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Adozione e dintorni GSD informa - mensile - giugno-luglio 2011 - n.

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Adozione e dintorni GSD informa - mensile - giugno 2011 - n. 6

GSD informa

Come aiutare il

bambino adott laboratorio

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La classe come

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trasforma

GSD informa

EDITORIALE

di Anna Guerrieri

Da due a tre... Il primo appuntamento di Monica Arcadu


SCUOLA E ADOZIONE

PSICOLOGIA E ADOZIONE

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Come aiutare il bambino adottato a scuola di Silvia Andrich

PEDAGOGIA IN AZIONE

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La classe come laboratorio: mappe mentali nella praxi didattica di Franca Storace e Annapaola Capuano

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Pubert precoce. Il problema della pubert precoce nelle bambine adottate da paesi in via di sviluppo di Raffaele Virdis
LEGGENDO

SALUTE E ADOZIONE

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Ma c un lieto ne? di Cesarina Colombini Le parole per dirlo. Libri e adolescenza di Marina Zulian
ANIMANDO

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Lotta di classe di Claudio Tedaldi


SUONANDO

48 50

La musica che trasforma di Valeria Pacico


TRENTAGIORNI

Registrazione del Tribunale di Monza n. 1840 del 21/02/2006 Iscritto al ROC al n. 15956 editore Associazione Genitori si diventa - onlus via Gadda, 4 Monza (MI) www.genitorisidiventa.org info@genitorisidiventa.org

redazione Anna Guerrieri direttore, LAquila direttore@genitorisidiventa.org; Anna Ester Davini caporedattore e ricerca iconograca, Sassari; Simone Berti vicecaporedattore, Firenze; Michele Augurio sociologo, Milano; Monica Arcadu psicologa, Reggio Emilia; Monica Nobile psicopedagogista, Venezia; Claudio Tedaldi Atelier del cartone animato, Forl; Marina Zulian Associazione BarchettaBlu, Venezia; Roberto Gianfelice fotografo, LAquila; Ilaria Nasini, fotografa, Firenze; Antonio Fatigati, direttore responsabile; redazione@genitorisidiventa.org immagini Simone Berti, Firenze; Donatella Caione, Foggia; Diana Giallonardo, LAquila; Roberto Gianfelice, LAquila; Ilaria Nasini, Firenze; Valeriano Salve, LAquila progetto graco e illustrazioni studio redazioni, Francesca Visintin, Venezia

correzione bozze Luigi Bulotta, Catanzaro; Daniela Patroncini, Reggio Emilia impaginazione Maria Maddalena Di Sopra, Venezia; Pea Maccioni, Lecce abbonamenti e contatti email Luigi Bulotta redazione@genitorisidiventa.org copyright Tutto il materiale scritto dalla redazione disponibile sotto la licenza Creative Common Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0. Signica che pu essere riprodotto a patto di citare Adozione e Dintorni - GsdInforma, di non usarlo per ni commerciali e di condividerlo con la stessa licenza. Info: redazione@genitorisidiventa.org

pedagogia in azione

La classe come laboratorio: mappe mentali nella praxi didattica


La nostra esperienza in campo ci ha portato a riettere su un problema: i nostri alunni dimenticano. Dimenticano perch tendono ad apprendere in modo meccanico, sforzandosi, a volte anche con laiuto degli insegnanti, di memorizzare denizioni e informazioni desunte dai libri di testo. Inoltre, non integrano le nuove conoscenze con quelle che gi possiedono, assumendo, troppo spesso, un atteggiamento passivo verso lo studio. Ci che imparano serve solo a superare uninterrogazione, a ottenere un bel voto e non fa parte dei loro interessi. In tal modo la scuola diventa inutile! Negli anni il nostro obiettivo stato quello di incoraggiare, invece, lapprendimento signicativo a

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La nostra attivit come docenti di Lettere e formatrici ci ha indotto ad approfondire in modo particolare il metodo dellinsegnamento basato sullapprendimento signicativo e sulla metacognizione come quello che offre concrete possibilit a tutti gli studenti, anche quelli con difcolt, di gestire in modo autonomo il proprio percorso formativo.

scapito di quello meccanico e puramente mnemonico; un apprendimento attivo e creativo, inteso come partecipazione globale degli alunni con un impegno sia sul piano conoscitivo che affettivo, emozionale e automotivazionale. In questottica, noi insegnanti siamo chiamati a progettare un curricolo che parta dagli apprendimenti e non dai contenuti e che valuti non la conoscenza, ma il modo in cui tale conoscenza rappresentata nella mente degli allievi, che sono accompagnati a scoprire, selezionare, collegare, mettere in relazione e generalizzare le nuove conoscenze. su questi presupposti che le nostre classi sono diventate laboratori, fucine di idee, di creativit, di rappresentazioni chiare, efcienti ed efcaci. Gli strumenti didattici e di

studio che i nostri alunni utilizzano in questo percorso di costruzione della conoscenza sono le mappe concettuali e mentali. Questi due strumenti non vanno confusi e ai nostri alunni se ne spiegano le differenze sia in termini di costruzione che di applicazione. importante, pertanto, esplicitare i processi e le fasi necessarie per la costruzione corretta, attiva e metacognitiva delle mappe mentali e concettuali cos come chiarire i diversi ambiti applicativi. Le mappe concettuali e mentali sono organizzatori graci della conoscenza; diverse sono le teorie da cui nascono, la loro struttura graca e la realizzazione. Entrambe, per, aiutano lapprendimento signicativo attraverso il canale visivo, sollecitano la concettualizzazione e realiz-

zano un quadro dinsieme dellargomento trattato. Dopo aver sperimentato per anni con i nostri alunni luso delle mappe concettuali, abbiamo introdotto le mappe mentali in ambito didattico come strumento metacognitivo per pensare, creare, studiare e organizzare. Le mappe mentali sono state ideate dallo psicologo inglese Tony Buzan intorno al 1960, basandosi sugli studi compiuti sulla possibilit della mente umana di associare concetti e informazioni in modo non lineare ma radiale. La mappa mentale unespressione del Radiant Thinking ed , perci, una naturale funzione della mente umana. una potente tecnica graca che pu essere applicata a ogni aspetto della vita in cui un pi efcace apprendimento e il pensare in modo pi

chiaro migliorino la prestazione. su queste premesse che si muove la nostra azione didattica. Come mediatori, in una fase iniziale, illustriamo alla classe le caratteristiche essenziali di una mappa mentale. Non ci sono regole generalizzabili per la sua costruzione ma degli accorgimenti, una sorta di nostro galateo, che viene condiviso dallintero
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gruppo classe cos sintetizzabile: - iniziare con unimmagine colorata nel centro che rappresenti il tema della mappa, perch loggetto dellattenzione deve essere cristallizzato in unimmagine centrale; - irradiare i temi principali del soggetto dallimmagine centrale come rami che contengono unimmagine o una parola chiave scritta su una linea associata.

Gli argomenti di minore importanza sono anchessi rappresentati come rami attaccati ai rami di livello pi alto; - usare su ciascun ramo singole parole chiave scelte per la loro valenza evocativa oppure di associazione; - scegliere una dimensione, sia del ramo che della parola e dellimmagine, che sia proporzionale alla rilevanza e allimportanza dei concetti rappresentati;

- usare immagini (visual) nella costruzione della mappa, sia sui rami che nel contorno, per aumentarne leffetto evocativo e per aggiungere interesse, bellezza e individualit. Questi elementi, a loro volta, aiutano la creativit, la memoria e specialmente il richiamo delle informazioni; - usare i colori sia per i rami che per i termini in quanto stimolano processi di associazione;

- scrivere i termini in modo chiaro utilizzando lo stampato maiuscolo per i concetti principali. Notevole limpatto, lentusiasmo, la curiosit e linteresse che questo strumento suscita nei nostri alunni al punto da sceglierlo come supporto alla stesura di testi scritti (temi, racconti, poesie), che aiuta a superare la sindrome del foglio bianco (U. Santucci), come fase operativa del brainstorming, per lo studio della geograa e per la progettazione e realizzazione di percorsi formativi interdisciplinari da presentare durante lesame conclusivo del primo ciclo distruzione. Ogni alunno afna le tecniche di composizione delle mappe mentali, personalizzandole con lutilizzo di enfasi, sinestesie, gerarchie, organizzando lo spazio in maniera appropriata e logica, scegliendo colori e visual, ma soprattutto focalizzando lattenzione su parole-chiave e concetti. Ognuno sviluppa il proprio stile personale afnando tutte le capacit mentali di creazione, organizzazione e comunicazione. Lefcacia di tale strumento nella didattica sta nella sua capacit da un lato di coniugare in modo ottimale la strutturazione e la classicazione delle

informazioni, dallaltro di garantire luso contemporaneo dei diversi canali espressivi per sviluppare idee e rappresentare le conoscenze in modo valido e sintetico. Durante lintero percorso per noi insegnanti fondamentale la gestione del processo. Riprendendo il nostro motto, Chi sbaglia non sbagliato. Lerrore ci amico, gli errori, soprattutto in una fase iniziale, sono visti come unoccasione importante per lapprendimento. Proprio a partire da essi possibile migliorarsi e accrescere le proprie conoscenze, stimolando lautocorrezione e quindi il ragionamento. Luso della mappa mentale quale strumento didattico avvantaggia tutto il gruppo classe perch valorizza i diversi stili di apprendimento. Infatti, la sua strutturazione consente che i concetti siano organizzati indipendentemente da una rigorosa struttura grammaticale della frase. La mappa mentale favorisce lapprendimento di una grande quantit di informazioni in uno spazio ridotto, consentendo una rapida visione dinsieme dellargomento senza esclusione dei particolari. Inne, la memorizzazione favorita dalla rappre-

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Franca Storace, Annapaola Capuano docenti di Lettere, referenti per Dislessia e disturbi specici dellapprendimento, socie Associazione italiana dislessia

tuttiabordo-dislessia.blogspot.com

sentazione visiva basata su forme, colori e immagini, che possono assumere le caratteristiche preferite dal singolo studente in base al suo stile cognitivo e alle sue personali associazioni mentali. Per gli alunni con DSA, poi, le mappe risultano essere validi strumenti compensativi utilizzabili come mediatori didattici durante le prove scritte e orali.

In questo modo essi possono fare afdamento su un canale di apprendimento diverso da quello della letto-scrittura e di conseguenza hanno una produzione pi efcace e facilitata. Interessante anche luso delle mappe per attivit di apprendimento collaborativo, che prevedono lelaborazione degli organizzatori graci da parte della classe suddivisa in gruppi

eterogenei di studenti, in modo che dal confronto su come organizzare e strutturare i concetti si crei uno scambio reciproco di conoscenza. In conclusione le mappe sono una risorsa importante per trovare delle motivazioni proprie a imparare di pi e meglio, riscoprendo il piacere di apprendere.

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Bibliograa J.D. Novak, D.B, Gowin, Imparando a imparare, Torino, SEI, 1989. J.D. Novak Lapprendimento signicativo, Trento, Erickson. T. Buzan, B. Buzan , Mappe mentali, NLP Italy. U. Santucci, Mappe mentali e scrittura, I Quaderni del MdS. G. Wiggins, J. Mc Thighe, Fare progettazione, Roma, Las. A.Vitale, Le mappe mentali, 2005

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