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(n copertina il volto di Sathya Sai Baba)

Sathya Sai Baba


DIALOGHI CON SAI

Sathya Sai Baba

DIALOGHI CON SAI

LAutore di questo libro ormai conosciuto in tutto il mondo per Sua fama che ha varcato i confini del Suo piccolo Villaggio natale, nel Sud dellIndia, ora divenuto un centro mondiale di pellegrinaggio. Per toccare i cuori di molti uomini in ogni angolo della terra. I Suoi miracoli e i Suoi prodigi, raccontati da tutti coloro che sono stati a vederLo, ormai fanno parte di una folta letteratura che affascina e sbalordisce. Ma se si vuole capire il loro significato e trarne vantaggio personale non vi altro che ascoltare i Suoi insegnamenti di questo (Dialoghi con Sai) rappresenta un saggio che tutti gli aspiranti spirituali dovrebbero poter leggere. Solo attraverso la comprensione, la meditazione e la messa in pratica di questi elevati insegnamenti morali, luomo potr trovare pace e divenire un utile strumento nelle mani di Chi questo mondo ha voluto ed al quale ha dato un significato: AMORE.

DIALOGHI CON SAI

DISTRIBUITO
DA:
EDIZIONI MILESI srl Via Sallustio, 9/15

41100 MODENA
Tel. 059-82.81.62

P.IVA 02190860367

Traduzione dal telugu: N. Kasturi Traduzione dallinglese: Antonio Craxi Titolo originale dellopera: Sandeha Nivarini Fondazione Sathya Sai Seva 6535 - Roveredo GR -CH

Sathya Sai Baba

DIALOGHI

CON SAI
INDICE (Del Maestro e del discepolo) (Della maldicenza sul Signore) (Della natura del mondo) (Della pura consapevolezza) (Della natura dellIo) (Degli strumenti dellindagine interiore) VII. (Delle regole di condotta) VIII. (Della dottrina dellAtma) IX. (Del principio di Prakriti e del Purusha) X. (Della liberazione e della disciplina per ottenerla XI. (Degli ostacoli alla conoscenza XII. (Del mondo grossolano e sottile nella Ghita) 93 XIII. (Del mondo grossolano e sottile nel Ramayana e nella Bhagavatham XIV. (Dei falsi maestri) XV. (Della meditazione) XVI. (Della illusione) (Glossario dei termini in sanscrito) I. II. III. IV. V VI. pag. 15 23 35 41 49 53 61 67 75 87 9

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PREFAZIONE Io sono Sai Baba di Shirdi ritornato! annunciava Sathya Sai Baba abbandonando i libri di scuola e indirizzandosi a un gruppo di devoti. Allora ero impegnato a prepararvi da mangiare, ora sono venuto per dare cibo a tutti. Era il 1941 e sin da allora Baba ha consolato, curato, messo sulla strada giusta, con il Suo amore e la Sua compassione irresistibili, una sempre crescente folla di sofferenti nel fisico e nello spirito, iniziando la costituzione della nuova era del Sai di pace e serenit. Nel 1956 inizi un mensile al quale diede il nome di Sanathana Sarathi. La Sua intenzione con quel titolo era di annunciare che Egli era (Sanathana) (eterno, antico) e (Sarathi) (lAuriga di tutti gli esseri). Egli dichiar che con quella rivista si sarebbe impegnato nella campagna contro la falsit di ogni tipo e in specie contro lo spirito dellegoismo. Questa serie di dialoghi con Sai, pubblicati nella rivista originalmente in lingua telugu, rivelano i misteri della verit spirituale e amorevolmente rimuovono il velo che copre la visione allaspirante spirituale. Se letti e meditati con fede e attenzione, questi dialoghi hanno il potere di rafforzare, chiarire e convincere. (N.Kasturi, M.A., B.L.) pag.7

I DEL MAESTRO E DEL DISCEPOLO


DISCEPOLO Swami, posso farTi liberamente qualche domanda su argomenti che non conosco riguardanti la Via Spirituale? MAESTRO Ma certo! Quali sono le obiezioni? Quali sono i dubbi? E che ci sto a fare io, qui? Fammi le tue domande senza timori n esitazioni. Io sono sempre pronto a risponderti; voglio solo che la tua ricerca sia sincera e mossa dal desiderio di sapere. DISCEPOLO Qualcuno ci ha detto che non si deve infastidire il (Guru) con troppe domande. cos, Swami? MAESTRO Non cos. Chi altro potrebbe dare spiegazioni al discepolo? Poich il (Guru) tutto per lui, giusto che egli chieda consiglio su tutto, per poi metterlo in pratica. DISCEPOLO Si dice che dobbiamo eseguire con rispetto tutto ci che gli anziani ci dicono di fare, senza muovere obiezioni. questo il Tuo consiglio? MAESTRO Finch non si formata in voi piena fiducia in loro e non conoscete la validit delle loro parole, vi sar difficile eseguire i loro ordini. Ebbene, fino a quel momento, sar bene che chiediate loro il significato e la validit dei loro suggerimenti per esserne convinti. pag.9

DIALOGHI CON SAI DISCEPOLO Swami, a chi dobbiamo credere? Il mondo cos pieno di inganni! Come avere fiducia quando quelli che credevamo buoni si sono poi rivelati cattivi? MAESTRO Be, ragazzo mio, perch mai in questo mondo o in qualunque altro dovresti sentire il bisogno di aver fede negli altri? Comincia ad aver fiducia in te stesso, poi credi nel Signore e in Dio. Se avrai questa fede n il bene n il male potranno influire su di te. DISCEPOLO Swami, talvolta scema in me la fede nel Signore, perch?

MAESTRO Quando il mondo ti delude, perch non soddisfa i tuoi desideri, la fede nel Signore diminuisce. Perci, abbandonali. Desidera solo le relazioni spirituali, che non siano bersaglio di dubbi e difficolt. Ma per farlo, la cosa pi importante la fede nel Signore; se questa manca, dubiterai di tutte le cose, grandi o piccole che siano. DISCEPOLO Si dice che sia importante stare in compagnia dei grandi e dei buoni e avere anche un (Guru), sino a quando non si sia realizzata la Realt, davvero necessario? MAESTRO Certo che necessaria la compagnia dei giusti, ed anche importante il (Guru), per farti conoscere questa Realt. Ma in questo devi fare molta attenzione perch i veri (Guru) sono molto pochi. Si sono moltiplicati gli imbroglioni e i Maestri si sono ritirati in solitudine, per realizzare se stessi senza essere disturbati. (Guru) genuini ce ne sono molti, ma non facile trovarli e se ne trovi uno, puoi ringraziare la tua buona sorte se ti dar pi di una sola (Sadvakya) (parola illuminata) e non vorr pag.10

I. DEL MAESTRO E DEL DISCEPOLO genere di storie. Nella ricerca del (Guru) non si deve aver fretta. DISCEPOLO

perdere il suo tempo a raccontarti ogni

E allora, quale mai la strada da seguire?

MAESTRO Ebbene, proprio per questo abbiamo i (Veda, le Sastra, i Purana e le Ithihastha) (poemi epici). Studiali, attieniti alla Via che insegnano e fai tesoro dellesperienza; comprendi il significato e lo spirito del loro messaggio, praticalo, medita su Dio in quanto Dio (Guru). Allora quei libri diverranno il tuo (Guru), perch che cos il (Guru?) quello per il cui mezzo la tua mente si fissa in Dio. Se prendi come tuo (Guru) Dio stesso, fai (Sadhana) (disciplina) con amore incrollabile. Dio stesso apparir dinnanzi a te e ti impartir (Upadesa)(insegnamento) proprio come un (Guru). Oppure, grazie al tuo (Sadhana), potr concederti di trovare il (Guru) dei (Guru) (il Sadguru). DISCEPOLO Per oggigiorno ci sono dei Grandi che danno (Upadesa) a chiunque si presenti e li lodi. Sono essi dei (Sadguru), Swami? MAESTRO Non voglio dire quali lo sono e quali no. Dico solo questo: non segno del (Sadguru) dare (Upadesa) al primo venuto che gli dica di apprezzarlo; deve prima considerare il passato e il futuro dellaspirante, scoprirne le qualificazioni e le negativit e stabilire se adatto. DISCEPOLO Allora ho fatto un errore, Swami! Quando venne al nostro paese un certo personaggio, e tutti andavano a ricevere (Upadesa) da lui, ci andai anchio, mi prostrai ai suoi piedi e glielo chiesi anchio. Mi diede un buon (Upadesa) e ripetei il suo (Manthra) per qualche tempo. Quando per venni a sapere che era un imbroglione, persi la fede nel Nome e non recitai pi il (Manthra). Ho fatto male o bene? pag.11

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Hai dei dubbi? Hai fatto malissimo! Cos come il (Guru), ho detto pocanzi, deve accertarsi delle qualificazioni dei discepoli, anche il discepolo deve esaminare con occhio critico le credenziali del (Guru), prima di farsi dare l(Upadesa). Il tuo primo errore stato di non aver fatto attenzione a questo (Upadesa) troppo frettolosamente accettato. E poi, anche se il (Guru) te lavesse dato prima dei necessari accertamenti, perch hai rotto il tuo voto e hai smesso di recitare il Nome? Questo il tuo secondo errore: scaricare gli errori di un uomo sul Nome di Dio che sacro. Avresti dovuto prender tempo prima di ricevere (Upadesa) e assicurarti della sua sincerit per dargli fiducia. Solo allora avresti dovuto accettarlo. Per, una volta accettato, lo dovevi seguire, quali fossero state le difficolt e non abbandonarlo mai. Cos sei incorso nella colpa di accettare senza vera convinzione e di rifiutare sempre, senza vera decisione. Non dovevi accettare un Nome mentre avevi ancora dei dubbi, o perch non lo gradivi. Ma avendolo accettato non dovevi abbandonarlo.

DISCEPOLO Adesso che lho abbandonato, cosa mi succeder?


MAESTRO Be, caro ragazzo, a causa dellinfedelt al (Guru) e del rifiuto del nome di Dio, la unidirezionalit del tuo sforzo e la concentrazione si inaridiscono. Dice il proverbio: Il virgulto malato non diverr mai albero.

DISCEPOLO Ma il (Guru) d il (Manthra) senza verificare se lo meritiamo?


MAESTRO Quello non un (Guru). Il risultato del suo errore non ricadr su di te, ma sar un male che colpir solo lui. pag.12

I. DEL MAESTRO E DEL DISCEPOLO


DISCEPOLO Se il discepolo agisce secondo la promessa fatta al (Guru), e non si cura di quello che si dice di lui, e lo onora come prima, pu raggiungere la Meta? MAESTRO E ne dubiti? Certamente. Non sai la storia di Ekalavya? Bench Dronaciarya non lo avesse voluto per discepolo, egli si fece una statuetta e la consider come Dronaciarya stesso. Venerandola sempre, impar luso dellarco e impar tutte le arti. Alla fine, quando lingiusto (Guru), accecato dallodio, chiese in pagamento dei suoi onorari il pollice della sua mano destra, egli se lo tagli senza esitare. E kalavya serb forse rancore al ( Guru) per il male che aveva subito? DISCEPOLO A cosa valse quellofferta? Tutto ci che impar non serv. Quale ne fu lutilit? MAESTRO Per quanto Ekalavya avesse perso ogni possibilit di impiegare le sue arti, il carattere che aveva acquisito con quellistruzione non lo perdette. Non compenso sufficiente la fama che raggiunse il suo sacrificio? DISCEPOLO Be, quello che stato stato. Adesso qui mi stabilir e non dimenticher mai il Nome. Dammi Tu (Upadesa), per favore. MAESTRO Sei come chi, dopo aver assistito alla recitazione del Ramayana per tutta la sera, domanda ancora allindomani che rapporto cera fra Rama e Sita. Ho appena finito di dirti che il (Guru) e (Upadesa) verranno quando saranno mature le tue qualificazioni. Verr da s, senza che tu lo chieda. In verit, il discepolo non dovrebbe prendere liniziativa di chiedere (Upadesa), perch non pu sapere se pronto. Sar il (Guru) a valutare il momento, ad aiutare e a concedere. L(Upadesa) la potrai pag.13

DIALOGHI CON SAI avere una sola volta poich essa non ripetibile. Se ne lasci uno per un altro quando ti salta il ticchio, ti comporti come un adultera.

DISCEPOLO E allora, quale sar ora il mio destino? Non ho nessuna speranza?
MAESTRO Pentiti dellerrore, ma seguita a meditare sul Nome che hai ricevuto. Per il (Namasmarana) (ripetizione costante del Nome) e non per (Giapa) (ripetizione del Nome), puoi usare tutti i Nomi che vuoi. Invece per (Dhyana) (meditazione) devi usare solo il Nome che ti stato dato per (Upadesa), ricorda. Non cambiare quel santo Nome, e trasforma te stesso col desiderio costante, con lo sforzo e non ti fermare. DISCEPOLO Oh, Swami! Questo proprio un grande giorno per me, perch tutti i miei dubbi sono spariti con quello che mi hai detto. L(Upadesa) aveva creato il dubbio e il Tuo (Sandesha) lha dissolto. Col Tuo permesso, tornerei al mio paese e, quando avr altri dubbi da dissipare, verr di nuovo alla Tua speranza. Se me lo ordini, torner tra un mese. MAESTRO Molto bene. proprio quello che voglio; quelli come te si devono liberare dai dubbi, afferrare il vero significato della vita e accogliere il (Sandesha) con fede e con costanza, rimanendo sempre nel ricordo costante del Nome del Signore. Chiunque venga, qualunque sia il momento, impari da me il modo per liberarsi dal dolore, dai dubbi e dalle preoccupazioni. Non si deve soffrire, perch chi soffre non pu fare (Sadhana). Qualunque (Sadhana) si faccia in quelle condizioni sarebbe come versare profumo sulla brace. Bene ora vai e torna fra un mese. pag.14

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNORE


DISCEPOLO (Namaskaram), Swami. MAESTRO Lieto di vederti. Mi sembri molto stanco! Col calore dellestate il viaggio ancora pi faticoso. Riposa un p, poi potremo conversare. DISCEPOLO Dove si pu riposare se non c la pace nella mente?

MAESTRO Ebbene, caro ragazzo, il riposo fatto per la pace della mente. Se tu avessi raggiunto quella pace, che bisogno avresti di riposo? Le bende sono necessarie finch la ferita non rimarginata; a che servono dopo? DISCEPOLO Swami, in questi tempi la mia menti inquieta. Non riesco a decidere nulla, e non so quale sia la ragione. Che cosa devo fare? MAESTRO Non c effetto senza causa. Tu sai certamente qual la causa della tua condizione attuale. Non occorre far altro che questo: nei momenti di sofferenza mentale fai (Nmasmarana) per un p, seduto in un posto isolato, oppure canta ad alta voce dei (bhajan) e, se non ti possibile, cerca di dormire per un p. Poi potrai ripensare ai tuoi guai. pag.15

DIALOGO CON SAI


DISCEPOLO Ci hai detto, Swami, che in questo mondo ognuna ama qualcosa, e se questo amore viene colpito da qualche male non si pu avere pace nella mente. Come posso avere pace nella mia mente quando qualcuno manca di rispetto a chi amo o lo critica? Che devo fare in quel caso? MAESTRO Ebbene, una persona buona, che ha capito che cos (lAtmaviciara) non sparla in quel modo di una persona che gli altri amano. Non si dovrebbe neppure frequentare gente cos. Costoro dovrebbero pensare che quando parlano male dell(Ishtam) (forma prescelta di Dio) di un altro, costui ne soffre quanto ne soffrirebbe il maldicente a sentir disprezzare il proprio idolo. Devi perci metterti il cuore in pace e pensare che coloro che svillaneggiano in quel modo ignorano (lAtmaviciara). Impegnato come sei in essa, non devi aver nulla a che fare con coloro che non sanno...B, lascia perdere. Che cose c stato che ha causato questa storia? Tutta la grana finirebbe se svuoti il sacco. DISCEPOLO Tutti sanno benissimo che Tu dai coraggio e ardire, e guidi gli uomini verso il bene, fisicamente, mentalmente e spiritualmente, e quanto sia grande la Tua opera come medico e come maestro. Non hai mai fatto del male, n direttamente, n indirettamente. Come fare per mettere a tacere coloro che inventano e diffondono ogni sorta di stupide storie su di Te? Che cosa ne traggono? MAESTRO Ah, si tratta di questo! Non sai che il bene e il male appartengono alla natura stessa del mondo? Se tutti vendessero, chi comprerebbe? Nei riguardi di Dio, la maldicenza vecchia come il mondo e non cosa di adesso; lunica differenza che per ogni tempo si confezionano pag.16

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNORE


storie nuove. Perch ti preoccupi di queste ingiurie? Considera che essi non hanno mezzi per ricordarsi di Swami. C la (Premasmarana) (la Ripetizione con Amore) e la (Dwesciasmarana) (la Ripetizione con Odio) e tutte e due sono la stessa cosa. Di esse la (Dwesciasmarana) (Avidyamaya) (fatta dignoranza); ed legata a (Ragioguna). Invece (Premasmarana) (Vidyamaya) (generata dalla Conoscenza) e procede da (Satwaguna). Ci che ( Avidyamaya) finisce in (Ananda), in Beatitudine. Ecco i risultati. Perch li vorresti far tacere? Tu hai chiesto quale vantaggio ne hanno. Essi non hanno bisogno di vantaggi; la maldicenza la loro abitudine. come compiere un dovere. Come dice il proverbio: Che importa alla tarma se il (sari) costoso o di poco costo? Rosicchiare e rovinare la sua natura, sia che si tratti di uno straccio o di una seta. La tignola non conosce il valore delle cose. Quindi non te la devi prendere, ma pensa che il lavoro di quei maligni come quello della tignola. DISCEPOLO Swami, ci che hai detto la verit. Quando si tratta di persone ignoranti dobbiamo considerarle alla stessa stregua della razza delle tignole, ma se si tratta di persone importanti, che sanno, come si pu tollerare che vadano a spargere quelle menzogne? MAESTRO Listruzione deve essere (Atmajnana) (Conoscenza dellAtma) e non la conoscenza delle cose del mondo, che serve per guadagnarsi da vivere. Comparare questa (atmajnana) con quelle (Vidya) (Scienze) un grave errore. I grandi uomini sono coloro che non insultano gli altri e cercano la realt con buone condizioni. Le cose spirituali non possono essere capite da chi non ha il pag.17

DIALOGHI CON SAI potere del discernimento, che borioso della propria autorit non conosce nulle dell(Atma). Perci li devi considerare come appartenenti alla razza delle tignole. Non lasciare spazio a idee e a preoccupazioni di questo genere, cerca invece di rafforzare la tua fede. DISCEPOLO Molti (Asthika) (credenti), nel mondo, stanno diventando (Nasthika) (atei) a causa loro, non vero, Swami? Non esiste un modo per eliminare queste persone che insultano i (Mahapurusha) (grandi uomini) senza alcun rispetto per il loro sapere, e che non fanno il minimo sforzo di conoscere la realt? MAESTRO A che pro? Sono un sacco di stracci su di una sella logora, come dice il proverbio. Le loro parole saranno ascoltate solo da gente come loro; nessun vero ( Asthika) si vorr accompagnare con loro. Se per caso lo facesse, scapperebbe non appena scoprisse le loro menzogne. Perci larma per abbatterli sta nelle loro stesse mani. Ricordi la storia di Bhasmasura? Bastava che mettesse la mano sulla testa di qualcuno, per ridurlo in cenere, e un giorno se la mise sulla sua e si incener da solo. Cos sar di loro: a forza di accusare gli altri, con le loro stesse parole saranno accusati. Coloro che vedono difetti nel Signore sono di quattro specie: 1) coloro che non hanno nessun interesse nelle cose che riguardano Dio; 2) Coloro che per timore di essere impiccioliti non possono ammettere la grandezza altrui; 3) Coloro che non hanno nessuna esperienza personale, nessun contatto e nessuna conoscenza e ciononostante fabbricano storie basate su voci alle quali supinamente credono; pag.18

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNORE


4) coloro che sono venuti qui con qualche desiderio profano e che danno la colpa al Signore degli insuccessi dovuti al loro (karma) personale. Coloro che vociferano, come hai detto tu, appartengono a questi quattro tipi di persone: gli altri non gridano, n ballano come burattini. Anche se non piace loro, o se non hanno fede, e perfino se non hanno esperienze personali, quando sentono storie di questo genere tacciono, le analizzano e traggono le proprie conclusioni. Non sparlano di nessuno. Non credere in se stessi e credere negli altri non la strada giusta da seguire e, inoltre, non serve a nulla discutere con chi non conosce la Realt, poich essa, tra laltro, non ammette alcuna discussione. E poi, discutere, con chi non sa, ma che si trova a un livello intermedio toccare, come nella storia dellelefante e dei ciechi, il suo torace e credere che sia tutto il corpo. Ebbene, ricordati, non va bene sprecar tempo in questo tipo di discorsi. Linsulto e la maldicenza sono cose naturali e comuni. Chi vuol essere un vero (Bhaktha) (devoto) deve cercare solo le basi su cui costruire la propria (Ananda) (gioia). Tutto il tempo disponibile deve essere impiegato a fini sacri e non in futilit. Tu non hai nulla a che vedere col bene o col male degli altri. Quindi, invece di perder tempo, usale per eliminare il male e aumentare il bene in te stesso. Chiedimi qualche (Sadhana) o qualche (Sandesha) (disciplina e chiarimento), cerca qualcosa di degno e non venirmi a riportare storie di maldicenza altrui. Anche tu non devi indulgere in questo genere di cose. DISCEPOLO La ragione che anche noi siamo uomini. Ora ho capito e dalle Tue risposte mi venuta forza e pag.19

DIALOGHI CON SAI gioia, si sono allontanati i dubbi e i timori che avevo. Con i discorsi di quella gente, diminuiscono anche quel poco di fede, di devozione e di fervore che hanno gli uomini. Questo il motivo delle mie domande, e nientaltro. Perdonami, non Te ne parler pi. MAESTRO Molto bene! Se nel poco tempo che hai, invece di pensare a qualcosa di buono, ricordi solo le ciance ignoranti degli altri, come se anche tu partecipassi alle loro maldicenze, e ci fa del male ai (Bhaktha) (devoti). Qualunque cosa dicano gli altri, non devi perdere la tua fede. Quando essa fermamente stabile non troverai difficolt di sorta. Quando, invece, a una parola se ne ribatte unaltra nascono ira e dolore, mentre la (Bhakthi Marga) (il sentiero della devozione) ha per fine la loro soppressione e non il loro accrescimento. Hai detto che devozione e fede svaniscono in coloro che danno loro retta, ma per quanto tempo? Non appena si scopra la verit, gli si prester ancora orecchio? Saranno ancora credute le loro parole? Le chiacchiere di questi maldicenti sono come il suono del bronzo: pi i metalli sono preziosi e meno risuonano. Loro, che il pi prezioso, non suona. I veri (Bhaktha) seguono la via che del Silenzio. Essi hanno la lingua troppo occupata a pronunciare la vera grandezza del Signore. Non permettere quindi che la voce di quelle persone entri nelle tue orecchie, ma riempile col nome di Dio, che la (Pranaananda( (la gioia del Pranava, di OM) stessa. Tra un mese, se avrai qualche domanda da fare su argomenti utili come la (Sadhana) o (lAnusthana) (la condotta) ritorna qui e troverai risposta, ma non venire con dubbi di questo genere. pag.20

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNORE


DISCEPOLO Questo stato un giorno benedetto! Sono stato illuminato dalla Tua saggezza. Ho realizzato quanto sia vero il detto Tutto viene per il bene. Dora in avanti avr pazienza e non mi arrabbier pi. (Namaskram). Col Tuo permesso, prendo congedo.

pag.21

III.

DELLA NATURA DEL MONDO


MAESTRO Oh, quando sei arrivato? Non ti ho visto fuori. Stai bene?
DISCEPOLO Sono qui da due giorni. Ho visto tanta gente e fuori c un vociare incessante. Sono venuto per evitare la folla, ma ce n dappertutto. Allora sono entrato, e qui si sta bene, tranquilli; dentro c tanta pace, quanto fuori c confusione. MAESTRO Che cosa c di strano? naturale. Dove c miele ci sono formiche... Ecco la differenza tra fuori e dentro! Questa la caratteristica! DISCEPOLO Swami, non capisco! Se me lo spieghi sar lieto di ascoltarTi. MAESTRO Non ho detto che c un fuori e un dentro? Li chiamiamo luno, il mondo esterno, (Bahyaprapanciam) e laltro, il mondo interno, (Antharaprapanciam) (Bahya = esterno; Anthara = interno; Prapancia = il Creato). Orbene, qual linterno? Dammene unidea.

DISCEPOLO Vuoi sentirlo proprio dalla mia bocca? Sarebbe bello sentirlo da Te!
MAESTRO Va bene. Fare in modo che linquirente si dia da solo risposta alle sue domande il metodo (Sanathana) pag.23

DIALOGHI CON SAI


tradizionale, antico, eterno) di insegnare. Se chi domanda si d anche le risposte, capir chiaramente largomento. Lo stile del conferenziere differente. Nei tempi antichi tutti i (Rishi) insegnavano ai loro allievi a capire i (Veda) solo con quel metodo. Su, avanti, parla. Vediamo!

DISCEPOLO Mi chiedi di parlare delle cose che hanno visto i miei occhi?
MAESTRO Non solo gli occhi. Dimmi tutto quello che hai provato e conosciuto per mezzo di tutti i tuoi (Jnanendriya) (strumenti per la conoscenza: vista, tatto, udito, odorato, olfatto). DISCEPOLO Terra, cielo, acqua, sole, luna vento, fuoco, stelle, crepuscolo, monti, colli, piante, fiumi, donne, uomini, bimbi, vecchi, bestie, uccelli, il freddo, il caldo, gente felice, triste, pesci, insetti, malattie ... ne ho viste cos di cose! MAESTRO Basta, basta. Questo il (Prapancia). Lhai visto solo oggi? Cera ieri? Ci sar domani? DISCEPOLO Perch me lo chiedi, Swami? Non esiste da millenni? Chiss per quanto tempo esister ancora, e da quanto esistito! MAESTRO Da quanto tempo esistito hai detto. Questo l(Anadi) (senza principio) di cui si parla. Questo mondo esterno (Anadi). Se c un esterno ci deve essere anche un interno, no? Be,hai mai visto un cinema? DISCEPOLO E che diamine, Swami, anche il cinema fa parte del (Prapanciam), no? Ne ho visti tanti. pag.24

III. DELLA NATURA DEL MONDO


MAESTRO Dimmi, che cosa hai visto?
DISCEPOLO Ho visto pellicole bellissime, con molte scene di gioia e di dolore. MAESTRO Hai detto: Ho visto. Una cosa il film e unaltra lo schermo. Li hai visti tutti e due? DISCEPOLO S.

MAESTRO Li hai visti tutti e due nello stesso momento?


DISCEPOLO Come sarebbe possibile, Swami? Quando si vede il film non si vede lo schermo e quando si vede questo non si vede il film.

MAESTRO Bravo! Lo schermo e i films esistono sempre?


DISCEPOLO No! Lo schermo permanente, i films vanno e vengono. MAESTRO Lo schermo dunque permanente mentre le pellicole vanno e vengono. In sanscrito, permanente si dice (Sthiram e Asthiram) sta per non permanente e anche (Nithyam e Anithyam, Ksharam). Unaltra domanda: il film cade sullo schermo o lo schermo che cade sul film? DISCEPOLO Sono le immagini che cadono sul telone, esso fa da base per le immagini. MAESTRO Allo stesso modo, anche il mondo esterno come il film che non ha permanenza ma cambia continuamente, mentre il mondo interno fisso, invariabile. Questultimo il sostegno del mondo esterno. DISCEPOLO Ma, Swami! Ti ho sentito dire (Ksharam-Aksharam e Nithyam-Anithyam ...) pag.25

DIALOGHI CON SAI


MAESTRO Certo, figliolo! Prima parlavi di films: essi hanno nomi e forme?
DISCEPOLO Certo! La storia si capisce solo in quanto ci sono nomi e forme! Se non ci fossero i nomi non potremmo ricordare (Ramayana e Bharatham) e non esistono forme senza nomi e nomi senza forme. MAESTRO Ben detto! Dove c forma ci devessere nome e viceversa. Essi sono mutuamente legati. Hai capito ora cosa vuol dire (Prapanciam)? DISCEPOLO Ho afferrato il concetto: esso si identifica con nomi e forme, ma, Swami, vorrei tanto che mi dicessi come ha avuto origine! MAESTRO Adesso non farti confondere. Se ci mettiamo a descriverlo, come se ci trovassimo in un frutteto e, invece di mangiare il frutto che abbiamo colto, ci mettessimo a contare le piante, i rami, i ramoscelli di ogni ramo, il numero dei frutti, il valore del raccolto ecc. Invece di perdere tempo a raccogliere tutti questi dati dovremmo invece fare la cosa pi importante e cio mangiare il frutto, ossia ricavare gioia e soddisfazione. Lascia perdere il resto. Qual la natura di questo (Prapanciam)? Esso ha anche un altro nome, ricordi? DISCEPOLO Questo (Prapanciam) si identifica coi nomi e le forme e viene anche chiamato (Giagath). MAESTRO Codesto (Nma.Rupa Prapanciam), questo (Giagath) come un(Indragiata), il gioco di un prestigiatore, reale solo finch lo vedi. Difatti il mondo reale solo quando lo sperimenti coi tuoi (Indriya), i sensi. Tutto ci che non sperimentato nello stato di veglia lo si ritiene inesistente. Cos stando le cose diciamo (Sath) ci che pag.26

III. DELLA NATURA DEL MONDO


esiste, e (Asath) ci che non esiste. Che dici allora di questo mondo? (Sath) o (Asath)? DISCEPOLO Esiste per lesperienza dello stato di veglia e perci (Sath); non esiste nel sonno profondo e perci (Asath). MAESTRO Oh, tu hai detto Sath, Asath; metti insieme queste due parole e avrai (Sadasath), vero? Ma questo sinonimo di (Maya), ricordi?

DISCEPOLO La (Maya) qualcosa simile a un gioco di prestigio?


MAESTRO Non lo forse? (Indragialam idam sarvam): Tutto ci lopera di un prestigiatore. Lhanno detto i (Rishi) migliaia di anni fa! DISCEPOLO Allora deve esistere lesecutore di tutto questo (Indragialam?) MAESTRO Certo che esiste. Dio, i cui fausti attributi sono innumerevoli. E i (Maharshi) non Gli hanno forse dato un nome sulla base di ogni attributo e forma e raggiunto la realizzazione meditando su tali forme, danno attributi al senza-attributi e forme allinformale? E la loro esperienza non lhanno divulgata mille bocche? Non hanno forse dichiarato nelle (Sastra), nei (Veda) e nelle (Upanishad) come hanno realizzato Dio nella loro (Dhyana-Samadhi), ognuno a suo modo, a seconda del carattere della loro devozione e del loro modo di pregare? E come ognuno di loro ha avuto la benedizione della Visione di Dio e della Consumazione Finale dellUnione con Lui?

DISCEPOLO S, Swami, ho capito. Per Tu hai detto che


pag.27

DIALOGHI CON SAI


nome e forma sono fondati sugli attributi. Te ne prego, spiegamelo. MAESTRO Certo. Dobbiamo oggi concentrarci su questi importanti argomenti, perch gli altri sono al di l della tua intelligenza. Stai bene attento. Siccome il Signore piace a tutti, lo chiamano (Rama). Egli anche (Premaswarupa), la Personificazione dellAmore; anche (Bhakthavatsala), pieno di affetto per i Suoi devoti ed (krupasagara), un oceano di Misericordia. Con ognuno di questi nomi e di queste forme, Egli ha largito (Sakshatskara) (la visione di Dio) ai ( Bhaktha) e li ha benedetti con (Sayugya) (lunione dellanima individuale con Dio); Dio informale assume tutte le forme per benedire i (Bhaktha). DISCEPOLO Sono felice. Tanto felice davvero, Swami! La Tua Grazia mi ha reso chiaro tutto. c ancora un dubbio: Tu hai detto che il (Paramatma) informale ha innumerevoli nomi. Tutti i nomi e le forme sono uguali o esiste qualche differenza? MAESTRO Che domanda! Certo che tutti i nomi e le forme sono uguali. Qualunque nome o forma si adori, il Signore sempre di quellunica forma reale. Possibile realizzarLo sotto un nome o una forma, ma il (Bhaktha) deve fare attenzione a una cosa: qualunque sia la forma venerata, deve essere uno solo il favore richiesto, lo scopo della preghiera.

DISCEPOLO Quale deve essere, Swami?


MAESTRO Deve essere (Mumukshuthwam), il desiderio della Liberazione. Si deve amare solo il Signore e nullaltro. AmaLo, medita su di Lui, concretizzaLo. Infine pag.28

III. DELLA NATURA DEL MONDO


decidi di fonderti in Lui: questo il solo tipo di desiderio che si deve avere. DISCEPOLO vero, Swami, ho capito bene. Infatti il (Bagavatha e il Ramayana) raccontano di gente che aveva chiesto al Signore ogni tipo di favori, facendo la propria rovina. Hiranyaksha, Ravana, Bhasmasura e molti altri sono ricordati oggi per questa ragione. Lo hai detto ben chiaro. I (Bhaktha) se ne devono ricordare bene. MAESTRO Per non serve a nulla dirlo; se lo hai impresso nel cuore devi metterlo in pratica. Se dici che vero fintantoch ne parlo e poi te ne dimentichi quando te ne sei andato, lascolto stato inutile. Il cibo fatto per togliere la fame e non per tenerlo in bocca senza inghiottirlo. inutile ascoltare e non agire secondo linsegnamento. DISCEPOLO Finora Tu hai detto certe cose importanti: Il Mondo esterno, il Mondo interno, (Bhagavan), il Signore. Sono esse entit separate o sono legate luna allaltra come causa ed effetto? MAESTRO Pensaci un p! La risposta lho gi data in (Prema Vahini) (1), e ti deve essere arrivata oggi. Leggila e vedi, a proposito del rapporto fra chi serve, chi servito e il mezzo del servizio. DISCEPOLO Hai anche detto (Ksharam-Aksharam) (variabile-invariabile) e (Nithyam-Anithyam) (Eterno e Noneterno). Esistono anche altri nomi? (1) (Prema Vahini). Discorsi su (Prema) pubblicati in Sanathana Sarathi, la rivista dell(Aspra). Tradotto e pubblicato in italiano sotto il titolo: (La via per amare). Ed. Libreria Internazionale Sathya Sai. pag.29

DIALOGHI CON SAI


MAESTRO Questi due si chiamano anche (Purusha) e sono detti (Tetania e Acetano); oppure (Giava e Giada). I (Purusha Ksar e Akkschara) in altri contesti sono detti (Para e Apira Prakriti). Se ci rifletti vedrai che cambiano solo i nomi, ma la cosa rimane identica. DISCEPOLO Allora, Swami, come (Ksar-Kasher) ha per sinonimo (Purusha), il Signore, (Bhagavantha), ha qualche sinonimo? MAESTRO Certamente! (Bhagavan) ben noto con un nome molto appropriato, (Purushottama), il sommo tra i (Purusha). DISCEPOLO Quanto dolce questo nome! E i (Purusha) hanno origine da (Purushottama)? MAESTRO Ecco il grosso problema. Hai gi chiesto una volta se originano! Usiamo le parole corrette, per non avere significati errati. Non dobbiamo dire originati da (Purushottama): essi risplendono in Lui. Ti ho gi detto prima che questi (Purusha) sono indicati dai termini (Para-Apira Prakriti, GiavaGiada). Questo termine (Prakriti) d limpressione di (Swabhava) e di (Sakti) (qualit essenziale ed energia cosmica), no? DISCEPOLO secondo. S, direi che (Purushottama) il primo e la Sua (Prakriti) il

MAESTRO No, sbagli. Ripensaci. C qualche differenza tra una cosa e la sua natura? possibile separare e vedere la natura staccata della cosa? Eppure tu hai detto due. DISCEPOLO Mi sono sbagliato, Swami; non sono separabili; i due sono una cosa sola. pag.30

III. DELLA NATURA DEL MONDO


MAESTRO Nel parlare comune diciamo lo zucchero dolce, il sole d luce, caldo ecc. Ma il dolce nello zucchero, la luce nel sole. Non sono separati, sono uno. La dolcezza non nota se non si mette in bocca lo zucchero; se non si vede il sole, non si conoscono n la luce n il calore. Cos, (Bhagavan) ha due caratteristiche e quando ne parliamo diciamo (Purusha e Prakriti), ma in realt sono uno. Nel (Bhagavan), la (Prakriti) (che viene detta Mahamaya), immanifesta e inseparabile, come la dolcezza nello zucchero. (Avinabhavasambandam) indica proprio questa relazione. Grazie alla volont divina questa (Maya) avvolge (Bhagavan) e si manifesta nel Cosmo, in (Brahmanda). Questo ci che si chiama (Samashti-Viswarupa), ossia Forma Cosmica Piena e Assoluta. In questo modo lAssoluto si manifesta come (Giagath), per mezzo del potere di (Avidya), secondo la Sua volont. DISCEPOLO Cosa succede, Swami? Tutto era cos chiaro e, adesso, salta fuori questa (Avidya) che mi mette in crisi! Spiegami, Ti prego. MAESTRO DISCEPOLO Non aver fretta! Conosci la parola (Vidya)? Che cosa significa? Vuol dire studio.

MAESTRO (Vidya) significa conoscenza, (Jnana). Se ci metti davanti una A diventa (Ajnana), nescienza, ignoranza. (Ajnana) una sola ma prende molte forme. DISCEPOLO S, Swami. Ma come si produce questa (Avidya)?

MAESTRO La luce e il buio possono coesistere? pag.31

DIALOGHI CON SAI


DISCEPOLO Se c luce non c buio, e se c il buio non c la luce. MAESTRO Quando c la luce, dov il buio? Quando c il buio, dov la luce? Pensaci bene. DISCEPOLO una domanda difficile, alla quale risponder come meglio posso. Perdonami se sbaglio. Nella luce deve esserci il buio, e nel buio ci deve essere la luce; come potrebbe essere altrimenti? MAESTRO Ti far unaltra domanda: questa luce e questo buio sono indipendenti o dipendono da qualcosa? DISCEPOLO Dipendono dal Sole: quando sorge il Sole c luce e quando tramonta c il buio. MAESTRO Bene, figliolo. (Vidya e Avidya) dipendono dal Signore. (Vidya) ha un altro nome, (Cith). Se verrai il mese prossimo te ne parler. Per oggi sufficiente. Se si mangia tutto in una volta sola non si ha la capacit di digerire bene e si finisce per rovinare la propria salute. Ci che hai udito e mangiato richiede tempo per esser digerito e assimilato. Se entro questo tempo lo avrai digerito appieno e messo in pratica, sar lieto di parlarti del resto. Altrimenti cosa potrai capire? DISCEPOLO (Namaskaram); mi sento veramente benedetto. Per digerire quello che ho sentito e quello che ho mangiato, mi occorre una forza che Tu solo puoi concedere. Quando tutto del Signore, come potrebbe una cosa essere nostra? Cercher di usare tutto il potere e la conoscenza di cui Tu mi hai dotato, senza sprecarli. Al di l di questo, tutto dipende dal mio (Karma) e dalla Tua Grazia. Col Tuo permesso, mi congedo. pag.32

III. DELLA NATURA DEL MONDO


MAESTRO Scaricare il tuo fardello sul Destino e stare in pace implica una diminuzione nello sforzo. Con lo sforzo e la preghiera, invece, si vince il Destino e la Grazia. Comincia a lavorare! Vai e ritorna di nuovo contento.

pag.33

IV. DELLA PURA CONSAPEVOLEZZA MAESTRO Oh, sei arrivato! Ho atteso di vedere se saresti venuto. So che sei puntuale e sono perci contento di vederti. DISCEPOLO Potrei mancare a tutto, meno che ad eseguire un Tuo ordine, Swami. In effetti io aspetto con ansia il giorno sedici di ogni mese per venire da Te. Che cosa c di pi lieto per me? Che cibo migliore potrei avere? MAESTRO Molto bene! Una (Sraddha) e una (Bhakhti) (fede e amore per Dio) come queste aiutano molto il cammino dellUomo. Invece di perdere sonno e rinunciare al pranzo in cerca di inutili ed effimeri successi del mondo, quanto pi gioioso raggiungere la Meta santa, vera e significativa! Be, veniamo a noi. Che cosa vuoi, adesso? Vediamo, chiedi. DISCEPOLO Swami, il mese scorso hai detto qualcosa riguardo a (Cith) e hai avuto la bont di promettere che avresti continuato il discorso questo mese. Da allora ho contato i giorni ansioso di saperne di pi. Finalmente venuto quel giorno: Ti prego, parlamene. MAESTRO Hai capito tutto ci che stato detto finora? Capire non vuol dire apprendere intellettivamente ma pag.35

DIALOGHI CON SAI


prendere coscienza col pensiero, la parola e le azioni, con mente equanime, la vera natura irreale del Mondo. DISCEPOLO Solo con questa comprensione si pu esser sempre immersi nel pensiero di Sai, del Signore. Comprendere ci frutto della Tua Grazia; il mio sforzo non conta per nulla. MAESTRO Bene, figliolo carissimo! Quanto sarebbe triste il villano se i semi che ha gettato non avessero germinato e dato frutti! Allo stesso modo, Mi renderebbe triste vedere i semi della Vera Sapienza non dare robusti germogli e una buona messe. Se, invece, crescono bene e fruttificano producendo il raccolto di (Ananda), ne traggo gioia! Questo il mio cibo, e questo il (Seva), il Servizio che desidero da un devoto. Non c nulla di pi grande. Se non si disperdono al vento le parole di bont e di verit, dette per il bene, se le si mettono in pratica e se ne trae gioia, questo il mio cibo. Se tu agisci cos, secondo quanto dico, sar lieto di insegnarti ancora altre cose, qualunque sia la qualit di domande che mi vorrai porre. Se per lasci che quanto ti dico si deteriori senza metterlo in pratica, a che vale venire da me a farmi altre domande? Se tutti volessero praticare, come fai tu, nel Mondo non ci sarebbero guai ma si manifesterebbe soltanto la Verit. DISCEPOLO Swami, anche per mettere in pratica le parole divine occorre, come per ogni altra cosa, la Grazia del Signore. Senza di essa nulla si pu fare. Come Tu dicesti, essa onnipresente ma, come il Sole pu essere occultato dalla nebbia, cos la Grazia pu essere impedita dalle tenebre di io e mio (senso dellego e del possesso). Queste nebbie si diradano per mezzo della pratica e della disciplina. Risulter facile, se comprendiamo pag.36

IV. DELLA PURA CONSAPEVOLEZZA


bene il senso di ci che udiamo e lo mettiamo in pratica. Questa la mia esperienza e non conosco quella di altri. MAESTRO vero e quello che dici giusto. Hai capito bene. Se non si afferra il significato e vengono date diverse interpretazioni, pu venire distorta la realt. Se invece si chiaramente inteso, la pratica diviene facile. Ora considera quanto ti sto dicendo: sono tutti nati nello stesso momento? Muoiono tutti allo stesso momento? La Sapienza Suprema, allo stesso modo, albeggia in momenti diversi in una persona o in unaltra. Se canti continuamente una canzone ne imparerai la musica. Allo stesso modo se io continuo a parlare della Realt, tutti la comprenderanno. Tacere non fa parte della mia missione. Ai duri di comprendonio ripeter le cose finch sar sufficiente. DISCEPOLO Swami, noi siamo come dei pezzi di ferro e il Signore la calamita; entrambi si attraggono. Se per il ferro deve essere trasformato in uno strumento nelle mani di Dio, devessere arroventato nel fuoco dellansia e battuto col maglio del dolore, perch possa obbedire e rispondere. Cos, per forgiare in utensili questi pezzi di ferro che siamo. Tu ti prendi tanti fastidi. Tu hai detto che questa la Tua missione. E allora, Ti prego, parlami della (Cith), che menzionasti il mese scorso. MAESTRO S. (Cith) ha anche un altro nome: (Suddha Sathwa), Pura Consapevolezza. Si contrappone quindi alla Consapevolezza Impura, come (Vidya) si contrappone ad (Avidya). La Consapevolezza Impura inerente alla Pura allo stesso modo come le tenebre sono inerenti alla luce. Non farti confondere da tante parole, figlio caro: (Vidya-Avidya, Jnana- Ajnana, Suddha Sathwa-Malina) pag.37

DIALOGHI CON SAI


(Sathwa), non sono diversi concetti ma lo stesso. Ti far unaltra domanda. Hai mai sentito parlare di una parola che il contrario di (Prakriti)? DISCEPOLO Certo, Swami. Quando studiavo grammatica imparai che il contrario di (Prakriti Vikriti).

MAESTRO Che significa (Vikriti)?


DISCEPOLO Viene da (Vikarama), cambiato, trasformato, derivato, dalla parola originaria (Agghi); e (Ginama) viene da (Yama, Gianma) da Yajna e cos via. MAESTRO Allo stesso modo, la (Prakriti) del Signore detta (Vidya) e il suo derivato, la forma inferiore di (Vikriti) nota come (Avidya, Avidya), ossia la (Malina Satwa), la forma inferiore di (Vidya), o (Suddha Satwa). DISCEPOLO Come mai, Swami? (Vidya) risplende nel Signore e (Avidya) appare solo perch esiste (Vidya). Vale a dire che il Principio Cosmico Universale sta nel Signore e appare in individui diversi tra loro. (Lapparizione degli individui causata dalle caratteristiche di nome e di forma). Questa (Avidyasakti), o Potere dellIgnoranza, si manifesta come unentit inseparabile dal Signore che lUnica Esistenza. Perci lEssere la Base, il Fondamento dellUniversale e del Particolare, della Totalit e delle Parti apparenti. questo che si intende, Swami? MAESTRO Ecco perch il Signore detto (Sathya e Brahman). Questo (Sathya Akhanda), Indivisibile; (Adwaitha), Non-duale; (Anantha), senza fine. Nelle (Upanishad) questa (Sathya) (associata con limmanifesta Maya Sakti) detta la (Purna) (totalit), (Adah), mentre la (Sathya) (se associata con la Maya Sakti manifestata) detta (Purna Idam). pag.38

IV. DELLA PURA CONSAPEVOLEZZA


Questa la spiegazione del (Manthra) upanishadico (Purnam-adah, Purnam-idam). DISCEPOLO Bellissimo! come avere il frutto gi sbucciato, pronto per essere mangiato! Questo Cosmo manifestato, il (Purna), sorge dal (Purna) della Realt Immanifestata Indivisibile. MAESTRO Per questo diciamo (Vasudevassarvamidam, Sarvamkhalvidam Brahma) ecc. Le parole (Vasudeva, Brahma) sono diverse, ma non nel significato.

DISCEPOLO tutto nettare, per me; ma finora non mi hai detto chi sono io!
MAESTRO Per oggi basta; fra un mese chiarir i tuoi dubbi con degli esempi illustrativi. Afferra bene quello che ti ho detto; mettilo in pratica, non dimenticarlo. Meditalo. Adesso puoi andare. pag.39

V.

DELLA NATURA DELLIO


MAESTRO Ragazzo mio, sono lieto che tu sia venuto. Hai riflettuto sulle risposte che ti ho dato lultima volta e hai praticato ci che ti stato detto, con ferma convinzione? Ne hai ricavato (Ananda)? DISCEPOLO Swami, un (Bhaktha) come me, potrebbe lasciare inutilizzate le Tue parole, che sono nettare? Nessuno che desideri ottenere la vera (Ananda) potrebbe sprecare le parole che come ambrosia la Tua Grazia concede. Non so per gli altri, ma per quanto mi riguarda rifletto giorno e notte sulle Tue risposte, con convinzione e coraggio. Rimango sveglio in attesa del momento in cui posso riderTi. MAESTRO I devoti dovrebbero coltivare questa attenzione. Attaccarsi alle sciocchezze fuggevoli e senza valore del mondo, rincorrerle e rattristarsi quando sfuggono di mano, o gioire quando si afferrano, tutto (Avidya Maya). Se invece conti i giorni sveglio, ansioso di riavere loccasione di ascoltare la Voce del Signore e di bere lEssenza delle Sue parole, (Vidya Maya). Il (Bhaktha) che entra in questultima (Maya) giunger a compimento senza fallo, un giorno o laltro. Sicch, se questa (Maya) ti ha illuminato, puoi dirti fortunato. Accresci questo tuo attaccamento ai pensieri di Dio; non abbandonarlo n pag.41

DIALOGHI CON SAI


ridurlo per nessun motivo. Diverrai santo, sicuramente, e giungerai alla meta. DISCEPOLO Swami, il mese scorso mi dicesti che mi avresti spiegato chi sono io. Se riuscir a capirlo sar libero da una mia illusione e, quindi, senza alcun dubbio nella mente, potr meditare su di Te ed essere pieno di grazia. Quale pi grande fortuna potrei avere? MAESTRO Bene, ragazzo mio, Parlare della reale natura dellIo molto facile, ma fino a che non si sperimentata una completa gioia impossibile. Occorre del tempo: per me di parlartene soddisfacentemente, e per te di afferrarne il significato appieno. Questo mese non mi concede il tempo necessario. Io dedico tutto il tempo alla gioia dei miei devoti. Non uso nulla per me stesso. Durante il mese passato sono andato a Nellore, Gudur, Venkatagiri e nei villaggi vicini. Poi sono andato a Bangalore e sono tornato. Il poco tempo che rimaneva lho dedicato a comporre il Premavahini. Questo mese ho visitato Hyderabad, Rajahmudry, Samalkot, Chebrohe, Nuzvia e altre localit, per cui non vi stato molto tempo. Il mese prossimo ti dir chi sei. Per il momento cerca di afferrare il significato di questa canzone in stile popolare. Capirai che questo Io e ti sar possibile avere un certo distacco. Poi, capirai il significato di ci che ho da dirti pi chiaramente e con maggior profitto. Non leggerla solamente, ma cerca di meditare sul significato di ogni parola. Questa canzone popolare certamente ti cambier la visione! DISCEPOLO nettare. Va bene. Dimmi. Soddisfer il mio desiderio bevendo questo

MAESTRO Ascolta con attenzione: pag.42

V. DELLA NATURA DELLIO CANZONE


LE MARIONETTE

1.

(Thai! Thai! Thai! Thai! Thai! Silenzioso guarda


Il comico gioco di questa marionetta. O uomo, ascolta il lungo, lungo racconto Del tuo passato, del suo futuro, avanti e indietro)!

2.

(Guazzava nel tempo nel liquido muscoso


Della matrice, buia prigione. Venne con un vagito, mentre allintorno In grande festa tutti sorridevano).

3.

(Che tragedia! Eccomi rinato!


Saccorse e pianse a lungo, Tra le carezze di tutti, che ridevano E lo volevano sorridente)!

4.

(Nel suo sudiciume guazzava gaio


Senza il minimo senso di vergogna, Cadeva e si rialzava ad ogni passo, Nel suo continuo gioco di bambino).

5.

(Corre e salta con i suoi compagni,


E giochi impara e mille scherzi e mestieri, E cresce grande, grosso e forte Di anno in anno, in fretta e bello).

6.

(Trova la sua compagna, e pigola e corteggia


Nella luce di un roseo arcobaleno, E canta come non ha mai cantato, Bevendo a quella coppa nuova e strana). pag.43

DIALOGHI CON SAI


7. (Questo Brahman che crea pupazzi a coppie
E milioni e milioni di coppie! Ma il nostro bambolotto non lo sa Mentre gioca con le bambole ... Thim! Thim! Thim!)

8.

(Questo pupazzo come il bue sacro


Legato dalla fune di thamas (1) nelle nari. Ira e desio sono le fruste Che colpiscono le reni dello schiavo).

9.

(Si rallegra con aria trionfante


Quando un altro pupazzo come lui Muore, poi rabbrividisce di orrore e Infligge pene che non sopporterebbe neanche in parte).

10.

(Giura e impreca, scuote le braccia,


Sagita e bolle, rossi gli occhi di rabbia. Orribile spettacolo! Posseduto da ira infernale)!

11.

(Esamina e legge, scribacchia e sgobba,


Il perch non lo sa. Corre nel panico in cerca affannosa Di cibo per la pancia, a tutti i costi).

(1) Uno dei tre (guna). Vedi definizione nel glossario. pag.44

V. DELLA NATURA DELLIO


12. (Ahim, quello strano fantoccio
Con tanti libracci nel gozzo, Che si agita verde dinvidia Se trova un fantoccio pi dotto di lui)!

13.

(E dovresti sentire il suo ridere chioccio


Quando uno sconcio desiderio dei sensi Una bramosia selvaggia in agguato Lo soddisfa in peccato segreto)!

14.

(Si batte superbo ... che cosa? Le spalle,


ed ammira bellezza, vigore e vitalit Che svaniscono a poco a poco Mentre corre verso la vecchiaia).

15.

(Ora traballa e amicca rugoso e cadente.

Vecchio scimmione gli gridano


i bambini, Egli sorride con la bocca sdentata, E le sue ossa scricchiolano, disseccate).

16.

(Fino alla fine immerso nel timore,


Consunto dal pianto e da lotte laceranti! A che giovan, fantoccio sordo, pianto e gemito? Sei dannato a raggiungere la fine!)

17.

(Oh, luccello! Batte le ali!


E vola fuori dalla sua gabbia di pelle Vuota che si restringe e si irrigidisce, Si gonfia e puzza. Portatela via)! pag.45

DIALOGHI CON SAI


18. (I suoi elementi si ricongiungono con il tutto,
Le voglie del pupazzo sono ceneri spente; Perch piangete, stolti, quando uno di voi Cade sullaffollata scena del mondo?)

19.

(Zii, cugini, zie, amici, camminano tristi


Fino alla camera mortuaria; Il fantoccio, ahim, dimentic il suo migliore parente Il nome Divino, solo Redentore). 20: (O uomo, non afferrarti a quel debole fuscello!

Basta uno starnuto e questa barchetta di pelle


e ossa, Forata tre volte, tre falle, Ti far annegare nel mezzo del fiume)!

21.

(Piange il pupazzo, dorme e si sveglia,


Quando il Burattinaio nascosto tira i fili; il Signore, dietro il fondale, Ma il pupazzo giura: Sono io, sono io!).

22.

(Il dharma ed il Karma sono le infrangibili corde


che Egli tira ed allenta. Ignaro il pupazzo si pavoneggia qua e l Fra le tavole del palcoscenico).

23.

(Crede che il mondo sia vero


Quello sciocco pupazzo borioso. Un attimo, e Quello chiude il sipario! Se ne vanno superbia e pomposit). pag.46

V. DELLA NATURA DELLIO


DISCEPOLO Ah! Ho capito chiaramente che Io non sono il corpo, lintelletto, la mente o la (Chittham). Se non sono queste cose, devo essere solamente (lAtma) e se io sono (lAtma) allora sono il (Paramatma) e ogni cosa che (Paramatma)! Ecco cosa ho capito! Credere di essere questo corpo e questo intelletto la causa di tutte le miserie. Vero! Vero! Noi ci passiamo attraverso, una dopo laltra, come si fanno passare le perle di un rosario. Oh, quale verit! Ascoltare quella canzone sufficiente. Il cervello, come Tu hai detto, riesce ad acquisire distacco, Swami! Allinizio mi sono rammaricato di sentire che non avevi tempo, ma ci era dovuto alla mia ignoranza. Poi ho capito che il nostro Swami mai avrebbe deluso o avrebbe causato tristezza a qualcuno. Ho sentito pi gioia di quanta avessi pensato di avere. Come possibile descrivere la Tua gentilezza? Si canta di Te Per una sola lacrima Sai si commuover e che Tu mai potrai vederci soffrire: questa la prova di quella verit. Posso ora andare? MAESTRO Molto bene. Vai e torna. Anchio non ho tempo da dedicarti. Devo vedere e inviare quelli che devono andare via. pag.47

VI.
DEGLI STRUMENTI

DELLINDAGINE INTERIORE
DISCEPOLO MAESTRO Saluti, Swami. Saluti.

DISCEPOLO Con la Tua Grazia ogni cosa benefica, senza di essa ogni cosa diventa insignificante! MAESTRO Bene, ma hai notato che entrambe - la cosa benefica e quella insignificante - sono dovute alla Grazia? In essa sussistono entrambe. Lasciamo questo argomento per il momento. Lultima volta dovresti digerire un poema popolare che deve aver influito profondamente sui tuoi pensieri. Qual ora la tua equanimit? DISCEPOLO Eh s, adesso tutto mi sembra un teatro di burattini, ma solo in certi momenti, perch la mia mente se ne dimentica e si fa prendere dal fascino degli oggetti. Che mistero questo, Swami? MAESTRO Vedi, la mente legata a ogni genere di attivit , o (Fritto). Segue sempre la traccia dei (Vasana), istinti e impulsi. Quella la sua natura. DISCEPOLO Vale a dire che non la possiamo far rigare dritta? Che speranza c? Finiremo per essere sempre pi immersi nei (Vasana) e diventare degenerati? pag.49

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Una speranza c, ragazzo mio. Non detto che ci si debba perdere. Anche se questa la sua natura, pu essere cambiata. Il carbone per sua natura annerisce tutto ci che tocca, ma non definitivamente. Con il fuoco il carbone si fa rosso; cos la mente che cambia di natura quando il fuoco di (Jnana) laccende, con laiuto della Grazia di Dio, anche se vorrebbe sempre vagare nelle tenebre dellillusione. La sua natura cambia quando la qualit divina di (Satwa) entra in lei. DISCEPOLO Swami, che cos (Anthah-Karana)?

MAESTRO Equivale a mente. (Karana) vuol dire (Indriya); (Anthah-Karana) significa (Indrhya) interiore, senso interiore.

DISCEPOLO Allora ci sono due tipi di sensi, esterni e interni?


MAESTRO Certo, naturalmente. I sensi esterni sono detti (Karmendriya) mentre quelli interni sono gli (Jnanendriya). DISCEPOLO Ti prego, Swami, dimmi quali sono i (Karmendriya) e quali gli (Jnanedriya). Maestro Tutte le azioni del corpo sono composte dai (Karmendriya), che sono di cinque specie; quelle che forniscono conoscenza allinteriore sono dovute agli (Janendriya). Esse sono: ludito, il tatto, la vista, il gusto e lodorato e tutte insieme sono chiamate (Dasendriya). DISCEPOLO Qual allora il lavoro che fanno tutte insieme? Che collegamento c fra le loro funzioni e (Manas), la mente? pag.50

VI. DEGLI STRUMENTI DELLINDAGINE INTERIORE


MAESTRO Qualunque lavoro facciano non possono arrivare a nulla senza lintervento della mente. I (Karmendriya) agiscono nel mondo e ricevono conoscenza e gli (Inanendriya) discernono il buono dal cattivo e loffrono all(Atma), tramite la mente. Se non ci fosse la mente come potrebbero trasmettere? Per raggiungere laltra riva di un fiume ci affidiamo a una barca o a una zattera. Quando i (Karmendriya) e gli (Jnanendriya), che sono in contatto con (Prakriti) vogliono arrivare all(Atma) devono ricorrere allausilio della barca di (Manas). Senza di questa non ci arriverebbero. DISCEPOLO Se cos, dove risiedono quelle altre di cui hai parlato, (Buddhi, Cittham e Ahamkaram)? MAESTRO Anche loro sono nell(Anthakarana). Nel loro insieme i (Karmendriya) e gli (Jnanendriya) si chiamano (Dasendriya). Quattro di essi sono distinti e chiamati gli (Anthah Ciatusthaya), ossia i quattro (Indriya) interiori. Essi sono: (Manas, Cittham e Ahamkara). DISCEPOLO molto bello. Vale a dire che tutti stanno entro la stessa cosa. La vita davvero buffa. Qual , Swami, la funzione di queste quattro? MAESTRO (Manas) afferra gli oggetti, (Buddhi) valuta le ragioni pro e contro, (Cittham) capisce loggetto per mezzo loro e (Ahamkara), a causa dei suoi attaccamenti, indebolisce le decisioni favorevoli e contrarie e attenua la presa di (Jnana). Ecco quello che fanno. DISCEPOLO Chiedo scusa, vorrei solo sapere: dove si trovano nel corpo?

MAESTRO (Manas) nel cranio, (Buddhi) nella lingua, (Cittham) nellombelico e (Ahamkara) nel cuore. pag.51

DIALOGHI CON SAI


DISCEPOLO Magnifico! Cosicch (Buddhi) e(Ahamkaram) sono nei posti pi importanti! Esse sono le maggiori cause delle miserie del mondo. Allora, se le esaminiamo al metro delle Tue parole, si direbbe che non ci sarebbe pi il male se quei luoghi diventassero puri! MAESTRO Vedo che mi hai ascoltato con attenzione. S, cos. Anzitutto, se la parola fosse usata in modo puro e chiaro ci indicherebbe che (Buddhi) sulla giusta strada. La prova che il cuore diventato puro la sparizione di (Ahamkaram) (lEgo). Quindi, stai molto attento a questi due. Anche (Manas e Cittham) avranno delle buone (Fritto) se essi sono puri. Solo allora sarai libero da dolore e tristezza. DISCEPOLO Tra queste che colui che sperimenta tutto ci?

MAESTRO Siamo giunti al dunque. Tu non sei nessuno di questi! Essi esistono solo fino a quando esiste il sentimento di questo corpo mio. Essi sono associati con qualche attivit, o (Fritto). L(Atma) che osserva tutte queste (Fritto) sei tu. Il piacere e il dolore, la perdita e la tristezza, il bene e il male dipendono tutti dal corpo e quindi non sono tuoi, tu sei (lAtma). Finch questa verit non viene sperimentata sei nel sonno di Io e di Mio. In quel sonno vengono i sogni di danno, tristezza, dolore e gioia, sogni che durano finch non ti risvegli. Allora la paura che sentivi nel tuo sogno doloroso sparisce. Cos, quando ti liberi dallillusione e ti risvegli capisce che tutto ci non sei tu e che tu sei (lAtma). pag.52

VII.

DELLE REGOLE DI CONDOTTA


DISCEPOLO I miei saluti, Swami.

MAESTRO Oh, sei venuto? Perch non ceri alla festa di Dassera?
DISCEPOLO Temevo che ci sarebbero stati moltissimi devoti e che non avresti avuto tempo di parlare con me; cos sono venuto qualche giorno prima del Tuo compleanno, in modo che, con la Tua Benedizione, possa realizzare lideale che Tu insegni a veder nascere della Tua nascita. MAESTRO Ottimo, davvero una buona intenzione. Ma credi forse che (Bhakthi e Jnana) ti possano venire solo nel giorno del mio compleanno? DISCEPOLO No, no, non cos. Tu venisti al mondo in un fausto giorno, in un momento sacro, con una Forma augurale, non vero? La mia idea che in tale giorno potrei scolpire nel cuore le Tue sante parole e purificarlo. Il giorno sacro e il momento fausto.

MAESTRO Benissimo. Ora qual il tuo dubbio?


DISCEPOLO Oggi sono venuto deciso ad ascoltare e mettere in pratica le Tue sante parole. Come dice ladagio pag.53

DIALOGHI CON SAI Anche se vai a Kasi, abbi al tuo fianco (Saniswara), cos oggi non sono venuto accompagnato dal diavolo del dubbio, e lo devo alla Tua Grazia. MAESTRO Ottimo. Capire che questi dubbi non vengono da soli, e che non li coltivi in te, vuol dire che la mente pura e che ben centrata. B lasciamo perdere; se non ne hai, perch dovrei parlarne? Dimmi allora, di che cosa vuoi che Ti parli? DISCEPOLO Swami, dimmi come ci dovremmo comportare in generale. Quali sono le qualit che dovremmo avere? Quali sono le cose che dovremmo conoscere? Che azioni dovremmo compiere per ricevere la Grazia divina e raggiungere la Tua santa presenza? Ti prego, dimmi le cose pi importanti ed essenziali, i gioielli da scegliere! MAESTRO Oh! Pare che un giorno Parvati avesse chiesto a Iswara: difficile ricordare a mente i (Sahasranama), i mille Nomi di Dio; ci vuole molto tempo a impararli e a ripeterli; ti prego, dimmene uno solo, che sia lessenza di tutti i mille. Come Parvati, anche tu forse trovi difficile afferrare tutto ci che io scrivo e spiego e anche tu chiedi a me che ti dica le cose pi importanti. Ma vedi, i Nomi hanno la loro essenza, come gli argomenti dei quali mi chiedi. Per quanto il loro obiettivo e il risultato finale siano Uno, le pratiche, le strade non possono essere una. Non le puoi riassumere in una parola! Comunque ti dar ora alcuni gioielli scelti, delle norme di condotta che sono le pi importanti. Raccoglile e fanne tesoro, sperimentale bene, mettile in pratica e gioisci di esse. Indossa questi gioielli che ti adorneranno. pag.54

VII. DELLE REGOLE DI CONDOTTA


DISCEPOLO proprio quello che volevo. Che fortuna ho avuto! MAESTRO Allora ascolta con attenzione quello che sto per dirti: 1) (Prema), lAmore, deve essere considerato come il respiro stesso della Vita. 2) Credimi, lAmore che si manifesta ugualmente in ogni cosa, il (Paramatma) (Dio). 3) Il (Paramatma) Uno si trova in tutti e in ognuno, sotto forma di Amore. 4) Pi di ogni altro tipo di Amore, il primo sforzo delluomo deve essere di convergerlo sul Signore. 5) Questo Amore diretto a Dio (Bhakthi); lacquisizione di (Bhakthi) la prima cosa sulla via spirituale. 6) Chi cerca la Gioia dell(Atma) non deve rincorrere le gioie dei sensi. 7) (Sathya), la Verit, deve essere ritenuta altrettanto vitale quanto il respiro. 8) Un corpo senza respiro inutile e in pochi minuti muore, cos una vita senza Verit inutile e diviene fetida dimora di conflitti e pene. 9) Convinciti che non c nulla di pi grande della Verit, nulla di pi prezioso, di pi dolce e di pi duraturo. 10)La Verit Dio che protegge. Non c guardiano pi potente della Verit. 11)Dio, che (Sathyaswarupa) (Incarnazione della Verit) concede il Suo (Darshan) (visione) a chi dice la Verit e a chi capace di amare. 12)Abbi ugual gentilezza e spirito di sacrificio per tutti gli esseri. pag.55

DIALOGHI CON SAI


13)Devi avere il controllo dei sensi e un carattere sempre dolce e allo stesso tempo distaccato. 14)Sta sempre in guardia contro i quattro peccati che la lingua incline a commettere: la menzogna, la maldicenza, il rimbeccare, il parlar troppo. bene dominare queste tendenze. 15)Previene i cinque peccati che commette il corpo: lomicidio, ladulterio, il furto, lubriachezza e il mangiar carne. di grande aiuto per una vita elevata controllare queste tendenze. 16)Previeni senza un attimo di distrazione gli otto peccati che la mente incline a commettere: (Kamam), desiderio; (Krodham), ira; (Lobham), avidit; (Moham), attaccamento e Odio, Egoismo, Superbia e Impazienza. Il primo dovere delluomo di stare ben lontano da loro. 17)La mente delluomo veloce nelle cattive azioni. Per non lasciarla correre ricordati del Nome del Signore in quei momenti, oppure cerca di fare del bene. Chi agisce cos diverr degno della Grazia del Signore. 18)Elimina la tendenza maligna di dolerti della fortuna degli altri e di desiderare il loro male. Gioisci dellaltrui gioia e simpatizza con chi in difficolt augurandogli il bene. In questo modo si coltiva lamore di Dio. 19) Tutta la forza che occorre alluomo la pazienza. 20) Chi vuol vivere in gioia deve sempre fare il bene. 21) facile vincere lira con lamore, lattaccamento con la ragione, la menzogna con la verit, il male con il bene e lavidit con la carit. 22)Non rispondere alle parole dei malvagi e per il tuo bene tieniti a debita distanza e tronca ogni rapporto con loro. 23)Cerca la compagnia dei giusti, dovesse costarti la vita o lonore , ma prega Iddio che ti dia la capacit di pag.56

VII. DELLE REGOLE DI CONDOTTA


discernere tra i buoni e i malvagi. Ti devi sforzare di farlo con lintelligenza che ti stata data. 24)Coloro che conquistano regni e si guadagnano gloria vengono considerati eroi, ma chi conquista i propri sensi leroe che ha conquistato lintero Universo e come tale deve essere considerato. 25)Qualunque azione buona o cattiva faccia luomo, i suoi frutti lo perseguiteranno senza tregua. 26)Lavidit porta solo dolore; accontentarsi la cosa migliore. 27)Sradica totalmente la tendenza a creare guai; essa pu perfino minare la tua vita. 28)Sopporta con ugual fortezza la buona e la cattiva sorte e cerca il modo di ottenere la felicit completa. 29)Chiuditi nel silenzio se ti invade lira e ricorda il Nome del Signore. Cerca di non riportare alla memoria cose che aumentino la tua ira. Ci potrebbe generare danno incalcolabili. 30)Non indugiare, abbandona fin dora ogni cattiva abitudine che non ti darebbe nessuna gioia. 31)Cerca con tutti i tuoi mezzi di soddisfare i bisogni dei poveri, che sono davvero (Daridranarayena) (i poveri di Dio). Dividi con loro il tuo cibo e falli contenti almeno una volta. 32)Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. 33)Pentiti sinceramente degli errori e dei peccati commessi per ignoranza; prega Dio che ti conceda la forza e il coraggio necessari per non ripeterli e per restare sulla retta via. 34)Non permettere che nulla e nessuno possa ledere il tuo amore e il tuo entusiasmo verso Dio. La sua mancanza diminuisce la forza delluomo. pag.57

DIALOGHI CON SAI


35)Non cedere alla codardia e non abbandonare la (Ananda) (gioia piena). 36)Non insuperbirti se ti lodano e non avvilirti se ti biasimano. 37)Se vedi sorgere un litigio non cercare di attizzarlo e di aumentare lodio ma, con amore e simpatia, cerca di ristabilire lamicizia. 38)Invece di cercare i difetti altrui, cerca i tuoi, trovali e sradicali. meglio che tu trovi un solo tuo difetto che cento altrui. 39)Se non vuoi o non puoi fare qualche (Punya), o buona azione, non pensare e tanto meno fare qualche (Papa), o cattiva azione. 40)Se rilevano i difetti che hai, o che non hai, non avertene a male. Cerca invece di correggerli prima che te li indichino. Non serbar rancore a chi lo fa e non ritorcere le sue osservazioni facendo notare i suoi difetti, ma siigli invece grato. Se cerchi di vedere i difetti altrui commetti un grave errore. Molto meglio conoscere i propri difetti, non quelli altrui! 41)Ogni volta che hai un p di tempo, non passarlo a chiaccherare, ma impiegalo a meditare su Dio o nel fare servizio agli altri. 42)Solo il (Bhaktha) (devoto) capisce il Signore e solo il Signore capisce il (Bhaktha). Nessun altro li pu comprendere. Perci non discutere su argomenti riguardanti il Signore con chi non ha (Bhakthi), perch essa potrebbe diminuire. 43)Se ti parlano di qualcosa che hanno mai compreso, non pensare ad altri argomenti errati che potrebbero sostenere la loro posizione, ma in ci che dicono cerca solo quello che c di buono e di gradevole. Devi ritenere utile un significato veritiero, mentre uno falso o molti pag.58

VII. DELLE REGOLE DI CONDOTTA


significati che equivalgono a nessuno non fanno che danneggiare la tua gioia. 44)Se vuoi coltivare la concentrazione quando sei in mezzo alla folla o in un bazar non guardare dovunque e su tutto, ma solo la strada che hai davanti per non inciampare o finire sotto a qualche veicolo. In tal modo la concentrazione diverr pi ferma e si eviteranno i pericoli. 45)Abbandona tutti i dubbi sul (Guru) o sul Signore. Se non sono soddisfatti i tuoi desideri materiali, non darne colpa alla tua devozione per Dio: tra essi e questultima non c alcuna relazione. 46)Se la tua (Dhyanam) (meditazione) o la tua (Giapam) (ripetizione del Nome Sacro) non progrediscono e se i tuoi desideri non sono giunti a fruizione, non disperare perch, cos facendo perderesti quel p di pace che ti eri guadagnato. Dai (Dhyanam) e (Giapam) senza scoraggiarti. Quei sentimenti provengono solo dai difetti della tua (Sadhana), che devi cercare di correggere. Potrai raggiungere il Principio Divino solo quando nella tua vita e in tutte le azioni quotidiane ti comporterai secondo queste norme. Perci attieniti fermamente a questi precetti. Mangia e digerisci i dolci di queste parole che distribuiscono nella festa di Compleanno del tuo Swami, e sii contento! DISCEPOLO Le Tue parole sono come ambrosia, Swami. Durante la sua vita quotidiana luomo non deve la strada e va per vie errate; non vi sono libri che lo possano guidare. Le Tue parole sono come l(Prana) per me e per tutti quelli che come me lottano. Siamo davvero benedetti! Fammi la Grazia che questa parole si stampino nel mio cuore e si realizzino nella pratica di pag.59

DIALOGHI CON SAI ogni giorno. Non vasta ascoltarle o leggerle: acquistano forza solo se le accompagna la Tua Grazia! Ora vado, Swami. MAESTRO Bene! Va e torna per la Festa del Compleanno; oggi il 16 e il compleanno il 23, tra sette giorni. In tutto questo tempo fa che la dolcezza di questi insegnamenti riempia il tuo cuore fino a traboccarne. pag.60

VIII.

DELLA DOTTRINA DELLATMA


MAESTRO Ohil, come mai? Perch sei venuto cos presto questa volta? DISCEPOLO Se Tu che mi hai fatto venire e io sono venuto. Esiste forse qualcosa che sia mio? MAESTRO vero, pu forse muoversi senza una causa anche un pezzetto di carta? Ci deve essere quindi una ragione per questa tua venuta anticipata. DISCEPOLO Certamente! Quando ho saputo che saresti andato a Trivandrum, invitato dal Governatore del Krala, Sri Ramakrishna Rao, ho pensato che non avrei avuto molte possibilit di un colloquio se fossi venuto come al solito, dato che sarebbe stato il giorno della Tua partenza. Cos sono qui ora e ne chiedo venia. MAESTRO Hai fatto bene. Perch mi chiedi scusa? In realt nessuno dovrebbe chiedere perdono, anche se sbaglia. Allora perch ti scusi, se hai fatto bene? DISCEPOLO Perch non dobbiamo scusarci, se abbiamo fatto male, Swami?

MAESTRO Non devi n chiedere perdono per aver fatto male, n chiedere compenso per aver fatto bene. Fare il bene dovere delluomo e ha in s il suo compenso pag.61

DIALOGHI CON SAI quale altro premio potrebbe avere? Il tuo compenso la gioia di aver fatto il tuo dovere. Fare il male cosa contraria al dovere delluomo. Quindi si deve pregare con contrizione per avere lintelligenza e il discernimento necessari a non ricadere nellerrore. Dipender poi dalla Sua Grazia punire e proteggere, oppure perdonare e correggere. DISCEPOLO molto bello! Dora in avanti mi comporter cos, Swami. MAESTRO Cos deve essere. Hai fatto tesero delle gemme che ti diedi nel giorno del Compleanno? Nei fai buon uso? DISCEPOLO Il pi possibile, col mio maggiore impegno.

MAESTRO Che intendi dire con il pi possibile? Per un (Bhaktha) come te, quale altro compito pi grande di questo? Perch non sarebbe possibile? Ti occorrono solo Fede e Volont e tutto ti sar facile. DISCEPOLO Swami, Tu stesso hai detto che anche avendo Fede e Volont, mettere in pratica certe cose pu essere difficile senza le circostanze adatte e talvolta anche il significato delle cose pu non essere chiaramente comprensibile. MAESTRO Ah! Vuoi dire che sei ostacolato sia dalla mancanza di circostanze adatte, sia da scarsa comprensione? Ma se non hai capito, chiedi e se non ti favorisce latmosfera dimmi qual lostacolo. DISCEPOLO Lostacolo maggiore il dubbio; quale altro potrebbe essere pi grande? Anche dopo aver ascoltato tante cose, il diavolo del dubbio ogni tanto mi afferra. pag.62

VIII. DELLA DOTTRINA DELLATMA


MAESTRO La prima ragione che non hai fiducia in te stesso e cio nella tua natura divina. La seconda di confondere il Divino che nelluomo con lUmanit stessa e perdersi nella ricerca dei piaceri sensoriali. Il demone del dubbio ti artiglia solo per queste ragioni. Se invece ti stabilizzi in Dio e ti convinci che la divinit nelluomo Dio e basta, esso non ti attaccher pi. Devi solo perdere questa (Adhyasa) (illusione) che ti confonde. DISCEPOLO Ci siamo! Ogni tanto usi parole che non comprendo e ci mi confonde ancora di pi. MAESTRO Non ti direi mai parole incomprensibili, se tu che non hai la capacit di comprenderle e questo ti rende inquieto. In realt le impiego perch tu possa capirne il significato. Bene, qual questa parola difficile?

DISCEPOLO Hai usato il termine (Adhyasa) Che cosa significa, sWAMI?


MAESTRO Come, non lo sai? Vuol dire vedere una forma e prenderla per unaltra, sovrapporre unidea a unaltra. DISCEPOLO In che modo? Su quale oggetto noi sovrapponiamo un altro oggetto?

MAESTRO Be, vedere una corda e credere che sia una serpe, vedere onde di aria riscaldata dal sole e credere che siano cavalli, vedere la luce del sole riflessa da uno specchio e credere che sia una lampada ...

DISCEPOLO Ma qui che cosa ho visto e per cosa lho preso?


MAESTRO Tu vedi (Paramatma) (Dio) in questa forma di (Prakriti) (Natura) e credi che sia solo (Prapancia) (il mondo) pag.63

DIALOGHI CON SAI e ti spaventi. A causa di questa illusione sei vittima di tutte queste debolezze e cade nel dubbio. Se tu vedessi giusto. lillusione sparirebbe insieme col dubbio e la fede che esso Dio si affermerebbe fortemente e coraggiosamente in te. Per avere questa fermezza occorre la lanterna di (Viveka) (Discriminazione). Luomo soffre finch vede il serpente al posto della corda. Che spavento e che illusione! Sar possibile accorgersi della verit non appena apparir la luce? Anche questi dubbi e queste illusioni spariranno non appena ti renderai conto che (Prakriti Paramatma). (Adhyasa) significa sovrapporre illusione a illusione, credere che un oggetto sia un altro. DISCEPOLO Ma come possibile, Swami, realizzare che (Prakriti Paramatma)? Se mi chiedi di capire che questo mondo, che appare come (Prapancia), invece (Paramatma), certo che mi vengono dei dubbi! MAESTRO vero, ma se ragioni un p sulla realt ti apparir come (Paramatma) anche quello che tu vedi adesso. Senza filo non si fa la tela e la tela non si chiama filo. Questo precisamente il rapporto fra (Prakriti e Paramatma. Paramatma) il filo di cui fatta (Prakriti). Tela e filo sono separabili? No. Il filo viene impiegato in un certo modo e la tela in un altro. la sola ragione per cui sarebbe errato considerare filo e tela come cose differenti. DISCEPOLO S, Swami. Essendo (Prakriti) la forma del (Paramatma), evidente che non sono separati. Orbene, se sono la stessa cosa, quale dei due (Giava)? (lanima individuale). MAESTRO proprio questo il dubbio che ti tormenta, figliolo. La (Giava) la consapevolezza dellio! legata pag.64

VIII. DELLA DOTTRINA DELLATMA


alle limitazioni del corpo e dei sensi. Per essa (Atma, Giovata, Prathyagatma, Cidatma): urgente, fruitore, anima interiore, consapevolezza: tutto. DISCEPOLO La parola (GIada) viene usata per dire materia inerte. Che cos codesta (Giada) e come agisce? Me lo vorresti dire? MAESTRO A cominciare da (Buddhi) (intelletto) fino a (Deha) (corpo) tutte le trasformazioni di (Prakriti) sono (Giada). lirreale, ci che non ha consapevolezza, (lAsath), (lAcethana). Devi ritenere che tutto ci che non (sath) (Essenza) o (Cith Giada). In sostanza, il mondo (Giada) e nullaltro. Ma (Giada) non separabile da (Ciaithanya), ossia (Cith) e da (Sath) come laria non separabile dallatmosfera. Nellantichit la (Ghita) insegn che tutto il Creato, mobile e immobile, si deve allunione fra (Prakriti e Purusha), ricordi? DISCEPOLO Qual allora il rapporto fra (Buddhi) (Intelletto) e (Manas) (Mente), da un lato, e (Atma) (Spirito) dallaltro? MAESTRO Orbene, anche se fra essi e (lAtma) non esiste un rapporto speciale, (lAtma) pura e senza macchia, e cos puro e immacolato lintelletto (Buddhi). Come lo specchio riflette il Sole, cos (Buddhi) riflette (lAtma). Allora la splendente (Ciaithanya) di (Buddhi) si riflette in (Manas); la luce di (Manas) cade sui sensi, e la luce dei sensi cade sul Corpo. Qual allora il collegamento fra essi? Ci che li collega tutti lo splendore dell(Atma). Nota allora come collegato (Buddhi): da una parte con (lAtma), e dallaltra con (Manas) e con gli (Indriya), con i sensi! DISCEPOLO E qual allora il rapporto fra la (Giava) che dice io, con i sensi e con il corpo? pag.65

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Non c nessun rapporto. LIo separato dal corpo, dalla mente ecc. LIo si sovrappone sulla (Giava), che lui stesso, la coscienza del corpo, la coscienza dei sensi e i comportamenti interiori della mente ecc. Io sono buono dice la (Giava), e sovrappone su di s una cosa con la quale non ha collegamento. Io sono muto, dice, facendo lo stesso errore con i sensi. Dice che ha questo o quel desiderio, e cos sovrappone su di s le attivit della mente. Sono solo tutte delle sovrapposizioni; mentre la verit di fondo solo Una, il (Paramatma), la (Paramgyothi) (la Luce Suprema). LEterno, la Verit Una! DISCEPOLO un insegnamento superbo. Swami; volesse Dio che questa dottrina del Principio dell(Atma), che pu esser capita anche da un bambino, si spargesse sul mondo intero, e lo portasse dalla tenebra alla luce! MAESTRO per questo che parlo con te di ogni argomento. La luce del sole cade sullo specchio, dallo specchio la luce cade sulla capanna, e dalla capanna cade sullocchio. Cos questa (Sandeha Nivarini), questa dissoluzione di Dubbi stata voluta affinch la luce del mio insegnamento cada sullo specchio del (Bhaktha), e da quello sulla capanna di (Sanathana Sarathi), affinch da essa i suoi raggi possano spargere la luce della Pace e dellArmonia nel mondo. pag.66

IX.
DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHA
MAESTRO Eccoti qua; che notizie mi porti? DISCEPOLO Lunica notizia sei Tu! Ho saputo che il Tuo giro ne l Krala stato molto piacevole e fruttifero. Mi spiace non esserci stato anchio. MAESTRO Perch ti dovrebbe dispiacere? Ascolta il reso conto e sii felice. Abbi fede e spera che alla prima occasione anche tu possa partecipare, e non star a rimpiangere il passato. DISCEPOLO A che serve sperare e aver fiducia se non si destinati? La speranza non pu che aggravare il disappunto. MAESTRO Il destino ha forse una forma e una personalit tale che tu lo possa riconoscere anche prima che si presenti? Non devi dipendere dai suoi favori, e parlar sempre di destino, destino ... Come pu dar frutti il destino, senza il tuo desiderio e la tua volont? Qualunque esso sia devi continuare ad agire. Il (Karma) devesser fatto, anche per seguire il proprio destino.

DISCEPOLO Se uno ha il suo destino tutto viene da s, non vero?


pag.67

DIALOGHI CON SAI


MAESTRO Questo un grosso errore. Se stai seduto e fermo, con un frutto in mano, come vuoi che arrivi alla tua bocca? Sarebbe stupido che ti lamentassi del destino che ti nega il frutto, se non lo peli e te lo metti in bocca e lo inghiotti. Il destino ti ha messo in mano il frutto, ma solo il tuo (Karma), il tuo atto pu fartelo godere. Il (Karma) il dovere: il destino il risultato; senza azione non c risultato. DISCEPOLO Allora, Swami, non possiamo star a sedere con le mani giunte scaricando tutto sul destino, vero? MAESTRO Senti bene. Non devi mai sottovalutare i tuoi poteri; e agisci in modo commisurato con essi. Per il resto, parla del destino finch vuoi. errato tralasciare il (Karma) che deve essere fatto affidando tutto al destino; se fai cos ti sfugge di mano anche il destino. Tutti, chiunque siano, devono compiere il loro (Karma) cio devono agire. DISCEPOLO S, S Swami. Nella Ghita anche ad Argiuna vien detto: AnchIo faccio (Karman); lUniverso non avrebbe moto, se Io desistetti dal (karma). Se tu ti tiri indietro, come puoi giungere al risultato?. Ora capisco che il (Karma) il (Purushalakshana), il segno dellUomo. MAESTRO anche delle donne: (Prakritilakshana). Tutti gli esseri, uomini e donne, alaberi e animali, vermi e insetti devono compiere i loro (Karma); tutto, nelluniverso, sottost a questa legge; un obbligo cui nessuno sfugge. Il (Karma) la caratteristica di (Prakriti) e non lo devi chiamare (Purushalakshana), perch il (Purusha) solo (Paramatma). La (Prakriti) (Sakthi), femmina, e voi siete (Prakriti). pag.68

IX. DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHA


DISCEPOLO Ma in natura, Swami, esiste quella distinzione: com possibile dire che siamo tutti femmine? MAESTRO La tua ragione te lo fa dire, ma in realt non co. La tua solo esperienza profana, temporale, temporanea, non la Verit basilare. tutta una commedia. In certi spettacoli uomini fanno la parte di donne, e viceversa; hanno essi cambiato sesso, forse? Nella commedia cosmica di (Prakriti) tutti gli attori sono femminili, anche se taluni figurano come uomini. Ma il vero (Purusha) uno solo, Siva, (lAtma), che immanente in tutto e tutti. Il teatro di ( Prakriti) come un educandato nel quale tutte le parti sono impersonate da ragazze, e qualcuna si traveste da uomo. La (Sakthi), che femmina, prende su di s tutte queste parti, ma non devi credere che il dramma sia reale! DISCEPOLO Swami, dopo di aver sentito tutto ci, la natura del mondo resta un enigma, per me. Se ne vedo un lato, mi colpisce come reale, e quando ne vedo un altro, mi pare irreale,. Nulla definito. MAESTRO Questa precisamente la natura di (Mithya), mi vorresti dire qualcosa di (Sathya), e di (Purusha), Swami? MAESTRO (Purusha), non ha n fine n principio, e non ha cambiamenti. Egli (Cith-Swarupa, JnanaSwarupa); il (Dharma) e i codici di condotta non fanno parte della Sua Natura e quindi non (Dharmaswarupa). La (Jnana) che la pag.69

DIALOGHI CON SAI Sua natura non cambia mai, non si aggiorna n si corregge col tempo: Saggezza Eterna. La Sua natura Luce, e non ammette neanche un punto oscuro. Lo splendore del sole non si accresce per effetto del mondo che illumina, e brilla lo stesso, che ci siano o non ci siano pianeti. Il (Purusha) splende di luce propria, sempre il soggetto della conoscenza; Egli conosce tutte le (Vritti), le mutazioni della (Cittha), la coscienza. immodificabile, (Aparinami), e non ha evoluzione. Il (Purusha) consapevolezza stessa; non affetto da comprensione o da incomprensione. Non tcco da (Vyapara), attivit, e anche se immanifesto, la Sua natura Splendore. Nel terreno il seme diventa albero, e lalbero la forma manifesta del seme. Questo cambiamento da seme a albero e da albero a seme mostra che la (Shakti) ha (vyapara), azione, nel seme. Questa (Parinama) (evoluzione), mentre il (Purusha) immutabile e intangibile. Egli lOsservatore, ed del tutto separato da (Prakriti). Nessun fatto pu diminuire il Suo Splendore n la Sua Personalit.

DISCEPOLO Allora che cosa (Prakriti)? Chi il (Purusha)?


MAESTRO Il principio che trasforma ci che visto (Prakriti), e quello che sta dietro a colui che vede (Purusha, Amulam, mulam) si dice: la causa ha causa, ma sia (Prikriti), sia (Purusha) non hanno n causa n inizio.

DISCEPOLO Allora il (Samsara) (lesistenza umana) dovrebbe essere senza inizio, vero Swami?
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IX.DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHA


MAESTRO Codesta unione frutto dellillusione; provocata dallillusione, crea altra illusione. la storia del seme e dellalbero.

DISCEPOLO Che cos lunione, Swami? Cos questa condizione?


MAESTRO Lunione il riflesso del (Purusha) nei (guna), che si sviluppano da (Prakriti). Ecco un esempio. Il Sole non lacqua, n lacqua il Sole, ma la loro giustapposizione produce il riflesso. Limmagine non ha n le caratteristiche del Sole n quelle dellacqua, n si pu dire che ne sia priva. Se lacqua mossa, lo anche limmagine, ed essa ha un p di lucore. Cos la calamita cosa diversa dal ferro, ma se li si avvicinano, la calamita influisce sul ferro e lo fa simile a lei. Questa la relazione detta (Samyoga), unione.

DISCEPOLO Fra questi, Swami, dimmi qua il (Purusha) reale e quale lattivo!
MAESTRO Non ho parlato del Sole e del suo riflesso? Il (Purusha)-Immagine lagente, il fruitore, colui che esperimenta. Loriginale, il (Bimba) non affetto; il non-agente, il non-fruente. Il (Purusha)-Immagine lo chiamano il (Vyavahari-Purusha) o il (Grihitha). Quello che accetta; mentre il (Bimba) il Vero, lEterno, il Reale, (lAtmaswarupa). Il (Grihitha) il Conoscitore, e con questo atto di conoscere subisce modificazioni. DISCEPOLO Bene, Swami, stupendo. Quanti testi avrei dovuto consultare al fine di sapere tutto questo! E non mi facile capirlo neanche cos. Adesso so che il (Purusha) non nel mondo, che tutto solo una commedia, e che il solo (Purusha) il (Paramatma). In (Prakriti) tutto si sforza pag.71

DIALOGHI CON SAI


di arrivare a Lui: forse per questo si parla di (Siva-Sakthi). Bellissimo! MAESTRO Hai detto bene. Se ne parla anche come unione (Giva-Brahma). Tutti devono lottare per questa unione. La (Giva) non pu esistere sola; che lo si voglia o meno, tutti devono fare (Mokshasadhana) (disciplina spirituale). Senza di essa non si ha la pace.

DISCEPOLO Che cosa significano esattamente (Moksha) e (Mukthi)?


MAESTRO Hanno lo stesso significato. Chi legato da (Manas) la (Givi); quando (Manas, Nama e Rupa), che la mente, come il ragno fila della propria sostanza, sono distrutti, allora la (Givi) raggiunse (Moksha), e diventa Una con (Brahman); ecco che cosa sono (Mukthi o Moksha). Quando il fiume Godavari o il Gange raggiungono il mare tutti i loro diversi nomi, il sapore dellacqua, le rive spariscono e prendono il nome, la forma, il sapore del mare stesso. Finch la (Giva) non raggiunge leliminazione di (Manas), rimangono il (Nama), la (Rupa) e la (Ruci) dellillusione, legoismo e la propriet; quando (Givi) si avvicina al mare, queste caratteristiche si affievoliscono pian piano; quando i (Guna) insieme con le mutazioni della mente vengono distrutti, si pu dire compiuta lUnione con (Brahman). Come pu restar dolce lacqua del Gange che si confusa col mare? Se ci si fusi in (Bragman) non si avranno pi i (Guna), n alcun sentore di (Manas). Questa unione totale detta (Sayuyamukthi). DISCEPOLO Che cosa grande, Swami! Dona a tutti la Grazia di raggiungere questa Unione, e che il mondo sia davvero felice! pag.72

IX.

DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHA

MAESTRO Che dici! Se Io facessi questa Grazia andrei contro la libert di cui vi ho dotati. Fate la (Sadhana) prescritta per meritarvi questa Grazia, lavorate; questo il modo. Non cosa da regalare. Tu preghi il Sole perch ti mandi i suoi raggi? La sua natura risplendere, e lo fa sempre. Allora, se tenete tra voi e i raggi della Grazia gli ostacoli dellillusione, dellego e del senso dellego e del mio, perch vi lamentate che i raggi non cadono su di voi? Che possono fare i raggi? DISCEPOLO Ci vorrebbe dire che dobbiamo rimuovere dalla mente ogni traccia di egoit e di possessivit? MAESTRO Perch dici vorrebbe dire? Lo dico e lo grido, sempre e di nuovo. Se volete i raggi della Grazia, cercati di togliere di mezzo gli ostacoli. Ricorda che se anche non ne senti la voglia adesso, la sentirai presto o tardi; non la puoi evitare. Questa uscita dalle reti dellillusione deve avvenire, una volta o laltra. Ma perch posporre il giorno della gioia, della liberazione? Comincia da oggi, anzi, da questo stesso istante. Adesso puoi andare, figliolo, ma quando tornerai ti dir una cosa. Per il momento non andare agli estremi: sii paziente e costante. pag.73

X. DELLA LIBERAZIONE E DELLA DISCIPLINA PER OTTENERLA MAESTRO Bene! Ti vedo pieno di gioia, oggi! DISCEPOLO Non hai detti Tu che luomo la personificazione della gioia? MAESTRO Allora devi essere sempre di questo umore: lo sei? DISCEPOLO Cerco di esserlo. MAESTRO Perch dici cerco? Non sparisce di colpo il dolore quando appare la Realt? DISCEPOLO Ma cos la Realt, Swami? MAESTRO Questo tutto irreale! I tuoi sforzi, le tue parole, tutto irreale; quando lo saprai la Realt diverr evidente. Togli via tutte le idee, le opinioni e le azioni irreali, e potrai vedere la Verit occulta. Se ci accatasti sopra tutta questa roba, come potrai vedere la Realt che vai cercando? DISCEPOLO Come possibile ritenere irreale tutto ci che si fa, si dice, si vede, si tocca e si ascolta? MAESTRO Comincia a capire chi colui che sperimenta tutte queste cose. Tu parli del tuo corpo come di io pag.75

DIALOGHI CON SAI


non cos? Questo irreale. Dato che quellio che ha le esperienze irreale, come possono essere reali le esperienze? Tutti hanno la stessa (Atma). La persona che ha le esperienze non sei tu, che ha ascoltato non sei tu, tu sei solo stato il testimone di tutte queste esperienze. DISCEPOLO cadavere? MAESTRO un morto? Swami, mi hai detto che in tutto c (lAtma); anche in un

Ecco una buona domanda. pi visibile il tuo dubbio, o quello di

DISCEPOLO Il mio. MAESTRO Ma tu hai coscienza della presenza di un io solo al risveglio da un sonno profondo, da un (sushupti), no? Allo stesso modo c (Atma) anche nel cadavere. Se sai discriminare a dovere, non c n vivere n morire. Si chiama vivo un corpo che si muove, e morto uno che non si muove pi. In sogno si possono vedere ogni quantit di corpi vivi e corpi morti, che poi nella veglia non esistono. Allo stesso modo, questo mondo, mobile o immobile, inesistente ... La Morte solo lo svanire della coscienza dellio, e la rinascita avviene quando riappare tale coscienza. Questo quanto si chiama nascita e morte, ragazzo! (Ahamkara) nasce, (Ahamkara) muore: ecco tutto!

DISCEPOLO Sicch, io esister sempre, vero?


MAESTRO Certo che esisterai! Quando c la coscienza dellio, tu esisti, ed esisti anche se non c. Tu sei solo la base per la consapevolezza, non la consapevolezza pag.76

X.

DELLA LIBERAZIONE

DISCEPOLO Ma si dice raggiunta la Liberazione, (Mukthi) ... Che cos?


MAESTRO Compresa qual la causa delle morti e delle nascite, si deve distruggere del tutto la coscienza di un io separato; questa condizione (Mukthi).

DISCEPOLO Sicch, quando muoio, io e Te siamo Uno: cos?


MAESTRO Chi direbbe no? Quando tu sia fermamente stabilito in questo senso di Uno non ci sar pi nulla di separato. DISCEPOLO Fino a quel momento, per identificare lio irreale con lio reale dicono che sia necessario laiuto di un (Guru); fino a che punto vero, Swami? MAESTRO Laiuto necessario solo finch tu avrai tanti io, no? Quando tutto Uno, perch cercare aiuti? Ripeto, finch quell(Aham), quellio non svanisce, devono esserci questo io che parla e quel tu che ascolta. Quando lio se ne andato, a che parlare? Chi ascolta? Tutti sono Uno. Il riflesso dell(Atma), condizionato da (Cith), (Iswara) (Dio); e viceversa, (Iswara) condizionato dall(Anthakarana) la (Giva). DISCEPOLO E che cos esattamente questa (Cidabhasa)?

MAESTRO (Cibadhasa) la cosapevolezza dellio condizionato (Cith); cos lUno divenne Tre, i Tre divennero Cinque; e i Cinque divennero i Molti. La coscienza dellio ( Sathwa) divenne Tre a causa del contatto con (Ragias e Thamas); in questi tre sorsero i cinque (Bhuta) (elementi: Akasha, Vayu, Aghni, Giala e Prithvi = Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra) e per mezzo di questi pag.77

DIALOGHI CON SAI Cinque si ebbe la Molteplicit. questo che causa lillusione che il corpo sia io. Parlando in termini di (Akasa), sono tre: (Cidakasam, Citthakasam e Bhutakasam). DISCEPOLO MAESTRO DISCEPOLO Che cos (Cidakasam)? (lAtma). E (Citthakasam)?

MAESTRO la sua deformazione, ossia (Cittham) (la coscienza, il riflesso sullAtma). Quando (lAtma) si cambia in (Manas, Buddhi e Ahamkaram) si chiama (Anthakaranam), parola che indica gli (Indriya), i sensi interiori. (Cidabhasam) dotata di (Anthakaranam) la (Giva). DISCEPOLO E (Bhutakasam), che cos?

MAESTRO (Cidakasam) condizionata da (Citthakasam). Quando quella vede (Akasa) elementare (la Bhutakasam) (Mano-akasam); quando vede loggetto, il (Vasthu) (Cinmaya). Ecco perch, ragazzo mio, detto: La (Manas) sola per lUomo la causa della schiavit e della Liberazione. La Mente fabbrica ogni quantit di illusione. DISCEPOLO Come pu sparire quellillusione, Swami? MAESTRO Quando avrai afferrato il suo segreto con la ricerca, i Molti si tornano a riunire nei Cinque, i Cinque nei Tre e i Tre nellUno, allora il S esiste come S. Ti viene mal di capo, ti spalmi lunguento, il dolore ti passa e torni quello di prima. Lillusione io sono il corpo una cos, e sparisce se applichi lunguento di (Viciara), dellindagine. DISCEPOLO Lo possono seguire tutti, questo sentiero dellindagine? pag.78

X.

DELLA LIBERAZIONE
MAESTRO No, figliolo, solo quelli la cui (Cittha) maturata.

DISCEPOLO E allora, che possiamo fare per giungere alla maturit?


MAESTRO Eccoci tornati al punto di partenza! Non hai, per questo, quelle cose che si chiamano (Giapa, Dhyanam, Pujia e Pranayama)? Con costanza, per loro mezzo, maturerai e diverrai capace di afferrare lIo che solo esiste, indagando nella Realt. Per chi arriva, (lAtma) non qualcosa di diverso da loro o da te. Tutto (Atman)! DISCEPOLO Swami, hai menzionato solo (Giapam, Dhyanam, Bhagiana) ecc. ma certe persone molto progredite adottano (Mauna), il Voto del Silenzio. A che serve? Che cosa vuol dire (Mauna), esattamente? MAESTRO (Maunam) lilluminazione dellanima! Come potrebbe esserci (Maunam) senza che (lAtma) sia illuminata? Senza di questo il solo tener chiusa la bocca non Silenzio. Alcuni fanno Voto di Silenzio, ma comunicano scrivendo sulla carta o su di una lavagna, o indicano le lettere su di un alfabeto: tutto ci pseudo-(Maunam)! solo un altro modo di parlare senza interruzione! Non c bisogno di arrivare al Silenzio: esso sempre dentro di te, non devi far altro che togliere di mezzo ci che lo turba!

DISCEPOLO Molte persone non aprono la bocca, non parlano. utile questo?
MAESTRO Certamente! Se non usi la lingua, se taci per tener lontani dalla tua (Sadhana) gli ostacoli esterni, puoi di sicuro sviluppare i tuoi pensieri, non disturbi gli altri, pag.79

DIALOGHI CON SAI


eviti critiche e guai, riesci a concentrarti, il tuo cervello si risparmia gravami inutili e pu migliorare assai. Con un cervello cos migliorato potrai portare avanti molto meglio la (Smarana) nel Nome del Signore, ti renderai conto di tutti questi vantaggi nella tua (Sadhana). DISCEPOLO Allora tutto questo inutile per il perfetto (Jnani)! MAESTRO Di perfetti (Jnani) al mondo non ce ne sono. Lo (Jnani) perfetto non ha bisogno del mondo; e allora che se ne fa di tutto questo?

DISCEPOLO Allora perch ci sono quelli che si fanno chiamare (Jnani)?


MAESTRO Sono i silenziosi di cui ho parlato pocanzi. Il titolo di ( Jnani) dato loro per cortesia; lo (Jnani) perfetto non si trova nel mondo. Lo (Jnani) deve sapere che Tutto Uno! I tuoi (Jnani) sono gente esperta nella dialettica, o esperta nelle cose del mondo, ma non conoscono la Realt, DISCEPOLO Chi sono i veri (Jnani)?

MAESTRO Coloro che conoscono (lAtma) nel modo con cui (lAtma) conosce se stessa, come latte aggiunto a latte, olio a olio, acqua ad acqua. Quando muore il loro corpo fisico essi si fondono nell(Atma). Alcuni per possono conservare qualche caratteristica, qualche desiderio e qualche decisione. Finch non sono esaurite essi vanno per il mondo col loro corpo. Tali uomini sono anche detti briciole di Divinit nati come Uomini (Daiwamsambhuta), e ci per Volont del Signore.

DISCEPOLO Perch simili differenze, Swami?


pag.80

X.

DELLA DIFFERENZA

MAESTRO Vengono dalla (Sadhana) di ognuno e dalla (Sankalpa). Se hai mangiato un mango ti ritorna il suo sapore. Come impedirlo? Lo stomaco ti rimanda il profumo di quello che hai mangiato.

DISCEPOLO Uomini come quelli hanno delle (Upadhi), delle limitazioni?


MAESTRO Senza (Upadhi) come si potrebbe operare? Anchessi ne hanno, ma sono in forma sottile, finch non arrivano alla (Mukthi) incorporea, alla (Videha Mukthi).

DISCEPOLO Che cosa , Swami?


MAESTRO Le loro azioni sono come una linea tracciata sullacqua, visibile mentre la si fa, e invisibile subito dopo. Mentre le fanno, voi le notate e un istante dopo non sono pi. DISCEPOLO Swami, hai detto che il segno dello (Jnani) la rinuncia. Come si accorda con quello che dici? MAESTRO vero: il suo segno la rinuncia. Se, a causa delle caratteristiche della sua vita precedente ha qualche attaccamento, egli deve sapere che riguarda solo il suo corpo e non lui stesso. Gli attaccamenti danneggiano la gioia della (Givanmukthi) (Liberazione della Giva, in vita); per (Videhamukthi) la cosa pi importante (Jnana).

DISCEPOLO Anche senza (Jnana) e solo con (Vairighyam) si pu avere (Mukthi)?


MAESTRO Domanda sciocca. Come pu essere dolce il frutto se non matura? (Vairaghyam) pu nascere solo da (Jnana). Senza (Vairaghyam) non c (Moksha), stai pur pag.81

DIALOGHI CON SAI


DISCEPOLO Dove si inserisce la (Bhakthi)? MAESTRO Rieccoci da capo! Prima di (Jnana) c la forma di (Bhakthi); e prima di (Bhakthi) c la forma di (Anurakthi), affetto. Sono tutte una cosa sola: (Anurakthi) il fiore e (Bhakthi) il frutto: quando maturo diviene (Jnanam), e (Vairaghyam) lo stato finale, il succo. Senza uno di essi non puoi avere il successivo. Per aver cura del frutto affinch abbia sugo e sapore, devi praticare la preghiera quotidiana e tutto quello che ti ho detto prima. Ma devi avere fin dal primo momento in mente lUnit di tutto. Convinciti che non c altro. DISCEPOLO Certe volte per salvare le apparenze nel mondo si deve dire questo mio. Come devo comportarmi? MAESTRO Certo, alle volte devi dirlo. Ma non c motivo, solo perch lo dici, che tu senta una separazione tra io e te stesso. Quando viaggi su di un veicolo, pensi che quello sei tu? Il Sole si riflette tanto in una tazza dacqua, quanto in un fiume, un lago, uno specchio; ma credi che dica che queste cose sono lui? Piange se si rompe la tazza o il fiume si asciuga? La cosa proprio cos. Se ritieni che il corpo sei tu, cominciano i guai; se non lo credi, risplendi come il Sole, indipendente da tutto; e poi divieni immanente dovunque. DISCEPOLO Insomma, vale a dire che dobbiamo prima di tutto scoprire chi siamo. MAESTRO Esatto: comincia a cercarlo. Certo che, voler questo troppo difficile per gli incompetenti. Ecco perch chi ha esperienza dice che a quella gente non si devono dire queste cose. Se vai a dire che tu stesso sei (Brahman), sei arrivato a (Moksha), sei arrivato a pag.82

X.

DELLA LIBERAZIONE

quello stadio, a chi non preparato, abbandoner ogni (Sadhana), non rispetter pi regole n ordini e perder il senso del bene e del male. (Queste cose devono esser solo rivelate da un Guru o per ordine del Signore). Coloro che hanno la sete e la determinazione di sottoporsi alla disciplina, ovviamente, possono chiederlo, ma non basta solo ascoltare e poi ripetere: Tutto Uno; bisogna mettere in pratica. DISCEPOLO Swami Shankara aveva detto: Se penetri il senso occulto del mondo, come una citt vista in uno specchio. Questo modo di vedere, che il (giagath), il mondo irreale, che tutto (Maya), solo per gli (Jnani) o anche per la gente comune? MAESTRO Locchio dello (Jnani) vede tutto come (Brahma)! l(Ajnani), chi non ha (Jnana) non capir, qualunque cosa gli si dica. Perci tutte le (Sastra) sono fatte a beneficio dei mediocri.

DISCEPOLO Allora la (Viciara Marga), la Via della Ricerca (del S) include tutte le (Sadhana)?
MAESTRO S. Linsegnamento del (Vedanta) gira tutto attorno alla domanda Chi sono io? Per fare questa indagine sono qualificati solo coloro che sono muniti dei (Quattro Strumenti). Lo scopo di questi quattro la realizzazione che (lAtma) reale e che tutto il resto irreale, e anche di discriminare tra (lAtma) e tutto il resto. DISCEPOLO Come lo si pu realizzare, Swami? MAESTRO Con lindagine sulla natura dell(Atma)! Fai prima tutti i tipi di (Sadhana), e poi inizia lindagine. Ai bambini si insegna lABC, nevvero? Anche gli studi di laurea consistono nellABC ... e nelle permutazioni delle pag.83

DIALOGHI CON SAI


lettere dellalfabeto! Per, per rendertene conto, devi terminare gli studi! L(Akshara) che la base di tutte le (Sastra), significa a un tempo lettera e indistruttibile! Tutte le (Marga), le Vie, sono basate sulla (Viciara Marga).

DISCEPOLO C qualcuno che giunge al (Samadhi). Nel (Sama-dhi) esiste tutta questa indagine?
MAESTRO Come ci potrebbe essere indagine nel (Samadhi)? Se dormi sodo pensi al mondo che ti circonda? lo stesso nel (Samadhi).

DISCEPOLO In (Samadhi) non c (Manas), vero?


MAESTRO Rimane la stessa (Manas) del sonno profondo. DISCEPOLO Sento parlare di un livello (Thurija), di uno stadio trascendente nel (Samadhi). Che cos, Swami? MAESTRO oltre lo stato di veglia, di sogno e di sonno profondo. DISCEPOLO Che cosa manca in questo stato che c negli altri? Quali sono le caratteristiche di quello stato? MAESTRO Non c egoit, (Ahmkara), la Persona dotata di Mente, che compie tutte le azioni. Nello stato di (Thurija) non c, sparita da un pezzo. Per chi in questo stato tutto lo stesso, a occhi aperti o chiusi: tutto Uno.

DISCEPOLO Se non c codesto (Aham) (io) come possibile parlare?


MAESTRO Ci che prima era (Aham), quando si afferra la Realt diventa (Swarupa), la Vera Entit: ci vien detto la distruzione della Mente. (Manonasanam). pag.84

X.

DELLA LIBERAZIONE

DISCEPOLO Sicch tutte le forme di (Samadhi) sono (Nasanam)?


MAESTRO Bene, figliolo, i (Samadhi) sono tutti fusione, (Laya), e niente affatto distruzione. Quello stadio nel quale il (Sadhaka) ha al tempo stesso Costruzione e Distruzione. DISCEPOLO un argomento interessantissimo, Swami. MAESTRO Non devi star l e accontentarti di lodarlo; mettilo in pratica nella vita dogni giorno. B, adesso puoi andare. DISCEPOLO Molto bene, Swami; voglimi benedire in questa pratica. Presto torner. pag.85

XI.
DEGLI OSTACOLI ALLA CONOSCENZA DISCEPOLO Swami, ho un dubbio; posso fare una domanda? MAESTRO Perch mi chiedi il permesso?
DISCEPOLO Alcuni dicono che (Brahman Asthi Bhati Priyam): che cosa vuol dire? Che rapporto hanno questi nomi con (Brahman)? MAESTRO il tuo dubbio tutto qui? Asthi significa ci che e Bhati ci che risplende, mentre Priyam, non lo sai? Ma s che lo sai, significa gradevole, desiderabile, soddisfacente. Tutto ci che per te (Priyam Brahman). Se vuoi molto bene al tuo cane, anche quel cane (Brahman). Il cane ha un nome e una forma. Se elimini il tuo nome e la tua forma e il nome e la forma del cane, resta solo (Brahman). Nome e forma sono ostacoli sorpassati, (Bhautha prathibandha). In tutti i molteplici nomi e forme solo (Brahman) immanente, e devi saper riconoscere questa essenza in tutto. Questa essenza (Asthi); la conoscenza del conoscente (Bhati), la Luce, lo splendore raggiante. Anche questo (Brahman). Esiste il desiderio di vederlo, di sperimentarlo, di cercarlo? Ci si deve a (Priyam), allattivit, al fascino. Queste tre sono caratteristiche basilari di (Brahman), figliolo. pag.87

DIALOGHI CON SAI DISCEPOLO E quel (Satcitananda) di cui si parla, cos? MAESTRO la stessa cosa di (Asthi-Bhati-Priyam). DISCEPOLO Swami, dato che (Priyam) lamabilit la natura di (Brahman) e che tutto (Brahman), non dovrebbe essere amabile tutto? Per gli scorpioni, i serpenti e le belve non sono amabili! MAESTRO Pu darsi che tu non riesca ad amarli, va bene; ma non credi che si amino fra loro? Un ladro pu piacere a un altro ladro; un devoto a un altro devoto; ognuno ama chi della sua specie. DISCEPOLO Non capisco bene, Swami. Dammi un esempio di questo (Asthi-Bhati- Priyam) preso da questo mondo, se ce n qualcuno! MAESTRO Figlio caro, perch dici se ce n? Se tutto (Brahman), dove mai non c un esempio di questo? Bene, tu vai al cinema. Il film esiste sopra lo schermo; persiste,. Questo (Asthi). Chi lo vede e lo capisce? Tu; cos (Bhati). Vanno e vengono nomi e forme piacevoli, amabili, (Priyam). Anche se le rifiuti e non ti lasci ingannare da esse, lo schermo rimane. Qui conviene notare una cosa. Le immagini cadono sullo schermo per mezzo di un fascio luminoso che viene da un piccolo foro della parete della cabina di proiezione. Se la luce non fosse opportunamente concentrata, le immagini non si vedrebbero; lo schermo sarebbe bagnato uniformemente dalla luce. Cos, finch il mondo visto attraverso il piccolo pertugio della mente umana lo si conosce come il multiforme e policromo Creato; se invece si riversa la luce diffusa di (Atmajnana), e lo si vede attraverso (lAtma) sar Luce Una e Illimitata, e non si vedr pi nessuna figura individualizzata. pag.88

XI.

DEGLI OSTACOLI ALLA CONOSCENZA

Vale a dire che tutto sar conosciuto come il (Brahman) Uno e Indivisibile, capisci?
DISCEPOLO Lho capito con chiarezza, Swami; adesso so che cosa vuol dire ostacoli superati, che vengono dal passato. Quali sarebbero gli ostacoli del presente? MAESTRO Bene, te lo dir. Questi sono di quattro tipi: attaccamento agli oggetti dei sensi, cinico scetticismo, ottusit di comprensione e orgoglio assurdo. Il primo la causa dellattaccamento agli oggetti dei sensi; il secondo scoprire significati erronei nellinsegnamento del (Guru). Il terzo causa confusione perch non si capisce ci che il (Guru) insegna; e lultimo ostacolo quello di sentirsi un grande dotto, un (pandit) o un asceta, condendo il corpo e i sensi con (lAtma). DISCEPOLO E gli ostacoli del futuro? MAESTRO Oh, vengono sempre dalle cattive azioni! DISCEPOLO Come li possiamo affrontare, Swami? MAESTRO Non a tutti possibile. Laspirante pu fino a un certo punto prevedere il danno e le sue origini. Esso crea un desiderio, travestito da piet. Allora lo puoi riconoscere come un ostacolo del futuro. difficile premunirsi cos con lo sforzo di una sola vita; ce ne vogliono molte per acquistare questa capacit.

DISCEPOLO C qualcuno che labbia acquistata?


MAESTRO Ce ne sono s. Le Scritture parlano di Bharatha e di Vasudeva; al primo occorsero due o tre vite, e Vasudeva dovette rinascere una sola volta. DISCEPOLO Dunque, per superarli ci vogliono molte pag.89

DIALOGHI CON SAI vite. Non ci potremmo riuscire senza tutto questo fastidio? MAESTRO Laspirante, ragionando su di essi pu evitare di esserne colpito. Altrimenti, gli occorrono molte vite. DISCEPOLO Swami, come faccio per liberarmi dagli ostacoli del presente? MAESTRO Per mezzo di un (Karma) (comportamento) adatto. Lattaccamento agli oggetti pu essere superato con (Sama, Dama, Uparathi e Thithikscia): purezza, autocontrollo, ritenzione dei desideri e sopportazione della sofferenza. Lottusit dellintelligenza pu essere eliminata con la ripetizione dellascolto. Il cinismo scettico pu essere eliminato con la riflessione costante sulle cose udite. Lorgoglio assurdo svanir con gli insegnamenti ricevuti. DISCEPOLO Swami, pare impossibile riuscire in tutto ci! Che cosa pu giovare a rendere un p pi facile limpegno? MAESTRO Caro ragazzo, per conoscere qualcosa occorre (Vijnana) (conoscenza), (Ajnana), invece, ti rende ignorante. Lo sapevi? DISCEPOLO C molta gente che dice un sacco di cose su (Jnana e Ajnana); vorresti dirmi che cosa c di fondamentale in queste due cose? MAESTRO Adesso sei tornato ancora al primo gradino. (Ajnana) quellatteggiamento mentale che si rivolge agli oggetti esterni; (Vijnana) invece quello che si rivolge al Soggetto Interiore. (Ajnana) ha anche nome (Manas) e pag.90

XI.

DEGLI OSTACOLI ALLA CONOSCENZA

(Ciththam) Quando invece lazione e latteggiamento sono volti verso linterno, il loro nome (Buddhi e AnthahKaranam). DISCEPOLO Alcuni dicono che lo (Jnani) deve avere solo due cose: il desiderio di raggiungere laltro mondo e il gravame del (Karma) passato. vero? MAESTRO Tanto lo (Jnani) quando (lAjnani) hanno desideri, assenza di desideri per laltro mondo e il legame del (Karma) passato. Per lo (Jnani) non ha la coscienza di essere lagente, e quindi non resta legato (dal karma) mentre (lAjnani) ritiene di essere lagente, e cos resta legato; ecco la differenza. Non ti ho gi detto che la mente la causa della schiavit e anche della Liberazione? La mente la causa di tutto.

DISCEPOLO Mente, mente, continuano a dire. Ma che cos? Qual la sua forma?
MAESTRO La sua forma cognizione, comprensione. Se tu conosci la base di questo conoscere per te non esister pi alcuna schiavit!

DISCEPOLO Qual la base?


MAESTRO La base ci a cui ti riferisci quando parli dellIo, se cerchi lIo, se sei nato nello stato dellIo, per quando arrivino o meno cognizioni, tu non rimani toccato da esse. DISCEPOLO Molto bene, Swami, questo ottimo ... Fammelo entrare nel cranio, in modo che possa realizzare lo scopo della vita ... Ora devo andar via, Swami. MAESTRO Sia; parti di buon umore e torna quando vuoi. Porta con te la mia benedizione. pag.91

XII.
DEL MONDO SOTTILE E GROSSOLANO

NELLA GHITA
DISCEPOLO Swami, nell(Adhyatmika Sabha), a Venkataghiri hai detto certe cose che non ho capito bene, posso chiederTi di spiegarmele ora? MAESTRO Sono felice quando qualcuno mi chiede spiegazioni. Hai tutto il diritto di farlo. DISCEPOLO Hai parlato di (Sthula Rupa) e di (Sukshma Rupa), la forma grossolana e la forma sottile, sono delle caratteristiche solo di (Manas), o anche di tutto il resto? MAESTRO Sono caratteristiche di tutto; in effetti, tutti i nomi e le forme che esistono allo stato grossolano esistono anche allo stato sottile. Perch? Il grossolano c solo per farti capire il sottile! DISCEPOLO Allora, Swami, il firmamento che noi vediamo lo (Sthula-akasa) di un (Akasa) sottile? MAESTRO Figlio caro, tutto ci esiste in quell(Akasa) sottile. Questo (Sukshma Akasa) tanto impercettibile e onnipervadente quanto la (Sthula Akasa). DISCEPOLO Come si chiama? MAESTRO Il suo nome (Sukshma hridayakasa), il firmamento sottile del cuore. pag.93

DIALOGHI CON SAI


DISCEPOLO Come fa a essere onnipervadente? MAESTRO Non c nulla che possieda lestensione, larea, la grandezza che ha questa Hridayakasa. Pensa quante scene, quanti sentimenti, quante congetture sono immerse e incastonate in esso! DISCEPOLO E allora, in questo firmamento sottile c anche un Sole?

MAESTRO Certo! Chi dice di no? Senza di esso, come potrebbe esserci tutto questo splendore, tutta questa luce e tutta questa sapienza? DISCEPOLO Qual il suo nome, Swami? MAESTRO Se il cuore (lAkasa), il sole ovviamente il (Buddhi), lIntelletto che illumina questo Cielo. Lo splendore del (Buddhi) forte quanto i raggi del Sole; dunque il Sole sottile (Buddhi). DISCEPOLO Allora possibile che nel cuore sottile ci sia anche la forma sottile della Luna? MAESTRO Perch mi fai una domanda per volta? Non te lho detto fin dal principio? Ogni nome e ogni forma grossolana hanno il nome e la forma sottile che loro corrisponde. La forma sottile della Luna (Prema) che piace al cuore per la frescura dei suoi raggi. LAmore la forma sottile della Luna. DISCEPOLO Scusami, Swami: i Pandava e i Kaurava si sono combattuti, vero? Quale fu la guerra sottile fra quei Pandava sottili contro i loro nemici, i Kaurava sottili?

MAESTRO Perch dici fu? una guerra che, nella sua


pag.94

XII.

GHITA

forma sottile, continua ancor oggi, tra le qualit malvagie, i Kaurava, e quelle buone. I cinque fratelli Pandava sono (Sathya, Dharma, Shanti, Prema e Ahimsa), mentre quelle cattive sono unorda e unorda erano anche i Kaurava. Ogni persona sta combattendo questa guerra, sotto il proprio (Haridayakasa) in ogni momento. DISCEPOLO Swami, si dice che i Pandava erano figli del re Pandu, e i Kaurava erano i rampolli del re Dhritharasthra. Oggi come li possiamo riconoscere, nella loro forma sottile? MAESTRO Entrambe le fazioni si disputano il regno dello stesso cuore, e in ognuno sono (Ajnani e Sujnani), la Personalit Ingorante e la Personalit Saggia. Il cieco re Dhritharasthra la prima, e il saggio Pandu il padre delle cinque buone qualit, hai capito? DISCEPOLO E quei milioni di soldati e di carri in quella guerra, e i sudditi,chi sono in questo conflitto sottile? MAESTRO Certo che ci sono tutti, nelluomo. Sono i milioni di impressioni e di sentimenti. I dieci (Indriya) sono i reggimenti e i cinque sensi sono i carri. In ogni cuore si combatte questa perpetua guerra tra il Bene e il Male, tra i Pandava e i Kaurava. Ti chiaro? DISCEPOLO Bene; ma chi Sri Krishna in questa guerra sottile; Lui che si teneva neutrale in questa lotta per il potere? MAESTRO Non lo sai? Egli il Testimone, (lAtma). Egli il (Sarathi) del carro di (Giva). DISCEPOLO Altra domanda: a quei tempi tutta questa gente aveva per capitale Hasthinapura. Qual la (Hasthinapura) delluomo? pag.95

DIALOGHI CON SAI


MAESTRO La basi di tutte queste manifestazioni sottili, uomini, carri, Pandava e Kaurava , come sai, questa (Hasthinapura), la Citt delle Ossa, questo Corpo.Questo scheletro (Hasthinapura)! Sia la Citt sia il Corpo hanno nove porte. Qui nacquero i Pandava e i Kaurava; qui giocavano e andavano a scuola e qui crebbero assieme. Cos pure in questo ( Hasthinapura) sono nate e crescono tutte le qualit, buone e cattive; si guardano e si odiano a vicenda. Forse che in questo corpo non si fanno la guerra i due regnanti, (Ajnani e Sujnani), la Personalit Malvagia e la Personalit Saggia? DISCEPOLO Si, Swami. Fra il (M ahabharatha) e le qualit delluomo c un nesso intimo. Lallegoria molto bella! una guerra che si svolge in ogni uomo, da sempre, ma quando finir? MAESTRO Chiedi quando finir? Quando tutte le qualit, buone e cattive, diventeranno uno e luomo diventer privo di qualit; solo allora egli potr avere (Santhi) (Pace). DISCEPOLO A quel momento questo campo di battaglia, questa (Hasthinapura), questa Citt dOssa non ci sar pi, vero? MAESTRO Se c una battaglia, ci deve essere un campo di battaglia. Se non c battaglia, perch preoccuparsi del campo?

DISCEPOLO Potremmo fare a meno di combattere quella battaglia?


MAESTRO Perch no? I re si fanno venire la voglia della guerra perch si fidano dei loro sudditi, e questi incoraggiano i governanti a sguinzagliare i cani della guerra. I pag.96

XII.

GHITA

sudditi sono le illusioni, le quali spingono alla battaglia luomo. Se i sudditi sono pochi, non si fa la guerra. Perci spogliati dei sudditi, che sono le tue illusioni, dei sentimenti di io e di mio, e godrai di una pace indisturbata, ragazzo mio! Adesso vai, e lascia che ti dica che coltivare dubbi di ogni genere unillusione anche quella, (Vyamoha); cerca di liberarti anche da questa caratteristica! Vai, e torna tra qualche tempo. pag.97

XIII. DEL MONDO SOTTILE E GROSSOLANO


NEL RAMAYANA E NELLA BHAGAVATHAM
DISCEPOLO Swami, la volta scorsa mi hai parlato della guerra del (Mahabharatha); anche il (Ramayana) si volge in ogni cuore? MAESTRO DISCEPOLO Senza alcun dubbio ci avviene sistematicamente. Rama cosa rappresenta?

MAESTRO Rama (lAtma), venuto nel personaggio della (Givi), indossando labito chiamato corpo. DISCEPOLO Perch Egli come (Sankalpasiddha), la cui Volont prevale e, nonostante la sua onnipotenza, deve soffrire tanto? MAESTRO tutto una commedia: il Suo (Lila), un gioco. Cosa sono per Lui la gioia e la sofferenza? Egli (Anandaswarupa), e non le conosce. Con la Sua Volont di creare (Maya) Egli pu produrre tutto. Ha inscenato il (Ramayana) sul palcoscenico del mondo. Egli stesso ha preso una parte e ha dato una Forma diversa a ogni (Guna). Il (Ramayana) avviene anche oggi, in ogni cuore. Rama, nel Cuore come (Atmarama), vede tutto come un testimone. pag.99

DIALOGHI CON SAI DISCEPOLO (Ramayana)? Ma, linerte materia, la (Givi), che parte ha in questo

MAESTRO Questo (Giada) riceve la (Ciaitanya) Attiva, ossia la Conoscenza di (Brahman. Ciaitanya) nasce col nome di Sitha; e il Giada-Ciaitanya diviene una unica entit. lunione (Sitharama). Finch il (Giada) e la (Ciaitanya) sono Uno, non ci sono problemi; tutto il guaio nasce dalla loro separazione. DISCEPOLO Come avviene ci, Swami?

MAESTRO Sitha, che la (Brahmajnana) (cio la conoscenza di Brahma), si allontana dall(Atma) sotto forma di (Giva). Rama ha recitato in questo modo per mostrarcelo. Se si perde Sitha, ossia (Brahmajnana), si finisce per vagare nella foresta delle tenebre. DISCEPOLO Se cos , Swami, perch Lakshmana (il fratello di Rama), sta sempre con Lui? A che cosa corrisponde Lakshmana nella nostra vita? MAESTRO Non si deve esser soli nel buio della giungla della vita, ma aver sempre al fianco (Manas) (la mente), ed per questo che Lakshmana sta sempre accanto a Rama. DISCEPOLO Nel (Ramayana) compaiono Vali e Sugriva. Chi sono?

MAESTRO Vagando nella foresta sopravviene la disperazione, ma anche il discernimento. Tra loro esiste un odio feroce. La disperazione devessere eliminata e solo allora si avr il successo. La disperazione Vali e la discriminazione Sugriva. pag.100

XIII.

RAMAYANA E BHAGAVATHAM

MAESTRO la personificazione del Coraggio, che di grande aiuto per distruggere la disperazione. Con il suo aiuto possibile attraverso lOceano dellIllusione e Rama ha dimostrato che si pu costruire il (Sethu), il ponte, quando Hanuman al Suo fianco.

DISCEPOLO Dopo aver attraversato lOceano delle Illusioni che cosa ci attende?
MAESTRO Sai che cosa ha fatto Rama dopo di aver passato il ponte? Ha conquistato (Moha), lIllusione, e ha ammazzato Ravana e Kumbhakarna: il (Ragioguna) e il (Thamoguna). Il fratello rimasto, Vibhisana, che corrisponde a (Satwaguna), fu coronato Re. I personaggi dei tre fratelli Ravana, Kumbhakarta e Vibhisana illustrano i caratteri dei tre (Guna). DISCEPOLO Dopo cosa dobbiamo fare?

MAESTRO Che cosa, chiedi? C il raggiungimento di Sitha, che (lAnubhavajnana), la (Jnana) ottenuta in questa vita con lEsperienza. Unite di nuovo, (Giada e Ciaithanya), ecco la (Pattabhisceka), lIncoronazione, ossia la (Givanmukthi), la Salvezza dellanima. Perci linsegnamento fondamentale del (Ramayana) questo: La Giva, Manas, Jnana, la disperazione, la discriminazione, il Coraggio, lIllusione, Ragias, Thamas e Sattwa si presentano ognuno con una diversa forma; e si deve imparare il modo di dominare o di acquisire codeste qualit. Tutto ci fatto dall(Atma), venuta con la Forma e il Nome di Rama, con la Sua azione, la Sua condotta, la Sua direzione e la Sua guida. Quindi il (Ramayana) non terminato in quei giorni, ma finch in ogni vita c la lotta per il raggiungimento lungo queste vie della (Anubhavajnana) pag.101

DIALOGHI CON SAI


e si incoroni il (Sattwaguna), esso continua a svolgersi nel cuore dellUomo. Da una parte la guerra del (Mahabharatha), e dallaltra il l(Ramayana); da unaltra ancora la (Bhagavatha); cos gira perpetuamente la vita. Sono queste le forme (Sukshma), sottili, del (Ramayana), del (Mahabharatha) e della (Bhagavatha). DISCEPOLO Cio, nel (Ramayana) della vita presente Rama l(Atma), Lakshmana (Manas), Sitha la (Brahmajnana). Persa (Sitha), Rama cade e si ritrova nella giungla dellesistenza, dove incontra la disperazione e il discernimento. Se ci accompagnano ad Hanuman, che il Coraggio, possiamo attraversare il Mare dellIllusione, con lesercito dellentusiasmo, del vigore e della perseveranza, rappresentati da Giambavan, Angada e dagli altri Vanara. Appena attraversato, potremo distruggere le qualit (Ragiasiche) e quelle (Thamasiche), rappresentate da Ravana e da Kumbakarna, e incoronate quelle (Sattwiche) impersonate da Vibhisana; raggiungeremo in Sitha la (Anubhavajnana) e con questunione di (Giada) con (Ciaithanya), cio di Sitha e di Rama avremo l(Ananda), la (Givanmukthi), la Salvezza dellAnima. Che magnifico (Ramayana)! Il (Ramayana) che Rama, Figlio di Dasaratha, rappresent al suo tempo; oggi opera come (Ramayana) sottile per mezzo delle forme dei (Guna) e degli (Indriya), le qualit e i sensi di ogni individuo. MAESTRO Il (Ramayana) sottile avviene sempre.

DISCEPOLO Hai detto, Swami, che ogni (Guna) e ogni (Indriya) una forma separata, nel (Ramayana). Mi sorprende un p che anche i Sensi possano prendere una forma! Nei due (Ramayana) quello grossolano e quello pag.102

XIII.

RAMAYANA E BHAGAVATHAM

sottile, sotto che forma appaiono i Sensi? Vorresti aver la bont di dirmelo? MAESTRO Qualunque (Guna) o Qualit si voglia, come potrebbe eprimersi se non per mezzo dei Sensi? I (Guna) sono allevati nei sensi. I Sensi dAzione sono cinque, e cinque sono i Sensi della Conoscenza. Con laiuto della (Manas), questi dieci creano gli attaccamenti, altrimenti non esisterebbe lunione. Nato in (Maya), cresciuto in (Maya), la missione delluomo di dominare (Maya), detto. Cos pure la (Giada Ciaithanya), nata nei Sensi, cresciuta nei Sensi, deve dominare i Sensi. Questa la loro caratteristica basilare, non lo sapevi? Rama, la (Givi) di che Figlio? Di re Dasaratha, che il simbolo dei Dieci (dasa) (Indriya, Dasendriya). Qualunque (Guna), o (Rupa) prendiamo in considerazione, non possiamo slegarlo dai Dieci Sensi. I Dieci Sensi, cinque di Conoscenza, (Jnanendriya), e cinque dAzioe, i (Karmendriya), sono tutti riassunti nella forma di (Dasaratha). DISCEPOLO Dasaratha ebbe quattro figli; che cosa rappresentano, Swami?

MAESTRO Dai Dieci Sensi possono aver origine non solo quattro, ma qualunque numero di Qualit (Guba) e di (Rupa) (Forme). Ma solo i principali che sono quattro, a simbolo delle quattro facce del Signore, ebbero origine per Sua volont. Essi nacquero come Rama, Lakshamana, Bharatha e Sathrughna. Nella loro forma sottile essi sono (Sathya, Dharma, Santhi e Prema) (Verit, Azione giusta, Pace e Amore), le quattro Facce del Signore. DISCEPOLO Tra essi, che (Sathya)? E quali (Dharma, Santhi e Prema)? pag.103

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Non lo puoi scoprire da solo? Rama (Saqthya Swarupa); mentre La condizione e gli onori devono andare a chi ne ha diritto, non a me, disse Bharatha, e ci mostra che egli (Dharmaswarupa). Lakshmana, che diede fede totale all(Atma), ossia a Ramaswarupa, convinto che non c (Ananda) pi dolce della sua costante compagnia, seguiva sempre Rama, e cos egli (Premaswarupa). Satrughna, che non aveva nessuna ambizione e seguiva le tracce degli altri tre fratelli, calmo e impenetrabile, (Santhiswarupa): chiaro? DISCEPOLO S, Swami, ma i quattro nacquero da tre madri, che cosa esse rappresentano? MAESTRO Come ho detto prima, nato in (Maya) resciuto in (Maya), luomo deve trascendere (Maya); e cos si nasce dai (Guna), si cresce fra i (Guna), e alla fine si devono trascendere i (Guna). Proprio per dimostrarlo,le tre madri rappresentano i tre (Guna): Kausalya (Satwoguna), Kaikeyi il (Ragioguna), e Sumithra (Thamoguna), come dimostrato l dal loro comportamento nella storia. Dasaratha, che impersona i dieci sensi, maritato con codesti (Guna), ed perci (Indriyagunaswarupa). Poich luomo non pu facilmente afferrare la Verit per mezzo dei sensi e dei (Guna); il Signore gliela insegna in tutto il (Rmayana) in tanti modi; e lo sta facendo anche adesso. In quel giorno il Signore esegu il (Ramayana) a livello grossolano, ed oggi Egli esegue il (Sukshmaramayana) sul palcoscenico del cuore umano. DISCEPOLO Swami, il senso occulto del (Mahabharatha) e del l(Ramayana), che hai spiegato veramente interessantissimo. Se si va a fondo, che altro ci si pu trovare? La loro vicenda si svolge in ogni cuore attraverso le azioni e le reazioni di (Manas, Cittham e Buddhi). Hai detto che pag.104

XIII.

RAMAYANA E BHAGAVATHAM

avviene lo stesso per la (Bhagavatham): me Lo vorresti spiegare? MAESTRO Vedi, la (Bhagavatham) diversa dagli altri due; non ha n qualit n forma. Tratta dell(Atma), che trascende e sta dietro le qualit o (Guna), i sensi o (Indriya), la (Manas) e la (Chiththam); tratta dei poteri e delle gesta dell(Atma), e delle sue apparenti attivit, i (Lila). La (Bhagavatham) contiene le storie delle Incarnazioni di ci che il Testimone di Tutto. DISCEPOLO Quali sono le Forme che Egli assunse? E perch le assunse?

MAESTRO In realt Egli tutte le Forme, (Sarvaswarupi), e non c limite al numero e alla natura delle Sue Forme; c per qualcosa da dire nei confronti di ci che accaduto. Brahma, Vishnu, Maheswara, Matsya, Kurma Varaha, Vamana, Narasimha, Rama e Krishna sono le Sue Incarnazioni. Al fine di attuare la Creazione, la Conservazione e la Distruzione del Mondo, per punire gli iniqui e proteggere i giusti, Egli assunse la Forma che designa quale la pi adatta al momento e allo scopo che Egli si proposto. Realizzato questo proposito, Egli come era prima, il Testimone, l(Atmarupa). DISCEPOLO Anche Rama e Krishna punirono i malvagi e protessero i buoni, non vero Swami? Perch allora nel (Mahabharatha) e nel (Ramayana) dici che esiste (Gunaswarupa) e nella (Bhagavatham) non c? MAESTRO Vedi, i (Guna) hanno principio e fine, ma l(Atma) non ne ha. Anche Rama e Krishna essenzialmente non hanno qualit, e hanno dimostrato come, senza esser dotati di (Guna), si possono tenere i (Guna) sotto pag.105

DIALOGHI CON SAI


controllo. Il (Ramayana) e il (Mahabharatha) hanno una conclusione, no? In quel senso, la (Bhagavatham) non ha mai fine, come non ne ha il Signore, del quale essa parla. Narra delle Forme che assunse il Signore a seconda dellepoca, del tempo e del caso, mentre i primi due poemi insegnano le politiche da seguire in questo momdo falso ed evanescente e vogliono mostrare allumanit le vie di (Sathya, Dharma, Santhi e Prema). Hai capito? DISCEPOLO Allora si direbbe che la (Bhagavatham) non ha utilit pratica! MAESTRO Cosa dici? proprio la (Bhagavatham) che la pi utile per i (Sadhaka)! Soltanto essa contiene il segreto vero del Signore, la Sua vera Gloria e la Sua vera Via! Il (Ramayana) e il (Mahabharatha) cercano fino a un certo punto di elevare luomo secolare, luomo comune con linsegnamento morale e con lesempio, e come meritarsi la Grazie del Signore; ma chi vuol conoscere la natura dell(Atma) e del (Paramatma) deve studiare la (Bhagavatham) pi di ogni altro testo. DISCEPOLO Bhakta)? Swami, che relazione c fra la (Bhagavantha, Bhagavatham e

MAESTRO La stessa che c fra (Maharagia) (Imperatore), (Yuvaragia) (Principe Ereditario Incoronato) e (Kumararagia) (Principino, presunto Erede). (Bhagavantha), il Signore, il (Maharagia); il (Bhagavatha) viene secondo perch procede dal Signore col grado di (Yuvaragia); il (Kumararagia) dipende dai due, e perci il (Bhaktha). Il grado di (Kumararagia) non un grado qualunque; pu anche meritare la posizione di (Maharagia). Tutti gli altri sono inferiori a questi tre. Coloro che non si elevano al pag.106

XIII.

RAMAYANA E BHAGAVATHAM
E allora gli (Yoghi), gli (Jnani), gli asceti non lo meritano?

grado di (Bhaktha), cio di (Kumararagia) non hanno diritto di essere ammessi alla Corte del (Maharagia). DISCEPOLO

MAESTRO Chiunque, se non ha (Bhakthi), lamore per la Verit Suprema, come potrebbe esser divenuto uno (Yoghi), uno (Jnani) o un asceta? Tutti costoro hanno (Bhakthi) in ugual misura. Prendi quei dolci che si chiamano (lass, gilebi e Mysore pak) e tutti gli altri; in tutti, per dare il dolce c un ingrediente comune, lo zucchero, non vero? Quindi anche per queste tre vie c una componente comune, la dolcezza del Nome di Dio, la (Bhakthi). Se manca diviene assurdo perfino il loro nome! DISCEPOLO Unaltra cosa, Swami! possibile giungere vicino al Signore solo con la fede in Dio e facendo, con tale fede, (GIapa, Dhyana, Bhagiana e Pugia)? Non sarebbe possibile arrivarci anche per la via della Verit, del (Dharma) e del (Prema), del servizio al prossimo? MAESTRO Come potrebbero nascere le tendenze che dici senza il timore del male e di Dio? Sono ordinarie e comuni queste vie e le qualificazioni che occorrono per seguirle? No, esse sono le porte allappartamento interiore del Signore. Coloro che sviluppano codeste qualit sono amici, ma coloro che le praticano insieme con la devozione al Nome e alla Forma diventano parenti: ecco la differenza. La meditazione sul (Nama) e la (Rupa) serve anche a irrobustire i (Guna). Senza questo fondamento i (Guna) non possono divenire forti e puri. Il Nome e la Forma del Signore tolgono la scoria dalle qualit umane. pag.107

DIADOCHI CON SAI


DISCEPOLO Per, il (Bhaktha) e luomo di buone qualit raggiungono lo stesso luogo entrambi, non vero, Swami? MAESTRO Certo: luomo solamente buono un candidato che merita il posto, ma luomo buono che ha (Bhakthi) ha diritto al posto, e non gli si pu passare davanti. DISCEPOLO Ci sono molti che sono attivi e fanno tante cose sotto lo slogan Servizio di Dio; i loro meriti danno loro dei diritti a quel posto? MAESTRO Perch me lo domandi? Sicuro, per coloro che fanno servizio con questo atteggiamento. Per molto difficile avere realmente quel sentimento. Non sincerit considerare gli altri solo come uomini e dire che servirli servire Dio; la mente correrebbe lungo due canali. Devi invece afferrare appieno la Gloria del (Madhava); capire che il (Madhava) solo servizio al (Madhava); solo cos le tue azioni ti daranno diritto al posto. Quale maggior titolo potrebbe occorrere? Se invece il servizio si fa per avere stima, onore e gloria, e se nella mente c la bramosia della ricompensa per il bene che si fa la frase: Il servizio alluomo servizio fatto a Dio non ha nessun significato, e non si otterr il risultato desiderato. DISCEPOLO Molto interessante, Swami! Il parlare della (Bhagavatham) ha evocato molte idee buone e morali. Basta sentir descrivere la Sua Forma per avere tante preziose Verit! Oggi sono stato veramente fortunato. MAESTRO Hai capito tutto, allora? La (Bhagavatham) la storia dell(Atma) senza principio n fine. Essa in pag.108

XIII.

RAMAYANA E BHAGAVATHAM

ambedue le forme: nella forma grossolana e in quella sottile. pi sottile del sottile, pi grossolana del grossolano; non ha limiti n misura. Il (Ramayana) e il (Mahabharatha) sono (Ithihasa) o storie epiche. La (Bhagavatham) differente, essa descrive l(Atma), istruisce sulla via della (Bhakthi). Non pu mai finire, il sipario non cala mai. questo il significato della (Bhagavatham). pag.109

XIV.
DEI FALSI MAESTRI
DISCEPOLO Vorrei che mi togliessi dal capo un grosso peso, Swami. Per quanto cerchi di dimenticarmene, dovunque mi volga, esso mi fa male; non odo che quello! Come me lo posso togliere dalla mente? Poich non ci riesco mi rivolgo a Te. Non vorrei essere frainteso; Ti prego, dammi una risposta diretta, se lo farai sar tolto un grosso peso dal capo di quelli come me, e aumenter lentusiasmo per la (Sadhana). Se no temo molto che potremmo perdere anche quel p di fede che abbiamo nel Signore e perfino diventare degli atei. La Tua risposta ci pu essere di immenso aiuto, a me e a tutti i (Bhaktha) del mondo. Perci Ti scongiuro di spazzar via i miei dubbi e di dirmi, ben chiaramente, la Verit.

MAESTRO Che cos, dimmi! Qual la causa di tanti mali di testa?


DISCEPOLO Swami, ci hai detto che luomo ha quattro (Ashram: Brahmaciaryam, Grihasthyam, Vanaprastham e Sanyasam) e che chi raggiunge il quarto veramente benedetto, perch raggiunge la Realizzazione. Ti prego, dimmi esattamente cos codesto (Snyasam)! MAESTRO Tutta qui la causa di tanta preoccupazione? Ragazzo mio, il saio di (gherua), la testa rapata e il resto pag.111

DIALOGHI CON SAI


non fanno il (Sannyasi). Il vero (Sannyasi) colui che si liberato da tutti i desideri, tranne quello, nel quale totalmente immerso, di raggiungere Dio, ed sempre fisso nel Divino e nella disciplina necessaria per raggiungerlo. Chiunque sia cos un (Sannyasi). Chi invece conserva ogni tipo di desideri e si d da fare per soddisfarli, un (Sanyasis) come si suol dire; un imbroglione, capito? DISCEPOLO Oggi i (Sanyasisi) si comprano per una (rupia) e anche solo per un (paisa), o per una sigaretta. Come facciamo a distinguere tra costoro? MAESTRO Perch ti interessi a questo? Pensa al tuo progresso. Devi aver desiderio di trovare qualcuno che ti indichi la via giusta per il tuo (Sadhana), e se non possibile, avvicina e riconosci te stesso; ci ti pu bastare a tutto quello che cerchi. Affidati a te stesso e i tuoi dubbi spariranno. DISCEPOLO Allora, Swami, perch si dice: La (Vidhya) senza (Guru) (Vidhya) senza occhi? Non essenziale affidarsi a qualche granduomo? Per insegnare la strada, voglio dire. MAESTRO I grandi uomini non sono spariti dalla faccia della terra, figliolo! Non credere che tutti siano del tipo che hai detto! Dei grandi ce ne sono anche adesso; se no come farebbe giorno?, come dice il proverbio. DISCEPOLO Ci sono grandi uomini anche tra i (Grihastha, i Vanaprastha e i Brahmaciarya), Swami! Non ne ho molta esperienza, ma ho trovato fra essi persone di gran nome e di molta fama. Per posso dire che molto difficile trovarne fra i (Sannyasin). impossibile trovare pag.112

XIV.

DEI FALSI MAESTRI

un (Sanyasi) che non abbia qualche desiderio. Se i (Sanyasin) hanno tante voglie, come criticare i (Grihastha) per le loro? Dovunque vada sento dei (Sanyasin) che chiedono: (Money, money, money)! MAESTRO Veramente, il (Sanyasi) non deve avere nessun desiderio, come hai detto. Gli appetiti e lavidit sono i loro peggiori nemici ed essi non dovrebbero avere il minimo contatto con essi. Dovrebbero accettare solo quel poco di cibo che gli si d, dovunque gli venga offerto, e basta. Non devono desiderare altro; il loro voto, la regola. Non devono avere nulla a che fare col denaro. DISCEPOLO Per, Swami, scusa. Io li vedo perpetuamente in cerca di soldi. Non c nessun padre di famiglia che stia dietro ai soldi come loro! Speculano sui loro discepoli e spillano loro i guadagni duramente procurati, e chi na d viene condannato. Va bene questo, giusto, Swami? Sono dei (Guru) questa gente? MAESTRO Nessuna persona sensata direbbe che queste cose sono giuste. Come potrei dirlo io? Ma perch non chiedi loro: Signori, che bisogno avete di soldi? Non forse un male che voi abbiate tanta smania di denaro e di quello che viene dal denaro?.

DISCEPOLO Lho chiesto s, Swami! MAESTRO E che cosa ti hanno risposto?


DISCEPOLO Alcuni dicono che il denaro serve per le spese del loro (Ashram); agli che vogliono ingrandirlo e tante altre ragioni simili. Chi loquace trova scuse senza difficolt. Solo quando dobbiamo credere a ci che dicono necessario discriminare, non vero? pag.113

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Il (Guru) deve impegnarsi nel progresso dei discepoli che si affidano alla sua guida e non in quello dell(Ashram). (Lashramita) pi importante dell(Ashram). Linteresse e lansia per l(Ashram) diventa un grosso (Sramam), onere. A causa di ci la gente perde anche quel poco di fede e di devozione che ha e diventa atea. I (Guru) di questa fatta, invece di essersi liberati da ogni legame si sono aggiogati ancora di pi e sono diventati come bestie di soma. Dammi retta, figliolo, non guardarli neppure i (Guru) che premono sui discepoli per spillar quattrini; tienti il pi lontano possibile da loro, per non perdere la Fede. DISCEPOLO Siamo andati da loro nel desiderio di apprendere le cose supreme della vita e di conoscere la Via che conduce al Signore; li abbiamo cercati, ignari di entrare nella fossa dei serpenti; e, sotto il saio ocra, abbiamo trovato le vipere! I loro desideri di grandezza per l(Ashram) non sono anchessi sbagliati Swami? Se vogliono servire la gente in quel modo, si presentino come gente comune, coi loro nomi originali, e vadano a raccoglier fondi e li spendano senza tanti orpelli! Farsi chiamare (Sannyasin), e con addosso quel saio, con una (Upadesa), prendere un sacco di voti quando si fanno iniziare al monachesimo, dire di aver rinunziato a tutti i desideri ... e poi mettersi ad accumulare, non sacrilegio? MAESTRO Luomo pu esser sacrilego, ragazzo mio, ma lideale mai! E lideale del (Sanyasin) non potr mai essere intaccato. Non portare con te questa idea. Naturalmente nel mondo di questi tipi ce ne sono, ma non li devi includere nella categoria dei (Sanyasi) o degli (Swami). Non hanno niente a che fare con essi, e dandosi laria di pag.114

XIV.

DEI FALSI MAESTRI

esseri (Sanyasi) o (Swami) fanno solo il male dei loro allievi. Non li devi degnare di un solo pensiero. DISCEPOLO Va bene, Swami. Ma ce ne sono che hanno edificato dei grossi (Ashrams) e sono riconosciuti come dei (Guru); giusto o no che abbiano desiderio di avere del denaro? MAESTRO Perch lo domandi? Queste persone hanno dei segni speciali, come corna in testa o simili? In realt costoro devono essere pi cauti di tutti. Hanno molti allievi e devono mettercela tutta affinch i giovani acquistino le attitudini giuste e siano completamente immersi nella contemplazione del Signore, in caso contrario farebbero molto danno. Se il (Guru) pone massima attenzione al progresso spirituale e alla gioia interiore dei discepoli, saranno proprio questi ultimi a darsi da fare per linteresse dell(Ashram). Non si deve fare nessuna pressione. Se invece, dimntico del loro progresso, egli chiede soldi a gran voce, tassando sia i discepoli, sia i suoi devoti per lo sviluppo del suo (Ashram), finisce per perderlo! Il discepolo perder la sua devozione e il (Guru) perder il suo istituto! Che bel risultato! DISCEPOLO Inoltre, se qualcuno gli dice che fanno male, si inviperiscono e minacciano punizioni severe. giusto, Swami? MAESTRO una colpa in pi. Come potrebbe esser giusto? Non corretto per un (Guru) colpire il cuore di un discepolo, ma deve compiacerlo e soddisfarlo. Chi minaccia ed estorce non un maestro, ma un maldestro (nel testo inglese: not teachers, but cheaters); non sono pastori, ma lupi. pag.115

DIALOGHI CON SAI DISCEPOLO Allora, che cosa consigli di fare? Come trattare con loro? Ti prego, dimmelo!
MAESTRO Caro figliolo, non parliamo pi di gente che ha perso la sua strada, ma della tua strada. Smetti ogni contatto con simili persone e vai solo dove non c lussuria, n avidit, n altri desideri. Cerca un (Guru) deve avere queste qualit, ricordalo; se ci sono queste qualit, vai da lui e sii felice. Se non trovi un posto cos, medita su Dio dentro di te. Fai (Dhyanam e Bhagiana), perch sufficiente; non occorre cercare altri posti. Ogni volta che hai del tempo libero, leggiti dei buoni libri e anche da questi estrai solo quanto ti occorre e scarta il resto. Stai in guardia e non farti accalappiare da reti o da trappole di nessun genere.

DISCEPOLO Quali sono le qualit di questi grandi uomini, Swami?


MAESTRO Non bramano ricchezze; non hanno ambizioni di ingrandire il loro (Ashram); non amano che li loda e non odiano chi li biasima; non proibiscono ai discepoli di aver contatto con altri e non impediscono agli altri di avvicinarli. Guardano tutti con amore uguale; non si compiacciono al sentir diffamare gli altri; non hanno sentimenti di vendetta contro chi gli mostra i loro torti e i loro difetti; diffondono sempre (Sathya, Dharma, Santhi e Prema); e la loro unica brama la gioia, il benessere e il progresso dei devoti. Queste sono le persone da cercare, e non degnar di uno sguardo quelli che sono affetti da ira, ansia, invidia, odio, ecc. n quelli che si preoccupano del loro nome o del loro stato sociale, per quanto sia pomposa la loro personalit e risonante pag.116

XIV.

DEI FALSI MAESTRI

DISCEPOLO Va bene, Swami. Ma ho ancora un piccolo dubbio. Com che questi grossi (Guru), pozzi di dottrina, capaci di parlare per ore, non si rendono conto di questo? Questi granduomini non possono vedere da s i loro errori e correggersi.? MAESTRO Vedi, anche un solo grammo desperienza utile, ma una tonnellata di cultura pu essere utile. Molta gente parla per ore nelle Universit e non fa che ripetere quello che ha imparato a memoria. Si pu diventare grandi solo per merito della lunghezza o della magniloquenza dei propri discorsi? come rivomitare il pranzo. Dovete vedere quanto di quello che predicato vien messo in pratica, e se quelli che danno consigli li seguono essi stessi. Se non sei capace di evitare di fare una cosa, non chiedere agli altri di evitare di farla. Quindi, per quanto istruita sia una persona, se non mette in pratica ci che dice di sapere, come se girasse a vuoto. ovvio che queste qualit che ho detto non si dovrebbero trovare solo nei (Guru), ma in tutti. Quindi smettila di parlare degli altri se agiscono bene o male; accresci la fede e la devozione in te; rafforza la disciplina per la meditazione sul Signore; impegnati in opere benefiche; parla solo di ci che porta bene; adora il Signore e tienilo nella memoria; fai (Giapam e Dhyanam). Se sei cos impegnato non preoccuparti affatto di ci che giusto o errato per gli altri. DISCEPOLO Swami, hai spiegato meravigliosamente il rapporto fra il (Guru) e lo (Sishya) (discepolo). Se per guardiamo lo stato attuale, colui che rivela la realt non piace a nessuno. Come dici, molti (Guru, Swami e Sadhu) si comportano male e in molti modi rovinano la fama di pag.117

DIALOGHI CON SAI


quei titoli e agiscono contrariamente ai voti presi di (Sannyasa) e al (Dharma) del Signore. Quella gente non gradir i Tuoi giudizi e potr anche esser risentita perch hai messo a nudo i loro difetti o, peggio ancora, tentare di giustificare la propria condotta e inventare storie e argomentazioni per dare una apparenza corretta alle loro azioni. Le tue osservazioni si applicano solo a chi agisce male e non a quelli che fanno il bene. I buoni (Sadhu) e quelli che sostengono i giusti ideali saranno lieti che Tu dica queste cose. Ma, nonostante quello che dice la gente, Ti prego, Swami, aiuta i (Sadhaka) a progredire e rivelare la Gloria del Signore. MAESTRO Cosa mi importa di quello che dice la gente? Si pu forse appoggiare e sostenere il falso per timore dei commenti? Come il carico, cos il portatore, dice il proverbio. Solo i farabutti si risentono e fanno commenti contrari. I veri (Guru) ne saranno contenti. Quelli che sono sinceri non avranno n timore n risentimento, e gli altri potrebbero imparare la lezione se sentissero vergogna e decidessero di correggersi. Per tutti gli errori commessi per ignoranza, il modo di chieder perdono il pentimento e la correzione. Non ricadere nello stesso errore prova di forza morale. pag.118

XV.
DELLA MEDITAZIONE
DISCEPOLO Swami, ho qualche dubbio sullargomento di (Dhyana) (meditazione) di cui stai scrivendo; posso farTi una domanda? MAESTRO Ma certo che mi puoi fare domande per dissipare i tuoi dubbi. A te fa bene e a me fa tanto piacere. DISCEPOLO Alcuni praticano (Dhyana) ma non riescono a sapere se hanno fatto progressi o no. Cosa mi puoi dire a questo proposito? MAESTRO Il progresso nella (Dhyana) il raggiungimento di (Echeggiata), Concentrazione. Ognuno pu giudicare da s, senza difficolt, qual il progresso che ha fatto nella concentrazione, no? DISCEPOLO Certuni dicono che nella (Dhyana), vedono ogni sorta di cose, o sentono tanti tipi di suono. Questi sono segni di progresso? MAESTRO Sono illusioni, e la ostacolano. Danno presunzione e disperdono la concentrazione. La distrazione per visioni e suoni non segno di (Dhyanam). DISCEPOLO Che cosa bisogna fare quando ci accade?

MAESTRO Non permettere che la mente si rivolga ad essi e non perdere mai di vista la forma Divina che ci si pag.119

DIALOGHI CON SAI raffigurati. Convinciti che queste illusioni sono solo ostacoli destinati a distogliere lattenzione dalla forma scelta. Se lasci che queste visioni e questi suoni si intrufolino, ti annebbieranno la forma Divina, aumenter il tuo (Ahmkara) (ego) e perderai la strada. DISCEPOLO progresso! Eppure, Swami, alcuni dicono che quelle cose sono segni di

MAESTRO Questo vuol solo dire che quei tali non praticano (Dhyana) in modo giusto! Inoltre, dato che non sanno cos (Dhyana), ingannano i loro discepoli, compiacendoli. tutto il loro guadagno. DISCEPOLO Allora vuol dire che (Dhyana) non ci porter a vedere il Signore?

MAESTRO Perch no? certamente possibile. Se fissi la tua attenzione sulla forma sublime e bella del Signore e ti concentri solo su di essa, riceverai la Sua Grazia in vari modi. Ci facendo possono intervenire molti disturbi, ma non devi lasciarti illudere e non dimenticarla mai. Dipingi davanti a te, immerso in essa, tutto il Creato. DISCEPOLO Come facciamo a vedere allora a che livello giunta la nostra (Dhyana)? MAESTRO Vuoi determinare il tuo progresso solo con dei numeri: livelli uno, due ecc.? La (Dhyanaswarupa) non ha n fine n principio, e la sua fruizione non si pu mai dire n completa n terminata. DISCEPOLO Allora (Dhyana) senza fine? pag.120

XV.

DELLA MEDITAZIONE

MAESTRO Ci che generalmente chiamata fine la dissoluzione dellego e la fusione di tutto nellunica forma. (Dhyana) non finisce mai.

DISCEPOLO Come possiamo accorgerci dei suoi livelli?


MAESTRO Te ne puoi fare unidea se ogni giorno esamini la tua capacit di concentrarti, fino a che punto domini la natura vagabonda della mente e altres la profondit con la quale ricevi gioia nel contemplare la forma. Questo tutto. Non si pu riconoscere lo stadio raggiunto, ci che ricevi, e quando lo ricevi, essi dipendono dalla Grazia Divina. Il dovere del (Saghaka) praticare (Dhyana), senza deviare dalla giusta via. Tutto il resto Grazia Sua e non dipende dal numero di giorni o dalla durata. Per alcuni ci vorranno molte vite, e per altri solo pochi giorni. Tutto dipende dalla (Sraddha) (Fede) di ciascuno, dalla (Bhakthi) e dalla (Sadhana); non si pu calcolare o valutare. DISCEPOLO Ossia non ci dobbiamo preoccupare della nostra (Sadhana), del suo progresso, del livello raggiunto, delleventuale declinare di esso? MAESTRO Esatto. Preoccupati della disciplina necessaria per la (Sadhana) e non della sua fruizione. La Realt e la sua realizzazione non hanno n gradi n limiti. Non cedere a illusioni di alcuna specie, n desiderare questo o quel livello, ma pensa solo alla meta e al viaggio. Non abbandonare mai la disciplina della (Sadhana), e non variare le ore della (Dhyana); devi cercare di ottenerla con atteggiamento costante e con in vista una sola meta. Ci ti conceder tutto il Frutto e ti elargir tutta la Beatitudine. Non farti sviare da chi ti racconta le proprie esperienze immaginarie. Per te non ci deve essere nulla di pag.121

DIALOGHI CON SAI


genuino fuori dalla tua propria esperienza. Perci cerca anzitutto di avere una concentrazione senza deviazioni, (Echeggiata), sia quella la sola tua meta. DISCEPOLO (Dhyana) la visione della forma del Signore? Se la si vede di fatto, dicono che non reale e genuina. Che intendono dire? MAESTRO La visione della forma del Signore la meta di (Dhyanam), ma prima che ci si arrivi, si incontrano alcuni ostacoli, dai quali ti devi guardare. DISCEPOLO Che specie di ostacoli sono? Come devo superarli?

MAESTRO Fa conto di aver preso un treno per giungere a un villaggio. Hai saputo che in quel villaggio c una stazione, e lungo il viaggio il treno si ferma a tutte. Ma tu non scendi dal treno con la valigia solo perch si fermato, vero? Se scendi non arriveresti dove vorresti e avresti molte difficolt compreso il ritardo. pi prudente, prima della partenza, prender nota di tutte le stazioni intermedie chiedendo i nomi a qualcuno pratico della linea. DISCEPOLO Pare che tutti siano dei viaggiatori sperimentati, su quella linea! Come fare a distinguere tra quelli che mentono e quelli che sanno? MAESTRO Certo, ci si deve pensare bene. Ognuno potrebbe aver percorso una sua linea speciale, mentre altri, per raccontare tutti i particolari hanno bisogno della carta geografica. Cos, non devi seguire le loro indicazioni su simili basi. Considera da dove sono partiti loro e donde dei partito tu; confronta litinerario che hanno percorso loro e quello che devi percorrere tu. E poi non pag.122

XV.

DELLA MEDITAZIONE

possibile chieder consiglio a quelli che sono arrivati, perch non tornano indietro al punto dove sei arrivato tu. Ecco perch non devi prenderti la briga di andare a cercare persone che ti raccontino le loro esperienze di viaggio. Il meglio ricorrere allaiuto e al consiglio dei veterani, che si trovano nella (Ghita), nelle (Sastra), nei (Veda), nelle (Upanisciad); poi affidati alle parole del Signore e segui (lUpadescia) degli (Avathara Purusha). Infine ci sono innumerevoli grandi uomini che ti possono guidare, ma solo fino al punto in cui sono arrivati, non oltre. Come potrebbero infatti parlare di cose che essi non hanno sperimentato? DISCEPOLO Bene; ma come possono tutti aver loccasione di trovare la strada e arrivare alla meta? MAESTRO Se sono destinati non avranno alcuna difficolt. Loccasione li andr a cercare; ricordi il detto Luomo che andava in cerca della liana ci inciamp mentre la cercava? Non aver dubbi, succeder. DISCEPOLO Swami, coloro che dicono che se nella (Dhyana) non ci sono visioni, luce e suoni vuol dire che non abbiamo fatto progressi, hanno allora torto! MAESTRO Non che abbiano torto, una loro idea. Forse hanno (Dhyanam) proprio per avere tali sensazioni, e cos le hanno. Sono cose che li illudono ed essi non sanno analizzare la verit che sottost alle loro visioni. Non si dovrebbe andare in cerca di tali illusioni passeggere!

DISCEPOLO Che dobbiamo cercare allora, Swami?


MAESTRO Devi cercare e volere il Principio di ogni cosa, quello che, se Lo conosci, tutto conosci; se Lo pag.123

DIALOGHI CON SAI


vedi, hai visto tutto. Non cercare le gocce invece di cercare il mare. Raggiunto lOceano, base di tutte le gocce, non sarai pi illuso dalla goccia. DISCEPOLO Ci sono dei (Sadhaka) che nella (Dhyana) si dipingono limmagine del (Guru), giusto? MAESTRO Il (Guru) addita la strada e insegna ci che utile. ovvio che gli devi rispetto e riconoscenza, ma il (Guru) doggi non deve essere ritenuto onnipotente e onnisciente. vero che il Signore in tutti, in quanto (Atma), ma si deve badare ad assegnare a ognuno la dignit che gli spetta e non di pi. DISCEPOLO Per ci sono dei grandi che sostengono che il (Guru) padre e madre; che insieme Brahma, Vishnu e Maheswara, tutti in uno. MAESTRO Se ti basi sulla Forma dell(Atma), corretto; ma oggi sono rari i (Guru) siffatti. Se li consideri padre, madre e Dio lo fai per dimostrare loro amore e rispetto, e va bene. Amoroso come la madre e protettivo come il padre, lo puoi considerare. Ma cosa dirai allora di quelli che ti hanno procreato e allevato, prima che trovassi il (Guru)? La cosa pi importante : sii grato al padre e alla madre, servili, falli contenti, rispettali, rispetta il (Guru) perch ti indica la strada e veglia sul tuo progresso e sul tuo bene. Poi adora il Signore in quanto il Testimone Onnipresente, Padrone della Creazione, della Conservazione e della Distruzione. Lo puoi inoltre considerare come la Forma e il Protettore Universale, lAmico. Tutti gli altri devono esser considerati secondo il loro status individuale; la madre come madre, il padre come padre, il (Guru) come (Guru). Se cerchi l(Atmasakshatskara) devi usare nella tua (Dhyanam) la Forma del Signore (lAtma Universale) pag.124

XV.

DELLA MEDITAZIONE

che preferisci, e non limmagine del tuo (Guru). Il Signore di grado pi elevato del tuo (Guru), non credi? Certo, le parole del (Guru) ti son servite di base per cercare di attingere lorigine di tutte le cose; questo sar il coronamento e il frutto di tutto lo sforzo. Ti chiedono di trattare la gemma come un ciottolo, e il ciottolo come una gemma! Lo puoi fare per imposizione, ma nel tuo intimo credi che sia una cosa sincera? Non segno di (Dhyanam) aver una idea di dentro e laltra fuori. Finch codesto conflitto non s risolto e non esiste la stessa idea dentro e fuori, non ci sar n stabilit n successo in (Dhyanam). DISCEPOLO Ebbene, Swami mi va molto bene. Molti (Sadhaka) sprecano il loro tempo in una sedicente (Dhyanam) perch non sanno le cose a fondo. Per essi non ci sono leggi n limiti. Il Tuo consiglio mostra loro la Realt, e li mette sulla strada giusta.

pag.125

XVI. DELLA ILLUSIONE (MAYA) DISCEPOLO da tempo che desidero chiederTi certe cose per imparare dalla Tue risposte. Oggi ne ho loccasione. Questa (Manas) e questi principi sono categorie ignote a me. Il loro significato non mi chiaro perch non ne ho fatto lesperienza. Per, Swami, questa illusione del (Samsara) forte e fitta, come le nere nubi di un temporale. Cos quella forza possente che ci trascina? una cosa che mi disturba, mentre vedo persone che capiscono tutto chiaramente fin dal primo momento. Vorresti aver la bont di illuminarmi? MAESTRO Certo, ragazzo. La tua sofferenza nasce dalla paura, che ti fa vedere lombra di un assassino in un tronco dalbero. Cio stai confondendo il Non-duale, pieno, l(Adwaitha), il (Purna) che (Brahman) con una (Giva) separata e incompleta e soffri per questo errore. Questa la causa di tutte le tue sofferenze.

DISCEPOLO Da dove nasce questa illusione?


MAESTRO Dormi e sogni. Dormi il sonno di (Ajnana) e di (Moha) (dellignoranza e del desiderio di avere) e sogni questo (Samsara). Svegliati! Non avrai pi sogni. Via il sogno, via lillusione. pag.127

DIALOGHI CON SAI


DISCEPOLO Che cos questa ignoranza, Swami? Che caratteristica ha? Come agisce?
MAESTRO Ci che unito al corpo e si sente come il s la (Giva). Essa guarda fuori di s e crede in questo (Giagath) (mondo) mutevole e nel (Samsara) (il flusso della vita) nei quali immersa. Poich ignora la sua (Adwaithaswarupa) (la sua Forma Non-duale perch se ne dimenticata, diciamo che nell(Ajnana) (ignoranza). chiaro? DISCEPOLO Per, Swami, le (Sastra) dicono che il (Samsara) causato da (Maya). Adesso mi dici che la causa (Ajnana). Che differenza c tra loro? MAESTRO L(Ajnana) chiamata in tanti modi: (Maya, Pradhana, Prakriti, Avyaktha, Avidya, Thamas) ecc. Questo (Samsara) la conseguenza di (Ajnana). Mettitelo bene in testa!

DISCEPOLO Vorrei sapere come (Ajnana) pu produrre il (Samsara, Gurudeva)!


MAESTRO Devi sapere che (Ajnana) ha due poteri: (Avaranasakthi e Vikshepasakthi): il potere di velare e quello di proiettare. Vela la realt e su di essa proietta lirreale. (LAvaranasakthi) inoltre agisce in due modi diversi: (Asathavarana e Abhanavarana). Se si incontrano uno (Jnana) e un (Ajnana), lo (Ajnani) lo nega ed restio a capire quella realt. Anche se gli dicono la Verit egli non ha n fede n fermezza necessarie per intenderla e la rigetta scrollando le spalle. Questa la (Asth-avarana). Anche se uno crede, in forza dei suoi studi e per grazia della Divina Provvidenza che esiste l(Atma) Non-duale, la ritiene come inesistente perch si lascia convincere da pag.128

XVI.

DELLA ILLUSIONE (MAYA)

discorsi superficiali. Anche se la sua (Cith), la sua coscienza, gli dice che la cosa che nega vera, la sua (Moha) lo spinge ad affermare che non esiste. Questo il bieco lavoro di (Abhan-avarana).

DISCEPOLO Hai anche parlato di (Vikshepa Sakthi): che cos?


MAESTRO Anche se tu sei Informale, Immutabile e la tua natura (Ananda), ossia Beatitudine, ti illudi e credi, senti e agisci come se tu fossi il corpo, che ha forma, che cambia e che sede del dolore e dei dispiaceri. Per te il tuo io agente e fruitore; parli di Io, Tu, Voi, Loro, Questo, Quello e credi nella variet e nella molteplicit, mentre esiste solo lUno. Questa illusione che proietta molti sullUna realt la (Vikshepasakthi, o Adhyaropa), sovrapposizione.

DISCEPOLO Che cos?


MAESTRO Quando vedi largento nella madreperla, quando vedi il tronco e credi che sia un forma umana o quando sulla distesa del deserto vedi un lago, hai sovrapposto lirreale al reale. Questa la (Adhyaropa).

DISCEPOLO Grazie, Baba. Mi vorresti spiegare cos il reale e lirreale?


MAESTRO Il Reale lUnico e Solo, il (Parabrahma), Non-duale, (Sath-Cith-Ananda). Cos come sulla fune, vista sul terreno nella penombra, si sovrappone il (Nama e la Rupa) del serpente, questo (Giagath) (che include tutto, dal filo derba fino a (Brahma), tutte le creature e gli oggetti inanimati come la terra) sovrapposto a questo (Parabrahmavastu). Gjagath (Avastu), irreale, una cosa sovrapposta al reale. pag.129

DIALOGHI CON SAI


DISCEPOLO La sovrapposizione del (Giagath) di (Nama Rupa) (Mondo manifesto, fatto di nomi e forme) su questo (Adwaitha-Vastu) (Unit), com causata? MAESTRO DISCEPOLO Da (Maya). E (Maya) significa ...

MAESTRO La (Ajnanasakthi) del summenzionato (Prabrahman). DISCEPOLO E (Ajnanasakthi) vuol dire...

MAESTRO Te lho gi detto, non ricordi? Lincapacit di comprendere (Brahman) ... bench tu sia basilarmente (Brahman) ... questa (Ajnana).

DISCEPOLO E come fa questa (Ajnana) a generare tutto questo (Giagath)?


MAESTRO La (Ajnanasakthi) non ti permette di scorgere la fune, e si sovrappone il serpente; ti fa vedere il (Giagath), laddove c solo (Brahman). DISCEPOLO Swami, se esiste solo lUno Non-duale (Adwaitha), come avvenuta la creazione di tutti questi mondi? MAESTRO Adesso torni al punto di partenza. Anche se te lo dico sar difficile da capire, ma dato che lo chiedi te lo dir. Stai bene a sentire. La (Ajnanasakthi) esiste, in forma latente, nella stessa fune; ossia essa latente, immanifesta nel (Brahman). Chiamala pure (Avidya). Essa ha per base (Brahman), che (Cith e Ananda) (coscienza e beatitudine). Dei due poteri che ha (Maya, lAvarana) e il Vikshepa), il primo, (Avarana) vela il (Brahman) e il (Vikshepa) si manifesta in (Manas) (la mente). (Manas) poi pag.130

XVI.

DELLA ILLUSIONE (MAYA)

crea tutto questo panorama di nomi e di forme con laiuto di (Vasana). DISCEPOLO Bellissimo, Swami. Se stanno cos le cose, che differenza c tra lo stato di veglia e quello di sogno, in realt? MAESTRO Sono entrambi della natura dellillusione; in entrambi agiscono i (Vasana), solo che il (Giagath) unillusione stabile, mentre nel sogno unillusione instabile. Non c altra differenza. DISCEPOLO Swami, come si pu dire che questo (Giagath) irreale, se concreto e lo si pu sperimentare in tantissimi modi diversi? MAESTRO Esso unillusione che cela la realt allintelligenza; il (Giagath) una sovrapposizione su (Brahman) quanto lo sarebbe una serie di dipinti su di una parete. DISCEPOLO Si dice che (Avidya Anadi) (senza principio), vero? E allora perch ne parlano tanto male? MAESTRO Essa lillusione che nasconde la Realt. La (Anadi Avidya) ha fine quando spunta (Vidya). perfettamente logico. Le Tenebre sono distrutte dalla Luce. Ogni oggetto ha cinque componenti: lorigine, la natura, la funzione, la durata e il risultato. Solo nel caso del (Paramatma) non possono essere enunciati, bench tutto ci che nasce da Lui le abbia. Solo (Maya) non ha origine spiegabile. Essa ha in s la sua prova; in (Brahman), con (Brahman: An-adi). Non si pu trovare la causa per la quale essa si manifesti con tanta foga lussureggiante. Come la bolla sorge per la forza della sua natura, cos dallIllimitato, dal Pieno, dal (Paramatma) sorge una forza che prende la forma di (Namarupa). Ecco tutto. Solo pag.131

DIALOGHI CON SAI


lignorante parla male di (Avidya), ma in realt non esiste. DISCEPOLO Come si pu dire che (Maya) non ha (hethu), origine? Cos come la manualit del vasaio la (hethu) che fa prendere alla creta la forma del vaso, cos la (Sankalpa di Iswara), la sua volont, essenziale affinch divenga palese la forza che latente in (Brahman). MAESTRO Nella dissoluzione finale, nella (Mahapralaya) anche (Iswara) sparisce e solo (Brahman) rimane. Come potrebbe la (Sankalpa) di (Iswara) avere origine? Non pu essere. Considerando questo argomento, non devi pensare (Brahma, Siva e Visnu) come a tre entit separate ma sono le forme dei tre Guna, e tutte e tre sono il (Paramatma) Uno. Dacch difficile capire come opera il Cosmo, lo si spiega e si afferra come le tre forme operanti in tre attivit diverse e con tre nomi. Nel momento della creazione la dissoluzione non c; possono coesistere solo nella temporalit. Luomo che esiste nel Tempo, nellAzione e nella Causalit, non potr mai sperare di arrivarci. Se trascendi i tre (Guna) ci arrivi anche tu, ma non prima. Quindi, invece di perdere il tuo tempo in questi problemi che sfidano la tua comprensione, impegnati nelle cose che ti sono di pi urgente necessit e cammina per la strada che ti condurr alla Meta! pag.132

XVI.

DELLA ILLUSIONE (MAYA)

(Perch avete passato con Me queste lunghe ore? Per udire le Mie parole! Non lasciate che tutto codesto ardore, finita la lezione, vada perduto. Avviatevi lungo il sentiero delleterna legge del Dharma e quando, per questa via, la vostra vita sar trasformata in una lunga preghiera, dimenticate tutto, nellestasi della gioia divina. Chiunque studi e comprenda Questo nostro dialogo pieno Di insegnamenti sul Dharma Compie un sacrificio E con esso Mi adora).

pag.133

GLOSSARIO DEI TERMINI IN SANSCRITO


AVARANA: Potere di illudere. ADAH: Totalit, la (Sathya), Verit, quando associata con la (Mayashakti), la forza dellillusione, immanifesta. ADHYAROPA: Sovrapposizione iniziale; sovrapposizione intellettiva del non-reale (adhyasa) che causa della conoscenza erronea e della schiavit (bandha): effetto dellignoranza metafisica (ajnana, avidya). Assunzione o asserzione arbitraria. ADHYATMIKA-SABHA: Relativo al S Supremo. Il microcosmo, o aspetto soggettivo individuale dellesistenza, il quale procede dal mentale individuale. Correlativo di (adhidaivika). ADHYASA: Sovrapposizione (adhyaropa), falsa imputazione. Consiste nellarbitraria o errata attribuzione di date propriet a ci cui non appartengono, o nellattribuire o percepire in una cosa qualifiche che non le sono proprie. Per (Sankara) la sovrapposizione si pu definire come lapparenza in un dato luogo di ci che gi stato conosciuto altrove, sulla base della proiezione immaginativa. ADVAITA: Non-dualit, Unit Assoluta (kevala); assenza di dualit. Unicit. Come aggettivo significa: senza secondo, senza dualit, singolo, unico. AGGI: Parola derivata da (agni), fuoco. AGNI: La divinit del Fuoco. Il Reggitore del Regno del Fuoco. Rappresenta anche il Fuoco Sacro evocato tramite lascesi (tapas) e la disciplina (sadhana). pag.135

DIALOGHI CON SAI


AHAM: Pronome personale io. La nozione dellio come riflesso di coscienza individualizzato e procedente quindi dal S (Atman) attraverso la mediazione del (Jiva) o riflesso di coscienza incarnato: esclusivamente in tal caso che viene contemplato nelle sentenze vediche (maha-vakya) e non gi come principio autonomo individuale. il prototipo dell(ahamkara) o senso dellio, di cui assume la consapevolezza nel riferimento istantaneo dellesperienza. Come fattore di identificazione determina la limitazione del senso (consapevolezza) dellessere - o io sono (asmita) in una data modalit espressiva soggetta alle leggi del divenire e della causalit. lo strumento despressione dell(ahamkara) e, indirettamente, del (jiva), da cui nasce e muore. AHAMKARAM: Ci che fa lio, o il senso dellio. Principio di individuazione che genera il senso dellegoit e della distinzione riferendo lesperienza e il suo contenuto a un io particolare; dunque associato al (manas) (mente empirica distintiva-analitica) e al (citt) (deposito delle latenze subconscie). Rappresenta una delle quattro funzioni dellorgano interno (antahkarana) che sono appunto (ahamkara, citt e manas). Costituisce la coscienza nel suo stato di individualizzazione ed funzionalmente ci che genera la funzione dellio, ci che produce lio. Questa coscienza d nascita alla nozione dellio (aham) poich ha per funzione propria di prescrivere la convinzione individuale (abhimana), vale a dire precisamente la nozione dellio sono in rapporto agli oggetti esterni (bahya) e interni (abhyantara), rispettivamente oggetti di percezione (Pratyaksa) e di contemplazione (dhyana); linsieme di questi oggetti designato con la parola (idam), questo, quando cos concepito in opposizione con (aham) o lio, opposizione del resto tutta relativa e molto differente da quella che i filosofi moderni pretendono stabilire tra soggetto e oggetto o fra lo spirito e le cose. Cos la coscienza individuale procede immediatamente, ma a titolo di semplice modalit condizionale, dal principio intellettuale (buddhi) e, a sua volta, produce gli altri principi o elementi speciali dellindividualit umana. (R. Gunon). L(ahmkara) rappresenta dunque ci che agisce, che sperimenpag.136

GLOSSARIO DEI TERMINI IN SANSCRITO


ta, che trae i frutti da questa sperimentazione, ci che produce lazione buona o cattiva; perci equivalente allio empirico - nel quale si esterna di volta in volta - cio lego o (jiva) individuato. uno dei termini polari (soggettooggetto) in cui si scinde la coscienza unitaria (jivaica) ed perci esso che, trascinato dal prodotto delle proprie (Karma), soggetto alla trasmigrazione, alle nascite e alle morti. lultima determinazione della coscienza, la quale si riflette dapprima a livello (jivaico-buddhico) indi in quello mentale inferiore o (manasico), e costituisce pertanto lultimo fattore nella consapevolezza del S. AHIMSA: Non violenza. Attitudine di colui che, avendo realizzato la Verit nella sua unit assoluta, si astiene spontaneamente da ogni atto e pensiero suscettibili di nuocere a un essere vivente. uno dei cinque (yama) o divieti nello (Yoga-sutra) di Pantanjali e costituisce un precetto fondamentale nel Buddhismo e nello Jainismo. AJATHAVARAVANA: Dottrina che spiega il potere illusorio di (Maya). AJNANA: Ignoranza di ordine metafisico (avidya). AJNANA-SAKTHI: Lenergia dellignoranza. AJNANA: Colui che immerso nellignoranza. AKASHA: Lo Spazio, lEtere universale che pervade lintero universo; il primo dei cinque elementi (bhuta). La possibilit di espressione esistenziale. Il Luminoso. AKHANDA: Privo di parti e distinzioni, assoluto. AKSHARA: Indissolubile, indistruttibile, imperituro. Questa parola designa la Sacra Sillaba OM. AKSHARAM: Lettera fondamentale dellalfabeto, simbolo per il (Pranava) OM. ACHETHANA: Ci che niente, materia. AMRITHA: Limmortalit, il mondo immortale dellEssere, lambrosia degli Di. ANADI: Senza origine, privo di inizio. Si riferisce alla (Maya), quindi alla causalit, essa stessa priva di causa. pag.137

DIALOGHI CON SAI


ANANDA: Beatitudine assoluta, pura felicit, gioia senza oggetti. Condizione inerente allessere consapevole della pienezza del proprio essere. Natura dellEssere. Una delle tre qualit consustanziali al S (sat, cit, ananda). ANANTHA: Senza fine, infinito. ANITHYAM: transitorio, impermanente, passeggero. ANTHAH-CIATUSTHAYA: I quattro (Indriya) (organi di senso) interiori. Sono (Manas, Buddhi, Cittam e Ahmkaram). (Manas) (la mente) afferra loggetto; (Buddhi) (lintelletto) esamina gli argomenti pro e contro; (Cittam) (la consapevolezza) comprende loggetto per mezzo di questi; (Ahamkaram) (legotismo) cambia la decisione pro e contro e a causa dellattaccamento allenta la presa di (Jnana) (la conoscenza). ANTAH-KARANA: Lorgano interno, la mente come corrispettivo degli organi esterni (bahihkarana), cio il veicolo sottile dellessere individuato o la mente nella sua integralit. Lorgano interno che include le facolt di deliberare e determinare. Corrisponde al corpo sottile (suksma-sarira, lingasarira) e comprende: (buddhi, ahamkara, citt e manas). ANTHARAPRAPANCIAM: La materia fatta dai cinque elementi. ANUBHAVAJNANA: La conoscenza ottenuta per esperienza propria. ANURAKTHI: Affetto, amore, attaccamento verso Dio. ANUSTHANA: Esecuzione, pratica, attuazione. APARAPRAKRITHI: La natura inferiore; il triplice mondo universale nel suo aspetto fenomenico. APARINAMI: Immodificabile, non soggetto a evoluzione. ASATH: Non essere; la non realt, ci che non n esiste in assoluto. ASHRAM: Luogo di ritiro e meditazione dove, sotto la direzione di un Istruttore o (Guru), i discepoli si riuniscono per vivere una disciplina spirituale. pag.138

GLOSSARIO DEI TERMINI IN SANSCRITO


ASTHI: Egli . Lessere, il ci che , opposto al non essere (na-asti). ASTHIKA: Credente, religioso. Colui che crede nel dovere, nel (Krma) (conseguenza delle azioni), nellamore ecc. ASTHIRAM: Impermanente, transitorio. ATMA: Il S, lo Spirito, la Pura Coscienza, l(Atman) lAssoluto in noi, completamente fuori del tempo-spaziocausa e, in quanto tale, identico al (Brahman), Assoluto in S. Con la sua sola presenza l(Atman) d vita a tutto e tutto si riassorbe nell(Atman). ATMAJANA: La conoscenza-realizzazione del S. ATMAVICIARA: Ricerca discriminante del S. AVARANA-SAKTHI: Il potere velante della (maya-avidya); anche (avrti-sakti). AVIDYA: Non conoscenza, ignoranza metafisica; ignoranza che verte sulla Realt o noumeno, ovvero sulla natura dellEssere. laspetto individualizzato dellIgnoranza cosmica universale o (Maya). (lavidya) che genera lillusione dellesistenza separata: essa non dunque opposta bens sovrapposta alla (Vidya) o Conoscenza della Realt. AVIDYAMAYA: Uno dei due aspetti di (Maya). AVIDYA SAKTHI: La potenza dellignoranza. la forza fisica che luomo trae dalla convinzione di essere il corpo. Lo stesso trarr la forza spirituale (Apara Sakti) dalla sensazione di essere il (jivin) (il S individualizzato) e quella divina (Para Sakti) dalla sua Unit col (Brahman). AVINABHAVASAMBANDAM: Relazione fra loggetto e la sua qualit, fra la cosa e i suoi attributi, ad esempio lo zucchero e la sua dolcezza. BHAGAVAN: Dio, il Signore; nome con cui i devoti chiamano Sri Sathya Sai Baba. Il termine pi appropriato per la gloria del Signore. Significa Colui che possiede appieno le sei qualit: ( Aisvaryam) (Onnipotenza, Onnipresenza, Onniscienza); (Dhrma) (Virt, Giustizia, Rettitudine): (Yasas) pag.139

DIALOGHI CON SAI


(Splendore Gloria, Fama); (Sri) (Prosperit, Sovranit, Grazia, Lustro); (Jnana) (Sapienza, Intelligenza); (Vairagya) (Distacco, Tranquillit, Equilibrio). BHAGAVATAM (PURANAM): Raccolta di storie dei tempi antichi che narrano le esperienze di coloro che hanno realizzato Dio. BHAJAN: Canto devozionale. BHAKTA: Il devoto, laspirante che segue il sentiero della devozione. BHAKTHAVATSALA: Pieno di affetto per i suoi devoti; che ha leffetto di una madre per i suoi devoti. BHAKTHIMARGA: Il sentiero della devozione. BHARATAM (BHARATA): Figlio di Dasaratha e di Kaikeyi e fratellastro di Rama. BHASMASURA: Un demone che chiese ed ottenne da Shiva il potere di ridurre in cenere chiunque avesse toccato. BHATI: Conoscenza. Sinonimo di (Cit). Con (Asthi e Priyam) una delle tre caratteristiche di tutti gli oggetti presenti nellUniverso. Da (Bhati) deriva il modo in cui un oggetto viene conosciuto, cio da come appare agli occhi umani. BHAYAPRAPANCIAM: La paura che nasce non conoscendo la natura. BHUTAKASAM: Spazio primordiale nel quale si manifestano gli elementi. BRAHMANDA: LUovo di (Brahma), lUovo (Anda) del Mondo covato dal simbolico Cigno (Hamsa). Il germe universale. BRAHMACARYAM: Uno degli stadi nei lquali si deve passare per fare una vita ideale. Studente casto. BUDDHI: Lintelletto superiore, intuizione, intelligenza. Lintuizione discriminativa dellorgano interno (antahkarana). La parte pi sottile e pura dellorgano interno che, costituendo nellindividualit umana un piano di rifrazione, capta un pag.140

GLOSSARIO DEI TERMINI IN SANSCRITO


riflesso della Luce dell(Atma) o della pura Coscienza: appunto tale riflesso, nella sua integralit, che costituisce il (Jiva) e che si determina poi negli altri elementi dellindividualit. Principio o facolt della mente che viene da (Prakriti); organo della conoscenza discriminante. Ragion pura. Centro dellessere totale e integrale (Jiva) relativamente immortale, riflesso del (Mahat) a certi livelli vibratori. Principio di determinazione, a volte ingormale e sovraindividuale. Intuizione degli universali. Intuizione intellettuale. CETANA: Cognizione, esperienza consapevole. CETANA: Consapevolezza, intelligenza, mente. CIAITHANYA: Coscienza. Potere che dona la vita. CIDAKASAM: La spazialit inqualificata e illimitata della pura Coscienza, capace di contenere qualsiasi oggetto, dal piano grossolano sino a (Isvara) stesso. CIDATMA: Il S di pura coscienza. CINMAYA: Fatto di pura coscienza. CITH(CIT): Coscienza pura e assoluta (caitanya). Consapevolezza pura. Intelligenza pura. Coscienza totale, universale. Coscienza-conoscenza. (Cit) al di l di ogni processo rappresentativo, cognitivo, insomma al di l del mentale e persino al di l della pura intellezione o intuizione intellettuale (buddhi): tuttavia d vita alla mente stessa, sostiene le sue modificazioni e assicura il funzionamento del mentale nella sua interezza. CITH-AKASAM: Lo spazio interno, larea mentale, la spazialit coscienziale dellessere, opposto a (mahakasa) che lo spazio esteriore empirico. CITH-SWARUPA: La forma della coscienza. CITTHAM: La sostanza mentale in cui si condensa la pura Coscienza-(Cit). Il pensiero individuale e formale; facolt che d forma alle idee e le associa tra loro. Una della quattro funzioni dellorgano interno (oltre a Buddhi, ahamkara e manas). pag.141

DIALOGHI CON SAI


il ricettacolo di tutti i ricordi o impressioni (vasana) e di tutte le tendenze o semi mentali (samskara). DAMA: Autodominio. Autocontrollo della mente. Controllo degli organi e dei sensi corporei. la condizione che stacca i due gruppi di organi sensoriali dai loro oggetti corrispondenti, riportandoli ai loro rispettivi centri. DAIVAMSAMBHUTA: Frammenti di Divinit nati in forma unmana. DARIDRAMARAYANA: Colui che risiede nel povero, (Narayana), il Creatore. DASENDRIYA: I dieci sensi, i cinque (Karmendriya) (organi di azione) e i cinque (Jnanendriya) (organi di percezione). DHARMA: Nel suo significato pi generale, designa un modo di essere; vale a dire, la natura essenziale di un essere, ovvero il modo di essere inerente alla natura essenziale dellessere. Quindi conformit al Principio unitariotonale e conseguentemente alla Legge di Armonia che esso impone e che da esso emana. (Dharma) corrisponde perci allEquilibrio universale, equilibrio-armonia, quindi dovere-giustizia. Il (Dharma) universale comprende quello individuale, e questo parte integrante di quello. Cos laspetto di Armonia del l(Dharma) - aspetto vissuto attivamente da colui che percorre un qualsiasi sentiero realizzativo - pu svelare quellEquilibrio stabile e imperturbabile nel quale si compensano e si risolvono tutti gli apparenti squilibri locali, ovvero lOrdine nel quale si ricompone la totalit degli apparenti e parziali disordini. Nel senso metafisico il (Dharma) rappresenta ci attraverso cui si manifesta lArmonia quale espressione dellUnit dellEssere. Nellordine individuale il (Dharma) in stretta relazione con lattivit prodotta dallessere e con quella che esso, conformemente al Principio, sapr e potr produrre (Karma-Dharma) al fine della Liberazione. DHARMASWARUPA: lincarnazione del (Dharma). DHYANA: Meditazione. Perfetta concentrazione. Silenzio interiore. pag.142

GLOSSARIO DEI TERMINI IN SANSCRITO


DHYANA-SAMADHI: Stato di equilibrio che si ottiene con la meditazione, attraverso il quale si realizza la Realt. DRONACHARYA: Il maestro arciere dei Pandavas e dei Kauravas. DUKHA: La sofferenza, il dolore in generale. Correlativo di (sukha) o piacere. DWESHASMARANA: Preghiera negativa, ripetizione del nome del Maligno. AKAGRATHA: Anche (ekagratva).La condizione di (ekagra),la stabilizzazione permanente o fissazione di (ekagra). Lo stato stabile di concentrazione. EKALAVYA: Fglio di Hiranyadhanas che si rec da Dronacharya per imparare luso dellarco. GIADA: Materia inerte, ogni cosa che non ha coscienza; senza vita, inconscio, inattivo. GIAGATH: Il mondo irreale, non vero, cangiante, transitorio. Universo, mondo direttivo, mondo del cambiamento. GIALA: Acqua. GIAMNA: Nascita. GIAPA: Recitazione; ripetizione; continua ripetizione del Nome Sacro senza ego e con devozione. GIVA: Individuo, essere vivente. GIVANMUKTHI: Liberato in vita. GRIHASTHYAM: Lo stato di capofamiglia. GRIHITHA: Che accetta, che conosce, che afferra. GUNA: Qualit costitutiva. Attributo, caratteristica. GURU: Istruttore, Mestro spirituale. HETHU: Causa primaria, motivazione; ragionamento, argomentazione, prova. Il ragionamento secondo il (Nyaya), secondo pag.143

DIALOGHI CON SAI


la Scuola shivaita (pasupata), causa della schiavit dellanima. La natura o il mondo oggettivo-sensibile. HRIDAYAKASA: Il firmamento del cuore. IDAM: Questo. Il questo come oggetto in opposizione allio (aham) come soggetto. INDRAJALA: Arte magica. INDRYAGUNASWARUPA: La forma dei (Guna). ISWARA: Personalit divina; rappresenta quello che si pu definire il Dio-Persona. Comprende lintero campo della manifestazione e anche dellimmanifesto principale, cio i tre aspetti: grossolano, sottile e causale, dal punto di vista individuale e da quello universale. A volte con (Isvara) si intende la pi alta personificazione dellAssoluto compreso dalla mente umana, dato che lAssoluto in s non pu essere concepito. (Isvara) il Signore di (maya). Esprime tutte le indefinite possibilit dellEssere Qualificato. Essere universale, principio di ogni manifestazione, corrisponde al (Brahman) con attributi, dello sviluppo dei quali la manifestazione espressione formale e informale. lEssere Qualificato. (Isvara) rappresenta il piano causale dellessere, quindi il Punto Principiale o lUno ontologico. (Isvara) dunque che compendia la Triplice Forma manifestante (trimurti), nelle sue modalit di creazione (Brahma), conservazione (Visnu) e dissoluzione (Siva) delluniverso come anche di ogni singolo ente o evento. Costituisce lo Stato di Unit indifferenziata della Coscienza cosmica, per cui ad (Isvara) vien fatto corrispondere lo stato di (Prajna) come del resto la qualit (guna) del (sattva): quindi associato allo stato di sonno profondo cosmico. La manifestazione nella sua attualit rappresenta ill sogno di (Isvara). Corrisponde perci al corpo causale universale e costituisce il l(Jiva) cosmico, nel quale deve riscontrarsi il (Jiva) dellente al fine di risolversi nell(Atman-Brahman). Cos, la manifestazione la proiezione onirica di (Isvara) dormente, di cui il singolo (Jiva) rappresenta un momento coscienziale determinato e condizionato dallignoranza, quindi costretto in una data dimensionalit spazio-tempocausa. pag.144

GLOSSARIO DEI TERMINI IN SANSCRITO


ISTHAM: Forma prescelta. ITHIHASA: Cos era; leggenda tradizionale, poemi epici ma non in senso profano. Sono (Ithihasa), il (Ramayana) e il (Mahabharata) del quale la (Bhagavad-gita) fa parte. JNANA: Conoscenza, da (jna) conoscere. JNANA.SWARUPA: Personificazione di (Jnana) (conoscenza suprema). Colui che possiede una piena sapienza. JNANENDRIYA: Organi di conoscenza, facolt di percezione sensoriale; i cinque sensi; le cinque facolt di sensazione, sono chiamati anche (buddhindriya). KAMAM: Desiderio, passione ardente; impulso volitivo. KARMA: Azione, attivit, principio di causalit; effetti risultanti da unazione; rito. QUesta parola ha significati diversi: sacrificio. azione rituale ecc. In special modo significa la serie causale che ci far raccogliere nel corso delle vite successive il risultato di ci che abbiamo fatto e pensato. Il (Karma) il frutto dellazione (karma-phala) il quale determina lindividuazione di un soggetto agente (kartr); (Karma) linerzialit della massa mentale del soggetto, ed ci hce lo sospinge ad agire, pensare, identificarsi, esistere in una data condizione. Il (Karma) pu considerarsi come causa-effetto dellazione tale da coinvolgere e costringere lessere nel perenne ciclo del divenire (samsara), della trasmigrazione da una condizione di coscienza-esistenza allaltra. KARMANDRIYA: Organi di azione (karma-indriya). Le cinque facolt che corrispondono alle funzioni esplicate da: voce, mani, piedi, organi di generazione e di escrezione. KRODHAM: Ira, collera. Brama di fare del male agli altri e di portarli alla rovina. KRUPA-SAGARA: Oceano della Grazia Divina. KSHARAM: Distruttibile, perituro; soggetto e dissoluzione. pag.145

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KUMARAJA: Figlio, ragazzo, principe ereditario. LAYA: Soluzione, estinzione (pralaya), assorbimento, dissoluzione, sonno profondo (susupti). LOBHAM: Avidit, la bramosia di tenersi il profitto e far s che si molteplichi. La determinazione che nessuno partecipi neppure di una piccola frazione di quanto si guadagnato o si possiede, anche in un momento di miseria; la risoluzione che i propri beni non debbano diminuire con luso. MANDHAVA: Dio, il Signore dellUniverso, il Padrone della (Maya). MAHAMAYA: La grande illusione che, facendo apparire il mondo come reale, essa stessa che lo crea e lo sostiene. MAHAPURUSHA: Lessere supremo, il S. MALINA-SATWA: Coscienza impura. MANAS: La mente, il senso interno, il mentale in genere. Mente individuata ed empirica, dotata di capacit razionale-analitica. MANAVA: Uomo. Essere umano discendente di Manu; dotato di mente. Ma sta per non e Nava sta per nuovo, da cui non nuovo, gi nato altre volte. Il termine sta inoltre a indicare la Divinit che presente nelluomo. MANO-AKASAM: Lo spazio mentale. MANO-NASANAM: Dissoluzione della mente nel sonno profondo, o anche soluzione della mente nella Consapevolezza del S. MANTHRA: Preghiera. MAUNA: Il silenzio. Lo stato del (Muni). La condizione nella quale lUnione (Yoga) pu veramente realizzarsi. Il Silenzio onnicomprensivo del S. Il Silenzio che simboleggia ed esprime la Coscienza dellAssoluto, cio la Consapevolezza dellIdentit con (Brahman-nirguna), il quale si instaura allestinzione di ogni relativit (Nirvana). La coscienza nel pag.146

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(nirvikalpa-sahaja-samadhi). Rappresenta lo stato supremo e corrisponde perci al Quarto (Turiya, Caturtha). Inteso come attributo, corrisponde a (Parvati o Durga) la (Sakti di Siva). uno dei tre attributi del Conoscitore o del (sannyasin). MITHYA: N vero n falso. Un misto di vero o falso, n interamente vero n del tutto falso. Il mondo (Mithya), e non falso. Non falso perch relativamente reale. Ha una realt temporanea, che viene negata da unulteriore indagine ed esperienza. MOHA: Turbamento, smarrimento; confusione, accecamento; stordimento derivante dallillusione e dallignoranza. MOKSHA: Liberazione, emancipazione del divenire-relativo, affrancamento dall(avidya o maya) e dal conseguente divenire trasmigatorio (samsara). MOKSHA-SADHANA: Mezzi di liberazione, tutte le pratiche o discipline capaci di condurre a (moksa). MUKTHI: Liberazione, sinonimo di (moksa). MUMUKSHUTHWAM: Intensa aspirazione ad affrancarsi da tutte le schiavit, anelito alla Liberazione. MYSORE-PAK: Dolce tipico di Mysore. NAMASKARAM: Saluto, inchino. NAMASMARANA: Costante ripetizione del nome del Signore. NAMARUPAPRAPANCIAM: Nome e forma dei cinque elementi che formano la natura. NASTHIKA: Ateo, miscredente. NIRVIKALPA-SAMADHI: Il (samadhi) senza differenziazione. La differenziazione cui si allude quella tra conoscente, conoscenza e conosciuto; nel (nirvikalpa-samadhi) la Coscienza totalmente priva di differenziazione, quindi di qualificazione, determinazione e oggetti, ed perci assolutamente priva di dualit. Il (nirvikalpa-samadhi) contemplazione pura. Coscienza assoluta e senza contenuto, perfetta identit con il pag.147

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Quarto (Turiya). il mezzo definito di realizzare in quanto in esso si perviene alla Coscienza Non-duale (AtmanBrahman); il (nirvikalpa-samadhi) conduce alla realizzazione metafisica del (Brahman nirguna), o Assoluto Inqualificato. NITHYAM: Eterno, permanente. PAPA: Errore, vizio mentale. lapparente maculazione o corruzione dello Spirito puro, di per s incorrutibile e incontaminato, ma apparentemente soggetto allimpurit (mala) per via dellignoranza (avidya) della propria natura. Demerito acquisito con lazione. PARABRAHMAVASTU: La sostanza dellAssoluto. PARAPRAKRITHI: Natura superiore. PARINAMA: Trasformazione. Passaggio da una forma espressiva allaltra, quindi da una condizione di coscienzaesistenza allaltra. Evoluzione. PATTABISHEKAM: Cerimonia di spargere (vibhuti) sullidolo. PRADHANA: Ci che posto prima di ogni coa. Elemento primordiale o natura. PRAKRITHILAKSHANA: Segno distintivo di (Prakriti), la Natura. PRAVANANDA: La gioia che nasce dal (Pranava). PRAPANCIA: Il dispiegamento cosmico a seguito della quintuplicazione elementare, quindi il completo sviluppo del mondo fenomenico. Equivale a universo. PRATHYAGATMA: Il S intimo, lautentico S per il (Vedanta) identico al (Brahman) supremo. PREMA: Amore unitivo o comprensivo. PREMASMARANA: Preghiera detta con devozione. PRITHVI: La Terra, lelemento grossolano o sottile. PRIYAM: Gradevole, gradito. pag.148

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PUNYA: Il merito acquisito con lazione virtuosa. PURANA: Poemi epici. Raccolta mitologica. PURNA: Pienezza, lAssoluto-Infinto in quanto Pienezza. PURUSHA: Uomo, persona, essere. PURUSHALAKSHANA: Segno distintivo delluomo. PURUSHOTTAMA: Il (Purusha) supremo, Spirito universale. RAMA: Nome attribuito a diversi personaggi-incarnazioni divine. Fratello maggiore di Krishna, (Avatara) di Vishnu. RAGIOGUNA: Il (guna di rajas), la qualit dellattivit. RAMAYANA: Il primo poema epico dellIndia. RAVANA: Crudele sovrano di Lanka (Ceylon) nemico di Rama. Fu un grande dotto che scal le pi alte vette dellascetismo, ottenendo molti poteri soprannaturali. Ma dal momento che non si sottomise a Dio (Rama), sub linesorabile dannazione. RISHI: Saggio, veggente. RUCHI: Ci che ricopre. Il velo dellillusione (Ruchi dellillusione). SADGURU: Il (Guru) dei (Guru). SADHANA: Disciplina spirituale. SADHAKA: Colui che si dedica con ogni sforzo alla via scelta. Colui che percorre un sentiero realizzativo. SADVALOKA: Parola illuminata. SAHASRANAMA: I mille nomi di Dio. SAKSHASKARA: Lautorealizzazione; la visualizzazione del Signore. Il raggiungimento dello stato supremo di (Samadhi). pag.149

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SAKTI: Energia, energia cosciente, lenergia dinamica indotta dalla presenza del polo di equilibrio statico (Siva). Polo negativo-mobile-femminile in relazione a Siva quale polo positivo-immobile-maschile. Sakti il nome della madre divina considerata come la divina energia primordiale la forza cosciente del Divino in azione, quindi laspetto femminile dellUnico. SAMA: Calma mentale, tranquillit della mente che non aderisce pi agli oggettil esterni o interni; apatia in opposizione a simpatia, quindi la non-risonanza oggettuale della e nella mente. Dominio che dirige la menteattenzione interiormente, impedendole ogni esteriorizzazione dispersiva. Pacificazione mentale, cessazione proiettiva, estinzione del movimento pensativo. uno dei quattro mezzi cardinale per la realizzazione vedantica. SAMADHI: Contemplazione, contemplazione trascendentale in cui si raggiunge un perfetto stato di identit essenziale e quindi coscienziale. Coscienza cosmica che si consegue con la concentrazione, la meditazione ecc. SAMASHTI-VISWARUPA: Forma totale assoluta del mondo. SAMSARA: Ciclo perenne del ldivenire; divenire trasmigratorio quale passaggio continuo per diverse condizioni di coscienza e quindi di esistenza; trasmigrazione. Corso dellindefinita successione di nascita-vita-morte-rinscita al quale pone fine la Liberazione. Spesso questo termine viene usato per designare linsieme della manifestazione universale, ovvero lesistenza nella sua totalit. SAMYOGA: Congiunzione, riunificazione, assorbimento. SANATHANA: Eterno, perpetuo. SANDESHA: Messaggio. SANKALPA: Volont, intenzione, desiderio, piano dazione. SANKALPASIDDHA: Potere della volont suprema. SANYASAM: Rinuncia, distacco; labbandono dei legami terreni per darsi solo alla contemplazione del Signore. pag.150

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SARVAMKHALVIDAM: Tutto questo in verit (Brahman). SARVASWARUPI: La Forma di tutte le forme. SASTRA: Sacre Scritture. SATCITANANDA: Esistenza (sat), conoscenza (cit) e beatitudine (ananda) assolute. SATHYA: La Verit, la Realt ovvero ci che (sat) la Realt assoluta (paramartha). SATWAGUNA: La qualit (sattwica), lo stato allotropico di equilibrio che sottost tanto al movimento quanto alla quiete inerziale. SAYUJA: La fusione nel Divino, lUnit in Dio. SAYUJAMUKTHI: Liberazione ottenuta con la Grazia divina. SEVA: Servizio al prossimo reso come offerta a Dio. Adorazione del Signore. SHANTI: Pace, Pace profonda. Pacificazione, acquietamento scaturente dalla comprensione e dalla trascendenza. SITA: Sposa di Rama. La figlia della Terra. Solco.Nome di una delle sette mitiche correnti della (Gnaga). SMARANA: Il ricordo. SRADDHA: Fede cui si aderisce coscientemente per un atto deliberato di comprensione della Verit. Certezza della Realt sia pur attraverso gli opachi veli oscuranti. SRAMAM: Legame. STHIRAM: Fisso, permanente. STHULARUPA: La forma grossolana. SUDDHA-SATWA: Pura consapevolezza. SUJNANI: La pi alta sapienza. SUKSHMARAMAYANA: Il significato sottile del Ramayana. SUKSHMARIDAYAKASA: Il firmamento sottile del cuore. pag.151

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SUKSHMARUPA: La forma sottile. SUSHUPTI: sonno profondo, sonno senza sogni. Condizione della coscienza che giace nella sua unit indistinta. SWABHAVA: La propria essenza, la vera natura di ciascuno. THITHIKSCIA: Coraggio morale che si accompagna a un ideale spirituale; pazienza perseverante, tolleranza comprensiva. THURIYA: Il Quarto stato il quale reale e assoluto e costituisce il necessario sostrato non-duale di tutti gli stati relativi, a Esso sovrapposti, e dei loro contenuti. (Thuriya) (Brahman nirguna), o semplicemente (Brahman), e rappresenta lAssoluto metafisico, ovvero il (Non-Essere) in quanto puro e assoluto (Essere senza secondo). il Nonlimitato, il Non-condizionato, il Non-determinato, il Non-qualificato, lInfinito, lAssoluto; non il noto n quello che la mente immagina essere lignoto. I saggi pensano che il Quarto - che non ha conoscenza n del mondo interno (soggettivo) n di quello esterno (oggettivo) n contemporneamente di quello e di questo, e che, infine, non ununit di coscienza integrale - sia invisibile, non agente, incomprensibile indescrivibile. Esso lunica essenza della conoscenza di s, senza alcuna traccia di manifestazione, pienezza di pace e beatitudine senza dualti; l(Atman). la pura coscienza Non-dualee, in quanto coscienza pura, lessenza di ogni conoscenza, quindi Conoscenza pura. UPADESA: Istruzione, istruzione spirituale. UPADHI: Sovrapposizione, sovrapposizione limitante. Ci che si sovrappone al S divenendone veicolo espressivo ma, nello stesso tempo, costituendone uno stato condizionante. Ci che, per effetto di (maya), sembra essere sovrapposto alla evidenza della Realt. La modificazione sovrapposta pag.152

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che costituisce lo stato relativo, la quale si erge sul sostrato assoluto di (Brahman). Veicoli di (Atma). UPARATI: Raccoglimento interiore, una delle sei virt mentali. VAIRAGHYAM: Distacco da ogni frutto dellazione, dagli oggetti dei sensi. Distacco risoluto da tutti i piaceri passeggeri. Il non-attaccamento fondato sulla riflessione personale e sullinsegnamento del (Guru). Distacco estremo della pura coscienza (Atman) dal veicolo corporeo e da quello mentale. Il non-attaccamento che consegue alla retta discriminazione e che, assieme a essa, costituisce qualificazione e mezzo per la Liberazione. VANAPRASTAM: Eremita, anacoreta. Terzo stadio di vita. VASANA: Impressioni mentali subcoscienti indotte dallesperienza, dallazione, dal pensiero, o provenienti da epoche indefinite del passato attraverso il l(Karma) accumulato. Costituiscono veri e propri semi di pensiero, espressione, azione, quindi di rinascita. Formano ci che impulsa lessere ad agire. Contenuto di (citta) pronto a emergere e svilupparsi. Semi potenziali espressivi Solchi nella sostanza mentale, i quali la caratterizzano e limitano. VASTHU: Ci che esiste, oggetto. VASUDEVA: Dio, Padre di Krishna. VASUDEVASARVAMIDAM: Tutto ci Dio, n pi n meno. VAYU: Aria, vento. Uno dei cinque (bhuta): lAria. Le cinque modalit del soffio vitale o (prana). VEDA: Rivelazioni, verit rivelate. VICIARA: Discernimento, facolt di giusto discernimento. Investigazione spirituale. Ricerca discriminante. VICIARANAMARGA: Il sentiero della discriminazione. VIDEHA-MUKTHI: La liberazione fuori della forma corporea, ottenuta al momento della morte, in modo immediato, pag.153

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poich la Conoscenza gi virtualmente presente e perfetta. VIDYA: La Conoscenza, Conoscenza della Realt, meditazione conscienziale che conduce alla Realizzazione. VIDYAMAYA: Uno dei due aspetti di (Maya). VIJNANA: Intelletto puro, sinonimo di (buddhi), come conoscenza sintetica-integrante in rapporto a (manas), da cui proviene una conoscenza distintiva e analitica. Anche conoscenza in quanto Consapevolezza. VIKARAM: Trasformazione. Elaborazione e assimilazione di un dato. Modificazione, modalit particolare. VIKRITI: Cambiato, trasformato, derivato. VIKSHEPA-SAKTI: Il potere proiettivo della (maya-avidya) tramite cui proietta, in luogo del Reale, limmagine delluniverso dei nomi e delle forme, il serpente sulla corda, ecc. VIVEKA: Discriminazione, discernimento intuitivo; discriminazione tra reale e non-reale, noumeno e fenomeno, la quale porta al distacco dal non-reale e alla presa di consapevolezza della Realt. VRITTI: Modificazione, onda, vibrazione, fluttuazione; vortice nella sostanza mentale; attivit mentale in genere. Produzione, effettuazione. Anche esposizione. VYAMOHA: Illusione. VYAPARA: Azione, attivit, funzione determinata. VYAVAHARI-PURUSHA: Il Giudice Supremo. YAJNA: Sacrificio rituale. Per la Tradizione ind vi sono cinque principali forme di sacrificio da compiere giornalmente: verso gli animali, gli avi, i grandi Saggi, i nostri simili e gli Di. YAMA: Restrinzioni. Le cinque restrinzioni dell (Raja-yoga) di Patanjal: non violenza, non appropriazione, vericidit, continenza e non possessivit. pag.154

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YUVARAJA: Erede in linea diretta, principe ereditario. Il primogenito di un sovrano.

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Editoriale Persona S.r.l. Via San Francesco dAssisi, 45 20013 Magenta

Finito di stampare nel mese di settembre i989 da Arti Grafiche Decembrio - Milano

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