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Corso di Laura in Scienze della Comunicazione Comunicazione Giornalistica Prof.

Mauro Sarti

Every women Vogue: Vogue Italia, America, Gran Bretagna e Francia.

Laura Cappon Gaia Gherardi

INDICE

PREFAZIONE STORIA 5

VOGUE AMERICA VOGUE FRANCIA VOGUE GRAN BRETAGNA VOGUE ITALIA

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CONTRATTO DI LETTURA VOGUE E LE MARCHETTE VOGUE E LA COMUNICAZIONE ONLINE

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CURIOSITA CONCLUSIONI 2

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BIBLIOGRAFIA

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Prefazione Una rivista femminile fuori dal comune, specchio di una societ in continua evoluzione. Vogue non solo moda: unautorevole vetrina dove trovano spazio design, movimenti davanguardia, arte e pittura. Per questo, abbiamo scelto di analizzare quella che pu essere considerata la pietra angolare del giornalismo femminile, in particolare considerando quattro tra le edizioni pi rappresentative: Italia, America, Inghilterra e Francia. Gli interrogativi che ci siamo poste riguardano la trattazione degli argomenti e le scelte grafiche operate dalle singole redazioni nazionali per arrivare ad un confronto sulle differenti linee editoriali. Per dare la possibilit di comprendere a tutto tondo il nostro lavoro, anche da parte di chi non ha conoscenza di questa particolare nicchia di periodici, doveroso fare un accenno storico generale sulla stampa femminile. La nascita dei primi periodici femminili risale al 1786 con il "Giornale delle dame e delle mode di Francia" rivista che, unendo frivolo e austero, trattava di svariati argomenti di pertinenza squisitamente femminile. Trovavano qui spazio le pubblicazioni che illustravano, per esempio, tessuti, pizzi, acconciature, corredi di nozze; ambiti che, paragonati alle riviste attuali, rientrerebbero nella generale categoria moda. Gi allora, tuttavia, erano presenti argomenti pi impegnati come la lettura, in particolare con lesposizione di alcune novelle che descrivevano il giorno delle nozze o il comportamento corretto da mantenere durante le occasioni importanti. Non era trascurato nemmeno l'aspetto educativo, quale la preparazione delle donne al matrimonio o altri argomenti sicuramente pi frivoli come le cronache mondane di matrimoni celebri, le varie "ricette" per trovare marito, gli inviti, i men di nozze, le bomboniere e i bouquet; un timone non molto diverso, tutto sommato, da quello della maggior parte delle riviste femminili attuali. Nelle riviste femminili moderne un ruolo chiave giocato dalla pubblicit che, oltre a presentarsi in modo quantitativamente massiccio, inserita nei pezzi di redazione. Abbiamo pensato di approfondire questaspetto nel nostro breve elaborato parlando dei redazionali per far emergere il ruolo della pubblicit, sia quando segnalata in modo chiaro sia quando si trova celata negli articoli scritti. Da questo punto di vista abbiamo ricavato un contributo importante dal libro la repubblica delle marchette di Paolo Bianchi e 3

Sabrina Giannini, che ci ha permesso di sfogliare Vogue con un occhio maggiormente critico nellanalisi del rapporto tra pubblicit e informazione. Oltre allaspetto tecnico e contenutistico importante anche ricordare che per quanto possano essere considerate frivole, modaiole e di tendenza marchettara, lanalisi della selezione e dellimpostazione di queste riviste apporta un grande contributo a livello sociologico. Lo studio che abbiamo articolato in questo breve elaborato ha permesso anche di osservare lideale di donna concepito allinterno della societ. Sociologia e giornalismo, possono, in effetti, essere considerate come due facce della stessa medaglia, due aspetti che analogamente contribuiscono allanalisi della societ e del pubblico di lettori. Il giornalismo, come dice Sorrentino, costruzione della realt; lattivit giornalistica innanzitutto un lavoro di selezione tramite cui si rispecchia e allo stesso tempo si costruisce la sfera sociale, intesa come insieme di valori condivisi. Dunque, anche se questanalisi risponde a esigenze pi tecniche che sociologiche, ci sembrato giusto non trascurare questaspetto. Infatti, come gi detto, a nostro parere vi un indissolubile legame tra la linea editoriale delle riviste femminili e la concezione della figura femminile nella societ cui il giornale appartiene. A maggior ragione, nuovo e curioso, poteva essere un confronto trasversale fra quattro importanti paesi che, seppur diversi in abitudini e costumi, da sempre si influenzano nei modelli culturali e nel modo di intendere la moda. Sebbene con lavvento del postmodernismo i limiti dello spazio non coincidano pi con i confini territoriali e con le varie identit culturali, rendendo molto simili anche giornali di diverse nazioni, lanalisi comunque stimolante e offre spunti interessanti.

History of Vogue

E il 17 Dicembre 1892, nasce Vogue. Niente a che vedere con la rivista davanguardia che possiamo sfogliare oggi: la neonata Vogue era solo una gazzetta settimanale. Il suo creatore era Arthur Baldwin Turnure, un newyorkese in vista tra le ricche famiglie della citt. Ma quel primo embrione aveva gi lo scopo di rappresentare la societ, vale a dire gli interessi di una precisa casta di persone: gli aristocratici Americani che, nellultimo decennio dellOttocento, si sentivano minacciati dai nuovi ricchi. La rivista voleva mostrare laspetto cerimoniale della vita (come scrisse Turnure nella lettera pubblicata sul primo numero), la mutevole idea sociale di divertimento e di tendenza. Nel primo numero apparivano articoli rivolti a uomini e donne e gi si cercava di creare un prodotto diverso dalla frivola rivista femminile: furono inserite recensioni di libri, di spettacoli teatrali, musica e arte. Inoltre, si pens ad articoli di galateo che indirizzassero il comportamento delle persone durante gli avvenimenti mondani. La rivista era gi suddivisa in rubriche e fra quelle preferite dai lettori ricordiamo Uno sguardo alle vetrine, I modelli di Vogue per la sarta, La moda elegante a buon prezzo, La toeletta della signora, L'uomo elegante, Pettegolezzi mondani e Come rispondere alla corrispondenza. Grazie ai contatti con alcune famiglie in vista al quel tempo, Vogue aveva il privilegio di entrare direttamente nella classe aristocratica newyorkese. Nacque una rivista pubblicata indirizzata e letta da aristocratici; un inizio in grande stile. Il giro di boa arriv nel 1909 quando Cond Montrose Nast, un giovane avvocato e pubblicista di St. Louis, compr Vogue. Nel frattempo La tiratura della rivista era aumentata fino a raggiungere le 14.000 copie la settimana e le entrate erano salite a 100.000 dollari lanno. I lettori rimanevano i membri pi facoltosi e in vista della citt e Cond Nast cerc di sfruttare al massimo questo privilegio. Vogue doveva crescere fino a diventare la rivista di stile e moda migliore di tutti i tempi. Non solo: la rivista sarebbe diventata la piattaforma di lancio di una tra le case editrici pi importanti del mondo e avrebbe esercitato una profonda influenza sul 5

mondo del giornalismo, dell'arte, del design, sulla fotografia, sull'illustrazione di copertina e sui contenuti editoriali.

VOGUE AMERICA
CARTA DIDENDITA

DATA DI NASCITA: 17 Dicembre 1892 DIRETTORE: Anna Wintour EDITORE: Cond Nast PESO: 610 gr DIMENSIONE: 27,520 cm SPESSORE: 1 cm

LA STORIA Vogue America, prima edizione internazionale in assoluto, nasce nel 1892 come gazzetta settimanale. Il suo creatore fu Arthur Baldwin Turnure, uomo in vista dellalta societ newyorkese. Per circa ventanni Vogue fu la rivista delle famiglie abbienti di New York. Fu lunica a entrare nelle case pi ricche della metropoli americana e a descrivere le abitudini dellalta borghesia. Nel 1909, quattro anni dopo la morte di Turnure, Vogue fu rilevata da un avvocato di St. Louis, Cond Montros Nast. Nast fu molto abile nello sfruttare la facoltosa schiera di affezionati lettori, e trasform il suo giornale nella rivista pi importante del settore. Negli stessi anni anche la casa editrice Cond Nast cominci la sua avanzata nel mercato editoriale. La rivista ha accompagnato il cambiamento della societ americana dellultimo mezzo secolo e ha visto sempre un trend crescente di vendite. Ci ha permesso alla Cond di espandersi e aprire negli ultimi anni edizioni nazionali di Vogue anche nei paesi asiatici. Ledizione americana resta dunque per anni leader nel settore ma alla fine degli anni 80 arriva la svolta. Nel 1988 Anna Wintour sale alla direzione di Vogue. La sua 6

personalit influenza fortemente il giornale che aumenta la sua popolarit, e si rinnova potenziando il suo ruolo di opinion leader nel settore moda. Anna Wintour diventa un carismatico demiurgo tra i suoi lettori e il mondo della moda, che continua ancora oggi ad analizzare e criticare grazie anche ai suoi pungenti editoriali.

I CONTENUTI Vogue America presenta gli argomenti in modo lineare e ordinato. Lindice distribuito in tre pagine intervallato da numerose inserzioni pubblicitarie (9 pagine tra la prima e la seconda parte dellindice, 33 tra la seconda e la terza parte). La disposizione degli articoli appare molto simile a un settimanale di attualit. Troviamo, infatti, come primo pezzo leditoriale, dove Anna Wintour, direttore e temuta giornalista, riprende argomenti di attualit, commentandoli allinterno del mondo simbolico proprio di Vogue America: la bellezza. Le sezioni sono cinque. La prima parte per sciolta e non rientra allinterno di nessuna macrosezione. Dopo leditoriale troviamo le lettere dei lettori. La seconda pagina invece dedicata ad alcuni collaboratori di Vogue che rispondono alla domanda del mese, (il numero di febbraio che stato analizzato per la nostra ricerca, riportava la domanda come celebrerete la festa di san Valentino). E interessante vedere come sotto il nome e la foto dei giornalisti interpellati compaiano tre delle cinque W canoniche dei lead per inquadrare meglio i personaggi. Questo modello inoltre ripreso dal talk show televisivo, dove alcune persone commentano un determinato argomento. E la stessa formula che troviamo nella rubrica Voices di USA Today; il mensile femminile sceglie dunque di inserire Voices from across Vogue. In Italia questa formula stata poco utilizzata: lunico giornale a introdurre una rubrica simile stato il quotidiano La Stampa tra il 1989 e il 1990. Il terzo e il quarto pezzo, poi, sono articoli di cultura. Questi due possono essere accomunati con una sorta di terza pagina. Il primo potrebbe essere considerato di tipo illuministico (un letterato parla di), il secondo di tipo cronachistico. Possiamo osservare che i primi articoli del settimanale femminile americano seguono una scelta che non si discosta granch dalle strutture dei settimanali e dei quotidiani omnibus italiani. Subito dopo inizia la prima sezione Flash: qui troviamo una mera commistione di moda e Gossip (con una buona dose di pubblicit celata), molto simile alle pagine dedicate alle starlette dei nostri settimanali cosiddetti di evasione (Gente, Chi, etc). A seguire la sezione di attualit denominata People talking about. Questa la parte omnibus. La sua denominazione molto efficace per indicare la vicinanza della redazione alle lettrici e lattenzione verso il pubblico: noi parliamo di questo perch di questo che la gente parla. Questa sezione ricorda inoltre le lifeline di Usa Today: sono, infatti, riprese delle notizie gi menzionate da altri media, 7

offrendo alle lettrici un ampio panorama sulla realt. Dopo troviamo le sezioni della rivista, comuni come vedremo a tutte e quattro le edizioni di Vogue: Beauty and Fitness una rubrica con una buona percentuale di redazionali e di pubblicit montate ad hoc per creare una continuit con largomento. Questa sezione tipica dei mensili del settore, ma ogni testata la tratta in modo differente. Per esempio se Vogue Italia utilizza delle grandi immagini seguite da brevi didascalie, Vogue America prepara articoli abbastanza approfonditi presentando con minuzia tutte le soluzioni agli annosi problemi femminili quali il colore dei capelli o le pelli screpolate Dei cinque pezzi allinterno della sezione, quattro sono dedicati alla bellezza. Lultimo particolarmente originale e potrebbe far pensare a una sorta di reportage tra le varie parti del mondo alla scoperta dei rimedi migliori per le pelli screpolate; alla fine si rivela un servizio tra le varie marche di prodotti cosmetici accuratamente citati. La quarta sezione View, dedicata alla moda. E la parte dove si concentra il maggiore numero di servizi fotografici. Tutte le foto sono in posa e fatte in studio. La scelta si sposa alla perfezione con il mondo simbolico della testata, fatto di bellezza di glamour e di perfezione, valori dunque poco attinenti con la realt. Le foto inoltre sono inserite singolarmente senza seguire la logica del flusso e sono tute accuratamente ritoccate. Inoltre nella maggior parte dei casi sono collocate come un collage senza un ordine preciso, accompagnate da una didascalia. Infine vi la sezione Fashion e Features, la parte di costume. Questo argomento trattato con la forma narrativa delle features che ben si addice alla linea editoriale. Questo tipo di scrittura giornalistica, infatti, richiede pi creativit, intrattiene e appaga il lettore, offrendo una lettura seducente e soddisfacente. Per quanto riguarda i valori notizia uno dei pi evidenti il prestigio sociale. Molti articoli di Vogue America sono incentrati su personaggi di grande caratura della societ americana, con uno sguardo anche alla politica al femminile. Questo il motivo delle tante interviste personali presenti nel giornale. Limmediatezza dellintervista, infatti, sfruttata a pieno per presentare in modo intimo ma conciso il personaggio; il lettore spinto dalla curiosit avr un quadro preciso del personaggio leggendo pensieri, abitudini e opinioni della persona stessa. Nel numero di Febbraio analizzato, per esempio, oltre alleditoriale della Wintour su Hillary Clinton, presente un ampio servizio su due donne di spicco della politica americana, intervistate messe a confronto come due star di Hollywood. Una scelta originale e peculiare della testata americana, che non comune ad altre testate del genere. GRAFICA Vogue America presenta due colori di base che si mantengono per tutta la rivista: il rosso e il bianco. Il carattere utilizzato in tutti i servizi il Times new Roman, carattere con le grazie. Per le brevi e i trafiletti utilizzato larial. La numerazione molto semplice con dei piccoli numeri a pi pagina. La numerazione non sempre presente, specialmente nelle pagine di pubblicit, uno stratagemma volto a far immergere del tutto il lettore nellannuncio pubblicitario. La disposizione delle foto varia secondo la sezione in cui si trova. Le foto inserite nei vari articoli non rispettano un ordine preciso, e si adattano secondo l'articolo in cui sono inserite. I titoli dei servizi sono sempre seguiti da un sommario. La sezione, in cui il lettore si trova, citata o in alto a destra, o in alto a sinistra della pagina. La prima lettera del lead evidenziata in bianco con uno

sfondo rosso, e presenta un carattere maggiore. Limpaginazione risulta comunque molto spartana, simile a quella dei settimanali devasione italiani.

VOGUE FRANCIA
CARTA DIDENTITA

DATA DI NASCITA: 15 Giugno 1920 DIRETTORE: Carine Roitfeld EDITORE: Delphine Royant PESO: 1,80 kg DIMENSIONE: 28,8 x 22,5 SPESSORE: 1,5 cm

STORIA Il numero francese di Vogue, conosciuto in campo internazionale come Frogue o Frog, arriv nelle edicole il 15 Giugno 1920. Lidea di creare ledizione francese di Vogue nata agli albori dellespansione internazionale della rivista. Il fulcro di Vogue erano, infatti, lo stile e la moda francese: oltre agli stilisti Parigini venivano assunti in redazione illustratori diplomati allIstituto delle Arti della capitale. Ben presto si sent lesigenza di unedizione totalmente made in Paris che rendesse giustizia ad una delle citt pi importanti nel mondo della moda. Nonostante qualche saltuario problema finanziario Vogue Francia permise alla compagnia di gettare solide basi nel paese: Les Editions Cond Nast sarebbero diventate presto famose per la pubblicazione di opere di ottima qualit. CONTENUTI Nel numero francese di Vogue gli argomenti non sono raggruppati in vere e proprie macrosezioni come abbiamo, invece, osservato in Vogue British. Solo le sezioni mode, bijoux e baut (moda, gioielli e bellezza) 9

ricordano limpostazione delle edizioni degli altri paesi con pi articoli raggruppati in argomenti. La diversa struttura riscontrabile gi dallindice, articolato in due pagine separate: nella prima parte sono elencati i titoli degli articoli sciolti e nella seconda si presentano le suddivisioni sopra citate. Le due parti dellindice sono intervallate da quattro pagine di pubblicit e ci scandisce anche visivamente lorganizzazione degli argomenti. Il primo tra gli articoli sciolti Complices (complici) dove, tramite foto corredate da brevi didascalie, si presentano i collaboratori e la redazione. Questo aspetto importante per quanto riguarda il contratto di lettura: le persone che scrivono la rivista sono alla pari dei lettori, sono fotografati con i propri animali domestici o in momenti informali e quotidiani. Il secondo articolo leditoriale di Carine Roitfeld, anche questo sintomatico del dialogo paritario che la rivista vuole instaurare con le lettrici. Larticolo viene addirittura firmato con una riproduzione autografata della direttrice, come se Carine volesse garantire personalmente ogni copia del suo giornale. Nella prima parte della rivista troviamo le news di moda, le news di bellezza, e la pagina En Vogue dove sono presentati i nuovi oggetti di tendenza con foto e didascalie. Per questi articoli scelta unimpaginazione che segue il modello del flusso: piccole fotografie in serie volte a dare lidea del racconto fotografico in modo che il lettore possa percorrere velocemente i passaggi di immagini. Il valore notizia che si segue nella scelta di questi primi articoli news la novit: nelle riviste femminili dove particolarmente diffusa la tendenza alla ripetizione degli argomenti importante trovare fatti nuovi, oggetti inusuali, mode provenienti da paesi lontani che possano incuriosire le lettrici. Diversa la scelta proposta nella pagina Zoom dove sono presentati una decina di oggetti con fotografie accostate, numerazione e indicazione di marchio. Es. Neuds de lallure (nodi raffinati): borsette da sera con fiocchi annodati. Blanc de blanc: capi di abbigliamento e accessori bianchi. Espce rare: borse in edizione limitata. In questo caso non si strutturano degli articoli veri e propri ma il focus, il contenuto, il confronto fra le immagini. Nella sezione Agenda si segue la formula omnibus: sono presentati musei e mostre di arte contemporanea (in questo caso Andy Warhol), spettacoli teatrali, band musicali emergenti e locali di tendenza. Si mescolano pareri di personaggi famosi e notizie culturali, vetrine musicali e notizie internazionali. Procedendo, si trova linformazione culturale in Livres: una rassegna di libri, appunto. Ad ogni opera viene dedicata una recensione e in alcuni casi si riportano commenti dellopera di lettori o giornalisti. Anche in questi spazi dedicati alla cultura sono inserite pagine pubblicitarie: ad ogni libro presentato corrisponde una pubblicit (Vogue non trascura la cultura ma sempre di stampa rosa si tratta). Anche lo spazio dedicato al cinema (Cinma) organizzato in modo analogo a Livres: sei pagine con recensioni in forma di articoli brevi intervallate da due spazi pubblicitari; non ci sono critiche ma prevalgono le recensioni. Per la trattazione di uno dei film utilizzata la forma giornalistica dellintervista: il regista Wes Anderson racconta il suo lavoro. Si tratta di unintervita personale nella quale lintervistato racconta le sue esperienze, le sue attivit e i suoi gusti. La volont di privilegiare il racconto personale del regista testimoniata dalla scelta delle domande della giornalista: Quest- ce qui vous fascine en Inde (cosa amate dellIndia); Cest important travailler avec des amis? ( importante lavorare con degli amici?). Procedendo nella carrellata di articoli troviamo Envies (voglie). La pagina presenta una particolare grafica (righe che ricordano le pagine di un quaderno 10

scolastico) dove sono raccolti gli oggetti del desiderio: chewing- gum anti tabacco, automobile dipinta in edizione limitata, stivaletti con inserti di metallo. Anche in questo caso si tratta di piccole immagini accostate che creano leffetto del flusso televisivo. Torna la cultura nellarticolo Evasion (evasione): guida di una citt attraverso i ristoranti, le gallerie darte, i locali notturni, i tatuatori migliori, consigliati da Vogue. In questo articolo si utilizza una scrittura soggettiva, c ritmo, colore e forza suggestiva. La citt e i luoghi visitati sono descritti tramite le sensazioni della giornalista e la notizia fortemente personalizzata. Per esempio nella presentazione di un ristorante si utilizzano espressioni come hamburgers gargantuesques e immense salle banquettes, molto personali e attraenti . Le ultime tre sezioni, cha accorpano pi di un articolo, moda, bijoux e bellezza, richiedono unanalisi particolare. Si tratta infatti degli argomenti che fanno da denominatore comune allimpostazione della rivista. Ciascuna sezione preceduta da una copertina introduttiva. I servizi sono per lo pi fotografici e viene fatto un duplice uso dellimmagine. Nella sezione moda e bijoux, in particolare, la fotografia stampata in grandi dimensioni e ne viene valorizzato il contenuto specifico; mentre in Beaut si utilizzano le immagini come illustrazione della notizia. Un esempio rappresentativo larticolo bonnes ondes (onde positive) dove vengono spiegati gli effetti benefici delle onde luminose e elettromagnetiche sullattivit cellulare, scoperti in laboratorio. Molti degli articoli inseriti in questa sezione possono essere considerati come estensione dellinformazione culturale che si avvicinano alla notizia scientifica. Si tratta di aree specializzate destinate al selezionato pubblico femminile di Vogue. Nella trattazione degli argomenti scientifici non sono messi in luce giudizi ideologici e consigli alla pari, come abbiamo riscontrato in altre sezioni della rivista, ma al contrario si cerca di fornire unidea corretta sul piano scientifico che sia anche comprensibile. In questi articoli sono spesso citate le fonti della notizia: les experts (gli esperti), une equipe de chercheurs (una squadra di ricercatori), per dare concretezza e credibilit al discorso. Si tratta di fonti cosiddette di secondo livello che sono legittimate agli occhi del pubblico grazie alla citazione nella rivista. GRAFICA Ledizione francese di Vogue ha uno stile grafico molto elegante. Non si utilizzano colori: titoli, sommari, trafiletti e didascalie sono in bianco e nero. Una caratteristica che si mantiene costante la prima lettera del lead di ogni servizio stampata in modo simile ai manoscritti dei copisti amanuensi medievali. I caratteri del testo presentano grazie e per distaccare graficamente il sommario dallarticolo si usano spesse linee curve nere, che riprendono le grazie della prima lettera in corsivo. Come in Vogue America la numerazione non sempre presente e quando c, viene posta nella parte superiore della pagina. Sono utilizzate quasi sempre grandi fotografie che occupano la totalit o met pagina. Nei servizi specifici delle sfilate o nelle vetrine dove si confrontano degli oggetti, non ci sono mai sovrapposizioni di fotografie e testo e ogni elemento dunque equilibrato e lineare.

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VOGUE BRITISH
CARTA DIDENTITA

DATA DI NASCITA: 15 Settembre 1916 DIRETTORE: Alexandra Shulman EDITORE: Cond Nast PESO: 760g DIMENSIONE: 28,7x 22,5 SPESSORE: 1 cm

STORIA British Vogue - che la societ Cond Nast soprannomin Brogue- rappresenta il culmine delloperazione Britannica iniziata nel 1912, con la decisione di distribuire ledizione americana di Vogue a Londra. Inizialmente le vendite della rivista furono esigue ma nel 1914 grazie ad una campagna pubblicitaria le copie vendute ammontarono a 4000, per poi raggiungere quota 16.000 nel 1916. In quegli anni, tuttavia, con il procedere della guerra, le spedizioni si fecero sempre pi rischiose e fu necessario fare una scelta: smettere di vendere Vogue in Inghilterra o creare unedizione locale. La decisione fu presa e il 15 settembre, al prezzo di uno scellino, nacque la prima edizione di Vogue British. Brogue fu un vero e proprio successo destinato a durare nel tempo. CONTENUTI Il numero di Vogue della Gran Bretagna suddiviso, dal punto di vista contenutistico, in nove macrosezioni. La prima, seguendo lordine dellindice, Fashion, dove si tratta dellargomento moda in generale con servizi prevalentemente fotografici. Come sappiamo, la fotografia ricopre nel giornalismo, in particolare in questo tipo di giornalismo, un ruolo fondamentale: mai come nelle riviste di moda la notizia fotografia. Le fotografie sono stampate in grandi dimensioni, per valorizzarne il contenuto specifico e le qualit tecniche; 12

deve essere possibile, in effetti, cogliere i particolari degli abiti e delle modelle ritratte. Una tecnica alla quale, purtroppo, si ricorre spesso in questi servizi la manipolazione delle fotografie volte ad eliminare le imperfezioni. Le figure risultano cos innaturalmente statuarie. Inoltre, abusare dei ritocchi fotografici un problema che ha portato numerose polemiche: le lettrici si immedesimano in modelli fisici che possono risultare, in casi estremi, malsani. Procedendo nellanalisi delle sezioni troviamo Special features dove vengono presentati servizi di argomenti disparati (le case di un personaggio famoso, una sfilata, un trattamento di bellezza) con articoli senza una focalizzazione particolare e con laccostamento di fotografie (anche non coerenti dal contesto), interviste, didascalie e pubblicit. Si tratta di una formula omnibus che concilia in una sola sezione molti degli argomenti trattati nel resto della rivista. In seguito abbiamo Focus (una ventina di pagine) dedicato allapprofondimento di un particolare capo, tessuto, materiale presentato con articoli pi brevi e disorganici con un collage di fotografie che talvolta si sovrappone al testo. qui scelta unimpaginazione che segue il modello del flusso con piccole immagini che danno al lettore limpressione di avere davanti agli occhi il medesimo fluire di immagini televisive. Anche in Vogue shops (dieci pagine), che include consigli dacquisto, si mostra una galleria dei must have della stagione con piccole foto dotate di didascalie che riportano il prezzo e la marca del capo/oggetto in questione. Interessante notare che, incluso nella sezione shops vi sia uno spazio dedicato ai siti internet pi interessanti per acquistare online merce dagli altri paesi. La particolarit il modo di presentazione del sito: alla fotografia dellhome page affiancato il nome, un sottotitolo che riassume la particolarit dello shopping e per lista di argomenti (Shop here if- designers- dont leave the site without- add to cart-shipping info). La formula ripresa nello stesso modo per ogni sito presentato, permettendo una precisa comparazione e una consultazione veloce dellarticolo. Linformazione culturale in Vogue British si trova invece nella sezione In Vogue che ha come sottotitolo What to see, hear and do. In questambito si parla di arte, design, arredamento, giovani creativi, libri e viaggi. Si tratta di una proiezione dei comportamenti e delle relazioni sociali delle lettrici dove sono forniti interessanti spunti culturali. Particolarmente innovativa la pagina May dove si risponde con brevi articoli corredati di foto alle domande: LISTEN, READ, WATCH, BUY, GO; che sintetizzano, dunque, lo scopo della sezione In Vogue di fornire alle lettrici consigli a tutto tondo. Un solo articolo ha come titolo View& lifestyle: si tratta di un argomento di attualit (vicino al giornalismo sociale e ai suoi temi legati a droga, disturbi mentali, anoressia) dal punto di vista di un intervistato, talvolta di un personaggio famoso. Il tono quello confidenziale di chi racconta unesperienza drammatica e personale ad unamica. Un simile tentativo di avvicinare le lettrici alle persone protagoniste degli articoli nella sezione Vogue Spy (who wears what and how): dove si presenta una moda ispirata a un design, un personaggio noto o una cantante. In chiusura dellarticolo si consigliano abiti che le lettrici possono acquistare per imitare lo stile VIP pur avendo un budget inferiore. Da questa possibilit di penetrare furtivamente nel guardaroba e nello stile di unaltra persona deriva la denominazione della rubrica: spy, appunto. La sezione successiva Beauty: gli articoli del mese riguardano nello specifico di un particolare trucco per il giorno delle nozze, una vetrina di profumi, nuove tecnologie mediche per testare i prodotti cosmetici (si forniscono analisi scientifiche dei test in laboratorio effettuati per garantirne lefficacia). 13

Curioso e unico, il servizio che mostra dodici prodotti, disposti come le ore dellorologio, in base al numero di vendita per minuto durante le aperture dei negozi dalle 8 del mattino alle 8 di sera; ad occupare il mezzogiorno abbiamo Chanel n5 con una vendita al minuto. Da notare che la sezione dedicata alla Bellezza quella dove si trova la maggior concentrazione di pagine pubblicitarie. Lultima sezione (last but not least!) Regulars con leditoriale, la presentazione dei collaboratori, diary (un collage simile a un diario di viaggio con una galleria di oggetti e abiti), limmancabile oroscopo mensile, stocklist (gli indirizzi e i numeri di telefono delle case di moda presentate) e infine A certain style con la presentazione di una cantante circondata da oggetti di arredamento, abiti, dischi e libri, consigliati alle lettrici. Da notare, perch differente da tutti gli altri numeri internazionali di Vogue analizzati, la presenza di quindici pagine finali (piccole foto e brevi didascalie) che riassumono i contenuti principali della rivista e forniscono una panoramica a 360 degli acquisti consigliati da Vogue. In particolare sono trattati gli alberghi migliori per un week end fuori porta, gioielli, scarpe, borse e cappelli, alimenti, abbigliamento per bambini, alimenti dietetici e trucchi. Vengono anche forniti indirizzi di centri cui rivolgersi per trovare i migliori trattamenti di bellezza, per un salutare viaggio in bicicletta, per avere denti sani, capelli perfetti, organizzare feste e eventi, fino ad arrivare a cliniche per la chirurgia plastica. La redazione sceglie di dare alle lettrici consigli per vivere, sotto diversi punti di vista, ricercando la bellezza e lo stile di vita perfetto. I contenuti di Vogue British sono scelti tramite il criterio- valore notizia della Vicinanza. I fatti sono affini al contesto culturale delle lettrici e cercano di presentare articoli che si accostino ideologicamente e psicologicamente alle donne che leggeranno Vogue. Come dice Walter Lippmann: Ciascuno di noi tende a giudicare un giornale da come tratta quella parte di notizie in cui si sente personalmente coinvolto. GRAFICA Le pagine di Vogue British, a differenza della linearit grafica di Vogue Parigi, sono un collage di fotografie e testo sovrapposti. Tre colori si mantengono costanti e si alternano nei titoli, nei sommari e nelle didascalie: bianco, nero e rosso (gli stessi utilizzati dalledizione Americana). La differenza sta nei titoli che, in questo caso, non sono evidenziati ma solo scritti con un carattere pi grande. Nella parte superiore della pagina (a destra o sinistra) indicata la macrosequenza alla quale si riferisce larticolo. Si alternano, nelle didascalie e nei servizi, caratteri con le grazie (times new roman) e senza grazie (arial) contribuendo alla vivacit della pagina. Il numero delle pagine non sempre presente ma quando c, viene collocato a pi pagina. Lunica sezione che presenta una grafica diversa Diary dove gli oggetti e capi dabbigliamento vogliono dare lillusione di essere incollati alla pagina. Per dare leffetto di un autentico diario segreto viene fornito allo sfondo della pagina un effetto stropicciato.

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VOGUE ITALIA
CARTA DIDENTITA

DATA DI NASCITA: 1963 DIRETTORE: Franca Sozzani EDITORE: Cond Nast PESO: 940 gr DIMENSIONE: 27,821,2 cm SPESSORE: 1,3 cm

LA STORIA Vogue Italia nasce nel 1963, quando il gruppo Cond Nast di Samuel Irving Nawasu rileva Novit, testata milanese fondata nel 1950 da Bebe Kuster (e poi diretta da Lidia Tabacchi). Nel 1965 la testata viene ribattezzata Vogue Novit, per passare un anno dopo al nome definitivo di Vogue, con la direzione di Franco Sartori. Con lui la testata si uniforma, nella cura e nella raffinatezza, alledizione americana e francese modificando formato, colore e copertina. Iniziano le collaborazioni con famosi fotografi di moda come Richard Aveden e Irving Penn. Negli anni 70 Vogue Italia diventa punto di riferimento e di scambio tra gli stilisti che in Italia vivono il boom del made in Italy. Nel 1988 scompare lo storico direttore Franco Sartori; gli subentra Franca Sozzani, che intensifica lattenzione verso le molteplici tendenze della moda, tramite una grafica e un formato accattivante. Continua la grande attenzione per la fotografia, grazie soprattutto alla Sozzani vera e propria mecenate di fotografi emergenti. Negli anni 90 la testata raggiunge il suo culmine di diffusione. Allinizio del nuovo millennio il gruppo Cond Nast, visto lincremento di vendite e di conseguenti inserzionisti, ha arricchito il giornale di numerosi supplementi quali Vogue Unique, Dossier Sfilate, Beauty in Vogue. CONTENUTI

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Il numero italiano di Vogue si presenta con un ordine di argomenti molto disordinato per un lettore non abituale. L'impostazione originale, perch si discosta dagli altri periodici del settore nella presentazione e collocazione dei contenuti (timone); ha comunque una scelta e una gerarchizzazione degli argomenti abbastanza simile alle altre sue cugine francesi, inglesi, e americane. Il disordine per solo apparente; nell'indice, che troviamo subito dopo un primo breve articolo, sono, infatti, indicate tre macrosezioni: Moda, Beauty & Fitness, e Fatti, volti e tendenze, a loro volta suddivise in altre piccole parti. Nellindice lordine delle sezioni invertito rispetto alla disposizione presente nel mensile. Partiamo dalla prima Fatti, volti e tendenze. Questa la parte pi vasta, copre circa i due terzi della rivista, e raccoglie notizie di attualit, rubriche di viaggi, articoli di cultura, cinema, e spettacolo. E' la parte omnibus. Fermo restando che gli argomenti sono comunque selezionati dal mondo del fashion del lusso, della moda femminile, una sorta di dimensione parallela (per i sociologi "mondo simbolico"), in cui ci si immerge sfogliando giornali di questo genere. Per rendere l'idea basta leggere le news di Vogue, che vertono sulle nuove borse, abiti, occhiali, degli stilisti pi fashion e cool del momento. Pi attinenti alla realt e con un maggiore taglio giornalistico sono i servizi, chiamati dalla rivista, report, cui Vogue Italia dedica due reportage di due pagine ciascuno. E' la parte che si distacca pi dalla linea del giornale. Qui si trovano argomenti di attualit (il numero di Aprile dedica un reportage a Cuba), e altri servizi di carattere politico e sociale, spesso con uno sguardo all'universo femminile. Grande rilievo dato alla parte della cultura. Vogue Italia presenta il cosiddetto modello cronachistico. I pezzi sono, infatti, recensioni e cronache di spettacoli, affidati a giornaliste che con grande esercizio di sintesi presentano un libro, uno spettacolo, un concerto, mettendo in evidenza tutto ci che nuovo e di tendenza. La scelta avviene tramite accurata selezione che rientra nel mondo simbolico di Vogue. Come dice Sorrentino in mercati in cui ci sono percorsi di consumi molto vari a causa della frammentazione, bisogna trovare una linea guida comune che dia forme e confini ben precisi. Per Vogue tutto si riconduce alla bellezza al nuovo e anche la cultura deve rispondere a questo criterio. La seconda sezione Beauty & Fitness. La prima parte dedicata alla bellezza presentata in un modo molto leggero. Grandi fotografie si susseguono accompagnate da piccole e brevi didascalie. Le foto sono in posa e, anche se di grandi dimensioni, seguono il modello del flusso: ogni servizio e una sequenza di tre o quattro foto occupanti due pagine. E difficile distinguere questa parte dalla pubblicit. Su 75 pagine solo una decina occupata da notizie; il resto un insieme di servizi fotografici accompagnati da una piccola rubrica di moda. La sezione fitness completamente assente. In Vogue Italia manca anche la sezione salute che qui, a differenza delle sue edizioni estere, non trova nessuno spazio. La sezione Moda inizia con la parte dedicata al costume. Questo genere di articoli ha una collocazione piuttosto anonima allinterno della rivista; le notizie presenti sono dedicate alle nuove tendenze, nei pi svariati settori, dal design alla gastronomia. Anche qui non mancano le interviste allinterno della parte Conversation. Questo nome conferma il tono colloquiale, quasi di complicit tra i lettori, il giornalista, e il 16

personaggio intervistato. Una nota particolare va alla parte Doppia figura, dove troviamo le foto delle ultime sfilate di alta moda svoltasi in tutto il mondo. Un ulteriore segno della spasmodica attenzione verso la moda e la novit che contraddistingue la linea editoriale. Questa sezione comunque quella che riserva un aspetto pi originale. Vi , infatti, una commistione tra servizi fotografici e interviste. Ogni intervista - solitamente fatta a un personaggio femminile della moda o del cinema - correlata da un piccolo servizio fotografico del personaggio intervistato, con abiti di alta moda. Le interviste contenute in questa sezione sono quelle che meglio evidenziano il contratto di lettura della rivista. Si nota uno stile molto colloquiale, vi anche la scelta grafica di non mettere in grassetto le domande, ma ci si limita a un virgolettato forte (a spina di pesce) all'interno di un articolo molto fluido e attento alla descrizione dell'ambiente, teso a far immedesimare e a mettere a proprio agio il lettore. Per quanto riguarda i valori notizia si pu notare una prevalenza della novit e del prestigio rispetto a tutti gli altri valori. Come abbiamo gi detto per quanto riguarda la notizia di costume il suo focus sar una nuova tendenza, un nuovo oggetto che modificher il nostro modus vivendi. Vogue imposta la sua linea editoriale su questi criteri. Allora la novit cogliere questi punti di svolta per permettere alle lettrici di essere sempre al top. Questo vale per tutte le parti dalla sezione beauty, dove vengono comparate o illustrate nuove creme, alle interviste dove vengono accuratamente descritte le abitudini i cibi dei personaggi intervistati quasi a indicare le abitudini dello star system. Altro criterio particolarmente evidente la brevit. In queste riviste molte parti hanno una prevalenza di immagini e fotografie ci penalizza la parte scritta. La maggior parte delle notizie, infatti, breve e asciutta per permettere una lettura veloce e disimpegnata, che caratterizza la fruizione delle interviste. Molto interessante la questione sui valori riguardante la consonanza con i mezzi produttivi. E noto, infatti, come le settimane della moda abbiano modificato i loro calendari accorciandosi e intensificandosi proprio per permettere ai direttori delle grandi riviste di moda internazionale di seguire tutte le maggiori sfilate (vedi la polemica di Anna Wintour con gli organizzatori della settimana della moda milanese). Si potrebbe dire che la settimana della moda di Milano abbia accorciato il suo calendario per diventare pi notiziabile. GRAFICA I colori di tutta la rivista sono il bianco e nero. Il carattere il Times New Roman. I numeri della pagina sono in risalto in bianco o in nero in alto a destra o in alto a sinistra della pagina, ma non sono sempre presenti. Nei servizi non vi la classica titolazione. Un riquadro, al centro della pagina, indica largomento. Inoltre non vi un titolo vero e proprio, ma una sorta di sommario in alto a destra. Le foto non rispettano dei criteri di sistemazione precisi ma sono sempre disposte in modo ordinato ai bordi o al centro della pagina. I lead non hanno la prima lettera evidenziata, lo stile comunque sobrio ed elegante, e acquista una grafica unica che differenzia Vogue Italia dagli altri mensili del settore.

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Contratto di Lettura Nei primi anni ottanta Eliso Veron e Sophie Fisher, eminenti studiosi di semiotica, hanno compiuto una serie di analisi sulla stampa femminile tramite la semiotica-enunciazionale. Attraverso questi studi stato possibile individuare varie tipologie di periodici femminili secondo i differenti contratti di lettura. Ma cos il contratto di lettura? E il rapporto che vige tra enunciatore e enunciatario, ovvero tra lemittente (la redazione) e il destinatario (le lettrici). Questi due soggetti non corrispondono a quelli reali bens a dei simulacri inscritti tramite marche formali nel prodotto editoriale. Nonostante tale definizione possa risultare astratta, abbiamo ritenuto opportuno inserire un analisi del contratto di lettura. Le marche testuali, infatti, sono un chiaro segnale del rapporto tra le redazioni e il pubblico affezionato; tramite il contratto inoltre possibile individuare varie tipologie di periodici.

In quali tipologie rientrano le nostre edizioni di Vogue?

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Lanalisi del contratto prevede due componenti: la prima rivolta ad analizzare ci che viene definito progetto redazionale (sistemi di valori collettivi e individuali), il punto di vista e le credenze in esso circolanti; il mondo costruito in questo modo dal giornale si manifesta attraverso una serie di temi specifici. La seconda componente pu essere definita dispositivo di enunciazione o contratto enunciativo che analizza la relazione tra enunciatore e enunciatario. Ci si manifesta attraverso una serie di simulacri ottenuti tramite marche formali nel testo. Lanalisi che Veron e la sua scuola hanno condotto sui periodici femminili francesi haut de gamme, ha cercato di mostrare come uno stesso contenuto e uno stesso dominio tematico possono essere presi in carico da dispositivi enunciazionali molto diversi.

Secondo lenunciazione possiamo individuare due diverse tipologie: -Strategia della complicit -Strategia della distanza. La prima costruisce il destinatario come un co-enunciatore rappresentato nel testo sotto forma di varie figure: 1) Interpellazione: uso dellimperativo; 2) Prima persona: costituire un soggetto che prende la parola alla prima persona in modo che

lenunciatario stesso sia fatto parlare e rappresentato come enunciatore; 3) Rappresentazione: dialogo tra enunciatore e enunciatario attraverso listituzione di una comunit di valori condivisi; 4) Noi inclusivo: le parole sono attribuibili allenunciatore e allenunciatario; La strategia della distanza invece assume altre due forme: -Distanza Pedagogica -Distanza non pedagogica. La prima implica un enunciatore e un enunicatario differenti tra loro: il primo tiene il secondo a distanza riguardo al sapere pratico che costituisce il tema del discorso. Lenunciatore guida e fornisce consigli mentre lenunciatario un soggetto che ascolta, capisce, trae profitto da ci che gli viene detto. Al contrario la distanza non pedagogica vede lenunciatore che fornisce affermazioni secondo un registro non personale, e i discorsi sono in terza persona come un reportage oggettivizzato. IL CONTRATTO DI VOGUE ITALIA 19

Vogue Italia presenta un contratto di complicit. Questo si riscontra in tutte le parti della rivista. Un esempio possono essere i titoli: <<Sculture molli?>> (interpellazione diretta del lettore) Anche nei lead degli articoli si presentano alcune marche del contratto: <<Un consiglio. Non lasciate che la primavera passi invano. Pianificate una breve vacanza a SaintTropez.>> <<Non temete: non un ritorno alle caverne, alle donne con le calve vestite di sole pelli.>> E interessante vedere come anche nelle parti dedicate al fitness e alla bellezza vi sia un rapporto colloquiale con il lettore. Non sono interpellati mai esperti del settore, ma il giornalista (spesso la giornalista) che guida il lettore. Nelle interviste, come abbiamo gi evidenziato, manca una netta distinzione nella grafica e nellesposizione tra domanda del giornalista e risposta dellintervistato. IL CONTRATTO DI VOGUE BRITISH Il contratto di lettura di Vogue British risulta pi complesso. Infatti, varia secondo largomento trattato. Nelle sezioni dedicate al fitness e alla bellezza, troviamo un contratto pedagogico.

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Per esempio in un servizio dedicato alle creme antirughe, troviamo una descrizione e un confronto accurato con lutilizzo di terminologie scientifiche. In questo caso si d spazio ai test scientifici di laboratorio delle varie industrie di cosmesi comparati tra di loro. Per quanto riguarda invece le sezioni moda, curiosit, e le modalit di intervista, non si discostano molto dalla tipologia che troviamo in Vogue Italia con un contratto di lettura prevalentemente di complicit.

Alcuni titoli esemplificativi: <<Whose wear in what?>> (chi indossa cosa?) <<Imagine how you would feel about your wardrobe, if you had been in one of the most successful singing group of all time?>>

IL CONTRATTO DI VOGUE FRANCIA Per quanto riguarda ledizione francese, troviamo vari tipi di contratti di lettura. Nelle parti che riguardano bellezza e fitness si tende ad utilizzare la strategia della distanza nella sua accezione non pedagogica. Un articolo esemplificativo: LADN de la beaut nel quale si spiegano le nuove scoperte sul Dna e, in particolare di come hanno influito sul fitness e sulle creme cosmetiche. Un esempio di contratto pedagogico lo troviamo invece in Tout per plaire (tutto per piacere) nel quale sono consigliati gli stili migliori, tramite losservazione delle sfilate, per essere sempre alla moda. CONTRATTO DI VOGUE AMERICA Vogue America presenta una commistione dei due contratti di lettura di complicit e distanza non pedagogica. La diversificazione dei contratti non avviene secondo la sezione ma possibile trovare entrambi i contratti in due articoli appartenenti alla stessa parte. Per esempio nei Flash troviamo un contratto di tipo non pedagogico con la narrazione impersonale, e articoli con contratti di complicit. Analisi dei lead: Sezione flash contratto non pedagogico: <<guest at the 2007 Queen Sofia Spanish Institute Gala in New York, shared a knowing>> Sezione Flash contratto di complicit: <<On the terminal bus at Moscows Sheremetyevo Airport, all I could do was stare at her shoes. The woman beside me, despite the subzero>>

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Il contratto pedagogico assente nella sezione salute e bellezza. Anche qui troviamo un contratto di complicit. Ecco alcuni titoli e lead. Titoli: <<Is brown air the new blonde?>> Lead: <<We start out wanting blonde hair>> Il contratto di distanza pedagogico appare invece nella sezione viaggi. Il giornalista si premura di illustrate ogni particolare delle zone turistiche per finire con un piccolo trafiletto. <<Dont Miss (da non perdere).>> Nonostante il contratto di lettura sia prevalentemente della distanza Vogue America si distingue per la ricerca diretta con i lettori. Notiamo due elementi importanti: una sezione dedicata alle lettere dei lettori e il rimando a pi pagina al suo sito internet. Caratteristica comune a tutti le edizioni e degna di nota sono gli sguardi dei personaggi delle fotografie. Tutte le star fotografate per la rivista guardano il lettore. Lo sguardo verso il destinatario definito in semiotica un debrayage enunciazionale (paragonato al discorso in prima persona io) una modalit, dunque, di interpellare le lettrici direttamente; tutto ci rappresenta un vero e proprio invito a interloquire con la rivista.

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Tra informazione e pubblicit: i Redazionali in Vogue

Nella Societ attuale la pubblicit tende ad invadere ogni forma comunicazionale della quotidianit. I media vengono largamente finanziati dalla pubblicit, basti pensare ai quotidiani free press che devono la loro esistenza per la maggior parte ai proventi pubblicitari. Il limite tra informazione e pubblicit, tuttavia, non sempre distinto e spesso si assiste ad un vero e proprio inquinamento informativo, cos da far apparire linformazione pubblicitaria veritiera per indurre allacquisto. Questi sotterfugi sono ampiamente utilizzati nei periodici femminili, i quali, sia per presenza di soggetti grafici sia per contenuti consumistici, si prestano in maggior misura a stratagemmi di tipo pubblicitario. Sfogliando Vogue ci siamo rese conto che sono dedicate un numero rilevante di pagine a servizi di moda, articoli su prodotti testati ad hoc, rubriche di stile L'aspetto interessante che spesso questi pezzi, cosiddetti redazionali, sono usati impropriamente, nascosti sotto forma di articoli giornalistici del tutto imparziali, ma veri e propri servizi atti ad esaltare un prodotto in maniera diretta o con richiami sottintesi. In tal modo le lettrici di Vogue sono indotte allacquisto laddove le grandi marche avevano gi raggiunto accordi con gli uffici marketing delle testate per garantire visibilit al proprio prodotto sotto forma di un servizio oggettivo; Spesso si possono riscontrare veri e propri sotterfugi per mascherare il redazionale: a titolo esemplificativo un produttore di cosmetici pu presentare la sua linea su pi facciate facendole assomigliare ad un vero e proprio servizio di moda. Il risultato ammirevole perch difficilmente distinguibile dai servizi che precedono e seguono. Un distratto osservatore non sarebbe in grado di percepire la differenza. Laccorgimento in tal caso pressoch impossibile da smascherare. Si tratta di servizi realizzati con l'intento di propagandare i vari prodotti sotto forma di uninchiesta oggettiva. Queste inchieste sono realizzate seguendo uno schema classico, efficace e da tempo collaudato: le informazioni sono minime ed essenziali, la corretta quantit per riempire lo spazio lasciato alle immagini, seguite da una rassegna generale sui prodotti in commercio con tanto di foto e prezzo. Numerosi esempi di queste strategie sono utilizzati da Vogue British nella sezione bellezza dove ad unindagine pseudo- scientifica sulla cellulite si affianca una vetrina dei migliori prodotti anti inestetismi presenti sul mercato. Stessa cosa si pu dire per Vogue Italia dove nella sezione Beauty si ripercorre la storia di una celebre casa produttrice di cosmetici in un servizio di circa una decina di pagine. Ledizione americana ha invece una marchetta pi raffinata, che gioca sugli accostamenti suggestionanti. Per esempio tra una pagina e laltra di un servizio sulle pelli screpolate si trova la pubblicit della marca appena citata da un giornalista. Un esempio di marchetta riscontrabile in Vogue Francia l'articolo Matire Sensation, dove si parla della cura dei capelli gonfi a causa di indebolimento della materia capillare. Nella stessa pagina sono presentati 23

con marca foto e prezzo 11 prodotti per risolvere il problema presentato con toni "scientifici". Un argomento scientifico viene cos strumentalizzato a scopi commerciali. Da notare che il gruppo editoriale Cond Nast uno dei gruppi che utilizza per la maggiore i redazionali a scopo pubblicitario. Questo a causa anche del tipo di riviste pubblicate come moda o viaggi (per esempio Traveller) che pi si prestano a questo meccanismo.

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Vogue e la comunicazione giornalistica online Internet oggi un potente mezzo di comunicazione e la sua influenza sul pubblico ha portato i giornali a confrontarsi con esso. Per questo motivo molte testate di quotidiani, mensili e settimanali, hanno aperto edizioni online che affiancano il prodotto cartaceo. Anche Vogue possiede un sito Internet: www.style.it gestito dalla Cond Nast e in diverse lingue per fare capo a ogni edizione nazionale. Il modello grafico del sito il seguente: Nella parte superiore troviamo il menu di navigazione con le vie di accesso alle sezioni interne ricalcate su quelle che appaiono nella rivista cartacea: bellezza, moda, people& show, dieta& fitness, lifestyle, sesso & psiche, oroscopo. Vi sono, tuttavia, argomenti peculiari della rivista online come cucina, community, shopping online, video & audio e fotogallery. Ad alcune di queste aree si accede solo con liscrizione alla community: la registrazione permette aprire un blog personale, pubblicare foto, chiacchierare e creare una rete di amici, formando dunque un mondo di cyber lettori che condividono interessi e opinioni. Questa una delle caratteristiche proprie delledizione online che gioca su una comunicazione veloce diretta e ampia. Quando si accede ad una sezione del sito appaiono pubblicit pop-up collegate allargomento: cliccando su cucina, per esempio, lo schermo invaso da more e violette che pubblicizzano lultimo yogurt magro, cliccando in bellezza appare la crema miracolosa che render la pelle morbida. Le pubblicit sono spesso accompagnate da un segnale sonoro o da una musichetta (a volte simile o uguale a quello trasmesso in televisione); la multimedialit permette quindi di arricchire la cyber- lettura, rispetto alla canonica consultazione pagina cartacea. Da notare sono i numerosi link ipertestuali per una navigazione che permette di saltare da un capoverso allaltro e di percorrere la pagina velocemente. Interessante anche la sezione quik link nella parte destra del menu di navigazione dove si accede a sezioni aggiornate frequentemente: ultime foto, ultimi post, appunti, scrivici. Laspetto dellaggiornamento in tempo reale un dato che attrae molto il lettore e che contraddistingue ledizione online. E interessante notare che in ogni sezione si trovano blog e forum dove i lettori e la redazione possono interagire per migliorare la rivista, presentarsi, proporre argomenti scrivere articoli I blog rappresentano un modo di fare giornalismo che piace alle lettrici perch non si trovano argomentazioni e articoli imparziali ma al contrario, possibile trovare opinioni soggettive e schierate: le lettrici si sentono vicine e alla pari delle persone che scrivono sul sito. Altri servizi che offre ledizione online di Vogue sono labbonamento alla rivista, shopping online con link ad alcuni negozi partner del sito. Il giornale su Internet, in effetti, pi democratico e non teme di rinviare il lettore ad altri siti web. Inoltre possibile vedere i video delle sfilate, rispondere a sondaggi e partecipare a concorsi. I servizi offerti al cyber lettore sono quindi maggiori rispetto a quelli del lettore di Vogue cartaceo. Il progressivo e veloce avvicinamento delle testate al Web il modo per fornire al lettore informazioni sintetiche, aggiornate, numerose e provenienti da persone con le quali facile interagire. 25

CURIOSITA E PRIME VOLTEDI VOGUE Gli unici uomini ad apparire su una copertina di Vogue furono gli attori George Clooney con la modella Gisele Bundchen, in occasione dell'uscita del film La tempesta perfetta (Giugno 2000) e Richard Gere quando spos Cindy Crawford.

Ledizione

che vanta il maggior numero di pagine pubblicitarie ledizione

speciale di Settembre 2005: ben 691.

La prima (ed ultima) volta che si fotograf una modella con un animale feroce fu per la copertina di Aprile del 2005. L'impavida modella, Drew Berrimore, fu ritratta accanto ad un leone dotato di un collare nascosto che gli impediva i movimenti. Il numero di Settembre 2004 vanta una copertina con un design particolare: Si prese una vecchia immagine dei Rolling Stones che fu tagliata e incollata per essere adattata ad una copertina pieghevole a tre pagine. Si realizz poi un servizio fotografico con modelle nella stessa posa del gruppo.

Ledizione che batte il record come rivista pi voluminosa nella storia delleditoria Americana sempre il numero di Settembre 2004: 832 pagine, una vera e propria arma di difesa personale.

Sulla copertina di Aprile 2008 comparso per la prima volta, un uomo di colore: il giocatore di basket della Nba James Lebron che "marca" la top modella Gisele Bundchen. L'apertura non piaciuta a molti, poich il volto del cestista stato definito "animale" ed ha rinfocolato la polemica sul razzismo in America. Nel Dicembre del 1988, quando era al massimo della popolarit, Hillary Clinton fu la prima First Lady in assoluto ad apparire sia in copertina che nelle pagine interne della rivista. Le fotografie erano di Annie Liebovitz.

Conclusioni 26

Le edizioni di Vogue analizzate presentano differenze dal punto di vista grafico e, solo marginalmente, in linea generale, da quello contenutistico. Ledizione americana di Vogue quella meno elegante e che ha una grafica pi simile a quella dei settimanali di gossip italiani. Le altre tre edizioni sono invece molto pi eleganti e esprimono anche nella grafica la loro appartenenza a mensile di settore. Per quanto riguarda i contenuti Vogue America volge lo sguardo maggiormente alle donne in carriera mentre le altre edizioni, in particolare Vogue Francia, non si discostano dalla sfera della bellezza e dal mondo della moda neppure nella scelta dei personaggi; le persone intervistate e gli ospiti della rivista provengono dal mondo dello spettacolo musica e cinema e sono a loro volta inseriti nel mondo cool e fashion della rivista. I titoli sono in tutte le edizioni prevalentemente paradigmatici. Questo tipo di titolo adeguato a una rivista che deve intrattenere e divertire il pubblico piuttosto che informare in modo conciso e arido. E dunque pi adatta a un pubblico che ha bisogno di una lettura disimpegnata e stimolante. Come, tutto sommato, tenta di fare Vogue con le sue lettrici. Circa il 30% di tutte le edizioni occupato dalla parte omnibus anche se, come abbiamo visto nelle analisi, si possono rilevare alcune differente. Le sezioni comuni a tutte e quattro le edizioni Beauty, Health and fitness e Moda sono trattate in modo molto simile tranne per la sezione Health and Fitness: in Italia e Francia non si menziona la parte riguardante la salute e la sezione fitness poco approfondita. Vogue Francia e America, al contrario, sono pi attente agli esercizi fisici e alla sana alimentazione. Inoltre, per quanto la scelta degli stilisti possa essere condizionata dai loro uffici marketing, da notare come il mondo della moda sia ormai globalizzato e come linfluenza di uno stato con laltro crea un modello di donna omologato che ha gli stessi interessi, stili di vita e preoccupazioni. Tutte e quattro le edizioni, a ben vedere, menzionano gli stessi stilisti. Interessante notare che, dopo aver effettuato un conteggio delle pagine e aver calcolato la percentuale, il risultato emerso che la pubblicit rasenta il 50% per tutte le edizioni. Questo dato senza dubbio dimostra che sebbene Vogue sia una rivista che propone argomenti legati alla societ, alla cultura e al costume, restano sempre evidenti le caratteristiche peculiari dei periodici femminili.

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Bibliografia essenziale

Angelette, N. e Oliva, A. In Vogue, Rizzoli, Milano, (2007). Bianchi, P. e Giannini, S. La repubblica delle marchette, Stampa alternativa, Viterbo, (2004). Grandi, R. Dal testo al contesto, Lupetti- Editori di Comunicazione, Milano, (1994). Konig, R. Umanit in passerella, la moda nel processo di civilizzazione, Longanesi, Milano, (1985). Papuzzi, A. Professione giornalista, Donzelli Editore, Roma, (2003). Sorrentino, C. Il giornalismo, Carocci, Roma, (2002).

Lanalisi delle edizioni di Vogue Italia e America a cura di Cappon Laura. Lanalisi delle edizioni di Vogue Francia e British a cura di Gherardi Gaia.

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