uri Cr1rnnio uriin Pnimn Gtrnnn Mouinir (art. 54 L.P. 27 dicembre 2010, n. 27) PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DIPARTIMENTO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALI D A L L A
G U E R R A
A L L A
P A C E 1
passato un secolo dallo scoppio del pri- mo conitto mondiale, evento che sabbatt sullintera Europa e che coinvolse anche Na- zioni extraeuropee trascinandole in un dramma di sangue, di distruzioni e di lacerazioni di dimensio- ni epocali, mondiali appunto. Eppure, a distan- za di cento anni nel corso dei quali la storia reale ha dovuto spesso pagar pegno e sottomettersi al- le convenienze ideologiche di questa o di quellal- tra parte, di coloro che volevano nascondere e di quelli che invece volevano enfatizzare, ritengo che abbia un senso profondo e una funzione formativa fondamentale studiare questo capitolo di storia in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello che coinvolse i Trentini in una guerra combattuta su due fronti opposti, che provoc la morte di pi di undicimila soldati della nostra terra e che gett nella dispera- zione della deportazione decine di migliaia di don- ne, anziani, bambini costretti a vivere lesperienza lancinante e alienante della vita da profughi. Se per il ripensare a quegli avvenimenti lonta- ni signica recuperare la Memoria e riappropriarsi di unidentit di popolo e di comunit, ripercorrere quei lontani avvenimenti e contestualizzarli oggi in una visione europea che travalica i conni, le die- renze di lingue e di culture ha una profonda funzio- ne educativa nei confronti soprattutto dei giovani. Ecco perch abbiamo pensato ad un pro- gramma ampio e diversicato per intraprendere Presentazione un percorso che ci aiuti ad arrivare, nel 2014, al- la celebrazione del centenario dellentrata in guer- ra del Trentino dando voce a tutti e dando spazio a tutte le forme di espressione e di comunicazio- ne: un programma che coinvolga le Comunit di Valle e i Comuni, innanzitutto, e poi le Scuole, ma anche le associazioni e gli operatori della cultura e del turismo. Tuttavia, accanto ad un programma di eventi popolari che sapranno senzaltro richiamare lat- tenzione, la curiosit e il desiderio di sapere e di conoscere di molti e accanto a momenti di ricer- ca e ad appuntamenti convegnistici che richiame- ranno esperti ed appassionati, abbiamo pensato anche ad una serie di interventi sul territorio per recuperare i segni lasciati da quella guerra e per solennizzare degnamente ma soprattutto in mo- do duraturo e persistente nel tempo la celebrazio- ne dei cento anni dal primo conitto mondiale. Si tratta del cosiddetto Progetto Grande Guerra, che ha visti coinvolti, oltre al mio asses- sorato, numerosi altri soggetti pubblici e privati. un Progetto che vede la Soprintendenza per i beni architettonici nel ruolo di regista degli interventi previsti e che individua nel Museo Storico Italia- no della Guerra di Rovereto il referente scientico delle celebrazioni, con il compito tra laltro di cre- are la Rete Trentino Grande Guerra, di seguire i progetti di ricerca e di studio e di curare il Proget- 2 to Formazione. La Fondazione Museo Storico del Trentino, oltre ad essere il responsabile organiz- zativo dellintero calendario, coordiner i proget- ti di valenza interregionale e internazionale, men- tre lUcio Stampa della Provincia autonoma di Trento sar al centro del progetto di comunica- zione complessiva; Trentino Marketing Spa per parte sua seguir le iniziative di promozione tu- ristica e il Servizio attivit culturali predisporr e coordiner gli eventi di rilevanza culturale. Il presente documento, che stato approva- to dalla giunta provinciale e che organizza in mo- do unitario la promozione delle iniziative, degli eventi e dei progetti che via via saranno propo- sti dal territorio, si pone lambizioso obiettivo di valorizzare le intelligenze, le creativit, le poten- zialit interne ma anche i rapporti e gli scambi con lesterno, in modo che il Trentino possa con- fermarsi come centro nevralgico e propulsivo di quella Euro-regione che abbatte i conni e ci fa sentire tutti veramente fratelli. Ci attendiamo molto, dalle comunit locali e dalle Scuole, per le quali moltissime saranno le oc- casioni e le opportunit di coinvolgimento e di co- noscenza. Da questo percorso di avvicinamento al 2014 ci aspettiamo soprattutto che, studiando la lo- ro storia, i giovani sappiano avvertire limportanza di quel che stato, per rinvigorire un impegno indivi- duale e collettivo in direzione della pace, della convi- venza pacica nel rispetto delle regole e delle norme. Franco Panizza assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento 3 L a Prima guerra mondiale (1914-1918) costi- tuisce un evento che ha cambiato la storia dellEuropa e che ha segnato indelebilmen- te anche il destino della nostra Terra. Nel 1914, allo scoppio della guerra contro la Russia e la Serbia, i trentini furono chiamati alle armi nelle le dellesercito austro-ungarico del cui impero il Trentino faceva parte, e furono manda- ti a combattere sul fronte russo dove sperimenta- rono, spesso lasciandone testimonianza in diari e memorie, la tragedia della guerra di trincea, con un numero elevatissimo di perdite (si calcola pi di 10.000 soldati). Nel 1915, la dichiarazione di guerra dellIta- lia allImpero austro-ungarico provoc levacua- zione delle aree del Trentino poste in prossimi- t del fronte; spontaneamente o in modo forzo- so circa 100.000 persone, per lo pi donne, bam- bini e anziani, lasciarono le loro case verso la Boemia, la Moravia o per grandi campi di rac- colta (Mitterndorf, Braunau am Inn, ecc.), vere citt di legno predisposte per contenere pi di 20.000 sfollati. Nelle baracche dilagarono la mi- seria, le malattie, la mortalit. Nei paesi non eva- cuati si instaur la militarizzazione della vita ci- vile. I centri abitati situati sulla linea del fronte vennero distrutti, le campagne devastate, le pro- priet saccheggiate e disperse. Il tema della Grande Guerra da anni ogget- to di numerose iniziative promosse da soggetti di- versi in tutto il Trentino: sia per il coinvolgimen- to pressoch totale della popolazione mobilita- ta, militarizzata, profuga, internata, sia per le tra- sformazioni prodotte sul territorio in previsione del conitto e nel corso del suo svolgimento (an- cora oggi molto visibili, spesso ben conservate), sia per i radicali sviluppi politici ed istituzionali conseguenti, che per il forte e diuso radicamen- to nella comunit della memoria di quegli eventi. La Provincia autonoma di Trento n dal 2003 ha arontato il tema del recupero e della valoriz- zazione delle vestigia della Prima Guerra Mon- diale con specici provvedimenti legislativi. Lart. 8 della Legge Provinciale n. 1 del 2003 di riordino del comparto dei beni culturali disciplina infatti il settore dei beni legati alla Prima guerra mon- diale stabilendo, in armonia con la legge statale n. 78 del 7 marzo 2001: Tutela del patrimonio sto- rico della Prima guerra mondiale (oggi abrogata e ripresa nel D.Lgs 15 marzo 2010, n. 66), che la Giunta Provinciale provvede, disponendo diret- tamente o con la concessione di contributi, alle- secuzione di interventi volti allindividuazione, al recupero, al censimento, alla catalogazione, al- la manutenzione, al restauro e alla valorizzazio- ne delle testimonianze della guerra, anche con il concorso degli enti locali, dei musei e delle asso- ciazioni. Premessa 4 In attuazione dellart. 8 della L.P. 1/2003 sta- to elaborato ed ora in fase avanzata di realizza- zione il Progetto Grande Guerra. Iniziativa che ha dato vita ad una tta e articolata serie di inter- venti che vanno dalla identicazione e cataloga- zione dei manufatti e delle opere di carattere mi- litare, che nel corso del conitto e nei decenni ad esso antecedenti hanno segnato il territorio tren- tino (forti, strade, trincee, postazioni, ecc.), al lo- ro salvataggio materiale, nonch al recupero della memoria di quellepocale e tragico evento trami- te iniziative (mostre, incontri, pubblicazioni, ma- teriali audiovisivi, strumenti multimediali, realiz- zazione di musei tematici e centri di documenta- zione o rivitalizzazione di quelli esistenti, ecc.) - nalizzate allinformazione e alla sensibilizzazione della pubblica opinione, trentina e non, e rivolte in particolare al mondo della scuola e dei giovani. Ricorrendo fra pochi anni il centenario dellinizio di quellevento che ha segnato profon- damente il Trentino, lAmministrazione provin- ciale ha inoltre inteso ricordare compiutamen- te la ricorrenza promuovendo, con lart. 54 della L.P. 27 dicembre 2010, n. 27, la programmazione delle iniziative di commemorazione. La norma prevede che la Provincia, in accordo con tutte le istituzioni interessate, denisca un programma pluriennale di progetti culturali, di studi, di ri- cerche, di interventi nel campo della tutela e del- la valorizzazione del patrimonio storico relativo alla Prima Guerra mondiale, compreso il recu- pero ed il ripristino dei percorsi e dei manufat- ti militari. La medesima necessit di provvedere in ma- niera solenne alla celebrazione della ricorrenza stata sottolineata anche dalla proposta di mozio- ne approvata nella seduta congiunta del 31 mar- zo 2011 a Merano delle Assemblee legislative del- la Provincia autonoma di Trento, della Provincia autonoma di Bolzano e del Land Tirolo. In essa in particolare si impegnano i tre governi ad avvia- re, nei rispettivi territori, un programma di studi sui beni connessi con levento della Grande Guer- ra, coinvolgendo gli istituti competenti in materia di tutela dei beni architettonici, storico-artistici e archeologici. In previsione della ricorrenza ed in attuazio- ne di quanto sopra si rende pertanto necessario avviare un programma di coordinamento dei pro- getti gi in essere e di quelli dedicati alle celebra- zioni e delle risorse umane e nanziarie ad essi destinate, mirando a: - favorire la conoscenza da parte della comunit trentina della storia della Grande Guerra; - promuovere la conoscenza tra le generazioni pi giovani della storia del Trentino di quel periodo; - rendere riconoscibile a quanti visitano il Trenti- no i molti segni lasciati dalla guerra sul territorio; - valorizzare limpegno profuso dalla societ tren- tina e dalle sue istituzioni per conservare un pa- trimonio storico che appartiene alla comunit trentina e alla storia italiana ed europea. Il programma dei lavori, degli studi e degli eventi che dovranno essere messi in campo non deve essere inteso come la semplice, se pur degna, organizzazione di una commemorazione, ma co- me un processo di approfondimento della cono- scenza di quel particolare periodo storico, cos im- 5 portante per la gente trentina, che dovrebbe ac- compagnarci in tutti i prossimi anni scandendo le varie tappe della ricorrenza (preparazione e scop- pio dellevento bellico, arruolamento dei trentini, entrata in guerra dellItalia, ne del conitto), tra- sformandosi in un elemento di educazione perma- nente della nostra comunit. Un percorso, dunque, che vuole e deve essere pi didattico e divulgativo che celebrativo e che andr costruito in forma de- nitiva solo pi avanti ed in fasi diverse, attraverso la proposizione di una sorta di work in progress con il coinvolgimento di una pluralit di attori. Questo primo documento deve quindi essere letto come una proposta organizzativa e metodo- logica nalizzata ad avviare un percorso di lettura storica che andr costruito ed anato nel tempo. Per lattuazione dei momenti di maggiore riso- nanza pubblica dei vari eventi promossi, che do- vranno coincidere con speciche ricorrenze, sar inoltrata la richiesta di alto patrocinio alle princi- pali cariche dello Stato (Presidente della Repubbli- ca, Presidenza del Consiglio dei Ministri, ecc.). 6 A l ne di promuovere in forma coordinata e sinergica le varie iniziative legate alle cele- brazioni istituito, presso lAssessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, un or- ganismo istituzionale di coordinamento e program- mazione complessiva: il Comitato trentino per le celebrazioni del Centenario della Grande Guerra. Nel Comitato sono rappresentati i principa- li enti ed istituzioni che operano a vario titolo sul tema della Prima guerra mondiale. Al ne della promozione degli eventi celebrativi esso avr an- che lobiettivo di divenire, nei confronti dei sog- getti portatori di interessi, punto di riferimento e di stimolo di iniziative a ci indirizzate: ricerche storiche, studi, attivit didattiche ed editoriali, re- cupero di beni storici, spettacoli e mostre. La composizione eettiva del Comitato sar oggetto successivamente di un apposito provve- dimento della Giunta Provinciale. Comitato e Segreteria hanno sede operativa presso il Museo Storico del Trentino. La sede ucia- le individuata presso lAssessorato alla Cultura del- la Provincia. I principali compiti del Comitato sono: - approvare il logo uciale del Centenario, - approvare il calendario uciale delle Celebra- zioni per il Centenario; - autorizzare l'utilizzo del logo e concedere il pa- trocinio del Comitato alle singole iniziative. Si propone un Comitato composto da: - l'Assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento che lo presiede; - il Commissario del Coverno per la Provincia di Trento, - un rappresentante del Comando Regionale delle Forze Armate; - un rappresentante del Consiglio Provinciale di Trento, - due rappresentanti del Consiglio delle Autonomie, - un rappresentante del Comune di Trento, - un rappresentante del Comune di Rovereto, - un rappresentante del Museo Storico Italiano della Guerra; - un rappresentante della Fondazione Museo Storico del Trentino; - un rappresentante dell'Associazione degli ex-Combat- tenti e Reduci; - un rappresentante dell'Onor Caduti, - un rappresentante della Croce Nera d'Austria. Al ne di garantire il necessario coordina- mento con i territori connanti coinvolti nelle ce- lebrazioni, alle riunioni del Comitato sono invita- ti, in qualit di osservatori: - un rappresentante della Provincia autonoma di Bolzano; - un rappresentante del Land Tirolo, - un rappresentante della Regione Veneto, - un rappresentante della Regione Lombardia. Il direttore della Fondazione Museo Storico Trentino svolge le funzioni di segretario del Co- mitato e cura il coordinamento con il Comitato operativo. Comitato trentino per le celebrazioni del Centenario della Grande Guerra 7 I l 'Comitato Operativo di coordinamento" e lorgano di concreta attuazione agli obiettivi ssati dal Comitato trentino per le celebrazio- ni. Esso istituito presso lAssessorato alla Cul- tura della Provincia autonoma di Trento, com- posto in forma snella dai referenti delle varie aree progettuali e settori dintervento ed presieduto dallAssessore stesso. Il 'Comitato Operativo di coordinamento" ha il compito di curare materialmente il coordi- namento operativo delle attivit di tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti o interessati agli eventi connessi con le celebrazioni del Centena- rio della Grande Guerra. compito del Comitato operativo predisporre i programmi di lavoro che saranno successivamente esposti, nelle loro linee essenziali, al Comitato trentino per le celebrazio- ni e curare per lo stesso un monitoraggio costan- te sul territorio circa lo stato di avanzamento e di esecuzione dei lavori promossi. La Fondazione Museo Storico di Trento cu- ra gli aspetti di segreteria delle attivit sia del Co- mitato trentino per le celebrazioni del Centenario della Grande Guerra che del Comitato operati- vo di coordinamento, mentre gli aspetti legati alla comunicazione dei due organismi curata dallUf- cio stampa della Provincia autonoma di Trento. Le attivit del Comitato operativo sono sup- portate da tecnici e operatori che le strutture coinvolte metteranno a disposizione dello stesso. Il Comitato operativo di coordinamento composto da: - l'Assessore alla Cultura della Provincia autono- ma di Trento che lo coordina ; - il Dirigente Cenerale del Dipartimento Beni e attivit culturali; - il Soprintendente per i Beni arclitettonici, - il Provveditore del Museo Storico Italiano del- la Guerra (in rappresentanza anche della Rete Trentino Grande Guerra); - il Direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino; - un rappresentante di Trentino Marketing, - il Dirigente del Servizio Attivit culturali della Provincia; - il Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione; - il Dirigente Cenerale del Dipartimento Risorse Forestali e Montane. - il responsabile dellUcio Stampa della Provincia. Ad ogni membro del Comitato sono assegna- ti compiti esecutivi e settori di intervento come defniti nella successiva descrizione. Ogni mem- bro pu nominare un proprio sostituto che par- teciper alle riunioni del Comitato in caso di suo impedimento. Il programma esecutivo del Comitato opera- tivo di coordinamento si attuer per aree proget- tuali, come denite dal presente documento. Comitato operativo di coordinamento 8 I l coordinamento, la programmazione e lat- tuazione degli studi e delle attivit per le cele- brazioni del Centenario della Grande Guerra sono articolate in speciche aree progettuali or- ganizzate sulla base dei lavori e dei progetti pro- mossi in questi ultimi anni dalle varie realt isti- tuzionali ed associative operanti sul territorio e legati, a vario titolo, al tema della Prima Guer- ra Mondiale. Con le stesse saranno condivise, in appositi incontri collegiali, le fasi di dettaglio dei programmi operativi prospettati. Ogni area progettuale fa riferimento ad un Isti- tuto o struttura responsabile sotto il prolo opera- tivo. I rappresentanti delle strutture responsabili sono membri del Comitato operativo di coordina- mento. Compito dei responsabili quello dellela- borazione di una serie organizzata di interventi fa- centi capo ad unarea di lavoro tematica, individuati secondo un programma elaborato congiuntamente e valutato dal Comitato trentino per le celebrazioni. Le aree progettuali individuate sono le se- guenti. 1. Piano interventi territoriali Coordinamento: Soprintendenza per i Beni archi- tettonici della Provincia autonoma di Trento. Altre principali strutture coinvolte: Soprintenden- za per i Beni storico-artistici, Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici, Servizio Conservazione natura e valorizzazione ambienta- le, Enti Locali, Accademia della Montagna. Diversi ed articolati sono stati gli interventi che negli ultimi anni hanno interessato le vestigia della Grande Guerra presenti sul territorio trentino, rea- lizzati in particolare dalla Soprintendenza per i Beni architettonici attraverso la promozione del Progetto Grande Guerra. Un progetto che ha visto coinvol- te, a vario titolo, anche numerose realt trentine sia istituzionali che del mondo dellassociazionismo e del volontariato. In particolare si ricordano gli inter- venti di recupero dei beni mobili in alta quota pro- mossi dalla Soprintendenza per i Beni storico-arti- stici, gli studi metodologici condotti dalla Soprin- tendenza per i Beni librari, archivistici e archeologi- ci, e il recupero di piccoli manufatti disseminati sul territorio, di trincee, di camminamenti, ecc., esegui- ti da comuni, musei ed associazioni. La promozione di tale complessa attivit di re- cupero e restauro del vastissimo patrimonio di be- ni legati alla Grande Guerra deve trovare sostegno e continuazione, ma soprattutto fondamentale mettere a valore le ingenti energie n qui profuse. Una tappa fondamentale riguarda la conclu- sione degli interventi di recupero di alcuni siste- mi forticati. Gli interventi di progettazione degli stessi hanno assunto valore metodologico, svilup- pando temi diversi, dallapproccio storiograco al riuso funzionale della costruzione. Aree progettuali e livelli operativi 9 Ed ancora lestensione a tutto il territorio pro- vinciale dellavviato sistematico censimento delle opere campali, estremamente signicativo per la banca dati che consente di creare. In questo con- testo anche importante la lettura della cartogra- a storica confrontata con quella attuale, opera- zione per la quale si sta investendo molto. Come altro intervento di particolare rilevanza rappresenta la continuazione dei lavori, intrapresi dal Servizio Conservazione della Natura e Valoriz- zazione Ambientale, per il recupero e la manuten- zione straordinaria del Sentiero della pace. Da segnalare anche laccordo di lavoro che la Provincia autonoma di Trento sta sottoscrivendo con la SAT per gli interventi di recupero dei ci- meli della Prima Guerra Mondiale nelle zone dal- ta quota e soprattutto nelle aree di ghiacciaio tea- tro del conitto. 2. Rete Trentino Grande Guerra Coordinamento: Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Altre principali strutture coinvolte: Musei territo- riali, Associazioni storiche, Enti locali. La Rete Trentino Grande Guerra un pro- getto promosso dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto con il sostegno della Fonda- zione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Avviato nel 2009, volto alla costruzione di un sistema territoriale capace di unire le varie real- t associative, museali e istituzionali che in Tren- tino si occupano dello studio, della tutela e della valorizzazione del complesso patrimonio di beni, vicende e memorie della Prima guerra mondiale, capace di alimentare progetti comuni e dare im- pulso alle realt meno forti. Per le celebrazioni del Centenario fonda- mentale mettere a frutto la signicativa esperien- za maturata dalla Rete per stimolare, ma soprat- tutto per garantire, il coordinamento delle inizia- tive e dei progetti promossi in Trentino, con par- ticolare riferimento a quelli che coinvolgono le realt locali. I soggetti della Rete, sulla base del- la loro peculiarit (musei della guerra, ecomusei, associazioni) o dellambito territoriale, predispor- ranno e condivideranno progetti e iniziative su un calendario pluriennale relativi agli aspetti di tute- la e conservazione del patrimonio, come pure di valorizzazione. La Rete curer iniziative di qualicazione delloerta culturale, di formazione dei membri delle realt coinvolte, di promozione della realt del sistema trentino e di progettazione di iniziati- ve comuni, con un coordinamento assicurato dal Museo Storico Italiano della Guerra. 3. Progetti di valenza interregionale e interna- zionale Coordinamento: Fondazione Museo Storico del Trentino. Altre principali strutture coinvolte: Incarico Spe- ciale per la realizzazione di Grandi Eventi della Provincia, Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Fondazione Opera Campana dei Cadu- ti, Soprintendenze e Servizio attivit culturali del- la Provincia. Negli ultimi anni sono nate in provincia alcu- ne iniziative di recupero e valorizzazione di be- 10 ni legati alla Prima Guerra mondiale di partico- lare signicato, sia per la solennit del messaggio promosso, sia per le sinergie create con altre real- t territoriali, che necessitano di particolari atten- zioni nel contesto delle celebrazioni del Centena- rio della Grande Guerra. In ambito interregionale in corso di attuazio- ne lintervento, previsto dallaccordo di programma sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento con la Provincia di Vicenza, le Comunit Montane e i comuni veneti e trentini di riferimento, di tutela e valorizzazione dei beni dellArea sacra del Pasubio. Lo Studio relativo al ruolo del sistema forti- cato trentino nellambito dellImpero austro-unga- rico da poco concluso dalla Soprintendenza per i Beni architettonici, ha delineato la consistenza e la 11 vastit del patrimonio forticato realizzato in Eu- ropa, schedando un totale di 516 forti. Un patrimo- nio unico che costituisce un contributo universale alla storia dellarchitettura militare, che va corret- tamente valorizzato anche a livello internazionale. La Fondazione Museo Storico del Trentino, con la costituzione di un Comitato di enti e am- ministrazioni locali trentine e vicentine, ha av- viato la progettazione del Parco della Memoria, che interessa il vasto territorio che va dalle Picco- le Dolomiti al grande Altopiano tra le province di Trento e Vicenza, unarea di conne caratterizza- ta da una forte omogeneit e ricchezza storico- culturale, comprendenti anche numerose vestigia della Prima Guerra mondiale. Va inoltre valorizzato il ruolo della Fondazio- ne Opera Campana dei Caduti nel promuovere il dialogo tra i popoli e nel ricordare i caduti di tut- te le guerre. 4. Progetti di ricerca e di studio Coordinamento: Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Altre principali strutture coinvolte: Universit de- gli Studi di Trento, Soprintendenze e Servizio Atti- vit culturali della Provincia, Fondazione Museo storico del Trentino, Istituzioni e Centri di ricerca nazionali ed internazionali. auspicabile che nelloccasione del Centena- rio la ricerca in ambito storico relativa allevento e al contesto politico, sociale ed economico in cui esso si colloca possa trovare ulteriore sviluppo ed appro- fondimento con la collaborazione delle numerose istituzioni culturali operanti nel settore su temi qua- li: gli aspetti di storia sociale e militare del Trenti- no nell'Ottocento, i soldati e i profugli trentini del- la Grande Guerra, le comunit locali e la vita quo- tidiana nellepoca, con lorganizzazione di convegni mirati e iniziative editoriali ed espositive speciche. Potrebbero qui trovare spazio sia incontri di approfondimento storico su temi come le rela- zioni Trentino-Tirolo-Italia-Europa, il passaggio dallEuropa al fronte trentino, i linguaggi di guer- ra ed i linguaggi di pace (pacismo/antimilita- rismo), ma anche da riessioni sulla tutela, sul- le norme di riferimento e sulle problematiche in- contrate nella loro applicazione. In ambito editoriale numerose sono le propo- ste che si potrebbero avanzare: dalle guide (forti, sacrari, cimiteri di guerra, ecc.), alle collane di iti- nerari e percorsi o di divulgazione sui temi pre- gnanti dellevento. 5. Progetto comunicazione Coordinamento: Ucio Stampa. Altre principali strutture coinvolte: Trentino Marke- ting, Fondazione Museo Storico del Trentino, Soprin- tendenze e Servizio Attivit culturali della Provincia, Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Il patrimonio storico della Grande Guerra interessato da numerose iniziative di recupero, restauro e tutela da parte delle Soprintendenze - in particolare dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e di altri Servizi provinciali, En- ti locali, Parchi, associazioni e gruppi culturali. Si tratta di un impegno di grande respiro che si con- gura (come in ogni altro caso di tutela e di re- stauro) come opera di salvaguardia per le genera- 12 zioni future che vivranno nel nostro territorio e per quanti gi oggi hanno occasione di fruirne in forme diverse, perch ci vivono o perch le visita- no come turisti. Il patrimonio della Grande Guer- ra ha infatti una rilevanza europea che si confer- ma anche nel mutare delle generazioni. Per la ricorrenza del centenario dallo scoppio del primo conitto mondiale, lUcio Stampa del- la Provincia autonoma di Trento si occuper di co- ordinare un progetto comunicativo fra i vari enti coinvolti, di selezionare le notizie e di veicolare il usso delle informazioni verso i mass media (quo- tidiani, radio, tv, riviste, ecc.) utilizzando il proprio modello organizzativo standard. LUcio Stampa, utilizzando quindi i propri strumenti, curer: 1. limplementazione e il consolidamento delle ca- pacit informative del sito www.trentinogran- deguerra.it: in esso dovranno conuire, sulla scia di quanto gi avviene per il sito www.tren- tinocultura.net , le principali iniziative e notizie riguardanti la Grande Guerra. Esso dovr inte- grarsi con il sito web dellUcio Stampa e pre- vedere linvio dei comunicati e delle news alla mailing list dei principali media trentini e del Triveneto; 2. la realizzazione di puntate tematiche sulla Grande Guerra attraverso lo strumento del set- timanale La Provincia informa o attraverso rubriche televisive come Form@rt; 3. la stesura di articoli di approfondimento sul mensile edito dalla Provincia: Il Trentino 4. la realizzazione, attraverso la disponibilit di Format, il Centro audiovisivi della Provincia au- tonoma di Trento, di supporti didattici (dvd, cd). 6. Progetto promozione turistica Coordinamento: Trentino Marketing. Altre principali strutture coinvolte: Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Servizio attivit culturali, Servizio Turismo, Aziende di promozione turistica e Pro Loco. Il fronte italo-austriaco del Trentino, dagli al- tipiani sino ai gliacciai dell'Adamello e dell'Ortles, rappresenta un patrimonio importantissimo non solo sotto il prolo storico, ma anche dal punto di vista della fruizione turistica. Soprattutto negli ultimi anni, infatti, si sta assistendo a un interes- se crescente che sta portando alla riscoperta dei manufatti e delle opere belliche di questo setto- re di fronte alpino. Sono numerose le iniziative di valorizzazione ed il sistematico ripristino di que- ste opere da parte dellente Provincia, ma anche di amministrazioni locali, associazioni private o di semplici appassionati. Valorizzare queste ope- re di salvaguardia signica renderle note nelle for- me consone anch la fruizione sia consapevole e corrispondente allarea del potenziale interesse. Ci signica costruire una proposta di visita che tenga conto: - delle modalit di visita turistica del territorio trentino; - della combinazione di motivazioni turistiche, della loro compatibilit e coerenza con gli altri asset delloerta; - delle provenienze. Fondamentale sar la costruzione di un pro- getto informativo integrato che preveda: 1. linserimento anche in forma integrata con altre proposte del tema della Grande Guerra 13 nelloerta turistica trentina; 2. lo studio di forme di comunicazione che con- sentano a chi visita i luoghi della Grande Guer- ra di avvalersi delle tecnologie informatiche e dellaccesso a distanza alle informazioni; 3. la formazione del personale del sistema turistico. 7. Progetto formazione Coordinamento: Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Altre strutture coinvolte: Dipartimento Istruzione della Provincia, Rete Trentino Grande guerra, Fon- dazione Museo Storico del Trentino, Istituti scola- stici e formativi. Le vicende della Grande Guerra e le conse- guenze del conitto sul Trentino hanno alimen- tato una memoria molto viva. Nel cambio di na- zionalit, la sua condizione di area di conne non mutata e ci ha contribuito a mantenere diu- sa nella comunit la consapevolezza del carattere fondante di questo fattore per la sua storia. Loc- casione del Centenario della Grande Guerra sug- gerisce di evidenziare come in quella tragica vi- cenda il Trentino abbia conosciuto precocemente le condizioni che tante altre societ avrebbero poi conosciuto nel corso del Novecento: lesperienza dei soldati inviati a morire su fronti lontani, leso- do dei civili internati o evacuati tra popolazioni didenti e duramente provate, la distruzione del territorio trasformato in campo di battaglia. Dal punto di vista di chi vive in Trentino o lo vi- sita, questa consapevolezza pu costituire il presup- posto di una esperienza culturale originale e inten- sa: vivere il Trentino come uno dei luoghi della me- moria del Novecento, dove le tracce delle vicende storiche contemporanee sono pi tte ed evidenti. In questo contesto la formazione diventa fat- tore strutturale: 1. per il radicamento della consapevolezza storica nella comunit; 2. per la corretta interpretazione degli elementi storici del paesaggio; 3. per la valorizzazione delle risorse culturali del- la societ trentina: scuole, musei, associazioni- smo, coralit, ecc.; 4. per la diusione di competenze in ambiti pro- fessionali specici: 5. informazione turistica; 6. accompagnatori e guide alpine; 7. personale impiegato nelle strutture dellacco- glienza e dellospitalit. Questi quattro punti e le loro articolazioni rap- presentano altrettanti ambiti di lavoro e di program- mazione in vista e durante gli anni del Centenario. 8. Piano eventi culturali Coordinamento: Servizio Attivit Culturali della Provincia autonoma di Trento. Altre strutture coinvolte: Centro Servizi Cultura- li Santa Chiara di Trento, Enti locali, Associazio- ni storiche e culturali, Trentino Marketing, Azien- de di promozione turistica e Pro loco, Rete trentino Grande Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Istituti Museali. In questi ultimi anni in cui si molto investito attorno al concetto di memoria e in parte anche sollecitati dalla ricorrenza del novantesimo della ne della Prima guerra mondiale, in Trentino ab- 14 biamo assistito ad un orire di eventi culturali di- versi a ricordo della nostra storia e in particola- re di quella di tale periodo. Iniziative che hanno visto collaborare assessorati provinciali, aziende per il turismo, istituti culturali e cos via; numero- si sono, infatti, i soggetti che in Trentino studiano e si impegnano su questo tema. In questo terreno fertile e prendendo anche ispirazione da rassegne gi proposte con esiti fe- lici, quali Storie a Memoria, Dolomiti di Pace, ecc. che hanno saputo intelligentemente coniuga- re temi proposti, autori e ambienti, c tutto lo spa- zio per riproporre la lettura della nostra storia e dei suoi accadimenti, stimolando un percorso di pace. Gli eventi ai quali in questo contesto si do- vr lavorare, ribadendo la necessit di una siner- gia sempre pi sentita tra i soggetti su questi pro- getti chiamati a impegnarsi e con un coordina- mento che favorisca la miglior riuscita dellopera- zione, sono molteplici e diversicati e vanno dagli incontri con scrittori, giornalisti, studiosi, uomini di pensiero, autori, ai concerti, agli spettacoli tea- trali e alle rappresentazioni, dove anche lambien- tazione assume rilevanza. 15 D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 Codice dellordinamento militare Art. 252 Individuazione delle zone monumentali di guerra 1. Istituite ai sensi dellabrogato regio decreto- legge 29 ottobre 1922, n. 1386, a consacrazio- ne nei secoli della gratitudine della Patria ver- so i gli che per la sua grandezza vi combat- terono epiche lotte nella guerra di redenzione 1915 - 1918, le seguenti zone, scelte 3 fra quel- le pi legate a immortali fasti di gloria, sono dichiarate monumentali e costituiscono dema- nio culturale gestito dal Ministero della difesa: a) Monte Pasubio; b) Monte Grappa; c) Monte Sabotino; d) Monte San Michele. 2. Sono altres zone monumentali di guerra e demanio culturale gestito dal Ministero della difesa: a) la zona di Castel Dante in Rovereto; b) la zona di Monte Cengio; c) la zona di Monte Ortigara, d) la zona Punta Serauta della Marmolada, si- ta nel comune di Rocca Pietore (Belluno). Art. 253 Delimitazione delle zone monumentali di guerra 1. Le zone monumentali di cui alle lettere a), b), c), e d) del comma 1 dellarticolo 252 sono co- s delimitate: a) Pasubio: sommit del monte elevantesi sulla curva di livello di 2200 metri, com- prendente il Dente Italiano, la cima Pa- lom e il cocuzzolo immediatamente a Sud di detta cima. Strada daccesso: rota- bile Ponte Verde (presso il Pian delle Fu- gazze) - colle Xomo - Scarubbi - Porte Pasubio, indi mulattiera al Palom; omissis Art. 254 Vigilanza e conservazione 1. Le zone monumentali di cui alla presente sezione sono poste sotto lalta sorveglianza del Ministero della difesa Commissariato generale per le onoranze ai Caduti in guer- ra, che provvede alla loro delimitazione, cu- stodia e conservazione, alla intangibilit dei monumenti e delle opere di guerra in esse esistenti e alla manutenzione delle strade daccesso. omissis Documentazione legislativa di riferimento 16 Art. 255 Principi generali sul patrimonio storico della Prima guerra mondiale 1. La Repubblica riconosce il valore storico e cul- turale delle vestigia della prima guerra mon- diale. 2. Lo Stato e le regioni, nellambito delle rispetti- ve competenze, promuovono la ricognizione, la catalogazione, la manutenzione, il restauro, la gestione e la valorizzazione delle vestigia re- lative a entrambe le parti del conitto e in par- ticolare di: a) forti, forticazioni permanenti e altri edi- ci e manufatti militari; b) forticazioni campali, trincee, gallerie, camminamenti, strade e sentieri militari; c) cippi, monumenti, stemmi, grati, lapidi, iscrizioni e tabernacoli; d) reperti mobili e cimeli; e) archivi documentali e fotograci pubblici e privati; f ) ogni altro residuato avente diretta relazio- ne con le operazioni belliche. 3. Per le nalit di cui al comma 2, lo Stato e le regioni possono avvalersi di associazioni di volontariato, combattentistiche o darma. 4. La Repubblica promuove, particolarmente nella ricorrenza del 4 novembre, la riessione storica sulla prima guerra mondiale e sul suo signicato per il raggiungimento dellunit na- zionale. 5. Gli interventi di alterazione delle caratteri- stiche materiali e storiche delle cose di cui al comma 2 sono vietati. 6. Alle cose di cui al comma 2, lettera c), si ap- plicano gli articoli 50 e 169, del decreto legi- slativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il codi- ce dei beni culturali e del paesaggio. Art. 256 Soggetti autorizzati a eettuare gli interventi 1. Possono provvedere direttamente agli inter- venti di ricognizione, catalogazione, manu- tenzione, restauro, gestione e valorizzazione delle cose di cui allarticolo 255, in conformi- t alla presente sezione e alle leggi regionali: a) i privati in forma singola o associata, com- presi comunanze, regole, comitati e asso- ciazioni anche non riconosciute; b) i comuni, le province, gli enti parco, altri enti pubblici e i loro consorzi; c) le regioni e le province autonome di Tren- to e di Bolzano; d) lo Stato. 2. Lautorizzazione del Ministero per i beni e le attivit culturali per gli interventi sulle cose di cui allarticolo 255 richiesta solo quando si tratti di cose assoggettate alla tutela prevista per i beni culturali dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio. Restano tuttavia fer- mi il potere di cui allarticolo 28, comma 2, del decreto legislativo n. 42 del 2004, le compe- tenze in materia di tutela paesistica, nonch le competenze del Ministero della difesa e del Ministero delleconomia e delle nanze. 17 3. I soggetti, pubblici o privati, che intendano provvedere agli interventi di manutenzione, restauro, gestione e valorizzazione delle cose di cui allarticolo 255 ne danno comunicazio- ne, corredata di progetto esecutivo e di atto di assenso del titolare del bene, almeno due me- si prima dellinizio delle opere, alla Soprin- tendenza competente per territorio. Art. 261 Competenze delle regioni 1. Le regioni a statuto ordinario, nelle materie di loro competenza ai sensi dellarticolo 117 del- la Costituzione e in quelle loro delegate dalla legislazione vigente: a) promuovono e coordinano gli interventi di cui allarticolo 256, comma 1, svolti da privati ed enti locali, tenendo conto del- le priorit e assicurando la conformit ai criteri tecnico-scientici deniti ai sensi dellarticolo 258, favorendo in particolare la creazione e la gestione di percorsi sto- rico-didattici e lo svolgimento di attivit formative e didattiche; b) possono concorrere al nanziamento de- gli interventi di cui alla lettera a); c) disciplinano con legge lattivit della rac- colta di reperti mobili, fermo restando quanto previsto dagli articoli 263 e 264. 2. Le regioni a statuto speciale e le province au- tonome di Trento e di Bolzano perseguono le nalit della presente sezione nellambito delle competenze a esse spettanti ai sensi dei rispettivi Statuti e delle relative norme di at- tuazione. A tal ne i nanziamenti alle stes- se spettanti sono assegnati ai sensi delle leggi vigenti. Art. 263 Reperti mobili e cimeli 1. Chiunque possieda o rivenga reperti mobili o cimeli relativi al fronte terrestre della Pri- ma guerra mondiale di notevole valore sto- rico o documentario, ovvero possieda colle- zioni o raccolte dei citati reperti o cimeli, ne d comunicazione al sindaco del comune nel cui territorio si trovano, entro sessanta gior- ni dalla data del ritrovamento, indicandone la natura, la quantit e, ove nota, la provenien- za. 18 D.M. 4 ottobre 2002 Criteri tecnico-scientici per la rea- lizzazione degli interventi di ricogni- zione, catalogazione, manutenzione, restauro, gestione e valorizzazione delle cose di cui allart. l della legge 7 marzo 2001, n. 78, (ora art. 255 del D.Lgs 15 marzo 2010, n. 66). Considerazioni generali. La legge 7 marzo 2001, n. 78, recante norme sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio sto- rico della Grande Guerra, ada allo Stato e alle regioni, nellambito delle rispettive competenze, il compito di promuovere la ricognizione, la catalo- gazione, la manutenzione, il restauro, la gestione e la valorizzazione delle testimonianze deni- te nellart. 1, comma 2, della medesima legge, che costituiscono vestigia della guerra. altres previsto che i privati in forma singola a associata, gli enti pubblici territoriali, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano pos- sano provvedere direttamente agli interventi di cui sopra, e/o essere ammessi a godere di nan- ziamenti statali, con le modalit previste dallart. 8 della legge n. 78 del 2001. I progetti di intervento debbono essere presen- tati alle Soprintendenze competenti per territorio che ne dovranno esaminare la compatibilit con i criteri tecnico-scientici del Ministero per i be- ni e le attivit culturali, deniti dal comitato tecni- co-scientico speciale per il patrimonio storico del- la Prima guerra mondiale, oltre a quelli di tutela se trattasi di interventi su beni rientranti nelle cate- gorie denite dal decreto legislativo n. 490 del 1999. Tanto premesso si formulano, criteri tecnico- scientici dintervento, ai quali debbono attenersi i soggetti conservatori. 1. Criteri tecnico-scientici degli interventi. A norma dellart. 1, comma 2, della stessa leg- ge, gli obiettivi degli interventi consistono nella ricognizione, nella catalogazione, nella manuten- zione e nel restauro, nella gestione e nella valoriz- zazione delle vestigia relative a entrambe le par- ti del conitto. Tale consequenzialit adottata dal legislatore congura priorit tecniche che si ritie- ne debbano essere rispettate. La ricognizione e il censimento del patrimo- nio storico della Grande Guerra si considera pro- pedeutico ai ni della conoscenza della vastit e dellimportanza delle vestigia conservate e dun- que preliminare a progetti di intervento analiti- co sui singoli beni (oggetti). Nello stesso tempo la qualit e lo stato di conservazione del suddet- to patrimonio, inseriti in una opportuna cataloga- zione, risultano essere elemento non secondario ai ni di qualsivoglia intervento di tutela. Pertanto saranno propedeutici, ai ni del- la fattibilit, interventi di ricognizione come mo- mento preliminare a quelli di inventariazione analitica, di catalogazione e di restauro. Ai ni della gestione e della valorizzazione del patrimonio storico della Grande Guerra i sinda- ci, o per loro gli assessori alla cultura, individuati 19 dalla normativa (art. 9) come lautorit istituzio- nale destinataria delle comunicazioni di posses- so, da presentarsi dai detentori a qualsiasi titolo di reperti mobili o cimeli o di raccolte degli stessi, saranno i soggetti istituzionali di riferimento per una prima indagine conoscitiva dellentit del pa- trimonio in argomento. Resta comunque fermo il ricorso, da parte delle Soprintendenze, ai rapporti istituzionali gi instaurati o da instaurare sul territorio con gli al- tri soggetti, pubblici e privati, per un pi articola- to censimento. Quanto sopra per rendere di pubblica cono- scenza il patrimonio testimoniale ovunque esso risulti conservato. Fermo restando quanto stabilito allart. 1, comma 5 (divieto di alterazione delle caratteri- stiche materiali e storiche delle vestigia) e com- ma 6 (applicazione dellart. 51 del Testo Unico di cui al decreto legislativo n. 490 del 1999 a cip- pi, monumenti, stemmi, grati, lapidi, iscrizioni e tabernacoli), le modalit di intervento dovranno soddisfare le seguenti indicazioni: 1.1. Interventi sui reperti singoli, su collezioni di cimeli e sugli archivi. Gli interventi si conformeranno, per i beni vincolati - e per quelli non vincolati, ove sia ri- chiesto il nanziamento dello Stato - ai parametri deniti dal Ministero (Istituto centrale per il ca- talogo e la documentazione ICCD, Istituto cen- trale per il catalogo unico ICCU, Direzione gene- rale per gli archivi, Istituto centrale del restauro ICR, ecc.). Per gli archivi le proposte di intervento saran- no relative ad archivi organici, documentali e/o fotograci, o a parti signicative ed organiche di archivi attinenti la Grande Guerra. 1.1.1 Interventi di ricognizione e catalogazione/ inventariazione: A) Ricognizione: indagine di massima per lin- dividuazione dei reperti, pubblici o privati, dinteresse storico e testimoniale, o degli ar- chivi; B) Catalogazione/inventariazione: descrizione analitica dei reperti o degli archivi, al ne di consentire la pi ampia fruizione delle testi- monianze. 1.1.2. Interventi di manutenzione e restauro: 1.1.2.1. dei reperti. a) Manutenzione: lintervento deve porre in atto le operazioni/opere necessarie per conserva- re lesistente; b) Conservazione: lintervento deve mirare a so- spendere o almeno a rallentare i processi de- generativi, consentendo la lettura di tutte le fasi di vita del reperto; c) Restauro: il restauro dei cimeli (uniformi, ar- mi, equipaggiamenti, diari, corrispondenza, ecc.) dovr rispondere ai seguenti criteri: 1) sono vietate le alterazioni delle caratteri- stiche dei materiali e storiche del reperto; 2) lintervento deve mirare a fermare o al- meno a rallentare i processi degenerativi (come nella conservazione), ma anche a 20 ristabilire lintegrit strutturale, non so- lo esteriore, del cimelio; 3) ogni elemento originale deve essere sal- vaguardato e recuperato o, qualora ci non sia possibile, nella scelta dei materia- li sostitutivi si seguiranno criteri di fun- zionalit, durabilit, e compatibilit con loriginale; 4) non ammessa la riproduzione imitati- va degli elementi mancanti siano essi pu- ramente decorativi o strutturali. Eventua- li integrazioni, necessarie alla fruizione delloggetto e comunque mirate alla sua conservazione e contestualizzazione, do- vranno essere documentate e non imita- tive, al limite del falso, delloriginale; 5) i procedimenti da adottare devono essere sempre reversibili per assicurare la possi- bilit di smontaggio e di interventi futuri; 6) i prodotti impiegati dovranno rispondere ai criteri di ecacia, reversibilit e stabi- lit chimico-sica e biologica; 1.1.2.2. degli archivi. a) Restauro: gli interventi di restauro sugli ar- chivi dovranno rispondere ai seguenti criteri: lintervento di restauro dovr, di norma, ri- guardare organiche serie o porzioni di serie docu- mentali; la decisione riguardo al materiale da sot- toporre a restauro andr assunta con ogni caute- la, nellmbito di unaccurata ricognizione e pro- grammazione su documenti che oggettivamente necessitano di tali rimedi; 1) sono vietati gli interventi che comportino al- terazione delle caratteristiche materiali e sto- riche del documento; 2) lintervento deve mirare a fermare o, almeno, a rallentare i processi degenerativi e a ristabi- lire lintegrit, non solo esteriore, ma strut- turale del documento; 3) ogni elemento originale va salvaguardato e recuperato o, qualora ci non sia possibile, nella scelta di materiali sostitutivi si seguiran- no criteri di funzionalit, durabilit e compa- tibilit con loriginale; 4) non ammessa alcuna riproduzione imitati- va degli elementi mancanti, siano essi pura- mente decorativi o contenutistici; 5) i procedimenti da adottare devono essere sempre reversibili per assicurare la possibilit di smontaggio e di interventi futuri; 6) i prodotti impiegati debbono rispondere a criteri di ecacia, reversibilit e stabilit chi- mico-siche e biologiche. Gli interventi di restauro sugli archivi pubbli- ci non statali e sugli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico saranno conformi alle linee guida ssate dal Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli archivi di Stato. 1.2. Interventi sulle testimonianze legate al ter- ritorio. 1.2.1. Interventi di ricognizione dei manufatti: a) Censimento: individuazione sul territorio delle vestigia. b) Rilievo: metrico e tipologico. 21 c) Analisi: ricerca dei documenti di archivio re- lativi alla vita (costruzione, utilizzo, vicende belliche ecc.) del manufatto. 1.2.2. Interventi di recupero: a) memorializzazione: elementi indicatori sul territorio (segnaletica, cippi, croci), delle an- tropizzazioni operate durante le operazioni belliche; b) manutenzione: lintervento opera su manu- fatti in uso, realizzando quanto necessario ai ni di conservare la preesistenza evitando ri- mozioni o interventi sostitutivi non giusti- cati; c) conservazione: lintervento deve mirare a so- spendere o almeno a rallentare i processi de- generativi, consentendo la lettura di tutte le fasi di vita del manufatto al limite della me- moria; d) restauro: pu essere consentita la modica funzionale del manufatto per rispondere al- le esigenze attuali nella compatibilit con le caratteristiche preesistenti. Le modiche do- vranno essere documentate e non imitative, al limite del falso, delle preesistenze; e) ripristino: la ricostruzione di manufatti (trin- cee, ricoveri ecc.) limitata a tratti dimostra- tivi per i quali ammessa la riproduzione imitativa degli elementi mancanti; A titolo esemplicativo il progetto presenta- to, nel caso di interventi sul territorio, preveder: - relazione storica sulle vicende bellicle in quellarea territoriale (supportata possibilmen- te da speciche ricerche archivistiche); - inquadramento topografco e assetto idro-geo- logico dei luoghi; - perimetrazione dei manufatti e individuazione delle emergenze e/o di aree sottoposte a vincolo; - studio sulla cantierabilit durante le operazioni belliche; - individuazione delle caratteristicle tecnico-co- struttive dei manufatti; - descrizione delle tecnicle costruttive dell'edili- zia locale e relative coloriture; - censimento naturalistico delle coltivazioni e piantumazioni in relazione alle trasformazioni avvenute; - valorizzazione del territorio, dei manufatti e delloggettistica (cimeli e residuati) collegati allintervento proposto; - capacit gestionale nel tempo. I suddetti approfondimenti sono da conside- rare propedeutici a qualsiasi tipo di intervento di recupero (1.2.2.). Nel caso di interventi su beni vincolati si adotteranno inoltre tutti i criteri stabiliti dalle So- printendenze competenti per territorio. 1.3. Interventi di valorizzazione. La legge indica, tra gli obiettivi di valorizza- zione, quelli intesi a assicurare la pi ampia frui- zione dei beni. 22 D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del pae- saggio Articolo 11 Cose oggetto di speciche disposizioni di tutela 1. Sono assoggettate alle disposizioni espressa- mente richiamate le seguenti tipologie di cose: a) gli areschi, gli stemmi, i grati, le lapidi, le iscrizioni, i tabernacoli ed altri elemen- ti decorativi di edici, esposti o non alla pubblica vista, di cui allarticolo 50, com- ma 1; b) gli studi dartista, di cui allarticolo 51; c) le aree pubbliche di cui allarticolo 52; d) le opere di pittura, di scultura, di graca e qualsiasi oggetto darte di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cin- quanta anni, a termini degli articoli 64 e 65, comma 4; e) le opere dellarchitettura contemporanea di particolare valore artistico, a termine dellarticolo 37; f ) le fotograe, con relativi negativi e matri- ci, gli esemplari di opere cinematograche, audiovisive o di sequenze di immagini in movimento, le documentazioni di mani- festazioni, sonore o verbali, comunque re- alizzate, la cui produzione risalga ad oltre venticinque anni, a termine dellarticolo 65, comma 3, lettera c); g) i mezzi di trasporto aventi pi di settan- tacinque anni, a termine degli articoli 65, comma 3, lettera c), e 67, comma 2; h) i beni e gli strumenti di interesse per la storia della scienza e della tecnica aventi pi di cinquanta anni, a termini dellarti- colo 65, comma 3, lettera c); i) le vestigia individuate dalla vigente nor- mativa in materia di tutela del patrimo- nio storico della Prima guerra mondiale, di cui allarticolo 50, comma 2. 1bis. Per le cose di cui al comma 1, resta fer- ma lapplicabilit delle disposizioni di cui agli articoli 12 e 13, qualora sussistano i presup- posti e le condizioni stabiliti dallarticolo 10. Articolo 50 Distacco di beni culturali. 1. vietato, senza lautorizzazione del soprin- tendente, disporre ed eseguire il distacco di areschi, stemmi, grati, lapidi, iscrizioni, tabernacoli ed altri elementi decorativi di edi- ci, esposti o non alla pubblica vista. 2. vietato, senza lautorizzazione del soprin- tendente, disporre ed eseguire il distacco di stemmi, grati, lapidi, iscrizioni, tabernaco- li nonch la rimozione di cippi e monumenti, costituenti vestigia della Prima guerra mon- diale ai sensi della normativa in materia. 23 Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1. Nuove disposizioni in materia di beni culturali Art. 5 Interventi e nanziamenti 1. La Provincia ha facolt di provvedere diretta- mente o di concedere contributi per la spesa sostenuta dal proprietario o da altro sogget- to legittimato allesecuzione di interventi per assicurare la conservazione dei beni cultura- li sottoposti a tutela, per il loro restauro e la loro manutenzione straordinaria, per attivit di ricerca e recupero, nonch per linstallazio- ne e il mantenimento in ecienza di impianti tecnologici di salvaguardia e prevenzione. 2. La Provincia ha altres facolt di porre in at- to o nanziare iniziative comunque intese al- la fruizione e valorizzazione dei beni culturali nonch di provvedere allacquisto di immobi- li, opere darte, documenti storici, pubblica- zioni rare e di pregio. Art. 8 Reperti bellici - attivit di ricerca 1. In relazione a quanto disposto dallarticolo 1 della legge 7 marzo 2001, n. 78 (Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mon- diale), la Provincia promuove lindividuazio- ne, il recupero, il censimento, la catalogazio- ne, la manutenzione, il restauro e la valoriz- zazione dei beni correlati allevento della Pri- ma guerra mondiale. A tal ne trova applica- zione larticolo 10 della medesima legge. Per la realizzazione delle attivit di cui agli artico- li 5 e 6 della medesima legge n. 78 del 2001, la Provincia assicura, nellambito delle proprie competenze, la propria collaborazione ai mi- nisteri competenti. 2. Allattuazione degli interventi previsti dal comma 1 provvede la provincia anche con il concorso degli enti locali, dei musei e delle associazioni, secondo le modalit individuate dallarticolo 5, commi 1 e 2. I predetti inter- venti possono riguardare anche beni non sot- toposti a tutela. Finito di stampare nel mese di giugno 2011 Ee e Erre - Trento Indice Presentazione 1 Premessa 3 Comitato trentino per le celebrazioni del Centenario della Grande Guerra 6 Comitato operativo di coordinamento 7 Aree progettuali e livelli operativi 8 Documentazione legislativa di riferimento 15 Seduta della Giunta Provinciale d.d. 8 aprile 2011