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13 21 conferenza 4 marzo 2007 di Antonio Maglio relazione e

Non sono i nostri piedi che hanno scelto la Via ma la Via che ha scelto i nostri piedi
Compendio 21conferenza svolta il 6 Marzo 2007 a Milano presso associazione PIMEdit onlus Via Mos Bianchi, n94 Palazzina tirocini e laboratori Universit Cattolica del Sacro Cuore (sala rossa).

Conferenza: seminario

Argilla

Relatore Antonio Maglio

338 9519834

Indirizzo E-mail: a.magliorifl@tiscalinet.it

http://antoniomaglio.altervista.org
Vietata la diffusione se non per motivi didattici) (stampata in proprio).

L'argilla una delle materie pi antiche che l'uomo abbia mai usato. In tempi remotissimi, con l'argilla, grazie alla morbidezza e alla plasticit che questo materiale presentava, si producevano ceramiche e oggetti ornamentali per i comuni usi domestici. Sino a qualche tempo fa, con il trionfo della chimica e della farmacologia, curarsi con i rimedi naturali era considerato prerogativa di persone
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storia

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ignoranti e sprovvedute. Alcuni decenni or sono, quando un gruppo di studiosi cominci a diffondere a Parigi l'uso medicamentoso dell'argilla, si grid all'eresia e i sostenitori di questa teoria considerati sognatori Queste reazioni altro non erano che l'espressione di una mentalit limitata in quanto la storia delluomo piena di testimonianze dell'efficacia dellargilla. Sarebbe bastato leggere brani della Bibbia o del Vangelo per sapere quale importanza abbia sempre avuto la "terra"nella vita dell'uomo. Tutte le forme di vita sul nostro pianeta provengono dalla terra e non ci si deve meravigliare se essa ha un potere vitale eccezionale. Come gli uomini primitivi, anche gli animali, istintivamente sono portati a curarsi con la terra e non difficile vedere un animale, selvatico o domestico, curarsi una ferita sdraiandosi nel fango. Anche i contadini usano ancora curare il bestiame ammalato con grandi cataplasmi di argilla mescolata con erbe medicinali Ma l'uso dell'argilla non soltanto appannaggio di animali, contadini o persone di cultura modesta. Uno dei pi grandi uomini del nostro tempo, Gandhi, era un sostenitore dell'uso dell'argilla. Le prime notizie storiche sull'uso dell'argilla a scopo cosmetico, risalgono all'epoca dell'antico Egitto. E' stato accertato che gli egiziani per fare il sapone sostituivano la soda con una miscela composta da carbonato di calcio e argilla. Alcuni autori sostengono che gli antichi egizi conoscevano bene le propriet antisettiche e batteriostatiche dell'argilla, per questo la impiegavano assieme ad altre sostanze per mummificare i cadaveri. Altri autori a proposito sostengono invece che la mummificazione avveniva grazie alla gran quantit di sale con cui era cosparso il cadavere stesso, dopo averne estratto il cervello e le viscere. Un'altra notizia dell'epoca ci afferma che i malati erano curati con il fango del fiume Nilo. E 'noto che i fanghi contengono una certa quantit di argilla. Quando gli antichi egizi usavano l'argilla per curare un trauma, una slogatura o per far calcificare pi in fretta un arto rotto, non sapevano che l'argilla agisce e guarisce perch possiede una capacit di scambio cationico (C.S.C. ), perch ricca di silice e di allumina e perch nella sua struttura sono presenti tanti altri metalli Gli antichi egiziani sapevano che usando un impiastro di argilla su un arto rotto, se ne accelerava la calcificazione. Nel IV e V sec. a.C. Ippocrate curava i dolori di vario genere con l'argilla.

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Plinio il vecchio nel I sec. d.C. nella sua "Storia Naturale". e Dioscoride, medico greco, ."Sulla materia medica", raccomandano l'argilla come rimedio dalle molteplici virt. Nel II d.C. Galeno riconosce nell'argilla un potente rimedio naturale contro molte malattie. Avicenna, medico e filosofo, nell'XI sec. d.C. nel suo "Canone della medicina" parla dell'argilla come di un potente e poliedrico medicamento. Altro grande estimatore dell'argilla fu il greco Dioscoride che, nel rilevarne la straordinaria forza curativa, ne propose un elenco: la lemnia, l'eretria, la selinusia, la semia e altre ancora. Di ognuna descrive le propriet antinfiammatorie, disintossicanti, emostatiche, astringenti e cicatrizzanti. Inoltre, visto che anche nell'antichit la bellezza era tenuta in gran conto, illustra come utilizzare queste terre per rendere liscia e luminosa la carnagione del viso e la pelle del corpo. Dioscoride nell'accennare alle fasi di depurazione dell'argilla raccomanda di lasciarla seccare al sole, anticipando cos un procedimento moderno. Nel 1920, il famoso abate Kneipp propose l'argilla come una grande e potente medicina naturale. Cos si esprimeva: "L'argilla guarisce le infiammazioni, attira a s la materia malata e putrida, guarisce le ferite e le ulcerazioni. E' un eccellente medicamento nel mal di testa, di spalle, nelle infiammazioni, nelle intossicazioni, ecc.... Il reverendo Sebastian Kneipp, nel suo testamento spirituale, scrive: "... L'approfondimento delle mie esperienze mi ha consentito di ampliare le conoscenze delle reazioni dell'argilla e ho scoperto che per molti disturbi non vi medicina che agisca con altrettanta efficacia e facilit dell'argilla". A Leipzig, Louis Kuhne applica l'argilloterapia ai malati che si fanno ricoverare nel suo Istituto, con risultati eccellenti. In Italia, un altro religioso, padre Garofalo, usava pasticche d'argilla per guarire i suoi parrocchiani. Il professor Strunpf dell'Universit di Berlino non esit a prescrivere l'argilla come rimedio per i malati colpiti dal colera asiatico. Cosa che fecero anche i medici russi, consigliando allo zar Nicola I di lasciare che i soldati, impegnati nella guerra di Crimea e decimati dal colera e dalla dissenteria, mangiassero l'argilla bianca (Bolus alba). Adolf Just, un libraio tedesco divenuto poi famosissimo come guaritore, impressionato dai risultati ottenuti dal prof. Strumpf, apr una sua Casa di Cura, nell'Hars, utilizzandovi l'argilla sottoforma di
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compresse, impacchi, bagni, impiastri, per curare un'infinita serie di malanni. Egli utilizzava una terra estratta dalle vicine montagne della Luvos che ancora oggi molta nota e diffusa in Germania. Nel XX secolo il prof. Julius Strumpf, medico berlinese, utilizz l'argilla per curare molte malattie e tra queste anche il colera asiatico del 1903. Durante la guerra del 1915-1918, nell'esercito francese si faceva uso di argilla, per prevenire la dissenteria. Gandhi, utilizzava personalmente l'argilla sotto forma di cataplasma e ne raccomandava l'uso. Jean Valnet, studioso di medicina naturale, parla ampiamente e con grande convinzione delle molteplici propriet terapeutiche dell'argilla. Cos si esprime:"L'argilla stimola gli organi non efficienti, pi con la sua presenza che con la sua massa. Agisce sulle ghiandole endocrine, che regola, svolgendo una azione eccitante e moderatrice, secondo la necessit. E' anche un potente antiparassitario come si pu facilmente constatare dall'esame delle feci". L'elemento chimico pi importante nell'argilla il silicato di alluminio che non si presenta mai allo stato puro ma accompagnato da una serie di minerali (calcio, ferro, magnesio ecc.). Tali impurit hanno rilevante effetto nella colorazione delle argille che sono: bianche, rosse o bruno-rossicce e verdastre. Quelle verdi sono generalmente usate a scopi medicamentosi, mentre, per gli impieghi a uso cosmetico, si d la preferenza alle argille bianche. Per comprendere la ragione della straordinaria efficacia dell'argilla importante conoscerne, in primo luogo, la precisa natura chimica. Tale analisi ci svela che tutte quelle sostanze che costituiscono le componenti chimiche dell'essere umano sono presenti nell'argilla.

L'argilla :
Antisettica. Si tratta di un antisettico Il dottor Alexis Carrel a proposito dell'argilla, scriveva: "L'argilla, come le essenze aromatiche, certo provvista di questa intelligenza che agisce secondo meccanismi non spiegabili dalle nostre attuali conoscenze". Antitossica. Diversi autori riferiscono, al proposito, di una sperimentazione fatta in Francia dove a un certo numero di topi fu somministrata una soluzione di stricnina; la morte intervenne dopo pochi minuti. La medesima dose di stricnina fu poi fatta ingerire ad altri topi
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aggiungendovi, per, un poco di argilla: i ratti sopportarono il veleno Il dottor V. de Zudaire scriveva: "Le terre curative sono indicate non solo nei casi di intossicazione intestinale e delle loro molteplici ripercussioni sull'organismo, ma anche nei casi di avvelenamento." Assorbente. Utile per assorbire e filtrare tutto ci che nocivo: fluidi, cattivi odori, gas, pus, sostanze tossiche e velenose dovuto alla costituzione micro-molecolare dell'argilla. Battericida. Secondo analisi eseguite dal professor Laborde della Facolt di Farmacia dell'Universit di Strasburgo, l'argilla curativa sterile, cio totalmente esente da germi microbici. Inoltre essa presenta una radioattivit con concentrazioni variabili da 0,3 a1,25 unit Mache: sufficiente cio per contrastare i batteri, per esercitare azione stimolante ma, sicuramente, priva di pericolosit per l'uomo e per gli animali. Se invece si verificasse un eccesso di radiazione l'argilla arriverebbe ad assorbirne l'eccedenza. Una possibilit d'impiego per assicurare la protezione di un organismo colpito da radiazioni ionizzanti. Cicatrizzante. Grazie al potere assorbente e battericida l'argilla ottima per curare ferite e piaghe. Il medicamento nell'argilla che apporta elementi basici per rendere alcalino l'organismo. Grazie all'apporto delle basi l'argilla curativa esercita un'influenza come biocatalizzatore dell'organismo, specie nei tessuti connettivi. Energizzante. L'energia vitale del sole, il magnetismo dell'aria e dell'acqua, si trovano concentrati nell'argilla. A questo proposito riportiamo ci che scrive Romolo Mantovani: "... un cataplasma d'argilla applicato su un organo malato come un'onda di potente magnetismo vitale che penetra in quest'organo, gli da forza, vitalit, salute e allontana tutto ci che negativo e generatore di malattia". Scambio ionico Nella stragrande maggioranza dei casi per impiegare l'argilla si diluisce. Applicandola sul nostro corpo, o anche ingerendola, interviene un meccanismo di osmosi: liquidi cellulari, frequentemente impregnati di tossine idrosolubili, sono attratti dalla soluzione argillosa (pi concentrata) che, quindi, li assorbe e, nel medesimo tempo, cede in notevole quantit i suoi ioni minerali. Largilla si comporta come una potente carta assorbente che toglie quanto di negativo, intossicante, insalubre, putrido, si trova sotto di lei mentre, nello stesso tempo, cede sostanze minerali. Elementi
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rivitalizzanti ed energetici. Se poi si considera che, per motivi che non sono ancora ben chiari ai ricercatori, questa terra esercita una specie di forza calamitante nei confronti dei rifiuti organici, le scorie e le tossine, si pu affermare che essa serva per un vero e proprio drenaggio cellulare. Insomma, aspira il male, lasciando in cambio le sue propriet curative.

Chiarimenti sulla terminologia


Il termine ventilata sta ad indicare un'argilla fine e impalpabile, a granulometria molto regolare. Tipo di argilla impiegato per uso interno. L'argilla ventilata, grazie al suo alto grado di finezza, in soluzione acquosa pu liberare molti pi elementi di quanto non possa fare la stessa argilla a granulometria pi grossa. Il termine macinata fine indica un tipo di argilla a granulometria piccola e regolare ma comunque sempre maggiore rispetto alla granulometria che presenta il tipo ventilato. Si adopera per uso esterno per impacchi e cataplasmi di normali proporzioni, per bendaggi e bagni argillosi, per lavaggi, irrigazioni, per maschere e applicazioni cosmetiche. La sua preparazione la seguente: l) In un recipiente (mai metallico o di plastica) porre la quantit di argilla necessaria dandole la forma di un cono (come si fa con la farina o con il gesso da presa. 2) Aggiungere acqua (fredda, tiepida o calda) oppure, qualora si utilizzassero in combinazione, tisane nella gradazione richiesta, sino a coprire met circa del cono d'argilla. Lasciare che il liquido sia completamente assorbito, aggiungendo eventualmente un poco d'acqua se la consistenza dell'impasto risultasse eccessiva. Il dottor Ferraro suggerisce dl addizionare a questo composto alcune gocce di olio extra vergine di oliva per accrescerne la plasticit. 3) Normalmente questa preparazione impiegata entro tempi brevi (se cos non fosse, seguire le precauzioni indicate al punto 3 per l'argilla macinata grossa). Si tenga presente che l'argilla preparata non perde, se non toccata e opportunamente protetta, le sue propriet salvo che non si siano utilizzate nella preparazione tisane o altri elementi aggiuntivi facilmente deperibili. 4) Per stendere o trasferire l'argilla usare spatole o cucchiai di legno.

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Il termine macinata grossa indica un tipo di argilla che presenta una granulometria maggiore rispetto al tipo macinato fine. Si adopera per uso esterno per impacchi e cataplasmi di grandi proporzioni o per bagni, pediluvi e maniluvi argillosi; si presenta in pezzi che sono preparati per l'impiego nel modo seguente: l) Porre la quantit di argilla che si ritiene necessaria in un recipiente che non sia n metallico n di plastica (legno, vetro, porcellana, maiolica), pareggiandone la superficie in modo grossolano. 2) Aggiungere acqua fredda sino a ricoprire l'argilla e, senza mescolare, lasciare che il liquido sia completamente assorbito. 3) Coprire con una garza onde evitare il depositarsi di qualche corpo estraneo e lasciar riposare per qualche ora, magari, se le condizioni meteorologiche lo consentono, esponendo al sole. In questa fase non rimescolarla, diverrebbe appiccicosa e, quindi, meno maneggevole. 4) L'argilla pronta si presenta liscia e omogenea, con consistenza cremosa e densa quel tanto che, raccolta su un cucchiaio di legno, non coli. Nel caso si utilizza tiepida o calda si riscalda a bagnomaria, ponendo il recipiente su un termosifone o su una pentola sprigionante vapore caldo: mai metterla direttamente sul fuoco. 5) Usare un cucchiaio di legno per stenderla sulla pelle o su di una stoffa, oppure per metterla nel catino o nella tinozza per bagni argillosi, ovviamente, in questo caso, aggiungendovi l'acqua necessaria Il gel dargilla una soluzione colloidale che si forma, quando l'argilla sospesa in acqua e poi si fa sedimentare .Questo gel si presenta come una soluzione opaca, e contiene in percentuale diversa tutti gli elementi contenuti nell'argilla di partenza. La capacit di formazione del gel in acqua maggiore se si utilizza l'argilla ventilata L'impiastro o cataplasma, un impasto dargilla e acqua nel quale possono essere presenti anche altre sostanze, quali estratti vegetali, oli, ecc. L'impiastro si presenta come una poltiglia circa densa. Secondo i casi, limpiastro pu essere preparato con acqua calda, tiepida o fredda. . La capacit di scambio cationico, indicata con la sigla C.S.C., indica la capacit da parte di una argilla di scambiare un certo numero di sostanze attive con i tessuti con i quali viene a
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contatto. Se un'argilla possiede una C.S.C. molto elevata, si tratter di un'argilla molto attiva. Il valore massimo teorico della C.S.C. 100 mEq/100 g di argilla di partenza. Una C.S.C. buona ha valori compresi tra 40-60 mEq/100 g. Il pH un'indice di misura del grado di acidit o di alcalinit di una sostanza. Nel caso dell'argilla il valore del pH viene riferito ad una soluzione acquosa contenente il 10% di argilla. Uso interno La geofagia (vale a dire l'abitudine a mangiare la terra) pratica antichissima che trova la sua giustificazione nella necessit di introdurre nel corpo i sali minerali carenti, di ottenere un potente effetto disinfettante e rinvigorente, di esercitare azione di prevenzione contro le malattie, di contrastare il meteorismo, di vincere sia la stipsi sia la diarrea. Si sconsiglia di assumere argilla per via orale se si ha tendenza all'occlusione intestinale, se sussiste il pericolo dello strozzamento di un'ernia e se si preso dell'olio di paraffina nei quindici giorni precedenti la cura. Ecco come, nella pratica moderna, si soliti ingerire l'argilla: Bevendola In un bicchiere riempito per 3/4 di acqua fredda (la pi pura possibile) versare un cucchiaino raso di argilla ventilata, far sciogliere bene mescolando a lungo (usare solo cucchiaini di legno) coprire con una garza e lasciar riposare Questa pozione dovr essere preparata alla sera e bevuta al mattino a digiuno Taluni per preferiscono assumerla in ore diverse; la cosa non determinante, unica condizione che la si beva almeno un ora prima dei pasti Sicuramente ci saranno persone particolarmente schizzinose che, nel vedere quel bicchiere con acqua sporca e un certo quantitativo di fondo limaccioso, storceranno la bocca e avranno grosse difficolt a ingerirne il contenuto; la loro reazione pu anche essere comprensibile ma e bene ricordar loro quanto segue: a) l'argilla purifica e rende bevibile anche l'acqua non potabile tant' che nei Paesi meno civilizzati gli abitanti, prima di bere da una pozza o da uno stagno ne smuovono l'argilla del fondo, bevendo solo quando la terra in sospensione; b) il sapore dell argilla non sgradevole. anzi: dovrebbe ricordare, anche se alla lontana, quello del latte ed chiamata 'latte d'argilla' c) per le prime volte si avr l'avvertenza di bere solo il sovranatante , cio la parte che si presenta come 'acqua sporca ' e non il fondo:
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in determinati casi e solamente dopo che ci si sar gradualmente abituati ad assumere la pozione, si potr bere l'intero contenuto del bicchiere; d) che assumendo argilla si fa una cura portentosa che non mancher dl sortire gli effetti desiderati e che, tutto sommato, richiede solamente un sacrificio minimo in confronto ai tanti benefici che ci porter; e) se poi qualcuno non riuscisse proprio a bere, potr mediarne il sapore con un poco di miele, di succo di limone o della polvere di liquirizia, oppure diluirla in una tisana di menta fredda La quantit di argilla da usarsi pu anche essere, a seconda dei casi, aumentata sino ad arrivare a quattro cucchiaini (da dividersi in due assunzione giornaliere): non superare tale dose, poich si potrebbe instaurare una certa stitichezza. Se tale fenomeno dovesse comunque intervenire, diminuire la quantit di argilla sciolta nell'acqua. Se la stipsi non dovesse cessare, sar opportuno ricorrere a qualche tisana lassativa. La pozione d'argilla dovr essere bevuta lentamente, a piccoli sorsi: ogni giorno e, possibilmente, senza variare l'abituale ora d'assunzione. Si tratta di una vera e propria cura che andr condotta seguendo ritmi regolari e che, al termine, dovr cessare gradualmente, distanziandone l'assunzione e diminuendo la quantit d'argilla utilizzata di volta in volta. Pillole e bastoncini. Gi in tempi antichissimi si faceva essiccare l'argilla pi pura in pillole o bastoncini che poi erano commercializzati. E questo un metodo che ora in uso solo in alcuni Paesi (India, America del Sud, Cina). In ogni modo esso pu benissimo essere utilizzato da chi non intende bere l'argilla, ma preferiscono succhiarla. Pu, ovviamente, essere assunta direttamente anche la polvere ventilata d'argilla a patto che non si ha in bocca protesi e piombature di denti che potrebbero essere danneggiate o provocare qualche reazione chimica. Compresse. Si possono trovare ora in commercio delle compresse dargilla, normalmente addizionate con qualche olio essenziale per migliorarne il sapore. Uso esterno Per l'utilizzo dell'argilla come medicamento esterno si usa principalmente questi metodi: Cataplasmi. Consistono nello stendere, direttamente sulla pelle o su di una leggera garza (se trattata una zona coperta da pelosit), l'argilla
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preparata come in precedenza visto. Si user, ovviamente, una spatola di legno per applicare, per uno spessore di 1 o 2 centimetri, l'impasto sulla zona corrispondente all'organo malato, avendo l'avvertenza di coprire una superficie pi ampia di 2 o 3 centimetri di quella interessata. Una volta stesa, largilla con un leggero telo (fibra naturale e di colore bianco) che sar fissato, usando bendaggi o cerotti, in modo che rimanga in loco. Su di esso poi si dovr porre un panno di lana o di flanella per mantenere la parte calda e protetta. La durata di un cataplasma varia da mezzora ad alcune ore secondo la patologia che trattata. Impacchi. Si utilizza il solito impasto diluendolo con acqua, vi si immerge una pezzuola o un tampone di cotone in modo che si impregni d'argilla. Si fa gocciolare un poco e quindi lo si pone sulla parte da trattare. Si copre con un telo e poi con un panno di lana o di flanella. Fasciature e bendaggi. Anche qui si immergono nel preparato diluito opportunamente, bende o fasce a trama larga la cui misura sar proporzionata alla parte da trattare. Si procede poi fasciando la zona interessata. Tale metodo impiegato, quando sono interessate zone parecchio estese o per scopi estetici. Bagnoli. Si procede come si farebbe per eseguire normali bagnoli, cio imbibendo una pezzuola in acqua e aceto (o altra sostanza aromatizzante) dove si sar sciolto anche un poco di argilla in polvere. La pezzuola, ripiegata due o tre volte, sar poi posta in loco (solitamente si tratta della fronte). Metodo utilizzato per dar sollievo in casi di emicrania o forte febbre. Polverizzazione In questo caso si usa polvere d'argilla ventilata Spargendola sulla parte come si tratta di talco. Indicata per i; neonati, la polvere eccellente per trattare piaghe, ferite, eczemi, arrossamenti ecc. sui quali esercita un'azione molto disinfettante e antibatterica, favorendo, nel frattempo, la ricostruzione dei tessuti lesi Non si abbiano esitazioni a impiegarla, poich essa esente da germi microbici. Bagni argillosi. Si tratta di argilla sciolta nell'acqua e nella quale ci si immerge completamente o parzialmente (pediluvi, maniluvi, semicupi). Utilizzando questo metodo sar opportuno non usare la consueta vasca da bagno, poich, scaricandosi, l'argilla potrebbe intasare le tubature: ricorrere a una tinozza, un mastello o altro. Questo tipo di trattamento utilizzato per reumatismi, artriti, affezioni ossee e
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alcune forme di paralisi. Ricordarsi che i bagni argillosi stancano, quindi la loro durata non dovr ai superare i 15-20 minuti e non andranno fatti giornalmente. Con l'aggiunta di sale marino non raffinato, questi bagni hanno un potere tonico notevole e sono utili come rimedio agli squilibri ghiandolari. Sar sufficiente un bagno settimanale della durata di 15-20 minuti. Unguenti. E' possibile, aggiungendovi oli essenziali, sostanze aromatiche ecc. utilizzare l'argilla per preparare degli unguenti da usarsi sia a scopo medicamentoso sia per la bellezza. S'impiega in questo caso argilla a granulometria ventilata (finissima); verde se a fini curativi, bianca per usi cosmetici. Ovviamente sono centinaia gli unguenti ottenibili, ne suggeriamo uno che potr servire contro ascessi o grossi foruncoli: in un recipiente (che non sia di alluminio) far sciogliere a caldo, rimestando con un cucchiaio di legno, due grosse prese di sale marino non raffinato, aggiungervi poi, sempre rimestando, qualche goccia di olio extravergine d'oliva e argilla in polvere in quantit tale da ottenere una consistenza d'unguento. Mettere l'impasto ben caldo su una pezzuola che dovr essere applicata sulla parte da trattare. Continuare sino a quando apparir del pus, da quel momento applicherete cataplasmi freddi di sola argilla per un giorno o due. Irrigazioni, lavande vaginali Si scioglieranno 3-4 cucchiai d'argilla ventilata per ogni litro d'acqua che dovr essere intiepidita ma non bollita. Agitare bene prima dell'impiego per eliminare qualsiasi grumo. Non sciacquare al termine dell'irrigazione. Maschere d'argilla. Servono essenzialmente a scopi cosmetici in pratica si procede come se dovessimo preparare un unguento (vedi sopra) Anche in questo caso si soliti all'argilla oli aromatici, succhi di frutta o verdura e altro. Sciacqui e gargarismi Si scioglie un cucchiaino d'argilla ventilata in un bicchiere e si lascia riposare per un paio d'ore. Prima dell'uso agitare fortemente il liquido Non sciacquare dopo aver fatto i gargarismi E' intuitivo che questo metodo si utilizza in caso di affezione del cavo orale e della gola. Clisteri. Dovendo intervenire nel tratto intestinale si potranno eseguire dei clisteri preparati sciogliendo da 4 a 6 cucchiai d'argilla verde fine in un paio di litri di acqua appena tiepida.
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Frizioni. Si eseguono in taluni casi particolari con olio da massaggio nel quale si sar stemperata un poco d'argilla ventilata. Si pu anche usare olio extra vergine d'oliva o altro supporto adatto. Altre applicazioni a uso esterno avvengono attraverso saponi, dentifrici, creme fluide che, tra i loro componenti, hanno anche una certa quantit d'argilla. Regola fondamentale che l'argilla, una volta utilizzata, sia sempre gettata via. Essa, nell'uso, si impregna di impurit ed esaurisce del tutto la sua potenzialit curativa. Non solo inutile, quindi, il suo riutilizzo, ma anche sicuramente nocivo. Quando si inizia un trattamento a base d'argilla si dovr tener presente che ogni interruzione della cura, anche se provvisoria e limitata nel tempo, risulter assai nociva. La grande attivit esplicata dall'argilla mette in moto tali e tanti fenomeni che, in pratica, nel nostro fisico avviene una sorta di reazione a catena che, se bruscamente spezzata nei suoi ritmi d'azione, pu talvolta portare a degli scompensi. Ricordarsi perci, di iniziare le applicazioni solamente se si certi di portarle regolarmente avanti sino a guarigione raggiunta. Dovendo affrontare grossi problemi, che quindi presuppongono un massiccio uso dell'argilla, sarebbe opportuno far precedere il trattamento assumendo tisane lassative, evitando cibi ricchi di grassi e di proteine animali, dando preferenza a frutta fresca e ingerendo argilla per via orale. Dopo alcuni giorni di tale preparazione iniziare la cura gradualmente, cio (visto che pi alto lo spessore dell'argilla impiegata in cataplasmi e impacchi, maggiore la sua intensit d'azione) facendo applicazioni poco estese e di piccolo spessore per poi, se non si verificano stati d'intolleranza o disturbi, aumentare progressivamente sia la superficie sia l'altezza. Usando l'argilla per via orale le feci prendono una colorazione piuttosto scura: il fenomeno, non deve impensierire, poich, una volta cessata l'assunzione dell'argilla, sparisce in breve tempo.
Tutto quello che detto frutto di libera interpretazione presa da molteplici articoli, testi e lavori di diversi autori. Nulla farina del mio sacco se non quello di essere rielaboratore e ripetitore per insegnare 12

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cose antiche e ancora valide. Lo scritto, come supporto al parlato, richiesto dagli amici,associati e allievi, copiatura del materiale usato come traccia per la conferenza Antonio Maglio

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