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DIZIONARIO DI SANSCRITO CON TUTTE LE PAROLE PER DIVENTARE UNO YOGI - Dimensione Cultura

Scritto da Administrator Domenica 23 Maggio 2010 17:29

A ACARYA: maestro spirituale autenticamente qualificato. AHIMSA: non violenza AMRITA: letteralmente "immortale" o "non morto" ed era il premio pi ambito da demoni e di. ANANDA: letteralmente felicit e pi propriamente: stato di beatitudine. ANGA: menbra (dello Yoga) ANNAMAYAKOSHA: corpo-fatto-di-cibo ossia il corpo materiale, cio il corpo cellulare, ovvero la stratificazione visibile e materiale del nostro essere. ASHRAM: indica, nella tradizione indiana sia un luogo di meditazione e romitaggio che uno dei quattro stadi della vita. ASANA: gli atteggiamenti e le posizioni del corpo. ASURA: 1) Chiunque non applichi gli insegnamenti delle Scritture e abbia come unico scopo quello di godere sempre pi dei piaceri di questo mondo. 2) Mostro malvagio. ATMAN: nome del principio eterno che anima l'individuo. L'essenza, il principio vitale. AVATAR: indica l'incarnazione fisica di esseri celesti o trascendenti. AVIDYA: ignoranza. AYURVEDA: la medicina tradizionale utilizzata in India fin dal IV millennio a.C., diffusa ancora oggi nel sub-continente pi della medicina occidentale. Ayurveda una parola composta da ayu: vita e veda: conoscenza, traducibile quindi come scienza della vita.

B BANDHA: un termine specifico dello Yoga che significa "legame", "unire insieme", od anche "afferrare", "prendere". Esprime l'azione del fissaggio posturale eseguito contemporaneamente sia a livello fisiologico sia a livello delle energie interiori localizzate nei chakra, i centri vitali secondo lo Yoga. BHAGAVAD GITA: 'inno del Signore'. Il testo dei Veda pi diffuso nell'Induismo. BRAHMAN: l'Assoluto, l'Universale.

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D DEVA: un termine che come aggettivo indica ci che divino o celeste, mentre come sostantivo maschile indica la divinit o un dio. Raramente pu indicare un demonio malvagio. DEVI: Dea. DHAMMAPADA: (pali, in sanscrito Dharmapada o anche Udanavarga), a volte tradotto come ' Cammino del Dharma', un testo del Canone Buddhista dove con Dharma si intende la legge, sia fisica che morale, che sostiene l'universo. DHARANA: Sesta delle otto tappe dello Yoga, che consiste nella concentrazione profonda. DHARMA: pu essere tradotto come "Giustizia", "Dovere", "Legge", "Legge cosmica", "Legge Naturale", oppure "ci che mantiene il mondo in coesione" o come equivalente del termine occidentale "Religione" . DYHANA: settima delle otto tappe dello Yoga, che consiste nella 'meditazione profonda' o 'contemplazione'.

E EKAGRATA: concentrazione in un solo punto che ha come risultato immediato la censura pronta e lucida di tutte le distrazioni e di tutti gli automatismi mentali che dominano e, in realt, fanno la coscienza profana.

G GAYATRI: la forma femminile di gayatra, che indica una canzone o un inno. GANESHA: presso la religione induista una delle rappresentazioni di Dio pi conosciute e venerate; figlio primogenito di Shiva e Parvati, viene raffigurato con una testa di elefante provvista di una sola zanna, ventre pronunciato e quattro braccia, mentre cavalca o viene servito da un topo. GUNA: nel sistema filosofico Samkhya si intendono le tre qualit costituive della Natura materiale, detta anche Creazione o Prakriti. Le tre qualit sono conosciute come tamas (ignoranza), rajas (passione) e sattva (qualit). Sattva la materia originale, il primo gradino della manifestazione, la luce che costituisce il substrato dell'esistenza; infatti nei testi sacri indiani, Dio crea la luce attraverso la parola. Questa luce primordiale estremamente vicina all'Assoluto, e ci le conferisce il potere di generare altra materia,

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Rajas , che inevitabilmente subir un deterioramento rispetto alla materia originale; Rajas a propria volta, attraverso un ulteriore degenerazione, dar origine a Tamas . GURU: maestro, precettore spirituale GURU PURNIMA: una festa spirituale che viene celebrata nel mese di Ashada (giugno-luglio) dai discepoli che seguono un cammino spirituale sotto la guida di un maestro.

H HARI: il termine rappresenta un altro nome per Visnu e Krsna, HATHA: Letteralmente sole (ha) e luna (tha). Lo Hata-Yoga una forma di Yoga relativa soprattutto all'armonia e al benessere fisico

J JAPA: recitazione individuale dei santi nomi di Dio. JIVA: altro nome per Jivatma (anima individuale). JNANA: altro nome di Jnani (spiritualista di terzo ordine, adepto dello Jana-Yoga). K KAMA: rappresenta il Dio del piacere sessuale nella religione e mitologia induista. KARMA: legge di natura secondo cui ogni azione materiale, buona o cattiva, comporta una conseguenza che lega ancor pi il suo autore allesistenza condizionata e al ciclo di nascite e di morti. KIRTAN: una pratica spirituale e fa parte di un sistema di Yoga chiamato Mantra Yoga. Letteralmente Kirtan significa la ripetizione continua di un Mantra . KRIYA: azione. KUMBHA MELA: listaurazione temporanea di una citt celeste, la costruzione di un sogno collettivo, la manifestazione della fantastica esistenza sulla terra degli uomini vincolati a Dio. M MALA: un rosario indiano con un numero preciso di semi. MAHATMA: grande anima. MANDALA: letteralmente: essenza possedere o contenere ; tradotto anche come cerchio-circonferenza o ciclo, un termine simbolico associato alla cultura veda ed in particolar modo alla raccolta di inni o libri chiamata Rig Veda.

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MANDIR: tempio dellInduismo. MANOMAYAKOSHA: le aree conosciute della mente. MANTRA: deriva dalla combinazione delle due parole manas (mente) e trayati (liberare). Il mantra si pu quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri. MAYA: si intendono diversi concetti propri della religione e della cultura induista. Spesso il termine associato semplicisticamente all'espressione Velo di Maya, coniata da Schopenhauer. Si tratta di un velo metafisico illusorio che, separando gli esseri individuali dalla conoscenza/percezione della realt (se non sfocata e alterata), impedisce loro di ottenere moksha, la liberazione spirituale, tenendoli cos imprigionati nel samsara, il continuo ciclo delle morti e delle rinascite. MUDRA: letteralmente "sigillo", un gesto simbolico che in varie religioni viene usato per ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spirituale. I mudra sono utilizzati nella pratica Yoga come completamento di alcune asana (posizioni) durante le fasi meditative. MUKTI: il termine si riferisce, in generale, alla liberazione dai condizionamenti della vita incarnata e dal ciclo di nascite e morti (Sa?s?ra), dovuta al conseguimento della realizzazione spirituale. N NADI: tubo, canale o vena. Tali canali sarebbero le vie attraverso le quali passa il prana, inteso come energia vitale o soffio, per alimentare tutte le parti del corpo. NARAYANA: Nell'Induismo e nelle tradizioni religiose da esso derivate (come ad esempio l'Ayyavalismo), Narayana (in sanscrito "colui che risiede sull'acqua") una delle forme di Visnu. Dotato di quattro braccia, e con i tradizionali oggetti (la conchiglia, la mazza, il fiore di loto e il disco). NAMASTE: Namast, namaste, namaste o namaskar un saluto originario della zona di India e Nepal e viene usato comunemente in molte regioni dell'Asia. Pu essere utilizzato sia quando ci si incontra che quando ci si lascia. Viene di solito accompagnato dal gesto di congiungere le mani, unendo i palmi con le dita rivolte verso l'alto, e tenendole all'altezza del petto, del mento o della fronte, facendo al contempo un leggero inchino col capo. Nella cultura indiana, questo gesto un mudra. NIRVANA: letteralmente 'spegnimento' costituisce la fine del doloroso ciclo della reincarnazione (samsara). NIRVIKALPA: senza alternative NIYAMA: si intendono le discipline dello Yoga. Si traduce come sforzo e rilassamento oppure tensione e calma. Esso comprende lassimilazione delle regole etiche e psicoigieniche essenziali nella vita dello Yogi. P PARVATI: Parvata una delle parole sanscrite per "montagna"; "Parvati" si pu tradurre quindi come "Figlia della montagna" e si riferisce alla sua nascita da Himavan, per l'appunto il Signore/Sovrano delle Montagne. PRAKRITI o PRAKRTI: 1)secondo la Bhagavad Gita, l'intelligenza della natura originaria attraverso cui l'universo esiste e si esplica. Normalmente si rende con "natura", attivit pura ma inconsapevole: il principio che da immanifesto d origine, per evoluzione/trasformazione, a

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tutto ci che manifesto, intendendo con ci sia la realt materiale che quella mentale. 2) la materia di base di cui l'Universo costituito. Si compone di tre gunas o modi, conosciuti come tamas (ignoranza), rajas (passione) e sattva (qualit). PRANAYAMA: si intende il controllo ritmico del respiro. Il termine sanscrito Pranayama significa: pausa nel movimento ( ayama ) del respiro ( prana )-. PRATYHARA: significa allontanare le indrie dagli oggetti del mondo materiale. La pratyahara il grado sul quale ladepto impara a comandare i suoi tentacoli della coscienza che in sanscrito si chiamano indrie. PUJA: presso la religione induista, Puja (dal sanscrito reverenza) un termine che genericamente indica un atto di adorazione verso una particolare forma della Divinit, che pu esprimersi in un'offerta, un culto, una cerimonia o un rito. R RAGA: il termine indica, nella musica classica indiana, particolari strutture musicali che seguono, nell'esecuzione, precise regole relativamente alle frasi melodiche consentite o vietate, e sono basati su un certo numero di scale musicali di base. RAMA: presso la religione induista, Rama (ca. 7000 a.C.) il settimo avatar di Visnu, manifestatosi nel regale principe per risollevare le sorti della morale degli uomini, ormai soggiogati da Ravana. RISHI: nella religione induista un saggio e/o un profeta che "percepisce" dall'essere supremo Brahman gli inni dei Veda, mentre si trova in meditazione profonda. RATAS: vedi GUNA RAVANA: Nella mitologia induista fu re demoniaco di Lanka, ed il principale avversario di Rama, come narrato nel poema epico Ramaya?a. S SADHU: gli induisti considerano che l'obiettivo della vita sia la moksha, la liberazione dall'illusione (my), la fine del ciclo delle reincarnazioni e la dissoluzione nel divino, la fusione con la coscienza cosmica. Tale obiettivo raggiunto raramente nel corso della vita presente. Il sadhu (dal sanscrito, uomo di bene, sant'uomo) sceglie, per accelerare questo processo e realizzarlo in questa vita, di vivere una vita di santit. I sdhu sono presenti in India da migliaia di anni, forse dalla preistoria in cui il loro ruolo sarebbe stato simile a quello dello sciamano. SAMADHI: ultima delle otto tappe dello Yoga, che consiste nella concentrazione suprema. SAMSARA: indica, nelle religioni orientali la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita.. SANNYASIN: il Sannyasa, ( dal sanscrito Sa?ny?sa, "rinuncia", "abbandono") uno dei quattro ashram dell'induismo. Nella tradizione induista, il culmine e lo stadio finale della vita, in cui occorre rinunciare ai beni materiali e dedicarsi interamente al proprio cammino spirituale. Chi entrato nello stadio del sannyasa definito sannyasi o sannyasin, ed indossa tradizionalmente abiti color zafferano. SATTVA: vedi GUNA SATYA: verit, da sat "ci che "[ SHAKTI: il termine (in sanscrito ?akti, energia, potenza) indica, nella religione induista l'energia vitale che scaturisce da ?iva e trasforma l'energia potenziale in atto creativo e quindi in

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materia. Presso le correnti induiste dello Yoga, viene anche detta Prana. La sua essenza risiederebbe all'interno dell'ombelico femminile. SHANTI: Presso la religione induista, la parola sanscrita ??nti (solitamente anglicizzata in Shanti) indica uno stato di assoluta pace interiore e di serena imperturbabilit, caratterizzato dall'assenza delle frenetiche onde-pensiero (vritti) generate dalla mente; l'individuo che ha raggiunto questa pace estremamente equanime, equilibrato, centrato, moderato, e grazie a questa sua centratura riesce a vivere con perfetta concentrazione e serenit nel qui e ora. SIVA: Siva, anche detto Shiva uno degli aspetti di Dio per la religione induista, nonch la terza Persona della Trimurti (detta anche, con un parallelismo piuttosto forzato, Trinit ind, composta da Brahma, Vishnu e Shiva), all'interno della quale conosciuto sia come Distruttore che come Creatore. SUTRA: aforismi (i sutra pi famosi sono gli Yoga-Sutra ovvero gli Aforismi sullo Yoga di Patanjali) SVADHYAYA: Svadhyaya il quarto principio di niyama, la pratica per lequilibrio interiore dello yoga, che permette la chiara comprensione di ogni elemento spirituale. SWAMI: un termine sanscrito appartenente anche alla lingua indiana moderna; letteralmente significa "maestro di s stesso", di genere maschile ed ha una connotazione mista di profondo rispetto e intimit, venerazione e amore al tempo stesso. un appellativo solitamente rivolto ai guru, ai ricercatori illuminati, ai sacerdoti. Il Swami solito indossare un telo attorno al collo di colore arancione, che sta a significare, secondo la tradizione indiana, il fuoco che ha bruciato tutto ci che appartenuto alla vecchia vita, e che in qualche modo, lascia spazio al vero IO. T TAMAS: vedi GUNA TANTRA: "trama", ma anche "dottrina" o "rituale". Tantrismo indica, nella storiografia occidentale, una controversa categoria che vorrebbe raccogliere un genere di insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche originatosi nelle religioni induiste. TEJAS: "fuoco". U UPANISHAD: un insieme di testi religiosi e filosofici indiani composti in lingua sanscrita a partire dal IX-VIII secolo a.C. fino al IV secolo a.C. V VEDA: antichissima raccolta in sanscrito di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XX secolo a.C. l'India settentrionale, opere di primaria importanza presso quel differenziato insieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo. VEDANTA: con tale termine si indica la parte finale della letteratura vedica tradizionalmente considerata rivelata dall'Assoluto e non composta dagli uomini. VISHNU: presso la religione induista uno degli aspetti di Dio, nonch la seconda Persona della Trimurti (chiamata anche Trinit ind, composta da Brahma, Vishnu e Shiva, all'interno della quale conosciuto come il Conservatore. Viene pi comunemente identificato con le sue incarnazioni, gli avatar, in particolar modo con Krishna e Rama.

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VRITTI: un termine che nell'Induismo (in particolare nelle correnti dello Yoga) definisce le onde di pensieri che la mente genera in modo incessante ed inconsapevole, e che ne impediscono il vero utilizzo, cio come mezzo per realizzare l'anima. Sono ci che costituisce la frenetica attivit della mente, ed essendo la conseguenza di un uso improprio di questo strumento, invece di liberare, per la legge di causa-effetto le vritti agiscono karmicamente legando ancora di pi l'anima al mondo manifesto. Y YAMA: 1) presso la religione induista, Yama il Deva della morte, "colui che irrimediabilmente trattiene con s", padrone del regno infero; la deit preposta al controllo e al trapasso delle anime da un mondo all'altro. 2) si intendono i raffrenamenti dello Yoga. YANTRA: un termine che indica vari tipi di rappresentazioni geometriche dalla forma semplice o pi complessa e diagrammi simbolici, utilizzati come supporto nella concentrazione o per favorire l'assorbimento meditativo (samadhi). YOGA: deriva dalla radice: yug, che vuol dire: congiungere, unire.

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