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Limportanza dei macroinvertebrati nel monitoraggio dei corsi dacqua superficiali

I macroinvertebrati sono piccoli organismi viventi visibili ad occhio nudo, che abitano il letto dei fiumi,o le piante,i muschi e le alghe che vi si trovano. Fanno parte di questo gruppo insetti e le loro larve,crostacei, molluschi, irudinei e oligocheti. Questi piccoli animali sono essenziali componenti della catena alimentare e sono anche importanti bioindicatori.
La direttiva 2000/60/CE e gli indicatori biologici La Direttiva europea 2000/60 attribuisce unimportanza prioritaria ai parametri biologici come elementi qualitativi di base per definire lo stato ecologico delle acque superficiali. Fondamentale soprattutto linteresse verso le comunit acquatiche, vegetali e animali, studiate attraverso luso di indicatori biologici, fonte preziosa di informazioni per la protezione e la gestione dellambiente. noto, infatti, che tutti gli organismi, direttamente o indirettamente, rappresentano il prodotto del proprio ambiente di vita e, in presenza di sostanze tossiche, subiscono modificazioni pi o meno marcate del proprio stato naturale. Studiando la composizione delle comunit di organismi caratteristici di diversi livelli trofici dellecosistema acquatico e valutando lo stato di salute degli individui, possibile evidenziare le zone in cui linquinamento ha raggiunto livelli critici. Lutilizzo di indicatori biologici permette di sintetizzare tutte le diverse cause di stress ambientale e, successivamente, attraverso alcuni indici numerici specifici per i diversi bioindicatori, la risposta biologica pu essere quantificata e rappresentata cartograficamente. Esistono diversi esempi di indicatori biologici e, per le acque interne superficiali, la direttiva prevede il monitoraggio del fitoplancton, delle macrofite e del fitobentos, delle comunit di macroinvertebrati bentonici e della fauna ittica. Al fine di perseguire la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualit degli ambienti acquatici, nonch lutilizzo razionale delle risorse naturali, la direttiva europea prevede che gli stati membri predispongano un piano di gestione del bacino idrografico compreso nel proprio territorio. A tal proposito, ogni stato membro ha definito le strutture amministrative e le procedure necessarie alla gestione dei corpi idrici, incaricando le Agenzie regionali per la protezione ambientale di applicare correttamente la direttiva e raggiungere un buono stato di qualit delle acque.

Le comunit di macroinvertebrati bentonici Per la definizione dello stato ecologico dei corsi dacqua, la Direttiva europea, come gi anticipato dalla legge 152/99, prevede lutilizzo come bioindicatori delle comunit di macroinvertebrati, comunemente presenti nei corsi dacqua. In tali popolazioni si evidenziata la capacit di rispondere in modo differenziato alle alterazioni chimiche e fisiche dellambiente di vita. Gli invertebrati dei corsi dacqua sono animali che vivono , almeno una parte della loro vita , su substrati disponibili utilizzando meccanismi di adattamento in grado di resistere alla corrente. Gli invertebrati vengono suddivisi in microinvertebrati e macroinvertebrati: i microinvertebrati raramente superano il millimetro di lunghezza, i macroinvertebrati invece lo superano e sono quindi visibili a occhio nudo. Nelle acque correnti tendono a prevalere gli invertebrati bentonici rispetto a quelli planctonici: questi ultimi possono trovarsi solo se sono trasportati da zone d acqua ferme laterali o da laghi e bacini chiusi a monte. I gruppi faunistici pi frequenti sono: insetti (coleotteri, tricotteri, ditteri, efemerotteri, plecotteri);

pi raramente celenterati (idra); poriferi (spugne); briozoi e nematomorfi. Il ruolo trofico dei macroinvertebrati nei corsi dacqua quello di consumatori a tutti i livelli; si ritrovano infatti organismi detritivori (es. Chironomidi) fitofagi e predatori (es. Odonati, Eterotteri) e infine anche casi di parassitismo (sanguisughe). A loro volta essi rappresentano lalimento preferenziale dei pesci.

Fig. 1: Efemerottero: Rhitrogena, fam. Heptageniidae, (tratto da Atlante per il riconoscimento dei macroinvertebrati delle acque dolci italiane)

I macroinvertebrati come bioindicatori Attualmente i macroinvertebrati sono ritenuti gli organismi pi adatti, specialmente a livello di struttura di comunit, ad indicare con immediatezza le alterazioni indotte dallinquinamento in un corso dacqua. La maggior parte di essi, essendo bentonici, ha scarse possibilit di sottrarsi con la fuga allazione di eventuali agenti inquinanti e a variazioni chimico-fisiche (ossigeno disciolto, pH, temperatura, torbidit); i macroinvertebrati risentono, oltrech della qualit dellacqua anche di quella dei sedimenti con cui sono a contatto ed in cui molti agenti inquinanti tendono ad accumularsi. Altre caratteristiche importanti sono la presenza stabile nel corso dacqua , grazie a cicli vitali lunghi (spesso annuali) e allassenza di migrazioni, e la relativa facilit di campionamento rispetto ad altri gruppi di cui risultano anche pi agevolmente determinabili dal punto di vista sistematico in quanto raramente richiesta una classificazione a livello specifico. Lungo il profilo longitudinale di un corso dacqua si succedono tutta una serie di situazioni ambientali (in relazione alla pendenza, alla velocit della corrente, al substrato, ecc.) ognuna delle quali risulta colonizzata da comunit caratteristiche di macroinvertebrati; queste, in condizioni normali, risultano generalmente costituite da un numero piuttosto elevato di specie. Limmissione di sostanze estranee ( pesticidi, detersivi, fertilizzanti, metalli pesanti, ecc.) si riflette su queste comunit inducendone dei cambiamenti nella struttura. Cos da un lato assisteremo alla scomparsa delle specie pi sensibili e, dallaltro allaumento del numero di individui di quelle tolleranti; alcune di queste possono subire vere e proprie esplosioni
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crostacei (gamberi, gammaridi, ecc.);

Fig. 2: Fam.Gammaridae (tratto da Atlante per il riconoscimento dei macroinvertebrati delle acque dolci italiane)

molluschi (bivalvi e gasteropodi); anellidi (vermi e sanguisughe); platelminti (planarie);

Fig. 3: Crenobia: Fam.Planaridae, (tratto da Atlante per il riconoscimento dei macroinvertebrati delle acque dolci italiane)

demografiche e diventare le forme di vita predominanti. In certi casi si pu assistere allinvasione dellhabitat da parte di specie che in condizioni normali non sarebbero ospiti della biocenosi. Questi squilibri nella struttura delle comunit, grazie ai cicli vitali relativamente lunghi della maggior parte dei macroinvertebrati, perdurano a lungo anche dopo che la causa di disturbo venuta (eventualmente) a cessare, consentendo, anche a distanza di tempo, di riconoscere lavvenuto inquinamento e questo pu consentire lindividuazione anche di scarichi saltuari. La presenza di una comunit macrobentonica ben strutturata ed adeguata alla tipologia fluviale in esame, indica che il corso dacqua ha una buona funzionalit trofica ed in grado di sostenere anche altri livelli trofici. Lallontanamento da questa condizione comporta una destrutturazione della comunit e una riduzione della funzione autodepurativa del corso dacqua, oltre che essere indice di un ambiente degradato. Numerosi indici biologici, messi a punto negli ultimi decenni ed utilizzabili praticamente nel controllo routinario dei corsi dacqua, grazie a metodologie semplici e standardizzate, permettono di tradurre il dato biologico, cio le trasformazioni indotte dallinquinamento nella struttura delle comunit, in valori numerici convenzionali di immediata comprensione, anche da parte dei non specialisti. L I.B.E. (Indice Biotico Esteso) Ad oggi, non stato ancora consolidato un metodo ufficiale per la valutazione delle comunit macrobentoniche in linea con la direttiva 2000/60. in fase di sperimentazione una metodologia di campionamento di tipo multihabitat proporzionale che prevede una raccolta quantitativa di organismi bentonici proporzionale alla presenza di habitat nel corso dacqua. (Buffagni, Erba, 2007). In Italia, attualmente, il metodo ufficiale pi efficace e assodato lI.B.E. (Indice Biotico Esteso). Questo metodo, tarato per la realt italiana, consente di definire la qualit biologica di un tratto di corso dacqua attraverso lanalisi della struttura delle comunit di macroinvertebrati, esprimendo un giudizio sulla base di valori numerici convenzionali (valori I.B.E.). Esso si basa

sulla diversa sensibilit agli inquinanti di alcuni gruppi faunistici e sulla ricchezza in taxa della comunit complessiva. Per definire un corretto giudizio sulla qualit biologica necessario seguire un preciso protocollo di applicazione: - Una conoscenza preliminare dellambiente in esame; - Ladozione di precise tecniche di campionamento, separazione degli organismi e analisi della comunit; - Dei criteri per la definizione del valore di indice e della classe di qualit; - Delle modalit per la rappresentazione dei dati. La fase di campionamento richiede la compilazione di una scheda di campo con lindicazione di una serie di caratteri ambientali da rilevare (localizzazione della stazione, caratteri morfologici e idrologici dellalveo). Il campionamento dei popolamenti di macroinvertebrati viene effettuato con lausilio di un retino immanicato che consente di campionare con facilit in habitat diversi. Esso composto da un manico che termina con un telaio su cui attaccato il retino di cattura.

Fig. 4:Retino immanicato per il campionamento di macroinvertebrati (tratto da Manuale per il riconoscimento dei macroinvertebrati delle acque dolci italiane)

Il campionamento effettuato lungo un transetto ideale (che comprenda i principali microhabitat) posto obliquamente rispetto allalveo. La separazione degli organismi dal detrito viene effettuata in sito, dove si procede con una diagnosi preliminare di qualit, successivamente verificata e confermata in laboratorio tramite luso di microscopi e chiavi di riconoscimento.
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Il calcolo del valore I.B.E., una volta effettuato il riconoscimento dei macroinvertebrati, si fonda sulluso di una tabella a due entrate:

GRUPPI TASSONOMICI Plecotteri Tricotteri Efemerotteri Coleotteri Odonati Ditteri Eterotteri Crostacei Molluschi Tricladi Irudinei Oligocheti ALTRI GRUPPI PI RARI Megalotteri Planipenni Nematomorfi Briozoi Cnidari

LIVELLO DI DETERMINAZIONE Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Presenza Presenza presenza

Tab 2: limiti obbligati per la definizione delle unit sistematiche

Tab 1: tabella per il calcolo del valore IBE (tratto da Manuale da campo per il monitoraggio dei fiumi)

In riga sono riportati alcuni gruppi di macroinvertebrati definiti Gruppi Faunistici (GF), che, andando dallalto in basso, riflettono una sempre minore sensibilit agli effetti dellinquinamento. In colonna sono riportati degli intervalli numerici che fanno riferimento al numero totale di unit sistematiche rinvenute nella stazione di campionamento. Il metodo tiene conto del fatto che, non essendo possibile arrivare ad identificare gli organismi a livello di specie, occorre adottare un livello superiore di determinazione sistematica (genere o famiglia). Il livello di determinazione viene in questo caso definito Unit Sistematica (US) ed rigorosamente definito per ogni gruppo:

La tabella 1 presenta dunque 2 entrate: una orizzontale che viene definita dalla presenza del gruppo pi sensibile e quella verticale che indica il totale di U.S. che formano la comunit in esame. Questa tabella consente dunque di tradurre il giudizio sulla qualit biologica in un valore numerico, su di una scala che va da 14 a 1. I valori di indice sono stati raggruppati in 5 Classi di Qualit (CQ) pi ampie. Ciascuna di esse definita e rappresentata in cartografia da un colore convenzionale (si possono esprimere anche classi intermedie per limitare il rischio di sopra e sottovalutazioni).
CLASSI DI QUALITA' Classe I VALORE I.B.E. 10_11_12.. GIUDIZIO
Ambiente Non inquinato o non alterato in modo sensibile

COLORE

Ambiente in cui sono Classe II Classe III Classe IV Classe V 8_9 6_7 4_5 1_2_3
evidenti alcuni effetti dell'inquinamento Ambiente inquinato Ambiente molto inquinato Ambiente fortemente inquinato

Tab 3: Tabella di conversione dei valori IBE in classi di qualit con relativo giudizio e colore di riferimento 4

I vantaggi dellI.B.E. Gli obiettivi che si possono raggiungere con lapplicazione dellI.B.E. sono diversi: a) fornisce un giudizio sintetico sulla qualit complessiva dellambiente; b) fornisce un giudizio complementare al controllo chimico-fisico e microbiologico; c) individua e quantifica gli effetti di scarichi saltuari o accidentali; d) permette di classificare i corsi dacqua in classi di qualit lungo il profilo longitudinale e) permette di valutare la capacit autodepurativa di un corso dacqua; f) definisce i livelli di riferimento della qualit dellambiente su cui commisurare nel tempo lefficacia degli interventi risanatori g) definisce il valore naturale di un determinato ambiente per una politica di protezione e conservazione h) Supporta la redazione di carte ittiche

approssimazione, dallincrocio di SECA e Stato Chimico. Questo indicatore risulta coincidente al SECA in quanto le analisi effettuate per lo stato chimico hanno sempre rilevato sul territorio valdostano valori di microinquinanti inferiori alle soglie. LI.B.E. viene applicato con cadenza trimestrale. La classe di qualit rilevata in ogni stazione di monitoraggio viene attribuita a tutto il tratto si corso dacqua a monte, fino alleventuale stazione precedente, o alla sorgente. Segue una restituzione cartografica dellapplicazione dellIBE alle 38 stazioni sul territorio valdostano nellanno 2005.

Esempio di applicazione: la rete di monitoraggio di ARPA Valle dAosta LARPA Valle dAosta ha sviluppato una rete di monitoraggio della qualit ambientale strutturata in 38 stazioni. In ogni stazione sono effettuate analisi chimico-fisiche-microbiologiche di routine ( pH, solidi sospesi, temperatura acqua, temperatura aria, conducibilit, durezza, azoto totale, azoto ammoniacale, azoto nitrico, ossigeno disciolto, BOD, COD, fosfati, fosforo totale, cloruri, solfati, Escherichia Coli). Nelle medesime viene applicato anche lI.B.E. Vengono poi valutati alcuni indicatori: - il LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) un indice sintetico derivato da 7 macrodescrittori chimici e microbiologici ( l ossigeno disciolto, il BOD, il COD, lazoto ammoniacale, lazoto nitrico, il fosfoto totale e lE. coli) e si articola su cinque livelli di qualit espressi da un punteggio numerico. - Il SECA (Stato ecologico del corso dacqua) che si ottiene in prima approssimazione, dallincrocio di IBE e LIM. - Il SACA (Stato ambientale del corso dacqua) che si ottiene in prima

Fig. 5:Qualit biologica dei corsi dacqua significativi del territorio valdostano (tratto da Terza relazione sullo stato dellambiente, Arpa VdA)

Bibliografia V. Archaimbault, T. Bo, E. Casadio, C. Chauvin, S. Fenoglio, M. Ghepardi, D. Lucchini, G.L. Rossi, R. Sconfinetti, R. Spaggiari, M. Zanetti, F. Zanni, Atti del convegno Evoluzione delle metodiche per valutare la qualit ambientale, indici di qualit dellIdrosfera Imola, 21 marzo 2006. Arpa Valle dAosta Terza Relazione sullo stato dellambiente, 2005. A. Buffagni, S. Erba Macroinvertebrati acquatici e direttiva 2000/60/EC (WFD). Parte A. Metodo di campionamento per i fiumi
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guadabili Notiziario dei metodi analitici, marzo 2007 S. Campaioli, P.F. Ghetti, A. Minelli, S. Ruffo, 1994, Manuale per il riconoscimento dei macroinvertebrati delle acque dolci italiane Provincia autonoma di Trento (vol. 1 e 2), Litografica Editrice Saturnia, Trento. P.F. Ghetti, Manuale di applicazione Indice Biotico Esteso (I.B.E.),1997, Provincia autonoma di Trento, Graphix snc, Trento. Regione Autonoma Valle dAosta Piano di Tutela delle Acque, 2006. Report WWF I macroinvertebrati, il letto del fiume una residenza per piccoli animali novembre 2007. G. Sansoni, P.F. Ghetti, 2001, Atlante per il riconoscimento dei macroinvertebrati dei corsi dacqua italiani Provincia autonoma di Trento, Agenzia Provinciale per la Protezione dellAmbiente, Litografica Editrice Saturnia, Trento. S. Sutti, 1999, MENS, Manuale da campo per il monitoraggio dei fiumi, Tipografia operaia, Mantova.

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