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P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

Peer to Peer ed Evoluzione Umana


Sulla dinamica relazionale P2P come premessa per la prossima fase della civilt
di: Michel Bauwens, michelsub2003@yahoo.com

Tavola dei contenuti


Tavola dei contenuti 0. Sommario orientativo 1. Introduzione 1.A. Di cosa parla questo saggio 1.B. Luso di uno schema integrale 1.C. La sociologia della forma 1.D. Ringraziamenti 2. P2P come struttura tecnologica del capitalismo cognitivo 2.1.A. P2P definito come dinamica relazionale delle reti distribuite 2.1.B. Lo sviluppo del P2P come infrastruttura tecnologica 2.1.C. La costruzione di uninfrastruttura alternativa per i media 2.2 Lo sviluppo della tecnologia P2P. Una spiegazione 2.3.A. Contestualizzazione del P2P nello sviluppo della tecnologia 2.3.B. P2P e determinismo tecnologico 3. P2P nella sfera economica 3.1.A. La terza modalit di produzione 3.1.B. Il comunismo del capitale, ovvero la natura cooperativa del capitalismo cognitivo 3.1.C. Letica hacker, ovvero il lavoro come gioco 3.2. Lo sviluppo delleconomia P2P. Una spiegazione 3.2.A. La superiorit del modello di produzione free software/open source 3.3. Contestualizzazione dellera del P2P in uno schema evoluzionistico 3.3.A. Levoluzione della cooperazione dalla neutralit alla sinergetica 3.3.B. Levoluzione dellintelligenza collettiva 3.3.C. Oltre la formalizzazione, listituzionalizzazione e la mercificazione 3.4 Collocazione del P2P in una tipologia intersoggettiva 3.4.A. P2P, economia del dono e azionariato comunitario 3.4.B. P2P e mercato 3.4.C. P2P e propriet comune 3.4.D. Chi comanda? I capitalisti cognitivi, la classe vettoriale o i nettocrati? 4. P2P nella sfera politica 4.1.A. Il movimento dellalterglobalizzazione 4.1.B. Il formato della coordinazione 4.1.C. Nuove concezioni di lotta sociale e politica 4.1.D. Nuove frontiere della contesa 4.2.A. De-monopolizzazione del potere 4.2.B. Uguaglianza, gerarchia, libert 4.3. Concezioni evolutive del potere e della gerarchia 6. La scoperta dei princip P2P nella sfera cosmica 6.1 Il P2P nella sfera della cultura e del s P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 2

6.1.A. Una nuova connessione tra lindividuo e il collettivo 6.1.B. Verso dialoghi contributivi tra civilt e religioni 6.1.C. La spiritualit partecipativa e la critica allautoritarismo spirituale 6.1.D. In sintonia con la natura e con il cosmo 7. P2P e cambiamento sociale 7.1.A. Trend marginale o premessa di una nuova civilt? 7.1.B. P2P, Postmodernit, capitalismo cognitivo: dentro e oltre 7.1.C. Tre scenari di coesistenza 7.1.D. Possibili strategie politiche 8. Presentazione della Foundation for P2P Alternatives BIBLIOGRAFIA

0. Sommario orientativo
Il peer to peer noto agli amanti delle tecnologie perlopi come P2P, la forma decentralizzata di connessione tra computer per diversi tipi di attivit cooperative, come il filesharing e la distribuzione di musica. Ma questo solo un piccolo esempio di quello che il P2P : esso , di fatto, un modello di rapporto tra uomini, una dinamica relazionale che sta germogliando in tutti i settori della societ. Nel presente saggio mi propongo di descrivere e spiegare lo sviluppo di questa dinamica nel suo accadere, e di collocarlo in uno schema evolutivo dello sviluppo dei modi della civilt. Presentiamo lipotesi che esso sia tanto la necessaria infrastruttura dellattuale fase del capitalismo cognitivo, quanto qualcosa che lo trascende significativamente e che perci indica la possibilit di una nuova formazione sociale che vi si baserebbe in maniera ancora pi profonda. Nella sezione 1, troverete una definizione iniziale, una spiegazione del nostro metodo di ricerca, e alcuni riconoscimenti. Dopo aver descritto la comparsa del P2P come modo dominante, o forma, della nostra attuale infrastruttura tecnologica (sezione 2), descriveremo il suo affiorare nella sfera economica (sezione 3), come terzo modo di produzione, non impostato sul profitto o su una base centralizzata; come modo cooperativo decentralizzato per produrre software (i movimenti free software e open source) e altri prodotti immateriali, basato sulla libera cooperazione di partecipanti equipotenti. Esso fa leva sul copyright e sui diritti sulla propriet intellettuale per superare quelle che sono le limitazioni della propriet, dato che, nel free software, se lo usate, dovete avere almeno gli stessi diritti di quelli che useranno la vostra versione modificata, e, negli open source, dovete conceder loro pari accesso al codicesorgente. Una siffatta produzione di pari in comune (PPC) offre anche altre importanti innovazioni, come il fatto che essa si svolge senza lintervento di alcun industriale di sorta. Di fatto, la crescente importanza delle comunit di innovazione formate da utenti (sezione 3.1.B), che cominciano a trascendere il ruolo di divisioni di marketing e ricerca patrocinate da grandi aziende, grazie alle loro capacit innovative, mostra che questa formula sta sul punto di essere estesa anche al mondo della produzione materiale, posto che la fase di progettazione sia separata dalla fase della produzione. Essa sta gi creando importantissimi punti di riferimento culturali ed economici, come GNU/Linux, lenciclopedia Wikipedia, i progetti cooperativi globali di ricerca Thinkcycle e uninfrastruttura Writeable Web/Participative Internet/Global Alternative Communications che pu essere usata da tutti, fuori dalla morsa che le grandi aziende hanno stretto attorno ai mass media. Infine, la PPC incarna una nuova cultura del lavoro (sezione 3.1.C) che rovescia molti aspetti delletica lavorativa protestante come ci stata presentata da Max Weber. Nel mondo dello sviluppo, questa cultura esemplificata dalla nascente societ di sviluppo edge-to-edge, teorizzata da Jock Gill. Nella sezione 3, si P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 3

parla anche dellevoluzione delle forme di cooperazione (3.4.A) e dellintelligenza collettiva (3.4.B). A questo punto cominciamo pure a presentare temi analitici fondamentali: 1) quali sono le caratteristiche specifiche dell'ideal-tipo della forma P2P (3.4.C), e cio la deistituzionalizzazione (il sorpassamento dei formati organizzativi fissi e delle regole formali fisse), la de-monopolizzazione (lopposizione al sorgere di individui collettivi come la nazione-Stato o la grande azienda che monopolizzino il potere), e la de-mercificazione (cio, la produzione per valore duso e non per valore di scambio); 2) poi dimostriamo che il P2P non pu essere spiegato dal modello, proprio delleconomia del dono, della spartizione in parti uguali e dello scambio di valori simili, ma piuttosto da un modello di condivisione comunitaria (sezione 3.4.D), cio la creazione di un terreno comune basato sulla libera partecipazione sia per quanto riguardo le entrate, sia per quanto riguarda le uscite (libero uso anche da parte dei non-produttori). Utilizziamo il modello quadripartito, di Alan Page Fiske, delle relazioni inter soggettive per fondare questo paragone; 3) prestiamo attenzione allattuale struttura di potere del capitalismo cognitivo, con unanalisi della tesi presentata da McKenzie Wark nel suo Hacker's Manifesto (sezione 3.4.E.). Poi ci volgiamo alle sue manifestazioni nel campo della politica e descriviamo il modo in cui il P2P emerge come nuova forma di organizzazione e sensibilit politiche, gi esemplificata nelle azioni del movimento Alter globalizzazione (sezione 4.1.A.) una rete di reti che rifiuta il principio della rappresentanza, cio che qualcun altro possa rappresentare i vostri interessi. In Francia, i recenti movimento sociali, che, a partire dal 1995, sono stati guidati dalle coordinazioni, incarnano esattamente questo tipo di pratica (sezione 4.1.B). Di qui, la nascita di nuove concezioni politiche, come quelle di democrazia assoluta (Negri e altri) o democrazia estrema (Tom Attlee e altri). Sorge un nuovo campo di scontro (sezione 4.1.C), basato sulla difesa e sullo sviluppo di un terreno comune dellinformazione, contro le strategie corporativistiche che stanno cercando di sostituire questa libera cultura (Lawrence Lessig) con una sorta di feudalesimo dellinformazione (descritto da Jeremy Rifkin in The Age of Access). Poi esaminiamo levoluzione della monopolizzazione del potere (4.2.A.), i rapporti tra le idee politiche di libert, uguaglianza e gerarchia, e il loro esercizio nel P2P (4.2.B), e contestualizziamo questa discussione allinterno dellevoluzione generale dei modelli di potere e di autorit (4.2.C). La sezione 5 parla della scoperta dei princip del P2P che in corso nella fisica, e in particolare nella fisica dellorganizzazione, che si sviluppata nella teoria della rete; del concetto, attinente a questa, di piccoli mondi; e delle differenze tra reti gerarchiche e reti egalitarie. Nella sezione 6, vogliamo la nostra attenzione alla sfera culturale. Affermiamo e spieghiamo che le varie espressioni del P2P sono sintomi di un profondo cambiamento culturale nei campi dellepistemologia (modi di conoscere) e dellontologia (modi di essere e di sentire), che conducono a un nuovo tipo di rapporto tra lindividuo e il collettivo (6.1.A), rappresentando una vera svolta epocale. Poi osserviamo il campo spirituale e come in esso il P2P influenzi il dialogo tra le civilt e le religioni di l dalleurocentrismo e da altre prospettive culturalireligiose esclusiviste (6.1.B); poi mostriamo pure una critica allautoritarismo spirituale e la comparsa di gruppi di ricerca partecipativa e di concetti di spiritualit partecipata (6.1.C), teorizzati in particolare da John Heron e Jorge Ferrer. Le nuove idee legate alla cosmologia e alla metafisica sono spiegate in 6.1.D., il cui tema centrale il declino del paradigma soggetto-oggetto in luogo di visioni basate sulla convivenza e sui nostri rapporti con la materia e la natura. Cosa significa tutto questo nei termini del cambiamento sociale? Nella sezione 7 esaminiamo se le cose dette fin qui sono solo un insieme di trend marginali forse non collegati, o se, piuttosto, la concezione che facciamo nostra rappresenta la nascita di una nuova e coerente formazione sociale (sezione 7.1.A). Nella sezione 7.1.B esaminiamo come il P2P si rapporta P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

allattuale sistema del capitalismo cognitivo (economia) e alla post-modernit o tarda modernit (sfera culturale), concludendo che esso ne s dentro, ma li trascende pure. Vengono descritti tre scenari (7.1.C): coesistenza pacifica, nascita di una civilt cooperativa e distruzione del P2P nel contesto del feudalismo dellinformazione. Da tutto questo ricaviamo delle conclusioni sulle possibili strategie politiche (7.1.D) per difendere ed espandere i modelli P2P, e i principi per ledificazione di una Foundation for P2P Alternatives (sezione 8).

1. Introduzione
1.A. DI COSA PARLA QUESTO SAGGIO
Il saggio che segue descrive la nascita o lespansione di uno specifico tipo di dinamica relazionale, che io chiamo peer to peer. una forma di organizzazione umana a rete che si fonda sulla libera partecipazione di partner equipotenti, coinvolti nella produzione di risorse comuni, che non ricorre al compenso monetario come fattore motivante determinante n organizzato mediante metodi gerarchici di comando e controllo. Questa forma si sta manifestando in tutto il campo sociale: come formato tecnologico (internet punto-punto, il filesharing, il calcolo distribuito, le iniziative Writeable Web, i blog); come terza modalit di produzione, definita anche produzione di pari in comune (non centralizzata n guidata dal profitto), che produce hardware, software (spesso chiamato Free Libre Open Sources Software, o FLOSS) e risorse intellettual-culturali (wetware) che sono di gran valore per lumanit (Wikipedia); e come modo generale di scambio della conoscenza e di apprendimento collettivo, intensamente praticati su internet. Essa si rivela anche in nuovi formati organizzativi in politica e nella spiritualit; come nuova cultura del lavoro. Questo saggio, dunque, analizza la diffusione di questa forma, vista come un isomorfismo (= avente lo stesso formato) in quanti pi campi possibile. Il formato comune attraverso cui la dinamica peer to peer emerge il formato della rete distribuita, che, secondo la definizione fornita da A. Galloway nel suo Protocol, differisce sia dalla rete centralizzata (tutti i nodi devono passare per un singolo centro) sia dalla rete decentralizzata (tutti i nodi devono passare attraverso centri). In una rete distribuita, i nodi, in quanto agenti autonomi, possono connettersi attraverso un numero qualsiasi di legami. Possono esserci dei centri, ma non sono obbligatori. Il saggio cerca non solo di descrivere, ma pure di fornire uno schema esplicativo del perch il P2P si stia sviluppando adesso, e del come si collochi in uno schema evolutivo pi ampio (non nel senso di unevoluzione naturale inevitabile, ma nel senso di una trasformazione morale intenzionale). Si noti che, nella struttura delle sezioni, la prima sottosezione descrittiva, la seconda esplicativa e la terza evolutiva. In questultima, mi avvalgo della distinzione tripartita premodernit/modernit/post modernit, ben conscio che si tratta di una semplificazione che trascura molte distinzioni importanti, come quella tra lera tribale e lera agraria. Ma come generalizzazione orientativa che consenta la messa in risalto dei cambiamenti che avvengono dopo lavvento della modernit, essa rimane utile. Perci, il concetto di premoderno indica le societ basate sulla tradizione, prima dellavvento del capitalismo industriale, con ruoli sociali fissi e unorganizzazione sociale ispirata a un presunto ordine divino; moderno indica essenzialmente lera del capitalismo industriale; infine, la scelta del termine postmoderno non denota alcuna specifica preferenza nelle guerre di interpretazione tra concetti come post modernit, modernit liquida, modernit riflessiva, trans modernit ecc. ecc Esso indica semplicemente il periodo P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 5

contemporaneo, che comincia pi o meno dopo il 1968 e che caratterizzato dallavvento della modalit informazionale del capitalismo. User molto spesso il termine capitalismo cognitivo nella mia illustrazione del regime corrente, perch esso corrisponde i allinterpretazione che io ritengo pi convincente. La rivista francese Multitude la mia fonte principale per questo tipo di interpretazione. Il suo senso essenziale sta nella sostituzione di un vecchio regime di accumulazione, accentrato sulle macchine e sulla corrispondente divisione del lavoro; una sostituzione radicata nella partecipazione a un processo di accumulazione di conoscenza e di creativit come nuovo impulso di potere e profitto. Infine, si noti che nei diagrammi che accompagnano le tabelle, spesso uso la distinzione prima modernit/tarda modernit/era del P2P. In questo modo, il frame relativo allepoca attuale pu essere distinto da unipotetica situazione a venire in cui il P2P sia pi centrale di quanto non oggi, e dai cambiamenti che tali caratteristiche apporterebbero in una siffatta societ. Concluder il mio saggio affermando che il P2P non nientaltro che la premessa di un nuovo tipo di civilt che non sar esclusivamente orientata al motivo del profitto. Dovr convincere il lettore a quanto segue: 1) che un particolare tipo di dinamica dei rapporti umani sta crescendo rapidamente in tutti i campi sociali, e che questo evento complessivo il risultato di un profondo cambiamento nei modi di sentire e di essere; 2) che questa dinamica ha una logica coerente che non pu essere soddisfatta a pieno allinterno del presente regime sociale; 3) che non si tratta di unutopia, ma, in quanto pratica sociale gi esistente, del seme di una possibile trasformazione fondamentale a venire. Non dir che in atto una necessaria logica evoluzionistica; piuttosto affermo che una nuova ed intenzionale visione morale ha il potenziale per mettere in atto un importante salto nellevoluzione sociale, portando alla possibilit di una nuova formazione politica, economica e culturale con una nuova logica coerente. Una prospettiva cos generale inevitabilmente sar esposta a errori d'interpretazione concernenti determinati campi particolari. Apprezzerei se i lettori richiamassero su di essi la mia attenzione. Ma a parte questi errori, il saggio dovrebbe stare in piedi, o venir meno, nel contesto del suo pi generale senso interpretativo: che c, di fatto, un affioramento isomorfo del peer to peer in tutta la sfera sociale; che, a dispetto delle differenze di espressione, si tratta sempre dello stesso fenomeno; e che uno sviluppo non marginale, ma fondamentale. su questo piano che andrebbe giudicato il mio lavoro. Se si giudica che sia riuscito, allora spero che questo saggio contribuisca al legame tra persone provenienti dai diversi campi, che siano consapevoli del loro condividere un insieme di valori e del fatto che questi valori abbiano la potenzialit per creare una migliore non perfetta n ideale societ. In che senso lo schema esplicativo che applicher al P2P differisce dalla vecchia metafora della societ di rete, utilizzata da Manuel Castells e da molti altri, e in che senso differisce, in particolare, dal pi recente concetto di socialit di rete proposto da Andreas Wittel? Il modo migliore per differenziare questi approcci considerare il P2P come un sottoinsieme di concetti della rete. Se voi foste stati scienziati sociali nel periodo di Marx e aveste visto lo sviluppo e la crescita del modello industriale accentrato sulla fabbrica, e poi foste arrivati allequivalente di quella che oggi la teoria della rete sociale unanalisi della societ e della socialit di massa avreste trovato lo stesso modello della societ di rete presentato da Andreas Wittel. Ma, nello stesso tempo in cui il sistema di fabbrica si sviluppava, si veniva a creare pure una reazione. I cooperatori creavano cooperative e mutualit, sindacati e nuovi partiti e movimenti politici, che avrebbero poi cambiato radicalmente il mondo. Oggi, questo quanto succede col peer to peer. Laddove Castells e Wittel si concentrano sullavvento generale della socialit e della societ di rete, descrivendo le reti nella loro globalit e nelle loro caratteristiche dominanti, io voglio e tendo a concentrarmi sulla nascita di un contro movimento, accentrato su una P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 6

particolare forma di socialit radicata nelle reti distribuite, dove si pone laccento sulla creazione di partecipazione per tutti, e non sul supporto alle reti di sfruttamento. Mentre le forze dominanti della societ si trasformano in forme reticolarmene diffuse di organizzazione delleconomia politica (lImpero di cui parla Toni Negri), si ha una radicale reazione contro la nuova alienazione (alienazione perch, nellImpero, il sistema di reti in funzione della creazione di una disuguaglianza ancora pi grande) che affligge quella/e che Negri e Hardt chiama/no moltitudine/i. Queste forze utilizzano processi peer to peer ed un ethos peer to peer, per creare nuove forme di vita sociale ed questo che voglio documentare nel mio saggio.

1.B. LUSO DI UNO SCHEMA INTEGRALE


Qualche parola sul mio metodo. Sono stato ispirato particolarmente da due tradizioni, o metodi, di indagine: il metodo integrale e la sociologia della forma. Come strumento euristico, e solo come strumento euristico, utilizzo il sistema a quattro quadranti sviluppato da Ken Wilber (Wilber, 2001). Questo non significa che io condivida le conclusioni della sua teoria di tutto, che anzi penso siano profondamente imperfette. Ma come metodo per mettere insieme, presentare e comprendere i dati a mia disposizione, lo trovo estremamente utile. Il sistema a quattro quadranti suddivide la realt in quattro aspetti, che comprendono il soggetto (levoluzione del s e della soggettivit), la materialit del singolo organismo (oggettivit), l'intersoggettivo (linterazione di gruppi di soggettivit, con le visioni del mondo e le culture che cos vengono a crearsi), e il comportamento di gruppi di oggetti, cio la prospettiva interoggettiva dei sistemi. La tradizione della teoria integrale cerca di operare una ricostruzione dei processi cosmici nel loro svolgimento, attraverso schemi esplicativi che li ricomprendano tutti. Questo avviene anche a un livello storico, dove si cerca di trovare il senso di una logica evolutiva, tentando di abbracciare le differenti fasi storiche in una comprensione umana unitaria. Oltre alla versione neoconservatrice wilberiana della teoria integrale, sono stato parimenti influenzato dalla teoria integrale critica, o concezione anti-sistematica materialisticosoggettivistica di Toni Negri (Negri, 2001). Se collocaste le teorie esplicative sullevoluzione di materia/vita/coscienza su due assi definiti, uno, dalla relativa attenzione prestata o alle parti oppure al tutto, e laltro dalla relativa attenzione prestata alla differenza o alle similitudini, la teoria integrale sarebbe quel tipo di sistema ermeneutico che presta pi attenzione al tutto e alle similitudini strutturali, anzich alle parti e alla differenza. In questo, si pone in contrapposizione alla tendenza generale, tipica della scienza oggettiva moderna, di evidenziare le parti (per essere analitici), o alla tendenza postmoderna di mettere in luce la differenza, e quindi di respingere interpretazioni integrali, e in contrapposizione alle teorie sistemiche e derivati, che ignorano la soggettivit. questa differenziazione dalle epistemologie dominanti che la rende particolarmente interessante e adatta a rivelare nuovi modi di pensiero, trascurati dagli altri approcci. Non superiore, ma complementare agli altri approcciii. Ma un vantaggio fondamentale dello schema integrale che esso incorpora aspetti delle realt sia oggettivi sia soggettivi, rifiutandosi di ridurre gli uni agli altri. Per concludere: generalmente parlando, un approccio integrale un approccio che: rispetta la relativa autonomia dei diversi campi e cerca specifiche leggi di campo

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afferma che nuovi livelli di complessit generano la manifestazione di nuove propriet, e cos rifiuta i riduzionismi, che cercano dispiegare il pi complesso a partire dal meno complesso si riferisce sempre agli aspetti oggettivi e a quelli soggettivi, rifiutando di vedere uno dei due aspetti come mero epifenomeno dellaltro. Questo implica una sorta di scetticismo nei confronti delle teorie che pongono un quadrante particolare come la causa pi fondamentale (come fa, per esempio, il materialismo storico) in generale, cerca di mettere in relazione spiegazioni provenienti dai vari campi, al fine di arrivare a una comprensione integrativa.

La mia forma modificata del sistema a quattro quadranti comincia con lesterioreindividuale, cio singoli oggetti disposti nello spazio e nel tempo, cio levoluzione della base materiale delluniverso, della vita e del cervello (il passaggio da atomi a molecole a cellule ecc. ecc), ma, secondo la mia variante personale, questo quadrante comprende levoluzione tecnologica, in quanto io (e altri, come McLuhan, 1994) posso legittimamente considerare la tecnologia come unestensione del corpo umano. In secondo luogo, guarderemo il quadrante (esteriore-collettivo) dei sistemi: levoluzione dei sistemi naturali, politici, economici, sociali e organizzativi. In terzo luogo, ci concentreremo sul quadrante interiore-collettivo: cultura umana, spiritualit, filosofie, visioni del mondo. Nel quarto quadrante tratteremo gli aspetti interiori-individuali e osserveremo i cambiamenti che si manifestano nella sfera del s. In pratica, per, a dispetto della mia espressa intenzione, ho trovato difficile separare gli aspetti individuali della soggettivit da quelli collettivi, perci essi sono provvisoriamente trattati in una sola sezione. Che succeda questo non sorprendente, visto che uno degli aspetti del peer to peer la sua natura partecipativa, che vede lindividuo gi-sempre calato nei processi sociali.
Tabella 1: tipologia degli approcci scientifici (modi di guardare il mondo)

Parti Differenza Similitudine Similitudine


Scienze analitiche Approcci postmoderni

Tutto

Comprende
Soggetti e oggetti

Approcci integrali

Soggetti e oggetti Solo oggetti

Tabella 2: Uno schema integrale per comprendere il P2P

Aspetti individuali Aspetti interiori Aspetti esteriori


Campo soggettivo Il soggetto / il s Campo oggettivo Artefatti tecnologici come estensioni del corpo

Aspetti collettivi
Campo intersoggettivo Spiritualit / visioni del mondo Campo interoggettivo Sistemi naturali; sistemi politici, economici, organizzativi

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Luso combinato dei quattro quadranti presenta anche limportante vantaggio di evitare vari tipi di riduzionismo: 1. il riduzionismo analitico-materialistico (scientismo), che tenta di spiegare tutto il mondo della vita e della cultura con le propriet e i processi della materia 2. il riduzionismo darwinistico/biologico, che tenta di spiegare tutta la vita e la cultura coi processi, relativi agli animali, della sopravvivenza del pi adatto. 3. il riduzionismo globalistico delle scienze di sistema, che non prendono in considerazione la facolt di agire del soggetto 4. il riduzionismo linguistico dei postmodernisti estremi, che tende a scavalcare bellamente la materialit e riduce tutto a giochi di linguaggio In conclusione: lapproccio integrale ci consente di utilizzare queste varie prospettive parziali e di usarle come strumenti euristici, in modo che possiamo delineare un quadro pi completo, combinandole. Quello che distingue un approccio integrale dagli altri approcci il suo far ricorso a uno schema esplicativo soggettivo-oggettivo. Nelle pagine seguenti, non mi propongo di creare una teoria di tutto. Cerco di fungere da integratore, cosa cui tutti sono obbligati oggi, cio di costruire interpretazioni temporanee e modellabili integrative per poi confrontarle con altre interpretazioni. Il solo obbligo morale e scientifico che una tale integrazione abbracci quanta pi realt possibile. Sicch, la seguente unintegrazione di tutti gli elementi descrittivi, esplicativi e socio-evolutivi (cio storicizzati in formazioni sociali) che io riesco a tenere insieme in maniera coerente. E loggetto di questa integrazione il peer to peer.

1.C. LA SOCIOLOGIA DELLA FORMA


Se il menzionato approccio integrale mi ha portato, come una protezione, a evitare di proporre interpretazioni palesemente riduzionistiche e a lanciare la mia rete il pi lontano possibile, aiutandomi anche nellorganizzazione del tema, allora la ricerca dellisomorfismo stata di grande valore nel definire precisamente che cos il P2P e in che maniera differisce dai suoi cugini, come leconomia del dono. Questo metodo comporta losservazione della comparsa di una stessa forma per tutto il campo sociale, per definire le sue caratteristiche esatte in un ideal-tipo, una volta che abbiamo raccolto pi informazioni; la qual cosa, a sua volta, ci consente di differenziare il P2P puro dai suoi derivati. La sociologia della forma non si concentra n sulle parti (gli individui e le loro scelte) n sul collettivo come complesso (la societ e la sua socializzazione), ma sullinterazione tra le parti, sulla loro forma di scambioiii. Si fa particolare uso del modello quadripartito di Alan Page Fiske riguardante i rapporti inter soggettivi umani.

1.D. RINGRAZIAMENTI
Questo saggio parte di un progetto pi ampio, la stesura di un libro in lingua francese cui sto dedicandomi insieme a Remi Sussan, giornalista free-lance parigino che collabora a riviste digitali come TechnikArt. Il continuo dialogo con lui stato una grande fonte dispirazione e di chiarificazione riguardo alle idee espresse in questo saggio. Troviamo entusiasmante la conoscenza del P2P, bench frequentemente abbiamo posizioni diverse al riguardo. Il presente saggio, ovviamente, riflette la mia visione. P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

Un primo saggio sul P2P, essenzialmente descrittivo ma sorretto da molte citazioni, disponibile in internet sul sito Noosphere.cc, ed stato scritto nel 2003. Adesso molte di quelle citazioni sono state integrate come note a margine. Nel saggio presente, scritto perlopi in modalit libero flusso di coscienza, anche se menzioner qualche raro nome di teorico sociale, le citazioni sono state ridimensionate, ma potrei aggiungerle in seguito come note a pi di pagina. Alcuni riconoscimenti riguardo alle fonti usate: tra i pensatori contemporanei o quasi contemporanei che recentemente ho letto nella preparazione di questo saggio, vi sono: Norbert Elias (Elias, 1975), Louis Dumont (Vibert, 2004) e Cornelis Castoriadis (Castoriadis, 1975); la scuola di pensiero italo-francese che gravita attorno alla rivista Multitude, in particolare Toni Negri e Michael Hardt, Maurizio Lazzarato (Lazzarato, 2004), Philippe Zafirian (Zafirian, 2003).Tra i pionieri del P2P, nello specifico, che ho letto vi sono Pekka Himanen (Himanen, 2002), col suo studio della cultura del lavoro; John Heron (Heron, 1998) e Jorge Ferrer (Ferrer, 2001), con il loro lavoro sulla spiritualit partecipativa. Timothy Wilken di Synearth.org stato fondamentale nella scoperta delle teorie di Edward Haskell e Arthur Coulter sulla sinergetica e la cooperazione, illustrate sul suo sito web. LHacker Manifesto di Mackenzie Wark (Wark, 2004) e Protocolli di Alexander Galloway (Galloway, 2004) hanno influenzato fortemente la mia analisi sulle strutture di potere P2P.

2. P2P come struttura tecnologica del capitalismo cognitivoiv


2.1.A. P2P DEFINITO COME DINAMICA RELAZIONALE DELLE RETI DISTRIBUITE
Alexander Galloway, nel suo Protocol, opera unimportante e chiara distinzione tra le reti centralizzate (con un hub centrale attraverso il quale tutto deve passare ed essere convalidato, come nei vecchi sistemi telefonici a commutatore), le reti decentralizzate, con pi di un centro, ma in cui questi sub-centri detengono ancora unautorit (come nel sistema aeroportuale degli Stati Uniti, accentrato su hub attraverso i quali devono passare gli aerei), e i sistemi distribuiti, dove possono esserci pure degli hub, ma non sono obbligatori (internet). Nelle reti distribuite, i partecipanti possono liberamente connettersi lun con laltro, sono agenti pienamente autonomi. Di qui, limportanza di una chiara distinzione da operare quando utilizziamo i concetti decentralizzato e distribuito. Il peer to peer precisamente la dinamica relazionale che si sviluppa nelle reti distribuite. Perci, alla domanda cos il peer to peer? possiamo rispondere con una prima definizione sommaria: una forma specifica di dinamica relazionale, basata sulla presunta equipotenza dei suoi partecipantiv, articolata nella libera cooperazione di uguali in vista del compimento di un lavoro comune, per la creazione di un bene comune, con forme di processi decisionali e di autonomia che sono diffusamente distribuite per tutta la rete. Equipotenza significa che non c un previo filtraggio formale per la partecipazione; piuttosto, la pratica immediata della cooperazione che determina la competenza [expertise] e il livello di partecipazione. Essa non rinnega lautorit, ma solo la gerarchia obbligata pre-stabilita; in effetti, accetta unautorit basata sulla competenza, sul concepimento del progetto, ecc ecc Il P2P un network, non una gerarchia (bench possa averne qualche elemento); distribuito, bench possa avere elementi di centralizzazione e decentralizzazione; il controllo dellinformazione non localizzato in nessun centro, ma dovunque, allinterno del sistema. Presunta equipotenza significa che i sistemi P2P partono dalla premessa che non si sa dove sar localizzata la risorsa necessaria; il loro presupposto che tutti possano P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 1

cooperare, ed essi non si appoggiano a regole formali per determinare in anticipo i membri che vi parteciperanno. L'equipotenza, cio la potenzialit cooperativa, si verifica nel processo stesso della cooperazione. La ratifica della conoscenza, laccettazione dei processi sono determinate dal collettivo. La cooperazione devessere libera, non forzata, n basata sulla neutralit (cio: lacquisto di cooperazione in un sistema monetario). C per produrre qualcosa. Consente la partecipazione pi diffusa possibile. C un certo numero di caratteristiche che possiamo usare per descrivere i sistemi P2P nel generale e nel particolare, cos come essi si manifestano nel mondo della vita umana. Laddove coloro che partecipano a sistemi gerarchici sono sottoposti al controllo totale (panottismo) dei pochi selezionati che sorvegliano la vasta maggioranza, nei sistemi P2P i partecipanti hanno accesso all'olottismo, cio alla possibilit che ciascuno veda il tutto. In seguito, esamineremo pi in dettaglio caratteristiche come la de-formalizzazione, la deistituzionalizzazione e la de-mercificazione, anchesse al cuore dei processi P2P. Mentre i sistemi gerarchici sono orientati alla creazione di omogeneit tra i membri dipendenti, le reti distribuite caratterizzate dalla dinamica P2P regolano i partecipanti interdipendenti conservando la loro eterogeneit. loggetto della cooperazionestesso che crea lunit temporanea. Culturalmente, il P2P ununit-nella-diversit, un concreto universalismo post-illuministico che si basa su progetti comuni; al contrario, la gerarchia si basa sulla creazione di uniformit mediante identificazione ed esclusione, e si collega all'universalismo astratto dellIlluminismo. Per avere una buona comprensione del P2P, suggerisco un esercizio mentale: pensate alle caratteristiche di cui abbiamo parlato, poi pensate al loro opposto. Facendo questo, la natura radicalmente innovativa del P2P vi balzer alla mente. Anche se il P2P legato a modi sociali precedenti, questi erano maggiormente evidenti nellantica era tribale, emergendo adesso in un contesto completamente nuovo, aperto da tecnologie che vanno al di l delle barriere del tempo e dello spazio. Dopo il dominio, durato per parecchi millenni, dei modi centralizzati e gerarchici di organizzazione sociale, si tratta adesso di un movimento radicalmente innovativo, che riflette anche un profondissimo cambiamento nei paradigmi epistemologici ed ontologici che determinano il comportamento e le visioni del mondo. Unimportante chiarificazione: quando diciamo che i sistemi peer to peer non hanno gerarchia o non sono centralizzati, non intendiamo necessariamente lassenza completa di tali caratteristiche. Ma, in un sistema P2P, luso della gerarchia e della centralizzazione subordinato alla partecipazione e ala comunicazione molti-molti, e non le si utilizza per proibirlo o dominarlo. Questo significa che, bench il P2P si generi in reti distribuite, non tutte le reti distribuite presentano processi P2P. Molti processi distribuiti basilari, come il brulichio degli insetti, o il comportamento dei compratori e dei venditori nel mercato, non sono veri processi P2P, e non lo sono perch sono privi di olottismo e perch non promuovono la partecipazione. Il P2P, in quanto fenomeno eminentemente umano, integra aspetti intenzionali e morali. Quando i reticoli distribuiti, per esempio consigli di amministrazione interconnessivi, servono una gerarchia di ricchezza e potere e sono basati sullesclusione anzich sulla partecipazione, essi non si qualificano come veri processi P2P.

2.1.B. LO SVILUPPO DEL P2P COME INFRASTRUTTURA TECNOLOGICA


Ma come si applica tutto quello che abbiamo detto alla tecnologia? In questa sezione, e nella successiva, tenter di descrivere due aspetti collegati. Uno che le tecnologie a struttura P2P adesso sono linfrastruttura portante delle attivit economiche. Il secondo aspetto che le nuove tecnologie di comunicazione che vengono create sono di fatto uninfrastruttura alternativa di comunicazione che in parte scavalca il controllo statale o P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 1

aziendale che caratterizzava i tradizionali mass media uno-molti. Questo non significa che la nuova infrastruttura non sia controllata per nulla, che non vi siano forze economiche che vi operano, ma indica che non possiamo sorvolare sul suo potenziale radicale, n sulla sua radicale attualit. Qui, come nelle altre sezioni, vedremo come il P2P la base effettiva del sistema e, al contempo, qualcosa che questo sistema trascende. Internet, per come stato concepito dai suoi fondatori (Abbate, 1999), e nella sua prima forma, era una rete punto-punto, era formata da reti uguali, e il trasferimento di dati utilizzava necessariamente diversi insiemi di risorse. solo pi tardi, dopo la nascita di reti pi forti e reti pi deboli, di reti aperte, semi-chiuse e chiuse, che internet diventato un ibrido, ma essenzialmente esso funziona ancora come rete distribuita, non avendo un nucleo centrale che gestisca il sistema. I suoi elementi gerarchici come lo scaffale a livelli di protocollo internet (che, per, stato progettato specificamente per permettere processi P2P), il sistema del nome di dominio (un sistema decentralizzato di server dautorit che possono disconnettere i partecipanti), o i corpi di governo di internet non ostacolano la comunicazione molti-molti e la partecipazione, ma la rendono possibile. Levoluzione di internet considerata dai pi organica anzich regolata da un centro, nessun agente centrale pu guidarla, bench alcuni agenti siano pi influenti di altri. Allo stesso modo, il web stato considerato come un mezzo di diffusione molti-molti, anche se segue un modello client-server semi-gerarchico (decentralizzato, anzich distribuito). Tuttavia, esso ancora e rimarr un medium essenzialmente partecipativo, che permette a chiunque di pubblicare le proprie pagine web. In virt della sua natura di P2P incompleto, il web si avvia a diventare un vero e proprio mezzo di diffusione P2P, nella forma dei progetti Writeable Web, che consentono a chicchessia di pubblicare dal proprio computer, o da qualsiasi altro terminale, mediante blog ecc. ecc. Altri media P2P sono l'instant messaging, le chat, i sistemi di telefonia IP ecc ecc Per internet e per il web, il P2P non stato ancora esplicitamente teorizzato (bench lidea di una rete di reti sia stata pensata); essi sono sistemi P2P deboli, in quanto riconoscono solo membri forti computer con indirizzo DNS, per quanto riguarda internet, e server, nel caso del web. Nei sistemi sviluppati successivamente, il P2P stato teorizzato esplicitamente: si tratta di sistemi P2P forti, in cui tutti i membri, anche quelli deboli (senza DNS fisso per internet, o blog con permalink nel web) possono partecipare. I sistemi di filesharing sono stati i primi a fregiarsi esplicitamente del titolo di P2P, ed forse questa lorigine del concetto nel mondo della tecnologia. In questo tipo di sistemi, tutti i computer volontari connessi a internet sono mobilitati a condividere file tra tutti i sistemi partecipanti, si tratti di documenti, file audio o materiale audiovisivo. Nel giugno 2003, il videostreaming diventata lapplicazione internet che sfrutta la maggiore larghezza di banda, e qualche tempo prima la distribuzione di musica online aveva gi sorpassato la distribuzione fisica di CD (negli Stati Uniti). Bench le prime versioni di questi sistemi P2P usassero ancora database centralizzati, essi adesso sono, perlopi grazie agli sforzi dellindustria musicalevii, in gran parte sistemi P2P veri e propri, soprattutto Bittorrent e il previsto sviluppo di Exeem. Ogni generazione di filesharing P2P diventata sempre pi coerente nellapplicare i princip del peer to peerviii. Infine, il calcolo distribuito usa il concetto di P2P per creare supercomputer partecipativi, dove le risorse, gli spazi e i cicli di calcolo possono essere utilizzati da ogni partecipante al sistema, in base alla necessit. Questo generalmente visto come il paradigma futuro della computazione. Anche la programmazione adesso si avvale del concetto P2P di programmazione orientata agli oggetti, dove ogni oggetto pu essere visto come un nodo in una rete distribuita. Quanto detto finora mostra chiaramente che il nuovo formato della nostra infrastruttura tecnologica, che sta a fondamento dei processi basilari ed economici, segue lo schema del P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

P2P. Questa infrastruttura consente linterconnessione delle operazioni daffari, al di l dei limiti della fabbrica o dellazienda singole, e l'interconnessione di tutti gli individui coinvolti. Presto, ma forse gi adesso, sar legittimo affermare che, senza le tecnologie a impostazione P2P, sar impossibile effettuare la produzione e portare avanti tutti i meccanismi economici a essa collegati. Potrei andare avanti, ma quello che dovrebbe esservi chiaro non il quadro di una serie di sviluppi marginali, ma la consapevolezza che le reti P2P sono la forma fondamentale dellinfrastruttura tecnologica che sostiene gli attuali sistemi economico, politico e sociale. Le aziende hanno usato queste tecnologie per integrare i loro processi con quelli dei soci, dei fornitori e dei consumatori, e per integrarsi lun laltro, usando insieme intranet, extranet e linternet pubblico e questo diventato lo strumento assolutamente fondamentale per la comunicazione e gli affari internazionali, nonch la condizione di possibilit per progetti cooperativi e internazionalmente coordinati a opera di gruppi di lavoro. Daltra parte, i sistemi P2P on sono solo il prodotto dei progetti del sistema, ma sono il risultato dellintervento attivo dei consumatori avidi di libero accesso alla cultura, dei lavoratori della conoscenza che simpegnano attivamente a trovare soluzioni tecniche per il loro necessario lavoro cooperativo, e degli attivisti che lavorano consapevolmente alla creazione di strumenti in vista di un'affiorante cultura partecipativaix. Il P2P sia dentro sia oltre lattuale sistema.

2.1.C. LA COSTRUZIONE DI UNINFRASTRUTTURA ALTERNATIVA PER I MEDIA


Le reti tecnologiche distribuite sono linfrastruttura pi importante per il capitalismo cognitivo. Ma, in quanto infrastruttura di comunicazione, le aziende transnazionali dominanti potrebbero a lungo fare affidamento sulle loro reti private di telecomunicazione. Internet ha radicalmente democraticizzato laccesso a questo tipo di infrastruttura, rendendolo possibile per chiunque abbia accesso a un computer. Similmente, per la sua egemonia culturale, il sistema sociale dominante si poggiato sul sistema di trasmissione uno-molti, che comporta un forte investimento di capitali, ed controllato da interessi industriali monopolistici responsabili della omologazione industriale e, in altri Paesi, dallo stesso Stato. Loppressione dei media industriali tale che la sua presa si estende alle nostre menti (noi pensiamo come la televisione anche se non la guardiamo da anni). diventato impossibile, davvero impossibile, per ogni minoranza sociale (esclusi i gruppi religiosi ed etnici che possono disporre di ampie risorse) fare ascoltare la propria voce. La riforma dei media sembra definitivamente fuori portata. Tuttavia, bench anche internet sia caratterizzato da un certo sfruttamento commerciale anche da parte di entit commerciali molto forti, come Yahoo esso, nel complesso e in quanto rete distribuita, non guidata n controllata da entit commerciali. Esso racchiude la storica promessa di una informazione e uninfrastruttura di comunicazione alternative, una risorsa molti-molti, dal basso, che pu essere utilizzata da varie forze sociali. Mackenzie Wark, nel suo Hacker Manifesto, distingue i produttori di valore duso immateriale dai proprietari dei vettori dinformazione, senza i quali non si darebbe valore di scambio. La promessa di internet che adesso abbiamo un vettore di produzione, distribuzione e scambio dinformazione, che funziona almeno parzialmente al di l del controllo di quella che Wark chiama classe vettorialista. La situazione sembra essere la seguente (qui utilizziamo le distinzioni tracciate da Yochai Benkler nel suo saggio The Political Economy of the Commons): Il sostrato, le reti e le linee di comunicazione fisici sono estesamente distribuiti tra interessi commerciali, statali e accademici, e non c un singolo agente o insieme di agenti che domini, e gli stessi computer sono diffusi tra il pubblico e la societ civile. Il sostrato logico, specialmente il TCP/IP, e P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 1

sempre pi i vari aspetti del Web di lettura/scrittura, i protocolli di filesharing ecc. ecc. sono sistematicamente configurati per la partecipazione. La base contenutistica, da un lato, soggetta a un regime di propriet intellettuale sempre pi rigido, ma, dallaltro lato, gli agenti commerciali sono loro stessi soggetti alla logica delleconomia dellattenzione al Gioco del Giudizio, dettando politiche di condivisione e offerta dell'informazione per ottenere attenzione. Accanto ai portali commerciali, che possono giocare un ruolo nefasto oppure no, al pubblico ampiamente consentito di creare i propri contenuti, ed quello che fanno milioni di persone. Mentre parte dellorizzonte comune, o dominio pubblico, di informazione precedentemente esistente sta scomparendo, vengono costruite incessantemente altre parti, per via delle miriadi di sforzi combinati degli utenti della societ civile. Questo processo in pieno vigore ed quello che tentiamo di descrivere in questa sezione. Di seguito, riproduco una versione modificata di un diagramma di Hans Magnus Enzensberger, che delinea la differenza tra media repressivi e media emancipatori Senza alcun dubbio, linfrastruttura alternativa per i media che si sta sviluppando ha unenorme quantit di caratteristiche tipiche del medium emancipatorio: 1) basata sulla programmazione distribuita; 2) ogni ricevitore un potenziale trasmettitore; 3) ha un potenziale di mobilitazione; 4) caratterizzata dallinterazione e dall'autoproduzione; 5) permette un processo di apprendimento politico; consente la produzione collettiva a opera di partecipanti equipotenti; 6) il controllo sociale effettuato mediante lauto-organizzazione. Mettete a confronto questa lista con le caratteristiche della televisione aziendale, e vedrete che limportanza storica di questi sviluppi chiarissima. Questo non significa che linfrastruttura internet alternativa per i media conduca automaticamente allemancipazione, ma che pu dare il via a processi politici in quella direzione. Riassumiamo questi sviluppi in termini tecnici. Nei termini dei media, internet a banda larga si sta rapidamente trasformando per accrescere le possibilit di creare pubblicazioni online distribuite nella forma del Writeable Webx (chiamato anche web di lettura/scrittura) e dei blogxi in particolare; la distribuzione di programmazione audio possibile grazie alle radio internet e a vari sviluppi dell'audioblogging come il podcastingxii (distribuzione di contenuto audio, video di musica tramite iPod o lettori MP3), il mobcasting (casting su cellulari), e perfino lo skypecasting (che utilizza il popolare software di telefonia vocale internet Skypexiii, ma per radiodiffusione, specialmente di programmi radio internet). La distribuzione audiovisiva possibile mediante lemergente video blogging (vloggingxiv), ma principalmente mediante sistemi P2P di filesharing a banda larga, come Bittorrentxv ed Exeemxvi, che gi sono a capo della maggioranza del traffico internet. Mentre Exeem ancora in fase di sviluppo, Bittorrent considerato una grandissima innovazione, facendo dellagevole distribuzione a banda larga di materiale audiovisivo un qualcosa di inevitabile. Tutti questi sviluppi, presi insieme, indicano che la creazione di uninfrastruttura alternativa di comunicazione e di informazione, fuori dal controllo e dalla gestione dello Stato e dei sistemi di trasmissione uno-molti fondati su una logica aziendale, vicina alla realizzazione. Questi sviluppi non sono il prodotto di una strategia attivistica consapevole, come quella proposta da Mark Pesce e praticata da agenti come Indymedia, ma si devono considerare, in buona misura, il portato naturale della maturazione degli utenti, che, sia che comprino hub WiFi, sia che istallino Skype per uso personale, sia che compiano qualsiasi altro atto spontaneo per incrementare la propria connettivit, stanno costruendo questa infrastruttura alternativa, dai margini in avanti, passo dopo passo, ed anche per questo che sembra un processo inarrestabilexvii. In un certo senso, questo un altro esempio di produzione senza industriale o di offerta che offre se stessa, di cui parliamo nella sezione 3.1.A (e nelle relative note). Questi sviluppi tecnologici formano la base per una nuova pratica di giornalismoxviii o cronaca prodotta dai cittadini (la chiamiamo cos in mancanza di un termine migliore) P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

accentrata sul fenomeno dei blog, e migliorata dalle altre tecniche di cui abbiamo discussoxix. Si veda lesempio del coreano OhMyNews'xx, che opera con 35000 cittadini-cronisti e 40 membri dello staffo, a esempio di un nuovo tipo di giornalismo ibrido. Questi sviluppi sono un nuovo veicolo per la produzione di opinione pubblica, per la creazione, lespressione, la distribuzione e la condivisione di conoscenza. Ed esso supplisce a ed in competizione con i tradizionali veicoli dei mass media che solevano modellare lopinione pubblicaxxi. Tutto questo rappresenta unimportante opportunit per distribuire punti di vista che cadono al di l della sfera del consenso confezionato. Clay Shirky lha definito un processo di dilettantizzazione di massaxxii, analisi che collegata al mio concetto di deistituzionalizzazione, che un aspetto fondamentale del processo peer to peer di cui tratto in 3.3.C. Tutto questo profluvio di espressioni, notizie e commenti interconnesso in una blogosfera, che ha sviluppato le proprie tecniche particolari per discernere quello che importante da quello che meno importante. Similmente al modello di trasmissione, la blogosfera ha ancor centri e raccordi che attirano masse numerose, ma, a differenza di quello, essa crea la possibilit di un coda lunga. Questo vuol dire che, laddove nel mondo della teletrasmissione la curva di distribuzione alla fine raggiunge il punto minimo, con nessuna risorsa disponibile per gli interessi di minoranza, nei media P2P questo raggiungimento del punto minimo non avviene (la curva si appiattisce prima di raggiungere il minimo), perch esiste la possibilit di creare migliaia e migliaia di micro-comunit, organizzate per affinit. Uninnovazione cruciale stata lo sviluppo dei feed RSSxxiii (Really Simple Syndication), che permette agli utenti di internet di sottoscrivere tutti i blog che vogliono e di gestire la totalit dei loro feed attraverso la loro email, software di lettura RSS, o siti online come Bloglines. Perci, in termini fisici, per quanto riguarda la sviluppantesi infrastruttura per le telecomunicazioni, il modello di telecomunicazione viene sostituito dal sistema meshwork reticolare], che gi usato dal movimento Wireless Commonsxxiv per creare un network di comunicazione mondiale e senza fili che punta a scavalcare linfrastruttura Telco. Parecchie amministrazioni locali puntano a supportare tale processoxxv. Per Yochai Benkler, lo sviluppo di un layer fisico aperto, basato su reti wireless aperte, il cosiddetto Spectrum Commons, una precondizione fondamentale per lesistenza di un nucleo infrastrutturale comune. In un sistema del genere, viene a crearsi una vasta gamma di reti locali a bassissimo costo, interconnesse tramite ponti. La comunicazione su queste reti segue un modello P2P, proprio come internet. Mark Pesce ha gi elaborato un progetto realistico per costruire una rete integrata alternativa entro dieci annixxvi, basata su premesse simili e con, in pi, lidea di sviluppare un sintonizzatore TV open source xxvii, che lui prevede rivolter completamente la teletrasmissione tradizionale. Egli ha elaborato serie argomentazioni sul perch il netcasting non solo economicamente fattibile, ma superiore al modello di teletrasmissionexxviii. Ci sono gi anche versioni commerciali della televisione file-serving modelli come quello sperimentato da TiVoxxix, e pure diversi progetti che prevedono la TV su protocollo internetxxx. Radio Your Way una simile, bench meno popolare, applicazione per radioxxxi, e c una gamma parimenti ampia di sviluppi per la radio internetxxxii. La telefonia che usa il protocollo internetxxxiii, di recente resa popolare da Skype, allo stesso modo destinata a superare le limitazioni del sistema telefonico, finora centralizzato. Il P2P generalmente visto come il formato futuro dellinfrastruttura delle telecomunicazioni, anche dalla stessa industria, e corroborato dalla mia esperienza personale passata come programmatore di strategie in quellindustria. xxxiv Laddove la telefonia mobile fortemente centralizzata e controllata, essa dovr competere con le reti wireless a banda larga, ma gli utenti la stanno operosamente trasformando in un altro medium partecipativo ancora, com descritto da Howard Rheingold in Smart Mobs.

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Nella fenomenologia del P2P appena presentata, si noti che ho considerato una definizione estremamente letterale di P2P, ma ne esistono molte forme ibride. Il fattore importante e decisivo , comunque: consente la partecipazione di membri equipotenti? Uno dei fattorichiave : quanto inclusiva la pratica sociale, o la tecnologia,o la teoria, o qualsiasi altra manifestazione dellethos del P2P. Questi sviluppi indicano quasi certamente che sta sorgendo una nuova forma di distribuzione e consumo. In gioco c la futura insostenibilit dellattuale modello della teletrasmissione, nel quale le stazioni TV vendono il proprio pubblico a chi compra spazi pubblicitari, perch controllano il pubblico e la distribuzione dei programmi. Nella nuova forma di distribuzione, nella quale sono gli stessi utenti a prendere il controllo della scelta e il tempo di trasmissione dei programmi, grazie alla facile replicazione i tutta internet, sia hanno sia una disintermediazione sia una reintermediazione. La iperdistribuzione di materiale audiovisivo pensate ai milioni di persone che gi scaricano film e programmi TV crea un collegamento diretto tra produttori e consumatori. Nondimeno, leconomia dellattenzione suggerisce un processo di reintermediazione. Ma, come abbiamo visto nella blogosfera per il contenuto stampato, questo processo pu essere avviato solo da algoritmi e protocolli intelligenti e da sistemi basati sulla reputazione, unitamente a processi di diffusione virale di raccomandazioni nei gruppi di affinit, e non implica necessariamente portali commerciali o intermediari. In un libro di prossima uscita, Mark Pesce ha coniato il concetto di ipergente per descrivere la nuova generazione di pivellini immediatamente in grado di usare le tecnologie che gi stanno vivendo questa nuova realt, e quando la tecnologia diventer sempre pi facile da usare, si diffonder in tutta la popolazione. E, naturalmente, non si tratta solo di una nuova forma di consumo; ci sono anche cambiamenti al livello del produttore, col pubblico che diventa esso stesso produttore di materiale audiovisivo, come possiamo vedere nella crescita dei programmi di podcasting. Ne discendono due conseguenze. Innanzitutto, la generalizzazione del fenomeno della coda lunga, laddove il pubblico di minoranza non pi ostacolato dalla logica del minimo comune denominatore tipica dei mass media e del mercato di massa; e posiamo attenderci il fiorire della creativit e dellespressione singolare. In secondo luogo, la possibilit di nuove maggioranze di gusto e una nuova formazione dellopinione, al di l delle limitazioni della produzione industriale di massa del gusto unificato. Per quello che ci aspettiamo dallo svolgimento dei processi P2P, e diamo sia un rafforzamento dellautonomia personale sia un nuovo tipo di collettivit. Da qualche tempo a questa parte, vediamo le democrazie scavalcare le opinioni della maggioranza, e lo sviluppo della iper manipolazione. La speranza che gli sviluppi tecnologico-sociali stiano creando la possibilit di un nuovo equilibrio del potere, un secondo super potere dellopinione pubblica globale che abbia un carattere pi democratico. Per giudicare il progresso o il regresso di questi sforzi, dovremmo osservare gli sviluppi del livello fisico di internet: chi ne il proprietario e chi lo controlla, attualmente unampia variet di agenti, con un ruolo-chiave giocato dalla societ pubblica e civile che possiede i computer i quali, di fatto, sono il nucleo intelligente di internet; del livello logico, o protocolli, che giustappone sistemi chiusi contro sistemi aperti in un conflitto continuo; e del livello contenutistico, che contrappone la libera creazione di un orizzonte comune dellinformazione ai continui tentativi di rafforzare i restrittivi diritti di propriet intellettuale. Secondo Yochai Benkler, quello di cui abbiamo bisogno uninfrastruttura comune basilare [core Commons Infrastructure], che consterebbe di un livello fisico aperto, nella forma di reti wireless aperte, una comunit dello spettro un livello logico aperto, cio sistematica preferenza peri protocolli aperti e per le piattaforme aperte

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un livello contenutistico aperto, che implica il ridimensionamento di leggi sulla propriet intellettuale troppo restrittive, fatte per difendere i monopoli economici e reprimere lo sviluppo di una cultura libera.

Tabella Media repressivi contro media di emancipazione

Media repressivi
Programmazione controllata centralmente Un trasmettitore, molti ricevitori Immobilizzazione degli individui isolati Consumatori passivi Depoliticizzazione Produzione da parte di specialisti Controllo da parte dei proprietari o dello Stato

Media di emancipazione
Programmazione distribuita Ogni ricevitore potenzialmente un trasmettitore Potenziale di mobilitazione Interazione e auto-produzione Processo di apprendimento politico Produzione collettiva Controllo sociale attraverso lauto-organizzazione

Fonte: Hans Magnus Enzensberger. Video Culture. Peregrine Smith, 1986, pp. 110-111

2.2 LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA P2P. UNA SPIEGAZIONE


Perch questo sviluppo? La risposta breve : il P2P una conseguenza dellabbondanza (di fatto ne sia causa sia conseguenza). Con lavvento dellera dellinformazione, cominciata con i mass media e con le reti private on integrate delle multinazionali, ma soprattutto con lavvento di internet e dello stesso web, che consentono la copia e la distribuzione digitali di qualsiasi creazione digitale a costi marginali, si crea abbondanza di informazione. Per i processi economici, la parola chiave diventa flusso e lintegrazione di questi infiniti flussi. La produzione di beni materiali si basa sulla gestione di flussi immateriali. In un tale contesto, i sistemi centralizzati inevitabilmente creano colli di bottiglia che bloccano il flusso. In un sistema P2P, un nodo qualsiasi pu contattare qualsiasi altro nodo, senza passare attraverso ingorghi del genere. La gerarchia funziona solo con la scarsit, e in una situazione in cui il controllo delle risorse scarse determina il risultato finale dei giochi di potere a somma zero che vengono condotti. In una situazione di abbondanza, i nodi centralizzati non riescono a venirne a capo. Linformazione e non c nemmeno bisogno che lo ricordi al lettore diversa dai beni materiali, in quanto il condividerla non ne diminuisce il valore ma, al contrario, lo aumenta. In secondo luogo, i sistemi P2P si fondano sulla ridondanza, ci sono sempre parecchie risorse disponibili per condurre un qualsiasi processo. Questo li rende molto meno vulnerabili dei sistemi centralizzati a qualsiasi tipo di rottura. I sistemi P2P sono straordinariamente robusti. Non si pu, in termini di risorse, paragonare nessun sistema centralizzato alla straordinaria combinazione di milioni di sistemi periferici con miliardi e miliardi di memoria inutilizzata, cicli di calcolo, ecc ecc Queste cose si rivelano solo in un sistema P2P. P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

Labbondanza, ancora una volta, sia una causa sia una conseguenza della complessit. In una situazione di moltiplicazione dei flussi, di flussi che on seguono pi direzioni predeterminate, non pi possibile prendere dove si trovi la soluzione di un certo problema. La competenza [expertise] deriva da una precisa conformazione dellesperienza, che non prevedibile anticipatamente. Perci, c bisogno di sistemi che consentano alla competenza di autoannunciarsi inaspettatamente, quando apprende che c bisogno di essa. Questo precisamente quanto i sistemi P2P permettono, a un livello che senza precedenti.

2.3.A. CONTESTUALIZZAZIONE DEL P2P NELLO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA


la tecnologia premoderna era partecipativa, e non differenziata ed autonoma. Gli strumenti degli artigiani erano estensioni dei loro corpi, con i quali essi cooperavano. Il mondo della vita sociale non era ancora tanto differenziato in diverse sfere o nelle divisioni tra soggetto e oggetto, dal momento che gli uomini si vedevano non tanto come individui autonomi e separati, quanto come parti di un tutto, che seguivano i dettami del tutto (olismo), muovendosi in un mondo dominato da spiriti, gli spiriti degli uomini (gli antenati), del mondo naturale e degli stessi oggetti che usavano. (Dumont, 1981). Della tecnologia moderna si potrebbe dire che differenziata (divisione del lavoro, differenziazione dei campi sociali, relativa autonomia della evoluzione tecnologica), ma non pi partecipativa. La dicotomia soggetto/oggetto implica che la natura diventa una risorsa da usare (oggetti usati da soggetti). Ma loggetto, lo strumento tecnologico, diventa anche autonomo, e, nel sistema industriale tipico della modernit, ha luogo un drammatico rovesciamento: luomo che diventa unestensione stupida della macchina. Lintelligenza non tanto localizzata nella macchina, ma nellorganizzazione della produzione, rispetto alla quale sia gli uomini sia le macchine sono meri automi. Le macchine moderne non sono di per s intelligenti, e sono organizzate in schemi gerarchici. Gli uomini moderni pensano a loro stessi come agenti autonomi che usano oggetti, ma diventano loro stessi oggetti dei sistemi che hanno creato. Questo il dramma della modernit, la chiave per la sua alienazione. Nella postmodernit, le macchine diventano intelligenti (bench non allo stesso modo degli uomini, esse possono usare solo lintelligenza messa in esse dagli uomini, e per questo mancano di creazione innovativa e capacit di risoluzione di problemi e di decisione). Mentre il vecchio paradigma degli uomini come oggetti di un sistema certamente rimane, nasce un nuovo paradigma. Le macchine intelligenti diventano computer, estensioni adesso del cervello e del sistema nervoso umani (anzich essere estensioni delle membra esterne e delle funzioni interne del corpo nel sistema industriale). Gli uomini ricominciano a cooperare, con i computer, visti come estensioni delle loro individualit, delle loro memorie, dei loro processi logici. Inoltre ed un argomento cruciale: il computer permette una comunicazione affettiva tra una comunit globale di uomini molto pi estesa. Naturalmente, nel contesto del capitalismo cognitivo (definito come la terza fase del capitalismo, dove i processi immateriali sono pi importanti della produzione materiale; dove linformazione come propriet diventa la risorsa fondamentale), tutto questo ancora immerso in una situazione generale di sfruttamento e dominio, ma ci sono le potenzialit per un nuovo modello che abbracci sia la differenziazione (lindividuo autonomo mantiene la sua libert e le sue prerogative), sia la partecipazione. Allinterno del paradigma dellinformazione, i mondi della materia (nanotecnologia), della vita (biotecnologia) e della mente (intelligenza artificiale) sono ridotti alla loro base informazionale, che pu essere manipolata, e questo apre spaventose possibilit di estensione del paradigma della manipolazione delle risorse, che adesso coinvolge anche i nostri corpi e le nostre menti. Nondimeno, grazie al parimenti importante paradigma della

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partecipazione, sorge pure la possibilit di un modo totalmente nuovo, soggettivo-oggettivo e cooperativo di considerare la faccenda, e questo un elemento di speranza. Secondo la rielaborazione delle intuizioni di Foucault da parte di Deleuze e Guattari, c una chiara connessione tra il tipo di societ e il tipo di tecnologia dominante. Nel periodo classico della modernit, lepoca della sovranit (XVIII secolo), dominavano semplici macchine meccaniche; i sistemi termodinamici divennero dominanti nel XIX secolo, inaugurando le societ disciplinari; infine Deleuze data lavvento delle societ di controllo con lavvento delle macchine cibernetiche e dei computer. Le nostre sezioni sullevoluzione del potere descriveranno minuziosamente questo aspetto dellevoluzione della tecnologia.

2.3.B. P2P E DETERMINISMO TECNOLOGICO


Il cominciare la nostra descrizione con la comparsa del P2P nel campo della tecnologia potrebbe essere erroneamente interpretato come lequivalente dellammissione che il P2P un risultato della tecnologia, alla maniera del determinismo tecnologico. Il ruolo preciso della tecnologia nellevoluzione umana soggetta a dibattito. Un primo gruppo di posizioni vede la tecnologia come neutrale. Gli uomini vogliono pi controllo sul loro ambiente, vogliono andare al di l della necessit, e in questa ricerca costruiscono strumenti sempre migliori. Ma come usiamo questi strumenti dipende da noi. Molti inventori di tecnologie e scopritori di verit scientifiche hanno usato questo argomento, dicendo, per esempio, che lenergia atomica pu essere usata a fin di bene (energia) o a fin di male (guerra), ma si tratta di una decisione completamente politica. Un diverso insieme di posizioni afferma che, al contrario, lo sviluppo tecnologico ha una logica sua propria, che, in guanto sistema, va al di l delle intenzioni di qualsiasi individuo partecipante, e di fatto diventa il loro signore. In una lettura del genere, levoluzione tecnologica inevitabile ed ha conseguenze impreviste. Nella visione pessimistica, questa infatti lultima forma di alienazione. Alienazione perch la tecnologia unespressione di una sola parte della nostra umanit, la ragione strumentale, ma quando questa calata nei sistemi tecnologici con le sue macchine, la tecnologia ci costringe a somigliarle, sicch, mentre seguiamola logica delle macchine, perdiamo molte parti della nostra umanit totale. Si pensi alle posizioni di Heidegger, Baudrillard e Virilio come esempi di questo tipo di analisi. Analisi affini hanno messa in evidenza che, bench il taylorismo vero e proprio sia scomparso dalla produzione a base immateriale, il modello industriale si , di fatto, diffuso in tutta la societ adesso, formando una specie di taylorismo sociale. Il pensare in base al'efficienza e alla produttivit subentrato alla sfera dellinteriorit. C stata una tragica distruzione della conoscenza e della capacit sociale, delle culture autonome, e questo tipo di conoscenza stata appropriata dal sistema del capitale, e ci stata rivenduta come merce. Pensate, per esempio, all'organizzazione di incontri online a pagamento, come sintomo della perdita della capacit di organizzare un appuntamento. Il determinismo tecnologico pu avere anche uninterpretazione ottimistica. In questa prospettiva, rappresentata per esempio dallideologia progressista di fine XIX secolo, e attualmente dai transumanisti tecnologici, come Kurzweil (Kurzweil, 2000), la tecnologia rappresenta una crescente signoria e controllo sulla natura, un mezzo per superare le limitazioni imposteci dalla natura: per questo tipo di interpretazione, questa una cosa interamente positiva. La posizione che sento pi vicina alla mia la filosofia critica della tecnologiaxxxv, sviluppata da Andrew Feenberg (Feenberg, 1991, 1999). Nella sua analisi, gli artefatti tecnologici sono una costruzione sociale, riflettendo i vari interessi sociali: quelli del capitale, quelli della comunit di progettisti che li concepiscono, ma anche quelli delle voci critiche di P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

quella comunit, e dei consumatori che sovvertono le mire originarie della tecnologia usandola in maniera totalmente imprevista. Feenberg va vicinissimo al riconoscere la nuova forma di potere di cui noi discuteremo nella sezione 4, cio il potere protocollare (Galloway, 2004), che riguarda il codice. La forma effettiva del codice, che si tratti di un codice per lhardware o per il software, riflette luso che pu essere fatto della tecnologia. in questo senso che io vedo un primo importante rapporto tra lo sviluppo del P2P e le sue manifestazioni tecnologiche. Gli ingegneri che hanno concepito linternet punto-punto avevano gi un insieme di concezioni totalmente nuovo che essi integravano nel loro progetto. Di fatto, esso fu concepito esplicitamente per consentire una collaborazione scientifica tra pari. Perci, lemergere del peer to peer come fenomeno che abbraccia lintero campo sociale non causato dalla tecnologia; , piuttosto, il contrario: la tecnologia riflette un nuovo modo di essere e di sentire ma di questo parleremo, in particolare, nella sezione 6.A. Ma la nostra dimostrazione va oltre. In un certo senso, il peer to peer, compreso come una forma di partecipazione allorizzonte comune, cio come partecipazione azionaria comunitaria di questo parleremo nella sezione 3.4.C , sempre esistito come dinamica relazionale particolare. Era specialmente in vigore nel periodo pi egalitario dellera tribale, con la sua limitatissima divisione del lavoro, prima dellavvento della propriet e della divisione di classe. Ma sempre stato limitato a piccoli gruppi. Dopo lera tribale, entrando nella lunga epoca della civilt fondata su classi, forme di partecipazione azionaria comunitaria e di partecipazione egalitaria sono rimaste, ma sempre subordinate, prima alle strutture di autorit del feudalesimo e di simili sistemi fondati sulla terra, poi al sistema della politica dei prezzi di mercato del capitalismo. Ma la situazione adesso diversa, perch lo sviluppo della tecnologia P2P uno straordinario vettore per la sua propagazione come pratica sociale, al di l dei limiti di tempo e spazio, cio al di l di piccoli gruppi geograficamente circoscritti. Quello che adesso abbiamo per la prima volta una rete densamente interconnessa di reti P2P basate sullaffinit. Sicch, il formato tecnologico che sta diventando dominante adesso parte essenziale di un nuovo ciclo retroattivo, che rafforza lo sviluppo del P2P a un grado mai pi visto dopo il declino della civilt tribale. in questo particolare modo che le attuali forme di P2P sono una novit storica, e non semplicemente una ripetizione delle forme di partecipazione egalitaria tollerate in ordini sociali essenzialmente gerarchici e autoritari. Ripetiamoci: non la tecnologia che genera il P2P. Piuttosto, la stessa tecnologia ad essere espressione di un profondo cambiamento nellepistemologia e nellontologia che si ha nella nostra cultura. Nondimeno questa tecnologia, una volta creata, diventa uno straordinario amplificatore del cambiamento sussistente. Essa permette a una cultura originariamente minoritaria di influenzare un numero sempre maggiore di persone. Infine, questo cambiamento nella nostra cultura esso stesso funzione dello sviluppo di un campo di abbondanza, il campo dellinformazione, che di per s strettamente collegato con la base tecnologica che ha contribuito alla sua creazione. Per spiegare questo argomento, formuliamo la domanda Perch adesso?, in un modo leggermente diverso. I filosofi della tecnologia, come Marshall McLuhan (McLuhan, 1994) e altri, hanno messo in evidenza che la tecnologia una estensione dei nostri corpi o, pi precisamente, delle facolt del nostro corpo e della nostra mente. Per semplificare: le tecnologie dellera tribale, come le aste e le frecce, riflettono le estremit delle nostre membra, le unghie e le dita. Le tecnologie dellera agricola riflettono lestensione del nostro sistema muscolare e delle membra vere e proprie: braccia e gambe. Le tecnologie dellet industriale riflettono il centro del nostro corpo e le sue funzioni metaboliche interne: la trasformazione di materiale grezzo in prodotti pi definiti che possono essere usati dal nostro corpo. Le economie industriali sono caratterizzate dalla produzione, distribuzione e consumo di prodotti fisici. Ma lera delleconomia dellinformazione caratterizzata dall'esternalizzazione del nostro sistema nervoso (telefono e telegrafo) e delle nostre menti P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

(computer), con una logica dapprima di tecnologie di comunicazione uno-a-uno, e poi molti a uno (mass media), e infine con le reti internet e informatiche: molti-a-molti. Se osserviamo la storia in un modo cos ampio e largo, possiamo vedere i princip del P2P in vigore nei piccoli gruppi dellera tribale. Ma non appena la societ and facendosi pi complessa grazie a una divisione del lavoro sempre pi elaborata, la complessit della societ dellorganizzazione fu tale che sembr pi sensato creare istituzioni centralizzate. Secondi i teorici dei sistemi, le disposizioni fisse riducono sensibilmente i costi delle transazioni. In senso darwiniano, si potrebbe dire che quelle potrebbero gestire meglio la scarsit di informazione, in modo che un minor numerosi agenti potrebbe razionalizzare lorganizzazione di una tale complessit, attraverso norme formali gerarchiche. Dopo la rivoluzione della stampa, seguita dallinvenzione della comunicazione elettronica, nonch da una sensibile diminuzione della scarsit di informazione, vediamo unulteriore integrazione di un sistema mondiale pi differenziato e la comparsa di un mercato; anche se, allinterno di questo mercato, era sempre pi sensato avere un numero crescente di agenti monopolistici. Con lavvento, per, delle reti di comunicazione globale prima di internet esse erano monopolio delle grandi aziende vediamo il manifestarsi di importanti cambiamenti nella logica organizzativa: un appiattimento delle gerarchie. Secondo i teorici dei sistemi, i sistemi complessi on possono controllare essi stessi il numero crescente di sub-unit sempre pi efficienti, a meno che non concedano loro unautonomia funzionale sempre maggiore. Il sistema pi esteso controlla se una sub-unit ha intrapreso unattivit, ma non controlla pi il modo in cui questa attivit svolta. Di qui, la legge della debita gerarchia, che afferma che la necessit di gerarchia diminuisce al crescere della capacit di controllo a disposizione delle sub-unit. E la legge della debita variet di Arvid Aulinxxxvi, che stabilisce che dove i controlli interni o la regolazione esterna sono assenti, c bisognosi gerarchia. Perci, una delle chiavi per comprendere i processi in atto riconoscere che le tecnologie della comunicazione hanno consentito questo tripodi controllo e di regolazione a un livello tale come si vede nei processi P2P che il comando e il controllo centralizzati possono essere, di fatto, superati in buona parte. O, pi correttamente, riconoscere che le sub-unit diventano primarie, fino al livello degli individui partecipanti, che adesso possono volontariamente rimettersi alla sub-unit per un minimo controllo di ci che viene prodotto (e non pi di come viene prodotto), mentre le sub-unit fanno lo stesso direttamente col sistema globale. Allinterno delle grandi imprese, processi P2P possono svilupparsi solo in parte, dato che esse devono difendere il motivo del profitto; ma, fuori dalla grande azienda, questo limite pu essere superato, e quei processi di produzione che esce fuori dai confini dellimpresa rendono sempre pi chiaro che limperativo del profitto, con la conseguente appropriazione privata dei processi di cooperazione sociale, sta diventando controproducente. In termini molto pi semplici, lasciateci perci concludere che lo sviluppo delle capacit di elaborazione dellinformazione ha liberato la cooperazione dalle limitazioni di tempo e spazio. Perci, pur accettando largomento che i processi P2P sono sempre esistiti, seppur limitati solo a piccoli gruppi (oppure sono emersi eventualmente per brevissimi periodi in situazioni rivoluzionarie, per essere subito messi da parte dai loro nemici autoritari e centralizzati, allepoca ancora pi efficienti), indubbiamente solo adesso che un tale diffuso sviluppo del P2P possibile. Dobbiamo, perci, inevitabilmente concludere che la tecnologia un fattore importantissimo in questo sviluppo generalizzato.

3. P2P nella sfera economica

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3.1.A. LA TERZA MODALIT DI PRODUZIONE


Nella sfera economica, il P2P appare nientemeno che come la terza modalit di produzione (come stato definito per la prima volta da Y. Bencklerxxxvii, che usava il concetto di produzione pari in comune). Se la prima modalit di produzione il capitalismo basato sul libero mercato e la seconda il modello, adesso in disuso, di uneconomia statale centralizzata, allora la terza modalit non definita n dal motore del profitto n da alcun tipo di accentramento. In tutto il mondo, gruppi di programmatori ed altri esperti si stanno impegnando nella produzione cooperativa di beni immateriali con importante valore duso, soprattutto nuovi sistemi di software, ma non solo. I nuovi software, hardware e wetware che cos vengono creati sono, allo stesso tempo, nuovi mezzi di produzione, dato che il computer adesso una macchina universale responsabile di tutto (ogni azione produttiva che possa essere ridotta a passi logici pu essere diretta da un computer). Tutto ci prende la forma o dellethos del movimento Free Software xxxviii, come definito da Richard Stallman (Stallman, 2002), oppure dei progetti Open Source, come definiti da Eric Raymond (Raymond, 2001). Entrambi sono sviluppi innovativi del copyright che superano significativamente le implicazioni della propriet privata e le sue restrizioni. Il software libero essenzialmente open code. La sua General Public Licence stabilisce che tutte le persone che usano free software devono concedere agli altri utenti almeno gli stessi diritti accordati a loro stessi: la totale libert di vedere il codice, di cambiarlo e migliorarloxxxix. Il free software respinge esplicitamente la propriet del software, dal momento che ogni utente ha il diritto di distribuire il codice e di adattarlo, ed perci esplicitamente fondato sulla filosofia della partecipazione e della condivisione. LOpen Source dichiaratamente meno radicale: esso accetta la propriet del software, ma rende questa propriet pi vaga, dal momento che gli utenti e altri programmatori hanno il pieno diritto di usarlo e cambiarloxl. Ma dal momento che il modello open source stato appositamente progettato per rendere indolore la sua accettazione da parte della comunit finanziaria, che adesso sempre pi coinvolta nel suo sviluppoxli, esso in generale consente un controllo molto pi forte sul processo operativo. Ma anche i progetti free software sono diventati sempre pi professionalizzatixlii, e adesso generalmente constano di un nucleo di professionisti spesso pagati, finanziati o da enti senza fine di lucro o da grandi aziende interessate alla loro continua espansione; fanno anche uso di sistemi professionali di gestione dei progetti, come nel caso di Linux. A dispetto delle loro differenze, nei seguenti capitoli del libro user entrambi i concetti pi nella loro implicita somiglianza, senza esprimere preferenze anche se, a un livello personale, sarei forse pi vicino al modello del free software, che la forma pi pura della produzione pari in comune. A dispetto del loro radicamento come modificazioni dei diritti di propriet intellettuale, entrambi generano leffetto di creare una specie di pubblico dominio nel software, e possono essere considerati come parte dellorizzonte comune dellinformazione. Il free software e gli open source sono rivelatori della doppia natura del peer to peer, di cui parleremo in seguito: esso, infatti, dentro il sistema, ma in parte lo trascende. Bench siano sempre pi oggetto dinteresse delle forze economiche, per via della loro efficienza, questi sistemi non sono assunti per un motivo fondamentalmente legato al profitto; molto pi una questione di valore duso dei prodotti. Si potrebbe dire che essi facciano parte di un nuovo settore del beneficio, che include anche gli enti non-governativi, le imprese sociali e quella che gli europei chiamano economia sociale, e che si sta sviluppando accanto alleconomia del profitto delle grandi aziende private. Studi mostrano che lo sviluppo personale dei partecipanti la motivazione primaria, a dispetto del fatto che pochissimi programmatori sono pagati, in questo momento, per i loro sforzi. Lopen source si propone esplicitamente come valore in grado di creare pi software efficiente nellambiente finanziario. accettato perfino P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 2

da interessi aziendali come quelli della IBM e di altri rivali della Microsoft, come via per scavalcare il monopolio di questultima, ma la creazione di uninfrastruttura aperta chiaramente fondamentale e nellinteresse di tutti. Ma per via della generalizzazione di un modello lavorativo cooperativo, e per via del suo capovolgimento dei limiti della propriet, che normalmente impedisce ad altri programmatori e utenti di studiare e migliorare il codicesorgente, esso al di l del modello di propriet, contrario alle modalit autoritarie, burocratiche o feudali dellamministrazione aziendale; e al di l del motivo del profitto. Dovremmo anche notare che qui siamo in presenza di una modalit di produzione che interamente priva di un produttorexliii. Nelle parole di Doc Searls, caposervizio della rivista di Linux, vediamo lofferta offrirsi da sxliv. Per riassumere limportanza della produzione pari in comune: 1) essa basata sulla libera cooperazione, non sulla vendita del proprio lavoro in cambio di un salario, n trova la sua prima motivazione nel profitto o nel valore di scambio del prodotto risultante; 2) non gestita da una gerarchia tradizionale; 3) non ha bisogno di un produttore; 4) unapplicazione innovativa del copyright che crea unorizzonte comune dellinformazione e supera le limitazioni inerenti alla forma della propriet. Quanto sono diffusi questi sviluppi? I computer open-source sono gi il punto di forza dellinfrastruttura di internet (server Apache); Linux un sistema operativo alternativo che sta conquistando il mondoxlv. Adesso una possibilit pratica creare un personal computer open source che usi esclusivamente software open source per il desktop, compresi database, programmi di calcolo, programmi grafici, e browser come Firefoxxlvi. Come metodo collaborativo per produrre software, esso sempre pi usato da varie aziende e istituzionixlvii. Wikipediaxlviii unenciclopedia alternativa prodotta dalla comunit internet che sta rapidamente migliorando in quantit, qualit e numero di utenti. E ci sono parecchie migliaia di progetti del genere, che coinvolgono quanto meno parecchi milioni di individui cooperanti. Se consideriamo il blogging come una forma di produzione giornalistica, allora andrebbe notato che esso coinvolge gi circa dieci milioni di blogger, e che quelli pi popolari ricevono parecchie centinaia di migliaia di visite. Siamo davvero in unepoca del tutto open source, con i musicisti ed altri artisti che se ne servono anche per produzioni collaborative online. In generale, si pu dire che questa modalit di produzione genera prodotti che sono almeno tanto buoni quanto quelli delle loro controparti commerciali, e spesso anche meglio. In pi, ci sono valide ragioni per accettare che, se la metodologia open source sar coerentemente usata nel tempo, il risultato finale potr essere soltanto un insieme di alternative migliori, dal momento che ci sar stata la mobilitazione di molte pi risorse rispetto a quelle implicate nella produzione commerciale. La produzione open source opera in un contesto economico pi ampio, che ci piacerebbe descrivere come comunismo del capitale, con letica hacker alla base della sua nuova cultura del lavoro.
Tabella per scegliere un desktop open source

NATURA DEL PROGRAMMA


SISTEMA OPERATIVO PER DESKTOP INSTANT MESSAGING PACCHETTO OFFICE

WINDOWS
MS Windows AOL AIM MS Office

ALTERNATIVA FREE SOFTWARE / OPEN SOURCE


Linspire Lindows, Gnome, BeOS Max Jabber Open Office, Gnome Office

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PROGRAMMA DI CONTABILIT GESTIONE DI PROGETTI PROGRAMMA DI DATABASE GESTIONE FAX BROWSING

Intuit IBM Lotus Notes MS Access Esher VSI Fax Internet Explorer

Compiere Horde Project, Net Office Project Twiki, Druid, Gnome DB HylaFax, Mgetty + Sendfax Firefox

3.1.B. IL
COGNITIVO

COMUNISMO DEL CAPITALE, OVVERO LA NATURA COOPERATIVA DEL CAPITALISMO

Nella modernit, lideologia economica vede individui autonomi che entrano in relazione di contratto lun con laltro, vendendo lavoro in cambio di salario, scambiando merci per valore equo, in un libero mercato in cui la mano invisibile fa s che le ambizioni economiche egoistiche private di tali individui alla fine contribuiscano al bene comune. Il singolo o soggetto dellazione economica lazienda, guidata da imprenditori, che sono il locus dell'innovazione. Cos, abbiamo la familiare spaccatura tra soggetto e oggetto, che opera nella sfera economica, con un soggetto autonomo che usa e manipola risorse. Questa visione difficilmente difendibile oggi. Limpresa autonoma entrata in una dimensione diffusamente partecipativa che sfuma le distinzioni e le identit nette. Linnovazione diventata un processo molto diffusoxlix. Limpresa collegata con i suoi consumatori tramite internet, e si trova oggi a dover far fronte, pi che a un movimento sindacale militante, a un consumatore politico, che pu ritirare il suo potere dacquisto danneggiando, su internet e nella blogosfera, limmagine delle aziende e dando inizio a brevissimo termine a esplosioni virali di critica e malcontento. Ai partner e ai fornitori, limpresa collegata tramite extranet. I processi non sono pi integrati internamente, come nella riconfigurazione dei processi aziendali degli anni80, ma integrati esternamente in vaste reti di cooperazione inter-societaria. Intranet permette una diffusa cooperazione orizzontale non solo per i lavoratori allinterno della compagnia, ma anche al di fuori. Cos, limpiegato in costante contatto con lesterno, parte di numerose reti di innovazione e scambio, in un costante apprendimento, che segue dinamiche formali ma perlopi informali. Visti lalto grado di educazione e la natura mutevole del lavoro che diventato una serie di contratti a breve termine , un lavoratore tipico non ha in nessun senso appreso le sue competenze essenziali e la sua esperienza allinterno della compagnia in cui lavora in un determinato periodo, ma continua a migliorare la sua capacit ed esperienza durante tutta la sua carriera lavorativa. Linnovazione oggi essenzialmente socializzata ed ha luogo prima della produzione, o dopo la produzione, dove la riproduzione ha costi marginali per quanto riguarda i beni immateriali, e nella sfera materiale, pure essendo costosa, solo unattualizzazione della fase di progettol. In pi, a causa della natura complessa, temporanea e dipendente dallinnovazione del lavoro contemporaneo, per tutti termini pratici il lavoro organizzato in una serie di team, che usano principalmente processi di lavoro P2P. Di fatto, come documentato in maniera molto convincente da Eric von Hippel nel suo The Democratisation of Innovation (Von Hippel, 2004), linnovazione da parte degli utenti sta diventando limpulso pi importante P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 2

dellinnovazione, pi importante della ricerca di mercato interna e delle divisioni di ricerca e sviluppo. Queste comunit di innovazione di utenti sono importantissime, per esempio, nel mondo degli sport estremi, nella tecnologia e nella musica onlineli, e in un numero crescente di altre aree. Recentemente, nel maggio 2005, Trendwatching.com, un notiziario di taglio economico sullinnovazione, che si avvale di migliaia di osservatori in tutto il mondo, ha dedicato un intero numero al tema innovazione creata dagli utenti, indicandone parecchie dozzine di esempi in tutti i settori delleconomia.lii Le aziende pi lungimiranti stano perci consapevolmente abbattendo le barriere tra produzione e consumo, produttori e consumatori, coinvolgendo i consumatori in un modo ispirato allopen source nella reazione di valore. Pensate a come il successo di eBay ed Amazon collegato alla riuscita mobilitazione delle comunit dei loro utenti: queste aziende, di fatto, presentano molti aspetti della produzione pari in comune. Ci stanno naturalmente fattori importanti, inerenti al funzionamento del capitalismo e alla forma dellimpresa, che causano tensioni strutturali attorno a questa natura partecipativa e alluso dei modelli P2P, e di questo tratteremo nella nostra sezione esplicativaliii. Lo stesso tipo dinnovazione generata da utente stata notata nella pubblicitliv. Cos, la conclusione generale di quanto abbiamo detto finora devessere la natura essenzialmente cooperativa della produzione, il fatto che le compagnie stanno attingendo da questa vasta riserva dellorizzonte comune dellintellettualit generale, senza il quale esse on potrebbero funzionare. Questinnovazione s diffusa in tutto il corpo sociale. E allora, se accettiamo laffermazione di John Locke secondo cui il lavoro che aggiunge valore dovrebbe essere premiato, sarebbe sensato premiare il corpo cooperativo dellumanit, e non solo gli individui e gli imprenditori. Tutto questo porta alcuni commentatori sociali, sia dalla sinistra sia dalla parte liberale (difensori della libera impresa), a porre la questione del salario universale allordine del giorno e a rivalutare la vecchia nozione marxista di intelletto generalelv. Perch parliamo di capitalismo cognitivo? Per una quantit di motivi importanti: il numero relativo di lavoratori coinvolti nella produzione materiale sta scemando piuttosto rapidamente, con una maggioranza di lavoratori occidentali coinvolti o nel simbolico (lavoratori intellettuali) o nellaffettivo (settore dei servizi) o nella creazione (industria dellintrattenimento). Il valore di ogni prodotto perlopi determinato non dal valore dell risorse materiali, ma dal suo livello di integrazione dintelligenza e di altri fattori immateriali (design, creativit, intensit dellesperienza, accesso ai mondi di vita e identit create dale marche). La natura immateriale della produzione contemporanea sta riconfigurando la produzione materiale delle produzioni agricole e delle merci industriali. Nei termini della esperienza professionale, sempre pi lavoratori non manipolano direttamente la materia; il processo mediato tramite computer che gestiscono i processi di macchina. Il capitalismo cognitivo perci unipotesi sul fatto che la corrente fase del capitalismo sia distinta, nelle sue operazioni e nella sua logica, da forme precedenti, come il capitalismo mercantile e quello industrialelvi. Secondo lipotesi del capitalismo cognitivo, esistono tre approcci principali allanalisi dellattuale economia politica: 1. Leconomia neo-classica cerca le leggi del capitalismo in quanto tale, e oggi impegnatissimo a creare modelli e a matematizzarli; secondo i teorici del capitalismo cognitivo, ad essa manca un modello storico che tenga in considerazione i cambiamenti. 2. I modelli delleconomia dellinformazione sostengono che linformazione/conoscenza diventata un terzo fattore indipendente di produzione, che ha cambiato la natura della nostra economia, rendendola post-capitalistica

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3. Nel mezzo, c lipotesi del capitalismo cognitivo, che, bench riconosca che siamo entrati in una nuova fase, una terza fase cognitiva, rimane ancora dentro lo schema del sistema capitalistico. Ci che i ricercatori del capitalismo cognitivo stanno costruendo una giovane e tuttavia valida scuola di teoria economica, nota come Regulation Schoollvii, che va forte soprattutto in Francia (M. Aglietta): essa ritiene che, a dispetto delle differenze tra i modelli nazionali, vi siano delle costanti nellevoluzione strutturale del sistema capitalistico, che stato caratterizzato da diversi regimi ognuno dei quali aveva i propri particolari modi di regolazione (forme di bilanciamento dellinerente stabilit del sistema). Sono stati gli studiosi di questa scuola, che ano preso di mira soprattutto le teorie del post-fordismo, ad affermare che, dopo il 1973, il sistema taylorista-fordista di organizzazione del lavoro e la relativa economia (con il keynesianismo come suo corollario) erano stati sostituiti da nuovi sistemi di organizzazione del lavoro e di regolazione delleconomia. LHacker Manifesto di McKenzie Wark (Wark, 2004) va un po pi a fondo in questanalisi e sostiene che il fattore-chiave della nuova era sia linformazione come propriet. Secondo Wark, abbiamo gi una nuova configurazione di classe. Anche se la classe capitalistica possedeva fabbriche e macchine, una volta che il capitale si astratto nella forma di azioni e informazioni, sorta una nuova classe che controlla il vettore delle informazioni, i mezzi di produzione, immagazzinamento distribuzione dellinformazione, i mezzi per trasformare il valore duso in valore di scambio. Questa la nuova forza sociale, che lui chiama classe vettorialista. La classe che effettivamente produce il valore (distinta dalla classe che pu attuarlo e che perci si avvale del plusalore), chiamata classe hacker. Essa si distingue dalla prima perch crea effettivamente nuovi mezzi di produzione: hardware, software, nuova conoscenza (wetware). Si veda la sezione 3.3.D. per una spiegazione pi esauriente delle diverse interpretazioni della corrente economia politica, di cui il P2P un elemento cruciale.

3.1.C. LETICA HACKER, OVVERO IL LAVORO COME GIOCO


Nella sezione 3.2 tenteremo di mostrare la natura contraddittoria del rapporto tra capitalismo e processi peer to peer. Il capitalismo ha bisogno del P2P per proliferare, ma ne allo stesso tempo minacciato. Una simile contraddizione ha luogo nella sfera del lavoro. Abbiamo gi detto come nel modello industriale fordista, il lavoratore era considerato unestensione della macchina. Un altro modo per dire lo steso che lintelligenza si trovava nel processo, ma il lavoratore stesso era disabilitato; gli era imposto di essere un corpo ottuso che doveva limitarsi a seguire istruzioni. Il lavoratore doveva vendere la sua prestazione per sopravvivere, e si poteva trovare un senso solo nella stessa attivit lavorativa, intesa come mezzo di sopravvivenza della famiglia, come modo di integrazione sociale, come mezzo per ottenere unidentit tramite il ruolo sociale che si acquistava. Ma trovare un senso nel contenuto dello stesso lavoro era cosa rara. Nel post-fordismo si hanno importanti cambiamenti e rovesciamenti. Oggi, il lavoratore dovrebbe comunicare e cooperare, avere la capacit di risolvere problemi. Gli richiesto non solo luso della sua intelligenza, ma anche il coinvolgimento della sua piena soggettivit. Certamente, questo accresce la possibilit di trovare soddisfazione e senso nel lavoro, ma dir questo significherebbe delineare un quadro troppo ottimistico. Allinterno della compagnia, la ricerca di soddisfazione spesso contraddetta dal vuoto fine della compagnia stessa, dove efficientismo, ossessione del breve termine ed esclusivit del motivo del profitto stanno prendendo piede come le priorit principalilviii. I processi peer to peer caratteristici dei team di progettazione entrano in tensione con la natura gerarchica, feudalistica della gestione secondo modelli oggettivilix, la cui matrice basata sulla scarsit di informazione sta diventando controproducente perfino nei termini P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 2

propri del capitalismolx. La pressione psicologica e i livelli di stress sono altissimi, dal momento che il lavoratore adesso ha piena responsabilit e target molto elevatilxi. Si potrebbe dire che, anzich sfruttare il corpo del lavoratore, come avveniva nel capitalismo industriale, adesso la psiche ad essere sfruttata, e che le malattie legate allo stress hanno sostituito gli incidenti industriali. Ma non tutto: il modello di produttivit e i modi dellefficientismo hanno lasciato la fabbrica per diffondersi in tutta la societ. Non raro oggi gestire la propria famiglia, i propri figli e la propria casa seguendo quel modello. Genitori dalla duplice carriera tornano a casa stanchi e stressati, da bambini che trascorrono la giornata in istituti d quando erano piccolissimi, e hanno poche occasioni per trascorrere un po di tempo qualitativo insieme; e sono gestiti (o si gestiscono) come risorse umane in un ambiente molto competitivo. Un crescente numero di relazioni umane (come il fissare un appuntamento) e di attivit creative stato mercificato e monetizzato. Mentre la pressione allinterno della sfera temporale del lavoro in azienda si intensifica, per via del modello neo-liberista incentrato sulliper-competizione, lapprendimento e altre attivit necessarie per rimanere creativi ed efficienti sul lavoro sono stati esportati nella sfera privata. Cos, paradossalmente, letica lavorativa protestante stata inasprita, o, come Pekka Himanen ha suggerito nel suo Etica hacker (Himanen, 2001)lxii, c stata una venerdizzazione della domenica. In altre parole, i valori e le pratiche della sfera produttiva, la sfera della settimana lavorativa che comprende il venerd, definite dallefficienza, hanno invaso la sfera privata, la sfera del weekend, la domenica, che avrebbe dovuto essere al di fuori di questa logica. Ma perfino allinterno della stesa sfera aziendale, questi sviluppi hanno portato ha una diffusa insoddisfazione della forza di lavorolxiii. Si sta facendo un lavoro interessante riguardo allanalisi delle nuove forme di socialit di rete, tipo quella di Andreas Wittel, ma questi scrive anche che questa forma di socialit, che egli pone in contrasto con la comunitlxiv, conforme alla creazione e protezione dellinformazione di propriet. Questa lettura in netto contrasto con la socialit peer to peer, e perci si sofferma sullinasprimento delletica lavorativa protestante, e sui suoi effetti culturali, anzich sulla reazione contro di essa. Similmente, Pekka Himanen non distinguer tra imprenditori e lavoratori intellettuali. E questa precisamente limportante ipotesi di una socialit peer to peer: nuove soggettivit ed intersoggettivit (di cui parleremo poi) stanno creando un contro-movimento nella forma di una nuova etica lavorativa: letica hacker (si veda anche Kane, 2003). Al crescere dellintellettualit di massa grazie alleducazione formale ed informale, e per via delle effettive esigenze dei nuovi tipi di lavoro immateriale, il senso non pi cercato nella sfera del lavoro salariato, ma nella vita in generale; e non solo nellintrattenimento, bens nellespressione creativa, anche nellavoro, ma al di fuori della sfera monetaria. A volte ed stato cos soprattutto durante il boom della New Economy le compagnie cercano di integrare tali metodi, nel modello cosiddetto boemo. Questo spiega in gran parte il sorgere del metodo produttivo open source. Tra gli interstizi del sistema, tra gli impieghi, nel lavoro quando c tempo libero, nei circoli accademici, o favorito dal benessere sociale, si crea nuovo valore duso. O, pi di recente, lo si crea nelle compagnie informatiche rivali che hanno cominciato a comprendere lefficienza del modello e lo vedono come un modo per spezzare il monopolio del software Microsoft. Ma lo si fa attraverso unetica lavorativa completamente nuova, che in contrasto con le asprezze delletica lavorativa protestante. Questo modo di lavorare, essendo stato escogitato per la prima volta dalla comunit dei programmatori appassionati, i cosiddetti hackers, chiamato etica hacker. Himanen (Himanen, 2004) spiega alcune delle sue caratteristichelxv:
Il tempo non rigidamente separato in lavoro e on-lavoro; a periodi di lavoro intensivo seguono pause estese, necessarie a un rinnovamento intellettuale e creativo; vi funge una logica di auto-apertura, i lavoratori lavorano a progetti verso i quali si sentono stimolati e che espandono la loro conoscenza ed esperienza nelle direzioni desiderate; la partecipazione

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volontaria; lapprendimento informale e continuo; i valori del piacere e del gioco sono fondamentali; il progetto deve avere valore sociale ed essere utile a una comunit estesa; c totale trasparenza, niente segreti; c unetica che d importanza all'attivit e alla cura; la creativit, il continuo sorpassare se stessi nel risolvere problemi e nel creare nuovo valore duso, di importanza capitale.

Nei progetti open source, queste caratteristiche sono presenti a pieno; in unambiente dove vige il profitto esse possono essere presenti parzialmente, ma entrano in conflitto con la diversa logica di unimpresa a scopo di lucro.

3.2. LO SVILUPPO DELLECONOMIA P2P. UNA SPIEGAZIONE 3.2.A. LA SUPERIORIT DEL MODELLO DI PRODUZIONE FREE SOFTWARE/OPEN SOURCE
Parte della spiegazione di natura culturale, e sta in un insieme di valori che stanno mutando, coinvolgendo ampi strati della popolazione, soprattutto nel mondo occidentale. La ricerca World Values di R. Inglehart (Inglehart, 1989) ha mostrato che c u gran numero di persone che si identificano con i valori post-materiali e che hanno fatto un passo in avanti nella gerarchia dei valori, come lha definita Abraham Maslow. Le persone che si sentono relativamente al sicuro, dal punto di vista materiale, e che non vengono intrappolate dai desideri infiniti promossi dalla societ consumistica, inevitabile che cercheranno altri mezzi di soddisfazione, nell'arte della creazione, delle relazioni, della spiritualit. La richiesta di libera cooperazione in un contesto di auto-apertura dellindividuo un corollario di questo sviluppo. A parte questi motivi culturali e soggettivi, ci sono valide ragioni oggettive che spingono alladozione di processi collaborativi aperti: la natura estremamente diffusa dellinnovazione contemporanea in opposizione allappropriazione individuale, dal momento che ci sono miriadi di input necessari a produrre un dato output, e se questo output dovesse essere cristallizzato tramite una rigida protezione intellettuale, questa soffocherebbe il processo di innovazione, e porrebbe queste entit in una posizione di svantaggio, dal punto di vista della competizionelxvi. Abolendo le distinzioni tra produttore e consumatore, i processi open source accrescono sensibilmente il loro accesso allesperienza conoscitiva, a un orizzonte globale disposto a rete tramite internet. Nessuna istituzione commerciale pu permettersi una schiera cos corposa di volontari. Il software commerciale, che proibisce ad altri programmatori e agli utenti di migliorarlo, molto pi statico nel suo sviluppo ed ha molte altre fallelxvii. Nei progetti FLOSS (Free Libre Open Sources Software), tutti gli utenti possono partecipare, almeno tramite un rilevamento dei bug, oppure offrendo i loro commenti. questo grado flessibile di coinvolgimentolxviii una caratteristica importantissima della produzione pari in comune, che di solito unisce un nucleo molto motivato e una periferia flessibile di collaboratori occasionali, con multigradi nel mezzo e tutti hanno la possibilit di modulare continuamente i loro contributi in modo che si calino adeguatamente nei loro contesti personali. Di fatto, poich la cooperazione libera, i partecipanti operano appassionatamente ed ottimamente senza coercizione. Il gioco del giudizio, il fatto, cio, che si guadagni influenza sociale mediante la reputazione, cresce la motivazione a partecipare con interventi di alta qualit. In alcuni sondaggi fatti tra i partecipanti a progetti del genere, la motivazione pi frequentemente citata stata lapprendimentolxix. Poich vige una logica di autoapertura che cerca una sensazione di flusso ottimale, i partecipanti collaborano quando si sentono pi stimolati. La disponibilit, nellopen source, del codice-sorgente e della P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

documentazione implica che i prodotti possono essere continuamente migliorati. Grazie al controllo sociale e al gioco della reputazione, i comportamenti abusivi possono essere controllati e lo stesso abuso di potere rimesso allapprovazione collettiva. nella sfera della produzione e della distribuzione immateriali, come per esempio nella distribuzione della musica, i vantaggi della distribuzione online mediante processi P2P sono impareggiabili. Anche nella sfera della produzione materiale, essenzialmente grazie ai contributi dei lavoratori intellettuali, i processi P2P sono pi efficienti del controllo gerarchico centralizzato. Yochai Benkler, in un famoso saggio, Coase's Penguin, ha dato una spiegazione logica dello sviluppo delle metodologie di produzione P2P, spiegazione basata sul concetto di costi di transazione. Nel mondo fisico, il prezzo per radunare migliaia di partecipanti pu essere molto alto; sicch, pu essere pi conveniente avere ditte centralizzate che un mercato aperto. per questo che le prime esperienze di economia collettivizzata non potevano funzionare. Ma nella sfera immateriale usata per la produzione di beni informazionali, i costi di transazione tendono a zerolxx e, perci, i metodi produttivi open source sono pi economici ed efficienti. Lesempio di Thinkcyclelxxi, dove sono usati metodi open source per u gran numero di progetti tipo, combattere il colera dimostra unampia applicabilit del metodo. I metodi open source sono gi stati applicati con un certo successo nel campo biotecnologico lxxii, e si propongono come alternativa in un numero sempre maggiore di nuove areelxxiii . uninteressante variante della teoria, di Yochai Benkler, dei costi di transazione fornita da Clay Shirky, che spiega il ruolo dei costi di transazione mentalelxxiv nella economia dellattenzione, la quale per molti versi spiega il fenomeno della gratuit nella pubblicit internet, e perch gli schemi di pagamento, compreso il micropagamento, sono cos inefficaci. Aaron Krowne, scrivendo per la rivista Free Software, ha proposto un insieme di leggi per spiegare la maggiore efficienza dei modelli PPC (= produzione pari in comune): (Legge 1.) Quando i contributi positivi superano i contributi negativi di un fattore sufficiente, in un progetto PCC, il progetto avr successo. Questo significa che, per ogni contribuente che possa mandare tutto allaria, devono essercene almeno altri dieci che possano correggere questi errori. Ma nella maggior parte dei progetti, il rapporto di 1 a 100 o di 1 a 1000, cos la qualit pu essere conservata ed accresciuta nel tempo. (Legge 2.) La qualit di coesione la qualit della presentazione dei concetti in una componente collaborativa (come, per esempio, il lemma di unenciclopedia). Assumendo che il criterio del successo, di cui parla la legge 1, sia soddisfatto, la qualit di coesione di una componente nel complesso crescer. Tuttavia, essa pu temporaneamente diminuire. Le riduzioni sono di leggera portata, mentre le crescite sono pi estese. I contributi individuali che di per s possono essere utili ma che riducono lequilibrio complessivo del progetto, saranno sempre scoperti, in modo che la riduzione sar solo temporanea. (corollario) Le leggi 1 e 2 spiegano perch la qualit di coesione dellintera raccolta (o progetto) cresce nel tempo: le sconnesse riduzioni temporanee della qualit di coesione sono neutralizzate da piccole crescite in altre componenti, e i meno frequenti balzi nella qualit di coesione si accumulano per dare una leggera spinta in avanti alla media complessiva. Tutto questo senza nemmeno prendere in considerazione la qualit di

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copertura, che conta come positiva ogni aggiunta concettuale, a prescindere dal criterio della sua integrazione. Krowne si impegnato validamente anche per definire i modelli di autorit che operano in questo tipo di progetti. I modelli definiscono laccesso e il flusso di lavoro, e se c un controllo della qualit. Il modello free-form, utilizzato da Wikipedia, permette a chicchessia di integrare un lemma in qualsiasi momento. Ma nel modello a proprietario, i lemmi possono essere modificati solo col permesso di uno specifico proprietario che deve difendere lintegrit del suo modulo. Krowne conclude: Questi due modelli hanno diversi presupposti e diversi effetti. Il modello free-form implica che tutti gli utenti sono, in pi di un senso, sullo stesso livello e che la competenza sar universalmente riconosciuta e rispettata. Di conseguenza, al creatore di un lemma avr risparmiata la noia di esaminare ogni cambiamento prima che sia integrato, come anche la necessit di effettuare lintegrazione. Al contrario, il modello di autorit a proprietario assume che il proprietario sia di fatto lesperto nellargomento in questione, sopra tutti gli altri, e che gli altri debbano rispettarlo. In virt di questa disposizione, il proprietario deve esaminare tutte le proposte di modifica e impiegare del tempo per integrare quelle buone. Comunque, a nessun non-esperto sar mai permesso di danneggiare un lemma, e perci il ricorso a poteri amministrativi tende a essere inesistente.lxxv Il modello a proprietario di qualit migliore, ma richiede pi tempo, mentre il modello free-form aumenta lestensione della copertura ed molto veloce. La scelta tra i due modelli pu essere naturalmente oggetto di disputa. Nel caso di Wikipedia, i seguaci del modello a proprietario, attivi nel modello Nupedia pre-Wikipedia, hanno perso; forse il successo di Wikipedia ha provato che avevano torto, dal momento che il pi recente processo totalmente aperto si dimostrato un successolxxvi. Fondamentale per il successo di molti progetti collaborativi la loro integrazione di schemi di reputazione. Essi differiscono dai precedenti sistemi basati sulla reputazione, come la valutazione di pari accademici, perch il processo di partecipazione aperto (equipotenzialit) esclude un rafforzamento sistematico della reputazione tale da poter diventare fattore di conservatorismo (come accade nella scienza, col suo basarsi sui paradigmi dominanti) e potere. Nei sistemi P2P migliori, la reputazione temporanea; basandosi sul livello della partecipazione recente e sulla possibilit di avanzare o di retrocedere sulla scala della reputazione, essi introducono un grado di controllo della comunit, di flessibilit e di dinamismo. Si vedano, in particolare, le note relative a questo argomento, che descrivono lesempio del sito NoLogo. Dato che lopen source si fonda sullabbondanza, fin quanto esso pu essere esteso alleconomia materiale e lasciare il suo confinamento al campo della pura produzione immateriale, come il software? L risposta logica : esso pu essere esteso fin dove si percepisca abbondanza. Se osserviamo la produzione materiale, noteremo che essa presenta due aspetti. La produzione materiale di per s richiede ampie risorse e capitali, sicch sembra a prima vista antitetica al P2P. Ma laltro aspetto che lintero processo della progettazione immateriale, perci , per definizione, nella sfera dellabbondanza. La creazione di unautomobile oggi si basa per molti aspetti su fattori essenzialmente immateriali come il design, la cooperazione di team internazionali disseminati in vari luoghi, il marketing e la comunicazione. Dopodich, la produzione di automobili in parti standardizzate tramite compagnie di produzione esternalizzate, a dispetto della necessit di capitali pi che altro un epifenomeno. Perci non impossibile aspettarsi unestensione dei modelli di produzione OS, almeno nella fase di progettazione e di ideazione che attengono anche alla produzione materiale. Possiamo immaginarci una futura forma di societ, come descritta nello scenario sociale GPL (General Public License) di Oekonuxlxxvii, in cui la produzione intellettuale e la progettazione di un qualsiasi prodotto materiale si svolgano tramite processi P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

P2P. Ad ogni modo, adesso c una gran variet di campi in cui si fa uso di metodologie basate sullopen source, trai quali spica Thinkcycle, un progetto basato sul web di disegno industriale che mette insieme ingegneri, progettisti, accademici e professionisti provenienti da una quantit di discipline diverselxxviii. Dovremmo anche capire che la scarsit per molti versi una costruzione sociale. La natura era abbondante per i popoli tribali, ma quando essa fu trasformata in terra che contava come propriet, la terra divenne scarsa, trasformandosi in una risorsa da contendersi. Il movimento delle enclosure in Inghilterra si proponeva esattamente questo. Dalla terra erano prese risorse che precedentemente erano abbondanti, e venivano trasformate nella forma di propriet nota come capitale. Il capitale divent scarso e oggetto di contesa. Allo stesso modo, oggi, labbondante quantit comune di informazioni che produciamo viene contesa, in modo che possa trasformarsi in propriet intellettuale, che pu essere artificialmente resa scarsa. Cos, lintera dialettica tra abbondanza e scarsit non un dato fatto oggettivo, come pre esempio quando diciamo che limmateriale per definizione abbondante e il materiale per definizione scarso. Avendo parlato della costruzione sociale della scarsit, penso che ora sia necessario aggiungere una nota pessimistica. Il continuo uso smodato delle risorse della biosfera sembra che annualmente consumiamo il 20% in pi rispetto a quanto la natura riesca a rigenerare conduce a un probabile scenario di esaurimento e scarsit. probabile che a un certo punto dovremo passare da un modello di economia di crescita a un modello di economia di capacit di sfruttamento, cio leconomia a stato fisso descritta da Herman Daly, in cui il prodotto non eccede il materiale utilizzato. Un tale modello senza crescita incompatibile col capitalismo contemporaneo, ma potrebbe essere compatibile con i modelli di capitalismo naturale, o con i modelli di economia del dono. Tuttavia, largomento che leconomia materiale pu essere distinta in una fase di progettazione e una fase di produzione rimane valido. Unaltra riflessione pessimistica riguarda la stessa abbondanza di informazione. Come spiega McKenzie Wark (Wark, 2004), linformazione pu pure essere abbondante, ma affinch vi si acceda e la si distribuisca, abbiamo bisogno di vettori, cio dei mezzi di produzionee distribuzione dellinformazione. E questi non sono nelle mani degli stessi produttori, ma sono controllati da una classe vettoriale. Il valore duso on pu essere trasformato in valore di scambio senza il loro intervento. Allo stesso tempo, per mezzo di leggi sulla propriet intellettuale, questa classe vettoriale sta cercando di rendere scarsa linformazione. Per Wark, il problema fondamentale la forma della propriet, perch la forma della propriet e solo la forma della propriet che rende scarse le risorse. Tuttavia, la naturale abbondanza di informazione, la natura peer to peer di vettori come internet, rendono la vita particolarmente difficile alla classe vettoriale. A differenza della classe operaia nel capitalismo industriale, lavoratori intellettuali possono resistere e aprire numerosi interstizi, nei quali prolifera lautentico P2P. la loro funzione naturale estendere il libero accesso allinformazione, costruire un orizzonte comune di risorse vettoriali; mentre la funzione naturale della classe vettoriale controllare i vettori e trasformare lorizzonte comune dell'informazione in propriet rigidamente controllate. Ma, allo stesso tempo, la classe vettoriale h bisogno dei lavoratori intellettuali (o classe hacker, come lha chiamata McKenzie Wark), per produrre innovazione, e nel regime corrente, in molti casi, i lavoratori intellettuali hanno bisogno dei vettori per distribuire il loro lavoro. Questo il motivo per cui i rapporti tra P2P e modello di impresa orientata al lucro sono fortemente contraddittori carichi di tensioni. Gruppi di lavoro ispirati al P2P devono coesistere con una struttura gerarchica che cerca solo di assicurare il profitto degli azionisti. Il modello di autorit di una grande azienda essenzialmente un modello gerarchico piramidale, quasi feudalistico. Dal momento che il potere aziendale tradizionale era una risorsa scarsa basata sul controllo dellinformazione, pochissime compagnie sono pronte a integrare P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

effettivamente modelli P2P coerenti, con la loro implicita esigenza di una cultura della condivisione dellinformazione, dal momento che questa minaccia la struttura basilare del potere. Per loro natura, le compagnie cercano di sfruttare risorse esterne al pi basso prezzo possibile e cercano di scaricare i prodotti di scarto nellambiente. Esse cercano di concedere il pi basso salario socialmente accettato, cosa che sufficiente per attirare i lavoratori. Fattori calmieranti sono le esigenze e le norme della politica democratica e, soprattutto oggi, le esigenze del consumatore politico, nonch la bont e la scarsit della manodopera. Ma essenzialmente, l grande azienda sar reattiva nei confronti di queste esigenze, non intraprendente. Altrove dimostreremo che il P2P sia dentro sia oltre il sistema presente. Vi dentro perch la condizione del funzionamento dellattuale sistema del capitalismo cognitivo. Ma il P2P, se segue la logica ad esso propria, esige di essere esteso allintera sfera della vita materiale e sociale, ed esige la sua trasformazione da risorsa scarsa, fondata sulla propriet privata, a risorsa abbondante. Perci, in definitiva, la risposta alla domanda: pu il P2P essere steso alla sfera materiale? dovrebbe avere la seguente risposta: solo se la sfera materiale sar liberata dalla sua connessione con il capitale scarso e se, invece, comincer a funzionare sul presupposto della manodopera sovrabbondante e on-mediata solo allora il P2P operer efficacemente al di fuori della sfera immateriale. Perci, il P2P indica leventuale superamento dellattuale sistema delleconomia politica.

3.3. CONTESTUALIZZAZIONE DELLERA DEL P2P IN UNO SCHEMA EVOLUZIONISTICO


possibile storicizzare lo sviluppo del peer to peer, per collocarlo in unanalisi delle differenti formazioni sociali? Questo quanto cerchiamo di fare nelle sezioni seguenti.

3.3.A. LEVOLUZIONE DELLA COOPERAZIONE DALLA NEUTRALIT ALLA SINERGETICA


Se diamo uno sguardo pi generale allevoluzione economica, col declino della economia del dono di stampo tribale, che operava in un contesto di abbondanza (questanalisi controintuitiva ben spiegata da antropologi come Marshall Sahlins (Sahlins, 1972), il quale ha dimostrato che i popoli tribali avevano bisogno di lavorare poche ore al giorno per la loro sopravvivenza), possiamo vedere che le forme pre-moderne, imperiale e feudale, di cooperazione umana erano basate sulluso della forza. Usando la categorizzazione tripartita della cooperazione umana di Edward Haskelllxxix (cooperazione antagonistica, neutrale, sinergica; Haskell, 1972): si trattava di un gioco con vincitori e vinti, che ha portato inevitabilmente alla monopolizzazione del potere (sia nelle forze territoriali e militari delle formazioni pre-capitalistiche, sia nella sfera commerciale, come nel capitalismo). Si esigeva un tributo da chi in battaglia veniva sconfitto (oppure, il tributo era liberamente offerto dai deboli che cercavano protezione), manodopera e prodotti agricoli dagli schiavi e dai servi. Nella cooperazione forzata, antagonistica, in questo gioco con vincitori e vinti, il sovrappi cooperativo meno che ottimale; di fatto negativo: 1 + 1 fa meno di 2. La produttivit e la motivazione sono scarse. Nella societ capitalistica, viene introdotta la cooperazione neutrale. Come abbiamo gi detto, in teoria, i liberi lavoratori prestano il loro lavoro in cambio di un equo salario e scambiano prodotti con una equa somma di denaro. Nella cooperazione neutrale, il risultato della cooperazione medio. I partecipanti danno solo il loro equivalente in denaro. N le cose vanno meglio in uno scambio neutrale: 1 pi 1 uguale a 2. Possiamo interpretare ci in maniera positiva o in maniera negativa. Da un punto di vista negativo, la teoria capitalistica P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 3

raramente attuata nella pratica, dove lequo scambio si basa sempre sulla monopolizzazione e sulle relazioni di potere. La situazione perci molto pi problematica, pi antagonistica e meno neutrale di quello che la teoria suggerirebbe. Nondimeno, paragonato ai precedenti modelli feudali, caratterizzati da un costante stato di guerra, il monopolio della violenza esercitato dal modello di Stato capitalistico limita i conflitti armati interni, e i rapporti di antagonismo sono relegati alla sfera del commercio. Il sistema si dimostrato molto produttivo e, accoppiato alla natura distributiva del welfare state che vi stato imposto, ha sensibilmente esteso gli standard di vita in certe aree del mondo. Visto nella luce pi positiva, in esso pu crearsi un ciclo retroattivo in cui entrambi i partner si sentono vincitori, sicch esso pu a volte esser visto come un modello vincitore-vincitore. Ma quello che esso non pu fare, a causa della sua implicita natura competitiva, trasformarsi in un modello vincitorevincitore-vincitore (O, nella formulazione di Timothy Wilken di synearth.net, un modello vincitore-vincitore-vincitore-vincitore, con la biosfera come quarto partner). Un rapporto capitalistico non pu prendersi cura spontaneamente dellambiente generale al massimo, pu essere costretto a farlo. (Questo il fondamento logico della regolamentazione, dato che lauto-regolamentazione generalmente si dimostra anche pi inadeguata, nei termini dell'interesse generale della comunit e della sopravvivenza della biosfera).
In questo contesto, il peer to peer pu essere di nuovo definito come un chiaro progresso evoluzionistico. Esso si basa sulla libera cooperazione. I partecipanti al processo ne ricavano tutti dei vantaggi: 1 pi 1 fa molto pi di 2. Per definizione, i processi peer to peer sono avviati per progetti comuni di maggior valore duso per la comunit generale (dal momento che il valore di scambio monetizzato cade). Il vero ed autentico P2P perci si trasforma logicamente in un modello vincitorevincitore-vincitore, laddove non sono solo le parti inazione a guadagnare, ma pure la pi ampia comunit e il campo sociale. Si tratta, secondo la definizione di Edward Haskell, di una vera cooperazione sinergica. molto importante considerare gli effetti energetici di queste diverse forme di cooperazione, come ho gi indicato: 1) la cooperazione forzata produce contributi di infima qualit; 2) il formato di cooperazione neutrale del mercato genera contributi di media qualit; 3) ma la collaborazione sinergica liberamente offerta genera passione. i partecipanti sono automaticamente spinti a fare quello che sanno fare meglio, nei momenti in cui si sentono pi entusiasti e motivati a farlo. Questo uno delle ragioni fondamentali della qualit superiore che alla fine, nel tempo, si crea in progetti open source.

Arthur Coulter, autore di un libro sulla sinergetica (Coulter, 1976), d al discorso una nuova piega, spiegando la superiorit del P2P. alla definizione oggettiva di Haskell, egli aggiunge la definizione soggettiva di rapporto, basata sulle attitudini dei partecipanti. Rapporto [rapport] lo stato di un insieme di persone che sono in piena sintonia, ed determinato dalla sinergia, dallempatia e dalla comunicazione. La sinergia si riferisce alle interazioni che promuovono gli scopi e gli sforzi dei partecipanti; lempatia si riferisce alla mutua comprensione degli scopi; e la comunicazione allinterscambio concreto dei dati. Il suo principio di equivalenza stabilisce che i flussi di S + E + C sono ottimali quando essi hanno status che si corrispondono. Se distinguiamo lagire di livello superiore e lagire di livello inferiore, su un asse, e lagire a supporto e lagire con ostilit, su un altro asse, allora il flusso ottimale si ha quando una persona tratta laltra come un che di superiore e con un qualche supporto. Sicch, un atteggiamento egalitario-supportivo il presupposto del successo del P2P. Prima ci siamo soffermati sui mezzi di cooperazione, ma un altro aspetto importante il raggio dazione della cooperazione, o la quantit o volume di ci che pu essere condiviso, sia in termini relativi sia in termini assoluti. Kim Veltman, un accademico olandese spiega questo aspetto, ripreso poi dallo psicologo dell'evoluzione John Stewardlxxx, in questo modo:
I maggiori progressi nella civilt solitamente implicano un cambiamento dellambiente complessivo, che accresce sensibilmente il dominio di ci che pu essere condiviso. Havelock

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ha notato che il passaggio dalla cultura orale alla cultura scritta implic un sensibile accrescimento della quantit di conoscenza condivisa e port a una riorganizzazione della conoscenza. McLuhan e Giesecke hanno analizzato quello che successe quando Gutenberg introdusse la cultura della stampa in Europa. Lo sviluppo della stampa and di pari passo con la nascita della prima scienza moderna. Nel sedicesimo secolo, lo sviluppo della stampa popolare contribu a diffondere nuova conoscenza. Da met diciassettesimo secolo in avanti, questa torn a crescere quando una colta corrispondenza divenne la base di una nuova categoria di giornali per eruditi (Journal des savants, Journal of the Royal Society, Gttinger Gelehrten Anzeiger ecc. ecc.), donde abbiamo espressioni come il mondo delle lettere. Lavvento di Internet segna una radicale crescita di questo trend verso la condivisione (http://erste.oekonux-konferenz.de/dokumentation/texte/veltman.html)

Similmente, un filosofo francese, Jean-Louis Sagot-Duvauroux (Sagot-Duvauroux, 1995), autore del libro Pour la Gratuite, sottolinea che molte aree di vita non sono dominate dallo Stato o dal capitale, che queste sono tutte basate sullo scambio libero e paritario, e che lestensione di queste sfere sinonimo di costruzione di civiltlxxxi. Proprio il fatto che la cooperazione ha luogo nella sfera dello scambio libero e non-monetario del campo comune dellinformazione, un segnale di progresso della civilt. Al contrario, la monetizzazione di tutto (mercificazione), caratteristica distintiva del capitalismo cognitivo, un segno di decivilizzazione. Recenti sviluppi concernenti la cultura partecipativa su internet hanno generato la disciplina degli studi sulla cooperazionelxxxii, che studia il modo di promuovere la cooperazione umana. Per esempio, si sta cercando di determinare il numero massimo di partecipanti perch si abbiano gruppi non-gerarchicamente cooperanti efficienti, oltre i quali comincia la centralizzazione e la gerarchia.
Tabella Levoluzione della cooperazione

NATURA DELLA
COOPERAZIONE

NATURA DEL GIOCO


Somma zero:vincitori/perdenti Somma zero: pareggio Non a somma zero: vincitore/vincitore/vincitore

QUALIT DELLA
COOPERAZIONE

Pre-Moderno Moderno P2P

Antagonistica

Bassa, 1 + 1 < 2

Neutrale Sinergica

Media,1 + 1 = 2 Alta, 1 + 1 > 2

3.3.B. LEVOLUZIONE DELLINTELLIGENZA COLLETTIVA


Collegato allevoluzione della cooperazione appena presentata il concetto di intelligenza collettiva, che riguarda qualsiasi conoscenza del collettivo, la quale supera o trascende la conoscenza delle sue partilxxxiii. Lintelligenza collettiva il processo per mezzo del quale i gruppi si assumono la responsabilit delle loro sfide e della loro futura evoluzione, usando le risorse di tutti i loro membri in un modo tale che emerge un nuovo livello con nuove qualit aggiunte.

Jean-Francois Nobel, in un libro-in-progress ondine, disponibile su http://www.thetransitioner.org/ic, ne evidenzia tre fasi, mostrando che siamo in una fase di transizione verso una quarta. La seguente una sintesi del suo lavoro. La prima fase lintelligenza collettiva originaria, che pu esistere solo in piccoli gruppi e che storicamente stata incarnata dallorganizzazione umana nellera tribale. Sette caratteristiche definiscono questa fase: 1. un tutto emergente che va al di l delle sue parti P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

2. lesistenza di uno spazio olottico, che consente ai partecipanti di accedere sia a una conoscenza orizzontale (relativa a quanto stanno facendo gli altri) sia a una conoscenza verticale (che, cio, riguarda la totalit che si manifesta); per avere intelligenza collettiva, tutti i partecipanti devono avere questo accesso, dalla loro prospettiva particolare 3. un contratto sociale con norme sociali esplicite e implicite che regolamentano le forme di scambio, il fine comune ecc. ecc. 4. unarchitettura polimorfa che consenta configurazioni cangianti 5. un oggetto correlato condiviso, che deve essere chiaro. Questo pu essere oggetto di attrazione(la palla, negli sport), di repulsione (un nemico comune), oppure oggetto di creazione (uno scopo futuro, lespressione artistica) 6. lesistenza di unorganizzazione di apprendimento, dove sia gli individui sia il collettivo possano apprendere dallesperienza delle parti 7. uneconomia del dono, nel senso che c una dinamica del dare in cambio di partecipazione ai benefici dellorizzonte comune. Questa fase originaria aveva due limiti: il numero dei partecipanti e la necessit di vicinanza spaziale. La seconda fase la fase dellintelligenza piramidale. Non appena si raggiunge un certo livello di complessit, essa superer i limiti numerici come quelli spaziali. La cooperazione assume forme gerarchiche, con le seguenti caratteristiche: 1. divisione del lavoro, in cui le parti costituenti diventano intercambiabili, basata sullaccesso specializzato allinformazione e al panottismo cio: solo pochi hanno un accesso centralizzato alla totalit 2. lautorit organizza un trasferimento di informazioni asimmetrico, basato sul comando e sul controllo 3. accesso regolamentato alle risorse scarse, solitamente attraverso un sistema monetario 4. lesistenza di norme e di standard, spesso privatizzati, che consentono loggettivazione della conoscenza Risultato dellintelligenza piramidale sono le economie di bilancia, che si creano mediante processi ripetitivi che possono aggiungere valore a una massa indifferenziata di materia grezza. Per vedere che tipo di intelligenza predomina in unorganizzazione, aggiunge Noubel, basta vedere il modo in cui essa produce. Se produce prodotti di massa, allora, a dispetto di un eventuale uso simbolico di processi peer to peer, essa sar essenzialmente basata su unintelligenza piramidale fondata sulla gerarchia. La terza forma di intelligenza collettiva lo sciamare [swarming]. Esso si d l dove semplici individui cooperano in un progetto globale senza olottismo, vale a dire: lintelligenza collettiva sorge dalle loro semplici interazioni. Gli agenti individuali non sono consapevoli della totalit. Questa la modalit di organizzazione degli insetti sociali e delle societ fondate sul mercato. Il problema che, nel mondo degli insetti, gli individui sono sacrificabili per il bene del sistema, mentre questo inaccettabile nel mondo umano, perch nega la piena ricchezza delle persone. Questo significa che l'entusiasmo contemporaneo per lintelligenza di sciame va preso con le molle. Non si tratta di un processo peer to peer, perch manca della qualit dellolottismo, cio della possibilit che qualsiasi parte conosca il tutto. Di qui, sta emergendo un quarto livello di intelligenza collettiva, che Noubel chiama intelligenza collettiva globale. Paragonata allintelligenza collettiva originaria, essa ha le seguenti caratteristiche aggiunte: 1. denaro sufficiente, in contrapposizione al denaro scarsolxxxiv (vd il sito thetransitioner.org per ulteriori ragguagli) 2. standard aperti che ottimizzano linteroperabilit P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

3. un sistema di informazione per regolare lo scambio simbolico 4. una connessione permanente con il cyberspazio 5. sviluppo personale per acquisire le facolt per una cooperazione del genere In questa nuova intelligenza collettiva globale, gli originari limiti di quantit e di vicinanza spaziale sono superati creando collegamenti tramite il cyberspazio. In questo contesto, possiamo capire perch gli sviluppi tecnologici sono parte integrale di questa evoluzione, dal momento che sono essi a consentire questa forma di connessione. Quello che il cyberspazio fa creare la possibilit di cooperazione tra gruppi a dispetto della distanza fisica, e coordinare questi gruppi in una retelxxxv. David Weinberger ha di recente riassunto la storia dell scambio di conoscenza per la newsletter Release 1.0., mostrando come la digitalizzazione abbia liberato la categorizzazione dai ceppi che la imprigionavano nel mondo fisicolxxxvi. Egli nota come lumanit dapprima cominci a separare le cose (le scarpe in scatole per scarpe, ecc ecc..), poi, con lavvento dellalfabeto, cominci a separare l'informazione sulle cose dalle cose stesse, mettendo i libri sugli scaffali e i dati in schedari. Linformazione veniva inevitabilmente classificata in una gerarchia di conoscenza, una struttura ad albero. Un modo per conoscere il mondo, un modo per accedere alla conoscenza. Negli anni 30, un bibliotecario indiano chiamato Shiyalin Ranganathan, decentralizz la categorizzazione della conoscenza. Un oggetto ha diverse sfaccettature, e lutente pu determinare quale sfaccettatura pi importante per lui. Cos, il catalogo organizzer linformazione gerarchicamente, ma in maniera flessibile, cominciando con una sfaccettatura, poi con unaltra, a seconda delle specificazioni dellutente, fin dove il programmatore ha prefigurato queste scelte. Sul web adesso si sta sviluppando un approccio dal basso, che non ha bisogno di alcuna categorizzazione gerarchica a priori. Gli utenti inseriranno etichettelxxxvii, e diversi utenti o gruppi di utenti utilizzeranno diversi gruppi di etichette, ognuno dei quali rifletter le loro ontologie personali o di gruppo, illuminando perci diversi aspetti delloggetto. Questi metodi di categorizzazione peer to peer sono chiamati folknomie. In quella sfera di abbondanza che Internet, quasi impossibile continuare ad usare sistemi di metadata gerarchici e ben progettati, dato il volume assoluto di dati e il gran numero di utenti che andrebbero disciplinati, perci il tagging dal basso ha molto pi sensolxxxviii. Nellera del peer to peer, la conoscenza liberata dalle categorizzazioni preconcette e obbligate. La conoscenza una rete distribuita che segue una logica peer to peer. Si noti come gli stessi computer hanno seguito unevoluzione logica dal calcolo lineare alla computazione parallela e distribuita, e dal terminale mainframe/dumb (centralizzazione), al modello client/server (decentralizzazione), al modello di filesharing su internet (la rete il computer). Nella programmazione informatica il cambiamento avvenuto da metodi di

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produzione di software lineari e procedurali a una programmazione per oggetti, concepita come organizzazione di oggetti autonomi. inevitabile la conclusione che levoluzione della produzione e dello scambio di conoscenza stia portando a una sempre maggiore adozione dei modelli distribuiti, peer to peer.
Tabella intelligenza piramidale/intelligenza collettiva

INTELLIGENZA PIRAMIDALE
Tipo di collettivo Architettura dellinformazione Dinamica Tipo e distribuzione del potere Modo di regolamentazione Dinamica economica Strumento transazionale Capitale
Impresa, istituzione Panottismo Pianificazione dallalto verso il basso Autorit centralizzata Statico (norme stampate) Scarsit Denaro scarso Beni materiali e conoscenza

INTELLIGENZA COLLETTIVA
Cyber-collettivo Olottismo Emergenza dal basso verso lalto Leadership distribuita Dinamico (Galloway: protocollo) Abbondanza Denaro sufficiente Persone

Jean-Francois Nobel, in un book-in-progress online; http://www.thetransitioner.org/ic, email: jf@thetransitioner.org

3.3.C. OLTRE LA FORMALIZZAZIONE, LISTITUZIONALIZZAZIONE E LA MERCIFICAZIONE


Losservazione della produzione pari in comune e dello scambio della conoscenza rivela ancora una quantit di elementi importanti che possono essere aggiunti alla nostra precedente definizione e che vanno aggiunti alla caratteristica dellolottismo appena discussa nella sezione 3.3.B. Nelle societ premoderne, la conoscenza sorvegliata, essa parte di ci che costituisce il potere. Le gilde sono basate sui segreti, la Chiesa non traduce la Bibbia salvaguardia il suo monopolio dellinterpretazione. La conoscenza si ottiene mediante imitazione e iniziazione in circoli ristretti.
Con l'avvento della modernit e pensiamo come esempio al progetto enciclopedistico di Diderot la conoscenza comincia ad essere considerata come una risorsa pubblica che dovrebbe fluire liberamente. Ma nello stesso tempo la modernit, com descritta da Foucault in particolare, comincia un processo di regolamentazione del flusso della conoscenza mediante una serie di regole formali, che mirano a distinguere la conoscenza valida da quella non buona. Il metodo di valutazione accademica dei pari, ledificazione di universit che regolino il discorso, la nascita di corpi professionali a salvaguardia della competenza, il metodo scientifico tutte queste cose sono solo alcune delle regolamentazioni cui mi riferivo. Un regime dei diritti della propriet intellettuale regola anche luso legittimo che si pu fare di tale conoscenza, la qual cosa responsabile di una ri-privatizzazione della conoscenza. Se, in origine, il copyright serviva a stimolare la creazione ponendo in equilibrio i diritti degli autori e quelli del pubblico, il recente rafforzamento dei diritti di propriet intellettuale pu essere pi propriamente visto come un tentativo di recinzione del campo comune dellinformazione, la qual cosa deve servire a creare monopoli basati sulla rendita ottenuta tramite le licenze. Cos, alla fine della modernit, in un processo simile a quello che abbiamo descritto nel campo della cultura del lavoro, c unesacerbazione degli aspetti pi negativi della privatizzazione della conoscenza: la legislazione sulla propriet intellettuale si sta facendo incredibilmente severa, la condivisione di informazioni diventa punibile, il mercato invade la sfera pubblica delle universit, e la valutazione accademica dei pari e la conoscenza comune scientifica vengono seriamente danneggiate.

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Anche qui, il peer to peer sembra un cambiamento radicale. Nelle nuove pratiche emergenti dello scambio di conoscenza, lequipotenza presupposta sin dallinizio. Non ci sono regole formali per partecipare (a differenza della valutazione accademica dei pari, dove sono richieste condizioni formalilxxxix). La convalida un processo comunitario intersoggettivo. Se ci sono regole formali, esse devono essere accettate dalla comunit, e sono ad hoc per progetti particolari. Come abbiamo gi spiegato, nel contesto della classificazione della conoscenza c uno spostamento dalla categorizzazione istituzionale che usa alberi gerarchici di conoscenza, come i formati bibliografici (Dewey, UDC, ecc. ecc.), alla etichettatura comunitaria informale quella che alcune persone hanno definito folksonomies. Nei blog, le informazioni e i commenti sono democraticizzati e aperti a qualsiasi partecipante, ed la fama di affidabilit, acquisita nel tempo, dellindividuo in questione che porter alla diffusione virale dimemi particolari. Il potere e linfluenza sono determinati dalla qualit del contributo, e devono essere accettati e costantemente rinnovati dalla comunit dei partecipanti. Di tutto questo si pu dire che si tratta di una de-formalizzazione della conoscenza. Un secondo aspetto importante la de-istituzionalizzazione. Nella premodernit, la conoscenza trasmessa per via della tradizione, per via delliniziazione a opera di maestri esperti di coloro cui concesso partecipare alla catena, perlopi in base alla nascita. Nella modernit, come abbiamo detto, la convalida e la legittimazione della conoscenza passano attraverso le istituzioni. Si presume che lindividuo autonomo abbia bisogno di socializzazione, disciplinamento, mediante tali istituzioni. La conoscenza devessere mediata. Cos, se un articolo informativo affidabile, questo determinato in gran parte dalla sua fonte, diciamo il Wall Street Journal o lEncyclopedia Brittanica, che si presume abbiano metodologie e competenze formali. Le cose stanno in maniera totalmente diversa nel campo del P2P, dove non ci sono istituzioni mediatrici del genere. Esso completamente deistituzionalizzato, il che rappresenta un altro importante cambiamento nella storia della nostra civilt. Un buon esempio di attuazione di princip P2P lo si pu ravvisare nel complesso di soluzioni istituite dalla University of Openness (Universit dellApertura). UO un insieme di universit free-form nelle quali chiunque voglia apprendere o condividere la sua competenza pu formare team con il fine esplicito di un apprendimento collettivo. Non risono esami dingresso n esami finali. La costituzione di tam non determinata da alcuna previa categorizzazione disciplinare. La biblioteca della UO distribuita, cio tutti gli individui che vi partecipano possono contribuire coi propri libri ad una biblioteca distribuita collettiva. La categorizzazione dei libri esplicitamente anti-sistemica, cio ogni individuo pu costruirsi le proprie ontologie dinformazione, e sono impostati principi della semantica del web per scoprire similitudini tra le varie categorizzazioni. Tutto questo prefigura un profondo cambiamento nelle nostre epistemologie. Nella modernit, con la dicotomia soggetto-oggetto, si presume che lindividuo autonomo guardi oggettivamente il mondo esterno ed usi metodologie formalizzate, che saranno verificate intersoggetivamente attraversala valutazione accademica dei pari. La post-modernit ha generato forti dubbi circa questo scenario. Lindividuo non pi considerato autonomo, ma gi-sempre parte di vari campi, del potere, delle forze psichiche, delle relazioni sociali, foggiato dalle ideologie, ecc. ecc. Anzich bisognoso di socializzazione la pretesa della modernit egli visto come esigente lindividualizzazione. Ma non pi unatomo indivisibile, piuttosto una singolarit, un composto unico e in continua evoluzione. Il suo sguardo non pu essere veramente oggettivo, ma sempre parziale; in quanto parte di un sistema, egli non pu mai comprendere il sistema nel suo complesso. Lindividuo ha un singolo insieme di prospettive sulle cose che riflette la sua storia e i suoi limiti. La verit, perci, pu essere appresa solo collettivamente combinando una molteplicit di altre P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

prospettive, da altre singolarit, altri unici punti di integrazione, che vengono messi in comune. questo profondo cambiamento nelle epistemologie che lo scambio di conoscenza basato sul P2P riflette. Un terzo, importante aspetto del P2P il processo della de-mercificazione. Nelle societ tradizionali, la mercificazione e la politica dei prezzi di mercato era un fenomeno ampiamente secondario. Lo scambio economico dipendeva da un insieme di obblighi reciproci, e anche dove venivano usati equivalenti monetari, il prezzo rifletteva raramente u mercato aperto. solo col capitalismo industriale che il cuore degli scambi economici cominci ad essere determinato dai prezzi di mercato, e sia i prodotti sia il lavoro divennero merci. E, tuttavia, cera una cultura e un sistema educativo pubblici, e gli scambi immateriali erano perlopi al di fuori di questo sistema. Col capitalismo cognitivo, i proprietari delle risorse informazionali non si accontentano pi di vivere qualsiasi processo immateriale fuori dalla sfera della mercificazione e dei prezzi di mercato, e c un forte impulso a privatizzare tutto, compresa leducazione e le nostre vite sentimentali. Qualsiasi processo immateriale pu essere rivenduto come merce. Cos, ancora una volta, in epoca recente le caratteristiche del capitalismo sono intensificate, col P2P che rappresenta la contro-reazione. Con la produzione pari in comune o, pi in generale, con lo scambio di conoscenza basato sul P2P, la produzione non genera merci vendute ai consumatori, ma valore duso fatto per gli utenti. Grazie alla licenza GPL, non pu sorgere nessun monopolio protetto da diritti dautore. I prodotti GPL possono essere anche venduti, eventualmente, ma una tale vendita solitamente solo una credibile alternativa (dal momento che spessissimo, ci che si compra pu essere scaricato gratuitamente), se associata a un modello di servizio. Di fatto, attorno a tali servizi che compagnie open source aziendali hanno fondato il loro modello (un esempio la Red Hat). Dal momento che i produttori di prodotti basati su una disponibilit comune vengono raramente pagati, la loro motivazione principale non il valore di scambio della merce che alla fine viene fuori, ma la crescita del valore duso, lapprendimento e la reputazione personali. La motivazione pu essere polivalente, ma generalmente sar tutto fuorch monetaria. Uno dei motivi dello sviluppo delleconomia basata su merci, il capitalismo, che un mercato un mezzo efficiente per distribuire informazioni sulla domanda e sullofferta, col prezzo concreto che determina il valore come sintesi di queste varie pressioni. In ambiente P2P vediamo linvenzione di modi alternativi per determinare il valore, attraverso algoritmi di software. Nei motori di ricerca, il valore determinato da algoritmi che stabiliscono degli indici per i documenti pi indici e pi valore questi stessi indici hanno, pi alto il valore accordato a un documento. Questo lo si pu fare sia per un argomento generale sia per interessi specializzati, guardando le graduatorie allinterno della specifica comunit, o perfino a un livello individuale, mediante il filtraggio collaborativo, guardando gli individui simili che hanno valutato e usato bene. Cos, in una via simile ma alternativa agli schemi fondati sulla reputazione, abbiamo un insieme di soluzioni per andare oltre l'individuazione del prezzo e la monetizzazione nella determinazione del valore. Il valore che determinato in questo caso , naturalmente, unindicazione del potenziale valore duso, anzich del valore di scambio per il mercato. I formato peer to peer, come nuovo modello di organizzazione, stato soggetto ad alcuni studi. In basso, alleghiamo una tabella che evidenzia la differenza tra i P2P, chiamati in questo contesto organizzazioni di margine, e le organizzazioni gerarchiche.
Tabella gerarchie e modelli P2P a paragone

GERARCHIE

ORGANIZZAZIONI DI MARGINE

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Comando Leadership Controllo Assunzione di decisioni Informazione Flussi prevalenti di informazione Gestione dellinformazione Fonti di informazione Processo organizzativo Individui ai margini

Per direttiva Per posizione Per direzione Funzione di linea Accumulata Verticali, dipendenti dalla catena di comando Spingi Monopoli verticali Prescritto e sequenziale Costretti

Stabilendo le condizioni Per competenza Propriet emergente Compito di tutti Condivisa Orizzontali, indipendenti dalla catena di comando Pubblica e attira Eclettiche, mercati adattabili Dinamico e parallelo Rafforzati

Dal libro Power to the Edge, di D. Alberts & R. Hayes

3.4 COLLOCAZIONE DEL P2P IN UNA TIPOLOGIA INTERSOGGETTIVA 3.4.A. P2P, ECONOMIA DEL DONO E AZIONARIATO COMUNITARIO
Secondo me, c un profondo equivoco riguardo al peer to peer, espresso dai vari autori che lo definiscono uneconomia del dono, come Richard Barbrook (Barbrook, 1995) o Steven Weber (Weber, 2004). Ma, come ha gi spiegato Stephan Merten di Oekonux.de, i metodi di produzione P2P non sono uneconomia del dono basata sulla condivisione egalitaria, ma una forma di azionariato comunitario basato sulla partecipazione. In uneconomia del dono, se tu dai qualcosa la parte ricevente deve rendere, se non il dono, qualcosa di valore quanto meno paragonabile (di fatto, loriginaria economia del dono tribale riguardava pi che altro la creazione di rapporti e di obblighi e di un mezzo per liberarsi del sovrappi, dal momento che di questo non avevano bisogno nelle loro basilari necessit di sopravvivenzaxc). In un sistema partecipativo qual lazionariato comunitario, organizzato attorno a una risorsa comune, chiunque pu usare o contribuire a seconda della sua necessit e delle sue inclinazioni. Concedetemi di contestualizzare questa affermazione introducendo la tipologia delle relazioni intersoggettive, come stata definita dallantropologo Alan Page Fiske (Fiske, 1993). Questi dice: ci sono, storicamente e in tutte le culture, solo quattro tipi fondamentali di messa in relazione tra uomini, che formano una grammatica delle relazioni umane, e sono: classificazione autoritaria, compensazione di uguaglianza, apprezzamento di mercato e condivisione comunitaria. Dalla seguente descrizione, si pu dedurre che il P2P non corrisponde alla compensazione di uguaglianza, che il principio che sta alle spalle di uneconomia del dono, ma allazionariato comunitario.
Le persone usano solo quattro modelli fondamentali per organizzare la maggior parte degli aspetti della socialit, in quasi tutte le epoche e in tutte le culture. Questi modelli sono: la condivisione comune, la posizione dautorit, la compensazione di uguaglianza e lapprezzamento di mercato. La condivisione comune (CC) un rapporto nel quale le persone trattano delle coppie o gruppi come equivalenti o indifferenziati rispetto al campo sociale in questione. Esempi ne sono le persone che usano un bene comune (CC nellutilizzazione della risorsa particolare), le persone fortemente innamorate (CC nelle loro identit sociali), le persone che "non si chiedono per chi suona la campana, perch essa suona per te" (CC rispetto alla sofferenza condivisa e al benessere comune), o le persone che uccidono ogni membro di un gruppo nemico indiscriminatamente come rappresaglia per un attacco (CC riguardo alla

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responsabilit collettiva). Nella classificazione autoritaria (CA) le persone hanno posizioni asimmetriche in una gerarchia lineare, nella quale i subordinati si mettono a disposizione, rispettano e (forse) obbediscono, mentre i superiori hanno la precedenza e si assumono la responsabilit pastorale sui subordinati. Esempi sono: le gerarchie militari (CA nelle decisioni, nel controllo e in molte altre questioni), la devozione per gli antenati (CA nelle offerte di piet filiale e nelle aspettative di protezione e di imposizione di norme), le moralit religiose monoteistiche (CA per la definizione del giusto e del non giusto tramite comandamenti o volont di Dio), sistemi di status sociale come la classe o le classificazioni etniche (CA in riferimento al valore sociale delle identit), e classificazioni come quelle delle posizioni delle quadre sportive (CA in riferimento al prestigio). I rapporti di classificazione autoritaria sono basati su percezioni di asimmetrie legittime, non sul potere coercitivo; essi non sono implicitamente legati allo sfruttamento (bench possano implicare potere causare dolore). Nei rapporti di compensazione di uguaglianza le persone sono consapevoli dellequilibrio o della differenza tra i partecipanti e sanno quello che ci vorrebbe per ritornare all'equilibrio. Manifestazioni comuni di questo tipo di rapporto sono il fare turni, le elezioni una persona-un voto, uguali distribuzioni di azioni e la vendetta basata sul principio occhio per occhio dente per dente. Esempi includono gli sport e i giochi (CU in relazione alle norme, alle procedure, all'attrezzatura e al terreno), cooperative di baby-sitting (CU in relazione allo scambio di cura per i bambini), e la restituzione in natura (CU nel correggere un torto). I rapporti di apprezzamento di mercato sono orientati a rapporti o stime socialmente significative come prezzi, salari, interesse, affitti, tasse o analisi dei costi e dei benefici. Non necessario che il medium sia il denaro, e non detto che i rapporti AM siano egoistici, competitivi, massimalistici o materialistici tutti e quattro i modelli possono presentare una qualsiasi di queste caratteristiche. I rapporti AM non sono necessariamente individualistici; una famiglia pu essere ununit CC oppure CA e gestire unazienda che opera in modalit AM in rapporto ad altre imprese. Esempi ne sono: una propriet che pu essere comprata, venduta o trattata come capitale di investimento (terra oppure oggetti come AM), i matrimoni organizzati contrattualmente o implicitamente in termini di costi e benefici dei partner, la prostituzione (sesso come AM), gli standard burocratici di rendita degli investimenti (la distribuzione di risorse come AM), i giudizi utilitaristici sullutile maggiore per il maggior numero di persone, o gli standard di equit nel giudicare i titoli in rapporto ai contributi (due forme di moralit come AM), le considerazioni sullo spendere il tempo in maniera efficace, e le stime sul numero previsto di uccisioni (aggressione come AM).
(fonte: sito web di Fiske)

Da questa descrizione, dovrebbe risultare chiaro che leconomia tribale del dono una forma di condivisione, basata su parti uguali, che segue uno specifico criterio che stabilisce cos che funge da termine comune di paragone. Perci, nelleconomia tribale, quando un clan o una trib (o i suoi membri) d via leccedente, il gruppo o lindividuo ricevente costretto a restituire a tempo debito, diciamo lanno successivo, almeno lequivalente, altrimenti perder il suo prestigio relativo. Ad ogni modo, il risultato di una economia del dono di questo tipo la creazione di una comunit di obblighi e reciprocit, che si differenzia dai meccanismi fondati sul mercato, dove si scambia luguale con luguale ed ogni transazione fine a se stessa. In modo simile, nel meccanismo di ridistribuzione sociale feudale, il ricco e il potente si impegnano nelle regalie, facendo offerte alla Chiesa o al Sangha, per prestigio. In questo caso, quello che si riceve in cambio non sono altri doni materiali ma, da un lato, prestigio sociale, dallaltro lato, i benefici immateriali del karma migliore (merito nel buddismo asiatico del Sud-Est), o un avvicinamento alla salvezza (nella forma di indulgenze, nella cristianit medievale). Nelleconomia del dono, c sempre qualcosa che viene scambiata. Non questo il meccanismo che opera nella sfera dello scambio della conoscenza su internet. Nella produzione open source, nel filesharing o o nelle comunit di scambio della conoscenza, io contribuisco gratuitamente, con quello che poso, con quello che voglio, senza obblighi; dal lato del ricevente, uno semplicemente prende quello di cui ha bisogno. comune a qualsiasi progetto web avere diciamo il 10% di membri contribuenti attivi e il 90% di lurker passivi. Questa pu essere una seccatura, ma non mai un problema P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 4

fondamentale, per il semplice motivo che il P2P opera in una sfera di abbondanza, dove non pu aversi una tragedia dellorizzonte comune n un abuso della propriet comune, o quantomeno questi fenomeni on avverranno in una forma classica. Nel concetto di tragedia della propriet comunexci, il patrimonio comune soggetto a impoverimento ed abuso; dato che esso non di nessuno in particolare e dato che i beni fisici sono beni limitati rivali, essi possono essere sottratti. Il conflitto tra linteresse collettivo alla conservazione della propriet comune e limpulso individuale ad abusarne per il proprio beneficio individuale. Dovremmo notare come questa teoria sia basata su una propriet comune non regolata, che la lascia senza difese contro le razzie individuali, ed perci ingannevole come teoria generale della propriet comune. Ma nellorizzonte comune dellinformazione generato attraverso processi P2P, il valore della base conoscitiva collettiva non diminuito dalluso; al contrario, ne rafforzato: esso governato, per dirla con John Frow, da una commedia della propriet comune. cos grazie alleffetto di rete, che rende le risorse pi preziose quanto pi esse sono usate. Pensate allesempio del fax, che stato relativamente inutile fin quando non stata raggiunta una massa critica di utenti. E i beni sono immateriali, quindi non-alternativi, il che significa che possono essere replicati senza costo e che non possono essere monopolizzati (se non dalla legge e dalle licenze; di qui le guerre sulla propriet intellettuale). quando queste esternalit di rete sono allopera che la forma della propriet comune sembra essere la pi appropriata, dato che essa funziona meglio che non con la propriet privata individuale. Quello che i migliori sistemi P2P fanno, tuttavia, rendere la partecipazione automatica, in modo che anche un uso passivo diventa partecipazione utile per il sistema nel complesso. Pensate a come BitTorrent faccia di ogni utente che scarica una risorsa unaltra risorsa utilizzabile dagli altri, allinsaputa di e indipendentemente da qualsiasi azione cosciente dellutentexcii. Diciamo che ho un team che lavora alla progettazione di un software, e crea uno speciale sistema di email per comunicare in giro i progressi. Questa comunicazione considerata una risorsa comune e viene archiviata, perci, senza alcuno sforzo cosciente da parte dei membri partecipanti, essa accresce automaticamente la base delle risorse comuni. Uno degli elementi-chiave del successo dei progetti P2P, e la chiave per superare ogni problema legato ai free rider, perci lo sviluppo di tecnologie di captazione di partecipazione. Naturalmente, ci sono nuovi problemi sociali che nascono col P2P, alcuni dei quali non sono ancora a nostra conoscenza, altri, gi in atto, che sono collegati alla qualit del comportamento sociale, ma la cosa interessante che anche questi problemi vengono attutiti dal collettivo. Per esempio, Clay Shirky, uno dei pi acuti osservatori della nuova sfera della rete sociale, ha osservato come il flaming, che pu essere un problema serio nelle mailing list, stato sensibilmente smorzato dai blog e dai wiki, grazie a una maggiore attenzione posta al progetto socialexciii. Shirky dimostra come il progetto i protocolli, nella prospettiva di Galloway devono passare dalla considerazione di un utente singolo che si trova di fronte a una scatola, al riconoscimento dell'impiego sociale di queste tecnologie. La logica sociale della condivisione di informazione e di risorse un capovolgimento culturale rispetto alla logica di conservazione dellinformazione seguita dai sistemi sociali gerarchici. La partecipazione prioritaria, e la non-partecipazione va giustificata. La condivisione dell'informazione, lo status di bene pubblico della vostra informazione, il presupposto la sua segretezza che va giustificata. Cos, quello che le persone fanno nei sistemi P2P partecipare e, nel farlo, creare una propriet comune. A differenza della tradizionale partecipazione comunitaria, che parte da risorse fisiche gi esistenti, nel peer to peer lorizzonte comune della conoscenza osi crea mediante la partecipazione stessa, e on esiste ex ante. Tutto questo discorso porta alla conclusione che il P2P on un modello di compensazione di uguaglianza (e nemmeno un modello di apprezzamento di mercato), ma un modello di P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

condivisione comunitaria. Questi argomenti hanno un sostrato ideologico. Il motivo per cui mi dilungo in questa analisi il contrappormi ai dogmi neoliberali secondo i quali gli uomini sono motivati solo dalla cupidigia. Dire che il P2P uneconomia del dono presuppone una visione angusta dello scambio. Oppure, dire che tale partecipazione motivata solamente dalla ricerca di reputazione, o che un gioco per ottenere attenzione, corrisponde a questa stessa ideologia che non pu accettare che gli uomini abbiano anche una natura cooperativa, e che questa nelle giuste condizioni possa germogliare. Il nostro proposito non negare che gli uomini abbiano queste caratteristiche, ma solo mettere in evidenza che la cooperazione laltruismo sono parimenti costitutivi del nostro modo dessere e che, date le giuste condizioni istituzionali e dato uno sviluppo morale, sono queste ultime caratteristiche anzich le prime che possono essere valorizzate. Non c bisogno di ridurre le caratteristiche in una mondovisione-laterale; piuttosto, bisogna riconoscere la sottile ricchezza e le combinazioni del nostro essere, e sviluppare il giusto tipo di istituzioni e di conoscenza (come il nuovo campo degli studi sulla cooperazione) per rafforzare queste ultime potenzialit. Bench la prima e tradizionale bonomia del dono avesse motivazioni spirituali e fosse vissuta come un insieme di obblighi che creavano reciprocit e relazioni, implicanti lonore e lobbedienza (come spietato da Marcel Mauss in The Gift), dal momento che tuttavia ci si scambiava doni in un contesto di restituzione obbligatoria, essa comportava un tipo di pensiero molto diverso dalla gratuit caratteristica del P2P: contribuire a un progetto P2P non esplicitamente qualcosa di teso a una certa e individuale restituzione del dono, ma qualcosa che si fa per il valore duso, per lapprendimento implicito, per benefici di reputazione forse, ma solo indirettamente. Quanto detto on significa che il P2P non abbia relazioni con la ripresa contemporanea delle applicazioni delleconomia del dono. I sistemi commerciali di scambio locale, che stanno sorgendo in molti posti, sono forme di compensazione egalitaria, e, da un punto di vista egalitario, potrebbero essere preferibili ai meccanismi di valutazione dei prezzi di mercato, visto che in esse ogni ora di lavoro ha pari valore. Sia il P2P come partecipazione comunitaria sia le espressioni contemporanee dellethos delleconomia del dono sono manifestazioni dello stesso spirito del donare, o della libera cooperazione. Quantit notevoli di partecipanti a progetti P2P donano liberamente, come fanno i partecipanti a ai sistemi commerciali di scambio locale e ad altri sistemi. La differenza sta nellaspettativa che essi riceveranno qualcosa di specifico e di uguale valore in cambio.

3.4.B. P2P E MERCATO


Pochissimi autori americani, soprattutto liberisti come Eric Raymond, ma anche comunisti come Lawrence Lessig (Lessig, 2004), con i suoi argomenti in favore di una propriet comune creativa, sostengono che, effettivamente, i processi P2P sono fondati sul mercato. un assunto corretto. Una distinzione forse utile quella operata da Fernand Braudel in Wheels of Commerce (Braudel, 1992), dove egli discrimina tra la vita economica ordinaria degli scambi a livello locale, il mercato abbastanza trasparente delle citt e delle cittadine, e il capitalismo monopolistico. Lo scambio P2P pu essere considerato in termini di mercato solo nel senso che i liberi individui sono liberi di contribuire o di prendere quello di cui hanno bisogno, seguendo le proprie inclinazioni personali, con una mano invisibile che tiene il tutto insieme, senza meccanismo monetario. Perci, un mercato solo nel senso del primo e, forse, del secondo livello di distinzione dellinterpretazione di Braudel, non nel terzo. Braudel nota che i piccoli mercati funzionano come reticolati [meshworks], cio come reti distribuite, ma che il capitalismo gi sempre basato su grandi aziende gerarchiche che manovrano il mercato (grandi in rapporto ai loro mercati, come era gi il caso di Venezia nel 14esimo P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 4

secolo). Le aziende commerciali sono price taker, che seguono la regola della domanda e dellofferta; ma il capitale funge da price setter, controllando il mercato e tenendo fuori i contendenti. Perci, questi ultimi e in questepoca contemporanea di capitalismo a dominio finanziario questi aspetti sono stati esacerbati a un livello senza precedenti possono essere definiti meglio come anti-mercati, come stato suggerito da Manuel DeLanda. Un mercato pu essere condizione necessaria affinch si abbiano processi P2P, ma gli anti-mercati creati dal capitalismo sono antitetici rispetto ad esso. Anche se alcuni programmatori vengono pagati per la produzione pari di beni comuni, questa non , in generale, la loro principale motivazione. I prodotti P2P sono raramente fatti per il profitto ottenuto dal valore di scambio, ma pi spesso e pi fondamentalmente per il loro valore duso e per laccettazione da parte di una comunit di utenti. Perci, quello che Lessig vuole dire con la sua nozione di una soluzione basata sul mercato semplicemente questo: i produttori sono liberi di contribuire o no, gli utenti sono liberi di usare i prodotti o no. Tutto questo implica che difficile incasellare il P2P allinterno delle vecchie categorie delle ideologie di destra e di sinistra; esso una forma ibrida, con aspetti basati sul mercato e aspetti collegati alla propriet comune. Dal momento che abbiamo mostrato come il P2P sia di fatto inestricabilmente legato allidea di una propriet comune e alla tipologia intersoggettiva della condivisione comunitaria, lequazione del P2P con un mercato in gran parte inesatta. Infatti, si noti come il P2P sia diverso in aspetti importanti da un mercato, anche dai mercati genuini di cui parla la tipologia di Braudel, (lapprezzamento di mercato, nella tipologia di Fiske): I mercati non funzionano in base ai criteri dellintelligenza collettiva e dellolottismo; piuttosto, funzionano nella forma dellintelligenza sciamante. Certo, ci sono agenti autonomi in un ambiente distribuito, ma ciascun individuo vede solo il proprio vantaggio immediato. I mercati sono fondati sulla cooperazione neutrale, non sulla cooperazione sinergica: non si crea reciprocit. I mercati funzionano in base al valore di scambio e al profitto, non direttamente in base al valore duso. Laddove il P2P mira alla piena partecipazione, i mercati soddisfano solo le necessit delle persone in possesso di potere di acquisto.

Tra gli svantaggi dei mercati, vi sono: Non funzionano bene per le necessit comuni che non assicurano il pagamento completo del servizio reso (difesa nazionale, ordine pubblico generale, educazione e salute pubblica), e non solo non riescono a tener conto delle esternalit negative (lambiente, i costi sociali, le generazioni future), ma ostacolano attivamente questo atteggiamento. Visto che i mercati aperti tendono a ridimensionare il profitto e i guadagni, essi generano sempre anti-mercati, dove gli oligopoli e i monopoli si servono della loro posizione privilegiata per fare in modiche lo stato manovri il mercato in loro favore. Bench le forze di mercato (di fatto, lantimercato) adottino sempre pi funzioni di carattere P2P, come abbiamo dimostrato nel capitolo 1 (base tecnologica) e nel capitolo 2 (uso economico), anche nel proprio formato organizzativo (come viene dimostrato da Negri e Hardt nel loro Empire), in questo caso il reticolato distribuito sar sempre subordinato alla gerarchia o alla politica dei prezzi di mercato.

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Il P2P, al contrario, ha una teleologia partecipativa che risulta nella caratteristica opposta: se ci si avvale di centralizzazione, o di una gerarchia, o di modelli di autorit, questi sono al servizio di una pi profonda partecipazione. Le forze di mercato applicheranno protocolli di tipo P2P che sono propriet esclusiva, segreti, limitati e contrari allo scopo della partecipazione.

3.4.C. P2P E PROPRIET COMUNE


La fondamentale illustrazione di open source fornita da Eric Raymond in Cathedral and the Bazaar (Raymond, 2001) mette a paragone le diverse metodologie per produrre software. I metodi di produzione di software aziendali sono chiamati la cattedrale - si tratta cio di un grande progetto pianificato e burocratico mentre allopen source dato il nome di bazar essendo un libero processo di collaborazione che coinvolge molti partecipanti ma il concetto implica anche connotazioni legate allidea di libero mercato. Un argomento contrario potrebbe essere che internet e molti progetti open source devono la loro esistenza al settore pubblico, che ha finanziatola ricerca su internet e i salari degli scienziati partecipanti. E il cosiddetto bazar , al meglio, un modo molto indiretto per far soldi! Inoltre, nella pratica effettiva, la costruzione di cattedrali implicava giganteschi progetti collettivi, che partivano dalla Chiesa ma che attingevano al fervore popolare, una competizione nel far e doni, e molto lavoro volontario!!! Quando definiamo i processi P2P come forma di partecipazione comunitaria, il processo molto meno confuso. Quello che le persone fanno costruire volontariamente e cooperativamente un bene comune, secondo il principio comunistico (descritto da Marx ella sua deinizione dellultima fase della storia): da ciascuno, a a seconda delle sue capacit, a ciascuno, a seconda dei suoi bisogni. A partire dalla famosa controversia generata dallaccusa di Bill Gates, che riteneva che i riformatori del copyright fossero comunistixciv, importante spiegare nello specifico cosa intendiamo dire quando usiamo il concetto di comunismo in relazione al P2P. on confondiamo, perci, la definizione utopistica di Marx con le pratiche effettive dellUnione Sovietica, che erano centralizzate, autoritarie e totalitarie una delle forme pi perniciose di dominio sociale. Utilizzando la grammatica delle relazioni di Fiske, potremmo dire che il sistema sovietico, o socialismo reale, consisteva nella seguente combinazione: 1) la propriet apparteneva allo Stato, ma di fatto era controllata da una frazione sociale elitaria, la nomenclatura, e non funzionava come propriet comune; 2) le pratiche economiche erano una forma mista di compensazione paritaria e di apprezzamento di mercato, bench i prezzi fossero perlopi determinati non da un mercato aperto, ma dalle autorit politiche e decisionali; 3) non cera libera partecipazione, ma cooperazione gerarchica obbligatoria; 4) dal punto di vista sociale, cera un fortissimo elemento di classificazione autoritaria Il motivo sta naturalmente nel fatto che questi sistemi sorgono in un contesto di scarsezza e povert sociale e materiale, che inevitabilmente da origine a un processo di monopolizzazione del potere per il controllo delle risorse scarse. Allopposto, la definizione di Marx si basava sullabbondanza nel mondo materiale. Se il P2P si sviluppa secondo questa definizione, grazie a una sufficiente base materiale, che permette ai tipi di lavoratori volontari P2P di proliferare (e paga i salari di buona parte di essi), come anche grazie allabbondanza implicita nella sfera informazionale dei beni non-competitivi con costi di transazione quasi nulli. Ma dal momento che il peer to peer non unideologia n un progetto utopico, bens uneffettiva pratica sociale che risponde a esigenze sociali reali, esso pu essere praticato da chicchessia, a dispetto delle filosofie formali personali e degli eventuali paraocchi ideologicixcv. Perci, il paradosso che i liberisti americani lo definiscono un mercato, mentre P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 4

la sinistra digitale europea lo definisce una pratica inarco-comunista realmente esistente (Gorz, 2003), bench stiano parlando dello stesso processo. I teorici liberisti associati col movimento Open Source possono dimostrare che c una continuit e un legame tra la filosofia FLOSS e il pensiero liberale tradizionale sulla propriet e la comunit, mentre gli interpreti neo- e post-marxisti spiegheranno come esso sia al di l delle norme della propriet e della mercificazione. Visto che il peer to peer implica sia unapplicazione della libert sia unapplicazione delleguaglianza, esso ha il potenziale per attrarre i sostenitori sia della destra sia della sinistra, nella misura in cui essi sono fedeli ai loro rispettivi ideali. Il suggerimento apparentemente ironico di Lawrence Lessig (in risposta a Bill Gates che equiparava le riforme del copyright al comunismo) di chiamare i sostenitori del movimento P2P common-isti, non proprio una cattiva pensata. Il commonismo di fatto un crescente movimento per la protezione e lespansione dellesistente orizzonte fisico comune; per la creazione e lespansione di un bene comune e di un dominio pubblico informazionale esteso; e contro lappesantimento delle restrizioni sulla propriet intellettuale che ostacolano lesistenza continua dello sviluppo della libera cultura, la quale una condizione per lulteriore sviluppo del P2P. Ma in che modo il nuovo campo comune informazionale differisce dal tradizionale campo comune fisico? Lorizzonte comune fisico riguarda scarsi beni rivali e crea problemi di abuso (la tragedia dellorizzonte comune) e di titoli di equit, che necessitano di regolamentazione, problemi che sono molto meno acuti nella sfera delle risorse di informazione sovrabbondanti, bench naturalmente un accesso gratuito e agevole alle reti non sia affatto garantito alla totalit della popolazione mondiale. La propriet comune tradizionale, che esiste ancora a Sud, tra le popolazioni indigene, essenzialmente locale e si distingue per questa concentrazione sulla comunit, ed in contrasto sia con la propriet e la gestione di risorse statale centralizzata sia con la propriet privata. Si tratta di propriet comuni ad accesso limitato, nel senso che sono riservate a particolari comunit locali (sistemi di pastura o sistemi di irrigazione). qualcosa di territoriale e di operato da agenti legati a una precisa collocazione. Tuttavia, data la gravit delle crisi ecologiche, le propriet comuni locali ristanno anchesse muovendo verso un contesto globale. Ci sono anche importanti propriet comuni ad accesso aperto che sono aperte a tutti e che possono avere un raggio di azione nazionale (sistemi autostradali) o globale (laria, gli oceani). E tuttavia stanno diventando sempre pi dominate da paradigmi della scarsit, a causa della degradazione delle risorse della biosfera. Questo significa che, da non regolati in virt della loro originaria abbondanza essi stanno diventando orizzonti comuni fisici regolati. In conclusione, i tradizionali orizzonti comuni fisici possono essere vantaggiosamente divisi in due assi significativi: accesso aperto / accesso limitato, e non regolati / regolati. Ci che distingue questi orizzonti comuni dai mercati il regime di propriet, e questi regimi sorgono perlopi in situazioni dove le esternalit di rete ne fanno lopzione preferibile (pi vengono usati, maggior valore raggiungono, e pi utili diventano). In termini tecnici: hanno rendimenti crescenti da bilanciare sul lato della domanda. Linvestimento iniziale pu essere molto dispendioso e di nessun interesse per linvestitore privato, per esempio strade ma una volta che queste sono costruite, il loro valore cresce con luso e il costo addizionale dellutente diventa marginale. La propriet comune informazionale , al contrario, globale per essenza e, sin dallinizio, organizzata in gruppi di affinit. Questi a volte possono avere un aspetto locale (Wikicitt), ma sono sempre aperte alla partecipazione di tutto il mondo. I progetti information commons sono guidati da cyber-collettivi. Sono orientato a pensare che in un probabile modello di civilt futura, leconomia del dono e i modelli a base comune saranno complementari. Il P2P funzioner pi facilmente laddove ci sar una sfera dabbondanza, nella sfera dei beni non-rivali, mentre i modelli di economia del dono possono essere un modello alternativo per gestire la scarsit, nella sfera dei beni e delle risorse rivali. Come mia idea preliminare per questo progetto di ricerca, io immagino che la P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

civilt futura avr un nucleo di processi P2P, circondato da uno strato di economia del dono e di applicazioni di commercio equo, con un mercato che operer in base ai princip del capitalismo naturale, princip delineati da autori come Hazel Henderson, David Korten e Paul Hawken cio: un mercato che faccia arrivare le esternalit integrate (costi ambientali e sociali) a una determinazione dei costi autentica. Potremmo anche rivolgerci alla tradizione adesso dimenticata dei mercati senza capitalismo, una tradizione che era pi forte prima della Seconda Guerra Mondialexcvi. Tutto questo in aggiunta alla continuazione, e forse perfino al rafforzamento, delle istituzioni pubbliche esistenti, che interverranno qualora i 3 modelli citati non arrivino a soluzioni adeguate nei termini del bene pubblico.
Tabella la propriet comune tradizionale confrontata con la propriet comune informazionale

PROPRIET COMUNE
TRADIZIONALE

PROPRIET COMUNE
INFORMAZIONALE
Beni informazionali non-rivali Non-locale Gruppi globali di affinit Cyber-collettivi

Tipo di bene Dimensione Attore Governo

Beni di risorsa rivali Locale Gruppi territoriali Comunit

3.4.D. CHI COMANDA? I CAPITALISTI COGNITIVI, LA CLASSE VETTORIALE O I NETTOCRATI?


Abbiamo gi menzionato sia le analisi della scuola del capitalismo cognitivo sia le teorie di McKenzie Wark (Wark, 2004). Esse fanno parte di un pi ampio dibattito sulla natura del nuovo regime dello scambio economico. Secondo la scuola del capitalismo cognitivo, il capitalismo va storicizzato. Questo perch la logica primaria dello scambio economico diversa. In una prima fase, abbiamo un capitalismo agrario oppure mercantile. La terra trasformata in capitale, e il commercio specialmente sulla base dello scambio triangolare, che implica lo schiavismo sta a fondamento della produzione di surplus. Le risorse non-macchine sono la chiave per produrre il surplus; mi riferisco alla terra e alle persone. A un certo punto, sorge il capitalismo industriale, che si basa sul patrimonio di capitali nellindustria. I capitalisti sono i proprietari delle fabbriche, dei macchinari e delle fucine. Ma quando queste risorse vengono astratte in forma di azioni, cominciano ad avere una vita propria, sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista informazionale, e i processi industriali vengono trasformati in processi basati sui flussi della finanza e dellinformazione. Cos, secondo lipotesi del capitalismo cognitivo, abbiamo una terza fase, il capitalismo cognitivo appunto, basata sul predominio dei flussi immateriali, che a loro volta riconfigurano le modalit industriali ed agricole della produzione a loro propria immagine. Ma secondo i principali teorici del capitalismo cognitivo, come Yann-Moulier Boutang, redattore capo della rivista Multitudes, e sostenitori di essa come M. Lazzarato (Lazzarato, 2004), C. Vercellone (Vercellone, 2003), si tratta di un cambiamento allinterno del capitalismo. I teorici del capitalismo cognitivo si pongono sia contro i capitalisti neoclassici, che non riescono a storicizzare il capitalismo, sia contro le interpretazioni dellet dellinformazione post-capitalistica, che dichiara morto il capitalismo. Di fatto, se c qualcosa, questa una tendenza a una forma postmoderna di iper-capitalismo, della quale lideologia neoliberale sintomo. Lanalisi del capitalismo cognitivo rientra in un P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

pi ampio orizzonte di interpretazioni marxistiche e post-marxistiche delleconomia della conoscenzaxcvii. Se la modernit (cio, il capitalismo industriale) ancora deve scendere a compromessi con un forte retaggio di elementi tradizionali, che ne hanno smorzato la virulenza (a cosa potrebbe servire la conoscenza del latino e dei classici per gli affari!), nella postmodernit la logica strumentale regna suprema. Linteresse e, a mio modo di vedere, la forza dellipotesi del capitalismo cognitivo, sta nel fatto che essa pu render conto sia del cambiamento radicale (il predominio dellimmateriale) sia della continuit (il modo capitalistico), e poi pu pure cominciare a considerare i diversi cambiamenti che avvengono, come i nuovi modi di regolamentazione, il controllo sociale, ecc ecc.. In un tal scenario, anche la classe operaia trasformata, venendo coinvolta nella produzione della conoscenza, nei servizi di carattere morale, e in altre forme immateriali. Ma i lavoratori intellettuali diventano chiaramente il settore fondamentale delle moltitudini. McKenzieWark aggiunge una variazione, dal momento che sostiene che adesso al potere c una nuova classexcviii. Al posto dei capitalisti, che fondavano il loro controllo sul patrimonio di capitali, sorta una classe vettoriale che deve il suo potere al controllo dellinformazione (che detiene mediante licenze e copyright) e degli stock (archivi) per i quali vi si accede, e grazie al controllo dei vettori per i quali linformazione deve fluire (media). Perci, essi non solo detengono i media che manipolano le nostre mentalit, ma ottengono anche il predominio sui capitalisti industriali, perch possiedono e scambiano gli stock basati sullinformazione, e questultima ha bisogno di flussi di informazione e di vettori per far funzionare i flussi del processo. Non si tratta pi di ricavare dei profitti dalla produzione dindustria materiale, ma di creare margini nello scambio di azioni, e dello sviluppo di nuove licenze monopolistiche basate sulla propriet dellinformazione. E limmagine speculare della classe vettoriale la classe hacker, la classe di quelli che producono la differenza (a differenza degli operai, che producevano prodotti standard e desideravano raggiungere lunit), cio nuovo valore espresso in innovazione. Una distinzione cruciale tra il concetto pi generale di lavoratori intellettuali e il pi specifico concetto classista di classe hacker che questultima produce nuovi mezzi di produzione, cio hardware, software, wetware e sono, corrispondentemente, pi forti di quanto non siano mai stati i contadini o gli operai. Perci, quello che McKenzie Wark spiega forse in maniera pi persuasiva e generale rispetto ai teorici del capitalismo cognitivo la nuova natura della lotta di classe, incentrata sulla propriet dellinformazione e sulla propriet dei vettori. Sicch, il tema fondamentale la forma della propriet, responsabile della creazione della scarsit che sostiene un mercato. Unaltra cosa positiva la chiara distinzione tra la classe hacker, che produce valore duso, e il valore vettoriale, cio gli imprenditori, che lo trasformano in valore di scambio. Il predominio del capitale finanziario spiegato dalla propriet delle azioni, che sostituisce la propriet del capitale, che una forma meno astratta; a differenza dei capitalisti industriali, che erano ben lieti di lasciare una cultura comune e socializzata, leducazione e la scienza allo Stato, i capitalisti vettoriali mirano a trasformare tutto in merce. Questultima una convincente spiegazione della logica che sostiene lipercapitalismo neo-liberale. Molto meno soddisfacente la tesi nettocratica che Alexander Bard presenta nel suo libro Netocracy (Bard, 2002). Egli insiste anche sulla natura post-capitalistica della nuova configurazione, ma la nuova classe descritta come controllante linformazione disposta a rete e come operante in una gerarchia di reti. Qui, on teorizzata alcuna distinzione tra lavoratori intellettuali e imprenditori dellinformazione. Allo stesso modo, nell'utilissimo Hacker Ethic di Pekka Himanen (Himanen, 2001), pur se abbiamo uninteressantissima analisi della nuova cultura del lavoro, non fatta alcuna distinzione tra lavoratori intellettuali e imprenditori, tra classe hacker e classe vettoriale.

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4. P2P nella sfera politica


4.1.A. IL MOVIMENTO DELLALTERGLOBALIZZAZIONE
Il movimento dellalterglobalizzazionexcix un noto esempio di ethos P2P allopera nel campo sociale. Il movimento si considera una rete di reti che unisce agenti da unampia gamma di campi e con diversi punti di vistac, i quali, a dispetto del fatto che non concordano esattamente su ogni aspetto, riescono ad unirsi attorno ad una piattaforma comune dazione relativamente a certi eventi fondamentalici. Queste reti riescono a mobilitare grandi quantit di persone da ogni continente, senza avere a disposizione nessuno dei tradizionali media dinformazione, come televisioni, radio o giornali. Piuttosto, esse fanno affidamento quasi esclusivamente alle tecnologie P2P descritte in precedenza. Cos, i media internet sono utilizzati per la comunicazione e lapprendimento a frequenza continua, prima delle mobilitazioni, ma anche durante le mobilitazioni, dove piattaforme mediatiche internet indipendenti, come Indymedia, oppure luso scaltro dei telefoni cellulari, sono utilizzati per una gestione della corrispondenza in tempo realecii, effettuata da piccoli gruppi che fanno uso di tecnologie a buddy list a volte programmi open source progettati esplicitamente per lattivismo politico, come TextMobciii. Il modello a rete consente unorganizzazione pi fluida che non fissa alcun gruppo su posizioni permanentemente antagonistiche; al contrario, si creano varie coalizioni temporanee ad hoc, in base ai temi da disputare. Una filosofia implicita fondamentale del movimento il paradigma della non-rappresentativitciv. Nellideologia politica classica moderna, i membri partecipanti eleggono rappresentanti, e a questi delegano la propria autorit. Le decisioni prese dai consigli di questi rappresentanti possono diventare decisioni vincolanti, e a questi concesso di parlare in nome del movimento. Ma questa caratteristica sembra essere assente nel movimento dellalterglobalizzazione. Nessuno, nemmeno le celebrit, pu parlare in nome di qualsiasi altra persona, ma si pu parlare a proprio nome. Certo, alcuni movimenti e alcune persone hanno pi influenza di altri, ma si pu dire che nessuno domini o diriga il movimento in quanto tale. Unaltra caratteristica distintiva che non possiamo parlare pi di organizzazioni permanenti. Mentre i sindacati, i movimenti politici e le ONG internazionali, ambientali e concernenti i diritti umani partecipano, e hanno pure un ruolo importante, il movimento introduce una novit, dato che mobilita molti individuali nonaffiliati, come anche tutti i tipi di gruppi temporanei ad hoc creati dentro o fuori internet. Perci, ai princip della deformalizzazione e deistituzionalizzazione di cui gi abbiamo parlato, possiamo aggiungere un altro principio che potremmo chiamare processo di deorganizzazione, fin quando per ne comprendiamo il senso, che si riferisce al superamento dei formati organizzativi fissi che consentono al potere di consolidarsi. Gli aderenti a tali movimenti sono spessissimo post-ideologici nel loro approccio; essi sottolineano le loro differenze, rifiutano la identificazione permanente con un qualsiasi movimento particolare, ma allo stesso tempo cercano di superare le differenze attraverso lazione comune. Siamo passati da una militanza francobollata (dai francobolli che i membri dei partiti solevano mettere in un libretto di affiliazione come prova di pagamento), che indicava un legame ideologico a vita, a una neo-militanza post-it, dove i nuovi tipi di organizzazione non propongono nemmeno laffiliazionecv. Una critica comune che non hanno alternativa, cio: non offrono un preciso ed integrato programma politico e sociale alternativo. Questo, di fatto, pu riflettere il loro nuovo approccio alla politica. Lesigenza principale non sempre riguarda i dettagli, bench questi possano pure far parte di una piattaforma di consenso (come succede per la cancellazione del P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 4

debito per i paesi in via di sviluppo) la cosa pi importante la filosofia, che sta alle spalle del movimento, un altro mondo possibile, e ancora pi importante il non esigere unalternativa specifica; piuttosto, un processo aperto di governo del mondo che non sia guidato dalla politica del potere e dagli interessi privati delle elite, ma che sia determinato da tutte le persone in un modo autonomo che riconosca la grande diversit tra i futuri desiderati. Cos, in questo senso, la mira del movimento dellalterglobalizzazione non nientaltro che lesigenza di una nuova organizzazione del mondo, basata su principi P2P.cvi Un aspetto importante del movimento dellalterglobalizzazione il gi menzionato affidamento sui media internet alternativi indipendenti. A dispetto della rilevantissima influenza dei mass media di propriet delle grandi societ, gruppi come il movimento dellalterglobalizzazione sono riusciti a creare un gran numero di fornitori di notizie alternativi, in formato scritto, audio o audiovisivo. Questi sono usati per un processo permanente di apprendimento e scambio, al di l della sfera della produzione industriale del consenso (descritta da Noam Chomsky). Naturalmente, il nuovo metodo di organizzazione che abbiamo descritto sopra non si limita ai movimenti a sinistra dello spettro politico, e possono trovarsi anche a destra. Un esempio spesso notato quello di Al Qaeda, che mescola caratteristiche tribali e aziendali ma anche forti caratteristiche della rete; un altro esempio il modello di resistenza senza leader promosso da parte dellestrema destracvii.

4.1.B. IL FORMATO DELLA COORDINAZIONE


Da met anni 80 gli osservatori notano che le anche le lotte sociali hanno assunto un nuovo formato: quello della coordinazionecviii. In Francia, per esempio, tutte le lotte importanti dellultimo decennio quelle tenute dagli infermieri, dagli educatori e pi recentemente dai lavoratori part-time nel campo dellarte, sono state guidate da tali coordinazioni. Queste coordinazioni rappresentano uninnovazione radicale. Anchesse sono basate sul principio della non-rappresentativit: nessuno eletto per rappresentare qualcun altro, tutti possono partecipare, le loro decisioni sono basate sul consenso, mentre i partecipanti mantengono ogni libert dazione. Si noti come la coordinazione differisca, perci, dalla vecchia forma iperdemocratica dei consigli dei lavoratori, che erano ancora basati sullidea di rappresentanza. La recente protesta degli intermittenti artistici stata particolarmente significativa. Questi sono lavoratori intellettuali creativi che si muovono di progetto artistico in progetto artistico, e che perci non sono, a differenza dei vecchi lavoratori industriali, in contatto permanente luno con laltro. Tuttavia, la loro socialit di rete che indica che essi si tengono in contatto con una variet di sottogruppi di amici e associati per tenersi informati delle opportunit e per un apprendimento e uno scambio collettivo permanente ha fatto s che, quando si sono trovati a dover fronteggiare una riforma a loro intollerabile, siano riusciti a metter su uno dei pi efficaci movimenti sociali di massa in brevissimo tempo, mediante luso di tecniche di diffusione virale. I poteri tradizionali, rappresentati dai partiti politici di sinistra istituzionali e dai sindacati, non sono pi tollerati nelle coordinazioni; quando entrano in gioco, la gente semplicemente se ne va e pianta le tende altrove. Sicch, le organizzazioni politiche autoritarie sono seriamente limitate da questo formato.

4.1.C. NUOVE CONCEZIONI DI LOTTA SOCIALE E POLITICA


il cambiamento nelle pratiche politiche stato riflesso da un nuovo pensiero nel campo della teoria politica. Tra i pensatori che mi vengono in mente, ci sono Toni Negri e Michael Hardt, P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 5

coi loro libri Empire e Multitude, Miguel Benasayagcix, col suo Le Contre-Pouvoir, e John Holloway, con Revolution Without Power. Negri/Hardt hanno introdotto il concettosi moltitudine. A differenza dei precedenti concetti di popolo o di proletariato, le moltitudini non hanno ununit sintetica. Esse esistono nelle loro differenze. Quello che si rifiuta unidentit umana astratta, in favore dellorganizzazione in vista di scopi comuni dellumanit concreta con le sue differenzecx. Il principio della non-rappresentativit riflesso nel rifiuto del concetto di trascendenza, cio dellaffidamento del potere a un sovrano. La modernit, respingendo il potere divino, ha pensato che le moltitudini anarchiche (Hobbes) dovessero unificarsi in un popolo, che poi consentiva al sovrano nazionale lesercizio del suo potere. Questa trascendenza del potere totalmente respinta, in favore della democrazia assoluta, cio della vita e dei desideri immanenti delle moltitudini. A differenza del concetto di popolo, che unifica ma respinge anche il non-popolo, la moltitudine completamente aperta e globale sin dallinizio. Nei termini della strategia politica, si sviluppano concetti come quello di esodo, che indica il non dover pi affrontare il nemico direttamente (in una configurazione a rete dei movimenti sociali, non c nemico diretto, e nellImpero non c proprio l, cio il nemico non pu essere localizzato precisamente, dal momento che esso stesso una rete), ma laggirare gli ostacoli e cosa pi importante il rifiuto di dare consenso e legittimazione, costruendo al contrario alternative in tempo reale mediante le reti. solo quando le moltitudini sono sotto attacco diretto, mediante riforme che sono viste come intollerabili, che la rete spinta alla lotta e che la forma effettiva dellorganizzazione prefigura gi la societ a venire. Componenti essenziali della moltitudine sono i lavoratori della conoscenza [intellettuali], gli impiegati nei servizi morali, e altre forme di lavoratori immateriali. Miguel Benasayag, in maniera simile, dimostra che resistere creare, e che la lotta politica riguarda essenzialmente la costruzione di alternative, qui ed ora. La pratica attuale deve riflettere il futuro desiderato, e non deve emergere dalle tristi passioni dellodio e della rabbia, bens dalla gioia del produrre un bene comune. LHacker Manifesto unaltra importante espressione di questo nuovo ethos. Bench nessuno di questi autori utilizzi esplicitamente il concetto di peer to peer, i loro stessi concetti riflettono la filosofia e la pratica del P2P e generalmente concordano con i temi dei sostenitori del peer to peer (come il favorire un orizzonte comune informazionale, il supporto alle metodologie free software e open source, ecc ecc). Recentemente, stata sviluppata da un gruppo di autori come Mitch Ratcliffe una filosofia politica esplicitamente partecipativa, chiamata democrazia estremacxi. Essa non n una democrazia diretta n una democrazia rappresentativa, ma una proposta di partecipazione totalmente aperta alle reti responsabili della costruzione politica. Il concetto di estrema, in questo contesto, collegato al concetto di programmazione estrema, un rapido processo per piccoli gruppi, simile al P2P, per produrre software.

4.1.D. NUOVE FRONTIERE DELLA CONTESA


Oltre a nuove forme di organizzazione politica e a nuovi concetti riguardanti le tattiche e le strategie di lotta, la comparsa del peer to peer genera anche nuovi conflitti, che sono diversi da quelli dellet industriale. A mio giudizio, il conflitto fondamentale riguarda la libert di costruire linformation common [orizzonte, o propriet, comune dellinformazione]cxii, in opposizione allappropriazione privata della conoscenza da parte di societ a scopo di lucrocxiii, il che non vuol dire che alla fine non potr essere trovato un compromesso. Col filesharing oggi possibile condividere musica e video digitali. Un processo che sempre esistito tra gruppi di P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 5

amici adesso vede il suo raggio dazione aumentato dalla tecnologia. Questo mette a rischio il sistema della propriet intellettuale. Ma il sistema P2P della distribuzione di musica intrinsecamente pi produttivo e versatile, e anche pi piacevole per lascoltatore di musica rispetto al vecchio sistema della distribuzione fisica di CD. Ma anzich costruire un consorzio comune per la musica del mondo e trovare un adeguato meccanismo di finanziamento per gli artisti, lindustria intenta a distruggere questo sistema pi produttivo, e vuole criminalizzare la condivisione punendo gli utenti e anche tentando di rendere illegale la tecnologia. Unaltra strategia incorporare meccanismi di controllo o nel software (dove possono essere hackerati ed elusi), o nellhardware (schemi di gestione dei diritti digitali). Mentre gli utenti e i produttori di cultura liberacxiv stanno combattendo i tentativi di recinzione della cultura da parte delle grandi aziende vettoraliste, molti stanno lavorando per offrire soluzioni che proteggano luso della cultura, consentendo nello stesso tempo ai creatori di guadagnarsi da viverecxv. Un altro esempio la biopirateria. La scolare esperienza e conoscenza dei gruppi tribali riguardo alle propriet erboristiche e medicamentose delle piante studiata dalle multinazionali farmaceutiche, che poi brevettano le scoperte ed espropriano i nativi. Il problema del capitalismo che esso si sempre basato sullappropriazione privata di risorse comuni, come indicato, per esempio, dal movimento delle enclosures (la privatizzazione della terra comune) che gener la prima accumulazione primitiva di capitale. In una situazione nella quale il periodo estensivo di espansione territoriale tipico dellimperialismo va sostituito con la crescita intensiva sui territori esistenti, il campo immateriale dello scambio di conoscenza e della creativit digitale importantissimo. Come spiega eloquentemente Mackenzie Wark: la chiave per ottenere uneccedenza convertire linformazione in merce. Di qui, limpulso a rafforzare il sistema della propriet intellettuale, a estendere i copyright nel tempo, ma anche nello spazio, inventando nuove aree di applicazione come il software e la ricerca universitaria. Anche se una politica del genere pu sollecitare aree specifiche grazie al motivo del profitto, essa anche responsabile di un deterioramento strutturale della propriet comune scientifica, che prima era basata sulla libera condivisione delle scoperte scientifiche e sulla valutazione accademica di pari. Con il brevetto sui software e perfino sulle idee, ci sono sempre pi impedimenti al libero flusso dello scambio scientifico e linnovazione ostacolata. La strategia la seguente: dal momento che i prodotti intellettuali possono essere riprodotti e distribuiti a costi marginali, la protezione sulla propriet intellettuale pu creare monopoli temporanei, ma estendibili, creando a questo proposito rendite monopolistiche nella forma di licenze duso. La strategia globale e il motivo della crescita di una compagnia come la Microsoft fondata su questidea. Nello stesso tempo, lindustria nel complesso ha un interesse per gli standard aperti che possono essere migliorati, visti come infrastruttura necessaria per la crescita e l'innovazione. Di qui, il supporto prestato da certi settori dellindustria agli open source e alluso di Linux. Contemporaneamente, vediamo scienziati farsi promotori di un rinnovamento della propriet comune scientifica, per esempio nellindustria della biotecnologia. In Europa, in atto una lotta per ostacolare lavvento delle licenze software, mentre lAsia meridionale e lAmerica latina sono interessate alla biopirateria. Anche le forze schierate partono da paradigmi diametralmente opposti. Per lindustria dellintrattenimento, la propriet intellettuale essenziale per promuovere la creativit, bench lattuale sistema sia un modello il vincitore prende tutto che favorisce solo una minoranza di artisti. Per loro, senza protezione della propriet intellettuale non ci sarebbe creativit. Ma come dimostrano i processi P2P, che sono straordinariamente innovativi al di fuori del sistema del profitto, la creativit ci che le persone mettono in atto quando possono cooperare e condividere liberamente, e perci la propriet intellettuale vista come un impedimento, ostacolando il libero uso di quella che dovrebbe essere una risorsa comune. Tra P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

le due posizioni pi radicali su entrambi i fronti, possibile che verranno trovate posizioni di compromesso (di riforma), ma nel frattempo con uno stile tipicamente P2P le forze che utilizzano il peer to peer stanno elaborando le loro soluzioni. Tutto cominciato con uninfrastruttura legale per il movimento del free software, la General Public License, che proibisce lo sfruttamento commerciale di tale software. Poi, si andati avanti con limportantissima iniziativa Creative Commons lanciata da Lawrence Lessig, che ha anche supportato la creazione di un movimento per la difesa della libera cultura (Free Culture). Un altro importante fronte del conflitto riguarda la natura dei protocolli incorporati nei sistemi digitali che possono essere usati come P2P. Ne parleremo in seguito, quando esamineremo levoluzione del potere. Secondo lHacker Manifesto di McKenzie Wark, la ragione pi profonda e la logica comune che stanno alla base di queste diverse battaglie la lotta per il controllo sia dellinformazione (come propriet intellettuale) sia dei vettori dellinformazione (necessari per la distribuzione), tra quelli che producono informazione, conoscenza e innovazione (la classe hacker, i lavoratori intellettuali) e i gruppi che possiedono i vettori (la classe vettoriale), mediante i quali pu realizzarsi il suo valore di scambio.

4.2.A. DE-MONOPOLIZZAZIONE DEL POTERE


Come spiegare lavvento di reti P2P del genere nel campo politico? Esso riflette nuovi valori culturali, il desiderio che lautorit si sviluppi a partire dallimpegno e dalle capacit, e che sia temporalmente limitata al compito da svolgere. Esso riflette il rifiuto di lasciarsi sottrarre lautonomia, cio il ripudio della trascendenza del potere, come stata definita da Toni Negri. Riflette il desiderio di sviluppo autonomo del potenziale creativo. Le reti sono incredibilmente efficaci: esse possono operare globalmente in tempo reale, reagire e creare mobilitazione attorno agli eventi in brevissimo termine, e offrono accesso a uninformazione civile alternativa che non sia passata per le mani dei mega-media di propriet aziendale. In una configurazione politica a rete, lindividuo partecipante conserva la sua piena autonomia. Dal punto di vista politico, i processi P2P riflettono una de-monopolizzazione del potere. Il potere, nella forma di reputazione che genera influenza, concesso dalla comunit, legato temporalmente alla partecipazione dellindividuo (quando questi non partecipa pi, linfluenza torna a calare), e pu perci essere riassunto dagli individui partecipanti. Nel caso in cui ci fosse una monopolizzazione, i partecipanti si limiterebbero ad andarsene o creerebbero una biforcazione del progetto; si formerebbe un nuovo percorso per evitare lespugnazione del poterecxvi. C unimportante contro-tendenza, per, e riguarda la scarsit di attenzione. Poich il nostro tempo e la nostra attenzione sono davvero scarsi in un contesto di abbondanza dellinformazione, vengono creati portali di mediazione, che raccolgono e scremano questa massa di informazioni. Pensate a Yahoo, Google, Amazon, eBay, che esemplificano il processo di monopolizzazione nella economia dellattenzione. Ma alla comunit degli utenti non manca il potere per influenzare questi processi: reazioni collettive espresse tramite confronti di opinione sono innescate da comportamenti monopolistici abusivi, e possono rapidamente danneggiare la reputazione degli esecutori, costringendo a un cambiamento di atteggiamento in chi ha ambizioni monopolistiche. Risorse antagoniste sono quasi sempre disponibili, o possono essere realizzate dalla comunit open source. Ma, cosa p fondamentale, la pratica blogghistica dimostra che possibile aggirare questo tipo di problemi, creando processi di mediazione che utilizzano la comunit come unit complessiva. Tecniche come la folksonomies, cio letichettatura comunitaria, o la classificazione in base P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 5

alla reputazione, come i punti-karma usati dalla comunit di Slashdot, si sottraggono alla comparsa di agenti mediatori autonomi. La stessa blogosfera per esempio, nella forma del sistema di classificazione di Technorati ha trovato dei modi per calcolare linterconnessione praticata da innumerevoli individui, riuscendo cos a filtrare i contributi pi sfruttati. Ancora una volta, la monopolizzazione esclusa. Qual il meccanismo che sta alle spalle di tutto ci? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo ritornare al concetto di non-rappresentativit, quello che Negri chiama immanenza. Nella modernit, si pensa che individui autonomi non possano creare un ordine pacifico, sicch essi rimandano il loro potere a un sovrano, quale che sia il re della nazione. Nel diventare popolo, essi diventano un individuo collettivo. Essi non sono pi individui, ma nel contempo il popolo unificato, o nazione, si comporta come se fosse un individuo, cio con ambizioni di potere. una trascendenza in opposizione alle sue parti. Nella non-rappresentativit, per, non si rivela niente di tutto questo. Questo significa che il collettivo cos creato non un individuo collettivo, non pu agire con ambizioni separate da quelle dei suoi membri. La genialit dei protocolli escogitati nelle iniziative peer to peer che essi rende impossibile la creazione di un individuo collettivo dotato di rappresentanza. Al contrario, la comunanza del collettivo che filtra il valore. Anche limplicazione etica importante. Non avendo ceduto niente del proprio pieno potere, i partecipanti di fatto si assumono volontariamente la responsabilit non solo per la totalit nei termini del progetto, ma anche per il campo sociale nel quale esso opera. Anticipando le nostre note evoluzionistiche della sezione 4.3, possiamo vedere come gli esempi di cui abbiamo parlato illustrino la nuova forma del potere protocollare, che sta diventando di importanza fondamentale in un network. La maniera effettiva in cui progettiamo le nostre tecnologie sociali implica rapporti sociali possibili e verosimili. I protocolli della blogosfera consentono lattivazione e lazione delleconomia dellattenzione, non tramite attori individuali che possono diventare monopolistici, ma attraverso protocolli che consentano il filtraggio comunitario. Ma quando essi sono usati da aziende private come Yahoo e Google, queste possono avere un interesse acquisito nel distorcere il protocollo e loggettivit degli algoritmi usati. Anche nella blogosfera i protocolli sono importanti, perch essi implicano un quadro dinsieme: tutti potrebbero giudicare, e in questo caso, ci non risulterebbe in un minimo comune denominatore, oppure lequipotenza andrebbe definita in modo tale che sia richiesto un certo livello di competenza, per far s che articoli di migliore qualit vengano filtrati verso lalto?

4.2.B. UGUAGLIANZA, GERARCHIA, LIBERT


Com che i processi P2P integrano valori e tipologie di relazione sociale come uguaglianza,

gerarchia e libert? Cornelis Castoriadis fornisce uninterpretazione di Aristotele, su questo tema: luguaglianza effettivamente presente in tutti i tipi di societ, ma sempre stabilita in base a un criterio. ( cos perch una societ implicitamente una forma di scambio, e perci ha bisogno di standard comparativi per tale scambio). sul criterio dello scambio che le forze sociali e politiche si danno battaglia. Il potere va distribuito secondo il merito accordato alla nascita, secondo le imprese militari, secondo il buon senso commerciale dimostrato nella vita economica, secondo lintelligenza? Questa distribuzione, allora, crea implicitamente un conflitto con le esigenze egalitarie che sono parimenti costitutive della politica e della societ. La stessa distribuzione crea unesclusione e le conseguenti richieste di partecipazionecxvii.

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Nel senso moderno, luguaglianza definita perlopi come il pari diritto a partecipare al processo politico, e come uguaglianza di opportunit, sulla base del merito, nella sfera economica. Analogamente, la gerarchie nelle societ pre-moderne era basata sulla classificazione autoritaria che si fondava su ruoli sociali fissi, e sulla competizione allinterno di queste sfere angustamente definite (guerrieri che gareggiavano tra loro, bramini che gareggiavano nella conoscenza delle sacre scritture). La gerarchia di comando e controllo fissa tra i livelli, e per certi versi flessibile allinterno dei livelli stessi. Nella societ moderna, teoricamente, la gerarchia al potere deriva dalla scelta elettorale, nel caso del potere politico, dal successo economico, nel caso del potere economico. In teoria, essa estremamente flessibile, in quanto basata sul merito, ma in pratica vari processi di monopolizzazione proibiscono il pieno funzionamento di una tale meritocrazia. Il teorico di sistemi mondiali Immanuel Walllerstein definisce tre importanti tradizioni politiche sulla base della loro posizione nei confronti della dialettica uguaglianza/gerarchia. I conservatori vogliano conservare le relazioni gerarchiche esistenti, come esse erano in un certo momento storico; i liberali sono a favore di una meritocrazia selettiva e di unaccentuazione dei criteri di selezione formalizzati e istituzionalizzati; i democratici sono a favore di una inclusione massima, senza verifica formale. Cos, nel sistema moderno originario, i conservatori erano contro le elezioni, i liberali erano a favore di lezioni selettive basate sul censo, i democratici a favore del suffragio universale. Come si colloca il peer to peer in questo schema? Il P2P un processo democratico di piena inclusione basato sullidea di equipotenza. Esso si basa sullassunto che la competenza non si possa individuare in anticipo, perci la norma una partecipazione generale ed aperta. Eppure, una selezione ha luogo immediatamente, dal momento che lequipotenza immediatamente verificata dal lavoro nel progetto. Perci, c una selezione prima del progetto, e si crea una gerarchia di reti dove ognuno trova il suo posto a seconda del potenziale dimostrato. Anche'interno del progetto si crea immediatamente una gerarchia, basata sulla competenza, sullimpegno e sulla capacit di dare fiducia. Ma in entrambi i casi le gerarchie sono fluide, non fisse, e sempre dipendenti dal contesto concreto, dal preciso compito in questione. il modello a gruppo jazz dimprovvisazione, dove ciascuno pu essere, a turno, il solista o il propositore del motivo dominante. Si genera reputazione, ma questa costantemente in movimento. Il peer to peer non un'anti-gerarchia, e nemmeno un'anti-autorit, ma contro le gerarchie fisse e lautoritarismo, dove questultima parola sta ad indicare la tendenza a monopolizzare il potere, con una volont di perpetuarsi e di privare gli altri delle risorse che lautorit vuole per se stessa. Il P2P a favore di unuguaglianza della partecipazione, di una gerarchia naturale e flessibile basata sul merito reale e sul consenso comunitario. Che il P2P riconosca differenze di potenzialit, riconoscendo perci una gerarchia naturale, non gli impedisce di trattare i soci partecipanti come persone uguali. In effetti, una ricerca allinterno della tradizione sinergica, che studia la praticabilit della cooperazione, ha verificato un fatto notevole. Nella cooperazione libera e sinergica, funzionano meglio quei gruppi che trattano i propri membri come se fossero uguali. Perci, la gerarchia della reputazione, del talento, dellimpegno ecc. ecc. riconosciuta non impedisce la nascita di un ambiente egalitario, ma la richiede. Alcuni autori, come David Ronfeldt e John Arquila della Rand Corporation, sostengono che ci stiamo muovendo verso una cybercrazia, dove il potere determinato dall'accesso alle reti. Anche se c, di fatto, una linea di demarcazione digitale che pu escludere la partecipazione, importante accentuare la flessibilit implicita nelle reti P2P, la quale mette in discussione lidea di cybercrazie fisse e monopolistiche. Un altro autore, Alexander Bard, in Netocracy sostiene che il capitalismo gi morto, e che siamo gi governati da una gerarchia di reti a base conoscitiva. Nella fase attuale, questi non sono argomenti molto P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

convincenti, ma c uno scenario in cui esi possono diventare plausibili. Questo scenario stato descritto da Jeremy Rifkin in The Age of Access. Ma questo scenario del feudalismo dellinformazione fondato sulla distruzione delle reti P2P. il capitalismo cognitivo sta infatti cercando di accrescere le sue entrate monopolistiche per via del materiale digitale brevettato, una strategia che messa a rischio dal filesharing e dalla condivisione di informazioni sulle reti P2P. Se lindustria avr successo nella sua guerra civile contro i suoi consumatori, integrando hardware di gestione dei diritti digitali in tutti i nostri computer, e mettendo fuori legge la condivisione mediante attacchi legali e incarcerazioni, allora un tale scenario possibile. In quel tempo avremo solo network privati per i quali andr pagata una licenza, con regole di utilizzo pesantemente restrittive e nessuna propriet di sorta per il consumatore. Questo effettivamente uno scenario di esclusione per tutti quelli che non potranno permettersi laccesso alle reti. Proprio come nella struttura feudale, dove i contadini servi non possedevano la terra sulla quale lavoravano, noi non possiederemo pi alcun prodotto immateriale; avremo solo diritti di utilizzo pesantemente limitati, e certamente non il diritto di condividere. Ma siamo ancora lontani da questa situazione, e personalmente non credo che sia uno scenario verosimile. In questo momento, il P2P vincente perch le sue soluzioni sono intrinsecamente pi produttive e democratiche, ed difficile credere che una qualsiasi forza sociale, siano pure le grandi societ, sabotino permanentemente gli effettivi sviluppi tecnologici di cui ha bisogno per sopravvivere. Escludendo uno scenario con un crollo della civilt e un ritorno alla barbarie, pi probabile vedere lo sviluppo di un sistema sociale che incorpori questo nuovo livello di complessit e di partecipazione. Un elemento di cui ancora devo parlare laspetto della libert, che sembra evidente. Il P2P si onda sulla massima libert. La libert di accedere e partecipare, di esprimere pienamente se stessi e il proprio potenziale, la libert di cambiare corso in un qualsiasi momento, la libert di andarsene. Allinterno dei progetti comuni, la libert limitata dalla legittimazione e dal consenso comunitari (cio, dalla libert degli altri). Ma gli individui possono sempre andarsene, infiltrarsi in un nuovo progetto, crearne uno proprio. La sfida sta nel trovare affinit, nel creare una sfera comune con almeno qualche altra persona e creare effettivo valore duso. A differenza della democrazia rappresentativa, questo non un modello basato su una maggioranza che impone il suo volere alla minoranza. A dispetto del fatto che il Peer to Peer ribalti un certo numero di gerarchie di valore introdotte dallIlluminismo, in particolare modo le epistemologie e le ontologie della modernit, esso una continuazione e una parziale realizzazione del progetto di emancipazione. , nella definizione di Wallerstein, un progetto eminentemente democratico. Il peer to peer in parte riflette la post-modernit e in parte la trascende.

4.3. CONCEZIONI EVOLUTIVE DEL POTERE E DELLA GERARCHIA


Lo studioso giapponese Shumpei Kumon ha fornito la seguente spiegazione evolutiva del potere. Nella premodernit, dice, il potere deriva dalla forza militare. Il forte vince il debole ed esige il tributo, parte della produzione agricola e forza-lavoro (il sistema della corvee). Roma era ricca perch era forte. Nella modernit, la forza militare finisce col perdere il suo primato e il potere monetario ne prende il posto. O, in altre parole, gli Stati Uniti sono forti perch sono ricchi. La sua capacit produttiva pi importante della sua potenza militare. Sono il potere commerciale e finanziario a costituire il criterio principale. Nella tarda modernit, nasce una nuova forma di potere, grazie al potere dei mass media. Gli Stati Uniti hanno perso la guerra non perch i vietnamiti erano pi forti militarmente o perch avevano una maggiore influenza finanziaria, ma perch gli Stati uniti hanno perso la guerra nelle menti P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 5

e nei cuori, e hanno perso il supporto sociale per gli sforzi militari. Con la comparsa di internet e dei processi peer to peer, emerge ancora unaltra forma di potere, e Kumon la chiama gioco del giudiziocxviii. Per avere influenza, bisogna offrire conoscenza di qualit, e cos costruirsi una reputazione, attraverso la dimostrazione del proprio giudizio. Pi si condivide, pi questo materiale usato da altri, pi alta la reputazione di una persona, pi grande la sua influenza. Questo processo effettivo per gli individui allinterno di gruppi, e per il processo che intercorre tra i gruppi stessi, e crea una gerarchia di influenza tra reti. Ma come ho dimostrato, in un autentico ambiente P2P, questo processo flessibile e permanentemente reversibile. Secondo il filosofo e storico francese Michel Foucault, i sistemi premoderni, compresi quelli dellepoca moderna classica del diciottesimo secolo, sono caratterizzati dal motto fai morire o lascia vivere: il sovrano ha il potere di vita e di morte, ma non interferisce molto nella vita dei suoi sudditi, che governata dalle abitudini e dai precetti divini del potere spirituale. Nella modernit, Foucault vede sorgere due nuove forme di potere: il potere disciplinare ed il biopotere. Il potere disciplinare parte dal presupposto che la societ consiste di individui autonomi che hanno bisogno di socializzazione e di disciplina, in modo che possano essere integrati nella struttura normativa della societ capitalistica. Il biopotere linizio della totale gestione della vita, dalla nascita alla morte, della grande massa delle persone. Il nuovo motto fai vivere, lascia morire. Il suo contemporaneo Gilles Deleuze ha notato, per, un cambiamento. Nella societ postmoderna dominata dai mass-media, che diventata dominante dopo il 1968, le istituzioni disciplinari entrano in crisi. Quello che si usa l'internazionalizzazione delle esigenze sociali mediante luso dei mass media, della pubblicit e delle relazioni pubbliche, con meccanismi di controllo allopera, che sono tesi ad assicurare che siano raggiunti i giusti risultati. Ma lindividuo non pi responsabile del fatto che questo accada. Il potere diventato pi democratico, pi sociale, pi immanente al campo sociale, distribuito nei cervelli e nei corpi dei cittadini (, di Negri, p. 23). Nello stesso tempo, Deleuze gi prefigur, con moltissimi anni di anticipo, lemergente predominio delle reti distribuiti (rizomi). Se Foucault stato il filosofo e lo storico del potere nella modernit, allora Deleuze e Guattari sono stati i primi teorizzatori del potere nellera delle reti. Tuttavia, c il rischio di trascurare sviluppi importanti, perfino radicali innovazioni, se mettiamo insieme il post-1968 sotto lintestazione unitaria di postmodernit, dal momento che si trascurerebbe la crescita accelerata dei processi peer to peer, partiti solo negli anni 90, dopo la popolarizzazione di internet. Forse gli storici futuri dateranno una nuova era che cominciata nel 1989, con la caduta del Muro di Berlino, indicando il momento in cui il libero flusso dellinformazione ha cominciato a distruggere i regimi pi autoritari. Nelle tabelle riportate sotto, distinguo esplicitamente let postmoderna dallera del peer to peer che si va delineando. Lera del P2P di fatto introduce una nuova svolta, una nuova forma di potere, che abbiamo definito potere protocollare, che stato identificato chiaramente ed analizzato per la prima volta da Alexander Galloway nel suo libro Protocol. Ne abbiamo gi fornito alcuni esempi. Uno il fatto che la blogosfera ha escogitato meccanismi per evitare la comparsa di monopoli individuali e collettivi, mediante norme che sono incorporate nel software stesso. Un altro esempio riguardava il caso in cui lindustria dellintrattenimento riuscisse a incorporare restrizioni su software o o sullhardware per rafforzare la sua versione del copyright. Ci sono molte altre evoluzioni parimenti importanti da vagliare: internet rimarr una struttura puntopunto? Il web si trasformer in un autentico medium P2P per via di sviluppi del writeable web? Il punto in comune questo: i valori sociali sono incorporati, integrati nellarchitettura effettiva dei nostri sistemi tecnici nel codice del software o nelle macchine cablate e questi poi permettono/consentono o proibiscono/scoraggiano certi utilizzi, diventando perci un fattore determinante nel tipo di relazioni sociali che sono possibili. Gli algoritmi che P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

determinano i risultati di ricerca sono oggettivi, oppure sono manipolati per motivi commerciali e ideologici? Il software di controllo parentale guidato da norme di censura che sottendono a una regolamentazione fondamentalistica? Molte questioni dipendono dai protocolli nascosti, che la comunit degli utenti deve imparare a vedere, in modo che possano diventare oggetto di sviluppo consapevole, favorendo i processi peer to peer anzich i sistemi restrittivi e manipolatori di comando e controllo. Nei sistemi P2P, le regole formali che governano i sistemi burocratici sono sostituiti dai criteri di progettazione dei nostri nuovi mezzi di produzione, ed su questo campo che noi dovremmo concentrare la nostra attenzione. Galloway ci suggerisce di elaborare un diagramma delle reti cui partecipiamo, con punti e linee, nodi e bordi. Chi decide chi pu partecipare, o, meglio, quali sono le regole implicite che governano la partecipazione (dal momento che non c alcun chi o comando specifico in un ambiente distribuito); quale tipo di connessioni possibile. Sullesempio di internet, Galloway mostra come la rete ha un protocollo peer to peer nella forma del TCP/IP, ma che il Domain Name System gerarchico, e che un server autoritario potrebbe impedire a un gruppo di domini di operare. cos che il potere andrebbe analizzato. Un tale potere non di per s negativo, dal momento che c bisogno di un protocollo per consentire la partecipazione (non si guida senza codice stradale!), ma il protocollo pu essere anche centralizzato, di propriet esclusiva, segreto, sovvertendo in questi casi i processi peer to. Tuttavia, lattenzione sul protocollo, che riguarda quello che Yochai Benkler chiama il livello logico delle reti, on dovrebbe farci trascurare la distribuzione di potere al livello fisico (chi possiede le reti), e al livello contenutistico (chi possiede e controlla il contenuto). La domanda fondamentale : gli elementi centralizzati e gerarchici nel protocollo consentono o ostacolano la partecipazione? Questo lo si vedr nella seguente analisi dello sviluppo della teoria e della pratica della gerarchia, propostaci da John Heron in una comunicazione personale. Nellautentico peer to peer, il ruolo della gerarchia quello di consentire laffioramento spontaneo della autonomia nella cooperazione:
Sembrano esserci almeno quattro gradi di sviluppo culturale, radicati nei gradi di coscienza morale: culture autocratiche che definiscono i diritti in modo limitato e oppressivo, e non ci sono diritti di partecipazione politica; culture democratiche ristrette, che praticano la partecipazione politica mediante la rappresentazione, ma non hanno alcuna partecipazione o ne hanno una limitatissima di persone nel prendere decisioni in tutti gli altri campi, come la ricerca, la religione, leducazione, lindustria ecc. ecc.; culture democratiche pi ampie che praticano sia la partecipazione politica sia un grado variabile di tipi pi estesi di partecipazione; culture comunitarie p2p in una rete globale libertaria e orientata allabbondanza, con diritti equipotenziali di partecipazione da parte di tutti in ogni campo dellagire umano

Heron aggiunge che


Questi quattro gradi potrebbero essere definiti nei termini delle relazioni tra gerarchia, cooperazione e autonomia. la gerarchia definisce, controlla e limita la cooperazione e lautonomia; la gerarchia autorizza un livello di cooperazione e di autonomia solo nella sera politica; la gerarchia autorizza un livello di cooperazione e autonomia nella sfera politica e, in gradi variabili, negli altri campi; lunico ruolo della gerarchia sta nella sua manifestazione spontanea nella nascita e nella continua proliferazione della autonomia-nella-cooperazione in tutte le sfere dellagire umano

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Tabella levoluzione del potere

NATURA DEL
POTERE

METODO DI
CONTROLLO
Forza e tradizione Disciplinare e biopotere Societ di controllo e produzione del consenso Protocollare e conflitti memetici di opinioni

MONOPOLIO
Terra e persone Capitale industriale e finanziario Finanziario e sui media De-monopolizzazione basata sulla reputazione contro monopoli dellattenzione

SCHEMA DI
POTERE
Schema di forza Schema monetario Schema del denaro e della fama

Premodernit Prima modernit Tarda modernit Et del P2P

Militare e religiosa Commerciale e industriale Finanziaria e mediatica

Media P2P

Schema del giudizio

Compilazione di Michel Bauwens


Tabella levoluzione della gerarchia John Heron

GRADI DI COSCIENZA
MORALE

RAPPORTO TRA GERARCHIA,


COOPERAZIONE E AUTONOMIA
La gerarchia definisce, controlla e limita la cooperazione e lautonomia La gerarchia autorizza un livello di cooperazione e di autonomia solo nella sfera politica La gerarchia autorizza un livello di cooperazione e di autonomia nella sfera politica e, in vari gradi, in altri campi Lunico ruolo della gerarchia la sua emersione spontanea nella nascita e nella continua proliferazione dellautonomia-in-cooperazione in tutele sfere dellagire umano

Premodernit Prima Modernit Tarda modernit

Nessun diritto di partecipazione politica Partecipazione politica mediante la rappresentanza Rappresentanza politica con vari gradi di partecipazione pi ampia

Et del P2P
Diritti equipotenziali di partecipazione di tutti in tutti i campi

Compilata a partire da un testo di John Heron.

6. La scoperta dei princip P2P nella sfera cosmica


Si noti la differenza con il titolo della precedente sezione. Qui non parliamo della comparsa, ma piuttosto del riconoscimento o della scoperta di princip allinterno del mondo naturale che seguono una logica P2P. essi erano gi-sempre l, ma solo recentemente abbiamo imparato a vederli. La tecnologia riflette, fino a un certo punto, la crescente comprensione del mondo naturale da parte dellumanit. Gli artefatti e i processi tecnologici integrano e inglobano nei loro protocolli questa crescente comprensione. E, in seguito, abbiamo imparato a vedere il mondo naturale (fisico, biologico, cognitivo) in maniera estremamente diversa da prima. Non pi nella forma di meccanismi e gerarchie, ma come reti. Cos, anche il fatto che ingegneri, progettisti di software e gestori di reti sociali stiano elaborando e realizzando sempre pi sistemi P2P riflette la nuova comprensione. Studi sullintelligenza distribuita nei sistemi fisici, sul comportamento di sciame degli insetti sociali, sulla saggezza delle masse e sullintelligenza collettiva nel campo umano, mostrano che in molte situazioni un sistema P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 5

partecipativo distribuito funziona meglio dei sistemi di comando e controllo, che creano colli di bottiglia. Nei sistemi naturali, sistemi di comando e controllo effettivamente centralizzati e gerarchici sembrano piuttosto rari. Bench si possa dire che in natura esistano gerarchie, come una successione di sistemi progressivamente pi generali, e che, nella societ umana, esistano molti sistemi piramidali di comando e controllo, si farebbe meglio a chiamare le prime olarchie, dal momento che i sistemi di comando e controllo effettivi sono davvero rarissimi. Pi comune lesistenza di agenti molteplici che, mediante la loro interazione, creano ordini e comportamenti coerenti emergenti. stato dimostrato, per esempio, che il cervello una rete, piuttosto egalitaria, di neuroni, e non c traccia di un centro di comandocxix. E, naturalmente, ci sono molteplici campi scientifici ai quali sembra confarsi quanto appena detto. La teoria della rete perci attenta alle interrelazioni di agenti equipotenti e distribuiti e al modo in cui da queste sorgono sistemi complessi. La teoria della rete una forma di riduzionismo sistemico, che si concentra sulle interazioni di agenti senza prendere in particolare considerazione le loro caratteristiche personali, e tuttavia riesce in modo particolarmente soddisfacente a spiegare il comportamento di molti sistemi. Cos, se gli storici stanno cominciando a guardare al mondo in termini di flussi, la scienza sociale in generale sta sempre pi guardando ai suoi oggetti di studio nei termini dellanalisi delle reti socialicxx. Unimportante contributo lopera di Alexander R. Galloway, Protocol, perch qui egli formula la chiara e importante distinzione tra reti decentralizzate e reti distribuite. Prima avevamo le reti centralizzate. In questo formato, tutti i collegamenti tra nodi devono passare per il centro, che deve autorizzarli o consentirli. Pensate agli elaboratori centrali [mainframe] a terminali stupidi, o ai commutatori centrali nei sistemi telefonici. I una seconda fase, le reti sono decentralizzate, il che significa che il centro spezzato in parecchi subcentri. Qui, le connessioni e le azioni tra i nodi devono ancora passare attraverso uno di questi subcentri. Un esempio il sistema aeroportuale americano, organizzato in hub come Atlanta. Per andare da una citt regionale a unaltra, bisogna passare per questo hub. Nei network distribuiti, come la rete delle autostrade interstatali o come internet, non c pi questa esigenza. Gli hub, cio i nodi che supportano pi connessioni di altri, possono esistere, ma sono opzionali e crescono organicamente; non sono obbligatori n progettati a priori. La teoria astratta delle reti, vedendo hub in entrambi i casi, pu trascurare questo punto importante. Il peer to peer la dinamica relazionale delle reti distribuite! Una rete distribuita pu essere come pu non essere una rete egalitaria (si veda sotto). Nexus, un libro di Duncan Watts, che riassume le analisi della teoria delle reti a beneficio del pubblico profano, si concentra su piccole reti globali. Queste differiscono dalle reti totalmente casuali, dove ci vogliono molti passi per passare da un nodo allaltro, e sono caratterizzate da un relativo basso grado di separazione. La societ umana tipicamente determinata da non pi di sei gradi di separazione: non ci vogliono pi intermediari per contattare una qualsiasi altra persona nel mondo. Questo tipo di reti si presentano in due forme: 1) reti aristocratiche, dove sono gli hub e i raccordi pi grandi ad essere responsabili della configurazione complessiva delle connessioni di rete; e 2) reti egalitarie, dove i nodi hanno in gran parte un numero pari di connessioni ma mentre la maggioranza ha connessioni forti con pochi link vicini coi quali si interagisce molto, una minoranza ha legami deboli con nodi remoti, ed questa minoranza responsabile della compattezza della rete, e del trasferimento rapido di informazioni da un gruppo locale o di affinit a un altro gruppo diverso. Entrambe queste forme hanno punti forti e punti deboli: le reti aristocratiche sono molto stabili nel fronteggiare attacchi casuali, ma vulnerabili quando vengono attaccati i loro raccordi, mentre le reti egalitarie sono pi vulnerabili ai disturbi casuali. Una delle pi interessanti scoperte quella riguardante lesistenza di una legge del potere. Una legge del potere afferma che, per ogni incremento x nel numero di collegamenti per nodo P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

(o di caratteristiche specifiche per nodo, come lacreage per chilometro di un fiume), il numero di nodi che hanno quella caratteristica decrescer di un fattore fisso. Nelleconomia, ci d come risultato il famoso principio di Pareto, cio che il 20% delle persone hanno l80% della ricchezza. Ma la legge del potere riscontrabile in quasi tutti i campi, suggerendo una forma naturale di concentrazione e, perfino, di monopolizzazione come quasi inevitabile. Di fatto, sembra che ogni qual volta abbiamo molte scelte e molti agenti distribuiti fanno queste scelte, viene a crearsi una disparit di scelta. Questo sembra il risultato naturale di qualsiasi economia dellattenzione. Ma ed questo il punto una tale distribuzione non imposta, come succede in un oligopolio o in un monopolio, bens sorge naturalmente dalla libert di scelta, e pu essere considerata un risultato equo, a condizione che non ci sia uso di coercizione. Nei termini di un ethos normativo P2P, importante notare che esso non favorisce sistematicamente reti egalitarie. Internet e il web sono entrambi network aristocratici; la blogosfera caratterizzata da una distribuzione che segue la legge del potere. Le domande essenziali sono: 1) la rete efficiente?; 2) consente la partecipazione?; 3) la comparsa di una struttura aristocratica non-coercitiva e reversibile? In molti casi dobbiamo ammettere che una qualche forma di centralizzazione necessaria ed efficace. Tutti noi preferiamo uno standard per i nostri sistemi operativi, per esempio. La legge del potere pu forse essere limitata dallo sviluppo di algoritmi che siano in gradi di evidenziare informazioni e connessioni importanti da nodi che naturalmente non emergerebbero, ma questa disciplina sta ancora muovendo i suoi primi passi. Ma la legge del potere contrastata anche da quella che alcuni economisti della rete hanno chiamato la lunga coda. Si tratta del fenomeno per cui gruppi minoritari non sono esclusi dalla distribuzione della conoscenza e dallo scambio, ma sono al contrario abilitati a organizzare microcomunit. Nel mondo degli affari, questo dimostrato dal modo in cui negozi online come Amazon e eBay, usando schemi di assortimento per affinit, sono riusciti a creare parecchie migliaia di mini-mercati precedentemente on-esistenti. Libri, CD e film che andrebbero distrutti per mancanza di interesse nel sistema dei mass media, adesso hanno una seconda e una terza prospettiva di vita,grazie alla continua attenzione prestata loro da interessi di minoranze auto-gestite. Questa unimportante garanzia per una vibrante vita culturale che non distrugga la differenza e leterogeneit culturale.cxxi

6.1 IL P2P NELLA SFERA DELLA CULTURA E DEL S


Qui affronto il rimando ai due quadranti che si riferiscono allintersoggettivit e alla soggettivit, considerate nel loro legame fondamentale: lindividuo contro il collettivo.

6.1.A. UNA NUOVA CONNESSIONE TRA LINDIVIDUO E IL COLLETTIVO


Una delle intuizioni fondamentali dellinterpretazione dellevoluzione culturale umana formulata dallo psicologo Clare Graves lidea dellequilibrio cangiante, nel tempo, tra i due poli dellindividuo e del collettivo. Nella popolarizzazione della sua ricerca che si ha nei sistemi di dinamica a spirale, lera tribale vista come caratterizzata dallarmonia collettiva, ma anche vista come una cultura stagnante. Da questa armonia nascono individui forti, eroi e conquistatori, che guideranno la propria gente e gli altri alla creazione di entit pi estese. Questi leader sono considerati divinit incarnate, e perci per certi versi sono al di l della legge, di quella legge che loro stessi hanno costituito grazie alle loro conquiste. contro questo individualismo divino che nasce una reazione religiosa, come appare chiaro P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 6

nelle religioni monoteistiche, che pongono laccento sullesistenza di un ordine divino trascendentale (in luogo dellordine immanente del paganesimo), al quale perfino il sovrano deve obbedire. Cos, viene a crearsi un ordine pi comunitario/collettivo. Ma ancora una volta, questa situazione rovesciata quando viene a crearsi un nuovo ethos individuale, che si rifletter nella crescita del capitalismo. Esso si basa sugli individui e sugli individui collettivi, che pensano strategicamente nei termini del proprio interesse. Seguendo le parole dellantropologo Louis Dumont, siamo passati da una situazione di tonalismo, in cui gli individui empirici si considerano essenzialmente parte di un tutto, allindividualismo come ideologia, che presuppone individui atomistici, che hanno bisogno di socializzazione. Questi hanno trasferito i propri poteri a individui collettivi, come il re il popolo e la nazione, affinch agissero in loro nome, e hanno creato ununit sacrificale mediante le istituzioni della modernit. Questa articolazione, basata su un s autonomo in una societ che lui stesso crea per via del contratto sociale, nella postmodernit cambiata. Lindividuo adesso visto come gi-sempre parte di vari campi sociali, come un singolo essere composito che non ha pi bisogno di socializzazione, ma che piuttosto in cerca di individuazione. Lindividualismo atomistico respinto a favore della prospettiva di un s relazionalecxxii, un nuovo equilibrio tra loperativit individuale e la compartecipazione collettiva. Per una visione comprensiva del collettivo oggi si soliti distinguere 1) la totalit delle relazioni; 2) il campo in cui queste relazioni operano, fino al macro-livelo della stessa societ, che stabilisce il protocollo di quello che possibile e di quello che non lo ; 3) loggetto della relazione (socialit orientata alloggetto), cio lideale pre-formato che ispira lazione comune. In ogni caso, il centro si sta di nuovo spostando verso il collettivo. E le nuove forme di collettivo on hanno natura individualistica, vale a dire: non si tratta di individui collettivi; piuttosto, il nuovo collettivo si esprime nella creazione dellorizzonte comune. Il collettivo non pi la totalistica e oppressiva comunit locale, e on pi la societ fondata sulla contrattualit, con le sue istituzioni, che anzi adesso vengono viste come oppressive. Il nuovo orizzonte comune non un individuo collettivo unificato e trascendente, ma un insieme di moltissimi progetti singolari, che costituiscono una moltitudine. Questo cambiamento totale nellontologia e nellepistemologia, nei modi di sentire e di essere, nei modi di conoscere e di apprendere il mondo, stato prefigurato da scienziati sociali e da filosofi, ma anche da scienze esatte come la fisica e la biologiacxxiii. Un importante cambiamento stato labbattimento della scissione cartesiana tra soggetto e oggetto. Il s individuale non guarda pi il mondo come un oggetto. Da quando la postmodernit ha stabilito che lindividuo composto e attraversato da numerosi campi sociali (del potere, dellinconscio, delle relazioni di classe, del genere, ecc ecc), e da quando esso ne diventato consapevole, il soggetto visto (dato che la sua fine come essenza e costruzione storica stata annunciata da Foucault) come perpetuo processo in divenire (soggettivazione). La sua conoscenza adesso soggettivo-oggettiva e la costruzione della verit stata trasformata, da oggettiva e mono-prospettivistica che era, in multi-prospettivistica. Questo individuo opera non in uno spazio morto di oggetti, ma in una rete di flussi. Lo spazio dinamico, perpetuamente co-creato dalle azioni degli individui, e nei processi peer to peer laddove la ionosfera digitale un mezzo straordinario per generare i segnali che escono dal suo spazio dinamico gli individui che fanno parte di gruppi di pari, e che perci non sono individui collettivi trascendenti, sono in un costante atteggiamento adattativo. Perci, il peer to peer globale sin dallinizio, incorporata nella sua stessa pratica. Esso unespressione non di globalizzazione che il sistema mondiale di dominio ma di globalit, la crescente interconnessione delle relazioni umane. Il peer to peer va considerato una nuova forma di scambio sociale, che crea la sua relativa forma di soggettivazione e che riflette, a sua volta, le nuove forme di soggettivazione. Il P2P, P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

qui interpretato come un ethos positivo e normativo implicito nella logica della sua pratica, pur respingendo lideologia dellindividualismo, non mette assolutamente in pericolo le conquiste dellindividuo moderno, nei termini del desiderio e del conseguimento dellautonomia personale, dellautenticit, ecc. ecc Non si tratta di un potere trascendente che richiede il sacrificio del s: in termini negriani, esso completamente immanente; ai partecipanti non vietato niente e, a differenza della visione contrattualistica, che sempre una finzione, la partecipazione completamente volontaria. In questo modo, ci che esso riflette unespansione delletica: il desiderio di creare e di condividere, di produrre qualcosa di utile. Lindividuo che che partecipa a un progetto P2P mette il suo essere, senza alterazioni, al servizio della costruzione di una risorsa comune. Implicito non solo un interesse per il gruppo ristretto, non solo sono implicite le relazioni intersoggettive, ma implicito lintero campo sociale che circonda il tutto. Immaginate un riuscito incontro di menti: idee individuali vengono confrontate, ma anche cambiate nel processo, grazie alla libera associazione nata dallincontro con altre intelligenze. In questo modo, alla fine, emerge unidea comune, che ha integrato le differenze, senza circoscriverle. I partecipanti on hanno la sensazione di aver fatto concessioni o di esser scesi a compromessi, ma sentono che la nuova integrazione comune basata sulle loro idee. Non c stata alcuna minoranza che sia stata sopraffatta dalla maggioranza. On c stata alcuna rappresentazione n perdita di differenza. Questo lautentico processo del peer to peercxxiv. Un importante cambiamento filosofico stato labbandono delluniversalismo unificante del progetto illuministico. Luniversalit doveva essere conseguita sforzandosi di raggiungere lunit, mediante la trascendenza della rappresentazione del potere politico. Ma questunit implicava implicava il sacrificio della differenza. Oggi, la nuova esigenza epistemologica ed ontologica che il P2P riflette non pi luniversalismo astratto, ma luniversalit concreta di un orizzonte comune che non abbia sacrificato la differenza. Questa la verit che il nuovo concetto di moltitudine, sviluppato da Toni Negri e ispirato a Spinoza, esprime. Il P2P non si fonda sulla rappresentazione e sullunit, ma sulla piena espressione della differenza.

6.1.B. VERSO DIALOGHI CONTRIBUTIVI TRA CIVILT E RELIGIONI


Una delle espressioni pi globali delletica peer to peer lequipotenza che essa articola tra le civilt e le religioni. Queste vanno viste come risposte uniche, temporalmente e spazialmente definite, di specifiche sezioni dellumanit, ma dirette verso sfide simili. Cos arriviamo al concetto di visioni del mondo contributive, o teologie contributive. Lumanit nella sua interezza o, pi precisamente, i suoi membri individuali oggi hanno accesso alla totalit della civilt umana come risorsa comune. Gli individui, che adesso vengono considerati composti fatti di varie influenze, appartenenze e identit, in costante divenire, sono spinti in un processo di costruzione del significato cui si accompagna unespansione della consapevolezza verso il benessere del pianeta nel complesso e della sua concreta comunit di abitanti. Per diventare pi cosmopoliti, essi si avvicineranno alle risposte fornite dalle altre civilt, ma dal momento che essi non possono comprendere a pieno unesperienza storica totalmente diversa, questo processo mediato dal dialogo. E cos viene a crearsi un processo di dialogo globale, non una sintesi, n una religione mondiale ma un mosaico costituito da milioni di integrazioni personali che si sviluppa da dialoghi multipli. Anzich il concetto di multiculturalismo, che implica identit sociali e culturali fisse, il peer to peer suggerisce ibridismo culturale e spirituale e che non ci sono due membri di una stessa comunit che abbiano la stessa cultura e lo stesso modo di pensare compositi. Uno degli esempi recenti che hanno colpito la mia attenzione linsieme di conferenze annuali del SEED ad Albuquerque, in New Mexico. Essi mettono insieme vecchi indiani P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 6

damerica, fisici quantistici, filosofi e linguisti, senza che nessuno di essi si senta superiore agli altri, e tutti costruiscono collettivamente verit mediante il loro incontro. I dialoghi P2P non sono dialoghi rappresentativi, laddove i partecipanti rappresentano le loro varie religioni; piuttosto sono incontri di esperienze composte e ibride, in cui ciascuno esprime pienamente la sua diversa cultura, costruendo un orizzonte comune spirituale.

6.1.C. LA SPIRITUALIT PARTECIPATIVA E LA CRITICA ALLAUTORITARISMO SPIRITUALE


I percorsi religiosi e mistici tradizionali sono esclusivi, basandosi su forti divisioni tra i gruppi ammessi e quelli non ammessi. Internamente, essi riflettono i valori sociali e i modelli organizzativi delle civilt in cui sono nati. Quindi, essi sono premoderni in quanto autoritari, patriarcali, sessisti, e in quanto sottomettono lindividuo al tutto. Oppure, nelle loro pi recenti manifestazioni essi sono gestiti come corporazioni o burocrazie, riflettendo la prima comparsa del capitalismo, come successo nel caso del protestantesimo e nel caso della new age, che opera esplicitamente come un mercato spirituale, riflettendo lethos monetario del capitalismo. Quando le religioni tradizionali orientali si spostano a Occidente, esse portano con s le loro forme e mentalit autoritarie e feudalistiche. Dal punto di vista epistemologico, anche nei loro metodi spirituali esse sono autoritarie: lungi dallessere processi aperti, i percorsi tradizionali partono dallidea che c un solo mondo, una sola verit, un solo ordine divino, che alcuni individui privilegiati santi, vescovi, saggi, guru hanno ricevuto il privilegio di conoscere questa verit, e che questa pu essere insegnata ai seguaci. Gli anni 70 e 80 sono stati caratterizzati dalla comparsa di nuove religioni e culti con un carattere particolarmente autoritario, e dalla comparsa di un certo numero di guru scissionisti, caratterizzati da abusi finanziari, sessuali e di potere. Se uno decide di seguire un percorso individuale, succede sempre che lesperienza sar legittimata solo se segue la dottrina preimposta del gruppo in questione. chiaro che una situazione del genere, una tale offerta spirituale antitetica allethos del P2P. Perci, nella comparsa di una nuova spiritualit partecipativa, possono essere riconosciuti due momenti: un momento critico, accentrato sulla critica dellautoritarismo spirituale che ha prodotto libri come quelli di June Campbell, J. Kripal, dei Trimondi, dei Kramer, e di molti altri autori che si sono fatti portavoce di una riforma allinterno delle chiese e dei movimenti spirituali; e lapproccio pi costruttivo che mira a elaborare un nuovo approccio alla ricerca spirituale nel complesso, lapproccio di quelli che integrano esplicitamente pratiche P2P nel loro modo di ricerca spirituale. I due autori pionieristici che parlano di spiritualit partecipativa sono Jorge Ferrer e John Heron. Il libro di Ferrer, Revisioning Transpersonal Psychology: Towards a Participatory Vision of Human Spirituality, non solo una forte critica dellautoritarismo spirituale, che include argomentazioni post-strutturalistiche contro le pretese di una conoscenza assoluta, ma anche una prima descrizione di una visione alternativacxxv. In esso, una pratica spirituale opera come processo aperto in cui si concrea conoscenza spirituale; essa perci non pu basarsi pienamente su vecchi schemi, che vanno considerati come testimonianze di creazioni precedenti, non come verit assolute. La spiritualit compresa nei termini del rapporto presente col cosmo (la concreta totalit), accessibile a tutti qui ed ora. Anzich la visione perennalista di molti percorsi che conducono alla stessa verit, Ferrer promuove un oceano di emancipazione, con le molte coste cangianti che rappresentano i diversi e mutevoli approcci alla concreazione spirituale. In un articolo su Integral Transformative Practicescxxvi, Ferrer registra anche nuove pratiche che riflettono questa svolta partecipativa, come quelle preconizzate da Albareda e Romero in Spagna: processi aperti di scoperta individuale e di gruppo che non sono pi cogni-centrici, ma approcci completamente integrali e collaborativi P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

che coinvolgono i domin istintivo, emotivo, mentale e transmentale, come partner uguali nel disvelamento della vita spirituale. Il neozelandese John Heron espone, nel suo Sacred Science, la pratica specificamente peer to peer che ha creato, chiamata ricerca cooperativa. In questo tipo di processo, gli individui convergono su una metodologia di ricerca, poi mettono a confronto le loro esperienze, adattando la loro ricerca alle scoperte, ecc ecc creando cos unintelligenza collettiva totalmente aperte e periodicamente rinnovata, sperimentando sia con le pratiche trascendenti delle religioni orientali non-dualistiche (testimonianza transmentale) sia con i metodi basilari immanenti delle religioni naturali, creando cos un innovativo approccio bipolare che non rifiuta alcuna pratica, ma che tenta di integrarle. I circoli di pari (fate una ricerca su questo concetto su qualche motore di ricerca web) si sono diffusi in tutto il mondo. Il mio amico Remi Sussan fa notare che i gruppi di magia del caos su internet si considerano esplicitamente religioni auto-generate che adottano processi aperti fondati sulla parit.

6.1.D. IN SINTONIA CON LA NATURA E CON IL COSMO


Per tutto il presente saggio, ho definito il P2P come condivisione comunitaria basata sulla partecipazione a una risorsa comune (con la differenza che nel P2P siamo noi stessi a costruire la risorsa, la quale non esisteva precedentemente, cio la propriet comune effettivamente loggetto della nostra cooperazione), laddove gli altri partner sono considerati equipotenti. Abbiamo anche parlato della coesistenza, allinterno di gruppi P2P, di gerarchia naturale e di trattamento egalitario. Ci sono ottimi motivi per credere che possiamo e dovremmo estendere questo ethos a forze non-umane, siano esse naturali o cosmiche e se avete questo tipo di fede o di esperienza anche alle forze spirituali. Quella che segue un esposizione speculativa delle fonti filosofiche e spirituali che potrebbero essere usate dalla nostra cultura per riguadagnare questo ethos. Di fatto, in un certo senso, dal punto di vista spirituale il P2P o ethos partecipativo ritorna ad approcci pre-moderni e animistici, gli stessi che si possono ritrovare nel taoismo cinese, per esempio. Durante le conferenze annuali del SEED ad Albuquerque, in New Mexico, gli astrofisici occidentali e i filosofi intrattengono un dialogo continuo con i vecchi nativi americani, come strada per arricchire mutualmente le loro epistemologie, con lo scopo esplicito di recuperare approcci partecipativicxxvii. Jean Gebser, nel suo capolavoro The Everpresent Origin, probabilmente la persona che ha meglio descritto il processo di recupero di una simile visione del mondo partecipativa, che comincia con gli artisti di inizio ventesimo secolo e continua con lo sviluppo della fisica quantistica, in tempi recenti, chiamandola coscienza integrale. Anzich considerare la natura alla maniera di Cartesio come materia morta o come un insieme di oggetti da manipolarecxxviii, riconosciamo che in tutta la natura c una scala di coscienza o consapevolezzacxxix, e che gli agenti e i collettivi naturali hanno le loro propensioni naturali, e che, rinunciando al nostro bisogno di dominio come riusciamo a fare nei processi P2P cooperiamo, come partner, con tali propensioni, agendo come levatrici anzich come dominatori. Sociologi francesi come Michel Maffesiolicxxx e Philippe Zafirian hanno analizzato un cambiamento della nostra cultura, particolarmente nelle nuove generazioni di giovani, che vanno precisamente in quella direzione, e ci, naturalmente, riflesso nello specifico in sezioni del movimento ambientalista. Ancora una volta, non si tratta di un regresso verso un passato utopico e perduto, ma di una nuova messa in atto di un potenziale, questa volta per con individui completamente differenziati.

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Una domanda importante : come recuperiamo una tale tradizione di pensiero sentire ed essere, noi, figli dellIlluminismo? Ecco alcune analisi delle genealogie del pensiero che potrebbero essere usate per ricreare un simile ethos partecipativo. Uno dei possibili percorsi il recupero della tradizione cosmobiologica dei pensatori del Rinascimento, che ci sono vicini, dato che avevano un piede nel mondo della tradizione e uno nel mondo del cambiamento che avrebbe portato alla modernit. Loren Goldner rivela, in un interessantissimo saggiocxxxi, questa terza via del pensiero cosmobiologico, che, lui dice, potrebbe essere usata per ricostruire una sinistra post-illuministica. Egli mette in opposizione a questa laristotelismo della Chiesa e le idee meccanicistiche dellIlluminismo (creatrici di un universo morto e di uno spazio vuoto che possono essere osservati e manipolati dalindividualit autonoma). Traccia la storia di questa terza via, che comincia col Rinascimento (a partire da Bruno e Keplero), per poi continuare con Baader, Schelling, Oersted, Davy, Faraday, Goethe, W.R. Hamilton, Goerg Cantor, Joseph Needham. Per questi autori, luniverso pieno di vita, sensibilit e significato, e non pu essere considerato materia morta. Marx si rifece esplicitamente a questa tradizione, e ne fu permeato per mezzo della sua affiliazione alla filosofia idealistica tedesca; ma, a quanto dice Goldner, questo stato dimenticato dalle due correnti fondamentali della sinistra, cio dalla socialdemocrazia e dallo stalinismo, che hanno assunto la tradizione meccanicistica dellIlluminismo. Sia il postmodernismo di Foucault sia la difesa della tradizione illuministica di Habermas perdono e offuscano anchesse questo anello vitale, dice Goldnercxxxii. Ad ogni modo, questa tradizione cosmobiologica una regione alternativa della modernit, che si persa ma che forse pu essere recuperata e sviluppata. Altre importanti genealogie per ricreare una visione del mondo partecipativa appropriata al nostro tempo sono state elaborate da Smolinowsky e David Skrbna, nella loro ecofilosofia. Recentemente ci sono stati anche importanti tentativi da parte di John Heron e Jorge Ferrer, nel solco della tradizione della psicologia trans-personale. Il Nature Institute, ispirato a Goethe e ad altri, ha lavorato allo viluppo di concezioni di scienza qualitativa che integrino anche questa evoluzione.cxxxiii Similmente, Toni Negri e altri cercano di ri-sviluppare una affine modernit alternativa basata sullopera di Spinoza, bench il rapporto con la natura non sembri un tema fondamentale nei loro scritti. Piuttosto, essi pensano allo sviluppo di un rapporto partecipativo con le nostre macchinecxxxiv. In ogni caso, c un progresso naturale nel raggio dazione che va dai gruppi P2P ai dialoghi globali basati su rapporti di partnership tra regioni e civilt, al nuovo sodalizio con le forze naturali e cosmiche che forma un continuum e che allo stesso tempo indice dei profondi cambiamenti nellontologia e nellepistemologia che il P2P rappresenta. Non penso che sia possibile separare lethos P2P cos come si applica alle persone e allumanit dal nostro pi generale rapporto con la natura, perci sar impossibile conservare pienamente sia lo sguardo oggettivo della modernit sia il nichilismo ispirato alla post-modernit. Piuttosto, dobbiamo ricostruire le nostre visioni del mondo e ricomporre la nostra separazione dalla natura. E a un certo punto cominceremo ad accorgerci che le nostre realt pi reali sono gi-sempre partecipative'cxxxv, che non siamo separati dal mondo, che il nostro essere-nel-mondo soggettivo-oggettivo. Quando questo accadr su una scala pi universale, sar effettivamente nata una nuova civilt.

7. P2P e cambiamento sociale

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7.1.A. TREND MARGINALE O PREMESSA DI UNA NUOVA CIVILT?


Spero di aver convinto il lettore che il peer to peer un trend fondamentale, una nuova ed emergente forma di scambio sciale, una stessa forma un isomorfismo che si sta manifestando in tutto il mondo di vita umano, in tutte le aree della vita sociale e culturale, dove opera sotto un insieme di caratteristiche simili. In altre parole, ha coerenza. Quanto importante e quali sono le sue implicazioni politiche? Si pu veramente dire come io sostengo che la premessa di un nuovo ordine di civilt? Voglio presentare alcune analogie storiche per illustrare la mia tesi. La prima concerne lo sviluppo storico del capitalismo. A un certo punto del medioevo, i un periodo che va dallundicesimo al tredicesimo secolo, le citt cominciano a riapparire, e nasce il commercio. Una nuova classe di persone si specializza in questo commercio e, trovando alcuni aspetti della cultura medievale antitetici alle loro occupazioni, cominciano a inventare nuovi strumenti per creare fiducia su lunghe distanze: le prime forme di contratto, i primi sistemi bancari, ecc ecc... A loro volta, queste nuove forme di scambio sociale creano nuovi processi di soggettivazione, che influenzano non solo le persone coinvolte ma di fatto lintera cultura in senso lato, portando infine a grandi cambiamenti culturali come il Rinascimento, la Riforma, lIlluminismo e le grandi rivoluzioni sociali (inglese, francese, americana, ecc. ecc.). In questo scenario, lemergente classe borghese bench non fosse una classe direttamente politica mediante la sua primaria occupazione di condurre il commercio, cre inevitabilmente una reazione a catena di carattere politico e civile. Questa classe aveva anche una risorsa, il capitale (il denaro), che costituiva un bisogno fondamentale per gli altri settori preminenti della popolazione, soprattutto per la classe feudale e per i re. Anche oggi, per i capitalisti, la politica un effetto secondario il loro enorme potere un effetto di quello che essi fanno nella sfera economica: scambio di moneta corrente e azioni, flussi di capitale internazionale, investimenti di compagnie multinazionali, i risultati di una miriade di piccole decisioni da organismi di regolarit economica come il FMI ecc. ecc. Oggi, direi, assistiamo a un fenomeno simile. Una nuova classe di lavoratori intellettuali in senso lato, quasi la maggioranza della popolazione lavoratrice occidentale, ma che tra qualche decennio vedr la stessa situazione in qualsiasi altra parte del mondo creano nuove pratiche e strumenti che consentono loro di effettuare quello che devono effettuare, cio lo scambio di conoscenza. Mentre creano questi nuovi strumenti, generando una nuova forma di scambio sociale, essi permettono nuovi tipi di soggettivazione, che a loro volta on solo cambiano se stessi, ma anche il mondo che li circonda. Quando Marx scrisse il suo Manifesto, cerano soltanto 100000 operai industriali, e tuttavia egli comprese che questo nuovo modello sociale era lessenza della nuova societ che nasceva. Analogamente, oggi, anche se pochi milioni di lavoratori intellettuali praticano consapevolmente il P2P, possiamo vedere la nascita di un nuovo modello di una configurazione sociale molto pi ampia. Questo nuovo modello implicitamente pi produttivo nel creare il nuovo valore d'uso immateriale, proprio come i mercanti e i capitalisti erano pi efficaci nelleconomia materiale. Cos, essi hanno un che di valore la conoscenza e linnovazione che serve allintera societ, dal momento che anche la produzione agricola e industriale on pu pi procedere senza il loro intervento. Allautorafforzamento di questo loop retroattivo, le conseguenze politiche sono analogamente secondarie. Creando nuove forme sociali, si sta facendo noi stiamo facendo - politica, nel senso che creiamo nuove realt. Questo non significa che solo la societ civile pu generare un completo cambiamento di civilt, dato che inevitabilmente sorgono conflitti politici e nuovi fronti di contesa, che coinvolgeranno i sostenitori dei nuovi modi dessere nel mondo politico. Abbiamo gi visto a quale livello arrivato il sabotaggio legale e tecnico dei nemici del P2P, che pure cos hanno contribuito al suo sviluppo. P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

La grande questione sar quella della riforma dello Stato e del sistema globale di governo. ma ci si prepara, con modi estremamente efficaci di organizzazione e costruzione della conoscenza. Unaltra analogia che mi piace quella esposta da Negri in Empire, quando parla dei Cristiani. LImpero romano, in declino strutturale, non poteva essere riformato, ma allo stesso tempo, al suo interno, i cristiani creavano nuove forme di coscienza e organizzazione, le quali quando la struttura imperiale cedette furono pronte a fondersi con quelle dei barbari invasori e crearono la nuova civilt europea medievale. Oggi non ci sono barbari, ma solo altri blocchi capitalistici crescenti come quello dellAsia orientale, ma si sta creando la stessissima configurazione sociale che nellOccidente ha creato il P2P, bench impiegher un tempo un po minore per stabilizzarsi. Le differenze di civilt non ostacoleranno, a mio avviso, lo sviluppo del capitalismo cognitivo e la comparsa di modi P2P di scambio sociale. Infine, poniamo le nostre teorie nel contesto delle teorie di alcuni scienziati sociali. Innanzitutto, con Marcel Mauss e la sua nozione di fatto sociale totalecxxxvi; in secondo luogo, con la concezione di Cornelis Castoriadis, secondo il quale le societ sono totalit e sistemi coerenti, altrimenti collasserebbero, animate come sono da un genere particolare di spirito sociale che il prodotto del nostro immaginario sociale. Il capitalismo democratico stato preparato da un immaginario del genere, risultato delle guerre civili di religione e del forte desiderio di superare il modello antagonistico feudale. Ma oggi, anche se esso viene globalizzato, le sue premesse muoiono contemporaneamente alla loro intensificazione. La comparsa del P2P va perci considerata sia come un fatto sociale totale sia come la nascita di un nuovo immaginario sociale. Il P2P una rivolta dellimmaginario sociale contro la totale funzionalizzazione della nostra societ, contro la sua quasi-totale e crescente determinazione mediante la ragione strumentale e il pensiero efficentista, che adesso infettano perfino le nostre vite sociale e personale. una protesta accesa, il desiderio di una vita diversa, non dettata unicamente dal calcolo e dal predominante interesse al profitto e alla produttivit. Non semplicemente una protesta contro gli aspetti intollerabili della vita post-moderna, ma anche gi-sempre una costruzione di alternative. Non unutopia, ma una pratica sociale realmente in atto. Ed una pratica fondata su un insieme di princip ancora inconsci ma coerenti cio su un nuovo immaginario sociale. totalmente coerente, un fatto sociale totale. Habermas presenta un altro importante concetto, che il principio dellorganizzazione della societ; egli distingue i princip primitivo, tradizionale e liberal-capitalistico dellorganizzazione. Definisce questo principio come linsieme di innovazioni che diventano possibili grazie a nuovi livelli di apprendimento di societ. Questi livelli determinano il meccanismo di apprendimento sul quale si basa lo sviluppo delle forze produttive, la scala di variazione per i sistemi interpretativi che garantiscono lidentit,tra gli altri fattori-chiave. Sembrerebbe chiaro che il P2P precisamente un nuovo meccanismo di apprendimento del genere, descritto con maggiore sottigliezza nel libro di Pekka Himanen, come anche nelle nuove regole che ho riconosciuto in questo saggio. Cos, nei termini habermassiani, dovremmo concludere che il P2P un quarto principio di organizzazione, che compare in questa fase, ma che potrebbe diventare dominante in una fase successiva. Lasceremo questultima ipotesi aperta, dal momento che la storia un processo aperto, e in essa possono coesistere differenti logiche. Per esempio, nel capitalismo democratico le due logiche della democrazia e del capitalismo coesistono insieme, formando una totalit coerente, anche se la sua struttura adesso in crisi. La mia interpretazione del P2P collegata allinterpretazione di Stephan Merten e del gruppo tedesco Oekonux; ma laddove essi vedono i princip alla base del free software come indicativi di un nuovo modo di scambio sociale, io ho esteso la loro area di applicazione. Il free software , nella mia interpretazione, solo uno degli aspetti della forma P2P di scambio P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

sociale. Anche se il free software sembra importante, soprattutto se considerato insieme al pi liberale formato open source, esso ancora pi marginale del P2P. Quando osserviamo alcuni fenomeni sotto la lente del P2P, i cambiamenti sociali appaiono molto pi profondi, molto pi importanti del free software preso in s. Siamo molto pi vicini alla svolta se seguiamo linterpretazione del P2P. Nondimeno, nel parlare in un modo cos ottimistico e sognatore della comparsa del P2P e del suo essere la premessa di un fondamentale cambiamento di civilt imminente, vedo ovviamente anche le terribili orientamenti che stanno infettando il nostro mondo: lesaurimento dellenergia fossile, il riscaldamento globale, laccresciuta ineguaglianza allinterno dei e tra i paesi, la dilacerazione del tessuto sociale, laccresciuta insicurezza psichica che affligge tutta la popolazione mondiale, limposizione di un permanente regime di guerra che sta smantellando i diritti civili reintroducendo luso sistematico della tortura e dellincarceramento a vita senza processo nel cuore dellOccidente, la grande estinzione relativa alla biodiversit Succedono tutte queste cose, davvero scoraggianti, anche se le contro-tendenze che partono dalla societ civile possono essere a volte foriere di speranza. Certamente, sembra che la struttura di potere dellImpero, la nuova forma di sovranit globale si sottragga a ogni riforma, che scansi le proteste e la democrazia, rendendo il dissenso marginale e sconnesso, perfino quando 25 milioni di persone protestavano contro una guerra illegittima nello stesso giorno. Le macchine medianiche commerciali dedicheranno giorni su giorni al processo di una celebrit, ma ignoreranno totalmente le estese campagne di alfabetizzazione in Venezuela, e milioni di persone che partecipano a una dimostrazione meriteranno pochissimi secondi di copertura. Ma, storicamente, anche vero che quando il cambiamento dallinterno del sistema diventa impossibile quello il momento in cui si hanno le pi grandi rivoluzioni. La sera prima dei memorabili eventi del maggio 68, lopinionista Bernard Poirot-Delpech scrisse su Le Monde: Non cambia mai niente, siamo annoiati, in questo Paese. difficile dare una risposta alla domanda sul tempo in cui avverr il cambiamento. Oggettivamente, potrebbero volerci dei secoli, se consideriamo gli esempi storici della transizione dallantica schiavit al feudalismo, o dal feudalismo al capitalismo. Analogamente alla situazione attuale, sia lantica schiavit (nella forma del sistema di produzione detto conatus, che liberava gli schiavi vincolandoli per al terreno, che riscontriamo nel secondo e terzo secolo), sia il feudalismo avevo i germi del nuovo sistema in essi. Tuttavia, l'accelerazione delle crisi climatica, economica e politica che affligge lattuale sistema mondiale, come anche il generale aumento di velocit dei processi di trasformazione culturale, sembrano accennare a cambiamenti che potrebbero procedere a passo molto pi spedito. Se mi si consente una previsione totalmente non-scientifica, allora dico che un culmine della crisi del sistema e la conseguente riforma del sistema globale di governo si avr tra circa due o quattro decenni. Ma, per un altro verso, questo tipo di previsioni sono del tutto irrilevanti per quello che ci implora adesso. Abbiamo bisogno del P2P oggi, per rendere le nostre vite pi soddisfacenti, per realizzare il nostro immaginario sociale adesso che siamo in vita, e per sviluppare linsieme di metodologie che saranno necessarie, che sono necessarie, a contribuire alla risoluzione della crisi montante. Non possiamo permetterci il lusso di attendere un alba di l da venire. Un buon esempio della maturazione dei tempi affinch il sistema cambi ci che successo in Argentina: quando leconomia crollata definitivamente si trattato di mesi la popolazione del Paese ha istituito una serie di sistemi di baratto o di scambio monetario alternativi basati sul P2P (la pi vasta serie fino ad oggi creata nel mondo) ed nato limportante movimento dei Piqueteros, che ha richiesto e ottenuto dallo Stato una concessione fondamentale: che il denaro di Stato per i disoccupati non andasse agli individui ma al movimento nel complesso, per investire in progetti cooperativi. Tutto questo si fonda sulla dialettica tra la crisi e ci che il sistema ancora pu P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

offrire. Ma se il sistema non riesce a fornire la speranza e lattuazione di una vita decente, un tale evento accelera la costruzione di alternative, che hanno molti degli aspetti del P2P che abbiamo descritto.

7.1.B. P2P, POSTMODERNIT, CAPITALISMO COGNITIVO: DENTRO E OLTRE


Il peer to peer ha chiaramente una natura duplice. Come abbiamo mostrato, esso lautentica infrastruttura tecnologica del capitalismo cognitivo, loriginario modo organizzativo di cui esso ha bisogno per mettere insieme i suoi team globali. Il P2P esemplifica molti degli aspetti flessibili e fluidi caratteristici della modernit fluida (cio, della postmodernit): esso disintegra le barriere e le opposizioni binarie, rende indistinti il dentro e il fuori. Proprio come la societ post- o tardo-feudale e i suoi re assoluti avevano bisogno della borghesia, la terza societ capitalistica non pu sopravvivere senza i lavoratori intellettuali e le loro pratiche P2P. pu essere dimostrato che ladozione di processi P2P di fatto essenziale per la competitivit: una forte base di tecnologie P2P, luso di software free oppure open source, i processi per la costruzione di unintelligenza collettiva, la libera e fluida cooperazione sono, adesso, tutti aspetti necessari della grande azienda contemporanea. Il vecchio formato della intelligenza piramidale, cio una gerarchia di comando e controllo, nella sua vecchia forma burocratica, o perfino come gestione per obiettivi, basato com sullassunzione della scarsit dellinformazione, sempre pi controproducente. Allo stesso tempo, non riesce a tenergli testa in modo molto efficace, sicch spesso il P2P visto come una minaccia. Lindustria dellintrattenimento, per esempio, desidera distruggere la tecnologia P2P. In generale, le corporation sono in costante tensione tra la logica dei gruppi di pari autogestiti e la logica orientata al profitto dei sistemi a struttura feudale di gestione per obiettivi, e tra la produzione cooperativa di innovazione e la sua appropriazione privata. La crisi di dot.com del 2001 ha mostrato quanto difficile per il sistema corrente convertire il nuovo valore duso in valore di scambio e ha generato una notevole rottura tra i lavoratori intellettuali interessati e il capitale finanziario, che li ha messi in quella situazione. Dopo la fioritura a breve termine della speranza di ricchezze istantanee nelleconomia dotcom, molti di essi hanno spostato le loro energie sulla sfera sociale, dove linnovazione basata su internet non solo continuata, ma si accresciuta ancora di pi, fondata adesso su espliciti modi di cooperazione P2P. Perci, pur rimanendo parte e frazione della logica capitalistica e postmoderna, il peer to peer anche spanne al di l di essa. Dal punto di vista del capitale, il peer to peer un fastidio, ma anche una necessit, se vuole proliferare e sopravvivere. Dal punto di vista di quelli che lo pratica, esso la cosa apprezzata pi di ogni altra; essi sanno che il peer to peer pi produttivo e crea pi valore, avendo anche un significato maggiore per le loro vite e per una vita sociale densamente interconnessa; allo stesso tempo, essi devono guadagnarsi da vivere E sfamare la propria famiglia. La natura non-orientata.al-profitto del P2P al centro di questo paradosso. Si tratta di una grande difficolt, ed per questo che i suoi oppositori non mancheranno di far notare la presunta natura parassitaria del P2P. Il P2P crea enorme valore duso, ma nessun valore di scambio automatico, e perci, non pu auto-finanziarsi. Esiste sulla base della grande ricchezza materiale creata dal sistema correntemente esistente. I professionisti del peer to peer generalmente proliferano negli interstizi del sistema: programmatori a tempo perso, impiegati di organizzazioni burocratiche con tempo a disposizione; studenti e beneficiari di assistenza sociale; professionisti del settore privato nei periodi di ferie retribuite, accademici che lo integrano nei loro progetti di ricerca. Tuttavia, nei termini del software open source, questo modo di organizzazione sempre pi considerato come essenziale per linfrastruttura P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 7

tecnologica, favorito da un numero crescente di governi che vogliono uno standard aperto, e anche dai rivali della Microsoft, che lo vedono come un mezzo per alleggerire la loro dipendenza. Esso sempre pi visto come un mezzo efficiente di produzione, ragion per cui viene sempre pi finanziato dalla sfera privata. Oltre ad essere un trend oggettivo della societ, esso sta anche diventando unesigenza soggettiva, perch riflette un modo desiderato di lavorare e di essere. Il P2P diventa, come per il sottoscritto, parte di un ethos positivo P2P. Di conseguenza, emerge un supporto pubblico al P2P, che cambia le carte in tavola e diventa movimento sociale e politico. Qual il messaggio principale di questo movimento emergente? Cercher di parafrasare il messaggio emergente, che viene formulato con chiarezza sempre maggiore. Esso dice: Siamo noi lavoratori della conoscenza che creiamo il valore nel sistema monetario; il sistema corrente effettua unappropriazione privata dei risultati di unampia rete di creazione di valore (come abbiamo spiegato nella nostra sezione sulla natura cooperativa del capitalismo cognitivo). Il grosso del valore non creato nelle procedure formali dellimpresa, bens a dispetto di essa, perch, nonostante gli impedimenti, noi rimaniamo creativi e cooperativi, al di l di ogni ostacolo. Andiamo a lavorare non pi come operai che si limitano a dare in affitto i propri corpi, come come soggettivit complete, con tutto quello che abbiamo appreso nelle nostre esistenze, mediante la miriade di interazioni sociali di cui siamo stati parte, e risolviamo problemi presenti grazie alle nostre personali reti sociali. Non siamo noi operai della conoscenza a vivere a vostre spese, ma voi vettoralisti a vivere sulle nostre spalle! Siamo quelli che creano infinito valore duso, valore che voi volete rendere scarso per trasformarlo in propriet intellettuale smerciabile, ma non potete farlo senza di noi. Pure nello sforzarci di creare un orizzonte comune dellinformazione, nel frattempo, pur mancando di forza sufficiente a trasformare completamente il sistema, forze saremo abbastanza forti da imporre importanti esigenze temporanee. Perci, nel vostro stesso interesse, se volete che linnovazione continui, anzich comportarvi in modo che un numero crescente di noi ceda a malattie collegate allo stress, dovete darci tempo e denaro. Non potete limitarvi a sfruttare lorizzonte comune dellinformazione come unesternalit, dovete sovvenzionarlo. Listituzione di un simile sistema, che culmina nellinstaurazione di un salario universale separato dal lavoro, di fatto la condizione essenziale della vostra sopravvivenza come sistema economico e, allo stesso tempo, ci permette di crescere come lavoratori della conoscenza, creando valore duso, senso nelle nostre vite, tempo per apprendere e rinnovarsi, cose che metteremo a disposizione della vostra impresa legata al profitto. La richiesta di un salario universale sempre pi dibattuta, oggetto di ricerche accademiche e di dossier governativi e concretizzata in Brasile dal Presidente Lula, pu ben essere la prossima grande riforma del sistema, che attende per riuscire bene il suo neo-Keynes P2P, un collettivo capace di tradurre le necessit dellethos cooperativo in un insieme di misure politiche ed etiche. Paradossalmente, mediante il rafforzamento della cooperazione, si pu anche rafforzare il capitalismo cognitivo (proprio come il sistema del welfare crea consumatori di massa), e questo consente la coesistenza delle due logiche, in cooperazione e in relativa interdipendenza luna dallaltra, generando una vera e propria competizione nella risoluzione dei problemi del mondo. Il sistema mondiale senza dubbio necessit di una quantit di riforme importanti. Tra queste, mi viene da pensare a: 1) il passaggio del monopolio della violenza dallo Stato-nazione a un organismo internazionale cooperativo responsabile della protezione dei diritti umani e in grado di evitare genocidi e pulizie etniche non pi accettabile che ogni Stato-nazione eserciti violenza illegittima; 2) la costituzione di organismi che regolamentino leconomia mondiale, attraverso i quali possa emergere una societ mondiale, nel senso suggerito da P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

George Soros, David Held e altri; 3) cambiamenti nella natura del sistema capitalistico, nel senso descritto da Paul Hawken, David Korten, Hazel Henderson cio una forma di capitalismo naturale che non possa pi appropriarsi lorizzonte comune ed esternalizzare i suoi costi ambientali; 4) un nuovo sistema integrale di bilancio internazionale non pi accentrato sullinfinita crescita della produzione materiale, ma sugli indicatori del benessere; 5) cambiamenti nella struttura delle corporation tali che essa non rifletta pi esclusivamente gli interessi degli azionisti, ma quelli di tutti gli stakeholder coinvolti dalle sue operazioni. In una prospettiva storica, una simile serie di cambiamenti fondamentali possibile solo dopo crisi strutturali fondamentali: essi probabilmente arriveranno tra venti o cinquantannicxxxvii.

7.1.C. TRE SCENARI DI COESISTENZA


Nel nostro primo saggio descrittivo, abbiamo gi riferito di tre possibili scenari concernenti lintreccio del capitalismo cognitivo col P2P. Il primo scenario di pacifica coesistenza. Ci sono molti precedenti storici che lo fanno pensare. Nel medioevo e in altri sistemi basati sullagricoltura, il sistema della classificazione autoritaria (feudalismo) coesisteva con lordine religioso, organizzato in una forma di condivisione comunitaria (la Chiesa e lo Sangha), che era il pilastro di un'economia del dono redistributiva. NellAsia sud-orientale, che accetta il coinvolgimento spirituale temporaneo, le persone si muovevano da un settore allaltro. Analogamente, possiamo raffigurarci una continuazione del sistema presente, con lavoratori intellettuali che guadagnano nel settore privato, scappandone per regolarmente, per quanto loro possibile, per partecipare alledificazione dellorizzonte comune. In questo scenario, quello in cui attualmente viviamo e che rimarrebbe stabile, continuando pi o meno sempre allo stesso modo, anche la versione attuale del capitalismo rimarrebbe perlopi intatta, bench forse alla fine sarebbe regolata da organismi di governo globale. Il secondo scenario quello pessimistico. Il capitalismo cognitivo riesce in parte ad incorporare e in parte a distruggere lethos P2P, e ne risulta unera di feudalesimo dellinformazione; unoligarchia nettocratica basata sullaccesso alle risorse e alle reti, che vive delle concessioni monopolistiche delle licenze sulla propriet intellettuale, com stato descritto da Jeremy Rifkin in Age of Access (ripreso da Jordan Pollackcxxxviii, John Perry Barlowcxxxix e molti altri) espropriando ogni forma di propriet alle classi dei consumatori (il consumariato, come Alexander Bard le ha definite). Esso coesister con una societ di controllo totale basata sullidentificazione biometrica, e user manipolazioni cognitive altamente avanzate. Ma questo scenario si fonda sulla scomparsa sociale dei lavoratori intellettuali, e non siamo ancora arrivati a questo punto. In questo scenario, laccesso allinformazione si basa sul pagamento di licenze restrittive, che riducono sensibilmente le libert e la creativit delle persone che hanno accesso, escludendo molti altri da quello stesso accesso. A causa di questa perdita di libert, che anche la perdita della libert di essere proprietari a tutti gli effetti di beni e di usarli a nostro piacimento, questo scenario spesso chiamato uno scenario di feudalismo dell'informazione. Il terzo scenario , dal punto di vista dei difensori del P2P, quello che lascia pi spazio alla speranza. Dopo una profonda crisi strutturale, il salario universalecxl messo in atto, e la sfera del P2P pu operare con una crescente autonomia, creando sempre pi valore duso, creando lentamente un sistema coerente allinterno del sistema, una societ GPL, come direbbe Stephan Mertencxli. A quel punto, la nuova civilt gi nata. Va fatto notare che P2P non il medesimo di sistema totalmente collettivizzato, e che esso pu coesistere con i mercati e con certi aspetti del capitalismo. Ma non ha bisogno dellattuale sistema monopolistico: esso pu ridurre i meccanismi di fissazione dei prezzi di mercato e collocarli nel loro posto P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 7

appropriato, come parte del sistema di scambio umano, on come la sua totalit. Secondo me, avremmo un nucleo di processi puramente P2P, circondato da uneconomia del dono basata su beni condivisibili, una forte economia sociale guidata da compagnie no-profit e un settore di mercato riformato, dove i prezzi riflettono pi realisticamente leffettivo costo della produzione, come le esternalit ambientali. Questa forma di capitalismo naturale stata descritta da Paul Hawken, David Korten e Hazel Henderson. Il principale paradigma ispiratore non sarebbe pi il paradigma della competizione basato su scenari vincitore-vinto, ma il paradigma collaborativo, dove le aziende riformate e altre forme istituzionali e nonistituzionali ancora da inventare troverebbero il loro scopo nel creare valore aggiunto alla propriet comune, e attrarrebbero mezzi produttivi fino al punto che sentono opportuno.

7.1.D. POSSIBILI STRATEGIE POLITICHE


Nel frattempo, mentre i tre scenari lottano per venire alla luce, se siamo interessati alla comparsa del P2P e al suo ethos della cooperazione, potremmo chiederci: Cosa va fatto? Un primo passo diventare coscienti dellisomorfismo, della comunitariet, dei processi peer to peer nei vari campi. Che le persone che progettano e usano programmi di condivisione P2P cominci ad accorgersi che, in qualche modo, stiamo facendo la stessa cosa del movimento dellalterglobalizzazione, e che entrambi sono collegate alla produzione di Linux e alle epistemologie partecipative. Perci, quello che innanzitutto dobbiamo fare costruire poti di cooperazione e di comprensione che colleghino i campi sociali. Questo processo, sorprendentemente, gi cominciato, visto che lultimo forum di Porto Alegre ha mostrato una reazione straordinariamente entusiastica allevento dellopen source, cosa che sarebbe stata inimmaginabile fino a qualche anno fa. Spero che il mio contributo personale abbia un ruolo nellaumentare quella consapevolezza. Dovremmo anche cominciare ad associare la nostra fondamentale comunitariet con le precedenti forme di ethos cooperativo: la condivisione comunitaria delle trib, i movimenti di solidariet operaia, gli ambientalisti e gli altri protettori del nostro comune orizzonte fisico. Ispirandoci allanalisi di Mckenzie Wark, dovremmo dire che sia i lavoratori della conoscenza (la classe hacker, per MW), sia gli operai sia i contadini in quanto classi producenti condividono un analogo interesse ad ottenere innanzitutto una pi equa distribuzione del surplus (allordine del giorno dei riformisti), e, in secondo luogo, ad ottenere il controllo dei mezzi di produzione (allordine del giorno dei pi radicali). Naturalmente, ci non pu pi risultare nella forma di un controllo statale centralizzato, e necessita di pratiche e richieste sociali innovativecxlii. La creazione della nuova realt sociale ha la precedenza sulle esigenze politiche, dovendo essere queste ultime una conseguenza della prima. Oggi resistere , innanzitutto, creare. Perci, il secondo passo costruire impetuosamente lorizzonte comune. Quando sviluppiamo Linux, esso l, on pu essere distrutto, e la sua effettiva esistenza e il suo utilizzo costruiscono un'altra realt, basata su unaltra logica sociale, la logica P2P. Adottare una socialit di rete e istituire dense connessioni mentre partecipiamo alla creazione e allo scambio di conoscenza ha un significato politico enorme. Soddisfacendo le nostre necessit spirituali e immateriali al di fuori del sistema consumistico, possiamo fermare la logica che sta distruggendo la nostra ecosfera. Il sistema vigente pu non apprezzare lopposizione, ma teme ancora di pi lindifferenza, perch pu ancora alimentarsi allenergia della lotta, ma comincia a morire quando viene messo in disparte. Questo quanto espresso dal concetto di Toni Negri di esodo, ed ci che altri chiamano diserzionecxliii. Questi commentatori notano che stato il rifiuto del lavoro negli anni 70, con i colletti blu che mostravano uninsoddisfazione sempre maggiore per il sistema lavoraiva taylorista/fordista che ha portato alla fondamentale riconfigurazione del lavoro in primo luogo. Nel passato, il movimento P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power 7

laburista e altri movimenti sociali condividevano perlopi gli stessi valori, che riguardavano essenzialmente una distribuzione pi equa della torta. Ma le nuove lotte riguardano perlopi la produzione di un nuovo tipo di torta, e il produrla in modo diverso. O forse, con una metafora ancora pi precisa: riguardano il diritto di produrre generi completamente diversi di torte. Oggi, la nuova etica resistere essenzialmente creare. Il mondo che vogliamo il mondo che stiamo creando grazie al nostro ethos cooperativo P2P, visibile in quello che facciamo oggi, non una creazione utopica rivolta al futuro. La costruzione dellorizzonte comune presuppone un ingrediente fondamentale: la costruzione di una fitta rete di media alternativi, per lauto-apprendimento permanente e collettivo della cultura umana, lontana dal modello consumistico promosso dai media aziendali. Perci, se c una strategia di attacco essa dovrebbe essere pi o meno questa: costruire lorizzonte comune, giorno dopo giorno, il processo della creazione di una societ dentro la societ. I questo contesto, la comparsa di internet e del web rappresenta un enorme passo in avanti. A differenza delle precedenti formazioni sociali, i lavoratori intellettuali e gli altri ora hanno accesso a un importante vettore d'informazione, a un mezzo per creare, produrre e distribuire prodotti immateriali che non esistevano nelle epoche precedenticxliv. Parte della lotta per costruire lorizzonte comune dellinformazione rappresentata dalla battaglia per il controllo del codice (il conseguimento del potere protocollare) e dalla creazione di una struttura legale amichevole, che prosegua lopera iniziata da Richard Stallman con la sua General Public License e da Lawrence Lessig, con il suo Copyleft e il Creative Commons. La terza fase la strategia difensiva. usando lorizzonte comune attaccato, esso va difeso. Pensiamo alla battaglia per evitare che nellUnione Europea prendano piede le licenze sui softwarecxlv, per evitare l'installazione di un gestore dei diritti digitali direttamente nellhardware; la lotta contro la biopirateria e contro la privatizzazione dellacqua. Sopra ogni altra cosa, ci di cui abbiamo bisogno una societ che consenta la costruzione dellorizzonte comune, ragion per cui importante rifiutare misure che ostacolerebbero questo sviluppo. Di qui, limportanza del regime della propriet intellettuale, che deve essere riformato per evitare una limitazione dellorizzonte comune digitale; di pi, dobbiamo sviluppare una conoscenza degli intrecci del potere protocollare. Dal momento che non abbiamo idea del periodo di tempo necessario per una pi completa transizione a una civilt P2P, quello che dobbiamo fare nel frattempo proteggere il seme, in modo che esso possa crescere senza impedimenti, fin quando non sar chiamato a un ruolo pi grande. Direi che parte importante della lotta perch tutti abbiano una vita decente importante ai fini dello sviluppo di pratiche cooperative sar linstaurazione di un salario a vita universalecxlvi, che faccia s che nessuno muoia di fame, di povert ed escluso dal mondo della cultura; che faccia s che un crescente numero di noi possa cominciare a lavorare alla creazione di valore duso reale, anzich badare ai desideri artificiali tramati dal sistema pubblicitario globale. Desideriamo anche la creazione di processi democratici peer to peer che possano contribuire alla risoluzione di alcuni dei problemi cruciali del mondo. per questo che le richieste del movimento dellalterglobalizzazione sono spesso considerate vaghe. Perch, in questo mondo complesso, sappiamo che non abbiamo tute le risposte. Ma sappiamo anche che, mediante una comunit di pari, attraverso processi aperti, risposte e soluzioni possono emergere, cosa che non succederebbe se non si superasse linsieme degli interessi privati e delle strutture di dominio. Perci, una riforma del sistema di governo globale importantissima, perch ogni voce umana possa essere udita. Le attuali istituzioni del governo globale, per come sono organizzate oggi (FMI, Banca Mondiale, WTO), spesso ostacolano la ricerca di soluzioni, perch sono strumenti di dominio anzich servizi per la popolazione mondiale. Quindi, non si tratta solo di formulare un programma politico alternativo, bens di trovare processi alternativi per arrivare alle migliori soluzioni. Personalmente non credo che i cambiamenti possano P2P ed evoluzione umana by Michel Bauwens P2Pforum.it Italian File Sharing Power

arrivare solo dai processi autonomi della societ civile e che lattenzione alla forma statale sia importante. In effetti, dal punto di vista politico, i difensori del peer to peer sono interessati alla trasformazione dello Stato-nazione in nuove forme aperte ai processi di globalit, ai processi partecipativi, come quelli in vigore allinterno dei formati P2P. Il peer to peer esige anche unauto-trasformazione. Come abbiamo detto, il P2P si fonda sullabbondanza, sul superamento dellimpulso animale basato su giochi a vincitori e vinti. Ma labbondanza non solo oggettiva; essa anche e forse pi significativamente soggettiva. per questo che le economie tribali si consideravano radicate nellabbondanza ed erano di natura egalitaria. per questo che chi cerca la felicit dimostra che non la povert che ci rende infelici, ma lineguaglianza. Perci, lethos P2P esige una conversione, verso un punto di vista, verso un insieme di competenze che ci permettano di concentrarci sul soddisfacimento diretto delle nostre necessit immateriali e spirituali, e on attraverso un perverso meccanismo di sfruttamento. Quando ci concentriamo sulle amicizie, sulle conoscenze, sullamore, sullo scambio di conoscenza, sulla ricerca cooperativa della saggezza, sulla costruzione di risorse e valore duso comuni, dirigiamo la nostra attenzione lungi dai desideri artificiali promossi attualmente, ed cos che personalmente e collettivamente smettiamo di nutrire la bestia che noi stessi abbiamo creato.

8. Presentazione della Foundation for P2P Alternatives


Siamo vicini alla conclusione del saggio. Se sono riuscito nel mio intento, il lettore ha una prospettiva descrittiva, esplicativa e storica della comparsa e delle potenzialit del P2P. Naturalmente, il mio proposito anche di natura politica. Credo che una civilt basata sul P2P, o almeno una civilt che ne accolga molti pi elementi di quanto non faccia quella odierna, sarebbe una civilt migliore, pi adatta ad affrontare le sfide globali che ci troviamo davanti. Ed per questo che propongo che questo saggio non sia solo parte di un processo di apprendimento, ma anche una guida a una partecipazione attiva alla trasformazione del nostro mondo in qualcosa di migliore, di pi partecipativo, libero e creativo. Perci annuncio la creazione di una Fondazione per le Alternative P2P. Essa si baserebbe sui seguenti punti, la cui dimostrazione la trovate nel saggio: che la tecnologia riflette un cambiamento di coscienza verso la partecipazione e, a sua volta, la rafforza che il formato reticolare, espresso nella specifica maniera dei rapporti peer to peer, una nuova forma di organizzazione politica e di soggettivit e unalternativa allordine economico-politico la quale, bench di per s non offra soluzioni, indica una variet di formati dialogici e di auto-organizzazione per elaborare diversi processi per arrivare a quelle soluzioni; che questo formato apre la strada a unepoca di democrazia non rappresentativa, dove un numero sempre maggiore di persone riusciranno a gestire la propria vita sciale e produttiva mediante luso di una variet i reti e circoli di pari che il P2P crea un nuovo dominio pubblico, un orizzonte comune dellinformazione che andrebbe protetto ed esteso, specialmente nel dominio della creazione di conoscenza comune; e che questo dominio, nel quale il costo della riproduzione della conoscenza tendente allo zero, richiede dei cambiamenti fondamentali nel regime della propriet intellettuale, riflessi da nuove forme come il movimento free software che i princip sviluppati dal movimento free software, in particolare la General Public Licence forniscono modelli che potrebbero essere usati in altre aree della vita sociale e produttiva

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che esso si ricollega alle pi antiche tradizioni e ai primi tentativi di ottenere un ordine sociale pi cooperativo, evitando questa volta il ricorso allautoritarismo e alla centralizzazione; esso ha il potenziale per dimostrare che la nuova cultura digitale egalitaria connessa alle pi vecchie tradizioni di cooperazione tra operai e contadini e alla ricerca di una vita impegnata e sensata che si esprima come tale anche nel lavoro, il quale diventa espressione di creativit individuale e collettiva, anzich mezzo salariato di sopravvivenza che offre ai giovani una visione di speranza e rinnovamento: la creazione di un mondo che sia pi in sintonia coi loro valori; che crea un nuovo linguaggio discorsivo in sintonia con la nuova fase storica del capitalismo cognitivo; il P2P un linguaggio che qualsiasi pivellino digitale pu comprendere esso combina soggettivit (nuovi valori), intersoggettivit (nuove relazioni), oggettivit (una tecnologia attuale) e interoggettivit (nuove forme di organizzazione) che si rafforzano mutuamente in un loop positivo e retroattivo, ed chiaramente in fase di attacco e di crescita, ma manca ancora di autocoscienza politica.

La Foundation for P2P Alternatives tenterebbe di risolvere le seguenti questioni: Il P2P attualmente esiste in movimenti e progetti separati e distinti, ma questi diversi movimenti sono spesso inconsapevoli del comune ethos P2P che li lega Perci, c bisogno di uniniziativa comune che 1) raccolga linformazione, 2) metta in connessione le persone e crei un circuito di mutua informazione, 3) si sforzi di trovare concezioni integrative che attingono a molti sotto campi, 4) riesca ad organizzare eventi di riflessione e azione; 5) riesca a educare le persone riguardo agli strumenti critici e creativi per la costruzione del mondo La Fondazione dovrebbe essere una matrice o un ventre che ispiri la creazione e la connessione di altri nodi attivi nel campo del P2P, organizzati attorno a temi, interessi e orientamenti comuni, nonch attorno a qualsiasi forma di identit e organizzazione che abbia un senso per le persone coinvolte il sito web zero node dovrebbe avere una pagina con directory, una newsletter elettronica, un blog e una rivista

BIBLIOGRAFIA
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Libri in lingua francese sul capitalismo cognitivo regolarmente menzionati sulla rivista sono: 1) Andre Gozr. L'immaterial. 2003; 2) La place des chaussettes. Christian Marazzi. L'eclat, 2001, sulla svolta linguistica del capitalismo; 3) Corsani e altri. Vers un capitalisme cognitif. Lharmattan, 2001; 4) Sommes-nous sortis du capitalisme industriel? (a cura di Carlo Vercellone). Ed. La Dispute; 5) Vercellone C. (a cura di), Transformations de la division du travail et nouvelles regulations. Le crepuscule du capitalisme industriel?, Paris, l'Harmattan; 6) Maurizio Lazzarato. Les Revolutions du Capitalisme.Les Empecheurs de Penser en Rond, 2004.

ii

DUE MODI DI CONOSCENZA:

Nel regno della storia delle idee, proprio come in linguistica, le parole hanno un senso soloin quanto partecipano di un sistema di distinzioni con altrimondi. La relativit (o diversit, o pluralismo) e il suo diametrale opposto linguistico, luniversalit, sono state utilizzate insieme, come un sistema, per migliaia di anninel pensiero europeo. Alcune persone preferiscono esplorare la propria verit studiando la diversit delle cose, e ad alcune persone piace esplorare la propria verit studiando le similitudini tra le cose ed entrambe le strade sono buone, bench conducano in direzioni diverse. Se, a un certo punto, le due fazioni siriuniscono e si scambiano rispettosamente le osservazioni, il loro dialogo pu essere molto produttivo. E nessunodeve dedicarsi a un solo tipo di ricerca escludendo laltro. (comunicazione personale di Dan Moonhawk Alford , erudito nativo americano e partecipante alle conferenze del SEED ad Albuquerque; vd. anche http://www.enformy.com/dma-Chap7.htm)

iii

ALCUNE DEFINIZIONI TRADIZIONALI DI SOCIOLOGIA DELLA FORMA:

La forme prise par l'echange reciproque (G. Simmel); la configuration de cette dependence reciproque (N. Elias); la mise en situation de l'interaction (G.H. Mead); les modalites et les conventions de l'action collective (Howard Becker). Sono tutte citate in Claude Macquet e Didier Vrancken, Les formes de l'echange. Controle social et modeles de subjectivation. Ed. de l'Ulg, 2003. Una precedente descrizione del metodo si trova in: G.G. Granger, Pensee formelle et sciences de l'homme. Aubier. Ed. Montaigne, 1967.

iv

Cio lattuale sistema economico. Si veda la sezione 3.1.B per una disquisizione sul concetto di capitalismo cognitivo. In generale, usiamo questo termine per indicare la forma corrente del capitalismo informazionale, cio una forma di capitalismo in cui i processi immateriali hanno maggiore importanza di quelli materiali.

SALVINO SALVAGGIO, COMUNICAZIONE PERSONALE SULLA GERARCHIA NEI PROGETTI FLOSS:

D'abord et avant tout, il n'est pas entierement correct de soutenir que dans les initiatives P2P, les differents participants sont equipotents. Il suffit d'aller relire, par exemple, les archives et la documentation non-technique de la plupart des projets pour constater que certaines personnes y jouent un role de coordination et qu'elles definissent les modalites de collaboration des autres intervenants. De la meme maniere, certaines personnes dans les initiatives P2P ont une vision globale du projet alors que d'autres sont uniquement chargees de realiser des petits morceaux fonctionnels. La principale difference par rapport au capitalisme traditionnel, c'est que dans le P2P, la segmentation des niveaux de "pouvoir" des uns et des autres est librement consentie, acceptee comme configuration des rapports visant l'optimisation de l'efficacite fonctionnelle. En tant que telle, toute configuration des rapports entre participants au projet peut etre ouvertement mise en discussion a chaque instant. Il ne s'agit pas d'une logique normative imposee et contre laquelle seule la voie du recours serait ouverte aux avis divergeants. Au contraire, la remise en cause par la discussion des pairs est inscrite au sein meme des processus d'auto-organisation. Decoule de ce premier aspect qu'il est excessif de dire que dans les projets P2P il ny a pas de hierarchie. Elle existe bel et bien mais est respectee la plupart du temps car librement consentie et discutee. J'en veux pour preuve que le projet Linux a ete coordonnepar une sorte d'instance directrice qui integre les changements et prend soin a maintenir la coherence du projet en evitant que les contributeurs ne fassent n'importe quoi.On pourrait dire que dans les 2 cas il s'agit de pouvoir ou de hierarchie sans coercition car ceux qui ne sont pas d'accord ne sont pas "punis", ils peuvent facilement circuler : entrer ou sortir du projet constitue un droit que nul ne conteste aux membres.

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Vd http://www.theyrule.net/ per esempio. LA LOTTA PER IL LIBERO ACCESSO ALLA LIBERA CULTURA MEDIANTE LA CONDIVISIONE DI FILE:

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A partire dalla seconda generazione, erano a disposizione i server distribuiti. Potevate gestire i vostri server personali e allacciarli ad altri. Le ricerche duravano pi tempo, erano meno accurate e non cera la garanzia che sareste riusciti a effettuare la ricerca in una sola altra macchina, per non parlare dellintera rete. Tuttavia, era un processo infinito. Per ogni nodo per la cui eliminazione impiegavate tempo e denaro, ce nerano parecchie migliaia di latriche sorgevano. Chiaramente, le vecchie strategie non funzionavano. A peggiorare le cose, cera ilfatto che queste nuove reti erano a conoscenza delle strategie usate contro di esse, e cercavano attivamente di neutralizzarle. Aggiungendonuovecaratteristiche, i programmatori di rete miglioravano anche la sicurezza, sia per loro sia per i loro utenti. Le cose cominciarono semplicemente, come, per esempio, il supporto per tipidi file diversi dallMP3, ma presto si fecero pi complesse. Crittografia di tipo militare? Non cproblema. Restrizioni di licenza che ripagano le carogne dei monopoli con la loro stessa moneta? Sicuro,sceglietena una. NHomi di utenti random, indirizzi IP nascosti, porte mobili e quasi qualsiasi altra cosa voi pensate sia stata fatta adesso. Il verocolpo al cuore per la RIAA e affini giuse con la completa rimozione dei server, in senso autenticamente peer to peer. Anzich avere molti piccoli server, ogni nodo poteva fungere sia da client sia da server. Le ricerche erano completamente decentralizzate: la RIAA era spacciata, punto. La recente serie di dolorose sconfitte processuali per

il pi avido onopolio della terra, nei tribunali americani, ha posto fine a tutele residue possibilit della RIAA. Il suo peggiorincubo era confermato, come tutti gli altri sapevano, i servizi erano completamente legali. La sentenza sul caso Grokster ha afermato il diritto delle compagnie a servirei loro consueti servizi, e a farlo con copertura di impunit. Le persone che ne fanno uso possono macchiarsi di crimini, mai servizi, in s, non sono illegali. Ai vecchi tempi, cera un provider, e un solo depositodi immagazzinamento, una sola gola da strozzare. Era tecnicamente gestibile, se si trattava di una soluzione tecnica. Anzich permettere la fioritura di queltipo di soluzioni tecniche, essi sono andati per vie legali, e hanno perso. Negli anni intercorsi, la tecnologia li ha circondati, mentre loro rimanevano fermi, anzi forse regredivano. Il problema dellevluzione forzata che tende a funzionare. La RIAA ha reso possibile levoluzione tecnica delle reti, da una rete MP3 relativamente innocua allinfernale rete di filesharing. Non c pi niente che si possa fare, e non c nessuno che possa fermarla. Se hanno pure trovato uno strumento che possa fermarla, per quanto ci suoni inverosimile, non c modo di renderlo effettivo. (www.theinquirer.net/?article=18206) RISORSE MUSICALI ONLINE: Un articolo che spiega come trovare musica legale online, qui: : http://www.nytimes.com/2004/09/10/a...sic/10INTE.html; Grouper un software che permette di condividere musica solo tra amici, per assicurare il principiodelluso equo, si trova qui: http://www.grouper.com/; valutazioni, arrichite dagli utenti, dei programmi di filesharing, si trovano qui: http://www.slyck.com/programs.php

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LAVENTO DI UNA TERZA GENERAZIONE DI TECNOLOGIA DI RETE PEER-TO-PEER

Ogni successiva generazione ha decentralizzato sempre pi funzioni, rendendo pi difficile la chiusura delle reti e contribuendo ad espandere lefficacia delle ricerche. La primissima generazione di servizi di trasferimentofile, capeggiata da Napster, era accentrata su grandi indici centralizzati che mantenevano le tracce di quanto fosse disponibile in ogni punto della rete. Questi fungevano da intermediari, connettendo unapersona che cercava un col computerdove il file era immagazzinato. Il processo era efficace, permettendo laccesso a unenorme variet di roba,-ma si dimostrato anche illegale. I tribunali hanno stabilito che Napster era responsabile di un network in cui scioperavano moltissime infrazioni al copyright; e alla fine hanno chiuso la compagnia. La seconda generazione di servizi decentralizzati, capeggiata da Gnutella e dalla tecnologia FastTrack, alla base di Kazaa, presto sostitu la prima. Nessuno di questi servizi aveva server entrali. Al contrario, esi facevano assegnamento sul passare le richieste di ricerca da computer a computer, finch un file non veniva trovato, e poi ripassavano linformazione al ricercatore originario. Questa tecnologia allinizio si mostrata difettosa,, dato che milioni di richieste di ricerca passavano attraverso ogni computer della rete, creando ingorghi in punti bottlenecka basa larghezza di banda. Ma, col tempo, migliorata, perch i programmatori hanno trovato modi per smerciare pi efficacemente queste richieste di ricerca;, tuttavia, si finiti con ricerche che includevano solo parte di una rete diciamo centomila persone anzich due milioni. Una corte dappellostatunitense recentemente ha decreatato che questa specie di rete decentralizzata era legale, a differenza di Napster, in parte perch i distributori del software non avevano un controllo diretto su quello che accadeva nelle reti. Questi (le etichette discografiche e gli studi cinematografici) incoraggiano un riesame della legge alla luce di quello che credono sia una politica publica appropriata, scriveva la corte in quella sentenza. Senza dubbio, fare quel passo soddisfarebbe le immediate mire economiche dei detentori del copyright. Tuttavia, ci altererebbe anche, e molto in profondit, la legge generale sul copyright, con conseguenze finali sconosciute al di fuori del contesto presente. La terza generazione di reti, rappresentata da eDonkey e adesso da Morpheus, come pure da un mucchio di pi piccoli sviluppatori indipendenti, rende glistrumentiancora pi decentralizzati di prima. Le hash table distribuite sono essenzialmente un modo per vedere istantaneamente dove sia ogni file della rete in un dato momento e per sparpagliare pezzi di quellinformazione in giro pe lintera rete. Per trovare un dato file, una richiesta di ricerca indirizzata prima ad ogni computer della rete. Questo computer si orienter verso un computer diverso che ha un po pi di informazioni su come trovare il file. Il terzo computer potrebbe avere linformazione sul file stesso o ci potrebbe volere qualche passo in pi per trovare il computer con linformazione giusta. Il processo analogo al chiedere la direzione a una successione di guide turistiche sempre pi informate, anzich allapprociare gente casuale per strada. Linformazione sulla rete in ogni luogo costantemente aggiornata ogni volta che vengono aggiunti nuovi file o computer. (http://news.com.com/Super-powered+peer+to+peer/2100-1032_3-5397784.html?)

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LAVORARE COSCIENTEMENTE IN VISTA DI UNA CULTURA PARTECIPATIVA: INTERVISTA A NICHOLAS REVILLE, DI DOWNHILL BATTLE

Il seguente riferimento mostra che gli sviluppatori di programmi di filesharing sono consapevoli della portta sociale e politica del loro lavoro. Si vedano i precedenti riferimenti su come lintero sviluppo del filesharing sia guidato da una lotta politica e sociale. Non la tecnologia che produce il cambiamento (determinismo tecnologico); la tecnologia stessa a essere determinata dalla dinamica della lotta. Domanda da parte dei redattori di Greplaw: Bit Torrent ha qualcosa a che fare col sostegno a una cultura partecipativa? Risposta: Certamente,puesereparte di un grande passo in avanti. Cultura partecipativa il concetto che sta dietro alla nostra concezione di unintersezione di tutti questi fenomeni, come i blog, le reti di filesharing, wiki, e il web in generale. Tutto questo facilita la creazione e la distribuzione di arte o di idee, e permette alle persone di fungere da filtri o da redattori. Ma siamo ancora ai primi inizi. Il cambiamento che vedremo rispetto al modello culturale gerarchico sar assolutamente rivoluzionario. Per quanto sia un termine di cui si abusa, non c altra parola che colga la grandezza di quello che sta avvenendo Quanto a BitTorrent, nello specifico, la ricerca di contenuti nello stile Napster e i client in download davero fanno schifo e, in s, creano unenorme polarizzazione verso contenuti mainstream che la gente gi conosce. Dallaltro lato, i sitiweb e i blog organizzano e presentano il contenuto in modo che si possano scoprire cose che nemmeno ci si aspettava di cercare. Dal momento che BitTorrent usa link basatisul web, ha la potenzialit per adattarsi molto bene ai blog e ai sistemi di gestione di contenuti, consentendo, nello stesso tempo, a chiunque, di offrrire file moltoestesi senza preoccuparsi dela larghezza di banda.

(http://grep.law.harvard.edu/features/04/08/26/0236209.shtml) DownHill Battle, http://www.downhillbattle.org/, unorganizzazione a scopo non di lucro che si sta impegnando a porre fine al monopolio delle etichette multinazionali e a costruire una migliore, pi giusta, industria musicale

Strumenti Writeable Web sono pasati in rassegna su http://www.oreillynet.com/pub/t/84 xi La rivista Fortune descrive la crescente importanza e gli effetti del blogging sulla comunit degli affari, a questo link: http://www.fortune.com/fortune/technology/articles/0,15114,1011763,00.html


Tra i programmi di blogging fai-da-te raccomandati ci sono http://movabletype.org/ e https://www.typepad.com/

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Una delle directory per trovare programmi in podcasting: http://audio.weblogs.com/ SKYPE USARE I PRNCIP DEL FILESHARING P2P PER LA TELEFONIA:

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Zennstrm e Friis, i creatori di KaZaa, uno dei primi e pi popolari sistemi di filesharing P2P, elaborarono lidea di utilizzare il P2P per rendere possibili chiamate telefoniche gratuite su internet: cos nacque Skype, configurato per un aggiornamento estremamente rapido. Aldi ldelle chiamate telefoniche, gli utenti sisono creativamente ingegnati a usarlo per trasmissioni audio e video (lo skypecasting, appunto). Ecco alcuni brani scelti tratti da unintervista pubblicata su Business Week: D: Fin dove potrebbe estendersi, al di l dei file e delle persone? R: Si potrebbe trattare di altre risorse cose tipo archivi, stream video. Ma questo servizia, in verit, funziona su die livelli. Innanzitutto, c la rete peer, e vi do enfasi perch quello che consente tutto il resto. Ma poi ci sono le applicazioni. Non avremmo potuto prevedere wow! tutele cose che si potevano sviluppare a partire dal P2P. per esempio, quando usammo per la prima volta la tecnologia peer-to-peer, non prevedevamo che noi potevamo metterci la voce. Ci fu chiaro dopo un podi tempo, ma quando abbiamo cominciato on sapevamo quali sarebbero state le applicazioni. Quando applicammo la tecnologia a varie industrie, ci accorgemmo che potevamo creare unutilit competitiva sostenibile. per questo che, nel sistema normale, si ha un costomarginale per ogni unit che vi si aggiunge. Se la tua rete ha una struttura client/server, tu devi aggiungere una nuova network card per ogni nuovo Web server, un commutatore centrale, e cos via. Ma in una rete peer-to-peer, tu riutilizzi le risorse di sistema nella rete, e cos il costo marginale per effettuare una chiamata telefonica o il trasferimentodi un file, o qualcosaltro, pari a zero (http://www.businessweek.com/magazine/content/04_44/b3906091_mz063.htm; http://www.businessweek.com/magazine/content/04_44/b3906087_mz063.htm) Un articolo che spiega la rapida diffusione di Skype, qui: http://www.nytimes.com/2004/09/05/business/yourmoney/05tech.html?th

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Sul Vlogging: http://www.seriousmagic.com/products/vlogit/; http://www.vlog.com/

COME FUNZIONA BITTORENT

Diciamo che volete scaricare una copia a copy dellepisodio di questa settimana di Desperate Housewives. Anzich scaricareil vero e proprio file digitale che contiene lo show, scaricherete un piccolo file, dettotorrente sul vostro computer. Quando aprite quel file sul vostro computer, BitTorrent cerca altri utenti che abbiano scaricato lo stesso torrente. Il software file-swaring di BitTorrent spezza il file digitale originario in frammenti, poi mette questi frammenti a disposizione di tuttigli utenti che abbiano scaricato il torrente. Poi il software cuce quei frammenti in un sigolo file che un utente pu vedere sul suo PC. Siti come lo sloveno Supernova offrono migliaia di torrenti diversi senza immagazzinare gli show stessi. Nel frattempo, BitTorrent sta rapidamente diventando il mezo preferito per distribuire grandi quantit di contenuti legali, come le versioni del sistema operativo gratuito Linux. (http://www.wired.com/news/digiwood/0,1412,65625,00.html?) Un profilo di Bram Cohen, progettatore diBittorrent, su Wired, lo potete trovare qui: http://www.wired.com/wired/archive/13.01/bittorrent.html SORGENTI BITTORRENT: Si noti che potrebbero scomparire, in seguito ad azioni legali. Legal Torrents, che comprende una vasta selezione di musica elettronica. Ha anche il CDC creaive commons della rivista Wired, concanzoni di artisti, come i Beastie Boys, che hanoaccettato di pubblicare alcune delle loro canzoni sotto uncopyright pi permissivo che permetela libera distribuzione e i remix. Torrentocracy ha video di dibattiti presidenziali statunitensi e altro materiale politico. File Soup offre software e freeware open source, musica di artisti le cui etichette non appartengono al gruppo commerciale Recording Industry Association of America, e programmi di reti televisive pubbliche come PBS o BBC.

Etree per gli appassionati di band amiche dello scambio come Phish e Grateful Dead, che incoraggiano i fan a condividere registrazioni dal vivo, di solito nella forma di file digrande estensione con compressione minima, per mantenerela qualit del suono (http://www.wired.com/news/digiwood/0,1412,65625,00.html?) BLOG TORRENT, UNO SVILUPPO DI BITTORRENT PROGETTATO SPECIFICAMENTE PER CANALI DI TIPO TELEVISIVO: Blog Torrent aggiunge a BitTorrent caratteristiche che facilitano la pubblicazione di file. Abbiamo elaborato un modo semplice, basato sul web, per creare un torrente e uploadarlo immediatamente. Abbiamo anche reso pi facile listallazione di un tracker, necessario al server per connettere tutti quelli che condividono i file. Tutto questo facilita le cose ai videoartisti, ai documentaristi, o a tutti quelli che possiedono una videocamera portatile e iMovie e vogliono condividere i loro video su un blog o un sito web. Fino ad ora, BitTorrent era abbastanza complicato, e non stato adottato dagli artisti, il che significa che la maggior parte dei contenuti che la gente condivide stato pubblicato da persone che non hanno preso parte alla loro creazione si trattava, infatti, perlopi di film hollywoodiani e spettacoli televisivi. Ma la cosa affascinante del peer-to-peer che esso un mezzo di distribuzione gratuita per persone che non avrebbero mai potuto permettersi una distribuzione. Con Blog Torrent, tutti possono condividere la loro opera, e questo implica alternative totalmente nuove ai media mainstream in questo caso, alla televisione. Fondamentalmente, noi vogliamo vedere canali TV internet che scarichino video sullo sfondo e ve li lascino guardare, secondo la vostra esigenza (una TiVo per internet). So che qui forse parliamo di sensazioni anzich di dati concreti, ma quale credi che sia il potenziale pubblico di Blog Torrent (intendo dire: i creatori di contenuto), e perch? C qualche particolare esperienza che ti ha fatto pensare: Se lo facciamo, diventer un successone? Penso che il pubblico sia molto, molto ampio e vario. Per esempio, ho amici che operano con validi risultati artistici nel campo dei video, ma che non hanno mai considerato di diffondere il loro lavoro online, perch non lo consideravano realistico. Spero che Blog Torrent permetter loro di provarci. Mi aspetto anche che registi di documentari si affezioneranno a questa tecnologia se sono nuovi, possono farsi un nome, oppure, possono condividere riprese extra e interviste nella loro piena durata, o possono offrire vecchio materiale che non vendono pi e scommetto che cominceranno pure a condividere materiale nuovo per quanti non vivono vicino a un cinema indipendente. La gente che fa video e film vuole sempre che le persone li vedano, ma ci sono centinaia o migliaia di casi in cui viene creato pi contenuto di quello che viene pubblicato dai canali mainstream. E non solo! Il numero dei produttori di contenuto destinato ad esplodere: far girare video sul desktop diventata una realt e piccole videocamere con hard-drive sono a portata di mano. Lo abbiamo chiamato Blog Torrent rinunciando alloriginario, e molto pi fico, Battle Torrent perch rende la condivisione di video facile quanto inserire testi o foto su un blog, e, nel fare questo, dovrebbe riuscire a fare nel mondo dei video quello che i blog hanno fatto nel mondo delle notizie (o pi). Che si tratti del nostro software o di quello di qualcun altro, penso che, comunque, la TV stia per far fronte a una competizione pi seria di quanto ci si sarebbe potuto immaginare. Ci sono troppe persone di talento, l fuori, che non hanno spazio nel sistema. E laccesso ai canali televisivi molto pi angusto rispetto allaccesso al mondo della musica, dei libri, dei quotidiani o delle riviste questo significa che nuove pressioni sul sistema potrebbero aumentare quando le cose si dischiuderanno. (http://broadbanddaily.gigaom.com/archives/2004/12/06/seeds-of-change-nicholas-reville-on-downhill-battles-blog-torrentinitiative/)

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EXEEM

Tom Mennecke, redattore del popolare sito informativo sul filesharing Slyck, il primo dicembre 2004 ha affermato: EXeem sposer le migliori caratteristiche di una rete decentralizzata, lagevole ricercabilit di un server di indicizzazione e lefficacia di diffusione della rete BitTorrent in un solo programma; parlando a New Scientist, ha aggiunto: Decentralizzare BitTorrent ha il potenziale per rivoluzionare la comunit P2P. Screenshot postati su un altro da un utente auto-proclamatosi beta tester di eXeem mostrano un client che incorpora una funzione di ricerca e la possibilit di monitorare il downloading dei file. Theodore Hong, un programmatore P2P britannico, dice che, si materializzi o no eXeem, qualcuno trover comunque un modo per decentralizzare la ricerca e il tracking di BitTorren. Qualcosa del genere dovr succedere, prima o poi, ha detto Hong a New Scientist. Sar un gran problema per le compagnie di media major, perch queste si troveranno a far fronte al fatto fondamentale che milioni di persone vogliono condividere file (New Scientist, http://www.newscientist.com/article.ns?id=dn6830)

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INFRASTRUTTURE DI RETE COSTRUITE DAGLI UTENTI, di Clay Shirky

Secondo la Legge di Metcalfe, il valore di una connessione internet cresce in proporzione al numero di utenti della rete. Tuttavia, le compagnie telefoniche non aumentano le tariffe in conseguenza a questo aumento di valore. Ci per loro oggetto di notevole frustrazione. La logica economica del mercato suggerisce che il capitale dovrebbe essere investito da chi simpossessa del valore dellinvestimento. Le compagnie telefoniche usano questo argomento per suggerire o che dovrebbe essere loro concesso potere monopolistico sui prezzi, relativamente allultimo miglio, o che dovrebbe esser concesso loro di integrare verticalmente il contenuto con i canali. Entrambe le strategie permetterebbero loro di alzare i prezzi bloccando la competizione, ricostituendo cos il loro potere coercitivo sullutenza e consentendo lestorsione di nuovi dazi ai loro abbonati internet. Tuttavia, comparsa una seconda possibilit. Se leconomia della connettivit internet permette allutente, anzich alloperatore di rete, di impossessarsi del valore residuo della rete, leconomia parimenti suggerisce che lutente dovrebbe essere il costruttore e il proprietario dellinfrastruttura di rete. La creazione della rete fax stato il primo caso in cui ci avvenuto, ma non sar lultimo. Gli hub WiFi e gli adattatori VoIP permettono agli utenti di estendere i confini della rete senza dover chiedere alle compagnie telefoniche n aiuto n licenze.

Grazie al passaggio dalle reti analogiche alle reti digitali, i pi importanti concorrenti delle compagnie telefoniche sono adesso i loro utenti, perch se lutente pu acquistare un semplice strumento che rende possibile la connettvit wireless o le chiamate telefoniche IP, allora tutto quello che le compagnie telefoniche offrono in quanto concorrenza non niente di pi che lultima versione della ZapMail. (http://shirky.com/writings/zapmail.html)

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DEFINIZIONE DI GIORNALISMO CIVICO COLLABORATIVO

Si definisce giornalismo civico collaborativo (GCC) la situazione in cui cittadini comuni si riuniscono sul Web per scrivere storie originali e criticare gli articoli dei media mainstream, usando Internet per connettersi lun con laltro e per assicurarsi che i loro pensieri raggiungano il pubblico. Questa nuova forma di giornalismo diversa dal suo pi popolare cugino, il blog, in quanto, a differenza di questo, che disdegna (in molti casi) gli elementi pi rigorosi del giornalismo, gli sforzi dei media collaborativi attingono a una particolare comunit, per far s che un servizio sia pi completo possibile (http://technologyreview.com/articles/05/05/wo/wo_052005hellweg.asp )

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UN ESEMPIO DI ESPERIMENTO ALTERGLOBALIZZAZIONE.

DI TRASMISSIONE VIDEO, CONDOTTO DA

INDYMEDIA,

UN NETWORK INTERNET INDIPENDENTE LEGATO AL MOVIMENTO

GENEVA03 uno studio di trasmissione, limitato temporalmente allo svolgimento del G8, che trasmette dal vivo stream video e audio dal centro culturale L'usine di Ginevra, dal 29 maggio al 3 giugno. La trasmissione dal vivo sar diffusa su internet, per poi essere presa e ridistribuita da enti di teletrasmissione internazionali e locali, e sar pure proiettata per le strade e nei teatrini Ginevra. Per dar voce alle proteste tra Ginevra, Losanna e Anmasse in tempo reale, gli attivisti dei media opereranno dal furgonestudio mobile Tutti sono esperti, che con un piatto satellitare bi-direzionale ad autoregolazione - fornir una connessione internet mobile e trasmetter riprese dal vivo dei cortei in movimento. Il progetto GENEVA03 uno sforzo congiunto di un crescente numero di video-attivisti e cineasti indipendenti, insieme a dozzine di giornalisti di Indymedia, per organizzare e trasmettere una copertura indipendente di notizie sugli eventi del G8. Attualmente stiamo programmando uno strema che, oltre alla copertura i tempo reale dei cortei di massa, includer film, concerti, talk-show, sessioni di VJ, pubblicit sovversive [subvertisements] e altre forme radicalmente innovative (http://v2v.indymedia.de/) VERSO UN CONSORZIO VIDEO MONDIALE: Un invito a unirsi e contribuire alla fondazione di un consorzio/rete di video sharing. Descrizione del progetto: da un po di tempo circola lidea di utilizzare strutture peer2peer per metter su una piattaforma di distribuzione costruita dagli utenti. Recentemente, nel periodo precedente al G8 di Evian, stata presentata una proposta concreta per instaurare un sistema per la condivisione di video. A lungo termine, crediamo di poter costruire una piattaforma sostenibile e scalabile per materiali audio-visivi di natura critica e indipendente. Questo un appello affinch gruppi/individui prendano parte al progetto, vi dedichino risorse e supporto e, in generale, lo espandano. I lavori che andranno distribuiti sul sistema varieranno da sequenze gi edite adatte alluso come archivio di magazzino, a documentari/film completi. Ogni file sar accompagnato da metadati in formato xml .info e sar prodotto come feed RSS ricercabile affinch le persone possano integrarlo nei loro siti personali, nonch pubblicato su un suo proprio sito web (dove ci sar anche manifesto, spiegazioni, contact info per i gruppi partecipanti ecc. ecc.). Nel campo dei metadata ci sar una specificazione sulla natura della licenza sotto la quale i materiali potranno essere usati (per esempio una specie di share Creative Commons) (http://v2v.indymedia.de/)

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Le iniziative di giornalismo civico non si riducono ai soli blog civici, ma contano anche tentativi alquanto pi sofisticati di creare una forma alternativa di giornalismo. Ve ne sono di tre tipi principali: attivit informative locali, basate su comunit locale, come backfence.com; siti ad ampio raggio come OhMyNews; e servizi collaborativi di setacciamento, dove gruppi di persone controllano gli articoli della stampa mainstream. OHMYNEWS! OhmyNews una specie di fantastic mix di cittadini-giornalisti e reporter professionisti, Oh afferma rivolgendosi al suo pubblico. Ha 35000 cittadini-giornalisti e 40 reporter di staff il cui stile cronachistico molto simile a quello dei giornalisti professionisti. Perci, ad essi sono affidate le notizie normali e le inchieste (http://english.ohmynews.com/articleview/article_view.asp?article_class=8&no=201599&rel_no=1) iniziative simili sono WikiNews, basato su un setacciamento collettivo degli http://en.wikinews.org/wiki/Main_Page; ma anche News Trust, unaltra cooperativa http://en.wikinews.org/wiki/Main_Page ; e Indymedia: http://indymedia.org articoli, il cui sito di setacciamento, a

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LIBRO SUL GIORNALISMO CIVICO: We the Media: Grassroots Journalism By the People For the People, di Dan Gillmor, 299pp, O'Reilly Da una recensione:

Egli ci dice del sud-coreano OhMyNews.com, che ha 15000 giornalisti civici che schedano articoli e commenti; e di Wikipedia, lenciclopedia online in cui tutti possono scrivere o correggere un articolo, che adesso ha pi di un milione di articoli in pi di cento linguaggi. Ci parla di blogger che hanno un seguito maggiore di molti quotidiani, e che sono diventati influenti quanto i giornalisti specialisti nel loro settore. Di come Russ Kirk, del sito d'informazione alternativo The Memory Hole si avvalso del decreto sulla libert dellinformazione per far s che le foto dei soldati statunitensi morti che venivano riportati dallIraq in bare avvolte da bandiere diventassero di pubblico dominio; e di come i blogger si siano mobilizzati a domandare la testa di Trent Lott, il leader della maggioranza al Senato degli Stati Uniti, dopo che questi, alla cena di compleanno di un compagno senatore, si era mostrato nostalgico di un passato razzista. Gillmor ci racconta la sua esperienza come opinionista del San Jose Mercury, il suo blog e del modo in cui ha avuto a che fare con commenti e critiche dai suoi lettori, che, lui afferma, mi hanno reso un giornalista migliore, perch trovano i miei errori, mi dicono quello che manca e mi aiutano a comprendere le sfumature (http://books.guardian.co.uk/reviews/politicsphilosophyandsociety/0,6121,1344544,00.html)

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Del weblog come processo di dilettantizzazione di massa, e non professionalizzazione di massa, si parla su http://shirky.com/writings/weblogs_publishing.html

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I FEED RSS

Il Washington Post spiega: RSS consente ai siti Web di pubblicare feed gratuiti del loro contenuto, che un programma definito newsreader raccoglie su una tabella preimpostata, che mostra nuovi titoli e link da leggere col newsreader o, con un solo click, col vostro Web browser (http://www.washingtonpost.com/ac2/wp-dyn?pagename=article&contentId=A55027-2004Mar13&notFound=true) Alcuni siti offrono le stesse funzioni di un RSS reader, cio la possibilit di combinare vari blog in cartelle e di controllarli tutti dallo steso punto. Si veda http://www.bloglines.com/

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NODEB.COM

Su Nodeb.com, le persone elencano i propri nodi aperti, essenzialmente invitando stranieri a entrare in una comunit mondiale di utenti. Questo sito ha pi di 11000 punti daccesso registrati negli Stati Uniti. Anche se i provider del servizio possono ostacolare la condivisione di accesso internet tra utenti, le tecniche alla fine riusciranno a scavalcare questo problema (http://www.nytimes.com/2004/03/19/opinion/19CONL.html?th )

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RETI WIRELESS MUNICIPALI E LOCALI

Reportage di Business Week sugli sviluppi del wireless e del WiFi: http://www.businessweek.com/magazine/content/04_40/b3902057_mz011.htm http://www.businessweek.com/technology/tc_special/03wireless2.htm, http://www.businessweek.com/technology/tc_special/tc_04wifi.htm Citt come Philadelphia stanno sviluppando sistemi a banda larga gratuiti per i propri cittadini; vd. http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A54754-2004Sep1.html? Muniwireless.com il miglior sito di informazione sugli sviluppi del wireless municipale libero in tutto il mondo.

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MARK PESCE SULLA COSTRUZIONE DELLA RETE ALTERNATIVA DI MEDIA

La proposta di Pesce riguarda specificamente una rete che potrebbe anche distribuire una programmazione omogenea, dove non detto che tutti i nodi facciano cose diverse. Allora, come si passa da queste piccole stazioni a una rete? Ebbene, ci sono due risposte a questa domanda. La prima abbastanza scontata: si mettono i trasmettitori abbastanza vicini luno allaltro, in modo che ogni stazione sia un ricevitore/trasmettitore; nel fare questo, si crea una rete a maglie di trasmettitori. Il ricevitore accoglie il segnale e lo passa al trasmettitore, che lo ritrasmette alla stessa frequenza. Questo per certi versi analogo al modo di funzionare delle reti di telefonia cellulare ti muovi di cellula in cellula e il segnale ti segue continuamente ed indicatissimo per distretti urbani densamente popolati, campus uiversitari, eventi pubblici e cos via. I costi di ogni nodo in un sistema del genere sono bassissimi forse meno di cinquanta dollari sia per il ricevitore sia per il trasmettitore AM.). Adesso non impossibile coprire un intero Paese scarsamente popolato.In situazioni come questa, lo streaming internet viene in soccorso. Qualsiasi segnale che possibile mandare via radio AM pu essere lanciato anche via internet, a velocit di connessione telefonica. Luscita del segnale di streaming pu essere inserita nel trasmettitore AM, e, ancora una volta, voi avrete la vostra rete. In questo modo, possibile coprire sia le aree densamente popolate sia gli spazi che intercorrono tra di esse con una sola rete. Ora, entrambe le proposte sono qualcosa di pi di semplici idee oziose esse sono il cuore di un nuovo network RADIO RHIZOME fondato a Los Angeles." (http://www.hyperreal.org/~mpesce/fbm.html)

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MARK PESCE SUL SINTONIZZATORE TV INTERNET E I SUOI EFFETTI DIROMPENTI SUL BROADCASTING TRADIZIONALE:

Sono convinto che sia opportuno esaminare i problemi di scarsezza connessi alla radiotrasmissione televisiva, ed elaborare una soluzione che aggiri efficacemente il problema (per parafrasare John Gilmore), una sorta di processo di ricapitolazione dellEnciclopedia Britannica nella Wikipedia. In veste di consumatori di media, abbiamo bisogno di liberarci dalle forze anticoncorrenziali fra i network commerciali in chiaro, e, in veste di creatori e fornitori di contenuto audiovisivo, dobbiamo liberarci dalle forze anti-concorrenziali delle reti commerciali come distributori di programmi. In altre parole, dobbiamo sviluppare una strategia globale calcolata e chiara per disintermediare i distributori di media audiovisivi, connettendo direttamente i produttori ai consumatori; anzi, cancellando la netta distinzione tra produttore e consumatore, in modo che il prodotto di un produttore sar identificabile solo per la sua qualit implicita, allocchio dello spettatore, e non per lapprovazione del distributore.., in atto una radicale riconfigurazione della tecnologia di proposizione di programmi allo spettatore TV. La televisione digitale, pensata come il punto terminale di questa rivoluzione, stata effettivamente solo il suo inizio, e mentre le televisioni digitali sono utilissime come schermi di visualizzazione, i loro sintonizzatori di trasmissione, con la loro sofisticata elettronica analogica, saranno completamente obsoleti una volta che la banda larga avr soppiantato la teletrasmissione come medium di distribuzione. La TV digitale un grande terminale, ma uno scadente sintonizzatore, perch il modo in cui progettata riafferma la psicologia della scarsit di spettro. Quello di cui abbiamo bisogno, perci, un nuovo strumento, che si collochi tra Internet, da un alto, e lapparecchio televisivo digitale, dallaltro, e che funzioni come un uovo tipo di sintonizzatore, permettendo di conseguenza un nuovo, non-mediato, meccanismo di distribuzione. La specificit di questo apparecchio semplicissima: esso dovrebbe essere in grado di individuare, scaricare e mostrare contenuto audiovisivo, in qualsiasi formato comune, sullapparecchio di visualizzazione scelto dallo spettatore. Non occorre nemmeno che questo apparecchio di visualizzazione sia una televisione digitale potrebbe essere un PC. O la PSP, la PlayStation Portatile, che sta per essere messa in commercio. O un cellulare di terza generazione. Questo strumento intermediario il sintonizzatore internet, se preferite potrebbe essere un set-top box impostato su un hardware, o parte di un software che gira su un calcolatore pi comune non ha molta importanzaQuando lidea del sintonizzatore internet m balenata nella mente presumevo che mi sarei imbattuto in unidea totalmente insolita. Poi ho scoperto che mi sbagliavo, e quanto mi sbagliavo. Progetti come BBC Internet Media Player, MythTV su LINUX, Media Portal per Xbox e Windows, Video LAN Controller per Mac OS X, Windows e LINUX e la lista continua. Appena quattro settimane fa, TiVO ha annunciato che diffonderanno un aggiornamento del software che consentir ai loro PVR di riconoscere internet, in modo che possano individuare e scaricare contenuto audiovisivo internet. Queste idee girano anche per la comunit del software commerciale, in prodotti come Microsoft IPTV, e Beyond Tv di SnapStream. Molte persone stanno lavorando agli elementi del sintonizzatore internet, ma nessuna di loro che io sappia ha unito questi pezzi mettendo in evidenza le qualit emergenti del sintonizzatore come strumento per la comunicazioneil sintonizzatore internet, o quello che sar, molto probabilmente far per i media audiovisivi quello che il web ha fatto per la stampa renderli immediatamente accessibili a tutti, in ogni momento e per un qualsiasi scopo. Per mezzo del web, le librerie si stanno trasformando da depositi di conoscenza a centri in cui le persone vengono indirizzate verso magazzini online. La libreria si sta trasformando in un google fisico (http://www.disinfo.com/site/displayarticle4565.html; see also http://www.hyperreal.org/~mpesce/fbm.html)

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LECONOMIA DEL NETCASTING, di Mark Pesce

Un ente di telediffusione spende la stessa somma di denaro sia che la trasmissione sia guardata da dieci persone, sia che la guardino dieci milioni di persone, perch la torre di trasmissione raggiunge tutti quelli che vogliono sintonizzarsi con essa. Leconomia del netcasting decisamente diversa. Chiunque pu configurare un server per trasmettere dieci stream di programmi in simultanea ma servono uninfrastruttura e unampiezza di banda dieci milioni di volte pi efficaci per offrire lo stesso programma a dieci milioni di persone. O, perlomeno, cos era. La BBC non ha la larghezza di banda per trasmettere in rete la sua programmazione a tutti i 66 milioni di utenti. Per fortuna, non necessario quel tipo di capacit, perch la BBC ha ingegnosamente progettato lapplicazione Flexible TV, che funge come un nodo in una rete peer to peer. Chi usa Flexible TV ha accesso ai programmi che sono stati scaricati da un qualsiasi altro client Flexible TV, e pu prendere quei programmi direttamente da loro. Tutto quello che la BBC ha bisogno di fare introdurre una singola copia di un programma nella rete dei client P2P, dopodich questi possono gestire il lavoro da soli. Inoltre, grazie alla tecnologia P2P usata dalla BBC (ne parleremo pi approfonditamente tra poco), un utente Flexible TV pu prendere un pezzettino del programma da un certo numerosi altri utenti; anzich effettuare il downloading di un intero programma da un solo altro pari, il client Flexible TV pu chiedere a centinaia di altri client piccole sezioni del programma, e scaricare questa centinaia di sezioni simultaneamente. Questo non solo diminuisce la quantit di traffico con cui ogni client ha a che fare, ma contribuisce anche a creare un circolo virtuoso: pi popolare un programma, pi copie ne esisteranno nella rete dei pari, e perci pi facilmente un pari pu scaricarlo. In altre parole, la BBC ha risolto il grande problema che ha impedito al netcasting di prender piede. In questo sistema di peercasting, la rete effettivamente pi efficace di una rete di teletrasmissione, perch ci si pu procurare pi di un programma simultaneamente, e un errore in un qualsiasi punto della rete non fa cadere lintera rete. (http://www.hyperreal.org/~mpesce/fbm.html)

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IL P2P COME MODELLO NECESSARIO PER LA TV INTERATTIVA

La rivista Fortune ha scoperto un altro aspetto ancora dellimminente et del peer to peer nella tecnologia, mettendo in evidenza che gli attuali metodi basati su un server centrale per la TV interattiva sono malamente inadeguati a venire incontro alla domanda e allofferta: Essenzialmente, la televisione file-served un Internet a contenuto video. Tutti dalla compagnia cinematografica al proprietario di casa potrebbero immagazzinare video sui propri hard disk e renderli disponibili a pagamento. Le compagnie cinematografiche e televisive avrebbero tonnellate di hard disk con capacit ottime, dato che possono permettersi di immagazzinare tutto quello che producono. Gli operatori delle compagnie di comunicazione via cavo o satellitare potrebbero avere degli hard disk per immagazzinare i contenuti pi popolari, dato che possono far pagare un sovrappi per servizi del genere. E i proprietari di casa potrebbero avere hard disk (possibilmente nella forma di PVR) da usare come magazzino temporaneo per contenuti per ottenere i quali ci vuole del tempo o che essi vogliono solo noleggiare o come magazzino permanente di ci che hanno comprato

(http://www.fortune.com/indexw.jhtml?channel=artcol.jhtml&doc_id=208364 ) La nuova tecnologia TiVo, che diventer uno standard coi suoi videoregistratori, permetter agli utenti di scaricare film e musica da internet sullhard drive del loro videoregistratore. Bench lattuale servizio TiVo consenta agli utenti di guardare programmi teletrasmessi, trasmessi via cavo o via satellite in ogni momento, la nuova tecnologia permetter loro di mescolare contenuto proveniente da Internet con quei programmi (comunicazione personale)

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ANALISI DEGLI SVILUPPI STATUNITENSI DELLA TV-IP, SUL THE WASHINGTON POST

Ecco un nuovo gruppo di contendenti al trono della televisione internet, tutti che cercano nuove svolte per trasmettere video sulla rete globale dei computer. Hanno nomi divertenti, tra laltro: Akimbo, DaveTV, RipeTV e TimeshifTV. Cercano di sfruttare il numero crescente di connessioni internet domestiche ad alta velocit e il loro costo calante per trasmettere ed immagazzinare video digitali. Alcuni offrono network dintrattenimento personalizzati, del tipo che tu od io possiamo creare mescolando e giustapponendo programmi di nicchia che stuzzicano la nostra poltroneria interiore. Come TiVo, la compagnia di registrazione digitale, questi servizi cercano di allontanarsi dai palinsesti statici che dominano la televisione odierna. A differenza dei primi network video su web fiaschi come Pseudo.com e Digital Entertainment Network i contendenti di oggi raccolgono contenuto da altre compagnie, anzich produrne di proprio. La maggior parte dei nuovi agenti opera ai margini del video internet libero per tutti. Questo perch, virtualmente, tutte le principali compagnie di trasmissione via cavo e via satellite, insieme agli studi cinematografici, si stanno affrettando a sviluppare i propri servizi di video-on-demand. (http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A2165-2004Oct27.html?) PROGETTI DI TV-IP EUROPEI ANALIZZATI DA WIRED La BBC in tutta tranquillit sta preparando una sfida alla Microsoft e ad altre compagnie che spingono per ricavare guadagni dai video stream. Sta sviluppando un software code-decode (codec) chiamato Dirac in un progetto open source teso a fornire un modo privo di diritti dautore per distribuire video. Le quote in gioco sono potenzialmente enormi, perch lindustria del software insiste sul pagamento per spettatore, per ora di contenuto codificato. Ci contrasta con la tecnologia TV, per la quale gli spettatori e, similmente, gli enti di tele trasmissione pagano una volta per tutte i diritti dautore quando comprano la loro strumentazione. Tim Borer, direttore del progetto Dirac al laboratorio della BBC Kingswood Warren R&D, ha precisato: Gli standard di codificazione per il video sono sempre stati aperti e gratuiti. Trasmettiamo TV PAL in questo Paese da decenni. Lo standard era accessibile a tutti... Se la BBC dovesse pagare ogni ora di codificazione in PAL, staremmo nei guai. ( http://www.wired.com/news/technology/0,1282,65105,00.html?)

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PANORAMICA SU ALCUNI SVILUPPI DELLA RADIO DIGITALE E DI STRUMENTI PER LA REGISTRAZIONE E LA GESTIONE Radio Your Way

bizzarro che, cinque anni dopo lingresso nellera del videoregistratore digitale, ancora non si possa acquistare lequivalente di un videoregistratore digitale per la radio. Perch lindustria dellelettronica ha sviluppato tante macchine che ci permettono di spostare nel tempo Dr. Phil e Saturday Night Live, ma cos poche che facciano lo stesso per Dr. Joy Browne e Science Friday? Effettivamente, c un aggeggio del genere. Radio YourWay (pogoproducts.com) sembra a prima vista una radio AM-FM a transistor tascabile (2.2 per 3.9 per 0.7 pollici), cosa che, in parte, . Ma contiene anche un timer incorporato, in modo che voi possiate fissare un orario per registrare trasmissioni radiofoniche. Programmarla facile o difficile esattamente quanto programmare un videoregistratore, se non che usa un orologio a ventiquattro ore di tipo militare, anzich le specificazioni AM e PM. Allora specificata, la radio riaccende da sola, si sintonizza sulla stazione, registra per lintervallo richiesto e poi si spegne. Una volta che avete acchiappato uno show, potete riascoltarlo in un momento pi opportuno (o in unarea senza campo), metterlo in pausa mentre vi fate la doccia o se state a una conferenza, passare avanti quando ci sono le pubblicit, o anche archiviarlo su un PC Windows usando un cavo U.S.B. (http://www.nytimes.com/2004/02/26/technology/circuits/26stat.html?th ) Audiofeast AudioFeast: gli ascoltatori radiofonici che cercano un accesso a richiesta a programmi parlati o musicali potrebbero prendere in considerazione un nuovo servizio internet che registra gli spettacoli radio. Come una specie di TiVo per la radio internet, AudioFeast pu essere configurato per conservare centinaia di spettacoli, da Washington Journal a Stamp Talk, e per gestire il loro trasferimento su certi registratori audio. AudioFeast contiene programmi di informazione, di affari, dintrattenimento e previsioni del tempo da dozzine di partner del mondo dei media, compresi National Public Radio, lArts and Entertainment Network, e The Wall Street Journal. Operando fino a poco tempo fa come Serenade Systems, AudioFeast offre anche 100 canali musicali, divisi in 16 generi, tra cui blues, jazz ed electronica. AudioFeast costa 49.95 dollari allanno; una prova gratuita di quindici giorni disponibile su www.audiofeast.com" (tratto da http://www.nytimes.com/2004/09/16/t...?pagewanted=all) TimeTrax. Creato dal programmatore canadese trentacinquenne Scott MacLean, TimeTrax permette agli abbonati al servizio satellitare di XM Radio di registrare musica dalla radio, aggiungendo il titolo della traccia e informazioni sullartista per ogni canzone. Gli appassionati di indie rock potrebbero, per esempio, putare i loro ricevitori radio satellitari su una stazione di indie rock,

clickare su Record nel software TimeTrax, andare a dormire e svegliarsi il giorno successivo con un totale di otto ore di musica, suonata da gente come Fiery Furnaces e Spoon. Inoltre, gli utenti possono programmare il software per registrare un certo canale a una certa ora, quasi nello stesso modo in cui la gente pu programare un videoregistrare o un TiVo per registrare un programma televisivo mentre sono in vacanza o al lavoro. In questo momento il servizio funziona solo con XM Radio, su un apparecchio chiamato PCR, che la compagnia ha venduto perch gli utenti potessero ascoltare la radio satellitare nelle lorocase anzich poterlo fare solo nelle loroauto. Da quando uscito TimeTrax, XM Radio ha toltodal mercato il dispositivo, creando un lucrativo mercato su eBay dove unitche al dettagliocostavano 49 dollari sono vendute a pi di 350 dollari. MacLean dice che il programma stato scaricato circa 7000 volte nelle due settimane in cui stato disponibile. TimeTrax allavanguardia di quella che probabilmente sar la prossima guerra mondiale dellindustria musicale e tecnologica: la registrazione di audio digitale radiotrasmesso. Siamo alla sorgente del futuro P2P, dice Jim Griffin, dir. gen. di Cherry Lane Digital, una societ di consulenza musicale e tecnlogica. Il Peerto-peer limitato,a confronto. Quello che ha suscitato lattenzione di Griffin e di altri il concetto che, quando le radio trasmetteranno tutte segnali musicali digitali, programmi come TimeTrax permetteranno agli utenti di cercare e prendere canzoni, similmente a quanto si fa oggi con programmi come Kazaa. Anzich prendere una canzone dallhard drie di qualcuno, gli utenti la trarranno dallaria, attraverso un segnale radio digitale. una nuova situazione, ed questa che in parte rende TimeTrax un caso cos interessante. (tratto da http://www.nytimes.com/2004/09/16/t...?pagewanted=all) Audio Xtract vi connette con un database di stazioni radio internet che possono essere elencate per genere o per larghezza di banda. Una volta che ne avete trovata una che vi piace, clickate su Record. Il software consente al computer di registrare il materiale nella forma di singoli file MP3 e di immagazzinarli in una cartella. I file sono nominati a seconda del loro contenuto, rendendo pi agevole la cancellazione di quei file che contengono pubblicit, per esempio che non volete. Poich i contenuti sono registrati come file MP3, essi possono esere ascoltati sui computer o su media player portatili, e masterizzati su CD. Audio Xtract costa 50 dollari su www.audioxtract.com" (tratto da http://www.nytimes.com/2004/09/16/t...?pagewanted=all)

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Shoutcast mira a consentire listituzione di radiotrasmissioni in streaming su internet, si veda http://www.shoutcast.com/ Business Week, sul futuro della telefonia internet: http://www.businessweek.com/technology/tc_special/04voip.htm RETI A MAGLIE O RETI AD HOC PER IL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI, NELLA DESCRIZIONE DI THE ECONOMIST

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Lapproccio della rete a maglie, che viene perseguito da parecchie aziende, lo fa in un modo particolarmente intelligente. Innanzitutto, il quartiere viene inseminato dallistallazione di un punto di accesso di quartiere (NAP) una stazione base radio connessa a Internet con una cnnessione ad alta velocit. Le case e gli uffici nel raggio di questo NAP istallano antenne proprie, rendendo possibile laccesso a internet ad alta velocit. Poi viene la parte ingegnosa. Ognuna di queste case ed uffici pu anche fungere da relay per altre case ed uffici beyond the range of the originafuori dal raggio del NAP originario. Quando la maglia si allarga, ogni nodo comunica solo coi nodi ad esso vicino, che passa il traffico internet al e dal NAP. Cos possibile coprire una vasta area velocemente ed economicamente. (http://www.economist.com/printedition/displayStory.cfm?Story_ID=1176136)

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Nel sito web riportato diseguito, Andrew Feenberg parla del determinismo tecnlogico, presentauna teoria critica della tecnologia, parla del codice tecnico come campo di lotta sociale, e colloca tutto questo, ed altro ancora, nelcontesto di pensatori precedenti come Heidegger, Habermas, Baudrillard, Virilio e altri, dei quali dice con grande chiarezza.cliccate sui saggi posti in fondo alla pagina, sotto il titolo: Some Background Texts and Applications. (URL = http://www.sfu.ca/~andrewf/)

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A.Y. Aulin-Ahmavaara, The Law of Requisite Hierarchy, Kybernetes, Vol. 8 (1979), p. 266 IL PINGUINO DI COASE, O LINUX E LA NATURA DELLA DITTA. YOCHAI BENKLER URL = htpp://www.benkler.org/CoasesPenguin.html

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PRINCIP DEL MOVIMENTO FREE SOFTWARE, nella descrizione di Fsf.org

Il software libero' una questione di libert, non di prezzo. Per comprendere il concetto, dovreste pensare a libero nellaccezione con cui ricorre in libera opinione, non in birra gratis Il software libero ha a che fare con la libert dellutente di far funzionare, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software. Pi precisamente, esso si riferisce a quattro tipi di problemi per gli utenti del software: La libert di far funzionare il programma, per qualsiasi fine (libert 0) La libert di studiarecome funziona il programma e di adattarlo alle vostre necessit (libert 1). Laccesso al codice-sorgente ne pre-condizione.

La libert di ridistribuire copie, per aiutare i vicini (libert 2) La libert di migliorare il programma e diffondere le vostremigliorie pubblicamente, in modo che lintera comunit ne tragga beneficio (libert 3). Laccesso al codice-sorgente ne pre-condizione (sito web di Stallman)

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LA LICENZA GPL

La GPL regolamenta le istruzioni di programmazione chiamate codice-sorgente, che i programmatori scrivono per poi convertire nei file binari che il computer comprende. Fondamentalmente, la GPL permette a chiunque di vedere, modificare e ridistribuire quel codice-sorgente, a condizione che essi operino modifiche pubblicamente disponibili e li dispongano soto la licenza GPL. Questo la differenzia da alcune licenze usate nei progetti open source, che permette di appropriarsi il codice-sorgente. U altro requisito che il software GPL si pu integrare esclusivamente con altro software governatodalla GPL. Questa riserva contribuisce a creare un sempre pi nutrito pacchetto di software GPL, ma ha anche esortato alcuni a definirla una licenza virale, suscitando il fantasma che linclusione inavertita o surrettizia del codice GPL in un prodotto a propriet riservata richiederebbe la pubblicazione di tutti i codici-sorgente sotto GPL. (http://news.com.com/Sprucing+up+open+sources+GPL+foundation/2100-7344_3-5501561.html?tag=nefd.lede) RICHARD STALLMAN SUI PRINCIP DEL FREE SOFTWARE Il mio lavoro al free software motivato da un fine idealistico: difondere la libert e la cooperazione. Voglio far s che il free software si diffonda, sostituendo il software di propriet, che proibisce la cooperazione, e cos rendere la nostra societ migliore. Questo il motivo basilare per cui la GNU General Public License scritta nel modo in cui scritta come copyleft. Tutti i codici aggiunti a un programma coperto da GPL devono essere free software, anhe se sono aggiunti in un file separato. Iorendo il mio codice accessibile alluso nel free software, e non alluso nel senso del software di propriet, ma per incoraggiare anche altre persone che programmano software a renderlo gratuito. Penso che,dal momento che i programmatori di software di software di propriet usano il copyright per impedirci di condividere, noi cooperatori possiamo usare il copyright per concedere agli altri cooperatori un utile personale: loro possono usare il nostro codice (http://www.gnu.org/philosophy/pragmatic.html ) Unintervista, in francese, a Stallman disponibile su: http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=214 RICHARD STALLMAN SUL PERCH ACCETTABILE CHE IL FREE SOFTWARE SI PAGHI La parola free ha due significati generali riconosciuti; pu riferirsi sia alla libert sia al prezzo. Quando parliamo di free software, parliamo di libert, non di prezzo. (Pensate a libera opinione, non a birra gratis). Nello specifico, significa che un utente libero di far funzionare il programma, di cambiare il programma e di ridistribuirlo con o senza modifiche. I programmi free a volte sono distribuiti gratis, a volte lo sono ad un prezzo sostanzioso. Spesso lo stesso programma lo si trova in entrambe le forme, a seconda del luogo. Il programma free non per quantoriguarda il prezzo, ma perch gli utenti hanno la libertdi usarlo (http://www.gnu.org/philosophy/selling.html )

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Steve Weber, professore di scienze politiche alla U.C. Berkeley, sostiene: che la comunit dellopen source ha costruito una mini-economia attorno alla nozione controintuitiva che il diritto di propriet basilare bel codice del softare il dirittoa distribuire, non a escludere. E funziona! un pensiero profondo e ha implicazioni molto pi generali peri regimi dei diritti di propriet che puntellano le altre industrie, dalla musica ai film alla farmaceutica. Lopen source sta trasformando il modo in cui pensiamo ai prodotti intellettuali, alla creativit,alla cooperazione e alla propriet temi che, a loro volta, daranno forma al tipo di societ, di economia e di comunit che stiamo costruend nellera digitale (discorso editoriale)

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ANALISI COMPLESSIVA DELLASSORBIMENTO COMMERCIALE DI SOFTWARE OPEN SOURCE, aggiornamento al giugno 2005

E cos Linux ha inaugurato il suo uso commerciale. La sua prima, e ancora pi riuscita, nicchia stata quella dei server web; da almeno cinque anni, la maggioranza dei server del web mondiale usano software open source. Poi, parecchi anni fa, la IBM ha cominciato a contribuire con denaro e programmatori ai lavori open source. La IBM, la Intel e la Dell hanno investito in Red Hat Software, il principale distributore commerciale di Linux, e Oracle ha modificatoi suoi prodotti in database per lavorare con Linux. A fine 2003, la Novell ha annunciato lacquisto di SuSE, un piccolo distributore tedesco di Linux, per pi di 200 milioni di dollari. La IBM ha investito 50 milioni di dollari nella Novell. IBM, Hewlett-Packard e Dell hanno cominciato a vendere hardware con Linux preinstallato. La IBM supporta anche la Fondazione Mozilla, che ha sviluppato il browser open source Firefox, e insieme a Intel, HP e altre compagnie di recente ha creato lOpen Source Development Labs (OSDL), un consorzio che promuove luso commerciale di Linux, che ha ingaggiato Torvalds e altri sviluppatori di open source. Adesso, Linux gira su tutto, dai router da 80 dollari ai telefoni cellulari, agli elaboratori centrali IBM, ed molto pi comune sui PC desktop. La Red Hat una compagnia ad alto profitto da 200 milioni di dollari, che cresce il 50% allanno, e i distributori commerciali di open source servono molti importanti mercatini software. Per esempio, nei database, c MySQL, che adesso ha entrate annuali che ammontano a circa 20 milioni di dollari e che si raddoppiano di anno in anno. Nei server applicativi, c JBoss, e tra i server web server, Covalent. Nel mercato dei server, il possibile dominio di Linux dato per scontato. Michael Tiemann, il vice-presidente della divisione open source della Red Hat, mi ha detto: Unix gi sconfitto, e nemmeno la Microsoft pufar niente. Sar solo clpa nostra se perderemo. Naturalmente, la Microsoft, che ha rifiutato tutte le richieste di intervista per questo articolo, vede le cose in maniera diversa. Ma indagini da parte della IDC indicano che nel mercato dei server i guadagni di

Linux crescono a pidel 40% lanno, contro il meno del 20% allanno di Windows. Unix, nel frattempo, in fase di declino. (Charles Ferguson, Technology Review, June 2005, a http://technologyreview.com/articles/05/06/issue/feature_linux.asp?p=2 )

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LA PROFESSIONALIZZAZIONE DI LINUX Il seguente articolo, tratto da Business Week, il risultato di unanalisi approfondita sulleffettiva produzione di Linux:

Poco compresa dal mondo esterno, la comunit dei programmatori di Linux diventata, negli ultimi anni, qualcosa di molto pi maturo, organizzato ed efficiente. Detto in soldini, Linux diventato professionale. Torvalds adesso ha un team di sottotenenti, quasi tutti impiegati in compagnie tecnlogiche, che sovrintende lo sviluppo di progetti di alta priorit. Giganti della tecnologia come IBM (IBM), Hewlett-Packard (HPQ) e Intel (INTC), sono riuniti attorno al finlandese, contribuendo con tecnologia, nerbo di mercato e migliaia di programmatori professionisti. La sola IBM ha 600 programmatori che si dedicano a Linux, gi dal 1999. c pure un consiglio di amministrazione che contribuisce a a fissare le priorit perlo sviluppo di Linux. Non che questa impresa funzioni come unazienda tradizionale. Non proprio cos. Non ci sono sedi centrali, on ci sono direttori generali, e non ci sono neppure verbali annuali. E non si tratta di una sigola compagnia. Piuttosto, unimpresa cooperativa, in quanto gli impiegati di circa due dozzine di compagnie, insieme a migliaia di individui, lavorano insieme per migliorare il software Linux. Le compagnie tecnologiche contribuisono ai progetti con azioni di sfruttamento (sweat equit), pagando in gran parte il salario dei programmatori e poi traggono guadagno dalla vendita di prodotti o servizi che riguardano il sistema operativo Linux. Esse non fanno pagare Linux stesso, dal momento che, per le norme della cooperativa, il software disponibile a tutti gratuitamente (http://www.businessweek.com/magazine/content/05_05/b3918001_mz001.htm?)

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PRODUZIONE SENZA PRODUTTORE, UN ESEMPIO DAL CAMPO MUSICALE:

Le compagnie discografiche, le etichette bastardografiche a chi servono? Non l che si fano soldi. Il vero affare lo si fa con i veri utenti i fan. con loro che cerchiamo di collegarci, ha detto il musicista, che suona in un gruppo, Frank Black, noto come Black Francis, allAssociated Press questa settimana. Ad ogni modo, non ho mai creduto molto negli album, ha detto Black. con i singoli che la gente ha a che fare. Evidentemente, il gruppo non pensa pi di aver bisogno di unetichetta e, anche se i loro progetti sono ancora informi al momento, lidea generale di combinare la vendita di CD dal vivo fatti e poi venduti ai concerti, lo produzione di musica per film e pubblicit e la distribuzione di singoli via internet. (comunicazione, tramite email, di Christophe Lestavel, fonte originaria DM Europe, http://www.dmeurope.com/ )

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PRODUZIONE SENZA UN PRODUTTORE, O LOFFERTA CHE SI OFFRE DA S:

Poche persone nel mondo comune si accorgono del fatto che stia sorgendo un tipo di economia radicalmente nuovo il mondo dellofferta che si offre da s! Searls ha detto che lopen source la vittoria della TS tecnologia sociale sulla TI tecnologia dellinformazione. Ci deriva direttamente dai princip comunitari che stanno al cuore di internet Nessuno ne il proprietario. Tutti lo possono usare. Tutti lo possono migliorare. C un commento di Searls cui ho pensato e ripensato. Egli ha detto che la parola autorit significa che asegnamo a certe persone il diritto di essere gli autori di quello che noi siamo. Adesso che lautorit gerarchica vine soppiantata da unautorit decentralizzata, reticolare, di fatto siamo noi tutti gli autori di ciascuno di noi, (copia da un blog sconosciuto, ricevuta tramite una comunicazione personale)

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Linux riscuote un gran successo in Cina http://www.businessweek.com/technology/content/nov2004/tc20041115_4873_tc057.htm? FIREFOX, IL BROWSER ALTERNATIVO

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Marted, arrivata la risposta a IE: un browser sicuro, gratuito, veloce, semplice e compatibile chiamato Mozilla Firefox. Il Firefox (disponibile per Win 98 o versioni successive, Mac OS X e Linux su www.mozilla.org) un rivale improbabile, sviluppato da u piccolo gruppo non-profit con un copioso aiuto di volontari. Il suo codice risale a Netscape e al suo successore open source, Mozilla, ma nei due anni passati da quando Firefox ha debuttato come minimale diramazione, in semplice funzione di browser, di quei pacchetti estensivi, esso diventato un prodotto notevole. Firefox mostra unelegante semplicit entro e fuori (http://www.nytimes.com/2004/12/19/business/yourmoney/19digi.html?th) IL DESKTOP LINUX come sistema operativo per desktop, esso sostituisce MS Windows con Linspire Lindows, Gnome, o BeOS Max; come servizio di instant messaging, sostituisce AOL AIM con Jabber; come pacchetto office, sostituisce MS Office con OpenOffice o Gnome Office; come programma di contabilit, sostituisce Inuit con Compiere; come gestione di progetti, sostituisce IBM Lotus Notes con Horde Project, o Net Office Project; come programma di database, sostituisce MS Access con Twiki, Druid, Gnome DB; come FAX MGT, sostituisce Esher VSI Fax con HylaFax o Mgetty+Sendfax; per il browsing, sostituisce Internet Explorer con Firefox. (comunicazione persoale, ispirata a un articolo apparso su Wired)

Mono unalternativa open-source alla Microsoft. Specificazioni online al sito http://www.mono-project.com/about/index.html

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Unapprofondita serie di articoli sulluso http://www.infonomics.nl/FLOSS/report/, giugno 2002

di

metodologie

FLOSS

sulla

loro

istituzionalizzazione,

qui:

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Wikipedia.org. I pro e i contro di Wikipedia (a pragone con la tradizionale produzione enciclopedica) sono discussi in questo articolo: http://soufron.free.fr/soufron-spip/article.php3?id_article=57

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ESEMPIO DI INNOVAZIONE COME PROCESSO DIFFUSO, da un articolo di Business Week

Per farsi unidea di uanto sia diventato diffuso il processo di innovazione, cercate di smontare la vostra nuova agenda elettronica, o il vostro telefonino-videocamera digitale, il vostro portatile, o il vostro apparecchio per la televisione via cavo. Probabilmente vi troverete una virtuale societ delle nazioni di fornitori di propriet intellettuale. Il processore centrale potrebbe essere della Texas Instruments (TXN ) o della Intel, e il sistema operativo della BlackBerry (RIMM), della Symbian o della Microsoft. Lo schema dei circuiti potrebbe esser stato progettato da ingegnericinesi. Le dozzine di chip specifici e i blocchi per i software integrati responsabili della radiosit della visuale o della limpidezza del suono potrebbero enire da progettist di chip di Taiwan, Austria, Irlanda o India. Il display a colori probabilmente stato prodotto in Corea del Sud, le lenti ad alta risoluzione in Giappone o Germania. Le connessioni cellulari potrebbero essere dorigine nordica o francese. Se il dispositivo ha la tecnologia Bluetooth, che permette alle applicazioni digitali di comunicare lun con laltra, esso potrebbe esser stato venduto dalla IXI Mobile Inc., una delle dozzine di compagnie israeliane di telecomunicazioni wireless, generate dallindustria militare di difesa (http://www.businessweek.com/magazine/content/04_41/b3903409.htm?)

LA SOCIALIZZAZIONE DELLINNOVAZIONE AL DI FUORI DELLIMPRESA

Soltanto una frazione delle inovazioni estetiche prodotte nella societ si manifesta allinterno della relazione lavorativa salariata. Cio, nello spazio che Tessa Morris-Suzuki ha definito come pre-produzione, cio nei laboratori e nelle agenzie pubblicitarie. La maggior parte dellinovazione estetica ha luogo dopo la produzione. Si manifesta dopo la relazione di lavoro salariale, nel consumo, nelle comunit, per strada, nei cortili delle scuole. qui che la fabbrica sociale lancia la sua lunga ombra. La fabbrica sociale un luogo senza mura, senza cancelli e senza capo, eppure disgregato dallantagonismo (Jan Soderbergh in http://info.interactivist.net/article.pl?sid=04/09/29/1411223) Il contributo di Tessa Morris-Suzuki su menzionato stato tratto dalllo scritto: Jim Davis, Thomas A. Hirschl & Michael Stack (a cura di), Cutting edge: technology, information capitalism and social revolution, 1997

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ESEMPI DI COMUNIT DINNOVAZIONE DI UTENTI IN ATTIVIT

La tecnologia di identificazione musicale Gracenotes tata quasi interamente prodotta da appassionati di musica, http://www.wired.com/news/digiwood/0,1412,64033,00.html?. Ma poich diventata privata, stato creato MusicBrainz, una vera alternativa open source; iPodLounge contiene pi di 220 progetti creativi per gli iPod futuri http://www.wired.com/news/mac/0,2125,63903,00.html?

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Produzione e marketing operati dagli utenti, numero speciale del bollettino Trendwatching, maggio 2005 URL = http://www.trendwatching.com/newsletter/newsletter.html

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UNA RIUSCITA ADOZIONE AZIENDALE DEL MODELLOPARTECIPATIVO: IL CASO SEMCO Nel libro The Seven-Day Weekend: Changing the Way Work Works, il direttore generale Ricardo Semler spiega

i provvedimenti che ha adottato per far ottenere il successo alla sua cmpagnia, facendo affidamento sulle capacitdi auto-organizzazione dei suoi lavoratori. Una paradossale realizzazione, dallalto al basso, della cultura hacker: * Riunciare al controllo (cio: niente organigramma, niente uniforme, niente uffici o linee di gestioni fissi;

completa flessibilit per tutti i lavoratori, compresi quelli alle catene di montaggio). * Condividere le informazioni (cio: rendere pubblici tutti i salari e invitare tutti a frequentare i consigli damministrazione; la Semler condivide anchei calcoli di profitto con gli utenti). * Incoraggiare lautogestione (cio: costringere le persone a pensare indipendentemente, a fare domande su tutto e a risolversi da sole i problemi; evitare di arrendersi quando sorgno problemi). * Scoraggiare luniformit (cio: ruotarei lavori, consentire estrema flessibilit nel lavoro e nel pagamento).

(fonte: lintervista qui riportata: http://www.opensourcetutorials.com/tutorials/Server-Side-Coding/Book-Reviews/theseven-day-weekend/page1.html)

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PUBBLICIT INFLUENZATA DALLUTENTE

Sempre pi utenti distribuiscono da s informazioni sui prodotti e sui servizi che apprezzano; si veda larticolo di Wired su una famosa pubblicit delliPod fatta da un utente: http://www.wired.com/news/mac/0,2125,66001,00.html

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Una spiegazione del concetto di intelletto generale: http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=476 CAPITALISMO COGNITIVO

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La thse dfendue ici sera celle d'une nouvelle grande transformation (pour reprendre l'expression de Karl Polanyi) de l'conomie et donc de l'conomie politique () Certes, ce n'est pas une rupture dans le mode de production car nous sommes toujours dans le capitalisme, mais les composantes de ce dernier sont aussi renouveles que celles du capitalisme industriel ont pu l'tre par rapport au capitalisme marchand (en particulier dans le statut du travail dpendant qui passe du second servage et esclavage au salariat libre). Pour dsigner la mtamorphose en cours nous recourrons la notion de capitalisme cognitif comme troisime espce de capitalisme. Yann-Moulier Boutang in http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=1656; vd anche http://www.ishlyon.cnrs.fr/labo/walras/Objets/New/20021214/YMB.pdf Auto-organizzazione e cooperazione nel capitalismo cognitivo, numero speciale della rivista Solaris: http://bibliofr.info.unicaen.fr/bnum/jelec/Solaris/d05/5introduction.html, http://biblio-fr.info.unicaen.fr/bnum/jelec/Solaris/d05/5link-pezet.html LIBRI E ARTICOLI SUL CAPITALISMO COGNITIVO Carlo Vercellone (dir.), Sommes-nous sortis du capitalisme industriel?, La Dispute, 2003. // Andr Gorz, Limmatriel, Galile, 2003. Critica, da parte del trotzkysta francese Michel Husson, in: Sommes nous entrs dans le capitalisme cognitif? Critique communiste n169-170, estate-autunno 2003

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LA REGULATION SCHOOL: DOCUMENTI

Alcuni articoli e saggi recenti, tratti da un bollettino associato alla Regulation school, vi daranno unidea dellottima qualit e del livello di interesse della loro produzione: Sul concetto di beni pubblici mondiali, si veda: http://www.upmf grenoble.fr/irepd/regulation/Lettre_regulation/lettrepdf/LR48.pdf; sulla corrente fase dellinsostenibile egemonia americana, si veda: http://www.upmf-grenoble.fr/irepd/regulation/Lettre_regulation/lettrepdf/LR46.pdf ; sulla ncessit di riconsiderare le nostre vecchie nozioni di produttivit, che non hano portata rispetto alla situazione corrente, si veda: http://www.upmf-grenoble.fr/irepd/regulation/Lettre_regulation/lettrepdf/LR43.pdf; una panoramica sui regimi di propriet intellettuale e sulla loro evoluzione: http://www.upmfgrenoble.fr/irepd/regulation/Lettre_regulation/index.html

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SULLE AVVILENTI CULTURE CORPORATIVE

Se sia in risposta al fatto che noi sentiamo che esiste per noi una nuova possibilit allorizzonte dei nostri correnti modi dessere, o se abbia a che fare col fatto che avvertiamo una mancanza, difficile stabilirlo. Ma, sia quel che sia, non c dubbio che c un crescente riconoscimento del fatto che i sistemi amministrativi ed organizzativi, allinterno dei quali abbiamo cercato per molto tempo di rapportarci lun con laltro e di relazionarci con i nostri vicini, ci stano mutilando. C qualcosa che non quadra. In essi non c posto per noi, per la nostra umanit. Mentre la rivoluzione dellinformazione ci esplode tuttintorno, c una crescente consapevolezza del fatto che quei momenti in cui siamo pi autenticamente vivi e capaci di comunicare le nostre, uniche, reazioni creative agli altri e alle alterit che ci circondano (e loro a noi), vi vengono sottratti. In un mondo sovrappopolato, sembra che ci siano sempre meno persone con cui parlare e sempre meno tempo in cui farlo (http://pubpages.unh.edu/~jds/ )

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LA GESTIONE PER OBIETTIVI COME STRUTTURA FEUDALE


di Robert Jackall, Moral Mazes, 1988, di fatoun approfondito studio antropologico sulla forma moderna dellimpresa

Quando i manager descrivono il loro lavoro aun profano, quasi sempre la prima cosa che dicono : Lavoro per [Bill James], oppure Faccio rapporto a [Harry Mills]. E poi, proseguendo, on fanno che descrivere le loro effettive funzioni di lavoro () Il meccanismo incrociato fondamentale della [moderna cultura aziendale] il suo sistema di riferimenti [reporting system].

Ogni manager().parla dei suoi obblighi verso il capo; questo capo assume questi obblighi e quelli degli altri subordinati e, a sua volta, rinvia al suo capo () Questo sistema della gestione per obiettivi, come solitamente chiamata, crea una catena di rinvii che va dal direttore generale fino allultimo product manager o rappresentante dazienda. In pratica, esso d anche forma a una disposizione autoritaria patrimoniale che cruciale per definire sia le esperienze immediate sia l scelte di carriera a lungo termine dei singoli manager. In questo mondo, un subordinato deve fedelt innanzitutto al suo capo diretto Moral Mazes prosegue descrivendo come i capi usino ambiguit coi loro subordinati (e altri sotterfugi pi o meno inconsapevoli) per mantenere il potere di guadagnare credito e allontanare le colpe, la qual cosa tende a perpetuare la personalizzazione dellautorit. A differenza di una normale burocrazia la Max Weber, che vincolata alla procedura e guidata da norme, una burocrazia patrimoniale un insieme di feudi gerarchici definiti dal potere e dal patronato personali.

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DAVID ISEN SULLA NATURA INADEGUATA DELLORGANIZZAZIONE PIRAMIDALE

Quando c una buona notizia, il credito cresce cos il capo, che personifica lorganizazione, appare in buona luce presso i superiori. E allora il creditocresce ancora. Quando c una cattiva notizia, prerogativa del capo trasferirela colpa sui subordinati, per evitare che essa salga di grado. Cattive otizie che non possoo essere contenute minacciano la posizione di un capo; se succede qualcosa di male, arriver la condanna. per questo che sparano agli informatori. Perch cos p facile ignorare le cattive notizie. Cos, lazienda chimica Jackalls ha premurosamente ignorato una questione di manutenzione da similionidi dollari finch non esplosa (letteralmente) in un problema da 150 milioni di dollari. Prendere una decisione prima del tempo rischia di proocareuna catastrofe politica, ha detto un manager, giustificando la manutenzione differita. Poi, una volta successo il pasticcio, un altro manager, sollevato dallincarico, ha detto: La decisione [di ripulire tutto] si presa da sola. (http://isen.com/archives/990601.html)

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IL SOCIOLOGO DEL LAORO FRANCESE PHILIPPE ZAFIRIAN, SUL DISAGIO DEI LAVORATORI NELLIMPRESA CONTEMPORANEA

Depuis plusieurs annes, les enqutes nationales ne cessent de nous indiquer une nette dgradation des conditions de travail, telle que les salaris la vivent et la dclarent. Les enqutes sociologique de terrain le confirment : c'est un phnomne de vaste ampleur que nous avons affaire. Les individus au travail souffrent et ils l'expriment. On pourrait certes dbattre des moteurs internes de cette souffrance : tous les chercheurs ne sont pas d'accord sur ce point. Mais il me semble qu'une ralit s'impose, par son vidence et son importance : les salaris plient sous la pression, elle les crase. La pression n'est pas simple contrainte. Toute personne se dveloppe en permanence, dans sa vie personnelle, dans un rseau de contraintes. Les indicateurs de cette pression, nous les connaissons bien : dbit, rendement, dlais clients, challenges, pression des rsultats atteindre, prcarit de la situation, organisation de la concurrence entre salaris, salaire individuel variable On y relve la fois la reprise de vieilles recettes tayloriennes, mais aussi quelque chose de nouveau, de plus insidieux : la pression sur la subjectivit mme de l'individu au travail, une force qui s'exerce sur son esprit, qui l'opprime de l'intrieur de lui-mme, qui l'aline. Mais il existe une autre facette de la situation actuelle : la monte de la rvolte. Celle-ci transparat beaucoup moins dans les statistiques ; elle s'extriorise moins en termes de conflits ouverts. Toutefois, pour un sociologue qui mne en permanence des enqutes de terrain, le fait est peu contestable. On peut pressentir l'explosion d'une rvolte d'une porte quivalente celle qui a secou la France la fin des annes 60, dbut des annes 70, lors des grandes insurrections des O.S (red : Ouvriers Specialises)., quelles que soit les formes d'extriorisation qu'elle prendra. La rvolte n'est pas simple raction la pression. Elle a des causes plus profondes. Elle renvoie d'abord une volution profonde, irrversible, de la libre individualit dans une socit moderne. Elle touche enfin ce phnomne important : force de devoir se confronter des performances, des indicateurs de gestion, une responsabilit quant au service rendu l'usager ou au client, les salaris ont dvelopp une intelligence des questions de stratgie d'entreprise. Ils jugent, et d'une certaine manire comprennent les politiques de leurs directions, voire en situent les contradictions et insuffisances. Mais il leur est d'autant plus insupportable d'tre traits comme de purs excutants, des machines sans me et sans pense propre, d'tre en permanence mis devant le fait accompli. Je pense que notre poque connat un vritable renversement : bien des salaris de base deviennent plus intelligents que leurs directions et que les actionnaires, au sens d'une pense plus riche, plus complexe, plus subtile, plus comprhensive, plus profondment innovante. (il sito web personale di Zafirian: http://perso.wanadoo.fr/philippe.zarifian/) Si vedano anche questi due importanti contributi sulla nuova natura del laoro; tre tesi di Philippe Zafirian basate su sette anni di studio in istituzioni e copagnie digrosse dimensioni: http://seminaire.samizdat.net/article.php3?id_article=22; tre tesi sul lavoro e sul capitalismo cognitivo, di Patrick Dieuaide: http://seminaire.samizdat.net/article.php3?id_article=12

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ESTRATTO DAL RETRO-COPERTINA DI THE HACKER ETHIC, DI PEKKA HIMANEN:

Quasi un secolo fa, Max Weber spieg lo spirito che animva lera industriale, letica protestante. Adesso, Pekka Himanen insieme a Linus Torvalds e Manuel Castells spiega come gli hacker rappresentino un nuovo, contrastante ethos per lera dellinformazione. Le basilari creazioni tecniche degli hackers come internet e il personal computer, che sono diventati simboli del nostro tempo sono i valori hacker che ha prodotto questo ethos e chelanciano una sfida a noi tutti. questi valori hanno favorito un lavoro appassionato e liberamente scandito; la credenza che gli individui possono creare grandi cose unendo le forze in modi fantasiosi; e la necessit di conservare le nostre esistenti idee etiche, come la privacy e luguaglianza, nella nuova, sempre pi tecnologizzata, societ.

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Linsoddisfazione della forza-lavoro: una corrispondenza dalla Francia

La prise de distance d'un nombre croissant de salaris vis--vis du monde de l'entreprise [est] un mouvement qui concerne l'ensemble des pays dvelopps, bien au-del d'un ventuel "effet 35 heures" franco-franais. "L'adhsion des quadras n'a plus rien voir avec celle des baby boomers de 55 ou 60 ans, qui ont pourtant connu ou fait Mai 68, mais qui n'ont pas, pour autant, remis en cause l'entreprise", reconnat Jean-Ren Buisson, ancien directeur gnral des ressources humaines de Danone, dsormais prsident de l'Association nationale des industries agroalimentaires (ANIA). Un constat quantifi par un rcent sondage de la socit Chronopost : dsormais seul un salari de moins de 35 ans sur cinq dclare "sImpliquer beaucoup ou essentiellement dans -sa- vie professionnelle". Toutes gnrations confondues, sept personnes sondes sur dix affirment avoir "un rapport au travail qui connat une barrire : la vie prive". Un basculement des mentalits que M. Buisson date d'il y a "un peu moins de dix ans, quand les entreprises ont mis en uvre des phases lourdes de restructuration". Des phases d'autant plus mal vcues qu'elles ont touch des salaris qui avaient beaucoup donn l'entreprise. "Dans les annes 1970 et 1980, les socits ont demand aux salaris non seulement de faire mais d'aimer leur travail, analyse Patrick Lgeron, psychiatre et dirigeant du cabinet Stimulus. Puis est venu le temps des plans sociaux, dont mme les salaris les plus dvous ont t victimes. Les jeunes qui prennent de la distance, ce sont les enfants de ceux qui ont vcu ces bouleversements." Pour M. Lgeron, auteur du livre Le stress au travail (Odile Jacob Poches, 2003), "nous assistons un mouvement de balancier : aprs le surinvestissement, c'est le temps du recul, voire celui du dsinvestissement". Un nouvel tat d'esprit que rsume Gilles Moutel, PDG de Chronopost : "Avant, l'quation tait simple : si un salari donnait beaucoup une entreprise, elle le lui rendait. Maintenant, du fait de l'instabilit conomique, les salaris doutent de la prennit d'une telle quation." Les entreprises, qui continuent utiliser des outils de management imagins dans la seconde moiti du XXe sicle, se retrouvent dans une situation paradoxale. Elles doivent employer des personnes "qui ont du mal croire dans les mots de l'entreprise" explique le docteur Marc Banet, mdecin du travail chez Alcan-Pechiney. "Les socits ont beau afficher des chartes et des valeurs, les salaris y croient de moins en moins", renchrit le psychiatre Laurent Chneiweiss co-auteur de L'anxit (Odile Jacob, 2004). "Les salaris restent pour la majorit d'excellents petits soldats, ajoute le Dr Banet. Mais les liens avec leur employeur se sont distendus. Ils se disent que s'ils ont une opportunit, ils s'en vont. (http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3234,36-377014,0.html)

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ANDREAS WITTEL SULLA SOCIALIT DI RETE

Il termine socialit di rete puesrecompreso come opposto a comunit. La comunit implica stabilit, coerenza, lesser-situati e lappartenenza. Essa comporta legami solidi e di lunga durata, prossimit e una storia o tradizione comune del collettivo. La socialit di rete sta in contrapposizione alla Gemeinschaft. Essa non rappresenta lappartenenza, ma lintegrazione e la disintegraizone Nella socialit di rete i rapporti sociali non sono tradizionali, ma informazionali; non sono basati su una mutua esperienza o sulla storia comune, ma innazitutto su uno scambio di dati e sul coinvolgimento. Le tradizioni sono basate sulla durata, laddove linformazione definita dalleffimero. La socialit di rete consiste in rapporti sociali fuggenti e transitori, quanto iterativi; in incontri effimeri ma intensi. La socialit tradizionale spesso d luogo a organizzazioni burocratiche. Nella socialit di rete, il legame sociale agente non burocratico ma informazionale; lo si crea in un progetto a partire da una base progettuale, dal movimento delle idee, dal sistema di standard e protocolli meramente temopranei, e dalla creazionee protezione dellinformazione di propriet. La socialit di rete non caratterizzata da una separazione, ma da una combinazione di lavoroe di gioco. Trova fondamento nella tecnologia della comunicazione e del trasporto. La rete, credo che sia un passo in avanti rispetto ai regimi della socialit in sistemi sociali chiusi, verso regimi di socialit in sistemi sociali aperti. Sia le comunit sia le organizzazioni sono sistemi sociali con chiari confini, con un interno ed un esterno altamente definiti. Le reti, al contrario, sono sistemi sociali aperti
(fonte: work-in-progress)

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UNO SGUARDO SULLETICA HACKER DI RICHARD BARBROOK, NEL MANIFESTO PER GLI ARTIGIANI DIGITALI

4. Daremo forma a nuove tecnologie dellinformazione secondo i nostri interessi. Bench esse si siano in origine sviluppate per rafforzare il potere gerarchico, il pieno potenziale della rete e dei computer pu essere attualizzato solo mediante il nostro lavoro autonomo e creativo. Trasformeremo le macchine del dominio nelle tecnologie della liberazione. 9. Per quelli di noi che vogliono davvero essere creativi negli ipermedia e nel mondo dei computer, lunica sluzione pratica diventare artigiani digitali. La rapida diffusione dei personal computer e, adesso, della rete sono le espressioni tecnologiche di questo desiderio di lavoro autonomo. Fuggendo dai meschini controlli di fabbrica e di ufficio, possiamo riscoprire lindipendenza individuale di cui godevano gli artigiani durante il proto-industrialismo. Ci rallegriamo del privilegio di diventare artigiani digitali. 10. Creiamo artefatti virtuali per soldi e per divertimento. Lavoriamo sia allinterno delleconomia della merce e del denaro sia nelleconomia deldono tipica della rete. Quando otteniamo un contratto, siamo felici di guadagnare abbastanza per pagarci ci dicui abbiamo bisogno e i lussi grazie ai nostri lavori da artigiani digitali. Allo stesso tempo, ci piace esercitarele nostre abilit per il nostro divertimento e per la comunit. Che lavoriamo per denar o per divertimento, ci gloriamo sempre delle nostre capacit artigianali. Traiamo godimento nello spingerei limiti culturali e tecnici pi in avanti possibile. Siamo i pionieri del moderno (http://www.hrc.wmin.ac.uk/hrc/theory/digitalArtisans/t.1.1.1 )

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SULLA NECESSIT DELLA COLLABORAZIONE APERTA

La libera condivisione dellinformazione in questo caso, il codice, in contrapposizione allo sviluppo del software non ha niente a che fare con laltruismo o con una specifica concezione sociale anti-autoritaria. Essa motivata dal fatto che in un processo collaborativi complesso, di fatto impossibile distinguere tra la materia grezza che entra in un processo creativo ed il prodotto che ne viene fuori. Perfino i pi grandi innovatori riappoggiano sulle spalle dei giganti. Tutte le nuove creazioni sono fondate su creazioni precedenti e, a loro volta, fungono da fondamento per le creazioni future. La capacit di usare liberamente e di raffinare quelle precedenti creazioni accresce la possibilit diuna futura creativit

(http://news.openflows.org/article.pl?sid=02/04/23/1518208 )

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APPROCCIO PROPRIETARIO CONTRO APPROCCIO OPEN SOURCE

Nonostante tutti i suoi difetti, il modello open source ha notevoli vantaggi. Il pi profondo e anche pi interessante di questi vantaggi che, pr dirla in soldoni, lopen source tiene lontane le stronzate dal software. Esso ridimensiona pesantemente la possibilit di sbarramento proprietario dove gli utenti diventano ostaggi dei distributori di software di cui essi comprano i prodotti e perci elimina la tentazione, tipica dei venditori, di utilizzare i molti trucchi che essi tradizionalmente usano lun con laltro o con i loro utenti. La trasparenza implicita nel modello open source limita anche la segretezza e rende pi difficile evitare la responsabilit per un lavoro fatto male. Le persone scrivono il codice in maniera diversa quando sanno che il mondo li sta osservando. Allo stesso modo, le aziende informatiche si comportano differentemente quando sanno che gli utenti che non apprezzano un prodotto possoo aggiustarlo loro stessi o passare a un altro fornitore. Dalle prove a nostra disposizione, emerge che la segretezza e gli intrighi associati alla tradizionale produzione del software di propriet generano costi, inefficienze e risentimento enormi. Se si offre loro unalternativa, molte persone la accetteranno al volo Charles Ferguson, Technology Review, June 2005, su http://technologyreview.com/articles/05/06/issue/feature_linux.asp

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COINVOLGIMENTO FLESSIBILE

U na caratteristica spesso sottovalutata della collaborazione open source il grado flessibile di coinvolgimento in, e della responsabilit per il processo che possono essere integrati. Gli ostacoli alla partecipazione sono estremamente labili. I contributi di valore posono limitarsi al singolo, a un singolo lavoro un elenco dei bug, un commento acuto in una discussione. Cosa parimenti imporante, per, il fatto che i contributi non sono limitati solo a questo. Ci sono molti progetti che hanno anche partecipanti dedicati, a tempo pieno, spesso pagati, che costituiscono il nucleo del sistema come quelli che mantengono il kernel, i redattori di un sito slash. Tra questi due estremi singolo contributo e partecipazione a tempo pieno sono possibili ed utili tutti i tipi di coinvolgimento. anche facile salire o scendere lungo la scala del coinvolgiento. Dunque, le persone dedicate si assumono la responsabilit quando investono del tempo nel progetto, e la lasciano quando smettono di essere coinvolti pienamente. Le gerarchie sono fluide e basate sul merito, quale che sia il significato di merito per i pari. Questo rende anche difficile per i membriaffermati continuarea mantenere le loro poizioi quando smettono di contribuire con interventi di valore (http://news.openflows.org/article.pl?sid=02/04/23/1518208 )

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GLI HACKER SONO MOTIVATI DALLAPPRENDIMENTO i programmatori sono interessati allo e motivati dallo sviluppo personale e dal valore duso del prodotto,

secondo questa inchiesta: http://opensource.mit.edu/papers/lakhaniwolf.pdf

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EBEN MOGLEN SUL COSTO MARGINALE DELLA RIPRODUZIONE DI INFORMAZIONI

La conversione alla tecnologia digitale implica che ogni opera di utilit o estetica, ogni programma per computer, ogni pezzo musicale, ogni prodotto artistico, visuale o letterario, ogni opera video, ogni informazione utile lorario dei treni, il curriculum universitario, una mappa, una cartina ogni informazione utile o bella possa essere distribuita a tutti allo stesso costo con cui la si distribuisce a uno. Per la prima volta nella storia umana, ci troviamo in uneconomia nella quale i beni pi importanti hanno un costo marginale pari a zero (http://moglen.law.columbia.edu/publications/maine-speech.html)

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UN PROGETTO OPEN SOURCE SU BASE WEB DI DESIGN INDUSTRIALE

ThinkCycle un progetto di design industriale su base web che consocia ingegneri, designer, accademici e professionisti provenienti da diverse discipline. Presto vi si sono buttati dentro con entusiasmo dei fisicie degli ingegneri che esaminano i progetti e indicano nuove direzioni. In qualche mese, il team di Prestero ha trasformato i suggerimenti in unigegnosa soluzione. Traendo ispirazione da un attrezzo chiamato rotametro, usato nellingegneria chimica, il gruppo ha elaborato un nuovo sistema introvena di uso intuitivo, anche per gli inesperti. Cosa da evidenziare, il suo costo di produzione di soli $1.25, e questo lo rende ideale per un utilizzo di massa. Prestero adesso in trattativa con unazienda di strumenti medici; il nuovo introvena potrebbe essere disponibile gi tra un anno. Lapproccio collaborativo di ThinkCycle modellato su un metodo che da pi di un decennio strettamente collegato con lo sviluppo di software: lopen source. cos chiamato perch la collaborazione aperta a tutti e il codice-sorgente liberamente condiviso. Lopen source incanala i poteri distributivi di internet, divide il lavoro in migliaia di parti e usa questi pezzi per costruire un insieme migliore ponendo le reti informali di codificatori volontari in diretta competizione con le grandi corporation. Funziona come una colonia di formiche, dove lintelligenza collettiva della rete sostituisce ogni singolocontribuente. Lopen source, naturalmente, la magia che sorregge Linux, il sistema operativo che sta trasformando lindustria del software. Linux controlla una crescente percentuale del mercato mondiale dei server e perfino il direttore generale della Microsoft, Steve Ballmer, si accorto della sua sfida competitiva per noi e per tutta la nostra industria. E lopen source software non si limita al solo Linux. Nellinsieme, pidi 65,000 progetti collaborativi disoftware si trovano su Sourceforge.net, ua stanza di compensazione per la comunit opensource. Il solo successo di Linux ha meravigliato il mondo degli affari. (http://www.wired.com/wired/archive/11.11/opensource.html)

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BIOLOGIA OPEN SOURCE

Approcci open source sono gi emersi nella biotecnlogia. Limpegno internazionale a ordinare in sequenza il genoma umano, per esempio, somigliato a uniniziativa open source. Esso ha reso tutti i dati risultanti di pubblico dominio, anzich consentire a un qualsiasi partecipante di brevettare uno dei risultati. Lopen source prolifera anche nella bioinformatica, il campo nel quale la biologia incontra la tecnologia dellinformazione. Questo comporta leffettuazione della ricerca biologica mediante supercomputer anzich provette. Nella comunitdella bioinformatica, il codice del software ei database sono spesso scambiati secondo una modalit tu condividi, io condivido, per il superiore bene di tutti. Evidentemente, lapproccio open-source funziona negli strumenti di ricerca biologica e nelle tecnologie di piattaforma pre-competitive. C per da chiedersi se funzioner ancora a un livello pi basso, pi vicino al paziente, l dove i costi di sviluppo sono maggiori e i potenziali benefici pi diretti. La ricerca open source potrebbe, sembra, dischiudere due aree in particolare. La prima quella dei composti e farmaci non-brevettabili o i cui brevetti sono scaduti. Questi ricevono pochissime attenzioni dai ricercatori, perch non ci sarebbe modo per proteggere (e cos trarre profitto da) una scoperta sulla loro efficacia. Per fare un esempio spesso citato, se laspirina curasse il cancro, nessuna azienda si prenderebbe il distubo di avviare gli esperimenti per provarlo, o passare per le pastoie dellapprovazione regolatoria, dal omento che non si potrebbe brevettare la scoperta. (Di fatto, sarebbe possibile applicare a un processo un brevetto che copra un nuovo metodo di cura, ma vige ancora largomento della maggior diffusione) Un sacco di medicine potenzialmente utili potrebbero stare sotto il naso dei ricercatori. La seconda area in cui lopen source potrebbe essere daiuto lo sviluppo di trattamenti per malattie che affliggono piccole quantit di persone, come il morbo di Parkinson, o che sono diffuse principalmente nei Paesi poveri, come la malaria. In taliu casi, semplicemente non c un mercato sufficientemente ampio di utenti paganti che giustifichi lenorme spesa implicata dallo sviluppo di una nuova medicina. LOrphan Drug Act americano, che fornisce incentivi finanziari per lo sviluppo di medicine utili a un piccolo numero di pazienti, una possibilit. Ma c ancora molt spazio per il miglioramento ed l che lapproccio open source potrebbe avere un ruolo prezioso da giocare. (http://www.economist.com/displaystory.cfm?story_id=2724420)

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ARCHITETTURA OPEN SOURCE

Questo weblog stato creato a seguito dellarticolo A communism of ideas, towards an architectural open source practice. Esso propone una riorganizzazione della pratica architettonica al fine di affrontare la diminuita importanza del ruolo dellarchitetto nella progettazione spaziale. Anzich proseguire la battaglia degli ego, questo weblog mira ad esplorare nuovi modelli di cooperazione che reinvetino la pratica architettonica e sviluppino nel contempomodelli spaziali innovativi. Maggiori ragguagli ritrovate nellarticolo Towards an architectural open source practice, sulla pagina web http://www.archis.org/archis_old/english/archis_art_e_2003/art_3b_2003e.html. Si veda anche il blog http://www.suite75.net/blog/maze/. Sul New York Times Magazine, David Brooks ha scritto un interessante articolo che descrive lo sviluppo delle exurbia, un paso in avanti rispetto ai sobborghi che sembra presentare princip P2P: si veda http://www.nytimes.com/2004/04/04/magazine/04EXURBAN.html?th . IL METAVERSO OPEN SOURCE Avendo gi avuto esperienza dello stare in bala di anonimi responsabili delle decisioni di aziende di videogiochi a scopo di lucro, Ludlow un grande sostenitore di un concetto che si sta affacciando in circoli di giochi online fortemente orientati al multiplayer: il metaverso open source. Costituito da partecipanti indipendenti, il metaverso open source un mondo virtuale infinitamente estendibile con poche regole e nessun controllo daparte dei tiranni delle grandi aziende. Il videogioco, anzich essere sviluppato da unazienda di giochi elettronici, sarebbe sviluppato da molteplici utenti che offrono il proprio tempo in una specie di stile wiki, ha detto Ludlow, professore di filosofia allUniversit del Michigan. uno scenario diverso, in cui i videogiochi si svilupperebbero in una specie di processo dal basso. La struttura non sarebbe prestabilita, ma si svilupperebbe da numerose persone che cerchino di estendere lo spazio del gioco. Ludlow riconosce che la sua visione di un mondo virtuale totalmente open source in anticipo di un paio danni. Ma non un semplice vagheggiamento. Ci sono almeno tre gruppi che stano mettendo in pratica qualche forma di piattaforma aperta, multiversale: lOpen Source Metaverse Project, o OSMP, il Croquet Project e MUPPETS. MUPPETS, o Multi-User Programming Pedagogy for Enhancing Traditional Study, la creatura di Andy Phelps, un assistente di tecnologia dellinformazione al Rochester Institute of Technology. Egli usa il progettot per introdurre gli studenti nuovi al proprio lavoro di corso ncheprima che essi sviluppino sofisticate capacit di programmazione. (http://www.wired.com/news/games/0,2101,65865,00.html?)

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I COSTI DI TRANSAZIONE MENTALE, commento di Clay Shirky:

Le persone che sostengono i micropagamenti credono che il costo in dollari dei beni sia il motivo principale per cui i lettori si astengono dal comprare contenuti, e che una riduzione del prezzo a livelli di micropagamento permetteranno ai creatori di cominciare a far pagare il loro lavoro senza allontanare i lettori. Questa strategia on funziona, perch latto di comprare qualcosa, anche se il prezzo bassissimo, genera quello che Nick Szabo chiama costi di transazione mentale, lenergia richiesta per decidere se qualcosa degna di acquistoo no, a prescindere dal prezzo. Lunico modello di affari che vede passaggio di soldi dal mittente al ricevente senza alcun costo di transazione mentale il furto, e per molti versi il furto lispirazione inconfessata per i sistemi di micropagamento. Come il colpo del salami slicing nel crimine informatico, i sostenitori del micropagamento immaginano che tali minime somme di denaro possano essere prelevate dallutente senza che questi se ne accorga, mentre lintero volume far ammontare qusti pagamenti a una bella somma per il ricevente. Ma naturalmente gli utenti se ne accorgono, perch gli viene chiesto di comprare qualcosa. I costi di transazione mentale creano un liello minimo di sconvenienza che on pu essere rimosso semplicemente abbassando il costo in dollari dei beni.

(http://shirky.com/writings/fame_vs_fortune.html) Unaltra citazione di Clay Shirky, sul dilemma fama o ricchezza Il fatto che il contenuto digitale possa essere distribuito senza costi aggiuntivi non spiega lenorme numero di creativi che rendono il proprio lavoro disponibile gratuitamente. Dopo tutto, stanno ancora investendo il loro tempo senza riceverne alcun retribuzione. Perch? La risposta semplice: i creatori non sono editori, e offrire la possibilit di pubblicare direttamente a loro non li rende editori. Li rende semmai artisti con macchine da stampa. Questo conta, perch i creativi recalamno attenzione, in un modo estraneo allattenzione richiesta dagli editori. Prima di internet, non cera molta differenza. La spesa per pubblicare e distribuire materiale stampato troppo grande affinch esso sia consegnato gratuitamente e in uantit illimitate anche i libri stampati per vanit hanno unetichetta col prezzo. Adesso, per, un singolo individuo pu servire un pubblico di centinaia di migliaia di persone, per hobby, senza lintervento di un editore. Questo scioglie lantica equazione di fama e ricchezza. Affinch un autore fosse famoso, molte persone dovevano aver letto, e perci pagato, i suoi libri. La ricchezza era leffettocollaterale di una fama in arrivo. Adesso, con la posibilit di pubblicarsi direttamente da s, molti creativi affrontano un dilemma di fronte al quale non si erano mai trovati: fama o ricchezza? (http://shirky.com/writings/fame_vs_fortune.html)

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AARON KROWNE SUI MODELLI DI AUTORIT PPC URL = http://www.freesoftwaremagazine.com/free_issues/issue_02/fud_based_encyclopedia/

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Le argomentazioni dei difensori del modello a proprietario per Wikipedia soo riassunte in questa pagina web: http://www.kuro5hin.org/story/2004/12/30/142458/25. Larticolo ci dice molto sui tipi di problemi che sorgono allinterno delle comunit P2P. Secondo problema: la preponderanza di persone sgradevoli, troll, e di chi permette loro di agire. Ho smesso di partecipare a Wikipedia quando il finanziamento per la mia posizione scaduto. Questo non significa che io sia semplicemente un mercenario; avrei potuto continuare a partecipare, se non fosse stato per una certa atmosfera sociale o politica che avvelenava il progetto. Ci sono molti modi per spiegare questo problema, ed io comicer con questo: troppo credito e rispetto accordati a persone che in altri contesti di internet sarebbero etichettate come troll. C una certa mentalit associata ai gruppi di usenet e alle mailing list non moderati, e questa mentalit contamina anche il progetto Wikipedia, che a gestione collettiva: se si reagisce con vigore al trollaggio, questo puavere un riflesso negativo su di voi, non (necessariamente) sul troll. Se tentate di rimproverare i troll o esigete che si faccia qualosa contro il costante disturbo dei comportamenti trolleschi, gli altri membri della lista grideranno alla censura, vi attaccheranno e arriveranno perfino a difendere il troll. La commedia si svolta migliaia di volte ngli anni nei gruppi internet non moderati e, a partire dallautunno del 2001, anche sulla Wikipedia non moderata. Wikipedia ha, va riconosciuto, fatto qualcosa per contrastare il trollaggio pi fastidioso e altri tipi di abuso: c un Arbitration Committee che prevede un processo in cui gli utenti pi fastidiosi di Wikipedia possono essere espulsi dal progetto. Ma ci sono miriadi di abusi e di problemi che non si possono superare tramite la mediazione, tanto meno arbitrariamente. Alcuni partecipanti al progetto possono risultare, giusto per non essere offensivi, davvero sgradevoli. Ma questo tollerato. Eppure, per qualsiasi persona che pu e vuole lavorare per bene con persone bene intenzionate, sensate e ragionevolmente aggiornate sarebbe a dire, certamente, la maggior parte delle persone che lavorano alla Wikipedia la lotta costante pu risultare tanto demotivante da farla desistere. Questo spiega perch me ne sono andato; spiega anche perch molti altri, comprese alcune persone estremamente competenti e validissime, hanno lasciato il progetto Il problema radicale: lanti-elitarismo, o mancanza di rispetto per la competenza. C un problema pi profondo o, quantomeno, io lo considero un problema che spiega entrambi i problemi cui si fatto ceno sopra. E questo problema il seguente: in quanto comunit, Wikipedia on ha unetica o una tradizione di rispetto per la competenza. Come comunit, lungi dallessere elitarista (il che significherebbe, in questo contesto, escludere le masse incolte), ssa anti-elitarista (cosa che, in questo contesto, implica che akka competenza non concesso alcun rispetto particolare, mentre sono tollerati attacchi e derisioni nei confronti della stessa competenza) Di conseguenza, quasi tutte le persone in possesso di buona competenza ma con poca pazienza si guarderanno bene dal partecipare a Wikipedia, perch esse almeno se gli articoli che elaborano sono soggetti a ogni sorta di controversia saranno costrette a difendere le cose che pubblicano contro gli attacchi dei non-esperti sulle pagine di discussione sugli articoli

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STEPHAN MERTEN, DI OEKONUX.DE, DEFINISCE LA SOCIET GENERAL PUBLIC LICENSE

In ogni societ basata sullo scambio compreso lex-blocco sovietico far soldi lambizione predominante. Poich una societ GPL non sarebbe basata sullo scambio, non ci sarebbe pi bisogno di soldi. Anzich il fine astratto della massimizzazione del profitto, il perno di tutte le attivit sarebbe lo scopo umanitario di soddisfare i bisogni degli individui, come pure dellumanit nel complesso. Le accresciute possibilit di comunicazione di Internet diventeranno ancora pi importanti rispetto a oggi. Una crescente parte della produzione dello sviluppo avr luogo su Internet o sar basata su di esso. Il concetto di B2B (business to business), che riguarda il miglioramento del flusso di informazioni tra aziende che producono merci, ci mostra che lintegrazione della produzione nel campo dellinformazione appena iniziata. Dallaltro lato, il fenomeno gi visibile della gente interessata a unarea particolare che si ritrova su Internet diventer centrale per lo sviluppo di gruppi in grado di svilupparsi autonomamente. La differenza tra consumatori e produttori andr sempre pi svanendo. Gi oggi lutente pu personalizzare merci complesse come automobili o mobili fino a un certo livello, il che rende ogni prodotto virtualmente un prodotto individuale, ritagliato sulle necessit del consumatore. Questa crescente personalizzabilit dei prodotti una conseguenza della flessibilit sempre maggiore delle macchine di produzione. Se questo si combina con un buon software, voi potreste iniziare la produzione di beni materiali altamente personalizzabili che permettano un massimo di sviluppo autonomo dal vostro web

browser fino al punto di vendita. Le macchine diventeranno ancora pi flessibili. Nuovi tipi di macchine gi disponibili da alcuni anni a questa parte i fabber in alcune aree sono gi pi diffusi dei robotindustriali moderni, per non parlare di macchine stupide come il punzone. La flessibilit delle macchine una conseguenza del fatto che la produzione materiale sempre pi basata sullinformazione. Nello stesso tempo, la crescente flessibilit delle macchine lascia agli utenti pi spazio per la creativit e, perci, per lo sviluppo personale. In una societ GPL non c pi motivo per la competizione, se non per il tipo di competizione che vediamo negli sport. Al contrario, si avranno vari tipi di fruttuosa cooperazione. Gi lo si pu vedere oggi non solo nel free software, ma anche (parzialmente) nella scienza e, per esempio, nelle ricette culinarie: immaginate il vostro pasto quotidiano se le ricette fossero di propriet sclusiva e disponibili solo dopo aver pagato una tassa di concessione, anzich essere il risultato di una cooperazione ondiale di cuochi.

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THINKCYCLE

ThinkCycle, un progetto basato sul web di design industriale che mette insieme ingegneri, progettisti, accademici e professionisti provenienti da una variet di discipline diverse. Presto, vi hanno preso entusiasticamente parte medici e ingegneri a valutare i progetti e a suggerire nuovi percorsi. In pochi mesi, il team di Prestero ha trasformato i suggerimenti in uningegnosa soluzione. Prendendo ispirazione da un attrezzo usato in ingegneria chimica, chiamato rotametro, il gruppo ha elaborato un nuovo sistema introvena che di facile uso, anche per i lavoratori inesperti. Cosa importante, la sua produzione costa circa 1 dollaro e 25, e questo lo rende ideale per un impiego di massa. Prestero adesso in trattativa con unazienda di strumenti medici; la nuova IV potrebbe entrare in commercio a partire da un anno. Lapproccio collaborativi di ThinkCycle modellato su un metodo che da pi di un decennio collegato strettamente con lo sviluppo di software: lopen source. (http://www.wired.com/wired/archive/11.11/opensource.html)

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RISORSE SU EDWARD HASKELL:

Le idee di Haskell's sono ottimamente compendiate da Timothy Wilken su http://www.synearth.net/UCS2-ScienceOrder.pdf e http://www.synearth.net/Order/UCS2-Science-Order.html (si veda, in particolare, il capitolo 5) Lintero testo del libro di Haskell Full Circle lo si pu leggere qui: http://www.kheper.net/topics/Unified_Science/index.html; Altri testi importanti sono: The evolution of humanity, qui: http://www.synearth.net/Haskell/FC/FCCh4.htm The basics explained, qui http://futurepositive.synearth.net/2002/07/02

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LEVOLUZIONE DELLA COOPERAZIONE

Evolutions Arrow mostra anche che la stessa evoluzione si evoluta. Levoluzione ha progressivamente migliorato la capacit dei meccanismi evoluzionistici di scoprire i migliori adattamenti. E ha scoperto meccanismi nuovi e migliori. Questo libro si concentra sullevoluzione dei meccanismi evoluzionistici pre-genetici, genetici, culturali e sopra-individuali. E mostra che il meccanismo genetico non completamente cieco e casuale. Evolutions Arrow si avvale, poi, di una interpretazione della direzione e dei meccanismi dellevoluzione che gli permettono di identificare le prossime grandi fasi dellevoluzione della vita sulla terra le fasi che lumanit deve attraversare, se continueremo ad aver sucesso nei termini evoluzionistici. Ci mostra come dobbiamo cambiare le nostre societ per portarle a un grado pi alto di sviluppabilit, come dbbiamo cambiare noi stessi dal punto di vista psicologico per diventare organismi auto-evolventisi organismi capaci di adattarsi in qualsiasi modo sia necessario per il futuro successo evoluzionistico, sciolti dal loro passato biologico o sociale. Due fasi critiche saranno la comparsa di unorganizzazione planetaria altamente evolvibile, unificata e cooperativa che sia in grado di adattarsi cme un tutto coerente, e la comparsa di guerrieri voluzionistici individui che sono consapevoli della direzione dellevoluzione e che usano la propria consapevolezza evoluzionistica per promuovere e completare il successo evoluzionistico dellumanit. (http://pespmc1.vub.ac.be/Papers/Review_Complexity.pdf)

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LA LIBERA CONDIVISIONE COME ASPETTO AS DELLA COSTRUZIONE DI CIVILT

Le rapport gratuit est quand mme trs diffrent du rapport marchand, mme si le rapport marchand aboutit toujours un rapport non marchand, lusage: quand vous achetez un abricot, il nest quune pure marchandise au moment o vous hsitez entre lui, la pche ou la grappe de raisins, mais une fois que vous lavez achet et que vous le mangez, cest votre capacit apprcier son got qui entre en jeu. La gratuit, cest un saut de civilisation. A un moment donn, notre problme nest plus de savoir si, oui ou non, notre enfant va aller lcole, mais bien comment on va dfinir le rle de lducation, assurer la russite scolaire de chacun Les interrogations gagnent en qualit, en ambition, elles crent du lien social. La socit a montr quelle savait tendre le champ de la gratuit des domaines qui ntaient pas donns au dpart, qui ntaient pas donns par la nature, par exemple avec lcole publique ou la Scurit sociale. Ds lors, il ma sembl que faire reculer la frontire, identifier les lieux o on peut repousser la limite de ce qui est domin par le march et librer des espaces du rapport marchand, ctait une possibilit trs importante, trs concrte, trs immdiate. Cela ne renvoie pas des lendemains ou des surlendemains qui chantent; a peut se faire tout de suite et permettre ainsi dexprimenter dj une autre forme de rapport aux personnes et aux choses. La gratuit, rappelons-le, un bien vaut avant tout par son usage et na quaccidentellement une valeur dchange. (http://www.peripheries.net/g-sagot1.htm )

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STUDI DI COOPERAZIONE E INTELLIGENZA COOPERATIVA

Gli studi di cooperazione sono ben monitorati da Howard Rheingold e da un interoteam di collaboratori sul blog Smartmobs.com. Ecco un sommario di teorie di cooperazione redatto da Paul Pivcevic del sito http://www.cooperativeintelligence.org/. Quello che segue un sommario di alcune teorie ben-ricercate riguardanti il modo in cui gruppi di persone possono evolversi, valide per ogni tipo di organizzazione.

ATTRIBUTI
GRUPPITUCKMAN

FONDAMENTALI

NELLE

FASI

DELLO

SVILUPPO

DI

TEAM

(1965)FORMAZIONE
Il tentativo di stabilire lo scopo primario, la struttura, i ruoli, il leader, i compiti e i rapporti funzionali, e i limiti del teamTURBAMENTO Nascita e trattamento di conflitti attorno a questioni fondamentali riguardanti la fase di formazioneNORMAZIONE Stabilizzazione della dinamica di gruppo e introduzione di norme di gruppo e di modi di lavorare concordatiAZIONE Il gruppo adesso pronto e libero di concentrarsi principalmente sul suo compito, dedicandosi nel contempo alle esigenze di mantenimento individuale e di gruppo

SCHUTZ (1982)DENTRO O FUORI


I membri decidono se fanno parte del gruppo o noIN CIMA O SUL FONDO Attenzione su chi ha potere ed autorit allinterno del gruppoVICINO O LONTANO Trovare livelli di coinvolgimento ed interesse allinterno dei propri ruoli

WHITTAKER (1970)PRE-AFFILIAZIONE

Senso di disagio, incertezza dellimpegno di gruppo, che superficialePOTERE E CONTROLLO Attenzione a chi ha potere e autorit allinternodel gruppo. Tentativo di definire i ruoliFAMILIARIT Il gruppo comincia a impegnarsi nel lavoro e ogni membro si impegna con laltroDIFFERENZIAZIONE Capacit a regola darte di avere chiarezza riguardo ai ruoli individuali e allinterazioni Ricerca della strutturaESPLORAZIONE Esplorazione dei ruoli e delle relazioni di gruppoPRODUZIONE Chiarezza dei ruoli del team e della sua coesione

HILL &GRUNER (1973)ORIENTAMENTO

BION

(1961)DIPENDENZA SCOTT PECK (1990)PSEUDO-COMUNIT

I membri del gruppo investono i leader di tutto il potere e lautoritLOTTA O FUGGI I membri del gruppo sfidano i leader o altri membri. Oppure,i membri del team si ritirano.ACCOPPIAMENTO I membri del gruppo formano accoppiamenti, nel tentativo di superare le loro ansie I membri cercano e simulano un atteggiamento di gruppoCAOS Tentativo di stabilire una gerarchia e norme di gruppoVUOTO Abbandono delle aspettative, dei presupposti e della speranza di ottenere alcunchCOMUNIT Accettazione reciproca e concentrazione sul lavoro. Adattata da Making Sense of Change Management, a Complete Guide to the Models, Tools, and Techniques of Organisational Change, Cameron, E and Green, M, Kogan Page, London. 2004

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DEFINIZIONI: INTELLIGENZA COLLETIVA, CO-INTELLIGENZA, PENSIERO DI GRUPPO, INCLINAZIONE CGNITIVA

stato Tom Atlee, fondatore del Co-Intelligence Institute, a coniare il termine co-intelligenza, che egli solitamente definisce come indicante quello che lintelligenza sembra quando prendiamo in seria considerazione la totalit, la co-creativit e linterconnettivit della vita. Lintelligenza collettiva solo una manifestazione della co-intelligenza. Altre manifestazioni di essa sono lintelligenza multi-modale, linteligenza collaborativa, la saggezza, lintelligenza risonante e lintelligenza universale Groupthink un termine coniato dallo psicologo Irving Janis nel 1972 per descrivere un processo per il quale un gruppo pu prendere decisioni cattive o irrazionali. In una situazione di pensiero di gruppo, ogni membrodel gruppo cerca di conformare le sue opinioni a quello che si crede sia il consenso del gruppo. Ci ha a risultato ua situazione in cui il gruppo infine concorda su unazione che ogni membro normalmente potrebbe considerare dissennata. () e la inclinazione cognitiva individuale. Inclinazione cognitiva ciascuno dei tantissimi effetti allosservatore identificati nella scienza cognitiva, compresi errori statistici e di memoria che sono comuni a tutti gli essere umani (identificati per la prima volta da Amos Tversky e Daniel Kahneman) e che alterano seriamente laffidabilit della prova aneddotica e legale. Essi infettano in maniera rilevante anche il metodo scientifico, che fatto apposta per minimizzare una tale inclinazione di qualsiasi singolo osservatore. (http://www.co-intelligence.org)

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VERSO SISTEMI MONETARI SUFFICIENTI E RIPERSONALIZZATI, citazione di Keith Hart

Chiaramente, una radicale riforma monetaria sar alla base del problema della reazione di una societ basata sul P2P. Al postodella situazione attuale, in cui solo il 10% delloferta finanziaria raggiunge quelli che ne hanno bisogno, con le pivaste zone del mondo escluse dai suoi circuiti, abbiamo bisono di un formato monetario che rafforzi lo sviluppo dal basso. Oggi abbiamo la situazione paradossale di un sistema finanziario che sovrabbondante per coloro che non ne hanno bisogno e scarso in quelle parti del mondo che davero ne necessitano. Leggere Money in an Unequal World. New York-Londra: Texere, 2001, di Keith Hart, un

buon modo per cominciare ad approcciare una riforma monetaria. Il denaro il problema, ma anche la soluzione. Dobbiamo trovare dei modi per organizzare i mercati come scambio paritario, e questo significa separare le forme monetarie dalle istituzioni capitalistiche, che attualmente le definiscono. Credo che, anzich considerare il denaro come qualcosa di scarso al di l del nostro controllo, potremmo cominciare a rendercelo un mezzo per render conto di quegli scambi le cui conseguenze desideriamo calcolare. I soldi allora diventerebbero foti multiple di credito personale, basandosi sulla tecnologia che ci ha gi messo a disposizione le carte di credito. La chiave per la ripersonalizzazione delleconomia linformazione a buon mercato. I soldi prima erano impersonali perch era necessario che gli oggetti scambiati a distanza fossero separati dalle parti coinvolte. Adesso, crescenti quantit di informazione possono essere allegate a transazioni che coinvolgono persone di qualsiasi parte del mondo. Questo ci offre la possibilit di creare circuiti di scambio che utilizzino forme monetarie che riflettono la nostra individualit, in modo che il denaro possa diventare sempre pi significativo per gonuno di noi come mezzo di partecipazione alle molteplici associazioni cui scegliamo di aderire. Tuttoquesto sta in netto contrasto con il sistema monetario statale del ventesimo secolo, in cui i cittadini facevano parte di una economia nazionale la cui valuta era monopolizzata da una classe politica riuvendicava lautorit di rappresentativit per gestirne il volume, il costo e la distribuzione (http://www.thememorybank.co.uk/ ) IL PROGETTO OPEN MONEY Open money un mezzo per scambiare liberamente aperto a tutti. Qualsiasi comunit, qualsiasi associazione proprio tutti pu avere il proprio denaro. Open money sinonimo di fate pure un invito a venire a giocare, come un libero acesso in libera casa; con collaborazione a mano tesa e aperta a tutti; e un atteggiamento di apertura mentale. Lo scopo del progetto open money mettere insieme e organizzare le persone e le risorse necessarie allo sviluppo e alla diffusione di denaro libero dappertutto. Il progetto open money un work in progress un proseguimento di quasi ventanni di sviluppo di LETSystem in tutto il mondo, di due progetti community way in Canada, che utlilizzavano smart card, del progetto open money giapponese, e, pi recentemente, diun programma di server valutari comunitari, cybercredits. Lintento quello di sviluppare un kernel open money un nucleo di file di testo, utilit di amministrazione e sistemi di software che siano sufficientemente compatti e chiari da fare in modo che unulteriore elaborazione dellinsieme derivi dagli stessi concetti fondamentali, anzich dalle particolari operazioni dei programmatori e contributori originari. Il kernel open money deve avere una vita propria. (http://www.openmoney.org/ ALTRE INIZIATIVE VALUTARIE COMPLEMENTARI LIBRA project (Milano), http://www.aequilibra.it/; Banca Etica (Padova), http://www.bancaetica.com/; Chiemgauer (Baviera, Germania), http://www.chiemgauer.info/ ; WIR Bank (Swizzera), http://www.wir.ch/ SULLA RIFORMA MONETARIA La dottoressa Margrit Kennedy ne parla su http://www.margritkennedy.de/. Si tratta di uno degli esponenti di spicco in questo campo, avendo pubblicato Interest and Inflation-free Money (il testo completo lo s trova, in inglese, qui: http://userpage.fuberlin.de/~roehrigw/kennedy/english/) Una pagina dedicata ad argomenti relativi alla economia alternativa, che parla anche delle valute alternative inGiappone, disponibile su http://www3.plala.or.jp/mig/econ-uk.html, e sulla RGT Argentina, la pi grande rete di scambio non monetariodel mondo.

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Unenumerazione di metodologie collaborative a supporto tecnologico la si pu trovare su: http://www.thataway.org/resources/practice/hightech/intro.html DAVID WEINBERGER, SUL PERCH LA CLASSIFICAZIONE PU ESSERE DIVERSA IN AMBIENTI DIGITALI Nel mondo fisico, un frutto pu pendere da un solo ramo. Nel mondo digitale, gli oggetti possono facilmente

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essere classificati in dozzine o perfino centinaia di categorie diverse; nel mondo reale, molte persone usano ciascun albero. Nel mondo digitale, pu esserci un albero diverso per ogni persona. Nel mondo reale, la persona che possiede linformazione generalmente possiede e controlla anche lalbero che organizza quellinformazione. Nel mondo digitale, gli utenti posono controllare lorganizzazione dellinformazione detenuta da altri (David Weinberger su Release 1.0.: http://www.release1-0.com/, riprodotto nel blog JOHO blog)

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Alcuni dei siti che hanno introdotto il tagging sono del.icio.us. <http://del.icio.us/> ; Flickr. <http://www.flickr.com/>; Furl, <http://www.furl.net/>

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CLAY SHIRKY SULLA DIFFERENZA TRA TAGGING E METADATA

Questa una cosa che isostenitori dei metadata ben progettati non hanno mai capito solo perch meglio avere metadata ben progettati lungo un asse non detto che esso sia preferibile lungo tutti gli assi, e lasse del costo in particolare annuller ogni altro vantaggio, al suo crescere. E il costo per etichettare rigorosamente sistemi estesi rovinoso, cos il sogno di usare

metadata controllati in ambienti come Flickr davvero il sogno di utenti che improvvisamente decidono di diventare discepoli dellarchitettura dellinformazione (citato da Cory Doctorow nel blog Boing Boing blog, gennaio 2005)

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LA DIFFERENZA TRA PROCESSI PEER TO PEER E VALUTAZIONE ACCADEMICA DEI PARI:

Uno dei primi antesignani dellintelligenza open source il processo della valutazione accademica dei pari. Come laccademia ha stabilitomoltotempo fa, in assenza di autorit stabili d assolute, la conoscenza va stabilita mediante il processo sperimentale della formazione del consenso. Al cuore di questo processo c la valutazione deipari, la pratica dei pari che valutano luno il lavorodellaltro, anzich fare affidamento a giudici esterni. I particolari del processo di valutazione sono variabili, a sconda della disciplina, ma il principiodi base universale. Il consenso non pu essere imposto, va raggiunto. Le voci dissenzienti non possono esser fatte tacere, se non tramite larduo processo della stigmatizzazione sociale. Naturalmente, non tutti i pari sono davvero uguali, non tutte le voci hanno pari peso specifico. Le opinioni di quelle persone cui i pari assegnano una grande reputazione hanno un peso maggiore. Dal momento chela reputazione deve essere accumulata nel tempo, queste voci autoritarie tendono a provenire dai membri stabili del gruppo. Ci da alla pratica della valutazione dei pari una tendenza completamente conservatrice, soprattuttoquando lacesso al gruppo dei pari strettamente vigilato, come nel caso dellaccademia, ove sono necessari diplomi e cariche per entrare nel cirolo dellelite. Il punto che lautorit tenuta da alcuni membri del gruppo che pu, a volte, alterare ilprocessodi formazione del consenso attribuita loro dal gruppo, sicch non pu esere mantenuta contro la volont di altrimembri del gruppo. (http://news.openflows.org/article.pl?sid=02/04/23/1518208 )

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JOHAN SODERBERGH SULLECONOMIA DEL DONO

Quando mi chiedono se il peer-to-peer uneconomia del dono, io assumo un punto di vista leggermente diverso su quello che larcaica economia del dono era veramente. Secondo me, quando si discusso di questo argomento su internet, lattenzione stata erroneamente concentrata sullconomia del dono come inversione della logica delleconomia di mercato, dove laccumulazione di capitale semplicemente sostituita dallaccumulazione di obbligazioni morali. La mia interpretazione di Marcel Mauss e LeviStrauss che leconomia del dono non ha a che fare primariamente con la distribuzione di risorse. Solitamente, i popoli tribali si procacciano da soli i beni necessari alla vita, e lo scambio di regali limitato a una particolare classe di beni, segni come vongole e gioielli. La vera importanza del dono sta nello stringere alleanze tra il donatore e il ricevente. Entrambi sono vincitori, per dirla in maniera indicativa, ma c uno sconfitto che la terza parte, lasciata fuori dallo scambio. Perci, penso che il paragone con leconomia del dono sia valido in parti della comunit virtuale, dove sono essenziali le alleanze e la comune coesione, ma non sia valido in altre parti, dove i rapportisono completamente impersonali (comunicazione personale, marzo 2005) JOHN FROW SULLECONOMIADEL DONO; CITAZIONE DI GREGORY Uneconomia del dono si basa sulla creazione di debito, dove la posta in gioco non sono le cose stesse o la possibilit di un profitto materiale, ma le relazioni personali he si formano e si prpetuano tramite lindebitamento in corso. Le cose, nelleconomia del dono, sono i veicoli, i mediatori e generatori effettivi dei legami sociali: ponendo questo problema nei termini derivati dalla teoria marxista del eticismo merceologico, Gregory scrive che le cose e le persone assumono la forma sociale di oggetti in uneconomia di merce, mentre assumono la forma sociale di persone in uneconomia del dono. Ricordiamo lopposizione schematica che Gregory stabilisce tra i due modi di scambio:

scambio di mercescambio di doniOggetti


quantitativoRapporto qualitativoTra gli oggettiTra i soggetti (fonte: comunicazione personale)

alienabiliOggetti

inalienabiliIndipendenza

reciprocaDipendenza

reciprocaRapporto

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Il saggio originario Tragedy of the Commons, disponibile su http://dieoff.org/page95.htm CATTURA DI PARTECIPAZIONE SU BITTORRENT

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BitTorrent un radicale passo in avanti rispetto ai sistemi peer-to-peer che lo hano preceduto. Cohen si accorto che la popolarit una buona cosa, e ha progettato BitTorrent per trarne vantaggio. Quando un file (film, musica, programmi per computer, non sono altro che bit) pubblicato su BitTorrent, a tutti quelli che vogliono il file richiesto di condividere ci che hanno con tutti gli altri. Mentre scarichi il file, quelle parti che hai gi scaricato sono sono disponibili per altre persone che cercano di scaricare lo stesso file. Questo significa che non state solamente succhiando il file, prendendo senza darein cambio; state anche condividendo il file con tutti gli altri che lo vogliono. E uanta pi gente scarica il file, tanto pi offrono quello che hanno scaricato, e cos via. Alproseguire di questo processo, ci sono sempre pi computer da cui scaricare il file. Se un file diventa molto popolare, potreste prenderne bit da migliaia di diversi computer, in tutta internet simultaneamente. Questo un punto olto importante, perch significa che quando i file di BitTorrent aumentano in popolarit, scaricarli diventa sempre pi veloce. La popolaritnon una calamit su BitTorrent una benedizione. (http://www.disinfo.com/site/displayarticle8198.html)

xciii

CLAY SHIRKY SUL FLAMING COME TRAGEDIA DELLORIZZONTE COMUNE

Il flaming fa parte di una classe di problemi economici noti come la tragedia dellorizzonte comune. Detto in pillole, la tragedia dellorizzonte comune si ha uando un gruppo detiene una risorsa, ma ognuno dei membri singoli ha un impulso ad abusarne. (Il saggio originario faceva lesempio di pastori con un pascolo comune. Il gruppo nel complesso ha la tendenza a mantenere la vitalit economica a lungo termine della propriet comune, ma se ogni individuo ha una tendenza a far pascolare troppo, per massimizzare il valore essi devono estorcerlo dalla risorsa della comunit). Nel caso delle mailing list (e, ancoraua volta, di altri spazi condivisi di conversazione), la risorsa detenuta dalla comunit allattenzione della comunit stessa. Il gruppo, nel complesso, ha uno stimolo a mantenere il rapporto segnale-rumore basso e a far s che la comunicazione sia quanto pi informativa, anche quando si tratta di controversie. Singoli utenti, per, hanno la tendenza a massimizzare lespressione del proprio punto di vista, come anche a massimizzare la quantit di attenzione da parte della comunit che ricevono. una stranezza della condizione umana che la gente spesso trovi lattenzione negativa pi soddisfacente della diaattenzione, e pi grande il gruppo, pi probabilmente qualcuno riuscir ad ottenere quel tipo di attenzione (http://shirky.com/writings/group_user.html) Ulteriori spiegazioni di Shirky sul gruppo come peggior nemico di se stesso, al http://shirky.com/writings/group_enemy.html; larchivio di Shirky fortemente raccomandato si trova qui: http://shirky.com sito

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BILL GATES SUI COMUNISTI DEL COPYRIGHT, SU C:NET:

C:Net: Inanni recenti, ci sono state molte persone che hanno chiesto a gran voce di riformare e restringere i diritti di propriet intellettuale. cominciato con poche persone, ma adesso c un mucchio di persone che sostengono: Dobbiamo guardare i brevetti, dobbiamo considerare i copyrights. Che cosa ha portato a questo, e pensi che le leggi sulla propriet intellettuale abbiano bisogno di essere riformate? No, direi che tra le economie del mondo, la maggior parte si affida alla propriet intellettuale oggi pi che mai. Oggi nel mondo ci stanno meno comunisti di quanti non ce ne fossero prima. C una specie di nuovi comunisti del giorno doggi che vogliono liberarsi degli incentivi ai musicisti e ai registi cinematografici e ai progettisti di software in vari modi. Non pensano che quegli incentivi dovrebbero esistere. E questo dibattito esister sempre. Sarei il primo a dire che il sistema dei brevetti pu essere sempre regolato anche il sistema dei brevetti statunitense. Ci sono alcuni scopi da raggiungere tramite elementidi riforma. Ma lidea che gli Stati Uniti abbiano contribuito a creare aziende, a crearepostidi lavoro, perch abbiamo il miglior sistema di propriet intellettuale su questo non c dubbio per me, e quando le persone dicono di voler essere leconomia pi competitiva, devono avere il sistema degli incentivi. La propriet intellettuale il sistema degli incentivi per i prodotti del futuro. (http://news.com.com/Gates+taking+a+seat+in+your+den/2008-1041_3-5514121.html?tag=nefd.ac ; Liberation riassume la controversia qui: http://www.liberation.fr/page.php?Article=267076)

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UN SOSTENITORE DEL LIBERO MERCATO SUI MERITI DEL PUNTO.COMUNISMO

Gli intellettuali tendenti a sinistra si preoccupano da molto del modo in cui il nostro pazio pubblico centri commerciali, centri cittadini, parchi urbani, ecc. ecc diventato sempre pi privato. Altri liberali, come lo scrittore Mickey Kaus, hanno messo laccento sui pericoli alla vita civica resi possibili dalla pervasiva ineguaglianza economica. Ma il web ha fornito piccole risposte a questi enigmi. Quanto pi la nostra vita pubblica si ridotta nella realt, tanto pi esponenzialmente si esapnsa online. Fungendo da contro-zavorra critica alla cultura del mercato, il web ha reso le interazioni tra cittadini casuali, uguali, molto pi possibili di quanto non siano mai stati (http://www.andrewsullivan.com/text/hits_article.html?9,culture)

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MERCATI SENZA CAPITALISMO?

Silvio Gesell uno dei principali pensatori di questa tradizione. Gesell stato per breve tempo Ministro delle Finanze nella Repubblica Sovietica Tdesca di Karl Liebknecht e, a suo tempo, stato fortemente apprezzato da figure come Keynes e Martin Buber. Nel 1891 Silvio Gesell (1862-1930), un imprenditore tedesco che viveva a Buenos Aires, pubblic un breve libello intitolato Die Reformation im Mnzwesen als Brcke zum sozialen Staat (Currency Reform as a Bridge to the Social State), il primo di una serie di pamphlet che presetnavano unanalisi critica del sistema monetario. Gett le basi per unesteso corpo di scritti che analizzavano le cause dei problemi sociali e suggerivano paiche misure di riforma. Le sue esperienze durante una crisi economica che a quel tempo colp lArgentina portarono Gesell a una visione sostanzialmente in disaccordo con lanalisi marxista della questione sociale: lo sfruttamentodellavoro umano on ha origine nella propriet privata dei mezzi di produzione, piuttosto avviene anzitutto nella sfera della distribuzione, a causa di difetti strutturali delsistema monetario. Come lantico filosofo greco Aristotele, Gesell riconosceva il duplice e contraddittorio ruolodel denaro come mezzo discambio per facillitare lattivit economica, da un lato, e come strumento di potere in grado di dominare il mercato, dallaltro lato. Il punto dinizio delle analisi di Gesell era la seguente domanda: Come si potrebbero neutralizzare le caratteristiche del denaro che ne fanno uno strumentousuraio di potere, senza eliminare le sue qualit positive come mezzo neutrale di scambio?. Egli attribuiva questa capacit di dominare il mercato a due caratteristiche fondamentali del denaro convenzionale: innanzitutto, il denaro come mezzo di domanda pu essere accumulato in contrastocon illavoro umano o con i beni e iservizi dal latodellofferta nellequazione economica. Pu essere temporaneamente ritirato dal mercato per ragioni speculative senza che chi lo detiene sia esposto a prdite significative. In secodo luogo, il denarogode del vantaggio di una superiore liquidit rispetto ai beni e ai servizi. In altre parole, esso puessere messo in uso in quasi qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, e cos gode di una flessibilit di utilizzo simile a quella di un joker in un gioco di carte. La teoria di Gesell di ua libera economia basata su una riforma terriera e monetaria pu essereinterpretata come una reazione sia al principio del laissez-faire del liberismo classico sia alla visione marxista di uneconomia a pianificazione centralizzata. Non dovrebbe essere pensata come una terza via tra il capitalismo e il comunismo nel senso delle sucessive teorie

della convergenza o dei modelli della cosiddetta economia mista, cio di economie di mercato capitalistiche con supervisione generale dello Stato; piuttosto, andrebbe vista come unalternativa al di l dei sistemi economici fino ad ora realizzati. In termini politici, essa pu essere caratterizzata come uneconomia di mercato senza capitalismo Il modello economico alternativo di Gesell collegato al socialismo liberale del filosofo culturale Gustav Landauer (1870-1919) che fu anche influenzato da Proudhon e che da parte sua influenz fortemente Martin Buber (1878-1965). Ci sono paralleli intellettuali col socialismo liberale del medico e sociologo Franz Oppenheimer (1861-1943) e con la filosofia sociale di Rudolf Steiner (1861-1925), fondatore del movimento antroposofico Unassociazione chiamata Christen fr gerechte Wirtschaftsordnung (Christians for a Just Economic Order) promuove lo studio delle teorie della riforma terriera e monetaria alla luce delle dottrine religiose ebrea, cristiana e islamica critiche nei confronti della speculazione terriera e della politica degli interessi. Margrit Kennedy, Helmut Creutz e altri autori hanno esaminato la pertinenza con la contemporaneit del modello economico di Gesell, e hanno cercato di aggiornarele sue idee (http://userpage.fu-berlin.de/~roehrigw/onken/engl.htm) LIBRI PER STUDIARE QUESTA TRADIZIONE: Silvio Gesell, The Natural Economic Order (traduzione di Philip Pye). London: Peter Owen Ltd., 1958. Dudley Dillard, Proudhon, Gesell and Keynes - An Investigation of some Anti-Marxian-Socialist Antecedents of Keynes General Theory, University of California: tesi didottorato, 1949. Hackbarth Verlag St.Georgen/Germany 1997. ISBN 3-929741-14-8. Leonard Wise, Great Money Reformers - Silvio Gesell, Arthur Kitson, Frederic Soddy. London: Holborn Publishing, 1949. International Association for a Natural Economic Order, The Future of Economy A Memoir for Economists. Ltjenburg: Fachverlag fr Sozialkonomie, 1984/1989. (P.O. Box 1320, D-24319 Ltjenburg) Margrit Kennedy, Interest and Inflation Free Money - Creating an Exchange Medium That Works for Everybody and Protects the Earth. Okemos/Michigan, 1995.

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CITAZIONE SULLA DIGITALIZZAZIONE COME AUTOMATIZZAZIONE TOTALE, DA JAN SODERBERGH

Lo stato di automatizzazione totale intravisto da Ernest Mandel sarebbe raggiunto quando il capitale fisso, senza alcuna immissione di manodopera vivente, produce immediatamente un volume infinito di beni a velocit istantanea. difficile immaginare una macchina con tali caratteristiche, uasi impossibile prospettare congegni futuristici o (cosa forse un po pi sensata) fantasie nanotecnologiche. Eppure, esso realt in moltissime forme di produzione culturale e immateriale. quello che si intende quando si dice che linformazione pu essere copiata infinitamente senza immettere manodopera vivente aggiuntiva. La digitalizzazione del lavoro immateriale ha fato saltare il capitalismo al punto terminale dellautomatizzazione totale. difficile che un lavoro che aggiunga valore possa aver luogo in questa forma di produzione. Un solo click tutto il laoro che ci vuole per duplicare beni immateriali. La principale immissione di manodopera vivente sta invece allinizio del processo di produzione. In altre parole, nella sua innovazione. qui che troviamo la manodopera immateriale. Tutte le forme di lavoro che possono essere oggettificate in cifre sono soggette a riproducibilit infinita. la vittoria di Pirro del capitale. La destinazione finale della lunga ricerca del capitale per scacciare la manodopera vivente perfezionando le tecniche di separazione e di immagazzinamento della creativit umana in una conoscenza sistematizzata, codificata. Tuttavia, come la Fenice, la manodopera vivente ritorna per vendicarsi. (http://info.interactivist.net/article.pl?sid=04/09/29/1411223)

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Unintervista con McKenzie Wark, si trova qui: http://frontwheeldrive.com/mckenzie_wark.html

Uso il concetto di alterglobalizzazione per indicare il movimento che emerso durante le proteste al WTO di Seattle, quel movimento che ha a che fare con la giustizia sociale globale e che organizza forum sociali a Porto Alegre e in altre citt; alterglobalizzazione indica la lotta per unaltra forma di globalizzazione, anzich la semplice opposizione contro di essa, come implicherebbe il termine anti-globalizzazione.

IL FORMATO RETICOLARE DEL MOVIMENTODELLALTERGLOBALIZZAZIONE, NOTA 1

Ecco una citazione da Immanuel Wallerstein, teorico e storico del sistema mondiale, sullimportanza storica di Porto Alegre e del suo approccio reticolare alla lotta politica: Lundici settembre sembra aver allentato il movimento solo temporaneamente. In secondo luogo, la coalizione ha dimostrato che la nuova strategia anti-sistemica realizzabile. Cos questa nuova strategia? Per comprenderla con chiarezza, bisognerebbe ricordarsi quella che era la vecchia strategia. La sinistra mondiale nelle sue molteplici forme partiti comunisti, partiti social-democratici, movimenti di liberazione nazionale ha spiegato per almeno centanni (pi o meno dal 1870 al 1970) che lunica strategia fattibile implicava due elementi-chiave la creazione di una struttura organizzativa centralizzata, e lassunzione a obiettivo primario della conquista del potere statale in un modo o nellaltro. I movimenti promettevano che, una volta al potere statale, essi avrebbero potuto cambiare il mondo. Questa strategia sembrava riuscitissima, nel senso che, per gli anni 60, una o laltra di queste tre specie di movimenti era riuscita ad arrivare al potere statale nella maggior parte dei Paesi del mondo. Tuttavia, palese che non siano riuscite a trasformare il mondo. Era questo il nodo della rivoluzione mondiale del 1968 licapacit della vecchia sinistra di trasformare il mondo. Questo ha portato a 30 anni di dibattiti ed esperimenti sulle alternative alla strategia incentrata sullo Stato che adesso sembrava esser stata un fallimento. Porto Alegre la messa in atto dellalternativa. Non c una struttura centralizzata. esattamente il contrario. Porto Alegre una coalizione aperta di movimenti transnazionali, nazionali e locali, con molteplici priorit, unificati anzitutto dalla loro opposizione allordine mondiale neo-liberista. E questi movimenti, in larga misura, non cercano il potere statale, oppure, se lo cercano, lo considerano solo come una tattica come le altre, non la pi importantei (fonte: http://fbc.binghamton.edu/commentr.htm)

LORDITO DEI MOVIMENTI SOCIALI ARGENTINI Ecco una descrizione, da parte di Miguel Benasayag (10), del tipo delle nuove forme organizzative esemplificate in Argentina Les gens taient dans la rue partout, mais il faut savoir quand mme qu'il y a une spontanit travaille, pour dire ce concept l. Une spontanit travaille, cela ne veut pas dire qu'il y avait des groupes qui dirigeaient ou qui orchestraient a, bien au contraire. Quand arrivaient des gens avec des bannires ou des drapeaux de groupes politiques, ils taient trs mal reus chaque coin de rue. Mais en revanche, une spontanit travaille en ce sens que l'Argentine est lzarde par des organisations de base, des organisations de quartier, de troc... C.A. : Lzarde, c'est un maillage? M.B. : Oui, c'est a, il y a un maillage trs serr des organisations qui ont cr beaucoup de lien social. Il y a des gens qui coupent les routes et qui font des assembles permanentes pendant un mois, deux mois, des piqueteros. Il y a des gens qui occupent des terres...Donc cette insurrection gnrale qui merge en quelques minutes dans tout le pays, effectivement elle merge et elle cristallise des trucs qui taient dj l. Donc c'est une spontanit travaille ; c'est dire que quand mme il y a une conscience pratique, une conscience corporise dans des organisations vraiment de base. C'est une rencontre du ras-le-bol, de l'indignation, de la colre populaire, une rencontre avec les organisations de base qui sont dj sur le terrain. J'tais en Argentine quelques jours avant l'insurrection. et il y avait partout partout des coupures de routes, des mini insurrections. Et ce qui s'est pass, c'est qu'il y a eu vraiment comme on dirait un saut qualitatif: les gens en quantit sortent dans la rue et y rencontrent les gens qui taient dj dans la rue depuis trs longtemps en train de faire des choses. Et cela cristallise et permet de faire quelque chose d'irrversible. (http://oclibertaire.free.fr/ca117-f.html)

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IL FORMATO RETICOLARE, NOTA 2:

Questanalisi confermata da Michael Hardt, co-autore di Empire, lanalisi gi classica della globalizzazione estremamente influente nelle correnti pi radicali del movimento dellanti-globalizzazione. I partiti e le organizzazioni centralizzate tradizionali hanno portavoce che li rappresetnano e ne conducono le battaglie, ma nessuno parla a nome di una rete. Come si discute con una rete? I movimenti organizzati che ne fanno parte esercitano il loro potere, ma non procedono per opposizioni. Una delle caratteristiche di base della forma reticolare che nessuna coppia di nodi si fronteggia in un contraddittorio; piuttosto, essi venogno messi in trangolazione con un terzo, e poi con un quarto, e poi con un numero infinito di altri partecipanti alla rete. Questa una delle caratteristiche degli eventi di Seattle che abbiamo fatto pi fatica a comprendere: gruppi che pensavamo in contraddizione oggettiva luno allaltro ambientalisti e sindacati, gruppi ecclesiastici e anarchici improvvisamente riuscivano a lavorare insieme, nel contesto della rete della moltitudine. I movimenti, per assumere un punto di vista leggermente diverso, funzionano in qualche modo come una sfera pubblica, nel senso che essi possono consentire la piena espressione delle differenze allinterno dellorizzonte comune dello scambio aperto. Ma questo non significa che le reti siano passive. Esse dislocano le contraddizioni e operano una specie di alchimia, o piuttosto uninversione di rotta, dove il flusso dei movimenti trasforma le tradizionali posizioni fisse; le reti impongono la loro forza attraverso una specie di irresistibile ritorno donda. (http://www.newleftreview.net/NLR24806.shtml)

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STRATEGIE DI CONTRO-NETWORKING DA PARTE DEI SERVIZI DI SICUREZZA

Un verbale del Canadian Security Intelligence Service ha prestato particolare attenzione agli innovativi metodi di organizzazione dei dimostranti di alterglobalizzazione, e al loro uso della tecnologia: internet, prima e dopo levento, e i telefonini cellulari, durante gli eventi. Esso si conclude con laffermazione che con queste innovazioni, le forze di polizia imposte hanno grandi difficolt a opporsi: I telefoni cellulari rappresentano un fondamentale mezzo di comunicazione e controllo, permettendo agli organizzatori della protesta di impiegare i concetti di mobilit e di riserve e si spostare gruppi di posto in posto, a seconda delle necessit. La mobilit dei dimostranti rende difficile all forze dellordine e al personale della security il tentativo di fronteggiare i loro opponenti, per mezzo della presenza di quantit schiaccianti di persone. Adesso necessario che la security sia parimenti mobile, capace di utilizzare prontamente riserve, di monitorare le comunicazioni dei protestanti, e, quando possibile, di anticipare le intenzioni dei partecipanti

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TEXTMOB

I dimostranti alla Democratic National Convention della settimana scorsa avevano un nuovo strumento a disposizione un servizio di text messaging progettato appositamente per loro. TXTMob, come chiamato il servizio, permette agli utenti di trasmettere velocemente e con facilit messaggidi testo a gruppi di tlefoni cellulari. Il sistema funziona in modo molto simile a una bboard elettronica: gli utenti sottoscrivono varie liste e ricevono i messaggi direttamente sui loro telefoni. Durante la DNC, gli organizzatori della protesta usavano il TXTMob per fornire agli attivisti informazioni minuto per minuto sui movimenti della polizia e sulle azioni dirette. Anche i gruppi di supporto medici e legali hanno usato il TXTMob per inviare personale e risorse laddove fosse richiesto dalla situazione. Secondo lo sviluppatore di TXTMob, John Henry, pi di duecento dimostranti hanno usato il servizio durante la DNC. TXTMob stato prodotto dallInstitute for Applied Autonomy (IAA), un collettivo artistico e ingegneristico che

sviluppa tecnologie per il dissenso politico. LIAA ha lavorato a stretto contatto con la Black Tea Society, una coolizione ad-hoc che ha organizzato gran parte dellattivit di protesta durante la DNC, per progettare il sistema. Secondo un membro della Black Tea che ha scelto di restare anonimo, TXTMob stato grande! Quando i poliziotti cercavano di arrestare uno dei nostri, riuscivamo a portare centinaia di persone sulla scena nel giro di qualche minuto (http://amsterdam.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-0408/msg00003.html; cfr anche appliedautonomy.com per quanto riguarda i produttori del programma)

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La rappresentanza a volte pu essere usata, ma solo come tecnica temporanea tra le altre Ci sono diversi tipi di gruppi. Gli spokescouncil, per esempio, sono vaste assemblee che coordinano tra

gruppi di affinit pi piccoli. Le si tiene, perlopi, prima e durante azioni dirette sularga scala, come Seattle o Quebec. Ogni gruppodi affinit (che potrebbe avere tra le 4 e le 20 persone) seleziona un portavoce (spoke), che autorizzato a parlare per loro nel gruppo pi generale. Solo i portavoce possono prendere parte al processo effettivo della ricerca di consenso al consiglio, ma prima delle decisioni pi importanti essi rientrano nei gruppi di affinit ed ogni gruppo raggiunge il consenso sulla posizione che si vuole il portavoce esponga (non cos complicato come potrebbe sembrare). Si avranno, daltro canto, spaccature quando un meeting esteso si divide temporaneamente in meetig pi piccoli che si concentreranno sulla presa di decisioni o sulla generazione di proposte, che possono essere presentate per lapprovazione davanti al gruppo intero quando questo si ricostituisce. Vengono usati strumenti di agevolazione per risolvere problemi o per sbloccare le cose quando tutto sembra ristagnare. Si pu richiedere una sessione di brainstorming, nella uale alle persone concesso solo di presentare le proprie idee, ma non di criticare quelle delle altre persone; oppure un sondaggio dopinione non vincolante, dove le persone alzano le mani solo per vedere qual la risposta generale a una proposta, anzich per prendere una decisione. Si far ricorso al fisHbowl solo se si presenta una profonda divergenza di opinioni: si possono prendere due rappresentanti per ogni fazioneun uomo e una donna e farli sdere tutti e quattro al centro, mentre gli altri li circondano silenziosamente, e vedere se questi quattro riescono ad elaborare una sintesi o un compromesso dinsieme, che poi potranno presentare come proposta al gruppo generale. (http://www.newleftreview.net/NLR24704.shtml )

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PROFILO DEI NEO-MILITANTI NEI MOVIMENTI DELLALTERGLOBALIZZAZIONE

Ce que je voudrais dabord prciser cest que les no-militants ne sont pas particulirement attachs aux structures associatives au sein desquelles ils voluent. Des organisations comme AC!, ou la plupart des collectifs de sans-papiers ne proposent aucune procdure d'adhsion leurs militants. Le no-militantisme remet en fait sur le devant de la scne, l'individu en tant qu'acteur autonome et singulier et scarte des anciens modles d'organisation fonds sur des principes dadhsion totale. Je ne sais pas si on peut vritablement dire quInternet sert au recrutement... En tout cas, lune des spcificits de la communication sur rseau est de mettre en lien des personnes qui appartiennent des espaces sociaux (et gographiques) dissemblables. Internet cr une espce de solidarit technique et offre de nouvelles potentialits relationnelles partir desquelles peuvent se tisser ponctuellement des alliances indites. Le point commun des no-militants est leur capacit se mouvoir sans se laisser arrter par les frontires. Les liens les plus recherchs sont cet gard ceux qui autorisent le franchissement despaces au sein desquels les connexions taient peu dveloppes Le recours aux rseaux tlmatiques rentre quand mme en rsonance avec certaines caractristiques des nouvelles formes de militantisme que sont lindividuation des formes d'engagement et la volont de s'associer en toute indpendance. Internet permet une implication personnelle limite, souple, facilement matrisable et circonstancie, dont la suspension momentane ou dfinitive nengendre quun faible cot de sortie. Il autorise surtout lenrlement de personnes qui nauraient pu trouver leur place dans le fonctionnement des groupements militants traditionnels fortement structurs. Les rapports entre les militants s'effectuent de moins en moins partir d'un sens hrit, c'est--dire en fonction d'un enracinement en rapport une identit ou un territoire, mais selon un mode lectif fond sur une modalit de partage communautaire non-territoriale ou a-territoriale susceptible de s'exprimer, il est vrai, via l'Internet. (Fabien Granjon, intervistato dalla newsletter di NetPolitique.net) Libro: L'Internet militant. Fabien Granjon. Apogee, 2001

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I PRINCIP P2P DEL MOVIMENTO DELLALTERGLOBALIZZAZIONE Soprattutto in Nord America, si tratta di un movimento interessato alla reinvenzione della democrazia. Non si

pone contro lorganizzazione. Cerca di creare nuove forme di organizzazione. Non manca di ideologia. Queste nuove forme di organizzazione sono la sua ideologia. Si tratta di creare e mettere in atto reti orizzontali, anzich strutture dallalto verso il basso come gli stati, i partiti o le corporation; reti basati su princip di consenso democratico

decentralizzato, non-gerarchico. Alla fine, esso aspira ad essere molto pi di questo, perch, in definitiva, aspira a reinventare la vita quotidiana nel suo complesso. Ma a differenza di molte altre forme di radicalismo, si dapprima organizzato esso stesso nella sfera politica principalmente perch questo era un territorio che i poteri presenti (che hanno trasferito tutto lartiglkieria pesante nelleconomico) hanno in gran parte abbandonato. Nel decennio scorso, gli attivisti nord-americani hanno impiegato unenorme energia creativa per reinventare i processi interni ai loro stessi gruppi, per creare modelli praticabili di come una democrazia diretta funzionante potrebbe effettivamente essere. In questo, abbiamo attinto in particolare come ho notato a esempi esterni alla tradizione occidentale, che quasi invariabilmente si basano su alcuni processi di ricerca del consenso, anzich sul voto di maggioranza. Il risultato una ricca e crescente panoplia di strumenti organizzativi spokescouncil, gruppi di affinit, strumenti di facilitazione, vie di fuga, fishbowl, riserve di sbarramento [blocking concerns], controllo delle motivazioni, e cos via tutti tesi a creare forme di processo democratico che consentano il sorgere di iniziative dal basso e raggiungano la massima solidariet effettiva, senza reprimere le voci dissidenti, creare posizioni di comando o costringere qualcuno a far qualcosa senza che questi concordi liberamente di farla. Lidea basilare del processo di consenso che, anzich votare, si cerca di arrivare a proposte accettabili da tutti oppure, almeno on estremamente opinabili: prima presentare la proposta, poi vedere se ci sono riserve e cercare di dar credito ad esse (http://www.newleftreview.net/NLR24704.shtml )

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ORGANIZZAZIONE P2P (CIO: RESISTENZA SENZA LEADER) NELLESTREMA DESTRA

Ecco un esempiodi organizzazione P2P nellestrema destra, collegata a quella che a quanto si dice una delle religioni che oggi si diffonde con maggiore rapidit, gli odinisti: Oggi, il numero di attivisti razzisti bianchi, di rivoluzionari ariani, molto pi grande di quello che vi aspettereste se guardaste solo alle organizzazioni tradizionali. I rivoluzionari oggi non diventano membri di unorganizzazione. Essi non parteciperanno a una manifestazione n a unadunata, n forniranno la propria identit a un gruppo che tiene i loro nomi in una cartella, perch essi sanno che tutte queste organizzazioni sono pesantemente controllate. A partire dalla fine degli anni 90, c un generale cambiamento di questi gruppi di estrema destra. Ci ha anche contribuito alla proliferazione dellOdinismo. Gli odinisti hanno preso il concetto di resistenza senza leader di Louis Beam [uno dei principali ideologi del suprematismo bianco] e lhanno elaborato, rimpolpandolo. Essi hanno trovato una posizione strategica tra il livello superiore di leader e propagandisti noti, e il livello sotterraneo di attivisti che non si affiliano come membri, ma che diventano parte di una rete cntralizzata e di piccole cellule. Non si rasano la testa come gli skinhead tradizionali n brandiscono esplicitamente svastiche (http://www.splcenter.org/cgi-bin/goframe.pl?refname=/intelligenceproject/ip-4q9.html)

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Unanalisi del formato della coordinazione in Francia, di Maurizio Lazzarato, su Multitudes, disponibile allindirizzo http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=1446

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MIGUEL BENASAYAG SULLE NUOVE FORME DI LOTTA POLITICA E SOCIALE

C'est pourquoi nous pensons que toute lutte contre le capitalisme qui se prtend globale et totalisante reste pige dans la structure mme du capitalisme qui est, justement, la globalit. La rsistance doit partir de et dvelopper les multiplicits, mais en aucun cas selon une direction ou une structure qui globalise, qui centralise les luttes. Un rseau de rsistance qui respecte la multiplicit est un cercle qui possde, paradoxalement, son centre dans toutes les parties. Nous pouvons rapprocher cela de la dfinition du rhizome de Gilles Deleuze : Dans un rhizome on entre par n'importe quel ct, chaque point se connecte avec n'importe quel autre, il est compos de directions mobiles, sans dehors ni fin, seulement un milieu, par o il crot et dborde, sans jamais relever d'une unit ou en driver ; sans sujet ni objet. La nouvelle radicalit, ou le contre-pouvoir, ce sont bien sr des associations, des sigles comme ATTAC, comme Act Up, comme le DAL. Mais ce sont surtout - et avant tout - une subjectivit et des modes de vie diffrents. Il y a des jeunes qui vivent dans des squats - et c'est une minorit de jeunes -, mais il y a plein de jeunes qui pratiquent des solidarits dans leurs vies, qui n'ordonnent pas du tout leur vie en fonction de l'argent. Cela, c'est la nouvelle radicalit, c'est cette mergence d'une sociabilit nouvelle qui, tantt, a des modes d'organisation plus ou moins classiques, tantt non. Je pense qu'en France, a s'est dvelopp trs fortement. Le niveau d'engagement existentiel des gens est norme. (http://www.peripheries.net/g-bensg.htm) MIGUEL BENASAYAG SULLE NUOVE SOGGETTIVIT RADICALI Contrairement aux militants classiques, je pense que les choses qui existent ont une raison d'tre, aussi moches soient elles..Rien n'existe par accident et tout coup, nous, malins comme nous sommes, nous nous disons qu'il n'y a vraiment qu' dcider de changer. Les militants n'aiment pas cette difficult; ils aiment se fcher avec le monde et attendre ce qui va le changer. C'est toujours trs surprenant: la plupart des gens ont un tas d'informations sur leurs vies, mais "savoir", a veut dire, en termes philosophiques, "connatre par les causes", et donc pouvoir modifier le cours des choses. Oui, l'anti-utilitarisme est fondamental.

Parce que la vie ne sert rien. Parce qu'aimer ne sert rien, parce que rien ne sert rien. On voit bien cette militance un peu feignante qui se dfinit "contre": on est gentil parce quon est contre. Non! a ne suffit pas dtre contre les mchants pour tre gentil. Aprs tout, Staline tait contre Hitler! (http://www.peripheries.net/g-bensg.htm)

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DOCUMENTI SUL CONCETTO DI MOLTITUDINI

Editoriale sulla teoria della moltitudine, a http://www.ephemeraweb.org/journal/4-3/4-3editorial.pdf ; Dalla manodopera capitalistica alla vita capitalistica, di Maurizio Lazzarato, a http://www.ephemeraweb.org/journal/4-3/4-3lazzarato.pdf ; Lingresso della moltotudine nella produzione, a http://www.ephemeraweb.org/journal/4-3/4-3virtanen.pdf; Controllare la moltitudine, a http://www.ephemeraweb.org/journal/4-3/4-3vahamaki.pdf; Sulla valorizzazione del lavoro informatico, a http://www.ephemeraweb.org/journal/4-3/4-3vann.pdf IL CONCETTO DI MOLTITUDINE RIASSUNTO Possiamo riassumre il concetto contemporaneo della moltitudine come segue: La moltitudine si pone tra lindividuo e il gruppo; una molteplicit di singolarit La moltitudine opera mediante relazionalit e cooperazione, che stabilisce il comune o un insieme di affetti, temi ed esperienze comuni parzialmente coincidenti. La moltitudine si pone contro la tradizione del contratto sociale, e perci contro linevitabilit della sovranit moderna e dello stato di eccezione. La problematica centrale della moltitudine il problema della decisione politica, o come pu essere costituito lorizzonte comune incoraggiando la differenza. La domanda che la moltitudine pone a se stessa : Pu la moltitudine auto-governarsi? anzich la moltitudine governabile? (http://www.ctheory.net/text_file.asp?pick=423) Y. ICHIDA RIASSUME IL CONCETTO DI MOLTITUDINE SULLA MAILING LIST DI MULTITUDES Nella produzione immateriale, i prodotti non sono pi oggetti materiali ma diventano essi stessi nuovi rapporti (interpersonali) sociali. Fu gi Marx a evidenziare come la produzione materiale anche sempre la (ri)produzione della relazione sociale allinterno della quale essa avviene; nel capitalismo odierno, per, la produzione di rapporti sociali limmediato fine/scopo della produzione. La scommessa di Hardt e Negri che questa produzione direttamente socializzata, immateriale non solo render i proprietari sempre pi superflui (chi ne ha bisogno, se la produzione direttamente sociale, sia formalmente sia riguardo al suo contenuto?); ma i produttori stessi controlleranno la regolamentazione dello spazio sociale, dal momento che le relazioni sociali (politica) sono la materia del loro lavoro. aperta cos la strada alla democrazia assoluta, con i produttori che regoleranno direttamente le loro relazioni sociali senza passare nemmeno per la rappresentanza democratica TONI NEGRI SU MOLTITUDINI, DIFFERENZA E PROPRIET COMUNE Cet ennemi de lEmpire, que nous avons appel multitude , est un ennemi qui, sur tous les terrains, cultive ses diffrences. Or, ces diffrences ont une base commune, qui est dabord le refus du commandement et de lexploitation par le capital collectif au niveau imprial. Ce contenu de rbellions, de rvoltes, dessais de rappropriation du pouvoir vient de diffrents cts, et surtout des travailleurs. La vritable opposition reste les travailleurs : le concept de multitude reste donc un concept de classe, mme sil est beaucoup plus tendu que le concept de classe ouvrire. Cest une chose que le pouvoir narrive pas apprhender, car elle se transforme constamment selon les singularits qui la composent, et quon ne peut dfinir ni comme classe, ni comme masse, ni comme peuple : elle se renouvelle sans cesse... (articolo iriginale, non completamente disponibile online, a http://www.politis.fr/article1115.html) ELICIO, SULLA FILOSOFIA POLITICA DELLE MOLTITUDINI Cette complexit sociale, nous lappelons la multitude , car nous essayons dutiliser une expression capable dindiquer une complexit non synthtisable de la structure de la socit post moderne et ses acteurs multiples. La multitude, que nous dfinissons comme lexpression de lensemble de toutes les figures de lassujettissement de la socit post moderne, a boulevers la thorie politique et la thorie de lorganisation sociale. En effet, la multitude a comme caractristique de ne sidentifier aucun programme commun, aucune synthse stratgique politique. Le concept de synthse est plus vcu comme une rduction de la complexit de ses expressions sociales et culturelles, comme une certaine hybridation politique, un processus de rduction de sa forcede subjectivit. Le concept de synthse est vcu aussi comme un acte politique de la perte didentit . La perte didentit est considre par la multitude, comme le commencement de lintroduction des mcanismes des modifications de ses besoins rels. Dans ce cadre conceptuel, la multitude fonctionne dans la construction des processus dorganisations autonomes. Cette forme dorganisation a comme caractristique de se dployer autour et par des micro-actions au quotidien et cherche rpondre aux besoins de la vie de tous les jours. Cest dans cette dmarche que la multitude produit ses revendications et ses ngociations. Pour la multitude, le quotidien est considr comme le lieu privilgi de lutte, le lieu de vrification de lefficacit de son action politique, le lieu du changement. Laction politique ou sociale a un sens pour la multitude si elle est capable de modifier le quotidien , le prsent . La lutte et lengagement sont considrs comme des instruments pratiquespour essayer de raliser des modifications

concrtes dans la vie de tous les jours, dans un souci permanent dlargissement de sa superficie sociale, dhgmonie sur les pratiques socioculturelles de la vie de tous les jours. Approfondissons ce thme pour mieux comprendre lide de ce quest le changement dans le quotidien . Commenons avec la dfinition de ce que sont unrapportsocial ou un acte politique. Pour la multitude, il ny a pas dacte politiquesans modification du prsent. Donc, lacte politique, devient la forme collective et personnelle de dfinition dun espace social conqurir et la dfinition dune dmarche adopter pour la modification du prsent. Le prsent est considr commeune fractionde la vie. Dans cette dmarche le programme politique devient la construction dun projet concret de transformation dune fraction de la vie, cest--dire de la modification du prsent. Pour la multitude le processus de transition dun rapport social un autre est le remplacement dun acte de vie (vie conomique et sociale) par des gestes de libert au quotidien. Ces gestes reprsentent des espaces de libert.Desgesteset desespacespour la construction dun micro projet personnel : la ralisation de ses rves. Rves en tant que ralisation dun dsir personnel et /ou avec dautres pour un rve collectif (projets de transition) pour affirmer sa libert de vivre comme on le dsire. Ces actes, la construction dun rve , sont des premiers filaments (de vie autonome) qui se super posent et touffent une fraction des micro pouvoirs de la reprsentation impriale. Dans cette dmarche, le concept de lutte est conjugu au prsent sans futur , lide de futur est vcue comme un concept dpass, obsolte. Concept assimil dans un sens de dfaite.....de lauto exploitation : lhistoire du socialisme rel ! Pour la multitude, il ny a pas de victoire si la vie de tous les jours na pas t modifie, largie, enrichie. Si cette condition nest pas ralise le rapport social restera le mme. Cest dans cette dfinition que la multitude considre les partis politiques comme des institutions de la ngociation sociale, les conoit plutt comme les reprsentants des courants dun pouvoir unique et en aucun cas comme une expression populaire de souverainet. La multitude est la reprsentation de lexpression philosophique et sociale de la complexit du monde rel qui produit richesse et sens. Elle ne croit pas aux mcanismes de la reprsentation, la dlgation de ses volonts, une reprsentation nationale dlus professionnels, elle croit fermement au concept de participation. La participation est considre comme lantithse de la reprsentation classique et sil devait avoir une dlgation de pouvoir elle serait plutt sous la forme dune dmarche dapplication dune volont dj prise, donc non modifiable. Ici, le concept de dlgation ou de reprsentation nest pas seulement traduit sous forme ngative vers les formes traditionnelles de la dmocratie (dput-fonctionnaire-professionnel) mais aussi sous la forme de la dlgation de la pense aux intellectuels. En effet, pour la multitude, un des piges le plus redoutable est la perte dautonomie dans les processus de construction de sa pense . Il sagit de contrler sa production de sens , sa philosophie, car une des formes les plus redoutables du pouvoir en place est la strilisation de ses expressions culturelles. Paradoxalement, si dans le pass, pour le proltariat rvolutionnaire, lappropriation des moyens de production tait un des objectifs fondamentaux, aujourdhui pour la multitude, lobjectif fondamental est lappropriation de sa production de sens et de valeur .Cet objectif se traduit par la ncessit de sapproprier des moyens de la communication sociale. Si veda anche Philosophie politique des Multitudes Multitudes n. 9 maggio/giugno 2002, Exils, Paris . http://listes.samizdat.net/wws/info/multitudes-infos

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DEMOCRAZIA ESTREMA

Democrazia estrema una filosofia politica dellera dellinformazione che rende le persone responsabili dellintero processo politico. Essa indica un processo deliberativo che d fiducia totale alle persone, aprendo il processo di costruzione politica a molti centri di potere mediante coalizioni strettamente interconnesse che possono esere organizzate attorno a temi locali, nazionali e internazionali. La scelta della parola estrema riflette le lezioni del movimento di programmazione estrema nel mondo della tecnologia, che ha permesso a piccoli team di fare rapidi progressi in progetti complessi mediante progetti concentrati che producono risultati molto maggiori delle precedenti pratiche di programmazione a lavoro intensivo. La democrazia estrema enfatizza limportanza di strumenti progettati per abbattere le barriere alla collaborazione e allaccesso al potere, riconoscendo che le realt politiche possono essere alterate aggiungendo generazioni di tecnologie in rapido progresso e che le organizzazioni umane sono trasformate da nuove aspettative e pratiche politiche rese possibili dalla tecnologia. La democrazia estrema non la democrazia diretta, che suppone che tutte le persone debbano essere coinbolte in tutte le decisioni affinch il processo sia giusto e democratico. La democrazia diretta inefficace, a prescindere dagli strumenti a disposizione dei votanti, perch crea opportunit di ostruzione delle decisioni sociali in numero pari, se non maggiore, a quelle create in una democrazia rappresentativa. Piuttosto, noi presumiamo che ogni dibattito che sia avvertito ocme importante sar aperto alla partecipazione; che il governo on il campo degli specialisti e che lattivismo un elemtno popolare critico nella costruzione di una societ giusta. La democrazia estrema pu esistere insieme a e attraverso la co-evoluzione dei sistemi rappresentativi oggi in vigore; essa cambia la natura della rappresentanza, dal momento che lintroduzione di sofisticate applicazioni di rete ha reinventato il processo di assunzione di decisioni delle aziende. Anzich discutere su quantodovrebbe essere coinvolto un cittadino o arrovellarsi sulla mancanza di interesse da parte dei cittadini delle democrazie avanzate, il modello della democrazia estrema si concentra sullatto della partecipazione e ammette che chiunque, in una democrazia, libero di agire politicamente. Se gli individui sono costretti allazione, essi non sono liberi n cittadini, ma soggetti. (http://www.extremedemocracy.com/about.html)

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QUADRO GENERALE SUGLI SVILUPPI DELLINFORMATION COMMONS

La costruzione della propriet comune informazionale assume molte forme, laddove le pi importanti sono il processo automatico dello scambio di conoscenze e la produzione cooperativa sullo stesso internet/web. Ma ci sono molte iniziative dedicate alledificazione di aree specializzate, come le iniziative riguardanti laccesso ai giornali scientifici, la creazione di licenze specializzate di propriet intellettuale per promuoverla, come la General Public License e la Creative Commons License, e un enorme lavoro per mettere la produzione mondiale di libri letterari e scientifici online. Il concetto di Information Commons definito da Yochai Benchler in The Political Economy of Commons, su Upgrade, giugno 2003, vol. IV, n 3www.upgrade-cepis.org/issues/2003/3/up4-3Benkler.pdf La Free Art License, un Creative Commons per il mondo dellarte?, http://antomoro.free.fr/c/lalgb.html

LA PROPRIET COMUNE DEI LIBRI, QUADRO GENERALE Il frammento che segue tratto da un articolo che contestualizzava il progetto di Google. Google mira a digitalizzare le enormi raccolte delle principali biblioteche accademiche e pubbliche americane. Mettere materiale librario integrale sul web on unidea nuova. Molti servizi, sia gratuiti sia a pagamento, vi permettono di accedere a libri online. Il pi longevodi questi servizi Project Gutenberg, fondato da Michael Hart nel 1971, con pi di 13000 libri disponibili. Lanno scorso ho scritto di The Online Books Page per SerchDay. Questa meravigliosa raccolta online da pi di dieci anni, e attualmente fornisce accesso ricercabile a pi di 20000 libri integrali. LOBP diretto da John Mark Ockerbloom, progettista di biblioteche digitali allUniversit della Pennsylvania. Anche The Internet Archive sta digitalizzando libri. Lo scopo del Million Book Project creare una biblioteca digitale consultabile gratuitamente, pi o meno della grandezza delle biblioteche della Carnegie Mellon University messe insieme, e molto pi fornita di qualsiasi biblioteca di high school. Uneditore che offre gran parte del suo materiale nuovo e vecchio online, gratuitamente, ricercabile, e con tutte immagini The National Academy Press. Attualmente, laccesso a pi di 3000 pubblicazioni. Due servizi a pagamento sono NetLibrary, che offre accesso a circa 76000 libri, con circa 1300 nuovi titoli aggiunti ogni mese, e al quale si pu accedere tramite qualsiasi biblioteca pubblica locale o universitaria, spesso senza spese, ed ebrary, che fornisce accesso a pi di 50000 titoli (libri, mappe, spartiti musicali, ecc. ecc.). Come NetLibrary, ebrary d in licenza il servizio a biblioteche e a organizzazioni educative, e gli utenti possono fare il login e accedere mediante qualsiasi computer con accesso al web, gratuitamente, nella maggior parte dei casi Ulteriori informazioni, sulla pagina di Online Books, http://digital.library.upenn.edu/books/; Netlibrary, http://legacy.netlibrary.com/about_us/company_info/index.asp; Million Book Project, http://www.archive.org/texts/collection.php?collection=millionbooks&PHPSESSID=45464c8f5c3a66d010a78ff7efe0c5c8; Project Gutenberg, http://www.gutenberg.org/; Open Source Books, http://www.archive.org/texts/collection.php?collection=opensource PROGETTI POLITICAL COMMONS La Participatory Politics Foundation, che costruisce congegni software per un continuo incontro col governo, http://participatorypolitics.org/; progetti governativi open source basati sullaccesso allinformazione pubblica soo discussi su http://www.wired.com/news/privacy/0,1848,65800,00.html? SCIENFITIC COMMONS La Budapest Open Access Initiative mira a garantire laccesso a materiale scientifico:

http://www.earlham.edu/~peters/fos/boaifaq.htm; Global Access to Health: www.healthgap.org/press_releases/03/; Biological Innovation for Open Society: http://www.bios.net/daisy/bios/15 ; liniziativa Science Commons di Lawrence Lessig ed altri: http://science.creativecommons.org/ BIOS lancer presto una piattaforma open source che promette di liberare laccesso a sequenze di DNA brevettate e ai metodi necessari per manipolare materiale biologico. Gli utenti devono solo seguire le norme contrattuali di BIOS, che sono simili a quelle utilizzate dalla comunit del software open source. (http://www.wired.com/news/medtech/0,1286,66289,00.html?) Un gran numero di cmpagnie hanno cominciato a porre i loro brevetti in un patent commons, come sostenuto recentemente dalla IBM: La mossa della IBM (IBM) intesa a incoraggiare altri possessori di brevetti a donare la loro propriet intellettuale al fine di formare quello che la compagnia definisce un patent commons, una versione moderna dei terreni pubblici condivisi tenuti in disparte rispetto alle leggi tradizionali (http://www.wired.com/news/business/0,1367,66237,00.html?)

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BIFO, UNO SCRITTORE RADICALE ITALIANO, SULLAPPROPRIAZIONE PRIVATA DELLA CONOSCENZA COLLETTIVA

Il tentativo di effettuare una privatizzazione coatta della conoscenza collettiva ha incontrato resistenza dappertutto. Dal momento che il lavoro intelletuale al centro della scena produttiva, il commerciante non possiede pi i mezzi giuridici o materiali per imporre il principio della propriet privata. Quando i beni immateriali posono essere riprodotti a piacimento, lappropriazione privata dei beni on ha senso. Nella sfera del capitale semiotico e del lavoro cognitivo, quando un prodotto consumato, anzich sparire, sso resta disponibile, mentre il suo valore cresce quanto pi il suo uso condiviso (Bifo, in Neuro, e-newsletter)

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IL MOVIMENTO STUDENTESCO FREE CULTURE, UNINIZIATIVA DI STUDENTI, DI LAWRENCE LESSIG

La (Electronic Frontier Foundation) e la Creative Commons stano facendo davero un ottimo lavoro, ma le persone della nostra et sembrano non sserne al corrente, lui disse. Se riuscissimo a mostrare (agli studenti) come ci sia rilevante per le loro vite, essi sarebbero davero entusiasti e si impegnerebbero nel movimento. Cos Pavlosky e altri leader della Free Culture stanno trovando modi intelligenti per illustrare limportanza del copyright nelle loro vite quotidiane con progetti come Undead Art, che invita gli studenti a remigare il classico di culto Night of the Living Dead, adesso di pubblico dominio, e a trasformarlo in qualcosa di nuovo come un video zombie techno o un cortometraggio animato. I partecipanti posono poi contrassegnare la loro opera con una licenza di copyright flessibile mediante Creative Commons, i modo che la gente posa condividere il lavoro liberamente e

agevolmente. Queste licenze permettono ad altre persone di prendere unopera e di modificarla a piacimento, a condizione che non cerchino di trarre guadagno dalla nuova opera senza permesso. Gli studenti inoltre incoraggiano i loro pari a interessarsi di temi legislativi. Ssi hanno creato Save the iPod, un sito che incoraggia gli studenti a scrivere ai loro rappresentanti governativi per fermare lInduce Act. (http://www.wired.com/news/culture/0,1284,65616,00.html? ; si vedano anche freeculture.org e il gruppo Downhill Battle)

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LA DICHIARAZIONE DI BERLINO SUI DIRITTI ONLINE GESTITI COLLETTIVAMENTE Un esempio di proposta di soluzione che difende sia luso libero della cultura sia i diritti dautore:

La DRM [gestione dei diritti digitali] e i processi di massa a chi condivide file non sono soluzioni accettabili per una societ aperta ed equa * Il fine primario della legislazione sul copyright deve essere un bilanciamento tra i diritti dei creatori e quelli del pubblico * Le societ di riscossione devono diventare pi democratiche, trasparenti e flessibili, permettendo ai loro membri di pubblicare le loro opere sotto licenze ad accesso aperto e non-commerciali. * Con le societ di riscossione adeguatamente riformate, la riuscita esperienza europea con le eccezioni e le limitazioni compensate da imposte dovrebbe essere rivista per una possibile applicazione al mondo online. * Esortiamo la Comissione Europea a considerare unimposta fissa per assicurare un compenso ai detentori dei diritti senza che ci sia controllo sugli utenti. Col sistema proposto, i detentori dei diritti licenzierebbero i loro diritti online a una societ di riscossione per una rappresentanza collettiva, come gi si fa in molti casi di procedure offline. Questa societ di riscossione on-line sovrintenderebbe alla regolazione dei trasferimenti di opere protette su internet e poi ricompenserebbe o detentori dei diritti sulla base delluso effettivo dei loro file da parte di utenti finali. I fondi con i quali i detentori dei diritti sono ricompensati possono provenire da una quantit di fonti:sottoscrizioni volontarie di donazioni da parte di utenti finali o da loro delegati o imposte su beni e servizi associati relativi, come connessioni internet a banda larga, lettori MP3 altro, oltre allimposte sui blank media, sulle fotocopiatrici, e s tutto quello che vine gi riscosso oggi (http://wizards-of-os.org/index.php?id=1699) ALTRE PROPOSTE PER UN MODELLO P2P OPEN MUSIC COMPATIBILE Ogni proposta di attivit open music dovrebbe aderire ai cinque princip seguenti, se vuole essere praticabile in alternativa ai sistemi di filesharing gratuiti: 1. Filesharing aperto: gli utenti devono essere liberi di condividere tra di loro file posti sui loro hard drive. 2. Formati di file aperti: il contenuto deve essere distribuito in MP3 e in altri formati senza ALCUNA protezione di gestione dei diritti digitali. 3. Tesseramento aperto: i possessori di contenuto devono poter registrarsi liberamente per ricevere una ricompensa. 4. Pagamento aperto: gli utenti devono poter accedere al sistema usando carte di credito o carte daccesso acquistabili anonimamente a un certo prezzo in negozi al dettaglio. 5. competizione aperta: deve esserci una moltitudine di questi sistemi, che possono allacciarsi luno al database di filesharing delaltro. Non devessere un monopolio legalizzato (http://shumans.com/articles/000033.php; vd anche http://shumans.com/p2p-business-models.pdf)

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ERIC RAYMOND: I PROCESSI P2P SONO DITTATURE BENIGNE?

Eric Raymond pensava alle stesse limitazioni quando ha notato che i progetti open source sono spesso gestiti come dittature benigne. Non sono benigne perch le persone stanno in qualche modo meglio, ma perch la dittatura basata quasi esclusivamente sulla capacit della gente di convincere altri a seguire la loro guida. Questo significa che la coercizione quasi inesistente. Di qui, un dittatore che non pi benevolo e si aliena i suoi seguaci perde la facolt di dettar legge. La possibilit di coartare limitata, non solo perch lautorit si basa sulla reputazione, ma anche perch i prodotti che vengono realizzati mediante un processo collaborativo sono disponibili a tutti i membri del gruppo. Le risorse non si accumulano a livello di elite. Perci, abbandonare il dittatore e muoversi in una direzione diversa nota come biforcazione nel movimento Open Source Software relativamente facile ed sempre una minaccia per gli agenti istituzionali (http://news.openflows.org/article.pl?sid=02/04/23/1518208)

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JACQUES RANCIERE

Au tumulte conomique de la diffrence qui s'appelle indiffremment capital ou dmocratie, il oppose la division comme pratique de toutes les catgories qui sont victimes de la politique, qui subissent le tort de l'exclusion de l'galit. Rancire dfinit le politique comme la rencontre litigieuse de deux processus htrognes. Le premier, appel police ou gouvernement, consiste organiser le rassemblement des hommes en communaut et leur consentement repose sur la distribution hirarchique des places et des fonctions. Le second est celui de l'galit ou de l'mancipation qui consiste dans le jeu des pratiques guides par la prsupposition de l'galit de n'importe qui avec n'importe qui et par le souci de la vrifier. La rencontre entre le processus galitaire et la police se fait dans le traitement d'un tort, car toute police, en distribuant les places et les fonctions, fait tort l'galit. Le processus d'mancipation est toujours mis en mouvement au nom d'une catgorie laquelle on refuse l'galit, travailleurs, femmes, Noirs ou autres. La mise en uvre de l'galit n'est pas pour autant la simple manifestation de ce qui est

propre la catgorie en question. L'mancipation est un processus de subjectivation qui est la fois processus de dsidentification ou de dclassification, puisque la logique des sujets qui portent le conflit et veulent dmontrer l'galit est double: d'une part, ils posent la question: Sommes-nous ou non des citoyens?, et d'autre part ils affirment: Nous le sommes et nous ne le sommes pas. Au fond, il s'agit d'une variation fidle la conception la plus rvolutionnaire de la politique et du conflit chez Marx: la classe comme dissolution de toutes les classes. La classe ouvrire en mme temps qu'elle travaille sa constitution contre la police qui fait tort l'galit uvre aussi sa propre destruction en tant que classe. Mais pourquoi la dsidentification n'a jamais abouti dans la tradition du mouvement ouvrier? S'manciper, c'est affirmer l'appartenance un mme monde, rassemblement qui ne peut se faire que dans le combat. La dmonstration de l'galit consiste prouver l'autre qu'il n'y a qu'un seul monde. Pour Rancire, le politique est la constitution d'un lieu commun. (http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=1266)

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DEFINIZIONE DI GIOCO DEL GIUDIZIO

Il nuovo gioco sociale che comincia a prevalere nellera dellinformatizzazione il gioco del giudizio, in cui lo scopo acquisire o esercitare facolt di giudizio o influenza intellettuale disseminando e condividendo informazione e conoscenza. Alcune persone chiamano questo processo gioco della reputazione. Questo in contrasto coi vecchi schemi della ricchezza e del prestigio (website di Kumon)

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Teorie connessioniste sulla mente e il cervello, http://www.artsci.wustl.edu/~philos/MindDict/connectionism.html

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Bruce Sterling, sulla maturazione dellanalisi delle reti sociali: http://www.wired.com/wired/archive/12.11/view.html?pg=4?tw=wn_tophead_7

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LA LUNGA CODA NEL MERCATO

Le persone si tuffano nel catalogo, immergendosi nella lunghissima lista dei titoli disponibili, ben al di l di quanto disponibile in un Blockbuster Video, in un Tower Records o da Barnes & Noble. E pi trovano, pi apprezzano. Mentre si allontanano dai sentieri noti, essi scoprono che il loro gusto non tanto mainstream quanto pensavano (o come gli veniva fatto pensare dal mercato, dalla mancanza di alternative, e da una cultura guidata dal successo). Unanalisi dei dati di vendita e dei trend di questi servizi e di altri simili mostra che lemergente economia digitale dellintrattenimento sar radicalmente diversa dallodierno mercato di massa. Se lindustria dellintrattenimento del ventesimo secolo era concentrata sugli hit, quella del 21esimo secolo sar in egual misura attenta agli insuccessi. Per troppo tempo abbiamo sopportato la tirannia dellofferta a minimo comun denominatore, assoggettati alla morte cerebrale da blockbuster estivo e al pop prefabbricato. Perch? Per colpa delleconomia. Molte delle nostre assunzioni sul gusto popolare sono in realt sono prodotti dalla offerta misera-e dallinconsistente adeguamento alla domanda una risposta del mercato alla distribuzione inefficiente (http://www.wired.com/wired/archive/12.10/tail.html)

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KENNETH GERGEN: UN PUNTO DI VISTA SUL S RELAZIONALE E SUI PROCESSI SOCIALI DAL BASSO

La seguente considerazione pone laccento sui rapporti come costitutivi della realt sociale. A una lettura superficiale, questa definizione non sembra includere lesistenza distinta di un campo sociale n alcuna convergenza ggettiva, ma lultimo paragrafo mostra una comprensione di carattere P2P dei processi sociali. La teoria tradizionale della societ civile costruita su unontologia delle unit, o entit, limitate specificamente, lindividuo, la comunit, lo Stato, e cos via. Una teoria cos fatta non solo crea un mondo fondamentalmente di separazioni, ma favorisce luso di modelli tradizionali di causa ed efetto per comprendere i rapporti. Uno o un agente, che dirige il corso degli eventi, oppure ridotto a un effetto. Cme possiamo comprendre il mondo sociale in un siffatto modo, visto che esso on fatto di entit, ma costituitola processi di relazione? Non si tratta per niente di un compito facile per noi, viste le implicazioni delleunciato di Wittgenstein secondo cui i limiti del nostro linguaggio sono i limiti del nostro mondo. Il nostro comune linguaggio descrittivo ed esplicativo ci vincola effettivamente a una comprensione del mondo in termini di unit (sostantivi) che agiscono luna sullaltra (verbi transitivi). Anche il concetto di relazione, come comunemente inteso, basato sullassunzione di unit indipendenti. Se e quando tali unit agiscono luna sullaltra, noi parliamo di uniyche si mettono in relazione. Cos, per esempio, diciamo: Un rapporto che si viene a creare tra di loro, oppure Non sono pi in rapporto. Se spostiamo la nostra attenzione sulla relativa teoria sociale, ci acorgiamo che forse il candidato pi significativo pr una comprensione relazionale,cio lanalisi dei sistemi, posto nella prospettiva dei sistemi come disposizione collettiva di entit collegate mediante processi di causa ed effetto. Lo stesso vale per i diagrammi dei sistemi, i diagrammi di flusso, i loop di retroazione e affini Saremmo avvantaggiati se cominciassimo la nostra analisi ponendo lattenzione sui processi relazionali dai quali si sviluppano le ontologie e le etiche, ea partire dai quali preferiamo certe azioni ad altre. Questi processi di creazione e di8 costruzione di mondi di significato sono sempre e ovunque in azione. In questo senso, i movimenti civili sono sempre in fieri. Ovunque ci siano due o pi persone che negoziano sulla natura delle loro vite, su ci che degno desser fatto e su ci che non lo , queste stabiliscono in maniera rudimentale il terreno della vita civile nei loro termini.
(fonte: Kenneth Gergen website)

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RELAZIONALIT

Il seguente frammento deriva da una descrizione del concetto di panarchia, una forma di governo fortemente legata al concetto di peer to peer. In esso, lautore Paul Hartzog descrive limportanza della relazionalit nelle nuov visioni del mondo. Il principio pi fondamentale della panarchia la relazionalit. In opposizione allontologia deterministica, atomistica, meccanicistica che accompagna lera industriale, la panarchia caratterizzata da effetti di rete. Gli effetti di rete lisi pu spiegare usando lesempio del fax. Ogni singola macchina fax inutile. Il secondo fax in una rete accresce il valore del primo. Andando avanti, tutte le future aggiunte a una rete accrescono il valore dei membri esistenti di quella rete. Il motivo che sta alla base degli effetti di rete che la stessa rete una struttura comunicativa. Ogni volta che entra un nuovo membro, il numero delle connessioni comunicative cresce esponenzialmente, creando cos valore aggiunto. Effetti comunicaivi, cio di rete, si hanno in qualsiasi sistema relazionale nel quale la comunicazione sia il propoito fondamentale, quale che sia la sua natura politica, giuridica, sociale, economica, tecnologica ecc. ecc.. Un secondo principio fondamentale quello dellidentit relazionale. Nelle tradizionali ontologie atomistico-meccanicistiche, le cose sono costruite come aventi unesistenza indipendente dalle loro relazioni. Le cose hanno propriet, e alcune di queste propriet possono essere relazionali. Al contrario, le pi recenti ontologie relazionali che pervadono molte discipline dalla fisica alla biologia vedono le relazioni come parte di quello che una cosa . Sotto questa luce, una cosa non solo entra a far parte di relazioni, ma di fatto costituita da esse. Le relazioni sono fondamentali allidentit, o s, di una cosa. Come esempio, considerate la diffrenza tra laltezza di una persona e la sua identit come padre. Laltezza una propriet del suo corpo, ma la sua paternit on lo . Padre un modo linguistico per descrivere una propriet emergente che condivisa tra due membri di una struttura comunicativa, cio una famiglia (http://www.panarchy.com/Members/PaulBHartzog/Writings/Principles )

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Questo esempio tratto da una straordinaria opera pionieristica scritta nel 1918 da Mary Parker Follett, cio The New State, disponibile online allindirizzo http://sunsite.utk.edu/FINS/Mary_Parker_Follett/Fins-MPF-01.html. Tom Attlee dice di questo libro: Questo clasico del 1918 dispiega la prima visione della democrazia olistica ed pi pieno di materiale citabile su questotema di ogni altra cosa che io conosco. Lintelligenza collettiva sta giungendo a concretezza grazie alla rapida crescita delle pratiche partecipative che sono state sviluppate nellultimo decennio; si veda il link seguente, dove Wiki fornisce unampia lista di pratiche partecipative: http://www.wiki-thataway.org/index.php?page=ParticipatoryPractices

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LA SVOLTA PARTECIPATORIA NELLA SPIRITUALIT

Ferrer sostiene che la spiritualit andrebbe liberata dallesperienzalismo e dal perennalismo. Per Ferrer, il modo migliore per ottenere ci attraverso il suo concetto di una svolta partecipativa; cio, non limitare la spiritualit a un che di meramente personale, allesperienza soggettiva, ma includervi linterazione con gli altri e col mondo. Alla fine, Ferrer afferma che la spiritualit non dovrebbe essere universalizzata. Cio, non ci si dovrebbe sforzare di trovare il legame comune che possa connettere relazionalmente il pluralismo e luniversalismo. Al contrario, ci si dovrebbe soffermare maggiormente sulla pluralit e su una dialettica tra universalismo e pluralismo (http://wilber.shambhala.com/html/watch/ferrer/index.cfm/xid,76105/yid,55463210)

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Si veda http://207.44.196.94/~wilber/ferrer.html

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Informazioni sui SEED Dialogues su http://www.seedopenu.org. Un simile lavoro stato compiuto da David Peat, allievo dellastrofisico David Bohm, nel suo libro sulla Blackfoot Physics, qua: http://www.fdavidpeat.com/bibliography/bibliography.htm. Si veda anche questa pagina: http://www.fdavidpeat.com/bibliography/essays/black.htm

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DAVID PEAT SULLA PROSPETTIVA MONOLOGICA DELLOCCIDENTE

Il tempo stato astratto dallo spazio e il quadro stato lasciato col punto di vista singolo, un mondo ghiacciato visto dalla finestra. Con lelaborazione della prospettiva, si entra pi a fondo nel quadro ma lo si vede con un occhio oggettivo. Rispecchiando la metafisica del periodo, la natura stata proiettata di l da noi ed il mondo esperito come un che di esterno. La base matematica della prospettiva chiamata geometria proiettiva. Questo termine dice tutto. Non si pu pi incontrare un oggetto direttamente nella sua forma naturale ed essenziale, come qualcosa che possa essere esplorata e toccata; al contrario, esso diventa una superficie che deve essere alterata per adeguarla alla logica globale della prospettiva matematica. Il ricco paesaggio interiore individualistico del mondo naturale aveva lasciato spazio a una griglia prospettica uniforme di logica e ragione. Come si accompagna bene alla prospettiva una scienza in cui la natura obbedisce a leggi che sono, in un certo senso metafisico, estere allessenza della materia. Come Bacon spieg, queste leggi vanno scoperte ponendo la natura sulla greppia, unaltra specie di griglia, e tormentandola finch non ci rivelii suoi segreti. (http://www.fdavidpeat.com/bibliography/essays/black.htm)

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Una lettura bibliografica propedeutica a questa antropologia della coscienza la trovate allindirizzo: http://sacaaa.org/bibliography_of_consciousness_studies.htm La verit delle forme animistiche di coscienza, nonostante la loro antropomorfizzazione della natura, potrebbe pure essere la loro comprensione immediata del concetto secondo il quale c coscienza in tutto.

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MICHEL MAFFESIOLI

Nous sommes dans une ere de hedonisme generalise, pour lequel ce sur quoi on ne peut rien, devient indifferent Ce qui engender une certaine forme de serenite, a la base meme de nombreuses manifestations de generosite et dentraide, car lacceptation de ce qui est peut aller de pair avec le souci de participer a ce qui est: non pas maitriser, mais accompagner un etat de fait pour quil donne le meilleur de lui-meme. La realization de soi se fait dans une interaction ecologique et festive. On tend a la propension des choses Il ny a pas lieu de projeter sur elles des desires, des convictions, etc.. de quelque ordre quils soient, mais bien de saccorder a leur evolution, et a la necessite qui est la leur. La encore, linitiative nest plus propre a lindividu isole, ou dun ensemble forme a partir dun contrat social, mais elle est conjointe, partage entre le monde et lhomme. Ainsi, au moralisme et a son <devoir etre>, succeed une deontologie prenant au serieux les <situations> et agissant en consequence, qui est attentive a la disposition du moment, qui saccorde aux opportunites du moment. Il ny a nulle indifference a un tel immanentisme, mais une conscience constante, une presence a ce qui est: le monde, les autres. Cest une co-presence a lalterite. Cela nous oblige a considere linsertion au groupe, non uniquement regi par la raison (comme dans la modernite) mais mu egalement par les sentiments et les affects.
(comunicazione personale, fonte da verificare)

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LOREN GOLDNER SULLA TRADIZIONE COSMOBIOLOGICA DEL RINASCIMENTO

Si veda lURL http://home.earthlink.net/~lrgoldner/renaissance.html. Logicamente (o sorprendentemente, visto che parliamo di un marxista), Goldner sta anche spostando la sua attenzione sulle tradizioni originarie dei nativi americani, non solo degli indiani ma anche dei primi coloni, e sulle loro comunit religiose radicalmente egalitarie, anzich sul socialismo di matrice europea delle masse di emigranti di fine 19simo secolo. Ad ogni modo, si tratta di un autore che val la pena di approfondire.

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GOLDNER SULLA DIMENTICANZA DELLA TRADIZIONE COSMOBIOLOGICA

I critici dellIlluminismo foucaultiani e appartenenti alla Scuola di Francoforte proliferano a spese dellimpoverimento della sinistra, con il loro lungo idillio con unappropriazione monodimensionale dellIlluminismo, con la secolare confusione della sinistra tra il compimento della rivoluzione borghese mediante i funzionari dello stato civile e il socialismo, e col fallimento mondiale di quel progetto. La cosmobiologia pre-illuminitica, caratteristica del Rinascimento e della Riforma, e che arrivata tramite lidealismo tedesco alla marxiana appartenenza di specie, ha ancora meno significato per costoro di quanto non ne abbia per figure come Habermas. Tuttavia, la classica critica che si rivolge loro viziata dal tacito consenso sul tema della noiosit della natura, essendo essa il regno del meccanicismo, come Hegel disse, elaborando la teoria definitiva del funzionario dello stato civile, isolato dalla pratica nella natura. Entrambe le fazioni di questo dibattito ancora si muovono nellorizzonte della separazione di cultura e natura, Geist e Natur, distinzione che venne alla luce grazie alla svalutazione della cosmobiologia operata dallIlluminismo. la riabilitazione, in forme adeguate alla contemporaneit, della concezione di Paracelso e Keplero, non di Voltaire e Newton, quello che serve oggi alla sinistra per una (necessariamente simultanea) rigenerazione della natura, della cultura e della societ, per uscire dal mondo decaduto di Urizen di cui parlava Blake, mondo che egli definiva visione singolare e sonno newtoniano. (http://home.earthlink.net/~lrgoldner/renaissance.html)

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IL NATURE INSTITUTE, O LA SCIENZA QUALITATIVA

Sviluppiamo modi di pensare e percezioni che integrano il pensiero auto-riflessivo e quello critico, la fantasia e unattenta, dettagliata osservazione dei fenomeni. Il Nature Institute promuove una comprensione autenticamente ecologica del mondo vivente. Studiamo lecologia interna delle piante e degli animali, chiarendo come le strutture e le funzioni si connettono per formare la creatura nella sua integrit. Il nostro approccio interdisciplinare integra anatomia, fisiologia, comportamento, sviluppo, genetica ed evoluzione. Analizziamo lintero organismo come parte della pi ampia rete della vita. Creando storie della vita delle piante e degli animali, apriamo le porte a una nuova comprensione delle creature a noi consimili come esseri dinamici ed integrati. Mediante questo approccio, lorganismo ci insegna cose su se stesso, rivelando le sue caratteristiche e la sua interconnessione col mondo che lo sostiene. Questo modo di fare scienza accresce il nostro senso di responsabilit per la natura. Nessuna persona che abbia letto, per esempio, il saggio di Craig Holdrege sul bradipo, e che da l abbia cominciato ad apprezzare questo animale come unica, particolare espressione del suo intero habitat forestale, riuscir a tollerare il pensiero di perdere sia il bradipo o il suo habitat. Come si esprime stupendamente Goethe, tutti gli aspetti individuali della natura sono interconnessi e interdipendenti. Noi concepiamo il singolo animale come un piccolo mondo, che esiste per il suo bene, grazie ai suoi mezzi. Ogni creatura la propria ragion dessere. Tutte le sue parti hanno effetto diretto sulle altre creature, ogni relazione lega luna allaltra, rinnovando cos costantemente il circolo della vita; perci, siamo giustificati se consideriamo ogni animale fisiologicamente perfetto (http://natureinstitute.org/) IL NATURE INSTITUTE SULLE LIMITAZIONI DEL RIDUZIONISMO Possiamo scoprire la coerenza delle nostre cinque proposizioni riduzionistiche riconoscendo in esse lespressione di un singolo atto della mente cognitiva. Latto di per s non patologico; piuttosto, solo la sua singolarit il suo agire contemporaneamente a una soppressione del necessario atto di contrappeso ci che lo rende, nei suoi risultati riduzionistici, patologico. Il riduzionismo, fondamentalmente, non tanto un complesso di concetti, quando un

modo di esercitare (e non esercitare) le nostre facolt cognitive. Il gesto cognitivo cui alludo latto interiore dellisolare qualcosa in modo da afferarla pi facilmente e con maggiore precisione, ottenendo il potere su di essa. Vogliamo poter dire: Ho esattamente questo non quello n quellaltro, ma questo. Lideale di verit qui sottinteso un ideale s-o-no. Nessuna ambiguit, nessuna indistinzione, nessuna incertezza, nessuna penetrazione essenziale di una cosa da parte di unaltra, ma, piuttosto, interazioni precisamente definite tra cose separate e precisamente definite. Vogliamo cose che possiamo isolare, immobilizzare, inchiodare e trattenere. Come possiamo evitare lambiguit e avvicinarci a una certezza salda, s-o-no? La risposta, in parte, questa: attingendo a una delle nostre conquiste pi eccellenti, cio alla nostra capacit sempre pi raffinata di distinugere e discriminare. Qualsiasi cosa sembri complessa e di natura varia va analizzata in parti semplici distinte con relazioni chiaramente spiegate. Questo tipo di analisi e di chiarificazione la funzione della loica, una disciplina che abbiamo portato a livelli straordinari di sofisticatezza. Materialismo, meccanicismo e riduzionismo: i loro presupposti e tendenze sono un tutt'uno, perch essi sono tutti espressione di un singolo gesto cognitivo. Lo scopo di questo gesto afferrare una realt semplice, fissa, precisa, senza ambiguit, manipolabile, spogliata della vita interiore e delle qualit che potrebbero richiedere sacrifici. Anestetizziamo il mondo allo scopo di possederlo e controllarlo come una cosa. Ma a dispetto della monodimensionalit del proposito o, piuttosto, poich un tale gesto monodirezionale diventa sterile senza la vita e senza il movimento di un gesto di contrappeso i presupposti del complesso di riduzioni tradiscono unimpressionante incoerenza. Essi ci offrono: ** Un materialismo senza alcun materiale riconoscibile. ** Un meccanicismo che deve ignorare le macchine vere e proprie, occupandosi invece della chiarezza determinata e immateriale degli algoritmi di macchina. ** Un riduzionismo che produce formulazioni sempre pi precise su una realt sempre pi depauperata. ** Un metodo mono-dimensionale di analisi che non si ferma mai a spiegare qualcosa nei suoi stessi termini, spostando sempre la nostra attenzione su qualcosaltro. ** Un rifiuto di tener conto delle qualit, a dispetto del fatto che non abbiamo un briciolo di mondo di cui parlare o da comprendere se non grazie alle qualit. ** La causa staccata dalleffetto; tutto il divenire cio, tutto less-ente attivo cristallizzato nella stasi. ** Una esposizione dal basso verso lalto che cerca di spiegare una realt pi piena per mezzo di una realt meno sostanziale, ignorando il flusso bi-direzionale della causazione tra tutti i contesti, e considerando ingenuamente le pi piccole parti del meccanismo del mondo come le pi fondamentali per spiegarlo. ** Infine, il rifiuto della mente come aspetto irriducibile e fondamentale delluniverso tutto questo mentre gli scienziati tendono sempre pi a descrivere il mondo come guidato da, e costituito essenzialmente da, poco pi che insiemi di astrazioni mentali formule matematiche, regole,informazioni e algoritmi. Tutto questo corpo di dogmi definisce lideologia riduzionistica, on la scienza in s. Tuttavia, i dogmi hanno lincredibile capacit di alterare la pratica scientifica, unalterazione evidente in tutti i rispetti. Allo stesso tempo, on c motivo per sperare che adesso i dogmi cadranno sotto il peso delle loro stesse assurdit. Se questo accadr, non sar perch particolari scoperte proveranno linfondatezza della posizione riduzionista, piuttosto perch molto similmente aquanto accaduto con loriginaria rottura rispetto al pensiero medievale semplicemente, sempre pi persone troveranno impossibile guardare al mondo nella vecchia maniera

(http://www.natureinstitute.org/txt/st/mqual/)

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NEGRI SUL RAPPORTO UOMO-MACCHINA

stato generalmente notato, da McLuhan e altri, che la tecnologia uestensione, unesteriorizzazione delle facolt del corpo umano, del suo cervello e del suo sistema nervoso. Nellepoca attuale, mentre stiamo portando a compimento quest processo di emulazione del sistema nervoso e del cervello con le nostre reti e i nostri computer, assistiamo alla nascita di un nuovo processo, cio della reintegrazione delle tecnologie esternalizzate nei nostri corpi. Questa tematica generalmente discussa sotto la categoria di cyborg. Oggi, la materia, la vita e la mente vengono sempre pi comprese sulla base di una riduzione alla loro base informazionale, il che d vita alla nanotecnologia, alla biotecnologia e allintelligenza artificiale. Sulla base di un continuo dominio di un sistema meccanicistico e manipolativo, i risultati potrebbero esser visti come unestensione, a un livello senza precedenti, della nostra alienazione. Negri nota, in modo simile, che le macchine produttive sono entrate in noi, soprattutto adesso che lo stesso cervello cio linnovazione creativa visto come il fattore produttivo pi importante, e adesso che abbiamo un acesso sempre maggiore a computer economici e a una rete internet mondiale che sta al di furi del pieno dominio mercantile. E tuttavia questo lavoro creativo ancora generalmente sotto il comando del capitale finanziario. Negri tenta di superare la dicotomia uomo-macchina e di vedere il potenziale di emancipazione insito nello stato attuale delle cose: La moltitudine non solo usa le macchine per produrre, ma diventa essa stessa sempre pi macchina, poich i mezzi di produzione vengono sempre pi integrati nelle loro menti e nei loro corpi. Le macchine produttive sono state integrate nella moltitudine, ma non hanno alcun controllo su di loro, rendendo pi cattiva la loro alienazione. Questo suggerisce che leffettiva trasformazione radicale del sistema produttivo su un piano autonomo potrebbe essere possibile in un batter docchio, staccandolo dal comando capitalistico
(comunicazione personale, da http://www.ephemeraweb.org/journal/4-3/4-3editorial.pdf)

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SULLA PARTECIPAZIONE, FRAMMENTO DA OWEN BARFIELD

La partecipazione la relazione extra-sensoriale tra gli uomini e i fenomeni. Il mondo, per come ci dato immediatamente, un misto di percezione sensibile e di pensiero. Anche se queste due cose non possono essere separate nella nostra esperienza, possiamo nondimeno distinguerle. Quando lo facciamo, troviamo che il solo aspetto percettivo non ci garantisce alcuna coerenza, nessuna unit, nessuna cosa in generale. Non potremmo nemmeno notare una macchia rossa, n distinguerla da una adiacente macchia verde, senza laiuto dei concetti forniti dal pensiero. In assenza del cncettuale, esperiremmo (nelle parole di William James) soltanto una fiorente, brulicante confusione (Poetic Diction; Saving the Appearances). Il mondo familiare - diverso dal mondo in gran parte ipotetico delle particelle che i fisici aspirano a descrivere il prodotto di un dato percettivo (che di per s insignificante) e di una attivit nostra, che potremmo chiamare figurazione. La figurazione unattivit in gran parte subconscia, immaginativa, attraverso la quale partecipiamo alla produzione (alla figurazione) dei fenomeni del mondo materiale. (Una semplice analogia che rimane solo unanalogia data dal modo in cui un arcobaleno viene prodotto dalla cooperazione del sole, delle gocce di pioggia e dellosservatore). Il modo in cui scegliamo di considerare le particelle una cosa, ma quando ci riferiamo al mondo quotidiano il mondo delle cose dobbiamo accettare che il nostro pensiero tanto l fuori, nel mondo quanto nelle nostre teste. Ma, a livello pratico, troviamo quasi impossibile tenere presente questa verit. Nel nostro pensiero critico di fisici e filosofi, ci immaginiamo proiettti sullo sfondo di un mondo oggettivo costituito da particelle, al quale non partecipiamo minimamente. Al contrario, si dice che il mondo fenomenico, o familiare, sia pieno della nostra sogettivit. Nel nostro pensiero quotidiano, non-critico, daltro lato, prendiamo per garantita la concreta, oggettiva realt del mondo familiare, presumiamo una manifestazione oggettiva, legittima di sue qualit come il colore, il suono e la solidit, e scriviamo perfino trattati di scienza naturale sulla storia dei suoi fenomeni tutto questo trascurando la coscienza umana che (secondo la nostra stessa analisi critica) determina questi fenomeni dallinterno in un modo che cambia continuamente. (Worlds Apart; Saving the Appearances) Il nostro linguaggio e i nostri significati oggi portano lidea della partecipazione fuori portata, laddove la realt della partecipazione (se non la sua idea) era data smplicemente nelle epoche precedenti. Per esempio, non possiamo fare a meno di concepire i pensieri come cose nelle nostre teste, oppure come sigarette allinterno di un pacchetto di sigarette chiamato cervello. Al contrario, durante lera medievale, sarebbe stato impossibile pensare allattivit mentale, o intelligenza, come prodotto di un organo fisico. Cos, sino ad ora, la concezione dominante stata supportata dai significati non-verificati delle uiche parole con le quale possibile parlare dellargomento in questione (Frammenti raccolti da http://www.praxagora.com/~stevet/fdnc/appa.html; Maggiori informazioni su Barfield al sito http://owenbarfield.com/)

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DEFINIZIONE DI UN FATTOSOCIALE TOTALE

Un fatto sociale totale [fait social total] unattivit che ha effetto su tutta la societ, nelle sfere economica, legale, politica e religiosa (Sedgewick 2002: 95) Diversi elementi della vita sociale e psicologica sonano intrecciati da quelli che lui [Mauss] arriva a chiamare fatti sociali totali. Un fatto sociale totale un qualcosa che plasma e organizza pratiche e istituzioni apparentemente ben distinte (Edgar 2002:157) il termine fu reso popolare da Marcel Mauss nel suo The Gift ed stato coniato dal suo allievo Maurice Leenhardt, che si ispirava a Durkheim. (http://encyclopedia.laborlawtalk.com/Total_social_fact )
Le fonti bibliografiche usate per la definizione sono 1) Sedgewick, Peter (2002). Cultural Theory: The Key Concepts, Routledge Key Guides Series. Routledge: 2) Edgar, Andrew (2002). Cultural Theory: The Key Thinkers, Routledge Key Guides Series. Routledge.

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GEORGE MODELSKI SULLA TEMPORALIT DEL CAMBIAMENTO

Uno che ha studiato la temporalit del cambiamento nelle civilt umane George Modelski, con le sue teorie sulla politica evoluzionistica, con alcune delle sue conclusioni, secondo le quali il tasso di cambiamento tende ad assottigliarsi, il che controintuitivo. Egli prevede un periodo in cui la trasformazione tecnologica coesister con una struttura sociale stabilizzata. Le sue conclusioni sono basate su una combinazione di vari trend osservabili in una sigola interpretazione integrata: Cambiamenti di fase e saturazione: landamento della legge di potere e levoluzione dei sistemi mondiali, di Tessaleno Dvezas e George Modelski, Technological Forecasting and Social Change, V70 N9, Nov 2003 Un eccellente articolo che modella lorganizzazione sociale mondiale come svolgimento multi-livello, concluso in se stesso, a scatole cinesi, della legge di potere, che segue una criticit autodeterminata. Essi suggeriscono che il cambiamento sociale implica una scala di processi che varia, in estensione (durata temporale) da 250 (o, ma raramente, pi) a 1 (molto comune) generazione umana, con pochi processi di sviluppo a lunga durata (per esempio: la democrazia mondiale, la globalizzazione) e un grandissimo numero di processi che durano una sola generazione (per esempio: tipiche manifestazioni culturali e legali). Assumendo ununit generazionale/culturale di apprendimento umano della durata di trentanni, essi descrivono onde K di 60 anni che abbracciano sviluppi cme la nascita di settori primari delleconomia globale (per esempio: la comparsa delle automobili o dellelettricit), e onde lunghe di 120 anni, come lascesa dei poteri mondiali a una posizione di leadership globale. Tutto questo stato osservato da altri studiosi della ciclicit e sembra piuttosto ragionevole. Una delle intuizioni pi efficaci del loro modello che la durata temporale delle innovazioni evolutive inversamente proporzionale alla loro importanza per il processo evolutivo (cio: processi irreversibili he impiegano molto tempo sono molto pi rari quanto pi necessari al progresso del sistema nel complesso). Unaltra interessantissima ituizione la loro osservazione che il cambiamento del sistema mondiale, bench ancora inclinato verso lalto, rallentato da mille anni, col punto di inflessione situato approssimativamente attorno al 1000 DC. Usando una curva logistica di crescita (curva ad S), il loro modello dellemergenza del sistema mondiale propone che lo sviluppo sociale umano (lasse Y) sia in fase di decelerazione e sia completo circa all80%, e che perci le caratteristiche essenziali dellorganizzazione sociale umana adesso siano arrivate al punto. In altre parole, essi propongono che il cambiamento sociale si stia rapidamente saturando e che esso sar significativamente meno drammatico e nuovo di anno in anno. Ecco uno scenario plausibile: finiremo tutti col vivere in democrazie sociali sempre pi standardizzate, rivolte allindividuo, di grana fine, ed eque, con la trasformazione dei conflitti in una faccenda fortemente regolata, e con lunica innovazione non regolata che si avr sullorlo caotico della comprensione umana e della necessit sociale. Gli autori delineano quattro fasi di cambiamento sociale per il modello, cominciando dal periodo antico (3000 aC 1000 aC), e poi: periodo classico (1000 aC 1000 dC), periodo moderno (1000 3000) o periodo del consolidamento del sistema mondiale, e un presunto periodo post-moderno (3000 5000) con piccoli cambiamenti sociali (bench possiamo immaginarci grandi trasformazioni nella sfera tecnologica). Ogni periodo di duemila anni corrisponde bene alle quattro fasi della crescita logistica: impulso, accelerazione, decelerazione e saturazione. (http://accelerating.org/tech_tidbits/2005/18jan05.html#socialsaturation)

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JORDAN POLLACK SULLO SCENARIO DEL FEUDALESIMO DELLINFORMAZIONE

Se la sfera culturale sar completamente scalzata dalla mercificazione, le conseguenze sarebbero certamente negative: non possiederemo niente pi, saremo sempre dipendenti da tutti i tipi dilicenze Mi sembra che quello che vediamo nella sfera del software e questo laspetto allarmante della sciet umana sia linizio di una specie di esproprio. Le persone credono che questo esproprio derivi solo dalla pirateria, come in Napster e Gnutella, dove i diritti degli artisti vengono violati dalle persone che cndivisono le loro opere. Ma c un altro tipo di esproprio, che limpossibilit di comprare effettivamente un prodotto. Lidea questa: non potreste comprare questo software, potreste solo prenderlo in licenza su una base giornaliera, mensile o annuale. Quando questa idea si diffonde dal software alla musica, ai film, ai libri, la civilt umana basata sulla propriet cambia essenzialmente (http://www.edge.org/documents/day/day_pollack.html)

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JOHN PERRY BARLOW, DELLA ELECTRONIC FRONTIER FOUNDATION, SULLA PRIVATIZZAZIONE DELLA PROPRIET COMUNE

Passo unenorme parte del mio tempo a evitare che le industrie del contenuto simpossessino del mondo letteralmente. Sento che ci troviamo in una condizione nella quale il totalitarismo privato non unidea peregrina, a causa della sempre crescente matrice di consistenza dei canali di comunicazione gestiti dalle stesse compagnie che posseggono il contenuto, che posseggono propriet web, che posseggono i media tradizionali. Essenzialmente, esse stesso in una posizione dalla quale possono controllare la stessa mente umana. La possibilit di avere una voce dissidente nei loro canali sempre pi scarsa, e luso del copyright come mezzo per sopprimere la libert di espressione sta diventando sempre pi di moda. Ci sono tutti questi sistemi interdipendenti di tecnologia e legge, dove pure solo riportare qualcosa da unopera protetta da copyright sufficiente ad attirare le ire del sistema su di voi (http://news.com.com/2008-1082-843349.html)

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DOCUMENTAZIONE SUL SALARIO UNIVERSALE

Una delle migliori risorse il Basic Income European Network, che attualmente, di fatto, copre la maggior parte delle zone del mondo: http://www.bien.org I Verdi sul salario universale, con molte risorse, allinirizzo: http://perso.wanadoo.fr/marxiens/politic/revenus/index.htm Una spiegazione molto chiara del salario universale, e del perch cos necessario, di Philippe Van Parijs, allindirizzo: http://atheles.org/editeur.php?ref_livre=&main=lyber&ref_lyber=318

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SULLA TRANSIZIONE DA UN MODO DI PRODUZIONE A UN ALTRO, DI UN PARTECIPANTE A OEKONUX.DE

I mercanti veneziani, che si erano costruiti le loro fortune durante il feudalesimo vendendo armi o beni di lusso dallAsia ai signori feudali europei, non costituivano il cuore della produzione sociale. Anche se essi portarono alla angustia della vita feudale accentrata sul feudo e sulla sua chiesa parrocchiale unapertura al commercio mondiale (i cortigiani delle corti europee potevano indossare vesti fatti con sete rientali), le relazioni tra i mercanti e tra loro e il resto del mondo feudale rimasero marginali e sembravano meramente ausiliarie. La produzione di beni essenziali, indispensabili alla sussistenza degli uomini (beni agricoli e strumenti artigianali, principalmente) era operata sotto rapporti feudali. Questo aspetto marginale, secondario dei rapporti capitalistici nel mezzo della societ feudale era cos aut-evidente che perfino nel 18simo secolo i primi economisti borghesi, i fisiocrati francesi, potevano seriamente pretendere che i mercanti e i manufattori on pagassero tasse, dato che essi on creavano alcun autentico prodotto netto: non facevano altro che trasportarlo o modificare la sua forma. Cosa vgliamo dedurne? Che sin dalla loro origine, nel mezzo della vecchia societ, i rapporti superiori di produzione non nascevano obbligatoriamente con una forma definita, capace di gestire la totalit della produzione sociale o anche solo la suaparte pi vitale. Il fatto che oggi il software free e, pi in generale, i beni digitalizzabili riguardano non pi che una parte, ancora una volta marginale, della produzione e del consumo sociale, non costituisce un argomento a favore dellimpossibilit che le relazioni economiche che essi implicano possano un giorno diventare i rapporti sociali dominanti. Quello che ha prmesso ai rapporti capitalistici di diventare dominanti dopo secoli di esistenza on solola vittoria ideologica, militare e politica dei promotori dei nuovi valori capitalistici contro il vecchio regime feudale, anche se queste cose hanno giocato un ruolo determinante; ma il fatto materiale, concreto - che si dimostra giorno dopo giorno e progressivamente sempre pi evidente che le nuove relazioni erano le sole che potessero permettere luso di nuove forze produttive generate dallapertura del commercio e dallo sviluppo delle tecniche di produzione. In definitiva, limperativo economico, lirreversibile tendenza storica allo siluppo della produttivit lavorativa, che finisce per imporre la sua legge. Quello che oggi ci consente di figurarci la possibilit che i rapporti di produzione fondati sui principi del free software (produzione che si preoccupa di soddisfare le necessit della comunit, condivisione, cooperazione, leliminazione dello scambio di mercato) potrebbero diventare socialmente dominanti il fatto che questi rapporti sono i pi adatti a sfruttare le nuove tecniche di comunicazione e di informazione, e che il ricorso a queste tecniche, il loro ruolo nel processo sociale di produzione pu solo diventare maggiore, ineluttabilmente.
Fonte: Raoul Victor, Free Software and the Market Society, http://www.oekonux.org

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PAOLO VIRNO SULLA NUOVA STRATEGIA POLITICA

Virno fa parte della nuova generazione dei pensatori radicali italiani, che sembra aver sostituito il precedente dominio del pensiero francese. Spesso associato col gruppo di persone che sta proponendo, insieme a Negri e Hardt, la strategia delle moltitudini. In questo articolo, egli spiega che con il movimento sociale contemporaneo, i propositi sociali e politici hanno uno spostament. Innanzitutto, vanno stabilite nuove realt sociali; poi, andranno adattate nuove strutture politiche. Lultima cosa da sperare, egli dice, listituzione di un iper-Stato, un governo mondiale per un ppolo mondiale. La lutte contre le travail salari, la diffrence de celui contre la tyrannie ou contre lindigence, nest plus corelle lemphatique perspective de la prise du pouvoir . Prcisment en vertu de ses caractres trs avancs, se profile comme une transformation entirement sociale, qui se confronte de prs au pouvoir, mais sans rver une organisation alternative de lEtat, visant au contraire rduire et teindre toute forme de dirigisme sur lactivit des femmes et des hommes et donc sur lEtat tout court. On pourrait dire : alors que la rvolution politique tait considre comme un pralable invitable pour changer les rapports sociaux, maintenant, cest ce butin venir qui devient le passage prliminaire. La lutte peut dvelopper son caractre destructif, seulement si elle porte haut une autre faon de vivre, de communiquer, et mme de produire. En bref, seulement sil y a autre chose perdre que ses propres chanes. Que se passe-t-il lorsque lon considre la forme actuelle de lEtat comme lultime possible, mritant de se corroder et de tomber en ruine, mais certainement pas dtre remplac par un hyper Etat de tout le peuple (http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=1806)

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DISERZIONE

La diserzione abbatte gli imperi. Pensate allUnione Sovietica e, pi in generale, al blocco orientale: non cera aspetto della vita quotidiana che non fosse sotto stretta sorveglianza, rea quasi impossibile organizzare una resistenza; eppure questi regimi sono stati rovesciati dalla diserzione. La gente lasciava in massa, e quelli che rimanevano semplicemente smettevano di lavorare. Anche lindolenza pu essere una buona cosa. Pu essere che lunica via per cambiare il mondo passi non per i partiti rivluzionari a per la diserzione (da: Politics without the state. [a cura di Diana George e Charles T. Mudede]. Seatlle Research Institute, 2002) Il libro citato descritto come segue: Concentrano la loro attenzione sul modo in cui lattuale ordine del mondo funziona affettivamente, anzich solo economicamente o ideologicamente, oppure cgnitivamente. Contro la comunicazione del terrore da parte di un oligopolio sui media di aziende private che agisce in tandem con un apparato statale,essi promuovono una comunicazione universale di invenzione, gioia e corporeit. La meta che si prefigurano ottenere un controllo collttivo, partecipativo sui processi immaginifici attraverso i uali si costituiscono le nostre identit e i nostri desideri. Questo significa inventare nuove forme di socialit, immaginare alternative al capitalism globale precisamente nelmomentoin cui ci viene insistentemente detto che non concepibile alcuna alternativa.
(fonte: Seattle Research Institute website, http://www.seattleresearchinstitute.org )

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ANTONIO NEGRI SUL LAVORATORE INTELLETTUALE:

prsent, on observe un autre type de fonction socia1e productive, et un autre type d'ouvrier apparat, celui qui travaiIIe devant un ordinateur. CeIa suppose un largissement du concept de producteur et, de plus, une rappropriation des moyens de production. Quand le cerveau devient I' outil fondamental, il n'y a plus de sparation entre moyens de production et force productive, c'est ceIa Ia potentialit rvolutionnaire. (da un messaggio sulla mailing list di Multitudes, dicembre 2004, ispirato a unintervista pubblicata sul quotidiano francese L'Humanite)

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Per informazioni sulla lotta contro ladozione delle licenze sui software nellUnione Europea, vd: http://www.nosoftwarepatents.com/fr/m/intro/index.html Il seguente un libro istruttivo che spiega perch questi temi onoimportanti: La bataille du logiciel libre. 10 clefs pour comprendre. Thierry Noisette e Perline. La Dcouverte, 2004 http://www.labatailledulogiciellibre.info/; http://www.perline.org/ SUL SALARIO UNIVERSALE COME FORMA DI REDDITO PER QUELLO CHE LA POPOLAZIONE APPORTA ALLA SOCIET:

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Pour lconomiste cologiste Bernard Guibert il faut trouver la justification du revenu social garanti quil place au centre du programme social des cologistes, dans une rhabilitation du rapport de rente. Non pas une rente parasitaire mais une rente sur ses propres qualits, sociales et productives, sur son propre corps. La rgulation de cette rente comme celle du dveloppent durable est un acte de nature politique Le but de cet article est de tenter de fonder thoriquement la revendication qui est au coeur du projet de lcologie politique, celle dun revenu social dexistence qui soit inconditionnel, universel et de niveau suffisant pour permettre chacun de vivre dune manire autonome et dcente. Il sagit de transformer tout citoyen de notre pays en rentier : il faut donc rappeler ce quest le concept de rente, rfuter les prjugs idologiques dont ce il est victime et en noncer le contenu positif et mme rvolutionnaire comme condition de la ralisation du projet politique du dveloppement durable. (http://multitudes.samizdat.net/article.php3?id_article=12)

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