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Commemorazione di P. Lino Cignelli scritta da P.

Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa (solo una parte stata letta durante il funerale del 10 novembre 2010 a San Salvatore)

La morte un momento importante, lultimo atto della vita terrena che viene a coincidere cos misteriosamente e impegnativamente con il primo ritrovarsi faccia a faccia con Dio. Se nasciamo formati anche da quanto abbiamo vissuto inconsciamente nellutero materno, e nonostante questo non conserviamo ricordo di questo mondo-altro dove Dio ci ha tessuti e formati, la morte si immagina pi come un passaggio cosciente, e vorremmo che questo momento sia preparato, ci trovi vigilanti, accompagnato anche - perch no? dalla sollecitudine e dallaffetto degli amici che lasciamo e che ci aiuta a vincere linevitabile timore che sempre laccompagna. Padre Lino invece morto allimprovviso, in mezzo a noi, appena arrivato dalla Flagellazione per ascoltare la prolusione di un altro anno accademico, lui professore ormai emerito, ma ancor pi maestro che non ha mai smesso dinsegnare con lesempio della sua vita, prima ancora che con la vastit e la profondit della sua erudizione. E morto in mezzo ai frati, lui, frate che ha vissuto una fraternit scelta con convinzione, vissuta con abnegazione e coerenza, senza interruzioni, senza cedimenti. In mezzo al mondo accademico della Custodia, cui ha dato moltissimo: un mondo che egli ha amato coniugando il suo essere docente con lessere il confidente, laccompagnatore spirituale, il maestro di vita, il suggeritore di buone e sante intenzioni. E morto in mezzo alla Citt, dopo averne percorso per lultima volta una salita della quale conosceva ogni pietra, ogni gradino, ogni suggestione; senza mai nascondersi anche le sue brutture e il suo disordine, che egli rimandava ogni volta a significati esemplari, da cui trarre un pensiero di misericordia e di tolleranza. Di questa Citt conosceva le persone, senza distinzioni: salutato sempre dalla gente comune, dai negozianti, fatto segno di rispetto dai bambini che scansavano prontamente i loro giochi quando lo vedevano avvicinarsi. Riverito da religiosi di ogni denominazione, da ministri di ogni diversa Chiesa e confessione cristiana, padre Lino stato per tutti il frate della corda che ha fatto pienamente parte di questa Gerusalemme, e che ora abita la Gerusalemme celeste. I pochi minuti di frastornamento della sua dipartita hanno lasciato posto al dolore: la Custodia s ammutita. Un silenzio che ha permesso di raccogliere i pensieri, di salutarlo col cuore, con una preghiera, con un arrivederci pi simile alla richiesta di un appuntamento che ad un saluto. E allora ho sorriso, pensando a come sar stato accolto in Paradiso! Gi, perch padre Lino, portandosi appresso un po di quella dolente confusione che con affetto e affanno voleva essergli daiuto, avr avuto, in Paradiso, un ingresso del tutto speciale, accolto dalla Madonna, fra le cui braccia s trovato senza neppure il tempo di accomodarsi il cappuccio, o lasciare la borsa di tela che portava sempre con s! Un andare di fretta che saccordava ancora con quello di Maria, che presa dai festeggiamenti in onore di Giovanni Duns Scoto, era comunque attenta al compimento del tempo terreno di questaltro francescano che parlava di lei a chiunque incontrava, volessero o non volessero ascoltare. Ed eccola allora l, ad accogliere padre Lino con un abbraccio, alla porta del Paradiso. E a rassicurarlo, perch padre Lino rimasto tal quale labbiamo conosciuto e la Madonna la mamma che ci porta a Dio, e quindi a Dio che si deve dare il primo posto!, eccola subito a rassicurarlo Mi ha mandato Ges; questo anche il suo abbraccio!. Quanto avr riposato in quelle braccia, quanto in esse avr annullato ogni fatica, ogni dolore, ogni preoccupazione altrui che ha sempre fatto propria, ogni sospirato desiderio Fino a riemergere da quello sconfinato oceano di misericordia e incontrare gli occhi sorridenti di Ges e il suo benvenuto nella casa del Padre. Chiss se allora gli sar scappata la raccomandazione che gli veniva cos spontanea quando si accordava il nostro passo al suo, finendo poi sempre per scappare in avanti: Piano, piano, sono ormai vecchio io! E come non pensare che Ges labbia aiutato a ricomporre il 1

suo rapido passaggio: Eri nel salone dellImmacolata (e dove avrebbe mai potuto morire padre Lino!), a San Salvatore. E oggi, festa di Duns Scoto, il giorno che compie i tuoi giorni terreni; il tempo del Signore, anche se per i tuoi confratelli sembra proprio che non ora che si spengano i tuoi occhi, e ancora hai il vigore necessario al tuo servizio di accompagnatore e maestro per i giovani frati e per tanta gente che ti cerca. Ecco, vedi? E immagino che padre Lino si sia affacciato alla sala dellImmacolata e abbia interceduto per noi la serenit necessaria a riprendere il nostro cammino, avviandoci ad ascoltare la lezione su La Sacra Scrittura anima della teologia. Certamente ha avuto un saluto particolare per ognuno, di ognuno di noi avr colto le necessit pi nascoste e pi sincere, avr guardato con affetto e partecipazione ogni cosa, ogni persona, ogni angolo di questa Gerusalemme in cui ha trascorso la sua vita e abbandonando ogni stanchezza si sar sentito investito da una travolgente e splendida giovinezza, e insieme al Signore Dio, e con la mano nella mano di Maria nostra Madre, si sar incamminato sulle strade della Gerusalemme celeste. Non lo vedremo pi sul piazzale della basilica del Santo Sepolcro, con i frati giovani attorno, al termine della Via Crucis. Ma a chi subito gli ha raccomandato il suo lavoro e le sue speranze, il suo studio e i suoi timori, ripeter ancora e sempre leterna verit della necessit della preghiera, raccomandando lardua via dellinfanzia spirituale, suggerendo di affrontare ogni cosa con perfetta letizia, e sempre nellaffidamento filiale a Maria, per giungere sicuramente a Ges, nostro Signore. Questa vicinanza che egli mantiene con noi, la sua famiglia di vocazione, la stessa che assicura ai suoi familiari. Quando torn dallItalia, dopo la terribile disgrazia che colp la famiglia del fratello e del nipote, tre anni fa, portando sul volto e nei movimenti il segno di un grande dolore, ci dette una limpida e feconda lezione di fiducia nei misteriosi disegni di Dio. La sua fede, sottoposta a tanta prova, fu per tutti la testimonianza della concretezza del suo filiale, assoluto, affidarsi al Signore. Un grazie a padre Lino lo si deve a nome di tutte le donne che egli vedeva come figlie di Maria, mariettine le ha chiamate, richiamandole sempre alla stupenda e impegnativa dignit di persone che avevano in s quel di pi che fa bello il mondo. Maria come modello imitabile, concreto, di donne che sanno mettere il divino nel quotidiano, donne dellattesa e dellaccoglienza, donne missionarie, donne del servizio e della convivialit. Madri o consacrate nella vita religiosa, ma sempre come lei, la Madonna che lui ha amato e ci ha insegnato ad amare. San Francesco e la Piccola Teresa, Giovanni Duns Scoto, i Padri e i Dottori della Chiesa con i quali padre Lino vive ora una vita senza fine nella Gerusalemme del cielo, ci aiutino a coglierne la preziosa eredit, a far tesoro della sua testimonianza, a far nostro il suo cammino orante con Maria e il Signore Ges per le strade di Gerusalemme.

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