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27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XI - n 115 Ottobre 2011
Decadenza e mediocrit
Avevo quasi deciso di lasciare in bianco lo spazio che mi riservo per leditoriale per protesta, per denunciare, in qualche modo, una situazione ai limiti della disperazione, poi ho pensato che non fosse giusto rinunciare a denunciare lo stato fallimentare in cui si trova questo nostro povero paese. Mi sono pertanto riservato uno spazio ridotto per alcune rapide considerazioni. E ormai assodato che lItalia sta correndo grossi rischi: la perdita di stima e purtroppo della dignit rappresentano una dolorosa costante. Sta fragorosamente crollando il mito di un paese che nel ventennio 1950-70 era riuscito a salire sul proscenio del mondo occupando una delle pi prestigiose posizioni tra i grandi della terra. La decadenza, purtroppo, generalizzata e non circoscritta alla mediocrit sconfortante della classe politica che la cosiddetta Seconda Repubblica ha prodotto. La decadenza, infatti, ormai generalizzata e coinvolge anche alcune eccellenze nel campo dello sport, vedi, per esempio, la debacle della Ferrari e quella della Ducati, il grigiore del nostro ciclismo che non riesce, da anni, ad esprimere corridori di classe. E un quadro sempre pi grigio quel
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non nostalgia
Gli anni 1990-1994 sono anche gli anni in cui la DC d prova di senso dello Stato e di responsabilit, favorendo la nascita dei governi di Amato prima e di Ciampi poi, avviando quellitinerario complesso, a tratti impopolari, che permetter allItalia di non perdere laggancio con lEuropa. Cos Stefano Folli su Il Sole-24 ore di domenica 25 settembre 2011. Nel corso del suo viaggio in Germania, Benedetto XVI volle rendere omaggio a un grande della recente storia tedesca ed ebbe un colloquio privato con lex-cancellerie Helmut Kohl, nella sede del Seminario Arcivescovile di Friburgo.Lincontro avvenne su esplicita richiesta del Papa. Kohl si muove oggi su una sedia a rotelle, ma il Papa voleva parlare dellEuropa con lui. Cos, da una nota di Avvenire del 25 settembre 2011.
Sempre nel Seminario di Friburgo, sabato 24 settembre, il Papa incontr il Consiglio del Comitato Centrale dei cattolici tedeschi. Disse il Papa che, in Germania,la Chiesa organizzata in modo ottimo, aggiungendo che c, per, una eccedenza delle strutture rispetto allo Spirito. E precis che la vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale una crisi di fede. Il succitato intervento di Stefano Folli prendeva le mosse dalla segnalazione di tre libri: La balena bianca di Gerardo Bianco; La D.C. Il partito che fece lItalia di Giovanni Di Capua e Paolo Messa; Attilio Piccioni. La scelta occidentale di Gabriella Fanello Marcucci. Il cattolicesimo politico italiano, cio i cattolici che in Italia si occupano di politica, hanno perduto la fede in se stessi e sono schiacciati dalla memoria. On.Ivo Butini
Retinopera, Istituto Sturzo ed Eptaforum. Le tre sigle del mondo cattolico hanno avviato una riflessione comune per rispondere alla chiamata che giunge, ancora prima che dalla gerarchia ecclesiastica, dalla fase storica che si sta chiudendo nel Paese e da quella che si sta per aprire, spiegano gli organizzatori. Chiaro, fin da subito, il messaggio: secondo Francesco Gagliardi, di Eptaforum, occorre creare discontinuit per passare dalle ricette neoliberiste a quelle di economia sociale di mercato. Lobiettivo di Eptaforum, pensatoio telematico che nel corso dellultimo anno andato presentandosi come una delle novit pi forti nel mondo cattolico (www.eptaforum.it), quello di elaborare una agenda che affronti i problemi del pa
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Politica
sioni sui problemi della libert di informazione, sulle riforme istituzionali, sulla crisi della forma partito. Ineludibile fin da subito porsi il problema dellattuale crisi politica, oltre che economica. Non si tratta di ripararsi dietro richiami fin troppo facili al passato recente, spiegano ancora gli organizzatori, ma di creare momenti di riflessione comune per elaborare una sintesi in cui sia possibile, per il numero piu ampio possibile di cattolici e non cattolici, ritrovarsi in un progetto comune. Insomma, prima i contenuti poi si affronter eventualmente il resto, perch non praticabile la speranza che arrivi un federatore capace con le sue sole forze di mettere intorno allo stesso tavolo le varie esperienze in cui si articola il mondo cattolico. Per il futuro nessuna strada preclusa, cos come nessuna strada segnata n obbligata. Limportante che mondi finora tra loro quasi sconosciuti abbiano ripreso a dialogare, ritrovando le ragioni di unazione comune.
Al di l della crisi
ese, formando una classe dirigente allaltezza, sullesempio di quello che fu Camaldoli nellimmediato dopoguerra del II conflitto mondiale, per pensare in una fase successiva ai contenitori attraverso i quali concretizzare questo processo. Non a caso Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte costituzionale, in un messaggio ai partecipanti, ha denunciato lo stato di silenzio in cui vivono in cattolici in Italia, paese di forti radici cattoliche e si augurato un percorso in cui non appaiano piu separati comportamenti della vita privata e vita pubblica, vita sociale e vita politica. A questa prima giornata seguiranno, a scadenza quasi mensile, altrettante rifles-
Politica
Luned 17 Ottobre, h. 18
c/o il Circolo Il Centro, via Trieste 7,
Il mercante armeno
di Massimo Ghelardi editrice fiorentina Introduzione: Prof. Giangiacomo Panessa
rappresentante della Chiesa Armena
La Balena bianca
Gerardo Bianco
Politica
Ormai diventato un luogo comune dire: Non finiremo come la Grecia con la variante se continua cos facciamo la fine dei greci. Confesso che appena sento frasi del genere mi arrabbio molto; dietro c una forma assurda di presunzione e un incomprensibile complesso di superiorit . L Ellade viene vista come un Paese da poco, con cui non si ha niente a che vedere, la si ripudia come uno zio che non ha fatto soldi. Invece come ha scritto Marcello Veneziani La Puglia (e tutto il nostro Sud aggiungo io) la continuazione della Grecia con altri mezzi . La Grecia nostra vicina e nostra parente stretta; chiuderle la porta in faccia nei momenti di crisi non solo una vigliaccata (come linvasione mussoliniana degli anni 40) ma una colossale sciocchezza. Non possiamo pensare di essere simili ai tedeschi e sperare di emularli: a noi piace il vino non la birra, viviamo di sole, mare e turismo come gli Ateniesi e non di crauti e industria chimica come a Dusseldorf . La Grecia sconta tutti i mali tipici della nostra societ mediterranea: pensare agli amici invece che allo Stato e aver creduto che lEuropa fosse la Fata Turchina o il Deus ex machina che toglieva dai pasticci gli eroi delle tragedie di Sofocle e Euripide. Mi spiego meglio, visto che la Grecia il paese della mia infanzia, che ho continuato a frequentare sentendomi ogni volta che ci tornavo, un emigrante e uno stra-
niero al tempo stesso, come Ulisse: in Grecia la democrazia ha funzionato per trentanni come un ufficio di collocamento gestito da due partiti a gestione familiari, i socialisti del Pasok, cio la premiata ditta Papandreou di Patrasso (tre primi ministri, nonno, babbo e figliolo in sessantanni) e Venizelos di Creta (altrettanti ministeri in altrettanti anni) e i centristi di Nuova Democrazia, cio le famiglie Karamanlis di Salonicco (zio e nipote primi ministri a distanza di ventanni) e MitsotakisBakoianni di Atene con origini cretesi (specialisti in sindacature). I due partiti si sono alternati pacificamente al potere e ciascuno quando lo riprendeva infornava una bella pattuglia dei suoi iscritti nel pubblico impiego senza peraltro licenziare nessuno di quelli messi dagli altri . Risultato : pace sociale assicurata e conti pubblici in delirio. I greci per non si impaurivano. Con molta ingenuit e altrettanta furbizia (nei greci coesistono come nei bimbi) erano convinti che lEuropa avrebbe appianato tutto: del resto, pensavano al Pireo e dintorni, esiste un debito di riconoscenza storico di tutti i popoli occidentali verso lEllade che ha dato allEuropa la sua civilt . Purtroppo le vicende di questi giorni hanno dimostrato una realt molto pi triste e amara. La Germania di oggi un paese di giovani turchi e vecchi cresciuti nel materialismo che ignora o disprezza larte clas-
sica e che vede nel Mediterraneo solo una costosa e chiassosa discoteca da chiudere per fallimento. LEuropa che uccide la Grecia, mettendola alla fame e spingendola allanarchia con limposizione di misure che in altre epoche (quando la storia di Atene era il pane quotidiano delle classi dirigenti europee) si sarebbero definite draconiane, dimentica di se stessa, del suo ruolo e della sua missione: pretende di imporre a tutti il pareggio di bilancio e le misure di austerit che possono funzionare in un paese ricco e manifatturiero come la Germania ma che sono veleno per paesi agricoli e turistici, che campavano sullo stato sociale e sulle stagioni estive. Della Grecia non importa a nessuno, come delle famose (o famigerate) radici cristiane dellEuropa . La storia, fatta di passione per la libert e la democrazia (che in greco la parola con cui si definisce la repubblica) non conta niente, come la religione diventata materia opzionale. I tedeschi e i loro vassalli pretendono di metterci tutti in riga a lezione di contabilit e di ficcarla dentro le nostre costituzioni. LEuropa che ho in mente io unaltra cosa, dove contano i numeri, ma soprattutto le persone, i PIL ma anche le memoria e il destino comune. Speriamo di ricominciare da qui, come stanno facendo ad Atene . L Europa non la periferia di Francoforte.
Politica
Echi sulla Conferenza Internazionale tenutasi a Livorno sulle opportunit di cooperazione e sviluppo con il Marocco
CONFINDUSTRIA LIVORNO
Sezione Costruttori Edili
Politica
Il rimpianto nella scena politica italiana della mancanza di un partito dei cattolici
di Roberto Olivato
Angelo Bagnasco (Pontevico, 14 gennaio 1943) un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo metropolita di Genova, gi ordinario militare per lItalia dal 2003 al 2006.
Fra le righe del discorso di Bagnasco, presidente della Cei (Conferenza Episcopale Italiana ndr), si notato un certo rimpianto circa la mancanza, nella scena politica italiana, di un partito dei cattolici. Anche la Sir ( Servizio Informazioni Religiose ndr), ha sottolineato questo vuoto. Si fatto finalmente sentire anche Rocco Buttiglione che da anni assieme al senatore Luca Marconi, molto vicino al nostro Movimento Pensionati, sono al lavoro per ridare credibilit allUdc nei confronti dei cattolici presenti nel nostro paese e Buttiglione, convinto che lUdc stia gi interpretando le attese di Bagnasco e della Sir afferma: noi vogliamo rappresentare politicamente questa realt di popolo cattolico, se questo popolo ci d una soggettivit, vogliamo dialogare con questa soggettivit. Questi interventi di Bagnasco, della Sir e di Buttiglione, rafforzano il pensiero che il Movimento Pensionati ha sempre sostenuto da pi di tre anni e cio, che se non si riuniscono le anime cattoliche, sparse nelle due coalizioni e nella societ, lUdc sar destinato a scomparire o nella migliore delle ipotesi a rimanere al disotto delle percentuali a due cifre. In diversi numeri de La Minima, abbiamo sempre sostenuto che in quel 45% di astensioni, schede bianche ed indecisi emerse da vari sondaggi pre e post elettorali, vi fosse una buona parte di moderati anche cattolici che, non sentendosi rappresentati, preferiscono stare alla finestra. Queste nostre frasi sono sempre state derise da molti allinterno del nostro partito e solo Buttiglione e lamico Marconi hanno da sempre condiviso il nostro pensiero e con loro anche il consigliere provinciale
di Bologna Cristina Marri e tanti altri. Oggi giunto il momento di raddrizzare il timone e cominciare a rivedere lutilit del Terzo Polo, che da tanti nostri amici visto come il fumo negli occhi e cos anche da parte di quel 45% di astenuti che in questa triplice alleanza di ex An ed ex Radicali no si riconoscono affatto. Oggi pertanto giunto il momento di una svolta politica decisiva che ci permetta, smettendo di rincorrere Bersani o Berlusconi, di ricostruire, in parte, quella vecchia? Dc, per ridare a milioni di italiani un partito di cattolici per i cattolici. Come ricordato dal professor Fisichella la fede dovr essere coniugata con le esigenze della laicit dello stato. Per noi questo pu essere possibi-
le, come la Dc riusc sino agli anni ottanta. Ci vuole solo coraggio e non farsi intimorire dal laicismo che imperversa trasversalmente tutti i partiti e specialmente le coalizioni, dove molti ex democristiani si sono venduti per un pugno di lenticchie. Questa un delle altre cause che hanno portato allassuefazione verso la politica da parte di quel 45% di nostri potenziali elettori. E auspicabile che nei congressi provinciali e regionali, che prenderanno il via fra qualche settimana, questo tema venga preso in seria considerazione, lasciando da parte ipotesi astratte di alleanze fini a se stesse, che ci farebbero sprofondare nella pi totale indifferenza da parte di quei cattolici che, dagli squilli di tromba di Bagnasco, attendono una nostra responsabile risposta.
Il Centro on line
Ricordiamo ai nostri lettori che possibile visionare on-line o scaricare il nostro periodico visitando il sito internet del circolo:
www.circoloilcentro-livorno.it
Politica
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La repubblica di Superciuk
di Luigi Scatizzi
Chi si ricorda del leggendario personaggio alanfordiano di Superciuk? Uno straccio di uomo che grazie alla sua fiatata alcolica terrorizzava la New York inetta e corrotta prodotta dalla penna e dal sarcasmo caustico di Max Bunker. Superciuk rappresenta leroe della classe dominante, che vive avulsa dal popolo che lavora, subissato e depredato, insomma questo strambo eroe, che ruba ai poveri per donare ai ricchi, pari alla tassa dellIVA e di tante altre ingiustizie di questo nostro paese. Ma chi ha letto la collezione, almeno per i primi 90 numeri, si rammenter che viene rappresentata con sapiente ironia la societ stereotipata (forse per lepoca, erano gli anni settanta) di una opulenza corrosiva delle istituzioni, rappresentate dai suini consiglieri comunali viscidi e corrotti supini e servi di un potere sociale ed economico che vive e prolifera grazie alla connivente disponibilit delle stesse istituzioni. Il creativo Max Bunker quando scriveva i suoi fumetti, impegnando le proprie doti di immaginazione, mai avrebbe creduto che un giorno la realt sarebbe stata oltremodo peggiore di quelle fantasie. Insomma una Cassandra a fumetti, un Nostradamus dellumorismo. Ma oggi, quando leggiamo delle misure del Governo, della loro ridicola storia,
preparate per far pagare anche la casta fotografata con lucida e amara ironia in Alan Ford, ci accorgiamo che qualche Superciuk intervenuto nottetempo per restituire alla casta, quanto furbescamente era stato inizialmente annunciato, e depredare attraverso laumento delle aliquote dellIVA, nuovamente il popolo che lavora e che fa fatica ad arrivare da qualche parte nel mese. E ai margini della casta lavora anche qualche Gommaflex che riesce a derubare per se e solo per se qualche cosa anche ai ricchi; il trasformismo plastico dei faccendieri, attratti dal potere e da chi lo esercita in modo immorale e brutale, spudorato e antidemocratico,trova un fertile terreno in cui proliferare. In questo limo vischioso e putrido, feccia di una societ pericolosamente degradata, questi parassiti trovano lhabitat ideale per proliferare e per farsi prestare soldi, pagare mutui di appartamenti (senza saperlo), adescare escort e cortigiane di ogni sorta. In questo quadro matura un degrado complessivo dei servizi, a cominciare da quello sanitario, proseguendo con quello dei trasporti e della sicurezza pubblica. Certo non emerge ancora lindefesso ispettore Brok, sempre tra lincudine e il martello del potere e dei ricattatori, ma se guardiamo bene anche quello un mondo in moto. Insomma chi ha amato e letto Alan Ford ridendo per lesasperazione della rappre-
sentazione delle vignette, adesso piange lacrime amare. Mai come in questi giorni il mondo in bianco e nero della china di Max Bunker e quello della patinata plastificazione della non cultura berlusconiana, si livellano. Personaggi irreali, ottantenni dalla fisionomia trasfigurata dalla chirurgia plastica, dal trucco e dalle baggianate dogni sorta, rappresentano un mondo irreale lontano anni luce dalla realt che viviamo quotidianamente. Ma la nostra anche la societ della rappresentazione fantozziana, dove si abituati a subire, quasi con piacere, le dolci angherie dei potentati; bevendo ciecamente e sistematicamente tutte le false verit e le mistificazioni propinate, senza possibilit di reagire. E ora di svegliarsi, non di indignarsi ma soprattutto di incazzarsi. Anche il mondo arabo alla fine si incazzato e ha prodotto le rivoluzioni che solleticano il calcagno del nostro stivale. Dopo la farsa delle misure destinate alla casta, annunciate e poi furbescamente eliminate (nella sostanza) sarebbe lora di brandire forconi per andare a cacciare dai palazzi romani i topi di appartamento che ci sono finiti grazie ad un sistema elettorale che si basa su liste di nominati, funzionali a ricatti e condizionamenti. Una vergogna nazionale! Spudorati e inetti pifferai magici che pur di salvare il proprio orgoglio, certo non dalla critica storica, trascinano un intero paese verso il baratro, al suono del grande fratello e delle telenovelas. Non possiamo contare sul generale War (personaggio sempre di Alan Ford), in quanto anche le Forze Armate non danno segnali di vita; ne sul Grande Cesare, gangster riconquistato alla collaborazione con la giustizia. Beh, consola il fatto che ormai siamo prossimi al 2012. Del resto noi cattolici dovremo saper riconoscere quale epoca caratterizzata dallassurgere a valori per lumanit della mistificazione della verit, dellinganno, della corruzione e della decadenza di tutti i valori morali specie se estesi a tutte le istituzioni storiche ed umane, nessuna esclusa. Insomma se non ci incazziamo almeno rimettiamoci a leggere Alan Ford nella speranza di essere aiutati dal Gruppo TNT.
Attualit
Vite umane affogate e barconi carichi di morte: continuano nellindifferenza pi totale o nella spettacolarizzazione eccessiva delle notizie gli sbarchi di moltitudini di immigrati alla ricerca di spiragli di salvezza. Non ce ne rendiamo conto ma lItalia e lEuropa ormai sul baratro della natalit nei prossimi decenni vedranno la loro salvezza venire dagli immigrati dei barconi. Giovani, giovani, giovani! Si parla troppo e male dei giovani. Moltissimi di loro senza lavoro e circa due milioni nullafacenti (definiti Neet, ovvero not in Employment education or training). Ma invece di continuare a fare analisi, studi, ricerche e a fotografare una realt che si presenta costante da molteplici anni (e purtroppo sempre in peggio), non sar il caso di passare a proposte concrete e a rivedere i tanti errori e orrori causati dagli
reciprocit e rispetto. Non possiamo continuare a conformarci a questo mondo insipido e insipiente. E urgente lasciarsi trasformare rinnovando il nostro modo di pensare. Superando il peso dato alla dimensione emozionale, il predominare delleccitazione, dello scandalo a tutti i costi. Ecco lesigenza della riflessione e della comprensione degli eventi. Forse questi nostri tempi sono dominati da troppa scrittura, unabbondanza eccessiva di parole che invadono ogni mezzo di comunicazione, internet in particolare, che produce un inquinamento del pensare. Laccesso potenzialmente a tutto produce leccesso. E proprio vero il proverbio che dice il troppo stroppia. La valanga di parole scritte e riscritte se non sono accompagnate da una meditatio e dalla contemplatio, quindi da un pensare profondo che passi dal dire al fare e al dar, rischiano di rimanere solo scritte (e forse anche scarsamente lette!).
Attualit
Assistiamo ogni anno al progressivo calo del numero dei bambini che nascono nel nostro paese
C unemergenza nascosta, una crisi che mette in pericolo non solo il benessere ma la nostra stessa sopravvivenza futura come popolo: si chiama denatalit cio il progressivo ridursi del numero dei bambini che ogni anno nascono nel nostro paese. Come ogni dieci anni ci apprestiamo ad effettuare il censimento dei residenti ma esso non potr dirci molto di pi di quanto gi sappiamo e cio che le donne italiane fanno sempre meno figli, cosi che il tasso di fertilit delle donne in Italia di 118 figli ogni cento donne, il pi basso del mondo (e bisogna pure tener di conto che le donne immigrate hanno mediamente pi figli delle italiane), ora poich maschi e femmine sono praticamente lo stesso numero, questo dato significa che ogni generazione sar sostituita non da un pari numero di cittadini ma da circa il 35% in meno. Per effetto sia dellimmigrazione che dellallungamento della vita media la popolazione del Paese non diminuita ma fanno riflettere dati come quello del rapporto tra giovani e vecchi. Nel 1971 erano present 14 milioni di giovani (da 0 a 19 anni) e 8 milioni di ultra 65enni; nel 2010 (aggiornamento Istat) sono residenti in Italia solo 11 milioni di giovani e ben 12 milioni di vecchi! Non solo, di questi le persone di oltre 85 anni (i cosiddetti vecchi vecchi) che nel 1971 erano solo 349 sono adesso pi di 1.500.000. Sono immediatamente e facilmente comprensibili i problemi di welfare (pensioni, assistenza, sanit) che linvecchiamento della popolazione gi genera adesso e ancor pi provocher nel futuro immediato. Ogni nato questanno quando, arrivato allet adulta nel 2040, inizier a produrre reddito e pagare le tasse, avr teori-
camente a carico 8 anziani. Naturalmente, come gi accade, gli effetti negativi della denatalit possono essere attenuati dallassorbimento di quote rilevanti di giovani immigrati che lavorando e pagando tasse e contributi, manterrebbero un certo equilibrio ma sarebbe veramente possibile accogliere un flusso di duecento o trecentomila nuovi arrivi allanno senza stravolgere gli equilibri culturali costitutivi della nostra unit nazionale? Chi nasce oggi ha unaspettativa di vita di dieci anni pi lunga di chi nasceva nel 1974, e la crescita del numero degli anziani chiama in causa anche il ruolo della famiglia, sono, infatti, le famiglie che attualmente svolgono opera di assistenza per l80% degli inabili, anziani o meno, (e mantenere gli anziani in famiglia si dimostrato essere il metodo migliore e meno costoso di assistenza) ma un ridotto numero di famiglie giovani potr continuare ad assicurare un servizio di tali dimensioni? E poich il valore del lavoro che le famiglie gratuitamente svolgono stimato in 75 miliardi di euro allanno, come potr il Servizio Sanitario, che gi la voce di che pi incide nel bilancio pubblico, reggere a incrementi paurosi delle spese di assistenza? Queste brevi riflessioni, nate dalla lettura del libro curato dalla deputata Luisa Santolini La famiglia al centro da cui sono tratti anche i dati riportati, in un momento in cui tutte le attenzioni della pubblica opinione sono attratte dalla crisi economica, fanno sorgere la convinzione che la vera crisi politica prima che economica, cio sociale, frutto certamente del decadimento del sentire comune nella societ e
di una mancanza di speranza per il futuro ma anche della mancanza di iniziative della politica a sostegno della famiglia. E indicativo che di fronte allaccertato tasso di fertilit fermo a 1,18 a donna, una recente indagine ha registrato invece che il desiderio di far figli raggiunge il livello di 2,19 a donna, e che ci non accade per motivazioni che vedono la grande prevalenze delle difficolt economiche e di lavoro. Ora evidente a tutti che i sostegni alla natalit non sono affatto un costo ma una necessit inderogabile per il paese e possono divenire una opportunit di crescita e sviluppo, cio di benessere per tutti ma purtroppo le politiche familiari, che sono possibili da subito, non incontrano grande favore nelle forze politiche perch dispiegandosi in 20 o 30 anni non creano immediato consenso. Un progetto per sostenere la natalit non paga elettoralmente in una Italia che al momento del voto non valuta i programmi lungimiranti o progetti complessivi di societ, come i vecchi partiti ideologici, ma si limita allinteresse immediato, al fascino televisivo dei candidati, che tifa per questo o per quello, che ride o denigra, che si esalta il premier o lo condanna. Speriamo di non doverci pentire troppo presto.
10 Spigolature
Per
Ritrovato un ragazzo che ha vissuto cinque anni nei boschi, non ricorda nulla, nemmeno come si chiama per ha chiesto: C ancora Berlusconi?. Dalla Jena - La Stampa
re tu la go pi S
malcapitato Pier Luigi Bersani - visibilmente accaldato. Con la benedizione del sempreterno e quindi redivivo Romano Prodi che resta il grande ispiratore delloperazione, sembra sia stato dato vita o meglio rivitaallUlivo, pronto, visti i precedenti, ad una immediata rimorte. Auguri, evidentemente le lezioni dellultimo ventennio sul fallimento del bipolarismo non sono servite a niente!
fiume, dopo aver fatto le corna (anche questa ormai una simpatica consuetudine) ad una vasta rappresentanza di sindaci di molti comuni che protestavano contro i tagli, ha dichiarato che lItalia sta andando a picco. Agli scarsi partecipanti (qualche centinaio alle sorgenti e non pi di tremila alla foce) ha annunciato il referendum per lautonomia dello stato della Padania. Nel silenzio colpevole del Cavaliere e dei suoi colleghi di governo e di partito, il Senatur ha offerto una ulteriore e valente prova di cosa si trasformato il nostro paese dallavvento della Seconda Repubblica!
Il Senatur, e la seccessione2
Il nostro prestigioso Ministro per le Riforme - il sen. Umberto Bossi -questa volta non in cannottiera - ormai sullorlo della disperazione, in occasione della ricorrente buffonata alla sorgenti ed alle foci del Po (anzi del dio Po) con tanto sversamento delle ampolle della sacre acque del
Lunion sacre
Non c peggior sordo di chi non vuol capire. Ci riferiamo allo storico incontro di Vasto in occasione della festa dellItalia dei Valori alla quale hanno partecipato il descaminados Antonio Di Pietro, Niki Vendola -in completo noir ed infine il
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Camera di Commercio
Carlo Setti
no compresa (a Campiglia Marittima, a Rosignano M., a Cecina ed altre localit) dove si svolgono manifestazioni che hanno, comunque, un costo organizzativo. Vuol dire che i livornesi sacrificheranno una cena allinterno dei tanti, sicuramente troppi ristoranti aperti per loccasione!
12 Livorno
Lo splendido organo di A
UN DOPPIO CONTRIBUTO - Trattandosi di un evento di particolare rilevanza per Livorno, abbiamo ritenuto opportuno pubblicare sullargomento questi due significativi interventi di Marisa Speranza e Massimo Cappelli.
de organo della chiesa di Santa Caterina, rinato a nuova vita dopo un accuratissimo restauro. E stata la festosa conclusione di una bella storia iniziata qualche tempo fa, quando gli Amici dei Musei e dei Monumenti livornesi, con la loro presidente Annamaria Pecchioli Tomassi , decisero di promuovere, con il sostanzioso contributo ricavato da una sottoscrizione cittadina, il restauro dellorgano del fiorentino Antonio Ducci (1837). A cui si un, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmi e degli Amici stessi, quello del telo, dipinto da Luigi Ademollo (1764-1849), che anticamente ricopriva lo strumento musicale. La storia ha tanti protagonisti che la rendono avvincente e partecipata : dai restauratori dellorgano, Nicola Puccini di Migliarino (Pisa) e Giuliano delle Monache di S. Giovanni allAvena (Lucca) a quelli
Lo splendido organo Antonio Ducci completamente restaurato della Chiesa di Santa Caterina.
del telo, Moira Brunori e Luca Gianni Trapani; dal vescovo Simone Giusti al parroco don Donato Mollica; dalla soprintendente Loredana Brancaccio a Loretta Bertona (rappresentante Associazione noprofit di Santa Caterina). Una segnalazione anche per Fabrizio Bartalucci e Anna Franca Gronchi, autori del pregevole volumetto su Gli organi antichi di Livorno. Protagonisti e comprimari, insieme a tante comparse, hanno cos dato consistenza a una storia che reclamava un happy end. E lha ottenuto. Nella chiesa affollatissima, ricco scenario di tanto evento, sceso il silenzio quando si alzato il sipario calato sullorgano. Lo splendido telo raffigurante S. Caterina , unica opera di Ademollo rimasta a Livorno, stato lentamente sollevato per esporre alla vista un bellissimo esempio di organo meccanico ottocentesco ricco di registri e dotato di ben 1003 canne. Gli intagli dorati a mecca, collocati sul fronte della cassa dipinta, mandavano bagliori di luce. Suspence perfetta. Ma quando il maestro Imbruno, organista titolare della Oude Kerk e del Museo Hermitage di Amsterdam, ha posto le mani sulla tastiera, un forte applauso ha sciolto la tensione. Dopo Martini, ecco Corelli, Bach, Galuppi... E per finire lamatissimo Mascagni. E solo linizio, ha avvertito don Mollica, per cui lorgano a disposizione della citt per allestire concerti, ma anche, ed un auspicio, per organizzare un festival per organisti. Il successo della serata ha messo le ali alle iniziative. E Gli Amici dei Musei ne hanno gi annunciato una: Ogni anno, il primo sabato di ottobre, si rivolgeranno ai loro concittadini invitandoli a versare un euro per il restauro di un preciso Bene, impegnandosi a seguirne liter. Il dado tratto. Con la speranza che lesempio sia contagioso.
II
Progetto Italmed
Liniziativa si svolta nellambito del Progetto Italmed, che ha visto lAPL impegnata come ente attuatore della Regione Toscana. Infatti le attivit di sviluppo e cooperazione in ambito portuale con il Marocco sono state finanziate dal programma di sostegno alla cooperazione regionale, che coinvolge il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico ed otto regioni italiane: un esempio di capacit di muoversi come Sistema Paese, cosa che ultimamente non sembra cos frequente.
strutture, formazione, governance della comunit portuale, nuove tecnologie, coinvolgimento reciproco nello sviluppo dei collegamenti tra porti ed interporti. Di particolare rilievo poi il ruolo proattivo di coinvolgimento delle imprese portuali, logistiche ed industriali, anche attraverso missioni ed incontri italo-marocchini per favorire nuovi investimenti. ANP ha espresso in particolare la priorit di costituire tavoli tecnici per lo sviluppo di soluzioni in due filiere strategiche anche per la protualit toscana, lagroalimentare e le auto nuove. LAccordo appena firmato in qualche modo un ulteriore passo per la cooperazione, dopo lAccordo del giugno scorso sulla formazione e la ricerca nel campo logistico-portuale, che ha coinvolto APL, Polo Sistemi Logistici, Comune di Livorno, SantAnna e due prestigiose Universit marocchine (Casablanca e Tangeri).
na, delle modalit pi efficaci di trasferimento di valore sul territorio, a partire dal dato concreto delle opportunit per le piccole e medie imprese nei nuovi mercati del Mediterraneo.
Il Convegno
In occasione della firma si svolta una intensa due giorni presso il LEM: Livorno, Porto Gateway. Le opportunit di sviluppo e cooperazione con il Marocco . Un convegno internazionale nel quale si parlato con franchezza delle prospettive euromediterranee, della politica europea delle reti, del ruolo di un porto come Livorno, delle opportunit dinvestimento per le imprese. La prima sessione ha visto autorevoli studiosi internazionali discutere delle implicazioni degli scenari commerciali e trasportistici euromediterranei, in termini di rischi e opportunit per i porti gateway e per Livorno. La seconda sessione, di tipo istituzionale, ha tratatto il tema della revisione delle politiche delle reti transeuropee e la loro dimensione esterna, vale a dire la loro proiezione verso i Paesi terzi della sponda sud del Mediterraneo. Durante questa animata sessione c stato uno scambio di opinioni non esattamente amichevole tra il Presiedente di Assopirti Nerli ed il Sottosegretario Giachino. Nella terza sessione operatori e le imprese hanno discusso, con gli Interporti di Guasticce, diGenova Quarto dei Mille-Livorno di km. 212. Veduta aerea del punto di arrivo della tappa Bologna e di Vero-
Nadia Laraki, La Donna dei Porti, la Direttrice Generale dellAgenzia Nazionale dei Porti del Regno del Marocco.
Africa e paesi dellAmerica Latina. Presenti allinaugurazione tra gli altri lambasciatore dellUruguay Alvarez, il presidente di Livorno Porto 2000 Roberto Piccini, il presidente Lega Coop Toscana Stefano Bassi, il Sindaco Alessandro Cosimi, gli imprenditori Neri e DAlesio, il prefetto Domenico Mannino, il questore Bruno dAgostino, il presidente della provincia Giorgio Kutuf e ling. Claudio Bertini dellInterporto.
Livorno
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zioso restauro voluto dagli Amici dei Musei e dei Monumenti livornesi
ntonioDuccitornaasuonare
lorgano meccanico antico pi importante della nostra Provincia
di Massimo Cappelli Lorgano della Chiesa di Santa Caterina, opera di Antonio Ducci,costruito nel periodo 1832-1837, lorgano meccanico antico pi importante della nostra Provincia e , con le sue 998 canne per la tastiera, 55 per la pedaliera e 5 per gli Usignoli, uno dei pi grandi della Toscana. Dopo un laborioso restauro, compiuto dalla Bottega Organara di Nicola Puccini, che ha riguardato lo smontaggio e pulizia delle canne , la ricostruzione della Viola 4 Bassi,delle prime 8 canne Tromba 16 e di 5 canne interne ,lorgano che prima presentava un suono afono e debole tornato alla sua originaria potenza. Il restauro ha riguardato anche il rifacimento del copri consolle realizzato in noce nazionale ed altri interventi migliorativi nel rispetto dei criteri storici degli organi Ducci .Un ulteriore importante restauro ha poi riguardato il prezioso telo copri organo con una sacra pittura del pittore settecentesco Luigi Ademollo,unica opera dellartista rimasta nella nostra citt dopo la distruzione ,per gli eventi bellici, delle sue decorazioni del Teatro S.Marco e della cappella della Concezione in Duomo. Linaugurazione dellorgano restaurato avvenuta il 5 settembre u.s. alla presenza di un foltissimo pubblico che ha assistito per loccasione al concerto del maestro Matteo Imbruno,organista titolare della Oude Kerk e del Museo Hermitage di Amsterdam,solista virtuoso dei pi prestigiosi festival organistici di tutto il mondo che, nella esecuzione di numerose sonate di vari autori, ha esaltato le ritrovate caratteristiche strumentali dellorgano della Chiesa di S.Caterina. Da sottolineare come questa opera di restauro, che arricchisce di un bene prezioso la nostra citt,sia stata frutto della collaborazione tra lAssociazione Amici dei Musei, la CEI ,lAssociazione Santa Caterina e la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno e abbia potuto contare anche sul contributo di singoli cittadini. In definitiva una concreta azione culturale compiuta per la gran parte da privati che completa lopera di restauro della Chiesa di S. Caterina,senza dubbio una delle pi belle della nostra citt, per la quale hanno collaborato tanti cittadini tra i quali vogliamo ricordare lamico profesIn occasione del restauro dellorgano della Chiesa di S. Caterina, a cura degli Amici dei Musei e del Monumenti Livornesi, uscito un libro su Gli Organi antichi della citt di Livorno, di F. Bartalucci e A.F. Gronchi.
sore e architetto Dario Vukich sempre presente nei cuori di noi de IL CENTRO.
La nuova presidente Margherita Mazzelli (a sinistra) con a fianco la past president Nicla Capua.
iani. Revisori dei Conti: Anna Casciello, Teresa Consogni, Marisa Genovesi. La sezione di Livorno, per lattivit svolta ad alto livello, da sempre molto stimata sia dalla cittadinanza che dalle Istituzioni oltre che a livello nazionale. Tanto vero che molte socie sono state elette alle pi alte cariche nazionali e distrettuali.
Livorno BOLGHERI: Casa di Terra dei f.lli Frollani ha illustrato un progetto nello stile dello chteau francese
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della ristorazione e quello dei produttori agricoli e vitivinicoli locali, con una formula aggiunge - che ha incontrato il consenso dei ristoratori. I commensali avranno la possibilit di votare il piatto preferito. A giornalisti ed esperti del settore enogastronomico, capitanati da Salvatore Marchese (e con loro anche i produttori), il compito di dare un sapore culturale alla serata con la presentazione delle varie portate previste nel men (dallantipasto al dolce, vini compresi per una cifra che deve restare entro i 50 euro). I men proposti saranno poi raccolti in un libro. Il calendario della iniziativa disponibile sul sito: www.plis.it. Luca Lischi
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Agente generale
VITTORIO ANTOLA
Cultura
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samente sulle barricate contro gli invasori austriaci. Il monumento tornato alla bellezza originaria dopo un intervento di restauro conservativo a cura del Soroptimist International Club di Livorno, sotto la direzione della Sovrintendenza dei Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Pisa e Livorno (nella persona di Loredana Brancaccio). Lintervento stato realizzato
dalla restauratrice e nostra carissima amica Sandra Roca Rey che ha provveduto, oltre alla pulitura ed al consolidamento del manufatto, anche al rifacimento delle parti mancanti a conferma delle elevate capacit nellarte del restauro.
ETRURIA NORD
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Cultura
Il tempo ridimensiona tutto e molti personaggi e avvenimenti meritevoli di ricordo finiscono nel dimenticatoio: questo il caso di Eugenio Cecchi - livornese- scomparso nel 1932 quasi centenario. Al tempo delle III guerra di indipendenza (1866) aveva ventanni e si arruol fra i Garibaldini. Checchi era una persona colta ed intelligente, tanto che negli ultimi anni dellOttocento, dopo la fase eroica della sua partecipazione alle nostre guerre del Risorgimento, ritornato nella sua citt (Livorno), fu giornalista molto apprezzato e professore liceale. Passer poi al giornalismo romano con lo pseudomino di TOM: Alcuni amici ed estimatori(Aleardo Aleardi, Giacomo Zanella), conoscendo le qualit di scrittore del Nostro lo esortarono a scrivere i suoi ricordi. Nacquero cos le Memorie di un garibaldino Quando io ero giovane e si commemorava il centesimo anniversario (1961) della riunificazione italiana, Checchi veniva letto e apprezzato. Oggi chi vuol conoscere lautore lo deve cercare nelle biblioteche pubbliche e in poche private. Le memorie di cui parlo videro la luce (1903) a Milano. A quei tempi il Checchi era noto, oltre che come giornalista e valido docente, anche come critico teatrale. La sua lingua limpida e comunicativa, svelta: la caratteristica saliente dellautore il frequente alternarsi della nota lieta con quella triste, quando meno te laspetti. Ricordo alcune descrizioni dopo la vittoria di Garibaldi a Bezzecca. Le chiese sono piene di feriti, alcuni subiranno amputazioni e moriranno. Eugenio, che li per una palla in una gamba, si imbatte in un tirolese (ricoverato per una grave ferita pure lui ad una gamba) e con rapide notazioni umoristiche ci rappresenta quei tirolesi: i quali, mentre i nostri feriti urlavano continuamen-
te come dannati, se ne stavano zitti e tristi (erano tiloresi e perci incompresi!) esprimendosi per con gli stralunamenti degli occhi e i moti convulsi delle braccia, Uno di essi muore e dice al vicino italiano le uniche parole che sa Addio, italiano!. Il passaggio dal tono distaccato a quello patetico (nel che consiste lumorismo vero, commovente) ci coglie a tradimento. Italiano e tirolese: due sofferenti. In unaltra chiesa, un siciliano medico (capitano) un personaggio vulcanico, un agitato fra le necessit
del soccorrere ora questo ora quel soldato sofferente.Ma per caso giunge in quella chiesa il generale Garibaldi in visita ai compagni feriti ed il capitano, furente per natura, si scioglie in lacrime. Gli episodi toccanti del libro sono tanti. Forse il pi coinvolgente la risposta del generale , telegrafica Ubbidisco! allintimazione di fermarsi, dato che la vertenza era entrata nella fase conclusiva diplomatica. E il generale era lunico dei nostri ad aver riportato una vittoria, com noto, a Bezzecca.
Cultura
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Grazie al Garden Club il Gran Premio si svolger al parco di Villa Mimbelli i prossimi 14, 15 e 16 ottobre
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Newman a Livorno
A cura del Prof. Paolo Mirenda IL BEATO J. H. NEWMAN a LIVORNO Nota biografica: Newman J.H. nacque a Londra il 21 febbraio del 1801. Il 29 maggio del 1825 venne ordinato sacerdote anglicano. Fu Guida del Movimento di Oxford teso a proteggere langlicanesimo dalle deviazioni dottrinarie protestanti. Si convert al cattolicesimo nel 1845. Nel marzo del 1847 fu ordinato sacerdote della chiesa cattolica. Fond in Inghilterra lOratorio di S. Filippo Neri. Leone XIII riconoscendogli genio e dottrina, il 13 maggio del 1879, gli confer la porpora cardinalizia.
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A cura del Prof. Giangiacomo Panessa presso la Chiesa degli Armeni venerd 4 novembre
Vicenzo Greco: Il mito americano tecnica mista su tela - 2011 Dopo lo strepitoso successo conseguito con la personale tenuta nello scorso mese di giugno presso la seicentesca Sala Ottagonale della cattedrale di Mazara del Vallo, Vincenzo Greco si ripresenta al pubblico livornese con unimportante rassegna di opere pittoriche che verranno esposte dal 22 ottobre al 6 novembre 2011 presso il prestigioso Studio Blu (piazza Barontini, 4 - Livorno). Linaugurazione fissata per sabato 22 ottobre alle ore 18 e prevede anche la presentazione ufficiale di una recente monografia dellartista curata da Massimo Masiero. La mostra sar visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00. Per ulteriori approfondimenti sullattivit artistica di Vincenzo Greco si rimanda al sito www.grecovincstudio.it
Cultura
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Lo ha deciso la Giunta Municipale per ricordare le quattro figure che hanno valorizzato il patrimonio storico artistico della citt
Paolo Castignoli (1936 - 2010) attraverso la pubblicazione di libri e riviste e la fondazione di associazioni culturali , ha favorito la riscoperta delle radici antiche della citt, della sua popolazione e del suo territorio nel contesto della storia italiana e del Mediterraneo.
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