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TRACCE
( luglio 2005 / luglio 2008 )
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TRACCE
10072. a casa, lontano dai centri di detenzione temporanea, dagli abusi sui clandestini e dalle terminazioni ultime del controllo sul movimento delle persone.
10074. equivalendo una giornata destate alla somma completa, alloperazione senza resti, senza approssimazione.
10080. con lorgoglio e lasprezza di chi appartiene ad unavanguardia di consumatori, un gruppo di riscontro delle scelte di marketing pi avanzate, oggetti nel campo che decide delle forme del brand.
10081. ad un certo punto raggiungiamo la coda, ferma nella notte come un limite al nostro sviluppo.
10083. la mia condizione, tradotta in grandi figure di ingranaggi, macchine di ricatti emotivi reciproci, tra me e chi mi accompagna.
10085. nel buio, sciami di fosfeni percorrono le superfici dei miei occhi.
10087. sentimenti provati, di cui non trovo alcuna esplicita citazione nei documenti.
10089. aprendo linciso, nel discorso della giornata, della coazione a ripetere.
10091. aggirandomi tra le persone che mi stanno vicine, con il mio carico di scuse non richieste e spiegazioni su particolari irrilevanti.
10093. anonime apparizioni dello zeitgeist sotto forma di confezioni di detersivo, di fotomontaggi on line, di nuovi desideri che ti nascono al mattino.
10099. teorie delluniverso in espansione che coprono i casi della mia giornata e gli errori che commetto nel rivolgermi agli altri.
10101. irretiti in azioni vili, che sono il marchio di chi non ha forza.
10102. monti delle memoria, mete di continue spedizioni tra masse di ricordi inerti.
10107. iniziando una nuova politica coloniale verso le regioni del proprio corpo, indossando una camicia nuova, decidendo di tatuarsi, forando il labbro con un anello dargento.
10110. verifiche a vuoto della propria presenza, tra le intenzioni degli altri.
10112. a tarda notte, tra le scene in corso sulle televisioni locali, affiorano i ricordi di antichi approdi sulle pallide sponde lunari.
10113. negoziare una cambiale per il credito da ascrivere alle cose, ai loro aspetti.
10116. venendo iniziati ai discorsi degli esperti, trasmessi per radio, in televisione.
10117. volendo proporre, con la sua maglietta, nuove gerarchie di gusto sul piano del discorso condiviso.
10119. in visita presso i frangenti della propria giornata, presso i siti archeologici delle ore di lavoro.
10121. continui errori di citazione, riferendosi al mondo, alle preferenze degli altri.
10122. la stupidit come scelta strategica, come fase operativa di un proprio complotto.
10123. intere professioni dedicate alla soddisfazione dei miei desideri, al mantenimento delle stipulazioni che frenano il dolore, la percezione del poco potere che ho sul mondo, sulla mia persona.
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10126. le zone interne dellignoto, favoleggiate nelle narrazioni sul progresso, sullestensione del nostro potere sul mondo per mezzo di processori a 64 bit, o sullulteriore apertura del mercato dei servizi.
10128. consumando, nei frangenti della giornata, le proprie riserve di acutezza e sagacia.
10130. uno stato delle cose, la cui disposizione postula il tuo risentimento.
10132. disposizione delle merci negli scaffali del supermercato, secondo schemi che ne assecondano lacquisto.
10133. la bellezza del mondo, costituita da acqua marina e fenomeni di diffrazione, rifrazione e riflesso.
10134. alcuni reperti di momenti molto brutti, che riaffiorano durante i lavori di manutenzione delle tue giornate.
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10136. differenti stili di vita, costruiti a partire dalle strategie di marketing di una multinazionale ed importati, oltre le pianure della distribuzione e della stampa specialistica, nelle terre sempre vergini del proprio gusto privato.
10138. lontano da milano, perso in un labirinto di periferie residenziali, vacanze economiche, acquisti in centri commerciali.
10140. maree di contrazioni inconsapevoli, che attraversano i dodici muscoli attorno alla bocca.
10141. percezioni contraddittorie di grandi sistemi di dati, guerre senza prospettiva, strategie politiche a lungo termine e, nello scorcio della mia giornata, lutilizzo di cellulari tribanda la cui tecnologia, corredata di strumenti in java, sopravanza le strette necessit in cui mi trovo a parlare.
10144. frasi pronte, senza referente, utili per eventualit future in cui la pianura dei presupposti sar lespressione che si cerca.
10145. regioni sociali di livello medio basso, governate dalle deduzioni per analogia, dalle frasi generiche, dai pregiudizi pi comodi al capitale.
10148. grandi frasi, perfette concatenazioni di argomenti, disposte sugli scaffali di feltrinelli.
10151. dovendo, tra le altre cose, seguire linasprirsi del mio fronte interno, le minacce di diserzione delle mie espressioni e gli scioperi semantici in corso.
10152. mettendo in onda le mia impreparazione, anche solo chiedendo un caff al banco.
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10153. momenti di panico, nel tuo cuore, al pensiero di unulteriore liberalizzazione del mercato del lavoro.
10154. rumori di funzioni organiche che sottolineano alcuni passaggi del giorno.
10155. tesi provvisorie sulla fine del mondo e sui danni che alla verit pu arrecare.
10159. smarriti tra gli ordini di realt che attraversano le proprie giornate, essendo veri in parte nelle statistiche sul traffico, in parte nelle opinioni degli altri, in parte nei profili sociologici delle agenzie pubblicitarie.
10161. ereditando alcune morali della favola, da riproporre eventualmente ai tuoi vicini di tavolo, a una cena, o ai colleghi che ti chiedono un parere.
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10162. interi settori della mia memoria, su diversi livelli e secondo dislocazioni ragionate, dedicati allimmagazzinamento di tecniche di base: ricaricare la cucitrice, preparare un caff, chiudere uno spinello, allacciarmi le scarpe e la camicia.
10164. percentuali bassissime di popolazione, edotte in modo quasi esaustivo dello stato delle cose, collocate in uffici dirigenziali ad ampia metratura o su aerei privati, in volo sopra il pacifico.
10167. intrappolato in schemi culturali dedicati al piacere, la cui struttura indirizza i flussi del senso e le porzioni di valore verso il divertimento, la distrazione, la fruizione di tutto il gratis della vita.
10169. sediamo, beviamo qualcosa, contrattiamo alcuni valori di senso sulle nostre due vite.
10170. consumandomi nellaria che attraverso, nellattrito delle correnti che genero, con lo spostamento, sullestrema superficie del derma.
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10174. successive sere nel tempo, in cui a scadenze irregolari si prendono decisioni definitive, sempre in merito al medesimo cruccio o punto: mettersi a dieta, smettere di fumare, leggere balzac, dismettere la freddezza verso i propri cari.
10176. campagne di marketing per promuovere la tua persona, fallite nel giro di poche frasi, nei primi passi allinterno del locale.
10177. ricostruire il senso di una scena, ricorrendo alle figure della produzione in serie.
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10180. di giorno in giorno, differenti stati delle cose che si vengono affermando, come strane geopolitiche di senso che coordinano le tue ore dufficio, i desideri di felicit che ti abitano, le ormai confuse forme del futuro.
10183. esperimenti di marketing avanzato, operati sulla carne viva degli adolescenti, ai livelli pi cupi delle loro imperfezioni.
10185. piccole soddisfazioni in termini di piacere o riconoscimento, dovute indirettamente alla penetrazione di una corporation in un settore del mercato alimentare.
10186. mi inoltro nel concetto di globalizzazione, nelle diramazioni centrifughe di ideologia liberista, imprese multinazionali, guerra, specie geneticamente modificate, botte sui manifestanti, e mi ritrovo ai bordi della mia giornata, a vedere la filigrana, il verso sempre scordato che, alle mie spalle, combacia con il mondo.
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10189. aumento del numero dei cicloni, della loro frequenza, della loro portata in termini di forza, estensione, danni provocati.
10193. stanco alla fine della giornata, avendo concluso le tue transazioni con il padrone, avendo venduto le tua quota di forza lavoro al giorno.
10194. la dotazione documentaria del mio ricordo, bloccata in alte percentuali negli scaffali, esclusa dalla circolazione.
10195. credendo in quello che faccio ed aumentando, di conseguenza, il tasso di probabilit derrore.
10196. imprigionato in una rete di rapporti umani in atto, rapporti di produzione, strategie militari che prevedono linvasione della siria, delliran.
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10200. in un paesaggio di dati contraddittori, coinvolti in derive sotterranee, di cui cerco di ricostruire la tettonica e, a ritroso, la pangea originaria.
10201. tradizioni minori della moda, della musica pop, indicizzate a classi di individui che non ne fanno un prodotto underground ma solo una scelta di ripiego, di chi non ha idee, di chi ha perso la battaglia sul marketing della propria persona.
10205. una progressiva accumulazione di tecniche, che trova sfogo in suonerie di cellulari, in visori notturni per gli incursori nei quartieri in rivolta, in modificazioni nel genoma di un frutto, implementati per ottenere la propriet della specie.
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10207. la folla dei miei neuroni che si alza di colpo, levando le mani nelloscurit delle mie lacune sul mondo, e cerca di afferrare lerrore che ho commesso, la deviazione dal senso comune che mi espone alle risa degli altri.
10211. particolari, forse di una certa importanza, arenati in seguito sulle pi lontane spiagge del tempo.
10212. rumori inspiegabili che arrivano dal centro, dagli altri quartieri periferici, dalla tangenziale.
10213. fondando, su ci che non ha importanza, una strategia di sopravvivenza che sfrutta il disinteresse degli altri per il tuo dominio.
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10215. disposto, con le mie idee sui locali di tendenza, sul piano del capitale, accanto alle guerre in africa ed ai licenziamenti dei coreani.
10217. griglie di concetti con cui attraverso il mattino, la cui capacit di risoluzione ridotta, a tratti ridicola.
10219. impacciato, nel mio scontro con il destino e le legioni iperboree della casualit, da allucinazioni cognitive circa i miei successi e lefficacia della mia fede come argomento delle cose non parventi.
10222. educato alle asprezze del margine, del poco potere sul mondo, del poco valore dei pareri che espongo.
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10228. nuotando nelle acque del mio amore, scorgo a volte, sul fondo, delle forme scure che si muovono, e suppongo che siano mostri di qualche strana natura, che abitano le profondit in cui ho paura di inoltrarmi e che costituiscano, nonostante la serenit dello specchio in cui mi bagno, una minaccia.
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10236. oggetti sociali, piccoli manufatti affettivi che occupano le tue giornate, la metratura scarsa del tuo appartamento.
10239. come se la realt si ritirasse dietro i mobili, o nel fondo dei cassetti.
10241. piccoli guai, microumiliazioni, ferite superficiali del mio amor proprio che restano inespresse, incagliate nei frangenti della mia giornata e si depositano, come relitti o carcasse di animali, sul fondo del mio sovrappensiero, andando a costituire giacimenti di dolori che, nelle era della mia vita, si arricchiranno in cupezza e dispiacere.
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10243. alcune tecnologie linguistiche, o concettuali, fossilizzate in strati profondi della mia distrazione.
10246. uscendo dallufficio, privi di alcune parole per definire la propria condizione.
10248. seguendo i picchi di alcuni investimenti emotivi sulle piccole cose della giornata: la sigaretta dopo il caff, le e-mail da scaricare, la coincidenza dei bus dal lavoro.
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10254. incaricato di gestire, nelle sale dei miei giorni, una collezione miscellanea di concetti.
10256. lo stato dellarte delle tue tecniche di giustificazione, dei tuoi progetti a medio e lungo termine.
10257. riducendomi ad una quantit di energia, ad un investimento calorico differenziato, in tessuti, forza lavoro, cicli metabolici, il cui rendimento pu essere indotto, con poche frasi, coi pregiudizi, con il valore del lavoro e del salario.
10259. generazioni di merci, slogan pubblicitari, trasmissioni televisive che si depositano nei ricordi di chi vive, canonizzandosi in complesse mitologie di immagini e valori.
10260. diversi piani di finzione, alcuni abitati dai tuoi simili, altri dai tuoi giorni, altri ancora dalle vicende irachene.
10261. regioni della rete la cui scarsa ampiezza di banda rende difficile laccesso.
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10262. quartieri periferici percorsi dalla guerriglia urbana, da drappelli di poliziotti in tenuta antisommossa.
10264. mi accosto, allora, alle spiagge del corpo della mia ragazza, arenandomi nel golfo di un fianco, sulle isole gemelle dei seni, mentre scorrono accanto le correnti del tempo, in questansa tranquilla del pomeriggio.
10265. la civilt occidentale, nello scorcio del millennio: circostanze tra le meno favorevoli per la tua felicit.
10266. arrivare alla maggiore et, educati dalle merci e dai commentatori televisivi.
10269. ordini interrotti, porzioni di strutture che ingombrano le regioni della mia percezione.
10270. dai confini del benessere, guardo con un vago presagio al futuro ed alla diminuzione delle risorse naturali.
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10271. puntando sulla coerenza delle tue metafore per dimostrare la tenuta generale della vita.
10274. unaltra esperienza disgustosa, nel campo controverso dei tuoi rapporti con chi ti si accompagna.
10275. disponendo, al caso, di opinioni anche molto articolate, di quasi nessuna influenza sullo stato delle cose.
10277. scoprendo, oltre i veli dei miei presupposti, intere tradizioni narrative della mia giornata a cui non appartengo, rimanendo stupefatto di fronte ai canoni successivamente accantonati di versioni delle cose, di saghe della mia pausa-pranzo ed agli autori minori che affollano la mia mattina di lavoro.
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10280. ci frequentiamo sullorlo dei rispettivi mondi linguistici, contrattando luno con laltro transazioni che danno luogo a nuovi oggetti sintattico-semantici, alla deriva nei golfi di silenzio, di non umano, che ci dividono.
10281. facendomi strada negli elenchi di ricordi marginali, a cui faccio appello per dimostrare lestensione delle collezioni di cui mi posso fare vanto.
10283. edizioni straniere dei tuoi pregiudizi, dei tuoi progetti per il futuro.
10285. basi biologiche delleconomia, ragioni genetiche per la nostra tendenza al consumo, per il beneplacito che concediamo allindustria internazionale.
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10290. volgendo lo sguardo allorizzonte degli eventi, lasciando che limmaginazione si confonda.
10294. allontanandoti, da qualche parte, seguendo le rotte della tua appartenenza di classe, dei ritmi del tuo impiego, dei progetti che la tua storia damore ti porta a fare.
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10299. commessi, impiegate, piccoli professionisti esposti al rischio di bombe e di attentati terroristici, nei luoghi di villeggiatura.
10302. difetti cognitivi irreversibili, per esempio credere allinnocenza di chi ha molti soldi.
10303. nel cielo del mattino, un aereo lascia tracce di progresso, di futuro, di ricchezza.
10308. frequentando, a ritmi irregolari, il pensiero di dio o la realizzazione in atto di un disegno universale.
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10313. ci rendiamo conto, a questo punto, che alle gioie del mercato c un limite e che, nonostante la violenza, o legida dellonu, ad ogni azione corrisponde sempre una reazione, uguale e contraria.
10317. nel cono dombra dellodio dei miei simili, dellaggressivit intraspecifica.
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10320. momenti del tempo libero, come il week end o le vacanze, per interrompere una storia damore, per evitare lincontro con un ex-amico.
10322. periodi di pochi giorni, in cui tutti hanno modo di capire lo stato delle cose, la realt della guerra, i bisogni del mercato, gli interessi e le alleanze che percorrono il pianeta, mentre la versione successiva dei nostri pensieri, del nostro futuro, gi pronta nelle redazioni dei telegiornali, negli uffici di marketing delle multinazionali.
10323. metodi parapsicologici ed occultistici per il conseguimento del benessere, della felicit, del successo personale.
10325. una visione ottimistica delle cose, sottoprodotto della giovinezza e dellefficienza.
10326. leggi di natura future, che non implicano lentropia, la dissoluzione, la morte.
10327. linformazione che ti manca, scritta su pagine web dal traffico bassissimo.
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10329. accorgendomi di quanto sono povero e di quanto il mio parere non conti.
10330. vaste strutture sintattiche di slogan pubblicitari che solcano i cieli della mia distrazione.
10337. avendo una certa cultura su soggetti irreali: i componenti degli x-men, le genealogie di sentieri, il succedersi delle ere nella terra di mezzo.
10339. persone di bassa estrazione sociale, di basso livello di scolarizzazione, le loro idee sul mondo, i valori con cui partecipano alla repubblica.
10341. vivendo in un mondo sottilmente diverso da quello in cui si realizzano i tuoi progressi.
10343. svolte identitarie a met di una cena, appena usciti dal cinema, prima di prendere lautobus.
10344. produzione industriale, localizzata in regioni a bassissima sindacalizzazione, dedicata al soddisfacimento dei miei piaceri, al contenimento della delusione per il mio stile di vita ed allulteriore negazione del fallimento in cui verso.
10345. arpanet.
10346. la periferia, lhinterland, una specie di deserto psichico attraversato da versioni inesatte della moda.
10347. rimanendo sullo sfondo un gruppo di figure in attesa, la famiglia delle vergogne che mi ospita nello spazio psichico che individuo come la mia persona.
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10351. allontanandomi sul mare dei giorni di lavoro, delle ore in autobus o in macchina, delle sere spese a fare punti sulla situazione, mentre perdo, allorizzonte, le coste sempre pi indistinte del futuro.
10354. le grandi infrastrutture continentali, gli oleodotti, i gasdotti, i cavi telefonici che attraversano latlantico e rimangono nascosti alle tue opinioni.
10355. unoriginaria complicit con il mondo, su cui ti basi per dire che hai capito, smentita sistematicamente.
10356. facendo parte della quantit di materia organica presente nelle proprie stanze.
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10360. porzioni del capitale che si spostano, lungo i rami dellindustria internazionale, come fronti geologici sotto la spinta di una zolla continentale.
10361. lunghe scie di feromoni, di sostanze chimiche rilasciate dai tuoi simili, che attraversi percorrendo gli scaffali del supermercato.
10362. mi sveglio, allorizzonte dei media, spiaggiato sulla normalit meno apparente e significativa.
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10369. tracce di un ordine del mondo nelle considerazioni marginali di chi ti sta vicino.
10370. contratti a termine di un anno, di un anno e tre mesi, come termini della propria esistenza, come prove del proprio valore al momento del colloquio in banca, per un mutuo.
10371. proiezioni quadridimensionali delle tue vicende, deformate in un punto dal peso della morte.
10375. il corpo della mia ragazza, che si muove nel sonno, attraversa come un immenso cetaceo i livelli del mio dormiveglia, piegando gambe smisurate, appartenenti a gigantesse di epoche antiche, rimaste a dormire nelle regioni pi interne degli altopiani della mia coscienza.
10376. ricordando gli anni in cui perdevo spesso il filo del discorso.
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10380. nelle telecamere della sicurezza, mentre frequento i luoghi della merce.
10381. j. g. ballard.
10385. i continui accadimenti minimi della mia giornata, prelevare il caff dalla macchinetta, incrociare lo sguardo di una collega, evitare un passante, generano depositi di conoscenze di basso livello, tecnologie filiformi, manufatti logici destinati a settori specializzati della mia filiera di produzione di senso, ad un qualche livello intermedio tra la mia brillante battuta, le risate degli altri ed il mondo sotterraneo del senso di colpa, le risacche senza peccato sulle spiagge del ricordo prenatale.
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10390. trovando alcune affinit con i dati privati o irrilevanti che ingombrano la rete.
10394. territori sociali svuotati dalla migrazione verso regioni di significati pi facili, meno dolorosi.
10395. quantit industriali di espressioni azzeccate, distribuite in migliaia di pagine, la cui successiva riedizione non fa che occupare scaffali di librerie, sale di biblioteche, magazzini di distributori nelle periferie industriali.
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10397. livelli della nostra cittadinanza a noi ignoti, usurpati da tempo dal mercato dei servizi e dai network televisivi.
10398. unedizione leggendaria dei miei pensieri, integra, corretta, senza interpolazioni, segni a matita, pagine strappate.
10400. mancando dei mezzi per dimostrare che hanno tutti torto.
10401. culture espresse in forma di accessori dabbigliamento, in particolari motivazioni per azioni crudeli.
10404. civilt di me stesso durate meno di un pomeriggio, che ho scordato, che ho raccolto in studi dimenticati e scuole di archeologia perse negli avvicendamenti della mia accademia e dei miei miti nazionali.
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10405. raggiungendo i propri limiti, con poche idee sul futuro, o sui mezzi di cui si pu disporre.
10407. tutta una regione della mia coscienza persa nel frangente di una conversazione, staccatasi mentre la televisione trasmette lo spot di unautomobile.
10410. specializzandosi in una cittadinanza basata sullacquisto e sullespressione di opinioni circa la programmazione televisiva.
10412. successivi cicli educativi, letture personali, agenzie dinformazione diverse che cercano di avvicinarmi alla realt, di aprirmi gli occhi, di addestrarmi ai modi di esistenza di oggetti metafisici controversi: la relazione causa-effetto, il mercato, la storia universale.
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10413. nonostante tutto continuo ad operare sugli eventi dei miei giorni con tecnologie di scarto, indietro di una o due generazioni sullavanguardia del software ideologico e cognitivo, come se le mie soste al caff, o luscita dallufficio, si situassero in pianure abbandonate da migrazioni antiche, da transumanze oltre le catene dei monti della storia, avendo gi misurato che il mio cammino, la portata del mio futuro non raggiunge neppure le pendici dei giorni tragici che mi trovo a vivere, non sfiora lepoca nodale che, grazie ad una nuova articolazione del capitalismo, ed alla lotta per legemonia su risorse energetiche deperibili, questo scorcio di secolo rappresenta.
10418. colonizzate le coste del nostro futuro, rimaniamo bloccati da ostacoli imprevisti, da indigeni ostili e meglio organizzati.
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10420. passeggiando ai margini dellorizzonte degli eventi, penso alla primavera, al tempo che passa ed al nome dei ricordi.
10421. ricordi di lontane serate davanti al televisore, in cui eri felice e le immagini scorrevano senza sosta, illuminandoti il viso, il petto di significati, metonimie, schemi ideologici.
10424. mansioni di data entry, estenuanti coreografie delle dita che attraversano il pomeriggio.
10425. eccessi di ottimismo circa le occasioni di rimediare agli effetti della propria presenza.
10426. dispersi nei parcheggi dei centri commerciali, lungo le tangenziali in attesa di progredire.
10427. clandestini ai confini del territorio spagnolo, con finte felpe di calvin klein addosso.
10429. intrappolato in qualche deviazione temporale a struttura cicloidale che, regolarmente, incrocia la retta di un passato migliore, alternativo, che non riesco a sopire.
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10430. gente che ti saluta, che si ricorda di te, del tuo colore locale.
10431. la tua vita, nellinterpretazione della distribuzione al dettaglio, degli uffici di marketing dellindustria dellabbigliamento, degli acquisti di vestiario per linverno che arriva.
10433. proprio sulla contrattazione di un sistema di generi a cui affidare il senso delle mie azioni, mi trovo in disaccordo con gli altri, e con i fatti della vita, come se fosse ormai chiaro che il reale, e leditore delle sue collane, facesse appello a tradizioni narrative differenti.
10434. senza morali da trarre, guardiamo il telegiornale, affascinati dalle immagini in movimento.
10436. elenchi di argomenti che la mia vita va a toccare, eventuali note sullestensione della trattazione, e sullapparato critico quando presente.
10438. attraversando i quartieri periferici, trovando ai semafori, o vicino alle pizzerie, le tracce di qualche potenza ctonia, di qualche divinit dai moventi oscuri.
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10439. come cadaveri di persone sole, abbandonati per anni in appartamenti disertati dagli amici, dai parenti.
10441. una parte significativa delle proprie risorse, in termini di intelligenza, preparazione, capacit organizzativa, spesa per evitare il lavoro, la scuola, il pagamento di tasse ed imposte.
10444. visite regolari ai depositi delle cose non fatte, delle richieste daffetto non inoltrate, delle parole che non ti costavano niente e neppure sei riuscito a dire.
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10447. scoprendo, nella distanza che ci separa, regioni di assenza che disegnano mappe e geografie in cui cercarci, in cui tracciare sentieri, tratturi, le piste di migrazioni attraverso i centimetri, i gradi dangolo che ci tengono in scorcio spazi senza parole, senza di noi, con alcuni grandi monumenti linguistici (come ciao , ti amo , non hai chiuso la porta ) che costellano il territorio.
10448. distrarsi ascoltando lacqua della doccia, fissando le fiamme sotto il tegame, cercando la colla in un cassetto dellanticamera.
10450. non essendo in grado, per ora, di fornire una teoria unificata delle mie vicissitudini.
10452. nella confusa convinzione di essere il mio sogno di un giorno prima, di essere levidenza di un processo secondario a cui il vero me stesso, avanti nel tempo, ha dato luogo.
10459. godere di pessima stampa nei confronti dei tuoi colleghi, dei vecchi compagni di scuola.
10462. segno che le distanze, in virt del resto, non esauriscono mai la propria bellezza.
10463. perdere parti della propria vita, intrappolati in qualche metafora particolarmente riuscita, in qualche slogan pubblicitario che ci ha messo insieme gli elementi pi facili, rimuovendo il resto, nascondendo gli sbagli che abbiamo fatto, le cattive opinioni che abbiamo ancora di noi stessi.
10464. soluzioni della moda alla morte, allentropia, allestrazione del plusvalore.
10465. occasioni che, come gli altri, non hai saputo cogliere.
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10467. come se, tra i mobili, sulla scrivania, rimanessero funzioni grammaticali disperse, come tracce del passaggio della mia attenzione: persone verbali, complementi di specificazione, avverbi.
10469. dentro di te, banchi di memoria dedicati a ci a cui non pensi quasi mai: la metonimia, la polvere dietro larmadio, le prigioni cecene.
10471. nati per essere felici, per godere senza fatica dei frutti della produzione industriale.
10473. esiliati, dai motori di ricerca, nei livelli di rilevanza pi bassi del loro page ranking.
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10477. regioni del mio pensiero che non posso frequentare, perch occupate da altri, dagli slogan pubblicitari, dai luoghi comuni, da persone che ho amato, che mi hanno fatto soffrire, a cui non ho pi voglia di pensare.
10478. eccessi di fiducia nel proprio destino, sulla spinta del caos dellipermercato.
10480. aree del discorso che ho intrapreso, di cui non sospetto neppure lesistenza.
10483. fiducioso nella grammatica e nella distribuzione del senso lungo lalbero dei sintagmi.
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10488. conclusioni definitive circa alcuni errori di valutazione compiuti negli investimenti sul proprio futuro, sullambizione, sul talento che alcune voci ti attribuivano, in malafede.
10490. utilizzo metodico di sostanze stupefacenti, in occasione di momenti caratteristici della propria vita sociale.
10492. scalando la piramide dei media, la nozione della mia esistenza si dissipa, come calore.
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10497. alcuni prodotti con etichette come: evitare la manipolazione e la partecipazione simbolica .
10498. valori medi della propria frustrazione, disposti nellarco della settimana.
10502. chiusure di operazioni mentali che suppongo a somma zero, come scelte di camicie, intestazioni di e-mail, rammemorazioni di lontane serate, i cui resti tuttavia, come scorie, occupano i magazzini della mia psiche, infestando i miei sogni e le stanze meno frequentate dei miei sentimenti.
10503. bash.
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10506. usciti dal canone, con parole diverse nelle frasi, differenti stagioni e mode di espressione, termini tecnici, vocaboli stranieri, poche, confuse idee sui motivi della nostra condizione, sulle future, imminenti svolte della politica internazionale.
10511. rilasciando interviste sulle proprie opinioni e sulle proprie idee sbagliate.
10514. viste aeree delle tue opinioni, di ci che assumi come ovvio.
10515. echelon.
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10519. oggetti psichici nominabili solo ad alcuni livelli profondi della mia persona.
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10527. diventando adulti, scoprendo una tendenza alla superficialit, alle politiche conservatrici, alle emicranie psicosomatiche.
10532. nel modo capitalistico di produzione, dove chiunque vince e prende un premio.
10538. la propaganda con i fatti della nuova macchina del tuo collega.
10540. svagato, nella texture del reale, nellintreccio dei sensi, delle cose, una specie di pagina marmorizzata del giorno, il suo emblema, la sua ricostruzione con lidea della mappa trasformata in canone dellornato, del drappeggio, della decorazione.
10544. territori suburbani attraversati da persone con contratti a progetto, di collaborazione coordinata e continuativa, a ritenuta dacconto.
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10549. apparizioni aleatorie, tra le tante frasi di ogni giorno, di espressioni conclusive sullo stato delle cose, sulla tua vita.
10552. impegnato nei sondaggi di nuovi strati di eventi che individui nelle tue giornate.
10554. cercando la redenzione, se davvero possibile, in fondo ai giardini sul retro delle villette a schiera.
10555. particolari di stanze immaginarie, scorci di appartamenti visti in televisione, che riaffiorano alla memoria, nel corso della giornata.
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10559. proseguendo, dalla mia postazione, la battaglia secolare di riduzione dellorario di lavoro, usando la banda dellufficio per navigare in rete a piacere.
10564. supponendo una stabilit dei concetti lungo la catena delle argomentazioni.
10567. certissimi dellostilit delle cose, delle auto per strada, delle pozze di birra e dei cocci di vetro in metropolitana.
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10570. continue prese di coscienza, continue promesse che non lo farai pi.
10571. ci fissiamo negli occhi, attraverso le acque internazionali che ci dividono, il piano di nonumano lungo cui le direzioni dei nostri sguardi si disegnano e, quando abbassiamo gli occhi, restano distese.
10574. gli utenti della mia persona, che mi inoltrano richieste di aiuto, domande circa indicazioni viarie, proteste causate da una mia insufficienza emotiva.
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10577. ci svegliamo per andare in ufficio, dopo notti di sonno cieco, di rumore bianco e sogni di qualcosa che manca.
10584. esplorando la rete, in cerca di scene primarie, di sequenze pornografiche viste da ragazzino.
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10587. pensando a quando sar ricco, a quanto poco sapr del dolore, della vita come forma della mancanza.
10591. strategie che potresti trovare utili nel tuo approcciarti alla morte.
10592. coniche e sinusoidali, funzioni a pi variabili che disegnano le curve del mio spazzolino da denti.
10594. pandemie.
10595. culture da iniziati che coprono aree del gusto, della moda, della tecnologia.
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10600. 127.0.0.1.
10601. diverse visioni delle cose, alcune derivate da recenti campagne pubblicitarie.
10603. guardando la televisione, a conoscenza di poche cose su ci che accade, sulle politiche economiche in corso, sulle strategie di ritiro dalliraq.
10606. progetti generali di dominio, proposti in autobus, alle schiene degli altri viaggiatori.
10608. occupazione discontinua, da parte di un apparente senso di coerenza, delle proprie giornate.
10613. tecnofascismo.
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10622. tra le inquadrature televisive, alcuni indizi di un enigma ricordi di rumore bianco, di interferenze siderali.
10628. modi di partecipazione non specialistica alla fine della tua giornata.
10630. girare langolo, entrando in una copertura migliore per il tuo cellulare.
10634. regioni dellesperienza umana superate dallo sviluppo della produzione industriale, abbandonate dalle reti della vendita al dettaglio, lasciate alliniziative spicciola di qualche soggetto deviante.
10636. le galassie si allontanano, mentre sto seduto in ufficio e le radiazioni delle stelle mi attraversano.
10637. passando gli anni in preparazione di qualcosa di non chiaro e, in seconda battuta, della morte.
10638. parlando tra colleghi, attraverso territori retorici poco ospitali, segnati pi che altro da locuzioni alla moda, da battute di comici televisivi, da strategie argomentative di propaganda.
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10647. multinazionali che si spostano verso lastratto, le cui propriet generano massonerie esoteriche di consigli di amministrazione e sindacati segreti, ed i cui centri di produzione si allontanano oltre i confini, lasciando le merci, come tracce di un disegno, apparentemente innocenti.
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10650. sulle piane del xxi secolo, spoglie, per lo pi, di buone ragioni.
10655. scoprendo che ho scambiato, per anni, i resti di processi fisiologici e di meccanismi psichici, operanti in sistema, con la mia persona.
10670. distratto in geografie politiche di grandi concetti, di valori come bene, piacere, xxi secolo.
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10672. avere fede nello spreco delle proprie occasioni, dei propri pareri.
10675. non riuscendo pi a parlare, come se la sua gaffe avesse sabotato i sistemi simbolici vigenti.
10676. evergreen concettuali, standard di pensiero buoni per ogni occasione, come: colpa loro , se potessi fare quello che voglio , non meritavo di soffrire .
10677. dalle regioni dei tuoi interni, dagli scorci del tuo benessere.
10678. gli incroci stradali, le cucine, gli uffici ingombri di monumenti polimorfi e tozzi, che realizzano i rapporti umani in atto, le forme dei nostri affetti.
10681. molto al di sotto delle nostre opinioni, delle posizioni in seno alla repubblica ed ai dibattiti televisivi, le ferite nei corpi delle vittime, gli stupri, la morte dei bambini.
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10686. alcune scadenze nel tempo, come il rinnovo del contratto a progetto, i primi sintomi dellinfluenza, la rata del mutuo per la casa, che rinnovano unantica paura di fallimento, di povert, di morte per incapacit ad adattarsi.
10688. piccoli parcheggi periferici, luoghi dapparizione delle divinit del vespro.
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10692. tra un silenzio e laltro della tua vita da impiegato, ti arrivano notizie sporadiche dal mondo: lapertura di una coop nel quartiere, un massacro nel caucaso, il passaggio di unautomobile sotto casa.
10695. racconti del folklore post-industriale, che concernono il tuo presente impiego.
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10705. mi affaccio sul concetto del mio ufficio, visto al pomeriggio nelle forme della contiguit e della differenza.
10706. alcune cose ferocemente ottuse, come il saluto romano, le campagne razziste, andare con i propri figli a vedere i cacciabombardieri decollare per il kossovo.
10708. marchi industriali rimasti sulle pianure del mio sovrappensiero, come monumenti di civilt superate, anteriori alle migrazioni dei miei pensieri ed al loro insediamento.
10710. accampato nei pressi della mia donna, cogliendo i frutti dei suoi seni e delle sue labbra.
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10715. angoli delle case in cui si depositano, guidati dalle correnti tra le cose, anni di sguardi distratti, di borbottii sovrappensiero, di lunghi sospiri che ci sfuggono mentre guardiamo la televisione.
10716. pi di un errore.
10717. ai margini della periferia, chiudendo cicli di progresso stagionali, fatti di acquisti e piani di integrazione di piccoli problemi quotidiani (lemicrania, il mutuo, lestrazione del plusvalore).
10719. con gli occhi aperti, mentre decine di milioni di recettori sulla retina vengono bombardati da fotoni a miliardi, in fuga dagli aspetti delle cose.
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10722. mentre guardo la televisione e mi concentro sulle cose che vedo, interi distretti del mio corpo vengono assegnati ad attivit fondamentali: il processo della digestione, il respiro, la circolazione sanguigna.
10724. nel corso di serate da soli, mentre linteresse penetra diversi livelli di attenzione.
10728. sale poco frequentate delledificio della tua memoria a lungo termine.
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10734. nei giorni della propria giovinezza, venendo iniziati alla superficialit e allarroganza.
10738. rimanendo sulla soglia di unulteriore triste conclusione, toccando una cartolina trovata nel cassetto, un vecchio portachiavi, una t-shirt di morrisey.
10744. politiche su piccolissima scala, operando mediazioni tra le correnti del mio pregiudizio e forzature verticistiche sugli ordini del giorno che riguardano la mia opinione sulliraq, come comportarmi sullautobus di fronte ad un chiaro gesto razzista, a quale multinazionale cedere parte del mio salario in cambio di merce.
10747. le regioni occidentali, ossessionate dalla psiche, dalla colpa, dalla personalit.
10750. momenti di lucidit conclusivi, che si alzano come bolle nella giornata e, cedendo la tensione superficiale del concetto, esplodono.
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10752. gli amori giovanili, la loro stretta relazione con lindustria dellintrattenimento.
10754. sogni di citt perfette, penne prosciugate, piccola bigiotteria e altre cose di poca importanza.
10756. nascendo, come esseri tridimensionali, nel cuore della trasformazione della materia in luce, che compone luniverso.
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10761. avanzando in un mondo fitto, spesso di livelli, strati, volumi accostati, di lati oscuri, sogni, mondi paralleli, traumi altrui e spiragli sottili e lunghissimi.
10765. risvegliandosi tra mobili impiallacciati, accedendo allo stato delle cose.
10780. kossovo.
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10793. addestrati, da vecchie strategie di marketing, a preferire la versione facile delle cose.
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10801. mentre nel senso comune, come mutazioni virali, che proliferano con il succedersi delle generazioni, si diffondono immagini di esecuzioni, argomentazioni revanchiste, implicite dichiarazioni di resa di fronte alle soluzioni peggiori, agli intenti pi biechi, alle politiche miopi del capitale.
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10804. mentre vecchie conoscenze si perdono, nel corso di cicli di acquisti e di mode musicali.
10807. uscendo dalla giovinezza, dalla grazia degli eventi e del mercato.
10810. intervistato per un sondaggio elettorale, messo al mio posto di uomo qualunque.
10812. non risparmiandoci nellespressione delle nostre opinioni, e dei giudizi superficiali di cui raramente abbiamo penuria.
10818. regioni remote della nostra persona, invase da equivoci mai risolti, scene di vecchie serie televisive, espressioni tipiche di persone che non ci hanno mai amato.
10826. in occasione delle nostre capitolazioni di fronte alla paura, alla sera, alla pigrizia.
10829. stagioni di sogni diversi, tristi, comunque raccolti attorno a una persona che manca, a qualche cosa che vorresti indietro.
10830. ai confini dei regni mitici di chi non mai stato interpellato.
10831. mentre i corridoi del supermercato aprono prospettive che sanno di progresso, sicurezza, sopravvivenza della specie.
10835. indeciso sul futuro, osservo le macchine e lo scorcio dei giardini pubblici.
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10836. tentando di ricapitolare i punti di minor tenuta della nostra versione delle cose.
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10848. incamminandoci, come robot buoni, dentro lunghi vicoli ciechi che costeggiano gli anni dei nostri acquisti.
10849. rimanendo aperte molte questioni circa la nostra fedelt agli ideali di fama, ricchezza e rifiuto del lavoro che avevamo intuito nei lunghi pomeriggi della nostra giovinezza.
10855. proposizioni in cui la dissimulazione di un enunciatore fonda il valore scientifico delle stesse.
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10864. lentroterra dei nostri acquisti, dei nostri gusti, delle cosiddette inclinazioni personali.
10866. procedendo nella nostra carriera di cittadini e di consumatori, dando prova di spiccate attitudini allindifferenza, al cinismo, allallucinazione.
10870. accampandoci vicino ad alcuni ricordi che lo scorcio della cucina, come una trappola dimensionale, ha imprigionato.
10873. andando al lavoro, collaborando alla costruzione del presente e delle mattinate autunnali.
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10878. pattern minimi di azioni (come entrare in ufficio, accendere il computer, scendere a prendere un caff) che ti coinvolgono in un esteso complotto, ai tuoi danni.
10890. fra le puntate settimanali di un serial, avvenimenti di poco conto, discussioni interrotte, fraintendimenti in ufficio.
10894. alla ricerca di una seconda possibilit, reperibile in qualche pagina web dal traffico bassissimo, in qualche newsgroup sulla programmazione televisiva coreana, nella lista di cartelle di un server ftp anonimo.
10895. sullunica faccia della storia, che non ha spessore, attraversata dalla luce come una vetrata a mosaico.
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10899. arrivata la notte, dalle coltri del mio letto, mi inoltro nelle lagune del sonno e delloscurit, costeggiando le masse di nozioni che costituiscono il materiale della mia persona, le spiagge e le scogliere della mia incoscienza, e arrivo nei golfi pi interni di un individuo addormentato che non posso pensare di essere.
10906. la trama della tua stupidit, delle scene in cui ti trovi in disparte, senza unidea precisa di cosa sia giusto fare, di cosa sia meglio dire a chi ti sta vicino.
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10908. riferendoci, in sede di discussione, ad alcuni eventi secondari come alla nostra vita.
10909. improvvisi sensi di colpa, che si aprono la strada tra le incertezze del mattino.
10912. entrando nellorbita di unet pi matura, di disincanto verso certi ideali di giustizia sociale, e di maggiore capacit di acquisto.
10918. lavandosi i denti prima di dormire, una specie di mossa interlocutoria, un passo da tentare nel gioco del tempo che si perde, del continuo approssimarsi alla morte.
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Tracce ( luglio 2005 / luglio 2008) / Gherardo Bortolotti ; http://canopo.splinder.com 2008 Impaginazione & grafica: Michele Zaffarano.