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DIZIONARIO
DI Er.UDlZIO>'E

STOrxICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI SAM-r, BEATI, MARTIRI, PADRI_, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
rRnVCtl'ALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
,

Al RITI,ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E


PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE •

DI GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

G r». E G O Pv I O XVI.

A OL. III.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
31 DCCCX L.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
e:-S;S.

A
ARC ARC
A.].RCIPRETE delle chiese e ba- liana, di cui non v'ha più alcun
sìliche di Roma. Era la dignità, clic vestigio; i5i. ss. Nereo ed Achilleo

soprastava agli altri canonici nelle nel titolo di Fasciola; 16. s. Caio,
ventisei Chiese collegiate, o titoli pres- ristaurata da Urbano Vili ; 17. ss.

biterali Cardinalizii, eh' esistevano in Apostoli; 18. s. Sisto nel titolo di


Roma, sino dal tempo di s. Gelasio I Tigride ; 1 9. s. Anastasia, detta sub
eletto l'anno 49^- ^on sia discaro palatioj 20. s. Ceciha in Traste-
averne qui come semplice erudizione vere; 21. s. Prassede ; 22. s. Mar-
1' elenco: i. s.Clemente nel monte cello; 23. s. Lorenzo nel titolo di
Celio; 2. ss. Vitale, Gervasio ePro- Lucina; 24. s. Marco; 25. s. A-
tasio nel titolo di Vestina; 3. santi gnese in piazza Navona; 26. s. Teo-
Pudente e Pudenziana nel titolo di doro. F'. Piazza, Gerarchia ec.

Pastore; 4- s- Grisogono in Tras- Le facoltà estesissime, che aveva-


tevere; 5. ss. Giovanni e Paolo nel no gli Arcipreti delle accennate chie-
titolo di Pammachio; 6. s. Ciriaco se,vennero tolte da Innocenzo XII, nel
nelle Terme diocleziane; 7. s. Ca- 1692, colla riforma ch'egli fece de'
listo e Giulio in Trastevere ; 8. s. tribunali, cosicché non altro ebbe-
Crescenziana. Questa chiesa più non ro che una paterna economica au-
esiste;
9. s. Sabina sopra il monte torità nelle cose appartenenti al ser-
Aventino; io. ss. Gabiuo e Susan- vigio della Chiesa , alla disciplina
na, titolo appellalo ad duas laurosj ed ai costumi: anzi la stessa di-
II. s. Silvestro sul monte Esqui- gnità di Arciprete col decorrer del
lino, nel titolo di Eqviizio; 12. s. tempo in esse chiese pienamente si

Eusebio nell'Esquilino ; i3. s. Ni- estinse.


comede, insigne basilica ricordata Presentemente non hanno in Ro-
nei martirologi di Reda, Usuardo ed ma dignità di Arciprete che le
la
Adone, ora distrulla; 14. s. Emi- tre patriarcali basiliche Lateranese,

^ ^
4 ARC ARC
Vaticana e Liberiana. Tal dignità episcopale sopra i canonici, sul cle-

è coperta sempre da un Cardinale ro, e sui ministii addetti al servi-

di R. Chiesa, e la istituzione di
S. zio di essa. Vi sono alcuni che o-
essa rimonta a tempi assai antichi. pinano essere derivata l'autorità de-
Infatti nella basilica lateranese, sotto gli Arcipreti vaticani dai poteri, che

il Pontificato di Bonifacio Vili, il avevano su di essa i vescovi por-


primo Arciprete Cardinale fu Ge- tuensi dopo l'unione fatta del ve-
rardo Bianchi di Parma vesco- scovato di Selva Candida alla dio-
vo di Sabina, sepolto nel Latera- cesi di Porto.
no ,
quantunque non manchi chi Gli Arcipreti esercitano alternati-
opini contarsi prima di quel tem- vamente coi capitoli il diritto di
po una tal dignità nel Laterano, conferire i benefizii vacanti nelle re-
argomentando ciò da vuia lettera di spetti ve patriarcali e chiese unite,
s. Pier Damiani diretta a Pietro o ad esse soggette, eccettuali ca- i

Cardinale della S. R. C. ed Arci- nonicati ed i benefizii maggiori e ,

prete della canonica lateranese. Nel- gli alleiti al Papa, secondo le re-

la basilica vaticana si crede essere gole di cancelleria. Gli Arcipreti del-


stata istituita la dignità arcipretale la basilica lateranese e della basili-
nell'anno io35 da Benedetto IX, e ca vaticana esercitano questo dirit-
viene indicato da Grimaldo chierico to alla pari coi respettivi capitoli
beneficiato e cronista della basilica cioè una settimana per ciascuno. Niel-

medesima il Cardinal Orso come il la settimana spettante al capitolo,


primo che assunse tal dignità. Nella viene esercitato tal diritto dai sin-
basilica liberiana s indica come il goli canonici per turno di anzia-
primo Arciprete il Cardinale Matteo, nità.
sotto Eugenio III nell'anno 11)3, L'Arciprete poi della basilica li-

e ne' tempi consecutivi vi si con- beriana esercita tal diritto col ca-
tano tra gli altri distinti Porporati pitolo nel modo sopraindicato, ma
di S. R. C, il b. Nicola Albergati però con la dilferenza che l'Arci-
e s. Carlo Bori'omeo. La serie poi prete ha due settimane in suo fa-
degli Arcipreti delle suddette tre ba- vore, ed una ne ha il capitolo.
siliche si riporta ai rispettivi articoli L'Arciprete lateranese esercita al-
delle basiliche stesse. I predetti Arci- la pari coi canonici il diritto cos\
preti delle basiliche lateranese e va- detto di Difesa delle aeque Mariane,
ticana avevano la giudicatura fo- volgarmente detta Marrana, posta
rense per gli alFari relativi alle re- fuori di porta s. Giovanni.
spettive basiliche, ed alle persone ad I predelli Arcipreti sono tenuti,
esse addette. in forza della costituzione 33, Pn-
Questa giurisdizione venne tolta storalis q/Jìcii, di Alessandro VII,
aU'.Arciprete della vaticana dal pre- ad eleggersi distinti prelati, che li

lodalo Iniìocenzo Mi, ed all'Arci- rappresentino con la qualità di vi-


prete lateranese da Pio VII con la carii, in lìivore ilei ([uali , in (or/a
noia costituzione Post diiUurnas. della citata costituzione, debbono ri-
K da osservarsi, che l'Aiciprctc lasciare una porzione non minore
della basilica vaticana presiede alla della mela della prebenda arcipre-
fdihrica, esercita nella basilica me- tale, che essi godono nelle rispclti-
desima il potere ordinario, e «piasi vc basiliche.
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Non mancano esempli di destina- naie di s. Nicolò in carcere, donde
zioni fatte (lei prcdelli \icarii per mo- passò al titolo Y'i'csbiterale di s. Su-
tii proprio dei Sommi Ponleliei con sanna. Poco godette il nostro Ales-
lettere in forma di breve. sio della sua dignità, imperciocché
I predelti viearii hanno in co- dopo alciuii mesi di Cardinalato, ter-
ro il primo posto fra i canonici, e minò la sua mortai carriera nel
la precedenza nelle processioni, an- 1189.
corché i canonici fossero insigniti ÀRCIPRIORE. Titolo che fu
della dignità arcivescovile o patriar- dato talvolta al maestro dei tem-
cale. plari.
Allorché gli Arcipreti invitano il ARCIPRIORESSA. Cosi chiama-
sacro Collegio per assistere alle sa- vasi la superiora delle religiose di

cre funzioni nelle respetti ve basili- Lancarro in Borgogna.


che, essi senza riguardo all'anziani- ARCISUDDIACÒNO ( Jrchi.mb-
tà prendono l'ultimo posto fra i (liaconus). Capo de' suddiaconi, of-
Cardinali, quindi nello stesso ordine ficio antico romana, di
della Chiesa
di staUi seggono il prelato vicario cui si fa spesso menzione nell' Ordi-
ed i canonici. P^. Andrea Girolamo ne romano. L' Arcisuddiacono si tro-
Andreucci, lyaclatus canonìco-theo- va anche in altre chiese, come ad
logicus j De vicariis basilicaruni ur- esempio in quella di Capua, dove
bis, Rom;c i744- egli ci era, dice IMichele IMonaco, nel
Gli stessi Arcipreti delle menzio- Santuario Capuano, citalo da Du-
nate principali basiliche nella ri("or- cangc. Il Borgia, nel tomo II. pag.
renza del Giubileo vengono desi- 174 delle sue Memorie, parla del-
gnati legati a per aprire e
Intere l'Arcisuddiacono nella chiesa Bene-
chiudere le Porte sante che in es- ventana, e ne porta vm documento
se esistono, meno quella della Va- del 971, in cui evvi la sottoscrizio-

ticana che viene aperta e chiusa dal ne d' un Arcisuddiacono capo dei
Papa. V. A-^xo SANTO e Porta suddiaconi della detta metropoli-
SANTA. tana.
ARCIPRETI (degli) Alessio, Car- ARCIVESCOVATO. Provincia, o
dinale. Nacque nell'Umbria dalla fa- diocesi posta sotto la giurisdizione
miglia degli Arcipreti, delta poi di spirituale di un prelato, al quale so-
Pietra, che il Torrigio dice parente no soggetti dei sulfraganei. Tuttavia
di Anastasio IV, e il \incioli sup- ve ne hanno senza vescovati dipen-
pone essere della nobile famiglia pe- denti, come sono gli arcivescovati
rugina della Penna. Fu ordinato di Amalfi, Chieli, Cosenza, Cran^
suddiacono della Chiesa romana, e ganor, Leopoli, Lucca, Naxivan,
poscia venne inviato da Alessandro Rossano, Scopia, Smirne, SpoletOy
III nella Scozia in qualità di legato ce. Le chiese arcivescovili in pnrti~
apostolico, afllnchè componesse le con- bus, che egualmente sono prive di
troversie insorte tra il capitolo del- sulfraganei, sono le seguenti: AlcppOy
la metropolitana eli s. Andrea ed il Adana, Anchiala, Acrida, Arcadio-
re Guglielmo, a motivo della elezio- poli, Baruto, Calccdonia , Cona ^
ne del nuovo arcivescovo e quin- ; Corona, Emessa. , Hopoli , Farfa:E
di fu da Clemente- HI, a' ventuno o Farsalia , Irenopoli , Marcui-
marzo ii88, creato diacono Cardi- nopoli , Naziaazo f Nicca , ISico-
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sia, Nisibij Palmira, P'irgi, Sa- lazione poi di Papa era comune
talia. Siila, Sdivrea, Sion, Sergio- ad ognuno Ciò fu rigorosa-
di essi.

poli , Sinopoli , Teodosia , Trabi- mente vietato da Gregorio VII nel


sonda, Teflis. 1076. Gli Arcivescovi, oltre la giu-
ARCIVESCOVO. Prelato, detto risdizione che tengono sulla propria
eziandio metropolitano, che ha pa- diocesi, come gli altri vescDvi, ebbero

•recchi vescoviper suffraganei , dei sempre una giurisdizione sopra dei


quali egU è capo. E desso il primo vescovi suifraganei, cioè non esenti,

vescovo di una ecclesiastica provin- della loro Tale potestà


provincia.
cia. Renchè Arcivescovo e metropo- da principio era vasta per modo,
litano suonino al medesimo, non ch'essi nelle cose di grande impor-
tutti gli Arcivescovi dir si possono tanza nulla potevano decidere senza
indifferentemente metropolitani: dac- il loro assenso; anzi 1' Arcivescovo
ché in ItaUa, ed anco nelle parti aveva tanta autorità nella elezione
degl' infedeli , trovansi Arcivescovi dei vescovi che nessuno poteva
,

che non hanno vescovi suffraganei. esservi instituito, se prima egli non
J^. Arcivfscovato. lo decretava. Era proprio cjuindi
L' origine degli Arcivescovi o dell'Arcivescovo l'esaminare gli e-
metropolitani si fa risalire fino ai letti in vescovi, conseci-arli , istruir-

tempi apostolici. Leggiamo che l'A- li , e vegliare sui loro costiuni. Da


postolo aveva data la soprainten- qui l'Arcivescovo era chiamato pa-
denza di tutte le chiese di Creta dre, maestro, giudice dei vescovi;
al suo discepolo Tito, e quella della da qui il giuramento di fedeltà che
provincia dell'Asia a Timoteo [S.Jo. il suffragaueo deve al metropolita.
Chrys. sten. I. in Tit. et I. in P^. Thomass. de vet. et iiov. Eccl.
Tinioth. Nel concilio di Antiochia
). disc. 1. I e. 4*^-> Van-Espen Sur.
del 264 troviamo chiaramente no- Eccl. p. I, tit. 19, e. 2.
minati i metropoliti, come anche la Tanta giurisdizione venne poi
loro autorità. Eccone il decreto : regolata e circoscritta dai Sommi
Episcopos, qui sunt in unaqiiaque Ponlelici. Tra gli altri privilegi
provincia, scire oportet, episcopuni venne tolto quello di eleggere, con-
qui priecst metropoli , etiani curani fermare esaminare e consecrare i
,

suscipere totius provincice , co quod vescovi suifraganei ( Thomass. loc.


in melropolim nndequaque concur- cit. e. 48)- Clemente V riservò alla

runt omnes , qui liahent negotia. Sede Apostolica le chiese, i vescovi


(Cfl!«. f) apud Labhceum, tomo II.). delle quali morivano in curia ( Extr.
Sulla origine degli Arcivescovi e Etsi in temporaliuni de Prcvben.) j
inclropnlitani si possono vedere 1 Us- Benedetto XII aggiunse altre riser-
[De orig. episcnp. et metrop.)j
serio ve [Extrav. ad regimen. de pnrb. ) ;
De Marca ( Concord, sacerdot. et e finalmente dopo la pubblicazione
iniper. lih. VI cap. i n. 3); Ma- delle regole della cancelleria, fu in
macchio {Orig. et antiq. Christian. generale riservata al Romano Pon-
lih. IV, cap. 4 § '>» num. 4)> Da tefice la elezione e la collazione di
principio qualcuno degli Arcivescovi tutte le chiese cattedrali. Sopra di ciò
6Ì dava anche il tilolo di univer- per altro si debbono attendere i

sale j ma IVlagio II, del ^78, ne concordati. Ma essendo rimasta c-


fece espressa proibizione. L' nppel- gualmenlc di troppo estesa la giù-
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ri'jdizione de' metropolitani , venne Pontefice (Trid. ibid.). L'Arcivesco-
diminuita dal concilio di Trento ; vo può eziandio stabilire dei vicarii

tuttavia in forza del diritto nx-tro- capitolari, pel governo delle diocesi
politico, l'Arcivescovo può invigilare vacanti delle loro provincie, se en-
i sulfraganci, e se fossero negligenti, tro otto giorni di sede vacante, non
riclùamarli al dovere e supplire alla ne nomina alcuno il capitolo della
loro negligenza nei casi permessi chiesa ( Trid. sess. 24 cap. 1 6 de
dai sacri canoni ;
giudica in caso reform. ) ; può obbligare i suffraga-
di appello dalle sentenze degli Or- nei alla consecrazione di un altro

dinarii ; secondo il Earbosa , ed sulfraganeo, può giudicare della in-


altri autori, è giudice ordinario giustizia della sentenza di scomunica
dei suffi'aganei nelle cause civili a fulminata da un suffiaganeo.
forma degli antichi canoni ; ma a Esistendo un forte motivo, l'Ar-
sentimento del Lottario e del Petra, civescovo può sospendere i suoi suf-
non può esercitare tale facoltà nei fraganei , interdirli , scomunicarli ;

sufl'raganei , che non vi acconsento- ciocché ha facoltà di /'ar egual-


no , se non nei casi permessi dal mente il vicario dell'Arcivescovo,
diritto. Attribuiscono ancora i cano- se questi fosse lontano, o mancasse.
nisti all'Arcivescovo l'esercizio della Ma benché l'Arcivescovo, secondo
sua giurisdizione fuori della dio- il diritto comune, abbia autorità di
cesi , ma nei limiti della provincia, infliggere le censure contro a' suf-
nei seguenti casi: i.° IS'ell' obbligare fraganei, pure deve procedere con
i vescovi suffraganei ad osservar gran cautela, perchè le censure non si
nella celebrazione degli oflìcii divini possono infliggere senza colpa; e la
il medesimo rito, che si pratica dal- cognizione delle colpe dei vescovi non
la chiesa metropolitana ; 2." nel è soggetta al metropolitano. Quin-
costringere i vescovi suffraganei a di o la può esercitare soltanto nel
cx'ìehrare i sinodi diocesani ;
3.° nel- sinodo provinciale, o nel dichiarare
l'obbligarli ad osservare i sacri ca- una censura inflitta dal diritto co-
noni in materia di simonia; 4° wel- mune, o tutto al piìi, se il suffira-
r impor loro, che edifichino il se- ganeo manca in officio, in im at-
minario ; 5." nel comandare che to relativo al diritto metropolitico.
istituiscano degli arcipreti di cam- Parimenti per giusto motivo può
pagna. scomunicare il vicario o l'officiale
Oltre a ciò 1' Arcivescovo pviò di un vescovo suffiaganeo.Le giuste
anche convocare i suoi vescovi sul- cause per cui può scomunicare il
fraganei ad un concilio provinciale vicario di un suffraganeo, son le

( Conc. Trid. sess. 24 e. 2 de refor.); seguenti: i. se il vicario impedisce


può obbligarli alla residenza nelle r appello della causa al vescovo;
rispettive diocesi ( Trid. sess. 23 2. se manca nell' addossatogli offi-

e. I de reform. ) ; ed in caso che cio; 3. se abusasse della propria giu-


essi non vogliano risiedere , senza risdizione; 4- s^ "SÌ della giurisdi-
una giusta ragione, può ascrivere i zione datagli dal vescovo scomuni-
frutti del loro benefìzio alla fabbri- cato; 5. se non osserva i privilegi
ca della cliiesa , ovvero ai poveri ; della sede A postofica; 6. finalmente
e nel caso di maggior resistenza se sia di mal costume, ovvero incor-
può anche denunziarli al Sommo reggibile. Da questi casi però si
8 ARC ARC
ercellnn, 5P mancasse fuori
il vicario scovo fosse negligente ncU' eseguire
ilt'l suo ()iìi(Mo nllora non è sog- : r ultima volontà ad cnsus ])ius dei
gollo alla i;iuiis{lizio)ic del metro- suoi può r Arcivc.NCOvo a-
sudditi ,

politano, se non nei casi espressi dempierla. Per supplire noudinuino


nel diritto ma l'esame ed il gastigo
; a tale mancanza sono state concedu-
della colpa appartiene al suo vesco- te speciali facoltà alla con giega /.ione
vo , il quale , siccome qualunque Cardinalizia della reverenda fabbrica
altro magistrato, ha la (iicoltà a ju- di s. Pietro.
re di punire un suo olliciale. iSe' voti e nei giuramenti dei ve-
L' Arcivescovo può assolvere il scovi sullraganei, l'Arcivescovo può
suddito di ini sulTraganeo, che egli, dispensare. Se i sudditi di un suf-
senza legittima causa non vuol as- Iraganeo hanno poderi nella diocesi
solvere, osservando però il modo dell' A rei vescovo, questi, nel caso che
prescritto dai sacri canoni special- a lui si dirigano può giudicare le
,

mente nel capo Ad reprimcìulum loro eause. Un tempo TArcivescovo


etc. de qfficiis judicis oidiiiarii. poteva a suo piacimento visitare le
Quando una qualche dispensa di- diocesi dei sullraganei ; oggi lo può
venta necessaria, ed il vescovo la soltanto dopo che nel sinodo pro-
nega, può l'Arcivescovo concederla. vinciale si è conosciuta ed approva-
IV'ondinieno tale facoltà da molti ta la ragione ( Trid. Se.ss. 24 de
gravi canonisti gli vien negata, an- rcforrn. Mentre egli visita
). la sua
corché si trattasse della sola dispen- provincia , può ascoltai'e le confes-
sa dai voti. Veggasi Suarez tom.ll, sioni dei sudditi dei sullraganei, as-
lib. VI, de Volo. Sauchez lib. IX, solverli, ed impor loro salutevoli pe-
in Decalog. cap. 38, num. ii-ic> nitenze: può far an-
questo stesso
Da altri però è limitata al solo che per mezzo di un suo rappresen-
caso in cui può esservi appello.Se tante né dall'assoluzione sono esclu-
;

i benefizii soggetti ad mi vescovo si i casi riservati ai sullraganei, per-


sudraganeo restano vacanti per ne- chè quando l'Arcivescovo visita una
gligenza di lui, l'Arcivescovo può diocesi sullraganea , dessa viene ri-
allora quando tale
supplirvi] anzi guardata come sua, ed egli siccome
vacanza prolungata fosse ad un se- il .superiore di essa. La giurisdizione
mestie, la collazione, per diritto, dell'Arcivescovo si estendeancctra, giu-
sj)ctta all'Arcivescovo. Se il vescovo .sta i canonisti, ad altri casi. Gli è le-
suIlVaganeo per negligenza non con- cito istituire processo contro i cano-
ferisce il benefìzio ad una persona nici di un sullraganeo, quando non
presentala dal giuspatrono, e se osservino le censure date dal loro
fo.sseio scorsi due mesi l' Arcivesco- vescovo. Ha l'autorità di so.speiidere
vo , cui il giuspatrono può fare qualcuno dalla predicazione in tutta
incorso, ha il diritto d" istituirlo. la provincia, quando ne sia imme-
{Plus V. Const. in Confi rendis i6 ritevole. Può esiliare da tutta la
mail 1 5Q'j ). Se il vescovo è negli- provincia quegli, che ha commesso
gente nellobbligare un suo suddito un delitto nella diocesi di lui. Nei
ad esibire un (jualche testimonio casi sua giuri.sdizione
spettanti alla
l'Arcivescovo j)uò obbligare il ve- ha diritto di mandare editti per tut-
scovo .stesso ed anche il suddito a ta la provincia. Come deN'g.ilo «Iel-
produnu la Icslimouianza. Se il vc- la Selle Aposlolia», ha il [>oterc di
ARC ARC 9
obbligare gli abbati ed i prelati re- dopo aver pronunciato in appello
golari negligenti, affincbè sia fatta la non può ingerirsi per la esecuzione
spiegazione del vangelo nelle par- delle sentenze; non può scomunica-
rocchie, che dipendono dai moniste- re i sudditi del .sulB-aganeo, né as-
ri nullius dioecesisj ma però esisten- solvere quelli, che da esso furono
ti nella sua provincia : pure ha
cos'i scomunicati, fuori che in caso di ap-
il gius di portare la croce inalbera- pello, il quale di regola deve avere
ta in tutta la estensione della sua una causa sufficiente e legittima; in
ed anclic nei
pi'ovincia ecclesiastica, questo caso deve prima rimetterlo
luoghi esenti, qualora non siavi il al suo Ordinario, affinchè da esso lui
legato Pontifìcio, o un Cardinale, o ne riporti l'assoluzione, ed osserva-
un nunzio colla potestà di legato a re il decreto della S. C. de' vescovi
Intere [sacr. Rie. Coiigr. in Taiirin. e i-egolari, dato a' 16 ottobre 1600,

t) niarlii i5c)3, et i octohr. iGoi^. approvato da Clemente Vili non- ,

Ha la giurisdizione di benedire il ché la costituzione di Benedetto XIV,


popolo nella sua provincia, tanto so- Ad militantis Ecclesiae etc. Non può
lennemente che privatamente , ed concedere ai sudditi dei suffi'aganei
anche nei luoglii esenti (Bened. XIV, in prima istanza alcuna esenzione,
t. 2 const. l\.o). Che se poi vi è il non prendere ingerenza nelle mate-
legato, o il nunzio apostolico, l'Ar- rie che concernono osservanza di fe-
civescovo benedirà soltanto, avutane ste; non può scomunicare il popolo
la licenza da lui (S. R. C. vit supra). del suffi-aganeo, né ricevere denaro
Può usare del rocchetto, della moz- o doni dai sudditi ; anzi se ne
7.etta e del pallio in tutta la pro- riceve è tenuto a restituire il dop-
vincia, anche nei luoghi esenti (S. pio . Non gli è permesso 1'ob-
E.. C. ut supra). In quali funzioni bligare i sudditi di un suffi-aganeo
debba egli usare del pallio, V. Pallto. a ricevere la sua legazione, ovvero
Tutte le accennate attribuzioni ad eseguire le sue sentenze; non
non sono presentemente in piena os- ha il potere di esser giudice com-
servanza, se si eccettuino gli appelli, petente dello stipendio dovuto agli
e rari son divenuti ancora i sinodi avvocati del suo foro dai sudditi
provinciali. Peraltro nell'America set- del suffi-aganeo; non ha fiicoltà d'in-
tentrionale [Vedi) gh Arcivescovi, per fliggere le censure agli officiali del
ispeciale annuenza della Santa Sede, diocesano se l'icusano di comparire,
hanno delle ingerenze particolari nel chiamati essendo da lui; non può
formare la terna dei soggetti da pre- scegliei'si officiali nelle diocesi sutìra-
sentarsi al Sommo Pontefice per la ganee per le cause future (S. C. e-
deputazione de' vescovi e dei loi'O una Vulturan. 1 3 maii i6o3);
pisc. in

coadiutori. Tali ingerenze si eserci- non può permettere che le cause


tano ancora da2;li Arcivescovi dell' Ir- di appellazione spettanti a lui, ven-
landa [Vedi). I principali casi però, gano trattate fuori della sua città o
in cui l'Arcivescovo ha ristretta la sua diocesi; gli è pi'oibito richiamar le
giurisdizione, sono i seguenti: A te- censnre inflitte dall'Ordinario sull'ap-
nore della sess. 24 del Trid. e. 20 pellante (S. C. epis. in una Montis
de refovin. , non può ingerirsi nel- regalis 2 die. 1
609) ; non deve in-
le cause, che sono ventilate in prima gerirsi nelle cause d'immunità ec-
istanza innanzi il vescovo, ed anche clesiastica spettanti ai suffi'aganei, ma
voL. m. 2
IO ARC ARC
bensì rimettere alla Santa Sede quel- fedeli,ed abolita la religione, per
li che ricorrono a lui (S. C. episc. conservarne memoria delle sedi
in una anglon. 23 sept. 1624); co- vengono egualmente ordinati de-
sì pure non ha da mandar conunis- gli Arcivescovi e vescovi, i quali
sarii contro i suoi suirraganoi, sen- però non hanno alcuna giurisdi-
za licenza della sacra Congregazione zione. Di essi troviamo una memo-
( S. C. episc. in una umbriat. 2 5 ria nel concilio Trullano del 680,
maji 1629); gli è illecito ammini- in cui vi erano alcuni prelati che ,

strare gli ordini, la cresima, degra- non avevano potuto andare al pos-
dare ec. od eseguir altro esercizio di sesso delle loro chiese, perchè erano
giurisdizione nella diocesi suffraganea, queste sotto la dominazione degli
senza l'assenso dell'Ordinario di essa, infedeli. Ad essi venne dal concilio
eccettuati i casi espressi a jure; e- conservato il grado, colla facoltà di
gualmente non può concedere di- ordinare dei chierici, e spedirli in
missorie ai sudditi dei sulfraganei loro vece, subito che fossero cessate
mentre visita le loro diocesi , così le ostilità. Veggasi Hieronym. Viel-
neppur celebrare i pontificali senza mii , Luciihratio de Epìscopi s qiios
averne avuto il loro permesso (S. Titularcs appellante Venetiis i58o.
C. episc. et regul. 18 apr. i^gg); Andreas Hicronymus Andreucci, De
Non può giudicare le maggiori cau- Episcopo TiUtlarij seu in pardbiis.
se criminali dei sufTraganei ; con- Roma? 1734, e la di lui Hierarchìa
ciossiachè , forma-
ove trattisi di ecclesiastica y tom. I de Possessis pag.
re intorno ad esse giudizio, que- 490.
sto si appartiene al romano Pon- ARCO (Jrcan.). Città vescovile in
tefice così egualmente
, le mino- partihus nell'Armenia minore, suffia-
ri poiché ciò spetta solo al con-
,
ganea di o Metelin.
INlitilene,

cilio provinciale ( Trid. sess. 24 ARCOLAIO. Ordine cavallere-


de refonn. e. 5.); non può richie- sco. Kel i388 Margherita regina di
dere al sulTraganeo della causa, per Napoli vedova di Carlo III Duraz-
cui non vuole promuovere agli or- zo, vedendo le rivoluzioni che agi-
dini un suo suddito ma deve ri- , tavano il regno per le pretensioni
mandare la cosa al Sommo Ponte- di Lodovico d'Angiò, si ritirò nel-
fice od alla sacra Congregazione del la fortezza di Gaeta col figlio La-
concilio (S. C. Conc. in llhem. 2 i apr. dislao, da Urbano VI investito del
1 668). Finalmente gli manca la fa- reame. In questo tempo, Napoli fu
coltà di assegnare al sulìiaganeo un assalita e combattuta dalle navi e
termine per delìnire una causa. Sul- galere della regina, quali mol-
all(>

la croce che portano gli Arcive- ti Porta nuova


nobili del Seggio di
scovi dinanzi a sé. V. Croce A- si opposero ; e perchè tal' unione a

STATA. danno di Margherita restasse più vi-


ARCIVESCOVO in partihus. Co- sibile e costante, si chiamarono Ca-
sì si appella quell' Arcivescovo (;he valieri dell' Argo ta, per l'insegna
tiene soltanto il litfjjo della chie- che portavano nel lato sinistro di
sa di quella domi-città in cui un Arcolaio, o ignommcralore rica-
nava la religione cattolica, ed a- mato d'oro in campo rosso. Questi
veva Arcivescovo. Ora però mol- cavalieii condussero buon ninnerò
le di quelle città lulte dogli iii- di coniballenti in favore dell' An-
ARD ARD IT

gioino, ma durarono quanto il bre- tagna, presso il lago di Rye. Il

ve suo dominio, perchè al cader di Pontefice s. Celestino I spedì nel-


Lodovico, i nobili, che ne seguivano rii'landa s. Patrizio a bandirvi la
le furono prontamente disper-
parli, fede nel 432. Fra i vescovati, ch'e-
si. Stimano alcuni che la detta in- gli quivi fondò, ci fu questo di Ar-
segna deW j4rcolaiOj fosse prescelta dagli. Esso, nel 1741, era stato uni-
per significare, che siccome a poco a to all'arcivescovato di Tuam , poi
poco si toglie il filo dall' ergala, alla sede vescovile di Kilmore , ma
neir incannare la matassa, e resta quindi divenne sulTraganeo dell' ar-

affatto nuda, così l'acquisto del re- civescovo di Armagh, che è il me-
gno di Napoli si sarebbe successiva- tropolitano della provincia ecclesia-
mente elU'ltuato, spogliandone La- stica chiamata Ultonia. La residen-
dislao e Miirgherila. za del vescovo d'Ardagli, è in A-
ARCONTICI. Eretici, che sorsero thlone, borgo che già fu seggio ve-
sul declinare del secolo secondo. Co- scovile, rinomato per l'assedio, che
storo asserivano che il mondo fu sostenne nel 1691 contro il princi-
creato dai Principati , coro di x4n- pe d'Orange, conservandosi fedele
geli eh' essi chiamavano Archoiitcs. al re Giacomo II ; ina nell' anno
Dicevano inoltre che la redenzio- seguente, superato dal generale Gin-
ne dell'uman genere consisteva nel- kle,con tutta l' Irlanda soggiacque
la dottrina, rigettavano i sacramen- alla dominazione del competitore
ti, impugnavano la resurrezione dei del re predetto. La diocesi ha più
corpi, e facevano autore dei sacri di quaranta parrocchie e molte
misteri Sabaoth, che riguardavano cappelle, con cinquanta vicarii; ha
come uno dei principati inferiori. ilsuo capitolo, mantenendosi il Te-
Si considerano come im lamo del- scovo culle oblazioni e rendite par-
la setta dei valentiniani, o dei mar- rocchiali giacché il numero de' cat-
,

cosiani. La vita di alcuni era in ap- tolici supera i duecento settanta mila.
parenza penitente ; altri la condu- ARDALEONE (s.). Eroe che
cevano assai dissoluta. incontrò coraggioso la morte per la
ARDxl [Ardaincrii seu Herculia). fede di Gesù Cristo nel tempo in
Città vescovile, fino dal IX secolo, del- cui sul trono di Roma sedeva Massi-
l'Ilhria orientale nella provincia di mino Galerio. Prima che si convertis-
Macedonia, il cui prelato era suffra- se alla verità della fede, egli eserci-

ganeo del metropolitano di Tessalo- tava la professione di commedian-


nica. Nell'anno i638 v'avea il ve- te, e rappresentava sulla scena i

scovo Melezio, il quale sottoscrisse misteri de' cristiani, affine di renderli


al concilio radunato dal patriarca segno alla derisione degh empii. II

di Cos tanti nopoh Cirillo di Berrea, martirologio romano lo ricorda a'


per opporsi ai sentimenti calvinisti- i4 aprile.
ci di Lucaris suo predecessore. ARDEA. Piccqla città, ora quasi
ARD AG H (^j4rclacaden.). Città con distrutta nella campagna di Roma.
residenza vescovile nell'Irlanda, detta Ne' più riraoti tempi ella fu già
anche Ardacliia . Questa piccola splendida capitale dei rutuli, e reg-
città d' Irlanda , è nella provin- gia di Turno, il quale ebbe il co-
cia di Leicester, capoluogo d'una raggio di far fronte ad Enea tro-

baronia, edificata sopra una mon- iano. Prova della sua antichità si è
12 ARD ART)
la favola , clie Danae gittata nel di Giovanni ed
s. monaci di s. i

mare da Argo suo padre, ne fos- Pietro di Nurcki , per alcune pos-
se la fondatrice maritandosi col re sessioni, come dice il Mansi.
Pilumno arcavolo,
di Turno , né ARDEMORA. Città vescovile d'Ir-
manca chi sostiene ripetere l'origi- landa sino dal V secolo nella con-
ne fnio da Ulisse. Fu quindi signo- tea di Kerry, sufFraganea della me-
reggiata dai latini, e tre secoli do- tropoli di Cashel, unita neh' XI seco-
po la fondazione, Roma se ne im- lo a Lismora e T f^aterford (^Vedi).
padionì, e vi spedì una colonia. E- ARDFERTA {Ardfcarl, o Arda-
ravi un tempio di Venere, al quale twn). Piccola città episcopale, fino dal
accorrevano i latini, e fui'ono cele- VI secolo, di Monemonia o Momo-
bri le sue acque sulfuree, dette A- nia, situata nella contea di Kerry,
quae Ardeatinae, Foiites sulphurati. sulfraganea di Cashel in Irlanda. Fu
Ora è feudo e marchesato della ca- anticamente capitale della contea, e
sa Sforza Cesarini, per compera che dicesi che avesse ima vniiversità; ma
Giuliano Cesarini, gonfaloniere del nella guerra del 1641 venne quasi
popolo romano, ne fece l'anno 1 564, distrutta, ed ancora si veggono ri-
da Marcantonio Colonna. levanti avanzi de' suoi cditizii reli-
Rinnovata la via Ardeatina con- giosi.

tigua alla celebre via Appia, nei fa- ARDINGHELLI Nicotò, Cardina-
sti ecclesiastici suona celebre il suo le. Nicolò Ardinghclli nacque in Fi-
nome, perchè nobilitata dal sangue renze nel i5o2 da una delle piìi co-

di molti martiri. Nella detta via ri- spicue famiglie. Segnalossi in varii ra-
nomato fu il cimiterio di s. Ealbi- mi dello scibile umano, ed era bene
jia e di s.Marco Papa del 336, il instrutto nel diritto, nella poesia, nel-
quale vi fabbricò ima chiesa. Evvi le lingue italiana greca e latina. Ad
anche quello di s. Petronilla , di acuto intendimento accoppiava me-
Flavia, di Domitilla e de' ss. Nereo moria tenace, rara prudenza. I suoi
ed Achilleo, uno dei più antichi di meriti lo fecero annoverare tra gli
Roma, oltre quelli che nomina Bo- accademici fioi-entini, e protetto dal
sio. Ardea appartiene alla diocesi Cardinale Farnese, che poscia fu su-
di Albano. Fra i Cardinali che fio- blimalo al Pontificato col nome di
rirono nel Pontificato di Giovanni Paolo III , ebbe aperto il campo
IX, si nomina Leone, monaco be- di addentrarsi vie meglio nelle scien-
nedettino che trasse i natali nella ze, e godere l'amicizia e familiarità
villa di Priapo, territorio di Ardea, de' più dotti personaggi di quell' e-
Fu eletto Pontefice nell'anno 908 poca. Paolo III gli alhdò l' incarico
col nome di Leone V. Nel Xll se- di segretario del Cardinal Farnese
colo Ardea era luogo fortificato, suo nipote: poscia gli fu conlcrito
giacché Papa Gelasio II, fuggendo un canonicato nella metropolitana
le persecuzioni di Enrico per la V di Firenze ed il vicarialo della Mar-
vertenza delle investiture , si ritirò ca. Dopo qualche tempo si vide
col Cardinal Ugone in Ardea, e di l'Ardinghelli innalzato alla sede ve-
là per Ostia, passò a Gaeta sua scovile di Fossombrone, locchè av-
patria, nel i 1 1 8. Nell'anno i 1 35 fu venne nel i54i, «lei qual anno fu
celebrato in Ardea un concilio, a mandato dal Sommo Pontefi(-e alla
causa d'una vertenza fra i canonici corte di Francesco I, in qualità di
AKD ARD i3
nunzio. Lo scopo della sua missio- ti fu da Alessandro III creato prete
ne eia quello di conciliare la pace Cardinale del titolo di s. Croce in
esso e Carlo V, nonché
fi'B di pro- Gerusalemme. L'Ardoino appose la
curar la celebrazione del concilio ge- sua sottoscrizione a varie bolle di
neiale. Acconipag-uò poscia in Fian- questo Pontefice, nonché a parec-
cia ed in Ispagiia, e giovò coli' ope- chie di Lucio III, del quale inter-
ra sua e co' suoi consigli, il Cardi- venne ai comizii. Dopo aver soste-
nale Farnese, il quale erasi recato nuto per tre anni la dignità del
presso quella corte insignito della Cardinalato, terminò i suoi giorni
dignità di legato a latcre. Ritorna- nel ii8c>. E autore di im opusco-
to in Roma,onorato della cari-
fu lo, che si conosce col titolo de Deo
ca di Datario da Paolo III che , inimorlali.
inoltre a' 19 dicembre i544? lo creò ARDUINO (s.), abbate di Fonte-

prete Cardinale del titolo di s. A- nelle. Vandregesilo.


J^. s.

pollinare. Tanta era la sua perizia ARDUINO o Amomxo (s.), vescovo


nel maneggiare gli affari più impor- di Sens, usci da ragguardevole famiglia
tanti e difficili, che, secondo il Se- gatincse. Ottenuto dai genitori l'as-
gni, governava le faccende secreta senso di rendersi religioso, entrò
di tutta la Chiesa^ ed avea il ma- neir abbazia di Ferricres ; nxa poco
neggio dello Stato Pontificio. Ma dopo fu obbligato alla chiesa di
erano appena passati tre anni dac- Sens, e fatto sacerdote da Geremia
ché era slato promosso alla porpo- che n'era l'arcivescovo. Le sue vir-
ra, quando una morte immatura tù gli procacciarono nominanza nel-
troncò il filo de' suoi giorni nel la corte cU Luigi // Buono, dal qua-
I :)47, contando egli soltanto (juaran- le perciò fu invitato, e costituito
tacinque anni di vita. Fu sepolto nel- sorvegliatore del contegno e costu-
la chiesa di s. Maria sopra Miner- me di tutta la baronia. In progres-
va, ove leggesi un onorevole epi- so fu cancelliere di Pipino re di A-
ta.'fiosopra la sua tomba. Il IMaz- quitania. Comeché ricolmo di lavo-
zucchelli ed altri fanno onorevole ri, non poteva a meno il santo di
menzione di questo Qudinale, e ne' sospirare il suo primiero riliramen-
loro sciitti riferiscono alcuni monu- to, e invitato di que' giorni appun-
menti del suo ingegno. to, in cui morì Adalberto abbate di
ARDlZZOi^E, Cardinale. Ardiz- Ferrières, ad entrai'e invece di lui,
zone vuoisi dal Ciacconio vesco- vi s'indusse senza grave difficoltà.
vo di Cuma; ma l'Ughellio non ne Circa la fine dell'anno 828 fu sur-
fa parola. Venne innalzato alla di- rogato a Geremia, e in forza della
gnità della porpora da Eugenio III predicazione, a che era attissimo,
nel 1 1 jo. Sottoscrisse alla concor- fece che moltissimi si convertissero.
dia, che venne stipulata ti"a Federi- Mori ai IO di ottobre dell' 840.
co I imperatore ed il detto Ponte- Le sue reliquie furono arse a Fer-
fice Eugenio III. rières dagh ugonotti, nel iSGg, e
ARDOIjXO, Cardinale. A.rdo'mo da non ne rimangono che piccoli avan-
arcidiacono della cattedrale di Piacen- zi. La festa ne ricorre ai i o otto-
za si fece poi canonico regolare del- bre, che fu il giorno della sua morte.
la congregazione di s. Frediano di ARDUINO, Cardinale. Arduino
Lucca. Quindi, nel 1178, iu Frasca- Cardinale diacono del titolo dei ss.
i4 ARE ARE
Cosimo e Damiano, fa promosso a operati alla sua tomba ne attestaro-
cotal dignità da Alessandro IT, il no la santità. La sua festa è in-
quale occupò la sede Pontificia dal dicata ai 2 5 di agosto.
1061 al 1073. AREHA. A'escovile appar-
Città
AREDIO (s.), altrimenti detto tenente alla seconda Auguslanica
Agricola, vescovo di Nevers, fioriva Da alcuni è creduta quella degli
ma non è noto che
nel sesto secolo, Arci. Ebbe un uomo di nome Ciro,
per l'antichità del suo culto, e per il quale intervenne al concilio efe-

le sue soscrizioni ai concihi di Or- sino.


leans e di Parigi, l'uno dei quali si AREOPAGITA. V. s. Droxicio.
tenne nel 4^9? ^ l'altro nel 55 r. AREQUIPA {de Jrequipa). Città
Fu successore di Rustico, uno dei grande del Perù e capitale della pro-
Vescovi che intervennero al conci- vincia di tal nome con residenza vesco-
lio di Orleans dell'anno 54 1. Po- vile. Il suo clima è sì dolce che in tut-

se cura a sradicare dalla sua chie- to r anno la campagna è coperta di


sa o2fni seme di eresia, ed o^ni a- fiori, e vi si gode una primavera
vanzo di culto idolatrico. Domandò continua. Viene chiamata la P^enC'
d'esser sepolto in una cappella di zia del Perii. Il suo nome significa
Decize, piccola città posta lungo la Ebbene restatevi, risposta che 1'
In-
Loira, e passò di vita 1' anno 558 cas, sovrano del Perù diede agli spa-
ai 16 agosto, nel qual giorno ap- gnuoli quando gli domandarono di
punto se ne celebra la festa. fermarvisi. Il conquistatore Pizzaro
AREDIO (s.), abbate nel Limo- la fondò nel i536, a nome di Car-
sino , venuto a luce in Limoges lo V, che nel i54i le diede il tito-
circa l'anno 5 11, era figliuolo di lo di Città. Di poi il Sommo Pon-
Giocondo e di Pelagia ragguarde- , tefice Gregorio XI II, Buoncoinpa-
voli ambidue per virtù e per no- giio, bolognese, ad istanza del re di
biltà di lignaggio. Allevato cristia- Spagna Filippo II , erigendo nel
namente, si applicò alle scienze, con Perù tre vescovati con titolo di jus
non comune profitto e fama di patronato regio, vi comprese que-
addottrinato. Venuto alla corte di sto chiamato anche Ariquiba, facen-
Teodeberto , ne fu cancelliere , ma dolo sulfraganeo di Lima. Nell'anno
per insinuazione di s. Nicezio vesco- 1606 fu diviso da Cusco, e la sua
vo di Treveri, abbandonò gli alìàri rendita era di diecisette mila pez-
terreni, e passò alla solitudine. La ze annue . La cattedrale è dedi-
morte però, che in quell'epoca av- cata all'Assunzione di M. V. Il ca-
venne del suo genitore, fu causa pitolo è composto di cinque dignitìi
ch'egli ritornò a Limoges per sol- e di cinque canonici, ed oltre il

levare in qualche modo il dolor collegio de' gesuiti, e l' ospedale dei
della madre. Poco dopo fondò il religiosi della ha sei conventi
carità,
monistero di Atanc nel Limosino di frati, e monache. 11 Chile
tre di
e vi fu primo abbate. Le i-egolc, irriga le strade di Arcquipa per
che a tal monistero prescrisse, era- mezzo di canali sotterranei, ed è at-
no presso a poco le istituzioni di traversato da un bel ponte. Le sue
s. Cassiano e di s. Basilio. IVima di case sono fdibricale a vólto ed in
morire fece testamento, e passò di pietra, ma poco alto, aflinc di garanti-
vita intorno l'anno 591. I miracoli re gli abitanti dai frequenti terre-
ARE A W 1*: 1

tnoti , rammeiitaiulosi ancora qut 1- e di[)iutore Giorgio Vasari nel se-

lo del 1725 accompagnalo dall' 0- colo deeimosesto nobilitar la sua pa-


riizione del vicino vulcano di Giia- tria.

jana Putena. Un simile disastro succe- Era Arezzo ima delle più ricche
dette anche negli anni 17 32 e 1738; e popolose città dell' Etruria. Nel-
ma quello del 1784 distrusse quasi l'anno 5o8 avanti Gcsìi Cristo, Por-
interamente la città, devastando un senna re di Etruria nativo di Arez-
terreno che si estendeva per quat- zo, dichiarò guerra ai romani asse-
trocento tese e settecento ottanta diando la loro capitale : Orazio Co-
metri, senza che gli alberi [)erdes- clite, Muzio Scevola e Clelia si di-

sero la loro verdura. stinsero in 'quella occasione con glo-


ARETA (s.), martire in Arabia. ria del nome romano. Si sa pure
Colse la palma del martino verso che dopo che i galli discesero in
l'anno 52 2 nella città di INagran, Italia, tolsero all'antica Etruria i

in un ad altri trecento quaranta se- possedimenti transpennini, ed innanzi


gtiaci di Cristo. Ciò avvenne per co- che i romani dilatassero al di là del

mando di Dunaan re degli ome- Tevere le conquiste, rimase il nome


rili, popoh che abitavano Arabia l' di Etruria alle regioni poste fia il

felice. I menologi de' greci ne fan- detto fiume e la Macra, che si di-

no menzione al di ventiquattro ot- visero in dodici prefetture, ciascuna


tobre. delle cpiali venia governata da un
ARETUSA {Jretlmsin.) o For- lucumone o capo del popolo ed ,

nacusa, nome col quale vuoisi con- il primo fra essi avea anche sopra gli

traddistinta a questi giorni. Città altri lucumoni potere supremo. La


vescovile sino dal V secolo , ora quarta lucomonia era degli are-
in partibits della diocesi d'Antiochia tini, che da Arezzo dilatavansi nei
nella seconda Siria, sullraganea del- dintorni di Fiesole , e da Firenze
la metropoli di Jpainia, o Apa- fino a Pistoia. Dopo la discesa in
nica. La religione cristiana vi fu Italia del capitano cartaginese Anni-
predicata soltanto sul declinare del bale, cominciò Arezzo a figurare ed
secolo quarto. N'era vescovo Marco, a mostrare la sua importanza, men-
famoso per una confessione di fede tre nella punica spedizione fornì ab-
in favore degli ariani, sotto glimpe- bondevoli soccorsi al general roma-
ratori Costanzo e Giuliano. no Scipione. Nella guerra sociale per
AREZZO [Arelin.). Città con re- essersi unita ai nemici di Siila

sidenza vescovile in Toscana. Assai questi la distrusse , e ne perirono


antica, occupa in parte 1' erta di flo- gli abitanti, indi vi dedusse ima co-
rido eolle, e si estende in parte nella lonia, che segui poi le vicende del-
soggetta pianura dell' Arno inaffiata l' impero e delle barbaresche inva-
dallaChiana suo confluente. Eccede sioni. E soggetto di dubbio se la

una lega il recinto delle sue mura, colonia formasse stanza nell'antico
e compie l'ornato delle spaziose e Arelium , città distinta óaW Arelium
ben lastricate sue vie la superba Taliiim , e dall' Arctium Fidens.
piazza singolarmente abbellita da pre- L' Arelium Velus fu superstite però
clari edifìzii, da due teatri, dalla va- alle altre due, essendo sfata ristorata
ga fontana , e dalle famose loggie per cura di Mecenate, che fiori nei
colle quaU volle il celebre architetto primordii sotto Ottaviano Augusto,
i6 ARE AR]^
e che si diceva disceso dagli anticlii IV, nel iiGG, conceduto il rc^io di
re di Etniria. D(ipo la caduta di Sicilia a Carlo I d'Angiò, afììnclic re-
Roma Arezzo fu devastata dai goti; priuiesse l'audacia di Manfredi, figlio
ma ristorata sotto Oiusliiiiano nel- naturale di Federico II, che vessava
l'invasione dei longobardi, soggiacque l'Italia e la Romana Chiesa, Eu-
ancora a diverse peripezie, l^ìssata guerrando capitano dell' Angioino,
poscia sotto Carlo Magno ed i suoi prese Arezzo, la saccheggiò ed indi
successori, vennero i vescovi di Arez- la vendette ai fiorentini. P^. Guelfi
r.o costituiti conti feudali , e come e Cthibellixi.
tali governavano la città ed il suo Gli aretini fecero poco dopo guer-
flistretlo in nome dell' imperatore e ra a Firenze, ma l'imasero sconntti
re d' Italia.Se non che nell' imde- nella battaglia di Campaldino nel
cimo seguendo Arezzo l'esem-
secolo, 1289. Nel secolo seguente un ve-
pio delle italiche città, ed emanci- scovo, Guido Tarlati di Pietra Ma-
patasi dal giogo dell'impero, adottò la, che seguiva le parti dei ghibei-
la forma del governo repubblicano; lini e che era guerriero ed uomo
ma le fazioni cominciarono ad an- di stnto, si fece signore di Arezzo,
gusliarla. Ampliò e munì la città, fece strade,
Correndo l'anno 1078, il Pon- conquistò varie città vicine, combat-
tefìces. Gregorio VII, ricevette in feu- tè Firenze e simantenne sulla se-
do della Chiesa la Toscana, offertagli dia vescovile, comunque deposto dal
dalla contessa Matilde , che n' ei'a Papa. Sotto di Arezzo toccò la- lui
sovrana, la quale rinnovò a Pasqua- pice dello Dopo la sua
splendore.
le II questa donazione nel 1102. morte avvenuta nel iS^S, venne se-
Dipoi, continuando la grave differen- polto nella cattedrale dove tuttora
73 delle investiture ecclesiastiche tra se ne vede il monumento. Poscia
il sacerdozio e l'impero, Enrico V insorsero nuove dissensioni e nuove
re dei romani, nel iii5, scese in guerre con Firenze fino al iSBl,
Italia, e s'impadronì degli stati la- in cui la città fu presa ed abl>an-
sciati alla Chiesa dalla gran contessa donata al saccheggio da Ingelramo
Matilde, onde Arezzo fu vittima ter- di Concy famoso condottiere di quei
ribile del suo furore vedendo egua- tempi il quale
, la vendette poscia
gliate al suolo le turrite sue anti- ai fiorentini per quarantamila fio-
che mura. In progresso di tempo ,
rini d' oro. Un secolo dopo Arezzo
e nel Pontificato di Gregorio IX, si ribellò di nuovo contro Firen-
per le fulminate censure sull'impe- ze ; ma fu presa nuovamente e Irat-
ratorc Federico II, nel 1227, si tata con grande severità. Nel i52f),
vuole r origine delle tremende fazio- aprì le porte all' esercito di Car-
ni, che cotanto afllissero l' Italia, cioè lo V, che allora assediava Firenze ;

dei guelfi e dei ghibellini. I primi indi, i53i, dallo stesso


nell'anno
sostenevano il Papa, i secondi l'im- imperatore fu donata insieme con Im-
peratore. I guelfi saccheggiarono A- rcnze ad Alessandro de' Medici e da
rezzo ed espulsero i ghibellini, ma quel momento fece scnijire parto
venendo questi da Fede-
sostenuti del ducato di Toscana. Nondimeno
rico II od avendo a capo il vesco-
, i suoi abitanti ritennero sempre al-
vo Guglielmino libertini, guelfi soc- i quanto dell'antico loro spirito indi-
couibettero. Avendo Papa Clemente pendente e guerriero. Nel 1799 al
ARE ARE 17
romoreggiare in Italia delle armi T ariani, Antonio Ciocchi, Pietro,e Be-
francesi Ai'ezzo si sollevò e muni- ne detto Accolli, Cristoforo del Monte,
tasi nella fortezza che sovrasta la St efano Bonacci, Francesco Riaria Ca-
più elevata cima della città contro sini, ed il beato Paolo Burali, sebbene

i repubblicani di Francia, l'iusci col- nato in Uri. Questi si chiama Cai dinal
le sue masse assai molesta ai loro Arezzo, perchè la sua famiglia era
eserciti. Tuttavolta a fronte della originaria Aretina. Oltre a questi,
coraggiosa ed accanita resistenza, per- furono pur Cardinali i vescovi suoi
duta anche la cittadella ove si erano Riario, Armellini, Bonucci Aretino,
fortificati, riuscì al general san Cyr iSereo Corsini e Guadagni.
di prenderla d' assalto nel i c) ottobre Le miu'a Arezzo hanno ciica
di

1800. Abbandonata al saccheggio, ne tre miglia di circuito ed hanno cin-


seguì un'orrenda carnifìcina. que porte. Le vie sono sufficientemen-
Dappoiché, reduce Gregorio X dal te larghe, e l'anfiteatro è l'unica sua
concilio di Lione, per evitare i funesti rovina. La cattedrale dedicata al Prin-
indugi all'elezione del Papa, avea for- cipe degli Apostoli s. Pietro, che sor-
mato analoghe leggi, nel 1270 si recò ge suir alto della città, è però un
ad Arezzo, ove poco dopo morì a' io vasto edifizio gotico del secolo XIII,
gennaro 1276, venendo sepolto nella eretta su grandi pietre quadrate ed
cattedrale. Quindi in adempimento avente maestosa esteriore gradinata.
delle sue prescrizioni, si adunarono i Nell'interno a tre navate v' hanno belli
Cardinali in conclave nella stessa città, dipinti a fresco sulle volte ed altre
e nel primo scrutinio, a' 2 i gennaio pregevoli pitture e sculture. Racchiu-
1276, elessero Innocenzo V di Taran- de i corpi del beato Gregorio X Pa-
tasia, che passò a coi'onarsi in Roma. pa , e di s. Donato suo vescovo e
Arezzo produsse molti uomini patrono. La cappella innalzata per
illustri. Fra gli altri è celebre il collocare decentemente la prodigiosa
monaco benedettino Guido della fa- immagine della Beata Vergine, di cui
miglia dei Donati, chiamato, secon- in modo particolare gli Aretini si

do il Baronio, a Roma da Bene- mostrano divotij trovasi rimpetto al-


detto YIII per insegnare al clero il la porta laterale del tempio. Sì com-
canto fermo, che da lui inven-
si dice pone il capitolo della cattedrale di
tato, come racconta Leone Ostiense in quattro dignità, cioè un preposto, un
Chronicon Cassin. 1. II e. XLVI e arcidiacono, vm primicerio e il decano,
LXXXIV. Mabillon però sostiene non diciotto canonici, tra i quali un teolo-

essere stato Benedetto Vili, ma Gio- go ed un penitenziere, otto mansiona-


vanni XIX quegli, che abbia chia- ri, con altri sacerdoti e chierici pel
mato quel monaco Aretino a Roma. divin servigio. L' istituzione de' ca-

Molti altri chiarissimi uomini die- nonici della cattedrale devesi ri-

dero celebrità ad Arezzo. Fra que- ferire verso l'anno 843, come con-
sti, Guittone uno dei piìi antichi scrit- sta dal diploma, che si conserva
tori italiani il celebre Francesco Pe-
; nel loro archivio , nu/n. XIF.
trai'ca quivi nato, benché di genitori Oltre la cattedrale, ev vi in Arezzo una
fiorentini ; lo storico Leonardo Brimi, chiesa concattedrale, che dicesi anche
il satirico Pietx'o Aretino, Papa Giulio la vecchia pieve, la quale ti'ovasi fin
III ec. Al sacro Collegio diede pure dal secolo XI nei sobborghi, che
Arezzo gl'insigni personaggi Galeotto vennero poco dopo rinchiusi entro
voL. ni. 3

VÒs'^jfr^'f H(y.
i8 ARE ARE
li- mura nuove. È degno di parti- dcH'Alvernia, dove s. Francesco ricevè
colare menzione il monistcro di s. le sacre stimmate; di Camaldoli, do-
Flora, di s. Lucilla e di Eugenio ve s. Romualdo fondò
la sua congre-

martiri in Arezzo. Veggansi le File : gazione camaldolese; e quello di Chiu-


(lei i'escoi'i nredni descritte da Ja- si, o di Accona dove
il b. Bernardo

copo Barali d'Arezzo, stampate in Tolommei pose fondamenti della i

Arezzo nel i638. Ciò che rende sua Congregazione olivetana. Questo
per altro più ragguardevole questa però pel nuovo ripartimcnto della
città si è, che essa fli tra le prime diocesi ne rimase separato. I ve-

d' Italia ad essere illuminata dal scovi di Ai'ezzo, che una volta erano
\angelo, ricevendolo da s. Romolo cancellieri dell' impero romano nella
discepolo di s. Paolo, e da questo Toscana e signori temporali di
già ordinato vescovo di Fiesole, co- tutta la diocesi , ora lo sono sol-

me rilèrisce la tradizione del paese. tanto della contea di Cesa. Clemente


La sede vescovile fondata, dopo XII, mediante la costituzione Insi-
l'anno 3o4 circa, fu onorata da s. gnes, de' 26 ottobre 1730, mentre
Salirò primo vescovo, il quale visse n' era vescovo il nipote Cardinal
ai tempi dell imperator Costanzo. Se- Guadagni, concesse perpetuo s\
in
condo pastore di Arezzo fu il martire a lui , che a' suoi successori 1' uso
,

s.Donato eletto nel 346, e forse


, del pallio , e il privilegio di farsi
morto sotto Giuliano 1' apostata precedere nella diocesi dalla croce
ch'era divenuto imperatore nel 36 1. astata, insegne di cui godono i pa-
A Donato succedettero nell' episco-
s. triarchi e gli arcivescovi.
jKito sei altri santi. In un sol giorno Arezzo si onora di avere a con-
Arezzo ebbe duemila seicento mar- cittadino 1' attuale altarista della ba-
tiri, oltre agli altri, di cui in diverso silica vaticana monsignor Alberto
tempo la sua chiesa fu gloriosa. Fra Barbolani dei conti di Montauto,
questi annovera i santi Laurenlino e primo cameriere segreto e coppiere
Pergentino gli atti del cui martirio di Sua Santità il Pontifice Grego-
trovansi nel t. I del mese di giugno rio XVI felicemente regnante.
della Collezione degli atti dei santi AREZZO Tommaso , Cardinale.
di Henschenio e di Papebrochio. Tommaso Arezzo, di nobilissima fa-
Il vescovo di Arezzo è immedia- miglia palermitana, feconda di uo-
tamente soggetto alla Santa Sede, mini illustri per pietà e scienza
e nei secoli XIII e XIV, come capo nacque a' 17 dicembre 1756 in Or-
dell' vmiversilà , conferiva le laure betello città della Toscana
, nello ,

dottorali delle varie facoltà. La sua stato .sanese. Recatosi a Roma fece
diocesi contiene cento ventisei par- lodevolmente i suoi stiidii nel col-
rocchie, con molte insigni collegiate. legio nazareno, e quindi fu da Pio
^ella città vi sono sette monisteri VI ammesso in pielatura , e fatto
di monache, diciassette confraternite, succes-sivamente vice-legato di Bolo-
sei conventi di religiosi , ospedale gna, governatore di Fermo , Peru-
e seminario. Da questo vescovato gia e Macerata, di cui divenne de-
furono già smembrate quattro dio- legato per volere di Pio VII. Que-
cesi mentre tre altre nel suo terri- sti gli aflidò varie missioni in tem-
torio finoiif) foiKlatf. In questa diocesi pi scabrosi, cioè jiresso le corti di
ri .sono tre celebri santiiani; quello cioè Russia e di Dresda: e quando era-
ARE ARG 19
vi in Berlino Napoleone , fu colà al ristabilimento del collegio de' ge-
chiamato per airari. All' invasione, suiti, già fondato da s. Ignazio in tal
che nel 1808, fecero i francesi del- città. I fasti della Chiesa, ricorderanno
la capitale del cristianesimo, Pio VII le virtù e i pregi di s\ degno Por-
Jonominò pro-governatore di Ro- porato, ilquale intervenne a tre con-
ma ma non andò guari che sog-
; , clavi , dove furono eletti Leone
giacque alla sorte degli altri prelati, XII, Pio Vili e Gregorio XVI.
e fu deportato qual prigioniero in ARGENTINA. Vescovato . K
Bastia, donde, nel 181 3, gli riuscì di Strasburgo in Francia.
recarsi presso Vittorio Emmanuele re ARGENTINA (Tommaso d'), scrit-
di Sardegna, che lo accolse con di- tore ecclesiastico del quale poche no-
stinzione e lo consultò in gravi oc- tizie abbianìo. Egli trasse i nataU
correnze. Lo si volea vescovo di No- nella città di Strasburgo , e molto
vara; ma l'Arezzo ricusò di aderire si distinse per la sua pietà e dot-
come avea fatto al proposito della trina. Nel 1 345 fu creato generale
metropolitana di Palermo. Ricom- dell'Ordine agostiniano, e dopo ave-
posto l'ordine delle cose nel 1814, re per dodici anni governata la sua
ritornato Pio VII alla sua Sede, famiglia con molta prudenza, morì
nominò il nostro Tommaso pi-o- in Vienna d'Austria. Fra le altre
commissario del santo Offizio, e mem- opere sue, che videro la luce, si ri-

bro della Congi'egazione per la Ri- cordano con lode i Commentarii


forma : finalmente, dopo aver colla sul Maestro delle sentenze, slam-
sua diligenza e zelo disimpegnata una pati a Strasburgo nel i490-
commissione in Firenze , il detto ARGENTINO Francesco, Car-
Pontefice in premio de' suoi rilevanti dinaie. Francesco Argentino trasse
servigi, agli 8 mai'zo 18 16, lo creò i natali in Venezia verso l'anno 1 4^o,

Cardinale prete del titolo di s. Pie- da un povero alemanno della città


tro in Vincoli, e quindi legato apo- di Argentina, il quale avea preso a
che governò pa-
stolico di Ferrara, moglie una veneziana. Giovanni INIo-
ternamente, e saggiamente per ben cenigo, che poscia fu doge, si diede
quattordici anni. Nel 1820 passò al pensiero di procurargli ima buona
vescovato suburbicario di Sabina, e educazione. Riconoscendo in questo
nel i83o, Pio Vili lo promosse a giovanetto un talento non ordinario,
vice-cancelliere di S. Chiesa, finche e grande bramosia di erudirsi , lo
vide terminar placidamente i suoi mandò a Padova affinchè vi appren-
giorni a' 3 febbraio i833. Il regnan- desse il diritto. Questi poiché ebbe
te Pontefice, per ai'gomento di di- compito il corso del medesimo, ne
stinzione, volle decorare di sua pre- ottenne la laurea , e poscia fece ri-

senza, le esequie che gli fiu-ono ce- torno in Venezia, ove esercitò l'uf-

lebrate, nella sua chiesa commen- fizio In quel tempo il


di avvocato.
dataria di s. Lorenzo in Damaso Cardinale Giovanni de Medici era
ove rimase sepolto. Divise la sua eie- esule in questa città. L' Argentino
dità, tra la congregazione di Pro- così seppe cattivarsi la benevolen-
paganda i suoi
, famigliari e i za di lui , che ottenne un po-
poveri del vescovato. Benemerito di sto di canonico nella chiesa di san
Ferrara per V istituzione dell'accade- JMarco , o , secondo alti'i , nella cat-
mia degli Ariostei, cooperò eziandio tedrale di Padova. In seguito re-
20 ARO ARG
cossi a Roma, ove consegui di es- giorno sette ore allo studio . Nel
sere annoverato tra i famigliari del 174O} compì la mortale car-
ei

Cardinale delia Rovere, il quale as- riera compianto da tutti buoni, i i

sunto fu poscia al Pontificato col quali perdettero in lui un padre


nome di Giulio II. Questi fece l' Argen- dolce e caritatevole. Abbiamo di lui

tino vescovo di Concordia nel i5o7, e le opere seguenti : i . Apologia del-


poscia gli conferì la carica di Da- l'amore, che ci fa desiderare di pos-
tario, e finalmente la dignità Car- sedere Iddio, solo a motivo di tro-
dinalizia col titolo di s. Clemente, vare la nostra felicità nella cono-
a' 22 marzo i5ii. IMa poco go- scenza e nel suo amore, con osser-
dette di quest'onore, imperocché do- vazioni sopra le massime ed i prin-
po cinque mesi terminò di vivere cipii di Fenelon. 2. Note latine so-
in Roma nello stesso anno 1 51 r in pra r analisi della fede. 3.Elemen-
età di anni sessantuno. Ebbe la ta thcologira etc. seguiti da im Ap-
tomba nella cattedrale di Concor- pendice. 4- Lexicon pliilosophicum.
dia, E autore di varie opere, tra ìe 5. De propria ratione, qua res su-
quali è noto un trattato sopra 1' ìni- pernaturales a rebus naturalibus
inunità ecclesiastica, che non fu mai difjferunt. 6. Martini Grandini ope-
stampato. ra , alle quali aggiunse molti suoi
ARGENTRÉ (Carlo Du Plessis d'), scritti cioè: De prcedest inalio ne ad
vescovo di TuUes, nacque nel castel- gloriavi et reprobatione, conimcnta-
lo di Plessis nel iGvS, dal decano rius historicus : de voluntale divina
della nobiltà di Bretagna. In Parigi antecedente et conseguente salvandi
terminò il corso filosofico, ed in Sor- homines , veteruni ac recentioruni
bona quello della teologia. I disce- testimonia j index manuscriptus com-
poh del collegio d' Ainville lo ebbero mentariorum de rebus theologiiv, a
a precettore di filosofia, cui egli in- quibusdani priscis interpretilnis 3Ia-
segnò per essere
annoverato fra i gistri senlentiarum conscriptoruni j
membri della di Sorbona.
società de contritione et attritione scholasti-
Nell'esame, che sostenne a tal fine, corum doctorum senlenlice j senten-
diede im saggio del suo luminoso tia s. Bernardi de ablutione pedani
ingegno nelle tesi, cui risolvette con a Christo institutaj sentcnlia docto-
applauso vini versale. Dopo essere sta- rum s. Hilarii de Chrisli doloribusj
to nominato da Luigi XIV all' al>- de Honorio Papa. 7. De mimine
hazia di s. Croce di Guingam, e da Dei ut rerum omnium effertorìs.
(^arlo duca di Trimouille al decanato 8. Animadversiones in analysim
di Lavai, ottenne la dignità di vi- Holdenì. 9. Collectio effatorum di-
c;ario generale del vesco^'o di Tré- vina Scripturcv. io, Collectio j'udi-
guier. Fu primo, a cui si confe-
il ciorum de novis crroribus ctc. i i

risse gratuitamente la carica di li- Theses philosphica; et tlieologiciv tu ni


raosiniere del re, nella qual qualità in amorem tlivinum et spein tlteolo-
fu presente alla consacra/ione di gicam. 12. Orazioni e preghiera
Luigi XV, nel 1722. Do|v> tre anni tratte dalla santa Scrittura. i3. Spie-
fu creato vescovo di Tulle , e con gazione dell' orazione domenicale.
molto zelo disimpegnò gì' importanti 1 Osservazioni sulla traduzione del-
4.
doveri del suo minislero. Ad onta la sacra Scrittura di Sacy. i3.
deJle sue occupazioni, dedicava ogni Istruzione pastorale sopra la giù-
ARG ARG 2 1

risdizìone, che appartiene alla ge- cilio, e protettore dell'Ordine dei


rarchia della Chiesa. i6. Disserta- minimi, (^uantimquc si vedesse in-
zione per ispiegare in qual senso si nalzato a tanta grandezza, non ne
può dire che un giudizio della Chie- insuperbì punto; aiizi quanto più
sa per cui si condannano molte vedeasi onorato, tanto pili sludiavasi
proposizioni di qualche scritto doni- di essere alfabile, motlesto e pronto
niéitico, e regola di fede. 17. Spie- a soccorrere que' tutti , che ad esso
gazione dei Sacramenti della Chie- lui ricorrevano. Dopo avere impie-
sa. 1 8. Metodo dell' orazione men- gata la sua vita nel servigio della
tale. 19. Spiegazione della premozio- Chiesa, mori nel 1758, in età di
nefìsica. 20. Pastorale sulUi divozione anni setlantauno, di cui cinque ne
al sacro Cuor di Gesù. 2 i 2 re sermo- . visse nel Cardinalato. Fu sepolto

ni sulle grandezze di Dio, di Gcsìi nella chiesa del suo titolo nella cap-
Cristo, e sulla verità della cattoli- pella di s. Francesco di Paola, con
ca religione. Questo illustre scrittore un breve e semplice epitaffio, eh' egli
era già per fare di pubblica ragione stesso avea composto, a cui altro se
un' opera intitolata : Theologia de ne aggiunse molto elegante.
divinis litlcris expressa, quando fu AR(;iMIRO (s.), martire nella
colto dalla morte. Spagna nel secolo nono, trasse i na-
ARGENVILLIERES Clemente, tali in Cabra , città dell' Andalusia ,

Cardinale. Nacque in Roma, nell'an- da genitori di nobile lignaggio. I


no 1687, da poveri genitoi'i. Cre- maomettani adirati contro di lui,
sciuto negli anni , applicossi con perchè avea sparlato del loro pro-
molto impegno allo studio , ed a feta, ne resero consapevoli giudici, i

quello soprattutto delle leggi , delle i quali lo condannarono al taglio del-

quali essendo egli peritissimo, si die- la testa, il 21 giugno dell'anno 85(3.


de a difendere in qualità di avvo- AR.GISA. Città vescovile d' Asia
cato le cause della Curia Romana, sino dal V secolo, sulh-aganea della
e meritò di essere ammesso nel iiume- metropoli di Efeso. È cliiamata Al-
ro degli avvocati concistoriali da Cle- giza negli atti del concilio calcedo-
mente XII. Benedetto XIV, che suc- nese, ed in quelli del settimo conci-
cesse a quel Pontefice, nel concla- lio generale. Al primo assistette Pro-
ve in cui restò eletto lo condusse colo , ed al secondo Lonee , vescovi
seco per conclavista, indi confei'ì ad di Argisa, dopo i quah altri non se
Argenvillieres un posto di canonico ne conoscono.
nella basilica lateranese , e poscia AE.GO [Arginen.). Città vescovile
lo dichiarò suo uditore, e gli affidò sino dal secolo V, suffiaganea a Co-
altri uffizii , che avendo egli disim- rinto, che fu fatta metropoli nel
pegnato con molta perizia, gli meri- 1089 da Isacco l'Angelo imperatore
tarono di essei^e promosso dallo stesso greco. Innocenzo III però, scrivendo
Papa alla dignità di prete Cardinale ad un arcivescovo di Corinto, parla
del titolo della Ss. Trinità nel Monte di Argo come di una città soggetta
Pinció, promozione eh' ebbe elietto il a questa metropoli; e Commanville
di 26 novembre 1753. Fu eziandio dice che nello stesso secolo IX, fu
confermato nell' antica sua carica col unita a Corinto. Ora è propriamen-
nome di prouditore, e quindi fatto te vescovato in partibus , sogget-
prefetto della Congregazione del con- to all'arcivescovato di Corinto egual-
11 ARH ARI
mente in partilms. BaudrauJ la cattedrale, dedicata a s. Clemente,
descrisse come im villaggio avente è degna di considerazione.

pochi abitanti,e soggiunge che lu ven- ARIA. Città vescovile dell'isola


duta ai veneziani da Teodoro duca di Creta. Gregorio la pose fra le sedi

di Lacedemone, che fli presa dai tur- latine suffraganee di quella metro-
chi e ripresa da Maometto II. I ve- Leone X uni ad essa la chie-
poli.^

neziani la l'icuperarono nel 1686, e sa di Cisamo nel ì5io. Nel iSaS


rimase in loro potere in vigore del Clemente VII le unì quella di Che-
trattato conchiuso coi turchi nei ronesa, e Giulio III quella di Cala-

1699, ma poscia di nuovo ne per- mone, nel i55i.


dettero il dominio. ARIA o ART A. Città vescovile
ARGO. Città vescovile del Pelopon- della diocesi dellllliria orientale nella
neso, nella diocesi dell' llliria orientale provincia di Eliade, suHiaganea del-
e della provincia di Eliade, soggetta la metropoli di
Corinto. Nel seco-
alla metropoli di Corinto. Non forma- lo deeimoquarto fu riunita a Le-
va altre volte che un vescovato con panto rispetto allo spirituale
, Il .

Napoli di Romania, e, nel 1089, di- metropolita di Lepanto e di Arta


venne metropoli per cura di Alessio avea altre volte sotto la sua giurisdi-
Comneno, senza però alcun sulfra- zione otto vescovi, quattro dei quali
ganeo. Il sultano dei turchi Baia- furono aggiunti alla sede di Gian-
zette, nel Sg^, se ne impadronì, e
i nina, e poscia, secondo lo Spon, fu-
la rovinò dalle fondamenta. Da quel rono di nuovo dipendenti da Arta.
tempo Napoli divenne metropoli. ARIANI. Eretici discepoli di Ario.
ARGONAUTI di s. Nicola e del- Alcuni dicono, che questo eresiarca
le Conchiglie. Ordine militare, di cui trasse i natali nella Libia cirenaica, al-
fu fondatore Carlo III re di Napoli, tri lo vogUono nativo di Alessandria.
sul declinare del secolo decimosesto. Avea un ingegno felice, era ambizioso
I membri di quest' Ordine ricono- di gloria ed amante di novità. Il ve-
scevano san Nicola per protettore scovo di Alessandria Achille lo pro-
e portavano una collana formata mosse al sacerdozio, e lo fece anche
da conchiglie chiuse in mezze lu- parroco. Dopo la morte di questo
ne d' argento da cui era p inden-
,
prelato, Ario pretendeva di conse-
te una nave con queste parole! nox : guire la dignità vescovile , ma fu
CREDO TEMPORI. Ecco il motivo per preferito Alessandro, uomo rispetta-
cui furono appellati Argonauti di s. bile per dottrina e pietà. Da quel
Nicola e delle Conchiglie. Il loro a- tempo Ario si propose di vendicar-
bito da cerimonia era di seta bian- si del suo competitore, e lo attaccò
ca in forma di grande cappa, su cui nella dottrina. Bestemmiava, nel 3 1
5,
poncasi la collana. La regola, alla che Verbo non era né eterno,
il

quale si attenevano, era quella di s. né eguale al Padre ma che era ,

Basilio. una creatura tratta dal nulla dal Pa-


ARIIUSEN. Piccola città vesco- dre avanti tutti i secoli, e di cui si

vile del Nord-Jutland in Danimar- servì per creaie il mondo. Inoltre


ca, sulTraganoa di Luden. La sede insegnava, che Gesìi Cristo era ca-
episcopale vi fu stabilita verso la pace come noi di virtù e di vizio
metà del secolo X, e comprendeva pel suo libero arbitrio; ma che a-
trecento e ventidue parrocchie. La vendo abbiacciala la virtù, Dio la-
ARI ARI 23
Tra fatto partecipe della divina na- lebratosi contro di lui, fu discacciato
tura ed insignito dei titoli di Ver- dalla sua sede per opera degli Aria-
bo, di Figliuolo, di Sapienza. Natale ni. Ario ritornò in Alessandria, ma
Alessandro dice, che Ario insegnava il popolo non volle riceverlo alla
eziandio, che il Verbo nell' incarna- comunione, motivo per cui nacquero
zione assunse il corpo senza l'anima, dei gravi tumulti. Come ciò perven-
della quale la divinità facea le parti. ne alle orecchie di Costantino, que-
Sulle prime queste bestemmie furo- sti comandò ad Ario di recarsi a
no da lui seminate privatamente ; Costantinopoli, e fattagli tiu-c la pro-
ma poscia non ebbe orrore di spar- fessione di fede, credette alle prote-
gerle anche in pubblico ,
per mezzo ste che facea di attenei'si a quanto
di canzoni spirituali, e in versi, ac- fii definito nel concilio di Nicea. Ma
ciò tutti li apprendessero, e persino mentre era condotto in trionfo dai
i lavoratori della campagna. Niente suoi partigiani, nel 336, giunto alla
lasciò intentato il santo vescovo Ales- piazza fu colto da uno spavento cosi
sandro per ritirare quest' empio dal- grande, che gli sconvolse le visce-
l' abisso; ma tutto fu indarno, e re; e ritiratosi per un bisogno na-
perciò raccolse un sinodo nel 32 o, turale, jn pochi momenti spirò. Do-
al quale intervennero circa cento po morte di questo eresiarca gli
la
vescovi dalla Libia e dall'Egitto. Ariani propagarono quasi in ogni
Ario ebbe l'ardire di difendere le sue luogo le loi"o bestemmie con vario
dottrine alla presenza di quei vene- successo, ad onta delle zelanti solle-
rabili prelati, i quali fldminarono la citudini de' Romani Pontefici pei- ab-
scomunica contro di lui e de' suoi batterli, e quantunque fossero condan-
partigiani. Dopo questa condanna, nati in diversi concilii.Ma poi l'eresia
ei recossi nella Palestina, ove si pro- di Ario, che tanto sipropagò per tutte
cacciò molti seguaci e protettori tra le Provincie, a poco a poco si andò

i vescovi stessi. Costantino, desideroso estinguendo in guisa, che dopo la


di vedere in pace la Chiesa, delibe- fine del quarto secolo, gli Ariani non
rò di unire un concilio ecumenico ebbero più nell' impero l'omano né
nella città di Nicea, nel 32 5. A vescovi, né chiesa, e se ve n'erano al-
questo intervennero trecentodieciotto cuni pochi, non facevano corpo. Sus-
vescovi, nonché i legati del Sommo sisteva però questa eresia tra' goti,
Pontefice Silvestro I e lo stesso Co- ne' quali avca cominciato a stabilirsi
stantino.Dopo un serio esame flx , fino dal tempo di Costantino, fra i

condannata la dottrina di Ario, il vandali ancora, che s' impossessarono


quale avendo ricusato di sottoscrìvere dell' A frica , e tra i borgognoni , ai
alla definizione del concilio, fu esi- quali r aveano comunicata i goti. I
liato neir Illirico per ordine dell' im- francesi 1' abbracciarono quando si

peratore con due vescovi suoi se- ritrassero dall' idolatria, né l' abban-
guaci. Dopo tre anni empio quest' donarono, se non dopo la conver-
eresiarca illuse Costantino con mia sione di Clodoveo. Rinacque poi
confessione di fede fatta con molta r arianesimo nell' Europa uscito ,

arte, e perciò fu richiamato. Il san- dal seno del fanatismo che si ac- ,

to vescovo di Alessandria Atanasio cese nella riforma de' luterani ,


poi-
ricusò di riceverlo nella comunione; ché un predicatore anabattista pre-
e perciò nel conciliabolo di Tiro ce- tese di essere nipote di Dio, negò
9-4 ARI ARI
la (livinilìi di Gesù Cristo, e si tro- coli, specialmente quello del 1732.
\o de' seguaci in maniera, che in E però cinta da forti mura suscet-
poco tempo si dilFuse per la Ger- tive di valide fortificazioni.
mania e Polonifi, formò molte sette, Dichiarata dal Sommo Pontefice
passò in Olanda e fu portata in
, Giovanni XI li, romano, nel concilio
ìnj^hilterra da Ochino e da Bucero, celebrato nel 969 ai 26 maggio, se-
chiamati dal duca di Sommerse t de arcivesco\'ilc Benevento, assogget-
tutore di Odoardo VI, affine d' iu- tò ad essa per sulfraganei varii ve-
se^rnarvi la dottrina di Zuinglio. In scovati, fra i quali la sede di Aria-
questo regno trovò esso molti difen- no istituita nel medesimo secolo .

sori, che ancora lo sostengono, non V. Epistola ad archicpiscopuin Be-


ostante che Madama Myer abbia eret- ncvenlamim^ nelV appendice al to-
ta una cattedi'a ed abbia lasciato im mo IX Vogliono alcuni
de^ concilii.
fondo per otto sermoni contro l'Aria- che Ariano ricevesse la fede nel tem-
nesimo. J^. la Bibliothéque Angloise po medesimo in cui l'ebbero i pae-
tomo \ II, e il Dizionario delle eresie. si limitrofi, a' tempi cioè degli apo-
Gli Ariani dai nomi dei loro capi stoli, o dei loro primi discepoli. Tut-
si aj^pellavano eziandio acaciani, eu- tavolta prima del secolo X non si

emiomia-
dossiani, eusebiani, aeziani, trova nominato verun vescovo.
iii, ussaciani ed anche anomei. Interessante é la sua antica cat-
ARIANO [Arianen). Città con re- tedrale, dedicata all'Assunzione della
sidenza d'un vescovo nel regno delle B. Vergine anche pregevole
; ed è
due Sicilie, chiamata altre volte E- per le capitolo ha
sue reliquie.
Il

quiis Tulicus od Equus Dlagnus cinque dignità la maggiore delle


,

ebbe secondo alcuni per fondatore quali è l'arcidiacono, con venti ca-
Diomede d'Etolia nel ritorno da Tro- nonici otto mansionarii , ed altri
,

ja, da cui pare esserle derivato il sacerdoti, e chierici pel servigio di-
nome di Eqnun Magnus. Altri in- vino. Fra le undici parrocchie, che
vece partendo dal nome di Ariano, sono nella città , evvi quella di s.

che porta presentemente, dicono es- Giovanni, che è pure collegiata, con
seio stata così chiamata da un altare due conventi di religiosi , ed ini
dedicato a Giano, a cui offerivansi monistero di monache, oltre diverse
ogni anno dei sagrifìzi, cioè Ariano, confraternite , conservatorio , ospe-
da Ara Jani. Checché ne sia, essa dale, monte di pietà, e seminario.
era un' assai bella e ricca città La tassa camerale ascende a due-
e venne costituita in ducato. È cento e tretlici fiorini.
situata nel principato ulteriore del Tra gli uomini insigni di Ariano,
r<-giìo di Napoli , alle folde del- si noverano i tre seguenti Cardinali.
l' Apennino sopra una scoscesa al- El^zeario di Sabrano de' conti di A-
tura , dodici o tredici miglia da riano, promosso vescovo di Chicti nel
Renevcnto, e cinquanta da Napoli. 1 3"3 da Gregoi-io XI Diomede Ca- :

Un terremoto quasi la rovesciò nel ra fa de' duchi di Ariano, che fatto ve-
i4')6, sebbene sia stala rifabbricata scovo di quella città da Giulio II nea-
nel i/i"", non era sì facile il ren- dcmpì con zelo i doveri, restam'ò la

derla di nuovo popolata; dacché quelli fìicciata della cattedrale, che, pur con-
non furono soli terremoti, assai a-
i sacrò, riedificò l'episcopio, e la chiesa
vcndone sofferti, noi due ultimi sc- abbazialc di s. Angelo; venne elevalo
ARI ARI 25
alla porpora nel i555 dal suo pa- pra Giosul'j sul libro dei Giudici,
rente Paolo IV Marcello Pas-
: su Daniele , sui dodici Profeti mi-

seri, già canonico della cattedrale, nori, due tomi di commenti sopra
avvocato de' poveri , e vicario gene- Isaia, alcune dilucidazioni sui pri-
rale presso questa curia, creato Car- mi trcntaun salmi, ed una special-
dinale da Clemente XII nel 1733. mente sul salmo 55 j alcuni schia-
y. Francesco Antonio \ itale, Me- rimenti sui libri del nuovo Testa-
morie degli uomini illustri della cit- mento j la storia del genere umano
tà d'Ariano. Roma. 1788. e della natura j lo spettacolo Da-
ARIARATHIA. Città , che, secoiv-^ vidico j V Ecclesiaste in versij le fi-
do Strabene , el)be il nome da Aria- gure dell'antico Testamento spiega-
the re di Macedonia. E posta nel- te in versi _: alcuni inni sacri j l'iti-

l'Armenia minore, ed era altre volte nerario di Beniamino tradotto dal-


sede di un vescovo, essendo stata e- l'ebraico, e la traduzione della pa-
vetta sino dal Y secolo. rafrasi caldaica di donata sul
ARIAS MONTANO. Nacque nel profeta Osea.
iSi'j a Frexenal neir Estrcmadura, ARIAS (de) EM.\?aTEtLO YPoREEs,
e secondo altri in Siviglia Fece . Cardinale. Einanuello
nac- Arias
molti progressi nello studio delle que Alexos castello della dioce-
in
lingue orientali , vestì l' abito del- si di Vagliadolid nella Vecchia Ca-

l' ordine di s. Giacomo , ed accom- stigha nell'almo 1637. Si rese cele-


pagnò il vescovo di Segovia al con- bre non tanto per nobiltà di lignag-
cilio di Trento
ove molto si di-
, gio, quanto pel suo amore allo stu-
stinse. Ritornato in Ispagna, riti- dio. Profittò, a modo, che ancor
rossi neir eremo di nostra Signora giovanetto diede alla luce pai-ec-
degli Angeli, presso Aracena, per chi componimenti ed al- poetici ,

attendere più di proposito a' suoi tri riguardanti le matematiche. Nel

studii ed alla meditazione. Filippo i652 fu obbligato da suo padre a


11 lo richiamò dal suo ritiro con condursi in JMalta come cavaliere
l'animo di affidargli la direzione di di quell'Ordine. Raffaello Cotonerò,
una nuova Poliglotta, che fu stam- per mostrare ad Arias la propria
pata in Anversa dai Plautini, giusta gratitudine, perchè si era adopera-
l' edizione di Alcalà ,
già data alla to affinchè fosse proclamato Gran
luce per opera del Cardinale Xime- IMacstro, gli conferì nel 1 662 la ca-
nes. Egli v' inserì delle parafrasi rica di vicecanccUiere di tutto l'Or-
caldaiche, motivo per cui fu accu- dine. In seguito il Gran Maestro
sato di giudaismo dai suoi nemici Nicolò Cotonerò, fi-atello del prece-
Per difendersi da queste calunnie dente, gli conferì nel 1G68 la ricca
pertossi a Roma ove restò trion- prebenda di Eenavente, sei anni
fante. Filippo II allora gli offerse dopo quella del Viso, e da ultimo
un vescovato, ma egli lo ricusò; e nel 1676 l'altra di Tevenes. Anche
nel 1598 terminò i suoi giorni in il Gran Maestro Gregorio Caraf-
Siviglia. Oltre la Poliglotta d'An- fa, eh' ebbe quella dignità per o-
versa abbiamo di lui le seguenti
, pera di Arias, gli diede la com-
opere nove libri sopra le antichità
: menda di Guiroga, e gli ottenne da
giudaiche j i salmi di Davide in Innocenzo XI la dignità di Gran
versi latini j un commentario so- Baly della religione. Provveduto di
VOL. IH. 4
26 AKl ARI
copiose rendite ecclesiasliclie, rinun- Mosso da queste viitù, e dai servi-

ziò al suo posto di cancelliere, per gi prestati alla Chiesa ed allo stato,
ritornare in patria Carlo II di il re cattolico fece istanza perchè
IMadrid volca mandarlo ambascia- gli fosse conferita la dignità Caidi-

tore alla corte di Portogallo nel- nalizia. 11 Sommo Pontelice Clemen-


Tanno 1^90, ma ne lo dispensò al- te XI vi annuì, e ai 18 gennaio
lorché intese che bramala di essere 1713 lo creò prete Cardinale; ma
sollevato da quella carica, meditan- non essendosi mai recato a Roma
do di ascriversi all' ecclesiastica mi- non ebbe né cappello, né titolo
lizia. In età di anni cinquantatre' cardinalizio. Quattro anni dopo la

abbracciò lo stato ecclesiastico. Nel sua elezione cgU fu colto dalla mor-
169?. venne eletto granpriore e luo- te, che avvenne nel 17 17. Ebbe
gotenente del granpriorato di Ca- tondja nella metropolitana di Sivi-
stiglia, oratore di tutto l'ordine Ge- glia nella cappella del Ss. Sacramen-
rosolimitano presso il re cattolico, to. Fece erede di sue facoltà la col-
e governatore del regio e supremo legiata di Xeres, e lasciò altri le-
consiglio di Castiglia. Dopo aver per gati a benefizio de' poveri.

due anni disimpegnato gli obblighi ARIASSO [Ariassiis). Città vesco-


di questo impiego, domandò di es- vile fondata nel V secolo, della dio-
serne sollevato , ed ottenutone il cesi d' Asia nella seconda Pamfilia ,

permesso, ritirossi nella sua commen- sulTraganea della metropoli di Per-


da del Viso, ch'era posta poco lun- ga, o Pirgi.
gi da Madrid. Ma sollevatosi in que- ARIBERTO, detto anche Amberà
sta città il popolo a motivo della TO, Cardinale. Ariberto fu innalzato
carestia di pane e vettovaglia, nel alla dignità di prete Cardinale del
i6c)9, il re scrisse due lettere ad A- titolo di s. Anastasia da Celestino If,

rias onde si portasse a sedare il tu- nel giorno delle ceneri dell' anno
multo. 11 re lo obbligò a ripigliare II 44- Come legato Pontifìcio re-
r antica sua carica. Dopo la morte cossi a Verona ove tenne un con-
di Callo II egli si adoperò perchè cilio, nel quale vennero stabilite del-
gli succedesse Filippo mo- V nella le leggi utilissime , aiìln di provve-
narchia di Spagna. Questo nuovo dere alla disciplina di quel clei'o

monarca lo elesse a proprio consi- A questo trovarono presenti ezian-


si

gliere di stato, e nel 1702 lo no- dio i due Cardinali; Guido, prete di
minò arcivescovo di Siviglia. Caldo san Grisogono, e Guido da Crema,
di zelo pel bene della sua diocesi, prete di s. Maria in Trastevere , il

ne fece più volle la visita, ed invi- patriarca di Aquileia ed il vescovo


tò uomini raggnartlcvoli per dot- di Verona. In seguilo il Sommo Pon-
trina e santità, i quali cooperassero tefice Anastasio IV lo inviò legato
seco lui neir esercizio del pastora! in Lombardia, allineile delinisse una
ministero. Le sue esimie virtù gli causa che i Antonino
canonici di s.

procacciarono 1'
anìore de' diocesani, di Piacenza movevano ad Aldo loro
che ammiravano in lui la più amoro- vescovo , accusiindolo di aver loro
sa pietà, la carità piii luminosa ver- usurpato la possessione di Urugnato.
so i poveri, e lo zelo più cHìcatc Ariberto però non potè venire a eajx)
di fondare o rislaurare chiese, se- di (pianto bramava, e quindi fu i-e-

minarii, spedali eil altri luoghi pii. duce a Roma dopo aver sottoposto
ARI ARI 27
quella città all'interdetto ecclesiasti- se tra gli Quindi,
uditori di Rota.
co. Corsi dodici anni di Cardinalato, a' 5 giugno 1596, fu da Clemente

comp\ la sua carriera mortale nel Vili creato diacono Cardinale di s.


II 56, o nell'anno seguente; ebbe Maria in Aquiro, e, nel iSgy, el)be
tomba nel mezzo nella chiesa di san il titolo presbiterale di santa Rai-
Martino ai Monti sotto una lapida bina . Inoltre fu annoverato tm
fregiata del suo nome e dello stem- i membri delle Congregazioni del
ma gentilizio. Concilio, del saulo Oilizio, de' ve-
ARIBONE diacono, Cardinale. A- scovi e regolari, e fu eletto protet-
ribone fu innalzato a questa dignità tore degli osservanti e dei canonici
dal Sommo Leone IX, il
Pontefice s. regolari del Ss. Salvatore. Nel i6o4
quale governò la Chiesa dall' anno per ordine di Clemente VIU pre-
1049 al io54; e divenne primo siedette al capitolo tenuto in Roma
archivista della Chiesa Romana. Ste- dai padri teatini per l' elezione del
fano IX, lo creò arcidiacono. Sotto nuovo generale , ed in questa cir-
il Pontificato di Nicolò II, fu pre- costanza diede a conoscere quanto
sente al concilio che celebrò questo fosse profonda lasua luniltà, volen-
Pontefice in Laterano , e vi appose do occupare uno degli ultimi posti.
la sua sottoscrizione. Intorno l'anno Neil' anno appresso Leone XI lo scel-
1060, compì la sua carriera mortale. se a suo datario, nella qual carica
ARIGIO o Aridio (s. ), vescovo venne confermato da Paolo V. Que-
di Lione , innalzato a quella di- sto Pontefice dopo due anni lo eles-
gnità dopo morte la di Secondi- se arcivescovo di Benevento. Entra-
no, verso l'anno 60 3. Alcuni sto- to in possesso della sua sede, l' A ri-
rici lo accusano di aver cooperato goni fondò, o, per meglio dire, im-
alla deposizione di s. Dieder vescovo partì al collegio dei gesuiti di quel-
di Vienna. Per altro la chiesa di la città tanti benefizii, che gli me-
Lione lo invoca nelle sue litanie, e ritarono il nome di fondatore. Ri-
gli tributa l'onore di santo. La me- staiu-ò con molta magnificenza la

moria di lui si celebra nel giorno sua cattedrale, e l'arricchì di preziose


20 di agosto. suppellettili e di sacri arredi Riedificò .

ARIGONI Pompeo, Cardinale. dalle fondamenta il palazzo arcive-


Pompeo Arigoni creduto è da al- scovile,che minacciava rovina, e lo
cimi milanese, da altri comasco. ingrandì, e rese più bella la sua
Tutti convengono iiell' asserire che chiesa titolare di s. Balbina. Eresse
a caso traesse i natali in Ro- uno spedale, di cui affidò il gover-
ma neir anno i oj i da illustre li- no ai fratì di s. Giovanni di Dio.
gnaggio. Cominciò il corso de' suoi A questi assegnò la chiesa ed il mo-
studii in Perugia, lo proseguì Bo- in nistero di s. Adeodato , che dotò
logna, e lo perfezionò in Padova, colle rendite di s. Spirito, di s. Ma-
ove ottenne la laurea in ambe le ria de' martiri e di s. Bartolommeo,
leggi. Reduce in patria, si rese cele- le entrate del quale volle che restas-
bre per la sua perizia, nella facol- sero per l'ospitalità dei pellegrini e per
tà legale, e non andò guari che il le spese di que'i'eligiosi. Contribuì e-
Papa Gregorio XIII lo ammise tra ziandio all' abbellimento della chiesa

gli avvocati concistoriali, e dopo pa- di s. Maria della Consolazione.


Ma
recchi anni Gregorio XIV lo ascris- cominciando la sua salute ad infievo-
!28 ARI ARI
lirsi ed a soffrire debolezza di le- pevole che gli aveano alcuni
ebrei
sta, che non gli lasciava sempre li- libri , cui molto importava di ti-a-
bero r liso della ragione, egli recossi durre nella lingua greca. Tolomeo
in un'amena villa alla Torre del come ebbe ciò inteso, mandò in Ge-
Greco presso Napoli, affine di respi- rusalemme ambasciatori con molti
rarvi un'aria più salubre. Non an- presenti al Sommo Pontefice Elea-
dò per altro guari di tempo, che zaro per ottenere da esso lui quei
enne colto dalla morte nel 1616, libried alcuni uomini capaci di far-
contando egli l'età di seltantacinque ne la traduzione. Eleazaro scelse
anni non compili e venti di Car-
, settantadue persone, sei da eiascima
dinalato. Il suo cadavere venne tras- ed a queste com-
delle dodici tribù,
ferito a Benevento, e sepolto nel- mise d' intraprendere l' importantis-
la metropohtana, ove sorge un a- simo lavoro che fu condotto a
,

vello di marmo con grande epitaflo, termine felicemente nell' isola di


che ricorda le sue principali geste. Faro. Alcuni per altro opinano, che
A questo Cardinale vengono at- questa storia sia slata immaginata
tribuite parecchie opere, le quali sono da qualche giudeo. 11 sig. Yan Dale
annoverate dal Mazzuchelli , àaXVAr- in una sua dissertazione sostiene
gelati e da altri scrittori. che Tolomeo fece tradurre il solo
ARINDELA. Città vescovile della Pentateuco, e che gli altri libri fu-
diocesi di Gerusalemme nella terza rono voltati in greco da altri inter-
Palestina, fondata nel VI secolo, e preti. Questa opinione non fu ab-
indi fatta suffiaganea della meti'o- bracciata da altri uomini forniti di

poli di Petra. rara dottrina, e molti riguardano


ARIOPOLI,oAREOPOLI {Ario- come mia favola quanto raccontasi
polilaii.). Città vescovile in partihiis intorno a questa versione. Lasciando
della diocesi di Gerusalemme nella per altro ogni questione , egli è
tei'za Palestina, che vuoisi eretta nel certo che questa traduzione è anti-
V secolo, ora vescovato suffraganeo chissima, e che fu tenuta mai sem-
della metropoli di Petra. Sembra pre in gran pregio. Di questa si

che questo nome


composto dalle
sia valsero i cristiani, poiché fu seguita
parole Àr e Polis, e che significhi dagli stessi ed in seguito
apostoli;
Città dì Ar. i santi padri ebbero in tanta ve-
l'

ARISTEO. Crcdcsi , che questi nerazione, che non dubitavano di


fosse uiìlzialc di Tolomeo Filadelfo, asserire, essersi la Provvidenza ser-
re di Egitto. Lo si risguarda autore vita di questo mezzo, per appa-
della Storia dei Settanta, scritta recchiare i popoli ad abbracciare il

in forma di lettera, nella cpiale si vangelo.


narra il modo onde fu tradotto in ARISTIO. Città vescovile della
greco V antico Testamento. Da que- diocesi d'-\sia nella prima provin-
sta storia si lileva, che bramando cia della Frigia Paeaziana , stabi-
Tolomeo di avere una biblioteca lita nel IX secolo, indi falla suf-
nella (piale si contenessero tutti i fraganea alla metropoli di Laodi-
libri del mondo, ne alìidò la cura cea. Abbiamo notizia di due suoi
a Demetrio Falereo. Questi soddis- vescovi Paolo e Tarasio, il primo dei
fece con molto impegno al deside- quali intervenne al concilio di Calce-
rio del suo principe, e lo rese consa- donia, ed il secondo a quello di l'ozio.
ARI ARI 29
ARISTONE (s. ), e compagni l'amore che avea ad Arles, la fece
martiri nella Campania. Uopo es- capitale de' suoi stati, fu con essa
sere stati convertiti alla fede per largo di benefìcii, costruendovi an-
opera di s. Sebastiano , colsero la che alcune riparazioni ; ed Ibas suo
palma del martirio verso 1' anno generale, impedì nel Sog fosse presa
286, mentre infieriva la persecuzio- da' francesi , i quali per altro quat-
ne, mossa alla Chiesa da Diocleziano tro anni dopo se ne resero signori,
e Massimiano Erculeo. insieme al restante della Provenza.
ARICJNA. Città vescovile delle ter- Nell'ottavo secolo, cioè nel ySo,
re de' garmei e dei mahuziti. i saraceni s' impadronirono d' Arles,
ARLES. Città arcivescovile in ma Carlo Martello poco dipoi la

Francia [Arelate, de Area lata, dal liberò dal loro giogo , e restò ai

suo territorio vasto e spazioso), nel- francesi fino all' 879 in cui Bosone
la Provenza, dipartimento delle boc- si fece proclamare re d' Arles; e nel-
cile Rodano, situata alla sinistra
del r assemblea de' 1 5 ottobre, si stabi-
di questo fiume , che vanta la sua h il nuovo regno Arelatense, o Bor-
fondazione, o ampliazione dai focesi gundico. Neil' anno precedente Papa
di Marsiglia. Divenne assai florida Giovanni Vili, costretto da' saraceni
sotto i romani, ed anco oggidì pre- ad uscire da Roma, si condusse in Ar-
senta molti preziosi avanzi di sua les, ove giunse nel d\ della Pente-

grandezza ne' monumenti che atte- coste, trattato con pieno rispetto da
stano la predilezione de' suoi con- Bosone eh' egli adottò per figlio
,

quistatori. E
pure una delle più an- dichiarò difensore del proprio stato,
tiche città della Gallia Narbonese, e si da lui accompagnare in
fece
fu colonia romana, e venne chia- Roma. regno d' Arles composto
Il

mata eziandio Sestana dal nome della Provenza, ebbe nel 933, in ag-
della sesta legione, che vi pose sta- giunta la Borgogna Transuriatia: que-
bile residenza. Giulio Cesare la di- sta formazione o riunione di stati,
,

chiarò capitale delle Gallie , vi fece accadde nel trattato conchiuso fra
costruire dodici vascelli per assediare Ugo conte d'Arles, che nell'anno 926
Marsiglia ; e Costantino imperatore era divenuto re d'Italia, e Rodolfo re
vi fissò per alcun tempo la sua di- dellaBorgogna Transuriana verso il
mora , e ristaliili le mura rovinate gSo. Arles divenne in seguito <jnasi
da Brocus nell'anno 270 dell'era una repubblica sotto gì' imperatori,
cristiana , edilìcandovi inoltre un pa- che ne portarono il titolo di re
lazzo, che oggi chiamasi il Castello durante il regno de' conti di Pro-
della Troville:\e diede inoltre il pro- venza della prima e seconda stirpe.
prio nome , e sotto gì' imperato- Gì' imperatori germanici , successori
ri Onorio e Teodosio fu nominata di Corrado II il Salico, che ne go-
Madre dei galli. Costanzo assediò deva l'alta sovranità, le concessero
Arles nel 4^ ^ ? '^ prese , e vi fece tali e tanti pi'ivilegii, che il gover-
prigioniero Costantino il tiranno. I na mento diventò quasi libero, e re-
visigoti r assediai-ono l'anno 4"^ 9» pubblicano. Corrado II ne acquistò
ma fu liberata da Ezio: in progresso il diritto pel testamento di Ridolfo
i
visigoti nuovamente vi posero l'as- III detto il Poltrone, ultimo i^ di
''Pdio, ed Evarico la prese nel 4^*^- Arles, morto a' 6 settembre io32,
!! re degli ostrogoti Teodorico, per per cui s' impadronì della Borgogna,
3o ARI ARI
ad Olila dello pretensioni d'Eude II Sicilia, e quindi Arles in uno alla

conte di Sciampagna, ec. figlio di Px'ovenza, nel i48i, fu riunita per


Berta sorella del di-fonto. Aumenta- sempre alla corona di Francia, e Lui-
rono tali concessioni Corrado III, gi IX ne prese definitivo possesso.
nel iii5, e Federico I, nel 1178, Vuoisi che il primo vescovo di
il quale però costrinse i duchi di Arles sia s. Trofimo, che, secondo
Zeringhen a cedergli qae' diritti sul la tradizione della chiesa d' Arles,

regno d' Arles, che aveano acquistati, fu compagno nelle fatiche a s. Paolo.
in forza delle fonazioni di Lotario Spedito egli nelle Gallie, predicò il

II, eCorrado IH suoi predecessori; vangelo nella Provenza , e fondò la


ed in tal anno, ed in qualità di re sede d' Arles, nella cui cattedrale
d' Arles si fece coronare a' 3o luglio. fiu'ono poi, nel 11 52, trasferite le

In questo secolo la città era soggia- sue reliquie. Di qua venne muta- la

ciuta alle dominazioni straniere, per- zione del suo nome, mentre prima
chè nel 1 46 fu presa dal conte di era dedicata a s. Stefano, come si
Barcellona e da Alfonso II re d'Ara- ha dal Baillet, e dal du Port nel-
gona nell'anno 11G7. la sua Storia della chiesa d' Arles.
Federico II, nel i2i3, le accordò Benché questa chiesa lo abbia sem-
altri privilegi , in virtìi de' quali po- pre onorato per suo fondatore , e
tè istituire de' magistrati, come il ritenga che morisse alla fine del pri-
Podestat, de' consoli, ed un giudice; mo secolo, non mancano però alcu-
quindi per la sua possanza, Genova ni i quali sostengono esser fiorito
ed altre città commerciali vollero ne'primordii del terzo secolo. Cer-
collegarsiad Arles. Nell'anno seguente to è che nel Pontificato di santo
l'accennato imperatore cedette ogni Stefano I, eletto l'anno i^j, n'era
pretensione sul regno a Guglielmo vescovo Marciano, il quale essendosi
principe d' Grange, e Raimondo fi- unito all' antipapa Novaziano, s. Ci-
glio di questo, nel layS, ne fece priano pregò il Papa a deporlo, ed
cessione a Carlo I conte di Proven- a .sostituirvi altro vescovo. Così ri-

za , che sottomise interamente al porta il Baluzio in s.Cypriani episl.


suo dominio la città, e da allora in 6S , p. 260, e il Baronia ali" anno
poi seguì le sorti della Provenza. 258. Da questo ricorso si deduce
Più tardi, cioè a' 4 ghigno i365, oltre la primazia che il vescovo d-Ar-
anche Carlo IV imperatore fu inco- les aveva nelle Gallie, la sua principa-
ronato re d' Arles , dall' arcivescovo lità in questo paese senza superiore al-

Guglielmo della Garda. ]Ma l' auto- cuno, come si ha da altri esempi. Anzi
rità degl' imperatori non fu mai insorta questione primazia fra il
.sulla

gran cosa, ne' paesi posti tra le Al- vescovo d' Arles e quello di \ ienna ,

pi ed il Rodano ,
giacché la loro verso r anno ^01, il concilio di To-
lontananza, e le dissensioni co' ro- rino provvisoriamente .stabilì, a con-
mani Pontefici , contribuivano sem- .servazione della pace, che ambedue
pre piìi ad adievolirli. Il menzio- avrebbei'o giurisdizione ecclesiastica
nato imperalf)rc Carlo IV , snhilo sulle città della Provenza, che fo.sse-

dopo la sua coronazione, si spogliò ro piìi vicine alla ris|icltiva loro .se-

di (|ualun(|ue pretensione sul regno de; e Papa .san Zosimo, nel .^17,
d' Arles in fìivore di Luigi dna» di considerando che s. Trofimo aveva
Angiò conte di Provenza, poi re di portalo pel primo il lume della fé-
ARI ARI 3i
de nelle Gallie, attribuì a questa me- sario, parente del defònto. Zelante
tropoli la primazia.. fu il suo ministero , intento preci-
Di quel diritto venne la Chiesa puamente a sradicare l'arianesimo,
d'Arles tenuta in possesso sino al a combattere il semi-pelagianismo
Pontefice s. Leone I , che censurò che da un secolo avea fatto grandi
come diremo, Ilario perchè si attri- progressi in Provenza , e nell' estir-
buiva i privilegi metro- degh altri pare gli avanzi della pagana super-
politi. Fu il Pontefice Vigilio, che stizione. Fondò in Arles mi moni-
neir anno 545 fece primate il ve- stero di donzelle, che sotto la dire-
scovo diArles, allora appartenente zione di sua sorella gimisero a due-
al re Childelìerto figlio di Clodo- cento. Si vuole che la recrola ad
veo commettendosi le sue veci in
, esse imposta, la quale poi venne intro-
quella provincia , per 1' osservanza dotta in altri monisteri , sia la pri-
de' canoni , per meglio conservare ma composta in occidente ,
per le

r integrità della fede cattolica, per religiose formò una re-


. S. Cesario
togliere le discordie tra fratelli e gola anche pei religiosi, ma ambe-
consacerdoti, e per definir le cause ;
due cessarono d' essere in vigore
ma in quanto alle più difficili, ilPapa quando si propagò quella di s. Be-
dispose, che dovessei'o riportarsi al- nedetto. Egli fu considerato il pri-
la Sede Apostolica. mo vescovo delle Gallie, anche jier

Molti furono i fasti ecclesiastici r eminenza della sua sede, la quale,


degnidi menzione i quali dalla storia come si disse, partecipava della di-
de' molti concilii ivi celebrati, risulta- gnità metropolitica , dopo che Tre-
no; molte eziandio le glorie di Arles veri avea perduto tal prerogativa.
che da' seguenti vescovi in princi- R^ecatosi a Roma a venerare la
palità procedettero. Sant' Onorato fu tomba de' beati apostoli il Papa , s.

fatto vescovo d'Arles l'anno /i'2.G, Simmaco l'accolse con distinzione, lo

sebbene fosse ripugnante e fondò , decorò del pallio, e lo elesse vicario


molti monisteri. Nel ^iq gli successe della Santa Sede nelle Gallie, ed in
il suo parente, e discepolo s. Ilario Ispagna confermando a sua consi-
,

il per la sua fermezza depose


cpiale derazione , i privilegi della chiesa
dalla sede di Besanzone Chelidonio, di Arles.
che appellossi a s. Leone I , e si recò Dopo la morte di s. Cesario, nel
in Roma. Ilario fece altrettanto; 542, fu innalzato alia sua sede Aus-
ma Chelidonio fu riposto nella sua samo , al quale , nel 546 , succesf>e

sede. Ilario si trovò imbarazzato an- s. Aureliano. Fu appunto tal santo


co in un altro affare . Essendosi che mandò a chiedei'e a Papa Vi-
malato Proietto vescovo della sua gilio il pallio, e il titolo di vicario
provincia, ne ordinò il succes-
egli della Santa Sede, e il re Childebcrto
sore, locchè disapprovando Leone accompagnò con lettere la preghiera,
I , il vescovo soffin con pazienza acciocché la giurisdizione tosse entro
la sua umiliazione, onde meritò che il suo dominio. Anche s. Aureliano
dopo la sua morte il Pontefice lo fondò due monisteri in Arles, uno
tlichiarasse Ilario di santa memo- pegli uomini, e l'altro per le don-
ria. ne, scrivendone appositamente le re-

Al vescovo Cone, suo malgrado, gole , e ficendo abbate dei primi


hi eletto nel 5o i successore s. Cc- s. Fiorentino. Anche al vescovo san
32 ARI ABI
Virgilio mandato, nel ^9^, dal
fu Stefano protomartire, contando un
Papa il Pallio, dichiarandolo s. Gre- capitolo di venti canonici, ed altret-
gorio I vicario della sede apostolica tanti chierici, che anticamente era-
per le chiese del regno di Borgo- no canonici regolari di s. Agostino.
gna, e di Austrasia di cui era si- Arles è assai celebre anche pei
gnore Childeberto li; ed inoltre volle venti concilii che vi si adunarono,
che s. Agostino romano (ch'egli spedì la maggior parte nella sagrestia della
in Inghilterra , ove poi ne divenne cattedrale.
l'apostolo) fosse consacrato da s. Vir- Il primo concilio si celebrò neb
gilio. Per non dire di altri, troppo l'anno 314, alla presenza di s. Sil-
noto è il Cardinal Lodovico d' Ala- vestro I, e di Costantino imperato-
mand arcivescovo di Arles eletto da re, in cui per la terza volta furono
Martino V, nel i423, e poi Cardi- condannati i donatisti: tra i venti-
nale, giacche dichiarato per uno dei due canoni che vi si formarono, l'ot-

legati del concilio di Basilea, si op- tavo proibisce il ribaltezzai'e gli e-


pose alla traslocazione di esso fat- retici quando tornavano alla co-
,

ta da Eugenio IV, ed assuntane munione della Chiesa, se già fosse-


la prosiden/a, si dichiarò capo del ro stati battezzati in nome della san-
partito refrattario , fece eleggere ,
tissima Trinità. Beg. t. II, Labbé
consacrò , e coronò l' antipapa Feli- ed Ard. t. I.
ce V. Ma dopo la rinunzia di que- Il secondo concilio si adunò nel
sto Cardinale ne fece penitenza, ed
il 353 dagli ariani contro s. Paolino
ottenne la dignità Cardinalizia, di vescovo di Treveri , che essendo di-

cui era stato privato, e il perdo- fensore di s. man-


Atanasio, venne
no dal Pontefice Nicolò V ; e tal dato in esilio. Beg. tom. Ili, Labbé
fu la vita che menò in seguito che t. II, Ard. t. I. Alti'i lo pongono nel
Dio operò alla sua tomba non pochi 355.
miracoli, per cui Clemente VII, nel Il terzo si convocò nel Pontificato
1 527, ne riconobbe il culto. Ma oltre di s. Siricio, l'anno 3qo, ove vennei'o
tutti questi, ed altri arcivescovi, Arles promulgati trentasette canoni.
ebbe la gloria di dare a Milano il suo Il quarto fu celebrato nel 44^- 5

concittadino s. Ambrogio. o piuttosto nel 443, come si ha dal-


La sede illustre di Arles, che nel la Gallia Christ. t. I, p. 52g, a cui

147^ perdette Avignone, fu riunita presiedette il vescovo s. Ilario, che eb-


nel concordato del 80 da Pio 1 1 be la principal parte ne' cinquanta-
VII di gloriosa memoria alla me- .sci c<inoni di disciplina, che vi furo-
tropoh d'Aix, e sebbene fosse rista- no stabiliti, tratti la maggior parie
bilita in quello del 181 7 dallo stes- (la quelli de' precedenti concilii.
so Pontefice, non ebbe poi esecuzio- 11 quinto ebbe luogo nel 4^2 ,

ne, e restò definitivamente unita ad sopra la disciplina ecclesiaslica, e per


Aix, mentre l'ultimo .suo arcivesco- mezzo di cinc(uantasei canoni, molti
vo Gio. Claudio le Blanc de Bcau- de' quali già sanciti negli anleiiori
lien, morì in Parigi nel \Si5. La concilii. Sono degni di menzione il
diocesi d' Arles componcTa.si di cin- decimo.sesto, che impone nbattez7.are
qnanl'uiìa parrocchie, ed avea trenla- i paolinisli: il trentesimo che proi-
tremila lin; diicndita. La cattedrale, bisce con.scgnare chi si rifugiò nelle
edilizio gotico, a\ea per pali'ono s. chiese; il Irentcsinic primo che di-
ARI ARI 33
chiara meiilevoli di scomunica que" G^ll. Chrifst. tomo VI, p. 32 e 36.
chierici, che ricorrono a'tril)unali ci- Il decimoterzo venne convocato
vili; il ciiujLiantesiino, che interdice l'anno io65 per decidere alcvme
a chi ha niinicizie notorie, l'ingres- dillL-rcnze insorte tra l' arcivescovo
so nelle chiese. Reg. Vili. Labbé, d'Arles, e il Narbona.
visconte di
t. IV, Ard., t. II, e Baliizio, in Mansi, tom. i3io. I, p.
Collect. Il decimoquarto, tenuto nel i9.o5,
Il sesto concilio si tenne nel ^^5 sulla disciplina della Chiesa. Gali.
nel Pontificato di s. Leone I ,
pel- Clirist. t. I, p. 5C)5.
le controversie insorte a causa di Il decimoquinto si radunò nel
giurisdizione tra abbate di Lérins l' 1 2 I o, per occuparsi delle proposi-
Fausto, e il vescovo di Frejus Teo- zioni fatte inutilmente a Raimondo
doro. Reg. VIII. Labbe' t. IV, Ard. conte di Tolosa, per la sua assolu-
tom. II. zione, dall'aver favorito gli albigesi.
II settimo si radimò nel 4^3 a Labbé, t. XI, Ard. t. VI.
por fine alle vertenze giurisdizio- decimosesto, celebrato nel 1234,
Il

nali di s. ]\Iamcrto arcivescovu di ricevette il concilio generale duode-


Vienna, e Leonzio d'Arles. Reg. IX, cimo , lateranese quarto, celebrato
Labbé t. IV, e Ard. t. II. nel 1 2 1 5 da Innocenzo III, e fra i

L'ottavo concilio cclebrossi l'anno ventiquattro canoni che vi si forma-


475 contro i predestinaziani. Ibidem. rono sotto la presidenza dell' arcive-
Il nono si adunò nel 524, men- scovo Gio. Baussan , il decimosesto
tre governava la Chiesa Giovanni I. comanda, che gli eretici dopo esse-
Si occupò delle ordinazioni, e sancì re stati scomuniaxti, se non si con-
quattro canoni. Fu pi'esieduto da s. vertano, vengano consegnati al brac-
Cesario vescovo di Arles, zelante che cio secolare. Laiche tom. XI, e Aiti,
ne'concilii si facessero regolamenti pei t. VII.
costumi, per la disciplina, sulla litur- Il decimosettimo ebbe luogo l'an-
gia, e sulle dommatiche.questioni no 12 36, e trattò materie riguar-
Reg. XI. Labbé t. IV, Ard. t. IL danti la disciplina della Chiesa .

Il decimo venne convocato nel Gali. Christ. t. I, p. 5{)^.


554, e trattò sulla disciplina re- Il decimottavo si convocò nel
golare, e sulla giurisdizione de' mo- 1242, egualmente per la disciplina
nisteri (Gallia Crisi, t. I. p. 3g!^, ecclesiastica. Labbé tomo XI. Il
e l. III p. 1 1 e i3.). Il Lenglet al- Lenglet lo registra all'anno 1246,
l'anno 553, registra un concilio di citando il detto autore, e l'Ard. t. XI.
Arles sopra la disciplina ecclesia- decimonono venne celebrato nel
Il

stica , citando gli autori che ne 1260 sulla disciplina, e contro l'ab-
trattano. Reg. t. XII. Labbé t. V. bate Gioacchino, fondatore del moni-
Ard. t. II. stero Florense nella Calabria : l' erro-
L' undecimo adunossi nell' 8i3 re di questo grand'uomo fu però di
per le istanze di Carlo Magno so- mente, non già di volontà. Fra i
pra la disciplina ecclesiastica, per la diciassette canoni stabiliti dal conci-
quale si formarono ventisei canoni. lio, fìi prescritto che gli ebrei per «es-
Reg. XX. Lab. t. VII, Ard. t. IV. sere contraddistinti da' cristiani, por-
Il duodecimo concilio si tenne nel tassero un segno visibile. Labbé,
1049 o nel 1059, e ne tratta la tom. XI. Ard. tom. VII.
voi. ni. 5
34 ARM ARM
Il ventesimo adunossi a' 3 i luglio palazzo ed un osservatorio provve-
del 1275 dall'arcivescovo Bertrando duto d' istrumenti non meno che
di s. Martino, e vi si sancirono ven- una scuola gratuita, nella quale i
tidue canoni in vantaggio della di- fanciulli vengono allevati secondo i

sciplina: il settimo vieta la vendita moderni insegnamenti. La cattedra-


degli ornamenti de' sagri templi sen- le di Arniagh, grandioso edilìzio go-
za il permesso dell' Ordinario; il no- tico, fu ben presto preda delle fiam-
no dichiarò i parrochi esecutori dei me e delle rapine dei danesi, che
piilegati; ed il vigesimo proibì di la distrussero spogliandone gli ar-
seppellirsi in luogo sacro coloro che chi vii.
non si confessarono nella Pasfjua. La sede vescovile venne fondata
Labbé, tom. XI. Ard tomo VII. l'anno 4^^; ^^ *• Patrizio apostolo
V. Provfivza, ed Aix. degli irlandesi, spedito a spargere
ARLES BosoXE de' Regoli, Car- la luce del vangelo <lal zelante Pon-

dinale. Rosone Arles vuoisi da al- tefice Celestino I romano. Veggasi


cuni storici con qualche fonda- Mariano Scollo lib. II a^tat. ad
mento essere il medesimo che V>ct- aniiLun 432. Per questo titolo i pre-
bone Orsini il , quale nel 1182 fu lati Armagli assunsero la prima-
di
promosso alla porpora da Lucio III. zia dell' Irlanda, ed in qualche mo-
Dapprima ebbe la dignità di diaco- do venne loro un tal titolo dal mo-
no Cardinale di S. Angelo, e poscia mento che il concilio di Mellcfont,
ottenne quella di prete col titolo di nel II 52, li costituiva metropolita-
sant' Anastasia. Sembra, che questi ni dell' Ulster. Le altre metropoli
abbia compito la sua carriera mor- dell' isola non vi acconsentirono.
tale sotto il Pontificato di Urba- Dopo la morte di san Patrizio,
no III. r abbate del inonistero di santa Co-
ARIMAGH {Armacan). Città con lomba ebbe cura di tale primazia,
residenza arcivescovile nell' Irlanda. e, sebbene semplice jirete, arrogossi

Arniacha, capo luogo della contea sugli altri vescovi un'autorità di cui
di cgual nome , nella provincia di non si trovano esempi. L' arci-
Ulster, fu già metropoli dell' Irlan- vescovo di Cantorbery difatti pre-
da. Eben situata in una
molto tendeva che un tal diritto fosse a
collina presso il fiume Gallcn. JN'el lui solo devoluto, ed all'ombra di
medio evo Armagli era popolalissi- esso faceva le ordinazioni. Celso
ma, essendo la sua università stata arcivescovo Armagli è però il
di
fre(|uentata da piìi di settemila stu- primo che abbia stabilito una me-
denti. Decaduta a poco a poco fu tropoli tla lui stesso filta cdiliciirc.

saccheggiata e minata nelle gueire S. Bernardo, nella vita di s. Malaihia


tra i nativi e gU anglo-normanni, dice, che Celso dappoi cirel)l>e edi-
e nel 1642, incendiata da Sir Phelin ficata quella metropoli la fece con-
O JMeil. Dopo la riforma Armagli fernKU'e dal Pontefice, e che s. Ma-
prosegui ognor più a decadere fino lachia succeduto a Ct'lso recossi a
all' arcivescovato di Ricairtlo Robin- Roma per chiedere la conferma di
son il (piale riparò la cattedrale
, ciò che Celso avea domandato a fa-

rinnovando per così dire la città vore della tletla metropoli, e di più
tutta. Armagli deve a lui pur anco, l'onore del pallio da Ct^lso non pos-
oltre ad una chiesa parrocchialc; un setluto. La coufcriua di inetropoU
ARM ARM 35
fu data; ma riguardo al pallio fu eccieslostici si sostentano con obla-
deciso doveilo prima chiedere il zioni. Si sa che ai vescovi d' Irlan-
concilio di tutta 1' bianda come ne da ,
perchè abbiano onde provvede-
fa testimonianza Roger, ne' suoi an- re alla propria sussistenza, è solito
nali, all'anno ii5i. Certo è che il concedersi di ritenere due parrocchie
Pontefice Eugenio 111 lìell' anno loco mensalis. Le parrocchie non ha
I 1 52, confermandole il grado ar- guari erano quarantanove, oltre molte
civescovile , le conferì il pallio cappelle, e cinquant'uii i vicarii, fa-
D' allora in poi l' Irlanda fu divisa cendosi ascendere i cattolici a circa
in quatti'o arcivescovati, cioè Ar- trecento mila.
magh, Cashel, Dublino e Connulh, ARMAGNAC Giorgio (d'), Car-
o Cannacia, ora soggetta all'arcive- dinaie. Giorgio d'Armagnac nacque
scovo di Tuam, o piuttosto gli vil- nella Guascogna, nel i5oo,da prosa-
timi due furono aggiunti ai primi pia imparentata colla famiglia di Fran-
due. Armagli avea pei'ò la prima- cia. Il Cardinal Francesco d'Amboise
zia su tutta l'isola, ma 1182
nel suo affine , e Carlo duca di Alen-
fu sottratta da essa la sede di Du- ^011 suo zio, si assunsero l' incarico
blino da Papa Lucio III, il quale la di dargli una educazione convenien-
fece immediatamente dipendere dal- te alla sua nascita. Giorgio trasse
la s. Sede. Nei 171 temiesi in Ar-
i molto profitto da'.suoi studii, e, per-
magli im concilio per provvedere suaso che la scienza disgiunta dalla
alla disciplina ecclesiastica. Tra le pietà ad altro non serve, chea pascersi
discipline ivi prese si fu quella di di vanagloria, dicdesi con tutto l'impe-
porre in libertà tutti gì' inglesi stati gno all'acquisto della virtù. Per laqual
comperati affine di placare lo sde- cosa Francesco I l'e dei francesi gli
gno di Dio, la cui mano punitrice affidò cariche importanti nella sua cor-
pesava allora suU' Irlanda. te, e poscia il Papa Clemente VII gli

S. Benigno vescovo di Armagli, conferì la chiesa di Rodez ad istan-


discepolo di s. Patrizio è tenuto , za del detto monarca. 11 novello
in grande venerazione in Irlanda. prelato ristabilì in quella città i ge-
( F, s. Benigxo ). Vogliono pur es- suiti, e ad essi affidò la pubblica
ser Forannan vescovo
notati san educazione. Lo stesso fece in Tolo-
di Armagh decimo secolo, san
nel sa, ove fabbricò a questi religiosi
Malachia mentovato ( Vedi), Gia- un magnifico collegio. JNel i536 ot-
como Usserio ( Vedi) uno de' piii tenne dal Sommo Pontefice Paolo
dotti uomini del XVII secolo, e che III r amministrazione della dioce-
fu pur arcivescovo di Armagh, ma si di Vabres ; e Giovanni Maan
protestante. Questa chiesa primate asserisce che, destinato da Paolo
,

di tutta r Irlanda, non è al dì d'og- III ad occupare la sede arcive-


gi immediatamente soggetta alla San- scovile di Tours, ne ritenne il go-
ta Sede, ed ha per sutiraganei i ve- verno per tre anni , senza averla
scovi di Clogher, Down, e Connor, giammai veduta. In seguito il re
Derry, Raphoe, Ardach, Dromore, cristianissimo lo inviò ambasciatore
Meath e Kilmore. Dopo che la ri- al senato veneto ed alla corte di
forma tolse i beni a' cattolici non , Pioma, ove dal predetto Paolo III,
vi sono prebende in Irlanda, ma il a' 19 decembre i5445 ottenne la di-

primate in questa diocesi, e gli altri gnità di prete Cardinale del titolo
36 ARM ARM
de' santi Giovanni e Paolo. In se- di santa Maria de' Doni in Avi-
guito Paolo IV, nel i555, gli affi- gnone.
dò la chiesa di Lescar, e trasfe- ARMALECH. Città vescovile, già
rito da Pio IV all'arcivescovato di nel paese dei medi, del vicariato del

Tolosa, Ein-ico II lo dichiarò suo Catai.


intimo consigliere e governatore di ARIMELLINI Medici Francesco,
tutta r Occitania. Esercitò questa ca- Cardinale. Francesco Armellini, se-
rica con tanta saggezza e bontà, che condo nacque in Perugia nel
alcuni,
meritossi il nome di ottimo princi- i4t>g. Secondo altri, in Fossato
pe, nonché di mecenate de' letterati. luogo della diocesi di Nocera. Evvi
Fu presente al colloquio di Poissy, ancora chi assicura che il suo cognome
ove difese con molto calore la cat- fòsse Pantalassi, chiamandosi così il

tolica fede. Adoperossi e colle paro- suo genitore, il quale lasciò questo per
le e cogli scritti per ricondiuTC al assumere quello dello zio materno.
centro di vmità Lodovico di Borbo- Giulio II gli conferì la carica di suo
ne principe di Condè ed altri illu- segretario, e del sacro Collegio. Dopo
stri personaggi infetti di eresia. Eb- la morte di questo Pontefice, Leo-
be il conforto di veder coronate di ne X che gli successe, adottò l'Ar-
prospero successo le sue fatiche, affine mellini nella propria famiglia, lo a-
di mantenere ubbidiente alla santa scrisse tra i protonotarii apostolici,
Sede la contea di Avignone, alla poscia lo fece chierico di Camera e
((uale presiedette in luogo di Car- finalmente segi'etario apostolico. A-
lo di Borbone. Inoltre servendosi di vendo disimpegnato con molta dili-

alcinie truppe inviategli da s. Pio genza e perizia questi importantissi-


V, occupò parecchie terre degli e- mi vijTizii, dal detto Pontefice, nella
jx'tici le restituì al dominio del-
, celebre promozione di trent'un porpo-
la Chiesa romana sotto la giurisdi- rati il dì primo luglio iSiy, fu crea-
zione di Avignone. Di questa chiesa to prete Cardinale del titolo di s. Mar-
egli assunse H governo nel i^'j'j, co, e, secondo altri, di s. Calisto. Fu
dopo avere rinunziata quella di To- inoltre insignito del carattere di lega-
losa. Nel corso degli otto anni, in to dell'Umbria, della Marca e della
cui tenne la sede di Avignone, oc- Francia , ed eletto amministratore
cupossi in varie opere che resero delle chiese di Oppido e Gerace,
celebre il suo nome. Fondò un mo- come pm'e camcrlingo della santa
nistero di l'eligiosi minimi accreb- , Chiesa romana. Dopo qualche tem-
be quello dei celestini, stabilì il tri- po Clemente VII lo innalzò alla ca-
bunale della Ruota, celebrò nel i5j() rica di pro^^cecancelliere, e nel i 52 4,
un concilio provinciale, e colmò quel- Io elesse arcivescovo di Taranto. Ma,
la città di altri considerevoli bene- nel i52 7, essendo stata saccheggiala
ilcii.Finalmente nel i585, compì la città di Roma, egli soggiacque al-

la sua mortale carriera, compianto la perdita de' suoi beni, e siccome


da tutti. Questo illustre ]wrsonag- tacciato di attaccamento al denaro,
gio, che sostenne l' onore del Car- fu criticato dal Cardinal Pompeo
dinalato ])er anni ([uarantauno, ed Colonna in pieno concistoro. In
era intervenuto ai comi/li di Criulio quell'anno medesimo, aillitto per le

111, Marcello 11 e Paolo IV, ebbe sua perdite , terminò la carriera


ad essere seppellito nella chiesa di mortale nel ixislello di san Ange-
ARM ARM 37
lo, ove avea cercato un rifugio. La ARMINIAjNI, o RIMOSTRANTL
sua spoglia fa sepolta nella chiesa V. RlMOSTR AINTI.
di s. IMaria in Trastevere, ove sor- ARIMOGASTO, ARCIHNIMO e
ge alla sua memoria ini sontuoso SATURO (ss.), martiri, patirono in
mausoleo. Trovossi presente ai co- Africa sotto Genserico re de' van-
mi/,ii (li Adriano \I, e Clemen- dali. Armogasto fu spogliato delle

te VII , il quale duecento mila


co' cariche che copriva alla corte del
scudi che il di'fonto possedeva fuo- re, per essersi manifestato distiano;

ri di Roma, si servì pel suo riscat- e, stretto primieramente da funi, ot-

to, e pei bisogni della Chiesa. tenne con le sue preghiere che qiic-
ARMELLINO. Ordine di Cava- .ste si spezzassero. Tornatone inu-
lieri. Eqiie.s lìiuris Ponlici. Ferdi- tile questo tormento, fu egli appeso
nando il' Aragona, re di JNapoli, nel per un piede colla testa penzolone,
i436, fu insidiato da una congiura ma né pur questo produsse elì'etto. Fi-
de' principi del regno de' quali , nalmente il re consigliato da un pie-
era capo suo cognato Marino Mar- te ariano a non farlo morire per-
ziano principe di Rossano, confede- chè non fosse venerato siccome mar-
rato con Giovanni d'Angiò duca di tire, ma ad imporgli un fine d'altra
Calabria e pictendente al trono.
, guisa, cacciò Armogasto alle minie-
Fece imprigionare Marino, e poscia re nella Bizacena, e poscia rilegollo
convintolo di reità ,
gli perdonò il a Cartagine siccome guardiano d'ar-
delitto , liberandolo dalla pena di mento. Armogasto predisse l'ora del-
morte. Volendo che a tutti fosse pa- la propria morte, e fu seppellito nel
lese tanta clemenza, istituì un Ordi- luogo, ch'egli stesso s'era scelto.
ne di cavalieri , ai quali donò per Archinimo era cittadino di Mascnla
insegna mia collana d'oro, da portarsi in Numidia. Venne condannato al
sul petto, da cui pendeva un Armellino tagho della testa, e già era per
d'oro lordato nel fango, col motto: ricevere il colpo mortale quando ,

MALO MORI QUAM FOEDARI , CÌoè VO- , ad eccitamento degli ariani gli fu
glio piuttosto morire y che ìmbrat^ consentito di vivere affinchè non si
tarmi j volendosi significare nel fango venerasse siccome martire dei cri-
il sangue del nemico che sebbene , stiani. Ciò che di lui poscia avve-
potesse punire qual reo , volle to- nisse, non è chiai'o: certo è che la
gliere nell'aggraziarlo qualunque so- Chiesa lo onora siccome martiriz-
spetto vendicativo. L'Ordine si dif- zato.
fuse anco fuori del regno di Napoli, Saturo era il soprainten dente alla
e particolarmente nella Spagna pel casa d'Unerico primogenito del re.
dominio, che que' sovrani esercita- Aveva a moglie mia donna, che ado-
rono su NapoH. I cavalieri non eb- perava tutte le piìi seducenti lu-
bero abito particolare, né costitu- singhe, per distorlo dal proposito di
zioni approvate da' Papi ; e quindi patire, e volea farlo abiurare; ma
la onoriiicenza consisteva nel dar lo- Saturo, lungi dal lasciarsi sedurre,
ro la descritta collana. fu dato in braccio ai tormenti
ARMENIA. Patriarcati, E Re- 7^. In questi però non lasciò la vita
ONo Antico di Armenia. che noi permisero gli ariani, ma
ARMET o RROGNIER Giovanni, fu costretto a trarre il resto dei
Cardinale. V. Brognier. suoi cfiorni in estrema miseria .
38 ARN ARN
La festa di questi santi si colei )ra quella stagiono, fecero .sì che viep-
a' 29 di marzo. più si accendesse il liioco della ilis-

ARX.VLDISTI. Sotto questo no- cordia . Arnaldo dichiarossi parti-


me voglionsi intendere tanto i di- giano di Giansenio, e compose una
scepoli Arnaldo da Brescia, quan-
tli Apologia, del libro di questo vesco-
to i seguaci degli cn'ori di Arnaldo vo. Ma quello che fece levare molto
da Villanova. V. Arnaldo da Bre- rumore si fu l'aver egli scritto due
scia, ed Arnaldo da Villanova. lettere nella circostanza, in cui ven-
ARNALDO ossia ASC AN IO, /;/'<-- ne negata l'assoluzione al duca di
ic Cardinale del titolo di s. Cle- Liancour, il cpiale era intimo amico
«lente. Arnaldo venne innalzato a tal di alcuni protettori di Giansenio.
dignità da Pasquale II , che ten- \'i furono censurate due proposi-
ne il Supremo Pontificato dal 1099 zioni dalla Sorbona
, la quale senza ,

al I I 1 8. Intervenne al concilio di ammettere le appellazioni ed oppo-


Guastalla, e confermò col giuramen- sizioni di lui , lo escluse dal numero
to quanto il Sommo Gerarca Pa- de' suoi membri. Arnakio allora si
squale li avea fatto nella sua pri- ritirò, e si diede a comporre alcu-
gionia a favore di Errico IV sul- ne opere sopra varie materie. Fi-
Taifare delle investiture. Intorno al- nalmente, nel 1668, nel qual anno
l' anno morte di questo pre-
della venne concessa la pace alla Chiesa,
lato non abbiamo notizie sicure ;
, abbandoni) il suo ritiro, e l'arci-
sembra per altro che questa sia av- vescovo di Sens col vescovo di Chà-
venuta prima del 11 12. lons si adoprarono, alfnich(ì (>gli fosso
ARNALDO d' Andilly Antonio. compreso in quella pacilìcjizione. Do-
Nacque a Parigi nel 1612. Fece il po questo avvenimento Ai'naldo im-
corso di umanità nel collegio di pugnò le armi contro i calvinisti,
Calvi, studiò filosofia in quello di e pubblicò l'opera della perpetuità
Lisieux , e poscia dedicossi atl ap- della fede. sull'Eucaristia, cui dedi-
prendere il diritto, cui ben presto cò a Clemente IX!; opera la <]ualo
lasciò per darsi a tult' uomo alla servì ad iilumiiiare parecchi stagnaci

teologia. Nel i638 ne ottenne la della pretesa riforma. Arnaldo com-


laurea, e tanta erudizione dimostrò pose degli altri scritti , e colla sua
neir esame cui sostenne , che fece scienza profon«la rispondeva a tutti
5tu[(ire tutti gli astanti. Il celebre i dubbi , e spargea la luce .sopra
Ijc.M'ot , che poscia fu vescovo di ogni materia )iiìi d i Ilici le ; motivo
CliartiTS , non la pensava come per cui e Sommi Pontefici e vi-sco-
Arnaldo intorno alla Grazia, il per- vi « soviaui ed uomini dotti lo
chè (|uesli gli si oppose con uno ebbero in grande «'slimazioiie. INIa

scntlt) inlilolalo: atto di Tenta (ii'o, non andò guari tli t«>rnpo ehi- fu
cui sostenni; nel j()3(), e dedicò rotta la pace. Arnaldo impugnava
al eK-ro di Francia iillora radunato la penna contro gesuiti e «piesti i ,

in l'aiigi. Due anni dopo ei iliede laccano uso contro di lui «Ielle armi
alla luce il suo libro dclLf frecjucn- «h'If autorità. Ver la «piai c«)sa ei
tc.comunione, il «piale fu coinltat- si \n\e eoslivlld ad abhandonan- il
tulo con molto calore «lai gesuiti, luogo di sua «limora, e eer(are un
contro i «piali siwnbrava «lettalo. Le asili! sdllti altro eii'li» . l'.i i«'e«»VM

qiie^lioni sulla Grazia, che .sorsero a [H'itanlo a Mous, e poscia a Bru*-


AJliN ATiN 39
stIIcs, (la (love ])as.sò in Ainslcidam (il G. C. roK'csciata dai cah'ìnislì.

in foni[iai!;iiia dell' arcivescovo di 3. Triiduzioìw di alcuni libri di


Ulreelit. Uiloriialo poco d<>[>o in s. y/gostiiio. 4- L^ innocenza e Ut
Jìnissellcs, ottemie la [ìjotezioue del verità difesa contro i gesuiti ed il

goveiiiatoie di'i Paesi Eassi, il (jiia- loro p. Brisacier. 5. Difesa del


le con iiKjJto piacere Icf^geva gli nuovo Testamento di Mons. 6. Km-
scritti di lui. In <[uesto frattempo pietà della morale dei calvinisti.
insorse una guerra fra la P'raiicia 7. ydpologia pei cattolici. 8. apo-
e la Spagna, e lutti fraiiet\si fu- i logia de:' santi Padri della chiesa
l'oiìo costretti ad abbandonare il contro il sig. le Bloine. (). Nove,
territorio spagnuolo tranne Arnal- , volwni di lettere, io. Due volumi
do (!(! i suoi compagni. Se non che sulla necessità della fede in G. C.
nell'anno ottavo, dacché avea fissata 1 . Sei ultimi volumi della morale
in Ihnssclles la sua dimora, dovette pratica. 12. Hiflessioid filosofiche
partire di (piesta città, non potendo e teologiche sopra il nuovo sistema
j)ÌLi (jltre essei'e protetto dal gover- della natura e della grazia , del
natoi'e. Andò pertanto vagandrj per padre 31alchranche. i 3. Regole per
(pialche tempo, e sotto il nome di discernerc le buone _, e non buone
un suo amico, ritornò a Brusselles, critiche delle versioni della scrittura
dove menava una vita ritirata, e in francese, rispetto alla lingua.
dedita all'orazione. Finalmente nel 1 4- Dilucidazione sopra l' autorità
i6<j4 terminò la sua mortai carrie- dei concila generali .,
e dei Papi.
la a Brusselles, da dove fli traspor- 1 5. Elementi di geometria. 1 6. ar- U
tato a Portoreale il suo cuore, che te di pensare, i 7. Riflessioni .sopra
poscia venne trasferito a Palaiseau. V elocpienza dei predicatori. iH.
1 più segnalati poeti composero in Trattato delle vere e false idee.
onor suo degli cpitafiì. Ei venne 19. Molti volumi sulla morale ri-
di[)into diversamente secondo i di- lassata dei casisti.
versi partiti; ma se gli storici sono ARNALDO DA Brescia, sparse
divisi sulla condotta, e sui senti- i suoi errori nel secolo XII. Egli
menti di lui, abbastanza si accor- ardentemente bramava di render
dano sulla sulilimità del suo inge- celebre il suo nome, né gli man-
gno. cava facilità e spirito di esporre
Quest' uomo straordinario non le proprie idee (piantunque fosse di
solamente si distinse nella teologia, scarsi talenti. Dall' Italia passò in
neir intelligenza delle sacre carte, e Francia ove ebbe a precettore il
,

nella scienza ecclesiastica; ma ezian- famoso Abelardo. Tornato nel suolo


dio era profondo nella geometria natio , vestì l' abito monacale ed ,

nella grammatica, nella dialettica, acciecato dallo spirito di novità e


e neir eloquenza. Tante poi sono superbia , attaccò lo stato ecclesia-
le opere, cui da re-
egli produsse, stico e monastico e si fece a pre- ,

car meraviglia. La maggior parte dicare, che né i vescovi, né i chie-


sono anonime, e molte versano su- rici, ne i monaci poteano possedere
gli affari de' suoi tempi. Per amor feudi o benefizii stabili, altrimenti
di l)revit;i ne ricorderemo soltanto non potrebbero conseguire la bea-
le i)rincipali i Storia e concordia
: . titudine eterna. Quest' empio apo-
tvangclica j in latino. La morale stata subì la condanna nel concilio
4o ARi\ ARN
lateraiiese, convocalo nel r 1 89 tla le disseminò, e tpiesta caparbietà
liinoci'nzo II, e tu costretto ad al- fece che
vescovo di Lrgel Ei-
s'i, il

lontanarsi dall' Italia. Dopo la morte merico a perpetua carcere lo con-


per altro di quel Papa, egli vi ri- dannasse.
tornò, e pi-oposc al popolo romano ARNALDO da Villanova. Quasi
di stal)ilire l' antico governo, d' im- tutti gli autori sono di avviso che
padronirsi del temporale dominio, vivesse alla del secolo XllL
fine
di limcttere il senato, e di scacciare Gli fu dato questo cognome dal luo-
il Papa cogli altri ecclesiastici. Il go della sua nascita. Era fornito di
fuoco della rivolta si accese ben un ingegno singolare, per cui mol-
presto, e durò pel lungo tratto di ta fama si procacciò non solo nelle
due lustri, avendo prodotto la mor- scuole, ma eziandio presso i dotti.
te di Lucio li, e la fuga in Fran- Egli ardea del desiderio di sapere
cia di Eugenio III. Dopo quest'epoca ogni cosa, e già avea cognizione di
questo monaco sedizioso fu dato in quasi tutte le scienze. Ma di queste
mano al I*ontefice Adiiano IV, da sue px'erogative invam, e per-
ei s'

Federifo I, presso il quale si era suaso di esser capace di tutto, la-


rifuggito colla speranza di accrescere sciossi acciecarc dallo spirito della
vieppiù la sedizione, per cui quel superbia in modo da non vergognar-
]*apa sottopose Roma all'interdetto. si di cadere in molti errori. Egli
Egli fu condannato , nel i 1 55, dal insegnava che la natura umana in
prefetto di Roma ad esser abbruciato Gesù Cristo era del tutto eguale al-
vivo e ridotto in cenere, quindi la divinità; che le opere della mi-
gettato nel Tevere, poiché non era sericordia sono più grate a Dio del
senza fondamento il timore che il sacrificio dell'Altare; che i monaci
popolo onorasse le reliquie di questo corrompono la dottrina di Gesù Cri-
scellerato, cui alcuni liguardavano sto, sono senza saranno tut-
carità, e
qual martiie. F. Ottone di Frisi- ti dannati. Avea in gran pregio lo
gna, De Geslis Fridcrici lib. II, studio dell'astrologia, e, fondato su
cap. 2 r questo, andava spargendo che la fine
AR.NALDO diMoxTAMER, nacque del mondo dovea fissarsi nel i345
in Puicerda nella Catalogna, e per le o nel iSyG. Inoltre iuipugnò l'au-
sue stravaganze fece che la fama del torità dei Sommi Pontefici, rigettò
.suo nome alquanto si divulgasse. Con- le preci a vantaggio delle anime dei
dotto da un falso zelo sosteneva, trapassati, e fu nemico dello stato
che quando alcuno avesse indossalo monastico. L'università di Parigi, e
l'abito di s. Francesco non potea su- gì' inquisitori radunati in Tarasco-
bire la eterna dannazione ; che il na , condannarono l'eresia di Ar-
serafico padre scendeva ogni anno naldo. Terminò i suoi giorni in un
nel purgatorio
per liberai-ne quelli vascello, uìentrc ritornava dalla Si-
del suo Ordine, e finalmente che la cilia.
famiglia francescana avrebbe eterna ARNOBIO. Questo scrittore nac-
durata. Per queste opinioni strava- que a Sicea, città dell' Africa nella
ganti ei fu citato al tribunale d'In- ])rovini'ia proconsolare, ed insegnò
quisizione, ed alla presenza degl'in- la relloricii ver.so la line del secolo
(juisitori abiurò le sue eresie. Se non terzo. Era seguace delle folli super-
che dopo (pialchc tempo di nuovo stizioni dei gentili ; ma illuminato
AllN ARN 4i
dalla gi'azia ne conobbe la falsità, nes^. Egli formava parte dei disce-
ed arse di desiderio di seguire le poli di s. Benedetto, e fu fatto
evangeliche dottrine. Per ottenere abbate di Bonevalle, per le rare doti,
dal vescovo di Sicca di essere am- ond'era a gran dovizia fornito. Era
messo più facilmente nel numero dei intrinseco amico ili s. Bernardo
fedeli, compose sette libri contro i che prima di morire gì' indirizzò
gentili, mentre ancora era catecu- una lettera. Si crede autore dei
meno. Quest' è il motivo, per cui dodici trattati, De operihus Chrìsd
gli scapparono alcuni errori, i quali cardinalìbu.<!, che alcimi attribui-
avrebbe schivato se fosse stato me- scono a s. Cipriano, ma senza fon-
gUo inslrutto nelle teologiche disci- damento. Scrisse inoltre il secondo
pline.Ciò nondimeno le prove, che libro della vita di Bernardo, un s.

adduce a confutare il paganesi- trattato sulle selle parole pronun-


mo, sono molto solide lo stile è : ziale sulla croce da G. C. , un
veemente ed energico, né manca di sermone sulle lodi di Maria , e
qualclie eleganza ne' discorsi, quan- finalmente un trattato inlorno alle
tunque vi si trovino dei termini du- opere dei sei giorni.
ri, gonfi e poco usitati. E incerto ARNOLFO(s.), martire della dio-

in cpial anno abbia egli terminati i cesi di Reims. Trasse i natali nel-
suoi giorni. l'Austrasia, e venne informato alla
AR.NOLDI o Arnaud, o Arnault pietà ed alla dottrina da s. Remi-
Pietro, Cardinale. Arnoldo, che altri gio. Dopo aver distribuito i suoi
chiamano Raynaldi o Arnaldi, nacque beni ai poverelli, abbandonò la ca-
nel Bearne in Guascogna verso la me- sa paterna ed intraprese alcuni viag-
tà del secolo decimoterzo. L' amore gi di divozione. Quindi terminò la
che avea per la solitudine, ed il desi- sua carriei-a trucidato dagli assassini,
derio di consecrarsi al servigio di Dio, o più veramente dai servi della sua
lo indussero ad ascriversi tra i re- sposa. Alcune chiese gli tributano
ligiosi diBenedetto nel moniste-
s. gli onori dovuti ai santi martiri.
ro di san Severo, diocesi di Aii'c. ARNOLFO (s.), vescovo di Sois-
In seguito fu eletto abbate del mo- sons, derivato da una illustre fa-
nistero di Bourdeaux,
s. Croce di miglia francese, ebbe a consecrar
e ne sostenne con molta lode l'in- parte della sua gioventù al mestiero
carico. Venne anco da Clemente delle armi, e fece onorevole servizio
V fatto cappellano Pontifìcio e vi- sotto i l'e Roberto ed Enrico I ; ma
cecancellicre Santa E.omana
della annoiatosi del mondo, si mo-fece
Chiesa, ed a'i5 dicembre i3o5, lo naco neir abbazia di s. Medardo di
stesso Pontefice il creò prete Car- Soissons. Vivuto quivi alcun tempo,
dinale del titolo di s. Stefano di ottenne dall' abbate di potersi isolare
Mojitecelio, ovvero di s. Prisca. Ma affatto dagli uomini e di serrarsi ,

pochi mesi dopo la sua promozione in una piccola celletta separata dal
terminò di vivere in Avignone nel monistero. Tre anni vi stette ma ,

i3o6. richiesto a vescovo dal clero e po-


ARNOLDO. Fra gli scrittori ec- polo di Soissons, sebbene sulle prime
clesiastici, che illustrarono la Chiesa riluttasse, pur vi si dovette lasciar
nel secolo XII, merita di essere indurre . Fu vescovo assai zelan-
annoverato anche Arnoldo Caito- te : se non che gli abusi introdotti
voL. m. 6
42 ARN ARI'
t;rano tanti clic il suo suclaie per c- tempo medesimo a questi. A quante
stirjiarli riusciva infruttuoso. ]3onian- opposizioni sia egli venuto in picda
(lù (juindi ctl ottenne di rinunziare al- ben si può immaginare : alla fine ot-
kì sua (li<;iiilà. Fondò poscia il moni- tenuto linlenlo, si ridusse in un lo-
stero di Alileniburgo, città considera- mitaggio che tuttavia esiste. Quivi
bile della diocesi di Eruges, dove mo- morì ai 16 ili agosto del G^ i. L'.ui-
rì in mezzo alle più austere penitenze. no susseguente, le sue reliquie furo-
La sua tomba fu gloriosa pei mol- no trasportale a Metz da s. Quirico
li prodigi che vi furono operati. di lui successore, dove oggidì si con-
Dieci anni appresso le sue reliquie servano. Se ne celebra la festa ai
furono riposte di sannella chiesa 18 di luglio.
Pietro di Aldemburgo. Se ne celebra AROjXNE (s.), martire in Inghil-
la lesta ai i5 di agosto. terra. V. s. Giulio.
ARNOLFO (s.) , vescovo di Metz^ ARONNE (s.), abbate in Bretta-
fioriva nel secolo VII, e trasse i suoi gna, fiorì nel secolo sesto. Gover-
natali da famiglia assai doviziosa. nava un convento dell' Armorico po-
Educato perciò a quella guisa che sto in un' isola separata per mi brac-
si addicevasuo grado, fu dal re
al cio di mare dalla città di Alelh,
Teodeberto invitato a corte, ove ot- quando passò in Francia s. Macuto.
tenne il posto più ragguardevole, Egli accolse questo santo uomo co-
dopo quello del maestro del palaz- me dovevasi aspettare, e divise con
zo. Quivi, accoppiando le virtù pro- essolui la gloiùa del suo apostolato.
prie del cristiano a quelle dell'uo- Onorasi ai 2 1 di giugno nella dio-
mo di corte , si sposò a Doda cesi di s. Macuto e di s. IMalò , e
noltiiissima gentildonna , dalla qua- vi si celebra la sua festa di rito dop-
le ebbe Cleodulfo e Auscgiro ca- , , pio minore. Nella diocesi di Rrioco
po dei carolingi re di Francia. havvi una chiesa parrocchiale inti-
Venuto in seguito alla corte di Clo- tolala del suo nome.
tario con intenzione a quel che
, , ARPASA. Città vescovile della
pare, di rendersi religioso , fu richie- provincia di Caria , nella diocesi
sto per vescovo dal clero (; dal po- d'Asia, suffi-aganca della metropoli
polo di Metz . Ma egli alieno da d'Alrodisiade.
cotesto ministero, siccome cosa trop- ARPE Agostino. Fiorì nel seco-
po pose ogni suo potere per
diflìcile, lo XV HI, e rendette famoso ]>er
.si

distornare quel popolo da tale di- la sua Somma Egidiana , noneliè


visamento. IVIa tornatagli vana ogni per un libro d' institu/ioni morali
ritrosia, finalmente v'acconsentì, non intitolalo Pantheon Augustinum.
restando però di giovare il re dei ARPI. Città vescovile d'Italia, suf-
suoi consigli, e d'intervenirne alla fraganea di Siponto, n«>lla provincia
corte. La vita vescovile di Arnolfo di Capitanata, a jiiedidel monte Gar-
non lascia desiderare virtù che a gano. Cbiamavasi anche Lampa ^ Ar-
niinisteio di tal fatta si convenga. gos, Jlippinm, Argiirijìa Al li) ripa ,

Ma siccome la Aicinan/a della corte ed apparteneva parlie(»laiinenle alla


e gli ulìlzii della sua missione gì' im- Daunia. Anche ai giorni nostri se
pedivano ili occuparsi interamente ne scorgono le rovine a poca di-
nelle cose celestiali, determinò dì le- stanza da Manfredonia nel regno
varsi da {|iitlla e di liniinziare nel di Napoli. Molti degli anlichi serit-
ARR ARR 43
tori ne fanno menzione. JVel 3 1
nel 1493, avendo delle intelligenze
uno de' suoi vescovi si trovò pro- nella piazza, se ne impadronì l'ar-
sente al concilio di Arles. ciduca Massimiliano d'Austria, che
ARPOCRAZIANI. Eretici, de'q.iali nello stesso anno divenne re de' ro-
fa menzione Origene nella sua opera mani. i\el i5i)G i francesi aveano
contro Celso nella edizione di Cam- già sorpresa Arras; ma Luigi XI li,
bridge a pagina 272. V. T.vsco- re di Francia, nel 1640, la prese do-
PRUGIXr. po un assedio di due mesi. Gli abi-
ARRABONARII. Nome che si tanti in queir occfisione aveano col-
meritarono alciuii sacramentarii del locata sopra una delle loro porle la
secolo decimosesto, i quali sostene- seguente iscrizione;
vano l'Enairistia essere come itn' ar-
ra del corpo di G. C, e come l' in- Qiiaiul Ics francais prcndront Arras,

vestitura tiella a noi pro-


eredità Les souris maugeront Ics chats:
messa. Stancaro disseminò cotanto
empia bestemmia nella Transilvania. cioè, quando i francesi prenderan-

ARRAwS con
[AtrcbaLfii.). Città no Arras, allora i sorci mangeran-
residenza di im vescovo in Fran- no i gatti. \J\\ fìanccse disse che
cia. F. antichissima e grande ; fu al motto prcndront bisognava toglie-

la capitale dei popoli atrebati, sic- re il


p, a guisa che rivolse contro
come li chiama Giulio Cesare, e po- quelli di Arras la stessa loro spiri-
sta altre volte sotto la metropoli di tosa invenzione. Dipoi il principe «li

Cambrai. anche l'antica capita-


E*-a Condé pel re di Spagna Filippo IV
le dell'Artesia, mentre ora è capo- assediò ancora Arras nel iGIj, ma
luogo del dipartimento del passo di dopo una sanguinosa battaglia, fu
Calais. Divisa in due città, l'una an- costretto a levarlo e ritirarsi. Arras
tica che si chiama la fortezza ,
,
venne quindi definitivamente ceduta
r altra moderna , che dicesi vera- alla Francia col trattato dei Pirenei,

mente la città, Arras è situata a La cittadella eretta nel 1670, e le


quarantaquattro leghe di distanza sue fortificazioni sono opere dei piìi
da Parigi. celebri ingegneri francesi. Aminiran-
Solfi-ì stragi e saccheggi la città si ancora fra le altre alcune Lunet-
d'Arras da' vandali nel /\oj, e dai te, chiamate alla Vauhan, che di-
normanni nell" 880 fin a rimanere in consi i primi lavori di tal natura
sid finir del secolo nono interamente del famoso italiano de IMarchi.
desei'ta. Quinti! ripopolata, fu pre- Lo stabilimento della sua sedo
sa nel 90 da Carlo // Semplice,
1 vescovile risale sino al IV secolo. È
e nel pia venne restituita e quan- ; stata sotto la metropoli di Reims fi-

do Carlo il Calvo re di Francia la no al 1559, in cui Paolo IV, atl istan-

donò per dote a sua figlia Giuditta, za di Filippo II, e col disposto della
che avea sposato Baldovino Braccio costituzione Super Universa, la sot-
di ferro conte di Fiandra, Arras era topose alla chiesa di Cambrai eret-
la capitale di questo paese. Dipoi ta in arcivescovato. Commanville di-
fu riunita alla Francia con tutto ce che già nel VI secolo era stala
l'Artois nel i Pru-
i8o. Luigi XI il unita a Cambrai, e che nel rog3,
dente la prese nel i477j dopo la Urbano II la separò da essa; ma
morte del duca di Borgogna ; ma sono molti anni che è suffraga-
44 ARIl AIUl
nea dell' arcivescovile di Parigi . cidiaconi, d' un tesoriere, di un pe-
La sua cattedrale è mirabile per nitenziere, quaranta c;inonici, e
di
la sontuosità, anzi può conside- di cinquantaduc cappellani. \'arii con-
rarsi uno de' più arditi edifìzii venti religiosi esistevano nella città,
gotici Europa. V. Millin^ che
dell' quello specialmente magnifico latto
ha pubblicato la veduta della piaz- edificare da Filippo Laverei abbate
za maggiore di Arras colla chie- di s. Vasto nel 1599. La dioce-
sa ristaurata e campanile, in due si contava quattrocento parrocchie
interessanti rami. In questa chie- dodici capo-pievi, dieciotto o venti
sa , e nella santa cappella con- abbazie, e molte collegiate. Al pre-
servavasi colla più gran venerazio- sente sue parrocclùe sono ridotte
le

ne una candela di grossezza stra- a quarantacinque con seicento


sole
ordinaria , che si crede miraco- chiese succursali. Sì fanno ascender
losamente caduta dal cielo. F'. Hi- le rendite del vescovato a venlidue-
stoire de la sacn'e inanncc et , mila lire. L' attuale vescovo Ugone
de la sainte chandelle donnc's de Pvoberto Giovanni Carlo de la Tour
Dicu et conservées en la ville d'Ar- d' Auvergne Lauraguais della dioce-
ras, à la quelle soni ajoutées les si di Tolosa, nel concistoro dei 2 3 di-
miracles des Ardens, tant de la di- cembre 1839, fu creato Cardinale dal
te ville, que de Paris, et de Tour- regnante Pontefice Gregorio XVI,
nay^ avec la vie de s. TVaast, par che gì' inviò la berretta Cardinali-
Guill. Gazets, Arras 1622. Ilisloi- zia per l'ablegato monsignor Barto-
re de la chandelle donm'e de Dieu lomeo Pacca, canonico vaticano.
et à Arras depuis fan
conservée Quattro concilii sono stati celebrati
I io5,par lemémeib. 1625 et 1682. in Ari'as. 11 primo si tenne nel 1020,
Discours sur le sainte cierge d' Ar- come rapporta 1' Arduino nel tomo
ras apporlé da del par la s. Pier- VI de' concilii, in occasione di certi e-
ge dans VEglise d'Ar-
cathcdrale retici venuti dall'Italia, i quali ave-
ras, conime le souverainremede de vano in orrore il battesimo, riget-
la maladie du feu ardent, le ij de tavano l'Eucaristia, pretendevano che
mai 1 1 o5, suivant ce rare chrono- la penitenza fosse inutile ai cristia-
graphc cereuni par le p. Nicolas
,
ni caduti in peccato, e che non si

Faron dominicain, ih. iGgS i744- dovessero onorare i santi confessori.


All'articolo Ca:vdela si parla del- Questo concilio fu presieduto da Ge-
la distrirzionc di detta s. cappella, rardo vescovo di Cambi-ai e di Ar-
avvenuta nel declinar dello scorso ras per la concentrazione in quel
secolo. tempo di due vescovati. Vi si pub-
L antica abbazia dei benedettini blicarono diecisette capitoli tanto su-
di Arras, intitolata a s. Wast o gli errori tlogli eretici, quanto sopra
Vedasto vescovo d'Arras, racchiude alcuni altri punti di disciplina. /\
la tomba di questo santo, e qui'Ua di lo Spicilegio di d. Luai d'Acheri. Il
Thierri o Teodorico HI re di Fran- secondo concilio si tenne nel i4oo
cia, dal quale fu oltremodo arric- sotto il vescovato di Pietro di lla-
chita l'abbazia. Quest'ultimo vi fu chiourt, il terzo nel iSyo sotto
seppellito con Doda sua moglie. l-'rancesco Ricliardot, ed il quarto
Jl capitolo di Arras è composto di nel iC)88.
un proposto, di lui decano, diducar- AÌUIE13LAJ0 (d') PiETiu), Car-
ARR ARR 45
dinalc. An-cblajo, detto comuncmcii- cioè i! Calice e la Patena, non po-
te AiTchlay era vice-caiiccllieie di tessei-o toccarsi che dai sacri mi-
Francia, auionico di s. Quintino nei nistri. E s. Solerò, che fii innalzato
"Vironiaiidi ed arcidiacono l'orlmnese al seggio Pontificio l'anno 17 5,
nella chiesa di Autun, Papa Giovan- secondo che opinano alcuni, ordinò
ni XXII, il di 1 7 deceinbre 1 3 6, 1 che le sacre vergini non toccassero
ad istanza di Filippo re di Fran- i vasi sacri e le palle che cuopro-
cia, gli conferì la dignità di prete Car- no il ctilice, né incensassero nelle
dinale col titolo di s. Susanna. Lo chiese. Bonifacio I rinnovò (piesto
stesso P(jnteflce gli comandò poscia decreto nel 4 18.
di esporre il suo parere intorno al- Papa s. Urbano I, eletto nel 226,
le dotti-ine di fra JMichele da Cese- fece fare d'argento i vasi, che do-
na. Obbedì rArreblajo, e condannò vevano servire per i sacri ministen,
con uno scritto le tesi del medesimo. donde alcuni deducono il principio
In seguito fu scelto dallo stesso de' calici d'argento; ma prima di
Pontelice a decidere una controver- lui erano già in uso. J^. Par\-
essi

sia insorta nel capitolo di Chieti per MENTI SACRI,


I^fSEGNE PONTIFICIE,
la elezione di quel vescovo. Terminò VESCOVILI ED ABEAZIALI, PaTENA, Ca-
la sua mortale carriera nell' an- LicE e tutti gli altri relativi arti-
no 1329. coli.

ARRÈDI SACRI. Suppellettili, II Pontefice s. Cornelio del 2^4


arnesi ed altri oggetti inservienti condannò in un concilio i Caduti,
alle funzioni ecclesiastiche. L' uso che per timore de' tor-
cioè quelli
degli Arredi sacri ebbe origine fin menti abbandonavano la religione.
dai primi tempi della Chiesa, e Essi dividevansi in varie classi, fra
furono introdotti in parte ad imi- le quali vi erano i Traditori , che
tazione di quelli che adoperavano ubbidendo agli editti del tiranno,
i sacerdoti della legge vecchia. Seb- consegnavano a' giudici pagani vasi i

bene la materia, la forma, e gU sacri, i libri e gli Arredi delle chie-


usi ne fossero differenti , uno fu se, ì^. Donatisti.
sempre lo scopo, cioè il divin ser- Papa s. Stefano I, nel 257, istituì
vizio, l'onore dell'Onnipotente. I la benedizione de' paramenti sacri
Sommi Pontefici, con decreti, costi- e s. JMelchiade, eletto ai 3 oltobre
tuzioni e canoni de'concilii, li ac- 3 II, ordinò, che nel celebrare la
crebbero, e variarono secondo la di- messa, vi fossero nell' altare due
versa maniera degli ecclesiastici Kiti. candeHeri almeno , colla cix)cc in
Vogliono alcuni che il Pontefice s. mezzo. Lungo sarebbe il dire quanto
Clemente I, dell'anno di Cristo 93^ i Pontefici furono generosi colle
abbia prescritto con leggi le sacre chiese nel fornirle di sacri Arredi,
vesti, e i paramenti della messa; e e di ogni sorta di preziose suppel-
che abbia dato a' vescovi alcune in- lettili: zelo e magnanimità imitata
segne _, agli arcivescovi il Pallio, da parecchi imperatori , re e princi-
prescrivendo che i Sommi Pontefici, pi.Intorno a ciò sono a vedersi anco
e loro legati non potessero uscire gli articoli. Chiese, Pisside, Altari,
senza la Croce avanti. San Sisto I Bagolo, Bugia, Lampadi , Faldisto-
Pontefice nel i32 determinò, secon- rio, Ciborio, ecc.
do il lilìro Pontificale, che i sacri vasi. ARRUBALE (Pietro d'), nacque
46 ARR ARS
nel iTk) a luogo della
Ceiiiceros, la sua carriera nella tori-e, che si

Spagna, nella diocesi di CalahoiTa, avea scelto a dimora. Il martiro-


ai coiilìni della Navarra e della logio romano ne segna la festa ai

\eahia Casliglia. Nel i579 entrò iG agosto.


nel collegio de'gesuili, e fu prolès- ARSAIVIOSAT. Città vescovile
sore di teologia prima a Salamanca della diocesi d' Antiochia nella Me-
e poscia a Roma. Nelle Congrega- sopotamia, sullraganea della metro-
zioni de Auxiliis gli venne affidato poli di Amida. Di essa fanno men-
il canco di sostenere le contese teo- zione anche gh antichi scrittori ,
logiche, che prima erano trattate fra i quali Tacilo assi'i'isce eh' era

da Gregorio di A^alenza. Mori in vm semplice castello.

Salamanca, e lasciò due volumi, ARSENIO (s.), anacoreta di Egit-


de Deo imo et trino, et de Ange- to, nacque a Roma di famiglia se-
lis , scritti con brevità, ma senza natoria. Educalo assai nobilmente
nuocere alla chiarezza. si die' per tal guisa allo studio dei

ARRUFFAT Guglielmo , ossia greci e latini autori, non che delle


Ruliìiti o de Rullai, ed anche Ru- Scritture sacre, che in breve montò
fati, Cardinale. Guglielmo ArrulTat in fama di uomo profondamente
nacque in Cassaneto nella Guascogna addotti'inato. Chiamalo pertanto a
verso la metà del XIII secolo. Il Som- Costantinopoli da Teodosio il Gran-

mo Pontefice Clemente V lo innalzò de per dar opera all'educazione dei


alla dignità della poi-pora il di i5 suoi figliuoli, vi fu accolto coi segni
dicembre i3o5, col titolo diaconale della maggiore estimazione: fatto
de' ss. Cosimo e Damiano, che po- senatore, avvegnaché diacono, si ebbe
scia fu cangiato in quello di prete in conto di padre de' giovanetti
dei titolo di s. Pudenziana. Fu elet- principi, e da tutti i cortigiani veniva
to tra' giudici delle questioni insorte onorato. IVIa siccome da gran tempo
nell'Ordine de' minori intorno alla desiderava di menar nel ritiro una j
povertà. Dopo sette anni di Cardi- vita sconosciuta e che di corte non ^
nalato, morì in Avignone nel i3i2, ne sapesse; cosi fece suo |)ro dello
ed in quella città ebbe la tomba scapestrarsi di Arcadio, imo de' fi-

nella chiesa dei frati minori. gliuoli dell' imperatore: perocché ve-
ARSACE (s.), solitaiio nella Bi- dendo che, ripigliato Arcadio dal
linia e confessore , era di origine padre, vieppiù incaparbiva, s im- 4
pei-siano. Intorno all' anno 35b ci barcò sopra un naviglio che scio-
confessò con animo invitto la fede glieva per Alessandria. Non valse
di Cristo sotto Licinio, dopo di che che Teodosio mandasse poscia per
si rinchiuse in ima torre della città lui, e che Araulio, succeduto al pa-
di Nicomedia. Dio lo decorò del dre nel trono, gli facesse sapere di
dono dei miracoli e delle profezie, aver mestieri de' suoi consigli, poi-
per cui predisse; che la città di Ni- ché Arsenio riparò nel deserto di
comedia sare])l)e stata eguagliata al Setti, presso alcuni santi monaci ,

suolo da i\\\ terremoto. L' evento con proposito di rendersi egli pure
fee^ conoscere la verità della predi- religioso, e di menarvi i suoi giorni
zione, ed a questo llagcllo si un\ nella penitenza. Rinunciò quindi al-
quello del fuoco, che ridusse in le ricchezze, rimandando a nn suo |

cenere la città. 11 smilo terminò parente il testamento con cui era j


ARS ART 47
costituito crede d'una assai pingue la di Cipro, la qiialc altre volte ap-
sostanza, e preferì a questa un vi- pellavasi Anmiocoslo , ed a' nostri
vere assai stretto e disagiato. Pian- giorni chiamasi lù/niagosia. {^Fedi).
geva di continuo, dicendo di ritro- ARSI NOE. Città vescovile, la cui
vare nelle una tal dolcez-
lagrime sede venne eretta nel IV secolo, della
za, che non aveva giammai nel- provincia d'Arcadia, della Eptano-
le voluttà della corte gustato. Ave- me. Quivi si prestava culto religio-
va quarant'anni di età quando die- so ai coccodrilli, e perciò fu appel-
de le spalle alla corte, e ciò avven- lata eziandio città dei coccodrilli
ne l'anno 3f)4- Altrettanti ne visse Di presente non rimangono a ve-
nel deserto; salvo che verso l'anno dersi che le sue rovine.
3q5 dovette uscirne per qualche ARS IO o ART US Giovanni, ov-
tempo a cagione di una scon-eria vero degli Arsi, Cardinale. Gio-
che lècero i Mazici, popolo selvag- vanni Arsio era francese di na-
gio della Libia. Al cessare di que- zione , e fioriva nel secolo deci-
sta vi ritornò, ma dovette abban- moquinto. Acivescovo Taranla-
di
donarla per sempi-e verso 1' anno sia, intervenne al conciliabolo di Ba-
i\3-\ per un secondo discorrimento .silea, ove seguì il parlilo del pseu-
degli stessi selvaggi, i quali truci- do-pontefice Felice, il quale in Ce-
darono parecclii eremiti. Ricoverò benes, a' 6 aprile i444> lo innalzò
prima sullo scoglio di Troe, detto alla porpora. Il Sommo Pontefice
anche Petra rimpetto a Menfì, e
, Nicolò Y ,
perchè non rimanesse
dieci anni da])poi a Canopo presso vestigio alcuno del passalo scisma
Alessandria. Ala non polendo sollo- con suo breve emanato a' 19 o 20
rire trambusto della vicina città,
il dicembre i44Q5 dichiarò vero l*^*

ritornò a Troe, dove morì. Arsenio Cardinale del titolo de' ss. Nereo
fu risguardato siccome un modello ed Achilleo. Sostenne questa dignità,
della vita solitaria. Nel martirolo- e l'anlicardinalato pel corso di un
gio romano è nominato ai 19 di lustro, dopo il quale pagò il tributo
lugHo. alla natura nel i4'>i- Ebbe ono-
ARSIJN'OE ( Arsinoen. ). Città ve- revole tomba nella melropolilana di
scovile d'Africa nella Cirenaica, fra Savoja.
Laptis e Tolemaide, l'istituzione della ARTE Angelica, o arte degli
cui sede rimonta al IX secolo. Antica- spiriti. Con questo nome si appel-
mente era chianiata Barce. Di essa fan- lava la stolta e superstiziosa pretesa
no menzione Plinio, Strabene e Tolo- di venire alla cognizione di ogni co-
meo, il quale però o])ina che sia la so, o d' indovinarla col mezzo degli
stessa che Thcucìdra. E titolo d' un ang(di o degli spiriti, il che è ri-
vescovato in partibus. Gli ultimi piovalo dallo stesso buon senso.
che r ebbero furono RalTaele Tun- AR.TE di s. Anselmo. Così ap-
cki e Fiancesco Paolo Grifi di bla- pellavasi la maniera superstiziosa
tera , onore di Leone
cameriere di di guarire piaghe col tocco sol-
le

XII, che, nel concistoro de' 28 gen- tanto di alcuni pannolini. Coloro
naio 1828, rinnalzò alla dignità epi- <he la usavano pretendevano che,

scopale. questa pratica così si chiamasse da


ARSINOE {Fnmaugiistan.). Cit- s. Anselmo. Però la verità si è, che
ta, sino dal V secolo vescovile deiriso- tale appellazione derivò d;d nome di
48 ART ASA
un famoso mago che ne fu l'auto- vescovile della seconda Siria, suf-
re, il quale chiamava con que-
.si fraganea di A panica, sino dal V
sto nome. secolo.
ARTE Notoria. Modo supersti- ARTOTIRITI. Eretici, che .sor-

zioso di acffuistar le scienze per in- sero nel secolo secondo. E.ssi fòi-niava-

fusione coH'osscrvare certe astinenze no un ramo dei montanisti. Si servi-


e ceremonie tantasliclic, le quali, ren- vano del pane e dc;l formaggio per
<lendo gli uomini imbecilli e visio- r Eucaristia , conferivano gli ordini
narli, trascinavano ai pili gravi de- sacri alle donne, alle quali i)ermct-
litti. tevano di predicare quali profetesse
ARTE DI Paolo. Cos\ chiamavasi
s. nelle loro assemblee , e iìnalmente
una specie di Arte notoria. Chi la corrompevano le sacre Scritture.
praticò sognava che l'avesse insegna- AR.VERNO Guglielmo. Scrittore
ta s. Paolo dopo il suo rapimento che fiori nel secolo decimoterzo. Ol-
al terzo cielo. tre ad alcuni scritti esegetici e varii
AR.TEMIO (s.), martire, fu eletto sermoni, compose venticinque tratta-
a sopraccapo delle truppe romane ti, i quali tutti versano sopra questio-
in Egitto sotto regno di Costan- il ni teologiche. Le sue prerogative gli

zo. In questo ufllcio ebbe dall'im- meritarono di essere innalzato alla


peratore commissioni che lo mette- sede arcivescovile di Parigi, ove ter-
vano in sospetto d'inimicizia contro minò i suoi giorni nel 1249-
santo Atanasio; ma si crede che le ARZANGANA . Città vescovi-
fornisse,perchè non era in istato di le della diocesi della grande Ar-
farnele tramontare. Del resto ei non menia, nelle vicinanze di Melitina,
approvò mai l' eresia , e .sotto Giu- presso la Siria. Il vescovo Sergio si

liano diede apertissimapruova d'es- adoperò al fine di sottrarre certo Dio-


sere ortodosso anzi che no peroc- : nigi patriarca deigiaeobiti dall'ira del
ché, dati a terra i templi, e infran- sultano d'Icone, che lo avea con-
ti gì' idoli pagani di Egitto, e
dei dannato a morte.
accusatone quindi a Giuliano, fu da ASAFFO (s.), vescovo nel paese
lui a giudizio, e troncato del
citato di (Valles in Inghilterra. Era monaco
capo l'anno 36?,. E onorato dai gre- del convento lòndato da s. Renti-
ci fra quelli ch'essi chiamano gran gerno .sulla .sponda dell' Ebvy nel
martiri; e la sua festa ricorre ai 20 IS'orth- Wales. La sua scienza, la sua
di ottobre. pietà, i miracoli ond'era favorito da
ARTE:\I0NIANI. Eretici discepo- Dio, furono cagione che ben tosto fu
li di Artemone, il quale nel .secolo eletto a succedere a s. Kentigerno
terzo sosteneva che Gesù Cristo era mi nel reggimento del monistero , non
semjìlice uomo, supcrioi'e peraltro a che nclla.sedia episcopale che vi em
tulli i profdi. Inoltre insegnava che la aggiunta. ]Morì ver.so la fine del se-
dottrina predicata dagli apostoli tlurò colo sesto , lasciando alcune ope-
soltanto lino al tempo del Ponte- re .scritte, fra le quali la vita del
fice Zelfirino : eresie che vennero suo predecessore, e alcuni ciuioni e
condannale solennemente dai con- regolamenti jier la sua chiesa. La
cilii (h Meea, di Efeso e di Calce- festa di ([uesto .santo è rapportala
donia. al jìrinio i\\ maggio.
AllTESlA o ARETUSA. Città ASAFOl'ULl o s. AsAFo. Città ve-
ASC ASC 4,^
trovile (ringliilteiTa, chiamata anche la Risurrezione, giorno in cui, giu-
Mlvia, clic ora e quasi un semplice \il- sta l'antica tiadizione della (Chiesa,
lagf^io. Apparteneva al principato di appoggiata alf autorità delle divine
Crallcs nella conica di Flintc, e nel Scritture (Act. 3), successe ap- i.
56o, era sede di un vescovo sullra- punto il mistero. Dessa, del paio che
ganeo dell'arcivescovo di Cantorb(!ry. nell'occidente, venia celebrata fino
ASCALONA [Ascalonen.]. Città dai primi secoli anche nell'oriente,
vescovile della diocesi di Gerusa- dove otteneva il nome di 2\'ssaraco-
lennne nella prima Palestina eret- sle. o T^ctracoste, cioè quarantesimo
ta nel IV secolo , e sullraganea gioiTio. S. Giovanni Grisostoino ed
alla metropoli Chia-
di Cesarea. altri padii di qu(;l tempo scrissero
masi anche Scalona, ed era una del- ilelle omelie sull'argomento.
Però
le cinque primarie città, anzi capi- in non venia riguardata
quell'età
tale di una satrapia de' filistei. Quan- che siccome una solennità del se-
tunque non abbia ricevuto il van- condo ordine. V. Martene, De an-
gelo tostochè fu divulgato, egli è tiq. cccl. n'tì'b. t. Ili, lib. IV, e.
certo però che nel 36 1, e preti e 3.8, n. I.

vergini ottennero il martirio in que- Anticamente nella festa dell'Ascen-


sta città. Allorché i latini ed i fian- sione facevasi da quasi tutte le cine-
cesi ridus^ro sotto il loro potere la se una processione. S. Gregorio di
Palestina, la sede vescovile di A sca- Tours ne fa memoria (Hi'slor. Fran-
lona venne trasferita a Betlemme. car. 1. V, e. Il), e Pietro Gassen-
Ora è vescovato in partihus. Gli ul- do (art. 2, e. 19) ne descrive l'or-
timi due vescovi fin-ono Gio. Maria dine di quella, che si celebrava nel-
llderbain, e Pasquale Giusti di Alife, la diocesi di Digne in Francia. Il
il quale fu da Leone
preconizzato Baillct {Storia della festa dell'A-
XII nel concistoro dei 3 luglio 1826. scensione, §. 7) vuole che si facesse
ASCAINIO Cardiiìale. Ascanio
, a ricordanza del viaggio degli Apo-
Cardinal prete del titolo di s. Cle- stoli da Gerusalemme al monte Oli-
mente, ottenne questa dignità da veto , dove accompagnarono Gesù
Pasquale II, sul principio dei se- Cristo, e poi da quel monte, salito
colo duodecimo. Appose il suo giu- al cielo il Salvatore , di bel nuovo
ramento alla conferma che fece del in Gerusalemme . Merita ringoiar
privilegio delle investi tm-e, accordato menzione la ceremonia, che in quel
all'imperatore Enrico da Pasquale II. d'i si praticava nella chiesa di Vien-
ASCELIN UGO. V. Biliomo. na del Delfìnato. Nel ritoreo della
ASCENSIO]yE. Festa dalla Chie- processione, cui interveniva anche
sa cattolica celebrata in onore del l'arcivescovo, due canonici al di fuo-
glorioso salimento di Gesù Cristo al ri della chiesa si avvicinavano ai can-
cielo. Se ne fa rimontare la prima tori , da' quali venivano interroga-
instituzione sino a' tempi apostoli- ti colla formula Qiieni cjuaeri-
:

ci. Sant'Agostino lo dice schietta- tis? I canonici rispondevano: Jesimi


mente nella sua epistola 54- Infatti Nazarenum, qui resurrexit , e dai
le costituzioni Apostoliche, lib. V, cantori venia soggiunto: Jam ascen-
e. 18, parlano di questa gran- diti sicitt dixit. Allora i primi in-
de festa, e la stabiliscono pel gio- tuonavano Alleluja, ed cntrad in
vedì della quinta settimana dopo chiesa, era solennemente celebrata la
VOI,. HI.
7
50 ASC A5sC
messa {F. Marlene loc. cit. n. 3.). si riliravano que' .«santi uolnnii, (he
Neil" islesso giorno ancora si faceva illu.stiarono la Chieda con una vi-

la benedizione del pane e de' nuovi ta dedita alle penitenze più austere.
fruiti. Qual rilo si usasse in quella ASCIIAFFEISBUIIGO ( Aschaf-
bcneilizione, appare (iall'antico Poii- fetdnirguììì , y^scibiugimi). Città d'A-
lilìcale di IN'arbona e di Miniale, di lemagna nella Fianconia, libera un
cui mi tempo si servi Giovanni di ed imperiale. Spettava aireletto-
Sairebruch 5 vescovo di Catalogna, re, ed arcivescovo di Magonza nel
ed è riportato anche dal Martcne circolo del Basso Reno , indi fu ])0S-
(loc. cit. n. 4)- ^^ Roma il Sommo seduta dall'ai'civescovo primate della
Pontefice celebra in questo gioino confederazione. Quando INlagoiiza fu

Cappella Papale [J edi), dopo la riunita alla Francia, divenne in sua


quale comparte solennemente lapo- vece elettorato del s. romano impe-
stolica benedizione. ro , e formò col principato di Ra-
ASCETA. Voce di origine greca, lisbona la dotazione, o provvista del-
la quale corrisponde all' italiano ope- l'arcicancelliere dell' impero medcsi"
ratore. Sino dai primi secoli si da- mo. Il suo castello a quattro faccie,

va questo nome a quei cristiani, i nel quale trattenevansi gli eletto-


quali menavano una vita ritirata ri di INlagonza durante la caccia au-
ed astinente. 1 greci chiamano Asce- tunnale, è magnifico. A arie chiese
ti ogni specie di solitarii, quantun- sono in Aschaffenburgo, oltre un col-
que un tempo, secondo l' opinione legio, il ginnasio ed il liceo.
di molti, nomi asceta e monaco
i INel iipii, come abbiamo dall'Ar-
non suonassero lo stesso. 11 Fleury duino nella Sloi-ia. de'eonciliì, tomo
riporta, che gli Asceti conducevano VII, in Aschaffenliurgo fu celebra-
una vita ritirata, continente ed asti- to da Gerardo d' Eperstein arcive-
nente, mangiavano cibi secchi, e di- scovo di Magonza un concilio, nel
gimiavano alcuni giorni di seguito, quale si stabilirono molte leggi op-
si cingevano di cilicio, prendeano portunissime per la disciplina eccle-
sonno sulla terra, e molto erano vi- siastica.

gilanti per attendere all'orazione ed Dopo la elezione fatta dal concilia-


alla lettura de' sacri libri. Anche ai bolo di Basilea dell antipapa Felice
giorni nostri chiamansi Asceti, o A- V contro il legittimo Eugenio IV, che
scetici quelli, che si danno alla me- mori nel 1 44? Nicolò V, successe
j nel-
ditazione delle eterne verità, alla la cattedra di s. Pietro. Questi fu aiu-
piratica delforazione e della peniten- talo dall'imperatore Federico ìli, che
za, a gui.sa dei solilarii. vSi dà il no- per la pace della Chiesa, dopo la

me di Ascetici anclie a quei libri, dieta tenuta in Franefort ne tenne


che trattano di cose di pietà e di un' altra in Aschaflenburgo , dove
divozione, nonché agli autori dei ordinò ( F. i decreti riportali dal
medesimi. Giorgi , vita di Nicolò V anno
ASCETERIO. Voce, la quale tor- i447 numero XXW ) a tulli i

na al medesimo di lungo d' eserci- sudditi dell" impero <li riconoscere


zio, e perciò venne usata a signifi- Nicolò V per solo, vero e legilli-
care monistero. Alcuni sono d'av- mo Papa, il clic produsse in seguito
viso che anticamente questo nome r estinzione dello scisma.
51 desse agli cremi soltanto, nei quali Dipoi il Cartonai Carvaial, limalo
ASC ASC 5 1

dal Pontefice a tal fine in Germa- Tdi beneficii sarebbero conferiti gra-
nia , a' I 7 fclibraio 1 44*3, stipulò in tis Santa S{:{\(i. Recatosi, nel
dalla
Aschaircnbnrgo il celebre concordato, i4>2, Federico HI a Roma, fiiù
che porta di Concordalo
il titolo di regolare il concordato germani-
germanico: concordato da Federico co con Nicolò V , il quale gli ac-
IH sottoscritto nella ricordata dieta coi'dò r indulto delle Preci prima-
celebrata in AschalTenbin'go , coi rie, cioè la facoltà di conferire le

principi ecclesiastici e secolari del- dignità ecclesiastiche vacanti la pri-

l'impero, e confermato da una bol- ma volta dopo I' elezione degf im-
la di Nicolò V, in data del i." apri- peratori, precedendo prima la lor
le i44^- Lasciasi in esso, dice il petizione al Papa. V. 1*ì\eci i'ri.m.\-

Bcrcastel tomo X\ IH pag. 29, al RIE.

Sommo Pontefice il diritto di no- Nel Pontificato di PioVI, inoc-


minare a tutti i beneficii delle prin- ca.sione dell'istituzione della nunzia-
cipali chiese, come pure a tutte le tura di JVIonaco , si dimostraro-
dignità ed a tutti i beneficii, che no malcontenti alcuni prelati di
vacassero in corte di Roma, consi- Germania principalmente gli elet-
,

derabili o mediocri , semplici od tori di Magonza e di Col-unia, e


onerosi, secolari o regolari, elettivi l' arcivescovo Sahsburgo come
di ,

o non elettivi , fìnalmeutc a tutti quelli che stendevano prima la giu-


quelli dei Cardinali e degli uifizii risdizione ne' douiinii Bavaro-Pala-
della corteromana in qualunque , tini. Quindi adunatisi nell' agosto
luogo muoiano quelli che li posseg- 1786 con altri vescovi in Aschaf-
gono. Da un' altra parte si deter- fenburgo formarono una lega stra-
,

minò che le elezioni canoniche si vagante contro la suprema autori-


farebbero nelle metropoli, nelle cat- tà Pontificia, in virtù della quale
tedrali e a condizio-
ne' monisteri, spedirono i loro quattro deputati
ne che sarebbero confermate dalla Steimes, Reck, Tauser e Benich ad
Santa Sede, nel termine prescritto Ems, borgo dell'Austria superiore
dagli antichi decreti. Quanto poi dov' era in vigore la setta di Lu-
alle altre dignità e beneficii, a ri- tero, per tenervi un congresso, che
serva delle dignità principali delle molti vescovi della Germania risgiiar-
cattedraH e delle collegiate, deler- darono come direttamente opposto
mino.^si che dal Papa, e dall'Ordi- non solo alla consuetudine, ma a
naiio sarebbero conferite allcrnali- tutte le leggi canoniche, e tendente
Kuuncnte ad ogni sei mesi, ed in tal a rovesciare interamente il detto
maniera che se fra tre mesi , da concordato della nazione germanica.
contarsi dalla vacanza del beneficio ASCITI o ASCODROGITI. Ere-
lasciato alla nomina del Papa, non se tici, che nel secondo secolo infesta-
ne producesse l'atto, lOrdinario vi rono la Chiesa, cominciando a spar-
provvedcrebbe , e cp.ianto alle an- gere i loro errori nella Galazia. Si

nate sarebbero pagate quelle del-


,
vantavano pieni del Paracleto di
le cattedrali e delle abbazie d' uo- Montano, introducevano i baccanali
mini, giusta la bolla della Dateria nelle chiese, ove danzavano intorno
apostolica, da quei beneficii in fuo- ad una pelle piena di vino, che
ri, la cui rendita non eccedesse la riguardavano come gli otri , di cui
sonuna di ventiqufittro fiorini d'oro. si parla al capo IX di s. Matteo.
5'z ASC .^SC
ASCODROBI. Eretici, di cui no che favolosi racconti. Pare che
parla Girolamo. Costoro, toltane
s. sia detta AscnUuii-aniA^c ilalla quan-
Ancira di Galazia non dissemina- , tità dei roveri, ond' erano ricoperti
rono in altri luoghi i loro errori. i suoi monti. Fu splendida colonia
ASCODROPITI. Eretici del se- romana ed ejjbe parte nelle grandi
,

condo secolo ramo dei marcossia-


, imprese di <[uella repubblica domi-
ni Rigettavano i sacramenti
. so- , natrice. Molte sono ed imponenti
steneano che le cose spirituali non le moli antiche e moderne, sacra
possono venir comimicate per mezzo e profane, pubbliche e private meri-
di cose visibili e corporee, e dicea- tevoli in essa di speciale osservazione.

no, che la perfetta redenzione con? Dalla famiglia ascolana de' Bassi
siste nel conoscere 1' universo. uscirono i due A entidii, il primo
ASCODRUGITI. F. Ascodeo- de' quali, Publio, Ri console e trion-

riTi. fatore de' parti, il secondo. Caio, se-


ASCODRUTI. F. Ascodropiti. guì fia le armi le paterne orme
ASCOFITI. Eretici, che sorsero gloiiose, ed eijbe il iìglio Lucio no-
nel secolo secondo. Rompevano co- minato Quatrumviro in Tivoli. En-
storo i non ammettevano
vasi sacri, tro le muia di Ascoli, sui cadaveri

l'antico Testamento, non adottava- del proconsole Servilio e del legato


no la necessità delle buone opere, Fontegio uctisi in popolare tumulto
che disprezzavano , dicendo che a con tutt' i cittadini romani, che vi
conseguire la santità è sufficiente la sitrovarono, venne pronunciato il
cognizione di Dio , ed asserendo tremendo giuramento, che unì i po-
che ogni sfera del mondo è gover- poli italici per la guerra sociale rotta
nata da un angelo. noli" anno ed 8i
di Roma 663,
ASCOLI {Asculan.). Città con re- avanti venuta di Cresìi Cristo, del-
la

sidenza vescovile nello stato della la quale ebbe a dii' Floro Nec Haii' :

Chiesa. È capoluogo della delegazione nibalis. nec Pyrrhi fnìt tanta {'astatio,
dello stesso nome nell'antica marca E dopo le replicate prove di valore
di Fermo sopra un monte le cui date dai collegati , e dagli ascolani
falde sono lambite dal fiume Tronto. duci P. Ventidio Basso iuniore, e
Sta a venticinque tese sopra il li- C. Giudacilio, in Ascoli ebbe pin-e
vello del mare, e dai latini veniva la tal termine la lega dalla disumonu
chiamata Asculiwi Picemim per di-^ delle menti affievolita. Gneo Pom-
stinguerla da un' altra città dello peo Strabone, uscito dalle mura di
stesso nome nel regno di Napoli, Fermo, ove accorse Servio Sulpi/io
detta in latino Asculuin Satria- a liberailo, cinse Ascoli di strettissi-

mim, od Ascnlum. Città antica e mo assedio. Malgrado gli sfoivi e-


nobilissima è Ascoli, già metropoli roici di Giudacilio, che, invitati ail

del Piceno, provincia così chiamata im banchetto principali duchi, tran-


i

da' latini da Picut, uccello consacrato iiufiiò in mezzo ad essi il veleno


a Marte, sotto gli auspicii del (piale per non sopravvivere alla patria scia-
passò a stabilirvisi una porzione de- gura, si dovettero dagli ascolani ilis-
gli antichi sabini. L' oi-igine di <pie- serrare leporte all'oste baldanzosa.
sta città è anteriore ad ogni memo- Sidle fumanti rovine di quel!' illu-
ria storica perchè a <[ualun(|U(' (i| li- stre città si offerse dal supremo cou»
cione si volesse assentile, non si han- ilottiero sanjiuinoia ecatombe.
ASC ASC 53
Riedificata Ascoli poco appresso Chiesa. Quella Maica fu presa però
dai miseri avanzi ilella strage, seguì a tiranneggiare, nel 36o, da Filip-
1

il partito CesariaaOj fòj'-'e per avver- po di Massa de' Tibaldeschi, sebbe-


sione alla gente Pompeja, e tornò ne il suo dominio non si estendesse
sotto gi' imperatori ad invidialiile oltre il detto anno. Nel i36j Ur-
stato di floridezza. Partecipi però gli bano V
la infeudò per dieci anni a

ascolani di tutte le italiane vicissilu- Gomez Albornoz, nipote del mento-


dini, ricuperarono la traiupiillità do- vato Cardinale, ed anche Innocenzo
po i trioni! di Carlo Magno, dal qua- VII, nel i4o6, la die' per tre anni
le fu loro accordalo tli essere retti a Ladislao re ài JNapoli. E perchè
dai conti finché dal Pontefice Sergio nello stesso anno fu dal Pontefice
IV il vescovo Emmone, verso l'anno revocata tale concessione, a cagione
1009, f" dichiarato principe: titolo e delle crud''lt~i da quel re usate coi
dominio che fu conservato da altri sudditi della Santa Sede, ne prese
quattordici prelati suoi successori. At- tale sdegno Ladislao, che, nel i/i-oy,
tualmente i vescovi continuano a por- col mezzo di Lodovico Migliorati,
tare il titolo di principi d' Ascoli nipote dello stesso Papa , occupò
ma non hanno giurisdizione tem- violentemente Ascoli, investendone,
porale. nel i4'3, Francesco conte di Car-
Le fazioni guelfa e ghibellina rara, ed i suoi figliuoli Obizzone,
non lasciarono d infuriare in Asco- ed Ardizzone. Tanto seppe adoprarsi
li, fomentata la prima da' Tibalde- il conte Francesco che, nel 1420,
schi e l'altra dai Dalla Vipera, an- ottenne da Martino V d'esserne di-
tichissime e potenti famiglie ascola- chiarato vicario nel temporale per
ne , ambiziosi indÌA idui delle quali la Chiesa E.ornana. Ma morto Tanno
tiranneggiarono la patiùa, e v' intro- medesimo, succedutogli nel dominio
dussero armi straniere. In tal' epo- della città Obizzone figliuolo primo-
ca comparisce Giovanni Bonaparte genito, il Pontefice Martino V, nel
capitano d'Ascoli e conquistatore di 1426, ritolse Ascoli dalle sue mani,
Fermo in una di quelle deplorabili e poco dopo liberolla eziandio dalla
azioni. Spinto poi ad emigrare do- tirannide di Tommaso Miglianiso,
po la caduta del suo parti tOj prese siccome scrive lAndreantonelli, nel
ricovero in Toscana , e si stabih a lib. III della Storia d^ Ascoli. Nel
San fliiniato, donde poi diramossi in 1433 venne questa città in potere
Corsica dando origine al ramo della di Francesco Sforza , che nell' anno
famiglia Bonaparte, da cui nacque Na- seguente ricevette il titolo di vica-
poleone. Ma dopo che Clemente V rio da Eugenio IV. Pure lo per-
nel I 3o5 stabili la residenza Ponti- dette, nel 44^5 allorquando, annoiati
1

ficia in Avignone, i polenti signori gli ascolani del duro suo governo,
dello stato ecclesiastico, profittando di ritornarono alla primiera ubbidien-
tale assenza,ne occuparono la mag- za, e vi durarono finché Sisto IV,
gior parte. Tuttavia, nel i353, In- nel 148'-'., diede loro la libertà di
nocenzo VI spedì in Italia il cele- repubblica, col mero e misto impero,
bre Cardinale Albornoz a ricuperare ed anche cuni poteslate gladiij a
le città ed Ascoli fu da lui
tolte, condizione di non far cosa ripu-
riavuta dai Malatesta, ed altre della gnante alle costituzioni della Mar-
Marca tornarono all'ubbidienza della ca, e di pagare ogni anno alla Ca-
54 ASC ASC
mera apostolica tre mila scudi, in sta, e si ricorda ch'egli distrusse l'an-
segno di vera e real soggezione tico culto prestato alla
dea Ancaria, e
Per ventidiie anni si godette Ascoli che l^attezzò maggior parte degli
la

COSI bel privilegio; ma temendo poi ascolani coll'acqua fatta da lui sca-
di cadere nella tirannide di Astolfo lui-ire protligiosamente . Non so-
Giiiderocchi prepotente cittadino lo A.scoli lo venera per protettore;
con avveduto consiglio, nel i5o:i, ma Roma, l'Italia, e altre parti ne
sotto il Pontificato di Alessandro VI, invocano il patrocinio ne' terremoti.
volle cedere alla libertà di rcpul> La gotica chiesa cattedrale di A-
blica, e ritornare soggetta inte- .scoli, innalzala sulle mine del tem-
ramente al soave dominio della pio d'Ercole, è dedicata allAssunzioiie
Chiesa. della 13. Vergine, ed a s. Emidio. Ila
Nondimeno gli non mai
ascolani r esteriore facciata eretta sul dise-
perdettero la precipua dote del ma- gno del celebre architetto pittore
schio valore, e della fermezza nel- Nicola Filotesio, detto Cola dell' A ma-
r affrontare i pericoli, né mai vana- trice. Ammirasi in quella cattedrale
mente corsero alle armi. im gruppo eseguito dall' ascolano
Nel declinare dello scorso seco- Lazzaro Giosafatti esprimente il ve-
lo Ascoli provò la sorte dello sta- scovo e martire s. Emidio in atto
to Pontificio : fu invasa dalle ar- di battezzare la figlia del prefetto
mate francesi, e durante il regno Polisia, mentre mi'urna ne accoglie
Italico, fu capoluogo di un circon- le venerande ceneri trasportate dalla
dario dipartimento del Tronto,
ilei delta grotta. In quella cattedrale
indi divenne capoluogo di una de- esiste inoltre un' antichissima mira-
legazioiìe separata fino al 1827, nel colosa immagine della Beala \ er-
qual anno fu riunita alla delegazione gine, doiìo del Pontefice Nicolò IV
di FYnino ; ma il regnante Pontefice d'Ascoli,nonché un calice tl'argento
Gregorio XVI tornò a dichiararla con coppa e patena d'oro, donato
.sede della delegazione apostolica e da Papa Pio Vili, Ca.sliglioni , in
residenza del prelato delegato. memoria di esser ivi slato il vicario
Ne primordii del IV secolo del- generale del vescovo Cardinal Ar-
l' era cristiana ricevette Ascoli il chetti.
lume della fede da .santo Emidio Il capitolo, già signore del feudo
consacrato e speditovi dal Ponte- di Martignano, come il vescovo Io
fice Marcello I, verso l anno 3of) era di Ancarano, vanta il privilegio
(/^. s. Emidio). S. Emidio fu quindi di una semplice croce, l' uso delhi
d primo vescovo della Marca e di l)ugia e del canone nelle sacre fun-
Ascoli. Una cappella esiste in Ascoli zioni. Un tempo quel capitolo a-
mcavata nel masso^ chiamata s. E- vea diciassette canonici ,
1' arci-
tìiidio delle Grotte, ap|ìuiito perchè diacono r arciprete
,
il pi'eposto , ,

ivi quel santo fu sepolto da Polisia il il mansionario


primicerio, ec. ma ;

figlia del prefetto della città, e per- non ha presentemente che 1" arcidia-
chè ivi .soleva tempo delle più
nel cono, dodici canonici, ed alcuni sa-
fiere |)ersecuzioni ammaestrare i no- ceriloti e chierici pel divin servigio.
velli cristiani. Venerato è s. Emidio Oltre la aitledrale contan.si nella
dagli ascolani siccome loro patrono. città undici parrocchie, dodici coii-
Ai 5 agosto se ne celebra da essi la lli- vcnli d uomini , olio monislcn
ASC ASC 5j
di ventini, un seniinniio. tliic spe- rialzata dalle sue mine. Carlo V fe-

dali, ed un munto di pietà. iNel ce di essami principato nel i53o,


convento de' francescani liuono ce- in favore del famoso capitano An-
lebrati varii capitoli generali, ed imo tonio di Leva, i cui posteri porta-
di due mila religiosi. In esso abi- no tuttora il titolo di principi d'A-
tarono JXicolò IV ascolano, e Cle- scoli.

mente XIV, ambedue francescani. Si crede che fino dai primi tem-
La diocesi era anticamente piìi este- pi del cristianesimo vi venisse an-
sa, essendo stata smendjrata per for- nunziato il vangelo. 11 suo vescovato,
mare altri vescovati nei dintorni, ch'è quello stesso di Ordeone, città
li vescovo d'Ascoli , come dicemmo, ora distrutta, è antichissimo, e Gio-
continua a portare il titolo di piin- vanni XIII nel 969 l'assoggettò al-
cipe d'Ascoli, non ha giurisdizione la metropoli beneventana ; ma a
sul temporale, è soggetto immedia- noi non sono pervenuti i nomi dei
tamente alla Santa Sette , ed è tassato suoi primi vescovi. In mezzo a tut-
di trecento sedici fiorini camerali. ti i rovesciamenti della città, la cat-

Ascoli vide il suo figlio Girolamo tedrale fu salva sempre come per
Mascio ascendere alla cattedra di s. miracolo. Nella nuova città la chie-
Pietro col nome di JNicolò IV nel sa de' frati minori di Maria e di s.

1288 {Vedi), e Clemente VII, de s. Leone per ordine di Martino V,


,

Medici [Vedi), fu vescovo d'Ascoli. servì di cattedrale, venendo mona- i

Dal regnante Gregorio XVI esal- ci altrove trasfeiili. La cattedrale è


tato venne alla sacra porpora l' a- dedicata alla B. Vergine Maria delle
scolano Filippo de Angelis attuale , Grazie: il capitolo si compone di ot-
vescovo di RIontefiascone. to canonici , compresa la preben-
ASCOLI e ClRIGNOLA ( y^SCll- da di penitenziere, e di altre dignità,
ìnn. et Ceriniolen. in Apulia). Sono cioè larciiliacono, il cantore, l'arci-
fssi due vescovati imiti nel regno del- prete (il quale è anche parroco del-
le due Sicilie, siiffraganei dell'arci- due primicerii e due tesorieri.
la città),

vescovo di Benevento. La città di A hanno eziandio alcuni cappellani e


i

Ascoli di Satriano , cos'i chiamata mansionarii. Evvi pure nella città un


per distinguerla da Ascoli del Pice- convento d' uomini ed alcune con-
no ^ è posta nella provincia di Ca- fraternite , oltre il monte di pietà
pitanata nella Puglia alle (hlde dei lospedale e il seminario. La dioce-
monti verso le frontiere del princi- si è però limitata a dodici miglia.
pato ulteriore. Ascoli è città molto Distinguonsi in essa l'abbazia di san
antica, emolto nota nelfistoria ro- Leonardo dell' Ordine de' cavalieri
mana. Quivi C. Fabrizio, nella guer- teutonici, fondata dall'imperatore Fe-
ra Tarentina, .sconfìsse Pii-ro re de- derico li, le mura della cpiale sono
gli epiroti, e lo vinse fanno di Ro- coperte dalle catene di coloro, che
ma 476, e 278 prima di G. C. Ptug- fatii schiavi dai tinelli furono per
giero Guiscardo duca di Puglia di- intercessione di quel santo redenti.
"*trusse Ascoli nel XII secolo per essersi Era sì ricca quest'abbazia che in cen-
libellata ; ma fli ben presto i-iedifi- to anni arrivò la sua rendita a qua-
cata in qualche distanza. L' orribile ranta mila ducali.
terremoto del 3(:)C) la rovesciò
1 in- Alla sede vescovile di Ascoli va
teramente; comechè nel i4»o (osse unita attualmente quella di Cirignola,
5(3 A SE ASI
con cento fiorini di tassa. Onesta città dici anni, (piando si dedicò intie-

è posta sulla medesima pianura pu- ramente al servizio di Dio. Braman-


gliese, ed i suoi campi furono teatro do essa di piacere al suo sposo ce-
al valoje del gran capitano Gonsalvo, leste, coll'avanzare nella via della
colla dislruzione dell'armata francese perfezione, (lavasi con tutto im- 1

nel i5o3; e fu tomba al duca di Ne- pegno all'esercizio delle opere vir-
inoiu'S suo competitore. T . Cip.i- tuose, e specialmente al digiuno, al-
GNOLA. la mortificazione ed alla pr(^ghiera .

ASCOLO (s.) di Cappadocia, fio- Quindi tradusse la vita solitaria in


riva nel secolo quarto. Per conse- Roma, ove Palladio aHerina, ch'es-
crarsi interamente al servigio di sa terminò di vivere verso Y anno
Dio , mosse verso la Grecia , dove 4o5i in un monistero di vergini, di
attese con tale impegno all'acqui- cui era stata direttrice. 11 martiro-
sto delle cristiane virtù, che se logio romano moderno ne fa men-
ne fece modello ai piìi perfetti. zione al giorno S dicembre.
Per la qual cosa, essendo rimasta ASELLO, Cardinale prete del
vacante la sede episcopale di Tcssa- titolo dei santi Gabinio e Susanna
lonica, clero ed il popolo concor-
il alle due case. Fioriva sotto il X'oii-

sero a bramare questo santo perso- tificato di s. Gelasio I, il quale s(^-

naggio per loro pastore. Fra le sue dettc sulla cattedra di s. iMetro dal
geste veramente gloi'iose si narra 492 al 496.
dagli storici, ch'egli, nel 38o, con- ASIA, lina delle cinque parli del
ferì il battesimo all'imperatore Teo- globo. TraIas('iando di làvoleggiare,
dosio ammalato in Tessalunica; che che la ninfa Asia moglie di Jape-
nell'anno appresso intervenne ad un to, e fiirliiiola dell'Oceano Te- e di
concilio celebrato in Costantinopoli tide, e madre di Prometeo abbia
affin di reprimere specialmente 1 au- decorato del nome suo questa regio-
dacia dei macedoniani, e che, nel ne, è da reputarsi opinione la più
SS-j, assistette al concilio raccolto probabile, secondo Omero ed Ero-
dal Sommo Pontefice s. Damaso, doto, che da una città, e provincia
per comporre le discordie della chie- della Lidia, bagnata dal fiume Cai-
.sa di Antiochia allora governata strio, ove una palude Asia racchiu-

da due I santi
vescovi.Basilio ed devasi, e per cui gli abitanti si dis-

Ambrogio ebbero in grande e-


lo sero Asioni e le campagne Asiaprata,
stimazione, e lo reputarono degno siasi l'intero paese così denominato.
della loro più stretta amicizia. Erodoto aggiunge che tale appellazio-
ASCOLTAiXTI. Penitenti d<;" \w\- ne viene da ([nella di Asias, figlio di
\m secoli della Chiesa, che potevano Cotis, che diede il suo nome agli

por piede nel vestibolo interno del Ases, tribù dei sardi.
tempio , per ascoltare le lezioni L' Asia (ì considerata siccome la

e le istruzioni , dopo le quali pe- più bella parte del mondo ,


per
rò doveano uscire ,
jirima che si la fecondità del terreno, per la va-
desse juincipio alla messa de' cate- rietà delle sue produzioni, per l'cc-

cumeni. icllenza delle sue butta, per lo


ASELLA (s.), vergine romana, splendore e preziosità delle sue gem-
la metà del secolo \
che fioriva dopo I me, per la virtù delle sue pian-
Avca compiuto appena l'età di tlo- te e per le ricchezze de' suoi me-
ASI ASI 57
talli e pel raffinamento delle sue do dai popoli conquistatori abitato.
sete e coloni. 11 sistema fisico della A fomentare, ed eternare nelle di-
medesima consiste nello innalzamen- verse razze la disunione, ed un im-
to del terreno da tutte le estremi- placabile odio, concorrono le molte-
tà verso il centro, dove forma poi plici e false idee religiose. Le tri-

un grande ripiano, probabilmente il bù, che errano lungo le coste, trag-


più ampio, ed il più alto del globo. gono dal mare copiosa sussistenza,
L'Asia ha per confini a setten- e soprattutto mediante la pesca del-
trione r oceano scitico, a levante le balene. Lo stato politico di quei
l' oceano orientale a mezzodì l' o-
,
popoli può l'idursi a tre dilferenti
ceano indiano, ed a ponente il mar classi, cioè genti nomadi, che non
rosso, r istmo di Suez, il mediter- riconoscono alcun capo, tribìi indi-
raneo, r arcipelago, il mar di Mar- pendenti, che riuniscono la forza lo-
mora, ed il canal del mar jVero. L'A- ro sotto la protezione di un sovra-
sia è puie la parte del mondo più no, ma senza adottare verun codice
ragguardevole e più distinta: ivi fu di leggi regolari, e finalmente stati
creato il primo uomo Adamo, e la monarchici ereditarii. Grandiose im-
prima donna Eva ; ivi sorti dall'ar- pronte d' immobilità caratterizzano
ca Noè, dopo il diluvio universale; la maggior parte delle nazioni a-
ivi cominciò la terra a popolarsi ; siatiche, fra le quali vedesi pri-
ivi vissei'o i patriarchi, ebbe luogo meggiai'e il tartaro, il chinese, l'in-
la vocazione di A bramo, fi^i data da diano la cui
, origine perdesi in
Dio la legge a Mosè, si fondarono oscura e confusa tradizione.
i più floridi imperi, cioè degli assi- Dopo la morte del grande Alessandro,
ri, medi, babilonesi, niniviti e per- che in sé avea riuniti gli avanzi delle
siani; ed ebbervi culla le arti e le estintemonarchie, colla divisione av-
.scienze; e, ciò che è più, nell'Asia venuta tra i suoi successori, il do-
il Figlio di Dio s' incarnò visse , minio d'Asia ne' Seleucidi consolidos-
mori, risuscitò, per la salute di tut- si, finché 25o anni avanti l'era vol-
ti gli uomini, e di là finalmente gare, insorsero i parti a scuotere quel
partì la luce del Vangelo ad illu- giogo, e crearono un nuovo impe-
minare tutto il mondo. S. Pietro ro, ebbe la durata di pochi se-
eh'
vi stabili la sua sede , che poscia coli.Mossero con successo nuova-
trasferì in Pvoma. Dall'Asia sorti pu- mente i persiani, appena inoltrato di
re quel Maometto, che la deturpò poco il secolo dopo G. C, e fli per
con tante fanatiche superstizioni. essi creata colla distruzione degli inva-
In generale si riscontra nelle razze A- sori una seconda persiana monarchia
siatiche la varietà centrale dell'antico restaurata. Le guerre desolataci fra
continente simile all'Europa. Varie so- questo ed il romano impero, che o-
no le nazioni dell'Asia, e si vedono con scurarono la fama di Crasso, che cin-
maraviglioso contrasto popoli guer- sero a Trajano di gloriosi lauri la
rieri, attivi e valorosi, vicini ad altri fi-onte, e diedero morte a Giuliano
effeminati, timidi ed inerti, che ne l'apostata, e ad Eraclio vanto im-
addivengono la preda: ciò che si attri- mortale, occupano la storia fino al-
buisce agli eccessi del clima, rile- l'anno 6oo, in che gli arabi, o sara-
vandosi che in gran parte il paese ceni fin allora quasi ignoti, fecero sot-
caldo è dai popoli schiavi, ed il fred- to le insegne di Maometto crollare
voL. in. 8
58 ASI ASI
le due potenze rivali indebolite dal- maggiore e minore. L' Asia gran-
l' età e dalla corruttela, ed eressero de o maggiore, secondo Bandi and,
in Bagdad il trono dei califfi, che signo- si divideva in Albania, Arabia de-
reggiarono l'Oriente, e nell'Asia le già scila, felice, petrea. Aria, Armenia
bandite arti e scienze tenlaroiiu ri- maggiore, Asia minore, Assiria, Ba-
condurre. Le erranti orde turclie- bilonia, Battriana, Caramania, Coiclii-
sclie scesero poco dopo per la pri- de, Drangiana, Fenicia, Gcdrosia, Ir-
ma volta dal centro dell'Asia a con- cania, Iberia, India citeriore ed idte-
quidere gli ammolliti califfi, ma ben riore, Margiana, Media, Mesopotamia,
presto dovettero cedere al torrente Palestina, Paropaniiso, Partia, Persia,
de' selvaggi, tartari, niutclii, alla testa Sarmazia asiatica, Sacia, Scizia, Seri-
de' quali l'orfano Temugino, noto poi ca, Sodiana, Sina, Susiana, Siria, e la
sotto il nome di Gengis, Grande.^ Terra settentrionale incognita. Noi
dal deserto di Cobi tutto dominò l'O- lasciando di parlare sull' Asia gran-
riente, e lasciollo, nel 1227, in retag- de o maggiore, dui'cmo alcuni cen-
gio ai che dal Catai a Mosca,
figli, ni piuttosto sull'Asia minore, che il
e persino nell' Ungheria dilatarono nome d'Asia più propriamente rite-
le conquiste. I discendenti peiò del- neva altre volte. Essa dividevasi an-
le suddivisioni, spossati caddero sotto ticamente nei seguenti regni a set- :

la spada fuhninatrice dell' intrepido tentrione, Ponto il , la Paflagonia ,

Timur o Tamerlano, capitano illu- la Cappadocia ad ; occidente, la Bi-


stre, sapiente monarca, ma flagello tinia , la Rlisia , la l'àigia piccola ,

esecrabile dell' universo. Fu questa l'Eolide, la Jonia, la Caria; a mez-


l'ultima rivoluzione generale d'Asia, zogiorno, parte della Caria, la Licia,
sulle cui rovine crebbei'o i sul- la Pamfìlia, la Cilicia ad oriente ;

tani ed i sofì di Persia


turchi , lungo l'Eufrale, Melitene, parte del-
avendo 1' impero del Gran Mogol l'Armenia ; e nel mezzo la (ralazia, la
dal conquistatore fondato, perduto Licaonia, laPissidia, l'isam'ia, la Frigia
poco a poco i suoi stali, la sua pos- grande, la Lidia, ovvero la IMeonia.
sanza, e persino il nome, dopo che L'Asia minore chiamasi presente-
i poiloghesi nel XV secolo appia- mente Analolia o Natòlia, e si e-
narono alle Indie la via, e collega- stende dall'Eufrate sino al mar di
rono con quella delle nazioni eu- Marmora ed all' arcipelago. La pic-
ropee l'asiatica storia. V. Turchi, cola Asia, Asia parva, eia antica-
Moltissime sono le lingue dell'Asia, mente una piccola contradit dell'A-
e noveransi come le piti dilTiisela tur- sia minore, situata lungo la costa
ca, la greca, la persiana, l'araba, la dell' arcipelago, a mezzodì della l'ài-

malese , la chinese , la maudascià gia, e comprendeva la Jonia, la Do-


la giapponese , la tartara la russa , ride, la Caria ed altri piccoli paesi.
e la slava. La popolazione non ec- Sidl'A.sia minore dominarono ro- i

cede trecento trenta milioni d' indi- mani molto tempo avanti (iesìi Cri-
vidui, comechè altri la facciano ascen- sto dividendola in due esarcali, l'iuìo
<lere a quattrocento ottanta, dicendo verso levante e .sei leni rione , «he
che diciassette milioni sono cristiani di chiamavano Ponto, l'altro verso mez-
tutte le comunioni. zodì e j)onenle, ed a qu(vslo ccinserva-
Questa bella parte dell'orbe si- rono il nome di Asia, della quale oia
no dai tempi antichi era divisa in più pro[)riamenle parliamo. Questo
ASI ASI %
paese ricevette la fede dagli apostoli su- ora tutta in rovina, ed il suo arcive-
bito dopo la passione di G. C. S. Pietro scovo, che vi assume la qualità di e-
dalla Palestina passò nella Soria, nella sarca di tutta l'Asia, non è che
cui metropoli, Antiochia, fissò la sede titolare, privo essendo di suffraganei.
nell'anno dell'era cristiana 38, e gover- Smirne è florida città frerpientatissi-
nolla per sette anni, senza lasciare di ma dai mercadanti d'Europa, è abita-
trascorrere le provincie di Ponto, Gala- ta da ben qi:attromila greci ed ha il

zia, Cappadocia, Asia e Bitinia. S. Pao- metropolitano piìi distinto di tutta


lo ne percorse le migliori città^ e vi sta- la regione : ma Pergamo, Tiatira, e
bilì vescovati ed arcivescovati. S. Gio- le altre città di questa provincia, ricor-
vanni soggiornò ad Efeso, e parla date nell'Apocalisse, città altre volte
nell'Apocalisse de' vescovi in molte floridissime, non sono piìi che vil-

di quelle città stabiliti, a' quali e- laggi.Di Cizico, già metropoli, non
gli scrive,chiamandoli Angeli. Anzi importa che più si parli, dacché non
non meno per la venerazione di vi si scorge alcun vescovato.
questo apostolo ed evangelista, che Le due provincie delle Ci(;ladi
per la giurisdizione civile da Efeso sono anche al presente assai ricche.
tenuta sull'Asia minore, si conosce che I greci, che frequentano in gran-
le
questa provincia ebbe giurisdizione ec- dissimo numero, sono sparsi per tutte,
clesiastica fino dai primi tre secoli. godendovi maggior libertà che in al-
L'esarcato di Asia fu dal concilio cuna parte della Turchia.
calcedonese assoggettato, nel 45 ' 5 f^l Le altre provincie di rito greco di
patriarcato di Costantinopoli . Divi- questo esarcato d'Asia sono suniserabi-
dcvasi allora in undici provincie, ri- li, che nulla si ha quasi a dirne. Filadel-
dotte poi, per sviddivisioni, a quat- fia non è più che un borgo , dove
tordici, cioè r Asia proconsolare, l'El- sarannovi cinque o sei cento cristia-
lesponto , le isole Cicladi la Ca- , ni di detta comvmione ; Antiochia
ria, le due Frigie Pacaziana e Sa- ne ha essa pure alcuni, ma ili pic-
lutare, la Lidia, la Licia, la Pam- colo numero; Cogni, florida città, an-
iìlia, la Pissidia, la Licaonia ; pro- cor meno. Le campagne non so-
vincie tutte floridissime fino al duo- no molto spopolate, ma sono gli
decimo secolo. Avea cospicue cit- abitanti tanto dispersi che non vi ,

tà e numerosi palazzi. Ma i sa- s' incontra neppure un vescovato. Di

raceni cominciarono nel IX seco- ciò che erano altre volte, parleremo
lo a devastarle, A'i stabilirono nell'XI, ai rispettivi articoli.
e nel XII secolo molti principati, e Le odierne grandi divisioni del-
portarono alla rehgione cristiana gra- l' sono la Siberia o Russia
Asia
vissimo danno, non ostante gli sfor- Asiatica, che è il pendìo settentrio-
zi delle crociate, le cp.iali però mi- nale per cui si ascende alla Tarla-
sero a contatto perfetto l'Europa rla, la quale forma il grande alti-
coll'Asia. piano centrale, la cui parte più
Per altro, di tutte le provincie no- elevata consiste nel nocciolo del Ti-
minate, l'Asia pi'oconsolare e l'Elles- bet , alquanto all' O. dal
inclinato
ponto costituiscono la parte migliore di lato, ove le orde tartare indipen-
terraferma , comunque nulla più si denti soggiornano ; la China colle
trovi di quanto rendevale ricche e svxe adiacenze e conquiste, non che
belle. Efeso, che n'era la capitale, è il Giappone , che compongono il
6o ASI ASI
pend'io orientale, le Indie costituenti tre i Ge-
patriarcati di Antiochia, di
il pendìo meridionale, e finalmente rusalemme titolare, de' Caldei, e di
il pendìo occidentale , che contiene Cihcia, non compresi i vescovati, e
la Persia, l'Arabia, ed i paesi tur- arcivescovati titolari, come si può ve-
chi e caucasei. dere ai loro articoli, ed a queUi in
Tutte le religioni dogmatiche partil/uSj ove si descrivono le notizie

alle quali gli viomini assoggettarono di queste parti d'Asia. A pie' del prer
la loro credenza, sono nate nell'Asia. sente si riporterà la nomenclatura
Tre fra esse, il giudaismo, il cristia- di molti di questi articoli, per co-
nesimo, r islamismo si sono sparse modo del lettore.
nelle altre parti delmondo, mentre Gemono gli asiatici sotto le piìi
il bramanismo, ed buddismo, o set- il ributtanti superstizioni. La poligamia,
ta di Fo degenerato a cui aggiunger cioè la moltiplicazione di mogli in un.
si possono altre religioni le quali , tempo stesso, e la poliandria, cioè l'u-
non contano che un piccolo numero nione d'una donna con più uomini vi
di settarii, rimasero concentrale nel- si veggono generalmente adottate.
r Asia. più sparse in
Tuttavolta le Quindi è che la donna in Asia ri-
questa parte del mondo sono il bra- dotta dal sesso più forte allo stato
manismo, ed il buddismo perocché ,
della più dura schiavitù trattata ,

la prima è professata nelle Indie , la come istrumcnto della più brutale


seconda al Tibet, allaal Giap- China, passione olfre di rado quel morale
,

pone , nell' Annam


regno di , nel carattere che la rende come moglie
iìiam, nell' impero birmano, e presso l'amica costante dell' uomo in tutte
molti popoli mongoli e tungusi. r epoche della vita.
L' islamismo domina al S. O. del- JVel decimosesto secolo, i missionari!
l' Asia, dal Bosforo sino alle monta- penetrarono nella Cina, alla quale
gne dell' Afganistan nella penisola vuoisi avere portato il lume del
occidentale dell' Indo, nel Turkestan vangelo l' apostolo s. Tommaso ed ,

e nella Bukaria. Vi è pure un gran i suoi discepoli , come poti-assi ve-


numero di mussulmani nella peni- dere all'articolo Cina. S. France-
sola orientale dell' Indo, e qualcuno sco Saverio della compagnia di Ge-
nella China. Si trovano nell'Asia sù, colle proprie mani battezzò nel-
dei guebri , o adoratori del fuoco r Asia un milione e duecento mila
degli ebrei, dei o'istiani, e certi po- pagani, per lo che Pontefice Pao- il

poli,come gli scik, i drusi, i sebimi, lo IV, nel i558, eresse in arcivesco-
che hanno la loro particolare reli- vato la chiesa di Goa, ed in ve-
gione. E
sebbene tra i greci ed arme- scovati Malacca e Goccino. Di-
ni, nazioni per la maggior parte scis- poi Benedetto XIV, ad istanza del
matiche, nestoriani, giacobiti e copti le di Portogallo Giovanni V, con
sieno divise quasi tutte le chiese bolla dei 24 febbraio 174^, Jiidia-
dell' Asia pei cattolici esistono le ruììt Gentibiix , dichiarò s. Francesco
,

sedi vescoviU di Babilonia, Caceres, Saverio chiamato l'


, apostolo del-
Goccino, Cranganor, Funehal, Goa, l'Oncnle, protettore principale de^
JVIacao, Malacca, JNlanila IMeliap^r , l'Indie orientali, dal capo cioè di
o s. Tommaso, JNaiikin, iVome di Buona Speranza fino ai regni della
Gesù, l'ckinOjSegor via, vSmirne, ecce, Cina e del Giap[tone. Correntlo l'an-
tre delle quali sono arcivescovati, ol- no 1578, ricevè il Pontefice Grego-
ASI ASI 6r
rio XIII obbedienza dal-
lettere di pagazione del santo vangelo ncll' In-
l'arcivescovo diAngamale e di Cran- die orientali, nel Congo, in Goa,
ganor, metropoli del Malabar, ridotto in Tiinchiiio China, non
e nella
per opera de' gesuiti dalla pervicacia che la lettera scrittagli da Elena
nestoriana alla cattolica verità, abiu- vedova imperatrice della China, do-
rando l'errore nel concilio di Goa. po il suo battesimo, che essa ricevet-
11 Papa per magi^iormenle luiir-
,
te insieme a Maria madre di lei

sclo, gli rispose con grande amo- ad Anna moglie dell'imperatore ed


revolezza, aggimigendo alla risposta a Costantino di lui primogenito. Sup-
molte reliquie riccamente ornate. plicava essa Santo Padre della Pon-
il

Non fu minore la carità che Gre- tificia benedizione per la sua morte, e
gorio XIII mostrò nel 1^79 verso lo sollecitava aspedir colà predicatori,
i popoli orientali , e spezialmente che dovessero coltivar que' popoli
verso Giovanni re dell' isola di Cey- nella vera l'cligione, della qiial cosa
lan, credula da alcimi gravi autori lo pregava ancora Achilleo prefetto
ìa Taprobana. Veggasi 1' Histoire de di quell'impero. ì^. Novaes tomo X
Isle de Ceylan ccn'tc par le Cn- p. 34, il quale parlando al tom. XI
pitaiti Tean Ribeyro , et preseiik'e p. 38 d'Innocenzo XI, dice quanto
au Roy de Portugal cu i685 tru- segue '> questo Papa,
: che non mai
dtiit da Portugoi'se en Francois. A trascurava promuovei'e la dilatazione
Trevaux. chez Estienne Ganeau 1 700. della fede cattolica , vide premiate
Essendosi egli fatto cristiano con le sue zelanti fatiche, con alcimi
pili di ventimila dei suoi sudditi successi alla medesima religione van-
fu perciò privato del regno da Ma- taggiosi.» Volendosi riunire alla Chie-
duni suo zio, e costretto a vivere sa romana alcuni popoli scismatici
miseramente nella piccola città di dell' Oliente, Biagio arcivescovo di
Colombo cadendo in mano poscia Samaco nella provincia Scirvaciense
dei portoghesi , ove s' era ritirato nel mar Caspio, con lettera dei 20
con una provvisione appena bastante aprile 1682, e IMaidirio vescovo di
pei bisogni della vita. Più volte indar- Samaniri, con lettera scritta nel mag-
no implorò l'aiuto di Sebastiano re gio dell'anno seguente i683, suppli-
di Portogallo per ricuperare il suo
,
cavano il Pontefice, che spedisse in
scettro, onde alla fine risolvette di ri- que' paesi missionarii, perchè ammae-
correre al vicario di Cristo. Questi, strassero i popoli nella fede cattoli-
dopo averlo consolato con un breve ca, perlo giogo ottomano quasi del
apostolico, in tal guisa si adoperò tutto abbandonata [Ada Concislor.
col re Enrico, successore di Sebastia- 1682, i683). Nel 1688 poi ricevette
no, che ottenne l'ordine di rimet- Innocenzo XI una pubblica ambasceria
terlo in possesso di quella corona; ma del re di Siam, composta di tre amba-
la malignità degli ufìiciali deirindia, ed sciatori tunchinesi, e di altri neofiti,
i tumulti di Portogallo, non permisero condotti dal gesuita p. Tachard fran-
mai all'impresa quel successo, che le cese, i quali vestiti air uso del pro-
pie intercessioni del Sommo Pontefice prio paese ,
presentarono i regaU del
Pieri tavano. loro monarca al Pontefice. Egli spe-
Fu grande consolazione ad
di solli per molto tempo trattandoli con
Innocenzo X la nuova, che nell'an- somma tenerezza, e non inferior
no santo 1 65o ricevette, della pro- munificenza, rimandandoli alla pa-
6i ASI ASI
Ilicicaiuhi di donativi. F. Bonanni le ]>arti degl' infedeli, non erano
Nuniisiiiala Ponlifìcimi, tom. II pag. obbligati per la bolla di Sisto V a
779- personalmente i sttcri limìiiif
visitar

L' islancaliilo 7olo por la propa- ma potevano sup[>Iire per un


lo

gaziou della fede, prerogativa tut- procuratore da essi deputato, come


ta propria del Pontefice Clemente egli la esortava a fare, con inviare

XI , fece sì che per dilatarla e , pel medesimo oggetto alla Congrega-


promoverla inviasse missionarii nel- zione di Propaganda lo stato spiri-
l' India alla ,Cina alla Persia , , tuale della sua chiesa.
air Etiopia alla Moscovia, ed al In quanto poi all' ultenore incre-
Mogol , le fatiche de' quali ope- mento della religione cattolica nel-
rai evangelici furono coronale del l'Asia^ basterà accennare che attual-
più felice successo Ecco quan- . mente la Santa Sede ha un vicario
to di Clemente XI dice il No- apostolico nella Siria, e parecchi nel-
iv/r? , tomo XII pagina 5'j 6i, , la Cina e regni adiacenti , nonché
18 1 : » Nell'anno 1708 giun- nelle Indie orientali. Nella Cina e
se r avviso al Pontefice dall' ar- regni a<liacenti si annoverano i se-
civescovo di Malina , che arrivati guenti vicariali cioè di Xansi e ;

certi forestieri alle isole Filippine Xcnsì, di Hiiquang, di Sut-chuen, di


avevano scoperte nuove terre, nel- Fokicn, di Tche-Kìang e KiangSi,
lo quali ampio campo si apriva di Lcao-tnng, di Xa~i-tuTig, di Siam,
alla propagazione delle evangeliche di Cocìilncliina, del Tunkìiio orien-
verità. A
annunzio Clemenlo
cpiest' tale, del Taukino occidentale e di Co-
XI con 1^ marzo, che
lettera dei rea. Nelle Indie orientali poi vi sono i

si legge nella sua raccolta, tomo I vicariati di j4va e Pegh, di Calcutta,


pagina 149? caldamente esortò il di Thibel, di Sardhanà, di Bombay
prelato ad esercitarvi il suo zelo, ed di Ferapoli , di ISIadras , di Pon-
attendere alla salute spirituale di dicliery e Bladnrr, e di Ceylan. I
quelle anime, per l'aiuto delle qua- l'ispettivi vicarii apostolici sono in-
li destinò ima missione caldamen- signiti del carattere episcopale con
te l'accomandata al re di Fran- titoli in partlliii^ , e molti hanno
cia, al- re di Spagna, ed agli arci- anche il coadiutore fregiato della
vescovi di Malina e del Messi- stessa dignità episcopale. Tutti poi
co. Indi, sul principio del gennaio sono dipendenti dalla sacra Congre-
1714, scrisse al re di Lassa , rin- gazione di Propaganda.
gi-aziandolo che
della bontà , con Ecco gli articoli, che si possono
favoriva ed
ne' suoi stati i cattolici vedere riguardanti l'Asia, oltre quel-
i missionarii apostolici, e lo pregava li de' vescovati in parlibiis e delle
di continuare ai medesimi coslan te- antiche sedi vescovili, nonché tanti
mente la stessa benevolenza ". Ri- altri, che per brevità qui non si

portasi tal breve nel tomo II della notano, benché esistano nel Dizio-
racx^olta, p. Zrr*. Con paterna amo- nnrio: yfcri Antiochia, Armenia,
,

revolezza , Clemente XI colmò di Btthilonia, Bcrea , Betlemme, Cai-


lodi il patriarca dei caldei , per cedonia , Caldei , Cesaren , Ciad,
opna del quale si propagava in Cipro , Congregazione di Propa-
quelle icginni il culto cattolico, ganda Cranganor, Crimea , Crocia-
,

l'avvisò che i vescovi esistenti nel- te, Damidta , lùlessa, Kfeso, Faran,
ASO ASP (iS

Funai, Gerusalemme. , Giappone, eziandio degli altri sacerdoti. Oltre


Goa, Hispahan, India, Lieopoli a questa chiesa ve n' ha delle al-
,

AJaeao, Malaeea , Maroniti, missio- tre, ed mi tempo conlava tre mo-


ni. Monte Libano, Nanhin, Naza- nisteri di uomini, ed uno di vej-gini.
reth, Nicea, Nieoinedia , Orfa, O- ASPENDUS. Ciittà vescovile, sino
rie.nlalì, Palestina, i Patriarcati e Re- dal quinto secolo, della diocesi d Asia
gno antico di Armenia, Pekino, Per- nella fiume Eu-
prima Pamfilia, sul
sia, Rodi, Saraceni, Siam, Socia, rimedonte, sulVraganea della metro-
Sultania, Tarso, Tartaria, Teodosia, poli di Sida.
Tibet, Trebisonda, Turchi, ce. ec. AS1»ERS10NE. Una dellemanie-
ASOLO. Piccola città vescovile ora re, onde conferiva.si il sacramento
compresa nel regno Lombardo ^'cne- del Battesimo. V. Battesimo.
t(j. Cxijioluogo di un distretto della pro- ASPERSIONE. Dispensazione del.
^illcia di Treviso. Essa è posta .sopra l'acqua benedetta, che si fa in va-
un eolle, che bagnato nelle sue radici lie circostanzeed in varii modi.
dal INIusone, il quale da piti parti Ecco alcune rubriche i-apporto al-
riceve le acque. Esistono tuttora le la cerimonia dell'Aspersione.
Vestigia delle sue mura, e dal luogo, Al Sommo Pontefice pre-senta
ove sorgeva il magnifico castello, tut- l'Aspersorio monsignor .sagrista, ma
ta si domina la città, e lo sguanlo nt He basiliche patriarcali Io cede agi'
delizia nel contemplare un ampio arcipreti, ai vicarii , ed ai canonici
e giocondo orizzonte. Intorno alla sua fregiali della dignità vescovile. JVelle

origine, nulla v'ha di sicuro; .si .sa altre chiese, ove alcun Porporato ri-

per altro che al tempo della romana ceve il Papa , il prelato sagrista
repubblica fu città mimieipale, di consegna l'aspersorio al I^orporato,
cui Tolomeo fimno men- e Plinio acciocché lo presenti Pontefice,
al
zione. Egli è certo eziandio, che la che, segnato.si coH'acqua benedetta
cattolica lède vi fu di.sseminala da in forma di croce, aspeige gli astaiiti.

.s. l^rosdocimo, verso il quale gli abi- Allorché si accosti alla chiesa \\n
tanti nutrono speciale divozione. Fu se- prelato referendario, od il governatore •

de inoltre di un vescovo sulTraganeo della città, un ministro vestito di cot-


di Aqiiileia , e due di que' vescovi ta, gli presenta soltanto l'aspersorio,
sono ricordati nella storia dei eon- alfinchè egli colla mano lo tocchi per
cilii. In seguito fu abbattuta dagli poscia segnarsi.
unni , dai goti, dai lombardi , né Quando il vescovo entra in chie-
])iìi le fu possibile di riacquistare sa, la prima dignità, ovvero il pri-
l' antica grandezza. Sembra che il mo tra i canonici deve presentar-
suo vescovato nel secolo X sia stato gli r aspersorio coli' acqua bene-
riunito a quello di Treviso, al cui detta, e ciò col bacio della mano.
vesco\ o Rozzone, nel 969, il re Ot- Questo intenderà anche pel Car-
s'

tone I fece dono del castello e della dinale legato, ovvero Ordinario, come
cliiesa di s. Maria coi beni ad es.sa dichiara il seguente decreto: Asper-

annessi. In questa città avvi un'an- sorium aquae benedictae Cardina-


tica collegiata dedicata alla Vergine. li etiam legato seu Ordinario lo-
Un preposto ed un sacrista hanno ora ci,aliquam Ecclesiam, seu Dioece-
l'impegno di provvedere alla cin-a sis,seu jurisdictionis, quacumcjue
delle anime, alla quale cooperano de causa ingredienti, non ab ar-
64 ASP ASS
chidiacoìio, seu aiiisde capitalo cii- no anticamente di foglie di alberi,
fuscumque Ecch'siac ponigi dcbet, di setole od anche di rami di uli-
sed a diguiore ìllius Ecclesiac, ad vo. Tuttavolla anche oggidì le mo-
cniam CardimiUs eliani legalits, scic nache sogliono lare Aspersoiii di
Ordinarins accedit. Che se il vesco- paglie lavorate, non che tli altra
vo si recasse ad una collegiata, il materia, con gruppo di setole bian-
priore di essa chiesa deve ad esso che nelle estremità.
hii oiFrire l'aspersorio; locchè dicasi ASPETTATIVE. F. Dateria
eziandio se mettesse piede in un APOSTOLICA.
tempio qualunque, tanto di secolari ASSEMANI Giuseppe Simonio, si-

quanto di regolari. Se avvenga che riaco maronita, arcivescovo di Ti-


il vescovo entri in chiesa, mentre ro, canonico della basilica di s. Pie-
si recita l'uffizio divino, almeno due tro primo custode della bibliote-
,

canonici devono partire dal coro, e ca vaticana, nacque nell'anno 1687,


recarsi incontro al loro Prelato col- e mori nel 1768. Era assai pra-
r aspersorio. tico delle lingue orientali, e diede al-
Se un suffragaiico col permesso la luce alcune opere, che gli acqui-
del vescovo porti la cappa, due ca- starono molta fama. Tra queste si
nonici debbono andare lino alla porta annovera i." una Biblioteca orienta-
della chiesa, ed il più degno tra es- le intitolata : Bihliotheca orientalis
si gh deve porgere 1' aspersorio, con clcmcìitliio - vaticana, recensens ma-
cui egli asperge soltanto sé stesso. nuscriptos codiccs syriacos , arabi-
11 primo tra i preti non deve pre- co. t ,
persicos , turcicos , hcbraicoSy
sentare l'aspersorio all'arciprete, né sainaritanos, annenicos, cclhiopicosj
prestargli altri atti di rispetto, i qua- ^nvcos, cegyptios, ibericos, et ma-
li convengono ai soli vescovi. labaricos, de jussu et inunifìccntia
L' Aspersione dell' acqua bene- Clementis XI. 2.° Sancii Ephreni
detta si pratica partitamente a cia- Syri opera omnia qme extant, grce-
scuna dignità, etl a ciascun cano- ce, syriace et latine eie. ?>." De San-
nico, cominciando da quelli che so- ctis Fercntinis in Tuscia, Bonifacio
no alla parte destila. Questa dee farsi ac Rcdcmplo episcopio, deque pres-
ogni domenica dal celebrante, anche bytero et niartyre Eutychio, de qui-
sebbene non sia la prima dignità. bus s. Gregorius Papa in libro dia-
Al solo parroco appartiene di a- logoruni scribit, dissertatio. 4-° I'
sj>ei-gei'e il cadavere di un defunto, talicce historice scriptores. 5." Ka-
anche qualora intervenisse alla fu- lendaria Ecclesia; universa;.
nebre cerimonia il capitolo della cat- ASSEIMAJNT Stefano Evodio ,

tedrale o di altra collegiata. Agli arcivescovo di Apamea, il quale re-


stessi parroclii spetta il diritto di se illustre il suo nome per la co-
benedii-e le case. gnizione delle lingue orientali, suc-
ASI'KRSORIO. Così chiamasi cesse allo zioGiuseppe Simonio nella
quello stromenlo di argento, di oro, primo custode della bibliote-
cariciì di
o di altro nielalio, con cui si distri- ca vaticana, e compose alcune ojie-
buisce r acqua benedetta. Di qiie- re degne di essere ricordate. Que-
slo laccano uso anche i pagani nei ste sono I
." Bibliothccae mcdico-lnu-
loro sacrificii, ai quali premettevano rcntianae et palalinae codicuni ma-
molle abluzioni. Gli Aspcrsorii cra- luiscriplonini oricntaVnun caudogus
A ss A SS 6"
eie. 2." Ada sanclonim marlynnn o i catti, che formò per lungo tem-
ovicntalium et oeeidentaliimi in duas po un landgraviato particolare, e che
partes flistrihittcì, idi etiam acta s. viene attualmente diviso in tre stati
Simeorn's Stjlilae e Bibl. Jpost. diversi, cioè Gran ducato di Assia.
Val. in liieeni protraxit, clialdai- Darmstadt, Assia Elettorale, e Land-
ciim texUini reeensuil, notis vocali- graviato di Assia, o Assia-Tfoin-
bus animavit, latine vertit, adnwni- burg. Secondo l'antica divisione ger-
tionibus perpetui. <;(pie adnolationibus manica , apparteneva al circolo del-
illustravil Steph. E. Assemani. 3°. l' A Ito-Reno. rami della casa sovra-
I

Sancii Patris Ephrem Syri, tomus na se ne divisero il dominio, ed una


tertius syriace et latine. Il padre Pie- linea po.ssedclte la contrada già noia
tro Benedetto maronita della socie- sotto il nome di Assia-Cassel. Toc-
tà di Gesù avea dato alla luce i cò all'ultra il paese di Darnisladl
due primi tomi dell' edizione siria- e ad un ramo cadetto di questa se-
ca delle opere di s. Efrem, quando conda fu attribuito il principato di
fii colto dalla morte. L' Assemani Flomburgo. Odiernamente il primo
fu incaricato dal Cardinale Quirini de' tre stati assume il titolo di As-
di condurre a fine quest' opera ; e sia Elettorale, il secondo costituisce

con molto studio raccolse quanto gli il Gran ducato di Assia, ed il ter-
fu fatto di rinvenire nei manoscritti zo forma il landgraviato di Assia
di questo santo padre i quali gli , Homburg, secondo la seguente tri-
avrebbero somministrata molta ma- plice descrizione. P^. Germania.
teria, se non fossero stati rovinati ASSIA ELETTORALE, o Assia
dalle acque e dal fango del Nilo. Cas.sel, Hessen-Cassel. Principato del
ASSEMANI Giuseppe Luigi, pro- centro di Germania, col titolo di e-
fessore di lingua siro-caldaica nel col- lettorato. Vi sono pure dei tratti di-
legio della Sapienza a Roma, fioriva slaccati dalla massa principale , e
nel secolo XVIÌI. Fu
nominato pro- racchiusi in altri stati limitrofi, com-
fessore di liturgia sacra da Benedetto ponendosi di varii circoli del cessato
XIV. E autore di un'opera, che lo re- impero, e dividendosi in quattro
.se celebre, intitolata : Codex liturgi- Provincie. La maggior parte degli
cus Ecclesiae wiiversae in quindecim abitanti professa la religione lutera-
libros distributus. In questo codice_, na e calvinista , mentre la corte se-
oltre le liturgie delle chiese orto- gue il culto riformato. I cattolici
dosse, si trovano anche quelle degli sono in gran numero : vi hanno pure
eretici. Inoltre ei diede alla luce le degli ebrei ed alcuni mennoniti. Cia-
opere seguenti : de
i°. Dissertatio scuna provincia ha un concistoro pro-
sacris rilihus i Conimentarius
. . meno quello di Fulda, che
testante,
theologico-canonieo-criticus de ecclc- dipende ad un tempo dai concisto-
siis, earum reverentia et asylo. 3.° ri di Hanau e di Cassel , essen-
Commcntarius de catholicis, seu pa- do Fulda la sede di un vescova-
triarchis chaldeoruni et nestoriafio- to cattolico . Il sovrano dell' As-
norum. sia Elettorale porta i titoli di prin-
ASSIA. Stato nella Geemania. cipe-elettore, landgravio di Assia,
Assia o Hassia, Hessen , vasto pae- gran duca di Fulda, principe di Hers-
se dell' Alemagna così denominato , feld , di Hanau, di Frizlar, e di
dagli antichi suoi abitatori, gli Itasiù, Tsenburg, conte di Katzenelobogen,
VOI. m. 9
66 ASS ASS
di Diez, di Ziegenhain, di Nidda e tato di Westfalia, divenne padrona
di Schauenburg. 11 suo successore di- di una Schauenburg.
parte dello
iene maggiore ai dieciotto anni : Federico I sposato avendo Ulrica-
in caso di minorità , la reggenza è Eleonora, nel 1720, regnò sulla Sve-
affidata alla madre, o al più prossi- zia, confidando a suo fratello Gu-

mo parente dal lato paterno. 11 po- glielmo il govei'no di Assia-Cassel,


tere sovrano è temperato dagli stati che aumentossi nel 173G, col ter-
provinciali il principe ha tre Ordi-
: ritorio diHanau. Le cose rimasero
ni equestri, quello per la i'irth mi- quasi in tale stato sino al 1 801, in
litare, fondato nel 1769 dal land- cui Guglielmo IX perdette Goar, e
gravio Federico II; quello del leone Rheinfels, in conseguenza del trat-

d'oro, istituito nel 1770; e l'altro tato di Luneville. iVel i8o3, il land-
dell' e/mo di ferro. Questo stato ha gravio , col recesso della deputazio-
tre voti nelle diete generali della ne imperiale, ascese alla dignità e-
confederazione germanica, nelle qua- lettorale, ma avendo egli seguito le
li il sovrano occupa 1' ottava se- bandiere prussiane contro la Fran-
de, eduno nelle diete particolari, per cia, ili privato da' francesi nel 1806
parte d'un suo speciale rappresen- di tutti i suoi possedimenti, i quali
tante. furono incorporati al nuovo regno
Gli hassi , o catti ,
popolo con- di Westfalia, ed al gran ducato di
siderabile Germania, diedero
della Francfort sino al 181 3. Coi nego-
il loro nome all'Assia, che formò per ziati di Vienna del i8i4 ^ 181 5,
lungo tempo un landgraviato parti- ricuperò finalmente l'avito retaggio,
colare. Filippo // JìJagnaìiirfìO, uno e conservò eziandio il titolo di elet-

di questi landgravi, divise morendo i tore.


suoi dominii fra' suoi quattro figli ,
Nel ì5ic), Filippo landgravio di
il maggiore de' quali, Guglielmo IV, Assia, abbracciò il luteranismo, pro-
ottenne Cassel e tutta la Bassa-As- testando contro la dieta di Spira,
sia, e gettò cos\ le fondamenta dello e di Worms; ed il l'ontefice Cle-
stato di Assia-Cassel. Egli accrel>bi- mente XI, nel 17 17, volendo to-
i suoi provvedimenti con qualche gliere il pericolo, che il principato
territorio vicino. Il suo successore di liheinsfeld, per mancanza di suc-
Maurizio, meno fortunato, fu obbli- cessione, venisse a passare in un
gato di rinunciare a' suoi diritti so- principe eretico, con un breve apo-
pra Marburg, vide suo figlio Gu- stolico, che si legge nel tomo lì.

glielmo V ribellarglisi contro, e fu pag. 6o3 della sua Raccolta, per-


costretto ad abdicare. Guglielmo V mise a Guglielmo de' principi land-
si uni alla Francia, nonché a Gu- gravi d' Assia Rheinsfeld, canonico

stavo Adolfo di Svezia nella guer- della cattedrale di Colonia, di po-


ra de' trent'anni, emorì nel i632 ter matrimonio con mia
contrarre
presso Lutzen Amalia Elisabetta
. signora cattolica, non ostante che
vedova di Guglielmo V, reggente avesse ricevuto l'ordine di suddia-
dello stato a nome ili suo figlio Gu- cono, e per tutle le spese della di-
glielmo VI, si distinse pel suo va- spensa ottenuta, gli raccomandò di

lore e per la sua prutlenza, liacqui- procurare l' avanzamento della re-
stò Marburg, e mere»'' delle abili ne- ligione ailtolica negli siati, di cui
goziazioni, che precedcllcro il Irat- egli prendeva possesso. ^. IVo\'aes to-
A ss A SS 67
ino VI pag. 24", e tomo XII pag. I 8 1 I , essendosi incendiato 1' antico
208 {V. I.uTKKo). >el Pontificato palazzo del landgi'avio ,
quel mo-
di Benedetto XIV abiurò i suoi er- narca trasportò nella città francese
rori Federico principe ereditario di la sua corte, ed incominciò il gran-
Assia-Cassel, facendosi cattolico, con dioso edifìcio detto il Bellavista,
la professione di fede, che dichiarò oggi residenza dell' elettore. Riiiteln,

all'elettore arcivescovo di Colonia. o Rintelia è capoluogo della con- il

Appena Guglielmo Vili suo padre tea di Schauamburg, la quale è di-


ebbe di ciò notizia, convocò gli slati staccata dal resto de' dominii Assia-
del landgraviato per cautelare la ni, e si we-
attiene nella provincia
conservazione della riforma, e diede stfalio-prussiana munita d' un ca- : è
mano alle più accurate provviden- stello, ed ha un rinomato ginnasio

ze per impedire la propagazione del ornato di biblioteca, e di im gabi-


cattolicismo da suo figlio adottato. netto di stromenti fisici e mate-
Di ciò tratta il Bei'castel, Storia del matici.
cristianesimo tomo XXXII , p. 1^5. II. La provincia deW Alta- Assia

Quattro sono le provincie del comprende anche i territorii di Zie-


l'Assia elettorale, cioè la Bassa- genhain, di Amanebiu'g, e di Neu-
Assia ^ V Alta - Assia j Fulda , ed stadt. Marburg, DIarpurgum, capo-
Hanauj nelle quali si comprendo- luogo ed antica città di Alemagna,
no cinquanlanove città, ventuno bor- è protetta da un antico castello fab-
ghi, e mille cento ventidue villaggi. bricato su d' una eminenza, ed è
I. La provincia della Bassa-As- difesa da solide mura. La sua imi-
sia abbraccia il territorio Assiano versità, fondata nel i 5iQ, è tutt'ora
di Schauenbiug , di Frizlar , e di in grande riputazione possiede pure :

Naumburg. Cassel , Caseine , città una biblioteca^ il giardino botanico,


capitale dell' Assia elettorale , divi- la scuola veterinaria ed un coukj-
desi in Città vecchia. nuova Città do ospedale.
alta, e Città nuova bassa: le due III. La provincia di Fulda com-
prime sono antiche, e d' irregolare prende oltre quella parte dell' an-
,

costruzione ; la terza, che dicesi pvire tico paese di Fulda, che ha il tito-
città francese , fu edificata dai ri- lo di granducato, anco i territorii
fugiati di quella nazione, allorché di Hersfeld , di Schrnalkaldcn , di
venne rivocato il famoso editto di Friedewald e Landeck. Fulda, di
Nantes, riguardante gli ugonotti-cal- antica e celebre città con vescova-
vinisti. Fra i considerevoli edifizi si to la cui abbazia dell' Ordine di
,

novera la chiesa cattolica, l'ospeda- san Benedetto fu ne' passati tempi


le di fondazione de' rifugiati fran- famosa, ha un bel castello nelle sue
cesi, r accademia di belle arti, la vicinanze chiamato Fagiania ; ma
galleria di pitture , la biblioteca della soppi-^sa università non rima-
r osservatorio, 1' arsenale, ed un ac- ne che la biblioteca, rinomata pei
quedotto riputato un capo d'opera rari codici. Nel 1802 fu ceduta
nel suo genere, oltre diversi son- colle sue dipendenze al principe di
tuosi palazzi. Durante la confedera- Nassau: quindi riunita nel 18 ro al-
zione renana , fu capitale del re- l' impero francese, ne fu distaccata
gno di Westfalia posseduto dal re nel 1 814 , e ceduta con paite del
Girolamo, fratello di iXapoleone. Nel territorio alla Prussia, mentre alla ca-
68 ASS ASS
sa di Sassonia- Weimar fu attrihiii- si (-omprendono il principato di
to il riaiaucutc della contrada; aia Starkenburg, la contea di iNidda e
il re prussiano nelle sue particolari di Erbach, con parte di quelle di
transazioni lasciò il possesso della sita Isemburg , di Wertheim, di Leinin-
porzione all'Assia elettorale. Scìimal- gen - Westerburg e Stolberg , di
kalden , cupo luogo della signoria Kònigstein, di Solms, tutte media-
di t.il nome posta isolatameuLe fra tizzate, il vescovato di \Vorms, ed

i domini! ducali di Sassonia, è pic- il burgraviato, e la città imperiale


cola città situata al confluente del di Friedberg. Il gran duca è il no-
fiume, di cui ha nome, ed è munita no membro della confederazione
da due castelli. con ispeciale rappresentanza, e con
Appartiene inoltre a questo prin- tre voti neir assemblea generale. La
cipato il ducato di Hanau, disgiun- rehgione dominante è la luterana,
to dal resto dell' Assia elettorale contando circa quattrocento mila
e posto fra le distinte masse dei seguaci. Vi sono inoltre circa ottan-
granducato d'Assia. Hanau ^ Hanno- taquatti'o mila calvinisti, milledue-
i'iaj, città principale della Veteravia, cento mennoniti ceutottanta mila
,

e capoluogo della provincia, dividesi cattolici, e venti mila ebrei. La co-


in città vecchia e nuova : questa stituzione del gran duca, tutta mo-
seconda fri costruita nel declinar del narchica prima del 1820, fu modi-
XVI secolo dagli esuli fiamminghi, ficata dalla istituzione degli stati gc-
e valloni, che friggirono la persecu- nerah. Il gran duca è il capo dello
zione di Filippo li, come eretici, e slato, e trasmette la sovranità a' suoi
calvinisti francesi banditi da Luigi credi in linea retta, per ordine di
XIV. Fu occupata dai francesi nel primogenitura de' due sessi. L' Assia
1796, e nel i8o5. Sullo sbocco della Darmstadt si formò colla parte S. O.
vicina fr)resta ebbe luogo, nel dì 3o del landgraviato d' Assia , che cor-
ottobre 181 3, la battaglia vinta da rispondeva a un di presso al paese
Napoleone contro gli austro-bavari degli o hassi, e che
antichi catti
nella quale la vecchia guardia di- dopo aver per lungo tempo costi-
spiegò tutto il suo maschio valore. tuito imo stato particolare dell' im-
Perì nelle Jile alemanne il principe pero di Alemagna, finì coli' esser
di Oettingen, e lo stesso general de diviso fra i quattro figli del land-
Wrede nel tentar l' ingresso della gravio Filippo // Magnanimo. iVel

cittàj rimase nel dì seguente ferito. 1567 Giorgio I, l'ultimo di questi


ASSIA DARMSTADT. Grandu- figli, si trovò padrone di Darmstadt,

cato d'Assia neir Alemagna. Questa e del suo territorio, e vide ben to-
sovranità è formata da due masse di sto aumentarsi suoi dominii coni

paese fra loro distinte , le quali una porzione dell" eredità di Filippo.
vengono sul bei mezzo intersecate Luigi V, lìglio di Giorgio I, cede a
dalla contea di Hanau, dalla città Federico suo fratello ii territorio di
libera di Francfort, dal landgravia- Ilombm'g, che divenne un landgravia-
to d'Assia llomburg, e dal duaito to distinto. JVel l'oulilìaitod Innocen-
di Nassau. Lt; contrade, che la com- zo X , eletto nel ifìit» avvenne la

pongono, trovavansi già racchiuso conversione al caltolicismo ili l:^rne-

nei due circoli dell' alto e basso Re- sto, e di Eleonora landgravi d' Assia ,

»io, ed oltre principali d' Assia, vi


i e di Federico d' Assia , de' land-
ASS ASS 69
grari d' Assia Darmstadt , il quale parte del territorio di Worms, e la

dopo aver abituato il iLiteranismo , città imperiale di Friedberg. Ben to-

ed essere entrato nella religione sto accordò ancora al granduca di


del sacro Oi'dine militare gerosoli- Baden i territorii di ftlagonza e di
ITiitano, divenne generale delle ga- Worins, sulla riva del IMeno, e qual-
lere del medesimo, indi ammiraglio che altro luogo, ottenendo in cam-
di Filippo IV re di Spagna, e vi- bio Wimpfen Darsberg e Neck-,

ceré di Sardegna. L' imperatore Fer- arhausen. Nel 1806 questo principe
dinando III pregò il Pontefice In- cambiò il suo titolo di landgravio
nocenzo X
ad esaltarlo alla porpoi'a, in quello di granduca, ed entrò nel-
che nel concistoro dei 19 febbraio la confederazione renana, aumentan-
I ()52 gli conferì , insiejne al titolo do suo dominio, con qualche al-
il

diaconale di s. Maria JViiova : fu tro territorio, aggiungendovi nel 8 1 o 1

protettore dell' impero di Sardegna alcuni distretti, estensioni dovute al-


e di Sicilia, e poi ambasciatore del- le parti che segui di Napoleone , e
l'imperatore Leopoldo I presso la di cui nel 1 8 1 3 ottenne da' sovra-
Santa Sede: mori in Breslavia, di ni alleati la guarentigia, a condizio-
cui era vescovo, nel 1682, d'anni ne di abbandonar i vessilli di Fran-
sessantasei. Ne' trenta anni di Car- cia, dopo aver nel i8i5 ceduto alla
dinalato divenne la delizia di Pvoma, Prussia ciò che apparteneva alla

dove piìi che altrove si fece ammi- Westfalia. Estese però i suoi possedi-
rare benemerito della fede , del- menti sulla sinistra riva del Reno,
la Cliiesa, e dell'umanità, espo- col dipartimento francese di Mont-
nendo genei'osamente la sua vita a Tonnerre; e finalmente, nel 18 16,
beneficio degli appestati nel conta- restituìai landgravi di Assia-Hom-
gio, in cui fu uno dei deputati ad burgo per gli atti del congresso di
popolo ro-
invigilare alla salute del Vienna, la loro sovranità, della qua-
mano sotto Papa Alessandro VII. le ciano stati spogliati sino dal 1806.
Tanta era la sua carità verso i po- Tre sono le odierne provincie del
veri, che ad onta delle vistose sue granducato di Assia Darmstadt, cioè
ricchezze, visse sempre in povertà. quella di Starkenburg, e l'altra del
Novaes tomo X p. 34, 4'*' ^^^ *^^t- Reno nella massa meridionale, e la
taglio poi di sue notizie, V. Assia terza dell' Alta Assia nella setten-
Federico, Cardinale. trionale.
Neil'anno 80 1 il landgravio di
1 , I. Darmstadt, bella città capita-
Assia Darmstadt perdette, in conse- le del gran ducato, e della provin-
guenza della pace di Luneville, la cia di Starkenburg, prende il nome
porzione della contea di Lichtenberg dalla riviera di Darm. Qui fa il so-
situata alla sinistra del Reno : nel vrano la sua residenza: evvi il con-
i8o3 diede a Baden il restante del cistoro della comunione luterana, ed
Lichtenberg, a Nassau- Usingen i ba- un collegio con scelta biblioteca. Il

liaggi di Katzenelubogen , Embs , castello serve a difesa ed ornamento.


Epstein e Kleeberg, ma ricevette co- II. Magonza, Mogiuitiacum, an-
me indenizzazione il ducalo di West- tica e considerevole città del Basso
falia, i baUaggi di StarkenlDurg, Stein- Reno già capitale dell' elettorato ec-
heiin, Gei-nsheim, Vilbel, Hirschhorn, clesiastico di questo nome, ed ora
Liudenfels, Umstadt, e Otzberg, una capoluogo della provincia Assiana
y A SS ASS
del JKnvì, sulla cui sinistra viva gia- voli. Alta è la fama di questo luo-
ce. Un bel ponte lungo due mila go per le molte, e solenni diete im-
e cento piedi ne facilita il passaggio. periali si,sono adunate nel
che
Esiste tuttora il suo arcivescovato suo palazzo municipale, e per quel-
eretto nel 74?, sebbene abbia per- la"specialmentc del iT?.i, nella quale
duto per le vicende de' tempi le sue Lutero comparve personalmente a
prerogative. L'università fondata nel render conto degli eterodossi suoi
14^7, fu ridotta a scuola centrale dogmi. Nel i68r, Worms fu dai
dopo l'occupazione francese. Fra gli francesi incendiata , e nelle ultime
stabilimenti vi è una ricca collezio- guerre segui la sorte dei paesi cir-
ne di più di novantamila volumi; costanti. V. Worms.
e ne' publilici ediflcii primeggiano III. Giessen, Giessa, forte città,
la chiesa di s. Pietro , l' episcopio e capo luogo dell' alta Assia gran-
detto Martinshourg, l'ospedale di s. ducale. Ben munita è la sua citta-
Rocco, che, fra gli altri pregi, ha della, ed è provveduta d'un vasto
\\n elegante tipografia. Molte piazze arsenale : l' università vi fa fiorire
vi si c(ìntano, ma celebre fra tutte le scienze, e vi attira gli studiosi ale-
è quella intitolata a Guttenberg, in- manni.
ventore della stampa, e l'altra det- ASSIA HOMBURGO, La^dgraviato.
ta Piazza verde. L'arcivescovo di La linea cadetta della casa di Assia
Magoiiza, che dominava una gran Darmstadt possiede un piccolo stato
jiarte de' territorii della Veteravia sovrano diviso in due territorii il :

e della Franconia non che sui paesi primo è circoscritto dall' alta Assia
d' Eiclisfeld e d'Erfurt, era il deca- granducale, e dal ducato di Nassau:
no o arcicancellicre
degli elettori, il secondo, di entità anche minore,
dell'impero germanico, e direttore è posto sulla riva sinistra del Reno
delle diete generali e particolari con fra i dominii bavaro-prussiani , e
diritto di convocare il collegio elet- contiene il cantone di Meisenheim,
torale, e di esaminare e legittima- e parte di quello di Grumbach.
re le autentiche plenipotenze de' de- Quest'aumento di possessi fu accor-
putati alle assemblee. Occupata più dato dal congresso di \ienna, nel
volte dai tedeschi , dagli svedesi e 181 3, al landgravio in ricompensa
dai francesi, questi nel 1797 la riu- de' servigi resi dalla sua famiglia agli
nirono alla Francia, e fino al 181 3 nella guerra contro la Fran-
alleati,
fu capoluogo del dipartimento di cia.Fin dal 1806 era egli stato in-
Moiit-Toniierre. Atlualmeute è sta- teramente privato dei suoi dominii.
ta dichiarata ima delle quattro for- Egli è il trigesimoquinto membro
tezze della coniederazionc germani- della germanica
confederazione e ,

ca, con guarnigione di truppe au- vien rappresentato nelle assemblee


striache prussiane ed assiane ( J^.
,
ordinarie in unione delle quattro
Magonza). PVornis, fVorniatia, an- città libere anseatiche, emette poi
tica città già libera, imperiale e ca- il suo voto speciale nelle diete ge-
pitale di in» vescovato sovrano, è nerali. L'Assia Homburg esiste come
compresa nella provincia magonzest; principato lino dal i')9), ed ebbe per
dell'Assia graiidui-ale. La sua gotica primo landgi'avio i'Y'derico, imo dei
cattedrale, la chiesa nuova, la zec- iigli di Giorgio I landgravio di As-
CA sono gli cdilleii più considcre- sia Darmstadt. Questo landgraviato
ASS ASS 71
contiene più di ventuno mille abi- glio la propina vita per salvare ì al-

tanti, la maggior parte luterani e trui, visitando ogni giorno in per-


calvinisti. 11 sovrano esercita un po- sona i rioni della città , e insieme
tere illimitato. Homhiirg-an-der- gì' infetti dal pestilcnzial morbo
Hoclie, così distinta da altra città e singolarmente i poveri, cui sov-
lorenese , e da altia elvetica di si- veniva con medicine e limosina
mil nome , è la capitale del land- Perciò divenne la delizia e l'amo-
ei

graviato bagnata , dal fiume Lalui. re di Roma. Lo stesso Alessandro


Meisenheim non che un grosso è VII, insieme col Cardinal Carlo dei
borgo, lungo la riviera Glau. siedici lo prescelse ad incontrare,
,

ASSIA Federico, Cardinale. Fe- accompagnato da nobilissima comi-


derico landgravio d'Assia, de' prin- tiva, la celebre Cristina regina di Sve-
cipi Darmstadt, abiurata l' eresia in zia, cugina del Cardinale, the recavasi
cui era stalo educato, professò nel- alla capitale del mondo caltoliio, do-
la religione gerosolimitana di Malta, po aver rinunziato il regno, ed abiurato
di cui nella Germania ottenne il su- il luteranismo ; sul qual trono poi nel
premo magistero, insieme colla pre- 17 18, ascese Federico sovrano di
fettura delle galere di Malta, col Assia Cassel, come sposo di Ulrica
valore delle quali, e con la savia sua Eleonora erede della corona , In
direzione, trionfò sopra i legni de- E-Ojna sostenne il carattere di am-
gl'infedeli, e ne riportò molte e se- basciatore imperiale per Leopoldo I,

gnalate vittorie. Dopo di che intra- nella quale occasione rimase imba-
prese un viaggio per l'Italia, Spa- razzato nelle controversie, che si ec-
gna e Alemagna, in cui fu accolto, citarono col Cardinal Altieri, e gli
e trattato con pari splendidezza e ambasciatori de' monarchi, sotto il
magnificenza da' principi , e signori Pontificato di Clemente X. Quan-
d'ogni città e provincia. Filippo IV tunque, come altrove accennammo,
re di Spagna lo nominò ammira- fosse a dovizia provveduto di so-

glio della flotta di Oriente , e del- stanze e di ricchezze , ciò non per-
le galere di Spagna, ed affidogli la tanto le generose sue carità, e Iaconi-
prefettura della Sardegna. Finalmen- passione verso i miserabili , lo ren-
te, Federico ben meritando della fede dettero mai sempre indigente. Tro-
cristiana per la disfatta de' turchi, e del- vossi a' conclavi di Alessandro VII,
la Chiesa cattolica per la detestazione di Clemente IX, di Clemente X e
dell'eresia, il Papa Innocenzo X, ad d'Innocenzo XI. La sua morte ac-
istanza di Cesai'e Ferdinando III, lo caduta in Ereslavia nel 1682, con-
ascrisse al sacro Collegio, a' 19 febbraio tando egli sessantasei anni, riscosse il

j652, colla diaconia di s. Maria Nuo- tributo delle piii sincere lagrime. Il
va. Inoltre gli diede il vescovato di cadavere di lui trovò riposo in quel-
Uratislavia o Breslavia, nonché la pro- la cattedrale nella cappella di s. E-
tettoria del sacro romano impero, del- lisabetta, ch'egli con ecclesiastica mu-
l'inclita nazione Alemanna, e de' regni nificenza costrusse, e lasciò erede dei
di Sardegna e Sicilia presso la Se- suoi beni e delle sue suppellettili.
de Apostolica. Deputato da Alessan- ASSIOPOLI. Città vescovile del-
dro VII, in tempo del micidial con- la diocesi di Tracia nella Mesia in-
tagio , ad invigilare alla sanità del feriore, .sulTraganea alla metropoli di
popolo romano j espose a repenta- Adriauopoli. Ci pervenne notizia di
72 ASS ASS
un solo suo vescovo, chiamato Ci- intervenne al concilio laleranesc ce-
rillo. lebrato da Papa Martino I contro
ASSISI (./s.«^/Wi.). Città dello stalo i monoteliti, l'anno 649.
Pontifìcio con residenza vescovile, nel- La cattedrale di Assisi, conservatrice
r Umbria, appartenente al ducato di fijrtunatissima delle ceneri di s. Rufi-
Spoleto, bagnala dal fiume Asi, oggi no, è intitolata a lui come a suo pa-
Chiascio, il quale poco lungi si u- trono principale. Essa è di gotico
nisce al Topito e conservando il
, disegno : ha davvicino I' episcopio ,

proprio nome ha foce nel vicino


, conta un capitolo con la dignità di
Tevere. E posta sid monte Asi, donde priore, dodici canonici, otto cappel-
presela sua denominazione, ed è cele- lani beneficiati, quattro sacerdoti ed
bre per aver dato i natali a s. Francesco alcuni chierici. (3ltre alla cattedrale
fondatore dell'Ordine più numeroso, hannovi nella città di Assisi cinque
che cimai stato, senz' altro pa-
sia parrocchie, conventi e parecchi mo-
tiimonio da quello in fuori di una nisteri di andjo i sessi, due conser-
assoluta povertà. Questa città è an- vatori , tre spedali , un seminario e
tichissima, parlandone Tolomeo e il monte di pietà. Il sacro com'cnto
Procopio: fu illustre municipio, po- è il capo luogo di tutto l' Ordine
scia contea, e spesso venne rovinata di s. Francesco, ed appartiene ai frati
nelle diverse guerre, massime delle conventuali minori. Vedesi vicino a
fazioni.Nel secolo Vili divenne do- questo fabbricata una maestosa basili-
minio della Santa Sede in uno al ca, che odEre tre chiese luna sopra del-
ducato di Spoleto e dopo varie vi- ; l'altra: vasto non meno che arditissi-
cende, e dopo la morte dell'impe- mo edificio alzato sul dorso di un
ratore Enrico VI, che l'avea occu- colle. Le chiese e il chiostro van-
pata, nel 1198, il Pontefice Inno- no superbe per vaghe e preziose
cenzo III la ricuperò alla Chiesa pitture di Cimabue, di Giotto, di
sebbene non andò guari , che Fe- Pietro Cavallino, del Giottino, del
derico II figlio del suddetto princi- Barocci : tra i quali il Giotto massi-
pe l'assalì con un esercito di sara- mamente fu impiegato dal Cardinal
ceni suoi confederati. In progres- Giovanni Minio di Morrovalle, cele»
-so soggiacque alla sorte delle città bre teologo dell'Ordine francescano e
umbre. poi generale di esso, nel 1296, perchè
Primi ad aninmziar quivi la reli- esprimesse trentadue fatti piìi famosi
gione cristiana furono due i ss. Cri- della vita del santo fondatore. Il

spoldo e Bice, i quali fiorirono poco sacro convento arricchito venne dal
dopo gli apostoli ad essi tenne dietro
: Sommo Pontefice Sisto IV. Alla più
s.Rufino speditovi dal Pontefice s. alta delle tre chiese già riferite in-
Fabiano, per lo cui zelo il cristianesi- troduce un largo ripiano costrutto
mo vi prese maggior piede: e ciò fu in- sul monte, ove si ascende dal bas-
torno il teiz.o, o ne'|)riinordii del (juar- so per gradini , e si entra agiata-
to secolo, tenipf) in cui il pr< fiilo «lau- mente dalia via superiore. E pra-
to Piulino sostenne gloriosamente il ticata nel una gran
frontispizio log-
martirio. Quindi, verso l'anno 600, gia, dalla quale per due volte ncl-
fu eretto il vescovato, eh' e ancora r anno mostra ai fedeli, che vi
si

immediafamenic soggetto alla San- concorrono in gran numcio, il sa-


ta Si;de: ed AijiiìImio suo vescovo cro velo della Beata A ergine. Il
A ss ASS 73
tempio n foggia di croce Ialina è ondo tanto maggior lustro è deri-
tutto di pici IVI, ed adornato di vaghe vato al venerabile santuario.
pitture nelle pnioti; e nella grandio- Molti pregi, oltre i ricordati, avea
sa volta , ed
fondo alla tribuna
in questa basilica. In essa vi fu un
vedesi la sede Pontifìcia ivi per pri- tempo l'archivio Pontifìcio, ed In-
vilegio stabilita da Gregorio IX, sotto nocenzo XII vi pose r indulgenza
il quale si eresse la chiesa, e fli eziandio plenaria quotidiana, e tre peniten-
canonizzato il santo fondatore, nel zieri colle solite facoltà. Mosso Be-
ii-y.H. Presa fu quella basilica sotto nedetto XIV dall'esempio de' Pon-^
l'immediata protezione della Santa telici suoi antecessori, con bolla dei
Sede, e dichiarata madre dell'Or- i5 marzo 1754, Fidelis , che si

dine de' minori, per cui doveva pa- legge nel tomo IV del suo Bollarlo
gare ogni anno ima libbia di cera a pag. 1 8g, ne confermò tutti i pri-
per censo. vilegi, e la dichiarò patriarcale e
La seconda chiesa posta imme- cappella Papale, sicché nello stesso
diatamente sotto alla prima ha , tempo sia madre e capo di tutte le
l'accesso da una quadrilunga piazza chiese dell' Ordine , cui servono gli

ornata di portici, ed è quella dove stessi frati, col cerimoniale da lui


ordinariamente ufìlciano i l'eligiosi. stesso pubblicato. Stabilì inoltre che-
Essa è alquanto oscura, però magnifi- le due cattedre in essa esistenti, si

camente adornata, e nella contigua riserbassero a' soli Pontefici , come


sagrestia vi sono preziose suppellet- i due altari maggiori della chiesa
tili. Sotto all' altare principale , una inferiore e superiore , avessero il

apertura illuminala da lampade ac- privilegio pc' defunti. Costituì pure


cennava r esistenza di un sotterra- tre altri penitenzieri, e volleche si
neo, ove venerando corpo di s.
il osservasse il da Cle-
rito prescritto
Francesco fti sepolto; ma dopo varii mente VII, e da Urbano Vili con-
tentativi di IVicolò V, avea Paolo V fermato, al momento della proces-
divietato ogni curiosa investigazione sione, che nel primo agosto si fa da
in proposito, e la gloria dell'inven- essa basilica all' altra di s. Maria
zione fli riservata a Pio VII. Nel degli Angeli de' minori osservanti ,

mese di settembre i8rc) fu nomi- per l'acquisto del Perdono d Assisi


nata la congregazione per decidere o della Porziuncula. Le accordò an-
la causa : gli atti processali furono cora il singoiar privilegio di suo-
eseguiti a cura del p. Jabberoni nare nel sabbato santo la campana
custode , dei vescovi d'Assisi , Noce- prima della cattedrale, e nel tempo
ra, Spoleto, Perugia e Foligno; e dell' anno santo volle che si visitas-
,

nel dì primo agosto 1820, emanò se, deputando per giudici assistenti e

Pio \II il breve apostolico: Con- conservatoli della medesima Car- i

stare de ìdentìtalc, ordinando l'am- dinaU titolari dei ss. Apostoli dei
pliazione e l'ornamento di questo sot- minori conventuali, e dei santi Mar-
terraneo, che costituisce la terza chie- cellino e Pietro.
sa, essendovi praticato sul disegno del Fra i monisteri, che accennavamo,
Brizi, senza alcuna sconvenevolezza, trovasi in Assisi quello grandioso
il comodo ingresso per discendervi. delle Suore istituite dalla vergine
I marmi furono prolusi ad abbellire s. Chiara, con decente chiesa. Ivi
la cappella, l'ara e la sacra lunia, il santo corpo si venera di questa
vor.. IH. IO
74 ASS A SS

gloriosa discepola di s. Francesco, ma. Chiamatala s. Maria di Gio-


della famiglia Scijì,donde si credette safut, l'arricchirono di molte sacre
derivare gli odierni Ciofi, nonché una reliquie date loro tla s. Cirillo, pa-

portentosa immagine del Redentore triarca di Gerusalemme, e ne dedi-


sino dal tempo del santo conservata. carono l'altare a Maria Vergine As-
Presso Assisi fu accolto il primo sunta. Per lo spazio di cento e ses-
capitolo generale tenuto da s. Fran- santaquattro anni abitarono il luogo
cesco 12 19, nel quale Irova-
nel i pii successori degli eremiti, dopo
l'onsi più di cinque mille religiosi mi- di che rimase abbandonato, finché,
nori. Chiamato venne delle Stuore giunto in Assisi, nel 5 6, s. Bene- 1

perchè fu d'uopo far con esse delle detto patriarca de' monaci d'Occiden-
celle affine di ricevere sì gran nu- te, prima che istituisse il suo Ordi-
mero di reUgiosi, ed ancht; perchè ne, ottenne dai cittadini la chiesa
a quel momento i seguaci di Fran- della Porziuncula, che tosto rifab-
cesco non avevano ancora in Assisi bricò con due porte quanto alloia
né convento, né chiesa. sproporzionate e superflue per la

Ad una lega di distanza da As- grandezza, altrettanto adesso altissi-

sisi sorge la splendidissima basilica me alla gran folla de' fedeli intesi

di s. Maria degli Angeli, spirante a fluire della celebre indulgenza.


da ogni lato la più grande magni- Volle di più s. Benedetto che alla
ficenza, e la più viva divozione si chiesuola fosse aggiunta una piccio-

per l'elevata grandiosa cupola che la porzione di terreno da esso acqià-


torreggia in mezzo all'umbra super- stato, donde derivò il nome di Por-
ficie, e sì per la bella interna ar- ziuncula. Recatosi però s. Benedet-
chitettura a tre grandi navate ; ma to a IVIonte Cassino, vi spedì mo-
più particolarmente per la venerata naci per abitarla. Nel 1075 di-
antica cappella di s. Maria della strutto dal tempo il monistero, la

Porziuncula, che rimembra il godi- chiesa ed il fondo passarono ai mo-


mento delle celestiali dehzie avute naci di Monte Subasio, distanti cir-

da s. Francesco,- e nella quale mo- ca tre miglia da Assisi, i quali la

rì e fu sepolto eomechè le sue os-


, diedero in custodia di un sacerdo-
sa trasportate venissero poscia in te di Assisi.

Assisi, né altro qui rimanesse di lui, Dappoiché s. Francesco dato era-


che la insigne reli([uia de' precordio si allo studio di perfezione sempre
L'origine di questa cappella, e del- maggiore, il suo caldissimo relo pel
l' intera basiUca, non meno che del- culto della Santissima Vergine sof-

la solenne sua indulgenza della feriva a malincuore che una cap-


Porziuncula^ merita di essere «jui pella, dove Maria sfata era da sì
riferita, tornando lutto a lusti-o e lungo tempo onorata rin)anesse ,

decoro del serafico Francesco, e quasi sepolta nelle proprie rovine.


della città d'Assisi. Laonde a tanto si condusse da
Fabbricata venne adunfine la cap- voler egli medesimo ripararla. .Mu-
pella della Por/iuncula, secondo al- tato (|uindi da tre de' suoi pri-
cuni, nel Pontificato di s. Liberia, mi discepoli, j)()rtò egli stesso sul-

tra il 359. ed il 357, da quattro le spalle le j)ietre necess;n-ic, serven-


eremiti venuti dalla Palestina in Ita- do a uìodo di operaio ai miniatori,
lia per visitare le basiliche di Ru- cui pagiNa col prodotto delle sue
A ss A SS 75
r[ii(:,slije, e venne a capo di lista- '! concedere a tutti quelli, i quali
Ijilirla nella condizione primiera. Ri- » confessati e contriti entrassero in
parò altresì l'antico alloggiamento " tpiella chiesa, il perdono e l'in-

degli cremiti, ottenuto a puro dono " diligenza di tutti i loro peccati;
dai benedettini, e ne aumentò il nu- » e Gesù rispose, ciò piacergli ma ,

mero Addivenne
delle celle. ciò in- » voler che andasse a Perugia dal
torno Tanno i^io: tempo in cui » Pontefice suo Vicario e da lui
san Francesco essendosi certa notte » una tale indulgenza a nome suo
composto ad orazione nella cappella » domandasse ». La mattina pronta-
della Porziuncula, Irovossi tutto ad mente s. Francesco recossi a Peru-
un tratto in mezzo a celeste splen- gia, dove trovavasi Papa Onorio III,
dore, e vide sull'altare Cristo Ge- al quale espose il divino volere.
sìi in una alla Vergine Madre, da Da prima tanto al Pontefice che
inmimorevol folla di angelici spi- ai Cardinali sembrava troppo avan-
riti circondali. E.iavutosi dallo im- zata la domanda, e siccome voleva-
provviso sbigottimento esclamava , si libera, assoluta e perpetua l' in-

Francesco ; " questo è luogo san- dulgenza, dicevano che la Sede Ro-
» to che dovrebbe esser dagli an- mana non costumava concedere sì-

" geli abitato. Finché potrò, mai miglianti indulgenze ; conceduta que-
»>da qui non partirò; e per me, e sta ,
quelle di terra santa e di Ro-
" pe' miei fratelli sarà un perpetuo ma sarebbero rimaste neglette. Ma,
monumento della divina bontà ".
-•' scoprendo Onorio III essere la ri-

Chiamati tutti i suoi compagni, gli chiesta conforme alla volontà di-
ammoni sulla santità del luogo, e rac- vina ,
gliela concedette , dicendo :

comandò loro di abitarvi con purez- » ed io ve la concedo assoluta , li-


za di costumi, come quello che dal » bera, perpetua, ma di un giorno
Signore era stato conceduto a capo » soltanto ecclesiastico, cioè dai pri-
e fondamento del novello suo Or- » mi ai secondi vesperi ». E voleva-
dine. gli anche dare il diploma di siffatta
Neil' anno appresso accadde cosa concessione, o conferma; ma s. Fran-
di pili grave momento. Correva il cesco rispose: » bastargli la Ponti-
mese di ottobre, e s. Francesco, stan- » fìcia sua parola, mentre Dio per
do nella sua abitazione, lungi qua- " sé stesso avrebbe pensato a divul-
ranta passi dalla piccola chiesa, ora- >i gare l'opera sua ». Ciò detto, se
va dì e notte per la convei'sion de' ne partì per la Porziuncula, e per-
peccatori. Un angelo gli apparve ed nottando nell'ospedale de' lebbrosi
avvisollo di recarsi nella santa cap- del castello di Cosse, ivi si pose in
pella, giacché colàGesù e Maria e- orazione, e rapito in estasi, compar-
rano discesi. Obbedì Francesco, e, veglinuovamente G. C, che gli disse:
giunto al luogo, adorò la maestà del- » quanto in terra dal mio Vicario
l'Altissimo, e Cristo allora gli disse: » ti fu conceduto è stato anche in
»' A ricompensa del tuo zelo per la » cielo approvato (an. 1 2 1 6). V. Com-
»' salute delle anime, chiedimi ciò che pendio storico del Perdon d'Assisi,
" pili brami a beneficio di esse, ed e della chiesa della Porziuncula,
•'
mio nome ». France-
a gloria del Assisi 18.34, tipografia Sgariglia.
sco umilmente domandò che per in- -•' Basti il detto fin qua per quel-
" tercessione della B. V., si degnasse lo che può valere a mettei'e in chia-
76 ASS ASS
ro lume la celebrità di Assisi, e del- fermossi a celebrare il divin sacri-
la vicina cappella dedicata a s. Ma- fizio.

ria degli Angeli, o della Porziuncula. Ma a cagione del terremoto, che


Di erudizione più circostanziata ver- nel declinar dell'anno i83i, sparse
rà provveduto il leggitore agli ar- la costernazione nella valle dell' Um-
ticoli Porziuncula, Indulgenza, e bria, soffrirono silfattamenle (juesta
Francesco (s.) di Assisi. chiesa e l'annesso convento, che diroc-
Volendo il Pontefice s. Pio V cati rimasero entrambi, sola soste-
contestare la sua divozione alla B. nendosi per prodigio la bella e ma-
V. venerata nella Porziuncula, fece gnifica cupola, nella rovina dei due
demolire l' antica chiesa tioppo an- piloni.
j^usta pel concorso della nioltitu- La pietà de' fedeli, dietro l'esem-
dine, e, nel iSGg, fece incominciare pio del regnante Pontefice Grego-
la sontuosa chiesa sul disegno di rio XVI, accorse con generose ele-
uno scolare o dell' Alessi distinto mosine alla sua restaurazione. Ed è
architetto di Perugia, o del Baroz- già essa pressoché al termine, mercè
zi da Vignola, o di Giulio Dante. l'indefesso zelo del Cardinal Agosti-
A questa chiesa Filippo Peri vesco- no Rivarola, sapientemente preposto
vo di Assisi pose la prima pietra, dal Papa a sì rilevante intrapresa,
ai marzo. Ad essa è annesso
-2.5 e per le diligenti cure dell'attuale
un grandioso convento, primate di p. ministro generale dell'Ordine dei
tutti gli altri dell' Ordine serafico. minori , p. Giuseppe Maria d' Ales-
L'acqua, che dicesi fatta scaturire sandria di Sicilia. La direzione del
miracolosamente da s. Francesco, per lavoro è affidata al professore ar-
mezzo di acquedotto, miglioralo da chitetto Poletti, e l'esecuzione al-
Papa Clemente VII, serve al con- l'ingegnere Molari, conservandosi nel-
vento e decora la piazza. Quel con- la parte riedificata 1' antico dise-
vento è stato più volte gradito o- gno. In questa basilica di s. Maria
spizio ai Sommi Pontefici. Pio II, degli Angeli, fra le altre insigni re-
Piccolominì, sanese, nel i4'J'0 vi si liquie,si conservava altre volte il
recò espressamente per visitare la corpo del B. Antonio da Stroncoiìe,
sacra Porziuncula. Sisto IV , della ma fu rapito a mano armata, ai 24
Rovere, di Savona, già dell'Ordine agosto 1809, e fu trasportato a de-
de' minori si trovò al Perdono del- corare la patria del santo.
l'agosto 1476, ed suo nipote Giu-
il In pari distanza da Assisi alla
lio II, a quello del 1 5o6. Clemente» Porziuncula, verso mezzo giorno, è
VII, Medici, fiorentino, recandosi, r altro convento e chiesa di Riotor-
nel 1529, a Bologna per incoronar to, ove pure stanziano i minori con-
Carlo V, passò anch' egli a visitare ventuali, che le memorie ivi addi-

la Porziuncula. Paolo III, Farnese, tano dell' umile nascita del serafico
romano, eletto nel i^3|, ne' suoi padre. Presso la porta romana, ove
viaggi da Roma a Peiugia vi si la via praticala tra gli oliveti man-
fermava sovente, e finalmente Pio tiene tra Assist e Spollo una vici-
VII, Cliinrrr monti, (]'\ Cesena, rcilure nale comunicazione, è il convento
dalla Francia, nel 180 7, parlitosi di s. Damiano
con piccola chiesa,
da Perugia la mattina per ripren- abitato ora da' minori rifornìati, o-
der la via della sua capitalo, (jui ve si ricorda che s. Francesco da
ASS A SS 77
un Crocifisso uJi dirsi: Vade, Fran- icligiosi , e molti privilegi concesse

tisce, repara duinitm incanì, quce la- al sacro convento, ed alla basilica di
bitar. In quella chiesa dimorò pure san Francesco.
s. Chiara. Veggousi ancora e la cel- perugini stanchi delle guerre ci-
I

la dalla medesima abitala, ed il ci- vili pregarono il sovrano Pontefice


borio ove si espose la sacra Eucaristia, Bonifacio IX, che volesse confortarli
con che fu miracolosamente fatto li- della sua presenza, ed egli malcon-
bero il monistero dall' aggiessione tento de' romani, nell'ottobre i39'2,
delle truppe saracene militanti sot- passando per Assisi, si rerò a Pe-
to limperator Federico II. rugia, ove giunto riconcihò le due
Assisi è chiara, oltre che per le fazioni. Disgustato poscia delle inso-
menzionate gite d(;i Pontefici fatte lenze dei potenti Raspanti, ai 3o lu-
per l'acquisto dell' indulgenza della glio 3g3, nascostamente se ne par-
1

Porziuncula per gite da essi fatte tì di notte per Assisi, dove stette
,

con fini differenti. Fra gli altri Inno- fino a' 4 settembre, onde per Fuli-
cenzo IV, Fieschi, nel viaggio dalla gno fu a Roma ai i5 di detto mese.
Francia in Italia (liSi) vi si recò, In quell'anno le città della Marca
e visitò santa Chiara vicina a mori- d'Ancona , ribellatesi alla Chiesa, ri-
re , consacrò , dedicò la basilica di corsero alla clemenza di Bonifazio IX,
s.Francesco, e canonizzò s. Stanislao ed egli le assolvette mentie si era
vescovo di Cracovia martirizzato da ritirato ad Assisi. I romani glinvia-
Boleslao re di Polonia. Il suo con- rono colà amliascialori, ai quali a-
fessore Nicolò da Curbio ciò scrive vendo fatte tali proposizioni, che ac-
presso il Baluzio, Misccllaneaj lib. cettate senato romano,
furono dal
Vili, p. 359. partì eglida Assisi alla volta di Ro-
Il Pontefice Martino IV morì a ma. Questa celebre concordia di Bo-
Perugia ai 29 marzo 128?, e fu (X col senato romano
nifacio fu for-
sepolto nel duomo coll'abito de' mi- malmente conchiusa in Assisi agli 8
nori, da lui amati sopra gli altri agosto 1793. /^. Rainaldi a detto an-
religiosi finché visse, e benché aves- no, il Cardinal Egidio da Viterbo
se ordinato che il suo cadavere fosse in Hist Mise. Bibl. Aug., ed il p.
trasportato in Assisi nella chiesa di Abbate Costanzo nella dottissima
que' padri, nominando per esecutore Disamina degli scrittori e Monu-
della sua volontà il Cardinal Savcl- menti risgiiardanti san Rufino ve-
li suo successore col nome di Ono- scovo e martire di Assisi, l'j^'j
rio IV, pur nondimeno ciò né fu p. 3oo.
eseguito,come alcuni per errore han- Correndo l'anno f449j i^ Ponte-
no creduto, né altri Pontefici furo- fice Nicolò V, per cagione della pe-
no sepolti in Assisi, come pure al- ste che afflisse Roma, nel mese di
cuni vollero affermare. maggio, si ritirò alcuni mesi nell'Um-
Dopo la morte di Onorio IV, ai bria e nella Marca, onde in varie
7.1 febbraio 1288, fu eletto Ponte- sue bolle di quest'anno si osserva la
fice Nicolò IV d' Ascoli, nato in Li- data di alcune di quelle città , e
sciano feudo della famiglia, già ge- specialmente di Assisi, ove dimorò
nerale dell' Ordine de' minori do- e vide co' propri occhi il corpo del

po san Bonaventiu'a, e primo Papa patriarca s. Francesco, siccome at-


francescano. Amò teneramente suoi i testano le cronache, e gli annali dei
yR ASS ASS
f'iMti minori, presso il Wiidingo nel- era stalo eletto reggente di Siena,
laniio i4i9) "• ' '• nel i58), coUaiitorità della bolla
Dui-ante il giubileo nell'anno san- XX^ Ex superna, emanata ai 19
to i^^o, suscitatasi angora in Ro- novembre i58j e riportata nel to-
ma la pestilenza pel gran concorso mo IV del Bollarlo, fondò nella ba-
dei pellegrini, Nicolò V si trasferì silica di Assisi i' Arciconfraterniia
per seconda volta nell' Umbria
la ,
de Cordiglieri.
come riporta il Giorgi nella sua vi- Tra i (àsti ecclesiastici di Assisi
ta all'anno i45o. Dimorando il Pa- voglionsi ricordare i due Cardinali
pa nella serafica città, per le preci di S. R. C, che qui videro la luce,
di Alfonso V re d' Aragona , con Sporello Sperelli elevato alla porpo-
bolla dei 3o settembre, istituì l'u- ra nel i6l)9 da Innocenzo XI 1, ed
niversità di Barcellona, e prese prov- il vivente zelantissimo arcivescovo
videnze su molte cose attinenti alla di Fcn-ara, Gabriele della Genga,
Chiesa ed al dominio della Santa nipote di Leone XII, creato Cardi-
Sede. Abbellì la basilica di s. Fran- nale dal regnante Pontefice Grego-
cesco in Assisi, chiamandola espres- rio XVr, nel i836.
samente Basilica, e dotandola di ASSOLUZIONE dalle Cexsure.
molte indulgenze e privilegi. Della Giudizio giuridico, pel quale la Chiesa

visita, che fece questo Papa al cor- dichiara rimesse le incorse pene spi-
po di s. Francesco in Assisi, parla rituali ( F'. Censura). NcgH antichi
il iMenocchio t. IH, p. io?., il quale monumenti appellavasi anche pace,
descrive le lagrime sparse dal Pon- perdono , comunione. Dessa è di
tefice in corpo in-
vedere il santo due sorta. La prima è quella, che
corrotto, odoroso, e colle stimmate si dà nel foro interno o si può ,

ancor fresche, slare in piedi colla chiamar anche prÌK>ata ; l'altra nel
faccia rivolta ad occidente e cogli foro esterno, e dicesi anche solenne.
occhi aperti. A preghiera del padre La privata vien conceduta dal sa-
guardiano, il Papa condusse seco sol- cerdote nell'amministrazione della pe-
tanto il Cardinal Astergio arcivesco- nitenza innanzi all' Assoluziou de'
vo Benevento, Pietro de Noceto,
di peccati, allorché dice : Ego te absol-
o Noceto, ed un vescovo francese: ro ec. solenne
: impartisce dal
la .s'

tanto era il timore de' religiosi che giudice, che avea data la censura,
il sacro corpo potesse essere invo- e produce relTetto di riconciliar col-
lato. la Chiesa, dopo che sia pronunziata

Sisto IV, della Rovere, già gene- la sentenza.


rale de' monaci conventuali, e som- Se le censure vengono scagliate
mamente benefico al sacro conven- dal fi;iudice, allora egli soltanto ha
to, alla basilica, od alla città di As- potestà di darne l'.Assoluzione, o
sisi , la poste che funestava
stante il successore di lui nell' uflizio , op-
Roma, ne fuggì, ed ai 2 3 agosto
.se pure un delegato. Se poi sono date
1476, giunse ad Assisi, donde ai 37 dalla legge, in quel caso il vescovo,
partì por Foligno, ritornando a Ro- o il .sacerdote approvato per le con-
ma ai ?,3 ottobre. Sisto V, Prrrtd, fessioni, può assolvere. II sacerdote
di Montalto, ancor esso de' minori però non potrà mai dare l'Assoluzio-
ronventnali , oche nel ripilolo gr- ne per quelle censure, che .sono ri-
ncralc celebralo in Assisi, nel i^{<j, servale al Papa od al vescovo, .se
ASS ASS 79
prima non ne abbia ottenuta una le età de' fatti sì luminosi e tanto
paiticcJare licenza. Glie se vi fosse frequenti, che troppo lungo e tedio-
glande urgenza , come sarebbe il so sarebbe l'enumerarli. Tuttavia
pericolo di morte, e la censura fòsse non sia discaro averne a questo
riserAata ,
qualimque sacerdote lui luogo almeno un cenno de' princi-
facoltà di darne l'Assoluzione. Tut- pali, che tornano a maggior prova

tavia se r assoluto ricupera la sa- della nostra asserzione.


lute, è obbligato presentarsi all'au- Gregorio \11, nel 1077, mentre
torità competente per esserne da lei era nel castello di Canossa sul Pieg-
prosciolto, altrimenti ricadrebbe nel- giano, assolvette dalle censure Enrico
la censura di prima. IV, che a piedi umilmente chiese al

L'Assoluzione dalle censure si ap- Pontefice perdono delle mossegli per-


pella anche ad caulelam e ad reiii- secuzioni, sebbene dipoi ricadesse nel-
cidenliam. La prima vien data per la sua colpa. Quest'Assoluzione è citala
maggiore cautelavenga , afllncliè dall'annalista Earonio, e se ne vede
tolto ogni sospetto di dubbio, nel dipinta la memoria nel palazzo va-
caso che vi potesse essere. Di questa ticano. V. Gregorio \ li.

si fa uso nei rescritti e nelle bolle Nell'anno i i43, Celestino II rice-

apostoliche, perchè non venga im- vette ambasciatori da Lodovico \ li

pedito l'effetto della grazia conce- re di Francia, che a nome di lui


duta, e così pure nel sacramento gli domandavano la remissione del-
della penitenza, afllnchè non venga l'interdetto, col quale era stato puni-
tolto l'efìetto della sacramentale as- to, nel r 14I5 da Innocenzo II, perchè
soluzione. La seconda è concessa con non volea ricevere l'arcivescovo di
certe condizioni future, di maniera Eouiges da lui eletto. Celestino,
che se alle stesse nel dato tempo accolla benignamente la supplica
non si soddisfa, ricadesi nella cen- alla presenza di parecchi nobili si

sura di prima. alzò dalla sedia Papale, e facendo


Il diritto di colpire colle censure, colla mano un segno di croce alla
e per conseguenza di darne l'Asso- volta di quel regno, assolvette pie-
luzione, è insito anche questo nel namente dalla censura il re Lo-
supremo primato di giurisdizione dovico.
propria del Sommo Pontefice, è Alessandro III, eletto nel ii5g,
un effetto della pienissima pote- per le persecuzioni dell' imperatore
stà delle chiavi a luida G. C. con- Federico Barbarossa, erasi rifuggito
ceduta. La Santa Sede 1' adoperò in Venezia. Quivi Federico alla fi-
in ogni tempo, allorché le circo- ne, abbattuto dalle sconfitte e da
stanze lo esigevano, e la storia lo una serie di sciagure, nel 1177»
dimostra chiaramente. Anzi da que- si recò anch'egli , e chiese umil-
sta rileviamo, che sin dall'anno 3 io, mente r Assoluzione dalle censu-
s. Eusebio Papa avea riconciliato re, che avea le tante volte incorse.
alla Chiesa molti eretici, che trova- Anzi, stando alle porte della chiesa
vansi in Roma, e lo fece coli' im- di s. Marco, si gettò a' piedi del
por loro le mani sul capo, assol- Pontefice che tutto commosso lo
,

vendoli dalle contratte censure. /^. assolvette solennemente e lo rimise ,

Labbé toni. I de' Conc. Così nel alla comunion de'fedeli. Felice Con-
decorrer de' secoli troviamo in tutte telori scrisse un libro sopra que-
8o ASS
st'Assoluzione Navrado : concordici persi dal Pontefice, dichiaW) nulla
inter Alex. HI- Sunim. Pont., et l'Assoluzione, siccome data senza la
Fridericiini I. inip. Venetiis conjir- sua facoltà, né per allora si deci.se
mat., Parisiis i632. punto a concedcrglielu, sebbene il re
A^el 1275, è celebre rAssoliizione caldamente ne lo supplicasse. 1! Car-
die Gregorio X
die' a Firenze daHiii- dinal di Toledo maneggiossi a lungo
per aver rotte le leggi della
tertletto in quest' aliare, ed alla fine persua-
concordia tra' guelfi, e ghibellini, che se il Papa a condiscendere. Quindi,
il Papa stesso avea conchiuse tra i il giorno 17 settembre, Clemente
due partiti. Dovendo Gregorio nel Vili, celebrata la messa, si trasfe-
suo ritorno da Lione, passar per Fi- rì al portico di s. Pietro, dov' era
renze, a causa dello straripamento aspettato dal sacro Collegio. Ivi
dell'Arno mentre era sul ponte, as- praticate le solite cerimonie, assol-
solvette la città dalla censura , ciò vette e restituì alla comunione della
ch'era inseparabile dal suo passaggio; Chiesa il i*e Enrico, attese però al-
ma di poi, uscitone suljìto, rinnovò lo cune condizioni e penitenze saluta-
stesso interdetto. /^. Villani Lij). Vlf, ri. Le condizioni furono lette dal
e. 52; Platina Vite de Pontefici. procuratore del s. Uffizio, e Du-
La stessa Firenze, nel 1480, tli Perron istruttore del re le accettò
assolta scomunica, che Sisto
dalla a nome di lui, giurandone l' osser-
IV le avea data per giuste ragioni. vanza con pubblico istrumento.
Correndo la prima domenica di av- In questa occasione Clemente
vento ,
gli ambasciatori di quella Vili fece coniare in Roma una me-
città si recarono al portico della daglia col suo ritratto da una par-
basilica vaticana. Ivi, giunto il Pon- te e quello di Emico dall' altra.
tefice, proferì solennemente l'Asso- Così pure Enrico die' a' Cardinali
luzione e, secondo il rito, con una il titolo di Cugino e donò l'abba-
bacchetta leggermente percosse gli zia di Clairac al capitolo lateranese.
ambasciatori. V. Jacopo AOIterra Sopra questo argomento vegga-
nel suo manoscritto, Vita di Sisto si Vitlorelli nelle aggiunte al Ciac-
TV, che si conserva nella libreria conio, File de' Papi tomo IV^, col.
vaticana, n. 3, e Bruto Ifistoria 2.54; Giovanni Paulo Mucanzio, Re-
Fiorentina lib. VIL Inzione della riconciliazione, asso-
Nel i5io, Giulio II die' solenne- luzione ecc., Viterbo i595; INIuzio
mente l'Assoluzione dalle censure Piacentini, La felicissima benedizio-
agli ambasciatori della repubblica ne del cristianissimo re di Fran-
veneta, che a nome di lei si erano cia ec. Ferrara i^c)^; il (Cardinal
recati in Roma. Ossat, nelle sue lettere pubblicate
Finalmente è .solennissima l'As- nel 161 3; nonché la CXXX.\ I Co-
soluzione, che il Papa Clemente stituzione Divince gratin' nel Rolla-
Vili impartì ad Enrico IV re di rio, tomo V. pag. 11. I
Francia, neh' anno i )9T. Questi, ASSOLFZIOiNE dei i.mr>Tf. Co-
p(;r ascendere al trono di l'aran- si chiamano quelle preghiere, che
.sì

cia, avea abiurato il calvinismo nel- vengono fatte solennemente dal sa-
le mani dell'arcivescovo di Rourges, cerdote sopra la bara del defunto.
dal quale era stato anche assolto dal- Queste .sono praticiite generalmente
le censure. Per altio venuto ciò a sa- diipo la celebrazione della messa: tut-
ASS A SS 8£
laviti se la messa non ha luogo, pos- a sinistra : completo che I abbia ,

sono tenersi immetlialamente do- prende il luiibolo e parimenti facen-


po l' iiilxzio. L' origine dell' Assolu- do il giro incensa tre volte la bara a
zione rinionla a' primi secoli della destra e a sinistra. Dipoi ritorna-
Chiesa. S. Dionisio [de. Eccl. Ilierarch.) to al suo luogo, soggiunge: Et ne,

ci ricorda, che al suo tempo si fa- nos inducas in lentalioneni , cui vicn
cevano preghiere intorno al cadave- risposto dal coro : Sed libera nos a
re, portato che fosse alla chiesa. Vit- malo. Indi aggiunge alcuni altri ver-
tore uticense [De persecut. vandalìc. setti, e poi una particolare orazione

Jib. II) la chiama solenne orazione. pel defunto. Terminata anche que-
Il l'ito, che osserva la Chiesa latina sta, il sacerdote colla mano destra
jiclTeseguirla, è del seguente tenore. fa un segno di croce sulla bara di-
Finita la messa, prima fu cele- se cendo Recjuicni ivlernam, etc, e lutti
brata, il sacerdote depone la pianeta si avviano alla sagrestia col mede-
ed il manipolo, e assume il piviale simo orchne, con cui erano ptirtiti
nero. Intanto il cUacono ed il sud- dal coro.
<liacono depongono anch'essi il ma- Se il defunto è la persona del
nipolo, e quest' ultimo, presa la cro- Sommo Pontefice, di un Cardinale,
ce, in mezzo a due accoliti con cerei di un vescovo, di un principe, o
accesi va innanzi, precedendolo altri di qualche altro insignito di cospi-
due accoliti, uno col turibolo, l'al- cua dignità, allora è conveniente che
tro con l'acqua j^enedetta. Alla cro- r Assoluzione si faccia non solo dal
ce van tiietro a due a due tutti i sa- vescovo celebrante, ma da altri quat-
cerdoti, e si chiude la processione col tro vescovi, o prelati, o almeno, se
celebrante accompagnalo dal diaco- non possono avere, dai quattro
si

no. Giunti alla bara, il suddiacono canonici più degni. In quel caso
colla croce si mette a' piedi del de- tutti cinque appai-ati di piviale, do-
funto, s'è laico, ovvei'o alla testa, po la messa processionalmente e col-
s'è sacci-dote, ed il celebrante di fac- r ordine stabilito dal cerimoniale, si
cia alla croce. Questi incomincia su- avviano alla bara. Là giunti, il ve-
bilo ìYo/j //^^re.? eie, e, finito che l'ab- scovo celebrante si mette in capo,
bia, si canta dal coro il responsorio e gli altri c|uattro uno per angolo
Libera me, Domine etc, circa il ter- della bara, secondo l' ordine di an-
mine del quale, il celebrante pone zianità. Il celebrante dice l'orazione
l'incenso nel turibolo. Terminato che Non intres, etc, dipoi i cantori co-
sia, vien intuonato da due cantori minciano il responsorio: Subvenite,
del primo coro il Kyrie eleisonj sancii Dei etc. cogli altri versetti
altri due del secondo rispondono di metodo, ed il primo de' quattro
Christe eleìson, e poi tutti di nuovo prelati o canonici eseguisce nel modo
Kyrie eleìson. Ciò fatto, il celebran- solito l'Assoluzione; indi si cauta
te ad alta voce Pater no-
dice un responsorio, e poi il secondo fa
•Her, e mentre lo va terminando in la stessa cerimonia, e cosi di seguito
silenzio, prende l' aspersono dalle fanno gli altri. Terminate le quattro
mani del diacono, e seguito da que- Assoluzioni, viene intuonato \\ Libera
sto, percorre un circolo intorno al- me, Domine etc: quindi il vescovo ce-
la bara, aspergendola di acqua be- lebrante fa anch' egli l'Assoluzione,
nedetta tre volte a destra e Ire compila la (piale e partili coli' or-
voi. ni. 1 1
82 ASS ASS
dine di prima, ha termine la ceri- Marlene, De antiq. Eccl. disciplin.
monia. V. Rituale Rom., Cxrenion. tom. IH, cap. 33, u. 28.
Episcop. de Exeqiiiis j e Bauldry, La festa dell' Assunzione è prece-
Manuale sacrarwn ccerem. p. Ili, duta dal digiuno. 11 Pontefice Ni-
cap. XIV, p. V, e. 9, art. 2, nonché colò I, eletto neir 858, fa memoria
gli arlicoU Cadavere e Cappelle di questa pia costvunanza , ed anzi
Pontificie, al cni §. VI. si parla di afferma che da gran tempo si pra-
quelle de' Novendiali. ticava nella Chiesa. Rispondendo egli
ASSUNZIONE. Festa, che celebra a' quesiti de' bulgari, scrisse Secun- :

la Chiesa cattolica in onore del mi- duni sacra decreta Ha, in iis ctiaiìi
racoloso trasporlo di Maria Vergine a licilis se quibusdam ahstineaut
al cielo incorpo ed in anima. Essa è quadragesimali videlicet tempore, je-
praticata nell' oriente che nell'oc-
si junio post Pentecoslen, jejunio ante
cidente col rito il più solenne ; anzi solemnitateni Assumptionis sanctcc
da alcuni santi dottori le \ien dato il Dei gcnitricis ... quce jejunia sancla
titolo di gra?i festa. Se ne ripete la romana suscepit antiquitas, ci te-
istituzione sino dal secolo VIj nel qua- net Ecclesia. Labbé, toni. A III dei
le crebbe assai il culto della beatissi- Couc.
ma Vergine, in forza anche della ante- A ppresso alcuni orientali il digiu-
riore memorabile condanna dell' ere- no in preparazione di questa solen-
sia nestoriana, fatta dal concilio efe- nità è di pili giorni : incominciano
sino , ^3i. Il Tommasino
l'anno essi dal primo di agosto e continua-
nel suo trattato de Feslis 1. II. e. X, no sino al decimoquinto, non omet-
n. 20, asserisce che dopo quel con- tendo che il giorno sei, nel (piale si

cilio si cominciò a parlare libera- celebra la festa della Trasfigurazione


mente dell' Assunzione di Ilaria , e del Signore (Fedi). Veggasi Giu-
che i fedeli, per consecrarne la me- seppe Sim. Asscmani, Biblioteca orien-
moria, stabilirono appositamente una tale tomo II.
j
festa. Certo è, che il Pontefice Sergio L' officio dell' Assunzione si cele- \
I, eletto nel 687, avea ordinato, che bra con ottava. Questa fu istituita
oltre le feste dell'Annunziazione, del dal Pontefice Leone IV circa l'an-
s. Natale ce, anche nel giorno del- no 847 ; tuttavia per allora non fu
l' Assunzione la processione , in cui si esteso il Chiesa uni-
privilegio alla
cantavano le litanie, uscisse dalla chie- versale, cui venne conceduto coll'an-
sa dis. Adriano e si avviasse a quella clare del tempo. J^. Sigiberlo all'an-
di s. Maria Maggiore dunque prima: no 847, e Tìencdetto XIV, De fe-
di Sergio Papa era istituita la fest^i stis Bealiv Virginis cap. Vili §. .\;
Però dessa venne celebrala per qual- come pure l'articolo Cappella Pa-
che tempo a' 18 gennaio, e l' im- pale dell'Assunzione al §. X delle
perator Maurizio fu quegli, die ne Cappelle Pomiucie.
ottenne la traslazione a' 5 di ago- 1 ASSLRIAM, o ASSURTA NI ,

sto, ciocché dipoi venne abbracciato ramo di Donatisti. ^. Donatim i

dalla Chiesa universalmente. Vc-


o A SS URO {/I.s.uircn.). Città ve-
gasi Niceforo Calisto lib. N\ li, cap. .scovile in partibus in Africa, sulTra-
28; Earonio alle note del marti- ganea della nieliopoli di Cartagine,
rologio nel giorno i5 agosto; Ma- nella proviniia proconsolare, rhia-
billon, Liturgia gallicana lib. li, mata aachc Aaurac e Asiuia.^.
A ST AST 83
Viene posta sulla «;trada da Cartagi- rificenze e rendite di nipote dello stes-
ne a Siifetulac. so Pontefice, venne fatto membro di
ASSUS. Città vescovile, sino dal V tutte le congregazioni di Roma, gli
secolo, della diocesi e della provincia fu affidato il governo della città di
d'Asia, uri tempo della Mesia o IMisia, Fermo, la legazione di Avigno-
sufFraganea di Efeso. E la stessa che ne, e venne eletto a protettore dei
Apollonia, ed era una colonia di eolii. minori conventuali. Ma non andò
Di questa menzione negli Atti
si fa molto tempo, che 1 Astalli si vide
degli a])osloli, e crede che s. Pao-
si fatto il bersaglio dell' invidia più
lo, e gli altri compagni del suo viag- accanita. Privato degli onori e di
gio, nonché s. Luca vi abbiano pre- quasi tutte le sue rendite, veniìe ri-

dicato il vangelo. Ai nostri giorni legato nel feudo di Sambuci, che


chiamasi San-Quaranta. a lui apparteneva. Fu istituito un
ASTALLI (degli) Astvldo, Cardi- jirocesso sulle supposte sue accuse,
vaie. Astaldo degli Astalli era roma- che ben presto venne sciolto per
no di nascita. Celestino II, nel d\ del- mancanza di prove. Fu anche ac-
le ceneri dell'anno i 1 445^0 promosse cusato d'infedeltà verso il Papa, ma

alla dignità di diacono Cardinale dis. si conobbe la sua innocenza. Dopo


Eustachio, e poscia di prete del ti- la morte d'Innocenzo X, fece ritor-
tolo di s. Prisca. Intervenne ai co- no in Roma, ed intervenne al con-
inizii di Lucio II, Eugenio III, Ana- clave di Alessandro A'^ll. In progres-
stasio I\ ed Adriano IV, nonché so fu dichiarato protettore del re-
n quelli di Alessandro III. Sotto il gno Napoli e Sicilia presso la
di
Pontificato di quest' ultimo , com- santa Sede. Essendo rimasto vacan-
pi r Astalli i suoi giorni, dopo tre te il vescovato di Catania, Filippo IV
lustridacché era stato fregiato della re diSpagna lo nominò a quella
porpgra. Nei tempi calamitosi dello cliiesa. Il nuovo prelato molto af-
srisma egli restò mai sempre fedele faticò pel bene delle anime alla sua
al legittimo capo della Chiesa di cura affidate fino al momento del-
Cristo. la morte che avvenne nell' anno
,

ASTALLI Camillo, Cardinale. i663 La sua spoglia fu sepolta


.

Camillo Astalli trasse origine da una in quella cattedrale in un avello di


ragguardevole ed antica famiglia ro- marmo.
mana, nel i6[6, e, secondo altri, nel ASTALLI Fulvio, Cardinale. Ful-
16 19. Avendo compiuto con molta lo- vio Astalli, nipote del precedente, e
de il corso delle lettere amene e delle nobile romano, vide la luce nella dio-
scienze, fu annoverato ti'a gli avvo- cesi di Tivoli inSambuci, feudo di sua
cati concistoriali, ed in appresso tra famiglia, nel i655. Appena ebbe in-
i chierici di Camera colla presiden- dossata la veste prelatizia, Clemente
za delle carceri. Poscia Innocenzo X X, suo affine ed amico, lo ascrisse nel
per una straordinaria predilezione, ruimero dei chieiici di Camera, e lo
e col consiglio del Cardinal Panciroli, fece presidente degli archi vii. Inno-
a'19 settembre i65o, lo creò prete cenzo XI gli affidò la presidenza del-
Cardinale del titolo di s. Pietro in le armi, e quindi per ridonare ripu-
Alontorio. Dopo essere stato adot- tazione alla famiglia, avvilita dalle av-
(ato nella famiglia Panfilii, col cogno- venture del Cardinal Camillo, creollo,
vnt\ collo stemma, col grado, colle ono- ai due settembre 1 686, diacono Cai -
84 AS T AST
<liii;ile di s. Giorgio in Velabro e lega- sort'i i natali in A versa nel regno di
to d Uil)ino, di Ravenna e Ferrara. Napoli, nel 1657. In questa città si e-
In questi importanti ulllzii si segna- rano recati i suoi genitori nel tempo,
lò soprattutto per la sua incorrotta in cui fiera pestilenza infestava la
giustizia. La Romagna va a lui de- città di Roma. Dopoché fu anno ve-
bitrice di essere stata spiu'gala da- lato tra i prelati, Innocenzo XI lo
gli assassini e facinorosi, che la in- elesse giudice della fd^brica di s.

nestavano, e di avere sperimentato Pietro, e presidente della congrega-


gli elTetti della sua benefica carità zione di s. Ivo. In appresso Alessan-
in tempo di carestia. Disseccò con dro Vili lo nominò suo uditore,
ampie fosse le paludi di Cervia, e gli conferì un canonicato nella ba-
< osi allontanò da quelle campagne silica vaticana, gli diede le cariche
l'aria pestifera. La città di Raven- di consultore del s. Offizio e votan-
na mossa dalle egregie geste del- te di segnatura di grazia, e lo a-
I Astalli, lo elesse a suo protettore. scrisse a varie congregazioni. Nel
Deposta la sua diaconia, fu eletto 1692 fu mandato da Innocenzo
a vescovo di Ostia e Velletri, e do- XII agli svizzeri coi carattere di ,

j)o aver governato saggiamente quel- nunzio. Egli si oppose con invitto
la sode, terminò di vivere in Roma, coraggio agli eretici, i quali volea-
decano del sacro Collegio, nel 1721. no impedire la consacrazione del
ì II sepolto nella chiesa di Aracoeli nuovo vescovo di Coirà, e moveva-
n(dla cappella di s. Francesco Sola- no guerra agli Ordini religiosi. Ma
no dov"è la tomba de' suoi antenati. siccome la sua salute andava di gior-
La vitj di questo esimio Porporato, no in giorno peggiorando, dopo a-
scritta da Raimondo Gavotti, si trova verne ricevuto il permesso dal Papa,
nel tomo III degli Arcadi defonti. fece ritorno in Roma. Allora fu fit-
ASTATI o ASTAZIANI. Eretici to secretarlo dei vescovi e regolari,
tiol secolo IX, di cui era capo un dignità che gli fu cambiata colla
cei-to Sergio, ch'arasi proposto di presidenza di Urbino, ove si rese
rinnovare il manicheismo. Il loro no- celebre per la sua incorrotta giusti-
me, che deriva dal greco, significa zia. Mentre esercitava questo ono-
incostanti,e fu dato ad essi pm- revole incarico, Innocenzo \ll, a'
chè mutavano a capriccio lingua i4- gennaio iBr)C), lo elesse pre-
e credenza. Costoro faceano eziandio te Cardinale del titolo di s. Mar-
uno strano miscuglio delle pratiche tino, e vescovo di Ancona. Il Som-
giudaiche con quelle del cristianesi- mo Pontefice, nell'atto in cui lo
mo. Allorché Niceforo sedeva sul tro- preconizzava a quella chiesa, pro-
no, questi eretici vantavano di esse- nunziò qut^ste memorande parole :

re da lui favoriti; ma sotto Bli- Daniiis Ancona; e pi scopi (ni san-


chele Curopalata vennero severamen- c.lum. Appena entrò in possesso del-
te repressi. la sua diocesi, si diede con tutto
AST.VTIANI. Eretici, i quali sono l'impegno agli esercizii del pastoral
una stessa cosa che gU Astali. T\ A- ministero. Né contento di edidrare
STATl. il suo gregge colle parole, lo face-
ASTE ((!') MvRcni.i.n, Cardinale. va anche colle opere. Castigava il
.Marcello d .\ste apparteneva alla fami- suo corpo e lo riduceva in isch in-
glia romana dei baroni (h Aste, ma vilii coi llagelli, colle vif'ilic e con
AST AST 85
lunslip meditazioni. Per ronsii'lio ASTERIO (s), vescovo di Pe-
«lei medici recossi in Bologna, ove tra nell'Arabia. Leggesi di lui,
compì la sua mortale caniera nel che nel 34?, intervenne al concilio
1709 in odore di santità. Fu sepol- di Sardica cogli ariani , dei quali
ad
to nella chiesa dei predicatori, e, scoperse le inique frodi, e che po-
intercessione Dio concedette
di luij scia fece ritorno alla
sua chiesa, ove
molte grazie sì in vita, che dopo la tranquillamente volò in seno al suo
sua morte. Cola Doni ne scrisse le Dio. La festa n' è segnata ai io
geste , che si possono leggere nel giugno.
tomo IV degli Arcadi i/lustri. An- ASTERIO , CarcUnnìc prete
che Lodovico Pandolfìni ne compi- dei santi Piidente e Pudenziana
lò la Fila, che fu stampata in Ro- nel titolo di Pastore. Viveva nel
ma nel 7 I 1 . l'anno 4oÌ, i'i cui la sede di s.
ASTERIO (s. ), martire. P'. s. l*ietro eraoccupata da s. (Gelasio F.
Claudio. ASTERISCO. Piccola stella, che
ASTERIO (s.), metropolitano di mettesi nei libri per ragione di
Amasia nel Ponto, e dottore della qualche avvertimento ai leggitori.
Chiesa , fiorì nel secolo quarto. La Chiesa ne' suoi riti lo appose
Attese nella sua giovinezza , sic- trammezzo a' singoli versetti dei sal-
come testimonia egli stesso, allo mi afTinchè i cantori e chiunque
,

studio dell'eloquenza e del diritto, recita il divino uffizio, dove trovano


ed arringò gran tempo nel foro. tal segno, ivi facciano una pausa
Morto Eulalio, arcivescovo di Ama- conveniente.
.Via, e invitato Asterio a sostenerne ASTI [Asten.), detta eziandio
le veci, egli, che già da molto tempo Asta Pompeja. K antica città, con
meditava di rendersi ecclesiastico, residenza di un vescovo, nel Pie-
accettò l'invito, e diede esperimenti monte. Oscura n' è la origine, co-
di ardentissimo zelo. Morì l'anno mechè la tradizione ce la dica fon-
4oo, o in quel torno. I sermoni, data da Groner. Giace in ridente
che rimangono di s. Asterio, av- pianura sul Tanaro tra Alessandria
vegnaché in picciol numero , sono e Torino. Vuoisi che Brenno, capi-
im monumento della sua pietà ed tano de' galli sennoni, se ne impa-
eloquenza. Se ne celebra la festa dronisse, costruendovi una fortezza.
al dì 3o di ottobre. Fu Asti colonia romana, onde chia-
ASTERIO o ASTIRO o A STU- mavasi Asta Colonia; ma nel tem-
RO (s.), senatore romano. Nell'an- po della guerra civile tra Mario e
no 261, o nel seguente, in cui INla- Siila, i galli la rovesciarono dalle
crino infieriva contro la Chiesa, fondamenta. Dicesi che Pompeo ri-
questo illustre personaggio diede stabilendola le imponesse il no-
onorifica corpo di
sepoltura al s. me presente di Asta Pompeja. Giu-
Marino, che in Cesarea avea colto la lio Cesare, essendo proconsole dei
palma del martii'io. Quantunque i galli, vi fece edificare un pretorio
latini onorino s. Asterio come mar- ed un'alta torre, e quando fu dit-
tire, non si può asserire con cer- tatore, un ponte di marmo sul Ta-
1c7.7.n, ch'egli abbia data la vita per naro. Dopo la decadenza dell' im-
la fede, essendoché Eusebio non pero romano, ora fu serva ai goti
ne i]\ pai'ola. ora ai longobardi, ora a Carlo Ma-
86 AST AST
£;iio e ora nel Ottone // Grande, Torino, godendo il suo vescovo il ti-

che la rendette città dell' impero. tolo di principe d'Asti. Il capitolo ha


Libera però in seguito si fece, e quattro dignità, la maggior delle quali
costituitasi in repubblica, giunse al- è il prevosto, con diciotto canonici,
l' apice dello splendore. Cadde po- varii cappellani e cherici pel servizio
scia, nel I 379, in potere dei Visconti del coro. I frutti della mensa sono
<ltichi di Milano, e Giovanni Ga- tassati ne' libri della Camera apo-
leazzo I la diede a titolo di dote stolica in fiorini 618. Oltre la cat-
a Valentina sua figlia sposatasi al tedrale hannovi sette altre parroc-
duca d' Orleans. Restò sotto la chie nella città, delle quali una
Francia sino alla pace di Cambrai, intitolata a che è col-
s. Steflxno,
in cui da Francesco I re di Fran- legiata. Esistono un monistero di mo-
cia fu data a Carlo V. Questi nache, tre conservatori!, l'ospedale,
la cedette alla duchessa di Savoia il monte di pietà e il seminario.
sua cognata morta la quale passò
, ASTINENTI. Eretici, che sul de-
in poter di Emanuele Filiberto suo clinare del secolo terzo, infestarono
figlio- Per due vo]tg nelle guerre le Gallie e la Spagna. Costoro non
del secolo XVIII f^, p^gsa dai fran- approvavano il matrimonio, condan-
cesi al tempo eli Lui»'^ ^^V nel navano r uso del vino e della carne,
i-o^; ma ripresa, nel l'joi, ^^ Vit- e riguardavano lo Spirito santo co-

torio Amadeo II duca di Savoia, me una creatura. Alcuni sono di


occupoUa nuovamente la Fi-ancia avviso che gli Astinenti fossero una
nel 174^, così volendo Lu'g' ^^^ cosa stessa co' Ieratici ; altri pen-
finché nell'anno seguente C^rlo E- sano che i loro errori fossero |)ia
manuele III re di Sardegna, la l'ii^- conformi a quelli degli encratici.

nì a' suoi dominii. K. Ieratici ed Excr^tici.


San Ciro, discepolo di s, Pietro ASTOPtGA [Astoriccn., Asiuriiim
e vescovo di Pavia, recò primo il Ciinontanorum, o Axtiiria Augnala).
vangelo agli abitanti di Asti. Gran Antica città con residenza di un ve-
numoi't) di martiri ebbe essa nei scovo nella Spagna, sotto la metropo-
primi secoli della Chiesa. Il primo li di Compostella, in amena pianura

suo vescovo s. Evasio (f^edi), vive- poco lunge dal fiume Astura oraTuer-
va nel secolo IV, dappoiché la sede ta: fiume, che die' nome alle A.stiu-ie,

vescovile vuoisi eretta l'anno 35o. di cui Astorga è la capitale. Fu già


Asti diede i natali al celebre giu- città forte, col titolo di marchesato.
riseon'julto M. A. Natta, ed al famo- Astorga si sostenne alcun tempo con-
so Vittorio Alfieri. tro le forze di Napoleone, nella guei'-
Conserva ancora Asti molle del- ra nazionale, ma venne occupata dai
le sue vetuste torri ha solide mu- , francesi a' 12 aprile 18 io. 1^ degno

ra e forte cittadella. Ad essa re- di osservazione nelle vicinanze di


cossi Innocenzo IV, Fiexchi, di Ge- questa il lago SiTiahrìr/, e l'abban-
nova, nel I
244» alIo''eh(; scampando donato castello de' conti di Bene-
dalle insidie di Federico li, passò vento, che si vede torreggiare nel
nella Francia. La sua bella catte- mezzo del lago stesso.
drale di antico gotico disegno, è de- La sede vescovile vi fu istituita
dicata alla B. V. Assunta ed , è prima del IV .secolo. La cattedrale
suffraganea della metropolitana di di Astoi-ga è assai bella ed degan-
AST AST 87
te dedicata
, alla Beata Vergine Filippo V alla sede vescovile di Bar-
Assunta in cielo. Io essa si conserva cellona. Dopo un lustro ottenne e-
il capo di s. Torribio patrono della ziandio la carica d'inquisitore generale
città. Fu già chiesa regolare dell Or- di tutta la Spagna. Intervenne per
dine cluniacense, ed ha un capi tolo, che mezzo di legittimo procuratore al
si compone di tredici dignità, prima del- concilio provinciale di (jironda. JVel
le quali è il decano, di ventidue canonici 17 17 permise ai cappuccini di eri-
compreso il teologo, il penitenziere, gere un convento entro le mura di
con altri prebendati, cappellani ec. con- Barcellona. Tre anni dopo il Som-
sistendo la tassa in novecento fiorini. mo Pontefice Clemente XI lo tras-

In quella cattedrale si celebrò un ferì alla chiesa di Toledo, ed il

concilio nel V secolo, cioè nel 447> re dichiarollo suo intimo consiglie-
contro gli eretici manichei , come re. Poscia Benedetto XIII, ad istan-
abbiamo dai Baluzìo. ÌN'el 947? adu- za del re, a' 2(3 novembre 1727, lo

nossi iu Astorga un altro concilio creò prete Cardinale di S. R. (Chie-


ma, secondo il Lcnglel, ne andarono sa, nella qual dignità ei si rendette

smarriti gli atti. In Astorga si tro- illustre pel suo zelo e per la carità
vavano quattro monisteri, cioè due versoi poveri. Avea compiti sette an-
di uomini e due di donne, semi- ni di Cardinalato, quando, nel 1734,
nario monte di pietà e due ospe-
, terminò i suoi giorni a Madrid in
dali. Nella sua diocesi si contavano odore di santità. Ebbe sepoltura nel-
novecento tredici parrocchie divise la cappella del ss. Sacramento, del-
iu sei arcidiaconati e ventitre arci- la quale era stato fondatore.
preture; le abbazie di Usgralles, in ASTRACAN. Città vescovile, fino
latino Nucariae ,
Caracedo e di di dal X\T secolo, della diocesi di Mosco-
.^an Martino di Castaneda dell' Or- via, tra il Volga e lo Jaika,sul mar Ca-
dine cistcrciense; quella di s. Maria spio. Nel detto secolo lo Czar Giovan-
di Valle-Aurea dell' Ordine premo- ni BasiloAvitz la sottomise a' suoi sta-
siratense, doppio monistero di uo- ti ; quindi fu riguardata come una
mini e di vergini; quelle di s. Sal- delle più cospicue sedi di Mosco-
vatore di Las-Duegnas e di s. Mi- via , e le si aggiunse la chiesa di
chele di Las-Duegnas di vergini Terskos.
entrambi dell' Ordine cislerciense : ASTROLOGIA. Arte, per le cui
finalmente le collegiate di Villa fran- regole credesi poter conoscere il fu-

ca e della Vergine di Puileno: que- turo, secondo la ispezione, la po-


st' ultima di canonici regolari. sizione e la influenza dei corpi
ASTORGA (d) Diego y Cespides, celesti. Ordinariamente si congiun-
Cardinale. Dìes^o d' Astorga trasse i geva al nome di Astrologia 1' e-

natali inCalpe nella .Spngna, nel i S-jG, pitteto di giudiziaria, e ciò a non
da genitori d'ignobile schiatta. Ab- confondere codesta arte ingannevo-
bracciato lo stato ecclesiastico, sosten- le e falsa con l'astronomia, cioè con

ne l'incarico di vicario generale dei la scienza degli astri, cui si appar-


vescovi di Cadice e di Ceuta, nonché tiene discernere i corpi celesti, di-

luffizio d'inquisitore di Murcia. Tan- stinguere i fìssi dagli erranti, segna-


to egli si distinse nell'esercizio di re la via degli uni e degli altri, de-
questi ministeri, che nel 17 i5, sot- terminare il tempo delle operazioni
to Clemente XI, hi nominato da di agricoltura, la rispettiva posizio-
S'ó AST AST
ne dei securamen-
paesi, e couclurrc di Bologna e Padova etl in quasi
te i naviganti tiammezzo alla im- tutte le altre di Europa. L'arte lo-
mensità dell'Oceano. Oggidì però ro vana avea per modo sedotto an-
assolutamente chiamasi Astrologia, e, che gli uomini più dotti, che noi
come ognun vede, essa è assoluta- vediamo un Pietro d'Abano, nel i 25o,
mente illecita, vana, falsa, supersti- professare l'Astrologia in Padova, ed
ziosa, nulla potendo i corpi celesti uno de' piìi valenti medici di quel
sulla volontà degli uomini, la quale tempo riferiva al corso degli astri
è essenzialmente spirituale, libera, il periodico andamento della febbi'C,
indipendente dall influenza di tali a- tentando di persuadere ai padovani
genli esteriori. Perciò essa fu con- di rifabbricare la città loro sotto una
dannata dai Papi , dai padri , dai data congiunzione dei pianeti e far
conci li i e dai teologi. dipingere sul muro del pubblico pa-
Coloro, che professavano una tal lazzo un gran numero di figure rap-
scienza, dicevansi ora caldei j ora a- presentanti le stelle ed i pianeti col-
strologi, sovente genetliaci, e qual- le varie azioni che dipendevano dal-
che volta planetarii, matematici ec. la influenza di esse.
Scrive s. Luca negli Atti degli apo- Nel 1.524 furono gli astrologi da
stoli, che furono bruciati in Efeso da tutta l'Europa convinti, e schernili
alcuni, i quali si convertirono alla pre- di manifesta menzogna, quando nei
dicazione di s. Paolo, i libri di negro- loro dicevano , dovere
almanacchi
manzia e di astrologia giudiziaria, tutta la terra esser sommei'sa dal-
poiché poche volte va l'uua senza le acque per l'insolita o prodigiosa
l'altra. congiunzione de' tre pianeti superio-
Anche il Sommo Pontefice s. Si- ri, nella triplicità acquatica; essen-

rlcio del 385, li condannò. /^. Fran- do tra essi una regola che tal con-
cesco Girves Hisloria priscillianisla- giunzione non si fa gianunai in tem-
riiin, sive de hcercsi priscilliaiuc^ Ili- po di estate senza un grande incendio,
storica dissertatio. S. Giegorio I il e l' inverno senza un' inondazione
Grande Papa del Sgo , confutò universale: eppure non si vide mai
i prisciUianisti , che dicevano o- anno piìi bello e piìi sereno.
gni uomo nascere sotto le costel- Malgrado tante smascherate fal-

lazioni. sità, continuarono lunga pezza gli a-


Le ecclesiastiche leggi in ogni tem- strologi a predire colla scorta delle
po si opposero agli astrologi. 11 con- stelle la durata dell' umana vita e
cilio Ancirensc, quello di Parigi nel- gli avvenimenti ora prosperi, ora
l'anno 829, e il primo di I\lila- avversi. Dicevano avervi un' analogia
no proibirono a tutti di appli- intima e necessaria tra le parli su-
carsi allo studio della Astrologia. periori e le inferiori in guisa, che
Papa Alessandro III pun\ con la so- ogni essere sia sottoposto ad un astro
spensione di un intero anno un sa- da cui di{)endono tutte le sue congiun-
cerdote, che crasi servito d'un astro- ture di principio, di durata, di fine.
labio, per discoprire un furto follo Tra gli astri, diceano essi, alcuni sono
nella propria chiesa. mascolini, altri femminini; gli uni o-
In onla a lutto ciò, nel secolo XIII rientali ,
gli altri occidenlali ; altri
e XIV, gli astrologi erano giunti ad a- notturni, altri diurni, ce. Essi sono
vcr cattedra nelle cclcbii univci>ilà suscettibili di tristezza e di gioia.
AST ATA Sg
d'amistà e d'inimicizia, di simpatia ìmmenls singuliers, qui ont rapporl
r di antipatia, di convenienza e di à la religion dcs plus anciens peu-
discordanza. Saturno rende bruni ples, avec Vexanien de la dernie-
cauti, gravi, lenti, avari, taciturni ; re edition des ouvrages de saint Je-
Gioi'e buoni, religiosi, prudenti, mo- rome.
desti, ec. ; Marie rossi, crudeli, fero- Urbano Vili con diverse bolle,
ci, perfidi, ec. 11 Sole colma di glo- vietò l'Astrologia giudiciaria sotto
ria, di onore, di stima, rende forti di pena di scomunica, di confìscazione
corpo e di spirito, pieni di speranza, pei vescovi e pei prelati ; contro i

vittoriosi, ec. Venere dediti alla la- laici poi e contro i chierici sotto
scivia, avvenenti, puliti, galanti, ec. pena fin anco dell'estremo supplicio.
La Luna incostanti, mentitori, adu- Ma ciò che far non seppero i
latori, delatori, ghiotti, ottusi, ec. fatti, le censure ecclesiastiche, i ra-
Quanto sia non diremo assurdo, gionamenti dei dotti, lo fece a poco
ma detestabile l'intraprendere la co- a poco il progresso dei lumi. Co-
gnizione dell'avvenire contingente e minciò nel secolo decimoquinto l'ac-
riservato solo all'eterna Provviden- cademia platonica fondata da Lo-
za, circondata pegli uomini di not- renzo de Medici in Firenze ad ope-
te e tenebre impenetrabili, basta con- l'are la gran rivoluzione, che la for-
siderare che Iddio solo da tutta l'e- za avrebbe invano tentata. Allora
ternità conosce tutte le cose, che han- si cominciarono ad esaminare, a con-

no d' accadere nel decorso di tutto futare i sogni dell'Astrologia giudi-


il tempo, e nell'età di tutti i secoli, ziaria, e l'osservazione e l'esperien-
poiché Egli le ha disposte con am- za pigliarono luogo della cieca a-
il

mirabile provvidenza. Or queste co- bitudine e dell' impostura. A mano


se sono ignorate dalla debolezza a mano che crebbero lumi, sce- i

della mente vunana. mò il credito dell'Astrologia, la qua-


Vedi la bolla XXVI di Sisto V, le cadde finalmente nel meritato dis-
a' i5 gennaio i586, che incomin- prezzo.
cia Cceli et terree creator Deus, ATANASIA (s.), vedova, badessa
che si legge nel tomo IV parte IV di Timio in Grecia. Trasse i nata-
del Bollario 176, contro gli
pag. li neir isola di Egina verso il princi-
astrologi giudiziari, la chiromanzia, pio del secolo nono. Per obbedire
i zingari , fulminando gravi pene a' suoi genitori, si unì in matrimo-
contro le figure Genetliache, chia- nio con un officiale, il quale dopo
mate volgarmente Natività, e vedi qualche tempo venne ucciso in una
ancora il primo concilio di Toledo battaglia contro i saraceni. Quindi
can. 16; Tommaso, pag. i. g. 1 15. sposò un secondo marito, imperoc-
art. 4^2. Sec. gucest. ^5. art. 5. ché l'imperatore Michele Balbo avea
in corp. ; Pico dellaMirandola il ; divulgato una legge, con cui costrin-
P. Marsenne ; don Jacopo Martino geva le nubili, e le vedove giovani
benedettino della congregazione di a mai'itarsi. Questi due conjugi ac-
s. Mauro nel suo Traile de Vaxtro- consentirono di abbandonare il mon-
logie judiciaire, stampato a Parigi do. Atanasia cangiò la sua abitazio-
nel lySg presso Lambert Durand, ne in un convento regolare, che go-
in seguito ad un' opera in quarto in- vernò per quattro anni in qualità
titolata Explication de divers mo-
: di badessa. Ritirossi appresso coUc
VOL. HI. j 2
qo ATA ATA
Mw religiose in un luogo più rimo- concilio dopo la condanna degli a-
to, al quale diede il nome di Ti- riani. Ma quella prima di lui vit-
mio. Quindi recessi a Costantinopo- toria fu la sorgente di tutte le perse-
li, chiamatavi dall' imperatrice Teo- cuzioni, alle quali soggiacque. Passato
dora; e dopo sette anni fece ritor- di vita s. Alessandro, fu eletto Ata-
no alla sua cara solitudine, ove com- nasio a patriarca d'Alessandria per
pì la mortale carriera. I greci ne unanime consenso di tutto il popolo
onorano la memoria ai i4 di a- e dei vescovi circonvicini ; e quantun-
gosto. que ei si fosse nascosto perchè quel-
ATANASIA (s.), martire in Egit- la elezione non avesse luogo, fu nondi-
to. Sostenne il martirio m compa- meno cercato, e consecrato nel 326,
gnia dei santi Ciro e Giovanni. V. in età di forse trenta anni. Non si

s. Ciro. tosto montò quella cattedra , che


ATANASIO (s.), martire. V. s. consecrò Frumenzio, e mandollo alla
Romano martire. conversione degli etiopi alla quale ,

ATANASIO (s.), patriarca di A- aveva egli stesso posto mano con


lessandria, venne in luce quivi mede- grandissimo vantaggio; ma da altra
simo verso r anno 296. Ebbe a ge- parte dovette andare impacciato in
nitori due virtuose persone, i quali molte brighe, cagionategli dai me-
lo fecero per tempo educare con la leziani, nella loro eresia pertinacis-
miglior cura possibile. Non appena simi. Appresso , siccome era egli
ebbe Atanasio imparata la gramma- l'acerrinìo nemico dell' arianismo,
tica e i primi elementi delle scienze, fu calunniato dagli ariani presso
che da s. Alessandro, stato poi ve- r imperatore Costantino ben due
scovo della sua patria, fu chiamato volte; ma se ne scolpò, smasche-
presso di sé, diretto nel contegno, rando la falsità dei delitti apposti-
avuto per amico, e fatto poco stante gli, e ne raccolse non che biasimo,
suo segretario. In tale uflicio però lode ed onore e favorevoli i*escritti

non occupossi Atanasio se non bre- da quel monarca. Ma


sebbene non ci
ve tempo, perocché, desiderando di fosse pili a che dire sulla innocenza
rendersi ecclesiastico, ritirossi, a ben di lui, fu poco dopo accusato di
disporsene , nel deserto stesso , ove nuovo e costretto ad andarsene in
s. Antonio menava vita solitai'ia. esilioa Treviri ove giunse al co- ,

Ciò avvenne l'anno 3i5. Ritornato minciare dell'anno 336. Poscia do-
in patria, fu ordinato diacono nel vette abbandonare la sua diocesi
3 19 dal suo vecchio direttore ed quattro altre volte. Primamente nel-
amico s. Alessandro. Infanto, siccome l'anno 341 si rifugiò a Roma, do-
r arianismo metteva radice, e ci vo- ve dal Pontefice san Giulio I fu
leano forti colpi per diradicarlo, fu giustificato e riconosciuto in dirit-
convocato il celebre concilio di Ni- to di ritornare alla sua sede, dal-
cea, l'anno SsS, nel quale il diacono la quale era stato espulso per la
Atanasio, condottovi da s. Alessan- elezione di Piso a vescovo d' Ales-
dro, fece luminosa mostra del suo sandria fatta dagli ariani e con-
sapei'e e del suo zelo, confondendo fermata dall' imperatore Costanzo ;

Ario e tutti gli altri proteggitori di poi, sebbene ritornato in patria,


cotesto eresiarca. Ebbe ancora mol- accolto dal suo popolo a foggia di
ta mano negli affari trattati in quel trionfatore dovette novellamente
,
ATA ATA 91
fuggirsene per essersi intruso nella vi si riscontra una grande conoscen-
sua sede un certo Giorgio, e recossi za della letteratura profana. Il san-
in Egitto presso alcuni romiti, i to dottore vi mosli'a l'origine, i pro-
quali dovette poi abbandonare, per- gressi e le stranezze dell' idolatria ;

chè seppe essere stata messa taglia indi si vale di due modi per con-
sopra la sua testa. Riparò quindi in durre gli uomini al conoscimento
un angusto recinto, ove a stento pote- del vero Dio; uno è la natin-a del-
va respirare, e l'anno seguente ritor- la nostr' anima ; l' altro I' esistenza
nò in Alessandria. In seguito, a- delle cose visibili.
vendo 1' imperatore Giuliano pro- 2. Il discorso sopra l'Incarnazio-
nunziata sentenza di morte contro ne, scritto verso quello stesso tem-
lui, e mandalo un ufficiale ad ese- po, non è che una continuazione del
guirla, Atanasio s'imbarcò sul Nilo precedente. Sant' Atanasio vi prova :

per andarsene nella Tebaide, ma I, Che il mondo deve essere stato


avendo deluso il cercatore che, do- creato; 2. Che solo il Figliuolo di
mandando ai compagni dell' esule Dio, per mezzo dell' Incarnazione,
ov'egli fosse, e udito che poco lun- potè liberar l'uomo dalla morte di
gi, passò oltre, ritornò in Alessan- cui l'avea reso degno il peccato.
dria , tenendosi però occultissimo. 3. L'Esposizione della fede, che
Da ultimo, tolto a perseguitare da è una spiegazione dei misteri della
Valente, in quella che i satelliti di Trinità e dell' Incarnazione contro
questo sciagurato nottetempo entra- gli ariani.
rono per forza nella chiesa, ove 4. Il Trattato sopra queste paro-
Atanasio soleva funzionare , egli si le: Tulle le cose a me sono slate
fuggì dalla città, e stette alla cam- date dal Padre. Qui tende il santo
pagna quattro mesi nascosto nella Padre a combattere le torte inter-
tomba di suo padre. Nell'anno 869 pretazioni, che gli ariani davano a
raccolse nella sua patria un conci- queste parole.
lio, per dare a terra i decreti del 5. La Lettera ai vescovi ortodos-
conciho di Rimiai, raccolto l'anno si, contro r intrusione di Gregorio
359. Un altro concilio aveva già sulla sede d'Alessandria nel 34 1-
radunato verso il 34i, e un terzo, 6. L' Apologia di s. Atanasio con-
in cui confermò i decreti di quello tro gli ariani, scritta dopo il secon-
di Finalmente dopo un
Sardica. do esilio del sauto nel 35 1. Questa
avvicendarsi di combattimenti e di è una raccolta dì fatti autentici,
vittorie, dopo l'esei'cizio delle più che distruggeano le accuse degli a-
.sublimi dopo quarantasette
virtù, e riani, e li convinceano di calunnia.
anni morì ai 2 di
d' episcopato , 7. Il Trattato dei decreti di Ni-
maggio del 3 7 3. AI ritornare di cea contro gli eusebiani. Vi si trova

questo giorno medesimo ricorre la la storia di ciò che operossi nel con-
sua festività. cilio di Nicea contro i seguaci di
Ario.
Elenco delle opere di s. Atanasio. 8. L'Apologia della dottrina di

s. Dionigi d' Alessandria, di cui gli


I. Il discorso contro i Pagani, ariani citavano la testimonianza per
.scritto verso l'anno 3 18. Questa è autorizzare i loro errori.
prima opera a Draconzio. Qi^^c-
la di s. Atanasio; e 9. La Lettera
t)2 ATA ATA
sia Draconzio era abbate d'un mo- tica , a strignere i suoi avveisarii ;

nistero; il quale, essendo stato e- ma insiste principalmente sull'auto-


letto vescovo di Ermopoli, s'era sot- rità della Scrittura, da cui prende
tratto colla fuga e nascosto. San- le armi piìi formidabili per atter-
t' Atanasio gli scrisse verso l'anno rarli.
35) la lettera di cui qui si parla, i5. Le quattro Lettere a Sera-
persuadendolo a tornare. pione di Thmuis, scritte verso l'an-
10. La Lettera circolare ai ve- no 36o, in cui è provata la divi-
scovi dell'Egitto e della Libia, in nità dello Spirito santo.
cui sono scoperti maligni disegni
i i6. Il Trattato dei sinodi, scritto
degli ai'iani. Questa fu scritta nel nell'anno 359, contiene la storia di
356, quando Giorgio di Cappado- ciò che era avvenuto a Selcucia e
cia era in procinto di usurpare la a Rimini.
sede d'Alessandria. 17. Il Tomo, o la Lettera alla
L'Apologia del santo diretta
11. chiesa d'Antiochia, nell'anno 36^. II

all' imperator Costanzo nel 356. Que- santo dottore vi esorta tutti i cattolici
sta è una delle piti eleganti e più all'unione, e ad accogliere gli aria-
eloquenti opere di sant'Atanasio, ni convertiti, purché dichiarino di
die compose trovandosi nel de-
la professare la fede di Nicea, e la di-
serto. Scrisse anche l' anno susse- vinità dello Spirito santo. Il nome
guente r Apologia della sua fuga, di tomo , che porta questa lette-

per giustificare il suo ritiro, non me- ra , davasi comunemente alle lette-
no stimabile della precedente. re sinodali nel quarto e quinto se-
12. La Lettera a Serapione sul- colo.
la molte di Ario, nella quale si tro- 1 8. La Lettera all' imperatore
vano delle importanti cose sulla sto- Gioviano, nel 363.
ria dell' ariaiiismo; e pare che fos- 19. La Vita di s. Antonio fu
se scritta nel 358. Questo Serapio- sci'itta nel 365.
ne, a cui è indiritta, credesi essere 20. Le due Lettere a Orsisio, ab-
il celebre vescovo di Thinuis. bate di Tabenna.
i3. La Lettera ai solitari, scritta 21. Il Libro dell' Incarnazione
verso lo stesso tempo , ove si parla del Verbo, contro gli ariani, è divi-
delle persecuzioni di san-t' Atanasio, so in tre parti. La prima contiene
e confutasi l'arianismo. la confutazione di ciò che gli ano-
i4. I quattro discorsi contro gli mei obbiettavano contro la divinità
ariani, scritti anche questi in quel di GesLi Cristo. La divinità dello
torno, quando il santo dottore era Spirito santo viene confermata nel-
nascosto tra gli anacoreti. Fozio am- la seconda; e la terza è per prova-
mira in questi discorsi una robustez- re colla Scrittura la cousustanzialità
za e solidità di ragionare, che schiac- del Vei'bo.
cia gli ariani. Da questi, die' egli, 22. La Lettera ai vescovi d'A-
san Gregorio di Nazianzo e s. Ba- frica, verso l'anno 369.
silio il Grande attinsero quella ma- 2 3. Le Lettere a Epitteto, ad
schia e ra|)ida elo'juenza, colla qua- Adelfio e a Massimo contro t;li ere-
le essi hanno cosi gloriosamente di- tici, che combattevano la c-onsustan-
feso la fede cattolica. Sant' Atanasio zialità del Verbo e la divinità dello
vi fa uso mirabilmente della dialet- Spirito santo.
ATA ATE 93
24. I fine libri contro Apollina- p. IVIontfaucon, che usci alla luce
re, verso l'anno 372. in Parigi nel 1698. Essa è dedica-
2 5. Il Libro della Trinità e del- ta Papa Iimocenzo XII, in tre
al

lo Spirito santo, di cui non abbia- volumi ili fol., i quali non formano
mo che una traduzione latina. che due tomi. Il secondo tomo del-
26. Oltre alle lettere di s. Ata- la Collezione dei Padri, che il p.
nasio, di cui s'è detto, egli ne scris- Montfaucon pubblicò a Parigi nel
se molte altre sovra diversi soggetti. 1706, è come un supplemento alla
27. Un Commentario imperfetto sua edizione delle opere di s. Ata-
sui Salmi, il quale mostra che il nasio.
santo avea molta abilità in questa ATANASSO. Città vescovile, sino
maniera di scrivere. Abbiamo anco- dal V secolo della
diocesi d' Asia
,

ra dei frammenti d'un Commenta- nella Frigia Pacaziana, suffi-aganea


rio sopra s. Matteo, che porta il alla metropoli di Laodicea.
nome di s. Atanasio, e cui il Mont- ATELLA. Città vescovile nella
faucon sostiene (Collect. Patr.) esse- Campania, sul Clanio,
Napoli tra
re veramente di questo Padre; ma e Capua, la cui sede da Leone IX,
Tournely ed altri dotti lo mettono ad Aversa. Se
nel io5o, fu trasferita
con le opere dubbie di s. Atanasio. ne veggono le reliquie in un luogo
28. Mettonsi ancora nella stessa chiamato Santo Arpino.
classe i libri dell' Incarnazione del ATENE [Athenarum). Città me-
Verbo di Dio, della consustanzialità tropolitana titolare nella Grecia, con
delle tre persone divine, della vir- quattro vescovi sulTraganei egualmen-
ginità, la sinopsi della Scrittura, ec. Valona, di Coron,
te titolari, cioè di
Queste opere sono assai bene scrit- di Danila e Echìna. Gli ultimi
di
te, ed è stimato in ispezieltà il li- arcivescovi titolari furono Filippo
bro della virginità. La Storia di quel Filonardi elemosiniere di Pio VII
Crocifìsso di Berito, dal quale uscii e di Leone XII, Francesco Tiberi,
del Sangue quando i giudei lo fo- poi Cardinale, e l' attuale Lodovico
rarono per ischernire il Salvatore, Tevoli elemosiniere del regnante
è indegna di s. Atanasio. Pontefice, che lo preconizzò nel con-
29. Il Simbolo, che porta il no- cistoro de' 17 dicembre i832.
me del santo dottore, non gli vie- Fra i vescovati in parlibus han-
ne attribuito se non perchè rinchiu- no rendite soltanto quello di Fa-
de la spiegazione del mistero della magosta (^
Predi'), e questo di Atene,
Trinità, sul quale s. Atanasio scris- dal quale annualmente ritrae l'ar-
se cos\ eccellentemente, e per la di- civescovo prò tempore scudi settan-
fesa del quale mostrò tanto zelo. tacinque, rendita che fu lasciata da
Egli fu composto in latino nel quin- un arcivescovo in parlibus d'Atene,
to secolo. Waterland pubblicò una ed ascendente prima alla somma di
buona dissertazione intorno a que- scudi duecento annui circa. Ora non
sto simbolo, e raccolse quant' era si dice più questo arcivescovato in
slato detto di più importante da partibus, ma solo titolare, dopo che
molti esperti critici su questo argo- la Grecia, tolta al dominio ottoma-
mento. no, fu eretta in regno. Atene di-
La migliore edizione delle opere venne sede vescovile nel I secolo,
di s. Atanasio è quella del dotto metropoH nel IX, ed esarcalo della
94 ATR ATR
Grecia nel XIII, con ventisei sedi di medicina. Soddisfece con tanta
siiffi-aganec. copia di dottrina all'importante inca-
ATENOGENE (s.), marlire, vi- rico, che tutti ne fecero le più alte
veva tempo di Clemente Alessan-
al maraviglie , e lo stesso Pontefice
drino. Prima d'incontrare la morte, Martino IV, a' 12 aprile 1281, lo
compose due inni che lasciò ai , creò prete Cardinale del titolo di
suoi discepoli come per testamento. s. Lorenzo in Lucina , e legato al
ATHLONE. Città vescovile d'Ir- re di Aragona. Fu presente al con-
landa, attraversata dal fiume Shan- clave di Onorio IV, e due anni do-
non. Nel 1691, assediata dal princi- po terminò di vivere in Roma nel
pe di Grange, si difese con molto 1287. La sua spoglia mortale l'iposa
valore, . "a nell'anno seguente Ripre- nella chiesa del suo titolo.
sa dal generale Ginkle. ATRI ePENNE(^f/7e/i. etPennen.).
ATINO. Antica città del regno Vescovati uniti nel regno delle due Sici-
di Napoli, che sotto Giovanni XIII, lie. Atri detta Atria, Adria ^ ed anche
del 965, fu sede vescovile suffiaga- Statria, è piccola città con residenza
nea di Capua, soppressa poi da Eu- vescovile nell'Abruzzo ulteriore primo,
genio III, creato nel 11 ^5. Ora è ei'etta nel VI secolo, e fatta sulTra-
semplice villaggio nella Terra di ganea di Chieti. E una posta sopra
Lavoro. l'ipida montagna. Cluverio crede, che
ATIRA. Città vescovile, sino dal sia stata fondata al tempo degli etru-
IX secolo , della diocesi di Tracia schi,sebbene altri ne diano l'origi-
nella provincia di Europa, suffraga- ne ad Elio Adriano, che vi nacque.
nea metropoU di Eraclea.
della Soggetta ai romani, ai goti, ai nor-
ATOCHIANI. Eretici, che mos- manni ed ai duchi e conti loro
sero ad infestare il mondo nel ter- discendenti ,
passò a goderne l' in-
zo secolo , insegnando che tutti i feudazione la illustre famiglia Acqua-
peccati sono eguali , e che l' anima viva tanto distinta nelle lettere e
umana muore col corpo. nelle armi.Cardinal Pietro di
Il
|
ATRATO Ugoxe, Cardinale, tigo- Collemezzo, chiaro non meno per la ^
ne Atrato, chiamato anche Eveshain pietà e dottrina, che per altri sin-
dal luogo di sua nascita, situato nella golari pregi, per ordine del Ponte-
diocesi di Vigorne in Inghilterra, vi- fice Innocenzo IV, nel i252, uni la
veva nel secolo decimoterzo, ed il suo cattedrale di santa Maria in Atri, al a
vero cognome fu // Nero. Grande peri- vescovato di Penne. Atri, oltre la 1

zia nell'arte medica, intorno la quale cattedrale, ha seminario e case leli-


scrisse parecchi trattati ,
gli procac- giosc. V. Pe.vne.
ciò il nome
Fenice dei medici.
di Varii Cardinali ebbe la famiglia
A questa scienza accoppiò eziandio Acquaviva di Atri, e per le accademie
una cognizione profonda delle ma- da essi ivi stal)ilitc, vi fiorirono molti
tematiche, dell'astronomia e della letterati. Paolo Tarsia nella storia ,

teologia, per cui si rese celehrc in della città di Conversano, annovera


tutta l'Europa. Nicolò III, e, secon- i personaggi più illustri, che ivi fio-
do altri, Martino IV lo chiamò a rirono.
Roma , affincliè esponesse il pro- ATRIO DELLA CinEs\. Era un
prio parere intorno alcune dilTerenze area, o luogo aperto, circondato da
msorte allora tra i fisici in materia portici, dinanzi la parte anteriore
ATR ATT 95
della chiesa. Ivi, nell'antica disci- r aver quivi sepolcro non era co-

plina, si raccoglieva la prima classe mun onore , ma riserbato solo a

de pubblici penitenti, appellati Pian- persone cospicue in dignità o in


genti (^P^edi), dove in lugubre veste, virtù. San Giovanni Grisostomo
collo sparso crine e col cilicio in (Ilom. XXVI, in epist. 1 ad Cor.) ci

dosso confessavano le loro colpe, e narra, che Costantino imperatore fu


spesso prostesi a' pie' de' fedeli, che sepolto neir Atrio della basilica dei

entravano in chiesa, si faceano a pre- ss.Pietro e Paolo di CostantinopoH,


garli, che loro impetrassero perdono e soggiugne che fu ivi riposto qual
dal Signore. Là pure stavano i pove- custode di quella.
relli per accattar 1' elemosina. L'uso L' Atrio della chiesa, siccome for-
dell' Atrio è antichissimo : se ne mante parte di essa, fu sempre ri-

trovano delle tracce sino da' primi guardato con venerazione. Troviamo
tempi, ne' quali si eressero pubbli- che gli fu accordato il privilegio del-
che chiese. Eusebio (lib. X Historice la immunità del pari che alla chiesa.
cap. IV) descrive il magnifico Atrio, Il re Clotario, vissuto nel secolo sesto,
che l'imperator Costantino avea fat- dopo la legge Salica (
§. i 3 ),
avea de-
to fabbricare davanti al sontuoso cretato, che nessuno avesse ardire di
tempio di s. Sofìa in Costantinopoli. catturare nell'Atrio della chiesa qua-
Alla metà dell' Atrio sorgeva una lunque reo o ladrone, che ivi si
fonte di acqua saliente con sotto- fosse rifuggito. Da ciò si vede quan-
posto bacino, nel quale i fedeli si to antica sia stata simile concessione.
lavavano le mani e la faccia prima ATTAIDE CuiraA de Nonio. F.
d' inoltrarsi in chiesa. Questo costu- Ci;nvnA.
me era istituito a somiglianza della ATTALAJA Giuseppe Emanuelio
disciplina slata in vigore presso gli (di) Cardinale. Giuseppe Attalaja
ebrei, doveano
in forza della quale nacque in Lisbona nell'anno 1686,
i prima di offerire il sacri-
sacerdoti, da nobilissima schiatta . Compì il

fizio, lavarsi le mani ed i piedi nel- corso degli studii nel collegio di
la gran vasca di bronzo situata nel- san Pietro di Coimbria , ove ot-
r Atrio del tempio. Tanto le chiese tenne la laurea. Fu scelto a giu-
di rito greco che le latine aveano dice del tribunale della
supremo
adottato il costume di quella fonte. Inquisizione Lisbona, colla pre-
di
In sostituzione di questa venne sta- sidenza della gran Curia, alla quale
bilita, coir andare del tempo, la pila sono commesse le cause, che riguar-
coH'acqna benedetta, che sta vicina dano magnati e grandi del regno.
i

alla porta della Chiesa. V. Acqua Avendo poscia abbracciato lo stato


BENEDETTA. ecclesiastico, fu eletto decano del-
Dopo che s' incominciò l' uso di l'insigne collegiata di s. Tommaso, ed
tumulare i defonti nelle città, ven- appresso fu fatto primario canonico,
nero questi sepolti eziandio nell'Atrio e protonotario apostolico. Il re Gio-
delle chiese. Di ciò abbiamo me- vanni V, ammirando le virtù, onde
moria anche nel concilio namnaten- questo prelato era a gran dovizia
se, tenuto l'anno 658, can. 6, in fornito, gli ottenne dal Sommo Pon-
cui si prescrive che i defonti, piut- tefice Benedetto XIV la dignità Car-
tostochè avessero tomba nella chie- dinalizia, a cui venne esaltato nel
sa, si seppellissero nell'Atrio. Però concistoro de' io aprile i747- ^'"
()6 ATT ATT
poi, nell'anno i 754, il medesimo Pon- da Teodorico re de' borgognoni e ,

tefice gli aflldò la chiesa patriarca- continuò a vivere con lui nel mo-
le di Lisbona, colla carica di gran nistero di Bobio, fondato da esso s.

cappellano. Lo zelo per la salute Arrigo l'anno Gì 2 sul confine del


delle anime, per l'osservanza del- milanese. Intanto morì s. Colomba-
l'ecclesiastica disciplina, e pel deco- no, e gli fu scelto a successore Ai-
ro de' sacri templi , formava la più talo , il quale di giorno in giorno
cara occupazione de' suoi pensieri. saliva in maggior nominanza per la
Finalmente, nel lySS, firn di vivere sua umiltà, pel rigore della vita e
nel castello di Attalaja, ed ebbe se- per una singolare accortezza di men-
poltura nella chiesa di cpiel luogo, te. Ottenne il dono de' miracoli an-
«ella tomba de' proprii antenati. che mentre visse , e morì ai i o
ATTALIA. Città vescovile, sino di marzo del 627. Egli è nomina-
dal V secolo, della diocesi d'Asia, to in questo giorno nel martirolo-
nella provincia di Lidia , suffraga- gio romano ; ma la sua traslazione
nea della metropoli di Sardi. Chia- è posta ai 16 dello stesso mese eoa
mavasi altre volte Jgroira o Alloi- quella di s. Colombano e di s. Ber-
ra e nel IX secolo divenne arci-
, tulfo.
vescovato. ATTI ossia ATTONE o AZONE
ATTALTA. Città vescovile, eretta da Piacenza, Cardinale. Atti da Pia-
nel V secolo, della seconda Pamfilia, cenza era preposto della collegiata di
dipendente dalla metropoli di Sida. s. Antonino di quella città, quando
Negli atti del concilio di Efeso si fa di fu ascritto tra i membri del sa-
essa menzione come di una metro- cro Collegio da Innocenzo II , col
poli, ma ciò accadde per abbaglio titolo di prete di s. Anastasia. Ciò
dell'amanuense, mentre si sa ch'es- avvenne nella prima promozione
sa non fu metropoli se non verso fatta da questo Pontefice nel con-

il io84- S. Paolo e s. Barnaba vi cilio di Clermont nelle Gallie nel

stabilirono una chiesa , come si può I I 3o, ovvero, come piace ad altri,
inferire dagli Atti apostolici. Ai no- nelle Gallie medesime, ma nel 1 i33.
stri giorni s\ scarso è il numero dei Terminò i suoi giorni sotto il Pon-
cristiani, che basta a reggerli il me- tificato dello stesso Innocenzo, il qua-

tropolitano di Pisidia, il quale chia- le, in una lettera scritta ai amonici

masi esarca di Sida, Mira ed At- di s. Antonino, esprime il suo do-


talia. lore per questa perdita. Alcuni sto-
ATT ALO (s.), martire. V. s. Po- rici alfermano che 1' Atti consacrò
tino. in onore di s. Giorgio la cattedrale

ATTALO (s.), secondo abbate di di Ferrara , ma quest' asserzione da


lìobio in Italia, nacque nella Bor- parecchi si rigetta non essendo ap-
gogna dopo la metà del secolo se- poggiata a solide prove.
.sto , e crebbe sotto la direzione ATTI (degli) DA Todi Francesco,
di s. Arrigo, vescovo di Gab. Vesfi Cardinale. Fianccsco degli Atti di-
l'abito monacale nella badia di Le- scendeva da ricchi famiglia , alla
rins, e passò poscia in quella di Lu- quale erano soggetti parir.chi feudi
xru, fondata e governata da s. Co- nell'Umbria. Avendo sceltoli Signore
londiano. In progresso mosse verso per sua eredità coli' abbracciare lo sta-
r Italia con santo Arrigo esiliato to ecclesiastico, si diede all'esercizio
ATT ATT 97
tlci suoi doveri con tanta diligenza, dito in Inghilterra in qualità di le-
die per ogni dove si sparse la fama gato apostolico, afììnchè ponesse fi-

di sue virtìi. Per laqualcosa fu elet- ne alla causa della morte violenta
to vescovo di s. Pelino nell'Abruz- data a s. Tommaso vescovo di Can-
zo, da dove venne trasferito, nel torbery. Egli assolse il re, il quale
1348, alla chiesa di Chiusi, indi giurò solennemente di non aver pre-
a quella di Cassino, e finalmente sa parte in quel misfatto, ma con-
a quella di Firenze, nel i355. Nel fessò diavervi data occasione par-
I 35^, Clemente \ 1 gli avea affida- lando con troppo sdegno contro il
to r incarico di pacificare Carlo Del- santo. Il medesimo principe decise
fino Vienna con Amadeo con-
di di abolire tutte le consuetudini ille-
te di Savoja. Dal Pontefice In- cite, che avea introdotte in Inghil-
nocenzo VI, a' 23 dicembre i556, terra, fra cui la proibizione di ap-
venne esaltato alla dignità di pre- pellare alla santa Sede, fece pro-
te Cardinale del titolo di san Mar- messa di restituii'e alla chiesa di
co, come pure fu fatto peniten- Cantorbery tutti i suoi beni, e si

ziere maggiore, e, secondo il Jaco- sottopose di buon animo ad altre


billi, ottenne la carica di vicario ge- opere penali. Tutti questi avveni-
nerale del Sommo Pontefice, locchè menti furono confermati in un con-
però da altri si mette in dubbio. cilio tenutosi presso Avranchcs. L'At-
Gli fu commessa eziandio l'ammini- ti fece poscia ritorno in Roma, da
strazione della chiesa di Vienna nel dove lo stesso Alessandro III lo in-

delfinato a beneplacito apostolico, es- viò a Ravenna, nel iiyS, affinchè


sendo stato deposto l'arcivescovo Pie- ponesse fine ad una dissensione in-
tro. Nel I 359, Innocenzo VI lo elesse sorta a motivo dell'esistenza del cor-
del pari a giudice nella causa insorta podi s. Apollinare. Questo Cardinale
tra il vescovo di Riga ed i cavalieri fu uno di quei sette, che si trovarono
teutonici , i quali aveano occupato in V^cnezia, allorché l'imperatore Fe-
alcuni fondi di quella chiesa. Nel derico fu ammesso alla comunione
i36i,in cui infieriva la pestilenza, della Chiesa da Alessandro III. Tro-
mori in Avignone attaccato da quel vossi presente alla elezione di Lu-
fcral mo)bo, e fu sepolto nella chiesa cio III, che fii fatta in Velletri,
dei celestini. nonché al concilio celebrato in quel-
ATTI (degli) Teodino, Cardinale. la città dal novello Pontefice. In-
Teodino degli Atti derivò dalla no- tervenne eziandio ai comizii di Ur-
bile famiglia degli Atti di Norcia, bano III, e poco dopo terminò di
secondo il Jacobilli negli annali del- vivere in Verona, nell' anno 1 86. 1

l'Umbria, nel secolo duodecimo. Chia- Ebbe la tomba nella chiesa di san
mato da Dio allo stato monastico, Giorgio in Braida.
ne vestì l'abito nel monistcro di san ATTIDA. Città vescovile della
Benedetto in Mantova. Poscia, men- diocesi d'Asia nella Frigia Pacazia-
tre Papa Alessandro III si trova- na , suffiaganea della metropoli di
va in Sens, nel 1 1 6 j fu innalza- , Laodicea.
to alla dignità di prete Cardinale ATTIGNY. Piccola città di Fran-
del titolo di Vestina, ossia di san cia nella Sciampagna ,
posta sul-
\ ed in appresso, vescovo por-
itale, l'Aisne, celebre pei concilii, che vi
tuense, nel 1178. Indi venne spe- si tennero. Il primo fu celebrato nel
VOI.. HI. i3
98 ATT AUB
--6); secondo
il 822, sotto l'im-
nell' sua religione Questo trat-
gesserif.

peratore Luigi I, il quale vi fece tato non deve confuntlcie colla


si

pubblica penitenza perchè avea la- vita del medesimo s. Bernardo, ve-

sciato perire suo nipote Bernardo scovo di Parma e Cardinale. 4- Un

re d' Italia, condannato da una die- libro di lettere , ed un altro sulla


ta: al terzo, che ebbe luogo nell'Syo, traslazione delle reliquie, e sui mi-
J'ii presente Carlo il Calvo re di racoli dell' apostolo s. Giacomo.
Francia con trenta vescovi delle die- ATTONE. /; Atti Attone
ossia

ci jìrovincie, e vi fu giudicato Car- O AzONK.


loniano. ATTONE, Cardinale. Attone fu
ATTILY. Villaggio di Francia, decorato della sacra porpora dal Som-
nel dipartimento della Senna e Mar- mo Pontefice Alessandro li, il quale
na. In un concilio celebratovi nel occupò la sede di s. Pietro dall' anno
qo7. , si che la chiesa del-
dichiarò, 1061 al 1073. 11 Panvinio ed il Pe-
la s. Vergine, chiamata de' Qua- trini ne assicurano, che, nel 1082,

flra^inta, era indipendente da quella fu fatto vescovo di Palestrina; locchè


«li Cruzy. sembra doversi ammettere, quan-
ATTINGEr^Tl. Eretici del secolo tunque r Ughellio nella serie dei
Vili, che usavano per forinola del vescovi di quella chiesa non ne fac-
battesimo le parole : Ego mm aqiia cia parola. Allorché lo scisma guiber-

viva, e dell'Eucaristia: Accipite et tino turbò la pace della Chiesa, Atto-


bibite. Inoltre erano seguaci degli ne segui costantemente il partito del
errori dei manichei e dei valenti- legittimo Pontefice Gregorio VII.
niani. Furono chiamati eziandio paoli- AUBUSSOx\ Pietro, Cardinale.
ciani o paoli-giovanniti. /'.Paoliciani. Pietro xiubiisson nacque nel i 4'2 3 nel-
ATTO (b.). Alcuni sono di av- la Marca Limoges in Francia, da no-
di

viso, che questi abbia sortito i na- bile famiglia. Fino dalla più verde età
tali in Badajoz città di Spagna, ed si dedicò al mcsiiere delle armi sotto

altri in Firenze, dopo la metà del se- l'imperatore Sigismondo, e ne acqui-


colo undecimo. Aheno monda-
dalle stò somma lode. Indi professò tra
ne vanità, deliberò di abbracciare lo i cavalieri di Rodi, ed ottenne pa-
stato religioso nel convento di \a\- recchie nobilissime commende. Do-
lombrosa. Le sue virtìi eroiche edifi- po la molte Giovanni Battista
di
carono i membri di quel monistero a Or.sini gran maestro di quest'Ordi-
modo, che gli commisero il grave ca- ne, fu aflldalo questo incarico
gli

ricodi generale. Quindi, nel i 133, ven- nel 1476- Essendo l'isola di Rodi
ne innalzato alla dignità di vescovo di assalita dai turchi, l'Aubusson dife-
Pistoia, egovernò santamente (juella -scla con mollo valore, e ne riporlo

chiesa pel corso di venti anni. Ab- compilila vittoria. Volendo dare a J
biamo di Atto le opere seguenti : Riaria Vergine .santissima un contras- 1
I. La Giovanni Gual-
vita di s. segno di grati Indine per la sconfitta dei
berto. 1. La
di s. Bernardo
vita turchi, innalzò a suo onore una .sontuo-
abbate del monistero di s. Salva .sa(\Tp]iclla,cui inlitolòdclla Madonna
e generale di T^a Ilo mb rosa, vesro- della littoria. In apprcs.so Innocen-
vo di Parma e Cardinale. 3. Un zo Vili, piacendosi di ricompensare
trattalo col titolo: (Jiice s. Jiernar- un COSI illustre personaggio, il quale
diis, ctiani Cardinalis existens , prò avea prestali tanti servigi alla San-
AUC AUC 99
ta Sede, ed avea sforzato il sultano la Guienna, la contea d' Armagnac
di Egitto a renderle omaggio e ad ed altre contee, cui signori furo-
i

entrare in lega coi principi cristia- no i più potenti foudatarii, dopo i


ni, a' 9 marzo i4^93 lo creò Car- duchi di Bretagna e Borgogna. Mor-
dinale diacono del titolo di s. Adria- to l'antipapa Eencdello Xlll, gli suc-
no, e lo dichiarò legato a Intere di cesseClemente ^ III, Mugnoz, soste-
tutta l'Asia. Tutti gli storici, ed i nuto da Alfonso V re d' Aragona ,

Pontefici Innocenzo Vili, Alessan- contro il legittimo Martino V. Que-


dro VI ed altri fanno di questo sto Papa minacciò le censure della
Cardinale i più distinti elogi. Egli, (Chiesa al re, e fece altrettanto
con
dopo avere edificato ogni genere di Giovanni conte d'Armagnac, ch'era
persone colle sue eroiche virtìt, fini tornato a sottomettersi all'antipapa.
di vivere in Rodi nel i5o3 , ove fu Ma dopo \\ rinunzia di questo, il
sepolto nella chiesa di s. Giovanni Papa assolvette gli scismatici, insie-
IJattista. Il gesuita Domenico Bou- me al detto conte,
contro il quale
hours scrisse la vita di quest' eroe, avea dato sentenza di scomunica e
la quale passa pel primo monumento di privazione di tutti i beni. Final-
delle vite di qualunque altro scrittore, mente, nel regno d'Enrico IV, si
e fu ristampata in Parigi nel 1677. elTettuò la totale riunione dei domi-
AUCANDA. Città vescovile della mi alla corona.
diocesi di Asia nella provincia di Licia. Questa città è una delle più an-
Non ci resta la memoria che di uno tiche della Francia, consei'vando an-
de' suoi vescovi, chiamato Panezio, il cora diversi avanzi della magnificen-
tjuale sottoscrisse alla lettera sino- za dei conti di Armagnac. Al tem-
dale della metropoli di Mira all'im- po di Cesare era la capitale degli
peratore Leone, sulla morte di s. auscii assoggettati da Crasso. Cre-
Protero di Alessandria. desi che anche sia stata colonia ro-
AUCri [Aiixitan) Augusta Au- mana. E divisa in Alta e Bassa cit-
xiorum o Auxorurn Climberis. Cit- tà , ed ha , fino dal IV secolo la ,

tà di Francia , con residenza arci- sede episcopale. Infatti abbiamo che


vescovile, capitale un tempo di tut- s. Oricuzio, vescovo di Auch, governò
ta la Guascogna , e in particolare questa chiesa dal 32 3 al 364, "d
dell' Armagnac , è situata sull' er- qual tempo con molto zelo adope-
ta di una collina, le cui falde son rossi alla conversione degli ariani e
bagnate dalla riviera di Gers. Ora degl'idolatri abitanti alle falde dei
è capoluogo del dipartimento del Pirenei. In Auch conservasi anzi il

Gers neir ampia provincia della corpo di quel santo nominato nei
Guienna. Corrisponde la regione di più antichi martirologi. Quella cat-
Gers alla parte orientale dell' anti- tedrale è dedicata alla Natività di
co ducato di Guascogna, del quale Maria Vergine, e fondata da Clo-
Carlo // Calvo, nell'SSo, investi San- doveo il Grande , si reputa una
cio Ij figliuolo d'un conte di Casti- delle più belle della Francia. E d'or-
glia, e discendente da quel Lupo dine gotico nell'interno e d'ordine
che capitanando i guasconi, fu no- corintio nell' esterno. Alte sono le

minato loro duce sotto Pipino. Nel sue volte, e molto si osservano le

1070, Filippo I re di Francia la jiitture de' suoi vetri, le intarsiatu-


riunì a^ propri! stali, comprendendo re del coro, ed una magnifica sca-
loo AUC AUC
la di granito con duecento gradini. Erano altre dignità di Auch gli

L'arcivescovo di Avidi, che insieme abbati di Fagct, d' Idrac e di Ce-


al conte d'Armagnac, governava la re, ed eranvi inoltre otto arcidia-
città, prendeva il titolo di primate, coni, cioè d'Angles, di Sebanc, di
dell' Aqidlania e la sua diocesi, di- Sos, di Vie, d'Armagnac, di xMa-
pendente dal parlamento di Tolo- e di Pardaillan;
gnoac, d' Astarac
sa, comprendeva molte abbazie, di- due priorati di Montesquiou e della
versi priorati, trecento e cinquanta- ]Madonna delle Nevi un sagrestano ,

duc parrocchie e duecento e set- in cura d'anime, un teologo, tren-


tantasette chiese, i cui vicarii erano tasei semi-prebendati della comuni-
amovibili, Avea per suffraganei i tà di s. ftlarziale, di s. Bartolomeo
vescovi d'Aii'e , di Tarbes di Ba- , e di s. Giacomo ; otto cappellani
jonna, Basas, Lescar, Oleron, Con- detti dello Spirito santo e di s. Dio-
seraus, Comignes, Lectoure e Auss, nigi; finalmente eranvi trentasette
ed avea di rendita cento e cinquan- cappellani ed altri ecclesiastici pel
tamila lire. La tassa alla corte di servizio della, chiesa. Anticamente
Roma è di diecimila fiorini. tutto questo capitolo era regola-
Presentemente questa diocesi non re. Ora esso si compone di mol-
conta pii^i di ventinove parrocchie, li onorarii , fra' quali il peni-
e trecentonovantatre sussidiarie, a- tenziere e il teologo, con diverse
vcndo per suffraganei i soli vescovi dignità,prima delle quali è il de-
di Aire, Tarbes e Bajona. Soppres- cano. Evvi nella città un moniste-
sa fu anche questa sede ed incor- ro di orsoline, chiamato di s. Chia-
porata con quella di Agen, nel 1801, ra, tre ospedali, quattro confrater-
ma ristabilita col concordato del nite, e due seminarii, uno grande,
1817, fu conservata nelle conven- l'altro piccolo. La tassa della men-
zioni del 182 I. sa è di cinquecento fiorini.
capitolo era de' più nobili del-
11 Amplio , comodo e bello è l'epi-
la Francia , essendo necessaria la scopio, annesso alla cattedrale : inol-
nobiltà per appartenervi, od alme- tre Auch ha un vasto pubblico o-
no un insigne sapere. Componevasi spcdale, tribunali, borsa, società d'a-
di cinque dignità, di venti canonici gricoltura, collegio regio, museo, bi-
ecclesiastici e di cinque laici, i quali blioteca, scuola di disegno ed ele-
erano i conti d'Armagnac, i baroni gante teatro. Dall' undccimo secolo
di IMontault, di Pardaillan, di Mon- in poi in Auch fiu'ono convocati i

tesquiou e di Lisle, prestando tutti, seguenti concilii:


come gli altri, il giuramento di fedel- Il primo fu celebrato nell' anno
tà ,avendo posto nel coro e ri- 10G8 per ledecime delh? chiese
cevendo distril)uzioni. Tutte le au- cattedrali. Ugo Candido o /'/ Bian-
torità, ad eccezione del [»riorato del- co legato apostolico vi presieilette.
le Nevi, erano nominate dall'arci- In esso fu stabilito che tutte le chie-
vescovo, ed il pili anziano per no- se di Guascogna , tranne quella di
mina era preposto del «capitolo, a- s. Orens, e poche altre, dovessero
vea il primo seggio nel coro e pos- contribuire alle chiese callcdrali la

sedeva in titolo la chiesa di s. (ìiu- quarta parte delle loro dcriine. I^ab-
slina, la (piale avea tljrillo di con- bé tom. IX. Ard. t. VI. IMiibillon
ferire dieci prebende. nel l. V, p. i3-i4 degli Annali Oc-
AUG AUD loi
nedettìni, riporta altro concilio cele- scrive ai canonici delle chiese catte-
brato in tal anno in Auch. drali di farne il servigio settima-
Il secondo si tenne l'anno i^yf), nale per turno col quarto si vieta
:

per difendere i diritti del vescovo e agli abbati ed ai monaci la divisione


della chiesa di Bazas, contro il si- individuale dei beni, che devono es-
niscalco di Guascogna. IX. Ard. t. sere comuni, e si prescrive che tutti
Il terzo fu convocato l'anno i3oo, mangino nello stesso refettorio e ri-
e vi si stabilirono tredici canoni. Il posino in un dormitorio comune.
primo fulmina scomunica a colo- la Il sesto concilio fu tenuto a No-

ro, che impediscono la libertà delle garo l'anno i3ij contro gli usur-
elezioni e delle postulazioni : il se- patori dei beni ecclesiastici. Gallia
condo ed il terzo proibiscono ai cu- Christ. tom. I pag. 994-
stodi delle chiese vacanti di mettersi Il settimo dell'anno l'ìi^, presie-

in possesso dei beni degli ecclesia- duto da Guglielmo da Flavacour ar-


stici defunti, e di usurpare, anche in civescovo d'Auch, versava sulla pe-
parte, le rendite: il quarto ed il nitenza pubblica.
quinto dichiarano gì' intrusi decaduti L'ottavo, nell'anno iZiQ, fu con-
da ogni e qualunque «liritto, cho vocato dallo stesso arcivescovo con-
potessero avere sui benefìci i, che vio- tro le presentazioni simoniache dei
lentemente occuparono ; il sesto sco- patroni dei beneficii.
munica quei patroni, che esigessero Il nono, l'anno i 30^, sulla disci-
qualche cosa da quelli, che presen- plina , fu presieduto da Arnoldo ar-
tano ai beneficii: il decimo vieta di civescovo d'Auch, e vi si fecero sta-
concorrere ad ima parrocchia a quel- tutiche poscia furono approvati da!
li che non hanno stabilito di rice-
, Papa Urbano V. Gallia Christ. t. I
verò il sacerdozio dentro l'anno: il pag. 991^.
duodecimo proibisce ai vescovi di AUDACE (s.), martire. Profes-
conferire la tonsura ai fanciulli, a"li sore un tempo di magia, fu dalla
ammogliati, a chi non sa leggere ed vergine romana s. Anatolia conver-
a chi è soggetto ad altre diocesi tito. Faustiniano ,
governatore del
senza permesso del proprio vesco-
il paese de' sabini , cornandogli di ol-
vo. Ignorasi in qual luogo preciso traggiar la santa, e negandogli Au-
siasitenuto questo concilio: si sa per dace olibedienza, Io fé' trucidare.
altro che lo fu nella provincia d'Auch. AUDECERTO (s.), vescovo di
Ard. tomo VII, Labbé tomo XI. Cambiai e d' Arras, consaciossi al
Il quarto concilio si celebrò a No- servigio di Dio in età ancor fresca,
garo nell'Armagnac, l'anno i3o3, e e dopo parecchi anni fu eletto a
vi presiedette Amanco arcivescovo X'escovo di quelle due sedi allora
d' Auch , il quale sottoscrisse dician- unite, nell'anno 633, ai 2 r di marzo.
nove canoni sulla disciplina. Gali. Con r esempio della vita e con le
Christ. tom. I, pag. gc)/}.. calde sue esortazioni convertì gran
quinto, nell'anno i3o8, fu pre-
Il numero di peccatori , fra i quali
sieduto dallo stesso arcivescovo. In Zandelino, che poi divenne celebre
esso si stabilirono sei canoni intor- in santità. Vesfi dell' abito mona-
no la disciplina. Col primo si ordina stico il b. conte Vincenzio , la b.
agli ecclesiastici di ditèndere i diritti Waldetrada sua moglie, e s. Alde-
tlei loro beneficii: col secondo si pre- gonda sua sorella frutti , de' suoi
102 AUD AUD
consigli e delle sue orazioiìi. Nel dall'esercizio delle austerità, e del-
66G, traslatò le reliquie di s. Vedasto la preghiera ; che anzi le praticò
d' Arras , e concorse alla erezione con maggior fervore per meritare
del monistero, che porta il nome sopra di sé e del suo popolo le ce-
di codesto santo. Ebbe gran parte lesti benedizioni. Tanto era lo zelo,

nel far rifiorire lo studio delle sacre onde avvampava pel bene del suo
lettere nell'Hainaut e nella Fiandra; prossimo , che fin anco ne' più ri-
come pure la disciplina nel clero, e moti ed inospili luoghi correva a
la pietà verso i poverelli e gì' in- spargere la luce dell' evangelio. Fon-
fermi. Morìnel 668 dopo trentacin- dò nella sua diocesi molte case re-
que anni di episcopato e fu sepolto a ligiose, ed adoperossi in ogni circo-
Cambrai nella chiesa di s. Pietro stanza a mantenere la fede nella
che di presente è un' abbazia col sua purezza, e rimettere la disciplina
nome di s. Audeberto. Se ne celebra ed i costumi ove fossero decaduti.
la festa ai 1 3 dicembre. Intervenne a varii concilii ed a ,

AUDENO (s.), vescovo di Rouen, quello principalmente di Chàlons nel-


fioriva nel secolo VII. I suoi geni- la Saona, celebrato nel 644- Fi"
tori , celebri non meno per la no- nalmente , dopo aver governato la
biltà del lignaggio che per l'esercizio diocesi pel corso di quarantatre an-
di cristiane virtù, si studiarono d'in- ni, mori nel bacio del Signore nel-
formarlo alla pietà, e poscia lo man- l'anno 683.
darono alia corte di Clotario II. AUDI ANI o AUDEANI. Eretici,
Quivi Audeno seppe condurre li- discepoU di Audeo, il quale nacque
na vita da vero penitente, in mez- nella Mesopotamia, e sparse i suoi er-
zo ai varii pericoli da cui era rori nel secolo quarto. Ne'primi an-
circondato. Dispregiatore del fasto ni condusse costui vita esemplare, e
delle mondane grandezze , tutti ri- molto mostrossi zelante per la ec-
voglieva i suoi pensieri alle cose ce- clesiastica disciplina ; ma condotto
lesti ; e bramando di piacere al suo dallo spirito di ambizione, si separò
Dio, cingeasi di aspro cilicio, prati- dal centro dell'unità, e si costituì ca-
cava lunghi digiuni, patrocinava le po di una nuova setta. Celebrava la
vedove, i pupilli, ed esercita vasi nel- pasqua come gli ebrei, e, male in-
la meditazione della sacra Scrittura. terpretando quel passo della Genesi:
Sotto Dagobcrto 1 successore di Clo- faciainus ìioiiìiiicm ad imaginem et

tario , fu insignito delle cariche di siinilitudineni nostrani^ attribuiva a


ministro di slato e cancelliere , ed Dio figura umana. Per la qual co-
ottenne anche la direzione della cor- sa egli ed i suoi seguaci furono chia-
te. Lo stesso favore godcllc sotto mati anche Jnlropomorfid. Natale
il regnodi Clodoveo 11, il (piale Alessandro vorrebbe finii credere e-
dopo morie di s. Romano arci-
la senti da questa eresia, ma il Peta-
vescovo di Rouen, si adoperò per- vio ed altri scrittori sono del pare-
chè quella dignità fosse conferita ad re contrario. Audeo sparse eziandio
Audeno. Questi vi sottopose le spal- alcuni errori intorno all'amministra-
le soltanto dopo lunghe preghiere, zione del sacramento della peniten-
e, nel 64o, venne consacralo. Le mol- za, e compii la sua carriera nel 370.
te occupazioni del suo importante La setta di lui, che, secondo s. E-
ministero non lo distolsero punto pifanio, lasciò nella sua integrità la
ALD AUD io3
dottrina cattolica, pose poco profon- nò di dare le spalle ai mondo, e
de radici, e nel secolo V dileguossi ricoverossi nella badia di Luxeul
onninamente. inducendo anche il padre a ciò fa-
AUDIFACE (s.), martire. V. s. re, e vendere i beni che possedeva
Maris, ec. nel territorio di Costanza, dove Au-
AUDIO (s.), vescovo di Gap nel domaro sorfi la culla ,
per distri-
Delfinato, figlio di Apocrasio e di buirne il contante ai poveri. Do-
Sempronia, ambedue ragguardevo- po esser quivi vissuto oltre a ven-
li per la loro condizione vive- , tanni, imprese il governo della chie-

va nel secolo sesto Fu educato . sa di Terovana, proposto da s. A-


dal beato Desiderio vescovo di , cario, accettato con gioia dal re Da-
quella città; e, fatto sacerdote, go- goberto, e per degnissimo riconosciu-
vernò in qualità di pastore la par- tone dai vescovi e signori di quel
rocchia di Mergez, posta cinque le- reame. Fu consacrato sul volgere
ghe lontano da Clcrmont nelF Al- dell'anno 687, e indirizzò tutte le sue
vernia. Nel 579, fu eletto a succes- mire alla conversione degl' idolatri,
sore di Sagittario, vescovo di Gap; che nella sua diocesi abbondavano,
ne ci volea meno della sua pietà nonché alla totale riforma de' costu-
per richiamare alla disciplina una mi e delle ecclesiastiche discipline
diocesi scapestiata per lo infame c- nei già convertiti. E siccome indi-
sempio Nel 584, ^''''"
di Sagittario. cibili erano le fatiche , che in così
stette al secondo concilio di Valen- fare egli sosteneva, passava di quan-
za, e l'anno seguente, al secondo di do in quando ,
per alleviarsene il

Macon. Verso il 598, fece un viag- da lui eretto so-


peso, nell'oratorio
gio a Roma, per visitarvi le tombe vr'una montagna, con danaro avu-
de' santi apostoli, e strinse in quel- to in dono da certo gentiluomo A-
la occasione amicizia con s. Grego- droaido di recente convertito, e nel-
gio allora Pontefice, dal quale eb- la badia di Sithin fondata dietro i
be poi molte lettere, e la permis- suoi consigli ed eccitamenti. Protesse
sione per sé e pel suo diacono d'in- s. Austreberta, e fece che si rendes-

dossare la dalmatica, l'uso della qua- se monaca, dopo aver espugnata la


le non era comune in quel secolo. fermezza dei genitori, i quali non la
Poco tempo dopo il suo ritorno da volevano altrimenti che maritata
Roma mon , forse al primo di mag- Scorse parecchie volte le terre della
gio del 6o4, in età di 69 anni, dopo sua giurisdizione per mantenerle co-
avere ricevuto il ss. Viatico sulla ce- stanti nella fede , edificandole spe-
nere, su cui s'era fatto deporre. 11 no- cialmente colla sua santa condotta
me di lui è notato al primo di mag- e coi molti miracoli che dappertutto
gio in parecchi martirologi, nel qual operava. Andato innanzi con la età,
giorno se ne celebra la festa anche venne meno della vista laonde seb- :

nella Provenza e nel Delfinato. bene assistesse alla traslazione di s.


AUDITORI. V. Uditori. Vedasto, vescovo di Arras, incapace
AUDOMARO (s.), vescovo di Te- però di esercitare le funzioni epi-
rovana, nacque verso la fine del seco- scopali con piena esaltezza, prese per
lo VI. Era unico figliuolo di Friulfo suo coadiutore un certo Druasio-
e Domitilla, ambedue di nobile fa- ne. Intanto fu colto da febbre co-
miglia. Mortagli la madre, determi- si insistente , che conobbe d' esse-
io4 AUD AUD
re all'estremo di sua vita; il per- desso, che appellasi s. Ouil in un
chè fattosi condurre nella chiesa, e cantone della iNormandia. Comun-
prostratosi davanti all'altare, rice- que sia, troviamo il suo nome in
vette i sacramenti e pregò per la tutti i manoscritti del martirologio
spirituale prosperità de' suoi dioce- attribuito a s. Girolamo. L'antichis-
sani. Indi rimenato sul proprio let- simo martirologio di Estemach gli

to, morì, otto anni dopo il suo ac- dà il titolo di martire. Pare che sos-
cecamento. Il corpo di lui fa sepol- tenesseil martirio poco tempo do-
to a Sithin nella chiesa della B. V., po Albano al principiar del secolo
s.

come aveva egli stesso desiderato, IV in Londra, anticamente appellata


e qui furono operati molti miracoli. Augusta, e non a Yorck, siccome a
11 luogo, in cui passò di vita, è il vil- torlo pretende Enschenio. Da alcuni
laggio di Wavrans, poco discosto da antichi martlrologisti è anche cliia-
s. Omcr, e credesi che ciò sia av- mato Augusto ed Augure. Se ne
veiRito nel 670 ai 9 di settem- celebra la festa agli 8 di febbraio.
bre; giorno in cui se ne celebra AUGURIO. ]\Ianiera di suspcrsti-
la festa. zione, colla quale si pretende di pre-
AUDRY (s.), regina del Northum- dire il futuro dal garrito, dal canto,
berland in Inghilterra, vergine, ba- dal mangiare, dallo starnuto o da
dessa d'Ely. Quantunque due volte altre osservazioni flitte sopra gli

.siasi unita in matrimonio, pure con- animali. Coloro, i quali esercitava-


servossi vergine,ed ottenutane licen- no questa erano tenuti
professione,
za dal suo secondo marito, ritirossi in gran pregio presso gli orien-
iieir abbazia di Colude o Coldin- tali, che li riguardavano come ora-

gham. Quindi fece erigere un mo- coli, ed ai quali ricorrevano con mol-

nistero inuna piccola isola del fiu- ta fiducia.


me Elga o Ely, del quale fu creata AUGURIUM. Citta vescovile, di
badessa da s. Vilfrido, vescovo di cui fa menzione il Sommo Ponte-
Yorck. Coir esempio e colle parole fice Eugenio IV, dell'anno i43i.
essa edificò le sue religiose, che la Intorno alla situazione di questa
liguardavano qual tenera madre. chiesa, sono varie le opinioni degli
La sua profonda umiltà specialmen- eruditi.Alcuni sono d'avviso che sia
te, unita all'amore piìi tenero ver- in Inghilterraaltri pensano che
,

so le consorelle, la rendeva pronta questa sia la sede di Ancira o An-


a prestar ad esse la più assidua as- gira nella Frigia, suifraganea dell' ar-
sistenza. Nessuna difficoltà l'atterri- civescovo di Si conosce
Gerapoli.
va, né punto temeva di esporre a una seconda che porta lo stes-
città,

pericolo la propria vita, purché potesse so nome , metropoli della Galazia ,


salvar quella delle sue correligiose. ed un altra havvene nella ÌVuniidia,
Quindi avvenne, che assistendo pa- sulTraganea di Girla.
recchie di queste colte dal contagio, AUGUSTA [Auguslan.) Àuslmrg
anch' essa ne rimase infetta , e morì o Augshurg, Augusta J iiidclicoruin.
nel 679. La chiesa d' Inghilterra Città con residenza vescovile in
le tributò pubblico culto poco dopo Baviera. Essa ricevette ilsuo no-
la morie. me dall' imperatoi-e Augusto, che
AUGULO (s.), detto volgarmente vi stabilì una colonia romana .

Aulo, vescovo e martire, è forse quel Verso r anno 4^' ? era potcn-
AUG AUG ioG:

lissiixia ,
quando Attila re degli vile, e r arsenale meritano qualche
unni la devastò quasi del lutto attenzione. La cattedrale è magnifi-
Riedificata, fu in seguito soggetta ca, ora dedicata alla Visitazione del-
agli svevi ed ai tedeschi, sino a che la Beala Vergine. Dessa è composta
Clodoveo difese questi ultimi nella di quattordici cappelle. Il suo capi-
battaglia di Zulpic o di Tolhiac. tolo era egualmente insigne, e com-
Ritornata sotto dominio dei fran- il ponevasi di quaranta canonici tutti

cesi, fu poscia compresa nel parlag- mitrati. Attualmente ha due digni-


gio dei re d' Austrasia sino al tem- tà, la maggiore delle quali è il pre-
po di Carlo Martello. Nel 787, sof- vosto, otto canonici compreso il teo-
ferse molto, allorché Carlo Magno logo e il penitenziere, sci vicari,
mosse contro Tassilon duca di Ba- ed altri prebendati, sacerdoti e chie-
viera. Nel secolo IX, fu sottomessa rici. Nella città vi sono quattro par-
alla Germania, ma dopo la morte rocchie,un convento di religiosi,
di Arnoldo e di Luigi III, nel 912, monache
tre monisteri di , due se-
si rese città libera ed imperiale. Gli minari, uno in Dilinga, l'altro in
imgheresi spesso ne turbarono la Neoburgo, con diverse confraternite
tranquillità ; s. Udalrico suo vescovo e monte di pietà. La mensa paga
^f^edl) V aveva ben fortificata e cinta seicento fiorini di tassa. La religione
di mura contro alle loro incursioni. cattolica, secondo la comune opinio-
Egli in un assedio, che gli ungheri le ne, fu predicata in Augusta sul fine
aveano posto, qual nuovo Mosè al- del terzo secolo. Dicesi che i primi
zando le mani, ed orando, pose in apostoli fossero san Narciso e Fe-
fuga precipitosa tutti i nemici che , lice suo diacono, i quali solhirono
da improvviso timore sovrnppiesi, il martirio in Catalogna. Frullo del-
senza alcun ordine scappando, s'in- le loro fatiche apostoliche fu la
contrarono colle truppe di Ottone I, conversione di san Dionigi, di sua
e furono tagliati a pezzi. Nel 1088, sorella Ilaria, di Afra sua nipote
Guelfo duca di Baviera la prese e colle tre compagne Degna, Euno-
saccheggiò, perchè Rodolfo duca di mia ed Eutropia , che tutte insie-
Svevia aveva aperto un' assem-
vi me furono coronate del martirio,
blea contro Enrico IV, detto // P'ec- nel 3o3 circa. S. Dionigi fu ordi-
chio. Nel I I 3 I , sotto Lotario II ,
nato prete dal vescovo s. Narciso,
venne quasi del tutto abbruciata ed in alcimi cataloghi si trovano
ma poscia ricuperò ed anzi accreb- delle memorie, che foss' egli il pri-
be il suo splendore. Augusta prese mo vescovo d'Augusta. E certo pe-
parte nelle guerre di religione^ nelle lò che il vescovato di quella città
quali mollo sofTerse. è antichissimo, e rimonta al IV se-
Ila sede di un vescovo cattolico, colo. Iprimi vescovi risiedevano nel-
suffraganeo dell' arcivescovo di Mo- r abbazia di s. Udalrico e s. Afra.
naco , ed è centio della autorità La chiesa di quest' abbazia era stata
provinciale. Nel circuito di una lega fabbricala dal medesimo s. Udalrico,
comprende tre grandi rioni, che dl- il quale fu il primo ad essere solen-
stinguonsi col nome di città alla, nemente canonizzato dal Sommo
mezzana, e bassa, a forma della na- Pontefice.
turai posizione. Tre grandi piazze, Ma nel io'JI, avendo avuto i

la casa municipale, il palazzo vesco- monaci un abbate particolare, il ve-


VOL. HI. i4
io6 AUG AUG
scovo Irasfeiì la sede alla chiesa questo fine spedì a diversi sovrani
della santissima Vergine, che allora quattro Cardinali legati. Lo stesso
divenne la cattedrale. Verso il me- Pontefice aveva mandato a Massimi-
desimo tempo i suoi canonici cessa- liano il Cardinale Gaetano, che a
rono di vivere in comunione. Il nome del Papa gii consegnò nella die-
vescovato fu arricchito dai fondi e ta il cappello. Io stocco e l'elmo da
dalle donazioni, che verniero fatte ai Sua Santità benedetti. Con tal pre-
vescovi. Ilvescovo Brunoiie soprat- sente aveva la mira d' impegnare
si

tutto aumentò il dominio di que- Massimiliano a trarre Lutero dai


sto vescovato, ottenendo anche pel suoi errori; ma la morte del prin-
primo la dignità di principe. In cipe distrusse le speranze del Pon-
appresso altri vescovi ne amplia- tefice.

rono le rendite. Il principe vesco- Nel i53o, sotto il Pontificato di


vo di Augusta sedeva sul banco Clemente VII, tenne nel palazzo
.si

dei principi ecclesiastici dell'impe- vescovile un'altra dieta d'Augusta


ro, fra quelli di Costanza e di per opera delfimperator Carlo V. In
Hildeshcim. l cattolici vi hanno sci essa ebbe luogo la confessione di fe-
chiese , ed altrettante ne tengono i de di Lutero e Melantone [V. Au-
protestanti. GUSTANA confessione). 1 Sacrauicntarii
Augusta è celebre per le die- egualmente presentarono la loro; e
te impero, che in essa fu-
dell' conferendo i cattolici insieme co' lu-
rono tenute, per le cerimonie del- terani e protestanti, la ilieta si sciol-

la elezione ed incoronazione di Fer- se a' i6 novembre. Il piìi importan-


dinando IV, eletto re dei romani te obbietto di quest' assemblea , se-
nel i653, e per quella dell'impe- condo Bercastol, fu l'Eucaristia. Il
ratore Giuseppe I, eletto parimenti detto autore chiama queste diverse
re dei romani nel 1690. confessioni di fede, Equii'oche, e fai'
S. Leone IX si recò in Augusta luci professioni dell' ereiia.
nell'anno lo^i e quivi pel bene
, L' imperatore e tutti i principi cat-
della religione ebbe conferenza con singolarmente Gioacchino elet-
tolici,

Enrico III, detto il Negro. Nella tore di 13randcburgo, fecero tutti i


medesima circostanza ricorderemo loro sforzi per ricondurre i principi
ancora ad onore di Augusta clie , luterani e gli altri membri della
il Sommo Pontefice ivi celebrò la dieta Augusta, alla religione che
d'
festività della Purificazione di Maria abbandonavano, sotto pretesto d'una
a' 2 di febbraio, e ricevette la ri- riforma, che la dislrunrcreva intera-
conciliazione dell' arcivescovo di Ra- mente, e che metteva non solo la
venna suo ribelle. religione , ma l' impero stesso nei
Nel i5i8, abbiamo la dieta di maggior pericolo. Nella medesima
Augusta composta dei principi della assemblea di Augusta fu deposto il
Germania, e radunata per ordine gran mastro d(>ir Ordine teutonico,
di Massimiliano I, re dei romani. Alberto di Brandeburgo, che avea
Lo scopo di questa dieta si lii lo abbracciato il luteranismo, gli si
stabilire cogli altri principi ciistiani tolse il ducato di Pi-ussia, eh' erasi

una lega contro Selimo imperatore appropriato, e gli fu scelto a succes-


dei turchi. Leone X si prestò mol- sore il cavalier Cromberg. Ciò
di
lo per condurla ad cllbtlo, ed a si fece coir unanime consens<i dei
AUG AUG 107
principi 51 protestanti, che cattolici; perator Leopoldo I, in unione della
tanto è vero che lo spirito di no- maggior parte delle potenze d' Eu-
vità è costretto a render oniai^i^io ropa.
ai certi principii di religione (/''. i-.u- Dipoi continuando la guerra, nel
terjìxi, Worms, e Teutonico Ordine 1703, i francesi la occuparono, e
equestre). Diciolto anni dfjpo, nel non partirono da di là che uell an-
i548 , Cai'lo V radunò un' al Lia no seguente <\y\c giorni dopo la
,

dieta ili Augusta. In essa credendo linnosa battaglia di Ilochstadt, in cui


di poter egli gì' imperiali sconfìs.sero 1' esercito
conciliare gli affari ,

propose il rorniidaiio detto Inter ini llancese, ricuperando la Baviera.


{Pedi). Nelle guerre dei tempi nostri, Au-
Nel i5oo, Carlo V tenne in Au- gusta molto soilcTse pel continuo
gusta una nuova dieta, in cui pro- passaggio degli eserciti. Iliniase città
mulgò un editto contro i luterani, libera dell' impero sino all' anno
che cominciarono a stabilirsi nei 1806, in cui fu ceduta alla Baviera.
Paesi Bassi. Augusta è presentemente capoluogo
IN'el i555, un'altra dieta in Au- del circolo.
gusta confermò a' protestanti la li- Questa città visitata, come dicem-
bertà di religione, che si era accor- mo, da s. Leone fX, nell'anno io5i,
data nella pace di Passavia. Questa ebbe anche un'altra volta l'onore
convenzione neli' impero, che viene di accogliere nel suo seno il vicario
chiamata Xapace religiosa, l'orma una diG. C. Pio VI. Ritornando egli da
parte del diritto pubblico dell' im- Vienna {F. Viaggio di Pio VI),
pero medesimo (/^. Giovanni Schil- l'anno 1782, volle onorarla di sua
leio, De j)ace religiosa Argentorati presenza, e dimorarvi per qualche
1700). Ju questa dieta di Augusta giorno. F argomento di vera esul-
si propose anche un concilio nazio- tanza il ricordare quel religioso tras-
nale neir Alemagna, ed i cattolici porto di alletto filiale e di giubilo,
dell' impero convennero co' prole- onde in tale occasione mostrò Au-
felanti Anche nel
in alcuni articoli. gusta il suo attaccamento al padre
i558, mentre era re de' romani comune dei fedeli. Non sia discaro,
Ferdinando I in Augusta si ten-
, che in questo articolo ne diamo un
ne un'altra dieta, F. Imebim e Pas- cenno. Il Santo Padre a' due di
savia. maggio vi entrò in mezzo ad in-
Augusta fu assediata nel 1646 numerabile popolo quasi in trion-

dal maresciallo Turrena , ardendo fo. Fu incontrato alle porte della


la guerra con Luigi XIY re di città da una processione del clero

Francia; ma fu costretto poscia a secolare e regolare, che precedendo


ritirarsi .1648, segui la fa-
Nel la Santità Sua, l'accompagnò fino
mosa pace Munster tra la Fran-
di alla cattedrale, dove schieratasi, fece
cia, r Alemagna e la Svezia, in cui luogo che in mezzo a
al Pontefice,
l'Alsazia fu ceduta a Luigi XIV. questa entrò nella chiesa. Alla porta
Augusta, nel 1686, principiò
In venne accolto con tutte le sacre
la famosa lega contro al medesimo cerimonie consuete, cantandosi con
Luigi XIV re di Francia, la quale musicali strumenti 1' antifona Ec-
fu definitivamente conchiusa nella ce sacerdos niagnits . Ivi il Papa
medesima città, nel 1687, dallim- assistè al solenne Te Dcuni, do-
ìo8 AUG AUG
pò il quale, compite le sacre pre- gesti più espressivi perorò innanzi
i

ci , ascese l' altare , e diede l' a- alla Santità Sua. Il Pontefice vi-
postolica benedizione. Quindi passò de con singolare compiacenza i va-
al palazzo vescovile preparato per rii ed antichi codici, che nella bi-
suo alloggio, ove trattenutosi in blioteca si conservano.

discorso col vescovo elettore, ammi- Fatto indi ritorno al palazzo ve-
se il magistrato cattolico della città, scovile ammise Pio VI alla sua
,

avendo il primo di essi fatto a no- presenza la deputazione della cit-


me di tutti un rispettosissimo com- tà , ed il magistrato cattolico ed
plimento in latino, al quale Pio VI accattolico con tutta formalità, a-
con precisione e dignità rispose. 11 vendo primo di questi pronun-
il

senato cattolico vi fece pure un ziato un complimento di felicita-

commovente discorso, che fu recita- zione, cui rispose il Santo Padre


to dal sig. Heiner ; così pure il con la più amorevole riconoscenza.
magistrato protestante parlò alla La deputazione presentò a Pio VI
presenza Santo Padre. Il sig.
del con tutta solennità il dono, che la
Scaden fu quegli che lo rappresentò magistratura di Augusta gli man-
col discorso. dava, a norma degli antichi costu-
Venerdì 3 maggio, dedicato alla mi osservati cogl' imperatori nel-
festa della Invenzione della Ss. Cro- le circostanze che questi recaronsi
ce , il Sommo Pontefice , avendo in Augusta. Il regalo consisteva in
seco in carrozza a otto cavalli Cle- otto portate di pesci, collocati in
mente Venceslao elettore di Tre- altrettanti vasi di legno dipinti, e
veri , vescovo d' Augusta corteg- , coperti con tele bianche portati ,

giato dalle guardie, preceduto dal- ognuno di essi da due uomini ve-
la croce Papale portata dal cro- stiti uniformi,secondo l'uso della
cifero a cavallo, e da tutti i ciam- città, con alziti di tela a due colo-
berlani, e dalla corte elettorale a ri, con cappelli simili, in un cari'o

piedi, seguito da altre due carrozze tirato da sei cavalli con sopra ,

a sei cavalli pel Pontificio seguito, quattro botti di vino squisito, aven-
si recò di nuovo alla chiesa catte- do ogni botte lo stemma Pontificio
drale , ove celebrò all' aitar mag- dipinto, e in due altri carri similmen-
giore la santa messa. Compita la te a sei cavalli, carichi con sacchi
sacra funzione, il serenissimo elettore d' avena , i quali erano decorati
condusse il Papa alla chiesa de' reli- de' suddetti stemmi. Il Papa accettò
giosi domenicani, ed indi al nobile il dono cortesemente , e poi volle
palazzo del magistrato, mirabile per che si portasse alla casa dei poveri
la vastità e pegli ornamenti del gran della città.
salone. Ivi Sua Santità fu ricevuta Sabbato 4 """^og'O Pio VI con
con le più distinte dimostrazioni l'accompagnamento del giorno pre-
di rispetto dagl' individui compo- cedente, si recò alla chiesa di s.

nenti la magistratura, sì cattolici Udilrico vescovo d' Augusta; ivi


come accattolici passato poi alla ; celebrò il santo sacrilìcio; dipoi
pubblica biblioteca, con im elegan- scese nella cappella sotterranea, ov'c
te discorso latinofu complimenta- custodito il corpo del santo, che
lo dal dottor Mcrtcnz bibliotecario, in quest' occasione, come si pratica
che genuflesso, e con voce e con quando vi si reca alcun sovrano,
AUG AUG 109
fu estralto dal detto luogo, e Cu plenaria che Pio VI accordò ai
,

collocato sulla mensa dell altare fedeli, purché confessati e comuni-


racchiuso entro nerbile luna d'ar- cati nel piescritlo tempo, fossero
gento circondata da grandissimi cri- stati presentied avessero ricevuto
,

stalli , rendono visibili le sa-


che la benedizione con intenzione di
cre Venerate le preziose
spoglie. conseguir 1' indulgenza. Questa log-
reliquie, ascese al inonistcro, ove gia cos'i magnificamente addobbata,
ammise al bacio del piede i mo- è quella stessa dove ?.^:ì anni pri-
naci, altri regolari e molta nobiltà. ma era stata pubblicata la famosa
Domenica 5 maggio dedicata , confessione Augustana.
alla memoria del Santo Pontelìce J\el tempo che Pio VI dimorò

Pio V, il Papa celebrò la messa in Angusta, egli soleva ancora per


nella cappella del palazzo vescovile ben tre volte al giorno impartire
ove dimorava indi col consueto , dallo slesso luogo la Pontificia be-
treno avendo seco in cariozza
, nedizione al popolo che vi accor- ,

monsignor patriarca ]Marcucci, vice- reva.


gerente di Pvoma, e nìonsignor Con- 6 di maggio il Pontefice
Ai
tessini elemosiniere Pontificio, si con- partì da Augusta. Egli venne ac-
dusse alla chiesii cattedrale per tener- compagnato dall' elettore e dalle
vi la cappella l^apale, e ricevuto al- guardie a cavallo tanto elettorali
la porta da quel rispettabile clero che della città, le ((uali in vma
passò nella camera preparata per certa distanza volle Papa, che re- il

ivi vestire i sacri paramenti. Orna- trocedessero. V. Diario del i'iaggio


lo con le sacre vesti e col triregno, fatto a Vienna da Pio VJ^ Roma
preceduto dalla croce Pontificia se- 1782. Il canonico Simone Daser di
guita da tutto quel clero. Pio VI Augusta tradusse in latino dal tedesco
sotto il baldacchino sostenuto da la Relazione dell' arrivo, permanen-
otto canonici , si recò all' aitar za e partenza di Pio PI da Augusta.
maggiore della chiesa , ove assiso Quando il Pontefice ritornò a
in trono assistette alla solenne Roma nelle medaglie che nelle fe-
,

messa pontificale, celebrala dall'e- ste di s. Pietro e Paolo si sogliono


lettore di Treveri , vescovo d' Au- distribuire alla corte Pontificia, d'o-
gusta , col consueto rito, come pra- ro e d'argento, fece incidere, nel
ticasi in Roma nelle cappelle Papali 1782, la pi'edetta funzione d'Augu-
dai Cardinali. sta, facendovi porre il suo busto da
Terminata la messa, e deposti i una parte, coU'iscrizione in giro: rius
sacri paramenti fece Pio VI ritor- , VI. PONT. MAX. ANNO OCTAVO, 6 nel
no al palazzo vescovile, ove ornato rovescio la chiesa cattedrale d' Au-
di nuovo delle sacre vesti, e col gusta coir aitar Papale in mezzo,
triregno in capo, sopra una gran sul quale v' è la statna di s. Pio V,
loggia fatta costruire e magnifica- dalla parte del vangelo un trono,
mente addobbare dall'elettore, dopo sotto cui è assiso il Papa in piviale
recitate le solite preci, diede la so- e mitra, e nel faldistorio il cele-
lenne apostolica benedizione al nu- brante elettore di Treveri , vescovo
meroso popolo, che riempiva la gran di quella città, colle parole intorno:
piazza. 11 vescovo elettore pubblicò SACRA SOLEMNIA FESTO S. VÌI V. AUGU-

la formula della concessa indulgenza ST.E VINDELICOEUM ACTA, C ncU' CSCr-


no AUG AUG
gO PIUS VI. PONT. MAX. rR/ESENTI\ SUA
: se ne sia degno pe' suoi costumi e
AUXiT ANNO MDCCLXXxii. 1^. Fasti di per la sua fede. Il sesto vieta che
Pio VI t. I, pag. 233, i5o, 13ec- si lascino esercitare le funzioni del
catini, Storia di Pio VI, tom. II, loro ministero a q uè' preti o frati,

pag. 68. V. Baviera, Germania e i quali viaggiano senza permesso dei


Treveri. proprii vescovi o superiori. Quattro
In Augusta si raccolsero due con- canoni versano sui dovei'i degli ar-
cilii. Il primo si celebrò nel Qoa, cidiaconi , sulle qualità e funzioni
quando eia Sommo Pontefice Agapi- de' parrochi, sulle funzioni de' cano-
to II, e le redini dell'impero erano in nici , e sulla vita degli ecclesiastici.
mano di Ventitré vescovi,
Ottone. L'undecimo non ammette la plura-
fi-a i quali primeggiava s. Udalrico, lità de' beneficii, il duodecimo ver-

intervennero a questo concilio , al sa intorno la rilinnia de' religiosi


quale presiedette s. Friturico arci- delle religiose e canonichesse ; col de-
vescovo di Magonza. In esso si sta- cimoterzo si prescrivono regole per
bilirono undici canoni intorno la ec- la predicazione , e con altri sei ca-
clesiastica disciplina. Col primo si noni si danno alcune istruzioni per
condannano alla deposizione i vesco- r amministrazione de' saci"amenti. Il

vi, i sacerdoti ed i sacri ministri, i vigesimoquinto ingiunge a tutti i

quali ardissero di ammogliarsi, e si parrochi di leggere distintamente il

proibisce ad essi di tener donne nel- Pater noster^ V Ave Maria, il Credo
le lor case. Il terzo canone prescri- ed il decalogo, in tutte le domeni-
ve, che si depongano i vescovi, i che, ed il vigesimo sesto proibisce
sacerdoti ed i diaconi, che non vo- di commettere la istruzione a colo-
lesseio lasciare i giuochi di azzardo, ro, che sono sospetti di eresia. Ard.
e non permette ad essi di tener ca- t. IX.
ni da caccia ed viccelli. Col sesto si Finalmente, nel i5i i, in Augusta
comanda a' monaci la soggezione ai fu convocata un'assemblea contro il
loro vescovi , e la docilità allorché concilio di Pisa.
venissero corretti dai medesimi. II AUGUSTA. Città vescovile della
settimo impone ai chierici di chie- diocesi d' Antiochia, della prima Ci-
dere il permesso al vescovo, prima licia, e, sino dal V secolo, suffra-
di abbracciare lo stato monastico. 11 ganea della metropoli di Tarso. Si
decimo prescrive, che il vescovo ri- chiama anche Aitguslopoli.
conosca la distribuzione delle deci- AUGUSTAMNIC A. Provincia, che
me. L'undecimo canone finalmente comprendeva il basso Egitto, e che
riguarda la continenza de' chierici. si estendeva dal braccio destro dei
Labbé t. IX, Ard. t. VI. Nilo all'est del Delta sino alla fron-
11 secondo concilio si celebrò nel- tiera, ove incominciava l'Arabia Fu
r anno i'ji4^5 sotto il Pontificato di poscia prima e seconda.
divisa in
l^aolo III. Ottone, Cardinale del ti- La ])rima comprendeva vescovati i

tolo di s. Jjalbina e vescovo di Au- di Pelusia, ora Belbais o Daraietta,


gusta, vi presiedette. Vi furono sta- di Thmuis, Rhi-
Setrethos, Tanis,
biliti trentadue canoni sulla riforma nocura Faramida
ora Ostrace o ,

del clero. Col quinto si comanda, Stragiani Casio, Afleo o Afiieo,


,

che prima di promuovere alcuno a- Eli'ste, Panefiso, Gerrum, Itagero,

gli oidini, si esamini diligentemente Tcueso, Facusa, Pcntaschcnone. La


AUG AUG III
seconda avca sotto di sé le diicsc penna a confutare quest'oj)era, artico-
di Leontopoli , Alliba, Eliopoli lo per articolo; nulla fu ommesso di
Biibaste o Basta, Carbete o Farbe- quanto potesse esigere la moderazio-
te, Babilonia, Scenes IVIandrorum, ne, e tanto felicemente riuscirono
Antihous, Sela ed Arabia. nella loro iinpiesa, die ne menarono
AUGUSTANA Confessione. Nel- festa tutti i cattolici , e Carlo V
l'anno i53o l'imperatore Carlo V, comandò, che a questa confutazio-
dopo essersi abboccato in Bologna ne ognuno dovesse attenersi.
col romano Pontefice Clemente \ H, Quantunque JMelantone conoscesse
convocò nella città di Augusta i la falsità della sua causa, pure ten-
comizii di tutto il siio impero, ed tò di sostenerla, e, nel i53i, pub-
a questa adunanza ei stesso presie- blicò l'apologia della sua Conli'ssio-
dette. In tale occasione i protestanti ne. Di questa innumerevoli sono le
formarono quella loro famosa Con- edizioni, le quali però tra loro dis-
fessione divisa in ventotto articoli cordano notabilmente. I seguaci di
la quale Augusta,
dalla città di Melantone si adoprarono a lutt' uo-
venne appellata Auguslana. A que- mo per acquistare proseliti a que-
sta nuova opera sopraintendette Fi- sta formula, e ricorsero pur anco
lippo Melantone, uomo quanto oscu- a Geremia patriarca di Costantino-
ro di nascita, altrettanto celebre poli sperando ch'egli fosse per far-
,

per la felicità del suo ingegno e per ne l'approvazione. Questo prela-


la conoscenza delle umane lettere e to, sebbene separato dal centro del-
fliosoficbe discipline. L'elettore di. la cattolica unità, non appena la
Sassonia Federico, mosso dalla fama, ebbe letta dichiarò apertamente
,

cbe correva, dello straordinario ta- che la formula si opponeva alla


lento di questo giovane, chiamoUo cattolica fede ed alla divina pa-
all'accademia, che avea piantato in rola, ed inoltre compose tre libri
Wirtemberga. Quivi quantunque Me- dottissimi nei quali ne conliitò gli
lantone fosse d' indole dissimile a errori. Questa sconfitta accuorò ol-
quella di Lutero, pure strinse con esso tre ogni credere i protestanti che ,

lui intrinseca amicizia, e si studiò di poscia furono confusi eziandio da


raddolcire alquanto gli aspri costu- altri cattolici, quali animali dal-
i

mi e la dottrina di questo suo ami- l' amore della verità dottamen- ,

co. Egli era mai sempre vacillante, te confutarono quell' empio scritto ,
dubitava di ogni cosa , e spesso con cui tante piaghe si recavano
variava ne' suoi principii ; cosicché alle cattoliche verità. Infatti nei
tuttora è incerto qual fede ei pro- primi ventuno articoli tutta si espo-
fessasse ,
poiché i luterani, i calvi- ne la dottrina di Lutero, cui stol-
nisti e gli ariani si disputano il tamente cercano i protestanti di
vanto di averlo a seguace dei loro nascondere e colorire dicendo, non
maestri. Questa formula di fede opporsi per alcun modo alla Scrit-
pertanto da sei principi luterani tura, od alla Chiesa cattolica. Ma
e da due città venne presentata come possono costoro ciò asserire
air imperatore, e letta in quella adu- se sono manifesti errori contro la
nanza. Giovanni Fabri che poscia , fede i loro principii sul peccato
fu vescovo di Vienna, Giovanni E- originale, sulla giustificazione, sulla
chio, e Coeleo impugnarono tosto la sulHcienza della lède per essere giù-
112 AUG AUG
stificati, sulle opere buone, sulla cattolici: tanto è vero che lo stesso
penitenza, sui sacramenti, sugli ec- spirito di novità è costretto a ren-
clesiastici precetti , sul libero arbi- dere omaggio ai certi principii di

trio, sull'invocazione dei santi? Ne- religione.

gli ultimi articoli poi si dichiarano Intanto nel suindicato anno i53i
come abusi alcuni punti , che la principiò la guerra cogli svizzeri, e
1' eresiarca Zuinglio, il quale co' suoi
Chiesa stabilì doversi osservare do-
A^unque. Questi sono: la comunione benché non appartenessero al
svizzeri,

dei laici sotto una sola specie, il corpo germanico, avea mandato alla
celibato dei sacerdoti , le messe pri- dieta d'Augusta la confessione, in cui

vate, la confessione auricolare, la negava la reale presenza di Cristo

cura e l'osservanza delle tradizioni, nell'Eucaristia, vi rimase ucciso in

i voti dei monaci , la potestà ec- età di quarantaquattro anni. Quin-


clesiastica, che accusano di avere di mentre Calvino spargeva i suoi

introdotte tante feste, tanti digiuni, errori in Parigi, il Pontefice Cle-

tante nuove cerimonie e nuovi or- mente VII propose un concilio ai


dini. Ecco in breve accennato il principi tedeschi nel i533, intanto
contenuto di questa Confessione, ed che gli eretici anabattisti s' impa-
dronivano di Munster. Cristiano III
ecco insieme una prova dell'ostina-
tezza e cecità degli eretici, i quali re di Danimarca, nel i535, in-

vogliono chiudere gli occhi alla ve- trodusse luteranismo ne'suoi stati.
il

rità. Essendo Pontefice Paolo


divenuto
Dopo molte conferenze, Carlo V III, fu sollecito anch' egli di pro-

risoluto di usar con rigore il pote- porre la celebrazione d' un concilio


re , e le sue forze militari, fece a Mantova. I protestanti vi si ri-
pubblicare un secondo editto impe- cusarono ma tuttavolta egli con
,

riale, più forte di quello fatto ban- autorità apostolica lo denunziò a'
dire a Worms. Venne in esso or- 2 giugno i536. Tre anni dopo,
dinato, che sieno ristabilite le cose la Misnia e la Turingia cambia-

cambiate nella religione cattolica rono religione. Il concilio venne


e che questa soltanto sia esercitata trasferito a Trento, Lutero morì
in tutto l'impero, sotto pena di tem- nell'anno i546 ad Eisleben sua pa-
porali castighi, e confìsca de' beni. Che triaa' i8 febbraio, e Carlo V oc-

se qualche cosa vi fosse pur degna cupandosi ne' mezzi di pacificar la


di riforma, si debba aspettare il giu- Germania, e nel disegno di conci-
dizio del concilio generale, cui il Pa- liare due cose incompatibili, come
fede e l'eresia, gli cadde in
pa sarà richiesto di congregare. Nel- la

la medesima assemblea d' Augu- pensiero di stabilire una formoli


sta, come dicemmo, fu deposto il di fede , che facesse regola pe' aìt-
gran maestro dell'Ordine teutonico tolici, e luterani tutti insieme, fmo
Alberto di Brandeburgo, che avea alla decisione solenne del concilio
generale. Essa venne chiamata
1'///-
abbracciato il luteranismo, gli si

tolse il ducato di ]*inssia eh" ciasi tcriin (l'Jiigusla, a motivo clu; at- 1

approprialo, e gli fu scelto in suc- to si compilò in quella città, li


cessore il cavalier di Cronìberg: loc- conosciuta anche sotto il nome di
chè si fece coli' unanime consenso Confessione Àugustana , durante la
protestanti, come dieta del i54b, allìne di servire
de' principi così
AUG AUG ,,3
ìiìterinalmentc. Progetto non sod- 1'
Tnlcrìin mi gran iiumcro di opere;
disfacente ai padri del concilio di e t^li stessi protestanti si dichiararo-
Trento, che avevano già deciso su no contrari, per cui appena poche cit-
molti articoh, e disonorante per tà lo accetlarono. L' Interini cai;io-
tulta la Chiesa, di cui liiceva cre- nò scissure fra i luterani, non vo-
dere la fede o versatile, o talmen- lendo taluni ammettere cambiamento
te oscurata sui punti essenziali com- alcuno alle loro dottrine, onde si
battuti dai novatori, che i fedeli divisero in Adiaforisli ossia indille-
non sapessero piti che cosa creder- renti, ed Intercniisti.
si. Per compilare mi simbolo, che A 'punti dommatici AnW Interini,
contiene ventisei articoli, 1' impe- andò imito un decieto di riforma,
ratore nominò due dottori catto- distnlniilo in XXII articoli, sui do-
lici, e l'eretico Giovanni Agrico- veri de' vescovi, e de'diversi ordini
la d'Eisleben, compatriotta di Lu de' chierici, riguardo alla condotta
tero, quello stesso, che avea lavora- de' monisteri d'ambo i sessi, sui
to con Melantone alla prima Con- collegii, ospedali , sacramenti , riti
fessione Augustana, e che poi si era cerimonie ^ e condotta de' fedeli,
fatto capo degli anlinomiani ossia , Questi regolamenti di costumi non
di que luterani duri , e senza rite- soggiacquero a contraddizioni au- ,

gno i,quali negavano persino la zi furono adottati in molti sinodi


necessità delle buone opere prescrit- diocesani ed in alcuni concilii pro-
te dalla legge evangelica. vinciali, che si tennero in Augusta
Da una così fatta associazione, stessa, onde il Labbc toni. XIV, e
come riflette il Bcrcastel , nella l'Arduino tom. IX riportano quello
sua Storia del Crislianexinw , de- celebralo nel i548 ad Augusta so-
rivò t[uanto dovcasi aspettare. La pra la riforma del clero ed altri
medesima, senza rigettare le de- punti di ecclesiastica disciplina. Ma
cisioni già fatte dal concilio gene- in quanto a^malrimonii fu deciso,
rale, le vesti di espressioni divcise: che non poteva riguardare che i
in quanto alle materie, che il con- luterani, ma se i cattolici li avrcb-
ciho non avea definite, impiegò bono contratti, sarebbero stati nulli,
termini generali, che ogni parti- e incestuosi. Da ciò ebbe origine il

to poteva adattare a' propri prin- socinianismo che si propagò tanto


cipii. Quanto al matiinionio dei nella Polonia e nelT Inghilterra.
preti, lo si permetteva, come pu- Correndo l'anno i55o, Carlo V,
re la comunione sotto le due spe- presso il Pontefice Giulio III, sol-
eie, facendosi sembiante d'ignora- lecito proseguimento del concilio
il

re,che i cambiamenti stessi dipen- di Trento, e celebrando una dieta


dono dalla podestà della Chiesa, e in Augusta, vi promulgò un editto
non sono di competenza della pò- contro i luterani, che incomincia-
testà imperiale. I cattofici , come rono a stabilirsi ne' Paesi -Bassi.
ben doveasi prevedere, insorse- Quindi nel 55-2 successe la pace di
1

ro contro una silìàtta produzio- Passavia, la quale accordò a'prote-


ne, paragonando la Confessione stanti la libertà della religione, che
Augustana o //j/er/m all' Enotico fu seguita dalla dieta d'Augusta
all' Ectesi e al Tipo. In breve del i5')T, in cui si confermò tal
tempo si videro comparire contro convenzione, chi^ nell'imperio vie-
voi., iir. .
~_--. ~ ,f ,5
I

[iù^i^c/^rvm^', H'.
I 1
4 AUG AUG
ne chiamata la Pace Religiosa ,
crescimento anche di Semper au-
lòimante come , altrove dicemmo, gusti ed Angustissimi, ed in seguito
una parte del diritto pubblico lo diedero pure alle imperatrici
Nella dieta di Augusta si propose Marco Aurelio lo divise
loro spose.
un concilio nazionale nell' Alenia- con Lucio Vero suo collega. Da
gna, e i cattolici dell'impero con- principio quelli, che gl'imperatori si

vennero co' protestanti in alcuni associavano impero, venivano da


all'

articoli. I Romani Pontefici con ze- loro creati Cesari, e poscia Augusti,
lo apostolico si opposero mai sem- locchè venne adottato anche dagli
pie al libero esercizio della Confes- imperatori cattolici, e le loro vesti,
sione Augustana ed alle conseguen- e le cose appartenenti alle persone
ze di essa. loi'o st dissei'o Augustali. In pro-
AUGUSTO (s.), prete nel Berrì gresso il titolo di Augusto fu dato
era s\ rattratto delle mani e dei anche ai re e alle regine , partico-
piedi, che per passare d' uno in al- larmente ai re di Francia e di
tio luogo avea mestieri di essere
, Spagna ; ed il Parisi nelle sue Istru-
sostenuto a braccia, o di strascinarsi zioni per la segretaria j Roma i'j85,
da sé sui gomiti e sulle ginocchia. rileva che a' suoi tempi s'introdusse
La sua miseria moveva 1' altrui com- r uso di dire Augusto figlio, e Au-
passione, ed egli non poche limosine gusta famiglia ,
quando si parla di
perciò ne ricevette, le quali rifuse quello, e di quella de' sovrani. L'Au-
poi tutte nella fabbrica di una cap- gustissimo, o Augustissima, superla-
pella in onore di s. Martino nel vil- tivo di Augusto, non solo
si dà alle

laggio di Brives. Non andò guari persone, ma


anche alle cose. Il Var-
di tempo che potè usare delle sue chio, Stor. -2, dice: » spogliarono l'Au-
membra regolarmente; il perchè, pie- gustissimo tempio di s. Pietro •'. |
no di riconoscenza verso Dio, de- luoghi religiosi ne' quali con gli,

liberò di darsi alla vita ascetica. augiu'ii alcuna cosa era consagrata,
Poco stante fu eletto, da Probiano dai gentili si dissero Augusti da
,

vescovo di Bourges, ad abbate del auctu, o aviuvi gestUj garritm'ej on-


monistero di s. Sinforiano, situato de Ennio scrisse: Augusto augurio
nelle vicinanze della città. Rinvenne poslquani inclyta condita Roma est.
per ispirazione divina il corpo di Al Cinelli però [Bibl. volan. scaus.
s. Ursino, primo vescovo di Bourges, FU pag. 1 3 ) non piace la voce
e morì santamente intorno l'anno Augustissimo, siqjponendo che Au-
56o. I martirologi gli danno il ti- gusto sia noiue proprio e sostan-
tolo di prete solamente, tranne il tivo.
francese, che il dice inoltre venera- AUGUSTOPOLI. Città vescovile,
bile abbate di Bourges o del Beni. sino dal IV secolo, della diocesi di
Se ne fa la festa ai 7 di ottobre. Gerusalemme, nella terza Palesti-
AUGUSTO. Titolo ilato prima la na, sufFraganea di Petra. Alcuni dei
volta per voto di Munazio Plance suoi vescovi si trovarono presenti ai
ad Ottaviano, nipote di Giulio Ce- concilii.

sare. Di qua è chiaro essere stato AUGUSTOPOLI {Augustopoli-


questi il primo de' romani imperato- tan. ). Città vescovile eretta nel
ri ad esserne fr<'giat(». K.ssi poi lo as- V secolo , ed ora /*/; partibus del-
sunsero per ispccial distintivo, coli ac- la diocesi d' Asia nella Frigia salu-
AUN AUR ii5
tare, sufFiagtmea della metropolitana prima .seguiva la corte di Gontran
di Patrasso. Di questa fa menzione re di Boigogna ma ; avendo cono-
il Suida. Ebbe quattro vescovi. Gli sciutoquanto sono fallaci beni pro- i

ultimi vescovi in partìlnis furono messi dal mondo, abbandonò il suo


i seguenti: Patrizio Burke, France- impiego, e prescntossi a Siagro ve-
sco Canali di Rieti, fatto dal regnan- scovo di Autun. Questi lo istruì nella

te Pontefice nel concistoro de' 3o scienza e nella pietà , nelle quali


settembre i834, indi traslocato, ai Aunario trasse tanto profitto, che
2 3 dicembre 1839, alla chiesa di verso l'anno 57 2, fu eletto vescovo di
Pesaro. In sua vece dal medesimo Pa- Auxerre. Il novello prelato adempì
pa fu preconizzato vescovo d' Augu- con santo zelo a tutti i suoi doveri,
stopoli il p. Ilarione Eturia dome- ed emanò piovvide leggi tendenti ,

nicano, di Cordova nell'America a rimettere nella loro purezza co- i

meridionale, stumi e la fede. Fu presente a va-


AUGUSTOW {AugusiOK'ien.). Cit- rii concilii, e nella sua diocesi ra-
tà vescovile unita a Seyna nel regno dunò un sinodo di abbati e sacer-
di Polonia , capo luogo d ima vai- doti, nel quale foce quarantacinque
vodia, fabbricata regolarmente, ma statuti.Quindi adoperossi per com-
in legno, dal re di Polonia Si- porre le discordie insorte nel moni-
gismondo Augusto che le die' il
,
stero di s. Radegonda in Poitiers
nome, verso l'anno i56o. Non è per cagione di alcuni frati ribelli ;

selciata , ha due chiese, e un ospe- e finalmente, nel 6o5, compì la


dale. V. Sevxa. sua carriera mortale I martirolo- .

AULON A [Aulonen.). Città vescovi- gi ne segnano la festa al giorno


le, sino dal V secolo, sufifraganea di Du- 2 5 settembre.
razzo, ed attualmente in partibus nel- AUNOBERTO (s.), vescovo di
4'Epiro superiore, nell'Albania, posta Scez. V. s. OsoRVTo, vescovo di
sopra un golfo del mare adriatico, con Amiens.
porto vasto e sicuro. E chiamata an- AURAGuGLiKì-MO, Cardinale. Gu-
co Avlona o Valona. Vi si con- glielmo Aura, nel monistero lesatense
tano sei mila abitanti tra maomet- di Tolosa sua patria, abbracciò lo stato

ed ebrei ; i quali ul-


tani, cristiani religioso, e nel i 323, fu creato abbate
timi vennero da Ancona, quando del monistero di IMontolien ossia INIon-
ne furono espulsi sotto Papa Paolo teolivi, dal Pontefice Giovanni XXIl.
IV. I turchi se ne impadronirono, BenedetloXIl gli diede commissionedi

nel i464j 6) i^cl 1690, la presero riformare il formolario della peniten-


i veneziani, che però furono costret- za, insieme con altri dotti personag-
ti ad abbandonarla nell'anno seguen- gi. Indi il medesimo Pontefice si ser-
te, dopo averne smantellate le for- vì dell'opera di Guglielmo, per for-
tificazioni. Gli ultimi suoi due ve- mare i nuovi statuti pei monaci be-
scovi titolari furono Mariano INIe- nedettini, e gli afììdò la cognizione
druno e Mariano Escalada di Bue- della controversia insorta tra Pitta-
nos- Ayres, promosso dal regnante vino vescovo di Magalona, e 1 uni-
Pontefice nel concistoro de' 2 luglio versità di JNIontpellier. Dopo aver
i832. disimpegnato questi importanti ufllzii,

AUN ARIO (s.), vescovo di Au- Benedetto XII a' 18 dicembre i338
serre, viveva nel secolo VI. Dap- lo decorò della porpora, col titolo
iiG AUR AUR
presbiterale di s. Stefano nel Montecel- cento religiose. Divenne Aurea mo-
lio.Essendo appresso insorta una dis- dello degnissimo d imitazione a tut-
cordia tra Casimiro re di Polonia te le sue compagne, e a tal segno

ed i cavalieri crociferi, la causa dei crebbe in perfezione che meritò di


«juali era trattata in Avignone per essere appellata da santo Audoeno
mezzo di ambasciatori, a questo il- figlia degna di Dio. Fu avvisata in
litstre Porporato fu commesso dal visione, siccome essa e parecchie sue
Sommo Ponlefice di pacilicare gli compagne erano vicine al trapasso
animi discordi. Intervenne ai couii- estremo laonde vi si preparò de-
;

zii di Clemente VI, dal quale ebbe votamente, e ne attese l'istante con
ordine d'instituire processo sopra la somma letizia di cuore. Morì a' dì

morte di Andrea re di Sicilia, di 4 di ottobre del 666 colta dalla


cui era accusata Giovanna moglie pestilenza insieme con centosessanta
di lui. Finalmente dopo aver deco- delle compagne sue. Fu seppellita
rato la dignità Cardinalizia colle sue nella chiesa di s. Paolo, e cinque anni
gloriose azioni mori in Avignone , dappoi ne furono tradotte le ossa
nel 13465 e secondo altri nel i36i, nella chiesa di s. Marziale, ove giac-
ovvero nel i353, la qual' ultima o- ciono tuttora. Si espongono alla
pinione è più conforme alla verità. pubblica venerazione tre volte l'an-
Ebbe la tomba nel suo monistero no, e Parigi racconta non pochi mi-
di IMontolien innanzi all'altare di s. racoli da santa Aurea operati. La
Cxiovanni Battista. sua festa ricorre ai 4 di ottobre.

AUB.EA ( s. ), vergine e martire AURELIA (s.) , vergine. Fioriva


nella Spagna, religiosa nel monistero nel secolo terzo, e dalla Grecia era-
di Cuteclar presso Cordova. I suoi si recata a Roma. Quivi ella vis«e
parenti, saraceni di nobile schiatta, nell'esercizio della preghiera, di cui
soffrivano di mal animo che Aurea occupa vasi continuamente alla tom-
fosse seguace della religione cristia- ba di s. Adrio martire, al quale era
na : per qual cosa l'accusarono
la unita per vincolo di parentela. Tre-
presso il giudice. Questa vergine co- dici anni ella impiegò in questo san-
me si vide condotta a' tribunali, ed to esercizio, in capo ai quali placi-
interrogata dal giudice, fu sopiap- damente spirò. Il martirologio ro-
presa da tanto timore, che gli pro- mano ne segna la festa il giorno 2
mise di eseguire quanto avrebbe ad dicembre.
esso lei comandato. Se non che quan- AURELIANO (s.), vescovo d'Ar-
do si dileguò dal suo animo lo spa- les succedette l' anno
a s. Cesario
vento, e si avvide del suo fallo, die- 546, e poco dappoi fu dichiaralo
de segni così manifesti di dolore, vicario «Iella Santa Sede in quella
che il giudice sdegnato di non aver parte delle Gallie, che ubbidiva a
potuto venire a capo del suo dise- Childeberto, e rivestito del potere
gno, la fece decapitare uell'anno 856, di mettere a fine le contese, che pa-
addi 19 luglio. l'evano insorgere tra i prelati sog-
AUREA ( s. ), badessa di Parigi, getti alla sua giurisdizione. Nel 54^
nacque di IManrino e Quiria. Fu e- Aureliano fondò ad Arlcs un mo-
letta a cotal dignità da santo Eli- nistero di uomini , ed adornò di
gio, il (fuale nella propria sua casa preziose reli((uie la chiesa annessavi.
fondato aveva un mouislero di Ire- Ordinò per iscritto le discipline che
AUR AUR 1,7
tloveansi monaci mantcnpie,
ila qiic' AURELIOJ^OLI ( Jureliopoli-
e ne pose a primo abbate s. Fioieii- lan.). Città vescovile dell'Asia mi-
liuo. Circa lo slesso tempo Aurelia- nori; , sino dal quinto .secolo , suf-
jio fondò un altio monistcro nella liaganea dell' arcivescovo di Efeso.
sua città vescovile, il «piale fu de- Ora è vescovato in partibus sogget-
stinato a riunir le fanciulle, che de- to alla detta chiesa . Gli ultimi
siderassero di dedicarsi a Dio nel vescovi, che ne portarono il titolo,
ritiro. Nel 28 ottobre 54f) assistet- sono Matteo Lij)slu e Fianccsco ,

te al quinto concilio d'Orleans, e pa- Giudei della Sliria Quest'ultimo .

re in qualità di presidente. Diede venne promosso dal regnante Pon-


cospicue prove del suo attaccamen- tefice nel concistoro dei 3o settem-
to alla sana dottrina, specialmente bre i83i, e deputato sulfraganeo
quando si trattò intorno la con- ad Olmùtz. IVel i832 [\\ trastèiito
ilanna dei tre capitoli. Dopo avere al vescovato di Brùn, e agli lu- i i

esercitato le più sublimi virtù, pas- glio i83f), gli venne surrogato il con-
sò di vita ai 16 giugno 55 1 , sic- te don Antonio Schaallgotsche.
come ne fa fede una iscrizione tro- AURELIOPOLI. Città vescovi-
vata sopra la sua tomba. I marti- le della diocesi d'Asia nella pro-
rologi di Adone, di Usuardo e il vincia di Lidia, eretta nel V secolo,
romano nominano questo santo ai suCfraganea alla metropoli di Sardi.
16 di giugno, e dicono essere egli Si appella eziandio Pericolile.
stato seppellito a Lione. AUflEOLA. Voce, la cui origi-
ALRELIO (s.), vescovo di Car- ne si ripete da Ianni'!, alloro. L'Au-
tagine, dove prima stato era arci- reola dividcsi in tre specie di sim-
diacono. Elevato a tale uffizio nel bolico significato , come abbiamo
388, si legò in amicizia con s. A- in s. Matteo capo 1 3, e in san
al

gostino, da cui ricevette pnidentis- Luca al cap. 8, e sono quelle dei


simi ammonimenti intorno al modo veigini, de' dottori e dei martiri .

cbe dovea tenere rispetto ai dona- Per questo nome


anche intendesi
tisti. Raccolse pai-ecchi concilii per di- quel diadema, circolo o corona di
scutere le didicoltà da quegli scisma- luce, onde pittori hanno costume
i

tici proposte, e si adoperò a tutto di ornare la testa delle immagini


uomo per condurli alla verità, e ri- dei santi. La corona rotonda, anti-
mettere in pace la suo
Chiesa. Il camente era argomento di santità
zelo non si contentò di combattere i e del culto ecclesiastico dato a' ser-

dt)natisti , ma volle aver che fare vi di Dio ; come lo erano i raggi del
eziandio co' pelagiani. Fu egli il pri- capo, che, a testimonianza del Garam-
mo che condannasse Celestio, disce- pi, Memorie, ec. p. 43 i , si convertiro-
polo di Pelagio, in un concilio te- no in diadema. 11 Nimbo poi è quel
nuto l'anno ^11. Quattro anni ap- diadema che si suol sovrapporre al ca-
presso condannò Pelagio medesimo po dei santi canonizzati, in forma di
in altro concilio, e percosse di ana- splendore circolare. In alcune pittuie
tema l'empia dottrina di questo e- antiche si vede sulla testa di qualche
resiarca prima che santo Agostino immagine un diadema quadro, il che

jirendesse a combatterla Morì nel . significa essere ancor vivente quello


4?- 3. La sua festa ricorre a' 20 di che si era rappresentato: il diade-
luglio. ma (piadrato significa lo slato del-
ii8 AUR AUR
la presente vila imperfetla, e pieno lordici scrittori sostengano ch'egli
di angoli, come avverte Angelo Roc- fu insignito di questa dignità. Anzi
ca, mentre il diadema o Aureola non manca chi asserisce, non esse-
rotonda è simbolo di perfezione. V. re stato innalzato all'onore del ve-
Nimbo. scovato , né tampoco aver dato il

AUREOLO Pietro, od ORIOL, suo nome alla religione francesca-


Cardinale. Pietro Aureolo dal luo- na. Quantunque però sembri che
go di sua nascita , nella diocesi di male non si appongano quegli scrit-
Soissons in Piccardia, fu detto an- tori, i quali contrastano ad Aureo-

che Verberio. Fioriva sul declina- lo il cardinalato e la professione


re del secolo decimoterzo , e nel francescana , non si può per altro
principio del decimo quarto, e fino convenire con quelli che lo esclu-
dalla sua più verde età abbracciò dono dal numero degli arcivescovi
r istituto de' minori, ove fece solen- di Aix, essendovi argomenti degni
ne professione. Si dedicò con molto di fede, i quali provano la verità

impegno allo studio, e ne fece s\ di questo fatto. L'abbate Dutems

rapidi progressi, che ottenne in Pa- conghiettura, che rinunciasse al ve-


rigi la laurea dottorale. In seguito scovato affine di ripigliare i suoi stu-
fu fatto professore nella università dii teologici, ed afferma che ter-

di Sorbona, ove acquistossi fama di minò di vivere nel i34^. L'Aureo-


profondo teologo ed eloquente ora- lo compose un trattato sulla imma-
tore. Alcuni affermano, che Aureo- colata Concezione, parecchi Sermo-
Io essendo provinciale dell' Aquita- ni, un compendio di teologia, alcuni
nia si adoperò nel capitolo gene- trattati ascetici, un breviariiim hi-
rale celebrato in Napoli nel i3i6, blioriim, e dei comrnentarii in quat-
aiFuichè Michele da Cesena non venis- tro libri sul maestro delle sen-
se eletto ministro generale della re- tenze.
ligione. Nel i32i, Giovanni XKIl AURIA ( /^H/Vf/i.). Città vescovi-
lo fece arcivescovo di Aix, e dopo le in partibus nella Mauritania di
due prete Cardinale del tito-
lustri Africa, di cui fa menzione Gomez,
lo di Pudenziana. Poscia venne
s. nella vita del Cardinal Ximenes ,

spedito in Francia col carattere di lib. V. Il regnante Pontefice, nel


legato in compagnia del Cardinale concistoro de' i5 febbraro i838,
Annibaldo da Ceccano , per paci- ne conferì il titolo a monsig. Vin-
ficare il re Filippo con Odoardo cenzo Bufi-Bocci di Fuligno, depu-
re d'Inghilterra. In Avii^none edi- tandolo a sulfrasfaneo
o del Cardinal
fico una chiesa nel collegio di san sotto decano del sacro Collegio, per
Pietro, e la dotò di rendite sufli- la chiesa, e diocesi di Civitavecchia,
cienti, che servissero alla educazio- a cui è unita quella di Porto e s.

ne di alcuni giovani. E autore di Ruffina.


parecchie opere teologiche, e, secon- AURICOLARE. Ordine caval-
do piìi accreditati scrittori, termi-
i leresco nel Perii. In questo opulen-
nò la sua carriera mortale in Avi- tissimo regno, anticamente, e prima
gnone nell'anno \Zii Convie- . che lo scoprissero gli europei, eravi
ne peraltro osservare,che molti un Ordine di uomini scelti per la
escludono 1' Aureolo dal numero chiamato Oriones, cioè Àu-
gueri'a,
dei Cardinali ,
quantunque quat- riculare. L'insogna loro coìisisteva
AUS AUS 119
nell'avere le orecchie forale^ e por- le intere notti; ma temendo po-
tarvi da esse pendenti ossa di pe- .scia non forse la vanagloria gli

sci, o anelli d'oro, owero, come tornasse in seguito piìi già dita che
dice il Giustiniani, alcune foglie non gli era allora, e lo divertis-

d'oro. Fu in tanta stima quest Oj- se dalla buona vita che aveva in
dìne, e tale il desiderio di appar- animo di menare, si risolse di ab-

tenervi, che molti nobili spagnuoli, bandonare per sempre 1 innano con-
dopo la conquista del Perù , vi si sorzio. Bitirossiuna roccia sovra
aggregarono, assoggettandosi all'uso della montagna dOxea a tre leghe
di portare dalle orecchie tal sorte e mezzo da Costantinopoli. Assistet-
di ornamenti, ciò che ail'ermano an- te al concilio di Calcedonia per or-
co il Mcnnenio e Girolamo Ro- dine dell' imperatore Marciano, e
mano. passò quindi sul monte Tiopc, non
AURILLAC. Città di Francia, lungi da Calcedonia. Usci di vita
antica capitale dell'alta Alvernia, verso l'anno 470- I^" encomialo da
poche miglia distante da Saint- Sozomeno con magnifici elogi, e gli
Flour. Questa città fondata nel se- fu eretto un tempio sotto il suo
colo IX da s. Yeraud è posta in nome da s. Stefano il Giovane. 11

una valle deliziosa ed è irrigata monte Tiopc ritiene tuttavia il no-


dal Jordano. E patria del primo me di s. Ausenzio. La sua festa si

Papa della nazione francese Sil- riporta ai i4 di febbraio.


vestro II, del Cardinale di No- AUSENZIO (s.), vescovo diMop-
ailles, del famoso Guglielmo vesco- scuste in Cilicia verso l'anno 821.
vo di Parigi, e di altri celebri per- Dapprima avea esercitato il mestie-
sonaggi. In questa città si tennero re delle armi sotto 1" imperatole
due concilii. primo nel 1278
Il Licinio, ma lo abbandonò piutto-
contro le immunità; e si proibì stochè offerire delle uve a Bacco.
che fossero celebrati i divini nflìcii Quindi ottenne la dignità vescovi-
ed amministrati i sacramenti in le, fregiato della quale illustrò la
luoghi non privilegiati, interdetti sua chiesa colle opere e con le
dall'Ordinario. Il secondo si celebrò parole fino al terminar di sua
nel 1294 affine di presfare assisten- vita.
za al re nei bisogni dello stato; e AUSILIO (de) Arnaldo o Akxoldo,
si stabilì di cedere per due anni a Cardinale. Arnaldo Ausilio nacque, se-
Filippo il Bello la decima dei be- condo alcuni, nel castello di Aux, dioce-
ni ecclesiastici della provincia di si di Ccndom nella Guienna, e secon-
Berry. Il re in attestato di ricono- do nel castello di Romicux,
altri,
scenza scrisse a quei padri una let- detto comunemente Larrcmicu, po-
tera, ove riconosce essergli conce.sso co lungi dalla città di Condcm. Nel
questo benefìcio ex sola gralìa , et i3o6 fu fatto vescovo di Poitier.s
mera liherolìtate. ove intervenne ad un concilio te-
AUSEKZIO (s.), eremita della nuto nella sua diocesi. In appresso
Bitinia, militò primamente sotto il ebbe la carica di camerlengo della
giovane Teodosio. Le armi non lo Chiesa Romana, € nel i3i2 fu in-
distoglievano dagli esercizii della pie- viato in Inghilterra in compagnia
tà. Visitava frequentemente pii so- del Cardinale Arnaldo Novelli, a
litari , vegghiando con esso loro rappacificare il re Odoardo co ma-
120 AVS A US
guati del suo regno. Mentre so- città anticamente capitale di una par-
steneva questa legazione, la quale te dell'Artois. Ebbe a padre Ratre-
non el^be l'edelto desiderato, ili e- do conte palatino, imo dei primarii
letto vescovo Cardinale di Albano, oJliciali della casa del re Dagober-
da Clemente V, a' -sa o 24 dicem- to I, e a madre Framechilde, ov-
bre i3i2. il sommo Pontefice Gio- vero Framosa, della famiglia dei re
vanni XXII gli affidò la commis- alemanni. Austerberta fino dai te-
sione insieme a due altri Cardina- neri anni si diede con tutto il fer-
li, di fare un diligente esame sul- vore alla preghiera e alla medita-
la vita e sui miracoli di s. Tom- zione; e sapulo che suo padre ave-
maso d'Aquino, per poter proce- va fitto in pensiero di collocarla in
dere alla canonizzazione di esso san- matrimonio, recossi da s. Audoma-
to. La morte Porporato
di questo ro, vescovo di Terouanne, gli divi-
avvenne nella città di Albano, se- sò le intenzioni e di sé e di suo pa-
condo alcuni, liei i32o, secondo dre, e, fatto voto di perlètta virgi-
altri nel loi'j onci i326. I Sam- nità, vesti l'abito monacale. iNon
martani poi nella Gallia Christia- molto dappoi entrò nell'abbazia di
na avvisano che sia accaduta nel Porto, edificata sulla Somma, ag-
1821. Il suo cadavere venne trasfe- giungendo al voto di perpetua vir-
rito in Condoni, ed ebbe sepoltura ginità gli altri due di povertà e di
nella chiesa di s. Pietro di Romieux, obbedienza. Dall' abbazia di Porto,
ove avea fondato una collegiata. ove fu alquanto tempo priora, pas-
AUSONIO (s.), primo vescovo di sò per eccitamento eli s. Fileberlo
Angoulème, vi predicò il vangelo nel monistero di Bavilly e vi fu co-
quando la città era ancor padroneg- stituita badessa. Codesta maggioran-
giata dalla idolatria. Come giunse za esercitata con saggia stabilità non
a convertire un gran numero di que' la faceva non essere al tempo stesso
pagani, volle continuare a dar ope- ripiena di dolcezza. Se appariva se-
ra tra essi alla loro santificazione; vera, non lo era che contro sé me-
ma ne incontrò la disgrazia de' ma- desima, tal che santa fino da allo-
gistrati che gli fecero tagliare il ca-
, ra fu preconizzata. Finalmente ven-
po. Fuori delle mura di Angoulème ne sorpresa da una gagliardissima
v'ha una chiesa parrocchiale dedicata febbre, che tolse ogni speranza di
a s. Ausonio, che è soggetta all'abba- guarigione. Sentendosi ella presso a
zia di benedettine sotto il nome del- morire, raccolse le sue monache,
Vuoisi che di questa
lo stesso santo. ragionò loro di cose spettanti alla
abbazia fosse fondatore s. Ausonio salute avvenire, e nìoi"! il giorno io
medesimo. Altre cose se ne dicono, lebbraio del 70 3. Il suo corpo fu
ma sono riputale favole. La festa riposto nella chiesa del moniste-
di s. Ausonio ricorre agli i di i io, dove lultavia si vede la tomba.
giugno. Treni' anni dopo fu esposto a ve-
AUSPICIO. Arte d'indovinare nerazione. Il nome di Austerber-
l'avvenire dal volo degli uccelli. ta trovasi nel martirologio romano
AUSTERBERTA (s.), v.Mgine e ai IO di febbraio, giorno in cui se
prima badessa di Pavilly nella dio- ne fa ui/iversal niente, la festa.

cesi di llouen, nacque verso fanno AUSTERGESILO (s.) , vescovo


63o nel territorio di Terouenuc, di Boui'ges, naiHjuc in codesta città
AUS AUS 121
ranno5')/,cli povera famiglia, dalla diconsi della Bassa e deW'j^lta Au-
(jiiale nondimeno fatto educare nello stria. JNel primo è Vienna, città ca-
studio delle lettere , e in particolar pitale dellamonarchia Austriaca.
modo nel conoscimento della sa- romani invasero l'Austria nei pri-
I

cra Scrittura, fu collocato in corte mi tempi dell'era cristiana; ivi stabi-


del reGontrano ove si procacciò , lirono le colonie militari siccome ba-
una stima non comune. Accusato luardi contro le orde barbariche del
falsamente da certo Bettelino di a- Nord, ed incorporarono quel paese
ver abusato delle rendite reali, per al resto della Pannonia. Nel quar-
torsi egli dal mal passo, fu costret- to secolo l'Austria fu prima preda
to a venire con essolui a singolare degli ostrogoti, indi degli unni, fin-
tenzone, che in que' tempi appella- ché, venuto meno il mostruoso im-
vasi giudizio di Dio: ma, morto pero di que' barbari, e stabilitivisi

Bettelino prima di misurarsi con i rugi (an. 434)? l'Austria chiamossi


Austergesilo, fu riconosciuto innocen- anche Rugiland. Odoacre re degli
te il santo, e quello siccome percos- eruli, fatto prigioniero Augustolo
so dalla vendetta divina. Austerge- ultimo imperatore de' romani, e di-
silo amò mai sempre il celibato, e venuto, nel 47^5 ^c dei popoli te-
ricusò per questo un ricco partito deschi e d'Italia, mosse guerra al
che gli veniva offerto; anzi abban- re dei rugi, il quale si rifuggì nel-
donando anche la corte, abbracciò la Pannonia presso Teodorico re de-
lo stato ecclesiastico e fu eletto ad gli ostrogoti. Odoacre, quantunque

abbate di s. Niziero da quel s. E- ariano, onorava le virtù ovunque le


tero che , l' avea innanzi ordinato avesse trovate, e l'ammirazione, ch'e-
sacerdote. Venuta quindi a vacare gli prestava agli uomini santi e vir-
la sede di Bourges per la morte di tuosi, lo rendeva dolce e caro a' suoi
Apollinare, ne fu egli consacrato popoli. Una delle tante relazioni, che
vescovo ai i3 di febbraio del 612. gì' inspirarono principalmente nell'a-
Morì ai 20 di maggio del 624 do- nimo benevolenza e l' alìàbilità, si
la
po dodici anni di episcopato. A fu quella da lui avuta con s. Se-
Bourges si onora nel giorno stesso verino del Norico, solitario che a-
in cui morì. bitava sulle sponde del Danubio as-
AUSTERO, o ASTIRO (s.). F. sai presso Vienna. Proclamato Se-
.s. Marino. verino come l'apostolo di quelle con-
AUSTRIA. Nella parte piìi orien- trade, Odoacre non potè indursi al

tale della Germania è posto l'ar- passaggio d' Itaha (anno 4? 6) s^^"
ciducato d'Austria, così appellato dal za ricevere la benedizione da sì

tedesco Ocsterreichj parola che e- gran santo. Penetrò pertanto nel (on-
quivale ad Ost e Reich (regno al- do della grotta ove stava come se-
l' Oriente ). L' arciducato d' Austria polto, incurvò la straordinaria sua sta-
corrisponde in gran parte all'antica tura, e, sebbene avesse assunto un'aria
regione Norica, sebbene al di là del dimessa, fu pure riconosciuto da Seve-
monte Ceti un tratto vi sia incluso rino, e non solo venne salutato da lui
della limitrofa Pannonia. Dividesi l'ar- come capo della nazione, ma le più
ciducato d'Austria in due governi, felici predizioni egli ebbe sull'av-
che per essere l'uno al di sotto, e venire, coU'epoca precisa del suo go-
l'altro al di sopra del fiume Ens, verno. Un angelo era Severino : cou-
vor,. III. 16
12-2. AUS AUS
vertiva i barbari , informava quei tesorida essi raccolti in due .secoli

popoli sugli ostili disegni del ne- e mezzo di scorrerie fatte in Eu-
mici che volevano assalirli, ed ab- ropa, mandò in dono una porzione
borrente da ogni specie di dignità, di quel bollino al Sommo Ponte-
amava la solitudine, T orazione e le fice , e divise il resto tra la sua

opere pie come mezzi i più efficaci corte ed i suoi guerrieri. Conquisi
per la salute delle infelici provincie così gli avari, il loro kan medesimo

da lui prese ad abitare. Stabili inol- recossi ad Aquisgrana dove, rice-


tre in quelle regioni diversi moni- vendo il battesimo, giurò insieme coi
steri , de' quali il piìi considerabile è suoi fedeltà a Carlo. Nello spopo-
quello presso Vienna sulle rive del lato paese degli avari mandò Carlo
Danubio. colonie ad abitarvi, ed a restituirvi
Sotto Teodorico gli ostrogoti il pristino nome di Pannonia, disgiun-
scacciato ogni altro dominio, fonda- gendovi l'Austria attuale, e forman-
rono un regno, che giunse sino al do con essa un paese confinante col
Danubio, e durò settanta anni. Ma regno dei franchi paese che sotto :

al di là dell'Ens posero sede i lon- il nome di Marca orientale, o con-


gobardi, i quali si dilatarono este- fine pannonìco, fu governato dai pro-
samente fino alla Pannonia. Alboi- prii conti di confine, ovvero Mar-
no loro re, condotto oltre le Alpi graviij incaricati a reprimere le in-
il suo popolo, cedeva le terre del- cursioni barbariche.
la Pannonia agli un-avari, ovvei'o La nuova popolazione ebbe me-
ni, i quali sotto il loro principe Ba- stieri di chiese e di un vescovato

jan occuparono il paese lungo il Da- cattolico,che fu stabilito a Vienna.


nubio, cioè l'attuale Ungheria e l'Au- Arno, primo vescovo, nominato po-
stria, annichilando ogni coltura da scia da Carlo Magno arcivescovo di

que' paesi ricevuta. Sconfìtti però fu- Salisburgo, ebbe la cura di promul-
rono nel 791 da Carlo Magno, il gare il cristianesimo tra quelle genti,
quale per quella spedizione fece ap- al qual fine furono subordinati al

parecchi straordinari, raccolse tre nuovo vescovato come sulll'agauei i

eserciti, e marciando egli medesimo vescovati di Brixen , di Freising


alla testa di quello composto dei Ralisbona e Passavia . Il vescovo
franchi, accampossi verso la parie Arno passò a visitare la Pannonia e
meridionale del Danubio ,
passimdo la Carinzia , ed ebbe contesa col pa-
tre giorni in orazioni, digiuni, pub- triarca di Aquileja a motivo dei confi-
bliche processioni , e neh' assistenza ni diocesani. Carlo Magno decise la
de' divini sacrificii. Suo figlio Pipi- lite assegnando per confine la Drava.
no fu il primo ad incontrare il ne- Piantate inoltre nuove chiese nelle

mico ed a fugarlo e Carlo , preci- conquistate provincie, introdusse quel


pitandoglisi addosso col proprio eser- principe numificentissimo la decima,
cito, conquistò i due circoli princi- e dispensò i vescovi e gli al)l)ali

pali degli avari nell' Austria odier- dal servigio della guerra.
na, ed inseguì i fuggitivi al di là L' imperatore Ottone 1 1 (an. 983)
di Vienna sino alla Raab. as!;(>gnòil margravialod'Auslria aLeo-
Nel '/()i'> Pipino penetrò un'altra ]i()ldo della casa di Babcnbcrg, una
volta dalla parte d' Malia nel loro delle pili ragguardevoli della Fran-
paese, e depredandoli dcgl' immensi coma ; ma che per una coiitesa cou
A US A US 123
Rodolfo, vescovo di Wiirzburp;, area colle orazioni e colle penitenze, si

perduta la maggior parie dei beni rese eziandio distinto per aver pro-
Assunto essa però il
suoi originarii. curata in ogni guisa la felicità del
margraviato d'Austria, ne dilatò i suo popolo, raddolcendone i costumi.
confini con alcune vittorie sopra gli In quel tempo ebbero incomincia-
ungheri, e colle sole sue forze fu mento le crociate in Palestina, alle
in grado di dilèndere i confini di <]uali dcijiderando anch' egli di as-
Alcmagna non abbastanza per lo ad- sociarsi avea cinta la sacra spada
,

dietro tutelati dalla forza riunità di a Mòlk. per mano di Altmann ve-
tutto r esercito dell' impero. Sopran- scovo di Passavia. Sospesa però quel-
nominato quindi Leopoldo per tanti la crociata, Leopoldo potè attendere
meriti l^ Illustre, lijce che perpetua- con maggior zelo alla tranquillità
mente nella sua casa si mantenesse del suo paese. JN'el i loi diede prin-
il margraviato, comunque non per cipio alla fàbbrica di un nuovo ca-
anco fosse renduto ereditario. più alta cima del Kahlea-
stello sulla
A Leopoldo 1 1' Illustre successe En- bcrg nelle vicinanze di Vienna, che
rico I suo primogenito (an. 994), il dal suo nome fu chiamato Lcopolds-
quale,morto senza prole, fece luogo berg. Da Mòlk trasferita colà la
ad Alberto IV, figlio pure di Leo- sua residenza, nel i loG , sposò
poldo L Sotto di lui la marca di Agnese sorella dell'imperatore En-
Austria dila tossi fino al fiume Ley- rico IV, e vedova di Federico I di
tha (an. io43), in premio delle ben Hohenstaufen, la quale era madre di
riuscite sue imprese contro gli un- due figli, cioè Corrado che fu poscia
gheri, nel mentre che l' imperatore imiieralore, e Federico padre di Fe-
Enrico III ne innalzava il margra- deiico Barbarossa. Agnese, volendo
viato alla dignità di feudo dell' im- aver parte a tutte le pie opere del
pero di primo ordine, e conferiva marito alzavasi notte tempo per
,

al margravio il titolo di lealissimo meditare la Scrittura e far orazione.


e fedelissimo del tedesco impero. Fattolo padre di diciotto figli, sette
Toccò il margraviato d' AiLslria di essi morirono in fresca età, e gli
a Leopoldo III, il Bello, nel tempo altri chiari si resero nelle virtii e
in cui rimperatore Enrico IV, a ca- nei fatti grandiosi. V ed Leopoldo
gione delle investiture, impegnossi Enrico Jasomirgott succedettero al
col Papa Gregorio VII nella celebre padre nel governo dell' Austria , ed
contesa , che durò cinquanta anni ; Ottone il terzogenito, ch'era stato
ma in unione all' arcivescovo di Sa- educato a Parigi dal celebre Pietro
lisburgo ed al vescovo di Passavia, Abailardo, fu vescovo di Frisinga,
si oppose air imperatore , il quale e divenne uno dei migliori storici
l'avrebbe anche privato del margra- del medio evo. La modestia e le altre
viato dove col valor suo non avesse virtù di Leopoldo IV erano sì grandi,
saputo conservarselo. che dopo la morte di Eurico V im-
Succedutogli nel governo Leopol- peratore (an. I 1^5), offertagli la co-
do IV, il Pio (an.1096), questi, rona de' tedeschi egli in ginocchio
,

che assai per tempo aveva confor- e colle lagrime agli occhi scongiurava
mata la vita alla perfezione evan- i principi dell'impero ad alleviarlo
gelica, e, rinunziate le contentezze di quel peso, che dato venne a Lo-
della terra j nutriva la sua anima tario II duca di Sassonia. Nel i 127,
!24 Aus AUS
Leopoldo IV fondò il monistero di Baviera, di cui Enrico II era stato in-
s. Croce dell'Ordine de' cistcrciensi feudato: composizione di leggeri com-
presso l'anzidetto castello di Rahlen- piuta per la docilità di Enrico, il cpiale,
berg. Avrebbe anche desiderato di nella quinta delle diete per tale og-
ritirarvisi a cantar continuamen- getto tenute, fece il sagrifizio de' propri
te le lodi del Signore insieme alla diritti alla tranquillità della Germa-
moglie sua; ma impedito dai do- nia. In compenso ebbe egli nondi-
veri delio stato, fondò invece un al- meno dall'imperatore Federico, col-
tro monistero di canonici regolari l'approvazioue di tutti i principi del-
Neu-
col titolo di nostra Signora di l'impero, ima bolla d'oro, per cui in-
burg, due leghe lungi da Vienna, signito veniva di ragguardevoli pri-
acciocché adempiessero in sua vece vilegi da essere trasmessi ne' succes-
l'angelica occupazione. Finalmente sori suoi. Principali tra que' privilegi
dopo un glorioso regno, Leopoldo erano : i
.'
che la provincia sopra l'Ens
sì ammalò, e tratto, nel ii36, al fosse unita a quella di sotto, e che en-
sepolcro in odore di santità, fu sep- trambe venissero erette in un indi-
pellito nel detto monistex'o di Neu- visibileducato ereditario; 2." che il
burg. Egli, nel i485, venne canoniz- ducato di primogenitura dovesse pas-
zato solennemente da Papa Innocenzo sare agli eredi mascolini e femmi-
Vili, e da quel tempo incominciò ad nini,ed in diletto potesse esser do-
essere venerato nell'Austria siccome nato o lasciato per testamento a li-
patrono. Veggasi Hisloria Leopol- bera scelta dell'ultimo possessore ;
di I
Austrice Marchionis per Hier. 3." che al duca fossero conferiti tut-
Ptrnini., Viennce 1547- ti i diritti di sovrano ;
4-° final-
A Leopoldo IV succedette Leo- mente che sotto certi limiti fosse de-
poldo V suo
figlio minore, sopran- terminata la dipendenza dei duchi
nominato Generoso, che, caduto
il d'Austria dall'impero.
bentosto malato in Ratisbona, sen- Nel 1177 morì Enrico II d'Au-
za lasciar figliuoli, morì nel ii^i stria, succedendogli, per diritto di
nel convento di Alt-Aich. Enrico II primogenitura, suo figlio Leopoldo
suo che da un motto par-
fratello, VI, soprannominato // Firtuoso. En-
ticolare ebbe il soprannome di Ja- rico Il avea tiasferita la sua sede
somirgott, ebbe perciò dall'impera- da Rahlenberg a Vienna, e per lui
tore Corrado III la dignità di mar- erano stati eretti la chiesa di san
gravio d'Austria. Era quello il tem- Stefano ed il capitolo de' benedetti
po in cui la crociata predicata da ni. Leopoldo VI, nel i i8r, non in-
s. Bernardo faceva prendere all'im- feriore ai suoi maggiori per lo spi-
peratore Corrado III la croce per rito della pietà e della causa cri-
salvare Gerusalemme esposta a stiana, si mise sulle armi per pas-
grande pericolo. A lui tennero pur sare in Palestina. Da Gerusalemme
dietro Enrico II d'Austria, ed altri riportò un pezzo della santa Croce, di
principi della Germania. Ma morto cui fece dono al convento di Sattel-
poco dopo quella crociala Corrado bach ;
per la qual cosa anche di pre-
III (an. iiS'a), e succedutogli nel sente quel convento porla il nomo di
Irono de' tedeschi Federico barba- santa Crocw Introdusse egli pure
rossa, questi prociu'ò di compoirc le in Austria, trasporlandola da (rc-
didercnze insorte in Germania per la rusaleuime, una colonia di cavalie-
AUS AUS %i%
ri templari, che collocò aH'Erdheig nella delta azione di Acri tutta tin-
in Vienna, ed il suo paese eredita- ta di sangue (eccetto quella parte
rio, 86, per teslamento di Ot-
nel I 1 eh' era coperta dalla cintura) la so-
locaro VI, venne ingrandito di lut- praveste bianca di Leopoldo, pren-
to il ducato della Stiria. dessero gli Austriaci, per proprio
Fu nel 1191, che Leopoldo VI stemma ima benda candida in cam-
per la seconda volta marciò in Pa- po siccome racconta Cuspi-
rosso,
lestina, e dopo la morte dell' impe- niano, e siccome può vedersi in Lip-
ratore Fedei'ico assunse il comando sio, il quale in una epistola scritta

del tedesco esercito crociato. Con- a Biagio Hedero riporta la detta o-


quistata allora Acri o Tolemaide, il pinione circa le insegne della sere-
duca Leopoldo ed i suoi austriaci nissima casa d'Austria. Tutlavolla
furono i primi a scalarne le mura altrisostengono essere ciò accaduto
e ad inalberare sovra una torre il sotto Federico II, il Bellicoso, in me-
vessillo di Cristo. Ma Riccardo Cuor moria delle vittorie da lui riportate.
dì leone, re di Francia, comunque Morto Leopoldo VI, nel 1194»
compagno a Leopoldo nella crociata, ascese al ducato d' Austria suo fi-

fece levare per gelosia quella bandie- gliuolo Federico I, che mcritossi il

ra. Di che indispettito Enrico ne soprannome di Cattolico pel singo-


vendicò l'insulto, facendo arrestare lare coraggio dimostrato nella rife-
Riccardo, quando di ritorno dalla Pa- rita crociata di Palestina. L' inopi-
da templario, passa-
lestina travestito nata sua morte, accaduta nel i 198,
va per preudea soggiorno
l'Austria e fece porre le redini del governo Au-
neir Erdberg, nell' ospizio de' tem- striaco nelle mani di Leopoldo VII,
plari menzionato. 11 Pontefice Ce- il Glorioso, il quale ingrandì la ca-
lestino III scrisse tanto all'impera- pitale di Vienna, le diede un co-
tore quanto al duca d' Austria su dice civile, accordò, nel 1224, ai
quella vendetta esercitata sopra un francescani, e, nel 1226, ai dome-
crocesignato, e scomunicò entrambi nicani 3 templi conventi in quella
pel rifiuto dato alle sue intimazioni. città, e, dopo aver istituite altre
Nulla ostante Riccardo restò un an- chiese paiTOcchiali, contribuì in mil-
no né fu libero se non ob-
prigioniere, le guise all'incivilimento delle Pro-
bligandosi a dar ostaggi ed a paga- vincie austriache. Secondo lo spirito
re un eccessivo riscatto. Riacquistata dominante in que' tempi, prese pur
la libertà, e svincolalo dal Ponte- egli la croce nel convento di Neu-
fice de' suoi giuramenti, non soddis- berg, e marciando nella Spagna con-
fece più a si aspre convenzioni, al- tro i saraceni in unione al re di
le quali non badò lo stesso duca Ungheria, passò di poi in Oriente,
Leopoldo. Imperocché , riconosciuta dove gli viene attribuito 1' onore
la violenza da lui usata , e vergo- della conquista di Damiata al fiu-
gnandosi per la viltà della sua con- me Nilo. Per lui ottennero eziandio i

dotta, ne mostrò sincero pentimen- duchi d'Austria, che il cappello ducale


to, si confessò reo dinanzi a Dio, fosse decorato del diadema della tede-
e restituì gli ostaggi dati da Ric- sca corona imperiale (un mezzo cer-
cardo, ad una con le somme da chio d' oro). Se non che, nel isSo,
esso ricevute. terminò i suoi giorni a s. Germano,
Alcuni vogliono, che rimanendo in Italia, dove, a richiesta deli' im-
126 AUS AUS
peratore Federico II, era andato a [x:r ragioni di confine, e sebbene
trattare ed a concliiiidere la pace quel valoroso gli avesse sbaragliati,
col Papa Gregorio Vili. pure, trafitto per mano del conte
Gii fu successore Federico II, il l'à-angipane (an. 1246), mori senza
minore de' suoi figliuoli, per le figliuoli, estinguendosi in lui la se-
belliche qualità detto // Bellicoso. rie dei principi provinciali di Ba-
Questo principe dilatò gli Austriaci bcnberg.
possedimenti nella Carniola mercè Trentasei anni durò quell'inter-
il matrimonio con Agnese fi-
suo regno nelle provincie austriache. Fe-
gliuola del duca Ottone di Meran j derico II in sulle prime le di-
ma le guerre da quel principe avu- chiarava feudo vacante dell'impero,
te coir Ungheria diedero motivo al- e ne nominava a vicario il conte
l'imperatore Federico II di bandir- Ottone di Eberstein. Morto però
lo dall'impero. Intanto che il pa- l'imperatore Federico (an. i25o),
triarca di ed il vescovo
Aquileja, essendo la Germania intera esposta a
di Camberga occupavano la Sti-
gli tutti gli orrori dell'anarchia. Otto-

ria e la Carniola, il duca di Ba- caro , figliuolo del re di Boemia


viera invadea il paese sopra l' Ens colla forza armi si fece rico-
delle
sino a Linz, e l'imperatore medesi- noscere per duca d' Austria nel ,

mo voleva andare a Vienna (anno mentre che la Stiria si dava a Bela


1237), dichiararla città libera, darle IV re d' Ungheria.
uno stemma particolare, ed aflldare Intanto in quegli sconvolgimenti Pi. o-
ai il reggimento di quel-
propri vicari dolfo d'Habsburg fu sollevato all'im-
le abbandonate provincie. Linz pe- pero de' tedeschi, tenendo in mano la
rò e Ncustadt rimaste fedeli al du- croce nella sua incoronazione in luo-
ca Federico, gli diedero modo di go dello scettro (an. 1275), e so-
fare una sortita, e con ripetute vit- vr'essa dando il proprio giuramen-
torie tornare in possesso delle sue to . Ottocaro duca d' Austria non
Provincie. Ben fu utile all'Alema- volle riconoscere il nuovo impera-
giia quel ritorno di Federico agli tore. Quindi Rodolfo, alla testa di
stati aviti, che, piombato dall'Asia un si avanzò nell'Austria,
esercito,

ai confini occidentali della cristianità la occupò tutta nello spazio di venti

il nembo de' tartari mongoli, guidato giorni , e se accordava allora la


da Dschingis-Rhan, il valoroso Jaros- pace ad Ottocaro, più furibondo
lao dalla parte ilclla IMoravia e del- correva Rodolfo alla violazione dei
la Boemia, ed il duca Federico dal- patti, fitta dallo stesso Ottocaro. La
la parte dell'Austria, respinsero quei parola degl' imperiali in quella guer-
barbari in Ungheria, donde passaro- ra era Christns . Alberto figliuo-
no in Russia. Di che buon grado lo dell'imperatore portava la ero-
gliene seppe l' imperatore Federico ce innanzi al padre che guidava
11, che, oltre l'avergli in rimunera- l'esercito. Due volte Rodolfo corse
zione confermati gli antichi privile- pericolo della vita sinché , dopo
gi, altri gliene aggiunse e persino la lunga e dubbiosa pugna, Ottocaro,
stessa dignità reale (an. I2|')). Gli che combatteva con disperato co-
ungheri , libei.iti dal flagello dei raggio, vi perì coperto da diciassette
mongoli, tornarono per altro alle ferite. Rodolfo pianse la morte del-
primo contese col duca T'cdciico l' audace rivale, e ritenute l' Au-
AUS AUS 127
stna e la Stiria per tre anni sotto e così , venuto meno il progetto
il proprio govcino, "vi ristabilì T or- della crociala, Rodolfo potè dar
dine al tutto. In seguito col con- ordine alle cose de' suoi stati , e
senso degli elettori , infeiulò degli metter freno, siccome abbiamo ve-
stati Austriaci i suoi ligliuoli Al- duto, all'orgoglio di Ottocaro.
berto e Rodolfo , cosicché l'Austria Ma cedendo al peso delletà, Ro-
cadde, 1286, sotto i duelli di
nel dolfo moriva nel 1291, e suo fi-

Habsburg. V. Berti, Rerum Gcr- glio Alberto I ereditava le provincia


manicarumj Aventino Annalij e Pia- austriache in uno coi patrimoniali
dero, Not. in I Leopold. IV. possedimenti absbuighcsi. Sua prima
Altro contrasto sofferse Rodolfo cura fu di risanare quelle provincia
d' Habsburg , se non di così san- dalle piaghe dell' anarchia non per
guinose conseguenze quale si fu anco rimarginate. Alla morte di Ro-
quello con Ottocaro, certo di lun- dolfo I avea conseguita la corona
ghi litigi a cagione della digni- reale di Alemagna Adolfo re di Nas-
tà reale, di cui fu investito. Al- sau, senza però esserne degno. Quin-
fonso re di Castiglia pretendeva a di è che gli elettori, stimando pro-
quella dignità , e ne indossava i cedere a nuova elezione, la fecero
paludamenti. Inutili tornavano i cadere sopra Alberto I duca d'Au-
reclami di Rodolfo al Pontefice stria. A dolio di Nassau voleva man-
Gregorio X , inutili minacce del
le tenersi nella sua dignità, ed impe-
Pontefice al re di Castiglia perchè gnatosi in una battaglia presso Gell-
dimettesse l'abusata autorità; che heim , fu da Alberto mortalmente
se la guerra coi mori non obbli- ferito. Alberto fece allora esamina-
gava quel re a ricorrere ad una re ima seconda volta la propria e-
decima (la quale allora levar non si lezione e, nel 1296, si fece in-
,

poteva in alcun stato cristiano sen- coronare in Aquisgrana, e sua mo-


za il consentimento dei Papi), più glie in Norimberga. Infeudò i suoi
apertamente avrebbe resistito. Ma figliuoli, dei quali Adolfo era il mag-
indotto dalla necessità ed impaurito giore, colle Provincie austriache, e,
dalle parole annunziategli dall'arci- volendo perpetuare la memoria della
vescovo di Siviglia per ordine del sua incoronazione, fondò il capitolo
Papa, si rese finalmente e rinunziò de' cistcrciensi di Konigssaal al con-
all' impero. Rodolfo eljbe un ab- fluente del Beraun nella Moldavia.
boccamento allora col Pontefice a Ma a quella incoronazione splendi-
Losanna ed a richiesta del Pa-
, damente eseguita, coU'intervento di
pa si crocesignò insieme alla regi- trent' otto principi tedeschi seguiti da
na sua consorte ed alla nobiltà cento e quattordicimila cavalieri, si
de' suoi stati. Voleva Gregorio X oppose vivamente Papa Bonifacio
andare egli stesso a quella crocia- Vili, perocché riguardava l'acquisto
ta , e terminare i suoi giorni in del trono di Alberto come il fiutto
terra non doveva più
santa; ma di un omicidio da commesso nel-
lui

invece rivedere né anche Roma. la persona di Adolfo di Nassau. Av-


Passato nel Vallese ed in Lombardia venne però che Filippo re di Fran-
affine di riscuotere le decime im- cia, inasprito contro Papa Bonifacio,
poste alla cristianità per la Terra volesse farlo escludere dal Pontifi-
Santa, mori in Toscana nel 1276, cato. 11 Papa informato delle mac-
128 A US A US
chinazioni ordite a danno di lui, si Mentre il fuoco della discordia
ritii'ò in Anagni sua patria, dove si destava in Ibrma da una par-
tal
pubblicò cinque bolle fulminanti te e dall'altra, Bonifacio Vili fu as-
scomunicò il re de' francesi ,
pose salito in Anagni da alcuni inviati É
l'interdetto sulla Francia, ed unen- di Filippo re di Francia: e se non
do gì' inglesi, i fiamminghi, gli ara- fu ucciso per le mani loro, ne mo-
gonesi, ed i siciliani contro Filippo, rì poco dopo di avvilimento, nel
diede insieme il ti'ono di lui ad Al- i3o3. Alberto I d'Austria vittorioso
berto I d'Austria. Eleggendolo a re in varie occasioni, fu a tradimento
de' francesi, gli fu mestieri eziandio trucidato, nel i3o8, in una trama,
di approvare la sua incoronazione che si dice macchinata da Giovan-
siccome re dei l'omani fatta cinque ni di Svevia suo nipote, allorché Al-
anni prima ad Aquisgrana, supplen- berto era intento a soggiogare gli
do, diceva Bonifacio nella bolla, col- svizzeri. trama, caddero
Scoperta la
la potestà della sua sede a quanto quindi i beni di Giovanni di Svevia
di difettoso potesse esservi stato in per ragione di rappresaglia in po-
quellaelezione. Imperocché soste- tere dei figli di Alberto, cioè Fede-
nendo Bonifacio Vili che dalla Se- rico chiamato il Bello, Leopoldo,
,

de Apostolica era stato trasferito Enrico , Alberto ed Ottone E co- .

prima l'impero romano dai greci munque fosse uguale in tutti il di-
ai tedeschi nella persona di Carlo ritto di successione nei pateriii pos-
Magno; indi per essa essere stato sedimenti , r amministrazione delle
conferito il diritto di eleggere il re Provincie austriache fu commessa a
dei romani ad alcuni principi eccle- Federico, intanto che Leopoldo pre-
siastici e laici, non altrimenti che se il governo degli stati che la sua
dal Papa ricevevano quindi gl'im- casa possedeva nella Svevia , nel-
peratori, i re, ed i principi la po- l'Alsazia e nella Svizzera.
destà della spada materiale. Per la La morte di Alberto I era seguita
qual cosa esigette Bonifacio da Al- da un interregno di sette mesi, nei
berto il giuramento di fedeltà ver- quali l'impero e la Santa Sede ge-
so il Sommo Pontefice, la confer- mettero sotto le più gravi scissure.
ma di tutte le concessioni e di tutte Concorreva minacciosamente alla co-
le promesse fatte alla Chiesa Roma- rona reale de' romani Filippo re
na dagl' imperatori precedenti ed , di Francia; vi concorreva pur anco
mi obbligo espresso di difendere i Federico, primogenito del defunto
diritti della Santa Sede contro i ne- Alberto, e vi concorrevano altri prin-
mici di essa, di rifiutare loro ogni cipi alemanni. Acclamato però En-
alleanza, e di prendere al contrario rico VII, primogenito del conte di
le anni contro di essi dove il Pa- Luxemburgo i3o8), dagli elet-
(an.
pa lo avesse ordinato. A tutto si tori, quell'elezione fu confermata da
sottomise Alberto a quest'ulti-
; ma Papa Clemente V; ma mez-
nel bel
ma condizione non seppe soscrivere. zo della sua carriera, mancato di
Dichiararsi nemico al re di Fran- vita Enrico, nuove speranze solle-
cia suo amico, suo difensore e suo varonsi in cuore dei principi austria-
alleato, e del tjuale avca sposata la ci per la reale corona de' romani.
sorella, ciò francamente promise di E di fatti seda cinque elettori, nel
non voler adempire giammai. i3i/j, eletto venne Lodovico re di
A LS A US i.,,f)

Baviera, dagli altri due ili cÌMo Pontificato Giovanni XXII e crea-
Federico III d'Austria. Ciò fu la re l'antipapa Nicolò V [f'^'. Antipa-
cagione di una guerra di otto anni, pi), il quale pubblicò alcune bolle
che straziò l'Alemagna coli' alterna contro il Pontefice logillimo, e ne
fortuna dei due competitori. La S. confermò deposizione già pronun-
la
Sede, allora vacante, non prese al- ziata dall'imperatore.
cuna parte in quella contesa, che fu In mezzo a taU scompigli Fede-
estinta colla battaglia di Miihldorf, rico d'Austria, e Lodovico di Bavie-
colla sconfitta e colla cattività di ra vennero ad accordo, per cui Fe-
Federico, ad onta degli sforzi di Leo- derico veniva sciolto dalla prigionia
poldo suo fratello per ricuperargli (an. ì3i5) rinunziando
alla corona
la libertà. erano quegli
Sostenuti dell'impero, e facendo molte altre
sforzi dal Pontefice Giovanni XXII, concessioni al suo avversario. Ma
il quale con un monitorio comandò comunque Federico si apprestasse al
a Lodovico re di Baviera ipso facto compimento dei patti, i suoi fratel-
di desistere dall'amministrazione del- li ed in particolar modo l' alteio
,

l'impero, e di rivocar, per quanto Leopoldo, non li vollero mantenuti


fosse possibile, ciò che aveva fatto e presero anzi vigorosissimi partiti
dappoi che portava il titolo di re. per lo pioseguimento della guerra.
Lodovico protestò contro tale con- Però Federico con ima fede rarissi-
dotta s'appellò alla Santa Sede,
, ma tornò a porsi a disposizione di
chiese la convocazione di un conci- Lodovico, il quale, commosso a tan-
lio generale^ e spiò ogni occasione ta magnanimità, accolse il suo pri-
di vendetta. Né dessa tardò a pre- gioniero come amico e come colle-
sentai-glisi. Roberto re di Napoli ga sino a conchiudere in Monaco
seguace del partilo de' guelfi e del un trattato, per cui fu stabilito che
Papa, avendo mandato a P'irenze il Lodovico e Federico regnerebbono
suo piimogenito con mi considera- insieme. Per altro gli elettori, ed il

bile numero di truppe e di nobiltà, Pontefice Giovanni XXII si oppo-


i ghibellini e tutti i jiiccoli tiranni sero al trattato, che perciò ineffica-
d Italia ne concepirono spavento ed ce rimanendo. Federico , contento
implorarono soccorso all'imperatore. del solo titolo di re dei tedeschi,
Lodovico si mise incontanente in abbandonata la cura degli affari, si
viaggio, tenne una numerosa assem- ritirò in solitudine nel castello di
blea a Ti'ento, e con giuramento si Guttenstein nell'Austria, dove poco
obbligò a non lare ritorno in Ger- dopo morì, e fu sepolto a Meuer-
mania, se prima non avesse Roma bach nella Certosa da lui stesso fon-
sottomessa. Fatto il suo ingresso a data.
Milano, e commovimento
posta in Sopravvissuti a Federico solamente
l'Italia, i romani scrissero al Papa due fratelli minori, Alberto II il Savio
in Avignone perchè ritornasse in Ro- ed Ottone l'allegro, il primo attaccato
ma a sedare le accese fazioni. L'in- da una paralisi continua cedette il go-
ditferenza del Papa per la capitale verno delle Provincie Austriache ài
del mondo cattolico diede agio a ad Hagenau (anno
.secondo, che fatta
Lodovico di entrare in Roma, farsi i33o) pace durevole coli' impera-
coronare imperatore in un'assemblea tore Lodovico di Baviera apportò ,

generale , dichiarare decaduto dal all'Austria felici conseguenze. Seiu-


VOI.. Hi. '7
1 3o A US AUS
biava, che tlo vesso tlftv motivo di vuto come nnpcratore a Francfort.
maggiore (riiiicpiillilù I;i liconcilia- Nuove rivoluzioni, e nuove agita-
zione, che Lodovico sino dal i344 zioni pareva che fossero la conse-
aveva chiesta al Papa Clemente VI guenza di (juclle scissure; ma mor-
(succeduto a Benedetto XII succes- to Gontieri, restò pacihcata la Ger-
sore di Giovanni XXII). La for- mania, e ferma restò la corona di
iiuda dell' atto di sommissione vo- queir impero sul capo di Carlo IV.
luto dal Papa era però umiliante Frattanto, nel i334, erano morti
per Lodovico ; pure ei vi s' era il duca Ottone d'Austria ed i fi-
sottomesso, ma gli elettori, e gli gliuoli di lui. Quindi Alberto li ,

altri principi di Germania radunati soprannominato il Savio, sebbene


prima a Francfort, rigettarono quel- cagionevole , dovette assumere il
le condizioni come tendenti alla governo di tutti gh stati Austriaci,
distruzione dell' impero, e protesta- pur aumentati, nel i324, coi posse-
l'ono di voler conservare l'onor del dimenti di sua moglie e, nel iSaG,
trono con tutti i mezzi, che il cielo coi beni di Borgognakiburg. Inde-
aveva post; nelle mani de' principi. bolito però dall'età e dalla paralisi
Recata ad Avignone quella rispo- crescente si ridusse a Vienna dove
sta, il Papa ingiunse agli elettori fini i suoi giorni nel 358. Dei
1

di procedere all'elezione di un nuo- quattro figliuoli da lui lasciati, Ro-


vo re deiromani, dichiarando di dolfo IV, Alberto III colla treccia.
fare, che in caso contrario ne prov- Federico III e Leopoldo III il Pro-
vedesse la Santa Sede, dalla quale bo ,
prese le redini del governa
essi tenevano la facoltà. Indicato Rodolfo IV primogenito, sopranno-
anzi Carlo di Luxemburgo, alcuni minato V ingegnoso o il fondatore.
elettori lo proclamarono a Reutz Pose egli di fatti i fondamenti, e
nel 1346, e poco dopo fu incoro- diede il disegno del magnifico tem-
nato. Lodovico di Baviera con van- pio di s. Stefano di Vienna e fon- ,

taggio uguale all'animosità, contra- dò r università di quella capitale


stò a Carlo quella corona, e la Ger- ( an. i365), vina delle più antiche
mania era presso a vedere nuovi della Germania. Accresciuto di nuo-
giorni di sangue, se la Provvidenza ve Provincie il suo regno passò ,

non ne avesse deviate le calamità specialmente al possesso del Tirolo,


colla morte di Lodovico di Baviera benché quel possesso fosse cagione
colpito da apoplessia mentre era di una guerra che durò sei anni,

alla caccia. e della quale Rodolfo IV non vide


Rimasto sarebbe quindi pacifi- la fine, poiché nel i365, nell'anno

co possessore dell' impero Carlo IV ventisei dell'età sua, mori a Milano

di Luxemburgo , se alcuni prin- nel momento in cui vi si era con-


cipi della Germania, oppostisi al- dotto per assistere alla celebrazione
l'elezione, non avessero dato l'im- del matrimonio di suo fratello Leo»
pero a Gontieri conte di Schwarlz- poldo con Verde figliuola di Ber-
burg nella Turingia, uno de' più nadò Visconti,
valorosi guerrieri del suo tempo. La morte di Rodolfo era stata
Ricusava egli in sulle prime, ma preceduta da quella di Federico IH
poscia acconsentì (an. 1349), e sei suo fratello stalo ucciso in una
,

settimane dopo la elezione fu rice- caccia, sicché pel patto di famiglia,


A US AUS i3r
Alberto IH colla treccia nssiiiisr; nr di quillu di Pi.sa (/'. Pisa). Il Papa
r ainini lustrazione dei beni tiella nicilcsMuo Giovanni XXIII dovette
Ciisa d' Austria anche pel quarto insieme all' ini|)eratore assistere a
fratello Leopoklo, che contava non quel concilio. INla pievedendo il Pon-
più che quindici anni. Venuto poi tefice di non poter uè sciogliere
(piesti in età maggiore, spiegò carat- l'assemblea, uè attraversarne le o-
tere troppo opposto a quello ilei perazioui come «jiiella che era te-
('rateilo perchè potessero regnare nuta negli stati dell' imperatore, nel
concordenierite. Per la qual cosa, di passare pel Tirolo sì aggiaduì l'a-
consenso imperatore
coli' divisero , nimo del duca Federico, lo vincolò
essi gli stati in modo che ad Al- strettamente a' suoi interessi e di
berto 111 toccò l'Austria ed a Leo- chiarollo capitano generale delle sue
poldo il rimanente degli stati. Di truppe coir annua pensione di sei
là derivai'ono le due linee reggenti mila fiorini. Né volemlo il Pontefice,
di Austria, l'Albertina cioè, nella siccome imposegli il concilio, cedere
bassa Austria, e la Leopoldina nel- al Pontificato
per via di procura-
I Austria interiore, alta ed esteriore. tore, d'accordo col duca Federico,
La prima passò soltanto da Alberto allora giunto a Costanza, si ritiri'.
III capo-stipite ad Alberto IV suo fi- a Schiad'usa, città a «jtie' tempi ad
gliuolo , V suo nipote,
ad Alberto detta alla casa d'Austria. L'impe-
e si spense nel i4^7
in Ladislao suo ratore nondimeno, per far [Hogre-
pronipote ricadendone i possedimen- dire il concilio, rianimò colla sui
ti nella linea Albertina - Stiriana. el()(pienza il coraggio de' padri , <

Nella linea Leopoldina si annove- nulla omise per reprimere i làuto


rano jìrimieramente Leopoldo III ri della turbolenza, e della diserzio-
capo-stipite che mori in battaglia,
, ne. Congregati anzi i principi del-
nel i386; Guglielmo il Dolce, morto l'impero, che trovavano a Costan-
si

nel i4o4> Leopoldo IV il quale, za, accusò Federico d'Austria quale


morto nel i^n, lasciò i due suoi autore tiella diserzione del Ponlciicc,
fi'atelli minori. Federico che ebbe il e citollo dinanzi al suo lril>iiiialc.

Tirolo colle provincie esteriori , ed Canditolo in contumacia dall' impe-


Ernesto che ritenne 1' Austria inter- ro, gli tolse molte piazze nei con-
na. Quegli fissò la sua residenza ad torni di Costanza, e gli svizzeri rom-
Innsbruck e questi prese a dimora- pendo una tregua pur sussistente
re a Gratz. Per tale maniera la li- tra essi e lui , incorporarono nella
nea leopoldina fìi divisa nei due repubblica loro i cantoni che ancora
rami collaterali Tirolese e Sliriano. rimanevano alla casa d'Austria.
A Federico IV, fondatore della Varie sessioni si tennero ancora
linea tii-olese, toccarono gravi ama- nel concilio tutte tendenti ad indur-
rezze. La eresia degli ussiti (^. Us- re il Pontefice alla rinunzia per via
siti), d'i più nella
dilatandosi ogni di procuratori.
11 Papa avvertito ,

Boemia, e conseguenze del grande


le di prima da Siliiairusa
tutto, fuggì
scisma d'occidente, diedero motivo al- a Laulfemburgo indi a l'àiburgo ,

l imperatore Sigismondo d'indurre il a Brisa, a Nciiburg sempre por evi-


Papa Giovanni XXllI a convocare, tare rincontro dei deputati del con-
nel 1414, iiii concilio generale a Co- cilio incaricati a chiedergli la cessio-
stanza [f^ Cost.vnza). in continuazio- ne. Leopoldo di Baviera, cugino di
i32 A US A US
Federico, reggendo il suo parente clero boemo, ubbidienza alla Ro-
bandito, soggiogate le piazze di lui mana Chiesa, dopo di che Filiberto
dalle armi imperiali , s' era reca- legato Pontificio assolse i boemi
to a Friburgo afììne di persuaderlo dalla scomunica.
a coli' imperatore e col
riconciliarsi Non andò guari, che cessando di
concilio. Sigismondo aveva posto per vivere Sigismondo in Aquisgrana,
patto che Federico dovesse conse- Alberto V d'Austria, della linea Al-
gnare il Pontefice, e che rimaner bertina, fu imperatore
incoronato
dovesse ostaggio fintantoché il Pon- nel 1438, epoca ebbe ef- in cui
tefice fosse nelle mani dell' impera- fetto la riunione dell' Ungheria e

tore. Federico esortò quindi Gio- della Boemia coli' Austria. Se non
vanni XXI li a far ritorno da JNeu- che, costretto il nuovo imperatore
burg a Fi-iburgo dove gli fu doman- a tener fronte in Ungheria alle ir-

data la procura, e dove dietro i ruzioni dai turchi fatte in Transil-


concerti presi dall' imperatore col vania, mori dalla peste onde fu af-
duca Federico, il Papa fu preso e flitto tuttoil suo esercito. Poco do-
rinchiuso )iel castello di Rototfzelle po la morte di lui nacque il prin-
due leghe lunge da Costanza. V. cipe ereditario Ladislao (detto per-
Giovanni XXIII. ciò Postumo) j nel quale passarono
L'eresia degli ussiti colla morte dei le ragioni sui regni di Ungheria e
suoi corifei avea ricevuto maggior vita, di Boemia.
cangiando nome solamente, e riceven- Il pericolo però in cui trova vasi
do ora quello di Taboriti[Pedi), ora l'Ungheria minacciata dai turchi,
quello di Orchiti [Vedi), ed ora quello indusse buona parte dei magnati di
di Praghesi ( Vedi). Una guerra, che a quel regno a chiamare sul trono
cagione di quell'eresia desolò la Boe- loro Ladislao re di Polonia. Allo-
mia, la Moravia e l'Ungheria, ebbe ra Elisabetta madre di Ladislao si

termine per le negoziazioni di pace recò a Presburgo e mise nelle ma-


intavolate dall'imperatore Sigismondo ni di Federico di Stiria quel bam-
con Zischa , e Procop capi di que- bino colla corona ungherese in sul
gli eretici, non meno che per gì' in- capo. Federico III eletto imperatore,
viti fatti ad essi dal conciho di Ba- al momento della incoronazione con-
silea[V. Basilea), aperto da Papa dusse a Roma il piccolo Ladislao, che
Eugenio IV, nel i43i. Per opera tenne un discorso innanzi al Pontefi-
di quel concilio gli ussiti furono ac- ce Nicolò V, con tale dignità di por-
colti novellamente non solo nel grem- tamento, e leggiadria di linguaggio
bo deHa Chiesa, ma dichiarati pri- da guadagnarsi l'ammirazione della
mi figli di lei. Solo Procop con una corte Pontificia. E nella età di tre-
parte dei taboriti si oppose alle de- dici anni per la volontà degli stati
cisioni del concilio. Ma sconfitto in- di tutte le provincie, radunati a
teramente, e rimasto egli stesso sul Vienna, Ladislao fu acclamato re di
campo di battaglia, l'imperatore Boemia, maigravio di IMoravia, e
Sigismondo andò al possesso della duca d'Austria (an. i45i2).
Boemia approvò la rielezione del-
, Maometto II, distrutto l' impero
l' arcivescovo di Praga Giovanni Ro- greco, e conquistata Costantinopoli
kyczana, il quale sul pubblico mer- (an. 1453) minacciava un'altra vol-
cato d'Igluu promiiie, in nome del ta d' invadeic 1" Ungheria e precipi-
ALS A US i33
tarsi su lutto l' orbe cristiano. Il ma Alberto non sopravvisse lunga-
, Pontefice Nicolò V, adoperandosi mente, e morto, nel i463, i ducati
con un ardore uguale al pericolo di Stiria, Carintia, Carniola furono
per riunire tutti i principi cristiani nuovamente riuniti all'Austria in un
iu forte alleanza contro i turchi, solo governo.
inviò Giovanni da Capistrano dei Ad onta di tutto questo l' impe-
minori osservanti a predicare la cro- l'atore Federico non potè godere di
ciata. E di fatti questi accese di tal sicura quiete. Interne ribellioni si

zelo il cristianesimo che con cin- suscitarono nella Stiria. I turchi, do-
quemila uomini marciò verso Bel- po essersi stabiliti nella Bosnia, scorse-
grado vicina a soccombere. Col Cro- ro più volte verso la Drava e de-
cifisso alla mano animava i com- solarono la Carniola. 11 Sommo Pon-
battenti, i quali pegli sforzi special- tefice Paolo II, che ben prevedeva
mente Uniade, valoroso condot-
di i danni di quelle turchesche escur-
tiero degli ungheresi e vicario del sioni, aveva colta la peregrinazione
regno nella minorità del re Ladis- dell' imperatore Federico fatta per

lao ,
giunsero a respingere i nemi- voto a Roma all'uopo di concertare le
ci sino a Sofia. Ladislao dopo quel- vie acconce a reprimere i progressi di
la vittoria recatosi a Praga per vi- quei barbari. Lo riceveva a tal fi-

nirsi in matrimonio con Maddale- ne con gran feste nella capitale del
na di Francia, per opera degli us- mondo cattolico insieme al suo se-
siti ai quali si mostrava contrario, guito di olti'e seicento persone, il

venne avvelenato. Con lui si estin- colmava di donativi, e nella chiesa


se la linea Albertina d'Austria, pas- di s. Pietro, perchè adempisse il suo
sandone i diritti nella linea Stiria- voto, leggere gli faceva il vangelo in
na, e con lui rimase pur sciolto il camice ed iu tonicella tra due Car-
nodo pel quale l' Ungheria e la Boe- dinali ; ma nel concistoro cui assi-
mia erano legate coll'Austria nodo, ; stette e nel quale molto fu ragio-
il quale, come vedremo, di bel nuo- nato intorno i progressi dei turchi
vo, e più durevolmente venne stret- ed i pericoh della religione, niente
to dall'augusto Ferdinando II impe- di preciso per allora fu conchiuso.
ratore nel 1625. A Ladislao succe- Ciò non ostante l'imperatore fe' con-
dette nel trono d' Ungheria Mattia fermare dal Papa l'Ordine mihtare
figliuolo dell' anzidetto Uniade pei di s. Giorgio da lui instituito per
voti interi della nazione memore dei far la guerra agl'infedeli.
servigi del padi'e. V. Ungheria. E di fatti bentosto molto sofferse
Pria che l'imperatore Federico III, l'Austria nelle scorrerie dei turchi
rappresentante il ramo stiriano, pas- (an. 1469, 1471, 1473, 1475, 1478,
sasse alla successione dell'Austria, 1480) alle quali si aggiunsero le osti-
ebbe a sostenere una forte contesa lità di Mattia re d'Ungheria, che,
con suo fratello Alberto VI, il qua- dilaniata l'Austria per cinque anni,
le non pago dell' Austria superiore, ridusse Vienna colla fame ad ar-
assalì l'imperatore nel castello di rendersi, e fabbricò in essa a spe-
Vienna per obbligarlo a cedere l' in- se della città un palazzo di propria
tiera eredità.L'animo dolce di Fe- residenza. Colto però di apoplessia,
derico giunse ad accordargli per ot- morì colà vincitore nel \^(^o. Di
to anni la reggenza dell' Austria : che infiammato Massimiliano, figlino-
ji4 A US AUS
lo dell'imperatore Federico, accor- tà, assediò la cittadella dove si era ri-

se con un esercito a discacciare non tirato, e, fattolo imprigionare, non gli


solo gli ungheresi dall'Austria, ma restituì la libertà se non col mezzo di

col trattato di Presburgo (an. i490 oneroso riscatto. Ad una tal nuova il
procacciò a sé stesso il diritto di Pontefice Pio II fece rivivere, anzi
successione all' Ungheria , nel caso aggravò la scomunica sul principe,
che Ladislao, subentrato sul trono e su qnanti per lo addietro non Io
a Mattia, non avesse lasciati eredi avessero tenuto per iscom unica to.
mascolini. Poco dopo morì l'impe- Il duca Sigismondo nell'esempio di
ratore Federico (an. 149^) nel set- ciò, che a qiie' dì fecero i francesi,
tantesimo ottavo anno dell'età sua, si appellò dal Papa al futuro con-
dopo cinqnantacjuattro anni di re- cilio , appellazione stesa dal dottor
gno. Fondati egli avea i vescovati Gregorio di Eimburg, il quale es-
diLubiana (1462), di Neustadt pres- sendo pure stato scomunicato dal
so Vienna ( 1468), e di Vienna Pontefice , scrisse un trattato con-
(1480) fabbricando eziandio la cat- tro la podestà temporale dei Papi
tedrale di Gratz. sui principi.
Frattanto , pria che si parli di Massimiliano era destinato dalla
Massimiliano succeduto a Federico, Provvidenza a stabilire un' epoca no-
è mestieri ricordare quanto toccava A'ella per la casa d'Austria. Nato a

a Sigismondo, ultimo principe del- Neustadt di Vienna, nel i^5^, co-


la linea Le opoldina-tirolese. Non vo- me arrivò al diciottesimo anno tra i

lendo egli permettere l' introduzio- torbidi tempi, che afflissero il go-
ne delle commende ne' suoi stati, verno di suo padre, acquistò colla
comunque sì comuni in Italia , in morte di Carlo /' Ardito, duca di
Inghilterra, in Francia ed in Ispa- Borgogna, tra le provincia di qua
gua , non volle mai che il
soffrire delle Alpi, il ducato, e la fi*anca
Cartlinale di Cusa possedesse a quel contea di Boi'gogna, insieme a tutto
modo il vescovato di Brixen (Bres- il Belgio confinante , ottenuto pel
sanone), vale a dire senza la resi- matrimonio fatto coU'imica figlia di
denza. Fin dal momento che Papa quel duca. Nel i486, essendo ancor
Nicolò V avea nominato il Cardi- vivo suo padre, fu eletto re dei ro-
nale a quel vescovato, vi s'era op- mani, e molti ottimi provvedimenti
posto egli , e le dissensioni tra il legislativi ed economici introdusse
duca ed il Cardinale giunsero al ne' suoi stati. Pel matrimonio di
segno da aver dovuto cedere il Car- Filippo il Bello suo figlio con Gio-
dinale, sotto il Pontillcato di Cali- vanna di C astiglia, unì ai propri do-
sto 111. Ma questo Pontefice, dopo minii la Spagna, e per quello di
aver avvertito inutilmente Sigismon- Ferdinando suo nipote le assicurò
do, mise r interdetto ne' suoi stali, la Boemia e l'Ungheria.
e sebbene sotto il successore di Ca- Fin dalla sua giovinezza stava a
listo, Pio II, fosse composta la dis- cuore dell' imperatore iNIassimiliano
cordia per la mediazione dell' im- il progetto ili saicciare i turchi dal-
peratore Federico, tornò a prorom- l' Europa, ed il Papa Leone X esor-
pere piìi fortemente. Tornato es- tava i popoli cristiani a dar ma-
sejido il Cardinale in Brcissanono, il no air imperatore. Il perchè spedì
duca in)provvisamen(e investì la cit- il Cardinale Gaetano alla dieta ini-
A US AUS 1 35

perialc di Augusta (an. i5i8), e ditaric, e conchiusc con lui tre di-

diede air imperatore la spada ed il versi patti di divisione. Così la casa


cappello benedetti, come comandante d'Austria fu ancora partita in due
generale degli eserciti cristiani di linee principali, Carolina cioè,
Ut
terra e di mare ]\Ia ammalatosi. ovvero Spagnuola, e la Ferdinan-
Massimiliano reduce da Augusta, mo- diiia o Tedexca austriaca.
ri a Wels ( anno i5if) ), e le sue Aggiiuìte da Ferdinando alle pro-
spoglie mortali furono trasportate a vincie Austriache ereditarie 1' Un-
Neustadt di Vienna , dove ricevet- gheria per diritto di successione di
tero sepoltura sotto i gradini del- Anna sua moglie, sconfisse Zapolya
l' altare. vaivoda di Transilvania , che pre-
A' tempi di Massimiliano I ben è tendeva a quella successione ( anno
vero, che le arti e le scienze avevano \5i'j). Ma Zapolya, persistendo
prosperato nell'Austria, e la pub- nella ribellione, fuggì in .l*olonia, e
blica tranquillità s' era ristabilita passò poscia a ricoverarsi sotto la
nell'Alemagna, e con essa era surta protezione della Porta, la quale
la pili prodigiosa delle umane in- fece un' irruzione in Ungheiia, e
venzioni ,stampa ; ma sotto di
la giunse sino a Vienna incoronando
lui ebbero incominciamento le l'eli- Zapolya re d' Ungheria. JVè passa-
giose querele, che apersero il campo rono altri tre anni che Solimano
allo scisma di Lutero ( V. Lutero, alla testa di trecentomila uomini
Luterani e Protestanti), mantenu- intraprese nuova spedizione in Un-
tesi sino al i555, in cui ebbero fine gheria coir animo di conquistare
colla convenzione di Passavia detta Vienna. Il maggiore pericolo mi-
perciò la pace di religione. E forse nacciava allora le cristiane provin-
che a quel momento fu di gran cie. Se non che Carlo V imperatore
danno la morte di Massimiliano : con un esercito composto di truppe
perocché, zelante per l'onore della tedesche , spagnuole e dei Paesi ,

Sede Apostolica, avrebbe respinti gli Bassi, accampossi nelle vicinanze


attacchi che Lutero potè compiere di Korneuburg affine di difendere
pili facilmente all' ombra dell'elet- Vienna. Solimano non arrischiò di
tore di Sassonia vicario-nato del- avventurare la sorte delle sue armi
l' impero , e che dopo la morte di con un attacco, e quindi ripigliò
Massimiliano diveniva l'arbitro del- la via di Costantinopoli per cui ,

l' impero germanico. Zapolya disperato ( an. 1 534 ) ^^'


Tredici anni prima di Massimi- vette accomodarsi con Ferdinando,
liano era morto Filippo // Bello il quale generosamente gli accorda-

figlio di lui; laonde Carlo I, re di va per tutta la vita il titolo di re


Spagna, figlio primogenito del me- nella Transilvania, e nella parte di
desimo Filippo, e nipote quindi a Ungheria a lui soggetta, dovendo
Massimiliano, dalla dieta generale ogni cosa alla sua morte tornare a
di Aquisgrana fu destinato a suc- Ferdinando.
cedere a quest'ultimo nella qualità Intanto la eresia di Lutero, dopo
di re dei romani col nome di Car- aver lacerata Germania, avea fitte
la
lo V. 11 nuovo imperatore cedette penetrare le massime
erronee sue
nondimeno all'altro suo fiatello Fer- anche nell'Austria; mst Ferdinando
dinando le Provincie Austriache ere- protestò di non voler ammettere
i36 A US A US
nelle sue provincie la riforma, né si governo delle provincie
divisero il

permettere a veruno l'emigrare per Austriache per modo, che a Massi-


molivi religiosi. Era nel punto in miliano II primogenito toccò l'Au-
cui la pace di religione, combinata stria, la Boemia e i' Ungheria, a
nel i555 in Passavia, faceva ces- Ferdinando secondogenito il Tirolo
sare le in({uietuclini procacciate dallo e le provincie esteriori, ed a Carlo
scisma alla Germania , che l' impe- II terzogenito la Stiria, la Carintia,
ratore Carlo V ridotto a mal ter- la Carniola, Trieste e l' Istria. Dal
mine dall'età, e dall' artritide pas- che nacquero tre linee, delle quali
sava a condurre il rimanente del- la Tirolese , fini collo stesso suo
l'operosa sua vita nel convento dei fondatore , nel 1 596 ,
1' Austriaca^
Geronimini a s. Giusto di Spagna, linea pi'incipale, cessò nel 1619, con
e cedeva a suo fratello Ferdinando Mattia, e quindi la linea Sdrianci
la corona imperiale, per cui veniva sotto Ferdinando li (an. i625), riu-
appellato Ferdinando I (an. i555). nì in sé tutte le provincie Austria-
Papa Paolo IV veramente non ap- che, e continuò lo stipite.
provava siffatta cessione; ma i prin- Massimiliano li conservò la pace
cipi di una
Alemagna , in dieta di religione stal^ilita da suo padre ;

imperiale, dichiararono non essere ma i turchi per la quinta volta sti-

necessaiia la Papale incoronazione molati dal menzionato Zapolya rin-


del nuovo imperatore, e da quel novarono le ostilità in Ungheria.
momento in poi nessun imperatore Massimiliano andò loro incontro con
andò a Roma per essere incoronato tre eserciti, e ne arrestò 1 impeto
dalle mani del Papa. alla fortezza di Sigedi difesa dal va-
Ferdinando attendeva soprammo- loroso Nicola Zrini e dove cessò
do alla pace di religione, accomo- di vivere lo stesso Solimano. Selim
dando ogni controversia secondo le 11 suo successore , men bellicoso
decisioni del concilio di Trento, che, conchiuse un armistizio di otto an-
interrotto più volte, ebbe termine ni (an. 1.567). JMassimiliano II, nel
nel i564- Col cessare di quel con- 1572, coronare a re d'Unghe-
fece
cilio fu eretta in Vienna una sta- ria, Piodolfo suo figlio primogenito,
bile nunciatura Pontificia perchè ve- che bentosto venne proclamalo re
gliasse all' accettazione ed all' adem- di Boemia ed eletto re dei romani.
pimento delle determinazioni del Mori Massimiliano II, nel 1576,
concilio medesimo. Per dare una di- e lasciò quattro altri figli , oltre il

rezione diversa all' istruzione nazio- primogenito llodolfo, che succeduto


nale , chiamò Ferdinando i gesuiti in età di venticinque anni nel go-
neir Austria , nell' Ungheria e nel verno a suo padre, ebbe un lungo
Tirolo, ed affine di consolidare la malaugurato regno aftlitto da sessanta
pace interna ne' suoi slati, fece eleg- anni di turbolenze e di guerre. L in-
gere a Francfort come re dei ro- dole dolce dell'imperatore, il suo
mani il suo figlio primogenito Mas- amore per le .scienze alimentate dai
similiano II (an. i563), facendolo dotti chiamati alla corte di lui (tra
incoronare nel medesimo anno a gli altri da Keplero, e da Ticone di
Praga, e nel seguente a Presburgo. 13rahe che lo aiutarono nella com-
Cessando però di vivere Ferdinando pilazione delle tavole astronomiche,
neir anno appresso, i tre llgli di lui dal suo nome dette Rodoljliic), gli 1
AUS AUS 137
fecero abbandonare il governo ai mitare i privilegi accordati debol-
ministri. Quindi è che la guerra da mente dal suo antecessore volle
,

lui fatta alla Porta ed alla Tran- tra gli altri articoli che il diritto di
silvania gli fruttò poco onore. Ave- costruire le chiese protestanti non si
va ben egli vietato in Austria ogni estendesse alle terre di patrimonio
maniera di culto protestante, aveva della Chiesa. I settarii di sprezzarono
sino dal i^'j i , introdotti i gesuiti qviegli ordini, guidali dal supremo
a Gratz afìldando loro un collegio, comandante Mattia di Thinn, ammu-
che fu poscia innalzato al grado di tinarono, si trasferirono alla sala del
università; aveva dato alle fiamme consiglio di stato che si trovava
dodici mila libri luterani , coman- raccolto, e protestarono dapprima ;
dando , che le parrocchie fossci'o indi minacciati dello sdegno impe-
provvedute di ecclesiastici cattolici, e- riale slanciarono dalle finestre il
siliati aveva dalla Moravia (an.1602) presidente, ed il segretario del con-
i picarditi ovvero i fratelli moravi siglio, insieme ad uno de^ consiglie-
{^Vedi); ma alieno dalle cure del ri ; finalmente obbligali gli abitanti
governo, si vide costretto a cedere tutti a dar giuramento di fedeltà
(an. 1608) a suo fratello Mattia s'impossessarono del castello, crea-
r Ungheria la Moravia e gli sta-
, rono trenta direttori perchè ammi-
ti ereditarii dell' Austria, ritenendo nistrassero il regno sovranamente
per sé la sola Boemia. I boemi, as- e levata un'armata di trentamila uo-
sai inclinati al protestantismo pro- mini si fortificarono.
fittarono della debolezza deir impe- Se l'imperatore Mattia, anziché
ratore per carpirgli il cosi detto star contento a semplici proibizioni
Diploma imperiale, in forza del quale e minaccie, avesse rintuzzata la ri-
fiuono permesse in Boemia ai signo- volta in sul nascere, facilmente a-
ri , ai cavalieri , ed agli stati regii vrebbc trionfato de' settarii ma gl'in- ;

le chiese, le scuole protestanti, e la dugi lo strinsero alla perfine a met-


facoltà di poter stabilire un proprio tersi armi , la sorte delle quali
in
concistoro ed eleggersi i difensori gli poco favorevole.
fu però
della fede propria. Tali concessioni Da tali motivi nacque la famosa
non facevano che esaltare vie mag- guerra dei treni' anni , che da un
giormente i settarii, i quali infine vol- capo all'altro straziò l'Alemagna. In
lei'o porsi sotto la tutela dell' arcidu- mezzo alle turbolenze di essa, mori
ca Mattia. Stanco Rodolfo ed inetto senza figliuoh (an. 16 19) l'impe-
a diligersi in sì aspre circostanze ratore Mattia, il quale di consenso
stimò opportuno di rinunziare a coi suoi fratelli lasciò ei'ede degli
Mattia anche il governo della Boe- stati il duca di Stiria Ferdinando
mia, dopo il qual atto cessò di vi- II suo cugino (an.
1625).
vere ben presto, nel 1 6 1 1 Prima morire aveva spedito
di
Colla morte di Rodolfo , Mattia Mattia a Pi-aga per la pace pace ,

fu eletto re dei romani, e fissò la pure promessa dal successore di lui;


sua residenza a Vienna, lasciando la ma non appena assunse questi il

Boemia retta da dieci vicarii. Con- governo, che i protestanti corsero


chiuse una pace di venti anni coi in Moravia, confiscarono i beni del-
turchi, ma non fu del paro felice le chiese cattoliche e connuique ,

coi protestanti boemi. Volendo li- proclamassero la tolleranza religio-


voL. ni. 18
.38 AUS AUS
sa, escludcano i cattolici dalle cari- tolica. Sforzò inoltre i menibi.'i de-

che, molti ne imprigionavano, sban- gh stati d'Austria, per la mag-


divano i gesuiti, dove entravano col- gior parte protestanti, a giurargli
ie armi, e mille rappresaglie somi- fedeltà , e soffocò la ribellione dei
glianti coniincttcvano. DaliaMora- contadini protestanti dell'Austria su-
via passarono di filato a Vienna e, peiiore, vietando severamente il lu-

coir intelligenza del partito piote- teranismo a quei della bassa Austria.
stante di quella capitale, s'impadro- Una serie non interrotta di av-
nirono dei sobborghi, e mandaro- venimenti memorandi fu il regno di

no persino deputati all' imperatore Ferdinando che morì lasciando


li,

chiedendo nuovi privilegi. Se non a suo figlio Ferdinando III, insieme


che novecento corazzieri inopinata- colla corona imperiale la diffìcile ,

mente schieratisi sulla piazza del impresa di por fine alla guerra dei
castello, intimorirono siffattamente i trent'anni. Fatalmente il soverchio
deputati, che presero la fuga insie- rigore di qucU' imperatore meglio
me a Thurn, il quale dovette tor- inasprendo gli animi, allungò il tem-
nare in Boemia dove il suo partito po della pace sospirata dall' Alema-
era stato sconfitto. gna, e la setta eljbe agio di ricu-
In Si difficile situazione Ferdi- perare i beni dei quali era stata
nando li passò a Francfort per es- spogliata, arrogandosi eziandio esor-
sere incoronato. I rivoluzionari te- bitanti diritti per lo innanzi non
mendo intanto che le forze riunite goduti, e che quasi conquista |)ro-
della casa d' Austria valessero ad pria, e proprio inalienabile patrimo-
opprimerli, si collegarono d'interes- nio furono da essa riguardati. Alla
si col calvinista Federico V elettore pace, che seguì il memorando asse-
palatino, possessore di considerabili dio di Praga, Ferdinando 111 far
dominii nell' Alemagiia, e lo corona- dovette il sagrifìzio delia Lusazia alia
rono re di Boemia, l^crò l'imperatore Sassonia, e per quella di Vestfalia (an.
Ferdinando, aiutato dal Sommo Pon- 1648) dovette cedere l'Alsazia alia
tefice, dal duca INIassimiiiano di Bavie- Francia. Cessò di vivere Ferdinando,
ra, capo delia lega cattolica di Alema- nel 1657, e fu sepolto a Vienna nella
gna, dall' elettore di Sassoniaj e dai tomba imperiale presso i cappucci-
re di Spagna e di Polonia, sterminò ni. Ebbe tre figliuoli , Ferdinando
affatto il protestantismo dalla Boe- IV, Leopoldo I5 e Carlo Giuseppe.
mia propriamente detta, e dalla Mo- Premorto a lui Ferdinando, gli
ravia, li'alta scuola di Praga fu af- succedette quindi Leopoldo I il qua-

fidata ai gesuiti , lo stato ecclesia- le, vivente ancora il padre, era sta-
stico fu ammesso negli stati provin- to incoronato reUngheria e di
d'
ciali, l'arcivescovo di Praga innal- Boemia (an. i65 5). Grandi diflicol-
zato venne a primate del regno, ed lìi incontrò peraltro afùiu' di ottenere
il capitolo delia ciiltedraie di Ol- la corona imperiale, che nel iG'TS
miitz onorato del titolo di fedelis- gli venne soltanto conli'hla. Sotto
simo, che pur gode di presente. In Leopoldo I si rinnovò la guerra col
pari tempo Ferdinando \n\\h l)oe- i turco ,e Cara Mastafà assediava
mi del diritto di eleggere il loro Vienna nel i(iH3, (piando vennero
re, aimuliò il diploma inijuiialc e ^li aiuti di Papa liinoceii/t) \l, di

stabili un tribunuK: di rilurmu cat- Giovanni Sobieski, ed 1 tedeschi ••


A US A V,S iSq
liberarla. In appresso i f^cnerali iin- lìassi, il Milanese, Mantova e la Sar-
periali sottomisero l'Ungheria a Leo- degna, la sua potenza era bentosto
poldo, che, dopo averla eretta in re- diminuita per nuove guerre colla
gno ereditai"io, \i aggiunse anche la Spagna, colla Francia e colla Tur-
Ti-ansiivania. La Porta, vinta final- chia. Per la pace di Vienna^ del \'jZ5
mente dal valoroso principe Eu- e 1738, fu ridotto a cedere a don
genio alla Theiss , chiese la pace Carlo infante di S[ìagna Napoli e
conchiusa a Carlowitz nel 1699- la Sicilia, ed al re di Sardegna paia-

L' imperatore nel luogo medesimo, te del Milanese, mentj'c per la pa-
ove si tenne il congresso , innalzò ce di Belgrado, nel 1739, perdette
una cappella a S. Maria della Pa- tutti i frutti delle vittorie del prin-
ce,ed un convento di fi'ancescani. cipe Eugenio. Quelle concessioni fu-
Andò per altro fallito a quell' im- rono nondimeno da lui fatte colla
peratore il disegno di assicurare a mira sovrattutto di assicurare per
Carlo suo secondogenito la succes- mancanza di figliuoli a sua figlia

sione di Spagna, il cui re Carlo II Max'ia Teresa la successione alla co-


moriva senza figliuoli. Imperocché rona in virtù della prammatica ca-
l'astuta politica della Francia, indu- rolina, comunemente detta la pram-
cendo Carlo II a nominare erede matica sanzione.
del suo trono il nipote di Luigi XIV INfaria Teresa adunque nell'anno

(an. 1 700), ne provenne una guer- ventiquattro dell'età sua, essendo uni-
ra intitolata la guerra dei sette an- ta già in matrimonio al duca Fran-
ni per la successione della Spagna, cesco Stefano di Lorena dopo la ,

nel bel mezzo della quale morì Leo- morte di Carlo VI suo padre, ac-
poldo ,lyoS, portando al se-
nel caduta nel 1740, salì sul trono di
polcro il nome di Grande datogli tutte le Provincie Austriache. Una
pei memorandi avvenimenti onde guerra di otto anni, da essa man-
il suo regno fi^i segnalato. tenuta col più eroico coraggio, le
L'arciduca Carlo, suo secondoge- contrastava quel trono. La Spagna,
nito, innanzi alla morte del padre, la Baviera e la Sassonia strette in
voleva pur tentare di farsi ricono- confederazione colla Francia, misero
scere come re della Spagna. A tal in campo pretensioni di eredità
fine con una flotta inglese passato sulla riunita monarchia austriaca
in Ispagna, ei'a in molti luoghi già Federico II re di Prussia vantò
come re riconosciuto ; ma pria che diritti sulla Slesia; ma Maria Te-
estendesse l'autorità sua in quel re- resa , comunque abbandonata dai
gno, dovette recarsi al possesso degli suoi naturali alleati , e sostenuta
austriaci stati ereditari, derivatogli fosse solo dai sussidii dell' Inghil-

per la morte Giuseppe I, suo fra-


di terra e dallo zelo degli inighcre.si,

tello succeduto a Leopoldo, e morto mostrossi superiora ai pericoli che


nel 1 7 1 1 dopo soli sei anni di regno. la circondavano. Il Pontefice Bene-
Quindi è che tutte le speranze del- detto XIV, abborrendo i eon.sigli di

la casa d'Austria si concentravano chi voleva, che nei torbidi facesse va-
in Carlo, il quale assunto nel 1712 lere i suoi diritti sui ducati di Par-
al Irono imperiale, prese il nome di ma e di Piacenza, ed approfittasse
Carlo VI. Se pei trattati di Rastadt in ogni guisa della guerra suscitata
e di Baden acquistava egh i Paesi in Itaha, non ascoltò che il suo
i4o AUS A US
cuore ; scrisse anzi alla corte di prese , e di aver soverchiamente
Francia per indurla a negare il idoleggiato il sistema di uniformità,
passaggio per le sue terre agli eser- che lo condusse a continue innova-
citi di Spagna, Spa-
scrisse al re di zioni. Per questo soppresse nelle
gna acciocché non molestasse con Provincie ereditarie Austriache (\in:
le sue armi i principi cattolici, e mila centosessantacinquc conventi
scrisse pure all'elettore di Baviera con sessantaquattromila novecento
richiamandolo a seguire le vie del- tra monache e monaci dedicati al-
l'accomodamento per conto della la vita contemplativa, conservan-
Boemia da lui ambita. do que'soli che, oltre la cura delle
Frattanto, nel 174^5 niorto l'e- anime si occupavano o nella istru-
,

lettore di Baviera, che al cessare zione od in altre opere pie


, e ,

di Carlo VI era stato eletto im- questi medesimi non permise che
peratore col nome di Carlo VII, piìi dipendessero dall'Ordine gene-
fu assunto all' impero dell' Alema- rale di Roma. Tali innovazioni spin-
gna, sotto il titolo di Francesco I, sero il Sommo Pontefice Pio VI
il marito di Maria Fran- Teresa, ad intraprendere il viaggio da Ro-
cesco Stefano di Lorena gran duca ma a Vienna (an. 17B2) dove per
di Toscana. Alla morte di lui, ac- un mese venne trattato nel castello
caduta nel 1765 , Maria Teresa imperiale con somma magnificenza
prese a correggente Giuseppe II { F^. Pio VI ) e dove alcune cose
suo figliuolo,, che nell'anno innanzi ottenne di somma importanza dal-
era stato eletto re dei romani. Il la equità di quelV imperatore , sic-
secondogenito Leopoldo fu ricono- come egli stesso si esprime nell' al-
sciuto gran duca di Toscana se- , locuzione fatta ai Cardinali, ritor-
conda linea mascolina, colla quale nato che fli a Roma.
intendeasi assicurare la successione Se dopo il viaggio di Pio Vi fu
nella casa d' Austria , cui in ogni più ritenuto Giuseppe II nelle in-
caso doveva succedere quella d'Este novazioni religiose , progredì tutta-
instituita dall' arciduca Ferdinando via negli ordinamenti economici,
terzogenito di Maria Teresa. Il re- e commerciali : ma non pertanto
gno di sì gran principessa si con- quel grande suo zelo jier la causa
traddistinse specialmente coi prov- dello stato gH attirò addosso la
vedimenti dati per l' incremento del- contrarietà di molti. La introduzio-
l' agricoltura , dell' istruzione popo- ne nei Paesi Bassi di un unico se-
lare, e per la floridezza delle arti minario in Lovanio col proposito ,

e delle scienze. che gli studenti ricevessero uniforme


Alla morte della magnanima sua istruzione e vestissero uniformemen-
madre, Giuseppe II prese le redini te, produsse malcontenti dapprima,
dell'impero ( an. 1780). Instrutto aperta ribellione dappoi. Giuseppe
già da molti viaggi sulla condizio- 11 pregava e scriveva al Pontefice
ne dei propri stati e su quella , Pio VI, perchè come aipo visibile
degli altri di Europa salilo al , della Chiesa cattolica, scrivesse ai

trono si diede ad ap|)licare si (l'atte vescovi alUuchè lienlrassero nei dirit-


osservazioni al suo impero. Acca- ti di far istruire gli ecclesiastici nei
gionato viene nondimeno dai più propri seminari. Ciò non giovava,
di precipitazione nelle risoluzioni crescendo anzi i malcontenti che il
AUS AUS i4i
governo imperiali.' riguardava fo- Successe a Leopoldo Francesco li,

mentati dagli stessi ecclesiastici. In al (juale nel primo mese ed innan-


tale supposizione era anche stato zi ancora che fosse eletto impeiatore
oidinato l'arresto del Cardinale ar- di Germania, venne inlimata la guer-
civescovo di Malines e del vescovo ra dalla Francia, guerra mostruosa,
di Anversa. Sottrattisi eglino alle che con brevi intervalli di tregua
guardie, che circondavano le loro per le conclusioni delle paci di Cam-
abitazioni passarono nel territorio
,
po Formio (1797), di Luneville
olandese , e da di là scrissero al (1801), di Presburgo (i8o5), di
Pontefice la giustificazione della Vienna (1809), e di Parigi (18 r4),
condotta loro e quella dei popoli tirò innanzi jier ventitre anni, e dopo
belgi. vuia straordinaria vicenda di guer-
Intanto alla ribellione dei Paesi l'cschi avvenimenti coraggiosamente
Bassi univano a commuovere l'a-
si e perseverantemente sostenuti dalla
nimo di Giuseppe II, i tumulti casa d' Austria , ebbe fine con ima
neir Ungheria, le inquietudini nel- gloria che oscura quella di qualsi-
la Boemia , e le scontentezze nelle voglia altra guerra. Costituitasi nel
Provincie d' Italia. La guerra colla 1806, sotto la protezione di Napo-
Porta da lui, nel 17B8. intrapresa leone, la confederazione renana sul-
aveva un esito sfortunato, il re di le ruine dell' antico impero romano
Prussia colle armi alla mano voleva germanico , l' imperatore Francesco
obbligarlo a far pace colla Porta, abdicò alla corona germanica, ])os-
la Polonia nutriva il desiderio di seduta dalla sua famiglia da oltre
ricuperare la Gallizia e la Lodoini- cinque secoli, e dichiarò estinto l'uf-

ria, e l'Olanda mostrava apertamente fizio e la dignità d' imperatore dei


favorire le ribellioni dei Paesi Bassi. romani, creando un impero coi pro-
In tanti frangenti , venuta meno la pri stati intitolato Monarchia Au-
salute di Giuseppe morì nel 1790. li, striaca^ della quale fu quindi il pri-
Leopoldo Giuseppe da fratello di mo imperatore col nome di Fran-
Firenze accorse tosto a Vienna per cesco I.
salire sul trono. Vide i pericoli so- In conseguenza della nuova forma
vrastanti all'Austria, conchiuse quin- ricevuta dall'Europa pel congresso
di un trattato di pace coi turchi e di Vienna, nel 18 14, l'imperatore
coi russi, nel qual tempo fu nomi- d'Austria divenne presidente della
nato imperatore d'Alcmagna, re di confederazione germanica , e delle
Ungheria e di Boemia. Abolì molte Provincie conquistate in Italia, costi-
riforme introdotte da Giuseppe II tuì il regno Lombardo Veneto ed
tutto richiamando agli antichi rego- il regno Illirico. Posta pertanto la
lamenti ,
pacificò i Paesi Bassi solle- monarchia Austriaca in grado di
vati, e rimise la tranquillità ne' suoi esercitare quella potente influenza
slati. La sorte cui avevano soggiacciu- sugli stati europei, che ad ogni in-
to sua sorella ed il consorte di lei. tendimento è manifesta, il nome di
Luigi XVI re di Francia, lo deter- Francesco I, autore di tanti benefizii,
minò a contrarre un' alleanza colla passerà ih benedizione di tutti i

Prussia; ma nel mentre addensa- tempi e di tutte le nazioni , sic-


vasi il nembo della guerja, morì come la diffusa per lui data alla
nel 1792. Chiesa nell'anno 18 15, e nel i83i,
i42 AUS AUS
mostrerà al
colle valorose sue armi, a Maria Lodovica ( an. 1808) figlia

mondo il suo alFetto per la Chiesa dell'arciduca Ferdinando già gover-


cattolica romana, e le pure sue in- natore e capitano generale della Lom-
tenzioni. bardia, e finalmente a Carolina Au-
Dopo il congresso di Aquisgrana gusta, figlia di S. IVI. il re di Ba-
l'imperatore Francesco coli' augusta viera Massimiliano Giuseppe, supre-
sua consorte si recò a Roma, dove ma protettrice dell'Ordine della Cro-
vennero entrambi trionfalmente ri- ce stellata, e del nobile istituto del-
cevuti, e dove diedero esempi lumi- le dame in Innsbruck (an. 1816).
nosi delia loro religione , largendo Quest' ultima, rimasta vedova, con-
ai poveri, tra gli altri splendidi trat- tinua ad esercitare tutte le virtìi di
ti, la ingente somma di cinquanta una grande regnante, e fa sentire ad
sei mila lire austriache. Ne queste ogni classe dell'austriaco impero,
prove, comcchè corrano spontanea- quanta sia la forza della soavità
mente alla penna, sono le sole per della beneficenza, della religione, e
dimostrare l'alto affetto di France- quanta venerazione si debba in fi-
sco I alhi prosperità della cattolica ne ad un cuore e ad un intelletto
Chiesa. L'instituto di s. Ignazio, co- altamente informati.
s'i perseguitato appunto perchè più Morto Francesco I tra 1* univer-
<!' ogni altro avea sparsi i suoi be- sale compianto il d\ 3 marzo i83/),
nelizii suir umanità, sia istruendola, assunse il governo della monarchia
sia avvicinandola coi legami del cri- il regnante Ferdinando I, nato ai
stianesimo, quell'instituto riammesso 19 aprile 1793^ e coronato re di
venne da Francesco 1 ne' propri sta- Ungheria ai 18 settembre 18 So, re
ti, poco dopo che richiamate ne di Boemia ai 7 settembre i836,
erano da Pio VII le ei'ranti reliquie. e colla corona ferrea re del regno
Conosceva la chiara mente dell' il- Lombardo- Veneto, ai 6 settembre
lustre monarca ciò che la Chiesa, i838, nella cattedrale di INlilano.
e l'impero possano attendersi dal- Vero esempio di ogni virtù è (jue-
l' opera della Compagnia di Gesù ; st'ottimo monarca, che degno suc-
come uomini non d' altro rimeritati cessore di Rodolfo I, e di France-
che dal premio del cielo , condur sco I suo genitore, il conforto rie-
debbano quando che sia i loro fra- sce de' suoi sudditi e l'oggetto del-
telli sul sentiero di una virtù non l'ammirazione imi versale . Eccelsa
intìnta e di una scienza non orgo- consorte è a lui l imperatrice regi-
gliosa. I figli di s. Ignazio, protetti na IMaria Anna Carolina Pia, figlia

dagli altri principi dell' Europa al del defunto e piissimo Vittorio Em-
modo con che Francesco I ne diede manuele re di Sardegna, nata
19 il

uno dei primi esempi, aspetteranno settembre i8o3, maritala a Vienna


dal tempo, e dalla mano della Prov- il 27 febbraio i83i, e coronala
vitlenza anche nell' Austria gli elfelti regina di Boemia il i settembre "?.

della carità loro. i83(3. Piena di quella religione, che


Sposato fu Francesco I primiera- ereditò dagli augusti suoi genitori
menli' ad l'Jisabetta figlia del duca edifica i popoli ed il mondo intero
di \'iirteml)erg ( an. lyi^H), indi colia carila, eolla mansMeliidiiu' , e

a Maria Teresa figlia di Ferdinan- con ogni atto della pietà puà risplen-
do IV re delle due Sicilie (an 1790), dente.
AUS AUS 143
Tra i distinti ecclesiastici dati al- santa Croce, comechè consumasse il

la Ciiicsa dalla casa d'Austria, me- reliipiiario ov'era incassato. IV. Di


ritano speciale menzione i quattro Diaria Teresa, stabilito da quel-
seguenti Cardinali, dei cjuali veder se r imperatrice nell' occasione della
ne possono le biografìe agli articoli guerra dei sett' anni contro la Prus-
relativi, i
."
Andrea
ci' Austria na- sia , e specialmente dopo la batta-
to a Praga, nel iSSy, e morto, nel glia di Collin ai 18 giugno l'j^f.
1600. 2." Alberto arciduca d' Au- V. di Santo Stefano, instituito da
stria, sesto liglio di JMassimiliano Maria Teresa per ricompensare il
nato nel i559, e morto nel 1G21. merito civile nel giorno dell' incoro-
3." Ferdinando d" Austria figlio di nazione di Giuseppe II a re dei
Filippo III re di Spagna, nato nel romani. Gli statuti sono in data
i6o(), e morto nel 164 1. 4° Rodolfo 6 maggio 17G4. VI. di Flisahetta
Gioi'anni Giuseppe Ranieri, fratello Teresa, instituito dall' imperatrice
dell' imperatore Fi*ancesco I , nato Elisabetta Cristina vedova di Carlo
a Firenze nel 1788, e morto a Ba- VI d'Austria, e rinnovato dall'impe-
den nel 1 8 3 1 ratrice regina Maria Teresa d'Au-
Dieci sono gli ordini cavallereschi stria nel 1781, affine di premiare
dell' impero d'Austria. I. Si consi- i servigi di trenta anni di venti uf-
dera come appartenente all' Austi'ia flziali sujìeriori, salendo da! grado di
l' Ordine teutonico, che ebbe ori- colonnello a quello di generale. VII,
gine nell'anno i 191 in Acri o To- di Leopoldo, stabilito dall'imperato-
Icmaide di Palestina da alcuni ufli- re FrancescoI agli 8 gennaio 1808

ziali tedeschi e fu confermato da


, per premiare ogni altro medito mi-
Papa Celestino 111. Soppresso col litare e civile, come quello di s. Ste-
resto dell'ex, impero germanico, pos- fano fu destinato per premiare il

siede nelle austriache terre i suoi merito dei soli nubili. Vili, della
fondi e vanta un principe della ca- Corona da JVa-
di ferro, proclamato
sa imperiale per gran maestro. Ora poleone 5 giugno i8o5, e confer-
il

ne è insignito l' arciduca Massimi- mato dall'imperatore austriaco Fran-


liano d' Este fratello di Francesco cesco I il 1 2 febbraro i 8 1 G. Le stri-

IV duca di Modena. II. Del Toson sele verdi all' orlo del nastro color
d'oro fondalo da Filippo il lìuoiio d'arancio distinguono la decorazio-
duca di Borgogna a' io gennaio ne italica dall'austriaca. IX. di san
l43o, perocché avendo Massimiliano Giovaimi di Gerusalemme in Au-
I d' Austria sposata Maria di Bor- stria, e gran priorato di esso in
gogna, figlia ed erede di Carlo // Boemia. L' Austria possiede, nella
Temerario, nellereditaine gli stati_, cittìi libera di l'^rancfort , la cor-
venne (juindi neirAustriaca dinastia te dei cavalieri di s. Giovanni, sulla
il diritto di conferire questo Ordine. quale n' è sovrana, giusta l'articolo
III. Della Croce Stellata, o delle Da- 5i dell'atto del congresso di Vien-
me della C/-or;>r<'Z, instituito ai 1 feb- na. Quest'Ordine non ha conservato
braio 1668 dall'imperatrice Eleono- altro in Germania che il gran piio-
ra di Gonzaga, vedova di Ferdinan- rato di Boemia con delle commen-
do III, in memoria di mi inceivlio, de in Austria, in Moravia e nella
che consumata parte del palazzo im- Slesia prussiana.
periale, lasciò intatto un pezzo della Ora per sovrana munificenza di
i44 Aus AUS
Ferdinantlo I imperatore di Austria pietà, per cui venne innalzato alla

fu ristai)! 1 ito in Venezia l'antico prio- dignità di diacono Cardinale di s.

rato dell' Ordine gerosolimitano, e Maria Nuova, da Gregorio XIII, ai


u'è priore il nobile signor d. Gio- 19 novembre iSyG, quantunque a-
vannantonio Cappcllari della Co- vesse compiti appena i dieciannove
lomba, nipote dell'attuale Sommo anni di età. Due anni ei si trat-
Pontcllce Gregorio XVI. tenne in Roma, ove si distinse per
Si accordano inoltre nell' impero la integrità de'costumi, per l'amo-
austriaco le seguenti medaglie per re alla preghiera, per la sua pru-
ricompensare i zelanti funzionari, denza senile, e per la dolcezza, che
r. medaglia per la virili mili-
la gli cattivava gli animi di tutti. In

tare in oro ed argento instituita appresso venne dichiarato protetto-


dall' imperatore Giuseppe II e prov- re dell'impero, e governatore del
veduta di nuovi privilegi dall' im- Tirolo e dell'Alsazia. Indi passò in
peratore Francesco I per chi si sa- Polonia, nel i5Si, in qualità di le-
rà segnalato conti-o il nemico , dal gato a latere, per cacciare da quel-
sergente maggiore fino al semplice la chiesa Geberardo Trusches , il
I
soldato; 2. la medaglia di onor ci- quale era seguace delle eresie di Lu-
i'ile in oro di tre classi ed anche
, tero. Dopo sette anni Sisto V gli

d'argento; 3. la medaglia di di- conferì il vescovato di Costanza, ove


stinzione pei veterani. chiamò i gesuiti, introdusse il nuo-
Finalmente e' è in Austria la cro- vo rito di salmeggiare abbracciato
ce d'onore in oro ed argento pe- dalla Chiesa romana, e costrusse o
gli ecclesiastici, che si distinguono in ristabilì parecchie chiese. AbbeUi, e,

guerra, fondata dall'imperatore Fran- secondo altri, edificò dalle fondamen-


cesco I nel i8oi. ta il tempio di s. Andrea apostolo
Il capo dell' impero austriaco in Henault. In appresso Gregorio
come re d' Ungheria ,
gode il glo- XIV Io elesse vescovo di Brixen e
lioso titolo di Apostolico conceduto legato di tutta l'Alemagna. Insigni-
dal Poiitcficc Silvestro li del 999 to di questo carattere, si diede con
a Stefano I re d' Ungheria, e con- tutto lo zelo ad impugnare l'eresia,

fermato da Papa Clemente XIII, ai alla quale rinunziarono tre mila per-
iq agosto I 758, all'imperatrice re- sone, convinte dei loro errori da
gina Maria Teresa ed ai successori alcuni opuscoli polemici cui diede
di lei. Egli si fa precedere colla croce alla luce. Fu presente ai conclavi
astata, giusta il privilegio dal mede- di Sisto V,
Gregorio XIV, Inno-
simo Silvestro 11 accordato. cenzo IX e Clemente Vili; e fu il
AUSTRIA (d') Andrea, Cardinale. primo tra i Cardinali diaconi, che
Andrea d'Austria era figlio naturale impose tiara Pontificia a Gre-
la
di Ferdinando arciduca di Austria, e gorio XIV
ed Innocenzo IX. Desti-
nipote dei Cesari Carlo V e Ferdinan- nato da Filippo lì re di Spagna al
do I. Nacque in Praga nel ìS'ìj, ove Governo delle l'iandre, si rese celc-
percorse con rapidità maravigliosa bre per le sue virtìi e per aver fatto
gli studii delle lettere amene, e della costruire nell' isola I3omelcnse la for-
lingua latina, italiana, francese e tezza di s. Andrea. Nell'anno del
spaglinola. Alla sua non ordinaria giubileo 1600, si recò in Roma sco-
dottrina congiungeva la piìi soda nosciuto, ove visitò le basiliche di
ALS AtJS i4^
quella città, vestito di sacco, digiu- Rrusselles. Metitre sostenne la carica
no ed a Poscia andò in Napoli
piedi. di governatore, fece parecchie cam-
a venerare sangue di s. Gennaro, e
il pagne con vario succes.so. Dopo aver
ritornato in Roma, terminò i suoi assediata Ostenda pel corso di quat-
giorni nel palazzo vaticano assistito da tro anni, se ne impadronì e la di-
Clemente Vili, a' 12 novembre 1600, strusse. Conchiuse poscia la pace con
Fu sepolto nella chiesa di s. Maria Giacomo re della gran Brettagna,
dell'Anima, ove gli fu eretto un mo- e fu mediatore tra Enrico IV re di
nimiento con magnifica epigrafe. Francia e Filippo III, che rappacifi-
AUSTRIA (d') Aliìerto, Cardi- cò. Quest'ultimo offrì in isposa ad
nale. Alberto d'Austria sorti nata- i Alberto sua sojclla, Isabella Chiara
li in Neustadt nellanno \55c^. Era Eugenia, alla quale assegnò in dote
arciduca d' Austria, figlio di Massi- le Provincie delle Fiandre. Alberto,
miliano II e fratello di Rodolfo II il quale non era ancora insignito de-
imperatore. In età di anni nove, o, gli ordini sacri, per mezzo del ve-
secondo altri scrittori, di undici, si scovo di Viseu, rinunziò in pieno
recò alla corte del re cattolico Filippo concistoro il cappello Cardinalizio,
li, del quale cattivossi l'animo. 11 colla chiesa di Toledo. Condottossi
Ciacconio riferisce, che Alberto avea poscia Ferrara, celebrò il suo
in
compiti appena diciannove anni matrimonio alla presenza del Pon-
quando, ad istanza dell'imperatore tefice Clemente Vili, che allora si
e del medesimo re cattolico, venne trovava in quella città. Nel governo
da Gregorio XIII, a'4 marzo i57 7, delle Fiandre si rese degno degli
innalzato alla dignità di diacono encomii di tutti i suoi sudditi, che
Cardinale assente, e poscia, prete lo risguardavano qual padre. La sua
del titolo di Croce in Gerusalem-
s. rara pietà lo rendeva soprattutto
me, quantunque fosse ancora chieri- degno della comune ammirazione.
to. Lo stesso Pontefice, che gli avea Questa lo indusse ad edificare chie-
conceduto questo speciale privilegio, se, moni steri e luoghi pii , ed a
gli mandò fino in Ispagna la ber- sollevare la miseria dei poveri colle
retta, ed il cappello Cardinalizio. pili splendide limosine. Nutriva la

Dopo la morte di Enrico Cardinale più tenera divozione verso Maria


«li Portogallo, conseguì il posto di Vergine, della qviale recitava ogni
viceré di quel regno, che tenne per la giorno l'ufiSzio, e nelle cui festività

Spagna dieci anni con molta saggezza si accostava con fervore ai ss. Sa-
e valore. Venne anche insignito da cramenti. Ogni anno visitava due
diversi Pontefici di varie splendide le- volte il santuax'io insigne della Ma-
gazioni, ce' titolo di legato a latere. donna di onore di lei
Halla. Ad
Nel suo ritorno in Ispagna, fu fatto eresse un tempio magnifico in A-
coadiutore dell'arcivescovo di Toledo sprocoUe nel Brabante dove per ,

nel i594; della qual chiesa entrò molti anni tratteneva nove gior-
;>•

in possesso dopo la morie di esso ni in santi esercizii. Recossi eziandio


arcivescovo. Dopo tre anni fu eletto in compagnia della sua sposa a visi-
governatore delle Fiandre dal re di tare la casa di Loreto, alla quale
Spagna, e deputato colla facoltà di fece un dono del valore di trenta -^
suo vicario al governo dell' arcive- quattromila scudi. Essendogli offerte
-scovato Garzia Loaisa , recossi a alcune provincie da suo fratello Mat-
voL. ni. '9
1 46 A li S AUS
tia, le riiiiiii7Ìò in favore ili Ferdi- in Firenze 8 gennaio 1788. figlio
li

nando suo cugino, e non volle nep- di Leopoldo 1 granduca di Toscana.


pure accettare la corona imperia- Fu eletto arcivescovo di Olmùtz in
le Dopo tante gesta gloriose,
. ter- Moravia dal Sommo Poni elice Pio
minò suoi giorni in Brusselles
i nell' \ll ai 4 g'Ligiio 1819, e dal me-
anno 162 1, compianto da tutti, desimo nello stesso concistoro renne
e venne sepolto nella chiesa mag- creato e pubblicato Cardinale prete
giore. del titolo di s. Pietro in Montorio.
AUSTRIA (d") Ferdiivando, Car- 11 medesimo Pontefice, per ispeciale
dinale. Ferdinando d'Austria venne distinzione, glimandò a Vienna la
alla luce nel 1609, ^^ ^'"^ figlio Ijcrrettaed il cappello Cardinalizio,
di Filippo III re di Spagna. Era che gli furono imposti da monsi-
giunto appena all' età di due lu- gnor Leardi allora nunzio apostoli- I
stri ,
quando il Sommo Pontefi- co in Vienna, e da un apposito ab-
ce Paolo V, a' 29 luglio del 16 r9, legato ai)Ostolico, nella persona di
lo creij diacono Cardinale di san- monsignor Carlo Odescalchi, poi
ta Maria in Portico, inviandogli si- Cardinale , ed ora membro della
no a Madrid le insegne Cardinali- Compagnia di Gesù. 11 Caì'dinale
zie. In appresso gli fu affidala lanì- Rodolfo fu esemplare di tutte le
mniistra/Jone della sede arcivescovi- virtù cristiane, compianto e morì
le di Toledo, e fu eletto legato del da tutti i suoi diocesani in Radon,
Portogallo Della sua munificenza
. la notte del 2 3 venendo il i\ lu-

n'è prova ^a^cr egli assegnato tre- glio i83i. Il suo cadavere fu tras-
cento scudi annui alla chiesa della portato a Vienna, capitale dell' im-
sua diaconia. Le rare doti, ond'era pero d'Austria. Fu esposto nella
a gran dovizia fornito, lo rendeva- chiesa parrocchiale di corte , degli
no la delizia di tutti. Difese con agostiniani , ed indi sepolto nella
molto zelo 1" immunità ecclesiastica, chiosa dei cappuccini, ove esistono
e si servì dell'opera di uomini in- moltissime tombe imperiali , fra le
tegerrimi, affinchè fossero osservati i quali quella del piissimo, e non mai
saci'i canoni nell' amministrazione abbastanza compianto Francesco J

delle lendite ecclesiastiche. Innalza- imperatore d'Austria, fratello del


to poscia al posto luminoso di go- defnnfo Cardinale.
Aernatore delle Fiandre, dovette in- AUSTRIMONIO (s.). apostolo,
tervenire a varie battaglie, nelle qua- e primo vescovo
Al verni a, !n di
li USCI mai sempre vincitore per in- celebre missionario venuto nelle Gal-
tercessione della Vergine, di cui era lie verso la metà del secolo terzo.
ossequioso divoto. Ma una lenta feh- Fondò egli stesso la chiesa, a gover-
hi'c gli accelerò la fine de' suoi gior- nare la quale fu destinato. Credesi
ni nella fresca età di anni trenta- che fosse seppellito nella badia di
due. Mori in Brusselles nel 16 ji, Issoire ,
posta nella bassa Alvernia
donde il suo cadavere venne tras- e appartenente , oveai benedettini
ferito in Ispagna ove fu sepolto
, se ne conserva tuttavia il capo. La
nella toniba di quei monarchi nel- maggior parte delle sue reliquie è
r Escmiale. nella badia di Manzac, presso Rioni,
AUSTRIA (d") Rodolfo Giu«'ppe e a Pierre-Fncise, altrimenti s. Ivo-
Ranieri arciduca, CanUnalc. -'i icque Ilio neir A(juitania. Auslrimonio è
A UT A U T 1
47
nominato nel martirologio romano citare generale ispezione su tutte le

al primo di novembre. [)io\ineie ad essi soggette.


A L'STRLDE (s.),abba(le.ssa a Laon, AUTORI ecclesiastici. Scritto-
era figlinola di Ijlaiidino Bosone e ri, che illustrarono la Chiesa con
di santa Sadalaberga. Venuta in età le loro opere dopo gli apo.'>toli. Tal-
da poter scegliere quello stato, che volta si dà questo nome a quelli
le tornasse in gradimento vestì , che vissero dopo s. Bernardo. Ku-
r abito di monaca, e fu fatta l)a- prima del 826, e poscia san
.<;ebio

dessa in luosro
D della madre defunta Girolamo nel 39?,, hanno tessuto il
nell'abbazia di s. Giovanni Battista. catalogo degli scrittori illustri. Lo
Codesto incarico non era per Au- stesso fece Fozio nell' 856, il quale
strude che un mezzo di porre ad nella sua biblioteca inserì 1' estratto
esercizio le più eminenti virludi : era delle opere di parecchi autori sì

prodiga verso i poveri, prolissa nel- che profani, molte delle


ecclesiastici

la orazione e costante nel digiuno quali ci sono ignote. Anche il Bel-


per guisa, che non prendeva a certi larmino si occupò di questa fatica,
giorni se non poco cibo , e questo ma non \i riuscì con molta esat-
dopo il tramonto del sole. Morì l'an- tezza. Quindi, nel 1688, Guglielmo
ni)688, dopo aver superato un gra- Cave diede alla luce una storia let-
ve pericolo, in cui la sua innocenza teraria degli scrittori ecclesiastici fi-

avrebbe naufragato. Sì fa menzione no al i5i7; poscia Tillcmoiit trat-


di lei ne' calendari di Francia e tò di quelli, che fioiirono nei pri-
dell'Ordine benedettino; la festa mi sei secoli; in appresso, nel 1686,
poi ne vien celebrata il 1 7 di ot- Dupin diede principio alla edizione
tobre. della sua biblioteca degli Autori ec-
AUSTRULFO (s.), abbate di clesiastici, la quale per altro non va
Fontcnelle, f^. s. Yandregesilo. esente da errori ; e finalmente don
AUTOCEFALI. Nome dato dai Cellier benedettino compose sullo
greci ai vescovi, i quali non erano stesso argomento un'opera più ac-
soggetti alla giurisdizione dei patriar- curata, compresa in ventiquattro vo-
chi , ed erano indipendenti come lumi. Il Berti, che noi seguiamo, si

questi. Nella chiesa orientale erano restrinse ai più importanti.


Autocefali l'arcivescovo di Bulgaria AUTUN [Augusloduncn.). Città
ed altri metropolitani, i quali dicea- con residenza vescovile in Francia.
no di non dipendere dal patriarca Era una città degli eduei [civitas
di CostantinopoH , e nella chiesa jEduoruni), popoli della Gallia Cel-
occidentale gli arcivescovi di Ra- tica. Tutto il loro paese, che com-
venna, che pretendevano di non es- prendeva una parte della Borgogna,
ser dipendenti dal Papa. Una vol- la Bressa, il Torez, il Lionese , il
ta tutti i non era-
metropolitani Beaujolais, Dombes e Nevers, era
no soggetti al patriarca od esarca, appellato anticamente ^/Z'/'rtc/e. Quei
in quanto spetta all'ordinazione dei popoli combatterono spesso contro
vescovi. In seguito poi i vescovi gli avergnali, che volevano disputar
delle j^randi città si arrogarono di- loro la sovranità delle Gallie. A-
ritti sulle Provincie delle loro dio- veano un annuo magistrato detto
cesi , cioè di ordinare i metropoli- Vergobrette, il quale esercitava un
tani , di convoc.3re sinodi e di escr- potere assoluto sulla vita e sui be-
i48 AUT AUT
ni.Autun, come si disse, era chia- Autun sufFraganea di Besancon, ma
mata anticamente Bibracte, e poi ora ella è di Lione. Il primo privi-
Aiiguslodunum da Augusto suo be- legio della chiesa di Autun, conces-
nefattore, e da dunum (monte), sole insieme con altri da s. Grego-
perchè situata appunto alle falde rio I, era il diritto del vescovo di
di un monte. Siffatto nome si cor- portare il pallio, e di precedere gli
ruppe in seguito in Augdum ed altri suffraganei nella metropoli. 11

in Aulun. In essa il potere dei secondo era quello di rappresentare


druidi era concentrato, ed i giova- la chiesa di Lione in tutti i suoi
ni gualesi vi aveano la loro scuola . diritti in tempo di sede vacante. Il

L' antica città di Autun era bella terzo era la presidenza naturale e
magnifica ed ornata di un campi- perpetua del vescovo agli stati di
doglio, di diversi templi , e di un Borgogna, e la sua preminenza su-
forte arsenale, in cui aveanci armi gli altri vescovi, fossero anche stati

per cento mila uomini. Sono affat- più anziani preminenze che furo-
;

to spariti gli avanzi di si bei mo- no confermate Papa Giovannidal


numenti ; maammiransi
tuttavia VIII. Amatoreprimo vesco-
fu il

in essa le vestigia dei templi di Mi- vo di questa chiesa, che illustrata pur
nerva, di Diana, di Cibele, di A- venne da diversi santi. Tra essi me-
pollo e di Giano, non che statue, menzione Sinforiano, che
rita special
medaglie, e due porte di romana mori martire l'anno 178 per non
costruzione con pietre senza cemen- aver voluto prestar culto agi' idoli
to. Autun fu molto danneggiata [V. Sinforiano). S. Bufronio prete,
dai barbari. Costantino il Gran- poi vescovo di Autun, fece edifi-
de la riedificò e di molto l'abbel- care una chiesa sulla tomba del glo-
lì . Soffri assai anche nelle inva- rioso martire.
sioni dei saraceni, nell'anno ySo, Commendevoli pure furono i se-
onde non potè acquistare il lustro guenti vescovi: S. Retizio del 3i3,
primiero, aggiungendovisi le guerre che assistè ad un concilio con Pa-
dei normanni nel fine del secolo no- pa s. Melchiade ; s. Cassiano suc-
no. Autun ebbe per lungo tempo il cessore del precedente verso il 3?. T;

titolo di contea sotto i Carlovingi, s. Simphcio fiorito nel IV secolo ;

ma fu poscia ducato di
riunita al s. Eufronio nel V, e s. Siagrio nel
Borgogna, divenendo in progresso la 56o, come ancora i ss. Simplicio
capitale di un piccolo paese detto Proculo, A grippino, Lcgero ec. Au-
l'Autunese [Autunois). Nel XVI se- tun ebbe anche parecchi Cardinali,
colo ebbe parte alle disgrazie dello fra' quali rammenteremo, come spe-
stato nelle guerre civili. cialmente benemeriti, Pietro rSertrand
Fra tutte le chiese di Francia il Seniore, confutatore di Pietro Cu-
quella di Autun dopo Lione la
è gnerio, creato Cardinalenel i33i
più antica, e Commanville dice che da Giovanni XXII, ed istitutore del
la sede vescovile vi fu fondata nel II collegio detto di Autun in Parigi,
secolo. I martirologi e la costan- perchè da lui eretto e dotato di
te tradizione assicurano, che il cri- rendite, a vantaggio de" suoi dioce-
stianesimo vi fu stabilito dai san^ sani. suo nipote Pietro Bertrand,
Il

ti Benigno, Andochio e Tirso, spe- fatto Cardinale nel 344 ^^ ^''^" 1

ditivi da s, Policarpo nel 160, Era mente VI, impose nella basilica va-
AUT AUX iÌ9
ticana la corona imperiale a Car- nel 670, sopra la disciplina ecclesia-
lo iVj e ad Anna sua consorte, e stica, e ne parlano il Labbé al to-
fondò un collegio '"i Autun di cui mo VI, e l'Arduino al tomo III.

parlano G'v.-.eppe Cito e il Warton. 11 quarto, nel io55, contro Roberto


Nel XVllI, sotto
('':Jiinare del secolo duca di Borgogna, il quale avea sì

il l'ontificato di Pio VI, il vescovo maltrattato Aganonc vescovo di Au-


di Autun acquistò mia sfortunata ce- tun, che Goflredo di Lione, L'go di
lebrità sui decreti della Costituzio- Besanzone, Aicardo di Chàlon, e
ne civile del Clero. Drogene di Macon si unirono in
La cattedrale di Autun di goti- questa città con s. Ugo di Chign\

co disegno è molto slimata, ed il afììne di prendere delle misure in


suo capitolo è insignito di molti un alfaie di tanta importanza. V.
privilegi. Essa è dedicata a s. Laz- Mabillon tomo IV. p. 378. Il quin-
zax'o, altre volte a s. Nazario, e vi to nel 1061, sulla disciplina della
si conservano molte reliquie. Il ca- Chiesa, secondo afferma Pagi al il

pitolo contava otto dignità, e cin- detto anno. Il sesto, nel io65. per
quanta canonici, e fra gli altri di- la riconciliazione del vescovo d' Au-

ritti avea quello di amministrare tun col duca di Borgogna , ed è


il vescovato in sede vacante sino riportato Labbé al tomo IX
dal
a che il vescovo di Lione, cui ap- e da Arduino al tomo VI. Il set-
parteneva r amministrazione tanto timo, nel 1077, in Autun, o vicino
spirituale come temporale, ne avesse alla città. Mabillon tomo IV, p. 1 06?..
preso possesso. Ora si compone di L'ottavo, nel 1077, versò sopra la

due dignità ,
prima delle quali è disciplina, come si legge nel Pagi e nel-
l'arcidiacono, con dodici canonici r Arduino t. VI. Il concilio poi del
compreso il teologo ; ed inoltre vi 1094 ^ P'ì^i celebre, e v'interven-
sono sacerdoti, e chierici pel divin nero trentadue vescovi. In esso non
servigio. Nella città vi hanno due ca- solo si trattò della disciplina , ma
se religiose de' fratelli della dottrina vi fu scomunicato il re Filippo I

cristiana, evvi un insigne monistero da Ugo arcivescovo di Lione, e le-

di monache del sacro Cuore , uno gato Pontificio di Urbano li, per la
spedale e due seminarii. Negli ulti- poligamia simultanea commessa da
mi tempi questa diocesi si com- quel re collo sposalizio di Bertrada
poneva di cinquantatre parrocchie di Montfort, vivendo il conte di
trecento e ottanta sussidiarie , e Angiò marito di lei. Si fulminaro-
ventotto case religiose. La sua tas- no ancora in quel concilio corti- i

sa camerale è di fiorini trecento e giani dell'antipapa Guiberto, l'eresia


settanta. dei simoniaci , l' incontinenza dei
Dei concilii di Autun il primo chierici, ed i monaci occupanti le
fu nel 5go contro i religiosi disub- cure.- V. Baluzio tom. VI. Miscel-
bidienti, e ne tratta Mabillon negli laneoruni.
annali benedettini tom. I, p. 196. AUXERRE {Antissiodorinn). Cit-
11 66 r, sotto il vescovo
secondo, nel tà vescovile di Francia, antica ca-
s. Legero, come dicono il Mabillon pitale dell' Aiixerrois nella Borgo-
citato p. 636 e la Gallia Christiana, gna, posta sul pendio d' una collina
t. IV, p. 35o; ma il Lenglet lo vuole sulla sinistra riva dello Yoìines, oggi
celebrato nel 663. 11 terzo si tenne capoluogo di prefettura . Vi si veg-
i5o AUX AUX
gono alcune antichità romane, e nei to Cardinale. Il primo vescovo di
suoi scavi si rinvennero molte me- Au\crre fu s. Pellegrino martire
daglie e conii importanti. Tranne la ch(! inviato da Sisto II (eletto nel

chiesa cattedrale dedicata a s. Ste- 160), recossi a prediciire il vangelo


fano di architettura gotica , ed il nelle Gallie, insieme a s. Gorrodemo
vecchio palazzo vescovile, non v' ha diacono, s. Marcello prete, s. Giovia-
edificio rimarchevole. Giuliano apo- no suddiacono Gioviniano let- e s.

stata si trattenne qualche tempo in tore. S. Gioviniano è onorato ad

Au\erre nel 356. Nel seguente se- Auxerre ai 5 di ma£[2;io ed una ,

colo fa presa da Attila, ed i sara- parte delle sue reliquie fu portata


ceni vi entrarono, e la saccheggia- neir uiidecimo secolo nel monistero
rono nel 7 32. 11 re Roberto la con- della Carità sulla Loira (Fedi il

quistò nel ioo5, ma ebbe Auxerre nuoi'O Breviario d' Auxerre). 11 cor-
i suoi conti particolari. L' Auxerrois po di s. Pellegrino fu sepolto a Ban-
ricevè terribili guasti nelle guerre dei gi neir Auxerrese, dove avea soffer-
francesi contro gl'inglesi, e nel i370, to il martirio, e credesi che ora si

fu conquistata da Giovanni di Chà- trovi nella badia di s. Dionigi pres-


lons per Carlo V re di Francia. Il so Parigi : altri però vogliono che
trattato d' Arras, nel i44^3 ^'^^^ ^^' sia in s. Pietro di Roma, o a Terni
dere 1' A uxerrois al duca di Borgo- nell'Umbria. Bollando nondimeno
gna. Nelle incui'sioni degli ugonotti ]iensa esservi soltanto qualche parte
Auxerre molto soffri, particolarmen- delle sue o forse quelle
reliquie ,

te nel iSGy. Alla fine, nel 1669, di qualche altio santo dello stesso
fu riunita alla corona di Francia. nome. Altri santi uomini illustraro-
La cattedrale aveva un capitolo com- no dopo s. Pellegrino questa sede.
posto di un decano, con veste vio- Tra essi vanno distinti s. Valeriano
lacea e rocchetto , di altre cinque o Valerino terzo vescovo s. Eladio ,

dignità, e di cinquantadue canonici. quarto vescovo, s. Amatore mor-


La sede ve>;covile piantata sino dai to nel 4'<^5 s. Germano, nel 4Ì'^>

primi secoli della Chiesa, suffraganea di s. Droctualdo, nel 532 s. Eleu- ,

Sens, conteneva circa duecento tren- terio morto nel 56 e s. Ana- r ,

t'otto parrocchie , ma fu soppressa cario nel 60 5 ecc. Guido vescovo


nel 1801. Eranvi in questa città d' Auxerre fu capo della crociala
tre abbazie i .
"
s. Germano dei be- contro IManfredi e i ghibellini, nel
nedettini di s. INIauro. 1." s. Pie- Pontificato di Urbano IV. Nel i i4"
tro dei canonici regolari della Con- l''ugenio III onorò di sua presenza
gregazione di Francia. 3." s. Ma- la città di Auxerre, la quale sotto il
riano dell'Ordine premostratense Pontificato di Pio VII, nel concor-
Inoltre vi aveano tre abbazie di ver- dato del 1801, cessò, come dicem-
gini , e molte altre case religiose. mo, di essei'C .sede vescovile.
Il vescovo avea la rendita di li- In Auxerre si celebrarono i se-
re trentacinque mila , e doveva a guenti concili!. Nel primo convoca-
Roma la tassa di quattro mila to nel .'lyH , da Anacario vescovo,
fjualfrocenlo fiorini. Papa [Jrba- si trattò sugli affari della disciplina
no V governò l' abbaziale di san ecclesiastica, si proibirono i giuoi.hi

l'ielro, e lii ]>romos>iO immediala- ilei cerv<i e delli gi(ìvenca, cioè il

nicntc al Pontificalo, senza essere sla- mascherarsi sullo sembianze di be-


A VA AVA iM
vlie, ed il far de' doni nfllo calen- i quali sostengono che il titolo di

i\c iligcmiaio alla maniera di.'i f^<'n- s. Lucia gli lijvse dato in conwnen-
lili. Si vietò inoltre il servizio divino da. In a[)pre.sso Pio W lo elesse

uelle case, e Imo di eonipicie a" pro- arcivescovo di Torino nel 563, alla 1

pri voti presso gli alberi, fontane o qual dignità rininiziò dopo due an-
pietre poste a capo delle strade, con ni, a favore di (iirolamo della Rove-

segni rappresentanti fìgun^ umane re. S. Pio V gli aflldò poscia l'am-
perchè dai onorate sotto il
t^entili ministrazione della chies;! di Mileto
nome di dio Termine. Si proibì ogni nella Calabria, ove disimpegnò a' suoi
specie di sorti legii, e tutti i modi di doveri con zelo veramente apostoli-
di scrutare l' avvenire, detti le sorti co. Sotto il Pontificato di Gregorio
dei santi. Si vietò ai .sacerdoti , ai XIV passò al vescovato Porluense,
diaconi e suddiaconi di dire , ser- nel 1591, e nella chiesa di Castel-
vire od assistere messa dopo di alla nuovo .sua diocesi tenne un conci-
aver mangiato e condannossi ad , lio. Durante 1' assenza di Clemente
essere chiuso in un altro monistero VIII, da Pioma risco.sse gli elogi ,

per viverci tre mesi in pane ed di tutti per la singolare jìrudenza


acqua, ogni abbate, che lasciò entrar onde sostenne la carica di legato
donne nel suo. Il secondo concilio a latere di quella illustre città.

fi.1 tenuto nel 663. Il primo dei Terminò la sua carriera mortale in
suoi canoni comanda , che tutti i Roma nel 1600 dopo trentanove
cliierici delibano sapere perfettamen- anni di cardinalato, e dopo essere
te il .simbolo attribuito a s. Atana- intervenuto ai conclavi dei Pontefi-
sio. Il terzo concilio fu quello del ci Pio V, Gregorio XIII, Sisto V,
695, o del 697, sopra l'uffizio divino. Urbano VII, Gregorio XIV, Inno-
Nell'841 celebrossi il quarto, ove si cenzo IX e Clemente Vili. Il suo
stabilì un digiuno di tre giorni per acuto discernimento unito ad esem-
gli aifari della guerra, che allora agi- plari costumi lo rendevano laro a
tava lo stato. Finalmente il quinto tutti, e specialmente ai Cardinali più

si raccolse l'anno 1077, in cui Ugo giovani, che spesse fiale a Ini ri-

di Die legato di Papa Gregorio


, correvano aftinché sciogliesse i loro
VII, giudicò alcuni vescovi di Fran- dubbii, e desse loro savii consigli.

cia , e fra gli altri Manasse diReims Ebbe onorifica sepoltura nella chie-
accusato di simonia. sa di s. Maria sopra IMineiva.
A\ ALOS IivNico d'Aragona, Car- AVANA o s. Cristoforo de Avana
dinale. 1 unico Avalos fioriva nel secolo [S. Chrìstophori de HoK'aiia). Città
XVI. Napoli è la sua patria, ed i suoi con residenza vescovile nelle Indie Oc-
genitori erano ragguardevoli per la cidentali, capitale dell'isola di Cuba,
nobiltà del loro lignaggio. Dopo aver scoperta da Cristoforo Colombo ai

sostenuto la dignità di cavaliere del- 27 ottobre i49^5 Ferdinando


P*^''

l'Ordine di s. Jacopo delle Spagne, V ed Isabella sovrani di Spagna.


e di cancelliere del regno, fu creato Ei la chiamò Ferdinandiiia , a ri-

da Pio IV, a' 26 febbraio 1 56 1


,
guardo monarca, comunque
di detto
diacono Cardinale di s. Lucia in ritenesse sempre l'antico suo nome.
Selci.L'Ughellio però asserisce, che L' Avana è una bellissima città
Innico ebbe il titolo di s. Adriano, posta verso occidente, è residenza
e .segue l'opinione di alcuni storici, del governatore spagnuolo e soleva
l'io. AVA AVE
fermarsi in essa ki flotta spagnuo- ad istanza dello .stesso re di Porto-
la^ elle dall' .\ melica faceva tragitto gallo Giuseppe I, eresse Aveiro in
in Ispagiia. L'Avana fu fondata nel sede vescovile, nel concistoro de' 16
iTii da Diego Velasquez, che la agosto, dichiarandola sulti-aganea del-
chiami) Furto di Carenasj ma es- l'arcivescovo di Braga, Aveiro ha
sendo stata ricostruita a qualche di- un porto considerabile per la sua
stanza dal suo luogo primitivo, pre- vastità e profondità, divenuto di
se il nome di s. Cristoforo di A- maggior importanza dopo lo sgom-
vana. 11 suo porto è non solamen- bramento delle sabbie fatto nel 808, 1

te il migliore dell'America , iiia di mercè la costruzione di ima diga


tutto il mondo ,
potendo conteneie che soverchia il livello delle mag-
ben mille vascelli. E guardato da giori maree.
tre fortezze fabbricate nel 1662 per AVELLANA, Congrfgnzione di s.
ordine del l'e Filippo IV in difesa Colomba. Circa l'anno 1000, un
delle forze dell' Inghilterra, che ver- nobile uomo detto Lodolfo viag-
so quel tempo se n' è nondimeno giando pegli Appennini, verso Ca-
impadronita. Nel 1762 fu nuova- tria, .si fermò vicino ad un fonte, il

mente presa dagl'inglesi; ma, median- cpiale scorreva tra le radici di al-

te il trattato di pace fra Carlo IH beri detti avellane ed addormen- ,

re di Spagna e Giorgio III re del- tatosi, udì una voce, che lo esortò
la Gran Brettagna, fu rilasciata al- a fondare ivi una cappella in ono-
ia Spagna . Attualmente la sede ve- re di s. Andrea. Ubbidì, ed aggiunto-
scovile dell' Avana è sotto 1' ammi- vi un piccolo tugurio elesse di vi- ,

nistrazione apostolica dell' arcivesco- vere ivi solitario. Per altro scoperto
vo di Guatimala. Da s. Domingo, dai pastori, e pubblicala la bontà dei
fu trasferito, nel 1821, nella catte- suoi costumi , fu eletto vescovo di
drale dell' Avana il corpo di Co- Gubbio. Crebbero in quella solitu-
l(jmbo. dine altri eremiti sotto la direzione
AVARO [Avaren.). Città vesco- di lui , adunanza fu de-
e la loro
vile in partihiis x\e\Y S^vnh'xa, suffra- nominala Congregazione dell'A-
la

ganea della metropolitana di Bostro. vellana siccome per la semplicità


,

AVEIRO (Aveiren.). {Lavara). del suo fondatore , fu anche delta


Città marittima con residenza ve- della Colond)a. Tultociò racconta
scovile nella provincia di Beira, nel Forlunio nella Storia camaldolese
Portogallo, situala sulla foce del parte II libro V. Altri scrittori

Vuyna . Essa ebbe già il titolo col p. Guido Grandi , nella Dis-
di ducato datole da Giovanni III, sertazione IV
camaldolese , asseri-
e portava il nome di Nuova Bra- scono che Lodolfo slato discepolo
ganza, dopo la pretesa congiura di s. Romualdo imparò da esso , i

contro il re Giuseppe I , a ca- documenti della vita eremitica; an-


gione della quale sebbene impo- , zi asseriscono esser vissuto (jualche
tente, morì tra i tormenti l'ultimo tempo lo stesso s. Romualdo in

duca di 1759. Ricono-


Aveiro nel detta solitudine. 11 p. Mabillon, nella
sciuta l'innocenza di quel duca, tor- prefazione del secolo VI benedet-
nò Aveiro ad acquistare il nome suo tino, e il p. abbate Giulio Ambrogio
antico. Il Sommo Pontellce ClenuMi- Lucenti cistcrciense, nel libro inti-
te \1V, GangtVieUi, \w\Vanno 1770, tolalo : Splendore di Tnligni, dicono,
AVA AVE t53
elle dello Ordino crebbe coli' ap- cobilli, tomo III de' Santi j Paolo
provazione di Silvestro IT Sommo Meriggia , nella Storia delle fìeli-
l'onteflce (morto nel foo3) sotto ^ioni lib. I e. 58.; Girolamo Fabris
la regola di s. Benedetto , e con nelle Sacre Memorie di Ravenna ,
particolari costituzioni, alcune delle e nella vita Pier Damiano. dì .1.

quali furono dettate da s. Romual- V. Camaldolesi Monaci.


do. Erano questi monaci vestiti di AVELLINO {Ahellmen.). Città con
tonaca di lana bianca con cappuc- residenza vescovile nel regno di Na-
cio e scapolare sciolto : fuori di poli, nella provincia del Principato
casa usavano un mantello angusto Ulteriore presso il fiume Sabato fi'a
simile a quello, che oggi portano Benevento e Salerno, abitata antica-
i conversi camaldolesi. Il Novaes mente dagl' irpini del Sannio ; e che
dice nella vita d' Innocenzo X, che molto soffrì dai terremoti tra il 1G94
il suddetto Lodolfo Pamfìli, fonda- ed il 1731. In poca distanza vedesi
tore della Congregazione Avellana, l'abbadia e il santuario di Monte
e vescovo di Gubbio , colla sua Vergine, e nei contorni trovasi pu-
santità si meritò il titolo di beato. re la Valle di Gargano, che occu-
Si dilatò in breve la Congrega- pa il luogo delle Forche Caudine,
zione dell' Avellana in diversi luo- famose per la vittoria dei sanniti sui
ghi, fondandovi molti monisteri, che romani, che furono forzati di pas-
furono seminarli di perfetti vescovi sare sotto il giogo, l'anno di Roma
e di santi monaci . Papa Bonifacio 433. La chiesa cattedrale è dedica-
IX, nel iSgS, diede il monistero, ta alla Beata Vergine Assunta, ed
detto di s. Lorenzo in Campo, in è grandiosa. Contava undici canonici,
commenda ad abbati secolari, l'ul- tre de' quali in dignità, cioè l'arci-
timo dei quali fu il Cardinal Giulio diacono, l'arciprete, il primicerio,
della Rovere. Questi con facoltà del molti sacerdoti e chierici. Vogliono
l*oiitefice s. Pio V, nel 1 56f), rimos- alcuni che il vangelo sia stato pre-
se i monaci antichi dell' Avellana dicato in Avellino al tempo degli
perchè erano decaduti dal. primario apostoli ; ma però soli quattro ve-
istituto, e v'introdusse i monaci scovi si conoscono, che abbiano in
camaldolesi. Erano giunti a tale ([uei essa x'isieduto prima Timoteo, il
di
monaci Avellani, che non professa- quale assistè al concilio di R.oma del
vano i voti ; in luogo di tonaca 5oi, sotto il Pontefice s. Simmaco.
portavano una veste corta sino al Il Pontefice Giovanni XIII, nel con-
ginocchio; in vece di cappuccio usa- cilio,che celebrò in R^oma a' 26
vano berretta bianca di quattro can- maggio del 969, avendo elevato al
toni, e aveano cambiata la cocolla grado arcivescovile la chiesa di Be-
in im mantello di colore azzurro. nevento ,
pose fra i suoi vescovati
Dopo la morte del Cardinal della suiTraganei quello di Avellino . Il

Piovere, nel iSyS, Papa Gregorio Pontefice Innocenzo II, correndo l'an-
XIII applicò i beni della Congre- no 1 137, celebrò in Benevento la fe-
gazione al collegio germanico unga- sta di Pentecoste, insieme con Lo-
rico di Roma, lasciando la custodia tario II, che, nel 11 33, avea
del monistero ai monaci camaldo- coronato imperatore; indi si tras-
lesi, che tutl' ora vi fioriscono. Di ferì ad Avellino, ove con Cesare
tali monaci scrissero Lodovico Ja- contrastò per trenta giorni sul di-
VOI,. IH. 20
i54 AVE AVE
litio da ambitine vantato cioè di , 24 maggio 1807. Della stirpe stessa
creare il duca di ruglia. Finalmen- abbiamo i seguenti Cardinali di S,
te fu aggiudicato quel tliritlo al Pa- 11. C; Rernardo Caracciolo nobile
pa, il (juale ne investì Rainolfo con- napoletano, creato da Urbano VI nel
te d'Avellino, e cognato di Rog- 1878; Corrado Caracciolo, nobile
giero Normanno duca di Sicilia. Mor- napoletano, sotto Innocenzo VII, nel
to RainoUb, a'3o aprile iiSg, Rog- 1 4o5; Marino Caracciolo, nobile napo-
giero re di Sicilia s'impadronì del- letano dei duchi d'Airola,a' tempi di
la Puglia, onde Innocenzo li gli Alessandro VII del i664; Innico Ca-
mosse guerra, per aver invaso il do- racciolo de' duchi di Martina, innal-
minio d' un feudatario della Santa zato a tal dignità da Clemente XI del
Sede ma per le insidie del figlio
;
I 5; Nicolò Caracciolo, nobile napo-
7 1

di Roggiero, a^ 22 luglio del detto letano, promosso dal medesimo Ponte-


anno, non lungi da Monte Cassino fice nello stesso anno, nel concistoro
il Pontefice fu fatto prigioniere, e, dei 1 6 novembre
Giovanni Costan- ;

benché onorevolmente trattato , fu zo Caracciolo napoletano , nobile ,

costretto dalle replicate suppliche di creato da Clemente XIII del 759 ; 1

Roggiero a confermargli la donazio- Diego Innico Caracciolo de' duchi


ne ad esso fatta da Onorio II del- di Martina sotto il Pontificato di
,

la Puglia e di Capua, aggiungen- Pio VII del 1800, e Filippo Giu-


dovi il titolo di re di Sicilia. dice Caracciolo della Congregazio-
Papa Paolo nei 1467, unì al-
II, ne dell'oratorio, attuale arcivescovo
la sede di Avellino quella di Fri- di Napoli, nel 29 luglio i833 pro-
gento. In Avellino v' erano cinque mosso porpora Cardinalizia dal
alla

monisteri d'uomini, quattro dei quali Pontefice Gregorio XVI felicemen-


di mendicanti^ ed uno di monaci del te regnante.

Monte Vergine. V'avea eziandio un AVE MARIA. Salutazione fatta


monistero di vergini. La diocesi com- dall'Arcangelo Gabriele quando an-
prendeva nella sua estensione dician- nunziò a Maria Tincarnazione del
nove piccole città. Ciascuno de' due Verbo nel di lei seno. Aj»pellasi iu
vescovati uniti aveva la propria catte- tal modo con cui co-
dalle parole
drale, dieci parrocchie collegiate, ven- mincia. Dessa è composta non solo
tiquattro parrochie , ed altrettanti dalle voci che espresse 1' Arcan-
,

conventi. Esiste ancora in Avellino gelo, ma ancora da quelle, che sog-


il palazzo di s. Andrea chici'ico re- giunse s. Elisabetta allorché IVlaria

golare teatino. V. Teatini. Vergine si recò a visitarla ed a con-


Del titolo di Principi d'/4\'CÌlino gratularsi della sua gravidanza, e co-
godono i primogeniti della nobilis- sì pure da un'orazione che la Chie-
.sima napolitana famiglia Caracciolo, sa vi aggiunse.
della qual prosapia veneriamo su- Del tempo, nel quale sia siala ge-
gli altari san Francesco Caracciolo, neralmente ricevuta e praticata rag-
nato li i3 ottobre i5G3 in Abruz- giunta orazione, diversamente opi-
zo a santa Maria , fondatore nel nano gli autori. Certo é che pa- i

i588 (\e Chierici Ref;olari minori dri del concilio efesino, condannata
morto a' 4 giugno 608 bealificjx- 1
, l'empia eresia di Ncstorio [P rdi), e-
to da Clemente XIV , e solenne- sclamarono: santa l\Jaria, Aladre di
mculc canonizzato da Pio VII ai Dio prega per noi peccatori^ amen.
.
AVE AVE i55
Così riporta Baronie all'anno 43 i,
il IV, p. 3) ci assicura, che fu com-
n. 179. Però Mabiliou vuole, che posto da s. E freni. L' accennata an-
niente prima del i5oo fosse usata tifona si dice neirulìj/.iatura canonica
ne 'divini iilfizi, e nelle pubbliche pre- inclusivamente dal termine della com-
ci. Della stessa opinione è il Gran- pieta nel giorno della Purificazione
colas {inbre\>. rovi. e. 25). In riguar- di M. V. sino al giovedì santo e-
do poi a quelle parole adesso e
: sclusivamente. Quel!' avverbio inclu-
ncll' ora della nostra mortCj il p. sivamente, inclusive, per decreto del-
Catalani, nel Pontific. Rom. T. II, la s. Cong. de' Riti, de' 27 luglio 1 624,
tit. XV, § 2, n. 2j ci riferisce che i fu aggiunto alla rubrica, e ciò nella
frati minori sieno stati i primi ad revisione del breviario fatta da Ur-
aggiungerle nel loro breviario stam- bano Papa VIII.
pato noi i5i5. Tuttavia, sebbene AVENTINO (s.) di Chateaudun.
molti Ordini di religiosi avessero a- EJjbe la nomina al vescovato di
dottata tale preghiera , come i tri- CharlTCs verso la fine del secolo
nitarii,ed i camaldolesi, nel brevia- quinto, o sul principio del sesto,
rio stampato l'anno i5i45 ed i cer- allorché s. Souliene prese la fuga
tosini ia quello del i52i, egli è per sottrarsi alla dignità di vesco-
certo, che. il romano breviario non vo di questa chiesa medesima. Se
la presentò alla Chiesa nelle uf- non che, essendosi indotto quest'ul-
flziature, se non sotto il Pontifica- timo ad assumere il governo della
to di san Pio i566.V, eletto nel $ua diocesi, Aventino fu creato cou-
Veggasi il Card. Bona de divina vescovo o , ispettore del Dunois
psalniodia 1. XVI, n. 1; Mabilloa unitamente alla facoltà di esercitare
in praef. ad act. ss. ord. benedici. i vescovili diritti nella estensione
saec. Vjìì. 123; Antonio Vermejo, del suo territorio. Appose la sua
historia devoti sanctuarii B. M. vul- soscrizione ai concilii , che si cele-
go de Texeda, nella dissertazione su brarono a quella stagione ed ora ,

sancta Maria, Ma-


quell'aggiunta si trova registrato come vescovo di
drid 1779; Zaccaria, nella dissex't. Chartres ora di Chateaudun. Chi
,

VI suWAve Maria, e nelle sue dis- pensa, che dopo la morte di s. Sou-
sert. ecclesiastiche t. II. ediz. 1780. liene, l'Aventino divenisse vescovo
Ave Maria si dice anche il suo- di Chartres, ne segna il termine
no della campana, che si costuma della mortale carriera nel 5iS.
di dare tre volte al giorno, affinchè AVENTINO (s.), solitario della
i fedeli salutino M. V. colla recita diocesi di Troycs, nacque a Burges
òcWAngelus Domini, e nel tempo da parenti disagiati e poveri. Si ac-
pasquale coll'antifona Regina Coeli. compagnò da prima con alcuni , i

/ edi. (|uali recavano a san Lupo di


si

AVE REGINA COELORUM. Una Troyes per ricevere quelle ammo-


delle antifone in onore di Maria Ver- nizioni e quei documenti, che si
gine, che si dice al termine dell'ufll- vogliono avere sott' occhio da chi
zio. E ignoto V auto-
chi ne sia ama di professare vita ecclesiastica;
re. Intorno però al versetto Vignare fra i quali compagni tanto egli si
me etc, che dipoi le venne aggiun- vantaggiò e venne in estimazione,
to, s. Girolamo, citato da Cornelio che fu fatto economo della chiesa
Schultiny ( De peculiarib. miss, t di Troyes, sotto Cameliano, ovvero
i-JB AVE AVE
(«imillano successore di s. Lupo. vato di Atella, che restò immediata-
Ma desuleroso di vivere in litiio , mente .soggetto alla Santa Seàc. l
riparò in un'isola deserta, dandosi vescovi di Atella lluono s. E])icidio,

tutto alla preghiei'a ed alla penitenza. sotto l'imperatore Arcadio, Pietro,


La sua santità gli procacciò non pochi Filippo ed Eusebio.
discepoli, cui egli uni in comunità. Rainollb, in benemerenza di aver
Mori verso l'anno 54o. Il suo culto aiutato il duca di Napoli Sergio
divenne celeberrimo, e il corpo ne III a discacciare PandoKò IV prin-
fu trasportato nella collegiata di s. cipe di Capua dal suo ducato di cui
.Stefano di Troyes. La festa succede si era impadronito divenne conte ,

ai 4 di febbraio. di Aversa, nel 1029, essendone, nel


AVENTINO ossia A^'cnzio, Car- io38, dall'imperatore Corrado I, e,
dinale. Aventino Cardinale prete del nel 1047, da Enrico li più solen-
titolo di s. Pi'assede viveva sotto il nemente investito. Dopo che Cle-
Pontificato di s. Gregorio Magno, il mente IV, nel 19,65, investi del re-
«juale tenne la sede di s. Pietro dal gno di Sicilia Carlo I d' Angiò, que-
590 al 6o5. sti dovette soffrire la ribellione dei
AVERSA [A^'crsan.). Città nel sicihani, scoppiata nel 1282, ed A-
regno di con residenza ve-
Sicilia , versa assai fu allora danneggiata; ma
Terra di La-
scovile nella provincia di ben presto si riebbe dai guasti. Qui
voro su ridente pianura ed innal- , nel 1345, fu stabilita dal Pontefice la
zata sulle rovine della città di A- coronazione di Andi-ea re di Ungheria,
lella. Di essa parlano Silio, Strabo- figliodi Carlo II colla sposa Gio-
ne, Tolomeo, Cicerone ec, ed i suoi vanna 1 regina di Napoli; ma la not-
abitanti dal senato furono costretti te precedente fu l' ultima per que-
a ritirarsi nella Stiria, pria munici- sto sfortunato principe. Dormiva egli
pio, e poscia colonia romana. Tut- con la quando
regina sua moglie ,

to conduce a credere, che fosse dcs- di repente chiamato con gran premu-
sa la rinomata città di Osca, famo- ra, alllnchè si trasferisse a Napoli a se-
sa pel mottcggiai'e arguto, che diede dai'e un tumulto improvviso, nell' u-
campo alle licenziose rappresentazio- scir dalla stanza, per mano di alcuni
ni, dette Atellane. Molti archeologi sicarii gli fu gettato un cordone al
avvisano altramente, dicendo essere collo, fu quindi strangolato e pre-
la città si celebre stata in Toscana. cipitato per un balcone della sala
Checché ne sia, i ruderi di Atella, negli orti sottoposti. Al rumore,
perita nelle incm'sioni barbariche, si che fece il corpo nello stramazzare in
vedono tuttora nella conti'ada di terra, destatasi una donna inigherc-
s. Arpino, e Roberto Guiscardo du- se , alzò acutissime grida onde si ,

ca de' normanni su quelle rovine fe- ravvolse immantinente in confiisione


ce edificare una fortificazione, che di- e fracasso, non solo il regio palazzo,
venne città, e si chiamò Ai'ersao Ad- ma tutta ancora la città d' Aversa:
versa, perchè posta di fronte alle cit- i principali complici non andarono
tà che voleva espugnare ed era
, , impuniti, eel orribile fu la carnificina
barriera che respingeva i napoletani. di essi, compresivi :illis>)imi perso-
Sotto il detto Roberto Guiscardo, naggi. Ma Lodovico 1 re d' Llnghe-
cil il l'onlefiee s. Leone IX, nel io /j.i), l'ia, fratello dell" ucciso Aiidiea, ve-
fu in essa altresì trasfèiito il vesco- dendo, che ad onta degli espressi
AVE AVE i57
comandi del Pontefice Clemente siccome Giovaima I regina di Napoli,
VI, né la regina Giovanna 1, né i fu fautrice di esso assieme ad altri,

principi del sangue venivano sotto- il Papa la dichiarò scismatica, e de-


jiosti al processo, eoa cojìÌoso eser- caduta tlal regno , il (piale con au-
cito, si recò egli stesso nel icrgno di torità apostolica, e come supremo
Napoli, per lame aspra vendetta. En- signore del reame ci diede a Carlo
trato neir Abruzzo, l'anno 1347, lu 111 Durazzo principe di Ungheria.
ricevuto senza contrasto in Aquila Questi conf(;rmò a Francesco Pris?na-
la vigilia di Natale. Ivi, nel princi- ni, nijìote del Pontelìce , una gran
pio del iS/^ì^, gli ambasciatori di parte del regno , comjirensivainenle
Napoli gli olUirono il regno, già alla città di Aversa, che lo zio gli
per maggior parte
la ribellatosi alla avea dato con mero e misto impe-
regina per la morte di Andrea, co- ro. Quindi, nel i383, dispiacente Ur-
me a successore del primogenito di bano VI che Carlo 111 non inve-
,

Carlo II, e eli là avanzatosi verso stisse suo nipote de' principati di
Napoli, si fermò in Aversa, ove ac- Capua e di Amalfi ed alìlilta Ro-
,

colti amichevolmente i principi, che ma da una mortale epidemia si ,

con numerosa comitiva' di baroni recò a Ferentino, e poi in Aversa,


si recarono a riverirlo all' improv- , dove pervenne intorno ai primi gior-
viso dopo la mensa fece trucidare ni di ottobre. 11 re lo lùce vette con
Carlo duca di Durazzo ed ordinò , somma onorificenza, e vestito col
che si precipitasse dal tnedesimo bal- manto reale gli l)aciò prostrato il

cone, da cui era stato gittato lo stran- piede, e gli condusse per la briglia
golato Andrea suo fratello. Questo il destriere su cui calvaloava, avcn^
Cai'lo, contro le disposizioni del re dolo il Papa baciato prima in faccia.
Roberto avo di Giovanna I, del Giunto Uibano VI al palazzo ve-
Papa, e di Carlo Roberto re di Un- scovile d'Aversa, (piivi voleva restar
gheria, erasi sposato con Maria so- alloggiato, ma Carlo 111, col prete-
rella della regina, per ereditarne il sto maggiormente onorarlo lo
di ,

regno. Indi il re Lodovico I fece costrinse ad abitar nella fortezza,


carcerare Roberto di Taranto, cogli ove lo tenne prigione per cinque
altri principi, e Unghe-
li mandò in giorni, finché lo ridusse a conceder-
ria, in un col fmciullo Carlo Mar- gli quanto voleva, cioè, che avrebbe

tello suo nipote duca di Calabria messo il nipote suo in possesso dei
e iìglio di Giovanna I, e d' Andrea principati di Capua e d'Amalfi, colla
suo fratello, per preservailo ila qua- promessa di dare allo stessa Papa cin-
lunque attentato ; (piindi passato a (piemila scudi d'oro annui mentre du-
Napoli, s'impadronì del regno, che rasse la guerra con Lodovico d' A li-
s' inondò di sangue per vendicar ,
gio pretendente al regno piu'chè ,

la morte del fratello; mentre la i-e- egli neir avvenire perplesse tutte le
gin i seguita da Lodovico di Ta-
, cure delle cose di quel reame, come
ranto fuggì in Provenza, e quiuili riporta Teodorico di Niemo (lib. I.

passò in Avignone. V. Avignove. e. XXXII). Unasimile violenza venne


Eletto Ui-bano VI, Prigiiaiii, napo- fatta a Pasquale li dal! imperatore
letano, nel iSyS Sommo Pontelìce, Enrico V, castigato perciò, conu;
poco dipoi insoise il funesto scisma, Carlo III, dall'ira divinii, siccome di-
che lacerò lungauicute lu Chiesa, e ce l'annalista Rinaldi all'anno i38j.
i58 AVE AVI
Ai i6 tli ottobre fu il Papa ri- dì loriiart: a' miseri la ragiono, coi o-
conciIial(j col re ^ e rimesso in li- nato da' piii felici successi, ed in uiol-
beilà, e nello slesso tenìpo impal- ti altri luoghi con grande vantaggio
mò in Aversa due sue nipoti ai conti imitalo, in eversa, nel 1779, i frau-
di Montiz e di Gelano. Dopo ciò cesi dovettero sostenere sanguinosa
gli [lermise il re di entrare nella battaglia contro le tru[>pe indisei-
.sua reggia sotto l'ondjrello d'oro, plinale de' lazzaroni, gente bassa di
e nel riceverlo scese dal suo trono, e Napoli, i quali avendo trionfato, si a|>-

prostrato gli baciò il piede, ricevendo pianarono la strada al possesso dcl-


dal Pontefice un bacio nel volto. An- la capitale.
dò Urbano VI all'episcopio di Aver- AVERSPERG Giuseppe Fr-vnce-
sa, in cui si trattenne lino al primo sco de Paola, Cardinale. Averspeig
iiovend)re, nel quale, come raccon- nobile tedesco, nacque in Vienna nel
ta il Gohcliiio, il re spedi ministri secolo XVlil. Dapprima fu eletto
armati, prescrivendogli di presentar- vescovo di Gurk, ([uindi venne tras-
si a lui. Costoro con violenza gli pò- latato a Passavia ai i5 giugno 1784,
sero le mani addosso, e lo condus- e finalmente fu creato prete Cardi-
sero alla corte in forma di malfai- naie dal Sommo Pontefice Pio VI,
loro. Urbano però solennemente SCO- li 3o marzo 1790. Mori in Passa-
municòquegl ino, che lo conducevano, via li 21 agosto 179^-
i quali restarono colla mano , e AVERTINO (s.) , diacono, fu ca-
col lato destro inariditi. Per tre nonico regolare della congregazione
giorni il Pontefice dimorò col re di s. Gilberto in Inghilterra, don-
sforzalameole nel castello, da cui de si tolse per seguitare s. Tom-
uscito un' altra volta per coman- maso di Cantorbery già esiliato , e
do dello stesso venne custo-
re, per essere partecipe di tutte quel-
dito, e privato della comunica- le onde quel santo era
amarezze,
zione co' napoletani. Finalmente, a oppresso. Dopo
la morte di san
petizione de' Cardinali e di alcuni Tommaso, Avertino riparò in Tur-
magnati del regno, il re si ricon- rena nel villaggio di Vinzai , ove
ciliò col Papa, gli domandò umil- si diede al servigio de' poveii e de'
mentt- perdono de' gravi eccessi con- forestieri. Morì cpiivi verso l'anno
tro di lui commessi, promise di gli i 189. E patrono della chiesa di
dare al nipote Francesco Prignani Bourgival nella diocesi di Parigi, e
le contee e giurisdizioni già accorda- la sua festa ricorre il giorno 5 di
te, e consentì che nell'episcopio fosse maggio.
da'cilladini liberamente visitato ed AVIGNONE [A^'enloneii.). Città
onorato. con residenza arcivescovile in Fran-
Aversa si distingue per alcune eia, nella Provenza, e già dominio
belle chiese e religiosi conventi, ma temporale della Santa Sede. Plinio la
principalmente si è resa benemerila novera tra le città latine, e Tolomeo
e celebre [ter lo stabilimento eret- fra le colonie, ^'antaggiosamente si-

tovi a curare la demenza; e 1' u- Inala sulla sinistra riva d(?l Rodano, il

manità confortata novera fra gli e- suo recitilo è di tre in (juatiro mi-
roi degni (.l'immortalità l'abbate Lin- glia, ed è chiusa da muraglie di
giiiti, che consacrò i suoi giorni nel ])ietre (piadre ,
ornate di merli e di
caritatevole ed utilissimo esercizio toiTÌ bellissime. Otto sono le porte
AVI AVI 1%
<1i essa, sei delle quali sono ti' or- le reliquie della chiesa di s. Maria
dinario aperte. I*^ attraversata da un in Vallicella, de'l*"ilip|)ini.
braccio del Soi'ga, ed era colpitale del Distinguonsi in Avignone altre chie-
contado Vem'sino, nome che vuoisi se, ma i guasti, recati alla maggior
derivato da ima parola attica, signi- parte di esse dalla rivoluzione, si van-
fic;nitc riviera. Un tempo Avignone, no ancora deplorando. Ricche colle-
il suo distretto ed il contado Ve- ,
zioni si ammirano in Avignone di
nesino entro la Gallia Narhoncsc, oggetti di storia naturale , di bo-
abbracciavano centoventi miglia di tanica e di pittura, una copiosa bi-
paese circa contandosi da ottanta-
, blioteca , comodi ospedali , caserme
sette luoghi, tra città, terre, ca- ed elegante teatro.
stelli e villaggi , abitati da cento- Sfolti grandi uomini ebbero i

ventimila individui. Attualmente la natali in questa città. Tra essi so-


sola Avignone conta circa ventino- no celebri il cavaliere di Folard,
vemila abitanti , ed è ripartita in ilmatematico Pezcnas, l'abbate Poul-
due cantoni, avendo a se soggetti le predicatore di Luigi XV, e il pro-
pur rpielli di Bevande Cavaillon , ,
fessore dimusica Mouret, non che
e risle, con ventuno comuni. Oltre Lodovico lìerton, marchese di Cril-
la prefettura civile, vi hanno in essa lon, chiaro per militari imprese, e
i tribunali di prima istanza e di com- maestro di campo del reggimento
mercio, la borsa, l'ateneo, successo delle guardie d' Enrico IV, il quale
all'antica vmiversità, il consiglio dei soleva talora scrivei'gli : Al bravo
p(?riti e la letteraria accademia di Crillon j e talvolta : Al bravo dei
Valchiusa. bravi.
Poco ordine regna oggidì nella
Struttura d'Avignone, comechè pos- Storia civile di Avignone dalla stia
sieda pregiati edilìzii . La gotica ar- origine sino alCacfiuisto fanone
chitettura spicca tanto nei palazzo dalla Santa Sede.
apostolico fabbricato da Giovanni
XXII, abitato altre volte dai legati Avignone fu capitale de' popoli
Pontificii sulla rocca di Don, nella cava ri e voconzii , antichi abitato-
casa Crillon, quanto nelle mura, che ri dell' Avignoncse e del Venesi-
ne chiudono il l'ecinto. Per antichi- no, due de' quattro popoli principa-
tà , e per vagliezza distinguesi la li della Provenza. Perciò viene chia-
cattedrale in cui ultimamente mon- mata Avenio Cavarum , Avenico-
signor arcivescovo Giacomo Dupont rimi civitas. Si crede che sia stata
di Nizza, trasferito dal vescovato di fdibricata da quegli stessi focesi, dai
s. Diez dal regnante Pontefice Gre- quali Marsiglia, 530) anni avanti
gorio XVI , nel concistoro de' i\. Gesù Cristo, fu fondata. Avignone
luglio r835, si rese benemerito col- dopo molte vicende divenne for- ,

l'edificare la bella ca]>pella in onore se sotto Giulio Cesare , colonia ro-


del Gregorio I Magno,
Pontefice s. mana, ed ebbe il jus del Lazio,
per cui anzi medesimo Papa orail cioè la cittadinanza latina ,
prima
regnante, per mezzo del Cardinale di tal' epoca . Appena dalle armi
Sala, inviò in dono al zelante pastore, romane eia stata ridotta la Gallia
un bellissimo reliquiario, con un pez- Narbonese in provincia, di cui A-
zo d'una costa del santo presa dal- vignone avea luogo tra le prime
iGo AVI AVI
ciUii, dio i cimbri coni^iiinti ni lou- reggiare in Avignone e nel Vene-
toiii geiinanici , e ad nllii popoli sino (an. 4 '3). Ma un secolo circa
mosselo alla dislruzione della lonia- appresso, vinti borgognoni da Clo-i

na repubblica, dalla l'aliide Mi-o- doveo re de' fiandii coll'aiulo di


tide , presso la Taniica del Cllier- Teodorico re degli osd'ogoti, restò
soneso, avveulandosi con cinquecen- diviso il dominio tra i fianchi e
to mila soldati nella Gallia Narbo- gli ostrogoti. Ai frandii fu attri-
nese, dopo aver -vinti i generali ro- buito ducato di Borgogna, ed a-
il

inaiii Carbone, Cassio e Silano. Ne gli ostrogoti si diede la Savoja il ,

miglior fortuna alle rive del Roda- Delfìnato, e la Provenza occidentale,


no ebbero il proconsole Cepione in cui è compresa Avignone col Ve-
ed il console C. Manlio, finché e- nesino. Nell'anno 537 \itige, re de-
lello a salvar dal pericolo la repub- gli ostrogoti, succeduto a Teodato,
blica romana Cajo Mario presso
, volendo conciliarsi l'amistà de' fran-
Aix di Provenza ed altrove com- chi, diede loro in dono la Proven-
piutamente li vinse, ed interamente za ed un regalo di ventimila scudi
<iislrusse, concorrendo Avignone, e d'oro , e forse che dei tre re fian-
il Venesino in aiuto dell'eroe ro- clii figli di Clodoveo sarà toccata
mano. Scorse altre variate vicende, Avignone a Childeberto insieme con
Giulio Cesare fu proposto a gover- Arles Certo è che morto Chil-
.

nare la Gallia Cisaljiina e Narbone- deberto, ed il suo successore Clota-


.^e, il che riempillo di estrema gioia rio, divisa la monarchia francese tra
sperando di aver avuto il modo d'i i lìgliuoli di questo secondo, toccò
abbassare le teste de' suoi avversa- a Gontiano re d Orleans l'antico re-
ri : tanto stimava le forze di que- gno de' borgognoni insieme alla Pro-
sta provincia. Ne goderono altresì venza (an. 565). Ma occupata liento-
Avignone, Cavaillon Carpentrasso
, sto la Provenza dalle armi di Nar-
e Vaisoii per la speranza di molti sete per conto dell' imperatore d'o-
vantaggi; vantaggi accompagnati pe- riente, non si è restituita a Gontra-
rò da grandi pesi, peroccliè postosi no che nel 56<S all'arrivo di Albf)i-
<la Cesare presidio l'omano in Avigno- no re de' longobardi in Italia. Nel
ne, ne concepirono galli indigna-i 572, Gontrano fé' parte della Pro-
zione, e spinsero que' di Rodes e di venza al re Sigiberto. Salito al tro-
Guercy a dare il guasto alle sue no de' franchi l' immortale Carlo
terre al paro clic a ([uelle di ()- Martello ridusse sotto il proprio do-
rango. minio tutta la Francia e nella
Morto Giulio Cesare, la Gallia pace , succeduta a tante segna-
toccò in sorte al nipote di lui Ot- late vittorie, divise il regno tra i

taviano Augusto, die la divise; in suoi figli Carlomanno e Pipino, toc-


diciassette Provincie, e vi stabib levie cando al secondo il principato del-
militari; onde Avignone, e il Ve- la ISeustrasia, della Jìorgogna e del-
nesino , rome tutta la J'rovenza , la Piovenza. Sutcedut(} ])oscia a Pipi-
il Savoia, e il Vivaro
J)ellinato, la no prima Carlo INIagno, indi Lrtdovi-
se, si com|)resero nella provincia co // Pio, la monarchia di F'àancia fu
consolane Viennese prima. Caduto divisa tra i figli del secondo, .sotto
l'impero in potere dei baibari, i il dominio dei tjuali restò la Pro-
borgognoni iiu'ono i primi a sigiio- venza.
AVI AVI if),

Di poi r inettezza de' re me- sone per lo innanzi ripartita. Né


rovingi fece cadere la corona di seguì senza tunuilto quella mu-
Francia in Bosone, e nell' 879 pas- tazione ; imperocché , non volendo
sò la Provenza ad essere retta dai consentirvi molti nobili e cittadini,
conti. Ma dopo la morte del conte uscirono dalla città, e battendo
Raimondo Ijcrengario I, seguita nel la campagna molto danneggiarono
ii3i, incominciò la Provenza ad que' di dentro. L' accortezza pei'ò
ardere nel fuoco delle guci're civili. de' deputati del consiglio genera-
Colse opportunemente quel destro le valse ad la minac-
estinguere
Avignone per iscuotere il giogo de' ciata guerra civile, raddolcendo gli
conti di Provenza e di Tolosa, e animi dei cittadini usciti ad abbrac-
mettersi in libertà intorno al 11 36. ciare il nuovo sistema di res^i-
Diedero gli avignonesi alla loro re- mento. Nondimeno, divenuto nel
pubblica il nome di consolato , in 1245 conte di Provenza Carlo di
ordine ai consoli, che assunsero i su- Angiò, si applicò a sottomettei'e la
premi magistiati. All' arme antica città di Avignone . E comunque
della città, consistente nel frontispi- sulle prime facesse resistenza, pure
zio di una quadrata con due
città sei anni appresso si rese spontanea
torri agli angoli ed una nel mezzo, di nuovo al dominio dei conti, sot-
sopra tre grandi arcate, fu aggiun- to i quali restò sino all' acquisto
to allora un grifalco od un' aquila. fattone nel i348 dalla Santa Sede
Quell'arme in seguito dai consoli fu insieme al paese del Venesino.
cangiata in un'altra di quattro te- Per ben conoscere l'origine di tale
ste sul busto da un lato col man- acquisto, occorre rimontare al prin-
tello boltonato sopra una spalla e cipio della eresia degli albigesi la
con queste parole sigillum consu- : quale avendo infetti i conti di To-
lUM AVENio>'ENsiUM, c in Un' aquila losa già signori di Avignone , di-
dall'altra faccia coli' ali spiegate, cir- venne la causa precipua della loi'o

con queste lettere


coscritta intorno : pcx'dita.
G. C. R. F. A. L. C. V. S. Tras-
ferita poscia l' autorità de' consoli Eresia degli albigesi, origine del-
in vui podestà, riassunse l' arme di l'acquisto d'Ai'ignone fatto dalla
una città con doppie muraglie, e Santa Sede.
con l'iscrizione all'intorno: Sigillum
coNSULis AvEmoN.j e d'un 'aquila dal- Intorno al i 1 35 adunque certo
l' altra coll'ali spiegate, e con intor- Pietro Bruis nativo delle montagne
no la voce Aquila. La quale , di- di Provenza, seminò un'eresia nelle
visa di poi dalle parole Sigillum diocesi d' Embrun, di Gap e di
Coiisulis Avenion., pur si continuò, Die ed : i seguaci di lui furono dal suo
ritornata che fu la città sotto il do- nome chiamati Picti-o-brusiani. Cac-
minio de' conti, sino alla compera ciati dcilla sollecitudine dei vescovi,
fattane da Clemente VI. trasmigrarono prima a s. Gilles
Fu nel 1225, che la città di Avi- ove dopo alcuni anni fu bruciato
gnone determinò di cangiare la foi'- r eresiarca , indi si avanzarono fi-
ma di governo trasportando in vma no a Tolosa, ove propagati venne-
sola persona col titolo di podestà ro gli errori da un monaco apostata
l'autorità consolare, in molte per- nominato Enrico, da cui quegli ere-
voi.. ui. 21
,G2 AVI A\\
lun piffero 1" aUru nome «li enri- volla il nome più fìimoso. clie in

ciani. CrcNcliifi Ji numero, prue- sé nnzi coiniM'cse tiilfi gli altri, è


Irarono neir Aqnilania e nella (ina- quello Ji da Alhy, città
albigcsi

scorna. Non ncgligenlò la cura di dell' Aquilania, non perchè di là

quel morbo contagioso la vigilanza prendessero origine, né perchè ivi


del PonteficeEugenio III, che spedi fossero condannati la prima volta,
nella Linguadoca Alberico Cardinal ma perchè espulsi da Tolosa, colà
ostiense il quale
, prese per com- si ritirarono con Roggiero principe
pagno san Bernardo. Parimenti san di quella città.
Pietro IVIaurizio de Montboissier ab- Tutte
le dette eresie furono con-

bate di Clugny , detto // vcnevahi- dannate da Papa Alessandro IH,


le che mori nel 11^7, quattro nel conciho che celebrò in Tours

anni dopo s. Bernardo, s'impiegò nel i i63. Dipoi, nel 1176, per to-
per ordine del Papa nella conver- gliere ogni scusa agli eretici, furono

sione di quegli eretici, e nella con- chiamati a pubblica disputa in Al-


futazione de' loro dclirii , special- by, ed alla presenza del conte di

niente col libro Cantra Petrohru- Tolosa, Raimondo V, e di Costanza


siauos et Enricianos. V. Pietro- regina sua consorte, vennero intie-
ED E\Rici\Ni.
Br.usiATvi l'amcnte convinti de' loro errori , e
Ma
i 160 da Pietro Valdo,
nel condannati da tutti i padri interve-
mercatante di Lione prese origine . nuti al concilio. Dopo di che, pro-
im' allra setta, i cui seguaci si dis- pagandosi sempre più il numero
sero valdesi, dal cognome dell' e- degli eretici, Lodovico VII il Gio-
resiarca, e poveri di Lione, dalla vane re di Francia, ed Em-ico il
povertà evangelica che affettavano re d' Inghilterra, accesi da cristiano
di professare, volendo obbligar tutti zelo, nel 1178, determinarono di
i cristiani a non possedere cosa al- usar le armi alla distruzione loro,
cuna con titoloV, di proprietà ( benché lasciassero innanzi che i nii-
Vai-desi). da Lione, anda-
Cacciati nistri della Chiesa facessero un ul-

rono ad annidarsi nelle montagne terior tentativo sulla loro ostinalez-


del Delfinato e della Provenza, za. Né male risposero que* tentativi,
ov'erano alcuni pietro-brusiani. Au- che molti convertirono, ed altri
si

mentati di numero, calati nella furono scomunicati insieme a Rog- ,

pianura della Provenza, s' inoltra- giero principe d'AIby, per aver ac-
rono nella Linguadoca e nella colti in quella città gli eretici. Rin-

Guascogna, e congiunti co' pietro- novate le censure, nel i 79, uel


1

brusiani ed enriciani, si dirama- concilio generale XI celebrato da


rono in varie sette, delle quali fu- Ales.sandro III, i padri del concilio
rono germogli i pubblicani, i pa- esortarono i principi a perseguitarli
lareni, così chiamati perché si van- colle armi , confiscar i beni loro
lavano, ad imitazione de' martiri, e ridurre in servitù le persone in-
patir persecuzioni e tormenti per fette d'eresia, ingiungendo ai vesco-
ìa fede ; iche rinnovando
catari , vi di concedere indulgenza plenaria
gli errori de' manichei si chiama- , a chiunque impugnasse le armi per
rono cataristi ed altri con di-
, tale impresii. A questo concilio assi-

verse denominazioni, riportate dai stette Pietro II vescovo di Avigiio-


hioghì ove lèccro nido . Tutta- ne successore di Ponzio.
A V ì AVI 1 63
Assunto al Ponlifìcato Innocenzo inipeitiiiljahilc, dandogli per colle-
Ili , divenendo gli eretici alLigcsi gato Teodosio canonico di Genova,
nuovamente numerosi, spedì (pici di ineriti eguali. Con tutto ciò la-
Pontefice iìue legati, acciò colle esoi- nocenzo HI, non desistendo dal pen-
tazioni e censure ne [)iocu lasserò siero di repiiniere gli eretici anche
l'estirpazione, raccomandando di eoo- colle armi, ordinò al legato di trat-
}u rarvi ai vescovi ed ai signori del , tare col re di Francia, acciocché
Delfinato della Provenza
, e della facesse predicare in tutto il regno
Lingiiadoca, Indi, nel i2o3, il Pon- la crociata contro i ribelli alla Cliie-
tefice inviò alle infelle pro\incie sa e a Dio. E di falti, permessa dal
Arnaldo abbate cistcrciense, Pietro re Filippo Augusto la crociata, con
di Castel nuovo e Rodolfo, col ca- tanto ardore preselo la croce gli
rattere di legati apostolici; ma per arcivescovi di Sens e di Rohan , i

la che Raimondo YI
protezione vescovi d' Autun , di Clermont , di
conte eh Tolosa, accordava agli ere- iVivers, di Chartres, di Lisicu.v e
tici, in unione al conte di Foix ed di Baieux , il duca di Borgogna , i

altri, tutte le cure e le fatiche dei conti di INivers, di s. Paolo, di JMon-


legati, di Diego vescovo di Osma, fort, di Bar sulla Senna, ed altri
di san Domenico, e tU altri i insci- signori, che in poco d'ora si rac-
rono senza frutto. Miserabile era la colse un esercito di ciiuiuecentoniilci
condizione del Venesino , e della conìbattcnti , fregiali tutti sul petto
chiesa di Tolosa, non che di quelle della croce a dille rciiza di (pie', che
di Carpentrasso e Yaison. Piìi volte i andavano combattere in terra
a
legatiscomunicarono il conte, che, santa, i tenevano sulle .sj)alle.
([uali la
simulando di espellere gli eretici, Intanto il legato Milone , giunto
faceva uccidere invece Pietro di Ca- in Provenza, convocò un'assemblea
stel nuovo. Sdegnato Innocenzo HI di vescovi in Monteos castello e del
contro le atrocità di Raimondo, lo Venesino, per prender consiglio sul
anatematizzò, sciolse i suoi sudditi procedere riguardo al conte tolosa no.
dalla fedeltà che gli dovevano, e con- Di là citò Raimondo a comparile in
cedette i suoi stati agli accusatori, Valenza nel Delfinato. Atterrito egli
scrivendone ai vescovi ed ai signori dagli apparecchi militari, promise u
delle Provincie JXarbonese, di Arles, Milone di eseguir ogni comando con
d' Embrun, d' Aix. e di Vienna, me- cauzione dei consoli d'Avignone, di
diante la Bolla Rem criidclem aii- ÌNimes e di s. Egidio, e col dare
divimus, data
ai 7 marzo 1208. in malleveria alla Chiesa Romana
Questo fu primo passo solenne del-
il sette castelli ( tre dei (juali erano
la Chiesa contro Raimondo. nel Venesino )
pel caso di mancanza
Il conte volle scusarsi pel rigore alle sue promesse. Ciò eseguito, colli-

dei cistcrciense Pietro e de' suoi col- parve il conte, con calzoni di te-

leghi, supplicando il Papa a spedirgli la e scalzo alla porta della chiesa


un legato, che ascoltasse le sue dis- di sant' Egidio, ove su d'un altare
colpe, e promettesse intiera obbe- era apparecchiala la santissima Eu-
dienza. Innocenzo IH, per togliere caristia, la s. Croce, le rehquie dei
qualunque pretesto, nominò per le- santi e gli evangeli. Ivi genuflesso,
gato Milone protonotai-io apostolico, alla presenza del legalo e di venti
siccome dotto, integro e d'animo vescovi, non che tU uuuieroso pò-
i64 AVI AVI
polo, fece il solenne giuramento. Al- ro non solo gli abitanti di Tolosa, per-
lora il legato pose parte della sua chè non aveano eseguita la promes-
stola al collo di Raimondo, ed in- sa espulsione dalla loro città, ma
trodottolo nella chiesa , e condottolo ancora il conte Raimondo, nel caso
allaltare, il battè con un fascetto che nello spazio di determinato tem-
di verghe , e finalmente assoltolo po non rivocasse i nuovi dazii se-
dalla scomunica, gli fece alcuni pre- condo il giuramento prestato in s.

cetti. Egidio. Ciò mosse il conte a con-


Prima dei consoli d'Avignone, a- sultar la Santa Sede quali fossero
,

veano fatto il giuramento i baroni, i dazii, che da lui potevano essere e-


e dopo ne fecero imo i consoli di satti, e quali i proscritti; ma fu illu-
Montpellier. Però in quello di que- soria la sua domanda, perchè ad on-
sti ultimi non si trova promessa di ta della qualificazione ricevuta, non
doversi assoggettare alla Chiesa ro- obbedì punto.
mana, come in quello dei consoli Per la morte del legato Milone
d'Avignone. gli successe Tedisio, o Teodosio col-

Appena Raimondo VI fu assolu- legato il quale, insieme al


,
vescovo
to, domandò per unirsi la croce Riez, ebbe ordine da Innocenzo III
coU'esercito dei crociati e Milone , di ascoltare il conte ricorso alla
lo compiacque, al paro che due dei Santa Sede e di ammetterlo alla
,

suoi gentiluomini. Grandi furono i purgazione della macchia d'eresia, e


progressi dei crociati in quell'anno, dell'omicidio di Pietro di Castel nuo-
espugnata ed incendiata fu Beziers in vo. Quindi, alla fine del medesimo
Linguadoca, con la strage di circa ses- 12 IO, Teodosio convocò un concilio
santa mila persone, e Carcassona fu in s. Egidio, citando il conte a com-
presa. Ritiratasi però l'armata cattoli- parirvi in epoca stabilita. Recatovisi,
ca nei propri! stati, il conte di Ni- prima di purgarsi, il legato gli fe-
vers ed il duca di Borgogna, aven- ce intendere non poterlo ammette-
do soddisfatto al tempo dell'obbli- re a discolpa se non avesse caccia-
,

gazione della crociata, se ne separa- ti da' suoi stati gli eretici, e se tolte
rono egualmente che il conte Rai- non fossero le ingiuste imposizioni
mondo: e mentre Simone conte di Raimondo invece di accettare questa
IVIonforte , eletto generale della sa- proposizione, mostrossi vieppiù indi-
cra impresa, andava espugnando nel spettito, e perciò i padri del conci-
12 IO molti luoghi degli eretici, Rai- lio dinuovo lo scomunicarono co'suoi
mondo non tl'ce alcuna diligenza per aderenti. Decaduto pertanto dal be-
espellerli, come avea promesso, dal- neficio canonico della purgazione, in-
le sue terre , ne dai dazii indebiti corso nelle pene ecclesiastiche, per
sgravò i propri popoli; anzi, comun- le quali passavano in dominio del-
que non la ottenesse, pure ne pro- la Santa Sede tanto i sette ca-
curò la confei-ma di essi dal re Fi- stelli ,
quanto il diritto di Rai-
lippo suo sovrano , implorando in- mondo sulla contea di Melgueil , e
oltre contro Simone di IMonfort le sulla parte che avea , od avrebbe
armi dell'imperatore Ottone IV. potuta avere nella città di Avigno-
Per le (piali cose il legato Milone ne, si rinnovarono al conti; dal le-

convocò in (pieHanno im coiicilio in gato altre anunonizioni ed olferle.


Avignone, in esso sconuuiicati veiuie- l^gli però sempre contumace soste-
AVI AVI i65
jiilorc dell'eresia, vietò invece ai to- Cardinal Pietro di Benevento lega-
losani di portare i viveri ai crociati, to a Intere, e promettere soddisla-
che assediavano Lavaur. Molli ne zionc e remissione nelle mani ilei

fece uccidere da Gerardo suo parti- legato di tutti i suoi stati. Così, ri-

giano, ed ordinò al vescovo Fulco- cevuta egli l'assoluzione dalle incor-


rie di uscir da Tolosa, il che questi se censiu'e, fu rimessa al legato la
eseguì, chiamando anche dal campo città diTolosa con alcuni ostaggi
di Lavaur lutti i suoi ecclesiastici. Adunatosi poi in Montpellier nume-
Espugnata Lavaur, il conte fu di roso concilio composto de' cinque ar-
nuovo da' legati anatematizzato nel civescovi, diNarbona, di Auch, d'Ar-
l'ili, per ordine d'Innocenzo IlL les,d'Embrun, di Aix, e di vcntot-
Per la quale sentenza il Monfort to vescovi, non che di molti abbati,
acquistò subito gli stati del tolosa- con l'assistenza ancora di numeroso
no. Vedutosi spogliato egli cosi di baronaggio e noliiltà qualificata, in
tutti i dominii, fuorché di Tolosa e esso di unanime consenso fu confe-
di Montalbano, ricorse alle fiodi ed rito al conte Simone de' Monfort,
invocò il patrocinio di Pietro II re sotto il beneplacito del Sommo Pon-
di Aragona. Questi accusò al Pon- tefice, il dominio della città di To-

tifice i d ingiustizie e di
suoi legati losa, di tutti gli stati di Raimondo
violenze commesse contro Raimondo. \T, nonché di tutte le altre città e
Per la qual cosa, celebrato il con- terre, che aveano conquistate le armi
cilio di Lavaur nel 1212, il Pon- de' crociati nelle provincie aquitani-
tefice venne in chiaro delle menzo- ca e narbonese Il che confermò .

gne , e si mi-
risentì col re, di già Innocenzo IH fino a tanto che si
nacciato dall'arcivescovo di Narbona, celebrasse il concilio generale XII,
legato apostolico, per la imione fat- in cui doveva piìi maturamente es-
ta delle sue armi a quelle del con- sere l'affare esaminato. Infatti, nel-
te. Non si curò Pietro II di tali l'anno I -2 1 5, fu nel Laterano inco-
ammonizioni, e co' conti di Tolosa, minciato innanzi td Papa il detto
di Foix, di Comminges, dichiarò concilio, trovandovisi Raimondo col
guerra al JMonfort, e si recò all'as- suo fìghuolo , e Cjuido fratello di
sedio di Mureto con centomila uo- Simeone di Monfort, per esporre o-
mini. Monfort non ne avea che mil- gnuno le proprie ragioni. Queste di-
le, e pine mediante il divino aiuto, ligentemente discusse, fu confermato
colla perdita di soli nove dei suoi, il disposto dal concilio di Montpel-
riportò prodigiosa vittoria , sopra i lier, col peso di restituire alla moglie
nemici , colla morte dello stesso re di Raimondo tutte le terre dotali,
aragonese. Nemmeno questo bastò ad e di dare ogni anno a Raimondo,
umiliare Raimondo, che anzi, nel finché obbedisse alla Chiesa, quat-
1 2 1 4, fatto prendere a tradimento trocento marche d' ai\gento per so-
il fratello Baldovino, il quale abiurata stentamento mentre le altre terre
,

l'eresia seguiva Monfort, lo fece im- eh egli possedeva di qua dal Roda-
piccare ad un noce alla sua pre- no, cioè quelle del Venesino, si cu-
senza, della quale crudeltà furono stodissero a disposizione della Chie-
vittime anco altri suoi congiunti. sa per pi'ovvedere il figliuolo del
Del che Raimondo dopo tanti sper- conte, quando fosse pervenulo ad
giuri e tante recidive, parve umiliarsi al età maggioi-c, sempre che degno si
i66 AVI AVI
mostrasse tli lai f,'iazia. Raitiiondo del re di Francia Fili[)po Augusto,
VI passò nella Spaj^na, e Rai inon- [iresa la croce con polente eserci-
do VII irslò in Proveii/.a. Ivi ac- to, accompagnato dal Cardinale Rer-
collo e protello, fu ancora licono- trando, si mosse contro gli albigesi
scinto Venesino prima che in
dal divenuti più che mai insolenti, e
sno favore ne disponesse la Chiesa tiopo ([I laiche prospera impresa cin-
llomana, secondo la sentenza del con- se Tolosa di assedio ai 7 giugno; 1

cilio laleranense. Questo fu il pii- ma passati rpiarantacinipie giorni,


mo passo di Raimondo VII contro abbandonò l' impresa, ed il suo ri-
il decretato dalla Sede Apostolica. torno in Francia fece tanto declinar
Nel 12 6 fu sollevato alla catte-
1 le cose dei cattolici , che cessando
dra di s. Pietro, per morte d'Inno- le spedizioni dei crociati, e ribel-
cenzo IH, Papa ()iK)rio III, ed in- landosi ad Amalrico le città e le
tanto R^aimondo VII, con le forze terre, egli fece, nel 1224, ampia ces-
degli avignonesi, ile' tarraconesi , e sione de' suoi dominii a Lodovico
marsigliesi occupato il Venesino, e Vili, succeduto a Filippo nella co-
poi Rauceaire , si recò al re di rona di Francia. Quel re accettò
Francia per pi'enderne l'investitura; tale donazione, ed in ricompensa
indi entrò in s. Egidio. L' abbate creollo contestabile del regno.
jnteidisse perciò quel luogo sco- , Frattanto all'improvviso, e colle
mvmicò gli abitanti, ed usci a piedi censure^ morì nel ì-i'ìi Raimondo
nudi co' religiosi, trasportando con il f^ccrkio. Passati due anni, ilPapa
.somma venerazione il Ss. Sagramen- spedì Romano Cardinal di s. Angelo
to. Il Cardinal Rertrando^ legato di a Lodovico Vili, alllne di persua-
Onorio III, in una al conte di Mon- derlo a prender la croce, e passiU'e
fort , neir anno 1 2 1
7 , andò all' as- con possente esercito alla definitiva
sedio di Tolosa, ove nelmese di estirpazione degli albigesi, ed a casti-
.settembre era ritornato Raimondo gare i lolosani.
il f^ecchio, che l'aveva in fretta for- Moriva intanto il re; ma la gueira
tificala. L' assedio fu lungo, e du- continuava tra Raimondo ed il luogo-
rò fino al termine di luglio 1 2 1 tenente regio, mentre si fulminavano
pei rinforzi de' crociati, che venne- le armi spirituali C(jntr() Raimondo. 11

ro dalla Francia a st'contlare la cro- perchè, nel 1227, il concilio provin-


ciata piediiuita da I'\ilcoiie vescovo ciale, adunato dall' arcivescovo di
di Tolosa per ordine del legato. 11 Narbona, ordinò che Raimondo ed i
conte Simone, ai ^T giugno i^iB, suoi aderenti, tutte le domeniche e
dopo avere respinti nemici, (;lie a- i tutte le fèste si denunziassero .scomu-
veano con vigorosa sortita assalito nicati con l'estinzione delle candele,
il campo, mortalmente percosso nel- e col suono delle campane in cia-

la testa da un gran sasso lanciato scuna parrocchia. Dipoi si convenne


da una macchina, vi morì con cri- a concordia in Parigi, avanti il
stiana rassegnazione. Amalrico suo giovane re s. Luigi IX, a' <) aprile
figliuolo, e successore si ritirò dal- 1228. Comparve Raimondo VII
l'assedio, .solfiì delle peiflile, e vi- nella chiesa , con sotto calzoni ed
«lesi da molli abbandonato, nicMitio a piedi midi , alla ]n-eseM/a del
iiigrossavasi il pari ilo dei llaiuiondi. Cardinal l('f;.ilo d lnL;hill( ira e di
Wel JV. 19 Lodovico primogenito jiumcrosii popolo, ed ivi ussolulo,
AVI A\ 1 1(17

e riconcilialo alla Chiesa dal Cardi- poneva d(;llc delle terre a favore
nal Romano legato della santa sede d(!lla Chiesa Romana, affinchè prov-
in Francia, si fece il trattato di vedesse il figlio di Raimondo senio-
pace. Per maggior sicurezza dell' c- re, fpiando Iòssc pervenuto ad età
seciizione si costituì Raimondo pri- maggiore, e quando degno se ne
gioniero nel Louvre con altri dei mostrasse con lodevole esercizio di
suoi, e fino all'adempimento degli cattolici costumi; ma con quella dis-
stabiliti articoli , il re di Francia posizione veniva il concilio a stabilire
ebbe gli stati di Raimondo, consi- implicitamente, che dovessero rima-
sislonti Lingnadoca, nelle città
nella nere le terre sotto il doiriinio del-
di Narbona, Nimes, nella contea la Chiesa nel caso conti'ario. Im-
IMelgueil, di Cabors, d'Alby, e nel- perocché primieramente il iiinioie
la metà dell' Albigcse . Usando pe- dopo il concilio s' intruse a forza,
rò il santo re di molla clemenza prima del tempo, in detto paese,
con Raimondo, gli cedette Agen rimise in piedi il partilo eretico , e
colla sua diocesi, e la diocesi ili dopo simulata emendazione , ricad-
Cabors, senza la città, insieme alla de negli usati errori, e quindi di-
parte della diocesi d'Alby, cb' è di cbiarossiindegno delle grazie della
qua del fiume Tarn. Di pili gli Chiesa, e concitò alla giustizia puniti-
concesse il vitalizio dominio della va le armi Secondariamen-
di essa.
città e diocesi di Tolosa, e la fa- te quegli stati pervenivano per
le

coltà di maritare, con Alfonso di diritto di conquista in gueria giusta,


Francia proprio fratello , Giovanna alla ([uale per lungo temjio con
sua figlia, col diritto della succes- gravissime spese avcano contribuito
sione pei loro figli del contado di i Pontefici; in terzo luogo per l'am-
Tolosa e sua diocesi, dovendo il do- plissima cessione fattane dallo stes-
minio, nella mancanza di prole, es- so R^aimondo possessore, alla quale
sere devoluto al re. non toglie validità l'angusliosa condi-
zione delle foi'ze di lui; in quarto luo-

Acquisto di Avignone fallo go finalmente per virtù del contratto


dalla Santa Sede. di do, ut dcs passato tra s. Lodovico
IX, il Cardinal legato, ed il conte
La Chiesa Romana , che alcuni Raimondo. Destituto quest'ultimo
anni prima, per le recidive ed inos- d'ogni diritto, cedette alla Chiesa la

servanze di Raimondo A' I il Vecchio, terra al di qua del Piodano posse-


avrà fatto acquisto dei sette castelli duta , e cedette al re la terra, ol-
daini dati in malleveria con legge di tre al Rodano, acciocché esso con
caducità, de' suoi diritti svdla contea l'assenso della Chiesa gli desse il vi-
di Melgueil per sua cessione in detto talizio dominio di Tolosa e della
caso di trasgressione, noncbè della par- sua diocesi, da continuarsi alla po-
te, cbe avea e potea avere sidla città sterità, cbe Giovanna sua figliuola
di Avignone,in virtù del suddetto trat- riportasse da Alfonso fratello del re,
tato, padrona delle terre, cbe
restò insieme al dominio perpetuo e li-
Raimondo il Giovane possedeva di bero de' paesi d'Agen, di Cabors,
qua dal Rodano. Ciò avvenne anche e d'Alby. Il re cooperò alla cessio-
a senso del concilio ecumenico late- ne della terra Venesina alla Chiesa,
ranese, il quale esplicitamente dis- acciocché questa consentisse nell'ae-
I (iS A V I A \' I

«luistn, ch'egli faceva della contea nesino ; coli" altro costituì vassalli del
<li IMelgiieil, e tic' quattro castelli di conte i signori di Lilla, di Carpen-
là del Kodano, clic in virtù delle trasso, d'Entraigucs, di Caderosia, di
obbligazioni di llaimondo seniore Metarnies, di Pietralata e dl'^iitre-
si erano devoluti alla Chiesa. haux ; e col terzo comandò ai detti
Eseguiti gli articoli del trattato baroni di riconoscerlo per loro si-
di Parigi, che concernevano il tem- gnore. In vigore pertanto della dis-
porale, quelli che toccavano la fede posizione di Federico li, Raimon-
cattolica e l'indennità delle chiese, do da alcuni de' pre-
fu riconosciuto
furono da Raimondo VII trascura- nominati baroni, ma per altro non
ti in Tolosa onde il vescovo di
, ebbe il possesso di tutto il Vene-
Tournay legato da Papa Gregorio sino, perocché continuarono a gover-
IK, nel i2 3o, stabib il modo con cui narlo i Pontificii rettori, la cui se-
doveano ripararsi dal conte. Intan- rie incominciò nel 1235.
to, nel 1233, mosso Luigi IX dagli Nel 1239 il conte Raimondo el3-
.stimoli di sua pietà , e dalle pre- be guerra con Raimondo Berenga-
ghiere di Bianca sua madre, suppli- rio conte di Provenza, non perchè
cò il Poulefìce di concedere a Rai- questi avesse riunito al suo domi-
mondo Venesino ma egli
lo stato , nio il paese del Venesino, eh' è di
rispose che bisognava ben esamina- là dellaDurenza, siccome alcuni o-
re le ragioni sopra sì grave argo- pinarono; ma per obbedire agli or-
mento. Non tardò il conte a levarsi dini dell' imperatore, il quale vendi-
la maschera, ed a manifestare il ve- carsi volea del Provenzale, per non
leno, che avea nel cuore , facendo avtr dietro i comandi ricevuti mos-
mille vessazioni agi' inquisitori della se le armi contro il conte di Fian-
fede di Tolosa, ed ai religiosi del- dra ; e per aver sottoposta al pro-
lOrdine di s. Domenico, cacciandoli prio dominio Arles. Il perchè avea-
persino dalla città. Essi intrepidi ne lo dichiarato tiaditore dell' impero,
uscirono processionalmcnte, cantan- e privato de' suoi stati , donando a
do il Credo e la Salve Regina j Raimondo di Tolosa il contado For-
ma ciò non bastando, espulso fu che stava al di qua ilclla
calqiiier,
a)ico il vescovo, ed i canonici del- Durenza, posseduto da Berengario,
dal popolo
la cattedrale oltraggiati e specialmente la città ed il terri-
irreligioso. i235, dopo la secon-
Nel torio di Sisteron. Nel 1240, ritor-
da ripulsa di Gregorio IX sui do- nando Raimondo dalla detta guer-
minii del \\Micsino, il conte si ri- la, passò vicino a Carcassona asse-
volse all'imperatore Federico II, il diata dai ribelli del re di Francia,
quale, benché scouiuincato, e privo e negò di dar aiuto colle sue trup-
di facoltà di .spogliar la Chiesa d'u- pe al siniscalco regio, benché vi fos-

na signoria legittimamente acquista- se obbligato pel trattato di Parigi.


ta, per infeudarne un promotore del Nel 1241 scoppiò apertamente suo il

partito eretico, contro la disposizio- cattivo IX,


animo contro s. Luigi
ne del concilio lateranense, al qua- mentre coi baroni della Linguado-
le avea egli assistito, e consentito cn e di Aquitania si col legò Rai- ,

pe' suoi ambasciatori, munì Raimon- mondo col re d'Inghilterra, e col


do di Ire decreti, nel mese tli di- conte della Marca; ma i liancesi ri-
cembie. Con uno l'investì del Yc- portarono sui conledciati molli vaii-
AVI AVI 169
taggi nel ii^i. In questo anno tii- di Avignone, ma ancora del Vene-
rono trucidati dagli eretici nella sa- sino. Conosciuto però l' errore , ad
la dal conte in Avignonetto gì in- istanza di Papa Gregorio X, resti-
quisitori della fede, ed altri eccle- tuì prontamente alla Chiesa Roma-
siastici onde esacerbato il re fran-
: na la provincia Venesina, e consi-
cese, inviò contro il tolosano un e- deiandosi Avignone, come partico-
sercito. Questi però umiliatosi al re, lar conquista di Alfonso, per diritto
facendo impiccare gli uccisori dei di parentela, sottentrò nella sua si-

martiri , fu riammesso nella grazia gnoria il re Filippo IH, uè il Pa-


reale. Intanto, essendo Ponlefìce In- pa si curò di ripetere quei diritti,
nocenzo IV, nel 1243, si recò in Ro- che poteva vantare sulla metà di
ma Raimondo VII, per piegar l'a- esso.
nimo del Pontefice, e ristabilirlo nel Rientrata la Santa Sede, nel 1272,
dominio del Venesino. Felice ne fu in possesso del Venesino Gregorio,

r evento ; tuttavolta Innocenzo non X vi costituì per rettore Guglielmo


ne concesse cos\ libero il dominio di Villaret priore dei cavalieri ge-
da non riserbarsi il dominio diretto rosolimitani in s. Egidio, con lette-
e la reversione del dominio utile re patenti riportate dal Ciacconio.
qualora morissero senza prole dal A questi successero altri rettori, né
loro matrimonio Alfonso e Giovan- altro avvenne di notabile nel conta-
na, genero, e figlia di Raimondo. do, sino alla traslazione della resi-
Mentre, .nel 1249, il conte Rai- denza de' Papi nella città di Avi-
mondo VII si accingeva a partir gnone. Tuttavolta, affinchè si sappia
contro i saraceni , munito de' ss. in che stato fosse la città di Avi-
sagramenti, morì ai 26 settembre gnone, quando vi fu trasferita la Sc^'
in Milhau, onde gli successe, nel de Apostolica, deesi riferire la trasla-
contado di Tolosa e nel dominio zione della metà del dominio di es-
del Venesino, Alfonso conte di Poi- sa in Carlo II, lo Zoppo, re di Si-
tiers fratello di s. Lviigi IX. Una cilia figlio di Carlo I, e conte di
volta sola visitò il Venesino^ quan- Provenza che vi comandava per
,

do ridusse in un a Carlo d' Angiò l'altra metà, ]\el 1290, passando


conte di Provenza, la città d'Avi- adunque il re Carlo II in Proven-
gnone alla sua ubbidienza, e com- za, maritò la sua figlia Margherita
pose le vertenze fra i signori del con Carlo di Valois, fratello di Fi-
Venesino, ed il vescovo di Vaison. lippo IV il Bello , dotandola delle
Nel 1271, morirono Alfonso e Gio- contee d'Angiò e del Maine. E que-
vanna, e nel testamento, che questa sto egli fece in considerazione di
fece, lasciò ad alcuni diverse terre riunire con simil dote tali contee
del Venesino, e tutto il restante di alla Francia. IV però cede-
Filippo
esso al cognato Carlo I d' Angiò
, va a Carlo ed a' suoi eredi tut-
II,

conte di Provenza e l'e di Sicilia. to il suo condominio sidla città di


Questi però non profittò della dis- Avignone, e nelle sue pertinenze e
posizione , come invalida, ma il re distretto. Non era Avignone città
di Francia Filippo HI, l'Ardilo, igno- inalienabilmente unita alla corona
rando i diritti della Sede Aposto- di Francia ; primo perdi' era acqui-
lica sopra quel contado, s' imposses- sto fatto da Filippo V Ardito non ,

sò non solo della metà della ciUà come re, ma come consanguiuco
voi.. III. 22
I70 AVI AVI
cV Alfonso conte di Tolosa ; secondo confermò i privilegi concessi dagli
percliè dipendea dall'altra sovranità altri Pontefici ai re di Francia ,

dell'impero; terzo per difetto delle restituì alle accademie le pristine


solenni dichiarazioni, che allora si facoltà, e di nuovo concesse al cle-
ricercavano perchè uno stato o do- ro gli onori ecclesiastici. Indi, per la
minio s' intendesse inalienabilmente supplica del medesimo re, ricevette
imito alla corona. Pertanto fu pru- in grazia Pietro e Giacomo Colon-
dente consiglio del re Filippo IV il na , che chiedevano perdono seb- ,

cedere una città ove godea del do- bene scomunicasse Sciarra Colonna,
minio utile in compagnia di altro ed il Nogaret pel sacrilego atten-
,

pi'incipe , senza avervi il supremo tato commesso in Anagni, sulla per-


dominio diretto appartenente all'im- sona di Bonifacio Vili come per ,

peratoi'e : ima città ancora , di cui altri g'-avi titoli.

una parte spettava di ragione al Sembravano quindi calmate le

suo vescovo per concessione del- differenze Santa SciXc e la


fra la
l'imperatore Federico I: una cit- Fiancia, quando Benedetto XI die-
tà al cui dominio, almen diretto, de termine, al suo breve Pontificato
per in parte già stata del Tolosano, in Perugia ai 6 luglio i3o4' Cele-
potea giustamente pretendere la Se- bratosi ivi il conclave, il sacro Col-
de Apostolica, attese le promesse vio- legio si divise in due opinioni ,

lateda Raimondo VII dopo il giu- una favorevole alla memoria di Bo-
ramento in s. Egidio, come piìi so- nifacio Vili, l'altra al re di Fran-
pra si è detto. cia , a vantaggio del quale l' astutis-
Avea dmique Sede Apostolica
la simo Cardinal Albertini di Prato
r immediato dominio del Venesino, per dar termine alla lunghezza della
quando la residenza Pontificia si sede vacante, fece stabilire di do-
trasferì in Avignone, e mentre Avi- ver eleggere uno dei tre arcivescovi
gnone apparteneva a Carlo II d'An- francesi contrari al re, e promossi i

giò , re di Sicilia e conte di Pro- da Bonifacio Vili, benché non de-


venza. Ma innanzi che si ricordi si corati della porpora. E stimando
memorabile avvenimento, è da pre- il più opportuno ad esser guada-
mettersi quanto segue. A Bonifacio gnato dal re, propose Bertrando de
VIII, Gae.lani, d'Anagni, fu dato in Agutis , o de Got arcivescovo di
Perugia successore, a' 22 ottobre Bordeaux, come quegh, che amava
i3o3, il b. Benedetto XI, Bocca- gli onoi'i. Indi segretamente spedi
sini, di Treviso, dell'Ordine de' pre- un corriere a Filippo IV, acciò si
dicatori. A questo Pontefice il re conciliasse seco lui , col dirgli di
di Francia Filippo IV // Bello volersi adoperare per la elezione di
spedi ambasciatori per protestargli lui al Papato. L' abboccamento tia
ossequio e scolparsi dalla sparsa vo- il re e quell'arcivescovo seguì nella
ce, eh' egli avesse avuta parte al- badia di s. Gio. d'Angeh in Xain-
l' aggressione del suo antecessore togne ed il re riportò promessa
,

Bonifacio VIII. Alle quali preghiere dall' arci\ escovo di far quanto era
unitesi quelle di tutti i vescovi del possibile in suo compiacimento
regno, sciolse Benedetto XI i fran- qualora per opera sua ottenesse il

cesi dalle censure fulminate da Bo- l'ontificiito. In sei capi dicono si

nifacio Vili, assolvette il re, ijli restringessero le richieste del re.


Avr AVI 171
(li'lle quali parla il Rinaldi all'an- Cardinali di convenire in Lione
no i3o5, sebbene il Bercastel lo ov' egli si traslL-rì per attenderli.
dicliiaii insussistenti, i." Che più Tal cosa pinise vivamente l' animo
ampio perdono avesse a concedersi di gian parte de' CanUnali, che de-
dallamaestà Pontilìcia, suppostasi lusi si conobbero nell'opinione, ch'ei

dal l'e lesa nella persona di Boni- dovesse prontamente recarsi per
facio Vili. 1° Che ricevesse in sua la coronazione in Italia. Quindi
grazia i socii e fautori dell'attentato fu coronato col nome di Clemen-
contro il detto Pontefice. 3." Che te V in Lione. Successe in quel
gli concedesseper cinque anni le tempo la morte d"i varii princi-
decime del regno, in risarcimento pi , e la caduta dello stesso Papa
delie grandi spese fatte per la guerm da cavallo col triregno in testa.

di Fiandra. 4-" Che condannasse la In questo modo fu trasferita nel-


memoria di Bonifacio Vili. 5." Che la Gallia, in grazia del re Filippo
restituisse nell'onore del Cardinalato IV, la residenza de' Romani Ponte-
ì ed alcuni altri
deposti Colonncsi , fici con estremo stupore di tutto
,

ne creasse de' suoi amici. Del 6.", r orbe cattolico, con grave indigna-
clie veracemente è ignoto, si ri- zione dell'Italia, che nelle altre ca-
serbò queir arcivescovo la dichiara- lamità della Chiesa vedeva nuove
zione a luogo ed a tempo. Alcuni tempeste apparecchiai'si. Terminate
stimano aver lui riguardato l'estin- le solennità , si diede il Papa afi

zione dell'Ordine militare dei tem- adempire le sue promesse. In primo


plari, ed nitri con maggior fonda- luogo, come scrive l'annalista Spon-
mento credono fosse la traslazione dano, riconciliò pienamente il re col-
della Sede Apostolica nella Gallia. la Chiesa; indi, a' i5 dicembre, fatta
Tuttociò promise l'arcivescovo con promozione di Cardinali, creò di nuo-
giuramento, e ne diede per ostaggi vo Giacomo e Pietro Colonnesi, e poi
al re il fratello, e due suoi nipoti. li fece arcipreti delle basiliche latc-
Tornato il corriere con secreto rag- ranese e liberiana. Creò inoltre dieci
guaglio al Cardinal di Prato, del- Cardinali, tutti francesi e parziali di
l' accordo fatto questi strinse l' esal-
,
Filippo IV, se si eccettui im inglese
tazione di Bertrando, per cui con confessore del re d' Inghilterra, cioè
pienezza di voti fu eletto a' 5 di Tommaso la Joice domenicano, morto
giugno iSo^. Al decreto dell'ele- in Granoble, nel i3i i. Ecco nome il

zione mandatogli in Aquitania si dei nove francesi Pietro Tagliaferro :

univano le preghiere de' Cardinali di Limoges, già professore di legge ad


che strettamente il sollecitarono ad Orleans, ove ebbe per discepolo il
accelerare il passaggio in Italia, per Papa morto a la Chapelle nella
,

provedere alla necessità della Chiesa. Marca nel i3i2; Arnaldo Frigerio
nato in Chanteloup diocesi di Bor-
Sede Apo aiolica trasferita ad deaux , di cui fu fatto arcivescovo
Avignone. dappoi che Clemeiìte V suo paren-
te lasciò quella chiesa mori in : egli
Egli all' incontro ,
pubblicato il Avignone nel i3io; Berengario de
decreto nella metropolitana di Bor- Freddi, o StadeUi di Benne nella
deaux, a' 11 luglio, ed assunto il Linguadoca, morto in Avignone, nel
nome di Clemente V, ordinò ai i32i. Il suo corpo fu trasferito a
172 AVI AVI
Beziers suo vescovato ; Nicolò de del re , sul trasferimento di Roma
Fi'eauville di Neuchàtcl ,. diocesi di in Francia, se non perchè, agitata
Roano, confessore del re, e suo in- 1 Italia , dalle fazioni specialmente
timo consigliere morto in Lione ,
, de' guelfi e ghibellini , trovava in

nel iSaS; Stefano dei Suissy, così Fi'ancia più sicurezza. Nominati quin-
detto dal castello di quel nome, di tre Cardinali, a' quali conferì la
guardasigilli regno, morto in
del qualifica di senatori per governare
Avignone nel 1 3 1 1 ; Pietro Arnoldi Roma e l'Italia, incominciò allora
di Guascogna, abbate di s. Croce di Avignone ad essere illustrata dallo

Bordeaux, morto in Avignone, nel splendore della corte Pontificia , e


i3o6; Guglielmo de E.uffat della ad essere resa chiara da avvenimenti
Guascogna, parente del Papa, mor- cospicui derivanti dalla residenza del

to in Avignone, nel i3i2, ove capo supremo del mondo cattolico.

fu sepolto nella chiesa de' Minori; Gli ambasciatori pertanto d' En-
Arnaldo di Pelegiue nella diocesi di rico VII coronato in Aquisgrana
,

Bazes, nipote del Pontefice , morto re dei romani a' 6 gennaio iSog,
nel i33i; Raimondo de Got di Vil- fecero vedere agli Avignonesi nel
landrau diocesi di Bordeaux, nipote loro ingresso nella città , il primo
del Papa, morto in Avignone, nel spettacolo di magnificenza , rappre-
i3io. sentata per la dimora de' Papi. Mor-
Clemente V trattenutosi tutto il to Carlo II re di Sicilia , Roberto
febbraio i3o6 in Lione, ove rivoch il Savio, suo figliuolo e successore,
alcune costituzioni di Bonifacio Vili, sitrasferì in Avignone a prestar al

passò il resto dell' anno soggiornan- Papa giuramento di fedeltà, e l'o-


do prima a Bordeaux, indi a Poi- maggio pel regno delle due Sicilie:
tiers,e rimasto in quest' ultima cit- coronato da Clemente V con solen-
tà qualche tempo, si trasferì talora nissima pompa nell' agosto o settem-
a Tolosa, schermendosi continuamen- bre, si trattenne alquanto presso il
te dalle replicate istanze del re, con- Pontefice. Nel medesimo anno trenta-
tro la memoria di Bonifacio Vili. mila alemanni ed inglesi recaronsi ad
Indi il Papa diede ancora principio Avignone, per unirsi a' cavalieri ge-
all' inquisizione contro i templari, ed rosolimitani alfine di espugnare Ro-
in particolar modo contro quelli di di, ma fa ricusato il loro aiuto. Si
Avignone e del Venesino. La corte videro parimente in Avignone gli

Pontificia da Poitiers entro l'ottava ambasciatori dei re di Castiglia, di

dell' epifania del i 3o9 , fu traspor- Aragona, di Francia, e di altri prin-


tata nella città d'Avignone, città cipi, recatisi per indurre il Pontefi-

che dal Papa si elegge\a, come ce a giudicare sulla macchia di ere-


quella, che non essendo soggetta al- sia apposta a Papa BoniHicio \III,

la corona di Francia, poteva li- che però Clemente V dichiarava


berarlo dalle importune istanze del cattolico, e provedendo ai diritti del
re Filippo, che quahnKjue al-
pili re di Francia, rimise il resto al con-
tra terra dominio ir.incese, a
del cilio generale i3ix,XV, che, nel
cui aggiungevasi il motivo della si sarebbe Vienna del
celebrato in
sua contiguità al Venesino già sog- Delfinato nel qual tempo il Papa
,

getto alla Santa Sede. INè deludeva recossi al concilio , ritornando ad

quel Pontefice aflatto le speranze Avignone a' 7 maggio i3ia. Quindi


AVI AVI 173
a' 26 febbraio i3i3, assolvette egli nel Pontificato, a cui lo volevano
i veneziani dalle eensure, ed a' 5 mag- esaltare i Cardinali italiani, se i gua-
gio fece vedere ad Avignone il pri- sconi non si (ossero opposti ; Gu-
mo religioso spettacolo di ima solenne glielmo di Pietro di Godin di Ba-
canonizzazione de' Santi, canonizzan- yona fatto da Clemente V maestro
do s. Pietro di Morone, già Celestino del sacro palazzo, il quale morì in
V, predecessore di Bonifacio Vili. Avignone nel i336; Gianvitale da
Due altre promozioni di Cardinali Four di Beziers, de' minori, credu-
feceCIemente V in Avignone;. La pri- to da alcuni medico del Papa, mor-
ma nel 1 3 1 o, nel sabbato delle tem- to in Avignone a' 16 agosto 1327,
pora 19 dicembre e la secon-
a* sepolto nella chiesa del suo Ordine ;
da 1 3 1 2 ,
nel o coni' altri dico- , Michele du Bech di Normandia
no, nel i3i3. Nella prima creò i morto nella sede vacante in Avi-
seguenti cinque Cardinali tutti fran- g'none nel i3i6; Guglielmo Teste
cesi Arnaldo de Falguerìo di Mi- di Condom, morto in Avignone nel
ramont, tolosano morto nel 1 3 1 , 1326; Berengario de Fredoli detto
in l^\\gnonc; Bertrando de. Borde il iuniore, vescovo di Beziers, mor-

morto poco dopo in Avignone nel to nel i323. Ai nominati si aggiun-


.1 1 1 ; Arnaldo NoK'ellìs di Foix, gono i seguenti, che alcvmi dicono
morto in Avignone nel i 3 1 7 Rai- ; creatida questo Pontefice: Pietro, o
mondo Guglielmo de Fargi di Bor- Raimondo di Guascogna Claudio ;

deaux nipote morto in


del Papa, di Portaceli dell' Ordine della mer-
Tolosa nel 1 3 1 4; Bernardo de Gar- cede; Gabriele Capodilista padova-
vo d'Agen, nato da un cugino del no; Bertrando Cardelia di Cahors,
Pontefice, morto in Avignone nel e Severino francese dell'Ordine del-
iSaSj e sepolto nella chiesa de' Mi- la mercede.
nori. Per la residenza di Clemente V
Nella seconda promozione furono vide ancora Avignone le pompe fune-
creati i seguenti Cardinali, Guido rali di molti Cardinali morti in essa,
vescovo d' Utrecht , che rinunziò poiché, oltre quelli creati da Clemen-
benché fosse stata provocata la sua te V, vi cessarono di vivere alcuni
esaltazione dal re di Francia ; Ja- da' precedenti Pontefici i ." Landolfo :

copo d'Euse, a d'Ossa, di Cahors, Brancacci napoletano creatura di ,

di bassi natali , ma di gran virtù, Celestino V, recatosi in Avignone


che dal vescovato di Frejus, era da prima di Clemente V. 2.' Giovan-
Clemente V stato, nel i3io, trasfe- ni Boccamazza romano, vescovo di
rito a quello di Avignone, indi in Frascati , creatura di Onorio IV,
quest'anno 1 3 1 2 , creato Cardinale morto nel i3o9; 3.° Pietro Ispa-
vescovo di Porto, salendo poscia, nel ni vescovo di Sabina ci-eatura di ,

1 3 1 6, al Sommo Pontificato col no- Bonifacio Vili, morto nel i3ii.


me di Giovanni XXII; Arnaldo 4." Bertrando de Bordis vescovo
d' Auch di Condom vescovo di Poi- Cardinale Albano creato da Clemen-
tierSj Avignone nel i32o;
morto in te V e morto nello stesso anno.
Guglielmo de Mandagot di Lode- 5." Giovanni Minio dei minori, ve-
ve , già vescovo in Avignone nel scovo di Porto, sepolto nel i3i2
13-2 1, pieno di meriti poco man- nella chiesa del suo Online di Avi-
cando che succedesse a Clemente V gnone ; 6." Gentile di Monlefiori dei
174 AVI AVI
minori, il cai cadavere fu però tras- era capo il Cardinal Napoleone Or-
portato in Italia e seppellito in sini. Intanto insorta discordia nella
Assisi nel i3i2. 7.° Giovanni le Moi- città con uccisioni, saccheggi, ed in-
ne , creatura di Celestino V mor- , cendii si appiccò pure il fuoco al
,

to nel 1 3 1 3, e trasportato a Parigi ;


conclave onde ne fuggirono gli e-
,

8." Riccardo Petroni sanese Cardi- lettori, e si sbandarono, dissidenti

nale di Bonifecio Vili, morto nello sulla scelta del Papa. Finalmente per

stesso anno. In varii tempi Clemen- opera del conte di Poitiers, fratel-
te V onorò di sua presenza, con lo del re, radunati ad uno ad uno
lunghe villeggiature il contado Ve- i Cardinali col pretesto di altri ne-
nesino godendo talora di soggior-
,
gozii, ancorché ripugnanti, li rinchiu-
nare a Monteos, o Maulacene, terra se in Lione nel conclave già da lui
della diocesi di Vaison presso la no- preparato, e minacciolli di non farli

bile fontana di Grazello, ove edifi- uscire se non dopo seguita l'ele-
cò per propria abitazione un ma- zione. Passati altri quaranta giorni,
gnifico palazzo , nel priorato di s. a'7 agosto 1 3 1 6, elessero il Cardi-
Maria detta di Grazello, e dove e- nal E
use o d'Ossa, che prese il no-
manò molte costituzioni, che si con- me Giovanni XXII; essendo va-
di
servano in varii archivii d' Avigno- cata la sede non sènza scandalo e
,

ne. Fu nella solitudine di que' luo- detrimento della cristianità, due an-
ghi che compose le sue Clementine, ni cinque mesi e diciassette giorni.

o settimo libro delle decretali, pub- Era l'eletto allora vescovo d' Aṿ[no-
blicato nel 1 3 1 7, dal suo successo- ne, onde questa ne fu estre-
città
re. Però a Monteos, ai 27 marzo mamente lieta. E Giovanni XXII
i3i4, Clemente V pubblicava egli per r amore che ad essa portava, e
stesso gli atti del concilio di Vien- per r incendio che avea deformato
na poco prima che cadesse nell' ul- Carpentrasso, risolse di renderla più
tima infermità per la quale dopo ,
lieta ristabilendovi la residenza Pon-
otto anni, dieci mesi e quindici giorni tificia . Perciò per
spedite lettere
di Pontificato, mori a Riquemaure propagare tale risoluzione , accioc-
nella Linguadoca, a' 20 aprile i3i4. ché fysse noto dove avessero i po-
Il suo corpo portato a Carpentrasso poli ad indirizzarsi, inviò altresì sen-
capitale del Venesino, fu sepolto in z' alcuno indugio ministri in Avigno-
Usesta presso Bazas nella Guascogna, ne col fine di assegnare e ripartire
le case necessarie per l' abitazione
Elezione del Pontefice Giovanni sua e de' Cardinali. Se ne fece la
XXII in Avignone. prima distribuzione 16 agosto del
a'

i3i6 coir opera di Ugonc


di Mira-
Dopo la morte di Clemente V si bello e di Lodovico di Pietra Gros-
tenne in Carpentrasso conclave per il sa deputati apostolici per tal effetto,
l'elezione del nuovo Pontefice ; ma nonché di Giacomo Bermondi nobile,
i Cardinali erano divisi in due opinio- e di Bertrando INIairosio cittadino, am-
ni : gli aquitanii, ch'erano in maggior bedue deputati della corte regia, e
numero , vulcano eleggere uno del- del consiglio della città. La copia del-
la loro nazione, e gli altri francesi, l'atto autentico di questa distribu-
in unione agi' italiani , cercavano e- zione è riportata dall'erudito padre
saltare uno tra i più degni, dei quali Fantoni nella sua Storia d'Avigno-
AVI AVI 175
ne e contado f^encsino al tomo I, cordando dieci giorni d' indulgenza-
p. i63 e seguenti. f^. Angelus domixi.

Partì Giovanni XXII da Lione Ritornando ora al i3i6, Giovanni


verso la line di settembre, ed in XXII a' 1 7 dicembre, fece la sua
barca giunse ad Avignone. E ben- prima promozione di otto Cardinali
ché, come si è detto, avesse fissato tutti francesi a riserva di un solo
di stabilir ivi la residenza Pontifi- italiano. Bernardo de Castenat
i.°

cia, pure non è da duljilare, che nel di Montpellier, morto in Avignone


i332 avesse risoluto di trasportarla nel i3i7; 2.° Jacoho de Voye di
a Bologna, e nel seguente anno in Caliors nipote del Papa, detto an-
lloma. A quest'ultimo elFelto avea che di Pia, il (juale fu dallo zio a
anzi precedentemente commesso a sé sostituito nel vescovato di Avi-
Filippo di Bambarlhaco la restaura- gnone, con facoltà di ritenerlo nel
zione in Roma del palazzo e dei Cardinalato, e visitandolo pe' suoi
giardini Papali. Di clie sommamen- vicarii e per altri deputati , co-
te grati i romani , trasferirono nel munque non consacrato vescovo.
Papa, con pubblici ed unanimi suf- Morì sei mesi dopo in Avignone, e
fragi, il diritto e Tautorità de' ma- fu sepolto nella cattedrale; 3." Gau-
gistrati urbani, cioè gli restituirono celìn de Jean di Cahors, morto in A
quello, che essi gli aveano usurpato vignone nel 349; ^"Bernardo o Ber'
1

neir assenza dei Pontefici. In con- rando de Poyet di Cahors, nipote del
seguen7a di che Giovanni XXII a- Pontefice morto in Avignone nel
,

vea dichiaiato senatore di Pioma i35i e sepolto nella chiesa dei mi-
Roberto re di Sicilia e conte di Pro- nori; 5° Pietro Arrehlay promosso
venza. Tuttavolta prevalsero le so- ad istanza del re, morto nel 1329;
lite lusinghe del re di Francia Fi- 6." Bertrando de Montfavet di Ca-

lippo "VI, e quindi, frastornato il Pon- hors, già precettore domestico del
tefice nel lodevole disegno, fu indot- Papa , morto
arciprete laleraneuse ,

to a promettergli, clic non avrebbe in Avignone nel i343. 7." Gailar-


intrapreso il meditalo viaggio senza do de la 3JotJie, nipote di Clemen-
il parere di lui. te V, morto in Avignone nel 1 357 5
primo anno del suo Pontifi-
JVel 7.° Gioi'anni Gaetano Orsini ro-
cato, mentre fremevano per tutti i mano, morto in Avignone nel 1 355,
regni guerre civili non mancò la , e seppellito nella chiesa de' frati
discordia d' inquietar la corte Papa- minori di s. Francesco. Ai 20 giu-
le. Imperocché un' onenda congiu- gno del i3i7, Giovanni XXII fece
ra minacciava di togliere la vita a in Avignone stessa la seconda sua pro-
Giovanni XXII, e ad alcuni Cardi- mozione, nella quale promosse y^r-
nali, per mez7o di veleni ed arti mal- naldo de Voye, o de Via di Cahors,
vagie. Scampato però il Papa da sì nipote del Papa, il quale succe-
grave pericolo, volle pubblicare la duto neir anno stesso al dcfonto
bolla Sacvalissìmo liti culniinc, di- fratello nel vescovato d' Avignone,
retta a eonlermare T Ordine carme- morì anche colà nel i335, venendo
litano, ed instituir volle il suono del- sepolto nella chiesa collegiata di s. Ma-
la campana al tramontare del sole, ria di Villanova presso Avignone. Que-
affine d' indurre i fedeli alla tripli- sta chiesa era stala da lui fondata, e
ce recitazione dell'aie Ilaria, ac- dotata, fabbricandovi il contiguo ma-
176 AVI AVI
gniflco palazzo, che acquistato dalla conti di CommingeSj primo arcivesco-
Camera apostolica, fu assegnato per vo di Tolosa, morto nel i349>
abitazione dei vescovi avignonesi, Annibaldo Gaetani da Ceccano na-
per le cure de' quali fu ampliato politano morto nel
, 35o presso 1

in seguito ed abbellito. Egli non Montecassino; Jacopo Fournier, po-


tenne fino alla morte il vescovato scia Pontefice nel i334, col nome
d'Avignone, giacché Giovanni XXII di Benedetto XII Raimondo de ;

nel 1 3 8 1ne assunse egli stesso


,
Dlon.stuejoids di Rodez morto nel ,

r amministrazione e la continuò, i336; Pietro de Morteinare del


fino ai 4 dicembre i334, epoca Limosino morto in Avignone nel
,

di sua morte, per il governo dei i335; Pietro Deschapes ài Troyes,


suoi vicarii, che prendevano questo morto in Avignone nel i336; fllat-
titolo: f'icarii Generales Episcopa- teo Orsini romano , domenicano
tiis Avenion. in spìritualihus , et ambasciatore del popolo romano ad
temporalibus per sedcni AposLoli- Avignone per invitare il Papa a
cain deputati. Siccome zelante del- traslerirsi a Roma , morto santa-

la disciplina ecclesiastica Giovan- , mente in Avignone nell'anno i34i' H


ni XXII fece celebrare un conci- suo corpo fu trasportato nella cap-
lio provinciale nella chiesa di san pella di santa Caterina, ch'egli avea
Rufo, fuori delle mura d'Avignone, fondata in Roma nella chiesa di s.

l'anno i326, sotto la presidenza di Maria sopra Minerva. Pietro Gomez,


Galberto arcivescovo d'Arles. spagnuolo morto in Avignone nel
,

Nella terza promozione, che il 1 348, e sepolto nella chiesa di s. Pras-


detto Papa fece in Avignone ai 20 sede, presso le mura della città, da
dicembre i32o, creò altri Cardi- lui fondata con contiguo monistero;
nali Rinaldo della Porta di Li-
: Giovanni Colonna romano , scrit-

moges, morto in Avignone nel 1327; tore delle da s.


vite de' Pontefici
Bertrando Augerio della Torre di Pietro fino a Bonifacio Vili, morto
Cahors , morto in Avignone nel in Avignone nel i348; Umberto
i334, ed ivi sepolto; Pietro De- du Puy di Montpellier.
sprez di Cahors, morto decrepito Finalmente, nel i33i a' 25 mag-
di peste in Avignone nel i3(5i; gio, celebrò in Avignone la quin-
Simone de Arehiac della Guienna, ta promozione, in cui creò Car-
morto nel i323; Pietro le Tessier dinale Tallejrand de Perigueux
,

di Cahors, morto in Avignone nel parente di quasi tutti i principi


i325; Peloforte de Rabastens della della Francia, morto in Avignone
diocesi d'Alby, morto nel Pontifi- nel i364, e sepolto nella chiesa
cato di Giovanni XXII ; Raimondo de' minori Ai 20 poi dicenìbre
.

Ruffo francese, nipote del Papa, i33i, fece pure in Avignone la


di Cahors, morto in Avignone nel sesta promozione, in cui dichiarò
i325, e sepolto nella chiesa dei Cardinale Pietro Bertrand^ dello il

minori. seniore d'Annonay, già famoso pro-


La quarta promozione fu «li poi fessore di legge in Avignone, e che
dallo stesso Pontefice falla in
A- morlo nella città slessa nel 1 34o,
vignone nel venerdì de' 8 dicem- 1 venne jierò sepolto mila chiesa
bre i327, e promossi linono dieci della Madonna del piioralo di M(ìn-
Cardiuali: Giovanni Raimondi dei luUo, da lui lòndala piciso Mila-
AVI AVI 177
nova, tliocesi d'Avignone. Altri scrit- Leone l'e di Armenia, nel i33i.
tori dicono essere stati creati da Fra i principi che per aflari si re-
questo P;ipa i seguenti Cardinali : carono ad Avignone, vogliono esse-
il b.Raimonclo Alberto Gottolano re ricordati, Giovanni di Luxembur-
spagnuolo, morto in Valenza nel go re di Boemia, che vi si trasferì
i33o; Pietro de Prelati, francese; per trattare col Papa, nel i332,
Guglielmo di Tria il quale, essen- , le vertenze di Lodo\ico IV il Ba-
do arcivescovo di Reims, coronò il varoj e nel i33o, Filippo VI re
re di Francia Filippo VI suo zio; di Francia nell' occasione di recar-
Michele Ebrardo da s. Sulpizio si a Marsiglia per venerare il cor-
francese; Pietro Oriol, detto Ver- po di san Lodovico . Ma quando
berio di Soissons, morto in Avi- voleva mi' altra volta ritornarvi col-
gnone; Gioi'cjnni Galvan , france- 1' esercito adunato per passai'e con-
se, vescovo d'Arras; // b. Giaco- tro i mori di Granata, il Papa gli
mo Pasquali sanese, riportato dal vietò di avanzare, minacciandolo per-
Gigli. Le notizie di questi e degli sino della scomunica. Più gi-ave fu
altri Cardinali creati in Avignone il timore di Giovanni, qviando Gu-
si potranno vedere agli articoli ri- glielmo conte di Ilannonia, e suo-
spettivi. cero del Bavaro
volendo recarsi ,

32 0, eresse Giovanni XXII


Nel ! con ottocento cavalli a Granata,
una Avignone col titolo
chiesa in , si condusse innanzi ad Avignone per

di Nostra Signora de' Miracoli, che ricevere 1' apostolica benedizione. Ma


poi passò ai pp. minimi, e per la s'ia mal in cuore soffriva principi
divozione che avea alla B. V. ac- , armati quel Pontefice che glielo ,

cordò copiose indulgenze a chiun- proibì, si armò, gli minacciò le cen-


que la visitasse. Eresse inoltre due sm'e della Cliiesa; e, purché ritor-
arcidiaconati dovendosi chiamare , nasse indietro, lo assolse dal voto
uno arcidiacono di Avignone, l'altro fatto di passare in Ispagna a com-
arcidiacono di s. Paolo di Avignone, battere gì' infedeli.

ed uni varie chiese a delta catte- Nel i333 presero la croce dalle
drale, sebbene prendesse amorevole mani del Papa in Avignone Filip-
sollecitudine ad un tempo per altre po VI re diFi'ancia, Filippo re di
chiese della diocesi. Oltre le men- Navarra, e Giovamii di Boemia, af-
tovate canonizzazioni, altre Avigno- fine di partire per terra santa, come
ne ne vide sotto questo Pontefice. riferisce il Flossardo, Accaduto uno
Tale fu quella fattavi, a' 7 aprile del scisma nel 1 3 2 7 ncll' Ordine geroso-
1 3 1
7 , di s. Lodovico vescovo di limitano, per r elezione di due gran
Tolosa, figlio di Carlo II re di Si- maestri, Giovanni XXII chiamò ad
cilia, e fratello del re E-oberto allo- Avignone ambidue i competitori. Ma
ra vivente : quella a' 18 maggio del giunti, l'unomorì e l'altro rinunziò ;
i322, di san Tommaso vescovo e- cosicché lo scisma si estinse con la
refordense nell'Inghilterra ; e quella elezione di Elione di Villanova fat-
a' i5 luglio del i32 3, del dottore ta nel palazzo apostolico. Nell'an-
Angelico s. Tommaso d' Aquino. no seguente i328, cclebrossi in A-
Più volte ricevette il Pontefice in vignoue un capitolo generale del
Avignone ambasciatori di principi, medesimo Ordine militai'e, affine di
eziandio orientali , come quelli di provvedere agli abusi introdottivi.
voL. m. 33
178 A V I AVr
Uno por iilln) tlf [liìi ineiiiorabili torio di Tolosa, dell'Ordine cister-

arveiiiinenli accnduli in Avii^iioue, ciense , il (juale prese il nome di


sotto Giovanni XXII. ili 1"
aljiiira Benedetto XII, e si fé' coronare agli
die ai 2.4 di agosto, nel puljblico 8 gennaio i335. Comparvero tosto
concistoro , fece Nicolò V , ossia in Avignone gli ambasciatori del ro-
Pietro Corbario, creato antipapa da mani a sollecitarlo di andare a Roma,
Lodovico IV il BasHiro. V. Anti- ed egli ne fece promessa, senza j>re-
papi. figgerne il tempo. Tuttavolla i moti
Finalmente avendo Giovanni XXII de' clienti della Chiesa in Italia alie-
governato la Chiesa con apostolico narono indi a poco il Pontefice ilal

zelo dieciotto anni, tre mesi e ven- pensiero di colà recarsi, come scrive
totto giorni, appassionato per la ri- da
l'aulore della sua vita pubblicata
voluzione de' bolognesi, in età di an- monsignor Bosquet; o piuttosto ne
ni novanta, fini i suoi giorni a' 4 im[)edl la risoluzione Filippo VI re
dicembre 1334, e fu sepolto nella Francia, con quel pretesto, che do-
cattedrale di Nostra Donna di Doni vea invece promoverla, e con altre
con pomposissimi funerali , i primi ragioni fatte proporre a Benedeltcj
a celebrarsi Avignone per un
in XII dai CardinaH Taleyrand, e Pie-
Pontefice. Il mausoleo colloca-
suo tro di s. Clemente suoi parziali.
to nella cappella di san Giuseppe Dalle quali ragioni fu disposto Be-
mirabile per varie piramidi di an- nedetto XII a fermarsi in Avigno-
tica e curiosa arcliitettm-a, fu a- ne, anzi ad incominciarvi con ispesa
perto, e poscia trasportato ad al- grande la fabl)rica del palazzo apo-
tro luogo della medesima catte- stolico. E sebbene i romani, vessati
drale. Dicesi, che Giovanni lasciò dalle fazioni de' Colonnesi e degli
nell'erario Apostolico, venticinque Orsini, sollecitassero di nuovo il

milioni di fiorini d' oro, destina- Papa, nel i337, al ritorno in Ro-
ti per la guerra santa. V. Gfovan- ma, tornarono a vuoto i loro de-
M XXII. siderii.
L' animo clemente di Benedetto
Elezione del Papa BenedeUo XI l XII non risparmiò sollecitudini pel
in A^'igiione. ravvedimento di Lodovico IV rice- :

vè al perdono ed all' ul)l)idienza Bo-


Dopo le esequie novendiali dal logna, ed alcune città della Lombar-
sacro Collegio rese a Giovanni XXII, dia, della Marca, e di altre provi n-
entrarono i Cardinali nel conclave cie ; e s' interpose fra le dissensioni
che il conte Monasi, siniscalco di dei re di Castiglia, d'Aragona, e di
Provenza pel re Roberto di Napoli, Portogallo, non che fra la Francia
avea disposto nel convento de' pa- e l'Inghilterra, mentre per la va-
dri predicatori. Avendo il Cardi- canza impero costituì vari vi-
dell'
nal di Comminges rifiutato il trire- cari in Italia. Procurò altresì la ri-
gno perchè voleasi obbligarlo a non parazione delle basiliche di Roma,
trasferire la sede in Roma , fu e- e la restaurazione della disciplina in
letto in sua vece, a' 20 dicembre molte chiese. Zelante in particolare
1334, nel decimo quinto giorno della di quella d' Avignone, fece celebrare
vacanza della S. Sede, incardinai Four- a' 3 dicembre i337, nella chiesa di
nier, o del Forno di Savcrduuo, terri- s. Rufo fuori delle mura, un con-
AVI AVI ,79
cilio delle tre provincie tV Arles, di }>o.scia Pontefice, nei i342, col no-
Embrim ed Aix, cuu l' intervento me di Clemente VI ; Guglielmo de
de' rispettivi arcivescovi, de' vescovi Court di Mirepoix, morto di peste
suffraganei e de' procuratori de' capi- in Avignone nel i36i compianto
, ,

toli di dette provincie. Gli alti di da' poveii ; Guglielmo d' Aura di
questo concilio sono riferiti a lungo Tolosa, morto in Avignone, nel
dai Noguier, nella sua Storia dei vc- i353; Bertrando, o Bernardo d'Al-
sco^'ied arcivescoi'i d' Avignone. hj di Pamiers, morto in Avignone,
V edendo Benedetto XII che il , nel iZ5o ; e Raimondo di iMonfort,
re di Francia non partiva per ter- tli Tolosa, morto in Barct^llona pri-
la santa, gli tolse le decime eccle- ma che ricevesse la notizia di sua
siastiche, onde Filippo VI andò esaltazione.
in Avignone per tiattare col Paj)a Nel 1339, due altri re andarono
ui un a Giovanni duca di Norman- in Avignone; Pietro IV d'Aragona
dia suo primogenito, nel i336. Non e Giacomo re di Maioriai e Mino-
si rimosse Benedetto XII dicendo ,
rica, de' quali il primo ricevette dal
al re, che se avesse due anime, vo- Papa il regno di Sardegna e di Cor-
lentieri una n' esporrebbe in van- sica, e soddisfece con gimamcnlo ai
taggio di lui ; ma avendone una sola, (lirilli della Chiesa. Nel medesimo an-
doveva procurarne la salvazione, ne no giunse in Avignone Barlaanio al>
commettere così 1' offesa di Dio. bate, e Stefano Dandalo ambascia-
Nel i338, a' i8 dicembre, fece l'u- tori di Andronico imperatore di Co-
nica sua promozione di sei Cardi- stantinopoli. Curiosa e co.spicua fu
nali francesi, ed uno solo italiano, che r ambasceria, che ricevette Benedet-
furono i seguenti Gozio Batlaglini, : to XII, l'anno precedente dal Gran
liminese, già precettore in Carpen- Khan de' tartari. Indi , nel i 34o ,

l lasso, morto in Avignone, nel i348: spettacolo sopra tutti nobilissimo vi-
il suo corpo fu trasferito a Rimini; de Avignone nelle spoglie inviate
Bertrando d'Eux di Blandiaca, nun- al Papa da' re di Castiglia e di
zio a Bologna per richiamarla alla Portogallo, ed otteimte nella strepi-
devozione della Santa Sede, e desti- tosa vittoria riportata prodigiosamen-
nato, nel 1 346, vicario apostolico di te a Tariffa sopra AlJJohaceno re di
tutto Io stato ecclesiastico. Egli è quel Mai'occo.
Bertrando, il quale stabifi in Roma Verso il fine del suo Pontificato
una confederazione per le fazioni dei Benedetto XII die' solenne prova
che anestò in ]\lon-
guelfi e ghibellini, di giusto rigore contro quelli, che
teflascone famoso Cola di Rienzo
il aveano arrestato nel proprio letto
tribuno di Roma e che lo fece , Nicolino Fieschi di Genova in un
giudicare siccome meritava; morì in albergo d'Avignone, e portatolo nei
Avignone, nel 1 3 53 e fu sepolto , territorio francese. Tutti furono pu-
in un insigne monumento al de- niti ed alcuni impiccati alle fine-

stro lato dell' aitar maggiore nella stre dell' albergo essendo stato de-
,

chiesa di s. Desiderio da lui fondala cretato un egual supplizio a Gio-


per un capitolo di canonici ; Pie- vanni di Tolosa maresciallo della
tro Roger , della nobilissima casa corte l'omana. Questi ne prevenne
di Beaufort , diocesi di Limoges la esecuzione col darsi il veleno nel
guardasigilli e cancelliere del re, e carcere: con tulio ciò Benedetto; *
i8o AVI AVl
terrore degli altri, fece impiccare mi- dova dapprima della sede imperiale,
trato il cadavere di lui, nel luogo ed allora della Sede Apostolica. Ca-
dei patiboli. po dell'ambasceria per l' insigne sua
Onorò questo Pontefice il conta- elot^uenza, fu deputato Nicolò di Lo-
do Vencsino, col dimorare qualche renzo, conosciuto meglio sotto il no-
tempo nella terra del Ponte di Sor- me di Cola di Rienzo, e tra gli al-
ga. Egli mori nel palazzo di Avignone tri ambasciatori vi fu Francesco Pe-
a' 25 aprile del 1 342, e fu sepolto nel- trarca, il quale presentò al Papa un

la chiesa cattedrale, in una cappella poema egregio per allettarlo al bra-


a mano sinistra del coro antico , a mato ritorno ma si scusò Clemente
;

questo fine fabbricata , ove risplen- VI per la necessità di comporre le a-


ileltepei miracoli da Dio operati a troci guerre degl'inglesi e de' franinosi
sua intercessione, per cui ha il tito- e di provvedere ai pencoli, che gli
lo di beato. Vacò la sede undici afric'ini minacciavano alla Spagna; il

giorni. che obbligavalo a trattenersi al di


Regolò per altro il go-
là delle Alpi.
Elezione di Papa Clemente VI verno de' romani, e ridusse il cen-
in Avignone. tenario dell' Anno santo del giubi-
leo allo spazio di cinquanta anni
Nel secondo giorno del conclave, onde in Roma fu celebrato nel 3 5o 1

in cui si erano rinchiusi diciassette con tanto concorso, che dal Natale
Cardinali, non già ventidue come fino alla Pasqua caduta ai 28 mar-
asseriscono il Frizioni e il Panvinio, né zo, si contarono sempi'e in Roma
diciannove come scrivono l'Oldoino, da un milione e due centomila stra-
e r autore delle P'ite de' Pontefici nieri; dalla Pasqua fino alla Pente-
d' Avignone, fu il Cardinal Roger coste ottocentomila , e nell' estate
eletto Papa 7 maggio del 1342,
ai sempre duecento mila. V. II. AN^o
col nome di Clemente VI. Ai 19 SAJVTO.
maggio si fece coronare nella chie- Rinnovò Clemente VI le ammo-
sa de' domenicani; assistendo e mi- nizioni a Lodovico IV di Baviera,
nistrando alla funzione Giovanni pri- e a' 12 aprile i343, alla presenza
mogenito del re di Francia, che nelle di numeroso popolo d'Avignone gli ,

principali strade d'Avignone, nella confermò, e rinnovò le censure, il


splendidissima cavalcata, gli servì da dichiarò privo di ogni dignità ed
scudiero insieme a Giacomo duca di onore, ordinando ai vescovi di pub-
Bourbon, Filippo duca di Borgogna, blicare ogni domenica, ed ogni fe-
Umberto delfino di Vienna, e molti sta le medesime censure. Ma il Ba-
altri signori francesi. Subito, ad e- varo, lungi dal ravvedersi sincera-
sempio de' suoi predecessori , Cle- mente incontrò persino l' indigna-
,

mente VI die' parte della sua esalta- zione degli elettori del sacro roma-
zione a tutti i sovrani dell'Europa, no impero. Questi sollecitati dal Pa-
esortandoli a governar con dolcezza pa a provvedere alla vacanza del-
i loro popoli , ed a sostenere con l' impero meno due, nel mese di
,

tutte le forze la religione e 1'


accre- luglio elessero Carlo IV di Luxem-
scimento della fede. Invitarono to- l)iu-go Moravia, già di-
marchese di
•sto i romani il nuovo Pontefice a scepolo del Pontefice, figho di Gio-
recarsi in Boma, compassionevole ve- vanni re di lìoemia , t gli amba-
AVI AVI 181

sciatoi-i nuovo re de romani nel


del lauova Avignone elevando
presso ,

/ine di detto mese, prestarono a alla porpora due Cardinali: Pietro

Clemente VI in Avignone, i soliti Bertrand del Delfìnato, cancelliere


gimamenti, in nome del loro prin- della regina Giovanna I signora di
cipe, che fu dal Papa conferinatg Provenza, ed a sue istanze promos-
ai 6 novembre. so. Moiù in Avignone nel i36i, e fu

Nel 1342, Clemente VI fece ai 20 sepolto nel monistero de' celestini in


dicembre la prima promozione di Colombier Nieolò de' Bessi del
;

dieci Cardinali, per la maggior par- Limosino, nipote del Papa, creato
te suoi parenti, nove francesi, ed ad istanza di tutto il sacro Colle-
un solo italiano. Questi sono: U- gio, e morto nel 1 36i:) in Roma
f;o Roi^cr del Limosino, fratello del ove accompagnò Urbano V.
l'apa, morto in Carcassona nel i363; La terza promozione Cardinalizia fu
Aiinerico de Chalclus del Limo- fatta da Clemente VI in Avignone ai
sino, consanguineo del Pontefice, pre- 29 marzo i348, nel solo suo nipote
sidente di Ferrara e rettore dell'E- Pietro Roger di Beaiifort, figlio del
milia, morto in Avignone nel i35o; conte Guglielmo, il quale ancor viven-
Andrea Gìni Malpighi, fiorentino ,
te giunse a vedere suo fratello Cle-
intimo amico, e consigliere di Fi- mente V I, e questo suo figlio Pontefice
lippo VI re di Francia, morto nel nel 1370 col nome di Gregorio XI,
1343 in Perpignano; Pietro Ciriaco insieme ad un altro fratello due ,

di Limoges, uno de' legati per ce- nipoti e cinque cugini Cardinali.
lebrare l'Anno santo in Roma, do- Nell'anno poi i35i, il Papa ai 18
ve morì nel 1 35 1 Guido di Bou- : dicembre, colla quarta promozione,
logne pronipote di s. Luigi IX e aunovei'ò in Avignone al sacro Col-
prò zio dell' Antipeipa Clemente VII, legio i seguenti dodici Cardinali:
morto nel 1373 in Lerida; Stefano Egidio Albornoz-Carillo .spagnuolo,
d'Albert, nato di mediocre condi- legato pressoché di tutta l' Italia

zione in Mal monte diocesi di Limo- con r amministrazione dello stato


ges ,
già giudice maggiore della si- ecclesiastico che ricuperò dagl' in-
,

niscalchia di Tolosa, poscia Ponte- vasori, i quali aveano profittato della


fice nel i352 col nome di Inno- residenza de' Papi in Avignone. Per-
cenzo VI Adiinaro Robert, parente
; ciò tornato in questacittà il Papa

del Papa morto in Avignone nel-


, gli die' il Padre della Chiesa,
titolo di
r anno 1 343, e sepolto nella Cer- aggiungendovi Urbano V quello di
Bernardo de la
tosa di Villanova; Vindiee della libertà ecclesiastica.
Tour d'Auvergne, zio della moglie Nella morte dilui, avvenuta nel 367 1

d' un parente del Papa morto di , in Viterbo, concesse Urbano V l'in-

peste in Avignone nel i36i; Gu- dulgenza dell'Anno santo, a chi per
glielmo de la Juice, nipote del Pon- un tratto di strada avesse portato la
tefice, arciprete vaticano, morto in lettiga delcadavere di Egidio, fino a
Avignone ai 28 aprile 1374, e sepol- Toledo, per cui fecero a gara quattro
to nel monistero di Casa di Dio nel- persone di trasportarla. Ivi fu sepol-
l'Auvergne; Elia de Nahitan di Pe- to eziandio in magnifico avello, nella
rigord, morto in Avignone nel i35o. chiesa di s. Idelfonso; Guglielmo
La seconda promozione fu da lui d'Agrifoglio, detto il seniore, di Li-
fiitta a 27 febbraio i334, i» Vi'- moges, parente del Papa, morto di
F.S2 AVI AVI
peste in Vik-ibo nel 1869; Rai- Papa il possesso con legge, che procu-
mondo di Caniline, nipote del Pon- rasse di larvi inliodurre il lume della

tefice, morto in Avignone nel iSyS, fede cristiana, e sotto annuo tributo le
e sepolto in Magalona; Pastore de Sa- tenesse in feudo della Chiesa Roma-
vratz o Sarralz dì Viviers, moi'to in na. Prese in quell'atto il Pontefice
Avignone nel i354, o 356, e seppel- 1 per argomento della sua concione, o
lito Ordine dei
nella chiesa del suo allocuzione in concistoro quelle pa-
minori ; Pillaino di Montesquieu role de' Numeri : Faciam prinripem
d'Auch, morto nel i355; Nicolò super genleni magnani. Andò ad A-
Capocci, romano, pronipote di Ono- vignone in solenne cavalcata il nuo-
rio IV, cancelliere di Giovanni II vo re colla corona in capo, e collo
re di Francia, morto nel i368 in scettro in pugno ; ma turbò la so-
Montefiascone Arnaldo, o Ponzio; lennità , come riferisce 1' annalista
di T illeinur, lolosano, morto in A- Spendano, una pioggia strabocche-
vignone nel i355; Giovanni du vole, che cadde di lepente. Fu poi
Moulin d'Aquitania, lettore del sa- chiamato questo Lodovico il Principe
cro palazzo nel iS^j morto in , dilla fortuna e da lui si propagò ,

Avignone nel i353, e sepolto in nei suoi posteri l' illustre famiglia
Tolosa ; Rinaldo Orsini romano della Cerda in Casliglia, che, fra gli
arciprete della vaticana morto in , altri ducati e stati, possiede il du-
Avignone nel 1374, e sepolto nella cato di Medinaceli in Andalusia. Non
detta basilica ; Giovanni d' Euse giunse però Lodovico mai al pos-
di Cahors, pronipote di Giovanni sesso di quelle isole, perchè gli man-
XXII , congiunto de' parenti del carono gli aiuti del re di Castiglia
Papa morto di peste in Avignone
,
e di Portogallo , ancorché in osse-

nel primo agosto i36i, ed ivi sep- quio del Papa gli scrivessero di sot-
peQito; Pietro de Cross Corson del toporsi a quella disposizione, non o-
Limosino pai-ente del Pontefice
,
stante i diritti che sulle isole stesse

morto di peste in Avignone nel pretendevano avere.


i36i; Egidio Rigaud de Roussi, li- Un'altra volta, al tempo di Cle-
mosino, morto in Parigi nel i353. mente VI, passò in Avignone con
,

Alcuni asseriscono 5 che in questo Carlo IV suo figliuolo, Giovanni re


Pontificato furono creali altri tre di Boemia nel prini.ipio del 1 34^, ed
Cardinali , di cui però non si fa allora senza partecipazione del re di
menzione dai più accurati scrit- Francia s' intavolò il trattato del-

tori. l'imperio per Carlo IV. Nel mede-


In Avignone Clemente VI creò simo anno le pioggia furono così

nel pubblico concistoro del 1


344 5
continue e dirotte per l'Italia e per
p coronò Lodovico di Spagna, conte la Gallia, che, distrutta ogni messe
di Chiaramonte ili Francia, e fi- per la solFocazione della semenza,
gliuolo di Alfonso della Cerda, co- gran penuria anche in
fece soffrire
gnominato /' Esercdato , a re del- Avignone, e nel Vencsino. A' 21
le setto Ì8ol(! Fortunate, o Canarie giugno i347, 'lO'i essendo ancor
(^f'^edi) situate alla sinistra nelliiscir fabbricata nel jialaz/o Pontificio al-
dello slrctlo Graditano, o di (iibil- cuna cippclla idonea ])er le solenni
Irrra, nel mare Atlantico, a fronte finizioni, <ilenienle VI canonizzò s.

del regno di Marocco. Gliene diede il Ivo di Brettagna nella sala stessa
AVI AVI i83
tifi convento do' padri predicatori Clemente VI, ed alla Santa Sede,
nella quale (iiovanni XXIl avea ca- pel pre/70 <\\ ottanta mila fiorini
nonizzato s. Tommaso d'Aquino. Più d'oro reahn«;nte sborsati a' 9 giugno
aspro, die la penuria tiel 1
346, lu i 348. Conft'rmò tal vendila ai "2 1
il llai^ello scaricatosi dalla mano di dello stesso mese, e ne ricevette po-
Dio nello stesso anno 1 34^ , <• clic scia l'approvazione dall' im[)cratore
continuò fino ai 349, ad allligijere
1 Carlo IV, con editto dato in Gorlic
miseramente il mondo. Originata dal il primo novembre i34H, col quale
gi*avissimopuzzo di uà acceso va- affrancò lo stalo d'Avignone e della
pore , che propagatosi orribilmen- Provenza dal legame dell'impei-io, da
te neir Indo-Scizia per largo tratto cui dipendeva siccome parte del-
,

consumò alberi, animali, divenne la l'antico regno d' Arles. Quindi Cle-
peste cosi mortifera, che desolò l'A- mente VI rimosse l'arma della regi-
sia, l'Egitto, la (irecia, l'Isole del na dalla casa pubblica della città d'A-
mare Egeo, del Mediteiraneo e del- vignone, e vi lijce collocare gli stem-
l'Adriatico, e devastò pure l'Europa, mi Pontificii. In luogo della città qua-
e l'Afìica, durando cinque mesi per drata, fui'ono perciò poste nell'arma
ogni luogo, non solo pel contatto, e tre chiavi, ognuna delle quali era
per l'alito, ma pel respirare che fa- collocata a certa distanza sopra l'al-

cevasi di quell'aere. Appena il ter- tra, ed acciocché non perdesse atfat-


zo de' viventi rimase illeso , ed in to l'arme antica, lasciò che due gri-
alcune provincie appena una deci- falchi in piedi sostenessero lo scu-
ma parte degli abitanti fu salva. Fi- do cogli artigli e col becco A. .

renze ebbe sessanta mila morti. A- maggiore schiarimento di questa ven-


vignone, col contado Vcnesino, nel- dita, aggiungeremo che essendo sla- ,

l'acerbità del morbo , fu confor- to ucciso, a' 1 7 settembre i344; '"

tata dalla paterna sollecitudine di Aversa, Andrea d'Ungheria, marito


Clemente VI, il quale, specialmente della regina Giovanna I, non senza
con Avignone, praticò ogni atto pie- grave sospetto sulla reità di lei, Lo-
toso, facendo a sue spese nudriie e dovico I re d'Ungheria, fratello del
curare gl'infermi, seppellire i cada- defonto vedendo che nei processi
,

veri, ed erigere per la loro quanti- ordinati da Clemente VI contro gli


tà un cemeterio , con chiesa, che autori del barbaro delitto, erano
dotò di annue rendite, e che intito- stati esclusi i principi del sangue e
lò in onore della B. Vergine. Fece la regina, dalla fama accennata per
per altro la peste in Avignone stra- principale autrice del misfatto , si

ge maggiore nella quaresima del recò con csei'cito nel regno Na- di
1 34<^, e ne' tre giorni precedenti alla poli , cui facilmente conquistò ed
quarta domenica, morirono nella cit- imprigionò varii dei detti princi-
tà mille quattrocento persone. pi, meno Lodovico diTaranto, a-
Sì era spento il furore di questa mante e parente della regina che ,

peste, qviando Giovanna I, regina di la seguì. Qui giunta la regina fu


Napoli, e contessa di Provenza^ ri- trattenuta in custodia nella for-
trovandosi in Avignone, con l'assen- tezza Aix. Della qual cosa
di
so del suo secondo marito Lodovi- intimoiito Lodovico <li Taranto,
co di Taranto ivi presente, vendè recossi in Avignone, ed impetrò
questa città al sovrano Pontefice da Clemente VI, che Giovanna
i84 AVI AVI
r fosse liberata. Uscita dalla pri- valente a scudi duecento mila ro-
gionia, andò essa subito in Avi- mani, come si ha dalle lettere di
gnone , e vi entrò a' 5 marzo del 1 Clemente VI riferite dall' Oldoino,
lojH, incontrata da alcuni Cardi- e dal Rinaldi. Veggasi l' istromento
nali, e distinta con quegli onori, che di vendita pidjblicato dal Bzovio
era solila la Santa Sede a piatica- ne' suoi annali, e dal Noguier, non
re agl'individui di sangue regio. Am- che la Bolla , Etsi dcceat viuniji-
messa dal Pontefice all' udienza in centianij dell' impei'atore Carlo IV,
j)ubblico concistoro la regina con , colla quale approvò, e riconobbe le-
molta facondia e vigore rispose al- gittima r alienazione di Avignone ,

le accuse degli ambasciatori unghe- trasferendo nei Papi il dominio, e


resi ; indi impetrò da Clemente VI tutti i diritti, che potevano avere
la dispensa dalla consanguineità per gì' imperatori sulla città di Avi-
congiungersi in matrimonio con Lo- gnone, pertinenze e distretto. Ta-
dovico di Taranto che allora as- ,
le r origine della vendita di Avi-
è
sunse il titolo di conte di Pro- gnone alla sede Pontificia.
venza. Clemente VI proseguì allora ad
Con tuttociò il Papa non trala- edificare il palazzo Apostolico di A-
sciò la procedura giudiziaria contro vignone, come potrà vedersi all'ai'-

i regii coniugi ; ma la regina pro- ticolo. Palazzo Pontificio di As.'i-

testò esser quello il tempo di rintuz- gnonej anzi incominciò la fabbrica


zar colle armi l' invasore del regno delle muraglie nuove della città
Lodovico I, il quale l'avca costretta stendendole dalla rocca di Doms,
ad abbandonarlo, e non già di ri- fino alla porta del Rodano; e fa-
spondere ai giudizii. Le quali prote- cendo rifare quattro arcate del pon-
ste con sicurezza ella faceva; peroc- te, che la rapidità delle acque avea

ché, alienati gli animi de'napohtani atterrate. Nel i35o. Clemente VI


per lo rigore, e per le vessazioni scomunicò il Visconti arcivescovo e
de' ministri ungheri, aveano richia- signore di Milano, ed invasore di
mata Giovanna I, acciò colle forze Bologna, perchè citato non era com-
provenzali si unisse alle loro. Per- parso in giudizio. Successivamente
tanto essa, insieme a Lodovico suo mandò un legato in Italia, coman-
nuovo marito, si l'ivolse ad ammas- dandogli, o di far che rarcivescovo
sar denaro per munirsi di forze op- restituisse Bologna, o che fosse de-
portune. Impegnarono le gemme, posto. Ricevette l'arcivescovo con mol-
ottennero dal Papa il sussidio del- ta sommissione il legato, e dettogli
le decime ecclesiastiche, ma ciò non che la domenica seguente gli avreb-
bastando a noleggiar, come fecero, be data risposta condegna nel duo-
dieci galere dai genovesi, ed a pren- mo, dopo avere in quel giorno ce-
dere al loro soldo il tedesco Vuante- lebrata solennemente la messa, così
ro con milleduecento soldati a caval- com'era vestito sacerdotalmente, im-
lo, ed a fornirsi di altri militari appa- pugnò con la sinistra una croce, e
recchili, fu risoluto in consiglio dalla con la destra una spada igimda ;
regina, di vender, come dicemmo, al ed alla presenza di tutto il popolo,
Pontefice la città d'Avignone per ot- disse al legato mostrando la croce:
tanta mila fiorini d' oro, somma in questo e il mio spiiituale, e voglio
quel tempo considerabile, ed cqui- clic la '!pada sia il temporale per
AVI AVI i85
la difcxa del mio dominio. Il che niorato in Napoli cappellano della
udito, si commosse il Poiitencc [)er regina (Viovanna I nel i343, recan-

quella insolenza, e citò immantinen- dosi quindi nella solitudine di Val-


te il Visconti a comparire in Avi- chiusa, anticii sua delizia. /^. Ru-
gnone. Questi inviò il suo segre- rio RR. PP. birvis notilia in vita
tario in quella città per pigliare a Clnnentin VI , nonché gli autori
pigione tutti gli alberghi, e le case della vita di questo Papa presso
,

che trovar si potessero, ed apparec- il Balnzio tom. II, e Novaes tom. IV


chiarvi il necessario per dodicimila ca- pag. 126 e seguenti, della Storia
valli, e per seimila pedoni. Come ciò eb- dc.'Sommi Pontefici.
be effetto, non trovandosi più alloggi
pegU stranieri, che concorrevano per Elezione del Papa Innocenzo VI
negozii alla corte Pontificia , Cle- in Avignone.
mente VI chiamò a sé il detto
segretario, e fattolo rimborsare delle Vacò la Santa Sede undici giorni
forti somme spese, lo rinviò a INIila- ed entrati ventotto Cardinali in con-
no, con ordine che dicesse al suo si- clave, all'udire, come nan-a Matteo
gnore di sospendere il viaggio. La Villani lib. III cap. 44 j che Giovanni
maggior parte però degli scrittori ne- II re di Francia moveva frettoloso
gano la verità di questo fatto. verso Avignone per procurare 1' ele-
Soggiornò di frequente Clemente zione di un Papa a suo grado, i Car-
VI a Villanova presso Avignone, e dinali, benché a lui parziali, per lo zelo
dal Vadingo, e dal Rinaldi sono ri- della libertà ecclesiastica, il prevennero
portate varie lettere scritte da quel accelerandone l' elezione . Tenuto il

luogo, come p. e. a Costantino re d'Ar- conclave nel palazzo Apostolico, già


menia, a Pietro IV re d' Aragona, reso air uopo capace a' 8 dicem- , 1

al doge di Venezia, ed a vani di- bre 352, innalzarono al Pontificato


1

stinti prelati. Finalmente , avendo il Cardinal d'Albert, o Albret, che col

governato dieci anni, e sette mesi nome d'Innocenzo VI fu coronato


meno un giorno, morì Clemente VI nella chiesa cattedrale ai 2 3, ovvero
in Avignone ai 6 dicembre iSTa. Il ai 3o dello stesso mese dal Cardinal
suo corpo fu depositato nella cat- Gailardo de Mothe la primo dia-
,

tedrale di Avignone, e nell'anno cono. Egli però non volle far la


seguente Hi trasferito al monistero solita solenne cavalcata per la città
di Casa di Dio nell' Auvergna, e dopo la coronazione, all'uso de'suoi
poi, per la rabbia dei calvinisti u- predecessori, per evitarne la pom-
gonottì , ebbero le sue ceneri la pa , come abbiamo dal Muratori
sorte stessa di quelle di Clemente V, nel tom. Ili, parte II Rer. Italie.
che nel iSyy furono sparse all'a- Script, p. 602. E fu un ugual senso
ria ad Usesta. Ciò è riportato dalMas- di moderazione, che il condusse a
son nella vita di Clemente V. riformare tosto l'eccessivo lusso del-
In tempo di Clemente VI ritor- la Pontifìcia corte , e ridurre ai soli
nò il Petrarca a soggiornar in Avi- necessari i molti domestici da Cle-
gnone e nel contado Venesino, do- mente VI con molta spesa mante-
po essere stato coronato in Campi- nuti, scegliendo tra tutti, quelli che
doglio da Orso conte dell'Anguillara piti lo meritavano per la loro virtù,
senatore di Roma, e dopo aver di- e togliendo altresì molti gravi abusi
voL. in. 24
i86 AVI AVI
introdotti nella curia. Nello stes- pidemia a Padova nel i36i; Fgi-
so anno del suo innalzamento al dio d' Aiscelin d' Auvornia, «in-
25 dicembre, fece in
Pontificato, ai cellieie del regno di Francia sot-
Avignone prima promozione del
la to Giovanni II, di cui fu guarda-

solo suo nipote Aldoino d'Albert, sigilli , nel tempo della prigionia
di Bessiaco diocesi di Limoges di quel sovrano in Inghilterra, mor-
morto in Avignone nel 363, dopo 1 to in Avignone nel 1378; Androi-
avervi fondato un ospedale. Ven- no de la Roche Borgogna, mor-
di
ne sepolto nel coro della chiesa to di peste in Viterbo nel 1 3(i();
de' certosini di Villanova. Pietro Iterio della diocesi di Sarlat,
Ai 23 dicembre del i356, Inno- morto in Avignone nel i 364, ^ ^^'
cenzo VI, secondo il Novaes, fece in polto nella chiesa de' predicatori, nel-
Villanova, o, come vuole il Cardella, la cappella della Vergine che vi- ,

in Avignone, seconda promozione


la vendo avea fondala; Giovanni Blon^
dei seguenti Cardinali: Elia di s. Yrier diaco d'Usez, morto in età decrepi-
del Limosino,morto in Avignone nel ta in Avignone nel i37g, dove era
1367, sepolto nella cattedrale, co- stato vicario generale, e governato-
me attesta il Baluzio, e non nella re della città, quando Gregorio XI
chiesa de' minori, come vorrebbe il partì per Roma. Fu sepolto nella
Ciacconio;Francesco degli Atti di chiesa di s. Desiderio da lui restau-
Todi, morto di peste in Avignone rata con ecclesiastica magnificenza
nel i36i, e seppellito nella chiesa i359,
e poi eretta in collegiata nel
de' celestini; Pietro da illonturco innanzi l'aitarmaggiore, senza al-
del Limosino nipote del Papa, cuna memoria; Stefano d'Albret pro-
morto in Avignone nel 1 385 e , nipote del Papa, morto in Viterbo
sepolto nella chiesa de' cei'tosini di nel 1878; Guglielmo Bragose di
Villanova da lui aumentata ; Gu- Mande, morto in Roma nel 1367,
glielmo Farinier di Aquitania , al lasciando la propria eredità al suo
quale per grazia straordinaria fu man- titolo di s. Lorenzo in Lucina, in se-

dato a Bordeaux, il cappello Cardina- gno di pentimento degl'improperii, ed


lizio, e che mori Avignone
di peste in imprecazioni scagliate contro Urbano
nel i36i, ove fu tumulato nella chie- V, perchè avea abbandonato la Fran-
sa de' minori del qual Ordine era
, cia col trasferirsi in Roma; Ugo di
stato generale; Nicolo Roselli di Tar- s. Marziale di Toul arciprete vati-
ragona, morto in Maiorica nel 1862; cano, morto in Avignone nel i4o3,
Pietro de la Foresi della diocesi di seguendo il partito degli antipapi;
Mans, cancelliere ed ambasciatoi'e di Giovanni Lasso spaglinolo, morto in
Francia alla corte Pontificia morto , Avignone nel 1366.
di peste in Avignone nel i36i. Prese da Innocenzo VI le redini
In quest'anno volendo Inno- , del Pontificato, era lo Slato della
cenzo VI rimpiazzare i nove Cardi- Chiesa oppresso pressoché tutto da
nali, morti per la peste in Avigno- varii tiranni , tra' quali , fomentato
ne, ai 7 settembre, o come altri dico- da molli congiurati, aspirava a sot-
no ai i5, ed il Cardella ai 17, fece tomettere al suo dominio l'istessa
nella stessa città la terza promozio- Roma Giovanni di Vico, invasore
ne di nove Cardinali Fortanerio : di Viterbo e di molte altre città
Vassal di Aquitania, morto nell' e- ecclesiastiche, per cui assumeva or-
AVI AVI 187
goi^liosamente il titolo di prefetto In riceverne contezza Innocenzo
di Homa. A fiaccare gli sforzi di que- VI pensò di opporre al nuovo tiran-
sto tiranno, e a ricuperare il do- no. Cola di Rienzo uomo memora-
minio della Chiesa dalle mani di bile, che surto dall' infima plebe nel
tutti gli altri, il Pontefice mandò 1 347, fu mandato dai romani in
in con amplissime (ìjcoltà
Italia il , Avignone a pregare il Pontefice di
menzionato Cardinal Albornoz spa- far ritorno in Roma,
non aven- e
gnuolo, discendente dall'antica pro- done riportate che parole, tanto o-
sapia dei re di Leone, chiaro, pri- però, giunto che fu in Roma, con
ma di ascriversi al clero, per mili- eflicaci persuasive, che ai 20 di mag-
tari imprese operate contro i sarace- gio dello stessoanno fu con voti
ed granatini, sotto le
ni, gli africani i comuni acclamato tribuno della ple-
insegne del re Alfonso XI di Casti- be. Governò sette mesi con grandis-
glia e Leone. Diede a lui per con- sima autorità ; si lavò nel battiste-
sigliere , siccome versatissimo degli rio di Costantino ; si fece creare ca-
allhri d'Italia, e principalmente di valiere all'altare di s. Pietro, dal
Roma Cola di Rienzo , che prigio- sindaco del popolo romano, qua-
il

niero in Avignone , con insinuante le appositamente fu eletto per tal


facondia si era conciliala la grazia funzione ; si fece coronare altresì
d' Innocenzo VI. Mentre l' Albor- con corone di quer-
sette misteriose
noz si accingeva alle commesse im- cia , d'edei'a, di mirto, di alloro
prese, erano gitmte al colmo in Ro- d' olmo , d' argento e d' oro ; ed
ma le civili discordie. 11 conte Ber- impugnò lo .scettro con sopra ini
toldo Orsini senatore di Roma, sot- pomo aureo; e s'intitolò: Candida-
to una grandine di sassi scaglia- tus Spiritine Sancii miles Nìcolaus
ti popolo miseramente periva
dal severus, et cletnens, Ubcrator urbis,
e senatore Stefano Colonna
l'altro zelalor Italice , amator orbis , tri-

fuggendo travestito, scampava egual hunus augustus. Fu così vano, che


fine . Le animosità tra i Savelli citò Lodovico IV // D avaro e Car-
i Colonnesi ghibellini , e gli Orsini lo IV ad addurre avanti il suo tri-
guelfi recavano molto spargimento bunale le loro ragioni. Citò il col-
di civico sangue, e da que' disordi- legio de' Cardinali a riparare le chie-
ni prendea occasione d' intrudersi se de' loro titoli e diaconie, e lo stes-
col favore popolare nel governo del- so Papa a tornare in Roma ; di
la città, e reggerla dispoticamente più si accinse a sottomettere al
Francesco Baroncelli dell' infima ple- suo dominio le vicine provincie. Il

be romana, nò avendo egli riguar- Sommo Pontefice Innocenzo VI già


do maestà Pontifì-
alla sovranità e avea avuto d'uopo del braccio di Car-
cia,con lettere contumeliose offen- lo IV per fiaccare quell'orgoglio, e
deva il Papa, e temerariamente invi- coir opera del suddetto Cardinale
tava Carlo IV a prendere la corona Bertrando lo dichiarò sospetto di
imperiale dal senato e dal popolo ro- eresia e lo scomuni-
fulminò colla
mano, nell'atto che tutto intento a ra- ca. Quindi Nicolò conte d'Altamu-
pine, stragi, ed a libidini, dopo quat- ra in Puglia con qualche cavaliere
tro mesi di tirannide fu trucidato somministratogli dal legato, entrò
dalla istessa plebe che 1' avea pro- notte teuìpo in Roma (altri però
mosso. dicono che fosse Pipaio conte mi-
i88 AVI AVI
nervino ) e tanto la sommosse col cadavere fu ai'so , e ridotto in ce-

favore de' Colonnesi, che penetrando nere. Negli anni seguenti provvide
nel Campidoglio costrinse Rienzo Innocenzo VI ad altri disordini in

a fuggire travestito. Prima passò Roma, e dopo aver a loro islan- dati,

nella mole Adriana, indi presso Lo- za, senatori forastieri ai romani, tu-

dovico I re di Ungheria nel re- multuando essi di nuovo , e cre-

gno di Napoli, e tentando indar- andosi un magistrato di sette rifor-


no di essere rimesso nel tribunato, matori, abrogò il Papa quei magi-
col favore di Vuernero, capitano del strati, e per assoggettare i romani
re, stette alcun tempo nascosto in all' ul^bidienza, col lenitivo dell' o-

abito di penitente tra gli eremiti di nore, ristabilì il senatore forastiero,


Monte Morone. Però finalmente ca- nella persona d' Ugo di Lusignano
duto nelle mani dell' imperatore per re di Cipro, recatosi allora ad A-
essersi recato nascostamente ad ispia- vignone per domandar soccorsi con-
re gli affari di quella corte, e ri- tro il sultano d'Egitto.
messo al Pontefice in Avignone stet- Intanto Innocenzo VI procurò, ben-
te ivi ritenuto in carcere. Ma Inno- ché iudaino, la pace fra il re di Fran-
cenzo YI ordinò al Cardinal Albor- cia e quello d'Inghilterra, trattandola

noz di metterlo in libertà, e di affi- egli stesso in Avignone, nel 1 354, ^^^
dai'gli il governo di Roma. Creato dal Giacomo duca di Bom'bon , e con
Cardinale senatore di Roma, vi fu Arrigo di Lancastro , consanguinei
ricevuto dal popolo a guisa di un e deputati dei detti re. Migliore eCfet-

trionfatore, onde era solito il Rienzo to opera del Papa per la


ebbe l'

di paragonare quella sua reintegra- liberazione di Giovanni II re di


zione , all' altra di Nabuccodonosor Francia imprigionato dal re d' In-
dopo sette anni di degradazione e ghilterra. ]\Ientre durava la guerra,
di miseria. Innocenzo VI si congra- volendo Odoardo principe di Galles
tulò con lui del successo, con let- e duca d' Aquitania, primogenito di
tera che Innocentius
incomincia : Odoardo III re d' Inghilterra, avan-
VI etc. Dìlecto filio nobili viro Ni- zarsi verso Avignone per ossequiarvi il
colao Lauventiis militi. Senatori ur- Papa , dopo aver dato il guasto al
bis. Nicola con molta lode ripigliò paese fra Tolosa e Carcassona, il

il governo, represse l' orgoglio dei Papa gli proib\ di avanzarsi, e fu


potenti, e punì coU'ultimo supplizio obbedito. Nel i355, fece Innocenzo
il cavalier Provenza
Monreale di coronare in Roma , ai 5 aprile nel
che dopo aver militato con sommo giorno di Pasqua, dai Cardinali le-

valore sotto il Cardinal Albornoz, gati r imperatore Carlo IV, prescri-


fattosi capo de' ladroni, de' sicari! e vendogli di pernottare a s. Lorenzo

de' soldati, avea devastate molte ter- fuoi'i mura, né permettendogli


delle
re ecclesiastiche, e particolarmente di rimanere un solo giorno nella cit-
la ]Marca. Ma ben tosto abusando il tà dopo coronato.
Rienzo della nuova prosperità, non Recatosi Pietro IV re d' Arago-
fu pili integro e giusto ; divenu- na nel medesimo anno in Avignone
to arrogante, e crudele nel go- a prestare omaggio a Sua^ Santità,
vernamento, agli 8 dicembre dello rese più solenni le feste di Natale.

stesso i354jfu strascinato, e truci- Fu nel i356, che Innocenzo VI


tlato dal furibondo popolo, ed il suo costituì poi generale delle armi di
AVI AVI 189
Avignone e del contado Venesino, tesa della città, che dai Papi voleva
Giovanni Ernandez de Heredia, ca- confermati i privilegi, con cui passò
valiere spagniiolo gerosolimitano , e nel i25i, sotto il dominio de' con-
gli die' la sopraintendenza della rie- ti di Provenza e di Tolosa. Nella
dificazione delle mura d' Avignone, quale concessione diflicili doveano
delle quali fece quel tratto, che dal essere i Pontefici, poiché, col titolo
ponte della Sorghetta si stende fino dell' acquisto, si cumulavano in essi
a s. Lazzaro. J\è inopportuno fu il tanto i diritti, che priuìa dell' epo-
divisamento del Pontefice di aver , ca dei detti privilegi avevano i Papi

pensato governo delle armi, poi-


al in quella parte della città denomi-
ché, nel i357, Arnaldo di Sensola nata episcopale, la quale ai vescovi di

arciprete di Verniis, condottiero di Avignone era stata donala dall' im-


alcune tinippe col nome di Società peratore Federico I, quanto i diritti

di Guasconi , fomentato ed assistito che neir altra parte di essa, apparte-


dal conte d' Avellino della casa di nente ai conti di Tolosa, erano in loio
Baux , e da cinque nipoti di Cle- pervenuti per esseie slato violato dal
mente VI, riempiva la mal difesa sopra riferito conte Raimondo VI il
Provenza di rapine e di guasti. Il trattato stipulato col legato apostolico,
Papa si mise in fretta a fortificare sotto la condizione (
giurata anche
Avignone ed i luoghi principali del dai consoli d' Avignone) della tran-
Venesino, e stette armato finché quel slazione dei
diritti di Piaimondo
nembo gli si aggirò all' intorno. Per VI Santa Sede
nella come si è ,

tale armamento i sudditi Pontificii sos- detto. Tuttavia l' animo benigno di
tennero alcuni pesi fino a soccorrere Innocenzo VI si piegò, e dopo il giu-
r esausto erario della Santa Sede ramento di fedeltà confermò alla ,

a cagione delle guerre d' Italia. Fra cittàgH antichi privilegi del isSi,
tali pesi vi fu la gabella del vino : con bolla de' 28 marzo i358.
onde inaspriti gli animi, a gran pe- Nel medesimo anno Avignone fu
na Innocenzo VI potè contenerne non poco danneggiata. La Durenza
il risentimento contro i Cardinali fiume rapidissimo e voracissimo ,

nipoti di Clemente ^ I, creduti prin- USCI sì gonfia dal proprio alveo


cipali autori de' disordini. Si ralle- e tanto estese le sue inondazio-
grò all'incontro Avignone, nel iSSy, ni, che forzò ed abbattè la porta
pel ritomo del Cardinal Albornoz, d'Avignone presso l' ospedale di
1 iiuperatore della signoria della Chie- s. Bernardo con buon tratto delle
,

sa in Itaha. Il Papa col sacio Col- contigue mura.


legio gli andò incontro due miglia Correndo 1' anno 1 36 nuova 1 ,

fuori della città, onore non mai re- società di vagabonde e predatrici
so ai primi monarchi, indi in pub- milizie infestò gravemente Avignone.
blico concistoro, con eloquente allo- Divisa questa masnada in tre corpi,
cuzione , ne encomiò altamente le riempi di ruberie e di omicidii il pae-
geste ed il valore. se, particolarmente Cai-pentrasso col
Nel i358, la città d'Avignone Venesino; e cingendo con largo asse-
prestò solenne gim^amento di fedel- dio Avignone , impedì il trasporto
tà al sovrano Pontefice. Veramente de' viveri alla corte Papale. Né ad
litiirrlato era quel giuramento; ma essa lasciavano 1 accesso a qualsivo-
si vuole che ne fosse motivo la pre- glia persomi, benché i mahiventi «i
190 AVI AVI
protestassero non voler danneggiare poco per essi serpeggiando, divam-
né il Pontefice né la sua corte. , pò in un tratto, ed incendiò la ba-
Senza attendere l'implorato soccorso silica, la seconda volta da che la re-

d' Alernagna, si rivolse Innocenzo VI sidenza Pontificia stava in Francia.


a piìi energico rimedio, e promulgò Innocenzo VI, come Cle-
R.esse .

la crociata con premii d'indulgenze. mente VI, la Chiesa di Avignone, 1

Accorsero subito gran copia di cro- pei suoi vicari, e molte utili fonda-
ciali , a' quali fu dato per capitano zioni si fecero sotto di lui nella cit-
Bertrando Cardinal Ostiense per ,
tà: egli edificò la gran cappella
opera del quale prontamente furo- superiore nel palazzo Apostolico, e
no dissipate le facinorose milizie. compi tutto il corpo del palazzo
Morto di peste il detto Bertrando dalla parte meridionale. Notabili ri-

l'itornarono le truppe a molestare il parazioni ancora fece nel ponte, per


Venesino, ne cessarono le incursio- le qualicontribuiti furono dalla
ni, se non quando il marchese di città duecento fiorini di oro. Amò
Monferrato le ridusse al suo soldo singolarmente Innocenzo VI il sog-
contro i Visconti di Milano. Nondi- giorno di Villanova di là dal Ro-
meno, dice Rehdorfio, che una par- dano, vi fondò, nel 1 356, la Cer-
te de' masnadieri ritornata nel di- tosa da lui chiamata Pialle di be-
,

cemljre del medesimo anno pressoAvi- nedizione, e la dotò sì largamente,


gnone , tentò di sorprenderla e sac- elle divenne la più opulenta della

cheggiarla, al quale effetto introdot- Francia. Di là molti brevi e bol-


tivi gli esploratori nella città, in un le promulgò, come può vedersi nel
sol giorno dieci furono sommersi Cherubini nel Vadingo ed in O-
,

nel Rodano, ed undici furono appesi dorico Rinaldi. Finalmente, avendo


al patibolo. egregiamente sostenuto il Pontifìi^a-
Fu ancor piìi grave nell'istesso an- to nove anni, otto mesi, e ventitre
no i36i d'Innocenzo VI,
l'alUizione giorni, morì in Avignone ai 1 set- 1

e della città d'Avignone per la pe- tembre 1 362, e fu sepolto nella


stilenza, che avendola già danneg- cattedrale di s. Maria de Donis. Fu
giala nel 34.8
, tornò a riaccen-
1 , poscia trasferito nella chiesa della
deisi con più furore e strage, pene- Certosa di Villanova agli i i no-
trò ne' palazzi e nelle case princi- vembre. Vacò la sede un mese, e
pali, ed uccise nove Cardinali indi- quindici giorni.
cati nelle promozioni, settanta pre-
lati ,e popolo innumcrabile come , Elezione di Papa Urbano V
testifica Matteo Villani. Allrn danno in Avignone.
riferisce l'annalista Spondano, aver
provato il Papa nella sua basilica Ai 11 settembre entrarono nel
lateraiiense nel detto anno i36i. conclave di Axignone venti Cai-dl-
Imperocché un artista, che accomo- nali, discordanti però nelle opinioni,
dava il tetto , avendo con sé del perché i Cardinali guasconi, sog-
fuoco per riunire le commissure del- getti al re d' Inghilterra duca di
le lastre di piombo, di che il tetto Aquitania , volevano un limosino,
era copiMlo , lasciò cadiMiic senza provincia passala allora all' Inghil-
avvedersene sopra i legnami sollo- terra, ed i Cardinali fiannsi vi ri-

{losti al piombo, e quindi poco a pugnavano. Onde applicandosi i Sii-


AVI AVI «yi

cri elettori a pioiiiuovin; un S(»t,'- ritorno in Francia , o eh' egli ri-

getto , Jjcncliè non di-coialo clc;lla cusasse la tiara . Il [»erchè non la

porpora, uiiirurnu;iii(.'iitc loiisciiliru- pubbliciuono se non giunto in Avi-


no in Guglielmo Grituoaltli de' si- gnone ai 3 ottobre, nel «pml gior-
i

gnori di Grissac, nella diocesi di no fu posto in trono, e ai G novem-


Mandes in Linguadoca. Professava bre venne consagrato e coronato dal
Guglielmo l'Ordine benedettino, ed Cai'dinal Ardoino Aubert vescovo di
essendo dottore in teologia e in de- Ostia, ricusando egli pure alla fog-
creti, ne fu pubblico jMofèssore prima gia del suo antecessore di compa-
in Montpellier, e poi nell'università rire in cavalcata per la città di A-
d'Avignone. Indi creato abbate di vignone, tanto per l'avversione ch'e-
s. Gennano d' Auxerre , lo divenne gliavca al fasto, quanto perchè ri-
poi di s. Vittore di Marsiglia. La guardava la dignità Pontifichile come
riputazione della sua probità, dot- esiliata al di là dei monti.
trina prudenza, mosse Innocen-
e Moderato Urbano V coi parenti,
zo VI a tleputarlo per assistere la non ne promosse alcuno senza me-
regina Giovanna I nel governo del rito personale. Uno di questi fu
l'egno dopo la morte di Lodovico Anglico Grimoaldi suo fratello, ca-
di Taranto suo consorte. Inoltre l'e- nonico regolare di sant'Agostino, e
gregie doti di lui persuasero i Cardi- priore di s. l'ietro di Die, modello
nali ad eleggerlo Sommo Pontefice ai perfetto di tutte le virtù, ed il lu-
28 ottobre 1862, mentre ancora era me del suo secolo. Con ema-
bolla
assente dalla Provenza. Senza palesare nata nel mese di dicembre i362 lo
l'eseguita elezione, gl'inviarono i Car- provvide quindi del vescovato d'A-
dinali il decreto, che gli pervenne quan- vignone, che Clemente VI, ed In-
do da Napoli era approdalo in Marsi- nocenzo VI aveano voluto governa-
glia. Di là Guglielmo, mandato a\an- re per sé medesimi. Non mancò il
ti il consenso di sua esaltazione, entrò nuovo vescovo di stabilire utilissimi
in Avignone a' 3 1 ottobre, e fu posto regolamenti sulla disciplina ecclesia-
in trono nello stesso giorno, col nome stica, appena prese le redini del-
di Urbano V, consacrandosi e incoro- l' episcopato. Mostrò pure il suo
nandosi ai 6 novembre. Il Novaes zelo pastorale nel ritirai'e in A-
però, nella vita di Urbano V, seb- vignone le religiose benedettine del
bene riporti la sua elezione ai 28 monistero, eh' ora situato dentro
ottobre , avverte che
autore delle l' il bosco le Four presso Villanova
Vite de Papi di Avignone, lo dice per salvarle dai ladroni militari, che
eletto ai 27 settembre , aggiungen- allora scorrevano numerosi per la
do, che il Grimoaldi ricevette il de- Linguadoca e la Pi-ovenza. Acqui-
creto segretamente in Firenze piut- stò loro vm' abitazione nella città,
tostochè in Marsiglia , nel ritorno e vi fé' edificare un monistero, il

da Napoli, donde i Cardinali lavea- quale, passati molti anni, fu convcr-


no chiamato col pretesto di con- , tito nel collegio di san Nicolò. Quan-
sultarlo sulle differenze, che li divi- do r impei-atore Carlo IV recossi
devano. Dice altresì che gli eletto- in Avignone a visitare Urbano V,
ri gli occultarono la scelta di lui onorò il vescovo Anglico di vm no-
per timore che gì' italiani , infor- bilissimo diploma, col quale confer-
mati non mettessero ostacoli al suo mò tutti i privilegi concessi alla
I g-?. AVI AVI
chiesa fìi Avignone dagrimpei'atori, sua ritirata con un manifesto, che
e ne aggiunse degli altri. vien riportato dal Rinaldi all' anno

Nell'anno i366, a' 18 settembre, 1398.


fece Urbano V
Avignone la suain Trovandosi Urbano V, come poi
prima promozione. Primieramente diremo, nel i368, in Montefiasco-
fece Cardinale prete di s. Pietro in ne, ai 22 settembre, fece la terza
Vincoli , Anglico, o Egidio Gri- promozione de' Cardinali Arnaldo :

moaldi suo fratello, vescovo d'Avi- Bertrand, o Bernard francese, mor-


gnone e uditore di rota, che poi pas- to di peste in Viterbo nel i36g;
.sò a vescovo d'Albano ed arciprete , Filippo Cabassole, nobile francese
di san Giovanni in Laterano Lo . di Cavaillon, che fu fatto vescovo
costituì inoltre vicario di tutto lo nel i334, nunzio a diverse provin-
stato ecclesiastico , ovvero vicege- cie, patriarca di Gerusalemme nel
rente della Marca , dell' Umbria ,
i365, vicario apostolico, e poi go-
dellaToscana, e della provincia di vernatore di Avignone nell' assenza
Marittima e Campagna , per cui di Urbano V, fatto Cardinal prete
ebbe egli a stabilire il suo domici-^ de' ss. Pietro e Marcellino . Nel
Ho in Bologna, comechè morisse in 1370 passò a vescovo di Sabina,
Avignone nel 1 388, dopo ventidue an- e mori in Perugia nel 1372 colla
ni di Cardinalato; Guglielmo Sou- fama di ottimo fra mortali, come lo
i

dre della diocesi mae- di Tulle , chiama il Petrarca; Bernardo de Bos-


stro del sacro palazzo nel i349j queL di Cahors, morto in Avignone nel
morto in Avignone nel iSyS, e 137 1; Simone di Laughan inglese,
seppellito nella chiesa del suo Or- morto in Avignone lìel 1376, e
dine domenicano, avanti l'aitar mag- poi trasferito in Vestminster ; Gio-
giore; Marco da Viterbo, morto in K'aimi de Donnans francese , gran
Viterbo nel i36g. cancelliere di Francia , morto in
Ai 12 maggio i367, Urbano V Parigi nel i373; Stefano de Poissy
fece in Marsiglia la seconda promo- francese morto in Avignone nel
,

zione del solo Cardinale Guglielmo 1373, donde il suo cadavere fu


d'Agrifoglio, nipote del Cardinale trasportato nella cattedrale di Pa-
dello stesso nome, del quale il Papa rigi; Francesco Tebaldeschi, roma-
eia non solo intrinseco amico ma , no, morto in Roma ai 6 settembre
per esso riconosceva principalmente 1378; Pietro di Banach, Hmosino,
la sua esaltazione al Pontificato. Era morto in Viterbo nel i36c).
egli del Limosino, e morì in Avi- Nel 1370 nella medesima città
gnone nel 1 4o I , ricevendo sepol- di Montefìascone Urbano V, ai 7
tura nella chiesa del collegio di giugno, fece la quarta promozio-
s. Marziale, nella cappella di s. Ste- ne di due soli Cardinali: Pietro
fano da lui fondata. Questo Por- d' Estain francese, morto in Roma
porato offuscò la gloria di trenta- nel l'^'j'j, pieno di meriti, celebre
quattro anni di Cardinalato, dichia- per le legazioni sostenute a van-
randosi uno de' principali capi dello taggio della Santa Sede; e Pietro
Scisma per al)bandonare Urbano VI, Corsini lìorcntino, cugino di san
e seguire il partito dell' antipapa Andrea, morto in età avanzata nel-
Clemente VII , né mancò persino l'anno i/ì.fiT in Avignone, e tras-
di rendere ragione al pubblico della ferito in Firenze, fu tumulato nel-
AVI AVI jgS
I.T caltedrale. Gloiioso sareljbe stato insulti; ma
per ritrarne alcun emo-
il suo Cardinalato, se non avesse lumento, bloccò qualche tempo Avi-
abbandonato Urbano VI per se- , gnone, onde fu astretto Urbano V
guir 1' antipapa Clemente VII , on- a comprar la libertà con isborsare, a
de fu scomunicato dal primo , e titolo di stipendio, quaranta mila
privalo della porpora. scudi, perchè quella masnada asseri-
Zelante dell'apostolico ministero, va di voler passare contro i mo-
Ui'bano V estese le sue sollecitudini ri di Granata. Dal che il Petrar-
a tutto il cristianesimo ; condannò ca prese occasione di eccitar vi-
^\'ì errori dell'eresia dominante, e vamente Urbano V a restituire la
stabilì in Avignone, per punire gli residenza Pontificia all' Italia, dicen-
eretici , le au'ceri dell' inquisizione. do avere il Cardinal Albornoz colle
Pieno ed intre-
di vigore sacerdotale armi rese sicure le strade, e spogliati
pido co' principi, scomunicò Pietro nuovamente i tiranni delle usurpa-
// Crudele re di Castiglia e Berna- zioni fatte al dominio della Romana
bò Visconti signore di Milano, senza Chiesa.
punto valutare gli ulìficii di Giovan- Continuò Urbano V in Avignone
ni II re di Francia, che per impe- le muraglie dal ponte della Sorghet-
dire la scomunica si era recato ad ta fino alla porta del Rodano, e
Avignone (an. iSGa). Raddolcitosi dalla porta di s. Lazzaro fino alla
anzi 1' animo del re in riguardo , rocca di Dom, fece riedificare al-
delle giuste ripulse, tornò nel i363 tresì quelle in fretta fabbricate da
in Avignone, dove trovavansi Val- Innocenzo VI dalla porta di s. Miche-
demaro re di Danimarca e Pietro re le fino alla porta Imbert, e la por-
di Cipro, che s'era recato dall'orien- ta stessa di s. Lazzaro. Indi nel palaz-
te col legato apostolico s. Pier Tom- zo Apostolico aggiunse una settima
maso carmelitano, patriarca di Co- torre che fu chiamata degli Angeli.
stantinopoli. Lungo fu il soggiorno Né fu privo il contado Venesino dei
dei tre re nella città, e solenne la beneficii di questo Pontefice : nel
funzione fatta da essi , l'icevendo ponte Sorga edificò per villeg-
di
nel venerdì santo la Croce dalle giatura de' Papi un magnifico pa-
mani del Papa, per la crociata con- lazzo, del quale non restano che po-
tro i turchi ed i saraceni. che rovine, dopo la distruzione fat-
Altro gran principe, e altra celebre tane dagli eretici.
funzione vide Avignone nel i 365. Il Persuaso finalmente Urbano V
Pontefice imperatore
fi.i visitato dall' dalle esortazioni di molti uomini
Carlo IV, che accolto splendidamen- santi, particolarmente di Pietro di
te , assistè in abito imperiale alla Aragona de'minori, nel i366, pro-
messa solennemente celebrata da mulgò con editto il suo ritorno in
Urbano V nel giorno di Pentecoste. Roma. Ne scrisse relrttivamente al
Non meno notabile, ma ingiurio- Cardinal legato Albornoz, perchè for-
so e molesto fu l' altro accidente nisse del necessario appai'ecchio la
del i365, riferito con altri autori ed assistesse Gau-
fortezza di Viteibo,
dal Petrarca. Una società dì aimati celino di Pradalho da lui mandato
comandata da Bertrando Gucsclino a riparare ed apparecchiare il pa-
depredava la Linguadoca e la Pro- lazzo vaticano. Di questo suo ritor-
venza. Rispettò il Papa per piìi gravi no egli ragguagliò eziandio il se-
voL. ni. 7.5
194 AVI AVI
nato ed il popolo romano. Vinte |)oi Mentre il Sonimo Pontefice si

tulle le dinicoltù frapposte da Carlo V tratteneva in Italia , Carlo V re di


// Savio re di Fi-ancia, da molti Car- Francia, nel i368, donò e cedet-
dinali ed altre persone della eorle, te al l^apa ed ai suoi successori
come scrive il Peti\aica [Rcr. Seuil, certa parte del ponte del Rodano ,

libro IX epistola 2), l'ultimo giorno cioè dalla città di Avignone fino
di aprile iSGy, uscì d'Avignone, o- alla cappella, situata sul ponte,
ve cinque Cardinali vollero rimane- coir alveo , e coli' acqua del fiu-

re, ma di niuna autorità muniti dal me corrispondente a quel termine,


Papa, ed ai 20 maggio salpò da per tutta l' estensione del territorio
Marsiglia , con grande apparecchio d'Avignone, insieme a tutta la giu-
di galere, e di navi somministrate- risdizione, giustizia alta, mezzana e
gli da Giovanna I regina di Napo- bassa, mero e misto impero.
li , dai veneziani , dai genovesi e Frattanto nel fine del maggio
dai Fermatosi per alcuni
pisani . iSyo, uscito da Roma Urbano V,
giorni in Genova, e ripigliata la na- e fermatosi in Viterbo, intimò al-
vigazione il giorno dopo l'Ascensio- l'improvviso il prossimo suo ritorno
ne, ai 4 S''^*S"05 prosperosamente in Avignone, dichiarando con pub-
appiodò sotto CornetOj ove alle spiagge blico diploma, che negli anni passa-
si vide a' piedi molto numero di gran- ti in Roma, e nei luoghi circonvicini,
di e di prelati , insieme a moltitu- era bensì stato trattato con ogni
dine infinita. Celebrata in quella riverenza ed ossequio, ma ciò non
città la solennità di Pentecoste, e ostante dichiarò richiamarlo nella
ricevutivi gli ambasciatori di Roma, Gallia affari gravissimi, cioè lo zelo di
che gli rassegnarono il pieno domi- conciliarla pace tra i francesi e gì in-
nio della città, e le chiavi di Ca- glesi : tanto poterono sull'animo di
stel sant'Angelo, state fino allora lui molti Cardiuah, amanti delle
presso i romani , ai 9 dello stes- delizie di Provenza, come testifica il
so mese, giunse in Viterbo, dove il citato Petrarca (hb. XIII, epist. i3.)
raggiunsero que' Cardinali , che a- Lo ammonì pei'ò Pietro infante d'A-
vevano proseguito il cammino per ragona minorità, perchè si astenesse
terra. da quel ritorno, il quale avrebbe oc-
Indi partito, dopo alcuni mesi, ai casionato uno scisma, sotto cui sareb-
16 ottobre entrò in Roma, cioè do- bero periti innumerabili innocenti.
po sessanta tre anni, che il soggior- Gli predisse s. Brigida , che appena
no dei Pontefici era stato trasferito giunto in Avignone , sarebbe tosto
in Francia. Solennemente lo accolse passato a render conto al tribunale
il clero ed il popolo, e dopo aver del Divino giudice, e raccontò al Car-
orato nella chiesa di s. Pietro, ed dinal di Beaufort, che poi fu Grego-
essersi assiso nella cattedra Pontifi- rio XI la rivelazione da essa avuta dal-
cia , andò ad abitare il contiguo la santissima Vergine. Ma non osan-
palazzo Apostolico. Intanto il men- do il Cardinale parteciparla al Pa-
tovato Filippo di Cabassolc reggeva pa , la stessa santa gliela comunicò
Avignone qual vicario apostolico del in Montefiascone. Tuttavolta Urbano
vescovato, e quale governatore nel V non ne fece conto, come di co-
temporale sì per conto della città, sa che non crcdea essere ingiunta
che per conto del Vcnesino. dal cielo.
AVI AVI if)i;

Sciolse adunque Url)aiio V dal prima nella cappella di Giovanni


lido di Corncto ai 5 settembre, so- 5v\ll, nella chiesa di s. Maria de
pra armata apparecehiataijU
f^i'ossa Dompnis, e nell'ultimo giorno di
dai re di Francia e d' Aragona, da maggio tlel Sy fu trasportato
i i , in
Giovanna I, dai provenzali, e dalla Marsiglia, nel monistcro de' clunia-
città di Avignone che volle pur , censi di s. Vittore, di cui era sla-
contribuire con navi al servigio del to abbate.
sovrano Pontefice. Approdò egli ai i6
in Marsiglia, ed ai ?.4 entrò in A- Elezione di Papa Gregorio XI
vignone, con somma esultanza della in A\'ignone.
città. Indi, ai 6 ottobre, rivocò gli
ordini dati per l' amministrazione 11 primo giorno, dopo l' ingresso
di Avignone nel partirne, e decretò, di venti Cardinali in conclave ce-
ai 1 3 dello stesso mese, che faci- i lebrato nel palazzo Apostolico di A-
norosi, i quali dalla Provenza fuggis- vignone, e dieci giorni dopo la va-
sero nel contado Venesino, si rimet- canza della sede ai 3o dicembre ,

tessero ai magistrati della Provenza, 1370, fu eletto concordemente Pa-


ed air incontro magistrati proven-
i pa, contro sua voglia, il Cardinal Pie-
zali scambievolmente riniandassci'o i tro Roger di Beaufort, di Malmont
rei, che dal contado si ritirassero nel Limosino nipote di Clemen-
,

colla fuga in Provenza. Sorpreso fi- te giovane di età, perchè di


VI,
nalmente , giusta la predizione di trentanove anni, ma vecchio di co-
s. lìrigida, Urbano V dall'ultima stumi, maturo nelle virtù, ed uno
infermità, si fece trasportare al pa- de' maggiori scienziati del suo tem-
lazzo del Cardinal Anglico suo fra- po. Ordinato prete dal Cardinal di
tello, e dopo aver governato otto Boulogne, ai 4 gennaio 1 87 i fu con- ,

anni , un mese e ventidue giorni secrato, e coronato col nome di Gre-


moi-i tra il 29 ed il 3o dicembre gorio XI, nella vigilia, o nel giorno
1870. La stanza dov' egli giaceva dell'Epifania. Assistè alla sua solen-
si tenne a porta spalancata, accioc- ne coronazione Lodovico duca d'An-
ché ognuno potesse rimanere edifica- giò, fratello di Carlo V re di Fran-
to pel pio transito di questo esem- cia e governatore di Linguadoca, il
plar Pontefice, che mai non volle es- quale condusse per le redini il ca-
sere spogliato degli abiti religiosi du- vallo Pontificio, mentre il Papa, do-
rante sua malattia. Che
la si pen- po la funzione, cavalcò con pompa
tisse non aver obbedito
di al non per la città di Avignone. Altri prin-
conosciuto comando di Dio fattogli cipi si trovarono in Avignone nell' e-
per organo di s. Brigida, e conce- saltazione di Gregorio XI e tra ,

pisse proponimento di riportar la gli altri Carlo il Mah'agio re di


residenza in Roma , lo afferma Al- Navarra, ch'era in contesa col re
fonso, già vescovo Gennense, nel mss, di Francia, per alcuni suoi diritti
vaticano tomo II de Schisili, p. 22, sulla Normandia, compensati in ap-
e che risplendesse dopo morto per presso col principato di Montpellier.
miracoli, lo attestano si l'autore del- Andò egli a congratu-
in persona
la sua vita , come il Petrarca stes- larsi, nel con Gregorio per la
1 37 I ,

so (lib. XIII Rer. Seuil, ep. i3). Il sua assunzione al Papato. Compar-
cadavere di Urinano V fu depositato vero in Avignone, con lettere re-
196 AVI AVI
gie date in Tortosa, ai i5 gennaio cugino del Papa, nato a Limoges e
dell'anno stesso, gli ambasciatori di morto in Avignone nel 1373; Gio-
Pietro IV re di Aragona, a rende- vanni la Tour d' Auvergne,
de
re omaggio alla Santa Sede, per la morto Avignone nel i374; Ja-
in
Sardegna e per la Corsica. copo Orsini romano , morto, nel
Nella prima sua costituzione dichia- 1879, ^" Tagliacozzo, dopo aver
rò Gregorio XI, che la patriarcale ba- offuscato il concetto, che godeva di
silica lateranense , di cui era stato pietà e distinto merito, per aver
arciprete, fosse la prima nella dignità abbandonato Urbano VI, afline di

fra tutte le chiese del mondo, e fosse abbracciare il partito dell'antipapa,


la sede principale del Sommo Ponte- nella cui ubbidienza mori ; Pietro
fice. Nell'anno medesimo 1 871, ai 28 Flandrin, francese di Viviers, morto
febbraio, o agli 8, comechè alcuni au- in Avignone, nel i38i, nell'ubbi-
tori vogliano a' 3o, o 3i maggio, ed dienza di Clemente VII, al quale
6 giugno, Gregorio XI fece in
altri ai aderì , abbandonando Urbano VI ,

Avignone la prima promozione de' alla cui elezione avea dato il vo-
Cardinali seguenti : Pietro Gomez de to in conclave. Fu sepolto in A-
Barros spagnuolo, morto in Avio-no- vignone, ed era stato esecutore te-

ue nel iSy.^, e, secondo l'Eggs, se- stamentario Gregorio XI , che


di
polto nella cattedrale; Giovanili de l' avea anco vicario Pontificio
fatto
Gross del Limosino, cugino del Pa- nella Toscana Guglielmo Noellet ;

pa morto in Avignone nel i383


, francese , morto in Avignone, nel
neir ubbidienza dell' antipapa Cle- 1394, nell'ubbidienza dell'antipapa,
mente VII, dopo aver abbandona- dopo aver abbandonato Urbano VI,
to Urbano VI, alla cui elezione era benché in conclave gli avesse dato
concorso. Fu sepolto nella cattedrale il suffragio; Pietro de Pergne di
con magnifico epitafìo, inciso sopra Tulle, morto in Avignone i4o3.
ima lamina di metallo ; Berlrando Segui le parti dei due antipapi
Latger d'Auvergne il quale abban- , Clemente VII e Benedetto XIII ,

donò Urbano \ I per seguire il partito finché, avendo conosciuta l' ostina-
di Clemente VII, e mori nel 392 i zione di quest' ultimo, ne dete-^tò
in Avignone, ove venne sepolto nella lo scisma , e cin<[ue anni prima di
cliiesa de' francescani, al qual Ordi- morire si uiù al legittimo Pontefice,
ne avea appartenuto. Bertrando de nel 1 398. Con questa promozione
Cosnac del Limosino, morto in A- di dodici Cardinali , Gregorio XI
vignone nel i374, e sepolto nella volle bilanciare l'autorità de' Cardi-
chiesa de' minori Guglielmo de
; nali vecchi, che conoscendolo natu-
Chanac di Parigi, morto in Avigno- ralmente dolce e modesto, aveano
ne ai 3o dicembre 1 383, il quale era intrapreso a governarlo con inqjcro.
stato trasferito a Limoges nell' ub- Di poi, ai 20 dicembre iS""»,
bidienza dell'antipapa Clemente VII; Gregorio XI fece la seconda pro-
Roberto de' Conti di Ginevra, poscia mozione, che fu l'ultima di ([iiclle
antipapa nel 1378 col nome di Cle- fatte dai veri Sommi Pontefici in .\vi-
mente VII, che fissò la sua dimora gnone, e nella quale, sette Cardinali
in Avignone, stabilendovi una aitte- erano francesi, un solo italiano, ed
tlra di pestilenza, nella quale ebbe uno spagnuolo. Sono essi: Pietro de
(.Ine successori ; Giovanni le Ferrc 1(1 Monlre, o de la Juv^ir, delto (!«;1
AVI AVI 197
Giudice, cuj^ino del Papa, e nipote di quiete della cristianità , s' interpose
Clemente VI di Limoges, che nioil per la pace tra la Francia e 1' In-
in Pisa nel iSyG, da dove il suo cor- ghilterra, e 1372, pubblicò gli
nel
po fu trasferito a Narbona; Simone articoli co' quali approvò la conijuj-
Briissani, dotto di Broniaco, inilano- sizione delle dillèrenze, che vi erano
se, morto in ÌNizza ili Provenza nc^l tra Giovanna I regina di Sicilia, cioè
i38i, seguendo il pnrlito dell'anti- di (jua dal Faro, e Federico re di
papa; Ugo di: iMontelong d'Angiò, Trinacria, cioè della Sicilia di là dello
morto decrepito nel 384 i" ^^i" 1 stesso Faro; vertenze, che si riportano
gnone nell' ubbidienza di Clemente dal llinaldi, e che furono da Federico
VII, a cui si unì dopo l'abbando- approvate con giuramento di fedeltà
no d' Urbano VI Giovantd de la
; alla Santa Sede nell'anno 1374.
Brussicrc nobile boigognone, morto Questo Pontefice non mancò, in lutto
in Avignone nel iSyG; Guido de il tempo del suo Pontificalo, di pa-
Malesec di Toul, cugino del Papa cificare i principi discordi per mezzo
morto decrepito in Parigi nel i4'^3 delle sue lettere e de' suoi legati.
dopo trentasetle anni di Cardinalato, All'incontro fu inesorabile contro i

in cui avea abbracciato il partito del- contumaci della Chiesa, impugnò con-
1 antipapa Clemente VII , ma rav- tro di essi sentenze, censure ed ar-
veiluloseuc nell' elezione di Bene- mi. De' Papi, che risiedettero in A-
detto tornò all' ubbidienza di A-
, vignone, egli fu l' unico che levasse
lessandro V; Giovanni de la Gran- gran truppe sì da Avignone come dal
ge, francese, precettore de' figli di Car- Vcnesino, le quali, in miione a quel-
lo V re di Francia e ministro di stato, le raccolte in Francia, furono da lui

colla sopraintendenza sulle finanze, mandate contro Bernabò e Galeaz-


il quale morì in Avignone nel ì/Iot. zo Visconti signori di Milano, sotto
nello scisma, promovendo in Fondi la condotta di Amadeo VI conte di
r elezione dell' antipapa Clemente Savoia. Tale spedizione fu di grave
VII; Pietro de Sortcnac di Cabors, danno de' Visconti ; ma di poco pro-
morto in Avignone, nel 390, nel- 1 fitto fu quella del Cardinal llober-
r ubbidienza tli Clemente VII, che to di Ginevra (divenuto poscia Cle-
avea abbracciata, dopo aver contri- mente VII antipapa) , mandato da
buito col suo voto alla canonica Gregorio XI con sei mila cavalli
elezione di Urbano VI ; Gherardo e quattro mila fanti contro i fio-
du Puy Limosino cugino del
del , rentini , dopo averli fidminati con
Papa, morto in Avignone nel i38f); una terribile sentenza, eh' è riferita
Pietro de Luna spagnuolo, poi elet- dal Bzovio. Né piìi felice successo
to antipapa nel i3c)4j ^^ol nome di ebbero le armi Pontificie contio i
Benedetto XIII. Pietro de Tartari, medesimi fiorentini da Gregorio con-
romano , Ivone Runian Begaignon tinuate, come fu in Italia ,
poiché
francese e Giovanni Fieschi di Ge- questi corruppero con l'oro, ed in-
nova, non essendovi dociunento tlussero alla defezione non solo i

della loro dignità Cardinalizia , non soldati ausiliari , ma queglino stessi


sono dal po-
ripulatissimo Novaes della Santa Sede.
sti promozione, e solo il
in detta Non trascurò Gregorio XI i di-
Cardella fa menzione dei due primi. ritti temporali della Sede Apostoli-
Zelantissimo Gregorio XI della ca, non pure in Italia, ove ritornò
igH AVI AVI
air ubbidienza la città di Perugia, istituì la festa della Presentazione
ma eziandio fuori di essa. E sicco- della B. Vergine, che incominciossi
me nel Delflnato si comprendevano in Avignone a celebrare con solen-
alcune terre feudali della Chiesa nità nella chiesa de' minori , ai 21
Romana (che forse erano quelle di novembre 1372.
qua del Piodano, da Raimondo VII Ne' sei anni circa, che Gregorio
di Tolosa cedute nel trattato di Pa- XI dimorò in Avignone, compiacevasi
rigi del 1228, e dal Papa con- talora di recarsi a villeggiare in Vil-
cesse in feudo parte al conte del lanova di Rodano, e talvolta
là dal
Valeiitinois, e parte al delGno di nel Ponte di Sorga, tona del Ve-
Vienna )j ammoni il re di Francia ncsino , come rilevasi da varie bol-
con lettera, ch'è registrata al t. V, le e da lettere datate in que' luo-
cp. secr. p. 143} di far rendere al- ghi in vari tempi, e riferite dal Che-
la Santa Sede il dovuto omaggio rubini e da Odorico Rinaldi.
dal delfino Carlo suo primogenito. Ai 2 3 agosto 1376, il Pontefice
Zelante questo Pontefice dell' am- confermò i privilegi di Avignone, e
pliazione e purità della fede catto- nel primo settembre, con altra liol-
lica , condannò ed estinse molte e- la, che riportasi nel Bollario d' A-
l'esie, che ripullulavano in varii luo- vignone vietò ad ognuno di qual-
,

ghi , e soffocò i resti de' valdesi sivoglia condizione d'invadere l'Avi-


ricoverati nelle montagne della Pro- gnonese e il Venesino. Frattanto,
venza, del Delfinato e della Savoja. considerando il Papa come in una
Al qual effetto, nell'anno i375, sta- specie di vedovanza languisse la Chie-
bilì anzi tre cai'ceri d'inquisizione in sa Romana per 1' assenza del Som-
Embrun, in Vienna e in Arles; e mo Pontefice, disposto per propria
fece perfezionare e fortificare le pri- inclinazione di ristabilire in Roma
gioni, che avea ordinate e princi- la residenza Papale, ne ricevette gli

piate inAvignone il suo predeces- ultimi impulsi dai consigli del fa-

sore Urbano V. Ed è perciò che or- moso Baldo giurisconsnlto ,


già suo
dinò ai vescovi delle dette provin- precettore, e molto piìi dalle esorta-
cie (da lui tacciati già di trasciu-ag- zioni di s. Brigida , e dall' illustre

gine nellopporsi all'eresia) che rimet- Pietro di Aragona minorità, che ne


tessero prontamente quattro mila fece promessa, nel i375, agli am-
fiorini d'oro nelle mani del vescovo basciatori romani. SI forte fmalmen-
di Avignone e di Francesco Boriili te fu limpulso, che glie ne diede
minorità, inquisitore della stossa cit- santa Caterina di Siena, che più non
tà, mentre per l'alimento de' prigio- volle differirne l'esecuzione, malgrado
nieri, e per simili spese di quel tri- le rimostranze, i più caldi uffizi, e le
bunale rimettessero per cinque anni, preghiere del re di Francia, de' Car-
ottocento fiorini all'anno, il qua! de- dinali, di altri principi, non che dei
naro dovesse esigersi, Ex malis ab- suoi parenti e (limigliari.
lalìs , aut legatis incerlis. Né ba- Costante quindi Gregorio XI nel
stando pel gran numero dei pri- proponimento, parfi d'Avignone, ai
gionieri lali somme, il Papa invitò, col IO settembre 1376 co' Cardinali
premio dell' indulgenza , i fedeli a fuorché sei che vi si trattennero ,

fYìiiliibuiivi. Ad istanza di Pietro cioè angelico Griinonldi , Egi-


muiorc re di Cipro , Gregorio XI dio /lyscclin, Pietro di Monturco
AVI AVI Hjy
tesoriero del Papa , Guglielmo de da un altro Pietro (nome di Gre-
Ctianac, Ugo di s. Marziale, (,' Gio- gorio XI prima dell' assunzione al
K'unni de Blondiaco vescovo di Sa- Ponlilìcalo) la resitlenza Pontificia.
bina, costiUiito dal Pontefice vica- L' ingresso di lui fu cirettualo più
lio generale della città d'Avignone lormalmenle con tredici Cardinali ai
e del contado Venesino, fin dai 1 1 18 gennaro i^'J'J , in cui si celebra la

luglio. Quindi entrato nel Piodano festa della ciittedia romana stabilita
si recò a Nove, e di là per Orgo- nel medesimo giorno da s. Pietro piin-
ne a Marsiglia, ove inibarcossi ai cipe degli apostoli cioè dopo set- ;

12 ottobre sulla galera capitana tantun' anni, sette mesi, ed undici


de' cavalieri gerosolinìitani, al limo- giorni dallelczione di Clemente V,
ne della quale cravi il gran mae- e dalla costituzione della Sede in
stro Ferdinando Hcrcdia, già gene- Avignone anni sessantotto e pochi
rale delle armi Pontifìcie. Presersò giorni. Sul (juale tempo, ecco come
queir ammiraglio colla sua sagacia la si espresse il Cardinal Egidio da Vi-

vita del Papa da un imminente nau- terbo, riferito dal Viltorelli, nelle
fragio sulle coste di Provenza, ed ac- addizioni al citato Ciacconio : Se
compagnato da trenta galere die' , i'oglianioriguardare alla mina di
fondo nel porto di Genova ai 1 Roma e della Chiesa Romana
ottobre, approdando fra le agitazioni nelV epoca dell'assenza de" Papi, lo
delle tempeste, ai 5 dicembre, a Cor- chiameremo notte j se poi i costu-
neto. Ivi riposò fino ai 3 gennaro mi e la santità di sette Pontefici
1

1877 e poscia per mare e per le francesi, dovremo chiamarlo giorno.


,

bocche del Tevere arrivò in P«.oma Il ritorno del Papa nella sua 11-

ai 1 7 dello stesso mese. nica, vera e propria Sede, molti


considerabili vantaggi recò alla Cliie-
Ristabilimento della Sede Pontificia sa romana, non però tutti fiuelli,

a Roma fatto da Gregorio XI. che erano stati promessi tla s. Ca-
terina di Siena a Gregorio XI, per-
L'esultanza e la magnificenza stra- chè egli non seguì a pieno il con-
ordinaria, con cui fu accollo da'io- siglio da lei con gravissima letleia
mani Gregorio XI, prima alle boc- dichiarato, cioè di venir in Italia per
che del Tevere, indi al lido di san sacra maestà formidabile, piuttosto
Paolo, ove discese, e poi alle porte che per umana. Gregorio XI all'in-
di Pioma , e la solennità della pro- contro mandò avanti con vui e-
cessione militare, civica, ed ecclesia- sercito il Cardinal P».obcrto di Gi-
stica,con la quale fu condotto in s. nevra, poscia antipapa, poco degno
Pietro, sono descritte dal Bzovio, dal per la sua crudeltà del carico di
Rinaldi, e massimamente da Pietro legato apostolico, Anto-
mentre s.

Amelio vescovo di Sinigaglia,clie com- nino pi-esso il Muratori [Annali di


pagno di viaggio del Pontefice, ne Italia, tomo Vili, parte 11), lo pa-
fece minuto giornale inserito dal ragona ad Erode, a Nerone. Leo-
Ciacconio, nelle Vite de' Pontefici , e nardo Aretino, nella sua Storia fo-
dal Muratoli, nell'opera intitolala Re- rentina lib. Vili , dice , clie ciò
rum ilalicarum scriptores, tom. Ili, gì' inasprì piuttosto, ed alienò l'a-
part. II, p. 690. Così l'alma Roma, ca- nimo degl'italiani. Racconta inol-
pitale del cristianesimo, riacquistò tre il detto sant' Antonino essere
900 A\ I AVI
Stata tale la sua ferocia, che non incomotli, che Io tormentavano, cad-
avendo potato, nel iSyG, né con de Gregorio XI in una profonda
dolcezza di parole né con for- , malinconia, e quindi in sì grave in-

za d'anni superare l'ostinazione dei fermità, che, ricevuti con gran pie-
ribelli bolognesi, si ritirò in Cesena, e tà i ss. Sacramenti, ne morì tra i ven-
vi lasciò SI sciolte le redini alla mi- tisette ventotto marzo del 1378,
ed i

litare licenza, clic provocati i cese- a due ore di notte, in età di quaran-
llali dalle atrocissime ingiurie, corse- tasette anni, meno alcuni giorni. Go-
ro alle armi, ed uccisero ottocento vernò sette anni, due mesi, e ven-
soldati britanni. Ma, deposte le ar- totto giorni fra Avignone e Roma,
mi per invito del Cardinale, e ri- e fu sepolto nella chiesa di s. Ma-
posando sulla sua fede, ne furono ria Nuova, già suo titolo Cardinali-
invece trucidati circa tre mila, non zio, ove poscia il senato romano po-
risparmiandosi bambini, donne, sa- se al suo sepolcro un epitaffio, che
cerdoti e vergini, chiuse nei claustri. si legge nel p. Giacobbe, Bibliothe-
Pertanto non arridendo gli even- ca Pontific. pag. 97 , ed ancora nel-
ll pienamente alle concepite spe- l'autore delle Vite de' Papi di A-
ranze, (iregorio XI era sul punto vignone.
di piegarsi alle calde preghiere dei Nel giorno stesso della morte di
Cardinali francesi, e meditava di pro- Gregorio XI arse di fortuito incen-
posito il ritorno, come Urbano V, in dio il palazzo Apostolico d'Avignone.
Avignone. E ciò si rileva dal Rai- Di questo Papa scrissero poco favo-
naldi e dal Becchetti , il primo dei revolmente gli scrittori contempora-
quali, all'anno 1878, ed il secondo, nei sì francesi, che italiani; poiché
nel tomo I. pag. 3, riportano una a quelli cadde in disgrazia per aver
da Gregorio XI, in
bolla pubblicata riportato in Roma la residenza Pa-
cui accadendo per
prescrisse: che pale, né di questi entrò in grazia, per-
avventura la vacanza della santa ché, come dicemmo, colla più gran
Sede, prima delle prossime calen- parte d'Italia era in asprissima guer-
de di settembre, nel qual tempo ra, e perché, se non fosse stato tan-
era determinato di ritornare in A- to cagionevole di salute, o avesse
vìgnone, i Cardinali esistenti nella alcun poco sopravvissuto, avrebbe
lomana curia, senza aspettare gli effettuato suo ritorno in Avigno-
il

assenti, avessero ima piena libertà, ne. Lo trasporto della Se-


strano
per questa volta soltanto di adu- , de Apostolica in Francia, dice Ber-
narsi o dentro, o fuori di Roma, castcl tomo XIV p. 25 1 , questo .

ed in quel modo, che avessero cre- solo imprime sui sette Pontefici fi'an-
duto, procedere alt elezione. Al che cesi una taccia ed una macchia, che
si risolveva nel vedere sé poco cu- il lustro di tutti i loro talenti, uni-
rato od ubbidito come richiedeva to a molte virtù, non ha potuto ri-

l'autorità sovrana, le fazioni solle- coprire, e che il corso di tanti se-

vate, i banderesi riprendere il po- coli appena potè indebolire.


tere di Roma, le città ribelli, lungi
Elezione di Papa Urbano VI
dal sottomettersi, eccitar alla rivol-
in Roma.
ta le fedeli, insorgere i piccoli ti-

ranni, ed unirsi ai fiorentini. Anzi Falle le esequie novendiali a Gre-


da tanti motivi di dolore e dagli gorio XI, il sacro Collegio si com-
AVI AVI 9or
pdin'va di vonlitre Cardinali, ma in o il ali ano. Né perciò tale elezio-
Bonia non ve n'erano die sedici, per- ne liuscì violenta, poiché tanto santa
chè sei rimasero in Avignone, e la Caterina, figlia di s, Biigida allora
(irange trovavasi legato in Toscana. dimorante in Roma, che s. Caterina
Di essi quattro erano italiani, uno tla Siena atfeimarono essere stala ca-
spaglinolo, ed il resto francesi^ e fra nonicii, mentrechè quando nacque
questi in maggior numero erano gua- i il tumulto nel popolo, raccolto nel
sconi, che aspiravano ad eleggerne uno palazzo vaticano, già il sacro Colle-
della loro nazione, laddove gli altri gio aveva eletto Rartolommeo Pri-
francesi,de' quali era capo Roberto gnani, arcivescovo di Bari.
Cardinal di Ginevra, unito a quc'di Ecco alcune notizie intorno a
Italia, concon-evano in un soggetto questa elezione. Entrati i Caidinali
italiano. I limosini ancora, quando in conclave, andò alla finestra di
non avessero potuto avere il Papa esso mi capo- rione de' bandeiesi
guascone, erano disposti a conveni- magistrati che governavano i rioni
re sopra un italiano, purché si sce- di Roma, dicendo ai Cardinali, che
gliesse fuori del Collegio Cardinali- il Papa non solo doveva essere
zio: in somma tutti gli oltiamontani italiano, ma romano. Al che li-
si conformavano nella brama di un spose a nome di tutti il Cardi-
individuo, da cui potesse sperarsi nal Bertrando Latger d' Auvei-gne,
r inclinazione della residenza in Avi- vescovo di Glandeve: Maravigliar-
gnone. Quindi è, che ciascuno de'due si il sacro Collegio di quella mo-

parliti, senza la scambievole comu- lestia , perche doveano soddisfa^


nicazione , avea rivolti gli occhi a re al popolo romano le risposte,
Bartolommco Butillo Prignani, di fa- altre volte date sul medesimo ar-
miglia illustre napoletana, arcivesco- gomento, le quali tornavano a con-
vo di Bari, famigliare del Cardinal fermare. E mentre partiva, il capo-
Pietro di JMonturco limosino, rima- rione aggiunse: Voglia Iddio, che
sto in Avignone, e riputato come ce lo diate romano, poiciù- altri-
li-ancese, sì per essere stato lunga- menti ve ne pentirete. Ciò riferito
mente in Avignone , come per es- dal Cardinal di Glandeve agli altri
sere nato suddito di Giovanna I Cardinali insieme congregati, il Car-
di sangue francese. E in vero era dinal Giovanni de Gross cugino ,

degno e meritevole del triregno, di Gregorio XI vescovo di Limo-


come quegli, che era vei'sato nelle ges, penitenziere maggiore, così pe-
.sacre lettere, nelle leggi, nella pra- rorò al collegio Cardinalizio: Vede-
tica di cancelleria, ri'a d animo pio, e te, signori miei, che questi romani

zelatore della giustizia. Con tale ani- prima ci chiesero un soggetto che
mo, ai 7 aprile iSyS, i Cardinali fosse grato a Dio ed al mondo ,
s'incamminarono al conclave ne! senza eccezione alcuna di persona
palazzo vaticano, e nell' entrarvi, i e di patria j indi nel nostro ingres-
romani, che prima avevano doman- so in conclave restrinsero la pro-
<lato per Papa un uomo retto e pria proposizione generalissinia nel-
capace, timorosi di una nuova tras- la nazione italica, ne di ciò contenti^
migi-azione della Pontifìcia residen- la rinchiudono tra le mura di Roma.
za, alzai'ono la domandando
voce, Io per me non vedo
che possa farsi
ai Cardinali un Pontefice o romano elezione di romano, perche stante
VOL. ui.
2 02 A.\l AYI
le minaccie del capo-rione, V elezio- vo l'rignani di questo tenore : Re-
ne sarebbe veramente impressiva e verende Pater, lune ad paueos dics
coalla. Oltre che nel Collegio non eritis mihi Dominus et DIagister

v" ha die due romani, V uno infer- qua jìropter ex mute, ut ex tunc
mo e decrepito, cioè il Cardinal me vobis specialiter recoininendo. 11

Tebaldeschi di san Pietro, e trop- quinto ad eleggerlo fu il Ctudinal


po gioi'ane l'altro, ed inesperto, \ivaricnse de Sortenac; il sesto il

cioè il Cardinal Orsini j né fuor Cardinal di Bretagna; il settimo fu


del Collegio romano, conosco chi sia il di Maggior monislerio,
Cardinal
idoneo al Pontificato. Facciamo o Puy, o Poggio; il Cardinal
di
dunque in maniera, che la nostra del Vergne fu l'ottavo; il Cardinal di
elezione cada in soggetto, che sia s. Angelo Noellet il nono; il Car-
capace di reggere degnamente la dinal di s. Eustachio Handrin il
Chiesa, che possa ragionevolmente decimo; il Cardinal Pietro de Luna
piacere al popolo, e che verisimil- spagnuolo, che poi fu l'antipapa Be-
mente debba essere assai propenso. nedetto XllI, l'undecimo, che pri'
Per ciò conseguire, sei cose panni, ma di entrare in conclave ne avea
che da noi osservar si debbano : che manifestato il pensiero a Pietro Gar-
sia il soggetto di età matura, di co- sei suo cameriere, ed al vescovo E-
stumi onesti, di dottrina grande, pe- remita Alfonso allora suo famiglia-
rito nellapratica della curia, nostro rissimo; onde ciò comimicato da
famigliare ed amico, e di nazione Alfonso a s. Caterina figlia di s.
italiano , acciocché ricuperi più a- Brigida, mosse la santa a tare in-
gevolmente il patrimonio ecclesia- solita riverenza nella Chiesa di s;

stico j e queste condizioni tutte le Pietro a detto arcivescovo, con am-


riconosco in un solo, cioè ne 11^ ar- mirazione di quel prelato, e a rac-
civescovo di Bari Prignani. E dopo comandargli umilmente i suoi affali,
averle distintamente delineate nella cioè la canonizzazione di s. Brigida.
sua persona, immantinente proce- Il duodecimo che lo elesse, fu il
dendone disse ad alta
ali elezione, Cardinal Roberto di Ginevra, che
voce: Quibus omnibus poiuleratis, nell'anno medesimo fu crealo anti-
ego in nomine Patris, et Filii, et papa col nome di Clemente VII;
Spirilus Sancti, S. R. E. Cardina- il decimoterzo il Cardinal Tebalde-
lis Dominuni Archiepiscopuni Ba- schi di s. Pietro, il Cardinal Brus-
rensem eligo in Sanlce Romance u- sani arcivescovo di Milano; il deci-
niversalis Ecclesia; Sumnnun Pon- moquarto , il fu Cardinal porluense,
tifìceni mea sponte, et libere, onini Corsini, il decinio([uinto, e l'ultimo fu
modo, via et forma, quibus melius il Cardinal Orsini, il quale non lo
possum, tani de fure, quam etiani elesse espressamente, ma colle se-
de facto. Dopo il Cardinal di Li- guenti parole: Illuni in Papam eligo,
moges suddetto, vescovo prenestino, in querii major pars consenserit.
lo elesse il Cardinal d'Agrifoglio; Così con tutte le formalità, senza
indi il piitariense o da Puy ; in curar domande de' romani
le nel ,

quarto luogo il glandaccnse , che decimo primo giorno di Sod(> va-


tre giorni prima dell'ingresso in cante, agli 8 aprile lo'-S, tduie di-
conclave, di sua mano avea scritto cemmo, fii eletto concordemente con _
un biglietto al mentovalo arcivtsco- pienissima libertà, Barlolommeo Pri^
AVI AVl 2o3
guani , arcivescovo di lìan, di anni ni Carlo IV fu \\ ]wnno a mandar-
icssanla. gli i suoi and)as(;ialori, e fu la pri-
Seguita l'elezione, fu chiamalo in ma a seguirlo rjiovanna 1 regina di
conclave con altri prelati l'eletto, tan- iNapoli, la quale p(>r maggior rive-
to per partecipargliela, quanto perchè rcMizacommise ;nnl)asciala ad Ot- 1

il dovuto consenso.
vi prestasse Car- I tone di Rrunswick suo quarto ma-
pregarono lìartolotnmeo ad ac-
dinali rito. Indi con ambasciatori, o con
consentire; ed egli, schermendosi da lettere riconobbero il Pontefice', Car-
principio, accettò con molta umiltà, lo V
re di Francia, Ricau-do II re
e [)rotiisione di lagrime la dignità d'Inghilterra, Lodovico I re d' Uji-
Pontilìcia. Calmata la furia del po- gheria, Casimiro, o Lodovico re di
polo, col nome di Urbano VI fu Polonia, Pietro IV re di Aragona,
posto in trono, il dì seguente
9 apri- Enrico II di Leone e di Castiglia
le, e come fu adorato, venne pub- Ferdinando re di Portogallo, Carlo il
blicato al popolo. Ammise poscia Mahagio re di Novarra, Roberto
al bacio del piede molte persone, e II re di Scozia e Alberto re di
portato nel portico superiore della Svezia. Il duca d'Austria, il duca
basilica di s. Pietro, di colà asper- di Borgogna, il conte ili Fiandra,
se con l'acqua i romani, benedetta il doge di Venezia Andrea Conla-
e solennemente benedì; indi con li rini, ed altri principi cristiani, co-

solenne apparato, ai iS aprile, gior- me si ha nel mss. vaticano (lit. i,


no di Pasqua, fu coronato in s. Pie- 2, 7, 8, i3. de Sch.), non furo-
tro, e nello stesso giorno con pom- no tra gli ultimi.
pa trionlide ed universale applau- I approvarono jioscia
Cardinali
so, recossi a prendei- po.ssesso della con r opera la elezione di Urbano
basilica lateranense. Intanto i Car- VI celebrando con lui concistori per
dinali elettori scrissero a quelli ri- alcuni mesi, decretando con esso af-
masti in Avignone, una lettera riporta- fari gravissimi, oltre la concordia
ta nel tomo V De Scliisin. p. 7. Anche stabilita co'fiorentini, ed assistendolo
questi secondi riconobbero Urbano nelle ecclesiastiche e nelle pubbliche
Vi, e venerarono per vero Pontefi-
lo funzioni. Ma più di tutti era entrato
che si vedono nel to-
ce, colle lettere, nel favore Roberto di
il Cardinal
mo II Schism. p. 32. Ricevuta ta- Ginevra, ed il mezzo divenne delle
le notizia dal Cardinal la Grange grazie dal Papa compartite al con-
tietto Ainhianense , si trasferì egli te di Fiandra suo parente. Non an-
dalla sua legazione di Toscana in dò però guari che tur bossi la tran-
Roma, a rendere in persona ad Ui*- quillità della Chiesa, e successe un
bano VI i consueti ossequii e 1' ub- nembo de' più violenti, che abbiano
bidienza solita a praticarsi a' novelli mai agitato e sconvolto il cristia-

Pontefici. nesimo. I Cardinali francesi, bramosi


Anche i principi cristiani, assicura- del soggiorno di Provenza , sospira-
ti della legittima elezione di Urbano vano Avignone, ed Urbano \I si
VI, non meno che dalle relazioni de' dichiarava di non voler muoversi
Cardinali, e da quelle del Papa, gli giammai da Roma ove il principe ,

presentarono o con ambascerie o , degli Apostoli avea stabilita la cat-


con lettere le loro congratulazioni tedra col proprio sangue. 1 Cardi-
ed ossequii. L' imperatore de' roma- nali erano avvezzi a vivere con lu.s.so,
2o4 * AVI AVI
ed il novello Papa, siccome motleslo telino (che per opera del Cardinal
e penitente , con severe conezioni Puy o del l*(jggio, come dicemmo,
ne riprendeva senza riguardo i co- era stato fallo con buon presidio
stumi , ed altamente dichiaravasi di di francesi prefetto di Castel s. An-
voler bandire il fasto moderar le , gelo) ricusò di restituirlo al Papa.
pompe e le comitive , frenare le I soldati britanni stati trasportati
profusioni, ordinare le spese in più dalla Francia in servigio della Se-
usi, e distruggere dalla romana cor- de Apostolica , divenuti traditori ,

te le radici della simonia. Questa ostilmente facevaìio delle scorrerie


fu la cagione dell' amarezza e del- ne' dintorni di Roma , ed il Cardi-
l' indignazione de' Cardinali , e la nal Flaudrin spesso si congregava
prima origine del funesto scisma, che co' loro capi, intantochè inutilmente
indi scoppiò e pose a soqquadro tut- minacciava Urbano VI di gastigare
ta la cristianità. i Cardinali.
A fomentare i n)al disposti ani- Tuttavolta non ancora mostravan-
mi de' Cardinali , assai valevano i si scopertamente i malcontenti ed i

perniciosi disegni di Carlo V re di rei loro disegni, anzi lungi dal dis-
Francia, e di Lodovico d' Angiò suo approvare le costituzioni emanate
fratello, i quali promettevano di sos- dal Papa, i Cardinali fiancesi pren-
tenerli anche colla forza delle ar- devano motivo dai caldi della sta-
mi, e di sospendere a tal uopo la gione estiva, e da altri pretesti, per
guen'a persino con l' Inghilterra. E impetrare da lui il permesso di an-
fuor di dubbio, che provocò lo sci- dare a trattenersi nella città d' A-
sma la regina Giovanna I, irritata nagni. Ed ivi i Cardinali, sebbene
contro Urbano VI, perchè non volle continuassero nelle macchinazioni ,

permettere, che Ottone di Brunswich non lasciavano di riguardare Urba-


suo marito fosse cinto della real co- no VI come vero Pontefice, sì nelle
rona ed inaspriva l' animo di quel-
: chiese come nelle pubbliche preci, ed
la Nicolò Spinelli da Gio-
regina anzi continuavano a scrivergli per
venazzo cancelliei'e del regno , gra- benefizii, grazie, promozioni ed in-
vemente disgustato pel duro tratta- teressi. INla finalmente, avendo ri-

mento avuto dal Pontefice, quamlo soluto i Cardinali la deposizione del


accompagnò Ottone nell'ambasceiia. Papa, tentarono di trarlo con frodo
Quindi Giovanna I si diede a fo- nelle loro mani, col supplicarlo a
mentare i rancori de' Cardinali, ed recarsi in Anagni per ivi trat- ,

a spingerli ad abbandonar Urbano tare con essi ciò, che riguardava


VI. Certo è ancora che altro moti- il governo della Chiesa universale.
vo di odio s'era procacciato il Pon- Urbano VI in sulle prime si lasciò
tefice coU'aver costituito preftitto del- persuadere ; ma quando stava per
la campagna marittima di
e della porsi in viaggio, gli giunse fedele
Roma Tommaso Sanscverino de- , avviso, che se egli entrava in Ana-
ponendone Onorato Gaetani conte gni , sarebbe arrestato dagli stessi
di Fondi. Per le quali cagioni inco- Cardinali e dal conte ili Fondi. Per
minciò il Carilinal la Grange a mo- la qual cosa cambialo consiglio, si

strarsi disgustato, col favorire Fran- diresse a ove Giovanna I


Tivoli,
cesco de Vico, nemico della Chiesa, non ancora interamente sedotta, gli
C invasore di Viterbo. Pietro Gun- spedì per dilesa tlueccnlo lancie, e
AVI AVI 201;

cento fanti armati. ÌTi là inviò il colleglli fiicoll.i di 1 ispoiidcie all,i

l'oiitedce i suoi nun/ii a' Cardinali proposta, i; [)icgin-oiio piuttosto gli


(li Anai5ni per radrlolciint: lo sdo ilaliiuii a (rasll-riisi in Anagni, per
i^no, e per frastornare gli cilidli per- riporl;>riie la deliberazione di tulli,
niciosi,che poteano temersi dalle lo- («r ilaliani non vollero cuinmrltersi
ro sedizioni. Tutto fu inutili!, lliu- alla lor iede, e risposero che ne
scita vana la frode, Cardinali a- i avrebbero atteso il risidtato a Ge-
pertamente principiarono ad oppri- nazzano, o in allro luogo vicino.
mere Urbano VI con la forza, al Frattanto ragguagliarono Urbano di
(piale elletto chiamarono in Anagni tutlo con lettera , dappoi con la
le mentovate truppe de' guasconi, e viva voce gli riportarono la nega-
de' britanni, senza che i romani io tiva avuta. Imperocché, inorriditi i

potessero impedire. Indi con lettere Cardinali francesi alla proposta ili

piene d' imposture e di menzogne un concilio, ne rifiutarono subito


date ai 20 luglio 1878, invitarono l'idea, come pregi iidicevole
dan- e
i Cardinali italiani a congiimgersi nosa dicendo non doversi questo
,

con essi per l'elezione di allro Pon- convocare, essendo la Chiesa pri-
tefice. Gl'italiani non si arresero per va allora del suo pastore. Eppure
allora a tali infami suggestioni, e la sola Chiesa nel concilio può di-
continuando a dimorare in Tivoli chiarare la sua vedovanza, allorché
con Urbano VI, tenevano con lui ve ne sia dubbio. Difalti decietò
concistori privati e publ)lici per le in appresso il concilio di Costanza,
])romozioni e per altri allari, tra' «pia- appartenere ai (Cardinali il pubbli-
li si contò l'elezione di Venceslao fi- care legittimamente eletto un Pap;i,
glio di Carlo IV, in re de' lomani ma dopo averlo promulgato per
e la confei-ina della pace anterior- tale, non aver più diritto a profe-
mente stabilita coi fiorentini. rir sentenza contro la sua elezione.
Non lasciò intanto Urbano VI Nondimeno i Cardinali fiancesi caldi
di fare ogni sforzo per tiastoriiare per le altrui provocazioni, stimolali
il sovrastante scisma, e consultando .sovrattutto dal Cardinal la Grange,
pi il volte co' Cardinali italiani sul il quale, come più sopra si di.ss.»,

mezzo opportuno, sembrò più


gli essendo stato acremente da Urba-
conveniente la celebrazione d' un no VI ripreso, era implacabile, e
concilio ecumenico, a fino di deci- sdegnato, dichiararono tutti nella
dervi col giudizio infallibile della cattedrale d'Anagni, essere Urbano
Chiesa universale , la controversia VI scismaticamente intruso , e la
insorta sulla validità della sua ele- Sede apostolica vacante.
zione. Mandati adunque i tre Car-
dinali italiani, cioè Corsini, Bius- Elezione delt aiiLìpapa Clemente VII.
saui ed Orsini a farne la proposta
agli altri si abboccarono con tre
, Da poi con la forza dell' aml)i-
de' Cardinali francesi d'Anagni, cioè zione, vinta la costanza de' tre Cardi-
con Roberto di Ginevra , Flan- nali italiani , con promettere segre-
drin e una chiesa
Pietaviense in tamente a ciascuno d'essi il Papato,
campestre presso Palestrina. Però li trassero al loro partito. Termi-
dopo lungo colloquio, i Cardinali nalo quindi in Fondi il necessario
francesi dichiararono non aver dui apparecchio, i Canliuali sì frauce-
2o6 AVI AVI
si che italiani vi si recarono, per per giustificare l'elezione fatta in
procedere a nuova elezione. E ^Ui, Fondi, formarono una relazione sto-
ai "}.() settembre 1378, crearono Ro- rica della elezione di Llrbauo VI,
berto (ie'conti sovrani di Ginevra, Car- diversa dal vero, e piena di men-
dinale prete de' ss. XII Apostoli, zop- zogne, di contraddizioni e di tàlsif
po di un piede, avente trentasei anni ti»,per cui furono convinti di men-
di età, mossi dalla sua indole ardi- dacio da Gio. di Lignano, da Bal-
ta, e dal sangue generoso, per cui do e dall' arcivescovo di Toledo.
,

toccava con diversi gradi di consan- Con tuttociò restringevano i loro


guineità maggiori principi cristiani.
i fondamenti nella violenza che , dis-
Égli prese il nome di Clemente VII, sero aver loro fatta i romani for-

e alla presenza di Ottone di Bruns- zandoli ad eleggere un italiano, od


wich, degli ambasciatori della re- un romano. Dissero, che capo-rioni i

gina Giovanna I, e di altri baroni, aveano poste guardie alle porte della
tiicoronato avanti la cattedrale di città, per vietare ai Cardinali di re-
Fondi, cinque mesi dopo l'elezione carsi altrove per l'elezione: che una
d' Urbano VI. turba insolente era stata posta intor-
L' antipapa co' Cardinali fran- no al conclave, avendo rimossi no- i

cesi ritornò allegro in Anagni, ed bili a ciò deputati: che il popolo si


Urbano VI da Tivoli recossi in Ro- era posto in arme al suono delle
nja giustamente iiiitato. Seeso a s. campane di s. Pietro e del Campi-
Maria Maggiore, di là andò ad abita- doglio, ed avea circondato il concla-
re a s. Maria in Trastevere, giacché il ve con grida, con minacce d'incen-
Castel s. Angelo era nelle mani de- dio e di morte: che le turbe tu-
gli avversari. Frattanto i Cardinali multuanti percuotevano le pareti del
italiani, delusi nelle promesse, pie- conclave con lancie : che scagliava-
ni di cordoglio, di vergogna ed no alle finestre di esso sassi, e frec-
ira si ritirarono da Anagni, e ad cie penetrando altresì armati di
,

onta che ne fosseio invitati non , giorno e di notte nel medesimo;


ritornarono ad Urbano VI. Ben- e che costretti quindi a rifiigiar-
sì continuavano a protestare do- si i Cardinali nell' intimo sacrario

po la sinagoga di Fondi, essere solo in una di quelle irruzioni, ne rup-


Urbano VI il vero Papa, e creden- pero i romani la porta colle scuri,
do potersi scusare dal commesso er- e li circondarono minacciandoli col-
rore collo stare appartati , insistet- le armi ignude. Tanto contengono

tero sulla convocazione del concilio. le lettere circolari che scrissero i ,

In tale senso sono le lettere da es- Cardinali scismatici dopo l' elezione
si da Tagliacozzo, ai 1 7 gen-
scritte di Roberto in Ginevra, diverse af-
naio i37g, al Pontefice. Egli però fatto da quelle mandate in giro do-
continuava nella brama della cele- po la Ginonica elezione di Urbano
brazione del concilio; ma tanto l'an- VI. Né ciò solo ma con esempio ,

tipapa, che i Cardinali francesi ne inaudito ebbero pure l' audacia di


,

rigettarono la proposizione , alle- farsi attori , testimoni , avvocati e


gando non esservi di ciò bisogno giudici, cosicché non seppe risponde-
poiché la questione eia stata deci- re nepnur Pietro di Luna, poi an-
sa da' Cardinali. tipapa Benedetto .XIII, alle rimo-
Frallaulo gli scismatici elettori stranze de' prelati portoghesi.
AVI AVI 207
Con tutto ciò trassero i Cardinali partito dell' antipapa il b. Pietro
M:i.smatici non piccola parte della di Luxemburgos. Vincenzo Fer- e
cristianità, e tanto inviluppato restò reri : secondo siasi ritrat-
e sebbene il

l'alfare per le diverse relazioni del tato, il j)rùno, avendo nove anni
latto, e j)er l'artifizio de' politici, i (piando cominciò lo scisn)a fu in- ,

rpiali impedivano ai popoli le noti- capace di ilisceincre la verità; co-


zie del vero successo e delle vali- sicché crebbe in buuna fede nt^ll' ub-
tle ragioni dell' elezione d' Urbano bidienza di Clemejite VII. f' . An-
VI, che i fiancesi tra gli altii ne TiiMPr.
litnasero più all'oscuro. Oltre Gio- Ma in mezzo a tali prestigi se-
vanna I, regina di l\a[)oli, con par- ducenti, seguivano le parti di Uiba-
te della Sicilia , aderì all' intruso no VI, vero Pontefice, 1' Italia, il

Clemente VII, il re di Francia Car- Portogallo, l'Inghilterra, Germa- la

lo V. Ancorché la piinia assemblea nia, la Boemia, 1' Ungheria, la Da-


de' prelati del suo regno, celebrala nimarca, la Svezia, la Norvegia, la
nel settembre 1378, risolvesse, non Prussia, la Frisia, la Polonia, la

dover i Cardinali ascollarsi, con minor Brettagna e la Fiandra, an-


tutto ciò, vinto da' consigli dell' ab- corché dipendente allora dal re di
bate Vedartano suo favorito, il re Francia, l'Aquitania soggetta all'ingle-
in un'altra assemblea, a bello stu- se, e le altre nazioni cristiane, come
dio meno numerosa, fatta tenere nel anche la Grecia. Anzi Venceslao re
mese novembre, fece deci'etaie
di de'romani, e Lodovico I re di Unghe-
l'ubbidienza a Clemente VII, per ria mandarono subito ambasciatori al-
r interesse che prendeva della resi- l' antipapa, per esortarlo a rimetter-
denza de' Papi in Avignone, a cui si r ubbidienza di Urbano VI,
sotto
sicuramente l' antipapa si sarebbe eh' egli avea dianzi proposto
stesso
recato. E di fatti 1' antipapa gli alla cristianità per vero Papa. Cle-
avea spedito in qualità di legato il mente VII pessimamente accolse gli
Cardinal Gross cugino di Gregorio ambasciatori, e fece stare lungamen-
XI, atìiiichè lo persuadesse della sua te in carcere quelli eh' erano chie- ,

legittima elezione, e dell'invalidità di rici, e come ladroni li fece tormen-

quella diUrbano VI, come eletto per tare con r eculeo ; il qual perfido
timore e violenza. Più non vi volle operare non servì che a dar saggio
perchè i francesi, rigettato Urbano della propria crudeltà, ed a confer-
VI, piegassero al partito dell'anti- mar que' sovrani neh' ubbidienza ad
papa, e per mezzo de' Cardinali Pie- Urbano VI, come riporta Teodori-
tro Corsini e Simone Brussani, si co di JNiemo, autore contemporaneo
facessero a supplicare gli altri Car- XI ed
sotto segretario di Gregorio
dinali a rispondere, come se doves- Urbano VI, che fece la Storia del-
sero sul momento comparire al tre- lo Scisma d'Occidente dal iSyS
mendo divino tiibunale, se in veri- fino al i4io Approvano pari- .

tà l'elezione di Urbano VI era sta- menti la legittimità della elezio-


ta libera, ovvero forzata, e se, non ne di Urbano VI i più dotti uo-
essendo essi in Roma, non l'avreb- mini di quella stagione fra' qua- ,

bero eletto. Per la quale confusione, li Baldo principe de' giurisconsul-


onde gli scismatici ed i politici in- ti Giovanni Lignano dottore ec-
,

volsero la verità dei fatti, coniò il cellente nell'università di Bologna ^


2u8 AVI AVI
Claudio Lygicuno teologo in ììo- ni, l'arrivo di quelle truppe, e gli
Jogna di tanta fama, che lipula- sforzi di Nicola Orsini conte <li No-
vavi il più dotto dell' iniivci'so, ed la, di Tommaso Sansevcrino, nonché
alili nii>lti. De' santi lo riconobbero di Andrea Carada maggiordomo del
santa Catcìina figliuola di santa Bri- Papa, i quali si opposero con vigo-
gida , che trovavasi in Roma alla re a' nemici, rintuzzarono i loro ten-
sua elezione, s. Caterina da Siena tativi, e incoraggiarono l'animo de'
contemporanea nel principio dello romani. Di poi le forze del Ponte-
scisma, Pietro Inlìinte d'Aragona fice si aumentarono, con rinforzi
santo religioso de' minori, celebre per raccolti ne'doininii ecclesiastici, on-
virtù, e pel dono di profezia, e mol- de Alberico conte di Barbiano ge-
ti buoni servi di Dio, fra' quali
altri nerale della Chiesa, insieme con Ga-
Rodrigo, o Robicio, o Ruiz, ancli'egli leazzo Pepoli bolognese, uscirono di
de' minori, dimoratile in Portogallo. Roma ai 28 aprile iSyc), e con
Tuttavolta anche gli Ordini rego- r armata si spinsero contro Monzo-
lari parteciparono dell'universale di- ia, o Mongivia nipote di Clemente
visione della Chiesa, e molti di essi VII che con numerose truppe di
,

avevano due generali, come due e- guasconi e di britanni assediavano


i-ano le ubbidienze, di Urbano VI e Marino, per poi inoltrarsi a soccor-
di Clemente VII. Appena fu creato rere il Castel s. Angelo. Attaccatasi

in antipapa Clemente VII, non la- battaglia il giorno seguente, il suc-


sciò di fare da Fondi e da Ana- cesso fu così disgraziato per 1" anti-
gni sanguinosa guerra ad Urbano papa, che cinque mila de' suoi resta-
VI. Le prenominate truppe de' gua- rono sul campo, insieme con Ber-
sconi e de' britanni, occupato il mo- nardo dalla Sala, valoroso guerrie-
nistero di Grottaferrata , di colà ro, ch'ei'a stato allettato a prendere il
scorrevano con guasti e stragi sotto suo servigio da Clemente VII, coll'in-
la condotta di Pietro della Saga, e vestitma di Mornas e di Caderossa
di Bernardo della Sala nobili d'A- nel Venesino. Tra i prigionieri, che
iiagni, fino alle porte di Roma, la- fui-ono in gran numero, si contò lo
lerancnse, maggiore, e di s. Loren- stesso Monzoia, con altri capi nota-
zo. Rinaldo e Giovanni degli Orsi- IjìIì e con soldati veterani. Rientra-
ni con altro grosso corpo di gente, vano quindi in Roma le milizie Pon-
tenevano assediata la porta di s. A- tificie trionfanti, strascinando le in-
gnese Giordano Orsini di monte
: segne di Clemente \H, e se aves-
Giordano, dalle sue case, e la mili- se Alberico proseguito ad incalzare
zia francese presidiarla di Castel s. i nemici, ed a trar profitto dalla
Angelo, infestavano dentro la città vittoria , sarebbe terminato lo sci-
con sortite e con iscorrorie ostili i sma, giacché a suo beli agio poteva
partigiani di Urbano \ì, il quale di- preiideie in Anagni l'antipapa, ed i

lendevasi in s. Maria in Trastevere, Cardinali aderenti a lui.

nel palazzo che abitava. Intanto op- Atterrito fu Clemente VII dalla
portunemente giunto ad Urbano VI rotta de' suoi, dai quali sperava non
il soccorso di Gio. Aucuto con al- pure il soccorso, ma anche l'cspulsio-
cune migliaia di britainii, che avea- ne di Urbano VI da Roma: indi il co-
no militalo ]ier la chiesa di Tosca- mandante liancese rese a patti di
na contro i (i(Mvalini e i pcrugi- buona guerr.i il castel s. Angelo
AVI AVI 20()
i per un anno dalle forze de' ro-
lic sciatori , facessero testimonianza es-
mani coraggiosamente avea difeso sere stata legittima e canonica la

t; poco dopo lo stesso Giordano de- delta elezione, e sola intrusione


gli Orsini si umiliò all' ubbidienza quella dell' antipapa . I Cardinali
d' Urbano VI , mentre Rinaldo , e italiani Orsini e Erussiani (giacché
Giovanni Orsini ritiratisi nell'Abruz- Orsini il terzo era morto), temendo
zo, tentarono bensì di far declinare la severità di Urbano VJ, abban-
gli aquilani per Clemente "VII, ma donato il pensiero del concilio , si

caddero vittime del furore popolare. accostarono all' antipapa, ed in j\izza


Spaventato piìi che ogni altro lan- di Provenza compilarono una sto-
tipapa,andò vagando per vari luo- riella dell'accaduto, piena di mei\-
ghi del conte di Fondi e partico- , zogne.
larmente si nascose in una spelonca Clemente VII, ed i suoi sosteni-
a Splonata, castello nella diocesi di tori fecero lai guerra a' seguaci di
('>aeta, finché giuntagli l'invocata Uibano VI, che ricerca vanii avida-
scorta di soldati e di galere , del- mente per mare e per terra, e co-
la regina Giovanna, andò a Napoli m'erano presi, li facevano perire nel-
ricevuto con magnificenza dalla re- l'acqua, o nel fuoco, o con altri suppli-
gina nel Castel dell' Ovo. Ma ben zii. E spesso tra le loro insidie caddero
tosto tumultuando i napoletani con- i nunzii che il Papa spediva a' prin-
tro di lui in lavore del Pontefice, cipi, per istruirli degli accaduti av-
non islimandosi sicuro, né volendo venimenti.
compromettere la confederata regi- Si promulgavano in Avignone nei
na, fu costretto l'antipapa a tornare giorni solenni pubbliche esecrazioni e
dond'era venuto. Poco appresso, an- scomuniche contro Urbano VI ed i
zi nello stesso mese, da quelle spiag- suoi seguaci, né ommettevasi di con-
ge si mise in mare, ed approdando fermare colla predicazione il popolo
prosperosamente in Marsiglia, a' io nella sinistra opinione del Pontificato
giugno del 1379, ^"*^' ^ pochi gior- di lui. Ma un caso notabile av-
ni si recò ad Avignone, ricevutovi venne Avignone, raccontato da s.
in
con sommo onore e giubilo , così Antonino, ed é che mentre uno dei
dagli abitanti della città , come dai Cardinali dell'antipapa predicava pul>
Cardinah, rimastivi fin da quando blicamente contro Urbano VI for- ,

Gregorio XI, a' 10 settembre iSyy, zandosi di provare che non era ve-
se n' era partito. l'o Papa, fu colto da morte improv-
Stabihtasi in Avignone la residen- visa come a gasligo della falsa sua
za di Clemente \1I, incrudelì lo asserzione.
scisma , gran vigore. Per
e prese Cercò Clemente \^il di opprimere
opera de' Cardinali del suo partito, Urbano VIcolle armi di Piinaldo
e dicesi anche per opera del re di Orsini e di rapirgli, con varie lega-
Francia, innumerabili persone furo- zioni, i principi dalla sua ul)bidienza,
no costrette a testificare in giudizio di allettare ancora con ampie of-

r elezione d' Urbano \l essere se- ferte al proprio partito le città d' I-

guita coattamente, benché maggiore lalia , anzi di ridurvele colla forza


fosse il numero di coloro che per , delle truppe di Guascone, e con le

ordine di Venceslao re de' romani, arti del Cardinal Pileo di Praia.


interrogati altrove da' tuoi aniba- Per meglio opprimerlo e per inquie-
NOl., lil.
2 I o AVI AVI
tare non meno Carlo IV <li Du- testò con pubblico istromento , di
razzo, da Urbano investito deli-egno voler aderire al Pontefice, cui il

di Napoli, stimolò Lodovico d' A li- concilio avesse detto doversi vene-
gio a potentissimi apparecchi di rare, anzi fece un decreto, con che |l
guerra; ma intanto Urbano VI ful- ritirossi dall'obbedienza di Clemen-
minava di censure 1' antipapa , i te VII. Rimasto reggente del regno
Cardinali ribelli ed i suoi fautori il suo fratello Lodovico d'Angiò,
e sollecitava ad un tempo i prin- nella minorità di Carlo VI non eb- ,

cipi di quel falso partito a ritornare bero alcun effetto le ingiunzioni del
all'ovile della veraChiesa. Quindi è defunto, perocché Lodovico era at-
che promosse al regno di Napoli il det- taccatissimo all'antipapa pe' vantaggi
to Carlo III, dopo aver deposta Gio- che ne sperava ; e quindi assai
vanna I, non solo come scismati- contribuì a promuovere lo scisma,
ca, ma qual principale autrice dello usando fino la violenza. Clemente
scisma. VII lo coronò re di Napoli a' 3o mag-
Sovrastando a Giovanna I le armi gio I 382 in Avignone, ove erasi tras-
di Carlo HI, adottò per figliuolo ferito con Amadeo VI conte di Sa-
Lodovico duca d'Angiò, al qual ef- voia, insieme a numeroso esercito. Ta-
fetto Clemente VII , con diplo- le funzione seguì otto giorni dopo la

ma, dato in Avignone il primo di barbara uccisione di Giovanna 1


febbraio i38o, die' podestà alla re- che si vuole eseguita per opera di
gina di procedere alla detta elezione Carlo III. Indi Lodovico recossi in
e di trasfondere in lui, dopo morte, Italia con sessanta mila uomini ,
il regno. Fatta da Giovanna I l'a- ed invece di condursi a Roma
dozione, a'2f) giugno del detto anno, come l'antipapa avrebbe desidera-
l'antipapa la con-fermò nel seguente to, passò nel regno di Napoli per

luglio, e siccome la regina non conquistai'lo ; ma pei cattivi suc-


aveva facoltà di trasferire nel duca cessi delle sue armi
morì in Ra- ,

d'Angiò i contadi di Provenza, di ri di aftlizione , il primo ottobre


Forcalquier e di Piemonte, senza l'as- 1 384. La morte di Lodovico I d'An-

senso di Cesare, per l'alto diritto so- giò fece concorrere in Avignone al-
vrano di quelle provincie, fìnse l'anti- tri sovrani, giaci he Maria che co- ,

papa che fosse vacato il soglio imperia- me vedova del defonto, intitolavasi
le, per l'adesione di Venceslao ad Ur- regina , trasferendosi da Angers in
bano VI, e provò i diritti imperia- Provenza, insieme con Lodovico li
li appartenere alla Chiesa. Sopra il suo figliuolo, per calmarvi più age-
qual fondamento, con autorità apo- volmente le tempeste eccitatevi da
stolica acconsentì nella traslazione Carlo HI di Durazzo, entrò in Avi-
fattane da Giovanna I, con bolla gnone nel i385, e vi si trattenne
data in Avignone // Kalendas Au- per fortificare il suo partito col favon-
gusti., Anno II. di Clemente VII. In quel soggiorno
Era morto 6 settembre Carlo
a' 1 Maria ottenne dall'antipapa l'inféu-
V re di Francia, e per Topaia da dazione del regno di Sicilia per Lo-
lui prestata all'antipapa avea senti- dovico Il suo figlio, quantunque per
to in molti avvenimenti il peso del- allora non procedesse Clemente a co-
la mano di Dio. Ma prima di mo- ronarlo. Fu liserbata tale funzione
rire, avendo aperti gli occhi pro- al mese di novembre 1
389, nel qua-
A^ I AVI 211
le AvignoiiP vide tia le sue miira mente VII, che lo riconobbe per
altro numero di principi e magnifi- Cardinale. Wor'i in Avignone nel
che solennità. V^i si trovarono il re di 1387, e, secondo il Contelon, nel
Francia Carlo VI , Lodovico d' Or- 1393 2. Nicolo Bramarli, nobile na-
;

leans suo fj'atello, i duchi di Borbone, poletano, parente d' Urbano V per
diBourges e Borgogna suoi zii, e
di parte materna, e da lui, nel 1 367,
Lodovico II d' Angiò suo cugino. Il fatto arcivescovo di Bari. Trasferito,

primo di novembre celebrò lantipapa nel 1376, da Gregorio XI a Co-


pontificalmente, ed il re di Francia stanza, divenne prete del titolo di
gli diede l'acqua alle mani, indi Cle- s. Marco, poi di s. Maria in Tras-
ijienteVII , tra la .solennità della tevere, e quindi, nel i388, vescovo
messa incoronò Lodovico II iuniore suburbicario di Albano; ma ravve-
de' regni di Gerusalemme e di Si- dutosi dallo scisma, abbandonò l'an-

cilia , ricevendone l'omaggio e il tipapa Benedetto XIII successore di


giuramento di fedeltà. Né bastando Clemente VII, e concorse nel con-
all'accorto antipapa tali concessioni, cilio di Pisa all'elezione di Alessan-
per meglio tirare ne' suoi interessi dro V, il quale Io riconobbe per
que'principi , accordò al re di Fran- vero i4o9- Mori a
Cardinale nel
cia le provisioni di molti vescovati Firenze, a' 20 giugno i4'2> ^ '"
per r avanti riservati alla Sede Apo- sepolto in s. Maria Novella; 3. Pietro
stolica; ed al medesimo Girlo VI, de Sortenac tolosano, arcivescovo
ai principi del sangue ed ai loro d' Embrun uditore di Rota, prete
,

famigliari, concesse per grazia ed e- (li s. Maria


in Trastevere e poi ,

spettative i più pingui benefizi i del vescovo suburbicario di Sabina, mori


legno ed ogni sorta di dispense, che in Avignone nel settembre 1389,
avessero bramato. o 390. Si vuole, che questo anticar-
I

Oltre la promozione, fatta da Cle- dinale fosse il Cardinale dello stesso


mente VII in Fondi , di sei anti- nome, che fatto vescovo di Viviers nel
cardinali, ne fece degli altri, le bio- 1373 da Gregorio XI, e perciò detto
grafie dei quali saranno qui da noi vivariense, eleggesse Urbano VI, ma
compendiate , estraendole dal Ciac- che abbandonandolo in seguito con-
conio , Historice Pontijicum Roma- corresse alla esaltazione di Clemente
no rum , et S. R. E. Cardinalitan, VII, e lo seguisse nello scisma; 4.
tom. II. Ecco pertanto alcune notizie Fra Nicola di s. Saturfiino fran-
dei sei anticardinali creati in Fondi cese di Clermont, generale dell'Or-
nel 1 378. I Giacomo de Viso de Uro
. dine de' predicatori, maestro del
o d' Otranto fi-ancese patriarca di ,
sacro palazzo apostolico di Avigno-
Costantinopoli, col titolo presbiterale ne, teologo insigne, spedito dai
di s. donde passò a s. Pras-
Prisca, Cardinali ribelli in Anagni quale lega-
.sede.Legato alla l'egina Giovanna I, to al re di Francia Carlo V, con let-

fu da Carlo IH fatto carcerai'e, e, nel tere altresì pel rettore e pei dottori
settembre del 138-2, fu dal Cardinale della università della Sorbona. Era
de Saiìgro obbligato nella chiesa di prete ovvero de' ss. Sil-
d'i s. Sisto,
s. Chiara in Napoli a gettar nelle , vestro e Martino ai Monti. A se-
fiamme le insegne dell' immaginaria conda del Contelon mori in A- ,

dignità Cardinalizia; iinalinenle libe- vignone nel febbraio i38'2; ^. P'*"-


rato dal carcere, recossi presso Clc- Iro di Barrcìia aquitano, della dio-
'y.ìi AVI AVI
cesi di Rodcz , dottore in diritto quìem, ed intervenne alla elezione
fatto vescovo di Autim, nel 1377, da di Benedetto XIII. Scorgendo non-
Gregorio XI. Dopo avere rinunzia- dimeno, al paro di altri anticardi-
to, nel 1378, il Cardinalato offertogli nali, l'ostinazione e la pertinacia di
da Urbano VI, non arrossì di rice- quell'antipapa, gli voltò, nel 1389,
verlo dall' antipapa scrisse mi trat- : le spalle e scrisse contro di lui un
tato sullo scisma contro Giovanni trattato, con cui lo riguarda come ere-
di Lignano difensore d' Urbano VI, tico. Morì in Avignone nel i4o'i'j ed
il quale si legge nel tomo IV della ebbe la tomba nella chiesa dei minoi'i.
Storia dell' Uiiwersità di Parigi p. Nella città di AvignoneClemen-
529. Morì col titolo de' ss. Pietro te VII fece la seconda promozione,
e Marcellino, nel i383, in Avigno- nel i382 del solo anticardinale
,

ne, e fu sepolto nella cattedrale ; 6. Gontero de Luna, spagnuolo, o Guter,


Leonardo de Rossi, detto Giffbne Gomez d'Aragona, vescovo di Pa-
dal luogo di sua nascita , castello lencia, favorito del re Enrico II di
nella diocesi di Salerno, fu eletto Castiglia. Imperocché, nel 1378, spe-
generale del suo Ordine de' minori diti i suoi ambasciatori a Gregorio
nel capitolo tenuto in Tolosa l' an- XI, aveva loro data speciale com-
no 1873, indi da Urbano VI fu missione di chiedere a suo nome al
elevato alla dignità Cardinalizia, ad Papa promozione al cardinalato
la
insinuazione della regina di Napo- del Gomez. Tuttavolta toccava ad
li Giovanna I, presso cui trova vasi. Urbano VI, successore di Gregorio,
Non volle accettare quella digni- di crearlo Cardinale ; ma se Giovanni
tà, non rifiutò quella filsa di
e 1 re di Castiglia, montato sul tro-
Clemente VII. Ma arrestato dal Car- no dopo Enrico II, non conosceva
dinal de Sangro, e stretto tra i vin- per legittimo quel Pontefice, ricusa-
roli, fu obbligato a deporre il cap- va parimente il Gomez la porpora
pello anticardinalizio ed a gettarlo Cardinalizia dal vero successore di
colle proprie mani nelle fiamme, s. Pietro, per riceverla dall'antipa-
nel mezzo della chiesa di s. Chiara. pa, che dichiarollo legato della Spa-
Di poi condotto da quel Cardinale gna contro Urbano VI. Ed era nel-
prima in Benevento, indi in Abruz- la Spagna che, nel gennaio iSgi,
zo, e finalmente in Aversa, insieme terminava egli la vita.
con altri prelati del partito dell'an- La terza promozione anli- cardi-
tipapa, fu ritenuto per cinque anni nalizia, da Clemente VII fu fatta ai 3
in durissima carcere. Fuggito però giugno i38?. in Avignone, promoven-
fla essa, nel i38(S, si condusse in A- do il solo Fr. Tommaso de Classe o
vignone, ben accolto dall'antipapa, Cassaeo francese, abbate benedettino,
e riconosciuto per Cardinale, men- prete anticardinale di s. vSabina, che
tre dall'antipapa Benedetto XIIl morì in Avignone a' luglio 1890. i

veniva promosso al vescovato sub- Felice Contelori lo vuole dell' Or-


nrbicario d'Ostia e Velletri. Que- dine dei predicatori, ed arcivescovo
sto anlicardijialo fu dotto ed erudi- di Napoli.
to, ed il suo commento sulla canti- Nella quarta promozione, fatta da
ca fu lodato da s. Antonino. Nella Clemente VII, a' io gennaio i383,
morte «lell'antipapa Clemente VII si hanno seguenti dieci Cardinali
i :

egli cantò la solenne messa di re- I. Pietro de Cros': (iaucesc di Mon


AVI AVI 2t3
fori, nel Limosino, monaco benedcl- messa bassa quotidiana, assegnando
tino, e preposito di Brassaco, can- a tal uopo gran parte de' suoi beni
celliere del vescovo di Tulle, pos(Ma come consta da istromento de' 22
fatto da Gregorio XI, suo cugino, agosto 1389, istromento nel quale
arcivescovo d'Arles e camerlengo di stabilisce la sua sepoltura dietro
s. Chiesa. Recatosi egli in Anagni, r aitar maggiore della cattedrale.
ad una coi Cardinali scismatici, coi Mori a' 2 ottobre 1391, e venne
preziosi ornamenti Pontificali, senza tumulato nel luogo prescritto. Rie-
averne domandata licenza ad Ur- dificandosi in seguito il presliitcrio,

bano VI, fortemente se ne indign(> fu quindi trasferito il .sepolcro , e


il Papa, il quale commise a tre Car- collocato nella cappella della Puri-
dinali di condurglielo in Roma. JViu- ficazione, rimpetto al monumento
no però l'ubbidiva ed è per que- ; di Benedetto XII. Dalla promozione
sto che r antipapa creoUo anlicar- di Faidito al Cardinalato fino alla
tlinale de' santi Nereo ed Achil- molte di Clemente VII la chie-
leo. Pietro stabih nella chiesa di sa d'Avignone fu retta dai vicarii

san Marziale di Limoges una messa dell'antipapa. Lo stesso successore


quotidiana pel suo parente Clemente Benedetto XIII la fece amministrare
VI; ed in Avignone eresse il colle- per alcuni anni dai .suoi vicarii,
gio e l'ospedale di s. Marziale. 2. Al- sapendosi che nel 1 396, era suo
,

merico de IMonaco, o de Magnnco vicario Arnaldo arcivescovo d'Auch,


francese di Limoges, dottore in ambe posciachè vi tenne in quell' anno
le leggi, consigliere di Giovanni II, im sinodo diocesano. 4- Pietro Ai-
e di Carlo V
suo figlio re di Fran- scelin de'signori di Montegù, o Mon-
cia, decano, e poi a' 3 settembre tacuto neir Alvernia , fratello del
1377, arcivescovo di Parigi per vo- Cardinale Egidio Porporato d' In-
,

lere di (rregorio XI, anticardinale nocenzo VI , e morto in Avignone


del titolo di s. Eusebio, morto in nel 1378. Era monaco benedettino
Avignone a' 12 aprile r384, e se- di s. Martino a' Campi , e vescovo
polto nella cattedrale di Parigi. di Laon, fatto nel 1370 da Urbano
3. Faidilo d' Agrifoglio , di Limoges, V. Benché assente, fu creato anli-
di famiglia che aveva già avuti cardinale prete di s. Marco, ed isti-
due Cardinali, fu da Gregorio XI, tuì il collegio di Montacuto a Pa-
nel 1375, dato per successore al ve- rigi. Mori, non senza sospetto di
scovo d' Avignone , Pietro Gerard!, veleno, agli 8 novembre r388, ov-
nipote d' Urbano V. Governò Fai- vero nell' agosto 1389, e venne se-
dito più probabilmente la chiesa polto nella chiesa di san Marti-
d'Avignone fino al i383, e non no. Martino Portoghese, vescovo
5.
fino al 1389, come vorrebbero ta- di Lisbona, dotto ed insigne in san-
luni, dacché in quell'anno fli crea- tità, mandato dal suo re, dopo che
to da Clemente VII , anticardina- Benedetto XIII viveva ostinato nel-
le de' santi e Martino
Silvestro l'antipapato, a Carlo VI re di Fran-
ai Monti . Ma
benché deponesse cia acciò lo abbandonasse. 6. Guai-
allora l' amministrazione del vesco- tero Inglese, vescovo di Glasco^v,
vato d'Avignone, non però diminu'i o Glastembury, in grazia del re
suo zelo per questa chiesa, che vi
il d'Inghilterra, fu fatto assente anti-
fondò dodici anniversarii, ed una cardinale prete, e seguì le parti di Be-
2i4 AVI A^ I

iicdello XIII, e coaie del prociidente si in Avignone, e sepolto nella chiesa


ignora l'epoca della sua morte. 7. Gio- de' celestini presso il ponte di Sor-
vanni Novacastro , nobile francese, ga. IO. Giacomo de Montenayo
figlio di Tebaldo e Giovanna di francese, arcidiacono di Reims, cu-
Chàlons, parente dell'antipapa, e biculario dell'antipapa, che lo fece
secondo il Ciacconio, teologo dome- anlicardinalc prete dei ss. Pietro e
nicano, e maestro del sacro palazzo Marcellino, o di Clemente, morto
s.

apostolico . Fu anticardinale prete in Avignone nel maggio iSgi.


del titolo de' ss. Quattro Coronati, Otto anticardinali Clemente VII
indi vescovo d'Ostia e Velletri. Mo- creò in Avignone, dì 11 luglio i38),
ri Avignone a' 4 ottobre
in SgS, i nella sua quinta promozione e ,

poco dopo aver portato rinforzi di sono i seguenti: i. Tommaso Am-


truppe al maresciallo Bussicardo manata, detto de^Manli di Pistoia,
per l'assedio di Benedetto XIII. Ven- arcivescovo di Napoli, anticardinale
ne sepolto nella chiesa della Certo- prete di s. Prassede. Si vuole che
sa di Villanova. 8. Aniadeo de Mar- egli fosse stato uditore del palazzo
chesi di Saluzzo nel Piemonte, pri- apostolico. Da Gregorio XI, nel i374,
ma vescovo di Valenza , e poi di fu spedito per gravi affari all' impe-
Die. Per conciliarci gli animi degli ratore Carlo IV, e mori in Avignone,
italiani, fa dicliiarato da Clemente nel 3qo, o nel i 3q6, e, secondo Con-
I

VII, suo diacono anticardinale di


zio, telori,a' c) dicembre iSqg. 1. Ber-

s. Maria Nova; e da Benedetto XIII, trando di Cauhaco, francese di Limo-


.siccome uomo nato fatto per grandi ges, nipote del Cardinal di Chanac di
e sublimi imprese, venne incaricato Gregorio XI, morto nell' ubbidienza
della legazione al re di Aragona ; di ClementeVII,nel 383. Era dottore i

ma desideroso egli dell' unità, e in legge, arcivescovo di Bourges, pa-


«iella pace della Chiesa, abbandona- triarca diGerusalemme, anticardinale
to quel fanatico antipapa, si con- prete di Pudenziana e poi vescovo
s. ,

dusse al concilio di Pisa, dove ven- suburbi cario di Sabina. Mori in Avi-
ne annoverato fra i Cardinali elettori gnone a' 20 maggio i4o4- ^- Ameli-
di Papa Alessandro V, che lo spedi no o Amelio Lantruo , o Lotrec, fran-
a Genova col carattere di legato apo- cese, de' visconti di tal nome, vescovo
stolico. Trovossi presente al concilio convenerense nell' Aquitania, refe-
di Costanza, e all'elezione di Martino rendario apostolico , anticardinale
V. Mori nella villa di s. Donato nella prete di s. Eusebio, morto in Avi-
diocesi di Vienna, e non in Firenze^ gnone a'7 giugno i3go, e, secondo
come alcuni pretendono ; e fu se- il Frizonio, nel iSgg. 4- Giovanni
polto nella chiesa di s. Gio. di Lio- Piacentini francese , vescovo castel-
ne da lui arricchita con suppel- lanense nel Belgio, anlicardinalc pre-
lettili e vasi d' oro e d' argento. te di s. Ciriaco alle Terme, morto
8. Pietro de Fitgnaco o Ferenhia- nell'obbedienza di Benedetto XIII ai
co francese, dottore in ambe le leg- 9 maggio ì\o\- 5 Pietro di Tit-
gi , avvocato supremo della curia rìiso Borgogna, o di
francese di
di Parigi , canonico della caltedra- Lione. Secondo alcimi da custo- ,

le, protonotario apostolico, anticar- de della chiesa di Lione e maestro


dinale diacono di santa Maria in de' memoriali nella corte di Carlo
Aquiro, morto a' g novembre ijg^, V re di Francia, fu raccomandato
AVI AVI 'il 5
n Gregorio XI dal duca di Beziers, la mitra di Viviers, poi quella di

affine di oltcnergli il vosco va lo di Ginevra, e nel i4io ebbe l'altra di

Vienna, e, se non fosse stalo per non Arles, da lui ritenuta in perpetua
opporsi alle istanze del clero e dt;l amministrazione, e finalmente quel-
popolo, che desiderava un altro pa- la di ^ ieinia nel Delfìnato. Creato

store, l'avrebbe ottenuto. Fu fatto pe- anticardinale e vice-cancelliere, a-

rò vescovo di Miliezais , e, crealo derì a Benedetto XIll, che lo di-


anticardinale prete di s. Susanna, 111 chiarò vescovo d'Ostia, e Velletri ;
assegnato da Clemente VII consi- ma vedendo l'empia ostinazione di
gliere di Lodovico II d'Angiò, al- quell'antipapa, lo abbandonò e de-
lorquando si condusse a Napoli, co- testato lo 1409, si unì
scisma, nel
stituendosi legato eziandio di quel co' padri nel di Pisa dai
concilio
regno, acciocché fosse indotto il po- quali fu benignamente accolto, ed
polo ad abbandonare Urbano VI. ammesso senza tiifiicoltà a sede-
Dopo la morte di Clemente \II, re tra' veri Cardinali . Contribuì
aderì per alcun tempo a Benedetto all'elezione di Alessandro V, dal
XIII; ma abbandonollo per condursi quale fu confermato nelle sue di-
al concilio di Pisa, in cui ammesso gnità. Dopo la morte di Alessan-
tra' Cardinali, fu nel numero degU dro V, eletto in Bologna Giovanni
elettori di Alessandro V, dal quale XXIII, consagrollo Pontefice, ed in-

ebbe prima la legazione di Toscana, tervenuto al concilio di Costanza, si

indi negli ultimi mesi del 4^9, quel- 1 attribuisce a lui pure l' esaltazione
la, come diremo, d'Avignone, e del e la consacrazione di Martino V,
contado Venesino , dove fu spedito poco mancando che non restasse e-
ron solo col carattere di legato, ma letto egh stesso. Morì nel i4?6 in
eziandio di vicario generale della Boma a' 16 febbraio, lasciando glo-
Santa Sede. Fu
ancora indarno in- riosi monumenti di sua pietà, par-
viato legato in Francia per racco- ticola! mente ne' due coliegii di Gine-
gliere le decime, ed ivi morì nell'an- vra, ed in quello di Avignone, detto
no i4'2; comimque il Contelori il gran Collegio, che dotato venne
dimostri che cessasse di vivere nel da lui di copiose rendite e di una
i4i7- 6. Giovanni de Minolys, o .scelta biblioteca. Oltre di che eresse
Morelly, visconte d'Estain, vescovo in Annecy un convento a' domeni-
di Ginevra, anticardinale prete di s. cani, e nel luogo di sua nascila un
Vitale, concorse all'elezione di Be- ospedale con chiesa e monistero per
nedetto XIII, morì in Avignone nel dodici cistcrciensi, ai quali, secondo
i3c)9, e nel i4o4 ^^ trasportato nel- il Duchesne, de Cardinali
Storia
la chiesa de' francescani di Clermont. francesi, 694, aveva egH
tomo I, p.

7. Giovanni r//.6ro«f<7 co, perchè nato appartenuto. Il Sassi dice, che il suo
nel Castello di tal nome, presso An- corpo fu trasportato a Ginevra e ,

necy nella Savoja da oscuri genito- sepolto nella cattedrale nella cap-
li ma di cognome Arnìet o Bro-
, pella da lui fondata; ma i più vo-
gner. Applicatosi agli studii nella uni- gliono che morisse in Avignone e
versità d'Avignone, vi ottenne la lau- fosse tumulato nella chiesa di s. Pie-
rea in gius canonico, indi fìi fatto tro. 8. Giovanni Rodandolo Rolando,
canonico di Ginevra, e per la pruden- francese, già direttore del Cardina-
za e singoiar dottrina nicritn nel i 38o le d'Amiens, anticaidinalo prete, e
T-.iG AVI AVI
poi vescovo suburljicario eli Frasca- non potea governare. L'immensa
ti, morto a' 1 7 settembre ovvero , sua carità inflammollo di zelo per
nellottobre del 1 388, in Avignone, estinguere lo scisma, che desolava la
ed ivi sepolto nella cattedrale , in- Chiesa. Sperava eziandio di riuscirvi
stituendo ei'cdi de' suoi beni i po- per la parentela con che era stretto
veri, e le oneste zitelle per mari- co' principali sovrani d'Europa; ma
tarsi. la morte lo colse fra' nobili suoi di-
Nella sesta promozione fatta da , visamenti in Villanova d'Avignone
Clemente VII in Avignone nel i386, a' 2 luglio 1387 in età di diciotto
sesto anno del suo antipontificato, anni, dopo una malattia di languo-
fece anticardinale il solo Pietro di re cagionata dalle sue austerità. I
Luxemhoiu'g dell'illustre famiglia di miracoli fi'equenti e segnalati, i quali
Ligny nella Lorena de' conti di tal era voce che si operassei'o ogni gior-
nome, nato a' 20 luglio i36g. Man- no sulla sua tomba, persuasero Car-
dato a studiare a Parigi vi si fece lo VI re di Francia suo parente a
distinguere per applicazione e pietà, deputare , di concerto col capitolo
in età di soli dieci anni il detto an- della cattedrale ed università di Pa-
tipapa lo fece canonico di quel- rigi, il celebre Pietro d'Ailly in A-
la cattedrale, ed indi divenne arci- vignone ,
per sollecitare dall'Anti-
diacono di Dreux. Utile giudican- papa in loi'o nome la canonizzazio-
dolo poscia Clemente VII a con- ne. Clemente fece incominciare le
fermare ed accreditare il suo parti- informazioni , ma le discordie del
to, nel 1 334, lo promosse a vescovo grande scisma ne impedirono la con-
di Metz, diocesi divisa dallo scisma, tinuazione. Però, nel i527, con bre-
giacché una parte ubbidiva ad Ur- ve de' 9 aprile, il vero Sommo Pon-
bano VI. Creatolo allora anche an- tefice Clemente VII, Medici, cre-
ticardinale diacono di s. Giorgio in dendolo per invincibile ignoranza se-
Velabro, gli permise di conservare il guace dell' Antipapa ad istanza di ,

vescovato a titolo di commenda, se- molti principi, permise che si espo-


condo la disciplina di quel tempo, in nesse alia venerazione de' fedeli il

cui la promozione al Cai'dinalato fa- corpo del b. Pietro, ma senza il ti-

ceva per diritto rimaner vacante il tolo di Cardinale. Urbano Vili nel
vescovato. Volendo prender possesso 1629 ne concesse però l'uffizio e
della sua diocesi dai partigiani di messa a' certosini sotto i 5 luglio. ,

Urbano VI per la maggior parte La settima promozione fu fatta


occupata, fu d'uopo che il suo fra- dall'Antipapa in Avignone nel 1387.
tello Valerano conte di Saint-Paul Vi furono creati i due seguenti italia-
mettesse in piedi una truppa di mil- ni, deposti dalla porpora da Urbano
lecinquecento uomini, co' quali s'im- VI. Il primo è Pietro de' Conti di Prata
padronì di molti luoghi, che passa- di Concordia, delFriuU. Istruito nelle
rono all'obbedienza di Clemente VII. scienze ecclesiastiche e canoniche, fu
Chiamato finalmente dall'Antipapa fatto arciprete di Padova, e pel suo
alla corte d'Avignone, continuò a crecUto, nel 357, ^^ promosso a ve-
1

praticarvi tutte le virtù ecclesiasti- scovo di Treviso, indi, dopo un anno,


che, e formò la risoluzione di rinun- passò ad occupare la sede di Padova,
ziare ai benefizii ond'era stato cari- distinguendosi per liberalità co' po-
cato, ed allo stesso vescovato che veri, e propensione verso i letterali,
AVI AVI 0.7
fra onorò in più modi France-
quali colti da Clemente Nll, furono di-
sco Felrarca. Urbano V, nel iSyo, chiarati Cardinali con molte pre-
,

Io trasferì all'arcivescovato di Ra- bende ma intanto il Pontefice, nel


;

venna. Eletto Papa Gregorio XI, alli- 1 387 in Perugia scomunicava il


,

iie di maneggiare la pace fra il re di Prata e lo deponeva dalle digni-


Francia e quello d' Inghilterra , nel tà . Disgustati gì' italiani di Ur-
1376, deputò l'arcivescovo di Ra- bano VI ne profittò l'antipapa, e
,

venna ed il vescovo di Carpentras- data al Prata, a' 4 maggio 388, la 1

so per la soddisfazione che di lui


,
legazione, vi riuscì egregiamente, pe-
aveva esternata il re francese ; e die- rocché ridusse all'ubbidienza d'Avi-
de la chiesa di Tournay al Prata, gnone diverse città, tra le quali Viter-

sebbene la concordia non si fosso bo, Narni, Montcfiascone e Spoleto,


eonchiusa, ma solo una tregua d'un con altre considerabili terre state
anno, comechè a molti sagrifìcii fosse immensamente danneggiate Il Pia- .

pronta la Francia verso la ostinata ta tentò pure di guadagnare i fio-


Inghilterra. Dipoi, a' 18 settembre rentini; ma indarno, perchè il vesco-
1378, Urbano VI creò il Prata vo Acciajoli tenne fermo per Urbano
Cardinale prete di s. Prassede, e VI. Indi condottosi in Civitavecchia,
nello stesso anno lo spedì a Ven- con un sussidio ricevuto da Avigno-
ceslao re de'romani. Piacque a quel ne di grossa somma di denaro,
re l'abilità e destrezza del Prata, ebbe tutto l' agio di radunare un
e affidogli l' ambasceria ad Enrico forte esercito contro i sudditi di Ur-
IV d' Inghilterra , nella quale occa- bano VI. Fatta lega altresì con
sione conchiuse matrimonio d'una
il Rinaldo Orsini principe dell'Aquila,
sorella di Venceslao col monarca che avea occupato alla Chiesa Cor-
inglese. Trasferitosi Urbano VI in Na- neto, Spoleto, ed altri luoghi im-
poli, ed imprigionatovi da quel Carlo portanti e con Luca
, e Corrado ,

III, che egli aveva investito del re- Monaldeschi, signori d'Orvieto, mer-
gno, vi si recò il Prata da Corne- cè la podestà suprema concessagli
to, per procurarne la liberazione, e dall'antipapa, costituì entrambi vi-
pacificale gli animi. Non volendo carii e governatori perpetui per la
per precauzione entrare in Nocera romana Chiesa di quelle città, colla
de' Pagani, in cui il Papa era asse- sola annua ricognizione d'un falcone
diato, ne restò offeso il sospettoso da presentarsi per la festa dei ss.

Pontefice, anzi credendo che d'ac- apostoli Pietro e Paolo, e ciò per
cordo col re lo volesse avvelenare, renderli più fedeli e più pronti a
fuggito che fu a Genova, lo fece travagliar le città, ed i luoghi, che
carcerare. Allora temendo il Prata ubbidivano ad Urbano VI. Morto però
la sorte infelice di altri colleghi, nel Urbano, il Prata, che avcalo abban-
386, fuggì col Cardinale Tarlati
1 donato per salvare la propria vita, de-
in Avignone, e passando per Mila- liberò di ritornar alla parte da lui
no , come racconta Gobelino per ,
creduta più sana e sicura. Perciò,
far cosa grata ai Visconti, in se- lasciato il partito dell'antipapa, passò
gno di disprezzo per Urbano VI, a quello di Bonifacio IX, a cui con-
fece bruciare pubblicamente il suo segnò tosto quanto aveva usurpato
cappello Cardinalizio. Giunti am- alla Chiesa. Udite dal nuovo Ponte-
bidue in Avignone, e benissimo ac- fic-e le scuse e le discolpe da lui ad-

NOI.. 111. 28
3,8 A\l A\ I

dotte, per riiP77n dc\\.\ v.ilid.» mici- detto XIll, e finì di vivere, nel

posizione di ahiuii Cardinali nel ,


i3c)(), in Avignone. Altri però dico-
i38q, lo restituì agli antichi onori no eh' ei ujorisse in Assisi, ed altri

eonterendogli, nel iSgi,!! vescovato in Vienna.


lusctdaiio, la legazione ossia vicaria- L' ottava promozione, fatta in A-
to dell' Umbria, della Marca e della vignone dall" antipapa Clemente VII,
Komai^na, in ciò die riguardava nel i388, fii del solo Giacomo d.' /t-

puramente 11 temporale, con tremila ragona spagnuolo, di stirpe regia, fi-

scudi d'annua rendita. Nel i3c)i si glio di Pietro conte di Prati, e ni-

trovò presente il Cardinal Prata pote di Giacomo re d'Aragona, an-


alla restituzione, clic si fece a Boni- ticardinale vescovo di Sabina, morto
facio IX delle città di Bologna e neir ubbidienza di Benedetto XI li
di Perugia , ove si recò per co- a' So maggio, o, come altri vogliono,
mando Pontificio a prenderne pos- ai 3 luglio 1 3c)6. Dicesi che prima
sesso, licevutovi dai perugini con dell' anticardinalato fosse vescovo di
ktizia. In Viterbo , a cagione della Valenza Spagna, e che la regges-
di

vacanza ài quel vescovato ,


gli fu se fino alla morte.
accordato di poter unire al teuìpo- Nella nona promozione, celebrata
rale dominio, ancora lo spirituale; in Avignone a' 6 novembre 1389,
ma volendo rimuovere i ministri, e Clemente VII dichiarò anticardina-
porne di nuovi a sé ed al Papa le dell' Ordine de' preti Giovanm ,

fedeli , si rese odioso a' viterbesi de Tlialam francese, di nobile fii-


dando luogo ad ima congiura scop- miglia honese. Fu fatto arcivesco-
piata a' 7 febbraio iBgr, nella qua- vo di Lione |>er le istanze di Car-
le dispersi i suoi aderenti, si salvò lo VI re di Francia, fu zelante lìel-

colla fuga, uscendo dalle mura del- l' amministrazione della diocesi , e
la città per mezzo di scalo. Questo Car- lodato venne per la sua dottrina.
dinale, detto Cardinale Pileo de Pra- Morì sotto Clemente VII, agli 8
ta, ed anche de' (re Cappelli j per ottobre iSgx, e fu sepolto nella
([uelli che ricevette da Urba»io VI chiesa di s. Pietro, cattedrale di

da Clemente VII e da Bonificio, Lione. Anche nella decima promo-


IX, fondò in Padova il collegio zione, seguita in Avignone a' io a-
Pratense, morì in Roma nel i4oo, gosto iSgo, lo stesso antipapa an-
e venne trasportato poscia in Pa- noverò nel suo collegio anticardina-
dova, dove il suo corpo fu posto in li?io. Martino SaL'a, detto Zalba di

un avello di marmo. L'altro anticar- Novai'ra, vescovo di Pamplona, dot-


dinale, fattoda Clemente VII in que- toi-e de' decreti e referendario della
sta promozione, fu Galeotto Tarlali, coite avignonese, fatto Ordine
dell'

detto di Pietramala, de' signori di de' preti, col titolo di s. Lorenzo in


Arezzo, creato da Urbano VI, a'i8 Lucina. Contribuì col suo sulfiagio
settembre iSyS, diacono Cardinale all'elezione dell'antipapa Benedetto
di s. Agata; ma avendo penetrato Xni, dal quale fu mandato legato
d'essere in sospetto del Papa, fug- al re di Francia Carlo VI. Da quel
gì in Avignone, ove Clemente VII re fu però con altri due aniicardinali
lo riconobbe nella stessa dignità fatto porre in carcere ,
perchè soste-
colla diaconia di s. Giorgio in Ve- neva le parli dell' antipapa. Come
labro. Votò per 1' elezione di Bene- veime lasciato in libertà, ritornò al-
AVI AVI 219
fa sua chiesa di Pamplona, ove ce- della Cluesa, fu ammesso tia'Cardi-
lebiò un smodo per coi reggere; 1 iiali, intervenendo m tal qualità al-
costumi depravati. Eseguila un' ara- l'elezione di Alessandro V e di
basceria per Carlo HI re di iN'avar- Giovanni XXlll. Dal primo fu de-
i-a a quel di Fiancia, morì in A- coiaio della carica di [>eintenziere
vignone a' 27 ottobre i/joS, e fu maggiore, e confermato nel vesce-
sepolto nella chiesa di s. Maria di vaio tusculano. Morì in Avignone
Buonpasso de' certosini. nel i.ji'i o nel i4'7j ^ '*^' sepolto
L'undecima promozione di Cle- nella cattedrale, o, come vuole il

mente VII , latta in Bcllocadium <lio- Fantoni, nella chiesa di s. Maria


tesi d'Arles, a' 1 2 ottobre 1 3t)o, tu dei di Domi, donde Cu trastèrilo alla
seguenti due auticardinali: 1. 6^ /oi'<7rt- chiesa di san Sinlbriano a tenore
ni Flandrini, francese, arcivescovo tli della sua disposizione.
Auch, col titolo presbiterale de' ss. La duodecima promozione di Cle-
• iiovanni Paolo in Pammachio,
e mente VII celebrata in Avignone
,

indi vescovo di Sabina fallo da 15e- a' 16 maggio i3c)i, fu del solo an-
iicdctto XIII, da lui in progresso de /' ergy (i"AU~
ikaid'nvAÌe Giiglit^hno
abbandonalo verso il i^o5, come cese, Giovanni siniscalco
figlio di
risulta da mia memoria di Claudio di Borgogna, e di Egidia di Vienna,
Jioberlo nel catalogo degli arci ve- ed arcivescovo di Besanzone. Sco-
scovj d'Auclì, nella dedicazione della municò egli Filippo duca di Borgo-
2. Pietro Brar-
«appella di Bourges. gna, perchè avea pioibito che fosse
di, o Geraiidi non del poggio di coniata in Besanzone, non ostante
Limoges, come dicono Ciaccouio e gli antichi diritti,
la moneta chia-
Fantoni , ma di uu Uwgo della dio- mata Jzona. Per liberarsi quindi
cesi di Lione, dello Forez, nel ca- dal furore del duca si recò in Avi-
stello di s. Sinforiano. Era licenzialo gnone, dove Clemente VII lo fregiò
in gius canonico ed arcidiacono di della dignità anticardinalizia col ti-

Bouiges. Fatto chierico di Camera tolo di prete di santa Cecilia. Mori


da Gregorio XI, fu spedito da quel in Avignone, nel 1407, e fu tumu-
Ponlefìce nelle Fiandre a Guglielmo lato nella cappella di s. JNicola, nel-

visconte di Turcnna, indi divenne ve- la chiesa cattedrale,


scovo di Lodeve, e poco dopo, nei Nella decimaterza promozione, da
i384, di Puy, e, nel ij86, di Avi- Clemente VII fatta in Avignone a' a4
gnone, come asserisce il Cardella : gennaio i3c)4) creati vennero 1 tre
finalmente in questa promozione fu seguenti soggetti , coi quali compi il
crealo da Clemente VII, di cui era numero de' trentotto anticardinali
penitenziere maggiore, anticardinale da lui creati, secondo il Ciacconio,
prete di s. Pietro in \ incoli, o di colle aggiunte dell'Oldoino. Sono es-
s. Clemente, come vuole il Ciacco- si: i. Pietro Fernando de Frigias

nio. Da quel titolo, sotto Benedetto o de Frigidis. spaglinolo di oscuri e


XIII, passò al vescovato suburbicario miserabili genitori, fiuadagnalasi col-
tusculano. IN'el i4o3 fu ricevuto ar- la singolare sua industria e deslrez-
cidiacono nella chiesa di Rochau, ed xa la buona opinione de' re Enrico
abbandonalo in seguito l'antipapa \\ Giovanni II di Castiglia, fu
e
per la sua ostinazione, si condusse nominato alla chiesa d' Olma, e Cle»-
al concilio pisano, in cui pel bene mente VII lo fece anticardinale pre-
a20 AVI AVl
te di s. Prassede. Dopo aver seguilo dinaie vescovo d'Ostia, morto, se-

per alcun tempo ii partito dell' an- condo il Frizonio, nel i4o2, benché
tipapa Benedetto XIII Io abban- , altri lo \oglia)i() promosso e morto
donò e riconobbe per legittimo
, prima di tal' epoca.
concilio quel di Pisa, che lo am- In Avignone si tennero, nel 1 390,
mise tra' Cardinali; onde trovando- i comizii generali de' cavalieri del-
si presente all'elezione di Alessandro l'Ordine gerosolimitano, per trattar-
V , che lo dichiarò suo legato in vi la difesa di Smirne minacciata da
Roma incamminava anche verso
, Baiazette I, già da Gregorio XI rac-
quella città quando udì la nuova comandata al loro presidio, e per
della morte del Papa. Voltò strada radunarvi tutti gli opportuni appa-
pertanto , e si condusse a Bologna recchi. Nel tempo di Clemente VII,
per assistere al conclave, in cui fu Avignone contado Venesino
e il

eletto Pontefice Giovanni XXIII . soffersero non


poche aggressioni ,
Quel Pontefice lo trasferì, nel i/^.i'i, per parto di certe truppe di rapina
alla chiesa di Sabina, confermollo chiamate tuchini, condotte da Fer-
nella carica di legato in Roma, ed raguto lor capo, ed avanzi di quel-
inoltre gli conferì la dignità di ar- le, che negli anni antecedenti avevano

ciprete della basilica vaticana. Tro- danneggiato la Linguadoca e la Pro-


vossi presente al famoso concilio di venza. Seguivano esse il partito di Car-
Costanza, e fu nel numero degli lo IH Durazzo contro Lodovico II di
elettori di Martino V, che lo spe- Angiò, e quiiìdi non cessavano di fare
dì legato apostolico in Venezia, con scorrerie ne' dominii ecclesiastici pro-
ampia facoltà di assolvere il doge venzali ,
posseduti tlall'antipapa sos-
Tommaso Mocenigo , il consiglio tenitore dell'Angioino. Clemente II
ed il popolo veneto dalle censure, oppose a quelle truppe Raimondo
nelle quali erano incorsi ,
per aver Roggero di Turena suo affme in
,

pubblicati alcuni statuti contrarii al- secondo grado, pronipote di Clemen-


la immunità. Alla fine,
ecclesiastica te VI , e figliuolo del fratello di
dopo aver fondato nella Spagna il Gregorio XI.
magnifico monistero di Spegia pei Ma queir aiuto che Raimondo ,

religiosi gerosolimitani, morì in Fi- avca dato all' antipapa j fu uno dei
renze, nel 1420, donde fu traspor- motivi per muovergli susseguente-
tato nella di Burgos. 11
cattedrale mente guerra. Imitato Raimondo,
Mariana, storico spagnuolo, lo taccia perchè Lodovico I d' Angiò avesse
di poca onestà, di avarizia e di su- riunito alla contea di Piovenza i feu-
perbia, per cui nella Spagna gli fu- dida lui ricevuti a titolo onero-
lono sequestrate grandi somme, fu so da Giovanna I , e porche la ve-
esiliato. 2. Lodovico Allobrox della dova Maria, tutrice di Lodovico II,
famigha Militum de Pondevax, ve- aveva costantemente ricusato di re-
scovo di JMauriennc nel ducato di integrarlo abbracciò apertamente
, ,

Savoia, prete nnlicardinale di s. Ce- nel i3f)0, il partito del re di IVa-


sareo, di cui ignorasi l'epoca della poli Ladislao, figliuolo successore
morte. 3. Giovanni de Repucavnr- di Carlo Quindi riunì gli avan-
III.

di francese, signore di Caliors nella zi dellai'mata, che il dolonto Carlo

diocesi di Besanzone, arcivescovo di HI aveva spedila in Provenza, per


quella chiesa e poi di Arlcs, nnticar- far opportune diversioni alle armi
.
AVI .AVI 2:>r

di Lodovico II in Italia, eradunò da Bonifacio IX contro lui e c(jnlro


altre trii[)pe dalla Linguadoca e dal tutti i suoi aderenti. Si tentò uoii
Delfinato, alle quali si congiunsero pertanto dal nuovo Pontefice di abro-
non pochi malconlenti della Proven- gare lo scisma, e di restituire l'unità

za. Con tali fòrze non solo s' impa- alla Chiesa. Con varie legazioni pro-
dronì di molti castelli, di piazze e ter- curò prima di ridurre alla sua ubbi-
re considerabili in quella provincia, dienza i principi e i popoli del par-
ma il contado Yene-
invase ancora con olferire ai pseu-
tito dell'intruso,

sino, ne occupò gran parte e cosi , do-cardinali Clemente VII l'ono-


di
quello, come il territorio d' Avigno- re del Cardinalato vero, e in un con
ne, afllisse con atroci ostilità. Alle- esso all' antipapa la perpetua lega-
gava per giustificare l' invasione del- zione a lettere nelle provincie, e nei
le terre ecclesiastiche, essere credi- regni, che allora gli ubbidivano. Da
tore dalla Camera apostolica di gran- poi si avanzò ad offrire la celebra-

di somme imprestate a Gregorio XI zione di un concilio ecumenico, ac-


ed a Clemente VII, ed altre dover- ciocché in esso con legittima auto-
glisi in compenso per ciò, che aveva rità giuridicamente si decidesse la

latto contro i tuchini in Proven- controversia del conteso Pontificato.


za contro Urbano VI in Italia.
e Ad esempio di Bonifacio IX, ancora
Non volendo l'antipapa ascoltar tali Clemente VII volle comparire incli-
pretensioni, la guerra durò vari an- nato all'unióne, e compostone un
ni ; ma finalmente, nel iSgS, per particolare ufficio di messa, lo pub-
liberarsi da ulteriori vessazioni, con- blicò con ampie indulgenze per chi-
chiuse la pace senza comprendeivi unque lo celebrasse ; ma nello stes-
la Provenza, per cui se ne lagnaro- so tempo, come racconta lo Spon-
no i deputati della provincia. Tut- dano , mandò in Parigi il p. mae-
tavia neir anno seguente Raimondo stro Gio. Goulam carmelitano, ac-
tornò armi, e gravi dispiacei'i
alle ciocché, dispensando indulgenze, dis-
recò a Clemente VII. Da Clemente suadesse l'unità, e concitasse contro
riconosce il Venesino le belle mura Bonifacio IX gli animi. Quando poi
di pietra quadra, ond' è cinta la cit- vide sommamente impegnati fran- i

tà di Carpentrasso sua capitale; mvi- cesi a terminare lo scisma man- ,

ra, che poi furono compite da Be- dò legato al re di Francia Carlo


nedetto XIII. VI, spagnuolo Cardinal Pietro de
lo
Luna, acciocché col pretesto di dar
Elezione del Pontefice Bonifacio IX. fine allo scisma, si studiasse di pro-
pagarlo. Ne dissentivano i teologi
Intanto moriva il Pontefice Ur- della università di Parigi, per testi-
bano VI, a' i5 ottobre iSSg. Do- monio di Giovenale Orsini , e tra
po diciassette giorni di sede vacante, essi principalmente due soggetti di
da quattordici Cardinali dell' ubbi- gran credito, Pietro d'Ailly, ed Egi-
dienza del defunto, a' 2 novembre dio di Campi, i quali citati da Cle-
1889, concordemente fu eletto Pa- mente VII suo tribunale, ricusa-
al
pa Bonifacio IX, Toniasellij napole- rono di presentarvisi. Si diede al-
tano. Subito l'antipapa Clemente VII lora l'antipapa a corrompere con do-
rinnovò contro di esso scomuniche e ni e con promesse i principi della
sentenze, che pur vennero fulminate corte, per cui congiuntosi a Pietro
3 23 AVI AVI
de Luna il duca di Ceny zio del bricala colle limosine di chi con-
re, colla sua forza ed autorità op- correva alla sepoltura del b. Pietro
presse i menzionati teologi. Questi di Lus.embingo, e precisamente fu
però niente costernati, presentarono sepolto nella cappella di s. Michele,
al re una scrittura per confermar- già edificata nel cimilerio de' pove-
lo nel disegno dell' abolizione delio ri da Giovanni di Coiaidano vesco-
scisma. Ma quando spellavano di ri- vo d'Avignone, con l'iscrizione, che
portare favorevole risoluzione, fu lo- si legge presso il p. Giacobbe, Bi-
ro imposto silenzio dal cancelliere hliolheca Pontificuin pag. 2 35. Va-
del regno. I teologi ne furono estre- cò r antipapato undici giorni.
mamente dolenti, e nonostante il Dopo la morte di Clemente VII,
regio divieto, ripigliarono i colloqui!, non vollero pseudo- cardinali di
i

e vinto da gravissimi argomenti Pie- Avignone aderire alle istanze di Car-


tro de Luna, fu costretto ad unirsi lo VI re di Francia, e differire co- i

col consiglio del re, nel divisamento mizi (come abbiamo dal citato Or-
di spogliar Clemente VII della pre- sini) in ordine a procurar l'unione
tesa dignità Pontificia. Ma tra tut- delle chiese. Ne presero il prcleslo
ti i modi di estinguere lo scisma dalla necessità di costituirsi un ca-
aderirono al più difficile, e ingiurio- po, dacché il nominato Raimondo
so al vero Pontefice ; cioè alla ri- di Turena li teneva come assediati.

nunzia d'ambedue, quando doveva- Non sì sa con qual fondamento ri-

no appigliarsi all' unico convenien- ferisca Frossardo, ch'essi procedesse-


te partito , di celebrare il conci- ro all' elezione d' un nuovo Papa
lio generale proposto da Bonifa- del partito loro, colla condizione di
cio IX, affinchè il legittimo Pon- rencleila nulla,dove grata noJi riu-
tefice sì potesse riconoscere . Nel- scisse al Certo è che
l'e di Francia.
lo stesso tempo i Cardinali del- non meno per compiacere a (juel
l'ubbidienza di Clemente VII, con re, che per proprio dettame, prima

gran dispiacere di lui, trattavano in di venire alle votazioni, si obbliga-


Avignone del modo di render la rono con giuiainento pubblico e so-

pace e l'unità alla Chiesa. Uno dei lenne, di adoperarsi ciascuno affin-
dottori della università scrisse pari- chè quando 1' eletto fosse assunto
menti a Clemente VII, di non po- al Papato, senza scusa e dilazione,
terlo più sostenere e tutta l' uni- fosse estinto il lagrimevole scisma
versità medesima gli scrisse, essere nelle vie più acconce ed oppor-
a lui conveniente di deporre il Pa- tune, ed eziandio colla cessione del
pato. Non resse l'antipapa all'av- Pontificato ,
qualora dalla maggior
vilimento, ed in pochi giorni colpito parte de' Cardinali , o presenti o
da apoplessia, morì in Avignone ai futuri , ciò si stimasse spediente.
1 6 settembre 1 894, dopo il gover- Con queste premesse, a pienezza
no scismatico di quindici anni, un- di voti, i diciannove pseudo -cardi-
dici mesi e venlotto gioini. /^. An- nali dell' idjbidicnza avignonese, e-

tipapa XXXV. lessero nel secondo giorno di con-


Fu seppellito nella cattedrale di clave, a' 28 settembre 1 ò()\, il loro
Avignone, donde Cu (laspoitalo, ai collega Pietro de Luna, già diacono

17 settembre i/f'"» «'"'T *I>i<'sa dil Cardinale di s. Maria in Cosnudni,


monistcro de' celestini d.i Ini l.ib- fatto nciranno » ivì da Gregorio
A vr AVI 0.7.3

\I. E^li eia d' ima lUIle jiiìi illu- durlo a rinunziaie. Ciò egli negava
sili famiglie eli Aragona, vd ostc»- come contrario alle leggi , ed alla
tava una potente inclinazione a pro- pratica della Chiesa; propose la via
i.'iirare con tulli i modi po,ssil)ili la del compromesso, e di cavillazione
sospirata unione della Chiesa. Salu- in cavillazione, come può vedersi al
tato col nome
Benedetto XUI, di detto articolo Antipapa XXXVI ,

a' 3 di ottobre, fu ordinato sacer- rese infruttuosa l'ambasceria.


dote dal Cardinale (iuiilo vescovo Neil' anno i 096 , terzo dell' anti-
di Frascati, e nel giorno seguente pontilicato di Benedetto Xlll , nel
di domeniciv, celebrò con solenne njese di gennaio , fece egli la pri-
l'ito la messa. Agli 1 1 poi fii consa- ma promozione de seguenti due
crato coronato da Ugone Cardi-
e anticardinali: i. Pietro Blani o
lìal diacono, dopo la qual funzione Biavi j che a differenza di Pietro
cavalcò con pompa per la città di Fonsna , pur diacono Cardinale di
Avignone. /^. Antipapa XXX^ I. s.Angelo, va denominato il seniore.
Si tenne allora in Parigi un' in- Era consanguineo di Urbano V, nato
signe assemblea, e vi fu decretato, in Gevaudan nella diocesi di Man-
doversi preferire a quella del com- de, nella provincia d'Aquitania, ed
promesso la via della cessione , come era dottore insigne neh' una e l' al-
la più atta a sedare ed a tranquillare tra legge. Fu fatto anticardinale
gli animi. Non osò l'antipapa Lene- diacono di s. Angelo ; ma egh, ve-
detto XIII di mostrar da principio dendo Benedetto XIII ostinarsi nel-
ripugnanza a quel modo di unir i lo scisma, lo abbandonò, e si tras-
partiti, aveva appro-
ch'egli stesso ferì al concilio di Pisa, che gli

vato negli ultimi giorni di Clemen- die' luogo fra gli altri Cardinali
te VII; ma rivolto alle astuzie, Favorì col suo voto l'elezione di

inviò suoi nimzii alla corte france- Alessandro V, il quale nel ratificare
se . acciocché ,
proponendo alcune gli atti del concilio pisano, gU as-
dirticoltà prevedute nell' elezione di segnò il titolo de' ss. Gio. e Paolo.
un terzo Pontefice , si tirasse l' af- 11 Cantelori è di sentimento, che
fare in lungo fino allo scioglimen- il Blani ritenesse la diaconia di s.
to di esse. Tra gli spagnuoli andò Angelo fino alla morte, la quale
nel medesimo punto seminando e- lo sorprese in Avignone nel 1409.
guali cavilli cioè che i francesi non
, Venne sepolto nel monistero di s.
per altro tentavano d' indurlo all'ab- Andrea fuori delle mura di quella
dicazione del Papato, che per essere città, dove leggesi sulla sua tomba
loi'o insoffribile un Pontefice d'altra un lungo epitafio in vei'si , espressi
nazione , che gallicana. Con questi in caratteri gotici. 2. Orlandino
stimoli riguardanti l'amor proprio, Volpelli di Lucca, anticardinale dia-
e r onore nazionale, inviluppava e cono di s. Maria in Via Lata, di-
impegnava gli aragonesi nel suo pa- gnità che da molti autori gli è
trocinio. Così decorse il i394- contrastata.
Carlo VI re di Francia, nel i3c)5, Nel 1397, si tenne in Francfort
mandò Avignone per ambasciatori
in una dieta co' principi dell' impeio,
Lodovico d' Orleans suo fratello, coir intervento degli ambasciatori,
Giovanni duca di Berry, e Filippo de' re di Francia, e d'Inghilterra, e
duca di Borgogna suoi zii per in- ,
di altii principi, non che dell'uni-
9.7.4 AVI AVI
versità di Parigi. Di là .spotliro-
.si Vidio aragonese, ma eziandio lo in-
no amba-sciatori a Bonifacio IX, dusse a concorrere nell' estirpazione
per farlo rinunziare al Pontificato, dello scisma, non con altro modo
ijtiando ancora vi cedesse Benedetto che coir oppressione di Bonifacio \. I

XIII; ma come .scrive Teodorico di Al quale fine ordirono entrambi que-


Niemo (I. XI e. 33): Prcrfatus Boni- sta congiura. Col pretesto di trattar
fnciiis IX muluuìi a'gre tulli quod r unione con Bonifacio IX mandò ,

elicti Principes eum ìiortabantiir ad Benedetto i suoi nunzii sopra due


cedendum. E con ragione perchè galere armate ad Onorato conte di
non era de' principi, o della univer- Fondi, indi fé' trattare con Giovan-
sità il riunire la Chiesa, ma del con- ni de Vico, offerendogli dodici mila
cilio ecumenico, il quale domandava scudi d'oro , se rimettesse il porto
appunto Bonifacio IX. Nello stesso e la città di Civitavecchia nelle ma-
teuìpo ritornava con buona armata ni dell'Antipapa, il quale avrebbe a
IVIartino re d'Aragona, dall' inipre- tal effetto approdato colà con legni
.sa dell' isola di Sicilia, e dopo aver aragonesi, assicurandolo, che per o-
lasciati in Sardegna e in Corsica gli pera del conte di Fondi, sarebbe dopo
opportuni sussidii, era approdato in quel possesso riconosciuto per Papa
Marsiglia. Colà gì' inviò Benedetto da alcuni baroni romani, e da gran
XIII Antonio de Luna a pregarlo parte del popolo. Accettata da Gio-
di trasferirsi in Avignone per ista- vanni l'offerta, gli fu sborsata dagli
bilire insieme de' modi di estingue- ambasciatori la detta somma ; ma
je lo scisma. li re, che gli era affi- la Provvidenza fece insorgere varie
ne, compiacque il desiderio di Bene- difficoltà per cui non potè Bene-
detto XIII, e con numerosa comiti- detto XIII recarsi a que' lidi col-
va di truppe entrò in Avignone l'ul- r armata. Quindi .speditovi Gonzalo
timo di marzo iSgy. Non tiascurò Forcenio a ricevere a suo nome la

apparecchi l' Antipapa , per rendere tortezza e il porto, non volle il de


.solenne e magnifica lentrata di Mar- Vico rimetterglielo, essendosi con-
tino, ed Avignone non avea forse venuto di consegnarla alla stessa
ancor veduto un ingresso cotanto persona dell' Antipapa.
splendido ed imponente per l'appa- Frattanto nel medesimo anno
rato delle milizie reali. Il giorno ap- i397, la peste percosse Avignone,
presso, che fu la quarta domenica per cui Benedetto XIII ne uscì, tras-
di quaresima, l'Antipapa onorò il re ferendosi ad abitare il palazzo Pon-
col dono Rosa d'oro benedetta
della tificio del ponte di Sorga, mentre
e col sacro ornamento di quella volle gran parte de' pseudo-cardinali ri-

che cavalcas,se per la città. Indi, ai fuggiaronsi altrove. Nel ponte di Sor-
9,2 aprile, che fu il giorno di Pas- ga Benedetto XIII fortificò il pro-
qua , dopo la mes.sa solenne, lo in- prio partito, con due promozioni di
vesti del regno di Sardegna e di anticardinali. Di tre fu la prima, ai
Corsica. In quel soggiorno facilmen- 3 settembre, e di altrettanti la .se-

te Benedetto XIII guadagnava il re conda a' 1 dicembre. Nel medesi-


1

di Aragona colle sue lusinghiere e- mo luogo celebrò la solennità di


.spre.ssioni, impegnava meglio al
e lo Natale, e, dimiinieiulo poscia il furo-
suo partito. Anzi non .solamente ot- le della peste, ritornò in Avignone
tenne di restar munito di buon prc- nel principio del i3yS, risuonando
AVI AVI 225
l'aria di lietissimi viva, con univer- naie prete di Clemente, e poscia ve-
s.

sale applauso, intanto ch'egli caval- scovo suburbicario di Porto, spedito


cava verso il palazzo Papale. Nella legato al re Martino di Aragona, e
seconda promozione, fatta da Bene- morto nell'ubbidienza di Benedetto
detto XllI, a 3 settembre 1 397, fè'ce i XIII nell'anno i4o8. 2. Bonifacio
ti'e seguenti anticardinali: Ferdinando Ammanati ò\ Pistoja figlio di Donato,
de Calniello, detto Perczio CalvUlo, e di Lippa di Ricciardi, fratello di
nato in Ispagua, oriondo della città Tommaso Ammanati anticardinale
diTaragona, insigne in letteratura. di Clemente VII, dotto in giurispru-
Fu vescovo di Taragona, e diven- denza, e valente nel trattare gli aifari.

ne prete anticardinale de' ss. XII Fu protonotario apostolico, anticar-


Apostoli. Egli fu tanto fedele al- dinale diacono di s. Adriano, e, man-
1 antipapa, che, abbandonato dagli tenutosi costante nell' ubbidienza di
altri, rimase egli solo assediato nel Benedetto XIII, solfrì per lui molti
jialazzo d'Avignone, nella cui città pericoli e la prigionia insieme al
morì nel i4o45 2. Tanfrido o Gof- Cardinale di Pamplona. E sebbene
fredo de Ronyl francese, referenda- dopo qualche tempo fosse lùmesso in
rio apostolico, anticardinale diacono libertà colla condizione di non se-
di s. Maria in Aqiiiro, che fu man- guir Benedetto XIII, egli invece gli

dato da Benedetto XIII legato al fu fedele fino alla morte, avvenuta


re d'Aragona; legazione da lui pur nel marzo del i4o3. 3. Lodovico
esercitata sotto Clemente VII. Con o Landolfo de" duchi di Berry
alcuni anticarchnali il Ronyl difese francese, cospicuo per le strette pa-
Benedetto XIII quand'era assedia- rentele, che vantava co' sovrani di
to, bene adempiendo le parti di sol- Francia, d'Aragona, e della casa d'Au-
dato e di capitano, e rimase nella ub- stria. Era vescovo di Poitiers, donde
bidienza di Benedetto fino alla mor- Bonifacio IX, nel iSgS, lo trasferì
te, avvenuta nel i4o2, o nel i4o3. alla chiesa di Langres, nella quale
3. Pietro Serra spagnuolo di Barcel- nel ì4o4j celebrò un solenne sinodo
lona, cugino di INIartino re d'Aragona, diocesano, e fu fatto anticardinale
arcidiacono di sua patria, e vesco- diacono di s. Quindi tratto
Agata.
vo di Catania in Sicilia, consigliere da viva brama di vedere nna volta
del detto re e cancelliere del regno, il termine dell' orribile scisma che ,

fu fatto anticardinale diacono di s. lacerava la Chiesa , recossi al con-


Angelo in Pescheria, donde passò al- ciho di Pisa , e col suo suffragio
l' ordine de' preti col titolo di s. contribuì all'esaltazione di Alessan-
Clemente, o de' ss. Silvestro e Mar- dro V, che riconosciutolo per Car-
tino a' Monti. IVÌorì di peste in Ge- dinale, gli assegnò il titolo de' ss.

nova, ritornando da Savona, nel- dodici apostoli. I Cardi nah dell'ub-


l'attoche trattava r estinzione dello bidienza di Alessandro V, congregati
scisma, agli8 ottobre i4o4- in quel sinodo , lo inviarono alla

La terza promozione fatta da Be- dieta di Francfort, affine di procu-


nedetto XIII presso il ponte di Sor- rare r unione della Chiesa. Compita
ga, fu de' seguenti tre anticardinali, tale incombenza, intervenne in Bo-
e seguìa' 2 I dicembre 1397: i. Be- logna ai comizii per Giovanni XXIII,
rengario Anglesola spagnuolo, vesco- che gli conferì il vescovato di Por-
vo di Girona in Catalogna, anticardi- to , e poi, nel i4i3, la chiesa di
voL. IH. 20
??6 AVI A\ I .

Chàlons. Fu presente al concilio di da Clemente VI, e vescovo d'Ostia


Costanza, dove favorì l'esaltazione e Velletri da lìenedetto XIII, ovve-
di Martino V, che, nel 14^0, lo ro con più verosimiglianza, secondo
fece vescovo di Verdun Mori nel . altri, sotto la condotta di Gio. di

i43o, nella sua diocesi, in cui a- Novociìstro, o di Castelnuovo, cugi-


veva fondato un convento a' fran- no diClemente VII, borgognone,
cescani e dove rimase sepolto nel- dell' Ordine de' predicatori come ,

la cliiesa di s. Ilaria, nella cappella quegli, che realmente portò rinforzi


di s. Elisabetta. Per la divozione, al Bussicaudo per l'assedio di Bene-
che portava alla B. V., somministrò detto XIII, morendo poco dopo nel
somme immense per l'erezione della mese di ottobre, e venendo sepolto
cattedrale di Verdun. in Villanova. Gli anticardinali per-
Correndo l' anno 898, due1 ani- tanto, così guidati non appena giun-
bascierie mandò il re di Francia sero in Avignone , che proclamato
a Benedetto XIII ,
per farlo risol- il nome del sacro Collegio, presero
vere del Papato
alla cessione ma ; l'amministrazione del governo, e
entrambe infruttuose [f^.
liiiscirono rinforzata vigorosamente la guerra,
Antipapa XXXVI). Congregò allora obbligarono l'antipapa a ridursi nel
in Parigi un' assemblea del clero, e palazzo apostolico di Avignone. Di
de baroni del regno, la cpiale de- là Benedetto XIII rintuzzò gì' im-
cretò, a' 28 di luglio, la recessione peti degli avversarii, e con lo spa-
dall'ubbidienza di Benedetto XHI ro delle bombarde deformò la città,

per tutto il suo reame, e per la che molte parti fu rovinata.


in
provincia del Dellìnato,. Cosi per Tentò il Bussicaudo di far penetra-
mi immoderato zelo usurpossi quel re nel palazzo per vie sotterranee
re l'autorità del concilio, la cele- alcuni valorosi soldati, ma tutti furo-
biazioue del quale da Carlo V pa- no dagli assediali presi ed uccisi. ]Non
die di lui era stala desiderata al- poco danno all'incontro ricevevano
l'estremo punto della morte. La let- gli assediati dalle bombarde con cui
tera di avviso da lui scritta a' Car- battevano le truppe dei Cai'dinali
dinali d'Avignone, è mserita nel toni. sussidiari! al Bussicaudo il palazzo,
XII de 234.
Scìiisin. p. come viene registrato al tomo X
Con l'armi ancora condotte dai de Schisni. p. 95. Ivi è parimenti
generale Bussicaudo, lento il re di narrato, che essendo usciti dal pa-
Francia di astringere ranli[)apa al- lazzo tre anliandinali parziali di Be-
la cesiùone: pei' cui Benedetto XIII nedetto XIII, cioè Martino Salva, na-
fu costretto a ritirarsi in una delle varro, vescovo di Paniplona, de Voyl
due sue Ibrtczze. Accrebbero le forze e Ammanati di s. Adriano, ad abboc-
dt'l Bussicaudo gli Anticardinali di carsicon altri tre loro colleghi, li
bcnedelt*^, che da Avignone, dile- fece Bussicaudo restar prigioni, e
il

guandosi dalla di lui obbedienza, si Giovenale Orsini asseiisce, che due


eiario licoverati in Villanova. Rac- furono presi , mentre tentavano la
colsero essi non poche trup[)e, sotto fuga, e che il Salva pei iva di
la condotta, secondo ali uni, del fame.
pseudo-cani inai ostiense , (iio\anni Di queste angustie di Benedetlo
Armet o Brogner, dello Broniaco, XIII, avvisato Martino re d'Arago-
fililo antieardinrde, vice-cani-.ellii:rc na, tentò di liberarlo col soccoi"so
AVI AVI 227
rli grossa armala, la quale non po- vano, aveva permesso di richia-
gli

tè passare il Rodano per la sicci- mare le antiche e d' introdurre nuo-


tà di quel fiume , benché fosse la ve soldatesche aragonesi e munizio-
stagione invernale: siccità, che im- ni da bocca e da guerra guernì ,

pediva la navigazione, eziandio a' l'antipapa la gran torre, sovrastan-


piccoli legni ; onde combattendo sul te al ponte , fece bruciare il ponte
mare co' disagi di estremo freddo, di legno, ordinò la chiusura della
p con le tempeste, parte dell'arma- porta della città per vietarvi l'ac-
ta perì, e parte ritornò in Arago- cesso dalla parte di Linguadoca
na senza aver nulla operato. Que- scagliò dal palazzo pietre e fuo-
sto soccorso, che dal Rinaldi è ri- chi artificiali, e con essi e con fre-

portato nel iSgS, lo Spondano ed quenti tiri di cannone, uccise citta-

il Surita lo stabiliscono nel i4oo. dini, incendiò case, e sommamente


Checché ne sia, ottenne intanto la danneggiò la chiesa cattedrale, mo-
destrezza dell'antipapa tre mesi di strando aperto disegno di voler di-
tregua, e prima che scorresse l'an- struggere la città.

no, giimsero in Avignone due let- Si con queste operazioni


entrò
tere del re d'Aragona date a' 6 di- nell'anno i4oo, e nello stesso tem-
cembre, e dirette l'una agli anti- po, per opera, o per connivenza del-
cardinali, e l'altra a' cittadini d'A- l' Aragonese, alcuni baroni raccolsero
vignone, con amare lagnanze dell' numerose tnippe, e portando, con
assedio di Benedetto XIII suo affi- guasti e stragi, la guerra nel conta-
ne, e dell'uccisione fatta de' suoi a- do Venesino, molte terre e luoghi
ragonesi. ridussero all'ubbidienza di Benedet-
Nel 1 399, per opera del dotto re to XIII, mentre la Provenza sog-
Martino, e de' suoi ambasciatori, si getta all'Angioino, già parziale del-
stabilirono dal re di Francia alcuni l'antipapa, era d'accordo. Ne la

patti di concordia da proporsi al Francia faceva sforzo in contrario,


pseudo-Pontefice: patti, che veder si impedita dal favore, che Lodovico
possono al detto articolo dell' Anti- duca d' Orleans prestava a Pietro
papa XXXVI. de Luna. Ciò mosse gli anticardina-
Consentì però ai patti l'antipapa a' li e il Bussicaudo a rinforzarsi con
4 con gim'amento, mosso dalle
aprile nuove truppe. Il Bussicaudo rafìie-
angustie, in cui si trovava per man- nò gli aragonesi e baroni confe- i

canza di vettovaglie non altro man- , derati nel Venesino, ed insieme ai


giandosi nel suo palazzo, che pane e cittadini d'Avignone s'impadronì a
legumi, né altro bevendosi che aceto forza della torre del ponte. In que-
temprato con acqua. Dal qual punto sta guisa di nuovo ristretto l'anti-
furono rilasciati liberi i pseudo-car- papa, decorse l'anno i4oo.
dinali prigioni, e restò Benedetto i4oi? sebbene stretta-
Nell'anno
XIII nel palazzo Pontificio sicu- mente custodito. Benedetto XIII era
ro da ogni molestia ma custodito , però mollo considerato, in gui^a che
all' intorno. Indi ripigliato ben to- coU'opei'a del duca d'Orleans e del
sto vigore, dichiarò nullo quel giu- i-e d'Aragona fu liberato dal carce-
ramento da lui prestato per cedere re passando al Castel Renardo in

alla violenza ; e perchè la poca ac- Provenza.


«:urata custodia con cui lo guarda- 1 pseudo-cardinali per assicurailo
t^S AVI AVI
gli mandarono lettere comuni pre- comlzii di Giovanni XXIII, da cu»
sentategli dal Cardinale vice -cancel- ottenne il titolo di s. Cecilia, e la
lierede Broniaco, e la città d' Avi- legazione all'imperatore Sigismondo,
gnone e il contado Venesino temen- insieme col celebre Cardinal Zaba-
do di perdere la sedia Pontificale, rella, per istabilire il luogo ove ce-
per raddolcirlo si sottomisero e si
, lebrare il concilio , e quella ai re
riposero sotto la sua potestà, a'3i di di Francia, e d'Inghilterra. Concor-
marzo. Non però si spiegò Benedet- se all'elezione eh IVlartino V nel con-
to XIII, ma prima si trasferì al pon- cilio di Costanza, dove lesse la bol-
te di Sorga, indi a' 5 maggio passò la, colla quale lo stesso Martino V
a Carpentrasso. Di là tornò al pon- imponeva termine a quel concilio, e
te di Sorga, e sul principio di ago- finì i suoi giorni in Losanna, nel
sto andò a Salona in Provenza. A- 1417 o nel i4i8. Venne sepolto
gli 8 novembre passò in Marsiglia^ nella cattedrale. 2. Michele de Sal~
e sul principio di dicembre a Ta- va o Zalha , novarro , nipote del-
rascona, ove fu visitato dal duca di l'anticardinale Martino vescovo di ,

Orleans. Tra questi andirivieni, vi- Pamplona, uomo dotto e versato in


de totalmente ritornare alla sua ambedue i diritti, era vescovo di
ubbidienza prima la Castiglia e la Pamplona ed anticardinale di s. Gior-
Navarra, e poscia la Francia, con gio in Velabro ma quando Be- ;

decreto dato dal re a' 28 maggio, nedetto XIII si recò in Italia, mo-
dietro le lettere dell'università di rì a' IO agosto i4o6, di epidemia
Tolosa, dalle quali veniva avverti- presso porto Ercole in Monaco, nel-
to, che ninno in terra può arro- la ove fu sepolto
diocesi di Nizza ,

garsi l'autorità di giudicare il Som- nella chiesa de' minori. Altri però
mo Pontefice. affermano, che fu sepolto in Avigno-
In Tarascona diede Benedetto prin- ne nella chiesa de' certosini di santa
cipio all'anno i4o45 ed il continuò in Maria del Buon passo, come rileva-
Marsiglia, ove, a' 9 maggio, colla quar- si dall'iscrizione sepolcrale, che è l'i-

ta promozione, creò i due seguen- portata dal Ciacconio 74^. al t. II p.


ti pseudo-cardinali : i . Antonio di In Marsiglia Benedetto XIII appa-
Chalant, nato di nobilissima pro- recchiò un'armata per tragittare in
sapia nella Savoja, e che il Ciacco- Italia all'oppressione di Bonifacio IX.
nio sostiene essere stato vescovo di Frattanto i suoi nunzii sollecitavano
Losanna, contraddetto dal Chiesa nei Bonifacio IX in Roma a trasferirsi
suoi Cardinali piemontesi , che lo in luogo per trattare con
qualche
vuole prima vescovo di Sisteron Benedetto XIII. INIa tanto il timore
e poi arcivescovo di Tarantasia. delle insidie dell'antipapa e de' suoi
Abbandonò egli Benedetto XIII, aderenti ,
malsana saluto
quanto la
per condursi al concilio di Pisa, dare
di Bonifacio IX, gli vietarono di
e quivi, afiìnchè rimanesse spenta risposta affermativa, anzi, mentre i
ogni scintilla di scisma, fu ammesso nunzii trovavansi in Roma, morì il
tra' Cardinali,
per cui intervenne al- Pontefice il primo ottobre 4o4. 1

l'elezione diAlessandro V, che lo Ciò, che allora accadde, può vedersi al


riconobbe per Cardinale e gli asse- detto articolo dell'antipapa XWVI,
gnò la diaconia di s. Eustachio. Fa- e circa lelczione del l'ontcfice legit-
vori parimenti col .suo sulDagio i timo Innocenzo VII, latta nel i4o4>
A V AVI 27.9

e circa quella di Orcgorio XII, non no V, nel i4^ij •' vescovato di Al-
mono che per f(Manlo concerno al bano, e da Eugenio IV la legazione
concilio di Pisa dal quale e Bene- d'Avignone, come si dirà in appresso,
detto e Gregorio vennero deposti, nella fjuale perseverò per cin<(ue in-
V. Pisa. teri Pontificali, col nome e col cre-
Frattanto intesa da Benedetto dito di ottimo legato, avendo in tal
XIII l'elezione del Pontefice Ales- tempo celebrato un concilio provin-
sandro V, e la deposizione sua ope- ciale. Nello scisma di Felice V si

rata nel concilio di Pisa, per formarsi mostrò acerrimo difensore di Euge-
nuovi sostenitori nel mese di set- , nio IV ; fondò in Tolosa il collegio
tembre 1409 nelle quattro tempo- Fuxiense in Avignone edificò un
,

ra, in Paniscola, castello del regno monistero a' celestini, oltre un nu-
di Valenza in Ispagna , o nella cit- mero grande di cappellanie, benefi-
tà di Perpignauo , luoghi ove era- zii e pii legati, che lasciò dopo mor-

si trasferito , creò i seguenti quin- te ; nella metropolitana d'Arles fali-

dici Cardinali, r. Pietro di Fuxo, os- bricò una sontuosa com- cappella, e
sia Foix, denominato // seniore, dei pì la chiesa de' francescani, morendo
Visconti di Bcarn insigne teologo , in Avignone ricolmo di meriti ed
dell'Ordine de' minori, e nel x^o'), anni, nel 14^4) ed ivi ricevendo
vescovo di Lescar. Aderì all'antipa- sepoltura nella chiesa del suo Ordine
pa sino alla celebrazione del conci- de' minori. Vi è chi confonde questo
lio di Costanza. Disgustato però a ca- Porporato coli' anticardinale Pietro
gione della ostinatezza di lui, gli vol- Ravario, arcivescovo di Tolosa, che
tò le spalle, si recò al concilio, dove vuoisi il primo di questa promozione.

tla que' padri fu ammesso nel grado 2. Gian-Martino iMxirillo spagnuolo,


di Cardinale, e divenne uno degli e, secondo alcuni monaco cistcrcien-
elettori di Martino
che ricono- V , se, abbate di Monte Aragone nella
sciutolo per Cardinale, nel \\i5, gli diocesi di Cuesca , dell' Ordine dei
conferì il vescovato di Lombes o di canonici regolari di s. Agostino; ma
Comminges, dal qriale, nel x^'^o, fu dopo il abban-
concilio di Costanza,
da Nicolò V trasferito a quello d'Ar- donato Benedetto XllI, riconobbe
les. Nel \^i5 rimase incaricato del- in Firenze, o più probabilmente in
la legazione di Sardegna , Sicilia e Ginevi'a, Martuio V, per legittimo
Aragona, dove riconciliò insieme i Pontefice, e da lui fu creato Cardi-
re di Castiglia e d'Aragona, e, nel nale prete di s. Lorenzo in Dama-
i4'29, essendo tornato per la terza so.Dopo aver perseverato diciannove
volta in Ispagna , con mi concilio mesi neir ottenuta dignità passò a ,

nazionale, celebrato in Tolosa, ster- miglior vita in Roma 1420. 3.


nel
minò affatto le reliquie dello scisma, Exliiniinuo Dalia , o cC Anche spa-
rimaste dopo la morte di Bene- gnuolo, referendario apostolico e cap-
detto XIII, e costrinse l'altro anti- pellano Pontifìcio, anticardinale pre-
papa Clemente Vili a rinunziare al te di s. Lorenzo in Lucina. Egli fu
suo immaginario Pontificato Co- . carcerato da' soldati del re d' Ara-
sì, nel 14^9, ebbe fine l'orrendo gona, e poscia liberato da quelli di
scisma, che per tanti anni avea tra- Paniscola, siccome colui che procu-
vagliato la Chiesa di Dio. Condottosi rava lo scioglimento del concilio di
quindi in Roma, ottenne da Marti- Tortosa e 1' luìione della Chiesa
23o AVI AVI
Acciocché poi non dislurbrvssc gli rido carcere in Paniscola per essere
altri,né colla sua partenza fosse di coll'altro pseudo -cardinale Giovan-
scandalo, lino alla venuta del Car- ni Cairiere, insorti contro di lui, e
dinale di Foix , legato di Marti- per aver voluto procedere alla nuova
no V, fu ritenuto in prigione, cioè elezione di un terzo Papa. Scomunicato
fino ai 23 di agosto i4^9- Come venne il Bonal'ede dal Sommo Pon-
fu poscia liberato, nelle mani dello tefice Martino V, anatematizzato, pri-
stesso Cardinale spontaneamente e vato d' ogni grado, ed onore, facen-
liberamente rassegnò la dignità ed dolo perire in carcere, come vuole
il titolo , e prestò vera soggezione il Ciacconio. Altri poi riferiscono, che
al Sommo Pontefice Martino V. prima della morte rientrato in sé ,

Tuttavolta dubitano alcuni di que- mani del Cardinale de


stesso, nelle
sta storia, giacché, tanto nel concilio Foix, legato della Sede Apostolica
pisano nelle sessioni XV e XVIi a' 24 agosto ?4'^9> ^' dichiarasse
quanto nel diploma di Alessandro V, obbediente, soggetto e riverente al
coir autorità de'quali si annullarono Romano Pontefice Martino V, me-
le nomine de'Cardinali fatte da Be- diante il libero giuramento, e la ri-
nedetto XIll e Gregorio XII, so- nunzia del grado Cardinalizio, rice-
no nominati cinque soli Cardinali vuto da Benedetto XIII. Pur v' ha

fatti da Benedetto XIll, nella quin- chi ancora sostiene essere Bona- il

ta sua pseudo creazione. 4- P^^' fede, stato fatto anticardinale da


Irò di Foix j Cardinale prete di Clemente Vili. 11. Carlo d' Urries
san Stefano al Monte Celio. 5. da Cuenca nella Castiglia, creato
Giovanni Murillo, Cardinale pre- pseudo - cardinale col titolo di san
tei di san Lorenzo in Damaso. 6. Giorgio in Velabro. Egli, riconosciu-
Carlo de IJnias , Cardinale diaco- to il suo errore e venerato Marti-
no di san Giorgio in Velabro 7. . no ,Vdopo il concilio di Costan-
yJntonio CariIlo , Cardinale diaco- za, per vero Papa e successore di
no di san Eustachio. 8. PietroFon- san Pietro , fu da lui dichiarato
sece. Cardinale diacono di san An- legittimo Cardinale di santa Ro-
gelo in P(>scheria. 9. Giuliano de mana Chiesa. Godette della nuo-
Ijobo, Cardinale prete di s. Clemen- va dignità diciotto mesi , e finì di
te e poi vescovo ostiense, io. Do- vivere in Roma nella regione di
ìneniv.o Bonafedc spagnuolo, mo- Trastevere, nell'ottobre del i4?o-
naco certosino nel nionistero di s. 12. Pietro Fonseca, portoghese, dia-
Maria di Monte-allegro, nella dio- cono anticardinale di s. Angelo in
cesi di Barcellona, anticardinale pre- Pescheria. Conosciuta pei'ò da lui a
te di s. Pietro in Vincoli, creato tempo la verità, si condusse, nel
nel i4o8 o nel i4"9> o l>iuttosto r4'95 ^ Firenze a' piedi di Mar-
nel i4^i- Egli rimase noli' obbe- tino V, che creollo diacono Car-
dienza di Benedetto XI II ; anzi fu dinale di s. Angelo, poi commen-
a lui ed a Giuliano de Lol», che datario del vescovato di Siguenza,
Benedetto ordinava di procetlerc do- e legato a Intere in Cosfantinojìoli
po la sua morte all' elezione del all'imperatore Michele, p«'r la riu-
successore, come; essi ellI-lluarDiio nel- nione della chiesa grecai alla latina.
la persona dell' antipapa Clemenle )*erò ima maiali ia siìpiagginnlagli
\lll, dal quale furono posti in or- gì' impe(b di eseguire 1' incarico.
AVI AVI 23 f

In seguito fu dallo stesso Poritcfiat spaglinolo , vescovo legionense , fu


spedilo nella Spagna per procedere cieato anticardinale tlell' ordine dei
contro l'antipapa Benedetto XI II,
ma, meno il Ciacconio, altripreti;
e gli aderenti di lui, con ordine di autori non ne pai'Iano. i5. Cristo-
far a tal uopo pubblicare la cro- foro ossia Ridolfo Ànifrio spa- ,

ciata ne' regni di Aragona, Valenza, glinolo religioso della Mercede del-
Navarra e Casliglia componendo la redenzione degli schiavi
, fu ,

eziandio le dissensioni nate in que- creato pseudo-cardinale prete del


st' ultimo regno. Per le gravi in- titolo di s. Croce in Gerusalemme.
fermità da cui fu sorpreso , e per Allega il Ciacconio l'autorità di uno
le arti del re d'Aragona, segre- scrittore dell'Ordine della Mercede,
to fautore del partito doli' antipa- il quale allerma che l'Amerio, dopo
pa, però alcun elletlo. Re-
non sortì il concilio di Costanza, che fu il
a Roma, venne, nel i4^'3
stituitosi principale avvenimento del secolo
impiegato nella legazione di Napo- XV, abbandonato Benedetto XIII,
li dove fu incontrato non sola-
, riconobbe per unico e legittimo Pa-
mente dalle galere reali ma dal , pa Martino V, Colo-^na, romano, e
medesimo Alfonso V re d'Aragona, tla lui vicendevolmente fu ricono-

che, tutto intento ad occupare il sciuto per Cardinale.


legno di Napoli, veniva per le c;ure Altri antictìidinali della stessa re-

del richiamato a consigli di


legato Mercede creò Benedet-
ligione della
pace. Trattenutosi in Vicovaro, dio- to XllI, cioè fr. Giovanni Virino
cesi di Tivoli , affine di riposare dopo e fr. Arnaldo Laurenzi, ovvero fr.
le sollerte fatiche, cadde, nel ritorno Bartolanico Celforc, o juulloslo Ir.
che faceva dalla sua legazione, dis- Picrnardo de Riera, spagnuolo, che
grazialamente da una scala, e re- il Ciacconio dice essere slati enco-
stò si malconcio nel capo che , miati da più scrittori. Questi an-
in poche ore passò all' altra vita, ticardinah nel conciho di Costanza
nel i4'2 2. Portato a Roma, fu se- .spontaneamente deposero le insegne
polto nella basilica vaticana, in una Cardinalizie. Il primo però, Ir. («io-
tomba di marmo adorna di statue, vanni Virino spagnuolo, fu conferma-
e poscia, nel 1608, fu trasferito nelle to nel Cardinalato da Martino V, e di
grotte vaticane, pi'esso i sepolcii tale legittima dignità godette lino
d'Innocenzo IX e Marcello II. Recò alla morte, di cui s'ignora il tem-
lustro alla porpora per santi costu- ])0 e le circostanze. A questi si possono
mi e per lo splendore della dottrina. aggiungere: i. Giovanni Arniiniaco,
i3. Giordano, spagnuolo_, religioso di francese, anticardinale prete, arcive-
s. Maria della Mercede, come asse- scovo di Rouen, chiesa, che alcuni gli

risce il Ciacconio, fu fatto anticardi- negano. Si ritrova peraltro nella no-


nale, ma dopo il concilio di Co- menclatura de' prelati castrensi suc-
stanza, abbandonato il p.seudo-pon- ceduto a Raimondo Macirosio, Cardi-
lefìce, segui il partito del legittimo nale di Martino V. Arminiaco non ab-
Martino V, che lo riconobbe per bandonò mai Benedetto XIII, presso
vero Cardinale comunque in ciò , il quale morì, lì però incerto in
non convenga il Cardella nelle iMe- in qiial luogo e in qual tempo egli
inorie Storiche dti' Cardinali. \f\. morisse. Felice Cantelorio crede che
Antotào Veneri, o Venenz, nobile Giovanni Arminiaco , sia lo stesso
9.32 AVI AVI
che il seguente Giovanni Carriere del Venesino Rodrigo de Luna suo
làiiiigliaie del conte di Annagnac. congiunto, dandogli per collega nella
2. d'oi'anni Carriere^ francese della direzione delle anni il visconte Ebo-
diocesi di lloueu, baccelliere in leg- lense o de \ol, capilauo di provato
ge, arcidiacono di s. Andrea di llo- valore e di gran fama. Commise
uen, famigliare del conte Giovanni loro di assicurarsi nella città d'Avi-
d'Annagnac era pseudo - cardinale
, gnone de' posti più forti, e di mu-
del titolo di s. Stefano al Monte nirli con nuove fortificazioni e con

Celio. Nel i4o8j ossia nel 14095 rinforzati presidii de' soldati catala-
o anco meglio nel mese di settem- ni, cosa che, eseguita da Rodrigo,
bre 14^43 f^i creato dall'antipapa. fu uno onde fu trattenuto
de' motivi,
11 mss. codice vaticano nella lega- Gregorio XII dal recarsi a Savona.
zione del Cardinale Pietro di Foix Occupava adunque Rodrigo di Lu-
non fa ulteriore menzione di lui na nella città i posti del palazzo
uè si legge che abdicasse siccome apostolico , della chiesa cattedrale
gli altri pseudo - cardinali fecero o delle due fortezze nominate Qui-
spontaneanienl,e, o per forza. 11 Novaes, cfucuparle e Quinijiiegrovigne , di tut-
t. V. p. 88, dice col Bercastel, che ta la rocca di Dom , del palazzo epi-
dopo aver il Carriei'e ceduto alla scopale, della tori'e di Capo di Ponte
lidicola creazione di Clemente Vili, e del palazzo della vicereggenza, tutti
si era ritirato in Francia presso i studiosamente fortificali e riempiti
.suoi nazionali dove avendo sentito
, di onde teneva sogget-
soldatesche,
gl'intrighi insorti da s\ fatta ele- ta la città ed il ^ enesino. JNegli
zione, protestò contro quella del ultimi mesi del 14^9 "^i arrivò il
Mugnoz, e stimandosi egli solo nel Cardinal Pietro di Tureyo francese,
diritto di dare un capo alla Chiesa, speditovi da Alessandro V, in qua-
nominò da sé medesimo a Papa un lità di legato, e vicario generale
francese, che si fece chiamare Bene- della Santa Sede, onde la città di
detto XIV , ma che presto rieu- Avignone e il contado Venesino
tiò nelle tenebre donde era uscito. riconoscono da Alessandro V il prin-
3. Raìinoiido d' Avignone ^ abbate di cipio della Pontificia legazione. Nac-
Monte Ferrato, vescovo lllerdense que quel Cardinale in Lione, divenne
fii pure da Benedetto XIII creato Porporato di Clemente VIII, ed, abiu-
anticardinale. Afferma IMartino Ca- rato il partito di Benedetto XllI, fu
villo, nella storia di s. A alerio, che da Alessandro V confermato nella
Raimondo fosse sepolto nella chiesa dignità. Passarono in Avignone col
di s. Domenico d'Avignone, se pure legato alcuni altri Cardinah, che
si può prestar fede a tale autore. non sapevano privarsi di quel grato
Ritornando all'elezione di Ales- soggiorno ancorché la sede Ponti-
,

.sandro V, appena questi fu instal- ficia ne fosse lontana.


lato nel soglio Pontificale, rivolse lo Alessandi-o V istituì in Avignone,
sguardo alla città d'Avignone e al oltre che un legato rappresentante
contado A enesino, per liberarli dalla la Santa Sede, un rettore temporale
tirannide di Benedetto XIII. Prima pel contado Venesino. In quel con-
«li recarsi dalia Provenza vc^rso tado incominciava peiò la guerra con-
Savona , aveva il pseudo-i^onlcfice tro Rodrigo de Luna.
deputato al governo d'Aviguoue e ]Ma ben pre'>tOj nicno il castello
AVI AVI 233
loiiissirao d'Opcdc, ove si ritlussero morte Alessandro V, accaduta in
d'

liittc le forze di Piodrigo, il contado Bologna, fu ivi crealo Papa col no-
1(1 ricoii<|ui.stato. 11 presidio però di O- me di Giovanni XXlll, a' 17 mag-
pede danni reeava a tutto il
iiiiniensi gio i4io. Nel seguente giorno la
paese, ne il Cardinale di Tureyo, o città di Avignone corse grave pe-
TuirieOjHè il rettore del Yenesino f^iu- ricolo; giacché due traditori .se-
dieavano spedienle di tentarne l'es- dotti da Rodrigo dovevano incen-
piigua/ione per la sua inaccessibilità, diarla e quindi profittare nel tram-
l'ili opportuno lor parve di debel- busto a danno de' cittadini: sco-

lare lo slesso Rodrigo, e così recidere perto però il tradimento, i rei fu-

il male ilalla radice. vSi diedero per- rono S(juartati mentre il re di


,

tanto ai dovuti apparecclii per l' im- Francia inviò ad Avignone grosso
presa, e ad assicurarsi dei soccorsi rinforzo di soldati sotto la direzio-

delle vicine provincie, disponendo ad ne di Filippo di Poiliers, signore


im tempo i Cardinali di Avigno- di Arex. e di Dormcns, il quale dal
ne air aperta guerra. Aveano quei legato, e dal consiglio della città fu
Cardinali adeiito al concilio di Pisa, costituito generale delle loro armi.
e , ripudiato Benedetto
1' antij>apa Finalmente, dicembre i4i<^>
a' 23
XI li, riconoscevano Alessandro V ed coir aiuto delle mine, la toire col
il Cardinale di Tureyo suo legato. la guarnigione volò in aria, es.sendo
Contuttociò non s'erano ancora di- già moi'to a' 9 dello stesso mese il

chiarati contro Rodrigo con atti Cardinal di Tureyo, che fu sepolto


aperti di ostilità, e continuavano nella chiesa della Certosa di Vdl.»-
con esso lui in apparente amicizia. nova.
Ma accorgendosi Rodrigo della Udito ciò da Giovanni XX HI,
«esposizione di que' Cardinali ad u- senza indugio nominò vicario gene-
nirsi all'esercito del legato, demob il rale Sede iu Avignone
della Santa
campanile della cattedrale, per ren- e nel contado Venesino Francesco
dere più sicuro il palazzo, ed invi- di Conzy, arcivescovo di JN'arbona
tando a desinare dodici principali e camerlengo di s. Chiesa. Ascri-
della città di Avignone, li fece uc- vono alcuni l'istituzione della lega-
cidere, làcendone, a' 26 aprile i4'o, zione d'Avignone a Martino V, nel
imprigionare altrettanti. Montati in i4'8 , come è notato nella sala
liirore gli avignonesi insieme alle del palazzo Pontificio d' Avignone ;

truppe del Cardinale, principiarono ma deve intendersi per l'appro-


ciò
ad assalire Rodrigo. Giunse anche vazione, o perchè emanata da un
opportimemenle al legato il rinfor- indubitato sovrano Pontefice, men-
zo di mille balestrieri , cosiechè ai tre è fuor^di dubbio, che ad Ales-
23 maggio fece piantare in sito op- sandro V , e meglio a Giovanni
portuno , per battere la torre del XXIII se ne deve l' incominciamen-
ponte una grossa bomba portata
, lo. Entrato l'arcivescovo di Narbo-

da Aix sopra carretta tirata da tren- na, nel i4' '? '" possesso della lega-
lasei cavalli. zione, non meno ardente del suo
Precedette quella batteria di due antecessore mostrò in promuovere
si

giorni r elezione di Baldassare Co- l'espugnazione di Rodrigo de Luna,


scia, napoletano, Cardinale di Boni- ilquale pieno di vigore si ditènde-
facio IX, che dodici giorni dopo la va a segno, che a' j 4 febbraio 4 1 ' J >

VCL. HI. 3o
234 AVI AVI
uccise quallrom ila Avignonesi. Le gra- mente il concilio, a' 22 aprile i4j8»
vi sue perdite lo misero però nella colla perfetta estirpazione dello scis-
necessità di non tentare nuove sor- ma, e Martino V giunse in Roma
tite, an/i, vedendosi privo di soccor- a'28 scttembi'e \f\'y.o, dopo avere
so, capitolò, a'20 novembre i4ii » accolto in Ginevra gli ambasciatori
rese il palazzo, gli altri luoghi di Avi- di Avignone, che gli prestarono il
gnone, non che il castello d'Opede, giuramento di fedeltà, e dopo aver
mentre Rodrigo, co' superstiti trecen- pubblicato in Firenze una bolla
to soldati, rilirossi nella Catalogna. colla quale vietò, sotto gravi cx-n-
con questa evacuazione
Restituita sure, d' Avignonese e il
invadere l'

la pace ad Avignone e al Venesi- Venesino. Restavano per altro do-


no, e reso l'universale, e pacifico po il concilio le reliquie dello scis-
possesso Giovanni XXllI, si ri-
a ma nel detto forte di Paniscola, del-
tirarono pure le ausiliarie truppe la diocesi di Tortosa nella Catalo-
francesi, subentrando per generale gna, dove Benedetto XIII s' era ri-

delle armi Pontifìcie Marino ni- , dotto, e potea temersi che quell' a-
pote del Papa. Applicossi di poi vanzo ripullulasse, mentre Alfonso
Giovanni XXIII al buon governo V d^ Aragona non volle permettere,
civile dei dominii Avignonesi, e con che la contumacia di Pietro di Lu-
bolla degli 11 novembre i4i2, in- na, inflessibile ad ogni ammonizione
giunse all' arcivescovo Conzy T ere- e preghiera, fosse tentata colle armi,
zione del tribiniale del Vicegerente secondo la commissione di Martino
dell'uditore della Camera in Avi- V al Cardinal Alamanno di Euse-
gnone. Quindi il legato, in vigore di bio colà spedito a tale effetto col
talecommissione, lo eresse, l'anno carattere di legato nel i4i8.
14 3, a' 7 marzo.
f Nel 14^95 Martino V, a' 24 mag-
gio, ricevette a' suoi piedi in Firen-
Elezione di Papa Martino T^. ze Baldassare Coscia, già Giovanni
XXIII, che ricevette perdono, e il

Deposto però anche Giovanni fu dichiai-ato decano del


Cardinal
XXIII, per le decisioni del concilio sacro Collegio, morendo poco dopo
di Costanza, agli i i novembre i4'7> in quella città, a' 22 dicembre (/•''.
da tutti i ventitre Cardinali e da ANTiPAri). Non potè il Pontefice
trenta prelati, tolti dalle cinque na- neppure in (|ueir amio ridurre a do-
zioni componenti quell augusta as- vere Pietro di Luna con l' opera ,

semblea, fu concordemente eletto a di Bernardo vescovo Tifiirnate suo


Sommo Pontefìce Ottone Colonna, nunzio. Impedito dal medesimo Al-
romano, Cardinale d Innocenzo VII, fonso V che sosteneva l' antipapa
,

che prese il nome di Martino V. ad espugnare colle armi proprie il


Continuando la celebrazione de;! forte di Paniscola, vano parimenti
concilio sotto la presidenza di lui, i riuscì a quel Pontefice, nel \\.io ,

padri non decisero tuttavia la con- il disegno di opprimerlo colle aiini


troversia de' tre passati competitori della crociata bandita dal legato
al Pontificato ; ma abbastanza indi- Cardinal Fonscca : dacché né pote-
carono, che il Icgillinio possesso del vano accorrervi i portoghesi involti
Papaia era stato in Urbano Tic nella guerra di Africa , né 1 francesi
ne' suoi successori. Si sciolse ilnal- a;:ilati dalle intestine dissensioni e
AVI AVI 235
i];illearmi degl' inglesi né i casti- , rese inutile il loro zelo Alfonso V,
i^liani divisi in due fazioni dalla di- che prese il patrocinio degV intrusi.
scordia né finalmente i navarini,
, Laonde se ne dolse il Papa con
j)ei prossimi moti guerreschi. Quindi GioAanni II re di Castiglia, cos'i scri-

libero Alfonso V dal timore de' cro- vendogli dell'aragonese, lib. IX brev.
ciati de' limitrofi regni, non permise p. 3 : In chrisliaiiilatis scandaluin,
a' suoi sudditi aragonesi, valenziani, ci animce suce damnalionctn fovit
catalani e balearici , di prender la et sustentavit illuni A^gidiuni, sibi
Croce per l'espugnazione di Pani- et sequacibus sitbministrans sumptus
scola. Anzi, nel 14^') molto faticò il de bonis Jicclesfce.
Pontefice per soffocare con l'opera de' Correndo l'anno 142Ì', tentò
suoi ministri i pestiferi semi, che Martino V di svellere il suddetto
contro le decisioni del concilio di xdlimo residuo dello scisma Avigno-
Costanza, non solo nel Tarragoncse, nese coli' opera del Cardinale Pie-
ma nel Tolosano ancora , nell' Aqui- tro Foix, consanguineo di Al-
di
tania e nel contado di Foix alcuni fonso V
creandolo perciò legalo a
,

andavano spargendo dai pergami Intere ne' domini! di esso re. Giun-
animati dalla connivenza di Alfon- se questi nel mese di marzo in Car-

so V. pcntrasso,e di là spedì un ministro con


Madove non giunsero gli sforzi lettera per Alfonso V, il quale gli ne-
di Martino V, arrivò, nel i4^3; fi" gò in risposta l' ingresso nel regno,
nalmente la mano di Dio, perocché, finch' egli non avesse riportato dal
morto nel forte di Paniscola Pietro Papa l'esaudimento delle sue doman-
di Luna (altri dicono il primo giu- de intorno al reame di Napoli, al-
gno , altri nel settembre ed altri , legando inoltre il pretesto degli ap-
a' 29 novembre i4'?'4)3 invasero al- parecchi militari da lui fatti per
cuni per istigazione di Alfonso V, liberare suo fratello Enrico dal car-
la dignità Cardinalizia, e crearono cere di Castiglia. Si trasferì allo-

un Papa teatrale, cioè Egidio San- ra Cardinale in Avignone a cele-


il

chcz ]Munoz, canonico di Barcellona, brarvi la Pasqua e vi passò tutto


fingendo di esservi stati astretti da il mese di luglio ; indi recossi ad
Pietro di Luna il giorno avanti del- Argariliano, nella diocesi d' Urgel
la sua morte, e di essere stati dal presso suo nipote Visconte di Ca-
medesimo giuramento
obbligati con stelbuono, e poi in Foix contado
a sinrogai'e in suo luogo con nuo- di sua famiglia.
va elezione un altro dopo il suo tra- Irritato intanto il Pontefice per
passo: cosa da molti creduta e pa- la contumacia di Alfonso V e ri- ,

rimente da alcuni scrittori riferita soluto di por la scure alla radice del-
per vera; ma scopetta falsa dallo l'albero, lo citò in giudizio con edit-
stesso Martino V, lib. IX Brev. p. 3. to, dato a' i5 luglio 1426, appresso la
Detestando i valenziani tanta scel- chiesa de' ss.Apostoli sua Pontificia
leraggine, si apparecchiarono ad as- residenza, e fatto affìggere alle por-
sediar Paniscola, per rimoverc dal te delle basiliche lateranense, va-
cristianesimo il ludibrio di quel Pa- ticana e de' ss. Apostoli in Roma
pato scenico, onde il Sommo Ponte- non che a quella delle cattedrali di
fice ne li ringraziò con lettera regi- Narbona e di Avignone Indi con
strata nel lib. vit. brei'. p. i32. IMa lettere, date in Genazzano, nella dio-
236 AVI AYI
cesi di Paleslrina, slimolò Andrea ve- a' 1 2 maggio in Barcellona, onore-
scovo di Girona a procurar di pie- volmente accolto dal clero, ilal popo-
gare al dovere colle sue esortazioni lo e dal re, uscitigli incontro liiori

r animo ostinato del re. Ed è per- della città. Dopo molte tergiversazio-
ciò, che temendo Alfonso gli Y ni, tocco Alfonso Y in un punto da
airivasse addosso il fulmine della Dio, si piegò defìnilivamente alla
Pontificia sentenza, per frastornar la concordia a' 16 giugno, e ne giurò
tempesta, nel i^i'^'J, spedì ambascia- solennemente gli articoli. In conse-
lori a Roma, e per essi promise a guenza di ciò, cooperando fedelmen-
Martino Y di ammettere il suo le- te il re al ravvedimento de' pani-
gato. Ricevuto adunque dal Cardi- scolani, Egidio Munoz, che si tratta-
nale Foix r oi'dine del Pontefice, e va da Papa col nome di Clemente
le lettere patenti del re, s' incam- YllI, con l'opera efficace di Alfon-
minò verso l'Aragona con isplendi- so Borgia suo ambasciatore (che poi
da comitiva. Giunto in Yalenza, ai nel 1455 col nome di Calisto 111

2 3 agosto, vi fu accolto con solen- fu assunto al Pontificato), prima


nissimi onori, in guisa che, uscitogli cassò ed annullò tutte le sentenze
il re incontro fuori della città, volle dal suo predecessore Benedetto XI II
dargli a forza la dritta nel caval- fulminate contro chiunque non gli
care , e lo accompagnò scoperto ; prestava ubbidienza, e specialmente
mentre il Cardinale avea in testa il contro Ottone Colonna ed i suoi ade-
cappello Cardinalizio. Ma il di ap- renti, ed abilitò il medesimo Otto-
presso si eccitò subito una civile ne a tutti gli onori , e particolar-
tempesta, poiché aperto il tribu- mente al Papato; protestando di
nale , per conoscere le cause ec- non aver accettata la dignità Pon-
clesiastiche , temendo il i-e di esse- tificale, che per estinguere egli stesso
re chiamato in giudizio dai mol- lo scisma. Così con parole, con lettere
li ecclesiastici ingiustamente da lui pubbliche, e con falli rinunziò al
vessati, con contrario edit-
vietò prelesoPapato a' 26 luglio. E nel
to l'agitarsi veruna cosa avanti il medesimo tempo, per richiamare al
legato. Però tutto venne superato grembo della Romana Chiesa tutti
dalla incomparabile prudenza e dol- quelli, eh' erano avvolti nell' antico
cezza del Cardinale, il quale, in- errore dello scisma di Benedetto XI 1,

sieme al re, a' 27 ottobre , con- tre pseudo-cardinali di Egidio, rin-


chiusc alcuni articoli , che dovea chiusisi come m sede vacante ,
per
portare in R.oma per l' approvazio- l'elezione di un nuovo Pontefice,
ne del Papa. Partito quindi il Poi'- elessero concordemente Ottone Co-
porato per Roma, vi giunse agli 8 lonna col nome di Martino Y il ,

gennaio 1428; ma la peste, che quale contava già dodici aiuii di


alìliggeva la città , ritardò la con- Pontificalo. A' i4 agosto dopo i
ferma degli articoli. vesperi dell' Assunzione della Beala
Col trattato conchiuso, parli da A'^ergine, condotto dal regio amba-
Roma il Cardinale a' 20 gennaio sciatore Alfonso l'orgia, Egidio Mu-
l
'l'y.c), e verso PasqTia arrivò a jNIa- noz con tulli i minislri del suo sce-
lauaMie contado Ycne>;ino. Si
nel nico Ponlificalo, rese umilmente ob-
trattenne alcun poco in Avignone, bedienza al Cardinal legalo, nel pa-
ed avviatosi per lAragoncsc, entrò lazzo flel niaeslio dell'Ordine mili-
AVI AVI 237
lare di Montcsia, presso s. Matteo, che fece due Cardinali cioè
di , :

terra contigua a Paniscola. V. A\- Framcsco luwcrn, spagnuolo, dot-


rii'Ai'i. tore in deci(;li, promotore della re-
Ai i6 dello stesso mese Giulia- gia cuiia d'Aragona, canonico <li
no Lol)o, Francesco Rovera, ed Iv Majorica, prete anlicardinale del ti-

ejidio INlinioz iiiniore deposero nel- tolo di s. Clemente,


che rassegnò
le mani del legato le insegne del colla dignità al Cardinal legato di
pseudo-eiirdiiialato, ed a loro esem- Foix. Ecco di questo Rovera ciò, che
pio, domata la pertinacia, lo stesso dice il codice vaticano: Franciscus
lc,'ce Eximiiio l)alie, ch'era in pri- Rovera, decrclonun doclor crcaliis
gione per aver consigliato 1'
Anti- illa die noi'iis Cardinali^ per /inC'
papa Clemente Vili e i suoi col- faliim Aogidium ad dliditin s. Clc-
leghi a protrarre lo scisma. L'ul- mnuis, prociirantilmsj et ad hoc
timo a l'avvedersi, a' 9.4 agosto, fu Roverani induccntihus prcrfalis A-
Domenico Bonafede, certosino, pseu- viassialorihus K'ìdcntibus doiniimm
do-cardinale, da tre anni rinchiuso Argìdiiini disposilum non i'cllc re-
in carcere nel forte tli Paniscola nunciarc, nisi die Rovera rccipcrct
per aver tentato d'opporre a Cle- capellimi ab co, diccn<! quod volc-
mente Vili un altro Antipapa. Tutti hal esse Cardinalem ipsum Rovc-
fui'ono assoluti, riconciliali alla Chie- ram, ad hoc ut inleresset cuni aids
sa e ed Egidio Munoz
provvisti , CardinaUbiis Uà prcvsenlìbtis, ci d-
ex Antipapa, fu onorato del vesco- los dlrigeret in proniodonc Roma-
vato di IMajorica. Allora ricuperò il ni Ponlifìris scciUura talitcr, qnnd
Cardinal di Foix la celebre mitra co- aniplius non csset schisnia. Qnr/n
ronata di s. Silvestro I, il quale Horì capcllnm idem Rovera, ne farla
nel 3i/|.; mitra che vuoisi data a lui Ecclesia; impedirenlur, licei per an-
dall'imperatore Costantino, ed inoltre tea finsscJ, ci prò lune essel de ve-
ricuperò parte della croce del Signore ra obedicnlia Domini Nostri Mar-
e altre sacre reli([uie e paramenti ec- tini Paper. V, lamen prò tanto bo-

clesiastici, gran numero di registri de' na mdlatcnus impcdiendo infcstatits


Sommi Pontefici, (ìegli antichi e prin- recepii licei renuens, et invitu s. 1°
cipali privilegi! della Chiesa Romana, Egidio Munoz imiiore di nazio- ,

non che gì' istromenti, co' quali i re ne spagnuolo, nipote dell' Antipapa
di Sicilia, ricevettero quell' isola in Clemente Vili, era baccelliere in
feudo dalla Sede Apostolica: isola decreti canonico di Girona
, anti- ,

che prima occupala da Ferdinando cardinale diacono di s. IMaria in


re d'Aragona, padre di Alfonso V: Cosmcdin. Dopo l'abdicazione dello
cose tutte che avea portate in Pa- zio, fatta a' 16 agosto i4^-9 innan-
niscola r Antipapa Benedetto Xill, zi Cardinal Pietro de Foix,
al legato
e poscia al tempo di Eugcniio IV al)iurò lo scisma e giurò veia ub-
trasportale a Roma dal medesimo bidienza, fedeltà e soggezione a Mar-
Cardinale Foix. lino V, rimettendo nelle mani di
Essendosi racconlalo lo scisma detto Porporato spontaneamente la
di Munoz ,
qual conseguen/a di dignità e il titolo Cardinalizio. F.
quello d'Avignone, cos'i pei- dir- Novaes, tom. V, nella Fifa dell' An-
ne il suo termine par nercssaiio tipapa Clemente P UT. È d'avver-
riportare l'unica pseudo-proiito7.ionc, tirsi, che dagli archivi! di Castel
5.38 AVI AVI
s. Angelo, si ha, che Clemente VIIT, lai decreto i padri di Basilea, sic-
in varie epoche, nominò cinque ché continuandolo, divenne conci-
pseudo-cardinali, cioè: Giuliano de. liabolo. V. Basilea.
l.ohn , Francesco Rovera Egidio _, Morto Francesco Conzy, ne primi
Santi Miignoz iuniore , Exiniino giorni del 1432, Eugenio IV costituì
o Massiniino Dalia, Domenico Bo- legato e vicario Pontifìcio di Avi-
ì/nfede o de Bonaspe certosino; ma gnone, lo stesso vescovo suo parente
negli alli della legazione del Car- Maico Condulmero. Pvipugnaiono gli

dinal Foix^ si dice che Pioverà, e Avignonesi e i Venesini di riceveie


Miignoz furono soltanto creati da il preside Pontificio, e negandogli
Clemente Vili, essendo gli altri tre la debita obbedienza, tentarono con
del SMO predecessore Benedetto XIII. replicate istanze d' indurre Eugenio
Glorioso Martino V per avere IV a cangiar disposizione: ma fu
estinto il funestissimo scisma du- , inflessibile il Pontefice alle ingiu-
rato per quasi cincjuantuno anni ste preghiere, e costantissimo nel
pacificata l'afflitta Italia e ristau- sostenere il suo vicario. La ripu-
rata la desolata Roma , meri tossi i gnanza degli Avignonesi e de' Ve-
titoli di Padre della Patria, e di nesini si avanzò alla .sedizione, onde
Felicità de" suoi tempi. Morì nella Marco olfeso altamente, pi'ocurò
notte de' 19 febbraio i43i, e do- colle armi di costringerli alla som-
po undici giorni di sede vacante missione, e di reprimere cotanta ani-
concordemente Eugenio IV
fu eletto mosità. Il Papa con sue lettere
Condulmero, veneziano. stimolò Giovanna II regina di Na-
poli, sorella di Ladislao e figlia di
Carlo III Durazzo , ad ordinare ai
Avignone sotto Eugenio IV.
suo siniscalco di Provenza, che desse
valido soccorso al suo legato, e con
Insorte delle controversie di giuris- ogni studio sedasse que' tumulti .

dizione tra i ministri di Carlo IV re Ma profittando gli Avignonesi della


di Francia, e i magistrati della città potestà, che allora i padri di Basi-
d'Avignone, il Pontefice, a' 1 3 giu- lea arrogavano sopra il Sommo
si

gno i43i, impose al Cardinal Al- Pontefice, ricorsero ad essi come


fonso Carriglio spagnuolo di com- ad un Iribimalc superiore, per es-
porle, nell'atto che lo dichiarava le- .sere [)rovvcduli di altro vicario.
gato in Ispagna per liberare Gra- Abbracciala da' basileesi l'opportu-
nata da' mori. Essendosi ordinato nità di dilatare le loro fìlatlerie,

nel concilio di Costanza, che si do- costituirono legato e vicario d'A-


vesse celebrare un concilio genera- vignone il pieiiominalo Cardinal
le. Martino V l'avea fatto comin- Carriglio, (iiichè pel trattato ch'es-
ciare in Pavia, proseguire in Siena, si fuebbero pi fi maturamente col

o nel i43i traslerillo in Basilea Papa, altrimenti si ordinasse. Ac-


nella Svizzera, ove per l' autorità cettò il Carriglio il ministero com-
del successore Eugenio IV, incomin- messogli , da lui
od avidamente
ciò a' 9.3 luglio; ma poco dopo il bramalo, e rivolgendo contro ilPon-
Papa, per nuove ragioni, ortlinòche telìce l'auloiilà legatizia, .scacciò a

fosse sospeso e fi"a due anni tra'^la- forza Avignone il suo vescovo
da
talo a Bologna. Resislellcro ad un Marco vicario di Eugenio IV, the
AVI AVI ii39

più non vi fece litomo, e che in- loro iniqui decreti, a' 26 .settembre
di a due anni fu trasferito dal la- 1437, ne promidgarono uno, col
pa al vescovato di Tarantasia. quale osarono vietare al Papa di
Eugenio iV si dolse gravemente sutlometlere al dominio di alcun
di questo latto con Giovanni il re piiiuijie la città d Avignone e il

di Castigiia, non privò il Carigiio contado Venesino, e molestare il

de'btnelìzii ecclesiastici, per non dar Cardinal legato di Foix, perchè


occasione di lagnanze a' sediziosi di concorse allo sborso de' settanta mi-
Basilea, ma cassò e dichiarò nulla la fiorini d'oro. Eugenio IV, mal-
l'istituzione di lui falla dal conci- grado la ribellione e la pertinacia
lio, con diploma dato dal \ aticano de' padri di Basilea, adunò il con-
a' 29 luglio 1433 dichiarando nel- ; cilio generale XVI in Ferrara, ai

lo stesso anno legato il benemerito i5 fcbbraro i438, coll'assistenza dei


Cardinale Pietro di P^oix, ed ingiun- greci; ma per la peste costretto a
gendogli di far valere i Pontifìcii passare a Firenze, nel gennaio i439>
diritti sopra Avignone e sul \ene- ivi ne prosegui le sessioni sino al

sino, anche colle armi. Difatti ad es- compimento. V. Fuìeivziì.

se gli fu d'uopo ricorrere, assisti- Frattanto il conciliabolo basilee-


to da alcuni principi suoi consan- se, avendo sacrilegamente pronun-
guinei. Cinta d'assedio Avignone, e ciato la deposizione di Eugenio IV,
costrettala alla resa, nel i434, "^en- introdusse un nuovo scisma, con e-
ne escluso il Cardinal Carriglio, e leggere, a' 5 novembre i439, in an-
dal Porporato la Foix. furono prese tipapa, Amadeo VIII, già primo du-
le redini del governo Avignonese ca di Savoja, che assunS'i il nome
lincile Eugenio IV, a' i4 novembre, di Felice V. Ubbidillo la Savoja, il

dichiarò vicario apostolico della chie- Piemonte, gli svizzeri, i basileesi e

sa di Avignone, Bartolo de Singolo, que' d'Argentina. Peraltro non ave-


che la resse fino al i438. Insorta va il falso concilio di Basilea dichia-
quindi discordia tra' padri del con- rato inalienabile dal dominio del-
cilio basilecse sopra il luogo dove la Sede romana la città d Avignone
si sarebbe trasferito il concilio, in e il contado \enesino, se non per-
cui doveano riunirsi i greci, i qua- chè, secondo le loro prave mire, non
li avevano rifiutato di recarsi a Ba- mancasse quel nido da poter altri
silea , molti inclinarono per Avi- antipapi innalzare contro la 'oc-

j^none, per cui la città spedì am- de Apostolica la temeraria fron-


basciatori ad Eugenio IV, accioc- te. Quindi creato Felice V si diede
ché cooperasse che ciò fosse recalo a procurare di piantar la Sede in
ad efielto. Pure, rifìutandovisi il quella città, che senza la base d'A-
Pana, si rivolsero gli Avignonesi ai vignone, pareva vacillante. R^ae-
gli

padri del concilio , e per interessar- colte adunque delle truppe , spie-
li secondare le loro brame, of-
a gò le insegne dell'antipapa Ugoli-
frirono per tempo determinalo il no Alamanni, consanguineo del pseu-
prestito di settantamila fiorini d'oro do-cardinale d'Ailes, e mosso verso
per la celebrazione del concilio in Avignone cercò di soggiogare il Ve-
Avignone. Intanto Eugenio IV scio- nesino, e di espugnar la città colle
glieva quello di Basilea. I conci- forze non solo , ma co' tradimenti er
liarli al centrar io persistendo nei ziandio e co' tumulti intestini. ^ ana
24o AVI A VI
però riuscì l' impresa, perchè resi- timo scisma, accordò egli la digni-
slendo al nemico ed opponendosi tà Cardinalizia, ed alcune insegne
con fedeltà e con vigore gli Avigno- Pontificie, al già Felice V, tornato
nesi ed i Venesini, lo cacciarono in ad essere Amadeo , ed a' ventisei
fuga onde si dileguarono le speran- anticardinali da lui creati.
ze dell'antipapa. Si resero perciò gli Intanto nel corso del Pontificato
Avignonesi degni di lode, e diedero di Nicolò ,
V
prima ancora che si
a vedere di non aver desiderata la sciogliesse il concilio di Basilea , la
traslazione del concilio di Basilea cittàd'Avignone, stimando di niun
nella loro città, per l'indegno fine vigore il decreto da esso emanato,
inteso dai basileesi. Quindi Euge- mandò i suoi ambasciatori in Roma
nio IV , benché il Cardinale Foix. al Sovrano Pontefice, supplicandolo
continuasse nella legazione, commi- a dichiarare inalienabile dal domi-
se a Tristano vescovo eletto di nio della Santa Sede, tanto la città,

Conserans di procedere contro tut- che il contado Venesino. Perciò Ni-


ti queUi, che nella città e nel con- colò V, lodando gli Avignonesi, con

tado fossero stati complici dell'osti- bolla de' 18 settembre i447> vietò
le e proditorio attentato. Morì Eu- a chiunque d'invadere la città e ter-
genio IV nel Vaticano a'aS febbra- ritoriod'Avignone e il contado Ve-
io 1447. nesino come aveano proibito Gre-
,

gorio XI e Martino V. F'. Veni--


/ìvignoiw sotto il Pontificalo di Ni- siNo CONTADO , ovc parlasi delle al-
colo f^. tre provvidenze di Nicolò V.

Eletto a' 5 marzo Tommaso Pa-


Avignone sotto i Pontificati di Ca-
rentucelli di Sai'zana , Cardinale di
listo III^ e Pio II.
santa Susanna, che assunse il nome
di Nicolò V, al cui conclave non
intervenne il Cardinale Foix ri- Nel 1455 a Nicolò V successe
masto in Avignone , i principi cri- Cahsto III, Borgia, spaglinolo, che
stiani per le apostoliche sollecitudi- confermando le dette bolle de' suoi
ni di ([uesto Pontefice, coopeiarono predecessori, ricolmò di elogi Avi-
a rendere una piena serenità alla gnone. Per la sua morte, nel i4'j'ì>,

Chiesa onde Felice


; ultimo de- V , fu eletto Pio li, Piccolomini, .sane-
gli antipapi bramoso della pace, e
, se, al conclave del quale, come in
dell'unità cattolica, a' 9 aprile i4495 quello di Calisto HI , intervenne
spontaneamente depose il Pontifi- il Cardinal Cetivo, vescovo d'Avi-
cato. Nondimeno i basileesi , cac- gnone , ma
non il Cardinal legato
ciati per ordine di Federico III re di Foix. Anco questo Papa rinnovò
de' romani, trasportatisi in Losanna, il divieto per l'invasione di Avigno-
restringendo lo scisma tra i confini ne e del Venesino; anzi, investilo
della Savoja, sì per loro decoro, e sì del regno di Napoli Federico figlio
per isvellere ogni radice dello scisma naturale di AUòn«io V, e Cjiovanni
medesimo, elessero in Sommo Pcnite- Il d'Aragona fiatello di lui, non
fìce, a' T.'i Mprile, lo stesso Nicolò V, (yiovanni d'Angiò duca di Lorena,
e cjuindi disciolsero la loio congre- volle Pio 11 t:olli' armi sostenere
ga. Estinto così da Nicolò V l' ul- ttontro Federico le pretensioni dei
A VI AV1 9.4 ,

tliic «^eiiondi. Fece porre peitanlo vignone per circa sei anni. La città
Avii^none e il Venesino in yrado fu jSjovernata intanto da' suoi magi-
di difend(M'si, se fossero afiaccati dai strati, ed il contado dal rettore.
proYei)/;ili. Indi morendo in questo
tempo l'ultimo duca del Valeiitine-
Tentativo di pennuta fallo presvo
se e Diese, nominò creile de" suoi
la Santa Sede del contado del-
slati il re di Francia, colla *;ondi-
l' y^qidla con quello dell' /ivii^no-
7,ione, elle s'egli lo desse a' suoi in-
ne.se.
grati nipoti, si devolessero in favo-
re della Chiesa Romana. Carlo VII
entrò in possesso dei detti due eonta- Fu in questo tempo, che venne
di, e rese omaggio per «nezzo di pro- proposta la permuta della «;iltà del-
curatore al Pontefice Calisto IH, per l'Aquila, come dicesi a questo arti-
quella parte d essi, ch'era feudo del- colo, insieme al suo contado nelf A-
la Chiesa ; ma violando poi il te- bruzzo, con Avignone, e il Venesi-
stamento del conte , col distribuir no , per terminare le guerre del
alcune terre ai diseredati nipoti, il reame di Napoli fra Federico, e Gio-
successore Lodovico XI, divenuto re vanni d'Angiò; ma il Pontefice ri-
nel 1 4^ I j considerando detti conta- fiutò di acconsentirvi. Nel i4G7 la
di essere di ragione della Santa Se- città d'Avignone .spedì i suoi amba-
de, per la devoluzione avvenuta, nel sciatori aPaolo II, al quale essi pre-
1462, li restituì a Pio li, meno starono il giuramento di lèdei là e ,

quelle terre di là dal Rodano, ch'e- ne riportarono la conferma degli


rano nel dominio francese, le quali antichi privilegii ed avendo gli A- :

furono dal Papa benignamente eso- vignonesi .sentito il trattato della


nerate da qualunque diritto, che po- permuta d'Avignone con l'Aquila,
tesse avervi la Romana Chiesa, e si applicarono a premunirsi da si-
libere lasciolle da qualunque tri- mili tentativi. Quindi, quantunque
buto di vassallaggio. molti Pontefici avessero proibita l'a-
Passato agli eterni riposi Pio II, lienazione d'Avignone, e del Vene-
fu sublimato al triregno, a'3o ago- sino , vollero che
meglio fosse cor-
sto 14^^45 Paolo II, Barbo, venezia- roborato mediante vina bol-
il divieto
no. Poco dopo morì in Avignone la concistoriale, ottenuta da Paolo
il Cardinale Foix, e fu sepolto nel- II a' 9 dicembre i465, e sottoscrit-
la chiesa de' minori (alla quale fab- ta da tutti i Cardinali presenti in
bricò la facciata) nella cappella da Roma. Certo è, che non mostrarono
lui edificata, lasciando eccellente me- allora gli Avignonesi que' sentimenti,
moria di se, e il perpetuo titolo di che a loro vengono ascritti dagli
ìiuon legato. Aveva pure edificata storici provenzali , i quali dicono
altra cappella nella chiesa de' celesti- aver i d'Avignone chiama-
cittadini
ni, e restaurata gran piatta forma la ta maledetta quella chevendita,
posta avanti quella di Nostra Signora fece della città Giovanna I, a Pa-
di Dom, con la gradinata di tanti gra- pa Clemente VI, mentre in que-
dini quante sono le voci dell'orazione sta ed in altre circostanze, furono
dominicale, cioè al numero di quaran- impediti di ritornare sotto il domi-
ta nove. Dopo la morte del Cardi- nio de' conti di Provenza loro an-
nale di Foix vacò la legazione d'A- tichi .signori.
vni. ui. 3i
1^1 AVI AVI
sia dopo promozione del Cardinal
la

Legazione d' Ai'ignone di Carlo di dalla Rovere, il quale nello stesso anno
Borbone arcivesco^'o di Lione. 1476, a' 22 agosto, fondò un colle-
gio in Avignone, che della Rovere
Alle preghiereLodovico XI di fu chiamato.
re di Francia, Paolo II, nel 147O5 Nel 1478, la città di Avignone fu
istituì legato d'Avignone Carlo di arricchita da
molte nobili fami-
Borbone arcivescovo di Lione , poi glie fiorentine, che vi si stabiliro-
fatto Cardinale da Sisto IV a' 17 no, fuggile da Firenze per la con-
tlicembre 1476 , Sisto IV succe- giura de' Pazzi contro i Medi-
duto a Paolo li, nel 147I3 ed avea ci, e poco mancò, che non vi si

fatto vescovo di Carpentrasso il suo ricovrasse anche il Sommo Ponte-


nipote Cardinal Giuliano della Ro- fice. Poiché, nel 1480, profittando
vere, di Savona, che nel i474 ti'as- Maometto II delle discordie de'prin-
ferì alla Avignone. Quel
chiesa d' cipi cristiani, a' 26 luglio presa Rodi
vescovo ed ottenne dallo
impetrò, e sorpresa Otranto nella Puglia
zio l'erezione di Avignone in arci- mise 'tutta I' Italia in gravissimo
vescovato, cosicché egli ne divenne spavento, e particolarmente Sisto IV,
il primo arcivescovo. il quale, come dicono Raffaello di
Volterra lib. VII, e Bruto Hisloria
Fior. lib. VII, presso il Novaes to-
Legazione d' Avignone del Cardinale
mo VI pag. 29, pensava di rifug-
della Rovere..
girsi Avignone. Preso però mi-
in
glior consiglio tutto si diede a
,

Nel 1476 Sisto IV rimosse dalla prestar difesa alla gregge di Dio
legazione d'Avignone l'arcivescovo alla sua cura commessa. Neil' an-
Borbone, che poi nel medesimo an- no 1483 Lodovico XI restitu; alla
no elevò alla porpora, e la concesse Santa Sede i contadi Valentinesi
al Cardinal Giuliano della Rovere e di Dicse, e li trasfuse nel conte Gi-
suo nipote, nel mese di marzo. Ag- rolamo Riario nipote di Sisto IV,
giunse a quel Cardinale la legazione sotto il diretto dominio della Sede
di Francia ,
eccitare Lodovico
per Apostolica. Da ciò rilevasi, che non
XI a volgere armi contro i tur-
le ebbe effetto la prima donazione e
chi, condotti dal formidabile impe- restituzione fatta dal re a Pio II;
ratore Maometto II. Il medesimo ma morendo nel fine di agosto
Pontefice accrebbe la dignità ed au- 1483 Ledovico XI e succedendo
torità del legato d' Avignone con Carlo Vili suo figlio, il parlamen-
amplissimi privilegii. Nel principio del- to del Delfinato alla corona liuni
la legazione , il Cardinale della Ro- quei due facendone forti
contadi ,

vere superò un grave


scoglio. Po- lagnanze Sisto IV, che nello stes-
co Lodovico XI della
soddisfatto so mese ed anno terminò suoi i

seguita mutazione del legato, alTet- giorni.


tava il dominio di Provenza, che Assunto quindi al Pontificalo In-
ubbidiva a Renato d'Angiò, Avi- nocenzo Vili, Cibo, di Genova, con-
gnone corse (|uindi pericolo di esse- fermò al Cardinale Rovere, arcive-
re perduta a cagione del Cardina- scovo d' Avignone, la legazione, e
le; ma composta fu la controver- ftdminò 1 miei dolio al maresciallo
AVI AVI 243
Moiifoit, e alle città e luoghi, che tutto il suo corso della città d'A-
l'avessero aiutato, e ciò per aver cat- vignone, e del tei-rftorio. Contutto-
turato nel dominio Papale Pellegrino ciò i re di Francia, come signori
primo console d'Avignone. Nel i485 dellaLinguadoca, pretendendo pro-
Innocenzo Vili con sua bolla con- prio tutto l'alveo del fiume, forse
feimò quelle de' suoi predecessori perchè nella divisione seguita tra i

in Kivore d'Avignone e del Vene- figliuoh dell' imperatore Lodovico l


sino. Indi ripetè da Carlo Vili i /7 Pio, s'era costituito per termine
contadi del Valentinese, o Valenti- del regno di Francia il Rodano,
nois, e di Diese. Se non che, pi'otratto mentre i Papi se ne attribuivano
l' accomodamento fino al Pontefice la metà, Alessandro VI e Lodovi-
Alessandro VI, che bramoso d' in- co XII re di Francia nel detto ,

gi'andire i suoi figliuoli conci liossi anno, convennero di procedere ami-


l'amicizia di Lodovico XII, alienò chevolmente in tale controversia
dalla Chiesa detti principati, e ne per via giuridica. Deputarono am-
fece investire, sotto il diretto domi- bedue dei commissarii con facoltà di
nio della Francia , Cesare Borgia proseguire il processo fino alla sen-
suo figlio, nello sposare, dopo la tenza definitiva, riserbandosi di pro-
rinunzia del Cardinalato, Carlotta nunziarla essi medesimi , il Papa
d' Albret figlia del re di Navarra ed il re. Il processo fu continuato
e parente del detto re di Francia. e terminato nello spazio di cin-
Cos\ la Sede Apostolica perde per quant' anni con molte rinnovazio-
sempre quelle terre. ni di commissarii. Il suo titolo è
Nel i49'2 ad Innocenzo
successe questo.
Vili, Alessandro VI, Borgia, spa- In causa D. D. Offìcialiuni san-
gnuolo nipote di Calisto III, conti- ctissimi, iuncta civìtale Avenionensi
nuando nella legazione il Cardinal cantra Procuralorem generalem re-
Rovere. Ma per 1' antica privata gis Galliarum in provincia Occi-
inimicizia con Alessandro VI si , ianice.Questo processo si conserva
tenne ei sempre lontano da Roma, di- nella comune d' Avignone in
casa
Bfioi-andodurante il di lui Pontifica- parecchi grossi voliuni ; né avvi me-
to ora nella sua legazione, ed ora
, moria, che sopra di esso sia stata
nella corte di Francia. Nel 149^ emanata alcuna sentenza, o definiti-
la città d'Avignone prestò in Roma va, o provvisionale.
per mezzo de' suoi ambasciatori , il Alessandro VI mori a' 18 ago-
giuramento di fedeltà al Papa , e sto 5o3, e il Cardinal Rovere con-
1

ne riportò la conferma de' suoi pri- tinuò la legazione anche ne' ventisei
vilegii. giorni del Pontificato di Pio III
Nel i5oo si die' principio in A- Piccoloniini, eletto a' 22 settembre,
vignone ad un famoso processo, e rapito alla speranza del cristiane-
sopra una controversia di giurisdi- simo agli 1 1 ottobre. Il primo di
zione tra i ed i re di
Pontefici novembre dello stesso anno , fu
Francia, i quali pretendevano tutto eletto Papa il Cardinal Giuliano
il largo del fiume Rodano e del dallaRovere, arcivescovo e legato
ponte, sebbene, come abbiamo ve- d'Avignone chiesa che ricevette
:

duto, la Chiesa Romana fosse signo- mollo splendore, perchè dalla sua
ra della metà di quel fiume, per cattedra il proprio pastore passò a
244 '-^vi AVI
quella eli i. l'iclio, col lìoiue di Giu-
lio li. Legazione del Cardinal de f^ilrc

nel 1 1 3.

Legazione di Avignone del Cardi-


Giulio II costituì legalo «l' Avi-
nale Giorgio de' principi d^Àni-
gnone Roberto de Vitrè Cardniale
boise.
di s. Anastasia, prima vescovo di
Rennes, indi trasferito alla chiesa
Giulio II diede ad Avignone per di Nantes, E per opporre concilio
nuovo legato il Cardinal Giorgio a concilio, promulgò quel Pontefice
de' principi d' Aniboise francese, ar- pei 3 maggio i5i2, il generale e-
civescovo di Rolian, primo favorito cumenico XVII; ma a' 21 feb-
e consigliere di Lodovico XII , dal braio 1 513 , egli terminò di vi-
quale avendo ottenuto per Cesare vex'c , e nello stesso anno fu in-
Borgia il ducato Valentinnese, Ales- nalzato trono del Vaticano Leo-
al

santlro VI premioUo col cappello ne X, Medici^ fiorentino, che no-


Cardinalizio speditogli in Francia. minò legato in Francia, il suddetto
Appena entrato nell'ufficio conven- , Cardinal Roberto Viti'è detto Gha-
ne a questo legato comporre alcune lanch. Egli però lungi dall'aderire,
controversie giurisdizionali co' popoli secondo i desiderii di Lodovico .VII,

del Delfinato e di Provenza ; ma al conciliabolo pisano , e declinar


poco soggiornò in Avignone dimo- dalla fede verso la Santa Sede, si

rando presso il re di Francia, per contentò di perdere venticinque mi-


cui fu creduto autore delle discor- la scudi di rendite ecclesiastiche, go-
die incominciate , nel i5og, fra dute nel regno di Francia Re- .

Giulio II e Lodovico XII. Nel catosi quel Cardinale in Roma


i5o8, il Papa si era collegato in vi mori a' 9 novembre 1 51 3, e fu
Cambray co' francesi ed altri prin- sepolto nella chiesa di s. Ivo. Quin-
cipi conti'o i veneziani, i quali ri- di Leone X, nominò legato d' Avi-
dotti alle strette, implorarono la cle- gnone il Cardinale Francesco Cler-
menza di Giulio II, che come pa- mont francese, poi decano del saci-o
lare comune si ritirò dalla lega. Ta- Collegio.
le ne fu il rammarico di Lodovico
XI 1, che dichiarò guerra al Ponte- Legazione del Cardinale Francesco
fice, ed i Caidinali Carvaial, Brison- di Clermont.
net, Borgia, di Brié e Sanseverino,
nel i5io, sedotti dal re di Fran- Sotto di lui il re di Francia Fran-
cia, cospirarono di deporlo dal Pon- cesco (reduce dal congresso di Bolo-
I

tificato. Recatisi in Pisa, denunciaro- gna, ove con Leone abrogò de- X
no un conciliabolo pel giorno 6 mag- 1 finitivamente la Prammatica Sanzio-
gio i5(i; ma prima che si con- ne e
, conchiuse un concordalo),
vocasse, molto opportunemcnte per onorò la Avignone ne' pri-
città di
1m sede apostolica, mori il Cardinale mi del i5i6. Però negli anni iSiO
Giorgio d'Amboise. Le sue .esequie e 1 52 1 desolando la pesto tanto la
,

fuiono onorale dal re ed il suo , Piovenza che la Linguailoca , la


corpo fu trasportato nella mctro[)0- cill.'i ed il Venesino ne risentirono
li di Rohan. i tristi cU'elli.
AVI AVi 245
Morto Leone X nel 52 1 , {^li
, 1 za Carlo V, pubblicò tosto la guer-
successe a' 9 gennaio i522, cioè ra al Pontefice. In Roma fu inco-
Irentaselte giorni dopo Adriano VI minciata dai colonnesi, con Ugo Mon-
Floienzi d'Utrecht, eletto nel con- cada viceré di Napoli per l'impe-
clave del Vaticano, boncliò si tro- ratore; e se Clemente VII non si
vasse nella Spagna, la cjuale veniva ritirava in Castel s. Angelo, la sua
da Ini allora governata a nome di Car- morte era Fu però co-
inevitabile.
lo V. imperatore. Sorliti i Cardinali stretto a ed accettar la
capitolare
dal conclave, ingiuriati vennero tlalla tregua, che durò per poco tempo,
plebe, timorosa che l'eletto dovesse re- secondo il racconto del Guicciardi-
star nella Spagna, come Clemente V ni, Storia d'Italia, 1. XVllI. Frat-
era rimasto in Fiancia, ovvero tias- tanto il contestabile di Bourbon
poi'tasse la residenza Pontiiìcia nella nell'anno 1.527, <^0" quaranta mi-
sua patria. Ma Adriano VI, partito ai la uomini, la maggior parte furiosi
12 marzo da Vittoria giunse in Ro- eretici luterani, marciò a forn)are
ma a' 29 agosto, fra gli applausi del l'assedio della capitale del mondo
lieto popolo. Breve fu il suo zelante cattolico. Ingannato il Pontefice dal-
governo, poiché mori a' 1 4 settembre la fede, e promesse di accordo date-
i523, onde a' 19 novembre gli suc- gli con lettere dal Borbone, disar-
cesse Clemente VII, Medici^ fiorenti- mò e licenziò tutti i fanti delle ban-
no, cugino di Leone X. de nere, che potevano col numero
Nel i524, entrò nella Provenza e col valore respignere da Roma
l'esercito dell'imperatore Carlo V, un esercito senz' artiglieria. Pregiu-
condotto dal duca Carlo di ]>orbo- dicatosi da se stesso, al sentire poi
ne, che aveva abbandonato France- avanzarsi in fretta il contestabile,
sco I, ma non s' avanzò oltre la cit- commise la difesa di Roma alla di-
tà di Marsiglia, nella cui oppugna- rezione di Renzo da Ceri, capitano
zione si franse l' impeto delle sue altra volta da lui poco stimato, il
armi. In tale occasione Avignone si quale munì la città debolmente. Il
mostrò devota alla Francia, coU'a- Borbone arrivò a' 5 maggio sotto le
prire spontaneamente le porte al ma- mura del borgo Vaticano, e nel dì
resciallo di Cabanes ed all' avan- seguente, dopo qualche resistenza del-
guardia del re, e facendo che il Ve- lagente collettizia che lo difendeva,
«csino facilitasse il passaggio alle e che cagionò la morte del Borbone
truppe francesi. Proseguendo la guer- e di mille de' suoi soldati, superate
ra lia Carlo V
que- e Francesco I, furono le difese, l'esercito pcnetiò
sto secondo
rimase prigioniere nel la mattina nel borgo, e dilatatosi
i525 nella famosa battaglia di Pa- per Trastevere, e la sera avanzato-
via. Onde temendo il Pontefice per si pei monti in Roma, per circa
l'Italia a fine di più sicura-
tutta, due mesi fu posto tutto a sacco. Se-
mente difenderla, nel iSaB, agli ii condo alcuni, ascese la preda ad
giugno fece lega col re di Francia, un milione di scutU in denaro, ar-
che sortito dalla prigione di Ma- gento oro e gioie, ed a più <\ì
,

drid ne sottoscrisse i patti a Co- altrettanto ascesero le tasse pagate,


gnac, tra l'Inghilterra, i veneziani, da quelli, che vollero redimere le
i fiorentini ,
gli svizzeri ed il duca case loro. Non si peidonò a cose
di iAIilano. Inasprito di tale ailcau- sacre, ed ai luoghi pii, non all' o-
246 AVI AVI
neslà delle matrone, delle fanciulle di Francia e d' Inghilterra fattegli
e delle monache, e si videro per per mezzo de' loro ambasciatori, col-
le vie di Roma, sopra vili giumen- la dichiarazione ad un tempo di
ti, andar legati cogli abiti della di- far aspra guerra in Italia, ove il

gnità, indegno giuoco e bersaglio Papa non fosse stato liberato, si ri-

degl'insulti delle trvippe miscreden- solvette di mandare il p. France-


ti, rispettabili prelati, e venerandi sco Quignones, de' conti di Luna,
Cardinali. ministro generale de' francescani
A tanta miseria e ludibrio si sot- con r ordine della liberazione. Tut-
trasse con altri Cardinali Clemente tavolta per varie difficoltà frapposte
VII col rifugiarsi in Castel s. An- da' ministri nel concertarne le con-
gelo, ove sostenne l'assedio sino ai venzioni, npn ebbe effetto, che a 9
6 di giugno. In quel giorno, già dicembre, nel qual giorno era sta-
dileguata ogni speranza di soccorso to risoluto dover gli spagnuoli ac-
dell' esercito de' suoi collegati, con- compagnai'e il Papa a luogo sicuro.
venne il Papa cogl' imperiali ( che Ne egli fidandosi di loro, la notte
dopo la morte del Borbone ave- antecedente, trasvestito in abito da
vano per generale il principe di mercadante uscì dal castello, e an-
Oranges) a molte durissime condi- dato ne' contigui prati, ove attende-
zioni, tra le quali ima fu, che sino valo Luigi Gonzaga capitano impe-
che fosse pagata la seconda rata di gran riale con gran compagnia d' arclii-
somma di denaro, da farsi tra venti bugieri, fu da lui scortato fino a
giorni, restasse il Papa con tredici Car- Montefiascone. Ivi, licenziate le sol-

dinali prigione in castel s. Angelo, e datesche, passò colla stessa scorta a


poi andasse con essi o a
a Napoli, Orvieto, ove entrò di notte senza
Gaeta fino alla determinazione, che alcun Cardinale.
di lui prendesse l' imperatore Carlo Mentre Francesco I re di Fran-
V. Entx-ato dopo di ciò in castello cia, ed Enrico VIII re d'Inghilter-
il capitano Alarcene o Alicornio ra insistevano con ufficii presso Car-
con tre compagnie di fanti spagnuo- lo V
per la liberazione di Clemente
li e tre di tedeschi, vi restò il Pa- VII, ricercavano ancora i Cardinali
pa strettamente custodito, in abi- liberi per l'Italia, acciocché, insieme
tazione angusta e con pochissima coi Cardinali ch'erano di là dai con-
libertà, al che si aggiunse il pericolo fini, volessero congregarsi nella cit-
e pena della peste, che propaga-
la tà d'Avignone per consultar in un
tasi Roma, ed entrata nel castel-
in tempo tanto dijBcile quello che si

lo, mise a morte alcuni addetti al dovesse fare pel bene della chiesa ;

servigio del Pontefice Questi con . ma con piìi di proposito per tras-
diversi modi e preghiere persuase ferire ini' altra volta la sede Pon-
i a differire di trasportarlo
capitani tificia in Avignone. Di che avve-
a Gaeta. Restò pertanto nel castel- dutisi que' Cardinali , sfuggendo di
lo fino alla risoluzione dell'impera- mettersi in mano di principi tan-
tore, alquanto perplesso d'altronde to potenti, ricusarono con diverse
circa la liberazione. Ma tanto alle scuse di andarvi. Partiti da Roma
suppliche dell'uditore della camera, i soldati borbonici a' 17 febbraio
residente appresso di lui per Cle- i59!8. Clemente VII vi fece ri-
mente VII, quanto a quelle dei re torno a' 6 ottobre, indi per mezzo
AVI AVI 2Ì7
tk'l vescovo Vaison suo nunzio Nel 1 544 successero in Avignone
si oonchiuse la sospirata pace con rovinose alluvioni, seguite da spa-
Cesare. ventevole inondazione del Rodano
Nel i534 mori Clemente VII, e che fece immensi danni.
gli successe Paolo III Farnese ro- Per la morte di Paolo 111, nel

mano. i55o, fu assunto al trono Pontifi-


Neil' anno i536 entrato 1' im- cio Giulio III, Ciocchi;, del Monte
peratore Carlo V con grande arma- romano, che d'A-
fece arcivescovo
ta nella Provenza, la città di Avigno- vignone Annibale Bozzuto napoleta-
ne, attaccata sempre alla Francia, ri- no, per dimissione del Cardinal
cevè per questa nelle sue mura Ro- Farnese. E siccome il Papa liberò
berto Stuardo signor d' Obigny con il clero dalle esenzioni, il legato nel
otto mila svizzeri^ aiutò in diverse recarsi in Avignone nel i553, ac-
guise Francesco
ed aggiunse il
I ,
colto con sommo applauso e straor-
dono di venticinque mila scudi. Gra- dinaria magnificenza , diede al clero
to sommamente il re all' afFezione medesimo la facoltà di testare. Giulio
degli Avignonesi, più volte si re- III morì nel 555, succedendogli Mar-
1

cò fra Fino dal i534 avea


loro. cello II, Cervini, che visse solo venti-
loro conceduto il privilegio, comu- due giorni, onde fu eletto Paolo 1 V

ne al Venesino, della naturalità del- Caraffa, napoletano, il quale moren-


la Francia, onde ne godessero dei do nel 1559, ebbe in successore
vantaggi inerenti, precipuamente sul Pio IV, siedici, milanese. Il suo
commercio. Pontificato, sotto la legazione del
Scopertisi alcuni eretici, reliquie suddetto Cardinal Farnese, fu fèr-

de' valdesi, nel Venesino e nella Pro- tile di singolari avvenimenti per
venza, furono repi'essi armi e colle Avignone e pel contado Venesino.
distrutti in Cabrieres, ove si erano Prima di tutto riporteremo l' isti-

in gran numero fortificati. tuzione di lui della Rota d'Avigno-


ne . Innanzi a quella istituzione
le cause della legazione si commet-
Legazione del Cardinal Farnese.
tevano da' Cardinali legati, e dai
prelati vice-legati a sei commissari!
Morto nel i54i il Cardinal Cler- amovibili da essi deputati, e che
mont, che fu sepolto nella chiesa al o soli le decidevano, o co' voti de-
ponte di Sorga, Paolo III conferì la gli assessori. Il pregiudizio recato
legazione d' Avignone, al Cardinal ai popoli da siffatto stile a cagione
arcivescovo Farnese, che nel Ponti- delle controversie e procrasfi nazioni,
ficato di suo zio, intento all'ammi- mosse la città a ricorrere al Pontefi-
nistrazione vmiversale della Chiesa, ce Pio IV, che le spedì vma bolla, in
non potendo risiedere in Avignone, vigore della quale il Cardinale Gior-
non lasciò di soddisfar pienamente gio Armagnac, collegato del Cardi-
alle parti d' ottimo pastore, e di nale Borbone, con sua ordinanza data
zelante legato. Sollevò nello stesso in Avignone a 25 giugno i566,
anno la città dalla fame, sì stabilen- istituì, sotto il beneplacito della San-
do limosine in ogni parrocchia, e sì ta Sede, un senato di sei uditori
dando oiigine all'ospedale detto la perpetui, parte ecclesiastici e parte
limosina generale. laici. Uno di essi doveva presiede-
•>,48 AV ! AVI
re al senato, dello altrimenti Ruo- e di Gregorio XIV; e il vicelegalo
ta ; senalo che avca perciò potestà ad istanza de' consoli d' Avignone,
ili conoscere ed anche giudicale in a' 7 gennaio Goo, pubblicò il de-
i

via d'appellazione tutte le cause spi- creto per la perpetua e inviolabile


rituali, civili e criminali , miste, ed osservanza, come apparisce negli at-
appartenenti all'uno ed all'altro fo- ti del palazzo apostolico d'Avignone
ro della città di Avignone e del appresso il SilTredi. Lo stesso de-
contado Venesino, non che di tutta cretò Cardinale Chigi, nipote di
il

la legazione , sommariamente de
sì Alessandro VII, intanto che era le-
plano et sola, come dicono i giu- gato in Avignone, a' io settembre
reconsulti , facd ventate inspecta j 1664.
e sì decidendo col voto degli altri Primo presidente di quella Rota
uditori di Piuota, come si contiene fu Guglielmo de Patris. Guglielmo
ampiamente nella detta bolla se- Bianco, vescovo di Tolone, cancel-
gnata dal segretario de Bisny. liere della chiesa e università di To-
L'istituzione di questo senato, o losa, gli succedette. Appresso, per
curia della Rota, ed i regolamenti disposizione di R^oma, si fece che gli
per essa fatti dal Cardinale Ar- d' auditori de' vicelegati, od uditori
niagnac , ricevettero la conferma generali della legazione, occupassero
dopo la morte di lui , dal Cardi- la presidenza nel tempo del loro in-
nale di Borbone legato, a' 6 giugno carico. Gli altri cinque auditori di
i5,S6. Rota furono nella prima erezione
li Sommo Pontefice Sisto V, ad Agostino Fioravento, Gio. Nicolai
istanza de' predetti uditori di Rota canonico della metropolitana, An-
e degli eletti de' tre stati del con- tonio Parislo, Gio. Valenziano pre-
tado Venesino, confermò la detta cettore di s. Antonio d' Avignone,
istituzione, e regolamenti della Ro- ed Elzurio Cadenet. Andavano gli
di
ta ; ma premorto alla spedizione uditori uniti coli' uditore generale
delle Gregorio XIV, succe-
bolle, nelle pubbliche funzioni , e in un
duto dopo il brevissimo Pontificato con esso aveano sempre luogo onore-
d'Urbano VII alle continuate sup- vole ne' consessi pubblici. Dove non
pliche degli eletti e uditori, appro- assisteva l'uditore generale, interveni-
vò e confermò con bolla, data in vano congiunti al primicerio dell'u-
Roma a' 6 febbraio i^gi, l'istitu- niversità, come loro capo in tal

zione della Rota, la deputazione caso.


degli uditori, e gli altri regolamen- Fino al I ?fìo non erano state in
ti emanati dal Cardinale d'Arma- Francia considerabiH le intraprese
gnac. degli eretici calvinisti-ugonotti , ma
Clemente Vili per le suppliche sotto il re Francesco li , si dichia-
presentategli dagli ambasciatori del- rarono del loro partilo Antonio re
la città comandò, con breve, de' 3 di Navarra, padre di Enrico IV, che
agosto i5q9, a Giovanni Francesco fu poi re di Francia, e suo fratel-
Bordini arcivescovo e vicelcgato di lo principe di Condé , in odio de'
Avignone, di fare inviolabilmente jirincipi di Ghisi che aveano in
osservare le oi'dinazioni , i regola- Francia tutta l'autorità del niini-

menti ed ogni nllra cosa contenu- slero. IV-rtanlo gli eretici, per age-
la nelle predcHc bolle di Sisto V volare una congiura, in cui .si i\o-
AVI AVI o4c)
veva arrestare il re , la famiglia conte vSommariva, comandante K;
reale e cangiar fórma di i(over- truppe di alcuni signoii di Proven-
iio, presero in molti luoghi le za , insieme al generale Serbelloni
iirmi commetteiitlo iiicendii, riibe-
,
prese Grange agli eretici, e vendi-
i-ie,saccheggi e prolhnazioni d'ogni cò tanti esecrabili eccessi
i
da loro
specie. Il vicelcgato Alessandro Gui-
commessi. Parpaglia stesso fu de-
diccioni, vescovo di Lucca, prese le capitato in Avignone a' 9 settembre :

opportune misure. Intanto, morto, nel la sua casa data al sacco fu demo-
i56o a' 5 dicembre, PVancesco II, lita, ed il sito restò piazza per uso
gli succedette suo fratello Carlo IX,
pubblico: piazza che dal nome del
posto sotto la tutela di Caterina Papa fu denominata Pia.
de' Medici sua madre. Divenuta es- Lungo sarebbe il riportare tutte
sa luogotenente del regno, si mo- le particolarità di sì accanita guer-
strò propensa al re Antonio, e quin- ra . Diremo
solo che avanzatisi
di agli eretici, i quali furono abili- gli ponte di Sorga, ed
eretici al
tati ad esercitare la loro setta fuo- avvedutisi come sarebbero stati re-
ri delle mm-a della città e terre, spinti dagli Avignonesi, si recaro-
benché diversi parlamenti vi si op- no ad assediar Carpentrasso, ma
ponessero. Incoraggiti così i calvini- difeso pur esso vigorosamente, do-
sti,e restituiti ne' beni, ripresero le vettero partirne con vergogna e
armi con maggior furore. iVel Ve- perdita, onde il generale Serbello-
nesino non poterono per allora far ni vi recò
si pei- congratularsi colla
breccia per le buone difese stabili- città, e nella sala della rettoria do-
te da Francesco Scrbelloni, cugino nò prode governatore Santa Gial-
al
<li Pio IV , da quel Papa costi- la una catena d'oro, a cui erano
tuito generale delle armi d'Avigno- appese le chiavi di Santa Chiesa.
ne e del Venesino, e, da un consi- Altiettante catene minori diede a'
glio di guerra in fuoii, reso indi- capitani, e specialmente a Vanesca^
pendente dal Cardinal Farnese, e ed a Ceciliano. Poco dopo, a' 6 ago-
suo vicelegato. JMunita principalmen- sto,giunsero ad Avignone cinque com-
te fu Avignone : somministrò a tal pagnie di novecento soldati, coman-
uopo il clero molti rottami di ar- date dal colonnello Luca Antonio di
genti sacri, co' quali furono battuti Terni, e da Pio IV inviate in rinfòi-
scudi e testoni colle armi del Papa, zo al Serbelloni per la difesa del
del legato, del vicelegato e del ge- paese. A' 29 agosto, recalisi gli e-
nerale; contribuirono i cittadini a retici in numero di tremila fanti e
misura delle loro facoltà ; e di cam- quattrocento cavalli, sotto il castel-
pane rotte formarono armi da guer- lo del ponte di Sorga fìibbricato ,

ra, in somma tutio lu posto in ope- da Urbano V per soggiorno di vii


ra dagli Avignonesi, per premunirsi leggiatura de'Pontefici, lo bruciai-o-
dagli attacchi de' potenti e fanatici no interamente, indi per ogni dove
ugonotti. continuarono ad incendiar chiese
Riuscì quindi inutile il tentativo ed a commettere i piti nefandi e
dell'eretico Parpaglia per sorpren- sacrileghi attentati. Apt occupata
dere Castelnuovo, dall'arcivescovo dai cattolici si difese dagli eretici,
d'Avignone fatto difendere valc^ro- i quali perdettero anche Sisteron
samente; anzi a' 6 giugno ijG2, il e costrinse altresì a mettersi in fu-
VCL. IH. 32
25o AV I AVI
ga il Monibnm capitano ugonotto. prese le donne. Ma fu poi co
A' ìG ottobre i562, arrivarono stretto il generale Serbelloni a ri-

a Cavaillon ducento cavalleggieri, prendere le armi, ed a cacciarli da


spedili da Pio IV coi capitani Ran- Mormoiron. Giunto in Avignone il

gone e Prospero Rasponi. Nel i563 maresciallo di Vegliavilla , a Villa-


varii furono i vantaggi e le per- nova convenne cogli avversari, che
dite fatte nell'Avignonese e nel Ve- si sarebbero tutti ritirati dai domi-
nesino già in ogni luogo divenuti nii ecclesiastici, consegnando i luo-
campo di battaglia. A' 2 2 aprile giun- ghi occupati a' i-ispettivi presidi Pon-
se in Avignone il di Vaux,
signor tificii, né potrebbero più predicare,
scudiere del principe di Condè man- né far alcun altro esercizio, che
dato dal re Carlo IX, per coman- non fosse della cattolica i-eligionc
dare a' nemici , che in conseguenza e ciò per lo spazio di sei mesi, finché
dell'editto di pacificazione, pubblica- il Pontefice Pio IV vi avesse prov-
to ad Amboise a' 2 7 marzo, di con- veduto. Secondo il solito, gli eretici

senso al Cardinal legato ,


potessero non vollero stare alla convenzione,
tornare godimento de' loro beni,
al e benché fosse loro concesso di abi-
purché vivessero da cattolici, e ren- qua dell' Eygues a tradi-
tare di ,

dessero tutte le trenta quattro piaz- mento tirarono un' archibugiata al


ze del Papa, già da un anno da es- maresciallo , che preservato miraco-
si occupate nel contado . Gli ere- losamente, se ne partì e tornò in
tici invece d'obbedii'e, da forsennati Francia.
corsero di bel nuovo ai loro orri- Sciolto il Serbelloni da ogni trat-
bili guasti, e si presentarono avanti tato di pace, e di deferenza alia
Vaison , città forte che li respinse mediazione regia deliberò di por ,

con vigore. Finalmente Francesco fine a tanti disordini col porsi in


Descoupeaux signore di Vcgliavilla ,
campagna, né andò guari che slog-
maresciallo di Francia, inviato dal giati i nemici, e ricuperati i luoghi,
re per far eseguire l'editto di paci- vi l'estituì la s. Messa, e fé' predi-
ficazione, arrivòa Villanova a' iG carvi la divina parola. Tornato in

luglio, ed ai 19 entrò in Avignone Avignone, applicò il restante del


ricevuto nel palazzo apostolico ono- i5G3 ad abbellir la città, ed ab-
revolmente dal vicelegato e dal Ser- battere gli archi, che la rendevano
bclloni. Ma gli ugonotti non ascol- oscura. Fece piazze e strade, e nei
tando l'autorità del re, continuaro- primi del i564 visitò alcune piazze
no le loro ruberie e massacri. Quindi del contado Venesino. In quest'e-
affine di determinarli piìi validamen- poca termina il diario della guena
te ad uscire da' dominii della San- contro gli ugonotti , stampalo da
ta Sede, rinnovò il detto marescial- Lodovico Perussi. Era in quello stes-
lo le proposte, ed a' 25 agosto fu so anno, che il re Carlo IK onorò
conchiusa col vicelegato e col Ser- di sua persona molti luoglii del Ve-
belloni la sospensione d' armi per
,
nesino; a' 22 settembre si fermò al
comporre le differenze . Pure non ponte di Sorga, ed a' 7..\ passò in
eseguirono i patti gli eretici , soliti Avignone, ricevutovi con regia ma-
a violar la IL-de ; ma il maresciallo, gnificenza nel palazzo apostolico, ove
a' 24 agosto, ne obbligò ciica due- si trattenne tre settimane, tratta-
mila a partire dalla Provenza, coni- lo dal vicelegalo Lcnzi , e dal gè-
AVI AVI 25 1
riprale Seibelloni. Quel generale vpi-- prese la città d'Avignone ed il con-
Mj il fine del i565 partì dalla città tado, l'ammiraglio Coligny, principal
con universale rammarico, lasciando- corifeo degli ugonotti, ne tentò l' oc-
vi il marchese Rangoni, che pel va- cupazione per suo propugnacolo con-
lore dimostrato, e per la cognizione tro lire; ma tre cose delusero le sue
de' luoghi, fu da Pio IV nominato speranze. La prima fu una partico-
generale di quegli stati. lare, e miracolosa protezione di Dio,
e Beata Vergine;
della imperoc-
ché, quando gli eretici si avvici-
Legazione ilei Cardinale Carlo di
navano per sorprendere Avignone,
Borbone.
compariva sulle mura una gran
fiaccola accesa , e ne faceva tut-
Nel i565 il Cardinal Farnese, to il giro, ed avvisatone il presidio
depose la legazione d'Avignone, ben- ed i cittadini si spegneva in un
ehè la dovesse godere a vita ; pei"- istante da sé medesima e si dile-
locliè Carlo IX la ricercò pel Car- guava. La seconda fu il saggio go-
dinale Carlo di Borbone, fratello verno e lo zelo del Cardinale di
di Antonio di Navarra, e zio d' En- Armagnac, e la terza finalmente fu
rico IV il Grande. Uditone da Pio la sollecitudine di s. Pio V, che per
IV prima il concistoro, stabilì per assicurare la città d'Avignone , e il

condizioni la conservazione della fe- contado Venesino (Novaes t. VII,


de cattolica in Avignone e nel Ve- pag. 206) da ulteriori violenze e
nesino, contro gli ugonotti. Accetta- dal veleno degli eretici, cui dan- i

ta quindi dal Farnese la rinunzia, ni si fecei'o montare a seicento cin-


il Borbone fu dichiarato legato di quantamila scudi, oltre a duecento
Avignone a beneplacito della santa altri mila, spesi dagli abitanti nella
•Sede. Poco dopo, per ordine del propria difesa [ P^. Costituzione III
Pontefice, assunse a collega nella le- tomo IV parte II pag. 277 del Bol-
gazione Cardinale Giorgio d'Ar-
il larioromano, presso il Cocquelines),
niagnac, suo affine, zio di Enrico spedì prima al conlegato Armagnac
IV, affinchè fosse meglio governata e trentamila scudi, e quindicimila glie-
difesa la legazione. Morì Pio IV, ne assegnò per ciascun mese, insie-
a' IO decembre i565, commendato me a truppe comandate dal bravo
per zelo della religione, e glorioso Torquato conte barone romano, ed
per aver dato compimento al con- a munizioni da guerra.
cilio di Trento , incominciato da Ma perchè fossero sradicati tutti
Paolo III. A' 7 gennaio i566, gli i semi dell' eresia da Pio V, per
successe saiì Pio V, Ghislieri, di opera di Feliciano Capitoni di JVar-
Bosco. ni, da lui fatto, nel i56t>, succes-
Nel iSGj ricominciarono in Fran- sore neir arcivescovato al Bozzuto,
cia le sedizioni ed i tumulti degli u- e da Pio IV ornato colla porpora,
gonotti, che, con poco intervallo di fu celebrato in Avignone un conci-
pace, continuarono fino a' 2 agosto lio, nel 1569, sopra la disciplina ec-
1570. Pure avendo rivolti altrove clesiastica. Ai piimi di maggio 1572
gli sforzi loro, assai poco ne risentì rese Pio V lasua anima al Creatore,
di danno il Venesino. Alla finale e fu eletto, a' i 3 dello stesso, Grego-

pacificazione, non essendo stale com- rio Wìì, Boncompagno, bolognese, il


25:2 AVI AVI
cui glorioso l^onlificalo fu ferfi- macello, senza che la corte ne a-
ic avvenimenti considerabili per
di vesse colpa.
Avignone e pel Venesino. L'ammi- Disgraziatamente si congiunsero
raglio di Coligny ordì una iniqua in Francia agli ugonotti i politici
oongiiu'a per uccidere Carlo IX, la per cui il re castigò alcuni di essi
famiglia reale e le due case di Lo- coir estremo supplizio. Costrinse il

icna e di Ghisa, e porre sul trono Condè a fuggir in Germania, e fece


Enrico IV Borbone, re di Navarra, osservare dalle guardie il re di Na-

o lo zio principe di Condè, a fin di varra e il proprio fratello Fi-ancesco


usurparlo poscia per sé medesimo. di Valois. Ma gli ugonotti sempre
Venutone in cognizione il re di più moltiplicavano, non solamente in
Francia, sagacemente tenne a bada Francia , ma eziandio nelle con-
r ammiraglio capo supremo degli trade di Avignone e del Venesi-
ugonotti, e congiunta la sua sorella no ,
per cui vivevasi in quei luo-
Margherita ad Enrico IV, nella not- ghi in continuo sospetto , or di
te di s. Barlolommeo a' 23 agosto, trattati occulti , or di repentini as-
fece uccidere il Coligny, ed al suo- salti. Di che avvisato Gregorio XIU
no d' una campana incominciò la dal Cardinale d' Armagnac, nel-
strage degli ugonotti , che il re con r anno iSjS spedi colà il ge-
grandi artifizii avea fatti, dal me- nerale Marc' Antonio Martinengo
desimo Coligny introdurre nella ca- con seicento fanti e cento cavalli.
pitale del regno di Francia. Durò Morto a' 3o maggio i5'j/\. il piis-
lutto il giorno seguente quella stra- simo Carlo IX, essendo assente En-
ge onde morirono più di tremila rico III re di Polonia successore del
eretici , sebbene gli autori ne accre- regno, gli eretici di Provenza pre-
scano grandemente il numero. Di sero le armi ed infestarono nuova-
poi Carlo IX, chiamati a sé il cogna- mente il Venesino; ma il generale
to Enrico IV ed il Condè, loro disse Pontificio vegliò benissimo alla di-
che dovessero farsi cattolici, altri- fesa d'Avignone.
menti pensassero alla fine del Co- Intanto, arrivato Enrico III in
ligny. Per lo che essi, indotti dalle Lione, il re di Navarra e Fran-
pie esortazioni della regina madre, cesco di Valois , prima di rice-
del Cardinale Borbone e del duca vere con lui la ss. Eucarestia, gli

di Nivers, abiurarono l'eresia nelle giurarono fedeltà; ed egli determi-


mani del nunzio apostolico, suppli- nò di far la guerra agli ugonotti,
cando Gregorio XIII ad accoglierli dopo d'averli inutilmente invitati al-
nel grembo della Chiesa. 11 re, ai la pace. Indi trasferitosi il re colla
28 dello stesso mese, pubblicò un e- regina madre ad Avignone , trattò
ditto per tutto il regno, in cui l'ese cogli ugonotti della Provenza e del-
ragione della punizione de' ribelli, la Linguadoca. I ministri Pontificii
e dell' iniqua congiura che avevano onorarono e servirono il re nel mi-
ordita, e die'ordini perchè molestati glior modo, per tutto il tempo clic
non venissero gli altri ugonotti. vi dimorò, cioè fino a' prinionlii
Tuttavolta, giunta nelle provincia del iSyS. L'anno seguente Grego-
prima la notizia della strage, che rio XIII dovette più che mai occu-
il regio editto, si sollevarono i cat- parsi in difendere i suoi stati Pro-
tolici contro gli eretici, e ne fecero venzali , lottare cogli eretici e di-
AVI AVI 203
fendersi dallo stesso Enrico III, che tcucci di Fermo, con cavalleria, e
sotto pretesto di protegi^ere le terre fanteria, acciocché difendesse lo stalo.
Pontificie, voleva porvi guarnigioni Da tali del Papa
buoni iiiìlcii

e farsele soggette; tuttavia riuscì al covsternati gli5 ottohie,


eretici, a'
Papa, coll'opera de' Cardinali legato conchiusero la pace mediante uu ,

e conlegato, di conservare l' integri- editto emanato da Enrico III, non


tà de' dominii ecclesiastici. troppo in vero favorevole al aitto-
Frattanto Francesco di Valois licismo. In quelleditto fu compreso
contro la fede data al re suo fra- Io stato Papale d' Avignone , e del
tello , accettò la qualità di capo de' \ enesino, e b restituzione delle ter-
partiti politici e de' religionarii, ed re occupate alla Santa Sede. Miner-
luiitosi ad Eni'ico rè di Navarra, che be, fortissima piazza , non fu però
avea riabbracciata 1' eresia ed al presa se non dopo quindici mesi
principe diCondé rientrò in Fran- , d'assedio, cioè nel novembre del
cia con Casimiro conte palatino del 1578, nel qual anno, morto il va-
Reno, e con numeroso esercito d e- loroso JMattcucci, da Gregorio XIII
retici soldati tedeschi , costrinse il fu mandato in Avignone in suo
re a promulgare un editto, a'27 luogo il generale conte Montauta.
aprile , così favorevole agli ugonot- V. Malici, tom. II, p. 467 degli
ti , che irritati i cattolici pel pre- Annali di Gregorio XIII.
giudizio, che riceveva la vera reli- Morto l'arcivescovo Capitoni, il
gione , formarono un altro partito Papa, a'7 gennaio i^'j'J, nominò a
detto Lega Cattolica. Lo principia- quel posto il conlegato Cardinale di
rono i piccardi che non vollero am- Armagnac, che per le sue luminose
mettere il Condé al governo della doti , meritossi il titolo di Padre
loro provincia, fu seguito dal Poi- del popolo. Nel principio del y^'j%
tou per opera di Lodovico de la richiamato in Toscana il conte di
Tremoglie, e venne poscia fomenta- INIontauto da Francesco de' IMcdici
to dai principi di Ghisa. Gli eretici suo signore, mandò Gregorio XI lì,
non pertanto non si quietai-ono, ma in suo luogo per generale delle ar-
con varii pretesti ripresero le armi. mi marchese Pietro Malvezzi bo-
il

Enrico III ne' comizii di Blois lognese, che già aveva militato in
ordinò che nel regno la sola reli- Francia contro gli ugonotti sotto U:
gione cattolica si osservasse , ed bandiere di s. Pio Y. Intanto, avmi-
assicurò gli ugonotti a dover vive- do la regina Caterina de' Medici
re sicuri nelle loro case. Indocili fatto nominare Enrico di Valois,
questi a tanta benignità, richiama- gran priore di Francia e governatore
rono il conte Palatino, e si collega- di Provenza, fu a questa provincia
rono contro i cattolici coi re di restituita la calma, perchè se le tene-
Svezia, di Danimarca e d'Inghilter- va dall'uno e dall'altro de' due partiti,
ra , Germania^ e
co' protestanti di comunque ciò fosse pregiudizievole
cogli svizzeri sagramentarii. Grego- agli del Papa.
interessi
rio XIII accorse con cinquantamila i58i, Enrico III conchiuse
Nel
scudi d' oro ad aiutare il re di un nuovo accordo cogli ugonotti, e
Francia, e nel 1577, oltre a buone per l'indennità d'Avignone, bisognò
munizioni, inviò per nuovo gene- che sborsasse Gregorio XIII buona
rale ad Avignone , Saporoso ftlat- somma di argento: così tra guerre
05:4 AVI AVI
imperfette e paci finte riceveva la (n sublimato al triregno Sisto V ,

religione ognora maggiori danni. Pciraij di Montalto.


Nel detto anno la peste afflisse

Avignone e il Venesino, ed il mar-


Legazione dell'arcivescovo Domenico
chese Giovanni Vitelli fu mandato
Grimaldi.
in Avignone generale delle armi.
Rimosso però di là perchè Enrico
HI lo riteneva aderente a Filippo li A' 21 luglio pieno di meriti re-
re di Spagna , invece di lui fu eletto se l'anima a Dio il Cardinale Ar-
il conte Baldassare Boschetti di Fer- magnac, e fu sepolto nella cappella
rara , che poi Avignone,
mori in degli arcivescovi passando a sosti-
,

nel i584) onde Gregorio XIII no- tuirlo Domenico Grimaldi vescovo
minò generale ed insieme rettore di Cavaillon che, per l'assenza del
,

del Venesino e vicelegato Domeni- Cardinal legato di Borbone,portò tutto


co Grimaldi celebre guerriero ge- il peso dell'amministrazione spiritua-
novese. le e temporale dell' Avignonese. Frat-
Morto Francesco di Valois, restò tanto Enrico III congiunse alla le-
si

tra i principi del sangue più prossi- ga cattolica, ed approvò solennemen-


mo alla corona di Francia, Enrico te tuttociò, che avevano fatto i colle-

Borbone re di JVavarra, allora ere- ghi ; rivocò tutte le concessioni fat-


tico, per cui fremendo i cattolici pel te agli ugonotti, ed invitò i mini-
danno, che poteva riceverne la reli- stri loro ad uscir dal regno.
Dalla
gione, promossero più vivamente la qual dichiarazione animato Sisto V,
sacra Lega, nella quale entrarono va- scomunicò il re di Navarra ed il

rii principi cattolici esteri ; e fu sta- principe di Condè come corifei del
bilito che, morendo Enrico III sen- calvinismo, e ricaduti nell'eresia, che
za successione, sarebbe dichiarato re una volta avevano abiurata, dichia-
il Cardinale Borbone legato d' Avi- rolli incapaci di succedere al trono
gnone, zio del re di Navarra , nella di Francia. In tempi sì scabrosi si

stessa che nella stirpe de'Car-


guisa, dovette al Grimaldi la conservazio-
lovingi era stato escluso dal regno ne deir oidine nell' Avignonese e
il più prossimo Carlovingo Carlo nel Venesino.
duca di Lorena, per aver portate Nel i586, Enrico III mandò in
le armi contro la Francia, accioc- Provenza per governatore il duca
ché la sola cattolica religione do- d' Ivspcrnon, con quindici mila fanti

minasse nel regno, e pubblicato vi e due mila cavalli. 11 Grimaldi l'al-


fosse il concilio di Trento. Quindi loggiò sontuosamente nel palazzo
è che il Carcfinale Borbone intito- Apostolico, e flitto, nel i587, gene-
lossi primo principe del sangue re- rale delle armi d' Avignone Rober-
gio e successore nella corona e ; to d'Altemps, conte di Gallese, fu
nel primo di aprile i58li pubblicò , presto richiamato in Roma e resti-
un manili'slo per giustificare il suo tuito r incarico al Grimaldi . Nel
apparecchio in un co' principi col- l'TBH, congregatisi i principi della le-
legati ,
per impedire che la Fran- ga,formarono nuovi articoli per vin-
cia divenisse eretica per negligenza colai-emaggiormente il ro , il quale
del re. Intanto in Roma morì Gre- benché ne fòsse amareggiato, differì
gorio XIII, ed a' 22 aprile i585, la risposta, e si fortificò iu Parigi,
AVI AVI 255
nel sospello, che Ghisai alfciilnsse- legato d' Avignone, tuttoché vecchio
ro alia sua autorità ed esislcnza. e piigioniero. Perciò i confederali si

]\Ia uscito dalla città, e ritiratosi a accinsero a liberarlo, ed in appresso


Bohau, in conferma della sua unio- tutti gli ordini ed i diplomi si ema-
ne alla l<!ga, deposti sospetti, pio- j narono .sotto il nome di Carlo X.
mulgò un editto fiilminante contro In questo anno Sisto V chiamò a Ro-
gli ugonotti, gli escluse dal trono, ma l'arcivescovo Grimaldi, e gli diede
e concesse al duca di Ghisa il su- per successore nella viielegazione di
premo comando de' reali eserciti, e Avignone, Domenico Petrneci, sane-
la maggiordomo. Di che
dignità di se, vescovo di Bisignano, affidando il

il duca, oltre il Cardinale Borbone generalato al conte Ippolito Vi.«domi-<


e il parlamento di Parigi, rendette ni,entrambi godettero del beneficio
le debile grazie al re. dellatregua di un anno, perocché
Mori frattanto il Con de, e il re di comprese in essa Enrico 111, e Avi-
Navarra colle sue armi si stabilì in gnone e il Venesino.
alcune proAJncie. Inasprito Enrico III
dell'autorità e delle esigenze del Ghi-
Legazione condolln dal vicelegato
sa,che volea il pieno potere sulle
Domenico Pctrucci
armi, per valersene indipendente-
mente dal re col fine di difendere
la religione, determinò di farlo uc- maggio
A' 9 "90 morì pri- I ,

cidere a' 23 dicembre. La maggior gioniero a Fontenay nel Poitou, il


parte del regno si ribellò, la lega Cardinale Carlo di Borbone. Ciò
divenne formidabile, e Sisto V, al- recò maggior confusione alla Fran-
terato per 1 uccisione del Cardinal cia, non sapendosi ehi dovesse es-
di Ghisa e della prigionia del Car- sere il re, fra le pretensioni degli
dinal Borbone, in pieno concistoro spagnuoli, e quelle dei Ghisa; laonde
pubblicò un monitorio, dichiarando- l'amministrazione d'Avignone restò
lo scomunicato. monitorio fu in Il tutta al Petrucci. A' 27 agosto,
R.oma pubblicato ni/\. maggio, e in mori anche V, e fu elettoSisto
Francia a' 2 3 giugno con l'affissio- a' i5 settembre, Urbano VII, Ca-

ne di esso alle porte di Meaux e stagtìa, romano, il quale passò a-


di Chartres. gli eterni riposi a' 27 dello stesso
Pendenti tali vertenze, il re con- mese. I Cardinali a'5 dicembre gli
chiuse una tregua con Enrico di diedero in successore Gregorio XIV,
Kavarra indi abboccatosi secolui
, Sfondrati, di Milano, che pel zelo che
strinse una confederazione. Mentre nulriva per la religione aiutò potente-
però s' avviava con lui a Parigi, mente la lega inviando in Avignone
venne da un sicario ammazzato a' 2 generale delle armi Girolamo Moro-
agosto, per la qual morte molti rico- ni, giuntovi agli 8 di giugno iSgr.
nobbero per re di Francia, il dettoEn- Cessando di vivere Gregorio XIV,
rico IV di Navaria, premesso un giu- a' i5 ottobre del medesimo anno,
ramento favorevole al cattolicismo; dopo dieci giorni, fu innalzato al Pon-
ed altri, seguendo la lega ( divenu- tificato Innocenzo IX , Facchinetti
ta allora piìi formidabile) dichia- della Noce, bolognese, che morì
rarono re di Francia , col nome a' 2 I dicembre. Gli successe, a' 3o
di Carlo X, il Cardinale di Borbone gennaro 1592, Clemente \1II, Al-
9.56 AVI AVI
dobrandinì, fiorentino, il quale fece ad ogni versetto li toccava legger-
generale d'Avignone Diomede della mente sulle spalle colla verga. Ciò
CoVgna perugino, nuovamente,
e fatto, si alzò in piedi il Pontefice,
vicelegato il Grimaldi. Morì però recitò le preci e pronunziò ad alla
poco dopo quest'ultimo con sospetto voce la sentenza dell'assoluzione. Al-
di veleno. lora le porte della basilica, ch'erano
chiuse, si aprirono, ed il Papa co-
mandò al Cardinale penitenziere
Legazione di Ottavio Acquaviva.
d' introdurvi i procuratori co' soliti

riti; il che eseguito, fu cantato il Te


Nello stesso aniio il Pontefice Deum.
affidò la legazione in qualità di Così sedati^ per 1' assoluzione, i

vicelegato a Silvio Savelli, chiaris- tumulti di Provenza , il Papa pre-


simo barone romano arcivesco- , scelse a generale d'Avignone il mar-
vo di Piossano, che la tenne fino chese Biagio Capizucchi romano.
al giugno del i593, in cui Cle- Allora parlamento era stalo
dal
mente Vili fece legato il Cardinale ridotto scudo d' oro all' antico
lo
Ottavio Acquaviva napoletano , e valore di sessanta soldi, il che fu
nell'anno seguente al general della causa di gravi danni e di liti agli
Corgna sostituì Ascanio figlio di Avignonesi e ai Venesini, che aven-
lui. do prestate grosse somme alle co-
Ardeva frattanto in Francia la munità di Provenza nel corso del-
guerra tra Enrico IV ed i collegati le turbolenze quando lo scudo
,

sostenuti dalla Spagna, con variati d' oro era in prezzo molto mag-
.successi. Quelli della lega voleano giore non volevano sottomettersi
,

a re il duca di Ghisa figlio del- a siffatta risoluzione . I)i questo


l' ucciso, o il duca di Mayne ; ma tempo Clemente Vili confermò le

persuaso Enrico IV di farsi istruire leggi di Paolo IV e di Pio V con-


nella religione cattolica, ed abiura- tro gli ebrei, da lutto
cacciandoli
ti i suoi errori, a' 2 5 luglio 1598, lo stato della da
Chiesa, fuorché
fu assoluto sulla soglia della chiesa Roma, Ancona ed Avignone, come
di san Dionigi dall' arcivescovo di dice il Novaes, tomo IX. p. 11.
Bourges, richiedendo prima in gi- Nell'anno 1096, il Cardinal d'Ac-
nocchioni di essere accolto nel grem- quaviva tornò in Roma, dopo aver
bo della Santa Chiesa Cattolica A- regolati i tribunali della legazione
postolica Romana. La lega subito e della città con opportune leggi e
s' indebolìj e cadde affatto quando Benché assente, conti-
costituzioni.
da Clemente Vili fu assolto solen- nuava però nel carico della lega-
nemente dalle censure il re, nel zione. Nel 1598, il generale Capi-
portico di s. Pietro, a' 1 7 settembre zucchi represse le conventicole e i

1595. Ai due regii procuratori di monopoli! di Avignone e del con-


Ossat e Perrone furono lette le tado in pregiudizio del re di Fran-
condizioni prescritte ad Enrico IV cia, indi, nel 1599, giunse in Avi-
dal Papa . Essi ne promisero l'esecu- gnone ad amministrar la legazione,
zione, e poscia prostratisi a terra il vicelegato Carlo Conti vescovo
mentre i cantori cantavano il salmo di Ancona il quale ricevette in
,

Misercrcììiei, Deus, Clemente Vili Avignone con magnificenza Maria


A Y I AVI 257
de' Medici andava che a spesare d'Acjuino, che nel mese di agosto
Enrico iV, dopo sciolto il matri- 1 1 fu creato Cardinale. Proseguì
I

monio Margherita di Valois. Fu


di nel governo col titolo di prolegato,
solenne parimente e pomposo il ri- e fu il secondo dopo il Cardinal
cevimento che, a' 28 gennaio iGoi, Conti che continuasse in tal carico.
Ivi fatto in Avignone al Cardinal Nello stesso anno giunse in Avi'
Pietro Aldobrandini nijtote di Cle- gnone per generale il marchese
mente Vili, sopraintcndente gene- Carlo Felice Malalesta, e nell'anno
rale dello stato ecclesiastico e lega- 161 4) partendo da Avignone il Car-
to a latore in Francia pel suddetto dinal Filonardi, vi subentrò il vi-
sposalizio. celegato Gio. Francesco de' conti di
Giù (ino dal 1600 lo stesso Pon- Bagno, arcivescovo di Patrasso.
tefice avea dichiarato legato d'Avi- Per alcuni dissidii col re di Fianciu
gnone l'altro nipote Cinzio Passe- Luigi XIIÌ, nel iGio succeduto ad
ri Aldobrandini, e nel i6o4 avea Ernico IV suo genitore, il celeber-
elevato alla porpora il vicelegato rimo Cardinale Richelieu primo mi-
Conti, passando agli eterni riposi, nistro di stato, dovette alcun tem-
dopo aver ricuperato alla chiesa il po dimorare in Avignone. Moren-
ducato di Ferrara a' 3 marzo i6o5. do Paolo V a' 28 gennaio 1621.
Leone XI fiorentino gli successe; ma dopo undici giorni passò al trire-
regnò solo ventisei giorni perlo- : gno Gregorio XV, Liidovisi, bolo-
,

chè a' 16 maggio fu creato Papa gnese , il quale costituì legato d' Avi-
Paolo V, Borghesi, romano, clie fe- gnone il suo nipote Cardinal Lodo-
ce vicelegato d'Avignone Pier Fran- vico Ludovisi , sopraintendente degli
cesco Montorio romano vescovo di affari dello stato ecclesiastico, e per
jNicastro ; e nel 1606, rimosso il Ca- vicelegato Guglielmo di Mozet arci-

pizucchi ,
prescelse a generale Pom- vescovo di Seleucia. Dall' assedio e
peo Frangipani romano. Il Cardi- resa di Montpellier , recatosi , nel
nale Cinzio, nel 1607, lasciò la le- 1621, Luigi XIII in Provenza, nel-
gazione, che Paolo V conferì a suo l'andare a Lione, onorò di sua pre-
nipote Cardinale Scipione borghesi, senza Avignone, entrandovi a' iG
romano , sopraintendente degli affa- novembre, nel seguente modo.
ri dello Stato Pontificio, e chiamato Marciavano prima le famiglie
la delizia di Roma. Nominò di poi religiose, poi i canonici e gli eccle-

a vicelegato Giuseppe Ferrier da Sa- siastici delle sette parrocchiali, indi


vona, arcivescovo d'Urbino, che mo- la nobiltà a piedi. Seguiva la com-

rì nel 160C). Il Papa ne fece adem- pagnia de'cavalleggieri del Papa, e


piere le veci dal nuovo arcivescovo dopo la nobiltà a cavallo. Sei trom-
d'Avignone Stelano Dolci d'Orvieto: bette succedevano con casacche di
prelato incomparabile, amorevole taffetà rosso colle armi d'Avignone,
col popolo, che abbellì la metropo- ed in appresso i magistrati della cit-
litana, regolò la disciplina della sua tà. Dopo veniva il preposto cogli

chiesa con un sinodo diocesano, e arcieri del re , la compagnia delle


mancò a vivi a' 2 3 giugno 1624- carabine, le guardie scozzesi, gli

Nel principio del 16 io. Paolo V araldi ed i re d'armi. Cavalcavano


spedì in Avignone per vicelegato appresso gli ufficiali del re ,
ai qua-
Filippo Filonardi, romano, vescovo li succedevano il general pontifìcio
SOI. TU.
-2 58 AVI AVI
jMalalesta in mezzo al maresciallo rigi,che si trovò di passaggio per
Bassompier e al conte di Sciom- Avignone, ne assunse in quel tem-
berg, il vicelegato tle Nozet, co'ma- po la vicelegazione e la tenne per
lescialli di Crequy e di Pialin ai lo spazio di vm mese.
iatijcdil maresciallo di Liancurt pri-
mo scudicio del re con la spada e Legazione del Cardinale Francesco
con l'armacollo reale. II contesta- Barberini.
bile del regno con la spada di giu-
stizia in mano precedeva immedia- Agli 8 luglio 1623 mori Grego-
laniente al re, il quale cavalcava rio XV, ed a' 6 agosto fu eletto
sotto baldacchino sostenuto dal \ i- Urbano Vili, Barberini, fiorentino,
ghiero , dai tre consoli , dall' as- già nunzio di Francia, che fece le-
sessore e dal colonnello dell' infan- gato d' Avignone suo nipote Car-
teria francese di Sua Santità. Do- dinal Francesco Barberini. Le dif-
po il re chiudevano i duchi di Ni- ferenze e le difficoltà insorte sotto
vers, di Montraorancy e d'Esper- Gregorio XV, intorno ai limili dei
non. territorii d'Avignone e del Vene-
Intervennero in seguito in Avi- sino, e tra quelli di Nove, e di
gnone molli principi e tra gli altri Castel Renardo, ed altri luoghi
il Cardinale e il duca di Savoia. della Provenza, furono interamente
II re, i principi e gli ufficiali della composte nel Pontificato di Urbano
corona il vicelegato
, e il generale Vili. Cos'i pure era seguito nel 1514,
d'Avignone, furono banchettati dal con assenso di Leone e di Fran- X
duca di Luxemburgo nella casa di cesco I. Fu sedata la controversia
Berton di Crillon. Essendo morto intorno fiume Rodano colle svie
il

in quel tempo il signor di Venti-a- isole, dichiarando che fosse coinune

ben, generale dell'artiglieria Pontifi- ad Avignone e a Nove, e rilascian-


cia negli stati d'Avignone e del \ e- dosi al re per parte della Santa
nesino, Lodovico XIII scrisse da Avi- Sede tanto la sovranità del fiume
gnone a Gregorio XV, perchè fosse o di parte di esso, quanto i limiti
riserbato quel carico per la casa avi- del territorio di Avignone al di là
gnonese Berton-Crillon, e I' ottenne. del fiume.
Nelle arringhe fatte dai magistrati avi- Intanto il Cardinal Francesco Bar-
gnonesi al re, i consoli si proferirono berini, mandato in qualità di legato a
sempre umilissimi , fedelissimi , ub- latere in Francia e nella ^Spagna, pas-
bidientissimi servitori , e nel presen- sando per Avignone, vi fece il suo
targli, insieme col Vigliiero, per le solenne ingresso con regia magnifi-
mani dell'assessore, dugento meda- cenza nel 1625, mentre era vice-
glie d'oro in una gran coppa d'ar- legato monsignor Bardi, generale il

gento, non istettero in ginocchioni, Malatesta , \ ighiero Gio. France-


rome fanno gli ufficiali delle città sco Cambi de Servieis e Francesco
soggette, poiché essi non erano suoi Beston primo console. Nel 1628 fu
sudditi. afflitta questa città ed il Vcnesino
Sul principio del iBaS, fu preso dalla peste, che molto danno le re-
dagli eretici di IS'imes il vicelegato cò fino al i63o.
IVozet, e trattenuto in quella ci Uà, Resa a' 3o ottobre la Roccella
onde Ottavio Corsini nunzio in l*.»- ultinio nido degli ugonotti , a di-
AVI AVi 259
«erezione di Luigi XfìI, cessò o- eia, montando sul trono suo figli-

gni pericolo, che prima potea te- uolo Luigi XIV, cognominato //

mersi neir Avignonese e Vencsino Grande. Nel i644 rnovx Urbano


dalle armi degli eretici. Nel 1629 Vili, e gli successe Innocenzo X,
fu richiamato in Pioma il marchese Pavifilì, romano.
Malatesta ed abolito il generalato
,

d'Avignone, fiuono ridotte a nume- Legazione ad Avignone di Cesare


ro molto minore le truppe, istituen- Argelli.
dosi nel i63o un altro ufficiale, che
fu Ottavio Ubaldini, col titolo di Morì il Barberini nel 1646, ed
gn^'ernatore delle anni, sotto la occupò avignonese Cesare
la sede
sopraintendenza generale di Mario Argelli de Patronis di Bologna già ,

Filonardi romano , che nel 1 6^4 uditore della legazione. Nel i65o Avi-
Urbano Vili avea fatto arcivesco- gnone fu danneggiata grandemente da
vo d' Avignone, e nel 1629 vice- un fulmine con la distruzione del forte
legato: sopraintendenza che in ap- di Martino, e nel i65i corse ad
s.

presso fu congiunta all'ufficio di vi- inondarla l'acqua della Durenza.


celegato. Aveva monsignor vicelegato Cor-
Ribellatosi Gastone, duca d' Or- si, col deferir sommamente al Car-
leans, al Francia per la ster-
l'e di dinal Alessandro Bichi vescovo di
minata potenza del Cardinale Riche- Carpentrasso, Porporato
aperta al
lieu si unì a lui il duca di Montmo- la strada di Avigno-
stabilirsi in
rancy governatore della Linguadoca, ne e nel Venesino un'estrema au-
onde Urbano Vili per tali tumulti toiità. Accortosi per altro fpiel vi-
prontamente mandò cinquanta mila celegato del grave pregiudizio, e.he
scudi al F'ilonardi, acciocché difen- ciò recava al proprio potere , mos-
desse Avignone ed il Venesino se sovi anche da istruzioni di Ro-
fossero attaccati. Gastone volea en- ma, volle rimettere in piedi la po-
trar come amico ad abitare in A- testà della vicclegazione. Ciò non
vignone; ma tanto a lui fu negato potè seguire senza disgusti ed ani-
l'ingresso, quanto negaronsi i can- mosità tra le parti ,
poiché i nota-
noni al Montmorancy. bili presero le parti del Cardinale,
Vinti idal re, nel i643,
ribelli ed il popolo quelle del vicelegato
la città Avignone ed il contado
d' Corsi, armandosi ambedue partiti. i

Venesino somministrarono ad Ur- Innocenzo X, per sedare i tumulti,


bano Vili nelle turbolenze d'Ita- lichiamato il Corsi, specfi in Avi-
lia considei-abili soccorsi e gene- gnone per successore Agostino Fran-
rosi donativi ;
quarantacinque mi- ciotti arcivescovo di Trebisonda. Ma
la scudi contribuì il contado, e ven- seguitando le insolenze popolari, ben-
timila la città. D'ambedue gli slati ché il Franciotti ne castigasse alcu-
si arrolarono per servigio del Papa ni coll'ullimo supplizio, volle nondi-
quattro mila soldati di leva, e molti meno, nel i6T5, Innocenzo X spe-
de' nobili passarono con generoso rimentare quell'arduo aftàre la
in
ardore a servir la Santa Sede in destrezza di Gio. Nicolò Conti ro-
onorevoli cariche militari. mano, della famiglia cognita e be-
In quell'anno stesso, a' 24 mag- nemerita ad Avignone ed al Ve-
gio, mori Luigi XIII re di Fran- nesino. JMorlo intanto Innocenzo X,
26o AV I AVI
a' 7 aprile dello stesso anno i6j»5 dal marchese dell' Yssars; ma Lui-
gli successe Alessandro VII, Chigi di gi XIV
ne ringraziò il primo, di-
Siena, che confermò nella detta ca- cendo non esservene bisogno.
rica il Conti. Nella sua vicelegazio- Sulla porla della casa comune
iie ridonata fu interamente ad Avi- della città erano state erette le ar-
gnone la sospirata calma, dopo di mi del re e della regina, a lato di
che fu fatto governatore di Roma, e quelle delPapa Alessandro VII, men-
dal medesimo Alessandro VII, nel tre nelsecondo ordine slavano le ar-
1664, venne creato Cardinale di mi del duca d'Orleans, e nel terzo in-
s. Chiesa. feriore, quelle della città, con appo-
Nel 1660 madamigella Orleans sita iscrizione. Ai 21 di mai*zo i

onorò di sua presenza la città d'A- magistrati offrirono al re il presen-


vignone, ove ricevette le solite visite te di duecento medaglie d'oro, so-
de' magistrati, ed il consueto regalo lite darsi ail'e di Francia la pri- ,

di cera bianca e confetture. A' 19 ma volta che passavano per Avigno-


marzo vi giunse lo zio di lei Luigi ne. Da un lato era impressa in esse
XIV, il quale, sotto il portico della l'effigie del re coronato di alloro, con

città, ricevette i complimenti, prima queste parole all'intorno; Ludovico


del vicelegato Lascaris e poi del XIV Galliarum et NAVAnRAE Regi
governatore armi Lomellini
delle Triumphatori; e nell'altro la città
Successivamente madamigella di Ga- d'Avignone col ponte, ed il mollo
liens di Vedene, bella fanciulla di AvENiojfis MuNUs. Indi presentarono
nove anni, rappresentante in veste alla regina e al duca d' Orleans i

di tela di argento la città d' Avi- consueti doni di confetture e di ce-


gnone, presentò con molta grazia al ra bianca: regalo che il dì seguente
re tre chiavi di argento indorate
, fecero al Cardinal Mazzarino, il qua-
pendenti da un cordone attortiglia- le non volle che al suo cospetto si

to di seta azzurra ed oro. Le pre- recitasse discorso per essere alloggia-


se Luigi XIV, e ripostele subito sopra to nell'abitazione del re. A' 20 di
la coppa, ov'erano state portate, dis- marzo, facendo Luigi XIV visitare dal
se Cliesse stavano in ottime mani,
: suo primo cappellano e dal gran
e conveniva lasciarvele. Si avanzò preposto della casa regia le prigio-
allora il dottore Silvestri attore d'A- ni d'Avignone, fece grazia a tutti i

vignone, per trovarsi infermo 1' as- carcerati, ed altri rei.Molte però
sessore Savini, e con breve ed os- di queste grazie vennero ri vocale
sequioso discorso salutò a nome del- dal vicelegato Lascaris Castellar dei
la città il re, il quale rispose con conti di Ventimiglia dopo la par-
benignità e dolcezza. Il primo con- tenza del re, il quale ciò non ebbe
sole gli offri di poi il baldacchino a disapprovare, non intendendo di
di velluto azzurro, seminato di gi- aver recato pregiudizio alla sovra-
gli d'oro in ricamo, orlato d'una nità del Sommo Pontefice, o alla
gran frangia d'oro e d'argento, ed giustizia punitiva, con giurisdizione
ornato alle quattro faccie disilo ar- esercitata per piu-a convenienza.
jni regie e della città , l>al(lacchino Nella domenica delle palme assi-

che doveva essere portato dal Vighic- stè il re alla funzione , e alla pro-
ro, cioè dal vicario del Papa come cessione, né volle ricevere la palrn;'

sovrano, dai tre consoli, dall' attore e beucclclla che dopo tulio il clero.
AVI AVI 20.
L'arcivescovo Domenico Marini can- f^uaslaila per qualche anno. Invasi
tò ia messa Pontificale, e vi assi- fiuono dalla l'arancia Avignone e
sleltcro r arcivescovo d' Arles ed i ilcontado Venesino nel modo se-
vescovi di Viviers, di Vaison, di Ro- guente, tratto dalla storia d'Ita-
dcz, di Carpenti-asso, di Valenza e lia, cavalier Girolamo Brusoni.
del
fli Freius, insieme al nunzio aposto- ]\el 1662, portatosi in Roma Carlo
lico ed al Cardinal Mazzarino il , di Lorena, benché incognito, fu da
quale portò il mossale e la pace a Papa Alessandro VII, Chigi, sanese
baciare al re ed alla legina. trattato splendidamente, e per mez-
Questi sovrani intervennero nel zo del suo nunzio di Parigi, fece cal-
mercoledì santo nella gran cappella di uITlzii al re, perchè il detto princi-
del palazzo, sontuosamente ornata, pe non i-estasse diseredato degli sta-
per quanto il comportava la me- ti già alienati dallo zio. Giunse an-
stizia di quel giorno, ai divini of- che in Roma il duca di Crequy,
cii celebrati dall'arcivescovo e dai spedito dal re di Francia amba-
canonici della cattedrale. Nel gio- sciatore straordinario per varii in-
vedì il re, col collare degli ordini teressi della corona e d'altri prin-
in dosso, servito dai duchi di <juì- cipi suoi alleatima prima che ve- ;

sa e di Crequy , lavò i piedi a tre- nisse ad alcuna conclusione in quei


dici poveri nella gran sala del pa- negoziati nacque certa questione
,

lazzo Apostolico, e vi fece il restante fra alcuni servitori dell'ambasciatore


delle cerimonie solite a praticarsi in e i soldati corsi , al servizio del Pon-
quel giorno. Lo stesso fece la regina tefice, e che stavano aqquartierati in
a tredici donzelle nella sala bassa quella vicinanza Restò morto un
.

dell'arcivescovato; dopo di che assi- soldato corso ; per lo che inviperiti


sterono nella metropolitana alla con- gli altri suoi connazionali corsero
sacrazione degli olii santi e all' offi- armati alla casa dell'ambasciatore,
cio, accompagnando eziandio con spararono diverse archibiigiate ver-
torcia accesa in mano il Ss. Sacra- so lui medesimo che s' era affac-
mento al sepolcro. La mattina di ciato pel romore alle finestre; indi,
Pasqua il re ascoltò messa nella incontrata la moglie di lui che ri-

chiesa de' minori , e vi ricevette la tornava a casa in carrozza, spararo-


santa comunione; indi passato nei no ancora verso di essa molte ar-
chiostri di quel convento, vi toccò chibugiate, per le quali rimasero
ottocento ( V. Fantoni )
scrofolosi ;
alcuni feriti, e morì un paggio as-
finalmente primo di aprile col-
il , sistente alla portiera.
la corte partì da Avignone^ estrema- Spaventata da così inopinato ac-
mente contento di quel soggiorno, cidente, se ne fuggì ella nel palazzo
dei trattamenti ricevuti e della ma- del Cardinal d' Este, il quale po-
gnificenza della città. co dopo, con la scorta di duecen-
Durava una bella armonia fra la to uomini, la condusse al mari-
Santa Sede e la corona di Francia; to. Tutta la notte seguente fu spe-
ma l' insulto fatto in Roma, a' 20 sa dal Crequy in consulte cogli
agosto 166?,, al duca di Crequy ambasciatori di Spagna, di Venezia
ambasciatore di Luigi XIV, uomo e di Malta e con altri signori con-
nemico de' preti, e nato per susci- fidenti della corona. Lunghe confe-
lare e sostenere le discordie, venne a renze furono da essi tenute col Car-
262 A V I AVI
dinal Imperiali governatore di Ro- aprire gli occhi a parecchi, e sco-
ma, con d. Mario Chigi fratello del prì molti errori più allora nascosti
Pontefice, generale di santa Chiesa, dai nuvoli delle passioni e dagl' inte-
e con altri palatini sopra gli acca- ressi. Si spedirono nuovi brevi al re,
duti emergenti, ritenuti in pregiu- si passarono ufficii con l'ambasciatore,

dizio alla corte Pontifìcia ; cosicché perchè ascoltasse proposizioni d'aggiu-


in vece di dare, si pensava di chie- stamento, si pubblicarono ordini con-

dere soddisfazione alla Francia. Ma tro i contumaci e si domandarono i


venne appresa molto diversamente contumaci stessi a' principi, appresso i

la faccenda perchè giun-


a Parigi, quali si erano essi ricovrati, e soppres-
ta al l'c la notizia, turbossi fieramen- sa venne una compagnia di soldati cor-
te. Pure non prendea per qualche si,che non avea avuta parte nel dis-
giorno veruna risoluzione; anzi, per- ordine. Ma Crequy giustificate le,

venutoijli un breve di Alessandro sue procedure con una lunga lette-


VII, col quale giustificava l'acci- ra agli ambasciatori di Spagna e di
dente come fortuito, pareva che se Venezia fermossi a Radicofani ad
,

ne mostrasse soddisfatto e medi- aspettare gli ordini del suo re , il

tasse pensieri di pace. Sopraggiunto quale avendo ad esso rimessa la


intanto nuovo corriere con avviso forma di aggiustarsi , con qualche
the fosse necessitato Crequy pei ,
segreta particolarità a favore de' du-
trattamenti della corte, ad uscir di chi di Modena e Parma, mostrò di
Roma e ritirarsi in Toscana pre- ,
non essere alieno da un convene-
.se Luigi XIV risoluzione di licen- vole aggiustamento.
ziare il nunzio Piccolomini, il quale, Fu adunque spedito da Roma
accompagnato dalle guardie reali, a Crequy l'abbate Rospigliosi, ni-
si ritirò nello stato di Savoia. pote del Cardinale, ma senza facol-
Intanto Papa, per sottrarre il
il tà di conchiudere cosa alcuna; po-
Cardinal Imperiali alla censura del scia monsignor Rasponi con facol- ,

fatto, r assunse sopra di sé, e depu- tà concertata con monsignor Rurle-


tata una congregazione di Cardinali mont uditore di Rota francese; ma
per sentire l' accaduto in via po- niente pure si stabilì, perché aven-
litica, ne deputò un'altra di prela- do il duca proposto due alternative,
ti, acciocché lo trattasse in via cri- la prima venne assolutamente esclu-
minale. E perché il duca Cesarini, sa, ed alla seconda si diedero tante

ed baroni romani, avevano di-


altri eccezioni , che Crequy rotto ogni ,

mostrato qualche parzialità verso congresso d' accomodamento, tornos-


r ambasciatore, furono perciò man- sene in Francia, dove fu seguitato
dati i birri a casa del duca, e tut- anche dal Cardinale d' Este. E per-
toché non vi trovassero nessuna di ché le dette alternative riuscirono
quelle carte, che pretendevano i pa- molto strane all' animo del Pontefi-
latini, prese risoluzione il duca di ce, ne parlò egli altamente al sacro
I-i tirarsi fuori di Roma, come ese- Collegio.
guirono altresì i Cardinali d' Esle e Ma quantunque non mancasse chi
Mancini. consigliasse Alessandro VII a star
La partenza dell' ambasciatore da fermo e rigettarle affatto, con tut-
Roma, che parve una specie di trion- to ciò, considerando ai pericoli, ed
fo a chi godeva del torbido, fece ai disastri d'una guerra vicina, ed
AVI AVI '2G^

alla compromessa riputazione della ristabilita. Allettato il Pontefice da


Santa Sede e del sacro Collegio, le- tale pietà, gli spedì nel suo ritorno
vò il Pontefice al Cardinal Impe- a Parigi per mezzo dell'ambascia-
riali (contro il quale principalnien- tore veneto un nuovo l)rcve misto
le ardeva lo sdegno del re) il go- di encomii per la religione, colla
verno di Roma creandolo legato del- quale aveva abolito il culto erotico
la Marca, e destinò legato in Fran- in Duncherque , e di condoglian-
cia ilCardinal Ghigi suo nipote. za sopra la morte della piccola figlia,

Tuttavia, vedendo Alessandro VII non che di proprie giustificazioni,


non essere Luigi XIV abbastanza pa- su quanto aveva operato fino allora,
go della onorevole rilegaziune del affine di renderlo soddisfatto della
Cardinale, privollo anche della lega- ricevuta oll'esa nel suo ambasciatore.
zione della Marca e mandollo a Ge- Ma perchè non v'era nel breve lut-
nova, ove trovò per parte del re nuo- to quello, che il re desiderava ri-

vi incontri disgustosi. Non mancò il guardo il Cardinal Imperiali ed a d.


sacro Collegio di scrivere al re di Mario, e d' altronde conservando il

Francia in favore del Cardinale; ma re un risentimento pegii onori fatti


il re seppe si bene schermirsene, che dal Papa a Carlo di Lorena fug-
assai si durò per condurlo alla pa- gito dalla Francia, e per non aver il
cificazione. In quanto a d. Mario, Pontefice acconsentito alla vendita
mostrò il Papa di soddisfare il re, di quello stato al re medesimo, non
ma segui piuttosto con apparenza, produsse il breve l'efTelto desidera-
che con efi'etto il castigo. Pei corsi to e procurato dall'ambasciatore.
acconsentì a tutto quello che si ri- Nondimeno,
sul principio del 663, i

chiedeva dalla Francia. Intanto ag- tanto adoperò l'ambasciatore di


si

gravossi il fatto per la ribellione Venezia, Luigi Grimani, che, supe-


d'Avignone, che abbattute le inse- rate tutte le difficoltà si venne a
gne Papali, e cacciati i ministri della nuova deputazione di plenipolcnzia-
Santa Sede, si era sottoposta al domi- rii per una e per l'altra parte.
1

nio di Francia, la quale era corsa su- A luogo delle conferenze fu desti-
bito ad impadronirsene insieme al Ve- nato prima Lione e poi Ponte Bon-
nesino. Procurò il Pontefice, giacché vicino nella Savoia. Quivi si riu-
la Spagna stava in ciò unita colla nì il detto ambasciatore come me-
Francia, che la repubblica di Venezia diatore, insieme con d. Michele Ini-
si facesse mediatrice della concordia, verta residente di Spagna, mon-
ed il senato, accolta volentieri l'oc- signor Rasponi per Roma, e il du-
casione di allontanare dall' Italia i ca di Crequy per la Francia. \ i

turbini delle guerre e di tenere in intervennero pure i residenti di Mo-


pace la ciistianità, raccomandò cal- dena e Parma, e dodici consoli di
damente a' suoi ambasciatori in Ro- Avignone per l'emergenze ed inte-
ma ed in Parigi di venire alle pra- ressi de' loro principali. Le preten-
tiche opportune per lo pieno effetto. Francia erano con piccola
sioni della
In mezzo a tali rumori seguì la mutazione quelle stesse, che prima
compera fatta dal re di Francia del- da Crequy erano slate proposto a
la città di Duncherque, ritolta agli s. Quirico nella Toscana, cioè l'anda-
inglesi con vantaggio della religio- ta in Francia del Cardinal Chigi, la

ne cattolica, per opera del re ivi relegazione fuori di Roma di d


7.(J4 AVI AVI
Mario, l'esilio peipeluo da Roma e e ministri di stato, pei- concertare
tlallo slato ecclesiastico tic' corsi, la i quartieri alle sue truppe nello sla-
erezione d una piramide a perpe- to di Modena e Parma, e il passo
tua memoria del (atto; cambio il per quelli di Genova e di Milano.
di badie, palazzi e contanti al du- Riuscì gravissimo a Roma l'in-
ca di Modena per le valli di Co- cameramento d'Avignone e del Ve-
macchio; il rilasciar dalla Came- nesiuo, tanto più in quanto che ven-
ra Apostolica Castro al duca di Par- ne accompagnato da molte scritture,
ma, con obbligo di esborsare otto- che esponevano gli antichi e moderni
centomila scudi in termini prefissi; andamenti de'Pontefici. Ma la guer-
l'amnistia generale agli Avignonesi; ra accesa in que' giorni dal turco nel-
l'incontro da farsi alla duchessa di l'Ungheria turbava la quiete d'Italia
Crecpiy dalla principessa di Farne- e soprammodo interessava la monar-
se, nipote del Papa, il trattamento chia di Spagna e la repubblica di Vene-
di lui stesso e diverse grazie fino zia. Questa pertanto con nuovi uffici

allora negate alla Tutto


corona. a Roma e a Parigi, e quella con le
riusciva di facile accomodamento, proteste Papa, che non aggiu-
al
fuorché la discamerazione del duca- standosi si sarebbe unita colla Fran-
to di Castro. Insisteva sopra ciò il cia a' suoi danni, introdusse nuove
re perchè pretendeva impegnata
vi pratiche d' accomodamento. 11 re di
la propria autorità per gli articoli Francia mandò pertanto a monsi-
della pace de' Pirenei e per nuove gnor Burlemont, che allora si
di
convenienze che ve l'obbligavano; tratteneva a Firenze , una nuova
persisteva poi il Papa di non poter plenipotenza di conchiudere il trat-
fai-questo passo a pregiudizio della tato, già disposto al ponte Bonvi-
Santa Sede, e contro le bolle dei cino, colla inclusione di Castro, e
suoi predecessori. Né trovandosi al- a condizione, che pe' 2 2 febbraio do-
lora modo di l'idurre a concordia vesse aver compimento. Il Papa ac-
le parti, si sciolse il congresso sen- consentì alla discamerazione di quel-
za veruna conclusione. lo stato, benché non avesse inten-
Troppo eiano ancora gli animi zione di restituirlo a patto alcuno,
esacerbati e le inclinazioni di Roma e fosse per avventura assicurato ,

apparivano troppo contrarie al ge- che non vi sarebbe stato costretto.


nio della Francia, oltre l'essere uno Ma i patti esigevano invece, che la
de'plenipotenziarii parte intesa e in- discamerazione di esso dovesse efifet-
teressata. Intanto discacciato da Avi- tuarsi prima del cambio delle rati-
gnone il vicelegato, lasciati tutti gU ficazioni.
altii ministri del Pontefice, il parla- Ridottisi dunque a Pisa monsi-
mento d'Aix dichiarò con suo de- gnor Rasponi per la pai'te del Pa-
creto quello stato incorporato alla pa, e monsignor di Rurleinont per
Provenza e devoluto corona
alla : quella di Francia, vennero in pochi
indi il presidente del parlamento giorni a conchiudere quello, ch'era
ne prese possesso, e destinatovi già stabilito fra loro, e che in sostan-
da Luigi XIV un governatore, esi- za si ridusse alle seguenti condizio-
gette dai popoli il giuramento di ni : Castro saiebbe discameiato con
fedeltà. Né di ciò contento, spedì il facoltà al duca di Parma di ricu-
16 in Italia diversi capi da guerra perarlo in due volte, collo sborso
Avr AVI ^65
del contante pattuito : a Modena si convenienze del trattato di Pisa^ fu
darebbe soddisfazione in denari e ti-altenuto dal re con singolare be-
beneficii ecclesiastici per le valli di nignità, indi fece la solenne sua en-
Comacchio: il Cardinale Chigi an- trata in Parigi, con tanto applauso
drebbe in Francia legato del Pon- e concorso di popolo, che anzi una
tefice a scusare il fatto, e cos\ il specie di trionfo riusci essa, che una
Cardinale Imperiali per giustificarsi : andata per dar soddisfazione al re,
sarebbe rimesso il Cardinale Mai- dal che non poca utilità ritrasse la
dalchini nel pristino stato : d. Ma- santa Sede. Il re approfittò di quel-
rio Chigi starebbe fuori di Roma r occasione per chiedere ed ottenere
durante la Porpora-
legazione del da Alessandro VII alcune grazie
to suo figlio; don Agostino Chigi, non mai in addietro conseguite da
nipote del Papa , sarebbe anda- Urbano VIII e da Innocenzo X.
to incontro al duca di Crequy, Dopo l'arrivo del Cardinale le-
e donna Berenice e la duchessa gato, giunse in Parigi anche il Car-
Farnese alla duchessa, per testimo- dinale Imperiali « diede egli pure
niar loro il disgusto provato per tanta soddislazione al re, che scrisse
gli accidenti accaduti: il duca Cesari- a favor suo fratello alla
di Carlo
ni sarebbe reintegrato in tutti i suoi repubblica di Genova, perchè fosse
stati e beni, e così ogni altro che liberato dall'esilio, a cui, a cagione
avesse partecipato di quell'avveni- delle menzionate emergenze, era sta-
mento : la nazione corsa sarebbe to condannato.
dichiarata incapace di poter più ser- Nel medesimo tempo, che anda-
vire in Roma e nello stato eccle- rono questi Cardinali in Francia,
siastico, e si eleverebbe una pira- ritornati erano in Roma il duca di
mide con una iscrizione esprimente Crequy ed i Cardinali d'Este e
il delitto e la punizione de' corsi Maidalchini E benché da prima
.

medesimi: subito giunto il Cardi- Crequy si dichiarasse di non voler


nale in Francia, ed abboccatosi col trattare con alcuni Cardinali mo-
re, Avignone sarebbe restituita alla stratisi avversi al partito di Fi-ancia,
Chiesa romana in un al contado pure s'acchetò agevolmente l'animo
Venesino. di lui. In virtù del trattalo di Pisa,

Fatto e ratificato dalle parti si- tornati erano sotto il dominio della
mile aggiustamento, d. Mario si ri- Chiesa gli Avignonesi ed i Venesini ;
tirò a Sora nel regno di Napoli, ed ma le procedure del governo e le
il Cardinale Chigi si condusse con suggestioni di uomini facinorosi die-
nobile accompagnamento di prelati dero luogo in breve a nuova rivolta,
e di cavalieri in Francia, dove fu rir che nel principio del i663 fu repressa
cevuto con grandissimi onori per tut- per opera di Luigi XIV col mezzo
to il regno, nonché a Fontainebleau, del duca di Mercurio governatore
dove soggiornava il re. Incontrato della Provenza, e del vicelegato Pon-
venne a due leghe dal conte d' Ar- tificio Colonna. Questi
monsignor
curt, grande scudiei'e di Francia, e ritornò in quella città apportatore
poi dal duca d' Orleans con le regie di condizioni in favore della Chie-
guardie, ricevendo il Cai'dinale sem- sa , e dell' esilio de' perturbatori
pre la precedenza. Avendo poi sod- della pubblica tranquillità, ed A-
disfatto il detto Cardinale Chigi alle vignone e il Venesino si ridussero in
34
'
a66 AVI AVI
fine gir antica (ibbedienza e quiete. d'Avignone, rappresentate dal Car-
Osserva il Muratori negli An- dinale Paluzzo degli Albertoni Al-
nali d'Italia, che saggi disap-
i tieri, nipote del Pontefice, e lega-
provarono il procedere di Luigi to dello stato d'Avignone, rivocò
XIV contro il vicario di Cristo, il bando Alessandro VII contro
di
per un accidente avvenuto senza col- il ronìmercio delle merci della pro-

pa ne di lui, né de' parenti suoi, e vincia, con quelle di Francia, ben-


tratta a lungo dell'origine, del pro- ché con pregiudizio della Camera
gresso e del fine di questa discordia. apostolica ;
perlocchè anche Luigi
y. Novaes tomo X e Giovanni Pa- XIV restituì il libero commercio
lazzi, Vitce Pontificum j nella Vila della Francia con Avignone. Essen-
di Alessandro V II. do morto, nel 1669 a' 20 giugno,
A' 2 1 agosto 1 665 principiò a- l'arcivescovo Marini, che risplen-
dunque la vicelegazione d'Avignone dette per virili, scienza, e zelo pa-
di monsignor Lorenzo Lomellini, che storale, col quale nel 1668 celebrò
impetrò molte grazie alla città dal un concilio sulla disciplina, e bene-
Pontefice, e ricompose le cose disor- merito pure della sua religione do-
dinate , con utilissimi regolamenti menicana, per aver gettato le fon-
basati sulla giustizia e sulla pru- damenta , ed in parte edificato il

denza. vasto convento della Minerva in Ro-


Passato a miglior vita Alesssan- ma, gli successe Ariosto de' conti
dro VII, a' 20 giugno 1667, con A riosti di Bologna, commendato in
tutti i voti fu eletto Papa Clemen- dottrina legale, integrità, e diligen-
te IX, Rospigliosi, di Pistoja, dal za. Per la morte di esso Clemente X
quale la città d'Avignone implorò pose sulla sede d' Avignone un altro
la conferma degli antichi privilegii, e illustre domenicano, cioè il p. mae-
per mezzo degli ambasciatori sped'i stro del sacro palazzo apostolico
a rendergli ubbidienza. Benemerito Giacinto Libelli.
Clemente IX della pace di Aqviis- Altra Pontifìcia disposizione di Cle-
grana, fra le corone di Francia e mente X fu molto favorevole alla
Spagna fatta a' 2 maggio 668, e nel-
1 città d'Avignone nel 1676, poiché
la quale dai due monarchi fu di- recò un considerabile decoro alla
chiarato arbitro de' voleri loro, ot- parte più ragguardevole del suo cle-
tenne da Luigi XIV, che la pira- ro. 11 capitolo della metropolitana
mide alzata in Roma, nel 1664, 'f* vestiva per uso immemorabile ncl-
obbrobrio della nazione corsa, fosse inverno con cappe rosse
l' e con ,

interamente distrutta, ed egli nel rocchetto senza maniche; ma perchè


tempo stesso fece levare l'iscrizione non potea mostrar alcun titolo, an-
svantaggiosa alla memoria di Enri- zi tal' uso era espressamente vietato
co IV, posta sotto la croce del mo- al capo Vili degli statuti della me-
numento sulla piazza di .santa Ma- desima chiesa, fatti nel i499 ^•''1
ria Maggiore
come dice il citalo
, Cardinal Giuliano della Rovere, che
IVovacstomo X. poi fu Giulio11, legalo ed arcivescovo
Nel 1670 successe a Clemente di Avignone, fu quel capitolo astretto
IX, Papa Clemente X, Altierij ro- a deporre le cappe rosse, non ostante
mano, il quale per le istanze di il tielto pos-sesso e riassumere, giusta
monsignor Orazio Mattei vicelegato gli .statuti, le paonazze, nel 1673.
AVI AVI 267
Divenuto preposito delia metropoli- Nel 1 6Ì& il zelante Pontefice pro-
lana Lodovico Gabriele Gerente de vò la contentezza di veder cacciate
la Bruyre de Cabanes, che fino dal dalla Francia da Luigi XIV le re-
1 668 era uno de' sei cavalieri di lif[uie della eresia, coU'esilio de' su-
Malta della guai'dia del Papa , con perstiti calvinisti ugonotti, e di vedere
pili nobili prerogative sostituiti in li vocali tutti gl'indulti di Enrico IV e
luogo delle antiche sei lancie spez- di Luigi XIII. Ma ai 1 settembre
zate da Glemente IX, si applicò a «686, Innocenzo XI esaltò al Car-
tentare di togliere le dignità, i per- dinalato Guglielmo di Fustembcrg
sonati , e i canonici del suo capito- tedesco il quale, sostenuto anche
,

lo dall' afflizione in cui vivevano per dal re, non aveva potuto olten-
la perdita di detta prerogativa, e nere dal Papa l'arcivescovato e l'e-
si studiò di ricuperarla alla sua chie- lettorato di Colonia. Ciò produsse
sa in forma ancora più decorosa una manifesta rottura fra le corti
che prima. Grandi fm-ono le diffi- di Roma e di Francia. Questa se-
coltà che superò; tuttavia mediante conda^ indisposta anche per le fran-
la protezione del legato Cardinal Al- chigie menzionate, per rappresaglia
tieri, e la benignità di Clemente X, invase nuovamente lo stato d'Avi-
questi ai -27 aprile 1676 emanò la gnone ed arrestò monsignor Ra-
,

bolla In ApostoUcae Dignilatis So- nuzzi nunzio a Parigi, ed cccone il


lio, ed ampliando l'antei'iore indul- modo. Ai 12 maggio 1687, colla bolla
to, concesse il privilegio delle cappe Cam alias, che si legge nel toni. Vili
rosse per tutto l' anno, col rocchetto pag. 4^2 romano, In-
del Bollano
di strette maniche ; onde il capito- nocenzo XIscomuni- fulminò di
lo con giubilo universale riprese ca chi pretendesse godere il dirit-
queste insegne ne' primi vespri della to delle franchigie. Se ne adontò il
Pentecoste. re di Francia, ed affine di mante-
Nello stesso anno a' 2 1 settem- nersi nelle sue pretensioni , spedì a
bre ascese al soglio del Vaticano
, Roma immediatamente per amba-
Innocenzo XI, Odcscalclii , di Co- sciatore straordinario Enrico Carlo
mo. L'anno seguente insorsero gra- marchese di Lavardino, e con 1200
vi tumulti tra il Pontefice e gli am- uomini armati cominciò a difende-
basciatori di Spagna e di Francia re le sue pretensioni. Il Papa lo
per ragione delle franchigie, che si dichiarò pertanto scomunicato, e per
chiamano quartieri, cioè per asilo ai aver egli assistito agli uffizii divini
malfattori spesse volle accordato nei il giorno di Natale nella chiesa na-
loro palazzi. Nel bollore della que- zionale di s. Luigi ,
pose ad essa
stione , fece Innocenzo XI un de- l'interdetto. Il re, non contento di
creto,che annullava tali immuni- tale procedura, si appellò al futuro
tà, né voleva che più si vedes- concilio, onde richiamando il Pon-
sero in verun luogo affisse le ar- tefice nunzio Ranuzzi, fu in-
il suo
mi de' principi. Il che, sebbene des- vece da Luigi XIV fatto guardare
se momentaneamente occasione a da truppe e vietata gli venne la
non poche lagnanze, tuttavia i più partenza; indi ordinò improvvisamen-
prudenti convennero sui vantaggi, che te quel re alle sue milizie la occupa-
tale disposizione doveva recare alla zione d'Avignone e del contado Ve-
pubblica tranquillità. nesino. Ma
Luigi XIV aveva a fron-
268 AVI AVI
le un Pontefice, in cui lo zelo pei nel 1695, creò Cardinale Baldassa*
diritti non era inferiore alla pietà re Cenci romano, stato sotto Inno-
né alla costanza sacerdotale. Infor- cenzo XI vicelegato d'Avignone e
mato quindi della fortezza d' In- ritiratosi a Nizza nella menzionata
nocenzo XI , senza che nulla sa- invasione de' francesi dell' Avignone-
pessero il Lavardino, ed il Car- se. Come la pace fu composta, fece

dinal d' Etreès scrisse di pro-


, ritorno alla sua vicelegazione, e fu
prio pugno al Santo Padre, e spe- promosso nel 1693 a maggiordomo.
dì in Roma una persona di confi- Nell'anno santo 1700 morì In-' m\\
denza , la quale non potè , come nocenzo XII col bel titolo di Po- "
l'ambasciatore , avere udienza dal dre de' Poveri, ed a' 23 novembre
Pontefice. Il monarca francese al- fu eletto, benché virtuosamente ri-
l'udire che Innocenzo XI continua- pugnante. Clemente XI, Albani, di
va con tanta fermezza ad opporsi Urbino. Il re di Spagna Filippo V,
con quan-
alle fi'anchigie de'palazzi che voleva purgare il suo regno dai
ta aveva combattuta la estensione principali sudditi accusati di per-
delle regalie , richiamò il Lavardi- turbazione, pregò il re Luigi XiV
no da Roma, nell'aprile del 1689, suo avo a custodirli in alcune cit-
aspettando migliore congiuntura per tadelle,acciocché per la lontananza
accomodar la differenza. Veggasi, non gli potessero nuocere menoma-
Celestino Sfondrati Legatio mar- : mente. Vi erano fra essi Guzman
chionis Lav andinij et eam regis
ob patriarca delle Indie, Sales vescovo
christianissinii ciitn Romano Ponti- di Barcellona, Sandoval vescovo di
Jìce dissidium. Segovia, Frias del tribunale dell' in-

Passato agli eterni riposi il vene- quisizione, ed altri ancora costituiti

rando Innocenzo XI, vacò la San- in dignità ecclesiastica. Il Papa non


ta Sede un mese e ventitre gior- si oppose a sì giusta misura di pre-
ni, dopo i quali, a'6 ottobre 1689, venire le turbolenze de' suoi stati,
gli successe Alessandro Vili, Otto- ma rappresentò a quel re, che quel-
boni, veneziano. Duravano ancora la detenzione potrebbe aver violate
le vertenze tra le corti di Roma e le leggi della Chiesa. Il perchè offrì

di Parigi per le franchigie e per le egli stesso di farli custodire in A-


regalie, onde il nuovo Pontefice in- vignone, lasciando per altro libero
clinando all'accomodamento, conces- il corso alla giustizia , secondo le

se a Luigi XIV r indulto della no- regole canoniche. Soddisfatto Filip-


mina di cinque vescovati. Il re ri- po V dell' esibizione, gì' inviò tutti

nunziò allora alle fianchigie, e nel alla contea d'Avignone, ed il Pon-


1690 restituì al Pontefice lo stato tefice li fece processare coll'ultisno
d'Avignone, compreso il Venesino. rigore sulle querele contro di loro
La concordia però perfet-
si stabilì avanzate. Gì' innocenti vennero rein-
tamente nel Pontificato d'Innocenzo tegrati nelle rendite ad essi seque-
XII, Pignatcllij napoletano, nell'an- strate. Il Guzman morì ad Avigno-
no 1692, con reciproca soddisfazio- ne, il Sandoval vi fu trattenuto per
ne delle due corti, Innocenzo XII, cinque anni, e poscia rimesso al

a beneficio della Camera apostoli- suo vescovato di Segovia; il Sales

ca , ed a risparmio di spese , sop- fu fitto Cardinale, e fra quelli che


presse la legazione d' Avignone , e restavano, alcuni fmono assoluti,
AVI AVI 269
ed altri puniti pel giudizio del Pa- ciata nel i544 dal venerabile sa-
pa stesso, a proporzione de' loro de- cerdote Cesare de' Bus nobile di
litti. Cavaillon vicino ad Avignone, ed
In tale maniera gì' incolpati furo- approvata da Clemente Vili nel
no castigati e la giurisdizione della iSgS. L'arcivescovo Tarugi ne sta-
Chiesa venne preservata da qualunque bih in Avignone la casa in s. Gio-
attentato. Nell'uni versai carestia del vanni Vecchio, e fu la seconda fon-
1720 Clemente XI fu sollecito di data dall'istitutore congregazione;

mandare abbondante soccorso ad che assai propagossi in Francia. Il


Avignone, desolata per la gran pe- corpo del detto servo di Dio ripo-
nuria di grano, dandone il genero- sa incorrotto, fin dal 1608, in cui
so Pontefice duemila rubbi anche rese lo spirito a Dio, nella mento-
a Marsiglia afflitta dalla peste , il vata chiesa d' Avignone.
quale flagello, nel 1721, fece orribi- Nel terzo anno del 'Pontificato di
li stragi anche ad Avignone. Cle- CiementeXII, Corsini, fiorentino, nel
mente XI fu ancora benemerito del settembre del 1733, cominciarono
palazzo di Giovanni XXII in Avi- alcune truppe francesi del re Luigi
gnone pei restamù ed ornamenti in XV, successo a suo padre Luigi XIV,
esso fatti. a marciare verso Avignone, ove a po-
Innocenzo XIII, Conti, romano, co a poco posero l'assedio, col pre-
in vigore de' lamenti, che gli face- testo, che la fabbrica delle Galancà
vano gli Avignonesi contro gli ebrei, e la coltura del tabacco in quello
i quali con grave danno di que' stato dessero occasioni alle frodi
mercatanti commerciavano in cotone delle gabelle regie. ne Il Papa se
ed in seta, a'i4 gennaio 1724, con- estremamente, e volendo scan-
afflisse

fei'mò e rinnovò le costituzioni di sare la guerra, commise a monsi-


Paolo IV, di Pio V e di Clemen- gnor Buondelmonte vicelegato, che
te Vili, vietanti sotto pena di lesa vi trattasse l'accomodamento col
maestà agli ebrei, dimoranti nello marchese de Mailebois, comandante
stato ecclesiastico qualunque trafli- quelle truppe. Fu adunque condii u-
co delle cose nuove, di null'altro so, che si proibissero le fabbriche
far potendo commei-cio che de'cen- delle Galancà e del tabacco, e che
ci e de' drappi vecchi. al si pagassero ogni anno
Pontefice
suo successore Benedetto XIII,
Il duecento mila franchi, si per lo sti-
Orsini, di Gravina nell'anno santo pendio de' soldati, e si per compen-
1725 uni la congregazione napoleta- sare il danno di quelli, a'quali era
na della Dottrina Cristiana a quella tolta la coltura de' tabacchi. Con
d'Avignone, restandone una sola com- queste ed altre condizioni libera-
posta di quattro provincie, romana, rono i francesi la città d'Avignone
avignonese, tolosana e parigina, di dall'assedio.
cui il generale dovea risiedere o a Nel 1740 successe a Clemente XII
Parigi, o ad Avignone, stabilendosi il XIV, Laniber-
Pontefice Benedetto
che il vicario generale venisse eletto tini, bolognese, il quale, mediante il

dalla provincia romana ( V. Dot- contenuto della costituzione Sonoruni


trina Cristiana ) omnium, data a' io ottobie i74'>
La congregazione de' chierici del- e riportata nel tomo XVI p. 324
la Dottrina Cristiana fu incomin- del Bollano romano, coufeimò alla
270 AVI AVI
viniversilà d'Avignone il privilegio chese Rochechouvert
di occupa-
del foio e de' conservatori, già con- va la d' Avignone ed il con-
città
cetluto da Giovanni XXI 1, da Si- tado Venesino ; ed il presidente
sto IV
e da Innocenzo Vili. dei parlamento di Provenza, accom-
Nel 1758 fu assunto alla catte- pagnato da otto consiglieri, andava
dra di s. Pietro, in mi tempo che a prenderne il possesso. Quesl' ulti-
le più grandi corti d'Europa voleva- mo atto d'ostilità e di violenza,
no soppressi i gesuiti, Clemente XIII, dice il Bercastel p. 217,
t. XXXIII,
Rezzonico, veneziano. L'infante Fer- che per due volte era stato praticalo
dinando I duca di Parma, che nel nel secolo decimosettimo, da Lui-
1765 era successo al duca d. Fi- giXIV, cioè nel 1662, e nel 1686,
lippo suo padre , dopo avere ad non aveva altro oggetto, se non di
esempio di Luigi XV re di Francia, obbligare il Pontefice a ritirare il

non che dei re di Spagna, di Porto- suo breve contro gli editti del du-
gallo e di Napoli ordinato nel me- ca di Parma. All'arrivo delle trup-
se di febbraio 1768 a' gesuiti di par- pe regie nella d'Avignone, ri-
città
tire improvvisamente da' suoi stati, tirossi il vicelegato monsignor Vi-
pubblicò un editto assai pregiudizie- centini con le sue guardie, e si av-
vole alla disciplina ed immunità viò verso Antibo, imbarcandosi po-
ecclesiastica, per lo che, menzio- il scia per Nizza. Altri distaccamenti
nato Clemente XIII, nel medesimo del pari occuparono Carpentrasso,
anno, abrogoUo col breve Alias ad eccitandosi gli abitanti a riconosce-
Aposlolatufi, che si legge presso il re il dominio del re di Francia sot-

Guerra , Epitome delle bolle to- to pena di essere straordinariamen-


mo lì. te perseguitati.
Ricorse duca il di Parma alle tempo le truppe di
Nello stesso
corti borboniche , colle quali era Ferdinando IV re di Napoli, col
vmito in istretta parentela. Per sos- fine medesimo, s' impadronirono di
tenerlo , rinnovarono esse al Pon- Ponte-Corvo e del ducato di Be-
tefice le istanze dell'aboHzione dei nevento, altri dominii temporali del-
gesuiti, ed oppressero quel Pontefi- la Santa Sede. Con tuttociò la co-
ce con molti altri disgusti e rap- stanza apostolica di Clemente XIII
presaglie, di cui r ambasciatore ve- non fu rimossa, pronta anche a sof-
neto aveva fatto cenno nella udien- frire il martirio per l' immunità ec-
za a\aita da Clemente Xlll, e che clesiastica, e per la gloria della re-
non tardarono a verificarsi. ligione.
Intanto dal re di Spagna si pro- Il duca di Choiseul, posto alla
scriveva breve Pontificio contro
il con que-
testa del gabinetto francese,
l'infante duca di Parma suo nipote sta occupazione del contado d'Avi-
e lo stesso faceva il parlamento di gnone, fatta a nome del ve, era
Parigi. In tutte e tre le corti bor- pervenuto al colmo del contento.
boniche accettavasi il Cardinal Ne- Avea egli mi' avversione tanto de-
groni, segretario de' brevi per trat- cisa pei gesuiti, quanta ne avea
tare con esse, in luogo del Cardinal Carvaglio marchese di Pombal,
Torregiani segretario di stato, da esse primo ministro portoghese. Alcuni
non punto ascollato. Per ordine di di questi religiosi nella catastrofe
Luigi XV il tcnculo generale mar- de' loro conlialelli in Francia, ave-
AVI AVI 27 r

vano ancora qualche stabilimento nifcslandogli i suoi sentimenti. E


nei suddetto contado, che apparte- primieramente, per riguardo all'infan-
neva al Sommo Pontefice. 11 duca te duca di Parma Ferdinando I , fi-

di Choiseul, il quale si divertiva so- glio del defonto duca Filippo, avea
vente tra i suoi famigliari ed ami- già mandatala dispensa matrimo-
ci dicendo che, poiché gesuiti non i niale,ed in riguardo del le di Fran-
riconoscevano altro padrone che il cia aveva sospeso 1' effetto del bre-
Papa, bisognava inviarglieli lutti, die- ve di Clemente XIII al paro che
de ordine, che, non appena fosse tutte le bolle relative. Circa i gesui-
dalle armi francesi occupato quel ti, diceva non poter egli né vitu-
contado, i gesuiti i quali vi si trovava- perare, né abolire il loro istituto, sì

no, venissero mandati a Marsiglia benemerito e da altri sovrani deside-


per essere poscia trasportati e sbar- rato. Puro amministratore consideran-
cati sulle spiagge romane. E pun- dosi, non già signore de' beni della
tualmente furono imbarcati. Giun- Santa Sede, dichiarava non poter
ti ne'porti Pontificii, in tempo ap- vendere, né cedere gli stati d' A\i-
punto che dal Messico, dal Perù, gnone e di Benevento, giacché quan-
dal Paraguai e dalle altre rimo- to egli su ciò avesse fatto, giusta-
tissime contrade, alla monarchia spa- mente sarebbe rivocato da'Pontefìci
gnuola soggette, arrivavano gli espul- successori ; quindi avrebbe ceduto
si figliuoli di s. Ignazio, 1' angustiato solo alla forza, alla quale (anche
Clemente XIII, alia descrizione delle potendo ) non avrebbe mai opposta
loro sciagure, impeto dell'istanze
all' la foi-za stessa : conchiudeva in fine
fattegli dalle suddette corti, ne morì che il re era figlio primogenito della
la notte de' 3 febbraio 1769. Ai ig Chiesa, conosceva la sua equità e
maggio gli successe Clemente XIV ,
perciò senza nimzi, ed arbitri fra
Ganganelli , della diocesi d' Urba- loro dovevano direttamente essere
nia, già de' minori conventuali, nel terminate le vertenze.
tempo il più tempestoso per la San- Non ostante la pendenza di que-
ta Sede. Il Portogallo e la Spagna, sti spinosi affari i ministri delle
ii'ritati con Roma pe'gesuiti,ela Fran- tre corti Borboniche continuava-
cia in possesso d Avignone, esacer- no a risiedere in Roma , ed effi-
bata altresì pel duca di Parma, mo- cacemente si maneggiavano perchè
stravano il più grande risentimento. i gesuiti fossero soppressi. Ottenuto
La corte di Napoli , sostenuta dalle da essi, a' 21 luglio 1778, il sospi-
mentovate corone, riteneva Benevento rato intento il real Infante duca
,

e Pontecorvo, e minacciava di estende- di Parma, che al du-Tillot aveva


re più avanti i suoi limiti ; ne Vene- sostituito per suo ministro il mar-
zia e la Polonia erano le ultime ad chese de Lano spagnuolo, interpose
aumentare le angoscie del novello i propri i uffizi i verso il re di Fran-
Pontefice. In mezzo a sì furiosa tem- cia suo avo, ed il re di Spagna
pesta Clemente XIV scrisse nel me- suo zio, non che presso il re delle
se di luglio una lettera al re di due Sicilie suo cugino, acciocché
Francia, colla quale, prevedendo che fosse la Santa Sede limessa in pos-
i ministri borbonici l'avessero a pres- sesso degli antichi suoi stati. Espri-
sare, affinchè desse soddisfazione alle mevasi quel duca nella sua lettera
loro istanze, egli lo pieveniva ma- al Papa , che tenera era la sua età
272 AVI AVI
quando accaddero le dissensioni fra eia , e Io spirito di vertigine dalla
la corte di Roma e qviella di Par- Senna si propagò fra i popoli. La
ma , che tanto era lontano dal
e Francia rivoluzionata si costituì in
menomare i sentimenti della devo- assemblea nazionale, e fra i decreti
zione al Sommo Pontefice, che anzi emanati contro l'ecclesiastica gerar-
voleva rivogliersi ai [detti principi chia , pubblicò una costituzione ci-
suoi parenti, perchè restituiti fossero vile pel clero gallicano, onde il Pon-
alla Santa Sede Avignone , Bene- tefice Pio VI si rivolse, nel 1790, al
vento e Pontecorvo. re Luigi XVI acciò non sanzionas-
A' 1 dicembre Clemente XIV gli se siffatti decreti , che tendevano a
rispose, ringraziandolo della svia inter- distruggere l' altare ed il trono e ,

posizione, che a dir vero fu efficace, che spingevano la Francia allo scis-
perocché poco dopo consegnati furono ma non essendovi potei'e temporale,
Santa Sede tutti gli
a'ministi'i della il quale sia autorizzato a variare la
stati già occupati dai francesi e dai na- dottrina della Chiesa. Ma il re fu
poletani.Quindi per ordine di Luigi costretto, suo malgrado, ad appro-
XV e di Ferdinando IV, a monsignor vare la costituzione civile del cle-
Francesco Maria Manzi venne ce- ro, per cui Pio VI a' 2 settembre
duta la città d' Avignone ed il gli diresse un breve di alta disap-
contado Venesino dal marchese di provazione , pei mali gravissimi a
Rochechouvert, ed a monsignor An- cui avea esposto il regno, la reli-
gelo Altieri, prefetto di Norcia, ce- gione e la stessa sua regia per-
duta venne la città col ducato di sona.
Bent'ento. Clemente XIV inviò al Nel tempo che questo Pontefice
duca di Parma un breve, col quale piangeva i mali enormi della Fran-
gli mostrò r esultanza del suo ani- cia, e procurava ogni mezzo di ri-
mo e la riconoscenza da cui era pararli , dovette vedere ne' pro-
penetrato. Indi in pieno concistoro, pri istati inalberato lo stendardo
con apposita allocuzione, die' parte della stessa fatale rivoluzione. Fi-
dell'accaduto, e si recò coli' intero no dall'anno 1789 si era comuni-
sacro Collegio ad assistere al solenne cato lo spirito pernicioso di novità
Te Dewn, nelle basiliche de' ss. Apo- alla contea d' Avignone , che nel
stoli e Vaticana. I790 la condusse a ribellarsi al Pa-
Per morte di Luigi XV, ascese pa svio Sovrano il quale in mil- ,

sul trono di Francia nel 1774 Lui- le occasioniavea dato a quel po-
gi XVI, nel qual anno a' 22 set- polo segnalate prove di generosità
tembre cessò pure di vivere Clemen- e di beneficenza fino ad averlo ,

te XIV, a cui fu dato in successo- provveduto in' abbondanza di gra-


re Pio VI, Braschi, di Cesena, e- no , ne' tempi del suo maggior bi- ML
letto a' i5 febbraio 1775. Nel de- sogno j senza aver riguardo a ve- fP
clinare del secolo XVIII la Fran- runa spesa. Scoppiata adunque nel
cia soggiacque alla più orrenda ca- mese di aprile la insurrezione con
tastrofe, che terminò con grave danno tali orribili eccessi, che la penna non
della religione , colla decapitazione potrebbe descrivere, per calmarla a
de' suoi sovrani e coli' anarchia la nulla servirono le diligenze di mon-
più feroce. Nel 1789 scoppiarono a- signor Casoni, poi Cardinale, vice-
pertamente le turbolenze nella Fran- legato di qtìella Pontificia provin-
AVI AVI 273
eia, le proteste di dieci e più mila cit- de'predetti mezzi produsse l' effetto
tadini, i quali reclamarono, in mezzo che si desiderava, che anzi fu il
a tanto sconvolgimento, il felice go- Pontelloe oltraggiato con nuovi in-
verno della Santa Sede, né in fine sulti da que' ribellati vassalli.
le proteste di dolcezza, che gli fe-

cero gli altri ministri del Papa in Ai'ignonc unita nel i "9 1 alta
quello stato. Questi avvenimenti si Francia.
possono leggere nei Tavanti, Fasti
di Pio VJ, tomo li, pag. 90, e Dall'altra parte l'assemblea na-
nel numero 174^ dei Diario di zionale, non volendo perdere l'oc-
Roma del 1791, dov'è riportala casione di vendicarsi del Papa, per
la solenne piotesta in favore iklla non aver egli approvato le sue nuo-
Sede Apostolica, fatta dagli Avi- ve perniciose riforme, e per aver
gnonesi per non volersi unire al cercato di sostenere i suoi diritti e
re di Francia. Sicché gli Avigno- quelli della Chiesa, a'i4 settembre
nesi ostinati nella riliellione , de- 1791, pronunziò il decreto di riu-
liberarono di riimirsi alla Fran- nione dello stato Avignonese alla
cia, ed a questo fine spedirono quat- Francia, per ingiusta e manifesta
tro deputati all'assemblea nazionale, usurpazione acquistata. Ma ben
da cui , senza ripugnanza alcuna presto gli Avignonesi si avvidero
ottennero a' i4 settembre 1790 un della differenza del loro governo.
decreto, col quale lo stato d' Avi- Un uomo, giustamente odiato e co-
gnone Venesino, fu dichiarato
col nosciuto col soprannome orribile
]iarte del dominio francese dovendo , cU Tagliatestc , vi commise impu-
Luigi XVI pensare d' indemiizzar nemente crudeltà , di cui il solo
per esso la Corte Romana. racconto fa inorridire. Il massacro
Tn tal guisa perdette la Santa di un gran numero d' infelici abi-
Sede una delle più belle e più ric- tanti , con inaudita barbarie
messi
che Provincie del suo dominio. ne' pozzi delle Neviere, fu il primo
Non vedendo Pio VI mezzo ba- benefìzio che segnalò il cambia-
,

stante a ricondurre gli Avignonesi mento di questo usurpato dominio.


alla dovuta ubbidienza, si diresse Perduto Avignone e il Venesino,
a Luigi XVI come ancora agli , Pio VI si rivolse a procm-ar la
altri sovrani, con un promemoria maggiore felicità, che si potesse, agli
che riportasi dal citato Tavanti to- siali quali gli furono soggetti, con
, i

mo II pag. 98 e dal , Beccatini tutti que' mezzi, che utili fossero e


Storia di Pio VI, tomo III pag. necessarii per conservare il buon
i35, implorando la loro media- ordine civile ed economico de' fedeli
zione. Poco dipoi, per mezzo del suoi popoli.V. Memorie della ri-
segretario di stato Cardinal Zelada, voluzione d'Avignone, e del Con-
sprd\ una generale amnistia , che si tado Venesino, stampate nel 1793.
legge presso i mentovati scrittori ^ Avendo dipoi decretato il diretto-
colla quale prometteva agli Avi- rio di Parigi l'intera occupazione de'
gnonesi un generale perdono, e di dominii ecclesiastici e la detroniz-
essere pronto a riformare quanto zazione Pio VI , col pretesto
di
da loro venisse ritrovato difettoso della morte avvenuta in Roma del
nell'antica legislazione; ma nessuno suo agente Basville nel 1796, or-
VOI,, ni. 3T
274 AVI AVI
dillo r occupazione di Bologna e di pel concordato del 1 80 i , celebrato
altre provincie , e per la negata fra lui e la repubblica francese, ces-
approvazione della Costituzione del so Avignone di esseie metropoli .

Clero Gallicano 3 nel 1797, fece Soffrendo anch' egli l'intero spoglio
avanzare i suoi eserciti per com- dei suoi slati, dopo una dura, lunga
piei'e r invasione. Giunti i fran- e penosa deportazione di cinque an-
cesi a Fuligno, Pio VI si trovò co- ni,a'24 maggio 1814, ritornò gloiio-
stretto a domandar la pace, che samentein Roma, come Luigi IH W
a durissime condizioni fu conchiusa montò sul trono di Francia, dopo
a Tolentino, a'aS febbi-aio, in venti- 1' espulsione di Napoleone Bonaparte.
sei articoli, per cui dovette rinun- Nel 181 5 fu celebrato il famoso
ziare solennemente a tutti i diritti congresso di Vienna, in cui, restituite
sopra Avignone, sopra il contado alla Chiesa le legazioni, si convenne
Venesino e sopra le tre legazioni che Francia godesse la sovranità di
la

di Bologna, di Ferrara e della Ro- Avignone e del Venesino, onde il


magna. Papa protestò inutilmente sui diritti,

Malgrado gì' immensi sagrifìcii che competevano. Bensì nel divi-


gli

di Pio VI, il direttorio francese, dere quel Pontefice, nel 18 17, la


che tendeva a condurre a fine la Francia in diciotto metropolitane,
meditata conquista dello Stato Pon- una delle quali era Avignone, non la-
lificio, sotto pretesto di far eseguire sciò di protestare anche sugli antichi
le condizioni del trattato, mandò diritti della Santa Sede sopra A-
in Roma alcuni commissarii, i quali vignone nei termini seguenti Nel :

in sostanza altro non erano che se- decretare per altro la nuova cir-
creti agenti della rivoluzione, per coscrizione della diocesi ^ la qua-
cui uno di chiamato Du-
essi le comprende anche il ducato d' A-
phault, nel promoverla rimase vit- cignone e il contado T^enesino, non

tima della sua audace imprudenza, vogliamo apportare alcun pregiudi-


e die' motivo alla definitiva invasio- zio agi' incontrastabili diritti della
ne delle poche provincie rimaste a Sede Apostolica, e sopra que' paesi
Pio VI. Indi a' 20 febbraio 1798, siccome altra volta (e principal-
già iniquamente detronizzato , fu mente a Vienna, nel congresso dei
condotto egli stesso via da Roma sovrani alleali, e nel concistoro te-
da un distaccamento di soldati, che unto il cVi 4 settembre 18 15) ab-
trasportatolo prigioniero prima a hiamo protestato. Dalla religione
Siena e poi a Firenze nelT anno, del re cristianissimo Luigi XVIll
seguente lo condussero in Francia, ci promettiamo che le medesime
Fu Briancon la prima città di Fran- provincia o siano restituite al prin-
cia, che accolse a'3o aprile l'augusto cipe degli Apostoli, o almeno si dia
ed infelice Pio VI, ed a' i4 luglio per esse un compenso proporziona-
giunse a Valenza nel Delfinato, ove lo j e così sua maestà compia ciò
consumato dai patimenti, pregando che il di lui gloriosissimo fratello
pe'suoi nemici e benedicendo la Luigi XVI uvea promesso al no-
Francia , spirò ai 29 agosto 1799. slro predecessore Pio f I, di santa
Successe nel 1800 a Pio VI, il memoria, e che non potè mantenc-
venerando Pontefice Pio VII, Chin- re per essere .stalo da ingiiistissi-
ramonti, di Cesena, sotto il quale ma morte rapito. Qinndi Avignone,
AVI AVI 27^
nel 182 I, ritornò al suo liHtro me- minato vicelegato d' Avignone, e vi

tropolitano per la detta convenzio- stette fino a' 19 agosto del mede-
ne fatta fra lo stesso Pontelice Pio simo anno.
VII, ed il re Luigi XV 111. Anton Francesco Sancitali, fatto
successore di monsignor Sicci nel
Elenco cronologico de' Vicelcgali
1700, esercitò la carica sino a' 3i
d' .^i\ignone.
maggio 1703.
11 primo monsignor Mutici
fu Antonio Banchieri, nobile; di Pi-
al quale nel diede Innocenzo
i<>7 7, stoia protonotario apostolico
,
po- ,

XI per successoi'e Francesco Nicco- nente di Consulla, indi da Clemen-


lini, elle governò fino al i()8^. te X[ inviato, nel 1703, in Avigno-
Baldassare Linci fu nominalo ne per vicelegato, impiego che sos-
dallo stesso Innocenzo XI nel 168 Ti tenne sino agli 8 agosto 1706, in
e tenne questa carica lino a" 3 i lu- cui fu promosso a segretario di Pro-
glio 1691. j)aganda, enei 1707, ad assessore del
Lorenzo Fieschi, de' conti sovrani santo Uifizio. Nel 17 12 fu eletto
di Lavagna genovese, fatto da vi-
,
segretario di Consulta, di[)OÌ nel
ct-'legato d'Urbino e governatore di 1724 Benedetto Xlll venne
da
alcune città dello stato , vicelegato fatto governatore di Roma, e pub-

d'Avignone da Alessandro Vili nel blicato Cardinale a'3o aprile 1728,


1691 governò sino agli 8 aprile
j
dopo di che divenne segretario di
1 692 , e fu arcivescovo della mede- stato di Clemente XII.
sima città e Cardinale, come si di- l'ranccsco Maurizio de' Gonleriis
rà in appresso. fu da Clemente XI promosso a questo
Marco Delfino^ nobile veneto arcivescovatoa' 6 maggio 1706, e

cameriere segreto d' Innocenzo XII, poi fu nominato vicelegato agli 8


fu nel 169*2 dichiarato vicelegato agosto 1706, governando fino a'
d' Avignone, ed a' 26 febbraio 1696 novembre.
venne spedito nunzio a Parigi, in- Sinibaldo Doria, nobile genove-
di fatto vescovo di Brescia nel 1698, se da governatore di diverse città,
,

e nell'anno seguente, creato prete da Clemente XI, nel 1706, venne


Cardinale di Susanna. Si rese cele-
s. promosso a questa vicelegazione, poi
bre per pietà ed eccellenza nell'ita- nel 171 i,a commendatore di s. Spi-
liana poesia, di cui lasciò due volumi. nto; nel I 72 I, fu dichiarato, da Inno-
Filippo Antonio Gualtieri, de'mar- cenzo XIII maestro di Camera, im-
cliesi di Crognolo d'Orvieto, da go- ad esercitare sotto
piego, che tornò
vernatore di diverse città dello stato Clemente XII nel 1730, dopo es-
ecclesiastico, da Innocenzo XII fu e- ser stato inoperoso nel Pontificato
letto vicelegato d'Avignone, liei 1696, di Benedetto XIII. Finalmente, nel
e vi durò fino a' 26 luglio 1700; 1731, fu fatto arcivescovo di Bene-
indi fu nunzio presso Luigi
fatto vento, in cui dopo quattro mesi fu
XIV re di Francia e vescovo di , innalzato alla Porpora dal medesimo
Imola nel 1701, da Clemente XI, Clemente XII.
che nel 1706 lo elevò al Cardina- Alemanno Sahnali, fiorentino de'
lato, e poi al vescovato di Todi. marchesi de'Montieri, fu inviato in
Giovanni Battista Sicci, fu da In- Francia da Clemente XI a portar
nocenzo XII a' 26 luglio 1700, uo- le fascie benedette al figlio del du-
276 AVI AVI
ca di Borgogna, poi agli 1 1 settem- ne però inviato alla vicelegazlonc di
bre 171 I venne nominato "vicelega- Avignone, come afferma il Cardella
to d'Avignone, dove ricevette con nelle Menioìie Storiche de' Cardi-
singoiar magniOcenza il re Giacomo nali, tomo IX, p. II, non ostante
III d'Inghilterra,che dalla Fiancia che l'autore del Diario della città
passava a Roma.
Ivi egli otteime d' Avignone, gli faccia esercitar l' in-
la presidenza d' Urbino a' 5 aprile carico dagli 8 ai 18 settembre 1789.
1717, quindi da Benedetto XIII Benedetto XIV, nel i 748 , merita-
nel 1780 fu creato Cardinale. Molto mente il creò Cardinale.
fu lodato per virtìi, equità e corte- Nicola Lercari, nohWe genovese,
sia, onde in tutti i suoi impieghi nipote del Cardinal dello stesso no-
.si guadagnò l'amore d' ogni sorta me. Clemente XII gli aflldò la vi-
di persone. celegazione nel 1789, ed egli eser-
Francesco Maurizio de' Gontcriis, citolla fino agli 8 giugno I744-
arcivescovo d'Avignone fu da Cle- Pasquale Acquaviva d' Aragona,
mente XI fatto vicelegnto a' 5 ago- nobile napoletano, nipote dei Cardi-
sto I 7 1 7, cai'ica che sostenne sino nali del medesimo cognome, fu no-
a' 12 agosto 17 19. minato da Benedetto XIV, nel i744>
Raniero d'Elei di Siena, de' mar- vicelegato d' Avignone, donde pas-
chesi di Monticiano, era refei'enda- sò a' 28 luglio 1754 alla ])re-
rio e poi vicelegato di Ptomagna, in- sidciiza d' Urbino. Fu creato Car-
di ponente di Consulta, governatore dinale da Clemente XIV nel 1770 ,

di Fano e poi di Loreto, inquisi- ma pubblicato a' 25 marzo 1778.


tore a Malta nel 1 7 1 1 e chierico Paolo Passionei, nobile di Fos-
di Camera. Clemente XI lo spedi sombrone, nipote del Cardinale Do-
alla vicelegazione d' Avignone a' 12 menico Passionei, fu dichiarato vi-
agosto 17 19, carica che esercitò fi- celegato nel 1754 da Benedetto XI V^
no a' 7 agosto 1731. Mandato da e tenne posto fino al 1760.
Clemente XII nunzio a Parigi, e nel Francesco Maria de'Manzi, ar-
I 734, richiamato per l'arcivescova- civescovo d'Avignone, fu eletto vi-
to di Feri-ara, indi pubblicato Car- marzo 1760 da Cle-
celegato a' IO
dinale a' 28 giugno 1788, morì mente XIII, e governò fino a' lu
decano del sacro Collegio, colla ri- del seguente mese.
putazione di somma integrità e giu- Gregorio Salviati, nobile fioren-
stizia. tino, fu fatto da Benedetto XIV nel
Francesco Maurizio de^ Gonle- 1754 inquisitore di Malta, indi da
riis, fatto per la terza volta vice- Clemente XllI, nel 1760, vicelegalo
legato d'iVvignone da Clemente XH d' Avignone. Occupata questa cit-
a'7 marzo 1781 , vi durò fino agli tà dalla Francia, nel l'-tStì, fu
I I settembre. promosso a chierico di Camera, e
Filippo Bondchnonti , dichiarato uditore della medesima, e da ulti-
da Clemente XII vicelegato d' Avi- mo alla dignità Cardinalizia , nel
gnone nel i78f, governò fino agli 1777 da Pio VI.
8 settembre i'v39. Francesco Maria de" Manzi, nel
Marcello Crrscenzi, nobile roma- I76(> fu investito di nuovo del-
no, nel 1789 fu tatto da Clemente la vicelega/.ione da Clemente XllI,
XII nunzio di Francia, ma non veu- fino al 1768. Da quest'epoca al
AVI AVI 2-7
1774 vacò la carica per invasione 1' le onde e alla furia de' venti so[)ra
fiancese,onde divenne goveiuatoie ima barca j)riva di vele e di remi,
di questa città per la Francia. Gio- aj)prodarono alle spiagge della Pro-
vanni Roger, marchese di IMormart. venza, Lazzaro, risuscitato dal Re-
Restituito Avignone e il contado \e- dentore , Massimino , Marta Mail- ,

nesino nel 1774 ^ Clemente XIV, dalena e Marcella. Ciò avvenne ,


questi per la terza volta prepose secondo l'opinione de' piìi antichi
alla vicelegazione il predetto arci- scrittori, verso fanno di Cristo 3?,
vescovo de' Manzi, che la sostenne dopo il martirio di s. Stcl'ano, e
fino al 1776. secondo dopo quello di s. Gia-
altri,

angelo Maria Durini, nobile mi- como nell' ann-o 62. Maddalena, ed
lanese, mandato da Clemente XIII il suo fratello Lazzaro si avanzarono
nel 1760 inquisitore a Malta, indi a IMarsiglia, Massimino e Celidonio
nunzio di Polonia, poscia nel 1776, ad Aix, e Marta sorella di Madda-
come dice il iN'ovaes tomo XVI fu lena, insieme con Marcella, ad Avi-
fatto da Pio VI presidente d'Avi- gnone. Certo che s. IMarla ver-
è,
gnone, ed a'20 maggio dello stes- gine, ed avventurosa al-
discepola
so anno 1776 venne eletto Cardi- bergatrice del Redentore, non sola-
nale. mente abitò molti anni in Avigno-
Giacomo Filonianno della Roc- ne con JMarccUa sua serva; ma pre-
ca, nominato successore del Durini dicovvi il santo vangelo e vi pian-
nel governo d' Avignone e del Ve- tò, oltre che nel paese del ^'enesi-
nesino, vi stette fino al 1787. no, la fede di Cristo. \i operò allresl
Filippo Casoni di Sarzana fatto stupendi miracoli, e, secondo che nar-
da Pio VI nel 1787 vicelegato, fu ra la tradizione, edificò sulla rocca di
il sessantesimo nono prelato ( non essa la chiesa ad onore di Dio , ed
calcolandosi il Crescenzi nella serie in memoria della Beata Vergine.
de' vicelegati d'Avignone e del Ve- INell'antico oflìcio di s. Agricola si

nesino) che governò sino al \i giu- legge, che la santa sulla medesima
gno 1790, venendo occupati questi rocca edificò anche un monistero
stati dall' assemblea nazionale di di religiose, che fu il primo eretto
Francia. Pio VII a' 28 febbraio nelle Gallie. Come poi s. Marta
1801 ne premiò i meriti col cap- facesse molti prodigi, terminasse la
pello Cardinalizio e col titolo presbi- sua vita, e fosse sepolta in Avigno-
terale di s. Maria degli Angeli alle ne , è raccontato da diversi auto-
Terme: poscia il nominò suo se- ri, e dallo storico ecclesiastico d'A-
gretario di stato. IMon in Roma ai vignone Noguier. Resta tuttora la
9 ottobre 1811. spelonca ov' ella abitava cangiata ,

in una cappella, tra il claustro del-


Storia ecclesiastica dì A^'ignone, la metropolitana e il palazzo apo-
stolico vicino alla Torre Troglia.
Lo stabilire il principio della fe-
de cristiana nella città d'AvignO"
J^escoK'i d" Avignone.
ne e nel Venesino dipende dalla
determinazione del tempo, in die,
cacciati dalla rabbia de' persecutori La fede di Cristo, piantata in Avi-
ebrei, ed esposti all'incostanza dcl- gnone da s. Marta, vi fu irrigata
278 AVI AVI
da s. Rufo figliuolo di s. Cireneo, Pontefice, e, nel ^T 5, si trovò al ter-

uno de'settantadue discepoli del Re- zo concilio d'Arles.


dentore, romano di nascita, e fiori- Nel 460 sarebbe succeduto Du-
to nel piimo secolo. Egli divenne mnolo , o Donnolo, .se ricusata non
il primo vescovo di Avignone, e fu aves.se tale dignità.

anelli, che insHtuì la celebre abha- 7. Gli fu sostituito Saturnino, che


• 1 •

dia di canonici regolari, non molto


1
fu il primo vescovo sotto il dominio
lungi dalla città, dove viveano con de' borgognoni, il quale assistè ad un
molta regola di vita. Denomina- concilio tenuto in Roma, l'anno 46^j
ta essa venne di san Rufo dal da s. Ilario Papa. Egli vi è sottoscrit-

nome dell' institutore . Veat' anni to in questi termini : Saticrninus A-


san Rufo occupò la sede di Avigno- biiiionensis provincicv episcopas.
ne , solferendo egli glorioso martirio 8. Fino al 480 non si nomina al-
sotto Domiziano, nell'anno novan- tro vescovo se non che s. Donato
tesimo di Cristo. La badia edifica- g. Giuliano reggeva la chiesa di

ta dal santo fu trasportata dipoi Avignone nel 5o6, quando in que-


in Valenza, trasferendosi le sue ossa sti stati ebbe principio il dominio

nella cattedrale di Avignone. degli ostrogoti.


2. A s. Rufo successe s. Giii- 10. Salutare gli successe nel-
.sto, canonico regolare della
forse l'anno 5i7, e fu il primo che am-
congregazione di s. Rufo, della qua- ministrasse questa chiesa sotto i fran-
le come vescovo divenne supcriore. chi, divenuti padroni del paese, pel
3. S. Amato, circa l'anno 3 io, due valore di Clodoveo nel 537. Tro-
anni innanzi V irruzione degli ale- vossi egli nel 517 al concilio di
manni nella Gallia narbonese, suc- Carpentrasso, e nel 524, ^ quello di
cesse a s. Giusto. Arles.

4. Nel 3 56 si vuole che fosse posto 1 . Antonino, nel 549, c^'^^nne ve-
sulla sede avignonese Meziano, uno scovo di Avignone, assistè, nel 54',
dei maggiori avversari dell' ariano al quarto concilio di Orleans. Fu poi

Saturnino, vescovo di Arles. Egli sot- rappresentato nel 549 ^"^ Marino, uno
toscrisse certo in quell'anno la let- desuoi sacerdoti, al quinto concilio

tera scritta da' vescovi della provin- tenuto nella medesima città, finché

cia viennese intorno a quell'eretico. nel 554 intervenne egli stesso ad


Fu sotto di imperatore
lui , che l' un altro concilio di Arles.

Costantino dichiarossi pubblicamente Dopo la sua morte il re Clotario

cristiano, restaurò ed ampliò la chie- nominò vescovo Donnolo abbate di

sa d'Avignone sulla rocca di Doins. s. Lorenzo in Parigi, ma egli di nuo-


5. Debono succedette a Meziano vo ricusò il vescovato.
che ristabifi la chiesa di s. Paolo, 12. Nel 585 era vescovo Gio-
distrutta dai vandali, nel 433, e vanni I, il quale sembra che du-
che la fledicò ai ss. Pietro e Paolo. rasse soli due anni.
fi. Dopo Del)ono, nel 45 1 , fu costi- i3. Seguì nel 587 s. Valente, che

tuito nella .sede vescovile Massimo. da alcuni si congettura essere stato


Egli .sottoscrisse la lettera sinodica marito di s. Casaria avignonese , la

dei vescovi dei galli al Papa s. Leo- quale nel matrimonio si conservò
ne nello stesso anno 4^'- ^ ''" f" vergine.
nidirizzala la lettera109 di quel i4. SucocdclLc, nel Go5, Diuamio
AVI AVI 279
prete di Marsiglia, il quale occupò anacoretica. Tenne egli la sedia ve-
In sede Avigiioiiese ventiquatlro an- sc(jvile (ino al 722, in cui morì ai

ni. In quel secolo Avignone ebbe 17 giugno; giorno nel quale le chie-
due santi, l*ctronio e Marcello fra- se di Avignone, d'Arles, di Apt, di
telli e vescovi di Die. Carpentrasso, ed altre ne fanno la

i5. S. Massimo H fu istallato festa. Le sue reliquie sono nella cat-


nella sede dal Pontefice Onorio I, tedrale.
l'anno 627. Conservaiisi le reli(juie 20. Nel 720 Giovanni gli successe,

di lui nella chiesa di Avignone. V. e fu spettatore e partecipe delle cala-


s. Massimo. mità sollcrte da Avignone, prima per
6. Successe, nel 63o, Eraondo al>
1 la peste e per la fame, poi per l'inva-
bate di s. Pietro d'Arles. sione dei saraceni guidati dal re
1 7. S. Magno fu eletto dal cle- Alino. A reprimere il guasto por-
ro e popolo con voti unanimi per tato da Alino alle circostanti Provin-
loro pastore. Assistette al concilio di cie, accorse Childebrando insieuìc a
Chàlons sulla Saona sotto Cludoveo suo fratello Carlo Martello. In (jnell'as-

li nel 644- 11
P- le Cointe dice, che sedio Avignone rimase in parte incen-
egli occupasse d'Avignone
la sedia diata. In questo tempo fiorirono s.

sino al G60. La
ne celebra
Chiesa Rusticola, lume chiarissimo del Ve-
la festa ai 18 agosto. K. s. Magno. nesino e s. Giuliano Ospitatore.
18. Nel 660 ebbe s. Magno per 2 I . Succedette nel vescovato, nel
successore il proprio figlio s. A- 760, Alfonso, che mor\ nel 765.
gricola, Avignone, e già
gloria di 22. Nel 765 fu fatto vescovo Giu-
monaco di Lerins. Suo padre nel- seppe, abilissimo nella scienza delle
l'ctà di sedici anni obbligollo ad Scritture, dei canoni e dei riti eccle-
abbandonare il monistero perchè siastici. Nel 769, fu egli scello dal
esercitasse nella cattedrale di lui le re Carlo Magno siccome uno dei
finizioni d' arcidiacono. Edifìcamlo dodici più pii e più dotti vescovi
una chiesa, vi trasportò per oilicinr- della Francia, ad istanza del Ponte-
la alcuni religiosi di Lerins: ed al- fice Stefano III, detto IV, affinchè
tri ne introdusse nella cattedrale, ove assistesse altenuto in Ro-
concilio
da essi, prima che in altra chiesa di ma in Laterano contro l'antipapa Co-
Francia fu messo in uso il salmeggia- stantino. Carlo Magno in quel tempo
re alternato. Alla fine, chiaro per mi- fece riparare la cattedrale avignonese
racoli, mori nel 700 avendo ecci- , dal guasto ricevuto da' saraceni, ne
tato il popolo a prendersi per pa- aumentò le rendite, e vi pose dei preti
store Veredemio. Di tutti i suoi beni secolari in luogo de' monaci messi
lasciò erede la chiesa di Avignone da s. Agricola, unendo inoltre al
come avea fatto s. Magno. Quel- vescovato l' abbazia di s. Rufo.
la chiesa ne celebra la festa a' 2 set- 2 3. Amico si vuole che fosse ve-
tembre, siccome a suo patrono prin- scovo d' Avignone verso il
7 9 5.
cipale. 24- Umberto gli fu dato per
19. Veredemio, greco di nazione, successore, e pare sino all' 822.
mirabile per santità, fu costretto nel 25. Quindi fu fatto vescovo Re-
700, malgrado la sua ripugnanza, a migio , il quale ricevette in dono
prendere il vescovato. Egli per altro dall' imperatore Lodovico I , figlio

nulla cangiò del suo tenore di vita di Carlo Magno, la terra di Be-
28o AVI AVI
durrida , e la mela del Rodano di Papa Giovanni XVI, in confer-
con le sue adiacenze. ma de' privilegi della chiesa d'Avi-
26. Fiilcherio, succedulo a Re- gnone.
migio, nell'anno 835, unì alla men- 36. Pietro, nel 1002, sottoscrisse,
sa episcopale alcune chiese del Vc- come testimonio, alla donazione che
nt'sino e della Provenza, per la li- fece Amalrico arcivescovo d'Aix al-
beralità dello stesso imperatore. E l'abbate di monte maggiore, di al-
probabile, che Fulcherio fosse il pri- cune decime e chiese.
mo vescovo della porzione degli sta- 37. Aldeberto o Eldeberto do-
ti imperatore Lotario I, nella
dell nò, nel ioo5, la chiesa di Lirac
divisione de' domini! seguita tra i a Martino abbate di sant' Andrea
figliuoli Lodovico I, // Pio.
di presso Avignone. Gli scrisse Papa
i<j. Ragenuzio dopo Fulcherio fu Renedelto VIII raccomandandogli
al concilio di Valenza sul Rodano, la del monistero cluniacen-
tutela
neir855. se ed un anno dopo la morte di
,

28. Ildiiiuo reggea questa chie- Rodolfo III re di Borgogna, o d'Ar-


sa neir 860, ed assistè ai concilii di les, io33, sottoscrisse alla
cioè, nel

Tulle, d' Aquisgrana e di Ponthieu. donazione dell' isola


di IMayranica
2f). Ratfrido o Rotfredo, succes- fatta alla chiesa d'Avignone da Gof-

sore d liduino si trovò neir875 ad freddo e Bertrando conti di Pro-


un concilio tenuto a Chàlons sulla venza.
Saona per la ordinazione di Adal- 38. La notizia di Seniorato suc-
gario vescovo d'Autiui. Si trovò an- cessore di Alberto nella sede di A-
cora ad allroconcilio neir878,e nel- vignone, verso loS-, si deve al
il

187 9 intervenne al sinodo di Mantale, Noguier, il quale ne ha rinvenuta no-


dove ebbe cominciamento, con l'ele- tizia nell'atto della donazione della

zione di Rosone il secondo regno ,


chiesa di s. A roano presso Tara-
di Borgogna od altramente d'Arles. scone, fatta nel 1037, dal conte Ber-
3o. Fulcherio II, che gli suc- trando al monistero di Alontemag-
cedette nel 91 ijfece riparare e fab- giore.
bricare molte chiese , mentre Ro- 39. Renedetto dopo lui è registrato
sone , detto V Orbo , fece edificare sotto il io38. Nell'anno seguente
in Avignone una chiesa in onore donò egli ad alcuni ecclesiastici del-
della Santissima Vergine, la quale, la sua cattedrale la chiesa di s. Ru-
come opera del principe , fu no- fo, ed assistè , nel 1049, ^"'^ ^^^'
minata Nostra Donna la principale. sacrazione della chiesa di Marsiglia
3 I . A Fulcherio tenne dietro Fio- fattada Papa Benedetto I\. Di lui
rente nel 9 1 8. fa menzione Urbano li, nella Bolla
32. Rangefridio dal 944 al 949- ad Arberio abbate di s. Rufo.
33. Landerico nel 955. 40. Rostagno, secondo alcuni, era
34. Vernerio gran prelato , che figlio di Berengario e di Gilberga
promosse, nel 976, la riforma nel- conti di Avignone, e fu costituito nella
l'abbazia di sant'Andrea presso A- sede dopo il io4o. S.')tto di Ini, nel
vignone, e ne riparò a sue spese 1060, si tenne in Avignone un conci-
il monistero, e la chiesa. lio, con la presidenza di Ugo abbate

35. Landerico reggea questa chiosa di Clugny legalo apostolico, essendo


nel 99O, come risulta da mia bulla Pontefice INicolò li. In (|uel concilio
AVI AVI 281
padri fu eletto vescovo di Sisteron,
(lai rano a' i o maggio sotto l' indizione
Gerardo de Capreriis , uomo di ri- quinta.
putata virtù. Rostagno è sottoscrit- 44- Langerio o Laugerio per atti
to in varie carte nel io4o, io44t pubblici è notato vescovo d'Avignone
io5o, io53, io63, 1076. nel 1 26, e nel 29.
1 1

4 1 . Alberto sedeva in Avignone, nel Leodegario nel 28, ebbe da Gu-


1 1

1080, nel qual anno si celebrò in que- glielmo conte di Forcidquier la ces-
un altro concilio, presieden-
sta città sione del pieno dominio della sua
dovi Ugo vescovo di Die legato di parte della città, in favore de' con-
Gregorio VII , quale fu depo-
nel soli di essa, perlocchè, sebbene dai
sto Achardo invasore della Chie- Sammartani sia fatto di lui un ve-
sa arelatense, e furono eletti Gibel- scovo diverso Fan- di Langerio, il

lino in arcivescovo di Arles, Ugo toni lo medesima cosa;


crede una
in vescovo di (ìrenoble, Desiderio in avvegnaché in quell' anno 28 se- i 1

vescovo di Cavaglione e Lantehno in deva Langerio nella cattedra d'A-


arcivescovo d' Embrutn. Il legato ve- vignone.
scovo Die condusse gli eletti in
di 45. Massimo ne' vecchi cataloghi
Roma, ove furono consacrati dal Som- della chiesa di Avignone è registrato
mo Pontefice. Sotto il vescovo avi- vescovo nel 1 146; mentre altri autori
gnonese Alberto, i canonici della cat- con Noguier, e i Sammartani, nel
tedrale si fecero l'egolari dell' Ordi- 1 43 indicano in quell'anno per ve-
ne di s. Agostino, al cui numei'O si scovo di Avignone il seguente :

ascrisse Alfonso re di Aragona ; 46. Gaufredo , o GofiQedo detto ,

promovendo il consiglio de' canonici ancora Valfredo, che fu assunto al


l'autorità di Urbano II, che ne ema- vescovato nell' anno 1 1 5o. Insorta
nò la bolla da Avignone, ove il Pon- contesa d'Avignone
tra i cittadini
tefice nel 1096 ritornando dal con- pel regolamento del nuovo governo
cilio di Reims vi si era recato. della repubblica , egli la compose
4^. Ariberto fu vescovo nel i io4, col formare nel 1 1 54 le leggi del
indi dopo tre anni fu trasferito ad consolato. Nel 11 56 riportò dal-
Arles, allorché l'arcivescovo Gibel- l' imperatore Federico I un ampio
lino fu creato da Pasquale II pa- privilegio per la sua chiesa. Nel
triarca di Gerusalemme, ed inviato 1 157 assemblea adu-
si l'eco all'

in Terra Santa. nata dall' imperatore in Besanzone ,


43. Rostagno lì nativo di Avi- prestò a Federico I i dovuti osse-
gnone , occupò la sede nel i 1 1 o. qui a nome de' consoli d' Avigno-
Egli era della famiglia cospicua de- ne, e li scusò perchè non erano
gli Autorgati, che esercitavano allo- andati in persona ad adempirli; gli
ra le primarie cariche della cit- rese parimenti omaggio per tutto
tà. Nel II 19 con altri vescovi as- quello che la sua chiesa teneva in
sistè a Papa Calisto II ,
quan- feudo dagl'imperatori, e ne riportò
do consacrò la chiesa di Viviers. conferma e nuova concessione sì

Donò inoltre nello anno al


stesso di quella parte della città d' Avi-
monistero di Monte Maggiore una gnone , eli' era nomata città episco-
cappella edificata dentro la torre di pale , e sì della metà del fiume
s.Remigio, donazione dal Pontefice Rodano, non meno che della terza
approvata con bolla data dal Late- parte del suo porto, e deli' isola

VOL. ui. 36
'
582 AVI AVI
sotto Avignone, che è formala dal- vescovo d" .Vvignone trasportollo so-
la Sorga, e dal Rodano, ed ezian- lennemente nella chiesa de' celestini,
dio delle terre di Bedarrida, di Ca- che l'avevano ottenuto da Luigi XIV.
stel nuovo del vescovo di Novi, e 5o. Dopo Ponzio fu fatto vesco-
d' Agolt ; finalmente riportò da vo Pietro II, nel i r8o. Egli inter-
quell' imperatore due lettere anco- venne al concilio di Roma tenuto
ra in favore della città d' Avigno- da Alessandro III in Laterano, neE;li
ne, in corrispondenza agli ossequi atti del quale trovasi solamente il

presentatigli a nome di essa da nome di questo vescovo.


Goffredo. 5i. Rostagno III de Margueritis,
47. A Goffredo successe Pietro chiara famiglia di Avignone succes-
li nel I 167. se a Pietro II. Al suo tempo Alfon-
48. Goffredo li lo fu nel 1173. so II re d'Aragona, e conte di Pro-
4g. Ponzio durò nel vescovato venza confermò nel 1 1 89 le fi-anchi-

di Avignone dal 1174 1178. al gie della chiesa d'Avignone, e delle sue
Nel suo tempo fabbricossi il famo- terre annesse. Nel i 197 questo vesco-
.so ponte sul llodano per opera di vo consagrò insieme con Imberto ar-
s. Benedetto pastore, e protettore di civescovo di Arles, la chiesa eretta in
Avignone, volgarmente detto Benezet, Tarascona in onore di s. Marta, do-
quasi a significare il piccolo Bene- po l'invenzione alcuni anni avanti
detto, a cagione della sua giovinezza, seguita del santo suo corpo, stato
e piccola statura. Guardava egli alla ascoso in una grotta, allorché i sa- ^jl
campagna le madre.
greggi di sua raceni occuparono quelle contrade. ^H
Fin da' suoi più verdi anni mostrò 52. Rostagno IV è nominato da f

una pietà di gran lunga superiore alcuni vescovo d'Avignone, nel i iq8

all'età sua. Mosso al pericolo, che nel tempo in cui dichiarò, insieme coi
correvano i poveri passando il Ro- consoli, franchi e liberi da ogni sorta
dano ad Avignone, intraprese di fa- d' imposizioni i cittadini d'Avignone.
re il detto ponte ed avendo pro- : Nel 1208 il vescovo di Conferans,
vato che questo pensiero eragli ve- legato apostolico, ingiunse a Rosta-
nuto da Dio, ne ebbe l'approvazio- gno IV, di far demolire il castello
ne dal vescovo del luogo. Il ponte di Sorga.
fu incominciato l'anno 1177, colla 53. Guglielmo de' Mootilys pre-
direzione di Benedetto che morì posto della cattedrale , fu assunto
nel 84. Il corpo di lui venne se-
I 1 alla sede vescovile nel
1209. Egli
polto sul ponte medesimo, che però mori ai 18 novembre, né si sa in
non fu condotto a fine interamen- qual anno. Ebbe commissione nel
te se non quattro anni dopo. I mi- I 2 1 3 di obbligar con censure Pie-
racoli operati sulla tomba di Bene- tro re d' Aragona a ripigliare la
detto indussero la città ad erigere regina Maria sua moglie.
.sul ponte una cappella ove il suo , 54- Successore a Guglielmo de I\Ion-
corpo rimase quasi cinquecento an- tilys, nel i225, fu eletto, e couft-r-
ni. Caduta però gran parte del pon- mato da Romano Cardinal Iridato,
te r anno 1 669, il suo corpo fu di III, menzionato in un diplo-
Pietro
là tolto, e trovato senza alcun se- ma di Federico II Augusto, dato in
gnale di corruzione. Né punto era favore del monistero di Monte Mag-
corrotto nel 1674, allorché l'arci- giore e di Guglielmo, che ne era ab-
AVI AVI 283
/j.ile. Pietro vi è sottoscritto vesco- di Tolosa, ed a Carlo d'Angiò con-
vo d'Avignone come testimonio con te di Provenza, fratelli del re s. Lo-
Siflredo di Magonza e Ugo di Lie- dovico IX. Essi concessero alla cit-
gi. Tale dipiuma è datato da Cre- tà ed al vescovo Zoen singolari pri-
liiona il 25 novembre i ?.?.'>. vilegii, in vista dei molti suoi talenti,

55. Nel 1227 viene; rammentato per che pur gii meritarono di divenire
vescovo certo Nicola di Corbcria, che legato della santa Sede. In tal qua-
ottenne cotal dignità in questo mo- lità, nel 1254, celebrò anzi il con-
do. Anivando ad Avignone Lodovico cilio di Alby, e di lui si fa men-
Vili re di Francia insieme a tutti i zione in molti atti pubblici fino al
crociati la vigilia di s. Barnaba apo- 1260. È verosimile, che fosse ita-
stolo, nel tempo in cui questa città liano, per la donazione da lui latta

tra da sette anni scomunicata a ca- de'prnprii beni situati nel territorio
gione degli albigesi che formavano di Saliceto al collegio, ch'egli stesso
la maggior parte della sua popola- avea fondato in Bologna.
zione, il re ed i baroni l'assedia- 62. Stefano è descritto sotto il

rono fin alla festa dell' Assunzione, 1261 in una vecchia cronaca dei
in cui la presero e vi posero sulla vescovi di Avignone, che ora si con-
sede vescovile questo Nicola monaco serva nella biblioteca vaticana.
chmiacense. Egli istituì la confi-ater- 63. Ad esso succedette Bertrando
uita de' penitenti grigi. della casa di Poitiers, che prese le
56. Viene Bermondo I nel laSa. redini del vescovato nel 1264, e
57. Indi succede Bertrando, di le lasciò passando alla chiesa di
cui il Naugier prova l'esistenza nel Valenza nel 1267. Egli acconsentì
12 33. nell'anno 1 265 alla domanda fat-

58. Bernardo è collocato nel 12 34 taglida Clemente IV di aumentare


per atti indicati dal Naugier e dai lino a trenta il numero de' suoi ca-
•iiammartaui. nonici, e fu esecutore testamentario
5g. Benedetto 238, res-II, nel 1 del detto Papa coli' arcivescovo di
se la chiesa di Avignone per po- Aix. e altri vescovi ( P"^. Spicileg.
chi mesi poiché Bernardo 1 è
,
tom. VI, p. 480).
mentovato in molti documenti del- 64. Roberto I fu il successore di
lo stesso anno. Questi riportò un Bertranflo, ed è cognominato d'Uce-
privilegio da Federico II, e ad esso zia, o di Uceria : appartiene perciò
Innocenzo IV ordinò di far pubbli- alla famiglia o de' duchi di Usez o
care nella sua diocesi l'assoluzione del dei visconti d'Oziere. Fece egli una
conte di Tolosa. transazione con Alfante priore della
60. L. è descritto da' Sammartani Certosa in presenza di Giroldo ve-
tra i vescovi di questa città sotto scovo di Cavaglione pei diritti, che
il 1243 , e lo provano con una bol- r uno e r altro pretendevano sul por-
la d' Innocenzo IV. to della Durenza nel 1267. Sì as-
61. Zoen, successore di L. sede- segna la sua morte ai 9 marzo
va nella cattedra d'Avignone nel- senza indicarne l'anno.
r anno i25o, secondo alcuni, e 65. Giovanni è notato sotto il

nel 1248 secondo altri. Sotto di lui 1270 negh atti del concilio di Ar-
segui la spontanea dedizione della les. Egli fu l'arbitro della contro-
tiltà d'Avignone ad Alfonso conte versia tra Fejrando vescovo di Va-
284 AVI AVI
sone, ed i canonici di quella chiesa. Cardinale di Porto nel 1 3 1 2 ; infine
66. Raimondo segue nel 1271, dopo la morte
Clemente fu eletto di
nel qual anno, insieme coli' arcive- Pontefice sotto il nome di Giovanni
scovo d'Arles, confermò l'elezione XXII {^Vedi). Prima della sua esal-
di un abbate di s. Andrea. tazione assistè al concilio di Vienna,
67. Roberto li, suo successore, eb- ed in sua assenza governò la chiesa
be controversia con Guglielmo di d'Avignone Pietro patriarca di Grado.
Gonessa Provenza, la
siniscalco della 72. Jacopo II di Via, nipote del det-
quale composta dal re Carlo I
fu to Papa Giovanni XXII, era nativo
nel 1273 col consiglio di Alano ve- di Quercìe discendeva da nobilissima
scovo di Sisterone deputati al con- famiglia. Sah alla sede vescovile di
cilio Avignone del 1279.
di Avignone allorché da suo zio fu crea'"
68. Benedetto III venne dopo di to Cardinale. Si hanno parecchi atti
lui come si ha da una scrittura del nel I 3 1 4 e 1 3 1 6, ne' quali è soltanto
monistero di s. Andrea del i283, qualificato come vescovo eletto di
6g. Andrea di Languisel, di Ni- Avignone. Fu però fatto Cardinale
mes, fratello del Cardinal Bernar- verso quel tempo e morì sei mesi
do Portuense, arcivescovo d'Arles, dopo, venendo sotterrato nella cat-
è segnato vescovo d'Avignone, in al- tedrale.
cuni atti del 129T, 92, 94. 78. Arnaldo di Via, fratello del
70. Bertrando III Aymini di suddetto, gli successe nel i3i7, e
nobile famiglia, di Tarascona , dal- fu creato Cardinale diacono. Nel si-
la dignità di preposto d'Avigno- to odierno edificò l'episcopio che in
ne, fu assunto all'episcopato noi progresso fu ampliato, ristaurato ed
1 3o4. Diversi autori gli danno per abbellito da altri vescovi.
successore nel i3o5, o nel i3o6, 74- Il Papa Giovanni XXII ri-
Guglielmo di Mondagot, o Monta- servò per sé, nel i3i8, il vescova-
gut prima che fosse trasferito al- to di Avignone, e vi stabi l\ un vi-
l'arcivescovato di Embrun, e creato cario generale per governarla in suo
Cardinal Prenestino nel i3i2, da nome, né volle altro vescovo, dal
Clemente V. Tuttavolta non con- i3i8 al 1334.
viene il p. Fantoni sul vescovato 75. Giovanni III di Coiardano
Avignonese occupato da e^o, dicen- nativo di Belpech, nella diocesi di
do che Bonifacio VIII nel 1295 il IMircpoix, dopo la morte di Papa
promosse alla sede d' Embrun; e Giovanni XXI f, fu eletto vescovo
che Bernardo Aymini reggeva la d' Avignone Ricevette nell' anno
. ,

chiesa di Avignone nel iSog, in cui i336 e i34o, gli omaggi soliti a
rese omaggio a Roberto re di Sicilia rendersi ai vescovi di questa città.
e conte di Provenza, per le ter- Egli fu uno di quelli, che ai 3 di
re di Nove, d' Agolt, di Barbentana, novembre del r337, composero il
di Verchery, e per parte del terri- concilio nominato di s. Rufo per
torio d'Ayraga. essersi adunato in quella chiesa pres-
71. Jacopo Cahors appellato
I di so Avignone, Vi presiedette l'arcive-
roniunemente d' Ossa o d' Ensa fu scovo di Arles e vi assisterono gli ar-
vescovo di Avignone dopo Bertran- civescovi di Embrun e di Ai\. Sotto
do. Ei vi fu trasferito, nel i3io, di lui ])onrdelto XII acf|uistò l'epi-
dal Papa Clemente V, poscia fu fatto scopio in favore della Chiesa l'oman?
AVI AVI 285
Io rifHl)hricò dallefondamenta. Mor- 78. Papa Urbano V, al modo
to quel Pontefice, Clemente VI, clic de' suoi antecessori, tenne la sede
subentrò sul soglio Pontifìcio, trasferì diAvignone, ed ebbe per Ticarii Ar-
Giovanni III dalla sede d' Avignone naldo d'Alberto arcivescovo di Auch
a quella di Mirepoix riservandosi , e Filippo di Cabassole vescovo di
di provvedere alla sede vacante, il Cavoglione indi promosso al patriar-
che accadde, nel i348. In quell'an- cato di Gerusalemme, nel 1367.
no Clemente VI accjuistò da Gio- 79. Faidito d'Agrifoglio, limosino,
vanna regina di JNapoli la città di passò dal vescovato di Rodez a quel-
Avignone. I vicani di Clemente VI lo di Avignone nel 1375, e fu fat-
sedettero sulla cattedra vescovile di to Cardinale nel i383, senza rinun-
Avignone fino alla sua morte avve- ciare però alla sua dignità. Mori
nuta nel i3?2. nel iSgi; tuttavolta sembra che ri-
76. Succeduto a Clemente VI In- nunziasse al vescovato nel i 38G, in
nocenzo VI ritenne, al paro de' suoi cui il seguente prese il suo posto.
predecessori, il vescovato d'Avigno- 80. Pietro IV, detto Girardi, era
ne, dal 1 357 sino al i362 epoca della diocesi di Lione e fu fatto
della sua morte. Egli ebbe per vi- vescovo di Avignone nel i386. E-
carii generali Stefano di Tolosa e gli fece testamento, nel i4io, e
Rinaldi di Palety arcivescovo di dispose i suoi beni in favore del-
Lisbona. Fondò una Certosa a Vil- le chiese di Avignone e di Annecy
lanova ed vm monistero di religio- e di parecchi altri priorati, dei qua-
se benedettine a Tarascona,nel i 35i. li aveva goduto. Stabifi ancora ad
77. Angelico Grimoardi, di Men- Avignone delle preghiere quotidiane,
de, francese, era fratello di Papa per le quali assegnò al capitolo due-
Ui'bano V. Fu dapprima canonico cento fiorini d'oro. Abdicò nel i3f)o.
regolare di Rufo, poscia priore
s. 81. Clemente VII antipapa, già
di s. Die del medesimo
Pietro di chiamato Roberto di Ginevra era
Ordine, e da suo fratello fli nomi- in possesso del vescovato d'Avigno-
nato in seguito, nel i362, al ve- ne nel 1390, allorché se ne spogliò
scovato di Avignone, indi fu fatto per cederlo con una bolla a
Cardinale nel i366. Lodato è mol- 82. Egidio Bellamera nel i 398. Co-
to per la sua equità e per la san- mechè nel suo epitafio si dica, ch'ei
tità de' suoi costumi. Il Papa lo fe- rifiutasse la porpora ben meritata,
ce vicario di tutta l'Italia, princi- altri asseriscono ch'ei fosse Cardinale.
palmente di Bologna. Kello scisma, Certo è che celebre è il suo nome
che divise la cliiesa^dopo la morte di fra i giureconsvdti. Morì nel 1409,
Gregorio XI, ei tenne fino alla morte venendo sepolto presso l'altare mag-
il partito di Clemente ^ lì antipapa. giore della cattedrale.
Mori ad Avignone nel i388. L'im- 83. Gli successe, nel i4^9? i^ Car-
peratore Cai'lo IV, essendosi trasfe- dinale Turcyo, il quale cessando di
rito ad Aviirnone
D a visitare il Som- vivere l'anno seguente, vacò questa
mo Pontefice Urbano V, onoiò il sede per alcun tempo, amministran-
vescovo Angelico di una nobilissima dola frattanto Gio. di PoiUers, il
o
bolla, con la quale conferma tutti i quale riconciliò la chiesa cattedrale
privilegii nella chiesa di Avignone stata profanata da Rodrigo di Lu-
conceduli da altri imperatori. na e da' suoi soldati.
286 AVI AVI
84. Giulio I era sulla sede avi- se, nel 142 5», allo Spiefani, Guido di
gnonese nel i^[^ii, allorché gli sci- Rossiglione, sedette
1429. sino al
smatici, seguaci dell'antipapa Bene- 89. Eugenio IV fece vescovo di A-
detto XIII, alla testa di Roderico vignone Marco Condulmero suo con-
di Luna nipote di quell' antipapa, sanguineo, e poco appresso il costituì
s'impadronirono delle fortezze d'A- legato e vicario Pontificio. IMa ri-
TÌgnone, dell'episcopio, della catte- pugnando di riconoscerlo gli Avi-
diale e della torre del ponte, quan- gnonesi, ed egli volendo astringei--
tunque bentosto fossero obbligati a veli con la forza, fu espulso. Non
rendersi. In quel tempo Gio. di Poi- tornò piì^i il Condulmero in Avi-
tierSj vescovo di ^^aleuza e di Die, e gnone; perocché, nel 1434? f^i da
rcltore del Venesiuo , riconciliò la Eugenio IV trasferito al vescovato
chiesa cattedrale, profanata dal sud- di Tarantasia.
detto Rodrigo de Luna e dai suoi 90. Bartolo de Singulo fu depu-
soldati. tato daEugenio IV con bolla dei
87. Sirniondo o Simone di Cra- i4 novembre i4345 '^vicario apo-
maud incominciò
a reggere questa stolico della chiesa d' Avignone.
chiesa nel 1412. Egli era di sangue 91. i44o Eugenio IV fece per
iS'el

illustre del Limosino nativo e chiaro ultimo vescovo d'Avignone (eleva-


per virtù. Ornò la sua sede colla ta poi nell'anno 147^ a metropolita-
porpora conferitagli da Giovanni na) Alano Cetivo nobile francese de'
!XXIII a' i5 aprile i4'3; ma poscia signori di Tagliaborgo o Tallieboccio
trasferito venne ad altra chiesa, ce- e Cetivo nella Brettagna. Fu segno
lebre per la sua dottrina, e per a- della sua liberalità lampliazione del-
ver confutato lo scisma che nel , l'episcopio, e la torre annessavi per
i3c)o fu divulgato nel concilio di le prigioni. Fu aiìcora eifetto della
Parigi, adunato per estinguerlo. sua pietà il sinodo diocesano , che
86. Ebbe per successore Guido tenne in Avignone a' 1 2 ottobre
di Bascaggio, che nel i4i6 fu te- i44i} ripieno d'utilissimi regola-
stimonio nel testamento di Pietro menti. merito di questo prelato
Il

d' Assegnato siniscalco di Provenza mosse Nicolò V


a promuoverlo, ai
e che nel 1 4 9
' ricevette per transa- 20 dicembre i448s ^^'^ dignità
zione da' consoli della città trecen- Cardinalizia, col titolo di s. Pras-
to fiorini d'oro a riparo dei danni, sede, assumendo il nome di Cardina-
che la sua sede aveva ricevuti da le d'Avignone, ed opponendosi viril-
Rodrigo de Lima. IMorì quel vesco- mente, ncir elezione di Calisto III,
vo nel 1420, nel Pontificato di Mar- che fosse assunto al Pontificato, il
tino Y.. greco e neofito Cardinal Bessario-
87. Gli successe Guido Spiefani ne, come cosa ingiuriosa alla Chie-
d'antica famiglia d'Avignone, il qua- sa latina. Calisto III lo fece legato
le per cinque aimi fu pastore dei a Carlo \'1I re di Francia, per la
suoi concittadini con fama di pietà ; crociata contro i turchi nel i4j'6.
ed essendo passato a miglior vita Presiedette al conciUo di Avignone
nel 1426, fu tumulato nella catte- nel i^'ì'j, quale legato del Papa, in-
drale, nella cappella di s. Gio. Bat- sieme a Pietro Cardinale di Foix.
tisla da lui riparala. Calisto 111, di cui aveva favorita la
88. Succeduto alla scde-Avigiioue- elezione, ouoroUo delle legazioni di
AVI AV 287
J-^rancin e d'Iiigliilterra. Mon a Ro- grande ospedale, mentre il governo
ma , nel «474 > ^ ^^^ sepolto in s. economico, come gli altri ospedali,
l'iassede suo titolo Cardinalizio. era a disposizione dell'arcivescovo,
de' consoli e ile' let lori.
Arcivescovi iV Avignone. 2. Succedette a Giuliano della Rove-
re Antonio Flores nobile spagnolo,
I. Giuliano della Rovere nato inAI- che edilìcò nella metropolitana la bel-
bizola presso Savona nel i443j era la cappella deirAnniinzijita per luogo
nipote di Sisto IV e da Carpcntrasso di sepoltura a sé, e agli arcivescovi
fu trasferito nel i474 ad Avignone. suoi successori. Questa fu poi denomi-
Già Cardinal prete nel i^ii, gran nata del /V/r/o«o per essere stata dotata
penitenziere della Chiesa romana ,
dai Papi delle medesime indulgenze,
dopo la morte di Pio III, nel i5o3, che si guadagnano nelle stazioni di
fu eletto Pontefice col nome di Roma, per essere il suo altare
e
Giulio II [F. Giulio II). Egli im- privilegiato quotidianamente pei de-
petrò ed ottenne dallo zio di eri- fonti. Oggi porta anche il nome
gere Avignone in arcivescovato, per del Rosario, per esservi stata trasfe-
cui ne divenne il primo arcivesco- rita quella confraternita, che l'arricr
vo. Quella chiesa prima costituita chi di superbi ornamenti.
sotto la metropoli di Vienna del Tenne questo arcivescovo in
Delfìnato, indi sotto Arles, per ope- Avignone im celebre concilio nel
ra di Sisto IV da suffragaiiea fu i5of), sulla disciplina ecclesiastica, e
esaltata al grado metropolitico . chiamato, nel i5to,a Roma per in-
Quindi togliendola dalla soggezione tervenire al XVII concilio generale,
alla metropoli d' Ai'les, assegnò allora che Giulio II volle apporre al con-
quel Pontefice per sulFraganee ad ciliabolo di Pisa, lasciò in Avignone
Avignone le chiese vescovili di Car- per suo suffraganeo Gio. Colombi
pcntrasso, di Cavaglionc e di Vasone, de' minori, vescovo titolare di Tro-
tutte comprese nello stato della ro- ja , il quale consacrò la cappella
mana Chiesa. Nello stesso giorno il de' Confrati Penitend Grigi.
Papa partecipò con un breve questa 3. Dopo
la morte di monsignor
sua disposizione ai vescovi di Car- Flores,nel 5 r 2, Giulio II aveva fatto
1

pcntrasso, di Cavaglione e di Vaso- arcivescovo d'Avignone Orlando del


ne, ordinando loro di rendere all' Carretto de' marchesi di Finale, che
arcivescovo d'Avignone l'ubbidienza, si condusse a Roma pel concilio
che dai dovuta al
sutfraganei è generale XVII, e che morì nel 1 5 1 7.
metropolitano. Nel i48r, il Cardi- 4. Clemente VII gii die' in suc-
nal arcivescovo della Rovere, per cessore suo nipote
Ippolito INIedici
commissione di Sisto IV, secolarizzò e Cardinale amplissimo. Non
poi
i canonici d'Avignone, che sotto risiedè però egli in Avignone, ma
il Pontefice Urbano II avevano fu sollecito pei vantaggi della sua
abbracciata la regola di sant' A- chiesa. A cagione dei tumulti, nel
gostino, e concedette a' canonici il i533, eccitati Avignone e nel
in
portar veste rossa, come usano i contado, il Papa vi spedì con qua-
CardinaK . Nell'anno stesso egli uni lità di nunzio apostolico, non ostan-
i religiosi della ÌVIercede co' trini- te r ordinario governo del legato,
tari!, e commise loro la cura del monsignor Paolo Capizucchi roma-
2 88 AVI AVI
no, vicario di Roma, insigne pre- e fece un trattato sul giubileo noi
lato a cui dovette Avignone e il
, 1576, in cui morì, dopo aver retta
Venesino la sua piena tranquillità. la sua diocesi per dieci anni ed ot-
V. IppotiTO DE Medici. to mesi. Fu sepolto nella metropo-
5. Nel i536, mancato a viventi il litana, nella cappella degli arcive-
Cardinal Ippolito, fece Paolo III arci- scovi.
vescovo d'Avignone, il degno suo ni- g. Succedette a lui Giorgio d'Ar-
pote Cardinal Alessandro Farnese, magnac Cardinale vescovo di Tolo-
che ottenne universale conferma de' sa, di Rodez, di Vabres, di La-
privilegi! goduti dalla sua chiesa. scari, nel 1577. Tenne un conci-
Fatto legato di Avignone e del pa- lioad Avignone e vi morì nel i ^'^ i
trimonio ecclesiastico ( V. Farnese in avanzata età.V. Giorgio d' Ar-
Alessandro), protettore dei regni di magnac.
Sicilia, Aragona, Portogallo, Polonia, i o. Domenico Grimaldi, figlio di
e dell'impero romano nel 1 55 1, costi- Gio. Battista Montaldo, conte pala-
tuì suo vicario arcivescovile Gian- tino ed abbate di Monte Maggiore,
nantonio Fachinolti, nobile bologne- era commissario generale delle ga-
se, che poi sah sul soglio Pontificio col lere sotto s. Pio V alla battaglia di
nome d'Innocenzo IX. Mal però tol- Lepanto nel 1571. Fatto prima ve-
lerava la città di Avignone di es- scovo di Savona, indi di Cavaglione, fu
sere retta da un vicario. Quindi il eletto poscia arcivescovo d'Avignone
clero ed i consoli della città sup- nel i585. Scacciò egli tutti gli eretici
plicarono il Cardinal Farnese di dar dalla contea del Venesino, e mostrò
loro un vescovo permanente, che in non aver lai dimenticato il mestier
sua vece li governasse. delle armi nella presa del castello
6. Allora, nel i553, Giulio III di Minerbe. Morì nel 1592 ad A-
conferì l' arcivescovato d' Avignone vignone e fu sepolto nella catte-
ad Annibale de Bozzutti napoleta- drale.
no, protonotario apostolico , e vice- 11. Nel medesimo anno fu as-
legato a Bologna, nel 1 548, sotto sunto a questa sede Francesco Maria
Gio. Maria Cardinale di Monte, che Tarugi di Montepulciano, nipote di
ne era legato. Fatto arcivescovo di Giulio III. Con sommo studio riformò
Avignone da Giulio III, Paolo IV il clero e il popolo, e ne rimosse
l'aveva in grande considerazione e gli Nel i594- celebrò in A-
abusi.
lo consultava negli affari più deli- vignone un sinodo provinciale, che
cati. Infine Pio IV lo fece Cardi- fu stampato in Roma, nel 1597,
nale, e morì nel i565. V. Boz- dal Zanetti, particolarmente sul-
zutti Annibale. l'osservanza del concilio di Trento.
7. Alessandro Farnese Cardinale, Pe'suoi rari e santi meriti, nel 1596,
risah ancora sulla sedia avignonese da Clemente Vili, fu promosso al
verso il i56o, eia ritenne sino al Cardinalato. Trasferito poi nell'an-
l566 in cui ancora l'abbandonò. no stesso alla chiesa di Siena, do-
8. Feliciano di Capitoni da Narni, po la morte di Clemente Vili po-
dell'Ordine de'scrviti, allabdicazione co mancò che non rimanesse eletto
di Farnese fu fatto arcivescovo di A- Pontefice. V. Tarugi Francesco M.
vignone da Pio V. Tenne un sino- 12. Alla chiesa d'Avignone fu po-
do, nel quale stabilì varie discipline, scia nominato Giovanni Francesco
AVI AVI 289
lìordini, già prete dell'oratoiio, e ve- cenzo X elevato alla porpora. IMoiì
scovo di Cavagliene, il quale avendo nel I G4O, e giace il suo corpo nel
santamente amministrato l'arcivesco- sepolcro dell'arcivescovo Dolci.
vato in turno a dodici anni, passò a iG. Cesare Argcli (corrottamente
miglior vita nel 1609. Nel 1600 e- da taluni nominato Argoli) nobi-
gli tenne in Avignone vin sinodo le bolognese, e celebre giureconsul-
celebre ed utilissimo sulla discipli- to fu assunto a questa sede nel
na che ii Lenglet peral-
ecclesiastica, 1647. Soffrì gravi infermità sul
tro pone nel 606. In Parigi fece
1 princi[)io del suo governo ; ma, can-
iniprimere nel i6o4 le vite de' Som- giata abitazione, ripristinò la sua
mi Pontefici da lui raccolte dagli salute. Se non che, ridottosi anco-
annali del Cardinale Earonio. ra al suo palazzo, l'ultimo di lu-
i3. Francesco Stefano Dolci, nato glio del 1648, moiì per ima cadu-
ad Orvieto, era religioso domenica- ta, e fu seppellito nella medesima
no, e aveva insegnato pubblicamente tomba del suo antecessore.
in vari luoghi la filosofia e la teo- 17. Domenico Marini, d'illustre
logia. Fatto dottore e priore del famiglia di Genova, fu eletto nel
convento del suo Ordine di s. Ma- j G48 arcivescovo di Avignone, e vi
ria della Minerva , da Paolo V, che risplendette per virtù, scienza e zelo
ne conosceva la capacità e la pro- pastorale per cui nel iGGS celebrò
fonda erudizione, fu nominato esa- un concilio sulla disciplina. Fu be-
minatore dei vescovi, e fu elevato in nemerito pure della sua religione
seguito alla sedia di Avignone nel domenicana, per aver gettato le fon-
1609. Dopo la morte di Ferrier, damenta, ed in parte edificato il

arcivescovo d' Urbino e vice-legato vasto convento della Minerva in


d' Avignone, il Papa lo nominò an- Roma. Mox'ì ai 20 giugno 1G69.
che vice-legato uflìcio che adempì
: 18. Successe Ariosto de' conti
con zelo del pari che con prudenza. Ariosti di Bologna, commendato in
]Xel 1622 introdusse egli in Avi- dottrina legale, integrità e diligenza.
gnone le monache della \isitazione; Blolto contribuì egli alla costruzione
infine morì nel 1624, compianto del nuovo coro, ed agli abbellimenti
imiversalmente. della cattedrale avignonese, e molto
i4- Mario Filonardi romano ,
più avrebbe fatto se la morte non lo
era canonico di s. Pietro di Roma avesse colto nel 1672. Fu sotterra-
ed assessore al tribunale dell' inqui- to nella tomba degli arcivescovi, di-
sizione allorché fu eletto arcivescovo nanzi l'altare.

d'Avignone, e vice-legato nel 1624- 1 9. Per la morte di lui Clemen-


Urbano Vili invioUo nel i643 qual te X pose sulla sede avignonese
nunzio apostolico ad Uladislao IV un altro illustre domenicano, nel
re di Polonia e di Svezia. Morì a 1673, cioè maestro del sacro
il p.
Pvoma nell'anno i644 "^^ mese di palazzo apostolico Giacinto Libelli.,

agosto. Kon era soltanto teologo, ma era


i5. All'arcivescovo Filonardi suc- vei'salo in ogni scienza. Prese possesso
cesse Bernardo Pinelli ,
genovese ,
ai 21 febbraro 1G7 5. Clemente X, al
teatino, che nell'anno 164^ divenne tempo di questo arcivescovo, accordò
vicelegato, per supplire a Federico un privilegio ai canonici di Avigno-
iiforza, romano, che fu da luiio- ne, che recò un considerabile decoro
37
'290 AVI AVI
alla parteragguardevole del suo
piìi prese possesso di tale dignità insie-
clero. Quel capitolo vestiva per uso me colla vice-legazione, ai 5 settem-
immemorabile all'inverno con cappe bre 1690. Umanamente accolse le
rosse, e con rocchetto senza maniche. religiose dell' Incarnazione state scac-
Una tal cosa, non sostenuta da al- ciate dagli ereticida Grange, e die-
cun titolo, era anzi espressamente de loro un alloggio a R.ochemaure.
contrariata al capo Vili degli sta- Stabilì inoltre un seminario ad A-
tuti della medesima chiesa fatti nel vignone, nel quale mise superiori
i499 dal Cardinale Giuliano della fatti venire dal seminario di s. Sul-

Rovere, che poi fu Giulio II, lega- pizio di Parigi. Il Papa Clemente
lo ed arcivescovo d'Avignone. XI invioUo in qualità di nunzio
Fece altresì 1' arcivescovo Libelli straordinario a Luigi XIV, affine di

la traslazione del corpo di s. Be- trattare la pace di tutta l' Europa.


nezet, della quale abbiamo già parla- Poco tempo dopo fu trasferito al-

to ; e segnò il sito in cui doveasi la sedia diGenova, cioè nel lyoS,


fabbricare il ponte, che tuttora si avendo governata la chiesa di Avi-
vede. Morì ai 20 ottobre 1684, gnone quattordici amìi e nove me-
dopo aver occupata la sede vesco- si ; infine fu fatto Cardinale, nel
vile per undici anni ed otto mesi. 1706.
Il suo corpo è in una cappella da 22. Giuseppe de Guzon de Cro-
lui stesso fatta erigere con grandi chans, assistente al trono Pontifìcio,
spese, e che dedicò alla Risurrezio- abbate di N. D. di Roccomandor in
ne del Signore. Sicilia, fu da Benedetto XIV nel
20. Alessandro dei conti di Mon- 1732, o 1743 promosso ad arci-
te-Cassino era certosino e procu- vescovo d' Avignone, che resse fino
ratore generale del suo Ordine. In- al l'jS'j.

nocenzo XI nominollo all'arcivesco- 2 3. Francesco Maria de' Manzi


vato d'Avignone, e nel 1686 ne pre- di Cescou che per due volte avea
se il possesso. Due cose egli otten- esercitato la vicelegazione, fu trasfe-
ne da quel Pontefice una che l'ar- : rito dal vescovato di Cavaglione da
civescovo d' Avignone non potesse Benedetto XIV
1757, o 17^8, nel
essere prevenuto dal legato nella e fatto pastore di questa chiesa, che
collazione dei benefizii da lui dipen- governò fino all'anno 177^, tiovan-
denti; l'altra ch'egli potesse officiare dosi all' epoca dell' invasione delle
solennemente nella sua chiesa cat- truppe di Luigi XV. Gali. Christ.
tedrale, senza che il vice-legato gli tom, nov. edit. p. 796.
I,

apportasse verun ostacolo. Il suo ar- 24. Carlo Vincenzo Giovio, nato
civescovato non fu che di tre anni nel 1729, fu promosso da Pio VI a
e quattro mesi. Morì agli 8 ottobre questo ai'ci vescovato, e fu l'ultimo fi-

del 1689, e fu sepolto cogU altri no alia rivoluzione francese scoppia-


arcivescovi. ta in Avignone nel 1790. Quindi
21. Lorenzo Fieschi ,
genovese, successe la chiesa scismatica costitu-
dopo aver sostenute le principali zionale , la quale fu occupala da
cariche della Chiesa romana , ed Gio. Francesco Périer vescovo co-
essere stato segretario della congre- stituzionale di Clermont, e nomina-
gazione dei Riti fu fatto arcivescovo to vescovo di Avignone nel 1802.
d'Avignone da Alessandro Vili, e Questi morì nel 1 8 4-
1
Dal 1817
AVI AVI 291
*ino al 1821 ammini-
la diocesi fu Santa Sede. Vi si trova-
legati della
strata da !M. Roux de Bonneras ve- vano quattro arcivescovi, venti vesco-
scovo di Senez. Finalmente avendo vi, molti abbati e si stabilirono ven-
Pio VII ristabilita la sede arcive- tuno canoni. Il secondo di quei
scovile d'Avignone nel 18 17, poi canoni porta che, dove ne fosse me-
nel concistoro de' 24 settembre 182 i stieri, i vescovi si servirebbono del-
la conferì a Stefano Martino-Morel le censure ecclesiastiche per obbli-
de' Mons, nato il 18 aprile 1752, gare i cattolici a giurare lo ster-
Iraslato da Mende, e che durò sino minio degli eretici, togliere agli e-
al i832. Succedette a lui monsignor brei ognimaniera di cariche, e non
Giacomo Dupont di Nizza , che fu permettere loro l' uso dei domestici
traslatato dal vescovato di s.Diez cristiani. Il terzo ordina che tutte
dal regnante Gregorio XVI nel con- le domeniche e tutte le feste sareb-
cistoro dei 24 luglio i835. Egli bono scomunicati gli usurai. Il quin-
edificò la bella cappella in onore to prescrive il pagamento delle de-
del Pontefice s. Gregorio I Magno. cime r ottavo proibisce ai laici di
;

Il Papa regnante per mezzo del mescolarsi nelle elezioni, od abolisce


Cardinal Sala inviò in dono al ze- il costume di pagare la ventesima
lante pastore un bellissimo reliquia- parte delle rendite ecclesiastiche. Il

rio con un pezzo di cranio del santo nono vieta di fortificare le chiese coi
preso dalle reliquie che si conser- . ove ciò non si facesse contro
castelli, ì

vano nella chiesa di s. Maria in pagani. Il decimoquinto canone in


Vallicella, de' filippini. fine proibisce a tutti i superiori di
Attualmente l'arcivescovato d'A- permettere ai monaci di aver case
vignone ha quattro vescovati suflìa- proprie, non potendo ciò essere se-
ganei , cioè Nìnies, Valenza, Vi-
: condo la decisione d'Innocenzo III,
viers, Montpellier, le cui notizie si nemmeno il Papa medesimo (Labbè
possono vedere ai respettivi articoli. t. IX Ard. VI).
Il quarto concilio si tenne nel
1 2 I o presiedendovi il detto Milone.
Concila di Avignone.
Interdetto fu in esso ai tolosani il
santo sacrificio per non avere scac-
Il primo concilio d' Avignone fu ciati gli eretici dalla città loro. Tut-
celebrato nel 1060, e vi presiedet- tavolta questo concilio è lo stesso
te s. Ugo, abbate di Clugny, in qua- del precedente, e male a proposito
lità di legato della Santa Sede. Gali. ilLabbé ed il Cossart ne lo distin-
Christ. toni. VI, p. 4*^2- guono, come lo prova il p. Mansi
Il secondo si tenne nel 1079, ° tom. p. 189. Quel legato Mjlo-
II

1080, sotto il Papa Gregorio VII ne fu incaricato nel 1 2 1 3 da In-


dal Cardinal Ugo de Die. Assardo, nocenzo III, d'obbligar Pietro II re
usurpatore della sede di Arles, vi fu d'Aragona, con censure, a ripighar
deposto, e gli fu sostituito Gibel- la regina Maria sua moglie. Nel me-

lino. desimo anno donò egli alla chiesa e


Il ebbe luogo a' 6 settem-
terzo capitolod'Avignone, la chiesa di
bre i2og sotto il Papa Innocenzo III, Greveson in Provenza, l^n concilio
e versò sulla disciplina. Vi presiedet- dovea convocai-si pme in quell'anno
tero Ugo vescovo di Riez e Mi Ione da Ugo vescovo di Riez, e da Teo-
1
TQT AVI AVI
dosio legati Pontificii; ma non fu e la sepoltui'a si agli scomunicati, od
celebrato per l'aria malsana, onde interdetti denunciati, e si ai pubblici
fu trasferito a Lavaiu- in Lingua- usurai.

(loca. Finalmente Guglielmo tenne Il settimo concilio fu tenuto da


nel 12 1 5, un sinodo diocesano in Bertrando Amauri, arcivescovo di
Avignone, pelregolamento della Arles nel 1282, e versò sulla disci-
disciplina ecclesiastica , gravemente plina, determinandosi in esso undici

disordinata a cagione delle eresie de- statuti. Il primo scomunica gli usu-
gli albigesi. rai ; il quinto obbliga tutti i par-
11 quinto concilio, che vei'sò sulla rocchiani a ricevere la comunione
disciplina, fu celebrato nel 1270, e vi per mano del proprio parroco nel-
fu presidente Bertrando di Malfer- le solennità di Pasqua e di Pente-
rat arcivescovo di Arles. Si stabi- coste. Il settimo scomunica quelli,

lirono in esso otto canoni. 11 primo che portano affari ecclesiastici innan-
porta, che nulli saranno resi i con- zi i ti'ibunali.

tratti di coloro, che venderanno i L'ottavo concilio fu presieduto nel


beni ecclesiastici senza il consenso 1326 dagli arcivescovi d' Arles, d'Aix
del vescovo diocesano. Il secondo e d'Embrun. Si sanzionarono cin-
dichiara, che i denari legati per quantanove canoni a ristabilimento
essere impiegati secondo la volontà della disciplina , il nono dei quali
degli esecutori testamentari! saranno pi'oibisce, sotto pena di scomunica,

rivolti in opere pie. , 11 terzo in- ai giudici civili di obbligare gli ec-
giunge ai benefiziati colla cura d'a- clesiastici a trattare le loro cause
nime di farsi ordinare sacerdoti en- dinanzi i loro tribunali ; il sedicesi-

tro l'anno, eccettuati gli arcidia- mo vieta l'ammissione degli scomu-


coni, ai quali basta 1' essere dia- nicati a qualunque pubblico impie-
coni. Il settimo prima scomunica go; il ventesimo sesto ingiunge agli
i chierici , che ricorrono all' auto- ecclesiastici, aventi gli ordini sacri e
rità secolare contro il loro vescovo, godenti beneficii in cura d'anime, di
e poi li priva dei loro benefizii do- non dover esercitare veruna carica
ve disprezzino la scomunica. Reg. negli ufficii secolari sotto pena di
tom. 28. sospensione ; il ventesimo ottavo di-
Il sesto concilio tenne nel 1279.
si chiara nulla la collazione di un be-
Bernardo, o, secondo alcuni, Pietro nefizio fatta a condizione di un nuo-
<li Langulsel, arcivescovo di Arles, vo censo o di aumento dell' antico.

vi presiedeva, e si stabilirono in es- I canoni trentesimo secondo e tren-


so quindici statuti. Il quarto pre- tesimo terzo ordinano ai vescovi di
scrive l'interdetto e la scomunica vigilare, perchè non si aggravino di

contro coloro, che non vogliano ri- sovrimposte i beni e le persone de-
mettere alla Chiesa i chierici di gU ecclesiastici. Il trentesimo ottavo
cui si sono impadroniti. Il quinto e trentesimo nono scomunicano i

proibisce ipw facto, sotto pena di chierici, che fortificano le loro chie-
scomunicai, il persuadere o far per- .se e che portano armi.
suadere ad una persona sana di Il nono concilio si celebrò nel 1327
farsi seppellire fuori della sua par- contro r antipapa Pietro di Cor-
rocchia. Il nono vieta ai religiosi ed bario.
ai secolari di accordare i sacramenti Il decimo concilio si celebrò l'anno
AVI AVI 2,)'.

1334 per le decime. Gali. Chr. t. AVILA GiovAWi (d'), denomi-


Ili, pag. I i63. nato VApnxfolo dell' /Indalitsia, nac-
L'iindecimo concilio si tenne l'an- que in Almadovar del Campo, pres-
no i33^, e trattò sulla disciplina. so Toledo nella vecchia Castiglia.
Vi si stabilirono settanta canoni tolti Studiò la teologia ad Alcala sotto
per la maggior parte dal concilio il celebre Domenico Scot. Dopo
dell'anno l'òy.G. II quinto ordina ai la n>orte de' parenti distribuì i

chierici beneficiati, oche sono negli suoi beni ai poveri, ed abbracciato


ordini sacri, l'astinenza dalla carne lo stato ecclesiastico , si dedicò in-
ogni sabbato in onore di Maria Ver- teramente alla predicazione, i'ercor-
gine, sotto pena d'essere per un me- se l'Antlalusia predicando per tutto
se esclusi dalla Chiesa, ed il tren- collo zelo di s. Paolo, e per tutto
tesimo ottavo proibisce agli eccle- producendo maravigliosi frutti di con-
siastici di tener osterie o mercati versione. Tra quei frutti ci fu il b.
Gali. Chr. t. I p. Si 7.. Giovanni che dopo aver con-
di Dio,
II duodecimo concilio fu radunato corso alla perfezione di s. Francesco
l'anno i44i ? ^ versò sui costumi. Borgia, decise la vocazione di s. Tere-
II tredicesimo si tenne l' anno sa. Tutto cedeva a lui quando de-

14517, e fu presieduto da Pietro clamava contro l'infame vizio della


Cardinale di Foix dell'Ordine de' impurità. Nell'età di cinquant' anni
frati minori, arcivescovo di Arles, cominciò ad essere travagliato da
regnando il Papa Calisto III. Vi fu malattie atrocissime, sofferte con cri-
fatto un decreto , che proibiva di stiana rassegnazione pel corso di di-
predicare contro l'immacolata Con- ciassette anni, alla fine dei quali mori
cezione di Maria Vergine, sotto pe- a Montilla nell'Andalusia il io mag-
na di scomunica. Labbé, t. Xlll. gio I 5(>(), e fu sepolto nella chiesa de'
Ard. IX. gesuiti di quella città. Molte opere ei
Il decimoquarto, tenuto nel i^O'j, lasciò in lingua spagnuola, tradotte
versò sidla disciplina. Martene, Tlies. poscia in diverse lingue: i. lìn Com-
t. IV. mentario sulle parole del Salmo
Il decimoquinto, nel i5of), sulla XLIV: Audi fi Ha, et vide, etc.
disciplina. Gali, Christ. toni. I, p. stampato ari Alcala nel i^yr). Plan-
833. tin lo pubblicò tradotto in france-
Il decìmosesto, nel \5c)^ o i^g^, se ed in fiammingo ad An- in 12."
sotto Papa Clemente VIII, e sotto versa col catechismo di Pietro Ca-
la presidenza Francesco Maria di nisio. 2. Lettere spiriluali, stampa-
Tarrugi arcivescovo d' Avignone te ad Alcala nel i57»), tradotte in
versò pure sulla disciplina. Si de- italiano e stampate a Firenze nel
terminarono in esso cinquantaquat- iSqG; tradotte in francese dal p.
tro regolamenti, modellati su quelli Simon Martino minimo, e stampate
degli altri concilii. a Parigi nel 16 )3. Queste lettere
Il decimosettimo, nel 1606, trat- sono piene di unzione e contengono
tò pure sulla disciplina. Gali. Christ. ottimi avvertimenti pei predicatori.
tomo I. 3. Ventisette trattati sali Eucaristia,
Il diciottesimo finalmente fu con- sullo Spirito santo, siili Incarnazione
vocato nel 1668, e pur esso trattò ec, stampati a SivigUa nel i6o3 ed
sulla disciplina. altiove. 4- Un trattato risguardante
:f94 A V AVI
/ sacerdoti, stampato a Cordova nel l'ebraico , era grande predicatore e
i5q5 5. Un trattato sulla riforma scrittore, e compose quaranta vo-
dello stalo ecclesiastico , ed alcune lumi sulla Scrittura , senza per-
annotazioni al concilio di Trento, che mettere, che se ne stampasse al-
restarono mss. Luigi de ]Munnoz e cuno. F. Nicola Antonio Biblioth.
Luigi di Granata hanno scritto in hi spai t.
lingua spagnuola la vita di Giovanni AVIL o D'AVILA ( Sancio), ve-
d'Avila, e quella del secondo fu pub- scovo di Placencla nella Spagna, ove
blicata a Parigi nel 1641 dal p. Gio. morì nel i52 5, o i5i6. Nacque in
Battista di Jure gesuita. Veggasi Le
s. Avila , fu confessore di s. Teresa
;^Iire in ^pp- sacr.j Nicola Antonio dottore di Salamanca , autore di va-
4^4? ed il pri-
in Biblioth. hisp. pag. rie opere , trattati di pietà ,
predi-
mo tomo della grande Bihliothéque che ec, e della vita specialmente
ecrlésìastique, stampata a Ginevra de' ss. Agostino e Tommaso. F. il
nel 1734 ec. Molto si fece per la suddetto NicoiA Antonio.
beatificazione del d'Avila. JVel i ySg AVILA Stefano gesuita spa- ,

si pubblicò a Madi'id una nuova edi- gnuolo, morto il i4 aprile 1601 a


zione delle sue opere in tre volumi Lima capitale del Perii, dove inse-
in 4-° gnò teologia. Lasciò le seguenti ope-
AVILA (Francesco d') , spagnuo- re: I. Un Compendio del Manuale
lo nato a BcUmunt in Catalogna di Navarra stampato a Lione nel
«ìanonico della collegiata e dottore i6og ed a Parigi nel 1620, sotto
iu teologia , lasciò alcune prediche il titolo Compendiuni summce , seu
ed altre opere , una delle quali è Manualis doctoris Navarri in ordi-
intitolata : Figurce Biblioruni vete- neni alphabeticum redactuni. 2." Un
ris Testamenti, quibiis novi veri- bel trattato delle censure, stampate
tas pnvdicatur et adunihralur. V. in Lione nel 1608 ed a Polonia
Nicola Antonio Biblioth. tomo i nel 1622. F. Alegambe, Biblioth.
pag. 4 IO. script, sociel. Jesu, e Nicola Antonio,
AVILA domenica-
(Francesco d'), Biblioth. hisp.
no di nobile famiglia, fi.i chiamato a AVILA (Agostino Bernal d'), ge-
Roma dal Cardinal Francesco d' A vi la suita spagnuolo della città di Ma-
suo cugino, e fatto consultore della gallen, diocesi di Saragozza, dotore
Congregazione dell' Indice. Morì in in teologia e professore dell' univer-
quella città l'anno i6o4 lasciando sità di Saragozza, conosceva a per-
due opere : prima De grafia
la fezione la lingua latina e greca. Mo-
et libero arbitrio, stampata a Ro- rì 1642, e lasciò: i. Disputa-
nel
ma 1569; la seconda Disser-
nel tiones de divini Verbi incarnationej
tatiode confessione per litleras, sive 1. Lucubrationes de philosophia u-
per internuncium, capitibiis 29 com- niversaj 3. Disputationes de sacra-
plexa, Romae 1^99. F. il p. E- mentis in genere, et de Eucharistia,
chard, Script. Ord. prcedicat. t. 2. et de Ordine in particnlari, a Lio-
p. 353. ne , i65i, in ibi. Nicola Antonio
AVILA (Diego d'), delFOrdine Biblioth. hisp.
<le' trinitarii , nato a Siviglia nella AVILA (Jbulen.). Città con re-
Spagna, ed ivi morto il 22 aprile sidenza vescovile, nella Castiglia vec-
) 61 I . Sapeva il latino, il greco e chia in Ispagna, delta anche Jbu*
AVI AVI 29')

In, Arhacula, Arhìcella. Essa è si- cipali comunità sono le abbazie del-
tuata in bellissimo piano , in riva la Vergine, dei benedettini, della
all'Allaga, che giiatlasi per meizo di congregazione di Villadolid e dello
tre ponti , ed è circondata dalla ca- Spirito santo dell' Ordine premo-
tena de' monti o Sierra , cui dà il stra tense.
proprio nome. La sua sede vesco- La sua università, nata sul finir
vile sino dal V secolo soggetta a INIe- del decimoquinto secolo cioè nel ,

rida, ora è sufifraganea di Compostel- 1482, sotto il regno di Ferdinan-


la, ovvero Santiago, ma molti sono di do V
ed Isabella la Cattolica^ la
avviso che non venisse fondata se quale era in fiore nel decimosetti-
non intorno al principio del secolo mo secolo, fu accresciuta nel i638
settimo; imperocché, dicono, non è da Filippo IV, ma ora piìi non
fótta menzione di alcun suo vesco- esiste.

vo prima di Giustiniano, il quale Avila è la patria di s. Teresa fon-


assistette al concilio di Toledo del- datrice dell' Ordine de' carmelitani
l'anno 6 IO, o 6i I. Altri nondime- scalzi (
/^. S. Teresa), nonché del
no, seguiti da Giovanni di Ferreras, famoso Sancio ivi nato nel 1 546
nella sua Storia generale della Spa- del quale abbiamo un' opera intito-

gna, sostengono, essere la chiesa di lata : Della venerazione, che si de-


Avila una delle più antiche di quel ve ai corpi santi, ed alle loro re-
regno, e ne attribuiscono la fonda- liquie. Di lui esistono eziandio i Ser-
zione a s. Secondo spaglinolo, di- moni, stampati a Baeza nel 16 15;
scepolo di s. Giacomo maggiore, come pine i Sospiri di s. Agosti-
neir anno ^7 di Cristo. no, impressi in Madrid nel 1 60 1
,

Quel Priscilliano , donde ebbe o- e la lita di detto santo dottore, e


rigine la setta dei priscillianisti, e di s. Tommaso. Sono pure nativi
che fu condannato dal Pontefi- di questa città: i." il ven. maestro
ce san Siricio , nell'anno 385 , Giovanni d'Avila nato in Almado-
fu vescovo di Avila. f^ . Pp.iscillia- var del Campo presso Toledo, che
KISTI. fu denominato 1' Apostolo dell' An-
La cattedrale di Avila è assai dalusia j 2." il p. Alfonso della com-
bella , né mancano altri dignitosi pagnia di Gesìi, conosciuto sotto il
edifizii , ospedali , ed una scuola nome di p. d'Avila, che scrisse un
militare, che la rendono impor- trattato sopra s. Secondo vescovo
tante. di questa città j
3." un altro p. Al-
Alfonso IV re di Castiglia, ritolta fonso d'Avila gesuita, eloquente pre-
Avila ai saraceni alla fine del secolo dicatore ;
4-° Stefano d' Avila pur
undecime, la ripopolò, e vi fece ri- gesuita, nato nel 1540, il quale ha
stabilire la cattedrale, istituendo dei lasciato le due opere De ccnsuris
benedettini per funzionarvi. Il capi- ecclesiasticis iractatus , Lvigduni
tolo fu poscia secolarizzato , ed era 1608: Compendiuni summae seu
composto di otto dignità, venti ca- manualis doctoris Navarri in ordi-
nonici, venti prebendati ec. Eranvi neni alphabeticuni rcdactum, Lug-
nella città due a tre mille famiglie duni, 1609; 5.° finalmente Gilles
divise in otto parrocchie, dieci co- Gonzalvo, autore della Storia del-
munità religiose di uomini, sette di l'antichità di Salamanca, pubblica-
femmine e nove ospedah. Le prin-
, ta in quella città nel 1600. Egli co-
f
296 AVI AVI
me istoriografo del regno di Casti- dio cavalieri dell' Avviso,
o d'Avis
glia,compose: Il teatro della gran- da un luogo di questo nome, ad
dezza della città di Madrid, iGi^j essi donato da Sancio I, per essere

La storia della vita e delle gcste frontiera opportuna contro i sara-


del re don Enrico ITI di Castiglia, ceni, v' innalzarono una
perlochè
iVIadrid i638, il Teatro delle due se fortezza 1181. Alessandro III
nel
di Spagna, Madrid 1645, e final- ne approvò l'Ordine, ed Innocenzo
mente il Tesoro delle chiese delle III nel 1201, lo confermò, conceden-
Indie Occidentali, Madrid 1640- dogli privilegio Questi cavalieri segui-
i656. Morì piìi che ottuagenario, vano la regola vari de' cisterciensi
neir anno 1 658. al cui generale erano soggetti nello
Nel Pontificato di Clemente XI, spirituale; ma con particolari costi-
Albani, essendo morto il vescovo tuzioni. Essi dovevano difendere col-
di Avila il re di Spagna Filippo
, le armi la religione cattolica, con-
V, per mezzo di vm secretano servare la castità, portar abito reli-
avea fatto intendere a quei canoni- gioso , consistente in un cappuccio ,

ci, che sarebbe ad essi molto ob- ed in un piccolo scapolare fatto di


bligalo qualora avessero eletto vica- maniera da non impacciarli nella
rio capitolare un certo Francesco pugna , e ciò per dispensa di Boni-
de Solis, vescovo di Lerida. Il ca- facio IX. Il loro abito da cerimo-
pitolo condiscese alle istanze del re; nia è un mantello bianco, sul quale
ma il Sommo Pontefice, in virtù avvi a sinistra una croce d' oro
della costituzione In supremo, data con gigli smaltati verdi a fiori con
a' 24 agosto 1709, e riportata nel due viccelli a' piedi ,
per allusione
tomo X, parte I, p. 202 del Bol- alla parola Avis, ed hanno p'^r
larlo Romano, proscrisse interamen- istemma una torre parimenti ac-
te quegli atti, come contrarli a' sacri compagnata da due uccelli. Questi
canoni , ed ordinò ai canonici , che cavalieri, per gratitudine a Rodrigo
facessero nuovamente la elezione di Garzia gran maestro di Calati'ava,
un vicario. F. ]\ovaes , tomo I il quale avea loro conceduti molti
pag. 143, e tomo XII, pag. 102, benefizii, si vollero assoggettare al-
e io3. l' Ordine di Calatrava di Spagna
AVIS ( Avisiiim ). Piccola città fino al 12 i3. Eugenio IV, del i43j,
del Portogallo nella provincia d'A- li dispensò dal celibato, locchè co-
lentelo, ove risiede il magistero del- minciò ad effettuarsi soltanto nel
l' Ordine militare di s. Benedetto 1496. Il priore del convento d' A-
d'Avis, Ordine che fu istituito in vis aveva ventisette ecclesiastici del-
Coimbra contro i saraceni nel i i47, l' Ordine, e fra i suoi privilegii, vi
o nel 1162, da Alfonso I re di sono le insegne vescovili e conlc- ,

Portogallo. Ciò fii fitto in memo- risce gli ordini minori a' suoi sud-
ria dell'espugnazione di Evora, che diti di Leone X
per concessione ,

era difesa dai mori. I cavalieri di fatta marzo i5i5. Il patri-


a' i3
quest'Ordine si chiamarono da prin- monio dell'Ordine, che ha un mo-
cipio cavalieri di s. INIaria d' Evora, nistero di religiose in Lisbona, cou-
avendo Alfonso I attribuito quella sisteva in diciotto terre ad esso
vittoria alla protezione della Beata soggette, e elica in quaianlanove
Vergine. Poscia si chiamarono (-zian- coujDicndc in Purt'jg.illu, molle del-
AVI AVO •i97

le quali aveano la rendila di quat- compagno fin d'alloif», che si a-


tioiiiila scudi. La dignità di f!,tan sciisse alla monastica vita. Ambidue
maestro del loro Ordine fu congiun- stanziarono nel paese di Dunois sul-
ta allacorona di quel regno sotto le frontiere del Percese, ed ebbero
il Giovanni HI ed il Papa Pao-
re vari discepoli. Avito morì circa l'an-
lo III, autore dell' iniione. Cos\ as- no 53o ;. è onorato ad Orleans,
serisce Angolo IManoiqucs negli An- a Parigi, ed altrove, ricordandosene
nali dell' Ordine cisterciense , to- la festa addi 17 giugno.
mo II pag. 65. Giulio III poi, AVITO (s.), arcivescovo di Vien-
colla costituzione X\III, emana- na, uscì alla luce in Alvernia da
ta a' 3o dicembre dell'anno i55i, una famiglia senatoria di Roma, e
confermò la concessione di Pao- successe l'anno 49^ ^^ Isichio suo
lo HI, e costituì perpetui gran genitore, collocato nella sede vesco-
maestri di quest'Ordine, i re di vile di Vienna dopo la morte di s.

Portogallo. INIamcrto. Avito tornava ogni dì più


AVITABILE (Cornelio d'), do- ragguardevole per la sua scienza e
menicano del convento della Sanità pietà, a segno ch'era ammirato dallo
in IN'apoli Fu celebre nel secolo
. stesso Clodoveo re di Francia, tutto-
XVII per la pietà e per la dottri- ché allora idolatra, e da Gondebaldo
na. Fu vicario generale della con- re di làorgogna, infetto dell' ariana
gregazione della Sanità, e provincia- eresia. Abboccatosi a Lione coi ve-
le di Sicilia. Mori nel suo convento scovi ariani, li confuse e die' per
di IVapoIi , nel i636. Il capitolo terra la loro dottrina: vittoria che
dell' Ordine de' frati predicatori te- gli fece ottenere la conversione di
nutosi in Roma, nel i644> lo an- Sigisuìondo figliuolo e successore del
novera fra quelli, che morirono in prefetto Gondebaldo. Ristorò l'abba-
odore di santità. Egli era professo- zia Agaunc, altramente detta di
di
re di teologia, e lasciò un Tratta- s si fece monaco e morì
Maurizio;
to della vita monastica con al- r anno t)rf.5, in odore di santità.
cune prediche, Napoli i6o5. F^e- Nel martirologio romano è nomina-
di Bihlioih. Neap. , ed il padre to ai 5 di (èbbraio, ed onorasi il
Echard , Script. Old. prcpdic. t. II. dì 20 agosto nella collegiata di no-

p. 485. stra Signoja di Vienna, ove fu sot-

AVITO (s. ), abbate di Miscy, terrato.


ovvero di s. Massimino presso ad AVOLOS o AVALOS(d') Gaspa-
Orleans, sortì i natali dopo la me- re, Cardinale. Gaspare d'Avalos di-
tà del secolo quinto. Vestì l'abito scese da una delle piìi illa«-tri famiglie
monacale in Alvergna nell'abbazia di Murcia in Ispagna. Nella celebre
di Mcnat, arricchita dalla hberalità università di Parigi compì il corso
della regina Bruncchilde e di san degli studii, e, ritornato in patria,
Bonito, vescovo di Clermont. INIorto vi aperse scuola di teologia. Non
s. JMassinio abbate di Miscy, Avito, andò guari di tempo, che ottenne
che dimorato avca qualche tempo un canonicato nella cattedrale di

anche quivi, gli venne eletto a suc- Cartagena, 1325 fu promos-


e nel
cessore; ma non ci durò lungamen- so da Clemente VII al vescovato
te, amando meglio la solitudine, ove di Gaudix, che in seguito gli venne
riparò con certo Calerifo, statogli tramutato in quello di Girona nel-
VOL. ut. 38
298 AVR AYR
la Catalogna. Dopo qualche anno f(>cc però fortificare di «movo; ma
Io stesso Pontefice lo trasferì alla gì' inglesi ne impadronirono, e se
sede di Granata, e, nel iS^'i, Pao- la conservarono fino al i45o. Nel

lo III gli affidò il governo della i562 cadde in potere dei calvini-
chiesa di Compostella. La integiità sti, battuti dai cattolici. Si crede,
de' suoi costumi , l' impegno onde che gli Ainhiliales di Giulio Cesa-
predicava il vangelo, e l'amore al- re fossero popoli della diocesi di A-
la preghiera, lo resero oggetto della vranches.
comune ammirazione. Per la qual La cattedrale di Avranches, de-
cosa Carlo V fece istanza al detto dicata a s. Andrea apostolo, aveva
Pontefice Paolo 111, affinchè gli con- un capitolo con cinque dignità, e
ferisse l'onore del Cardinalato. An- venticinque canonici , e la diocesi
nui il Papa a tale inchiesta, ed ai conteneva centosettanta parrocchie ;

ig dicembre i5^^, lo creò prete ma, nel 1 8o i , fu incorporata a quel-


Cardinale assente, senza assegnargli la di Coutances. La rendita del ve-
alcun titolo in Roma, e gli mandò scovato era di venti mila lire, ed
per distinzione il cappello rosso. Men- aveva la tassa di due mila e cin-
tr'cra vescovo di Granata, stabilì in quecento fiorini per la Santa Sede.
quella città una università, di cui Fra i vescovi di questa città si rese
scrisse la costituzione, per comando celebre il dotto Huet.
di Clemente VII. Inoltre fondò il Nell'anno 1172, ai 27 o 28 set-
collegio di ed un mo-
s. Caterina, tembre , vi si celebrò im concilio,
nistero di sacre vergini dell' Ordine presieduto dai Caidiuali legati Te-
francescano, alle quali assegnò pa- doviiio, ed Alberto I. Enrico II re
recchi fondi. Dopo aver im[)iegala d Inghilterra, il quale vi si presentò
tutta la vita in azioni gloriose, fu con suo figlio Enrico, essendosi
colto dalla morte in Compostella, dichiarato con giuramento innocen-
nell'anno 1545, e fu sepolto nella te del sangue di s. Tommaso di
chiesa di s. Jacopo con magnifico Cantorbery, ottenne l'assoluzione. In
elogio. questo concilio furono stabiliti tre-
AYRANCI-IES {Ahrinchac). An- dici canoni. Col primo si vieta di
tica città vescovile di JNormandia, conferire ai fanciulli benefizii di cu-
sino dall' anno 4^0 ; ora sede di una ra d' anime , il terzo proibisce di
vice-prefettura nel dipartimento della dare ai laici porzione delle oITcrte;
Manica, situata lungo la costa del il quarto prescrive, che non si deb-
mar brittanico, a settantaquattro le- ba mai concedere a' vicarii annuali
glie da Parigi sopra vma eccelsa
, r aunninistrazione delle chiese; il se-
montagna, alle falde della quale scor- sto proibisce 1' ordinazione al sacer-
re la riviera di Suez. Prima della dozio di chi è provveduto di titoli

odierna costituzione di Rouen , era ecclesiastici ; il settimo non permet-


soggetta alla metropoh ed al parla- te gli affitti delle chiese con inve-
mento. stiture, per un anno solo; il decimo
Questa città era altre volte ima dichiara nulla la professione religio-
piazza d'armi fortissima. Presa dai sa tic' mariti, in tcmj)o in cui la
l)retoni sotto Giovanni Senza-tcrra moglie vive ancora nel secolo, a
nel i2o3, ne finono demolite le meno che non sieno ainbidue im-
((.tilifìcazioni. Il jc s. Lui;:i IX la po.ssibilitati jier Tela alla piocrca-
A\ R A VR 2<)r)

zioiie; ed il duotlcciino non conce- alla fine di ciascuna meditazione,


de ai chierici l' esercizio delle cari- in 12." G. Retraile de dix j'ours pour
che di giudice nei ti'ibunali civili les personnes consacrées à Dieu
sotto pena della privazione dei loro et pour eelles qui soni engngées dans
benefìzii. le monde, nella quale trovasi una

AVPiILLON Battista GiovAx.M ampia istruzione per questa santa


Elia, monaco de'miiiimi, nacque a pratica, non che letture sul soggetto
Paiigi, nei 1657, e fu fatto professore, delle meditazioni,ed apparecchi di-
nel 167 I, nel convento de' minimi versi, e visite Sacramento per
al Ss.
di Nigeon, detti Buoni iiominij nel- ciascun giorno, in 12." 7. Conduile
le vicinanze di quella città. Compiu- pour passer saintement le temps de
to il corso di filosofia e di teologia l'aventj in 12.° 8. Conduite pour
in diversi conventi del suo Ordine, passer saintement la Cairme, dove
secondando le felici sue disposizio- trovasi per ciascun giorno una pra-
ni naturali e si appigliò al ministe- tica, una meditazione e dei senti-
ro del pergamo . Studiata prima menti sul vangelo del giorno, delle
profòndanieiite la Scrittura ed i santi sentenze tratte dalla Scrittura e dai
padri, imparò 1' ebraico per meglio santi padri, colla colletta della mes-
intendere l'antico testamento, e co- sa ed mi punto sulla passione di
minciò a predicare nel 1676, con- nostro Signore. 9. Conduite pour
tinuando fino al 1728, cioè per lo passer saintement les octaves de
spazio di cinquantadue anni, sempre l' Ascension , de la Penlecóle , du
applaudito e nella provincia ed a Saint- Sacrement el de V Assomption,
Parigi, ove passò gli ultimi trenta in 12.° IO. Senlimens sur V amour
anni della sua vita. iVon gì' impe- de Dieu , ossia les tre/ite amours
dirono le apostoliche sue fatiche di sacrésj per ciascun giorno del me-
comporre molte opere di pietà, le se, in 12°. 1737. 1 1 . Sentiniens sur
quali per la maggior parte furono la dignità de Vàme^la nccessitc de
più volte stampate. Queste opere l' adoration _,
avantages des af-
les

sono: I . Ei'flexions ihcologiques, mo- Jlicdons, et sur les dijj'crens ahan^


rales et ajj'ecli\'t's sur les atlrihuts deus de Dieu, in 12.° 1788. 12.
de Dieu ^ en forme de méditalìons Rèflexions, sentiniens el pratiques
pour chaqiie j'ours du mois con _,
sur la divine enfance de Jesus Chri-,
una prefazione sulle perfezioni e sui ste tirées de V Ec riture et des Péres
nomi di Dio. n. année ajjeclivej U in 12." i3. Réjlexions et sentiniens
OH seiUiinens sur V amour de Dieu d' un solitaire en retraite pendant
eirés du Cantiquc des Cantiques pour V octave du saint-Sacrement , in
chaque jour de V aimée in 12.' 3. 24.° i4' Traités de l'amour de.

Commentaire affectif sur le pseaume Dieu à l'egard des hommeSj et de


Miserere, per servire di apparecchio l^amour du prochain. i5. Pensées
alla morte in 12." 4- Commentaire sur divers sitjets de morale ^ che
afj'ectif sur le grand précépte de fanno parte di un dizionario mora-
l'amour de Dieu. 5. Mèdilations le stampato nel 17 ji con un av- ,

el sentiniens sur la sainte Comuni- vertimento contenente 1' elogio del-


nion ,
pour de pièparalion
servir l'autore. Sparsa è in tutte queste
nux personnes qui s' en approehent opere quella unzione ond' è contrad-
soui'culj accresciuta di ringiaziamcnti cfistinto SI chiaro scrittore e che gli ,
f
3oo AVV AVV
ti-aeva dietro molta gentt: ad ascol- hrosiana, in Pamelio. Lo slesso tro-
tarlo quando predicava ed a met- viamo nella liturgia mozarabica. Tut-
tersi sotto la sua direzione spiri- lavolta in quella di Papa Gelasio I

tuale. del f\Oji, la quale era in vigore a


AVVENTO. È il tempo dalla Roma prima di s. Gregorio I, elet-
Chiesa cattolica destinato alla pre- to nel 590,non si hanno che cin-
parazione della festa della venuta di que domeniche nell'Avvento, il che
G. C. nel mondo. La pai'ola è pre- si conferma colla testimonianza di
sa dal latino adventus, che appun- Amalario. Il concilio di Macon, te-
to significa K'ciiuia, arrivo. nuto nel 58 1, decide doversi osser-
L'Avvento comprende quattro set- vare l'Avvento dalla festa di s. Mar-
timane, ed abbraccia altrettante do- tino sino a Natale; spazio di tem-
meniche, cominciando dalla domeni- po, che compi'cnde quaranta giorni,
ca piìi prossima alla festa di s. Andrea, tranne le domeniche. Nei Capito-
che si celebra ai 3o novembre. L'isti- lari di Carlo Magno (Capital, e.
tuzione dell'Avvento sembra tanto an- 1 48, t. I p. 9G4) , cioè nei decreti
tica quanto quella della festa di Nata- di varii concilii del suo tempo, si

le: benché circa la maniera di celebrar- danno all'Avvento quaranta giorni,


lo, la disciplina non sia stala sempre secondo il costume, vi si aggiunge,
eguale in tutti i tempi e luoghi. Per dei fedeli, e la pratica dei nostri
molti secoli, l'Avvento durò quaran- maggiori. San Pier Damiani, molto
ta giorni, o sei settimane, come la tempo dopo (//A. ///, epistola 10),
quaresima e per molto tempo vi
, ci rappresenta il tempo dell'Avven-
fu osservalo il digiunOj il quale pe- to come un digiuno di quaranta
rò in alcuni paesi era di precetto , giorni. Nulladimeno troviamo nei
ed in altri di sola divozione. La tempi anteriori che alcune chiese
,

chiesa di Milano, che sempre si at- cominciavano l'Avvento soltanto al-


tenne alla sua aulica disciplina, os- la hne di novembre, e lo osservava-
serva anche a' nostri giorni, come nei no circa quattro seltiuiane. Ciò chia-
primi secoli, l'Avvento di sei setti- ro apparisce dagli scritti di lla-
mane; e tale era eziandio l'usiin/a terio,vescovo di Verona, e da Ni-
antica della chiesa di Toledo, e di colò I Pontefice dell' 8")8, il quale
tutta la Spagna, la quale nella sua nella sua risposta a' bulgari, parla
liturgia seguiva il rito mozarabico. dell'Avvento, come di quattro setti-
Questa pratica vigeva anche in Fran- mane di astinenza e di digiuno.
cia prima di Carlomagno, che mon- Questo confermasi eziandio colf au-
tò sul trono nel 768, come hanno torità di Amalario (de offìciis eccl.
moslrato con documenti autentici lib. IV cap. ij et alibi), e di Ra-
il Alartene [De onlui. ìnonacli. ri- bano ]Mamo al cap. 2.
tibns lil). IH e. i) e Wabillon (an- Nell'Inghilterra, e nell'Irlanda
tica discijìliiia della Chiesa sugli l'Avvento durava in antico quaranta
iiffizii e. io3). Da ciò deriva, che giorni, nel corso dei quali monaci i

nel rito ambrosiano sei sono le set- non mangiavano che una volta al
timane dell'Avvento, e la prima do- giorno sulla sera, come nel digumo
menica è sempre «piceli, che succe- i della «piaresima. V. la Storia di
de a s. Martino. V. ILululfo di Ton- Bcdd al cap. 3, e i Canuta di
f,res, proi). 16.; e. la messa aiii- Johnson. Verso il X secolo fu ri-
AVV 3ot
dolio in Ingliilteira a qualfro sct- dice : Tra noi , cominciando da
tìniaiie, qiuiiido vi furono introdolli f/uc.stu festa, è in uso l\istinenza
i riti romani, come scorsesi dall'an- delie carni, la continenza delle
e
tico messale, ch'era in uso prima persone maritale fra tutti i figli
della conquisla de' normanni , ed della Chiesa, per disporsi con que-
era stato preso dal messale romano sta legge indispensabile ad avvici-
d'allora, col quale ha molta somi- narsi degnamente santa alla Co-
glianza. munione nel giorno di Natale. N(;l-
In altra staf;ione i laici stessi si l'aiino 867 Papa Nicolò 1, nella
astenevano dalla carne nell' Avven- sua risposta ai bulgari ( Concil.
to, e dit;;iiniavano ri^'orosamente. toni.Vili cap. de observ. jejunii)
iìì molle chiese, come dicemmo, il numera le quattro settimane del-
digiuno era di precetto, in altre di l'Avvento tra i digiuni, che la Chie-
consiglio. 11 piimo concilio di Ma- sa romana avea adottato, e che
con ordinò per l'Avvento, che co- osservava allora. Papa Innocenzo
minciava alla festa di s. Martino, HI, creato nel 11 98, in una ri-
cioè agli I I novembre, tre soli gior- sposta di Praga
all' arcivescovo
U Avvento
,

ni di digiuno per settimana, cioè dice : per noi tempo e


il lunedi, il mercoledì e il vener- di digiuno, la qual decretale venne
dì ; ma l' astinenza dalle carni era posta nel corpo del diritto cano-
streUamente osservata per tutti i nico jejunium apud nos etinm in
:

quaranta giorni. JNel y')) Astolfo adventu Domini agitur , lib. V.


re de' longobardi ,
quando donò al Decretai. Tuttavia queste parole
ir.onistero di Nonanlola acque le sembra che esprimano un digiuno
di quei dintoi'ni, si riservò quaranta di divozione e un costume gene-
,

picchi gran pesci di rapina


, cioè rale più presto che una legge ri-
,

per la sua tavola durante la qua- gorosa, e danno a divedere, che


resima di s. Martino, cioè l'Avven- questa disciplina non era per tutto
to; il che ll\ vedere chiaramente uniforme. 11 teologo Belelli , che
the nell'ottavo secolo, il digiuno scriveva nel 1080, ne parla come
dell'Avvento era di quaranta giorni, di una legge di obbligo ,
percioc-
benché nel nono a Roma non fosse ché egli dice, la ragione per la qua-
che di quattro settimane. Pvaterio le la vigilia di s. Tommaso aposto-
vescovo di Verona, al cominciare lo non fu posta nel calendario, è
del decimo secolo asserisce che , perchè questa festa cade nell'Avvento
l'Avvento durava nella Lombardia durante il quale dobbiamo osservare
quattro sole settimane, siccome a un digiuno perpetuo [De divinis ojft-
Roma ; ma ne parla come di un Benedetto XIV {Instit. Il
ciis e. 11),

tempo di digiuno, oalmeno di astinen- de Adventu); Marlene (de anliq. ec-


za dalle carni : IS'clt Av^'ento di no- cles. disciplin. ci. n. 5); dell' Isle,
stro Signore, die' egli, cptando non {Storia dommatica del Digiuno); To-
vi cada una festa, voi dovete sa- luasino ( Trattato I sul digiuno); ed
pere che tutti si astengono dal man- altri mostrano, che ne' primi tempi
giar carni, e osservano f astinenza. il digiuno dell'Avvento era pe' laici
V autore dell' epistola a Bibiano stessi di obbligo in molti luoghi, e
messa tra le lettere di s. Agostino, solo di divozione in altri. Baillel,
parlando del giorno di s. ]Martnio, eh' è dello stesso sentimento , ag-
3o3 AVV AVV
giunge nella sua Storia dell' Av- nel 12815 e in pai'ecchi altri con-
vvnlo, die il digiuno dell' Avvento 111 cilii e statuti degli Ordini religiosi.
comandato la pi'ima volta in alcu- greci osservano 1' Avvento di
I

ne Provincie da un canone espresso quaranta giorni, come dice sovente il


di s. Perpetuo arcivescovo di Tours; Goar neW Eucologio dc'greci. 11 mona-
ina il dotto Marlene attribuisce que- co Gregorio, da prima protosincello,
sta legge a s. Gregorio I jMag/io^ poi patriarca di Costantinopoli, nella
il f[uale, come dicono Amalario, e sua apologia del concilio di Firenze
l'alìbate làen none (de cjuihusdain ad contro iMarco di Efeso assicura, che
mìssani spectaiitibus) , non pretese nella stessa Costantinopoli alcuni co-
che fosse universale. minciavano il digiuno dell'Avvento
Dall'anno 1787, per concessione agli 8 novembre, altri ai i5, e
di Pio VI, in Italia neir Avvento si molti ai 20 dicembre: ma parla
digiuna solamente due giorni alla del digiuno di questo tempo di pe-
sellimana, in cambio di quel digiu- nitenza, in cui la pratica di alcune
no , che facevasi altre volte nelle chiese di Oriente non fu sempre
vigilie delle leste degli apostoli e di la stessa. iVella chiesa di Costanti-
altri santi. nopoli fu pei'messo a molte persone
Il digiuno Avvento in mol-
dell' particolari di seguire questa diver-
le chiese cadde a poco a poco sità di disciplina, ma nella liturgia
in disuso; ma nella più parte de- rullìcio era allora, come
a' d\ no-
gli Ordini religiosi fu sempre rigo- stri, di sei settimane, secondo la te-
rosamente conservato sino a' di no- stimonianza di Allacci. S. Anastasio
stri. Alcuni nionisteri lo cominciano Sinaita parla di un digiuno di qua-
dopo la fèsta di s. Martino, altri ranta giorni prima di Natale, come
dopo quella di s. Caterina, che ca- prima di Pasqua, e le chiese d'O-
de a' 2) novembre; molti dopo gli iienl(% tranne alcune poche, osser-
Ognissanti, festività che celebrasi il vano presentemente l'astinenza e il

primo di detto mese; altri finalmente diglinio dell'Avvento dalla festa di


la prima domenica dell'Avvento, co- s. Filippo, che celebrano a' i4 di
me ha mostrato con molta esattezza novembre, sino al Natale; il qual
il Cardinal Cozza, nel suo Trattalo tratto di tempo dicesi Quaresima
dogmatico morale sul digiuno
e _,
di s. Filippo.
del quale Sommo
Pontefice Bene-
il Durante l'Avvento, la Chiesa, vo-
detto XIV, Lamhertini , raccomanda lendo richiamare i suoi fedeli a ri-
la lettura. Ad ogni modo negli Ordi- cordarci esser quello un tempo di
ni monastici il digiimo dell' Avvento penitenza, usa nei saeri arredi un
venne sempre risguardato come men colore semplice e oscuro: il diaco-
rigoroso, e meno solenne di quello del- no comparisce, e serve all' altai'e sen-
laquaresima. Pietro il venerabile, ab- za dalmatica, come il suddiacono
bate di Clugny, negli statuti della sua senza tonicella, ma
con pianete pie-
Congregazione lo chiamava // incz- gate. VAlii Gloria in cxcel-
tace il

zaìio, ed il piti piccolo digiuno. Il tli- sis nella messa. Vi si serba l' Allc-
giuno di quaianta giorni avanti Na- luja nelle domeniche per rallegrar-
tale fu strettamente ordinalo a tutti i si dell'avvicinamento del Redentore,
religiosi nel secondo concilio di Tours e nelle feste dei santi, non già nelle
nel 5^"] ) in quello di Saliòbuigo, leric, per indicare e ispirarci lo spi-
AVV AVV 3o3
rito compunzione, e ancora per
di liabita deliheratione contulinius, tit

liìrci conoscere, che una vcjlla lutti omnibus, quae tibi a nobis fuerini
i giorni della settimana erano un iniuncta , complendis opcrani tuani

digiuno universale, come si esprime fidelisexhiheasj reciditurus de acti-


Rabano IMauro, de Inslilut. clerici hus tuis sub Dei ìioslri iudicio ra-
cap. XI. tionem. Dichiarato in tal modo il

L'ultima settimana dell'Avvento difensore solennemente, si chiamava


poi si celebra con ulììzio piìi solen- militare nella scuola dei difensori,
ne, perch'essa è mia preparazione perocché, secondo il rescritto di Leo-
immediala alla gran festa della na- ne e di Antcmio imperatori, quella
^
scita del Salvatore. P^. Teof. Ray- parola militare propriamente e legal-
naiidj de hehdomada prceparatio- mente conviene agli avvocati.
nis ante fcstum Nativilalis, tomo All'ordine di <^///('/^^o/7, che equiva-
VII. V. Cappelle Pontificie DfL- leva a ([nello dei centocinrpianta Av-
i' Avvento §. X. vocali del prefello del proIorio, come
AVVOCATI Concistoriali, Col- attcsta s. Paolino nella vita di s.

lEGio. AvK'ocare ed Avvocato , suol- Ambrogio, si sostituì nel ii4i


si definii'e per chiamare a sé, od as- l'ordine degli Avvocati concistoriali
sumersi il giudizio di qualche causa, o referendarii, cosi chiamati perchè
per difendere ,
patrocinare e consi- nell'aula concistoriale riferivano al
gliare ed anche
nelle cause altrui, Sommo Pontefice ed ai Cardinali le
per proteggere. L' Avvocato, adun- cose pili gravi della Chiesa. Alcuni
que è il Dottore in ragione civile adermano invece, tale collegio essere
e canonica, che difende, patrocina, stato istituito in Avignone da ]}ene-
e consiglia nelle cose altrui. S. Gre- detto XII, Fournier, creato Papa
gorio I Magno, nel 598, tra
detto il nel i33/|.
i molti difensori od viv vocali che Secondo l' avviso del p. Giuseppe
erano in Roma, ne scelse sette, de- Caralla [de Gyninasio roni. e. XV III,
putandone uno per ogni rione della num. io), anticamente quel collegio
città, e li chiamò regionarii, appel- era composto di soli dieci indivi-
lando Primicerio il primo di essi, dui; ma Sisto IV, della Rovere,
come è a vedersi in una sua lettera eletto nel i^jf, li fece ascendere al
a Bonifacio Primicerio. F. Pbimice- numero di dodici, e prescrisse, che
Kio DEGLI Avvocati Concistoriali. fossero riconosciuti pcrcilladini roma-
La formola onde si creavano i ni. Sette di questi dodici Avvocati,
detti difensori regionarii era la se- cioè primi per anzianità di uffizio,
i

guente : Ecclesiaslicae utilitatis in- chiamansi numerarii o partecipanti,


tuitu id in nostro sedit arbitrio, ut e ad essi spetta sollanlo a vicenda
si nulli condilione vel corpori tene- in presenza del Papa, e del sagro
ris ohnoxius, ncc fuisti clcricus al- Collegio, quando occorre, chiedere il

terius civitatis, ant in nullo tihi ca- pallio pei metropoliti, od arcivesco-
nonnni ohiiciant statutaj qfflcinin vi, o per quei pochi vescovi, che
Ecclesiae Dei Defensorum accipias, ne hanno l'uso per privilegio. Gli
ut quid quid prò pauperwn coni- altri cinque si chiamano soprannu-
modis tibi a nobis injunctum fucrit, inerarii o non partecipanti da Be-
incorruple et vivaciter exequaris. nedetto XIV nella sua coslitnzione
Usurus hoc privilegio , quod in le Inter conspicuos, e sono detti anche
3o4 AVV AVV
ìiiniori. Ad appartiene promuo-
essi toloinmeo Pia/za, degli Avvocati con-
vere alla laurea dottorale i gra- cistoriali, capo XXVIl, lioma per
duandi; diritto da Giulio III, Cioc- Gio. Battista Bossotti 1679, il quale
chi del Monte, del i55o, confermato dice che Benedetto XII non istituì
al collegio degli Awocad concisto- il Collegio, ma piuttosto lo riformò.
riali. A tutti per turno, compresi P. Università' m Roma e Cancel-
anche i coadiutori, se ve ne sono, ap- leria Apostolica.
partiene perorare nei concistori pub- Alle accennate facoltà aggiungono
blici le cause de' venerabili servi di gli Avvocati concistoiiali quella di
Dio, domandandone la beatificazio- lare istanza per l'accetlazione della
ne, ossia il permesso di venerarli l'inunzia della sacra Porpora, e d'in-
sugli altari. F. Beatificazione, e tervenire ne' concili! avanti il Papél
Canonizzazione. con la solita Veggasi
precedenza.
Hanno giurisdizione suU' Archigin- 1 erudito trattato del Cardinal Pa-
nasio o wiii'crsità romana, ed uno leotti: De sacro concistorio. Sebbe-
di essi, scelto fra i seniori, n' è il ne gli Avvocati concistoriali sieno
rettore, rappresentando il collegio, prelati, o protonotarii apostolici, co-»
ond' e che si sottoscrive sempre : .stituiti in distinte cariche, e de-
Rettore deputato. Tale privilegio ven- corati in dignità personale, nel col-
ne in loro dall' aver dati in prestito legio prendono il posto di pura an-
alla reveienda Camera mila scu-
sei zianità , ed indossano l' abito come
di sotto Sisto V nel i585. Il perchè Avvocati del sacro concistoro. Ma
hanno la facoltà privativa cH esami- il decano non può esser mai un
nare quelli che vogliono essere pro- prelato. E perchè non sia tale o
mossi al dottorato in ambedue le leg- vescovo in parlibus, entra al deca-
mediante Tautorità del Cardinal ca-
gi, nato il piìi anziano; che se tutti i

merlengo di s. Chiesa, tanto per privi- sette partecipanti fossero prelati, il

legio apostolico,
quanto imperiale, agli decanato si esercita dal seniore, col
studenti poveri, ciò che fanno gratis, pro-decano, finché uno dei
titolo di
ed ai presenti in curia, con poco dis- iuniori entri a formar parte del
pendio. / '.
Brei'issima Epitome della numero settenario, e subito, sebbe-
giurisdizionee podestà del Cardi- ne ultimo, va ad essere decano. Si
nal camerlengo di s. Chiesa, nella cessa di làr parte del collegio, solo
dignità di arcicancelliere dello stu- per promozione ad un vescovato di
dio generale della curia, e città di giurisdizione, o per l'uditorato di
Roma, detta volgarmente la Sapien- Rota, o pel Cardinalato.
za, ìxoma, 1705, nella stamperia Ko- Riguardansi gli Avvocati conci-
marcek: Carlo Cartari , Syllabus storiali quali fomigliari del Papa
ach'ocatorum sacri concistorii, Romae, per cui i primi sette ricevevano la
i656. Jac. et Jos. de Rubeis: De- porzione del pane e del vino dal
fensor redivii'us, seu de sacra' eon- palazzo apostolico, come gli uditori
cistorialis anice advocatonmi ori- di Rota; tiiltavolla V Avvocato del
gine, Rom.-r, 1657: et apud Ciani pi- fisco, e quello dei poveri, aveano
ninm de Fice-cancellario pag. i 1 G: porzione doppia per concessione di
Camillo Fanucci , Delle opere Pie Benedetto XIV, che l' accorilo pu-
pag. 120, libro li del Collegio flc- re al promotore della fede, come
gli Avvocati concistoriali: Carlo 13ar- rilevasi ilalla litala costituzione, //i-
AVV AVV 3u5
tfir conspicuos. Ora hanno invece in lichissimo diritto; un milanese per
parli eguali un compenso pecuiiiaiio concessione di Pio IV, IMedici, mi-
«lai palazzo apostolico. /^. Famiolh lanese; im ferrarese per gi-azia di
Pontificia. Clemente VIII, Aldobrandini , fio-
TVcll'aula della i no- cancelleria, rentino. Urbano Vili, Btirhcrini
velli Avvocati tengono
concistoriali fiorentino, eletto nel 1623, ac-
pubblica disputa e conclusione, con cordò al maesti'o dei savi di Fer-
intervento del sacro Collegio, e dis- rara il diritto di nominare un ori-
pensa di essa in istampa, e come gli ginaiio ferrarese^ pcd collegio degli
uilitori diRota fanno il donativo della Avvocati concistoriali. Novaes, tomo
pizza di marzapane, ornata e vagamen- XI pag. i5i, riporta che Innocen-
te dipinta al Papa, ed agli altri oui zo XII, Pignatelli, napoletano, con
tocca, insieme ai (ìaschelti di aleatico, breve dei 16 novembre i6()7, asse-
scatole di confelli, berrette, e guanti gnò alla città di Napoli sua patria
di pelle bianclii. 11 Cancellieri com- un luogo perpetuo nel collegio de-
pose 1 elenco delle dissertazioni Ielle gli per uno
Av%'ocati concistoriali
,

dagli Avvocati concistoriali, nell'au- di quella nazione ed un altro luc-,

la della cancelleria. chese, per privilegio compartito da


Ad essi è concesso l'oratorio pri- Clemente XIII, RezzonicOj venezia-
vato, e la facoltà di stabilire statuti, no , creato nel I758, a quella re-
e rimuovere ulfiziali dal collegio. pubbliai, ed ora esercitato dal pro-
Clemente XII, Corsini^ nel yS or- i i , prio duca, che ne fa la nomina.
dinò j che gli Avvocati concistoria- Gli Avvocati concistoriali prinia
li non potessero far coadintoi'i di di essere accettati ,
per decreto di
sé stessi, i loro figli, fratelli, o con- Papa Martino V, nell'anno i4i7»
giunti in parentela. Stabib inoltre debbono avere i seguenti lequisiti:
che dovendosi creare vnio di questi i". essere celebri dottori di legge;
Avvocati gli uditori di Rota pro-
,
2." aver letto almeno per tre anni
ponessero tre de' più degni Avvoca- in qualche università; 3." esser ma-
ti della curia romana, ed al Papa turi di età e di costumi ;
4°- a^^''
ne appartenesse la scelta, salvi i di- altre virtìi morali, che li rendano
ritti di quelle nazioni, alle quali cospicui, e facciano loro godere buo-
per gi'azia Pontificia era concesso na fama di l'ettitudine ed integrità ;

luogo certo in detto collegio. Volle 5". aver fatto pubblica , e continua
ancora Clemente XII, che gli Av- prova dell'esercizio della loro dottrina.
vocali de' poveri, e del fìsco non Queste qualità, che rendono rispet-
trattassero altre cause che non ap- tabile ed illustre un ordine sì anti-
partenessero al loro uffizio, come co, furono pur descritte da Pio II,
dice Novaes, tomo XIII pag. 177
il Piccoloniini , del i4^^> Pontefice
J^. Uditori di Rota. profondamente dotto, in quelle pa-
Il privilegio di presentare nelle role : AdvocaLorum nobilis ordo, qui
vacanze degli Avvocati concistoriali palrocìiiantur causis, viri electi ex
una terna di tre individui, ora è multis j ut rogne, j'ure consulti j qui
goduto dallo stesso collegio, meno cathedras diu in scholis publicis
i seguenti, hanno siccome
che lo rexerunt , absque magno
ne.que hi
prerogativa. Uno bolognese nomi- exaniine adniittunlur, eie. Sono te-
nato dalla città di Bologna per a;i- nuti di risiedere ove dimora il ro-
VOL. III. 39
I
3oG AVV AVV
mano Poiilefi' -, ed andare ov' egli nella chiesa, Alessandro VII, Clngij

va, come segui con Clenienle Vili, sanese, nel i655, ordinò che que-
Jldohrandini , quando nel i SgS , st' abito non si dovesse usare se non

111 accompagnato dal collegio degli dagU Avvocati concistoriali. Hanno


Avvocati a Ferrara. Stando essi assen- poi nelle sacre funzioni o cappelle
li dalla curia per due anni senza li- Pontificie , o quando
presentano si

cenza del Papa, e per cinque anni al Sommo Pontefice, alcune cappe,

con licenza d' esso sono ipso jave


, o paludamento diverso da ogni Or-
privali dell' uffizio. Dal loro numero dine ecclesiastico, che rende non po-
sono estratti Y Jv^'ocato del Fisco ^ co decollo e venerazione. F. Cappa
e della reverenda Camera apostoli- degli Avvocati concistoriali.
ca (/^W/)j che sopraintende agl'in- In tempo di sede vacante i pre-
teiessi di questa promotore del-
; il lati vestono la saia nera, con roc-
la Fcdej Y Avvocato dei poveri, il chetti lisci, a riserva delle cappelle
quale ha I' obbligo di difendere gra- novendiali, ed altre di questo tem-
tuitamente le cause de' poverelli, pò, in cui al paro degli uditori di
particolarmente de' carcerati, e con- Rota, portano il mantellone, o cap-
dannati a morte, di cui pure si par- puccio paonazzo, e le consuete cap-
la a Camera apostolica; Y Avvoca- pe paonazze col solito cappuccio
to dell' inclito popolo romano ri- > rivoltato, e neh' inverno foderate di
sta])ilito dal regnante Gregorio XVI bianche d' armellino. a pag.
pelli /^'.

presso la camera h'Avvo-


capitolina. 1 29 della Gerarchia ecclesiastica
rato della sacra Congregazione Car- di Vittore Falaschi, che ne riporta
dinalizia della R. fabbrica di san la figura colorata. Macerata 1828.
Pietro è il commissario del conclave Esercitato da s. Ivo de' britanni
ed esercita la sua givu'i sdizione in l'ufficio Avvocato dei poveri, il
di

sede vacante. L'uflizio dell' Avvoca- collegio memoria ne celebra la


in
tojiscale, e della Camera aposto- festa ai 19 maggio, nella cappella
lica, è incompatibile coli' uffizio di della chiesa dell'archiginnasio roma-
Promolore della fede , secondo il no, con cappella Cardinalizia, ed in-
disposto dalla bolla di Benedetto lervento del sacro Collegio, in cap-
XlV, Inter conspicuos. V. Promoto- pa paonazza, ad una col procurato-
EE della fede. re del collegio della romana curia,
L'abito proprio degli Avvocati e di tutti i lettori della Sapienza,
concistoriali nelle funzioni pubbliche Dopo il vangelo un giovane eccle-
non sacre, è la toga, veste di uso siaslico studente dell'università reci-
antico, e perchè tal abito, eh' è ap- ta un' orazione latina in lode del
punto simile ad un lungo mantcl- santo, dispensandosi poscia a tutti
Ione modestamente unito, ed adat- un mazzetto di fiori freschi. Prima
lato al collo, con le parti laterali che la chiesa dell'archiginnasio fos-

aperte per comodità delle braccia


,
se fabbricata, facevasi tale funzione
nelle pubbliche funzioni, era porta- in quella di s. Ivo de britanni. T'
to ancora da ogni altro Avvocato, Cappella Cardinalizia di s. Ivo.
e lettore dell' mia, e dell' altra legge Intervengono alle cappelle Pon-
nell'univeisità della Sapienza di Ro- tificie , alle processioni, cavalcate,
ma, per maggior cospicuità di que- e ad ogni altra funzione pubblica
sto oollegio tanto illustre, ed antico dove sia jirescnlc il Pontefice pri- ,
AVV AVV 3o7
vilegio die pur godevano fino al che ebbe luogo la cavalcata solenne,
tempo di s. Gregorio I, i difensori essi v' interveimero prima co' para-
regionarii , e se il Papa è presente menti sagri, allorché la funzione era
nelle cappelle del palazzo Pontificio, fatta con essi, e poscia cogli abili
essi siedono dirimpetto ad esso, e paonazzi e cappuccio ornato di pelli
Benedetto XIV, che, come diremo, bianche d'armellino, se d'inverno, e
era stato Avvocato concistoriale, nel foderato di seta violacea se di esta-
174^ concesse loro di poter ivi se- te, precedendo camerieri di ono-
i

dere superiormente ai cappellani se- re ed i segreti. Nel possesso d'In-


greti e comuni. Se poi celebra il nocenzo Vili preso a' 1 1 settembre
^
Papa il Pontificale, ed assiste alle 1 484? dopo essere stato coronato nel
cappelle delle basiliche laterancnse, Vaticano, come pratica vasi anticamen-
vaticana, od altra, siedono sull'ulti- te, cioè passando dalla detta basili-

mo gradino del soglio Pontificio a ca alla laterancnse, dice il Cancellie-


mano destra , sotto i conservatori ri ne' suoi Possessi p. 48, che gli

di Roma, come riporta il Cancellie- Avvocati concistoriali andarono


vi
ri ne' suoi Pontificali p. 7, e nelle coi piviali a cavallo: et advocali mix-
sue cappelle Pontijicie. Nelle pro- tini cimi suis pluvialibus , acoly-
cessioni e cavalcate, quando si face- thi Papae onines in albis equita-
vano, vanno accompagnati a due a hant. Nel solenuissimo ingresso agli
due, innanzi i camerieri di onore, ir aprile i5r3 preso da Leone X,
ed i Nel I^ontificale poi del-
segreti. che fu l'ultimo in cui al momento
l' incoronazione del Papa , vestiti della cavalcata si usassero gli abiti

di piviale di color bianco, portato sacri {Relazione di Paride de Grassis


sulle spalle, a travei'so, in un col ccrenioniere, presso il padre Gallico,
Cardinale primo diacono, e coi sud- Acta caeremoniaruni p. 382, e nel-
diaconi uditori di Rota, prima del e Croniche di queste pompe descrit-
canto dell' epistola, scendono nella te da mastro Io. Ja. Penui , medi-
confessione de' principi degli aposto- co fiorentino), si trova, che dopo il

li nella basihca vaticana, a cantare sagrista custode della ss. Eucarestia


le preci Exaudi Chris le ^ e le li- succedevano a due a due un se-

tanie della coronazione, pregando gretario ed un Avvocato concisto-


Dio pel nuovo Pontefice ivi presente. riale. La prima coppia erano i due
Nei possessi, che i romani Pontefici chiamati Praefecti Navales ^ aven-
prendono nella basilica di s. Giovanni ti indosso una cotta, ovvero ca-
in Laterano, gli Avvocati concistoriali mice, con sopra un piviale, ma e-
v'intervengono egualmente vestiti rano all' apostolica , cioè coperti il
con piviale bianco attraverso la spalla braccio dritto. Seguivano i cantori
sinistra, sulla loro cappa, e quando della cappella Pontificia, i chierici

il Papa ha ricevuta lubbidicnza dai della camera Apostolica , gli Av-


Cardinali, si reca all'altare Pontifi- vocati concistoriali, ed il maestro

cio il Cardinal primo prete accom- del sacro palazzo, coi rocchetti e
pagnato dagli uditori di Rota, e da- cotte indosso. Però nel possesso, che
gli Avvocati concistoriali quali , i Clemente X prese al laterano agh
dalla parte del vangelo, cantano le soli- 8 giugno 1670, gU Avvocati con-
te lodi Exaudi Clirisle, e le litanie, cistoriali furono esclusi dal can-

cX)mo nel dì della coronazione. Fin- to delle laudi, per non aver i pi-
3o8 AVV AVV
i'iali trasversi, come si ha dalla che fu fatto Cardinale da INIarlino V
descrizione del possesso del cerenio- nel i4'^6, dichiarato Cardinale dia-
iiiere Fulvio Servanzio. Tuttavia nel cono de' ss. Cosma e Damiano in
successivo possesso d'Innocenzo XI, premio della gloria da lui procac-
gli Avvocati concistoriali assistetle- ciatasi nel concilio di Costanza; Fio-
lo canto delle laudi, o brevi li-
al spero Puhlicola Santa civce che
tanie, vestiti con niantelloni paonaz- pervenne al Cardinalato conferitogli
zi e cappuccio , com'erano interve- da Pio IV nel i565; Carlo Maria
nuti alla cavalcata. Cos'i nel posses- Sagripanti che fu eletto Cardinale
so di Alessandro Vili, immediato da Clemente XII, nel lySg; Cle-
ì.ucccssoie d'Innocenzo XI, cantaro- mente Argenvilliers che fu latto Car-
no le laudi co' piviali attraversanti dinale prete della Santissima Trinità
la spalla sinistra , il che pur prati- nel 17 53; Belisario Cristalli, che
carono nei possessi d'Innocenzo XII, fatto venne da Leone XII Cardinale
ed in altre simili funzioni. diacono di s. Maria in Portico nel
Da questo nobile Ordine, e Col- 1828; Giuseppe Alberghini che da
legio degli Avvocati concistoriali, Leone XII (u promosso alla carica
ne sono usciti sei Pontefici, ed il di primo luogotenente dell'Avvoca-
Piazza che stampò la sua opera nel tura concistoriale, e da Pio ^ III
167C1, aggiunge venticinque Cardi- a' i5 marzo del i83o, con plauso
nali, trenta fra patriarchi , arcive- di lutti gU ammiratori della giusti-
scovi, e vescovi, otto protonotari zia fu sollevato al cospicuo posto
apostolici partecipanti, trenta udito- di assessore del donde il
s. Officio,
]i di rota, ti'e uditori generali del- regnante Gregorio XVI, dopo averlo
la reverenda camera, im tesorieie creato e riservato in petto nel con-
generale, e sei chierici della mede- cistoro del 28 giugno i834) lo pub-
sima, i nomi de" quali, dice lo stes- blicò in quello de' 6 aprile i835
so Piazza, si potranno vedere ap- Cardinale di s. Chiesa e gli diede
presso il citato Cartari decano del il titolo presbiteriale di s. Prisca;
Collegio, e prefetto dell'archivio di nominandolo poscia presidente della
Castel s. Angelo, nel suo Sillabo congregazione per la revisione dei
degli Avvocati concistoriali, stam- conti e pegli ailari di pubblica am-
pato in Roma nel i656. Anche do- ministrazione.
po i citati, molti Avvocati conci- AVVOCATO Ecclesiastico. E
storiali sono stati ascritti ai collegi quella persona cui spetta difendere
I Pontefici che soi*-
sopraenunciati. ì diritti e le rendite di una chiesa,
1 da questo rispettabile ceto,
irono monistero , od altro luogo simile.
sono Clemente IV, Bonifacio VIII, Le cattedrali, le badie, le case re-
Clemente Vili, Paolo V, Innocen- ligiose ebbero i loro Avvocati. II

zo X e Benedetto XIV. le Carlo Magno lo era di san Pie-


Tra i trenta e più Cardinali che tro ; il re Ugone di s. Riquier ; e
il collegio degli Avvocati concisto- Odoardo, detto il Confessore, non-
riali die' al senato apostolico, accen- ché i di lui successoli, del moniste-
neremo Liviano Toinasi
i seguenti: ro di AVestminster e di tulte le

che fu creato nel i 178 da Alessan- chiese d' Inghillcrra. Cos'i rilìnisce

(li-o 111 Cardinale prete del titolo Bollando, che riporta anclic alcuno
li, b. Stefano; Arduino della Porta leltcre del Papa Aicolò, [ter le (|iiali
AXU AYL 3on
dichiarato fu quel re fregiato di tal In (lursta città risiedono i re di
dignità. L' uffizio degli avvocati nel- Abissinia.
Je case religiose dicesi che sia slato AYACUCHO ( Ayncuqurn. ) .

introdotto, nel secolo IV, al tempo Vescovato America, nuovamente


in
di Stilicene. Però i benedettini non eretto, nel i837, dal regnante Pon-
accordano l'origine al di là dell'otta- telìce Gregorio XVI. V. Gu\ma-
\o secolo [.4ct. s. Bcnedict.). K i^ocOA gna, ed Amf.rica.
poco soggetti del primo rango eser-
i AYCH (d) (ìiovaxm, Cardinale.
citarono questa carica secondo il bi- Giovanni d'Aych, nobile alemanno,
sogno, che vi fosse stato di difendeie dottore in sacra Scrittura ed in
e di proteggere colla autorità. Inai- diritto canonico, fioriva nel secolo
cimi monisteri appellavansi Coiiser- XV. Le sue insigni virtù lo resero
vatorij e facevano tuttociò che spet- degno di essere promosso al vesco-
tava agli Avvocati. ^ vato di Eichstett, e gli meritarono

AURICOLARE Confessione. E la la carica di cancelliere dell' impera-


segreta accusa de' peccati, che fa il tore Alberto II. Tutti i principi di
penitente appiedi del sacerdote, f^. Alemagna aveano per lui la piìi

Confessione. alta venerazione, e lo amavano tc-

AXUM [Axoiim, Àuxinne). Cit- neramente. Il Sommo Pontefice Pio


tà vescovile, capitale dell' Abissinia, lì, stando in Viterbo, a' 3i mag-
di cui sussiste tuttora la cattedra- gio 1462, lo creò Cardinal prete,
le sotto il nome di s. Michele, dignità che alcuni asseriscono non
Fu eretta in sede episcopale nel aver egli voluto accettare. Eresse
IV .secolo, e nel VII fu elevala al uno spedale in Eichstett, ove intro-
grado patriarcale, ma non ebbe mai dusse una disciplina più regolata
snllraganei. E fabbricata in bella e nel clero , e largheggiò in limosine
fertile pianura, ed anticamente fu coi poveri. Finì di vivere in questa
la capitale degli da
azuniitci, vinti città nel i/i^i» e fu sepolto nel
Aureliano e da Giustiniano. Aniauo monistero di s. Valburga nella cap-
dice, che nel secolo secondo dell'era peila di s. Agnese, cui egli avea
\ olgare , era questo il centro del fondato. Narrasi , che il Sommo
commercio dell'avorio, e molti au- Pontefice, avuta la notizia della
tori parlano del suo florido stato morte deli'Aych, abbia detto in pub-
lic' secoli successivi fino al VI. blico concistoro , che tal perdita
JN'elle sue estesissime rovine, prova meritava di esser pianta a calde
di sua grandezza, si ammirano ma- lagiime.
gnifici avanzi di templi, palazzi, ed AYLLJ (d') Pietro, Cardinale.
obelischi, i quali si fanno giungere Pietro d' Ayllj venne alla luce in
a circa sessanta, ed uno di essi ha Compiegiie nella Gallia belgica ver-
sessantaquattro piedi di altezza, è ter- so la metà del secolo decimoquarto,
minalo con una luna, ed è di un solo I suoi genitori erano poveri e di
pezzo di granito. Vi si vedono an- oscuro lignaggio. Fornito coni' era
cora iscrizioni greche e latine, e di non ordinaria penetrazione d'in-
nella chiesa assai bella edificata nel gegno, si applicò allo studio, e ben

i63'-, ve n'è
una etiopica, che di- presto consegui la carica di cancel-
cesimolto antica. Gli arabi l' incen- lieie della imiversità di Parigi. Nel
diarono nel i532, sotto David lì. iSyS, fu eletto professore nel
3io AZA AZA
collegio di Navarra , e poscia essen- La sua morte dispiacque assai a Sa-
do ancor suddiacono, venne chiama- pore, siccome a colui, che non cre-
to al sinodo di Amiens, ove pet'orò deva capace il suo eunuco di avere
alla presenza di quel rispettabile rinunziato alla religione della corte
consesso. Dopo qualche tempo ot- reale.Tocco fu anzi s\ vivamente
tenne un canonicato nella chiesa di Sapore per quella morte, che pubbli-
Nojon, indi fu fatto cantore ed ar- cò un editto, pel quale restringeva
cidiacono di quella di Cambray e , la persecuzione ai vescovi, ai preti,
canonico tesoriere della santa cap- ai monaci ed ai religiosi. Innume-
pella , nonché grande limosiniere rabili furono i martiri anche di
confessore e consigliere di Carlo VI, quelle condizioni (^. Cassiodoro: Hi'it.
re di Francia. Questi, nel iSq), lo Triparl. 1. 3. e. 2, cNiceforo, Hist.
nominò vescovo di Puy, indi di La- Eccles. 1. 8 e. 37). In quel mezzo
vaur, e nell'anno seguente di Cam- la regina ammalò di grave infermi-
bray. In seguito fu eletto ambascia- tà. I giudei, i quali godevano della
tore dell'antipapa Benedetto XIII, sua confidenza, la indussero in per-
poscia recossi, nel i^n(), al conci- suasione derivar quella malattia da
lio (li Pisa, ed a' 6 giugno i4i ij un sortilegio fotto da Tarba e da
da Giovanni XXIII venne innalza- sua sorella per vendicare la mor-
to alla dignità di prete Cardinale te del b. Simeone loro fratello, che
del titolo di s. Grisogono, e legato era uno di quelli stati martirizzati
nella Germania. Nel i4t4 trovossi nella detta persecuzione. Prese quin-
al concilio di Costanza ed inter- , di insieme alla fantesca loro, tradotte
venne al conclave di IMartino V. Il furono tutte e tre dinanzi i giudici.
collegio di Navarra in Parigi va de- Senza altrimenti tergiversare, tenta-
bitore a cotesto Porporato della rono esse di purgarsi dall'accusa, col
sua magnifica biblioteca, nonché del- mettere in chiaro la loro innocenza, e
l'abitazione ad uso dei professori e col confessare , che la religione cri-
di alcune loggie eleganti. Fondò an- sliana da esse seguita, lungi dal far
che un collegio detto di Ayll). Fi- credere lagrimevole la morte de' loro
nalmente terminò i suoi giorni in fratelli,porge motivi di consolazio-
Germania e , secondo il Cave in
, , ne, perché, lasciando una vita caduca,
Cambray nel 1425, ovvero nel i4^9' viene anzi schiusa ad essi la porta
locchè sembra più verosimile. Eb- (lolla gloria. Tarba con sì eroiche

be tomba nella cattedrale di


la risposte non faceva che aggiungere
Cambray avanti all'altare maggiore. splendore alla rara sua bellezza. Del-
Questo Cardinale é autore di va- la quale tosto infiammato imo dei
rie opere, di cui Errico Warton, e giudici, le fece dire che il giorno
il Launojo tessono esatto catalogo. appresso avrebbe procacciata dal
le

AZADE (s.), e parecchi altri santi re la libertà, purché si fosse unita


martiri della Persia, patirono sotto con lui in matrimonio. Ma la san-
Sapore II, l'anno 34 1. Azade era ta ricusando con orrore tale pro-
un eunuco teneramente amato dal posizione, rispose: » Io sono spo-
re, ma perché Iacea professione del- -•>
sa a Gesii Cristo ; non temo la
la fede cristiana, fu scannato, insie- » morte, che riguardo come il fine
me a parecchi altri, che si gloria- 5> dei mali , il cominciamento di
vano di essere seguaci del vangelo. » ima vita più bella, ed il mezzo
AZA AZA 3 I I

-'' <]i ancora al mio caro


unirmi sliere delle almi, ma ben jircslo lo
" liatello". A tuie fermezza la mor- abbandonò per dediausi allo studio
te della .santa lu decisa. 11 re per delle scienze. 1 progressi veramente
altro volle soprassedere al castigo, ammirabili, che fc*ce in queste, in-
volle che lasciata in libertà Tarha dussero il re di Portogallo Giovan-
insieme alle altre sante, avessero ni 1, a crearlo consigliere, ed a do-
campo di rinunziare alla fede ed nargli la sua intima confidenza. 11

adorare il sole. » Che cosa ci pro- medesimo gii conferì eziandio degli
ponete 5 risposero le sante tutte V ecclesiastici benelizii, e, nel i 889, lo
IN'oi non renderemo giammai alla nominò alla chiesa vescovile di Syl-
creatura l'onor dovuto al Creatore». ves nel legno di Algarve, da cui
Allora i maghi gridarono : perano venne traslerilo a quella di Porto,
queste sciagvu'ate, che tolsero la sa- e dopo sette anni a quella di Coim-
lute alla nostra regina. Ai maghi fu bra e finalmente, nel i4o2 alla ,

quindi commessa la scelta del sup- metropolitana di Lisbona. Compartì


plicio. Essi ordinarono, che segate a varii bencfizii importanti alla chie-
mezzo fossero poste sopra due legni sa di Porlo, fra i quali la dignità
acciocché, a loro dire, la regina pas- dell' areidiaconato. 11 re, conoscendo
sandovi in mezzo ricuperasse la sa- la prudenza e la destrezza dell' Azam-
lute perduta. Pronunciata tale sen- buia, lo mandò due volte a Roma
tenza, il giudice, che aveva proposto col carattere di ambasciatore, alliu-
a Tarba di sposarla, rinnovò le sue chè trattasse col Sommo Pontefice
proposizioni, colla nuova promessa alcuni atlàri di molta inqsorlanza.
della vita e della libertà. Ma Taiba Nel i4oc) intervenne al concilio di
sdegnosamente replicò : » oh 1 il più Pisa in (|ualilà di ambasciatore, e
sfacciato di tutti gli uomini. E si- po.scia lecossi in Gerusalemme alla

no a quando durerete in sifiàtto visita dei luoghi santi. Ritornato alla


pensiero? 11 morire è per me una sua chiesa, adoperò per introdurvi
si

vera vita ; mentre una vita compe- con .sol-


la riforma, e visitò la diocesi
rata coir infamia .sarebbe mille vol- lecitudine veramente pastorale. Po-
te per me piti rincrescevole della scia il Sommo Pontefice Giovanni
morte ». XXlll, ai 6 giugno 14'^? lo creò
Giunte quindi le saule al luogo prete Cardinale del titolo di s. Pie-
del supplicio, furono appiccate a due tro in Vincoli. L' Azambuia in Ro-
pali , e si separarono i loro coi-pi ma fondò un convento agli eremiti
per mezzo, e fatta ciascuna metà in di s. Girolamo, come si rileva da un
sei brani, questi si gettarono in alcu- epitafio posto sulla sua tomba, del-
ni panieri. La festa di s. Azade, e la cui sincerità per altro si può du-
di queste due sorelle ricoire ai 22 bitare; in Portogallo eresse un mo-
di aprile. nislero di vergini dell' Ordine dei
AZAMBUIA (di) Giawalfonso predicatori con una chiesa magnifi-
d'Estevens, Cardinale. Giannalfon- ca , dedicata al Ss. Salvatore ed ;

so Azambuia d' Estevens ebbe que- in Bologna ornò di marmi preziosi


sto nome da un castello, posto nel il sepolcro di s. Domenico. Mentre
patriarcato di Lisbona, ove trasse i faceva ritorno in patria, terminò di
natali verso la metà del secolo de- vivere in Bruges nelle Fiandre, nel-
cimoquarto. Dapprima segui il me- l'anuù i^i5. La sua spoglia mor-
3i3 AZE AZO
tale fu trasferita in Lisbona, ed eb- corpi, e gettarli nel mare. Questi
be sepoltuia nella chiesa del Sal- fuiono onorati come martiri, e nel
vatore 1742, la Chiesa publjlicò la bolla
AZANI. Città vescovile nell'Asia, di Benedetto XIV, che li dichiara-
e propriamente nella Frigia Paca- va degni di un tanto onore.
ziana , fino dal VI secolo, sulfiaga- AZORIO Giovanni. iNacque nel
uea di Laodicea. Strabone ne assicu- secolo decimosesto a Louca città ,

ra, che in cotesta città dimoiavano i della diocesi di Cartagena in Ispa-


popoli chiamati Azani. gna , e diede il suo nome alla fa-

AZEVEDO Ignazio. Trasse i na- miglia di s. Ignazio. Si dedicò con


tali in Porto, città del Portogallo, molto calore allo studio delle lin-
nell'anno 1527. Discendente danna gue, della sacra Scrittura e della
delle più illustri famiglie, potea go- morale, e si procacciò la fama di
dere di molti agi, ma egli genero- uomo erudito. Fu precettore prima
samente rinunziò tutti i diritti di in Alcalà, e poscia a Roma ove
,

primogenito a suo fratello France- morì nel i6o3. Le sue opere, stam-
sco, e, nel i548, si fece ascrivere pate in varie città col titolo di Iii-
tra i novizi de' gesuiti in Coimbra. molto enco-
slitazìoni riìorali, sono
La filosofìa e la teologia furono gli miate dal famoso Bossuet, che ne
studii , cui si dedicò con tutto il raccomanda la lettura. Questo cele-
calore, e nei quali fece rapidi pro- bre gesuita è autore eziandio di un
gressi. Fu eletto dallo stesso s. Igna- libio sopra la Caiilica.
zio a rettore del collegio di
Anto- s. AZOTO {Jze o Azoten.). Città
nio a Lisbona, e dopo qualche an- vescovile in pardhus, nella Siria, o
no fu nominato superiox'e di un Palestina sino dal VI secolo, sutTraga-
collegio, che venne eretto in Bra- nea della metropoli di Cesarea, nella
ga. La carità, di cui avvampava Gerusalemme. Ultimamente
diocesi di
pel bene anime, lo eccitò a
delle vi nominato vescovo in partibus
fu
chiedere il permesso di andare alle monsignor Raffaele Barissich, vicario
missioni dell'Indie. 11 suo desiderio apostolico di Bosnia. Azoto, celebre
fu soddisfatto, ed egli lieto s'im- ed antichissima città assegnata da
barcò pel Brasile, ove per ben tre Giosuè alla tribìi di Giuda, era
anni travagliò non solo a converti- una delle cinque satrapie de' filistei,

re gì' infedeli, ma anche ad incivi- poco distante da Joppe. Stefano da


lirli. Dopo questa missione ritornò Bisanzio dice, che fu edificata da
a Lisbona, ma
poco vi si tratten- uno di quelli che fuggirono dal
,

ne, imperocché il suo zelo gli fece mar rosso, il quale la chiamò Ca-
domandare di essere nuovamente pra dal nome di sua moglie. Le
mandato nel Brasile. Gli venne ac- sue fortificazioni erano tanto salde,
cordato quanto bramava, e con che Psainmetico re di Egitto non
trenlanove missionarii s' imbarcò potè prenderla se non dopo venti-
nel iSyo. Senonchè nelle vicinan- nove anni di assedio. Fu rifabbri-
Palma fu assalita la
ze dell'isola di cata, e rovinata ancora da Gionata
sua nave da Giacomo Sourie, ze- principe de' giudei. Gabinio presi-
lante seguace di Calvino. Quest'em- dente delia Siria pei romani urdinò
pio fece trucidare Azevedo coi suoi il suo ristabilimento : fii presa an-
seguaci, ai (juali léce ujoy/aie i che da Vcspaiianu l'anno di Cripto
AZZ AZZ 3i3
67. Dagone era il nume quivi ado- q. \), e s. Tommaso [ib. a. 2, a. -x).

rato , e nei suo tempio i filistei viu- Però né tale opinione vien difesa
eitori degT israeliti verso l' anno , da solide ragioni né gli antichi ,

I 16 avatiti G. C, deposero l'arca


I scrittori, che pei dieci primi seco-
deir Alleanza, da essi conquistata, li scrissero ed illustrarono i fasti
per cui l'idolo cadde, e si fece in della Chiesa, ne fanno punto pa-
pezzi. Azoto presentemente non è rola. Ne' teologi più recenti son tre
più che un villaggio, il quale chia- le principali opinioni sull' argoraea-
raasi in arabo Esdud, e volgarmente to. Queste riconoscono autori tre
AzdoLti , tra Lod e Johna cioè , grandi uomini, cioè Sirmondo Ja-
Diospoli e Jnmnia. V. Cesarea. copo, Mabillon Giovanni e il Car-
AZZIMITI. Nome dato dagli dinaie Bona. 11 primo (m Disqui-
scismatici greci ai cattolici romani sitione de Azyrno ) vuole che i la-
perchè si servono di pane azzimo tini non interrottamente consecras-
nella consacrazione. Tale costume sero il fermentato sino al secolo
parve cosi malvagio a Drulai-io pa- nono, e che principiassero ad usar»^
triarca greco, che nel secolo un- l'Azzimo soltanto nel tempo, che
decimo fulminò la Scomunica con- |)assòtra Io scisma di Fozio e ili
tro i cattolici, solo per questa ra- Michele Cerulario, cioè fra l'amie»
gione. 867 e io54. Al contrario il Mabil-
AZZIMO. Voce, che in senso \oi\ [Prcef. I ad scec III Benedictin.
ecclesiastico dinota il pane dalla n. 64, et Dissertai, de Azymo et
(Chiesa latina adoperato pel divin ferm.) sostiene, che l'uso dell' Azzi-
sacrifìzio. Questa parola greca signi- mo fu perpetuo nella Chiesa latina
fica appunto pane senza lievito, fino da' tempi a]30stoIici. A lui si

Se la Chiesa latina abbia sempre conformano Giovanni Cabassuzio {in


fatto uso del pane Azzimo, come nolis Eccles. scec. II, diss. XII);
anche se la greca siasi senza iuter- Cristiano Lupo ( Scìiol. in Canon.
ruzione servila del fermentato , è Conci/, diss. de actis Leonis IX ,
cosa che grandemente si disputa cap. 5 et seq. ) ; Edmondo Alartene
dagli eruditi. I più antichi teologi ( De Antiq. Eccles. ritib. lib. I, e
scolastici che la Chiesa
ritennero, 111, a r-
, § 5) Antonio Sandini
;

latina adoperasse l'Azzimo dal prin- [Diss. II de perpetuo Azynior. usa


cipio sino al tempo degli ebiouiti in Eccl. latina); Giovanni Cianipi-
{P^edi), eretici che sorsero nell'an- ni (De Azyni. ferm. conjectur.) et
no settantaquattro di Cristo. Sicco- il quale dal Mabillon dissente nel
me costoro professavano, che le ce- solo accordare, che gK apostoli in-
rimonie legali si doveano osservare differentemente usassero 1' Azzimo»
per precetto in una al vangelo, o il fermentato. 11 Cardinale Bona
COSI la Chiesa, perchè non sembrasse {Reruni liturgie, lib. I. cap. 23)
annuire a tanto errore , rigettò tiene la via di mezzo tra le due
l'Azzimo, ed introdusse il feimen- accennate opinioni. Egli dimostra
tato; ma poi, dileguatasi la eresia, che i latini per otto, o per 110-
litornò all' uso di prima. Cos'i la ve secoli nulla ebbero mai deciso al
pensarono tra gli altri Giovanni proposito, che senza alcun riguai-
Scoto (m 4j dist. XI, q. 5)j s. Bo- do ora consacravano il pane Azzimo,
naventura {in 4j dist. XIj art. 1, eia il fermentato. Quest'asserzione.
VOI,, m. 4<^
3i4 AZZ AZZ
vien segnila dal Graveson {Hlslor. noslras pcrvcnit, quod prccdicti duo
Eccle.i. toni. III. seve. 9, colloq. 3.), palriarchcv non. soluni alias Azyniis
,

<1al Tournely ( Pra-lcct. thcolog. vescentes recipiunt , scd edam ipsi

toni. IX j in 4 fle Sacrctm. Eitch. aliqiiando in Azyniis sacriiin con-

q. 4- ^ ^- conci. 3), dal Jiienino ficiiint sacrijtcium.

( de Sacram. diss. ^. q. 1. e. •?.. Del resto, checché ne dicano in


4)j
<7.. e dal Drovenio [de Re contrario gli eretici , tanto i Ialini

Sacram. lib. IV. q. 1. e. i). Dessa che i greci devono seguire il loro
t' ancora la piìi probabile delle al- costume nel consecrare il pane
tre, secondo che sembra a' buoni quantunque si trovassero in chiese

critici e vien corroborata da fer-


,
di rito diverso. Il concilio di Firen-

missimi argomenti. Questi si potran- ze così decretò col seguente canone:

no esaminare nel sullodato Bona al Sacerdotes in altari ipsum Domini


luogo citato, e parimenti nel Jue- corpus confìcere dehere, unumquem-
nino. que scilicet jnxta succ Ecclesiiv^ sÌK>e
Oltre ai latini, presentemente con- orientalis, sive occidentalisj consue-

sacrano il pane Azzimo anche gli tudinem. V. Fermentato.


armeni ed i maroniti. Che gli ar- AZZO, a.rcidiacono di Piacenza ,

meni usino di quel pane, lo prova Cardinale. A zzo fu fatto Cardinale

Demetrio Ciziceno, il quale, nel suo da Calisto II, il quale tenne il su-
trattato dell'eresia de'giacobiti, scris- premo Pontificato dall'anno 1 i i q
se : Ohlationem ( armeni ) faciunt al I 1 24- Fu presente alla solenne
azymam ,
quia qneni Christns pa- consacrazione della cattedrale di Vol-
nem dìscipiills trihuit in cacna my- lerraj celel^rata dal Sommo Ponte-
tticaj azynms erat. Lo stesso vien fice CaUsto nel 11 20, alla quale
ripetuto da Niceforo Calisto ( Hist. intervennero dodici Cardinali e l'ar-

Fcrles. 1. Vili, e. 53); e il Pontefice civescovo di Pisa. Intorno anno all'

Gregorio VII nel lib. Vili, epist. I della morte di Azzo, non abbiamo
ad synnadcnscm , ne
archiepiscop. sicure notizie; ma egli è corto, che
tesse mi elogio in lor favore, quod viveva nel ii3i. L' Lghellio però,
nzynia sacrificarent ^ cioè perchè il Mattei ed altri scrittori mettono

ronsecravano l'Azzimo. Che ma- i in duljl)io, che questo personaggio

roniti si concordino cogli armeni sia stato ascritto tra i inembri del

lo attesta l'arcivescovo Gugliehno sacro Collegio.


Tyri nella sua storia ( lil).
XXI l, AZZOLINI Decio, Cardinaie. Tic-
e. 8). Gli altri orientali poi fanno ciò Azzolini, chiamato il seniore, fio-

uso tutti del fermentato. Pero la riva nel secolo XVI, od ebbe pe\'

chiesa alessandrina e gerosolimitana patria la città di Fermo. Recatosi


in qualche tempo adoperarono l'Az- a Roma, il Cardinale Peretti, che
zimo , e di ciò fa f<>de In stesso poscia fu Papa col nome di Si-

eretico Cerulario. Questi nelle sue sto V^, lo scelse a suo .secretano,

lettere,che vengono riportate dal ed in seguito gli ottenne ini ca-


Earonio adami. io54, rimprovera nonicato nella basilica vaticana .

a quelle sedi, che nella qualità del Le sue rare meritarono


virtù gli

pane, celebrando sacri misteri, si i jìoscia di essere eletto vescovo di

sieno uniformate alla (^Ihiesa roma- Cervia nel i-fiS:», e ai 18 dicem-


na. Ecco le sue parole : Ad aiiirs bre del medesimo anno lo resero
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flcgno dì CJscre promosso da Sisto crelario di stato. Questi essendo
V alla dignità di prole C.irdiiiiile venuto a morte, Decio fu fatto pro-
del titolo di s. Matteo in Merula- secretario di stato fino all'arrivo in
na, ed arciprete di s. Ilaria xMai^- Roma del nimzio Ghigi , il quale
f^ioro. Fu uno de' Cardinali, a cui doveva occupare ([uel posto. In pro-
venne affidato i'alfare della elezione gresso fu nominato secrctario del
del nuovo re ili l'olonia e tìi an- , sacro Collegio, della congregazione
che dichiarato protettore dei cano- concistoriale, de' brevi, e delle let-
nici di s. Giorgio in Alga. Quan- tere ai principi. Quindi il Sommo
tunque fosse insignito della Porpo- Pontefice Innocenzo X, a' ?, marzo
ra, tuttavolta Sisto che du- V volle iGj.j, diacono Cardinale di
lo creò
rasse nella carica di suo intimo se- s. Adriano, lo ascrisse a quasi tutte
cretarlo. INIa una morte violenta, nel le congregazioni di Roma, e lo ri-

I ^87, lo privò di vita, nella fresca tenne nel suo pa Lizzo per valersi
età di anni trentotto. L'Azzolini me- dell'opera di lui nel governo della
ritò encomii dello stesso Som-
gli Chiesa. Anche Alessandro VII im-
mo Pontefice, che fu ammiratore mediato successore d'Innocenzo X si

della integrità de' suoi costumi e ,


valse dei consigli di Decio in affari di
della fedeltà, onile seppe trattare gli somma rilevanza, ed in quelli special-
affari più importanti. La spoglia mente, che riguardavano la persona
mortale di questo illustre Porpora- ilei principi e sovrani. In appresso
to fu riposta nella basilica libe- Clemente IX ebbe in grande esti-
riana. niazione, e fece suo secretarlo di sfa-
AZZOLINI Decio Juniore, Car- to l'Azzolini, che alle altre prero-
diììale. Decio Azzolini èva pnlri/io gative univa quella di mecenate dei
della città di Fermo, ove nac([ue nel letlerali. La regina di Svezia Cri-
16 12. Lo studio formò la sua più stina riponeva in lui tanta fiducia
cara occupazione fino dalla prima che lo dichiarò consigliere ed arbi-
olà, ed ottenne la laurea di filoso- tro degli affari suoi e della sua cor-
fia, teologia e diritto nella univer- te. Inoltre dichiarollo suo erede, ed

sità di Fermo, dichiarala come ta- in una lettera lo chiamò il massi-


le dal Sommo Pontefice l^onifucio mo non solo di tutti i Cardinali ,

Vili nel i3o3. Poscia recossi a Pvo- ma eziandio di tutti gli viomini. Fi-
ma, ove il Cardinale Barberini gli nalmente dopo essere intervenuto
procurò l'impiego di secrctai-io al ai conclavi di Alessandro VII , dei
Pancirolo , il quale era stato elet- due Clementi IX e X e d' Inno- ,

to nunzio a Madrid , col carattere cenzo XI, compì la sua carriera


di patriarca costantinopolitano. Do- mortale in Pvonia nel 1689, ed eb-
po il ritorno del Pancirolo a Ro- be la tomba nella chiesa di s. Ma-
ma, e la di lui esaltazione al Car- ria in Vallicella.
dinalato, l'Azzolini entrò con lui in AZZONE, Cardinale. Azzone era
conclave per conclavista, e poscia vescovo Cardinale di Ostia , e biblio-
fu ammesso nella famiglia l'onti- tecario della Chiesa Romana sotto il

ficia per cura del Cardinale Pam- Pontificato di Benedetto Vili, il quale
filii, che gli aftìdò l'incarico di se- occupò la sede di s. Pietro dal io 12
gretario di cifra addetto al ser- al 1024. Dal primo tomo degli An-
vizio del Cardinale Pancirolo, se- nali camaldolesi si rileva come que-
28Ó0Ì3 ^7?

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sto Cardinale sottoscnsse una bolla AZZONE, Cardinale. Azzone
di Gregorio V nel 996, a
spedita , era suddiacono della santa Romana
favore del nioiiistero di s. Salvatore Chiesa, e da Urbano 11 fu creato
di Aniiato nel territorio di Siena, ov- diacono Cardinale. Nel 1106, inter-
vero di Chiusi. Ebbe pure a sottoscri- venne al concilio di Guastalla coi
vere, ed a datare altra bolla di Be- Papa Pasquale II. Sappiamo di lui,
nedetto Vili, in favore del nionistero che sottoscrisse le bolle, spedite da
burgense. Appose eziandio la pi-opria Urbano li a favoreggiare il cele-
sottoscrizione ad altra ancora spedita bre rnouistero di Monte Cassino, e
dal suinmentovato Pontefice nel se- procurar privilegii alla chiesa di
condo anno del re^no di lui. Salerno.

fl.XE DEL VOLUME TERZO.


f
BX 841 .ne? 1840
SMCR
Moroni Gaetano
, ,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-eccìesiastica
AFK-9455 (awsk)

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