque,
indi"
pa-
gane' dell'Iran. Documenti iranici diretti non abbiamo che di epoca molto posteriore^ e in primo luogo l'Avesta. Ma nell'Avesta da aspettarsi che il paga-
sua interezza e
naturalezza, bens nelle sue sopravvivenze, alterate secondo quel pensiero nuovo di cui l'Avesta appunto
il
codice e
il
ma non
santi
i
'
44.
Anche
Indra, ricom-
ma non come
nem-
meno come
anzi
ture
come
esseri in qualsiasi modo santi o divini: daeva, demoni malefici e maledetti, crea-
dell' anti-dio
Anrama(i)nyu, generati da
il
lui
ih
suo nome
non
i
s'
48.
Ma
s'
incontra presso
eh' era, al pari di Varuna, una del cielo. Infatti, secondo Erodoto, i Persiani figura
Persiani un dio
CAPITOLO SECONDO
"
49
usavano
leste
49.
salire su le alture
"
e dicendo
Zeus
'
per sacrificare a Zeus, intendevano l' intera cerchia ceche Erodoto rende con
"
sar stato
al
pari dei Persiani, anche (le) altre genti iraniche venerassero un dio supremo del cielo. Quale fosse
nella lingua persiana o in alcun' altra nazionale iranica, non possiamo dire con siculingua rezza 50. Neir Avesta il dio supremo, anzi unico, si
il
suo
nome
chiama Ahura Mazda, il Signore sapiente '. Per quanto concepito in uno spirito moralistico con tendenza sublimatrice, Ahura Mazda presenta tuttavia neir Avesta qualche tratto naturistico che rivela la sua originaria essenza uranica. Nelle Gatha leg-
"
giamo:
questi due spiriti il malvagio scelse del peggiore, ma lo spirito benedetto che l'opera
"
Tra
ha per vestimento la ben solida volta del cielo, scelse il bene (Yasna, 30. 5). Si tratta
dei
spiriti antagonistici del male (Anra e del bene (Spenta ma(i)nyu), dei quali il ma(i)nyu) secondo qui concepito come tutt' uno con Ahura
qui
due
Mazda*. E, sempre nell' Avesta, nell'inno alle Fra" Merc la loro vasi, ohe sono le anime dei giusti:
magnificenza e la loro gloria (delle Fravasi), io (Ahura Mazda) fondai, o Zarathustra, quel cielo
splendente lass, radioso, che da tutti i lati proprio come una casa cinge dintorno questa terra, che,
fissato
da
spiriti, sta,
metallo, lumi-
,,
noso su
(il
cielo)
che
*
(-sua)
veste
V. sopra
_
PW.TTA'7rrr\*TT
Tn
/altrrxtt/t
7ni^ftiZ\9MQvn
50
CAPITOLO SECONDO
ornata di stelle*, fabbricata dagli spiriti,... (il eielo) nel quale non si scorge principio n fineS^ .
2-3).
nel Vendi,
dad
(5. 20): "Io, Ahura Mazda, faccio cadere da ogni parte, la pioggia, a nutrimento del-
l'uomo
pio, e
ad alimento
l'
dell'utile
l'
bestiame
52
il
uomo, erba per l' utile grano perch (lo) mangi bestiame . Nelle Gatha si celebra anche tutta la
hura Mazda.
te questo chiegg' io, tu il ver rispondi a me, Aura Mazda - Chi fu il padre a questo ordn del mondo {Asha) da principio, e quale
!
colui che
il
la
luna
scema? Or
te
Mazda, cotesto
ed altro ancor da
(5)
saper desio.
te
questo chiegg'
a me.
Aura nubi dal cader trattiene? Chi le piante cre? chi l'acque? Ai venti chi fu che aggiunse ed alle nubi in alto velocit? Chi fu, Mazda, colui che un retto indusse e buono spirto {Vohu Mano)
e chi le
io, tu
in noi?
(4)
te
questo chieggMo, tu
il
ver rispondi
a me.
Aura Mazda
i
- Qual
mai destro
artefice
cre la veglia e
le notti e
sonno? mezzod?
il
e chi le aurore,
il
en resuite nces-
mtne': De Harlez, in
115.
come un esempio
CAPITOLO SECONDO
5I
in
di
Ahura
grado
di
nessuno meglio di lui " il colui che sa . che sapiente per eccellenza, " " creatore Protettore io sono dice Ahura Mazda, io sono, conoscitore e spirito santissimo io sono ' " Io mi chiamo colui (Yast I [^== Ormazd Yast], 12). " colui che meglio che molto vede ', io mi chiamo ' ' ' io mi chiamo vede colui che vede lontano io chiamo colui che meglio vede lontano ', io mi mi " chiamo colui che spia ', ,.. io mi chiamo colui che ' conosce ', io mi chiamo colui che meglio conosce " Io mi chiamo colui che non in(Yast, I. 12-13). io mi chiamo colui eh' al sicuro dal ganna ',
la verit:
,
uomini
""
"^
"
"^
"^
r inganno
'
Mazda
"
io
dotato
di infallibile
intelligenza,
"
infallibile (e)
omnisciente
Non
che osserva ogni cosa possibile eludere Ahura, " Mazda sa fare ottimamente il com(Yasna 45. 4).
puto di tutto ci che hanno fatto e che faranno dmoni e umini (Yasna, 29. 4). " O omnisciente Ahura Mazda, senza sonno sei tu, refrattario all' as sopimento (di un narcotico) (Vendidad, 19. 20). Da un capo all' altro dell' Avesta risuona la stessa lode.
Come
di
le stesse frasi,
cos
detto di
Ahura Mazda:
"
Questo logicismo implica una totale incomil mito, incomprensione che ha avuto ed ha ancora un' influenza disastrosa su gli studi di storia delle
del pensiero mitico.
prensione di ci che
52
CAPITOLO SECONDO
si
fanno in tutto
come
Questa omniscienza di Ahura Mazda ha pur sempre origini naturistiche. Ahura Mazda sa tutto perch vede tutto; e vede tutto perch il cielo. L'occhio di Ahura - ond' egli tutto vede - il sole 54. Per la
stessa ragione anche Dyaus, anche Varuna sono omniscienti (vigvaveda)*. L' essenza celeste di Ahura
Mazda
contiene in
germe
tutto
il
suo meraviglioso
destino. Che, come la visione (video) trasportata nell'ordine mentale conoscenza (olSa), cos la conoscenza,, applicata
a sua volta
all'
ordine pratico,
Ahura Mazda,
Varuna
del patto, l' del contratto '; e la proclama solennemente in quelle parole con cui si apre appunto l'inno a Mithra, il
'
Mihr Yast
"
:
Cos
disse
io
Zarathustra:
Quando
Mithra,
signore
di,
io, o Spitama, lo creai simile in dignit di adorazione e di esaltazione a me stesso, Ahura Mazda. A tutto il paese porta rovina
il
al pari di
Non rompere
patto {mithra), o
Spitama, non quello che tu stringi con un seguace della falsa fede (propriamente, con un credente nella
menzogna
un
* V. sopra a p. 42.
CAPITOLO SECONDO
giusto seguace della tua religione, che
53
per l'uno
patto ha da valere, per l'ine fedele come pel buon credente (Yast, io.
per l'altro
il
,,
1-2).
di
vedere qui un riflesso etico queir universalismo fisico e naturistico che con-
Sembra quasi
di
in quanto figura genito nella figura di Ahura Mazda e come tale custode dei patti: di tutti i del cielo,
patti,
si
che
il
cielo
su
tutti
gli
uomini egualmente
'
stende vigilando.
"^
Mithra
abbia potuto
senso
di"
contratto '55.
La
ragione che Mithra il protettore e custode naturale della inviolabilit dei patti, ed tale perch
egli stesso^ in origine,
noso
suo aspetto lumidi Varna) *. Per (Mitra complemento questo' anche Mithra omnisciente: anche di lui
il
cielo nel
il
detto che
"
ha
orecchie
(come Ahura
infallibile
Mazda)
"il possente,
"
omnisciente,
di
provvisto
nlille
orecchie
occhi,
ampio
tratto, forte,
7)57.
si,
Non per
nulla nell'Avesta
v'ha
ma
appunto per questo tanto pi significativa nella sua forza di resistenza) della primitiva associazione di
Ahura (Mazda) con Mithra, la quale rispecchia " Io lo consacro, quella vedica di Mitra con Varuna: lo consumo (questo sacrifizio) per la coppia io Ahura e Mithra ss^i due eccelsi, immuni da peri
colo, santi
(Yasna,
i.
"
11).
Io invito a venerare
* Y. sopra a p;
/^i.
54
,,
"
CAPITOLO SECONDO
la
coppia Ahura
Mithra
(e)
Mithra,
due
eccelsi,
immuni
i
da pericolo, santi
eccelsi
,
(Yasna,
2. 11).
"Vengano
due
Ahura,
in
nostro
soccorso
che furono
l'opera
suoi
sua
come un perfezionamento
gione 59. La religione che gli stava dinna:nzi e dintorno era quella di quel tal popolo iranico in mezzo
quale egli visse. Era una religione politeistica aveva un dio supremo, che era /un dio del cielo.
al
:
Questo
dio,
come
tale,
zione etica: aveva gi in se, inerenti alla sua natura uranica, certi tratti elevati, certi elementi di moralit.
questi
si
applic
il
li
svolse, li
compose in una- figura ideale. In questo senso la religione di Zarathustra fu veramente una riforma: non cre dal nulla: si applic a ci che
gi esisteva. Quel dio del cielo della religione tradizionale, qualunque fosse il suo nome proprio, pot
ben ricevere anche prima di Zarathustra V antico appellativo di ahura ^, che ha valore generico di
'
essere divino
'.
omnipresente, omniveggente, e quindi omnisciente, pot anche esser quahficato e designato coiTie. mazda,
sapiente'. Ma "Ahura' e "Mazda', come nomi proprii della divinit, specialmente nella formula " combinata - che poi divenne costante Ahura ' al Riformatore da lui essi Mazda ^i, sono dovuti
"il
:
V.
sopra a p.
5.
CAPITOL SECONDO
furono scelti e
55
fissati, ad esclusione di ogni altra denominazione. Svoltosi da un pi antico iddio del cielo che aveva gi, forse il nome, certo la qualit
di conoscitore,
il
dio di Zarathustra fu
"
'
il
Conoscialto
tore
'
per eccellenza,
Colui
che sa
'.
Zarathustra
divino, incorporandolo in quel dio che nella tradizione religiosa del suo popolo era il pi pros-
simo
al
suo ideale.
Ma
si
esaur nella
Riforma ' ebbe anche la sua grande idea veramente nuova; e fu l'idea monoteistica. Il dio di Zarathustra un dio unico. questo un concetto che non solo estraneo a tutta la tradizine iranica, ma contrasta con essa in modo assoluto. Per esso Zarathustra inaugura un' epoca nuova nella storia delle genti iraniche.
elaborazione d concetti antichi.
La
"^
Ahura Mazda,
religione
Ahura Mazda
Gli
thustra
altri
dei della
in "questo
li
:
senso
neg come dei. Essi erano rimasero ma la voce daeva non ebbe pi il senso di 'iddio', come aveva avuto nelle origini, come aveva tuttora il suo equivalente deva nell'
India:
opposto della divinit ^2. Ora comprendiamo perch Indra e Naonha(i)thya nell' Avesta sono dei demoni. Essi erano delle antiche divinit indoiraniche.
ficare
1'
Come
56
CAPITOLO SECONDO
parte della religione poligente iranica tra cui visse Zaaltri
daeva di quella
reli-
L'opera di Zarathustra non si esplic solo negativamente in questa riduzione delle figure divine. Fu anche pensiero positivo che invest, trasformandola,
l'idea divina, nonch tutta la dottrina e la vita giosa del Zoroastrismo.
reli-
Creature di questo
pensiero
sono
gli
Amesa-
di esso pensiero,
cetti,
Amesaspenta sono pure astrazioni, sono conper quanto presentati in, forma personificata ^3.
bisogno di spiegarli con la filosofa di Fi-
Non
e'
lone e dei Noplatonici, - n coi pianeti babilonesi. Teniamo presente che uno degli Amesaspenta Asha
VaMsta; e
che
il
1' avestico s^^; (persiano arto) lo stesso vedico rta: un concetto che nell'India diede
I
luogo a non poche amplificazioni filosofiche, come quello che giunse a significare l' ordine naturale,
.
^4.
che un qualche pensiero speculativo possa essere esistito in germe anche nell'Iran, anche in et relativamente remota.. Certo dovevano nell'Iran preesistere quei tali elementi ai quali si applic il pensiero
riformatore
^5.
il
Forse anche
reli-
gione zarathustrica ha lontanamente dietro di s uno sfondo naturistico, adombrato sin dalle et^ mitiche
'
CAPITOLO SECONDO
57
nel contrasto fra luce e tenebre, fra il giorno e la notte^^. Ma nelle Gatha il dualismo soltanto in germe,
limitato alla opposizione dei due spiriti del bene e del rasile, Spenta- e Anra-Ma{i)nyu'. creazioni, anche
essi, del
ma
spiriti
{ma(i)nyu)f ai quali
Ahura Mazda
piena e perfetta; e il monoteismo zarathustrico ci si presenta nella sua forma pi pura: non ancora sostan-
meno
gli
zialmente intaccato dall'incipiente dualismo; e nemdalla presenza di quelle figure che sole appaiono, nelle Gatha,
come
I quali,
come
gi sappiamo 67,
non
iddii, anzi
astrazioni, sebbene
Ahura
valore
per "essere comechessia partecipe generico della natura divina': che infatti il solo valore
;
loro affinit con l' Ahura per eccellenza Mazda ^^ - nia anche risulta ahura il
di
compatibile con la dottrina del monoteismo ^9. Alla religione pre-zarathustrica apparteneva senza
suo rapporto col vedico Mitra Certamente fu adorato in epoca protoiranica, come rivelano i documenti di Boghaz-Ki, dov'egli invocato insieme con Indra
Il
ci riporta ai
tempi indoiranici.
Nasatya.
Fu
adorato,
come
dio,
siani,
secondo
la testimonianza di
neir Avesta, Mithra non Un daeva come Indra e Naonha(i)thya ; d' altro lato, non (n poteva essere) un dio: \xa yazata^ uno di quei " santi ' o vene*"
rabili'
che, pur
di
oggetto
58
CAPITOLO SECONDO
la particolare relazione
*
Forse che fu
di
Mithra con
Ahura Mazda
(risalente
Mitra e Varuna)
a determinare
eccezionale, risparmiandogli
rono col grado di yasafa nella religione riformata 7^^. Ma i yazata sono sconosciuti nelle Gatha figurano solo nelle altre parti, meno antiche, dell' Ave:
Rappresentano dunque un secondo momento quando al monoteismo rigoroso e intransigente; quale appare nelle Gatha, subentra un monoteismo pi tollerante e conciliativo,
sta
**.
:
che ammette, subordinatamente al dio unico, l'ado" ' razione di altre figure sante e fra queste seguita
,
.
iddii.
Fra
ci
sono
solta!nto
delle
differenze
Un
ya-
uno dei pi venerati, HaomaT^: Sinch a come a Mithra, dedicato uno dei yast, che sono
gli inni ai
appunto
rito
si
yazata
deWhaoma]
e V haoma
Haoma
il
estrae dalla, pianta omonima, e che ebbe anche nelr India una importanza sacrale e sacrificale di primo
ordine. Infatti
stico del
haoma
all'
vedico soma
di Mithra- Mitra
rito dell'
hom) t l'equivalente avee quindi ci riporta, al pari ; epoca indoiranica. Nelle Gatha il
(pehl.
74
7S.
haoma
biasimato severamente
CAPITOLO SECONDO
59
questo un aspetto assai importante della Riforma. Abbiamo qui una prova che essa non si limit
a riformare
volle
cruenti di animali, che nel culto tradizionale si' facevano a questo o a quello dei daeva 7^, furono natu-
con
Non per nulla nelle Gtha esaltata la santit Giovenca primordiale 77. Tra i doveri (di un fedele seguace di Zarathustra il rispetto e il risparmio del bestiame bovino 7^. Con tali precetti la Riforma mirava a tutelare le basi economiche di una
societ dedita alla pastorizia e all'agricoltura 79.
Ma mi-
rava anche ad un fine di elevamento spirituale. Ai sacrifici cruenti, del pari che al sacrifizio della be-
vanda inebriante ^, a tutte, dunque, le pratiche riri di un culto materiale, voleva sostituire
este^^ la
preghiera ^2, la celebrazione della gloria di Ahura Mazda, la piet interiore, le buone opere, e il merito
sommo
la vile
menzogna
{Drug).
A questo suo
ziare.
Le
vittime
haoma^' z-nz il suo celebrato, dicemmo, nello stesso Avegenio Haoma, sta^4. Anzi la preparazione, la consacrazione e la
consumazione
dell'
haoma (hom)
anche oggi
l'
atto
centrale del culto zoroastrico, quale ancora si celebra dai Parsi ^5 con 1' accompagnamento di lunghe recitazioni dei sacri testi
^^.
cultuali fra le
Gatha
Parsismo
attuale)
6o
CAPITOLO SECONDO
e risulteranno spiegate, in una con le divergenze dottrinali, nel seguito della nostra trattazione. Ad ogni
modo
fin da ora intravediamo l'esistenza di (almeno) momenti - forse anche due ambienti - diversi due nei quali diversamente dov svolgersi la storia del
Zoroastrismo.
NOTE
I
gli
Aryana
('Apivri [Strab.
i. i
2, i, 22],
sgg.],
medio
pers.
AUertwns
Akad.
d, Wiss.,
'
di
stato
dio indoeuropeo del cielo. Altrettanto illegittimo sarebbe non esistenza di un tale iddio. Anche qui il problema destinato a ricevere luce dalla comparazione come esso
il
inferirne la
possa essere trattato dal punto di vista della storia delle religioni, si pu vedere dall'opera (che conclude in senso positivo)
von Schroder, Arische Religion, \\ Einleihmg, Der altarische Himmelsgott, Leipzig 1914 (cfr. L. v. Schroder, Ueber den Glauben an ein hochsies guten. Wesen bei den Ariern,
di L.
Wiener
I
Zeitschrift
fiir
die
Kunde
tutti
i
dea Morgenlandes,
19. 1905,
sgg.).
ebbero un
I
popoli di lingua indoeuropea dio del cielo (corrispondente a Dyaus- Zeus- Jupiter).
germanici Zio, Ziu (antico alto tedesco), Tio (anglosassone), Tyr (antico nordico), solo indirettamente entrano in considera-
un germanico ^^zze/aa-, che cor^ risponderebbe (anzi che a Dyeus) a deivos, divus, col senso
02
CAPITOLO SECONDO
generico (per quanto derivato dalla stessa radice div-) di dio (Cfr. Kretschmer, Einleitung in die Geschichte der griechischen
gionsgeschichte,
Sprache, Gottingen 1896, 77 sg.; Helm, AUgermanische Reli- Per la ricostruzione di una religione i, 1913, 272).
indoeuropea: KsYtvns, Die indogermanische Religione Halle 187577; J. Darmesteter, Le dieu suprme des Aryas, in Essais Orientaux, Paris 1883; A. B. Cook, The europe an sky-god. Folklore, 15. 1904;, 16, 1905; A. Meillet, Z-a religion 7idoeuropenne, 'R.qvue des ides, 1907, 689 sg. S. Feist, Kultui-, Ausbreitung u.
;
Indogernianen, Berlin 1913, 319 sg.; A. B. Cook, Zeus, a study in ancient religion, Cambridge, 1914. 4 Oldenberg, La religion du F^'^a, (Paris 1903), 202; H. Hil-
Herkunft
dei'
lebrandt,
5
Vedische Mythologie
iii,
Cfr. dyavi dyavi: giorno per giorno. Nouvelles eludes de mythologie, 194, 364 sg.
Max
Mttller,
6 Rg-veda i, 160: A. Hillebrandt, Lieder des len der Religionsgeschichte), Gottingen 1913, 97.
7
Rgveda
(Quel-
Cfr.
lat.
Juppiter {Diespiter)
epirOta Asi-jtdTUQOS
(5yf:z/a-
veda) e alla Terra io ho fatto omaggio . 9 P. Husler, Streiflichter in die Urreligion der arischen
Inder, Knthto^os,
10
6.
Henry) 155
sg.
3 sgg.
Del cielo avvolgente (dalla radice var- \vrnot{\, coprire, velare, chiudere ). Secondo altri: dalla radice var- (varati) scegliere, eleggere .
la
I-?
Max MUer,
25, 18.
Gott Varuna nach den Liedern des Rigveda, Tubingen 1893. 16 Haug, The Aitareya Brahmanam, 11 (Bombay 1863) p. 275. 17 Tali sono ritenuti da Oldenberg, La religion du Veda (trad. Henry), 155 sg., e da Hillebrandt, Vedische Mythologie, - Contro 1' affermazione che Mithra iranico sia HI, I sgg. primi-
Bohnenberger,
Der
altindische
tivamente
sia
il
sole,
vedi A. Meillet,
11,
Le
-
1907,
143 sg.
sole per
sostenere
che
dieu iranien Mithra, JourG. Hiisng nega che Mithra viceversa, la luna (G. Husing,
captolo secondo
1
63
Die iranische Ueberlieferung und das arische System [Mythologisclie Bibliothek 11 2 J, Leipzig 1909; cfr. Krsaaspa ivi Schlangenleibe und andere Nachtrge zur- iranischen Ueberliefertcng
[Myth. BibL iv,
18 L'
2],
idea
clie
Varuna
sia la
luna e Mitra
il
sole,
messa
innanzi dall' Oldenberg appunto in connessione con la sua ipotesi dell' origine semitica degli Aditya (e, rispettivamente, dei 7
Varuna und
19
die Adityas,
vifvaveda [veda
'
oI8a,
io
' :
so
'
e,
reciprocamente,
vQvadarQata
da ogni parte visibile v. sopra a n. 8, 13. 20 Bloomfield, Hymns of the Atharva-Veda (Sacred books of the East, voi. 42, Oxford 1897); K. F. Geldner, in Bertholet,
Religionsgeschchtliches Lesebuch, Tiibingen 1908, p. 109 sg. ; H. Oldenberg, in E. Lehmann, Textouch sur Religionsgeschichte ^
Leipzig 1912, 188 sg. sai Mitra, nell' Unico inno vedico in cui celebrato da solo
(Rg-veda 3. 59, i), chiamato ...colui che tien su cielo,... che sorveglia senza chiuder gli occhi . 22 L. de la Vallee Poussin, Le vdisme, 74.
23 J. Darmesteter,
la terra e
il
Ormazd
et
Ahriman,
jj.
24 Cfr., provvisoriamente, R. Pettazzoni, Atti del Congresso della Societ italiana per il progresso delle scienze, vii^ Riu-
Roma
1914,
25 Liiders, Sitzungsber. d. Berlin. Akad. d. Wiss. 1910, 931. 26 A. Meillet, Le dieu indo-iranien Mitra, Journal Asiatique,
IO. 1907, 143 sg.
-
il
Meillet,
avrebbe
'
natura analoga, vale a dire astratta, sarebbe la legge, la parola personificata; e la sua etimologia andrebbe cercata in rapporto * col sscr. vratipn, volont divina (fatum) ', ant. slavo rota giu'
ramento
27
'
',
greco Qi^tga
/.
contratto
'.
Vedi sopra a
n. 19.
28 Hausler,
cit.
29 In processo di
dell'
tempo (Indra
il
epoca vedica la cui venerazione si perpetuata fino ad oggi), Indra pot assumere taluni tratti uranici (specialmente
meteorici) eh' eran propri di
Varuna
Cfr.
W.
Hopkins, Indra
as
64
3
CAPITOLO SECONDO
in Boghazkoi
H. Winckler, Vorl'ufige Notizen uber die Ausgrabungen im Sonimer 1907, Mitteilungen der deutschen Orientgesellschaft 1908, n.,' 35; Die Arier in den Urkunden
Orientalistische Literaturzeitung, 13, 1910, 289 sg.;
von Boghaz-koi,
E. Meyer, Das erste Auftreten der Arier in der Geschichte, Sitzungsberichte der Berlin, Akad. d. Wiss. 1908, 14 sg. ; Keilsehrifttexte aus Boghazkoi, i (H. H. Figulla u. E. F. Weidner, Leipzig 1916) e sgg. (Figulla).
31
Confronta
7,
il
trattato fra
Polyb.
9.
(L. F. Benedetto,
Le
'
nibalico, Rivista indo-greco-italica, 3, 1920, loi sg.). 32 I nomi di Mitra e Varuia compaiono ambedue preceduti dal plurale ildni, e con la terminazione -assil {Mi. it .ra.as .si.il,
u.rzi.w .na.as .si.el), onde si rende nella lingua di Mitanni (secondo il Winckler, la terminazione -assil sarebbe hittita '-; secondo il Sayce, Journal of the Royal Asiatic Society, 1909, 1106 sg.
*
'
mtannica
' ;
cfr.
I,
523;
d tener presente anche il suffisso comitativo -assai nel tocharico [cfr. Hrozny, Die Sprache der Hethiter, (Boghazki-Stui], Leipzig 1917, 118 e n. 2), la terminazione duale prodei composti dvandvd come Mitravaru'nau (Jacobi, Journal pria of the R. Asiat. Soc. 1909, 721 sg.); cfr. IndrcLnasatya: Rg-veda,
dien^
8.
26, 8.
di
schrifttexte aus
li
nomi
'
indiani
2, 5)
i, 3, 5, 7,
Zahlworter in keilschrifthittitischen Texien, Sitzungsber. d. Berlin. Akad. d. Wiss., 1919, 367 sg. cfr. Hrozny, Hethitische Keilschrifitexte aus 5o^Aa^;^ (Boghazki-Studien, 3) Leipzig E. Forrer, /?<? acht Sprachen der BoghazkdiX919, p. XI sg. Jnschriften, Sitzungsber. d. Beri. Akad. d. Wiss., 1919, 1029 sgg. 34 La lingua stessa dei Kassu (Delitzsch, Die Sprache der
;
Kosser, 1884)
Zeitschr.
f.
si
voluta qualificare
come ariana
(Scheftelowitz,
Contro questo tentativo Bloomfield, On some alleged indo-europaean languages in cuneiform characters, American Journal of Philology, 25, 1906. Cfr. Pinches, The Language of the Kassites, Journal of the R. Asiat. Soc. 1917, loi sg. Ma che elementi arii siano presenti
vergleich. Sprachf., 38. 1902, 260 sg.).
:
surya
'
sole
'
Kassu - p. es. surias {su.ri.fa.as), che l'ind. pi ragione di dubitare (cfr. E. Meyer, -, non e'
CAPITOLO SECONDO
Gesch. des Alteri.
3
-
65
i,
2,
Il
nome
*
stesso di Iridar
figlio
(=
di
Indra) nel
un
nome
un Kur-Indar,
kassita
'
secondo
Dhorme, Revue Biblique 191 1, 277 sg. 35 J. A. Knudtzon, Die El-Amarna-Tafeln (Vorderasiatische Biblothek, 2) Leipzig 1907. Otto Schrder, Die Tontafeln von El- Amarna, (Vorderasiatiche Schriftendenkmler in den kk. Museen zu Berlin, xi, 1-2) Leipzig 1914-1915. 36 J. Kennedy, Prehistoric Aryans and the Kings of Mi.
lani, Journal of the R. Asiatic Soc. 1909, 1107 sg., vorrebbe vedere elementi e influssi ariani (solari, * mitriaci ') esercitati pel tramite delle regine d'Egitto oriunde di Mitanni (Tadukhipa
[=
Nefertit], la moglie di Amenophis iv era figlia di Dusratta), su la riforma religiosa del re Amenophis iv (Echnaton) Weigall, The life and times of Akhnaton, London 1910-; H; Schfer,
:
Die Anfnge der Reformalion Amenophis des IV, Sitzungsber. der Berlin. Akad. 1919, 477 sg. 37 Anche una traccia del dio Mithra {Mi t ra sa ma su una stele egizio-semitica) in Palestina trova W. Max Miiller,
. .
Orieutalistische Literaturzeitung, 15, 1912, 252 sg. 38 E. Meyer, Die altesten datierten Zeugiisse
der iraf.
nischen Sprache
39
und der
a sostenere
sec.
ad ogni modo non costituirebbero una prova valida 1' esistenza di inni vedici in un' epoca anteriore al XIV av. Cr., come credette H. G. Jacobi, On the antiquity
Ma
of the Vedic culture. Journal of the R. Asiatic Soc. 1909, 721 sg; (vedi specialmente le osservazioni di H. Oldenberg, ibid. 1909, 1095 sg. cfr. anche A; B. Keith, ibid,, iioo sg. e H. Sayce,
;
ibid.,
X106
sg.).
1.
40 P. Jensen,
41
cit.
(sopra a n. 33).
mantenimento di s intervocalico, che nelle lingue iraniche sostituito da A. Cfr. Bartholomae, Vorgeschichte der iranischen Sprachn, in Grundriss der Iran.
Notevole
il
"
'
Philol. I, I.
42 Cfr. G. Hsing, Volkerschichten in Iran, Mitteilungen der anthropologischen Gesellschaft in Wien, 46. 1916, 199 sg. 43 Yast, IO (= Mihr Yast \Mihr la oxvaa, pehlvi di Mijhra]). 44 Cfr. sopra
siani.
a p.
2.
Ci
si
-ricava da Herod.
131.
PETTAZZONI -
La
religione di Zarathustra.
'5
66
CAPITOLO SECONDO
-
L' eguaglianza di
Indra avestico
con r Indra vedico fu messa in dubbio dal Darmesteter, Ormazd et Ahriman, 263 sgg. Ma l' Indra mitannico (v. sopra a p. 47) venuto a convalidarla oltre ogni dubbio. Altrove il Darmesteter
{Le Zend-Avesta iii, p. xlv sg.) pens che l' avestico Indra, come pure Na(p)nha(i)thya e Sa{u)rva [Vendidad io. 9;. 19. 43], non provenissero dal comune patrimonio indo-iranico, bens fossero ginti posteriormente, per via di trasmissione, dall'India. Ma le scoperte di Mitanni attestano 1' alta antichit extra-indiana di Indra, nonch dei Nasatya come antecedenti di Na(o)nha(i)thya.
Da abbandonarsi
e
l'
l' eguaglianza supposta fra l'avestico Sa{u)rva indiano ^arva, epiteto d Siva.
46 47 Gli altri
(oltre
Indra e Na(o)nha(i)thya)
(Yasna 18, 6; Yast 19, 46; Vendtdad 19, 4), il cattivo pensiero ', l'opposto di Vohti Mano; Sai^rya (Vendidad IO. 9 19, 43) Ta{u)rva e Za{t)rik (Vendidad io. io). 48 Qualcuno ha voluto vedere 1' equivalente di Varuna e
sono:
' ; ;
Aka Mano
O'UQavg
nell'
avestico
Far^wa
(Spiegel,
d. deutsch.
Morgenl.
:
una regione (Yast 5. ^y, Vendidad, i. 17), 49 Herod i. 131 orS vojii^ouai Ail [lv t vipTi^TaTa twv
pcov dvaPaivovT8G 'Ovaiag 'Qeiv (Dinon, frg. diisiv sv uotai'&Qco toijtovs Aivcov vEi)
9,
FHG
11
p. 91
tv jfUxA-ov
Cfr. Strab. o-uQavo) Aia ^caovteg. nsQOai .... dijovai 8' v wpriA,^ tjccp, tv ovQavv Agathias 2. 24 x |iv y^Q otaTiaiv Aia te fiYOiiiiEVOi Aia Ja Kqvov >tal TovToug 8r] ojtavtag tog JtaQ' "E,A,i]oi
JtdvTtt Ti3
15- 3>
13
ngaai) &eo'us Hesych. s. v. Atav. TV cuQavv, nQoai. 50 Cfr. Spiegel, Eranische Alterthumskunde, Leipzig 1878,
;
Morgenl. Gesellschaft, 52, Moulton, in Transactions f the iii*. Congress of the history of religons (Oxford 1908), 11, 98 Clemen, Archiv fir
II.
1898, 189
Edwards in Hasting Religionswss. 16. 19x3, 107; of Religion and Ethics (' God ') vi, 290.
's
Encycl.
le stelle, creature "appartenenti al santo i 11 Plutarch. de Is. et Osir. 47: (xv 'fQOjxd^rig ... tv spirito'.
51 Cfr. Yasria
ovQavv ^dTQOig ejcafiriev. - Cfr. Bundahis 30, 4 (traduzione =: The sacred books of the d E. W. West in Pahlavi Texts
i'
CAPITOLO SECONDO
East V, i2i):
67
Quando per opera mia (d me, Ahura Mazda) cielo dalla materia del rubino, senza colonne, sopra la base spirituale della luce distribuita (* compassali ') lontano, quando per opera mia s form la Terra...
si
form
il
il
sole,
la
nel firmamento..^
52 Alle piogge presiede specialmente Tistrya, il genio {yazdta) della stella Sirio, il nemico di Apaosa (demone della
siccit)
:
Yast 8
(=
Tistr Yast).
L' Avesta
Cfr.
{ti&Wo.
coWtzn. 'Gli
Immortali
Atti
'),
Lyra
Zarathustrica, negli
della
R. Accademia delle scienze di Torino, 44, 1908-09, - Altri sg. saggi di traduzione dell' Avesta ha
Pizzi nella
e nel
suo Manuale dell'antico iranico (persiano e zndo), Torino 1897. - Del Vendidad diede una traduzioUe italiana F. C. Per il Cannizzaro, // Vendidad reso italiano, Messina 1916.
rendimento dei passi dell' Avesta qui citati son ricorso anche alle traduzioni di Darmesteter e Mills, Sacred Books of the East, iv, xxiii, XXXI; Darmesteter, Le Zend- Avesta; Chr. Bartholomae,
:
Die Gatha'
s des
burg 1905; Fr. Wolf, Avesta.... ilbersetzt auf der Grundlage von Chr. Bartolomae' s ltiranischevi Worterbuch, Strassburg 1910; Geldner nel Religionsgeschichtliches Lesebuch del Bertholet,
Tubingen 1908, 323 sgg.; Lehmann, nel suo zur Religionsgeschichte, Leipzig 19 12, 256 sg.
54
'
Textbuch
occhio di
cavalli,
Ahura Mazda
Yasna
i.
11.
Anschauung
56 Cfr.
455, sg. 57
ilber
son messe in luce da H, Lders, Bine arische den Vertrgsbruch, Sitzungsber. der Berlin.
,
Lehmann,
.
in
Chantepie de
la
Saussaye, Manuel,
30, Dario per sapere la verit da un eunuco, lo apostrof cos ewt (xoi aepjxevos Mi'&QOv cpg Secondo il Meillet, Journal Asatique, 1907, 11, 143 sg., {lYCti
:
l'
indentificazione
di
Mithra col Sole, sarebbe secondaria in tutto, simile al Sole che (come
:
68
58
CAPITOLO SECONDO
Ahuraeibya Mithraeibya (Yasna,' i.n; cfr. 2. 11; Yst, dvandva archa'que de forme et d' ide, sur le 113, 145): type du dvandva vdque (Darmesteter, Le Zend-Avesta, i 14).
IO.
1-
60
Asura
ticolare di
I.
{=. ahura) nel Rg-veda talvolta attributo parVaruna, come asura del cielo (Rg-veda, 5. 41, 3;
131, 7; cfr. 8. 42, i; 5. 63, 3, 7). Cfr. P. v. Bradke, Dyaus, Asura, Ahura Mazda und die Asuras, Halle, 1885. 5i Nelle Gatha il nome del dio supremo ancora fluttuante fra Ahura, Mazda, Ahura Mazda e Mazda Ahura: C. P. Tiele,
i.
Archiv fr Religionsw.
6a Cfr.
1898, 355.
(cos lesse
i
Hesych. s. v. Seijag' Tog ;taxo'5 ticher in luogo di dxdxovg) '9'EO'ug, jidyoi. Cfr.
il
Bt-
dii
nefandi di
una iscrizione (mitriaca?) di Carnuntum citata da Fr. Cumont, Les anges du paganisme^ Revue (ie 1' histoire des religions, 1915,
T2,
159 sg.
63 Cfr.
Sraosa
'
1'
ubbidienza
'
(Yasna
*il
43,
12),
Drug
'
la
furore' (Yasna, 29. 2). menzogna' (Yasna, 30, 8; 46, 11), 64 Non per nulla l' rta particolarmente associato con Va-
Aesma
runa (come r asha con Ahura Mazda): l' idea di una legge universale pot ben essere suggerita dalla regolarit e perennit dei
moti
celesti.
del-
Amesaspenta Armatay,
la piet
'.
il
valore di: 'pia disposizione di spirito, temperamento devoto al lavoro ordinato (specialmente il lavoro agricolo), e negl' istanti di esitazione si giova dei lumi della saggezza (nel-
che dedito
'
1'
et
matay
ed poi identificata con la che questo aspetto terrestre di Armatay si sia svolto semplicemente dal rapporto di Armatay con l' agricoltura (cfr. A. Carnoy, Aramati- Ai'inatay, tude indo-irallietine,
Terra.
difficile
traccia
1912, 127 sgg.). Forse da vedere qui una concezione primordiale della Terra coin sposa del Cielo, conforme alle idee indiane espresse nel rapporto tra
Le Muson.
13.
della
Dyaus
Varuna
la
Mazda
Terra nella
Ma
CAPITOLO SECOND
69
zarathustrica di Armatay poterono poi 'reagire' le credenze popolari relative ad un' antica divinit della terra (v. cfr. sopra Gap. i nota 64 p. 33 sg.) Darmesteter, Ormazd et in nota; L. H. Gray, Archiv f. Religonswiss. 7. Ahriman, 79
sull'idea
:
(-Gehrich), op.
cit.
11
153
sg.,
Mazdaos(cd) Ahuronho (Yasna che sar da intendere (Bartholomae cfr. O. Richter, 30. 9; 31. 4), Zeitschr. f. vergi. Sprachforschung, 36 [1899], 584 sg.) come Mazda e gli (altri) spiriti (senza ricorrere ad un' analogia con
;
'
'
Elohim: Tiele
[-
im
Alteri.
11,
137).
Lo
si
da
ritenere
come
implicito anche l
dove
trova semplicemente
Mazd
;
come plurale (Yasna 28, 2 29. i [' in segno di reverenza ', quasi un plurale majestatis Pizzi, Zarathustra V Avesta, p. 164 n. 5,
:
167 n. 2]).
69 ahtira
detto
i,
i.
di
Mithra: Yast
lo.
Apam
napat: Yasna
70
5; 2-5.
tt]v 'Aq)Qo8iTiv 'AlXXy IIQaat 8s MiTQav: dove M.vk\xxa, 'AQdpii evidente 1' errore di Erodoto, che prende Mithra per una divinit femminile. Cfr. Scheftelowitz, Zeitschrift der deutschen
Herod.
131
v.oXmvGi 8 'AaavQioi
"S
Ver(e)thraghna la vittoria (Yast 14 [Varhrn Yast] ) vedico Vrtrahai,\xovc\& di Indra; - Apam napt, il figlio
*
'
'
'
delle
acque (Yast 19, 52), eguale al vedico Apam napt {cir. L. H. Gray, The indo-ir antan deity Apam napt, Archiv fiir Religionswissenschaft, 3, 1900, 18 sgg.); - Na{i)ryosanha, il mes-
saggero di Ahura
Mazda (Vendidad
Cfr.
19. 34)
l'
indiano Nara22. 7;
Qamsa (Gray,
54. i)
;
ibid\).
A[i)ryama7t (Vendidad
Yasna
corrispondente all' ind. Aryaman-^ Thrita (Yasna 9. io; Vend. 20. 2 Yast 5. 72) e Thraetaona figlio di thwya (Yasna
9.
33; Vend. i. 17) corrispondente al vedico Trita Aptya (A. Carnoy, The ir antan gods of healing, Journal of the Amer. Or. Soc. 38. 1918, 294).
7;
Yast
5.
72 Cfr.
73 Yast 20 ==
2,
205 sg.).
74 Cfr.
Henry, Le Parsisme, 17, sgg. Hom Yast (Meillet, Journ. Asatique. 1917, Cfr. Yasna 9. i sgg.; io, i sgg.
sg.,
327 sg.
70
ultimamente Havell,
Society, 1920, 349.
75
1'
CAPITOLO SECONDO
What
is
Asiatic
Yasna
kaoma
designato con
appellativo ^raosa che corrisponde al vedico durosa [J. Charpentier, Wiener Zeitschr. f, die K. des Morgenlandes 27. 1913,
235, sg.]).
76 Ci attestato per
i
'
Persiani
da Erodoto
i.
132; e pos-
Yasna 29
'
tradotto dal Pizzi nel suo Zarathtistra [col'], p. 167 sg.). (professione di fede zarathustrica).
lezione
78
Gli Immortali
12.
i.
Yasna
79 Cfr. R.
ylz/<?5t,
G. Keut, Cdttle-tending and agriculture in the Journal of the Amer. Or. Soc. 39. 1919, 329 sg. - F.
Messina 1913.
80
II.
U haoma
1'
Yasna
sg.
81 Cfr.
opposizione di
Buddha
'
al
Legge
tutte
le
preghiere,
-alle
Gatha,
ma
19;
Yasna
Pater noster del Zoroastrismo 27. 13), [Jackson]), che pi quasi il valore di formula rnagica potentissima: cfr/ H. acquista Goodwin Smith, The Ahuna Vairya, Archiv fr Rligionswisil
6. 1903, 233 sg. ; Mills, The Ahuna- vairya, Journ. of the R. Asiat. Soc. 1910, 57 sg., 641 sg, 83 Yasna, 61 (o 62), 1-2 (' in man reggendo E sarmenti e verbene e il rituale Lembo di carne .... ' [trad. I. Pizzi /. cit.
senschaft,
P- 157
])
(Hom Yast). 85 Cfr. Darmes^eter, Le Zend-Avesta, i, 2 sgg. 86 Se noi possediamo oggi un Avesta (v. .sopra a p. io e 30 n. 33); ci si deve pi che altro alle esigenze della liturgia del
culto zoroastrico, la quale
dell'
84 Yast 20
(il
rito
haoma)
dell'
si
parti
Avesta,
quelle
che
si
sono
conservate.
HI.
Le
origini e
primi tempi
del Zoroastrismo.
momento e l'ambiente originario del Zoroastrismo sfuggono, fino ad ora, ad una determinazione fondata su dati di fatto decisivi e sicuri. Con cerIl
tezza si pu affermare soltanto che il Zoroastrismo non nato nella Persia propria. Quando si procede
oltre questo risultato
campo
quale
delle ipotesi.
Tra queste
tratta
di
vedere
fatti.
Qui
fatti linguistici
fluenza preponderante. In vero, ad affermare che il Zoroastrismo non nato in Persia, si pu addurre,
tra altri argomenti, la diversit
dell' Avesta,
grande fra
la lingua
da un
lato, e, dall'altro, la
lingua persiana,
quale
ci
nidi (antico-persiano) e, dei Sassanidi (medio-persiano o pehlvi) ed oltre (neoi linguaggi delle altre genti iraniche persiano) ^. - ci sono cos che non es. dei Mdi
Ma
^^
72
CAPITOLO TERZO
hanno accentuato V affiniti dell' avestico coli' antico bactriano 3. Altri hanno visto nell' avestico la lingua antica dei Medi 4. Cosi le possibilit oscillano tra la
parte (nord-)occidentale dell'Iran e l'estremo oriente iranico 5. La stessa alternativa si applica alle origini del Zoroastrismo. In fatti, l dove localizzano la
lingua avestica e l'origine dell' Avesta, ivi molti fanno anche nascere il Zoroastrismo. Questa illazione non va esente da critica. Non v' ha dubbio che nelle
Gatha cogliamo un
in cui visse
il
riflesso dei
tempi e
dell'
ambiente
non
esse siano state composte sotto l' ispirazione - di quasi sotto la dettatura Zarathustra, come vorrebbe la tradizione dei Parsi. Non si pu escludere
la
sua
la
fissatasi
ci
sia
in
^.
una forma
Questo per
delle
origini religiose con le origini linguistiche non ci avvantaggia gran che, se le stesse origini linguistiche restano
teoria.
l'identificazione
oscure: da un
dipendere
dall'
la soluzione di
La
un re
Ma non mancano
La
altre
9.
pone nella Media luogo Media propria, pi precisamente nella regione di Ragha (Ragae, Rai ^) (non lontano da Teheran), oppure nella Media Atropatradizione dei Parsi
di nascita di Zarathustra: o nella
il
fiume
Draga
fino a
{Darg),
^^
avrebbero dimorato
gli
Spitama ^3,
CAPITOLO TERZO
il
73
^4.
Po(u)rusaspa,
padre di Zarathustra
In Oriente,
invece, secondo una tradizione di epoca tarda ^5, sarebbe morto (a 77 anni) Zarathustra - precisamente a Bakhdi, cio Bactrae (con proprio nome Zariaspa), neop. Balkh, la capitale della Bactriana -, in occa-
una guerra mossa dal re degli infedeli [Hyaon) Argataspa ^^. In tutto questo evidente
sione
di
r elaborazione leggendaria, e la tendenza a porre in rapporto con la vita del Profeta i luoghi dove fior
la religione.
come Ragha, la zoroastrica chiamata nell' Avesta ^7 -, fu poi la sede del supremo sacerdote, il Zarathustrotema ^s, e quindi uno dei centri principali del Zoroastrismo ^9. Un altro centro dovette essere appunto la Bactriana. Resta a vedere quando se alle origini stesse del Zoroastrismo, oppure in un momento posteriore. Le traInfatti
:
"
'
dizioni
che
pongono
le
in
Occidente
la
nascita,
in
qualcuno
ha
conciliate
passato poi in Bactriana, fondando quivi la sua religione =. Anzi che di due momenti della vita di
si
Zarathustra,
tratter di
storia
momento
bactriano
come
posteriore, ulteriore,
^a
non
originario
=*i.
stato
che T orizzonte geografico dell' Avesta accenna ripetutamente ad un ambiente iranico orienosservato
tale
23.
Accenni
all'
Oriente
24
parti dell'
di
non
nelle Gatha'^s.
Ci naturale.
di Zarathustra,
Lo
quale
della religione
appunto
74
dalle
CAPITOLO TERZO
Gatha
*,
era, nella
ai daeva,
antitrsidzoiiale:
il
i
sua sistematica opposizione per eccellenza, e quindi mito era in massima parte
daeva. Se,
come
si
nammo **,
mdo
fu
la
il
storia
del
Zoroastrismo
gi accensvolse in
^
monoteismo intransigente delle origini poi temperato con il riconoscimento e l' adorache
stesso
l'
anche
sono estranei alla dottrina primitiva ^^. Poi che il mito risale alla preistoria indoiranica, naturale che
esso conservi tracce e reminiscenze
l'
accennanti
di
al-
Oriente*?.
il
Ma
sarebbe un
errore
storica
riferire tali
reminiscenze
alle
Un paese mitico anche V A(i)ryana dove secondo V Avesta Zarathustra avrebbe vaega, primamente predicato la nuova fede (Yasna g. 13-14). Ma appunto perch un paese mitico, esso suscettibile di identificazioni diverse, tutte egualmente arbitrarie, .0, se si vuole, tutte egualmente legittime: o sia con Arran, circa 1' odierno Karabagh lungo FAraxes, nella (Media) tropatene ^8^0 sia con
Zoroastrismo.
V Ariane {Aria)
eccellenza
3",
^9 ^ da.
regione
degli
"Apiavoi per
in cui
32.
con
altre regioni
morire Zarathustra, * la gi menzionata anch' essa nell' Avesta come ' dalle bandiere alto levate 33. A Bakhdhi la bella, tradizione posteriore localizz anche la predicazione
* V. sopra a p. 20, 23, 57. ** V. sopra a p. 58 sgg.
CAPITOLO TERZO
di Zarathustra
75
31^ facendone la capitale del regno di Kavi Vistaspa, il santo principe che, convertito da Zarathustra, divenne il primo protettore e campione
della
nuova fede
34.
vicino
due
ministri, i della famiglia dei Hvogva, tutti convertiti da Zarathustra e imparentati con lui ; tali sono le figure, tale
mondo delle Gatha: una piccola corte dove la nuova religione ebbe i primi successi, regale, dove la persona del Fondatore risalta con tratti profondamente umani, non ancora trasfigurata e transumanata nel nembo della leggenda divina. Ma appunto nelle Gatha lion e' il minimo accenno che autorizzi a localizzare la corte di Vista-,
il
piccolo
in linea in
esistenza
di
remota sotto
,
la dinastia
et
aria di
essere
s^
piuttosto
il
anticipazione mitico-leggendaria di quel che fu poi vero stato bactriano dell'epoca ellenistica, il sol
39,
veramente storico
postumo erede
- insieme
con
- dell' antica quello dei Parthi gloria dell' impero di Persia, epigono e rappresentante tardivo del mo-
mento pi
iraniche.
La
orientale della storia politica delle gpnti quale in vero par che si svolga avan-
zando progressivamente da occidente verso oriente, inaugurata prima (sec. xiv av. Cr.) in quel lontano regno di Mitanni dove gi trovammo gli Arii a contatto coi
est, coi
Medi 4,
V.
sopra a p. 46 sg.
76
indi
CAPITOLO TERZO
sempre pi ad
il
neir estremo
notevole che
in
nome
di
ambiente persiano
di Vistaspa, - nella
un
principe
dlia
menzionato
La
tradizione
in ambienti diversi.
risolve in
un non
N
il
le ipotesi lin-
guistiche possono
dirci di pi.
Ma
se
Zoroastrismo
un fatto storico-religioso, la storia delle religioni dovr pure essere ascoltata, se abbia essa qualche
non dovremo
attenderci
nemmeno da
ma
e ad ogni
L' idea nuova e centrale della religione di Zarathustra, fu, come dicemmo, il monoteismo *. In ter-
mini storico-religiosi,
Zoroastrismo
si
monoteistica di Zarathustra ?
Fu pensiero originale e indipendente, o. fu suggestione di idee trasmesse da altra fonte? Zarathustra aveva dietro a s e dinChe
CAPITOLO TERZO
77
il
un
ampiamente
Meno semplice
ma
se, cio, si
tratti di
successione
Evoluzionistica
fu
la
teoria
di
Aug.
Comte,
secondo
noteismo,
lo
schema del
feticismo,
modificato poi dagli della scuola di Edw. Tylor. Il monoteismo pologisti vi concepito come il termine ultimo di un processo - che graduale e fatale logico di generalizzazione va dai moltissimi e molti (animismo, polidemonismo)
ai
pochi (politeismo), all'uno: dove si vede che quella teoria dominata da una concezione essenzialmente
intellettualistica della religione.
N questa n
alcun'
al-
da applicare a priori al fatto speciale monoteismo zarathustrico. I fatti storici non si deducono dalle teore anzi le teorie vanno costruite sui fatti storici. Or questi son cos varii che mal si riducono entro i termini di una legge.
tra teoria
del
vrebbe governare
fatti sociali
come
fatti
della natura
materiale, bens atta a dar ragione dello svolgimento dell' idea divina quale si attu (in senso sincretistico-
appunto in Grecia, e nel mondo classico in genere, non si ebbe un monoteismo verO e proprio; ma solo uno relativo: un enoteismo, se possiamo adottare questo termine, coniato da Max Miiller 43, ad esprimere l' idea di un
panteistico), p. es., fra
Greci.
Ma
dio
non
unico,
in
senso assoluto,
s,
ma sommo,
e in
unico,
perch- infinitamente
78
CAPITOLO TERZO
superiore aile altre, che pure esistono, divinit. Il vero monoteismo idea di un dio unico
con esclusione
plica, s,
di
tale,
im-
anch'esso, un
nell'
ma non
;
di gene-
negazione della
e
affermazione
logico,
dell'
unit
dunque
libert,
nemmeno puramente
ma
od uniche
tra le altre, la
un dato momento
no
t'
nel suo svolgimento tutaltro che universale e fatale: anzi si svolge lungo
s.
quale, in e dove
fatti,
non dappertutto
si
attu:
ma
dove
E dunque
prolunga
;
ininterrottamente
nel
e per questa via il monoteismo divenne molti e molti popoli diversi: ma non evoluzione interna, anzi precisamente per trasmisper sione, in quanto a quei popoli si propag secondo la formula cristiana o islamica; - e fuori di questa
neir Islam
poi comune a
grande via maestra rimane, in tutta l'antichit 44, una sola formazione monoteistica veramente tale, e che veramente risult vitale duratura: quella appunto del Zoroastrismo. Il quale dunque non va spiegato
aprioristicamente come un prodotto di evoluzione dal preesistente politeismo: anzi va sottoposto a un' indagine preliminare, volta a scoprire se non
CAPITOLO TERZO
79*
possa per avventura anch' esso collegarsi per le sue origini alla grande linea storica dell' idea monoteistica,
inaugurata ih Israele. L' idea di una connessione
storica
fra
la reli-
gione di Zarathustra e la religione ebraica iutt' altro che nuova. Secondo lo Spiegel 45, i destini e i caratteri delle
due religioni sarebbero stati determinati ' niente meno' che dall' incontro di Zarathustra, pacon Abramo, patriarca degli - la Ebrei, in Haran, essendo Haran tappa sulla via da Ur verso la Palestina (Gen. xi, 31-32) - precisatriarca
""
degli
Irani,
mente VA{i)ryana vaega dell' Avesta. L' idea che il leggendario A{i)ryana vaega fosse tutt'uno con il biblico Haran, si trova gi espressa da Anquetil Duperron nel sec. xviii. E, prima ancora che l' Avesta per
opera appunto
l'
di
conosciuto *,
stro
come
il
abate Fouch'er aveva concepito Zoroaun discepolo dei Profeti 46. H Voltaire
"
riferisce
"
racconto di un
storico
il
'
arabo (Bundari)
que Zoroastre
Jrmie, qu'
il
avait t valet de
le punir, lui
Annali
di
Tabari
(sec. ix-x), e, pi
altri scrittori
o meno modificato, presso arabi (Ibn al-Athir, sec, xiii) 48. Alcune
Bar Bahlul, sec. x; Salomone di Hilat, sec. xiii) sono ancora pi precise, facendo di Zarathustra tutt' uno con Baruch 48j lo scriba e il compagno del profeta
fonti
siriache
(Isodadh di Hadatha,
sec.
ix;
* V. sopra a p.
6.
8o
CAPITOLO TERZO
Geremia (Ger. xxxvi) 49: essendo a lui negato il dono profetico, Baruch sarebbe divenuto apostata,
e,
avrebbe
scritto
queir opera satanica che V Avesta. notevole che Tabri riferisce il suo racconto- " secondo alcuni dotti
uomini tra la gente del libro , cio tra i Giudei 48. che la leggenda si sia formata ed abbia gi avuto corso nel Giudaismo so Ws^ ^li sembra tutt' altro che
5i tratta, a parer mio, di una combinazione dotta, intesa a spiegare storicamente un fatto ben noto ai Giudei (sin dai tempi delsoter^
inverosimile
l'
Esilio),
tratti
cio
la
constatata
ed
effettiva
presenza
di
simili nella
religione
di
Zarathustra 53.
della
questo
tradizionale
leggenda,
nullo
le
quasi,
interessa
"
indirettamente anche
origini
del
Zoroastrismo.
qu' n a entre le dveloppement iranien et le dvelopy pement juif et chrtien un croisement d'importance
Il
est clair
- scriveva
il
Renan si bis
le
majeure. Dans quel ordre le messianisme parsi et messianisme juif drivent-ils 1' un de 1' autre? .
al
La domanda non
comuni
altri
elementi,
53
che
si
all'
riferiscono
al
sa
tana-Anrama(i)nyu),
gia)
angelologia
all'
quale creditrice, questione assai dibattuta e variamente risolta 54; sebbene probabilmente non comporta una soluzione unilaterale. Il igiiessiadebitrice,
nismo pi verosimilmente
:
si
Ebrei agli Irni; il dualismo piuttosto dagli Irani ad ogni modo, si tratter sempre di agli Ebrei
.
CAPITOLO TERZO
8l
trasmissione,
non
di
vergente.
La grande epoca
anche degli scambi
ebraico e
l'
quella persiana dell' impero degli Achemenid, che s' inaugura con Ciro. nota l'importanza eh' eb6e per i destini del popolo ebraico
iranico
ss,
conquista persiana di Babilonia (a. 538 av. Cr.). Babilonia gli Ebrei erano numerosi, sin da quando
la
vi
erano
stati
deportati in
Ciro fu salutato
come
liberatore
56.
Da
lui,
e poi
specialmente da Dario, ebbe origine il nuovo stato giudaico. Il Giudaismo ha potuto essere considerato certo, (Ed. Meyer) come una creazione persiana s? della Persia rimase soggetto e vassallo sino alla
:
'
trazione
conquista greca. Furono tempi favorevoli alla penedelle idee religiose. I Persiani erano facilaccessibili
alle
mente
suggestioni
straniere (leivix
:
Herod.
1.
il
135).
Ma
suo
quanti,
non essendo
divenir
del
tali. Infatti il
58.
Giudaismo
'^
deportati durante
alcuni
convertiti
lo
.
cattivit,
tanto
vero che
si
del ritorno 59 j
esercit
lo
comunit centrale di
la
Gerusalemme
^;
esercit
diaspora
in
tutti
tempi: basti citare, in piena epoca persiana, la colonia militare di Elefantine in Egitto ^i. Tutto ci non interessa che indirettamente le
origini del Zoroastrismo.
PETTAzzoNi Il
quale fu un moto
reli-
La
religiont di Zarathustra.
82
CAPITOLO TERZO
si
Non
si
vede
pro-
come avrebbe potuto essere suscitato da una paganda esercitata a Babilonia. E, in generale, i
porti che
il
:
rap-
Giudaismo ebbe col mondo iranico, li ebbe con i Persiani mentre le origini del Zoroa-' strismo sono, almeno questo sicuro, extra-persiane
stico
*.
quell'
elemento
caratteri-
ed essenziale ed originario del Zoroastrismo eh' V idea mono teistica trova il suo grande riscontro
nella religione
del
che, neir indagare la genesi di quella, non si possa astrarre dal fatto che altre concordanze effettiva-
mente
e
si
esistettero
fra
il
Giudaismo e
il
Parsismo,
debba tener conto del modo come queste si attuarono. Se esse meglio s' intendono come dovute a un processo storico di trasmissione, artzi che
come
sia
risultati convergenti di evoluzioni indipendenti, vien fatto di domandarsi se questa concezione non
da applicare anche
Quella tendenza
al
alla
teismo.
proselitismo, che fu poi proin ogni tempo, forse si esercit
pria del Giudaismo anche fuori di Babilonia e anche prima della cattivit babilonese. Risalendo la storia d'Israele, c'imbattiamo
in un'altro
momento in cui sembra anticipata una situazione storica assolutamente simile a quella che segu alla caduta di Giuda e di Gerusalemme (a. 586).
il
momento
della
caduta
d' Israele e di
Samaria,
quando Samaria,
nasar IV,
assediata
gon
II: a. 722).
Anche
allora
il
* V. sopra a p. 71.
CAPITOLO TERZO
sistema
dei
83
conquistatori
assiri,
una deportazione
^2.
paese
straniero
Allora
"
.
av-
distribuiti
parte in
assiro,
63.
(2
Re
XVII 6)
era abbastanza largamente professato in Israele, se non dalla massa del popolo, certo negli ambienti
che aderivano alla predicazione dei Profeti. Non sembra impossibile che alcuni dei deportati abbiano
propagato
la'
Media
'.
La
gni
Irani,
loro parola pot trovare eco g', indio pi precisamente in un ambiente indi^4 tra
geno
particolare,
^5.
disposto
mento
ci, forse, per speciali ragioni In tale ambiente, fra un pi caldo ferdi vita religiosa suscitato da quella predica-
zione straniera, pot sorgere un uomo di grande fede che seppe far suo quel verbo .importato, e
adattarlo alla mente,
iranico:
all'
segno dello
in
spirito
uno
spirito
fattivo,
combattivo, energetico,
si
onde
ciale,
quel
mto
religioso
civile.
color
senso
so-
Cos pot nascere la Riforma di Zarathustra: nel corso del vii secolo av. Cr., in un punto dell'Iran nordoccidentale. Questa, ripetiamo, una ipotesi.
economico e
Come
mentre non contradice a nessun dato positivo sicuro ^, e nemmeno si allontana di molto dalla cronologia tradizionale, ci sembra la pi atta
tale,
monoteismo
storico-religiosi.
storia
religiosa dell' Oriente antico, offre un sorprendente riscontro al monoteismo etico e spirituale
84
.
CAPITOLO TERZO
'
di
Zarathustra
^7.
Ci non basta ad
affermare, la
derivazione storica di questo da quello come fatto accertato con piena soddisfazione di tutte le esigenze del giudizio critico. Bens le vicende storiche geneparticolare le tendenze di quella prima forzata secolare diaspora ebraica sullo sfondo dei
rali,
in
grandi imperi Orientali, fanno presente per lo meno la possibilit che l'ideale monoteistico e profetico sia
ed ivi abbia deonde crebbe e matur, in pieno posto germe ambiente iranico, la 'Riforma' di Zarathustra.
stato trasmesso nel paese dei Medi,
il
popolo dei Medi si componeva)^ secondo la testimonianza di Erodoto, di sei trib o genti (^svea) ^,
Il
Una
l'esercizio del culto, e in genere delle cose concernenti la religione 70. Erano dunque i Magi, a quanto
tribale,
ma
con
funzioni sociali specializzate, analogamente a quel che furono, presso gli Ebrei, i Leviti. In questo ambiente
sacerdotale
nieri,
particolare. probabile che Zarathustra sia nato e cresciuto tra i Magi, Mago egli stesso 71. Certo che
Magi sopratutto trov gli oppositori pi fieri Riforma e i nemici pi accaniti. Ed naturale. L'idea monoteistica bandiva, insieme con i
nei
della sua
daeva,
il
e di libazioni inebrianti di
i
haoma
i
72.
Di questo culto
Magi erano
ministri e
Vien
.fatto di
all'
opposizione
CAPITOLO TERZO
dei
cfr.
85
Jla{g)men)
col
^3f
gli
brdhman, pur
gica
',
mana
for^^f V energia magica elementare), riscontro pi prossimo 77 ai Magi; i quali, come ministri di un culto tradizionale e primitivo, saranno stati anche possessori di formule e ricette
75
orenda
niscono
il
e incantazioni
di
78,
come
in
fatti
Erodoto, interpreti
di
milmente indovini: non molto diversi, quindi, nella - sebbene di livello culturale pi elevati sostanza,
dai fattucchieri {medicine-men) delle trib incolte
^o.
La
nalisti e
lotta
i
senza dubbio aspra fra i tradizioriformati. Un' eco ne giunse fino a noi
fu
^^.
attraverso le Gatha
Zarathustra ha contro di se
i
molti
avversari: sono
sacerdoti
degli
dei falsi e
nomi di Kavi ^3, Usig ^4, forse famiglie potenti Karapan ^^y della casta sacerdotale., Le due dottrine si disputano
bugiardi, quelli che appaiono designati coi
il
campo: quale la vera? "Che cosa meglio, ci che crede il fedele o (ci che crede) l' infedele ? Chi sa, deve comunicare con chi sa: pi a lungo
non deve,
a noi, o
chi
non
sa, trarre
Mazda
(Yasna
31. 17).
mio
tamente, o Ahura: chi fra coloro cui io rivolgo il dire un buon credente, chi un miscredente ?
nemico? (Da questa) o forse nemico, (Yasna 44. 12). I maestri di falsit debbono essere denunziati; conviene neutralizzare T opera loro nefasta:. Io
qual parte sta
il il
Da
quello
il
miscredente?..
*<
,,
86
voi, voi che
CAPITOLO TERZO
"
da vicino voi che da lontano cercate ammaestramento. Or osservatelo tutti (il falso maestro), che egli scoperto. Non deve il maestro d'errore
distruggere
di voi
alle
la
seconda
la falsa
il
vita,
quella
lingua
45. i).
fede
(Yasna
Nessuno
- tale
presti ascolto
solenni parole e
il
casa,
il
villaggio,
distretto,
il
paese...
(Yasna
31. 18).
Contro
cabile
:
maestri
dell'
nessuna
tregua fra
gli
(mazdayasna) e
non
che
un episodio
cosmica fra
il
principio del bene e il principio del male. L' annientamento dei malvagi opera meritoria: " Te, o
Mazda, come santo e forte voglio io conoscere, quando per la (tua) mano, nella quale custodisci
quelle sorti che appresterai al fedele e all'infedle, quando per la vampa del tuo fuoco, che dalla retta fede trae la sua forza, verr a me la facolt del
retto pensiero. E te come Mazda Ahura, quando io ti
creazione della vita, quando tu stabilisti che opere e parole dovessero avere la loro sanzione: male
bene...
4-5).
Qui
il
principio
energetico
della
fa
male ispira la passione religiosa. " Chi del male all' infedele con le parole o col pen-
bene
il
seguace
la volont di
Mazda Ahura
(Yasna
33. 2).
CAPITOLO TERZO
87
Gatha ci fanno intravedere: unsi societ travagliata, un conflitto d'idee e di sentimenti rischiarato da lampi di passione. Pur nell'aridit del loro linguaggio devoto, le Gatha sono tuttavia un documento di vita: vita vissuta intensaTale
il
quadro che
le
mente, fatta di adorazione e di combattimento, inquieta fra la difesa e l' attacco, fra un inno al Signore
e
una
I
fede:
una
vita
nuova
suscitata
da un grande
spirito.
primi passi dovettero essere assai difficili, e i successi piuttosto scarsi. Questo esordio oscuro sembra essere adombrato anche nella tradizione, per via di quei primi anni in cui la parola del Maestro non
sarebbe andata oltre la cerchia pi intima dei suoi familiari. Ad essa appunto appartengono i primi convertiti
:
il
uno anch'
Spitama (Yasna
51. 19)^5, e lo
stesso figlio (maggiore) di Zarathustra, Isathvcstra\ (Yasna 53. QtY^. Qua e l nelle Gatha, tra le prediche e
le
forto
opposizione fu cos fiera che Zarathustra si In quale paese debbo io cersent minacciato ^7
Forse
care
scampo (in fuga) ? Essi mi rendono inviso ai miei familiari e (ai miei) fautori ^s. Non mi sono favorevoli i miei aderenti, .... non i signori del paese, seguaci della falsa dot?
trina.
Come
posso
io
farti
soddisfatto,
o Ahura
"^
Chi sono questi signori (Yasna del paese ', questi principi ostili a Zarathustra e alla sua predicazione ? Egli ce ne indica taluno per nome :
Mazda?
46.
i).
un Baendva (Yasna
49.
i, 2),
un
Gmehma
(Yasna
32.
88
CAPITOLO TERZO
come vuole
la
tradizione
9.
spiegare i primi rapporti coi Tura. Tura un termine che nelF Avesta 91 designa talune popolazioni
non una
che implichi la consapevolezza di diversit etnica fra Irani e Turani: la diversit, anzi r ostilit 93, era reaimente sentita; ma era di
iraniche.
Non
93.
In realt
Tu-
meno progrediti dei Medi. Queste erano come un campo vergine aperto
propagazione della nuova dottrina. Per loro specialmente la missione del Profeta, di religiosa
ch'era
si
in. principio,
dov
farsi
anche
civile.
Per
Ahura Mazda
94,
accompagn
la lode del
bestiame bovino
intesa
a porre un freno alle rapine e alle devastazioni, e a promuovere 1' allevamento e il lavoro dei campi e un pi mite tenore di vita 95. Per ci il rispetto degli
armenti era uno dei precetti della religione, alla cui osservanza si impegnava colui che entrava a far
parte della comunit dei credenti, secondo la formula
della professione di fede, ch'era insieme un voto " e un'abiura: Io rinnego i daeva. Io mi professo adoratore di Mazda, seguace di Zarathustra, ne
mico dei daeva, dedito alla dottrina di Ahura, lodatore degli Amesaspenta, devoto degli Amesaspenta. Al buon Ahura, ricco di tesori, io dedico
ogni bene e ogni cosa migliore, a
lui
venerando,
giovenco
sia
mia
io
rinnego
il
stiamo,
il
danneggiamento e
devastazione delle
CAPITOL TERZO
89
abi-
andare e di stare) io assicuro ai che stanno su questa terra con il bereggitori stiame... D' ora in poi non mi render (pi) colpevole di saccheggio o devastazione a danno delle
persone e e alle vite. Io disdico la comunanza con i daeva, miserabili, perniciosi, senza legge, autori di male,
alle
i
pi menzogneri fra gli esseri,! pi dannosi; con daeva e i seguaci dei daeva, con i fattucchieri e
seguaci
dei
fattucchieri,
comunanza
Zarathustra in
in cui
tutti
colloqui,
in
tutti
convegni
cos
daeva,:.. cos
adoratore
j,
di
come la disdisse il fedele Zarathustra. Quella che fu la fede delle acque, la fede delle piante, la
fede del benefico giovenco, la fede di Ahura Mazda che cre il giovenco e l'uomo fedele, quella che
fu la fede di Zarathustra e del sire
Vistaspa e dei due Frasaostra e Gamaspa, quella che (fu) la fede di ciascuno dei pii salvatori (saosyant) ligi al dovere: secondo questa fede e (questa) dottrina io sono un mazdeista. Come un mazdeista, come un seguace di Zarathustra votato alla* fede, pronunzia-
tosi
per la fede, io voglio prestare la mia dichiarazione di fede. Io faccio voto di pensiero ben pensato,
faccio voto di parola
io
ben
90
CAPITOLO TERZO
di azione
ben compiuta,
io dichiaro di professare
12. i sgg.)
96.
la religione
mazdea
(Yasna
predicazione del verbo di Zarathustra fra le turaniche ha una particolare importanza storicogenti religiosa. Essa ci rivela nel Zoroastrismo un' attitu-
La
suo piccolo
straniere.
dine una tendenza a propagarsi oltre i confini del mondo originario, a diffondersi fra genti
espansione risale davvero, come sembra, ai primi tempi della nuova religione, vien fatto naturalmente di metterla in rapporto con le
Se
tale
fu proprio delia
diaspora ebraica. I successi della mazdeista fra i Turani sono ricordati propaganda nelle Gatha: vi si parla di numerose conversioni
avvenute fra
membri
della
la
famiglia del
turano
Fryna:
"
Ma
da quando
merc
12).
le
opere
di
Armatay,
:
98
....
^^
(Yasna 46.
Ogni
differenza,
ogni barriera fra Iran e Turan cade di fronte alla fede Irani e Turani sono accomunati nella religione.
"
anime (fravast) dei buoni cre denti dei paesi ariani (vale a dire: iranici **), le anime dei paesi ariani, le anime dei delle buone credenti dei paesi turanici, le anime delle buoni credenti buone credenti dei paesi turanici .... (Yast 13. 143-4). Segue, nello stesso passo, la menzione dei
Noi veneriamo
le * V. sopra a p. 82 sgg. V, sopra a p. 6i n. i.
**
CAPITOLO TERZO
t
9I
credenti e delle credenti dei paesi Sa{i)rima 99, dei paesi S{i)na, dei paesi D{)nha ^. E il passo si
"
he fravasi
di
dei buoni
i
buone credenti)
tutti
paesi
la
ufficiale
il
di
uno
stato
processo assai
quella. Noi seguiremo passo passo questo svolgimento. Ma fin d' ora quel suo
la
ma
mta
fu
sembra, in certo
modo, deporre in favore della prospettata possibilit di un'origine esotica di taluni elementi che pur sono
fra
fondamentali del pensiero zarathustrico il quale pensiro, forse appunto per quella sua congenita
i
:
debolezza
iniziale,
e a suggestione esterna - diciamo pure ad un innesto -, anzi che a uno sviluppo organico interiore sul vecchio tronco radicato neV humus spirituale indi-
geno, non abbia potuto prosperare se non adattandosi sempre pi alle condizioni del nuovo terreno,
sino
modificare
essenzialmente
la
sua
propria
natura.
per. le sorti del Zoroastrismo conversione del re Vistaspa. Nelle Gatha Vistaspa, convertito da Zarathustra, il pro-
Un momento
fu
la
decisivo
il
suoi
an-
ministri,
fratelli Frasaostra e
Gamaspa sono
da vincoli
di
paren-
92
tela
CAPITOLO TERZO
col
Maestro
*.
pi
solo,
nemici **. Se senza difesa, avevano r appoggio dei "signori del paese questi
di
un Grahma,
di
un Baendva (Yasna
46. i)**, ora anch' egli ha s la protezine di un potente. Questa tutela per accordata dal sovrano alla religione, questa alleanza
della
laico, fu
il
primo passo su quella via che, merc una progressiva penetrazione dell'" ordine religioso nel!' ordine
civile e politico,
fusione della
finale
condurr poi da ultimo alla piena Chiesa con lo Stato. Questo trionfo del Zoroastrismo si matur, come dicemmo,
lentamente attraverso un processo secolare. Nelle sue origini e in tutto il suo prinio periodo, la comunit zoroastrica ebbe carattere essenzialmente
privato. Avversata dai rappresentanti pi o meno ufficiali della pubblica religione tradizionale, novatrice e scismatica rispetto al magismo, si comprende - anzi che favorita - anche come sia stata
osteggiata
dai potenti,
il
l, forse per la prevalenza di interessi antagonistici particolari , forse per le ragioni di quel progresso economico che faceva parte del programma
Solo qua e
un principe.
sussistere
dei Riformati, questi avranno ottenuto l'appoggio di Ma anche in tal caso avranno seguitato a
cepire
CAPITOLO TERZO
^^ il
93
paese secondo un
^^.
re-
gime essenzialniente
vigesse di fatto nella
'
feudale
Che
.tale
regime
Media,
ci
attestato da Erodoto.
Medi vivevano ab antiquo distribuiti in villaggi (KCtt xfojxag), e non avevano citt (Herod. i. 96).^ II primo a unificare la Media politicamente, sarebbe
stato
prima met del vii secolo av. Cr. Egli sarebbe stato anche il primo a far costruire una citt vera e propria: Ecbatana (Hrod. i. 96 sgg.).
Il
figlio
di Deiokes,
i.
di
Media (Herod.
^3.
102),
Si voluto vedere in questo nome un indizio tes) di Zoroastrismo. Se ci fosse, se veramente questo
re
avesse portato un nome zoroastrico, vorrebbe dire che gi in tempo' vicino alle origini la Riforma
avrebbe
religione
sarebbe
^
i4.
Ma
'
prova
tratta dall'
quella che
altri
ha
Phraorfes, Fraor(e)ta-,
Fravar{e)ta- (nom. sing. Fravartis) non ha, in s e per s, alcun valore specificamnnte zoroastrico ^5. Il
derivato
dall' originario
'
(donde colui che ha appunto, in senso specifico assoluto scelto la buona religione, che si pronunziato per la buona religione '')^o^; ma accanto a questo valore
:
generico di
colui
* V. sopra a p. 22.
94
CAPITOLO TERZO
medioj resta pur sempre anche quello passivo di ' ' colui che stato scelto, il prescelto, V eletto valore
:
tutt' altro
nome
di
un
principe.
In realt V assunzione
gione
ufficiale di
uno
stato iranico
si
non
si
ebbe nel
ebbe nel successivo regno Media"; impero persiano degli Achemenidi: si ebbe solo nel tardo regno persiano dei Sassanidi, come vedremo.
di
nemmeno
Allora la storia del Zoroastrismo fu piena quella storia che consiste appunto nel processo onde la
<
Riforma
di Zarathustra, di religione
fondata e anti-
tradizionale che era in principio, divent la religione ufficiale dello stato e della nazione. Come si sia attuata
uno
questo
svolgimento
religioni. Il
del Profetismo e del Giudaismo, quel carattere universalistico che portava in s dalla nascita, non lo
sment mai; e lo afferm uscendo dal suo luogo di origine ; e quando primamente divent religione ufficiale di
uno
stato,
romano,
Il
eh' era
uno
Buddismo, indiano nelle sue origini e nel nale). suo intimo significato, preparato dal pensiero speculativo indiano nel suo ininterrotto svolgimento anteriore
(dai
Veda
ai
alle
Upanisad), nato
senza scosse e senza turbamenti tra un germinare di formazioni consimili profondi (Giainismo) ; il Buddismo, che nella sua stessa patria originaria fu pure, a un certo momento, la religione
CAPITOLO TERZO
ufficiale
95
di
meno
alla
un forte stato (Asoka): non venne poi sua propria missione, ch'era stata e fu
religione
interiore,
suscettibile, come tale, di predicazione universale ; - cos che nell'India stessa fin per essere poi so-
delle forze religiose tradiuscito dall'India, meglio pot poi attuare zionali, e, eviil suo programma universalistico. Dove appare
prafatto
dalla reazione
dente
signific
la rottura
appunto quel che nell' India il Buddismo ^7 con la tradizione secolare, la fondazione
:
di
un ordine nuovo,
e
il
principio di un' ra
nuova
cini
anche cronolgicamente i due moti sono vi^^. Ed ambedue ebbero a sostenere la reazione
elementi
i
degli
religiosi
tradizionali.
questi
in
ambo
paesi rivinsero:
il
ma
diversamente. Che in
dalla sua culla,
India cacciarono
lo fiaccarono:
Buddismo
ma non
anzi, se mai, indirettamente promossero la sua espansione extra-indiana. Nell'Iran, invece - dove lo spirito nazionale era dunque pi
forte,
le
forma
inizialmente
nazionale
per assorbire
assimilare
tutto
il
la
Zoroastrismo, imprimendogli forma statale. Vero che lo spirito universalistico inaugurato dal Zoroastrismo della prima ora non
l'
disparve poi mai del tutto dalla storia religiosa delIran: anzi dal Zoroastrismo, incamminato verso la
sua nazionalizzazione, trapass ad altre formazioni - come vedremo. Cos fin da ora ci si delirehgiose,
nea
come un processo
di
96
CAPITOLO TERZO
azioni e di reazioni fra quei due spiriti fondamentali -il nazionale e T ultra-nazionale -, i quali a volta a volta si disputarono il dominio delle coscienze, e,
per origine)
- a
e durevole.
cui
Questo svolgimento storico del Zoroastrismo di abbiamo dunque, in certo modo, anticipato il disegno, ci fa meglio comprendere anche quel suo
svolgimento ideale cui gi pi volte accennammo *. L'idea centrale della Riforma fu il monoteismo.
L' idea monoteistica
In realt il
ci
dualismo non negazione del monoteismo ^9: anzi il monoteismo stesso in due aspetti opposti e contrari. N anteriore al
monoteismo: anzi, un riflesso di questo. Non una tappa - l'ultima tappa prima dell' unit - sulla
via di quel processo di generalizzazione progressiva che fu costruito schematicanente dagli evoluzioni-
Nel dualismo sono tutti presenti quegli elementi divini che il monoteismo nega e rinnega, ma presenti in quella forma che la sola compatibile con l'idea, anch' ssa presente, del dio unico la forma stessa dell'unicit che dalla sfera del divino passa ad apsti ***.
:
plicarsi al
anti-divini
onde
CAPITOLO TERZO
riescono
97
pur sono negati
questi
unificati,
mentre
come divini. Cos Anrama(i)nyu non essenzialmente un altro iddio accanto ad Ahura Mazda: lo stsso Ahura Mazda nella inversione di tutti i suoi valori.
Anrama(i)nyu l' erede e l' esponente di tutti gli dei {daeva) del paganesimo politeistico non esso stesso un dio tradizionale una figura nuova che subentra
: :
ad unit,
tutte le
elemento logico ^^^. Ma poi la storia, insopprimibile, reagisce. Viene un momento in cui gli dei
dall'
della tradizione non sono pi negati in blocco nel loro rappresentante Ahrama(i)nyu, bens individualmente e singolarmente rientrano - non come dei, ma
pur come divini a far parte del Zoroastrismo. Sono gli dei dell' antica religione popolare che si impon-
gono, pur adattandosi, alla Riforma *. , nell' ordine ideale, una reazione parallela a quella che vedem-
mo
il
delinearsi
nell' ordine,
politeismo che reagisce sul monoteismo, come il nazionalismo reagisce su l'universalismo. E le due reazioni non sono
soltanto parallele,
ma
anche
solidali, vale
a dire orga-
nicamente connesse, per quella solidariet eh' fra la nazione e la tradizione. Il monoteismo, l'idea di
un dio solo e universale, per sua natura particolarmente appropriato come oggetto di una predicazione
che
si
Quando
allo
lo spirito (eso-
tico ? ) universalistico
spirito
nazionale
* V. sopra a p. 58.
PETTAZzoNi
La
relieione di Zarathustra.
98
iranico, allora
CAPITOLO TERZO
anche
il
monoteismo, di intransigente
che era nelle origini e assoluto, si temper per un compromesso con 1' antico politeismo. E le due trasformazioni
si attuarono nello stesso ambiente un ambiente che non era quello delle origini zoroastriche - e per ci appunto la tradizione vi era pi
.
forte e pi radicata -
dove anche
precisamente quell' ambiente sentimento nazionale fu pi vivo e robusto, perch vi crebbe insieme con la gloria di
:
il
un impero:
il
pi
NOTE
1
und
Altpersisch; C. Sa-
lemann, Mittelpersisch\ P. Horn, Neupersische Schriftsprache, in Grundriss der iranischen Philologie, i, 1-2, Strassburg, 18951904. 2 Scarsi
documenti della antica lingua dei Medi De Harlez, Avesta, Introduci, p, xlvi. Cfr. Oppert, Le peuple et la langue
:
des Mdes, Paris, 1879. 3 Rapporti fra l'avestico e l'afgano moderno: Darmesteter, Le Zend-Avesta, ni p. v ; Chants populaires des Afghans
p.
opinione:
in
Lxv. Lo stesso Darmesteter non stato sempre di questa dapprima fu propenso a identificare l' avestico col' medo (ajtdxa [Herod. i. iioj, cane ', con V 2.-^. spar) (cfr. Tiele,
'
Arch.
f.
Religionswiss.,
i,
1898, 350 n.
/.
i).
cit.
(sotto,
a n.
19);
Arch.
Religionsw. 3. 1900, 201. Rapporti fra 1' avestico e la lingua degli Osseti (Caucaso) secondo il Kern, ap. Tiele, Arch. f.
Religionsw.
5
alla
i.
1898, 350.
si pensato (Christensen, Reichelt) anche H. Reichelt, Die Heimat des Avesta^ Wiener Zeitschrift fiir die Kunde des Morgenlandes, 29. 1915, 364 sg. 6 L' Avesta fu concepito in mdo e in parte in persiano
Recentemente
cfr.
Margiana:
<
ma
masoreti
dell'
guistiche
quali introdussero negli antichi testi proprie col loro speciale vocalismo
G.
cfr.
Hsing,
F. C. Ani
dreas,
J.
191 ip.
sgg.
lOO
Sono
9.
CAPITOLO TERZO
registrate dal Jackson,
ancient Iran,
New York
1901,
182 sg.
L.
H. Gray, Le
Muson,
Bonn
p. 626;
1920.
FHG
iii
re della Bactriana, Zarathustra fatto contemporaneo di Semiramide e di Nino re d' Assiria, il quale lo avrebbe ucciso
i. i, 9 Ruehl (Clemen, Fontes, p. 64). Clem. Alex, strom. 21. 133, 2; Alex. Polyhist. ap: Sync. i. 147 Dind. Mos Choren. p. 34 (trad. Lauer, Venezia 1827).
Come
in battaglia: Justin.
9
p.
10
Vendidad,
i.
15; cfr.
Yasna,
19. 18.
nali dei Parsi (vedi Jackson, op. cit., 17) alcune fanno nascere a Ragha la madre di Zarathustra (Dughdhov), altre lo stesso Za-
arm.
Airpatakan,
19. 4, 11.
il
sir.
Adherbegan. 12 Vendidad
13
Spitama
;
46, 15)
nelle parti
nome di famiglia di Zarathustra (Yasna, meno antiche dell' Avesta usato anche da
i).
Yasna
9.
13;
Yast
cit.
5.
i8;
Vendidad
19. 6.
Jackson, op.
Yasna
19.
18.
'
* il pi somigliante a Zarathustra Propriamente daevotema: Yast 3. 14): Yasna 6, 5; Vispered 9. i; Yast io.
18
(cfr.
115.
19
Tra
gli
argomenti a favore
Justi,
Die
lteste iranische
Preussische Jahrbilcher 88. 1897, 255, adduce anche la continuit della tradizione religiosa fanatica che dai primi tempi del sacerdozio zarathustrico si sa'
rebbe
degli
Jackson, Zoroaster, 222 sg., il quale accenna anche alla eventuale continuit del dualismo zoroastrico
Cfr.
sempre in
situ,
fino
nella
stta
islamica
nella religione dei Jezidl (centro sul tamia ma anche nel Caucaso), dediti
;
monte Singiar
all'
il
in
Mesopoculto dei
del
male {Saitan;
cfr.
Anrama(i)nyu
della
daev).
La conoscenza
religione
Jackson, The Jezidis or so called Devil-worshippers around Tiflis, Journal of the American Orien-
W.
CAPITOLO TERZO
lOI
Society, 25. 176 sg.; J. W. Crowfoot, Jesidi rite, Man i. h. 122; W. B. Heard, Notes on the JezidiSy Journal of 1901, the R. Anthropological Institute 41. 191 1, 200) -s giovata in
tal
questi
sacri
:
ultimi anni della scoperta e decifrazione dei loro libri P. An. Marie, O. Carm., La dcouverte recente de deux livres sacrs des Jezidis, Anthropos, 6. ipa, i sgg. ; M. Bittner,
Die heiligen Biicher dr Jeziden oder Teufelsanbete^' (kurdisch u. armenisch), Denkschriften der k. Akd. der Wiss. in Wien, phil.-hist. KL, 55, 4, Wien 1913; Cfr. I. Joseph, Devil worship,
the sacred books
and
traditions
de
la
Oi-elli,
geschichte, 11, 144. Questa conciliazione dei dati tradizionali fa esatto riscontro a quella tentata (v. sopra a n. 6) fra le due op-
momento
zoroastrico bactriano
quem
fosse fornito
da una no-
Onesicrito ap. Strab. ii. n, 3, p. 517, dove attestato costume della esposizione dei moribondi come vigente presso
-
Bactriani,
Ma
questo costume di per s solo non un segno sicuro di Zoroastrismo. Poteva esistere indipendentemente, allo stato, diciamo, di natura. In questo stato esisteva certamente in quell' area etnica
e culturale
dove
si
form
si
rito di precetto.
Lo
Parth (Cic. Tuscul. i. 45, .108; Justin. 41. 3); ma non presso Persia vigeva l'inumazione: Herod. i. 140;
in
i,
12; lo stesso
presso gli Sciti [Herod. 4. 71], che avevano in comune con i Persiani 1' usanza di spalmare il cadavere con cera) : cfr. Tiele
(-
III
Gerich), op. di. 11, 127; H. Moulton, in, Transactions of the * International Congress of the history of religions (Oxford 1908), li, 89 sg. Lo si incontra anche in India in et primitive
1'
dove continu
fino in
interno
dell'
Asia
le
come pure presso le popolazioni mongoliche Le Pre Huc, Souveiiirs d' un voyage (
Thibet et la Chine, Paris 1850,
i,
dans la Tartarie,
112 sg.;
I02
CAPITOLO TERZO
Revue de histoire des religions, 1898, .38, De La Valle Poussin, Bouddhisme : opinions
1.'
cfr.
P- 39 sgg.
Blochet, L.
;
sur V histoire de
abbandonai'e
primitivi (cfr.
i
la
sgg.). L'
uso di
ligion I [1910], 156). Presso i Vedda di Ceylan il fuoco e l'acqua sono espressamente tenuti lontani dal cadavere (C. G., B. Z.
La comparazione Veddas, Cambridge 191 1). antropologica, se fosse applicata in larga misura al Zoroastrismo
Seligmann, The
-
'
mezzi di evitarla, o di neutralizzarla), darebbe dei risultati intePer esempio, il precetto (Herod. i, 138; Strab. 15. 3, 16) che l'acqua (corrente; ma cfr. anche Plin, n. h. 30, 16 [delle acque del mare] ) non deve esser contaminata con i rifiuti (= cose
morte)
dell'
organismo umano (escrementi e sputi), trova riscontri Buddismo (si veda la 75^ delle 85 regole di buona creanza che costituiscono il capo ix del patimokka: Kern, Z,e Bouddhisme dans l'Inde 11, 114 sgg.), ma anche presso dei pri-
non
solo nel
come i Tlingit dell' America del Nord, i quali credono che se qualcuno urina in un lago (o in una palude) gli spiriti lo rendono debole e fiacco (J. R. Swanton, Social condiiions,
mitivi
beliefs
and linguistic relationship of the Tlingit Indians, Annual Report of the Bureau of American Ethnology, 26, Washington
1908, 391 sgg.). 23 Geiger, Ostiranische Kulttir
cfr. Mills, in
ini Alterthum, Erlangen Sacred Books of the East, voi. xxxi (Introd.). 23 Ma neir Avesta e' anche Ragha (v. sopra a p. 72). E per Ragha tocchiamo quasi con mano le ragioni storico-religiose vi fecero localizzare il luogo di nascita (v. sopra a p. 73) che di Zarathustra. Ragioni analoghe avranno operato anche per la
1882;
localizzazione in Bactriana.
24 Specialmente Yast 19. 66 sgg. La regione quivi descritta con abbondanza di dati geografici sarebbe quella del lago Hamun (lago Ka(n)saoya di Yast 19. 66). il lago in cui deposto il
seme
di Zarathustra
dal
:
quale nascer
si
il
Salvatore (Saosyant)
mondo
come
vede,
si
tratta di
un complesso
di idee estranee al Zoroastrismo originario. 25 II dato geografico che alcuni hanno voluto vedere nella
strofe gathica di
Yasna
51. 12
locale
sulla
porta
dell'
(ma: inverno
si
]
tratta di
una indicazione
'
'
oppure temporale
nel
CAPITOLO TERZO
tempo che segna
'
IO3
il passaggio alla stagione invernale ] ?) accenna a regioni nordiche che orientali. piuttosto 26 Penetrazione di elementi mitico-leggendari dei Sac nell'
Orientai.
Literaturz. 8.
27
Non
roastrismo
per nulla i sostenitori delle origini orientali del Zosono specialmente gli aderenti all' indirizzo mito-
logico- linguistico
L' ipotesi
Justi,
Lehmann,
Pizzi).
Geldner, in Die Religion in Geschichte und Gegenwart, IV (193), 1365; Grundriss der Iran. Philol. 11, 38. 29 Strab. 2. I, 22; 15. 2, I sgg, Ptolem. tetrah. il 17.
;
30 In realt
'
Medi (Herod.
7.
sono tutti, gli Ario-iranici, compresi i 62: 01 S MfjSoi. .... ^aXovTO 8 JtdXai JtQs
Arii
'
Jtdvttov "Aqioi),
nonch
tutti gli
il
31 Zarathustra bandisce
voig: Diod.
32
i.
94.
:
l' Oxus (Hvarezm) Marquart, Eransahr nach der Geographie Ps. Moses Xorenaci^ Abhandl. der k. Gesell. d. Wiss. zu Gottingen, phil. -hist, Kl,, ili, 2 (Berlin
La Chorasmia, lungo
1901), 155.
33
Vendidad,
i,
6-7.
34 Altre fonti
Mytil. ap. Athen. 13. 35, p. 575 A (Clemen, Fontes^ p. 25); Lactant. de vita beata i, 790 Mgne: Hystaspes .... qui fuit Me-
dorum
rex antiquissimus.
35 Yasna, 28. 7; 46. 14; 51. 16; cfr. Yast. 13. 99. La moglie (e sorella) di Vistaspa la regina Hutaosa, secondo l' Avesta pi recente: Yast 9. 26; 15. 35; 17. 46.
36 Yasna,
28. 8; 46, 16;
49,
8; 51.
17.'
Cfr.
Yasna
12,
7;
- Frasaostra il p^xe i Hvogvi, che nel71, i; Yast 13. 103. 1' Avesta pi recente sposa di Zarathustra Yast, 16, 15.
:
12. 7; Yast, 5. 68; 13. 103.- Gamaspa spos Po()ra^te, figlia (da altra moglie) d Zarathustra: Yasna 53, 3; Yast. 13. 139.
37
Yasna
Yasna
la storicit. Cfr. J.
i,
qualcuno (Duncker) ne abbia sostenuto V. Prsek, Geschichte der Meder und Perser, Gotha 1906, 50 sg. H, G. Rawlinson,\fft!^/r, London 1912.
38 Nonostante che
;
104
CAPITOLO TERZO
Che Mitanni abbia qualche rapporto con i Medi! I Madai {Ma da ai) cominciano ad esser ricordati nelle iscrizioni assire
40
.
11
Ed.
Meyer, Zeitschrift
41 II
f.
sg.
nome
di
Hystaspes
Vistaspa) fu
i)o
ereditario nella
un Hystaspes, figlio di Dario e di Atossa (cio: Hutaosa), comandava i Bactriani e i Saci nella spedizione di Serse contro la Grecia (Herod. 7, 64); un altro Hystafamiglia degli Achemenidi:
spes, figlio di Serse, fu governatore in Bactriana (Diod. ix, 69). 42 Cfr. Ed. Meyer, in Zeitschrift fiir vergi. Sprachf. 42. 1908,
Il nome appare nella forma assirizzata (di genitivo) Kustaspi {Kit US ta as pi). Notisi che Vistaspa diviene poi nel medio-persiano Gtistasp. - Le iscrizioni che recano il nome Kustaspi risalgono circa al 740 a. Cr. - Altre pi antiche (854
I)
sgg.
av. Cr.) portano un altro nome di persona (di principe) iranico, di formazione analoga : Kundaspi Vindaspa. - Verosimilmente
in certo
modo
il
continuatore del pi antico stato iranico di Mitanni. 43 L' enoteismo sarebbe propriamente la momentanea conla divinit in
centrazione dell' interesse religioso da parte dell' adorante sopra quel dato momento adorata, concentrazione cos piena da escludere, nel momento di quella adorazione, l' idea di
qualsiasi altra divinit.
solo nei
Veda
(Max MUer),
tentata in
ma anche,
44 Effimera (ed
ora soggetta a discussione) fu la riforma senso monoteistico (naturistico piuttosto che tico)
da Amenophis iv (Akhnaton) in Egitto. 45 F. Spiegel, Eran, das Land zwischen dem Indus und Tigris, Bei:lin 1863 (cfr. Max MUer, La Gnse et le ZendAvesia, in Essais sir V histoire des religions [trad.], Paris 1872, 201 sg.); Erdnische Alter thumskunde, Leipzig 1871-73, i, 170 sg. 446 sg. JDie alien Religionen in Eran, Zeitschr. d. deutsch.
;
;
morgenl. Ges. 52. 1898, 187 sg. Ueber den Zoroastrismus , ibid. 57- 103, 745 sg. Cfr. De Harlz, Avesta, Paris, 1881 p. ccv sg.
;
I.
Pizzi,
La
vii), 1899-
46
Mmoires de
ci-
mesteter,
Le Zend-Avesta,
p. xi.
CAPITOLO TERZO
IO5
Le fonti arabe e siriache relative a Zarathustra sono state da R. Gottheil, References to Zoroaster in Syrac and Arabie literatur e, Classical studies in houour of H. Drisler, New York 1894, 24 sg. e riportate dal Jackson nel suo libro Zoroaster, the prophet of ancient Irati, New York 1901. Per quelle relative a Zarathustra -Geremia -Baruch, vedi Jackson,
48
raccolte
Cfr. Bral, Journal des Savants, Oldenberg, Aus Indien und Iran. 130. 49 Barhebraeus (sec. xiri), invece, fa di Zarathustra un disceCfr,, pel polo di Elia; altri, di Ezra Jackson, op. cit., i66
{-
punizione di Ghehazi, il servo di Eliseo: Re, V. 27. 50 In Ger. XLiii, 6 Baruch menzionato fra coloro che
la
(cfr.
Il
partirono da Gerusalemme per 1' Egitto degli studi orientali, 6. 1913, 353 sg.).
libro
presentato
(i,
sg.)
come
scritto
soggiorno
Baruch.
50 bis Si pensi
romanzi
'
'
giudaici
di
ambiente medo
Aesma {Tobia [Asmodeo, a Rhaga, la zoroastrica ', Tob. iii 8 daeva Yasna 29. 2 ; io. 8, ecc.]) e persiano (Esther). (Cfr. anche Giuditta I. 1-4). - Apocrifo ben anche il libro di Baruch.
:
50 ter S. de Sacy pens che tutta la leggenda della provenienza ebraica e profetica di Zarathustra in rapporto a Geremia-
Baruch potesse essere stata suggerita semplicemente dall' assonanza fra il nome di Geremia (arab. Armiah) e il nome di
Urmiah (Urumiyah),
dizione: un' idea cui
di
citt natale di
il
Jackson,
/.
mostra di
far
pi onore
51 Cfr, Cels, ap. Orig., e. Cels. 5. 41, 609 (Clemen, Fontes, 66): .... oti8 t otsQ cpavcu 8Y{xa i8iov yovaiv, .XV .... %aX nQOaig, wg Jtov '\koi xai 'HQ80T05, nakai
'Io\)8aioi
SsSoY^ivov.
in Journal Asiatique, 1878, 11, 22. brief note on the Amshaspands, Jackson, or a contriution to Zoroastrian angelology, Archi v fiir Reli51 bis
Rapport Annuel,
V,
52 A.
W,
gionswissenschaft,
i.
ip6
53 Angeli e daevq\
CAPITOLO TERZO
Ili,
Asmodi ('Ao(Xo8aio?, Asmodaeus) (Tob. e Aesma daeva (Yasna 29. 2; io. 8; 57. io, 25; Yast 11 15). 8) Cfr. Fr. Cumont, Le's anges du paganisme, Revue de 1' histoire
les relations
du Jiidatsme avec
;
Parsisme, Revue de
l'
La vie future d' aprs le Mazdisme, Paris 1901) E. Bocklen, Die Verwandtschaft der jildisch-christlichen mit der parsischen
Eschatologie, Gttingen 1902 Lagrange, La religion des Perses, la reforme de Zoroastre et le judaisme^ Revue biblque, 1904 Tiele, Die Kosmgonie des Avesta und Genesis x, Archiv
; ;
fiir
Non mi
I.
stato possi-
bile
giovarmi
dell'
annunziato
libro
altpersische
Religion in
ihrer
Scheftelowitz,
and Judaism, Boston, 1918. xlv, i sgg. 57 Ed. Meyer,' Die Entstehung des fudentums, Halle 1896 Der Papyrusfund von Elephantine Leipzig, 1912,
;
58
Is.
Lvi, 6 sg.
cfr.
Zach.
viii,
23.
iii, i
59 Cfr.
(1901), 190.
igi2, 29 sg., 38. (L'egiziano Ashor passa al Giudaismo assumendo il nome di Natan. - Cfr. Charam-natan figlio di Bet'el-
natan, figlio di Zacho \Tachos\ nome egiziano]: pap, 34, 4. Un Ostanes [nome persiano], fratello di 'Anatit, tra i maggiorenti
di
vinti
63 2
il
II)
re di Assur prese Samaria e trasse in cattivit gli Israeliti in Assur, e li stanzi in Chalach e sul Chabor, il fiume di Gosan,
Medi
(cfr.
Kittel,
[Handkommentar zum
Medi qui
assiro,
territorio dei
indicato
sar quella
Media
impero
specialmente dopo le spedizioni vittoriose (744 e 737 av. Tiglat - Pileser IV. Forse (Eb. Schrader, Die Keilin-
schriften
und das A.
T.'^,
CAPITOLO TERZO
IO7
Israeliti in Media, che il redattore di 2 Re, /. cit. fa avvenire in occasione della caduta di Samaria, potrebbe esser tutt' una con la deportazione ordinata' da Tiglat-Pileser IV nel 733 (i Chron. v 6, 26). Del resto la potenza assira si era afifermata su la Media
gi (se non prima [Tiglat-Pileser I: circa iioo a. Cr.]) nel secolo IX, per opera specialmente di Salmanasar II (nelle cui iscrizioni appare la
prima menzione dei Mudai; cfr. Gn. x 2), d Samsi - Raniman IV e di Ramman - Nirari III (Sykes, A history
- In taluni elementi del mito e 1915,1, 122). della leggenda iranica si voluto vedere il riflesso d idee (ba-
of Persia, London
bilonesi-)
:
assire G. Tacci, Osservazioni sul fargard II del Vendidad^ Giornale della Societ Asiatica Italiana, 26. 1914, 243 sgg. (il diluvio) Carnoy, Iranian views oforigins in connection
;
with similar Babylonian beliefs. Journal of the American Orientai Society, 36. 1916, 300 sgg. - E noto lo sfondo iranico (mdico o persiano) dei libri di Tobia (v. sopra n. 50 bis e n. 53; cfr. MoulTobit, The Expository Times, e di Esther (cfr. Giuditta i, 1-4). 1900, 257) 64 Come la trov a Babilonia, come la trov in Egitto (presumibilmente, non solo ad Elefantine), come la trov nel terri-
ton,
impero persiano
v. oltre,
all'
epoca romana
i
(cio parthica
degli Arsacidi
al
di
65 Cfr. Justi, Archiy f. Religionswissensch. 3. 1900, 200: Eine Religion wie die zarathustrische knn nur entstehen, wo ein Austausch der Vlker stattfindet '. 66 Essa viene a trovarsi approssimativamente d' accordo anche con la tradizione parsi, la quale (Bundahis 34, 1-9; Arda
'
Viraf
I,
2-5;
150 sgg.) fa
Zatsparam, 23, 12; cfr. Jackson, Zoroaster, 15 sg. cominciare la predicazione di Zarathustra 272 anni
;
a. Cr.),
il
West spostava un
Zarathustra fra
cos,
660 e
il
583 av.
Ci-.
sopra a p. 26 n. 6
).
Anche
par
difficile identificare
il
Kavi Vistaspa con Hystaspes (il padre di Dario), il quale dovrebbe essere piuttosto abbassato verso la met del vi sec, se Dario pot regnare dal 521 al 485. (Secondo Herod. i. 109, Darlo aveva circa 20 anni alla morte di Ciro: dunque era nato verso
il
550).
Non
sembra,
I08
CAPITOLO TERZO
al
corrispondentemente,
vi sec.
anche
la predicazione d Zara-
thustra, dal momento che altre ragioni inducono a credere che su la tradizione e le sue date abbia influito 1' omonimia di due
distinti
(v.
sopra a p.
4).
Se
pone, col
partenza del movimento riformatore si punto Geldner (Die Religion in Geschichte u. Gegenwart, iv
il
di
[1913] 1369), nella odiosit ripugnante dei sacrifici cruenti inerenti al culto dei daeva, si lascia ;mesplicata la formazione dell' idea
monoteistca.
Il
Buddismo
ritualismo sacrificale
il
il
monoteismo. 68 Herod.
IlaQri-cajiTivGi,
i.
loi
'dxi
'2,XQ0v%axeg, 'AQi^avtoi, BoijSioi, Cfr. Ammian, Marcellin. 23. 6, 35: in amplitudinem gentis solidae concesserunt et nomen, villasque- inhabitantes nulla
Mdyoi
murorum
fortitudine
communitas (cfr. Herod. i. 96: %atoiv.ax %)\iaq), et legbus suis uti per-
Strabene (dei Magi in Cappadocia) 15.^,3, 15 x Tc5v MdyoV cp'u.ov. Dunque anche fuori del loro ambiente originario i Magi conservavano la loro
originale organizzazione.
6g I ^Magi
gi menzionati
in
un frammento
'
:
di
-
Eraclito
(fr. 14 Diels, Fragm. der Vorsokratiker i3.p. 81)? indovino ' cfr. logia di magu dall' assiro [makkhu
;
'
L'etimo-
il rab-vtag capo dei|Magi presso "Nabukadnezar: Gerem. xxxix. 3), sostenuta dal Scheftelowitz, Zeitschr. der deutsch. morgenl. Ges. 57. 1903, 168 sg., tutt' altro che accettata: cfr. Bartholomae, Altiran.
'
Wortef-b.
son,
g.
s.
v.
magav-; Carnoy, Le
nom
des Mages,
Le Mou-
1908, 121 sgg. ; Moulton, Transact. of the iii* intern. Congress for the history of religions (Oxford 1908) 11, 89 sg. Neil' Avesta
Magus
-
(nomin. sing.) si trova nell' iscrizione. di Dario a Behistun. s' incontra una volta sola nel composto moghu:
thbis (Yasna 65, 7; cfr. daevothbis :Ya.Bi 13. 98), 'oppressore dei Magi, nemico dei Magi ', cio dei zoroastrici. - Nelle Gatha
s'
tati
incontra maga, col derivato magavan, che sono stati interpre' (Geldner, Bartholomae) nel senso, rispettivamente, di comu'
nit, lega
e di
'
membro
',
con speciale
rife-
rimento alla] comunit zoroastrca e ai suoi membri. - Non inverosimile che la Riforma abbia usato l' antico nome in questo significato nuovo e|confrme al suo sprito, il quale veramente
CAPITOLO TERZO
escludeva
dote
cfr.
'
IO9
Magi, come sacerdoti del culto^ tradizionale (' sacersi dcQthi'avan [da alar fuoco
'
'
ou
"
(v KajtJtaSoxict)
t t5v
MotYCOv
a>v.
xal n-lpai^oi >aA,oOvTai], oppure zaoiar). mag-a e?ant. pers. magav, il Carnoy, /. cit.
i..i32:''olv8v
Herod.
y^Q
St)
ixdyov cu
cjcpi
(cio ai
Persiani
sia,
mdo
ai sacerdoti^della Peri -
oppure?si tratta dei, Magi di Media trasferitisi presso .,v{i,og ati 'Quoiag jcoieo'dai.
PerCfr.
Amm.
Marc.
l.
cit.
(a
nota
68).
71 V.
sopra
72 V. sopra
a p. 58.
73 Cfr. Feist,
KuUur,^Ausbreitung
u.
germanen,
Berlin3i9i3, 348.
7. 1902-03, 116.
75 Codrington, The Melanesians, Oxford 1891, 119;' Cfr. R. R. Marett, The conception of matta, Transactions of the in * Congress for the history of religions (Oxford 1908), 11, 46 sg., e nel volume The threshold 0/ religione (London 1914), 99 sg, 76 J. N. B. Hewitt, Orenda and a definition of religion, American Anthropologist, 4. 1902, 33 sg." con ilBrachmani 77 Rapporti di Hystaspes padre di Dario
'
'
dell'India:
p. 84).
...
Ammian.
Marcellin. '23.
tc5v jtaQa
6,
32-33
(Clemen, Fonies,
AYVJtTi'cov 01 (Toqpol
vate i...
anche i Samani presso i popoli mongolici. Herod. i. 132: jiayce dvTiQ otagEaterg jtaeiSet 'O'eoyoviriv, oiriv St) jtEivoi Myovci elvai xr\y staoiSiiv. 79 Almeno alcuni di essi: Herod, 1. 107 (tav fAdycov TXai
Cfr. 78 Cfr.
vEiQOJtXown)
80
'
; '
cfr.
i.
108;
i.
120;
i.
Mago
sarebbe etimologicamente
l.
V''^yS^\'x\,
Ma^dcov [Carnoy,
'
ant.
irl.
i
mug
schiavo
[Moulton,
/.
aV.].
Da
'
conobbero gli antichi (e si tenga presente che tra i magi che essi conobbero avranno incluso anche i sacerdoti del Zoroastrismo), che questi ebbero scrupolo d' attribuire a loro la vera e propria magia
all'
epoca in cui
no
(Diog. L.,
cff.
/
CAPITOLO TERZO
Prooem. 8:
Marc.
32. 3,
tt[V
Amm.
81
23, 6, 32).
82
83
84
,
34- 8; 49-
i51, 12.
nj
85 Cfr.
Yast
86 Cfr.
87 88
Yasna 23, 2; 26, 5; Yast 13, 98. Cfr. Yasna 51, io. dalla nobilt e dai conCos il Geldner il Bartholomae
'
fratelli (sacerdoti)
'.
*
89
i
Anche [Yasna
'.
12]
al
plurale,
quasi:
Graehma
suoi aderenti
stati
90 Sebbene, difficile eliminare la possibilit che qui siano condensati entro il giro della vita del Maestro anche postestesse
riori
momenti della prima propagazione della fede. Le Gatha non saranno da considerare come composte tutte medesimo tempo. 91 Yasna 46, 12; Yast 13, 38; 17, 55 sg.; 19, 57 sgg. 92 Accenni ad inimicizia fra Irani e Turani in Yast
i3> 37-3^
;
in
un
5,
73;
i9j
56 sg.
Un
alla
fede
Franrusyan (Yast 19, 56 sgg. [dove gli sono poste in bocca delle frasi in un linguaggio incomprensibile]; g, 18, 22; Yasna 11, 7). 93 Cfr. Ed. Meyev, Geschichte des Alieriums^ 1, 2 (1913),
904 sg.
94 Cfr. Gatis
urvan
'
'
Yast
14, 54) e
'
(Yasna
70, 2;
Vispered
9j 5);
tanza (accanto
all'
uomo
primordiale [Goya,
cosmogonia (Bundahis, 3, sg.). 95 Cfr. N. Soderblom, Noie sur l' agricuUure dans l'Avsta, Revue de 1' histoire des religions, 1909, 59, 333. 96 Si tratta di un testo pst-gathico,^ ma conforme allo spirito delle
Gtha.
'
97 Cfr.
vant (Yast
credenti.
figli di Tura' Ar{)gah81; 13, 120; cfr. i 13, 113) e Frrazay (Yast 13, 123), menzionati come
Yast
5.
Armatay
particolar-
1'
agricoltura.
Sauromati
CAPITOLO TERZO
loo I
loi
III
'
'
v.
spra a p. 87.
31. 1897, 50 sgg. Se 'i (Yasna 46, i \ v. sopra a p. 87) erano degli e sempre?), Vistaspa infedeli (ma lo saranno stati tutti? sar stato il sovrano di un altro territorio non questa ragione
102 Cfr.
Blochet,
'
Revue Archol.
sufficiente
P- 75).
(v.
sopra a
103
Anche
il
padre di
i.
Dejokes
sarebbe gi chiamato
Phraortes: Herod.
96.
Un Medo
dello stesso
nome
{Fravartis)
5,
13;
4, 2)
Neanche
'
se
Archiv fur Religionswiss. i. 1898, 358. messo in rapporto con l'idea delle Fravasi,
di Zoroastrismo.
L.e Fra-,
Fravareta
(cfr. Marquart, Philologus, 55. 1896, certamente pre-zarthustrica (cfr. N. Soderblom, Les
Fravashis:
tude sur
les
traces dans
le
mazdisme
d'
une
ancienne conception sur la survivance des morts, Revue de l'histoire des religions, 1899, 39. 229 sg., 273 sg. cfr. W. Bousset,
;
4. 1901, 136 sg.), tanto vero che le Gatha le ignorano, come ignorano tutto quanto credenza tradizionale. (La pi antica menzione
Seele,
Yasna
dei 7 capitoli
'
[35-
106 Cfr. Bartholomae, Altiranisches Worterbuch^ s. v. 107 Cfr. Henry, Le Parsisme, Paris 1905^ 281 sg. Rapporti diretti (per trasmissione) fra Buddismo e Zoroastrismo (il demone
[daez/a]
[Yast 13,
i,
2,
43J,
l'
impostore
sg.
della
in,
figura di
fDarmesteter,
Le Zend-Avesta,
XLVi
'
{manas, va, karman) e la medesima formula nell' Avesta (Venddad 3. 42; cfr. Yasna, 12. 4 [v. sopra a p. 89], e Yasna, 33, 2 [Gatha]: v. sopra a p. 86). Cfr. Nariman, Quelques parallles entre le Bouddhisme et le Parsisme, Revue de 1' histoire des
Religions 1912, 65. 79 sg.
112
io8
CAPITOLO TERZO
Se
accetta, beninteso, per Zarathustra la data del vii
si
-
La
predicazione^ di
Buddha cade
il
nel vi.
109 La,
politeismo.
no Cfr. Darmesteter, Ormazd et Ahriman, 96 sg. ni Qualcuno ha pensato addirittura a un' influenza del dualismo mazdeo, a traverso gli Gnostici, Jac. Bhme e Fichte,
sulla dialettica di
Hegel
and
IV.
Il
Zoroastrismo in Persia
e gli Achemenidi.
(550-330
a. Cr.)
550 av. Cr. Ciro conquist la Media, ponendo fine al regno di Astyage. Non sar fuor di luogo pensare se forse le condizioni interne della Media non abbiano potuto contribuire ad agevolare
Circa
il
la
conquista precisamente quelle condizioni di debolezza e di turbamento eh' erano state create dallo
:
scisma religioso di Zarathustra. Vero che in Media i seguaci della Riforma non erano riusciti, a quanto sembra, ad aver ragione degli elementi religiosi tradizionali, di cui
rappresentanti; e avean dovuto cercare miglior fortuna fuori del paese *. Ma difficilmente la nuova dottrina avr potuto essere
i
Magi erano
sradicata interamente di
l, dove in origine si era formata. Forse la conquista straniera, spezzando la resistenza e la compagine delle forze tradizionali
quali appunto
il
La
religione di Zarathustra,
114
CAPITOLO QUARTO
il
fuori della Media, fra le genti turaniche. che gi per tempo abbiano cominciato a penetrare anche in mezzo a delle popolazioni iraniche: in
vedemmo *, E probabile
Persia e in Bactriana.
le difficolt create
Lo
in
li
Magi, naturalmente
infatti,
spingevano a lasciare
luoghi
destino comune delle red'origine. , nuove di trovare migliore accoligioni glienza altrove che nel luogo dove pri-
mamentesi formarono.
non doveva essere refrattario alla propaganda della nuova religione. Dice, in fatti, Erodoto (i. 135) che i Persiani avevano una straordiIn Persia
il
terreno
naria disposizione ad appropriarsi usanze straniere. In maggiore o minore misura la stessa disposizione
s'
incontra
in
genere
i
presso
popoli
culturalmente
meno
civili.
progrediti, nei
Tali erano
essi ricevettero,
secondo Erodoto, il costume (scr^fjta) ^. Allo stesso modo poterono ricevere anche delle idee
I
religiose.
ranno
Presso
stati
sati alle
greci gli designati come 'Magi' ^. Noi sappiamo gi che questo propriamente il nome dei sacerdoti mdi 3. In Persia
esso
rappresenta appunto
Media
4,
'
CAPITOLO QUARTO
II5
idi
Senofonte, appunto al tempo di Ciro i Magi si sarebbero per la prima volta stabiliti in Persia 5. I
seguaci di Zarathustra avevano originariamente rinun' * ziato, a quanto sembra *, al nome di per magi
il
nome
in
comune con
il
sacer-
Zoroa-
attutivano.
di
fatto,
Il
mago
'
di
Persia,
il
mdo
di
nome,
fu,
confluendo
in
questa
tradizionale (di
Media e di Persia) con quelli della comunit rifor' ' mata. Certamente fu in Persia che il nome di mago fin per imporsi, insieme con molti altri elementi
originariamente estranei, allo stesso Zoroastrismo : tanto che fu accolto poi, sebbene per eccezione, nel
linguaggio stesso
dell'
Al momento
in cui
Avesta ^. il verbo
le
di
Zarathustra co-
- coni' era stata ab - un gione persiana era origine politeismo naturistico. Tale era anche la religione delle
altre popolazioni iraniche in genere 7: tale anche era stata quella della Media, prima di Zarathustra **. Erodoto insiste particolarmente sul carat-
non antropomorfico delle divinit persiane. Era questa, in fatti, una caratteristica che doveva risaltare in modo cospicuo agli occhi di un Greco, per contere
trasto
con
il
ricco
i.
ellenica (Herod.
Tcug dsoug, %atd Jtep 0L"EUT]V8g, eivai). Il naturismo degli iddii persiani era dunque pi schietto, pi
V.
sopra a p. 69 n. i8.
**
V. sopra a p. 3.
Il6
CAPITOLO QUARTO
dalla
sparenza elementare.
analogo
in
Persiani
adoravano un dio
questo pi alte dei monti
ma
t v'\^'Y\ktaxa tcov pcov dvctpaivovteg), quasi essere a lui pi vicini, era l' intera cerchia della per volta celeste (tv nvnkov Jtdvta tou O'UQavo'u). Adoravano pure, accanto al Cielo, il Sole, la Luna, la Terra, il Fuoco, l'Acqua, i Venti ('Wo'uai 8s f\Xi( X%a 0Ekr\yr\ %a Yfj xa zivq %a 'uSati %a\ dvsixoiai: Herod.
i,
131).
Questi erano
essi
(dpx'H'O'S'v) ^'
Di
non
nemmeno avevano
del dio, e
templi; che
il
tempio
la
casa
dunque presuppone una concezione antropomorfica della divinit. Nemmeno avevano altari 9.
Il
di
sacrifizi
cruenti
^;
di
buoi
ma
la vittima
non era abbruciataci; bens squartata, indi bollita, e poi deposta sopra un molle tappeto di erbe ^^. Un
recitava certe formule e incantazioni, senza le quali il sacrifizio sarebbe rimasto senza valore. Poscia il sacrificante si cibava di quelle carni a suo
*"
mago
'
talento ^3.
Questo
siana assai
quadro
diverso
erodoto
dallo
della
spirito
del Zoroastrismo. Esso rappresenta la religione persiana quale era stata ab antiquo, e quale continuava ad essere per la massa del popolo, quando gi avevano cominciato a farsi sentire gli effetti della Ri-
forma. Questi
*
effetti
le
V.
sopra a p. 59.
CAPITOLO QUARTO
II7
notizie stesse di Erodoto. Egli infatti ricorda certe usanze come caratteristiche ed esclusivamente pro-
prie dei
Magi M;
dove
'
"Magi
spno
intesi,
eviden-
temente, nel senso specifico di rappresentanti del Zoroastrismo. Sono essi che, applicando il dogma fondamentale del dualismo, si fanno un merito di distrug-
rettili
e insetti e
altri ani-
mali: quegli animali, certo, che passavano per essere creature dello Spirito maligno ^5. Sono i Magi che
praticano palesemente
(ejxcpavecoi;
yg
8t|
jccievcri) il
costume di dare in pasto i cadaveri agli rapina e ai cani. Il costume persiano era
era
l'
uccelli di
tutt'
altro:
inumazione ^^. Ma Erodoto sa di certuni tra i Persiani che nascostamente e quasi in segreto {wg XQVJttjieva ... 'Ka ov oraqprvcog) seguivano la pratica dei
questi gli adepti della Riforma ; qui tocchiamo con mano gli effetti della propaganda ' dei Magi ', cio del Zoroastrismo, in mezzo al po-
Magi
^7.
Sono
polo persiano.
il
Zoroastrismo fu
professato in Persia anche dai sovrani, a partire da Ciro. Altri hanno creduto bene di fare, a questo
una distinzione fra i re della prima dinastia achemenidea (Ciro e Cambise) e quelli della seconda, che comincia con Dario ^^.
proposito,
(a. 559-529), conquistatore e guerdifficilmente avr assunto in fatto di religione riero, un atteggiamento diverso dalla norma tradizionale. La
Ciro {Kurus)
religione era, a quel tempo, generalmente incorporata con la nazione e con lo stato. Chi conquistava un
paese straniero, subentrava al sovrano nazionale anche nei suoi rapporti con la religione nazionale. Per
Il8
CAPITOLO QUARTO
questo, forse, come successore dei re di Media, Ciro ne eredit V entourage dei. Magi, e, se cos vogliamo intendere la notizia di Senofonte ^9, li trasfer alla
sua corte persiana ^o; dove non sar da escludere ' ' che tra i Magi si sia trovato anche qualche seguace
di
Zarathustra.
Certo
Ciro,
in
dei re di Babilonia, parlare del dio babilonese, Marduk. L' ultimo re deireffimero regno neo-babilonese, Nabunaid (a. 555-
come successore
nome
539),
aveva
fatto trasferire in
Babilonia le divinit di
varie citt della Mesopotamia. Questa misura si prestava, specialmente nei circoli sacerdotali interessati,
ad essere interpretata come un' offesa a Marduk, il grande iddio civico di Babilonia. Disponendo che
quelle divinit fossero' ripristinate nelle loro sedi e
citt
proprie,
Ciro,
lato
il
conquistatore,
lo
straniero,
poteva apparire come un restauratore di quei culti, si rendeva, in Babilonia, particolarmente benemerito di Marduk. Cos egli pot
mentre da un
emanaue un
editto - scritto in lingua babilonese e in caratteri cuneiformi -, dove si vant di essere inviato di
Marduk
bilonia
devoto suo e veneratore degli dei di Ba Marduk, il signore grande, il protettore delle sue genti, guard con compiacimento alle pie
"e 21
:
azioni
di
lui
(Ciro)
al
comand
Ionia,
di
muovere verso
nia, gli
andandogli al fianco come un amico e compagno... Nabunaid, il re che (a Marduk) non prestava onore, (Marduk) abbandon nelle sue mani
Ciro) .... Io (sono) Ciro, il re del tutto, il gran re, re possente, re di Babilonia, re di Sumer e di Akkad ...., germoglio vivente del reame la cui dina-
(di
il
CAPITOLO QUARTO
stia
II9
Nabu. Delle mie azioni giuste si compiacque Marduk, il signore grande, e a me,
e
amano Bel
Ciro re, che lo venero, e a Cambise, mio diletto figlio, e a tutti i miei eserciti si dimostr liberale
di grazie, e
al
noi volentieri celebrammo con gioia suo cospetto la sua sovranit. E gli iddi di .Sumer e di Akkad che Nabunaid, a dispetto del signore degli dei, aveva portato dentro Babilonia,
,,
io, li
al
per comandamento di Marduk, il signore grande, feci condurre nei loro santuari, dimora gradita (loro) cuore. Gli dei tutti che io ho condotto
possano ogni giorno dinnanzi a Bel e Nabu annunziare la longevit dei miei giorni... . Subentrando al re di Babilonia in tutti i suoi diritti, Ciro veniva ad avere come sudditi anche gli
nelle sedi loro,
egli 'aveva, appunto come re di dei torti religiosi da riparare ; e li ripar. Babilonia, Anche qui si trattava di un dio straniero di cui era
Ebrei.
Anche qui
venuto meno
il
culto
nella
legittima. E, in fatti, fortissimo nelle religioni semitiche in genere il sentimento dell'intima e solidale asso-
ciazione del dio col luogo tradizionale del suo culto. Caduta Gerusalemme e distrutto il tempio (a. 586),
Jahve non era pi adorato l dove doveva. Le genti di Giuda erano state deportate, secondo il costume assiro *, in Babilonia con loro in Babilonia si trovava, adorato in ispirito, anche il loro dio. Come aveva fatto per gli dei mesopotamici, cos Ciro di:
spose che Jahve fosse restituito alle sue sedi: provvide al ritorno degli Ebrei e permise la ricostruzione
del tempio. L' editto relativo a
* V. sopra a p. 8;,
I20
CAPITOLO QUARTO
emanato un
che r editto
zione ebraica
come appunto racconta la tradin sembra fuori di luogo pensare per Jahve sia stato concepito in modo
editto,
^^
;
analogo all' editto per Marduk ^3. Come in questo Ciro parla in nome di Marduk, cos in quello pot
parlare in nome di Jahve, in qualit di inviato di Jahve ed/ esecutore della sua volont. quali speranze, a quali entusiasmi si aprisse allora il cuore
degli Ebrei, appare dai versetti famosi del Deuteroisaia24: " Giubilate, o cieli, .... esultate, abissi della
terra,
prorompete in gioia, o monti e foreste, che Jahve ha liberato Giacobbe e si gloria in Israele... Io sono Jahve, che ogni cosa cre, che distesi il cielo, io solo, che posi fondamento alla terra, " chi altri con me?... (Jahve) che dice a Ciro: Mio - ed a compimento ogni mia egli porta pastore ';
volont
....
Io, io
cammino dinnanzi a
te,
e appiano
colline, e bronzee clausure infrango, e ferree spezzo. Io voglio darti le riserve occulte e i tesori na-
scosti, io,
io, il
dio d' Israele ; per amore di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, te chiamai per nome, con
titolo di onore, sebbene tu non mi conoscessi... . In realt l'omaggio presumibilmente reso da Ciro a Jahve pot apparire quasi come un primo riconosci-
mento di quel monoteismo universalistico che i Profeti andavano predicando. Ma questa interpretazione, tutta ebraica, andava oltre le intenzioni di Ciro. Ciro " non conosceva Jahve pi di quel che " conoscesse
Marduk
in
ci era
appunto
il
suo merito
CAPITOLO QUARTO
rasse
121
un
il
altro dio.
eh' era
Quale ? Il dio persiano del cielo, dio supremo di una religione politeistica e
naturistica. L'esaltazione di
fatta in
Jahve nel Deuteroisaia un tono che sembra suggerito "da una preoccu come l' intenpazione ben determinata e precisa.
zione di rivendicare a Jahve quel che altri (Ciro ?) forse attribuiva a un altro dio (il dio persiano del cielo?): "Io, Jahve, e nessunaltro: non c'
fianchi dei
re io di-
scinsi, ma te (Ciro) cinsi, affinch si conosca dal levar del sole e dal suo calare che nulla esiste fuori di me: io, Jahve, e niun altro, che formo la luce e faccio le tenebre, (genero) il bene ed il male; io, Jahve, il signore che
tutto
vano
e
questo fo. Cieli, stillate dall'alto, e piole nubi giustizia .... Io ho fatto la terra
gli
ho creato
le
mie
xlv,
cieli...
(Isaia,
Jahve
Pare che questo frasegfosse abituale presso gli Ebrei in quei loro giare atti e scritture che comechessia si riferivano ai Persiani
25,
Non
^^.
Elefantine
per nulla occorre anche nei papiri di Nel Deuteroisaia sembra particolaralla
quale accennammo la preoccupazione latente di dimostrare che il proprio dio di Ciro in sostanza lo stesso Jahve,
che Jahve ha in se anche quel che pareva essere una caratteristica del dio di Ciro l' essenza celeste. Se cos , il profeta biblico e' informa, dunque, an:
e la sua informazione tale che concorda con quel che dice Erodoto del dio supremo dei Persiani
;
123
CAPITOLO QUARTO
quel dio eh- la volta, stessa del cielo (tv nvnkov Tzdvxa tei) cupavcO) *. Nulla ci dice che questo dio
fosse l'Ahura
Mazda
di
Zarathustra
^7.
Bens,
come
a Varuna, esso aveva, come sappiamo **, impliciti nella sua natura quei tratti che Zarathustra fiss nei due termini della formula condio del cielo, simile
sacrata:
Ahura
e Mazda.
Ciro, Cambise {Kambusiya) (a. 529-522), pass l'ultima parte del suo regno (dal 526) fuori della Persia, occupato nella conquista
Il figlio
e successore
di
scere da vicino la religione egiziana, ne ritrasse delle impressioni di ripugnanza e di ridicolo ; le quali, se
sono
attendibili le notizie di
Erodoto
^9.
"S^
costituiscono
un interessante documento
ostile di
Cambise
di fronte ai culti e ai
una reazione
personale, per quanto determinata dalle reali renze profonde fra la religione persiana e
zia^
egi-
nella
concezione
Persiani,
teriomorficamente
mostruosa
Ci non imped che l dove Campresso gli Egizi) bise ebbe ad agire pubblicamente nella sua qualit di sovrano, si comportasse, secondo la norma politica
del
CAPITOLO QUARTO
talune
sedi del culto:
I23
culto
si
restaur
il
della
dea
fece iniziare
come pure fece libazioni in onore Anche nei rapporti con gli Ebrei segu
mentre
templi degli dei d'Egitto , risparmi quello di Jahve, il santuario della colonia " distruzione giudaica in Jeb 32. Del resto questa dei templi della religione egiziana, in generale - a parte gli scatti impulsivi e patologici -, si ridusse,
distrusse tutti
a quanto sembra, ad
di cui
i
una limitazione
delle entrate
templi, e quindi le corporazioni sacerdotali, godevano; e anche in questo furon fatte delle eccezioni
33,
la
inaugura seconda dinastia degli Achemenidi 34. E di Dario abbiamo documenti onde risulta in modo sicuro che
(a.
Con Dario
{Drayavaus)
521-485)
s'
egli fu
tratta delle
famose
iscrizioni cuneiformi
(antico persiano, susiano, fece incidere sulla roccia a perpetua ricordanza delle sue gesta (Behistun; Naks-i-Rustems^j rovine di Persepoli)
37.
In esse Dario
adoratore di
'
persiana
dio
si
dichiara
Auramazda
re
{baga)
()
"
l'uomo
l'
cre,
uomo, che
i-Rustem)38.
124
Persia che
CAPITOLO QUARTO
Auramazda mi ha
affidato,
che bello,
(e) buoni uomini, per volere di Auraniazda e di me, Dario re, non teme di alcun nemico (Persepoli) 39. - " Per grazia di Aura-
mazda
Qiii
io
il
regno
(Behistun)
nome Aura-
mazda in un documento persiano. Questo dio creatore del xielo (e della terra) richiama il nvyXov
jtdvta xov oiJpa'VO'U (Herod. tradizionale *. Ma il nome
strico e
il
i.
sicuramente
Zoroa-
anche
la religione del
Qui tocchiamo alla vita religiosa interna dell'Iran. Nei rapporti esterni Dario segu la politica religiosa dei suoi predecessori. Pi equilibrato di Cambise, fu, anche, pi liberale. In Egitto rimise in onore i
templi e le feste degli iddi nazionali, riorganizz il sacerdozio, e si fece rappresentare in atto di render omaggio al dio Amon sulle pareti del
nomi,
tempio di Hib, da
lui fatto
costruire
nell'oasi
di
el-Chargeh 41; in altri monumenti appare come devoto della dea Neith42. - Verso gli Ebrei fu indulgente
e condiscendente, secondo l'esempio di Ciro: sotto il suo regno fu consacrato il nuovo tempio di Geru-
Anche per i culti greci 515) 43, (nell'Asia' Minore) mostr un interessamento vigile e premuroso: con una lettera al persiano Gadata,
salemme
(a.
* V. sopra a p. 49. ** V. sopra a p. 21, 54.
CAPITOLO QUARTO
I25
un
SUO funzionario di avere con provvedimenti poco riguardosi svisato i sentimenti del sovrano rispetto
ad Apollo 44; (Qui forse Dario agiva nella sua qualit di sovrano di Lydia e successore di quei re Lydi ch'erano stati 47 a partire da Gyge45, specialmente Alyatte46 e Creso -particolarmente devoti ad Apollo [Delfico]).
agli dei, e particolarmente rispetto
Questa politica religiosa estera degli Achemenidi, per il suo stesso carattere di extra-territorialit ed extra-nazionalit - in quanto concerneva i rapporti con le religioni di popoli stranieri signoreggiati -, e
per la conseguente.^ sua subordinazione alla ragion di stato, vien fatto di pensare che potesse essere trattata con criteri speciali, all' infuori di ogni preoc-
cupazione di ortodossia. Tanto pi, dunque, importa conoscere quei fatti che direttamente interessano la
storia religiosa propria dell'Iran. Dario, figlio di Vistaspa (Hystaspes)
+8^ Achemenide di una linea cadetta, sal al trono attraverso un torbido movimento politico, cui non fu estranea
la passione religiosa.
La lunga lontananza
di
Cam-
centrali
Il
senza conseguenze.
un
Media
movimento
il
Gaumata, usurp
carattere antpersiano con tendenza teocratica 5. Animato da zelo sacerdotale e da intolleranza religiosa.
126
\
CAPITOLO QUARTO
'
-
Gaumata ordin
susiano
e nel
la distruzione degli ayadan\ ci detto nella iscrizione di Dario a Behistun si. Nel testo
babilonese
di
questa iscrizione, ad
yadana corrisponde rispettivamente (an)styan {an)na' panna, e bitate sa iiani, cio case degli dei ', ossia * templi '. Ma gli yadana non erano templi veri e
case degli dei s^ : bens propri, non erano ' ' di adorazione 53. di culto ', propriamente
*^
'
luoghi
In realt, i Persiani non avevano templi; n simulacri divini da esservi ricoverati (Herod. 1. 131) *f n altari occorrenti alla celebrazione di sacrifci:
squartata la vittima,
di
il
sacrificante la
deponeva,
alla
un " mago ', su le zolle erbose (Herod. i. presenza ' 132) ; non la consumava col fuoco: Altari con sopra un fuoco ardente troviamo rappresentati su rilievi che adornano taluni monumenti achemenidei 54, An*"
che qualche avanzo di questi antichi altari del fuoco .si conservato fino ad oggi 55. 11 fuoco che vi ar-
'
deva sopra era oggetto, esso stesso, di adorazione: appunto per questo, perch era divino e puro, non doveva esser contaminato dal contatto di carni di
animali morti
56.
culto
del
si
fuoco caratteristico
tramandato fino ad
oggi: Strabone descrive certi ocupai^eia come elemento esenziale del culto dei magi (in Cappadocia) 57.
Gli yadana, che male
si
'^
altari
'
fuoco
Cos, noi
comprendiamo l'opera
intollerante,
*
il
Gaumata,
il
suo spirito
il
egli
mago
V.
sopra a p. ii5.
CAPITOLO QUARTO
- nel
I27
*
senso originario, ossia mdico, della parola che, impadronitisi del potere, si afiretta a valersene contro r aborrita religione 59 di Zarathustra **. Questo mago ribelle e usurpatore fu spodestato e ucciso da
Dario.
si
di
E Dario, nella iscrizione di Behistun, mentre vanta della sua vittoria su Gaumata, si vanta anche aver ricostruito gli clyadana ^. Si aggiunge che
proprio su monumenti di Dario sono rappresentati gli 'altari' ardenti. Nella tomba di Dario a Naks-i-
Rustem ^^
uno
di questi
una
divinit (barbata)
assira, la
Il
tipo
quale a sua volta, conforme al suo gusto composito, ha utilizzato anche elementi dell* arte egiziana (disco
solare alato).
11
dio
Auramazda: essa
riprodotto,
modo, anche nel rilievo rupestre sempre di Dario a Behistun ^3. In questo rilievo Dario rapallo stesso
presentato in atto di calpestare Gaumata vinto. La scena acquista un senso e un colore speciale quando
si
nit speciale
pensa che Auramazda (Ahura Mazda) era la dividi quella religione che Gaumata nel effimero aveva voluto annientare. Cos il suo regno trionfo di Dario era associato al trionfo di Auramazda: i nemici del re erano stati i nemici stessi del dio. Era naturale che Dario gli rendesse omaggio come a suo protettore. Tutto questo ci aiuta a comprendere il Zoroastrismo di Dario nella sua vera natura e misura. Se, da un lato, Dario fu adoratore di Auramazda,
* V. sopra a p. 84 sg. ** V. sopra a p. 85 sgg.
128
CAPITQLO QUARTO
dair altro non pu passare per un fedele osservante del Zoroastrismo in tutte le sue pratiche e in tutte
le
E lasciamo l'argomento della' inumache contraria al precetto zoroastrico ^4. Lazione, sciamo gli argomenti e sikntio, quale sarebbe quello deir assenza, nelle iscrizioni, di ogni altro elemento
sue dottrine.
Auramazda) specificamente zoroastrico (Anrama(i)nyu% gli Amesaspenta) ed avestico^^. L'argomento (positivo ^7 e) capitale questo, che il Zoroa(oltre
.strismo monoteistico; e Dario fu, a testimonianza delle sue iscrizioni, un politeista. Auramazda non
per lui
il
il
dio supremo^
un
baga
*"
tale (
') ^3, il
il
termine
antico - persiano
per
dire
" un dio primo dei baga. Auramazda " il dei 7. N da possente ^, pi grande degli pensare ad un relativo monoteismo, nel senso che gli altri dei, in pi di Auramazda, sian quelli delle
dio
altre nazioni,
il
e sia Auramazda per la sua nazione solo iddio. Che da altri passi delle iscrizioni di
Dario risulta in
teismo persiano,
"
(e in
accordo con
la testimonianza di Erodoto)
al
quale dunque
- " Dice Dario: Questo che io feci gli dei (Persepoli). in un solo e medesimo anno, per volere di Aura
mazda
lo feci.
Auramazda mi port
che
ci
aiuto, e
insieme
aiuto
gli
altri
dei
sono. Perci
mi port
Auramazda e gli altri dei che ci sono, perch io non ero malvagio, non ero ingannatore, non ero
prepotente, n io n la mia famiglia 73. In altri termini, sarebbe esatto dire che Dario fu un maz
un zoroastriano.
suoi rapprti
don
la religione
di
CAPITOLO QUARTO
I29
pare, determinati in primo luogo da quelle ragioni * dicemmo. Quel e vicende politiche di cui sopra dio che per i Zoroastriani era V unico, Dario certa-
mente
lo.
lo abbia
omaggio sopra ad ogni altro iddio del pantheon nazionale, e dunque come a un dio supremo, non unico. Cos l'innovazione si riduceva al minimo: che nella religione tradizionale e' era un dio supremo gi " ' che Erodoto rende con Zeus ) 75, ed era il ( quel dio del cielo, e come tale aveva gi in s, come sappiamo**,
le qualit di
(mazda): precisamente quelle qualit onde Zarathustra stesso aveva ricavato il nome di Aura Mazda. Questo
dio antichissimo
(si
tempo immemorabile, e questo il a venerare, pur sotto il nuovo nome popolo seguit adottato anche dal re. Certo fu quella una grande affermazione del Zoroastrismo: un gran passo e una grande
conquista
76.
ufficialmente riconosciuta
Non
gione dello stato. Certo il continu ad essere professato come religione da una minoranza di adepti, organizzati in comunit a parte
:
fu
una specie
viveva non di
.
nascosto, ma appartata dal popolo, avendo a capo i suoi propri sacerdoti. Il popolo seguit ad essere, nella sua grande maggioranza, politeista secondo la
tradizione
;
e col popolo,
il
sovrano,
sebbene anche
La
religione di Zarathustra.
130
i
CAPITOLO QUARTO
I
successori di Dario
dio
come
di
supremo Auramazda. Dicono le iscrizioni "Tutto questo io ho fatto se(a. 485-465) Gondo il volere di Auramazda che Auramazda mi
Serse
:
protegga,
insieme con
ci
gli'
la "
mia signoria e
che da
me
Auramazda
79.
La
fu
strica
:
Achemenidi non
dunque
fu, in
come non
grado, in cui gli elementi tradizionali (nazionali) e quelli confessionali (riformati), senza fondersi n
respingersi a vicenda, trovarono tuttavia un loro modus vivendi sotto la vigile tutela del sovrano:
di
quali certo non smentirono nella politica religiosa interna quelle loro, qualit di moderatori onde seppero regolare all'estero le com-
quei sovrani
petizioni
religiose
fra
eterogenei
che
furori
impero
Per quanto questo o quello dei re di Persia sia stato personalmente disposto a favorire certo nessuno giunse mai fino ad il Zoroastrismo,
*.
essere
intollerante
i
Perci
somiglieranno piuttosto a quelli dei Pisistratidi verso la comunit degli Orfici in Atene che a quelli di
Asoka verso
il
la religione
# V. sopra a p.
Capitolo quarto
131
zoroastrica'ebbe ad avvantaggiarsi di questa proti&zione, che ormai le veniva dall' alto, per penetrare sempre pi addentro nel cuore della nazione persiana.
I
ciali
suoi proseliti, dov trovarli piuttosto nelle classi sopi elevate che fra il popolo minuto. Un alto fun-
zionario dell'Egitto sotto Dario II (a. 424/3-405) qua" ' mazdeista lificato, nei papiri di Elefantine, come
{masdayasna)
^i.
Il
pi attaccato alle
popolo sar stato, come sempre, sue tradizioni, anzi alle sue supersuoi iddii (baga). Certi iddii
stizioni: sopratutto, ai
venerati da tempi immemorabili, il popolo mal poteva risolversi a rinnegarli e a considerarli come demoni (daeva). Uno di questi era Mithra, l' antichis-
cielo
*. Il
figura divina di origine straniera. Tale fu quella dea assira - verosimilmente Istar, certo una dea della
fecondit
^2 -
come importata
dalle divinit naturistiche tradizionali (dQxfj'&ev : Herod. I. 131). Questa dea fu poi assimilata alla persiana Ardvt Sur Anaht**, Ma forte immacolata ^3
dea delle acque '. E Anahita fu, insieme con Mithra, una delle divinit pi popolari in Persia (e fuori) ^4. Nelle iscrizioni cuneiformi dei re Achemenidi posteriori troviamo invocati, accanto ad Auramazda,
non pi gli altri dei 'j genericamente e collettivamente indicati, bens, designati individualmente per
"^
nome,
la
dea Anahita e
il
132
serse
di
,,
CAPITOLO QUARTO
II
Mnemon
.
(a.
405-359)
85:
"
Gonforme
.
al
volere
Auramazda e di Anahita (babil. {ilu) a naMhJ.tu, sus. an.na. hi ud, da) e di Mithra (babil. {ilu)mi it ri,
. .
questo colonnato vogliano Auramazda, Anahita e Mithra proteggermi da ogni contrariet, e questo, che io ho fatto, non
sus.
.
mi
is
sa), io riedificai
distruggere,
non danneggiare
(Susa)
^6.
ancora:
"
Questo colonnato io edificai secondo il volere di Auramazda, di Anahita e di Mithra: Auramazda, Anahita e Mithra vogliano proteggermi da bgni
contrariet
(Hamadan)
"
^7.
Artaserse
:
(a.
359-338)
il
^^
Parla
il
re Artaserse
mazda e
dio Mithra
questo paese e ci
89.
(Persepoli)
lante
Di Artaserse
II
promotore
del
- dalla Mesopotamia quale in varie citt dell' impero alla Bactriana e alla Lydia egli fece erigere statue e questa, per quanto si sa, la prima applicazione del vero e proprio antropomor-
simulacri
9.
Fu
fismo
alla
Persiani. Verosimilmente
con
la
costruzione
primi templi
9^.
Certo era
come
templi, alla
gismo 9^, per questa ragione i Magi parvero possedere una teodicea elevatissima, che fu poi ammirata dai Greci e apprezzata anche dai Cristiani 93, Non per nulla i primi simulacri divini di cui abbiamo menzione nel mondo persiano sono precisamente
* V. sopra a p. 116.
CAPITOLO QUARTO
quelli di
133
detto,
Anahita
94.
di origine
dall'Assiria appunto
tipi artistici
vennero
furono
s'
alla Persia
anche
primi
le
che
gi
applicati
alle
figure
divine.
*,
tali tipi
inspirarono,
come vedemmo
mazda, al tempo di Dario L Ad essi seguitarono ad inspirarsi le imagini divine che nell' et del fasto pi sfarzoso e della incipiente decadenza ornarono sempjre pi numerose gli edifici dei monarchi persiani 95 -, fino al giorno in cui le rovesciarono, apportatori di
ben altra
arte95bis^
soldati di
Alessandro 9S.
Come
menidi
il
si vede, durante tutta 1' epoca degli AcheZoroastrismo in Persia, lungi dal divenire
esso la religione dello Stato e la religione di tutto il popolo, non riusci a scalzare la posizione ufficiale del politeismo non solo, ma nemmeno valse a impe:
dire che
il
politeismo
si
rafforzasse
per
quel
sussidio
validissimo fra
alla
morfismo applicato
che
fin
per imporsi
credenza
reli-
la
Tale reazione
si
effettu
** V. sopra a p. 59 sg.
134
CAPITOLO QUARTO
In Persia il Zoroastrismo aveva portato, dal suo ambiente originario, un' idea estranea alla religione persiana: il monoteismo*. Aveva anche portato gli elementi di
col
monoteismo
intimamente connessa, che , quasi, la stessa dottrina in un aspetto diverso : voglio dire il dualismo **.
Questi
elementi originari, il Zoroastrismo seguit ad elaborarli e a svolgerli nell* epoca persiana allora, verosimilmente, ne dedusse la sua dottrina dualistica in quella forma sistematica della quale gi un cenno in Erodoto (i. 140) e una testimonianza precisa in Teopompo ***. Ma in Persia fu costretto ad incorporarsi anche un altro elemento, che in origine aveva rinnegato 97 precisamente quegli iddii popolari ai quali aveva contrapposto la sua formula monoteistica. Li accolse, naturalmente, non come iddii - che sarebbe stata una contradizione, - bens come esseri di grado inferiore ad Auramazda, ma tuttavia santi ' ' e Yazata ****. In questa forma, la sola adorabili
: : :
compatibile col monoteismo, s'introdussero nella religione di Zarathustra gli dei della religione politeistica,
mitici e
leggendari del tutto primordiali, risalenti, al pari delle divinit stesse cui si riferivano, all'antichit indoiranica,
non
scevri
di
reminiscenze e connessioni
Questa materia nuova trov posto, nell'Avesta, in quei testi che costituiscono i Yast; i quali
orientali*****.
sono appunto
* V.
CAPITOLO QUARTO
Yazata, comprendendosi fra
i
I35
Ahura Mazdass (Ohrmazd Yast [Yast i]) e i sette Amesaspenta {Haft Amahraspand Yast [Y. 2]), e oltre le anime dei giusti {Fravartin Yast [Y. 13]), anche Mithra {Mihr Yast [ Y. io]) e Haoma {Hom Yast [Y. 20])
Sole (Kh(v)arset Yast [Y. 6]) e la Luna {Mah Yast [Y. 7]) e la stella Sirio che fa piovere (Tistr Yast [Y. 8]) e il Vento {Ram Yast [Y. 15]) e la Terra
e
il
{Zam Yast
[Y. 19]) e le acque (Ardvisur Yast [Y,. 5]): {^recisamente, dunque, quegli elementi della natura
dei della originaria ^Xico te %al (5zki\yx\ %oX religione persiana (Onjcuai Yxi xdl Jtojpl 9tai /uSan %a, dvjxoiai: Herod. i. 131).
stati gli
al
nume
delle
acque
fecondatrici, par cogliere un'allusione al duplice " ' culto di Ardvi Sura Anahita come santa (una dei
Yazata), da parte dei fedeli zoroastrici, e come dea, ' - se da parte dei pensiamo ai pagani nonch * idosimulacri caratteristici del culto di Anahita " latri O possente {sura) immacolata {anahita) Ardvi, che avviene poi delle tue libazioni, quando ti sono
"^
offerte
dopo
ci
il
calar
del
sole
dagli
adepti della
5. 94).
(Yast
due religioni, la poe la riformata, coesistenti V una accanto all' alpolare tra unite nell' adorazione di un medesimo essere divino, ma profondamente separate per una conce-
Qui
stanno dinnanzi
le
divino assolutaniente diversa, e per una corrispondente diversit nel culto. Comune, eppure
zione del
diversa,
gare
la
136
CAPITOLO QUARTO
due
fedi
conservarono ciascuna
il
proprio carttere.
tuttavia
non mancarono
di
influenzarsi scambie-
volmente.
proprio
predicazione del Zoroastrismo vero e avr agito in senso purificatore sulle cre-
La
denze popolari, applicandosi principalmente alla nozione tradizionale del dio supremo, nobilitandola svolgendone gii aspetti spirituali, pur senza riuscire ad imporre universalmente F idea monoteistica.
questa sublimazione
del
paganesimo persiano
se-
condo
lato,
lo
spirito
zoroastrico
della
un' alterazione
mitiva
per naturale adattamento all'ambiente persiano. L' aspetto pi cospicuo di questo processo fu appunto l'introduzione delle divinit naturisticopoliteistiche
ridotte
di
Zarathustra.
Ma non
fu
Anche qui si produsse una stratificazione. Ci sono nel Zoroastrismo, come degli elementi di credenza *, cosi degli elementi di pratica e di condotta che sono di formazione extra-persiana. Tale il rito
i
della esposizione dei cadaveri: esso attestato presso Parthi 99 e gli Hyrcani ^0, genti, iraniche settentrio-
forse
;
fu
generalmente
certo fu caratteristico
del Zoroastrismo, mentre originariamente fu sconosciuto in Persia ^^ : quivi lo introdusse appunto, come sappiamo da Erodoto (i. 140), la propaganda zoroastrica dei
quali naturalmente prescrissero ai loro adepti la stretta osservanza della legge zara-
'
magi
',
V.
sopra a p. 58.
CAPITOLO QUARTO
thustrica
*.
I37
il
Estraneo
alla
matrivi fu
monio
fra
consanguinei
se,
come sembra,
introdotto solo
era, anche questo, un costume proprio dei Medi, dai quali non poche altre usanze derivarono i Persiani ^4: certo fu carat-
teristico,
si
con-
servato, almeno in
di elementi
ad oggi ^5.
questo
che
il
pass in Persia,
l'
idea
del
fin
moper
noteismo. D'altro
affermarsi - tanto che ancor oggi si pratica - il culto e il rituale dell' haoma, che nelle Gatha riprovato **,
secondo ogni verosimiglianza, un elemento formazione ulteriore, dovuto all' azione di quelr ambiente persiano dove anche un divino rappre questo,
di
sentante dell' ^<^ow, un Haoma personificato, pot essere assunto fra i yasata'^^^. -Non fa, in vero, meraviglia che gli
parte (in
mata, vi
portassero
del loro culto sacrificale. Forse anche l'introduzione dei sacrifizi animali, che pur sono attestati nel'Avesta i7, da far risalire alle stesse influenze per-
siane
e
io8.
pi sistema elaboratissimo di pratiche minuziose e caso per caso scrupolosamente descritte, intese ad impedire la contaminazione
idea della purit, che nelP Avesta, specialmente nel Vendidad, svolta in un
Inoltre,
l'
deV fuoco
^^),
* V. sopra a p.
n6
sg.
**
V.
sopra a p, 58 sg.
138
di
CAPITOLO QUARTO
contro -operazioni
di
carattere
magico,
tipo
mentre
riflette
una mentalit
si
religiosa di
primordiale,
quale
di
fatto'
pu incontrare presso genti assai disparate *, poi, per la testimonianza di Erodoto ^^^,
(come sopravvivenza) nella religione
fra" Erodoto
risulta presente
il
Vendidad^^^^,
come pure quelle - addotte sopra - fra Erodoto e i Yast **, non vanno interpretate nel senso che Erodoto abbia direttamente attinto a quei dunque siano gi esistiti al tempo in
scrisse.
testi,
i
quali
mo
***,
Erodoto Concordanze esistono anche, come vedemfra i Yast e le iscrizioni degli Achemenidi
cui
:
iono
non per questo le iscrizioni in cui appanomi di Mithra e di Anahita saranno da considerare come ispirate dagli inni avestici del Mihro doiVArdvtsur-Yast, e quindi come documenti di genuino Zoroastrismo. Bens: da un lato, Erodoto e
(posteriori)
i
le iscrizioni
lare
dall' altro, questa religione traZoroastrismo taluni suoi elementi, i quali naturalmente confluirono poi nell' Avesta "3, dove
e tradizionale ;
al
smise
agli
strismo originario ^^4. Questo fu il processo storico onde risultarono quelle concordanze. Fu un processo
lento e graduale: verosimilmente fu in corso di svolgimento durante tutta l'et degli Achemenidi; -. ed
quale noi l'abbiamo intendo nell'Avesta posteriore, lasciando da parte le Gatha,
anche
CAPITOLO QUARTO
139
che son tutte primitive, - non ce n' traccia evidente: tanto gli elementi dei diversi strati appaiono saldati
L'Avesta (extra-gathico) fu redatto, come sappiamo, nell' idioma stesso (per quanto evoluto) delle Gatha, che non V antico persiano *. E questa una
prova della resistenza e
la
vitalit e persistenza
delle
forma
Ma
luogo in cui esso ricevette la sua redazione definitiva. Quanto al suo contenuto - che pi particolar-
mente interessa
delle religioni -, esso tracce dello svolgimento per** siano del Zoroastrismo, e lo presuppone. noto
alla
storia
porta sicuramente
le
che la tradizione pone gi neireppca achemenida resistenza di veri e propri testi avestici, che sarebbero poi
andati perduti in seguito alla conquista greca. Certo
non da credere che a quell* epoca esistesse gi, come la tradizione afferma, tutto l' Avesta, dai cui
avanzi, ricuperati e raccolti, si sarebbe poi formato r Avesta sassanidico (del quale V Avesta a noi pervenuto , a sua volta, un residuo). Ma conviene, a questo proposito, tener anche presente la probabilit che testi avestici siano stati tramandati per lungo
di esser fissati
per
iscritto ***.
assai
verosimile
che anche
I40
CAPITOLO QUARTO
il
zioni nuove, create alla religione nell' ambiente persiano. Gi per quel che riguarda la dottrina, naturalmente pot avvenire che si determinassero in seno
alla comunit delle tendenze diverse, nel senso della tolleranza o della intransigenza, di fronte alla penetrazione e all' accoglimento di quegli elementi nuovi
in
ch'erano estranei alla credenza originale. Nell'Avesta, accenni qua e l all'esistenza fatti, par che si
di taluni dissidenti
in
altri
seno
eh'
alla
comunit
^^5
dissi-
denti rispetto
ad
eran
ma
^^^.
Ma
dotta,
il
pu
rite-
nere
*
che, per
',
situazione
pi
facile
creata alla
chiesa
per la protezione semi-ufficiale del sovrano, aderenze nei circoli della corte, si ingeneras"
lassistiche
"
',
ha
Di uomini ce n'
molte
disse
Ahura
(sulla
bocca)
^^7
chi
non
cinto
della religione;
ingannevolmente devi tu chiamarlo sacerdote - cos parl Ahura Mazda -, o fedele Zarathustra, Per (pura) apparenza ' ' fa uso dell' ammazza-bestie ^^^ chi non cinto
egli si fa
della religione; ingannevolmente si fa chiamare sacerdote.... Per (pura) apparenza fa uso del fascio ^^9 chi non cinto della di ramoscelli religione; ingannevolmente si fa chiamare sacerdote.... Ingan
nevolmente maneggia
la
frusta
di
penitenza chi
non
CAPITOLO QUARTO
I41
sacerdote....
Chi
l'
senza pregare, senza recitare (le orazioni prescritte), senza ripeterle nella mente, senza esercere
citarsi,
senza
fiaccare
apprendere, senza insegnare, per colui che gli insidia la vita (Ahriman),
si
quegli ingannevolmente
fa
chiamare sacerdote;
non devi
chiamarlo sacerdote, o fedele Zara- cos disse Ahura Mazda -. thustra Quegli devi tu
tu
chiamare sacerdote..
santa
sapienza,
?>
che tutto
la
la
il
crea la libert, dona beatitudine, per raggiungere (altra) vita, per conseguire la rettitudine, per conseguire la
perfezione
^^'o.
della vita
migliore
(Ven-
Questa
lettera, della
esaltazione
della
religiosit
interiore,
devozione sopra
il
ritualismo, testimonia,
per
fu,
in cui furono
versetti
malistico di cui
nianza, pot ben cominciare gi nell' epoca achemenida. I tempi apostolici erano ormai lontani. Gli
ideali di piet e di vita santa, di lotta e di zelo missio-
nario, che
avevano infiammato
fedeli ai
tempi eroici
delle persecuzioni *, si erano venuti oscurando. Nelr incremento della " chiesa ', la religione degenerava:
destino
comune
delle
religioni
fondate,
142
CAPITOLO QUARTO
quando s' avviano a diventare religioni ufficiali. Tale non divent ancora la religione di Zarathustra per
tutta
in quell'epoca,
furono create
narono
all'
statizzazione ufficiale.
NOTE
I
Egiziani).
ibid.).
Herod. i. 135 (ma le corazze le avrebbero avute dagli Dai Greci avrebbero appreso la pederastia (Herd.,
:
La pederastia biasimata nell'Avesta (Vendidad 8. 26 sg.). La prima menzione dei magi in Xanthos, il lydio fr. 28 FHG I. (Quanto ai Magi in Heraclit. fr. 14 Diels [Fragmente der
a
3, i p. 81], v. sopra a p. 108 n. 69). Herod. i. loi: v. sopra a p. 81. 4 Mdi sono (Herod. 3. 65) i due magi fratelli usurpatori del trono alla morte di Cambise. 5 Xenoph. Cyrop, 8. i, 23 vm. tte jtQTOV xatEOTa^oav
Vorsokratiker
3
01
Mdyoi. 6 Yasna
7
65. 7; v. sopra a p. 108 n. 69. Degusciti: Herod. 4. 59 sgg., 4. 127; dei Massageti:
i,
216.
da divinit di origine straniera, il cui culto era stato successivamente introdotto: Herod. i. 131: 8:ti|X6|i,a'9iia(Jt 8 ai T^j OvQavtrj dueiv, Jtap te 'Aoovqicov [Att'O''VTeg vsix 'AgaPitv. xaXovai 8 'AaavQioi ttjv 'A(pQOdistinti,
tali,
Ben
come
MvXiTTa, 'Agd^ioi 8 'A^idat, XIsQoai 8 MitQav. In si tratta della dea Istar\ la quale fu assimilata dai Persiani alla loro Anahita (v. sopra a p. 131), cui Erodoto sostituisce, erroneamente Mithra. (Non giusto, per questo errore,
8Tif]v
sostanza
negar fede complessivamente [come fece il Tiele; cfr. Clemen, Herodot ah Zeuge fur den Mazdaismus, Archiv fr Religionswissenschaft
9 Herod.
16.
1913,
loi
sg.]
ai
dati
erodotei
contenuti in
131
ay^ixata
jxv
xal
\r\ovc,
8V vfxtp jtoiEVfivovg
i8Q'ucr6^ai.
144
10
11
CAPITOLO QUARTO
Herod. Herod.
i. i.
dva-
'/.aiovti....
Oldeuberg,
La
religion
du Veda.
13 14
Herod. Herod.
i. i.
132.
140:
fJLayoi
uex,<Qi^8,Tai
oxoX,^v
mv
Te
aA,cov dv^'Qcjtcov....
15 Herod. i. 140: cfr. sopra a p. 19. - Secondo il dualismo sistematico anche gli animali erano classificati in creature di Ormazd e creature di Ahriman. Il dualismo zoroastrico giungeva
fino
suggerire una terminologia diversa per designare la stessa cosa o la stessa azione, a seconda che il soggetto apparteneva
all'ordine naturale
buono o
si
al
Venddad,
5.
61
[qui
tratta
yasna, che caduto in peccato] ) cfr. H. Gintert, ber die ahurischen tmd daevischen Ausdrilcke iin ^Wij^iJa, SitzUngsberichte der Heidelberger Akademie, 1914,- n.' 13. 16 Herod. i. 140: JtaTafVQccfavTeg (cfr. Herod. 4. 71) 8 a>v Tv vjtuv npaai vi ^Q'^Jttovai. Anche dei sepolti vivi;
Herod.
17
7.
114,
solo
rito
procedevano
sTQteQov
all'
inu-
mazione dei
-
resti
140:
....
Mg
oti
'd'OwtTeTai
jcqIv cv
vk
oQvi'&og
\ xwg
wva^)'^).
Persiani, Rivista d Antropologia, 19. 1914, 315 sg. 18 Sulla religione degli Achemenidi e sulla molto discussa
questione dei rapporti fra la religione persiana dei sovrani e del popolo e il Zoroastrismo vero e proprio Xiele (- Gehrich), Ge:
im Alter tum,
les
voi. li;
De
Achmnides, Revue de
publique en Belgique, 38, 1895, 4 sgg.; W. Bang, Zur Religion der Achaemeniden, Ztschr. d, deutsch. morgenl. Ges, 43. 1889,
674; Jackson, The religion of the Achaemenian kings, Journal of the Amer. Or. Soc. 21. 1900, 160; Gray, The religion of the
Achaemenians,
31, 38 sgg.;
Blochet,
Revue Archol.
1897.
men, Archiv
Le Zend-Avesta,
19 Riportata
Darmesteter,
i
sopra a n.
5.
Nella Cropedia,
Magi hanno
'.tutto
il
CAPITOLO QUARTO
'
145
\
^
' ^
'
]
carattere di sacerdoti di
un
culto politeistico,
il
quale
tributato in
primo luogo a 'Eatia natQ^a (una divinit del fupco) e Zbvc, PaoiXetjg (il dio supremo del cielo: cfr. Herod. i. 131), o JtaTprog, poi a "Hiog (== Mithra), indi agli aX^ot -O-eoi, atdvxEg -Q-eoi (Xenoph. Oyrop. i. 6, i 3. 3, 21; 7. 5, 57; 8, 3,
;
II
8. 7, 3)
20
Un mago
Cambise
al
governo dei
s
prepa-
3. 65): V.
Museo
babylonian aiid assyrian aniiq. 2, 1908, t. 42) F, H. Weissbach, Die Keilinschriften der Achmeniden (Vorderasiatische BiblioE. Schrader, Keilinschriftliche thek, 3), Leipzig 1911, 3 sgg.
;
Bibliothek
2 (Berlin 1890) 121 sgg. aa Esra I. I sg. (== 2 Chron. xxxvi, 22-23). Cfr. Ed. Meyer, des Jud., 63, e Papyrusfund von Eleph., 4, 68 (la Entstehung
iii,
tradizione confermata dai papiri di Elefantine). 23 Cfr. L. H. Mills, Zarathustra, Philo, the
Achaemenids
suo testo
atid Israel^ Leipzig 1905-06, 11, 211 sg. L'editto nel originale sar stato redatto, se mai, in aramaico.
24 Isaia, XLiv 23; XLV, 4. - B. Duhm, Das Buch Jesaja^ (Handkommentar zum-Alten Testament iii, i),G6ttingen 1914, non
esclude che
il
e precisamente verso
la possibilit di
Deuteroisaia possa aver profetizzato ante eventum, il 540, quando, per la vittoria di Ciro su
Creso, gli animi avran cominciato a volgersi a lui ; ma ammette un rimaneggiamento della profezia post eventum :
nel
la inverava, dimostrando del profeta d' Israele sopra pi palese quella superiorit g' indovini e facitori di predizioni dei popoli pagani della quale appunto il Deuteroisaia si vanta (XLIV 25 sg.). Il Duhm adduce
modo
il
composizione simultanea, anzi presenti tracce di varie' riprese e - Il Mills, op. cit., attramodificazioni, forse anche aggiunte.
verso
le
dere, per quanto trasfigurato, il testo dell' editto di Ciro. 25 Tutti i regni della terra "ha ceduto a me Jahve,
dio
, nell'editto di Ciro quale riferito in Ezra i, ' dio del cielo ' anche in Ezra Vii. 2 (2 Cron. xxxvr, 23). - Jahve 21, 23 (editto di Artasers I); cfr. v lo-ii.
del cielo
...
PETTAZZONi
La
religione di Zarathttatra.
io
146
a6 pap. 27
2, 3,
CAPITOLO QUARTO
Il
I,
(Sachau).
'
Taluno ha visto in Jahve, che crea la luce e le tenebre, il bene e il male (Isaia, xlv 7) un accenno al dualismo mazdeo. A questo proposito: Darniesteter, Orniazd et Ah?'iman, 309 sg. Secondo altri, lella particolare benevolenza dei sovrani di Persia
'
per
si
gli
ai
sovrani di Persia
rivelerebbe
base
;
al
mo-
377 sg,
Orelli,
Allgeineite Religionsgesch.^ 11 (1913), 147; cfr. Windischmann, Zoroastrische 'Studien, Berlin 1863, 129 sgg.). 28 Vanno accolte coir cautela specialmente quelle notizie che per la loro tendenziosit pi chiaramente rivelano la loro origine
J.
sacerdotale (egiziana). Cfr. Tiele (- Gerich), op. V. Prasek, Kambyses (Der Alte Orient, xiv.
29
cit., 11.
378. Cfr.
2)
Leipzig 1913.
33: Jtal y^O '^^'^^ sx ^evEij? vovov jieva^civ Kaj^^voi^g xx^ iqtjv vojxd^O'uaL tivsg (cfr. - Cambise era anche dedito al vino: Herod. 3. 34. 3. 30, 38). L' uccisione del bue Apis (Herod. 3. 29) sembra che sia 30 una favola (Prasek, iTawj/j-^j, 24 sg.). - .Quanto allo scherno
Herod.
3.
?i.YeTai 8;(8iv
'
'
'
Kabiri
'
egizi,
rappresen-
Cambise fece ardere (Herod. 3. 37), cfr. R. Pettazzoni, Le origiii dei Kabiri^ Memorie della R. Accademia dei Lincei 1909. 44, 88). - Secondo Herod. 3. 16, Cambise avrebbe anche fatto gettare al fuoco la mummia del
re egizio Amasis,
il
scandalizzando
gli
stessi
fuoco, essendo
un
dio,
non doveva
ci appunto i Persiani seppellivano [i Magi, invece, pei quali anche la terra non doveva essere contaminata, esponevano i cadaveri] Smerdis [ucciso e] seppellito da Prexaspes, Herod. 3. 62). 31 Tutto ci risulta dalla iscrizione della stele sepolcrale del gran sacerdote di Neith, Uzahorsutennet (Brugsch, Thesaurus
:
Myihologische Inschriften
1884, p. 693 sg.).
I.
Denkmler, Leipzig
1.
Chmib),
'e'
era
un tempio
le
Meyer, Papyrusfund von Elephantine^ 13, 36. 33 Ed. Meyer, Agyptische Dokumente aus der Perserzeit,
Sitzungsber. d. Berlin. Akad. d. Wiss., 1915, 304 sgg.
34 Nldeke,
Geschichie^ ^o sg.
CAPITOLO QUARTO
I47
III,
Maspro, Histoire ancienne des peuples de l' Orient classique, 673 sg. 35 Furono queste trilingui che apersero la via alla decifra-
zione della scrittura cuneiforme (H. Rawlinson). - Una versione Behistun stata rinvenuta
papiri di Elefafttine.
36 Cfr.
Weissbach, Die Keilinschriften am Grabe des Darius Hystaspis, Abhandlungen dar k. sachs. Ges. d. Wiss., phil-hist.
Kl., 29, 37
I,
Leipzig 1911.
King-Thompson, The sculptures and inscriptions 0/ Darius the Great on the rock of Behtstun in Persia, London 1907 Weissbach-Bang, Die altpersischen Keilinschriften 2, Leipzig 1908; A. HofFmanu-Kutschke, Die altpersischen Keilinschriften des Grpsskonigs Drajawausch' des Ersten bei Behistun, Stuttgart Berlin 1909 Weissbach, Die Keilinschriften der Achaemeiiden (Vorderasiatische Bibliothek, 3) Leipzig 191 1
; ;
;
cfr.
del
monte Elwend;
39
Achaem.
87;
cfr. l'iscrizione
Weissbach,
ibid., 81.
la gi
citata (sopra
95 4 sgg.
a n, 31) iscrizione di Uzahorsutennet. Cfr. Diod. i. Cfr. Wiedemann, Geschichte Aegyptens, 235 sgg.
Geschichte des alten Persiens, (1879),
4),
(culto di
Apis); Justi,
55
sg.
Leipzig
Tell-
1914, 24 sg.
42
W.
el-Maskoutah,
1*
Recueil de travaux
la philologie et
-
Cfr.
G. DaxQ^sy Revision des textes de la stle de Chalouf, ibid. n. 1889, 170 (il partecipare o il farsi rappresentare alle cerimonie
del culto egizio
43
44
Wellhausen, Israelitische u. jiidische Geschichte, 123. Di questa lettera, cio della sua versione in greco (cfr.
dell'
pervenuta una copia in una epigrafe dei primi tempi impero, rinvenuta nel 1886 a Deirmengik (presso la via da Tralles a Magnesia), ora conservata al Louvre : Bulletin de cor-
148
CAPITOLO QUARTO
respondance hellnique,
13. 1889, 529 sg. ; 14. 1890, 646 sg. - Il funzionario Dittenberger, Sylloge'^, 2; Michel, Recueil, 32. Gadtas, designato all'orientale come 8ovA,og, da prima elogiato per le cure rivolte al miglioramento agricolo della regione, e poi
;
biasimato e minacciato
tributo e
l'
di puiiizine per ayer egli imposto un di coltivare terreni profani ai giardinieri sacri obbligo
i
suoi prede-
sovrani di Lydia?) verso il dio (oTt 8. ttjv "UitQ '&c5v [Xov 8id#8[a]iv qpavi^ii; ...., e pi sotto: vvowv ^Jiwv
(i
cessori
Atteggiamento rispettoso di jTQOYvcov elg tv dev [vjoiiv....). Dario verso Apollo (Delio) Herod. 6. 97, 118 (cfr. Bull, de corr.
:
hell.
13.
1889, 539 e n. 3
r.
dono votivo
45
Herod,
Delfi).
14 (gi
doni a
46
47
le
i. 209; 7. 11 [qui tutte genealogie da Achaimenes a Xerxes] cfr. sopra a p. 4 ) era, secondo V iscrizione di Behstun ( 35 Weissbach), governatore del paese dei Parthi (cfr. Herod. 3. 70),
;
Herod. Herod.
i.
49
Grande
iscriz.
di
Behistun,
^1.1
sg.
Cfr.
Herod.
3.
30
(Smerdi [Bardiy a] fatto uccidere da Cambise); 3. 61 sg. In Erodoto il mago usurpatore (fratello del mago Patizeithes) non chiamato Gaumata, ma Smerdi (omonimo del figlio di Ciro). Il nome Gaumata, nella forma Cometes, tramandato nel
racconto d Pomp. Trog. (Justin.
cfr.
i. 9, 8).
Bar zi
in
una
lista
di
nomi
persiani su
'
fantine (pap. 23 f Sachau, p. 93]). 5 Herod. 3. 67 (esenzione generale dai tributi e dal servizio
militare per tre anni). 51 Grande iscrizione di Behistun, 14, col.
.
i,
linea 63-64.
52 Nel
*
nome non ha
'
dio
'
{baga).
53
adorare (cfr. i yazata). yazr, 54 Perrot - Chipiez, Histoire de l' art dans
yad;
I
l'
antiquit,
v,
Rustem), fig. 386 (tomba di Dario), fig. 392 (Naks (Prsepoli); Sarre-Herzfeld, Iranische Flsreliefs, Berlin 1910
1890, tav.
tt.
- -
3, 4,
IO.
-
55 Perrot
Chipiez,
8,
op.
cit.
fig.
Herzfeld, Klio,
1908^ 31.
CAPITOLO QUARTO
56
.
I49
di cadaveri
:
umani: Herod.
i
3.
16.
57 Strab. 15. 3, 15
*
dei
magi
'
'
[qui
JtVQai'&ela (da n-UQai^oi, che nome ' magi sono da intendere nel senso di sacer-
doti del Zoroastrismo: v. sopra a p. 108-109 n. 69]; cfr. athravan: V. sopra a p. cit.) sono dei Ot]%OL, in mezzo ai quali sta un altare
(Po)(x5) con molta cenere, sul quale i Magi mantengono un fuoco perpetuo (Siapeatov), merc un culto giornaliero (jta'&' rjjAQav). Il costume sacerdotale richiedeva una tiara con para-
guance scndenti fino a coprire le labbra ([xe^Qi tov xa^'UJtteiv t f^vk^x tg jtaQayva'O'iSag) in tal modo si evitava che il fuoco fosse contaminato dal fiato. Questo costume/ in uso anche oggid. I Parsi odierni hanno dei veri e propri templi del fuoco (vedi Darmesteter, Le Zend- Avesta \ [Ann. M. Guimet, 21, 1892] tav. i). Il parsismo anche chiamato, vol:
garmente,
58 Cfr.
'.
1913, 29.
(di
tipo
popoli (babilonesi, elamiti) soggetti (cfr. the American Orientai Society, 21. 1900, 177 sg.)? 60 Iscrizione di Behistun, col. i, 1. 64
:
(Weissbach
14).
61 E nelle altre analoghe nello stesso sito cfr. Perrot-Chipiez, Hist. de l'art dans l'antiquit v, tav. 1, fig. 386, fig. 392. 62 Sarre- Herzfeld, op. cit. t. 4; cfr. tt. 3, 23 (Persepoli), 25 (Persepoli). Sullo stesso rilievo, anche il disco solare e il corno
lunare.
63 Sarre-Herzfeld, op. cit,
fig.
t.
35
cfr.
sanidica
469, 470, 471, 480, 496, 503. Sassanidi furono zelanti imitatori degli (i
Anche
- i -
in
Achemenidi
sempre a Naks
Ormazd
(==
come
si rileva
Auramazda), TOVTO T
A Ir 5 "d'eoi)) che accompagna la sua figura (Dieulafoy, L' art antique de la Perse v, 114, tav. 14). 64 La tomba di Dario a Naks - - Rustem era, al pari delle altre nqlla stessa localit, una specie di angusta camera sepolcrale
JCQocojtov
^
incavata nella roccia: Sarre-Herzfeld, op. cit. t. 4; cfr, PerrotChipiez, Hist. de l'art dans l'anttq. v {La Perse), 1890 fig. 386;
cfr.
Diod.
17. 71.
Anche Ciro
fu
sepolto:
il
suo sepolcro a
150
CAPITOLO QUARTO
identificazione con
trovati
tutti
gli
Pasargdai fu visitato da Alessandro (Strab. 15. 3, 7); sulla sua 1' uno o 1' altro dei monumenti di cui si son
avanzi
[cfr.
Perrot-Chipiez, op.
cit.
v, 600 sg.],
non
sono d'accordo (un monumento in forma di torre [ofpyog : Strab. /. cU.I, di cui si trova un altro esemplare anche presso le
tombe
Naks i - Rustem [Perrot-Chipiez, fig. 384] potrebbe secondo alcuni, una primitiva torre del silenzio '). Ma essere, cfr. E. Herzfeld, Pasargadae, Untersuchungen zur persischen Archologie, Klio, 8. 1908, i sgg., anche per la pertinenza monumentale di un pilastro (Perrot-Chipiez, fig. 467 p. 7B7) con figura a quattro ali (cfr. Herod. i. 209), di tipo assiro con elementi
di
'
egizi,
su cui gi
'
si
:
siano, babilonese)
leggeva un' iscrizione trilingue (persiano, suIo sono il re Ciro (il giovane ?), l' Acheme'
:
nide
fu (ucciso e) seppellito (da Prexaspes pure. Serse fece seppellire TAchemenide Artachaies (culto eroico in Akanthos: Herod. 7. 117). - A membri della famiglia di Dario (Achemenidi), o a suoi successori, avranno
.
Anche Smerdi
3. 62).
-
Herod,
Cos
appartenuto anche
65
II
le altre
tombe
simili alla
sua a Naks-i-Rustem.
posto di Anrama(i)nyu sembra tenuto, nelle iscrizioni, da Drauga, che sarebbe il demone della menzogna piuttosto (avest. Drug). Se Dario esalta nelle sue iscrizioni la sincerit
sopra ogni altra virt (Behistun, 54, 63-64), non sar questo il' dato decisivo comprovante il suo Zoroastrismo (cfr. Herod. 3. 27).
arstm (Behistun, 64) da leggere in luogo {abastam, che aveva fatto pensare all' A vesta) Foy,
66
:
di abisiam
Zeitschr.
f.
quale nell' Avesta tutto fondato sulla religione ; mese, come i mesi dell' anno, portano nomi d figure divine del Zoroastrismo [yazata) mentre i nomi dei mesi del calendario achemenido, quali s ricavano dalle iscrizioni di
calendario
i
:
il
giorni
del
Dario (F. Justi, Die alipersischen Manate^ Zeitschr. d. deutsch. morgenl. Ges., 51. 1897, 233), hanno bens in parte qualche rapporto col culto, ma con tale culto che non aveva niente a che
la
Le Zend- Avesta
si.
iii
p.
Lxv;
Blochet,
DarmeRevue Archologique,
:
68 Cfr. ant.
'
bogic. Nelle
'.
Gatha (Yasna,
32. 8)
baga ha
il
valore di
sorte, parte
CAPITOLO QUARTO
69
70
Cfr.
15I
baga vazarka Auramazda (Naks - i - Rustem). Auramazda vazarka hya mathisla baganm (Behistuu).
Yast, 17. 16; v. oltre
'
a n. 98.
Herod.
Arch.
i.
131.
;
;
[Tiele,
'
altri cfr. vispa-, sscr. vQvavi^a-, visaReligionsw. i. 1898, 338 n. i] da vis-^ col senso di pertinenti alla casa reale [cfr. '80t Paaieioi, invocati da Canbise: Herod. 3, 65; Justin. 11. 15, io]) bagaibis; cfr. Gray,
f.
'
72 vi^aibis (da
/.
cit.
63 (Wessbach).
74 Cfr. Porphyr.
de abstin.
4. 16:
....
(hdxz ;al
AaQelov tov
"YoTaojtOD
75
jiiYQil^ai
t^
-
[xvriixaTi
Herod.
i.
131.
Ciro
E'Oue
stqcotov
fxv
Ail
Paai?i,st,
;
deoig (Xenoph. Cyrop., 3. 3, 21) t^ Alt.... %al oig Tcov &A,cov #ec5v 01 ^^0,701 ^riYoiJVTO (zzrf, 8. 3, n); lo stesso Ciro invoca: Zei JtatQqie mi "Hie xal jtdvtes deoi (6^^. 8. iy, 3). (Altrove [i. 6, i; 7. 5, 57] Ciro
TOii;
a?i-?;,oi(;
EJisita 88 xal
cio
'
il
fuoco
'
',
poi
Zeus
'
e gli
'
altri
).
Non concorse (insieme con 1' omonimia) questa protezione accordata da Dario al Zoroastrismo a far confondere, nella tra76
dizione posteriore,
Gatha
77
il padre di Dario, Vistaspa, col Vistaspa delle a p. 4) ? (v. sopra Cfr. E. Wlheljn, Konigium u. Priestertum im alien
Eran,
78 Persepoli: 79 Persepoli:
Weissbach, Keilinschr.
der Achae?n.
-
p.
115.
Weissbach
ibd. p.
113.
Le
notizie di
Ero-
doto su Serse, relative alla religione, concordano con quanto risulta dai documenti originali: Serse invoca TOiai '9' eoi ai
o'
nsQOiSa
Y'^'V
'kzkyyjJ.Gi
(Herod.
7.
53);
sacrifica
al
sole.
l'Ellesponto
(Herod.
7. 35),
le
tragetto delle truppe (i Persiani veneravano le acque [Herod. i. non quelle del mare [all' Ellesponto giustamente cSeIs 131],
ma
dv^Qcjrcov "dvei rag vti xa 'Q-o^eq^ %aX dXjxuQ^ jtoTa[xr ; cfr., per, Herod. 7. 54 e Plin. n. h. 30. 2, i6] ; forse la flagellazione era
un
rito
gli
elementi demonici
Die Geis-
152
CAPITOLO QUARTO
fiir Religionswiss. 11. 1908, 145] ; cfr. la flagellazione rituale nell'Avesta, come antidoto contro un' impurit contratta [rispettivamente, un peccato com-
Se la Persia conquister 1' Eumesso] Vendidad, 6, 5 sgg.). ropa (discorso di Serse), non sar pi confinante che T^ Al? adQi (Herod. 7. 8), dove 'Zeus' (= Auramazda) ben il dio del cielo di Herod. i. 131; cfr. il carro (vuoto) sacro di
:
Zeus
'
nell' esercito di
Serse (Herod.
7.
40
7.
55), tirato
da
da Media
sical
H. Baynes, The worship of the horse in Persia, ClasReview 26. 191 2, 50). - I Magi sacrificano secondo "il rito
cfr,
Herod.
'
i.
'
132)
x^
dv[X(p '(cfr.
7.
i. 131),
nonch a
dei
Thetis
'
e alle
Nereidi
(Herod.
191).
Il
saccheggio
templi greci
;
cfr. 9.
da
attribuire
in
religiose
Cic. de
80 Asoka, nonostante la sua indulgenza ed imparzialit, prese provvedimenti che osteggiavano in certo modo la religione (brah-
V. A. manica) tradizionale (proibizione di sacrifizi cruenti) Smith, Early history of India (i^ ediz. [Oxford 1904]), 159 sgg. 81 Pap. io: V. sopra a p. 20 sg. 82 Herod. i. 131 la rende in greco con v. Aphrodite a n. 8. sopra
:
'
'
83 Tale
il
il
nome stesso sia derivato dal nome semitico della dea (Ant), dal momento che troviamo qualificati come anhita anche
Mithra e
84
85
Cumont,
in
Pauly-Wissowa, Realencyklop.
s, v.
'
Anaitis
'.
Sul carattere e la politica religiosa di Artaserse H (* bigott und sinnlich wie en Ludwig der Fromme ') e su una specie d sincretismo religioso che comincia gi al tempo suo: J. Marquart,
Fundamente
tingen 1896, 49, 3786 Weissbach, Keilinschr. der Achdemen, p. 123 sg.
87 Ibid. 127, 88 Nel suo atteggiamento belle
durissimo verso
1'
Egitto gi
ri-
obbedienza, Artaserse HI non risparmi la religione egiziana: Diod. 16. 51, 2; cfr. Ael. var,
e da lui ricondotto
all'
4^.
hist.,
8;
6.
8.
CPItOLO QUARTO
I53
89 Persepoli: Wessbach, ibid. p. 129. 90 Beross. fr. 16 fhg ii p, 508: jxet TColXc, nvTOi -udrepov jtepioug sTcov (cfr. 1' EJti|X8}ia'9iri>caai di Herod. t. 131) dvO-Qcoat08i8f)
.yX]mxti.
c^eiv
avTOijg...., to^to
'Aptalplov xov
Attpeiov Tov
"Q^ov
8(JT)yT)aa}xvov,
SiTiig
jca
'Avaiti8o5 t
mi 'E^Patavoig HQaaig ai BdxTQoig al al Sd^Ssoiv 'ujc8ei|E apeiv. Aa[xac>c^ ' ' colonnati di cui parola nelle 91 Vien fatto di pensare ai
Soijaoig
citate iscrizioni di Artaserse II.
92 Herod. i. 131; Dino fr. 9; Strab. 15. 3, 13 (IlQOai TOivuv dydA,}xata jxv al Pto|xoi)g q% lgijovTai....) ; Diog. Laert. prooem.^ 6 (djtocpaivEO'dai te [tcg fidyo'ug] Jtegi re
al vevascog, oug al at\Q Eivai al y^v al 8 lodvcov aTaYLv6(yEiv, al jidA.iata tcv uScoQ Max,' EYvTCDV aQQiivag stvai O-EOijg al "O"!! ^stag) Tyr. Philosophum. 2. 4, p. 22 Hob. (Clemen, Fonies, p. 66).
ovaiag
O^ev
*
Tcv
diinon
quorum
(Magorum) praecipuus Ostanes et formam vri Dei negat concfr. Epispici posse et angelos veros sedi eius dicit assistere fanio e Lattanzio, citati da Cumont, Textes et monum. i. io
;
n. 3, 82 n. 4.
94
Yast], 7, 64, 78) si prestano ad essere interpretati nel senso che chi li scrisse abbia avuto dinnanzi agli occhi veramente qualche
cfr.
Clemen, Archiv
3, 3,
fir
Religiouswiss. 16.
Alex.
16
Hed.
Dario
III) latus
deorum simulcra
expressa decorabant: distinguebant internitentes gemmae juguni, ex quo eminebant duo aurea simulcra cubi&lia avorum, aite-
rum
95 bis
[il
gruppo dei
Paus.
1'
Tyrannoctoni, Paus. i. 8, 5; l'Apollo dei Branchidi, 16, 3; cfr. Herod. 6. 19, 3, Strab. 14. i, 5 p. 634;
Brauronia, Paus.
3. 16, 8; 8. 46, 3]
i.
Artemia
trasportati in Persia
L' hellnisation du monde antique, Paris 1914, 282 sg. 96 Curt. Ruf., 5. 6j 5: abrupta simulacrorum membra, ut quisque avellerat, trahebat, Cfr. Plut. Alex. ^y.
154
CAPITOLO QUARTO
97 Si pensi a Indra e NaL(o)nha{i)thya ridotti a dmoni (daeva) sopra a p. 55), Ci un prodotto e insieme un segno del Zoroastrismo originario. Tutt' altro il trattamento persiano dei
(v.
a^a (Mithra, Haoma, ecc.). il pi grande dei 98 Ahura Mazda mazisto yazatanam, Yast 17. 16 (cfr. Auramazda mathista bagnm yazata
' '
'.
i; 6,
i; 7, i): v.
sopra
99 Justin. 41. 3,
100 eie.
Tusc.
i
I.
45, 108.
i.
101 Presso
si
Persiani (Herod.
:
1.
45,
108)
cadavere era spalmato di cera d essere sepolto (una specie di compromesso per evitare prima l' impurit del contatto diretto [Lagrange, Revue Biblique 1904.
il
- Lo stesso costume presso gli Sciti (Herod. 4. 71). 196]?). ioa avest. hvaetvadatha (neop. kketuk-das): Yasna 12. 9;
praticava V inumazione
Vispered
sta,
I.
3.
3;
126; e
Vendidad 8. 13. Cfr. Darmesteter, Le Zend-AveRevue de 1' histoire des religions, 1891, 24. 366 sg.
;
Harlez, Avesta^ p. cxciii; H. Hiibschmann, Ueber die persisthe Verwandtenheirat, Zeitschr. der deutsch. morg. Ges., 43. 1889, 308; "West, in Sacred Books of the East, xviii [= Pahlavi
Texts,
II],
De
1882,
389 sg.
Narman, Revue de
l'
histoire
des
103 Herod. 3. 31. Cfr. Xanth. fr. 28 (fhg i): ^iiYVUVtai 8, * 01 jxaYoi [ATiTQdoi xal OuYaxQdoi %al aSscpaig [iiYvua^at te eivai rag Y^vatjcag ov Pia }al '&8}A,itv Elvai* xoivdg
...
M'O'Qa.... Cfr.
Ctes.
fr,
104 V. sopra a p.
^
81, 114.
d' histoire des religions (1904), 437. 105 Presso i rersi odierni esso limitato al matrimonio fra
cugini.
106 Yast, 20
107
= Hom
.
Yast.
camelli,
V.
giovenchi, pecore;
i. 133: pow xal wtatov Jtal m(XTi?iov xai 8 jtvriTeg avrcv r eTtr tv jtQopdTcov. 109 Vendidad 5 ; cfr. Herod. i. 138, no Vendidad 8. 73 sg. cfr. Herod. 3. 16.
;
Ili
Herod.
i.
138, 140; 3.
16.
Quanto
alle
eventuali
fonti
CAPITOLO QUARTO
I55
di Erodoto, cfr. J, Wells, The Persian friends of Herodotus, Journal of hellenic studies, 27. 1907, 37 sg. 112 Cfr. Scheftelowitz, Zetschr. d. deutsch. morgenl. Ges.
57, 1903, loi sgg.
ordalici, di cui
cenno
V, Henry, Le Parsisme, e Tiele [- Gehrich], op. cit. 2, 145) avranno la stessa origine 143 popolare. Un riflesso ordalico si ha anche nell' escatologia del
Avesta (Vendidad
54-55
;
cfr.
(cfr.
Yasna
N. Sderblom, La vie future d'aprs le mazVedi anche M. N. Dall, The use of ordeals among the disme). ancient Iranians, Le Muson, 11. 1910, 121 sg.
36. i sg.
:
Forse pel tramite della stessa religione popolare forse anche direttamente - s' introdussero nel Zoroastrismo
114
ma
ele-
menti dottrinali di origine extra-iranica, specialmente del Giudaismo (v, sopra a p. So;. anche del Buddismo [v. sopra a p. ni
n. 107]?).
115
Tale forse
il
valore di as{e)maogha
:
'
eretico,
maestro
Yasna 9. 18 (vedi la nota del Dardi errore' [Bartholomae]) mesteter a questo passo),, 31 16. 8; 61. 4; Vendidad 4. 49 ( l'em;
pio eretico che prescrive il digiuno [Darmesteter] ? [altri interpreta altrimenti: WolfF, Avesta, p. 339]); 18. 11. Cfr. E. Wilhelm,
Priester u. Ketzer
im
alten
Eran,
Ges. 44. 1890, 142 sg. - Atiche l'allusione a certuni {asva) che non recitano le Gatha (Yast 14. 51-52) stata interpretata nel senso di una divergenza rituale: cfr. De Harlez, Avesta^
(Introduci.) p. ccviii sg.
116 In tre
' *
yvtj
16,
si
distinguevano
si
de abstin.
4.
intendano
Mitraismo (come fonte citato ^v^ovKoc,, jreQl ttjv toO Mi'd'Qa laTOQiav v 3to,A,oTg ^1^^1015 dvayQdijjag).
n? Il pa{i)tidna {padan, penom) (Vendidad 14, 8), destinato a impedire che il fuoco sacro fosse contaminato dal fiato, il quale, coin le unghie, come i capelli, come ogni residuo non
vitale
del
(dfr,
Strab.
15.
3,
15
v. sopra
a p. 102 n.
118 II
khrafstraghna (Vendidad,
:
l'
ammazza-
bestie {khrafsira)
un
fedele zoroastriano
uccidere
il
pi possibile degli esseri appartenenti all' ordine maKhrafstra designa appunto gli esseri ani'
156
mali appartenenti sopra n. 15).
119 II
al
CAPITOLO QUARTO
mondo
del
male
(cfr.
Herod,
140: v.
14. 8; 19. 19; Yasna, ramoscelli di uso, rituale, corrisponde al vedico barhis: Oldenberg, Relig. du Veda, 22 sg.
120 Lehmann, in Chantepie, Manuel, p. 461 pensa che in questo passo possa vedersi un' allusione a qualche scisma. Certo stridente il contrasto con quel tipo di piet, che pure pre-
sente nell'Avesta (Yasna 19. 5 sgg.), pelqual, ad esempio, ha un' onnipotenza magica la formula verbale {Ahuna va{i)rya: v.
sopra a p. 79,
11.
La dominazione
e
il
straniera
La formazione
1'
persiano naturalmente aveva dato luogo ad una espansione dello spirito iranico oltre i confini nazionali
della
delle
l'
Iran.
Al sguito
armate degli Achemenidi, associata alla maest dei Re dei Re, gi la religione persiana facilmente aveva potuto trapiantarsi qua e l presso le varie
genti soggette, sia del
semitico, sia dell'Anatolia. Forse, di questa situazione favorevole anche il Zoroastrismo si era giovato a vantaggio della sua
mondo
propria missione. Certo, insieme con la religione nazionale si saranno diffusi quegli elementi zproastrici
Questo moto
meno
ne
ricevette, anzi,
158
CAPITOLO QUINTO
in
antico
anche
s'
taluni dei
persiani spodestati e dei sacerdoti, recando con s il patrimonio prezioso delle credenze e degli usi della religione avita. Alla espanprincipi
sione vittoriosa dei conquistatori segu una diaspora forzata dei vinti. Prima, la religione aveva po-tuto
andar
oltre
sempre
sul territorio dello stato: ora, dovette, fuoruscita, stabilirsi in paese straniero; che ogni altro paese ,
in linea di principio, indifferente, quando distrutto ; e in linea di fatto, poi, la vita
il
proprio
In patria
tuttavia lo
spirito
nazionale, perennemente alimentato dai ricordi della grandezza passata. Era uno spirito irreducibilmente
avverso a quello dell' ellenismo. Ellenismo e Iranismo si erano gi respinti violentemente al primo incontro: air epoca di Dario e di Serse, di Maratona e di Salamina. Venuti di nuovo a contatto per l'opera mediatrice del Macedone, riconfermarono la loro reci-
conciliatrice
di
di
stesso l'esempio (Roxane, Stateira, Parysatis, Barsine); invano conserv la ripartizione dell'impero in satrapie, e a
capo
di
i.
Quei
Asia^ le
CAPITOLO QUINTO
I59
nuove
citt abitate dalle colonie militari greco-macedoni insieme con nuclei pi o meno numerosi delle popolazioni indigene, sorsero anche nel mondo iranico
di confine -
(pi dense, per ovvie ragioni strategiche, nelle regioni Media e Bactriana - che nella Persia
(a.
312-
Fu
questo
il
momento culminante
della penetra-
zione ellenistica : allora ebbero luogo le esplorazioni di Patrocles nella regione Caspia e di Demodamas
nel bacino del Jaxartes (Sir-Daria). In riva a questo fiume, su r orlo del deserto Scitico, Demodamas,
eh' era di Mileto, eresse
un
stanziarono in territorio iranico vi portarono la loro religione e il culto dei loro iddii. Ma, se certo che
i
Greci non aderirono alla religione persiana 3, con pu dire che la religione greca non trov molti seguaci fra le popolazioni dell'Iran 4.
altrettanta sicurezza si
religione, non fu che un aspetto di quel complessivo atteggiamento indiparticolare pendente, refrattario ed ostile, che fu caratteristico
questo,
della
dello spirito iranico in genere, e del persiano in particolare, in tutti i suoi rapporti col mondo greco 5. Non per nulla i primi sintomi della disgregazione
di quel
grande organismo politico che Alessandro aveva lasciato in eredit ai diadochi 6, si fecero ben presto sentire anche precisamente nel mondo iranico 7.
era ancora trascorso un secolo dalla conquista Macedone, quando, nel iii sec. av. Cr., una provincia
iranica si stacc dal regno dei Seleucidi, e die luogo alla formazione di uno stato indipendente che fu il
Non
ufficiale
l6o
CAPITOLO QUINTO
il
dazione -
^ - fu datata una riuova 7 av. Cr. ra. Dal nome del suo fondatore, o de* suoi fondatori - il semi-leggendario Arsakes e suo fratello Ti-
248
ridates, che
tutti
i
pure
si
re parthici
il
-,
al
trono,
alle
Arsakes 9. I Parthi, abitatori di un paese montuoso, esposti incursioni dei nomadi del deserto, non avevano
di
nome
tradizioni prprie di civilt; e tanto meno quei loro dominatori di origine semibarbarica, quei Parni che sotto la guida di Arsakes si erano avanzati verso
le
terre del sud, abbandonando le sedi originarie della nazione loro, eh' era la nazione turariica -^ ossia scitica - dei Dahi
(Aaai, Daha).
Per
ci
il
superiore civilt ellenica ^; I re di " ' filelleni ". Un Parthia cominciarono con essere
g' influssi
della
tempo, e sempre
il regno di Bactriana -, proclamandosi indipendente ebbe addirittura una dinastia di sovrani greci (Dio-
doto) ; dove sar forse da vedere un effetto di quell'antagonismo che, presente ab //Wo, perdur sempre,
allo
stato
latente,
presso
conquistatori
tra l'ele-
le
mento greco e il macedone. La Persia propria, dove memorie del passato -erano pi vive e la tradizione
nazionale
pi
degli
forte,
stati
al
sorgere
all'
indebolirsi
i
del
potere centrale.
tempi non
erano ancora
maturi.
Seleucidi rinunziarono
senza
rono
di riconsolidarla (guerra di
il
Antioco
III
il
Grande
contro
terzo Arsace
a.
CAPITOLO QUINTO
l6l
ramente
seguit ancora per oltre quattro secoli a vivere oscubens alla domiil suo medioevo, sottratta
ma non
ancora indipendente, in
nome,
quella
alla sovranit
sovranit do-
quali tennero in
loro bala
il
paese secondo un regime che ricorda da vicino quello del feudalesimo in Europa, anche perch subentr - anche in Persia - alla scomparsa di un grande
impero.
Fuori della Persia e dell'Iran, nei paesi d'occidente, la religione persiana prese contatto con religioni di altre genti diverse. Dal mondo semitico gi
in piena
epoca imperiale aveva ricevuto il culto di una grande divinit femminile *, insieme con le prime rappresentazioni antropomorfe del divino ; e di quella dea, appunto, largamente aveva diffuso i simulacri,
nella Lydia**. Questo sincretismo reche ha dunque principio gi in et achemehgioso, nida, fu poi molto pi attivamente promosso nella
fino
a Sardi
successiva et ellenistica; e primamente in quel grande e antico centro religioso semitico dove l'iranismo
fece la sua prima tappa sul cammino della sua espansione verso occidente: a Babilonia. Babilonia era stata
Achemenidi la Residenza invernale dei sovrani. Ivi, dove l' antica sapienza sacerdotale aveva elaborato una concezione astrologica dell'universo, la
al
tempo
degli
La
religione di Zarathustra.
ii
l62
CAPITOLO QUINTO
'
caldaici e si colori in senso astrale. "^Magi' e 'Cal' furono poi tutt' una cosa nella concezione del dei
mondo
della
occidentale.
Avvenne che
religione persiana Mithra ottenne il primato e l'ottenne in quanto fu identificato col Sole (assiro-
Samas). Fu questa, verosimilmente, l'origine prima del Mitraismo, o, per meglio dire, il momento iniziale di quel processo onde usc poi costituita quella particolare religione che fu il Mitraismo. E un sebabil.
condo momento, forse il pi importante, di quel processo si matur quando la religione persiana si fu
avanzata ancor pi verso occidente: nell'Asia Minore. La presenza della religione persiana nell' Asia
Minore
delle
risulta
gi occasione di citare*, tino quali dei suoi centri pi cospicui fu la Cappadocia. Quivi ' " riuscirono a stabilirsi cos saldamente ^3 i magi
avemmo-
il
sec.
v
essi
d.
Cr.
^4.
Da
greci col
^5
:
(S. Basilio,
Epifanio)
sono menl'
nome
di
jxaYOvcraToi,
eh'
aramaico
magusaye r idioma,
e,
tanto addentro essi erano penetrati nelattraverso l' idioma, nella coscienza del
**
paese. In talune iscrizioni di Cappadocia dio Bel associato con Den Mazdayasnis^
"
figura
il
che la
religione mazdea personificata. Nel Ponto, a Zela, Strabone pot assistere idi persona ad un culto com- la dea persiana delle posito tributato ad Anhit in Persia assimilata con la acque (fecondatrici), gi *** dea babilonese della fecondit (Istar) -, in societ
CAPITOLO QUINTO
163
con Omanos; il quale non altro che l'avestico Vohu mano, molto lontano ormai dalla sua primitiva concezione astratta, avulso dal complesso degli Amesaspenta, venerato come un dio personale, e rappreplasticamente in figura di unidolo che Strabone vide portato in processione. Anahita fu adorata anche in Armenia ^^ ; come pure
sentato,
anch' esso,
Ver{e)thraghna {Vahagn),
2ca\.co
"
Anche Pausania
1*
parla di
Magi
nella
Lydia
?7.
Questa religione persiana che si diffondeva neloccidente asiatico era dunque, sostanzialmente, la
religione tradizionale e popolare della iPersia, ma arricchita di elementi zoroastrici : quegli elementi zoroastrici che gi in Persia vi erano penetrati; e
penetrandovi avean perduto della loro primitiva purezza e del loro originario carattere etico e speculativo,
si
eran venuti
conformando
allo
spirito
paganeggiante e politeistico della religione popolare; onde erano ormai diventati suscettibili di assimilazione con elementi stranieri, secondo l legge generale che
le religioni: cio
il
sincretismo.
quadro complessivo della religione persiana quale si diffuse nell'Asia Minore va collocato anche il Mitraismo in via di formazione. In Commagene, nel sepolcro monumentale di Antioco
al
In questo
'Nemrud Dagh
**,
insieme con Auramazda e Ver(e)thraghna e come Auramazda vi identificato con Zeus (Aig 'QQ0[xda* V. sopra a p. 32 n. 54. ** V. sopra a p. 16.
164
CAPITOLO QUINTO
e l'eroe mitico Ver(e)thraghna con Herakles-Ares ('AptdYVOiJ HpauA,sovg "Aq8C0?), cos Mithra vi iden801^),
con ApoUo-Helios fAjtXcovog MC'O'Qov "Hkiov "FiQiiOv). In Cilicia i pirati che furono domati da Pompeo nel 67 a. Cr. adoravano Mithra ^^. - Or come il culto di Mithra aveva subito a Babilonia le influenze
tificato
della religione astrale, cos in questo ulteriore momento della sua espansione occidentale sub l'influsso
di quel particolare spirito religioso
stico dell'Asia
alla
che fu caratteri-
Adonis e
Frigia informandosi principalmente ai culti di di Attis, - cui fanno riscontro quelli di Tam-
muz
questi culti del giovane iddio (della vegetazione) che muore quella
e che risuscita ^9. .Corrispondentemente, essi ebbero anche una forma cultuale comune, che fu quella in
cui le religioni orientali si diffusero poi nell'impero romano : la forma dei misteri. In realt si tratta di
un
temente orgiastico 20. Or questo tipo fu applicato anche a Mithra ^i. La rehgione persiana, per quanto
noi sappiamo, ignorava
i
misteri e
il
misticismo
22,
organizz in forma misterica, ci si deve appunto all' influenza di quel tipo, sul quale esso si modell. Di pi: Mithra era una divinit
il
Se
Mitraismo
si
naturistica; risaliva, per le sue origini, al politeismo indo-iranico; era un dio del cielo, della luce e del
sole, vittorioso su le tenebre, testimonio dei
patti
*i
si
era cancel-
CAPITOLO QUINTO
165
lato,
anzi piuttosto accentuato (in senso astrale, e, pi precisamente, solare), a Babilonia. Se poi egli assunse
i
tratti
del giovane iddio che presiede alle vicende un aspetto di dirigine secon-
form quasi per un riflesso delle religioni dell' Asia Minore. In Asia Minore Mithra non s'introdusse da solo, bens insieme con le altre figure divine della religione persiana con il dio supremo Auramazda e con
daria
23,
che
si
quegli
zionale
altri
iddi elementari
il
Se
sunse una posizione centrale, anzi unica, fu questo un altro effetto dell'influenza eh' egli ebbe a subire nel1'
ambiente religioso asiatico-occidentale, sia per la diffusa tendenza sincretistica a ridurre molte figure divine ad una sola, sia specialmente per la sugge' '
stione del tipo cultuale dominante, di quei misteri in cui l'interesse del fedele veniva a concentrarsi sulla
figura del dio simboleggiante nella sua passione la passione e il destino di tutta l'umanit. Cos Mithra
pur tuttavia seguit a far parte teologia mitriaca, insieme con il dio-Luna, il - che infatti ricorrono dio-Fuoco, il dio-Terra poi nel Mitraismo dell'et imperiale in figura di Selene-Luna,
mazda;
della
il
quale
Auramazda, l'antico dio del 0^0*^4, dopo aver anch' egli assunto a Babilonia un colorito astrodel
tempo increato
l66
CAPITOL QUINTO
occidentale
mondo
Jupiter,
ma
addirittura con
maximus Anche elementi zoroastrici erano incorporati, come vedemmo *, nel sistema della religione persiana
quando essa s'introdusse nell'Asia Minore; ed
ch'essi, al pari degli
lare,
si
an-
verso
nuova forma misterica e nella sua diffusione attrail mondo romano. Talune iscrizioni mitriache sono dedicate Deo Areimanio ^ una formula che sarebbe la pi sacrilega delle bestemmie in bocca a un
:
seguace della genuina dottrina di Zarathustra. vero che Areimanius (= Anrama{i)nyu, Ahrimn) t di
origine
schiettamente
la
zoroastrica
**.
Ma
essenzial-
mente mitriaca
dio ^7; nella quale da vedere un riflessp del suo sincretismo con la figura del dio Hades-Pluton ***. Un
elemento di origine dualistica (zoroastrica) si conserv nel Mitraismo, e per opera del Mitraismo pass poi nelle religioni del mondo romano e sono
altro
:
sincretisticamente
nemici
Zeus
-,
Giganti e i Titani, delle divinit olimpiche - e in ispecie di e quindi come Saijxoveg, tuttavia nella loro
i
con
qualit
di
si
dvtt^eoi
nella
loro
opposizione gli
angeli
"^
pri
rivelano discendenti dei daevay veri e proanti-di ', ossia negazioni dell' ordine divino
^
secondo
la dottrina zoroastrica
s.
CAPITOLO QUINTO
167
Come
mento
si
vede,
il
Mitraisiiio
non
uno
svolgi-
non , come parve ad (^el Zoroastrismo: alcuni, un Zoroastrismo alterato nel corso delle sue peregrinazioni e adattato al genio occidentale. come ha messo in evidenza il Il Mitraismo risale,
Cumont
alla
29,
all'
antica religione
quale ultimamente risale anche il Zoroastrismo. Conviene soggiungere che da quell'antica religione
il
il
Zoroastrismo procede per negazione ed antitesi: Mitraismo, invece, ne discende per tradizione e
staccandosi
propria in
continuazione,
tuirsi in
da quella
per
costi-
forma
un momento
in cui essa
incorporato taluni concetti propri del Zoroastrismo. Cos, e non altrimenti, si spiega la presenza d elementi zoro astrici nel Mitraismo, e la
gi loro persistenza in una forma pi o meno alterata. Si tratta dunque di elementi acquisiti; - e il rapprto fra Mitraismo e Zoroastrismo ha quindi carattere
aveva
secondario, non essenziale. Non dunque allo spirito zoroastrico - che non fu, esso, presente al genio universalistico del Zoroastrismo -, non
originario, esplicantesi nella predicazione e nel proselitismo *, da attribuire la ulteriore fortuna del
.
mondo
romano.
In realt
il
tendenze universali ed aspirazioni ultra - nazionali. Portato oltre i confini della patria per vicende puramente esterne insieme con tutta la religione nazionale,
una posizione
di
gran lunga
l68
CAPITOLO QUINTO
il
predominante;
quale era stato
naturistica fra
teistico.
culto di
in
altre
origine,
culto di
una
divinit
menti zoroastrici, se pot mantenersi puro, o quasi, nella Persia propria - mentre gi nella Parthia fu
esposto alle influenze della civilt greca 30 -, in maggior misura sub V influsso ellenico nel!' Asia Minore, eh' era quasi totalmente ellenizzata ; e in questa forma
parve, per
gione
iranica
di
:
con Mitridate Eupatore, re del Ponto 31. Il nome stesso di Mitridate ci dice quanto Mithra fosse venerato. Ma non era ancora il Mitraismo. Formatosi
Anatolia ellenizzata, deriv dall'ellenismo i
rieir
compreso quello
tauroctono
32.
Ma
non regnava da
e origini remote, il Mitraismo non penetr. Ancora una volta si rivel 1' atavica ripugnanza fra lo spirito ellenico e i' iranico. Cosi pure, il Mitraismo ri-
occidente, salt nettamente l' Eliade 33, e riapparve in Italia e in Roma, - donde irraggi nelle provincie d' Africa e d' Europa.
Or questa sua
sione vastissima
genti,
il
Mitraismo
noh
per energie e virt acquisite: quelle virt eh' eran proprie, in vece, di quel tipo religioso mistico e misterico che
ma
CAPITOLO QUINTO
in
169
al
Mitraismo erasi
stesso tipo si applic, in parte, anche applicato. al Cristianesimo. Col quale il Mitraismo entr in
Lo
concorrenza,
gli
contese
la
conquista
dell'
im34
:
natura, che ripeteva le sue origini da un Fondatore ; e invece il Mitraismo non era una religione fondata, non un verbo nuovo rivelato da un Profeta, - come
infatti
gli
autori
della
apostoli n sacerdoti, ma soldati delle legioni, e funzionari disseminati nelle sedi pi lontane, e mercanti girovaghi lungo le vie dell' impero 35. Era, il
di
;
e
al
popolari
contatto
forme religiose trasfigurato eterogenee ed extra-iraniche, pervenne ad attuare il programma di una religione universalistica: quel
con
programma
cui, viceversa,
fondata, religione di
nazionali, originariamente estrnea alla Persia*, fin per rinunziare; e vi rinunzi appunto in Persia per r influenza irresistibile, che vi sub, di uno spirito
fortemente nazionale.
spirito
come vedemmo
^*,
efficacemente
reagito su la religione zoroastrica, costringendola ad accogliere nella sua dottrina e nella sua praxis non
170
CAPITOLO QUINTO
il
Zoroastrismo non aveva mancato di esercitare un'influenza su la religione popolare *. Caduta la Persia sotto la dominazione stranira, quelle due
.si
trovarono accomu-
non
di oppressione,
ma
certo
di
inferiorit
mal
tollerata, e
protesta.
risultato fu
la
che
si
accentuarono fra
le
il
Zoroastrismo
religione
si
mentre
di
cesso di compenetrazione reciproca per via di scambi vicendevoli che gi si era iniziato nel corso dell'et
achemenida,
sempre
pi.
abbia fatto sempre maggiori concessioni dottrinali alla credenza popolare. Ma anche verosimile che
sia prevalso nella coscienza religiosa
spirito pi
comune
quello
elevato e pi
agli
Zoroastrismo. Certo
tocc
la
direzione
del
il
merito
precipuo del successo. Fu un movimento in cui le ragioni della fede erano tutt'uno con le ra-
gioni della patria. Decaduta dall' antica grandezza, fiaccata nelle sue forze materiali, la patria visse delle sue tradizioni ; e una voce, sopra tutte, valse a con-
servarle
la
voce sommessa,
ma
CAPITOLO QUINTO
centro
I71
naturale
dr pensiero e
di
azione
per
gli
uomini pi quella societ travagliata. ' " L' autorit e F influenza dei magi si fece allora
pi grande che mai. In un tempo in cui il popolo ebbe fede nei valori spirituali, il potere spirituale
dei
eletti di
alla
considerazione politica
dei principi. Venne allora maturandosi qull' alleanza fra il trono e l'altare che, mentre si ricollegava alle tra-
ebbe poi piena attuazione con l'avvento dei Sassanidi. Nel i sec. d. Cr., regnando l' Arsacide Vologese (O'uoXYCtto'os), un fratello del re, Tiridate, fu mago e capo di magi. Neil' anno 66 questo Tiridate con grande sguito venne a Roma 37 a ricevere da Nerone l'investitura del regno d' Ardizioni
achemenide
36^
menia. Egli fece tutto il viaggio per via di terra, per evitare che le acque del mare avessero ad esser
contaminate
33.
da espettorazioni ed altri rifiuti corIn questo rispetto scrupoloso della purit porali e dunque santit - delle acque si pu ravvisare un
39, Vero che Tiricome grande adoratore di Mithra, e si presenta non ha scrupolo di inchinarsi a Nerone come a suo dio (tv Efxv dev^o). Questo tratto, che non precisamente quanto avremmo ragione di aspettarci da
date
un rappresentante autentico della genuina religione di Zarathustra, forse da spiegare con quella sempre pi intima fusione del Zoroastrismo con la
religione
popolare di cui sopra mostrammo le raCerto il Zoroastrismo non fu la religione gioni. ufficiale dei Parthi ^i presso di questi avr segui:
tato a trovarsi
Achemenidi
42.
172
CAPITOLO QUINTO
C' una tradizione dei Parsi che attribuisce a un re degli Arsacidi di nome Vologese un interessamento speciale per i testi sacri dell' Avesta. Secondo la tradizione parsi l' Avesta esisteva gi, redatto per iscritto, al
il
tempo
sandro, maledetto, per avversione alla religione, avrebbe cercato di distruggere l' Avesta, facendone
bruciare anche le copie ufficiali depositate nei palazzi reali 43. Questa tradizione esposta in un passo del Dinkart testualmente cos ^^ : " Valkhas (= Vo
di
conservare
l'
avesta
quali
commento
45), tali
erano
pervenuti,
puri
saccheggio causato da Alaksandar, per opera della cavalleria dei Rumi (== Greci), e che era disperso
nelF Iran
e
tanto
manoscritti
che le tradizioni
orali
-,
della legge) nel paese, quale era per (= e ordin di farne copie per le diverse citt . venuto, Di questa tradizione gi avemmo occasione di fare
dottori
la critica
*.
In realt
achemenida
sia gi esistito
cui
quello
che
residuo
bens, anteriormente ad Alessandro, certe parti di quel che fu poi l' Avesta; talune, anzi, (le Gath),
assai antiche, tramandate oralmente come elemento essenziale della liturgia**. Che la. trasmissione di
di-
CAPITOLO QUINTO
I73
spersione sacerdotale che segui alla conquista straniera, assai verosimile. Altrettanto naturale che, appena cominci il risveglio della coscienza nazionale
promosso principalmente dai sacerdoti, la prima cura o di un gruppo speciale di questi, sia stato di comporre (la tradizione dice: 'ricomporre') in unit quanto si poteva raccogliere dei testi tramandati. Questo compito era conforme allo spirito dei
di questi,
tempi;
mento
quali certo non erano propizi allo svolgidella dottrina e alla produzione originale nel
i
campo
della speculazione.
Quel programma
di
con-
s'
speranze della nazione, fu anche quello inform 1' opera dei sacerdoti riguardo alI
Avesta.
quali
i
dunque sopratutto
si
occuparono
di raccogliere
testi tradizionali
e di studiarli, ripa-
rando
lacune e componendo* le parti in un tutto. Quando precisamente sia cominciata quest' opera,
le
;
difficile dire
non pu senz' altro esser identificato con quel suo omonimo che fu contemporaneo di Nerone 4^^ contandosi fra gli Arsacidi Che
il
nome
si
47,
sia nel
che nel
sec.
chiamava Vologese il frapure tello di queir Artabano (Ardavan) V che fu l' ultimo re degli Arsacidi, prima dell' avvento della nuova dinastia dei Sassanidi con Ardasir. notevole che proprio questo Ardasir ha anch' esso nella tradizione parsi una parte capitale
nell'opera di (ri)costruzidne del testo sacro della fede: come quegli che avrebbe provveduto - valendosi - a che specialmente dell' opera del mago Tansar
definitiva.
174
CAPITOLO QUINTO
Dice un altro passo del DinkarH^\ " Poi venne questo Artakhsatr (== Arda^ir, Artaxerxes), re dei re,
figlio
di
Allora
Tansar
'
santo,
si
uomo
dell'antica
'
fede,
espo1'
sizione
dall'
(1'
or-
Avesta) con
la
questa esposi-
redazione scrtta definitiva del testo sacro, ed anche il modo come essa dovette procedere. In realt nel raccogliere le preziose reliquie, nel redigerle, nel sistemarle in un tutto pi o meno organico, naturale che abbia avuto
,
Qui adombrata
per speciali sue qualit, deputato; n da escludere che tale occasione qualche brano sia stato composto ex-novo -
sempre secondo
di
modelli antichi
sia
-, e,
pur essendo
composizione recente,
infatti, la
poi
stato incorporato
non
il
sia
avvenuta
di
d'
un
tratto,
anzi
abbia richiesto
rileva
concorso
pi
generazioni, si
appunto dalla tradizione stessa, mettendo l'un con r altro a riscontro i due passi del Dinkart sopra
citati
;
contradirsi
5,
si
integrano,
quando sian riferiti a due momenti prima e a un poi di quel processo che port alla redazione definitiva dell' Avesta a un prima indeterminato nell' et degli Arsacidi, e a un
anzi, a vicenda, diversi - a un
:
poi che coincide con 1' avvento dei Sassanidi s^. E non senza significato questo fatto, che
il
processo della formazione del libro sacro della fede si 'sia dunque svolto sincrono, quasi, e parallelo a
CAPITOLO QUINTO
175
quello che die luogo alla resurrezione della patria. Tanto vero che la resurrezione della patria fu
preparata sotto
il
anche, sotto lo stesso segno si comp. In realt si tratta .di due svolgimenti che non sono paralleli solinteriore
eh'
un nesso
religione depositari delle tradizioni pi antiche del popolo, mentre si applicarono a sistemarle in forma canonica, nello stesso tempo e nello stesso spirito
erano
promossero anche quella riscossa della nazione che trionf da ultimo con la ricostituzione della Persia
in stato indipendente. Essi furono la mente.
i
Quando
qualcuno disegno eh' essi erano parando: Ardasir fu il braccio esecutore dell'opera: Ardasir figlio di Papak, nipote di Sasan, onde
tempi
atto in
furono maturi,
sorse
quel
ebbe principio la nuova dinastia persiana, detta ap- nonch una nuova era iranica, punto dei Sassanidi, che fu datata dal 226/7 ^- Cr. Il nome stesso di Ardasir gi di per s signifiicativo. Esso risale
all'
stato
nome
di parecchi sovrani
Achemenidi:
all'
altro
segno che
periale
le tradizioni collegate
ad esser coltivate ed accarezzate pur nei secoli oscuri della decadenza 52. Sotto la sovranit nominale dei re dei Parthi la Persia era stata signoreggiata da principi locali
eh' erano, di
tutto vantaggio indipendenti. del sovrano straniero tornavano le continue compefatto,
massimo
alla ricostitu-
176
zione
CAPITOLO QUINTO
dell' unit Statale. I re
stato di cose.
Ma
di contro alla
divisione dei principi ormai era venuta sorgendo e crescendo una forza unitaria eh' era quella del popolo, unificato nella sua fede per opera dei rappresentanti del Zoroastrismo.
NOTE
1
(1904), io sgg.
3.
Cfr.
Bevati,
The house of
Selettcus,
London
3
ii
a quanto pare,
mazdeismo (Chapot,
in
L' hellnisation du
truppe di Antioco
'
monde
4
nspown
sotto
5
'
satrapo
della Persia
6. 30, 3;
6, 3)
Antigono (Diod. 19.48, 5); - opposizione persiana (vecoTSQi^ovtas), soffocata da Seiles (Polyaen. 7. 39). Cfr. V. Chapot, Les desiines de l' hellnisme au del de
di
l'Euphraie, Mmoires de
France, 1904, 207 sgg.
et
la Societ
en Asie Mineure
Chapot,' L' hellfiisme en Perse, etc., in L' Hellnisation du monde antique (Le^ons faites 1' cole des Hautes tudes Sociales),
Cfr, dello stesso
Paris 1914, 277 sgg. specialmente a p. 288 sgg. 7 La Media settentrionale (propriamente nord-occidentale),
:
sin
da quando
(alla
sa-
nome
di
Atropatene
[v.
sopra a
anche: Media Minor), costitu poi sempre, di fatto, che solo nominalmente dipendeva (' regno ') autononio, dal re di Siria. - L' Atropatene fu un centi'o del Zoroastrismo
uno
ivi
stafo
sopra a p. 73. A Gazaka (Takt-i-Sulaiman) e' era un gran tempio del fuoco Si pensi anche alla parte che ebbe (Bevan, op. cit., i, 263).
erano
luoghi sacri
della tradizione:
v.
PETTAZzoNi
La
religione di Zarathustra.
12
178,
CAPITOLO QUINTO
l'
ramnes). 8 In realt, la conquista vera e propria di tutta la Parthia dov avvenire solo in seguito alla disfatta di Seleuco II ad
Ankyra
9
II
(ca.
238
a.
Cr.).
nome {Arsaka)
iranico. Cos
si
chiamava anche, a
quanto sembra, prima di salire al trono, l'Achemenide. Artaxerxe II (Mnemon), almeno secondo Ctesia (frgg. 29. 49. 53. 57) e Plutarco
la
cfr.
Hekatompylos,
Calliope:
Bevan, op.
cit.
Parthi batterono
attico introdotto
da
Alessandro:
Beloch, Griech. Gesch. ili, i. 314. - Del carattere della civilt parthica, aperta alle influenze elleniche, mancante
di basi nazionali, non molto dissimile da quel che fu, p. es., in Asia Minore la civilt del regno di Mitridate Eupatore (cfr. Th. Reinach, Miihridate Eupator, roi de Po7it, Paris i8go), si hanno
de linguistique de
ibid. 19,
11
cpiA,Y)A,A,TQV05
Paris,
18,
gende
ecc.):
delle
monete dei
Pacjdoog [paoi^icov]
W. Wroth, Catalogue of
of the greek coins in the British Museum), London 1903, 275 sg. In processo di tempo si nota per, gi sotto gli Arsacidi, qualche accenno a un risveglio nazionale (Pauly-Wissowa, Realenc. 11,
1253),
-
e,
ellenica: cfr. J.
corrispondentemente, una decadenza della cultura de Morgan, tudes sur la dcadence de l'criture
grecgue das l' empire Perse sous la dynastie des Ars acides, Revue Archologique, 1912, 20. i sgg.; EUis H. Minns, Parchvtents of the parihian period front Avroman in Kurdistan,
Journal of hellenic studies, p. 60 sg.
35.
1915,
22
sg.,
specialmente a
Sykes,
historyof Persia
i,
London
19,15,
336 sg.
CAPITOLO QUINTO
13 Strab.
I79
...
15.
3,
15: 8V
88
Tf)
KajtJtaoxig
nokv
...
axi
T tcDV iiycov
cpu?LOv.
14 Basii, ep. 258 (ac? Epiph.), 4 (Clemen, Fonies, p. 86); Epphan. exp.fid. 12 (ibid. 87) e Prisc. M^^ j/^r., fr. 31 (ibid. 93). 15 Cumont, Text. et mon, i. 9, n. 5. i6 Cfr, Cumont, Notes su le culle d' Anaitis^ Revue archo-
Paus.
5.
27, 5
V.
12.
sopra a p.
13. Cfr.
,
Cumont, Mystres
'
'
19 Cfr. Frazer,
Alls, Osiris^
London
ao
1907.
il
Anche, in Cappadpcia,
:
culto di
Ma.
n. 2.
ai Mithra-Attis
Cumont,
Zi?^
tro-
pi nel rituale inebriante dell' haoma (proibito nelle Gatha: v. sopra a p. 58). Questo misticismo di origine
vare
tutt' al
indo -iranica
piantarsi
costituirebbe,
se
mai,
il
solo
substrato
all'
:
imcfr.
(suf^mo)
(1918),
di Mithra)
luminoso - solare che a ci avrebbe contribuito, potrebbe essere quello di Mithra come mediatore ^SOlTT]? (Plut., de Is. et Osir. 46
23
tratto primario (inerente al carattere
' ' :
Un
cfr.
sg.),
importanza per
1909, 220 sg.).
24 V,
Cfr. S. Reinach,
et religions,
11,
La morale du Mithraisme,
sopra a p. 49 sgg.
Cultes,
mythes
[idoov
Cumont,
cfr. JtQg O'UQaviO'us Atg 'Qqo; '9'Qvovs nella iscrizione di Antioco al Nemrud Dagh: Textes et Mommi, i, 87, 91; Appian. Mithrid. 66
:
S'duE ( Mi'&QiTris)
'ui|)ti^O'u,^
%^ atQati^ A i i
JtdtQtov
25 26
cfr.
I
'Quaiav
j poDg
et
et
OQuqTiv [lei^ova
monum.,
1,
87, 137.
27, 323, 324;
27 Cfr.
oficojxi
Plut.,
de
(= Haoma)
l8o
28
CAPITOLO QUINTO
Vedi Cumoiit, Le religioni
riportati
i
07-ientali nel
mano
di
'
dove sono
gli
anti-
in lotta
con
i
gli
angeli
di
proprio come
vi
daeva di Ahriman
le
lottano contro
yazata
del
Ormazd.
mondo
classico,
penetrarono con
W.
Bousset,
Zur Dmonologie
der spteren Antike, Archiv fiir Religionswissenschaft, 18. 1915, 134 sgg. - Il est donc infiniment probable qua les mystres per*
siques de Mithra ont, paralllement aux cultes syriens, propag l'adoration des anges dans les provinces romaines, bien qu'on
n' at jusqu' ci
aux angeli
stoife
mis au jour dans ancun mythrum une d^dicace Cumont, Les anges du paganisnie, Revue de l' hides religoris, 1915, 72. p. 165. - Nel Mitraismo stesso l'esi'
:
stenza dei demoni malefici presupponegi di per s anche l'esistenza di spiriti benigni). - Cfr. Cumont, Les mystres de Mithra^,
112 sg.
-
'2.
15, 8:
daemonas inimicos
et
hominum, quos ideo Trismegistus y'\[&kov<i 3to'V'r]Q'U5 appellat. Cfr. i dii nefandi di una iscrizione (mitriaca?) di Carnunturn, citata da F. Cumont in Revue de 1' histoire des religions, 1915, 72. p. 164 n. 2. Tracce degli Amesaspenta nel Mitraismo sono segnalate dal Cumont, il quale connette la Terra mater delle iscrizioni mitriache con la Spenta Armatay (v, sopra
vexatores
a p. 64 n. 65) dell' Ayesta [Textes et monuni. i 107), e la Virtus con Asa vahisia {ibid., 144); e a proposito dell' Ares-Mars mitriaco
(cfr.
di Antioco
di
Commagene)
la
.
sible
persistance
et
du
eulte
mthriacisme
29
Textes
monuments,
11 sg.
stesso dicasi della Bactriana. Del sincretismo religioso in Bactriana gi citammo alcuni dati (v. sopra a p. 15). Ana-
30
Lo
logamente
stensen,
fiori
il
(cfr.
A. Chri-
31 Cfr.
roi de Poni,
33 II tipo derivato da un motivo scultorio della scuola di Pergamo che risale alle sculture del tempio di Athena Nike su l'Acropoli: Cumont, Les mystres de Mithra^, 222. 33 Cumont, Les -tnyst. de Mithra^, 31 sg.
CAPITOLO QUINTO
34
l8l
Cumont, op. cii., 87 sg. Cumont, Text. et monum. i, 241 sg. Les viystres de Mithra^, SS, S^ sg., y^] Le religioni orientali neir impero romano, 152 sgg.
35
;
36 Cfr.
E. Wilhelm,
Iran, Zeitschr. der deutsch. morgenl. Ges,, 40. 1886, 102 sgg. 37 Secondo A. Dieterich, Die Weisen aus dem Morgenlande, Zeitschrift fur die neutestamentliche Wissenschaft, 3. 1902, i sg.
(= Kleine Schriften, 272 sg.), questo avvenimento storico avrebbe suggerito l' applicazione della leggenda dei Magi d' Oriente alla nascita di Ges (Matth. 2. i sg.). Che sia questo veramente un primo preludio alla diffusione del Mitraismo in Occidente^ mi
sembra
(v.
discutibile. Certo
Magi
di
sopra a p. 171) : ci non prova ancora che fossero rappresentanti del vero e proprio Mitraismo. - La stella che guida i Magi della leggenda fa pensare piutt9Sto a Babilonia (' magi
'
<
Caldei
'):
Cfr, F. Boll,
18. 1917,
i
Weisen, Zeitschr.
f.
d.
neutestam, Wiss.
40 sgg. Naturalmente resta possibile, Magi adoranti Ges (un motivo, che divenne
frequente nell'iconografia primitiva) siano stati poi interpretati dai Cristiani come sacerdoti mitriaci (umiliati, dunque, ai piedi
d Ges bambino), e precisamente quando il Mitraismo fu divenuto un concorrente pericoloso del Cristianesimo. 38 Plin. n, h. 30. 2, 16: navigare noluerat quoniam exspuere
in
fas
maria aliisque mortalium necessitatibus violare naturam eam non putant. (Cfr. Herod. i. 138; Strab. 15. 3, 16). - Cfr. cfr. sopra a p. 102, n. 21 39 Vendidad, 5 sgg. 137.
:
S. Reinach,
Le mariage avec
;
la
et reli-
gions,
II
sarebbe
42 Cfr. Christensen, op. cit. 17: l'intolleranza religiosa (che fu caratteristica dell' epoca dei Sassanidi) sconosciuta al tempo dei re Parthi; predomina, invece, il sinct'etismo (sia in senso
ellenico, sia in senso
'
aramaco
')
mo-
43 Cfr. Blochet,
London
quanto sappiamo
delle
l82
unificatrice del
CAPITOLO QUINTO
Macedone,
si
pu vedere un segno
1'
dello spirito
ellenismo.
Revue Archologique
il
Questo
:
ad avesta v. sopra a p. 37 n, 84), - donde impropriamente il termine fu applicato a designare la lingua dell' Avesta. 46 Cos tenderebbe a fare il Darmesteter, Le Zend- Avesta in,
,
p. XXII sg.
47 Sykes,
48 Blochet, 49
'
history of Persia^ i, London 1915, 413 sgg. Revue Archologique, 1897, 31. 56 sg. Cos traduce il West; altri: 'pubblicazione' (Haug)
'
rivelazione
(Darmesteter).
11,
Cfr. Geldner,
Grundriss der
ira-
nisch. Philol.
33 n.
5.
50 Cfr. Blochet,
51 Cfr.
Revue Archologique
H.
gata, Wiener
il
Reichelt, Zur Beurteilung der awestischen VulZeitschr. f. d. Kunde d. Morgenl. 27. 1913, 53:
testo attuale dell' Avesta sarebbe quello di una vulgata sassanidica (circa il 400) risalente a un pi antico testo scritto in et arsacidica (circa il 100 d. Cr.) in alfabeto aramaico. 52 Cfr.
Pauly-Wissowa, Realencycl.
11,
1322.
VI.
La
Il
Sassanidi
Con
1'
a nuova, vita.
fu vita
^.
di
quattro
conquista araba Fu, dopo il Medioevo della dominazione straniera, un vero Rinascimento. AH' anarchia del regime feudale successe l'unit politica sotto
la
monarchia ereditaria, secondo il principio legittimistico eh' era stato in vigore al tempo degli Achemenidi. Riprendendo di quegli antichi sovrani anche
il
titolo,
Ardasir
I (a.
si
modell su
l'
antico.
La
lingua
greca fu bandita dall' uso ufficiale. L' arte figurata, che non aveva in Persia un passato proprio *, cerc
* V. sopra a p. 133.
184
CAPITOLO SESTO
dall'
i
ellenismo
4.
Ad
imi-
propria figura su rilievi e incidere iscrizioni su le rocce 5. In comrupestri, plesso, la vita volle essere tutta nazionale. E della
la
il
segno,
l'
anima
fu la
religione.
Non per
fede
"
Egli stesso
'
iscrizioni e sulle
monete,
^.
divino
"
{baghi)
(a.
Lo
stesso, fecero
suoi succes-
sori.
Di Narsete
Ritratto
dice:
"
e del non-Iran, di stirpe celeste, figlio del divino Sahpur, re dei re dell'Iran e del non-Iran, di stirpe celeste, nipote del divino Artakhdei re dell' Iran
mazdeista
sahr, re dei re 7. E da notare che la qualifica di ' messa prima di tutte le altre : la re-
ligione
precedenza su la regalit e su la legittimit. Cos pure, nell'enumerazione delle virt del sovrano quale data nel Dinkart vengon prime
la
ha
religione ^. Nella procedura osservata per la scelta e la proclamazione di un nuovo sovrano secondo la " Lettera di Tansar
"
buona
nella quale procedura la era sostenuta dal mobedhn mobedh parte principale
al
re
di
Tabaristan
"
(=
al
maghupatf
trono
'),
il
designato
doveva rispondere
questa
domanda
t^
CAPITOLO SESTO
185
"
da Dio la religione di Zarathustra che fu professata da Vistaspa*, figlio di Aurvatasp? 1. In realt la religione ebbe a trarre il massimo
Accetti tu
stato
di
avevano trionfato insieme. Una solidariet d' interessi aveva presieduto all' alleanza del principe con gli uomini della Chiesa. Avendo
aiutato
principe a debellare le rivalit dei signori e le loro tendenze autonomistiche, il clero pass
il
avanti alla
nobilt nel
nuovo regime
^\
La
nobilt
altro alle
le tradizioni feudali:
dopo essere
state
F epoca degli Arsacidi, non potevano essere soppresse di colpo con la ricostituzione' dello stato monarchico unitario. Il nuovo re-
gime ebbe bisogno di essere difeso. Il suo mantenimento fu 1' asse cardinale della politica interna dei sovrani Sassanidi ^^; e ad attuare questa politica essi si valsero, in maggiore o minor misura, di quella forza unitaria eh' era rappresentata dalla Chiesa ^3. Ci furono anche dei momenti in cui il potere religioso
,
sovrappose a quello del sovrano. Taluni re ebbero bisogno, di reprimere la strapotenza del clero. In complesso, non si ebbe uno stato teocratico:
si
Il
nuovo regno
di
Persia
non
fu
da Gaumata
mago
pre dalla tradizione di un grande impero scomparso, del quale talvolta parve destinato a risuscitare la
* V. sopra a p; 4, p. 91 sg. ** V. sopra a p. 125 sg.
l86
CAPITOLO SESTO
grandezza, lo stato persiano non poteva ridursi a comunit religiosa sul tipo della comunit giudaica.
Lo
stato
fu laico: bens
il
re, divino e
consacrato
in
dall' autorit
ecclesiastica,
dov
curare
primo
luogo gl'interessi della religione, secondo criteri e i suggerimenti di un. clero che fu influentissimo *4.
mente Auramazda
^
*
:
ma non
si
era
proclamato
suoi
suc-
mazdeista
',
come
termine
fecero Ardasir
*^
lei
cessori.
]^el
professione di guente di azione religiosa. Dario d' Istaspe, seguendo l'esempio e la politica religiosa di Ciro, aveva fatto
ricostruire
i
'
ad Apollo
ellenico**.
^5
Sahpur (Mos
di
Chorene
dice,
gli
veramente, Ardasir)
del culto
fece rovesciare in
Armenia
sede principale
altare del
fuoco. Cos
suo
fine
Ma
l'
aspetto religioso
ai
di
questa
intol-
primi Ache-
Qui si vede come il regno nuovo persiano, mentre riprendeva nella forma le tradizioni dell' antico, se ne allontanava nel lo spirito. Nazioe nale era stata la religione degli Achemenidi
;
nazionale era la religione dei Sassanidi. Ma quella era stata la religione originaria nazionale perch nata cori la nazione stessa, frutto naturale e
:
CAJPITOLO SESTO
187
spontaneo di quello spirito collettivo onde sorgono insieme presso un popolo la lingua, la fede, il costume. Questa, dei Sassanidi, era una antica religione fondata, di origine individuale, che nazionale era
divenuta
per quante, concessioni avesse fatte alla credenza popolare, per quanti elementi tradizionali si fosse
incorporata, era ancora e sempre la religione di -Zarathustra 17. Quel che il Zoroastrismo non era stato
mai,
n al tempo delle sue origini n sotto gli Achemenidi e nemmeno sotto gli Arsacidi ^^ - cio l religione ufficiale di un grande stato nazionale
iranico -, 1 divenne ora per effetto di quelle vicende che portarono, insieme, alla formazione del regno
tutto persiano del Zoroastrismo, determinato e promosso da quel forte spirito nazionale di cui il Zoroastrismo ebbe in Persia
dei Sassanidi.
Fu uno svolgimento
a subire
l' influsso. Al tempo degli Achemenidi questo svolgimento gi era incominciato, - e noi ne se* guimmo le tracce - : ma ora soltanto fu compiuto,
in
quale dunque converge tutta la storia religiosa persiana. Tuttavia qualche cosa si era conservato nel
Zoroastrismo di quel suo spirito originario, innato e indelebile. E questo spirito appunto diede un' impronta caratteristica alla storia religiosa della Persia
sotto
ed oltre. Sassanidi, L' ortodossia un concetto estraneo alle reli- e nazionali perch naturali. E, invece, gioni naturali, delle religioni fondate. Le quali, originate propria
i
come sono
dall'
r88
CAPITOLO SESTO
portano in s dalla nascita i germi di uno sviluppo conforme alla natura loro ; e com' esse si forniaroncr per Separazione e protesta contr.o un'altra religione, cos nel loro sviluppo accentuano questo loro genio separatista e ""protestante'; e cos danno luogo successivamente a sempre nuove formazioni ("stte') dello stesso tipo (per quanto F una dall'altra distinte
nella dottrina e
progressiva
intensifica
progressiva differenziazione
attraverso
il
quale
si
sempre pi
l'
originario
spirito di
esclu-
anche
di intransigenza
e intolleranza. Settarismo e intolleranza, estranei per l' addietro alla storia religiosa persiana, compaiono
in Persia
all'
appunto
al
quale solo artificialmente era divenuto religione nazionale: in realt era l'antica confessione di una
comunit autonoma di credenti, estesa ora a tutta la nazione una confessione che sin dal tempo delle Gatha aveva conosciuto i maestri d' errore e d' eresia *, e certo aveva gi una sua esperienza di mo:
**.
Onde
si
vede come
fino ai pi tardi
tempi della
storia persiana si prolunghino le conseguenze di quel lontano fatto religioso che in antico era venuto a tur-
bare
naturale svolgimento della vita religiosa nazionale: cio la religione di Zarathustra. Questa religione,
il
per non aver vinto la sua vittoria e non aver vissuto la sua vera vita di religione fondata e ultra-nazionale,
* V. sopra a p. 85 sgg. v.it.sopra a ,p. 140.
**
CAPITOLO SESTO
influ
189
poi sempre in senso perturbatore su tutto lo svolgimento successivo del pensiero e della vita reli-
giosa persiana ; la quale, da quel momento sdoppiata, mai pi non ricompose effettivamente la sua unit,
,0
soltanto in
modo
superficiale e
fittizio.
Sono come
spiriti eterogenei che attraversano la storia della Persia sassanidica senza mai riuscire a conciliarsi - e
due
il
poi per essere fatale : uno spirito settario e intollerante, discendente degenere di
loro contrasto
fin
idea;
spirito fortemente nazionale, inestinguibile e insopprimibile, il quale si sforza di affermare tra le varie confessioni religiose la supremazia sua.
Tre
'^
stte
'
sassanidica.
Veramente,
una
di
esse,
quella
dei
Zaradhusti {Zaradhustlja), rappresenta la dottrina - cio Ormazd - e ortodossa, che faceva Yazdn
Ahriman
{Kajmarthtja) credevano che Ahriman fosse stato generato da Yazdn (Ormazd) in un momento di
dubbio.
Zervaniti (Zarvantja) ponevano Hurmuz (Ormazd) e Ahriman generati l' uno e l' altro da
I
Zrvan, il Tempo (superamento del dualismo). Zrvan ci riconduce a Babilonia *. Questo antico centro religioso semitico, del quale appunto era originaria V idea
^o
cosmogonica di Zrvan akarana^ il Tempo increato '^i, aveva dunque influito sulla religione persiana non solo al suo passaggio da Babilonia, al principio della sua espansione verso occidente - onde le tracce degli
influssi babilonesi
"^
furono poi
visibili
nel Mitraismo
* V. sopra a p. 165,
190
CAPITOLO SESTO
^"^
ma anche, per ; {KronoS'Saturnus- Caelus aetrnus) via quasi di riflusso, nella Persia stessa, fino a penetrare nella religione nazionale del tempo dei Sassanidi.
nuova religione sorgeva nel in sec. proprio quando il Zoroastrismo compiva la sua evoluzione in senso
nazionale diventando la religione ufficiale dello stato persiano, e il Mitraismo attuava la sua massima espansione internazionale attraverso
Certo
retta
il mondo romano. Manicheismo non un' emanazione didel Mazdeism, una specie di Mazdeismo moil
a contatto col Cristianesimo (Baur) ^4. una somma considerevole di elementi babilonesi (zervanismo, idea delle triadi, ecc.), eh' presente nel
dificatosi
Manicheismo sin dalle origini (Kessler) =^5. Non per questo sar da concepire il Manicheismo come una
formazione religiosa essenzialmente semitica, svoltasi dal fondo naturale della religione naturistica babilonese (Harnack) ^. L' ambiente di formazione del
appartenne
stabilito in Babiloniaso.
Mani, eh' era un Persiano Nato in Babilonia, Mani crebbe in questo ambiente; e ne avr avuto le prime impressioni e le prime idee, compresa quella del dualismo. Ma poi segu una via propria: abbandon - per ordine di un angelo, secondo la tradizione, 3 il
padre
di
CAPITOLO SESTO
I9I
Mughtasila, e fond la sua religione. L'idea centrale della dottrina di Mani ancora e sempre il dualismo :
ma
se questo vi svolto in forma diversa che nel Gnosticismo 31, e pi sistematica e rigorosa, ci si deve verosimilmente alle influenze del Mazdeismo
Elementi di origine persiana abbondano nel Manicheismo: e sono in ispecie quegli elementi
persiano
32.
mitici e leggendari 33
che
gli
imaginoso e fantastico
la
onde
sua teologia un po' complicata ed astrusa 34, e in quale si pu ricoparticolare la sua cosmogonia,
struirla
sulle
tracce
delle confutazioni
dottrinali di
di
Kaskar
36.
35,
che
alla
il
Dopo
(a.
alcuni
37,
tentativi
241-272)
I
Hormizd
di
lui
(a.
272-273).
r avversione
I (a.
Ma
si
'
manifest contro
'
Magi
sSj
e sotto
Bahram
condannato e suppli-
perseguitati.
In realt soltanto dentro la sfera della religione ufficiale e nazionale, e subordinatamente a questa -
come una
la
mazdea fra le altre del Mazdeismo -, Mani avrebbe potuto farsi tollerare in Persia; - e come tale, forse, essendosi presentata (cio Mani come riformatore del Mazdeismo 39), fu, da principio, tollerata. Ma la sua natura vera non
stta
di
dottrina
effetti
che neces-
sariamente doveva produrre: quella propria sua natura di religione fondata che aveva congenite le
192
CAPITOLO SESTO
al proselitismo
tendenze
stiche.
E Mani
largamente and predicando il suo Vangelo 4 tra le genti; e fu peregrino per molti anni nei paesi d'Oriente, fino all'India, al Tibet, al Turkestan e,
dicono, alla Cina; e dopo di lui i suoi seguaci,- banditi dal mondo persiano, anche in ci seguirono il suo esempio, e continuarono l'opera sua apostolica.
Cos
il
cuore
chi
41
dell'
Manicheismo si stabil durevolmente nel Asia Centrale e Orientale presso i Tur43, 44,
accostandosi, anche,
che fa
Manicheismo assunse invece taluni tratti Occidente, del Cristianesimo 45. Ma anche si propag verso Occidente
conquista del mondo romano percorse gi dal Mitraismo. Che di questa per sua espansione occidentale, la quale incominci verso
46,
movendo
alla
le vie
il
sec, e poi rapidamente crebbe, in Africa e in Europa 48, - e per essa il Mani(S. Agostino)
finire del
iii
47
cheismo sub da vicino il contatto del Cristianesimo, onde poi, modificato in senso cristiano, sopra visse
in
europee -, di questa espansione uno dei primi documenti l' iscrizine ' manichea Bassa, oriunda di Lydia, della vergine che fu trovata in Dalmazia a Salon 49, - dove appunto anche il Mitraismo si era stabilito 50.
stte
"^
.
talune
medioevali
vede come il Manicheismo, rappresenti, al pari del Mitraismo e a poca distanza da questo, una penetrazione di idee iraniche (persiane) in Occi-
Onde
si
dente
51
la
quale parimenti
si
salistico e ultranazionale;
CAPITOLO SESTO
I93
-Al dio - non era elemento congenito; ed originario, s bene assunto secondariamente sU' eseMpio di altre
- il fondatore religioni *, mentre nella religione di Mani - era connaturato ed innato, e inizialmente il Mani-
cheismo se lo propose come compito, e come compito lo persegu consapevolmente durante tutto il tempo der suo propagarsi. Onde anche risulta che non il - nella sua Mitraismo, bens il Manicheismo propagazione orientale e occidentale -, l'erede e il continuatore vero di quella missione universalistica cui
il
Zoroastrismo, nazionalizzandosi, aveva rinunziato**. questa poi anche la ragione per cui il Mani.
cheismo fu
bandito
5
:
nale
n,
d' altra
parte, poteva
zionalizzarsi,
un momento
zione e
salistica
il
"^
Zoroastrismo.
nel
sec. 53 un' altra religione univer-
Sempre
salistica
iii
organizzata sul territorio dello stato persiano: il Cristianesimo 54. Essa non aveva, come la manichea, origini indigene: era straniera e importata (specialmente da Antiochia) ad opera di missione e di pro-
paganda (Edessa). Questa propaganda si sar esercitata da prima presso le comunit giudaiche, le
* V. sopra a p. 167 sgg. ** V. sopra a p, 169 sgg., 187.
PETTAZzoNi -
La
religione di Zarathustra,
13
194
CAPITOLO SESTO
quali specialmente nella Mesopotama erano numerose. In un secondo tempo i giudeo-cristiani, usciti
dalle sinagoghe,
gani
'.
Presto
si
'
involontari che
furono i prigionieri catturati dai re di Persia nelle guerre. contro Roma. Anche si aggiunsero le popolazioni deportate in massa da paesi occupati (gi in
buona parte
prima
cristiani),
secondo
gi
di
1'
antico
di Persia (e
gli
Assiria).
Come
l'
mille anni
Ebrei della
cattivit e del-
esilio
avevano esercitato
il
proselitismo in Babilonia
(e forse in Media? e chi sa se proprio per questa via non era venuta la prima suggestione che- diede
cristiana nel
mondo
Subito
si
prime comunit di
"
Nazarei
in
'
loro vicini pi o
meno
alSni:
i
Afraate)56, e
Sopra
religione l' autorit
tutte
queste
stato.
stte
'
ufficiale
m'azdea, forte
appoggio
eh'
del-
d^llo
Quel dualismo
gi in
natura fra la Babilonide e la Persia, fra la Mesopotamia e il Fars propriamente detto, fra la distesa
delle valli e T altipiano, e che aveva un suo riflesso etnico-politico nella differenza spiccatissima tra gli Ario-Irani di Persia, dominatori, e i Semiti di Me-
sopotamia, dominati;
si
manifest
anche in senso
invadente
s.
La
sopra a p. 82 sg.
CAPITOLO SSTO
cata
I95
da
59
secoli
alle
tradizioni
refrattaria
dei
alla
Zoroastrismo, fu
naturalmente
pi
penetrazione
cri-
che la Mesopotamia, abitata da indigeni stiana Babilonesi ncora pagani o quasi, e da Ebrei immigrati. Tuttavia conviene tener conto della presenza
,di
certe forze
il
Fra
mondo
Ora poi quei due mondi si trovavano di nuovo riuniti politicamente in un solo e medesimo stato. La
capitale dei re Sassanidi la doppia citt di Ctesifonte - era situata sul e Seleucia Tigri, in piena Mesopo-
tamia, in pieno ambiente semitico. Come numerosi Semiti cristiani di Siria furono deportati in Meso-
potamia e vi propagarono il Cristianesimo, cosi avvenne che Semiti gi cristiani di Mesopotamia fossero deportati nella Persia propria
(p. es. quelli di
^^;
Fenek
non fuor di luogo pensare che vi abbiano esercitato una analoga propaganda ^^. l Mazdeismo, come fu ostile alle altre fedi in genere, cos avvers la nuova religione.
al
tempo
di
Sahpur
II, a.
360)
di
una larga
Giudei, che sotto gli Arsacidi avevano goduto tolleranza, per avevano parteggiato
pei
esser molestati
al
Mazdeismo
ufficiale,
mezzi pi radicali e violenti contro quel pericolo interno eh* era il Manicheismo, avr sul principio guardato pi con disprezzo che con apprensione a quelle scarse comunit di origine esotica. Ma poi la situazione cambi radiil
i
calmente. Estirpato
il
Manicheismo,
il
Cristianesimo
196
in
CAPITOLO SESTO
massa operate da Sahpur I (a. 241-272) dalle terre per met cristiane della Celesiria ^4. Non per nulla, forse, appunto a partire dal regno di Sahpur I i
Giudei
siana
^5.
furono
lasciati
tranquilli
dall' autorit
si
Invece sempre pi
difficile
perfece la posi-
zione dei Cristiani da quando, pel nuovo atteggiamento di Costantino, il Cristianesimo apparve come
la religione ufficiale dell' impero romano, e quindi i Cristiani di Persia - sempre meglio organizzati e
facenti
i
capo alla metropoli siriaca (Antiochia) -, come nemici naturali dello stato nazionale ^. Questa fu
la
ragione precipua ^7 della persecuzione dei Cristiani ordinata da Sahpur II (a. 309-379) nel 339/40,
la quale infier,
alla
ora pi ora
meno
intensamente, fino
per-
lo spirito nazionale
una religione universalistica. E ancora una voka le ragioni della nazione coincidevano con quelle della religione nella difesa contro il comune nemico esterno ed interno.
siano
affermava contro
al cessar della guerra, il pericolo esterno e le ragioni della politica interna riprescomparve,
Quando,
il
sero
sotto
sopravvento,
katholikos di
il
il
a. 410), apparve essere ormai tale forza che non solo dovesse dal sovrano esser tenuta in
Ctesifonte,
conto, ma anche potesse essere utilizzata a controbilanciare la cresciuta strapotenza del clero ufficiale.
Yazdagird 1 (a. 399-420), mentre condusse trattative pacifiche con l'Impero (delle quali fu intermediario
il
vescovo Marutha di Maipherqat [Martyropolis] ), s'indusse, contro l'opposizione dei magi ', ad un ai quali concesse la libert accordo con i Cristiani, religiosa ^^. Il Cristianesimo ne ebbe nuovo incre"^
CAPITOLO SESTO
I97
mento
^9; e specialmente fra la nobilt le conversioni cominciarono, a quanto pare, a farsi numerose 7. Naturalmente che l' aristocrazia era, come classe,
:
in
decisa
concorrenza e contrasto
d' interessi
col
clero, e lo avversava, aspirando a riprendere l'antico rango, da cui il clero, a vantaggio del sovrano, l'aveva
sovrano e
il
d'interessi.
Lo
suo regno accenn a riprendere la politica clericale 7^. Per questa via si rimisero poi decisamente Bahram
V
i
(a.
420-438) e Yazdagird
II (a.
438-457), sotto
quali
Cristiani furono
nobili convertiti
Per
riflesso, fu
grande indebolimento e decadimento dell' autorit del sovrano. Il re fu uno strumento nelle mani dei
di
mobedh e del loro capo, il mobedhan mobedh. Yazdagird II spinse il suo bigottismo fino ad intervenire
nelle disquisizioni teologiche, che si agitarono allora
alla corte
persiana non
meno che
Egli prese partito per. la stta dei Zervaniti*; e cos si ebbe, oltre e sopra la religione ufficiale, la stta
perseguito anche i Giudei, proibendo la celebrazione del sabato 75. Un effetto di influenze religiose si pu vedere anche nel
ufficiale di stato. 74.
Yazdagird
II
che Yazdagird II prese in riioglie la propria figUa 76 con ci egli si rivelava scrupoloso osservante del precetto mazdeo del khetuk-dat (avest.
fatto
:
h{v)aethva-datha).
La
situazione
non mut
di
molto
* V. sopra a p. 189,
>
198
CAPITOLO SESTO
(a, 457-484) 7^. In complesso iL insieme con la maggior potenza del segn, clero sul sovrano, la preponderanza del Zoroastrismo
sec.
ufficiale
Ma
stata
secolo
si
era manife-
una tendenza
la quale si
fin
suo preludio nella politica tollerante di Yazdagird I verso i Cristiani *. Un gran passo nello stesso senso fu fatto sotto Bahram V, quando il capo dei Cristiani di Persia, il patriarca {katholikos) Dadiso (a. 421-456), " ' proclam (concilio di Dadiso a Markabta, a. 424/5) r autonomia della Chiesa persiana (siriaca orientale),
sottraendola alla dipendenza dei "Padri occidentali' (siriaci) 78. Per questo atto fu spezzato quel vincolo
.
che, legando
necessariamente
Cristiani di Persia
facendone quasi degli intrusi nello stato persiano, era sempre stato il pi grave ostacolo ad una loro partecipazione alla vita nazioalla politica bizantina, e
nale.
Quando
poi,
Sauma
Edessa, partigiano fervente della dottrina di Nestorio) 79, e con l'appoggio del katholikos Aqaq (Akakios), la Chiesa persiana
(educato
alla
condann
monofisi ta e si pronunci in senso decisamente nestoriano (a. 486) 2, da quel momento la Chiesa di Persia, di autonoma che gi era gerarchicamente, divenne anche teologicamente
la
dottrina
scismatica, proprio mentre Bisanzio con l' henotikon di Zenone (a. 482) si orientava in senso monofisita (anti-calcedonese)
^^.
Della quale
riflesso
polarizzazione
fu
dogmatica
V.
il
naturale
politico
che
la
CAPITOLO SESTO
I99
nell' orbita
Chiesa persiana
enjLr
da quel momento
In sostanza era, anche questa volta, lo spirito nazionale persiano^* che, cme aveva reagito in senso negativo sul Cristianesimo romano e bizantino, rea-
giva ora in senso positivo sul Cristianesimo autonomo nestoriano. Nella formula nestoriana il Cristianesimo,
modo
il
che aveva
finito
Zoroastrismo
persiana, a quel esservi incorporato anche per a partire dal momento in cui era
vita
religiosa
nazionale*.
Il
re Peroz fu guadagnato alla politica di Bar Sauma e di. Akakios. Dopo di lui, sotto i re Balas (a. 484488), Kavadh poi di nuovo
I
(a.
488-496),
Gamasp
498-531),
Cristiani.
(a.
il
si
produsse un
ulteriore
Cristianesimo e la religione ufficiale mazdea, e la ragione fu che V uno e 1' altra ebbero a far fronte
Mazdak83.
'
un riformatore religioso ^4: ma il suo programma ebbe anche un contenuto sociale. Voleva la comunanza dei beni: voleva che le donne fos-
Mazdak
fu
comune. Non era soltanto fantasia di un utopista. L' utopia aveva un suo fondamento nelle condizioni economiche e sociali dello stato persero
poste
in
siano.
Economicamente,
si
trattava di ristabilire
un
mani dei
V.
nobili, specialmente,
e degli
alti
dignitari
200
CAPITOLO SESTO
aveva rotto da un pezzo. Socialmente, si trattava di promuovere una salutare reazione agli eccessi del
- sancita e conprincipio legittimistico, alla norma culcata dalla religione - del matrimonio fra soli
consanguinei {kh^tuk-dat)
specialmente rivolta la
^5.
Contro
in
l'
aristocrazia era
:
comunanza
dei beni
la coi
munanza
privilegi
il
delle
donne colpiva
clero e
del
modo
ci
movimento
il
di
e radi-
calmente
principio
democratico.
Non per
:
nulla
incontr
I
da
Kavadh
^. S' in-
travvede
tutt'
qui
germe
di
altro
monarchico.
indirettamente, il sovrano in quanto si attuava specialmente a danno dei signori (aristocrazia): La ri-
forma
che veniva a sopprimere molti diritti fondati unicamente su lia legittimit di una discensociale,
denza genealogica chiusa, si risolveva anch' essa in un danno per le classi privilegiate, e per in un vantaggio indiretto pel monarca. Kavadh si mostr favorevole ai, disegni di Mazdak. Ma il clero e i nobili, una volta tanto coalizzati, riuscirono a deporlo. In questa circostanza forse anche le due religioni r ufficiale e la tollerata - si trovarono d' accordo
contro
il comune nemico. Non per nulla Gamasp ebbe un atteggiamento benevolo verso i Cristiani, e fece convocare un concilio per definire le norme del matrimonio degli ecclesiastici ^7. Tornato poi sul trono (a. 498), Kavadh I abbandon Mazdak e le sue rifor-
me ^8,
si riavvicin al clero ed ai grandi: egli rinnov anche la guerra con l'Impero. La quale anche pi fieramente riarse durante il
CAPITOLO SESTO
201
Anusirvan
(a.
531-578).
Cristiani furono di
nuovo
lasciati in
dei Magi, - anche perch, per riflesso della mutata e mutevole politica religiosa di Costantinopoli, specie in riguardo dei Monofisiti (Giubala del fanatismo
stino
a.
trovarsi polarizzata dogmaticamente in un senso cosi sicuramente anti- bizantino - e quindi atto a dare
al tempo Peroz e di Bar Sauma ^9. Ad ogni Zenone, modo il sovrano (Cosroe) lasci piuttosto fare ai
nazionalismo - come
progressiva Persia nell'orbita dello stato persiano non fu troncato: bens, durante la guerra, fu semplicemente
rallentato e sospeso; e poi riprese presto il suo corso. Un segno cospicuo di progresso sulla via
nazionale -
della n^zionahzzazione l' introduzione della lingua - nel culto delle comunit criil pehlvi stiane della Persia propria 91 (per lo meno di quelle dove i convertiti dal Mazdeismo erano pi numerosi) :
in pehlvi furono tradotti
risale,
i
Salmi
92
^
e la traduzione
a quanto sembra, gi all' et di Yazdagird I. Naturalmente anche i rapporti giuridici dei Cristiani
di fronte allo stato
ebbero bisogno
di
ricevere una
sanzione
ufficiale
93.
Si aggiunse che nel corso del vi sec.la Chiesa di Persia si vide minacciata dalla concorrenza dei Monofisiti
di
Siria (Jacobiti), ai
-
propaganda
condotta,
una
559,
attiva
dallo
202
CAPITOLO SESTO
Stesso loro capo (Ya*qubh Baraciai) 94 - procur facili e rapidi successi. E al loro incremento contri-
buirono per di pi le deportazioni operate da Gosroe I nelle sue spedizioni vittoriose attraverso la Siria;
poich i Siri monofisiti, deportati in territorio iranico, naturalmente esercitarono - come avevano gi fatto i
primi cristiani *, come avevano fatto molti secoli prima ** il gli Ebrei proselitismo. Allora la Chiesa nestoriana, travagliata anche internamente da correnti
religiose autonomistiche (i Mesallani, liberi eremiti) e scismatiche (i Henaniani, nestoriani dissidenti) 95,
sempre pi ebbe bisogno della tutela dello stato ed agevolmente la ebbe (regno di Hormizd IV, a. 578590), in un tempo in cui Bisanzio (Mauricio, a. 582;
602) accennava a volersi riconciliare le simpatie delle Chiese riionofisite - oramai autonome - di Siria
(siriaca occidentale) e di Egitto (copta).
Cosroe
giovato
II
(Kisra Abarviz,
a.
dell' appoggio di Maurizio per salire al trono, cominci bens con T osteggiare la Chiesa nestoriana a tutto vantaggio dei Monofisiti 96 ma poi, ripresa
;
la
lotta
con
l'
effimero trionfo in Siria (conquista dei Luoghi Santi a. 615) e in Egitto - a ritirarsi di fronte ad Eraclio
(a.
610-641), torn a perseguitare tanto i Monofisiti (cui anche Eraclio indulgeva, almeno nel senso del
quanto
Nesto-
Anche questa
volta -
CAPITOLO SESTO
203
simo
si rivel
sopra dicemmo
quel duplice spirito al quale, come *, appare informata tutta la vita reli-
giosa persiana del tempo dei Sassanidi. Da un lato, uno spirito fortemente nazionale, che di fronte ad
talvolta,
in
parti-
colari contingenze, anti-nazionale - reag, quando in. senso negativo (persecuzioni) quando in senso positivo (politica di attrazione), ma sempre in senso nazio-
uno
qual era quello della religione ufficiale, la quale dalla sua natura originaria di religione fondata traeva tuttavia le ragioni della sua intransigenza. L' interesse nazionale portava verso la nazionalizzazione del Cri-
stianesimo
**.
oramai
definitivamente nazionalizzata ed assolvente in proil compito religioso nazionale, le impediva naturali ragioni di conservazione, corroborate per da una tradizione ormai secolare - di rinunziare a
nome
il
che
il
Cristianesimo
nazionalizz in
ma
il
Nestorianesimo non divenne mai la religione ufficiale dello stat. Corrispondentemente, il Nestorianesimo
suo originario carattere cat' e universalistico, che aveva comune con le tolico altre confessioni cristiane ; e mentre esercit sempre,
il
"
dentro
il
mondo
'
204'
CAPITOLO SESTO
sec.
il
mar-
fra le trib montanare dell' altipiano ' ' fra i Kurdi e Saba il dottore dei iranico, pagani del settentrione), pot anche attuare un suo vasto programma di espansione ultra-nazionale, non tanto
Pethion
Monofisiti
gli
sbarravano
il il
in ispecie
via:
episcopale gi nel iv sec.) e Samarcanda (sede metropolitana nel VI sec.) al lago Balkas (cimiteri nestoriani con numerose iscrizioni sepolcrali) 98^ indi
in territorio tartaro-mongolico, come pure nell' India e nella Cina (a cominciare gi dal sec. vii) 99.
all'ani-
ma
della nazione,
simo
tato
Verso questo
nazionale.
risul-
del
Ma
tale
processo non giunse al suo termine. Rallentato ma non troncato dalle guerre esterne, fu invece troncato per sempre da un altro fattore estrinseco la caduta
:
il
dominio straniero.
NOTE
1
Th. Nldeke, Geschichie der Perser und Araber zur Chronik des Tabari,
-
Leyden, 1879;
422 sgg.
2
I
Sykes,
A
*
history of Persia,
London
1915,
i.
si
erano
chiamati semplicemente re Zeitschr. d. (cfr. Mordtmann, deutsch. morgenlhd, Gesell. 34. 1880, 5). Re {saH) si chiama-
rono poi
governatori
delle
province, se appartenevano
alla
famiglia reale. Cfr. I. Pizzi, Le istituzioni politiche degli Irani, Rivista italiana di sociologia, 6. 1902, 148.
3 Justi, Geschichte des alten Persiens, 180; A. Christensen,
L'empire des Sassanides: le peuple, l' tat, la cour, D. kgl. Danske Vidensk. Selsk. Skrifter (7 Srie), i, i, Kbenhavn, 1907.
4 Cfr. Sarre- Herzfeld^ Jranische Felsreliefs, Berlin 1910. 5 V. sopra a p. 133. - Les exemples de l'emploi de la langue,
grecque dans
Erapire
stensen,
6
s'
les
inscriptions
<?/.
Zeitschr. d.
Rustem:
7
79.
traduzione
;
del
-
tique 1894,
I,
185 sg.
502 sg.
Tansar
(su gli herbedh: Christensen, op. cit. 36, 64), cui si deve, secondo la tradizione parsi, la collezione e redazione definitiva dei testi
2o6
dell' Avesta sotto
CAPITOLO SESTO
Ardasir I (v. sopra a p. 173 sg.). E la Lettera presenta appunto Ardasir come un sovrano modello.
'
di
Tansar
'
In realt
si tratta
di
una
iii sg.)
sotto Cosroe
61!^
sg., 79. di
Anche
:
l'incoro-
epoche
maggior decadenza
ibid. 27.
La monarchia
unitaria aveva
il
pireo (tempio del fuoco) regale di dhur-Gusasp in Atropatene (Adherbegan), dove ogni nuovo sovrano soleva recarsi in pellegrinaggio a piedi (da Ctesifonte) Christensen, op. cit., 66 n. 3.
:
Invece sotto
un
',
aveva
14 Cfr. Jackson, Grundriss der iran. PhiloL, dello stato teocratico celebrato nel Dinkart.
il
707.
L' ideale
15 Gelzer, Zur armenischen Gotterlehre, Berichte d. sachs. Ges. d, Wss. zu Leipzig, 48. i8g6, 135 sg. 16 Secondo il Mazdeismo, il fuoco ardente doveva essere al
tjiog
viri?i,iog
sous
La philosophie religieuse du mazdisme Sassanides, (1884). Il rito zoroastrico della esposizione dei cadaveri era divenuto di uso generale in Persia (cfr. sopra
a p. 117) al tempo dei Sassanidi: Agathias, 2. 23. 18 Secondo Al-Yaqubi (Houtsma, i p. 179), gli Arsacidi non professavano la religione dei magi, ma vivevano second le leggi
dei Sabei, adorando
op. cit., 18, n. 3).
19
il
sole, la
luna e
und
-
Phi-
losophen-Schulen {2
brieli,
,
religioni e le stte
20 Neil' Avesta
Bessarione, 1905.
19.
13,
(Vendidad
16)
tempo
{Zrvan).
ai
La pi
III
antica testimonianza di
FPhG
p. 289).
Su
l'antichit del
CAPITOLO SESTO
nische
207
AUrthumskunde 11 (1873), 176 sg. Cumont, Textes et monum. i, 20; Bousset, Hauptprobleme der Gnosis, Gttingen 197, 44 sg. cfr. U. Pestalozza, Una probabile fonte iranica
;
del testo etiopico del libro di Enoch, Rendiconti del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere, 45. 1912, 997 sg. - R. Eisler, Weltenmantel u, Himmelszelt^ Miinchen 1910, ha tentato di far
'
risalire ancora pi in su 1' antichit delle dottrine zervanitiche, ricercandone l'influenza sui misteri orfici e la filosofia ionica.
33 V. sopra a p. 166. - Le chiavi tenute in mano dalla figura Kronos-Saturnus nei monumenti mitriaci sono interpretate di
come
ntim.
33
Cumont, Textes
et
mo-
Zrvan ricorre spesso nei frammenti di scritture manichee rinvenuti nel Turfan: F. W. K. Miillet, Abhandl.
II
Akad. 1904, 29, 55 sg., 74, 102. - Il ravvicinamento Manicheismo dualista (dottrina delle 'due radici') e il Mazdeismo (sebbene esposto secondo la formula zervanita) fatto dall' armeno Eznik (v sec.) nel suo trattato Contro le stte (trad. J. M. Schmid, Wien 1900,' p. 94 sgg.).
d. Berlin. fra
il
' '
24 F, Chr. Baur,
Das
"
513 sg.
1,
St.
Pe-
N.
Siouffi,
leggono nel Fihrist di An-Nadim (fine G. Fligel, Mani, seine Lehre u. seine
Schriften, Leipzig 1862. 31 Cfr. Buonaiuti, Rivista degli studi orientali, 8 (1919), 444; cfr. 7 (1917), 663 sgg. ( La prima coppia umana nel sistema
manicheo^,
della
d
manichea asseriva che i pri mi fondatori avevano avuto rapporti in Persia con sacerdoti Mithra (Cumont, Les mystrs de Mithra 3, Bruxelles 1913,
33
La
tradizione
dottrina
2o8
219 n.
ci
CAPITOLO SESTO
che forse da intendere piuttosto nel senso di
(in particolare,
il
i);
rapporti col
[v.
Mazdeismo
Mazdeismo zervanita
sopra a p. 165, 189]), anzi che col Mitraismo. 33 Cfr. Luders, Stzungsber. der Berlin., Akad. 1:914, 95. 34 Tali elementi sono messi in evidenza dal Cumont, Recheri
('
Libro dei
35 Cumont, La cosmogonie manichenne d'aprs Thodore bar Khoni^ Recherches sur le Manichisme, i. - Su l'et di Teodoro, B. Vandenhoff, Die Zeit des Syrers Theodor bar Kdnl,
Zeitschr. d. deutsch. morgenl. Ges,, 70. 1916, 126 sg. 36 Kugener et Cumont, Extrait de la CXXIII" homlie de
le
manichisme,
11
(Bruxel-
37 Tra gli scritti di Mani e' un Sahpurakan, verosimilmente in persiano (Alfaric, Les crit. manich. 11. 48 sgg.). Secondo alcune tradizioni, Sahpur avrebbe aderito, temporaneamente, alla nuova religi oiie: cfr. P. Alfaric, Les critures mani-
i,
23 sgg.
accenno polemico (specialrhente) contro i Manichei sarebbe forse da vedere in Vendidad 4. 47 sgg. (Cfr. E. Wilhelm, Zeitschr. d. deutsch,! morgenl. Ges. 44. 1890, 150). 39 Cronaca di Tabari (trad. da Th. Noldeke, Leyden 1879), 47. 40 Sul Vangelo di Mani e i frammenti che se ne sono
' '
Un
rinvenuti
al
Turfan
(F.
W.
K. MuUer,
Handschriften- Reste
in Esirangelo-Schrift aus Turfan, Chinesisch-Ttirkistan, Abhandlungen der Berlin, Akad. d. Wiss. 1904), cfr. P. Alfaric,
,
Les critures manichennes, Paris 1918, 11, 132 sgg. 41 Comunit manichee nel Turkestan. A tali comunit appartenevano le scritture manichee di cui nelle recenti esplorazioni, in ispecie nella regione di Turfan nel Turkestan orientale (H. Cordier, Les fouilles en Asie Centrale, Journal des Savants, 1910; Luders, Ueber die literarischen Funde von Ost-Turkistan, A. -voir Sitzungsber. d. Berlin. Ak. d. Wiss., 1914, 85 sg. Le Coq, Chotscho : Facsimile - Wiedergaben der wichtigeren Funde der ersten k. preuss. Expedition nach Turfan, 1913), si sono rinvenuti numerosi frammenti (pubblicati da Salemann, RadlofF, F. W. K. MiiUer, A. von Le Coq: vedi, in generale, P, Alfaric, Les critures manicheenttes i, 129 sg.).
;
42 Iscrizione, di
Karabalgassun del ix
CAPITOLO SESTO
209
versione dei Uiguri al Manicheismo nel 762 sotto Bughu Chan ' s Bericht ilber die Bekehrung der (cfr. Marquart, Guwainl
d. Berlin. Akad. 1912, 486 sgg.), redatta Die chinesische Inschrift auf dem xdgurischen Denkmal von Kara Balgassun, Helsingfors 1896; cfr. Chavannes et Pelliot, Journal Asiatique, 1913, i, 190 sg.) e in un idioma iranico (' sogdiano F. W. K. Miiller, Ein iranisches
Uiguren, Sitzungsber.
(Schlegel,
in cinese
'
d. k.
726 sg.). Il principe (kaghan) dei araba dei Uiguri) interviene nel sec. x Taghazghaz (designazione a favore dei Manichei del Khorasan Pelliot, Revue d' histoire
:
et
de
littr.
relig., 3.
1912, 112.
43 G. Beveria, Musulmans et manichens chinois, Journal Asiatique io. 1897, 445 sg. e specialmente Chavannes et Pelliot,
;
Un
2
;
traile
1913,
:
sec. XIII
manichen retrouv en Chine, Journal Asiatique, 191 1, Cina fin verso il I. - Il Manicheismo si mantenne in fu designato col nome di * Religione della Luce '.
il
44 Rapporti fra
lativo
alla
confessione
Society 19x1) e il formulario della confessione buddistica. - Cfr. R. Gauthiot, Quelques termes iechniques bouddhiques et manichens, Journal Asiatique, 1911,
45
2.
Dufourcq, De Manicheismo apud Latinos, Paris 1900. 46 E. De Stoop, Essai sur la diffusion du Manichisme dans l' empire romain, Gand 1909.
47 P. Alfaric, L'volution intellectuelle
I:
de Saint Augustin^
1918.
Du
Av8ia 49 Bdaaa atap-dvo? Mavixa Cumont, L' inscription manicheenne de Salone, Recherches sur le Mani:
| | |
chisme,
50
III
Cumont, Textes
Monuments,
i,
266.
il Manicheismo non sar stato sempre distinto esattamente dal Mazdeismo: P. Pelliot, Les infiuences iraniennes en Asie Centrale et en Extrme Orient, Revne d' histoire et de littrature religieuses,
3.
1912,
no
sg.
[a. 458-484]),
nonch
14
2IO
nella dottrina di
CAPITOLO SESTO
Mazdak (v. sopra a p. ^199 sg.). nome d Manichei: Tabari (Noldeke),
Mazdakiti
designati co!
53
p. 462.
la tradizione, la predicazione del Cristianesinio persiano sarebbe cominciata, naturalmente, molto prima: gi, p. es., per opera dei Magi reduci da Betlemme (v. sopra a p. 181 n. 37). Cfr. Act. Ap., 2. 9.
Secondo
nel
mondo
54 J. Labourt,
sous
l'
enseignement de
hi-
1904.
littrature
religieuses,
7).
Cfr.
Revue
breitung des Chrisientums , 11 (1906) 12 r sgg. L. Caetani, Annali dell'Islam, 11, 2, Milano 1907, 861 sgg. E. Sachau, Vom Christentum in der Persis, Sitzungsber. der Berlin. Akad., 1916, Von den rechtlicheti Verhdlhiissen der Christen hn 958 sgg. Sasanidenreich, Mitteilungen des Seminars f. orient. Spfach. io.
; ;
1907 (11^ Abt.), 69 sgg.; I. Guidi, Un nuovo testo siriaco sulla storia degli ultimi Sassanidi, Actes de viii" Congrs Internat.
Pura finzione
la discus-
Schwen, Afrahat, scine Persan itnd sein Verstndnis des Chris tentums, Berlin 1907; Bert, Die Homilien des persischen Weisen Aphraates, aus dem Syrischen ilbersetzt (Texte
56 P. u,
Uiitersucltungen
zur
Gesch.
d.
altchristl.
Liter.
m,
3),
cfr.
Labourt, op,
39 sg. 58 L. Caetani,
59 Sachau,
Annali dell' Islam, 11, 2, Milano 1907, 890 sgg. Vom. Christentum in der Persis, Sitzungsber.
der Berlin. Akad. 1916, 958 sgg. 60 M. Streck, Seleucia und Ktesiphon, Der alte Orient xvi,
3-4,
Leipzig :9i7.
61 Caetani, op. cit. p. 901, n. i.
62 I Cristiani erano
ammessi
nell' esercito
sassanidico (non
f.
Semin.
orient. Spr.,
63 Labourt, op.
cit., 8.
Cfr. L.
H. Gray in Hasting'
En-
cyclop. of Religion
and Ethics.
vii, 562.
CAPITOLO SESTO
64 Cfr.
211
base alla Cronaca di
in
Sachau,
Scher,
/.
cit.^
961
sg.
(in
Seert [Mgr.
Histoire nestorienne,
vii, 2]).
Grafl&n et
Nau,
65 Labourt, op. cit., 9: i Giudei fornivano il carbone per il servizio dei templi del fuoco. 66 Labourt, op. ciL, 44 sg., 56. anche da tener presente
che
Cristianesimo era ormai (dalla fine del iii sec.) la rehgione ufficiale dell' Armenia, con la quale e per la quale la Persia sostenne lunghe guerre. Qui la lotta delle nazionalit coincideva
il
con la guerra* di religione (Yazdagird II: v. "sopra a p. 177). Le cose mutarono alquanto quando il Cristianesimo persiano si fu
pronunciato in senso nestoriano;
67
ma
l'Armenia fu monofisita.
Una
tradizione
cristiana
l'attribuiva
ad
istigazione dei
1
Giudei presso Sahpur: Labourt, op. cit. 58 n. 2. 68 Di qui la tendenziosit delle notizie su Yazdagird I, sia in senso cristiano (Socrate) sia in senso persiano: Noldeke, Yazdagird I fu anche Tabarin 75 (nota); Labourt, op. cit.^ 92.
l.
cit.
Akad.
Labourt, op. cit., 105 sgg. Yazdagird II volle imporre d' Armenia.
-
il
Zoroastrismo anche
ai Cri-
La conversione
al Cristiane:
nobili
26.
-
anche
cit.,
Non mancarono
naturalmente
rin-
Le
Zend-Avesia,
'
i,
221 sg.
;
Blochet,
Revue de
l'
la
Saussaye,
Manuel
d' hist.
Encyclop.
vii, 562.
cit.,
76 Labourt, op.
126.
i
Cristiani
quanto
Un atteggiamento indipen78 Labourt, op. cit., 123 sg. dente di fronte ai dottori occidentali si pu osservare gi in
'
Afraate
(v.
sopra n.
56).
212
CAPITOLO SESTO
79 E per ci espulso nel secondo concilio {latrocinium) di Efeso (449): Labourt, 133. 80 Labourt, op. di., 135 sg. 81 Labourt, op. di., 261 sg. - Nel 489 Zenone ordin la chiu-
sura della scuola ('persiana ', nestoriana) di Edessa. - Questo segn il principio della scuola di Nisibi: Labourt, op. di., 293 sgg,
82
all'
au-
tocefalia della Chiesa cristiana della Persia propria (Perside) nei rapporti con il catiolicaio di ^eleucia: E. Sachau, Sitzungsber.
d. Berlin.
Akad.
1916, 975.
83 Nldeke,
V. Henry,
(v.
Le Parsisme,
n. 52).
stani,
l.
Mazdak
al Savonarola).
Mazdak
i,
291).
si
Mazdakiti
frazionarono
Vendid.
3.
strom,
85
II,
(Stah.).
le
classi
gi presso
Tendenze anti-aristocratiche ebbe poi 578-590), amico della povera gente (specie
i
campagne)
contro
anche del
si
fatto
sua riforma della Chiesa, occuparsi, tra gli altri abusi, che i Cristiani, seguendo l'esempio dei Persiani,
:
erano uniti a donne strettamente congiunte per parentla Labourt, p, 175. Del resto, il celibato fu abolito nella chiesa nestoi'iana: oggi ad esso sono tenuti solo i vescovi.
88
Mazdak
sacro dei
Sykes,
London
90
Una
Cfr.
la libert
religiosa ai Cristiani di
91:
92
Un
fa
Salmi
stilcke
Sachau, /. di., 979. frammentario che conteneva la traduzione dei parte dei trovamenti del Turfan F. C. Andreas, Bruchlibretto
:
CAPITOLO SESTO
93 Cfr. E. Sachau,
213
Christen
orient.
im
Sassanidenreiche,
schiavi
Sprachen in Berlin,
degli
sizione
che
Mitteilungen des Seminars f. 1907 (2* Abt.), 69 sgg. Sulla poconvertivano al Mazdeismo: Chr.
des
Bartholomae,
Wiener
(cfr.
Morgenl., 27. 1913, 347 sg. Bartholomae, Ueber en sasanidisches Rechtsbtich, Heidel198 sg.
Beiir'ge Zeitschr. f. d.
zur^ Kenntnis
Sasandenrechts,
Kunde des
berg 1910).
94 Labourt, op.
cit.,
una
cristiana raonofisita.
Un nuovo
Sassanidi,
viii
Orientalistes
98 F. Nau, L'expansion tiestorienne en Asie (Confr. faites au Muse Guimet en 1913), Annales du M. G., Bibl. de Vulgaris., t. XL, Paris 19 14 (Append. l: Les pierres tombales nestoriennes
du Muse
99
in
Guime;t).
capitale per l'introduzione del Nestorianesimo Cina (nel 635, per opera di A-lo-pen) l'iscrizione (in cinese e in siriaco) sulla stele di Si-ngan fu (eretta nel 781, rinvenuta nel 1625): in essa si leggono nomi di sacerdoti che sono indub-
Monumento
biamente persiani {Isedbojid, Mah-ddj q altri): H. Havret, La stle chrtienne de Si-ngan-/ou, Shanghai, 1895 sgg. cfr. A. C.
;
Moule, The Christian monument of Hsi-a?i fu^ Journal of the North- China branch of the R. Asiatic Soc. 41. "j sgg.; P. Y.
The nestorian monument in China, London 1916. - Anche un Elogio della S. Trinit tradotto in cinese nel sec. viii (Pelliot, Revue d'histoire et de littrature religieuses, 3, 191 2, 108). Su i rapporti che in Asia anche il Nestorianesimo (come il MaSaeki,
nicheismo: V. sopra a p, 192) strinse col Buddismo: Pelliot, Deux titres bouddhiques ports par des religieiix nesioriens^ T'oung
Pao
12. 664.
In Cina
il
Nestorianesimo venne
meno
verso la
Polo)
mentre
si
VII.
Zoroastrismo e Islamismo.
La
conquista araba e
le
invasioni mongoliche.
^11
sciita.
di Zarathustra.
Zoroastrismo non valse a tener testa alla reliChi sa se a lungo andare gione non avrebbe finito per cedere allo stesso CristianeIl
.
dei conquistatori.
simo (nazionalizzato) ? Certo non era riuscito ad impedire del Cristianesimo i progressi e l'incremento. Aveva bens avuto ragione del Manicheismo * allora
:
nel
III
secolo
-,
quando
nella
ripresa
intensa
della vita nazionale aveva ritrovato la pienezza delle sue forze lungamente compresse. Poi, lo slancio si
era allentato.
Forse
fatale di
il
una ragione
pari al suo
questo compito,
sua
2l6
natura
CAPITOLO SETTIMO
- e soltanto cos - aveva originaria. Cos potuto diventare la religione della Persia nuova ; ma di quella sua natura aveva conservato lo spirito : uno
che, se aveva rinunziato ad un' opera positiva di proselitismo, erasi tuttavia manifestato in una lotta accanita e implacaspirito di ortodossia e d' intolleranza
bile contro le altre religioni, tutte dalla vita persiana.
tendendo ad eliminarle
e'
era riuscito. Quella animi che aveva reso degli possibile la rinascita della nazione nel nome del Zoroastrismo *, era venuta meno. L' unit della comirabile compattezza
Non
scienza religiosa nazionale esisteva ormai soltanto ufficialmente di nome s, ma non pi di fatto." L' in:
debolimento della religione ufficiale fu, a sua volta, cagine di debolezza anche per lo Stato. La Persia sassanidica e il Zoroastrismo ufficiale erano sorti
insieme
e insieme tramontarono. L' invasione degli ; Arabi segn, con la fine dell'indipendenza, anche il
principio della fine della religione. Dopo le prime scorrerie vittoriose di Khalid b. al-Walid (a. 632),
gli
l'
**
ai
piedi del-
irresistibile
altipiano iranico, ripresero presto la loro avanzata fino alla conquista di tutto il territorio
dello stato persiano ^. Yazdagird III (a. 632-651) fu l'ultimo re dei Sassanidi: di sconfitta in sonfitta
(
al-Qadisiyyah,
a.
636; Nehavend,
a.
642) dovette
assistere allo sfacelo del suo regno. Quando la Persia ebbe finito di esistere come stato nazionale,
anche
il
CAPITOLO SETTIMO
fatto
21 7
daW islam. La
e divenne musulmana.
Questo mutamento di religione. non fu imposto dai conquistatori con la violenza. " Gli infedeli sono impuri , secondo il Corano . Ma V islam nel primo
tempo mente
possedevano un loro libro com' era appunto il caso del Mazdeismo, come sacro, pure era il caso di altre religioni con cui V islam
s'
incontrava in territorio
4.
persiano
cos
i
il
Sabismo
lo stesso Cristianesimo
I
Cristiani
di
Persia,
Nestoriani
come
Monofisiti, accolsero di buon grado la venuta degli Arabi; n in principio ebbero molto a soffrire dei
nuovi padroni
5, Ci furono, specialmente nella Persia dei Cristiani che si convertirono all' /s/m 6; propria, ma le conversioni pi numerose, quelle che valsero
Persia, si ebbero tra la massa della mazdea. In realt 1' islam rispondeva a popolazione delle aspirazioni che da tempo travagliavano talune
della
classi del
popolo persiano.
sociale e civile in
senso democratico, che aveva preso corpo nell'utopia comunistica di Mazdak *, che aveva trovato appoggio
presso
re
Kavadh
7,
**,
stata seguita
sia
da Bahram
farsi
2l8
sentire anche
CAPITOLO SETTIMO
dopo
il
Hormizd IV
^);
trovava ora, soddisfazione ed attuazione nello spirtto egualitario dell' islam, e in quelle sue istituzioni
essenzialmente democratiche nelle quali venivano a scomparire i privilegi di casta a tutto vantaggio delle
classi popolari, a tutto
nobilt.
Il clero, spodestato, seguit tuttavia a tenere accesa la fiamma dell' antica religione. Profittando di
una
tori gli
relativa libert d' azione, quale i nuovi dominaconsentivano, continu, in disparte, a coltivare
le tradizioni
fede. Particolarmente
libri: sa
nuto oramai incomprensibile ai pi 9, sia dello zend^ ch'era il commento composto in \mg\x2i pehlvi durante
l'
et sassanidica
^.
intorno
ai
testi
canonici con-
tinu a svolgersi pur sotto la dominazione araba una copiosa letteratura esegetica ed erudita {Dinkart,
iP^/ra/).
Avendo
cessato di essere la religione ufficiale della nazione, il Zoroastrismo si trov forzatamente ricondotto alla
sua propria originaria natura di religione indipendente professata da una minoranza di eletti. Allora,
forse, riprese
modo
il
suo antico
compito missionario e cerc diffusione fuori dell'Iran, specie verso oriente (fino alla Cina), seguendo l'esem-
" pio e le vie del Manicheismo e del Nestorianesimo -, e confondendosi spesso, o almeno non sempre riu-
scendo, presso quelle barbariche popolazioni, a farsi nettamente distinguere dal Manicheismo, col quale aveva in comune il tratto essenziale e caratteristico
CAPITOLO SETTIMO
del
219
dualismo ^2. Certo, della primitiva sua natura conserv e forse accentu quei caratteri che pur nella sua fase nazionale non aveva perduti: voglio
dire
l'intransigenza e la conseguente tendenza al frazionamento settario. Sopravissero, come si rileva da Sahrastani, alla conquista araba le antiche stte
mazdee
al
Zervanismo, ch'era stato in gran voga tempo di Yazdagird II **, s' impose anche alla
*:
il
I dottori
dell'Islam
essendo
riferita
una discussione
Quanto
nel ricordo delle et primitive e delle imprese eroiche e d quelle guerre famose fra Iran e Turan di cui
la
leggenda era piena***. Queste leggende risalivano all' alba dei tempi iranici, e ultimamente si confoncoi miti primitivi. Esprimevano, quasi, la continuit della tradizione nazionale attraverso i secoli
;
devano
la religione.
e per erano, anche, intimamente connesse con La lotta contro i nemici umani della
nazione,
deva
fede,
Daeva
^4.
Cos
il
aristocratiche
**
#*
220
CAPITOLO SETTIMO
gioso.
Di fronte sVtslam
le classi
si
aderivano
meno
naturalmente
trov, in linea di principio ^5, all'opposizione. Tuttavia questa opposizione, e quella del clero, fu troppo debole per tradursi in ribellione
aperta e violenta.
Fu
protesta di spiriti;
non moto
Si espresse in forme di cultura: la cultura dei vinti, ,,ch' era di gran lunga superiore
d'armi e
d' armati.
a quella dei conquistatori. Si cre allora quell' atmosfera sociale e sentimentale in cui matur, frutto
tardivo
dello
spirito
iranico,
l'
epopea persiana
^^.
Quelle leggende vetuste e oramai sacre al cuore della nazione, che dalla tradizione JDopolare erano penetrate
nel Zoroastrismo trovando
(i
Yast) *, che anche alla speculazione di Mani si erano imposte - ed egli le aveva incorporate nelle ** sue cosmogonie -, ricevettero ora una espressione
propriamente letteraria nell'opera poetica del 'Para' nel Libro dei Re di Firdusi (sec. x-xi) ^7. disiaco
:
Come
pendenza,
si
ma
religione ufficiale era ormai un' altra. Ma l' antica non era interamente distrutta: si esprimeva tuttavia nella nuova letteratura sacerdotale ; si rifletteva nella
epopea.
Non manc,
gioso qualche
terreno
reli-
qualche ten-
tativo di opposizione anti-islamica in nome del parsismo. tentativo di questo genere fu fatto da
Un
Bih'afrid, che intorno all'Soo si present come riformatore del Mazdeismo, e fond una nuova stta, la
* V. sopra a p. 134 sg. V, sopra a p. 191.
**
CAPITOLO SETTIMO
quale, fra l'altro
parsistico
221
al
^^^
introduceva limitazioni
del matrimonio
2
costume
consan-
(zoroastrico)
fra
guinei
^9.
La
riforma di Bih'afrid
tendeva ad adat-
tare l'antica religione mazdea all'Islamismo. Perci fu energicamente avversata dai magi : Bih'afrid fu
giustiziato, e
i
stato
cielo, donde sarebbe un giorno torrapito nato su la terra per vendicarsi dei suoi nemici 2^.
in
se r opposizione diretta rimase sterile e fu facilmente domata ==2, tuttavia la religione dei vinti pot
eJBfettivamente esercitare la
Ma
sua influenza su la
reli-
gione dei vincitori: e non tanto per via di trasmissione, non tanto per quegli elementi particolari della
dottrina e della credenza
escatologiche
lV islam;
^3
ma
per virt di uno spirito eh' era zoroastrico e mazdeo, e che pure si comunic all' islam e gli confer, in
Persia,
sul suo
un
carattere tutto speciale, e fortemente influ svolgimento ulteriore. In realt questa rea-
zione religiosa persiana su 1' islam un aspetto particolare dell' influenza che tutta la cultura .persiana
esercit
sopra gli Arabi. Culturalmente la Persia aveva gi in epoca sassanidica (e pre-sassanidica) fatto sentire i suoi influssi anche sulla penisola
arabica (anteriormente a Maometto) ^s. Di ben altra importanza furono per V islam la conquista araba della Persia e lo stabilirsi degli Arabi sul territorio
persiano.
nei paesi cristiani V islam sub l'influenza delle civilt locali, quali si erano svolte sotto il segno
del Cristiaftesimo
Come
ma
sulla base
comune
della ante-
222
CAPITOLO SETTIMO
Cri-
stianesimo gi aveva potentemente reagito, cos in paese persiano V islam sub l' influenza della secolare
civilt iranica,
quale
si
Un
il
elemento
ca-
persiana era
tradizionale
principio della legittimit, che si applicava sia all' ordinamento fondamentale dello stato nella forma della
monarchia ereditaria, sia all'organizzazione della societ secondo la gerarchia delle caste ^6. E nota l'importanza che ebbe nella storia dell' /s/am la que^
stione della legittimit in rapporto alla successione del califfato. Contro la maggioranza dei credenti che
califfi eletti
i
in base
loro discendenti,
come
cri-
Questo partito si form gi in Arabia nei primissimi tempi dell' /s/am 27. Ma quando insieme con tutto V islam esso s'introdusse nella Persia, pi facil-
mente s'intese
correnti
aV islam ufficiale (sunnita). Della quale opposizione ebbe a profittare in seno alla sunna stessa quel mo-
famiglia degli
Omayyadi
(a.
califfi
Abbsidi
750).
come era
sorto
zione religiosa islamica rinforzata dall'opposizione nazionale persiana (specie nel Khorasan), cos eli questo suo nuovo orientamento si risent poi dure-
tratti
peculiari che
CAPITOLO SETTIMO
223
sono estranei
del
all'
tempo
degli
Omayyadi.
spirito
arabo
si
genuino e primitivo,
attenuto
stesso
alla
il
caliiFato
omayyade
era
semplicit nelle
fano che religioso, rivolto pi agi' interessi politici che a quelli confessionali dell' islam jx e per questo appunto era stato tollerante in materia di religione ^9.
762),
il
califfato
si
(reattive) di
un ambiente
(siriaco)
Re
tempo accen-
tuarono nel
califfato
carattere
teocratico, si occu-
parono di ortodossia e di eterodossia, e inaugurarono una politica di intolleranza religiosa 3. Nel quale atteggiamento certo da vedere un riflesso di quelle
correnti di
'
religiosit pi profonda ch'erano state ed erano tuttavia presenti niV islam, e particolarmente nella scfa) ma anche da vedere l'influsso
indiretto della
tradizione persiana, nella quale era vivo e presente l'ideale dello stato quasi teocratico del tempo - non lontano - dei Sassanidi 31.
tuttora
na
sempre, pi accentuata nella scfa che nella sune la seta l'ebbe comune con le altre forma2,^,
(Charigiti) o deri33;
anche questo
224
fatto
CAPITOLO SETTIMO
da porre verosimilmente in rapporto con la intima connessione che si stabil in paese perpi siano fra il partito islamico separatista e 1" elemento
nazionale. Della quale connessione segno evidente la penetrazione di idee religiose persiane (zoroastri-
che )
dell'
nella
mam
per esempio, la dottrina sciita occulto 34. che si riveler alla fine dei
:
scfa
tempi (Mahdt). La quale idea, se anche in germe contenuta gi ne'islaM primitivo (derivatavi da idee
messianiche giudaico-cristiane), certo si arricch in Persia di tratti desunti dalla concezione zoroastrica
'^
il Redentore atteso alla fine del mondo 35. fondamento ultimo, la ragione profonda di tale connessione poi sempre quello spirito fortemente nazipriale che fu in ogni tempo la nota costante dell' anima persiana: quello spirito che aveva
del Saosyant,
il
trionfato imperialmente con gli Achemenidi, che aveva resistito alla ellenizzazione dei Seleucidi, che si sia riaffermato contro gli Arsacidi, che era risorto con i Sassanidi, e che ancora una volta reagiva ora contro gli Arabi conquistatori.
tsldm erano, in mutate. Sotto il califfato abbaPersia, profondamente sidico si era svolta, come vedemmo, una cultura
Oramai,
Non per
di
nulla
di
Harun
786-809] e di
Mamun
[a.
813-833]) si
accompagna
(sotto
Mamun)
quale rappresenta da un lato la reazione del pensiero razionalistico sul tradizionalismo islamico ortodosso, dall' altro r intolleranza dogmatica applicata con rigore sistematico e intransigente: due aspetti che.
CAPITOLO STTIMO
nonostante
la loro intrinseca contradditoriet,
si
325
o forse
prodotto delle influenze latenti dello spirito persiano, esercitate anche su V isim ufficiale. Non senza significato
il
spiegano come un
fatto
che
il
califfo
Motasim
(a.
cessore di
Mamiin
fu accusato di professare
avversare segretamente l' isim 36. 11 califfato di Mutawakkil (a. 847-861) segn una forte reazione contro
r onnipotenza dei MuHaziliti e una ripresa della tradizione ortodossa, e corrispondentemente anche
una persecuzione
- oltre esposti
i
Zoroastrismo (Mutawakkil fece abbattere il cipresso di Kismar, che si diceva piantato da Zarathustra in
occasione e a memoria della conversione di re Vistaspa*), insieme con gli aderenti al
ratista della
scfa
37.
Ma
la reazione
duraturi. Proprio da quel tempo incominci la decadenza del califfato. Corrispondentemente, comincia-
rono a formarsi - massime nelle regioni pi orientali dei principati regionali, i quali, come dipendevano nominalmente dal Califfo ma di fatto erano autonomi
(si
pensi, per analogia, alle condizioni della Persia al tempo degli Arsacidi**), cos erano nella religione
ufficiale
musulmani
ma
intimamente
tutti
impregnati
persiana, essendo per pi persiane d' origine le dinastie stesse. Tale fu la dinastia dei Safaridi (sec. ix), la
quale,
di
cultura
lo
* V. sopra a p. 26 n. **
V.
5.
sopra a
-
p.
175 sg,
15
PETTAZZONi
La
religione di Zarathustra.
226
CAPITOLO, SETTIMO
^3
considerata e celebrata
come
la
nale persiana ricostituitasi dopo 'la conquista araba. Tali furono anche le signorie feudalr dei Samanidi
(sec. x) nel
dei Buvayidi
1.186) 40.
dei Ziyaridi (a. 928-1042), 39 (a. 932-1055) e dei Gaznevidi (a. 962Sotto i Samanidi e i Gaznevidi visse Fir38^
Khorasan
dusi,
il
massimo poeta
della
un precursore
.
professava zoroastriano4i. Lo stesso Firdusi, ufficialmente musulmano,' era troppo imbevuto di spirito iranico per essere^ un convinto
di Firdusi, si
zelatore
rifiorire
della
fede
dei
dominatori stranieri
il
42.
Il
dell' g/>os
segna appunto
culmine
della
rivincita
dell'
spirituale
atto
epopea era
zionale dei Persiani; il quale nelle opere appunto della cultura amb affermare la propria superiorit.
tra
dotti e
43.
letterati,
ma
anche
Un moto
risuscit
vero e proprio
attivit erudita
riscossa
il
fu:
bens
un largo movimento
Y
esegetica sulcanto dei poeti.
culturale,
dei
come
(letteratura
nuovo
11 processo naturale di avvicinamento e di assimilazione fra Arabi (Sciiti) e Persiani in Persia, non
perseguito anche al tempo del predominio mihtare dei (Turchi) Selgiukidi (sec. xji), fu poi violentemente interrotto dall' invasione dei Mongoli nel
califfato,
sec.
a.
(Gnghiz-Khan, f a. 1227) e xiv (Timur, 1380- 1405). La caduta di Bagdad nelle mani di
XIII
(a.
Hulagu Khan
del
califfato
CAPITOLO SETTIMO
abbasidico
si
227
su
le
come potenza
politica; e
sue rovine
form una nuova potenza barbarica che faceva parte del vastissimo impero mongolico. I Mongoli, al momento della loro prima espansione nell'Asia Occidentale, erano pagani solo alcune poche trib (Karaiti) erano intinte di Cristianesimo
:
(nestoriano *) 44 o di Buddismo. I lro massacri e le terribili devastazioni non furono ispirati da passione
'
barbarie. L' Europa, sebbene minacciata e colpita in capo Papa, pieno dalle loro incursioni in Occidente (battaglia di Liegnitz, a. 1241), pot sperare, per un certo tempo, che i Mongoli F avrebbero aiutata a liberarsi dall' inreligiosa,
cori a
bens
il
dalla naturale
cubo
dell' Islamismo (missioni di Giovanni di Piano del Carpine e di Guglielmo di Rubruek), contro il quale invano si era ostinato lo sforzo delle Crociate.
in Persia una dinastia mongolica (degli abbastanza salda nella discendenza di HuIl-Khan) lagu, mentre essa venne consolidandosi sempre pi di mano in mano che adott le tradizioni di governo
Stabilitasi
e di
amministrazione risalenti
all'antico stato
per-
paganesimo, e fin per convertirsi alVislam, prima con Ahraad (a. 1281-1384), poi dopo l'intermezzo cristianeggiante di Arghun
siano,
il
abbandon anche
(a.
decisamente e
definiti-
Allora cominciarono le
Alla
tolleranza
persecuzioni religiose.
religiosa dei primi invasori mongolici subentr l' intolleranza e l' intransigenza eh' era stata caratteristica del califfato abbasidico (come gi
* V. sopra a p. 204.
228
della
CAPITOLO SETTIMO
monarchia
l'
clericale
dei
che
antica
religione
nazionale
- ricevette il religione di Zarathustra colpo pi grave: un colpo dal quale non si riebbe mai pi. Allora and perduta per sempre la maggior parte dei alcuni soltanto furono conservati - circa testi sacri
:
la quarta
-,
i
parte dell' Avesta sassanidico in 21 nask costituiscono T Avesta che noi oggi posquali
.
sediamo*.
I
seguaci di
nella fuga riparando nell' India, dove si stabilirono durevolmente, e dove - sotto il nome origi-^ nario di Parsi - esistono tuttora, concentrati specialmente nella regione di Bombay. Quelli rimasti in
scampo
Persia (quasi esclusivamente nelle regioni di Yezd e Kirman), decimati dalle persecuzioni, scemarono semd' importanza e di livello cultuchiamarono e si chiamano ancora col nome di Ghebri, dato loro dai -Musulmani (dall* ar. infedle ') 46. Di una penetrazione di elementi kafir, religiosi mazdei si trova traccia presso i Mongoli
pre pi di numero,
essi
si
rale:
"^
buddisti dell'Asia Centrale, i quali a designare Indra, assunto corne dio supremo di pantheon buddistico
(settentrionale),
usano
il
nome Khormuzda,
del
eh'
il
parsi
Hormuzd,
Mazda, V antica.
47:
sublime
strano
divinit
monoteistica
Zoroastrismo
destino di
carsi, nella
le religioni dei
popoli
arii
dell'Asia:
Buddha
e Zarathustra.
* V. sopra a p. 30 n. 33.
CAPITOLO SETTIMO
229
partire
di Zarathustra
da questo momento 1' antica religione non conta quasi pi nulla nella vita
della nazione persiana. Quel eh' era in essa di vitale viveva gi - e ora pi che mai visse - sotto le forme
dell'islam, e specialmente in quella particolare forma islamica eh' il sciitismo. Del mongolo UlgaituKhan
1304-1316) si racconta che fosse intimamente avverso all' islam. Figlio di una cristiana e di quel'
(a.
*,
battezzato egli stesso, poi convertito all'islam per l'influenza della moglie, fu sul punto, a quanto sembra,
di apostasiare e di tornare all' antico
paganesimo dei
per
abbracciare
Mongoli primitivi
la confessione
nell'
da
ultino
fin
sciita.
opinione dei sovrani europei del tempo Ulgaitu Khan fu creduto nemico dell'islam. In realt nessuna
inimicizia era pi grande di quella tra la scfa e r islam tradizionale sunnita. Nel nome del sciitismo
sempre pi i vincoli dei Persiani assoggettati cOn gli Arabi conquistatori. I Persiani, unificati ormai come nazione sotto il segno del sciitismo, ebbero i loro nemici implacabili nei Turchi Ottomani i quali, stabilitisi in Asia Minore sulla fine del sec. xiii (Ertoghrul), vi avevano fondato (Osman I, sec. xiv) sulle rovine del califfato un regno musulmano di confessione sunnita, che minacciava da vicino l'imsi
strinsero
pero di Costantinopoli e la
taglia
d
a.
cristianit
d'Europa
(bat-
Kossovo, 1389). mongolica guidata da Timur (Tamerlano) (f a. 1405) fiacc per un momento la potenza del sultano otto-
La nuova
invasione
V.
sopra a p. 227.
230
CAPITOLO SETTIMO
mano Bayazid
(a. 1402), e stabil in Persia una nuova dinastia mongolica, dei Timuridi. Ma i successori di Tamerlano furono attratti verso 1' Oriente dalla con-
- mentre ad Occidente (Baber), crebbe sempre pi la potenza degli Ottomani, sp-* cialmente con la conquista di Costantinopoli (a. 1453).
quista
dell'India
Allora avvenne
iranico, ormai la formula sciita -,
che
l'
antico
spirito
nazionale
secondo
secoli
ma non
la Persia
torn ad essere uno stato indipendente ed ebbe una dinastia nazionale e fu la dinastia dei Sefevidi, fon:
data da Ismail
(a.
1499-1524)
- e
fu
una dinastia
schiettamente
sciita, quella che ripeteva le sue origini dalla famiglia del Profeta nella discendenza
come
di
Ah.
Ismail riprese 1' antico titolo di sh (a. 1502), e strenuamente difese il nuovo regno contro il sultano
di Costantinopoli,
al
di
Selim L Anche questa volta, come Ardasir primo dei Sassanidi, la riscossa
il
segno della religione. La lotta poliper l'indipendenza dalla Turchia fu tutt' uno
con
la lotta
sciitismo.
La
religiosa per il trionfo degl'ideali del storia si ripeteva. Con l'avvento dei Sasgii
sanidi
il
nuto di fatto la religione di tutto il popolo persiano*, era stato assunto ufficialmente come religione dello
stato.
Nello stesso
la religione
modo
il
ormai da
tempo
le diverse dina-
CAPITOLO SETTIMO
stie
23 1
erano succedute, divenne con i Sefevidi la religione ufficiale della Persia risorta. Una
si
sunnite che
grande differenza era tuttavia subentrata. Non era pi una religione indigena che si opponeva ad una esotica: ma sciitismo e sunnismo erano forme di una stessa
religione
origine straniera e di carattere universalistico: r islam. Conviene tener presente che unidi
versalistico
era stato in origine e solo in processo di tempo Zoroastrismo*; era riuscito a nazionalizzarsi; e si era nazionalizzato
ultra-nazionale
anche
il
per l' appunto in Persia perch ivi aveva subito 1' azione di un prepotente spirito nazionale quello
strismo, che poi aveva respinto da s, come incompatibile, il Manicheismo, che aveva attirato a s il Cristianesimo nella forma autonoma nestoriana, e che ora finiva per nazionalizzare V islam nella forma sciita: vivida fiamma ardente in mezzo al mare
delle religioni universali travolgitrici di popoli e di nazioni. E opposizione di popoh, pi che di religioni, fu quella che si espresse nella lotta implacabile fra
sciitismo
latenti e
sunnismo: una
lotta
profonde e preesistenti air/'s/m. Che quando, conquistata la Siria e 1' Egitto ai Mamelucchi, il
sultano Seiim usurp in Costantinopoli turca il titolo e la dignit di califfo (a. 1517), il nuovo accentuato
v.
232
CAPITOLO SETTIMO
vedemmo
.
radi-
cato nella scfa pi che nella sunna *, che nella scfa si era alimentato delle tendenze congenite e secolari
del Zoroastrismo, che' nel Zoroastrismo si era esplicato principalmente all'epoca dei Sassanidi, ma che aveva gi i suoi precedenti antichissimi nelle Gatha **:
esso spirito
si
tramand e
si
ufficiale della
Persia nuova.
Zoroastriani avranno avuto a .soffrirne.
si
i
Anche
Quando Yezd
si
gli
Afgani
ciarono su Ispahan,
Zoroastriani di
Kirman
e di
aggregarono a quegli invasori, che posero, fine alla dinasta dei Sefevidi (a. 1722: battaglia di Gulnabad). interessante rilevare che gli Afgani
erano sunniti e che la loro guerra contro la Persia si colori anche di un riflesso religioso, come lotta
,-
fra
r ortodossia
48
1'
eresia.
si protrasse,
dopo
originario della trib turcomanna sunnita degli Afshar (nel Khorasan), tent di abolire il sciitismo e di riconla Persia all' ortodossia islamica, sognando forse di poter coronare le sue vaste conquiste con la unificazione di tutto il mondo islamico in un grande impero 49, Ma i torbidi che seguirono alla sua morte
(a.
durre
1747)
dei
non ebbero
(a.
fine
il
Aga
trib
scii-
Mohammed
sciita
1794);
nativo
della
il
ristabil
tismo
come
da
Persia sotto la
dinastia
CAPITOLO SETTIMO
'
233
N
e
sotto
la riuova
dinastia
persecuzioni,
non senza
il
Ferocissima fra
la
tutte
diede
il
nome
di
Bdb, cio Porta : la porta per. cui conseguibile la verit divina. Egli fu fucilato nel 1850; e i suoi
seguaci furono perseguitati accanitamente.
,che
il
notevole
Babismo, specialmente nella forma ulteriore del Behaismo - la principale delle sotto-confessioni in
cui
(a.
in
i
Ghebri, ossia Zoroastriani di Persia *, furono fra primi ad abbracciare la dottrina del Bab' si. Cos
al
tempo dell'invasione afgana** - essi esprimevano, sempre in termini di religione, la loro opposizione alla Persia ufficiale: deboli segni di una
come
protesta latente e tenace sa contro la religione ufficiale, s, e divenuta oramai nazionale, ma straniera d' origine e usurpatrice e persecutrice, da parte degli
ultimi pochi rappresentanti dell' antica religione indigena, superstite alla rovina di due imperi iranici.
Attualmente
dieci mila
53.
Ghebri
il
di
Yezd
Migliore fu
destino dei
234
CAPITOLO SETTIMO
*.
r India
a.
alla fede di
(f
vere
1605)54; con che forse s'illusero di far riviancora una volta l'antica aspirazione della
casta dei magi, che fu sempre quella di assicurarsi la protezione e il favore del principe 55. Certo una
eredit del loro passato antichissimo quello spirito di divisione onde ancor oggi le comunit parsistiche,
per quanto poco numerose (il numero complessivo dei Parsi dell' India si calcola da 80 a 90 mila) 56^
sono tuttavia travagliate, aderendo a gruppi diversi, tra loro differenziati nel rito piuttosto che nella
dottrina
57,
* V. sopra a p. 228.
NOTE
I
L. Caetani,
Annali
-
dell' Islam,
Milano 1907,
11 2,
917 e sgg.
a Sur. 9. 28.
stani (trad.
Th. Haarbriicker, Halle 1850-51, n 244 sgg.): cfr. Gabrieli, Bessarione 1905: v. sopra a p. 206 n. 19. Tesoro '), Sidra rabba 3 Libri sacri dei Mandai: Ginza (il
'
lahya [W Libro di Giovanni [il Battista]), Qolsi. Vedi: Brandt, Manddische Schi'iflen, Gottingen 1893; Lidzbarski, Das Johannesbiich der Mander, Gies(il
'),
'
Gran Libro
Sidra
d'
'
'
17.
;
Labourt, Le ChrisHanisme dans l' empire perse, 245 sg. Sachau, Vorn Chrisienhim in der Persis^ Sitzungsber. der Berlin.
Akad.
di
Sociologia,
6.
V.
tr
sezioni
L'Avesta constava allora di 21 libri {nasK), raggruppati in secondo la natura del contenuto (liturgico, misto,
-
legislativo).
Vendidad, costituiva il 19** nask. - Al ix sec. era perduto, secondo il Dinkart, il nask 11 insieme col commento (zend)\ del 5 era perduto il zend: v. sopra a p. 30 n. 33.
Il
10
Del
'
commento
'
si.
fecero pi
uno
fu
(=
Tun-huang, segnalato presenza di Mazdeisti a Klian Canton?) nel sec. ix, attestata da un autore arabo; esiscritto cinese del sec. vili;
236
stenza di
gli affari
CAPITOLO SETTIMO
un
ufficio speciale istituito sotto l dinastia
'
T'ang per
' :
concernenti la
religione del
Les in^uences iraniennes en Asie Centrale et en Ext?-me Ori'ent, Revue d' histoire et de littrature religieuses, 3. 1912, no.
Pelliot,
12
Un
segno della penetrazione di elementi mazdei nelle re delPAsia Centrale sar da vedere nel nome
,
'
rimasto presso i Mongoli b\iddisti (lamaisti) per deIndra buddistico: E. Blochet, tudes sur l' histoire religieuse de l' Iran, i : De l' injluence de la religion -mazdeine sur les croyauces des peuples itircs, Revue de V hist.
signare
l'
Khormusda
des
relig.
desi-
gnare Brahma:
/.
113.
'
13 E. Blochet,
Le
livre intituU
l'
de r
histoire des religions, 1898, 37. 23 sg. (sc. ix) fatto menzione del Zervauismo.
14 Cfr. Th. Nldeke, Z)<?r -weisse Dv von Masandaran^ Archiv fur Religonswissenschaft, 18. 1915, 597 sg. 15 Tra i nobili stessi non saranno mancati gli aderenti al
nuovo ordine
16 Cfr. E,
di cose, e
convertiti alla
fiir
nuova
religione.
Lehmann, Archiv
epopea).
,
17
Grundriss der
Pizzi, // libro
'
iranischen
2,
StKassburg 1896.
I.
dei Re, recato in versi italiani^ 8 voli., Torino, 1886-1889. 18 Bih'afrid proibiva 1' uso del vino (influenza musulmana), 19 Bih'afrid vietava di sposare le madri, le figlie, le sorelle,
le nipoti.
20 Cfr.
Houtsma, Wiener
Zeitschrift
f.
d.
Kunde
"
'
d.
Morgen-
landes
21
al
3.
1900, 30 sgg.
IV sec, dell' egira. - Anche oggi esistono, a quanto pare, alcuni Bih^afridlyya: Houtsma, /. cit. 22 Su altri moti insurrezionali pi o meno connessi con
quello dei Bih'afridiyy Houtsma, /. cit. 23 Cfr. L, H, Gray, Zoroaslrian elements in
:
inuhavimehi-
S.), 3.
Islamisme
i
et
parsisme, Revue de
.
sgg.
CAPITOLO SETTIMO
Revue de
237
25 Blochet,
L.
Csieta-ti,
Annali. dell'Islam,
2,
883 sgg.
Ir ani, Rivista italiana di sociologia, 6. 1902, 148 sgg. 27 Goldziher, Vorlesnngen ilber den Islam, Heidelberg 1910,
I.
26
Pizzi,
Le
241 sg. 28 La leggenda narr che Husein, il martire santissimo dei Sciiti, aveva sposato la figlia dell'ultimo re sassanide Yazdagird
.
IH: Sykes,
history of Persia,
London
1905,
11,
44.
1'
29 Goldziher,
Islainisnie et parsisene,
Revue de
histoire
des religions 1901, 43. i sgg. 30 Anche contro i Manichei: persecuzione del
(a.
califlfo
Mahdi
775-785).
31 Sotto
alcuni
si
califfi
(Mamun
la
813-833,
d stato,
Wathik
842-847)
ebbe
stta
(Razionalisti) una posizione analoga a quella che avevano avuto i Zervaniti sotto Yazdagird II: v. sopra a p. 197. 32 Goldziher, Vorlesungen iiber den Islam, 243 sg.
Mu'taziliti
33 Cfr.
43- 26..
Goldziher,
Revue de
.
1'
34 L'
il
califfo,
ma
con pardes
ticolare accentuazione del carattere religioso. 35 Goldziher, op. cit.^ 231; Blochet,
religions, 1898, 38. 33 sg.
.
Revue de
l'histoire
11,
80.
Saman
all' II
era
un
convertito
39
islamismo.
dei Samanidi.
40 Sykes,
41
"Pizzi,
history of Persia,
n.
16),
11,
84 sgg.
Firdusi {ProfiW
Modena,
1911, p. 12.
una
delle mogli di
il
Hulagu Khan,
\i
e alla
sua influenza
si
i
attribuisce
Hulagu verso
1316): Sykes,
185
sgg.
Incertezze
d Ulgatu
(1304-
193.
46 Jackson,
Philol.
'
11,
697.
238
CAPITOLO SETTIMO
sur
histoire religieuse de
47 Blochet, {kides
l'
Irati, i:)
de la religionmazdenne sur les croyances des peuples turcs, Revue de 1' histoire des religionSj.tSgS, 38. 26 sg. (v. sopra n. 12). Verosimilhiente questa penetrazione si deve
De V influence
Mazdeismo in seguito alla conquista gi il Manicheismo e il Nestorianesimo avevano avuto contatti col Buddismo nell' Asia Centrale
all'espansione orientale del araba ( v. sopra a p. 218 )
:
(v, sopra a p. 192, 213 n. 99). Elementi del lessico, pi che della credenza mazdea, ricevettero anche - verosimilmente nel contatto temporaneo che ebbero coi Turchi durante le loro migrazioni i
Magiari (Goldziher,
I
Revue de P
histoire
43-
sgg.).
48 Rapporti del
Mecca: Sykes,.
history of Persia,
308 sg.
Le Babisme en
Perse,
Revue de
l'
hi-
51 Blochet, Revue de l' histoire des rehgions, 38, 1898. 33 sgg. 52 Cfr, il testo pehlvi tradotto dal Blochet, Revue de 1' histoire des religions, 1895, 31. 241 sgg., di carattere messianico,
esprimente la fede dei Parsi nella futura rovina degli Arabi, 53 Jackson, Grundriss der iranischen Philologie, 11, 697.
54
stoire,
d'
Akbar, Revue de
1'
hi-
G, Bonet-Maury, La religion d' Akbar et ses rapports avec l' islamisme et le parsisme, Revue de l' histoire des religions, 1905, 51, 153 sgg,; R. Garbe,
38 sg.
;
Kaiser Akbar voti Indien, Leipzig 1909. 55 Max Miiller, Les Parsis modernes, in Essais sur l' histoire des religions, Paris 1872, 225 sg. ; Menant, Les Parsis: histoire des comniunauts zoroastriennes de l'Inde, Annales du
Paris 1898; Parsis et Parsisnie (ibid.), Paris 1904. Grundriss der iran. Philol. 11, 697, - L' area di densit massima la regione di Bombay (v. sopra a p. 228). Circa 1800
56
Muse Guimet,
seguaci del Parsismo ha registrato il censimento del 191 1 nelle Central Provinces dell' India (R, V. Russell, The tribes and
castes
57
ofthe Central Provinces of India, London 1916, 1, 284 sgg.). Un punto che oggetto di controversia (a partire dal
padan {pa{i)tidma:
v, sopra a p, 155
debba essere rigorosamente applicato anche ai moribondi, a costo di venir meno alle leggi di umanit, pur di osservare il
n. 117)
GAPITOLO SETTIMO
239
precetto della non conlaminazione. Un' alti'a controversia fra novatori e conservatori sulla legittimit della riforma del calendario, essendo oggi
il
Le
una tendenza
all'Avesta
',
'
modernistica
'
sotto
la
(Dhanjishah
vedi: Revue de l'histoire des religions 1910, 62. 99 M. Madan, Discourses on Iranian literature,
Bombay
1909).
INDICE
PETTAZZONi -
La
relisione di Zarathustra.
i6
Abbasid 222
sg.
Aga Mohammed
Agni
(S.)
232.
Abramo
79.
5.
Agostino 192.
227.
41.
agricoltura 88.
Ahmad
n. 79.
ahura
5.
54. 67.
69
n. 69. 129.
Acfa Archelai
194.
47.
n. 64.
Aditya 63 n. 18.
1. 74.
Adonis
164.
Akakios 198
sg.
Aka Mano
Akbar
234.
66 n. 47.
n. 64.
105 n. 50
bis.
106
Akanthos 150
Alessandria
9.
Afgani 232
sg.
Alessandro
n. 31.
9.
26 n.
5.
101
n.
95
Afshar 232.
'yy
244
Alexandropoli 178
Ali 230. Ali
n. 10.
INDICE
Antioco di
233. 163.
Commagene
24. 180
16.
Mohammed
11.
179 n.
I 159.
n. 28.
4.
Antioco
dd.
177 n.
Antioco
III 1,60.
Antistene 36
n. 66.
Amarna
47.
antropomorfismo 14.
161.'
115. 132.
Amasis 146
n. 44.
n. 30. n. 36.
Amenophi^ IV 66
Amer{)taf 28
43.
14
Anukis 146
n. 32.
apam napt
n. 25.
69 n. 71.
31 n. 41,
America
233.
2.
Amesaspenta
48. 56 n. 19.
63 n.
Arabi 216
Amon
124.
21.
Araxes
Ardasir
230.
74.
I
Anat imn,
83.
Anatolia 157.
angeli 166. 180 n. 28.
angelologia 80.
di)
26
n. 5.
animismo
25. 77.
6.
79.
2.
Anrama{i)nyu (Ahriman)
14. 18.
n. 15.
150
ant-Amesaspenta 31 66 n. 47..
anti-dio 2.
dvti'deoi 166.
n. 41.
143n.8:152n.83. leisgg. Areimanius 166. Ares (Mars) 16. 32 n. 51. 164. 180 n. 28.
,
Argataspa
73,
Arghun
n. 5.
227. 229.
Antigono 177
INDICE
245
'Apiavoi 74,
Ariaramnes 178
Aryaman
Ansaviya
69 n. 71.
47.
n. 41.
Ariarathes 178 n.
Asaak 181
Ariobarzanes 178
Aristotele 18. 34
n. 7'
n.
64,, 65.
Armatay (Spenta-A.) 68 n.
110
n. 98.
66.
Asha vahisia 28
n. 41. 56.
n. 25.
30
180 n. 28.
n. 54. 163. 171.
Armenia 32
Arrn
74.
n. 99.
130.152
n. 85.
n. 80.
Arsacidi 107
Assara masa 37
Assassini 100
-assil 64 n. 32.
n. 19.
13.
206
n. 18.
Arsaka 178
n. 9.
Assur
37. n. 85.
Arsama
4.
Assurbanipal 37
astrazioni
113.
n. 85.
67.
2. 8. 15.
Artabano
Artagnes
47. 173.
n. 64.
Artachaies 150
16.
Artamanya
Artaphrenes
Artaserse
Artaserse
I
47.
47.
145
n. 25.
Astyage asura 5. 27 n. 14. 68. Atene 130. 231. Atharva-veda 39. 43. Athena Nike 180 n. 32. Athravan 109 n. 69. 149 n.
57.
II
Mnemon
9,
131 sg.
thwya 69
n. 71.
Artaserse
n. 88.
III
Ochos
47.
132. 152
Auramazda
16.
21.
123 sg.
Ariaxerxes{Artakhsathra) 47.
Artemis Braurona
bis.
153. n. 95
246
INDICE
Bagmastu 37
n. 85.
Bagohi (Bagoas) 36
n. 75.
Bahman
Bahram Bahram
217.
28
n. 25.
I 191.
carattere liturgico 36
70
11.
228. 235 n, 9.
n. 73.
86.
Balas 199.
73.
Bar Bahlul
134.
n. 51. 218.
79.
redazione 99 n.
138 sgg. 172. 182
Barhebraeus 105
barhis 156 n. 119
n. 49.
avestaismo 1
sg. 201.
n. 50.
Barsi 148
Baal
18.
(S.)
n. 49.
Basilio 162.
192.
Bah
233.
Bassa
Baber 230.
Babilonia 87 n. 85. 47. 81 sg. 118 sg. 161. 164 sg. 181 n. 37.
189 sg. 194. Babiionide 194,
Bayazid 230.
Baydu
227.
Babismo
233.
Bactriana 12.
Behistun 27
n. 9.
Ili
n. 103.
Baendva
baga
n. 68.
87. 92.
Ili
n. 101.
123 sg. 126 sg. 147 n. 35. 148 n. 48. 154 n. 98.
Bel
18. 162.
.
154
n. 97.
Beroso 132.
Bagdad
223^ 226.
bghi 184.
Bih'afridlyya 236
n. 21, 22.
INDICE
247
14. 16.
Bisanzio 198.
(J.)
Cappadocia
n. 111.
108 n. 68.
28.
Boehme 112
13.
n. 33. 72.
Boghaz-Ki
84
46 sg. 55.
Bombay
Caucaso
48.
109
n. 77.
Celesiria 196.
Brahmana
n. 79.
46. 94.
(el-)Chargeh 124.
Brahmani "70
n. 81. 85.
152
Charigiti 223.
Cheta
3.
{Hittiti)''46. 75.
Bral 29 n. 27.
Buddha
31
n. 49.
70 n. 81.
85.
228.
Ili
n. 107.
112 n. 108.
Chnum \Chnub)
cielo
146
n. 32.
Buddismo
1.
94 sg.
'
n. 47.
n. 42.
n. 99. 218.
218.
Ciro 81 sg. 113 sgg. 117 sgg. 124. 145 n. 24. 151 n. 75.
186.
n. 18.
Butay 111
Buvayidi
n. 107.
226.
n. 49.
Commagene
L63.
Commodo
Comte
Caehts aeternus 166. 190.
77.
169.
conquista araba della Persia 183. 215. 221. 226. 238 n. 47.
conversioni 217.
Caldei 162.
calendario 150 n. 67.
califfato
Corano
217. 223.
33.
222 sgg.
n.
229. 231.
237 n. 34.
Calliope 178
10.,
Cosroe
II 202.
Cambise
137.
Costantino 196.
Costantinopoli 201. 229. 230
sg.
143
n. 29.
145 n. 20.
n. 49.
146
148
248
Creso
125. 145 n. 24.
INDICE
n. 44.
n. 53.
215. 217.
18. 162.
Cristiani 196 sgg. 210 n. 62. \ 212 n. 87, 90. 225. 237 n. 44.
106
n. 62.
Crociate 327.
Ctesifonte (Seleuca) 195. 206
n. 13.
Deuteroisaia
n. 24.
120
sg.
145
deva 5
167.
55.
diadochi 159.
dii
Cumont
Dinkart 30
n. 33. 30 n. 34. 30 n. 37. 172 sgg. 184. 206 n. 14. 218. 236 n. 13.
84.
Diocleziano 169.
dio della vegetazione 164. Dodoto 160.
divinit persiane 116. 165.
,
88 sg. 97. 108 n. 67. 114. 131. 135. 166 n. 5. 180 n. 28.
219.
Draga {Darga).72.
18.
Dahae 111
n. 100. 160.
150
n.
66.
2. 7.
atfADves 166.
dualismo
33;
56 sg.
134.
80. 96.
223.
117.
n. 27.
144
146
Da{o)nha 91. Daqiqi 226. Dario I 4. 21. 81. 107 n. 66. 123 sgg. 129 sg. 133. 148
n. 44.
n. 75.
150
n. 64.
151 n. 76.
Dyaus
68
61 n.
3.
186.
n. 65.
Dyvprthiv
11.
*
39.
Dyeus
39. 61 n. 3,
^Qii.
dyojsismo
INDICE
249
di
18.
Ebrei 78. 80. 119. 121. 124. 146 n. 27. 194 sg. 202. 225.
Eudemo
Eudoxo
Europa
Rodi 206
35
n.
n. 21.
m.
n. 81.
Eznik 207
122. 143
146 n. 28.
47.
Egitto 20.
106
n. 61.
107 n. 64,
175.
183.
148 n 49.
Eliade 168.
184.
205
n. 5.
Filone
56.
9.
14.
17.
31
n.
42.
Elohim 69
enoteismo
n. 68.
77.
104 n. 43.
220.
13.
7.
18.
26
105
Epifanio 162.
100 n.
epopea
236 n.
persiana
16.
226.
fonti orientali 4.
n. 48.
26
n. 5.
Eraclio 202.
Eraclito 108 n. 69. 143 n.
eresia 232.
2.
Foucher
79.
n. 92.
Franrasyan 110
Ermippo
Erodoto
131.
85.. 93.
18.
34
n. QQ.
93 sg.
19,
Frasaostra
75. 91.
Fravasi
n. 105.
2.
49.
90 sg. Ili
148
n. 49.
Frigia 164.
n. 63.
Fryana
fuoco
126.
90.
(culto del)
36
n.
n.
76.
137.
146
30.
206
n. 16.
250
Gadata 121 148
n. 44.
INDICE
Glauco 148
Gnosticismo
n. 46.
Gamasp Gamaspa
Gatha 7
20.
199 sg.
75. 91.
103
n. 37.
17.
Graehma
Ili
Greci
87.
92.
23 sg. 28 n. 19. 28 n. 24. 37 n. 83. 49 sg. 57 sg. 68 n. 61. 72. 74 sg. 85. 87.
n. 101.
3. 10.
llOn.
232.
90.
greco-bactriano 15.
greco-indiano 15.
Gaumata 125
185.
Guglielmo
di
Rubruk
227.
Gulnabad
232.
n. 7.
Kades
Ramadan
n. 39.
132.
Hamun
sg. 70
haoma, Haoma
.
31 n. 41. 58
70
n. 80. 84.
n. 75.
Haran Harun
79.
224.
8.
10.
25. 31 n. 41.
Giudaismo
155
12.
80 sgg,
94.
n. 114. 186.
n. 10.
Giudei
21.
35
n. 75.
80 sgg.
n. 19. 164.
Henaniani 202.
Hephaistos (-Vulcnus) 146
Giudeo-Cristiani 194.
Giuliano 169.
Giustiniano
I
n. 30. 165.
Herakles
16. 164.
n. 9.
Giustino
I 201.
herbedh VL 205
INDICE
251
Hermes
Hb
124.
16.
n. 19.
indoscitico 15.
Hestia 145
Indra
69
63
n. 29.
n.
71.
154
n. 97.
228.
236 n. 12.
n. 106.
inumazione 164
Iran
3. 5.
n. 101.
226 sg.
237
HO
iranismo
iscrizioni
n. 40.
Isathvistra 87.
khetuk-dat)
assire
79. 93.
104
32
Hvogva
75.
n. 36.
.
Hvogvi lOB
Isodadh
Ibn al-Athir
Il-Khan 227.
79.
79.
Ispahan 231
Israele
7. 79.
sg.
81.
8.
162.
imam
India
Imamiti' 223.
5.
11.
1.
47. 56.
58.
Ized
{v.
Yazata).
61 n.
n. 21.
192.
204.
228. 230.
Jacobiti 201.
n. 1.
Jahve 119
5. 48. 68.
66 n. 45.
sg. 123. 146 n. 27. 159. Jaxartes Jeb 123. 146 n. 32.
,252
INDICE
Jhovah
45.
Jonia 125,
Jupiter 36. 61 n. 3. 62 n.
166.
.
n. 22.
n. 42.
n. 34.
Kusana
216.
15.
n. 42,
Kustaspi 104
Lagrange
17.
Karabagh
74.
n. 42.
Earabalgassun 208
lassismo 140.
legittimismo 183. 222. Leviti 84.
Levitico 24.
Karapan
Kaskar
85.
Karaiti 227.
191.
n. 85. 47.
Libro dei
Re
220.
Kavadh
Kavi
85.
logicismo 50*.
Khalid
b.
al-Walid 216.
n, 11.
Khan-fu 235
Logos Lydia
9.
Khorasan 26
n. 5.
209
n. 42.
Ma
n. 32.
25.
179
n. 20.
Khormuzda
Khsathra
29 180
khraf$traghna 155
z/a(/)r)'
15. 28 n. 25.
143 n.
2.
144 n.
19,
162 n, 79.
n. 28.
31n. 41,32 n.
Yast 135.
51.
n. 28,
155 n.ll6. 162 sg, 171. 81 n. 37. 191. 196 sg. 201.210
n, 53. 221. 234.
Kh{v)ar'set
Kirman
Magiari 238
n. 47.
INDICE
253
n. 81.
Magnesia 147
jx,aYou0aioi
n. 44.
n. 40. 162.
Mazdak 36
210
n. 52.
199 sgg.
n.
30
212
83,
84.
30.
Masdaka [Masdaku)
Mazdakit 212
218.
n. 84.
22. 93.
Ma{i)dyOima{)nha 87.
196.
212 n. 88.
35 n. 75.
231.
sg. 237
n. 31.
masdayasna 21
86. 131.
sg.
Mamun
224
144
tnana-orenda 85.
sg.
n. 37.
207
n. 23.
209
n. 51.
n. 42.
237
195. 218.
Medi
84.
n. 48.
'215,
22.
36
98 n.
3.
209
Maomettismo 1. Maometto .2. 221. Maraba 212 n. 87. Maratona 158. Marco Polo 213 n.
136 sg. 143 n. 2. Media 12. 72 sgg. 83. 93 sg. 106 n. 63. 113. 125. 169.
177 n.
7. 194.
Media Atropatene
177 n.
7.
72.
74.
206
n. 13.
99.
sgg.
Marduk
Merv
consangui-
204.
n. 7,
Masalliani 202.
matrimonio
fra
224.
Mattivaza 47.
Mauricio 202.
n. 43.
Max
Mller
n.
6.
135. 138.
104
43
48.
254
misticismo 179
n, 22.
INDICE
Motasim
Musulmani
18.
219. 228.
n. 5. 225.
mithra 52.
Mthra
n. 41.
16.
Mutavakkil 26
30
n. 40.
31
48.
62
11.
17. 65 n. 37.
67
n. 57.
143 n.
8.
n.
69.
sg.
Na{i)ryosanha 69 n. 71. Naks-i Rustem 123. 127. 148 n. 54. 149 n. 63, 150 n. 64.
Mitraismo 30
n.
Narsete 184.
179
Nazi-Marduk 66
nazionalismo
Nazionalisti 226.
n. 34.
197.
(parsistico)
239
Nefertit 65 n. 86.
n. 33.
Mongoli 30
101 n.
2.
Nehavend
216.
n. 12.
Monobazos 107
ri.
64.
Nemrud Dagh
n. 24.
16.
163.
179
57 sg. 74. 77 sgg. 82 sg. 90. 9^sg. 104 n. 44. 108 n. 67.
Nerone
171. 173,
112
n. 108. 128.
n. 27.
149 n. 57.
monothelismo 202.
Mos
di
Chorene
186.
238 n. 47.
INDICE
255
159.
*. 3. 6.
Nestorio 198.
Fami
100
n. 8.
Nino 26
nobilt
n. 7.
Parsi, parsi 1
8.
10 sg.
30
185.
107 n. 66.
persiana
197.
149
211
h. 7B. 219.'
parsismo 1
Oarses 178
n. 9.
*.
33. 59.
80 sgg.
238 n. 56.
135.
Ohrmasd Yast
Oldenberg
n. 21. 136.
41. 63 n. 18.
148 n. 48. 160. 171. 175 sg. 178 n. 10, 11. 181 n. 42. 195.
31 n. 41.
Ormazd
(v.
Ahura Mazda).
16. 31 n. 41.
64.
49.
Oromasdes
Pausania
13. 163.
Osman
229.
4.
Osseti 98 n.
Pergamo
n. 48.
Ottomani 229
OvQavq
40.
sg.
66
paganesimo
(iranico)
3. 5.
30
Persepoli
123 sg.
132.
148
n. 40. 48.
n. 54, 231.
227.' 229.
'
mongolico
persiano
136.
persiano
antico
medio
238
n. 57.
neo-) 71.
Pethion 204.
Peukestas 177
n. 5.
256
Pisistratidi 130.
(I.)
INDICE
religione
Plutarco 13.
mazdea
162.
naturale 187.
167.
polidemonismo
politeismo
3.
25. 77.
187 sg. 228. persiana 115 sg. 132. 135. 137 sg. 144 n. 18. 157. 161
sgg. 166. 189. universalistica 169.
80.
Pompeo 164
Ponto 178
n. 7.
Renan
Po{u)rusaspa 73. Prxaspes 146 n. 30. 150 n. 64. Prscillianisti 209 n. 48.
,
Rg-veda 39
sg. 43.
Riformati 92.
192..
Profetismo 94.
proselitismo 81 sg. 167.
202. 215.
Roma
ria
Prthivi 68 n. 65.
jivQtti'Qeia
jt'UQtti'&oi
Roxane
149 n. 57.
m.
56.
68
n. 64.
149
n. 57.
Rudra
5.
Saba
204.
n. 18.
Sabsmo
217.
Ramman
Ram
Re
Yast 135.
n. 18.
152
n. 80.
(S. de)
Rask 28
Sacy
105
n,
50
ter.
Safaridi 225.
sah
230.
I
babilonese 190.
ebraica 79.
Sahpur Sahpur
II
195 sg.
n. 2.
fondata 187.
greca 159.
Sahrevar
15.
28 n. 26. 32 n. 51.
INDICE
257
S{i)na 91.
91.
143
n. 7.
154
'
n. 101.
208
n. 40.
n, 41.
107
Salmanasar IV 81. Salmi 43. 201. 212 Salomone di Hilat Salona 192.
Seistan 225.
n. 92.
Selene-Luna 165.
Seleucia (-Ctesifonte) 177 n. 3. 195 sg. 231.
Seleucidi 15. 159 sg. 170. 224.
79.
Seleuco 159.
Seleuco
II
178 n.
8.
Selgiukidi 226.
n. 63.
Selim
I 230. 231.
Semiramide 26
107 n. 63.
n. 7. 100 n. 8. Senofonte 114. 118. Serse 130. 150 n. 64. 151 n. 79.
152 n. 79.
.stte 188.
24. 224.
mazde
189. 219.
medievali 192.
23.
36
n. 77.
Sassanidi 10.
[94.
149 n. 63.
Si-ngan fu (iscrizione
n. 99.
di)
213
171. 173 sgg. 183 sgg. 216. 223 sg. 228. 230. 232.
Satana
80.
satrapie 158.
Saurva 66
Saussatar
229
sct'a, sciita
n. 45.
66 n.
47.
/
Siva 31 n.
n. 20.
66 n. 45.
125.
47.
Smerdi (Bardiya)
146
n. 30.
145
222
sg.
224
sg.
148
n. 48.
sg. 232.
*
237 n. 28.
149
n. 49.
17
pettazzon
La
religione di Zarathustra.
258
INDICE
soma
58.
n. 25.
Spandarmat ^^
templi del fuoco 149 n. 57. 177 n, 7. 181 n. 41. 206 n. 13.
n.
25.
-deol PaaiA,8ioi
161 n. 72.
191.
Spitama (Zarathustra)
100
n. 13.
52. 72.
165.
180
Sraosa 68
n. 63.
Stambul
231.
Tesup
47.
n. 79.
'
Stateira 158.
Thetis 152
n. 71.
20.
sufismo 179
n. 22.
107 n. 63.
n. 63.
Sultano 230.
sunna, sunniti 222 sg.
231 sg. surya 64 n. 34.
229.
IV 106
Tigri 195.
Timur (Tamerlano)
sg.
226. 229
Timurdi 229.
Tiridate 160.' 171. 181 n. 37. Tistr Yast 135.
Suvardata
47.
Tobia 105
Tabar 79
sg.
n. 50bis.
107
n. 63.
tocharico 64 n. 32.
torri del silenzio
Tabaristan 184.
150 n.
64.
Tadukhpa
(Nefertit)65 n. 36.
Tmmuz
164.
Trinit
2.
Tun huang
114. 219.
235
n. 11.
Tauro
16.
Tura, Turan
88.
110
n. 92.
Ta[u)rva 66 n. 47.
INDICE
259
n. 21.
33.
192.
226.
Vedda 102
Vendidad
Turchia 230.
24.
103
n. 21.
Turfan 207
41.
n. 23.
208 n. 40,
n. 41.
137 sg.
212 n. 92.
107
n. 66.
109 n. 77.
Uiguri 192. 209 n. 42. '^Ulama-I Isim 219. Ulgaitu khan 229. 237
.
Vistaspa
(di
Commagene)
9.
76.
Vohu mano
n. 61.
13
28 n.25. 30
n. 41.
31
n. 46.
Vologese 144
Voltaire 79.
n. 12.
Ur
79.
Urmiah
72. 105 n,
50
ter.
Vrirahan 32
Vulgata
n.'
54.
69 n. 71.
Q. 29 n. 32.
n.
31.
Yasna Yasna
Vangelo 24. di Mani 192., 208 Varena QQ n. 48.
7.
28
n. 19.
IH
n. 40.
Yast
220.
58.
134 sgg.
138.
'
Varuna
Yamta
57 sg.
Veda 4
sgg.
11.
39.
46. 65
Yazdagird
211
n. 39. 94.
n. 68.
26o
Yazdagrd
II
INDICE
Zeus
81,
129:
145
n. 19.
-
152
n. 79.
Yazdagrd
'
III 216.
163. 166.
'
Zo^ Ziu 61 n. 3.
sg.
Xanthos 143
n. 2.
Zoroastrismo passim.
problema dei
origini 76.
81.
Z." 1 sgg.
100 n.
83.
19.
Wathik 237
n. 31.
:Za{t\rik
et di luogo
formazione
di
formazione 71
n. 47.
Zani Yast
135.
sgg. 74. 76. storia 58. 60. 71 sg. 73 sg. 76. 96.
proselitismo 90.
Zarathustrotema
Zejditi 223.
73.
Zela
universalismo 90.
95. 231.
nazionalizzazione 95.
in Persia 113 sgg. 129 sg.
n. 45. 218.
S&.
207
190.
n. 23.
Zervanismo
206
.
n. 21.
171. 176.
Le
ai
Kabiri di
5. (1909),
723.
... a very careful discussion of the literary and monumentai evidence ...
Journal of hellenic
Zerona
diconti della R.
'Raffaele
Accademia
....
Pettazzoni
hat' erkannt,
dass
die
Gottin
gemeint
ist
geweiht war.
,
J,
Beloch, Griechische
Geschichte,
La
ha niesso in
rilievo
'
l'
esi-
un elemento centrale e gran lunga preponderante, che la figura e il culto di uh Dio unico e sommo ...
U. Pestalozza, Atene e Roma, Ths bok
is
R. R.
Marbtt, Folk-Lore,
23,
(London
1912), p. 389.
f-;v,
... la part d' hypothse est ncessairement grande dans ce travail; il n' en est pas moins fort important ...
S.
...
taggio letto
da quanti
si
sima
...
un
libro suggestivo
zum
nung
herbeifuhrt.
P.
W. SCHMIDT,
Anthropos,
8,
(Wien
1913), p. 573.
... segna il principio in Italia d un nuovo studio finora trascurato, quello sulla scienza delle religioni.
G.
S.ViGi,
(Roma
1912), p. 323.
las
compara
nociones
anteriores con las formas religiosas de las dems islas del Mediterraneo y del Africa septentrional, encontrando para-
lelismos sorprendentes
...
Fr. V. Beltrn,
...
La
di
quanto possa
ora e sar per lungo tempo il saggio pi completo dirsi sulP antichissima religione sarda, e ad
un tempo
il pi nobile tentativo di muovere col sussidio dei pochi fatti archeologici, dei testi insufficienti. e del materiale di confronto etnografico, alla conquista di una integrazione
popoli
R, Paribbni, Ausonia,
(Roma
In corso di stampa:
La
religione nella Grecia antica fino ad Alessandro (Storia delle Religioni, 3). .,.
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Finito di stampare
il d
VI dicembre
MCMXX
Mareggiani
in Bologna
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