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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
gioved 27 ottobre 2011

Unicuique suum
Anno CLI n. 248 (45.893)
.

Citt del Vaticano

Benedetto

XVI

presiede la celebrazione della Parola in preparazione alla giornata di Assisi

Il mosaico della pace


Vicinanza del Papa alle popolazioni colpite dal sisma in Turchia
Pellegrini della verit, pellegrini della pace per significare limpegno che vogliamo solennemente rinnovare, insieme con i membri di diverse religioni, e anche con uomini non credenti ma sinceramente in ricerca della verit, nella promozione del vero bene dellumanit e nella costruzione della pace. Benedetto XVI ha spiegato con queste parole il senso della giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia che presiede gioved 27 ottobre, ad Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo, nel venticinquesimo anniversario dello storico incontro convocato nel 1986 da Giovanni Paolo II nella citt di san Francesco. Ne ha parlato mercoled mattina, 26 ottobre, ai fedeli che sono giunti a Roma per partecipare al consueto appuntamento delludienza generale. In realt lincontro ha assunto una forma particolare, proprio per la coincidenza con la vigilia della giornata di Assisi. Il Papa ha voluto che a questo particolare momento partecipassero anche i fedeli della sua diocesi di Roma per unirsi alla preghiera di pace. Un invito che Benedetto XVI ha esteso a tutte le diocesi. Ovunque si sono svolti incontri e celebrazioni per accompagnare il suo pellegrinaggio verso la cittadina umbra. Come cristiani ha motivato il suo invito siamo convinti che il contributo pi prezioso che possiamo dare alla causa della pace quello della preghiera. Per questo motivo ci ritroviamo oggi, come Chiesa di Roma, insieme ai pellegrini presenti nellUrbe, nellascolto della Parola di Dio, per invocare con fede il dono della pace. Il Signore pu illuminare la nostra mente e i nostri cuori e guidarci ad essere costruttori di giustizia e di riconciliazione nelle nostre realt quotidiane e nel mondo. Il Pontefice si poi riferito al brano del profeta Zaccaria poco prima proposto dagli speaker nelle diverse espressioni linguistiche rappresentate nella basilica di San Pietro e nellAula Paolo VI, per sottolineare lannuncio pieno di speranza e di luce della salvezza promessa da Dio che si sta per concretizzare. Limmagine evoca il regno di Dio, il regno che Cristo inaugura in dimensioni universali e di cui diviene re. Come possiamo costruire si chiesto il Papa questo regno oggi? Dal Vangelo di Matteo ha tratto la risposta, che nel comando di Ges ai suoi apostoli: Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli... Ed ecco io sono con voi, fino alla fine del mondo. Di qui nasce landare del Pontefice di nuovo verso Assisi. Come cristiani ha ripetuto Benedetto XVI prima di recitare la preghiera conclusiva vogliamo invocare da Dio il dono della pace, vogliamo pregarlo che ci renda strumenti della sua pace in un mondo ancora lacerato da odio, da divisioni, da egoismi, da guerre, vogliamo chiedergli che lincontro di domani ad Assisi favorisca il dialogo tra persone di diversa appartenenza religiosa e porti un raggio di luce capace di illuminare la mente e il cuore di tutti gli uomini, perch il rancore ceda il posto al perdono, la divisione alla riconciliazione, lodio allamore, la violenza alla mitezza, e nel mondo regni la pace. Alle 8 di gioved 27 la partenza del Papa e delle delegazioni delle religioni di tutto il mondo dalla stazione della Citt del Vaticano alla volta di Assisi. Larrivo previsto alle 10 circa. Il primo momento del pellegrinaggio si svolge nella basilica di Santa Maria degli Angeli, con le testimonianze di pace. Dopo un pasto frugale, consumato insieme nel refettorio del convento, e uno spazio di raccoglimento in privato, i delegati raggiungeranno la piazza inferiore di San Francesco per lincontro conclusivo. Prima di ripartire per Roma Benedetto XVI, accompagnato dai capi delle delegazioni, scender nella cripta della basilica per una visita alla tomba del santo.
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E

Lincontro di preghiera nella citt di san Francesco

Chiarezza, fiducia e prudenza cardini del dialogo tra le religioni


Interviste ai cardinali Jean-Louis Tauran e Roger Etchegaray
MARIO PONZI
A PAGINA

Il libro sulla Sapienza nella Saint Johns Bible

Cinquanta fra morti e feriti in un nuovo attentato nel nord

Si discute della Grecia e della ricapitalizzazione delle banche

LAfghanistan e lincubo talebano

Il Consiglio europeo cerca la difficile risposta alla crisi del debito


BRUXELLES, 26. Tutti gli occhi sono puntati su Bruxelles: il vertice europeo chiamato a dare risposte alla crisi del debito sovrano che attanaglia leconomia del vecchio continente. I mercati ieri hanno reagito negativamente alla decisione di cancellare il vertice Ecofin la riunione dei ministri delle Finanze che abitualmente precede il consiglio europeo temendo nuove divergenze. il momento di finirla con le incertezze ha avvertito il presidente della Commissione europea, Jos Manuel Duro Barroso. LEuropa non mai stata cosi vicina allesplosione ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Anche il premier Franois Fillon ha detto che per la Francia si apre una partita essenziale e l appuntamento una priorit assoluta. In Italia, dopo una giornata di intense trattative, il Governo ha deciso di inviare a Bruxelles un testo di 15 pagine per precisare gli impegni anticrisi. Tra le forze che compongono la coalizione di maggioranza stata raggiunta unintesa sullobiettivo dellinnalzamento graduale dellet pensionabile a 67 anni. Il governatore uscente della Banca dItalia, Mario Draghi, ha invocato oggi riforme strutturali per rilanciare la crescita italiana. Draghi ha chiesto di elevare la concorrenza nei mercati dei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio pi favorevole alle attivit dimpresa; sospingere laccumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro. Ma i problemi dellEuropa non riguardano un solo Paese. I temi sul tavolo dei leader sono tanti, forse troppi per essere affrontati tutti in un solo meeting. Ma sono problemi urgenti, inevitabili. Il primo punto nodale il rafforzamento del fondo salva-Stati. il recinto che impedir alla crisi dei debiti di espandersi ha detto JeanClaude Juncker e deve per aumentare la sua potenza di fuoco, perch al momento dotato solo di 440 miliardi di euro. Le ultime ipotesi vedono la nascita di un nuovo strumento ad hoc per aumentare la capacit attraendo investimenti stranieri e fondi Fmi, oltre a quelli del fondo stesso. in atto una trattativa tra Germania e Francia: in cambio della rinuncia a coinvolgere la Banca centrale europea nel fondo, Parigi ha chiesto che nelle conclusioni del vertice sia inserita lassicurazione che la Banca centrale europea continuer con gli acquisti straordinari di bond (italiani e spagnoli) che ha riattivato da agosto. Ma la Germania si oppone. Inoltre, il timore per i mercati che il vertice non far cifre sullaumento dellEfsf. Il secondo nodo concerne le perdite delle banche esposte sulla Grecia. La condizione che la Ue vuole imporre agli investitori privati per farli partecipare al secondo piano salva-Grecia una forchetta che va dal quaranta al sessanta per cento di perdite sui titoli greci. La Germania preme per il sessanta, ma le banche non vorrebbero superare il quaranta. Si tratta sempre di una partecipazione volontaria, ma la Ue ha fatto capire che non esiterebbe anche a renderla obbligatoria in una situazione davvero critica. Secondo fonti di stampa, la trattativa con le banche condotta dal direttore generale del Tesoro italiano, Vittorio Grilli, in qualit di capo del Comitato economico e finanziario (Cef), sarebbe arrivata a fissare un 55 per cento. Non chiaro se le banche accetteranno, n se perdite cos alte non facciano scattare il default e quindi il pagamento dei credit default swap, ovvero le assicurazioni sul default dei Paesi, che scatenerebbero un effetto domino. La ricapitalizzazione degli istituti il terzo aspetto decisivo. In teoria, un nodo gi sciolto dai ministri economici venerd scorso. In pratica, la cifra della ricapitalizzazione ancora tutta da vedere perch strettamente collegata a quella delle perdite degli istituti in Grecia. A dover trovare nuovi capitali sarebbero le grandi banche europee sistemiche, e i loro coefficienti patrimoniali dovrebbero salire al nove per cento. Gli istituti dovrebbero provvedere da soli a trovare nuovi capitali; in seconda battuta potrebbero intervenire i Governi; solo in ultima istanza previsto il ricorso al fondo salvaStati.

Autocisterne della Nato attaccate al confine tra Afghanistan e Pakistan (Reuters)

KABUL, 26. Nel momento in cui lAfghanistan impegnato a ridefinire la politica estera, in modo da rafforzare i legami con i Paesi alleati nella lotta al terrorismo, i guerriglieri insanguinano il territorio con un nuovo atto di violenza. Un camion pieno di combustibile, colpito da una bomba, esploso causando cinquanta fra morti e feriti. Lattacco avvenuto nella provincia di Parwan, nel nord del Paese. Riferiscono fonti di stampa che quando alcune persone si sono avvicinate per raccogliere il combustibile fuoriuscito dal camion, vi stata una grande esplosione, ha detto il portavoce del governatore provinciale. LAfghanistan, dunque, nuovamente segnata da violenze che mirano a destabilizzare il territorio. E ci avviene mentre il Governo di Kabul impegnato a ritessere le fila di unazione diplomatica in funzione di un argine ben saldo a fronte delle perduranti violenze. Per met novembre il presidente Hamid Karzai ha convocato una Loja Jirga, lassemblea delle varie realt del Paese, per ascoltarne il parere sulla definizione di un accordo stra-

tegico con gli Stati Uniti e su un nuovo meccanismo per avviare un processo di riconciliazione con i talebani. Qualche settimana fa Karzai aveva annunciato lintenzione di rinunciare al dialogo con i miliziani, alla luce dei ripetuti, vani tentativi di farli sedere al tavolo dei negoziati. Successivamente il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha in qualche modo corretto il tiro, affermando che sarebbe pi opportuno lasciare la porta socchiusa al dialogo con i talebani, pur ovviamente con tutte le riserve del caso. Insomma, si ripete un copione gi noto: da un lato rimane fermo il proposito di sconfiggere i miliziani ponendo fine alle loro violenze; dallaltro, si pondera leventualit di unazione diplomatica con i miliziani, nella consapevolezza che il processo di riconciliazione senza i talebani potrebbe non avere fiato lungo. Prosegue dunque il difficile gioco di equilibrio tra le due opzioni di fondo: la via militare e quella diplomatica. Ma in Afghanistan, nel frattempo, le violenze non danno tregua.

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Venti anni fa veniva assassinato dal colpo di una calibro 25 lo storico romeno Ioan Petru Culianu

Quel dissidente che studiava le religioni


Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy (Ansa) GIANPAOLO ROMANATO
A PAGINA

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LOSSERVATORE ROMANO
Gli analisti sospettano che la corsa del Dragone stia rallentando

gioved 27 ottobre 2011

Lindice ai minimi da oltre due anni

Se si sgonfia la bolla cinese


Ma il Governo centrale assicura che la situazione sotto controllo
PECHINO, 26. Con una crescita del pil pari al 9,1 per cento, un tasso di inflazione sul 6,1 e una disoccupazione ferma al 4,1, la Cina la punta pi avanzata delleconomia mondiale. Tuttavia, gli investitori stanno iniziando a sospettare anche del Dragone, ritenendo che Pechino sta rallentando e che le fondamenta della sua economia non siano poi tanto solide. Non un caso che lindice della Deutsche Bank sulle aziende internazionali impegnate in Cina sia calato del quaranta per cento. Ma che cosa sta accadendo? Il fatto spiegano gli esperti che la corsa cinese ha prodotto distorsioni non da poco: c il timore che la crescita, spinta da unenorme massa di investimenti, abbia creato bolle che prima o poi potrebbero sgonfiarsi. Con ricadute pesantissime anche per lOccidente. Il boom ha soprattutto colpito il settore immobiliare: il Governo sta cercando di tenere sotto controllo i prezzi delle case. Tuttavia, sono le amministrazioni locali a non avere tutti i conti in regola dicono gli esperti e a creare squilibri. La stampa locale ha paragonato la situazione alla crisi dei mutui subprime che negli Stati Uniti, due anni fa, fu la miccia che fece esplodere la grande recessione. E molti economisti affermano che il crollo del Dragone gi iniziato. Il presidente Hu Jintao ha pi volte dichiaaiutati a ottenere un nuovo lavoro durante i primi tre trimestri del 2011. Il portavoce ha poi aggiunto che la Cina intensificher ulteriormente gli sforzi per migliorare la situazione occupazionale nel Paese, anche introducendo politiche incentivanti e supporto finanziario. Per quanto riguarda invece le pensioni, durante la conferenza stampa stato evidenziato come 235 milioni di residenti abbiano gi aderito al nuovo programma previsto dal Governo mentre 66,94 milioni di persone hanno gi iniziato a ricevere la pensione. I programmi pensionistici per i residenti delle citt e delle campagne saranno ulteriormente incrementati del sessanta per cento entro la fine di questanno. Lobiettivo quello di estenderli su tutto il territorio il prossimo anno. La Cina riferiscono gli analisti ha gi lanciato un programma pensionistico pilota nel 2009 per i suoi ottocento milioni di popolazione rurale nellambito degli sforzi effettuati per limitare il divario tra popolazione rurale e urbana. Gli agricoltori oltre i sessantanni che decidono di aderire al programma pagando solo una piccola tassa iniziale, riceveranno una somma mensile di ammontare variabile in base al costo della vita nella loro zona di residenza.

Vacilla la fiducia dei consumatori statunitensi


WASHINGTON, 26. A testimonianza di una situazione economica difficile, lindice che misura la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti sceso a ottobre a 39,8, decisamente sotto le attese e ai minimi da oltre due anni: quanto riporta sul suo sito la Conference Board statunitense. Nel frattempo si rileva quanto affermato dal presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher, secondo il quale la Federal Reserve non deve intervenire sui tassi a ogni singola riunione. Occorre disciplina e lintervento non pu essere fine a se stesso ha dichiarato Fisher durante il Forum for Global Cities di Toronto. La prossima riunione della Fed sui tassi in calendario per il primo e il due novembre: secondo Fisher, una delle voci pi critiche in seno al board della banca centrale di Washington, gi stato fatto tutto il possibile per aggiungere la liquidit al sistema. Ora, sempre secondo quanto sostiene il presidente della Fed di Dallas, spetta alla Casa Bianca e al Congresso intervenire. Fisher ha votato contro lo stimolo deciso nelle ultime due riunioni del Forum e ha criticato la decisione della Fed, lo scorso agosto, di congelare il costo del denaro statunitense in prossimit dello zero fino alla met del 2013. Fisher si inoltre dichiarato scettico sulloperazione Twist, che prevede uno scambio di titoli del Tesoro a breve, favore di obbligazioni a pi lungo termine (per un valore di quattrocento miliardi di dollari), volta ad abbassare il costo del denaro nel lungo periodo. Per il banchiere texano, citato dallAgi, ci vorr tempo per valutare leffetto delloperazione Twist che, in ogni caso, verr vanificato se non sar definita una chiara politica fiscale. Fisher ha sottolineato come i rendimenti dei bond decennali, scesi in un primo momento, siano tornati a salire e si mostrato critico nei riguardi delle autorit fiscali perch, a suo dire, non in grado di trovare unintesa sulle tasse da imporre su cittadini e imprese.

Una veduta del centro di Shanghai (Reuters)

rato che il Governo sta facendo tutto il possibile per mantenere basso il livello dellinflazione, assicurando comunque una crescita superiore allotto per cento. A pesare, per, anche lo scontro con Washington sullapprezzamento dello yuan. Intanto, per, buone notizie arrivano dal fronte delloccupazione. La Cina, infatti, ha creato questanno, entro la fine di settembre, 9,94 milioni di nuovi posti di lavoro, superando lobiettivo dei nove milioni

che si era prefissa questanno. Lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa il portavoce del ministero per le Risorse umane e per la sicurezza sociale, Yin Chengji. Alla fine di settembre il Paese asiatico ha registrato un tasso di disoccupazione del 4,1 per cento, lo stesso che era stato rilevato alla fine del secondo trimestre. Secondo i dati resi noti dal Ministero, circa 4,36 milioni di lavoratori che erano stati licenziati, sono stati

In manette manifestanti antifinanza


WASHINGTON, 26. Pugno duro delle autorit californiane che, ieri, hanno fatto sgomberare i manifestanti antifinanza accampati da due settimane nella centrale Frank Ogawa Plaza, di fronte al municipio di Oakland, presso San Francisco. Secondo un portavoce della polizia locale, sono almeno ottantacinque le persone arrestate e portate via, ai polsi manette in plastica. Per disperdere i manifestanti sono stati utilizzati lacrimogeni e pallottole inoffensive, e nessuno rimasto ferito. Durante loperazione le strade del centro cittadino sono state chiuse al traffico, e tutti gli accessi interdetti ai non autorizzati. Gi da gioved scorso le forze dellordine avevano avvertito i dimostranti che la situazione nella piazza stava degenerando, ricordando loro il divieto di pernottare e cucinare negli spazi pubblici. Per agevolare lo sgombero, era stato chiesto ai negozi di aprire in ritardo. Ricorda lAgi che, nato a New York il 17 settembre scorso, il movimento dei manifestanti antifinanza si diffuso presto in tutto il Paese, dando vita a manifestazioni analoghe in decine di citt.

Lotta allevasione fiscale nellarea Ocse


PARIGI, 26. In venti Paesi la lotta allevasione fiscale ha portato negli ultimi due anni quasi 14 miliardi di introiti in pi. Lo ha annunciato lOcse (Organizzazione per le cooperazione e lo sviluppo economico) in occasione del quarto forum mondiale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali, apertosi ieri a Parigi. Possiamo sperare di moltiplicare questa cifra negli anni a venire ha commentato il segretario generale, Angel Gurra, sottolineando come questi introiti ritrovati apportino un contributo sostanziale al consolidamento di bilancio in numerosi Paesi. Gurra ha poi lodato i notevoli cambiamenti realizzati da legislazioni un tempo accusate di scarsa trasparenza, tra cui il Liechtenstein e il Lussemburgo. Sui 59 Paesi esaminati fino a ora ha affermato 32 hanno modificato le proprie norme o regolamenti per renderli conformi agli standard internazionali. In un momento cos difficile, in cui molti governi sono costretti a chiedere ai propri cittadini di accettare tasse pi alte e servizi pubblici ridotti, tutti devono pagare la loro parte ha detto Gurra. Per ora riferisce lOcse lItalia il Paese che pi ha beneficiato del giro di vite contro levasione: il programma per promuovere la dichiarazione volontaria dei beni offshore dei cittadini ha contribuito a raccogliere entrate fiscali aggiuntive per un totale di 5,6 miliardi di euro. Un programma simile negli Stati Uniti ha permesso di recuperare 2,7 miliardi di dollari da oltre trentamila contribuenti. La Germania ha invece ottenuto introiti fiscali aggiuntivi per 1,8 miliardi di euro da circa trentamila contribuenti. Berlino riferiscono fonti di stampa dovrebbe recuperare altri miliardi grazie a un accordo per formalizzare la tassazione del denaro occultato dai cittadini tedeschi in conti bancari svizzeri segreti. Il gruppo dei Paesi dellO cse ha raggiunto un accordo nel corso di un summit a Londra nel 2009 per potenziare gli sforzi per arginare la scarsa trasparenza in materia fiscale.

Ankara accetta gli aiuti di Israele a favore dei terremotati

La terra trema ancora in Turchia


ANKARA, 26. Mentre la terra nel sudest della Turchia continua ancora a tremare, (ieri sera stata registrata unaltra scossa di magnitudo 5,4), prosegue incessante il lavoro dei soccorritori alla ricerca di superstiti del violento terremoto (7,2) di domenica scorsa. E sessantasei ore dopo la sciagura, una donna stata estratta viva stamane dalle macerie della sua casa a Ercis, nella provincia di Van, una delle zone pi colpite, dove i morti sono saliti a quasi 500. Ieri erano stati tratti in salvo una neonata e due adolescenti. Un portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa a Ginevra ha per dichiarato che ci sono ancora centinaia, forse migliaia di persone rimaste intrappolate sotto le macerie. I feriti sono pi di 1.350, mentre gli edifici distrutti sono pi di 2.250, in maggioranza appartamenti privati. Fonti diplomatiche di Ankara citate oggi dai media turchi hanno frattanto confermato una notizia che potrebbe segnare una svolta anche dal punto di vista della diplomazia internazionale. Per fronteggiare lemergenza, il Governo turco ha infatti deciso di accettare laiuto inizialmente rifiutato di Israele. Lassenso della Turchia a ricevere aiuti da Israele malgrado lo stato di forte tensione diplomatica fra i due Paesi giunto nella nottata e subito il ministro della Difesa, Ehud Barak, ha ordinato di inoltrare i primi soccorsi. Un velivolo israeliano, con a bordo le strutture di sette edifici prefabbricati destinati alla popolazione rimasta alladdiaccio da tre giorni, gi partito verso la Turchia. Ankara, secondo la stampa locale, ha comunque precisato di non voler ricorrere al sostegno dei militari israeliani del comando delle retrovie, malgrado essi abbiano maturato una cospicua esperienza nel soccorrere persone rimaste prigioniere sotto le macerie. Altri prefabbricati saranno comunque inviati in Turchia nei prossimi giorni, via aerea e via mare.

Tra Mosca e Kiev intesa sulla flotta del Mar Nero


KIEV, 26. LUcraina permetter alla Russia di modernizzare la sua flotta di stanza a Sebastopoli, in Crimea, sul Mar Nero. Lo ha reso noto il ministro della Difesa ucraino, Mykhaylo Yezhel. In base a unintesa del 1997, la Russia non pu aumentare il numero delle navi da combattimento o modernizzare i suoi armamenti nella base di Sebastopoli. Nel 2010, Kiev ha esteso laccordo (che scadeva nel 2017) fino al 2042, ma la maggior parte della flotta russa nel Mar Nero gi obsoleta. Durante la sua visita in Ucraina, lo scorso 19 ottobre, il ministro della Difesa russo, Anatoly Serdyukov, aveva annunciato colloqui con Kiev su due nuovi accordi. Tra i punti in agenda cerano la sostituzione di hardware e armamenti. In questo modo, la flotta dovrebbe ricevere un totale di quindici nuove fregate e sottomarini entro il 2020, sempre nei limiti previsti dallaccordo del 1997. Per Mosca, il mantenimento di una forte presenza militare in Crimea riveste unimportanza strategica per garantire la sicurezza dei suoi confini meridionali e mantenere un controllo nel bacino del Mar Nero, al fine rilevano gli analisti di proteggere i propri corridoi energetici esistenti e in via di progettazione.

Giacimenti di gas scoperti in Messico


CITT DEL MESSICO, 26. Il Governo del Messico ha annunciato ieri la recente scoperta nel nord e nellest del Paese di ingenti giacimenti di gas di scisto, un tipo di gas naturale, chiamato anche gas di roccia madre, contenuto in un particolare tipo di rocce di profondit. Il ministro messicano per lEnergia, Jordy Herrera, ha detto che lo sfruttamento di tali giacimenti potrebbe moltiplicare fino a sei volte le attuali riserve di gas del Paese. I giacimenti si trovano negli Stati messicani settentrionali di Chihuahua, Tamaulipas e San Luis Potos e in quello sudorientale di Veracruz. Herrera ha ricordato che tanto lesplorazione quanto lestrazione del gas di scisto hanno difficolt molto maggiori rispetto a quella del normale gas naturale, ma ha aggiunto che negli ultimi anni imprese statunitensi, argentine e polacche hanno ottenuto buoni risultati in Messico, grazie a nuove tecnologie. Secondo Herrera, le potenzialit dei giacimenti sono tali da poter consentire al Paese un aumento supplementare di almeno luno per cento annuo della crescita economica.

Un sopravvissuto sulle macerie della sua abitazione a Van (Afp)

Il cardinale Angelo Bagnasco sulle politiche per favorire laccesso al lavoro


ROMA, 26. Anche se la crisi impone un aggiornamento di mentalit, capacit di rinnovamento e labbandono di categorie ormai vecchie, lo Stato ha il delicato e gravoso dovere di favorire laccesso al lavoro: e questo perch, a prescindere dalla crisi e dai rapidi cambiamenti in atto, il lavoro diritto e dovere di ogni persona, e soprattutto esiste sempre il primato del lavoro sul capitale. quanto ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), parlando ieri a Rimini al convegno nazionale dei direttori della Pastorale sociale, sul tema Educare al lavoro dignitoso. Secondo il porporato, il mondo e la storia li dirige la cultura, non leconomia, anche se sembra il contrario. La cultura non un sottoprodotto delle forze economiche, ma un fatto spirituale, in cui la dimensione religiosa portante. Lo testimonia anche il fatto che lerrore fondamentale del socialismo, la causa primaria della sua fine, non stato innanzitutto di carattere economico, ma antropologico: e cio di aver negato la verit sulluomo. Per il cardinale, nelle zone dombra del non-lavoro che la fiducia e la stima di s sono pesantemente minacciate, e la serenit verso il futuro viene meno. Per questo, lo Stato ha il delicato e gravoso dovere di provvedere alle opportunit di accesso al lavoro nei vari ambiti. urgente da parte di tutti ognuno secondo le proprie competenze e responsabilit una capacit di interpretare i rivolgimenti economici, finanziari e sociali con nuova e pi acuta lungimiranza, abbandonando anche categorie ormai vecchie, metodiche inadeguate e programmazioni irrealistiche, inerzie consolidate.

LOSSERVATORE ROMANO
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gioved 27 ottobre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Washington non esclude linvio di truppe di terra

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Le sfide da affrontare dopo il ritiro statunitense

LIraq attende lalba del 2012


di GABRIELE NICOL Dal 2012 lIraq camminer con le sue gambe, senza sostegni esterni. Sar un cammino agevole, oppure lastricato di difficolt, considerando che le violenze dei miliziani ancora non sono state domate? Linterrogativo nasce allindomani della conferma del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che i militari americani lasceranno il territorio iracheno entro la fine del 2011. I dubbi sulla reale capacit delle forze locali di far fronte a una situazione spinosa e incerta non sono pochi. Si teme infatti che dopo il ritiro della coalizione si possa registrare una recrudescenza di attentati e imboscate. Non a caso il generale Lloyd Austin, comandante delle forze americane in Iraq, vorrebbe che rimanessero a sua disposizione tra i quattordici e i diciottomila soldati. Attualmente sono 485 le basi e le strutture militari il cui controllo stato ceduto dalle forze americane a quelle irachene, mentre solo altre venti rimangono per ora in mano ai soldati statunitensi. Nel fornire questi dati, Hakim Al Zamily, membro della commissione per la Difesa e la Sicurezza del Parlamento iracheno, ha tenuto a sottolineare che grazie a un paziente e capillare tirocinio, le forze locali hanno raggiunto una soddisfacente preparazione, tecnica e strategica, in funzione di una gestione indipendente del contesto iracheno. E in questi giorni le forze di sicurezza hanno lanciato operazioni preventive a Baghdad e nelle province di Salahudin, Diyala e Nassiriya, arrestando, o fermando per interrogatori, decine di ex esponenti del partito Baath, nel timore che, dopo la partenza degli americani, possano organizzare complotti contro il Governo del primo ministro Nouri Al Maliki. Nel frattempo il vice primo ministro, Salih Al Mutlaq, ha proposto unamnistia per coloro che hanno imbracciato le armi contro le forze americane durante i nove anni della loro presenza, ma con lesclusione di coloro che hanno puntato le armi contro i cittadini iracheni e ucciso gente innocente. Nello stesso tempo, Al Mutlaq ha posto laccento sul fatto che allindomani del disimpegno militare statunitense, lIraq avr davanti grandi sfide: la prima quella di garantire lunit del Paese. Del resto le minacce allIraq non vengono solo dai guerriglieri. Come rilevano gli analisti, ancora non stata raggiunta una vera coesione sul fronte interno: non di rado riemergono, con effetti destabilizzanti, le mai sopite rivalit fra le comunit sciita, sunnita e curda. Al riguardo, pi volte Obama in passato ha invitato le diverse autorit irachene a ununit di intenti, base fondamentale per ricostruire il tessuto politico e sociale del Paese. Unaltra sfida rappresentata dalla povert: numerose famiglie, infatti, vivono nellindigenza, soprattutto quelle che risiedono nelle zone remote. Una ricostruzione solida e credibile, evidenziano gli osservatori, non pu prescindere dalla valutazione di questo tipo di realt, che gli stessi miliziani, facendo leva sul malessere popolare, potrebbero sfruttare a loro vantaggio. Dopo che Obama ha ribadito che entro il 2011 i militari americani lasceranno lIraq, il segretario di Stato, Hillary Clinton, ha tenuto a precisare che gli Stati Uniti rimarranno fortemente impegnati a sostenere la democrazia irachena. Quindi il capo della diplomazia americana ha aggiunto che nessuno deve mettere in dubbio questo fatto, in particolare lIran. In unintervista alla Cnn, Clinton ha affermato che gli Stati Uniti hanno pagato un prezzo davvero molto alto per dare agli iracheni lopportunit di dar vita a una giovane democrazia. Dunque, ha sottolineato il segretario di Stato americano, lIran commetterebbe un grave errore se non guardasse allintera regione e alla nostra presenza in molti Paesi della regione. E recentemente, a rendere ancor pi complessa la situazione in Iraq vi stata la recrudescenza delle violenze tra lesercito turco e i separatisti curdi del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Carri armati di Ankara sono penetrati nel nord dellIraq, a pi riprese, per lanciare operazioni contro i guerriglieri che la settimana scorsa, in un assalto, hanno ucciso ventiquattro soldati turchi. Dopo lattacco del Pkk, il presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani in un colloquio telefonico con il premier turco, Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato che gli attacchi dei separatisti curdi mirano a mettere in crisi le relazioni fraterne fra curdi e turchi. E intanto, come riportano fonti di stampa, il Pkk minaccia nuovi assalti. In Iraq, e nella regione, dunque, la tensione resta alta. E il futuro, anche quello immediato, ancora da definire.

Il Cnt libico chiede alla Nato di prolungare la missione


TRIPOLI, 26. Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) libico ha chiesto alla Nato di prolungare la missione nel Paese di almeno un mese. La richiesta stata avanzata a Bengasi dal ministro del Cnt per il petrolio e leconomia Ali Tarhouni. Il Cnt, impegnato a tentare di normalizzare la situazione dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi, teme infatti di non poter mettere sotto controllo con le sole proprie forze gli ultimi possibili tentativi di resistenza, Per il momento, la Nato ha fatto sapere solo che sono in corso consultazioni con lOnu e con il Cnt prima di prendere una decisione. Dopo la cattura e la morte di Gheddafi, la scorsa settimana, si era parlato di fine missione della Nato e venerd scorso era stata fissata la data del 31 ottobre. E ancora due giorni fa il comandante delle operazioni Nato in Libia, il generale canadese Charles Bouchard, si era detto convinto che le nuove autorit libiche siano ormai in grado di garantire la sicurezza sul territorio. Proprio ieri, comunque, il segretario alla Difesa statunitense, Leon Panetta, in dichiarazioni rilasciate durante una missione a Tokyo, ha detto un po a sorpresa che il Governo di Washington non esclude linvio di truppe in Libia, se ci sar una eventuale scelta in questo senso della Nato. La decisione su un futuro ruolo per la sicurezza in Libia nelle mani della Nato, ha detto Panetta, pur spiegando che la nostra preoccupazione ora fornire aiuti medici per il maggior numero di feriti in Libia. Panetta ha per aggiunto che laltra questione aperta ovviamente sulle armi e sul pericolo che queste cadano nelle mani sbagliate, in riferimento, tra laltro, alle migliaia di missili antiaerei portatili gli Strela di fabbricazione russa scomparsi dagli arsenali di Gheddafi. Nel frattempo, dopo le numerose denunce di esecuzioni sommarie avvenute a Sirte e di gravi trattamenti inflitti ai prigionieri e dopo le polemiche sulla fine di Gheddafi, da Washington stato lanciato un monito al Cnt a dare effettiva prova della volont di rispettare i diritti umani. Jeffrey Feltman, vice segretario di Stato con delega per il Vicino Oriente, ha detto che sar questo il banco di prova su cui si misurer la credibilit del nuovo corso libico.

Sirte dopo i combattimenti (Ansa)

Per i ritardi nello spoglio elettorale e per i numerosi ricorsi

Ancora incerta la composizione dellAssemblea costituente in Tunisia


TUNISI, 26. ancora incerta la composizione dellAssemblea costituente per la quale si votato domenica in Tunisia. Lannuncio ufficiale dei risultati da parte dellalta istanza per le elezioni (Isie) era atteso ieri, ma slittato, forse a oggi, a causa di una serie di inconvenienti che si sono presentati nelle operazioni di spoglio e verbalizzazione soprattutto nella cosiddetta grande Tunisi, la zona che riunisce la capitale e le sue vaste periferie. Per esempio, alcuni presidenti di seggio, anzich far pervenire i verbali ai centri circoscrizionali di raccolta, come prevede il codice elettorale, li hanno messi dentro le urne, con le schede scrutinate. In ogni caso, sembra confermato il successo elettorale del movimento islamico Ennahdha, guidato da Rachid Gannouchi, che non dovrebbe aver comunque ottenuto la maggioranza assoluta. Nonostante i ritardi nello spoglio e i numerosi ricorsi gi annunciati, gli osservatori internazionali inviati dallUnione europea e dallO rganizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa hanno gi dato una prima positiva valutazione sulla trasparenza e la regolarit del voto. Nonostante il clima tranquillo che sta facendo seguito ai primi risultati del voto, limponente dispositivo di sicurezza approntato dal ministero della Difesa e da quello dellInterno non stato rimosso. Lungo le strade di Tunisi ci sono ancora moltissime pattuglie di militari e forze di polizia che controllano le zone del centro e delle periferie ritenute, per motivi diversi, potenzialmente a rischio. Da parte sua, lIsie ha anche precisato che deve essere la giustizia a pronunciarsi sulla fondatezza dei ricorsi che chiedono la cancellazione di alcune liste che si sono presentate alle elezioni. Una delle liste sotto osservazione quella di el Aridha, di cui promotore il milionario Hachmi el Hamdi e nei confronti della quale lIsie ha gi aperto un procedimento per violazione delle prescrizioni della legge elettorale. Leventuale invalidazione dei voti di el Aridha potrebbe rimettere in gioco lassegnazione dei seggi che la lista, abbastanza sorprendentemente, ha conquistato e, di conseguenza, mutare i rapporti di forza allinterno dellAssemblea.

Aumentano gli sfollati in Thailandia


BANGKOK, 26. Aumentano in Thailandia gli sfollati in fuga dalle alluvioni, le peggiori da pi di mezzo secolo. Da fine luglio, la stagione monsonica stata caratterizzata da piogge insolitamente abbondanti, che hanno allagato un terzo della Thailandia, al nord, nordest e centro, tra cui le citt di Nakhon Sawan e di Ayuttaya, provocando pi di 350 vittime. Nelle ultime settimane il flusso dacqua del nord del Paese confluito alla periferia di Bangkok, dove ieri altre 30.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case dopo il cedimento di un muro, che era stato costruito nelle scorse settimane proprio per proteggere la popolazione dalle inondazioni, responsabili finora di 366 morti e danni per miliardi di euro. Il direttore del Centro delle operazioni per i soccorsi ha affermato che nelle prossime ore a sud del muro ci potranno essere tra un metro e un metro e mezzo di acqua. La barriera sul canale Raphipat, tra Bangkok e la citt alluvionata di Ayutthaya, si rotta, provocando una inarrestabile discesa di acqua aggiuntiva sulla capitale. Il fiume Chao Phraya, che scorre attraverso Bangkok, rimane per il momento sotto il livello di sicurezza di due metri e mezzo, come ha tenuto oggi a precisare il governatore della citt. In un discorso televisivo alla Nazione, il premier thailandese, Yingluck Shinawatra, ha avvertito che gli argini del Chao Phraya potrebbero non reggere, mentre secondo alcuni esperti il livello del fiume potrebbe innalzarsi fino a 2,6 metri sopra il livello del mare. La gi grave situazione a Bangkok rischia di complicarsi nei prossimi giorni, quando prevista lalta marea nel golfo di Thailandia. Proprio per questo, gi scattato uno speciale periodo di festivit che durer fino a luned prossimo, ordinato dal Governo in ventuno province compresa la capitale per permettere alla popolazione di abbandonare le zone pi colpite e affrontare con pi calma lemergenza durante la piena. Resta chiuso laeroporto Don Muang, usato per i voli interni, mentre operativo lo scalo internazionale di Suvarnabhumi.

Il Quartetto cerca di rilanciare il dialogo israelo-palestinese


TEL AVIV, 26. I mediatori internazionali del Quartetto (Onu, Stati Uniti, Russia e Ue) provano a riesumare le speranze di ripresa nel processo di pace israelo-palestinese. Lappuntamento fissato per oggi a Gerusalemme: un rappresentante del Quartetto incontrer separatamente e in successione il capo negoziatore dellAutorit palestinese (Ap), Saeb Erekat, e Yitzhak Molcho, emissario del premier israeliano, Benjamin Netanyahu. I colloqui diretti tra israeliani e palestinesi sono ripresi ufficialmente lo scorso il 2 settembre 2010 con un vertice a Washington. Tuttavia, dopo la scadenza della moratoria israeliana sugli insediamenti (26 settembre 2010) e il suo mancato rinnovo, le parti non sono riuscite a ritrovare il filo del dialogo. Il nuovo tentativo del Quartetto avviene sullo sfondo degli appelli della comunit internazionale al rilancio immediato delle trattative, dopo il muro contro muro del mese scorso al Palazzo di Vetro sulla richiesta di riconoscimento della Palestina nei confini del 1967, presentata dal presidente dellAp, Abu Mazen, e tuttora allesame del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Inviato cinese in Siria


DAMASCO, 26. La Cina ha deciso di inviare in Siria un proprio rappresentante speciale, il diplomatico Wu Sike, augurandosi che la crisi in corso nel Paese venga risolta pacificamente con il concorso di tutte le parti coinvolte. Lo ha annunciato ieri il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Jiang Yu, in una conferenza stampa. Il portavoce ha precisato che, secondo Pechino, il Governo di Damasco deve mantenere le promesse di riforme e ascoltare la voce del popolo. Oltre alla Siria, Wu Sike visiter lEgitto.

Dal presidente Saleh la conferma che lascer il potere

Non regge la tregua nello Yemen


SANA, 26. Non sembra aver retto la tregua in Yemen dove, nonostante il cessate il fuoco raggiunto ieri mattina tra il Governo del presidente Ali Abdullah Saleh e il generale dissidente Ali Mohsen al Ahmar, passato in maggio tra le file dellopposizione, sono proseguiti violenti scontri armati che hanno provocato altre vittime civili. Secondo fonti mediche, almeno sette persone, compreso un un bambino di sette anni, sono state uccise a Taiz dal fuoco di mortai aperto dalle forze governative su alcuni quartieri della citt. Anche nella capitale Sana le violenze non sono cessate, nonostante le dichiarazioni delle autorit. La tregua non stata rispettata neanche per un secondo dal Governo ha denunciato lo sceicco Hemyar, fratello del potente capo trib Sadiq al Ahmar che si era schierato a favore del cessate il fuoco. Residenti hanno confermato che il quartiere di Al Hasaba nel mirino dei bombardamenti delle truppe schierate con il presidente Saleh, che hanno lasciato sul campo almeno un morto e nove feriti. Non la prima volta che il cessate il fuoco non riesce a entrare in vigore: da maggio sono stati raggiunti tre accordi, ma tutti sono stati disattesi. Sempre ieri, il presidente Saleh ha assicurato allambasciatore degli Stati Uniti a Sana, Gerald Feierstein, che intende mantenere limpegno a dimettersi che ha assunto. Cinque giorni fa, il Consiglio di Sicurezza dellOnu ha approvato una risoluzione in cui chiede a Saleh di farsi da parte dopo 33 anni di potere, accettando un piano di transizione proposto del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo Persico. Lintesa, prevede che Saleh si faccia da parte trenta giorni dopo averla sottoscritta, e a condizione di ottenere precise garanzie di immunit. La portavoce del dipartimento di Stato di Washington, Victoria Nuland, ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni del presidente yemenita, ma ha sottolineato la necessit che vi tenga finalmente fede, dopo aver omesso sistematicamente di attuare un piano che gi in diverse altre occasioni aveva affermato di voler osservare. un passo positivo il fatto che il presidente Saleh abbia chiamato lambasciatore e che abbia ribadito a lui, a noi e alla comunit internazionale, di voler firmare laccordo. Ma aspettiamo che attui quellimpegno, ha osservato la portavoce ministeriale statunitense. Nel frattempo, la compagnia petrolifera yemenita Lng ha annunciato che oggi riprenderanno le esportazioni di gas dal terminale di Balhaf, nel golfo di Aden, dopo le riparazioni apportate al gasdotto che era stato danneggiato da un attacco terroristico il 15 ottobre.

Un soldato a Sana (Reuters)

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LOSSERVATORE ROMANO
Venti anni fa veniva assassinato dal colpo di una calibro 25 lo storico romeno Ioan Petru Culianu

gioved 27 ottobre 2011

Quel dissidente che studiava le religioni


di GIANPAOLO ROMANATO

ventanni di distanza dalla scomparsa, avvenuta il 21 maggio 1991, Ioan Petru Culianu non cessa di suscitare interesse. Oltre che nel suo paese dorigine, la Romania, dove stato ricordato a Bucarest il 23 maggio scorso, a Iasi, la citt in cui nacque nel 1950, e in molte altre sedi, convegni su di lui si sono tenuti a Oxford (21-22 maggio) e allUniversit Cattolica del Sacro Cuore di Milano (3 maggio). Nellateneo di piazza SantAmbrogio Culianu trascorse quattro anni fondamentali, dal 1973 al 1976, maturando alla scuola di Ugo Bianchi le

Chi era Culianu? La sua vita e la sua morte ci riportano al comunismo e agli anni in cui lEuropa era divisa in due dalla cortina di ferro. Giunto fortunosamente in Italia dalla Romania per frequentare un corso di italiano a Perugia, Ioan Petru Culianu scelse lOccidente e chiese asilo politico in Italia. Era il 1972. Dopo alcuni mesi di vita raminga e disperata pass attraverso il campo profughi di Latina, dove fino al 1989 venivano raccolti quanti fuggivano dai paesi dellEst europeo, e tent anche il suicidio la generosit del rettore Giuseppe Lazzati e di Raniero Cantalamessa, allepoca direttore del dipartimento di Scienze Religiose, gli schiusero le porte della

Lo gnosticismo e la magia nel Rinascimento furono alcuni tra i grandi interessi di Culianu

idee che riverser poi nei libri successivi, ai quali dovuta la sua fama. In particolare Eros e magia nel Rinascimento (pubblicato in Francia da Flammarion nel 1984 e poi in Italia da Il Saggiatore nel 1987) e Les gnoses dualistes dOccident, apparso a Parigi presso Payot nel 1987 e poi tradotto in italiano dalla Jaca Book col titolo I miti dei dualismi occidentali. Dai sistemi gnostici al mondo moderno (1989).

Cattolica, accordandogli una borsa di studio che, per quanto modesta, gli permise finalmente un periodo di tranquillit. Cominci cos una delle pi strabilianti avventure intellettuali del secolo appena concluso. Alla fine del 1976 pass a insegnare in Olanda, a Groninga, e una decina danni dopo negli Stati Uniti, a Chicago, adottato dal suo celebre connazionale Mircea Eliade come proprio erede e successore.

Scrisse diversi libri, anche di narrativa, e innumerevoli saggi di storia e teoria delle religioni. Assurse cos a grande notoriet, ottenendo plauso e ammirazione, ma anche invidie e stroncature, fino alla tarda mattinata del 21 maggio 1991. Quel giorno, verso luna, Culianu entr in un bagno della Divinity School delluniversit di Chicago. Nel bagno accanto qualcuno si sporse sopra la parete divisoria e gli spar un colpo di pistola alla testa con una calibro 25. Unarma piccola, con la quale solo un professionista poteva uccidere esplodendo un solo colpo. Mor in questo modo il professor Culianu, a quarantun anni. Ma chi era Culianu? Proveniva da una facoltosa famiglia della migliore borghesia intellettuale romena, la classe sociale che il comunismo aveva colpito pi duramente, privandola di tutto ci che possedeva. Nato nel 1950, crebbe fra privazioni, umiliazioni e desideri di rivalsa, nel ricordo straziante del padre, morto in solitudine. Impar a mimetizzare, nascondere, dissimulare ci che pensava. Oltre alle lingue, che apprendeva con incredibile rapidit, si dedic allo studio delle tradizioni religiose, intese soprattutto come contropoteri, vie di fuga, rifugio dello spirito. Quando arriv in Italia la sua struttura intellettuale era gi formata, come il progetto dei libri che pubblic in seguito. Quanti lo conobbero allora (chi scrive fra questi) si resero subito conto di essere di fronte a un personaggio fuori dal comune, a unintelligenza che sovrastava tutti. Era trattenuto dalla povert, dalla solitudine, dal terrore di essere assassinato, ma in Olanda e negli Stati Uniti, man mano che crebbero riconoscimenti e successo, linsicurezza scomparve ed esplose il talento. In meno di ventanni fece pi strada di quanta qualsiasi accademico riesca a farne in unintera vita. Dove sarebbe arrivato? Non lo sapremo mai. Il suo assassino lo ferm quando aveva appena spiccato il vo-

lo. Perci il quesito inquietante che pone la vita di Culianu la sua morte. Perch lo ammazzarono? In quale rapporto stanno la vita e gli scritti di questuomo con il suo assassinio? Una minuziosa inchiesta condotta dal giornalista americano Ted Anton (Eros, magia e lomicidio del professor Culianu, apparso negli Stati Uniti nel 1994 e in Italia nel 2007 per le edizioni Settimo Sigillo) propende per il movente politico. Culianu non si era mai confuso con i dissidenti, ma il suo anticomunismo era lucido, senza sconti, e dopo la fine del regime di Ceausescu (1989) aveva denunciato in tutte le sedi internazionali, forte di un prestigio ormai consolidato e di possibilit daccesso ai maggiori mass media occidentali, le ambiguit di quanto era accaduto nel suo paese: pi una congiura di palazzo che una rivoluzione. Scrisse, parl, si espose, organizz la visita a Chicago dellex re della Romania, Michele. In cambio ricevette minacce e avvertimenti, tanto da rinviare il viaggio in patria dopo la fuga non aveva pi rimesso piede nel suo paese per il quale aveva gi prenotato i biglietti aerei. Sta in piedi dunque lipotesi che la decisione di eliminarlo possa esse-

Lo storico delle religioni romeno Ioan Petru Culianu

Di probabile matrice politica lomicidio mise a tacere a soli quarantuno anni una voce intellettuale originale e di straordinaria finezza
re maturata nel clima torbido della Romania del tempo, dove ex comunisti della disciolta polizia segreta, la famigerata Securitate, e reduci del vecchio movimento della Guardia di Ferro prebellica si erano coagulati attorno alle posizioni ultranazionaliste di Romania mare (Grande Romania). Lipotesi avvalorata dal fatto che dossier Culianu raccolto a suo tempo dalla Securitate, oggi consultabile, risulta ripulito e privo di tutto ci che ci aspetteremmo di tro-

varvi, come ha rivelato sullautorevole Revista 22 Andrei Oisteanu (1622 maggio 2006). Ma le ipotesi non sono certezze e lasciano aperte altre possibilit, seppure molto meno probabili. Se oggi riparliamo di Culianu non , dunque, per riproporre una domanda di verit destinata, temiamo, a non avere pi risposta, ma per ricordare un intellettuale di straordinaria finezza e di sterminata cultura, una delle voci pi originali e solitarie di quel mondo variegato e complesso, oggi quasi dimenticato, costituito dai dissidenti fuggiti dalluniverso comunista. Fu uno studioso del fenomeno religioso ma non si richiuse mai nella seriet da obitorio (sono parole sue) di tanta cultura accademica. La rapidit di scrittura, le intuizioni, le generalizzazioni, tanto geniali quanto discutibili, lo portavano a volare pi alto della maggioranza dei suoi colleghi. Fuggito da un mondo totalitario, non era disposto ad acquietarsi nelle evasioni della filologia accademica o in una cultura sterile, salottiera. Lesperienza dellesilio lo aveva segnato molto pi di quanto non desse a vedere. La Romania, dove aveva lasciato la madre anziana e una sorel-

la, rimase sempre nel suo cuore. Ed in Romania che probabilmente si nasconde il segreto della sua morte. Come per tutti i dissidenti dal comunismo, limpatto con lO ccidente fu traumatico, tanto pi che giunse in Italia negli anni in cui il Pci toccava lapice del suo successo. Fu un trauma, per quel giovane poco pi che ventenne che era, dover accorgersi che qui lintellettualit era quasi tutta di sinistra. Il trauma si tramut in disprezzo e il disprezzo aliment lo scetticismo che era il sottofondo indecifrabile della sua intelligenza. In una riflessione autobiografica che stata pubblicata dopo la sua morte aveva scritto che il segreto dellOccidente consisteva nella sua capacit di dimenticare subito ogni cosa. Noi dissidenti, aveva soggiunto, non vogliamo esserne fagocitati. Oggi il mondo in cui visse non esiste pi, ma le infinite sofferenze degli uomini come Culianu la loro solitudine, il loro spaesamento e, nel suo caso, la morte oscura e inspiegabile sono diventate parte di noi tutti, della realt in cui viviamo, del futuro che ci sta davanti. Sono una componente imprescindibile del nostro passato. Cerchiamo di non dimenticare anche questo.

Fascino cinematografico di un viaggio in treno

Linquadratura mutevole di un finestrino


di ISABELLA FARINELLI Vi un momento magico nel quale il treno si ferma, ma il finestrino no; o almeno cos sembra, per qualche istante di fisiologico traslato fra la percezione recente e recentissima dellorizzonte in fuga regolare e il risveglio sul paesaggio vivo e brulicante della stazione. Ci sono due scuole di pensiero: chi considera naturale, quasi automatico, sedersi in direzione del senso di marcia e chi invece ritiene che, dal sedile opposto, si goda il quadro con pi agio, quasi da spettatori. Nellun caso e nellaltro, linquadratura fa la differenza: insieme al fattore umano, prossimo e remoto. Alla strada ferrata e ai treni esso sintreccia sin dallorigine, dai carrelli del mondo minerario allo sviluppo economico e industriale. Letteratura e produzione artistica e immaginaria abbondante e trasversale ne indicano la portata di svolta in chiave di comunicazione e relativi strumenti. Nella storia come nei romanzi, nei film come nei quadri, il treno allontana e avvicina, veicolo di lavoro e di svago, simbolo di deportazione e brutalit o di libert e socialit; la stazione pu essere scambio e incontro, ma anche squallore e solitudine. Vi il treno termale e onirico in Otto e mezzo di Fellini (1963) e il viaggio drammatico del Dottor Zivago (Pasternak vinse e rifiut il Nobel nel 1958); vi il treno scelto da Tolstoj per la sua ultima fuga (ottobre 1910; nel centenario stato ripubblicato il libro di Alberto Cavallari sulla vicenda) e il pesante convoglio a bordo del quale attraversano la Depressione americana i circensi semiclandestini di Acqua agli elefanti (romanzo di Sara Gruen uscito in Italia nel 2007 e recentemente tradotto in film da Francis Lawrence). Ci sono gli stereotipi del selvaggio West bersagliati dalle frecce e la lunga teoria di vagoni merci come unico spettacolo domenicale che possa permettersi Il ragazzo di campagna (1984, Castellano e Pipolo) evocazione di vite paesane necessarie al ritorno, come vuole Pavese, dove ancora il fischio del tremente chiusa e ripristinata, con opere di alta ingegneria come il ponte sul Lamone e il transito a Marradi, terra di Dino Campana. Rami e capillari ferroviari sono numerosi e tutti peculiari per il nesso stretto con lambiente naturalistico e paesaggistico, come la Circumvesuviana e la Circumetnea. Sulla Trento-Mal fuori stagione, mescolandosi agli studenti con una pizza per landata e il ritorno, di fermata in fermata si arriva a Marilleva 900 insieme alla pioggia per annusare da un finestrino aperto lodore di conifere che straripa fino al torrente incassato a fondovalle. La passione che lega luomo alla ferrovia deriva da una lega di prossimit e possibilit; e lintuizione di chi dedica non sono pochi una vita intera alla costruzione e allarricchimento di un plastico ferroviario, aggiungendovi ogni tanto un palo della luce, un parapetto, un campanile, un vagone, il modellino di una pala eolica, quella di un microcosmo che il treno, attraversandolo, garantisce e consolida, un alveare tendenzialmente autonomo e, soprattutto, a misura duomo. Roman Jakobson parlava di funzione poetica quando un mezzo di comunicazione la lingua assume un valore prioritariamente simbolico ed estetico, in aggiunta al valore duso; il dinamismo per funziona se coesistono entrambi, sia pure in dosi diverse. Con luso odierno di associare a ogni aspetto della vita quotidiana unestetica e un how-to che trascenda lapparenza, la funzione poetica del treno si pu dunque situare, se lo si vuole, nelle tratte e nei convogli non necessariamente a destinazione turistica: nellarmonia mai scontata fra utile e bello, stabilitas e movimento, lentezza e velocit. Fino al momento di sovrapposizione quasi a conferma delle teorie cinematografiche di Jurij Lotman in cui, rallentando e fermandosi, linquadratura del finestrino tende a confondere i mondi appena trascorsi allorizzonte con le storie narrate dalle file docchi in attesa sul binario.

Il Cortile dei gentili a Roma


Credenti e non credenti di fronte alle sfide della modernit. questo il titolo della nuova tappa del Cortile dei gentili che si tenuto il 26 ottobre a Roma, alluniversit di Roma Tre. Dopo il saluto del rettore Guido Fabiani e del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, i lavori sono stati introdotti da Julia Kristeva, semiologa, psicanalista e autrice di importanti saggi, tra cui ricordiamo la cosiddetta trilogia del genio femminile (Colette, 2004; Hannah Arendt, 2005; Melanie Klein, 2006), Teresa, mon amour (2008) e il recentissimo Il

A scuola di latino quasi per gioco


Tra i loghi delliniziativa, presentata dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro, c anche unopera di Roy Lichtenstein, Temple of Apollo, per sottolineare la commistione inscindibile di antico e moderno che forma il sostrato della cultura in cui viviamo: tra i corsi in programma per il 2012 organizzati dalla biblioteca ci sono anche sette lezioni introduttive di Vittorio Ciarrocchi dedicate soprattutto a quanti, tra i pi giovani, vorranno cimentarsi nella lettura di qualcuno delle migliaia di volumi che listituto e la Rete possono mettere a disposizione. Queste prime sette lezioni si legge nel comunicato stampa diffuso dalla biblioteca (altre informazioni sono sul sito www.oliveriana.pu.it) vogliono solo essere un piccolo stimolo, non privo di spirito ironico, in modo particolare per quanti non hanno contemplato la lingua latina nel proprio corso di studi; tuttavia anche i liceali e qualsiasi altra persona potr trarne vantaggio, per ricordare, per comprendere meglio la nostra lingua e anche diverse altre collocate nel mondo occidentale. In fin dei conti, fino allOttocento il latino era la lingua in cui scrivevano le loro opere gli studiosi, per capirsi tra di loro, come avviene oggi per linglese. Infine, imparare una lingua come il latino, coltivato da fan accaniti in tutto il mondo, costituisce la premessa per partecipare a un grande gioco che ha come scenario il web.

no, di solito a valle, segnala un cambiamento di vento apportatore di pioggia, mentre le campane del monte, se il suono distinto, indicano il sereno. Il manifesto futurista coglieva nel ruggito della locomotiva lonomatopea di un progresso liberatorio, ma vi era ancora ambivalenza nelle luci e ombre degli impressionisti, affascinati tuttavia da rotaie, ponti ferroviari, fumi della metropoli; prima, il doppio atteggiamento si coglie tra i globi di nebbia e vapore di Turner; dopo, tra solitudini alla stazione ritratte da simbolisti e metafisici. Vi ambiguit dalto livello sullOrient Express, nella citazione obbligatoria di Agata Christie; ma vi stata chiarezza disarmante nel binario nove e tre quarti di Kings Cross dove per la prima volta apparso Harry Potter alla sua autrice, Joanne Rowling, allora alle prese con sofferenze familiari, operando su di lei la prima magia. Vi la storia vera di Pio IX, ricordato il 3 settembre 2000 giorno della beatificazione dalle Ferrovie dello Stato per aver messo mano, tra i primissimi atti del pontificato, alla progettazione di unarticolata rete ferroviaria. Vi la storia verosimile di Phileas Fogg, il protagonista del Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne, che arriva da Londra a

Brindisi nel 1872 a bordo della favolosa Valigia delle Indie, il treno che congiungeva Oriente e Occidente, transitando per la splendida linea Adriatica, allimmediato indomani dellapertura del traforo del Frejus e del canale di Suez. Nel settembre 2010, I luoghi dellinfinito dedicava un numero monografico al mondo in treno, narrando fra laltro della linea eritrea Massawa-Asmara che, progettata dagli italiani a fine XIX secolo, stata recentemente rimessa in funzione con mani amorose dalla gente del posto. Sono in commercio in Italia due mensili, I treni e Tutto treno, con un occhio speciale al mondo dei ferromodellisti ma godibili da tutti: con i dettagli tecnici e storici per chiunque voglia calarsi dal vivo nel contesto degli spostamenti umani degli ultimi due secoli dalle classificazioni dei locomotori e dei sistemi di trazione alle specifiche di scartamento adatte ai vari tracciati in uso nei diversi paesi, sino alle splendide immagini di percorsi ferroviari inusitati, dismessi o recuperati, la Spoleto-Norcia il classico esempio, insieme alla linea della Val DOrcia tutta da godere nella bellezza paesaggistica autunnale; non da meno la Faentina, inaugurata nel 1893 da Firenze a Ravenna con lintento di congiungere i due mari, alternativa-

Colette vista da Jacques-Ferdinand Humbert

loro sguardo buca le nostre ombre (2011), scritto con Jean Vanier. Si sono quindi succeduti gli interventi di Walter Baier, Remo Bodei, Anthony C. Grayling, Guillermo Hurtado e padre Laurent Mazas, direttore esecutivo del Cortile dei gentili. La tavola rotonda stata anche loccasione per presentare il volume Il cortile dei Gentili (Donzelli editore), che raccoglie saggi tra gli altri di Gianfranco Ravasi, Julia Kristeva, Sergio Givone, Massimo Cacciari, Augusto Barbera, Vincenzo Balzani e Giuliano Amato.

gioved 27 ottobre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Dal confronto ecumenico allincontro di Assisi

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Pubblicata una raccolta dei testi giuridici che regolano la neutralit del servizio pubblico

I frutti delleredit francescana

In Francia un codice su laicit e libert religiosa


PARIGI, 26. in vendita da luned scorso nelle librerie francesi Lacit et libert religieuse. Recueil de textes et de jurisprudence, la raccolta di testi fondamentali in materia di laicit e di libert religiosa annunciata a marzo dal ministro dellInterno, dellOltremare, delle Collettivit territoriali e dellImmigrazione, Claude Guant, per porre fine alla polemica scoppiata in primavera su islam e laicit. Un unico libro (di 502 pagine), un vero e proprio codice per ribadire la fedelt alla legge del 1905 sulla separazione fra le Chiese e lo Stato e per chiarire, una volta per tutte, regole e pratiche alle quali si devono attenere non solo i membri delle diverse confessioni ma anche e soprattutto i responsabili delle varie istituzioni (nazionali e locali), affinch venga garantita la neutralit del servizio pubblico. Preparata dallufficio dei culti in seno alla direzione delle libert pubbliche e degli affari giuridici del ministero, la raccolta raggruppa i principali testi che parlano dellargomento: dalla Costituzione alle convenzioni internazionali, dalle leggi ai regolamenti, dalle circolari agli estratti di giurisprudenza, consentendo a chiunque di fare riferimento ai principi e alle norme giuridiche che garantiscono le libert di ciascuno e la neutralit religiosa dello Stato. Il libro articolato su quattro temi: principi di laicit e di libert di coscienza, laicit nei servizi pubblici, organizzazione dei culti, esercizio della libert religiosa. Un prezioso indice di dieci pagine, contenente trecento parole-chiave (da macellazione rituale a blasfemia, da cremazione a derive settarie, da uso di simboli religiosi a proselitismo), consente di districarsi abbastanza agevolmente anche allinterno delle sezioni pi impenetrabili. Guant, che ha presentato il codice venerd scorso in un incontro con lAssociazione dei giornalisti dellinformazione religiosa, ha auspicato che la raccolta di testi possa fornire risposte giuridiche precise alle domande dei cittadini su un principio fondamentale della Repubblica, qual quello della laicit, dopo i numerosi dibattiti che si sono svolti in Francia sullargomento. Ricordando che la laicit ha anche per oggetto il rispetto delle religioni e la protezione del fatto religioso, il ministro ha sottolineato che tale principio strutturante della societ francese, lontano dallessere rimesso in causa, vive oggi un equilibrio complesso e continua a evolversi. Nessuna nuova legge in vista ha precisato Guant, che ha lincarico di responsabile dei culti piuttosto lapplicazione del diritto caso per caso, come la recente direttiva, tesa a evitare luso del velo islamico e inviata ai presidi degli istituti, riguardante le donne musulmane che si recano allingresso della scuola a portare o a riprendere i propri figli. Per quanto concerne poi le cliniche private che offrono un servizio pubblico, esse devono attenersi alle stesse norme di neutralit che si applicano a un ospedale statale. Diversa la situazione delle cliniche private confessionali, le quali possono avere una regolamentazione particolare. Quello della laicit un tema sempre attuale in Francia. Il 17 ottobre scorso, al Palais du Luxembourg (sede del Senato), la Conferenza dei responsabili del culto gli ha dedicato un dibattito, intitolato Vissuto e promesse della laicit nel quadro della legge del 1905, che ha offerto spunti di rilievo.

Giotto, San Francesco e la prova del fuoco davanti al sultano (secolo

XIII,

Assisi, Basilica di San Francesco, Chiesa superiore)

di RICCARD O BURIGANA In Italia limmediata preparazione alla Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, convocata da Benedetto XVI ad Assisi, per il 27 ottobre, stata segnata da una molteplicit di iniziative, che hanno coinvolto le comunit locali. Un modo, non solo per ricordare quanto fatto da Papa Giovanni Paolo II per la promozione del dialogo tra le religioni a partire proprio dallincontro di Assisi del 1986, ma anche offrire un proprio contributo alla costruzione di un dialogo per la pace, fondato sullaccoglienza dellaltro e sulla giustizia. In questa molteplicit di iniziative, che hanno spesso assunto un carattere ecumenico fin dalla loro progettazione, sono almeno due gli elementi qualificanti. Da una parte linsistenza nellimportanza delle tradizioni francescane per la costruzione di una cultura del dialogo e della pace. E dallaltro la necessit di moltiplicare le occasioni di conoscenza tra le religioni in Italia. Per quanto riguarda il patrimonio delle tradizioni francescane si tratta di un aspetto che si venuto arricchendo in questi ultimi anni di numerosi contributi scientifici e di tanti eventi pubblici che, proprio alla luce del famoso incontro di san Francesco con il sultano al-Malik alKamil, nel 1219, nei pressi di Damietta in Egitto, hanno determinato una rilettura complessiva del ruolo dei francescani nella promozione del dialogo tra le religioni per la pace. Si cos pensato a un dialogo da costruire nella quotidianit e nella consapevolezza che linvocazione alla necessit di costruire la pace assume un valore profetico proprio per la difficolt di testimoniare quei valori con i quali la pace si realizza a partire dalla ricerca della giustizia nel mondo. In questa prospettiva si colloca lincontro promosso dalla famiglia francescana della Campania, a Parlargine di Ponticelli, domenica 23 ottobre, per una riscoperta dello spirito di Assisi che, a 25 anni dal primo incontro voluto da Giovanni Paolo II, mostra come la strada del dialogo, fondato sul rispetto delle tradizioni delle singole comunit, costituisca il fondamento per la denuncia da parte delle religioni della inutilit del ricorso alla violenza per risolvere qualunque tipo di controversia nella societ. Tanto pi quando la violenza diventa un mezzo per affermarsi. Con questo incontro, cos come altri, si voluto quindi legare la preparazione allincontro di Assisi del 2011 al rilancio di un impegno quotidiano con il quale manifestare la vocazione dei cristiani a essere testimoni della pace nel mondo. Con questa intenzione stato pensato anche lincontro, promosso dallUfficio per lecumenismo e il dialogo interreligioso dellarcidiocesi di Matera e dalla locale comunit francescana, proprio per gioved 27. Un appuntamento, attraverso il quale offrire alla citt un momento di riflessione, dialogo e di preghiera alla luce dello spirito di Assisi per interrogarsi su come i credenti debbano vivere la propria fede a servizio della causa della pace. Manifestando questo impegno anche

con una fiaccolata per le strade della citt lucana. Per quanto riguarda, invece, la dimensione della ricerca e, in alcuni casi, del rilancio del dialogo tra le religioni per contribuire al superamento di tensioni e pregiudizi nella societ contemporanea, va ricordato un incontro che si tenuto a Pavia marted 25. Con questo incontro, che ha assunto un valore particolare anche per il fatto di essere stato ospitato nella locale facolt di scienze politiche, si inteso promuovere una riflessione sul dialogo tra le religioni e le tradizioni culturali con una particolare attenzione alla situazione dellItalia che stata interessata da fenomeni migratori significativi o quanto meno percepiti come tali. Fenomeni, che hanno coinvolto uomini e donne di fedi e culture diverse, provenienti da diversi continenti e da differenti esperienze. Al vescovo di Pavia, Giovanni Giudici, stato chiesto dintrodurre la riflessione, ripercorrendo litinerario dello spirito di Assisi e la sua recezione nella Chiesa, nelle comunit religiose e nella societ. A Vincenzo Pace, docente presso luniversit di Padova, impegnato da anni nello studio della dimensione interreligiosa dellItalia, stato affidato invece il compito di presentare i pi recenti mutamenti della geografia religiosa. Significativa stata anche la partecipazione di rappresentanze delle diverse denominazioni cristiane presenti a Pavia. Una partecipazione che non solo ha dato un carattere ecumenico allincontro, ma ha anche mostrato il pieno coinvolgimento delle varie confessioni cristiane a questo tipo di iniziative per il dialogo. Testimoniando cos quanto sia diffusa e condivisa la volont dessere costruttori di un dialogo tra le religioni per la pace. Si tratta di una dimensione ecumenica che caratterizza molti incontri di questi giorni. Tra questi, particolarmente significativa si preannuncia, venerd 28, la celebrazione di una preghiera ecumenica a Frosinone, presieduta dal vescovo Ambrogio Spreafico. Alla preghiera se-

guir anche un incontro con la locale comunit islamica, proprio per sottolineare come lo spirito di Assisi costituisca per tutti i cristiani una spinta non solo a pregare per una sempre pi visibile unit, ma al tempo stesso per la riscoperta di una comune vocazione al dialogo con laltro. Per certi versi, infine, pu considerarsi esemplare, per una efficace sintesi della riscoperta delle tradizioni francescane per la pace e dellazione per lo sviluppo del dialogo tra le religioni, la giornata di studio promossa dallIstituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, proprio per la mattina di gioved 27. Allincontro prenderanno la parola padre Tecle Vetrali, direttore della rivista Studi ecumenici per una riflessione sullo spirito di Assisi quale elemento per la costruzione del dialogo interreligioso alla luce dellesperienza francescana, e poi Antonio Rigopoulos, delluniversit Ca Foscari di Venezia, per una panoramica, non solo rivolta allItalia, sulla copresenza di elementi per il dialogo con rigurgiti di integrismo intollerante nelle religioni. La giornata sinserisce in un cammino per la promozione del dialogo tra le religioni, a partire da una sempre migliore conoscenza della proprio identit confessionale, che ha caratterizzato lIstituto di Studi Ecumenici in questi ultimi anni, con una serie di iniziative, tra le quali lattivazione di corsi di master in dialogo interreligioso e in teologia ecumenica, per offrire un approfondimento e un aggiornamento delluniverso interconfessionale e interreligioso che sempre pi caratterizza lItalia. La molteplicit delle iniziative per la preparazione dellincontro di Assisi alle quali si aggiunge anche quanto stato pensato per la giornata per il dialogo islamo-cristiano mostrano quindi che tanti battezzati in Italia hanno raccolto linvito a farsi pellegrini della verit e pellegrini della pace per essere testimoni della luce di Cristo che illumina il mondo.

Avanza il progetto di unificare Patriarcato di Kiev e Chiesa autocefala

Dialogo per due fra gli ortodossi in Ucraina


KIEV, 26. Va avanti lidea di creare una Chiesa ortodossa ucraina nazionale, unificando Chiesa ortodossaPatriarcato di Kiev e Chiesa ortodossa autocefala. Se ne era parlato qualche settimana fa in un vertice tra i responsabili delle due denominazioni, Filarete e Metodio, al quale erano seguite dichiarazioni favorevoli al progetto. Nei giorni scorsi il sinodo del Patriarcato di Kiev, riunitosi nella capitale, dopo aver ascoltato una relazione di Filarete sul dialogo messo in atto fra le due Chiese, ha approvato la decisione di sostenere liniziativa congiunta tesa a superare la divisione dellortodossia nel Paese e a stabilire ununica Chiesa ucraina ortodossa locale, sulla base dellautocefalia. Il Religious Information Service of Ukraine (Risu), che ha diffuso la notizia, precisa che il Patriarcato di Kiev si detto aperto al dialogo sullunit ecclesiale con tutti, sostenendo la necessit di costituire in Ucraina una sola Chiesa ortodossa nazionale. Il sinodo ha sottolineato che il Patriarca ecumenico, Bartolomeo, ha dato la sua benedizione allunificazione, in virt anche dei Simphoniticon Accords firmati nel 2001 al Fanar e di precedenti documenti siglati, sempre a Istanbul nella sede del Patriarcato di Costantinopoli, da rappresentanti delle due denominazioni confessionali. Allo stesso tempo riferisce il Risu il sinodo ha dichiarato che in questa fase la Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca (che ha sempre considerato le due comunit come scismatiche) per varie ragioni mostra di non essere pronta a continuare il dialogo n con il Patriarcato di Kiev n con la Chiesa autocefala, vista la mancanza di attivit concrete in seno ai suoi comitati negli ultimi anni. Filarete, per sostenere liniziativa, ha creato una commissione per il dialogo composta dal metropolita di Lviv e Sokal, Demetrio, dal vescovo di Pereiaslav-Khmelnytskyi e Boryspil, Epifanio, e dal vescovo di Bohuslav, Evstratii. Il Patriarcato di Kiev ha chiesto alla Chiesa ortodossa autocefala di definire data, luogo e agenda del primo incontro.

Manifestazione in Giappone del Meeting di Rimini

Sul monte Koya parlano cristiani e buddhisti


TOKYO, 26. Il Meeting di Rimini sbarca in Giappone con cinque giorni di dialogo culturale tra cristianesimo e buddhismo. Si svolger infatti nel Paese del Sol levante, dal 27 al 31 ottobre prossimi, lincontro Tradizione e globalizzazione. Cristianesimo e buddhismo di fronte alle sfide della modernit. Lappuntamento, inserito nella rassegna Italia in Giappone, promossa dallambasciata dItalia a Tokyo, tenter di fare luce sui grandi temi della formazione giovanile, dellintegrazione sociale e culturale, delletica dei consumi e della protezione dellambiente. E sulla possibilit di collaborazione tra le due tradizioni religiose in una terra come appunto quella giapponese recentemente colpita da calamit naturali, ma anche da disastri causati dalluomo. In questo contesto spiega un comunicato del Meeting di Rimini sinserisce anche una singolare iniziativa itinerante, che per parte italiana prende le mosse dal pensiero di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e liberazione, e per parte giapponese dalla grande tradizione delle scuole buddhiste Shingon e Soto, con il loro approccio aperto al dialogo e alla comprensione delle diverse esperienze religiose e umane. Allincrocio di queste strade si situa appunto lesperienza del Meeting di Rimini, che pi volte ha ospitato esponenti della scuola Shingon del monte Koya. La manifestazione si aprir gioved 27 proprio nella giornata in cui i leader religiosi mondiali sono radunati ad Assisi per lincontro di preghiera per la pace e la giustizia con una serata dedicata alla lunga storia di amicizia tra il Meeting di Rimini e i monaci della scuola Shingon del monte Koya. A raccontare questa amicizia, nata alla fine degli anni Ottanta, saranno Emilia Guarnieri, presidente del Meeting, e Shodo Habukawa, della Koyasan University, che incontr don Giussani nel 1987. Il giorno seguente presso lIstituto italiano di cultura di Tokio i lavori saranno aperti dallambasciatore dItalia, Vincenzo Petrone, e dal direttore dellIstituto italiano di cultura, Umberto Donati. Una prima conferenza avr come tema Il senso religioso e il cuore delluomo. Relatori saranno monsignor Massimo Camisasca, superiore generale della Fraternit sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo e Shodo Habukawa. Nel pomeriggio sul tema Luomo di fronte alla realt interverranno Giorgio Amitrano, delluniversit di Napoli LOrientale, Costantino Esposito delluniversit di Bari, e Eisho Yagi, abate del tempio Myojo-in. Venerd 28 e domenica 30 la riflessione continuer nel meraviglioso contesto storico e artistico del monte Koya, centro spirituale del buddhismo Shingon. Qui, dopo i saluti di Yoshinobu Nisaka, governatore della prefettura di Wakayama e di Yuke Matsunaga, massima autorit spirituale della scuola buddhista Shingon, si aprir la terza sessione dal titolo La ricerca della bellezza con gli interventi dello scultore giapponese della Sagrada Familia di Barcellona, Etsuro Sotoo, e il direttore del museo del Koyasan, Shizuka Jien. La quarta sessione sar dedicata al tema de Il ruolo della formazione e dellistruzione. Alla luce della lezione dei maestri, con don Ambrogio Pisoni, dellUniversit Cattolica del Sacri Cuore, di Yasutoshi Murakami della Koya University, di Emilia Guarnieri e di Shodo Habukawa. Lultima tappa, sul tema Lesperienza dellincontro, sar al tempio Eihei-ji, centro spirituale del buddhismo Zen.

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LOSSERVATORE ROMANO
Il cardinale Jean-Louis Tauran sulla giornata di Assisi Benedetto

gioved 27 ottobre 2011

XVI

sulle orme di san Francesco

Chiarezza, fiducia e prudenza cardini del dialogo tra le religioni


di MARIO PONZI Chiarezza, dolcezza, fiducia e prudenza. Sono le quattro caratteristiche del dialogo tra le religioni, indicate da Paolo VI nellenciclica Ecclesiam suam del 1964. A quelle parole fa riferimento il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, per spiegare in questa intervista al nostro giornale su quali direttrici si muove oggi il dialogo tra i credenti di diverse religioni. Un dialogo che appare sempre pi importante in questi anni tormentati, perch quando i fanatismi rischiano di sfigurare le religioni dice il porporato ancor pi necessario che i credenti, tutti i credenti, cerchino di conoscersi meglio e di comprendersi reciprocamente. Assisi propone di nuovo la questione del dialogo tra cristiani e altre religioni. Quali sono i motivi che portano i cristiani ad accettare di dialogare con persone di altre religioni? Partiamo da una considerazione molto semplice: viviamo in societ pluralistiche, con etnie, culture e religioni diverse. Ma al di l di queste differenze, tutte le persone, credenti o non credenti, si pongono secondo quanto diceva Kant tre domande fondamentali: cosa posso conoscere, cosa devo fare, cosa posso sperare. in questo contesto che si colloca il dialogo interreligioso. Quando i fanatismi rischiano di sfigurare le religioni, diventa ancor pi necessario che i credenti cerchino di comprendersi reciprocamente, di condividere il loro patrimonio spirituale, rispettando la libert di ciascuno, al fine di considerare che cosa possono fare insieme per il bene comune. Siccome nella storia le religioni non hanno sempre favorito la concordia e la pace, pi che mai necessario, in tempi di globalizzazione, dimostrare che tutte le religioni, in realt, sono chiamate a essere messaggeri di fraternit. Passando a considerazioni pi elaborate, dobbiamo ricordare lunit del genere umano, creato da un Dio unico. Inoltre, essendo la ragione lo specifico delluomo, la ricerca della verit accomuna credenti e uomini di buona volont. Come dice la Nostra aetate, la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verit che illumina tutti gli uomini. In un mondo che favorisce il meticciato per riprendere un espressione cara al cardinale Scola e la diversit, la Chiesa cattolica non cessa di promuovere il rispetto, lincontro e la solidariet. Come si articola il dialogo con i non cristiani? Il dialogo interreligioso ha lo scopo di conoscere la religione altrui, di considerare ci che ci accomuna e ci che ci divide, e di vedere come i credenti possano mettere a disposizione dellintera societ le energie che vengono dal fatto di credere. Per noi cattolici, esiste una fraternit fondamentale tra tutti i membri della famiglia umana e una volont di salvezza di Dio per tutta lumanit, offerta nel Cristo. Noi cristiani non possiamo rinunciare allannuncio, alla proposta, e allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che Cristo anche presente ed attivo in maniera misteriosa nelle realt umane e nelle tradizioni religiose dellumanit. La testimonianza dialogante dei credenti si realizza concretamente attraverso quattro modalit: il dialogo della vita; il dialogo delle opere; il dialogo teologico; il dialogo dello scambio delle esperienze religiose. Abbiamo un dialogo con gli ebrei (del quale si occupa il Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani), con i musulmani, con i buddisti, con gli ind, e speriamo di sviluppare quello con le religioni tradizionali africane. importante ricordare che il dialogo interreligioso non un dialogo teorico tra le religioni, ma un dialogo tra i credenti, e questo dialogo, secondo Paolo VI, deve possedere quattro caratteristiche: la chiarezza, la dolcezza, la fiducia e la prudenza, come si legge nellenciclica Ecclesiam suam. Qual il senso della preghiera che si tiene ad Assisi? Prima di tutto, conviene osservare che credenti che pregano, ciascuno nel rispetto della propria tradizione religiosa e delle tradizioni altrui non si tratta di dare limpressione che cerchiamo di far nascere una specie di religione universale ricordano che luomo non vive di solo pane. Nel silenzio, al quale Benedetto XVI vuol dare particolare rilievo, essi potranno ricordarsi che il Dio unico allopera in ogni uomo e donna di questa terra, che ha un piano su tutta lumanit e che desidera che la terra sia la terra di tutti: I vari popoli costituiscono infatti una sola comunit. Essi hanno una sola origine, poich Dio ha fatto abitare lintero genere umano su tutta la faccia della terra, e hanno anche un solo fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bont e il disegno di salvezza si estendono a tutti finch gli eletti saranno riuniti nella citt santa, che la gloria di Dio illuminer e dove le genti cammineranno nella sua luce, come afferma la Nostra aetate. Benedetto XVI ha anche invitato rappresentanti degli uomini e delle donne in cerca di Dio, che sono ancora nel cortile dei gentili. Non possiamo dimenticare latteggiamento di san Paolo nei loro riguardi nellaeropago di Atene, nonch quanto scriveva: In Ges Cristo non c pi straniero n schiavo, n uomini liberi, ma tutti siamo salvati da Ges Cristo. Cos Paolo si far giudeo coi giudei e pagano coi pagani per la salvezza loro. Paolo viene da Tarso, ove la cultura era greco-romana, ha studiato a Gerusalemme ove la cultura era ebraica, ha poi dedicato la sua vita a predicare un cristianesimo davvero universale. La Chiesa universale fin dallinizio. Significativa la presenza dei musulmani nonostante la coincidenza con il pellegrinaggio alla Mecca e la conferenza di Doha S, questa volta i musulmani sono pi numerosi che le altre volte, ma potrebbero esserlo ancora di pi se lincontro non coincidesse proprio con questi appuntamenti. Con loro ricorderemo che, come si legge nella Nostra aetate, la Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano lunico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Bench essi non riconoscano Ges come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuir tutti gli uomini risuscitati. Cos pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno. Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonch a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libert. Questi momenti di amicizia vissuti con i nostri amici musulmani saranno unoccasione per fare luce sulle cause che tante volte impediscono un progresso sostenuto nelle nostre relazioni. Tanta ignoranza da una parte e dallaltra spesso alla base delle difficolt che incontriamo. Tanto rimane da fare al livello delle scuole e delle universit, perch le religioni vengano presentate nella loro integrit e in maniera equanime. Mi pare che tutto il significato dellincontro di Assisi, sia riassunto nelle parole pronunciate dal Papa allAngelus del 1 gennaio di questanno: Chi in cammino verso Dio non pu non trasmettere pace, chi costruisce pace non pu non avvicinarsi a Dio.

Un pellegrinaggio fortemente voluto


il momento di Assisi. Gioved 27 ottobre, il Papa torna a pregare nella citt di Francesco. Lattesa sempre la stessa: che una speranza diventi certezza. La speranza che guida i passi del Pontefice si chiama pace. Benedetto XVI ha voluto fortemente questo pellegrinaggio. Lo ha voluto per fare memoria di quella giornata di venticinque anni fa, durante la quale, con un gesto inedito, Giovanni Paolo II convoc per la prima volta i leaders religiosi di tutto il mondo nella citt del Poverello per impetrare il dono della pace. Una puntuale profezia ha definito Benedetto XVI quellevento. Effettivamente si tratt di una grande intuizione di Papa Wojtya. Il mondo stava attraversando un periodo di forti tensioni per una strisciante recrudescenza della guerra fredda e il tema della pace era spesso oggetto di strumentalizzazioni. Da un punto di vista religioso, erano anni nei quali cominciavano a cogliersi i primi frutti del dialogo avviato tra diversi leaders e si avvertiva il bisogno di un nuovo slancio in avanti. In questo senso la data del 27 ottobre 1986 segna un giorno memorabile nel calendario dellumanit credente. Il Papa polacco si vide attorniato da musulmani, ebrei, buddisti, animisti, induisti e da tanti altri leaders religiosi che avevano risposto al suo invito per ritrovarsi insieme a chiedere la pace per il mondo. Pregarono ciascuno in un luogo diverso, e poi insieme condivisero lanelito per la pace. Mai come ora disse non a caso Giovanni Paolo II nella storia dellumanit divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il gran bene della pace. E fu in quel giorno che cominci a soffiare sul mondo lo spirito di Assisi. Quello spirito che, secondo le intenzioni di Papa Wojtya, avrebbe dovuto spezzare le catene fatali delle divisioni ereditate dalla storia o generate dalle moderne ideologie. Tre anni pi tardi cominciarono a sgretolarsi i regimi comunisti, crollarono i muri della divisione. Inizi un periodo nuovo; tuttavia il mondo non fu esente da guerre e violenze. I primi anni Novanta furono segnati dalle violenze nei Balcani. Un conflitto tremendo, che lasciava quotidianamente sul campo centinaia di vittime innocenti. Papa Wojtya non fece mancare i suoi appelli. Ma alla fine, sentendosi quasi impotente, chiam di nuovo a raccolta tutte le persone di buona volont e li guid nuovamente ad Assisi a pregare per la pace. Segu un periodo di pacificazione in alcune regioni, di instabilit in altre. Tuttavia i fermenti non si arrestavano e continuavano a fomentare quellodio che condusse alla drammatica data dell11 settembre 2001. Fu quel tragico evento a convincere Giovanni Paolo II a riprendere, ancora una volta, la strada di Assisi per cercare di ravvivare il soffio di quello spirito che qualche anno prima aveva sferzato la coscienza dellumanit. Fece salire su un treno, subito ribattezzato il treno della pace, i rappresentanti delle diverse religioni e si incammin nuovamente sulle vie della cittadina umbra. Era il 24 gennaio 2002. Il tempo passa e sullo scacchiere del mondo le carte continuano a essere rimescolate per una partita che sembra infinita. In gioco ora c una crisi globale le cui radici non sono certamente, o almeno non soltanto, economiche. La gente continua a morire tra violenze e catastrofi ambientali che si abbattono sullumanit, non senza la complicit delluomo stesso. La Chiesa rinnova, ancora una volta, linvito a riflettere, a ripensare allindispensabilit della pace, della giustizia, del dialogo. E guarda ancora verso la casa del Poverello dAssisi. In quel luogo mistico che sembra contenere nella sua semplicit il rumore di sottofondo di tutte le confessioni religiose, limpeto silenzioso di un messaggio di pace, che parte da Francesco, dai suoi viaggi nei Paesi del Maghreb, e arriva ai giorni nostri come una nuova tappa di uno stesso pellegrinaggio. Benedetto XVI sale ancora su quel treno e porta con s i delegati delle altre religioni. Li ha invitati per proseguire in un infaticabile e comune lavoro per la costruzione di un mondo pacificato. Sar anche loccasione per fare insieme il bilancio degli impegni assunti e dei risultati raggiunti in 25 anni di dialogo. E un modo per chiedere di rinnovare, ancora una volta e pi convinti che mai, i rapporti tra le diverse religioni, come risposta forte ai problemi che attanagliano popolazioni intere. Se il potere e gli interessi di parte continuano a dividere il mondo, la preghiera, lidea di fondo, deve farsi pi intensa per riuscire a riunire i popoli. Per questo il Papa ha chiesto, a credenti e non, di farsi ancora una volta pellegrini della verit, pellegrini della pace, come recita il motto della giornata di Assisi 2011. Invitati deccezione alcune personalit del mondo della cultura e della scienza che, pur non professandosi religiose, si sentono sulla strada della ricerca della verit e avvertono la comune responsabilit per la causa della giustizia e della pace nel mondo. chiaro lintento di voler coinvolgere in questa ricerca tutti gli uomini e tutte le donne di buona volont, a prescindere dai loro convincimenti personali. Ogni essere umano , in fondo, un pellegrino in cerca della verit e del bene.

Le tappe di un cammino lungo venticinque anni nel ricordo del cardinale Roger Etchegaray, tra i protagonisti di allora e di oggi

Sulle tracce della verit e della pace


Quando, il 25 gennaio 1986, Giovanni Paolo II annunci a San Paolo Fuori le Mura lincontro del 27 ottobre seguente, spieg la scelta di Assisi come il luogo che la figura serafica di san Francesco ha trasformato in centro di una fraternit universale. Di fatto i responsabili delle diverse religioni vi si sono sentiti spontaneamente a casa propria, compresi quelli delle religioni asiatiche, che sembravano vivere in un altro pianeta, tanto lontano ancora lOriente dallOccidente. Eppure la giornata mondiale di preghiera e di digiuno per la pace di venticinque anni fa era un inedito dovuto allaudacia di un Papa angustiato dinanzi alla minaccia nucleare su una terra divisa in due blocchi. Una simile iniziativa dice il cardinale Roger Etchegaray in questa intervista al nostro giornale, nella quale ripercorre tutte le tappe della preghiera per la pace vissute accanto a Papa Wojtya ad Assisi non sarebbe stata immaginabile senza la Nostra aetate e senza Paolo VI e la sua enciclica Ecclesiam suam sul dialogo. Il Papa torna ad Assisi per il venticinquesimo anniversario della prima giornata indetta da Giovanni Paolo II. Che ricordo ha di quellincontro? Ricordo unimmagine forte fra tante altre. Al tramonto, davanti alla basilica di San Francesco, vidi, intirizziti dal freddo, stretti gli uni agli altri, dei giovani ebrei prendere dassalto il palco per offrire rami dolivo di Gerusalemme prima di tutto ai musulmani: mi sono allora sorpreso ad asciugare una lacrima sul mio viso. Poi, nellimmenso refettorio conventuale dove riceveva gli ospiti per congedarsi da loro, il Papa mi confid, come sollevato, che larcobaleno che a fine mattinata aveva abbracciato Assisi era per lui il segno visibile di unarmonia fra Dio e tutti i discendenti di No. La pace, pi della guerra, deve far versare lacrime gioiose e promuovere umile riconciliazione. Erano giustificati i timori espressi da qualcuno a proposito del rischio del sincretismo? Io posso solo testimoniare che Giovanni Paolo II, nei dieci mesi dintensa preparazione che ha seguito passo dopo passo, ha fatto tutto il possibile per evitare linsorgere di qualsiasi sincretismo. Ha dedicato, fra laltro, due riunioni dei cardinali della Curia e quattro Angelus domenicali a spiegare il significato di un evento senza precedenti e a sottolineare che Cristo lunico Salvatore dellintera umanit. Ad Assisi non c stata la minima traccia di preghiera comune, ma ogni religione ha potuto far udire il sussurro della propria relazione con Dio. Bisogna riconoscere che Assisi ha fatto fare un salto straordinario al dialogo tra le religioni, ancora balbuziente e incessantemente da approfondire. Per noi cristiani una delle sfide pi grandi, indubbiamente pi impegnativa di quella dellateismo; la punta di diamante che rafforza la nostra fede e purifica la nostra testimonianza evangelica. Alcuni fanno fatica ad affrontare limpatto con le altre religioni, reso massiccio e martellante dalla crescente mescolanza dei popoli e delle culture. Nel 1993 Giovanni Paolo II torn ad Assisi per pregare per la pace nei Balcani. Cosa ricorda di quella giornata? Torn ad Assisi, appena sette anni dopo, e per due giorni. Ci fu una veglia spirituale concentrata sulla pace in Europa, in particolare nei Balcani. Quella regione dava allora inizio a unorrenda pulizia etnica, dalla Bosnia ed Erzegovina al Kosovo. Il Papa convoc tutti gli episcopati dEuropa e i rappresentanti delle comunit ortodossa, musulmana ed ebraica. Questa seconda Assisi stata ricordata molto poco, si addirittura dimenticato di metterla nella lista delle giornate di Assisi. importante ricordare che ancora oggi, ventanni dopo quei tragici eventi, ci sono Paesi non ancora integrati nellUnione europea. Resta una situazione precaria, perch una pace basata sul mercanteggiamento territoriale non pu essere duratura. Una pace prodotta dallinasprimento e dalla manipolazione dei nazionalismi un pace falsa. Giovanni Paolo II volle allora andare nellinferno di Sarajevo; aveva fissato la data dell8 settembre 1994. Due giorni prima, fu annullato il viaggio per motivi di sicurezza. Fu la sconfitta di una scommessa basata sulla forza della preghiera. Lo sento ancora dire agli abitanti di Sarajevo durante la messa celebrata per loro a Castel Gandolfo: Io, vescovo di Roma, primo Papa slavo, minginocchio dinanzi a Te, Signore, per gridare: dalla peste, dalla carestia, dalla guerra, liberaci!. Papa Wojtya torn anche nel 2002, allindomani dellattentato alle torri gemelle. E di quella giornata cosa le rimasto impresso? Era il 24 gennaio 2002, si celebrava ancora la settimana per lunit dei cristiani, segno dellinteresse attribuito allecumenismo, dunque senza un riferimento diretto alla data della prima giornata di Assisi: quel che contava era prima di tutto la citt del pacifico Poverello per un Papa di 82 anni ormai indebolito dalla malattia. Fece in treno il suo pellegrinaggio. Fu una risposta spirituale agli attentati dell11 settembre 2001. Invit tutte le religioni a condannare solennemente il terrorismo, definito vero crimine contro lumanit, e il fondamentalismo che lo alimenta, poich pur supponendo che si raggiunta la verit ed comunque sempre in modo limitato e perfettibile non la si pu mai imporre!. Come vede il ritorno del Papa ad Assisi in questo momento? ancora il Papa non pi Giovanni Paolo II ma il suo successore Benedetto XVI che si fa pellegrino della verit e della pace, un duplice cammino inseparabile. Benedetto XVI ha detto espressamente che voleva commemorare i venticinque anni della prima giornata di Assisi. Ma qualcosa di pi di una semplice memoria, perch trascorso nel mondo e nella Chiesa un quarto di secolo da quel tempo. Lopuscolo pubblicato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace illustra bene cosa sar questa quarta giornata: c continuit e non rottura fra i due incontri, e lo spirito di Assisi caler sopra la prossima assemblea, quando il Papa soffier sulle venticinque candele di un cammino scosceso ma ineludibile. Non a caso il 17 giugno 2007, per gli ottocento anni della conversione del Poverello, il Papa defin il dialogo interreligioso patrimonio comune irrevocabile della sensibilit cristiana. Molto lungo, ma appassionante nel duplice senso della parola il cammino che si amplier ancora di pi domani, grazie alla visione di un Papa che preconizza, opportune et inopportune, in ogni occasione, il dialogo interreligioso, quello che ci spinge a entrare ancor pi dentro di noi, carico di interrogativi interreligiosi. Questo cammino interiore ci condurr da Assisi a mille altre Assisi ovunque nel mondo: non sar riservato a professionisti del dialogo ma coinvolger i dilettanti che tutti noi siamo, nelle nostre diverse comunit, alla ricerca della verit e della pace. (mario ponzi)

gioved 27 ottobre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
I saluti ai partecipanti alla celebrazione della Parola

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Benedetto XVI vicino alle popolazioni colpite dal sisma in Turchia


Il Papa vicino spiritualmente alle popolazioni della Turchia colpite dal terremoto. Lo ha detto al termine della celebrazione della Parola presieduta nellAula Paolo VI mercoled mattina, 26 ottobre, alla vigilia dellincontro di Assisi. In precedenza il Pontefice aveva salutato nella basilica Vaticana i gruppi che non avevano trovato posto nellAula. Cari fratelli e sorelle! Sono lieto di accogliervi nella Basilica di San Pietro e di rivolgere il mio cordiale benvenuto a tutti voi che purtroppo non avete trovato posto nellAula Paolo VI. Vi incoraggio a rafforzare la vostra adesione al Vangelo per essere sempre disponibili e pronti a compiere la volont del Signore. Con questi voti, di cuore imparto a tutti voi la mia Benedizione, che volentieri estendo alle vostre famiglie e alle persone care. Je suis heureux de vous accueillir dans la Basilique Saint-Pierre et dadresser ma cordiale bienvenue vous tous qui navez pas trouv de place dans la Salle Paul VI. Adhrez toujours au Christ et tmoignez avec joie de lvangile! De tout cur je vous adresse tous ma Bndiction. I am pleased to receive you in Saint Peters Basilica and to extend a warm welcome to all of you who could not be accommodated in the Audience Hall. Always stay faithfully united to Christ and bear joyful witness to the Gospel. To all of you I cordially impart my Blessing. Liebe Brder und Schwestern! Ich freue mich, euch in der Basilika Sankt Peter zu begren, und heie euch alle herzlich willkommen. Ich hoffe, da ihr trotz des Regens einen schnen Tag verbringen knnt. Und wenn auch leider die groe Audienz geteilt werden mute, sollen doch der Segen und die Freude Gottes mit euch gehen. Bezeugt dem Herrn eure Dankbarkeit, euren Glauben. Tragt den Glauben und die Freude des Glaubens in die Welt hinaus und in den Alltag hinein. In diesem Sinne erteile ich am Schlu allen von Herzen meinen Apostolischen Segen. Me es grato recibiros en la Baslica de San Pedro y dar una cordial bienvenida a todos los que no habis podido acomodaros en el Aula Pablo VI. Unos siempre a Cristo y dad testimonio del Evangelio con alegra. Os imparto de corazn a todos mi Bendicin. Com alegria, vos acolho na Baslica de So Pedro e dou as minhas cordiais boas-vndas a todos vos que no consegustes lugar na Aula Paulo VI. Vivei sempre unidos a Cristo e testemunhai com alegria o Evangelho. De corao, concedo a todos vos a minha Bno. Drodzy Polacy, Bracia i Siostry. Serdecznie pozdrawiam was obecnych tu w Bazylice witego Piotra przy grobach apostolskich, przy otarzu bogosawionego Jana Pawa II. Niech wasz wiar umocni spotkanie w tym witym miejscu. Z serca wam bogosawi. [Cari fratelli e sorelle polacchi. Saluto cordialmente voi qui presenti nella Basilica di San Pietro accanto ai sepolcri degli apostoli e allaltare del beato Giovanni Paolo II. Che la presenza in questo santo posto rafforzi la vostra fede. Vi benedico di cuore.] Dalla basilica Vaticana il Papa ha raggiunto lAula Paolo VI, dove si svolta la celebrazione. Al termine ha salutato con queste parole i gruppi presenti. Cari fratelli e sorelle, prima di salutarvi nelle diverse lingue, comincio con un appello. In questo momento, il pensiero va alle popolazioni della Turchia duramente colpite dal terremoto, che ha causato gravi perdite di vite umane, numerosi dispersi e ingenti danni. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera per coloro che hanno perso la vita e ad essere spiritualmente vicini a tante persone cos duramente provate. LAltissimo dia sostegno a tutti coloro che sono impegnati nellopera di soccorso. Adesso saluto nelle diverse lingue. Je salue cordialement les plerins francophones, en particulier les membres de lAssociation internationale Foi et Lumire, ainsi que le groupe de Cambrai avec larchevque, Monseigneur Franois Garnier, les paroisses et les jeunes venant de France et de Suisse. Je vous invite prier pour la rencontre qui aura lieu demain Assise avec des reprsentants des communauts chrtiennes, de diverses religions et des personnalits du monde de la culture et de la science. Puisse ce plerinage de la vrit et de la paix nous encourager marcher toujours vers Dieu, et renforcer notre engagement au service de la paix. Bon sjour tous! I am happy to welcome all the English-speaking pilgrims and visitors here today. I ask you to accompany me in prayer as I journey tomorrow to Assisi for the celebration of the Day of Reflection, Dialogue and Prayer for Peace and Justice in the World, together with representatives of different religions. I extend special greetings to the pilgrims from the Diocese of Niigata in Japan celebrating their centenary. I also welcome those present from England, Denmark, Indonesia, the Philippines, South Korea, Vietnam and the United States. May Almighty God bless all of you! Liebe Brder und Schwestern aus den Lndern deutscher Sprache! Danke! Einen herzlichen Gru richte ich zunchst an die Teilnehmer der Romwallfahrt des Internationalen Kolpingwerks. Seit der Seligsprechung von Adolph Kolping sind zwanzig Jahre vergangen. Wir hoffen alle, da die Heiligsprechung nahe ist, aber wir brauchen noch Gebet dazu, damit wir das Wunder erhalten, das ntig ist. Aber ich freue mich, da so viele gekommen sind, und ich sehe darin doch die Kraft des Kolpingwerks, welche eine Kraft des Glaubens in unserem Land ist. Wie ihr wit und soeben gehrt habt, werde ich morgen in Assisi zusammen mit Vertretern verschiedener Religionen einen Tag der Reflexion, des Gesprchs und des Gebets fr den Frieden und die Gerechtigkeit in der Welt halten. Ich mchte euch einladen, euch im Gebet mit mir zu verbinden und den Herrn um seinen Segen fr ein friedliches Miteinander aller Menschen und Vlker zu bitten. Der dreifaltige Gott begleite uns bei unserem Reden und Tun und lasse uns stets seiner Nhe gewi sein. Euch allen wnsche ich einen frohen Aufenthalt in Rom. Saludo con afecto a los peregrinos de lengua espaola, en particular a los venidos de Espaa, Mxico, Costa Rica, Argentina y otros pases latinoamericanos. Invito a todos a ser incansables en construir la paz, y pedir al Seor que este don de su gracia reine en las naciones y en el corazn de todos los hombres. Muchas gracias. Uma saudao amiga e encorajadora para todos os peregrinos de lngua portuguesa, com meno especial dos grupos brasileiros de Aracaju, Cachoeira Paulista, Gama, Recife e Rio de Janeiro. Conto com a vossa orao pelos Representantes das vrias Religies que amanh se renem em Assis, a bem da justia e da paz sobre a terra. Sobre vs e vossos familiares, desa a minha Bno. Sowa pozdrowienia kieruj do polskich pielgrzymw. Jutro w Asyu odbdzie si spotkanie z przedstawicielami religii wiata na rzecz pokoju. W zwizku z tym organizowane jest w Polsce, w Bydgoszczy, sympozjum europejskich ekspertw na temat dialogu pomidzy kulturami, cywilizacjami i religiami. ycz im owocnej refleksji. Wam wszystkim tu obecnym i waszym bliskim z serca bogosawi. [Rivolgo una parola di saluto ai pellegrini polacchi. Domani ad Assisi si svolger lincontro con i rappresentanti delle religioni del mondo per la causa della pace. In concomitanza viene organizzato in Polonia, a Bydgoszcz, un simposio degli esperti europei sul tema del dialogo tra culture, civilt e religioni. Auguro loro una fruttuosa riflessione. Benedico di cuore voi, qui presenti, e i vostri cari.] Od srca pozdravljam sve hrvatske hodoasnike. Dragi prijatelji, okupljeni na nedjeljnom euharistijskom slavlju oko stola Gospodnjeg, hranite se Njegovim tijelom i krvlju kako biste ivjeli u zajednitvu s Njime. Hvaljen Isus i Marija! [Saluto di cuore i pellegrini Croati. Cari amici, radunati intorno allaltare del Signore per lEucaristia domenicale, nutritevi con il Suo Corpo e Sangue affinch viviate in comunione con Lui. Siano lodati Ges e Maria!] Srden zdravm esk poutnky. Draz ptel, dm i vs, abyste duchovn provzeli Den reflex, dialogu a modlitby za pokoj a spravedlnost ve svt, kter se ztra bude konat v Assisi. Vem vm ehnm. Chvla Kristu. [Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua ceca. Cari amici, anche a voi chiedo di accompagnare spiritualmente la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo che si terr domani ad Assisi. A tutti la mia Benedizione. Sia lodato Ges Cristo.]

Srdene pozdravujem slovenskch ptnikov, osobitne zo Skalice, Blatnho, Bystriian, Turianskeho Petra, Trnavy a iliny. Bratia a sestry, pozvam vs zjednoti sa duchovne v modlitbe za De reflexie a dialgu, ktor sa bude kona zajtra vAssisi. Slskou ehnm vs ivaich drahch. Pochvlen bu Jei Kristus! [Saluto cordialmente i pellegrini slovacchi, specialmente quelli provenienti da Skalica, Blatn, Bystriany, Turiansky Peter, Trnava e ilina. Fratelli e sorelle, vi invito ad unirvi spiritualmente alla preghiera per la Giornata di riflessione e dialogo che si svolger domani ad Assisi. Con affetto benedico voi ed i vostri cari. Sia lodato Ges Cristo!] Lepo pozdravljam romarje iz Martjancev v Sloveniji! Naj vam sveta apostola Peter in Pavel, ki sta svoje zaupanje v Gospoda Jezusa ohranila vse do muenike smrti, izprosita tako mono vero, da je ne bodo omajale nobene preizkunje. Naj bo z vami moj blagoslov! [Rivolgo un caro saluto ai pellegrini provenienti da Martjanci in Slovenia!

I santi Apostoli Pietro e Paolo che conservarono la loro fiducia nel Signore Ges fino al loro martirio, intercedano per voi affinch otteniate una fede cos salda che nessuna prova potr mai far vacillare. Vi accompagni la mia benedizione!] E infine rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i giovani dellArcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, accompagnati dal loro Pastore Mons. Giovan Battista Pichierri, e gli alunni della scuola Sacro Cuore di Roma. Su tutti invoco, per intercessione della Vergine Maria, ogni desiderato bene e formulo fervidi voti che ciascuno possa rendere una generosa testimonianza cristiana. Saluto, infine, i giovani, i malati e gli sposi novelli. Lesempio di San Francesco dAssisi, sulla cui tomba soster domani in preghiera, sostenga voi, cari giovani, nellimpegno di quotidiana fedelt a Cristo; incoraggi voi, cari ammalati, a seguire sempre Ges nel cammino della prova e della sofferenza; aiuti voi, cari sposi novelli, a fare della vostra famiglia il luogo del costante incontro con lamore di Dio e dei fratelli. Grazie a voi tutti. Buona giornata.

Gruppi di fedeli nella basilica Vaticana e nellAula Paolo VI


Alla celebrazione della Parola di mercoled 26 ottobre 2011, nella basilica di San Pietro e nellAula Paolo VI, erano presenti i seguenti gruppi: Da diversi Paesi: Partecipanti al Capitolo Generale delle Figlie di Santa Maria di Leuca. DallItalia: Gruppi di fedeli dalle Parrocchie: Santa Maria Maggiore, in Monteforte dAlpone; Santa Maria, in Porrena; Risurrezione di Nostro Signore, in Gianola di Formia; San Pietro, in Napoli; San Biagio, in Lanzara; Giovani dellArcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, con lArcivescovo Giovan Battista Pichierri; Confraternita Misericordia, di Montecalvoli; Guardie donore del Sacro Cuore di Ges della diocesi di Sulmona-Valva; Rotary Club, di Palermo; Panathlon Club del Tigullio, di Chiavari; Associazione nazionale Finanzieri dItalia, di Siena; Associazione culturale 12 luglio, di Pescara; Cooperativa sociale Righetti, di Salizzole; Gruppo sportivo Fraglia della vela, di Riva del Garda; Unione sportiva Pellestrina, di Venezia; Patronato Labor, di Bitonto; Liceo linguistico europeo, di Roma; Scuola elementare, di Campoleone Scalo-Aprilia; Scuola Giovanni Paolo II, di Boscoreale; Gruppi di fedeli da Pedara, Samarate, Santa Sofia, Campi Salentina, Bari, Arconate, Gallo. Coppie di sposi novelli. Gruppi di fedeli da: Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Croazia. I polacchi: Pielgrzymi z parafii: Najwitszego Serca Pana Jezusa z Kluczborka, Narodzenia Najwitszej Maryi Panny ze Smolca, Boego Ciaa i witego Ducha z Bielawy, Nawiedzenia Najwitszej Maryi Panny z Zaborowa, witych Wita, Modesta i Krescencji z Pietrowic Wielkich; pielgrzymka z kocioa ojcw bernardynw z Piotrkowa Trybunalskiego; Schola Gregoriaska z parafii Chrystusa Krla z Londynu; Polska Misja Katolicka z Aachen; Klub Inteligencji Katolickiej z odzi; Zesp Szk Budowlanych z Poznania; pielgrzymi indywidualni. De France: plerins de larchidiocse de Cambrai, avec S.Exc. Mgr Franois Garnier; plerins du diocse de Rodez, avec S.Exc. Mgr Raymond Sguy; groupes de plerins des diocses dAutun, Chalon et Macon; Tarbes et Lourdes; Le Mans; groupe du diocse aux Armes franaise; Paroisse Notre-Dame de lArche dAlliance, de Paris; Paroisse Saint-Hippolyte, de Paris; Paroisse Saint-Michel, de Juan Les Pins; Paroisse Notre-Dame-la-Riche, de Tours; Communaut de Paroisses Bienheureux Jean-Paul II, de Strasbourg; Institution Notre-Dame de Mongr, Villefranche-sur-Sane; Aumnerie de lensegnement public, de Toulouse Lyce Passy-Buzenval, de Paris; Association plerinages des grands parents et des petits enfants, de Paris; groupe de plerins de Metz, Grand Bourg, Rohrbach; Les Bitche, Saint-Cloud, Angers, Douvres La Dlivrande. De Suisse: Servants de Messe, de D ompierre-Russy. Du Canada: Association internationale Foi et Lumire. From England: Altar Servers from the Archdiocese of Southwark; Pilgrims from the following parishes: St Edward, Shaftesbury, Dorset; Holy Ghost, Exmouth; St Dunstan, Tunbridge Wells, Kent; St Peter and St Thomas, Plymouth; The St Leonards-Mayfield School Choir, East Sussex; Students and staff from St Thomas More Catholic College, Stoke-on-Trent. From Denmark: Students and staff from the School of the Sisters of St Joseph, Falster. From Indonesia: Two groups of pilgrims. From Japan: Pilgrims from the Diocese of Niigata accompanied by Bishop Isao Tarcisio Kikuchi; Pilgrims from Hiyoshi Shinto Shrine, tsu, Shiga Prefecture. From the Philippines: Three groups of pilgrims. From South Korea: Sisters of Notre Dame participating in a Renewal Course. From Vietnam: A group of pilgrims. From the United States of America: Pilgrims from the following parishes: Resurrection, Escondido, California; Nativity of Our Lord, Denver, Colorado; St Joan of Arc, Kokomo, Indiana; St Joseph, Brooklyn, New York; St Paul the Apostle, Corona, New York; Our Lady of Mercy, LeRoy, New York Rock; St Augustine, Napoleon, Ohio; Good Shepherd, West Middlesex, Pennsylvania; St Matthew, El Paso, Texas; Members of the Armed Forces accompanied by Archbishop Timothy P. Broglio; Knights and Ladies of the Holy Sepulchre, Northern Lieutenancy, accompanied by Bishop John Gaydos; Patrons of the Arts in the Vatican Museums, Ohio Chapter; A group of Rogationist priests, Sanger, California; Board members, benefactors and staff of the Gregorian University Foundation, Rome; Members of the Oratorio Society, New York; A group of Evangelical pilgrims. Aus verschiedenen Lndern: Teilnehmer an der Romwallfahrt des Internationalen Kolpingwerkes, anlsslich des 20. Jahrestages der Seligsprechung von Adolph Kolping. Aus der Bundesrepublik Deutschland: Pilgergruppen aus den Pfarrgemeinden St. Katharina, Aachen; Maria Himmelfahrt, Ahaus; St. Johannes, Anrath; St. Landolinus, Boke; Pastoralverbund Castrop Rauxel Sd; St. Kunibert, Erftstadt; St. Johannes der Tufer und Mari Himmelfahrt, Erkrath; St. Silvester, Eschweiler; St. Michael, Essen-Dellwig; St. Stephan, Freiburg; Pfarrverband Geistingen, Hennef und Rott; Pfarreiengemeinschaft Grevenbroich; St. Mauritius und St. Magdalena, Ibbenbren; St. Gereon, Kln; Heilige Dreiknige und St. Engelbert, Leichlingen; St. Wenzeslaus, Litzendorf; St. Marien, Merklinde und St. Elisabeth, Obercastrop; St. Ccilia, Mosbach; St. Katharina von Siena, Recklinghausen; Maria Himmelfahrt, Rheine; St. Johannes Evangelist, Sassenberg; St. Josef, Simmern; St. Peter und Paul, Straelen; Liebfrauen, Trier; St Martin, Urloffen; Pfarrverband Waldkraiburg St. Marien, Warburg; Pilgergruppen aus dem Erzbistum Kln; Bistum Mnster und Osnabrck; Erzbistum Paderborn; Pilgergruppen aus Buchholz; Eppelborn; Kaldorf; Mnchen und Umgebung; aus dem Oldenburger Mnsterland; Recklinghausen; Schwandorf; Chor und Kinderchor aus dem Bistum Aachen; KAB St. Vincentius, Dinslaken; Polizeiseelsorge, Essen; Studioorchester Duisburg und der Chor St. Gertrud/St. Ignatius, Essen; Katholischer Familienkreis St. Katharina, Frstenau; Frauengemeinschaften aus dem Pfarrverband Holzland; Studienreise der Religionslehrer des Erzbistums Paderborn; Musikkapelle St. Michael, Papenburg; Familienwallfahrt aus dem Rhein-Erft-Kreis; kumenischer Arbeitskreis, Wiesbaden; Messdiener aus folgenden Pfarreien; St. Marien, Burlo; St. Gregor, Burtscheid; Pfarrverbund St. Bonifatius, Geilenkirchen; Katholische Pfadfinder St. Antonius Abate, Hartefeld; Schlerinnen, Schler und Lehrer folgender Schulen: Mdchenrealschule Maria Ward, Augsburg; Richard Wagner Gymnasium, Baden Baden; Mali Werkrealschule, Biberach; Gymnasium Waldkirchen; Bildungszentrum Weissacher Tal. Aus der Republik sterreich: Pilgergruppe von angehenden Diakonen, Erzdizese Salzburg; Militrpfarre der Theresianischen Militrakademie mit einer Abordnung des sterreichischen Bundesheeres; Pilgergruppe aus Ilz; Musikkapelle Vorderhornbach. Uit het Koninkrijk der Nederlanden: Pelgrimsgroep uit de parochie van Sint Martin, Born. De Espaa: Parroquia San Sebastin, de Ricote; Parroquia San Po x, de Santander; Parroquia San Ignacio de Loyola, de Torrelodones; grupo de la Junta de Castilla y Len. De Mxico: grupo de la Arquidicesis de Guadalajara; grupo de la Dicesis de Irapuato. De Costa Rica: grupo de peregrinos. De Argentina: grupo de peregrinos, de San Nicols; Parroquia de la Medalla Milagrosa, de San Juan. Do Brasil: Parquia do Sagrado Corao de Jesus, de Volta Redonda; Parquia de Santa Cruz, de Copacabana; Parquia de Nossa Senhora do Rosrio, de Cachoeira Paulista; Parquia de Nossa Senhora Auxiliadora, de Gama; Parquia da Santssima Trinidade, de Recife; grupos de visitantes de Rio de Janeiro, Aracaju.

Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice

NOTIFICAZIONE

Cappella Papale in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti nel corso dellanno
Gioved 3 novembre 2011, alle ore 11.30, il Santo Padre Benedetto XVI presieder, allAltare della Cattedra della Basilica Vaticana, la concelebrazione della Santa Messa con i Membri del Collegio Cardinalizio, in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti durante lanno. *** I Signori Cardinali, che desiderano concelebrare, vorranno trovarsi alle ore 11, portando con s la mitra bianca damascata, nella sagrestia della Basilica per indossare le vesti sacre. Tutti coloro che, in conformit al Motu Proprio Pontificalis Domus, compongono la Cappella Pontificia e desiderano partecipare alla celebrazione liturgica, vorranno trovarsi per le ore 11, presso lAltare della Cattedra per occupare il posto che verr loro indicato. Quanto allabito, i partecipanti si regoleranno nel modo seguente: i Signori Cardinali, i Patriarchi, gli Arcivescovi ed i Vescovi sulla veste propria indosseranno il rocchetto, la mozzetta e la berretta; gli Abati e i Religiosi: il proprio abito corale; i Prelati: il rocchetto e la mantelletta, o la cotta, sopra la veste paonazza con fascia paonazza, a seconda del loro grado; i Cappellani di Sua Santit: la cotta sopra la talare filettata con fascia paonazza. Citt del Vaticano, 25 ottobre 2011 Per mandato del Santo Padre Mons. Guido Marini Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie

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LOSSERVATORE ROMANO
presiede la celebrazione della Parola in preparazione alla giornata di Assisi

gioved 27 ottobre 2011

Benedetto

XVI

Il mosaico della pace


Alla vigilia della giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo in programma ad Assisi a venticinque anni dallincontro convocato da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione della Parola nella mattina di mercoled 26 ottobre, nellAula Paolo VI. Di seguito il testo dellomelia. Cari fratelli e sorelle, oggi il consueto appuntamento dellUdienza generale assume un carattere particolare, poich siamo alla vigilia della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, che si terr domani ad Assisi, a venticinque anni dal primo storico incontro convocato dal Beato Giovanni Paolo II. Ho voluto dare a questa giornata il titolo Pellegrini della verit, pellegrini della pace, per significare limpegno che vogliamo solennemente rinnovare, insieme con i membri di diverse religioni, e anche con uomini non credenti ma sinceramente in ricerca della verit, nella promozione del vero bene dellumanit e nella costruzione della pace. Come ho gi avuto modo di ricordare, Chi in cammino verso Dio non pu non trasmettere pace, chi costruisce pace non pu non avvicinarsi a Dio. Come cristiani, siamo convinti che il contributo pi prezioso che possiamo dare alla causa della pace quello della preghiera. Per questo motivo ci ritroviamo oggi, come Chiesa di Roma, insieme ai pellegrini presenti nellUrbe, nellascolto della Parola di Dio, per invocare con fede il dono della pace. Il Signore pu illuminare la nostra mente e i nostri cuori e guidarci ad essere costruttori di giustizia e di riconciliazione nelle nostre realt quotidiane e nel mondo. Nel brano del profeta Zaccaria che abbiamo appena ascoltato risuonato un annuncio pieno di speranza e di luce (cfr. Zc 9, 10). Dio promette la salvezza, invita ad esultare grandemente perch questa salvezza si sta per concretizzare. Si parla di un re: Ecco, a te viene il tuo re. Egli giusto e vittorioso (v. 9), ma quello che viene annunciato non un re che si presenta con la potenza umana, la forza delle armi; non un re che domina con il potere politico e militare; un re mansueto, che regna con lumilt e la mitezza di fronte a Dio e agli uomini, un re diverso rispetto ai grandi sovrani del mondo: cavalca un asino, un puledro figlio dasina, dice il profeta (ibidem). Egli si manifesta cavalcando lanimale della gente comune, del povero, in contrasto con i carri da guerra degli eserciti dei potenti della terra. Anzi, un re che far sparire questi carri, spezzer gli archi di battaglia, annuncer la pace alle nazioni (cfr. v. 10). Ma chi questo re di cui parla il profeta Zaccaria? Andiamo per un momento a Betlemme e riascoltiamo ci che lAngelo dice ai pastori che vegliavano di notte facendo guardia al proprio gregge. LAngelo annuncia una gioia che sar di tutto il popolo, legata ad un segno povero: un bambino avvolto in fasce, posto in una mangiatoia (cfr. Lc 2, 8-12). E la moltitudine celeste canta Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama (v. 14), agli uomini di buona volont. La nascita di quel bambino, che Ges, porta un annuncio di pace per tutto il mondo. Ma andiamo anche ai momenti finali della vita di Cristo, quando Egli entra in Gerusalemme accolto da una folla festante. Lannuncio del profeta Zaccaria dellavvento di un re umile e mansueto torn alla mente dei discepoli di Ges in modo particolare dopo gli eventi della passione, morte e risurrezione, del Mistero pasquale, quando riandarono con gli occhi della fede a quel gioioso ingresso del Maestro nella Citt Santa. Egli cavalca unasina, presa in prestito (cfr. Mt 21, 2-7): non su di una ricca carrozza, non a cavallo come i grandi. Non entra in Gerusalemme accompagnato da un potente esercito di carri e di cavalieri. Egli un re povero, il re di coloro che sono i poveri di Dio. Nel testo greco appare il termine praes, che significa i mansueti, i miti; Ges il re degli anawim, di coloro che hanno il cuore libero dalla brama di potere e di ricchezza materiale, dalla volont e dalla ricerca di dominio sullaltro. Ges il re di quanti hanno quella libert interiore che rende capaci di superare lavidit, legoismo che c nel mondo, e sanno che Dio solo la loro ricchezza. Ges re povero tra i poveri, mite tra quelli che vogliono essere miti. In questo modo Egli re di pace, grazie alla potenza di Dio, che la potenza del bene, la potenza dellamore. un re che far sparire i carri e i cavalli da battaglia, che spezzer gli archi da guerra; un re che realizza la pace sulla Croce, congiungendo la terra e il cielo e gettando un ponte fraterno tra tutti gli uomini. La Croce il nuovo arco di pace, segno e strumento di riconciliazione, di perdono, di comprensione, segno che lamore pi forte di ogni violenza e di ogni oppressione, pi forte della morte: il male si vince con il bene, con lamore. questo il nuovo regno di pace in cui Cristo il re; ed un regno che si estende su tutta la terra. Il profeta Zaccaria annuncia che questo re mansueto, pacifico, dominer da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra (Zc 9, 10). Il regno che Cristo inaugura ha dimensioni universali. Lorizzonte di questo re povero, mite non quello di un territorio, di uno Stato, ma sono i confini del mondo; al di l di ogni barriera di razza, di lingua, di cultura, Egli crea comunione, crea unit. E dove vediamo realizzarsi nelloggi questo annuncio? Nella grande rete delle comunit eucaristiche che si estende su tutta la terra riemerge luminosa la profezia di Zaccaria. un grande mosaico di comunit nelle

Trentamila fedeli in preghiera con il Papa


LAula Paolo VI divenuta stamani una piccola Assisi: Benedetto XVI ha voluto che ludienza del mercoled avesse la forma della liturgia della Parola, anticipando cos i contenuti di fondo della preghiera per la pace convocata per domani nella citt di san Francesco. Allincontro hanno preso parte trentamila persone che, non avendo trovato posto in Aula, hanno riempito anche la basilica Vaticana dove il Papa si personalmente recato per salutarle, accolto dal cardinale arciprete Angelo Comastri. Lincontro di preghiera ha avuto inizio intorno alle 11. Accompagnato dallarcivescovo James Michael Harvey, prefetto della Casa Pontificia, da monsignor Georg Gnswein, segretario particolare, e da Patrizio Polisca, medico personale, il Pontefice stato accolto dal canto Tu es Petrus. Dopo il saluto del cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, il Papa ha pregato Dio di guidare a una meta di salvezza le vicende della storia e di concedere allumanit inquieta il dono della vera pace, perch possa riconoscere in una gioia senza ombre il segno della tua misericordia. La prima lettura stata tratta dal libro del profeta Zaccaria (9, 9-10), con lannuncio della pace alle nazioni. Dopo il canto del salmo 84 Amore e verit sincontreranno, giustizia e pace si baceranno stato proclamato un passo del Vangelo di Luca (10, 1-11). Quindi il Papa ha tenuto lomelia. Successivamente, eseguito un breve interludio musicale, nella preghiera in tedesco sono stati ricordati i pensieri e i progetti di pace che Dio ha sempre affidato alluomo perch li realizzasse, scegliendo anche dai tempi antichi un popolo per costruire una citt di pace. In polacco stata fatta memoria della venuta del Salvatore e in francese della sua morte e risurrezione; in portoghese si pregato perch gli uomini accolgano i doni dello Spirito Santo; in swahili perch vengano messi da parte egoismi e violenze; in arabo perch prevalga il senso della fratellanza e dellattenzione a chi ha bisogno di amore, verit, lavoro, cibo, casa e cure mediche; in spagnolo per la Chiesa e per lunit dei cristiani. Lultima preghiera stata formulata in cinese: Tienici continuamente per mano, o Padre, fino al giorno in cui la Chiesa sar edificata come nuova Gerusalemme, citt della pace. Il canto del Pater noster, la benedizione apostolica, e la preghiera Salve Regina hanno concluso lincontro di preparazione alla giornata di Assisi. Benedetto XVI ha poi espresso la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e ha rivolto particolari saluti, nelle diverse lingue, ai tanti gruppi di pellegrini. In Aula erano presenti sedici cardinali: tra loro Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, Tarcisio Bertone, segretario di Stato, Roger Etchegaray, vice decano, Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Hanno partecipato gli arcivescovi Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati; i monsignori Peter Bryan Wells, assessore, Ettore Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, e Fortunatus Nwachukwu, capo del Protocollo. Presenti anche tre patriarchi, numerosi arcivescovi e vescovi e prelati della Curia romana: tra loro, larcivescovo Giuseppe Bertello e il vescovo Giuseppe Sciacca, rispettivamente presidente e segretario generale del Governatorato. Prima di lasciare laula, il Papa ha salutato personalmente i rappresentanti dallassociazione Adolph Kolping, impegnata nellassistenza ai lavoratori. Ha benedetto poi unimmagine della Virgen de Los Angeles, patrona del Costa Rica, destinata agli uffici dellambasciata della Nazione americana presso la Santa Sede, e ha incoraggiato la missione a servizio dei disabili mentali portata avanti dal canadese Henri Major, presidente di Fede e Luce, a quarantanni dallintuizione di Jean Vanier.

quali si rende presente il sacrificio di amore di questo re mansueto e pacifico; il grande mosaico che costituisce il Regno di pace di Ges da mare a mare fino ai confini del mondo; una moltitudine di isole della pace, che irradiano pace. Dappertutto, in ogni realt, in ogni cultura, dalle grandi citt con i loro palazzi, fino ai piccoli villaggi con le umili dimore, dalle possenti cattedrali alle piccole cappelle, Egli viene, si rende presente; e nellentrare in comunione con Lui anche gli uomini sono uniti tra di loro in un unico corpo, superando divisione, rivalit, rancori. Il Signore viene nellEucaristia per toglierci dal nostro individualismo, dai nostri particolarismi che escludono gli altri, per formare di noi un solo corpo, un solo regno di pace in un mondo diviso. Ma come possiamo costruire questo regno di pace di cui Cristo il re? Il comando che Egli lascia ai suoi Apostoli e, attraverso di loro, a tutti noi : Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli... Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 19). Come Ges, i messaggeri di pace del suo regno devono mettersi in cammino, devono rispondere al suo invito. Devono andare, ma non con la potenza della guerra o con la forza del potere. Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato Ges invia settantadue discepoli alla grande messe che il mondo, invitandoli a pregare il Signore della messe perch non manchino mai operai nella sua messe (cfr. Lc 10, 1-3); ma non li invia con mezzi potenti, bens come agnelli in mezzo ai lupi (v. 3), senza borsa, bisaccia, n sandali (cfr. v. 4). San Giovanni Crisostomo, in una delle sue Omelie, commenta:

Il saluto del cardinale vicario Agostino Vallini

Con il vescovo di Roma pellegrini di riconciliazione


Allinizio della celebrazione, il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, ha rivolto al Papa il seguente saluto. Padre Santo, accogliendo il suo invito la diocesi di Roma partecipa oggi a questa liturgia della Parola per chiedere al Signore che la giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, da lei convocata domani ad Assisi, sia feconda di beni spirituali per lintera umanit. A venticinque anni dalla prima convocazione, indetta dal suo predecessore, il beato Giovanni Paolo II, vostra Santit ha voluto invitare nella citt di san Francesco i rappresentanti delle religioni mondiali, perch nel rispetto delle differenze di credo, si sentano incoraggiati a compiere ogni sforzo per promuovere la pace e la solidariet fra i popoli. Allincontro parteciperanno anche alcuni uomini che non professano alcuna fede religiosa, in rappresentanza di quanti sono alla ricerca della verit. Lanelito alla pace e alla giustizia, infatti, presente nel cuore di ogni essere umano, non pu prescindere dalla comune ricerca della verit. Oggi, in questa piazza, la Chiesa di Roma, insieme con migliaia di altri fratelli e sorelle provenienti da numerose diocesi, stretta intorno al successore di Pietro, nostro vescovo, per lasciarsi illuminare da Cristo, il Verbo eterno del Padre, fatto uomo per noi, per aprire il mondo alla speranza che non delude. Ascoltare lui, che la Verit, il primo passo per un autentico dialogo. Infatti come ella, Padre Santo, ci ha ricordato nellenciclica Caritas in veritate: La verit lgos che crea di-logos e quindi comunicazione e comunione (n. 4). In questo momento critico della storia dei popoli, conoscere la verit su Dio indispensabile perch il suo nome non venga mai pi strumentalizzato per giustificare le guerre e le violenze, ma al contrario sia la sorgente che favorisce il reciproco riconoscimento e il rispetto fra i popoli e le nazioni, nella ricerca del fondamento comune in nome della ragione e della giustizia. Padre Santo, il suo impegno diuturno in nome di Dio, per costruire ponti di amicizia tra i popoli, le culture e gli Stati, rimarginando le ferite che li hanno divisi e promuovendo la riconciliazione e la concordia, dispone con favore i cuori che anelano alla pace. Per questo con lei anche noi vogliamo farci pellegrini della verit, pellegrini della pace, per essere uomini e donne che a cominciare dagli ambiti in cui operiamo, ci impegniamo per la riconciliazione e la concordia. Affidiamo la giornata di domani allintercessione della Vergine Maria, Regina della pace, perch ottenga allumanit intera questo dono prezioso.

Finch saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perch saremo privi dellaiuto del pastore (Omelia 33, 1: PG 57, 389). I cristiani non devono mai cedere alla tentazione di diventare lupi tra i lupi; non con il potere, con la forza, con la violenza che il regno di pace di Cristo si estende, ma con il dono di s, con lamore portato allestremo, anche verso i nemici. Ges non vince il mondo con la forza delle armi, ma con la forza della Croce, che la vera garanzia della vittoria. E questo ha come conseguenza per chi vuole essere discepolo del Signore, suo inviato, lessere pronto anche alla passione e al martirio, a perdere la propria vita per Lui, perch nel mondo trionfino il bene, lamore, la pace. questa la condizione per poter dire, entrando in ogni realt: Pace a questa casa (Lc 10, 5). Davanti alla Basilica di San Pietro, si trovano due grandi statue dei santi Pietro e Paolo, facilmente identificabili: san Pietro tiene in mano le chiavi, san Paolo invece tiene nelle mani una spada. Per chi non conosce la storia di questultimo potrebbe pensare che si tratti di un grande condottiero che ha guidato possenti eserciti e con la spada ha sottomesso popoli e nazioni, procurandosi fama e ricchezza con il sangue altrui. Invece esattamente il contrario: la spada che tiene tra le mani lo strumento con cui Paolo venne messo a morte, con cui sub il martirio e sparse il suo proprio sangue. La sua battaglia non fu quella della violenza, della guerra, ma quella del martirio per Cristo. La sua unica arma fu proprio lannuncio di Ges Cristo e Cristo crocifisso (1 Cor 2, 2). La sua predicazione non si bas su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza (v. 4). Dedic la sua vita a portare il messaggio di riconciliazione e di pace del Vangelo, spendendo ogni sua energia per farlo risuonare fino ai confini della terra. E questa stata la sua forza: non ha cercato una vita tranquilla, comoda, lontana dalle difficolt, dalle contrariet, ma si consumato per il Vangelo, ha dato tutto se stesso senza riserve, e cos diventato il grande messaggero della pace e della riconciliazione di Cristo. La spada che san Paolo tiene nelle mani richiama anche la potenza della verit, che spesso pu ferire, pu far male; lApostolo rimasto fedele fino in fondo a questa verit, lha servita, ha sofferto per essa, ha consegnato la sua vita per essa. Questa stessa logica vale anche per noi, se vogliamo essere portatori del regno di pace annunciato dal profeta Zaccaria e realizzato da Cristo: dobbiamo essere disposti a pagare di persona, a soffrire in prima persona lincomprensione, il rifiuto, la persecuzione. Non la spada del conquistatore che costruisce la pace, ma la spada del sofferente, di chi sa donare la propria vita. Cari fratelli e sorelle, come cristiani vogliamo invocare da Dio il dono della pace, vogliamo pregarlo che ci renda strumenti della sua pace in un mondo ancora lacerato da odio, da divisioni, da egoismi, da guerre, vogliamo chiedergli che lincontro di domani ad Assisi favorisca il dialogo tra persone di diversa appartenenza religiosa e porti un raggio di luce capace di illuminare la mente e il cuore di tutti gli uomini, perch il rancore ceda il posto al perdono, la divisione alla riconciliazione, lodio allamore, la violenza alla mitezza, e nel mondo regni la pace. Amen.

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