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Corso di Meccanica
Professor
Ghilardi Francesco
Ricerca di
Balduzzi Tommaso, Bigoni Andrea, Calomeni Andrea, Dedei Filippo, Rottigni
Stefano e Ruggeri Alessandro.
Classe 3AEN
Anno Scolastico 2003/2004
Indice
1 Il ciclo Rankine 1
1.1 Applicazioni della termodinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.2 Macchine a vapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.3 Funzionamento della macchina a vapore . . . . . . . . . . . . . . 3
1.4 Analisi termodinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.4.1 Calcolo di lp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.4.2 Calcolo di lT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
2 Diagramma termodinamico Ts 9
2.1 Diagramma Ts . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.2 Lavoro prodotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
3 Esempio numerico 15
3.1 Calcolo di ε . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
3.2 Confrono con una macchina di Carnot . . . . . . . . . . . . . . . 16
3.3 Aumentare ε . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
3.4 Nuovo confronto con la macchina di C. . . . . . . . . . . . . . . . 21
3.5 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
II INDICE
Capitolo 1
Il ciclo Rankine
Nasce ora la necessità di esaminare la macchina a ciclo R. dal punto di vista ter-
modinamico e, in ultima analisi di determinarne il suo coefficiente termodinamico
ε.
In generale e è definito secondo la seguente logica:
l
ε= (1.1)
q1
Per la nostra macchina q1 è il calore scambiato in caldaia, ossia qc , l non è
lT , il lavoro prodotto dalla turbina, perché per far funzionare la pompa si ha la
necessità del lavoro di pompaggio lp , quindi
l = lt − |lp | (1.2)
e quindi
lt − |lp |
ε= (1.3)
q1
6 Capitolo 1. Il ciclo Rankine
Gli elementi della nostra macchina sono tutti sistemi aperti e come tali vanno
trattati dal punto di vista termodinamico.
Cominciamo con la pompa e la turbina (tirati direttamente in causa da ε).
Trascurando l’energia potenziale e cinetica (il sistema viene considerato non
in movimento), lp e lT , dal 1◦ Principio della termodinamica per i sistemi aperti,
assumono la seguente forma:
|lp | = h2 − h1 (1.4)
lT = h3 − h4 (1.5)
1.4.1 Calcolo di lp
Tale contraddizione nasce dal fatto che, per un liquido, energia interna ed
entalpia sono circa uguali. In realtà, infatti,
u2 − u1 = cl (T2 − T1 ) (1.7)
ed a rigore
h = u + pv (1.8)
quindi
Capitolo 1. Il ciclo Rankine 7
inoltre v1 ∼
= v2 (il liquido è incomprimı̀bile) quindi
Z 1
− vdp (1.11)
2
con v costante.
1.4.2 Calcolo di lT
h = hl − rx (1.12)
Bisognerà quindi percorrere un’altra strada (vedi oltre), in ogni modo si può
dare a lT una prima formulazione sostituendo (1.13) e (1.14) in (1.5):
8 Capitolo 1. Il ciclo Rankine
h3 − h2 = qc (1.16)
h3 = hl2 + r3 (1.17)
da (1.10):
r
s = sl + x (1.21)
T
quindi:
s3 = s4 (1.22)
Capitolo 1. Il ciclo Rankine 9
r3
s3 = sl2 + x3 (1.23)
T3
r4
s4 = sl1 + x4 (1.24)
T4
r3 r4
sl2 + x3 = s4 = sl1 + x4 (1.25)
T3 T4
da cui si ricava:
r3
sl2 + T3
− sl1
x4 = r4 (1.26)
T4
10 Capitolo 1. Il ciclo Rankine
Capitolo 2
Diagramma termodinamico Ts
2.1 Diagramma Ts
Per approfondire lo studio della macchina R., è utile introdurre un altro dia-
gramma termodinamico per l’acqua: il diagramma Ts. In esso le curve limiti
formano una campana simmetrica. Dentro la campana le isobare coincidono con
le isoterme, fuori, invece, hanno un andamento crescente con la temperatura cosı̀
come le isocore.
La pendenza delle isobare (risp. dell’isocore) dipende dal legame fra T e s a
pressione costante (risp. a volume costante):
dq = cp dT (2.1)
dq dT
= cp = ds (2.2)
T T
dT T
= (2.3)
ds cp
La (2.3) quindi non è una costante, le isobare diventano sempre più ripide.
Analogamente per una isocora la pendenza è:
12 Capitolo 2. Diagramma termodinamico Ts
dT T
= (2.4)
ds cv
Da notare che, dato che cv ¡ cp , la pendenza delle isocore è maggiore di quella
delle isobare.
dq = T ds (2.5)
Z A
q= T ds (2.6)
B
lnetto qc − qo qo
ε= = =1− (2.8)
qc qc qc
Analizzando quantitativamente e e ricordando che nella macchina R. com-
paiono delle irreversibilità esterne, esso risulta più piccolo di quello di una macchi-
na completamente reversibile che in definitiva è una macchina di Carnot.
Il ciclo relativo ad una macchina di C. nel diagramma Ts è un rettangolo
perfetto:
Il ciclo della nostra macchina è molto simile ad un rettangolo, quindi e non è
molto più piccolo di quello di una macchina reversibile.
Per capire meglio ciò, è utile a questo punto un esempio numerico
16 Capitolo 2. Diagramma termodinamico Ts
Capitolo 3
Esempio numerico
3.1 Calcolo di ε
Dalle tabelle del vapore saturo, le pressioni per gli stati 1 e 2’ (3) risul-
tano, rispettivamente, 40 Bar e 7,38 · 10-2 Bar (sensibilmente minore di quella
atmosferica).
kJ
h3 = hl2 + r3 = 1087.4 + 1712.9 = 2800.3 (3.2)
kg
da (1.18)
kJ
h = hl1 + (p2 − p1 )v1 = 167.5 + (4000 − 7.38)0.001 = 171.5 (3.3)
kg
r3 1712.9 kJ
s3 = sl2 + x3 = 2.797 + = 6.070 (3.4)
T3 250.3 + 273 kgK
e da (1.26)
r3
sl2 + T3
− sl1 6.069 − 0.572
x4 = r4 = 2406.9 = 0.715 (3.5)
T4 313
quindi da (1.14)
kJ
h4 = hl1 + rx4 = 167.5 + 2406.9 · 0.715 = 1888.4 (3.6)
kg
kJ
qc = h3 − h2 = 2800.3 − 171.5 = 2628.8 (3.7)
kg
kJ
qo = h4 − h1 = 1888.4 − 167.5 = 1720.9 (3.8)
kg
Sostituendo i risultati in (3.1) si ottiene:
2628.8 − 1720.9
ε= = 0.345 (3.9)
2628.8
Capitolo 3. Esempio numerico 19
T4 313
εc = 1 − =1− = 0.402 (3.10)
T3 250.3 + 273
ovvero, come già affermato, la nostra macchina non è molto lontana. Inoltre
se si calcola il rendimento termodinamico ηT otteniamo un ulteriore conferma al
riguardo:
ε 0.345
ηT = = = 0.86 (3.11)
εc 0.402
La domanda nasce spontanea: è possibile aumentare ε ?
3.3 Aumentare ε
Il problema è che T3 e T4 sono, relativamente, molto vicine. L’unica soluzione
significativa sarebbe quella di far crescere la temperatura in caldaia, ma essendo
presente vapore saturo (nel diagramma Ts cioè si rimane all’interno delle curve
limiti) si arriverebbe a pressioni folli. Occorre quindi stare fuori le curve limiti,
ossia riscaldare il vapore saturo secco in uscita dalla caldaia e fargli assumere lo
stato di vapore surriscaldato (Fig. 3.2).
Nella nostra macchina serve di conseguenza un ulteriore elemento: un ser-
pentino riscaldatore a cui è associata un ulteriore richiesta di calore q3-3’ (Fig.
3.3).
Oltre all’aumento di temperatura, c’è un altro vantaggio associato al surriscal-
damento: si ottiene un valore del titolo nello stato 4 molto più vicino all’unità,
cui corrisponde una diminuzione dell’erosione delle parti meccaniche della turbina
che vengono violentemente a contatto con le gocce d’acqua.
20 Capitolo 3. Esempio numerico
0 40 1 |
lN ET T O q 23 −|q (h30 − h2 ) − (h40 − h1 )
ε= = = (3.12)
q 230 q 230 h30 − h2
sono, come evidente, cambiate le entalpie (3 → 3’ e 4 → 4’).
Per h30 bisogna ricorrere alla tabella del vapore surriscaldato dell’acqua, da
cui si ottiene il valore di 3445.0 kJ
kg
(si è aumentato l’entalpia del punto estremo
di una volta e mezzo).
Dalla teoria dei vapori surriscaldati si ha a disposizione una formula che lega
l’entalpia di un vapore surriscaldato con quella del corrispondente vapore saturo
secco alla stessa pressione, ad esempio:
T
h30 = h3 + cpM EDIO |T330 (T30 − T3 ) (3.13)
kJ
s40 = s30 = 7.09 (3.16)
kgK
oppure
T 773 kJ
s30 = s3 + cpM EDIO |T330 lnTT330 = 6.069 + 2.58 ln = 7.075 (3.17)
523.4 kgK
kJ
h4 = 167.5 + 0.848 · 2406.9 = 2208.5 (3.19)
kg
e da (3.12)
T4 313
εc = 1 − =1− = 0.594 (3.21)
T3 823
molto più alto di ε, di conseguenza
ε 0.377
ηT = = = 0.694 (3.22)
εc 0.595
e quindi si ha un peggioramento notevole, ma solo apparentemente.
Capitolo 3. Esempio numerico 25
qc
η1◦ principio = > 0.9 (3.23)
pci
28 Capitolo 3. Esempio numerico
qCARN OT
(con α = qR
)
si scopre che lRAN KIN E > lCARN OT dato che a può assumere tranquillamente
valori di 0,5 e anche meno.
Si potrebbe usare la macchina di C. a 250◦ C per aumentare il calore fino
a q 00 > qCARN OT ma otterrei un εc inferiore. Per avere qCARN OT = qR dovrei
scendere di molto con la temperatura ottenendo però un εc insignificante.
3.5 Conclusioni
La morale è che la macchina R. è migliore di qualsiasi macchina C.
Solo con un’infinita successione di macchine di C., che lavorino con intervalli
di temperatura infinitesimi e infinitamente vicini (Fig. 3.8), si riesce ad estrarre
tutto il calore (energia) dei fumi (bisogna, in pratica, avvicinarsi il più possibile
all’andamento dei fumi).
Capitolo 3. Esempio numerico 29