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5 - 09127 cagliari
IL ROSARIO PERPETUO
Anno XXVIII gennaio - aprile n. 1 - a. 2012 quadrimestrale di collegamento dei gruppi dellAss. Rosario Perpetuo Regina del Santo Rosario venerata in s. Domenico di Cagliari (statua in legno - sec. xv)
DOMENICANI
Nuova serie - Anno XXVIII gennaio - aprile n. 1 - 2012 c /c postale n. 15 38 10 98 intestato a: Bollettino del Rosario Perpetuo - Convento S. Domenico - 09127 Cagliari Direzione & Redazione: P. Eugenio Zabatta o.p.
3 Lettera del direttore alle zelatrici p. Eugenio Zabatta op. 5 Onoriamo la Madre di Dio. 7 Lincarnazione del Figlio di Dio e la divina Maternit della Madonna. Marianus. 10 Il Rosario in Famiglia e dinanzi a Ges presente nel Sacramento dellEucaristia. P. E. Z. 15 Maria ci guida a Ges. a cura della Direzione. 17 Il Corpo di Ges. N.N. 19 Maria e i Papi: la preghiera del Rosario. Il direttore. 21 Echi lontani: cronaca della festa mariana. Emilia Lattanzio. 23 Nella Casa del Padre. Nuovi Iscritti. 27 Il Rosario Vivente: formare un gruppo. Tra le Sue braccia materne. 34 Meditiamo insieme i Misteri della Luce. a cura della redazione.
copertina: Nativit, di Matthias Grnewald.
Sommario
Tel. 055-2656453
Cell. 339 18 22 685
una speranza che accomuna noi tutti dellAssociazione certamente questa: che il Rosario che recitiamo, da soli o insieme, riesca gradito alla Madonna e che la lode continua, che vogliamo elevarle, ci renda pi cari a Lei, Madre di Dio. Gli sforzi che, in questi ultimi anni, abbiamo fatto per migliorare la nostra risposta a Lei con una recita pi attenta del Rosario e soprattutto con lOra di Guardia mensile, hanno dato certamente dei buoni frutti. Alimentando la nostra fiducia filiale e sincera verso la Madonna, e attraverso Lei in Ges, il Rosario ci assicura quella abbondanza di grazia che riceviamo dalle sue stesse mani (RVM, n. 1). Lattenzione e la pazienza, lo slancio e la tenace perseveranza che, soprattutto voi zelatrici, avete nel guidare il gruppo delle iscritte allAssociazione, certamente ottengono un maggiore incremento e alimentano, in tutte loro, la fede e lamore necessari per ottenere laiuto di Dio. Pensate che le iscritte le ha affidate a voi la Madonna stessa. Personalmente ringrazio, e sar la Madonna del Rosario a ricompensarle, coloro che fin ora hanno collaborato in vari modi, anche con sacrificio, affinch continuasse questo apostolato di preghiera rosariana, che la nostra Associazione promuove a lode della Madonna e per il bene delle persone. La devozione a Maria per mezzo del
Gentili Z elatrici,
Rosario, sappiamo, litinerario sicuro che uno stuolo innumerevole di santi ha seguito (RVM, n. 9). Quanto bene ha fatto e, grazie alla Madonna stessa, continua a fare la nostra Associazione che ha il vanto di riunire, nella comunione dei santi, tante persone che fanno in modo, passandosi la corona, che il Rosario sia recitato perpetuamente. Le difficolt non mancano, ma il nostro amore di figli verso la Mamma comune deve metterci addosso pi slancio per farci riscoprire il modo di testimoniare, di far sapere che vogliamo bene a Lei. necessario che il mondo sappia che noi, in Ges, amiamo il Padre, amiamo la Madonna. Una difficolt al nostro proposito, ora espresso, per alcune di voi zelatrici pu essere la recente decisione che i superiori dei domenicani hanno preso: la decisione di unificare il Centro Regionale del Rosario Perpetuo della Sardegna con il Centro Nazionale del Rosario, che si trova a S. M. Novella di Firenze. una difficolt, ma dobbiamo saperla superare. Quanto sto dicendo molto importante e va capito bene perch la decisione presa perch costituisca per tutti un vantaggio e non una perdita. In pratica lAssistente dellAssociazione, il P. Eugenio Zabatta, che finora era residente a San Domenico di Cagliari, sar
a S. Maria Novella di Firenze, ma continua ad essere assistente di tutti i gruppi, come prima. Il luogo di riferimento, perci, per comunicare i nuovi iscritti o i nomi dei defunti; per chiedere libretti e pagelline o altro; per chiedere visite ai gruppi da parte del padre assistente, S. Maria Novella di Firenze. Lindirizzo lo trovate in questo bollettino che sar fuso, in qualche modo, con la rivista del Rosario di Firenze e perci avrete una rivista migliore. In questo passaggio storico della direzione dellAssociazione, da Cagliari a Firenze, invoco lo Spirito Santo per intercessione della Madonna, ma nello stesso tempo faccio affidamento alla sapienza e allamore di voi zelatrici. Vi prego di non preoccuparvi e, con le moderne tecnologie di corrispondenza, tutto proceder bene, come prima. La vostra collaborazione, care zelatrici, stata sempre buona e penso veramente meritevole, per la vostra fiducia nella Madonna, davanti a Dio. Mi piace con voi ora, dopo il Signore e la Madonna, ringraziare anche i Padri Domenicani che prima di me hanno lavorato per lAssociazione del Rosario Perpetuo in Sardegna. Il primo direttore, dopo la seconda guerra mondiale, fu P. Giovanni Sorbi, intrepido e instancabile apostolo per quasi 40 anni. Lo animava lo spirito missionario del pioniere: ogni paese, della vostra bella isola, lo ha visto almeno una volta. P. Sorbi mor il 20 giugno 1984. Prese poi la direzione del Rosario il P. Carlo Macciocu, nativo di Cagliari (6.10.1945). Mor a soli 48 anni, nel 1993. Promosse la diffusione dellAsso-
ciazione senza risparmio di energie e sostenne i gruppi con impegno e generosit. Fu lui a iniziare il Bollettino che grazie al vostro contributo ha potuto continuare fin ora e migliorarsi. Per oltre otto anni ha seguito i gruppi del Rosario in Sardegna, con non minore entusiasmo e competenza, il P. Marco Baron, nativo di Malta. Nel 2002 il P. Marco fu nominato parroco di Montepulciano, al Santuario di S. Agnese, dove attualmente, con zelo apostolico, svolge la sua attivit. Dal 2002 ad oggi ha continuato, quale incaricato regionale dellAssociazione del Rosario, il P. Eugenio Zabatta che ora chiamato dai superiori alla direzione della stessa Associazione al Centro Nazionale di Firenze. Con i Padri domenicani e con voi numerose zelatrici, lAssociazione, tramite questo Bollettino, vuole ringraziare anche i parroci delle parrocchie che ospitano e si avvalgono della testimonianza di fede dei nostri gruppi. Laccoglienza e lincoraggiamento dei parroci, ai quali va la nostra sincera stima, sono stati sempre schietti. Laiuto del parroco, la sua parola, il suo esempio, la sua presenza sono per noi determinanti a che lAssociazione offra alla Chiesa e alla stessa Parrocchia il suo servizio di fede e di carit. Mie care zelatrici, in questo periodo delicato, facciamo s che il lavoro gi compiuto non vada perduto, ma anche questa prova o sfida ci sia di stimolo a crescere nella fiducia della sicura protezione della Madonna, Regina del Santo Rosario e Mamma nostra. P. Eugenio Zabatta op.
AUGURI
un Volto di Bambino che i Pastori sono andati a vedere e sono ripartiti da Lui pieni di gioia, cantando lodi a Dio. Il Cristo porti a tutti la sua luce e la sua pace.
Ci troviamo di fronte al primo Tempio vivo dove il Padre racchiuse Suo Figlio, il Verbo fatto Carne. Nel suo Cuore Immacolato e nelle sue vene circol il sangue per un Dio fatto Uomo (sr Lucia di Fatima al Centro Mariano di Rosato TO 1970). In altre parole quello che noi celebriamo (nellEucarestia) viene dalla Vergine; Egli ha preso la sua Carne dalla Carne di Maria e ci d quella stessa carne da mangiare nellEucaristia. (Orientamenti e Proposte per lAnno Mariano 1987-88, n. 19). Veramente non possiamo pensare al Natale di Ges, vero Uomo e vero Dio, e non riconoscere Maria vera madre di Dio. Durante la recita del santo Rosario riflettiamo soprattutto su queste verit: Incarnazione di Cristo e divina Maternit di Maria.2
E non un caso! Fu San Domenico che, come piamente si crede, sotto lispirazione dello Spirito Santo, invent quel modo assai facile, pio e accessibile a tutti di pregare Dio, chiamato Rosario (Pio V, Consueverunt Romani Pontifices, 17.IX.1569). Domenico allora predicava nel sud della Francia dove si era diffusa leresia catara, che negava la divina Maternit della Madonna, e la dissip riportando alla Chiesa innumerevoli anime. Ed proprio alla vittoria su questa eresia, da parte di S. Domenico e dei suoi frati, che fa riferimento il Papa Giovanni Paolo II, nellEsortazione apostolica, per indicare lefficacia sempre operante ed attuale del Rosario.3 Questa efficacia, insiste pi volte il Papa, possiamo averla proprio portando i nostri occhi, con Maria e come
Maria, sul Volto di Ges (n.10), a Betlemme bambino in fasce (Lc. 2,7) o morente sulla Croce, oppure risorto. Nel Rosario, ci ricorda ancora il Papa, riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per lopera dellIncarnazione redentrice iniziata nel Suo grembo verginale (RVM, 1). questa Incarnazione del Figlio di Dio che si compie nel grembo della Vergine di Nazareth il capolavoro di Dio dinanzi al quale: giubilo, stupore, riconoscimento del pi grande miracolo della storia (RVM, 2). il compimento della profezia di Maria: Dora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata (Lc. 1,48). A nostra consolazione e ripetendo per noi linsegnamento di sempre della Chiesa, il Concilio Vaticano II ci ricorda che Cristo sempre presente nella Chiesa, soprattutto sotto le specie eucaristiche (Cf. Sacrosanctum Concilium, n. 7). proprio nellEucarestia che possiamo mangiare la sua carne e bere il suo Sangue (Gv. 6,51). esatto dire, perci, che lEucarestia la reale e universale continuazione e amplificazione del grande Mistero dellIncarnazione.4 Il mutamento del pane nel Corpo di Cristo, per opera dello Spirito Santo,
un rinnovarsi dellatto meraviglioso con cui Egli form originariamente il suo Corpo nel seno della Vergine per virt dello stesso Spirito Santo e lo assunse nella sua Persona (M.J. Scheeben, I Misteri del Cristianesimo). Maria guida i fedeli all Eucarestia, leggiamo ancora nella Redemptoris Mater (n. 47). Ugualmente possiamo dire: nellEucarestia che ha il suo naturale compimento il Rosario.5 Ges Cristo il termine di questa lunga e ripetuta invocazione a Maria. Si parla a Maria per arrivare a Ges6. p. eugenio zabatta o.p.
1. Per la fede della Chiesa essenziale e irrinunciabile affermare che davvero il Verbo si fatto carne ed ha assunto tutte le dimensioni dellumano, tranne il peccato (cf Eb. 4,15). 2. GIOVANNI PAOLO II, Esort. Ap. Novo Millennio ineunte (NMI) (6 gennaio 2001), n. 22. 3. GIOVANNI PAOLO II, Esort. Ap. Rosarium Virginis Mariae (=RVM) (16 ottobre 2002), nn. 19. 4. PAOLO VI, Esort. ap. Marialis Cultus (=MC.) (2 febbraio 1974), nn. 42, 46; 5. GIOVANNI PAOLO II, Esort. Ap. Rosarium Virginis Mariae (=RVM) (16 ottobre 2002), nn. 1, 2 6. PAOLO VI, Discorso del 10.V.1964).
RINGRAZIO tutte le Zelatrici per il prezioso lavoro che svolgono per lAssociazione mentre RICORDO loro di informarsi se ogni iscritta, del gruppo che guidano, ha la propria pagellina discrizione. Questa serve come utile promemoria della adesione data a onore della Madonna e dellimpegno dellOra di Guardia mensile. Ugualmente si dica del libretto per la recita del Rosario. ATTENZIONE! Per le comunicazioni e per le ordinazioni, rivolgersi al Centro del Rosario, Piazza S. Maria Novella, n. 18 - 50123 FIRENZE.
Tenendo conto del Congresso Eucaristico, celebrato nel settembre 2011 ad Ancona, e del periodo liturgico natalizio che ancora stiamo vivendo, in questo numero del bollettino mettiamo in risalto le relazioni intime che il Rosario ha con lEucarestia o la Liturgia in generale. Riscoprire questo rapporto servir ad alimentare la nostra preghiera e a crescere nella vita spirituale.
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Nel Rosario meditiamo il mistero di Ges Cristo. Non solo, ma c ancora qualcosa di pi! Il Papa spiega ancora una volta, in linea con i suoi predecessori, che il Rosario non si oppone alla Liturgia e neppure al movimento ecumenico e pu essere recitato dinanzi al Santissimo Sacramento. Perch? Il Rosario ci impegna alla contemplazione del mistero cristiano secondo la migliore e pi collaudata tradizione cristiana e ci fa esercitare nellarte della preghiera. Il Rosario ci mette alla scuola di Maria e ci fa contemplare con Maria il Volto di Cristo: la sua natura di carattere evangelico e il suo orientamento cristologico. Il Rosario contemplazione cristologica, compendio del Vangelo6. La stessa Ave Maria ci riporta essenzialmente allIncarnazione del Figlio di
Dio e il Nome di Ges ne il centro7. Nella lettera ricordata si nota come anche la Corona del Rosario, nella sua forma, converge verso il Crocifisso. E gi nella Redemptoris Mater si legge: a ragione la piet del popolo cristiano ha sempre ravvisato un profondo legame tra la devozione alla Vergine Santa e il culto dellEucaristia: Maria guida i fedeli allEucaristia8. Il Papa ci ricorda, secondo linsegnamento gi dato da Paolo VI, che il Rosario non solo non si oppone alla Liturgia, ma le fa da supporto. In effetti anche nel Rosario tutto gravita intorno al mistero di Cristo e vengono contemplati i medesimi eventi salvifici. Gli stessi misteri di salvezza, cio, misteri che lEucaristia rende presenti realmente sotto il velo dei segni sacramentali, il Rosario li riporta alla mente e ce li fa contemplare con affet-
Nel Santo Sacramento dellEucaristia, il Salvatore, incarnato nel grembo di Maria, oltre venti secoli fa, continua a offrirsi allumanit intera come sorgente di Vita divina.
(Tertio Millennio Adveniente, n. 55)
Il Bollettino del R.P. - A. XXVIII - gennaio - aprile 2012
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to: rendendoceli familiari ci prepara alla celebrazione di essi9. La recita del Rosario dinanzi al Santissimo Sacramento. Non so valutare quale sia stata la risposta dei fedeli cristiani al Rosario nel secolo scorso che si aperto con le apparizioni della Madonna a Fatima, proprio l dove Lei si present come la Regina del S. Rosario. Tutti i Papi sono intervenuti a riproporne la recita quando si manifestata una certa crisi di questa preghiera (cf RVM, n. 4) e il ricorso ad essa, nei momenti pi difficili della storia o della Chiesa, stato sempre efficace. Nessuna meraviglia perci se Papa Pio XI, il 4 settembre 1927 a dieci anni dalle apparizioni a Fatima, in occasione del Congresso Eucaristico celebrato a San Domenico di Bologna, dietro richiesta dei Domenicani, concedeva lindulgenza plenaria a coloro che avessero recitato una terza parte del Rosario
dinanzi al Santissimo Sacramento esposto alla pubblica adorazione o conservato dentro il tabernacolo. Allinizio del nostro secolo, il Beato Giovanni Paolo II, ricordando le vittorie domenicane sulle eresie con il Rosario, mobilitava a riprendere con fiducia tra le mani la Corona del Rosario e si raccomandava affinch il suo appello non fosse caduto inascoltato10. Suor Lucia, una delle veggenti di Fatima, scriveva gi nel 1970: Se diamo allAve Maria il vero significato, ci accorgeremmo che oltre che mariana il Rosario una preghiera eucaristica e trinitaria. Non so se potremo trovare orazioni pi proprie e gradevoli da recitare davanti alla divina Eucaristia11. Nel Rosario Maria Santissima ci appare quale primo Tabernacolo dinanzi al quale fu recitata la prima Ave Maria: Maria fu il primo Tabernacolo vivente dove il Padre racchiuse Suo Figlio, il Verbo fatto Carne. Fu il primo Ostensorio che lo accolse. Il suo grembo e poi
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le sue braccia verginali, il primo altare: l lo adorarono gli Angeli, i Pastori e i saggi Magi 12. Giustamente, ha notato qualcuno, partendo da questo intimo legame con lEucaristia, il Rosario ci fa partecipare spiritualmente, in intima unione, alla Santa Messa che in qualche parte del mondo viene celebrata nello stesso momento che lo recitiamo. Quanto la Messa, in quel momento, sta realizzando, arriva a me attraverso il Rosario che sto recitando: colgo il suo frutto. In pratica proprio allEucaristia che ci si deve saper portare con il nostro Rosario. Quel Ges che contempliamo nei misteri, non possiamo che desiderare di riceverlo reale nellEucaristia. significativo che lOrdine domenicano lOrdine dei Predicatori custode e propagatore del Rosario13 nello stesso tempo ebbe sempre una particolare devozione verso lEucaristia14. E Mons. Bougand scriveva: LOrdine del Rosario anche lOrdine dellEucaristia15.
P. Eugenio Zabatta op.
1. CCC. (Catechismo della Chiesa Cattolica), n. 1658. 2. LG, (Lumen Gentium), n. 11; Familiaris Consortio, n. 21; CCC., n. 2204). La Famiglia detta anche Piccolo Oratorio (CCC., n. 2691) come luogo che favorisce ed educa alla preghiera (2685): in Famiglia i figli imparano a pregare come Chiesa e a perseverare nella stessa preghiera (ivi). 3. CCC., n. 766; De Oec. (Ecumenismo), n. 2). 4. Per i rapporti intercorrenti tra Liturgia e Rosario vedi Marialis Cultus, n. 48. 5. MC. (Marialis Cultus), n. 52. Se nella famiglia manca la preghiera in comune, viene a mancare il carattere stesso di famiglia cristiana (ivi). 6. Cf rispettivamente: RVM, nn.1, 3, 2, 12, 18. 7. Ivi, nn. 18, 33. 8. Redemptoris Mater, n. 47. 9. Cf MC., n. 48. 10. RVM (Rosario della Vergine Maria), n. 43 e 19. 11. Lettera al Centro Mariano Rasta Torino, 1970). 12. Pagine Eucaristiche Domenicane, Roma 1928, p. 92. 13. MC., 43. 14. Gregorio XIII, Cum Interdum (11 di maggio 1573). 15. M. Bougand, Vita di Santa Margherita Alacoque, c. XI).
RECITIAMO IL ROSARIO IN FAMIGLIA. La recita del S. Rosario in famiglia stato sempre raccomandato: anche nellultima lettera apostolica sul Rosario (Rosarium Virginis Mariae). Raccomandazione che si riferisce sia alla recita comunitaria, in Chiesa e dinanzi al Santissimo, solennemente esposto, sia alla recita personale, con la possibilit di lucrare, in entrambi i casi, lindulgenza plenaria. Gi il decreto di Pio XI, nel 1917, in occasione del Congresso Eucaristico, offriva questo dono ai devoti del santo Rosario. Per quanto concerne il rapporto della preghiera mariana con la liturgia, significativo quanto il Beato Bartolo Longo, che ha cercato salvezza recitando e propagando il Rosario, dice a proposito della possibile sinergia Eucaristia-Rosario: LEucaristia il Rosario vivente, e tutti i quindici Misteri si trovano nel Santo Sacramento in una forma attiva e vitale (Il Rosario e la Nuova Pompei, 1914, p. 86).
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FIRENZE. Basilica di S. Maria Novella. a lato: Interno; Crocifisso di Giotto; Statua della Madonna del Rosario con S. Domenico.
ATTENZIONE !
IL NUOVO INDIRIZZO dellAssociazione del Rosario Perpetuo:
Per le comunicazioni e per le ordinazioni, rivolgersi al:
Centro del Rosario, Piazza S. Maria Novella, n. 18 50123 FIRENZE. telefoni: Tel. 055 239 60 34 - 055 35 56 80 cellulare: 339 18 22 685. conto corrente postale numero 304501 Come abbiamo spiegato nella lettera a pagina 3, il Centro del Rosario Perpetuo di Cagliari si trasferito a FIRENZE per fondersi con il Centro Nazionale.
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Nel sacramento dellEucaristia, il Salvatore, incarnatosi nel grembo di Maria oltre venti secoli fa, e nato a Betlemme, continua a offrirsi allUmanit come sorgente di Vita divina
(Tertio millennio adveniente, n. 55).
Infine, nella chiusura del mese mariano e rosariano, che abbiamo fatto con una particolare predicazione di tre giorni, stato evidenziato il passo indispensabile da fare per la nostra salvezza: non ci basta pensare e contemplare i misteri di Ges, ma dobbiamo ricevere, mangiare Lui. nel Sacramento dellEucaristia, infatti, che incontriamo Cristo realmente, ci nutriamo di Lui, ci assimiliamo a Lui: formiamo una cosa sola con Lui. proprio allEucaristia che ci guida la Madonna come ci ha ricordato il Pa-
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pa nellEnciclica Redemptoris Mater6. E il motivo questo: Ci che Ges ha meritato morendo sulla Croce, per la salvezza del mondo intero, viene concesso ad ogni uomo, per la sua personale salvezza, solo nellEucaristia e negli altri Sacramenti, che sono uniti allEucaristia. Ricordiamo quanto stato affermato da Ges stesso, quando parlava agli apostoli e alle folle che lo seguivano: Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue ha la vita eterna. Tra la folla cerano anche scribi e farisei, che non credevano a Ges. Ma anche gli stessi Apostoli ebbero, allinizio, momenti di dubbio se Ges rivolgendosi a loro disse. Ve ne volete andare via anche voi?7.
Arrivare a Ges, arrivare ad essere pi intimi a Lui, perci il risultato, il frutto pi proprio del cammino spirituale, che abbiamo cercato nel mese di ottobre, mese della Madonna del Rosario. Questa ci guida e ci affida a Ges, nostra Via, Verit e Vita.
P. Eugenio Zabatta op.
1. la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II: Rosarium Virginis Mariae (RVM). 2. Marialis Cultus (MC), n. 47. 3. RVM, n. 3. 4. RVM, n. 23. 5. La Famiglia: Chiesa Domestica: cf. LG n. 11; CCC nn. 1656, 1666. 6. Redemptoris Mater, n. 47. 7. Vangelo di S. Giovanni, 6,67.
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Ges ha voluto unire alla sua Persona anche la nostra realt umana: Egli vero Dio, ma anche vero Uomo. Per la Sua umanit in tutto simile a noi, per la sua divinit in tutto uguale al Padre. Ma a che scopo assumere la nostra natura umana? Egli nasce da Maria non solo per farsi uno di noi e riparare al peccato per noi, ma come per la sua divinit causa efficiente principale della nostra redenzione (liberazione dal peccato e partecipazione di vita divina), cos con la sua umanit causa efficiente strumentale della nostra salvezza: il suo Corpo, che sottopone alla sofferenza fisica la causa materiale; il suo animo e la volont causa formale di salvezza eterna per tutti.
IL CORPO DI GES
offertosi vittima di espiazione e di redenzione per tutti noi.
La sera prima della sua morte in Croce, Ges era a cena con i suoi apostoli, i suoi amici. Era lultima sera che trascorrevano assieme. Con loro cera anche Giuda che era gi deciso a tradirlo. Ges ad un certo momento prese del pane, elev gli occhi al cielo, ringraziando il Padre suo, lo spezz, lo diede ai suoi apostoli dicendo: Prendete e mangiate, questo il mio Corpo che dato per voi. Prese poi anche un calice con del vino, lo benedisse e ringraziando ancora il Padre lo offr agli apostoli dicendo: Questo il calice del mio Sangue che sparso per voi e per molti per ottenere il perdono dei peccati. Fate questo in memoria di me. Poi aggiunse: Ogni volta che mangerete di questo pane e berrete di questo calice ricorderete la mia morte. Mentre Ges diceva queste parole, il pane e il vino erano trasformati davvero nel Suo Corpo e nel Suo proprio Sangue, pur continuando ad avere laspetto di pane e di vino. Gli apostoli e, dopo di loro i vescovi ed i sacerdoti hanno ubbidito e sempre ripeteranno il gesto e le parole di Ges: Fate questo in memoria di Me. Essi realizzano nella S. Messa quello che Ges nellUltima Cena ha ordinato di fare; quando essi pronunziano le parole di Ges il pane e il vino sono trasformati nel Corpo e nel Sangue di Ges. Perci, quando un sacerdote, durante la Messa, ripete le parole: Questo il mio Corpo, il pane che sullaltare diventa davvero Corpo di Ges. E ugualmente per il vino: dopo la consacrazione (cos si dice), sullaltare c davvero Ges. I cristiani che fanno la comunione, quindi, ricevono veramente Ges e si uniscono a Lui e diventano una cosa sola con Lui: molto pi che solo amici. Si comprende bene che per ricevere Ges dobbiamo essere senza peccati gravi. Egli ci aspetta sempre e desidera molto che noi andiamo a riceverlo. I veri amici si cercano e stanno volentieri
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insieme. Durante la S. Messa noi rendiamo attuale la morte e resurrezione di Ges che ha liberato gli uomini dal peccato e ha aperto loro il Paradiso: per questo rendiamo grazie (= facciamo eucaristia) al Padre che ha disposto tutto questo per il nostro bene. Partecipando con devozione alla Messa, dunque, noi uniamo le nostre preghiere e sacrifici alla preghiera e al sacrificio di Ges e li offriamo al Padre per la salvezza di tutti. Naturalmente ricordiamo anche la sua Resurrezione e perci il momento pi prezioso e pi bello quando partecipiamo alla Messa come amici di Ges. Dopo queste riflessioni facciamo alcune domande per i ragazzi del Rosario Vivente, ma che sono buone anche per gli adulti. Leggi qui accanto.
Cercare di avere risposte chiare in modo da progredire nella propria fede. Pu essere utile laiuto del Parroco o del Catechista per la risposta giusta alle seguenti domande: 1. Il pane e il vino consacrati durante la S. Messa dal Sacerdote conservano ancora lapparenza del pane e del vino? 2. Solo i sacerdoti possono consacrare e cosa avviene con la consacrazione che compiono sullaltare? 3. Dove si conseva il pane consacrato, cio Ges Eucaristia? 4. bene fare spesso la Comunione? 5. In quali misteri del Rosario si fa pi direttamente riferimento allEucarestia?
LOURDES. Chiesa del Rosario. Concelebrazione Eucaristica durante il pellegrinaggio annuale dellAssociazione del Rosario, guidato dai Padri Domenicani.
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I sommi pontefici romani hanno sempre suggerito a tutti i cristiani, grandi e piccoli, la recita quotidiana e attenta del santo Rosario anche in famiglia.
MARIA E I PAPI
e la preghiera del Rosario
Il Rosario, la caratteristica formula di preghiera a Maria che si diffusa nella Chiesa romana, stata favorita sempre dallesempio e dalle parole dei Pontefici! nato dallamore e dalla fiducia che i cristiani hanno verso Maria, la Madre del Signore. Chi prega sente la gioia di ripetere alla Vergine Madre le parole dellangelo dellAnnunciazione, con il saluto di Elisabetta. Ripetendo quelle parole, in qualche modo, partecipano alla gioia del Magnificat. Lammirazione e la lode per Maria alimenta, nel cuore dei credenti, la fiducia nel Suo aiuto, per cui la Chiesa ci fa chiedere alla Madre di Dio di pregare il Signore per noi. Dinanzi alla santit e alla bont di Maria invochiamo la sua intercessione nellora presente e in quella finale della nostra morte. Ecco alcuni motivi che ci spingono a prendere la corona in mano e ad unirci in devota e perpetua preghiera. Oggi occorre continuare a contare sulla preghiera a Maria e particolarmente sul suo Rosario, non solo per la pace tra i popoli, ma anche per la pacifica convivenza tra i fedeli delle varie religioni. In particolare occorre chiedere alla Madre della Chiesa di insegnarci a testimoniare Cristo nel dialogo, a guardare i nemici di ieri e di oggi con maggiore serenit e fiducia nel suo aiuto; ci insegni a ritrovare tra noi cristiani e con gli ebrei e i musulmani il senso e la forza che ci pu dare la fede nellunico Dio. I cristiani debbono continuare a dire molti rosari! questo linvito continuo dei Papi che si succedono nella cattedra di Pietro. A Maria, anche Papa Benedetto XVI affida la salute dei malati, la pace dei popoli, lavvenire dellevangelizzazione. Giovanni Paolo II, invitava, attraverso il Rosario, alla contemplazione e allascolto della Parola. Era la sua preghiera prediletta, che batte il ritmo della giornata. Paolo VI invitava a porre lattenzione a Maria, Madre di Dio: il Rosario ci fa pregare con Maria e come Maria, che pi di tutti ha pensato a Ges, lha creduto, lha amato, lha vissuto. Il Rosario , comunque, un atto di fede e di amore a Ges, frutto del seno di Maria. Per Giovanni XXIII non si raccomander mai abbastanza la recita del Rosario non solo con la bocca, ma con la mente fissa sulle verit della fede e con il cuore carico di riconoscenza. Ugualmente, prima di loro, Leone XIII, Benedetto XV e Pio XII hanno spro-
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nato la cristianit alla recita del Rosario per impetrare dalla Madonna la pace tra i popoli, il bene delle famiglie. Il Rosario ci richiama S. Pio V che istitu la festa del Rosario per esprimere e alimentare la fiducia in Maria, alla cui intercessione attribu la liberazione dalla minaccia musulmana. Ecco ancora alcune incoraggianti espressioni dei Papi del secolo scorso che ci muovono a ben recitare il Rosario: Maria distrugger gli errori ad una condizione, che i fedeli recitino spesso il rosario (Pio IX). Questa preghiera meravigliosamente idonea a nutrire le anime e a far sorgere in esse la carit e la virt (Benedetto XIV). Non vi mezzo pi potente per vincere le eresie e per conservare la fede (Leone XIII). Essa di origine pi divina che umana, insegnava Pio XII e diceva: grande la speranza da noi riposta nel S. Rosario per risanare i mali che affliggono i nostri tempi.
Per Papa Giovanni XXIII il Rosario era la grande preghiera pubblica e universale di fronte ai bisogni ordinari e straordinari della Chiesa, delle Nazioni e del mondo intero (1963). Per Paolo VI il Rosario ci fissa in Cristo, nei quadri della Sua Vita e della Sua teologia, non solo con Maria, ma anche, per quanto ci possibile, come Maria. Ricordiamo ancora quanto Giovanni Paolo II disse ai membri del Rosario Perpetuo, nellaprile dellAnno Santo: Continuate ad amare il rosario e diffondetelo in tutti gli ambienti in cui venite a trovarvi il rosario una preghiera che vi forma alla scuola del Vangelo vi prepara alla vita e vi fa cari a Maria la quale vi custodir e vi difender dalle insidie del male. E terminiamo con quanto disse lindimenticabile Papa Giovanni Paolo I (1978): Il Rosario uno sguardo gettato su Maria, che aumenta di intensit a mano a mano che si procede. Recitato la sera, dai genitori insieme ai figli, una specie di liturgia domestica. ( A cura del direttore).
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Anche il Santo Padre, Benedetto XVI, pi volte ha raccomandato la recita del Rosario in famiglia. A Maria, Papa Benedetto affida la salute dei malati, la pace dei popoli, lavvenire dellevangelizzazione.
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ECHI LONTANI
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Figlio Ges, tutte le grazie necessarie per la nostra salvezza. Cerchiamo dunque di recitare quotidianamente questa preghiera che, come sappiamo, il fiore allocchiello dei Domenicani che tanto si sono adoperati per la sua diffusione ed inoltre molto gradita a Maria. In questi giorni davanti alla classica e sempre bella immagine della Madonna del Rosario, abbiamo recitato di vero cuore questa preghiera inserendo, ad ogni Mistero, brevi ma profonde meditazioni che sono state morivo di in-
tima personale riflessione e con canti, dedicati alla Madonna, canti che hanno coinvolto maggiormente i presenti. Al termine di tutto, nasce spontanea uninvocazione alla Madonna: O Maria, fa che il Rosario sia sempre la nostra forza, la nostra arma contro il male; fa che contemplando i suoi misteri e con il tuo aiuto, possiamo metterci alla sequela del tuo Figlio Ges per trovare in Lui parole di Vita ed un senso al nostro cammino. (Emilia Lattanzio di Popoli).
LIncarnazione del Figlio di Dio nel grembo verginale di Maria, nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, viene indicata come il capolavoro di Dio e Il pi grande miracolo della storia (RVM, n. 33). In realt, il mistero delluomo si illumina soltanto nel Mistero del Verbo Incarnato (GS, 22, RVM, 25). Il Rosario meditazione su Cristo Incarnato (RVM 13). Il Rosario : preghiera evangelica incentrata nel mistero dellIncarnazione Redentrice di Cristo (MC, 46; RVM, n. 18).
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La nostra unione con i fratelli morti nella pace di Cristo non minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali. Ammessi nella patria e presenti al Signore, per mezzo di Lui, con Lui e in Lui non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Ges Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini
(Lumen Gentium, n. 49).
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SANTINA CONCAS
di Burcei 8 aprile 1952 27 luglio 2011. Molte volte non comprendiamo subito i disegni del Signore Siamo chiamati ad essere testimoni nella fede, nella speranza anche se contriti nella sofferenza; sofferenza che Santina ha conosciuto per lunghi anni duri ed estenuanti, ma ha saputo viverla con merito dinanzi a Dio e a noi tutti. Confortiamoci con il messaggio di S. Caterina da Siena: Consolatevi con me, voi tutti che mi eravate tanto cari. Io lascio un mondo di dolori per un regno di pace. Una preghiera per la sua anima! (la zel. Cesarina Zuncheddu).
ASSUNTA LORRAI
di Tertenia 19 ottobre 1940 14 agosto 2010. Devotissima della Madonna e iscritta da molto tempo allAssociazione del Rosario Perpetuo stata sempre fedele allOra di Guardia. Ha sofferto lungamente e con vera rassegnazione cristiana. Ci lascia un buon ricordo e lincoraggiamento alla perseveranza. Mentre la ricordiamo nella preghiera, anche lei si ricorder di noi presso il Signore. Con il parroco, Don Giovanni, e i suoi cari, tutti gli associati la ricordano nella preghiera. stata iscritta alle Messe perpetue di suffragio. (La zel. Assunta Ghiani). za e grazia; s grazia perch Angela ha combattuto santamente per 19 anni la malattia e la sofferenza. Anima sensibile e aperta alla carit verso il prossimo e alla preghiera assidua: non mancava mai alla Liturgia. Il 2 luglio 2011, primo sabato del mese, festa del Cuore Immacolato di Maria, durante lOra di Guardia dinanzi a Ges Eucaristia stavamo pregando anche per Lei, sofferente, mentre si accingeva a raggiungere il Padre che sicuramente lavr accolta con le parole: serva buona e fedele . Ringraziamo quanti si sono sempre uniti in preghiera con noi a suffragio della sua anima benedetta. (la zel. Cesarina Zuncheddu).
ANGELA ZUNCHEDDU
di Burcei 5 maggio 1934 2 luglio 2011. Con grande commozione e affetto ricordiamo una persona speciale: speciale per le collaboratrici dellAssociazione e soprattutto per me, zelatrice, essendo Angela la mia cara mamma. Linea costante di vita, per lei, stata Maria. Nelle sue mani il Rosario, mai mancato, stato fonte di conforto, for-
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CRISTINA PUTZOLU
di Samatzai 15 dicembre 1922 27 gennaio 2011 Socia devota del Rosario, nata a Samatzai, ma sposata a Serrenti: mamma di cinque figli. stata Priorissa della Confraternita del Rosario. Alla morte del marito era rientrata in paese e viveva presso la casa dellanziano con tanti problemi di salute, sopportati sempre con tanta fede. Ricordiamola nelle preghiere. Era sorella della zelatrice emerita di Samatzai, Bernardina Putzolu. (Le zel. Pibiri e Sanna).
IMBENIA PES
di Scano Montiferro 27 agosto 1921 15 agosto 2011 Fedele alla Madonna del Rosario e a Ges Eucaristia, ha perseverato con molta fede durante tutta la vita. I familiari e tutta lAssociazione del Rosario Perpetuo la ricordano con viva stima e affetto nel Signore. Chiediamo una preghiera di suffragio per la sua anima benedetta e di conforto per i suoi familiari. (la zel. Manca M. Antonietta).
MARIA COCCO
di Sinnai 14 dicembre 1926 9 settembre 2011 Da oltre trentanni zelatrice del Rosario Perpetuo. Era una sorella di fede, aveva unanima buona, era devotissima della Madonna. Quotidianamente, con grande amore, recitava il Rosario offrendo la sofferenza della sua malattia. A 84 anni lascia il fratello, le sorelle, nipoti e pronipoti che le hanno voluto tanto bene e che lei ha amato incondizionatamente. Dal Paradiso continuer a pregare per tutti coloro che le sono stati vicino. Prende il suo posto nellassociazione la sorella Barbarina (La figlia Barbarina Cocco).
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TOMASA PISU
di Serrenti
AUSILIA CORDA
di Serrenti
16 dicembre 1916 30 marzo 2011 Mamma, buona e sempre sorridente, una vita lunga dedicata alla famiglia e ai nipoti. Donna di fede partecipava tutti i giorni, fino ad alcuni anni fa, alla Messa e allOra di guardia. Ricordiamola nelle preghiere (La Zel. Graziella Sanna)
05 luglio 1931 17 settembre 2010 Mamma di tre figlie e donna di fede. Perse la sua mamma a 18 mesi. Molto devota alla Madonna, ora abbraccia la mamma naturale e la mamma celeste e prega per la sua famiglia e per tutti noi. Ricordiamola nelle nostre preghiere. (La Zel. Graziella Sanna)
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IL ROSARIO VIVENTE
il movimento di preghiera tra i ragazzi e ragazze. Ogni Associazione locale del Rosario Perpetuo dovrebbe fondarne un gruppo e averne cura. Siate voi Zelatrici a premurarvi di questopera, non guardando le difficolt ma confidando nellaiuto della Madonna che si rivolge spesso proprio ai ragazzi.
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I MISTERI DEL ROSARIO: FINESTRE APERTE SUL MONDO DI DIO Giustamente i Misteri del Rosario sono paragonati a delle finestre attraverso le quali potete spingere e immergere lo sguardo sul mondo di Dio. solo da quel mondo, dallesempio che Ges ci ha lasciato (I Pt. 2,21) che impariamo ad essere forti nelle difficolt, pazienti nelle avversit, sicuri nella tentazione. Voi siete organizzati in gruppi di venti, secondo il numero dei Misteri del Rosario, e pregate gli uni per gli altri. E cos, mentre tutti insieme offrite alla Madre del Redentore lintera Corona di Ave Maria, venite esauditi pi facilmente secondo la Parola stessa del Signore: Dove due o tre sono uniti nel mio Nome, Io sono in mezzo a loro (Mt. 18,20). La sicurezza di avere Ges con voi, mentre meditate con il Rosario, vi deve rendere arditi nel chiederGli, per intercessione della Madonna, la pace e la giustizia per la Chiesa e per il mondo.
(Giovanni Paolo II ai rosarianti riuniti a Roma - 25 aprile 1987).
Interssati per formare un gruppo del Rosario Vivente tra i ragazzi e le ragazze. Diceva Paolina Jaricot, la fondatrice del Rosario Vivente: Rosario Vivente: rosario dei cuori che amano e pregano; catena di rose profumate i cui anelli si intrecciano a cinque a cinque, perch ogni associato deve procurare cinque nuovi aderenti, ciascuno dei quali, a sua volta, ne deve procurare altri cinque, in progressione illimitata. (Palmira Melesi, Paolina Jaricot, Roma 1937, p. 63).
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INSEGNIAMO IL VANGELO AI RAGAZZI, CON LE IMMAGINI CHE CI OFFRE IL ROSARIO I Misteri del Rosario ci presentano tutta la storia della salvezza: nascita, vita, morte-resurrezione di Ges. Recitando quei misteri noi riflettiamo, quasi riviviamo, ci che Ges ha detto, ci che Ges ha fatto per noi. Nelle parole e nelle opere, infatti, si mostr vero Dio e vero Uomo: Dio che ci cre, Uomo che ci redense. Il Rosario si serve delle immagini, quasi ricostruzione degli episodi della vita del Signore per questo possiamo dire che il Rosario attuale e di moda. Non siamo, infatti, nellepoca delle immagini? Lepoca del linguaggio attraverso le immagini? Riviste e libri corredati da splendide immagini; fotografie e tanti mezzi-visivi tra cui la televisione al primo posto. Ma, ci richiamava il Papa nella lette-
ra sul Rosario, sono ben altre immagini che dobbiamo saper immettere nella nostra vita quotidiana (n. 41). Limmagine stata sempre mezzo espressivo eccezionale di interesse e di attrazione. Un mezzo di insegnamento che incide profondamente nellanimo di tutti; larte dellimmagine che conquista tutti: piccoli e grandi. Ma, diceva il Papa, quelle che ci salvano sono: limmagine del Redentore, limmagine della sua Madre Santissima (n. 41). Ancora oggi si possono vedere tante chiese, soprattutto antiche, ricoperte di splendide pitture: lo scopo di esse era di far conoscere linsegnamento del Vangelo. Nel Rosario siamo noi, con la nostra mente, a raffigurarci la vita di Ges, accompagnati dal cuore, perch attingiamo da Essa. Maria ci sia Maestra e guida perch impariamo a meditare con gli occhi del suo Cuore. La Redazione del Bollettino.
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Il capogruppo: a. tiene un piccolo registro dove annotare i nomi di tutti e il mistero che ognuno deve recitare. b. ogni due settimane far passare ciascuno dei compagni al mistero seguente a quello recitato. Il cambiamento deve avvenire contemporaneamente per tutti affinch il Rosario rimanga completo. In pratica, ad esempio: si incarica del 2 mistero chi aveva il primo; del terzo chi aveva il secondo, eccetera. c. Con lAssistente, il capogruppo suggerisce iniziative, ricerche, lavoretti, riunioni, ed altro. La coroncina: ogni ragazzo deve avere la coroncina benedetta, composta di soli dieci grani. bene che sia una corona particolare, propria del R. V.. Spiegare che serve (non come braccialetto), ma per contare le Ave Maria. Il nostro Centro le ha disponibili per chi le richiede. bene che ogni ragazzo abbia anche: il Libretto dei misteri: Il mio Rosario, un librettino preparato apposta per i ragazzi/e e contiene delle riflessioni, adatte alla loro et, che devono accompagnare la recita del mistero, delle Ave Maria.
Il Foulard: Sono a disposizione anche i foulards: sono fazzolettoni triangolari di colori differenti che simboleggiano i misteri (bianchi i gaudiosi; dorati i luminosi; rossi i dolorosi; azzurri i gloriosi). Il foulard va dato ai ragazzi quando sono ormai avviati ed bene che nel gruppo siano presenti tutti i colori. La recita del mistero. Lassistente abbia particolare cura nellinsegnare la recita del mistero. Fin dallinizio insistere sulla meditazione: cercare, con la mente, di ricosturire la scena indicata dal mistero per individuare la virt che ci insegna, per cercare di praticarla. Attenzione alla recita dellAve Maria! Bisogna dirla pronunciando le parole in modo giusto; n in fretta, n troppo lentamente. Istruire, poi, i ragazzi che lattenzione va portata maggiormente sul mistero che stanno recitando. Lo faranno cercando di ricostruire con la loro fantasia la scena che il mistero suggerisce, pensandosi loro stessi presenti. Altre indicazioni in seguito. A quanti ci leggono per la prima volta, suggeriamo di chiederci tutto il materiale utile per la formazione di un gruppo del Rosario Vivente. (La Redazione).
Per ulteriori spiegazioni e per ottenere il materiale occorrente rivolgersi al seguente indirizzo: Centro del Rosario Perpetuo, piazza S. Maria Novella, 18 50123 FIRENZE. Tel. 055 265 64 53 - 055 239 60 34 E.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it
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Questa pagina particolarmente per i ragazzi del Rosario vivente, ma laffidiamo, come traccia, ai loro Assistenti o Catechisti, perch, rileggendola con loro li aiutino a crescere nella conoscenza e nellamore verso la Madonna.
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Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perch non cera posto per loro nellalbergo.
(Luca, 2.7).
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Cristo con Maria; impariamo Cristo da Maria; ci conformiamo a Cristo come Maria; e insieme a Maria supplichiamo Ges Cristo. Recitando le nostre Ave Maria, nello stesso tempo, imploriamo Maria, ci uniamo a Lei sicuri che la sua materna intercessione pu tutto sul Cuore del Figlio; sicuri che mentre supplicata da noi, si pone per noi davanti al Padre che lha colmata di grazia e al Figlio, nato dal suo grembo, pregando con noi e per noi (RVM, 16). Ma c una considerazione ancora pi profonda che il Papa Giovanni Paolo II suggeriva nella sua enciclica citata: la Madonna continua con il Rosario la sua opera di annuncio di Cristo (cf RVM, n. 17) e attraverso il Rosario che Lei esercita, a nostro vantaggio, la sua grande premura materna. In effetti il Rosario, mettendoci alla scuola di Maria (RVM, n. 1) ci richiama il mistero essenziale che il Figlio di Dio che si fa uomo nel grembo di Maria (n. 24). Questo mistero il capolavoro di Dio (n. 33) che la Madonna stessa
loda nel Magnificat (n. 1) e che ci ricorda in questo Natale. Il Magnificat il canto di riconoscenza che Lei eleva a Dio per le grandi cose che ha operato in Lei e ci invita ad unirci a S in questo ringraziamento. A considerare bene le cose, possiamo anche dire che pure Ges si serve di Maria, Sua Madre, per venire da noi e per donarsi a noi. Anche per Ges la via, per arrivare a noi, la sua stessa Mamma, la cui maternit divina ha voluto che si estendesse fino a noi. quanto vediamo a Natale! Come novelli pastori o al seguito dei Re Magi troveremo e adoreremo Ges che si fa trovare tra le sue braccia. Recitando le Ave Maria noi ci sentiamo spinti a cercare sempre nuovamente in Maria, tra le sue braccia e nel suo cuore, il frutto benedetto del suo grembo (RVM, n. 24). Non solo tra le sue braccia materne - notiamo - ma pi nel suo Cuore di Madre, pieno damore. (a cura della Redazione).
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e Dio venuto a noi come un Bambino, nella semplicit e nella debolezza senza mai imporsi, noi saremo capaci di scorgere la sua presenza attraverso dei segni tenui, ma reali della vita quotidiana? un volto di Bambino, il Suo, che i Pastori sono andati a vedere e ripartiti da Lui erano pieni di gioia, e cantavano lodi a Dio che ci ha amati.
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MEDITIAMO INSIEME
Ges battezzato da Giovanni nel fiume Giordano. Ges presentandosi da Giovanni per farsi battezzare si presenta come un peccatore in cerca di perdono. In verit Egli senza peccato, ma ha preso come suoi i peccati di tutti gli uomini; Egli si caricato di tutte le colpe umane. Egli si fatto peccato, come dice S. Paolo (2 Cor. 5,21). Questo suo gesto di immenso amore per noi viene accolto dal Padre che lo proclama Figlio prediletto da ascoltare. A noi il compito di aderire alla Volont di Dio per ottenere il Paradiso. Ges, Maria e gli Apostoli alle nozze di Cana. Tra i vari insegnamenti ne cogliamo due: lobbedienza filiale di Ges alla richiesta della Madre e la premura di Maria per le nostre umane necessit. Maria resa ardimentosa dal suo amore per noi, potente Mediatrice: come nostra Madre sollecita per il nostro bene. Ella ci ripete: Fate ci che Egli vi dice: convinciamoci che lobbedienza ai voleri di Dio indispensabile. Lannuncio del Regno di Dio e la nostra conversione. Ges ci chiede adesione al Vangelo e la conversione. Questo comporta che dobbiamo impegnarci a non peccare e a credere al suo insegnamento: comporta di pensare secondo Dio e non lasciarci guidare dalle nostre cattive inclinazioni. Ci che Ges predica che Dio ci vuole partecipi della sua stessa Vita. Con la grazia di Dio possiamo fare tutto ci che favorisce laccoglienza di questo dono eterno. Ges si trasfigura sul Tabor e manifesta la sua divinit. Come al battesimo, anche in questo evento il Padre fa sentire la sua voce: Questi il mio Figlio diletto. Ges vero uomo, in tutto simile a noi; ma anche vero Dio, in tutto uguale al Padre. La sua umanit lo strumento della sua divinit che la sorgente principale della nostra salvezza. Uniti a Ges anche noi saremo in una dimensione di perfezione, che sar piena nella gloria in Paradiso. Ges presente realmente nellEucaristia. Come mangiamo il pane e lo assimiliamo a noi per vivere fisicamente, cos mangiamo Ges, vero Pane che il Padre ci d, perch ci assimiliamo a Lui e diventiamo una cosa sola con Lui. Infatti la mia carne vero cibo e il mio sangue vera bevanda; chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in Me e io in lui. Nutrendoci di Ges Eucaristico siamo come le membra unite al Capo: una sola mistica Persona.
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Trovandoci al buio ci sentiamo smarriti e incapaci di tutto. Troviamo noi stessi nella luce: lalba, il sole, le stelle Nelloscurit dellesistenza, nel disorientamento di vita, Cristo la luce, il sole lui che ci guida a leggere i segnali delle cose e della storia. Seguendo i suoi insegnamenti, quale luce ai nostri passi, troviamo il senso giusto del vivere, del soffrire. In lui recuperiamo la nostra identit: Egli che viene nel mondo quale Luce da Luce, illumini ognuno di noi e ci introduca nella vera Vita.
Mentre meditiamo su alcuni episodi della Vita di Ges Cristo, si recita: 1 Padre nostro 10 Ave Maria 1 Gloria al Padre. Poi si aggiunge:
O Ges mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dellinferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le pi bisognose della Tua misericordia.
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IL ROSARIO PERPETUO
Il Rosario Perpetuo unisce numerose persone che, con la recita del Rosario, intendono elevare una lode perenne alla S. Vergine Maria. Queste persone sono collegate in modo tale che in ogni ora, del giorno e della notte, ci siano alcune, tra loro, che dicono il Rosario. Lora di preghiera, che ognuno sceglie, detta lOra di Guardia in memoria di quellora che Ges chiese ai suoi apostoli prediletti, nellOrto degli ulivi, prima della Sua Passione. Fondato nel 1630, approvato e arricchito dindulgenze dai Sommi Pontefici, il Rosario Perpetuo ha avuto sempre particolare accoglienza tra i fedeli di tutto il mondo. Limpegno dellOra di Guardia, una volta al mese, personale, ma quasi ovunque si sono costituiti dei gruppi di preghiera che, per farla, si riuniscono in chiesa, case private, istituti. Per la recita del Rosario consigliato luso del libretto dei Misteri che offre la direzione dellAssociazione. Chi aderisce, con liscrizione necessaria, animato da motivi spirituali: pregare in unione stretta gli uni per gli altri, a lode della Madonna. LAssociazione del Rosario Perpetuo ha la sua sede centrale presso la splendida basilica-santuario di S. Maria Novella di Firenze.
Indirizzo: Centro del Rosario Perpetuo, p.za S. Maria Novella, 18 - 50123 FIRENZE Tel. 055 23 96 034 - Cell. 339 18 22 685.
Sede nazionale dellAssociazione Rosario Perpetuo p.za S. Maria Novella, 18 50123 Firenze
BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO gennaio - aprile 2012 - n. 1 Conto corrente postale n. 304501 intestato a: Rosario Perpetuo - FI tel. 055 2656453 - cell. 339 18 22 685 E.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it
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