pro manuscripto Anno X - Marzo 2007 - n.

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do lo stato
abituale di
paralisi, ella
scende dal
letto e ri-
produce
diversi mo-
menti della
Via Crucis,
per tre ore
e mezzo.
Alessandri-
na diventa
anche
p o r t a v o ce
della volon-
tà di Gesù
nella richiesta della consacrazione del
mondo al Cuore Immacolato di Maria,
compiuta da papa Pio XII. Nella formula
“amare, soffrire, riparare” è racchiuso il
programma indicatole dal Signore. Negli
ultimi 13 anni della sua vita, Alessandrina
non si alimenta più, ma vive solo di Eucari-
stia. Nel 1944 si iscrive all’Unione dei Coo-
peratori Salesiani, per collaborare col suo
dolore e con le sue preghiere alla salvezza
delle anime. Muore il 13 ottobre 1955, an-
niversario dell’ultima apparizione della Ma-
donna a Fatima, dopo una vita in cui ha
raggiunto le più alte vette della conforma-
zione al suo Signore.
In un momento in cui tutto nella Chiesa
tace, anche noi siamo chiamati a fare si-
lenzio, per ascoltare e accogliere la parola
di Gesù che ci parla attraverso il suo Sa-
cramento d’amore e la storia dei suoi san-
ti.
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Anche quest’anno la Pa-
squa si sta avvicinando e
i
per non rischiare che
“scivoli” dalla testa e dal
cuore senza lasciare segno,
ci stiamo preparando all’e-
vento usando il periodo di
Quaresima con momenti di
riflessione.
Oltre ai momenti di digiuno
la
e astinenza proposti dalla
Chiesa noi ragazzi del cate-
chismo abbiamo rispolvera-
to un gesto che sembra
poco di moda in questo
ultimo periodo tra i giovani:
Il Fioretto.
Una piccola rinuncia, un
sacrificio o un’ opera di
bontà, a discrezione di o-
gnuno, al quale è associato
un valore economico. Le
somme raccolte verranno
presentate al nostro Parro-
co ed insieme si deciderà la
destinazione.
Con questo articolo voglia-
mo mettere in risalto il fat-
to che ci sono anche molti
giovani, di cui poco si par-
la, che sono in grado di
prendersi degli impegni,
fare dei fioretti per aiutare
gli altri.
IL GRUPPO DEL CATECHI SMO
DELLE SUPERIORI
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
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Raccogliamo tutte le nostre
forze per andare incontro a
dosi a vivere intensamente il mistero
Cristo Signore e per vivere
pasquale.
intensamente, giorno per
giorno, le ultime fasi del suo 'RPHQLFDGHOOH3DOPH
mistero di salvezza. < Bisogna
La Domenica delle Palme (o della Pas-
che le membra di Cristo, ci
sione del Signore) è l’introduzione ne-
dice sant’Agostino, sostenga-
cessaria alla celebrazione del mistero
no con lui la loro parte di do-
della Redenzione.
lori per godere con lui la loro
In questo giorno la liturgia prende le
parte di gloria> .
mosse della benedizione e processione
delle palme. Così, contemplando in an-
/$6(77,0$1$6$17$ ticipo il divin Salvatore nella gioia pa-
La Settimana santa è il centro
squale ed eterna, noi riusciamo a com-
focale di tutto l’anno liturgico:
prendere la sua umiliazione fino alla
in essa, più che in ogni altro
morte di croce e ad accettare a nostra
tempo, l’anima cristiana attin-
volta di bere il calice della passione.
ge alla sorgente stessa della
salvezza e raccoglie in abbon- 3ULPLJLRUQLGHOOD6HWWLPDQDVDQWD
danza i frutti della redenzio- Nei primi giorni della Settimana santa
ne.
La Liturgia ci ha lungamente
preparati, durante la Quaresi-
ma, a questi santi giorni. Ora
il nostro animo è in grado di
cogliere la realtà racchiusa nei
segni e nei simboli, disponen-
 (dal lunedì /$³/$03$'$ ra a vive- ragazza apprendista sono intente
fino alla
9,9(17(´', re con nel loro lavoro di cucito, quando si

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Messa in fede rin- accorgono che tre uomini tentano
coena Domi- novata il di entrare nella loro stanza. Nono-
ni del giove- Triduo stante le porte siano chiuse, i tre
dì) ci incon- Alessandrina Maria pasquale, riescono a forzare la serratura ed
triamo con da Costa è una laica cuore del- entrano. Alessandrina, per salvare
Cristo nel portoghese, beatifi- l’anno li- la sua purezza minacciata, non esi-
mistero del- cata da Giovanni Pa- t ur gi co. ta a gettarsi dalla finestra, da un’-
la salvezza olo II nel 2004. La Al e ssa n - altezza di quattro metri. Le conse-
visto nei sua storia, dramma- drina ci guenze sono terribili, anche se non
suoi aspetti tica e straordinaria i nsegna immediate. Inizialmente, riesce an-
più terribili: insieme, mi ha colpi- anche l’a- cora a trascinarsi, sebbene a fati-
il peccato e to molto; ho scelto di more per ca; ma, con il passare del tempo,
le conse- presentarvela in que- la Passione di Cristo, che ella visse la paralisi progredisce sempre di
guenze, il sto mese perché misticamente, soffrendo in modo più, finché i dolori diventano orribi-
t r adiment o sembra scritta pro- sempre più intenso i dolori delle li, le articolazioni perdono i loro
degli uomi- prio per il momento stimmate, della coronazione di spi- movimenti ed ella resta completa-
ni, l’infinita che la nostra comu- ne, della flagellazione, della morte mente paralizzata. E’ il 14 aprile
condiscendenza di Dio. nità sta vivendo. Co- in croce. 1925, quando Alessandrina si met-
Sono i giorni della tristezza: nessuna voce di gau- me molti di voi san- te a letto per non rialzarsi mai più.
dio prorompe la liturgia: i testi della Messa e del- no, nello scorso nu- Alessandrina Maria da Costa nasce Fino al 1928 ella non smette di
l’Ufficio presentano i brani più eloquenti sulle sof- mero di “Gioite!” è a Balasar, in Portogallo, il 30 marzo chiedere al Signore la grazia della
ferenze del Redentore; antifone, canti e preghiere stata proposta u- 1904. Educata cristianamente dalla guarigione. Ma appena capisce che
si ispirano ai medesimi temi. n’importante iniziati- madre, la fanciulla rimane in fami- la sofferenza è la sua vocazione,
Sono i giorni della passione, del tedio e dell’ama- va, quella delle glia fino a sette anni, poi viene in- l’abbraccia con prontezza. Proprio
rezza di Cristo e devono anche essere i giorni del- “Lampade viventi”: viata presso la casa di un falegna- in questo periodo Alessandrina ini-
la nostra tristezza, del pentimento e dell’espiazio- Alessandrina, prigio- me, per poter frequentare la scuola zia una vita di grande unione con
ne. niera in un letto co- elementare. Nel 1911 fa la prima Gesù nei tabernacoli. Un giorno in
me Gesù nei taber- Comunione e l’anno successivo ri- cui si trova sola, le viene improvvi-
6DFURWULGXRSDVTXDOH nacoli, ci aiuta a ri- ceve il sacramento della Conferma- samente questo pensiero: “Gesù,
Dalla sera del Giovedì santo (Messa in coena Do- scoprire l’amore in- zione dal vescovo di Oporto. Quella tu sei prigioniero nel tabernacolo
mini) alla sera della Domenica di Resurrezione, la condizionato per l’- di Alessandrina è una fanciullezza ed io nel mio letto per la tua volon-
liturgia celebra il grande Triduo Pasquale. Esso Eucaristia, la gioia e molto vivace: dotata di un tempe- tà. Ci faremo compagnia”. Da allo-
costituisce il culmine dell’anno liturgico e forma il gusto di stare alla ramento felice e comunicativo, è ra comincia la sua prima missione:
una sola unità. presenza del Re dei molto amata dalle compagne. All’e- essere come la lampada del taber-
E’ la commemorazione viva della nostra redenzio- Re. Il cammino qua- tà di quattordici anni avviene un nacolo e confortare Gesù nella sua
ne che ha inizio nel Cenacolo-Getsemani, passa resimale sta ormai fatto decisivo per la sua vita. E’ il solitudine. Poi, dal 1938 al 1942,
per il Calvario-sepolcro, si compie con la gloriosa volgendo al termine sabato santo del 1918. Quel gior- per 182 volte, vive ogni venerdì le
resurrezione: una sola e identica Pasqua. e la Chiesa si prepa- no, lei, la sorella Deolinda e una sofferenze della Passione. Superan-