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I GIORNALI DI STRADA

1.

Che cosa sono


Un giornale di strada uno strumento indispensabile per raccontare e conoscere vite diverse, forse lunico modo per superare il muro dindifferenza che separa quotidianamente chi i marciapiedi li vive e chi li percorre soltanto. Piazza Grande, Anno11, n. 7

Con il termine street papers vengono indicati quei giornali venduti esclusivamente per strada da strilloni che percepiscono una percentuale sul prezzo di copertina. Sono prodotti editoriali che si slegano dai normali principi del mercato, attenendosi ad un preciso codice di condotta: trattare temi sociali, come lemarginazione e la povert, e garantire la distribuzione unicamente per strada, distribuzione operata da coloro che vivono in prima persona gli argomenti trattati. I giornali di strada vanno pensati non tanto come uno strumento di informazione e collegamento tra i senza fissa dimora, quanto piuttosto come un mezzo di comunicazione verso lesterno . In questo senso gli street papers rappresentano una grande opportunit per gli esclusi e gli emarginati cui danno voce: un giornale pu denunciare soprusi, dare la massima visibilit possibile ai problemi dei senzatetto e contribuire a modificare i luoghi comuni alla luce dei quali vengono pensati gli emarginati. Oltre a creare un canale di comunicazione tra senza fissa dimora e cittadini, lo street paper d anche la possibilit, a chi lo vende, di iniziare un percorso di reinserimento sociale: permette infatti di intraprendere una prima, significativa, attivit e di ricavare un piccolo reddito personale.

2.

La storia
I giornali di strada nascono negli Stati Uniti alla fine del 1980. Il primo in assoluto lo Street News, che, nel 1990, vantava centocinquantamila copie vendute ogni mese. Il prezzo di una copia era di 75 centesimi, 50 dei quali restavano in tasca al venditore. Da New York i giornali di strada hanno oltrepassato loceano e sono diventati un fenomeno anche europeo. Nel settembre del 1991, a Londra, Gordon Roddick e John Bird decidono di ripetere lesperimento statunitense, in risposta allenorme numero di senzatetto della capitale inglese: nasce cos The Big Issue. Inizialmente si tratta di un tabloid mensile con una tiratura di trentamila copie al mese, diviene poi un quindicinale formato A4 con quarantuno mila copie e dal 1993 un settimanale che ha raggiunto quota settantamila copie. Oggi redatto e distribuito in cinque edizioni (Londra, Scozia, Sudovest, Galles e Inghilterra del Nord). The Big Issue anche diventato unentit internazionale, esistente in Australia, Giappone, Sud Africa, Namibia e Kenya. Quale sia il successo pi grande ottenuto dal giornale rivelato in una ricerca svolta nel 2001, secondo cui due terzi dei venditori avevano incrementato la loro autostima e la voglia di cambiare la propria vita da quando avevano cominciato lattivit di strilloni. Poco dopo, anche i sans domicile fixe francesi (SDF) ebbero il loro street paper: il Macadam Journal. Il nome scelto, Macadam, deriva da quello dell ingegnere scozzese John Loudon MacAdam che, nel 1820, ide un tipo di pavimentazione stradale di pietrisco. E un giornale mensile ed il pi importante e famoso tra quelli di origine francofona: oltre che in Francia, infatti, prodotto anche in Belgio e distribuito nella Svizzera francese. Ai suoi venditori il Macadam garantisce una copertura sociale (oltre a una serie di aiuti per quanto riguarda i pasti, labbigliamento e la ricerca di un alloggio), ed proprio grazie allopera dello street paper francese che allURSSAF (lequivalente degli italiani INPS e ASL) esiste oggi l emendamento Macadam: uno statuto specifico del venditore ambulante della stampa. La societ che gestisce il giornale costituita interamente da giornalisti professionisti, ma ci non esclude la partecipazione dei moderni colporteur alla redazione del giornale.

Le loro lettere e le loro esperienze trovano spazio nelle due pagine della rubrica il Corriere dei Lettori. Lo scopo della societ non il profitto a tutti i costi, la volont soprattutto quella di costruire una via alternativa in collaborazione con le associazioni umanitarie, che, solo in Francia, sono settecentomila. In questa direzione, il Macadam Journal dedica grande attenzione alle iniziative di carattere sociale: prime fra tutte quelle dell Abb Pierre, fondatore della Comunit Emmaus (associazione impegnata nella lotta alla povert, strutturata in comunit che si finanziano attraverso la vendita di materiali ed oggetti recuperati dalle discariche). Viene dato spazio anche alle associazioni laiche come Mdecins sans Frontires (MSF) che, insieme al Forum bruxellois de lutte contre la pauvret, girano per Bruxelles aiutando i senza tetto malati. Il primo giornale di strada italiano nasce nel 1993 a Bologna, si chiama Piazza Grande. E seguito a ruota da moltissimi esperimenti simili: La citt invisibile a Torino, Scarp de tenis e Come a Milano, Sulla Strada a Padova, Citt anche mia a Venezia, Fuori Binario a Firenze, Il cielo sotto Trieste a Trieste, Siamo cos a Bergamo, La strada a Pisa, Strane figure a Parma, Incontro a Cuneo. Gli street paper si moltiplicano velocemente, ma molti si risolveranno solo in una breve esperienza. Gi nel 1997, infatti, cominciano a ridursi. Oggi rimangono: Piazza Grande, Fuori Binario, Scarp de tenis, Come, ribattezzato Solidariet Come e Terre di Mezzo.

3. Le federazioni
3.1 La federazione americana: NASNA E la North American Street Newspaper Associations (Nasna). Nasce nel settembre 1997, quando 32 street papers, statunitensi e canadesi, decidono di fondare un movimento comune con lobiettivo principale di fornire assistenza tecnica alla nascita di nuovi giornali di strada. 3.2 La federazione europea: INSP E lInternational Network of Street Papers , ovvero la rete internazionale dei giornali di strada. Nasce nel 1994 allinterno della divisione International di The Big Issue e oggi 3

arrivata a raccogliere 80 testate in 27 paesi, con una circolazione annua complessiva di circa 32 milioni di copie. Fare parte della rete significa condividere i medesimi obiettivi: essere strumento di lotta alla povert e offrire a chi in difficolt un prodotto dignitoso che non lo costringa a chiedere lelemosina, ma sia cercato dai lettori per il suo valore. Per entrare nellassociazione i giornali devono presentare il proprio statuto, esplicitare la funzione sociale della pubblicazione (cio il reinserimento dei senza fissa dimora) e presentare il bilancio della societ (per verificarne la gestione trasparente). Tra i giornali di strada italiani, unicamente Terre di Mezzo appartiene a questa federazione. 3.3 La federazione italiana: FNGSI La Federazione Nazionale dei Giornali di Strada Italiani riunisce gli street papers italiani. E unassociazione che si autoregolamentata attraverso una Carta che ne racchiude i principi ispiratori: ogni giornale deve impegnarsi a inserire in redazione persone in condizione di grave marginalit sociale, deve autoprodursi , non deve avere fine di lucro e il prezzo di vendita deve essere a offerta libera. La Federazione ha sede legale presso Piazza Grande, a Bologna, e sede operativa a Firenze, nella redazione di Fuori Binario. Dall associazione sono esclusi Scarp de Tenis e Terre di Mezzo: il primo, nel corso degli anni, ha sostituito la libera offerta con il prezzo fisso, mentre il secondo ha preferito fin dal primo numero il prezzo fisso di copertina.

4.
4.1

I giornali di strada italiani


Piazza Grande
"Tendere un giornale meglio che tendere una mano"

Il numero zero di Piazza Grande esce a Bologna nel dicembre 1993: il frutto della collaborazione tra i senza fissa dimora del dormitorio Beltrame di via Sabatucci 2 e un gruppo di volontari e sindacalisti della CGIL di Bologna.. Piazza Grande nasce come iniziativa pratica per contrastare lesclusione sociale, affermare i diritti dei senza tetto e dare il via a percorsi di recupero basati sulla logica

dellempowerment ( il termine inteso nel senso di accrescere la possibilit dei singoli e dei gruppi di controllare attivamente la propria vita") e dellaiuto non assistenziale. A tale scopo i senza fissa dimora sono chiamati ad avere ruolo attivo, scrivendo, curando la redazione e diffondendo mensilmente il giornale. Inizialmente il 95% dello spazio era dedicato ai racconti di vita narrati in prima persona dai senza tetto. Nel corso degli anni il giornale si trasformato, scegliendo di affrontare i temi della povert e dellemarginazione in chiave pi giornalistica: ogni mese la redazione focalizza lattenzione su un tema specifico e scrive uninchiesta i cui temi, molto spesso, vanno oltre i problemi dei senza tetto, per toccare le altre fasce ai margini della societ come gli immigrati, gli anziani, gli handicappati, i carcerati o i tossicodipendenti. Dal 1993 a oggi il giornale uscito ogni mese con una tiratura media di 6.000 copie mensili (arrivando a punte di 12.000), ed ha coinvolto la partecipazione di almeno 700 persone senza tetto. Pochi mesi dopo il numero zero, nellaprile 1994, nasce lAssociazione Amici di Piazza Grande. La maggior parte dei soci costituenti sono senza tetto ospitati nel centro Beltrame, lo scopo quello di realizzare in maniera ancora pi efficace la logica dellauto-aiuto. LAssociazione d spazio ai cittadini svantaggiati che vogliono organizzarsi per risolvere i propri problemi, per autogestirsi e mettere insieme capacit e idee. Una delle prime attivit promosse dallassociazione il Servizio mobile di sostegno. Durante tutto larco della settimana (intensificando le uscite nei mesi pi freddi), gli operatori del Servizio mobile escono in strada distribuendo alimenti e bevande calde, coperte, abiti e generi di prima necessit. Il loro compito cercare di promuovere la salute di chi vive per strada, raccogliere informazioni e richieste daiuto, ma anche sfoghi personali e racconti di vita. Un altro progetto realizzato nellambito dellAssociazione Amici di Piazza Grande Avvocato di strada. Nasce nel 2000 per fornire tutela legale gratuita alle persone che vivono per strada e, in generale, ai soggetti deboli che subiscono soprusi e prevaricazioni senza potersi difendere. Il progetto, che si avvale della collaborazione di studenti di giurisprudenza e avvocati volontari, si prefigge anche gli scopi di raccogliere le norme e la giurisprudenza in materia

di esclusione sociale, di realizzare una carta dei diritti degli esclusi e, infine, di costituire un centro sui diritti di chi vive in povert ed in condizioni di disagio. 4.2 Scarp de tenis Scarp de tenis nasce a Milano nel 1994 per uniniziativa imprenditoriale privata. Nel 1996 la Cooperativa editoriale Oltre (promossa dalla Caritas Ambrosiana) rileva la testata che, il 16 marzo 1996, viene registrata al Tribunale di Milano. Dieci anni dopo, nellaprile 2006, lo street paper milanese festeggia i suoi primi cento numeri per un totale di 1.200.000 copie vendute. Il giornale mensile e ha un prezzo fisso di 2,50 euro: dopo aver pagato il venditore, il resto del ricavato destinato alla produzione dindotto sociale (ad esempio la tipografia che offre lavoro alle donne uscite dai traffici di prostituzione). Attualmente la tiratura di 20.000 copie, il giornale ha una foliazione di 45/50 pagine e la redazione affidata a dei giornalisti, ma la rivista offre spazio anche a 25 collaboratori di strada, ai loro racconti, poesie e punti di vista. La distribuzione affidata a una cinquantina di senza tetto e avviene sia per strada, sia, grazie al contributo dei parroci e delle Caritas Parrocchiali, in circa 900 parrocchie della Diocesi di Milano e in quelle di Napoli, Torino e Genova. Inoltre, grazie alla collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, le Acli e il Gruppo FS, Scarp de tenis distribuito anche allinterno delle mense di numerose aziende (Eni, 3M, Perfetti Caremoli, Bpm, Banco di Roma, Banca Intesa, Rai, Gruppo Zurigo, Amsa, ecc.) e, una volta lanno, in tiratura straordinaria, sui treni del trasporto regionale di Lombardia, Campania e Liguria. Scarp de tenis per i senza dimora vuole essere il primo gradino, un punto di accesso ad una rete di realt interconnesse che puntano tutte alla riqualificazione individuale. Il giornale si propone come scopo anche quello di sensibilizzare sui temi della povert e dellesclusione sociale, ed per questo motivo che si fa promotore di numerose iniziative: fin dal 2000 coinvolge i propri partner nellorganizzazione di eventi e incontri per la Giornata mondiale di lotta alla povert (indetta ogni 17 ottobre dallONU), ed media partner di Carta equa, progetto per aiutare (tramite lacquisto di generi alimentari) le persone in difficolt. 6

4.3

Terre di Mezzo
Incominciare ad abitare le terre di mezzo, e farle ridiventare terre di tutti. E' il nostro augurio"

Anche Terre di Mezzo nasce a Milano nel 1994, ma si differenzia subito dagli altri street papers italiani, e non solo perch lunico ad essere federato con lINSP. La prima differenza che il mensile non usufruisce di finanziamenti pubblici e non ha referenti politici o aziendali. Esso, infatti, nasce grazie al lavoro di quattro giornalisti impegnati nel sociale che, nel 1994, creano Cartarmata, la casa editrice di Terre, la quale sostiene tutte le spese del giornale, oltre ad essere editrice anche di due collane di libri (le guide e i diari Racconti del sud del mondo). Il giornale, inoltre, ha da subito imposto un prezzo fisso di copertina per dare maggiori sicurezze al venditore: comprando una copia a 1,05 euro, e rivendendola a 2,10 euro, 0,95 centesimi rimangono a lui. Gli altri street papers italiani, invece, sono venduti al pubblico a offerta libera, ma per lo strillone hanno comunque un prezzo fisso. Terza e ultima differenza sta nella redazione, che, a Terre di Mezzo tutta composta di giornalisti professionisti, animati dalla volont di proporre un vero prodotto editoriale, che osservi e informi sui temi sociali senza cadere nei pietismi e nella retorica. Il giornale distribuito a Milano, Roma, Genova, Trieste, Udine e Padova da circa 60 senza tetto, per un totale di 10-15mila copie vendute al mese. Ad affiancare il giornale e la casa editrice c lassociazione Insieme nelle Terre di Mezzo, che si occupa di aiutare concretamente i senza fissa dimora e di promuovere iniziative culturali e campagne di sensibilizzazione come ad esempio la Giornata del non acquisto (esportata dagli USA, si celebra a fine novembre e propone una moratoria di 24 ore sugli acquisti per ripensare allinvadenza del consumismo) e la Notte dei senza dimora: in concomitanza con la Giornata mondiale di lotta alla povert, ogni 17 ottobre la Notte propone ai partecipanti di vivere una sera da senza tetto e dormire allaperto. Gli obiettivi sono quelli di indebolire gli stereotipi su chi vive per strada, denunciare alle autorit mancanze e problemi nellassistenza, e soprattutto avvicinare coloro che partecipano alla condizione dei senza dimora.

4.4

Fuori Binario Fuori Binario lo street paper di Firenze, dove nato nel 1994 per iniziativa degli operatori dell'Albergo popolare di Firenze, uno dei pochi centri di accoglienza pubblici in Italia (la maggior parte convenzionata, soprattutto con la Caritas) e di alcuni senza dimora. Leffettiva proprietaria del giornale per lassociazione Periferie al centro. Fuori Binario esce mensilmente (talvolta con cadenza bimestrale) e vende circa 6.0007.000 copie. La redazione del giornale curata dagli stessi venditori che lo distribuiscono per le strade in cambio di unofferta libera ed lunica rivista rimasta, oltre Piazza Grande, a far parte della Federazione Nazionale Giornali di Strada Italiani. Oltre allattivit giornalistica, la sede del giornale, in Via Giano della Bella 22, ospita numerose iniziative solidali . Ad esempio l'Associazione banco alimentare porta al giornale prodotti vicini alla scadenza ritirati da negozi e supermercati, da distribuire ai senza dimora. C' poi un laboratorio di pelletteria gestito insieme al Sert territoriale (servizio pubblico impegnato nel recupero dei tossicodipendenti) che rappresenta una importante possibilit di inserimento lavorativo.

4.5 Shaker. Pensieri senza dimora Shaker lultimo nato tra i giornali di strada italiani. Vede la luce a Roma nel dicembre 2006 allinterno di Binario 95, il laboratorio di scrittura del Centro diurno per senza fissa dimora, gestito da una cooperativa sociale in collaborazione con lHelp Center di Roma Termini. Shaker sceglie la diffusione gratuita e sceglie di raccontare storie ed emozioni di strada scritte da gente di strada, ma anche di accogliere idee, suggerimenti e spazi di confronto di amici, sostenitori o contestatori che vogliano dire qualcosa sul sociale di Roma e per Roma. Dodici pagine, in una citt che non aveva mai avuto un suo giornale di strada, i realizzatori lo definiscono ancora un esperimento, un esperimento per tentare di rendere ancora migliore la nostra citt e ancora migliori noi stessi che ne facciamo parte, con o senza dimora.

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