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LOUIS HJELMSLEV

Introduzione Secondo Hjelmslev la lingua deve essere pensata e analizzata come STRUTTURA, cio come ENTIT AUTONOMA DI DIPENDENZE INTERNE. Lanalisi linguistica deve basarsi sul principio empirico, cio deve essere coerente e semplice, deve basarsi sulla DESUZIONE (generale al particolare) Egli individua 5 tratti che caratterizzano la struttura del linguaggio:

1. costituito da un piano dellespressione e da un piano del contenuto: i due piani sono articolati in modo che una forma, articolando una materia produca delle sostanze presentando dal punto di vista analitico la stessa organizzazione. i due piani sono collegati da COMMUTAZIONE : si ha commutazione quando a una modifica sul piano dellespressione fa seguito una modifica sul piano del contenuto 2. costituito da due assi: un processo e un sistema, dove nellasse del processo si dispongono i sintagmi, in quello del sistema gli elementi che possono stare al posto di un elemento linguistico 3. i piani dellespressione e del contenuto sono legati tramite commutazione

4. caratterizzato la relazioni definite: le reggenze(relazioni di implicazioni) e le combinazioni( determinata solo dalla compatibilit tra elementi linguistici) 5. il linguaggi sono NON conformi (non esiste tra espressione e contenuto corrispondenza biunivoca), per questo definiti sistemi di segni sistemi simbolici o non linguistici che sono conformi

La relazione tra un piano dellespressione e del contenuto detta DENOTAZI ONE. Hjelmslev sostiene comunque che allinterno di un sistema linguistico vi sono sempre delle PARTICELLE ADDIZIONALI cio i connotatori che vanno a costituire un contenuto supplementare -- si tratta delle SEMIOTICHE CONNOTATICHE che racchiudono tutti i sensi che sono in eccedenza rispetto la sem. denotativa La teoria di Hjelmslev influenza U.Eco che in trattato di semiotica generale dedica ampio spazio al concetto di funzione segnica nel tentativo di fondare una teoria dei codici.

Hjemlslev nasce a Copenaghen nel 1899, il suo principale testo di riferimento della la sua teoria: fondamenti della teoria del linguaggio: FTL H. muove dalle basi poste da Saussure e sviluppa in modo articolato alcuni aspetti del Corso di linguistica generale. secondo H. la linguistica deve tentare di cogliere la lingua non come insieme di fenomeni non linguistici ma coem una TOTALIT AUTOSUFFICIENTE, AUTONOMIA DI DIPENDENZE INTERNE, COME UNA STRUTTURA prerequistito x delineare una teoria linguistica scientifi ca. la sua teoria muove dallipotesi che vi siano delle costanti nei fatti linguistici. per ricercare tali costanti bisogner adottare un principio EMPIRICO semplice e coerente E ESAURIENTE. --> procedimento deduttivo ( dal particolare al generale) quindi loggetto linguistico dovr essere scomposto in componenti minori

GLOSSEMATICA: questa nuova teoria semio/linguistica che ha i seguenti obiettivi: 1. analisi deduttiva 2. insistere + sulla forma che ne sulla sostanza 3. considerare + il piano del contenuto

I 5 TRATTI FONDAMENTALI DEI LINGUAGGI: (riprende)

in varie occasione H. parla della stupefacente complessit del linguaggio, strumento con il quale luomo comprende se stesso formando i pensieri sentimenti e stati danimo . il linguaggio si sviluppa in simbiosi con lumanit. H. convinto che il linguaggio naturale abbia delle potenzialit superiori agli altri linguaggi xk con esso possibile parlare degli altri linguaggi mentre il contrario non possibile! con la lingua possiamo esprimere una formula matematica al contrario no! IL LINGUAGGIO NATURALE = SORTA di METALINGUAGGIO potendo parlare di tutti gli altri linguaggi (es. quelli ristretti). riconosciuta la supremazia del linguaggio naturale. Distingue infatti y y LINGUAGGI RISTRETTI (non linguistic i) servono solo x certi fini es. formule matematic LINGUAGGI LINGUISTICI o PASSE PARTOUT che hanno campi dazione moolto + estesi

1. PIANO DELLESPRESSIONE E DEL CONTENUTO:

questa connessione riprende i concetti di significato e significante di Saussure che usava x riferirsi alle due entit di un segno. non pu esserci unespressione senza qualcosa di espresso. queste due propriet sono fondamentali a tutti i linguaggi SAUSSURE vs. HJELMSLEV significante = espressione significato = contenuto segno = FUNZIONE SEGNICA H. si chiede se la funzione segnica sia interna o esterna al segno; e sulla base della teoria di Saussure afferma che esiste una massa amorfa, una materia che costituisce un fattore comune: LA MATERIA in quanto massa amorfa viene articolata dalla forma che la rende sostanza e ci vale sia x il piano dellespressione sia del contenuto. -sul piano dellespressione questa materia una massa amorfa di suoni, un continuum vocalico, poi interverrebbe la forma linguistica tracciando segmentazioni che rendono possibile riprodurre il suono che appunto sostanza xk ha una consistenza fisica! quindi la forma dellespressione articola la materia (masse informi di suoni) in modi differenti secondo schemi fonologici e in virt di essi possibile produrre vocali e consonanti (sostanze dellespressione). -sul piano del contenuto la sostanza indica solo ci che noi possiamo percepire attraverso la lessicalizzazione. i piani dellespressione e del contenuto hanno de gli strati che sono la sostanza e al forma.

LA FUNZIONE SEGNICA UNA RELAZIONE FORMALE CHE GUARDA ALLESTERNO VERSO LE SOSTANZE: materia forma FUNZIONE SEGNICA( si pone ad un livello formale, non investe le sostanze) forma materia = sostanza = sostanza

es. di sostanza dellespressione: la voce articolata, in pittura le pennellate su tela.. es. di forma dellespress: il sistema fonologico o morfologico,

-materia del contenuto: livello percettivo dellesperienza -forma del contenuto il modo in cui la materia organizzata, lo schema lessicale. modo in cui la lingua organizza la materia del mondo: schema lessicale. Obiettivo della glossematica: ricerca di unit minime del contenuto (figure). -sostanza del contenuto invece il nostro modo di percepire il mondo sulla base dello schema lessicale proiettato dalla forma. Insieme delle esperienze e dei pensieri legati alla cultura di una comunit; Hjelmslev parla di apprezzamenti collettivi: questo il livello pi importante, quello immediato della sostanza, per Hjelmslev,quello in cui ha luogo il contratto sociale che permette di pertinentizzare la materia ed assicura il carattere formativo della semiotica. quello che consente il formarsi degli apprezzamenti collettivi. es elefante: ha un valore diverso x noi , oggetto di curiosit e x le tribu che lo allevano e amano!

LORGANIZZAZIONE DIE PIANI: Il principio di analisi del piano dellespressione e del contenuto deve essere lo stesso, quindi anche per il piano del contenuto possibile ritrovare degli elementi minimi, degli atomi del contenuto, cio quelle figure che combinandosi darebbero origine a dei significati. per H. la ricerca di unit minime del contenuto porta a comprendere inventari limitati grazie al quale costruire i significati.

le unit minime sono FIGURE (prive di significato), le figure formano i SEGNI( entit di taglio superiore dotate di significato) = UNA LINGUA UN INSIEME DI SEGNI. per essere adeguata deve essere semplice, facile da impiegare pratica da apprendere e usare.

UNA LINGUA ORGANIZZATA IN MODO TALE CHE GRAZIE AD UN NUMERO LIMITATO DI FIGURE SI POSSA COSTITUIRE UN NUMERO LARGHISSIMO DI SEGNI.

2. GLI ASSI DEI LINGUAGGI: SISTEMA E PROCESSO


In ogni struttura linguistica c un asse del processo che pu essere descritto con una linea orizzontale orientata a destra (orientamento convenzionale!) , e un asse del sistema ch una linea verticale che interseca il primo.

Processo

Sistema -sullasse del processo si dispongono i sintagmi, cio gli elementi linguistici minimi che si congiungono e danno luogo a sequenze complesse: nella vita reale non usiamo mai parole, ma solo sequenze complesse: le frasi su questo asse gli elementi si congiungono x contiguit s pazio-temporale e la relazione si dice SINTAGMATICA, IN PREASENTIA: ee -Sullasse del sistema la relazione pi astratta perch ivi si dispongono gli elementi che potrebbero stare al posto di unentit comunicativa, e la relazione in ABSENTIA. O u na cosa o unaltra. o.. un nome o un pronome. relazione paradigmatica.

3. LA COMMUTAZIONE
il tratto che lega i due piani dellespressione e del contenuto. infatti nella lingua naturale possiamo sostituire gli elementi della frase con altri elementi del sistema provocando modifiche sul piano del contenuto. es . se cambio allenatore /dirigente modifico sul piano del contenuto SE i cambiamenti introdotti in un piano del linguaggio provocano trasformazioni sullaltro piano siamo in presenza di una MUTAZIONE e lelemento in questione una INVARIANTE SE i cambiamenti introdotto NON provocano trasformazioni sullaltro piano, allora siamo in presenza di una SOSTITUZIONE e lelemento sostituito sar un INVARIANTE del sistema.

x es. se pronunciassimo la parola calcio con la c toscana o la nostra non modificherebb il contenuto = sostituzione e l elemento sostituito = variante x es. se al verde chiaro del semaforo mettessi verde scuro non cmabia il significato di partire. quindi NEL CASO DELLE INVARIANTI le differenze sono RILEVANTI. la COMMUTAZIONE UN TIPO DI MUTAZIONE CHE SI INSTAURA QUANDO SULLASSE DEL SISTEMA SI INSTAURANO DELLE ALTERNATICE POSSIBILI. quando la mutazione riguarda lasse del processo si parla di PERMUTAZIONE: il giocatore calcia il pallone, e il pallone calcia il giocatore = cambia il piano contenuto!

4. LA REGGENZA E LA COMBINAZIONE
Sono relazione ben definite tra unit linguistiche. c reggenza quando una unit ne implica unaltra ( il verde preceduto da un rosso o giallo) c combinazione qnd c compatibilit ( posso dire che Piero da un calcio al pallone)

5. LA NON CONFORMITA DEI PIANI


Il piano dellespressione e del contenuto non hanno corrispondenza biunivoca, NON sono conformi. Ci differenzia i linguaggi linguistici (lingua naturale) e quelli non -linguistici che sono conformi (ad a pu corrisponder 2= algebra) se c corrispondenza tra i due piani sistema monoplanare se non c corrispondenza sistema biplanare o sitema dei segni Un sistema biplanare ha la non conformit dei paini ma la commutabilit dei derivati.

Dalle semiotiche denotative a quelle connotative:


la funzione segnica chiamata da H. denotazione. Denotazione intesa come relazione tra i due piani :

E (R) C = DENOTAZIONE = SEMIOTICA DENOTATIVA es. casa (elemento dellespressione) rimanda ad edificio ad uso privato = denotazione ma allinterno delle semiotiche denotative esiste anche una semiotica connotative che aggiunge significati addizionali rispetto alla prima relazione.

cane pronunciato con la c toscana rimanda anche alla toscanit di chi pronuncia. Gli elementi connotativi aggiungono significazioni a un secondo livello (connotatori). Sono quindi particelle che vannoa costituire un piano del contenuto supplementare instaurando con il sistema semiotico denotativo una ulteriore funzione segnica: (Ed R Cd ) R Cc = connotazione

es. di connotatori -diversi stili (invenzione, imitazione) -diversi mezzi ( parola, scritto, gestualit..dicono molto sullo stato danimo x es) -diversi idiomi (non lo so, i dont know = italianit, anglicit) -regionalit -registri usati (connotano lappartenenza ad un certo ambiente)

NB! SEMIOTICHE CONNOTATIVE: semiotiche il cui piano dellespressione una semiotica METASEMIOTICHE (es. linguistica, un linguaggio che e parla di un altro linguaggio) : semiotiche il cui piano del contenuto una semiotica

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