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Anche loro erano 'camerati' :

Gli ebrei collaborazionisti con il III Reich Gli ebrei collaborazionisti con il III Reich

La componente germanica fu essenziale nella formazione dellideologia sionista a seguito dellimportanza della comunit ebrea in seno ad altre comunit dellEuropa dellEst (in particolare gli yiddish), anche se al contrario, il sionismo non ha influito per nulla nella comunit tedesca (). Linfluenza delle organizzazioni giovanili wandervgel, del militarismo prussiano, del patriottismo generato durante la I guerra mondiale, la nozione tedesca del "Blut und Boden" (sangue e suolo) hanno portato a considerare, durante un lungo periodo di tempo il sionismo tedesco, tanto da parte dei suoi detrattori quanto da parte dei suoi sostenitori, come una semplice copia dellideologia nazionalista tedesca. Durante gli anni 20, la comunit ebrea tedesca ha occupato un posto di preferenza nel movimento sionista mondiale, soprattutto attraverso la cosiddetta Zionistische Vereinigung fr Deutschland (ZVfD), lorganizzazione sionista tedesca (...). Molti dei militanti sionisti tedeschi erano ebrei provenienti dalla Russia e installati a Berlino, dove operavano intorno al Circolo della Giovent Russa Sionista, intorno alla rivita Rassviet e alla Lega dei militanti Sionisti. I loro principali ideologi, Lichtheim e Jabotinsky, formarono il vertice esecutivo dellOrganizzazione Sionista Mondiale tra il 1921 e il 1923; anche se Jabotinsky fu allontanato dalla stessa per le tensioni che

cre a causa delle sue tendenze secessioniste. Gi delegato della O.S.M. in Palestina durante la I Guerra Mondiale, Lichtheim fu sempre ostile ad una possibile uguaglianza di diritti tra Arabi ed Ebrei, cos come a qualsiasi aspirazione nazionalista da parte degli Arabi. Riteneva che lobiettivo prioritario della O.M.S. fosse stabilire in Palestina una maggioranza ebrea di popolazione, come preludio alla proclamazione di un Focolare Nazionale ebreo. Per lui, la ZVfD, la principale organizzazione ebrea tedesca, composta soprattutto da ebrei assimilati, non lottava in realt per un Focolare Nazionale ebreo in Palestina, n per uno Stato Socialista () e, difendendo la doppia nazionalit, non si opponeva sufficientemente agli Inglesi, rifiutando l autodifesa ebrea che praticavano i gruppi terroristi dellHagganah. Il cosiddetto revisionismo sionista ottenne un forte impulso con la rivista fondata da Lichtheim, Revisionistische Bltter e con la creazione di una frangia del movimento di Jabotinsky, il Landesverband der Zionisten-Revisionisten in Deutschland, il suo obiettivo principale fu di diffondere il sionismo tra la giovent ebrea tedesca. I revisionisti, anche se avevano obiettivi simili ai sionisti, si differenziavano da costoro in quanto al metodo. Ottennero un numero significativo di delegati al Congresso Sionista Mondiale di Zurigo, soprattutto dopo le notizie della violenza scatenata in Palestina dagli Arabi (133 ebrei assassinati dagli Arabi e 339 feriti): 12 delegati su un totale di 149. Il Betar nella Germania hitleriana I membri del Landesverband der Zionisten-Revisionisten in Deutschland (i revisionisti tedeschi) cominciarono a prevalere qualitativamente e quantitativamente tra la giovent ebrea tedesca. Due furono le conseguenze di questo cambio: gli attacchi continui alle altre due organizzazioni sioniste giovanili (il Blau-Weiss e la HapeolHatzair), e larrivo a Berlino nel 1928 dellorganizzazione tedesca del Betar, presente in Austria dal 1926. Ne maggio 1933 il Betar fu escluso, assieme al Landesverband, dalla lista dei movimenti giovanili della O.S.M. con lo scopo di evitare problemi, mentre i revisionisti optarono per non assecondare il boicottaggio antitedesco da parte della O.S.M. Il movimento della giovent fu ribattezzato come National Jugend Herzlia, sotto il comando di Willi Cegla. Nonostante tutto, il movimento Hertzlia considerato dagli storici e dallo stesso Istituto Jabotinski di Tel-Aviv come un ramo del Betar durante il III Reich. Favorire le organizzazioni di giovani ebrei che si proponevano lemigrazione di massa verso Israele fu unidea personale di Reinhardt Heydrich. Il Betar pot disporre cos di un locale ufficiale confiscato alla Hachomer Hazair (un movimento giovanile sionista di sinistra) nel centro di Berlino, dalla cui finestra sventolava in strada la bandiera bianca e blu con al centro la Menorah (linsegna sionista) a fianco del gagliardetto con la croce gammata. Il Betar fu senza dubbio unorganizzazione singolare. Lunica a continuare con le sue marce in uniforme a Berlino anche dopo lascesa al potere di Hitler. Nel maggio 1933, i documenti della polizia di Berlino testimoniano di unaffluenza di massa di Ebrei a una manifestazione organizzata dal Betar sotto la direzione di Georg Karenski, al comando delle sue squadre in uniforme.

Contro la decisione presa il 19-12-1934 che proibiva ai membri dei movimenti giovanili ebrei qualsiasi tipo di manifestazione pubblica, il 13-4-1935 la polizia bavarese, feudo personale di Himmler e Heydrich, permise al Betar di sfilare in uniforme: Non esiste alcuna ragione di esercitare pressioni amministrative contro le attivit sioniste in Germania, perch il sionismo non si oppone al programma del Partito Nazional-Socialista dei Lavoratori Tedeschi, avevano scritto i dirigenti sionisti in una lettera diretta al Ministero degli Interni. La Brith Haschomrim e la HerzliaBetar furono le uniche organizzazioni ebree autorizzate ufficialmente a sfilare in pubblico con le loro uniformi (camichia kaki, pantaloni marrone scuro, stivali, casco, cinturone militare, etc.) al fine di aumentare il proselitismo tra i giovani ebrei, perch i sionisti non si oppongono allo Stato, e di fatto i loro obiettivi si orientano ad ottenere lemigrazione dei loro membri verso la Palestina; e mentre diffondono la politica di emigrazione coincidono con gli obiettivi del governo del Reich di favorire luscita degli Ebrei dalla Germania Per i pochi storici che hanno studiato questo avvenimento, questa autorizzazione era ristretta alle sole riunioni interne. Per succedevano anche alcuni casi, di cui esistono documenti fotografici, di sfilate per le GoetheStrasse di Berlino, di attivit militari in campi allaria aperta. Le autorit nazional-socialiste autorizzarono, in ogni caso, il Betar a continuare le sue attivit senza problemi (riunioni, assemblee generali, campi di allenamento, escursioni, attivit sportive, manifesti e bandiere, formazione agricola, etc.). Un episodio completamente surreale, allo sguardo dei contemporanei, si verific quando, secondo la documentazione esistente,un gruppo di SS attacc un campo estivo del Betar: il capo del movimento si present al quartier generale della Gestapo a Berlino, con il risultato che pochi giorni dopo lufficio della polizia segreta annunci la condanna degli assalitori (). Le assemblee e i meetings sionisti furono molto comuni nella Germania nazionalsocialista. Il 20-3-1938, un emissario straniero della O.M.S., Arthur Rupin, fu autorizzato ad entrare in Germania come oratore, per informare sulle conseguenze della rivolta araba del 1936 in Palestina. Nel mese di settembre del 1939, scoppiata da poco la guerra, la Gestapo autorizz una delegazione di sionisti tedeschi a partecipare al XXI Congresso Sionista, organizzato a Ginevra. Georg Kareski: capo del Betar e collaboratore dei nazi. Lichtheim emigr in Palestina nel 1933 per assumere la presidenza del Judenstaatspartei, partito politico che usufruiva di un ufficio generale in Tel-Aviv e di una delegazione a Londra. Nellaprile del 1934, i revisionisti tedeschi riescono a riunificarsi e si raggruppano in una nuova organizzazione, Staatzionistische Organisation, indipendente da tutte le organizzazioni internazionali. Questa organizzazione fu diretta da Georg Kareski, il quale stato presentato, anche attualmente, come il prototipo dellebreo collaboratore dei nazisti. Originario di Poznan, Kareski fu attratto dallantisocialismo e dallo stile politico dei revisionisti, ed era in contatto con i capi ebrei dellEuropa orientale. Contrario al ZVfD, che riteneva troppo di sinistra, per allo stesso tempo moderato, Kareski si dedic per mesi a fare propaganda tra la stampa ebrea del Zentrum Partei di Franz von Papen, del quale fu membro durante gli anni 1919 e 1920. In un periodo in cui si moltiplicavano i matrimoni misti nei felici anni venti berlinesi, Kareski cre, nel 1926, il Jdisches Volkspartei, un partito isolazionista, dedicato a preservare gli ebrei da tutte le influenze straniere nei campi della vita sociale, culturale, religiosa. Nel gennaio del 1929, rifiut di essere eletto Gemenindevorstand

allassemblea rappresentativa della comunit ebraica berlinese, per fu eletto presidente del Vorstand, vale a dire, presidente della stessa comunit, anche se i liberali gli strapparono la carica un anno dopo. Il suo partito esercit uninfluenza minima in seno al sionismo tedesco, non riuscendo ad ottenere pi di 1200 degli 8500 voti necessari per inviare un delegato al Congresso Sionista Mondiale del 1931. Luscita di Richard Lichtheim aveva creato un vuoto giusto nel momento in cui il movimento sionista-revisionista si preparava a prendere decisioni in vista di fronteggiare i problemi derivati dallascesa al potere del Partito Nazional-Socialista. Kareski rimase separato per lungo tempo dal movimento revisionista internazionale, soprattutto a causa delle sue continue crisi (nel marzo del 1933, Jabotinski sciolse lesecutivo dellUnione Sionista Mondiale con il fine di rinnovarlo mediante un plebiscito popolare tra la base. In modo autonomo, nel 1932, uno dei principali dirigenti del Partito nazional-Socialista, Gregor Strasser, apr la via del dialogo nelle pratiche ufficiali, per trattare direttamente con la comunit ebrea tedesca, in concretto con la corrente revisionista, con il ZVfD, rivolgendosi direttamente a Karenski e a Kurt Blumenfeld per discutere sul problema ebraico, senza previe condizioni, secondo la testimonianza di Karenski a Gerusalemme nel 1937. Karenski accetta, mentre Blumenfeld rifiuta, dichiarando che il NSDAP non aveva ancora conquistato il potere. Lincontro non si verific mai a causa della perdita di influenza ed ai problemi politici di Strasser (). Il Judenstaatspartei organizz una serie di riunioni ufficiali in Germania nel 1934, fino al suo raggruppament in aprile nella gi citata Staatszionistische Organisation, dove la questione del revisionismo fu il fatto dominante. Lorganizzazione era diretta da Georg Kareski, Adolf Hirschfeldt e Willi Cegla, capo della National Jugend Herzlia, nuova denominazione del Betar tedesco. Il suo organo ufficiale fu il Der Staatszionist, bimensile diretto da Max Schulmann. La prima Conferenza Generale del Reich ebbe luogo a Berlino tra il 13 e il 14 ottobre del 1934. Tutti gli oratori attaccarono il ZVfD, accusandolo di favorire lassimilazione e di opporsi allinstallazione degli Ebrei in Palestina. Questa propaganda continu fino al 1938, data dello scioglimento del ZVfD, organizzazione che di fatto disponeva del monopolio del rilascio dei certificati di emigrazione verso la Palestina. Lostilit di Karenski e della sua Staatszionistische Organisation contro il ZVfD per ottenere la supremazia nel movimento sionista tedesco, arriv a livelli mai visti in nessun altro paese tra i sionisti, acuito soprattutto dal processo instaurato a Gerusalemme da Karenski, nel novembre 1934, contro la Hitachduth Olej Germania, unassociazione che raggruppava sionisti di tutte le tendenze emigrati dalla Germania, tra i quali figuravano alcuni revisionisti. La HOG, dai suoi organi, lanci contro Karenski quattro accuse: quella di pretendere, con lappoggio dei nazisti e contro la volont delle organizzazioni ebreee tedesche, di imporsi come leader di questa comunit; quella di cospirare per distruggere la ZVfD prima della sua esclusione nel 1933 e di attaccarla costantemente come una organizzazione marxista favorevole allassimilazione ebrea; quella di aver pubblicato su una rivista minacce di morte contro Sigfrid Moses, uno dei rappresentanti della ZVfD; e quella di dirigere lIvria Bank, una organizzazione finanziaria che fall nel 1937 e che caus la rovina di molte famiglie ebree e inoltre di utilizzare le sue relazioni con la Gestapo contro i suoi accusatori. Nel giugno del 1938, il Rabbinatsgericht di Berlino, lo accusa di pianificare il suo arresto con laiuto della Gestapo, denuncia la fine della carriera politica di Karenski. Alla fine del 1937, lorganizzazione di Kareski contava non pi di 1000 membri, 500

dei quali erano betarim. La sua influenza nella comunit ebrea tedesca era nulla, come testimoniano i documenti dei servizi dinformazione tedeschi. Anche cos, la SD era convinta che Karenski e il suo partito erano legati in segreto al sionismo revisionista internazionale. Nel 1938 si decise a sciogliere il suo movimento essendosi legato con la nuova organizzazione sionista di Jabotinsky. Per il costante rifiuto di visti da parte dellUfficio della Palestina (ricordiamo, visti rilasciati dal governo inglese) ai membri del Betar tedesco, provoc la rottura tra Kareski e Jabotinski. Fatto sta che, in un modo o nellaltro, Karenski si impose come leader della comunit ebraica tedesca, cosa che obblig i tedeschi a cambiare i loro piani. Lo reclutarono come rappresentante della Reichverband Jdischer Kulturbunde" (Lega Culturale Ebrea del Reich), unorganizzazione incaricata di trovare lavoro agli ebrei nei settori artistici. Loperazione abort per lopposizione degli artisti ebrei. Altre operazioni montate dalla Gestapo per proteggere Kareski, fallirono. Le basi della politica di Kareski non si riducevano ad una cooperazione passiva nella liquidazione controllata del giudaismo tedesco, ruolo che corrispondeva alla ZVfD, bens al contrario fu una politica attiva di collaborazione per raggiungere gli obiettivi perseguiti dai nazisti. In numerosi discorsi, Kareski afferm che la liquidazione degli ebrei tedeschi da parte di Hitler, era in realt positiva, un elemento essenziale del sionismo, che avrebbe dovuto essere raccolto con entusiasmo dalla comunit ebraica. Era solito finire i suoi discorsi con una formula per nulla ambigua: Un popolo, un paese, un Dio!. In un discorso del marzo 1935, afferm di nuovo che gli ebrei dovevano riconoscere i vantaggi reciproci e i benefici che derivavano dalla politica del momento, tanto per loro come per i tedeschi, facendo un appello a dirigere gli sforzi verso unautodissoluzione organizzata, denunciando le illusioni di un cambio nella politica tedesca. Lancia infine un appello ai tedeschi, perch facilitino luscita degli ebrei verso la Palestina, promuovendo una formazione professionale che li aiuti a ricominciare una vita nel nuovo paese. La Staatszionistische Organisation si pronunci allora per unuscita ordinata di tutta la comunit ebrea tedesca verso l"Eretz Israel". Kareski ide un piano dio emigrazione secondo la scala delle specializzazioni, delle professioni, dellet, etc. Ladozione delle Leggi di Norimberga nel settembre del 1935, diede a Kareski una nuova occasione per sviluppare le sue attivit. Der Angriff, il giornale di Goebbels, pubblic in prima pagina unintervista con Kareski dove questi salutava le nuove leggi razziali come unoccasione propizia per conservare la purezza della razza ebrea. Secondo lui, i nazisti dovevano assicurare agli ebrei unesistenza autonoma, particolarmente nellambito delleconomia. Differenze puramente tattiche Come ha detto F.R. Nicosia, "Le nuove realt imposte agli ebrei dal nazionalsocialismo hanno provocato un consenso tra i gruppi sionisti e gli obiettivi sono sempre stati gli stessi tra i critici e i membri della ZVfD; essenzialmente e logicamente, riflettevano solo i fondamenti della filosofia sionista. Kareski, a differenza degli altri, pensava che per i nazisti egli poteva essere il rappresentante dei buoni ebrei. Niente gli ha mostrato maggiormente il suo errore che la reazione delle autorit tedesche contro le sue posizioni: la Staatszionistische Organisation non benefic mai di nessuna considerazione particolare rispetto alle altre organizzazioni sioniste, se non per unautorizzazione speciale concessa al Betar (National Jugend Herzlia) di sfoggiare le proprie uniformi durante le riunioni. Per il resto, la posizione

ufficiale oscill tra il sospetto e lindifferenza. La federazione sionista tedesca (ZVfD) accus di debolezza e tradimento Kareski per aver moltiplicato i suoi propositi di alleanza con il regime nazionalsocialista. Per la ZVfD invi un memorandum di appoggio al NSDAP il 21 giugno 1933. Nel memorandum possiamo leggere: Il sionismo non si fa alcuna illusione sulla difficolt della condizione ebraica che di fondo consiste in una struttura sociale anomala ed in una posizione intellettuale non radicata in una tradizione propria. Il sionismo da tempo si reso conto che le tendenze assimilatrici presuppongono un deterioramento della purezza dei gruppi ebrei e tedeschi. Una rinascita della vita nazionale, come quella che si prodotta in Germania come conseguenza della sua adesione ai valori cristiani e nazionali, deve egualmente prodursi nel gruppo nazionale ebreo. Anche per gli ebrei, lorigine nazionale, la religione, il senso di un destino comune e il senso della loro singolarit, devono avere un significato decisivo per costruire il futuro. Possiamo dire che lindividualismo forgiato durante lepoca liberale deve lasciare il posto a un senso della comunit e della responsabilit collettiva () crediamo che precisamente la Nuova Germania quella che, grazie ad una volont determinata di risolvere il problema ebraico, possa risolvere un problema che corrisponde a tutti i popoli europei () Il nostro riconoscere la nazionalit ebrea potr gettare le basi di una sicura amicizia con il popolo tedesco e le sue realt sociali e razziali. E soprattutto in quanto ci pronunciamo contro i matrimoni misti e ci impegnamo a conservare la purezza del gruppo razziale ebreo, noi rifiutiamo qualsiasi mescolanza culturale. Noi, che non siamo n linguisticamente n civilmente tedeschi, manifestiamo la nostra ammirazione e la nostra sincera simpatia per la cultura e i valori tedeschi () Per puntare ai suoi obiettivi pratici, il sionismo spera di essere capace di collaborare anche con un governo ostile agli ebrei, perch nella soluzione del problema ebreo, non c posto per il sentimentalismo, dovendo affrontare il problema cercando di risolverlo nel modo pi interessante per tutti e due i popoli e, principalmente, in questo momento, per il popolo tedesco () La realizzazione del sionismo non passa per il risentimento degli ebrei stranieri contro la propaganda tedesca () La propaganda favorevole al boicottaggio contro la Germania , essenzialmente, non sionista, perch il sionismo non per la distruzione ma per ostruire ed edificare. La ZVfD doveva cos sforzarsi di sollevare tra gli ebrei stranieri il boicottaggio antitedesco, (con la condizione) di essere considerata come lorganizzazione ebrea pi rappresentativa al momento di trattare con la Nuova Germania. Lungi dal denunciare questa politica, lo stesso congresso dellOrganizzazione Sionista Mondiale, rifiut una mozione che chiamava alla mobilitazione contro Hitler, per 240 voti contro 43. "Nel momento in cui iniziava il congresso, Hitler annunci la conclusione di un accordo commerciale con la Banca Anglo-Palestina dellOSM, accordo che ruppe il boicottaggio ebreo contro il regime nazista in unepoca nella quale leconomia tedesca era straordinariamente vulnerabile, soffrendo ancora della Grande Depressione che avava lasciato il marco senza valore effettivo sui mercati. La OSM ruppe il boicottaggio e si convert in uno dei principali distributori di merci naziste in Medio Oriente e in Europa del nord. La OSM fond l Haarara, una banca con sede in Palestina, destinata a ricevere denaro dalla borghesia ebrea tedesca, nella quale i commercianti nazisti compravano a credito importanti quantit di merci (). Contro i matrimoni misti Ci nonostante, in quel periodo Jabotinsky si proninciava a favore del boicottaggio antitedesco. Dichiarava che nella lotta contro la Germania, il boicottaggio era una delle armi principali. Nel 1934, un emissario della comunit ebrea tedesca, Siegfried

Stern, and a Parigi con lintenzione di persuadere Jabotinsky affinch moderasse la sua campagna antitedesca, e lo fece con il consenso tacito del Ministero degli Interni, della Gestapo e dellufficio per la Politica Razziale del NSDAP. A differenza delle altre organizzazioni ebree, i dirigenti del sionismo tedesco furono autorizzatib a mantenere tutte le relazioni che avevano con i loro colleghi stranieri. Dopo le Leggi di Norimberga, riguardanti la proibizione dei matrimoni misti e le relazioni sessuali tra ebrei e tedeschi (con un articolo che indicava espressamente che gli Ebrei costituivano una nazionalit straniera minoritaria), il Jdische Rundschau, controllato dalla ZVfD, si congratul per ladozione di queste misure: Las Germania ha soddisfatto le richieste del Congresso Sionista Mondiale dichiarando che gli ebrei residenti in Germania costituiscono una minoranza nazionale () Le nuove leggi offrono alla minoranza ebreqa in Germania la loro propria via culturale, la loro propria via nazionale. Nel futuro sar loro possibile fondare proprie scuole, propri teatri, proprie associazioni sportive. In breve, il popolo ebraico potr forgiare il proprio avvenire in tutti gli aspetti della vita nazionale. Georg Kareski non arriv oltre nella sua famosa intervista al giornale di Goebbels: Dopo lunghe riflessioni, sono convinto che una separazione completa tra le culture dei nostri due popoli la condizione necessaria per una coesistenza senza conflitti (). Da molto tempo sono favorevole ad una separazione cos, che riposa su di un rispetto delle nazionalit straniere (). Le Leggi di Norimberga, al di l delle loro considerazioni giuridiche, propongono una vita separata sulla base del mutuo rispetto () Questa interruzione del processo di dissoluzione di numerose comunit ebraiche, dissoluzione che si realizzava nei matrimoni misti, , dal punto di vista ebraico, recepita favorevolmente. Come lo scrittore Brenner, i dirigenti sionisti erano convinti che le leggi razziali, opponendosi ai matrimoni misti, dessero loccasione di considerare di Ebrei come stranieri residenti in Germania e questo avrebbe obbligato Hitler a esercitare su di loro una protezione diplomatica. Non c da meravigliarsi che il giornale revisionista palestinese Hapoel Hatsar dichiarasse che le persecuzioni agli Ebrei tedeschi erano un castigo contro coloro che volevano integrarsi in una societ che non era la loro: Gli Ebrei tedeschi non sono perseguitati oggi per i loro sforzi per creare una nazione, ma per il loro poco impegno nel conseguirla. Favorire lemigrazione ebrea La cooperazione tedesco-sionista riposava su di un accordo firmato nellagosto del 1933, lo Haavara ("trasferimento", on ebraico), tra il governo tedesco e Chaim Arlozoroff, segretario politico dellAgenzia Ebrea, il braccio palestinese dellOSM. Furono create due compagnie: la Haavara Company, a Tel-Aviv, e la Paltreu, a Berlino. Ogni emigrante ebreo tedesco avrebbe depositato la propria quota (minimo 1000 lire sterline, imposte dal governo britannico) in un fondo speciale in Germania; le 1000 sterline (pi o meno il salario di 3 anni di una famiglia borghese) sarebbero state poi rimborsate, per valigia diplomatica, in Palestina, facendosi cos beffe dei controlli doganali. Lungi dal preoccuparsi per le condizioni degli Ebrei tedeschi, lAgenzia Ebrea, responsabile dellemigrazione verso la Palestina e controllata dai sionisti, si preoccupava pi per la qualit degli immigrati, per la loro capacit di lavoro, etc. "Il materiale umano arrivato dalla Germania ogni volta pi scadente, denunciava lAgenzia Ebrea nel 1934. Non arrivano con lidea di lavorare, ma per ricevere assistenza sociale. Tom Serguev osserva che, nel 1935, lAgenzia invi a Berlino una nota sul numero di persone che bisognava inviare in Palestina. Lo stesso

Serguev rivela che i responsabili del lavoro sociale dellAgenzia Ebrea avvertirono che delle persone giunte con malattie e in stato di bisogno, sarebbero state rispedite nella Germania nazista. Nel 1935 si decise di consegnare i certificati di immigrazione con la condizione che nulla autorizzi a pensare che gli immigrati possano rappresentare un peso per il paese () Ogni persona dedita al commercio o ad altre attivit simili non ricever il certificato in nessun caso, a meno che non si tratti di un veterano militante sionista. Dal 1933 al 1935, la OSM rifiut il visto a oltre i due terzi dei richiedenti, dichiarando tra laltro di privilegiare i giovani sugli anziani. Berrel Katznelson, editore del giornale sionista di sinistra Davar, descrisse questo crudele criterio del sionismo: Gli Ebrei tedeschi sono costretti a inviare i giovani senza compagnia; senza i mezzi necessari per costruire una colonia sionista in Palestina. Non parlano ebraico e non capiscono che cosa sia il sionismo. Di fronte agli Ebrei che si vedevano condannati allo sterminio, lOSM non solo non fece nulla per evitarlo, bens si opposero a tutti gli sforzi che venivano fatti per trovare rifugio agli Ebrei che fuggivano. Tratto dal vcchio sito di Synergon on line Traduzione dallo spagnolo a cura di Belgicus

Per ulteriori approfondimenti: Emmanuel Ratier I GUERRIERI D'ISRAELE Inchiesta sulle milizie sioniste Centro Libraro Sodalitium 1998

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