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Sasà Salvaggio è diventato famosissimo anche presso le nostre comunità all’estero; come
mai?
Mi son trovato spesso a frequentare tali comunità, proponendo vari spettacoli e diffondendo i dvd dello
spettacolo “Siciliani brava gente”. E’ sempre emozionante incontrare i nostri conterranei, constatare
quanto sono legati alla loro madre terra: pur vivendo fuori dalla Sicilia sono molto più siciliani di noi!. Si
è creato un rapporto speciale, molti mi hanno scritto delle e-mail raccontandomi le loro storie di
emigrazione, alcune bellissime, davvero particolari e molto toccanti. Le ho raccolte in un libro che si
chiama come lo spettacolo - “Siciliani Brava Gente” – che ho pubblicato ed è oggi in vendita nelle
migliori librerie siciliane e nelle più importanti città italiane. E’ bello perché è fatto dai siciliani; io, nel
mio piccolo, ho fatto un po’ come faceva Pitrè, sempre attento ad ascoltare la gente per cogliere dalla
loro viva voce e riferire le tradizioni di Sicilia. E’ un lavoro che mi ha inorgoglito anche perché ho
lasciato una traccia mia in tutto il mondo, al di là dell’essere un uomo di spettacolo.
Nei tuoi prossimi impegni artistici continuerai a soffermarti sulle tradizioni e sulla cultura di
Sicilia?
Adesso sto lavorando a un nuovo progetto che si chiama “Racconti di Sicilia”; girerò la Sicilia con una
motolapa, di quelle decorate come i carretti siciliani. Racconterò degli aneddoti siciliani, storie di
Pirandello, di Sciascia, rivisitate in chiave comica. Ce ne sarà una sulle corna, sì, un monologo proprio
sulle corna! Tutte storie condite da musica “sicula” e da gastronomia siciliana, non solo quella
tradizionale stile pasta chî sardi ma anche una più moderna, a testimonianza che la nostra cultura, in
questo caso culinaria, è viva e si rinnova. Del resto, anche nell’attuale spettacolo “Sasao Meravigliao”
parlo delle tradizioni e della cultura siciliane; metto in evidenza tanto i pregi quanto i difetti del nostro
popolo, senza cadere nell’autoesaltazione ma nemmeno nell’autodenigrazione. Un luogo comune dice
che tra i nostri difetti c’è quello di non voler lavorare tanto; e forse è anche vero! Però, come dico nello
spettacolo, il problema non è che non vogliamo lavorare, è che abbiamo un ritmo diverso, dovuto al
clima. Su internet ho scoperto che esiste uno studio scientifico di una università americana che
dimostra che lavorare sopra i 30° è dannoso per la salute e può apportare stress! Quindi è normale
che alle nostre latitudini si lavori di meno. E siccome nel futuro le temperature sul pianeta andranno ad
aumentare… va a finiri chi ‘un travagghia chiù nuddu! Sì, noi siciliani abbiamo tantissimi pregi e
tantissimi difetti ma andiamo migliorando, però “con calma”; infatti l’imperativo siciliano è la Calma!
Tutto quello che c’è da fare, alla fine si fa, però, per favore, con Calma!!
www.laltrasicilia.org