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Diritto amministrativo
Prof. Ruggiero Dipace
La nozione di pubblica
amministrazione
Nozione di p.a. Tradizionale: cura concreta degli interessi pubblici
In senso oggettivo attivit in senso soggettivo organizzazione amministrazione (varie tesi) pubblica (non solo) Varie nozioni nazionali e comunitarie Definizioni ed elenchi Assenza di una nozione unitaria Nozione imprecisa, come altre fondamentali
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Adeguatezza
Idoneit organizzativa dellamministrazione ricevente a garantire anche in forma associata con altri enti, lesercizio delle funzioni
Differenziazione
Allocazione delle funzioni in considerazione delle diverse caratteristiche anche associative, demografiche, territoriali e strutturali degli enti riceventi
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Riforma Titolo V
Continuit con le Bassanini
Confermato il rovesciamento del rapporto tra centro e periferia nella dislocazione delle funzioni Art. 118 principi di sussidiariet, adeguatezza e differenziazione
Riforma Titolo V
Legge cost. 3/2001: processo di riforma
dellintero assetto delle competenze regionali Art. 114 Cost. posizione di equiordinazione tra i vari enti pubblici territoriali Mantenuta distinzione tra regioni ordinarie e speciali Regionalismo a geometria variabile
Art. 116 c. 3
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Riforma Titolo V
Autonomia normativa: nuovi criteri di riparto;
inversione del riparto
Nuovo 117 Competenze legislative dello Stato enumerate Competenze concorrenti enumerate Tutte le materia non comprese: competenza delle regioni
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Riforma Titolo V
Funzioni amministrative: art. 118
Continuit con le riforme Bassanini Si supera il vecchio modello della delega da parte dello Stato Principi di sussidiariet, differenziazione ed adeguatezza
Autonomia finanziaria: art. 119 Potere estero delle regioni Regime dei controlli
Successivi sulle leggi Previsione di poteri sostitutivi
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Potest concorrente
Modello ridisegnato con riferimento agli
ambiti di materie (20 materie di fondamentale importanza): art. 117 c. 3 cost Inoltre sono attribuite alle regioni anche: la legislazione elettorale (art. 122 c.1 cost) e la disciplina del conferimento di funzioni (art. 118 c. 1 cost.)
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Potest concorrente
Materie
a) rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; b) commercio con l'estero; c) tutela e sicurezza del lavoro; d) istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; e) professioni; f) ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; g) tutela della salute; h) alimentazione; i) ordinamento sportivo; l) protezione civile; m) governo del territorio; n) porti e aeroporti civili; o) grandi reti di trasporto e di navigazione; p) ordinamento della comunicazione; q) produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; r) previdenza complementare e integrativa; s) armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; finanza t) valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attivit culturali; attivit u) casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; carattere v) enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale
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Potest concorrente
Problemi di definizione delle materie La giurisprudenza sulle materie non materie
Valori costituzionali
I limiti
Limite costituzionale Limite territoriale Limite degli obblighi internazionali e comunitari Limiti dei principi fondamentali della materia
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Limite territoriale
La legge regionale non pu che disciplinare fattispecie relative al territorio della regione
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La regione definisce le linee di politica sanitaria nel rispetto dei principi enucleati nelle leggi cornice Allo Stato resta la potest esclusiva per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e politici
Diritto alla salute
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Organizzazione
A) in generale
Multiformit amministrativa
Diritto privato: tipicit dei soggetti D.a.: atipicit, invenzione di nuove figure
Organizzazione
Organizzazione statale
Modello ottocentesco Art. 1 legge Cavour Lamministrazione centrale
dello Stato sar concentrata nei Ministeri. I ministri provvederanno ai relativi servizi per mezzo di uffici posti sotto limmediata loro direzione. Gli uffici relativi a un medesimo ramo di amministrazione potranno venire riuniti, e costituire direzioni generali, che faranno tuttavia parte integrante dei ministeri
Organizzazione
Sviluppo nel Novecento
Decentramento Frammentazione Attenuazione della gerarchia Sviluppo della Presidenza del Consiglio
Ruolo di coordinamento Attribuzioni varie Organizzazione
Lamministrazione multiorganizzativa:
specializzazione e coordinamento
Organizzazione
Principi fondamentali
a) Principi costituzionali: Potest organizzativa Decentramento Sussidiariet (art. 5 Tr. Ue) Responsabilit ministeriale b) Principi generali: Artt. 2 e 5 d.lgs. n. 165/2001
Organizzazione
Modelli alternativi al ministero Agenzie Autorit amministrative indipendenti Enti pubblici
Complessit > mancanza di tratti comuni > genericit Assenza di definizione normativa, nozione imprecisa Problemi pratici > indici rivelatori Principali categorie Enti territoriali Enti economici Enti non economici (particolarismo, residualit)
Organizzazione
Soggetti privati titolari di funzioni
amministrative Accentuazione negli ultimi anni
1) Amm. pubblica in forma privata:
Societ di diritto speciale Amm. priv. per lesercizio di funzioni pubbliche Amm. priv. in pubblico comando
2) Privati in funzione di amministrazione:
Lattivit amministrativa
Lattivit amministrativa lattivit mediante la
quale si provvede alla cura concreta degli interessi della collettivit qualificati come pubblici.
PRINCIPIO DI LEGALITA
Tradizionalmente, il principio di legalit sta a indicare
che ogni atto del potere pubblico deve fondarsi su una previsione di legge (principio di tipicit e di nominativit dei poteri amministrativi). Oggi, il principio di legalit inteso piuttosto come necessaria sottoposizione dellamministrazione a regole generali, anche di fonte non legislativa (fatte salve le riserve di legge). Il principio di legalit pu essere inteso come Legalit in senso formale Legalit in senso sostanziale
PRINCIPIO DI AZIONABILITA
Il principio di azionabilit sancisce , senza eccezioni, la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi (art. 24, co. 1, e art. 113, co. 1, Cost.)
PRINCIPIO DI IMPARZIALITA
PRINCIPIO DI RAGIONEVOLEZZA
La discrezionalit amministrativa
Attivit di scelta: discrezionalit amministrativa
Norme di azione che non individuano assetto intersoggettivi ma predeterminano le modalit di azione della p.a.
Discrezionalit amministrativa
Dottrina tradizionale
(Virga) definisce la discrezionalit come la facolt di scelta fra pi comportamenti giuridicamente leciti per il soddisfacimento dellinteresse pubblico e per il perseguimento di un fine rispondente alla causa del potere esercitato.
Definizione incompleta
non evidenzia un fondamentale aspetto caratterizzante lattivit discrezionale, rappresentato dal criterio che guida la P.A. nella scelta. Giannini discrezionalit ponderazione comparativa di pi interessi secondari in ordine ad un interesse primario. Il procedimento amministrativo diventa il luogo dellacquisizione di tutti gli interessi.
Discrezionalit amministrativa
Due momenti fondamentali
il momento del giudizio, concretantesi nellindividuazione e nellanalisi dei fatti sulla base de unistruttoria per la decisione; il momento della volont concretantesi nella scelta degli interessi priotitari.
Dicrezionalit amministrativa
Limiti
interesse pubblico: interesse della collettivit non coincidente con quello della P.A.; causa del potere: il vincolo fondamentale; la P.A. deve sempre perseguire un fine rispondente alla causa del potere esercitato; principi di logica, di imparzialit e di ragionevolezza i quali devono sempre reggere lattivit discrezionale; principio dellesatta e completa informazione. Se i limiti sono violati latto illegittimo sotto il profilo delleccesso di potere.
sindacato attraverso la motivazione che deve spiegare liter logico giuridico che ha portato allemanazione dellatto.
Discrezionalit
Oggetto
An: scelta in ordine allemanazione del provvedimento Quando: individuazione del momento pi opportuno dellintervento programmato Quomodo: scelta sugli elementi accidentali e la forma dellatto Quid: scelta sul contenuto che in concreto si palesi pi opportuno.
Discrezionalit e merito
I criteri che orientano la scelta discrezionale
della P.A. siano essi improntati a valutazioni di opportunit che a valutazioni tecniche costituiscono nel loro complesso il merito amministrativo
sfera di azione non improntata a criteri giuridici, non libera ma comunque di convenienza, opportunit, orientata da criteri non giuridici, che di solito non soggetta a sindacato da parte del giudice
Discrezionalit e merito
La P.A. nellesercizio dei suoi poteri discrezionali, insindacabili,
tenuta al rispetto dei criteri giuridici, che governano lazione amministrativa
le norme sulla competenza sulla forma sui presupposti sui tempi dellazione amministrativa la scelta discrezionale deve assicurare la realizzazione dello scopo specifico che giustificava la norma attributaria del potere. Lo scopo specifico il fine pubblico
dellinteresse pubblico (rispettando le norme sulla competenza etc.) ma non pu scegliere una soluzione talmente inopportuna da impedire la realizzazione della finalit giustificativa del potere o emanare un atto per raggiungere uno scopo diverso da quello fissato dalla norma
Il vizio di merito trasmoda nelleccesso di potere.
Discrezionalit tecnica
Applicazione di regole tecniche elastiche
Esame di fatti o situazioni sulla base di cognizioni tecniche e scientifiche di carattere specialistico.