Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
13
15/12/2011
tutti delinquenti. Io, per esempio, non ho mai fatto nulla di male. Sei mai riuscito a rivedere la tua famiglia? Per dieci anni non li ho mai rivisti. Quando sono arrivato temevo che senza parenti la vita sarebbe stata dura, invece, tutto sommato, non mi andata cos male. Comunque, due estati fa sono finalmente riuscito a tornare per un paio di mesi dai miei famigliari. E stato stupendo! Mi hanno riempito di attenzioni e di cibo perch pensavano che non mangiassi niente in Italia. Non mi lasciavano pi partire, volevano solo che restassi l da loro. Ti manca il Marocco, ci torneresti? Io mi sento cittadino italiano, non voglio tornare in Marocco, la mia vita qui e l non c nulla che non ci sia anche qui. - Luigi e Sami-
uesto Natale, la redazione di Pensieri senza tetto,ha avuto lonore di annoverare tra i suoi compositori un nuovo o nuova scrittore o scrittrice. A voi larduo compito di provare ad abbozzare nella vostra mente chi sia questo nuovo compositore che ancora non vuole parlare di s, ma che gi macchia di inchiostro le nostre pagine. Nel prossimo numero vi daremo nuovi indizi!Buona caccia!
Mi chiamo Luca. E fin qui tutto bene.Tiro un sospiro. Almeno come mi chiamo lo so dire. E circa un mese che una dolce operatrice mi rincorre per spingermi a scrivere per il giornale delAsilo Notturno. Pensieri senza tetto, mah. Allinizio mi pareva unidea piuttosto bizzarra quella di scrivere un giornale che raccontasse di noi. Dei senza tetto intendo. Pi che bizzarra mi pareva una grande cazzata. Poi una persona a me cara qui in struttura mi ha raccontato di quando anche lui stato coinvolto in questo progetto e diciamo che la cosa ha iniziato a piaciucchiarmi un po di pi. Il problema che non sapevo di cosa scrivere, anzi neppure ora lo so esattamente. Riflettevo
stamattina su queste feste che stanno per venire.Io odio il Natale. Da circa 10 anni, no lo tollero proprio. Non tollero festeggiamenti, regali, auguri, pi o meno sentiti, non lo tollera e basta. Prima non era cos.S, insomma passavo il Natale come lo passa la maggior parte delle famiglie in questo mondo: facevo lalbero con i miei figli, pranzo con i aprenti, scambio di regali, le solite cose. Banali. Poi ad un certo punto quando non le puoi pi avere, ti rendi cono che tanto banali proprio non sono. Ho un lungo passato da tossicodipendente e cinque anni di carcere alle spalleb che avrei passato i miei prossimi Natali da solo, potevo anche anticiparmelo. Ho deluso tutti. In
particolare i miei figli, per i quali ora non esisto piu. Giperch quando un anno fa mi hanno aperto i cancelli del penitenziario in cui avevo passato gli ultimi 5 anni della mai vita, ero conscio che la mi pena, quella reale, la dovevo ancora scontare. La mia pena iniziava proprio oltrepassando quel cancello. Non biasimo nessuno: quando un uomo sbaglia, poi paga; anche a duro prezzo. Solo che durante il Natale, il mio senso di solitudine mi schiaccia.Come un flash mi passano per la testa tante cose, tanti ricordi, tante immagini che tengo strette a me ; come se ne avessi bisogno per andare avanti per mettere da parte quel senso di incompletezza che mi accompagna ogni giorno. E difficile fare i conti con i propri fallimenti. Ma la cosa pi difficile realizzare che i tuoi fallimenti non sono dovuti a quante dosi ti facevi ogni giorno o alla soffiata sbagliata che ti ha
fatto finire dentro ma sono dovuti a te. Alle tue decisioni, che per quanto sbagliate, rimangono sempre le tue; quelle che tu hai preso e quelle di cui tu sei responsabile. Non una sorta di mea culpa o di redenzione. Solo una presa di consapevolezza, che fa male. Fa molto male. Ma la cosa ancora pi difficile ricominciare. Da dove? Con chi? Come? Solo. Questa lunica certezza che ho per il momento. Solo, con me stesso, solo con lo stesso uomo che ha distrutto la sua famiglia. Solo con lo stesso uomo che sceso cos in basso. A questo punto la domanda lecita: se lo stesso uomo quello con cui devo fare i conti, sar in grado di cercare altro nella mia vita? Qualcosa di diverso, non so cosa , ma so solo che deve esser diverso. Qualcuno una volta mi diceva Non so se cambiando a cosa arriveremo ma di certo per migliorare necessario un cambiamento. La dolce operatrice che mi ha portato a scrivere queste righe, di cui mi scuso anticipatamente per il delirio e la confusione che vi avete trovato, mi dice che questa risposta potr darmela solo io: faccia a faccia con quelluomo che sono , lasciando per un attimo da parte luomo che ero . B questo faccia a faccia mi spaventa , ma le sfide mi sono sempre piaciute.
normale che scorre freneticamente ogni giorno. E parla ancora di rispetto ,Ismail, quando mi racconta la sua vita in strada, di come sopravvissuto ad una realt che incontrava per la prima volta.Anche in strada una questione di rispetto.Ci sono delle regole tra noi, noi che viviamo in strada, che devono essere rispettate. Magari pu sembrare assurdo che gente che vive allo sbando , nel degrado e nellemarginazione, possa avere delle regole, da seguire; ma cos. Non bisogna mai abbassare la testa, altrimenti sei finito. La gente ti schiaccia, invade gli spazi in cui dormi, ti ruba le coperte e tu ti ritrovi a -2 senza nulla per coprirti ; in giro come un folle fino allalba con il freddo che ti entra dentro le ossa.Ora da circa 2 mesi che mi trovo allAsilo Notturno e grazie a Dio, inshallah, ho un tetto per ripararmi. In tutta la nostra chiacchierata , Ismail,il rispetto non se lo mai dimenticato. Sembrava quasi che fosse qualcosa che lo aveva accompagnato sempre in questi ultimi dieci anni di vita, non solo di strada. A quel punto mi sorge spontanea una domanda: Ma Ismail, qualcuno ti ha mai mancato di rispetto?.S certo ma se Dio perdona gli uomini lo devo fare anche io, anzigi che ci sonoCHE DIO MI PERDONI per tutte le faccende storte in cui mi sono ficcato in questo ultimo periodo della mia vita, nella speranza che qualcosa possa cambiare anche per me. -Ismail e Francesca-
A C C A D E
Budapest. In Ungheria entrato in vigore un nuovo regolamento che rende lessere senza dimora punibile con unammenda fino a 600 o con la prigione. La legge stata proposta ed approvata dai parlamentari membri del partito conservatore che lhanno giustificata spiegando che Budapest non pu far fronte a tutte le persone che vivono per le strade. La capitale ungherese ospiterebbe circa 10000 senza fissa dimora. Chennai,India. I senza tetto pagano i negozianti per stare asciutti. Nella penisola indiana ormai tempo di monsoni, che, pur rendendo fertili i terreni, sono un flagello per tutte quelle famiglie
A
Finora se la sono sempre cavata dormendo nelle scuole e in altre strutture messe a disposizione dalla comunit, ma al giorno doggi, vista la diffusione del fenomeno, anche i negozianti hanno evitato alle famiglie dinfradiciarsi, concedendo loro di passare la notte sui gradini dellentrata. Ma visti i tempi che corrono, hanno visto bene di richiedere un piccolo obolo per il servizio. Tutto il mondo paese.
che unabitazione di mattoni non ce lhanno e sono costrette a giacigli di fortuna, condizione molto comune a quelle latitudini.
7
Fadoiougou,Bounama, Abdu. Sono 42 in tutto. Io mi chiamo Francesca. Mi ricordo il primo giorno in cui ci siamo incontrati: raccolti in un grande stanzone di fronte alla televisione mentre guardavano il telegiornale cercando di carpire qualche
Dunque, il mio Stato si sta preparando ad accogliere sulle strade centinaia di nuovi clandestini
pochi
riconoscimento dello status di rifugiato politico. Per molti le speranze di ricostruirsi una vita lontano da guerre, wodoo, faide tribali e difficolt economiche ricorsi in Tribunale, pi o si sono meno affievolite. Sono ancorati allillusione dei consapevoli che solo questione di tempo e la loro esperienza in Italia sta per finire. Devono decidere tra la clandestinit e il
informazione circa la situazione in Libia. Maggio 2011, ancora Gheddafi era nei loro pensieri. Non sapevamo bene come comunicare. Un semplice accenno di Ciao con la mano. Funziona .Almeno ci
ritorno al loro paese in situazioni difficili che mettono a rischio la propria vita . E c ancora limbarazzo del momento, il non saper bene cosa dire e non dire. Ma questa volta diverso. Non ci sono difficolt di comunicazione o di comprensione, ci capiamo che una
Di certo non sta ad una semplice operatrice dettare quelle che dovrebbero essere le scelte pi opportune.Di certo sono consapevole della difficile situazione economica in cui verte il mio Paese e dellutopia che rappresenta laccoglienza e linserimento di queste persone nel nostro tessuto sociale.Di certo mi rendo conto di quanto talune decisioni siano complicate determinati meraviglia. Questa volta c limbarazzo di dovere spiegare a 42 persone come mai non potranno rimanere in Italia. Come mai sono stati costretti a presentarsi davanti ad una Commissione Territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato, quando era chiaro fin dallinizio che nessuno di loro sarebbe stato riconosciuto come tale. Come mai ogni settimana le linee giuda rispetto a come gestire i loro documenti cambiano in continuazione. Come mai vengono fatte promesse e rassicurazioni che dopo non vengono mantenute. Come mai sono stati accolti con cotanta umanit per poi esser rispediti nel continente Africano dopo 6 mesi. Arrivederci e grazie.E dire che nessun di loro aveva intenzione di arrivare nella nostra Penisola. In Libia lavoravano, avevano costruito la loro quotidianit.Poi le rappresaglie dei ribelli, la guerra , i soldati libici che caricavano gli immigrati africani sulle navi.Far lEuropa nera diceva il dittatore.
9
da Di
prendere certo
di
equilibri
mantenuti. necessario
consapevole che di fronte alle difficolt e prendere posizioni consapevoli e ferme che indichino linee guida percorribili.Lavorando nel campo dellemarginazione da molto tempo, sono altres consapevole di aver gi visto e rivisto innumerevoli volte questa storia: la storia di chi, privo di documenti validi per rimanere sul suolo italiano, opta per la clandestinit piuttosto che per lonta di ritornare sconfitto da famigliari che ripongono sul figlio maggiore grandi speranze. Dunque, il mio Stato si sta preparando ad accogliere sulle strade centinaia di nuovi clandestini ma questa volta non ci sono scuse, non ci sono siamo stati colti alla sprovvista . La trama di questa storia si sta tessendo giorno per giorno ed sempre pi chiaro quale finale si prospetta . Ma in questa storia i principali attori siamo noi; noi come Stato, noi come Governo.
-Francesca-
mezzo a queste voci serene e irragionevoli, mature e consigliere ma io sento il bisogno di gridare .E vorrei uscire da questo corpo e da questa mente che mi si stringono addosso attorcigliandosi vorticosamente ma ecco che mi dicono ancora cosa fare facile! Per me? Facile forse per gli altri! Decido di attraversare la falsa indifferenza e quiete di alcuni volti che nonostante la curiosit, in fondo non mi vedono! Mi faccio attraversare dai loro corpi e li sento come lame roventi! Mi fermo..ma anche cos non riesco a stare veramente sola. Incalza in me un desiderio di suoni ed immagini che non brucino cosa resta di me non guardo pi vedo soltanto .Non odo perch non serve nella pi mai dire e scompaio dolce
invisibilit.Non ho bisogno di altre persone che stiano contro di me, che mi giudichino, che mi creino problemi, gi da sola mi faccio abbastanza male. (continua ) -EKO-
CERCA LAVORO
Ragazzo Marocchino,in possesso di regolare permesso di soggiorno, e con ottima conoscenza della lingua italiana, cerca lavoro in Padova e comuni limitrofi come aiuto cuoco, lavapiatti. Precedente esperienza nel settore.
ISMAIL associazione@noisullastrada.it
Ragazzo del Burkina Faso, in possesso di regolare permesso di soggiorno e con una buona conoscenza della lingua italiana, cerca lavoro in Padova e comuni limitrofi come saldatore o operaio metalmeccanico. Precedente esperienza . associazione@noisullastrada.it
Italiano, cerca lavoro in Padova e comuni limitrofi come cameriere o addetto alla ristorazione. Disponibile comunque a qualsiasi mansione lavorativa. VINCENZO associazione@noisullastrada.it Signora italiana, cerca lavoro come addetta alle pulizie o badante persona autosufficiente in Padova o comuni limitrofi. Disponibilit immediata.
ANTONIA associazione@noisullastrada.it
Per idee,critiche e riflessioni ASILO NOTTURNO VIA DEL TORRESINO N.4 associazione@noisullastrada.it
Hanno partecipato a questo numero: Ismail, Luigi, Sami, Viva, Francesca,Vasile, Vito, Moussa, Arianna, Silvia,Luca,Eko.
12