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5.

2 La futura importanza delle fiere come strumenti di marketing

Per fare una prognosi della futura importanza delle fiere come strumento di marketing,
sono state prese in considerazione prognosi dello sviluppo generale, internazionale fino a
prognosi parziali per lo sviluppo delle fiere di organizzatori tedeschi e stranieri in patria e
all'estero. Gli esperti hanno espresso delle valutazioni concrete per la prognosi di due
periodi ( da tre a cinque e da sei a dieci anni) per i seguenti sviluppi:

● l'importanza delle fiere di organizzazioni tedesche in Germania, all'estero e in


generale

● L'importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche in Germania, all'estero e


in generale

● L'importanza delle fiere in generale.

5.2.1 La futura importanza delle fiere di organizzazioni tedesche

5.2.1.1 In Germania

Il quadro che viene pronosticato sull'importanza futura delle fiere di organizzazioni


tedesche in Germania può essere descritto principalmente come eterogeneo. Per il primo
breve periodo da tre a cinque anni gli intervistati non hanno pronosticato alcuno sviluppo
dell'importanza delle fiere di organizzazioni tedesche in patria. Intorno al 20% si aspetta
una lieve crescita di importanza, il 3% un forte aumento di importanza. Al contrario circa
il 16% si aspetta un calo nello sviluppo, e di questo il 7% si aspetta un forte regresso.

Abb. 33: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen deutscher
Veranstalterim Inland für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre ein?

Tab. 18: Prognose der Bedeutung von Messen deutscher Veranstalter im


Inland in den nächsten 3-5 Jahren nach Akteursgruppen in Prozent

Le aspettative sulla futura importanza delle fiere di organizzazioni tedesche in Germania


variano tuttavia tra i vari gruppi di attori. Mostrano delle differenze di tendenza tra le
valutazioni delle organizzazioni fieristiche e i politici. I politici stimano la futura
importanza delle fiere di organizzazioni tedesche in modo chiaramente più negativo
rispetto alle organizzazioni di fiere e alle camere.

Le camere e le società fieristiche hanno mediamente delle aspettative positive per quanto
riguarda la futura importanza delle fiere di organizzazioni tedesche in patria. Le
associazioni di espositori e i politici pronosticano al contrario uno sviluppo piuttosto
negativo.
Anche per il periodo da sei a dieci anni circa il 53% oltre la metà degli intervistati non si
aspettano alcuna variazione nell'importanza futura delle fiere di organizzazioni tedesche
in patria. Complessivamente si presentano delle evidenti oscillazioni sia in direzione di
un'aumentata che di una diminuita importanza. Si può stabilire uno spostamento delle
previsioni nella direzione di una piuttosto crescente importanza. Così complessivamente
circa il 29% si aspetta un aumento dell'importanza delle fiere di organizzazioni tedesche
in Germania e solo il 19% si aspetta un regresso. Questo è forse da motivare con la
speranza di uno slancio generale dell'economia. Le prognosi a più lunga scadenza
dell'importanza futura delle fiere di organizzatori tedeschi in Germania mostrano una
differenza tendenziale tra i gruppi di attori. Mentre i rappresentanti delle camere, gli
organizzatori delle fiere e i politici hanno delle aspettative piuttosto positive per quanto
riguarda la futura importanza nella successione esaminata, gli espositori e le associazioni
si aspettano un regresso. Così circa il 41% degli espositori/associazioni intervistati ha
pronosticato una importanza in regresso e di questi circa il 18% una forte perdita di
importanza.

Tab. 19: Prognose der Bedeutung von Messen deutscher Veranstalter im


Inland in den nächsten 6-10 Jahren nach Akteursgruppen in Prozent

5.2.1.2 All'estero

Le valutazioni degli esperti fieristici sulla futura importanza delle fiere di organizzazioni
tedesche all'estero mostrano complessivamente un trend uniforme. A breve termine circa
l'89% degli esperti fieristici si aspetta un'importanza in crescita. Circa il 33% predicono
perfino una forte crescita di importanza delle fiere di organizzazioni tedesche. Anche per
un termine più lungo circa l'83% degli intervistati pronostica un aumento di importanza
delle fiere di organizzazioni tedesche all'estero. Circa il 40% degli intervistati si aspetta
un forte crescita di importanza, al contrario una diminuzione di importanza viene
pronosticata per ambedue i periodi solo dal 5% degli intervistati.

Abb. 34: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen deutscher
Veranstalter im Ausland für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre ein?

Se si paragonano i valori medi delle previsioni dei diversi gruppi di attori, si nota che le
aspettative da parte dei rappresentanti dei cosiddetti gruppi della politica sono
tendenzialmente negative sia per il breve che per il lungo termine. Questo può forse
essere spiegato con il forte orientamento verso l'economia regionale dei politici che in
prima linea sono orientati alla massimizzazione delle rendite indirette in patria.

Tab. 20: Prognose der Bedeutung von Messen deutscher Veranstalter im


Ausland in den nächsten 3-5 und 6-10 Jahren nach Akteursgruppen in
Prozent

5.2.1.3 In ambito nazionale e all'estero, complessivamente

La futura importanza delle Fiere di organizzazioni tedesche complessivamente in patria e


all'estero viene stimata simile per ambedue i periodi del pronostico. Così circa il 42%
degli esperti (41% nel breve periodo e 43% nel lungo periodo) si aspetta una stagnazione.
Oltre la metà degli intervistati pronostica una crescita, anche se una chiara maggioranza
(ca il 47%) si aspetta un crescita di importanza piuttosto limitata (46% nel breve periodo
e 43% nel lungo periodo). Il 6% degli esperti fieristici calcola una perdita limitata di
importanza delle fiere di organizzazioni tedesche.

Abb. 35: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen deutscher
Veranstalter insgesamt für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre ein?

Tab. 21: Prognose der Bedeutung von Messen insgesamt in den nächsten 3-5
und 6-10 Jahren nach Akteursgruppen in Prozent

Mentre a breve termine le prognosi non rilevano delle differenze significative tra le
opinioni dei diversi attori, queste possono venire identificate per il secondo giro 60. Così i
rappresentanti delle organizzazioni delle fiere61 e gli espositori/associazioni62 stimano
significativamente in maniera più negativa l'importanza futura delle fiere in patria
rispetto ai rappresentanti delle camere. Tendenzialmente il primo confronto dei valori
medi mostra che i rappresentanti della politica si aspettano generalmente la maggior
crescita di importanza delle fiere rispetto agli organizzatori tedeschi. Mentre i
rappresentanti delle camere si aspettano anche a lungo termine una crescita di
importanza rispetto al breve termine, gli organizzatori delle fiere e gli espositori
pronosticano rispetto al breve termine un regresso di importanza delle fiere tedesche.

___________________________
60 Test H secondo Kruskal-Wallis: χ² = 9,624, df = 4, significanza asintotica = 0,047
61 Test U secondo Mann-Whitney: 37.000, significanza asintotica (bilaterale) = 0,009
62 Test U secondo Mann-Whitney: 21.000, significanza asintotica (bilaterale) = 0,009

5.2.2 La futura importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche

5.2.2.1 In Germania

Le valutazioni degli esperti per quanto riguarda l'importanza futura delle fiere di
organizzazioni non tedesche in Germania sono piuttosto eterogenee sia per il breve che
per il lungo termina. Cioè circa la metà degli intervistati di ambedue gli orizzonti
esaminati si aspettano che l'importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche
rimanga invariata (il 49% per il breve periodo e il 46% per il lungo periodo), tuttavia
circa il 18% e il 16% per il lungo periodo pronosticano una riduzione dell'importanza,
mentre rispettivamente in 33% e il 38% prevedono una crescita di importanza.
L'illustrazione seguente e la tabella chiariscono che le prognosi anche all'interno dei vari
gruppi attori variano fortemente. Una causa possibile per le forti differenze nelle
prognosi probabilmente sta nel metodo di rilevazione. Quindi a questo punto si deve
sottolineare ancora una volta che gli esperti fieristici del sondaggio Delphi provengono
dalla Germania e con ciò probabilmente le attività di fiere estere sono valutate meno
bene o insufficientemente. (cfr. cap. 2)

Abb. 36: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen nicht
deutscher Veranstalter in Deutschland für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre
ein?

Tab. 22: Prognose der Bedeutung von Messen nicht deutscher Veranstalter in
Deutschland in den nächsten 3-5 und 6-10 Jahren nach Akteursgruppen in
Prozent

Non si può pertanto rilevare un evidente trend di sviluppo. In generale il confronto


intermedio mostra per ambedue i periodi di tempo del sondaggio un aumento di
importanza da stagnante a modico per le fiere in Germania di organizzatori non tedeschi.

5.2.2.2 All'estero

Il quadro per la valutazione dell'importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche


all'estero si presenta decisamente più omogeneo in confronto alla prognosi dello sviluppo
delle fiere di organizzazioni non tedesche in Germania. Così per ambedue i periodi del
sondaggio più della metà degli esperti – 66% per il breve periodo e 65% per il lungo
periodo – un aumento di importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche all'estero.

Circa un terzo degli intervistati calcola un'importanza stagnante delle fiere di


organizzazioni non tedesche all'estero. Solo circa l'1% per il breve e il 3% per il lungo
periodo si aspetta un regresso dell'importanza.

Abb. 37: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen von nicht
deutschen Veranstaltern im Ausland für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre
ein?

Complessivamente è stato previsto per tutti e due i periodi della prognosi un aumento di
importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche all'estero.

5.2.2.3 In ambito nazionale e all'estero, complessivamente

La prognosi della futura importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche in


generale mostra, per ambedue i periodi considerati, un'alta corrispondenza. Così il 66%
degli intervistati per il breve periodo e il 67% per il lungo periodo, si aspettano un
aumento di importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche. Al contrario l'1% degli
esperti per il breve periodo e il 4% per il lungo periodo si aspetta un regresso
dell'aumento di importanza delle fiere di organizzazioni non tedesche. Appena il 30%
degli intervistati prevede uno sviluppo stagnante.

Abb. 38: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen
ausländischer Veranstalter insgesamt für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre
ein?

Tab. 23: Prognose der Bedeutung von Messen nicht deutscher Veranstalter
im Ausland in den nächsten 3-5 und 6-10 Jahren nach Akteursgruppen in
Prozent

Si nota chiaramente che le risposte dei rappresenti delle organizzazioni di fiere e


espositori/associazioni intervistati si trovano tendenzialmente distanti. Mentre gli esperti
fieristici del settore della politica e delle camere non si aspettano alcun calo nello
sviluppo, circa il 4% degli organizzatori di fiere pronosticano un regresso di importanza
nel periodo da 3 a cinque anni e l'8% per il periodo da sei a dieci anni. Nello stesso
tempo circa il 54% degli organizzatori di fiere per il breve e il 60% per il lungo
prevedono un aumento di importanza. Anche il 6% degli espositori/associazioni
intervistati si aspettano per il lungo periodo un regresso di importanza, mentre
contemporaneamente circa il 71% prevede un aumento di importanza. Di nuovo le
aspettative dei rappresentanti delle camere sono tendenzialmente positivi.

5.2.3 La futura importanza delle fiere, complessivamente

La futura importanza delle fiere come strumenti di marketing viene valutata in maniera
identica per ambedue gli orizzonti temporali del sondaggio. Così circa il 40% degli
esperti si aspetta nel breve come nel lungo periodo che l'importanza delle fiere come
strumenti di marketing rimanga uguale, oltre la metà degli intervistati (circa il 52%) al
contrario si aspetta invece una crescita. Solo il 4% degli esperti si aspetta un più forte
aumento di importanza. Il 4% degli intervistati si aspetta un leggero regresso
dell'importanza delle fiere come strumenti di marketing. Complessivamente per le fiere
come strumenti di marketing viene pronosticato solo un debole aumento di importanza.

Abb. 39: Wie schätzen Sie die zukünftige Bedeutung von Messen insgesamt
für die nächsten 3-5 und 6-10 Jahre ein?

Tab. 24: Prognose der Bedeutung von Messen in den nächsten 3-5 und 6-10
Jahren insgesamt nach Akteursgruppen in Prozent

Anche qui si vede che le aspettative sono tendenzialmente diverse tra i gruppi di attori.
Così i pronostici degli espositori/associazioni intervistati variano ampiamente e allo
stesso tempo prevedono il minore aumento di importanza delle fiere come strumento di
marketing. Una possibile motivazione per ciò è da scoprire metodicamente. Quindi il
gruppo degli espositori/associazioni si presenta complessivamente come il gruppo più
eterogeneo, che è stato messo insieme da esperti fieristici di differenti settori. In
confronto agli espositori/associazioni solo il 4% degli esperti delle organizzazioni delle
fiere si aspettano un regresso di importanza e, al contempo, oltre la metà dei loro
rappresentanti pronostica per ambedue i periodi del sondaggio un aumento di
importanza. Le stime delle camere sono, come pure i pronostici precedenti,
tendenzialmente più positive di quelle degli altri attori.

5.2.4 Riassunto

Riassumendo l'illustrazione seguente mostra lo sviluppo in patria e all'estero delle fiere di


organizzazioni nazionali ed esteri

Abb. 40: Prognose der Entwicklung von Messen in- und ausländischer
Veranstalter im In- und Ausland

È evidente che lo sviluppo delle fiere di organizzazioni tedesche e straniere in Germania


viene valutato in prima linea come stagnante. Lo sviluppo di fiere di organizzazioni
straniere in Germania viene previsto come leggermente più positivo rispetto a quello
degli offerenti nazionali. Un sensibile aumento viene previsto per le fiere di
organizzazioni non tedesche all'estero, come pure di organizzazioni tedeschi all'estero.
Complessivamente la crescita degli organizzatori stranieri viene valutata più
positivamente della crescita degli organizzatori tedeschi. Per lo sviluppo delle fiere in
generale in conclusione viene pronosticata una leggera crescita. Non è stato possibile
rilevare una significativa differenza per quanto riguarda i diversi periodi presi in esame
di tre fino a cinque anni e di sei fino a dieci anni. Da parte dei gruppi attori della politica
lo sviluppo delle fiere in patria viene considerato tendenzialmente più positivo che non
dagli altri attori.

5.3 Internazionalizzazione dell'economia fieristica

5.3.1 Lo sviluppo futuro dell'economia fieristica in aree del mondo selezionate

In questo capitolo viene presentata la prognosi degli esperti fieristici per lo sviluppo
futuro dell'economia fieristica in nuove aree del mondo selezionate. Le aree sono state
scelte e designate secondo la corrente statistica-AUMA, per poter meglio riflettere sul
pronostico in un periodo successivo.

Abb. 41.: Abgrenzung der ausgewählten Messeregionen der Welt

Ovviamente le grandi aree scelte non si possono considerare come omogenee. All'interno
delle grandi aree generalmente ci sono spiccate disparità per quanto riguarda gli sviluppi
dell'economia fieristica. Poiché non si può fornire un'analisi della ripartizione spaziale
della posizione delle fiere nelle aree considerate da questo lavoro e al momento non ha
alcuna rilevanza sul futuro sviluppo dell'economia fieristica tedesca e le sue implicazioni
per lo sviluppo economico, si rinuncia a farne una presentazione esauriente in questo
lavoro. Al momento tuttavia gioca un ruolo importante sull'esame dell'ipotesi del ciclo
vitale del settore la prognosi spaziale su larga scala, per poter individuare lo spostamento
dello sviluppo del settore. Di seguito perciò vengono presentati i pronostici per il periodo
da tre a cinque anni e da sei a dieci anni per le grandi aree selezionate.

5.3.1.1 Europa

Unione Europea (EU 15)

Lo sviluppo futuro dell'economia fieristica dell'Unione Europea viene valutato


similmente per tutti e due i periodi considerati. Uno sviluppo in regresso viene previsto
da circa l'1,5% degli esperti per il breve periodo e da circa il 4% per il lungo periodo. La
maggioranza più significativa degli intervistati si aspetta per ambedue i periodi
considerati (70% e 65%) una stagnazione. Una crescita è stata pronosticata per il periodo
da tre a cinque anni da circa il 28% degli intervistati, per il periodo seguente, da sei a
dieci anni, questo viene previsto da circa il 38% degli intervistati. Per cui
complessivamente si nota una debole tendenza in direzione di una leggera crescita
dell'economia fieristica nella UE (15).

Tab. 25: Prognose der messewirtschaftlichen Entwicklung in der


europäischen Union (EU 15) in den nächsten 3-5 und 6-10 Jahren nach
Akteursgruppen in Prozent

Le prognosi per il periodo da tre fino a cinque anni mostrano delle significative
differenze tra le aspettative degli espositori e dei politici63. Mentre i politici prevedono
dapprima un regresso dello sviluppo dell'economia fieristica, gli espositori prevedono
una crescita. Tendenzialmente si vede questa differenza anche in confronto agli attori
degli altri gruppi. Complessivamente circa l'11% dei rappresentanti della politica
prevedono uno sviluppo piuttosto regressivo, quasi l'80% si aspetta una stagnazione.

Tendenzialmente i rappresentanti della politica e delle camere si aspettano anche per i


successivi da sei a dieci anni una crescita dell'economia fieristica europea in paragone al
breve periodo. Le aspettative degli organizzatori delle fiere non variano per i periodi
presi in esame. Le previsioni degli espositori/associazioni al contrario si mostrano
leggermente regressive rispetto al breve periodo.

UE- allargata - 2004

Sullo sviluppo futuro dell'economia fieristica dei Paesi della UE allargata-2004 dal esiste
un'ampia concordanza tra gli esperti fieristici e tra i vari gruppi attori. Per il periodo da
tre a cinque anni complessivamente il 96% di tutti gli esperti prevede uno sviluppo. Circa
il 27% degli intervistati prevede persino un forte sviluppo. Solo il 4% pronostica una
stagnazione. Per il periodo da sei a dieci anni l'83% complessivo degli esperti fieristici
prevede uno sviluppo positivo, di questi circa il 18% si aspetta un trend fortemente
positivo. Circa il 17% prevede un arresto dello sviluppo dell'economia fieristica. Tra di
diversi periodi considerati si può anche stabilire una differenza significativa 64 ..

___________________________
63 U-test secondo Mann-Whitney: 40.000, significanza asintotica (bilaterale) = 0,015
64 Test-Wilcoxon: dimensione dell'esame Z: -2,612, significanza asintotica (bilaterale) = 0,009

Quindi nel breve periodo si calcola che nei Paesi dell'UE, che hanno aderito
recentemente, ci sarà uno slancio dell'economia fieristica, che si indebolirà leggermente
dopo sei, dieci anni.

Tab. 26: Prognose der messewirtschaftlichen Entwicklung der EU-


Beitrittsländern 2004 in den nächsten 3-5 und 6-10 Jahren nach
Akteursgruppen in Prozent
La prognosi sull'economia fieristica nei paesi neo-aderenti all'UE mostra che gli
organizzatori delle fiere e gli espositori valutano in maniera tendenzialmente più
pessimistica lo sviluppo rispetto ai rappresentanti delle camere e della politica. Così il
12% degli espositori si aspetta una stagnazione nello sviluppo dell'economia fieristica nel
breve periodo. Per il periodo considerato di sei fino a dieci anni circa il 18% prevede un
arresto dell'economia fieristica. Anche circa il 4% degli organizzatori di fiere si aspettano
per il breve periodo, e il 12% per il lungo periodo, uno stop nella crescita del settore
fieristico.

Il resto d'Europa

Lo sviluppo dell'economia fieristica del cosiddetto resto d'Europa (i Paesi non UE) viene
stimato in primo luogo come stagnante sia per il periodo da tre fino a cinque anni, che
anche per il periodo da sei a dieci anni. Così il 71,8% degli esperti fieristici per il breve
periodo e il 73,2% per il lungo periodo, non si aspettano una crescita né un regresso dello
sviluppo dell'economia fieristica. Circa il 17% si aspetta una leggera crescita
dell'economia fieristica nel resto d'Europa per i prossimi 3 fino a 5 anni. Per i successivi
da sei a dieci anni circa il 14% calcola un aumento delle attività economiche fieristiche.
Ugualmente circa il 12% degli intervistati hanno pronosticato un regresso delle attività
dell'economia fieristica nel resto d'Europa per tutti e due i periodi di tempo considerati.
Differenze significative o tendenziali tra le prognosi per i diversi periodi non possono
essere identificate.

5.3.1.2 Altre macro aree del mondo


Nord America

Lo sviluppo dell'economia fieristica nel Nord America viene valutato come stagnante sia
per il periodo da tre a cinque anni che per il periodo da sei a dieci anni. Così quasi i tre
quarti degli esperti fieristici non si aspettano né una crescita né un regresso sia per il
breve periodo (75,7%) che per il lungo periodo (71,4%). Circa il 15% degli intervistati
pronostica una leggera crescita per il breve periodo e per il lungo periodo uno scarso
20%. Allo stesso tempo per ambedue i periodi considerati circa l'8% degli intervistati si
aspetta un leggero regresso dello sviluppo. Quindi i pronostici a lungo termine risultano
leggermente positivi.

Le prognosi degli espositori/associazioni per il breve presentano una differenza


significativa con quelle dei politici. Mentre gli espositori complessivamente prevedono
una leggera crescita, i politici prevedono piuttosto un regresso nello sviluppo.

Tab. 27: Prognose der messewirtschaftlichen Entwicklung Nordamerikas in


den nächsten 3-5 und 6-10 Jahren nach Akteursgruppen in Prozent
Asia

Lo sviluppo dell'economia fieristica dell'Asia viene valutato dagli esperti fieristici


positivamente quasi all'unanimità per il periodo che va dai tre ai cinque anni, come pure
per il periodo da sei fino a dieci anni. Così gli esperti prevedono una crescita per
quest'area sia per il breve periodo (97,2%) che per il lungo periodo (94,4%).

_____________________

65 U-Test secondo Mann-Whitney: 47.500, significanza asintotica (bilaterale) = 0,045

Mentre oltre la metà (57,8%) degli esperti fieristici si aspettano una forte crescita per il
periodo da tre fino a cinque anni, circa il 42% la pronostica per il periodo da sei a dieci
anni. Tra i due periodi considerati si può constatare una significativa 66 differenza. Così in
confronto al periodo da tre a cinque anni si valuta la crescita del periodo da sei a dieci
anni leggermente in calo.

Vicino Oriente

Lo sviluppo dell'economia fieristica nell'area del Vicino Oriente viene considerato


positivo dalla maggioranza degli esperti fieristici sia per il periodo da tre a cinque anni
che per il periodo da sei fino a dieci anni. Così i due terzi degli intervistati per il breve
periodo pronosticano una crescita dell'economia fieristica, la cui qualità però viene
stimata da circa il 56% degli intervistati come piuttosto scarsa, solo circa il 6%
pronostica una forte crescita. Al contrario solo il 7% si aspetta un regresso nello sviluppo
per il breve e il 9% per il lungo periodo.

Africa
Lo sviluppo dell'economia fieristica in Africa viene valutato come stagnante da circa il
56% degli esperti fieristici per tutti e due i periodi considerati. Le prognosi per il breve e
per il lungo periodo si differenziano significativamente67 l'una dall'altra. Mentre per il
periodo da tre fino a cinque anni circa il 38% si aspetta un regresso nello sviluppo , per il
periodo da sei a dieci anni questo è previsto dal 28%. Solo circa il 6% si aspetta una
crescita dell'economia fieristica in Africa per il breve e il 15% per il lungo periodo.
Pertanto si calcola una leggera ripresa dell'economia fieristica africana per il periodo
preso in esame da sei fino a dieci anni.

Sudamerica

Anche lo sviluppo dell'economia fieristica in Sud America viene valutata dagli esperti
fieristici per tutti e due i periodi di tempo considerati a maggioranza come stagnante.
Così circa i due terzi si aspettano una stagnazione dello sviluppo dell'economia fieristica
per il periodo da tre fino a cinque anni. Circa un quinto pronostica una leggera crescita.
Al contrario circa il 13% si aspetta un leggero regresso nello sviluppo. Per il periodo da
sei fino a dieci anni lo sviluppo viene valutato in modo significativamente 68 diverso.

_____________________
66 Wilcoxon-Test: dimensione dell'esame Z: - 2,711, significanza asintotica (bilaterale) = 0,007
67 Wilcoxon-Test: dimensione dell'esame Z: - 3,273, significanza asintotica (bilaterale) = 0,001
68 Wilcoxon-Test: dimensione dell'esame Z: - 2,229, significanza asintotica (bilaterale) = 0,022

E precisamente anche per questo periodo il 56% degli intervistati si aspetta una
stagnazione, tuttavia circa un terzo pronostica una leggera crescita. Anticipano un
leggero regresso nello sviluppo circa il 10%. Dunque in Sud America si calcola una
leggera crescita dell'economia fieristica piuttosto a lungo termine.

Australia/Nuova Zelanda

Anche lo sviluppo dell'economia fieristica in Oceania viene valutato come stagnante da


una chiara maggioranza degli intervistati (82%) per ambedue i periodi considerati. Una
leggera crescita viene prevista per il periodo da tre fino a cinque anni dal 4% e per il
periodo da sei a dieci anni dal 7%. Al contrario circa il 14% si aspetta un leggero
regresso nello sviluppo per il corto periodo e circa l'11% per il lungo periodo.

5.3.1.3 Riassunto

Riassumendo si può affermare che le opinioni degli esperti fieristici sullo sviluppo futuro
dell'economia fieristica nelle aree del mondo selezionate diverge poco tra i gruppi attori.
Differenze significative o tendenziali nella valutazione si sono potute identificare solo
nelle prognosi sullo sviluppo dell'economia fieristica della UE-15-Stati, la UE-allargata-
2004 e il Nord America. Un pronostico di crescita evidente esiste per il periodo da tre a
sei anni per l'Asia sud-orientale, per la UE allargata - 2004 e per il Vicino Oriente. I
valori medi per le aree UE-15, Nord America e Sud America mostrano piuttosto
generalmente una leggera crescita, questo non deve far illudere che nella valutazione
dello sviluppo di queste aree si constati una forte “tendenza al centro”. Così circa i due
terzi degli esperti fieristici si aspettano una stagnazione nella crescita dell'economia
fieristica in queste macro are. Uno sviluppo leggermente in regressione viene infine
pronosticato per l'Oceania e l'Africa, tuttavia anche per queste regioni la netta
maggioranza degli intervistati ci si aspetta una stagnazione.

Abb. 46: Prognose des Wachstums der Messewirtschaft in ausgewählten


Großregionen der Welt

Per il periodo da sei fino a dieci anni si prevedono sviluppi simili nelle singole aree.
Differenze si notano riguardo la direzione della crescita nel lungo periodo. Così ci i
aspetta per il periodo in esame da tre a cinque anni un significativo e tendenziale regresso
nella crescita per Asia, UE allargata – 2004 e Vicino Oriente. Al contrario nelle altre aree
in via di sviluppo si calcola un forte aumento nella crescita per il periodo da cinque a
dieci anni.

5.3.2 Lo sviluppo futuro delle società fieristiche tedesche con e senza area
fieristica

5.3.3 In Germania

La prognosi del futuro sviluppo delle società fieristiche in Germania, con e senza area
fieristica, mostra che per il periodo da tre fino a cinque anni gli esperti fieristici
prevedono mediamente uno sviluppo piuttosto in regresso per le società fieristiche con
aree proprie. E cioè la maggioranza degli intervistati pronostica una stagnazione, oltre il
30% invece si aspettano uno sviluppo complessivamente negativo, il 6% addirittura un
forte regresso. Circa il 13% pronostica una crescita delle società fieristiche con aree
proprie. La maggioranza (57%) degli intervistati ha valutato complessivamente positiva
la crescita delle società fieristiche senza aree proprie per i prossimi tre, cinque anni, il
3% degli esperti fieristici prevedono una forte crescita. Uno sviluppo immutato si aspetta
un terzo scarso degli intervistati, l'11% prevedono piuttosto un regresso nello sviluppo.

Abb. 47: Prognose der Entwicklung von Messegesellschaften mit und ohne
eigenem Messegelände in Deutschland für die nächsten drei bis fünf Jahre

La prognosi degli esperti per il periodo da sei fino a dieci anni mostra per lo sviluppo
delle società fieristiche senza proprie aree fieristiche, un quadro simile, tendenzialmente
un po' rinforzato. Così circa il 56% degli intervistati si aspetta complessivamente una
crescita, il 10% perfino una forte crescita. Circa il 37% degli esperti fieristici prevede
una stagnazione. Un regresso nello sviluppo viene al contrario pronosticato soltanto da
circa il 7%. Per lo sviluppo delle società fieristiche con aeree fieristiche proprie gli
esperti prevedono per il breve periodo mediamente una leggera crescita. Precisamente
circa la metà degli esperti si aspetta una stagnazione, circa il 31% pronostica tuttavia per
il periodo da sei a dieci anni complessivamente una crescita, mentre al contrario solo
circa il 19% predice un regresso nello sviluppo.

Abb. 48: Prognose der Entwicklung von Messegesellschaften mit und ohne
eigenem Messegelände in Deutschland für die nächsten sechs bis zehn Jahre

5.3.2.2 All'estero

Lo sviluppo delle società fieristiche senza aree fieristiche proprie all'estero viene
giudicato positivamente per i prossimi tre fino a cinque anni. Così complessivamente
quasi l'81% degli esperti fieristici si aspetta una crescita, circa il 13% perfino una forte
crescita. Quasi il 16% pronostica una stagnazione e complessivamente il 3% un regresso
nello sviluppo. Lo sviluppo delle società fieristiche con aree fieristiche proprie viene al
contrario valutato più debole. Circa la metà degli intervistati (51%) non si aspetta alcuna
variazione. Circa il 29% pronostica complessivamente una crescita, circa il 20% un
regresso nello sviluppo.

Abb. 49: Prognose der Entwicklung von Messegesellschaften mit und ohne
eigenem Messegelände im Ausland für die nächsten drei bis fünf Jahre

Per i successivi da sei a dieci anni viene previsto un simile processo di sviluppo per le
società fieristiche senza aree fieristiche proprie. Per lo sviluppo delle società fieristiche
con aree fieristiche proprie viene pronosticata per il breve periodo un ulteriore leggero
sviluppo. E precisamente circa il 47% degli intervistati si aspetta ancora una stagnazione,
nello stesso tempo quasi un terzo degli intervistati pronostica complessivamente una
crescita, circa il 4% prevede una forte espansione delle società fieristiche senza aree.
D'altra parte circa il 20% si aspetta un regresso nello sviluppo.

Abb. 50: Prognose der Entwicklung von Messegesellschaften mit und ohne
eigenem Messegelände im Ausland für die nächsten drei bis fünf Jahre

5.3.2.3 Riassunto

Riassumendo si può sostenere che la crescita delle società fieristiche senza aree
fieristiche, sia in patria che all'estero, viene valutata più positivamente rispetto alla
crescita delle società fieristiche con aree fieristiche proprie. Contemporaneamente la
crescita in Germania, secondo i pronostici generali di crescita, viene stimata chiaramente
inferiore che all'estero. Non si sono potute identificare differenze significative o
tendenziali tra le valutazioni dei singoli gruppi attori. Per quanto riguarda i diversi
periodi presi in considerazione da tre a cinque anni e rispettivamente da sei a dieci anni,
si nota una differenza significativa per le previsioni di sviluppo delle società fieristiche
con aree fieristiche proprie in Germania. Mentre per il periodo da tre fino a cinque anni
mediamente viene previsto uno sviluppo da stagnante a regressivo, gli esperti si
aspettano in media per il periodo da sei a dieci anni una stabilizzazione dello sviluppo.

Abb. 51: Die zukünftige Entwicklung von Messegesellschaften mit und ohne
eigenem Messegelände in Deutschland und im Ausland

5.4 Cooperazione delle società fieristiche tedesche

5.4.1 Valutazione delle cooperazioni attuali

5.4.1.1 Ostacoli alla cooperazione

La figura seguente chiarisce che, da parte degli esperti fieristici intervistati, la politica di
posizionamento isolato delle grandi società fieristiche tedesche viene valutata come il
maggior ostacolo alla cooperazione. Circa il 90% degli intervistati valutano la politica di
isolamento come ostacolante, di questi quasi il 68% degli intervistati la valuta addirittura
molto ostacolante. Solo quasi il 3% degli esperti valuta la politica di isolamento come
non ostacolante.

Abb. 52: Bewertung von Kooperationshemmnissen für die Zusammenarbeit


deutscher Messegesellschaften im Inland

Anche la valutazione di una spinta alla cooperazione troppo scarsa viene chiaramente
valutata. Così quasi il 70% degli intervistati è dell'opinione che la scarsa spinta alla
cooperazione è da considerare come ostacolante per il comportamento cooperativo delle
grandi società fieristiche tedesche in patria, di questi circa il 20% degli esperti giudicato
la mancata spinta alla cooperazione come molto ostacolante. Quasi il 15% degli
intervistati non giudica un ostacolo la scarsa spinta alla cooperazione.

L'opinione degli esperti fieristici sul potenziale cooperativo disponibile si mostra al


contrario poco uniforme. Quasi il 37% degli esperti giudicano come ostacolante la scarsa
disponibilità di potenziale di cooperazione, allo stesso modo il 37% degli esperti fieristici
non ritiene che ciò sia di ostacolo. Circa il 26% ha avuto un'opinione neutrale riguardo a
questa domanda.

5.4.1.2 Campi di cooperazione probabili

I vantaggi della cooperazione sono già stati discussi esaurientemente. Finora si presenta
una collaborazione delle società fieristiche tedesche in primo luogo all'estero, ma anche
in patria secondo l'opinione di esperti fieristici sono disponibili sufficienti potenziali di
cooperazione. Per il futuro potrebbe essere importante anche in patria una maggiore
disponibilità alla cooperazione. In relazione a questo nel sondaggio Delphi si è chiesto
quanto verosimile è una cooperazione delle società fieristiche tedesche in patria in settori
selezionati.

Abb. 53: Wahrscheinliche Kooperationsbereiche

Si nota che complessivamente la cooperazione viene valutata da neutrale a piuttosto


improbabile. Diventa però anche chiaro che la probabilità di cooperazione in vari settori
viene valutata in modo diverso. Complessivamente la maggioranza stima possibile una
cooperazione solo in settori non specifici e dai programmi neutri come pure con proprietà
simili. Circa il 44% degli intervistati ritiene da molto possibile ad abbastanza possibile
una collaborazione in altri settori dai programmi neutri come la pubblicità comune,
l'acquisizione di informazioni e gli acquisti. Circa il 49% crede che sia possibile una
collaborazione in caso di proprietari comuni.

Tab. 28: Bewertung wahrscheinlicher Kooperationsbereiche in Prozent69

Per le vicinanze spaziali, nel campo della pubblicità comune, per l'acquisizione di
informazioni, per gli acquisti e per le tematiche fieristiche le opinioni degli esperti
fieristici sono molto lontane le une dalle altre. Così l'opinione media è per i settori di
cooperazione neutrali. La seguente tabella chiarisce che le valutazioni sono differenti a
seconda degli attori. Si dimostra che i diversi attori valutano in maniera
significativamente diversa la possibilità di una collaborazione in specifici settori di
cooperazione, per esempio nel settore dell'acquisizione di informazioni70 o in settori non
specifici e con programmi neutrali. Complessivamente gli organizzatori di fiere valutano
in maniera tendenzialmente più negativa la possibilità di cooperazioni, rispetto ad altri
attori. La disponibilità alla cooperazione viene valutata più positivamente dalle camere e
dai politici.

____________________

69A causa dell'ampliamento del questionario nel secondo giro Delphi sulle domande relative allo
scenario, si è rinunciato alle domande relative ai possibili settori di cooperazione nel secondo giro
Delphi. Come classica domanda di valutazione, che venne impiegata per la validazione delle
dichiarazioni degli esperti, si deve di regola considerare come bonus un secondo giro Delphi, al
quale si è rinunciato in questa occasione.
70 H Test Kruskal-Wallis: χ² = 10,675, df = 3, significanza = 0,014. L'U-test secondo Mann-
Whitney indica tra le risposte degli organizzatori di fiere e i politici un U di 181 e una significanza
asintotica (bilaterale) di 0,002
71 H Test Kruskal-Wallis: χ² = 14,814, df = 3, significanza = 0,002. L'U-test secondo Mann-
Whitney indica tra le risposte degli organizzatori di fiere e i politici un U di 149,500 e una
significanza asintotica (bilaterale) di 0,000.

Tab. 29: Bewertung wahrscheinlicher Kooperationsbereiche in Abhängigkeit


vom Akteur in Prozent72
5.4.2 Sviluppo dell'attitudine alla cooperazione

5.4.2.1 In Germania
Il futuro sviluppo della disponibilità alla cooperazione delle società fieristiche tedesche
in Germania viene valutato per i prossimi tre fino a cinque anni complessivamente in
leggera crescita. L'attenzione a una futura cooperazione tra società fieristiche tedesche e
organizzatori di fiere o associazioni straniere viene contemporaneamente valutato
tendenzialmente più positivo della collaborazione tra società fieristiche e associazioni
tedesche. Così complessivamente il 60% degli esperti fieristici si aspetta disponibilità
alla collaborazione in crescita con le organizzazioni fieristiche e associazioni estere,
quasi un terzo pronostica un atteggiamento immutato, solo il 9% degli intervistati si
aspetta un regresso nello sviluppo. La disponibilità di una futura cooperazione tra società
fieristiche e associazioni tedesche viene valutata da quasi la metà degli intervistati come
costante. Circa il 47% si aspetta complessivamente una disponibilità alla cooperazione in
crescita, un 4% una collaborazione in calo.

___________________________

72A causa dell'ampliamento del questionario nel secondo giro Delphi sulle domande relative allo
scenario, si è rinunciato alle domande relative ai possibili settori di cooperazione nel secondo giro
Delphi. Come classica domanda di valutazione, che venne impiegata per la validazione delle
dichiarazioni degli esperti, si deve di regola considerare come bonus un secondo giro Delphi, al
quale si è rinunciato in questa occasione.

Abb. 54: Die zukünftige Entwicklung der Kooperationsbereitschaft


deutscher Messegesellschaften in Deutschland in den nächsten 3-5 Jahren
Il futuro sviluppo della disponibilità alla cooperazione delle società fieristiche in
Germania viene considerata per il periodo da sei a dieci anni analoga a quella del
periodo da tre a cinque anni. Complessivamente il 60% degli esperti fieristici si aspetta
un incremento della disponibilità alla collaborazione da parte delle società tedesche con
organizzazioni e associazioni fieristiche estere, il 10% pronostica un considerevole
cambiamento di atteggiamento. Circa il 28% non prevede alcuna variazione per quanto
riguarda la collaborazione, il 12% si aspetta un calo degli sforzi per la cooperazione.
Similmente, come per la valutazione del breve periodo, quasi la metà degli intervistati
pronostica anche per la cooperazione delle società fieristiche tedesche con organizzazioni
e associazioni fieristiche tedesche un rafforzamento degli sforzi per la cooperazione.
Circa il 44% degli intervistati non si aspetta alcun cambiamento dello status quo, il 7%
pronostica una diminuzione della disponibilità alla cooperazione.

Abb. 55: Die zukünftige Entwicklung der Kooperationsbereitschaft


deutscher Messegesellschaften in Deutschland in den nächsten 6-10 Jahren

5.4.2.2 All'estero

La disponibilità alla cooperazione delle società fieristiche tedesche con società e


associazioni fieristiche all'estero viene valutata positivamente da circa l'86% degli esperti
fieristici per i prossimi tre a cinque anni. Circa il 20% degli intervistati si aspetta
addirittura un forte incremento della disponibilità alla collaborazione. Circa il 14% degli
esperti del settore pronostica un atteggiamento inalterato nei riguardi di attività in
comune. Anche la disponibilità delle società fieristiche tedesche con organizzazioni e
associazioni fieristiche tedesche all'estero viene valutata in crescita. Quasi tre quarti degli
intervistati si aspettano un aumento della disponibilità alla collaborazione, circa il 23%
prevede un atteggiamento immutato.

Abb. 56: Die zukünftige Entwicklung der Kooperationsbereitschaft


deutscher Messegesellschaften im Ausland in den nächsten 3-5 Jahren

Lo sviluppo futuro della disponibilità alla cooperazione delle società fieristiche tedesche
all'estero con organizzazioni e associazioni fieristiche estere viene prevista in salita da
complessivamente l'89% degli esperti fieristici. Quasi un quarto degli intervistati si
aspetta perfino un forte aumento della disponibilità alla cooperazione delle società
fieristiche tedesche. Anche per quanto riguarda la disponibilità alla collaborazione con
organizzazioni e associazioni tedesche gli esperti prevedono uno sviluppo positivo. Circa
il 72% degli intervistati pronostica complessivamente una disponibilità alla cooperazione
in salita. Quasi un quarto si aspetta un atteggiamento inalterato verso una collaborazione
con partner tedeschi all'estero. Al contrario solo il 5% degli esperti prevede un regresso
nello sviluppo.

Abb. 57: Die zukünftige Entwicklung der Kooperationsbereitschaft


deutscher Messegesellschaften im Ausland in den nächsten 6-10 Jahren

5.4.2.3

Per il futuro gli attori fieristici intervistati si aspettano in primo luogo uno sviluppo della
cooperazione delle società tedesche all'estero. La disponibilità a una collaborazione con
organizzazioni e associazioni fieristiche estere viene allo stesso tempo giudicata
maggiore della cooperazione con organizzazioni e associazioni tedesche. Viene prevista
anche una più forte disponibilità alla cooperazione da parte delle fiere tedesche in patria,
tuttavia questa viene complessivamente valutata come più scarsa. Anche in Germania la
disponibilità alla collaborazione tra organizzazioni e associazioni tedesche viene valutata
come più limitata rispetto alla disponibilità a cooperare con organizzazioni e associazioni
estere. Non si sono potute identificare significative differenze nella prognosi per quanto
riguarda i diversi periodi considerati da tre fino a cinque e da sei fino a dieci anni.

Abb. 58: Die zukünftige Entwicklung der Kooperationsbereitschaft


deutscher Messegesellschaften im In- und Ausland in den nächsten 3-5 und
6-10 Jahren
5.1. Privatizzazione delle società fieristiche tedesche

Per convalidare la discussione sulla privatizzazione già presentata, gli esperti fieristici
dapprima sono stati pregati di valutare la separazione tra società di gestione e società
proprietarie riguardo allo sviluppo futuro dell'economia fieristica tedesca
complessivamente. In seguito sono state analizzate le prognosi degli esperti riguardo a
una futura privatizzazione delle imprese fieristiche.

5.2.1.Valutazione delle possibilità e dei rischi

5.2.1.1.Possibilità

L'illustrazione seguente chiarisce immediatamente che la maggioranza delle possibilità


esaminate su una divisione tra società di gestione e società proprietarie vengono viste da
molto importanti a importanti, anche in considerazione di un futuro sviluppo
dell'economia fieristica tedesca in complesso. Il grafico ha ordinato le possibilità
conformemente al grado di importanza.

Abb. 59.: Trennung von Betriebs- und Besitzgesellschaft: Bewertung der


Chancen

Soltanto le possibilità di una maggiore accettazione da parte del contribuente e il minor


vincolo territoriale vengono riguardate da neutre a piuttosto ininfluenti. Il grado di
importanza viene comunque valutato in modo diverso a seconda degli item esaminati.
Non si sono potute identificare differenze significative nelle risposte da parte dei diversi
gruppi attori.

I potenziali esaminati si possono suddividere grosso modo in tre gruppi per quanto
riguarda la valutazione della loro importanza. Oltre il 75% degli intervistati ha giudicato
da piuttosto importanti a importanti le possibilità che, con una maggiore flessibilità,
generano una migliore economicità, migliori possibilità di resa del capitale come pure la
facilitazione per una privatizzazione. Le possibilità offerte da una maggior trasparenza
delle sovvenzioni, un più deciso orientamento al cliente, una più forte
internazionalizzazione e un minore carico finanziario dei comuni, vengono giudicate
dalla maggioranza degli intervistati da piuttosto importanti a importanti per il futuro
sviluppo dell'economia fieristica in Germania. Come neutrali o piuttosto ininfluenti
vengono infine valutate le possibilità che derivano da un minor vincolo territoriale e una
maggior accettazione dei contribuenti.

Tab. 30: Trennung von Betriebs- und Besitzgesellschaft: Bewertung der


Chancen
I fattori direttamente importanti dell'economia regionale, la possibilità di una più forte
internazionalizzazione e il minor vincolo territoriale non vengono considerati come delle
chance di primaria importanza. In particolare la possibilità giudicata da neutra a piuttosto
ininfluente del minor vincolo territoriale può assumere un valore positivo se valutata da
una prospettiva di economia regionale. Così si può concludere in primo luogo che con
una separazione tra società di gestione e società proprietarie non si intende una
internazionalizzazione a carico delle aree nazionali. Opportunità di primaria importanza
vengono rilevate nelle potenzialità allineate del gruppo 1, al riguardo della gestione
economica – monetaria. Al contrario da ciò non si può dedurre che una divisione tra
società di gestione e società proprietarie non possa avere delle conseguenze negative a
livello di economia regionale.

5.5.1.2 Rischi

L'immagine seguente sulla valutazione dei rischi mostra un quadro un po' meno
uniforme, rispetto a quello sulla valutazione delle opportunità. I fattori di rischio di una
divisione tra società di gestione e società proprietaria in considerazione del futuro
sviluppo dell'economia fieristica tedesca complessiva vengono per la gran parte valutate
da neutrali fino a piuttosto non problematiche. Il grafico rappresenta gli item secondo il
rispettivo grado di valutazione del rischio.

Abb. 60.: Trennung von Betriebs- und Besitzgesellschaft: Bewertung der


Risiken

I fattori di rischio si possono ordinare all'incirca in quattro gruppi. Gli item concreti in
riferimento ai costi, l'aumento degli affitti degli stand e il rincaro delle prestazioni di
servizio propri delle fiere, sono stati giudicati da più del 60% degli intervistati da
piuttosto problematici a problematici. Il reperimento di investitori privati appropriati è
stato giudicato in prevalenza neutrale. Una riduzione dei posti presso le società
fieristiche, il calo delle rendite indirette dell'economia regionale e l'indebolimento della
posizione delle fiere, vengono giudicate da neutre a piuttosto non problematiche. Un
indebolimento della posizione fieristica in Germania viene valutata dal 60% degli
intervistati da piuttosto non problematica a non problematica, solo il 10% si aspettano
dalla separazione in società di gestione e società proprietaria, un indebolimento delle
regioni fieristiche.

Tab. 31: Trennung von Betriebs- und Besitzgesellschaft: Bewertung der


Risiken

I fattori di rischio direttamente rilevanti nell'economia regionale, come la riduzione di


posti presso le società fieristiche, il calo delle rendite indirette dell'economia regionale,
l'indebolimento della singola area fieristica, come pure l'indebolimento complessivo
dell'area fieristica in Germania vengono considerati come piuttosto non problematici.
Nella valutazione dei rischi per la singola area fieristica, come pure per l'area fieristica in
Germania nel suo complesso, si vedono però differenze tendenziali per quanto riguarda
le aspettative tra le valutazioni dei diversi gruppi attori.

_______________________________
73 Gli item “calo della rendita indiretta dell'economia regionale” e “indebolimento dell'area
fieristica” sono stati selezionati per la prova dell'attendibilità. Cronbachs Alpha ha prodotto un
valore di 0,72, cioè si può valutare come soddisfacente la concordanza. Le differenze nella
valutazione possono forse essere fatte risalire alla formulazione in base a differenti vocaboli di
uso comune.

Tab. 32: Trennung von Betriebs- und Besitzgesellschaft: Bewertung des


Risikos der Schwächung des Messestandortes nach Akteursgruppe in
Prozent
Così le valutazioni del gruppo attore dei politici si differenziano tendenzialmente da
quelle degli altri attori riguardo alla valutazione del rischio di indebolimento di una
singola area fieristica. Anche la valutazione del rischio di indebolimento dell'area
fieristica in Germania viene valutato da parte dei politici come non problematico.

Tab. 33: Trennung von Betriebs- und Besitzgesellschaft: Bewertung des


Risikos der Schwächung des Messestandortes Deutschland nach
Akteursgruppe in Prozent
Complessivamente gli esperti fieristici si aspettano dei prezzi in salita (affitti degli stand,
prestazioni di servizi propri della fiera), questi tuttavia secondo la loro propria opinione
non hanno effetto negativo sull'economia regionale. Questo può essere spiegato solo con
il fatto che le chance che derivano da una separazione provocano una crescita che
compensa gli effetti negativi.
5.2.2. Prognosi
Per il periodo da tre a cinque anni, circa il 10% degli esperti fieristici pronostica una
privatizzazione delle funzioni gestionali. Circa il 66,2% si aspetta un passaggio delle
funzioni organizzative in mani private solo per il periodo da sei a dieci anni. Quasi un
quarto degli esperti fieristici ritengono in generale irreale una privatizzazione. Dunque
complessivamente circa il 90% degli intervistati ritiene realistica una ritirata della
proprietà pubblico-giuridica dalle funzioni organizzative.

Tab. 34: Prognose der Privatisierung des Veranstaltungsgeschäftes


Nello stesso tempo le opinioni dei diversi gruppi attori si differenziano tendenzialmente
le une dalle altre. Così si vede precisamente che circa il 61% dei rappresentanti delle
società fieristiche ritengono realistica una privatizzazione delle funzioni organizzative in
sei – dieci anni, tuttavia ritengono più irrealistico il passaggio delle funzioni gestionali in
mani private rispetto agli altri gruppi attori. Da parte dei politici, quasi l'89% degli
intervistati ritiene realistica la privatizzazione delle funzioni organizzative nei prossimi
sei – dieci anni.

Tab. 35: Prognose der Privatisierung des Veranstaltungsgeschäftes nach


Akteursgruppe in Prozent
Tab. 36: Privatisierung aufgrund leerer Staatskassen
Quasi l'83% degli esperti fieristici intervistati ritiene realistico che le vuote casse statali
costringano le grandi società fieristiche tedesche a una privatizzazione entro i prossimi
dieci anni. Quasi un terzo degli intervistati reputa che già entro i prossimi tre fino a
cinque anni la proprietà pubblica venderà le proprie quote alle società fieristiche. Quasi il
17% degli esperti fieristici giudica in generale irrealistica una alienazione delle quote alle
società fieristiche. Non si sono potute identificare significative o tendenziali differenze
tra i gruppi attori.
Le prognosi sulla privatizzazione delle funzioni organizzative e della vendita delle quote
della proprietà pubblica sono correlate l'una con l'altra in maniera leggermente positiva.
Coloro che ritengono realistica una privatizzazione delle funzioni gestionali nel periodo
da tre fino a cinque anni, si aspettano anche che le casse statali vuote costringano la
proprietà pubblica alla vendita delle proprie quote alle società fieristiche entro i prossimi
cinque anni.
Riassumendo si può ritenere che una privatizzazione – quanto meno delle funzioni
organizzative delle società fieristiche – viene prevista dalla netta maggioranza degli
esperti fieristici entro i prossimi dieci anni.
5.3. Prognosi ed effetti di una politica di sovvenzioni rilevanti per le fiere
Sullo sfondo dell'attuale politica federale e dei Länder sul risparmio, le sovvenzioni più
che mai si trovano sul banco di prova politico. Di seguito vengono illustrate le prognosi
degli esperti fieristici riguardo alla variazioni delle sovvenzioni economiche alle fiere.
Le previsioni sugli effetti delle sovvenzioni all'economia fieristica tedesca verranno
descritti e analizzati in un capitolo a parte.
5.3.1. Prognosi
Il pericolo, menzionato nel capitolo 3.2.2.2, che ai Länder e ai comuni venga vietato di
diventare soci nel business dei padiglioni sotto forma della cosiddetta sovvenzione UE di
fatto, viene valutato come realistico da circa il 52% degli intervistati. Tuttavia, entro un
orizzonte temporale da tre a cinque anni, solo il 3% circa degli intervistati si aspetta il
verificarsi di un divieto. Circa la metà degli esperti si aspetta entro un periodo da cinque
fino a dieci anni un divieto dai Länder e dai comuni di diventare soci nel business dei
padiglioni. Circa il 48% degli intervistati ritiene irrealistico un divieto generale di
sovvenzioni.

Tab. 37: Länder und Kommunen als Gesellschafter im Hallengeschäft


werden als so genannter EU-Subventionstatbestand verboten
Le opinioni tra i gruppi attori si differenziano tendenzialmente le une dalla altre, mentre
da parte della consulenza scientifica circa il 72% e da parte degli organizzatori di fiere
circa il 63% prevedono un divieto di sovvenzioni, solo circa il 33% e rispettivamente il
23% dei rappresentanti della politica e delle camere lo prevedono.

Tab. 38: Länder und Kommunen als Gesellschafter im Hallengeschäft


werden alss o genannter EU-Subventionstatbestand verboten – Bewertung
nach Akteursgruppen

Un futuro divieto generale di sovvenzioni viene ritenuto irrealistico da quasi il 54%


degli attori fieristici intervistati. Circa il 42% degli esperti fieristici pronostica un divieto
generale di sovvenzioni per i prossimi da sei a dieci anni. Circa il 4% si aspetta un
divieto generale di sovvenzioni già entro i prossimi da tre a cinque anni. Non possono
essere identificate differenze significative o tendenziali tra i gruppi di attori.

Tab. 39: Messewirtschaftliche Subventionen werden generell verboten


5.6.2 Effetti
Di seguito vengono esposte le valutazioni degli esperti per lo sviluppo dell'economia
fieristica tedesca, con lo stato di fatto delle sovvenzioni, come discussa nel 5.6.1. In
questo lavoro la valutazione degli scenari è stata focalizzata sulla variazione dello stato
di fatto delle sovvenzioni per tre motivi. Così, a differenza di altri fattori d'influenza
sull'economia fieristica, come per esempio la progressiva internazionalizzazione o la
digitalizzazione, lo stato di fatto delle sovvenzioni è chiaramente misurabile e
rappresentabile. Inoltre si tratta di condizioni che possono essere influenzate e modificate
politicamente in modo rapido. Oltre a ciò la probabilità di attuazione pronosticata dagli
esperti è di circa il 50%.
Come primo passo si esamina l'influsso dei Länder e dei comuni come soci nel business
dei padiglioni. In un secondo momento si illustrano gli effetti delle sovvenzioni in
generale. A questo scopo sono stati valutati dagli esperti fieristici due scenari futuri per i
prossimi da tre a dieci(?) anni. In un primo scenario si considera che le attuali condizioni
delle sovvenzioni rimangano costanti, in un secondo scenario le sovvenzioni sono
vietate. Sarebbe stata desiderabile a questo punto anche un'analisi dello scenario da sei a
dieci anni, ma a questa si è rinunciato in favore di altre domande nel questionario, per
mantenere comunque nei limiti la già dispendiosa risposta al questionario. Per verificare
gli effetti di una variazione dello stato di fatto delle sovvenzioni sullo sviluppo
dell'economia fieristica, si sono fatte domande sia sugli scenari dell'economia fieristica
tedesca complessivamente, come pure su sviluppi particolari, sulla crescita delle società
fieristiche con o senza aree fieristiche proprie, come pure sullo sviluppo di società
fieristiche tedesche ed estere in Germania e a livello internazionale.
5.6.2 I Länder e i comuni diventano partner nel business dei padiglioni
La tabella qui di seguito confronta i valori medi delle valutazioni degli esperti fieristici di
due scenari in dipendenza di uno stato di fatto di sovvenzioni dei “Länder e comuni come
partner nel business dei padiglioni”. Per uno scenario A, supposta la certezza che ai
Länder e ai comuni non sarebbe stato proibito di diventare partner nel business dei
padiglioni, si è indagato su una previsione dello sviluppo di vari item fieristici finanziari
per il periodo da tre a cinque anni. Ugualmente ha avuto luogo una prognosi per lo
sviluppo degli stessi item supponendo che ai Länder e ai comuni venisse vietato già da
oggi di diventare soci nel business dei padiglioni.

Tab. 40: Szenario: Länder und Kommunen als Gesellschafter im


Hallengeschäft werden in den nächsten drei bis fünf Jahren verboten bzw.
nicht verboten
I valori medi delle prognosi degli esperti mostrano per il periodo da tre fino a cinque anni
una significativa dipendenza dello sviluppo dell'economia fieristica tedesca da un divieto
di sovvenzioni, che proibisce ai Länder e ai comuni di diventare soci nel business dei
padiglioni. Così per lo scenario A si è previsto un leggero sviluppo dell'economia
fieristica tedesca. Circa il 32% degli intervistati prevedono una leggera crescita, solo
l'11% si aspetta un leggero regresso nello sviluppo. Nel caso di un divieto di sovvenzioni
è stata prevista una stagnazione dell'economia fieristica tedesca . Dopo il verificarsi di un
divieto di sovvenzioni, circa un 20%, di esperti ha pronosticato un regresso, e una pari
percentuale una crescita.
_______________________
74Livello di significanza del Wilcoxon-Test per paragonare due campioni collegati. Viene indicata
la significanza asintotica (bilaterale) e la grandezza del campione Z del Wilcoxon-test.

L'influenza più fortemente negativa di un divieto di sovvenzioni è stato pronosticato


dagli esperti per gli sviluppi delle società fieristiche tedesche in Germania come pure per
le società fieristiche con aree fieristiche proprie. Mentre senza un divieto di sovvenzioni
solo circa il 20% prevede un regresso nello sviluppo, circa la metà degli intervistati
prevede un regresso nello sviluppo in caso di un divieto di sovvenzioni. Solo circa il 18%
degli intervistati pronostica una leggera crescita nel caso di divieto di sovvenzioni, il
30% prevede una stagnazione.
Gli effetti di un divieto di sovvenzioni per le società fieristiche all'estero sono altrettanto
significative statisticamente, e tuttavia in genere vengono delineate complessivamente
con meno forza. Circa il 65% degli intervistati si aspetta una crescita in caso di
sovvenzioni e circa il 9% un regresso. Per una situazione nella quale ai Länder e ai
comuni venisse vietato di diventare soci nel business dei padiglioni, ancora circa il 55%
degli intervistati prevede una crescita, allo stesso tempo circa un quarto degli intervistati
si aspetta un regresso delle attività delle società fieristiche tedesche all'estero. Questo fa
vedere quanto diversamente vengono valutati gli effetti.

Tab. 41: Vergleich der Mittelwerte unterschiedlicher Akteursgruppen zu


Szenarien der Entwicklung deutscher Messegesellschaften im Ausland
La precedente tabella mostra le diverse valutazioni dei singoli gruppi attori. Quindi non
tutti i gruppi attori si aspettano un'influenza negativa delle attività economiche fieristiche
all'estero in caso di attuazione di un divieto di sovvenzioni dei Länder e dei comuni
come soci nel business dei padiglioni.
______________________________
75Livello di significanza del Wilcoxon-Test per paragonare due campioni collegati. Viene indicata
la significanza asintotica (bilaterale) e la grandezza del campione Z del Wilcoxon-test.

La differenza dei valori medi mostra che i politici, gli organizzatori delle fiere e gli
espositori/associazioni si aspettano un regresso significativo o tendenziale delle attività. I
rappresentanti delle camere e la consulenza scientifica al contrario non pronosticano
alcun effetto negativo per le attività economiche fieristiche delle fiere tedesche all'estero.
Nessun effetto negativo significativo ha – e in questo i gruppi degli esperti sono unanimi
– un divieto di sovvenzioni per le società fieristiche senza aree fieristiche proprie come
pure per la società di fiere straniere in Germania.
5.2.1.4 Le sovvenzioni nell'economia fieristica sono generalmente vietate
Anche gli effetti di un generale divieto di sovvenzioni vengono valutati dagli esperti
significativamente negativi sull'economia fieristica tedesca.

Tab. 42: Szenario: Subventionen werden in den nächsten drei bis fünf Jahren
generell verboten

Quindi lo sviluppo dell'economia fieristica tedesca per lo scenario A: “È certo che le


sovvenzioni nel mercato fieristico non verranno vietate”, viene descritto come
leggermente in crescita. Quasi il 32% degli intervistati prevede una leggera crescita, solo
circa l'8% si aspetta piuttosto uno sviluppo regressivo. Con circa il 60% la maggioranza
degli esperti fieristici pronostica una stagnazione dello sviluppo economico fieristico .
__________________________________
76Livello di significanza del Wilcoxon-Test per paragonare due campioni collegati. Viene indicata
la significanza asintotica (bilaterale) e la grandezza del campione Z del Wilcoxon-test.
Nel caso di un divieto di sovvenzioni si prevede in generale uno sviluppo regressivo
dell'economia fieristica. Con l'attuazione di un divieto di sovvenzione circa il 41% degli
esperti si aspettano un regresso dello sviluppo dell'economia fieristica, quasi il 12% degli
intervistati pronosticano una leggera crescita del settore fieristico tedesco.
Gli esperti pronosticano l'influenza più fortemente negativa di un divieto di sovvenzioni
sugli sviluppi delle società fieristiche tedesche in patria e all'estero. In caso di certezza di
pagamenti di sovvenzioni circa il 70% si aspetta una crescita e solo il 10% uno sviluppo
regressivo delle società fieristiche tedesche all'estero, mentre in caso di soppressione
generale delle sovvenzioni solo il 37% degli intervistati ha pronosticato una crescita e
circa il 34% uno sviluppo regressivo delle società fieristiche tedesche all'estero. Come
conseguenza della soppressione delle sovvenzioni, le società fieristiche tedesche non
avrebbero più una crescita all'estero, ma si avrebbe una stagnazione al livello attuale.
Mentre la soppressione delle sovvenzioni per il business fieristico delle fiere tedesche
all'estero porterebbe, secondo la prognosi degli esperti fieristici, a un arresto della
crescita, gli intervistati pronosticano per il business fiere in Germania uno sviluppo
regressivo delle società fieristiche tedesche. Così, in caso di sicurezza di pagamenti di
sovvenzioni, circa il 26% prevede una crescita delle società fieristiche tedesche in
Germania, mentre il 13% si aspetta uno sviluppo piuttosto regressivo. In caso di una
soppressione generale delle sovvenzioni più della metà degli intervistati, con circa il
55%, pronostica uno sviluppo piuttosto regressivo, solo il 14% prevede una crescita
anche in questo caso.
Gli effetti di una soppressione generale delle sovvenzioni vengono previsti diversamente
per le società fieristiche con e senza aree fieristiche. E precisamente c'è per ambedue i
soggetti una differenza molto significativa dei valori medi pronosticati dagli esperti, i
quali valutano gli effetti negativi tuttavia più negativi per le fiere con aree fieristiche
proprie in confronto con le società fieristiche senza aree fieristiche proprie. Mentre in
caso di sicurezza di pagamenti di sovvenzioni la prognosi di crescita in Germania per le
società fieristiche in Germania con aree fieristiche proprie viene prevista con sviluppo
stagnante, ci si aspetta complessivamente una leggera crescita per la società fieristiche
senza aree fieristiche proprie. Secondo le prognosi degli esperti la soppressione di
sovvenzioni dovrebbe portare a uno sviluppo regressivo per le società fieristiche con aree
fieristiche proprie, mentre le società fieristiche senza aree fieristiche ritornerebbero a un
livello di stagnazione.
Lo sviluppo delle società fieristiche straniere in Germania, secondo le prognosi degli
esperti, non verrebbe influenzato significativamente da un divieto di sovvenzioni.
6 Discussione dei risultati
Di seguito si fa una riflessione sui risultati teorici ed empirici di questo lavoro sulla base
di un procedimento metodico e vengono sistemati, discussi e valutati in relazione alle
ipotesi principali (cfr. cap 4). In conclusione c'è l'analisi di tre scenari per il futuro
sviluppo dell'economia fieristica tedesca, da dove si traggono implicazioni
sull'importanza delle fiere per l'economia regionale e come strumento di promozione
economica delle fiere.
6.1 Riflessione sui risultati con il background della procedura metodica
Con il sondaggio Delphi a due livelli si è inteso fare un accertamento e una
qualificazione delle delle opinioni degli esperti. Lo scopo è quello di sviluppare uno
scenario per il futuro dell'economia fieristica tedesca. Non è una previsione esatta del
futuro dell'economia fieristica tedesca, ma l'accertamento delle cosiddette linee di
sviluppo dalla quali si possono rilevare implicazioni sull'importanza delle fiere per
l'economia regionale e lo sviluppo dell'economia. Tra l'altro agli esperti sono state
presentate per la valutazione anche affermazioni poco chiare di esperti e letteratura, che
loro dovrebbero valutare con riguardo alla loro validità.
Come trend approssimativo dell'analisi empirica si può sostenere che tra gli esperti, per
quanto riguarda le prognosi, si presenta relativamente alle dichiarazioni sullo sviluppo
futuro dell'economia fieristica in Europa e internazionalmente una variante più
trascurabile, rispetto a quella delle prognosi sull'economia tedesca e per le domande di
valutazione. Questa relativa trascurabile dispersione può essere spiegata con la struttura
relativamente superficiale delle domande. Così per l'estero sono state richieste solo
generiche informazioni sullo sviluppo, mentre si sono fatte domande dettagliate sui trend
dell'economia tedesca, per mezzo delle quali venivano più chiaramente alla luce le
differenze di conoscenza degli intervistati come pure le differenze di prospettiva di attori
specifici.
Secondo le aspettative si nostrano delle differenze di valutazione tendenziali di specifici
attori soprattutto nelle domande con concreta dimensione politica.
Attira l'attenzione il fatto che – soprattutto per le domande che si riferiscono all'attuale
struttura del capitale delle grandi società fieristiche tedesche – il comportamento nelle
risposte degli esperti fieristici ha mostrato una tendenza verso la media superiore al
normale. Queste valutazioni neutre tuttavia si trovano talvolta in conflitto logico con altre
valutazioni. Motivi possibili per la tendenza al centro potrebbero essere da una parte il
fatto che a certi esperti – così forse i rappresentanti del gruppo degli espositori – è stato
richiesto troppo riguardo a questo tema e perciò hanno avuto un comportamento
trattenuto. D'altra parte è possibile che certi esperti – nonostante la garanzia
dell'anonimato – abbiano negato volutamente una valutazione effettiva, sulla base del
gradimento sociale. Questa dichiarazione può essere vista come un considerevole
risultato di questo lavoro. Una scala di valutazione con solo quattro possibilità di
risposta, con la quale gli esperti fossero stati costretti a decidere per una tendenza di
sviluppo positiva o negativa, non avrebbe consentito questo risultato.
Concludendo a questo punto si deve ancora una volta far presente che, sulla base di una
ristretta estensione del campione, la maggioranza dei procedimenti statistici non mostra
risultati significativi. Se si fossero riscontrate delle interessanti differenze di valutazione,
che appaiono plausibili sul base teorica, queste sarebbero state dichiarate come differenze
tendenziali. Queste dichiarazioni di tendenza sono tuttavia da valutare sempre tenendo
conto della grande possibilità di errore delle statistiche.

5.3. Esame delle ipotesi superiori


5.2.3.Ipotesi A
Ipotesi A: L'economia fieristica in Germania si trova alla fine del suo ciclo vitale di
settore. Di conseguenza la rendita indiretta dell'economia regionale si riduce sia per le
singole città fieristiche tedesche che per la Germania come area fieristica
complessivamente!
Come già illustrato nel capitolo 3.4.2.2, l'economia fieristica mostra i segni distintivi che
sono caratteristici della fase matura di un ciclo vitale di settore. Di seguito vengono
riportate e verificate importanti dichiarazioni della teoria geo-industriale sul ciclo vitale
del prodotto sul settore fieristico – e con il settore dei servizi.
Con l'aumento della concorrenza nell'economia fieristica tedesca si è già verificata,
nell'economia fieristica, la successiva trasformazione da mercato dei venditori a mercato
dei compratori. Eccesso di capacità in aumento e sviluppo dell'economia fieristica
tedesca da stagnante a regressivo si scontano sul giro d'affari e sui profitti delle fiere
tedesche. Attualmente le singole aree fieristiche cercano di rafforzare la loro posizione
sul mercato fieristico con investimenti motivati da politiche regionali in nuovi padiglioni
e aree espositive, nello stesso tempo diventano sempre più importanti altre strategie per
il posizionamento sul mercato, per giocare anche in futuro un ruolo significativo
nell'economia fieristica. Per il futuro ci si può perciò basare sul fatto che investimenti
nelle strategie di posizionamento diventano sempre più importanti. Poiché anche i temi
fieristici e con ciò anche nuovi prodotti in gran parte si esauriscono, le fiere esistenti
devono sempre più energicamente venire concepite secondo i differenti desideri della
clientela (cfr. Nittbaur 2001, p. 68). Questo sviluppo può essere compreso nel senso di un
cosiddetto processo di innovazione.
Specialmente per la posizione fieristica della Germania da ciò si conclude che una parte
dei cambiamenti futuri dell'economia fieristica consisteranno nel cambiamento delle
strutture proprietarie. La privatizzazione delle società fieristiche offre il vantaggio
dell'afflusso di capitali privati (cfr. Heckmann 2003, p. 225), che è urgentemente
necessario per lo sviluppo delle attività internazionali. Certamente questo processo non è
ancora effettuato, tuttavia le crescenti discussioni pubbliche e le iniziali misure per un
cambiamento di strutturizzazione, come pure i vantaggi presi in considerazione da parte
degli esperti fieristici, possono costituire per lo sviluppo futuro dell'economia fieristica
tedesca un indizio per un prossimo cambiamento della struttura proprietaria delle società
fieristiche. Accanto a ciò circa il 50% degli esperti fieristici intervistati si aspetta per i
prossimi dieci anni un cambiamento nelle disposizioni di sovvenzioni, che porteranno
infine necessariamente a un cambiamento della struttura proprietaria delle fiere tedesche.
Anche questi sviluppi possono essere visti nel senso di un'ipotesi di processo innovativo
del ciclo vitale del settore.
Il trasferimento delle attività fieristiche nella zona satellite delle agglomerazioni – come
primo passo del processo di trasferimento – nel senso di una variante regionale della
teoria del ciclo vitale del settore – non è osservabile. Al contrario si può documentare un
iniziale trasferimento nei cosiddetti paesi a basso reddito. Così secondo le prognosi degli
esperti fieristici ci si aspetta una futura crescita del settore fieristico in Asia e nei paesi
dell'UE allargata -2004. Anche nei paesi a basso reddito il successo delle fiere dipende
dalla presenza di rilevanti fattori locali di debolezza e forza, per cui l'economia fieristica
si stabilisce nelle zone locali di agglomerazione.
Le piazze fieristiche tedesche hanno il potenziale di giocare un ruolo significativo
nell'economia fieristica internazionale se, per mezzo di innovazioni dei prodotti e dei
procedimenti, espandono ulteriormente il ciclo vitale. Nondimeno come conseguenza di
questo sviluppo verrà impiegato un processo di concentrazione, dal quale alcune società
fieristiche escono rinforzate, altre indebolite dalla dura concorrenza. In riferimento alla
posizione fieristica della Germania si deve quindi tener conto di un regresso complessivo
dell'importanza dell'economia fieristica a livello di economia regionale. Per quanto
riguarda le singole posizioni fieristiche, il collocamento dell'economia regionale dipende
in gran parte dalla flessibilità e dalla disponibilità all'innovazione delle rispettive società
fieristica. Questi processi sono da considerare tanto più resistenti, quanto meno le società
fieristiche appoggiano le necessarie innovazioni.
Complessivamente si possono dedurre importanti elementi della teoria del ciclo vitale del
settore anche dall'economia fieristica e così pure del settore dei servizi. Per ricavare un
ciclo vitale del settore fieristico valido in generale, si deve tuttavia prescindere dalle
peculiarità dell'economia fieristica tedesca.

Abb. 61: Phasen des Lebenszyklus der Messebranche


Abb. 62: Branchenlebenszyklus der Messewirtschaft nach Ländergruppen
5.2.5 Ipotesi B

Ipotesi B: Il varo di divieti di sovvenzioni rilevanti per l'economia fieristica è possibile. I


divieti di sovvenzione hanno un effetto negativo sullo sviluppo dell'economia fieristica in
Germania.
Sul varo di divieti di sovvenzioni rilevanti per l'economia fieristica non c'è unità tra gli
esperti fieristici intervistati. Circa la metà degli intervistati (53.5%) ritiene in generale
irrealistica una abolizione generale delle sovvenzioni e allo stesso modo anche un divieto
ai Länder e ai comuni di diventare soci nel business dei padiglioni viene giudicato
inverosimile da quasi la metà (47,8%) degli intervistati. L'altra metà si aspetta in genere
un varo del divieto di sovvenzioni entro i prossimi sei fino a dieci anni. La differenza di
opinione per quanto riguarda l'evoluzione dei divieti di sovvenzioni, non si discosta in
maniera significativa o tendenziale tra gli attori dell'economia fieristica. In generale si
possono quindi rilevare delle estreme differenze nella varietà di opinione degli attori per
quanto riguarda il futuro sviluppo di sovvenzioni rilevanti per l'economia fieristica.
Per quanto riguarda la valutazione degli effetti di divieti di sovvenzioni esiste comunque
un'ampia concordanza tra gli esperti fieristici. Così vengono pronosticati dagli intervistati
per ambedue gli scenari di divieto, significativi regressi nello sviluppo dell'economia
fieristica in Germania e anche lo sviluppo delle società fieristiche tedesche all'estero
verrebbe influenzato negativamente in caso di un divieto generale di sovvenzioni con
l'annullamento dell'incremento delle fiere all'estero.
6.2.3 Ipotesi C
Ipotesi C: La struttura del capitale tipica delle grandi società fieristiche tedesche conduce
a reazioni sub-ottimali per quanto riguarda gli attuali e futuri cambiamenti nel settore
fieristico!
La domanda diretta se la struttura del capitale tipica delle grandi società fieristiche
tedesche possa essere considerata una causa dello sviluppo da stagnante a regressivo in
Germania, circa il 46% degli intervistati è stata giudicata come non pertinente, circa il
17% degli intervistati hanno risposto a questa domanda con un'opinione neutrale. Allo
stesso tempo la crescita futura delle società fieristiche senza aree fieristiche, sia in patria
che all'estero, viene giudicata più positivamente, della crescita di società fieristiche con
aree fieristiche proprie. Per il futuro si dovrebbe perciò prendere in considerazione la
forma organizzativa delle società fieristiche tedesche come società di gestione e
proprietarie con i loro tipici capitali giuridicamente pubblici, in modo che non debbano
perdere la battaglia sulle quote di mercato contro le società di gestione private.
Gli intervistati ritengono, per il 90%, che la politica di posizionamento isolato delle
grandi società fieristiche tedesche, che viene forzata in modo non irrilevante dalla
struttura tipica del capitale, costituisca un ostacolo alla cooperazione per quanto riguarda
la collaborazione delle società fieristiche tedesche in patria e contemporaneamente il
70% degli esperti stima le cooperazioni utili per lo sviluppo dell'economia fieristica.
Anche la mancanza di cooperazione motivata in gran parte dalla politica economica
regionale di posizionamento isolato delle società fieristiche tedesche deve essere presa
in considerazione nuovamente sullo sfondo della crescente internazionalizzazione.
Per quanto riguarda gli influssi sulle rendite indirette delle fiere sull'economia regionale,
circa il 79% degli esperti valutano la struttura tipica del capitale come neutrale, allo
stesso tempo circa la metà degli esperti fieristici reputano una privatizzazione delle
società fieristiche come piuttosto incentivante per lo sviluppo della rendita indiretta
dell'economia regionale. Un argomento fondamentale per la proprietà di diritto pubblico
contro la privatizzazione delle società fieristiche tedesche è tuttavia proprio il pericolo di
una riduzione della rendita indiretta dell'economia regionale in patria. (cfr. cap. 3.6.2).
Così oltre il 60% degli esperti considera il rischio di costi riferiti direttamente a una
privatizzazione, come l'aumento degli affitti degli stand o il rincaro dei servizi tipici delle
fiere, come piuttosto problematico (circa un terzo degli esperti reputa questi rischi come
neutrali). Allo stesso tempo una riduzione degli effetti dell'economia regionale o il
pericolo di un indebolimento della posizione fieristica della Germania viene valutato
come problema da meno del 20% degli intervistati. Come logica derivazione dalle
affermazioni degli esperti si desume che l'aumento dei prezzi, che altrimenti in
condizioni costanti produrrebbe un regresso degli effetti dell'economia regionale,
verrebbe compensato da una crescita dell'economia fieristica. Questo tuttavia è in
contrasto con le prognosi proprie degli intervistati. Perciò a questo punto si deve dedurre
che gli attori intervistati, nonostante l'anonimato del sondaggio (come già detto nel cap.
6.1), abbiano risposto in conformità alle aspettative sociali o politiche.
5.3 Derivazione degli scenari futuri
Sui dati del sondaggio Delphi sono stati derivati tre corrispondenti scenari in quote
metodiche (cfr. immagine 6). I singoli scenari si basano sulla variazione delle rilevanti
condizioni di sovvenzioni all'economia fieristica prese in esame nello studio Delphi (cfr.
cap. 5.6). La possibilità di inserimento di fattori di disturbo viene ogni volta valutata
intorno al 50%. Dalla maggioranza viene calcolato un tale inserimento non prima di sei-
dieci anni. L'influenza della internazionalizzazione viene supposta come costante. Il
grafico seguente illustra le diverse direzione dei corsi di sviluppo pronosticati.

Abb. 63: Szenarien für die zukünftige Entwicklung der deutschen


Messewirtschaft
Scenario A
Come premessa per il verificarsi dello scenario positivo estremo descritto di seguito sono
valide due ipotesi:
● L'economia fieristica si internazionalizzerà ulteriormente
● la pratica delle sovvenzioni all'economia fieristica in Germania non subisce
cambiamenti
Come conseguenza dei processi di internazionalizzazione che si stanno ulteriormente
rinforzando non si possono più raggiungere in Germania in futuro quote di crescita così
alte come in passato. Nonostante l'aumento di competizione in patria e all'estero gli
esperti prevedono per i prossimi tre- cinque anni uno sviluppo dell'economia tedesca da
stagnante a leggermente in crescita. Come conseguenza della competizione fieristica
distorta e forzata dovuta alle sovvenzioni, ci si deve tuttavia aspettare una battaglia
concorrenziale ancora più forte su temi fieristici, espositori e visitatori, che potrebbe
sfociare in quella “concorrenza rovinosa” più volte citata. Sul terreno delle singole
posizioni fieristiche pertanto ci si deve aspettare nei prossimi anni una maggiore
fluttuazione nelle rendite delle rendite indirette per le singole posizioni fieristiche, che
potrebbero essere causate per esempio dalla sottrazione da parte delle grandi fiere o di
fiere concorrenti in altre ubicazioni. Di conseguenza molte società fieristiche in futuro
dovranno combattere con ancora più forza per lo sfruttamento dei loro spazi espositivi.
Scenario B
Come premessa per il verificarsi del scenario tendenziale descritto di seguito sono valide
due ipotesi:
● L'economia fieristica si internazionalizzerà ulteriormente
● La prassi delle sovvenzioni all'economia fieristica varia. Ai Länder e ai comuni viene
vietata la partecipazione come soci nel business dei padiglioni
Come conseguenza dei processi di internazionalizzazione che si rafforzano e del divieto
ai Länder e ai comuni di partecipare come soci nel business dei padiglioni, ci si aspetta
uno sviluppo leggermente regressivo dell'economia fieristica. Il divieto di partecipazione
politica al business dei padiglioni porta le finora usuali pratiche di sovvenzione
trasversale delle società di gestione e proprietarie saranno impedite. Secondo i risultati
dello studio Delphi si arriva perciò all'aumento degli affitti degli stand e altri aumenti
generali. Questo porta alla riduzione della rendita indiretta dell'economia regionale per le
singole posizioni fieristiche, come pure per la posizione fieristica della Germania in
generale. In futuro molte società fieristiche dovranno combattere co n ancora più forza
per lo sfruttamento dei loro padiglioni. Alcune fiere potrebbero però uscire rinforzate da
questa situazione, se di fronte alle opportunità che si offrono utilizzano per esempio una
maggior flessibilità e una indipendenza di ubicazione.
Scenario C
Come premessa per il verificarsi dello scenario negativo estremo descritto di seguito
sono valide due ipotesi:
● L'economia fieristica si internazionalizzerà ulteriormente
● La prassi delle sovvenzioni all'economia fieristica varia. Vengono in generale vietate
sovvenzioni all'economia fieristica
Come conseguenza del processo di internazionalizzazione e del divieti generale di
sovvenzioni gli esperti prevedono uno sviluppo in regresso. Il divieto generale di
sovvenzioni porta l'economia fieristica a dover tener testa alle condizioni reali di
concorrenza. Con l'eliminazione del sostegno delle fiere all'estero le fiere vengono
toccate ulteriormente in maniera indiretta. Con l'eliminazione delle sovvenzioni si arriva
a un aumento degli affitti degli stand e ad altri aumenti generali. Questo porta tanto alla
diminuzione della rendita indiretta dell'economia regionale per le singole posizioni
fieristiche, come pure per la posizione fieristica della Germania in generale. Molte
società fieristiche non dovranno in futuro combattere solo con per lo sfruttamento delle
loro aree espositive, ma anche per la loro esistenza. Alcune fiere potrebbero però uscire
rinforzate da questa situazione, se di fronte alle opportunità che si offrono utilizzano per
esempio una maggior flessibilità e una indipendenza di ubicazione.
5.3. implicazioni per la fiera come strumento di promozione economica
Le fiere sono state considerate da circa il 98% degli intervistati come un significativo
strumento della promozione economica regionale. In conformità alle variazioni nel
mercato fieristico si deve adeguare lo sviluppo economico ad una variazione dell'effetto
dello strumento fiera. Gli scenari dell'economia fieristica presentati implicano che a
seguito di una concorrenza nazione e internazionale in aumento, anche l'importanza della
fiera per l'economia fieristica sarà ridotta per molte posizioni fieristiche. In caso si
verifichi lo scenario B o C, nei quali le sovvenzioni vengono ridotte parzialmente o
totalmente, alcune posizioni fieristiche potrebbero approfittarne, mentre altre posizioni
fieristiche perderebbero di importanza. Ma anche per lo scenario A, che si basa sul
mantenimento delle attuali condizioni di sovvenzionamento, è verosimile che data
l'aumentata concorrenza e l'aumentata influenza della politica regionale, i programmi
fieristici perdano stabilità ed estensione, perché le fiere, in un mercato saturo, possono
crescere solo a spese di altre posizioni fieristiche. Di conseguenza si deve calcolare una
più forte riduzione della rendita indiretta dell'economia regionale come pure di un
regresso dell'effetto economico regionale per le singole posizioni fieristiche. Per
l'incremento dell'economia vale questo e cioè che deve sistemare le fiere nel portfolio
degli strumenti in maniera diversa rispetto a prima. L'attuale sviluppo economico è di
regola basato sulle sovvenzioni. Così si utilizzano anche le sovvenzioni trasversali
dell'azienda fieristica sotto forma di organizzazione delle società fieristiche come società
di gestione e proprietarie con proprietà di diritto pubblico, l'incremento di espositori sotto
forma di incremento delle fiere all'estero, gli aiuti finanziari per la costruzione o la
modernizzazione delle aree fieristiche, l'incremento finalizzato delle singole
organizzazioni fieristiche come pure gli aiuti finanziari per le necessità correnti (cfr. cap.
3.5.2). Proprio queste forme di sviluppo economico basato sulle sovvenzioni devono
essere riconsiderate sullo sfondo dei scenari pronosticati. Uno sviluppo economico
orientato al futuro dovrebbe da una parte riflettere sulle forme di sostegno dell'economia
fieristiche e dall'altra si dovrebbero elaborare delle alternative a compensazione delle
possibili perdite. In primo luogo si potrebbero prendere in considerazione le forme poco
efficienti di sviluppo economico, come per esempio le sovvenzioni per certe
manifestazioni o aiuti finanziari per la costruzione o l'ampliamento di nuove aree
fieristiche, che vengono considerate dagli esperti fieristici come neutrali. In un secondo
momento appare necessario sviluppare programmi, che sostengano l'economia fieristica
regionale con aiuti finanziari diretti o indiretti. I programmi potrebbero in una prima fase
essere resi operativi come integrazione alle forme tradizionali dello sviluppo delle fiere,
in modo che le posizioni delle fiere sarebbero pronte all'attuazione del divieto di
sovvenzioni. Simili potenziali ci sono per esempio in una armonizzazione dello sviluppo
economico delle fiere con altri importanti strumenti economici fieristici. Accanto allo
sviluppo delle infrastrutture tecniche, interne ed esterne a sostegno della funzione
economica regionale da parte delle fiere, gli esperti fieristici hanno valutato come
importante un miglioramento delle attività gestionali. Accanto a ciò viene attribuito un
ruolo importante anche allo sviluppo dei fattori di debolezza locali e a una opportuna
politica finalizzata. Il resto viene rivendicato da “Sostegno delle cooperazioni nelle
regioni” e “Utilizzazione delle sinergie, per es. in forma di centri competenza”. Proprio
queste forme di sostegno dello strumento di incentivo economico fiera che “...si basano
su reti di cooperazione e regionali, ci sono delle possibilità che non sono ancora state
sfruttate in maniera sufficiente” (cfr. sondaggio proprio Delphi 2004). Così risulta dal
sondaggio Delphi che le società fieristiche cercano certamente una armonizzazione
intensiva con gli attori regionali, tuttavia gli attori regionali armonizzano meno
intensivamente le loro attività importanti per l'economia fieristica con le società
fieristiche. Si può supporre così che le società fieristiche hanno da parte loro un
interesse maggiore ad una armonizzazione con gli attori regionali, tuttavia questo
risultato può essere inteso come indicatore che le fiere ricevono in primo luogo sostegni
finanziari da parte delle città fieristiche, dei promotori economici e camere, in qualità di
strumento di promozione economica. I potenziali di cooperazione che si estendono ai
vari settori si trovano per esempio nei cosiddetti concetti di vendita incrociata (cfr.Rättich
2003, p. 617). Con la premessa di elaborazioni di temi uguali esiste in particolare tra le
fiere e le case editrici un grande potenziale di cooperazione. Per formare un quadro
concreto del mercato con il ricongiungimento dell'offerta e della domanda, si perseguono
scopi simili. Dalla parte dell'offerta gli espositori sono gli inserzionisti, dalla parte
dell'offerta sono visitatori e lettori. Simili potenziali sinergici ci sono per esempio nello
scambio di dati dei visitatori e dei lettori, un sistema comune di ricerche di mercato o di
informazioni sui clienti (cfr. Hestermann/Morawietz 2003, p. 592).
Inoltre gli attori regionali, in vista delle variazioni nel settore fieristico, dovrebbero
prendere in considerazione delle alternative all'economia fieristica. Così potrebbero
trovare delle opportunità nei settori vicini a quello fieristico come l'economia dei
congressi o il business degli eventi. Accanto a questi però si dovrebbero elaborare anche
altre alternative.
7. Conclusione
La Germania non solo ha una lunga tradizione fieristica, ma è anche il paese fieristico
leader in campo mondiale. Le attuali variazioni nell'economia fieristica tedesca sono
dominate in primo luogo dalla crescita dell'internazionalizzazione. Inoltre lo sviluppo
dell'economia fieristica in Germania verrà determinato per una gran parte delle
condizioni delle sovvenzioni.
Come impianto centrale di primaria importanza le fiere hanno una importante funzione
economica regionale e operano come fattore di posizionamento caratterizzante della loro
regione. Perciò si adattano in misura rilevante ad essere strumento di sviluppo
dell'economia regionale. Generalmente domina uno sviluppo dell'economia fieristica
basato sulle sovvenzioni. Con delle forme organizzative di società di gestione e
proprietarie e la struttura tipica del capitale di diritto pubblico, le società fieristiche
possono sovvenzionare trasversalmente fiere non redditizie oppure offrire aree fieristiche
a prezzi estremamente vantaggiosi, cosa che si può considerare un speciale vantaggio di
posizione dell'economia fieristica tedesca. Accanto a ciò l'economia fieristica tedesca è
stata sostenuta con aiuti finanziari per la costruzione e l'ampliamento delle aree
fieristiche o per l'attività corrente come pure per la promozione degli espositori. Circa il
53% degli intervistati prevede entro i prossimi sei – dieci anni un divieto per i Länder e i
comuni di partecipare al business dei padiglioni, circa il 47% hanno perfino pronosticato
un divieto generale delle sovvenzioni. Questo avrebbe come conseguenza un drastico
consolidamento del mercato fieristico tedesco, come pure un regresso della rendita
indiretta dell'economia regionale.
Ma anche con una continuità futura delle condizioni attuali di sovvenzioni l'economia
fieristica tedesca si trova a un punto decisivo del ciclo vitale del suo settore. Le piazze
fieristiche hanno il potenziale di giocare un ruolo importante a livello internazionale
anche nel futuro, se si estendono ulteriormente il ciclo vitale del loro settore con prodotti
e innovazioni adeguati. Tuttavia da questo sviluppo si avrebbe un processo di
concentrazione, dal quale alcune delle società fieristiche uscirebbero rinforzate, mentre
altre svanirebbero a causa della dura concorrenza. Per la posizione fieristica in Germania
si prevede perciò, anche con il permanere delle attuali condizioni di sovvenzioni, un
regresso dell'importanza economica regionale dell'economia fieristica. Per quanto
riguarda le singole piazze fieristiche la posizione economica regionale dipenderà in larga
misura dalla flessibilità e dalla capacità di innovazione delle rispettive società fieristiche.
Quanto più le società fieristiche tedesche fanno le necessarie innovazioni, tanto maggiori
saranno le loro chance di avere ancora successo nel mercato fieristico.
Premessa per la realizzazione dei tagli necessari è che gli attori responsabili riconoscano
l'urgenza dei cambiamenti. Il risultato del sondaggio Delphi mostra tuttavia che certi
esperti sottovalutano le conseguenze degli attuali e futuri possibili sviluppi o le ignorano
sulla base del gradimento sociale o politico – per lo meno all'apparenza.
Per il futuro dell'economia fieristica tedesca è perciò irrinunciabile che i potenziali finora
inutilizzati vengano sfruttati e che vengano prese di conseguenza misure preventive per
ridurre i rischi futuri. In particolare si possono utilizzare maggiormente i potenziali di
cooperazione e internazionalizzazione. Accanto a ciò una separazione tra società di
gestione e proprietaria accelererebbe una privatizzazione che sta diventando necesaria.
Anche in futuro le fiere saranno uno strumento importante di sviluppo economico. Il tipo
di sviluppo dipenderà in grande misura dai cambiamenti delle condizioni generali.
Mentre al momento domina uno sviluppo basato sulle sovvenzioni, in futuro ci
potrebbero esserci in primo piano forme più deboli di sostegno all'economia fieristica.

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