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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI
SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
AI PRINCIPALI
SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VAHII GRADI DELLA GERARCHIA
E PIÙ CELEBRI
CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE
CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
VESCOVILI, AGLI SC.SMI, ALLE ERESIE, AI
ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
Al RITI
MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI,
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED
ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VOL. LX.

fòfcemowfc, fi».

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
IHDCCCL11I.
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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STOR ICO -ECCLES1 ASTICA

S
SAB SAB

SABATO oSA.BBkTO,Sabbathum, la legge di Mosè, e se devonsi in questo


dìes Saturni. Settimo e ultimo giornodel- significato intendere le parole: Benedisse
la settimana, dicendosi per eccellenza la il 7. ° giorno e lo santifico. Alcuni Padri
i
."
delle Vigilie (V.) e Sabato santo, quel- e diversi interpreti antichi e moderni, an-
lo avanti la Pasqua di Risurrezione (V.) }
che fra gli ebrei, sostennero l'affermati-
ed anche quello che precede la solennità va, cioè che fin da quel tempo rimanesse
di Pentecoste (V.) t
ai quali articoli trat- il sabato assegnato da Dio al suo culto
tai quanto riguarda tali sabati, indican- in memoria del benefìzio della creazio-
do gli altri relativi pe'ri ti che in ambedue ne, e che come tale fu subilo osservato
solennemente si celebrano, ed a Pasqua e onorato dai figli di Adamo. Coloro i

anche del Sabato in Albis, così a Cappelle quali sostengono l'opinione contraria, di-
pontificie. I pagani chiamavano il saba- cono che prima della legge di Mosè non
to giorno di Saturno, gli Ebrei (V.) sa- apparisce alcun precetto nella s. Scritta
bato o giorno di riposo, perchè il Signore ra, e che quando la stessa Scrittura ne
si riposò in questo giorno, dopo di aver parla in seguito, fa chi ara mente conosce-
creato il mondo e tutte le cose ne'primi re che dirige essa il discorso al solo po-
6 giorni, lo benedì e santificò ; onde gli polo d'Israele. Parasceve, o preparazio-
ebrei,per conservare memoria della crea- ne del sabato, è il Venerdì (V.), perchè
zione, santificarono il sabato o 7. giorno in tal giorno preparavansi le cose neces-
della Settimana (V.) t astenendosi da qua- sarie, e perchè non era permesso agli e-

lunque opera servile, e occupandosi so- brei di farlo nel sabato. 11 sabato è slato
lamente del servigio divino. Quanto alla a Dio giorno di riposo, e nel principio
santificazione del sabato Fu disputato per del mondo e nella pienezza de' tempi. Nel
ben determinare, se Dio ne ordinò la san- principio del mondo vi prese riposo, do-
tificazione fino dal principio del mondo, po grande opera della creazione; nella
la

e se quel precetto fu osservalo prima del- pienezza de'tempi, dopo la faticosa reden-
4 S AB SAB
ione. L'obbligo di consagrare al Culto co a poco dilatando altrove, per mezzo
(^.)diDioe alla Preghiera (F.) una par- delle zelanti insinuazioni de'Papi,es. Gre-
te del nostro tempo è di diritto naturale: gorio VII pubblicò il decreto riportalo
Mosè lo fissò nel 7. giorno ;
gli apostoli, da Graziano, De Consecrat. dist. 5, cap.
per onorare la risurrezione di Gesù Cri- 3i.Ma perchè questo non fu promulga-
sto e la discesa dello Spirito santo, Io sta- to che nel sinodo particolare di Roma del
bilirono nel 1 /giorno della settimana o 1078, in cui quel Papa ammonì i fedeli
Domenica [V.). A questo articolo ripor- di astenersi dalie carni non nel sabato,
taiche fu chiamata giorno prima del sa- venne quindi a formare una legge o pre-
bato } o il primo giorno dopo il sabato cetto universale. Questo si manifesta nel-
o anche una sabbati. Che la domenica la disposizione di Gregorio Vili, ai tem-
corrisponde al giorno di riposo degli e- pi del quale non era il sabato general-

brei che celebrano il sabato; che primiti- i mente osservato coll'astinenza dalle car-
vi cristiani trasferirono al giorno seguen- ni. Gregorio Vili per le gravissime cure

te il riposo che avea Dio comandato, e che prese pel soccorso di Palestina con-
ciò per le ragioni che ivi addussi, come tro gl'infedeli, a'29 ottobre 1 187 con let-
in memoria de'due ricordati misteri av- tere orlatone scritte da Ferrara a tutti i

venuti in questo stesso giorno. Dissi aGiOR- fedeli, pubblicò indulgenze., ingiunse pre-
a
no, quando i giorni della settimana fu- ghiere, ordinò digiuni nella feria 6. per
rono chiamali /^>ne(F.),equanto riguar- anni 5, ed astinenza dalle carni nella fe-
da il sabato e la domenica. A Quaresima ria 4-* e nel sabato, come e meglio dissi
indicai ove tratto del Sabbato Sitientes, nella sua biografìa. Innocenzo I Inconsul-
e altri sabati tanto della stessa quaresi- ta to dall'arcivescovo di Braga sopra que-
ma, che de' sabati precedenti la Settica- sto punto, rispose che si attenesse al co-
gesima 3 Sessagesima, Quinquagesima e stume del suo paese; benché però in Ro-
Quadragesima [V.): di quelli delle Quat- ma eziandio allora fosse illecito di vio-
tro Tempora e dell'Avvento, in questi ar- lare il sabato coli' uso delle carni. Il suc-
ticoli ne discorsi. Sabbatum vacans si cessore Onorio III dichiarò, che ricorren-
chiamò il sabato avanti la domenica del- do la festa di Natale (V.) di venerdì, e

lePalme(V.), perchè il Papa faceva {'Ele- molto più se caderà di sabato, per la gran-
mosina (F), detto pure Sabato di Laz- dezza della solennità sia lecito mangiar
zaro dai greci, nel qual giorno la Mad- di carne, a chi non gli è vietato per voto
dalena unsei piedi al Redentore, e lo ban- religioso. Tomassino nel suo Trattato del
chettò col fratello da lui risuscitato. A digiuno della Chiesa, par. 2, cap. iG, ad-
Digiuno parlai di quello incominciato nei duce degli esempi e argomenti, co'quali
tempi apostolici presso molte chiese, e del- fa vedere, che il digiuno del sabato, an-
l'astinenza dalle carni nel sabato, e di chi che dopo s. Gregorio VII, non era uni-
ne fu dispensato. L'astinenza dalle carni versalmente stabilito; e aggiunge di più
nel sabato fu con formale precetto rinno- che questa inosservauza era tuttavia in
vata nel secolo XI.Esso era anticamen- piedi nel i45o , imperocché s. Auloni-
te particolare della chiesa romana, onde no arcivescovo di Firenze, che passò al-

la risposta che s. Ambrogio diede a s. A- la celeste gloria nel 14^9, scrive pari. 2,
gostino,il quale l'avea consultato su que- t. de Gula, cap. 1, § In lege Ecclesiae
6,
a
sto digiuno, fu: Dum Romam venio 3 /e- prohibetur esus carniumjeria 6. per to-
juno sabato } dum hic (Milano) sum s non tum annum, et jejuniis, et lacticinia in
jejunoj così presso s. Agostino nella let- quadragesima^ nomina solamente la fe-
tera 54 al 118 adJanuarium. Il pio co- ria 6." e non il sabato ed alla part. 1
:

stume della chiesa romana si andò a pò- t. 1 6, cap. 1 ,


§ 4 dice In sabbatis come-
:
SAB SAB 5
dere carnes in locis, ubi est consuetudo tuttoil cristianesimo si fanno speciali pra-
universaliter non comedendi^mortale est: lidie di vote, e si recita V Uffìzio della B.
secus3 si consuetudo palrìae habel, quod Vergine (V),^ si cantano le Litanie Lau-
comedantur, ut Francia, Catatonia,
in relane (/^.). 1 1 Zaccaria, Dissert. ecclesia -
et aliis parlibusj quia lune stabitur con- stiche t. 2, diss. 5, Sulle feste istituite ad
suetudini. La stessa dottrina insegnano onore di filaria ss. , n.° 22, dice che oltre
altri teologi antichi, come l'autore del li- queste, ha sabati di
la pietà de' fedeli i

bello intitolato: Recollectorium rudimen- tutto l'anno alla Vergine consagratiss.

tortini sacrae theologiae prò novisprae- specialissimamente. Crede che mentre la


dicatoribus, et confessoribus e/c.,Venetiis Chiesa sino dai primi tempi alla passione
i52o, ove 70 sui precetti della
alla p. e sepoltura di Cristo consagrò il venerdì
Chiesa si legge Septimum praeceptum
: e il sabato, volle nel sabato della B. Ver-
est de carnibus non comèdendis ceteris gine farne particolare memoria, quasi in
(o certis) diebus, hi sunt autem dies, in grato ricambio di que'dolori,che per tut-
quibus non licei alieni carnes comedere: to il sabato la trafissero nella sepoltura
diebus jejuniorum, sexta feria ,el sabato, del divin Figlio, e in onore della solenne
ubi est consuetudo non comedendi. Da festa del risorgimento del medesimo. La
tuttociò pare doversi inferire, che il pre- quale ragione è anche insinuata dall'au-
cetto dell'astinenza dallecarni nel sabato tore del trattato,De Passione Domini,
praticata nella chiesa d'occidente sia ap- tra le Bernardo, benché non
opere di s.

poggiato sulla consuetudine universale; sia d'approvarsi l'asserto che Maria sola
e siccome la consuetudine non divenne rimase in quel tempo salda e ferma nella
universale ad un tratto, ma a poco a po- fede. Ne
opponga, che la Chiesa
si nel-
co, così di mano in mano e non ad un l'uffizio fa menzione, ne de'dolori
non del-
tratto diventò universale il precetto o co- la B. Vergine, ne della sepoltura di Cri-
mandamento non mangia-
della Chiesa: sto. Poiché neppure nell'uffizio del ve-
re carne il venerdì e sabato j e che o ver- nerdì fa essa ricordanza della passione di
so la fine del secolo XV o nel seguente Cristo, e nondimeno non si può negare,
divenisse comune il pio costume, e con- che non le avesse particolarmente questo
seguentemente precettivo; avendolo la giorno dedicato. Ora due furono prin- i

chiesa romana fin dai primi secoli pro- cipali atti di ossequio che nel sabato a
mosso colle sue insinuazioni ed esempio, Maria si prestarono. Il i.° è di recitare
come si può raccogliere dalla celebre let- l'uffizio a onore di lei detto perciò s. Ma-

tera di Innocenzo I Papa del 402 a De-


s. ria in Sabbalho. Il b. cardinal Tommasi
cenzio vescovo di Gubbio, ove pur gli di- in un antichissimo Sagramentario di s.

ce che confermava la tradizione per cui Gregorio I,trovò un'appendice nella qua-
a
la Chiesa nel venerdì e sabato santo si le si legge: Feria 3. Missa in veneratione
astiene dalla Messa (F.) e dalla Comu- s. Mariae, e questo gli sembrò più con-

nione (F.) } dal citato s. Agostino e da al- forme all'antica disciplina, imperocché
tri documenti. Inoltre a Digiuno rilevai, osserva che ne'mercoledì, venerdì e saba-
che le vigilie che cadono nelle domeniche ti l'antica pietà cristiana era solita di con-
si trasferiscono ai sabati precedenti, e che sagrarlial tradimento, alla passione, alla
verso il secolo X il sabato fu consagrato sepoltura di Gesù Cristo; nondimeno po-
ad una particolare venerazione verso la teva aver luogo la divozione de'fedeli an-
13. Vergine Maria, onde si accrebbe viep- che nel sabato alla Vergi ne dedicato. Zac-
più la divozione e osservanza de'digiuni caria sospetta che il titolo por tasse seri Ito
e astinenza dalle carni nel sabato , nel Feria 7 .*, col qual nome lo stesso b. Tom -
qual giorno in ossequio alla Madonna per masi altrove insegna essersi talvolta il sa-
B SAB SAB
baio denotato, e che per sbaglio ehi co- Prima Sabbali, vuol dire il 1

giorno del
piò il codice il VII Io formò HI. Alenino la settimana, cioè la domenica, con che
certamente nell'8. "secolo compose le mes- si spiegano le parole del sagro Testo: Ve-
se votive che abbiamo, tra le quali s. Ma- spere autem Sabbatì,quae lucescit in pri-
ria in Sabbalìio. Dopo quel tempo si an- ma Sabbati, cioè sul tardi e verso il fine
dò dilatando tra gli ecclesiastici l'uso di del sabato e nel cominciar la domenica ,

questo uffizio, ma particolarmente dopo perchè il riposo e la festa del sabato du-
ehe nel 1096 Urbano li nel concilio di rava sino alla mezza notte, sicché già que-
Clermont determinò, che ne'sabati si fa- sta era passata, ed entrava l'alba della do-
cesse l'uffizio della Madonna: V. Prefa- menica. Sono poi più diffìcili le parole di
zio. Altra dimostrazione di pietà verso la s. Luca : Sabbatum secundum primum,
Vergine nel sabato fu 1' astinenza, af-
ss. che tennero assai divisi fra loro gl'inter-
ferma Zaccaria, aggiungendo che anti- preti. Alcuni l'hanno preso pel 1° e altri
chissimo nella romana chiesa e in alcune per l'ultimo giorno degli azimi; altri pel
d'oriente, come l'Alessandrina, fu il di- giorno di Pentecoste, volendo apparen-
giuno nel giorno di sabato. Nondimeno temente dare gli uni al 1 .°ed ultimo gior-
non tutte le chiese di rito latino adotta- no degli azimi, gli altri ai giorni di Pa-
rono questo digiuno; l'Am-così in Italia squa e della Pentecoste, un titolo di emi-
brosiana non digiunava, seguendo l'uso nenza, qualificandoli ambedue di i.°e di-
de'greci.Ma raffreddatosi successivamen- stinguendo l'uno dall'altro colla parola
te fervore, anche nelle chiese addette
il i.° Alcuni altri credettero che ili.°gran
al costume della romana si tolse il digiu- sabato era il 1

sabato dell' anno civile
no; laonde s. Gregorio VII nel concilio nel mese di thizri, e che il i.° era il i.°
romano ordinò che almeno si osservasse dell'anno santo nel mese di nisan. Scali-
l'astinenza dalle carni. Questo stabilimen- gero e altri furono d'avviso che fosse il
to però fuor d'Italia non ebbe gran cor- i.° sabato che veniva dopo il 2. giorno
so, e molte chiese delleSpagne edelle Gal- degli azimi, nominando cogli ebrei 7 sa- i

lieseguitarono nel sabato a usar le carni. bati dopo Pasqua fino alla Pentecoste, se-
Nel concilio di Vabres del i368,a'chie- condo- primo, secondo secondo, e così de-
rici benefiziali o costituiti negli ordini sa- gli altri, fino al secondo-settimo. Antica-
gri, si prescrisse ne' sabati di tutto l'anno mente la chiesa orientale solennizzava il

l'astinenza dalle carni ob reverentiam B. sabato , come la domenica : s. Gregorio


Mariae Virgìnis gloriosae. Cesario che Nisseno riprese il lusso e delizie del sa-
terminò il suo libro de* Miracoli nel iiii } bato, nel qual giorno solevano i cristiani
narra quelli fatti dalla B. Vergine, a co- banchettare. In occidente la festa del sa-
loro che in suo onore digiunavano, come bato non fu mai generale, ovvero l'uso
praticano tuttora moltissimi, massime re- non durò molto tempo, venendo bento-
ligiosie monache. Il Macri nella Notizia sto proibita ne'Iuoghi in cui tal festa ce-
de vocaboli ecclesiastici, oltre varie spie- lebra vasi, e ciò per non lasciar credere
gazioni sulla voce Sabbatum, assegna va- che la Chiesa avesse voluto giudaizzare,
rie ragioni perchè questo giorno fu dalla nella celebrazione d'un giorno destinato
< hiesa con particola!' culto dedicato alla al sabato degli ebrei. Fu altresì questa
Madonna, e conviene che Alcuino mae- la ragione allegata dai Padri del concilio
stro di Carlo Magno compose la messa di Laodicea nel IV secolo, quando si cre-
votiva della B. Vergine, a preghiera di s. dettero obbligali di proibire ai fedeli di
Bonifacio arcivescovo di Magonza; però solennizzare il sabato come un giorno di
ilice che l'introito Salve Sancta Par ens} festa, astenendosi da ogni lavoro. Quanto
è di Sedulio celebre poeta cristiano. Che agli uffizi divini del sabato, presso gli o-
SAB SAB 7
rienlali, l'ordine era eguale a quello de- De Paschalibus veterani chri-
vìgiliis

ali uffizi della domenica. In occidente il stiano rum , Lipsiae i683. Mich. Krauss,
sabato restò per molto tempo senza uf- De vigiliis Paschalibus , Lipsiae 1715.
ficio particolare e senza messa, finché fu D.Gio. Diclich, Diz.sagro'liturgico: Sab-
poi consagrato alla B. Vergine, con uffi- baio santo, e Sabbaio santo nelle chiese
zio e messa come ho detto. Il sabato san- minori. A Mercato parlai perchè nel sa-
to o vigilia di Pasqua di Risurrezione è bato tenevano i mercati detti Sabba-
si

la i." di tutte le vigilie per la dignità e tini. Vedasi Adriano Bejer, Otium Sab>

per l'antichità, venne sempre considerata bathicum, sive de Feriatione et profana-


come la più importante e la più lunga, tione Sabbathi, Jenae i665. Del sabato
unendo immediatamente l'uffizio di Pa- diverse erudizioni si leggono nel p. Me-
squa al suo, particolarmente quand'essa nochio, Stuorej cioè del sabato secondo-
cominciava dopo l'ora di nona, ossia ver- primo, perchè così detto; osservato dagli
so il tramontar del sole. Per antonoma- ebrei con superstizioni; se permetteva a-
sia questo sabato è detto Santo , o per- gli ebrei il viaggiare; sue prerogative. Del
chè per ricevere lo splendore del lume sabato e del sabato santo scrisse dotta-
santo, la nuova chiesa si santifica nel sa- mente l'ab. Butler, nelle Feste Mobili
gro fonte del battesimo, o perchè il San- Sarnelli eruditamente parla nelle Lettere
to de'Santi riposò nel Sepolcro. Perciò in eccl. del sabato e suo digiuno, non usa-
esso si celebra la memoria della sepoltu- to dai greci; perchè in oriente senza di-
ra di Gesù Cristo, e la messa è indirizza- giuno, e in occidente col digiuno. Del sa-
ta a rinnovare la storia della sua risurre- bato dedicato alla sepoltura del Signore,
zione; onde conviene considerarla, non e quando dedicato alla B. Vergine. Sab-
come messa del giorno di sabato, ma sib- balum secundum primum, e sua inter-
bene della notte di Pasqua, come si rac- pretazione. Del sabato festa degli ebrei.
coglie dalla benedizione del cereo. Il sa- SABATRA. Sede vescovile della pro-
bato santo in passato consideravasi in al- vincia di Licaonia,sotto la metropoli d'I-
cune diocesi come giorno di festa,astenen- conio, eretta nel V secolo. Ne furono ve-
dosi da ogni lavoro; divenne poi semi- scovi Aristofane che fu al concilio di Co-
festa, lavorandosi fino al mezzodì, rima- stantinopoli, ed Eustazio pel quale
il suo

nendo poi in libertà della divozione dei metropolitano Onesiforo sottoscrisse al


fedeli la solenuizzazione di questo gior- concilio di Calcedonia. Oriens chr. t. 1,
no. Ne' voi. Vili, p. 3 1
7 e seg., IX, p. 5 e p. 1084. Sabatra, Sabatren, ora è un ti-
seg. descrissi tutte le funzioni che si ce- tolo vescovile in partibus, dell'arcivesco-
lebrano nella cappella pontificia nel sa- vato pure in partibus d'Iconio, che con-
bato santo, e ne' seguenti articoli quelle ferisce il Papa.
che si celebrano dalla Chiesa universale. SABBATARII. Furono così chiamali
Acqua santa, Fuoco, Cereo, Profezia, non solo perchè con tanta ve-
gli ebrei,
Lumen Christi, Exultet, Fonte sagro, nerazione celebrano il sabato, ma anco-
Battesimo, Conferivi azionEjOrdine,Glo- ra alcuni eretici anabattisti, perchè cele-
ria in excelsis deo, alleluia, campana, brano il Sabato (f7 .) cogli ebrei, e credo-
e tutti gli altri relativi e propri del gior- no che debbasi pregare il solo Dio Padre,
no, oltre ilPasqua,ovc parlai della
citato inoltre disapprovando la guerra, le leggi

benedizione delle case, delle uova e di al- politiche, i giudizi. Si disse Sabbatismo
tri commestibili. Il sabato santo fu chia- l'osservanza letterale delle ceremonie le-
mato Sabbalum sanctum, in ramis paU gali, ovvero l'osservanza particolare del
marum, magnum, luminimi, vigilia Pa> sabato giudaico.
schatos. Vedasi Georg. Hcnr. Goetius SABBAZIANI. Eretici così chiamati
8 SAB SAB
da Sabbazio loro capo, ebreo di Costan- famiglie col matrimonio, concedendo an«
tinopoli, il quale ricevè il battesimo nel zi ai preti due mogli : fra'santi solo ono-
3q2 e fu fatto sacerdote dai Novaziani rano s. Gio. Battista, per cui furono ap-
(V.) t credendo egli cosi di poter giunge- pellati Cristiani di s. Gio. Battista; al-
re più presto all'episcopato. Restato de- tri distinsero questi cristiani dagli anti-
luso nelle sue ambiziose speranze, si fece chi sabei : la dottrina sull'inferno è pres-
capo d'una banda di novaziani, i quali so a poco quella de'pagani. Circa il mao-
furono poi detti sabbaziani. Pose nuova- mettismo, osservano alcune prescrizioni
mente in campo 1' erronea dottrina dei dell'Alcorano, riè conoscono altra beati-
Quarlodecirnani (F.). Baronio sostiene tudine, fuorché il godimento de' piaceri
che Sabbazio non fu mai vescovo, altri carnali anche in paradiso. I sabei sussi-
dicono che si facesse ordinare malgrado stono ancora in qualche provincia del-
il giuramento prestato in un concilio di la Persia e dell'Arabia deserta. Hyde di-
novaziaui, di non mai accettare l'episco- stinse due sorta di sabei, di cui gli uni
pato. Sdegnati perciò i novaziani, lo fe- onoravano gli astri senza adorarli, e gli
cero esiliare a Rodi, ove fini i suoi gior- altri li adoravano come divinità. Si vuo-

ni. L'imperatore Onorio pubblicò un e- le da alcuni, che tutte le false religioni


ditto contro sabbaziani, che furono pur
i abbiano avuto per loro comune tronco e
chiamati Àrisleri, cioè sinistri, mancini, sorgente il sabeisrao, il quale nelle pri-
perchè aveano in orrore la Mano sini- me età del mondo è stato generalmente
stra, colla quale non ricevevano né dava- professato da tutte le nazioni, pei succes-
no mai nulla. sivi mescugli che fecero di diverse cre-
SABEI o SABIANIoSABAITI. Set- denze.
tari antichi, cosi chiamati dal nome del SABELLIANI. Eretici così chiamati
luogo che abitavano in Caldea, o dalla pa- dall'eresiarca e loro capo Sabellio di To-
rola sala o armata del cielo, perchè gli lemaide città della Libia , e discepolo di
astri nella Scrittura sagra sono detti mi- Noete, dal quale derivarono Noeziani i

lizia del cielo. Il Sabeismoo Sahaismo, (/^.). Negavano maestro la Tri-


col loro
o culto degli astri, è la prima Idolatrìa nità e la distinzionedelle persone divine,
(V) che regnò nel mondo, ma non è la sostenendocheilPadre,il Figlio e lo Spi-
prima Religione^ ^.),come pretesero mol- rito santo non sono che una stessa per-
ti scrittori male istruiti Iddio avea in- : sona sotto differenti nomi. Dal che s. Ba-
segnalo ad Adamo, ai di lui figli, e agli silio concluse, che Sabellio negò ancora
antichi patriarchi una religione piti pu- l'incarnazionedel Figlio di Dio, e le ope-
ra, la religione naturale e primitiva, con- razioni personali dello Spirito santo: quin-
formissima alla natura di Dio e dell'uo- di ne conseguiva, che il Padre e lo Spi-
mo nelle circostanze in cui allora si tro- rito santo aveano solferto la morte come
vava l'umanità, come spiega Bergier. La il Figlio. Sabellio sparse questi errori ver-
religione de'sabei si compose di pagane- so il i5o', egli ed i suoi discepoli furono
simo, ebraismo, cristianesimo e maomet- condannati da alcuni concili e da Papa i

tismo. Adorano il sole e gli astri ; osser- s. Felice 272, venendo combattuti
I del
vano in parte la legge di Mosè, partico- con successo da s. Dionigi d'Alessandria.
larmente quanto a certe carni. Per ciò I sabelliani sussisterono lungo tempo in

che riguarda il cristianesimo, considera- oriente, dove furono chiamati anche noe-
no il battesimo, l'Eucaristia, l'ordine, il ziani, ed angeliti dal luogo dove raduna-
matrimonio come veri sagramenti, cam- vansi in Alessandria, chiamato Angellio
biandone l'essenza; hanno loro preti e i e Angelio.
vescovi, perpetuando il sacerdozio nelle SABINA (s.), martire. Era vedova di
SAB SAB 9
un uomo d'alto rango, e vivevo nella pro- altri Gastaldati della regione propin-
a
vincia dell'Umbria nella i. metà del II qui.Che divenuto il Reatino e il Sabine*
secolo. Avendo presso di se una donzella se dominii sovrani della chiesa romana,
cristiana di Antiochia, chiamata Serafìa, fu dai Papi governato pe'loro ministri.
la quale serviva a Dio con molto fervore, Che Pio VII istituì la delegazione di Rie-
volle abbracciare anch'essa il cristianesi- ti e Sabina, con magistrature in diversi
mo, e divenne ben presto celebre per la luoghi, ed a Magliano,ov'è la cattedrale
sua pietà. Accesasi la persecuzione di A- e la residenza vescovile, a Poggio Mir-
driano, Berillo governatore della provin- teto, a Canemorto, insieme alle succes-
cia le feceprendere ambedue, e ordinò sive variazioni^ fino all'odierna sua con-

che Serafia fosse percossa con bastoni in- dizione. Riportai i santi e beati della dio-
fìno a morie, il qual supplizio non fu da- cesi di Rieti , ed i principali personaggi
to a Sabina per riguardo alta sua nascita; illustri della città; accennai le antichità
ma essa si procurò col suo zelo la palma reatine, e trattai del famigerato Velino,
del martirio l'anno seguente. I Bollandi- del suo corso e di sue importanti noti-
stihanno provato che s. Sabina sofferse zie, anco riguardanti il Nera. Quanto al-
a Roma, e la sua festa viene indicata ai l'origine de'sabini, oltre ciò che narrai a
29 di agosto è altresì onorata cons. Se-
: Italia ed a Lazio, coli' autorità del pa-
rafia ai 3 di settembre, perchè, secondo trio storico Sperandio ne riprodussi in
Adone, fu questo il giorno in cui l'anno breve le opinioni, ed ancor quelle di al-
43o si dedicò a Roma una chiesa alle due quali convengono che gli
tri scrittori, i

sante martiri, la quale non porta più og- umbri furono lo stipite de'sabini, ricor-
gidì che il nome di s. Sabina, ed è tito- dando eziandio la posizione di varie an-
lo cardinalizio. Ne riportai le notizie a tiche città sabine, delle loro più notabili
Chiesa di s. Sabina, Palazzo apostolico politiche vicende, ed ancora delle poste-
di s. Sabina, e Predicatori Ordine. riori di nostra era, comuni a Rieti e alla
SABINA, Sabinia (Sabinen). Vesco- Sabina propriamente detta. Eziandio sul-
vato cardinalizio suburbicario, ed anti- le origini de'popoli sabini e loro colonie,
chissima, nobilissima e celebre regione dei tenni proposito ne' luoghi analoghi, co-
domimi temporali della s. Sede, Iota Sa- me pure a Roma e nel voi. LVI, p. 2 54-
bina civilas (come con breve dichiarò Leo- A. Farfa e Presidati parlai delia cele-
ne X), parte nella delegazione apostolica berrima abbazia benedettina di s. Maria
di Rieti, e parte nella Comarcadi Roma di Farfa in Sabina, e suo Presidalo Far-
(/^.).Nel primo articolo descrissi Rieti ca- finse pel governamento di sue tempora-
poluogo della medesima, per cui i pre- li giurisdizioni , esistenti in diverse parti

lati delegati s'intitolano, delegati della della stessa Sabina, ed in parecchi luoghi
provincia di Rjeti e Sabina; ne indicai i notando che
delle circostanti provincie,
confini, le qualità naturali del paese, la ilfamoso cardinal Albornoz, quando da
sua fertilità, i principali prodotti, il suo Avignoneil Papa lo deputò vicario gene-
commercio: sebbene il paese ora chiama- rale deglistati della s. Sede, fra suoi i titoli

to Sabina sia più ristretto dell'antico, e era n vi Sabina e del Presidato


quelli di
per lo più montuoso, abbonda però di a- di Farfa. Neil' articolo Piceno e in quei
mene colline, e di vaste pianure, special- relativi, dissi che piceni sembrano an-
i

mente lungo le rive de'fiumi da'quali è che di origine sabini, e di quelle popo-
bagnato. Discorsi del Gastaldato forma- lazioni, come degli equi, ernici , samniti
to da'longobardi, col Realino e Sabine- e altre, potendosi considerare la Sabina
se, cioè dopo aver queste contrade segui- quale madre di quasi tutte le guerriere
to i destini dell'impero romano, come di nazioni della bassa Italia. Il benemerito
io SAB SAB
del Piceno, Colucci, egregio scrittore e in- ni, e del loro stabilimento tra il Tronto e
a
faticabile collettore delle Antichità pice- l'Esi. Colla 4« dissertazione, lo stesso Co-
a
ne, nel 1. 1 di queste, e nella 2. disserta- lucci ci diede: De* vari popoli che hanno
zione riprodusse quella del dotto can.° Ca- abitalo il Piceno,c\oè siculi, liburni, um-
talani: Dell' origine de Piceni, il quale di- bri, etruschi e sabini , con Y etimologia
mostra con Plinio e Strabone, che pice- i nome Sabino e l'origine di tal popolo,
del
pur de-
ni discendono dai sabi n'adacquali novero de'popoli discesi da loro. Per-
col
rivarono i sacrani, i sanniti, e da questi tanto dice che tal nome sia stato imposto
i mamertini, conciliando quegli scrittori pel merito religioso che aveano i sabini
cheli fanno originati da'campani; non sen- a motivo della straordinaria pietà verso
za dichiarare, che gli abitatori più antichi il culto e venerazione de' numi. Quindi

del Piceno furono i siculi, i liburni ma riporta le derivazioni del popolo sabino
non ad essi uniti (incheColucci non con- dal dìo Sanctum o Sanguni, o da Sabo fi-
viene), e probabilmente anche gli umbri. glio diSango e forse lacedemone; laonde
Inoltre Catalani spiega, come i piceni si credono alcuni che greca e spartana sia
dicono nati da un voto della primavera la loro origine, o almeno che ai sabini si

sagra. Che cosa fosse questo voto, ma non unissero de'lacedemoni : tuttavolta ritie-
se ne deve riconoscere l'origine dai sa- ne più credibile e verosimile l'origine dei
bini, poiché era stato anche usato dagli sabini ripetersi dagli Umbri (F.), sebbe-
aborigeni, pelasgi, lacedemoni e altri po- ne Cluverio li credette discendenti dagli
poli, bensì fu praticato principalmente osci, opici, ausoni. In tanta oscurità e di-

dai sabini. Si soleva fare il voto della pri- screpanza d'opinioni, stante la remota an-

mavera sagra, per le gravi calamità che tichità de'sabini, Strabone lasciò scritto :

affliggessero il popolo e il territorio, co- Antiquissimi Sabinorum gens, et indige-

me per estrema carestia, pericolosa guer- na. Aggiunge, che discendono dai sabini,
ra, copiosa mortalità, ed ancora per mol- i vesti-ini, i inaisi, i ferentani, i marruc-
titudine di prole troppo numerosa e ri- cini, gli equi, gli ernici, i peligni, i sanni-
dondante. Per mezzo del voto, credeva- ti e tanti altri celebri popoli. Per le spe-
no quelli che Io facevano di placare lo ciali condizioni della Sabina e suo illustre
sdegno degli Dei. II voto portava di con- vescovato, e per dover descrivere i luo-
seguenza l'espulsione di molti dal paese ghi che compongono tale provincia, per
nativo, acciò quelli che restavano in pa- unità d' argomento, non potrò tenere il
tria fossero provveduti a sufficienza degli mio consueto metodo, ma seguirò quello
alimenti necessari al sostentamento; laon- chereputo più conveniente. E primamen-
de tale specie di esilio riputavasi neces- te trovo opportuno di riportare il più in-

sario, quindi gli esuli o fondavano nuo- trinseco dell'importante moto-proprio di


ve città, o si univano con qualche popo- Pio VII, Fu sempre massima, de'20 di-
lo o questo discacciavano. Il voto poi per cembre 1800, Bull. Rom. cont. t. 1 1, p.
cui nacquero piceni verosimilmente fu i 91, sulla reintegrazione del patriziato sa-

fatto, per la prole troppo numerosa dei bino, con che vengo ad evitare ripetizio-
sabini, quindi la trasmigrazione in Asco- ni e dire cose certe, collocando le note
/i, secondo la più. comune opinione, ed in più interessanti di tale atto fra parentesi.
altri luoghi, sebbene osserva Colucci che » Fu sempre massima de' romani Pon-
Ascoli preesisleva all' arrivo de' sabini. abbenchè occupati nell'universale
tefici,
a
La 3. dissertazione delle Antichità pice- governo della Chiesa, e nelle pesanti cure
ne, in gran parte è del medesimo Coluc- del principato, risguardare con predile-
ci : De* vari confini del Piceno, in cui si zione^ decorare con onori quelle provin-
tratta eziandio dell'arrivo in esso de'sabi- cie, che o per antichità, o per illustri suoi
SAB S A B 1

soggetti, o per altri titoli si fossero segna- ti, scemarsi l'agricoltura, e con essa l'o-

lale, e fra le altre contraddistinte. Per pulenza, non senza detrimento della reli-

una di queste provincie merita essere con- gione e della retta educazione. Fin dai pri-
siderata la Sabina, la quale oltre al gode- mi anni del pontificato del nostro prede-
re campagne situate in arie salubri, atte cessore Pio VI, col generale abolimento
a fruttifere coltivazioni, ricche di mine- de'pedaggi (ne trattai a Dogane), che ivi

raliecave di marmo (non manca di vul- erano frequenti e gravosi, e recentemen-


cani, ha gran quantità di squamosi orbi- te col proseguimento nel di lei centro fi-

colati oslràciti di grandezze diverse), inaf- no alla nostra città di Terni, dell'antica
fiate da più sorgenti e fiumi (oltre limi- i consolare via Salaria (la prosecuzione del-
trofi Nera, Tevere e Aniene, viene la Sa- la via Salaria, che traversa tutta la Sa-
bina bagnata dal Velino, Turano, Imel- bina, esi uniscealla Flaminia fino a Ter-
la, Farfa, Correse ec. : questi fiumi pro- ni, e passando per la Salaria si abbrevia
ducono massime il Tevere, e il Far-
pesci, il viaggio fino a Roma più di 1 5 miglia,
fa per le sue trotte;i torrenti sommini- e nel tempo stesso ai rispettivi paesi del-
strano roviglioni di buon sapore), è stata la diocesi di Sabina, formò il comodo per
sempre dai più classici ed antichi autori operarsi diversi bracci di strade rotabili,
riconosciuta per madre d'inclite popola- e agevolò l'accesso ai vescovi nelle visite
zioni^ specialmente de' valorosi sanniti pastorali), procurò ravvivare in essa il

e piceni. Anco a Roma somministrò re, commercio, ed inseguito le ricchezze; ma


imperatori, consoli, ed altri soggetti ce- si avvidde perle rappresentanze al lodato
lebri nelle armi e nelle lettere. stata K Pontefice umiliate dal popolo sabino, che
perciò non meno luminosa nelle storie, a richiamare i cittadini altrove domicilia-
che benemerita delle scienze, particolare ti, e ad impedire nuove emigrazioni, co-
mente per la conservazione de' preziosi me anche ad accrescere la popolazione,
monumenti, in ispecie nell'archivio Far- e con essa la coltivazione delle di lei cam-
fense. Questi pregi, uniti all'attaccamen- pagne, e ridonare alla medesima il pri-
to del popolo sabino alla fede cattolica miero decoro, necessitava di ripristinarla
ed alla chiesa romana, mossero li nostri al lustro della generosa sua nobiltà col-
predecessori a collocare in essalasededi l'onore del patriziato, che però dopo a-
r
uno de' 6 cardinali vescovi suburbicari, vere per mezzo del nostro mg. uditore
colia condecorazione ancora al vescovo inteso il parere di mg. r Francesco Brivio
di Sabina di venire prescelto in assenza del già preside, che per la esperienza acqui-
romano Pontefice a coronare li nuovi im- stata nel tempodel suo governo riconob-
peratori , avere un vescovo suffraganeo, be, e inferi ragionevoli le rappresentanze
ed inoltre a destinarle per l'esercizio del* del popolo : secondando il sopra lodato
la temporale di lei giurisdizione un pre- Pontefice le brame su di ciò del cardinal
Iato governatore. Ma simili pregi alla Sa- A rchinto, allora vescovo,deputò una con-
bina largamente donati dalla natura , e gregazione particolare nelle persone del
dalla beneficenza de'sommi Pontefici,non nominato cardinal vescovo, e dei mg.iSta-
la sottrassero dalle ingiurie e vicende dei nislaoSanseverino e Carlo Vallemani già
tempi, che scemarono il primiero suo lu- ponenti nelle congregazioni della consul-
stro; e quindi abbandonata la loro patria ta e buon governo, e di mg. r Giulio Ce-
presero occasioni molte famiglie più rag- sare Ginnasi allora governatore di Sabi-
guardevoli di cercarlo altrove, aggregan- na, acciò dopo esaminato l'esposto, allo
dosi ad altra città, onde ha dovuto e de- stesso nostro predecessore uè facesse rela-
ve la Sabina deplorare la perdita delle pro- zione. Consideratisi da essa congregazio-
prie famiglie, vedere languire le belle ar- ne i fogli formali dal diletto figlio Gio.
12 SAB SAB
BattistaNardi (Valentin! prelato, sabinum par. 2, in verbo Sabina riferisce, godere
ac strenuum Sabinae propugna lo rem )
la Sabina i' immemorabile privilegio di

laureato nel diritto canonico e civile, ri- formare, ed essere considerata come una
marcò sotto il dì 23 aprile 1796, essere sola città, e che tal privilegio fu confer-
stata l' intera provincia di Sabina, com- mato per sentenza del cardinal Carvajal
presevi le annesse abbazie di Farfa e s. vescovo di Sabina e commendatario di
Salvatore maggiore, sempre reputata per s.Croce in Gerusalemme, e per breve di
una sola città, non ostante l'esistenza di Papa Leone X,che si può leggere in Piaz-
alcuni luoghi baronali, ed essere perciò za : la città di Sabina si considera come
non solamente plausibile, ma eziandio ne- divisa in tanti rioni, quanti sono i luo-
cessario, ad oggetto di stabilire nella Sa- ghi della medesima. E' quindi opportu-
bina le famiglie, aumentare il numero dei no, che nelle date, si dica per esempio :

buoni cittadini, ed accrescere unitamente dato dalla Sabina in Aspra; dalla


città di

all'agricoltura le belle arti (per animar città di Sabina in Calvi diocesi di Nar-

questeequella lodevolmente si stabili una ni; dalla città di Sabina in Monticelli dio-

aeeademia),di ripristinare ivi il patriziato, cesi di Tivoli). Che però ammettiamo, e


ed insiemesistemòil metododatenersijfat- vogliamo che si debbano per ammesse
tasene in seguito relazione al nostro pre- alla partecipazione e godimento, tanto li

decessore PioVI da mg. r ponente delbuon patrizi, che la provincia, di tutti que'tito-
governo di ciò incaricato fin da'2 maggio li, onori, privilegi, prerogative abbenchè
1 796, venne pienamente approvata sen- meritevoli di speciali menzioni, che agli
za spedirne il moto- proprio per le insorte altri patriziati e città sono stati conces-
ben note vicende; e volendo noi che ab- si dal diritto comune, e dalle costituzio-
bia il suo effetto, quanto dal nostro pre- ni apostoliche, quali privilegi in favore
decessore fu ordinato,anco per dare do- di detta provincia e patrizi vogliamo che
po la nostra riassunzione al dominio tem- qui abbiano per espressile come di pa-
si

porale un segno di special clemenza ver- rola in parola inserti e ripetuti. Che an -
so la nostra provincia di Sabina, che fu zi,qualora faccia di bisogno di nuovo crea -
laprima ad essere donata al romano Pon- mo ed erigiamo la stessa intiera provinci a
Adriano I, dall'immortale Carlo
tefice di Sabina in città, e la condecoriamo am -
Magno, e che merita avere coll'onore del piamente di tutti li sopraddetti diritti, ti-

patriziato idonei soggetti a potere essere toli, onori, privilegi, anco di quelli di no-
prescelti anco alla deputazione delle stra- biltà e di patriziato. Vogliamo per altro,
de commessa al r.mo cardinal prefetto ed ordiniamo, che abbia ad osservarsi ed
della nostra congregazione del buon go- eseguirsi, come comandiamo che si osservi
verno a norma della recente costituzione ed eseguisca il seguente sistema propostoci
Post diuturnas. Quindi inerendo alla ri- dalla suddetta congregazione, cioè: Che
soluzione presa dalla surriferita congre- si formi due ceti, ili. °de'patrizì, il 2.°dei
a
gazione particolare e successivamente ap- cittadini. Per la i. aggregazione de'patri-
provata dal nostro predecessore, colla ce- zi sieno i requisiti. i.° Possedere e tenere
dola di nostro moto-proprio, certa scien- aperta in Sabina una decorosa abitazio-
za e pienezza della nostra potestà, voglia- ne. 2. Un' annua rendita non minore di
mo ed ordiniamo che sia reintegrata, co- scudi cinquecento (questa entrata netta
me reintegriamo l'intiera provincia di Sa- è livellata dagli statuti delle più cospicue
bini ai primieri diritti ed onori del pa- nobiltà che ammettono anche rendita
,

triziato ecittadinanza, sempre considera- minore) su capitali fruttiferi senz'alcuno


ta come una sola città (Busching nell'Ap- esercizio di arte non liberale. 3.° Aver
pendice alla Descrizione cT Italia t. 2 5, conseguiti li primi gradi uelle magistra-
SAB SAB i3
ture, ovvero di essere condecorato di qua- go; e ad esse secondo il sito, ove
adu- si

lità, onde il soggetto venga parificato al- neranno, presiederà o il cardinal vescovo
le primarie famiglie, e non abbia ostaco- o mg/preside, colla facoltà ai medesimi
lo nella propria condotta, ed a norma di di surrogare in loro vece altro soggetto.
queste leggi vogliamo ed ordiniamo che La congregazione generale, che dovrà es-
3
si faccia lai. ammissione. Per le future sere composta almeno di 12 patrizi abili
aggregazioni poi, oltre ali.°e 2. requi- ed idonei all'esercizio delle cariche, com-
sito, vogliamo che le qualifiche del 3.° si presi li rispettivi officiali, avrà il diritto
•verifichino per anni 100, avuta in ispecia- di aggregare nuove famiglie al ceto dei
le considerazione 1' antichità della fami- patrizi e de'cittadini,di rinnovare l'elen-
glia, ed anco unirsi il 4-° requisito dia- co e bussolo, premesso il necessario esa-
\er prima conseguita la cittadinanza. Il me, di eleggere il segretario, e di far so-
patriziato ottenuto con tali requisiti lo pra gli ascritti i necessari riparti, anche
dichiariamo ereditario, purché si provino col privilegio della mano regia more ca-
in ogni capo di famiglia degli eredi li ne- merali, che a tale effetto concediamo ed
cessari requisiti. Diamo poi la facoltà al accordiamo. La congregazione particola-
ceto patriziato di decorare col patriziato re vogliamo che sia composta de'4 di ma-
onorario le persone di merito, senza che gistrato, de' 2 deputati del bussolo e se-
simile patriziato passi agli eredi. Dall'e- gretario. Eleggerà essoi deputati straor-
lenco de'patrizi ordiniamo, che si depu- dinari, come
quelli da stabilirsi per l'esa-
anno gli officiali da obbligarsi
tino ogni me degli ammittendi, avrà l'amministra-
non facendo costare di ra-
all'esercizio, zione, stabilirà il metodo di esigere i ri-

gionevole motivo per Y esenzione, quali parti, quali esatti edepositali si pagheran-
officiali saranno : 1
.° i quattro di magistra- no coi rispettivi ordini del magistrato e
to da chiamarsi conservatori, che rap- segretario, per le spese ordinarie e straor-
presentino il celo de' patrizi colle conde- dinarie stabilite dalla congregazione ge-
corazioni, onori, titoli, privilegi, benché nerale , con doverne gli officiali render
degni d'individua e speciale menzione, conto e fare tull'altro che ha per ogget-
concessi alle magistrature dellealtre città; to il patriziato, eccettuali i suddetti affari
2. due deputati del bussolo, che unita- spellanti alla congregazione generale. Le
mente al magistrato assistino all' estra- determinazioni delle congregazioni vo-
zione degli officiali; 3.° il segretario, che gliamo che sieno risolute con la pluralità
stabilmente vogliamo si elegga dalla con- di due terzi di voti, salvo restando tutte le
gregazione generale, la quale darà avvi- giurisdizioni in qualunque modo apparte-
soal r.mo cardinal vescovo, e mg/presi- nenti alle due congregazioni della consulta
de, della di lui elezione e domicilio per e del buon governo. Vogliamo che tulli i

l'occorrenza del carteggio. Dovrà questo patrizi di Sabina, e ciascun di loro ampia-
essere pienamente informato di tutti gli mente goda i privilegi : 1

di aver titolo dì

affari del patriziato per comunicarli agli patrizio sabino; 2.°di doversi avereinispe-
Sarà di lui carico darel'in-
altri officiali. cial considerazione nella collazione degli
formazione sude'ricorsi,o di altre emer- onorifici impieghi si di toga, diedi spada
a
genze, con che le informazioni venghiuo nel luogo di sua origine; 3. la facoltà da
sottoscritte nelle solite formole dall'eser- noi già di sopra menzionala di godere lutti
cente magistrato, ed agirà su tuttociòche gli onori, privilegi, prerogative e altro con-
riguarda il ceto de'patrizi. Ove risiede o cesso dal diritto canonico e civile , dalle
il r.mo cardinal vescovo, o mg/ preside costituzioni apostoliche, e dalla consuetu-
dovrauno tenersi le congregazioni gene- dine degli altri patriziati, colla facoltà di

rali, colla preventiva intimazione del Ino- alzare lo stemma della Sabina, rappresen-
i4 SAB SAB
tante i 3 gruppi di anelli e le 4 iniziali let- gregazione e magistratura patrizia, accor-
tere S. P. Q. S. (rilevo da Piazza^ Ge- diamo al r.mocardinal vescovo la facoltà

rarchia cardinalìzia, Roma 1703, citan- di eleggere e crearesommariamente li 1


do Panciroli, Comment. ad not. Imper. patrizio in persone già ad altro patrizia-
Occid., che l'antichissima impresa sabina to ascritte, ovvero in altri idonei sogget-
formasi di 3 gruppi di triplicati anelli in tiabbenchè in quello non ascritti; come
una fascia posta in scudo di campo verde, anco di scegliere da questi patrizi li 7 of-
che attraversa dall'angolo superioresini- ficiali per l' esercizio della di loro magi-
stro tutto lo scudo, sino al destro lato, si- stratura, da durare il di loro esercizio pel
gnificante il sempre fiorito e crescente im- tempo come sopra stabilito". Quindi se-
pero de'sabini: gli anelli, oltre altri signi- gue l'autorizzazione a detta congregazio-
ficati, essendo uno di colore rosso, l'altro ne di aggregare al patriziato e spedirne
bianco, denolano la congiunzione de'due i diplomi; le solite clausole, e la soscrizio*
imperi romano e sabino, dopo il famoso ne : Pius PP. VII; non che la seguita e-
ratto delle sabine, e perciò la stretta unio- lezione de' 1 2 patrizi , fatta dalvescovo
ne de'romani coi sabini rappresenta. Inol- cardinal Archetti. A Collegio Sabino già
tre Piazza ricordando quando sabbiar- i parlai della ripristinazione del patriziato
ti ita mente fecero fronte ai romani, e che sabino^ per indefesso e affettuoso zelo di
poi per nobile trofeo del celebre loro no- mg. 1 Nardi-Valentini, della congregazio-
'

me posero nelle insegne sabine le sigle dei ne deputata da Pio VI all' esame della
romani: S. P. Q. /?., furono sagacemen- domanda, dell' acquisto d'un palazzo in
te interpretate, Sabinis Populis Quis Re- Roma per l'istituzione del collegio e ac-
sistei? Alla cui spiegazione temeraria fu cademia de'sabini, con piccola chiesa de-
altresì famosa la risposta colle medesime dicata a s. Matteo (Z7".), e dell'accademia
lettere: Senaius PopulusQue Romanus). stabilita a celebrare il Natale di Roma,
Vogliamo di più,cheoltre l'ordine de' pa- le cui primemadri furono sabine, col mo-
trizi si formi il 2. ceto de' cittadini, dal do descritto nel voi. XLVII,p. 58, e nel
quale potrà farsi il passaggio al patrizia- n.° 34del Diario di Roma deli 838. Nel
to,, e per Tarn missione de'medesimi sieno n.° 37 delle Notizie del giorno del 1847
i requisiti :i.°non essersi nella famiglia, si legge come in Roma a' 2 settembre si

almeno per anni 5o, esercitata verun'ar- riunì alla presenza dell'odierno cardinal
te non liberale, e di aver conseguiti im- vescovo e presidente del patriziato sabino,
pieghi pubblici considerati per onorevoli; la congregazione generale di questo, e in
2. possedere, e tenere aperta in Sabina cui furono eletti in conservatori compo-
una decente abitazione; 3.° avere su capi- nenti il magistrato del patriziato e pro-
tali fruttiferi l'annua rendita non minore vincia Sabina,i principi Albani eBorghe-
di scudi i5o. Concorrendo tali requisiti march. Girolamo Vincentini e l'avv.
se,il
r
ne'forestieri, concediamo facoltà alla det- GaetanoTosi;in deputati del bussolo mg.
ta congregazione generale di poterli am- Pentini decano de' chierici di camera, e
mettere. Gli aggregati vogliamo chesieno l'avv.° Rinaldi-Piacentini; in pro-segreta-
denominati cittadini sabini, colla parteci- rio mg. r Luigi Serafini, ora uditore di ro-
pazione di tutti privilegi competenti agli
i ta, ed attuale segretario del medesimo pa-
originari del luogo, ove terranno casa a- triziato, tutti nobili sabini.
perta, e con tutti gli onori accordati simil- Il bel paese di Sabina contiene una del-
mente dal diritto canonico e civile, e dal- le più illustri e più antichissime popola-
le nostre costituzioni apostoliche alle al- zioni della nobile e colta Italia, principal-
tre cittadinanze, come noi accordiamo e mente situalo tra le celebri regioui del-
concediamo. Per dare principio alia con- l'Umbria e del Lazio, colle quali ne divi-
SAB SAB i5
de le glorie e i fasti, insieme a quelli del giarono in una lancia, figura della guer-
primitivo incremento dell'alma Roma ca- ra, forse in memoria di quella mossa a
put mundi. Dobbiamo al benemerito sa- Cus dal figlio Nembrot che si fece signo-
bino d. Francesco Paolo Sperandio, ar- re di Babilonia, onde fu costretto a fug-
ciprete della cattedrale sabina di Maglia- gire in Italia. Le differenti opinioni, le
no, l'illustrazione della storia sagra e pro- confutazioni e relative erudizioni, si pou-

fana di questa celebratissima contrada, e no riscontrare in Sperandio che di pro-


le notizie degl' innumerabili sabini che posito discusse 1' argomento, dovendomi
concorsero a fare eminentemente risplen- limitare asoli cenni; come l'opinione che
dere i distinti pregi di loro vetusta patria, Noè stesso sia l'autore de'sabini, quale co-
mediante l'opera intitolata e della quale mune patriarca delle nazioni especialmen-
profitterò senza citarla ogni momento : te d' Italia, anzi vi fu chi lo fece morire
Sabina sagra e profana, antica e moder- sul Monte Gianicolo, come notai a Mon-
na, ossia raccolta di notizie del paese. Sa- ti ni Roma, quindi venerato sotto il no-
bino divisa in i o capitoli, con carte co- me di Giano, secondo alcuni. Sia comun-
rografiche , e appendice di documenti, que, sembra che da Saba la regione abbia
dedicata alcardinal Andrea Corsini ve- preso il nome di Sabina, e sabini si dissero
scovo di Sabina e prefetto della segna- gli abitanti. L' estensione della contrada
tura, Roma 1 790.Dell'origine e nome dei variò piti volte ,
per le politiche vicende
sabini, oltre quanto già dissi, aggiunge- de' dominatori e delle famiglie dimoran-
rò che riconosciuta tra gl'italiani tutti an- ti nelle diverse sue parti; laonde si divide
tichissima, rende difficile e scabroso il
si da Sperandio in tre epoche o stati, cioè
rintracciare tra le più folte tenebre del- primo, medio e ultimo. Pare che nel pri-
l' antichità la vera origine e la derivazio- mo la Sabina venisse chiusa al settentrio-
ne del nome. Si crede progenitore de'sa- ne e ponente dai fiumi Tevere e Nera nel-
bini e primo loro dominatore Saba o Sa- la sua parte più occidentale, e dai monti

bo, uno de'primi pronipoti di Noè, deno- che restano di qua dalla via Salaria a le-
minato poi Sango, Semone, Sabino, San- vante e mezzodì; quali confini presso a
i

to e Dio Fidio, siccome uomo caro a Dio poco erano quelli a tempo del nominato
e dagli uomini venerato per santo. Di storico, ed quali dai sabini furono ol-
i

questo s. Agostino, De Civìtale Dei, lib. trepassati quando non vi si poterono più
1 5 scrisse Sabini regem suum pri-
8, e. 1 : contenere. Imperocché moltiplicati sa- i

mum Sangum, s'we, utaliqui adpellant, bini, s' impadronirono di parte del confi-
Sancum seuSabam, retulerunt in Deos. nante Lazio, la quale fu denominata La-
Questo Saba si dice figliuolo di Regmn, zio vecchio e si estendeva sino alla città
pur chiamato Saba e Sango, il quale era di Collazia, che forse fu così detta per es-
nipote di Cus nato di Cam figlio di Noè. sere divenuta comune tra'vinti e vincito-
11 celebre Cus conosciuto sotto il nome ri, nuovo e ultimo termine de'sabini da
e
di Saturno, di cui parlai ne'luoghi succi- quel lato. Avendo questi portato lo spa-
venerato come un nume nel
tati e altri, fu vento e il terrore ne'confinanti, venutala
Lazio, ove s'ebbe culto e tempio, e sotto necessità di altra arapliazione di territo-
il nome di Cus, Curino o Quirino altro rio, sorpresero i popoli meno difesi o a-
ne eressero reatini il nome di Cus fu
i : borigeni che abitavano le più alte mon-
pure in tanta venerazione pressoi sabi- tagne situate al settentrione della Sabi-
ni, che non solo gli dedicarono un tem- na, ed agevolmente li cacciarono da tut-
pio, ma l'imposero ad una delle loro prin- to il paese; onde occupato il territorio si-
cipali città,cioè all'antichissima Curi(V.), no al fiume Aterno o Pescara, indiaven-
donde Curites e Quirites, e lo simboleg- do retroceduto, presero d'assalto Lista lo-
16 SAB SAB
ro metropoli , come toccai a Rieti, per dando origine a vari popoli. Tali furono
cui all'antico territorio sabino unirono gli eroici, così detti dalle montagne sas-

quanto restava racchiuso per tutto il cor- sose che popolarono, di là da Palestrina
so dal Nera, come dal Tevere, dall'Anie- sino a Soia, comprendendo tra le altro

ne, dal Torano e dai monti de'Mai si. Que- città, Ferentino, Alatri, Verolì } Subia-
sto stato ed estensione de'sabini durò lun- co e Anagni (F.), su diche meglio è leg-
gamente, tal quale come Plinio descrisse gersi Frosinone; i quali popoli, per resi-
la Sabina Sabinorum, Amilernini, Cu-
: stere alla romana potenza, si unirono ai

renses, Forum Decii, Forum Novum 3 Fi- limitrofi Ialini. Gli equi similmente deri-
denates, Inleramnales, Nursing Nomen- varono da colonia latina, così detti dal lo-

tani, Reatini 3 Trebulani, qui cognominai ro capo o dall'equità che li distinse, aven-
tur Matusceietqui Suffenates, Tiburtes, do occupato il terreno chiuso da un lato
Tarinatcs. Strabone riferisce, che Sabi- dagli ernici, dall'altro dai marsi, a levan-
norum regio interjecta lalinis et umbris teavendo la Campagna e di qua la stes-
exte.nditurque, et ipsa usque ad montes saSabina Cliterno, Carseoli e Alba fu-
:

samniticos, magis tamen accedit ad A- rono le città principali, da dove gli abi-
pennini easpartes, quae sunt vicinae pe- tatori si estesero sino alla contrada del Ci-
lignis, veslinis et marsis j soggiungendo, colano, echiamaronsi equicoli; ne trattai
che si estendeva in lunghezza 1000 stadi a Pescina e altri articoli. Che i piceni au-
di qua dalla riva sinistra del Tevere, e co discendono dai sabini, abbaslanza ne
altrettanti daNoraento verso popoli i ve- dissi di sopra. Inoltre riconobbero la Sa-
stini. 1) p. Kircher poi dice: Nos vero me- bina per madre i marsi, i vestini, i peligni,
liorem geographorum divisionem sediti i marruccini, i frentanini, comunemente
Ulani proprie sabinorum regionem dici- detti sanniti e sabelli, o piccoli sabini, la
mus, quae Anieni, et Tibri fluviis nec _, trasmigrazione de' quali seguì con Tau-
non reatinis, nursinisque monlibus cincia ro, o Como Castronio. Ebbero i sanniti
concluditur. Ben a ragione dunque Dio- o sabelli molta rinomauza, e le più fami-
nigi chiamò la Sabina, grande ed eccel- gerate città furono: Vestini presso le sor-
lente, e Virgilione fece bellissima descri- genti dell'Aternoo Pescara; T eateo Chie-
zione nel numerare i popoli dimoranti ti (^.), capitale de* marruccini ; presso i

nella vasta Sabina, e della moltitudine dei famosa fu Corfìnio, oltre Sulmo-
peligni
sabini che presero parte alla gran guer- na (F.).\Marsi (V.) ebbero Marruvio,
ra, componenti una stessa lega e nazio- diversa da Marruvio di Sabina : i frenta-
ne, quali furono gli amiternini, i curili, nini vantano Anzano o Lanciano (F.),
gli eretini, i nomeulani, po-
trebolani, i i Larino (F.), e Frentana o Francavilla
poli abitanti nel paese bagnato dal Velino, ne fu capitale. I geografi fanno origina-
quei dei monti Tetrico e Severo, di Ca- te dai sabini altre molte città, come Arpi-
speria, di Foi ulo, di Norcia^ di Orte (F.), no, Aquino, Monte Cassino, Ariano, Te-
e delle terre innaffiate dall'lmella,Farfa, lese (F.). La Sabina in fine fornì molte
Tevere, Allia o Aja nel Lazio, famoso per colonie a Roma
stessa, ne accrebbe gli a-
l'infelice combattimento de* romani, che con essa dominò. Tanti avve-
bitanti, e
furono superati dai gallo-senoni, i quali nimenti cambiarono i confini della con-
entrarono in Roma e la ridussero agli e- trada chiamata Sabina, la quale fu sog-
stremi onde fu detto infaustum Alita
, getta alla divisione delle provincie , re-
nomen. Aumentandosi e moltiplicandosi standone il nome al paese del medio e ul-
i sabini, si trovarono obbligati a frequen- timo stato. Augusto nella divisione d'Ita-
ti emigrazioni e alla fondazione di lon- lia, pose la Sabina nella IV regione, onde
tane colonie, sotto la condotta d'un capo, alcuni sabini situati a levante di essa fu-
SA Li S A 13 .
7
rono attribuiti alla V cioè al Piceno , e derna della Sabina; però avanti di pro-
quelli addetti alla parte di settentrione cedere colla sua autorità, non debbo qui
vennero addetti alla VI o Umbria. Seb- tacere, quanto in argomento pur leggo
bene allora questa divisione nel politico nel p.d.Giaucoiombino Fatteschi abba-
non produsse uovità, luttavolta la recò te cislerciense della provincia romana :

poi nelle frequenti divisioni che delle pro- Memorie istorico-diplomaticlie riguar-
vincie fecero gl'imperatori, e dominatori i datili la serie de duchi, e la topografia
come longobardi che
i divisero l'Italia in de' tempi di mezzo del ducalo di Spole-
XV III regioni. Quindi è che quantunque to) Camerino 80 1. Egli dice, che prete-
1

da una comune sabina sia originato il se Plinio di attribuire diverse città alla
paese descritto, dovendosi accomodare i Sabina, alcune delle quali appartennero
popoli alle sistemazioni delle provincie, all' Umbria e all' antico Lazio. I confini
passò quasi in oblio, almeno presso il vol- dell' autica Sabina sono cogli equi dalla
go, la memoria dell'antica relazione tra i parte orientale; dalla parte di mezzodì col
sabini e da loro, a poco a poco es-
i discesi Lazio o Campagna di Roma, da cui era
sendosi chiamati umbri, piceni e latini. divisa dall'Amene oTeverone e auche fiu-
Per cui Sperandio reputò la Sabina su- me Tiburtino ; al ponente il Tevere di-
perstite, nell'estensione presso a poco si- vide la Sabina colla Toscana , e quindi
mile alla primitiva, e avanti che si esten- passando a Terni per la Vallata di Vaco-
desse colla presa di Lista e di altre con- ne, il suo confine è il fiume Nera dalla
trade degli aborigeni e de'latiui, quando parte di tramontana fino a Nocera, e a
se ne eccettui parte del vecchio Lazio Visso , dove dal monte Fiscello la Nera
che da Nomento quasi vicino a Tivoli vi comincia a scorrere .Dichiara inoltre Fat-
si considera ancora. Perciò l'Alberti di- teschi, di non esser certo che all' antica
chiarò : ora Sabina si chiama tutto quel Sabina veramente appartenessero quelle
paese eh 'è posto fra il lago diPiediluco, città e castella,ch'erano alla destra del-
Rieti, il Tevere e ilTeverone. Questa de- l' Aniene fino al suo versarsi nel Tevere,

scrizione corrisponde a quelle del cardi- ed alla sinistra di questo fino all'antico
nal de Luca, Ughelli, Piazza, solo doven- Ereto, come Fideue, Crustuminio, Cor-
dosi avvertire, che quanto alla giurisdi- Pare anzi da un te-
niculo, Ficulnea, ec.
zione governativa e Clemente XI civile, sto diLiviopienamente decisocene tali po-
dalla provincia di Sabina smembròStron- polazioni non appartennero anticamen-
coue, Piediluco e Otricoli (ora nella de- te alla Sabina. Che tutto il tratto di pae-
legazione di Spoleto, F.), Labro, Confi- se nominalo da Livio era detto de'Cru-
gni e Lugnola ( ora nella delegazione di stumini uè cominciava la vera Sabina
,

Ilieti e Sabina), e Leone XII smembrò se nou da Ereto o Monte Rotondo, pas-
Calvi (attribuendolo alla delegazione di sato cioè il fiume Imella. La regione fu
Spoleto). Siccome poi brevemente descri- ferace e piena di popoli robusti, datene-
verò tutti i luoghi formanti l'odierna de- re in soggezione gli stessi romani, contro
legazione di Rieti e Sabina, per quelli che i quali ebbe coraggio di muover guerra.
vi mancano, oltre i citali che riporto a Dice Sperandio, che lungo poi e difficile
Spoleto, in questo articolo vi sono pure sarebbe il descrivere quanto riguarda il
altriluoghi sabini, ed in numero mag- sito in cui erano alcune città della Sabi-
giore nella Comarca di Roma, cioè nel na, per cui ne darò qualche indicazione.
distretto di Tivoli e nel suo governo di L'antichissima Casperia vuoisi edificata
Palombara, de'quali luoghi lutti tratto a dai primi abitatori del territorio sabine-
Tivoli. Tale èia descrizione che ci lasciò se, tre secoli circa dopo il diluvio, e vi
Sperandio, dell' estensione antica e mo- sono avauzi pr esso Aspra innalzata colle
VOL. LX.
i8 , SAB SAB
sue rovine, verso Rocca Antica, in Pre- la nuova cattedrale, nella festa della ss.

venzano Paramano: si celebra eziandio Annunziata, dovessero celebrare nell'alt*


per magnifica e forte, fioriva ancora sot- tica chiesa Foronovana la messa e il ve-

to la repubblica romana e probabilmen- spero, per disposizione d' Alessandro VI


te perì ne'primi tempi di nostra era, con- nel i4<)5; quindi Leone X nel 1 52 i la di-
a
vertendosi il territorio in diversi pagi. La chiarò i . cattedrale, e concattedi ale Ma-
città di Lauro trovavasi nel territorio di gliano, per cui i vescovi non solo pren-
Montasola,cui die origine il popolo scam- devano il possesso nella cattedrale di Ma-
pato dall'eccidio de'goti che la distrusse: gnano, ma
anche in quella di Foronovo,
Piazza pretese che Lauro fosse così nomi- posta in ampia e spaziosa campagna, e giù
nata dalle sue selve d'alloro. La città di di magnifica struttura il decretato da :

Tarantina si crede succeduta dal castello Leone X fu confermato da Giulio III.


di Tarano. Non lungi sorgevano due Fo- Questa provvisione non ebbe in seguilo
ri,uno detto Foro Vecchio, l'altro Foro effetto, avendo trascurato sabinesi la i

Movo: il Foro Vecchio pare che sia Fo- promessa riedificazione delle necessarie
rano, detto pure Foro di Giano, non sem- abitazioni pei sagri ministri onde custo-
bra il ForodiDecio ricordato da Plinio. dirla e ufficiarla, ad onta che Paolo III
Foro Novo, posto nel centro della Sabina, per risvegliare l'antica venerazione de'fe-
divenne celebre per memorie ecclesiasti- deli per questa cattedrale, concesse due
che, imperocché dopo la distruzione del- fiere pubbliche da farsi ne'vasti prati a-

le città e cattedrali di Fidene


Curi e , diacenti, nelle feste della Purificazione e
Nomento (P), al suo vescovato vennero dell'Annunziata, ne' quali giorni per es-
unite le loro sedi vescovili, onde diventò sere riuscite inutili le provvidenze di di-
la primitiva cattedrale de' vescovi subur- versi zelanti vescovi, il cardinal Delci nel
bicari di Sabina, perantonomasia fu det- 1 7^1 ingiunse ai canonici di Magliano
to pel palazzo vescovile Episcopium , e che vi si recasseroad ufficiarla. Molli so-
corrottamente F'escovio.'Ne trattai a Fo- noi pregi di questa nobilissima chiesa, di
ro Nuovo, collaserie de'vescovi d'Ughel- cui riparlerò, fra i quali l'essere stata de-
li,chiamati sabinesi: sulla porta della corata dal sangue di s. Basso martire, ai
chiesa della B. Vergine, scolpita in mar- tempi di Diocleziano ,
per aver spezzato
mo si legge: Ecclesia Cathedralis Sali- i simulacri degl'idolatri, venendo deposto
norum con i
sotterraneo già degli Ursaci il corpo nel territorio di Curi, presso quel-
e dove fu eretto un altare al vero Dio da lo di s. Antimo. Nella chiesa si venerava

s. Pietro, che con s. Paolo sono venera- il corpo di s. Anastasia verginee marti-
ti i primi promulgatoli della fede in Fo- re, donde furtivamente nel 1678 fu tra-
ro Novo e in altre parti di Sabina, li tito- sportata nella chiesa omonima in Piouia.
lo della cattedrale del ss. Salvatore fu Della celebre e antichissima città di Curi
succeduto da quello di s. Eutimio, e poi parlai al suo articolo e in altri luoghi, già
di Maria ss. Devastata Foro Novo in uno tenuta per regina emetropoMdellaSabina,
alla sua chiesa dai goti e dai saraceni, re- in luogo della qunle trovasi Arci o Archi,
stò abbandonata nel IX secolo, per cui il Torri o Tom, e Grotti di Torri nel terri-

cardinal Isidoro vescovo di Sabina, aven- torio di Fara,non convenendo Sperandio


do nel 1 4-5* trovato il luogo del tuttode- ne aliti con Galletti, che ivi fosse Gabio
solato, vi dovè rialzare dai fondamenti di Sabina, per quanto dissi a Gabio. Il-
il caduto palazzo vescovile, finche l'ono- lustrarono Curi e il suo territorio ss. , i

re della cattedra vescovile fu attribuito Antimo prete coi discepoli Massimo, Bas-
a Mugliano ove tuttora esiste, cou questo so, Fabio, Giacinto, Alessandro, Tiburzio,
che ogni anno il vescovo e capitolo del- Sisinnio,Dioclezio cFlorenzio, lutti mar-
1 AB SAD 19
tiri, ed i 3 ultimi in Osimo. Il corpo di tosto opina che ne luogoCa-
occupino il

s. Antimo fu sepolto nella villa di Pinia- stel Chiodato e Cretone(de'quali a Tivo

no, ove fu eretta nobile basilica e celebre li ne parlo), circa 20 miglia da Roma.

monastero di lutti riporta le notizie e


: Di là facilmente Acrone capo re de'ce-
il Non molto lungi da
culto Sperandio. ninesi uscì pel i.°e più volte control ro-

Curi dovea essere Regillo, come piccola mani, per vendicar le rapite donzelle sa-
reggia e villa realedella regia città di Cu- bine, ed avendolo ucciso Romolo, entrò
ri; pare che fosse nel territorio di Mom trionfante in Roma colle sue spoglie 0-
peo, non in Poggiosommavillacome vuo- pime. Crustumio o Crustumeri, i cui cit-
le Piazza. Tra Regillo e Curi si trovava- tadini uniti alcune volte anch'essi anda-

no le città di origine latina e poi venute rono con quei di Cenina a' danni di Piu-
in dominio de' sabinesi : Ereto, Fidene ma, per punire il torto ricevuto nel rat-
Antemne, Collazia, Nomeuto, Cenina, to, ed era situata poco di là da Cenina.

Crustumerio, ed altre di minor conside- In Crustumio Latinio Silvio mandò uni


razione. Tranne Fidene (F.), ch'ebbe un colonia albana, quindi il rapimento delle
fine diverso, la maggior parte delle altre loro donne mosse parenti alla vendetta,
i

caddero intieramente, e furono incendia- ma Romolo la prese e colonizzò, come fe-


te nelle prime guerre che insorsero tra i ce di Antemna e Cenina. Non conviene
romani e sabinesi. Di Ereto, ora Mon-
i alfattoNibbychein suo luogo sia sorta Pa-

te Rotondo, parlo a Tivoli. Antemne di- lombara, come dico a Tivoli, ma bensì
stante da Roma
3 miglia, fu fondata dai nel ripiano di Tor s.Giovanni,al confluen-
Nibby, Analisi de' din-
siculi, al dire di tede'due rivi principali che forma l'AHia,
torni di Roma j dai sabini secondo Nico- luogo infausto a'romani perla memora-
lai, Memorie sulle Campagne di Roma, ta rotta ricevuta dai galli senoni. Poco di -

e prima di questa città. Era fuori della stante esiste va Cornicolo, di cui pure trat-
Porta Collina, situata sul monte che do- to a Tivoli, perchè ivi sorge Monticelli.
mina il confluente dell'Amene nel Teve- Nota Nicolai, che Crusturaini si volle e-
re. Avendo patito gli antemnati il ratto sistilo nelle tenute di Redicicoli, Mar-
delle loro donne, mossero guerra ai roma- sigliana ove altri posero Cornicolo. Dice
ni e restarono sconfitti, indi furono fatti Sperandio, che da Cornicolo vi è un bel
cittadini romani , e pare che Alarico la pezzo di strada antica, la quale forse ter-
distruggessequando vi pose il campo nel minava alle città sabine di Medullia, Ca-
409. Collazia die il nome alla detta por- meria ov'è s. Polo, e Ameriola forse do-
ta di Roma, da cui era distante 1 5 miglia, ve ritrovasi Civitella di Tivoli; però que-
per la strada Collalina che vi conduceva. sta strada non ha che fare coll'altra che
Vuoisi fondata sopra un colle dal re La- dicevasi diretta a Ficulea altra città sabi-
tino Silvio, che dopo la distruzione d'Al- na. Nelle Dissertazioni dell' accad. ro-
ba venne in potere de'sabini. In Collazia mana d archeologia, ve ne sono alcune
dimorava Lucrezia, quando Sesto Tar- riguardanti diverse delle memorate cit
quinio commise il nefando attentato, che tà, 4 e 5 le seguenti. Di Nicola Rat-
e ne't.
produsse la repubblica di Roma ( f^.). Ne ti : Sopra uri iscrizione Ficuleme, colia
occupò il luogo il castello d' Osa, ed ora quale s'illustra l'antica Ficulea. Inoltre

sono le tenute di Castellacelo e Lunghez- dimg. r Nicolai: Sull' anticaCollazia, Lun-


za , al dire di Nicolai e altri archeologi. ghezza e Osaj di A. Coppi : di Amerio-
Nomento, come notai a questo articolo, è la e Medullia; di Ficuleaj di Cameria;
l'odierna Mentana. Cenina vicina a Ro- di Fidene; di Crustumerio. Nel t. io ri-

ma, non conviene Sperandio con Piazza, portandosi la Dissert. sulle trenta colo-
il quale la suppose in Cauemorlo; piut- nie Albaneàeìcav. Canina, in essa si trai-
20 SAB SAB
la pure diFideue, Nomento, Crustume- disprezzate dagli antichi abitanti come
rio,Cenino, Carnei ia,MedulIia,Collazia, non più c.onfacenti alla loro nuova gran-
Corniculo, Ficulea, Ameriola, Antemna. dezza, le abbandonarono alla desolazio-
Dopo aver Sperandio trattato delle più ne, provvedendosi di altre più deliziose
antiche e dirute città che i sabinesi oc- e più magnifiche abitazioni. Le ville so-
cuparono a'iatini, passa a parlare di quel- no queste, di cui ben presto si videriem-
le che conquistarono prima e dopo la pre- pito il suolo sabino, e nellequali per l'u-
sa di Lista agli aborigeni.Siccome scrive nita potenza nulla più avendo a temere
Dionigi, che tali città erano distanti da all'intorno, all' aperta campagna si deli-
Roma una giornata circa e poco lungi da ziavano o tutto o gran parte almeno del-
Rieti9 ove ne riportai con Dionigi le di- l'anno. Come seguì questa unione, la nar-
stanze da tal città, sembra a Sperandio rai a Roma e relativi articoli, dicendo che
potersi sostenere, che Vesbula fosseov'è scarseggiando la nascente R.oma di don-
Nespolo, anco per somiglianza del nome; ne, e Romolo i

re di essa non avendole
Orvinio, in Canemorto; Bazia o Vazia o potute ottenere per la necessaria propa-
Varia, in Belnioute; Trebula Suffenate, gazione dai popoli confinanti, ricorse cou
in Rocca Sinibalda, piuttosto che in Moli- astuzia a mezzi violenti. Volendo celebra-
torio Romano (di cui a Tivoli); Mefila, re de'giuochi in onore di Nettuno, invitò
in Scandi iglia. A poca distanza da questa ad assistervi le popolazioni circostanti, le

sulle falde del Monte Calvo era un Foro, quali, massime di Sabina come più vici-

oggi detto Massacci e anche Yiconovo : na, anche per curiosità di veder la nuova
ivi è una chiesa dis.Mariadi Colori, an- città, ingran numero vi si recarono colle
ticamente di Viconovo, e forse ivi era Nu- mogli e figlie, venendo accolte con dimo-
r Mentre
madia, non Numanzia di mg. Marini che strazioni amichevoli e distinte.
prese per Nomento nelle Memorie di s. tutti erano intenti a godere dello spet-
Barbara. In Sabina, oltre la mentovata, tacolo, la gioventù romana piombò sulle
fu altra Trebula Mutusca, un miglio da donzelle straniere e le rapì (in numero
Monte Leone. 11 paese sabino per qual- di 683, scrisse Dionigi). I sabini desola-
che tempo si distese nelle città compre- ti, doverono piangere la perdita di cir-

se fino al fiume Pescara e di là fino a ca 700 donne, fra le quali la bellissima


Norcia (^.), e seguendola direzione del- Ersilia fu riservata per moglie di Romo-
la Nera il terreno compreso tra quel fiu- lo, ed altra avveneute fu destinata sposa

me e dai monti A pennini e Marsi. Sono a Talassio giovine d'una delle principali
più note le città di Furconio, Amiterno, famiglie romane,doude quello che greci i

Olricoli{V.)> Palazzo,e Cutilia della qua- negli sponsali chiamavano Imeneo a pre-
le parlai a Rieti, come di altre citlà dei siederli, Talassione fu detto poi dai ro-
sabini. Testrina 3 miglia d'Amiterno, poi mani, ed giuochi Neltunali pel clamo-
i

Forulo, che servi ad accrescere la pros- roso avvenimento furono indi denomina-
sima Civita Tommasa, tenuta per una ti sabini. Pieni di rancore e anelanti ven-

delle più antiche citlà de'sabini, e diver- detta, i traditi padri e parenti delle ra-

se altre. pile donne si prepararono con alleanze


Le ricordate città, più o meno a misu- a sterminatrice guerra. Invece i romani

ra dell'età loro, erano in Sabina quando non trascurando i preparativi di difesa,


questa si unì a Roma. Se per tale avve- usarono i più acconci modi per calmare
nimento si aumentò la fama de' sabini, l'animo delle rapite vergini, se ne pro-
l'unione portò di conseguenza il dirocca- curarono l'affetto e ne adottarono i co-
mento di molte città sabine , distrutte stumi e i riti per meglio appagarle. Im-
da'comuni nemici de' collegati, o perchè pazienti i vicini antemuiati,ceninesie cru-
SAB SAB 21

stumcri di sfogare il loro furore per la nendo puniti i sediziosi. I sabini abitato-
grave onta ricevuta, si scagliarono sui ro- ri dell'antico Lazio e probabilmente ipo-
mani, quali li respinsero e vinsero, trat-
i
poli di Tivoli, Collazia e altri adiacenti,

tandoliRomoIocon indulgente politica u- si unirono co'gabii de'latini inquietando


inanissimamente, per cui ottenne chepiù Roma sotto Tarquinio il Superbo ultimo
di 3ooo di loro passarono a stabilirsi iu re : Gobio fu occupato con frode, ed i

Rouia , aumentandone le forze. Intanto sabini poterono ritirarsi senza aver pati-
Tazio re di Curi con ordinato e forte e- to altri danni. Nel 25o diR orna Valerio
sercito di sabinesimarciò su Roma per Publicola, nel 252 Cassio, nel 279 nuo-
appagare la geuerale vendetta; si combat- vamente Publicola, nel 3o,4 C. Perdio
tè con varia fortuna e pari valore, tutta- Barbo, tutti consoli, furono costretti di
\olta pel numero maggiore Tazio otten- marciare contro fìdenati, i nomentani,
i

ne qualche vantaggio , ma rinnovata la i tivolesi e altri sabini, che ancora non

battaglia, nel calore della mischia, a con- sapevano accomodarsi all'unione con Peo-
siglio di Ersilia si lanciarono le sabine,di- nia, e ne riportarono trionfo. Que'diNo-

venute spose e madri de'romani, nel cam- mento nel 4 1 6 usciti a danno de'romani,
po, coi loro bambini in braccio, gridan- restarono vinti e dovettero accettarne la

do pace e concordia. A questo spettaco- cittadinanza. Tuttoil paese bagnato dalla


lo di amore edi coraggio, restarono com- Nera e dal Velino non venne in potere di
mossi combattenti, caddero loro le armi
i
Roma, se non dopo la terribile distruzio-
di mano, si convenne ad una tregua, po- ne di sue città, e dopo che tutto colle ar-
scia a solenne trattato di pace, d'alleanza mi l'aveano scorso consoli Q. Fabio Mas-i

e di perfetta unione, formandosi devonia- simo Rulliano nel 458, CurioDentato nel
ni e sabini un popolo solo. Che Romolo 463, e nel 5 2 censori C. Aurelio Cot-
1 i

regnerebbe con Tazio io Roma, la quale ta, e M. Fabio Buteone. Il sabino di Re-

appartenesse promiscuamente a'sabini, ed gillo Appio Claudio si uni co' romani dopo

ai romani quali si dicessero anche qui-


i la cacciata de're, seco conducendo 5ooo

riti o curiti, da Curi patria di Tazio e del- sabini atti alle armi, o come altri scrivo-

la maggior parte dell'esercito. Con Tazio no 5ooo famiglie. Gli altri sabini veden-
si stabilirono in Roma, oltre diversi rag- do che la provvidenza preparava Roma
guardevoli nazionali, quasi altrettanti sa- a grandi destini, a poco a poco pacifica-
bini nel numero eguali a quello de' ro- mente o per forza cederono alla formida-
mani, aumentandosi il senato romano con bile potenza romana. Nel succedersi gli

ioo senatori di patrizie famiglie sabine. accennati avvenimenti, le principali città


Queste convenzioni degli antemniati, ce- sabine e specialmente più vicine a Ro- le

ninesi,crustuuaeri, e sabini di Curi e col- ma, rimasero desolate e prive del più im-
legali di Tazio, non piacquero alle altre portante che avessero. Nondimeno tutte
città e popolazioni sabine, per cui, come queste trasmigrazioni e vicende, la Sabi-
narrai a Roma, dovettero più volte pu- na non restò intieramente abbandonata,
gnare i romani cogli uniti sabini, contro fiorendovi la coltivazione delle terre , e
emuli sabini. Romolo e Tazio
gli altri divenuta territorio della gran metropoli
marciarono contro Camelia, che vinta fu Roma, dappertutto si fabbricarono son-
ammessa alla cittadinanza di Roma, ove tuose ville e case di campagna per servi-
4ooo de' suoi abitanti furono distribuiti non meno a' sabini, che ai
re di diporto
nelle curie. Tulio Ostilio, successo-
11 re romani componenti una medesima
nativi
re del sabino Numa , ebbe differenze coi nazione. Magnifiche ville con lusso si e-
fìdenati e altri sabini confinanti cogli an- dificarono pure nel territorio di Tivoli, e
tichi etruschi neH'anno86 di Roma, ve- di qua dall'Amene oTeverone,eper con-
22 S A B S AB
seguenza in paese sabino. Nomenlo vantò rìlarono i! trono, e le più eminenti digni-
le ville di Attilio, Marziale, Seneca, Ovi- tà e gradi. Oltre i nominati, Pomponio
dio e Quinto. Vicino ad Ereto vi fu quel- viene celebrato anchequal padre del som-
la del nobile s. Restituto martire. Nel ter- mo Numa Pompilio 2.° redi />orm7,eper
ritorio di Crustumeri vi furono le ville de- il qualeivi vissero illustri le famiglie Pom-
gli Stazi, di Nerone, di Servio Tullio, di ponia,Pinaria, Emilia, Pauìa,Babula,Pa -

Aureliano, ed anche di Mecenate. Vicino pa, Scaura, Lepida, inomatissime per fa i


-

ti Curi n' ebbe la consolare famiglia di sti consolari, di dittature e di trionfi. Sa-
Piniano. Ne'diutorni di Regillo
si notano bino fu Anco Marzio 4-° re di Roma. Ser-
le ville diFabio Massimo e Pompeo Ma- vio Tullio 6.° re di Roma era di Corni-
gno presso Mompeo, di M. Terenzio Var- culo, la il successore Tar-
cui figlia sposò
ronenel territorio di Bocchignano. Tre quinio Superbo per le prepotenze del
il
,

antiche riconobbero vicino a Ta-


ville si quale Pioma proclamò il reggimento de-
1 anme o Tarino, cioè di Marco Agrippa mocratico, che avea meditato il sabino
vicina a Monte Buono, cosi quella della Servio Tullio. Non meno gloriosi i sabini
gente Fulvia, e quella della gente Flavia furono sotto l'epoca repubblicana di Ro-
a Fianello.Duese ne ricordano nella cam- ma, avendo contribuito all' istituzione di
pagna di Lauro delle famiglie Cotta e siffatto governo il sabino P. Valerio Po-
Pierleoni, cui successero Cottanello e Ca- blicola, della celebre famiglia Valeria. 11

stiglione. Molte ville ricorda Dionigi e si- senato ebbe sempre nel suo seno disliu-
tuate nella campagna Reatina, che deli- ti sabini, tanto nella repubblica, che nel-

ziavano le romane famiglie Corio-


nobili l'impero, in cui ottennero le cariche più
lana,Cotla,Cannea,Cocceia,Clodia,Mu- cospicue. Il valorosissimo Labieno Sabi-
nia, Appia, Quarta, Flavia, Serena e al- no fu luogoteuenle di Cesare, che in tut-

tre molte; famose furono le rammentate te le battaglie restando al fianco del gran
a Rieti. Tra Terni e Narni, P. Cornelio condottiero, nelle guerre coi galli varie
Scipione vittorioso de'cartaginesi, fabbri- volte lo tolse a gravi pericoli, come si ha
cò una villa; due furono non lungi da O- da T. Livio. Dalla famiglia Valeria pro-
li icoli o Ocricolo, di T. Annio Milone, e vennero, oltre ì Valeri, Furi, Papuri, i i

della celebre casa Manlia. Piazza ne con- i Publicoli, gli Aureli, Flavi ed Vela- i i

tò 6, cioè presso Casperia, del nobile s, ri, de' quali la storia ne registrò le pre-
Eustachio martire; verso Catino, di Nu- clare gesta. Tra i rami della gente Vale-
ma; della famiglia Gabinia in Gavignano, ria, meritano special menzione i Flavi; e
della Settimia in Stimigliano; di T. Vezio gli Aureli, che si divisero nelle famiglie
in Collevecchio, e di M. Tullio Cicerone Cotta, Onesta e Scaura, tutte ricordate
traCantalupo e Selci, poco lontano da Fo- con onore, e dalla medesima uscì il gran
ro Vecchio e Foronovo, ma non è certo. Marco Aurelio imperatore. De' Flavi poi
I sabini passati in Roma , conservando sonoa nominarsi gl'imperatori Vespasia-
sempre amore ai luoghi di cui vantavano no, il clemente Tito, e Domiziano; ed i

l'origine, furono solleciti in erigervi ville ss. Flavio Clemente Flavia Domitilla , ,

per vivervi deliziosamente; essendo gloria Domitilla,e Serena. Questi Valeri, Au-
il reputarsi discendenti dall'anticoechia- reli e propagarono in diversi luo-
Flavi si

ro sangue sabino, e vi trassero a fare al- ghi della Sabina,come a Trebula Mutu-
trettanto i romani loro parenti , onde ne sca presso Stroncone nel Vico Falacri- ,

fu abbellita Sabina tutta. In Roma per- no presso Civita Reale, di cui feci cenno
tanto grandemente fiorirono e brillarono a Rieti. La sabina famiglia Claudia oriun-
il valore, la saggezza, la dottrina e altre da di Regillo ebbe tra le sue linee quelle

virtù de'sabini e loro discendenti, che me- de'Claudi, dulia quale fiorirono Tiberio
S A B SAB 23
e Clautlio imperatori; de'Pulcri o Publi, notai in principio, furono ammirali qua-
come P. Claudio autore della via Appia, li seguaci della pura morale e della reli-
Claudia moglie di s.Pudenle senatore; dei gione,percui si spiega l'etimologia del lo-

Rcgillensi ; de' Marcelli Eserniui, come ro nome. Con molte virtù, i sabini posse-
C. Marcello che sposato a Ottavia sorella derono in grado eminente il valore guer-
d'Augusto, il figlio Marcello dovea suc- riero, la probità, la giustizia, l'amore al-
cederlo ueirimpero;de'ClaudiNeroni che la fatica, la modestia, la frugalità, che li

die Nerone imperatore adottato da Tibe- rese alquanto severi. Gli storici sono con-
rio , divisa nelle linee Calvana ed Eno- cordi in esaltare ne' sabini questi e altri
barba famose per consolati, preture, cen- pregi, che infusero ne'romani co'quali si

sure, pontificati e trionfi, non che per l'im- unirono, e con le popolazioni che si pre •

peratore Aureliano come oriundo di Cru- giauo discendere. Cicerone non dubitòdi
stumeri. Si vuole chela gente Manlia de- proclamare i sabini, fior d'Italia , ed il

li vasse da Sabina, e che avesse villa presso più sicuro appoggio della romana repub-
Magliauo; si divise ne'Cincinnati,Acidini, blica, per l'alta stima che generalmente
e Vulsona, celebratissi me anche per Atti- godeva il nome sabino. Sperandio riunì
co grande amico di Cicerone, e per Ani- le testimonianze degli scrittori, sulla forte
ciò Manlio Severino Boezio. Dalla fami- e virtuosa uazione sabina, paese fecondo
glia Licinia discese l' imperatore Nerva e abbondante, ubertoso e fertile d'ogni
ili Narni. E' questione, se i due impera- specie di frutta e di vino, anche per l'at-

tori Filippiche pei primi abbracciarono tenta coltivazioue degl'industri abitanti.


il cristianesimo, sienodi Crustumeri, odi Soprattutto fu encomiata la prudenza e
Bosra d'Arabia, sabini essendone proge- i la politica de'sabini, che rifulse ne'prima-
nitori; da loro uscì l'imperatore Licinio. ri personaggi che die a Roma domina-
Si reputano sabini Corneli, fra'quali il
i trice delmondo. Noma principalmente
proconsole s. Sergio Paolo; altrettanto di- introdusse fra roma ni, colla religione, le
i

casi di M. Curio Dentato, che vuoisi de- più belle istituzioni e costumanze. Tra i

li vaio da Curi, vincitore de'sanniti e di sabini prevalsela credenza di adorare un


Pirro, e autore della cava Curiana nella Dio solo, ne ebbemoltiplicitàdi numi, e
valle di Ridi, che divenne il più fertile fu contraria al politeismo. Presso loro era
terreno di tutta Sabina diseccata la pa- in grande onore la deità Vacuna, in cui
lude^ e per la quale le acque del Velino simboleggiò l'unità, ed a cui innalzò più
e del Turano nel cadere nella Nera for- magnifici templi, avanzi de' quali sono
mano il tanto famoso spettacolo della ca- nella valledi Licenza, e presso l'antica In-
duta delleMarmore, tuttoavendo descrit- tcrocrea città sabina in luogo che ritiene
to a Rieti. Con maggior fondamento sem- il vocabolo di Vacunio, non che in altri
brano sabine le nobilissime consolari fa- luoghi; ed in Roma stessa ne furono in-
miglie Servìlia fidenate, e Pompea forse nalzati, e conosciuti anche sotto il nome
di Regillo; Sertoria di Norcia, di cui Q. di Vesta. I sabini di Vacuna ebbero l'i-
Sei-torio nel666 trionfò nelle Spagne. dea che fosse un dio universale,immenso,
Sabine furono le imperatrici Poppea mo- infinito. Vacuna fu quindi venerata sot-
glie di Nerone, Giulia sposa di Tito; sa- to diversi nomi, comedi Cerere, Diana,
bini furono quegli altri celebri che notò Minerva, Bellona, Vittoria, Giunone. Af-
Sperandio, tanto caldo raccoglitore delle fermandoDionigi che tra'sabini fu in ve-
patrie glorie, di monumenti e d'iscrizio- nerazione la dea Ferouia, ed in fatti del
ni onorevoli. Seguendo il suo metodo ,
culto a lei prestato si conservano alcune
qui dirò iu breve, de'costumi e della reli- memorie in diversi luoghi di Sabina, par-
gione degli antichi sabini. Questi, come ticolarmente in Trebula Mulusca ed in
24 SAB SAB
Narni, e sostenendosi da qualche scritto- che abitassero nella campagna , sembra
re che Feronia fu la stessa che Giunone, che tutti insieme componessero una spe-
di conseguenza al dio Vacuna spettano cie di municipio, non «/particolari sta-
le memorie del culto e de'templi che in tuti, ma colle leggi romane si governasse-
Sabina fu prestato e rispettivamente fu- ro, laonde non
furono ne potevano es-
vi

rono eretti a Feronia, secondo Sperandio. servi metropoli. Quindi sebbene Curi po-

I sabini nel Vacuna da loro adorato, ri- tesse andar superba per l'antichità di sua

conobbero l'unità della natura, dottrina origine, e per aver dato a Roma de' re,
che Numa si studiò di propagare in Ro- e per altri singolari suoi pregi, per cui im-
ma, acciò questa divinità fosse adorata propriamente alcuni la chiamarono ca-
sopra tutte le altre, la chiamò quale egli po di tutta la provincia e città regia, non
Tacita cioè ineffabile; fece fabbricarle un per questo si deve credere che giammai
tempio rotondo col nome di Vesta e Va- fosse metropoli di Sabina. Altri chiama-
cuna, con ingiungere la conservazione del rono l'antichissima ecospicua Rieti, prin-
fuoco perpetuo, in figura dell'universo e cipessa della vecchia Sabina; questa di-
per rappresentare l'unità. Seguendo i sa- stinzione si deve intendere, che Rieti fu
bini questa teologia, non è meraviglia che inler primarias urbes sabinorum, cujus

poi facilmente abbracciassero pei primi vetustissima est origo, quìppe quani abo*
Gesù
la dottrina di Cristo , indi valida- rigenes urbe sua Lista pulsos intra se re-
mente difendessero i cristiani suoi segua- cepisse, attori ante bellum trojanum fa*
ci e la chiesa. L'adorare un solo Dio dai ctum est. Al che può aggiungersi con Stra-
sabini, fu secondo la maniera da Noèsta- bone: Realinorum multo rum gentts mi"
bilita, e più. conosciuta nella discendenza rum in modum nobile. L'aggiunta diioo
di suo figlio Sem, mediante i misteriosi senatori sabinesi ai 100 romani, fu per
e pacifici sagrifìci , e non superstiziosi e l'equilibrato governo politico e unito di
crudeli che alia vera religione si oppon- Roma e di Sabina tutta. L'ulteriore divi-
gano, come furono le cerimonie prescrit- sione fatta da Servio Tullio di Roma in

te da Numa. Moltiplicatesi poi le deità i83 centurie, composte di nobili e di ple-


tra' romani, e divenuta Roma centro del- bei, domiciliati nella città o fuori e tutti

l'idolatria, anche in Sabina essi le intro- aventi la medesima cittadinanza,ebbe per


dussero. iscopo principale la milizia e la guerra,
Il primitivo popolo sabinese fu aman- come pure l'interior governo dello stato.

tissimo e propugnatore della natia liber- Concorrendo dunque nella stessa disposi-
tà, seguendo poi la nazione l'unione con zione la milizia e il governo questo ia ,

Roma, la forma governo non fu


del loro rapporto alla Sabina collegata con Roma,
in certo modo alterata, per avervi un re per necessità dovette essere quello me-
connazionale, e per esercitarvi molta in- desimo che in Roma dominava, e l'una

fluenza, accomodandosi di mano in ma- e l'altra nazione sì dentro che fuori, vi-

no al sovrano ingrandimento di Roma, cendevolmeute colle stesse leggi e politi-


mentre quando adottò il governo repub- ca sostenevansi.Ed è perciò che 28 gior-
blicano questo anzi riuscì più confacente ni prima ordinariamente s'intimavano i

all'indole e politica sabina : compenetra- comizi, acciò comodamente vi potesse in-


li gl'interessi e l'intendimento, i sabini tervenire ogni cittadino che ne godeva
seguirono e goderono de' sublimi destini il diritto. I fasti romani ridondanti di per-

di Roma. Que'sabini, che seguendo Tazio sonaggi sabini, chiamati non meno dalla
e Curi eransi collegati co'romani, fino ai campagna che da Roma a sostenere le
più avanzati tempi della repubblica, sia principali cariche della repubblica, ne so-
che dimorassero nelle rimaste città , sia no provatomele iscrizioni sparse intut-
S A 13 SAB 25
ta la Sabina, cioè de) privilegio di tanni- imperatori greci d'oriente vollero vendi-
cipii in ogni luogo come Roma, e della care i domimi ti' Italia, e perchè più fa-
perfetta cittadinanza romana, che lunga- cilmente si potessero difenderne le fron-
mente goderono le città e il popolo sa- tiere dalle nemiche invasioni, la divisero
binese. Sussistono di ciò monumenti per in più parti e contadi, e più persone in-
Trebula, Ocricolo, Terni, Piieti e altre, vestendone,!! principio diedero a quel con-
tutte qualificate per municipii. Continuò tado che nel territorio sabiueseebbe il ve-
questa ragione di municipio in tempo an- scovo Foronovano, del quale poi riparle-
coradell'impero romano, e dopo eziandio rò. La Sabina soggiacque come Roma al-
che in più provincie l'Italia fu divisa. Im- l'invasioni de'barbari, e quelli che più lun-
perocché per tale partaggio, o niuna po- gamente vi esercitarono il dominio furo-
sitiva variazione si fece, in ispecie nella no goti, e più a lungo longobardi, i
i i

Sabina, se non tardi assai e allorquando quali penetrati fin dal 569 in Spoleto (F.)
Costantino il Grandea ciascuna delle pro- e sue adiacenze, ne formarono poi il duca-
vincie assegnò il suo rettore, e se alcuna to, al quale unirono in seguito quasi tut-
innanzi ne avvenne, questo non fu che il ta la Sabina da loro ferocemente mano-
cambiamento dallo stato municipale in messa. Perirono città, devastarono le se-

quello di colonia, e di formare in questo di vescovili, distrussero gran parte degli


paese tante piccole repubbliche, quante abitanti, giacchècome leggo in Fa Mescili,
erano le sue città, e l'una indipendente Memorie del ducato di s. Gre- Spoleto,
dall'altra. Ne polea diversamente avve- gorio raccomandare al vescovo di
I nel
nire, sì perchè la giurisdizione del prefet- Nomento la chiesa di s. Antimo, alla qua-
to di Roma si estendeva fuori di essa 470 le dopola desolazione di Curi avea dovu-
stadi, come perchè i prò prefetti, i pro- to passare e ritirarsi il suo vescovo, scrive
pretori,! proconsoli, i giudici, i messi, che che quell'antica diocesi era rimasta sen-
dal prefetto odall'imperalore erano spe- za popolo. Lo stesso monastero di Farfa
diti nella Sabina, ed i conti, gastaldi,scul« restò rovinato, ed il non trovarsi per tut-
dori o sculdasci, e governatori che in es- to il tratto della vasta diocesi di Sabina
sa risiedevano, non impedivano che nelle un solo castello ne'due secoli Vili e IX,
di lei città i privati magistrati si creasse- ma soli villaggi e casali, bisogna dire che
ro e gli officiali, per la cura delle rendi- 1' esterminio qui fatto dal furore prima
te, dell'annona, degli edilìzi e delle vie de'goti e poi de'longobardi, siccome il ma-
pubbliche, vale adire gli edili, questori, cello de'poveri abitatori, fosse il più la-
duumviri, decurioni e senatori, quali i col grimevole. Dall'epistole di s. Gregorio I
comune del popolo formavano una spe- rilevasi che la chiesa romana possedeva
cie di senato, comizio, pretorio , ordine, un patrimonio pingue in Sabina, che fa-
e di piccole repubbliche, come rilevasi dai ceva amministrare da un Difensore^.)
superstiti monumenti di Casperia, Fide- o rettore che soleva essere uno de'prima-
ne, Curi, Trebula, Terni ed altre. In ta- ri chierici della Sede , con quell' au-
s.

le stato si trovò per più secoli la Sabina, torità e giurisdizione che descrissi anco
quando diviso essendo già l'impero in o- a Patrimoni della Chiesa Romana, a-
riente e occidente, e questo tuttodì ve- vendone pure in Norcia, a Carseoli, tra
nendo turbalo dalle civili discordie, non i sanniti, oltre il patrimonio del Sannio.
meno che dalle frequenti scorrerie dei Questo patrimonio di Sabina non fu
barbari, Italia intieramente cambiò di a- sempre della medesima dimensione, a-
spetto, con governo e sistema differente, vendo dovuto dipendere dalla giurisdi-
che narrai a Roma, e a Piavenna eziandio. zione che ora maggiore ora minore pre-
Caduto l'impero occidentale nel 47^, gli tendevasi dai longobardi duchi di Spole-
26 SA B SA b
lo, come ancora non fu denominato «em- ca, e dialtri conti da essi investiti, espe-
pie patrimonio. Qualche volta fu chia- cialmente degli abbati Farfensi, le popo-
mato Romania o territorio romano o lazioni alcune rocche e castelli si fabbri-
di Roma, al quale articolo dichiarai in cassero, e quindi altri feudi derivassero
che consisteva tale contrada, cioè con sif- di iuferior condizione, o in favore di quel-

fatto nome sembra venisse indicato quel li che l'aveanoedificati,o di coloro a'qua-
paese, che dalfiume Fa rf.i, fin dovegiun- li T investitura ne venne accordata col-
geva il ducato Spoletano, stendevasi lun- l'utile dominio. Molti di essi vi si man-
go il Tevere e l'Aniene verso Roma. Tro- tennero lungamente, passandone il dirit-

vasi anche detto Patri monili m utrumque to ne' discendenti; e per la morte o civile
Sabinense,e questo espressamente dicen- o naturale di molti, l'utile dominio col
dosi appartenere alla s. Sede, pare che diretto restò consolidato. Finche pertan-
possa intendersi per quella parte di Sa- to e quanto potè la s. Sede esercitarvi la
bina già chiamata Romania, sulla quale sua sovrana giurisdizione liberamente,
mai si erano intrigati duchi longobar-i costumò sempre o di ritenere, o di fre-
di, e per l'altra superiore che è noto aver quentemente spedire nellaSabina qualche
essi dominata. Almeno, dice Sperandio, personaggio, che col titolo ora di rettore,
non si sa quale altro principio possa aver ora di difensore , ed anche di conte del
sortito l'accennala divisione, percui mg.r territorio sabinese, in suo nome la gover-
Dorgia Dell' Istoria del dominio tempo- nasse, mentre ogni popolazione, rocca o
rale della s. Sede, da esso ripete il tito- castello veniva retta dal proprio feuda-
lo di Efjiscopus utriusque Sab'inae 3 da tario barone o vicario. Quindi la giuris-

Leone X dipoi inlrodottoa quietare i po- dizione de' rettori, difensori e conti ge-
poli malcontenti dell'unione da lui fatta nerali della Sabina non fu sempre h me-
della chiesaForonovana con quella diMa- desima, dovuta essendosi regolare a mi-
gliano, ed usato in seguito nelle meda- sura delle prepotenze e vicende, alle qua-
glie che più tardi dispensò ai seminaristi li fu più voltesoggetta,o nell'interno dagli
il cardinal AndreaCoiMui: Episc. utriusq. stessi feudatari baroni e vicari, o nell'e-
Sabinae. Seppure non voglia credersi ta- sterno dai più forti competitori. Ma re-

le titolo utriusque Sabinae, allora essere pressa l'insolenza de'primi e tutto all'in-
stalo ritrovato a comprendere e signifi- torno il buon ordine ripristinato, singo-
care le due chiese unite, onde il vescovo larmente da Sisto V nel 1589, e per la
sabiuese,fin lì privativamente inteso pel riforma eseguila da Clemente XI, il go-
foronovano, da ambedue avesse il nome, verno di Sabina si estendeva non solo so-
e non da una ed in ispecie dalla Ma-
sola, pra i castelli della camera apostolica e
glianese, su di che verteva il contrasto perciò detti camerali, ma sopra i feuda-
maggiore. Dai sunnominati contadi e du- tari ancora o baronali di qualunque spe-
cato, nella Sabina ebbero originealtrifeu- cie.Imperocché castelli camerali, come
i

didi minor considerazione, dappoiché ri- immediatameute soggetti al temporale


trovandosi essa dopo la desolazione in cui dominio de'Papi, erano retti per mezzodì
i di lei aveano le sue cit-
cittadini lasciate Governatori o Podestà ( f^.) destinati dal-
tà, e dopo l'ultima rotta chea questeed la s. Congregazione di Consulta (^.), col-

alle villeerasi data dai medesimi barbari, la dipendenza e subordinazione al retto-


quanto piena di popolo, altrettanto scar- reogovernatore generale della provincia.
sa di abitazioni, quali anche reggere po- 1 feudi e castelli baronali pure alla s. Se-

tessero alle minacciate invasioni di nuo- de immediatamente soggetti, erano go-


vi e più fieri nemici, d'uopo fu che per vernati da quelle persone medesime che
indulgenza de' memorati couli o del du- gli aveano infeudo.odailoro luogotencn
I A I SAB 27
ti e uditori, quali tutti per altro in ciò d'Italia; e che Leone, Ramo e Giuseppe
che riguardavano gli affari delle rispet- (lux sabinensis fossero ministri pontifi-
tive comunità ,
gli ordini universali di cii,ovvero duchi o marchesi di Spoleto,
tutta la provincia , ed i ricorsi doveano o anche di Camerino. Sperandio, dopo a
anch'essi dipendere dal governatore ge- ver inclinato a tal parere, cui si oppone
nerale. Questi rettori o difensori o gover- Fatteschi , ancora più ragionevolmente
natori generali del sabinese leni torio, an- crede tali duchi semplicemente baroni
ticamente nonaveano in esso alcuna par- feudatari di qualche città o luogo di Sa-
ticolare residenza, ma quando occorreva bina, con titolo feudale di ducato o mar-
che mandati vi fossero a rendere ragione chesato, ed auche attribuito nomine te-
ai popoli nulli certo loco all'gabantur. nus solamente dai sovrani secolari. Spe-
Laonde questi ministri pontificii nel gi- raudio continuando la serie de' difensori
rar la Sabina, come i messi o pretori o o rettori, con Berardo conte del 1019 ,
giudici dell' impero romano, in his loci insieme con Oddone, il quale nel 024 lo 1

sedevi dovessero ciascuna volta stabilire, fu pure unitamente a Gregorio conte cM


in quibus oportet praesto esse rectorem; territorio sabinese. Nuovamente nel o3q 1

e che quando alcune circostanze obbligati Crescenzio e Oddone fratelli, nel qual an-
gli avessero a chiamare le parti fuori del no Giovanni figlio di questi e nipote del-
di loro dominio, tale accidentale residen- l'altro e a lui uuito. Senebaldo e Stefano
za niun diritto di maggioranzaaquel luo- conti nel 1061, indi questi rettori e conti
go importasse sopra gli altri, e checiòse- profittando degli scismi e turbolenze della
g ui lo sarebbe absque ullìus infuria. Per Chiesa si arrogarono per diritto l'uffizio,
cui de' rettori, conti e governatori gene- lo fecero ereditario e governarono eoa
rali dellaprovincia Sabina, si trovano nei dispotismo, ad onta che i popoli si mo-
tnonumeuli antichi e farfensi, di aver al- strassero di voti ai Papi. Questi sonoi ret-
f
zato loro tribunali anche all'aperta cam-
i tori trovati da Sperandio ne monumenti
pagna, col nome di Sabina e sabinesi, e farfensi, ai quali come dirò ripugna Fat-
non dal luogo di loro eventuale residen- teschi. Intanto devesi parlare dell'origine
za. Lai." istituzione de'mentovati rettori, del sovrano dominio della s. Sede sulla
difensori, conti ogovernatoii generalidel Sabina.
territorio di Sabina, viene comunemente Avendo longobardi usurpato l'ampio
i

attribuita a s. Gregorio I del590,edeb- patrimonio di Sabina nel pontificato di


be,come notai, per sistema di sceglierli dal Costantino, nel 742 Papa s. Zaccaria si
romana. Ta-
ceto de'chieriei della chiesa portò a Terni a reclamarlo dal re Luit-
le fu quell'Urbico difensore del Sabino prando, e dopo 3o anni ch'era stato oc-
destinalo da s. Gregorio I, dopo il quale cupalo lo riebbe anche con altri terrilo-

siuo al 948 non si conosce il nome dei rii, insieme a quelli d'Orte e di Narui, co-
successori, per le vicende de'tempi e del- me attesta il citato Borgia, Memorie di
la Sabina, ne' quali la s. Sede più volte Benevento 1. 8; ed il Piazza dice che
1, p.
perde e ricuperò il territorio. In tale anno ciò seguì in Roma nel palazzo Lateranen-
si trova Azone comilis terriloriiSabinen. se con gran solennità e contento de' ro-
Nel c)49Teuzone comitis rectonsque Sa- mani, avendo il Papa invitalo poi il re
binen. Nel cp8 Teobaldo marchese, Gi- alla sua mensa, e fatta quindi una grati
raldo del 964 rettore del erri torio sabi- I processione da s. Maria ad Martytcs as.
nese comitis. Crescenzio e Oddone o Ot- Pietro in rendimento di grazie a Dio.
,

tone del 1007 fratelli e conti del territo- Con questa reintegrazione del patrimonio
rio di Sabina. Muratori suppose eh' essi sabino si aumentò il principato della si
fossero officiali dell'imperatore del re Sede , stabilmente incomincialo sotto s.
28 SAB SAB
Gregorio ducato romano, comedi-
II col (rimonto. Sui confini insorsero questioni
chiarai a Roma, compreso Narni e Otri- e controversie coi reatini, di cui non man-
coli, indi autuentato con l'Esarcato di Ra- cò Adriano I di renderne avvertito Car-
venna (/''.), il quale venendo poi invaso lo,' con l' epist. 68. Ma che queste defe-
da Astolfo re de'longobardi, Pipino re di renze de'confini fossero poi pacificamen-
Francia a istanza di Stefano 111 l'obbligò te nel783 composte, ce lo attesta il di-
a restituire in uno a Narni, ampliandoli ploma confermatorio Lodovico I, ri- di
dominio temporale della chiesa romana portato daBorgia nell'Istoria, dove si par-
con altre donazioni. Desiderio re de'lon- la dell'affare già concluso, colla termina-
gobardi, sebbene fosse montato sul trono zione del territorio di Sabina dalla parte
colla coadiuvazionedel Papa, occupò di- di Rieti, la qual città già faceva parte dei
versi patrimoni e quello ancora di Sabi- domini della romana chiesa. Carlo Ma-
i

na, per cui s. Paolo ricorse a Pipino. Im-


I gno meritò che s. Leone III nell'800 ri-
perversando Desiderio contro Papa A- pristinasse in lui l'impero d'occidente, nel
driauo I, e minacciando la sua vita e la qual anno rinnovò la donazione della Sa-
rovina di Roma, il Papa implorò l'aiuto bina, la quale pacificamente venne a pos-
di Carlo Magno figlio di Pipino, il qua- sedersi tutta consovrano dominio dai Fa-
le calato in Italia nel 773, e vinto Desi- pi , inclusivamente alla porzione longo-
derio, l'imprigionò e die fine al regno lon- barda espressamente distaccata dal duca-
gobardo. Carlo Magno nel 77^0 Roma to di Spoleto, come bene avverte Fatte-
donò alla s. Sede i ducati di Benevento sciliconfutando le assertive di Muratori,
e ili Spoleto, i quali per allora intieramen- sempre poco favorevole alla sovranità
te non consegnò, solo dismembrando da pontificia, il quale falsamente prelese che
Bene ventole città di Campania, eda Spo- la Sabina nel secolo X facesse ancor parte
leto quella parte di Sabina eh' era com- del ducato spoletano, benché ciò avesse
presa nel suo ducato, la quale donò a s. riconosciuto nel g3q dichiarandola unita
Pietro, restituendo in pari tempo l'altra al ducato romano. Fatteseli! ribatte pu-
porzione di Sabina, ossia il patrimonio oc» re lo storico Giannone, altro avverso al
cupato dai longobardi, ponendone il do- dominio temporale de'Papi, che con al-
cumento giuralo sull'altare di s. Pietro : tri di simile pensare volle confondere il

B. Pctro nutritori vestro prò luminano- ducato, e la provincia di Sabina co'patri-

rum concinnationibus } atque alinwniis monii e allodiali della chiesa romana. In


pauperum, come nella lettera che in rin- conseguenza della donazione di Carlo il
graziamento gli scrisse Adriano nel 78 1 I suo cappellano o messo o nunzio Magine-
riportata da Cenni nel t. r, Mon. domi- rio, con Iterio abbate spedito da Adria-
nationis Pontificiae, epist. 63. Il Borgia no I, ne fissarono! confini, ed il Papa ne
ne produce la testimonianza, dicendo che entrò subito in possesso, ed esercitò pie-
questo patrimonio per munificenza diCar- na giurisdizione temporale in tutta la Sa-
lo Magno divenne territorio della chiesa bina assegnatagli. Noterò che la restitu-
romana con tutta la Sabina. Dall' epist. zione e donazione del resto della Sabina,
70 del Codice Carolino vedesi più distin- confermarono e ratificarono altri impera-
tamente ciò che da antichissimo tempo tori, come Ottone I quando fu coronato
apparteneva alla s. Sede in Sabina, tam in Roma daGiovanni XlI,avendola con al-
dzcivitalibus^quam de diversis territoriis, tri luoghi ricuperata dall'usurpatore Be-
per conto del suo patrimonio, e ciò che rengario. Prima e dopo la quale epoca si
Carlo le avea donato, e che riguardava trovano costantemente nella Sabiua e più
tutto il territorio, e non già semplici mas- precisamente parlando nella sua diocesi,
se, le quali eziandio erano dello stesso pa- de'rettori spedili da Roma al governo dei
SAB SAB 29
popoli sabini e per l'amministrazione del- desimi patrimoni, che dopo la pace data
la giustizia, or duchi, or marchesi, e di- alla Chiesa da Costantino, dalla pietà dei
poi costantemente conti, come nelle altre primi suoi successori cattolici erano stati

città e provincie del dacato romano, laon- donati nella Sabina alla chiesa romana.
de molti se ne trovano notati ne'monu- Tali castaidi ne' monumenti di Farfa so-
menti farfensi, dai quali Fatteschi ne ri- no Teobaldo deli 04.1, Azone del 1048,
cavò una serie, che riprodurrò, sebbene Bibulo del io52,Guinizodel 1098 e altri.
egli dice non completa. Anzi avverte pu- Non mancarono Papi di spedir talvol-
i

re che questi rettori non sono daconfon- ta in Sabina i loro sindacatori e giudici
dersi,come feceSperandio,co'difensori de- straordinari, ad esempio de'longobardi e
stinati a'tempi di s.Gregorio I alla cura poi de're Carolingi, per quanto dissi aPLA-
de'patrimoni, che nella Sabina e in altre cito, onde contenere ministri nella ret-
i

provincie furono dagli antichi imperatori ta amministrazione della giustizia. Tale


ortodossi donati alla chiesa romana. Fat- Fatteschi riconosce Leone nel 948 dux
teschi premette alla seguente serie diplo- atque missu* DomniciiSjChe tenne un pla-
matica de' rettori del territorio della Sabi- cito contro Leone diGabiniano, che con-
na, quale risulta dai monumenti della ce- trastava coli' abbate Dagiberto di Farfa
lebre badia di s.Maria di Farfa, che dopo il casale di Bassiano; ed Herizus missus
essere stata la Sabina distaccata dal du- DoninicitSj che tenne un placito in Sabina
cato di Spoleto, ed eretta in un comita- nel 994. Incomincia Fatteschi la serie dei
to particolare, dipendente soltanto dal Pa- rinvenuti rettori con Ingelbaldoduca del
pa, dopo il 939 i monumenti rogati nel 939, sposo di Teodoranda figlia di Gra-
paese presero un tuono diverso dal pre- ziano console romano, al quale conferì il

cedente, portando solo il nome del roma- comitato di Sabina Alberico II principe
no Pontefice nelle note temporarie, ag- de'romani che signoreggia va, secondochè
giungendo per lo più il nome del vesco- narrai aRoMA. N. marchese nel 940 ret-
vo del territorio sabinese, e quellodel ret- tore di Sabina, Sarilone marchese e ret-
tore destinato dal Papa al governo poli- tore nel94i 5 Giuseppe duca e rettore nel
tico e civile della provincia, seppure tale 941 per Papa Stefano Vili detto IX, Ra-
uffizio non era talvolta vacante. Moltissi- nieri duca e rettore nel 943 Azone contee >

mi giudicati de'medesimi rettori e deco- rettore del 947 /Tenzone del 948 per mol-
ro ministri subalterni, visconti e luogo- ti anni conte e rettore del territorio sabi-
tenenti assistiti dai giudici a tal effetto de- nese,Berardo del 954 duca e rettore, Leo-
stinati, ci restano tuttavia, ed altri anco- ne duca e rettore del 956, Teobaldo mar-
ra de'medesimi giudici, che dicevansi/u- chese e rettore del 958: qui Fatteschi av-
dìces Palcttii, de terrìtor. Sabinenai 3 i vertendo che mancano monumenti sino al
quali in assenza del rettore, duca , mar- 967,non ammette Gerardo conte e rettore
chese o conte che fosse decidevano le cau- della Sabina del 9 64, prodotto a tale anno
se o controversie che insorgevano tra i da Sperandio,nèi titoli di cui gli fu que-
popoli, alcune riportandone Fatteschi ,
sti largo. Giovanni fu conte e rettore nel

senza che mai in tali monumenti si faccia 1002, Ranieri e Crescenzio nel 1 oo3,que-
menzione del duca o ducato di Spoleto. sli e Oddonenel 1 006, Oddoue e Berardo

Trovasi in Sabina con frequenza anche il nel 1 o 1 3,Oddonenel 1 022, Oddone eGre-
castaido o gastaldo, del quale uffizio par- Oddonee Pietro nel 1024,
gorio nel 1 024,
lai in più luoghi, ed a Rieti che pur l'eb- Oddone eCrescenzio fratelli pure nel 024, 1

be; il quale dovea essere incaricato del- Crescenzio e Giovanni nel o35, 1 i figli dei
l'entrate fiscali del territorio, che riguar- conti Oddone e Crescenzio nel 1 o53, Gio-
dano il sovrano, e fors'anche di que'me- vanni figlio di Ottone nelio58, Sinibal-
3o SAD S AB
do e Stefano nel 10^9 conti e non più di - sonaggi come raccontai a Frascati. Il
,

consi rettori, Sinibaldo conte del io63, sabino Papa Landò oLandone (/".), pa-
Oddone e Gregorio del 1079, Oddone e rimenti si fa proveniente da tali deriva-
Ottaviano del i 1 06 e nel 1 1 1 3 sono for- zioni, alcuni facendolo nato in Ereto, al-

se gli ultimi conti sabinesi, de'quali ci ha tri in Foronovo, al cui vescovo Amadeo
conservato il nome il prezioso Cartario fece una concezione, onde potere risar-
Farfense, probabilmente fratelli e parti- cire quella chiesa dai saraceni distrutta»
giani dello scismatico Eurico IV, il qua- 11 guasto che fecero i saraceni nellaSabi-
le avendo usurpato il contadosabinese ad na, è noto abbastanza in tutte le storie

essi lo conferì, per cui di prepotenza al- di quegl'infelici tempi. Dalle irruzioni di
la badia di Farfa tolsero e de
le castella, questi, il p. Ma ioni Comment. de eccl.
,

predarono le ville e corti. Aggiunge Fat- Reatina*, deduce la mancanza de' vescovi
teschi, che non mancano in questi tempi 8 6 all'853 , e di quelli di
di Rieti dall' 1

altri conti rurali nella Sabina, padroni di Sabina dall'879 al g-28. Verso Scandii-
uno odi più castelli, come neh 198. Par- glia poi convien dire che il danno fosse

lando Speranclio de' popoli che dal set- assai forte. Narra il p. Mabillon ne'suoi
tentrione calati in Italia, giunti in Roma Annali) che il celebre monastero di Far-
ogni angolo riempirono della Sabina, e fa, non molto di là distante, restò per le

cacciati gli abitanti in essa si stabilirono; scorrerie de'saraceni abbandonato affat-


tali furono dal V secolo in poi i borgo* to per il lasso di 58 anni.Per questein-
gnoni, i goti, i longobardi, i quali mesco- vasioni saracene neldecorso del IX seco-
larono il loro sangue col sabino, come fe- lo, le popolazioni, sotto la protezione de-
cero in tanti altri luoghi; luttociò esse- gli accennati potenti personaggi, cercaro-
re comprovato da alcuni personaggi che no difesa in altri luoghi e abitazioni, an-
fiorirono nellaSabina ne'bassi tempi. Pri- che ristrette ma più forti, e ben presto fab-
mo di questi trovasi Alberico duca e mar- bricarono castelli e ville successivamen-
chese del 95o, di cui e de'suoi Speran- te, e nel secolo seguente, che a poco a po-
ilio riporta le notizie, come de'seguenti. co cambiarono di faccia alla Sabina. Al-
Alberico, diverso da quelli che domina- meno in questi tempi a fortificarsi pro-
rono in Roma, ebbe le contee di Cuneo seguirono, adpaganorum scili cet adun-
ediFicocle, discendente dall'imperatore garorum deprimendas insìdias, come a-
d'occidente Antemio, ed anco dal re De- gli anni 892,9096 916 nota il Murato-
siderio; quindi tratta delle tante sue pa- ri. Quindi ai primi castelli poi distrutti
rentele illustri, de'rapporti e possessioni e abbandonati, altri surrogati di mano in
ch'ebbero in più luoghi della Sabina, co- mano ne vennero in luoghi più forti , o
me in Torri e Tribuco che aveano roc- per altra cagione riputati migliori, ondo
che, e dove fabbricò un palazzo e villa, di que'che nella più ristretta provincia di
donde vennero alla luce tanti principi : Sabina presentemente esistono, e che il

però il Tribuco e il suo ca-


terrirorio di nome portano delle città o delle ville cui
stello furono argomento difrequenti con- successero, delle chiese e de'luoghi su
trasti e divisione tra il monasterodi Far- de'quali furono piantati, o delle persone
fa ed i discendenti d' Alberico. Molti di che li fabbricarono o possederono, parle-

questi primeggiando in Sabina, portarono rò poi, cioè degli esistenti nella delegazio-
il titolo e funsero l'officio di conti e ret- ne di Rieti e Sabina, ed a Tivoli di quel-
tori del territorio sabinese; indi si diffu- li appartenenti a quel distretto. Anche
sero in eccelse prosapie, fra le quali i Con- Palleschi con tiene ohe la Sabina si riem-
ti delTusculo,da cui uscirono Papi, car- pisse di castelli in dette epoche, quando
dinali, consoli, senatori e altri distinti per- i dispersi abitanti delle campagne dau-
S A B S A I 3 r

neggiali dai saraceni, per essere tra loro rono a ritenere Tribuco sinoal io5g, per
separali ed inermi, assistiti dalle cure dei cui Berardo abbate fu costretto a lasciar
primari del loro territorio, si accinsero al- loro la metà del castello. Narra Piazza a
la fabbrica de'castelli in luoghi erti e sco- p.129, che essendosi ribellata la Sabina,
scesi _,
per avere un più sicuro ricovero, insieme con Palestrinn, Anagni eTuscu-
ed una più vicendevole assistenza ne'bi- lo, per opera di Tolomeo di Subiaco e
sogni, ed insieme difendersi dagli assalti di Pietro Colonna, ai quali Pasquale If
nemici con forze riunite e colla posizione l'avea date in governo neh 108, il Papa
del luogo. Molti di questi castelli sonode- con l'aiuto di Riccardo conte di Gaeta fa-
bitori della loro esisteuza alle zelanti ed cilmente ricuperò dagli usurpatori tali do-
energiche premure degli abbati di Farfa. mimi e li riunì al Patrimonio di s. Pie-
Intorno al 1 009 Giovanni XVIII detto tro. Altrettanto afferma Concilio, Notiti*
XIX investi di parte del territorio della Cardinalati^, p. 127. Per la grave ver
Sabina Benedetto suo nipote, e forse an- tenza Az\Y Investiture ecclesiastiche (7^.)
che di Terni. Nel voi. XXIII, p. i5 ri- tra il sacerdozio e l'impero, sostenuta ini-

cordai, come Benedetto Vili del io 12, quamente prima dall'imperatore Enri-
de'conti Tusculani, si portò a Tribucoper co IV, poi dal figlio Enrico V, questi nel
giudicare una causa che verteva tra mo-
il 1 1 1 1 si portò in Roma con l'esercito per
nastero di Farfa e Crescenzio. Apprendo farsi coronare da Pasquale II (!".), il

da Galletti, Del PrimicerOj p. 245» cne quale ricusò di farlo s'egli prima non de-
riporta placito, col quale il Papa re-
il sisteva dalla pretensione dell'investiture,
monastero il castello di Bocchi-
stituì al condannata da più Papieconcilii. Adira-
gnano, che gli era stato violentemente oc- tosiEnrico V, fece con dolo arrestare il
cupato da Crescenzio conte. Trovo in Vi- Papa con molti cardinali, vescovi e signo-
tale, Storia de' senatori di Roma, p. 27, ri, e li condusse tutti prigioni nella Sabi-
che avendo Benedetto Vili a preghiere na nel castello diTribuco. Dopo circa 55
dell'imperatore s. Enrico II restituito il giorni di misera schiavitù, cioè da' 1 2 feb-
castello di Tribuco con tutte le sue per- braio a'g aprile, come riporta Novaes, Pa-
tinenze al monastero di Farfa, Romano squale Il commosso dai patimenti di det-
fratello del Papa e senatore di Roma ne ti personaggi, fu costretto a concedere a
tolse porzione de'easali Serrano e Pontia- Enrico V nel suo padiglione il poter con-
no, per cui Ugoneabbate di Fai fa ricor- ferire l'investiture ecclesiastiche, e gli con-
se a Benedetta Vili nelioi5, presentan- cesse le Regalie. Di ciò appagato l'impe-
do le carte dell' acquisto di detti casali, ratore, ricondusse in Roma il Papa e gli
laonde il senatore reintegrò il monastero altri; ma pentitosi Pasquale li della vio-
del tolto, dopo il placito o giudicato per- lenta concessione che tanto clamore de-
ciò tenuto. Abbiamo dal Muratori, nella stò in tutta la Chiesa,epiangendo il grati
Dissertai? sulla pò lenza temporale de- fallo commesso, solennemente nel conci -

gli ecclesiastici, che avendo Berardo ab- lio di Laterano la rivocò e condannò di

bate di Farfa consegnatala roccadi Tri- perpetua scomunica. Di questo fienoso


buco a Crescenzio conte della Sabina af- avvenimento parlarono moltissimi scrit-
finchè la di fendesse, con patto di render* tori, onde divenne rinomalo il castello di

la compiuto che fosse un anno, il conte Tribuco, di cui non vi è più vestigio. Ri-
avea dato de' pegni per l'esecuzione del ferisce Galletti « ch'era situato sulla riva
trattato con isti umento del io5o; ma rin- del fiu me Fa rfi, da Ila parte di Gabioora
crescendo a quel prepotente di restar spo- Torri (qui erra gravemente), ed era pres-
gliato della fortezza, i monaci restarono so al Ponte Sfondato, così detto poiché è
delusi nelle loro speranze. I figli continua- stato formato dallo stesso impeto delle ac-
32 SAB SAB
que, che ha sfondato un macigno per farsi gnando per suo sostentamento le rendi-
libero il corso. Celebre è questo luogo nel- te e il governo del Patrimonio di s. Pie-
la storia, perchè nana Pandolfo Pisano, irò, da lìadicofani a Roma, ne eccettuò
die allorché Arrigo V imperatore impri- la marca d'Ancona, il ducato di Spoleto,
gionò il PonteficePasqualelI l'anno 1 1 r, i Rieti e la Sabina, esalvi ancora i proventi
lo custodì strettamente per 6 1 giorni nel assegnali ai cardinali Raniero Capocci di
castello di Tribuco , con 6 cardinali, a- s.Maria inCosmedin, Pietro Capocci suo
\endo rinchiusi gli altri in un altro ca- consanguineo, ed Egidio cardiuale de'ss.
stello". Che Tribuco, castello rovinato, è Cosma e Damiano. Forse l'orgoglio dei
corrottamente chiamato Tri vico, sul
l'ora conti e rettori era giunto al segno di li-

fiume Farfa ove imbocca nel Tevere me- rare nel loro partito i sabinesi, onde Gre-
no d'un miglio distante da Torri o Arci gorio IX del 1227 s'impegnò a frenarlo,
ove fu Curi, e non maiGabio, si può ve- come si legge anche nel citalo Cohellio
dere il eh. Mercuri, ha vera località di a p. 1 38. Ne commise l'impresa al cardi -

Curi, p. 58 e seg. Ri ferisce Speraudio, che nal Capocci, dichiarandolo legato delle
quando Pasquale 1 1, e il vescovo sabinese milizie pontificie, ed egli seppe colla for-
con vennero rinchiu-
altri del s.collegio, za delle armi ridurre al dovere e alla sog-
si nella rocca o castello di Tribuco in Sa- gezione della s. Sede la provincia di Sa-
bina, era abbate di Farfa Pietro della Co- bina e altre città ribelli. Quindi Grego-
lonna discendente da Alberico, e favori- rio IX proibì ai romani di fabbricare ca-
to dell'imperatore Eurico V; ed ecco for- stelli in Sabina,per reprimerne la baldan-
se perchè questi portò a Tribuco i sagri za. Sebbene a ripristinare completamen-
prigionieri : di questo abbate feci cenno te il buon ordine e togliere i semi delle
nel voi. XXVI l,p. 196. Ma secondo mg. r ri volture occorse un maggior spazio di
Marino Marinicene degli abbati di Far' tempo, tuttavolta fin d'allora conti e ret- i

faj e Marocco, Istoria dell' imperiai tuo* tori di Sabina dovettero serbare la dovu-
nastero Farfense, dal 1099 al 1 1 18 era ta sommissionealla sovranità papale. Pa-
utilissimo abbate di Farfa Berardo 1 1 1, di- re che sotto Innocenzo IV avesse luogo
fensore energico di sue possidenze dall'al- in Sabina qualche insurrezione , poiché
trui' rapacità, il quale ottenne da Enrico nel 1244 avendo creato cardinale Pietro
V la conferma di tutti i beni del monaste- Capocci, i suoi biografi Io celebrano ri-

ro nel 1 1 18. Ne'teinpi seguenti i conti di cuperatore della provincia; ma forse me-
Sabina non mancarono di esercitare di- glioè ritenere, ch'egli come valoroso mi-
spotismo, massime allorché le turbolenze lite contribuì sotto l'altro cardinal Capoc-
de' scismi gliene agevolarono le prepo- ci al ricupero del terri torio. Speraudio da
tenze; per unode'quali Eugenio III ripa- Innocenzo IV riprende l'interrotta serie
rò in Sabina nel monastero di Farfa nel de' rettori, conti o governatori della Sa-
1i45- Riporta Galletti nel Primicero, p. bina, che vado a riportare, cioè di quelli
3o6,che nel pontificato di Celestino III, che fu dato conoscere. Questo Papa
gli

Benedetto si arrogò tutta l'autorità sena* nel 1254 diresse un breve a N. Reclori
toria in Roma, e invase le provincie di iSa&mrte. Urbano IV fece legato di Sabi-
Marittima e di Sabina, ponendovi suoi i na e Campagna il cardinal Orsini, che nel
giustizieri ; ma Innocenzo Ili seppe re- 1277 divenne Nicolò III, non conosciu-
primere l'audacia del senatore Benedet- to da Speraudio. 11 successore Martino
to, lo rimosse dalla carica e sostituì altro. IV deli 281 ebbe la compiacenza di ve-
Quando Onorio III del 12 16 volle mu- der procedere la Sabina ben sistemata nel
nificamente aiutare Giovanni di Brenna, governamento civile, e sotto di lui si tro-
privato del regno di Gerusalemme, asse- va rettore nel 1283 Angelerio deMadcr-
SAD S AB 33
letti, 1284 Ingeramo Sassoli d'Arez-
nel provincia del Patrimonio, anzi Spera 1.1-
zo; nel 286 lo era Giacomo ili Paolo da
1 dio lo ritiene. Pio II partendo neh 459
Velletri, nel 29 Nicolò vescovo di To-
1 1 pel congresso di Mantova, lasciò legato di
di, nel 1295 Giacomo Gaetani nipote di Roma, di Sabina e di altre provincie il

Bonifacio VII I, probabilmente il cardina- celebre cardinal di Cosa. Nel voi. VI, p.
le, esercitando per lui,come vicario, il ni- 192 parlai dell'infeudazioue che nel 1406
pote Nicolò Gaetani. N. Guarnazzone fu fece Gregorio XII di alcuni luoghi della
rettore nel 1296, nel i3o2 il cardinal Sabina a Battista Savelli. Paolo li nel
Francesco Napoleone Orsini , nel i3o5 1 466represse nel nascere la mal vagia set-

Giovanni vescovo di Rieti, neh 3o6 Ot- ta de'fralicelli in Poli distretto di Tivoli,

tone di Casanova, dal 1 3 3 in poi il car- 1 territorio sabino. GregorioXI II neh 58 r


dinal Arnaldo Falguerioo Fangier, e fa- riunì ai dominii della Chiesa, Tarano,
ceva le di lui veci Pandolfo Savelli. Impa- Montebono eRocchette nella Sabina, per
ro da Piazza cbe il contado e provincia di Onorio Savelli. Sisto V a
la linea finita in

Sabina, in parte essendo stata di nuovo vantaggio pure della Sabina riedificò il
usurpata da alcuni baroni e altri uffizia- ponte presso Otricoli: di più col rammen-
li Patrimonio
del di s. Pietro, dopo che tato breve procurò di rimediare diversi
avendo Clemente V nel 1 3o5 stabilita la disordini, ed il cui effetto si maturò sotto
residenza pontificia in Francia e Avigno- Paolo V. Questo Papa profittando della
ne, molti potenti signorotti ne profitta- pace e dell'ordine che godeva noi suoi sta-
rono, laonde il Papa prese provvidenze ti, non solo restituì alla Sabina il suo ret-

per frenare il loro orgoglio, e dominar la tore con residenza in Colle Vecchio, ma
Sabina pienamente. Quindi furono ret- volle che in avvenire si prendesse dal ce-
tori, nel 1 3 1 8 Guglielmo Costa, nel 1 32o to de'prelati della curia romana, per cui
Guitto o meglioGuittone Farnesi vesco- tutti quelli che riporterò Io furono, a ri-

vo d'Orvieto, nel qual articolo notai che serva di alcuni che ne ottennero il gover-
fu pure vicario di Roma; ilCohellio poi no col titolo di vicegerenti. I rettori dun-
a p. 142 narra, che essendo stato il comi- que,© governatori generali della Sabina,
tato di Sabina in parte alienato, Giovan- sono i seguenti; solo qui avvertirò, che al-
ni XXII Io ricuperò per mezzo di Guit- l'articolo Governatore riprodussi il no-
tone, Patrimonii b. Petri in Tuscia Re- vero de'governatori de'diversi luoghi del-
dori. Indi furono rettori del territorio laSabina che ci diede Lunadoro, appun •
i326 Roberto di Albanpte,
sabinese, nel to circa tempi di Paolo V. Dirò ancora
i

nel 336 Ugone Augeri canonico di Nar-


1 che la detta serie di Sperandio la rettifi-
bona, nel 34o Grica di s. Germano, nel
1 cherò con quella di Marocco, Monumenti
1 34 Bernardo del Lago canonico rute-
1 dello Stato Pontificio, t. 1 della Sabina,
no, nel 365 Latino degli Orsini. Fino al
1 e con altri scrittori. i6o5 Gio. Antonio
i6o5 non si conoscono particolari ret- i Massimi. 1607 Angelo Gemai. 1608 Gi-
tori che governarono la Sabina, a motivo rolamo Curioni. 1608 Pompeo Magno -
dell'infelice condizione de' tempi, prima ni. 1610 Nicola Cambiagi. 1612 Fran-

pel grande scisma incominciato nel 1378, cesco Mondini. 161 5 Antonio Ubertini.
dopo che Gregorio XI aveva reintegrato 1 6 8 A lfonso Petrucci. 1619 Gaudio Ca-
1

Roma della papale residenza, poi per le stelli. 1 62 1 Bonifacio Bevilacqua ,,poi car-

conseguenze che ne derivarono, indi per dinale e vescovo di Sabina: ricordo che
le diverse guerre che agitarono domi- i tutti cardinali hanno la biografia, e in
i

mi pontificii, mentre nel secolo XVI può essa può vederne le notizie. 1623 Pietro
si

essere che qualche ingerenza avessero sul- Paolo Caputi. 1625 Giambattista Sfon-
la Sabina i legati e rettori della vicina di ato. 626Filippo Cansacchi. 1 627 Bai-
1

vot. LX. 3
34 SAB SAB
classare Ceva.1628 Marcantonio Braga- danneggiataci perchèCIementeXI già suo
{Uno, poi cardinale. 1629 Didaco Sersale preside vi spedì Pietro de Carolis per es;i

di Spoleto. i632 Gaudenzio Poli di Spo- minare bisogni


i de' popoli,a'quali poi die
leto,nipote del cardinal Polì,che dal vice- il soccorso di cui abbisognavano, oltre l'e-
governatorato di Tivoli passòal governo senzione per 5 anni da ogni dazio impo-
di Sabina, e dopo vari altri governi fu ve- sto oda imporsi. Tra
le strade che restau-

scovo d'Amelia. 1 636 Pietro Vidoni, già rò Clemente XI, noverano quelle degli
si

di Tivoli e in seguito di Rimini e altri ernicijdel Lazio e della Sabina. 1 705 Pier
luoghi, e cardinale. i63y Marcello Mei Lorenzo Galerati. 1 7o6Pietro Regi. 1 707
a
chiotti romano già vicegerente di Tivoli, Leonini per volta. 709 Fabio Ca
la 2. 1

poi governatore di Norcia, indi luogote- lacciolo. 1709 Jacopo Oddi, in seguito
nente dell'A. C.Carlo Terzaghi milanese, cardinale vescovo di Viterbo. 17 io Ca-
già di Tivoli e di Fano, per cagione di milloMarazzani,epoco appresso vescovo
salute ripatriò. i643 Virgilio Crispolti. di Piacenza sua patria. 1711 Ercole Mar-
1 643 Raimondo Castelli. 648Girolamo 1 liani. 1
7 1 3 Cosimo Imperiali, poi della
Casamala 3 che dopo altri governi fu car- Marca 1717 Cosimo Vali-
e cardinale.
dinale. 652 Ranuccio Ricci. 1 65i Gio.
1 commendatore di s. Spirito.
gnani, indi
Alfonso Puccinelli. 654 Odoardo Cibo,
1 1718 Carlo Ambrogio Mezzabarba, po-
in appresso di Viterbo. 1 656 Vittorio A- scia patriarca d'Alessandria, vicarioapo-
gostinoRipa, e dopo altri governi vesco- stolico e legato in Cina. 1719 Giuseppe
vo di Vercelli. i658 Alessandro Rinuc- Ercolani. 1721 Basilio Sciriman, morì
cini. 1660 Federico Ubaldi.i665 Pietro nel 1 767 chierico di camera e presidente
a
Alberini romano,già abbreviatole di pai- delle ripe. i726DomenicoM. Corsi. 1 730
co maggiore, e governatore di Città di Ca- Carlo Gonzaga, poi chierico di camera.
stello, poscia di Sabina, Norcia, ponente i73oGiuseppe Vitelleschi.i 732 Alessan-
di consulta,nunzio di Savoia e di Spa- dro Bianchi, morto chierico di camera e
gna. 1666 Giovanni Bussi romano, stato presidente degli archi vi nel 768:3 lui suc- 1

abbreviatoree governatore di Faenza; do- cesse nel 733 per vicegerente il dott. Giu-
1

po Sabina lo fu di Loreto, segretario del seppe Bargelli ni. 1733 Saverio Dattilo,
buon governo, votante di segnatura, udi- trasferito nella Marca o morto in Napoli:
tore di rota. 1670 Francesco Boncom- gli fu sostituito a esercitar le veci di vi-

pagni. 67 5LodovicoGhislieri.i677Gio.
1 cegerente il conte Luigi de Angelis nel
Francesco Rota cremonese, da abbrevia- 1736, e di vice-governatore nel 1738 il
tole e governatore di Faenza e di Rieti, dott.LodovicoSoderini. 1 738 Ignazio Ro-
passò in Sabina, indi in Norcia, da dove vero San Severino d'Asti, poi di Città di

ri patrio. 1 680GÌ0. Fra ncesco A Ibanid' Ur- Castello e Fauo, e vescovo di Novara.
bino già di Rieti, e per altri gradi giunse 1739 Emetico Bolognini, morto gover-
al cardinalato e al pontificato in cui visse natore di Macerata, che celebrai a Paludi
dal 1700 al 1721 col nome di Clemente Pontine, per quanto fece pel loro disec-
XI. 1681 Gio. Antonio Frigeri: neh 685 camene. 174* Giambattista Baldassini,
vicegerente il dott. Arcangelo Arcangeli. e dopo governi morì in quello di
altri

1690 Gio. Francesco Leonini. 1691 Pie- Marittima e Campagna. 1743 Realino
tro Corbelli.i694Fisimbo Marabottini. Tafurri.1 746 Gio. Battista Mirelli,
in se-

1697 Orazio Salinari Liccio. 1699 Pie- guito di Fermo, Civitavecchia, e di Ma-
tro Sante Buzi romano, poi d'Orvieto ove rittima e Campagna ove cessò di vivere.
morì. 1701 Lorenzo Vannicelli. Noterò 1749 Emmanuele Filingeri, morto go-
che pel tremendo terremoto del 1703 nei vernatore di Viterbo. 754 Francesco 1

Vi^iuii ecclesiastici, la Sabina fu la più Dentice, poi di Spoleto, ponente di con-


SAB SAB 3>
sulta e chierico di camera. 1 7G2 Gio. col quale divise lo stato in 1 i provincie,
Battista Nicolai, che dal governo di Ca- oltre il distretto di Roma che compren-
merino fece ritorno in patria. 1765 Giu- deva i luoghi suburbani ed i governi di
a
seppe Francesco M. Cacherano di Bri- Tivoli e di Subiaco; una di dette provin-
gherasio, che lodai in più luoghi per le cie fu la Sabina con titolo e grado di De-
sue opere di pubblica economia, poi go- legazione apostolica di Rieti, e due gover-
vernatore di Fano, Jesi, Montaltoe Ma- ni distrettuali, Rieti e Poggio Mirteto,
rittima e Campagna. 1767 Antonio To- compresi i luoghi baronali. Avendo il Pa-
rnati o Tommasijindi passò a Fabriano, pa abilitato alla rinunzia de' Feudi\V .),
ad Ascoli, e ponente di consulta. 1775 a poco a poco 'si effettuò, tranne Magliano

Stefano Riva, poi di Benevento e Fermo. del senato e popolo romano. A Delega-
1 777 Francesco Celani, governatore poi zioni apostoliche riportai i nuovi riparti
di Camerino,e votante di segnatura. 1 778 territoriali di Leone XII del 1827, e di
Viviano Orfini di Foligno, poi governa- Gregorio XVI del i83i: il i.° riunì la
tore di Fano, ponente di consulta, mor- delegazione di Rieti e Sabina a quella di
to cardinale. 1783 Francesco Marazza- Spoleto; il i.° ristabilì separata la dele-

ni, indi governatore di Fabriano, morto gazione di Rieti con prelato delegato re-
cardinale di Leone XII. 1786 Giuseppe sidente in tal città, per governare anche
Ciauli dell'Aquila: con questi Sperandio il resto di Sabina, con quel riparto che
termina la serie de'prelati governatori di vado a descrivere. A Mabina Pontificia
Sabina. Nelle Notizie di Roma trovo il ed a Porti dello Stato Pontificio parlai
prelato Ciauli governatore sino al 1789, delle introdotte barche a vapore da Gre-
e nel medesimo anno Francesco Brivio gorio XVI, co'quali mezzi di trasporto,
milanese, il quale è pure nominato nella grandi vantaggi ne ha inteso la Sabina,
aggiunta fatta a Sperandio,e che nel 1 793 sotto tutti i rapporti, e non hanno biso-
passò a Rieti, restando vacante il gover- gno di commenti. Nel 84 allorché Gre-
1 «

no di Sabina sino al 1 795 inoltrato, in gorio XV Isi recò alla visita d'alcuni san-
cui fu eletto Giulio Cesare Ginnasi roma- tuari dell'Umbria e della Marca, ince-
no, ma veramente d'Imola ove morì, il dendo da Narni a Otricoli, trovò la popo-
quale vide la costernazione prodotta in lazione di Magliano riunita presso la chie-
tale anno dal terremoto, e terminò il suo sa de' Frangellini, ov'era stato eretto un
uffizio nel febbraio per l'invasione de' re- arco trionfale con vasta tenda, per tenere
pubblicani francesi di tutto lo stato della al coperto i maglianesi, e il nobilissimo
Chiesa, e detronizzazione di Pio VI, la- trono innalzato e decorato di bellissimi
sciando di se onorata memoria in Sabi- arazzi di disegno e opera cinese (anzi vuoi-
na. Nel 1800 Pio VII restaurò il gover- si trono già servito all'imperatore della
no pontificio, e per governatore provvi- Cina, ed i vescovi se ne servono nei pon-

sorio assegnò alla Sabina l'avv. Nicola tificali), raro monumeuto della cattedra-
Santucci. Nel 1802 trovo governatore di le diMagliano, e dono del cardinal Al-
Rieti e Sabina il prelato Vincenzo Sanzi, bani vescovo. Allo smontar dalla carroz-
e continuò sino al 1809, in cui gl'impe- za, il Papa fu ricevuto dal suffraganeo
riali francesi tornarono a occupare tutto mg. T Augelini vescovo di Leuca, dalla ma-
quanto lo stato pontificio, e la Sabina fu gistratura civica e dal clero, e salito sul
attribuita al dipartimento di Roma con trono affettuosamente benedì più, volte

Rieti per capoluogo. Nel 1 8 14 ricuperati gli acclamanti sabini, molti de'quali am-
Pio VII suoi dominile ritornato a Roma
i mise al bacio del piede. Avendo poi il Pa-
sua sede, col moto-proprio de'6 luglio pa onorato di sua presenza il territorio

1816 fece un nuovo riparto territoriale, sabinese,con recarsi a Monte Rotondo, ne


3C SAB SAB
parlerò a Tivoli. Nell'istesso anno Gre- giurisdizione baronale di Magliano, e nel
gorio XVI, nel modo che dissi a Farfa ed 18^1 dichiarò questa delegazione parte
a Poggio Mirteto, soppressa la giurisdi- della legazione dell'Umbria. Oltre i ci-

zione nullius dioecesis delle abbazie di tati autori sulla Sabina, quelli che ripor-
Farfa e di s. Salvatore maggiore,le ridusse tai a Rieti, ed altri che citerò, si ponno
a semplici abbazie di titolo, e l'abbazia vedere: il p. Cermelli, Memorie risguar-
di Farfa l'unì al vescovo di Sabina con danti le pietre, le miniere e i fossili delle
parte di sua diocesi, come Fara e Toffia ed provincie dello stato pontificio, per quelli
altri luoghi, dichiarando che il vescovo di di Sabina. Rlavio, Theatrum Urbis ter-
Sabina s'intitolasse anche abbate di s. ramni. Hondio, Ilalicae descriplio. Kir-
Maria di Farfa. Istituì poi la sede ve- cher, Ladi veteris et novi. Notizie del
scovile di Poggio Mirteto, la quale dio- governo della Sabina, Roma 1 768. Do-
cesiformò «/seguenti luoghi, attribuen- menico de Sanctis, Dissertazione sopra
do al vescovo il titolo di Abbate di s. Sal- la villa d'Orazio Fiacco, Roma 1761.
vatore maggiore, della quale abbazia e- Volterrano, Comment. Urbis. Giuseppe
ziandio parlai a Poggio Mirteto e ne' vo- A. Guattani, Monumenti sabini , Roma
lumi ivi citati. Dalla diocesi di Sabina fu- 1827, con rami. Nicolai, Memorie sulle
rono dunque daGregorioXVI smembrati Campagne di Roma.
Aspra, Selci, Gottanello, Montasola, Roc- Provincia di Sabina e delegazione
cantica, Cantalupo,PoggioGatino,Catino, apostolica di rleti.
Castel s. Pietro, Frasso, Poggio Nativo, Distretto di Rieti.
Montenero, Mompeo, Casaprota, Colle- Rieti. Città con residenza vescovile, del
lungOjGinestra^onticellijCoresejNerola, prelato delegato apostolico, del tribuna-
Monte Libretti,Monte FIavio,Poggio Mo- le e magistrature. V. Rieti. Riunisce al-
jano. Dalla soppressa abbaziaFarfense fu- la sua municipale amministrazione gli
rono smembrati Poggio Mirteto,Poggios. appodiati Magliano e Moggio, ili. "della

Lorenzo, Castelnuovo, Monte s. Maria, diocesi di Rieti, il 2.°di Narni, oltre l'an-
Bocchignano,Salisano,Montopoli,Cerdo- nesso Castel Franco pure della diocesi
mare. Dalla soppressa abbazia di s. Salva- Reatina.
tore maggiore furono smembrati s. Sal- Cerchiara. Comune della diocesi di
vatore stesso, Longone, Pratojanni, Pog- Rieti, posto in colle, con mediocri fab-
gio Vittiano, Valle Cupola, Varco, Vac- bricati.
careccia. InoltreGregorio XVI dismem- Colle Baccaro. Comune della diocesi
brò dalla diocesi di Sabina Canemorto, di Rieti, situato in colle, con mediocri
Pozzaglia, Montorio in Valle e Petescia, fabbricati.
e le unì alla diocesi di Tivoli; non che Contigliano. Comune della diocesi di
Castiglione, Vacone, Rocchette maggio- Rieti, con territorio in piano e in monte,
ri e Rocchette minori, che incorporò al- con molti fabbricali, alcuni de'quali so-
la diocesi di Narni; inoltre tolse alla dio- no belli, e specialmente la chiesa motri-
cesi comprese
di Rieti Torricella, e la ce di moderna architettura, e vi è la col-
pure nella diocesi Poggio Mirteto. Nel
di legiata, come narra Calindri, nel Saggio
parlare di questi e degli altri luoghi che statistico -storico dello stato Pontificio.
"vado brevemente a descrivere ne'suoi di- Inoltre aggiunge che si vuole sia origina-
stretti, governi e comuni, Io farò a secon- to da Cotilia, antica città degli aborige-
da dell'ultimo Riparto territoriale. A. Rie- ni, distrutta dai goti. Borgia nelle Me-
ti altre cose notai riguardanti la delega- morie di Benevento t. 3, p. 200, dice che
zione e le magistrature municipali, e che in Culilia, oggi Contigliano, nana Ste-
il regnante Pio IX nel 1847 soppresse la tonio che l'imperatore Vespasiano soleva
SAB SAB 37
passare la calda stagione. L'avv. Castel- oFarfaro, che nasce poco dislaute, e Rie-
lano, Lo stato Pontificio, chiama Conti- ti, uno de'mouti Tetrici di Virgilio, ma
gliano cospicuo, che si crede occupare il piuttosto Canerio o Cauterio degli an-
il

sito dell'antica Culilia,ragguardevole cit- tichi, così da loro chiamato per la sotto-
tà degli aborigeni. Si specchia nel viciuo posta valle Canera.
lago, cui dà nome, e che fu assai rinoma- Monte Nero. Comune della diocesi di
to presso gli antichi scrittori, dai quali monte, tra montagne al-
Rieti, situato in
viene ricordata in esso un'isola natante : tissime sopra fianco dell' A pennino ,
un
all'opposta riva si vuole che sorgesse il scosceso e aspro per dirupi e balze, che
Forum Decii.lSeUa campagna che si frap- sembra identificare nella sua topografia
pone tra Consigliano e Collescipoli, vi è uno de' monti Tetrici e Monle Severo,
la memorabile contrada Phctlacrina che secondo Marocco. Questi aggiungeche vi
tuttora conserva la denom inazione d\Fa- è una forte rocca, che ora costituisce il

Incrino, culla della gente Flavia, donde nobile palazzo degli onorevoli Mattei, be-
come ricordai, uscirono gl'imperatori Ve- nemeriti della popolazione, la quale indu-
spasiano, Tito e Domiziano. Oltre quan- striosamente coltiva mirabilmente que-
to dissi di sopra su Cotilia, già la celebrai gli scogli, e li rende ameni e fertili, quasi
a Rieti, ed ivi feci onorevole e distinta contro natura. Bella è la chiesa parroe •

menzione del vescovo Asceuzi, ornamen- chiale di s. Cataldo vescovo di Taranto,


to illustre di Contigliano sua patria, cui che fu restaurata e consagrata neh 735;
la morte impedì a Leone XII di premiar- ha 4 altari e molte sagre reliquie: altra
ne la sapienza e le virtù, colla sublime chiesa è nel territorio. Sperandio riferi-
dignità cardinalizia. Contigliano ha l'ap sce che Chaupy cou altri dicono che i

podiato s. Filippo, soggetto al proprio monti Tetrici sieno,il Monte Severo, ove
comune. trovasi Cautalice, ed il Tetrico uno dei
Greccio. Comune della diocesi di Rie- più vicini e seguenti la catena degli A-
ti, con territorio in piano emonte, con in pennini, poiché il mon-
carattere dato a'
molti fabbricali, alcuni de'quali sono no- ti Tetrici da non si ritrova in-
Virgilio,
tevoli. A Presepio raccontai l'origine che torno ai castelli di Monte s. Giovanni e
ivi ebbe luogo nel i 223 per opera di s. Monte Nero, bensì agli altri due indicali,
Francesco, ciò che toccai altresì nel voi. avendo uotato Servio che l'asprissimo ,

L VI l,p. 226 e 2 38,parlando del suo san- monte Tetrico è nel Piceno, però vicino
tuario, e ne riparlerò qui a Poggio Ba- alla Sabina. Sperandio descrive Monle
stone. Chiamasi pure Grecio e Greggio. JVero di là dal monte Tancia iu forma di
Labro. Comune della diocesi di Rieti, penisola, chiuso all'intorno da un torren-
situato in colle, con buon numero di fab- te, e dai colli e monti più alti, il cui no-
bricati,alcuni de'quali notevoli. Dice Ca- me lo derivare dal vocabolo sabino
fa
lindri, che nel territorio si rinvengono nero che significa forte, adatto alla favo-
gli avanzi de' bagni della villa d' Assio, revole situazione del castello. Vi fiorì una
onde fin d'allora era il luogo abitato da famiglia Lavi, le sostanze de'quali pas-
uumerosa popolazione, e dalla perdita sarono ad altri, e una cappellata ai conti
della villa nacque Labro. Descrissi la ce- Vincenti Gentili Mareri di Rieti, da cui
lebre villa d' Assio nel vol.LVH,p. 218. è distante io miglia. Il castello fu succes-
Monte s. Giova uni. Comune della dio- sivamente degli Orsini, de' Mattei duchi
cesi di Rieti, con territorio in colle, cou di Paganica,ede'marchesi Vincenlini di
numerosi fabbricati, ed alcuni di qualche Rieli. Non lungi vi è una cava di pietra
pregio. Sperandio non crede che l'omo- focaia di color nero, silex igniarius opa-
nimo monte fosse posto Ira il Quitte Farfa cus griseus, da incidere e da fucile, e gli
38 SA B SAB
abitanti la lavorano bene e ne traggono ti minori; in Greccio fece da diacono nel-
lucroso profitto. E' di due specie, fina e la notte di Natale, istituì il Presepio, e
ordinaria. Calcinata entra nella compo- col miracolo di quel Bambino, che tirò
sizione di quella specie di porcellana che assai lunge da se un tizzone di fuoco, ac-
resiste al fuoco e denominata d' Inghil- cennò il luogo ove poi fabbricò un con-
terra. Ridotta a pulimento sembra agata vento; la foresta ove ospitò in casa di un
orientale, onde il cardinal Casali ne fece prete, in favore del qualeDio operò il mi-
legare alcune in oro. Anche Piazza fu di racolo di fare abbondante vendemmia ,
quelli in credere Monte Nero diverso dal ad onta dell'uva mangiata dall'assetato
Monte Severo, e la Tetrica diVirgilio po- popolo seguace del santo. Egli dimoiò
sta nel Piceno, correggendo Rircher che per diverso tempo in Poggio Bastone, e
sostenne Monte s. Giovanni essere il Te- vari prodigi fece sul monte, ove trovatisi
trico: opina che il nome siale derivato o le impressioni delle sue mani e piedi. Ivi
dalla nerezza de'suoi sassi, o dal fiumeNe- è un convento di francescani riformati,
i a che scorre alle sue radici con copia di e da questa altura s. Francesco più vol-
acque. A suo tempo eravi un ospedale o te benedi la sottoposta spaziosa valle di
ospizio. Rieti : sotto al sopracciglio del monte è
Mono. Comune della diocesi di Rieti, un tempietto, che ricorda il luogo ove il

situato in colle, che ha fabbricati sparsi. santo passava le notti in profonde medi-
Dice Calindri ch'era la città di Marru- tazioni, e dove furono a lui rivelate cose
vio, per la quale passava l'antica via Cu- sublimi relative alla Chiesa ed al proprio
ria, onde per le rovine di essa ne venne ordine. A Rieti nel celebrare questa cit-

Mono, seppure non sia avanzo di quella tà feci altrettanto di sua ubertosissima
città. Ci conviene Sperandio, dicendo che valle, ove tutto feconda e germoglia in
Marruvio di Sabina ( diverso da quello modo straordinario e mirabile, quasi u-
de' Riarsi, di cui parlai pure a Pescina na Terra promessa. Le benedizioni di s.
descrivendo il lago di Fucino)era nel luo- Francesco eziandio tuttora esperimenta-
go ove trovasi il piccolo castello di Mor- no le famiglie religiose del suo ordine,
rò,, che ne ha potuto derivare, e corrot- che fioriscono nella medesima Valle Rea-
ta nienteconser vare il nome. Fatteseli! tina. Ed in fatti, oltre le Clarisse ed con- i

parlando di Marruvio FucenseoMarsi- ventuali sono cappuccini di Rieti


, ivi i

cano, osserva che Cluverio e Baudrand e di Leonessa, i minori osservanti, i ri-


posero Marruvio al castello di Morrea. formati di Antonio del Monte, di Fon-
s.

Poggio Bastone. Comune della diocesi te Colombo,di Greccio, di Labro, della


di Rieti, giace il territorio in piano, col- Foresta e di Poggio Bastone; veramente
le e monte, con molti e anche convenien- valle avventurosa e benedetta.
ti fabbricati chiusi dalle mura, ove si fa Poggio Fidone. Comune della diocesi
gran commercio ne'lavoridi faggio, una di Rieti, che posa in colle e in monte il suo
delle abbondanti produzioni del paese. territorio, con fabbricati poco buoni e ri-
Questo è uno de'luoghi fortunati della stretti. Ha l'appodiato Poggio Perugino.
Valle Reatina, e prescindendo dalla sua Rivodulri. Comune della diocesi di
feracità, devesi rimarcare per la ventura Rieti, con territorio in monte e in piano,
di avere goduto tra le sue mura, e spe- in esteso paese con poco buoni fabbrica-
cialmente sul monte che lo sovrasta, il ti, tranne la chiesa matrice: è racchiuso
patriarca Francesco. Mirabili sono le
s. da mura, con borgo. Narra Calindri che
sue gesta operale in detta celebre valle, Oenotrio ultimo figlio del re d'Arcadia,
perchè in Fonte Colombo un Angelo gli avendo ricevuto dal fratello, succeduto
dellò,ed egli scrisse la regola de'suoi fra- al trono paterno, forte somma di deua-
SAB SAB 39
ro e molta genie, fece vela per l'Italia, e ciò ne derivasse il nome al sito che avea
quivi in passando si pretende che stabilis- signoreggiato. Aggiunge che altri con più.
se una colonia, che fu poi potente in armi. fondamento dicono, che da un cane idro-
S. Benedetto. Coen une della diocesi di fobo ucciso nel luogo, e che avea recato
Rieti, con territorio in colle , con pochi grave danno agli abitanti, ne assunse la
fabbricati. denominazione. Tuttavolta dichiara, che
S. Elia. Comune della diocesi di Rieti, le une e le altre opinioni sono inconclu-
con territorio in parte piano e porzione denti. Canemorto lo dominarono i mo-
in colle, con plausibili fabbricali. naci di s. Maria di Valle, indi gli Orsi-
S. Giovanni Reatino. Comune della ni, poi i Muti, quindi Borghese, per per-
i

diocesi diRieti,con territorio collivo,con muta di Rignano o Arignano che cede-


fabbricati non dispiacenti. rono ai precedenti, come apprendo da
Governo Canemorto.
di Degli Effetti, Memorie del Soratte e luo-
Canemorlo. Governo e capoluogo con ghi circonvicini. Piazza loda il luogo per

residenza del governatore, già nella dio- amenità, civiltà e fertilità; quindi parla
cesi di Sabina, e per bolla di Gregorio delle sue chiese, s. Nicola di Bari parroc-
XVI de'25 dicembre 1 84 1 diTivoli, con chia e vicaria dell'abbazia di s. Maria di
territorio in colle, sulla sommità del qua- Pozzaglia, consagrata nel 1536; s. Gio.
le è amenamente situato, nel confine del Battista, del seminario di Magliano ; s.
territorio reatino e della Coma rea di Ro- Maria di Valtona, del comune; s. Maria
ma. Guattani, Sperandioe altri credono de'Raccomandati, la cui immagine è mi-
che quivi fosse l'antica città di Orvinio; racolosa, de' religiosi conventuali e con
Piazza opina che fosse Cenina o Canina, loro convento, con confraternita del gon-
e che forse da questo vocabolo derivò l'o- falone aggregata a quella di Roma, e coi
dierno nome. -Nel n.°^i del supplemen- sepolcri de'Muti già duchi del feudo; s.

to delle Notizie del giorno di Rottia del Giacomo, oratorio edificato dal principe
1842, si legge in un articolo scritto da Borghese; s. Maria di Pozzaglia o del Pia-
Canemorto. «Canemorto, che sul prin- no, di antica magnificenza, abbazia dei
cipio del IX secolo fu il teatro della rot- benedettini, che Leone X dichiarò com-
ta data dalle armi di Carlo Magno a'sa- menda, e la cui immagine fu sempre og-
raceni, dalla strage de'quali prese il no- getto di particolare venerazione. Avver-
me Canimorti ora Canemorto, depo-
di te Sperandio, che i detti conventuali in-
nendo quelloanticod'Orvinio."Il march. trodotti neli582, furono tolti neh653
J
Biondi, nella Illustrazione d un fram- da Innocenzo X, e poi reintegrati a istau-
mento d' antica iscrizione ritrovato sul za della comunità con giunta di assegno.
monte di Pietra Demone nel territorio di Soppressi religiosi dai francesi, non so-
i

Canemorto, in Sabina, Dissert. dtWac- no più ritornati. Pio VII con breve del
cad. d'archeologia t. i,p. 1 5y,diceche nei 1818 concesse la facoltà di potere ero-
secoli di mezzoTerra appellavasi 31a-
la gare dell'abbazia eretta in commenda uel-
lamorte 3 come si ha dalla celebre cro- la s. Maria del Piano di Pozza-
chiesa di
naca Farfense. Marocco afferma che non glia (vastotempio edificato per ordine di
si è potuto trovare l'origine del suo no- Carlo Magno di qua dal rivo che divi-
me, che in latino pur suona Canis mor- de dagli altri il territorio, lungi un mi-
tuuSy ma che da alcune memorie e dalia glio dall'abitato verso l'oriente) quelle
tradizione si apprende, che quivi mori rendite che si fossero esatte dopo la morte
un suo tiranno, ed il popolo festeggian- dell'ultimo abbate commendatario can.°
dola liberazione del patito giogo, per me- Caffarelli, alla costruzione di una nuova
tafora dicesse il Cane è morto, e che da
; chiesa parrocchiale unita perpeluameute
4o S AB SAB
a quel!' abbaziale di s. Maria del Piano, del monte, come senza erbe, è composta
di cui farò parola dicendo di Pozzaglia, d' una pietra tinta in rosso oscuro, per
essendo fanlica parrocchia divenuta per cui fu chiamata Moretta, e gli Orsini si-
la seconda volta angusta alla popolazio- gnori di Canemorto, con tal pietra ador-
ne crescente. Differita la costruzione per narono le loro porte, focolari e le scale i

differenza de'pareri, nel 1 835 il cardinal del loro palazzo. Nel 1767 recatosi nel-
Odescalchi vescovo di Sabina ne commi- la perigliosa cima della Moretta Benedet-

se l'incarico al suffraganeo mg. r -Canali, to Taschetti ricco di Canemorto, trovò


poi vescovo di Pesaro, ed allora fu che un travertino con l'iscrizione Ovi Ca- :

questi divisò effettuareredificazione,am- olino F. C, e la fece portare in sua ca-


pliando l'area dell'antica chiesa eguaglia- sa. Biondi la supplì poi in questa guisa
ta al suolo. In 5anni surse la nuova chie- e illustrò N. N. Jovi Cacuno Faciun-
:

sa abbaziale e parrocchiale sotto il titolo dum Curavil. Crede pertanto che appar-
di s. Nicolò di Bari, in forma ottangola- tenesse a un tempio o ara eretta sul mon-
re, con 5 cappèlle e bel sotterraneo. Di- te a Giove Cacuno, cioè Giove adorato
venuto Canemorto giurisdizione dell'at- sul cacume de' monti, riportandone eru-
r
tuale vescovo di Tivoli mg. Gigli, a sua dite ragioni, e che i sabini avessero de-
cura fu provveduto quanto mancava, e dicato a quel nume il monte loro più al-

inaugurala festosamente a' 18 e 19 otto- to, col nome di Giove Cacuno; anzi re-
a
brei84'2,in occasione della suai. visita puta che lamontagna perciò fu detta Pe-
pastorale, al modo descritto nelle suddet- tra Jovis, poi Petra Daemonis quando i

te Notizie del giorno, col l'assistenza del- cristiani per antonomasia chiamarono
la confraternita del ss. Sagramento uni- Demonio Giove. Nel 181 1 l'accademia
ta alla pai roccbia,e l'accompagno di bel- romana d'archeologia decretò che l'iscri-
la musica dell'antica società filarmonica zione fosse collocata sulle mura castella-
di Canemorto. Questo luogo fu patria del ne di Canemorto, con lapide de'due pre-
celebre pittore cav. Vincenzo Manenti sidenti Miollis e Canova.
dell'avvocatoconcistorialeDomenicoMo- Collalto. Comune della diocesi di Rieti,
r
relli, di mg. Anselmo Basilici vescovo di con territorio in monte, con mediocri fab-
Sidri e Nepi, e di tanti altri benemeriti bricati, nel confine del reatino colla Mar-
delle belle arti e delle scienze. Sperandio sica. 11 suo i.° nome fu Castaldio da un
riporta alcune lapidarie, spettanti ai Ba- barone che la godeva, e poi lasciando tal

silici ed a Canemorto. Quanto al fram- nome si disse Collalto per la sua situazio-
mento dell'iscrizione di Pietra Demone, ne, sull'erto del monte essendo stala co-
apprendo dal march. Biondi, che niuno strutta la sua fortezza. Anticamente Col-
tra'monti della Sabina si eleva quanto il lallo fu baronia feudale de'conli Marcii
monte di Pietra Demone, il quale di po- con molle altre ; dopo passò a' Soderini,
co intervallo dal sublime monte Pennec- ed in processo di tempo a'Barberini, ed
chio scoslandosi,colla maestosa fronte gli il cardinal Francesco Barberini nel 1720

sovrasta e signoreggia. In cima del mon- con nuova fabbrica ne fece ampliare la
te si vedono le reliquie dell'antico castel- fortezza, il che asserisce Corsignani, Reg-
lo distrutto di Pietra Demone, e fu pa- gia Marsicanaj t. 1. Collalto ha dueap-
tria a Menomo Picone, famoso capo di podiati, pure della diocesi Reatina, cioè
masnadieri, che a' 1 1 marzo 1 585(non nel Ricetto e s. Lorenzo.
pontificato di Sisto V che fu eletto a'24 Colle Giove. Comune della diocesi di
aprile ) fu ucciso nel sottoposto Percili, Rieli, con territorio collivo,cou mediocri
ove tal giorno perciò e solenne. Una del* fabbricali.
le due punte iu cui è bipartita la cima Marcetclli. Comune della diocesi di
SAB SAB 41
Rieti, con territorio giacente in colle, con chiamasi Tavola de '4 vescovi. Petescia
la

buoni fabbricati. fu comprata dal principe Borghese.


Nespolo. Comune della diocesi di Rie- Pozzaglia. Comune della diocesi di Ti-
ti,con territorio tutto in monte. Si con- voli, con numerosi fabbricati, e territorio
sidera che questa fosse l'antica città di in monte e colle. E' tradizione che il suo
Vesbula, almeno secondo l'opinione di nome derivi da un autico pozzo rinoma-
Chaupy, convenendovi Sperandio eCa- to; prima si chiamava Portaglia e Pozzo-
lindri, per cui i molti suoi fabbricali in gallo, come l'mdica lo stemma munici-
parte ne sono reliquie. pale, esprimente un pozzo con sopra uu
Paganìco. Comune della diocesi diPùe- gallo. 11 castello, riferisce Piazza, è sulla
ti, con territorio in piano e colle, con me- costiera del monte, in sito fertile e ame-
diocri fabbricati. no, poco lungi dal Torano, avendolo ac-
Petescia. Comune della diocesi di Ti- quistato con titolo di marchesato il prin-
voli, con territorio in piano e colle, con cipe Borghese. La chiesa pan occhiale,po-
buoni e regolari fabbricati. Dice Piazza sta nel centro del paese, è sotto l'invoca-

che questo castello giace sulla cima di al- zione di s. Nicola di Bari, con 4 altari,
to colle, verso i monti Cerauui, alle cui ed in quella della ss. Trinità, narra Spe-
radici scorre il Torano, avendo l'antica randio, si conserva il corpo di s.Ulpia Cau-
chiesa parrocchiale dedicata al ss. Salvato- didia martire, collocatovi sotto Clemen-
re con 4altari,rifabbricata dai fondamen- te XII. Piazza parla inoltre delle chiese
tinel 1 779; la Maria del Car-
chiesa di s. di s. Maria di Pescarea, e sua confrater-
mine, la cui di vota levata dueimmagine nita del ss. Crocefisso; di s. Maria di Co-
volte, si dice che miracolosamente vi tor- stantinopoli, giuspatronato de' Pelrucci;
nò, con convento di carmelitani soppres- di s. Martino; di s. Lucia; di s. Maria del
so da Innocenzo X; la chiesa di s. Andrea Piano di Pozzaglia, abbazia celebre di cui
apostolo, dipendente dalla parrocchiale. sopra feci parola, con ampio e sontuoso
Fece onore al luogo, e ne fu segnalato tempio, e splendido monastero di bene-
benefattore Lodovico Lenzi canonico di dettini, di cui si vedono gli avanzi. E' si-

s. Pietro, e cameriere segreto di Clemen- tuata quasi nella valle Muzia, così deno-
te IX, per la copia delle insigni reliquie minata perchè appartenente ai signori
e ricche suppellettili che donò a questa Muti, e per costante tradizione vuoisi e-
sua patria. Aggiunge ch'è singolare prero- retta in onore della B. Vergine Assunta
gativa del popolo l'inclinazione al suono e colmonastero, dall'imperatore Carlo
degli strumenti,massime de'pifferi. Qui- Magno, per la vittoria riportata in questo
vi è una mirabile fontana detta periodi- piano sui longobardi: il monastero fu ri-

ca , perchè non vi sorte 1' acqua che la dotto in commenda da Leone X,o secon-
mattina al levar del sole, al mezzodì, ed do altri da Innocenzo X: Naro che lun- i

alla sera al tramonto di detto pianeta, di gamente l'ebbero in commenda, abbelli-


ciascun giorno, e ogni volta per più di un rono e nobilmente restaurarono la chie-
4-° d'ora; benché in alcuni anni totalmen- sa diverse volte. Osserva Piazza, che nei
te si diseccò, ma quindi rinvigorita la piani del territorio si trovano molte ossa
sua vena ne riprese il corso, e poi tornò di corpi umani coperti con tegole, ed altre
all'alternativa di prosciugamento d'anni. inavellidi marmo ridoltein polvere/indi-
L'acqua sgorga limpida in sito alpestre zioevidente di qualche battaglia campale
tra due sassi, e dicesi volgarmente Acqua ivi seguita. Nella va He esercitarono il domi-
santa. Presso al fonte e al mezzodì di Pe- nio spirituale e temporale gli abbati del
tescia sono i confini delle diocesi di Sa- monastero,edi vescovi di Sabina avevano
bina, Maisi, Rieti e Tivoli, ed il luogo podestà sul clero secolare uelle cause più.
42 SAB SAB
gravi, come apparisce dalla bolla d'Eu- duca diGravina e contediNerola con auto-
genio III. Passò poi Pozzaglia in domi- rizzazione diSistoIV,e diede Cuna e l'altra
nio temporale agli Orsini , ai Conti , ai al b.Amadeo francescano, e suoi religiosi
Muti, ai Borghese. Sperandio riporta al- A madei,che soppressi nel 566 da s. Pio V, 1

cune lapidi. Pozzaglia ha gli appodiati, indi ad istanza de'pt incipi di Scandriglia,
Montorio in Falled\ocesì di Ti voli, e Pie- ossia della famiglia Orsini (P.)jfu dato ai
tra Forte diocesi di Rieti. Montorio in francescani della provincia romana; ivi è
Valle è situato in eminente luogo sulla un'immagine della ss. Vergine in partico-
sponda del fiume Totano, e sulle coste lare venerazione, e la cella e il mantello di
de'mou ti Cera tini, onde dal monte e dalia detto beato. Sperandio dice che questo
sottostante valle prese il nome. Ha la chie- castello è posto in comodo raonte,con par-
sa parrocchiale di s. Stefano con 3 altari, rocchiale chiesa eretta nel secolo X dai
e la chiesa di s. Angelo: anticamente vi monaci Farfensi, ristorala dal pubblico
fu un monastero. nel i345, e consagrata dal vescovo car-
Scandriglia. Comune della diocesi di dinal Delci nel 1751, riportando le lapidi
Sabina, con territorio in piano e in colle, sepolcrali; che appartenne ai delti mo-
con molti fabbricati mura. Piaz-
cinti di naci, ad altri padroni, ed a suo tempo
za lo appella luogo celebre, e che molti alla camera apostolica; e che nel territo-
geografi la chiamarono città, per la civil- rio eravi il monastero del ss. Salvatore,
tà de'numerosi suoi abitanti, per le fre- grangia dell'abbazia di Farfa: illustraro-
quenti anticaglie che si trovano, per la no il castello il conte Zenobio della Cor-
deliziosa posizione, buon'aria, e fertilità bara,elanobilefamigliaZ?occdWiMoBuc-
del suolo ferace di produzioni, e pe'suoi camazza,dalla quale uscì un cardinale, e
edifìzi: le sue persiche si distinguono per di alcuni individui riporta Sperandio le

lo straordinario volume e per lo squisito lapidarie. Cai neh i i narra che alcuni pre-
sapore. Secondo Mattei, illustratore delle tendono che Mefila o Numanzia fosse nei
antichità sabine, questa Terra cospicua dintorni di Scandriglia, e che Scaplinio si
a
dicesi che successe all'antica Vesbula,che stabilì nella i. che negli scavisi trova-
; e
altri posero a Nespolo. A suo tempo la rono statue, idoli, busti, medaglie e co-
s.Sede, diretta signora, vi teneva un go- lonne, appartenenti a Mefila. All'articolo
verna tore,"e fioriva un insigne convento Rieti, descrivendo la cattedrale, con l'au-
di francescani riformati. La chiesa par- torità del vescovo Marini parlai delle sue
rocchiale, buona fabbrica ben orna la, è sa- erudite Memorie di s. Barbara vergine
gra alla B. Vergine Assunta,con 6 altari; e martire di Scandriglia delta di Nico-
quella di s.Antonio abbate la mantene- media. Ivi narrai come la santa abitò e
va il sodalizio del ss. Sagramentojs. Lu- fu martirizzata in Scandriglia, come e
cia la custodiva un eremita; s. Maria del quando fu dai reatini tolta a Scandriglia,
Peschio del comune, ha una divotissima e trasportata nella loro cattedrale ov'èin
immagine della Madonna; s. Gio. Batti- gran venerazione; ricordando pure l'il-

sta spetta all'omonimo sodalizio; s. Nico- lustrazione di Quaranta o Commento so-


la cou antico convento di cappuccini, po- pra la greca iscrizione Mutila trovata a
sto iu luogo detto Percetti, la cui esisten- Scandriglia, Napoli 1826. Quanto sulle
za ha del prodigioso, per un dirupo pen- opinioni del Marini scrisse Sperandio si

dente e conservato per il patrocinio di s. può vedere a p. 48, che lodando la cri-

Nicolò arcivescovo di Mira; s. Maria delle tica e le ragioni del prelato in favore di
Grazie de'francescani riformati di Ponti- Scandriglia e di Rieti, che ne possiede il

rr///, castello appodiato di Scandriglia: la tesoro, solo avverte di aver preso Numan-
fabbricò col convento Raimondo Orsini zia per Nomento, ma sembragli più ve-
SAB SAB 43
rosi m ile che abbia a tenersiNumadia per Barberini. La chiesa parrocchiale di s. Ni -

un mss. da lui pubblicato che non potè colò, secondo Piazza, avea due altari, al-

essere noto al vescovo, ed il quale espres- tre chiese essendo quelle di s. Biagio pro-
samente distingue Nuraadia da Nomenlo, tettore del luogo e cimiterio,e dell'Assun-
senza indicarne la situazione, onde può ta che la tradizione dice fondata da s. Pro-

credersi che fosse Viconovo o Massacci sdocimo discepolo di s. Pietro, poi .° ve- 1

presso Scandriglia. Marocco riporta l'i- scovo di Padova, stimata la 1. 'chiesa cat-
scrizione in greco, e tradotta dal Quaran- tedrale di Sabina come più antica, per
ta in latino e italiano, di più dice avere cui dopo l'odierna cattedrale godè il pri-
letto nell'archivio Farfense, che nel 1 084 mato e precedenza anche ne'sinodi, per-
era assoluto signore di Scandriglia il con- chè fu la i." a ricevere il lume della fe-
te Erveo, il quale la donò al monastero de dalla predicazione di s. Pietro in Sa-
di Farfa. Il cardinal Cossa, poi nel i4«o bina a mezzo del suo discepolo. Di questa
Giovanni XXIII, concedè a Francesco
la tradizione Piazza produce le prove,dicen«
Orsini e suoi discendenti maschi legitti- do un mss, Farfense: «Il 1. "vescovo di Sa-
mi in enfiteusi, coir annua ricognizione bina fu s. Lorenzo siro, che consagrò le
all'abbate di Farfa di io libbre di cera, 3 chiese fabbricate da s. Prosdocimo alla
a a
quindi procurarono gli Orsini di toglier- B. Vergine; la i. in Curi, la2. in Ponte
a
la ai monaci Farfensi, ciò che non riu- Celio ora Ponticelli, la 3. alla Villa o Orti
scendo, fecero confermare l'enfiteusi nel Sallustiaui: rinunziato il vescovato, si ri-

1 453 daNicolò V e da diversi abbati com- tirò a vita anacoretica, con santa Susan-
mendatari. Nondimeno il dominio diret- na sua sorella". Sperandio produsse alcu-
to restò all'abbazia, che vi godeva suoi i ne iscrizioni di Ponticelli, e parla del con-
beni esenti d'ogni imposizione, e riscuo- vento francescano, di cui feci già menzio-
a
tendo la 1 o. parte delle imposte per tut- ne. Nola Marocco, che il suo forte è di-
to il territorio di Scandriglia. I beni che ruto; che la suburbana chiesa di s. Maria
dominava il monastero, Sisto IV li asse- del Colle, antica parrocchia, di forma go-
gnò alla mensa conventuale Farfense, al tica, ha buoni affreschi. Che anticamente

quale monastero Alessandro VI incorporò lo signoreggiò messer Lodovico di Gio-


il monastero del ss. Salvatore o grangia di vanni da Canemorto, il quale nel i382
a
Scandriglia. Estinta la linea Orsini chea- ne vendè una 6. parte ad Antonio e Ja-
vea spalleggiate le pretensioni del comune copo di Cola di Buzio di Romanea, coi
contro l'abbazia, Scandriglia fu devoluta tenimenti, terre, rocca e vassalli; indi pas-
allacamera apostolica,in tempo delcui do- sò agli Orsini e fu luogo di difesa per le
minio il comune mosse grave lite a'monaci fortissime mura castellane, con una sola
pel/'us lignandi e pascendi che loro vo- porta guardata da un baluardo, tutto in
leva impedire; ma nel 1691 ebbero con- cattivo stato; che ora appartiene ai Bar-
traria sentenza dalla congregazione del berini di Sciarra. Cerdoraare poi fu ca-
buon governo. Scandriglia ha per appo- stello delizioso dell'abbazia di Farfa, e di-
diati Ponticelli e Cerdomare 3 della sud- venne signoria de'marchesi Vincentiui di
detta diocesi di Poggio Mirteto. Ponticelli Rieti.Leggo in Marocco che Cerdomare
giace sul colle della valle in luogo forte, è un vocabolo corrotto dall'antico Cerre-
con autiche muraglie, ed è antichissimo. tani malum 3 à\ cui si hanno memorie nel
Prende il nome da un piccolo ponte sot- Cartario Farfense del io6f , ed in altre

tostante sulle acque del Correse e di di- si parla della chiesa di s. Cecilia, e di un
versi torrenti che vi affluiscono, ed ha ter- castello o Rocca Salice, luoghi che non
ritorio fertile e ameno. Vuoisi colonia di più esistono. Inoltre cou Guattani dice
Vesbula, fu dominio degli Orsini, indi dei che la voce Cerretum potrebbe dirsi ori'
44 SAB SAB
pinata da qualche vicina selva di Ceni. si riaprirono cave di marmi o breccia co-
Sperandio lo chiama Castrimi Cetiiaaris. rallina, di cui farò parola dicendo di Pog-
Governo di Rocca. Sinibalda. gio s. Lorenzo.
Rocca Sinibalda. Governo e capoluo- Castel Secchio. Comune della diocesi
go con residenza del governatore,comune di Rieti,con territorio in monte, molti
della diocesi diRieti,con territorio in col- e poco buoni fabbricati circondati da mu-
le e monte, con molti fabbricati cinti di ra. Ritiene Calindri, chequestasia la me-
mura, sulla Torano. Con
riva sinistra del moria della città di Torà, per cui a quella
Sperandio diceCalindri, che si vuole più. successe questa. Lasciò scritto Fatteschi,
veridicamente qui, che non iu Molitorio che il p. Berretti affermò esservi state due
Romano, fosse la città di Trebula Suffe- Torà; ma Cluverio fu di sentimento che
nale,o almeno una sua colonia. Appren- Torà sul fiume Torano fosse rimpettoa
do da Ratti, Delia famiglia Sforza l. i r, Castel Vecchio,ch'è alla destra del Tora-
]). 29 1
, ch'era feudo di Giuliano Cesarmi no, e in vicinanza a Colle Piccolo che resta
Gonfaloniere del senato e popolo roma- alla sinistra del fiume, vicino alla chiesa
no (/ '.), che nel i55ggli furono dati in di s. Anatolia, assai frequentata dai po-
compenso dalla camera apostolica scudi poli. In vece il vescovo Marini uelle Me-

65 7 per varie armature, moschetti, can-


1 morie di s. Barbara afferma che l'antica
noni, giano, vino, carni salate, e saluitro Torà non era a Castel Vecchio, signoria
da Rocca Sinibalda, quando
portati via de'Borghese, come lo è Colle Piccolo, la
Paolo IV nel i556 gli fece sequestrare cui Rocca dicesi Rocca di Tura, forse pel
i feudi. Anche l'aw.° Castellano crede fiume Turano o Torano. Pertanto sostie-
che Rocca Sinibalda sorga ove fu già la ne, che Torà esisteva nella sua diocesi di
Trebula Suffenate. All'amministrazione Rieti, ma sul confine degli equicoli e dei
inunicipaleèriunito l'appodiato di Valle marsi, presso Torano feudo de'Caffarelli,
Cupola, nella diocesi di Poggio Mirteto. es. Anatolia de'Colonna,e ne adduce po-
Inoltre Rocca Sinibalda ha il borgo, e la sitive testimonianze. Sperandio calcolati»
Pilla Pantana^ eh' è un annesso della done le ragioni, sulla questionata Torà,
diocesi di Piieti. Altre notizie, con mio di- propende per Torano, sempre in Sabina.
spiacere, non mi riuscì ricavare dalle pa- Corrobora l'opinionedi Sperandio Sco-
zienti ricerche de'molti miei libri. Saran- stante opinione degli abitanti de'limitrofì
no meglio queste poche che niente, come luoghi, che alle falde di Colle Piccolo, e
fecero di questo luogo e altri molti, di- de' cappuccini di Castel Vecchio , stava
versi geografi, e gli stessi Dizionari geo- l'antica Tora,dove fu martirizzata s. Ana-
grafici. tolia vergi ne, sorella di s. Vittoria che pa-
Ascrea. Comune della diocesi di Rieti, tì il martirio in Trebula Mutusca, come
con territorio in colle, con sufficienti fab- dirò parlando di Monte Leone. Sorpren-
bricati. Ha per appodiati, e della stessa denti sono gli avanzi che si trovano del-
diocesi, Rigatti e St/'pes. l'antica città, ove esiliata s. Anatolia, fu
Belmonte. Comune della diocesi di Rie- esposta a continui cimenti, che affrontò
ti, con territorio collivo e buoni fabbri- spargimento del suo sangue median-
collo
cati, posto in elevata e libera posizione. te decapitazione, dopo avere un velenoso
Credono Sperandio e Calindri, che qui drago rispettata la di lei santità, ed in ve-
fosse Bazia o Vazia o Varia, di cui igno- ce di divorarla le lambì i piedi. Dicesi
rasi l'epoca dell'atterramento, dalle rovi- sepolta ove è ora il detto convento, nel
ne del quale sorse il paese. N'è appodiato luogo in cui i fedeli eressero un tempi et -

Ornaro, della stessa diocesi. Nella mon- to, che divenuto proprietà de'monaci di
tagna di Poggio s. Lorenzo e di Ornaro Subiaco,nel 1 4oo ne trasportarono il cor •
S AB SAB &
pò nella loro chiesa di s. Benedetto. In- Rieti, con territorio in colle, molti fab-
grandito poi il tempielto,fu ridotto a chie- bricati chiusi da mura, presso quali so- i

sachehannoin curai cappuccini, veneran- no vestigi di Trebula Mutusca, dicen-


i

dosene l'effigie dai di voli sull'altare mag- do Calindri, che si vedono gli avanzi del
giore e dipinta da buon pennello. Per la teatro, delle terme, e di altri edifizi che
divozione grande verso la santa, innume- danno un'idea della vastità sua. Il vescovo
rabile e frequente è il concorso de'fedelij di Rieti Marini lo conferma, poiché narra
massime a' io luglio, che se ne celebra la essere stata l'antica città di Trebula, non
festa, per Castel Vecchio solenne e di pre« solo celebre per la sua antica origine, ma
cetto. Gli edificanti e operosi cappucci- ancora pel martirio di s. Vittoria sorella
ni, indefessi coltivano tanta pietà, cogli di s. A natolia (la quale lo patì nella Terra
aiuti spirituali e con benigna ospitalità. che ne prese il nome, e donde, come no-
Castel Vecchio ha gli appodiati Anluni tai, i benedettini ne trasportarono il cor-
e Colle Pìccolo } pur di sua diocesi Rea- po a Snbiaco), e che non confinava coi
tina. marsi ed equicoli come suppose Corsi -
Concernano. Comune della diocesi di gnani, essendone anzi ben lontani; stava
Sabina, giàdi Farfa,con territorio in col- ov'è Monte Leone. Da questo meno d'un
le, con belli fabbricati, piazza e tempio miglio lontano fu Trebula Mutusca, di-
conveniente, formandone le mura gii edi- chiara Sperandio, in cui sono le rovine
lìzi. un ponte di le-
Sul fiume Salto vi è dell'antica chiesa di s. Vittoria, e la nuo-
gno. Riporta CalindrijChe prima si disse va edificata in poca distanza dalla vec-
Collis Cervimts, che si opina avesse ori- chia,, con iscrizioni che riporta e che l'in-

gine dai monaci benedettini detti berret- dicano con sicurezza incontrastabile, ol-

tantijchesistabilironoins. Salvatore mag- tre altre prove certissime che adduce. Ar-
giore, lo chesi desume dalla costruzione roge quanto si legge nel n.°c)i del Gior-
delle mura, messe in confronto a quelle nale eli Roma del i85i,in cui è detto: che
del monastero esue dipendenze,e da qual- il r.mo p. m. de Ferrari domenicano nel-
che pittura a fresco rinvenuta fra le rovi- l'accademia romana d'archeologia fece
ne d'un'antichissima chiesa, coll'iscrizio- lettura d'una sua dissertazione sull'olivi-
ne P. Philippus pinxit. Certo è che Con-
: fera e antica Trebula Mutusca città di Sa-
cervianoera castello dell'abbazia di s. Sal- bina, nella quale dimostrò in prima l'im-
vatore. Concerviano ha 4 appodiati, Ma- portanza de'sabini monumenti, che tut-
gnalarclo, Cencìarìa, Prato Janni, Vac- tavia giacciono inosservati e oscuri; indi
careccìa, tutti castelli della giurisdizio- disse come in viaggio archeologico fallo
ne di Farfa, e perciò i i primi della dio- a Monte Leone, potè ivi dappresso rin-
cesi di Sabina, gli altri di Poggio Mirteto tracciare la famigerata Trebula Mutusca
come notai. già riconosciuta dal Fabretti, dal Chau-
Longone.Comune della diocesi di Pog- py, dal Guattani e da altri dotti antiqua-
gio Mirteto, con territorio in colle, con ri, che scrissero in proposito, e la cui sto-

mediocri fabbricati, in parte recinti di ria monumentale s'innesta anche co'fasti


mura. Della pretesa sua origine tratta Ca- del cristianesimo. Le grandiose rovine di
limi ri. Divenne castello dell'abbazia di terme, d'acquedotti, d'un anfiteatro, di
Farla, ed ha un piccolo convento di fran- colonne, di templi, e soprattutto la mol-
cescani conventuali. Ha per appodiati titudine d'iscrizioni d'ogni genere, soni-
Porcigliano, Rocca Ranieri e s. Silvestro, minislrano convincenti argomenti all'in-

già castelli dell'abbazia Farfense, ed ora dagatore delle memorie antiche. Circa un
nella diocesi di Poggio Mirteto. miglio da Monte Leone ergesi un teui-
Monte Leone Comune della diocesi di pio antichissimo , alla romana s. Vitto-
4G SAB SAB
ria vergine e martire, della quale eroi- forma elegante; di s. Maria della Croce al -

na della metà del 3.° secolo recitò l'ora- le radici del colle, ove fu già un convento
zione panegirica e la vita. In fine narrò di frati conventuali, soppresso da Inno-
gli scavi praticati nella vasta valle Mutu- cenzo X, con miracolosa immagine della
scana dal barone Gambali , da' quali si Madonna. Appartenne agli Orsini, poi ai
trassero musaici, erme, statue, colonne e Savelli,esotto Paolo Vritornòalla came-
ogni genere di rottami marmorei, non ra apostolica. Presso a poco altrettanto
che alcune lapidi. Già nel 8^1 il p. Lui-
1 riportano Sperandio eMarocco,rimarcan-
gi da Forano cappuccino, in un eloquen- do il i.° che presso la chiesa parrocchia-
te ed erudito panegirico ^ provò che in le fu la villa di Faustino, uomo consola-
Monte Leone stava l'antica Trebula Mu- re e di sangue imperiale, padre di s. Cle-
tusca, ove lo pronunziò. Di Monte Leone, mente I.

Mons LeoniSj, ne sono an[)od\at\ Ginestra Oliveto. Comune della diocesi di Rieti,
eCollelungo nella diocesi di Poggio Mir- situato in colle, con alquanti sufficienti
teto, e con Piazza ne darò un cenno. Gine- fabbricati.
stra,antico castello che giace sopra un col- Poggio Mojano. Comune della diocesi
le, con rocca e grosse mura, forse prese di Poggio Mirteto, in delizioso e fertilis-
il nome dall'essersi fabbricato ove si ab- simo territorio in colle e monte, con molti
bondava di arboscelli di ginestra, presso fabbricati chiusi da mura,e con due bor-
Trebula Mutusca nelle vicinanze di Mon- ghi, in aria salubre, ondefu villeggiatura
te Leone, ed ove con s. Vittoria furono de'suoi signori, i Sa velli ed i Borghese,
sepolte altre 60 vergini martiri. La chiesa bagnandone le radici il fiume Farfa che
parrocchiale è sagra as. Gio. Evangelista, nasce poco lungi. Dice Piazza cheprima
con la filiale intitolata s. Maria ad Nives. si chiamò Fabari, con rocca e anticaglie
Dice Marocco che ora Ginestra appartie- de'templi dedicati a Fidio o Giano, nu-
ne Torri -
agli Sforza Cesarini,con Stipes e me degli antichi sabini. La chiesa par-
cella che dovea essere luogo forte e di
; rocchiale, di struttura antichissima, è sot-
qualche considerazione, come rilevasi da to l'invocazione di s. Gio. Battista, con 4
due documenti tratti dall'archivio mu- altari, e la compagnia del ss. Sagramen-
nicipale di Rieti, che riprodusse. Il citato lo. Altre chiese nel territorio sono quel-
Piatti riferisce che il castello di Ginestra, le di s. Sebastiano, appartenente al comu •

già posseduto anticamente dalla famiglia ne, con sodalizio; di s. Martino,e di s. Ma-

Brancaleoni, e passato poi nella Cesarini ria puredelcomune. Aggiungerò con Spe-
nel 1470, cioè a Gabriele Cesarini figlio randio e con Marocco che fu feudo de'Sa-
di Semidea Brancaleoni, parte per dona- velli, donde passò ai Borghese, in confer-

zione e parte per compra, Clemente Vili ma dell'asserto da Piazza, cui corrispon-
nel i5gg lo dichiarò ducato. Collelungo dono le loro notizie.
è un castello che si eleva sulle colline che Poggio s. Lorenzo. Comune della dio-
sono dalla parte occidentale del fìumeFar- cesi di Poggio Mirteto, con territorio fer-

faro, così chiamato dalla lunga sua con- tile in colle, abbondante di eccellenti oli vi

tinuazione sulle rive e costiera del me- e frutta,con estesi fabbricati, cinto di mu-
desimo, in sito ameno e ridente, con suo- ra, e due per cui passa la
piccoli borghi,
lo fruttifero,avente per patrono s. Cle- via Salaria. E' situato in vaghissima col-
mente! Papa, cui forse era dedicata l'an- linetta che appunto col nome di poggio
tica chiesa parrocchiale, ora s. Maria del- si distingue, dal quale unito a quello della
la Neve con4altari,e consagrata nel i535. vecchia chiesa parrocchiale dedicata al pa-
Vi sono pure le chiese di s. Maria del Soc- trono S.Lorenzo martire, il paese ricevè
corso, della confraternita de'centurali, di quello che porta : demolita tale chiesa
SA B S AB 47
versola fine del passa lo secolo, fa edificata corazioni di quell'augusto tempio. Nel t.

l'odierna, sotto l'invocazione del medesi- 9, p. 219 dell'Album di Roma si legge


mo santo. Il delizioso castello apparte- un articolo di osservazioni geologiche sul-
neva all'abbazia comprendeva
di Farfa; le montagne di Ornaro, e di questo Pog-
l'antico villaggio di Capo Farfa, distante gio s. Lorenzo, del prof. Giuseppe Ponzi:
quasi un miglio, che siedeva sopra un col- nedaròunbrevesunto.La geologia specia-
le, ove appena sono restati alcuni avanzi monte eroso su cui è fabbricato Pog-
le del

dell'abitato. Narra Marocco, che alla di- gio s. Lorenzo, agli scienziati è molto in-
stanza poi di un miglio e mezzo s'incon- teressante per le sue formazioni, non man-
tra ponte Buida,così detto dalla vicina
il cando l'argilla figulina contenente con-
valle, ove seguì secondo alcuni la famosa chiglie marine e legni fossili. Al nord o-
battaglia di Annibale alla Trebula Mu- vest del colle e alle sue falde nella con-
tusca, riconosciuta in Monte Leone, non trada Elee si rinvenne una cava di mar-
essendovi luogo piùidoueo a militare ac- mi brecciati, che per essere stata rinve-
campamento vicino a Trebula, essendone nuta nel pontificato di Gregorio XVI, fu
prova i molti sepolcreti e cadaveri rinve- chiamata Breccia Corallina Gregoriana.
nuti, oltre le armi antichissime trovate La natura diversa degli strati, e la diffe-
negli scavi. Dopo un 4-° di miglio passato renza de'colori che presentano, insieme al
il ponte, trovasi una grotta detta di s. Vit- bel pulimento che acquistano, indicano
toria.Fare che oo passial di là della con-
i quanto sieno queste calcari preziose per
trada Posterula,alla fonte d'acqua fred- uso delle arti. Vi sono delle calcari rosse
dissima nel sito denominato Tibaldi, Tito di diverso grado di colore, più. o meno
vi avesse sontuosi bagni, perchè si vuole carico, d'una bella tinta carnagione, d'un
che la voce provenga da Tibalnea o lìti giallognolo, grigio, bianco, ec: soprattut-
Balnea. In Poggio s. Lorenzo e adiacen- to sono da notarsi gli strati calcarei brec-
ze sono avanzi magnifici di fabbriche ro- ciati che si estraggono, perchè variano
mane, con mura reticolate sicuramente colore ed acquistano le tinte d'un bel ros-
ad uso de'bagni. Abbiamo dal n.° 2 idei- so corallino ora più ora meno denso, d'un
le Notizie del giorno di Roma de' 7.5 mag- turchino marnoso, e di un grigio su cui
gio 1842, che da circa sei mesi era in at- si disegnano delle linee d'un giallo dora-

tivitàuna cava nuovamente scoperta in to. Tutte queste diverse tinte che sono

una delle fìmbrie degli A pennini, pres- proprie del cemento racchiudono breccie
so Poggio s. Lorenzo, di pietra classifi- bianche calcari, fra le quali appariscono
cata fra le coralline, che per la sua com- senz'ordine calcedonie e focaie, mirabili
pattezza e tenacità era stata riconosciuta per la leggiadria de'colori, e vi si scorgo-
superiore ad altre pietre moderne, capa- no conchiglie o altri avanzi di corpi ma-
ce di prendere un lucido al grado mede- rini. La disposizione di queste macchie
simo del giallo antico e di altre pietre di hanno gran tendenza a prendere i carat-
tal genere. Che questa nuova breccia in- teri dell'alabastro,specialmente il turchi-
digena del nostro suolo, adatta a molti no e il grigio; tale è il principale anda-
ed in ispecie a qualunque decora-
lavori, mento de'colori nel marmodi BreccieGre-
zione architettonica pei vari colori cui è goriano. Non mancano indizi essere stato
screziata, vanta il nome di Corallina Gre- ne' secoli di mezzo questo marmo già ca-
goriana, e figurerà fra'marmi antichi che vato come pietra di costruzione, poiché
adornano la basilica di s. Paolo sulla via il vecchio castello che scorgesi nel paese
Ostiense, avendone
commissione che
la stesso d'0rnaro ne somministra luminosi
ne dirige la riedificazione, prescelta una esempi: tutte le porte e finestre sono co-
quantità pe' pavimenti e per le altre de- strutte di breccia corallina, ed in tempi
48 S A B S AB
meno remoti ne fecero uso gli scalpellini dere che co'suoi dintorni fu uno de'pri-
del luogo. Nel n.°^(\e\ Diario di Roma mi luoghi a riceveredas. Pietro o dai suoi
del i843, si avverte che il proprietario discepoli la religione cristiana, secondo la
della cava della Breccia Corallina Gre- tradizione degli abitanti. A ciò lo persua-
goriana e della montagna che la contie- dono ancora l'antichità del castello, del-
ne, è Antonio Carosi di Poggio s. Loren- la chiesa, e della rocca edificata all'usan-
zo; altra cava essendosi attivata nelle vi- za degli antichi sabini ne'più alti e sco-
cinanze di Ornaro; e che la cava andava scesi dirupi per opportuna difesa. Il ca-
ad attivarsi in una scala molto più este- stello lo signoreggiarono gli Orsini, i Mat-
sa, e se ne speravano blocchi per grandi tei, e nel declinar del secolo XVII passò
fusti di colonne, avendone commissio-
la ai Silva portoghesi, dai quali l'acquista-
ne preposta alla riedificazione della ba- rono i Bonaccorsi. La chiesa parrocchia-
silica Ostiense ordinato r 000 palmi cubi. le era anticamente sotto l'invocazione di
Posticciola. Comune della diocesi di S.Pietro, e poi fu dedicata allaB. Vergine
Rieti, con territorio in colle, con pochi della Pietà, una delle primitive di Sabi-
fabbricati. na; eravi pure la chiesa suburbana di s.

Torricella. Comune della diocesi di Sebastiano. Sperandio dice che la chiesa


Poggio Mirteto, con territorio in colle,con arcipretale della B. Vergine della Pietà
mediocri fabbricali. a'24g S no I 774 con
fu rifabbricata, e m "

Varco. Comune della diocesi di Pog- sagrata dal vescovo cardinal Carlo Rez-
gio Mirteto, già antico castello dell'ab- zonico, con architettura conveniente, co-
bazia di Farfa, con territorio in monte me di buono stile è il quadro della Depo-
e colle, con mediocri fabbricati. Marocco sizione dalla Croce, e meglio quello di s.

soltanto dice che il suo nome ha lo stesso Sebastiano. Riporta Marocco che non gli

significato di quello di A ntrodoco, deri- riuscì trovare l'origine del castello, il cui
vante da Introduco. Calinoti dichiara che statuto fu formato in tempo di Ciriaco e
dalle memorie ritrovate, forse il suo prin- Asdrubale Mattei, e ne riprodusse alcuni
cipio si può portare all'origine e venuta capitoli,avendolo approvato nel i477
de'sabini. Varco ha seguenti 4appodiati
i l'abbate di Farfa Cosimo Orsini, nel pa-
della stessa diocesi, ed anch'essi castelli lazzo di sua residenza in PoggioMirteto.
già appai tenuti all'abbazia Farfense.A>g- Aspra. Comune della diocesi di Pog-
gio Fiuiano, Offejo, Rocca Fittiana, s. gio Mirteto, con territorio in colle, con
Martino. molti fabbricati cinti di mura con torri.
Distretto di Poggio Mirteto. Questa Terra dice Piazza che succedette
Governo di Poggio Mirteto. all'antica e celebre Casperia, è posta sulla
Poggio Mirteto (F.). Città con residen • sommità d'una gran collina isolata, in si-
za vescovile, del governatore e delle au- tuazione salubre, amena e deliziosa, con
torità distrettuali, con l'appodiato Castel fertile suolo, passando alle sue radici il

s.Pietro. Questo castellosiede sopra un'al- fiume lineila detto Aja; ma Virgilio di-
ta rupe brecciosa in falso piano,di là dal- stinse unodall'altro fiume,come nota Spe-
la riva sinistra del Calentino, vicino al randio rettificando Piazza. Il suo nome
fiume Farfa, in pittorica situazione, con deriva da Casperia quasi Asperia,di cui
palazzo baronale di buona forma e di ri- si trovano frequenti rovineche danno una
marchevole solidità: abbonda d'acque ec- idea di sua passata magnificenza, vicino
cellenti, avendo 3 fonti pubbliche, ed è al convento de'cappuccini, mentre presso
la migliore quella di Rio, la cui vena na- Legarano sono rimasugli di mura ciclo-

sce alla radice del monte Costa Canale. pee. Casperia si dice fabbricata dai bat-
Leggo in Piazza, ch'egli propende a ere- Uiani ca^pi, essendone re e pontefice Sa-
SA 13 SAI] 49
bazioSago o Saturno: l'avv. Castellano produce, ricorda alcuni illustri che vi fio-
n
dice che Casperia fu forse la città fab- i . rirono anticamente; tra'piìi moderni fa
bricata dai sabini. A tempo tli Piazza esi- menzione di Francesco Massari tesoriere
steva l'ospedale, e le seguenti chiese. S. di Giulio Ille Marcello II, di OrazioMas-
Gio. Battista, nobile chiesa arcipretale, sari poeta e autore della Sabiniade, di
con numeroso clero, copiosi altari ed insi- Gio. Palenca beneficiato vaticano di mol-
gni reliquie, fabbricata nel i5i5, ed in ta pietà, e delleragguardevoli famiglie
seguilo restaurata e ridotta in miglior for- Bruschi e Ferrini. Di queste e altre no-
ma : bello è il quadro di Pirovani, nella tizie altres'i discorre Marocco , come di
cappella di s. Francesco de'Bruschi; la ss. Paranzo, da cui derivò il vocabolo Pre-
Annunziata o oratorio della confraterni- venzano o Paranzano, altra città impor-
ta del gonfalone; la Madonna della Pietà tante, già esistente nel piano alle radici
o oratorio del sodalizio della Morte; la ss. del monte, che Chaupy dice essere stata
Annunziata, chiesa elegante e nobile del Casperia, pei molti marmi e musaici ivi
comune, edificata da Girolamo Saraceno, rinvenuti^ per gli sparsi ruderi che si ve-
con 4 altari, magnifica essendo la cap- dono. Che Legarano era forse qualche fa-
pella di s. Francesco Saverio eretta dalla mosa villa, gli abitanti della quale, dopo
famiglia Senapi; s. Maria delle Grazie,su- la sua distruzione, si sottoposero agli A-
burbana e filiale dell'arcipretale; s. Ma- sproni in Aspra, i quali si vogliono i pri-
ria di Legarono, ov'era annesso un mo- mi fondatori di Aspra o baroni, anteriori
nastero di gesuati del b. Colombino, sop- di molto agli Alberici. Le anticaglie ac-
pressi da Clemente IX,in molta venera- cennate non si ponno indicare con poche
zione per l'immagine della Madonna, alla parole, abbondantissime e svariate essen •

quale si donarono due ricche corone gem- do quelle di Paranzano, come di vastis-
mate dal cardinal Corradi e dal suo se- sima città ed a mezzogiorno del conven-
gretario Saraceno mentovato; s. France- to de'cappuccini, sino ai confini del ter-
sco, con convento di cappuccini aumen- ritorio di Aspra; che se vi si operassero
tato nel 1 6 1 8, posto su eminente e bella profondi scavi, riuscirebbero ubertosi di
collina, cioè il monte Fiolo, donde si go- pregievoli e interessanti monumenti. Un
dono sorprendenti vedute ivi esisteva li- : miglio lungi da Paranzano ed a Grotta-
na chiesa del ss. Salvatore, e dell'odier- lunga si vedono due maestosi grottoni di
na e convento pei cappuccini ne permise solidissime costruzioni, e vuoisi che pro-
l'erezione nel i55g Ostilio Savelli, per- cedino sino a s. Maria di Legarano ov'era
chè era vietato fabbricarvi dopo il diroc- l'antica Casperia, ma ciò non è certo. Gli
cato castello del conte Ugone, Castrimi abitanti d'Aspra anche nelle ultime de-
Monti* Filioruni. 11 convento da lungi plorabili vicende dierono prove di fedel-
pare una fortezza, poiché il sito è riqua- tà alla s. Sede: ora gli abitanti sono più
drato da 4 fila e ordini di mura formate di i3oo, ma nel 1600 ascendevano a
da grosse pietre, nelle quali un paziente 6,ooo, decimati quindi da fiera pestilen-
laico cappuccino v'impiegò 4° anni di za. Caprignano fu un castello vicino ad
perseverante fatica. La buona strada che Aspra, annientato nelle guerre intestine
vi conduce si deve alle cure indefesse di de Guelfi e Ghibellini, o dalle prepoten-
un sacerdote cappuccino d' Aspra. Spe- ze baronali. Marocco pubblicòalcuni do-
randio riferisce che questo castello fu già cumenti riguardanti Aspra e gli Aspro-
del patrizio Alberico, e de'suoi figli e ni- ni, incominciando dal i iog, anche per
poti, dai quali passò alla famiglia Savelli, dimostrare che il nome di Aspra deriva

ed all'estinzione di questi tornò al diretto da essi, o dalla qualità del luogo scoscé-
dominio della s. Sede. Ne'documenti che so, piuttosto che da Casperia; uno di detti
VOL, LX. 4
So SA» SAB
documenti parla famoso Cola di Rien
del •
luogo era dei Sa velli, poscia divenne ca-
r
zo tribuno di Roma, per la lettera che po di stato de'feudi che i Cesi(P .) duchi
diresse ad Aspra e ad altri comuni sabi- d'Acquasparta avevano in Sabina, ed il

ni, la quale viene rammentata anche da cardinal Donato vi fabbricò un magni-


Calindri. Nel n.° 99 del Diario di Roma fico palazzo, degno anche di Roma, co-

1846 si leggono le dimostrazioni festive mechè architettato da Vignola e dipinto


fatte dal comune e dalla popolazione, al da Zuccari; passò poi il feudo ne'principi
sabino cardinal Giovanni Serafini suo Vaini,ne'duchi Lante de Ila Rovere, e nel
protettore, ospitato decorosamente dalla 1 840 con titolo di principato,riconosciuto
nobile famiglia Bruschi: questo porpora- da Gregorio XVI, lo comprò il marchese
to è pure protettore di Monte Buono e Gio. Battista Felice Enrico de Podenas,
di Otricoli, imperocché molte delle co- nobile di Lilla in Fiandra. Piazza descri-
muni di Sabina hanno un cardinale per ve anche le seguenti chiese: la parrocchia-
protettore. le con arciprete dedicala all'Assunzione
Bocchignano. Comune della diocesi di della B. Vergine, ampia e antica, con G
Poggio Mirteto, con territorio in col le, ca- altari, decorata di preziose reliquie dona-
stello antichissimo situatosopta una bas* te dalduca Federico Angelo Cesi: Spe-
sa e amena collina, circondato di mura randio aggiunge che dai fondamenti fu
ne'luoghi accessibili, già costruito con ar- nel 1
756restaurata,e consagrata nel 1 774
chitettura militare, con una sola porta. dal vescovo cardinal Carlo Rezzonico, e
Ivi si trovano avanzi di antichi acquedot- ne riporta le iscrizioni, le quali non cor-
ti,d'una magnifica fabbrica, e d'un fonte rispondono alla narrazione di Marocco;
perenne detto Varrone.donde credesi che S.Girolamo o oratorio della confraterni-
ivi sorgesse la villa di Terenzio Varrone. ta di tal nome; s. Biagio con convento già
Chaupy suppose che vi fosse già un tem- de'conventuali,poi de'carmelitani calzati,
pio del nume Vacuna,onde il castello an- edificata nel 1620 e restaurata nel 1684
ticamente fu detto Vaconiano, parere che dai Cesi; Agnese della famiglia Manfre-
s.

seguì Calindri. La chiesa parrocchiale è di, indi de' Viola. Piazza dice pure dell'o-
dedicata a s. Gio. Evangelista. Che il ca- spedale, del monte frumentario, e di que-
stello fu dell'abbazia Farfense, e talvolta sti avverte che ne furono istituiti lodevol-
contrastato, lo dissi di sopra. Qui fu po- mente in quasi tutte le terre e castella di
tente la distinta famiglia Guadagni, già Sabina. Sperandio riferisce esservi pure
signora di Poggio Bastone. Signoreggia- la chiesa di s. Adamo sulle falde del mon-
rono Bocchignano i nobili di S.Eustachio te, presso alla corrente del Calentino, di
baroni di Catino, poscia gli Orsini. Il ca- antichissima divozione, eretta in memo-
stello godette molti privilegi. ria d'un santo eremita così chiamato, che
Cantalupo. Comune della diocesi di morì e fu sepolto: egli è dipinto
ivi visse,

Poggio Mirteto, con territorio in piano e quadro dell'altare in allodi venerare


nel
colle, con molti fabbricati e mura, sulla la B. Vergine col Bambino. Altre notizie

riva destradelCalentino. In deliziosa, fer- e altre lapidarie si ponno vedere in Ma-


tile e salubre posizione, già villa Selicia- rocco.
na, i cui abbondanti meloni pel sapore Colle Vecchio. Comune della diocesi
primeggiano tra gli altri prodotti. Nel di Sabina, con territorio in monte, for-
luogo chiamato Tusculano presso la vil- nitodi molti fabbricati, con sue mura al-
la creduta di Cicerone, in che non con- l'intorno. Piazza la chiama prefettura del-
viene Chaupy, si trovano avanzi del tem- la Sabina, per essere stata onorevole e
pio della Fortuna, probabilmente il più lunga residenza del prelato governatore
famoso tra quelli eretti in Sabina. Questo della provincia e sua curia; Calindri dice
S A B SAB 5i
«Ini iGo5 al declinar del secolo passato. «le! nunzio di Spagna, che fondò nella col-
Non conviene Piazza su quanto narra la legiata una nobile cappella a s. Caterina,
tradizione dell'origine del nome di Colle con6cappe!lanie e sagrestano, destinan-
Vecchio, cioè che l'avesse dopo che Inno- do il proprio palazzo per loro abitazione;
cenzo! V l'eresse in vece del castello diMu- mg. r Antonio Coi belli, dotto e pio; mg. r
ziano o Mozzano, situato nel basso della Antonio Capellini decano della basilica
valle, nel trasportarlo sulla costa amena e Liberiana e segretario di Clemente JX;
monte,e quindi perchè l'abitava
fertile del il prelato Cruciani che rese ubbidienti i

certo vecchio Nicola o Cola, che arrivato a beneventani; Teodosio Corbelli medico di
r
sopra 100 anni di età, si scelsequal prova s. Pio V; mg. Pietro Francesco de'mar-
di sua perfetta aria, e prese il nome di chesi de Rossi, celebre nella corte roma-
Cola Vecchio dal suo i . abitatore. Forse na e dottissimo: non mancarono valorosi
dice potersi piuttosto chiamare dalla vil- militi ed altri rispettabili cittadini. La col-

la di Tito Vectio, console sabino, perso- legiata con arciprete, canonici, cappella-
naggio illustre, ed eseguito da Sperandio. ni, è parrocchia ampia e antica, sagra alla
Fu successivamente posseduto dagli Or- ss. Annunziata, con 12 altari e molte re-
sini dell'Anguillara, dai quali nel i
5g4 liquie insigni, insieme a quella di s. An-
ricadde alla s. Sede per l'estinzione della drea apostolo patrono della Terra, essen-
linea. Riporta Piazza il breve d'Innocen- do la cappella di s. Andrea edificata da
zo IV indirizzato al rettore di Sabina, au- Aurelio Coperchio famigliare di Pio IV,
torizzandolo al trasferimento del castello il quale le concesse l' indulgenza plena-
nel luogo ove trovasi, che celebra pèTa- ria: la chiesa fu poi restaurata eabbellita,
menità, eccellente clima, magnificenza di con bel quadro della Madonna. Le altre
fabbriche, civiltà d'abitanti, vivezza d'in- chiese che descrive Piazza, sono quelle
gegni onde ne fiorirono molti, nonché per di s. Andrea giuspatronato de'Juggi o Ju-
feracità di suoloe comodità di caccie. Tra goli, e sodalizio di s. Carlo; di s. Maria
r
gl'illustri diColle Vecchio nominerò mg. del Rifugio e di s. KoccOj della compa-
Federico Giacobelli vicario generale del gnia del Crocefisso,elegantemente orna-
cardinale s. Carlo Borromeo arcivescovo ta,con miracolosa immagine della Ma-
di Milano; Biagio Palladio vescovo di Fo- donna; d* »• Maria del Piano, con acqua
ligno e segretario di Clemente VII, Paolo che si beve per divozione; di s. Maria del
III e Giulio III, insigne in erudizione, ce- .Presepio di Colle Rosso, del comune; di
lebre poeta, antiquario e segretario del s. Anatolia, de'Giacobucci o Accursi; di
concistoro e al concilio di Trento; mg/Fa- s. Agostino già degli agostiniani e de'cap-
bio Menichino,governatoredi diversi luo- puccini; di s.Andrea con convento de'cap
ghi e vice-legato di Ravenna, benemeri- puccini, edificata nel i5g5 (o i525 dice
to della patria collegiata, cui donò molte Sperandio) dal comune su ameno colle,
sagre suppellettili,fondò una cappellania, coi materiali di 3 chiese dirute, contri-
e vicino fabbricò un magnifico palazzo buendovi i Cruciani primari del luogo.
con disegno di Vignola, istituì un monte La posizione di questo convento de'cap-
di grano, e proseguì la fabbrica de'cap- puccini, è quanto mai si può dire deli-
puccini; mg.r Paolo Coperchio avv.° con- ziosa e pittoresca per le sorprendenti ve-
cistoriale, commissario e fiscale della ca- dute che ivi si godono. La chiesa è bella
rnei a^ ch'ebbe a fratelli A urei io canonico ed ha 7 altari, da ultimo bene restaurati
Vaticano, e Prospero vicario generale di dal guardiano p. Basilio da Forano; l'im-
Sabina, lutti figli di Tullio prode guer- magine della B. Verginee in particolare
riero; mg. r Marco Corbelli nipote de'pre- venerazione. Mirabile è il coro, ed in sa-
cedenti ; protonolario apostolico e uditore grestia si mostra un ingegnoso lavoro di
52 SAB SAB
un cappuccino, valente ebanista, che l'e- dinal Pio vescovo di Sabina, indi restau-
seguì senza porvi chiodo. Sperandio por- rata dall'altro vescovo cardinal Rezzo-
ta diverse delle narrate notizie, massime nico; s. Antonio di Padova ; s. Filippo
degli uomini illustri; Cali ndri pretese che Neri e s.Calocero martire, nel vesti bo-
nelle vicinanze fosse Foronovo,e che nella lo del magnifico palazzo Rossi, colle re-

collegiata già diMozzanosi trasferissero le liquie del 1 e il corpo del 2. , dono d'In-
sedi diCuri e Fidene.Marocco dice di verse nocenzo X a mg. r Pietro Francesco de
delle riporta te cose e altre ne aggi unge, co- Rossi che meglio tratta Sperandio.
, di
me di alcuni capitoli tra gli Orsini e le co- Quasi simili notizie discorre Marocco.
munità di Colle Vecchio, di Foglia, Cici- S. Polo Santo Polo, antichissimo ca-
gnano, ec. Dipendono da Colle Vecchio i stello forse sorto dalle rovine di Forono-
seguenti 4appodiati, parimenti della dio- vo, distanteun miglio da lineila, in sito
cesi diSabina, Poggio Sommavilla, s. eminente e ferace. Sono le sue chiese: la
Polo, Cicignano e Foglia. Questo castel- parrocchiale de'ss. Pietro e Paolo, con 4
lo Piazza crede che prendesse il nome da altari,avendo il luogo preso il nome dal
Fauna oFaula moglie di Fauno, situato 2. una delle primitive di Sabina, con
,

sulla riva del Te vere, ove ha foce l'I mella, molte reliquie già di detta cattedrale; s.
antichissimo dominio de'Save!li,degliOr- Maria della Noce, con immagine miraco-
sini, poi de'suddetti marchesi de Rossi e losa, già de'religiosi serviti che avevano
per metà de'conti Giraud, ed eretto in il convento; s. Salvatore; s. Antonio: ag-
contea nel i656 da Alessandro VII. Sì giungePiazzach'eravi l'ospedalee il mon-
vuole che quivi fosse esiliata s. Serena mo- te frumentario. Sperandio pubblicò le la-
glie diDomiziano imperatore, ese ne con- pidarie, e dice che un tempo Io domina-
serva corpo come un tesoro, nella chie-
il ronogli Orsini. Cicignano, piccolo castel-
sa parrocchiale della B. Vergine Assunta, lo di molta ameni là,che un tempo fu iin -
con. altre reliquie, comedi S.Sebastiano, portante, il quale contese la precedenza a

ristorata nel 1579. Altre chiese riferite TaranOjCui Bonifacio IX pi eferì. La chie-
da Piazza sono di s. Pietro, padronato dei sa parrocchiale è intitolata a'ss. Pietro e
de Rossi; s. Martino antichissima, e s. Se- Paolo, eretta con 5 altari, e consagrata
bastiano. Sperandio parlando di questo nel 1488, indi restaurata nel 1 753 come
luogo riporta le lapidarie, quanto riguar- si legge nelle iscrizioni prodotte da Spe-
da il culto di s. Serena imperatrice, e dice randio, con alcune antiche lapidi. Piazza
r
che nella sua cappella mg. Gregorio de dice di altra chiesa di s.Gio. Battista, pa-
Bossi, barone del luogo, pose il corpo di dronato de'Rossi. Degli Effetti lo crede
s. Isterio martire. Poggio Sommavi Ila originato, in un col nome, dai Cecilii ro-
castello situato sull' alto di fertile monte mani.
o poggio corrispondente al suo nome pres- Collanello. Comune della diocesi di Pog-
so il Tevere e l'imella, già marchesato de- gio Mirteto, con vasto e fertile territorio
gli Orsini, poscia de'Pio, de'Caetani, dei in piano e monte, abbondante di bestia-
Caccia dis. Oreste, de' fiorentini Cappo- me,con mediocri fabbricati cinti di mura,
ni, e sotto Urbano Vili passò a'de Rossi. con fortini e baluardi: da ultimo il fab-
Piazza,contro il parere di Sperandio,pen- bricato fu restaurato, perchè tutto il pae-
sa che ivi fosse Regillo, rimarcando gli a- se soggiacque a miserabile incendio nel
vanzi di un gran torrione ed'alcune anti- 1 799 nell'invasione de'francesi repubbli-
caglie^ quelle trovate negli scavi di qual- cani, in punizione della valorosa, ma poco
che pregio, nel tei ritorio essendovi un luo- calcolata eucrgica resistenza del popolo
go così nomato. Le chiese sono: ss. Con- fedele al Papa, e in sua edificante difesa.
cezione parrocchia e rifabbricata dal car- In quella funesta circostanza furono dal
SAB SAB 53
castello precipitate in diverse alture mol- no con di vota immagine della Madonna e
te botti piene di sassi sui nemici; essen- conventodiagostiniani,eretto edotalo nel
dovi tradizione di essersi ciò prima fatto 1 384 da Giovanni Salvati, indi nel 1 68
con una parte dell'esercito di Borbone che la chiesa fu restaurata da Gio. Battista
saccheggiò Roma nel 1527 e passò a ma- Garelli, ed ora vi sono i cappuccini; s.

nomettere anche la Sabina. Sorge sulla Maria di Casale; s. Maria di Colle Fonte
falda de'monli di qua da Rieti a sinistra del comune, la cui effigie è in venerazio-
dell' [niella, in sito alquanto forte. Degli ne. Simili nozioni e le lapidarie sono in
Effetti, seguito da Sperandio e Calindri, Sperandio ed anche in Marocco. Cotta-
crede derivare dai ruderi della villa di nello ha perappodiato Castiglione della
Colta,germoglio della famiglia Aureliana, diocesi di Narni,castello edificato sulla ci-
e de'Pierleoui,e che qui fu la famiglia de ma di alto e scosceso monte, donde si go-
Cesaris che ricevè precariamente i ss. Pie- dono estese e deliziose vedute, già chia-
tro e Paolo quando transitarono per la mato Castel Leone per averlo dominato
Sabina. In vece pretende Piazza che sia i Pier Leoni, e forse fu loro luogo di di-
succeduta aCotilia,di cui parlai, edatfer- fesa per la sua posizione inespugnabile.
ma avere ciò bene esaminato in occasio- Marocco non ci conviene, e Sperandio ne
ne della s. visita, perfino escludendo Ci- riporta le iscrizioni, e con Degli Effetti
vita Ducale, contro l'Olstenio. Mattei ri- segue Piazza sull'antico nome di Castrimi
tenne l'antica Polidia o villa di Tito Po- Lcouis. Piazza ricorda le chiese del ss.

tidio, ciò che Piazza rifiuta. Buon'aria, ot- Salvatore antica parrocchia, e dis. Seba-
ti me acque, e principalmente la celebre stiano o oratorio.
cava de marmi dì Coltanello, sono gli al- Confidili. Comunedella diocesi di Nar-
tri pregi di questo paese. Da tale cava si ni, insieme all'appodiato Lugnola, la qua-
estrae con vantaggioso lucro marmo ros- le secondo il Riparto territoriale appar-
so più o meno dilavato, con tinte e gra- tiene alla diocesi di Sabina.
dazioni di macchie,ora bianche etalvolla Forano. Comune della diocesi di Sa-
cenerognole gialle, comunemente chia- bina, con territorio fertile in piano e col-
mato marmo mischio o marmo rosso ve- le, con fabbricati cinti di mura, borghi e

nato bianco, e Cottanello, con alcuni pezzi buona piazza. Giace in sito piacevole so-
o lastre del quale s'intonacano vagamente pra un monte, lungi dalla riva sinistra
le chiese di Roma e di Sabina. Altri la dis- del Tevere circa un miglio e mezzo. Si
sero pietra persichina.11 tempio, Vaticano vuole edificato dopo la distruzione del già
da Innocenzo X fu ornato cou 44 colon- vicino Foro Vecchio o Foro di Giano,
ne di tal marmo, e ve ne sono in altre donde ne prese il nome,For«wi Jani.Che
chiese di Roma. Anticamente Cottanello quivi fosse Foro Vecchio, antica città sa-
fu dominato dagli Orsini, indi dopo varie bina, da non pochi monumenti si può con-
vicende ritornò all' immediato dominio getturare, per quanto si trovò negli scavi
della s. Sede, e poi nuovamente ai mar- eseguiti a Valle Gioitole, ad Avezzano, a
chesi Orsini. Piazza riporta le seguenti s. Sebastiano Vecchio, a Colle Gradini,
chiese; s. Andrea antichissima e parroc- ov'è una profonda caverna a modo di la-
chiale; Cataldo vescovo di Taranto, po-
s. berinto, che si suppone giungere a Foro

sta sulla sommità d'una rupe, e forma- Nuovo ossia Vescovio lungi quasi 4 mi-
ta entro smisurato scodio naturalmente glia: alcuni vi riconoscono un'antica ca-
concavo, cui è tradizione che servisse di tacomba. Nel territorio dunque vi sono
ritiro al santo, per isfuggire la persecu- avanzi di un muro a stagno di figura cir-
zione ariana mossa contro i vescovi or- colare, di antichissimacostruzione, ed al-
todossi dopo il concilio Niceno; s. Agosti- tre interessanti anticaglie che gli abitanti
54 SA B SAB
credono attribuire a Foro Vecchio. T oro- del Tevere ove ha porto a comodo del-
ciotti del sufficiente territorio, gì' indu- la Sabina, circa migliata 172 da Forano,
striosi abitanti spediscono a Roma pel Te- in prima posseduto da certi conti di Ra-
vere, il cui scalo è propriamente sotto Fo- venna, poi dai Cesi duchi d'Acquaspar-
rano nel sito detto la Rosa, ove approda ta, indi dai principi Vai ni, infine dai mar-
il piroscafo a vapore. Non vimancano fa- chesi Simonelti di Castel Nuovo di Far-
miglie civili e possidenti, buona essendo fa. Piazza congettura che fosse villa e pa-
la popolazione. Fu
prima de' Savelli,
in trimonio dell'antichissima famiglia Sabi-
poi degli Strozzinoli titolo feudale di du- nianaoGabinia, o che traesse il nome da
cato, e bel palazzo isolato con mediocri SabinianooGabiniauo celebre console ro-
pitture: domina il paese, e d'ogni parte mano, ed altri ne attribuiscono l'erezio-
si godono deliziose vedute,a venie innanzi ne ad Aulo Gabino console romano, e
vasta piazza, oltre 3 borghi moderni. Piaz- vuoisi appellato anticamente Sabiniano e
za ne visitò e descrisse le seguenti chie- G abilitano. Negli scavi furono trova tema -

Trinità, maestoso tempio, con 7


se: la ss. gnifiche stanze con pavimento di musai •

altari, buoni quadri e molte sagre reli- co e altre antichità, come rimarca Ma-
quie,nel i682dai fondamenti nobilmen- rocco. Piazza dice che nel suo pingue e
te riedificato dal duca Luigi Strozzi, si- fertile territorio sono sparsi indizi della
gnore del medesimo, come si apprende sua antica importanza, e descrive le chie-
dalla iscrizione presso Sperandio e Ma- se, cioè la parrocchiale di s. Gio. Battista
rocco, il quale con riportare Slroza mi con reliquie, che Sperandio dichiara ri-
fa correggere l'altro che scrisse Sforza, se fabbricata da'fondamenti dal vescovo car-
pure non è errore tipografico, però non dinal Rezzonico in onore della B. Vergi-
rimarcato nell'Errata corrige. Nell'alta- ne Assunta, ed ornata dal barone del luo-
re maggiore si venera il corpo di s. For- go; e di s. Gio. Battista una delle più an-
tunato martire, donato da una duchessa tiche chiese sabinesi, di ragionedel comu-
Strozzi. Poco distante vi è sepolto Vin- ne e con cimiterio.
cenzo Amiraglia sacerdote del luogo, di Montasola.Comune della diocesi diPog-
ianta vita. Le altre chiese sono: di s. Bar- gio Mirteto, con territorio in colle, e fab-
tolomeo che dicesi padronato de' Berna- bricati cinti di mura, in ottiraoclima, sul-
bei; di s. Pietro d'Avenzano antichissima la riva sinistra dell'Imella. Nel sito detto
e già parrocchia, eretta ne'primi tempi le Murelle sursegià la città di Lauro, no-
della Chiesa, ed ebbe un tempo propin- me che può essere nato da qualche resi-
quo il piccolo castello chiamato Colle Ne- duo di sue mura. Piazza crede che si chia-
ro, di cui si fa menzione in una donazio- masse Lauro dalle sue selve d'alloro, de-
ne fatta in Aquisgrana dall'imperatoreOt- stinato a coronare la fronte de'trionfatori,
tone ai Savelli, insieme ai castelli di Fo- ma la città fu distrutta dai goti, ed il po-
rano e Rignano; il popolo tiene per tra-
di polo superstite dicesi riunito in Montase-
dizione che quivi passasse s. Pietro nel la o Monte Asula, la cui forma pirami-

recarsi a Foronovo,e divotamente bacia dale eisolala fecedirla dagli abitanti A/0/1-
una sedia di pietra ch'è dietro l'altare. Vi te /so/tf, donde derivò l'odierno nome.il p.
è pure la chiesa di s. Sebastiano martire, Kircher credette che quella città distrutta
del comune che l'edificò per voto fatto da cui derivò Montasola, fosse Esula no-
in tempo di peste, e in memoria di altra minala da Ovidio e meglio da Orazio. Al-
ch'esisteva in Colle Nero. Forano ha per tricon Sperandio e Calindri accertano,
oppodiato Gavignano nell'istessa diocesi. che fu fondata da Celestino III del 1 9 1 1

Questo castel lo è situato in basso colle sul- Quando la visitò Piazza, vi trovò 2 chiese
."
1 1 11 va dritta del Calcolinole sulla sinistra parrocchiali col battisterio,la 1 di s. Pie-
SAB SAB 55
tro con 5 altari, copiose reliquie, col so- Ora dirò con Marocco, che la detta su-
dalizio della Morie; la i* di s. Michele burbana e mutilata chiesa di s. Pietro,
Arcangelo, patrono del luogo, parimenti per gli avanzi delle sontuose terme d'A-
con reliquie; di più le chiese di s. Maria gi ippa fu detta ad cenlum nmros; è di
di Minella già della Sei va,con miracolosa stile gotico, cou affreschi antichissimi, ed
immagine, restaurata nel 693 da Angelo 1 un Giudizio universale colorito nel 1204
Inanelli, e che ivi fiorirono diversi illustri da Jacopo di Rocca Antica; le sue belle
individui, riferendo Sperandio che ne usci colonne ora abbelliscono la chiesa arci-
l'illustre famiglia de Sanctis. Il medesimo pretale, i diversi suoi ornali, avanzi degli
a
afferma, che la di dette chiese fu eretta
1 . Àgrippa,non lasciano d'interes-
edilizi di

in onore de'ss. Pietro e Tommaso con- sare, fra'qualiun bassorilievo della deità
t emporaneamente al castello nel (191,6 Vacuna fu celebralo da Guattaui; ma que-
ne riporta l'iscrizione. Aggiunge le lapi- sti erroueamente credette la chiesa di s.

darie che riguardano Montasola, e le per- Pietro essere stata la cattedrale di Vesco-
sone che vi fìorironOjdicendoche nel 1 7 1 vio. Marocco ci diede pure le lapidarie

Francesco Cimini fondò conveniente o- diMonte Buono, MonlisBoni, il quale ha


spedale. per appodiatoF/Vz/ie/Zo della stessa dioce-
Monte Buono. Comune della diocesi di si.Questo delizioso castello, posto in una
Sabina, con territorio massime di
fertile valle, con fecondo territorio e buoni fab-
legumi, in piano e colle, cou buoni e re- bricati, è lodato da Piazza, che quanto al
golari fabbricati e mura intorno. Il ca- suo nome riporta l'opinione di Massari
stello corrisponde in tutto al nome, an- cantata nel poema della Sabiniade, e de-
che per la salubrità e vaghezza di situa- rivante da Flanellum o sito esposto alla
zione, per cui fu villa del celebre Marco dominazione de' venti. Narra che aveva
Agrippa che costruì ri Pantheon, il quale queste chiese: s. Gio. Battista parrocchia,
vi si deliziava nel sontuoso palazzo e ter- buona fabbrica eretta nel 1 5^ ricca di 1 ,

me che edificò, rimanendone grandi a- reliquie, cou 4 altari; s. Giacomo aposto-


vanzi, con erudite anticaglie e tratti del- lo^. Maria, antichissima, una delle 7 pri-
l'antica strada. Ptimarchevoli sono pure me chiese di Sabina, già collegiata; s. Lo-
i residui del tempio di s. Pietro, fabbri- renzo cou suo sodalizio; s. Maria Madda-
calo sulle rovine del palazzo di Agrippa lena; s. Vito; aggiunge eh' eravi V ospe-
e de'primi innalzati in Sabina. La chiesa dale e due monti, uno pei pegni, l'altro
parrocchiale con arciprete è dedicata alla pel grano. Sperandio crede che vi esistes-
B. Vergine Assunta, con 8 altari, fabbri- se la villaFulvia o Flavia, ne riporta le
cala dal popolo, in cui il cardinal Paleotti lapidarie, dice che lo dominarono pro-
vescovo nel i5g4 vi ridusse tre altre par- babilmente^li Orsiuied Sa velli. Maroc- i

rocchie, con sodalizio del ss. Rosario, ed co narra che Onorio Savelli cede il castel-
altare maggiore di marmi lavorati e di- lo ad Enrico Orsini barone di Simiglia-
segno del cav. Rinaldi; indi la chiesa fu no nel 1 565, qual dote di sua figlia Dia-
restaurata nel 1750. In tempo di Piazza na. Al settentrione di Fianello e nelle vi-
esistevano tutte le seguenti chiese: s. An- cinanze di Calvi, confine della diocesi di
gelo e s. Gio. Battista già parrocchie, la Narni, vi èia parrocchia di s. Maria della
1
."
colla compagnia del ss. Nome di Dio; Neve ,
per gli abitanti de' diruti castelli

s. Pietro antichissima, e ricordata; s. Ma- Striano e Altaino, il domiuio de'quali fu


ria della Croce; s. Maria de'Mouti; s. Be- contrastato dai Savelli e Orsini, ed il ve-
nedetto; s. Valentino già parrocchia con scovo cardinal Annibale Albani rivendi-
ospedale. Tra i suoi illustri ricorderòFau. cò la sua giurisdizione sui nominati po-
sto Galluzzi senatore di Roniadd i655. polani, che craiisi uniti alle chiese di Cai-
56 SAB SA B
vi. Marocco pubblicòalcune lapidi, e par- più di ragione a Catino suo appodiato o
la delle pitture eseguite nella chiesa par- annesso l'apertura profonda adiacente, il

i-occhiale sotto Nicolò V, da maestro Già - qual paese è uno scarso miglio distante da
corno da s. Polo nel ifóo; che nel terri- Poggio Catino, e con esso ebbe in gran
torioil conte Genuini scuoprìunbel tem- parte comuni le vicende. Poggio Catino,
pietto con piccolo portico,appartenente a feudo de' marchesi Olgiati, fu elevato a
divinità pagana e ricordato da Gualtani. marchesato da Clemente Vili a'i3 ago-
Montopoli. Comune della diocesi di stoi 5g6. Sperandio, che ne riporta le la-
Poggio Mirteto, con territorio in piano e pidarie,dice che nel 62 1 il marchese Set-
1

colle, con molti e buoni fabbricati cinti di timio Olgiati (benemerito pure di Cati-
mura, con borgo. Buono è il clima e le no per gli acquedotti ) edificò la chiesa
acque, felice il suolo, per cui vago e ame- parrocchiale in onore della ss. Concezio-
no è il castello, il cui nome si dice deri- ne e di s. Nicolò di Bari, consagrata poi
vato da Mons opulus dallasua abbondati dal cardinal Rezzonico neh 774 a' 19 lu-
za, o da C. Asinio Pollione che vi avea glio: Piazza la qualifica magnifica, con 6
una villa, e perciò denominato Mons Poi- altari, ricca di reliquie, colla compagnia
lionis, come trovo in Sperandio. Calindri, del ss. Sagramento o confraternita del
oltre questa villa, ritiene che vi fossero gonfalone col vicino oratorio di s. Lucia.
pure quelle non meno sontuose di M. T. Altre chiese egli nomina, cioè s. Antonio
Vairone, e di T. Claudio Quarto, della con convento già de'frati conventuali, poi
quale asserisce esistere i ruderi delle ter- de'Redentorisli; s. Rocco di detto sodali-
me, del quale ultimo sentimento fu Spe- zio; della Natività della casa degli Orfa-
randio, che però in Bocchignano pose la ni di Pioma; e di s. Stefano. Catino nella
villa di Vairone; egli nelle lapidarie pro- stessa diocesi è un antichissimo castello
duce notizie dimolte famiglie civili del fabbricato sopra un colle, sulla riva sini-

castello, non che del convento de' rifor- stra del Calentino, già forse villa di Nu-
mati di s. Francesco: di Montopoli fu Pie- ma, dice Sperandio, indi posseduto dai di-
tro Oddo celebre grammatico e poeta. La scendenti d'Alberico patrizio, ed in ispe-
chiesa arcipretale è dedicata a Dio, sotto cie da quelli detti di s. Eustachio, poi dai
l'invocazione dis. Michele Arcaugelo. Savelli, e neli6i4 passò agli Olgiati di
Poggio Catino. Comune della diocesi Como. Piazza lo chiama anche castello
di Poggio Mirteto, con territorio in pia- di s. Eustachio, o perchè vi possedesse o
no e colle, con buoni fabbricati cinti di l'avesse abitato, o per la chiesa parrocchia-
mura, nobile palazzo baronale, ed ele- le antichissima e già collegiata che ne por-
gante borgo. E' posto questo castello in ta il nome. E' in sito ameno, sopra erto
luogo alto ed eminente in amenissima , monte, avendo alcune case edificate a ri-
veduta, che essendo vicino ad un sito na- dosso del selce. La chiesa di s. Eustachio
turalmente concavo, di forma ovale e cir- ha 5altari,con lapidarie che riporta Spe-
condalo di piccoli efertili collinette, for- randio in uno alle altre del territorio; di
mando appunto la figura d' una conca o s. Maria de'Nobili con di vota immagine,
d'uncatiuo,quindi dalla natura,dice Piaz- poi detta di Costantinopoli; dis. Caterina
za, ne ricevènome. In vece Calindri nar-
il padronato degli Scorti; dis. Agostino giù
ra, che circa un miglio lungi dalla Ter- con convento di agostiniani, ove si ha tra-
ra vi è una voragine a precipizio di no- dizione che quivi s. Agostino scrisse il li-

tabile estensione e di non lieve pericolo; bro De


Cwitate Dei, e non in Cottanel-
dessaècreduta da alcuni un vulcanospen- lo Sperandio crede piuttosto, che il san-
:

to, e da altri un avvallamento di suolo, to ideasse e concepisse la sublime opera o


ed anche un eco. Altri appropriano con le dasse principio in Sabina, ma altrove
SAB SAB 57
la perfezionasse. Inoltre parla delle varie fece morire ne'trabocchetti, ed un giorno
vicende cui soggiacque Catino,de'diversi sino a 3o, finche un ministro l'uccise per
suoi potenti signori, esteso lerritorioe per- vendicare il trucidato germano. Devolu-
tinenzecbe aveaprima,echefu ridotto an- to nel1477 Catino alla s. Sede, Sisto IV
licameute,sia per la situazione che per l'ar- per 7000
ducati, compreso Poggio Cali-
te, uno de'più forti castelli di Sabina, es- no, col fus sanguiniselo vendè a Rieti, la
sendo avanzo di sue fortificazioni altissima quale l'alienò nel 479 a Meliaduce Cica-
1

torre, ed ruderi de'baloardi e delle pri-


i la genovese. Ambedue castelli passaro-
i

gioni. Altre notizie su Catino le lessi nel no poi a Paolo Orsini, figlio del cardinal
Giornale de' Letterali per l'anno 1 75i, Latino e avo di LeoneX. Perscudi32,ooo
cioè dell'antica sua fortezza, nominato Ca- nel 1 588 l'acquistò BernardinoSavelli,ma
litio forse da un'apertura grande e profon- per essersi accollato de'debiti, lo cede nel
da quanto il Colosseo, che ha a guisa d'un 1097 a Camillo Capizucchi, e finalmente
catino al suo destro lato versoToccidente,e nel 1 6 4 l'acquistarono gli Olgiali. In fine
1

cavata tutta nel vivo sasso. Essere Catino riprodusse lo statuto di Catino e le savie
circondatoda un fosso molto profondoo- sue leggi, secondo i tempi in cui furouo
ve ha corso strepitoso torrente. Delleadia- decretale.
centi anticaglie e di bellissimi acquedotti, Rocca Antica. Comune della diocesi
già di qualche importante città,chesi con- di Poggio Mirteto, giace sulla sommità
getturò Casperia in pregiudizio d'Aspra, di accumulata collina in perfetto clima,
di altri luoghi che ne hanno pretensione, 38 miglia lungi da Roma e 3 da Poggio
spiegandosi le Falli sante vicine a Cati- Calino, con spazioso fabbricalo, cinto di
no, per le Amsancti Galles di Virgilio. mura castellane, munite da bastioni ora
Marocco poi diverse erudite notizie riu- in parte rovinati, avendo 3 munite porte :

nì su Calino e Poggio Catino, dicendo da lontana sorgente derivano eccellenti


Calino patria del celebre Gregorio Cati- acque. Nel sito più elevato grandeggiali
nenseche nel 090 scrisse il prezioso Cro-
i forte o Rocca che domina lutto il paese,
nico di Farfa; lo dice posto in sito forte costruita di smisurate muiagliedi buona
fra due precipizi, l'uno chiamato Catino architettura militare in riguardo al tem-
e l'altro Catinello, ed ove ripararono in po di sua erezione, circondata da 3 mu-
tempi difficili molti abitanti de'luoglii li- ri, l'esteriore de'quali però trovasi diroc-
mitrofi, comechè la fortissima sua rocca cato. Il territorio è spazioso, irrigato ver-
pentagoua, mirabile per altezza e costru- so il mezzogiorno dal torrente Calentino
zione, fu già guernita d'artiglierie e cu- o Galenlino, donde è distante per circa
stodita dal castellano. Che quando *\les- due ore di cammino il Tevere dove si ,

Sandro VI sottomise i prepolenti baroni trova costruito il Porto di Moti torso, alle
de' castelli intorno a R.oma, cou far de- di cui sponde passa la via Salaria diretta
molire una moltitudine di loro rocche, a Terni, dove s'imbarcano prodotti di i

compresa quella di Monte Calvo, lasciò Sabina per Roma e dove approdano pi- i

in piedi questa di Catino, quella di Mon- roscafi pontificii a vapore, con tanto pub-
te Nero, e l'altra di Civita Castellana per blico vantaggio e comodo. Il territòrio è
servirsene all'occorrenza. Che nel 1067 ferace, massime d'olio squisito e di legna-
Donnone duca di Spoleto, investì del ca- me da costruzione. Piazza dice che beu
stello l'abbate di Farfa, per 200 lire d'ar- a ragione questo castello o Terra porta
gento. Venuto Calino in potere di Teo- il nome di Rocca Antica, già Rocca a" An-
doro di s. Eustachio, Troilo suo discen- tico, in latino Rocca de Antiquo, poiché
dente fu crudele, fece perire nella rocca se vi è luogo in Sabina che d'ogni parte
il fratello , tiranneggiò i vassalli e molti vanti, tanto di memorie profauede'scco-
58 SAB SA B
lidi Saturno, che di memorie ecclesiasti- stero dai francesi nel 1810, lo ripristinò
che della primitiva Chiesa, egli è certa- il vescovocardinalOdescalchi, avendo un
mente questo; sia per la sua Rocca forte benefattore somministrato 7000 scudi,
per struttura e natura per gli avanzi d'an- 5
dopo che Gregorio XVI avea accordate
ticaglie di cui sono disseminati dintor- i nel 1837 benigne facilitazioni e nuova-
ni, sia pei trofei antichi della pietà cri- mente la clausura pontificia. La chiesa e
stiana ne' sagri templi; avendo pure vi- convento suburbano di s. Antonie di Pa-
cino il Monte di s. Silvestro santificato nei dova, de' riformati francescani con stu-
primi del IV secolo da s. Silvestro ^quan- dentato, sebbene Piazza la chiamò di s.

do vi si rifugiò dalla persecuzione demen- Francesco, fabbricati nel 1 4^4 con auto-
narrando anche per le testimonianze
tili, rità di Nicolò V, di solida struttura e ma-
di Degli Elfetti,da me riscontrato, che gnifico claustro, da Orsino Orsini: in que •

per virtù divina in una grotta o spelon- sto fiorirono e vi sono sepolti religiosi di
ca quel Papa confinò un pestifero drago santa vita, fra' quali fr. Carlo da Sezze,
o serpente; onde gli abitanti liberali dal che sebbene laico idiota con l'aiuto divino
mostro ,
per grato animo poco distante ivi potè scrivere alcuni volumi sull'ora-

eressero una chiesa a s. Michele Arcan- zione e altre materie spirituali; non che
gelo. Ecco le chiese vedute e descritte da il ven. b. p. Martino Guzmau nobile
Piazza, cui aggiungerò le posteriori noti- spagnuolo, carissimo a Carlo impera- V
zie, dicendo quello scrittore ch'era vi pu- lore.Sperandio riporta le lapidarie diRoc-
le monte frumentai io. L'antica subur-
il ca Antica, e parla di alcuni illustri del luo-
bana chiesa parrocchiale e collegiata, sa- go, come del celebre poeta arcade Ange-
gra a s. Valentino prete e martire , con lo Antonio Somai,quale caldo d'amor
il

battisterio e numeroso clero canonicale, patrio lo celebrò conun componimento:


di canonici e beneficiati, esistendo diplo- De Patria Antiqua Avce s e con altri bei
mi di Anastasio IV, Celestino III e Ce- versi; del famoso giureconsulto Cesare
lestino IV, che dichiararono averla sotto Valentinijdel dotto avv.° della curia ro-
la loro protezione. La chiesa di s. Maria mana Stefano de Angelis e padre di Ber-
Assunta, parrocchia più. moderna, come nardo che pure fece onore alla patria.
posta dentro il paese divenne matrice del- L'archivio di Rocca Antica è dovizioso di
la precedente, con sagre reliquie e com- memorie importanti. L' origine del luo-
pagnia del Sagramento; edificata nel
ss. go si vuole remota, egli abitanti ne cre-
64o, fu
1 consagrata a'3 maggio y33 da i dono fondatore Enea, e perciò prima di
mg. 1 Baiardi suffraganeo
'
di Sabina. Le Roma. Sperandio dice che Io fabbricò
chiese di s. Caterina, padronato della fa- certo Antico, onde uè prese il nome; e
miglia Leonardi, come lo è quella di s. che da esso dopo alcune generazioni pas-
Simeone; di s.Giuseppe edificata nel 1596 sato in Grimaldo figlio di Benedetto di
dal patrizio di Rieti Giuseppe Vincenti- Ubaldo, de' duchi di Benevento, si sot-
ni;e di s. Leonardo. La chiesa e mona- tomise col conseuso di lui all' immedia-
stero delie Clarisse di s. Chiara, fondato to dominio della s. Sede sotto Nicolò II,

nel 1 583 per le religiose del 3.° ordine il cui breve riprodusse: che i di lui suc-
di s. Francesco da Maddalena Feracuti, cessori lo fecero tenere con titolo di vica-
con clausura papale diGregorio XIII, sot- quale in fine
ria nella casa Orsini, dalla
to la direzione di s. Filippo Neri , colle per morte della Tremoville vedova Or-
pie largizioni delle primarie famiglie del duchessa Laute delia
sini e sorella della
luogo, e contribuendovi Flaminia della Rovere (per cui ne parlai a Orsini fami-
Rovere vedova di Paolo Orsini, come ri- glia ed a Rovere famiglia), ritornò pie-
levo da Sperandio : soppresso il mona- namente alla s. Sede, che riguardò seni-
SAC S A B 5$
preRocca Antica come suo feudo specia- degli abitanti, tornato in Roma, col me-
le,ed a cui concesse particolari privilegi, morato breve concesse e infeudò allei 3

de'quali e di sua antichità tratta de Lu- persone sopravanzate al generale ecci-


ca, Disc, ^,de Regalibus. Dal celebrato dio, ed ai loro discendenti, in perpetuo la

breve di Nicolò 11 de* 19 aprile 1060, il rovinata Rocca d'Antico e suo territorio,
cui originale è in detto archìvio, risulta affinchè la riedificassero e ripopolassero.
l'acquisto della Terra e del forte fatto da In ricognizione poi del diretto dominio,
Grimaldo e vendutogli, giacche non pare obbligò i suoi vassalli a pagare annual-
che entrasse sino allora tra'dominii del- mente a lui e Papi successori alcuni de-
la chiesa romana. Veramente il ducato nari insegno di vassallaggio, che poi dal-
di Benevento era della s. Sede, e quan- la camera apostolica furono calcolati iti

do Nicolò II investì normanni Riccardo


i bai.i5 annui, colla penale d'una libbra
del principato di Capua , e Roberto del d'oro se avessero mancato. Col medesimo
ducato di Puglia, Calabria e Sicilia nel breve Nicolò Ilarricchì vassalli di Rocca
i

1059, ne eccettuò Benevento, come ab- d'Antico di moltissimi privilegi, facendo-


biamo da Borgia, Memorie di Benevento. li eseuti da ogni dazio e dalla dipenden-

Si può dunque ritenere, che mentre la s. za da qualunque duca o. imperatore, ri-


Sede godeva l'alto dominio di Beneven- servando a se e successori la protezione
to, Rocca d'Antico era feudo de'suoi an- e padronanza, s. Petro perpetuo jureac-
tichi duchi. Con taleacquisto gli abitan- quisivimusj onorandoli di gloriosi titoli,
ti di Rocca d' Antico divennero imme- come dì figli speciali della s. Sede, so-
diati vassalli della s. Sede, come li chia- slegno della Chiesa,fedeli e costanti. L'a-
mò il Papa nel breve, e per tali furono morevolezza e propensione de' Papi pei
poi sempre riconosciuti dai successori, per roccheggiani si mantenne sempre , e ri-
600 anni circa consecutivi, singolare qua- splende in molti documenti. Neh i5g rao*
lificache non poterono propriamente van- lestati gli abilautidai commissari del se-
tare altri, il perchè dovrò alquanto dif- nato romano, per non aver somministra-
fondermi e a! lontanarmi dalla stretta bre- to e trasportato certo legname al Porto
vità. Prima dell'infeudazione de'norman- Montorso, e per non aver spedito i mi-
ni, questi furono da Nicolò II scomuni- liti richiesti dal senatore in aiuto contro
cati come invasori de'dominii dellaChie- laguerra de'tibui tini, ricorsero subito ad
sa, laonde per evitare le loro persecuzio- Adriano IV che dimorava in Anagni,pcr
ni e quelle del prepotente Enrico IV, so- cuiilPapa fece seri vere al senatoree con-
stenute dai signorotti di Roma, egli pas- siglio di Roma doglianze pe'mali tratta
sò in Sabina } Rieti e Aquila. In Sabina menti che si facevano a'suoi vassalli e a-
abitò la forte rocca di Rocca d'Antico, la mati figli di Rocca d'Antico, quali era- i

quale per le armi nemiche doveva ab- no unicamente vassalli della s. Sede, né
bandonare come Roma, senza il soccorso dipendevano da alcun altro padrone, e
sopì aggiunto. Intaulo i nemici occuparo- perciò contro ogni giustizia venivano ves-
no il contado d'Aquila, quello di Rieti, sati ostilmente dai commissari romani;

pervenuti a Rocca d' Antico, gli abitanti onde questi onninamente si astenessero
dopo resistenza furono superati a segno, da tal procedere, altrimenti reputerebbe
che appena 1 3 persone erano superstiti e gli ulteriori affronti come fatti a lui , e
stavano per cedere, quando Roberto cam- che non l'obbligassero su ciò nuovamen-
biato consiglio accorse a liberare l'angu- te a scrivere. Continuando Papi a riguar- i

stiato Papa, il quale poi ricuperati i con- dare il governo di Rocca d'Antico ex se,
tadi, concesse le accennate infeudazioni. Gregorio IX nel 1234 con bolla del 16
Gralissimo Nicolòllalla fedeltà e valore gennaio ne confermò i privilegi, dichiarò
60 S AB SAB
le prerogative , chiamandolo capoluogo l'esenzione di Rocca d'Antico dal pagar
di più castelli e ville, con ampio territo- tasse alla camera di Roma , attesi suoi i

rio, e vietandone l'alienazione. Alessan- privilegi; altra assolutoria fece nel 1 34 f

dro IV con breve del i.° febbraio 12 55 il vicario generale del contado di Sabina,
al rettore di Sabina, gli ordinò di non mo- nel ricusarsi i roccheggiani di ricevere le
lestare gli uomini della Rocca d'Antico, costituzioni di sua curia., per le rimostran-
essendo essi figli speciali della sede apo- ze del sindaco di Rocca d' Antico, come
stolica, ordinando che fossero loro conser- indipendente e unicamente vassallo della
vate le antiche libertà ed esenzioni. Ed in s. Sade. Nel i36i altro rettore del con-

fatti, il senatoreBrancaleone a'24 settem- tado sabinese pretese dare il sindaco ai


bre di detto anno, scrisse a Cincio Fran- roccheggiani, ma dovette con sentenza ri-

gipane, spedito in Sabina a fare collette conoscerne i privilegi. Altra sentenza as-

per Roma, che ne eccettuasse Rocca d' A 11 - solutoria dalla gabella del sale e fuoca-
lieo pe'privilegi papali che godeva. Nella tico a vantaggio della Rocca di Antico,
sede vacante del 1271 anche il s. collegio fu emanata dali 374 dalla camera sena-
de'eardinali si dichiarò a favore de'roc- toria di Pioma, e che per le sue preroga-
cheggiani,scrivendo da Viterbo al senato- tive non dovesse in perpetuo più mole-
re di Roma, aftinché desistesse dal chia- UrbanoV I a' 1 2 maggio 38 1 scris-
starsi. 1

marli in giudizio nella curia capitolina, se da Anagni a'suoi vassalli della Rocca,
come loro vassalli e della chiesa romana, dicendo di avere ricevuto la sua depu-
la cui giurisdizione esercitava in tuttala tazione e con pena avere udito quanto a-
Sabina il cardinal legato Orsini diacono veano sofferto per conservarsi a lui ub-
di s. Nicola in Carcere (poi Nicolò III), bidienti nel lagrimevole scisma e turbo-
e principalmente perchè Rocca d'Antico lenze, massime per la mancanza del vi-

era reputata come camera speciale di det- cario o vice principe cheli tutelasse, per
ta chiesa, peculium speciale ossia tribu- nominarlo da loro,
cui gli autorizzava a
nale del cardinale legato nella Sabina. Si- proponendo alcuni meritevoli per esser •
milmenteneli286 sotto Onorio IVdal- lo. Nel 1392 Giovanni Tomacelli fratello

camera senatoria di Roma furono ri-


l;i di Bonifacio I e Gonfaloniere dis. Chie-
spettati i roccheggiani , nella qualità di sa scrisse al comune, inculcandogli re-
vassalli del sommo Pontefice ,
per certi stare costanti nella loro fedeltà dalle sug-
operai che richiedeva e per alcune gra- gestioni esforzi de'nemici, altrimenti ca-
mezze che voleva imporre, dopo la forma- drebbe tutto il paese; di guardar bene la
le protesta fatta dal loro deputato Godi rocca, offrendo gente d' armi per difesa,
in Campidoglio, e se ne fece legale istro- e di distruggerei cattivi se fossero nel luo-
mento. Bonifacio Vili venuto nel 1297 go. Nel medesimo pontificato il senato-
in cognizione, che Rocca d'Antico suo feu- re Mala testa ordinò al camerlengo capi-
do peressere fedele e costante alla s. Se- tolino di cancellare dai pubblici registri
de venivaangustiata da'nemici dellaChie- dell'imposte del sale e fuocatico la co-
sa, con lettera degli 1 1 novembre mani- mune di Roccautica, avendo fatto consta-
festò ai suoi vassalli il dolore che ne pro- re i suoi abitanti di esserne esenti in for-
vava, avendo a tale effetto inviato loro za di privilegi papali e di altra sentenza
una quantità di militari sotto la direzio- assolutoria del predecessore. Aumentate
ne del cardinal Reatino legato, dal quale in progresso le cure de' Papi pel comune,
sicuramente sarebbero stati liberati, di- Sisto IV nel 1477 aflklò il governo della
sposto sempre a soccorrerli in ogni occor- Rocca di Antico e la custodia del forte
renza. Nel i33o il capitano del popolo castello alla famiglia Orsini col nome di
romano Landulfo de Gandulfi, dichiarò vicariato, ed iu ricognizione del diretto
SAB SAB 61
dominio che riservò alla s. Sede, obbligò ca. Sperandio dice che Rocchetto grandi
gliOrsini (che s'intitolarono marchesi) a fu patria del cav. Troppa pittore celebre
presentare in ogni vigilia de'ss. Pietro e che dipinse la chiesa parrocchiale del ss.

Paolo una tazza d'argento del peso d'u- Salvatore quando fu ristorata nel 1702;
na libbra,e mancando per 3 anni continui clie mezzo miglio distante si trovano le

l'annuo canone, il luogo e gli abitanti tor- Rocchettepiccole,alquanlo diroccate, con


nassero nell'amministrazione della s. Se- chiesa parrocchiale di s. Lorenzo di nuo-
de. Non perciò Papi lasciarono di riguar-
i va struttura ambedue luoghi furonodei
: i

dare con particolare sollecitudine il loro conti di Piavenna, de'Savelli, degli Orsi-
feudo e speciali vassalli, che nel i5o3 nel- ni,e dicesi pure de'Solimanidi Magliano,
la penuria de'grani fu ordinato che libe- la quale pretende avervi dominato; pe-
ramente se ne lasciassero provvedere. Nel rò assicura che dopo gli Orsini ne furono

i566 s. Pio V con breve solennemente possessori i Madrucci di Trento, della i

confermò tutti i privilegi e esenzioni con- Rovere, gli Altemps la cui duchessa Fe-
ceduti ai vassalli della Rocca 3 come co- liciana de Silva nel 740 fece costruire in
1

stanti e fedeli alla s.Sedejaltrettanto fe- poca distanza presso la chiesa di s. Bia-
ce Gregorio XIII nel 1573, derogando a gio, quella di s.Vincenzo Ferreri. A suo
qualsiasi legge contraria , dichiarando i tempo Piazza trovò queste chiese: nelle
roccheggiani esenti e liberi d' ogni dazio Rocchetle maggiori, il ss. Sai vatore,s. Ma-
quali vassalli della s. Sede. Sisto V, quan- ria delle Grazie del comune, s.Maria del-
tunque rivocò tutti privilegi, nondime- i la Pietà,e de'ss.Sebastiano e Lorenzo pa-
no li conservò ai vassalli di Rocca Anti- dronato de'Montani; nelle Rocchette mi-
ca, multandoci 5oo scudi d'oro e di al- nori, s. Lorenzo antichissima, s. Sebastia-
tre pene chi l'avesse molestata. Ma per le no, e s. Maria delle Grazie.
costituzioni Paolo V e Urbano Vili
di Selci. Comune della diocesi di Poggio
i privilegi vennero revocati, non però la Mirteto, con territorio in piano e colle,
qualifica di feudo alla Rocca, e di vassal- con mediocri fabbricati cinti di mura, e
li della s. Sede ai roccheggiani , i quali con buoni edilìzi suburbani, sulla riva si-
proseguirono a pagare il lieve annuo tri- nistra deirimella. Piazza Io dice ameno
buto imposto da Nicolò II, e continuaro- e salubre castello, ducato prima de'Cesi
no a soddisfarlo sino al 1802, in cui gli fu d'Acquasparla, poi de' Vari ni, indi ricadu-
vietato, perchè Pio VII incominciò ad a- to alla camera apostolica crede che vi :

bolire le feudalità. fosse la villa di Cicerone delta Tuscula-


Bocchette. Comune della diocesi di Nar- no, diversa bensì dalTusculo; ma questa
ni,con territorio in colle e piano, detto opinione già la dichiarai mal fondata in
pure Bocchette grandi per distinguerlo altro luogo, per altro per questo esplicita-
dalle Bocchette piccole o Fiocchettine suo mente quel principe della romana elo-
appodiato nella stessa diocesi. Dice Piaz- quenza scrivendo ad Attico, gli parla di
za che ovescorrono in abbondanza gran- sua sabinese villeggiatura autunnale in
de le acque dell'antico Digenzia e Imella, Selicium, donde si raccoglie che già no-
giacciono sopra due siti eminenti 1' uno minavasi Selci, forse dalle strade allora
inferiore all'altro, i due castelli così chia- tutte selciate, oassai meglio datai pietra
mati dalla fortezza delle due rocche an- quivi nelle cave abbondante, afferman-
ticamente ivi fabbricate, essendo appar- dolo pure Sperandio che riprodusse3
le sue
tenuti due luoghi ad un ramode'Saveb
i lapidarie. Crede Piazza che il sommo ora-
li, ultima de'quali fu una donna che pei tore sia statoucciso recandosi in questa vil-

suoi delitti miseramente perde la vita, e la la, altriopinarono diversamenleo vicino


siguoria che tornò alla camera apostoli -
a Caputi. Si vedono anticaglie che altri-
(h SAB SAD
buisconsi agli avanzi di della villa, e d'uà che Torà fu nella diocesi di Rieti e nella

tempio della Fortuna. La chiesa parroc- Terra di s. Anatolia presso i marsi. Piaz-
chiale del ss. Salvatore è una delle pri- aa scrive, che diversi Papi visi recarono
mitive di Sabina, con 4 altari e reliquie, a diporto, e tra gli altri Bonifacio IX per

fra le quali un' ampolla di sangue di s. l'aere temperato e ledeliziosissime vedu-


Stefano protomartire; altre chiese sono, te, donde spedì bolle e brevi, ed uno egli
s. Eleuterio con sodalizio, e s. Stefano : ne lesse de'4 ottobre 1 3g2 (non 1 49 2 )> ne ^
gravi il monte frumentario. quale dichiara che Ciciniano sia nel di-
Sii migliano: Comune della diocesi di stretto di Tarano e perpetuamente ades-
Sabina , con territorio in piano e colle, so soggetto. Leggo negli Archiatri di Ma-
con alquanti fabbricati e il palazzo ba- rini, t. 2, p. 52, che Bonifacio IX partì
ronale dipinto da Zuccari. E" sopra un da Roma per Perugia colla curia a'2 ot-
colle alla riva sinistra del Tevere, avente tobre i49 2 (altro errore, che pur fece
in distanza l'Imella a destra. Piazza ri- Marocco, e deve direi 392) : il suo viag-
ferisce che occupa la villa della celebre gio fu per Monte Rotondo, Monopoli, Ta-
famiglia Settimia , donde uscì Settimio rano, Narniec.; giunse in Perugia a' 17,
Severo e altri grandi uomini , e che si come dissi in quell'articolo, mentre anco
chiamò SeUimigliano : Caliudri lo dice INovaes conferma il passaggio del Papa
Settimiano,e Degli Effetti la reputa villa in delti luoghi.Aggiunge Piazza, che Bo-
o colonia della famiglia romana Statilia; nifacio IX delegò cardinali MaronieCai
i

però in latino dicesi Stimiliani.ln questo bone, con Bartolomeo Caraffa priore ge-
castello ameno, salubre e fecondo, Piaz- rosolimitano di Roma, arbitri tra la ca-
za trovò un ospedale, e queste chiese : ss. mera apostolica e Paolo Savelli, nelle dif-
Cosma e Damiano parrocchiale, rinnova- ferenze sul possesso de'castelli di Tarano,
ta dai fondamenticon 8 altari; s. Valen- Aspra, Cicignano, Monte Buono e Boc-
tino antichissima già collegiata, per cui chette; le quali terre poi furono devolu-
nvea allora 4 canonicati senza obbligo re- te alla stessa camera, e da Paolo V sot-
sidenziale, il quale santo Effetti chiama toposte al preside residente in Colle Vec-
patrono del luogo; s. Lucia, s. Maria de chio. Piazza trovò in questo castello un
Velerà già parrocchia, S.Sebastiano con ospedale, e le seguenti chiese: la parroc-
sodalizio, s. Maria de'Noccieti.Spei andio, chiale di s. Maria Assunta, con 7 altari
riconoscendola detta origine, ne riporta e molte reliquie, che se fu coetanea all'ere-
le lapidi , dice che la parrocchiale fu ri- zione della propinqua torre campanaria,
fabbricata in miglior sito e forma; che ne risale ali 1 «4» e ne ^ a cappella di s. Nico-
furono baroni gli Orsini ed i Savelli, in- la di Bari si vede la volta dipinta dal Trop-
di ritornò alla camera apostolica. pa; s. Silvestro padronato de'Roberli; s.

Tarano. Comune della diocesi di Sa- Francesco con 1 2 altari e due buoni qua-
bina, con territorio in colle e pochi fab- dri , con convento di fiati conventuali ,
bricati, avente il suolo fertile massime di soppresso da Innocenzo X; s. Gio. Batti-
uva. E' situato in basso colle ,
prossimo sta decollato, antichissima del sodali/io
al Tevere, e fra il piccolo fiume Campa- omonimo, forse già parrocchia; s. Anto-
no e un torrente; si vuole succeduto, se- nino del comune. Riporta Sperandio che
condo POlstenio, alla città di Tarino o Ta- nel castello è in venerazione il b. Agostino
rma o Tarantine; certo è che le anticaglie Novello (di cui feci parola ne' voi. I, p. 1
39
che si trovano ne' dintorni, indicano che Lll,p. 63, ed a Sagrista, ove lo celebrai
vi furono molti edifìzi e magnifici. Alcu- ili. sagrista agostiniano che si conosca,
ni prelesero che quivi fosse la città di To- essendo stato confessore di diversi Papi),
rà, ma il vescovo realino Marini sosliene già Matteo Spinelli, morto in Siena e na-
SA B SAB 63
tivo di Tarano, che gli eresse nella par- vaga collina, in aria salubre, fornito di
rocchiale un altare, in cui conserva par- perenni sorgenti di limpide acque. Dalle
ie di sue reliquie, e tuttora ne mostra la sue muraglie e torri costruite ne'bassi tem-
casa; taranese lo disse pure Marocco, e la pi, ricevè la sua denominazione, non con -

reliquia consistere in un dito, avverten- venendosi adatto coli* eruditissimo Gal-


do chesenza critica fu giudicato di diver- letti che falsamente pose Gabio nel luo-

sa nazione e paese; e taranese prima di go detto le Grotte di Torri: di tali torri


di lui lo dichiarò ancora Calindri. Però ne sono superstiti le due che servono di
Novaes, tanto bene informato delle cose difesa alla Porta di s. Nicola, da cui si fu
di Sienaove fu canonico, nella Storia di per la Sabina e al Tevere. In questo ben
Clemente XIH, che riconobbe il culto im- popolato luogo vi sono pubbliche scuole,
memorabile del b. Agostino Novello , lo come ed
in altri luoghi di Sabina. Piazza
disse termense e nato in Termini di Sici- altri impropriamente celebrano Torri
lia che apparteneva alla sua famiglia. Nel succeduta alla nobilissima CW/jF.), che
riportare gli autori di sua vita, ricorda riunisce tante illustri memorie mentre ,

le diverse questioni tra Palermo e Ter- essa vuoisi posta nel territorio di Fara,
mini, che ciascuna lo vuole suo cittadino avente due miglia distante e nel suo ter-

nativo, e le opere che espressamente ne ritorio Vescovi o antichissima cattedrale


trattarono. La vita di questo beato fa te- di Sabina, ossia Foronovo; la chiama Ter-
sto di lingua, e lo dice termense, come ra o Città, ne loda gli abitanti per civiltà
il martirologio; le lezioni del suo ordine e coltura, ed il suolo fertile e abbondan-
agostiniano, che ne celebra con la festa te d'ogni sorte di frutti, d'olio, di uva
otticio proprio, esprimono così: Augusti- dalla quale si fa l'uva passa e la passe-
nus ThermeSj queni Thermenses et Pa- rina che è unode'prodotti sabinesi eccel-
normitani civem suum esse dìcunt. Ognu- lenti, eziandio con luoghi opportuni alle
no poi creda ciò che più gli aggrada. Spe- caccie. Piazza nella sua visita videinTor-
randio pubblicò Tarano, nel-
le lapidi di ri Io spedale, il monte frumentario,e que-
le quali sono ricordale con onore le fami- ste chiese : l'arcipretale di s. Gio. Batti -
glie taranesi Velfìa, Jemis, Ranucci e Ri- sla,parrocchia e collegiata,con capitolo di
dolfi :dà pure particolari notizie della Je- canonici, giàdi 1 2,ora di 7, d'antichissima
mis, molle della Ranucci e de'suoi illustri, struttura, forse eretta sopra qualche tem-
imparentati con nobili famiglie; così pure pio pagano, e ridotta ultimamente in mi-
di quella de'Ridolfi, che die alcuni vica- glior forma, col sodalizio del ss. Crocefis-
ri generali e giureconsulti, Cipriano con- so, il quale ha propria chiesa e oratorio
sagrato vescovo diSpicace (non trovo que- separato e suburbano, ove nel 1688 fu
sto nome, né esiste frai vescovi di Squii- collocato il corpo di s. Celestino martire,
lace d'Ughelli) nel 1 5i i da Leone X; Be- nel 700 l'ampliò,dicendosi Porta delGon-
1

nedetto Benedetti vescovo di Spoleto; So- falone quella che vi conduce; s. Maria di

crate Senapa dotto medico; diversi delle Fossato del comunejs.Nicolò fuori diPor-
famiglie Corradi e Galloppi; e Gio. Bat- ta Romana della confraternita del gon-
tista da Tarano cappuccino di santa vi- falone, che la restaurò nel 1 7 f 2; s. Maria
ta, rimarcato da Marocco, come le ma- della Pietà detta del Colle di s. Egidio,
nifatture de' vasi di creta e varie fornaci chiesa allora moderna, fabbricata con pie
di mattoni accreditate. Prima era assai li mosiue, e di elegante disegno, dipenden •

piti popolato. te dal comune. La chiesa di s. Egidio ab-


Torri. Comune della diocesi di Sabina, bate, posta non molto lungi da Torri su
con territorio in colle, e molli fabbricati ameno e delizioso colle che ne porta il

chiusi da mura, situato nella sommitàdi nome, con divota immagine della B. Ver-
64 SAB SAB
gine : ebbe il convento de'frati di s. Fran- copiosa e scelta biblioteca, che primeggia
cesco, che Innocenzo Xsoppresse. Si leg- sopra tutte quelle di Sabina, tranne la

ge nel n.° 8 1 del Diario di Roma 844? 1 Farfense doviziosa segnatamente di pre-
che nel precedente anno il cardinal Lam- ziosi codici ; però il celebre archivio e il

bruschiui vescovo di Sabina, recandosi in famigerato registro Farfense fu traslocato


Torri, e bramoso di aumentarne soccor- i nella biblioteca Vaticana, ove gelosamen-
si venne a conoscere l'abbando-
spirituali, te si conserva. Torri vanta ancora di aver
nato convento; laonde concepì il benefi- dato i natali al p. Andrea Caraffa gesui-
co e generoso divisamento di restaurare ta, assai illustre e celebre matematico, e
chiesa e convento cadente, ed ampliarlo autore d'opere dottissime; ne ammirai i

con nuovo corpo di fabbrica, per quindi pregi nella lettura del Discorso sopra la
collocarvi i cappuccini. Rapidamente a vita e le opere chip. Andrea Caraffa del
tutte sue spese fece eseguire la restaura- prof. d. Salvatore Proja, Roma 1846; e
zione e ingrandimento di dette fabbriche, nella Letterasopra lo stalo in che al pre-
ed inoltre volle corredare la chiesa d'ogni sente si trovano in Roma le matematiche,
speciedi arredi e vasi sagri, ed il conven- ivi 1843, del medesimo autore.
to di quanto è necessario a famiglia reli- Facone.Comune della diocesi di Narni
giosa. Pertanto a'26 setlembrei844 Vl ' con territorio con mediocri fab-
in colle,
tornò in Torri, e preceduto dalla proces- bricati cinti di mura, e suo borgo. E' si-
sione delle confraternite, del capitolo, col- tuato sulla falda d'un monteameno e fer-
la patria banda musicale, si recò al con- tile, a destra dell'I niella, con diverse im-

vento ove con dotto e commovente di-


, portanti anticaglie,nel sito detto le Grot-
scorso ne fece la formale consegna ai cap- te, d'uno de'templi dedicali alla famosa

puccini, fra la generale esultanza e la pub- divinità Vacuna con boschi, come crede
blica gratitudine. Operandovi i cappuc- Chaupy e congettura Biondi. Di questo
cini alcune opere murarie, nell'orto tro- parere fu pure Piazza, che encomia per
varono abbondanti pietre che ricavarono civilequesto castello nell'esallarne pre- i

da alcuni macigni, sotto quali si trovò i gi, fra'quali di esservi pure stata la ce-
un bel tratto di antica strada romana : lebre Ustula, villa d'Orazio e donata da
alcuni pensanoche sia unramodella con- Mecenate, il cui soggiorno e delizioso fon-
solare Salaria, che giungesse aForonovo te di Blondusia immortalò co' suoi versi,
e di là aTerni.Sperandio non solo ci dà ed cui magnifici avanzi ammirò. Piazza
i

le lapidarie di Torri, dalla quale si ap- narra che il tempio fu eretto dai sabini o
prendono i nomi di distintefamiglie, co- o romani in questo territorio nelle folte
me della Badi, d'un Francesco Cecchini boscaglie a Vacuna, che fu venerala co-
canonico Liberiano e crocifero
di Grego- me tutelare de' diporti e de'sollievi, onde
J
rioXIII, d un lodato predicatore cap- Ovidio cantò: Vires instigat, alitane tem-
a
puccino fr. Francesco M. Bartoli; ma o- pestiva qnies:majorpost oda virlus. Laon-
pina che il castello di Torri sia stato fab- de dice che ne derivò il vocabolo lati-
bricato dagli Orsini, quando alcuno di es- no Vacare, cioè cessare coi riposi dalle
si passò a stabilirsi in Sabina, ove fioriro- sollecite dell' animo; e Vacanze si
cure
no e maggior parie dominarono. Di
nella chiamano appunto que'teinpi, o ferie per
questo luogo è anche la nobile famiglia lo più di primavera, o di autunno, co-
de' marchesi Cicaloni, eh' ebbe a* nostri me faceva Orazio, destinati all' amenità
r
giorni mg. Basilio decano de'chiérici di delle ville, ed a' passatempi delle caccie
camera e presidente della grascia, bene- o altri geniali trattenimenti. A Vacuna
merito delle monache del Divino Amore poi si sacrificava largamente nell' inver-
(V.) di Roma : essa possiede in Torri una no, dopo la raccolta de' frutti, come as-
SAB S A B 65
serisce lo stesso Piazza. Egli nella visita pinto da Camponeschi. Leggo in Fatte
del castello vide pure le qui appressochie- schi , che nel distretto del castello della
se: Gio. Evangelista con 5 altari, ab-
s. Fara, ampliato coi diruti di Pomonte e
bellita dai Vaini, con s. reliquie e confra- di Arci, si contavano ne'tempi di mezzo

ternita del gonfalone;Maria del Monte s. piùdii2 monasteri. Al presente in Fara


appartenente al comune; gli oratorii, di vi sono due monasteri di monache, uno

s. Michele eretto da mg/ Vaini vicario di Clarisse di s. Maria del Soccorso con-

della basilica di s. Pietro, ed altro posto siderabilmente vasto, fondato dalla co-
sullacima del più alto monte di Sabina. munità nel pontificato di Urbano Vili;
Sperandio aggiunge, cbe la chiesa rurale 1' altro di cappuccine, dette le ereinite di
di s. Stefano fu restaurata dalla contessa s. Maria della Provvidenza,fabbricato da!
VirginiaMatteiSpada; dappoiché il castel- vescovo nipote di detto Papa , cardinal
lo fudominato anticamente dagli Orsini Francesco Barberini, come notai nella sua
con titolo di marchesato, poi dai Vaini, biografia del vescovo cardinal Lambru-
:

indi dagli Spada, ed oggi dai marchesi schini abbiamo, Costituzioni per le reve-
Clarelli di Rieti. rende monache del monastero di s. Ma-
Governo di Fara. ria del Soccorso della Fara, Roma 836. 1

Fara. Governo e capoluogo con re- Lungi un 3.° di miglio vi è un grazioso


sidenza del governatore, comune della convento di francescani riformati, in vi-
diocesi di Sabina, già dell'abbazia di Far- cinanza del quale avvi ilpàlazzino detto
fa, da cui è distante circa tre miglia, con di s. Fiano, che abitano nell'estate i mo-
territorio in colle e piano, con molti e naci benedettini cassinesi di Farfa ,
per
belli fabbricati, con mura intorno. Que- respirare aria migliore. In Fara vi è una
sto elevato ed antico castello, in amena accademia di poesia detta de' Desiosi, e-

e ridente posizione sulla vetta del monte 1576, il cui presidente fu


retta fino dal
Bigio oBuzio, donde in aria salubre si go- ultimamente l'avv. Francesco Guadagni,
de vastissimo orizzonte, ha ubertoso suo- uno de'migliori latinisti de'nostri tempi.
lo,massime di olivi ferace, con deliziose In questo luogo fiorirono ed esistono an-
caccie, e memorie di antichità illustri, tiche, nobili e possidenti famiglie, dalle
vantando pure coltura negli abitanti. Nel quali e dalle cittadine uscirono non po-
territorio medesimo, nel piano della Pe- chi illustri e felici ingegni. Notai nel voi.
rozza e sul principiodella macchia Pan- XLIV, p.i23,che Francesco della Fara
tanella, sorge un'acqua salsa minerale ot- fu archiatro di Bonifacio IX, il quale ai

tima per far bagni, diesi sparge ne'ter- 24 maggio i3gi fece vicario e tesoriere
reni di Farfa , ed imbocca nel fiume di generale del contado di Sabina. Questo
s'unii nome vicino al ponte Granica, co- castello di Fara, in latino Farae s porta
me apprendo da Marocco. La chiesa ar- il nome di voce longobarda, equivalente
cipretalecon parrocchia è collegiata con a unione di popolo, che secondo Speran-
capitolo di canonici, i quali sono 12 com- dio significa prosapia e generazione; ne
preso l'arciprete; è sotto l'invocazione di riporta alcuni esempi, ma per questa Fa-
s. Antonino. Ben costruita, ha 3 navate ra mancherebbe il sostantivo,se pure non
e miràbile battisterio : maggiore
l'altare si perde, o cesi fu chiamata per antono-
è decorato di fini marmi, con molta ele- masia. Il prof. Mercuij spiega che il no-
ganza commessi, ivi venerandosi le ossa me di sua patria Fara può originare dal
de'ss. martiri Teodoro, e Pancale anche vocabolo Fratria che si corruppe in Fa-

vergine. Le altre cappelle sono pure or- ra o Phara; negli antichi tempi le socie-
nate, e quella i.
a
a sinistra dell'ingresso tà chiamate Fratrie erano piccole comu-
ha il bel quadro di s. Antonio abbate, di- nità, come il nostro clero, addette ad of-
VOL. LX. 5
66 S AB SAB
frir vittime, far voti, ed esercitarsi nel mi- l'appendice co'numeri 107 ei 1 3. Nel voi.

nistero pel culto de'numi. Fatteschi par- XXXII, p. 243, narrai l'accesso d'Enri-
lando a p. 219 de! castello e territorio co IV a Fara nel 1082, al quale mona-
della Fara, dice che questo vocabolo e- stero donò il magnifico castello di Fara
sprime l'unione d'una grossa consorteria che avea preso d'assalto; forse perchè se-
dello stesso sangue e agnazione, che con- guiva le parti di s. Gregorio VII, il qua-
veniva d' abitare e convivere in un me- le era perseguitato da quell'imperatore.
desimo luogo, senza mescolanza di perso- Dice Sperandio , che da Fara o dal suo
ne estere, e che tale dovett'essere il paese territorio almeno, avrà tratta la sua ori-
sorto sul monte Buzio, laterale al monte gine quell' Angelo Sabino che dicesi da
Mutella. Aggiunge, che più volte il castel- Curi, città già distrutta prima deli474>
lo fu donato all'abbazia di Farfa, che ne nel qual tempo
egli visse, eledi cui opere
fu l'antica e vera padrona, sebbene dagli letterarie sono celebri e lodate da Tira-
abbati,non sempre economi, venne talvol- boschi. Che Curi celebratissima fu nel ter-
ta alienato e concesso in enfiteusi ne'tem- ritorio di Fara, e ne forma il migliore suo
pi dimezzo, ovvero fu con violenza usur- vanto e ornamento, vado a dirlo con l'au
palo dai prepotenti. Ignorandosi l'anno torità del prof. Filippo Mercurj (che nel
dell'erezione di Fara, nondimeno nel re- 1 846 si compiacque intitolarmi il suo Pa-

una carta scritta inSa-


gistro farfense, in norama, con magnifica lettera dedicato-
bina nel inag£ioio52 da Giovanni, giu- ria, diche conserverò sempre grata me-
dice e notaro, Martino religioso prete col moria) La vera località di Curi in Sa-
:

consenso diRinieri figlio di Crescenzo suo bina 3 antichissima città esistente nel ter-
avvocato, per rimedio dell'anima propria, ritorio della Fara, discoperta nel romi-
restituì , concesse e donò, unitamente a torio di s. Maria dell Arci, dimostrata con
Tinto, sua moglie, figlio e nuora, al mo- documenti e provala con antiche iscri-

nastero di Farfa il castello della Fara, con zioni ivi ritrovate nel i835,Romai838.
le dipendenze. Nelio55 Alberto figlio di Questa critica edotta opera la dedicò al
Gabbone donò all'abbate Berardo la sua cardinal Lambruschim segretario dista-
porzione àlPhara.W conte Corrado della to ed abbate di Farfa e s. Salvatore mag-
Fara, forse dell'esistente nobile famiglia giore. Curiche già celebrai fu nel territo-
Coi ladini, derivante da'contiCorradini di rio di Fara, nel luogo chiamato Archi o
Fabriano, è nominato dal i.° documento Arci, ora s. Maria d'Arci, una volta ca-
prodotto da Sperandio. Finalmente, dice stello ne' tempi più antichi, denominato
Fatteschi, dopo tante donazioni successi- Turri o Torri da quelle torri rimaste in
ve e usurpazioni, verso il fine del secolo piedi dopo la distruzione di Curi operata
XI era stato il medesimo castello Phara dai longobardi nel 589 o meglio nel 593,
colla violenza occupato da Rustico del fu o perchè da Curi si fece Turri; mentre
Crescenzo , nobile e prepotente romano, per Arci o Archi si vollero indicali altri
che fu in lunga controversia col l'abbate suoi avanzi. Questo luogo che ad eviden-
Berardo, finche questi ricevè in compen- za il prof. Mercurj provò essere la vera
so alcuni casali , e quello in ispecie di s. ubicazione di Curi, trovasi a sinistra del
Maria diCiciliano; col consenso quindi del- Tevere che ivi prende il vocabolo di fiu-

la consorte Gemma, rinunziò all'usurpa- me Curcnse, e dell' antica via Salaria, e


zione e restituì al monastero di Farfa il quasi due miglia distante dal castello di
suo distretto , nominandosi di-
castello e Correse. Dimostrò pure il eh. autore, che
stintamente i confini: questo notabile do- il nome di Turriti Tbm'neWzzani tem-
cumento deli o84,con altro deli 100 sul- pi fu Io stesso che quello di Curi, come
lo stesso soggetto, Fatteschi pubblicò nel- rilevasi dalle carte farfeusi. Circa un mi*
SAB SAB G7
glio e mezzo da Curi esiste un edifizio sime fabbriche, essendo poco distante il
chiamato le Grotte di Torri, di cui il dot- sito ove fu il famoso monastero di s. An

to Galletti invece di considerarlo un luo- timo con chiesa dedicata a quel martire,
go della pertinenza di Curi e Torri, stra- 32 miglia da Roma. Visitò la chiesa par
namente credè che fosse Gabio (V.) che rocchiale dell' Assunta con 5 altari, poi

giammai esistè in Sabina, onde da tutti rifabbricata; quella dello Spirito santo, e
i critici fu rigettata questa falsa e assur- s. Biagio del comune. Dicono
quella di
da opinione e chi non falla? Sì grave er-
: Nibby eMercurj che non è nolo quando
rore dicesi provenuto dalla cattiva lezio- per lai." volta si formasse il castello Co-
ne d'un codice, e dalla chiesa di s. Getu- rese, ma fin dal io3o si nomina un Leo-
lio martire gabiese fabbricata pressoTur- ne de Coriso in una carta pubblicala da
ri o Arci. Altri dotti eruditi, come Clu- Galletti nel Primicero 3 indizio che già e
verio, Coletti, Piazza e altri, si studiarono sisteva. Fatteschi osserva che ne' monu-

d'indicare la posizione di Curi e rassegna- menti Correse qual casale è ricordato nel
rono a diversi luoghi, ed anche al castel- i oo6,indi parla del documento del i o3o,

lo di Torri vicino ad Aspra, opinione er- Sperandio e Nibby riportano, che dal do-
ronea che avea seguito pure Pio II. Al- minio de'Farfensi Correse e Arci nel se-
cuni con solide ragioni opinarono,
altri colo XIV fu dato agli Orsini, e passò in
che luogo dell'antica Curi(F.) fosse vi-
il quello de'Barberini nel secolo XVII. Ma-
cino al castello Correse senza però indi-
, rocco crede che sorgesse dalle rovine del
viduare particolarmente il luogo dove e- la vicina Curi, onde ne prese il nome. Il

sistette propriamente Curi. Finalmente, fiume di Correse nasce ne'contorni del-


Sperandio, Fatteschi, Guattani, Geli, e l'abbazia di s. Salvatore maggiore. Il por-
Nibby nell' Analisi de* dintorni di Roma, to di Correse che tuttora esiste, nel prin-
furono perfettamente concordi nel l'asse- cipio del secolo XII era già d'antico pos-
gnare a Curi la vera sua posizione, eh 'è la seduto dalla scuola de' sandalari di Bo-
stabilita meglio e Sen provata dall'eneo- ma, avendosi da un documento farfen-
miatoMercurj, perciò benemerito dell'o- se, ricordato da Nibby e Mercui j, che ai

nor patrio. Di questo sentimento furono i 6 novembre 15 Riniero protettore di


1 1

dotti Castellano e Calindri, narrando inol- tale scuola e Pietro de Rosa priore, ne

tre,che dagli scavi ivi fatti eseguire nel confermarono l'uso a Berardo abbate di
i 778daGiambattistaCorradini seniore e Farfa. Nel 1 83 i per l'insurrezione di al

proprietario de' fondi, fu tolta ogui dub- cune provincie dello stato pontificio , e
biezza; che vi rinvennero massi enormi di nella quale i sabinesi dierono nuove pro-
marmo, acquedotti lunghissimi di piom- ve di fedeltà alla s. Sede, massimamente
bo, colonne infrante, mense, e vasi di por- a Rieti, il governo nel principio di mar
fido, non che pregievolissime iscrizioni; zo mandò al Passo di Corese il generale
de' più preziosi oggetti ne fu fatto o- Resta, comandante in capo di tutte lenii-
maggio » Pio
VI, e con l'intelligenza del lizie pontificie , con j5o uomini dice l'an-
cardinal Carraia si collocarono nel Mu- nalista Coppi., per impedire da quella par-
seo Vaticano. Di diverse memorie eccle- tel'avanzamento de'rivoltosi; riferendo
siastiche di Curi parlai anche di sopra. il 1 1 delle Notizie del Giorno di Ro-
n.°
Fara ha l'appodiato Coreseo Corresedel- ma, che il generale a' 4 marzo dal cam- 1

Sabina. Questo castel-


la stessa diocesi di po del Passo di Corese, con notificazione
lo è situato sulla riva sinistra del Tevere, annunziò ai soldati sedotti il perdono di

al di la della via Salaria, in basso colle. Gregorio XVI se ritornavano all'ubbi-


Lo stesso Piazza attesta che nelle sue a- dienza. Repressa la ribellione, le truppe
diacenze sono vasti avanzi di sontuosis- pontificie del Passo di Corese, nel decli-
68 SAB SAB
bar marzo e principio di aprile si a-
di , dolc seco, il Papa assegnò loro questo luo-
vanzaronoa presidiare i luoghi abbando- go perchè vi si fabbricassero le abitazio-
nati dai sollevati. ni. Abbiamo da Sperandio che in questo
Casaprota. Comune della diocesi di castello nacque il cav. Dario Virili, se-
Poggio Mirteto, con territorio ferace in polto nella chiesa del monastero Farfen-
colle,con mediocri fabbricati, giace sulla se, e ne riporta la lapide; così del cardi-
cima d'una collina presso il fiumeFarfa,in nal Luca Antonio Virili (F.) di questo
salubre clima. Piazza ritiene cheil suo no- luogo, e sepolto in tale chiesa ;
però la
me Domus Prothi 3 l'abbia presoda qual- medesima Marocco riporta par-
lapide
che famiglia che incominciò a fabbricare lando di Castel Nuovo, come esistente nel-
il castello, oche ne'primi tempi lo domi- la detta chiesa di s. Nicolò, dicendo es-
nò, come avvenne ad altri luoghi di Sa- sere col suo ritratto ben dipinto; d'altron-
bina; ma solo si conosce che ne furono de Cardella ragionevolmente lo vuole de-
signori gli Orsini, i Savelli,da'quali ritoi*. posto in Roma , e nella chiesa della ss.

nò alla camera apostolica, che come al- Trinità al Monte Pincio. In queste diver-
trove sotto Paolo V vi pose un governa- genti opinioni volli ricercare la verità, e
tore togato. Ecco le chiese che trovò Piaz- trovai in Ciacconio, Vitae Pont, et Car-
za: la parrocchiale di s. Domenico anti- dinalium t. 4» P- 582, che il fratello del
chissima, consagrata nel 1535, dice Spe- cardinale, Pietro Cipriano Virili, gli e-

randio che produsse le iscrizioni; s. Mi- resse un beli' elogio che riporta per in-

chele Arcangelo già parrocchia del comu- tiero, nella chiesa della ss. Trinità al Mon-
ne, e con antichi sepolcri; s. Maria delle te Pincio; notando inoltre Ciacconio, che
Grazie, pure del comune, di popolare di- altro eguale elogio sepolcrale trovasi nel-
vozione, presso la quale fu un convento la chiesa dis. Maria di Farfa. Tultavol-

carmelitano soppresso da Innocenzo X. ta recatomi nella chiesa della ss. Trini-


Alle radici del colle vi è la chiesa di s. Ma- tà, non mi fu dato trovare la lapide let-
ria dellaCroce con divotissima immagi- ta in Ciacconio; né l'elegante avello, col
ne, ed ove vi fu un convento di france- busto del cardinale espresso in marmo,
scani conventuali. nel i.° pilastro situato al destro lato del
Castel Nuovo. Comune della diocesi medesimo tempio, secondo l'asserto del
di Poggio Mirteto, con territorio abbon- diligente e istruito Cardella. Avendone
dante di frutti e altro, su di piacevole col- di ciò tenuto proposito colle religiose che
le, con molti e belli fabbricati, fra'quali al presente posseggono quella chiesa, mi
i palazzi Simonetti e Cherubini. Eranvi fu narrato,che nelle politiche vicende fu-
o. torri erette in tempo delle fazioni dai rono distrutti diversi monumenti sepol-
signorotti di altrettante ville, alcune delle crali, e spezzate le sculture e le lapidi si

quali furono demolite , e con borgo se- perderono in frantumi. Laonde tal sini-
condo Marocco. Questi narra, che vi so- stra avventura sembra che toccasse pure
no artisti per tutte le cose necessarie, far- al nobile sepolcro del cardinal Virili, ed

macie, scuola pubblica di scolopi, con ec- almeno sono lieto di lasciarne qui la me-
cellenti acque che sgorgano da 3 fonti. moria, dappoiché non potei rinvenirla
La chiesa arcipretale è sotto l'invocazio- moderni delle
ne' descrittori antichi e
ne di s. Nicolò di Bari. E" tradizione, co- chiede di Roma, non che di avere stabili -

me narra Cilindri, che questo paese ori- lo vero luogo della deposizione del ca-
il

ginasse da 3 famiglie convertite alla re- davere del cardinale, reltiGcando le as-
ligione nostra da un monaco benedetti- serzioni di Sperandio, e la lapide ripro-
no di Farfa, da cui è lunge i miglia, che dotta da Marocco. Finalmente, avendo
si recò a Gerusalemme, e di colà portan- confrontato le tre lapidi , sono perfetta-
SAB SAB 69
mente in tutto eguali; si vede che ramo- lapidi, monete e altre anticaglie. Fu già
roso fratello fece di tutto per non ren- feudo-degli Orsini e de'Capponi, indi per
dere peritura la ricordanza dell'amato 4o,ooo scudi l'acquistarono i marchesi
germano, e nell'iscrizioni si dice ch'egli Naro romani, da' quali passò ai Patrizi.
Sperandio fa nato in Ca-
l'eresse. Inoltre Il march. Bernardino Naro adornò ma-

stel Nuovo anche il cardinal Giuseppe gnificamente il palazzo, anche con ispa-
SùnoneUi (f.). ziosa piazza, giardini e fontane. II Piaz-
Frasso. Comune del la diocesi di Pog- za celebra le benemerenze di questi ba-
gio Mirteto, con territorio in colle, suffi- roni, col castello e colla popolazione, de-
cienti fabbricati, porzione de' quali cinti scrivendo le seguenti chiese, oltre il mou-
da mura,cou rocca diruta e borgo. E' po- te frumentario. Dice che non vi era in
sto alla destra de' monti s. Giovanni Se- tutta Sabina, tranne la collegiata di Mon-
vero, e Nero, poco distante e a sinistra del te Rotondo, una chiesa parrocchiale più

fi urne Farfa, presso il luogo ove nasce, evi ampia, ne più. sontuosa, e così ben prov-
si pescano trotte e altri buoni pesci. Piaz- vista di sagre suppellettili, quauto quella
za chiama ombroso questo castello, e che parrocchiale della Natività della B. Ver-
dall'abbondanza delle piante di frassi o gine, poiché dopo i restauri di Alessan-
frassini deve il suo nome; ne celebra le dro Orsini nel i56g, il march. Bernar-
cartiere e altri opifìcii, e parla delle se- dino uè fece altri nel 1 663 da' fondamen-
guenti chiese: la Natività della B. Ver- ti, ampliandola e ornandola; ne fu pure

gine parrocchia, s. Pietro in Vincoli del benefattore il march. Fabrizio, eziandio


comune, s. Maria del Soccorso, alle quali pel dono di ricchi reliquiari con insigni
Sperandio aggiunge la rurale di s. Maria reliquie, e tra'5suoi altari, uno è padro
Maddalena, e che il castello dopo varie nato de'medesimi marchesi Naro. In que-
vicende passò nel dominio de' Cesarmi. sta cappella, da essi nobilmente decorala,
Mompeo. Comune della diocesi di Pog- si venera il celebre ss. Crocefisso di an-

gio Mirteto, in territorio montuoso e fer- tica divozione e assai miracoloso, di cui
lile,con sufficienti fabbricati e nobile pa- s'ignora l'artefice e la provenienza. Il ve-
lazzo baronale, posto sulla diradi deli- derlo muove a compunzione religiosa,per
zioso moute,in clima elastico. Piazza nar- la mirabile fattura , e siccome spirante
ra che pe' suoi frutti squisiti, altre pro- mestizia, pietà e venerazione. Apparte-
buone caccie, fu chia-
duzioni, amenità e neva alla chiesa di s. Nicolò ed al suo so-
malo Mompeo Giardino di Sabina.Daìie quando il pio marchese Fabrizio
dalizio,
molte sue antichità rilevarsi che v'avessero Naro a'17 magg'101674 ne fece eseguire
villemagnati romani, cometa villa Mar-
i solenne e pomposa traslazione, pe'mira-
Fabio Massimo, e la villa di Pom-
sia di coli che operava, nella detta cappella del-
peo Magno, che perciò convertendo il P la chiesa arcipretale. Clemente X conces-
in M
il castello ne prese il nome, onde la se indulgenza plenaria in forma di giu-
comune nel suo sigillo usa l'epigrafe: bileo. Il concorso fu innumerabile da tut-
Communita* Pompejana 3 c\ò conferman- ta Sabina, e molta nobiltà vi sirecò da
r
do alcune iscrizioni che riporta, ripetute Roma. Assistè alla funzione mg. Genti-
prima da Sperandio e poi da Marocco. lucci suffragaueo di Sabina. Il ss. Croce-
Calindri dice, che altri credono contri* fisso fu portato su talamo sontuosamen-
buisse all'edificazione di Mompeo le ro- te guarnito,da 12 poveri vestiti di pan-
vine di R.egillo, che alcuni pongono nel no paonazzo, con sandali all'apostolica,
suo territorio.Certo è che si trovano ve- sotto ricchissimo baldacchino. Si distri-
stigie di magnifiche fabbriche, di bagni e buirono medaglie, immagini, doti alle
di mausolei; negli scavi furono trovate zitelle e abbondanti limosiuc. La chiesa
ro SAB SAB
di s. Nicolò di Mira, della confraternita ameno e pel quale s'incede pei bel passeg-
del ss. Crocefisso; di s. Carlo del comune, gio alla stessa chiesa di s. Paolo, con deco
edificata nel 1620 ; della ss. Concezione roso convento de'minori osservanti, ver-
della detta cappella Naro e loro padro- so ili5oo succeduti alle monache bene-
nato; di Egidio che fu unita al semi-
s. dettine. Piazza descrive le vicende di que-
nario; di s. Maria del Mattone, di molta sto castello, che Pio II,come dissi alla sua
divozione. Nel territorio vi sono cave di biografia, facendo ricordo di sua venuta
breccia,detta marmorea antica,e dalMer- in Sabina, donò al capitolo Vaticano,do-
cati, silex multiplex oculalus. po aver fatta restaurare la basilica e di-
Poggio Nativo. Comune della diocesi sporre con ordine sepolcri de'Papi. Pio
i

di Poggio Mirteto, con territorio in pia- li ne' suoi Commentarti, descrivendo le

no e colle, presso il fiume Farfa, con mol- guerre sostenute per ricuperarealla Chie-
li e belli fabbricati solidi, ed eleganti mo- sa i castelli usurpati da'tirannetti, parla di
derne abitazioni, formandone il princi- questo di Poggio Donadeo, che fece as-
pale ornamento il palazzo baronale, an- sediare dal nipote Antonio Piccolomini,
tica rocca de'Sa velli, con mura castella- e ridotto ad arrendersi vi entrò : allora
ne rinforzate in vari punti da tor ricci le, con tradimento subito fece chiuderne le

ma in gran parte mutilate, ed ha un pic- porte Piccinino capitano de' Bracceschi


colo borgo. Si eleva nella gran pianura che l'avea occupato, di che accortisi gli

di Massacci, così detta da' massi enormi assedianti, entrati anch'essi di forza, in-
che compongono grottoni, avanzi d'anti- sorse sanguinoso conflitto, con eccidio e
chità, sopra colle breccioso, in aere tem- sacco degli abitanti, che ne restarono deso-
perato, con acque limpide e perenni, es- lati. Sisto IVa' 1 5gennaio 1 480 concesse il
sendo gli abitanti industriosi nell'eserci- castello in vicariato, coll'annuo censo di 3
zio delle arti meccaniche. Riferisce Ca- libbredicerabianca,alcardina!Giambnt-
lindri, chefu detto Poggio Nativo,da Pog- tista Savelli,a'di lui fratelli e loro posteri,
gioDonadio, Podium Donadei, forse per- nell'estinzione della qual Hnea passò con
chè edificato dalla famiglia di tal cogno- titolo di ducato ai Borghese. Di questo
me, ovvero per qualche deità ivi già a- luogo fu Francesco Florido, celebre let-
dorata, il cui concorso trattenne i popoli terato, apologista contro detrattori di i

a stabilitisi. Piazza congettura che il vo •


Plauto, autore dell'opera sopra gl'inter-
cabolo derivasse da qualche segnalato fa- preti delle leggi civili, e dell'eccellenza di
vore da Dio compartito al luogo, o per la GiulioCesare. Leggo in Marocco,che lun-
chiesa che ivi dicesi consagrata alla B. gi due miglia trovasi il Monte Calvo, così

Vergine da Tapa s. Silvestro I,di che dà appellato per essere nudo di piante, sulla
indizio quella intitolata a tal santo, par- cui vetta vi è forte rocca, opera de'bassi
rocchia e matrice, restaurata dal princi- tempi, demolita per civili dissensioni, al-

pe Borghese. Le altre chiese che vi tro- le cui falde fu già qualche sontuosa villa,

vò Piazza, oltre l'ospedale e il monte fru- imperocché si scavarono sculture di ros-

mentario, sono; la ss. Annunziata parroc- so antico, di basalte,di marmo patio, di


chia con 4 aitai*', P ei ' ' a quale è pure la superbi bronzi, di lavori in avorio : nel

tradizione della consagrazione di s. Sil- 1824 Capranesi vi trovò le statue delle


vestro I; la ss. Concezione padronato dei g Muse più o meno infrante, le statue di
Bardella; di s. Gio. Decollato, del soda- Giunone, Bacco, Mercurio e altre; le te-

lizio della Misericordia e Morte; di s.Mi- ste d'Antonino, di Faustina seniore , di

chele Arcangelo, del comune; di s. Maria Lucio Vero e altre, e frammenti di rare
del Peschio, elegante e de'Brunetti; di s. pietre che illustrò l'avv. Faustino Corsi.
Paolo, un 3.° di miglio distante, in luogo Monte s. Maria. Comune della dioce-
SAB SAB 71
si di Poggio Mirteto, suamenissimo di dì Faticulo ora Faticchio colle sue per-
colle, alle cui radici scorre il rapido Far- tinenze e chiese, come già lo avea posse-
fìi, in saluberrimo clima, con acque buo- duto monastero, col gius della decima.
il

ne e perenni. Il fabbricato costituisce le Salisanofu pur feudo degli Orsini, che Io


mura castellane, essendo la casa de'Vet- cessero al barone Fereoli, il quale oppri-
t uri ih anticamente monastero di mona- mendo crudelmente la popolazione,fu uc-
che. La chiesa parrocchiale è sagra alla ciso con tutta la famiglia e domestici, iu-
B. Vergine Assunta, mirabile per la sua di venne diroccato
il baronale palazzo
travatura del così detto gusto gotico.Pre* d'ordine della congregazione della con-
se il castello il nome che porta per esse- sulta. Fra que'di Salisano che onoraro-
re stato fabbricato dai monaci benedet- no la patria, ricorderò Giustino Gentile
tini dell'abbazia di Farfa, il cui titolo è fatto neli65g da Alessandro VII sena-
appunto s. Maria. love d'i Roma. Nei Monte dell'Oro o mon-
Sallsano. Comune della diocesi diPog- tagna Elei, alla destra del Farfa, vi è una
gio Mirteto, maestosamente si eleva nel- miniera di marchesita o piriti, di cui nel
la sommità di vivo scoglio, ma essendo- 1 774 fu fatto chimico sperimento dal so-
ne scosceso l'accesso, è proverbio che Sa- printendente della zecca papale, che die
lisano debba intendersi Sali sano, tanto in risultato, contenere porzione d' oro,
più ch'è dominato dal contrasto de'ven- d'argento e ferro, come narra Speran-
ti. Ha vasto territorio produttivo del ne* dio: il citato'Cerraelli chiamò queste pi-

cessano, con abbondanza d'olivi e di ec- riti , stalagmites fungiformi*. Si crede


cellente acqua minerale per bere. Dai ru- che nelle viscere del monte possa trovar-
deri o avanzi di terme si suppone che vi si migliore materia, ed in vicinanza delle
fosse qualche villa. Marocco opina quella piriti vi è anche il carbone fossile. Ivi la

di Pompeo, altri di Fabio Massimo, di suddetta acqua minerale forma il fosso


cui sopra. Prima era cinto da fortissime della Rocca o di Casa. Nel territorio vi
mura, e sussistono ancora alcuni torrio- sono acque limpidissime, essendo la più.
ni. Il fabbricato è regolare, con bellissi- perfetta quella denominata di s. Anato-
ma porta di pietra palombiua. Il palazzo lia. Salisano ha per annesso Rocca Bai-

baronale è in rovina, sorprendendo la for- desca, cosi detta perchè edificata da Te-
tezza di sue mura e del torrione. La chie- baldo Tebaldeschi romano; un tempo vi
sa parrocchiale è intitolata a' ss. Pietro si rifugiarono gente di mal fare, nel de-

e Paolo, e fu riedificata dal comune nel clinare del pontificato di Sisto V fino a
i 765, in forma ovale, con elegante fac- quello di Clemente VIII in cui fu prov-
ciata generandosi inessa il corpodi S.Giu- veduto al disordine. Marocco pubblicò un
lia martire. Un 4-°di miglio distante tro- documento riguardante Rocca Baldesca,
vasi il convento e la chiesa di s. Diego tratto dall'archivio di Salisano.
de' minori osservanti riformati, edificati Toffia. Comune della diocesi di Sabi-
nel 1 59 1 : è sopra amena collina, circonda- na, già spettante all'abbazia di Farfa e
ta da molli cipressi, disposti in largo piaz- chiamato in latino Tophiae. Questo ca-
zale e simmetricamente. Già neli4^o il stello trovasi sulla rupe di un sasso, ed
castello apparteneva all'abbazia di Far- è antichissimo,con fabbricati di buona co-

fa, ed assegnato per mensa del monaste- struzione, con due piazze, giacinto di for-
ro, che non essendo sufficiente al mante- tissime mura ora diroccate, per cui in al-

nimento de' monaci, per le rappresentan- cuni punti furono sostituite delle abita-
ze loro l'abbate commendatario Gio. Bat- zioni. Dalla parte di levante sono gli a«

tista Orsini aumentò la mensa conven- vanzi della fortezza, che fu residenza de-
tuale con incorporarle il castello diruto gli autichi dominatoli del luogo;ha3por-
72 SAB SAB
te urbane, ed il una certa
sito presenta ad eosdem honores post suprascriptam
naturale sicurezza.il paese è abbondan- congregati onem reverendissimo rum pre-
temente fornito d'acqua salubre, avendo sbyterorum et clericorum s. Euthimii, e
bellissima fonte con sei bocche incontro donde la chiesa collegiata di s. Lorenzo
Ja porla maggiore di s. Lorenzo, unito ebbe il ricordato nome di secundaesedis
alla quale vi è vasto lavatoio. Vi sono pub- in Sabinis, di cui decorata si trova an-
bliche scuole; e vi risiedeva il vicario ge- che nella s. visita del 1 345 tenuta in Tof-
nerale dell'abbazia di Farfa. Il territorio fia da Lupo Santi vicedomino del car-

è fertile specialmente d'olivi e di uve, frut- dinal Gomez vescovo di Sabina, conser-
ta e altro. Per ampie e decorose scale si vata nell'archivio della collegiata, e della
ascende alla collegiata e parrocchia di s. quale, come di molti altri antichissimi e
Maria Nuova della Visitazione, la cui e- singolari di lei pregi, a lungo se ne tratta
sterna facciata è molto antica, e vuoisi che nella Nullius seu Farferi. praecedentiae,
l'edilìzio formasse parte del palazzo dei agitata e favorevolmente decisa nel 1770
baroni Orsini. Ivi si venera con altre re- dalla s. congregazione de'riti, come af-
liquie il corpo di s. Fausto, e viene uffi- ferma Speraudio. Da questi apprendo pu-
ciata dal capitolo composto di 1 1 cano- re, che alla morte del cardinal Francesco
nici coll'arciprete, i quali sono decorati Barberini giuniore e abbate commenda-
di vesti paonazze: quadro della Visita-
il tario di Farfa, nel 738 due capitoli del-
i i

zione della B. Vergine è di buon pennel- le chiese collegiate di detta abbazia eles-
lo. Ragguardevole è l'antica collegiata di sero il vicario capitolare, di che sino al-
s. Lorenzo, ora considerata suburbaua, lora non si avea esempio, la quale elezio-
come discosta alquanti passi dal castello; ne si fece nella nuova chiesa collegiata di
fu pure già parrocchia. Dal prospetto e- s. Maria di Toffia, alla quale perciò con-
s tenore si rileva che l'edilìzio era un tem- corsero le due altre collegiate dell'abba-
pio pagano,con figure d'idoli, e Calindri zia, che godevano di tal privilegio, cioè
dice credersi dedicato a Giano. Il quadro di Antonino di Fara e della Beata Ver-
s.

del santo martire titolare ed esprimente gine Assunta di Poggio Mirteto, benché
il suo martirio, è pittura superba del cav. nel sinodo celebre del cardinal Carlo Bar*
Manenti il vecchio. Ivi riposano corpi dei i berini predecessore del nomiuato abbate,
ss. martiri Saturnino,Sisinnio e Cristina. se ne conoscano sino a i5. Leggo nel n.°
La chiesa cou solenne pompa a'24 giu- 225 del Giornale di Roma i85 ,che l'o- 1

gno 1281 fu cousagrata dal benedettino dierno vescovo di Sabina cardinal Bri-
Leone vescovo in partibus, vicario e vi- gnole agli 8 settembre si recò nella chiesa
sitatore pei vescovo di Sabina. Questa il- collegiata di s. Ma ria, a solennemente co-
lustre chiesa fu chiamata seconda sede di ronare con aureo diadema da lui offerto,
Sabina, perchè dopo l'eccidio diForono- la miracolosissima immagine di Nostra Si-
vo,operato dai saraceni, il vescovo e clero gnora della Speranza, la cui cappella era-
si portarono in Toffia e formarono cat- si elegantemente restaurata. La di vota

tedrale la chiesa di s. Lorenzo. Quando funzione fu preceduta da 9 giorni di mis-


poi i canonici foronovani si stabilirono sioni fatte dai religiosi riformati del ritiro
nella chiesa di s. £ulimio,il capitolo della di Roma, e chiusa con predica del cardi-
collegiata di Lorenzo nel 964 restituì
s. nale, quale pontificò ne' vesperi prece-
il

loro molle di quelle cose che detti ca- i denti al rito, e nel mattino di questo alla
nonici e i vescovi di Foronovo avevano messa cantata, prima della quale esegui
lasciale nella propria chiesa, per cui i ca- la coronazione, e dopo il Credo pronunziò
nonici di Toffia ebbero allora il diritto coujinoventissima omelia al gran popolo

di procedere nella chiesa di s. Eutimio accorso da più parti. Assisterono alla s. ce -


SAB SAB 73
1 emonia anche i prelati suflìaganeo e de- bina nel 940, alla presenza d'Amico o
legalo dello provincia, vari canonici della Amicone vescovodiFermo,uonconoscÌLi-
cattedrale di Magliano e gli alunni del se- to da Ughelli. In esso sono assicurali al-
minario: dopo avere il cardinale pontifi- l'abbate Cam pò ne di Far fa
beni che la i

cati i secondi vesperi, celebrò un triduo sua badia già possedeva in Tophila, et in
di ringraziamento che terminò con pro- Cursiano s et in Majamila, et in Criplula.
cessione. Prima esisteva l'antico convento Inoltre Galletti notifica, che in Vaticana
francescano di s. Alessandro, posto in sito abbiamo uu bel sigillo, nel cui mezzo è
atto alla vitaconlemplativa, ottenuto dal- un cane in piedi su una gamba e colla te-
lo stesso s. Francesco. In loffia vi sono sta volta in alto: sulla testa ha una mezza
ragguardevoli famiglie che dierono uo- luna, e su di questa una stella, coll'epi-

mini illustri: Sperandiofa memoria di due grafe, Theodinus de Thofia. Altri docu-
cavalieri di s. Giovanni di Gerusalemme menti riguardatiti Toffia si ponno vede-
di nome Fazio. Calindri riferisce che que- re in Sperandio. Nel 1746 divenuto ab-
sta Terra fu eretta da certo Teofilo, pel bate commendatario di Farfa il cardinal
quale poi corrottamente si disse Toffia. Federico Lante della Rovere, trasferì il

Marocco pubblicò le notizie su questo ca- seminario abbaziale ch'era in Toffia, nel
stello, dell'origine e descrizione, ricavate comodo monastero di s. Salvatore mag-
dall'archivio della collegiata, notando di giore. In questo si formò pure un nume-
loro poca autenticità, che rilevasi dalla roso convitto che fiorì molto, finché il se-
r
qualità del latino in cui sono scritte, e dal minario fu trasferito a Poggio Mirlelo(P .)
carattere piuttosto moderno. Consistono dal cardinal Lambruschini.e sostituendo
nella descrizione topografica di Toffia, po- nel monastero passionisti.
i

sta alle radici di eccelso monte, colla cat- Magliano, Manlianum, Malleamun.
tedrale dedicata ai santi Apostoli e Lo- Città residenziale del cardinal vescovo
renzo, con forte rocca, in territorio salu- suburbicario di Sabina e del suosuffia-
bre, ridente e fecondo particolarmente ganeo vescovo in partibus, lungi 44 mi "
d'olio, ch'era frequentato da cardinali, glia da Roma. Sorge sul dolce declivio di
prelati e abbati. Che i saraceni avendo vago, cretoso ed eminente colle, le cui fal-

botto re Brassedo devastata 1' Italia, nel de sono piene di crostacei, in clima espo-
luogo poi detto Toffia si rifugiò Jacopran- sto allo scirocco, godendo di un delizioso
dod'Amiterno, col permesso di abitarvi e vastissimo orizzonte. Le sue falde uua
concesso da Giovanni abbate diFarfa cui volta erano bagnate dal Tevere, e vi si

spettava la proprietà. Verso questo tem- specchiava,prima che fosse costretto a di-
po il marchese Teobaldo, ragguardevole rigere il suo corso sotto il ponte Felice,
personaggio di Spoleto, recandovisi a cac- dal qual fiume è distante due miglia e
cia, trovò il sito opportuno per costruirvi poco lungi finisce. L'ampia soggetta pia-
unpalazzoe uncastello,e neottenne l'au- nura, che verso occidente è parte del suo
torizzazione dall'abbate Farfense, a con- territorio, viene tagliata in mezzo dalla
dizione che l'avrebbero posseduto metà via consolare Flaminia in distanza di un
per ciascuno. Galletti, Memorie di tre an- miglio circa; vasta ancora è l'altra parte
tiche chiese di Rieti 3 a p. 120 riportò una di territorio che si estende verso il set-
bella carta appartenente a Toffia, della tentrione. Il Tevere anticamente serviva
quale parla pure Fatteschi a p. 35, e con- 1 a Magliano di porto, e si vedono piloni i

sistente in un placito ivi tenuto juxta ec- e le vestigia del ponte che Augusto edi-
clesiam s. Laurentii secus Casale Cu- ficò e uno de'suoi 4 più. magnifici, ed u-
rianimi, da Roccione luogotenente del ni va la via Flaminia; ma poiché fu disfat-
marchese rettore del territorio della Sa- to, serviva pel tragitto de' viandanti la bar-
74
SAB SAB
ca ed il porto situato alle falde del colle. Lorenzo martire, che fece col breve Affa-
Sisto V sul confine del suo territorio, a co- stolicae servitati*, àt12 marzo, che Spe-
modo pubblico fabbricò il sontuoso pon- randio riporta a p. 44°- Quindi Alessan-
te detto dal suo nome 4 gran- Felice, di dro VI, come accennai, colla bolla Sacro-
diosi archi, opera che proseguì e condus- sanata Romana Ecclesìa , de' 8 settem- 1

Clemente Vili, anche collo sca-


se a fine bre 149 5,presso Ughelli,/ftz/iVz sacra t. r,
vo d'un nuovo alveo, acciò le acque fos- p. 181, trasferì da Foronovo la cattedra
sero costrette a dirigere il loro corso sotto vescovile di Sabina in questa chiesa che
il ponte. Grande fu il danno che in tale dichiarò metropoli di tutta la diocesi, e
occasione ne risentirono Magliano ed i sebbene elevò Magliano al grado di cit-
suoi cittadini, poiché tolto il porto ces- tà, nondimeno fu stabilito che il vescovo,

sarono alla comune i significanti vantag- non da Magliano, ma dalla diocesi di


gi che le produceva, egli abitanti perde- Sabina prendesse il nome. Indi a'4 apri-
iono porzione delle loro terre occupate le 1498 il cardinal Oliviero Caraffa ve-

dal nuovo letto del Tevere. La popola- scovo di Sabina solennemente consagrò
zione inoltre risenti grave pregiudizio per la nuova cattedrale di Magliano, il cui
le perniciose esalazioni provenute dalle anniversario dal vescovo cardinal Gio.
a
acque rimaste lungo tempo nell' antico Francesco Albani fu trasportato alla 4-
letto stagnante dalle lagune che poi si domenica di ottobre. La cattedrale è de-
formarono, quando fiume abbandona- il dicata aDio sotto l'invocazione della B.
to il nuovo corso inondò la pianura, e Vergine Maria, con battisterio e molte
tanto infetta rese l'aria, che restò depo- sagre reliquie. Il capitolo si compone del-
polata la città, la quale compreso il con- le dignità dell'arciprete, del primicerio e
tado se prima contava 12,000 abitanti, dell'arcidiacono; di 1 3 canonici, compre-

in tempo di Sperandio col contado non se le prebende del teologo e del peniten-
arrivava a 2000. Le acque ripresero i) ziere, di 7 beneficiati, e di altri preti e
destinato loro corso dopo molti anni con chierici addetti all' ufficiatura: di quanto
gravi spese di Urbano Vili, che a forza riguarda questa cattedrale, s.Liberatore,
di palizzate fece contenere il fiume sotto ed il capitolo, dettagliate notizie si leg-
il ponte. In seguito altri efficaci ripari ese- gono in Sperandio, e Gregorio XVI nel
guirono Innocenzo X, Alessandro VII e 1842 gli concesse l'uso della cappa ma-
Clemente X. Anticamente Magliano era gna. La cura d'anime l'esercita l'arcipre-
circondata da mura fornite di baluardi te. Benedetto XIII, con breve de'19 lu-
ora in gran parte diruti, ed ha 4 porte: glio 1727, sentenziò la scomunica contro
si chiamano, Sabina quella che conduce da que-
chi estraesse le sagre suppellettili
nella propria provincia, Gigliana quella sta cattedrale. Vi souo due altre chiese
che risponde al convento del Giglio, Ro- parrocchiali nella città, una delle quali
mana quella per cui si scende alla sotto- munita del s. fonte; esse sono s. Giove-
posta via Flaminia, di s. Francesco quel- nale e s. Michele Arcangelo nel breve :

la che guida al convento già de'conven- di Pio II si legge ch'esistevano 7 chiese


tuali. Tra gli edifizi primeggiano il pa- parrocchiali in Magliano. Vi sono le mo-
lazzo del comune, l'episcopio incontro al- nache di s. Chiara, beneficate dal cardi-
la cattedrale, ed il scminario,oltre la cat- nal Ludovisi, ed religiosi passionisi sta-
i

tedrale.Questa era la parrocchiale di s. biliti dal eardiualOdesealchi; diverse con-


Liberatore vescovo e martire protettore fraternite, come del ss. Sagra mento, del
di Magliano, quando Pio II la dichiarò ss. Rosario, delle SagreStimmate,delPur«
collegiata nel 1460, mediante l'unione s. Giovanni de'battuti, e di
gatorio, di s.

delle chiese di s. Maria d'Uliano e di s. Maria d'Uliano. Vi è pure l'ospedale, il


SAB SAB 7 >

monte di pietà, i! pio istituto di carità, cacci assegnò alla confraternita de'batlu-
ed il seminario. Quest'ultimo è un fab- li o disciplinanti. La chiesa di s. Maria
bricato vasto, costruito con buon ordine delle Grazie antichissima,magnificameu-
d'architettura, situato sulla piazza. Nel te innalzata dai maglianesi,ove l'esisten-
suo prospetto esterno vi è l'orologio con te quadro che la rappresenta in tavola è
ornati ài musaico e lo stemma di Cle- della scuola detta di s. Luca, e dono del

mente XT. seminario fu eretto dal ve-


Il magliauese Mariauo Falconi prode capi-
scovo cardinal Paleotti, attribuendovi le tano al servigio de'veneti. Eravi il con-
rendite di alcuni benefizi vacanti; vi con- vento degli agostiniani, e nel 1287 vi fu
corsero i cittadini e il comune, questo ce- tenuto un capitolo provinciale,allora fio-
dendogli il suo palazzo priorale, e stabi- rendovi un fr. Nicola daMagliano defi-
lendo a suo favore annuo assegno. Si aprì nitore nel capitolo generale. Nel 1672 gli
a'29 aprile i5g3, quindi successivamen- agostiniani lo lasciarono, e nel 1674 vi
te diversi vescovi zelarono il suo incre- subentrarono i religiosi delIaMercede del-
mento, l'aumento delle rendite e l'am- la redenzione degli schiavi; ma i francesi
pliazione della fabbrica, in che si distin- soppressero il con vento,il quale per dispo -
sero i cardinali Pietro Ottoboni, Anniba- sizione dell'attuale cardinal vescovo, di
le Albani, che vi fece eziandio fiorire le presente è occupato dalle religiose figlie

belle lettere con eccellenti maestri, il car- del Calvario (J^.), che lodai pure nel voi.
dinal Portocarrero ed altri; laonde tro- LV, p. 1 56,con singolare elogio.La chiesa
vasi assai numeroso, con tutte le scuole di s.Nicolò assai antica, unita al semina-
proprie di questi stabilimenti ecclesiasti- rio. La chiesa di s. Croce del vicino mo-
ci. Il Piazza inMagliano e suo territorio nastero di s. Chiara, osservante la primi-
vi trovò le seguenti chiese e religiosi clau- tiva regola francescana della santa, fon-
sti i, nella sagra visita che fece due volte, dato dalla famiglia Falconi. In origine
a
pel cardinal Ludo visi e pel cardinal Con- portò il titolo di s. M. Maddalena e fu
ti. La cattedrale allora portava il titolo delle monache benedettine, poi per una
di s. Liberatore, notando che sull' iden- riforma nel principio del secoIoXVIcam-
tità del suo nome vi erano delle contro- biò nome e regola, che tuttora osserva,
versie tra gli scrittori che ne parlarono^ e nella quale vissero santamente le reli-

dicendo che ivi si venera un suo braccio, giose maglianesi Ili" Domitilla Sparvie-
e le reliquie de'martiri ss. Eutichio, Vin- ri, Vittoria Juccia, Costanza Forlani, la
cenzo e Valeria; avea 7 altari ed eravi la quale fu benemerita del monastero della
a
compagnia del Sagramento, ora am-
ss. Fara, e M. Rosa Menichelli. La chiesa di
a
mirandosi nella cappella ove si venera la s. M. del Giglio, un miglio e mezzo circa
stupenda tavola esprimente la Cena del daMagliano, oggi de'religiosi passionisli,
Signore. Le antiche chiese di S.Giovenale si crede fondata da Sisto IVcou convento,

e di Michele parrocchie. La chiesa di


s. che ad istanza del b. Amadeo fu dato ai
s. Francesco,già convento suburbano dei clareni, quali incorporati da s. Pio V ai
i

minori conveutuali,edifìcato a'tempi del minori osservanti, a questi restò: due reli-
santo fondatore, la cui effigie lui vivente giosi maglianesi del medesimo meritano
era stata dipi nta nel coro ; dicesi che s. Bo- menzione, Ambrogio Forlani definitore
naventura v'insegnò teologia, e s. Bernar- provinciale, e Alessandro Tranquilli de-
dino daSiena predicò: soppresso ilconven- guardiano del con-
finitore provinciale e
toda Innocenzo X,il cardinal Sacchetti nel vento d'Araceli. Casimiro da Roma,
Il p.

1 657 colle entrate eresse il canonicato del Memorie de* conventi della provincia ro-
penitenziere nella cattedrale. La chiesa mana, a p. 161 tratta della chiesa e del
,

di s. Gio. Battista, che il cardinal Bran couveuto di s. Maria del Giglio preasoMu-
76
SAB SAB
gitane, di cui reca diverse notizie e ne facendosi con venerazione e fiducia verso
profitterò. Dice che la chiesa prese il no- la Madre di Dio, si ottennero molte gua-
me che porta dall' effigie della B. Vergi- rigioni, e il maglianese Giuseppe Gentili
ne, che ivi 6Ì venera con giglio in mano avendoli sperimentati, per divota ricono-
e di popolare divozione; parla de'suoi al- scenza nel 17073 pubblico comodo fece
tari e reliquie. Nota che i frati minori fin costruire opportuna fabbrica, che poi cad-
dopo la uietàdel secolo XIII furono sta- de. Sulla natura di queste acque il doti.
biliti presso Magliano, e pare nel 1266. Deirnich nel 1 766 fece alcuni esperimen-
Ne partirono nel i35c), e per autorizza- ti ed osservazioni che si ponno leggere in

zione d'Innocenzo VI si ritirarono in cit- Sperandio a p. 45o, chiamandola acqua


tà, per non essere più molestati dagl'inco-' acidula medicata, detta della Madonna
modi sofferti, propler guerrarum discri- d' Uliano, che scaturisce nel territorio di
mina iti illis partibus ingruentia, et bel- Magliano. Nondimeno leggo in Marocco,
forum incursus. Sotto Leone X il conven- che l'acqua marziale minerale, vicino al-
to fu dato ai conventuali, ed il memorato la Madonna di Giuliano, per l'esperimen-
soppresso di s. Francesco, indi descrive to del dott. Deirnich, si concluse essere
l'odierno in discorso. La chiesa di s. Pie- del tutto alcalina e non acidula, ed effi-
tro di Ugliano o Uliano o di s. Giuliano, cace a sciogliere gli umori grossi, viscosi,
appartenente alla compagnia di detto s. pituitosi; ed atta a correggere gli umori
Apostolo, eretta dopo il pontificato d'In- acidi e salsi, ed anche buona per le ostru-
nocenzo IV nella stessa chiesa denomi- zioni. Il territorio è fertile, ed abbonda
nata allora Maria di Uliano
s. nel terri- principalmente di granope'suoi ameni sot-
torio, poi chiamata di s. Pietro dall'altra toposti campi, di vino, e frutta che sono di
istituita nella città, ambedue vantando gratissimo sapore, ed il Tevere che talvol-
l'origine da uno strepitoso miracolo ope- ta bagna le sue pianure le rende più feraci.
rato dalla B. Vergine, con restituire la Ne* dintorni si trovano luoghi per buone
vita ad un fanciullo, nato per le preghie- cacciedi volatili eselvaggina. Dalla ripa del
re fatte alla medesima, e le mammelle e PonteFelice salpano le barche,per le quali
yli occhi alla madre Dorotea, onde il ma- la Sabina mantiene con Roma il traffico di
ritoJuIiano nobile maglianese,che per do- vino, legna, carbone e altro, edivi appro-

lore della morte del figlio, nel furore bar- dano barche o piroscafi a vapore da
le

baramente avea tagliato alla moglie le Roma, con passeggieri e robe, come no-
mammelle e cavati gli occhi, sbalordito tai nel vol.LIV, p. 195. In Magliano fio-
dal meraviglioso complesso di tanti pro- rirono sempre famiglie illustri, ragguar-
digi, gittatosi con calde lagrime a' piedi devoli e ricche, da cui uscirono personag-
della consorte ne ottenne il perdono. Per gi che fecero onore alla patria. Colla scor-
gratitudine alla B. Vergine, presso il luo- ta di Sperandio ne farò menzione. La fa-
go del seguito prodigio, J uliano fabbricò miglia Scotti vanta generosa nobiltà, co-
la chiesa che da lui ne prese il nome; ciò me antica origine; principale ornamento
r
accadde nel 1242 e 1243, con quel rac- fu cardinal Gio. Bernardi no Scolli (/ .),
il

conto che fa Piazza e meglio Sperandio. cui conferì il grado Paolo IV. Questa fa •

Siccome tutti i narrati miracoli si effet- miglia terminò in Magliano in una fem-
tuarono per ingiunzione della B. Vergine mina ch'entrò in casa Vannicelli, una del-
a Dorotea, nel bagnare nell'adiacente fon - le primarie del luogo,tra'qiiaIi fiori ileav.
te sulfureo il cadavere del figlio ed i suoi Giovanni celebre per prudenza e valor
membri recisi,formarono di tale acqua
si militare, consigliere del re di Portogallo
haluliferi bagni efficaci precipuamente e commissario generale della cavalleria
per le scabbie o infermila cutanee, quali i d'Alemntejo. Distinta e antichissima è la
SAB SA13 77
famiglia Falconi, imparentata colle case no, Piazza, Castellano, Calindri e altri lo
d'Alvinno e Orsini: sono rinomati Silvio fmno derivare dall'area occupata dalla
vicedomino di Sabina, Gabriele e Maria- villaManlia e dalla nobilissima famiglia
no, prode guerriero ili.°, generale delle di tal nome, in cui furono celebri Tito

armi venete il 2.°; ed Enea autore di o- Manlio uccisore del generale de'galli nel-
pere. I Falconi sì vogliono continuati dai la battaglia presso l'Aniene, cui tolse dal
Paluzzi. Gli estinti Solimani ebbero eredi collo la preziosa collana, che il senato ro-
i Mariotti, e diconsi stati signori di Roc- mano impose a lui solennemente, onde
chette. Non più eziandio esistono le distin- i discendenti si dissero Torquati; e Tor-
te famiglie:de Brunori, ch'ebbe Pietro va- quato Manlio che severamente inflessi-

loroso capitano di Francesco Sforza; dei bile per rigorosa disciplina militare fece
Maggi, di cui fu celebre Antonio canoni- perire il proprio figlio per aver combat-
sta, vicario generale di s. Carlo Borro- tuto e vinto un orgoglioso nemico: di so-
meo; de' Marrubbi, tra'quali si distinse pra notai che in più rami si divise la glo-
Papirio eccellente giureconsuIto;Forlani, riosa stirpe Manlia. Sperandio conviene
Squadrelli, Gigli, Jucci, Sebastiani tra i ch'ebbe qui la sua villa la famiglia Man-
quali fiorirono egregi maglianesi; altret- lia, e quivi pure soleva stabilire i quar-
tanto dicasi de'Serafini, Francellini, Or- tieri pe'suoi soldati il console Torquato
solini, Menichelli, Ciucci, Leti, Americi, Manlio, citando Piazza col fondamento
Leonori, Simon celli, Tancredi, Lacchi, d'alcuni passi di Cicerone, da cui la città
Carabelli, Bellucci, Bartoli, Calza, Car- di Magliano ha derivato il suo nome e le

nevali e altre. Sperandio dice ignorare i sue insegne, portando nello stemma un
pregi d'ognuna, e solo si limita a parla- guerriero a cavallocolla collana, indican-
re della Serafini. Questa dice originaria te il valoroso Tito Manlio, che al vinto
d'UrbinOjOv'esistono monumenti chene capitano de'galli la tolse. Di ciò Marocco
dimostrano l'antica e generosa nobiltà. non ne mostra persuaso. Nel IX secolo
se
Allorché fu a Magliano Federico di Mon- di nostra era incominciano le memorie
te Feltro duca d'Urbino, tra gli ufficiali certe di Magliano. Il registro Farfense al-
eravi Serafino d'Avicenna detto di Mon- l' anno 806 ci avvisa del possesso d'un
te Falcone nobile urbinate, il quale strin- fondo, che quel monastero vi aveva: Firn-
se amicizia co'maglianesi e la conservò dum Manlianwìiy in quo est ecclesia s.Jit-
Antonio suo figlio. Insorti alcuni nobili venalis. Anastasio Bibliotecario nell'867
urbinati contro il duca, Serafino giunio- descrive il censo che da Magliano cor-
re verso il i5y3 si ritirò in Magliano, e rispondevasi alias. Sede: Mussarti Man-
vi fissò il domicilio, ed ivi fatti conside- lianam territorio Sabinensipraeslanleiti
rabili acquisti, fu subito ascritto alla pri- solidos centumetquindecim^t trimisium,
maria cittadinanza, onde Giovanni Sera- censo a que'tempi di molta considerazio-
fini di lui figlio nel 1 58o era capo priore ne. Il citato registro all'anno 1090 ram-
e fu deputato tra'riformatori del muni- menta i diritti ch'esigere soleva l'abba-
cipale statuto. Dipoi l'urbinate cardinal zia di Farfa: De Manliano, ec.
castellis
Annibale Albani fatto vescovo di Sabina, Nel 1097 si apprende da un documento,
nel 1732 fece reintegrare i Serafini della che il nobile Offredo figlio di Crescenzio
nobiltà dal municipiod'Urbino. Sono vi- detto Alamanno, e donna Giramma sua
venti i maglianesi cardinal Giovanni Se- consorte, donarono a detta abbazia por-
rafini elevato alla porpora nel i843 da zione de'castelli e de' loro beni ne'comi-
Gregorio XVI, ed nipote prelato Luigi
il tatiSabinese e Otricolano, tra'quali si leg-
Serafini nel i85o dal regnante Pio IX ge: Integra m portionem nostrani de ca-
fullo uditore di rota. L'origine di Maglia- stello, qnod dicitur Mallianum,el de ca~
7B
SALI SAB
stello quod dici tur Civitella....el portio- eia. La sua favorevole posizione lo libe-

nem nostrani de ecclesiis ubicumque. Nel rò dalle armi degli Orsini e di altri ba-
secolo seguente Maglia no già era dive- roni potenti, che tentavano di dominar-
nuto luogo forte e comodo, poiché il Pa- lo. Con l'elezione di Clemente V tras-
pa Adriano IV. e l'imperatore Federico ferita la residenza papale io Francia e A -

I, neh 1 55 fuggiti da Roma per solleva- vignone , tutto lo stato della Chiesa fu
zione del popolo, vi trovarono sicuro e afflittoda turbolenze, e divenne preda
conveniente ifugioe ben accolti
i a' i
g giu- di prepotenti signorotti. Temendo dun-
gno: passarono indi a Farfa, e nella vi- que maglianesi di non potersi sostene-
i

gilia di s. Pietro si trovarono a Ponte Lu- re in que' tempi di generale confusio-


cano.Era Magliano fin d'allora
in fatti ne, e di cader preda nelle mani di Pao-
un grosso munito castello, tutto all'in-
e lo Orsini o di altri tirannetti, nel 1 3 1

torno murato, ed al di dentro al gusto in occasione che Lodovico di Savoia, fat-


dique'tempicon comode e sufficienti abi- to da Clemente V
senatore di Roma, in-
tazioni. V'erano nelle mura castellane tento ad abbattere la fazione Orsina, pas-
molli forti baluardi, e vicino alle case dei sava con forte esercito per la Sabina (for-
particolari molte torri che denotavano se ancora per incontrare PimperatoreEn-
la nobiltà delle famiglie che l'avevano rico VII), risolverono di mettersi sponta-
innalzate. Nel libro de'Censi della roma- neamentesotto la prolezione del senato e
na chiesa di Cencio Camerario, poi nel popolo romano. Quindi dal generale con
ìli 6 Onorio III, è notato che da Maglia- siglio furono deputa ti 4ode'principali cit-

no e dal poco distante ora diruto castello tadini, acciò si pollassero al campo, e ca-
di Astriano (feudo di esso e da Magliano pitolassero la loro dedizione con amiche-
venduto, ora solo essendo una tenuta: Al- voli condizioni. Seguì tale alto a'23 ghi-
teinoe A velino erano due altri piccoli ca- gnosi 1, e prestarono il giuramento di
stelli, pure al presente distrutti, nelle vi- fedeltà al senatore in exercilu exìsten-
cinanze di Calvi, spettanti a Magliano), te, atto che venne poi ratificato in Roma
pagavasi alla camera apostolica il censo con pubblico e solenne istromento, ripor-
di 22 lire lucchesi, a quell'epoca conside- tato intieramente nello statuto munici-
revole, censo che fu rinnovato ancora dai pale, e fu ancora ricordato nella capito-
Papi Bonifacio IX, Eugenio IV e Nicolò lazione della pace, fatta dipoi nel i4°4
V. Inoltre Magliano, comechè nel distret- tra il senato e popolo romano, e Fran-
to e contado Foronovano, pagava perciò cesco Orsini figlio del suddcltoPaolo.Non
alla mensa vescovile annui 3o soldi d'o- avea ancora Magliano ottenuto il nome
ro, cioè circa 70 scudi: quanti di tempo di città, ma in riguardo della sua nume-
in tempo ne furono esatti dai vicedomini rosa e civile popolazione, e del vasto ter-
di quella mensa, si rileva dal monumen- ritorio, si conobbe allora meritarsi tale
to pubblicato da Sperandio.Da tutte que- onore, e gli fu dal senato romano attri-

ste prestazioni, si può agevolmente argo- buito, e col titolo di città in più luoghi
mentare che allora Magliano era uno dei dell'islromenlo fu denominata. Furono
più rispettabili castelli della Sabina. Se- obbligati i maglianesi a somministrare
condo il sistema politico di que'tempi,ai ogni anno pei famosi giuochi di Agone
contorni ed a tutto il resto della Sabina e di Testacelo (che ho descritto a Car-
comune, potè governarsi Magliano a for- nevale di Roma, ed a Senato romano)
ma di piccola repubblica. Ebbe ancora un pallio del valore di 10 fiorini, due mo-
laventura di potersi così mantenere più nili d'argento dorato, e 4 giostratori a
lungamente di quello che il potessero gli cavallo. Tributo cui in segno di sommes-
altri nou meno forti castelli della provili- sione il senato e popolo romano obbli-
SAB SAB 79
gò altre città e luoghi, che in que' tempi frettare il suo arrivo ad Ancona, promi-
si soggettarono alla sua protezione, co- se di consolarli al ritorno , ma morì in
me Velletri, Tivoli, Civita Castellana, Su- quella città. Neh 47 3
Magliano si trovò
tri, Frascati, Albano, ec. Narra il citato in gravi apprensioni , quando Federico
p. Casimiro da Roma,che nel pontificato di Monte Feltro duca di Urbino e ge-
di 3 farti no V avendo Braccio da Mon- nerale di s. Chiesa, d'ordine di Sisto IV
tone usurpato tra gli altri luoghi della marciò per domare i S'avelli, i MaJalesIn,
Chiesa Magliano, promise al Papa a'26 e Piccinino, con altri usurpatori de'do-
febbraioi42o di restituirlo alla s. Sede, minii della s.Sede,ponendo il campo aMa-

insieme con Orle, Orvieto, Otricoli e al- gliano. Battista Varana moglie di quei
tri luoghi. Circa la metà di detto secolo, celebre duce, e donna di gran nome, vi
e sotto Eugenio IV, Magliano e la mag- si recò e prese in tanta protezione il luo-
gior parte de'castelli di Sabina, si trova- go, e per la benevolenza che di lei e di
rono esposti alle conseguenze delle guer- Federico si guadagnarono i maglianesi,
re che ardevano. Francesco Sforza dopo che questi si lodarono assai per non avere
aver soggiogato la Marca, e preso varie risentitogli effetti della presenza di un e-
città dell'Umbria, occupò ancora Maglia- sercito,nè in Magliano, ne nel contado;
no, ma ne fu discacciato dai Biacceschi per cui da tutto il paese tutte le donne
suoi emoli. Questi lasciato l'assedio d'O- più nobili concorsero a fare riverenza a
tricoli, essendosi composti coi romani, per Battista, a ciò mosse dall'onorata fama
Ponte Molle passarono in Sabina e pre- che godeva, come a quella donde tutte le

sero Magliano guardato dagli Sforzeschi. donne di sua età dovea no prender l'esem-
1 Biacceschi furono capitanati da Nicola pio del vivere virtuosamente. Nel partire
Stella, detto ancora Forte Braccio per es- Federico da Magliano, grato alle dimo-
sere figlio di Stella sorella di Braccio da strazioni de' maglianesi , lasciò loro un
Montone. Dice il p. Casimiro che ver- diploma, in cui con parole onorevoli gli

so quest' epoca il Papa governava Ma- assicurò di sua benevolenza e protezio-


gliano per un podestà, il quale per l'or- ne. Frattanto venne il i^qS, e Magliano
dinario durava nell'uffìzio un anno, come per 1' acquistata sede vescovile suburbi-
avvenne diCiccoBaliode Baliis, cittadino cariae relative prerogative, grandemen-
romano, fatto da Calisto JII, di Nicolò de te migliorò i suoi destini, in grazia delle
Pontianis, e di altri; ma alle volte dura- disposizioni di Alessandro VI, già figu-
va sei mesi soli, come accadde a Fran- rando eziandio per le sue facoltose e no-

cesco de Marcanis. Calisto III concesse a bili famiglie e civile popolo onde potè
,

chiunque avesse introdotto in Magliano trattare decorosamente i due ricordati


ogni specie d' animali , ut esset prorsus personaggi. Leone X,oltre le provvidenze

liber ab- omnìjure gabellae pedo gii. Nel che di sopra accennai, e ripeterò poi, a
viaggio che Pio II intraprese a' 18 giu- vantaggio della nuova cattedrale aumen-
gno! 464» P ei sollecitare la guerra con-
'
tò il pedaggio imposto sulla via consolare
tro il turco, epartirealla testa della cro- sotto Magliano,applicandone la 4-* parte
ciata navale, passando in barca pelTeve- alla comunità, col peso di mantenere al-
re sotto Magliano, grati gli abitanti a Guni ponti di legno per rendere più age-
quanto per loro avea fatto colla collegia- vole la via di Roma, in que'tempi disa-
ta, scesero in folla al Porto, e con dimo- strosa, non essendo ancor fabbricato il

strazioni di divozione si trovarono al suo ponte Felice; altra 4«* parte assegnò al
sbarco. Lo supplicarono di trattenersi al- vescovo per aumento di sue rendite, fin
quanto, per ricevere i loro omaggi , ma d'allora oltremodo diminuite; e le altre
il Papa che si sentiva male, e coleva af- due parti al capitolo per dote di 5 nuovi
Ho SAB SAB
canonicati e per accrescimento di rendite tori della camera di Roma a'20 febbraio
agli altri 7, cioè all'arciprete e 6 cano- i562 scritta all'arcivescovo Orsini go-

nici, ch'erano i soli ministri della novella vernatore d'Orvieto, facendo premure
cattedrale, quelli appunto che costituiva- perchè le gravi discordie fra Magliano e
no la collegiata eretta da Pio II. Inoltre Colle Vecchio fossero decise a termini di
Leone X liberò ed assolse Magliano e le giustizia, per compromesso, dai più vec-
altre città e luoghi feudali del senato e chi dei due onde evitare le spese
luoghi,
popolo romano dal suddescritto tributo, delle liti; che l'arcivescovo in-
e la lettera
eziandio dichiarandoliimmuni e liberi: a dirizzò aColleVecchio, in data de' 1 8 mar-
taxis qua prò expeditionebrevium ab eìs zo 1 557, ma dev'essere errore di stampa,

hactenus eocigebant.... Et ab ovini onere probabilmente dovendo dire 062. Quan- 1

quo prò stalionibus militimi romanae ec- tunque la diocesi di Sabina non avesse
clesiac gravabantur. Aggiunge Speran- più l'antica estensione, tutta volta perchè
dio, ed è certo, che dipoi la città di Ma- i cardinali suoi vescovi risiedono ordina-
gliano altro peso nonsenlì fuori di quello riamente in Roma per le cure della Chie-
comune a tutte le città e terre soggette sa universale e del principato, e per la su-
al dominio de'Papi; ed in ordine a'suoi perstite sua vastità fu reputato convenire
doveri verso il senato romano, si ricono- che un ecclesiastico decorato del caratte-
sceva sottoposta alla baronale giurisdizio- re vescovile stabilmente dimorasse nella
ne degli eccellentissimi conservatori di diocesi, per l'esercizio de' ponti fica li e pa-
Roma,ed alla loro camera capitolina, pro- storali incombenze, in luogo del vescovo
testando omaggio e riverenza come face- assente. A tale effetto il cardinale Scipione
vano gli altri luoghi feudali del medesi- Borghese vescovo,avendo altresì in mira il
mo^ somministrava un'annua tenuepre- maggior decoro di sua chiesa cattedrale
stazione. Questa consisteva al modo che di Magliano, generosamente impiegò un
leggo nel p. Casimiro. » La medesima cit- suo capitale in Luoghi di Monte, col frut-
tà diMagliano riconosce ancora il domi- to de'quali,in somma allora di scudi 4°°>
nio de'signori conservatori romani, a cia- stabilì il perpetuo mantenimento di un
scuno de'quali spediva per l'addietro o- vescovo in psrfi&u.!? suffraga neo, il quale
gni anno nel mese di gennaio 4 galline, risiedesse in Magliano, per celebrarvi le
e altrettante nel tempo del carnevale; s. funzioni pontificali, ed ancora presie-
nel mese di luglio 25 becca fichi, e 0.0 in desse occorrendo alla cura delle anime
quello di agosto, Secondo che si legge nel di tutta la diocesi, riportandone Speran-
libro delle entrale ed uscite del Popolo dio il decreto de'22 febbraio 1 63o, insie-

Romano, stampato in Roma nel 1604." me alla serie de' vescovi suffraganei e loro
Bensì soleva il senatore romano tenere notizie, che riprodurò brevemente: a suo
un governatore a Magliano per ammini- tempo tra iVescovi suburbicari (^-)>
strare la giustizia, e poi come gli altri luo- quello solo d'Ostia e Velletri aveail suf-
ghi baronali del Senato Romano (V.) 3 fraganeo. Lo stesso cardinal Borghese or-
veniva visitato da un conservatore, con dinò suffraganeo di Sabina, dopo l'ele-

quelle formalità riportate a tale articolo, zione fattane da Urbano Vili, Gio. Bat-
ove pure parlai del tribunale ch'era inRo- tista Piccolomini sanese, che nel i633
ma pei detti luoghi. Delle milizie de' feudi traslato a Chiusi, gli fu sostituito Brandi
-

del senato e popolo romano, trattai nel marte Tommasi di Ripatransone collo
voi. Vili, p. 78. A Milizia pontificia, Salamina in parlibu^cn-
stesso titolo di
parlando della truppa provinciale, ri- me seguenti, sepolto in Magliano, onde
i

cordai pure quella di Lazio e Sabina. Sperandio ne riporta la lapide, come di

Marocco riporta una lettera da'eonserva- altri tumulati nella cattedrale. Nel iG5o
SA D SAB 81
Quintiliano Gentilucci di Monte Cassia- legazione di Rieti. Sperandio e Marocco
no; nel 1676 Camillo Sanseverino teati- riportano le lapidarie di Magliano.
no genovese; nel 1679 Ulisse Rossi d'Or- La fede cristiana nella Sabina fu in-
te; nel 1 698 Giuseppe Ba docci anche ve- trodotta, propagata e stabilita dal prin-
scovo di Narni; Ascanio Blasi romano, cipe degli apostoli s. Pietro e da'suoi di-
poi vescovo di Civita Castellana e Orte; scepoli,ed anche dall'apostolo s. Paolo,
Venanzio Simi vescovo in partibus di Sa- per quanto sono andato descrivendo, ac-
maria, generale de' vallombrosani ; Si- cennando l'istituzione delle sedi vescovi-
mone Marco Palmerini riminese, poi li di Fidene, Curi, Nomento, e Foronovo
vescovo di Asisi ; Flaminio Dondi par- (^.)poiSabinese. 11 Piazza parlando dei
migiano de* minori osservanti, poi ve- pregi della sede vescovile di Sabina, la
a
scovo di Monte Feltro; Anton Maria San- chiama la 3. della cristianità dopo il ro-
tori de'minimi, poi vescovo di Ravello e mano Pontefice; ed i vescovi in di lui as-
Scala; Eustachio Entreri de'minimi, dot- senza, quali antichi custodi della Sabina
tissimo vescovo di Samaria in partibus, i.° patrimonio della
s. Sede,incoronava-

poidiNicotera,ovemorìsantamente;Deo- no in Roma
Y imperatore ; prerogativa
dato Bagnardi dotto teologo girolamino ch'esercitarono con precedenza sugli al-
di Rignano diocesi di Civita Castellana, tri vescovi suburbicari. Come questi furo-
poi vescovo d' Urbania; Lorenzo Odori- no chiamali Lateranensi,perchè nel mer-
a
si assai benedetto; Francesco M. Forla- coledì celebravano la messa sull' altare
ni, poi vescovo di Sanseverino, indi di Ci- pontificio e i divini uffizi alla presenza
vita Castellana e Orte; Giulio Natali cor* del Papa nella basilica La teranense,, ove
so, vescovo in partibus d'Abdera, poi ve- e nel Patriarchio restavano per tutto il

scovo di Tivoli;FilippoBruni scolopo,teo- giorno. Che furono i vescovi chiamati pa-


logo eruditissimOjVescovo di Lidda inpar- stori della vecchia e nuova Sabina. Di-
tibusj Antonio Leli di Cesi, vescovo di poi si dissero cattedrale della 1 /quella di
a
Li mira in partibus j Giuseppe Corari ro- Foronovo, della 2. quella di Magliano.
mano, vescovo d'Eucarpia in partibus. A- Dice Sperandio, che sebbene sempre ap-
vendo Pio VI nel 1777 abolito l'esorbi- partenne ad unode'4 vescovi memorati
tanza de'pedaggi, il vescovo, il capitolo e di Sabina la prerogativa di essere Vesco-
lacomune di Magliano ricorsero per quel- vi suburbicari principali e primari mi-
liloro attribuiti da Leone X; ai primi il nistri del Pontefice, donde furono chia-
Papa die compensi, non alla comunità, mati Vescovi romani, anche per I' an-
essendo cessato col ponte Felice il man- tico diritto della romana cittadinanza a
tenimento de' ponti di legno. Reduce Pio tutto il paese accordato d'intorno a Ro-
VI nel 1782 dal viaggio di Vienna, a* 12 ma ; e sebbene essi dovessero esercitare
giugno consolò maglianesi,con fermarsi
i nobile Episcoporum j"antidatimi in sacro
nel territorio ad ammetterli al bacio del Lateranensi Episcopio, e quindi horuni
piede, col capitolo e cleri secolare e rego- anlistiium fura episcopalia , et domici-
lare,presso Otricoli, ed il governatore del- lium aritiquius intra Urbis moenia edam
la provincia di Sabina
portò a Civitasi extabant, tuttavolta è incerto a quali di
Castellana ad ossequiarlo. A Pio IX, a Ro- essi appartenesse ne'primi tempi, ma pe-
ma, a Senato romano, parlando dell'or- rò è certo che con l'unione delle altre 3
ganizzazione del consiglio e senato di Ro- diocesi si dovette consolidare almeno nei
ma, dissi che cessaronodipendere da di vescovi di Foronovo. Quindi sembra mol-
esso luoghi baronali, inclusivamente a
i to verisimile che siffatta prerogativa di
Magliano, a cui fu destinato un governa- vescovo suburbicario, dal vescovo di Cu-

tore che dipende direttamente dalla de- ri passasse a quello di Nomento, e da que-
VOL. LX. 6
82 S A C S AB
slo a) Foronovnno, sia perchè Curi e No- no menzione nel 3o4 , laonde può
si fa

mento per conto della romana cittadinan- darsi che ve ne sieno stati altri dopo di
za doveano essere in particolare conside- lui, e prima di Orso del 4*5, col quale

razione sopra tutte le citta di Sabina, sia seguendo Ughelli ne incominciai la serie;
per la loro vicinanza a Roma gradata- non può farsi lo stesso giudizio de' vesco-
mente maggiore delle altre sedi; e forse vi di Curi che incorni uciano solamente nel

per questo riguardo e vicinanza al Papa, 465, cos'i quelli di Foronovo e di Fide»
furono i vescovi di Curi impiegati in più ne che si trovano più tardi e nel 5o2. Os-
incontri negli affari della chiesa univer- serva Sperandio che l'ignorarsi gli ante-
non da Curi, ma da tutta lallazione
sale, e riori capi delle chiese sabinesi può esse-
furono denominati Vescovi sabinesi. Do- re derivato dal vivere loro cautelato e na-
po P unione della chiesa di Nomento a scosto a motivo delle Persecuzioni d fila
quella di Foronovo, pe'suoi vescovi i Pa- Chiesa j e forse molti di loro appena con-
pi ebbero particola!* deferenza, e furono sagrati avranno patito il martirio, quin-
chiamati Vescovi sabinesi; dall' 8o4 in di perqualche tempo alleloro chiese sarà
poi per lo più essi accompagnarono Pa- i stato impedito di avere successori. In- i

pi ne'viaggi, o in Roma restarono a far- eomincia dunque Sperandio colla serie


ne o nelle legazioni e altre gravi
le veci, de' vescovi di Curi, chea questo articolo
cure e uffizi furono impiegati, tanto per riportai; venendo poi alfatto distrutta la
la chiesa universale, che perla romana; città di Curi odi s. Antimo, s. Gregorio
quindi derivò loro la dignità cardinali- I unì la sua sede e chiesa a quella di No-
zia,sempre unita alla qualità di Vescovi mento. De'due vescovi conosciuti di Fi-
Lateranensi fino dalla loro istituzione , dene, a questo articolo li riportai, e fra
per lo che sembra essere stato cardinale di lorocertamente altri ne fiorirono; ri-
e vescovo Lateranense il !.° vescovo fo- masta deserta Fidene, probabilmente la
ronovano, che fu incaricato del gregge di sua chiesa e sede si unì a Nomento come
Nomento. Ora nel riportare la serie dei più vicino , e divenuta la sua chiesa ri-

vescovi sabinesi o di Sabina, come quel- spettabile per la precedente unione con
lo che potè correggerei! dotto e beneme- Curi. A Nomento, con riprodurre tutti i

rito Ughelli, rettificando altresì lo stesso suoi vescovi, parlai della sua unione con
Piazza ed il p. Maroni, continuerò a se- Foronovo, per cui vescovi di questa se- i

guire l'illustre Sperandio. Tutto il paese de non più si dissero foronovani, ma da


descritto, attribuito già alla vasta diocesi tutta la provincia, vescovi di Sabina o sa-
e regione nobilissima di Sabina, fu in o- binesi. Perchè si conoscala differenza che
rigine diviso nelle 4 memorate diocesi, le passa tra Sperandio e Ughelli, basterà
quali tutte poi si compenetrarono in Fo- leggere il mio articolo Foronovo, ove a-
ronovo, donde la città residenziale il no- vendo protestato di volere in questo ar-
me prese di Vescovato, e di Sabinese da ticolo parlare de'suoi vescovi e principa-
tutta la provincia il pastore. Non può ne- li notizie ,
pubblicai intanto la serie U-
garsi che nell'introduzione della religio- ghelliana, cominciata con Paolo del ^65,
ne cristiana tra'sabinesi, venissero ad essi come conSperandio indicai di sopra.Que-
dati de' vescovi, essendo stata principal sti però dichiara che un monumento la

cura degli apostoli di stabilirli precipua- principia assai prima, e l'incomincia coi
mente nelle città e luoghi più popolati, seguenti, dopo che s. Pietro eresse la cat-

ed in quelle perciò di Fidene, Curi, No- tedra di Foronovo. Pertanto secondo ta-
mento e Foronovo : quali vescovi però le monumento il i ,°vescovo di Foronovo
precisamente fossero i primi in esse, Spe- che si conosca è Mezio che si crede pa-
randio dichiara ignorarsi; solo di Stefa- trizio foronovano, che visse sotto Teodo-
SAB S A B 83
sio II imperatore dal4o5al 4o8, il qua peratore,Raniero nipote di detto Romolo,
le come notai a Foronovo, in ossequio a s. Lorenzo Siro del 55o, venuto di Siria

questa chiesa eretta dal principe degli a- con la sorella s. Susanna, ed i compagni
postoli, ne fece ristorare l'abbattuta chie- Giovanni, e Isacco al quale si attribuisce
sa, e di ministri e di rendite 1' arricchì, il sagro e celebre ritiro presso Spoleto o

poiché l' investì della città e distretto o eremitori di Monte Luco : s. Lorenzo ri •

contado diForonovo,donazione che l'im- tiratosi in una solitudine, fu il fondatore


peratore Anastasio I del 491 confermò e i.° abbate del celebre monastero e ab-
in grazia di Vidone e Raniero vescovi fo- bazia di Farfa (f^.)j inoltre è venerato
ronovani e discendenti di Antemio impe- in Spoleto col titolo di s. Illuminatore,
ratore d'occidente e morto nel 47 2 > cne ed in Toffia forse col nome di s. Libera-
inoltre dichiarò patrizi ; quindi i vescovi tore, per la tradizione sabina che il santo
di Foronovo, mediante loro vicedomini i liberasse la contrada da un terribile dra-

pacificamente la goderono per lunga serie gone, precisamente nel luogo detto Aca-
d'anni, sia coi terreni che possedevano e zio o Acuziano, ove eresse il monastero
compresi nel contado sabinese donato, Farfenseche ne conserva il sagro corpo.
sia coi censi esatti dai castelli e feudatari, Successori di s. Lorenzo furono Vigilio
finché per l'infelicità de' tempi se ne im- eSarilone, anche pei quali Sperandio ri-
possessarono diverse comunità, parecchi schiara le diverse opinioni. Indi Giovan-
baroni e segnatamente gli Orsini, a se- ni del 649 episcopus Ficosabinatis, così
gno che vescovi doverono ricorrere ai
i sottoscrivendosi nel concilio romano, dal-
Papi per vendicare i beni rapiti alla lo- la residenza che allora faceva sul vicino
ro chiesa, onde col favore della giustizia colle detto Vico nel distretto di Vescovio,
ne fu reintegrata. Dopo Mezio e corrente per mancanza di conveniente abitazione
il V secolo, gli successero i vescovi Ancio, in Foronovo già rovinato, ovvero intese
Eutimio e Ursacio, anch'essi tutti patri- con vocabolo indicare la desolazione
tal

zi foronovani. Ursacio forse potè essere in cui con tutta la Sabina era allora la
di quella stessa famiglia degli Ursaci, nei città di Foronovo, denominandola Vico.
sotterranei della casa de'quali s. Pietro a- Lo seguirono , Deodato, Donno, Leone,
vea eretto in Foronovo primo altare alil Marziano Martiniano del 72 r, Tonfo*
ss. Salvatore, come già toccai. Nota Spe- ne del 743, e Pietro personaggio di gran
randio, che sei detti 4 vescovi non furo- nome e non pertanto perseguitato ,
per
no conosciuti da Ughelli, Lucenzi e p. Ma- cui fu costretto stare negli ultimi confini
ioni, molto meno pei successivi grandi e della diocesi , ne' monti di Trebola oggi
politici sconvolgimenti e barbariche inva- Monte Leone diocesi di Rieti, con parte
sioni, in tanta oscurità di tempi, si pote- del suo clero, ed ivi morendo fu sepolto
rono saperne i successori fino a Paolo del nel portico della chiesa di s. Vittoria. Spe-

465, col quale tutti principiano la serie, randio rimarca la gran confusione che tro*

mentre per Sperandio è il 5.°; indi regi- vasi nelle serie de' vescovi foronovani com-
stra seguenti, adducendo ragioni e cri-
i pilate da Ughelli , Lucenzi, p. Maroni e
tica pei controversi o differenze con altri altri, onde procura con ragionamenti e
autori. Ved. ilp. Fausto AntonioMaroni, documenti sostenere la sua a lui sta be- :

De Ecclesia , et Episcopis Sabinensibus ne il dettaglio come storico di Sabina, in


eommenlarius , in quo Ughelliana series me riuscirebbe stucchevole diceria, anzi
emenda tur, continualur, illustr atur^Ro- contraria al mio metodo e in un articolo
mae 758.1 Asterio del 485 episcopus Fo- già abbastanza divenuto lungo. Ripren-
ronoiumus, ProjeUizio del 499>Vidone fi- dendo la successione de' vescovi forono-
glio diRomolo che nacque da Antemio ina- vani, dopo Pietro lo furono Samuele^Eu-
84 SA B SAB
Teodoro deH'8o4,Teudo,aUroSa-
frasio, niniuno de' vescovi sabinesi si trovi pro-
mue!e,Sergio, Durino,Casperio, A madeo, priamente chiamato Cardinalr nont\\me- }

Gregorio. Distrutta Foronovodai sarace- nocredeche lo stesso titolo o altro equi-


ni, Durino e Casperio furono obbligali a valente abbiano portato altri ancora che
ne vesco-
ritirarsi nella chiesa diToffia, i dopo la detta unione delle sedilo prece-
vi foronovani rimisero più piede in Fo- dettero, massime il predecessore, altro
ronovo, se non dopo che A madeo succes- Giovanni. Quanto poi al narrato da Piaz-
sore di Casperio, con l'aiuto di altro A' za, Sperandio dice derivato l'avvenimen-

madeo conte di Borgogna e suo fratello, to, perchè l'abbate di Farfa Berardo non

e mediante una generosa donazione a tal volle riconoscere l'anteriore convenzione


fine fatta dal sabino Papa Landone del fatta dal predecessore : molte furono le

3, potè ristabilire quella chiesa. Da una successive controversie tra abbati far-
gli
g 1

bolla di Martino III del g43 rilevasi che fensi ed i vescovi sabinesi ,
per giurisdi-
a Gregorio successe Giovanni, poscia A- zioni epossedimenti, questioni che di fre-

nastasio vescovo Sabinese, titolo già com- quente si rinnovarono. Ubaldo cardinale
petente ai soli vescovi di Foronovo, colle assistè alla consagrazione che fece Ales-
prerogative godute da'vescovi di Nomen- sandro II nel 107 della 1 basilica di Mon-
to; Giovanni, Benedetto, Raniero, Gio- te Cassino (non nel io3 1), ed egli consti

vanni romano forse cardinale, nel io44 grò l'altare di s. Gregorio. Regizzone crea-
antipapa SilvestroIV (J7.). Sperandio to vescovo e cai dinaie da s. Gregorio VII
narra, che giunte al colmo le disonestà, nel 1073, del quale non avendone parla-
le ruberie e gli ammutinamenti nel pon- to l'accuratissimoCardella, che in più luo-
tificato diBenedetto IX, di maniera che ghi corresse Sperandio, non ne feci bio-
ilpopolo non potendolo più tollerare, lo grafia; bensì del vescovo cardinal Grego-
cacciò fuori di Roma, ed elesse Papa Gio- rio, fatto da s. Gregorio VII, che Speran-

vanni vescovo sabinese; ma dopo 3 soli dio ammette per pochi mesi non senza
mesi, perchè colla forza de* suoi parenti incertezza. Ubaldo cardinale del 1090.
Benedetto IX rìsali sul trono, Giovanni Crescenzio cardinale deli 102, o meglio
se ne ritornò alla sua chiesa di Sabina , ebbe tal dignità l'altroCrescenzio che suc-
dove è da credere che si trattenesse, con- cesse al seguente.Cintioo Cencio fu al con-
tento di vedersi sgravato da un peso, ad cilio di Guastalla, patì pazientemente le
addossarsi il quale era stato obbligato dal- ingiurie di Enrico V, difese con vigore Pa-
la furiosa moltitudine, oche almeno non squale II, e fu al concilio diLaterano del
si ostinasse nel pretenderlo, poiché non 1 1 12. Crescenzio cardinale e vescovo fat-
si oppose al concilio di Sutri per reiezio- to da Pasquale II, intervenne al concilio
ne di Clemente II,come vi si opposero Be- di Laterano deli 1 16. Qui trovo confu-
nedetto IX e Gregorio VI. Indi fu ve- sione, anche per un Contino vescovo car-
scovo altro Giovanni pure romano, crea- dinale , e temo che si sieno moltiplicati
to cardinale da Leone IX ricorderò
s. : gli enti 4 personaggi, forse 2,0 al più
: di

che tutti i cardinali avendo le biografie, 3 si dovrebbero notare. Corrado della


mi astengo dal qui ripeterne le notizie. Suburra fu creato cardinale e vescovo dal-
Di questo Giovanni accennaPiazza un ter- lo zio Onorio II neh 126, poi Papa Ana-

ribile avvenimento, per avere armata ma- stasio IV (V'.)neli i53,e fece subito suc-
no distrutto un altare spettante al mona- cessore nel vescovato e cardinale il nipote
stero di Farfa e seco portate le preziose Gregorio della Suburra. Alessandro III
reliquie, non che usurpate diverse ragio- neh 1 63 nominòcardinalee vescovo Cor-
ni spettanti all'abbazia. Osserva Speran- rado Witellespach, che si vuole il i.°a
dio, che sebbene prima dldelto Giovan- possedere nello stesso tempo più vescova-
SAB 1 SAB 85
ti. Giovanni Colonna cardinale, fatto ve- ni Visconti. Nei 1 278 cardinale e vescovo
scovo di Sabina da Innocenzo III, il ((ita- Gherardo Bianchi, cheCardella dice fatto
le con tutto zelo si dio a riparare i danni vescovo da Martino IV.Neli3o2 Pietro
cagionati alla sede, durante la lunga as- spagnuoloelettodaBonifacioVIIIjgià ve-
senza del predecessore. Pietro Collevac- scovo di Burgos, morto in Avignone ove
vino cardinale, verso ÌI1216 Onorio HI era stata trasferitala s. Sede nel 1 3 o, e 1

lo elesse vescovo. Dilapidati i beni, usur- portato in Roma fu sepolto presso detto
pati i diritti, disordinata la disciplina ec- Papa con epitaflìo. Nel medesimo anno
clesiastica in tempo della legazione del- Clemente V creò vescovo e cardinale Ar-
l' antecessore, il cardinal Pietro volle ri- naldo Falguerio o Faugier o Foggeri, che
vendicare i primi e ripristinare la secon- lodai zelante eamorevole vescovo nelle
da. Compose le discordie tra il capitolo e frequenti legazioni chefunse,oltreche,co-
il vescovo sulla presentazione dell'inve- me notai, fu pure rettore della provincia
stitura, e sulla destituzione de'titolati da di Sabina. Formò per la sua chiesa e dio-
eleggersi ne' castelli di Torri, s. Polo, e cesi verso il 1 3 1 2 le costituzioni sinoda-
della Rocca, tutto convalidando Onorio che con quelle de'cardinali vescovi Go-
li,

111 colla bolla Eaquae vinculo vel con- mez e Deucio, il cardinal Annibale Al-
cordia, che si legge io Ughelli a p.162. bani inserì nel suo sinodo sabinese, ac-
Aldebrando Gaelani cardinale, vescovo compagnaleda: Constanlìni Ruggcriidi-
nel 122 1. Tommaso Oliviero di Sassonia sauisitio de Arnaldo de Faugeriis, Petro
cardinale, vescovo nel 1223. Giovauni Gomesii de Bar osso, Bertrando de Deu-
Ualgrin neh 227 cardinal vescovo. Gof- ciò Episcopis Sabinensibus S. R. E. Car-
fredo Casliglioni cardinale, nel 1237 ve- dinalibus, che a parte pubblicò il p. Ca-
scovo, ed a' 2 2 settembrei24i Papa Ce- logeri nel t. 20 della Raccolta. In que-
lestino IV (V.\ senza dimettere la chie- sta disquisizione il Ruggeri varie notizie
sa di Sabiua, ma vivendo poi 6oli 1 7 gior- somministra del cardinalFaugerio, e spe-
lunga sede vacante nella roma-
ni, lasciò cialmeute quella, ch'egli coronò in Roma
na e nella sabina cattedra. Con reiezio- l'imperatore Enrico VII, mentre ilPapa
ne d'Innocenzo IV, avvenuta a' 24 giu- era in Avignone, ad ontadella questione
gno 1243 terminò pure la vedovanza
, eccitata in concistoro dal cardinal vesco-
della chiesa sabiuese con Nicolo che poi vo d'Ostia, il quale pretendeva di avere
fece cardinale, e inviò legalo in Prussia, in tale atto la preferenza : per inavver-
ove moiì nel 1 244>dice Sperandio, e più tenza dell'editore, si attribuisce a Cle-
tardi Cardella nel concilio di Lione e nel
: mente V ciò che spetta a Giovanni XXI I.
1245 Innocenzo IV gli sostituì Gugliel- Come procedette la coronazione, con qua-
mo cardinale, celebre legato in Prussia e li cardinali e ceremoniale, lo dissi ne' voi.
Svezia. Nel 1 25 1 il cardinal Pietro Bar- XVII, p. 217, XXIX, p.i5i si può ve- :

ro j nel 1252 indi dallo stesso Pontefice dere Imperatore. Narra X annalista Ri-
Innocenzo lV,Giovanni da Perugia ecar- naldi all'anno i3i 1, che Eurico VII ot-
dinale, che intervenuto all'elezione d'A- tenne da Clemente di poter essere co-V
lessandro IV
1254, poco dopo morì.
nel ronato in Roma, ed
il Papa deputò i car-

Nel 26 cardinale vescovo Guido Gross,


1 1 dinali Faugier vescovo di Sabina, Prato
-

nel 1265 Papa Clemente IV (f .). Restò vescovo d'Ostia, Patrasso vescovo d' Al-
vacante la chiesa di Sabina con grave dan- bano, Orsini eFieschi diaconi, che in ve-
no, finche Gregorio nel 1273 creò car- X ce sua facessero la ceremonia, a ciascuno
dinale e vescovo Bertrando da s. Marti- assegnando l'ufficio; ed essendosi dispu-
no, che morto nel 1
274, gli surrogò nel tato in concistoro a chi di loro apparte-
1275 il nipote proprio, cardinal Giovan- nesse l'incoro naie l'imperatore, allegan»
86 S AB SAB
do vescovo d'Ostia che toccando a se
il la chiesa universale e della propria, co-
coronare (o consagrare) il Papa, di conse- me della sovranità della s. Sede che ri-
guenza dovea fare il simile coli' impera- cuperò dagl'invasori. Urbano V nel 368 1

tore; ed in contrario dicendo il cardinal creò vescovo il parente cardinal Gugliel-


di Sabina, certa cosa essere,che all'inco- mo d' Agrifoglio j indi nel 1369 o i3yo
ronazione degl' imperatori il vescovo di vescovo il cardinal Filippo Cabasaolt
Sabina sta sempre più vicino al Papa al che Gregorio XI fece legato di Sabina e
levare la corona, Clemente V pronunziò altre provincie. Nel 1372 Giovanni Bro-
che il vescovo di Sabina dovesse fa reta* gnier o Broniaco, dall'antipapa Clemen-
le ufficio, ed essere sopra gli altri (pre- te VII fatto anticardinale, e perciò uè ri-
rogativa che dice Piazza avere il Papa parlai tra' suoi pseudo-cardinali nel voi.
confermata nel concilio generale di Vien- Ili, p. 1 1 5, riconosciuto per vero cardi -
na, con precedenza nella funzione ai car- naie nel concilio di Pisa. Gli successero,
dinali vescovi d'Ostia e di Albano, per- dice Sperandio, Ugone del Monte delle
chè avea coronato gl'imperatori Ottone leggi, e Pietro di Sorteuago anticardina-
ed Enrico, senza dire quali): a seconda di le di Clemente VII ; ma si deve ritene-
questa decisione nella pontificia lettera re il cardinale Ugo Montelungo eletto
egli ènominato in i.° luogo con titolo di vescovo di Sabiua da Gregorio XI e poi
legalo della Sede apostolica e gli altri , seguace dello scisma di Clemente VII, il

soltanto sonodetti nunzi della medesima. quale creò nel 1 378 anticardinale edipoi
£ perchè i fiorentini e altri capi guelfi vescovo di Sabina Pietro de Sorlenac,di
sistudiavano d'impedire la consagrazio- cui parlai nel voi. Ili, p. 2 1 1 : se si legge-
ned' Enrico VII, fautore de' ghibellini, ranno le citate biografie e luoghi, si po-
Clemente V fece il cardinal Faugier suo tranno un poco riordinare l'epoche di que-
legato in Toscana, Liguria, Lombardia sti 3 ultimi vescovi, alquanto confuse. Di

e Marca Trevigiana, e di altre provincie più, con l'autorità di Cardella, nella bio-
per pacificar l'Italia e facilitar l'accesso grafia del cardinal Giovanni Blandiaco,
in Roma all'imperatore. Anche Speran- Sabina nel i3y 1
lo dissi fatto vescovo di
dio sostiene l'antica prerogativa del ve- da Gregorio XI. Il cardinal Filippo (VA-
scovo di Sabina, di coronare Y impera- lencon, che Bonifacio IX del 389 fece 1

tore nell'assenza del Papa, a preferenza vescovo, prima di Sabina e poi d'Ostia :

di qualunque altro cardinale; diritto che in questa lagrimevole epoca del grande
il vescovo di Sabina esercitò tante volte, scisma d'occidenle,iucominciato nel 1 378
per cui quando ne fu mossa questione, e terminalo nel pontificato di Martino V
Clemente V stabilmente decise e risol- del 1 4 1
7> bisogna tenerpresente, che tan-
vette a favore de' vescovi sabiuesi. Nel to i Papi di Pioma, che gli antipapi d'A-
1317 Giovanni XXII fece vescovo il car- viguone, conferivano medesimi vesco- i

dinal Guglielmo Goditi domenicano, cui vati, per cui si trovano a un tempo due

nel 1 338 successe l'altro domenicano car- vescovi; sembrano di fattoi nomiuatidai
dinal Matteo Orsinìj indi lo fu il cardi- Papi, di titolo gli eletti dagli antipapi. Ed
nal Pietro Gomez, morto nel 1 344 • A- in fatti, anche Sperandio confessa la cou-
vignone, poscia il cardinalBertrandoZ?ew- fusa successione de'vescovi; dichiara poi
ciò, le cui costituzioni sinodali ricorda- falso Sol tenac , di cui furono successori
te, furono pubblicate da Nicola Zabare- Giacomo d' Aragona, Bertrando di Ca-
schi vescovo d'Ostia, suo vicario e vice- nacoo Cauhaco, e Giovanni Pianetini o
domino. Neh 355 il cardinal Egidio Al- Flandi ini, tutti seguaci dello scisma. No-
lornoz, che splendidamente celebrai a terò che tutti e tre furono auticardinali
Roma e in tanti articoli, benemerito del- di Clemente VII, e perciò ne riportai le
SAB SAB 87
notizie biografiche nel voi. Ili, p. 21 4, nel 1 45 1
, Nicolò V gli surrogò il cardinal
218,219, non avendo scritto separate Isidoro basiliano ruteno, che perciò ce-
biografìe de'falsi cardinali : il 3.° fu fatto lebrai aRioviA,aRussiA,a Ruteni ed al-

vescovo di Sabina dall'antipapa Benedet- trove; detto il cardinal Santacroce come


to XIII , e forse fu nipote del cardinal veneratore del segno dell' umana reden-
Pietro Flandrini {F.). A \Y A lencon, Bo- zione, onde lo prese per suo stemma: am-
nifacio IX die per legittimo successore il ministròsanlissimamente la chiesa di Sa-
cardinal Francesco Carbone detto To- bina, rifabbricò dai fondamenti il palaz-
macclli come nipote Papa che peli.
del zo vescovile di Foronovo, ed ottenne da
lo fece abbate commendatario di Farfa, Pio II l'erezione della chiesa di Maglia-
nel modo che trattai in quell'articolo al- : no in collegiata. Questo Papa nel i4^4
tri anticiparono il suo vescovato, avendo- consagrò vescovo di Sabina il cardinal
glielo fatto conferire da Urbano VI. Ales- Giovanni Torrecremala domenicano, già
sandro V che die principio all' Ozio ne(F.) di Palestrina, morendo nel 468. In buo- 1

de'vescovatlsuburbicari, titoli e diaconie, na pace d'Ughelli e di Sperandio, e seb-


nel 1409 dalla chiesa di Frascati trasferì bene con questo a Farfa dissi vescovo di
a questa il cardinal Enrico Mininolo. Nel Sabina il cardinal Lalino Orsini abbate
1 4 1
7 oprima il cardinal Pietro Feritali- commendatario di quell'abbazia, qui con
<//spagnuolojche essendo prima stato an- Cardella lo dovrei escludere dalla serie
ticardinale di Clemente VII, ne dovetti de' vescovi di Sabina. Però bisogna am-
ripetere la biografia nel voi. Ili, p. 2 19. mettere o sede vacaute, o che non si co-
Poco dopo e nel 1420 Martino V lo fece nosca il successore sino al celebre cardi-
succedere dal cardinal Francesco Landi, nale Alano Cttivo traslato da Palestrina:
il quale tenne il sinodo nella diocesi ch'è Pettini nelle Memorie Prenestine, p. 1 88,
il 1 ,°, frammenti furono pubblica •
i di cui afferma che a*1 8 marzo 473 era già ve-
1

ti in quello del rammentalo cardinal Al- scovo di Palestrina e successore del Ce-
bani: essendo morto neh 4^7, restò 3 an- tivo il cardinal Capranica. A Frascati
ni vacante la sede, nel qual tempo Mer- con Ughelli io avea detto, che da questo
lino V fece ricuperare molti diritti e be- vescovato un dopo l'altro vi passarono il

ni erano stati usurpali. Rimarcai


che le Bessarione e l'Orsini. Nel 1474 Sisto IV
ad Oziopte, che Eugenio IV peli. le au- al Cetivo da lui dato a Sabina, fece suc-
torizzò, accordando nel i43 1 al cardinal cedere il cardinal Berardo Ertili o Ero-
Giordano Orsini, che dal vescovato d'Al- li, di cui Pio II soleva dire : verbum Be-
bano passasse a questo dal 1420 era ab- : lar di verbum ',
vcritatis. Sisto IV inoltre
bate commendatario di Farfa,ove noi ri- nel 1 48 consagrò
1 vescovo il cardiualGiu-
portai perchè non intesi darne V intiera liano della Rovere suo nipote, e da que-
serie. Nel 1 44° il cardinal Branda Casti- sta chiesa Sperandio lo dice traslato aFra-
glioni, nel i449 H celebre cardinal Bes- scali ; poi divenne il gran Giulio II. Il
sarione y di cui riparlai in tanti luoghi can. Bauco, Storia di Fclletri, riferisce
come a Grecia e Grottaferrata. Perla che il cardinal Rovere ne divenne vesco-

rinunzia dell'ultimo antipapa Felice V, vo nel i483; prima di lui il vescovo di


questo ritornato Amedeo duca di Savoia, Nocera Borgia, Istoria di Velletri ) dice
nel i449 Nicolò V lo creò cardinale con che vi anno dalla
fu trasferito in dello

preminenza sugli altri, vescovo di Sabi- chiesa di Sabina;dunque narrando Spe-


na, e gli accordò diverse iusegne pontifi- raudio che per l'ozione di Rovere resta-
cie: tutto in dettaglio narrai ad Antipa- ta vacante Sabina, l'ebbe il cardinal Oli-
pa XXXIX, Savoia, Basilea, ove riportai viero Caraffa 3 posso stabilire l'anno 1 483
i molli anticardiuuli da lui creali. Mor lo e restare dubbio il passaggio di Rovere a
88 SAB SAB
Frascati, In cui non Io registrò neppure jc^/,edanch'egli passò a Porto. Nel 1 5a3
l'Ughelli. Avendo il cardinal Caraffa tro- divenne vescovo della chiesa di Sabina il
vato la chiesa diForonovo detta Vesco- cardinal Alessandro Farnese, che oliata
vio e cattedrale sabinese in disordine, non quella di Porto neh 524, fu poi PaoloIII:
solo pubblicò una costituzione sulla ri- gli successero, il cardinal Antonio Ciocchi
forma del clero, riportata nel sinodo Al- delMonte,che per le nocevoli efi equenti o-
bani, ma ancora per autorità di Alessan- zioni anch'egli passò a Porto; a'5 giugno 1

dro VI nel i49^ dicharata Magliano cit- 1 524 il a' 1 6 no-


cardinal Pietro Accolti j
tà e la chiesa di s. Liberatore cattedrale, vembre 1 533 il cardinal Gio. Domenico de
in questa trasferì la sede sabinese , con Cupisgìhóì Albano; nel febbraioi 535 il
tutte le dignità, canonicati e benefìzi. Nel cardinalBooifazioF<e/7Y?r/,poi diPorto;nel
i5o3 divenuto il cardinal Caraffa nuo- i537 (non riporto tutte l'epoche di Spe-
vamente arcivescovo di Napoli^.) e ve- randio e procuro correggerlo senza indi-
scovo d'Ostia e Vellclri (/^.), alcuui gli carlo, poiché troppi sono gli errori tipo-
danno Sabina successore il cardinal
in graficinumerici) il cardinalLorenzoCrtwj-
Lorenzo C/6o_;Sperandioin vecesoslieue peggij a'4 agosto 1 539 il cardinal A ntonio
che fu il cardinale Girolamo Basso della Sanseverino } %\a d'i Palestriua;agli 8 gen-
Rovere a'29 novembre preconizzato dal naio 543 il cardinal Antonio Pucci; n 7
1

cugino Giulio II,il quale per ozione da Al- ottobre 1 544 • cardinal Giovanni iSVz/wVi-

bano poi la concesse all'altro cugino car- ti, poscia di Porto; agli 8 ottobre 1 546 il

dinal Raffaele Riario a*9 settembre 1 507. cardinal Giampietro Caraffa, dimessa la
Passato questi a Porto (/^.), nel 1 5o8 da chiesa d'Albano, poi Paolo If^j a'24 feb-
Palestrina (Z^.) vi trasferì il cardinal Gio. braio i55o il cardinal Francesco Tour-
Antonio Sangiorgi. Questi morto a' 14 non t
indi otto Porto; a'i3 marzo i56o il
marzo 1 509, Giulio II dichiarò successo- cardinal Roberto di Lenoncourt; nel 1 56

re il cardinal Bernardino Carvajal, che il cardinal Giovanni Moroni, già d'Alba-

a lui ribelle nel conciliabolo di Pisa ( ^.), no e poco appresso di Palestrina e di Fra-
fu spogliato di tutte le dignità,onde di- scati; forse a'i8 maggio 1 562 il cardinal
venne vescovo di Sabina il cardinal Fran- Cristoforo Madrucci, indi di Palestrina;
cesco- Soderinì nel 1 5 2. Abrogati i suoi
1 probabilmente a' 12 maggio 1 564, in cui
errori, ilcardinalCarvajal in tutto fu rein- tal cardinale esegui il passaggio, gli suc-
tegrato nel concilio di Luterano da Leo* cesse il cardinal Alessandro Farnese^ ma
ne X. Il disordine in cui il cardinale tro- secondo Sperandio pare prima, perchè in
vò la chiesa di Sabina e tutta la diocesi, tal giorno già lo era divenuto di Frasca-

malcontenta della traslazione fatta da A- ti, dunque o egli erra , ovvero Petrilli :

lessandro VI della cattedrale di Furono* queste fatali e brevissime successioni nei


vo alla chiesa di Magliano, fece impegnar- vescovati suburbicari, fanno difficilmen-
lo a comporre le parti, con ottenere da te essere esatti, laonde lascio il dettaglio
Leone X in vece della traslazione, l'unio- che ogni volta bisognerebbe sostenerlo
ne delle chiese di Foronovo e Magliano , con discussioni, e proseguirò possibilmen-
3
lai. con grado di cattedrale, la a.' con te alla meglio. Il fratello del precedente,
quello di concattedrale; che il vescovosi cardinal Ranuccio Farnese, si trova ve-
chiamasse vescovo dell'una e l'altra Sa- scovo di Sabina a'7 febbraio 1 565, e mo-
bina; che in ognuna restasse il proprio ri a*28 ottobre;7 novembre il cardi-
a'
capitolo, oltre le altre cose in più luoghi nal Tiberio Crispij agli 8 ottobre 1 566,
dette di sopra, e risarcendo l'episcopio di un giorno dopo la morte del predecesso-
Foronovo. Nel 52 1 1 al Carvajal traslalo re, il cardinal Gianmichele Saraceni, il

a Porto, successe il cardinal Nicolò Fìe- quale si distinse fra' vescovi che vollero
SAB SAB 89
vendicare le ragioni ed i beni della men- solazione in cui trovò l'antico Vescovio
sa dalle altrui usurpazioni, sentenziando o episcopio o cattedrale di Foronovo,sen-
contro Torri e Santo Polo a pagare quan- za alcun sagro ministro, fabbricò nel vi-
to dovevano camerae episcopali Sabi- cino colle un couvento ai riformati fran-
ìien.j indi si successero nel vescovato nel- cescani, cui affidò la cura della vecchia
raprilei569 il cardinal Giambattista Ci- basilica sabinese di s. Maria, onde me-

calaj a'21 aprile 1070 il cardinal Otto- rito una magnifica lapide nella cattedra-
ne Truschcs già d'Albano, ed a'23 luglio le di Magliano, e le benedizioni di tutti.
di Paleslrina, secondo Peti ini; a'3 luglio A* 18 agosto i5g3 il cardinal Lodovico
detto il cardinal Giulio Feltre della Ro- Madrucci, che a'21 febbraio 1600 otto
vere, ed a' 17 ottobre di Palestrina, che la chiesa di Frascati, egli successe nello

Pettini protrae e con ragione agli 8 a- stesso giorno, come ben registra Ughel-
prile 1 573. Infatti nel tal giorno diven- li, il cardinal Girolamo Rusticuccij poi-
ne vescovo di Sabina il cardinal Giovan- ché Ughelli dice che Rusticucci a'2 1 feb-
maggio 574 il cardinal Sci-
ni Riccij a'5 1 braio 1600 fu promosso al vescovato di
pione Rebiba già di Albano; nel 1577 il Sabina, indi a'ig febbraioi6o3 passò a
cardinal Giacomo Savelli, poi di Frasca- Porto, morendo a'i4 giugno. Perciò er-
ti; nel 1578 il cardinal Gio. Antonio Ser- roneamente Sperandio asserì che nel feb-
lelloni, ed a'3 ottobre 1578 di Palestri- braio 1 6o3 divenne vescovodi Sabina (la-
na a' 5 di tal mese il celebre cardinal
; sciando vacante la sede mentre noi fu), e
Anton io Perenol di Granvela 3 arcivesco- che poco appresso morì, senza all'alto no-
vo di Besancon, non vescovo di Bitonto, minare Porto.Poscia fu vescovo di Sabina
che sebbene lontano, e fra tante cure go- a' 1 9 febbraio 1 6o3 il cardinalSimone Ta-
vernative e diplomatiche, seppe aver ze- gliavia,che morto a'20 maggio 1 6o4,Cle-
lo e usare le opportune provvidenze per menteVIllglisurrogòilcardinalFrance-
la chiesa di Sabina, morì a'20 settembre scoGio/osa.Da Albano vi passò a' 7 ago- r

1 586. Gli successe il cardinal Innico. di sto 6 1 1 il cardinal Antonio Sauli,che nel
1

Avalos, poi di Frascati; quindi a'6 mag- 1614 o meglio 161 5 fu traslato a Porto,
gio 589 cardinal Tolomeo
1 il Galli, che per cui a'6 settembre ottenne la sede diSa-
neh 5go tenne il sinodo nella cattedrale bina il cardinal Benedetto Giustinianij
di Magliano, riportato in quello d'Alba- a'3i agosto 1620 il cardinal Pietro Al-
ni, poscia di Frascati; a'29 maggio 1 591 dobr andini arcivescovo di Ravenna: a
il benemerito per gran zelo e pastorale questo articolo lo celebrai, e qui aggiun-
vigilanza cardinalGabriele PaleollL Que- gerò che narrasi aver costumato nelle so-
sti, come avea fatto in Albano, convocò lenni processioni,quando v'incedeva pon-
ilsinodo in Magliano a'29 aprile i593, tificalmente, di farsi precedere da un ac-
ove decretò l'apertura di quel seminario, colito col pastorale, altro portandone lui
e perciò uno de'primi dopo il concilio di in mano, e ciò per significare la duplice
Trento; stabilì le tasse alla curia vesco- dignità di arcivescovo Ravennate e di ve-
vile ; pubblicò alcune regole pei sanlesi scovo Sabinese. A'3 marzo 1 62 divenne 1

e altri ufficiali delle chiese, e per quelli vescovo il cardinal Odoardo Famese^che
che avessero voluto vivere da eremiti; re- quale legato del Patrimonio tulle le stra-
strinse il numero de'vicari foranei, prov- de urbane di Magliano fece rifare con
vide alla disciplina ecclesiastica , rimo- mattoni a coltello, non senza grande spe-
vendo molti abusi e pubblicando peli. sa,erigendo la torre campanaria delia cat-
lecostituzioni del capitolo e canonici del- tedrale; epassando a Frascati nel 1623,
la cattedrale di Magliano,tutto riprodotto in questa poi ebbe a successore il cardi-
nel sinodo Albani. Commosso per la de- nal Bonifazio Bevilacqua t dopo aver oc-
«jo SA B S AB
e muito il suo luogo nella chiesa di Sabi- fu nominato il cardinal Nicolò Ludovisi
na, della qual provincia era slato gover- Albergati, rilevandosi dall'appendice del
natore. Il cardinal Carlo Madrucci, ni- sinodo Albani, che visitò con molto zelo
pote di due predecessori, Urbano Vili lo la diocesi, riparò molti disordini e pub-
prepose a questo vescovato il 6 settem- blicò un'utile istruzione pel clero e pel
bre 626,01*1 successero: a* 1 9 agosto 1 629
1 decoro delle sagre funzioni ; traslalo a
il cardinal Scipione Borghese, ch'eresse il Porto,a'i5 febbraioi683 gli successe il

vescovato sulfraganeo, tenne in Maglia- cardinal Pietro Oltoboni,che ottando su-


110 il sinodo agli 8 ottobre 1 632, e lo si bito quelle di Frascati e di Porto, fu poi
leggeinquellod'Albani, quindi istruì for- Alessandro Vili; laonde fu vescovo il

male giudizio contro gli usurpatori della cardinal P*'o,che morendo nel 1689, ai

mensa vescovile, e tentò la ripristinazio- 28 febbraio subentrò il cardinal Paluz-


ne della chiesa di Foronovo; a'26 novem- zo Palazzi Altieri, che edificò nella visita
bre i635 il cardinal Felice Cenimi j ai pastorale della diocesi, finché agli 8 ago-
25 febbraio 1641 il cardinal Francesco sto 1690 o meglio 1691 venne trasferito
Cd7i/2z'mgiàdiFaenza,che passandoa Por- a Palestrina, come nota Petri ni: laonde
to a'5 marzo i645, nello stesso concisto- è dubbio che il cardinal Gio. Nicola Conti
ro fu vescovo il cardinal Carlo Medici, divenisse vescovoa'3 novembre 1690, ri-
(he dopo pochi giorni otto la chiesa di tenendo la sede d'Ancona, e nondimeno
Frascati, per cui a'2 3 ottobre fu surro- visitò la diocesi. Mancato a'vivi,a'27 gen-
gato dal celebre cardinal Francesco Bar- naio 1698 fu preconizzato il celebre car-
berini, lodato pastore, finche lo diventò dinal Gaspare Carpegna, che prescrisse
di Porto, ed essendoabbate di Farfa edi- le facoltà de' vicari foranei, e fu pianto
ficò rammentato monastero di Fara.
il quando 16 aprile 17 i4
cessò di vivere. A'
Nel i65i il cardinal Bernardino Spada, il cardinal Fulvio Astalli encomialo ve-

già d'Albano, indi di Palestrina agli 1 1 scovo, che per non passare a Ostia e Vel-
ottobre i655, nel quale giorno ottenne lelri il cardinal Orsini di Porto, ottenne
la chiesa di Sabina il cardinal Giulio Sac- lui quelle sedie la dignità di Decano^.);
chetti} lasciando quella di Frascati, che il perchè gli successe a'26 aprile 7 1 1
9 il

unendo alla cattedrale la cura di s. Mi* cardinal Francesco Pignattelliypoì diFra-


chele Arcangelo, statuì che ne fosse par- scati. A' 17 aprile 1724 il cardinal Fran-
a
roco uno de'canonici di i. erezione. A'2 cesco Acquaviva; per sua morte gli suc-
luglio i663 il cardinal Marzio Ginnetti, cesse a'29 gennaio 17 25 il cardinal Pie-
ed agli 1 1 ottobre 1666 otto la sedePor- tro Oltoboni , che di frequente ad onta
tuense, ricevendo contemporaneamente delle sue molteplici cure si recò a Maglia -
quella che lasciava il cardinal Francesco no, munifico colla cattedrale anche di pre-
a
M. Brancaccij questi riparò all'abban- ziose reliquie, col seminano e coll'episco-
donato convento dé'riformati per la cu- pio che ampliò. Trasferito a Frascati, ai
stodia di s. Maria di Vescovio, con sosti - 241uglioi73o ClementeXII (il quale fi-
tuirvii religiosi della Mercede della reden- nalmente tolse l'inconveniente delle fre-
zione degli schiavi, che esistevano a tem- quentissime ozioni, lasciando queste alle
po di Sperandio, ed in Magliano unì la sole chiese di Porto, e di Ostia e Velletri),
parrocchia di s. Giovanni a quella di s. dichiarò vescovo di Sabina ilbenemereu -
Liberatore, concedendo la chiesa e le ren- tissimo cardinal Ànuibale Albani , che
dile al sodalizio de'disciplinati: passato a emulando l'antecessore, arricchì e abbel-
Francatagli successe il cardinal Giulio Ga- lì non solo il seminario, la cattedrale e

brielli; che prese possesso a' 3o gennaio l'episcopio, ma tutta ancora la città di

1 668.Per sua morte a' 1 3 settembre 1677 Magliano. In questa a proprie spese eres-
SAB SAB 91
se il monte di pietà a sollievo de'poveri, il cardinal Silvio Valenti Gonzaga j a'20
cui faceva somministrare i medicinali. settembre 175*6 fu consagrato vescovo il
Ampliò il numero de'canonici e benefi- cardinal Gioacchino Ferdinando Porlo-
ciali della cattedrale e decorò il capitolo cancro, caritatevole e magnifico pasto-
dell' uso del rocchetto e inozzetta pao- re : aggiunse al seminario il palazzo del
nazza, trasferendo in essa i pochi canoni- suffraganeo, e per questo altro ne sosti-
ci superstiti dell'altra. Aggiunse al semi- tuì coutiguo all'episcopio; di più a sue spe-
nario comoda abitazione, e lo fece gran- se fece eseguire una carta topografica di
demente fiorire nello studio, edificando tutta la diocesi. A' 1 o luglio 1 760 il car-
ilpropinquo palazzo pel suflraganeo; l'e- dinal Gio. Francesco Albani ) che con pe-
piscopio nobilmente fornì di mobili e di na e dolore de'diocesani e sua, passò a Por-
suppellettili. De'72 antichi e nobili mini- to; generoso con tutti, non vi fu luogo an-
stri che decoravano la chiesa diForonovo, corché inaccessibile che non visitasse e be-
ne trovò due soli, il primicero ed un ca- neficasse; fece risplendere l'insegnamen-
nonico, che ne possedevano il titolo iu i- to nel seminario, e riunì al capitolo l'ab-
statodel tutto secolare; i quali perchè non badia di s. Maria di Viconovo. A' 1 5 mar-
andassero in perdizione, con breve di Cle- zo 1773 il cardinal Rezzonico, il quale,
mente XII perpetuamente li fece trasfe- come descrissi, molte chiese nella diocesi
rire nella cattedrale di Maglia 110. Dalla consagrò, comechè vigilante esollecito ve-
s. congregazione de'riti ottenne l' uffìzio scovo, non che generoso co'poveri au- :

proprio e la messa per alcuni santi di Sa- mentò le rendite della sagrestia della cat-
bina, che a sue spese stampò e dispeusò. tedrale di Magliano e arricchì di suppel-
JXel 1736 celebrò il memorabile sinodo lettili, e fu beuefico pure colla chiesa di
in Magliano, e lo pubblicò con inserir- Vescovio. Passato a Porto a'29 gennaio
vi le costituzioni de'precedenti : Constila- 1 776, ili 5 luglio gli successe il cardinal

tionesSynodales Sabinae dioecesis edi- Andrea Corsini, che ogni anno si portò
tae ab Hannibale card. s. Clemenlis, Ur- a Magliano visitando attentameute la
,

bini 1737. Nella cattedrale fabbricò l'al- diocesi, e mostrandosi cou tutti amore-
tare maggiore con marmi lavorati egre- vole e precipuamente col seminario con :

giamente; ristorò e ornò il coro, e il resto molto dispendio formò una visita perpe-
della chiesa che provvide di arredi e pa- tua de'52 luoghi che allora avea la dio-
ramenti sagri, e mediante somministra- cesi. Con questi Sperandio termina la se-
zione di Clemente XII abbellì il prospet- rie de' vescovi di Sabina, che continuerò
to esterno. Amò tanto questa chiesa che colle Notizie di Roma, e le biografie di
erasi preparato il sepolcro, ma dovè pas- cgni cardinale suppliranno a quanto per
sare a Porto tra le lagrime di tutta la dio- brevità ommetto. Neli.° giugno 1795 il

cesi, presso laquale la sua memoria vi- cardinal Giovanni Archi/ito, di cui ripar-
vrà in benedizione sempre. A'i3 settem- lai nel voi. XLI, p. 272. A'2 aprile 1800
brei743 fu vescovo il cardinal Vincen- il cardinal Gio. Andrea Archetti, già le-
zo Bichi , che per diverse cause cambiò gato in Russia (F,) t colla ritenzione d'A-
la chiesa cou quella di Frascati, e veuue scoli in amministrazione: morto in Asco-
in Sabina un vicario apostolico: ripristi- li a'5 novembre i8o5,restò vacante la se-
nò la pace ilcardinalRaniero Delci, che de. A'3 agosto 1807 il cardinal Ippolito
dimesso il vescovato di Ferrara , prese Antonio Vincenti Marcii di Rieti, mor-
possesso di questo a*2 3 aprile 1747, ama- to in Parigi a'2 1 marzo 8 1 i , e restò va-
1

bile vescovo , che virilmente assunse la cante la sede. A'26 settembre 1 8 1 4 il car-
ricupera de* diritti della sede sabinese e dinal Lorenzo Lilla: nel Bull. Rom. coni.
fu deplorato iu morte. A '9 aprile 1753 1.
1 4, p. 3 39, si legge il breve Exponi no*
92 S AB SAB
bis,de'4 luglio 8 7,direlto al cardinale,
1
1
Farfa, e da essi stessi subito sperimentato
"Goncessio juris noni inalidì curato* oum benefico pastore, come pure la cattedra-
nonnuUis reservationibus prò ecclesiis ru- le a il capitolo. L'ingresso ebbe luogo per
ralibus in ecclesia cathedrali Manliani. Porta Romana, ove fu ricevuto dalla ma-
A'29 maggio 1820 il cardinal Tomma- gistratura, e nella cappellelta eretta sot-
so Arezzo. A'i5 aprile l'edificante car- to il portico di s. Gio. Battista il cardi-
dinale Odescalchi 3 il quale eroicamente nal vescovo assunse gli abiti pontificali, e
a'2 1 novembre 1 838 rinunziò questa se- processiona li nenie sotto baldacchino sor-
de, tulle le dignità e la Porpora (V.) per retto da' magistrali si condusse alla cat-
farsi gesuita. A* 18 febbraio 18 39 il car- tedrale. Ai citali articoli ricordai diverse
dinale Anton Domenico Gamberini che 9
beneficenze di questo vescovo, che pie-
morì a' i5 aprile 184.1. A' 24 gennaio no di zelo e dottrina celebrò il sinodo a-
1842 il cardinal Luigi Lambruschini ab- gli i 1 , 3 maggio 1 845, e poi lo fece
1 2 e 1

bate di Farfa (V). Questo fu il 3.° ve- stampare, con degnarsi colle sue riverite
scovo che Gregorio XVI diede alla dio- mani donarmene un esemplare Syrio- :

cesi suburbicaria di Sabina, e ne ritardò dus dioecesana habila in cathedrali lem •


questa ultima volta la provvista, perchè pio Manliani v, ir, ut idus majas an.
onde rendere più facile e più utile ai dio- 1 845 ad Em.° et Rev." D. D. Aloisio mi-

cesani l'amministrazione della chiesa di sera do ne divina Episcopo Sab inorimi S.


Sabina , la quale per la sua estensione ,
R. E. Cardinali Lambruschinio abbate
per l'asprezza delle strade, e per la na- perpetuo s. Mariae Farfcnsis % etc. } Ro«
tura de'luoghi (come si esprime il n.°io maei846. 11 regnante Pio IX nel con-
del Diario di Roma
1842), incomodo e cistoro degli 1 1 giugno 1847 ^aslatò a
malagevole ne rendeva il reggimento di Porlo (F.) il cardinal Lambruschini, e
un prima prendervi piovve-
solo, volle preconizzò degnamente l'ottimo odierno
dimen to colla bolla, Sludium quo impeti- vescovo cardinal Giacomo Luigi Brigno-
se afficimur, il di cui principale conte- le, il quale piissimo e zelantissimo, for-
nuto riportai superiormente, con che di- ma il decoro dell'illustre chiesa sabinese,
minuì l'accennate difficoltà coll'erezione ed in più modi fa sperimentare a' suoi
di un altro vescovato, la cui sede fosse in diocesani le sollecite cure del pastorale
Poggio Mirteto (V.) tanto beneficata dal
t
suo ministero. La diocesi di Sabina,secou-
cardinal Lambruschini, che con pari ge- do la ricordata recente circoscrizione, si

nerosità consentì di privarsi delle abba- estende per circa 42 miglia , e contiene
zxenullius di s. Maria di Farfa e di s. Sal- 19 luoghi. A tenore dell'ultima proposi-
datore maggiore sua diocesi, per lostabi- zione concistoriale, la mensa ascende a
limeuto della nuova, per cui il Papa in circa 1400 scudi, cunctis deductis oneri-
concistoro pronunziò quell'allocuzione e bus. Anticamente le rendite della mensa,
lesse quella proposizione per le chiese di come affermano Piazza e Lucenzi, giun-
Sabina e Poggio Mirteto, di cui tenni gevano a scudi 6000 annui. Aveano ve- i

proposito ne' voi. XV, p. 228, XXXII, scovi, tra sagri ministri, dignità, canoni-
p. 324, aumentando la mensa sabinese. 72 persone, locchè si appren-
ci e chierici,

Nel supplemento del n.° 4o del Diario de dal monumento prodotto da Speran-
di Roma 1 842, si legge la descrizione del do. Ma le vicende de' tempi ne dissipa-
possesso solenne preso uella cattedrale di rono le proprietà ed anche le memorie:
Magliano dal cardinal Lambruschini, e quelle restate e che poterono conoscersi,
le singolari festive dimostrazioni de'ina- Sperandio con amore le riportò, in uno
nuovo vescovo, che già avea-
gliauesi pel alle conteseche vescovi sabinesi sosten- i

uoamiuirato muuificeutissimo abbate di nero perciò cogli abbati di Farfa, per con*
SAB SAB 93
traversie di possessioni, coi baroni e di- GregorioI,rim prò velandogli indarno per
verse comuni, contro i quali si trovaro- ben 3 volte la sua avarizia, finche alla
no costretti di fulminare le censure ec- 4-* lo percosse sì gravemente nel capo,
clesiastiche e di procedere legalmente per che poco appresso ne morì. Di tali favole
rivendicare i loro beni e diritti. fanno capitale quelli, che per iscredi tare
SABINIANO Papa LXV1I. Figlio di la sede romana, vanno cercando di pescar
Bono, nacque oscuramente in Volterra, nel torbido: vedasi Papebrochio, in Pro-
come vuole Baronio, o secondo altri di pileo, p. 182, n.° 2. Platina volle nar-
Bkda , ed altri di Polimarzìo; daNice- rare, ch'essendovi una gran carestia nel
foro Calisto, Storia ecclesiastica lib. 18, suo pontificato, ed avendo poveri fatto i

cap. 56, chiamato Innocenzo, nome che a lui istanza che volesse nel far l'elemo-
forse ebbe congiunto a quello di Sabinia- sine imitar la pietà e la benignità di s.

no. Platina nelle Vile de* Pontefici, lo qua- Gregorio non sapea risponder altro, se
I,

lificò di costumi un poco vaghi, ma ciò me- non che bramoso s. Gregorio I di procu-
rita poca credenza, se si considera che s. rarsi la fama popolare, avea col suo so-
Gregorio 1 non solo lo credè degno di verchio dare dissipato tutto il patrimo-
crearlo cardinale diacono, ina ancora d'in- nio di s. Chiesa. Sull'accusa contro Sabi-
viarlo nunzio o apocrisario nel 5g3 in Co- niano che voleva bruciare i libri del pre-
stantinopoli airimperatoreMaurizio,pres- decessore, fortemente dubitanoMabillon,
so il quale restò 4 anni, finche nel £97 A miai, ord. Bened. lib. 1 o, §34, p. 260;
fu richiamato in Roma; di più meritò che Gretsero, De fine et more prohìbendi li-
dopo la morte di quel gran Pontefice ne bros malos, t. i3, lib. 1, e. 3o, p. io3;
fosse eletto successore a' 3 settembre del
1 'quali però contraddice il p. Raynaud,
60/}. Non essendo ne'primi secoli della De malisac bonis libris } n.° 582, ove pre-
Chiesa l'ascenso per gradi necessario, se- tende che ciò sia vero,suirautorilà di Gio-
condo alcuni scrittori, om messo ilgrado vanni Diacono, il quale per altro, al dire
di prete, si procedette alla di lui Consa- diNovaes, neppur nomina Sabiniano nel-
crazione in vescovo. Alcuni pretesero at- la Vita dis. Gregorio I, lib. 4 5 cap. 69,
tribuirgli l'in vem\oxiede\\eCampane(V quando parla degli antichi calunniatori,
.)
nelle chiese; forse ne prescrisse l'uso alle che desideravano fossero bruciati i libri
ore canoniche, per eccitare col loro suono del dottissimo e santo Pontefice. Inoltre
la divozione de'fedeli. Platina che lo bia- si può vedere l'articolo Pietro Diacono
sima, per quanto vado a dire, riferisce cardinale, ove con Cardella dissi che l'as-
che mostrò zelo perchè nelle chiese le lam- serto di Giovanni viene rigettato dai cri-
pade fossero sempre accese,specialmente tici. In un'ordinazione nel settembre Sa-
nella chiesa di s. Pietro; indi difende s. biniano creò 26 vescovi. Governò un an-
Gregorio I dalla taccia di aver fatto spez- no, 5 mesi e giorni. Morì a' 2 2 febbraio
9
zare le statue antiche, per cui ad istiga- 606, e fu portata la sua pompa funerale
zione di alcuni romani, Sabiniano si mo- dal patriarchio Lateranense,per la porta
strò acerbo contro la memoria del pre- Asinaria e per Ponte Molle, nella chiesa
decessore. Sigeberto di Glembours, in di s. Pietro. La s. Sede vacò 1 1 mesi e
Chron. all'anno 607, de vir. illustr. cap. 28 giorni.
4i e 43, con satirica penna scrisse, e ri- SABINIANO, Cardinale. V. Sabinia-
petei 0110 altri, che questo Papa fu nemi- no Papa.
co giurato della memoria di s. Gregorio SABINO (s.), vescovo d'Asisi, marti-
J, onde risolvette di bruciare le sue ope- re. Fu arrestato con parecchi ecclesiasti-
re, del che assai dubitano i migliori cri- ci del suo clero, in seguito dei crudeli e-
tici; come altresì dell'essergli apparso s. dilti pubblicati nel 3o3 contro i distia-
<j4 S A B SAB
ni da Diocleziano e Massimiano Ercole. furono assieme al concilio tenuto in Mi-
Venusliano governatore dell' Etruria e lano nel 38g contro Gioviniano e gl'Ita-
dell'Umbria ordinò che si mozzassero le ciani. Si scrissero fra loro e si consulta-
inani a Sabino, e che suoi diaconi Mar-
i rono sulle questioni più difficili dellaScrit-
cello ed Esuperanzio fossero distesi sopra tura, sulle interpretazioni del sagro te-
l'eculeoe crudelmente lacerati con le un- sto, sul modo di sviluppare i cavillosi so-
ghie di ferro, sicché morirono in mezzo fismi degli eretici e scoprirne le frodi, co-
ai tormenti. Dicesi che Sabino abbia re- me ne fanno prova sei lettere che ci re-
so la vista ad un cieco, e guarito Venu- stano tuttora scritte da s. Ambrogio a Sa-
sliano medesimo d'un male che aveva ne- bino. Anzi tanta era la stima che quel gran
gli occhi. Ilgovernatore, mosso da que- dottore aveva di questo santo vescovo, che
sto miracolo, si convertì e fu poscia de- lo volle giudice de' propri scritti, e que-
capitato per la fede, insieme con sua mo- sti a lui di mano in mano spediva per-
glie e i suoi figli. Lucio suo successore, chè fossero esaminati e corretti. S. Sabi-
fatlo trasferire Sabino a Spoleto, lo fe- no nel lungo governo della sua chiesa ve-
ce battere finché spiro sotto i colpi. II gliò sempre a custodirvi intatta la catto-
santo martire fu seppellito lungi un mi- lica fede, a perseguitare le eresie, a pro-
glio dalla città, e dipoi le sue reliquie fu- muovere il culto divino coll'innalzamen-
rono portate a Faenza. Questi santi mar- to di sagre basiliche, a propagare l'eser-
tiri sono nominati nel martirologio ro- Dio manifestò
cizio delle cristiane virtù.
mano a'3o dicembre, ecosì pure ne'mar- con stupendi prodigi l'eminente santità di
tirologi di Adone e di Usuardo. Sabino,fra'quali vuoisi riferire quello nar-
SABINO o SAVINO (s), vescovo di ralo dal Pontefice s. Gregorio I, nel 3.°
Piacenza. Fu prima diacono della chiesa libro de' Morali; cap. 1 o, cioè avere s. Sa-
di Milano, e mentre quella sede era da bino nel nome di Gesù Cristo fatto rien-
molti anni oppressa dall'usurpato! e re- il fiume Po, che stra-
trare nel suo letto
scovo ariano Aussenzio, si meritò tal fa- ripando avea occupato i campi di ragio-
ina di purezza e integrità di dottrina, che ne della chiesa, e coperti sotto le sue ac-
fu trascelto a portare ai vescovi dell' o- que que'fertilissimi contorni. Non si co-
riente una lettera di que'dell'Italia e del- nosce l'epoca della sua morte. E' nomina-
le Gallie che si radunarono nel concilio to nel martirologio romano agli 1 1 dicem-
romano del 37*2, contro Aussenzio e lo bre, e la chiesa di Piacenza celebra la di

scismatico Ursicino. Recò pure altre let- lui festa il r


7 gennaio, giorno in cui il sa-
tere sullo stesso argomento ad alcuni ve- gro suo corpo venne riposto nella basili-
scovi di quelle contrade, fra le quali una ca a suo onore dedicata.
di s.Valeriano vescovo di Aquileia al gran SABOCHOST o SABUR o SAPOR.
Basilio, e di lui si valsero quei Padri del Sede vescovile della provincia di Persia,
l'oriente per recare ai vescovi occidentali nella diocesi de'caldei.Gabriele suo vesco-
le loro risposte.Circal'anno375 venne fat- vo fu Ebedjcsu II
all'elezione del cattolico
to vescovo di Piacenza,poco dopo che A m- nel 963, divenne metropolitano
e poscia
brogio era stato innalzato alla cattedra di Persia. Oriens dir. t. 2, p. 1256.
di Milano. Questi due santi vissero sem- SABRANOElezeario, Cardinale. Dei
pre tra loro in istretta amicizia: si trova- conti d'Ariano nel regno di Napoli, con-
rono assieme nel 38 tal concilio di Aqui- sanguineo del re, Gregorio XI nel 1373
leia, contro Palladio, Attalo e Secondia- lo fece vescovo di Chieti, quindi nel set-
no fautori dell'arianesimo, e negli alti di tembre 1378 Urbano VI Io creò cardi-
quel concilio possono leggere le gravi
si nale prete di s. Balbina e penitenziere
ed erudite sentenze di Sabino; così pure maggiore, colla ritenzione di Chieti, che
SAB S A C cj5

amministrò per alcuni anni con benepla- tificiò (V!): questa differenza la notai pu-
cito apostolico. Amico di s. Brigida, ne re nel voi. XXIII, p. 36, 37,49, parlan-
segui salutari consigli, pe'quali abban-
i do del saccellario pagatore de'famigliari
donata la vita molle e rilassata, si die a pontificii, delle milizie papali, e distribu-

vivere con edificazione esemplare; dipoi tore delleli mesi ne, del quale ultimo sac-

unito con s. Caterina figlia della santa, cellarione riparlai ad Elemosiniere, ed


con impegno si adoperò per la sua cano- Elemosiniere del Papa. Saccellario de'po-
nizzazione, sulla quale da detto Papa fu veri pregiavasi essere chiamato s.Romual-
deputato con altri 6 cardinali. Si rese ce- do, onde si legge nella di lui vita presso
lebre nella divozione alla B. Vergine, pel Mabillon: che ipsevero marsupium secum
cui culto nel testamento lasciò 3 oo fiori- portans , unde propriis manibus nuni'
ni, per comprare un oli veto per l'olio del- mos, et obulos egenis, et peregrinis tem-
le lampade da ardere innanzi la di lei
, pore opportuno erogaret, saccellarius eo-
immagine nella basilica Liberiana. Mori rum appellarla non erubuit. Inol-
et esse

nel 1
394 o sul principio del i3q5, essen- tre saccellario fupure denominato il cu-
do falso che Urbano VI lo deponesse dal stode delle pieofferte,ed Oblazione(F.)
cardinalato. allechiese. Quello dunque che nella chie-
SABRATA o SUBATRA. Sede vesco- sa romana avea la cura della distribuzio-
vile della provincia Tripolitana, nell'A- ne del denaro spettante al fisco ecclesia -
frica occidentale, sotto la metropoli diTri- stico dicevasi saccellario, e secondo Gal-
poli. Si conoscono 4 vescovi, principian- questo rispettabilissimo uffizio non
letti

do daPompeodel 22,5. Mot-celli, .///r. chr. può dirsi lo stesso del tesoriere della ca-
SACCELLARIO o SACELLARIO o mera apostolica o pontificio,come lo cre-
SACCULARIO, Saccdlarìus, Sacello,* derono Panvinio e il Vignoli, poiché egli
rm$. Saccularius. Offizio antico della era un pagatore immediato delle milizie,
chiesa romana, esercitato da uno degli de'salaria ti della famiglia pontificio, e del -

uffiziali maggiori del palazzo Lateranen- le limosine; le quali somme


moneta, di
se, capo de'quali era il Primicelo della ch'egli sborsava, dicevansi rogke,\oce che
s.Sede (Z7 .). Il Galletti nella bell'opera spesso s'incontra in Anastasio Biblioteca-
che porta tale titolo, a 124 (ratta del
p. rio, e vuole significare erogazione, dono,
Saccellario e ne riporta una serie, nel stipendio, così dette da erogando.Vn con-
modo che con altri autori ed erudizie- simile uffizio era purenell'imperial corte
ni qui vado a dire. Presso gli antichi scrit- di Costantinopoli e nell'altra d'occiden-
tori sacculus dicevasi luogo in cui
il te, come dell'imperatore Enrico III testi-

teneansi riposti i denari; e sacculari fu- fica Gerardo vescovo di Cambroy; fu pu-
rono appellati quelli i quali rubavano il re dignità nella chiesa di Costantinopoli;
danaio pubblico. Sacco fu detto altresì e siccome la parola saccellario derivò da
il tesoro del fisco; così pure i luoghi par- saccus, sacco o borsa, in alcuni monaste-
ticolari chiamavano sacco la loro parti- ri il saccellario chiamavasi bursarius. Il

colare cassa. Ne'vol. VII, p. 6, XIX, p. Magri nella Notizia de'vocab. eccl., verbo
294, XXI, p. i5i,XXV,p. 76, ne ripor- Saccelarius seu Sacellarius, dice prove-
tai esempi, e donde derivò questo voca- nire da voce greca borsa t uffizi ch'erano
bolo. Il saccellario o sacello rio propria- nella chiesa romana, nella costantinopoli-
mente non era però il custode del sacco, tana e nel palazzo pontificio^ra'principali
cioè del tesoro del Fisco (P.), ma il di- imperocché ivi come dissi a No-
uffiziali,

stributore del denarosa cui custodia spet- mencl ATORE,con questo udi vano le suppli-
tava piuttosto aU'Jrcario, altro uffiziale che di coloro, i quali per istrada ricor-
dellas. Sede, poi chiamato Tesoriere Poti- revano al Papa, come si legge nell'Ora-
96 SAC SAC
ne Romano, che riportai in tale articolo, va un bizanzio al notaio regionario che
e terminavano le cause portate alla de- ilPapa trovava a s. Matteo in Mernlana,
cisione del Papa: notai ancora che il sac- altro bizanzio consegnando ai cantori del-
cellario col nomenclatore, come uffiziali la mensa del Papa. Nelle ordinazioni dei
maggiori del patriarchio, prende vano dal vescovi avea il saccellario particolari in-
Papai nomi di quelli che invitava aPran- combenze. L'Ordine Romano VI ^descri-
zo ( ^.),per avvisarli. Nella chiesa di Co- vendo il rito di ordinare il vescovo, dice
stantinopoli il saccellario era numerato che presosi dal Papa il pallio, sedeva chia-
nel à.° luogo del i.° ordine chiericale, il mando a se i vescovi e i preti, comandan-
quale invigilava sopra la disciplina e os- do loro ch'essi pure sedessero, mentre il
J
servanza de monasleri,con aver cura del- restante del clero stava in piedi. Quindi
le rendite. Questa carica era distinta dal- il Papa ordinava al saccellario che facesse
l'ufficio chiama to<? Saccello, perchè que- entrare la plebe della città, la quale era
sto aveva cura della carcere del patriar- per domandare il pastore. Entrata che
ca ede'monasteri delle monache; era an- questa era, Papa l'esaminava oirca le
il

che nomato Saccarius. Avverte Magri, qualità dell'eletto, e domandava il decre-


che l'ufficio di Saccellario era anche mi- to dell'elezione. Nel tempo stesso che la
nistero secolare, e l'ebbero le corti sovra- plebe lo esibiva, ordinava allo stesso sac-
ne laicali. Ed in fatti s. Gregorio I si glo- cellario che lo rileggesse,e dopo ciò ilPapa
ria d'essere di venuto saccellario de'poveri faceva entrar l'eletto. Ecco la serie de' sac-
bisognosi, perchè scrivendo a Costautina cellari, uno de' 7 uffìziali maggiori del s.

Augusta, dice: Quia sicul in Ravennae palazzo Lateranense, compilala da Gal-


partibus doniinorum pietas apudprimum letti. Nel 688 Gregorio romano da s. Ser-
exercitumltaliae Saccella riunì habetqui gio I ordinato suddiacono, promosso alla
causis supervenienlibus quolidianas ex- carica di saccellario ed alla cura della bi-
pensas facit, ita et in hac Urbe in causis blioteca^ ascese quindi al diaconato,alcar-
lalibuseorum(cioèàe\ongobai'à\)Sacccl' dinalato,enel 7 1 5 al pontificato col nome
lariusegosutn. Navd\ 9 De'parrochi\ tratta di Gregorio IL Nel 7 o Cosimo saccel-
s. 1

de'sacellari della s. Sede e de'sacellari mi- lario a'5 ottobre s'imbarcò con parecchi
nori della medesima, collegio o scuola che altri del clero di Roma, per accompagnare
avevano cura della cappella domestica del a Costantinopoli PapaCostantino.Nel 745
Papa, ed anche de' vasi sagri pontificii; che Teofanio notaro regionario e saccellario,
erano soggetti al gransacellario, una del- da s. Zac-
nel concilio di Laterano, tenuto
le 7 primarie cariche palatine. il Ma- Ma caria nella basilica di Teodoro, d'ordine
gri al vocabolo Sacellum lo spiega sac- del Papa adunanza la lettera
lesse alla s.

coccia, propriamente il tesoro della chie- di s. Bonifacio apostolo di Germania e di-


sa, il cui presidente era denominato sa- retta allo stesso s. Zaccaria, ed uno scritto
cellarius, ufficio di molta stima; di poi e dell'eretico e impostore Adalberto, pieno
più tardi comunemente il vocabolo Sa- di follie e dibestemmie, e fu scomunicalo.
cellum si prese per denotare la cappella Nel 756 Giova/mi regionario e saccella-
domestica, cioè luogo sagro. rio della s. Sede, con Giorgio vescovo, da
Dell'intervento del saccellario pontifi- Papa Stefano HI furono mandati* Pipi-
cio nelle cavalcate e funzioni solenni dei no re de* franchi, con lettera di ringrazia-
Papi, trattai a Cappelle pontificie, par- mento, per aver protetto la Chiesa e Ro-
lando degli antichi riti, ed aPnoTONOTARi ma, liberandola dalle violenze del longo-
apostolici. Questo uffiziale del i.° rango bardo Astolfo: il Papa nella lettera pregò
tra'chierici, cavalcava dietro il Papa, ri- il rea far buona accoglienza ai due nussi,

ceveva dalle sue mani la comunione, da- e prestar piena fede a quanto gli avreb-
SA C S AC 97
bcro esposto, e chiama Giovanni nostro posto, poiché avendolo Adriano I spedito
sacellario. Questi due personaggi inter- aSpo!eto,per rimuoverelldebrando dalle
vennero al sinodo di Compiegne,prestan- ostilità contro la chiesa romana,nel!o seri -

do il loro consenso a que'canoni sul ma- venie aCarloMagno,e quando a lui l'in-
trimonio che non erano soggetti a cen- viò per pregarlo di consegnare a s. Pietro
sura, non a tutti come scrisse Mabillon. il territorio di Sabina, lo enuncia Stepha-

Nel 768 Sergio figlio di Cristoforo Pn- num dudum saccellarium. Nel 775 Gre-
miceroj ne parlai a quell'articolo ed a gorio saccellario fu da Adriano spedito I

Secondicero, grado a cui pervenne. Nel a Ravenna per condurre in Roma i giu-
772 Gregorio saccellario da Adriano I fu dici delle città dell'Esarcato, e farsi pre-

spedito in Pavia a Desiderio re de'longo- stare giuramento da tutti que'popoli,


il

bardi, per indurlo a restituire le giustizie ciò che avendo impedito l'altiero Leone
di s. Pietro, a rendergli cioè quello che arcivescovo, il Papa ne fece alte doglian-
gli spettava per gli usurpati suoidomiuii. ze a Carlo Magno, anche per diverse u-
Ebbe pur commissione d'imporre nel pon- surpazioni. Nel 799 Campolo saccellario
tificio nome a Leone arcivescovo di Ra- e nipote d'Adriano I: di lui parlai a Pa-
venna ed a que'cittadini, che lasciassero squale Primicero, ed a s. Leone ITI, il
sano e salvo nella persona Paolo Afiarta quale santissimo Pontefice, essi fecero
cubiculario e superista, scoperto reo della di tutto per ucciderlo barbaramente, e
violenta morte data al detto Sergio, che poscia iniquamente calunniarono. Aven-
nel ripassare per Ravenna l'avrebbe con- do il Papa ricorso a Carlo Magno co-
dotto a Roma; ma l'arcivescovo fece uc- me Patrizio di Roma (F.), e non come
cidere l'Afiarta, onde poi pentitosi, il Pa- scrisse Muratori, che trattando della mae-
pa gli negò la sua grazia, e gli fece sapere stà e sovranità pontificia si studiò sem-
che se la vedesse al tribunale di Dio. Nel pre di darle un altro colore, perattribui-
772 Stefano nolaro regionario e saccella- re il dominio di Roma agl'imperatori da
sembra contemporaneamente al pre-
rio, lui con troppo manifesta e singolare par-
cedente, poiché Adriano I lo diresse a re zialità vagheggiati, con pregiudizio grave

Desideriocon 1' Afiarta,occultamente mal- della storica verità, gl'indegni Pasquale


vagio e amico del re, ad istigazione del e Campolo furono esiliati in Francia nel-
quale aveva ucciso Sergio e Cristoforo, al l'8oo, avendo loro salvata la vita s. Leo-
modo narrato a Primicero. La loro mis- ne III. Nell'872 Teofilatto saccellario in-
sione era per reclamare le giustizie di s. tervenne all'insigne placito tenuto nelle
Pietro,ma mentre erano in viaggio, l'ini- controversie insorte tra Monte Cassi no ed
quo Desiderio occupò Ferrara, Comac- i duchi di Gaeta con altri signori, circa

chio e Faenza, ponendo l'assedio a Ra- alcuni beni. Nel 942 Giovanni saccella-
venna. Questi avvenimenti anteriori al- rio a' 1 7 agosto si trovò presente ad un
l'altro Gregorio saccellario, Galletti li ri- atto di Leone abbate di Subiaco. Nel 963
portò dopo, per dirci che Stefano conti- Giovanni saccellario intervenne al con-
nuava nella dignità di saccellario nel 779, ciliabolo di Roma, tenuto alla presenza
allorché alla presenza di Adriano I fu ven- d'Ottone I, in cui fu deposto il legittimo
tilata la causa di Potone abbate di Vicen- Giovanni XII, ed intruso l'antipapa Leo-
za, accusato di aver sparlato della realca- ne Vili. Nel 1002 Leone saccellario fu
Francia e della nazione; onde il Pa-
sa di presente agli 8 marzo alla donazione di
pa dando conto a Carlo Magno del giu- Eufemiano senatore padre di s. Alessio,
dicato, gli scrisse ch'erasi fatto alla pre- in favore del monastero de'ss. Bonifazio
senza di diversi personaggi e di Stefano e Alessio nell'Aventino, avanti Silvestro
saccellario nostro. Dimise questi poi il li. Nel io 11 Benedetto saccellario, che
VOL. IX. 7
98 S AC SAC
dopo Benedetto Vili si sottoscrisse alla usavanOjSomigliante a quello di cui si fan •

donazione falla al monastero di s. Gre- no i sacchi, quantunque il proprio nome


gorio al Monte Celio, del fondo Cesamo- fosse della Penitenza di Gesù Cristo, ve-
ra. Nel 1 060 Pietro saccellario a'28 apri- nendo eziandio denomina ti/hzl/ diVau- '

le si sottoscrisse allo strumento, con cui i>erl,ed in IngliilteiTaZfao/ii Uo mi ni. Tut-

Nicolò II restituì al monastero di Farfa tavolta il dotto prelato confuse sacchetti i

il tolto dai figli di Crescenzio, e con que- agostiniani coi francescani del 3. "ordine
sta forinola: Ego Petrus Domini grada detti parimenti della Penitenza o Peniten-
saccellarius sanclaeaposlolicae sedis in- ti. forma dell'abito de'sac-
Si vuole che la

terfui et confirmo. Nel 1 076 Leone saccel- chetti nonpunto diversa da quello
fosse

lario sanctae sedis apostolicae fu preseti - de' Cappuccini. Il Ga rampi nelle Memo-
te a' 1 o novembre ad una donazione. Nel rie ecclesiastiche della b. Chiara, par-

1 i5i Filippo saccellario della sede apo- lando del suo abito religioso, riporta di-
stolica egiudice,a'3 marzo assolvetteGio- verse erudizioni sulla forma del sacco di
vanni economo del monastero di s. Sco- tali religiosi. L'autore de'Fioretti di s.

lastica di Subiaco, dalla restituzione d'u- Francesco ci descrive la forma del sacco,
na possessione che si pretendeva da Ot- simile appunto alla nostra d'oggidì, di-
tone Spina; nel 1 1 5*j fu presente alla per- cendodi fi*. Egidio: che si cavò l'abito, e
muta metà del castello di Monte s.
della legate le maniche e '1 cappuccio, fece del-
Giovanni, per due castelli uno diroccalo, l'abito un sacco, e pieno questo suo abito
l'altro intiero e chiamato Britti in Sabi- di noci, lo si pose in collo. 11 b. Giovanni
na. Nel voi. XV, p. 189 riportai l'offerta Buono di Mantova, vivendo santamente
fatta alla sua presenza da Ostia ad Adria- nel monastero di Brinino, come dissi nel
no IV in concistoro,per somministrazioni voi. I, p. 38, gli guadagnò de'discepoli,
1

di legna. Intervenne pure alla concessio- che cresciuti di numero ottennero da In-
ne della badessa di s. Ciriaco a Benedet- nocenzo IV, o prima, di seguire la regola
to prete d'una tenuta. Continuava nella di s. Agostino, e dal nome del loro isti-

carica a' 18 marzo


162, e contribuì per-
1 tutore furono detti Gianboniti; quindi il

chè il senato romano decidesse in favore p. Marquez nelle sue Origini defrati ere-
di detta badessa sulla chiesa di s. Nicola miti di s. Agostino, narra che un man-
e propinqua Colonna Traiana. tovano disgustato della moglie, si recò da
SACCHEGGI DI ROMA. V. Roma. s. Giovanni Buono per riceverne l'abito,

SACCHETTI e SACCHETTE. Or- il quale ignorando il suo stato glielo ac-


dine di religiosi e religiose della Penitenza cordò, ma poi conosciutolo per divina ri-
di Gesù Cristo, detti ancora del Sacco, velazione, lo licenziò, e si condusse nella
Saccari e Saccati. Molti autori parlaro- comune patria a riconciliarlo colla mo-
no di quest'ordine, ma la loro origine non glie. Dopo qualche tempo i coniugi por-

ebenconosciuta.il loro nomederivò dal- tatisi dal santo lo supplicarono ad ascri-


la veste forma di
che portavano, fatta in verli al suo ordine in qualità di oblati,
sacco, onde furono appellati fratres de onde egli li ammise nell'ordine della Pe-
sacco fratres saccorum, fratres sacci
,
nitenza, il quale era diviso in due congre-
tae, Saga de Poenitentia Christi, e le mo- gazioni, una d'uomini, l'altra di donne,
nache similmente e sorores de sacco. Mg. r che vivevano con molta ritiratezza, sen-
Huet vescovo d' A vranches dice nell'ai- za alcuna obbligazione di voti, adunan-
tichilà di Caen, che il loro abito turchi- dosi in certi oratorii per attendere in essi
no avea la figura di sacco, donde eglino all'orazione e alla meditazione. Aggiun-
trassero il loro nome, che
fanno altri lo ge il p.Marquez, che probabilmente do-
provenire dal panno dello scapolare che po la morte del b. Giovanni Buono, es-
SAC SAC 99
sendo questi penitenti cresciuti di nume in Germania e Fiandra, ma le perderono
ro, domandassero alla s. Sede la confer- nella maggior parte dopo la pubblicazio-
ma del loro istituto, e una regola che loro ne del decreto del concilio di Lione del
servisse di norma per vivere; che la lice» i 274 sotto Gregorio X, il quale soppres-
verono poi da Leone X, forse in quella se molti ordini regolari, principalmente
di s. Agostino, e che per essere slati isti- quelli mancanti di renditee che viveanodi
tuiti da s. Giovanni Buono presero il no- limosine, tranne i 4 maggiori ordini men-
me della Penitenza, facendo fabbricarci dicanti, e si pretese che i sacchetti fossero
sacchetti de'conventi,e le sacchette de'mo- compresi nella soppressione, ma di fatto

Mtflfi. Ma il p. Helyot nella Storia de- non pare. Dappoiché sembra che sussi-

gli ordini monastici e religiosi t. 3, pai*. stessero molti anni in Italia ed inVenezia;
3, cap. 20, di questo, non con-
parlando non cederono il convento di Parigi agli

viene col p. Marquez per mancanza di agostiniani che nel 1293, perla loro po-
prove. Egli quindi afferma, senza tema di vertà e decadenza; in Majorca sussiste-
errare, che l'ordine esisteva molto tem- vano nel i3oo. In Inghilterra poi vi ri-
po avanti l'unione generale degli Agosti- masero sino allo scisma di Enrico VMT,
niani eremiti (F.) fatta da AlessandroIV venendo nel regno chiamati sacchetti i

nel 1256, imperocché il Zurita negli An- Buoni Uomini. Altri crederono che Sac i

J
nali d Aragona che i sacchetti
ì
riferisce chetli ed Buoni Uomini d'Inghilterra
i

avevano un monastero a Saragozza al fossero due ordini distinti e differenti, e


lempo d'Innocenzo III, che morì nel lu- chei buoni uomini venissero fondati dal
glio 1 2 1 6; e Doutremano nella Storia di principe Riccardo, ovvero dal principe
Valenciennes , dice che vi avevano una Edmondo fratello di Enrico III- Mori-
casa molto tempo avanti il i25i, e che gia lasciò scritto, ch'egli fece fabbri-
dirigendo quelle religiose Beghine (^.), care un convento sopra Bercausted, vil-
furono pur detti frati Beghini, lì p. Mar- laggio lungi da Londra 25 miglia, dove
quez pretese che i sacchetti non entras- collocò una parte del prezioso Sangue di
sero nella ricordata unione generale de- Gesù Cristo, da lui portato d'Alemagna,
gli eremiti di s. Agostino; ma è certo che e che die al monastero de' religiosi buoni
essi mandarono de'loro religiosi all'assem- uomini, che osservavano la regola di s.

blea perciò fatta convocare dal Papa, e Agostino, e vestivano abito bigio scuro,
che alcune delle loro case furono com- somigliante a quello degli eremiti ago
prese neh' unione. Restò però la mag- stiniani, avendo per principale convento
gior parte a'sacchetti, i quali dopo que- quello d'Asheridga cominciato nel 12 5j.
sta unione ottennero da Alessandro IV Tuttavolta si apprende da Parisio, Hisf
una bolla, colla quale fu proibito ai re- Augi, sub Henr. IIIy an. 1 257, p. 637, e
ligiosi il passaggio ad altro ordine meno da Polidoro Virgilio, Angl. hist. lib. 16,
austero. In seguito fecero delle nuove fon- p. 3 12, che sacchetti ed buoni uomi-
i i

dazioni, e s. Luigi IX re di Francia, ad ni in Inghilterra formavano un solo or-


istanza della madre Bianca,ne chiamò dal- dine. Narra il primo, che nel 1257 en-
l' Italia (ove fiorirono in diversi luoghi, fra trarono in Londra de'religiosi detti^ra-
i quali Venezia, ov' ebbero convento ver- tres saceati, perchè erano vestiti di sacco,

so 3oo, di cui tratta FlaminioCorner,


il 1 i quali non erano conosciuti; e Polidoro,
Ecclesiae P'enetae), e gli stabilì a Parigi, che nel 1 257 Edmondo reduce d'Alema
a Poitiers, a Caen, ed in molte altre città gna fece fabbricare un magnifico mona-
del regno. Passarono quindi i religiosi in stero in Asheridga, da lui dotato di mol-
Inghilterra sotto Enrico III, e fecero una te rendite, e lo diedeai religiosi d'un nuo-
fondazione in Londra. Ebbero altre case vo ordine appellato de'buoni uomini, se-
i oo S A C SAC
guaci della regola di s. Agostino, che ve- i sacchetti ebbero in Parigi, non fu il solo
stivano abito turchino , della figura di che riceverono gli agostiniani nella sop-
quello de'frati eremiti. Riflette p. He-
il pressione di quest'ordine della Peniten-
lyot, che quantunque Polidoro chiamò za di Gesù Cristo o de' sacchetti ; impe-
questi religiosi buoniuomini , non può rocché Filippo V re di Francia, procu-
perciò dedursi, che non fossero chiamati rando nel reame la fondazione d'alcuni
ancora frati del sacco sul principio di lo- conventi agli agostiniani, rappresentò a
ro istituzione; e che il nome di buoni uo- Giovanni XXII, che conventi de' sac- i

mini fu loro solo dato in processo di tem- chetti di Reims, d Orleans, di Tournay
po, mentre se questi religiosi avessero erano abbandonati, onde lo supplicò a
composto due diversi ordini, Parisio lo permettere che fossero occupati dagli e-
avrebbe avvertito. I sacchetti sul princi- remiti di s. Agostino, la disposizione dei
menavano vita au-
pio di loro istituzione quali, a tenore del concilio di Lione, era
sterissima,non mangiando mai carne, né riservata alla s. Sede. Vi acconsentì il Pa-
bevendo vino ; andavano scalzi e porta- pa con bolla deli320, che indirizzò a'3
vano zoccoli.Le religiose dell'ordine,chia- vescovi di dette città, cui ordinò che s'io-
mate Sacchette, avevano anche in Parigi troducesserone'memorati conventi gli a-
un monastero nella parrocchia di s. An- gostiniani,chiamando sacchetti: de Poe- i

drea des Aris, nella strada da loro detta nitentia Jesu Christi vel de Saccis.
des Sachettes. Nel Dizionario degli ordi- SACCHETTI Giulio, Cardinale.^-
ni religiosi si legge che la congregazione trizio fiorentino, ma nato in Roma, for-

delle Agostiniane Penitenti o Convertite, nito di bella indole e di rari talenti, col-
chiamate anche le Sacchette, sotto il ti- la gentilezza e affabilità del tratto, unita
tolo di s. Maddalena, la regolò il p. Ber- ad eccellente perizia nelle leggi, si gua-
trando di Marsiglia agostiniano, colle au- dagnò la stima e l'amore di tutta la cu-
stere costituzioni del suo ordine, e che fu- riaromana. Da giovine si applicò agli stu-
rono approvate da Nicolò III e Gregorio dove l'onestà de'suoi edi-
di in Perugia,
XI. Il loro abito essere quello delle Ago- ficanti costumi comparve così limpida,
stiniane, con tonaca di grosso panno ne- che si proponeva ad esempio e norma ai
ro,dovendo incedere a piedi nudi, ad e- più provetti ; passato a Pisa conseguì la
sempiodel loro fondatore, che viveva co- laurea dottorale in quella celebre univer-
me padri del sacco. Queste vergini del-
i sità. Trasferitosi a Roma nel pontificato
la Penitenza si sparsero in molti regni, di Paolo V fu ammesso tra prelati, indi i

in Goa Parlando delle Ago-


e nelle Indie. Gregorio XV
lo inviò per vice legato a

stiniane Convertite o Penitenti (di cui pu- Bologna, dove per la sua integrità e pru-
re nel voi. XLIV, p. 236), dissi delle denza fu universalmente applaudito e a-
religiose istituite dal p. Proust, ed appel- mato. Urbano Vili, che da cardinal pre-
late anche Sacchettes. Il Garampi nelle fetto della segnatura aveva conosciuta

Memorie p. i4o, parlando delle sacchet- l'abilità e dottrina sua, nel 1623 lo pro-
te e sacchetti antichi, e de'loro abiti, dice mosse a vescovo di Gravina e nunzio al

pure che la b. Agnese da Montepulcia-


: re diSpagna Filippo IV, nella corte del
no, che nacque intorno al i268,fu posta quale e in Madrid diede chiare prove di
da fanciulla in un monastero di sagre ver- sua munificenza, liberalità e grandezza
gini,sub hahitu religionis canonicae, et di cuore; dimodoché avendo nel triennio
Aretini episcopi cura degentium s quae di sua nunziatura felicemente corrispo-
proplerscapulare, quod ex humilìlate de sto alle intenzioni del Papa, fu a' 1 9 gen-
panno saccino ferebanl, sorores de sacco naio 1 G26 creato cardinale prete assente,
ab omnibus vocabantur. Il convento che e venuto in Roma gli conferì in titolo la
SAC SAC ioi
chiesa di s. Susanna, e le protettone dei precisamente nel voi. XXII, p. 86,87 e
serviti e de' ministri degl' infermi. Nello 88, narrai l'eclatanti esclusive che ricevè
stesso giorno di sua elevazione al cardi- il cardinale pel pontificato, ne' conclavi
nalato Urbano Vili lo trasferì al vesco- per l'elezioni d' Innocenzo e Alessan- X
vato di Fano, e dipoi lo nominò legato dro VII, dal nominato re di Spagna, ol-
di Ferrara in tempi difficili e scabrosi, di tre la contrarietà d' un significante nu-
guerre e di pestilenze, e dove accolse Car- mero che seguivano il pare-
di cardiuali,

lo di Nivers duca di Mantova, fuggito da re del cardinal Egidio Carillo Albornoz


quella città ch'era venuta in potere de- spagnuolo neh.° conclave; nel 2. il car-
gl'imperiali, e lo trattò iusieme co' suoi dinal eroicamente ottenne con robusta
proporzionatamente al merito ed alla di- lettera al cardinal Mazza ri ni, che fosse ri-
gnità dell'illustre ospite. Nel medesimo tirata l'esclusiva data da Francia al car-
tempo non lasciò d'invigilare con solle- dinale Chigi, il quale quando per ciò fu
cita premura, e di munirsi colle più effi- eletto col nome di Alessandro VII, diede
caci e sagaci cautele, affinchè non pene- nello scrutinio il suo voto al cardinal Sac-
trasse in Ferrara e nel territorio il con- chetti. Questo amplissimo porporato ri-
tagioso morbo, che faceva orribile strage posò pace neh 663 in Roma, dove la
in

per l'Italia. Fu pure collegato del cardi- sua morte riscosse il lutto universale, in
nal Barberini, nipote del Papa e legato età di 76 anni non compiti, e fu sepolto
delle 3 legazioni. Per tanti gravi incari- nella chiesa nazionale di s. Giovanni dei
chi non potendo invigilare al governo di Fiorentini, nella tomba de'suoi antenati,
sua chiesa, neh 635 spontaneamente la cappella gentilizia che descrissi nel voi.
rinunziò.Divenuto legato di Bologna, ivi XXV, p. 2 1 . Cancellieri nel suo Mercato
riedificò da'fondamenti la chiesa delBuou parla della famiglia Sacchetti, del suo pa-
Gesù, e compito il triennio di quella le- lazzo e del cardinal Giulio, e lo dice tanto
gazione, fu eletto successivamente pre- ricco,che potè regalare a Urbano Vili 20
fetto delle congregazioni dell'immunità, cavalli, 3o paia di buffale, e 7000 scudi
de's. riti, del concilio, e della segnatura, in coutante. Riporta pure gli autori che
ed in quest'ultima prefettura perseverò scrissero sulla villa Sacchetti d'Ostia nel-
per ben 23 anni, e con tanto plauso e l'agro Laurentino. Il Negri nella Storia
soddisfazione di tutta la curia, che aven- degli scrittori fiorentini ,tesse un catalogo
dola dimessa neh 663 per far cosa grata esatto di alcune opere che di questo car-
ad Alessandro VII, generale fu il ramma- dinale abbiamoalla pubblica luce.Nel voi.
rico de'curiali. Già fino dah652 diven- L, p. 54 parlai di Castel Romano e al-
ne vescovo suburbicario di Frascati, ove tre signorie de' Sacchetti, e della villa, pa-
comprò la villa Rufinella, che perciò fu lazzo e chiesa edificati dal cardinale.
detta Sacchetta ,a\\enala poi al modo che SACCHETTI Urbano, Cardinale.No-
dissi nel voi. XXVII,p.164. Nel i655 bile fiorentino de'marchesi di Castel Ro-
passò al vescovato di Sabina, e si mostrò mano, naloa'i 3 maggio 1640 in Roma,
sempre costante nell'avversa fortuna e dove questa illustre famiglia erasi già na-
moderato nella prospera religioso verso
; turalizzata veramente il Marchesi nella
:

Dio, benigno, umauo e cortese col pros- Galleria dell'onore 1. 1 p. 38 sparlan- ,

simo, facilissimo ad ammettere chiunque do de'Saccheltijdice che questa chiaris-


iiU'udienza,e liberale co'miserabili,distri- sima progenie, originaria di Roma, fiorì
buendo con estrema segretezza generose con egual gloria in Toscana e nel regno
elemosine alle famiglie povere e vergo- di Napoli. Il più antico ornamento che
gnose ed ai curiali perseguitati dall'av- iti lei si trovi è il fiorentino Andrea, che
versa fortuna. All' articolo Esclusiva, e morì ueho4o vescovo Varadiensc. A vel-
1 02 S A. C SAC
lino Sacchetto fu gian giustiziere nel re- go s. Sepolcro. Intervenne ue'conela vi per
gnodi Napoli, dei normanno Ruggiero re Alessandro VIII, Innocenzo XII e Cle-
delle due Sicilie, cioè capitano generale mente XI, morendo in Roma a'6 aprile
delle armi terrestri, barone d'Àlessano, 1 7o5, d'anni 65, e fu sepolto nella chie-
Cogia ed altre signorie; nel 1 173 Gu- sa di s.Giovanni de' fiorentini, presso il

glielmo li confermò i diversi feudi e pri- Palazzo Sacchetli^F^neWa. eappella gen-


vilegi ottenuti dai Sacchetti da diversi tilizia del ss. Crocefisso.
suoi predecessori. Nelle prelature fiori- SACCO, Saccus. Vocabolo ebraico che
rono Ottone nel 12 38 patriarca d'Anlio* passò quasi in tutte le lingue; oltre però
chia, due vescovi di Melfi, un vescovo di al suo significato comune, prendesi anche
Volterra. 11 ramo di Toscana ebbe 8 gon- per abito de' Conffatti o Confratelli o
falonieri , egregi capitani e cavalieri a : Fratelli (F.) delle A rciconfralernite 3 del-
Foriere maggiore del Papa parlai del- ie Fraterniteo Confraternite, e de' Soda-
l'odierno, olti e quanto dissi nel voi. LUI, Uii(fr.) : alcune di queste pie istituzioni
p.204, e del virtuoso suo geuitore. Ri- non vestouo sacco. Contrassegno di pe-
tornando a Urbano, egli era nipote del nitenza e di dolore. Veste sagra usata dai
celebre precedente cardinal Giulio ; ap- greci. Dell'ordine del Sacco furono delti
plicossi allo studio della giurisprudenza i Sacchetti (F.) t dal sacco che i religiosi
e della storia, e all'acquisto di moltepli- portavano in segno di penitenza , ed era
ce e svariata letteratura, a cui diede mag- l'ordineanche detto dellaPenitenza. Sac-
giore risalto per mezzo d'un viaggio che co fu detto in significato di borsa, e don-
intraprese per tutta 1' Europa dopo il , de derivò il vocabolo di Saccellario (f^.)-
quale ottenne la laurea di dottore nell'u- Parlerò de' sacchi de'confratri,di quelli
niversità di Pisa.Ritornatoin Roma, fu di penitenza, del sacco de' greci. I sacchi
ascritto tra i protouotari apostolici, e fat- de'confratri delle nominate pie unioni e
toprima presidente della camera, poi a di vote congregazioni, sono ordinariamen-
mezzo del cardinal zio chierico della me- te di tela bianca, nera, rossa , turchina,
desima, e commissario generale delle ar- bigia e di altri colori , o di altri drappi
mi, e finalmente uditore generale della più o meno Yarciconfralenti te e
grossi :

slessa camera apostolica. Innocenzo XI il confraternite che gli adottarono più ruvi-
i.° settembre! 681 lo creò diacono car- di, furono denominate de* Sacconi. Sono
dinale di s. Nicolò in Carcere, e passato con maniche della
abiti piuttosto larghi,
all'ordine de'preti, ebbe in titolo la chie- forma deWesoltane, con cappucci, e gene-
sa di s. Bernal do alle Terme, e nel i683 ralmentehaunoaggiuntelewiozze/fcsulle
vescovo di Viterbo. Ivi celebrato il sino- quali si pongono gli stemmi ole immagini
do, visitata la diocesi, e comparliti insi- de'santi patroni de'sodalizi, della B. Ver-
gni benefizi alla chiesa, per cagione del- gine, o i simboli delle persone divine della
le indisposizioni da cui era travagliato ss. Trinità. Si sogliouo cingere i confratri
fu costretto a rinunziare il vescovato nel con cordone e fiocchi, che sovrappongono
1700 a Innocenzo XII, che gli accordò al medesimo sacco, quali cordoni e fioc-
i

2000 scudi di pensione. Il cardinale fu chi sono del medesimo colore de'saechi o
pure abbate delle abbazie nullius di Ga- d'altri, ovvero con cinture di cuoio o di

leata, e di s. Maria dell'Isola, in cui nel corda. Anticamente da tale cintura sole-
1682 celebrò il sinodo diocesano, il qua- vano appendervi \aDisciplina penitenzia-
le fu dato alle stampe nell'anno seguen- le ed i Flagelli (F.) per flagellarsi e disci-
te : queste due abbazie nel 1784 furono plinarsi, religiosa mortificazione quasi co-
soppresse da Pio VI , ed unite una alla mune incerti tempi, ed ancora in uso in al-
chiesa di Bei t'inoro, l'altra a quella diEor- cuna confraternita, per cui sitlalle uuio-
SAC SAC io3
ni furono nominate Penitenti, Dìsciplì- tura stessa dell'uomo, quindi parla delle
natitit Battuti, Flagellanti, come notai in moderne associazioni, di quelle inventa-
tanti articoli.Dal diarista romano Gigli le per interesse, l'associazione nella ma-
apprendo, che Urbano Vili nel 1629 teria e peggio. « Ciò che si cerca con tan -

proibì alle confraternite di andare nella ta fatica e inutilmente , la religione da

settimana santa, come uel giovedì e ve- lungo tempo l'avea inventato da lungo :

nerdì santo, di notte a s. Pietro, ove si so- tempo essa aveva operato, nella maniera
leva loro mostrare la s. Lancia, il Follo tutta sua propria, di cui sola possiede il

santo, e la ss. Croce, ma solo permise che segreto, il riavvicinamento e l'unione, che
v'incedessero di giorno. Tuttavolta nel fa che tutti divengano come uusolo: es-
giovedì santo del 1647 si portò di notte sa aveva operato questo riavvicinamen-
a s. Pietro l'arciconfraternita di s. Mar- to, come si addice a nature intelligenti

cellocon solenne processione, e vi anda- per via del cuore, dello spirito, della ca-
rono alcuni cardinali; ma con questa dif rità, della comunione di fede, di speran-
fetenza, che mentre prima vi andavano za e di preghiera ". Viene quindi a mo-
incogniti con sacco e cappello nero, que- strare, come il medesimo sacco, di cui si
sta volta portarono i cappelli rossi, tan- rivestono i confratelli, senza distinzione di
to che erano da tutti conosciuti. Leggo grado , esprime l' eguaglianza innanzi a
in una pastorale dell'attuale arcivescovo Dio;il nomedi confratello ricorda lamu
d'Avignone mg. r Debelay del 85 1, sul- 1 tua affezione e dovere di soccorso ; il
il

le confraternite: « Tra tutte le consola- titolo di penitente esprime la condizione

zioni, che ci consolarono il cuore a mez- dell'uomo quaggiù,e insegna a immolar-


zo le tribolazioni, onde la malizia de'tera- ci, aspettando una vita migliore. Eccole

pi affligge il pastorale zelo, noi contam- idee che ricordano le coufi a terni te. Esor-
mo sempre la fortuna di veder sussistere ta i confratelli a mostrarsi degni de'segui
in questa bella diocesi le confraternite (fra di pietà che rivestono, e di avviarsi ver-
leprime istituzioni di esse certamente , so lo spirito della fondazione delle con-
deve riguardarsi Avignone e sua dioce- fraternite, e praticarne le divozioni.
si), che la fede de* vostri padri avea fon- Il sacco fu contrassegno di dolore, di
date. In un' epoca diuomini delirio, gli Penitenza, e dì Lutto (/^.) dopo la mor-
che non amano capire, perchè non ama- te de'parenti piti prossimi. Fu veste u-
no bene operare, spregiano le varie asso- sata nelle grandi calamità, ed abbiamo
ciazioni de'penitenti ridouod'un risodi
: nella sagra Scrittura, che del sacco si ci

compassione alla vista de'simboli di pe- gevano le reni ne'lempi di penitenza e di


nitenza e delle ceremonie proprie a que- afflizione: al contrario nell'allegrezza si

ste associazioni. Que'segni esteriori, quel- toglieva il sacco da dosso e laceravasi. I

l'abito severo hanno un senso troppo al- profeti erano ordinariamente vestiti di
to per essere sentito da intelligenze, che sacco; e Baruch dice che il sacco era uti
allontanarono loro pensieri dal
i cielo. Ma abito col quale si vestivano le personedab-
noi cristiani, noi che conservammo le bene quando pregavano. F. Gio. Gorino,
sante e sublimi tradizioni del passato, glo- in Ada ss. falsi t. 4,p- 666, racconta di

riamoci di ciò che confonde i pretesi spi- s. Pietro da Foligno, che vilissimo et de-
riti forti : siamo fieri di conservare viven- spectissimo induebatur vestimento, de
ti e operose quelle confraternite che al- panno siquidem canepino, grossissimo ,
trove non sono più che uuariminiscenza, asperrimo, atque durissimo. Ejus vesti-
che altrove sono cadute; dove cioè si spen- menti forma nonnisi quidam saccusve-
se il vigore della fede antica ". Accenna ridice dici potestj cum nec manicasha-
come l'associarsi col prossimo è nella na- beat, nec gironcs, nec capitellos, atque
io4 SAC SAC
bottones, ncc vanitas aliqua in ipso ve- colla pianeta. E' come la nostra dalma-

stitu aliquo modo appartbatj sed quas- tica diaconale, ma un poco più lunga e
dam habebat fenestrulas f per quas bra- più larga, e affibbiata ne'fìanchi, o come
chia submillens et manus , sic tali tu- riferisce il p. Bonanni, si uniscono le par-
nica, quia potius , ut magis proprie lo- ti di esso sacco ne'lati con bottoni ocou
quar, tali sacco smini corpus tegebat , nastri. Fu poi adoperata nella messa in
ut ab omnibus quasi fatuusputaretur. In luogo della pianeta, dai soli patriarchi
hoc in semetipso repraesentas album ve- e metropoliti. Inoltre la portava anche
stimentum quo Christo ab Herode ve- l'imperatore d'oriente nelle più soleuni
stitusfuil. Anticamente il Sacco benedet- feste.Non si dovrebbeadoperare nel tem-
to era una veste che da vasi ai Penitenti po quaresimale, e Demetrio Cabasila di-
(/'.) pubblici nella primitiva Chiesa, e se chiarò solamente doversi usare 3 volte
ne fece menzione in diversi concilii. In se- l'anno, cioè nella Pasqua, Natale e Pen-
guito si chiamò sacco benedetto una ve- tecoste.Sebbene adopera vasi ne' tempi dei
ste usata in certi luoghi dall' inquisizione digiuni, e uelle memorie de'morti, ma di
per i colpevoli, la quale consisteva in una colore rosso, tenuto dai greci per segno
specie di dalmatica^ o di gran scapolare di lutto. Laonde, essendo la tonaca dia-
di tela gialla o grigia. Coloro quali non
i e- conale di color bianco, la sogliouo por-
rano abbastanza colpevoli per essere con- tare rossa nel tempo quaresimale, tranne
dannati alla morte, uè allatto innocenti la festa dell'Annunziala, la domenica del-

per essere assolti, erano vestiti di un sac- le Palme, ed il sabbato santo, ne' quali
co benedetto, chiamato anche Sambenito y giorni dev'essere bianca, conforme l'or-
di color giallo, con una gran croce rossa dinario. Il sacco, secondo BaIsamone,De*
di s. Andrea, davanti e di dietro, come privileg. Patriarchi significa la vestecon-
narra Dellon, Inquisizione di Goa. A Ci- tumeliosa di Cristo, il quale scrittore in-
licio parlai di questa ruvidissima e pe- segna, che il detto sacco deve adoperar-
nitente veste, in forma di sacco. Nel voi. si dai soli patriarchi per cui fu tenuto
,

LVII, p. 99 ricordai, che i primitivi cri- abuso l'adozione che ne fecero i metropo-
si vestivano di cilicio e spiravano
stiani litani greci, adoperando tutti il sacco. Il
r
p. Bonanni, La gerarchia ecclesiastica,
-
sullaCenere (? .)j che il cilicio si vestì in
tempo di Digiuno (F.) per penitenza pub- p. 3i5, nel descrivere il sacco, riportan-
blica, e della Litania(F.). Ivi pure par- done la figuraornata di molte croci, av-
lai costume di vestirei moribondi con
del verte che per privilegio lo possono usare
abiti religiosi, od cadaveri, e con tali a-
i anche alcuni vescovi, e quando questo si
biti seppellirsi, donde originò il costume usa non si adopera {^pianeta. Aggiunge
di vestirei cadaveri de'coufratri col sacco i pregi di questa veste, gli autori che uè

del sodalizio cui appartengono. Si ponno trattarono, e che ordinariamente era pur-
vedere i citati articoli, Disciplina peni- purea o di color violaceo. Che quando si
tenziale, Flagellazione e altri relativi. usa il sacco, si adopera pure la corona os-
Gli eretici Saccofori(V.) vestivano il sac- sia mitra tonda in forma di corona, di-

co per affettazione penitente. visa in 4 parli, fregiate da croci. Il sacco


Del sacco, veste sagra usata dalla chie- si assume sul camice. Nel voi. XXXII, p.

sa greca, il Magri nella Notizia dei vocab. i47>parlandode'sagri paramenti de'gre-


eccles., diceche se ne fa inventore s. Gio- ci, con altre autorità chiamai questo sac-

vanni Crisostomo, che però si suole di- co tunicella, e rappresentare il sacco di


pingere colla medesima, essendo tale a- scherno posto al Redentore nella sua pas-
bito il piùcomodo all'esercizio del predi- sione.
care, il quale ministero i greci esercitano SACCOFORI o PORTA-SACCO
SAC SAC io5
Saccophori.Ei etici ch'erano un ramo dei all'amala sua solitudine; ma non potè
Stralici o Enei -alici (F.) , perchè cuo- giungere finoal monastero,poichè la mor-
privansi con un Sacco , ed affettavano te troncò la santa sua vita per istrada.

grandissima penitenza e mortificazione, Egli fu seppellito a Calabre, donde il suo


occultando sotto questo abito una con- corpo fu trasferito a Sarlat, sotto il regno
dotta sregolalissima. Di questi eretici fa di Carlomaguo, e si venera ancora nella
menzione s. Basilio, e l'imperatore Teo- cattedraledi questa città. Celebrasi la sua
dosio in una legge li condannò unita* festa a'5 di maggio.
mente ai manichei. Fu dato altresì il no- SACERDOTE o PRETE, Sacerdos,
me di saccofori ai Messalia ni, agii Apo- Presbyter. Quegli che è dedicato a Dio
stolici, ai Flagellanti discepoli di Rai- per amministrare le cose sagre, ed eser-
nerio eremi la, perchè vestivausidi sacco citare le funzioni del Cullo (P'.) divino,
quando comparivano in pubblico. La il ministro àe\V Altare {V) e del Sagri-
Chiesa, che conobbe la loro ipocrisia, non fìzio (F.) } il ministro del Signore, uomo
esitò a condannare questo vano apparato sagro, sublime dignità che gli angeli a-
di mortillcazioue, da cui il popolo troppo dorano e uomini non rispettano ab-
gli

fàcilmente si lascia prendere. bastanza. Non


vi è nazione conosciuta o

SACERDOTE (s.), vescovo di Lione. ne'primi tempi, o negli ultimi secoli, che
Intervenne nel 549 al concilio d'Orleans, non abbia avuto una Religione (^'.), e
il quale difese la fede contro gli errori di per conseguenza de'sacerdoti : lo stato pe-

JNestorio e diEutiche ; anzi si crede che rò e le funzioni de'sacerdoti furono dif-


presiedesse a questo concilio. Poco dopo ferenti nellediverse religioni o vere o fal-

si recò a Parigi, ed ivi fu colto dalla ma- se, come dirò in fine dell'articolo Sacer-
lattia di cui morì. Il re Childeberto, che dozio, parlando de' sacerdoti degli ebrei
aveva gran venerazione per lui, andò a e de'sacerdoti idolatri delle altre nazio-
visitarlo, e il santo vescovo gli domandò ui; e come non vi può essere religione
per successore Nicezio suo nipote, il che senza sacerdote, così non vi può essere
gli venne promesso. S. Sacerdote è nomi- sacerdote senza il Sagrifizio. Il venera-
nato nel martirologio romano ai 12 set- bile nome di sacerdote, per l' eccellen-
tembre, e in tal giorno se ne celebra la za de'suoi ministeri, ne'primi secoli del-
festa a Lione, dove sembra che il suo cor- la Chiesa, al dire di Piazza nella Gerar-
po fosse trasportato da Parigi. chia cardinalizia, uon fu comunemen-
SACERDOTE (s.), vescovo di Limo- te usato, per discostarsi dal superstizioso
ges. Nacque borgo di Calabre, posto
nel sacerdozio de'genlili, onde fu più usato
tra ilPeiigord e Quercy, d'illustre fami- il titolo e vocabolo di prete, quantunque
glia di Bordeaux. Labano suo padre lo fossero insigniti di tal nobile carattere.
pose sotto la disciplina di s. Capevano Quindi dal cospicuo nome della primi-
vescovo di Cahors, il quale lo istruì nella tiva Chiesa si continuarono a chiamare i
pietà e ordinò diacono. Egli si ritirò in Cardinali (P\) dell'ordine sacerdotale,
appresso nei monastero di Calabre odi primati e primizie dell'antico e odierno
Calviac,e 7 anni dopo fu promosso al sa- clero. Aggiunge che Presbyier significa
cerdozio, e rivestito della dignità di ab- seniore, maggiore, per l' inerente onore
bate. Meritò di essere innalzato alla sede e dignità del grado : egli è il prete anche
episcopale di Li moges,su cui fece rispleu- per l'etimologia del nome, disse s. Grego -

dere le sue virtù. Credesi che abbia go- rio I, Quasi praebens iter, cioè quasi una
vernato quella chiesa dall'anno 71 1 fino guida di questa nostra peregrinazione al-
al 720. Sentendo poi avvicinarsi il ter- la celeste Gerusalemme. Si legge nt\YA-
mine de'suoi giorni, si risolse di ritornare pocalisse, !.4> i ministri del Siguore,os.
ioG SAC SAC
sia i sacerdoti, sono gli angeli della terra grandezza de* ministeri del tutto divini,
e gli assistenti che stanno intorno al suo che in virtù di tal carattere validamen-
trono, ov'egli siede quaggiù tra noi, co- te adempiono. Abbiamoin s. Luca, o, 6: 1 1

me i stanno intorno a quel-


sette spiriti Chi voi disprezza, disprezza me, e chi di-
lo su cui è assiso su in cielo. In questa sprezza me , colui disprezza che mi ha
eccelsa funzione rendono a lui, in nome mandato. Neil' epistola di s. Ignazio ad
di tutto il genere umano, un omaggio Sinirnenses è detto : II sacerdozio è l'a-
continuo di adorazione, di rendimen- pice di tutti i beni. Chi.disonora i sacer-
to di grazie, di laude e di amore. Qua- doti, disonora Iddio eil Signore Gesù Cri-

leventura e quale gloria non torna loro sto, primogenito di ogni creatura. Il dot-
da questo elevato uffizio Beati, dice il ! tore s. Agostino nel sermone 37 ad Fra-
Profeta nel salmo 83, quelli che abitano tres esclama Oh veneranda dignità dei
;

nella vostra casa,o Signore; essi vi lode- sacerdoti, nelle mani de'quali, come nel-
ranno per tutti i secoli deisecoli.l sacerdo- l'utero della Vergine, s'incarna il Figlio
ti sono eziandio mediatori tra Dio e i po- di Dio... Sopra questo tanto insigne pri-
poli, e loro avvocati presso di lui, poiché vilegio stupisce il cieLo, è sopraffatta la
sono deputati da Dio medesimo, e posti terra, intimorito l'uomo, inorridito l'in-

ad offrire i loro voti alla sua sovrana mae- ferno, sorpresa la stessa angelica eccellen-
stà, a rappresentare i loro bisogni spiri- za. Disse s. Marco, 2, 5,6 Figlio ti sono
;

tuali, e corporali temporali, e ad attrar- rimessi i peccati .... Chi può rimettere i

re sopra di essi i doni della sua grazia, peccati fuorché il solo Dio? L'utilità poi
11 ciotto vescovo Bronzuoli, nelle Istitu- grandissima, che reca al pubblico il sa-
zioni cattoliche, parlando della dignità e cerdozio cristiano, gli dà un più forte di-
del rispetto Sacerdozio (^.),
dovuto al ritto alla estimazione, al rispetto, alla gra-
dice che quella stessa natura la quale sve- titudine della società. Sono i ministri del-
glia il sentimento di adorare Iddio, ec- l'altare che per debito del proprio carat-
cita parimenti il rispetto e la venerazio- tere procurano la istruzione degl'igno-
ne per coloro che più direttamente gli ranti, il ravvedimento de'traviati, il con-

«-ippartengono. Le testimonianze di Pla- forto agli afflitti, la diminuzione de' mi-


tone, De Regno lib. 6; di Plauto, fri Ru- sfatti, la riconciliazione de'nemici, il ter-
deus atto 3, se. v; di Cicerone, De legibus mine di que'lunghi litigi, che scompon-
lib. 2; e quelle che con tutta sicurezza gono e depauperano le famiglie. Gli or-
si rilevano da Esdra, lib. 1,7, 2/£, pale- fani nel loro abbandono, gl'indigenti nel-
sano abbastanza qual rispetto gl'idolatri la loro miseria, l'infermo al letto di mor-
medesimi avessero pe'loro sacerdoti, ed te, il delinquente uel fondo delle carceri,
anche talvolta per l'ordine de'leviti. Le il condannato sul palco dell'estremo sup-
sagre pagine poi sono piene di documen- plizio, non trovano forse nel sacerdote l'a-
ti dimostrativi di quant' onore, di qua- silo, la consolazione, il sollievo ? Qual è
li esenzioni e privilegi godesse la tribù e l'altra classe di cittadini, che sia in tante
la famiglia destinata al servizio del Ta- e sì diverse manierea tutti indistintamen-
bernacolo e del Tempio, essendo statolo te così benefica? Che dalle fascie fino al-
stesso vero Dio, che avea insegnato al po- la tomba occupi a prò de' suoi simili
si

polo questo dovere. I sacerdoti però del- in cose di tanta importanza? Uno sguar-
la nuova alleanza meritano incompara- do spassionato che diasi alla storia di tut-
bilmente più venerazione, per l'eccellen- ti i secoli, ci convince abbastanza degl'in-
za ineffabile del carattere, che gli associa finiti servigi di massimo valore resi in
e gli costituisce una cosa medesima col tutti i tempi dal clero alla società; laon-

sacerdote eterno Gesù Cristo , e per la de è d'uopo concludere con Mandeville,


SAC SAC 107
non troppo amico del clero : Pensées lì- di loro, di abbracciare uno stato cui non
vres sur la Religion. » Che un ecclesia- sentivano inclinazione, la licenza e la cor-
stico, il quale soddisfaccia al suo dove- ruzione di quel mondo perverso, che do-
re, ha un diritto incontrastabile alla sti- po averli a se attratti li condanna e li di-
ma, alla gratitudine di tutta la uazione, sprezza?Ma sia ancheche disordini di al- i

e niuu altro può pretenderlo a più giu- cuni del clero non si possano in verun mo-
sto titolo , giacche non vi è impiego gè- do difendere che per questo ? Iddio gli
;

neralmenle più utile". Mai ministri del- ha sempre permessi, soggiunge l'egregio
l'altare non sono buoni, ne adempiono vescovo, perchè meglio che con impedire
i loro propri doveri, dal che non emer- le tenebre, Ei manifesta la sua potenza
gerebbe l'utilità pubblica di sopra accen- e sapienza, col trarre dalle tenebre la lu-
nata. Ecco la querela, dice 1' encomiato ce : la religione, la chiesa non li favorisce
mg. 1 Bronzuoli, in parte esagerata, in
*
certamente, anzi altamente li condanna,
parte vera, ma non mai bastante a stabi- e fa loro sapere che qualora non si con-
lire un che ragionevole contro il rispet- vertano e non riparinogli scandali, gli a-
to e la venerazione dovuta al sacerdozio; spetta un inferno incomparabilmente più
querela che di continuo viene ripetuta, e penoso di quello di chiunque altro, e che
sulla quale è di tutta necessità il preve- senza misericordia saranno più severa-
nire i creduli e precipuamente la cri- mente trattati, proporzionatamente alla
stiana gioventù. Siccome il principal do- dignità e ai doveri, che loro competeva-
vere de'ministri dell'altare è di combat- no. Ma se vi sono stati e vi sono degli ec-
tere il vizio e la incredulità, dal che ri- clesiastici viziosi ? moltissimi però sono sta-
sultano i vantaggi più stimabili pel ben ti e sono tuttora, perchè Iddio non ha
essere pubblico e privalo, è troppo natu- mai lasciato di far trionfare laChiesa sua,
rale che abbiano tanti nemici, quanti so- i morigerati, i saggi, zelanti, quelli che
i

no i. viziosi e gl'increduli di professione: sentono 1' importanza de' loro doveri, e


e non riuscendo questi a rendere ineffi- che a costo di qualunque privazione ri-
cace lo zelo degli ecclesiastici, se non con levante e sagrifizio penoso gli adempio-

screditarli, avvilirli e renderli odiosi alla no, oltre quelli di santa vita. Questi però
società, profittano assai volonlieri de'di- non sono i più conosciuti dalla gente del
fetti di alcuni di loro, li esagerano grande- mondo, mentre appunto perchè sono co-
mente, propalano quanto possono, e li
li sì, fuggono le scorrette società, le licen-
coloriscono colle più perfide tinte. Si ag- ziose conversazioni; ma quando si vuole
giungono a questo le private passioni, l'in- affidaread alcuno un affare d'importan-
vidia, la vendetta , il genio malevolo di za, che si brami di vederlo per interesse
denigrare si nega però
l'altrui fama. Non proprio condotto a buon fine, allora que-
che non vi siano stati e che non vi siano sti si cercano e si ritrovano facilmente.
veramente de'disordini in alcune persone Ora consente forse la buona logica, che
del clero : e come potrebbero non essere, si attribuiscano ad un intero ceto i difet-
se i ministri dell'altare sono uomini? se ti propri solo di alcuni individui? E' egli
non ostante l'eminente carattere, che in giusto l'avere a vile un'intiera classe dì
alcune azioni li pareggia con Dio, non la- persone per ministero, per dottrina, per
sciano di esser formati della carne di A- fraterna carità sommamente rispettabile,
dumo peccatore? Ma alla esistenza di que- perchè le azioni di alcune souospregievo-
sti disordini quante volte contribuisce la li e detestabili? E' egli ragionevole il far
miseria, in cui si lascia una gran parte de- dipendere dal carattere, di cui questa clas-

gli ecclesiastici, la barbara violenza fat- se è insignita, i vizi che sono reffetto del-
ta ai giovani, da chi avea autorità sopra la fragilità o della malizia dell'umancuo-
io8 SAG SAC
re. Arroge quanto dichiarai a Papa. Si' ro si dicevauo Consacerdoles,e solo ver-
legge nel Manzoni, Morale cattolica,cap. so T Vili secolo si cominciò di rado dai
8,§3.«I1 mondo che si lamenta de'cat- vescovi dire Consacerdos al prete , ma
tivi preti, guarderà dunque buoni con i questi non può chiamare così il vescovo;
venerazione e con riconoscenza in ogni : anche oggidì la Chiesa chiama il vescovo
ministro zelante, umile e disinteressato Sacerdos, e nella liturgia non dà questo
vedrà un uomo grande; si ricorderà con nome ai santi preti, ma ai soli santi ve-
tenerezza e con meraviglia quegli euro- scovi. Tuttavolta sacerdoti furono chia-
pei, che scorrono i deserti dell' America, mati Diaconi (F.) e resto del Clero (V.)
i :

per parlare di Dio ai selvaggi : all'udire fu detto anche de'laici, ma con diverso

la fine di que' soldati di Cristo, che an- senso e largo significato. Fu preso da s.

dati alla Cina per predicarvi Gesù, senza Cipriano per indicare i cristiani cresima-
una speranza terrena, vi hanno recente- ti e unti con
chiamandoli sa -
l'olio santo,

mente subito il martirio, il mondo se ne cerdoti di santimonia Ordinati a Deo :

glorierà, come fa di tutti quelli che sprez - santimoniae Sacerdotcs. Chiamasi il mi-
zano la vita per un nobile fine. Se non nistro de'sagri altari Sacerdote, che tol-
lo fa, se deride quelli che non può cen- tane dal suo vocabolo latino l'etimologia,
surare, se li dimentica o li chiama intel- dicono Magri ePiazza,significa Sacerdos,
letti deboli, miseri, pregiudicati, si può cioè dans sacra, dos sacra _, sacer dux et

credere che il mondo odii non difetti i sacra docens, i quali significati tutti de-
de' ministri, ma il ministero ". V. Mis- vono con venire a grado così eminente nel
sionario. la Chiesa; dovendo il sacerdote essere san-
Magri nella Notizia de 'vocaboli ecciti' to, perchè distribuisce le cose sante; es-
slastici, alla voce Presbytcr, prete o sa- sere ricco di virtù, che devono formare
cerdote della nuova legge, dice che signi- il suo più ricco patrimonio perchè ha ,

fica il più vecchio, dovendo il sacerdote nelle mani le cose più preziose della s.

essere maturo, non tanto di anni, quanto religione;guida de'popoli, essendo a que •

di senno, di prudenza e di costumi. Ter- sto stato costituito da Dio; maestro con
tulliano si servi di questo vocabolo per l'esempio e con la dottrina della perfe-
denotare un vecchio di età, ragionando zione evangelica; luce e luminare de' fe-
de' vecchioni dell'Apocalisse. Alcune vol- deli. Costantino I imperatore per signifi-
te questa voce significa il Vescovo {V.), care la protezione efficace che dar voleva
come scrive s. Paolo al discepolo Tito: alla Chiesa,disse di voler fare da vesco vo
Ut constituas per singulas civilates Pre- esteriore. Prima di lui s. Pietro disse ai
shyleros , sicut ego praecepi ubi. Cosi fedeli : Vos autem genus eleclum, reg ale
intendono questo passo i ss. Girolamo e sacerdotium , la cui spiegazione è fatta
Ambrogio, come si raccogliedalle seguen- da tutti i sagri espositori. Nell'Apocalis-
ti parole: OportetEpiscopiunirreprehen- se sta scritto parimenti : Fecisti nos Deo
sibilem esse. Ed assai più chiaramente nostro regnimi, etsacerdotes Deo. In que-
si conferma questo dalle parole di s.Pie- sto senso s. Agostino chiamò vescovi i
tro Presbyteros in vobis precor Coni-
: buoni padri di famiglia. Ognuno vede
presbyter. Riferisce Berlendi, Ddleobla- quindi, che questo non è il sacerdozio nel
zio ii all'altare, p. 265, che col titolo di senso proprio e vero. Il vescovato è la

Presbytero anticamente si designava il sorgente del sacerdozio, ed è il sacerdo-


Parroco (V.) della chiesa, e ne riporta zio maggiore, dal quale deriva il minore
diversi esempi. Nardi, De'parrochi, pro- o sia il presbiterato, che fra gli ordini sa-
va che anticamente Sacerdoti nou erano gri occupa il i.° raugo. Ne' primi secoli
appellati i preti, ma i vescovi} che Ira lo- dunque non si trova dato il nome di sa-
SAC SAC 09 1

cerdole, che al solo vescovo, chiaman- Nell'antichità vi furono i Preti Mis sale
dosi gli altri semplicemente presbiterio o Missi o Missatici, i quali d'ordine del
preti. In progresso sino a'nostri giorni, i vescovo visitavano le diocesi, scomunica-
furono chiamati sacerdote* se'
preti tutti vano, facevano da vicari alla campagna,
emidi ordini s , che giansenisti dolosa-
i avevano varie attribuzioni, anche sui pre-
mente trasportano ad un falso pastorato ti e chiese rurali. Dopo 1'
abolizione dei
di 2. ordine , e sacerdotes minores. In corepiscopi , ne vennero i decani, i detti

queste sole persone ed in questi rigorosi missi, gli arcidiaconi minori, i vicari fo-
termini, cioè nel vescovo e ne'preti, sta il ranei. 11 Vettori nel Fiorino d'oro, par-
sacerdozio maggiore e minore. Abbiamo lando del sacerdote, nome proprio e titolo
nella Novellai^ i,cap. 2, aver l'impera- di grado, dice che si legge il titolodimze-

tore Giustiniano I riconosciuto in Gio- randissimo Sacerdote in una iscrizione


vanni li Papa del 532 il primo di tutti i greca del tempo diCaracalla presso lo Spo
sacerdoti. Riferisce Rinaldi all'anno 649, nio, convertitolo nome proprio nella per-
n.°i4, parlando della confessione di fede sona di Quinto Claudio Sacerdote, che fu
fatta in Roma mona-
dagli abbati, preti e console nel 911 di Roma e 1 58 dell'era
ci nominarono s.Marti-
greci,nel cui titolo cristiana. Diversi esempi, che i preti tal-

nol Papa Sacerdote de* Sacerdoti, Padre volta anticamente furono chiamati vesco-
de'Padri,e tre volte BeatissimoAn diversi vi, li riporta Cancellieri nella Lettera sul
monumenti il Papa(V.) è chiamato Som- titolo di Don. Ivi nota quando ai sacer-
r
mo sacerdote, cosi il vescovo. Ne'primi 4 doti fu dato il titolo di Don(F .): a loro
secoli della Chiesa la ^avoìaSacerdotes fu compete pur quello di Reverendo (F.).
propria del vescovo,e non mai attribuita al Ma non consente l'uso, ne vuole ragione,
prete, Presbyter.Cìò avvenne perchèil ve- che il nome distintivo delle classi supe-
scovo faceva da se tutte le funzioni vesco- riori si adatti alle inferiori. Sotto i nomi
vili e le presbiterali ancora, commetten- generici di Chierico o Ecclesiastico (/'.)
do quando a lui piaceva ai preti qualche si comprendono anche i sacerdoti, ma non
cosa del ministero per cui si chiamava
,
perciò sono sacerdoti i semplici chierici.
soltanto sacerdote colui che solo comu- F. Gerarchia ecclesiastica. Notò Piazza
nemente esercitava il sacerdozio, o sia gli che divenuto il nome di sacerdote comu-
atti sacerdotali. Quando crebbe il nume- ne a tutto il clero, cardinali preti con que- i

ro de'fedeli, allora la necessità costrinse sto titolo cospicuo continuarono a chia-


i vescovi a sciogliere in qualche parte la marsi, come scelti a ministra re,distribuii e
podestà legata dell'ordine decreti, sem- e godere, cornei più degni e qualificati dal
pre però in tuttodipendenle dalla volon- grado e da! merito, il patrimonio della
tà de' vescovi non fu meraviglia, che
; e Chiesa. APresbitero oPresbiterio rimar-
si cominciò a nominare Sacerdotes pre- i cai che questo vocabolo, oltre il significare
ti, quali cominciavano con frequenza ad
i la dignità sacerdotale, Presbyler, sebbene
esercitare funzioni sacerdotali che sono , ne'primi secoli il solo vescovo sia chiamato
sempre proprie del vescovo , che prima Sacerdote espr\me ancora altre cose,fra le
y

esclusivamente l'esercitava. Da Dio ven- quali il luogo proprio de'sacerdoti mChie-


gonoi preti per l'ordinazione, dal vescovo sa(F.), la casa a questa propinqua per al-
per l'esercizio, per cui non sono eh e coo- loggiare quelli chel'uffizianoeil parroco,
peratori del vescovo, suoi discepoli. Co- I il senato o capitolo del vescovo, e sue at-
r episcopi (F.) erano vicari foranei e mi- tribuzioni. A PretiCardinali trarrai quan-
nistri de' vescovi; ve n'erano di preti, e to riguarda l'ordine presbiterale del Sa-
di quelli col carattere vescovile, i quali gro Collegio {V.)j\ cardinal 1 .°prete e gli
erano ordinati dal solo vescovo proprio. Arcipreti (V.) anche quali primi supe-
j io S A C SAC
riori tra'prcti e dignitari ne Capitoli dei scritture medesime sono vescovi eisem- i

Canonici (F.). Osserva Nardi , che nel plici preti chiamati indifferentemente, e
concilio Niceno del 787, uno de'Iegati a- compresi sotto lacomune denominazione
postolici era il cardinal arciprete* che nel- di presbiteri, e da questa comunanza di
la vita di s. Tarasio vienechiamato: Pe- nome credono doversi senz'altro inferire
trurn primum Presbylerum. Inoltre nel una corrispondente comunanza nelle pre-
concilio stesso vièpoi espressamente chia- rogati ve, che lescrilture attribuiscono ge-
mato Primum Presbylerum,e nell'azio- neralmente denominati presbiteri. Le
ai
ne V Primatem Presbyterorumj e certo parole di Paolo furono già da molti
s.

era il primo prete del mondo dichiara , spiegate e commentate in qual senso col
Nardi. Nel t, 6 delle Opere di Martorel- nome di vescovi si volle promiscuamen-
li , Trattato dell autorità della Chiesa, te comprendere anche i semplici preti.

cap. 1 i,art. 2: in qual senso i preti di- Tronca ogni questione e interpretazione
consi istituiti nella persona degli aposto- ilpasso della lettera di s. Celestino I Papa
li) egli dichiara, non in altro senso dir si del 4^3 al concilio generale di Efeso, il

possono semplici preti istituiti nella per-


i quale la somma venerazio-
ricevette con
sona degli apostoli, se non in quanto nel- ne. Respiciamus rursum edam Ma nostri
1' ultima Cena, allorché il Signore disse verba doctorìs^ quibus proprie apud cpi-
loro : Hocfacile in meam commemora- scopos utility ista praedicens : attendi-
tionem, e comandò loro ut offerent, come te, inquity P'obis et universo gregi, etc. Au
spiega il concilio di Trento, sess. 22, de torità su cui si fondò anche il memorato
sagrif. Missae, istituì gli apostoli sacer- concilio di Trento, nel dichiarare la supe-
doti del nuovoTestamento; e siccome que- riorità de' vescovi sopra i semplici preti. Il

sto sagrifìziodovea essere nella Chiesa of- conciliodiToledo del $89 col can.7 statuì.
ferto sino alla consumazione de'secoli, co- Geloso il s. concilio di sostenere la digni-
sì nella persona degli apostoli istituì al- tà del carattere sacerdotale, sapendo che
tresì i semplici preti, quelli cioè che do- spesso si dicono a mensa delle inutilità,
vevano essere successori degli apostoli sol- volle che in tutti i pranzi de'preti si fa-
tanto nel sacerdozio, non già nel vesco- cesse lettura della s. Scrittura. Quello poi
vato. Perciò questo concilio ancora di- del 633 dichiarò col canone 2 5. 1 sacer-
chiarò i vescovi superiori ai sacerdoti, e doti debbono sapere la s. Scrittura, e me-
dice non aver questi la potestà di ordi- ditare iCanoni, per potersi dedicare
s.

nare, ne di esercitare gli alti di giurisdi- intieramente a predicare ed insegnare la


zione propri de'soli vescovi. Laonde sono parola di Dio, e ad edificare i fedeli non
i vescovi ed i preti senza dubbio tutti e- men colla scienza della fede , che colla
gualmente vicari e ministri di Dio Si- pratica delle opere buone. 11 concilio di
gnore quanto alla potestà del corpo rea- Germania del 742 decretò. *» Ogni pre-
le di Cristo, ma non già sul corpo misti- te sarà soggetto al vescovo diocesano, e
co; cioè nella potestà di giurisdizione, nel- ogni anno in quaresima gli renderà con-

laquale per quella piccola porzione che to di sua fede e del suo ministero,del Bat-
"
possono riceverne rapporto al sagramen- tesimo 3 delle Preghiere, della Messa
r
to della Penitenza (f .), debbono intera- Il concilio di Metz dell' 823 nel canone
mente dipendere dai vescovi. I diritti di 2 proibì aun prete l'aver due chiese, es-
gius divino proprio de' vescovi,laChiesa ri- sendo anche molto se può* egli ben go-
conobbe mai sempre privativi del supre- vernarne una sola, ne deve assumere la
mo grado nell'ordine sacerdotale, ossia cura d' anime per suo vantaggio tempo-
nell'episcopato. Dicono novatori jche nel i rale. Ed il concilio di Parigi celebrato
primitivo linguaggio della Chiesa, e nelle nell'82c)col canone36.«* Proibizione a un
SAG SAC in
prete o curato di aver più d'una chiesa il sacerdote che non è in grazia conferi-
e diun popolo, perchè ogni chiesa deve sce la grazia, perchè egli non è la causa
avere il suo prete, come ogni città il suo principale, ma ministeriale; però il sacer-*
vescovo, e ognuno appena può servire la dote scomunicato e denunciato non può
sua". Il concilio di Reims 1 48,
del
col 1 assolvere in articolo di morte. Che i pre-
canone io proibì ai sacerdoti di farsi cap- ti ignoranti debbono essere sospesi fin-
pellani de* signori, senza licenza del ve- ché imparino il sacerdote deve atten-
:

scovo, dopo avergli prestato giuramento dere allo studio delle cose sagre. Che i
di ubbidire in tutto ai suoi ordini. Ma preti virtuosi e dotti debbono essere pre-
di quanto decretarono i concilii rispetto giati dai loro superiori; ed essendo anno-
ai sacerdoti, a' luoghi loro ne parlo. verati nella famiglia del vescovo, come
Di tutto ciò che riguarda il sacerdote, i debbano essere trattali. Che il prete so-
suoi ministeri, i suoi doveri, la disciplina speso dall'ufficio di diacono non può dir
ecclesiastica, le sue vesti sagre e civili, le messa, perchè in quella legge l'evangelo,

sue prerogative e privilegi, ampiamente ch'è l'ufficio del diacono. Che i sacerdo-
ne tratto a lutti quanti gì' innumerabili ti che hanno il canonicato diaconale, fan-
e relativi articoli; laonde qui solo riuni- no l'ufficio del diacono. I pretisi debbono
rò delle indicazioni su qualche generica seppellire cogli abiti sacerdotali. Osser-
erudizione. Per quanto riguarda la Mes- va Nardi, che i sacerdoti anticamente non
sa, oltre questo articolo, si può vedere O- dicevano messa ogni giorno, ma conce-
dlazioive, dalla quale ebbero origine l'o- lebravano digiuni col vescovo , e che vi
norario o stipendio o limosina ,
per la erano pene gravi se non v'intervenivano,
celebrazione del sagrifizio e le applicazio- e non vi si fossero comunicati: ne ripor-
ni di questo. Dice e prova Ruinart, negli ta diversi esempi. Quando il vescovo era
Atti de 'primi martiri, che i sacerdoti cri- impedito, toccava al 1 .'de'preti cattedra-
stiani anche nel maggior furore delle per- li di sagrificare, o a chi dopo questo ve-
secuzioni offrivano ogni giorno il sagri- niva. Nondimeno la colletta, sinassioa-
fizio della ss. Eucaristia (VX Molte d'U- dunanza di tutti i sacerdoti , diaconi e
dizioni sui sacerdoti si ponno leggere nel- suddiaconi, si dovea fare nella stessa gui-
le Lettere ecclesiastiche del dotto vesco- sa che pralicavasi col vescovo , cioè col-
vo Sarnelli. Dice che il sacerdote riceve l'intervento di tutti. Una qualche circo-
due potestà, una sopra il Corpo di Cristo stanza sommamente straordinaria avreb-
vero, l'altra sopra il mistico: una colla be potuto far sì, che talora il vescovo per-
porrezione del Calice col Vino , e colla mettesse ad lempus a qualche prete il

Patena co\Y Ostia; l'altra coll'iroposizio- celebrare lontano da lui : si davano dai
ne delle Mani, eiaforinola, Accipe Spi- vescovi licenze ai sacerdoti di assistere i

ritimisanctum. Che sacerdoti antica- i Martiri nelle prigioni, e di celebrar loro


mente celebravano il sagrifizio scalzi. 11 i divini misteri. Questa disciplina si os-
sacerdote divenuto cieco può essere di- servò finché fedeli furono pochi, ond'e-
i

spensato celebrar quella messa che sa a ravi il solosagrifìziodel vescovo, per tut-
memoria con un prete assistente. Alla
, ti i fedeli delle città e campagne. Ne'pri-
biografia del cardinal dori, notai chea- mi tempi ai monaci pure fu concesso ta-
vendo tronche alcune dita, Urbano Vili lora che uno di loro ascendesse al sacer-
l'autorizzò a celebrare, valendosi di altre dozio. A Monaco e Religioso narrai quan-
dita. Che i privilegi de'saceidoti dementi- do fu loro accordalo ordinare di potersi
li furono trasferiti in quelli de' cristiani; sacerdoti, e quando
permesso di fu loro
e l'annalista Rinaldi riferisce che ciò fece battezzare, confessare ed amministrare
l'imperatore Costantino I il Grande. Che altri sagramenti, e di esercitare l'uffizio
ii2 S AC S A C
di Parroco. A Battesimo, a Penitenzie- di 5 vescovi, e che non si ammettesse al
re egualmente notai quando i vescovi au- chiericato alcuno che fosse storpiato in
torizzarono sacerdoti secolari ad animi-
i qualche parte del corpo. Papa s. Bonifa-
nistrareque'sagramenti, dicendo delle a- cio I rinnovò la proibizione di ordinarsi

naloghe discipline. Nelle vite de'Papi si prete prima di 3o anni e vietò questa ,

legge, che s. Clemente I del 93 prescris- dignità ai servi, ai bastardi, agl'indebita-


se ai sacerdoti le sagre vesti della messa; ti. Determinò s. Uaro del 461 che niu-
ches. Evaristodeli 12 ordinò che il Ma- no fosseordinato, se non era istruito nel-
trimonio (F.) fosse fatto pubblicamente, le lettere; s. Ormisda del 5i4 statuì, che
colla benedizione del sacerdote. Papa s. nelle Ordinazioni (F.) si osservassero
Alessandro I del 1 2 1 decretò che i sacer- gì' interstizi, e che non si potesse com-
doti non celebrassero più d'una messa al prendervi i pubblici penitenti , e quelli
giorno; a s. Telesforodel \^i si attribui- che non avessero dato saggio di probità
sce la prescrizione di celebrare 3 messe e di scienza. Papas. Felice III detto IV
nella festa di Natale (V.)j di s. Sotero del 526 proibì ai Laici (F.) il sacerdo-
del 1
75 si dice avere comandato la cele- zio, se non aveanodato provedi loro ot-
brazione del sagrifizio a digiuno di s. timi costumi. A Pelagio I del 555 si at-
;
o
Zefferino del 2o3 si vuole la prescrizio- tribnisce l' ingiunzione della recita del-
ne, che alla celebrazione del vescovo as- V Uffizio divino (r.). Nel 61 5 s. Adeo-
sistessero tutti i sacerdoti. Fu s. Calisto I dato ordinò ai sacerdoti di celebra re nel-
del 22 1 che rinnovò il decreto pel Celi- la stessa chiesa due messe ogni giorno,
halo (V.) de'sacerdoti (al quale articolo per aumentato il numero de'fede-
essersi
trattai della diversità della disciplina tra li. Nel 619 gli successe Bonifacio V, che
la chiesa di Grecia, Vedi, e la latina sul atteso il gran numero de'sacerdoti, dispo-

Matrimonio, Vedi, de'preti; ai sacerdoti se che ninno potesse ordinarsi, se non do-
a
della i. come permesso, dovendo quelli po la morte di altro, permettendo soltan-
a
della a. osservare inviolabilmente per- to a' preti e diaconi il toccare le sagre
petua castità); s. Fabiano del 2 38 che or- reliquie. Papa
Zaccaria dei 741 proibì
s.

dinò, che ninno fosse consagrato sacerdo- ai sacerdoti di celebrare col capo coper-
te prima dell'età di 3o anni, e che pre- i to o appoggiati a bastoni, prescrivendo a
ti non potessero celebrare la mes-
idioti tutti gli ecclesiastici gli abiti lunghi o sot-
sa s. Lucio 1 del 225 che prescrisse ai
; tana: avendo dichiarato valido il battesi-
vescovi l'accompagno di due preti e tre mo conferito con ignoranza della lingua
diaconi. 11 Pontefice s. Siriciodel 385, in latina, il successore Stefano II dichiarò
3
una decretale, lai. dai critici stimata le- altrettanto, se amministrato da imperito
gittima, permise ai monaci di prendere sacerdote. In troppi luoghi parlai del roz-
il sacerdozio; il successore s. Anastasio I zo secolo X, solo qui rammenterò la cor-
del 398 dispose che i sacerdoti stnssero ruttela e simonia del clero, come l'igno-

in piedi, quando i diaconi leggevano l'è- ranza lagriraevole, per cui i vescovi in-
vangelo, per la differenza ch'era vi inRo- terrogavano gli aspiranti al grado sacer-

ma tra' due ordini, giacche i diaconi am- dotale, se sapevano leggere. Ordinò Ales-
ministrando \eRendileecclesiastiche(F.), sandro II del io63 ai sacerdoti di cele-
trattavano con disprezzo i preti, i quali brare una sola volta il giorno, non però
perciò negavano alzarsi alla loro pre- proscrisse l'uso di celebrare altra messa
senza. Inoltre s. Anastasio I decretò che pe' Defunti (F.) }
costume che poi andò in
non si ordinassero al sacerdozio i chie- disuso. Vittore III del 1087 vietò riceve-
rici forestieri, se non portavano le fefftJ- re da sacerdoti eretici 1' Eucaristia e la
ir testimoniali oDiinissorie\f\) almeno penitenza. Urbano II del 1089 escluse il
SAC SAC 1 1

sacerdozio ai figli de'preti, tranne quelli dichiarò suo successore Lodovico I, l'e-
die professavano vita religiosa. Nel con- sortò vivamente a temere Dio, a difende-
cilio di Laterano del 179 Alessandro III i re le chiese, e ad onorare i sacerdoti co*
determinò che niuno si ordinasse prete me padri. Papa s. Nicolò I scrivendo al-

senza il Patrimonio ecclesiastico (T' .) , e l'imperatoreMichelell^glidichiaròl'ub-


niuno possedesse due Benefizi ecclesia- bidienza e riverenza dovuta ai sacerdo-
stici (V). Nicolò III del 1277, nel confe- ti da tutti e quantunque principi, per a*
rire il sacerdozio, preferì la santità alla more del Signore cui essi servono, dimo-
dottrina. Benedetto XII del 1 334 procu- strando colle s. Scritture quanto grande
rò sempre che al sacerdozio fossero ele- sacrilegio sia offendere i ministri di Dio.
vati uomini di provata bontà, prudenza Nel concilio generale di Costantinopoli
e letteratura, dicendo che non voleva far dell'869, si fece divieto a' principi d'in-
splendido il fango alieno dai parenti, co-
: tervenire ai sinodi, tranne i generali se-
me notai nella sua biografia, soleva ripe- condo l'antica usanza, poiché non convie-
tere, che il Papa, vero sacerdote secondo ne, dice il canone, che principi secolari
l'ordine di Melchisedech, non dovea ave- riguardatori sieno delle cose, che talora
re ne padre, ne genealogia. Adriano VI avvengono a'sacerdoti del Signore. Mal-
del 1 52 2 di frequente esprimevasi di non : contento Aldredo arci vescovo di York per
voler ornare i sacerdoti colle chiese, ma certa ripulsa di Guglielmo di Normandia
bensì queste co' sacerdoti. Gregorio XV re d' Inghilterra, il religioso principe gli
del 1622 con bolla proibì a tutti i sacer- si gittò ai piedi e domandò umilmente
doti sì regolari che secolari, ancorché e- perdono. E dicendo i baroni ad Aldredo^
senti , la Confessione e la Predica (P.), che alzasse da terra il re, rispose il pre-
senza l'approvazione e il permesso dell'or- lato : Lasciatelo stare a* piedi di Pietro ;

dinario. In quanta venerazione furono significando con queste parole, che l'ono-
sempre sacerdoti degli stessi gentili, lodi-
i re il quale si fa a'sacerdoli della Chiesa è
lo a Sacerdozio, parlando di quello ido- fatto a s. Pietro, autore dopo Cristo del
latrico. Nel sacerdozio cristiano, racconta sacerdozio. Liber Sacerdotalis,è un libro
Rinaldi, che invitato s. Martino im-
dall' nel quale si contengono moltissimi riti ap-
pera toreMassimo alla sua raensa,nel mez- partenenti al sacerdote, il quale era l'an-
zo del convito, un ministro offrì la tazza tico Rituale, assai più copioso del moder-
all'imperatore, il quale la fece prima da- no. Sul sacerdote si possono consultare i

re al santo vescovo di Tours, aspettando seguenti autori.Andrea deSaussay, Pa/zo-


di riaverla dalle sue mani; ma s. Marti- plìa sacerdotali s, seu de venerando sa-
no,dopo ch'ebbe bevuto, la porse al suo cerdotum habitu , eorumque multiplici
prete, non riputando alcuno più degno, munere ac officio in Ecclesia Dei, Lute-
che dopo esso bevesse, dovendosi l'impe- tiae Parisiorum i653. Miloni, eccle- V
ratore annoverare fra'Iaici, e perciò d'or- siastico in corte, Romai6g3. P. Sarnel-
dine inferiore a'sagri ministri; per cui os- li, Lume a' principianti nello studio delle
servaRinaldi che se il compagnodi s. Mar- materie ecclesiastiche,.Napoli 723. Fran- 1

tino fosse stato anche un diacono, egli cesco Colleschi, Della letteratura de' sa-
avrebbe fatto altrettanto, imperciocché cerdoti antichi, dissertazione : Calogerà
il principato politico è soggetto al sacer- Opuscoli 34, p- 449- Fenestella, Dei
t.

dotale, siccome l'anima è più del corpo, sacerdoti e magistrati romani, Venezia
e le cose divine sono più degne delle li- i547- S- Girolamo, De vita clericorum
mane, come anche dichiararono fra gli etsacerdotum cum notis Jos. Catalani,
altri ss. Gregorio Nazianzeno, Ambrogio
i Romae 1741- S. Gio. Grisostomo, Del
e Gio. Grisostomo. Carlo Magno quando sacerdozio tradotto dal greco da Mieli.
VOL. LX. 8
n4 SAG SAC
A. Giacomelli, Milano 1827. Marchetti, de il nome diSacerdos che al solo ve-
Idea del sacerdozio e del sagrifizio di scovo, ed il prete chiama vasi Presbylcr
O. C, Lodi 1823. soltanto, per le ragioni ivi accennate, e
SACERDOTESSA, Sacerdotissa specialmente perchè in principio i preti
Femmina di sacerdote o che appartenne non esercitavano che di rado le funzioni
a sacerdote, o che si dedicò al servigio sacerdotali, che tutte ordinariamente dal
ecclesiastico : /"'.Presbitera o Presbite - solo vescovo eseguivansi. Quando i pre-
ressa. Del le sacerdotesse dedicate al ser- tiebbero dai vescovi delle commissioni,
vigio dell'Idolatria, per amministrare le che riguardavano l'esercizio di funzioni
cose sagre, parlo verso il fine dell'artico- sacerdotali,natura!raente si attaccò ad essi
lo Sacerdozio, dicendo del sacerdozio dei spiegatamente il nome di Sacerdoti, che
pagani ede'gentili, quindi delle sacerdo- d'altronde per carattere loro conviensi,
tesse degli egizi, greci, romani, ec. non per diritto proprio dell'esercizio del-
SACERDOZIO o PRESBITERATO, le funzioni del loro carattere, il quale e-

Sacerdotium , Presbyteratus. Ufficio e di- sercizio dipende dalla volontà del vesco-
gnità del Sacerdote. Il primo de'sette or- vo. Ma questo nome di iSVzce/Y/ote era ac-
dini sagri, ed il primo de'tre ordini mag- compagnato dall'epiteto di minori, Sa-
7
giori, cioè il primo dopo il/ escovo (^.), cerdoles minores rispetto al vescovo ch'è
nella chiesa cattolica. 1 teologi lo defini- Sacerdos major, o Sacerdos magnus. Il
scono, ordine sagro che conferisce la po- vescovo ha il sacerdozio minore eh' è il
destà di consagrare il Corpo e il Sangue presbiterato ; ma ha inoltre il sacerdozio
7-
di Gesù Cristo (J .), di offerirlo in Sa- maggiore, o sia il Pontificato. L'antichi-
grifizio, e di rimettere i Peccati, Questo tà distinse anzi più comunemente il sa-
sagramento si conferisce we\Y Ordinazio- cerdozio nel seguente modo primi ordì-
:

ne^ quale una ceremonia istituita da


è nis Sacerdotesparlando de' vescovi; se-
,

Gesù Cristo,che ascrive l'uomo ad uno cundìordinisSacerdotes^arìandodepie-


stato distinto da quello del popolo, e per ti, e talora col secundi ordinis intese tut-
conseguenza gl'imprimé il carattere, gli to il clero inferiore al vescovo. Per questa
dà facoltà soprannaturali, gl'impone do- ragione di non cadere in errore, non dice-
veri particolari , e gli concede la grazia vano adunque gli antichi del vescovo Sa-
necessaria per eseguii li. Di tutto ciò che cerdos Sacerdotum, perchè si sarebbero
è relativo al sacerdozio, ai propri artico- allora confusi i due sacerdozi maggiore
li ne ho trattato. Sacerdozio si chiamò e minore,portando questa espressione su •
anticamente l'episcopato, appellandosi premazia d'onore e di giurisdizione ben-
in molti documenti Sacerdotium il Ve- sì, ma eguaglianza di carattere, ciò che è
scovato (Z7.), e s. Ivone di Chartres per eresia, dice lo stesso Nardi. L' Episcopus
dire vescovi e preti, disse utriusque or- Episcoporum del Papa porta suprema-
dinis Sacerdoles: il vescovato fu anche zia d'onore e di giurisdizione per istitu-

detto Sommo sacerdozio, Major e Ma- zione divina, ma porta nello stesso tem-
gnus, rispetto ai sacerdoti minori o sa- po eguaglianza di carattere episcopale
cerdozio di 2. ordine proprio di tulli i ciò che è vero: in questo sensoa me pi-
preti o minore, secondo le spiegazioni di re, quanto al carattere sacerdotale, si po-
3
Nardi, De p arrochì.
Questi però dichia- tè benissimo chiamare il Papa Sacerdote
ra, che vescovonon si chiamò mai Sa-
il de Sacerdoti, come da taluno fu detto. Il
cerdote, de' Sacerdoti, Sacerdos Sacerdo- Magri al vocabolo Sacerdotium, riferisce
tum, benché egli lo sia in un senso, e ciò che alcune volte non significa Sacerdo-
per non confondersi il sacerdozio. Come zio, né ordinesacerdotale,ma la Preben-
dissi a Sacerdote, in origine non si die- da o sostentamento dell'ecclesiastico, che
SAC S A C ii >

si concede al sacerdote, il quale serve al- e formare una società politica, con veni va
la chiesa molte volte questo nome de-
: che il sacerdozio fosse un ordine separa
nota eziandio qualsivoglia Beneficio ec- todal popoIo.Gli autori profani sono d'ac-
clesiastico. Pei- Sacerdozio e Impero s'in- cordo cogli scrittori sagri nel farci sapere
tende il Imperatore, ed anche
Papa e l' che originariamente il capodella società
l'autorità ecclesiastica e la podestà tem- era il sacerdote, il ministro del culto di
porale del sovrano. Il Borgia poi , nella sua tribù : Melchisedecco, Anio, i re d'E-

Difesa del dominio temporale della Se- gitto, di Sparta, di Roma erano sommi
de apostolica, provò che il sacerdozio e
: Ponteficij'm seguito gl'imperatori roma-
sua suprema podestà ben si accomoda, e ni vollero essere investiti del Pontificato
con pubblico maggior vantaggio, in un massimo; trovasi lo stesso uso tra'popoli
soggetto medesimo con la suprema auto- dell'America, e nella Cina il solo impe-
rità civile, argomento che svolsi e sosten- ratore del celeste impero può offrire il più
ni ne'tanti relativi articoli, ed a Sovrani- solenne de'sagrifìzi. Ma del sacerdozio de-
tà della s. Sede o Pontificia. Nell'Etio- gli ebrei, e del sacerdozio idolatrico del-
pia si vuole che vi fosse il Prete Janni le altre nazioni, parlerò dopo il sacerdo-
(^'.), sacerdote e re. Nella Persia regna- da Gesù Cristo. Prima di tut-
zio istituito
rono i sacerdoti; nell'Egitto sacerdoti e- i to ripeterò con Bergier,che il concilio di
rano giudici , similmente tra franchi o i Trento disse anatema a chiunque ardi-
galli, anche nell' Areopago d'Atene; tra sce insegnare che nel nuovo Testamento,
gli ebrei il sacerdozio ebbe il sommo do- ossia il nuovo ordine di cose stabilito da
minio: molti ss. Padri dichiararono es- Dio per mezzo di Gesù Cristo, non v'è
sere il Sacerdozio maggiore del Regno, sacerdozio esterno e visibile, che la ordi-
e s. Ignazio vescovo d'Antiochia è uno dei nazione non conferisce lo Spirito santo,
più antichi che espose quanta ubbidien- che in vano si lusingano i vescovi di que-
za e riverenza si debba al sacerdozio. Non sta potestà, che l' imposizione delle loro
vi fu nazione che non abbia avuto una mani non imprime alcun carattere, che
religione , e per conseguenza il sacerdo- chi è sacerdote può ritornare semplice lai-
zio; imperocché niuna Religione (/^.Jpuò co. Sess. 2, can.i, 4- Questa era la dot-
sussistere senza sagrifìzio, e perciò sono trina erronea de Protestanti ( ^.), che an
necessari i sagrificatori o sacerdoti : bastò cora sostengono. Ma nello stesso tempo
il buon senso e un istinto naturale per che pretesi riformatori si occupavano a
i

far comprendere che non conveniva ad deprimere così il sacerdozio della Chiesa
ogni persona presiedere al cullo della di- cattolica (/^.), si arrogavano un pontifi-
vinità, che per rispetto questo ministero cato ed un'autorità assai superiore a quel-
dovea essere riservato alla persona piti e- la de'preti. Lutero si qualificava evange-
minente d'una famiglia o di una società. lista di Wùrtemberg, per autorità dello
Quindi nelle prime età del mondo padri i stesso Dio, e decideva a suo talento del
di famiglia esercitavano il sacerdozio, ed culto religioso; Calvino in Ginevra agiva
erano ministri del cullo sagro; laonde
i in una guisa molto più dispotica, e cia-
Caino ed Abele, Noè, Giobbe, Abramo, scun predicante faceva lo stesso, ovunque
AbimelechjLabano, Isacco, Giacobbe of- trovava seguaci tanto docili per mettersi
frirono sagrifizi. Secondoquesto costume sotto la sua condotta. Mentre che questi
tanto antico come il mondo, i primoge- sedicenti pastori di nuova creazione in-
niti degl'israeliti erano naturalmente de- segnavano che i preti non possono avere
stinati al sacerdozio;maDio sostituì a quel- le loro facoltà che dal popolo, avrebbero
li tutta la tribù de' Leviti, perchè presso fatto un bel rumore se il popolo avesse
una nazione la quale dovea ben regolarsi comincialo dal levar loro l'autorità di cui
n6 SAC SAC
eglino stessi si erano investiti. Fino al se- gli apostoli insieme colla missione rice-
colo XVI non si era neppur sognato che vettero la potestà di far quello che Ge-
una radunanza di laici potesse fare dei sùCristo avea fatto, e di conferire ad al-

preti, ne mai si erano riconosciuti per pa- tri quella potestà medesima , come era
stori legittimi se non quelli, sui quali il stata loro da lui conferita, affine di per-
vescovo, ministro unico del sagramento petuare nella Chiesa il santo ministero.
dell'ordine, avea imposte le mani, con le 11 sagramento dell'ordine si distingue in

preghiere e ceremonie dell'ordine; e pro- 7 ordini, come 7 parli componenti un tut-


va ne sia la stessa chiesa greca -scismati- to solo, che termina nel sacerdozio, innal-
ca, la quale ha conservato e conserva il zandosi eminentemente sopra tutti il ve-
sagramentodell'ordine, e non lo ha fatto scovato, essendo i vescovi legittimi suc-
certamente per rispettare e seguire la dot- cessori degli apostoli, e ne' quali è la pie-
trina e le pratiche della cattolica chiesa nezza del sacerdozio, superiori in carat-
romana. tere, in autorità e potestà ai sacerdoti. *U

Gesù Cristo, come di tutti gli altri sa- vescovato, il sacerdozio, il diaconato so-
gramene così è anche istitutore del sa-
,
no d'istituzione divina, come si rileva dal-
gramento dell' Ordine. I più antichi e ve- le s. Scritture e dal concilio di Trento; gli
nerandi Padri della Chiesa talmente si e- altri5ordinisono stati istituiti dallaChie-
sprimono, che non lasciano luogo a du- tempi apostolici. Il sagramen-
sa, fino dai

bitare che in tutti i tempi il rito col qua- to dell'ordine, limitandomi solamente al
le si sono consagrati i Ministri òq\Y Alta- sacerdozio, conferisce all'ordinato la po-
re (F.) siasi creduto un vero e proprio testà sul Corpo reale e mistico di Gesù
sagramento : s. Dionisio Areopagita, De Cristo, vale a direla facoltà di consagra-
Eccles. Hierarch. cap. 5, ecco come si e- re e di offrire il Corpo di Gesù Cristo
spresse.»Si fa in terra il Sacerdozio, ma e- nella Messa, di Predicare la divina pa-
gli è da riferirsi all'ordine e alla classe del- rola, di assolvere dai Peccati } e di am-
r
con tutta ragione, im-
le cose celesti; e ciò ministrare Sacramenti (T .) ai
gli altri

perocché non un A ngelo,nè un Arcangelo, Fedeli, eccettuata la Confermazione e


uè qualsivoglia altra creata potenza, ma T Ordine (V.): e oltre l'aumento della
l'istesso Paraclito ha istituito la sagra Or- grazia santificante propria di tutti i sa-
dinazione( ^.)".Così s.Cipriano,nel*Se;vH. gramenti de'vivi_,come grazia sagramen-
de Oper. Christij e s. Ambrogio, De di- tale, conferisce un certo diritto di rice-
gnitate Sacerdot. cap. 5. 1 concilii ecume- vere aiuti soprannaturali per esercitare
nici di Calcedonia e di Trento ne hanno degnamente e santamente i propri uffi-
fatto una solenne definizione di fede. Ge- ci e imprimendo questo sagramento un
:

sù Cristo dopo la sua risurrezione spedi carattere indelebile, per la speciale desti-
gli apostoli per il mondo, e conferì loro al servigio di Dio, non
nazione de'soggetti
una potestà simile a quella, colla quale può riceversi che una volta solamente,
egli stesso era stato spedito dal Padre, come si ha dal concilio di Trento, sess.
già nell'ultima Cena avea loro ordinato 23, can. 4- A Ordine riportai quanto ri-
di consagrareedi sagrifìcare il suodivin guarda anche quello del conferimento e
Corpo. Siccome adunque la missione di ricevimento del sacerdozio, incomincian-
GesùCristo non importa va semplicemen- do col § I dalla divisione del sagramento
te l' ufficio della predicazione, ma la re- dell'ordine. Col §11: Della materia del-
missione de'peccati, la dispensazione dei l'ordine, sua forma, suoi effetti, e reitera-
tesori celesti, lo stabilimento nella chie- zione di esso proibita; potendosi vedere
sa de'ministri, incaricati di esercitarvi a tutti gli articoli indicati nel medesimo, e
nome suo le medesime funzioni, quindi altrettanto intendo dire degli altri para-
SAC SAC 117
grafi che qui ricorderò. Col § III : Del sog- in capo, per dare poi a suo tempo le so-
getto dell'ordine e delle disposizioni e con- lite benedizioni sopra l'eletto. Al tempo
dizioni per riceverlo (bisogna aver tocca- poi dell'imposizione delle mani, il Papa
to 25 anni di età per riceverlo, se pure starà a sedere nel suo trono, scoperto sen-
ilPapa non Dispensa, V.). Col § IV : Del za mitra, e avvicinandosi il vescovo ordi-
ministro dell'ordine. Col § V Del luogo : nante colla mitra in testa gli porrà le ma-
e del tempo iucui si conferiscono gli or- ni sopra il capo, l'istesso faranno tutti i

dini, e delle pene di coloro che ordinano vescovi e cardinali preti ivi presenti, i qua-
e che sono ordinati contro le leggi eccle* li però saranno scoperti. Nell'istesso mo-
siastiche, e di quelle fatte dalla Chiesa sul- do sedendo il Papa scoperto, levandosi il

l'idoneità de'promovendi agli ordini. Nel piviale riceverà gli abiti sacerdotali dal

§ III di detto articolo toccai pure il pun- vescovo coperto. Alla unzione delle ma-
to delle promozioni o ordinazioni per sai- ni, e al ricevere il calice col vino e la pa-
tum t e quanto al non essere stato ne'pri- tena con l'ostia, non solamente sederà, ma
mi secoli necessario l'ascenso per grado si porrà la mitra, la quale anco terrà il
agli ordini, per riguardo ai Papi consa- vescovo che starà in piedi. Nell'offertorio
grati vescovi ommesso il sacerdozio, tro- però starà scoperto mentre riceve dal Pa-
vo opportuno di rammentare che questo pa sedente colla mitra la oblazione delle
argomento lo a Consagrazione
discussi candele, pane e vino, baciandogli lema«
ED ORDINAZIONE DEL SOMMO PONTEFICE, Ove ni. Il Papa poi stando in piedi al corno

nel § 2 trattai se i diaconi; sublimati al dell' epistola seguita a dire la messa con
pontificato furono in qualche tempo con- il vescovo, assistendogli un altro cardina-
sagrati Pontefici, ommesso il grado pre- le^ nel medesimo luogo riceverà la comu-
sbiterale, e ne riprodussi gli esempi. In- nione sotto le due specie. Finita la comu-
di nel paragrafo seguente parlai della con- nione, tornato il Papa nel suo trono e as-
sagrazione degli Papi in preti e ve-
stessi settato, il vescovo gli porrà le mani in ca-
scovi, rimarcando che sebbene Adriano^V po per dargli la solita potestà di rimette-
mori dopo 3q giorni di pontificato, sen- re i peccati. Dopo questa funzione, tanto
za avere ricevuto il sacerdozio e la con- il vescovo ordinante, come anco tutti li
sagrazione vescovile, fu pure contato tra cardinali e prelati assistenti, sono ammes-
i Papi, bastando a quell'epoca la sola e- si al bacio del piede, mano e guancia del
lezione e accettazione per essere legittimo Papa, il quale darà a tutti li circostanti la
Pontefice. Magri al vocabolo Presby-
11 benedizionesolenne. Finalmente il vesco-
ter riporta le ceremonie particolari che vo ordinante colle tre solite genuflessio-
si usano nell'ordinazione del nuovo Papa ni , e acclamazioni dicendo Ad multos :

in sacerdote, tratte dal Ceremoniale di annos, viene ammesso al bacio della fac-
Marcello, cioè da questi pubblicato e com- cia del Papa ". Nel citalo Ceremoniale o
pilatoda Patrizi celebre maestro delle Sacrarum Caerimoniarum }
ne\ lit. 2 si ri-

ceremonie pontificie. » Comparirà il Pa- porta distesamente il rituale dell'ordina-


pa all'ordinazione vestito con l' afflitto, zione e consagrazione del nuovo Papa, an-
alba o camice, cingolo, stola diaconale, che per tutti gli ordini sagri , oltre il sa-
manipolo e piviale, che pendente dal col- cerdozio. V. Laico. La descrizione de'ri-
lo caschi tutto raccolto dietro le spalle ti dell' ordinazione de' sacerdoti si legge
con la mitra in capo; mentre si cantano nel Pontificale Romanum par. 1 : De or-
le litanie starà genuflesso al faldistorio, dinalione Presbiteri, oltre che negli Ad-
ed il (cardinal) vescovo ordinante (il de- attamenti. Nel Rituale Romanum vi è la
cano o sotto-decano del s^ collegio) allo Benedictio sacerdotalium indumentorum.
sgabello nella sinistra parte colla mitra Vedasi il p. Togui, Instructio ad eccle-
n8 SAG SAC
slasticos ordìnes promoveanlur, cap. 7: nato genuflesso dinanzi a lui, egli dice :

De sacro , et hierarchico Presbyleratus Ricevete lo Spirito santo : Quelli a cui


ordine. Il p. Chardon, Storia de' sagra- rimetterete i peccati, saranno rimessi, ec.
menti t. 3, cap. 1 1
: De* riti della ordina- Per che spetta a quella imposizione
ciò
1
zione de sacerdoti. Si fissa il tempo, in delle mani del vescovo e de'sacerdoti, la
cui ciascuno di tali riti cominciò , e in quale è accompagnata dall' invocazione
particolare l'unzione, che a' vescovi e sa' dello Spirito santo, dalla preghiera o be-
cerdoti si fa. Lasciate molle er udizioni, nedizione, è superfluo cercarne l' epoca,
che sarebbero pure importanti, darò solo essendo ella tanto antica, quanto l'ordi-
per amore di brevità il compendio del- nazione medesima de' vescovi, sacerdoti e
le principali. diaconi. 11 4.°conciIio di Cartagine del 3o8
Benché nell'ordinare non si debba om- distingue l'ordinazione de' sacerdoti da
mettere alcuno de'rili comandati, è non- quella de Diaconi (F.) in questo, che i
dimeno utile l'investigarne l'origine,riu- primi ricevevano l'imposizione delle ma-
scendo più rispettabili quelli che sono sta- ni dal vescovo e altri sacerdoti, e i secon-
ti più anticamente e universalmente pra- di dal solo vescovo. » Quanto al prete,
ticati nella Chiesa. Il p. Chardon nel de- mentre il vescovo lo benedice, gli tiene
terminar l'epoca di ciascuna di queste au- la mano sul capo, tutti gli altri preti, che
guste ceremonie, non intese d'introdurre sono presenti, v'impongono anch'essi le
dispute sulla materia e forma dell'ordina- mani. Quanto al diacono, il solo vescovo
zione, ma piuttosto togliere le controver- gli mette la mano sul capo, perchè non
sie col dimostrare che que'riti, i quali al- è consagrato pel sacerdozio, ma pel mi-
cuni teologi moderni considerarono come nistero ". Indica s. Paolo 1' ordinazione
puramente ceremoniali, furono sempre per la sola imposizione delle mani ; que-
mai praticatane debbono ommeltersi sot- sta foggia di ordinare i sacerdoti fu in o-
to qualunque pretesto e prevenzione. La gni tempo comune a tutte le nazioni cri-
sagra funzione di ordinare i sacerdoti co- stiane, ai greci, latini, e barbari, e tut-
mincia colla doppia imposizione delle/I/rt- ti gli antichi rituali e tutti i Padri non
nt (*•)> imperocché finite che sono le li- d'altro parlano che di questo rito, e del-
tanie, prima d'ogni altro canto e orazio- l'orazione ; così le costituzioni apostoli-
ne, il vescovo mette ambe le mani in si- che, e s. Girolamo peritissimo delle con-
lenzio sul capo di ciascun ordinando, il suetudini orientali ed occidentali. I gre-
che fanno dopo di lui anche sacerdoti i ci non parlano d'unzione, perchè non
astanti. Fatto questo, il vescovo e sacer- i la usarono mai, neppure nella consagra-
doti tengono le mani stese sugli ordinan- zione de' vescovi, egualmente non ne par-
di_, dicendo il vescovo un' orazione anti- lano le costituzioni apostoliche, né il pre-
chissima, con cui invoca la grazia dello teso s. Dionigi , né il commentatore s.

Spiri tosanto,dopo la qualeil vescovo con- Massimo di 1 1 secoli addietro, ne P an-


sagra le loro mani col crisma, e si canta tico Eucologio de'greci. I commentatori
fra questo mezzo un inno per invocare de' Padri avvisano doversi intendere
ss.

il divino Spirito. Fa poi loro toccare il della unzione spirituale, ch'è l'effetto del-
Calice col Fino ( V),
Patena col Pa- e la la presenza dello Spirito santo ; infine i

ne (^.), dicendo che loro dà la potestà greci ignorarono sino al p. Chardon tal

di offrire Sacrifizio a Dio; quindi i no- ceremonia. Nelle chiese occidentali è an-
velli sacerdoti recitano col vescovo le pre- tica l'unzione de'sacerdoti, e più quella
ghiere del canone, e consagrano con esso. de' vescovi. Nelle Gallie furono ambedue
Dopo la comunione il prelato fa un'al- praticate da'primi tempi, come appari-
tra imposizione delle mani sopra Tordi- sce dal rituale scritto ormai dai 3oo an-
SA C SAC 119
ni, e da altre memorie. La chiesa africana le si canta in maniera di prefazio, e ne-
verisimilmente non le usa va,poichè ii det- gli antichi pontificali è chiamata Conse-
to concilio non ne fece molto, li silenzio cratio. Dopo queste ceremonie gli ordi-
di s. Isidoro di Siviglia fa sospettare che nati recitano ad alta voce le orazioni del
a suo tempo neppure si usasse uelle Spa- sagrifizio insieme col prelato, e celebra-

gne, avendo trattato a lungo l'argomen- no con lui, cominciando cos'i ad esercitare
to. Nella chiesa romana però molto pri- la podestà ricevuta. Bisogna però confes-
ma era in uso l'unzione de' vescovi, a uzi sare, che quantunque anticamente i sa-

pare anteriore a s. Leone I del 44°5 non cerdoti celebrassero i santi misteri allo
cosi quella de'sacerdoti, che sembra non stesso altare e in comune col vescovo, il

si usasse nel IX secolo, come si appren- che rappresentava l'unità del sagrifizio,
de dalla risposta di s. Nicolò I a Rodolfo e forma va la comuuioue cattolica, ciò non
arcivescovo di Bourges, chiaramente di- facevano tuttavia i Neomisti nel dì della
cendogli non praticarsi uè co'sacerdoti, loro ordinazione, e l'uso presente non è
ne co'diaconi. L'unzione de'diaconi però più antico di 5oo anni, uè fu anche allo-
allora si usava solo in Inghilterra, e in al- ra universale dappertutto. Dice il p. Mar-
cune provincie di Francia, per aggiunte lene di aver letti molti pontificali e ritua-
fitte appropri rituali arbitrariamente, ed li,che noi prescrivono, e crede che forse
a segno che alcuni prescrivono che si un- sarà nato nella chiesa romana, e da que-
ga il capo e le mani de'sacerdoti, altri la sta dilatato nelle altre poco prima o poco
sola testa, gli uni col crisma, gli altri col- dopo il Anticamente
concilio di Trento.
YOlio (F.) semplice. I greci oltre non a- i novelli sacerdoti non dicevano neppure
vere, come si è detto,tenuto l'unzione per le orazioni della liturgia inginocchiati al
uno de'riti dell'ordinazione sacerdotale, loro posto, come ora fanno, ma in piedi
l'uso di porgere gli stronfienti non fu da distribuiti a destra e sinistra dell'altare;
loro mai praticalo. In quanto a'Iatini, i ed essi e i diaconi si comunicavano sotto
rituali antichi non ne fauno menzione, e ambedue le specie. La imposizione delle
pare potersi fissare l'introduzione della mani, che comunione, ac-
si fa dopo la

unzione al secolo X, poiché di quel tem- compagnata dalla formola Accipe Spi- :

po circa si trova nel Registro dell'abbate ritum sanctum, èancora più. recente della
Costantino Gaetano: Fatta l'unzione,l'or- tradizione degli stromenti, e fu affatto sco-
dinaute presenti la patena colle ostie e il nosciuta nella Chiesa per lo spazio di 12
calice col vino, e dica : Ricevete la pote- secoli, come osserva il p. Morino. I greci
stà di offerirea Dio il sacrifizio e di ce- e gli orientali fanno l'ordinazione de'sa-
lebrare la messa nel nome del Signore cerdoti coll'imposizione delie mani e l'o-
pei vivi e per ì morti. Non era però ge- razione, come si può vedere nelRenau-
nerale nel secolo XI, e tutta volta lamag- dot, Liturgiarum orientalium , i riti dei
gior parte de' teologi scolastici, dopo il quali nulla hanno di singolare, conformi
secolo XIII pretesero che questo rito col- all' antica semplicità. Parlando Bergier
la sua forinola fosse la materia e forma all' articolo Presbiterato 3 delle questioni
essenziale dell'ordine del presbiterato, e de' teologi sulle ceremonie che costitui-
che per esso i sacerdoti ricevessero la po- scono l'essenza dell'ordinazione sacerdo-
testà di sagrifìcare, ad esclusione di tutti tale, dice che i greci oramettonodi dare
gli altri riti usali e presentii nel Ponti- gli stromenti, ma l'uniscono alla impo-
fica le. "Eziandìo anticamente le parole es- sizione delle mani. Il vescovo sedente in-
senziali all'ordinazione erano le orazio- nanzi all'altare mette la mano sul capo
ni annesse all'imposizione delle mani, spe- dell'ordinando, il quale sta in ginocchio
cialmente la3."ch'è mollo lunga, la qua- mino a lui, e gli applica la fronte contro
120 SAC SAC
l'altare, su cui vi sono gli stromenti del rari i casi in cui ha luogo questa puni-
s. sagrifizio, dicendogli : La grazia divi- zione, ricavandosene dalle particolarità
na incalzi questo diacono alla dignità salutare terrore, in riparazione di tanto
del sacerdozio. Cosi dare de' vasi essen-
il scandalo dato da chi si meritò la sconsa-
do unito all'imposizione delle mani, de- grazione.
termina le parole della forma a significare La Chiesa che in tutti i suoi riti è am-
la doppia podestà del sacerdozio. Magri mirabile, non lo è punto meno in que-
ad Oleum sanctum, dice che con esso si sto che riesce commovente, ingerendo
ungono i sacerdoti nella loro ordinazione, colle azioni che celebra il vescovo e leso-
per denotare la robustezza impressa nel- lenni parole che pronunzia, più profon- i

le potenze interne dell'anima, la quale di sentimenti di orrore alla colpa, di do-


resta segnata colla unzione dello Spirito lore e di compassione per lo svergogna-
santo, ed in particolare per comunicare to delinquente. Questa funzione si fa in

alle mani sacerdotali vigore atletico, sol- chiesa o altro luogo, ove sia un altare. Il

levandole ad opere soprannaturali. Egli vescovo degradatole è vestito degli abiti


tiene che antichissimamente anche i sa- pontificali, con piviale rosso, mitra sem-
cerdoti greci erano unti nella loro ordi- plice e bacolo pastorale, sedendo sul fal-
nazione, perchè negli antichi tempi ed ai distorio. S' introduce il delinquente ve-
suoi con olio benedetto da un sacerdote stito di veste talare di color nero, edivi
si spargevano i loro cadaveri e quelli di assume tutti i paramenti sacerdotali co-
altri ecclesiastici, pel significato che sic- me avesse da celebrare la messa. Allora
come nell' ordinazione furono unti per gli ecclesiastici assistenti lo presentano al
denotare le battaglie nelle quali entrava- vescovo, lo fanno genufletlere e gli con-
no facendosi sacerdoti o ecclesiastici, così segnano il calice col vino e Y acqua, e la
nella morte l'unzione dimostrava la vit- patena coli' Ostia. Il vescovo gli toglie
toria e la liberazione dai combattimen- quindi ambe le cose dalle mani, pronun-
ti. Ma quanto all'unzione dell'ordinazio- ciando questa tremenda forinola, che in
ne, sembra doversi seguire e ritenere il unoalle altre si leggono nel Pontificale
narrato col dotto p. Chardon. Nel vol.LI, Romano (ove sono pure le forinole per
p. 69 notai il perchè anticamente i sa- le degradazioni de'vescovi, diaconi, sud-
cerdoti celebravano messa 4° giorni do* diaconi, accoliti, esorcisti, lettori, ostiari,
pol'ordinazione;rodierna disciplina am- e dalla prima tonsura) : Degradationis
mette che si possa celebrare anche nel dì forma ab ordine Presbyteratus. Ti pri-
seguente. In alcuni scrittori il verbo Pre- viamo o piuttosto ti dichiariamo priva-
sbyteror è usato in significato di essere or- to della potestà di offrire a Dio il sagri-
diuatosacerdote. Oltre quanto dissi a De- fizio e di celebrare la messa, tanto pei
gradazione sconsagrazione degli eccle- vivi\quanto pei defunli.Poi il vescovo con

ollrequanto toccai uel§ li del ri-


siastici,ed un coltello gli tocca le punte delle dita
cordato articolo Ordine, ove pure notai la e le altre parti che nell'ordinazione dei
divisione de' teologi nelle opinioni sulla sacerdoti sono unte coWolio santo, vo-
materia e sulla forma dell'ordine, qui ri- lendo così significare che la Chiesa vor-
porterò la descrizione di quanto pratica^ rebbe togliere da quelle membra quella
nella grave, trista, imponente e non co-
si consagrazione di cui le aveva onorate, di-
muueceremonia della degradazione d'un cendo Per mezzo di questo atto ti svel*
:

sacerdote reo di delitti che gli meritaro- liamo la potestà di sagrificare , consa-
no questa estrema Pena ecclesiastica, nel- grare e benedire, che ricevesti colla un-
la lusinga che non riuscirà discaro il rac- zione delle mani e delle dita. E toglier
conto, appunto per essere per avventura do il vescovo al prete reo la pianeta che
SAC SAC 121
porta indosso, aggiunge: Con molla ra- simili forme si vanno al reo sacerdote po-
gione ti spogliamo della veste sacerdo- nendo e togliendo tutte le altre insegne
tale che significa la carità, giacché tu me- degli altri 4 ordini minori, fino e inclusive
desimo ti spogliasti , non solo della ca- a quello della a
i. tonsura, die parimenti

rità, ma ancora di tutta l'innocenza. Nel reputo riportare perla loro notabile e si-
levargli la stola il vescovo dice : Poiché gnificante importanza. Trovandosi il col-
commettesti l'infamia di scacciar da te pevole vestito di sottana e colta, e genu-
il segno del Signore, figurato da questa flesso a vanti al vescovo, questo nel toglier-
stola, perciò te la togliamo, rendendoti gli l'ultimo segno chiericale ,
pronunzia
inabile ad esercitare ogni ministero sa- queste parole del pontificale. Per auto-
ccrdotale. Degradato il colpevole prete rità di Dio onnipotente, Padre, Figliuolo
in questa guisa dal sacerdozio, si passa e Spirito santo, e per V autorità nostra, ti
alla degradazione degli altri ordini nella leviamo V abito clericale, e li spogliamo
1
seguente maniera. Gli assistenti lo vesto- dell ornamento della religio ne, e li depo-
no de'distintivi di Diacono, e gli conse- niamo, ti degradiamo, ti denudiamo e ti
gnano il libro degli Evangeli j il vesco- spogliamo d'ogni ordine, benefìcio e pri-
vo glielo toglie pronunziando queste pa- vilegio clerica le j e per essere indegno del-
role : Ti leviamo la potestà di leggere la professione ecclesiastica , ti sottomet-
nella chiesa di Dio il vangelo, perchè que- tiamo con ignominia allo stato e all'abi-
sto non corrisponde se non a queche ne to secolare. Indi il vescovo incomincia a
sono degni. Nello spogliarlo della dal- tosargli colle forbici i capelli, continuan-
matica gli dice Ti priviamo dell'ordi-
: dosi questa operazione da un laico, onde
ne de' Leviti, perchè in esso non adempi- lasciarli tutti eguali alla corona o chieri-
sti al tuo ministero. E svestendolo della ca ossia tonsura, affinchè questa del lut-
stola, aggiunge: Ti proibiamo ogni eser- to sparisca. Intanto il vescovo dice: Come
cizio del diaconato, e giustamente ti le- figlio ingrato li priviamo dell'eredità del
viamo la candida stola che ricevesti per Signore, a partecipare della quale fosti
portarla immacolata alla presenza del chiamalo, e per riguardo alla tua per-
Signore, poiché conoscendone il mistero, versa condotta facciamo disparirti dalla
non desti colla tua condotta aifedeli un testa la reale insegna del sacerdozio, ch'è
esempio tale da potersi imitare dal po- la corona. Quindi sacerdoti assistenti
i

polo cristiano. Inoltre il degradato vie- al vescovo , spogliano il degradato delle


ne vestito delle insegne del Suddiacona- altre vesti ecclesiastiche che indossa, fino
to, e togliendogliele il vescovo, gli dice e inclusive al collare, lasciandolo in pan-
prendendo il libro de\V Epistole: Ti levia- taloni o calzoni lunghi e con abito civi-
mo la podestà di leggere l'epistola nella le. In questo punto si accostano al reo il

chiesa di Dio, perchè ti sei reso indegno giudice ordinario e il fiscale, che hanno
di simile ministero. Nel levargli la toni- assistito alla degradazione, cui dice il ve-
cella: Ti denudiamo della tonaca suddia • scovo: Pronunciamo che questo uomo, spo-
cottale ,
poiché né il tuo cuore, né il tuo gliato già e degradalo da ogni ordine e
corpo sono vestiti di quel casto e santo li- privilegio clericale, venga ricevuto nel suo
more di Dio che rimane eternamente. Al foro dalla curia secolare. Finalmente il
togliersi del manipolo : Lascia il mani- vescovo in osservanza del prescritto dal
polo, percìiè colle buone opere, delle quali pontificale, per non mancare allo spirito
è egli simbolo, non resistesti alle spiritua- di mansuetudine e di carità di che laChie-
li insidie del nemico. Nel prendere 1' a- sa è sempre animata verso di tutti, pro-
muto: Perchè non castigasti la tua voce, nuncia rivolto al giudice questa forinola.
ti togliamo lamino. Con tale ordine e con Signore, vi preghiamo con lutto l'affetto
122 SAC S AC
dicui siamo capaci, che per amor di Dìo, dio separò espressamente la tribù di Le-
per i sentimenti di pietà e di misericor- vi dalle altre, ed elesse distintamente A-
dia, e ad intercessione delle nostre pre- ronue fratello di Mosè pel sommo sacer-
ghiere,non castighiate questo disgraziato dozio; e benché Mosè fosse si caro a Dio
con morfeo mutilazione di membri (pre- e tenesse ili. posto nel popolo per ordi-
ghiera che non sempre viene attesa, se- ne di lui, non
legge tuttavia, die dopo
si

condo la gravità derelitti del degradato, la ceremonia della consagrazione di A-


per cui viene condannato di frequente al- ronne si mischiasse in alcuna cosa rela-
l'estremo supplizio). Talvolta il vescovo tiva al culto,perchè a questo non era sta-
che ha degradato e sconsagrato l'indegno to chiamato. Dichiarò s. Paolo agli ebrei
sacerdote, suole aggiungere patetiche e- in termini la necessità di questa divina
sortazioni, per implorare la misericordia vocazione, colle parole: Nessuno si attri-

di Dio al perdono de' suoi gravi peccati, buisca da se medesimo questo onore (il

e perchè di buon grado si sottometta al- sacerdozio), ma colui solamente che vi e


la condanna dell'autorità laicale. Talvol- chiamato da Dio come Aronne. Ciò ri-
ta il vescovo rivolge a quelli che si tro- levasi colla maggior chiarezza in molli
vano presenti allasconsagrazione^ ed an- altri luoghi del nuovo Testamento. In s.

che al popolo, secondo il luogo ove venne Matteo: Gesù Cristo chiamo a se quelli
«seguita, parole di preghiera, che avendo ch'Ei volle, e tra' suoi discepoli si elesse
egli avuto il gravissimo dolore di degra- dodici, ai quali dette il nome di aposto-
dare quell'infelice sacerdote, lo consolas- li. Negli Atti apostolici: Signore^ voi che
sero tutti con supplicar Iddio per quello, conoscete il cuore di tutti, fate conoscere
interponendone I* intercessione potente quello che avete eletto. In alcune occasio-
della B. Vergine; e che dovendo soffrire ni particolari però tra gli ebrei, i re, i

il castigo che gl'imponeva la giustizia, gli giudici, i profeti offrirono sagrifizi, senza
aprisseDiogli occhi del cuore,ondesi con- che la s. Scrittura ne faccia censura: in
vertisse sinceramente , e gli si aprissero altri incontri invece non solamente il ca-
le porte del cielo. stigo, ma un castigo terribile tenne im-
Il sacerdozio dell' antico Testamento mediatamente dietro alla trasgressione.
non fu attaccato ad una certa famiglia, La consagrazione d'Aronne e de'suoi fi-
se non dopo la legge di Mosè (P.), poi- gli fu fatta nel deserto da Mosè con molta

ché prima, come notai, padri di fami- i solennità, di cui si può leggere la descri-
glia e primogeniti, i principi, i re erano zione nel Levitico, cap. 8. Ignorasi se per
sacerdoti nati nella loro famiglia e nelle la consagrazione de'successori d'Aronne
terre di loro dominio. Nella ceremonia al sommo sacerdozio venissero replicate
stessa dell'alleanza che il Signore fece col tutte quelle ceremonie. E' assai probabi-
suo popolo ebreo a' piedi del monte Si- le che si praticasse la sola ceremonia di
nai, Mosè vi fece l'uffìzio di mediatore, e rivestire il nuovo sommo sacerdote degli
furono scelti per adempiere quello di sa- abili del suo predecessore, come fu fatto

cerdote alcuni giovani fra i figli d'Israe- dopo la morte di Aronne. Altri invece so-
le. Ma Signore ebbe scella la
dopo che il no d'avviso che il nuovo sommo sacer-
tribù de Leviti [F.) per servirlo nel suo dote venisse unto; ciò sembra fosse pra-
tabernacolo, e dopo che il sacerdozio fu ticato almeno fino alla schiavitù di Ba-
fissato nella famiglia di Aronne, allora il bilonia , sebbene non si abbiano prove
diritto d'offrire i sagrifizi fu riservato ai di fallo, e si veda anzi usato il contrario
soli sacerdoti di quella famiglia, gli altri per donata V Asmoneo. Il sommo sa-
figli di Levi,anchequelli di Mosè, essendo cerdote era capo della religione ed il giu-
restali nel semplice rango de' leviti. Id- dice ordinario delle difficoltà relative, ed
SAC SAC 123
auche di tuttociò che riguardava la giu- santuario un incensiere fumante, e lo de-
stizia e le sentenze della nazione degli e- poneva sulla tavola d' oro , detto anche
brei.Avea egli solo il privilegio di entra- l'altare de'profumi. L'abito ordinario dei
re nel santuario una volta all'anno, cioè sacerdoti era una veste o tunica di lino
nel giorno della espiazione solenne e ge- senza cucitura , con una cintura di vari
nerale. Dovea essere nato da una perso- colori. Si crede che la cintura del sommo
na della suddetta tribù,che suo padre a- sacerdote fosse d'un tessuto più prezioso,
vesse sposata vergine, ed essere esente da altri dicono che fosse eguale a quella dei
tult'i difetti corporali notati nel Leviti- semplici sacerdoti. La berretta o mitra
co e nel Deuteronomio. Dio attaccò alla de' semplici sacerdoti è detta in ebraico
persona del sommo sacerdote l'oracolo migbaoth, e quella del sommo sacerdote
della sua verità, di maniera che quando mizrephet. Ma i rabbini assicurano che
egli era vestito degli ornamenti di sua di- questidue termini non significano la stes-
gnità e dell'hurira e thummimo/tozw- sa cosa, eche era una specie di celata o
;jtf/e( /^rispondeva alle domande che gli elmo, composto d'una fascia di lino, colli
veuivano fatte, e Dio gli palesava le cose quale involgevano a molti giri il capo, e
nascoste e future. Era proibito al sommo formavano una specie di berretto che so-
sacerdote di vestire a lutto per la morte migliava moltissimo ad un elmo o cela-
de'suoi parenti, nemmeno per quella di ta. I sacerdoti non portavano capelli lun-
suo padre e di sua madre; ne poteva en- ghi nel tempio, non si radevano però af-
trare in un luogo dove eravi un morto, fatto la testa, ma tagliavano i capelli col-
per non contrarre impurità. Doveva spo- le forbici.Non tenevano mai la testa nu-
sare una vergine della sua stirpe, ed os- da in tempo delle ceremonie, perchè sa-
servare la continenza per tutto il tempo rebbe stata una mancanza di rispetto pel
dei servizio. II vestito e la tiara del som- luogo santo. Portavano calzoni di lino co-
mo sacerdote erano molto più magnifici me il sommosacerdote, per evitare qua-
di quelli de'semplici sacerdoti. Delle ve- lunque indecenza. lieviti nonaveanoun
sti e prerogative del sommo sacerdote e vestito particolare per le ceremonie di re-
degli altri sacerdoti, ne trattai o con se- ligione, e fu considerato cattivo augurio
parati articoli, e di più negli analoghi ap- l'aver ottenuto nell'anno 52 di nostra era,
partenenti al sacerdozio cristiano, per l'a- di portar la tunica di lino come i sacer-
nalogia, derivazione e significati; altret- doti. Non era permesso a'sacertlo-
altresì
tanto dicasi del culto, delle feste,ede'ri- ti di offrire incenso al Signore con fuoco

li delle sagre ceremonie. I sacerdoti par- estraneo , cioè con fuoco che non fosse
ticolari servivano immediatamente l'al- preso dall' altare degli olocausti è noto :

tare, offrivano i sagrifizi , scannavano le come rigorosamente Dio punì Nedab ed


ostie, le scorticavano, ed leviti ne ver- i Abiù per aver trasgredito quest'ordine.
savano sangue a pie dell'altare. Alimen-
il I leviti servivano il tempio
sacerdoti ed i

tavano il fuoco perpetuo sull'altare de- per settimana e per quartiere; incomin-
gli olocausti, e tenevano accese ognora le ciavano la settimana col giorno di sab-
lampade del candeliere o candelabro di bato. Mosè fissò l'età in cui doveano en-
oro nel santuario; impastavano pani di i trare nel santo ministero, a'25o 3o anni,
proposizione, li facevano cuocere, gli of- terminando di servire a So, ma in tempo
frivano sull'altare d'oro, del santuario, di Davidde si cambiò quell'ordine, e ven-

e cambiavanli tutti i giorni di sabbato nero obbligati al servigio di 20 anni. Quel-


mettendovene degli altri. Ogni giorno, se- li che volevano consagrarsi a servire nel
ra e mattina, un sacerdote tirato a sorte tempio durante tutta la loro vita, vi era-
in principio della settimana, portava nel no ricevuti benissimo, e mantenuti colle
124 SAC SAG
offerle comuni e quotidiane. Il Signore doti fuori del tempio; se i sacerdoti nelle
non avendo fissato alcuna porzione od e- funzioni del tempio operassero scalzi; si

redità perla tribù di Levi, incambiodel- cerca la cagione per cui non avendo Dio
le possessioni date al rimanente d'Israe- prescritto le scarpe a'sacerdoti, volesse il

le, ordinò che vivessero de' sagrifizi del capo coperto ne'sagrifizi. Essendo cessa-
Signore, e delle offerte chea lui veniva- to il sacerdozio della legge Mosaica , si
no fatte. Tra le 48 città assegnate ai le- cerca come si verifichi la perpetuità di
viti, 6 ne furono destinate pel privilegio esso significata da Dio a Mosè. Rispon-
dell'asilo o Immunità (Z7.) : a Israelita de, che il sacerdozio dovea durare nella
nel fare il novero delle tribù ,
parlai di famiglia d'Aronne per tutto quel tempo
quella de'leviti. Una delle principali fuu- in cui sarebbe durata la legge Mosaica, la
zionide'saeerdoti,dopoi sagrifizi nelTem- quale fu prescritta da Dio, come idea e
pio, era l'istruzione del popolo, ed il giu- figura d'una legge nuova e d'una chiesa
dizio degli affari. La distinzione delledi- molto più cospicua, la quale doveasi fon-
verse sorta di lebbra, le cause del divor- dare dal medesimo Dio fatto uomo, che
zi o,delle a eque di gelosia,
voti, casi con- i i doveva comparire in terra, come sommo
cernenti venivano giudicati
la legge, ec. Sacerdote d'una nuovaepiùsublimege-
dai sacerdoti. Davano pubblicamente la ra retila, lasciandovi poi un capo e suo vi-
benedizione al popolo io nome del Signo- cario successivamente perpetuo, la qua-
re. In tempo di guerra portavano l'arca le la governasse con nuove e sante leggi.
dell'alleanza o Testamento, consultavano Quanto ai sacerdoti della nuova alleanza,
Iddio, suonavano le sagre trombe, ed al- la loro dignità è infinitamente più eleva-
la testa delle armate pronunziavano ad ta di quella de'sacerdoti ebrei, pel potere
alta voce queste parole. A scollate 3 o I- ch'essi hanno, tanto sul corpo mistico che
smeliti, voi andate a combattere i vostri sul corpo naturale di Gesù Cristo, e per
nemicij ma non temete, perche il Signo- il carattere sagro ed indelebile che essi
re Iddio sta in mezzo a voij egli combat- portano. A Gerusalemme, che dicesi fon-
terà per voi e vi salverà da ogni pericolo. dala dal sommo sacerdote e re di Salem
11 Bonanni nella Gerarchia ecclesia-
p. Melchisedech, ne tenni dettagliato pro-
stica, eruditamente trattò del sacerdozio posilo, dicendo che a tempo di Davidde
dell'antica alleanza, e delle vesti sagre del da 36,ooo sacerdoti erano occupati nei
sommo sacerdote edegli altri a lui subor- ministeri dell' altare nel sontuosissimo
dinati, riportandone le figure. Descrive Tempio che , descrissi eretto sul Monte
tutte le vesti ordinate da Dio per i sacer- di Sion, onde Gerusalemme fu pei giu-
a
doti : della veste di bisso, 2. veste sacer- dei ciò che pel cristianesimo è Roma ma-
dotale; del cingolo per la tonaca sacerdo- dre di tutte le chiese , del quale cristia-
tale; della mitra pe'sacerdoti; della veste nesimo Gerusalemme ne fu la culla: par-
che il sommo sacerdote soprapponeva al- lai del Tempio descrivendone le parti; del-
la tonaca di bisso; del sopraumerale del l' Atrium Sacerdotis ove si offrivano le
sommo sacerdote; del pettorale aggiunto vittime sull'ai taredegli olocausti; del san-
al sopraumerale; della mitra propria del tuario con l'altare degl'incensie profumi;
sommo sacerdote; della preziosità di det- del Sancla sanctorum contenente l'arca
te vesti, e perchè Dio le volle tali; essendo dell'alleanza, e dove entrava il solo som-
più preziosa del lino e della lana,
la seta mo sacerdote; del palazzo de' sommi sa-
perchè Iddio non l'ordinò pegli abiti sa- cerdoti e de'maccabei. A Giudea, nel de-
cerdotali; se le vesti ordinate da Dio pel scriverne la regione, riportai la cronolo-
sacerdote, si usassero in ogni tempo e luo- gia de'patriarchi, de' sorami sacerdoti o
go; qual fosse la veste consueta de'sacer- pontefici giudei, e de'soinmi sacerdoti e
SAC SAG n5
re maccabei, oltre la continuazione e ter- slintive, come la porpora, Panello, mi- la

mine de' medesimi sommi pontefici. Ad tra, il bastone; tra i galli erano rigoro-
Ebrei accennai la loro storia e costumi, samente puniti disubbidienti a'sacerdo- i

di che meglio ne'relali vi articoli, leggi, re- ti; greci chiamarono loro sacerdoti ho-
i i

ligione, ceremonie e culto, come della lo- sii, cioè santi. Tuttavia non si deve stu-

ro propagazione in diverse parti del mon- pire che gl'increduli/i quali non fanno al-
do, massime inRoma(F.) e suo stato. V. cun'caso della religione, ed anzi vorreb-
Sinagoga. bero annichilarla, abbiano fa Ito ogni sfor-
Quanto al sacerdozio degl'idolatri, mi- zo per avvilire i sacerdoti ed il sacerdo-
nistero sagro del culto delle false divinità zio. Attribuiscono loro l'invenzione della
e dell'empia e stolta idolatria, non man- religione per proprio interesse, ma vi era-
cai parlarne in tanti luoghi, segnatamen- no sacerdoti prima che si determinassero
te descrivendo le antiche nazioni, \' Ido- le religioni, poiché, come già rimarcai, in
latria } §Y Idoli, i Mani f
\\ Gentile o Gen- origine i capi di famiglia fecero le fun-
tilesimo, il Paganesimo o Pagano, il Po- zioni del culto divino, anche nelle reli-

liteismo,\e feste, i giuochi, le pratiche re- gioni profane e superstiziose. In tutti i pae-
ligiose e superstiziose. I sacerdoti furono si del mondo que'che le nazioni appella-
e sono ministri della divinità, depositari
i rono erano nello stesso tempo loro
savi, i

della religioneedi tutte le cose sagre pres- sacerdoti e filosofi, poiché il culto divino
so tutti popoli del mondo antichi e mo-
i era una parte essenziale della Magia{V.)
derni. A Religione parlai del rispetto de- nel senso di filosofìa. Secondo la testimo-
gP idolatri ai loro Dei, e riportai una sta- nianza di Erodoto, i savi d'Egitto erano
tistica delle differenti religioni e loro se- nell'islesso tempo filosofi, legislatori e sa-
guaci pagani e idolatri, con il loro nume- cerdoti della loro nazione. I magi de'cal-

ro approssimativo. Trovasi nella Storia dei erano più occupati nella filosofia, che
dell'accademia delle Iscrizioni, 1. 1 5, n.° nella religione. I ginnosofisti degl'indiani
i2,p. i43, l'estratto di due memorie su- predecessori de'bramini d'oggidì coltiva- 5

gli onori e prerogative accordate ai sacer- vano egualmente questi due studi. Presso

doti in tutte le religioni profane. Ivi è pro- i cinesi i soli letterati potevano divenire
vato che gli egizi, etiopi, caldei, persiani, mandarini, e in questa qualità presiedere
i popoli dell'Asia minore, igreci, roma- i a certi sagrifizi. Nella Grecia e in Roma il

ni, i galli, i germani, cui si ponno aggiun- sacerdozio era una magistratura; gli stes-
gere gl'indiani, i cinesi, pensarono ed ope- si epicurei non avevano difficoltà di eser-

rarono in eguale modo per rapporto a citarlo, e Cicerone voleva che la religione
ciò che tutti riguardarono i sacerdoti co- non fosse separata dallo studio della na-
me persone le più rispettabili della socie- tura. I druidi galli, i sacerdoti germani
tà, che i ministri di tutte le religioni pro- erano soli filosofi di queste due nazioni.
i

fane ebbero più credito, potere ed auto- Dice Rergier, se tutte queste genti hanno
rità che quelli della vera religione. Vi fu- inventato, nutrito, perpetuatogli errori,
rono sacerdoti annui, di cinque anni, a lo fecero in qualità di sacerdoti, piuttosto
vita, per discendenza. Si contrassegnava- che in qualità di filosofi? 1 filosofi più che

no in molti luoghi co'loro nomi gli anni. i sacerdoti furono il fermo appoggio del-
In molti stati erano principi e padroni l'idolatria contro i predicatori dell'evan-
delle città; presiedevano ai giuochi pub- gelo; eglino e non i sacerdoti scrissero con -
blici, ed erano detti primi, quando si tro- tro il cristianesimo. Anche de'sacerdoti
vavano capi degli altri. In molti luoghi ch'erano ad un tempo filosofi, ne trattai
furono esenti dai tributi, erano mantenu- negli articoli riguardanti le nazioni, edi
ti dall'erario pubblico, ebbero insegne di- alcuni anche in separati articoli, come i
i 2G S AC SAG
Druidi, i Bardi, i Bramini, ec: fra le na- te in un giorno, coll'infusione del pesai,
zioni, di molte ragionai bIndie orientati, non portavano abili di lana, non beve-
Persia, ec. La Mitologia sopra tutti cele- vano quasi mai l'acqua del Nilo pura, si
bra i sacerdoti egizi, greci e romani, co- tagliavano icapelli, le sopracciglia, la bar-
me quelli che più influirono sui costu- ba, e radevano talmente tutto il corpo,
si

mi e sulla credenza dell'universo antico. che non vi lasciavano alcun pelo. Molte-
Nell'Egitto si numerarono 4collegi di sa- plice era il numero de'differenti oggetti
cerdoti più celebri: di Tebe, di Menfi,d'E- del culto egiziano. Tutte le città avevano
liopoli, di Sais. I sacerdoti egizi godevano un cullo generale e un culto ch'era loro
diuna rendita fissa territoriale, che ab- proprio, e per conseguenza con sacerdoti
bandonavano a degli affìttameli per ini particolari, distinti fra loro con diversi
prezzo molto modico. Da questa rendila segni e ornamenti. Erodoto disse che tra
deducevano ciò che potevano importare gli egizi eranvi delle sacerdotesse per l'e-

le vittime e il mantenimento de'templi, sercizio del religioso ministero; altri ne


imperocché tutti i sagrifìzi si facevano a ammettono alcune, altri l'escludono, per
loro spese, il sovrano o lo stato doveva la dottrina che si richiedeva nel sacerdo-
pagare denaro o in derrate quelli fra
in zio, ed i sacerdoti si sostenevano pel se-
i sacerdoti che venivano deputati a Tebe, greto in cui avviluppavano i loro riti. Il

per amministrarvi gratuitamente la giu- potere sacerdotale in Egitto era un im-


stizia in ultimo grado. In Egitto i sacer- menso colosso, del quale si nascondevano
doti erano incaricati delle magistrature, i piedi. Col lasso del tempo potè accade-
della conservazione delle leggi, degli ar- re, che nella confusione de'riti persiani,
pub-
chivi, deldeposito della storia, della greci eromani. colle ceremonie egiziane,
blica educazione, della composizione del alcunedonne s'intrusero nel ministero d'I-
calendario, delle osservazioni astronomi- side per divozione, e si fecero credere per
che, dell'agrimensura, del misuramento sacerdotesse; quindi tutto al più si con-
del Nilo, e finalmente di tuttociòche con- cede loro qualche ufficio secondario e di
cerneva la medicina, la salubrità dell'a- niuna conseguenza ,come il nutrire gli sca-
ria, l'imbalsamare, di modo compre-
che, rabei, i topi campagnoli e altri piccoli a-
se le loro donne e i loro figli, compone- maiali sagri. Sebbene fosse proibito l'in-
a a
vano la 7. o8. parte della nazione. L'or- gresso alle donne in diversi templi,di trat-
dine sacerdotale era diviso in differenti to in tratto si consagrava a Giove di Te-
classi, che avevano le loro occupazioni be una donzella. ^".Egitto. Pressoi greci
particolari. La i. ' comprendeva i profeti iprincipi facevano la maggior parte delle
o interpreti delle predizioni, i quali pre- funzioni de' sagrifìzi, ed è perciò ch'essi
siedevano ne'tribunali e decidevano le liti portavano unitamente alla spada un col-
senza parlare, e rivolgendo soltanto l'im- tello in astuccio, il quale serviva pei sa-
magine della verità o dall'una o dall'al- griflzi. Oltre i principi eranvi de* sacer-
tra parte. Venivano poscia i cornasti, che doti distinti, i quali facevano le princi-
presiedevano ai sagri banchetti; i zacori, pali funzioni del sacerdozio,e chiamavan*
i neocori e i pastofori, che vegliavano al si neocori. I greci, come romani, ebbero
i

mantenimento de'templi e ornavano gli una gerarchia nel sacerdozio, vale a dire
altari;cantori, gli spargisti, medici, gli
i i de'pontefìci sovrani, de'sacerdotied altri
imbalsamatori, e gl'interpreti che sem- ministri subalterni. A Delfo eranvi 5 prin-
brano soli che sapessero parlare alcun
i cipi de'sacerdoti ed altri ministri subal-
poco il greco, gli altri non sapendo che terni, e con essi de'profeti che annunzia-
l'egiziano. Quelli che facevano parte della vano gli oracoli. II sacerdozio a Siracusa
\* classe sacerdotale lavavausi era in grandissima considcrazioue.ma non
molte voi-
S AC SAC 127
durava che un anno, hi alcune città gre- deva il madre; questa ne aveva
titolo di
che, come in Argo, le donne esercitavano una sotto a' suoi ordini, a cui si dava il
il sacerdozio con autorità. Eranvi pure titolo di vergine, dopo la quale venivano
delle intiere famiglie, alle quali soltanto forse tutte le sacerdotesse subalterne, i cui
apparteneva la cura dell'intendenza de'sa- nomi isolali si vedono in alcune iscrizio-

grifiziedel culto di alcunedivinità. Que- ni. V. Grecia. Quanto ai sacerdoti de'ro-


ste famiglie erano per tale prerogativa mani, oltre a ciò che dissi a Roma e in
particolarmente distinte. I greci avevano tutti gli articoli relativi, premetto che le
una classe di sacerdoti chiamati porta principali divinitàde'romani erano 20, a-
fiaccole, i quali erano rispetta tissimi; por- dorate sotto differenti nomi e attributi.
tavano capelli lunghi e la testa cinta da Giove dio del cielo e della terra, padre
una benda che rassomigliava al diadema e sovrano degli altri dei e re degli uomi-
erano ammessi ai più
de're, ed sagri mi- ni; Giunone sua moglie, dea deH'aria;Net-
steri della religione. Niuno poteva essere tunodio del mare; Plutone dell'inferno;
ammesso in alcuna funzione del sacerdo- Saturno del tempo; Giano dell'agricoltu-
non avea prestato giuramento di
zio, se ra; Bacco del vino; Vulcano del fuoco;
adempierne doveri. La disciplina che i
i Marte della guerra; Apollo della medici-
greci osservavano nella scelta delle sacer- na e della poesia, quindi presidente alle
dotesse non era sempre uniforme: in alcu- 9 Muse; Mercurio dell'eloquenza; Genio
ni luoghi prendevansi dellegiovani don- dio della nascita, e tutelare di ciascuno;
ne che non avevano contralto alcun im- il Sole sotto il nome di Febo ossia A pollo.

pegno, quali erano fra le altre la sacer- Erano le altre dee Cibele o Rea della ter-
dotessa di Nettuno nell'isola Calavria, ra, e madre degli dei; Cerere delle biade;
quella del tempio di Diana a Egira in A- Vesta del fuoco; Minerva oPallade della
caia,e quella di Minerva a Tegea in Ar- sapienza e delle arti; Diana della caccia;
cadia. Altrove, come nel tempio diGiu- Venere della bellezza e tle'piaceri; Luna
none in Messenia, riveslivansi del sacer- ossiaDiana. A vevano ancora romani al- i

dozio le donne maritate. In un tempio di tre divinità, le quali erano inferiori alle
Lucina, situalo vicino al monte Croni o nominate,cioè:Bellona, Cupido, le 3 Gra-
in Elide, oltre la sacerdotessa principale, zie, i Penati, i Lari, le 3 Parche, le Fu-
eranvi delle donne e delle donzelle ad- rie, la Fortuna, la Vittoria, ec. Venera-
dette al servizio del tempio, ed occupale vano pure altri dei o semidei, che chia-
ora a cantar le lodi del genio tutelare del • mavano in digentes, cioè uomini messi al
l'Elide, ora ad ardere de'profumi in suo rango degli dei, inter deos agebant, per
onore. Dionigi osserva che i templi di proprio merito, come Esculapio, Ercole,
Giunone in Falena d'Italia e nel terri- Quirino, Castore, Polluce,ec.;ed onora-
torio d'Argo, erano serviti da una sacer- vano altresì come altrettanti dei o semi-
dotessa vergine chiamata Csitofora , la dei i loro eroi e i loro imperatori deliri-
quale faceva le prime ceremonie de'sa- mi che aveano loro reso del bene
secoli,
gt ifizi, e da un coro di donne che canta- e falto grandi servigi, dopo l'apoteosi o
vano degl'inni in onore della dea. L'or- deificazione che ricordai a Funerale. A-
dine delle sacerdotesse d'Apollo Amicleo vevano Tempio (P.) in Roma ancorala
verosimilmente era formato sullo stesso Virtù, il Consiglio, la Mente, la Fede, la
piano di quello delle sacerdotesse di Giu- Pietà, la Pudicizia, la Concordia, la Cle-
nonea Faleria e ad Argo,ed era una specie menza, la Pace, la Felicità, la Libertà.
di società, in cui le funzioni del ministe- Inoltre romani con saggia e accorta po-
i

ro trovavano divise fra molte persone.


si litica veneravano gli dei di tutte le na-

Quella eh' era alla testa delle altre pren- zioni che soggiogavano, ne trasportavano
1^8 SAC SAC
o Roma le statue,erigevano loro de'lem- tà fu poi assunta dagl'imperatori, ed an-
pli,e gli rendevano un culto religioso, af- che da alcuno cristiano, lo dissi nel citato

finchè questi fossero propizi e non si op- articolo. L'istitutore de' pontefici fu il re
ponessero alle loro conquiste. Quantun- Numa; quanto al numero lo notai nel

que ilPantlieonfossededicatoaGiove ven- detto articolo: avevano l'intendenza e la


dicatore, esso portava talnome a motivo direzione delle cose sagre, de'sagrifizi e
del gran numero di statue degli dei che del culto religioso. Degli auguri parlai
vi erano collocate dentro, e per la forma pure a Roma, come degli altri ministri
in cui fu fabbricato. Anche i conladini del cultOjdignità ragguardevole, che spie-
avevano le loro divinità particolari, e fra gavano l'avvenire sullo studio degli uc-
adoravano il dio Pane, che pre-
le altre celli, e giudicavano ogni sorte di presagio,
siedeva alle campagne e ai pascoli; Sil- pretendendo di conoscere il futuro, inter-
vano ai boschi e alle foreste;Priapo ai giar- pretando ogni sorta di sogni e altre cose
dini e alle sementi; Pale alle biade; lp- simili e superstiziose. Oltre lo scuoprire
pomene alle vendemmie ; Pomona alle e predire il male, gli auguri insegnavano
fruita; Flora ai fiori; Vertunno alle sta- ad eludere o espiare presagi contrari per
i

gioni, e le Ninfe, ec. Giovenale facendosi evitarne mali, placando lo sdegno de'nu-
i

beffe della pluralità degli dei, diceva che mi con sagrifizi, processioni e altre cere-
Atlante gemeva sotto il peso di tanti dei monie religiose e di espiazione. Gli augu-
ch'erano stati collocati in cielo dal timo- ri siconsultavano anche sopra quanto si
re, dall'interesse,dalla riconoscenza e dal- voleva intraprendere, sia nell'elezione dei
la superstizione. L'istituzione de'sacerdo* magistrati, sia per le nuove leggi, sia per
ti ebbe a Roma principio col culto degli le spedizioni guerresche: se rispondevano
dei, cioè col suo fondatore Romolo, ed il di no, tutto veniva sciolto o differito, ri-

successore Numa avendo cresciuto il nu- spettandosi ciecamente il loro sentimen-


mero delle deità, moltiplicò pure quello to. Laonde gli auguri in Roma dispone-
de'suoi ministri. Gli uni non erano ad- vano di tutto, tanto nelle cose minime che
detti ad alcuna divinità particolare, ma nelle grandi, quanto nelle cose private che
offrivano sagrifizi a tulli gli dei; gli altri pubbliche. L'importante e influente ca-
attendevano al culto di un particolare rica d' augure era una scienza piuttosto
nume. I principali ministri della religio- che una dignità, e durava per tutta la vi-

ne formanti l'idolatrico sacerdozio roma- ta,non potendosi degradare; solo non po-
no, sono seguenti: erano divisi in due
i tevano esercitare le funzioni quando s'in-
a
classi, la riguardava la religione in ge-
r . fermavano. La scienza di giudicare il fu-
nerale, l'altra il culto d'una deità parti- turo fu prima conosciuta dai caldei e gre-
colare; ogni ministero formava un colle- ci, quantunque gli etruschi crederono es-

gio. 11 Pontefice (P.) era una persona sa- sernestati gl'inventori, certamente la per-
gra con giurisdizione e autorità sulle cose fezionarono. Gli auguri nell'essere am-
religiose; stabiliva i riti e le leggi: nel i.° messi al collegio, giuravano di non comu-
giorno di ciascun mese annunziava al po- nicare ad alcuno la loro scienza e di far-
polo il giorno in cui cadevano le none, ne sempre un mistero. Romolo gi'instituì
e tultociòchedoveasi fare nel decorso del in n.° di 3, poi aumentati a 9, de'quali
Mese (F.), tanto pe'Sagrifìzi e le Feste 4 scelti tra' patrizi e 5 tra' plebei, finche
r
(I ), quanto per le Ferie o Mercati^.). Siilane aggiunse altri 6; così il collegio
Vi erano pontefici minori e maggiori, a formalo di 1 5 auguri era presieduto dal
tutti sovrastando il pontefice massimo
, più vecchio, durò sino a Teodosio il gio-
che presiedeva alcollegiode' pontefici: di vane, e l'imperatore Costanzo proibì di
suepremineuze,altribuzioni,che la digoi- consultarli come impostori. Una volta al
SAC SAC 129
mese si radunavano gli auguri per con- ceduto da un littore, la sua veste era più
ferire insieme su di ciò che riguardava le magnifica; se un colpevole si ricoverava
loro funzioni, ed ecco come prendevano nella sua abitazione,© era da lui incon-

gli augurii. Dopo di aver offerto i sagri- trato quando si conduceva al supplizio,

fizi destinati a questa ceremonia, il sagri- poteva fargli grazia; benediceva le arma-
li calore cima della Rocca Tar-
saliva sulla te, veniva eletto in assemblea generale
pea o del Campidoglio. Quivi faceva le dal popolo, e pontefice massimo lo ri-
il

divisioni del cielo e le segnava con un ba- conosceva, ma


non poteva esercitare le
stone curvo detto lituus, indi si copriva magistrature, onde poter consagrare tut-
la testavolgendosi verso l'oriente, ed al- to il suo tempo al culto di Giove, cui sa-
lora osservava le cose che si vedevano in grifìcava ogni mese ai 3o o ai 1 5; com-
quegli spazi da lui segnati, e di là giudica- metteva irregolarità se toccava un morto,
va dell'esito di quanto gli era stato propo- la farina con lievito,mangiando fa ve,guar-

sto. Nel tempio di Marte Gradivo si cu- dando un'armata in ordine di battaglia,
stodiva l'antico lituo augurale o bastone facendo giuramento, ec. Il collegio de'ma-
pastorale di Romolo,chiamato anchecla- gistrati o araldi o sacerdoti feciali fu isti-

\a, e che un incendio rimase il-


dicesi in tuito da Numa, quale depositario delie
leso dal fuoco. Il collegio degli aruspici leggi della guerra, la quale non si faceva
era composto di alcuni sagrificatori che senza consultarli, e quando col loro volo
esaminavano le viscere delle vittime, indi era decretata, uno di essi andava a di-

consideravano in qual modo la fiamma chiararla a'nemici sulla frontiera, in pre-


circondasse e bruciasse la vittima, qual senza di testimoni, al modo che dissi nel
fumo e quale odore tramandasse l'incen- voi. LVIII,p. 1 86. Questa ceremonia ren-
so, e come terminasse il sagrifizio.Da ciò deva la guerra giusta e legittima ; usan-
pretendevano di scuoprire la volontà de- za di cui si trova qualche traccia sotto i

gli dei, predire il futuro,e conoscere l'esi- primi imperatori cristiani, e Grozio nar-
to che doveasi sperare, o i disastri che si ra che in que'tempi prima d'intrapren- >

doveano temere. I toscani o etruschi in- dere la guerra si consultavano i vescovi,


ventarono questa superstiziosa predizio- per sapere se si potesse fare in coscienza.
ne, che spesso andava mista colla ma- 1 feciali inoltre concludevano i trattati di

gia. Sull'aruspicine parlai altrove enei pace e le tregue, scagliavano anatemi e


voi. XXXVII, p. i36 e i3 7 . Il collegio maledizioni contro un porco, invocando
de' /lamini era composto di i5 sacerdo- da'numi che anatemi e maledizioni
tali

ti destinati e consagrati al servigio del- piombassero egualmente sopra coloro che


le differenti divinità; altri dicono che non rompessero trattali. Delle vestali, sacer-
i

formavano collegio come gli altri sacer- dotesse consagrate al culto della dea Ve-
doti, e niente avevano di comune fra lo- sta, parlo a Vergini. Il collegio de'sacer-
ro. I più considerati erano 3, perchè isti- doti d'Ercole detti Potizie Pinari, per-
tuiti (la Numa e consagrati a Giove, a Mar- chè dai capi delle due illustri famiglie di
te, a Quirino o Romolo; appartenevano tal nome il re Evandro li scelse per mi-
a'patrizi, ed intervenivano alle adunanze nistri de'sagrifizi che faceva a Ercole; ma
del collegio de'pontefici.Le mogli dei fla- divenute le famiglie molto potenti, il sa-
mini si chiamavano FLaminicae e sacer- cerdozio fu dato ai pubblici schiavi. Al-
dotesse, come partecipi del loro sacerdo- tri pretendono che Appio Claudio censore
zio^ per questa ragione era loro vietato lo facesse abolire, ma in pena divenne cie-
Giove avea par-
ildivorzio.il sacerdote di co, e la sua famiglia si estinse, benché di-

ticolari privilegi, precedeva gli altri fla- visa in 12 rami. In principio i potizibe-
mini, era portato in sedia d'avorio e pre- veauo de'liquori che offrivano in sagri-

vol. lx. . 9
1 3o S AC SAC
fizio, mangiavano delle vittime che im-
e dito libro che pubblicò con detto titolo-
molavnno. 1 pìnarì poi non gustavano* Col nome di Curione i romani chiama-
affatto liquori, né mangiavano le vittime vano il sagrifìcatore o sacerdote di ciascu-
che offrivano a Ercole. 11 collegio de'sa- na curia, delle quali ragionai a Roma, ed
cerdoti del dio Pane o luperci t celebra- eranvi 3ocurioni, secondo il numero del-
vano quelle feste e misteri, che accennai le curie,co'rispettivi templi, ciascuno per
nel voi. LVI, p. 96, in onore di Pane o farvi i sagrifìzi e celebrarvi le feste, tutti
Silvano, o della Lupa che allattò fonda- i dipendenti dal gran curione capo eletto
tori di Roma, in memoria di che fu eret- uno ma
dal popolo; altri dicono che non
to il tempio Lupercale presso la caverna due per curia Roma scelse a sacerdoti,
del Monte Palatino, immolando un cane. laonde non 3o ma 60 sarebbero stali i

Questi sacerdoti erano di due specie, fa- i primi sacerdoti di Roma, il cui numero
biani da Fabio partigiano di Romolo, i in seguito si accrebbe: si vuole pure che
quinùlianio quìntilii da Quintilio segua- Romolo ordinasse che sacerdoti avesse- i

ce di Remo; in onore di Giulio Cesare ro meno di 5o anni. De'sacerdoti epuloni


se ne formò una 3." specie e perciò detti setternviri,per presiedere ai conviti in o-
juliani. Il collegio de' 1 2 sacerdoti salii noie de'numi, parlai ne' voi. LI V, p. 176,
istituiti da Numa, altri dicono da Tulio LV, p. 36 e 37. Del re de* sagrifìzi feci
Ostilio, in onore di Marte, così detti per- menzione nel voi. LVI, p. 263, dicendo
chè in alcuni giorni dell'anno scorreva- pure del re e sacerdote del bosco Aricino. Il
no Roma saltando in cadenza,o perchè Sa- collegio de'sacerdoti di Cibele erano chia-
lio di Samotracia portò in Italia quella mati galli matris deorum ? perchè que-
sorte di danza. In tale circostanza aveva- sta dea era particolarmente adorata nella
no una veste ricamata d'oro denominata Frigia, ov'eravi un fiume chiamalo Gal-
trabea, una berretta appuntata detta a- lus 3 le cui acque rendeva furiosi e frene-
pex, ed una cinta di cuoio, ove pendeva tici quelli che le bevevano: altri vogliono

la loro spada; impugnavano colla sinistra che il nome loro derivi da Gallo t.° sa-
una specie di giavellotto, il quale batte- cerdote di Cibele. Questi sacerdoti dove-
vano in cadenza sopra un piccolo scudo vano osservare il celibato, e per mettersi

di rame fatto all'uso de' traci, e chiamato in sicuro da ogni stimolo di concupiscen-
r
ancile o ancilium, che tenevano colla de- za, si facevano Eunuchi(F .). Allorquan-
stra. In questa forma andavano danzan- do si celebravano le feste della dea, por-
do e cantando strofe in onore di Marte, tavano in giro la sua statua, danzando
inni e cantici che finivano col nome di al suono di flauti, di cembali e di tambu-
Mamurio celebre artista e inventore dei ri, battendosi il petto e lacerandosi il cor-
loro scudi, il qualegli aveva fatti simili a po; si agitavano con tanta violenza e si

quello caduto dal cielo ed a tale condizio- contorcevano in un modo cosi straordi-
ne, onde le feste furono anche dette Ma- nario, che si credevano invasi da un fu-

muralie. Di questo scudo e sua custodia rore divino. Lavavano la statua di Cibele
ne parlai altrove. Essendo tali scudi ap- al fiume Aimone, ove sbocca nel Tevere
pesi nel tempio di Marte Gradi vo, chi in- come dissi altrove. Essendo poveri, que-

traprendeva la guerra andava a consul- stuavano di porta in porta, di borgo in


tare il nume; se i scudi si movevano da borgo, portando la statua sopra un asino.
loro si teneva per prodigio. Di questi sa- Furono in Roma istituite delle società,
cerdoti e di altri romani, come degli All- quando dalla Frigia si fece venire la det-
eili y tenuti per una delle Selle cose fatali ta statua, chiamata della buona dea, e ne
di Roma antica, molte notizie bibliogra- fu stabilito il culto; ma le ceremoniedei
fiche si trovano in Cancellieri, nell'eri!- sagrifìzi che le matrone romane le face-
SAG SAC i3i

vano nell'abitazione del pretore, non so- reciproci mente disputato. Il sacerdozio
lo ciano segrete, ma era proibito agli uo- sino dalla prima apparizione dell'umano
mini di assistervi sotto pena di bando. I consorzio esercitò il duplice raaestratodet
romani, oltre le vestali, ebbero altre sa- la parola religiosa e della parola civile,

cerdotesse, e le iscrizioni raccolte da Mu- e tutti i poteri sociali derivarono da esso,

ratori ne riportano molti esempi, di Ve- siccome elemento di vita. Oltre quanto
nere, di Diana e di altre divinità; cosi dai ho detto del sacerdozio di tante nazioni,
monumenti si vedono sacerdotesse ci Ci - i iromani lo stimarono tanto, che vollero
bele, di Cerere, d'Iside e di altre dee. Co- mantenuto lo stesso duplice maestrato
me sacerdoti avevano de' fanciulli per
i
ch'ebbe l'ortodosso de' patriarchi. In fatti

assistenti, cosi lesacerdotesseavevanodel- attribuirono ai pontefici precisamente il

le giovanette e donzelle libere che servi- duplice maestrato della religione e della
vano nelle ceremonie religiose. Romolo civiltà, e Festo disse che il sacerdozio ro-
n'era stato l'istitutore ^ ed i sacerdoti che mano aveva la giurisdizione e l'impero,
non avevano figli,erano obbligati di pren- con diritto di divulgare la parola religio
derne dalle famiglie patrizie. I fanciulli sa e civile, come rilevano Livio e Dioni-
si chiamarono Carni Ili t \e donzelleCrt/?///- sio. Il i

di questi assicura che Numa fu

lae : i primi dovevano servire sino alla re e sagrificatore, e per una legge di esso

pubertà, le seconde finché si maritassero. per 170 anni non fu veduta veruna im
Tralascio ricordare altri ministri subal- magine ne'templi, imitando in tal modo
terni del sacerdozio profano de'romani, il sacerdozio primigenio e Melchisedech
ch'era sommamente venerato da loro e Numa creò sacerdoti non solo per le ce-

godeva infiniti privilegi. Da principio le remonie del culto, ma ancora pel divul-
funzioni sacerdotali non furono confida- gamento del principio religioso, per la

le che a'patrizi, ma i tribuni del popolo istruzione del popolo,e per tutti gli uffici

fecero tanto colle loro brighe e coi loro che riguardano la civiltà. Era tanta la

clamori, che finalmente i plebei divisero riverenza e venerazione degli antichi ro-
coi nobili quasi tutti gli uffici sacerdo- mani pel sacerdozio, che nel 55g di Ro-
tali. Da principio i sacerdoti furono eletti ma, angustiata questa da una specie di
dal collegio a cui erano addetti, ed in pro- scisma, con legge fu ordinato che il sa-
gresso di tempo il tribuno Licinio Clas- cerdozio non tosse turbato nell'esercizio
sino tentò di trasportare cpjesto diritto al del suo magistero, e con ritirarsi tutti i

popolo, ma inutilmente; la qual cosa poi libri contrari fu impedito che si divul
fu felicemente eseguita da Domizio Eno- gasserò principi! e insegnamenti diversi.
barbo. 11 popolo ebbe dunque il diritto Quando poi molti fenomeni concorsero
di eleggere, e i collegi non conoscevano a far temere tristi avvenimenti, romani i

che quello di accettare il candidato ne'lo- con fiducia ebbero ricorso al sacerdozio;
ro corpi. Siila divenuto dittatore supre- come nel 672 per la peste che desolò la

mo e assoluto, ristabilì le cose nel primie- città, in cui il primo pensiero fu di chie-
ro stato, e spogliò il popolo del privilegio dere che fosse dal pontefice riordinato
che aveva usurpato. Questo cambiamen- l'ordine de'sacerdoti. In una parola tra i

tonon durò lungo tempo: il tribuno Azio romani idolatri non vi impresa civica
fu
Labieno fece rivivere la legge Domizia, o militare che fosse decretata, senza che
che Marc'Antonio nuovamente poi an- prima ne fosse consultalo il sacerdozio, e
nullò; finalmente gl'imperatori,incomin- senza che il medesimo la divulgasse tra
ciando dalla cessione che ne fece il senato il popolo. Inoltre il sacerdozio presso i

a Giulio Cesare, s'impadronirono del di- romani, non solo ebbe il duplice maestra
ritto che il popolo e i pontefici si erano lo, ma eziandio una giurisdizione sopra
i32 SAC SAC
tutte le altre autorità civili, formando risultato da dedurre da questo argomen-
il centro a cui tutti dovevano converge- to, la necessità cioè del sacerdozio nell'or-
re, capo chiamato Pontefice, eb-
onde il dine sociale; necessario il benefico eser-
be l'aggiunto di Massimo, quod maximus cizio del suo duplice magistero; necessa-
rerum quae ad sacra el religione perti- ria la ricognizione di quel venerabile cen-
nenti judex sit vindexque conlwnaciae tro di unità a cui devono convergere tut-
privatorum magistraluiimque. Anzi sog- te le podestà sociali, se vogliono sussiste-
giunge Dionisio,che non solo sacerdoti i re e rendere la prosperità ai popoli e alle
aveano questo diritto, ma quello ancora nazioni, ch'è lo scopo fìuale della divina
di novas leges anctoritale propria can- provvidenza, perchè gli uomini imparino
dele. Cicerone scrisse ad Attico, che in- a congiungere il tempo colla eternità. V,
tanto egli portò la causa prò domo sua Sacerdote.
ai pontefici, perchè egli sapeva ch'erano SACILE, Sacillum. Antica città vesco-
religionis judìces, et senalus legis. Si può vile nel regno Lombardo -Veneto, pro-
dire che non vi fu questione presso i ro- vincia diUdine o Marca Trivigiana, ca-
mani, in cui i pontefici non esercitassero poluogo di distretto, in riva alla Livenza.
la loro giurisdizione, onde l'ebbero anche Chiusa di mura, vi si vedono le rovine di
sullo stato delle persone. Quando Augusto un vecchio castello, sulla sponda sinistra
volle sposare Livia, togliendola in certo del fiume. Comoda e bene fabbricata, fa
modo al marito, consultò i pontefici se el- commercio di buon vino, grani, seta e
la col bambino in corpo andrebbe legit- bestiame, essendo fecondo il suo territo-

timamente a marito: non potè dispensar- rio a segno che dicesi il giardino degli
si ad onta del suo assolutismo, di sotto-
,
stati veneti. Questo nobile luogo è patria
mettersi alla legge che conferma la ma- de'3 fratelli A ma Ilei che fiorirono nel se-
gistratura civile esercitata dal sacerdozio colo XVI, altri li dicono di Pordenone o
presso gli antichi romani. Non vie titolo & Oderzo. Nelle sue vicinanze furono sco-
nell'ordine civile, sul quale non si esten- perte alcune sorgenti d'acque minerali.
desse il loro ministero: lo provano, Cice- Fu sede vescovile suflraganea del patriar-
rone, De legibus lib. 2, cap. 1 9; Plinio lib. cato d'Aquileia, ma non si conosce che
io, epist. 73 a Traiano; Livio lib. 12, il vescovo Agnello del 590, che interven-
cap. 57;dai quali ultimi si apprende, che ne al concilio di Marano (F). Ughelli,
il ebbe anche il di-
collegio de'pontefìci Italia sacra 1. 1 o, p. 1 62. Nel recarsi Pio
ritto della vita e della morte. Se dunque VI a Vienna nel 1782, da Treviso per
gì' idolatri stimarono tanto necessario il Conegliano giunse a ore 22 de' 12 mar-
sacerdozio nell'ordine sociale, che in qua- zo aSacile,prendendo alloggio nel palazzo
r
lunque forma politica di governo man- di mg. Flangini(F.) uditore di rota, poi
r
tenne il suo maestrato religioso e civile, e cardinale, ove fu ricevuto da mg. Za-
dal quale dipende la prosperità de'popoli gurri vescovo di Ceneda, e dal nobile Piz-
e delle nazioni. Se quando si giunse a zamano podestà, indi ossequiato dal cav.
schernire, la storia ci assicura il decadi- Andrea Renier figlio del doge di Vene-
mento de'popoli e delle nazioni, e la sto- zia, eda altri distinti signori. Pernottò in

ria romana n'è la prova luminosa; che Sacile, e nel dì seguente partì per Udine,
dovrà dirsi del sublime sacerdozio della fra le riverenti dimostrazioni degli abi-
chiesa cattolica, che mantiene intatto e tanti e di quelli de'luoghi circostanti.
immutabile il principio della fedecristia- SACRARIO, Sacrarium. Luogo dove
na incorrotta e della verità, quel princi- sibuttano e versano le lavature de' vasi,
pio cioè che produce la civiltà vera, il ve- pannilini o simili, che servono immedia-
ro progresso? Facile dunque sembra il tamente al sagrifizio della Messa (V.)^
SAC SAC i33
anche vì si gettano le ceneri e l'acqua vec* pò della consagrazione cingono e coprono
chia benedetta: la cura appartiene al Sa- l'aliare con tavole o veli, ed greci stima- i

grestano (P.) Sì suole costruire vicino no sacrilegio l'entrare con arme ae\Sancla
alla sagrestia o in essa, o in altro luogo Sanctorum, e nella chiesa di s. Atanasio
della Chiesa (/^.). Il sacrario d'ordinario di Roma il ceremoniere fece levare la spa-
è un vaso di marmo o di solida pietra, da a Ranuccio Farnese duca di Parma, che
incavato alla foggia di fonte battesimale, vi era entrato per vedere le misteriose ce-
di forma ovale, tonda o quadrata, soste- remonie e udir la messa in rito greco. La
nuto da una colonnetta o altra base. In chiesa romana non volle adottare i me-
mezzodella cavità ha un foro scolpito nel morati veli, anche per differenziarsi dagli
centro della colonnetta o base, con pic- eretici Valentinianiji quali ne'loro riti imi-
colo tubo o acquedotto, acciò per esso si tando segretiEleusini;tutto facevano con
i

scarichino al di fuori le acque, le ceneri e somma segretezza, e velavano a tal fine


simili, si espandono e si gettano. Sot-
che tulle le porte. Sacrarium si dice pure la
to questo tubo o acquedotto è una pic- Sagrestìa (^.), per cui a questo articolo
cola cisterna proporzionata, nella qua- dico quali furono gli antichi luoghi deno-
le raccolgonsi le materie scaricate, e cor- minati Sacrario, anche presso i gentili.
rispondente in luogo sotterraneo. Il sa- SACRATI Francesco, Cardinale. No-
crario si copre di un tavolato di noce, e bile ferrarese, che compiti con grande ri-
si chiude con chiave o in altro modo. Al- putazione i suoi studi nell' università di
tre forme di sacrari si costruiscono nel- Bologna, ove ottenne la laurea dotto-
la parete con sportello, con suolo di pie- rale, falla conoscere l'eccellenza del suo
tra, e incavata, con foro e acquedotto che bell'ingegno, fu invitato a Roma, in cui
corrisponde al sottoposto cisternino. I sa- per provare sua fortuna intraprese la
la
crari si fanno anche presso i battisteri carriera prelatizia. Venne fatto uditore
con cisternini in cui scolano e raccolgonsi di rota, offizio ch'esercitò con alta ripu-
Je acque versate nel battesimo. Abbiamo tazione per 26 anni, e non per 18 come
dal MagrìflVotizia de vocaboli eccl. y verbo scrisse Battagline Accaduta la morte del
Sacrarium, che questo anticamente era decano della rota ne'mesi estivi, allorché
denominato anche il luogo vicino all' Al- Francesco si trovava in patria con ponti-
tare ( J7 .) circondalo da'cancelli, ove sol- ficio permesso, volò in Roma per le po-
tanto il sacerdotee altri ministri sagri po- ste, per succedere al defunto come sotto-
tevano entrare nel tempo del s. Sacrifi- deoano,ma prevenuto dall'ozionedel Coc-
zio (T\), perciò detto Sancta Sanctorum, cino,presente in curia, volle sperimentare
ed anche Coro e Presbiterio (^.), e ne- le sue ragioni in giudizio. Paolo V rimise
gli monumenti Propillato ri um :
antichi la decisione di questa causa all' arbitrio
ne parlai anche nel voi. L VI, p. 87 e 88. de'cardinali Lancellotti e Ludovisi, ch'e-
Dal quale luogo s. Ambrogio in Milano rano stali uditori di rota,iquali senten-
espulse l'imperatore Teodosio I, il quale ziarono a favore di Cocchio. Per dare poi
dopo l'oblazione si era fermato secondo qualche compenso a Francesco, fu fatto
il costume di Costantino I, e dicendogli : Damasco in partibus e vi-
arcivescovo di
Sacrariiim solis sacerdotibus pervium estt cario della basilica Vaticana. Elevato al
aliis omnibus inaccessum. Teodosio l su- pontificato Ludovisi col nome di Grego-
bilo ubbidì, e tornato a Costantinopoli, rio XV, subitogli fece conoscere la stima
quando fu invitato dal patriarca ad en- e l'affelto che aveva per lui, con promo-

trare nel sacrario conforme il consueto, ri- verlo a datario, e dopo due mesia'iga-
spose avere imparato da s. Ambrogio non prilei 62 1 Io creò cardinale prete di s.Mat-
essere lecito ai laici. Gli orieutali in lem- teo in Merulana , cou applauso di tutta
j 34 SA C SAD
Roma , che lo giudicò degnissimo della i sagramenti, le orazioni e iriti della Chic
porpora prima di tal tempo, come
assai sa. 2. Tultociò che serve al cullo divi-
integro e dotto. Volendo quindi roma- i no. 3.° I ministri della Chiesa, e le perso-
ni satirici pungere la memoria del glorio- ne che si sono consagrate a Dio con so-
so Paolo V, che in tante promozioni da lenni voti. Altri teologi definiscono e di-
lui fatte, avealo sempre trasandato, si ser- vidono il sacrilegio, in personale, locale,
\irono,oa dir meglio si abusarono del ver- reale ,
perchè vi sono tre specie di cose
so de salmo 17, dove si legge Lapidem,
1 1 : sante o consagrate a Dio; cioè la persona,
quem reprobaverunt aedificantes hic fa- ì
come gli ecclesiastici che sono negli ordi-
clus est in caput angulij volendo col nome ni sagri, le persone religiose; il luogo, co-
di pietra alludere al novello cardinale, il me una un cimiterio, ec; tutte le
chiesa,
cui stemma gentilizio rappresentava una cose consagrale a Dio o dedicate dalla
pietra sagra. Sull' ingrato e biasimevole Chiesa al suo culto, come sagramenti, i i

contegno de' romani col benefico Paolo vasi sagri, le vesti destinate ai ministri
V, e come presto se ne pentirono, lo no- dell'altare, i libri santi, i beni di chiesa, ec.
tai nel voi. LUI, p. 137, cioè appena po- Quindi si rende colpevole di sacrilegio chi
terono istituire de' confronti. Il cardina- batte e oltraggia con vie di fatto un ec-
le trovandosi libero dalla carica di da- clesiastico ch'è negli ordini sagri, un re-
tario, eresse nella propria casa un' acca- ligioso o una religiosa; chi profana gli al-
demia di teologia, in cui egli era profon- tari,le chiese, i cimiteri, e altri luoghi san-
damente versatola quale però ebbe corta ti, facendo cioè delle azioni contrarie al
durata, per essere stato eletto nel 162*2 ve- rispetto loro dovuto, come sono l'omici-
scovo diCesena,che governò poco più d'un dio, la mutilazione, il furto, ec; chi pro-
anno, dopo il quale ntervenuto al concia i
• fana la sagra Scrittura, i sagramenti, i

vedi Urbano Vili, finì di vivere in Roma vasi sagri, la croce, le reliquie, le imma-
sul principio di sua eminente dignità, nel gini de' santi, ec. ; chi fa servire ad uso
1623 e in età di 56 anni non compiti, e profano le vesti de'ministri dell'altare, o
3o mesi di cardinalato. Fu sepolto nella ciò che serve alla decorazione degli altari
chiesa di s. Maria dell'Anima, dove nel- stessi e delle chiese; chi usurpa o ritiene
la parte ulteriore del pilastro che sostiene ingiustamente beni di chiesa. Sebbene
i

il pulpito, fu posta dal concittadino cardi- il sacrilegio sia un peccato mortale di sua
nal Riminaldi un'elegante iscrizione. Fu natura, e contro ili.° comandamento di
il cardinal Sacrali uomo che sapeva co- Dio, può essere semplicemente veniale in
mandare a se stesso; fin dalla gioventù ragione della leggerezza della materia o
si mostrò assai docile nell'arrendersi agli dell'inavvertenza. Abbiamo poi dalla sto-

avvertimenti che riceveva dai suoi mag- ria innumerabili e tremendi esempi co-
giori, onde riuscì di singoiar candore di me Iddio, anche istantaneamente, con se-

costumi e fornito di specchiate virtù, e a- verità pumi sacrileghi d'ogni specie. Il p.


domo di somma fedeltà nella trattazio- Menochic», Sluore t. 2, centuria 8,cap. 2 1,

ne de' gravissimi affari che a lui furono tratta ; Del castigo dato ad alcuni sacri-
confidati. leghi.

SACRILEGIO o SACRILEGIO, Sa- SADALABERGA (s.). Usci da un'il-


crilegium. Profauazione di una cosa san- lustre famiglia nel territorio di Toul. Di-
ta, o consagrala a Dio; è l'abuso, la vio- venuta cieca neh' infanzia, ricuperò mi-
lazione, ovvero usurpazione che si fa del- racolosamente la vista perleorazioni e per
le cose sante ocousagrate, profanandole: la benedizione di s. Eustazio abbile di

idcrilaediuni. Le cose di questa specie si Luxeul. Si sposò ad un giovane signore,


dividouo in3classi: i.° la sagra Scrittura, e rimarla vedova poco dopo, non pensò
SAD SAD i35
piacile a vivere in servigio di Dio; ma i rono Sadoco con 4o de' suoi compagni,
suoi geuitori l'obbligarono a rimaritarsi procurando loro in questo modo la glo-
con Blandino, il quale per le sue virtù me- riosa palma del martirio. Il culto dei san-
ritò di essere posto nel numero de'santi. ti approvato da Papa Alessan-
religiosi fu

Ebbe 5 figli, che allevò con tutta la cu- dro IV, il quale permise di celebrare ogni
ra nel timore di Dio. Col consenso del ma- anno, nella città in cui erano periti, lame-
rito prese poi il velo e fondò un mona- moria del loro glorioso martirio; poscia
stero, che si crede quello di s. Pietro di Pio VII estese a tutto l'ordine de'dome-
Poulangey nella diocesi di Langres, dove nicani la permissione di recitarne l'officio.

insegnò a un gran numero di vergini a SADOLETO Giacomo , Cardinale.


camminare sulla strada della perfezione. Nacque a' 12 luglio nel 1476 01 477 one-
Circa il 65o fece fabbricare aLaon il mo- stamente inModena, o al dire diVedriani

nastero di s. Gio. Battista, di cui fu ab- da una delle più nobili famiglie di quella
badessa, e diede alle sue figlie spirituali illustre città. Fece suoi studi nell'univer-
i

esempi d' ogni virtù, fino alla beata sua sità di Ferrara, per cura del genitore, dot-
morte, che si pone ai 22 di settembre in- to giureconsulto e professore di diritto io
torno all'anno 665, nel qual giorno è no- Pisa e Ferrara. Dotato di grande vivaci-
minata nel martirologio romano. tà di spirito, e di una joaemoria assai fe-

SADOCOo SADOK (beato), religio lice, fece rapidi progressi : la filosofìa, la

so dell'ordine de'frati predicatori. Essen. giurisprudenza,e soprattutto l'eloquenza,


do già pervenuto ad un alto grado di per- la poesia, le lingue greca e latina, ebbe-
fezione, fu scelto nel 2. capitolo genera- ro in lui le più grandi attrattive. Passa-
le del suo ordine, tenuto a Bologna nel to in Roma nel pontificato di Alessandro
1 22 1, per andare a predicare nell' Un- VI, per perfezionarsi nella giurispruden-
gheria, e propagarvi il suo istituto. Pie- za, trovò nel cardinal Oliviero Caraffe uno
no di zelo e di coraggio, si diede a pian- splendido mecenate; lo volle nella propria
tar la fedeinque'paesi ancora avvolti fra casa, lo tenne sempre carissimo, gli fece
le tenebre del paganesimo, e a distrugge- ottenere da Giulio II un sufficiente bene-

re i vizi che vi erano profondamente ra- ficio in Pioma, nel canonicato di s. Loren-
dicati, affrontando tutti i pericoli, e sop- zo in Damaso, che in seguito rassegnò al

portando pazientemente ogni contraddi- fratello, e gli diede tutto l'agio di atten-
zione. Esercitava da parecchi anni le pe- dere a'suoi studi fino al i5i 1. Leone X
nose funzioni di missionario, allorché fu saggio discernitore del merito, poco do-
costretto recarsi a Sandomir nella Polo- po la sua esaltazione, per uno lo scelse

nia, per governarvi una casa del suo or- de' suoi segretari, insieme al non meu
dine. Egli continuò ad annunziare la pa- celebre Bembo suo amico. Qualche tem-
rola di Dio, e si adoperò a formare i suoi po dopo, e mentre trova vasi in pellegri-
fratelli alla pratica della disciplina rego- naggio nel 1 517 a venerare il santuario
lare, nella quale era stato istrutto dal suo di Loreto, il Papa gli conferì il vescova-
institutore s. Domenico. Gli esempi di vir- to di Carpenti-asso, ma per farglielo ac-
tù ch'egli dava confermavano mirabil- cettare, occorse che facesse uso di suaau-
mente i rendevano più
suoi precetti e ne torità;imperocché avendo Giacomocon-
facile l'osservanza qgl' inferiori. Mentre tratta relazione cogli uomini più distinti
era così tutto inteso ad avanzarsi nella d'Europa, si poterono meglio apprezzare
perfezione del suo stato e a farvi cam- , le sue singolari virtù, ed egli in vece tut*
minare gli altri, nel 1260 tartari, spin- i lo modestia, si teneva contento dell'annuo
ti dal loro odio contro la religione, fece- onorario di 3oo scudi, e si guardò bene
ro una scorreria a Sa-udomir, e trucida- di provocare favori perse. MaBcmbo suo
i36 SAD SAD
ammiratore, fu quello che rappresentò a dusse il lacrimevole sacco dell'alma cit-

Leone X l'abbietto vivere del suo gran- tà, inutilmente pregando Clemente VII
de amico, che facendo se vera parsimonia a ritirarsi dalla lega e deporre le armi,
nel suo mautenimento,procura va l'acqui - risolvette di restituirsi al vescovato, per
sto d'anticaglie e di codici, e andava (or- sua gran ventura, poiché 20 giorni dopo
mando la sua biblioteca; per cui quando Roma fu presa d'assalto e patì quegli strazi
il Papa gli faceva dono d'un carneo, d'un che piansi onde il suo a-
in tanti articoli,
bronzo, d'un anello, il fervido poeta ce- nimo ne profondamente addolora-
restò
lebrava con entusiasmo il dono e il dona- to. Con mansuetudine, disinteresse e con
tore.Tanto fu l'amore suo perle cosean- ogni virtù proseguì a governare il suo
tiche, che quando sotto Giulio II si tro- gregge, come amantissimo padre. Frenò
vò il Laocoonte,ondeil prodigioso grup- l'usure degli ebrei, sollevò il suo popolo
po fu ornalo di fiori e le campane roma- dall'altrui prepotenza, e benché poco ric-
ne suonarono a festa, Giacomo ne fu de- co, si mostrò liberale co' poveri, consola-
lirante, improvvisando un'ode latina de- tore cogli afflitti. Provvide giovani di i

gna di lui e del sublime argomento. Di- opportuni maestri non senza grave spesa,
venuto vescovo, si trovò ch'era purepro- e adoperò tutta la sua pastorale vigilan-
fondo teologo, d'innocenti costumi e d'a- za per preservare i diocesani dal pesti-
nimo religiosissimo. Morto Leone X, il fero veleno delle nuove eresie di Lutero,
successore Adriano VI di rigida morale e di Calvino e di altri fanatici. Una condot-
poco amante de'letterati, nelle lettere di ta di vita tanto edificante, che rappresen-
Sadoleto ci vide il poeta, onde questi si ri- tava i primitivi vescovi della Chiesa, gli
tirò in un suburbano,ed intanto l'invidia acquistò un credito straordinario, onde
del merito riuscì a denigrarlo, fino a ca- quando Francesco I re di Francia in Lio-
lunniarlo di aver falsificato un breve. Al- ne ricevè gli ossequi di Giacomo, lo ac-
lora si portò ad Ostia ad imbarcarsi per la colse con segni di particolare onore e di
sua diocesi, carico di pregievoli marmi, affetto, lo pregò a restare presso di lui,
di stupendi bronzi, di rare edizioni, di me- offrendogli la suaamicizia e vantaggi con-
ravigliosi dipinti, e di altre cose preziose. siderabili. Questo esemplare pastore era
Fatalmente nella navigazione scoppiò la però necessario al bene della chiesa uni-
peste nel bastimento, morirono quasi tut- versale, il perché Paolo I II, dopo di esser-
ti i marinari, per cui giunto alle coste di si servito della di lui opera con detto re,

Francia, ogni cosa venne crudelmente re- a cui lo deputò nunzio per ritirarlo dal-
spinta indietro, per timore di contagio: la guerra contro Carlo V, nel 1 534 lo vol-

altri dicono che perde i soli libri copiosi le in Roma; indi mentre stava in procin-
e scelti, e che il resto fu derubato nell'ec- to di partirne, a'a sdicembre 1 536 lo creò
cidio di Roma, ciò essendo più probabi- cardinale prete di s. Calisto , e dipoi le-
le.Rassegnato Giacomo alla perdita di gato al re di Francia, al quale in fine riu-
quanto formava le sue delizie, in uno ai scì d'ispirare sentimenti di pace, ed oltre
propri mss., tutti i pensieri e le cure ri- a ciò il Papa lo volle a compagno nel suo
volse al bene delle anime a lui affidate. In viaggio di Nizza. Gli scrittori de'cardinali
Carpenlrasso spiccò il suo zelo episcopale, alTermano, che Giacomo ripugnante in
la carità pei bisognosi, fu conforto e padre accettar la porpora, vi s'indusse forzato
a tutti. Appena eletto Clemente VII lo dalle preghiere e dai consigli de'suoi a-
richiamò in Roma per segretario e per va- mici,ondedeposeil pensierodi rinunziar-
lersi de'suoi consigli, quindi lo spedi nun- ne ladignità. Tornòancora una volta nel-
zio agli svizzeri. Ritornato presso il Papa la sua diocesi, nel qual tempo scrisse l'o-

e vedendo addensarsi il turbine che prò» pera ; De Extruclionc calholicat Ecclc*


SAD SAD i3 7

sìae. Ivi già avea composlo il trattalo : vita, che fu stampata a Lione neh55o,
De liberis instiUiCndìs,ed il commento al- e poi dopo molte edizioni illustrata con
le Lettere di s. Paolo. Avendo con pena erudite note dall'abbate Alessandro Vin-
appreso che i ginevrini a veano abbraccia- cenzo Costanzi e pubblicata in Roma nel
to la pretesa riforma, scrisse loro una let- 1759, unitamente alle Lettere del cardi-

tera sì commovente e bella, ch/è un mo- nalecome segretario pontiflcio,delle qua-


numento di eloquenza e di carità evan- liabbiamo parecchie separate edizioni
gelica. Restituitosi in Roma, gloriosamen- ed anco colle Opere del cardinale, stam-
te viterminò la sua carriera mortale ai pate in Magonza nel 1607, ed in Verona
i8ottobiei547"«i v ersalmente compian- nel 1737, su di che è a vedersi il p. Lazza-
to, d'anni 71, recitando ne'modesli fune- ri, Misceli. Bibl. dove ne parla con
t. 1,

rali e senza pompa, da lui così voluti, l'o- isquisila erudizione. Aldo Manuzio fece un

razione funebre il cardinal Giampietro illustre elogio al merito sublime di que-

Caraffa vescovo di Sabina e poi Paolo IV. sto porporato.


Fu sepolto nella basilica di s. Pietro in SADOTH (•.), vescovo di Seleucia e
Vincoli, al cui titolo era passato, con ono- Ctesifone. Successe a s. Simeone, mor-
revole iscrizione, come dichiara Cardel- to per la fede l'anno 34*, al comincia-
la, benché ora non si trovi; ma ciò è in- mento della persecuzione di Sapore li.
dubitato per l'uniforme consenso de'suoi Era quella sede la più rinomata della Per-
principali biografi, che anzi nipoti Pao- i sia,ed insieme la piò esposta al furore
lo e Camillo furono quelli che ivi eresse- della persecuzione, la quale in quel tem-
ro il monumento. Alcuni opinarono che po divenne più violenta pel novello edit-
morisse non senza sospeltodi veleno, sen- to che il principe emanò contro cristia- i

za saperne però assegnare il motivo è : ni. Sadolh si nascose con parte del suo

una calunnia quella che ciò attribuì al- clero, non per timore della morte, ma per
la sua famigliarità cogli eterodossi, valoro- aspettare che Iddio gli facesse conoscere
samente confutati dal sentimento univer- la sua volontà; non tralasciando tuttavia
sale degli scrittori, come quello ch'ebbe di provvedere nascostamente ai bisogni
zeloardenteper la riforma della discipli- del suo gregge, e di confortare i fedeli a
na, unito ad una franchezza apostolica nel confessare con coraggio la fede di Gesù
palesare il suo sentimento ai principi, ed Cristo. Avendo in sogno veduta una sca-
ai Papi anche ne'concistori, come mostrò la tutta intorniata di luce, la cui sommi-

ali .°che intervenne,in cui si dichiarò con- tà toccava il cielo, ed in cima di essa il
un suo collega e gran-
trario nel favorire beato suo predecessore Simeone chein-
de amico, perchè non credeva di poterlo vitavalo a montarvi, dicendo: io ascesi
onestamente fare, senza offendere o alte- ieri, oggi tocca a te comprese che come
;

rare le leggi della giustizia. Ebbe carteg- esso sostenne la morte l'anno precedente,
gio co'prmari ingegni del suo tempo, e egli doveva in quello soffrirla, ed esortò
rese giustizia ai latenti d'alcuno de'pro- quindi suo clero a praticare ogni sorta
il

testanti, che l'ammirarono senza imitar- d'opere buone, per prepararsi a morire
lo. Fu integerrimo, di semplici costumi, da veri discepoli di Gesù Cristo. Venuto
temperando l'indole iraconda colla dol- il re Sapore II a Seleucia l'anno i.° della
cezza e affabilità; bensì fu nemico d'ogni persecuzione , il santo vescovo fu preso
doppiezza e prepotenza. La sua dottrina, con molti del suo clero, alcuni ecclesia-
erudizione, e stile Tullianosi ravvisa nel- stici del vicinalo, i monaci e religiosi del-

le sue opere. Antonio Fiordibello mode- la sua chiesa, i quali erano in tutti 128.
nese, vescovo di Lavello e intimo suo a-, Tenuti in prigione per lo spazio di 5 an-
mico fin dalla fanciullezza, ne scrisse la ni, ove soffersero incredibili mali, ne fu-
i38 SAE SAG
rono tratti tre volte per essere tormentati nisola del golfoomonimo, 8*17 leghe da
sul cavalletto, affine d' indurli ad obbe- Aiaccio, residenza d'un tribunale.Ha un
dire il re ed adorare il Sole; ma persi- buon porto difeso da un castello fortifi-
stendo essi a confessare altamente la fe- cato, una rada che può ricevere una flot-
lle in faccia ai carnefici, furono tutti con- ta considerabile, e fa commercio di vini
dannati alla morte. Condotti fuori della e di olio. Trovatisi ne' contorni del bel
città legati a due a due, si avviarono al granito a diversi colori, e della ofìte. Nel
luogo del supplizio cantando inni e canti- voi. XVII, p. 268 parlai della conquista
ci d'allegrezza, che non cessarono che col- che ne fecero i genovesi, e gli abitanti si

la loro vita. Sadoth fu segregato dagli al- distinsero per essi in fedeltà, e fu la sola
tri per comando del re, e tradotto nella città che resistè alle armi del maresciallo
provincia di Betusa, ove gli venne tron- di Termes. Nel 794 fu presa dagl'ingle-
1

cata la testa. Il martirologio romano fa si, dopo un assedio regolare di 5i gior-


menzione di esso e de'suoi compagni a'20 ni. La chiesa parrocchiale è sotto il titolo
di febbraio. Gli scrittori caldaici , citati di s. Gio. Battista, ov'è il parroco e altri
r
da mg. Assemani, dicono che Schiadu- sacerdoti. Vi era la confraternita con o-
stes ossiaSadoth era nipote di s. Simeo- ra torio pubblico, altro ne
aveano gli sco-
ne Barsaboè. Egli non fu vescovo che 9 lopi, ed pure l'ospedale e il mon-
erari vi

mesi, e il suo martirio avvenne nell'an- te di pietà, che forse sussisteranno. Se-

no 342, il 33.° del regno di Sapore IF. condo Commanville, fuGregorioXI 1 1 che
SAENZ AGUIRRE Giuseppe, Cardi- autorizzò il vescovo di Sagona a risiede-
nale. V. Aguirre. re in Calvi oin Vico; egli dice eretta que-
SAGALASSA.Sedevescoviledella pro- sta sede vescovile nel VI secolo ( ma U-
vincia di Pisidia, sotto la metropoli d'An- ghelli riferisce, che Sagona cou altre 4
L'
tiochia, eretta nel secolo. V
Orìens chr. sedi vescovili furono istituite in Corsica
riporta 4 de'suoi vescovi, t.r, p.ro44« dopo l'espulsione de' saraceni, in tempo
SAGONA. Antica città vescovile e ro- di s. Pasquale I dell'8 1 7), come quelle di
vinata dell'isola di Corsica (^.), posta in Alena , e di Aiaccio a cui si unì quella
fertile territorio, devastata dai turchi per d'Ursinium o Urcinium fondata nel pre-
cui il vescovo soleva fare residenza in Vi- cedente secolo; nel secolo VII vennero i-
co ed in Calvi luoghi di sua diocesi , a- slituite le sedi vescovili di Mariana cui
vendo la cattedrale sotto l'invocazione di si unì l'altra di Acci, e Nebbio. Tuttociò
M Appiano vescovo e martire, suffraga ho voluto qui ricordare, perchè l'attuale
nea dell'arcivescovo di Pisa. Vico è città vescovo d' Aiaccio e di tutta l'isola di Cor-
capoluogo di cantone, in basso fondo, cir- sica mg. r Sante Raffaele Casa nelli di Vi-
condato da montagne la metà dell' anno co, nella sua pastorale pel giubileo i85r,
coperte di neve, a più di 6 leghe da Aiac- che si legge ne' n.i 214 e 2 i5 òe\\- Osser-
cio suoi dintorni forniscono buoni le-
: i vatore Romano, dice ch'eragli stato per-
gnami per la marineria, e frutti de'pae- messo d'associarsi » in modo più intimo
si Paolo IV dichiarò cattedrale la
caldi. e più efficace, uno de'nostri vicari gene-
chiesa della B. Vergine Assunta, con ca- rali. Questi ci aiuterà non solamente col-
pitolo composto delle dignità dell' arci- l'utile sua opera nel maneggio degli af-
diacono e dell'arciprete, e di 5 canonici, fari, ma insignito siccome sarà dell'episco-
essendovi pure il palazzo vescovile, ed un pale dignità, potrà eziandio far le nostre
tempo convento de'minori osservanti.
il veci al bisogno nell'esercizio del nostro
Calvi è città forte, piazza di guerra di sagro e terribile ministero.La vasta esten-
2. * classe, capoluogo di circondario e di sione dell'isola nostra, che altra volta ba-
cantone sopra una montagna, di unape- stava al zelo di cinque vescovi, l'immen-
SAG SAG i3 9
sa difficoltà delle visite pastorali, in «in Roma (/^.), il quale fece il processo nel-
colle infermità precoci da noi contratte la famosa causa de' Caraffa (/r.) nipote
ne'penosi travagli che soli abbiamo per di Paolo IV, indi traslato a Martorano.

si lunga pezza sopportati, ci han fatto vi- Nel 562 Carlo Grimaldi genovese am-
i

vamente desiderare un tale alleviamen- ministratore, che nel 1 565 fu trasferito a


to, e ce lo lian reso in certa guisa neces- Ventimigliajcon regresso successe il car-
sario ...Lasciamo perora al sagro oraco- dinal Cicala. Neh 567 Girolamo Leoni
lo di Roma il tempo di pronunciarsi ". anconetano nel 578 Cesare Contrado
, 1

Quindi il regnante Pio IX nel concisto- vescovo diNebbio,neh585GiuseppeGo-


ro de' io aprile 1 85 1 dichiarò ausilia- doni e celebrò il sinodo, neh 606 Pietro
re a detto vescovo, mg. r Giovanni Sar- Lomellini genovese e lodato come il pre-
rebayrouze di Merville diocesi di Tolo- decessore, neh 62 5 Sebastiano Albani di
sa, vicario generale di Aiaccio, conferen- Savona, neh 632 Giovanni Sirio di Sao-
dogli il titolo di vescovo in partibw: di na, neh 635 Benedetto Rezzani, nel 64<> 1

Etalona. Ora sembra che l'attuale im- fr. RalfaelePizzornode'minimijnel i655


a
peratore de' francesi Napoleone III, fac Gio. Battista Federici, nel 657Paolo M. 1

eia rifabbricare la cattedrale di Aiaccio. Spinola genovese somasco, nel 658 Mar- 1

11 1.° vescovo conosciuto di Sagona è N. zio Marini genovese, nel 1678 Antonio
che neh i
79 intervenne al concilio gene- Martini d'Albenga, neh 688 Gio. Batti-
rale di Latérano: gli successero, fr. Fazio sta Costa genovese, neh 7 4 Gio. Dome- 1

domenicano del 1 2g8,Bonifacio de! 1 3o6, nico Cavagnaro genovese. Con questi si
fr. Gavino domenicano pure del i3o6, termina la serie de' vescovi nell' Ughelli,
fr. Guglielmo francescano del i323 tra- Italia sacra t. 3, p. 5i 5 : la compiròcol-
slato a Trieste, fr. Antonio francescano le Notizie di Roma. 1726 Pietro M. a Giu-
deh 328, fr. Giacomo dell'istesso ordine stiniani cassi nese genovese e nato in Scio.
a
del 33 1, Pagano morì
1 nel 343, fr. Ber-
1 174^ Paolo M. Mariotti di Valpaiola dio-
a
nardo francescano di tal anno, Gualtiero cesi di Mariana. 1 751 Giuseppe M. Mas-
di Sagona morto neh 36 1. Dopo di lui se- soni di Calenzana diocesi di Sagona. 1770
guirono, neh 3g Pietro Guasconi fioren- i Ansrelo
o Edoardo Stefanini di Bastia dio-
tino, neh4ii Michele Bartolo bologne- Cesidi Mariana. 1773 fr. Matteo Guasco
se, neh 4* 2 Giovanni Albertini,nel i4'9 minore osservante di Bastia, che viveanel
Giacomo R.odini genovese, neh432 Ga- 1798 e fu l'ultimo vescovo, perchè Pio
briele abbate benedettino di s. Maria di VII a'2 9 novembre 1801 soppressela se-
Gubbio, nel 438 Valeriano Calderini di
1 de vescovile di Sagona e l'unì ad Aiaccio.
Savona traslato da Aiaccio, nel «443 fL| SAGRAMENTALI, Sacramentalis ,
fatto commendatario il cardinal Giorgio Sacramenta, Sacramentali a. Oltre sa- i

Fieschi (F.), anche vescovo di Mariana. gramene vi sono nella chiesa cattolica al-
Nel i44^ fr. Giovanni francescano, nel tri riti, altre sagre pratiche, le quali seb-
1478 Domenico Boerio Savona, nel di bene in eccellenza e preziosità notabil-
1 479 Lorenzo Piegina diSavona, nel 1 48 mente inferiori ai sagramenti medesimi,
fr. Guglielmo di Savona, neh 4g3 fr. Lo- meritano però di essere da noi assai vene-
renzo domenicano,nel 1 5 o AgostinoFie- 1 rate e tenute in gran conto. Questesi chia-
schi genovese, neh 528 Imperiale Boria ma no Sagramenlali, ed è un'ingiuria gra-
genovese, nel 544 Edoardo Cicala geno-
1 vissima che si fa alla Chiesa e a tutti cat- i

a
vese, nel 545 Gio. M. Butinoni milane-
1 tolici il definire queste sagre azioni una
se, neh 55 il cardinal Gio. Battista Ci-
1 sr/^er.«te/'orce,mentreoriginaronodalla sa-
cala (J^.) nel medesimo anno Girolamo
}
gra Scrittura e dall'Evangelo, e tutte pra-
Bulinoui milanese, poi Governatore di ticate fino dai primi secoli. Si appellano
i4o SAG SAG
con tal nome o perchè si sogliono usare sagrato. In tuttociò che si è detto, si ac-
per formare od amministrare Sagra- i corda perfettamente s. Tommaso, par. 3,
menti (P^.), come sarebbero il fare il se- qu. 87, art. 3, condire. Triplici ratione
gno di croce) le benedizioni, le orazioni aliqua causant remissionem venialium
della chiesa, o perchè esprimono ed imi- peccatorum. Uno modo in quantum eis
tano la virtù de'sagramenli, com'è V a- infunditur grada ,
quia per infusioneiii
spersione dell' acqua benedetta, Tuso del- graliae tolluntur venialia peccata) ut su
le cose benedette dalla chiesa, la confes- pra dietimi estjethoc modo per Eucha-
sione generale, la percussione del petto, risliam et Extremam Unctionem, et uni-
lodata dal Redentore nel Pubblicano, ed versali terper omnia sacramenta novae le-
altre cose simili. Comunemente se ne e- giS)inquibusconfertur.Secundo in quan-
numeranosei, ai quali si riducono tutti tum sunt cum aliquo motu detestationis
gli altri contengono in
sagramentali, e si peccatorumj et hoc modo confessio ge-
questo vcvso'.OranSfTinctuSjEdens, Con- nerala, tunsio peccatoriS) oralio domini-
fessus, Dani, Benedicens. Denota Orans ca operanlur ad rem issio fieni peccatorum
la preghiera quotidiana de'fedeli, e spe- venialium. Nani in oratione dominicape-
cialmente il Paternoster a questo sagra- timus : Dimitte nobis debita nostra. Ter-
menlale si riduce la percussione del pet- tio modo in quantum sunt cum aliquo mo •
to. J'mcm^significa l'aspersione dell'ac- tu reverentiae in Deuni et ad res divinasj
qua benedetta, di cui se ne fa autore s. et hoc modo benedictio Episcopi (et qui-
Matteo, e cui spelta l'unzione nel batte- dem etiam sacerdotis in missa , et prae-
simo, e la ceremoniale de're e imperatori sertim cura venerabili Sacramento) a-
nella coronazione, ed altre simili unzioni spersorio aquae benedictae , quaelibet
con olio benedetto, avendo Gesù Cristo sacramentalis unctio, oralio in ecclesia
insinuato agli apostoli con esso di unge- dedicata et si quae alia sunt hu/usmodi,
}

re gl'infermi, ed anche l'imposizione del- operanlur ad remissionem venialium pec-


le ceneri benedette. Edens, da alcuni si catorum. II dotto vescovo Pompeo Sar-
prende pel degno ricevimento della ss. nelli, Leti. eccl. t.io, lett. 3o Perche si :

Eucaristia anzi di qualunque sagramen-


y
benedicono le bandière per le guerre con-
to ma ciò non sembra appartenere ai
: tro gì' infedeli, dice che si deve supporre
sagramentali, ma agli stessi sagramenti, ch'esse da se non hanno virtù alcuna con-
quindi altri per edens intendono la di vo- tro i nemici della s. fede, ma l'ottengono
tamanducazionedel pane benedetto, da per divina istituzione, perchè Gesù Cri-
Gesù Cristo benedetto prima di distri- sto che istituì i sagramenti, diede loro la

buirlo alle turbe, o di altro simile. Con- virtù; ma ai sagramentali, che abbiamo
fessus, comunemente s'interpretala con- dalla tradizione degli apostoli, si dà an-
fessione generale o Confiteor, la quale a che da Dio una virtù morale, che la Chie-
questo fine fu ordinata dalla Chiesa, on- sa sposa di Cristo ottiene colle sue pre-
de si dica nel principio della messa, apri- ghiereper utile delle sue membra. Gesù
maea compieta. Dans, con questa paro- Cristo adunque lasciò alla Chiesa la cura
la denotano l'elemosine) secondo quan-
si e la podestà d'istituire i sagramentali ,

to dice Tobia al cap. ^: Eleemosyna ab quando lasciò agli apostoli ladispensazio-


onuii peccato liberalj e Daniele al cap. 4 ne de' divini misteri. E però l* Apostolo
dice Peccata tua eleemosynis redime,
: nella lettera ai corinti chiama se stesso:

e qui si riducono tutte le altre opere di Ministrimi Christi, et dispensatorem mi-


misericordia sì corporali che spirituali. sleriorum Dei. Veda si il concilio di Tren-
Benedicens, finalmente s'intende la be- to, sess. 7, can. 5. Avendo la Chiesa isti-

nedizione del vescovo, o dell'abbate con- tuito quelle cose che convengono al cui*
SAG SAG i4i
to divino, non si deve dubitare chesieno certamente l'orazione domenicale, il bat-
atte e idonee a meritare la grazia di Dio, tersi il petto e la limosina, se si usano co-

adoperandosi a chiedere la medesima. Si me si devono, sono quasi sempre congiun-


deve perciò confessare aver esse qualche ti coll'attodel pentimento e col virtuale
effetto spirituale, non perchè diano la gra- dispiacere de' pecca ti, così rimettono i pec-
zia abituale, ch'è proprio de'sagramenli, cati veniali per ragione del buon moto
uè meno perchè abbiano forza ex opere al quale sono congiunti. Gli altri sagra-
operato, ad eccitare in noi qualche buon mentali che danno qualche idoneità a ri-

movimento della grazia, ma quandoque- cevere e fare perfettamente i sagra men-


ste cose benedette dalla Chiesa sono or- ti, sono la consagrazione della chiesa e de-
dinate colla special benedizione ad ecci- gli altari, e de* vasi a tal uso destinati; la
tar questo movimento per mezzo dell'o- benedizione delle vesli perriverenza al-

razione, allora per modo d'impetrazio- la ss. Eucaristia, la consagrazione delle


ne adoperate le cose suddette, tale effetto vergini, la benedizione de* sposalizi, Yim-
allevoltesi dà specialmenteda Dio. Isa- ma gini benedette, le reliquie de'santi, gli
gramentali però non hanno forza di ri- Agnus Dei, i grani e cerei benedetti, il

mettere peccali mortali, perchè questi


i suono delle campane benedette, «\\ esor-
non si rimettono senza l'infusione della cismi, funerali e altre sagre ceremonie.
i

grazia. In quanto poi alla virtù di rimet- ConcludeSarnellijchedi due maniere so-
tere peccati veniali, se la Chiesa gli ha
i no sagramentali, o presi dallasagraScrit-
i

istituiti a questo fine, l'hanno per lostes- tura, o istituiti con speciali orazioni dal-
so modo d'impetrazione, perchè può la la Chiesa: sonopresedalla Scrittura quel-
Chiesa orando impetrare quel buon mo- le cose, che hanuo special forza d'impe-
vimento delPanimo,per cui all'uomo ven- trare la remissione de' peccati, o per la
ga toltoil peccato veniale. Meglio Sar- fiducia in qualche promessa di Dioo nel-
nelli parlò de'sagramentali nel t. 4, lett. le stesse parole della Scrittura; gli altri sa-

36: Se la Chiesa ha istituito i sacrameli- gramentali istituiti dalla Chiesa con ispe-
tali, come fra questi si annovera il Pa- ciali orazioni odal modo come si fanno,ha
ter noster istituito da Cristo? \n questa aggiunto qualche dolore de'peccati,o la u -

che differiscono sa-


fa la distinzione in i gnificazione di quello, come il Confiteor; o
gramenti dai sagramentali, perchè sa- i hanno speciale impetrazione nel divino a-
gramentali non giungono all'effetto dei iuto fondala nelle preci dellaChiesa,le qua-
sagramenti, ch'è ilcouferirela grazia, ma li si applicano a questofìne nelle particola-
sono come disposizione a'sagramenti, vtl ri benedizioni,onde hanno la morale virtù
removendo prohihens vel idoneitatem_, di applicare l'intercessione della Chiesa.
quadarn jridendo , cioè o per rimovere Inoltre sui sagramentali ponnoconsul- si

qualche impedimento, come l'acqua be- tare,il Ferrari, nella Bìbliotheca,verbo


nedetta istituita contro le insidie del de- Pecca lum; Diclich, nel Dizionario sacro
monio, ocontroi Aggiun-
peccati veniali. liturgico, all'articolo Sacramentali j ed
ge che per questi sagramentali si rimet- il vescovo Bronzuoli, Istituzioni cattoli-
tono peccati veniali, purché la persona
i che, Dei sacramentali, Eccellenza de' sa-
non abbia peccato mortale attuale, non cramentali, ed effetti di essi. Dopo aver-
ex opere operato, come alcuni pensaro- li trattati colla solita sua chiarezza, e di-
no, ruae.r opere operantis, per la ragio- mostrati quasi tutti originati nel s. van-
ne che non consta aver la Chiesa il pote- gelo e praticati costantemente, egli dice,
re d'iuslituire cosa, che ex opere opera- che se voglionsi riguardare come super-
lo rimetta i peccali veniali. V. Peniten- stizioni, bisognache tutti convengano che
za e Indulgenza. Dichiara Sainelli, che è veramente grande e glorioso pe'ca Ito-
142 SAG SAG
liei, quali ne usano, l' essere su questo
i carattere corsivo , comechè esistendone
punto superstiziosi con Gesù Cristo, con articoli in questa mia opera, in essi altre

gli apostoli, colla chiesa universale, con nozioni vi sviluppai. Vedasi Zaccaria, iSVz
quella principalmente de'primi 3 e 4 se- cr amentale, ritualis liber, in Bibliolhe-
coli. Si pretende che questi riti talvolta a cani Ritualem 1.
1 , p. 1 56.
maliziosi e inonesti fìnisieno stati adope- SAGRAMENTARI. Eretici Berenga-
rati; ma se uomini irreligiosi ne abusa- riatti (F.) che negavano la presenza rea-
ronoè forse colpa gli hadella Chiesa, che le di Gesù Cristo nella ss. Eucaristia (F.),
ricevuti come ha cu-
santi e come tali gli condannati ripetutamente dalla Chiesa e
stoditi? Ella alzò la voce, e ne condannò da'Papi perchè rappresenta vano solamen-
j profanatori. Quanto agli edèlti de' sa- te in figura il Corpo e Sangue di Gesù
gramentali, mg. r Bronzuoli rammenta ,
Crislo(F.)> erroneamente sostenendo che
che cattolici non dalla materia che co-
i non accadesse mutazione alcuna nellaso-
stituiscono sngramentali debbono spe-
i stanza del Paneeòcì Fino ( J7 .). Non so-
rare e ripetere gli effetti e le grazie so- lo s. Leone IX condannò il loro capo Be-

prannaturali che ad essi sono attribuiti, rengario, ma eziaudio il libro: Del Cor-
ma dalla potenza e misericordia di Dio, po di Cristo, di Giovanni Scoto. Principal-
richiamata su queste cose, dall'accettissi- mente contro questa eresia fu istituita la
r
ma preghiera della Chiesa, dall'efficacia fesla eia Processione (f .) óe\ Corpus Do-

meravigliosa del Nomeò'i Gesù Cristo da ni ini. FVai tanti eretici che rinnovarono

lei invocato sopra lemedesime>giusta l'in- questi errori, i seguaci di Cai vino e di Zui-
segnamento di s. Paolo: Che tultocib che niglio,ed altri furono pur chiamati Sa-
Iddio ha creato è buono, e si santifica per gramentari, quali oltre il negare la pre-
i

la parola divina e per V orazione. Gli ef- senza reale, nella ss. Eucaristia riconob-
fetti de' sagramentali sono la sanità del bero semplicemente un segno sagro sa-
corpo,la liberazione de'flagelli ch'avrem- gl'amen lo, che significando la grazia nou
mo meritato pe' nostri peccati, la difesa la dava. In seguito furono altresì deno-
dall'infestazione del demonio, e precipua- minati Sagramentari tutti gli eretici che
mente la remissione de' peccati veniali. hanno combattuto la dottrina dellaChic-
Questa intendesi principalmente perciò sa suiSagramenti (T'.), o come altri me-
che spetta al reato di colpa; ponno però gliochiamarono anti-Sagramentari.F'i
isagramentali rimettere ancora le pene nalmente Sagramentari, Sacramentalis ,
ad essi dovute, e questo più meno, se- si disseroi testimoni dell'innocenza pro-
condo il maggiore o minore grado di at- dottida un imputalo di qualche delitto,
tuai fervore versoDio. I sagramentali pro- dopo di aver egli colla prova della Pur*
ducono i loro effetti in virtù della dispo- gazioneo Giudizio di Dio (F.) } ossia del
sizione della fede e della carità, che si tro- giuramento, sostenuta la sua innocenza,
vano nell'animo di chi ne fu uso, avendo- perchè Giuramento
il (Z7*.) si appellò an-
li i primi cristiani sperimentali meravi- che Sagra mento.
gliosi, e ne risentirono vantaggi, per la i SAGRAMENTARIO, Sacramenta-
divozione co'quali li adoperavano. Quan- riunì. Libro antichissimo ed ecclesiasti-

tunque tutte le co*e, sulle quali la Chie- co, che comprende tutte le preci che si

sa per mezzo de'suoi ministri pronunzia praticavano nella celebrazione della Mes-
una formale benedizione, accompagnata sa (F.)e nell'amministrazione de Sagra-
da qualche preghiera, possano riguardar- menti (F.),òei[o pure anticamente Ales-
si sagramenlalijlultaviaiprincipalie quel- sale e Rituale (F); ed appunto ne' sa-
li che come tali sono comunemente rico- gramentari trovasi riunito tuttociò che
nosciuti dai sagri dottori, li rimarcai con abbiamo ne'nostri messali e rituali: tale
SAG SAG 143
libro nella chiesa greca è Y Elico logio(L\). I Magno messe composte dai
di tutte le

A Liturgia o voi. XXXIX, p. 54 e 74, Papi suoi predecessori. Dicesi Leoniano


parlai delle liturgie o sagramentari di s. perchè s. Leone I l'uni insieme, ritoccò
Leone I de!44°> di s. Gelasio I del 492, le messe dai suoi antecessori composte,

di s. Gregorio Idei 590. Ri ferisce Novaes, dando loro miglior torno di elocuzione,
ne\[aStoria dis.Gelasio /,che questi pub- loaccrebbe ancora, componendone alcu-
blicò un codice ossia messale delle messe ne altre le quali non erano nel Sagra-
,

con buon ordine disposte, e alle antiche mentario della chiesa romana, che usa-
Prefazioni o Prefazio (/'.), ne aggiunse vasi prima del suo tempo, e lo propose
altre, come delle collette, di cui si vuole alla medesima chiesa per la celebrazione
autore. Non pochi autori affermano che de' misteri divini; in conseguenza egli è
s. Gelasio I è il 1 .* autore del Sagrameli- questo un deposito e un tesoro della fede
tarlo. Muratori pubblicò nuovamente gli e della disciplina della chiesa romana dei
antichi Sagramentari, il Leoniano che a- primi 4 secoli, e il più antico di quanti
vevamo già nel t. 4 di Anastasio Biblio- Sagramentari finora siano a noi pervenu-
tecario pubblicato in Roma
con tante ti. Ma dell'utilità e pregi del Sagramen-
giunte ; il Gelasiano, quale era stato da- tario Leoniano ne trattò l'autore dell'e-
to fuori nel 1680 dal b. Tommasi ; e il stratto della dissertazione pubblicato dal
Gregoriano, veramente assai volte stam- Giornale de' letterati per Vanno 1748, e
pato, ma dal dotto Muratori a più sin- stampato in Roma dal Pagliarini, artico-
cera antica forma ridotto per due vetusti lo 28. 11 medesimo Novaes, nella Storia
codici, uno Valicano, scritto 900 anni in- di s. Gregorio I, narra che ridusse a mi-
nanzi, ed uno Ottoboniano, scritto esso gliore e più emendato metodo il Sagra-
pure nel IX secolo. A questa utilissima mentario di s. Gelasio I , e perciò com-
Raccolta di Liturgia rom ana pie mi se li- pose un libro che eziandio si chiamò Sa-
na dissertazione di 24 capi, ben degna di grrtmeHtanOjCometestificaGiovanniDia-
lui, esarà sempre un memorabile monu- cono, in vita s. Greg. lib. 2, cap. 1 7, il
mento tra 'cattolici, essa porta il titolo : quale Sagramentario pubblicato dal Pa-
r
Liturgia romana vetus tria Sacramenta' rodio nelt. 2 delle Liturgie, e da mg.

riacomplectens, Leonianum, scilicet,Ge- Rocca dedotto dai mss. del Vaticano, fu


lasianum,et antiquum Gregorianum.... dato alla luce con eruditissime note nel
ad confirmandam prae caeteris catholi- 1624 dal p. d. Ugone Menardo celebre
cae ecclesiae de Eucharistia doctrinam 3 benedettino. Magri al vocabolo Sacra-
etc, Venezia 1748. Del Sagramentario mentarium, dice che con tal nome fu in-
Leoniano in particolare è da vedersi la titolato il libro composto da s. Gregorio
bellissima dissertazione apologetica del I, nel quale raccolse tutte le collette e o-
conte Giacomo A carni : Dell' antichità e razioni delle messe, con altre preci ap-
pregi del Sagramentario veronese pub- partenenti all'uffizio divino ed a' sagri
blicalo dal M. R. P. Giuseppe Bianchi- riti di tutto l'anno. Vedasi Zaccaria, Sa-
ni della congregazione dell'oratorio, nel cramentarium liber, nell' Onomasticon
L 4 di Anastasio Bibliotecario , Roma Rituale. Il medesimo nella Storia lette-
1748, ove eruditamente attribuisce a s. raria 1. 1, p. 64 e seg.,e t. 5, p. 4^5, di-
Leone I questo Sagramentario, che altri fende Sagramentario Leoniano e la sua
il

hanno attribuito a diversi altri Papi; Il antichità j egualmente difende e contro


principale scopo del conte Acami fu di Basnage, Sagramentario Gelasiano e
il

provare,che ilSagramentario estratto dal- la e di questo e del Sa-


sua antichità ;

l'archivio di Verona, detto perciò Vero- gramentario Gregoriano tratta con eru-
nese, sia ima raccolta falla da s. Leone dita critica.
i
i l
SA G SAG
SAGRA MENTI, Sacramenti. Segni su Cristo, e de'meriti di sua passione e
sensibili, sagri e permanenti istituiti da morte,che il nostro di vi n Sai vatore si con •

Gesù Cristo, per la santificazione di quelli tenta di comunicarci, col mezzo di questi
che li ricevono, come vive fonti delle gra- segni sensibili. I sagramenti dunque del-
zie celesti, cleri vate dall'aperlocostato del la nuova legge di loro natura sono segni
medesimo Redentore, e mezzi ordinari coi sensibili della grazia invisibile, istituiti per
quali si degna Iddio di spargere sopra di santificare le anime nostre, ovvero cose
noi le sue infinite misericordie, gli aiuti soggette a'sensi,che per divina istituzione
che avvalorano la nostra volontà a cre- hanno la forza di significale e conferire
dere, sperare e amare così degnamente, la santità e la giustizia. Si dicono segni
per conseguire quindi l'eterna salvezza. sensibili, perchè ciascun sagramento ha
]| nome di Sagramento deriva da sagro qualche cosa d'esteriore e di materiale che
o santo, perchè i diversi significati negli cade sotto i sensi; sono segni della grazia
autori ecclesiastici o profani non sono mai invisibile, perchè la grazia interiore in-
senza qualche rapporto colle cose sante o visibile, propria particolarmente d'ogni
sagre. Egli si prende, i.° presso gli autori sagramento, è rappresentata nell'effetto
profani per una somma di denaro che i che secondo l'ordine di natura la cosa ma-
litiganti depositavano ne'luoghi sagri, per- teriale produce, quindi basta conoscere
chè fosse data a colui che guadagnava la l'effetto esteriore del segno d'un sagra-
sentenza del giudicato; 2. Giura- per il mento per sapere a qual fine fu istituito.
v
mento (F.) in generale e Purgazioni (V .) E di fede che solo Gesù Cristo è l'istitu-

di prova, e particolarmente per quelloche tore di tutti i sagramenti, come dichiarò


i militari prestavano nelle mani de'loro il concilio di Trento nella sess. 7, can. 1.
capitani; 3.° per una cosa nascosta e se- Gli apostoli non si reputavano che mi-
greta o misteriosa, tanto sagra che profa- nistri e dispensatori de' misteri di Dio.
na, e per il segno della cosa stessa; \ ° ne- E' di fede parimenti, come decretò il ri-

gli autori ecclesiastici, oltre il ss. Sagra- cordato concilio nella sess. 7, can. 1, che
mento (F.) dell'altare, la parola sagra- Gesù Cristo ne ha istituiti né più né meno
mento prende per una cosa santa e sa-
si di 7, cioè il Battesimo,]* Confermazione,
gra,considerata precisamente in se stessa, Y Eucaristia, la Penitenza,] E'stremai)di-
o per una cosa santa e sagra, in quanto zione, Y Ordine, e il Matrimonio ( V\ Per
ch'essa offre e consagra gli uomini a Dio, l'istituzione de'sagramenti devesi appli-
o per un segno sagro che significa e che care la regola generale di Tertulliano: Ec-
dà una sorte di santità, pei Sagramenti clesia ab Aposlolis i
Apostoli a Chrìslo,
della Chiesa, de'quali in generale inten- Christo a Deo accepit. La Chiesa fino dal-
do parlare. I sagramenti della legge an- la sua origine in tulli i tempi, in tutti i

tica, sebbene in numero maggiore, non luoghi, ha riconosciuto e ritenuto questo


essendo veri sagramenti, perciò non can- numero, lo che forma vera tradizione di-
cellavano per loro propria virtù il pecca- vina, per cui il concilio di Trento potè
to, ne conferivano alcuna grazia, ma era- fare un domma anche del numero. L'os-
no religiose ceremonie vuote di effetto, e servarsi questo numero anche dalla chie-
solo figuravano la grazia, la quale in se- sa greca scismatica, la quale infelicemen-
guito doveva essere data da Gesù Cristo, te da più di 12 secoli è separata dalla
con l'intrinseca virtù di consagrare l'uo- chiesa romana, potrebbe bastare agli ere-
mo a Dio, di santificarlo e di unirlo a lui. tici perconoscere che nemmeno il nume-
Imperocché la virtù prodotta dalla gra- ro di sette sagramenti non è invenzione
zia santificante ne'sagrameuti, altro non de' Papi. Le cose per conseguenza che co-
è se non l'applicazione del Sangue di Ge- stituiscono la sostanza de'sagramenti, e
SAG SAG 141
che i teologi chiamano materia e forma ,
impresso nell'anima mediante i 3 sagra-
ossia la cosa esterna sensibile, e le parole menti di battesimo, confermazione e or-
che determinano l'effetto della cosa me- dine; ciò fu dichiarato un punto di tra-
desima, essendo di divina istituzione, non dizione divina dalla Chiesa, che ne fece
si ponno neppur dalla Chiesa cambiare, un domina ne'concilii di Firenze nel de-
come definì il suddetto concilio nella sess. creto d'unione, e di Trento nella sess. 7,

2 1
, can. 2, perchè ad esse e non ad altre can. 9. Il carattere indelebile de'detti 3
ha unita Gesù Cristo la forza di santificar sagramenti ha luogo per una certa con-
Je anime. Gli effetti de'sagramenti sono sagrazione, per la quale la creatura ra-
3: la grazia santificante, la grazia sagra- gionevole rimane destinata a un servizio
mentale^ di alcuni il carattere. Siccome speciale di Dio: il carattere resta egual-
il fine per cui Gesù Cristo gli ha istituiti, mente impresso, anche quando tali sa*
è la vera e intiera santifìcazionedelle ani- gramenti si ricevono indegnamente. Nel
me nostre, perciò oltre la remissione dei battesimo l'uomo riceve il nome e la real-
peccati, ch'è propria d'alcuni, tutti con- tà di figlio adottivo di Dio ; nella con-
feriscono la grazia santificante, con que- fermazione viene ascritto alla milizia di

sta differenza però, come spiegano i teo- Gesù Cristo; nell'ordine ottiene, non solo
logi, cheisagramenti del battesimo e del- avanti gli uomini, ma anche innanzi a
la penitenza, la recano ove affatto essa Dio, la qualità di ministro di lui e di di-
non è, e gli altri 5 che già la suppongo- spensatore delle sue grazie. Ora è certo
no, ne danno l'accrescimento, onde quella che per qualsivoglia scelleratezza V uo-
si chiama grazia prima,e l'altra grazia se- mo non perde mai questi connotati reali
conda. Insieme poi con la grazia santifi- e assoluti di distinzione e d'uffizio,e nep-
cante s'infondono osi aumentano gli abi- pure è nelle sue forze il disfarsene e ri-
li delle soprannaturali virtù, i doni dello da se medesimo. Laonde il carat-
gettarli

Spirito santo, di modo che si verifica che tere non solo si conserva in tutto il corso
isagramenti sono santificazione e rinno- della vita presente, qualunque sia lo sta-
vazione di tutto l'uomo interiore. La gra- to e la condizione, a cui si riduce l'uomo
zia sagramenlale consiste in certi aiuti che n'è insignito, ma si porta anche nel-
soprannaturali, conducenti a consegui- l'eternità, dove divenuto visibile sarà per

re i fini particolari pei quali i sagramen- gli eletti argomento di gloria, ed occasio-

ti sono stati istituiti. Essa si fonda sul- ne d'ignominia per reprobi. Gli effettii

la grazia santificante, o è la slessa gra- del carattere sono questi: 1



Non si pon-
zia modificata a certi aiuti soprannatu- no reiterarci 3 sagramenti che lo impri-
rali e speciali, che non si ottengono nel mono, perchè la consagrazione e depu-
momento medesimo in cui si riceve il sa- tazione dell'uomo a riguardo di Dio e del-
gramentOjina ne'tempi e nelle circostan- lecose spirituali sempre sussiste. 1. "L'uo-
ze opportune, nelle quali adempir si de- mo pel battesimo è fatto capace di rice-
vono doveri relativi al ricevuto sagra-
i vere gli altri sagramenti, per la confer-
mento. La ragione de'di versi aiuti, secon- mazione di professare solennemente e ge-
do la diversità de'doveri e de'bisogni del nerosamente la fede, per l'ordine di am-
cristiano, da ciò si rileva, che inutilmente ministrare la divina parola e sagramen- i

Gesù Cristo avrebbe istituito 7 sagramen- ti ai fedeli. 3.° Il carattere rende i cri-

ti, se tutti producessero un solo emede- stiani più conformi all'immagine di Gesù
simo effetto: allora uno solo sarebbe sta- Cristo ch'è il Figlio di Dio pei* natura,l'og-
to bastante, e niente di più sarebbe stato getto primario della fede, il sacerdote e-
necessario che il riceverlo spesse volte. 11 terno. Quanto all'ineguaglianza degli ef-
carattere è un segno spirituale indelebile, fetti e dell'eccellenza de'sagramenti, è cer-
VOL. LX. io
i4(3 SAG SAG
to che sebbene essi sieno per se medesimi in istato di grazia quando li ricevono: i

veri tesori di grazie, ciascun di loro peto sagramenti de* morti sono il battesimo e
nou produce in tutti quelli che Io rice- la penitenza; i 5 altri sono i sagramenti

vono una grazia eguale, ma o maggiore devivi, perchè bisogna essere in istato di
o minore, secondo che più o meno per- grazia, per riceverli con frutto. E' di ne-
fettamente ci disponiamo a riceverli. Pa- cessità assoluta per tutti gli uomini il

rimenti quantunque tutti siano opere mi- battesimo, e per quelli che hanno com-
rabili dell'onnipotenza e misericordia di- messo peccato mortale dopo il battesimo,
vina, tuttavolta è definito dal concilio di anche la penitenza; di maniera che senza
Trento nella sess. 7, can. 3, che sono fra questi sagramenti, o almeno nel caso di
loro ineguali in dignità ed eccellenza, e vera impotenza, senza il desiderio since-
che quello che fra tutti primeggia giusta- ro di riceverli, unito alla contrizione dei
mente si giudica ed è di fatto la ss. Eu- peccati, è assolutamente impossibile sal-
caristia, in cui insieme colla grazia si ri- varsi. Sono di necessità di precetto quan-
trova realmente presente anche l'autore do divino, quando ecclesiastieo la Con-
della graziamedesima. Sulla necessità dei fermazione 3 X Eucaristia , la Penitenza
sagramenti, dicono teologi, che sebbene
i e P Estrema Unzione, eh' è quanto di-
Dio di potenza assoluta avesse potuto re, esiste il comando di Dio o quello della
provvedere alla santificazione dell'uomo Chiesa di riceverli in certi determinati
con tutt'altro che coi sagramenti, dac- tempi o in certe stabilite occorrenze, e la
ché si degnò costituirli della nuova leg- colpevole trasgressione di questo coman-
ge, mezzi ordinari per cancellare il pec- do fa reo il cristiano di grave peccato. Sic-
cato e per conferir le sue grazie, essi sono come poi i sagramenti dell* Ordine e del
divenuti necessari per salvarsi. Non tutti Matrimonio sono stati istituiti piùa van-
però sono di eguale necessità. Si è usato taggio della società in generale, che degli
distinguerli in sagramenti demoni, e in individui, per questo ,assolutamente par-
sacramenti de'vivij denominazioni che lando, non vi ha necessità che obblighi
sanzionate dalla consuetudine, traggono alcuno a riceverli. Per divina istituzione
la loro origine dagli effetti diversi che i i sagramenti richiedono un ministro. E'
sagramenti producono. Si dicono sagra- falsissimo però che tutti battezzati in- i

menti de morti quelli che si conferiscono distintamente, qualora sembri loro di es-
a coloro che privi della grazia, a cagione sere a ciò chiamati, siano ministri de'sa-
del peccato mortale, sono morti nell'ani- gramenti. Giusta la definizione del con-
ma, e sono Battesimo e la Penitenza.
il cilio di Trento, sess. 7., can. io, fondata
Gli altri 5sagramentis\ chiamano de' vivi sulla espressione della s. Scrittura e sulla
perchè suppongono la vita soprannatu- pratica perpetua della Chiesa, è di fede
rale nell'anima di chi li riceve, mediante che ad eccezione del battesimo nel caso
il possesso della grazia santificante. Altri di necessità, e del matrimonio, secondo
J
teologi parlando de' sagramenti de vivi l'opinione della maggior partede' teologi,
e de morti, ecco come si esprimono. Vi non è idoneo ministro de'sagramenti, se
sono de'sagramenti che santificano gli uo- non colui che per mezzo di sagra legit-
mini col dar loro la vita della grazia, che tima ordinazione ne ha ricevuto «pres-
non avevano;altri che santificano colPau- samente la podestà. I teologi avvertono
menlare la grazia, che di già avevano: che si ricordi sempre però che non dalle
quelli sono denominati sagramenti dei qualità del ministro dipende il buon ef-
morti, cioè di coloro che sono morti alla fètto di quelli. Sia egli in peccato, sia an-
grazia; questi si denominano sagramenti che senza la fede, diverrà reo di grave
de'vivì, cioè di coloro che debbono essere colpa nel l'esercitare in tale maniera un
SAG SAG i4 7

ministero tanto eccellente, ma posto eh 'e chi le disprezza solenne scomunica. Chia-
gli abbia intenzione di fare ciò che si fa mansi poi cose Sagramentali{J7') quelle
dalla Chiesa,e così determini il senso del- che hanno qualche rapporto o qualche
le parole della forma, come la forma de- analogia co'sagramenti, benché esse non
termina l'effetto della materiajposto che ne facciano parte e non nesieno ceremo-
usi la materia e la forma prescritta, se nie essenzial^nè accidentali,sono però riti

non vi si pone ostacolo per parte del su- e sagre pratiche che meritano venerazio-
scipiente cheli riceve, infallibilmentei sa- ne e di essere tenute in gran conto. Af-
gramene producono il loro effetto. Scris- finchè si adempiano con tutta esattezza
se s. Agostino contro Parmenianum lib. e religione quelle cose, che nel Rituale

2, cap. io, n.° 22: / sacramenti mentre (V.) si trovano prescritte intorno alle ce-
tornano a danno di chi indegnamente li remonie e ai riti da osservarsi nell'am-
tratta 3 giovano però a coloro che degna- ministrazione de'sagramenti,vi sono del-
mente li ricevono. Noterò con Nardi, Dei leregole generali che si leggono pure nel
parrochi, che il vescovo conferisce tutti Dizionario sacro liturgico diDiclich, al-
i sagramenti a chi vuole e quando vuole: l'articolo Sacramenti, le quali qui com*
i sacerdoti li amministrano per il vesco- pendierò. Non essendovi dunque nella

vo. Aggiunge che tutti sagramenti e cose i Chiesa, nulla di più santo o di più utile,
ecclesiastiche si amministrano o si fanno nulla di più eccellente o di più divino,
dai sacerdoti pel vescovo, che una volta quanto sagramenti
i istituitida Gesù Cri-
faceva da se. Circa le ceremonie de* sa- sto per la salute del genere umano, il
gramenti, oltre le parti essenziali neces- Parroco (^.),e qualunque altro Sacer-
7
sarie a fare i sagramenti, le quali sono dote (l .), a cui appartiene l'amministra-
la materia e la forma determinata perdi- zione de'sagramenti, si deve ricordare di
vina istituzione, e il ministero, sono sta- trattarli santamente^ ch'è necessario che

te dalla Chiesa istituite delle particola- esso sia apparecchiato quasi ad ogni mo-
ri ceremonie, le quali si potrebbero dal- mento all'uffizio di sì santa amministra-
la Chiesa stessa, siccome cose a disciplina zione.Per la qual cosa egli procurerà di
non a domma appartenenti, commutare condurre sempre una vita integerrima,
o togliere. Consistono queste in certe a- casta e pia; imperciocché quantunque i

zioni e preghiere che non appartengono sagramenti, come ho detto,non ponno es •

alla sostanza del sagramento, e però in sere coinquinati dagl'impuri, né mini- i

certi casi,ne'quali senza queste si ammi- stri malvagi ponno impedirei loroeffettij
nistra, è sempre validamente ammini- pure amministrando questi indegnamen-
strato, ma servono a insegnamento, a edi- te, incorrono in peccalo morta le. Se il sa-

ficazione de'fedeli,ea renderne più mae- cerdote conosce d'essere in peccato morta-
stosa l'amministrazione.La maggiorparte le,non ardisca amministrare sagramen- i

di queste si trovano praticate fin dai tem- ti,se prima non si pente di cuore, o bi-
pi più vicini agli apostoli, e ne fanno te- sogna che si confessi se ha pronto il con-
stimonianza que'Padri,come s. Giustino fessore e abbia tempo, e convenga al luo-
inApolog. 2, e Tertulliano, De Bapt. }
c\ie go di farlo. In qualunque ora del giorno
sono tenuti in venerazione anche dai dis- e della notte ch'egli sia chiamato ad am-
senzienti medesimi. Il perchè sono som- ministrare, non interponga alcuna dimo-
ma mente rispettabili, e con ragione il con- ra nell'esercitare il suo uffizio, specialmen
cilio di Trento nella sess. 7,can. 3, di- 1 te se urge la necessità di farlo. Prima di

chiarò che non si possono trascurare, né amministrare sagramento, purché vi


il

ommeltere, ne cambiare dai pastori par- sia opportunità di farlo, premetta l'ora-
ticolari delle chiese, e pronunziò contro zione e la meditazione della cosa sagra
1 48 SA G SAG
che deve trattare, ed avendo tempo leg- di altra parrocchia, se non per necessità,

gerà l'ordìneda tenersi nell'amministra- e sempre con licenza del parroco o del-
re, e le cereraonie da osservarsi. Eccet- l'ordinario. Ilsacerdoteawertiràque'che
tuati i casi di necessità, come nel batte- devono ricevere sagramenti, acciò con i

simo e penitenza, in ogni amministrazio- raccoglimento e abito decente e modesto


ne di sagramenti il sacerdote si vestirà di li ricevino colla dovuta riverenza. Nel-
Cotta e Stola (V.) di quel colore che ri- l'atto poi di amministrare abbia sempre
chiede il rito di quel sagramento, tranne seco il Rituale romano (non però colle
quello della penitenza, ove l'occasione, la aggiunte proscritte dall'I ndice),ed osservi
consuetudine o il luogo alle volterichie- diligentemente i Riti e le Ceremonie (F.)
dono altrimenti. Userà almeno uno o più in esso prescritte, le quali riguardano
chierici vestiti di cotta, secondochè lo ri- l'amministrazione di que'sagramentiche
chiederanno la situazione del luogo e il spettano ai parrochi; come sono il Batte-
sagramento. Procurerà che le sagre sup- simo, la Penitenza, l'Eucaristia, l'Estre-
pellettili, le vesti, gli ornamenti, pan- i ma Unzione e il Matrimonio. Gli altri due
nolini, i vasi del ministero sieno intieri, sagramenti dellaConfermazionee dell'Or-
1

nitidi e mondi. Nell'amministrazione dei dine, siccome sono propri de Vescovi (/"'".)

sagramenti il sacerdote procurerà di spie- soltanto (per privilegio la confermazione


gare diligentementeagli astanti, se sia pos- e alcuni ordini sagri li conferiscono pure
sibile, la loro virtù, uso e utilità, non che alcuni abbati nullius e altri autorizzati
i 1 significatodelle ceremonie, come ordina dai Papi), cosi i loro riti si trovano pre-
il concilio di Trento, ed insegnano ss. i scritti nel Pontificale romano (V.). Tut-
Padri e il Catechismo romano. Quando te quelle cose poi che i parrochi devono
alcuno amministra un sagramento, pro- sapere, osservare e insegnare intorno ai
nunzi attentamente, distintamente e a sngramenti, le ponno desumere da altri

chiara voce tutte le parole che apparten- libri massime del Catechismo romano
,

gono alla di lui forma e ministero. Pari- (F.). Finalmente il sacerdote ch'è tenuto
mente dirà divotamente e religiosamente ad amministrare sagramenti, dovrà ave-i

le orazioni e le preci col libro e non a re i appartenenti al di lui


libri necessari
mente, ed inoltre eseguirà con gravità e uffizio especialmente quelli ne'quali si
decenza tutte le ceremonie e riti,onde ren- descrivono le note delle varie parrocchia-
dere attenti gli astanti, ed eccitarli alla li funzioni, come si ha nel fine del Rituale
meditazione delle cose celesti. Il sacerdote romano. Paolo V ordinò che i parrochi
nell'amministrare sia solo intento alla co- tenessero i libri per registrare i battezza-
sa chedeve trattare,e procuri di avere l'in- ti ^ i cresimati, i matrimoni, lo stato delle
tenzione attuale o almeno la virtuale, col- anime, i defunti. Anche nell'istituzione
l'intenzione di far quello che fa la Chie- de' sagramenti risplende luminosamente
sa. Si guardi di esigere e ricevere qual- la divina sapienza, e non men grande ap-
che cosa, onde allontanarsi da ogni e qua- parisce l'amore nel numero determinato
lunque peccato di simonia e di avarizia, e negli effetti vari e preziosi de' medesimi
ma si ricordi di amministrare gratis. Se sagramenti. Non vi è necessità spirituale
poisotto il titolo di elemosina o di divozio- nel corpo de'fedeli, alla quale Gesù Cri-
ne, compiuto già il sagramento, gli venga sto non abbia coi sagramenti efficacemen-
offerta qualche cosa spontaneamente, po- te provveduto. Avendo approfittato delle
trà riceverla lecitamente, secondo la con- belle Istituzioni cattoliche per uso di Ca-
r
suetudine de'luoghi, purché non sembri techismo,óe\ dotto vescovo di Fiesole mg.
al vescovo che debba farsi altrimenti. Non Bronzuoli, dirò con esso. Che col Batte-
si amministreranno i sagramenti a' fedeli simo gli uomini, di figli di Adamo e pec-
SAG SAG i4 9
calori, sono rigenerati ad una vita spiri- (^.), detti meglio antisagramentari.Si
tuale, divengono figli di Dio, figli ed ere- ponno vedere Bernini, Istoria di tutte le
di,coeredi conGesùCristo,cristiani e mem- eresie j e Contin, Dizionario delle eresie.
bri di s. Chiesa. Per mezzo della Confer- Sarnelli, Lettere ecclesiastiche t. i, lett.

mazione questi nuovi figli nella loro spi- 28: Se gli ordinati dagli eretici, scisma-
rituale infanzia sono confortati, e cresco- tici, scomunicati, simoniaci, siano vali-
no nella fede per nuova grazia, che li ren- damente come illecitamente ordinati, di-
de superiori a tutti tenori del mondo per
i ce che ne'casi dubbi debbono sagra men- i

professarla generosamente e vincere ne- i ti conferirsi sotto condizione, riportan-


mici di nostra eterna salute. La ss. Eucari- done gli esempi, le sentenze de' Pad ri e il

stia li nutrisceefacheogni dì più vegetino decretato dai concilii. Di più nel t. io,
e si perfezionino nella vita spirituale. Fe- lett. 23: La testimonianza d'un solo ba-
rita un'altra volta l'anima loro dal pecca- sta per provare che taluno sia battezza-
to, e neon tra ta nuovamente la morte, tro-
i lo , e de*sagramenti sotto condizione quan-

vano nella Penitenza un medicamento ef- do debbano darsi. Nel t. 3, lett. 47: Dei
ficace e il mezzo sicuro per risorgere alla ss. Sagr amenti che possono riceversi in

vita della grazia; e siccome anche per l'uo- voto, non avendosi in re. spiega e distin-
mo redento è inevitabile la morte del cor- gue sagramenti,come alcuni sono di ne-
i

po, e nulla per ordinario è più terribile cessità di mezzolitri di necessitàdi precet-
che l'incontro di lei, nella Estrema Un- to, altri non avere né l'una ne l'altra neces-
zione l'amoroso Salvatore ha preparato sità;quindi trattarle/ sagramento del Bat-
a'suoi fedeli una forza ed un coraggio che tesimo in voto; Del sagramento della Pe-
gli avvalora potentemente contro nemi- i nitenza in voto; Del sagramento della ss.
ci tutti della salute, e che gli aiuta a mo- Eucaristia in voto. I Sagramenlari (V.)

rir santamente, colle grazie necessarie per furono anche libri de'sagramenti, conte-
l'ultimo e supremo momento di nostra nendo i riti e il modo di conferire gli ordini
esistenza.Nell'0/c?mepoiGesùCrislo con- sagrijd'ammi lustrare solennemente il bat-
sagra e dà alla Chiesa i pastori e i mini- tesimo nel sabato di Pasqua e di Pente-
stri pel governo del gregge suo, e stabili- coste (f.), di consagrare Y Olio santo ( V.),
sce i depositari di sua ce\es\.eDoltrina(F .), il sagro Crisma (F.), di riconciliare i pe-
i dispensatori delle sue grazie, gli amba- nitenti,ed in ultimo le benedizioni nuziali,
sciatori della sua volontà. In fine col A/tf- e tuttociò si desume dal Sagramentnrio
trimonio santifica V unione indissolubile Gelasiano ordinato nel terminar del V se-
de'due sessi, dà alla Chiesa dei figli, e co- colo. Ne parla Zaccaria x\e\Y Onomaslicoti
sì la propaga e la conserva fino al termi- Rituale,\xx Sacramenlorum liber; d'alcu-
nar prestando a'eoniugi le gra-
de'secoli; ni significati del vocabolo Sacramentimi,
zie acconcie a mitigare le pene insepara- a questa voce ne tratta. Altre nozioni sui
bili dal loro stato, per farli soffrire con me- sagramenti si ponno meglio diffusamente

rito, e per fare che allevino cristianamen- apprendere dai seguenti. Storia de'sagra-
te la loro famiglia. E' pel cristiano il più menti, ove si dimostra la maniera tenuta
sagro e il più grande de' doveri il cor- dalla Chiesa in celebrarli ed ammini-
rispondere a tanta sapienza e a tanto a- strarli, e l'uso fattone dagli Apostolifi-
more, specialmente col far buon uso di no al presente, scritta in francese dalp.
questi sì preziosi tesori che Gesù Cristo C. Chardon benedettino, poi resa italia-
ha stabilito nella sua Chiesa per la co- na, e di annotazioni sparsa e di notizie
mune santificazione e salute. Quali ere- accresciuta dalp. Bernardo da Venezia
tici osarouo riprovare sagramene, lo di-
i min.osser. riformato, Brescia 758. Tu- 1

co ai loro articoli, come i Sacramentari riani, De Ecclesia etordinationibus mini*


ido SA G SAG
5iroruinEcclesiae y Có[on\ae 1 578.Schrual- no; di altre ne ragionai ai loro articoli,
f'us, De Sacramcntis, Pragae. Giribaldi, come delle Ador attici perpetue del ss.
Septem Sacramento rum moralis discus- Sagramento (V.). Mg. r Cristoforo Altie-
sio, Bouoniae 706. Droen, De re Sa-
1 ri di Sisgau de' signori di s. Andrea, della
cramentaria conlra haereticos, Veneti is nobilissima famiglia romana di tal nome
1737. Trombetti, Tradotti* de Sacra- e vescovo di Betlemme, nato iu Marsiglia
mentis per polemicas et liturgicas disser- nel 1609, instituì in Francia la congre-
talioneSyBouomae j6c). Insti lutiones sco-
1 gazione de'preli missionari del ss. Sagra-
lastico-polem ìcae de septem EcclesiaeSa - mento, detti nella loro origine i Missio-
crarnentisy Romae 1770. Juenin, De Sa- nari del clero. Fu dato principio alla me-
cramentis in .genere et specie i Venetiis desima a' i5aprile i632 iu Avignone nel-
i
77 3. la cappella domestica situata nel conven-
SAG&kMEnTO(SS.)t Sacramcntum to de'carmelitani scalzi, iu cui 9 compa-
Maximum Augustum D. N. Jesu. L'ado- gni di mg. r Altieri, dopo di aver ivi ascol-
rabile Corpo del Nostro Signore GesùCri- tata la messa, si offrirono tutti e consa-
sto. V. Eucaristia, Pane, Sangue, Ostia, grarouo al culto particolare del ss.Sagra-
Ostensorio., Pisside, Ciborio, Taberna- mento, promettendo fino di spargere il
colo. Per l'esposizione del ss. Sagrameli- sangue, se l'occasione se ne presentasse,
to, sua festa, processione e visita, V. Eu- per dimostrare il loro affetto e venera-
caristia,Processione,Quarant'ore,Vi a- zione verso questo divino mistero. Fatta
tico. Vedi ancora ss. Eucaristia che pre- r
questa protesta, mg. Altieri li abbracciò
cede 1 Papi ne'viaggi. E' chiamato pure tutti,e comandò lorodi scriverla, sigillarla
per eccellenza il ss. Sagramento òe\Y Al- eportarlasempre pendente al collo con u-
tare {V), per la celebrazione del s. Sa- uà medaglia del ss. Sagramento, siccome
{V)> e perchè in esso si venera.
crifizio fecero. Quindi il prelato si portò inRoma,e
Dai tempi apostolici la ss. Eucaristia vie- da Urbano VI II essendo slato esortalo al-
ne chiamata Sagramento j Tertulliano e l'incremento di sua congregazione, tor-
altri così l'appellarono; fu detta Conta* nato iu Francia fece la fondazione di al-
morte (JP".)o Comunicazione ,per l'unione cuue case, e nel 635 l'arcivescovo d'Aix
1

grande che si fa per questo sagramento approvòla congregazione col titolo di Con-
tra Cristo e i fedeli. Abbiamo d'Orostio, gregazione de' chierici della missione j in-
De Augustissimo AltarisSacramenlo,Ko- di nel 1 638 la confermò coll'approvazione
mae 1774. Sarnelli, Lettere ecclesiastiche degli statuti composti dal fondatore e col
t. 4, iett. 25: Non doversi permettere V uso nome di Congregazione de' missionari
del berrettino nelle processioni del ss. Sa- del clero. Furono in seguilo fatte altre
gramento, non ostante qualsivoglia pre- fondazioni in diversi luoghi di Francia,
testo anche d'infermitàj dicendo inoltre e finalmente Urbano Vili conbreve dei
che si fanno le stesse ceremonie essendo 4 giugno i644 approvò gli statuti e le
esposto tanto nell'ostensorio, quanto nella regole della congregazione, purché non
pisside, e parla pure deh ss. Sagramento fossero contrarie ai s. canoni e al concilio
chiuso nel tabernacolo. In onoredel ss.Sa- di Trento, della qual clausola mal sod-
gràmentofuronoerelte un infinito nume- disfatto mg.r Altieri, otteune poi da In-
ro di Arciconfraternite, Confraternite e nocenzo X
una bolla de' 20 novembre
Sodalizi^.), ed anche alcune congrega- 1647, con cin ottenne piena conferma e
zioni regolari d'ambo i sessi, come della col titolo di Congregazione del ss. Sagra-
Congregazione de preti missionari del ss. mento per la direzione delle missioni e
Sagramento, e delle Zitelle povere del ss. de seminari, a cui si obbligarono preti i

Sagramento: di queste due darò un cen- della medesima. Si obbligarono inviare


SAG SAG i5i
ancora missionari ne'paesi degl'in fedeli sto nelle chiese di Roma. Di questa con-
e eretici, e ad avere un consiglio supre- gregazioue trattano Piazza, Opere pie di
mo, composto da più missionari, il quale Roma, lib. 4,cap.6, e il p. Bonanni, Ca-
lia la facoltà di mandare missionari da talogo delle vergini a Dio dedicate, par.
un luogo all'altro, di espellere gì! incor- 2, p. 100. Dipoi questa istituzione si con-
reggibili, far decreti, spedire ogni 5 anni vertì nel Conservatorio delle Mendicanti
visitatori, e convocar l'assemblea gene- {V.), tuttora esistente.
rale, che conferma io li an-
detti decreti SAGRESTANO o SAGRlSTA,^e-
nulla, o fa de'nuovi. Fu statuito che le ditumus, Aedituus, Hierophylax. Offi-
ammissioni avessero luogo dopo4 anni di ciale ecclesiastico ch'è preposto alla cura
prova, in fine de'quali si facesse il giura- della Sagrestia (V.), e alla custodia dei
mento di perseveranza. Ai laici furono at- Vasi, Paramenti (V) e ornamenti sagri,
tribuiti gli affari temporali della congre- e perciò anche detto Sacrarli cuslos, Cu-
gazione, e vestendo come i secolari. Con rator. Zaccaria lo chiama ueWOnoma-
diffusione descrisse questa congregazione iticon Rituale, Custos aedis sacrae,Sa~
il p.Helyot,iSVorwz degli ordini e delle con- crista. Il sagrestano regola tuttociò che
gregazioni, t. 8, par. 6, e. 1 3. La congre- concerne il culto divino., e secondo i luo-
^azionedelle Zitelle povere delss. Sagra- ghi sono maggiori o minori le sue at-
mento di Roma ivi incominciò nell'anno tribuzioni, poiché in altri si disimpegna-
1 65o, da una pia donna, la quale alimen- no diverse di esse dai superiori e rettori
tando alcune povere zitelle orfane con li- delle chiese. Nel Diritto canonico, come
mosine cercate a tal fine, acciò non pe- leggo in Verraiglioli, Lezioni, lez. 26 e
ricolasse la loro onestà, le vesti con abito 27, si tratta dell' Officio del sagrista, e
bianco e pazienza rossa; ma perchè a pò. dell' Officio del custode. Si dice del i.°

co a poco mancavano l'elemosine, ne ab- che presiede alla sagrestia, è stato officio
bandonò l'impresa. Questa con animo ge- sempre onorifico, e di molta stima è quel-
neroso intraprese il p. Pietro Gai avita ce- l'individuo a cui si affidano gli utensili
lebre gesuita per zelo e virtù religiose, on- preziosi della chiesa spettanti al divin cul-
de scegliendone altre crebbe il numero to.Gregorio IX, a seconda d'unode'con-
sino a ioo. Acciocché potessero stabil- ciliidi Toledo celebrati nelVIIsecolo, fa
mente alimentarsi, mg. r Ascauio Rinaldi conoscere quali debbano essere le incom-
vice-gerenle,insieme con alcuni cavalieri, benze del sagrista. » Sappia il sagrista,
a' quali era stata commessa la soprinten- essere egli dipendente dell' Arcidiacono
denza di quest'opera pia, determinò che (V.),e spettare ad esso la custodia de'sa-
si esercitassero ne* lavori donneschi, mas- gri vasi, delle vestimenta ecclesiastiche,
sime di lana, tessendo ogni sorta di pan- ossia dell'intero ecclesiastico tesoro (quel-
ni, in che ben presto fiorirono. Alessan- lo che riteneva il tesoro della chiesa di-
dro VII nel 1 665 concesse privilegi a que- ce vasi Tesoriere e Saccellario 3 P".). La
sta congregazione, e Clemente X ne con- provvista, custodia e cura delle lampade
fermò le costituzioni nel 1 671. Benché ed altri luminari sì di cera che di olio
nou professassero voti religiosi, viveano (V. Candele e Olio, Lumi, Lampade), e
però a modo religioso in vita comune,
, dovea ancora custodire tutti gli atti, istro-
dirette da una superiora. Facevano mol- menti, privilegi, canoni,benefìzi,e tutt'al-
li esercizi di pietà cristiana, vestendo uni- tro alla chiesa speltante,corae insegna In-
formi tonache di lana scura, e velo di lino nocenzo III. " Quanto all'ufficio del cu-
bianco in capo. Presero il nome di zitelle stode si dice in detta lezione. » Il custo-
del ss. Sagramento, perchè la istituti ice de deve strettamente ubbidire e stare sog-
ogni giorno divotameutelo visitava espo- getto all' arcidiacono, e deve dare il se-
i52 SAG SAG
gno d'ogni ora canonica; deve custodi- sta t V.): secondo poi l'odierno Ceremo-
re gli Utensili sagri (V.) della chiesa e niale de' vescovi lib. 2, cap. 38, §4, si ri-

degli altari, deve estinguere lumi e ac- i leva che non solo il vescovo è in libertà
cenderli, deve tenere in pronto in ogni di assumere chi vuole, cioè il canonico
tempo il Pane ed il Fino (F~.) pel Sa* sagrista o il curato; ma vedesi anche più
grifizio (V.) della s. Messa, deve riparti- chiaro che l'uffizio è del sagrista, e che vi
re le Oblazioni (J^^Xe elemosine e le De- si nomina il parroco forse pel caso che
r
cime(P .) a chi spetta. L'arcidiacono,!'^/'- non vi fosse il i.°,o piuttosto per mostra-
ciprete (/^ed il custode debbono sem- re che il vescovo sceglie chi vuole. Aggiun-
uniti, andar d'accor-
pre fra di loro stare ge Nardi, che gli olii santi preti ogni , i

do e vicendevolmente prestarsi al bene anno li ricevono dalle mani del canonico


della chiesa, come raccomanda il concilio sagrista o dell'arcidiacono.
di Toledo, chiamandoli le colonne della Nel voi. LIf, p. 21 5, parlando del ca-
chiesa. Acciò resti eseguito quautosi pre- pitolo della cattedrale di Parma, riportai
seri ve rapporto al custode,ch'è anche aiu- il tìtolo di 3 opuscoli co'quali i canonici
to del sagrista, dee star sempre nella chie- primicerio e sagrista sostengono di essere
sa, e per questo dicesi anche Mansiona- dignità maggiori,ed il capitolo contrasta
r/o(/^.)."Diconsi mansionari lutti quelli loro tale qualifica: darò un semplicissimo
che dichiarai a talearticoIo,e Vermiglioli cenno delle diverse opinioni e ragioni. So-
dice di quelli che custodiscono i luoghi stengono il primicerio e sagrista. Iu tutte
santi diGerusalemme e Betlemme (F.). le cattedrali ove esistono le due cariche
Nardi, Deparrochi t. e 496, i
, p. 1 34 del primicerio e del sagrista sono sempre
parla del canonico sagrista, e lo dice cu- considerate dignità. A Torino, a Vercel-
stode del ss. Sagramento dell'altare:, del li, a Cremona, a Reggio il sagrista, che
Fonte battesimale 3 di tutti i sagri Olii chiamasi anche Tesoriere (/"'.), cimiliar-
(F.) y e specialmente di quello per gl'in- ca, ec. è collocato fra le dignità; nell'in-
fermi, gli altari, le reliquie de'santi ec, signe basilica di s. Nicolò di Bari di tal
9
come può vedersi nel Ceremoniale de ve- città, il re di Napoli copriva un tempo
scovi lib. i,cap.6. Che sono leggi vigenti questa dignità. Nelle cattedrali di Salis-
e di una antichità la più alta, ed è debito bury Londra, prima e dopo la pre-
e di
di coscienza il mantenerle. Il canonico tesa riforma, il sagrista è annoverato fra

sagrista che custodiva gli olii sacri, quan- le dignità, anzi il sagrista del Papa è sem-
do infermava gravemente il vescovo, se pre un vescovo. I canonisti annoverano
non v'era il vescovo viciniore che gli das- sempre il primicerio e il sagrista fra le
se l'estrema unzione,come volevano ca- i dignità delle cattedrali : quelle di Par-
noni, toccava e tocca al canonico sagre- ma sono due dignità maggiori antichis-
stano maggiore, che sembra avesse an- sime ed esistenti sino dal secolo X. I pri-
ticamente questo dovere, benché sieno in vilegi eh 'esse godono sono comuni alle al-
buon numero mouumenti che provano,
i tre dignità e canonici. Sostiene il capito-
che toccava al capitolo in corpo, come lo. Dopo
avere dichiarato cosa era anti-
tocca al medesimo amministrare i sagra- camente il Primicerio (V.), dice che il
menti al vescovo inoliente, cioè il Viatico sagrista non si deve confondere col teso-
e l'estrema unzione: il i.° tocca alla pri- riere, ma un momento si cangi
bensì per
ma dignità con tutto il capitolo;la 2. too-
a
in quello del custode, giacché non furo-
ca al sagrista secondo gli antichi cererao- no le stesse incombenze a questo ed al
niali anche a stampa (dice che al Papa tesoriere assegnate : che le sostenute dal
la dà il Penitenziere maggiorerà sta in sagrista di Parma, sono quelle del custo-
fallo die la conferisce il vescovo Sagri* de della cattedrale e suoi arredi con re-
SAG SAG i53
sponsabilità in solidum. Ricorda chei ca- pellettili. dovrà eleggere un sa-
Perciò si

nonisti distinsero gli uffizi di custode, di grista idoneo e atto ad eseguire un tale
sagrista, di tesoriere, ch'è dignità abusi- uffizio, il quale sia costituito nell'ordine

vamente: talora però essere le incomben- sacerdotale, e per quanto sia possibile i-
ze di detti uffizi in gran parte riunite in struito nell'ecclesiastiche ceremonie. Pro-
un solo, come in Parma, ove il custode curerà che il Tabernacolo (F.) del ss. Sa-
ha degli incarichi di vero sagrista, come gramento sia diligentemente e ben chiu-
sono il prepararci pontificali paludamen- so con chiavi , innanzi al quale ardano
ti sull'altare, assumere una delle ostie di una o più Lampade (^.),e se nella porti-
oblazione, assaggiare il vino pel sagrifì- cella di esso vi fosse scolpita l'immagine
zio, sostenere lo strascico vescovile al suo del Redentore, non permetta che innanzi
partirsi dalla cattedrale od al salirvi in si collochi alcun vaso di Fiori (^.), se-
alcune circostanze. Nel la /?is/?o sto del Pri- condo il decretato dalla s. congregazio-
micerio e Sagrista della cattedrale di Par- ne de' riti. Lo
procurerà intorno
stesso
ma, pubblicata neh 832, si dice : Che il alle s. Reliquie (^.), cioè che fedelmente
primicerio e sagrista godendo i privilegi e onorevolmente si conservino in luogo
delle altre dignità e canonici della catte- sicurissimo. Studierà possibilmente di
Parma, meno il rocchetto e la
drale di mantener monde e nitide tutte le sagre
cappamagna, l'unoe l'altra ottennero da suppellettili. Sogliono dire alcuni sagre-
PioVlII,con breve che il capitolo tenne stani, la povertà della sagre-
che attesa
orrelto e sur retto. Indi prova nelle de- stia, non permesso di poter conser-
è loro
cretali il primiceriato chiamarsi ora di- vare un'esatta pulitezza, mentre col mu-
7
gnità, ora personato, ora uffizio. Che gli tare e spesso lavare i Pannilini (J .) e
uffizi di sagrista e di custode furono di- altre cose sagre, troppo si consumano. A
stinti nel dirittocanonico di Gregorio IX, questa scusa gravemente rispose il b.Leo-
perciò non doversi confondere insieme nardo da Porto Maurizio, e prima di lui
per le loro incombenze affatto separate; s. Bonaventura ;es. Vincenzo Ferreri vo-

darsi per identiche da alcuni canonisti le leva ornati gli altari con decoro, e che
dignità di tesoriere e di sagrista. Quindi mondissime fossero le sagre suppellettili.
si difende l'asserto e il pontifìcio breve, Rinnoverà il sagrestano V Acqua benedet-
e si conclude: avere il primicerio e sagri- ta (F.) in ogni domenica, purché non si
sta quali dignità maggiori, esposto il ve- faccia la benedizione dal celebrante; pa-
ro in tutte le sue parti a Pio Vili, e se rimenti procurerà che la Chiesa (V.) sia
alcuna non fu tale, non essere stata opera monda per ogni parte. Perciò che spetta
loro; sembrare quindi che la cosa si ri- al suono delle Campane (F.) t
lo farà e-
duca Quìa grave aliquem vide-
al detto : seguire esattamente, secondo i tempi e le

re ante se} jucundum non est multos vi- feste dell'anno, e le consuetudini de'luo-
de re post se ghi. Ad esso appartiene prescrivere la se-
r
D. Giovanni Diclich, Dizionario sa- rie delle Messe(f .)da celebrarsi, per di-
cro liturgico, all'articolo Sacrista descri- spor bene le quali terrà in sagrestia una
ve i molti doveri di questo ufficio nel se- tabella, nella quale vi sieno descritti tut-
guente modo. lidi lui uffizio è affatto di- ti i nomi de'sacei doti celebranti, con l'o-
stinto da quello del Ceninomene (F.) ed ra assegnata, acciò non nasca confusione,
è di maggior dignità e importanza. Ad e siano distribuite in modo che i fedeli
esso si commette il culto divino, e alla ne possano profittare in tutte le ore del
di lui probità si affida tutto il tesoro del- mattino. Avrà eziandio un libro colle ob-
la chiesa, cioè il sagramento della ss. Eu- bligazioni delle messe e anniversari da ce-
caristia, tutte le cose sagre, i vasi e le sup« lebrarsi a'dovuli tempi, onde soddisfare
i 54 SA G SAG
le prescrizioni de' benefattori. Vuole s. rà al suo luogo,'si vestirà di cotta e stola
Carlo Borromeo, che il sagrestano tenga di color conveniente, e lo precederanno
altro libro giornale, in cui i sacerdoti do* due chierici od uno almeno, egualmente
pò aver celebrato lo affermino di propria in cotta, co' cerei accesi. Vedasi Bauldry
mano; di più che in sagrestia si conser- pai t. i , cap. 2, art. i, cap. 3, art. i.

vino i decreti e gli editti dell'ordinario. S AGRESTI A o S ACRESTI k,Sacra-


Terrà pure in sagrestia o in altro luogo riunì , Sacrislia^Secretarium, Cemehum,
decente un Sacrario (F.) mondo e chiu- Vesliarium, Diaconicunij AdylumJLuo-
so, la cui fossa sia solterra,e in cui si getti go sagro contiguo ordinariamente e talvol-
l'acqua benedetta vecchia , e quella che ta se para to,ma assai vicino alla chiesa, nel
servi per la lavanda de' Corporali, Pu- quale sono chiuse e custodite le reliquie, i

rificatori e Palle (J7.), nonché de' Cali- vasi, gli arredi, i paramenti, le suppellet-

i *(/^.),e quella servita alla Lavanda delle tili, gli ornamenti della medesima chie-
//itfm(/^.)de'celebranli. Non permetterà sa, in armadi di noceoaltro legno, e do-
di celebrare ad alcun sacerdote vago e ve i ministri dell'altare si vestono e poi
sconosciuto, senza vedere le lettere com- si spogliano degli abiti sagri, di cui è cu-
mendatizie del suo ordinario, ed il cele- stode il Sagrestano (V.). Il Magri nella
bret di quello del luogo; e non concede- Notìzia de' vocaboli ecclesiastici 3 al vo-
raiad alcun estraneo di amministrare la cabolo Cemelium dice così chiamata con
Eucaristia fuori della messa, se non sia voce greca la sagrestia, ove si ripoue la
approvato dal superiore. Si guardi ezian- sagra suppellettile, onde si chiamò Cimi-
dio di nou pei mettere di celebrare a'sacer- liarca il tesoriere o sagrestano, dignità
doti senza veste talare e senza la clericale nelle metropolitane di Milano e di Napo-
tonsura, ne di accostarsi all' altare colle li, quale nelle processioni e nella cele-
il

scarpe lorde, e perciò in sagrestia vi dovrà brazione de' divini uffizi avea 1' uso del
essere un pezzo di panno logoro o scopet- bacolo. Aggiunge che il vocabolo Ceme-
ta, con cui i sacerdoti si possano pulire le lium significa il tesoro della chiesa nel
scarpe. Noterò che a Pettine parlai del Registro di s. Gregorio lt ed auche ivi si

costume di tenerlo nelle sagrestie, insie- legge Cimiliarchium pev denotare il luo-

me allo specchio, perchè i sacerdoti pri- go nel quale si conserva la suppellettile

ma di portarsi all'altare si acconciassero della chiesa, e non conviene che la sagre-


la chioma, e barba quelli che l'aveva-
la stia si denominasse Festiarium, comesi
no, e vedessero se paramenti stassero be-
i ha iti Anastasio Bibliotecario nella Vita
ne, il tutto per comparire con decenza e di s.Severino t ed in Torri gio, Grotte \>a-
compostezza maggiore. Procurerà il sa- ticane, che affermò essere il Festiarium

grestano che in sagrestia vi sieno sempre la sagrestia del Papa, prefetto della qua-
pronte delle Colle e delle Stole (F.) pei le è il Sagrista del Papa(l7 .). Inoltre leg-
Confessori (F.) t di colore conveniente, se go in Magri, che Aspalicum era l'appar-
vi sia la consuetudine, che certamente si tamento vicino alla chiesa, nel quale il ve-
deve introdurre, onde non si amministri scovo soleva ricevere gli abiti sagri quan-
senza stola il sagramento della peniten- do celebra va solennemente, nel quale luo-
za. Terrà sempre apparecchiati in sagre- go era salutato da tutto il clero, che gli
stia o in altro luogo congruo, uno o più baciavano le mani, chiamato perciò dai
genuflessorii col Crocefisso e sua tabella Salulalorium e Melatorium, ed ove
latini
contenente le preci per la preparazione Teodosio I si presentò a s. Ambrogio in
alla messa e ringraziamento dopo cele- Milano. In questo luogo si conservava la
brata. Quando poi trasporterà le s. reli- sagra mensa per riporti le sagre vesti. Si
quie dall'armadio all'altare, o le riporte- chiamò dal luogo Melalor il Foricrc(F.),
SAG SAG i55
il quale ivi avea la cura di preparare l'al- sa di Costantinopoli, cioè il custode della
loggiamento pei pellegrini, ondeSidonio suppellettile sagra, detto da' latini Teso-
chiamò Metatoriam quella lettera cheav- riere o Saccellario( F.) o Esocataccli(F.),

Vita la venula di qualche ospite, perchè la quale dignità hanno alcune cattedrali
a guisa di foriere precede a far preparare con titolo di Sagrista, altre avendo il Sa-
l'alloggio. Altri con s. Gregorio di Tours grestano maggiore, come le basiliche pa-
chiamarono questo luogo Melatus, ed i triarcali di Roma, esercitando tale uffi-

greci 1'appelìarouo Diaconicum, poiché zio un canonico, coadiuvato da'sagresta-


si legge nel cereinoui ale greco: Post di- ni minori, che altrove diconsi custodi o
ciani lerlìam et sextam vadit ss. Pa- mansionari, al modo che notai a Sagre-
triarcha inMetatorium sivcDiaconicum, stano. Scevophylax fu pure denominalo
et exit ad sanclum allarem. Questo ap- Cimiliarcha, onde poi la sagrestia fu det-
partamento era pure presso monasteri i ta Scevophylacium, Secretarium, Cime-
delle monache, ed era vietato agli uomi- lia i Pastophorium, Vestiarium,Diaco •

ni di entrare nel loro Salutatorium, e nel ììlcon, Penus veneranda. Lo Scevophy-

YOratorium. 11 Zaccaria, Dissertazioni lax era il 3.°del i bordine clericale, e non


t. 2,dissert. i
.* Delle antiche concioni, di- solo avea cura de* vasi sagri e vestimenti,
r
ce che ilP/ec?/c<2tore(/ .)anticamentein- ma in tempo di sede vacante invigilava
nanzi d'andar in pulpito stava per alcun sopra la chiesa, le rendite amministran-
poco raccogliendosi nel Pastoforio o Se» dole \' Economo (F), dì cui parlai anche
gretariOy che aedicula salutatoria anco- nel vol.LVII,p. \i. Finalmente dirò con
ra fu detta, e salutatoria m. Giuseppe Ste- Magri , che Secretarium è un vocabolo
fano, De osculatone pedum romani Pori- contenente diversi significati. Presso i le-

tificis, spiegò questa parola salutatorium gisti si prende per un luogo nel quale i

per luogo dove si predicava. Gli si oppo- giudici riconoscevano le cause e le defi-
se molto giustamente Ferrari, ma Zac- nivano; ed i greci lo appellavano con vo-
caria crede ch'errasse egli pure interpre- ce ch'esprime la radunanza dello stato.
tandola il primo ingresso o il vestibolo Appresso gli scrittori ecclesiastici Secre-
della casa del vescovo. In questa aedicula tarium talune volte significava le due sa-
salutatoria forse raccomanda vasi a Dio il grestie vicine alla tribuna, in una delle
predicatore. Lo stesso Magri chiama Pa- quali si conservavano lesagre vesti, e nel-

stophorium la sagrestia con vocabolo gre- l'altra i codici. Ne'concilii e presso i greci
co, che pur significa tabernacolo e talamo; significa il presbiterio vicino all'altare,
fu anche detta Secretarium, Festiarium, Aenlvoi cancelli, óeltoSanctaSanctorum:
Cimeliae. Erano anticamente duestanze comunemente poi fu detto Diaconicum
vicine alla tribuna della chiesa, in una da'greci, e sagrestia da' latini, ed ove il

delle quali si conservava l'Eucaristia, e Papa e il vescovo si vestivano per cele-


nell'altra i sagri codici, e poi servivano brare. V. Sacrario. A Chiesa e a Diaco-
ancora per le suppellettili e sagri vasi del- nico dissi che anticamente così era deno-
la chiesa, costumando ivi di vestirsi i mi- minato il luogo vicino alle chiese, poidet-
nistri per le funzioni ecclesiastiche come to sagrestia, alcune delle quali ne aveva-
usano i greci. Magri riporta i versi che no due, una pei libri sagri, l'altra pel mi-
s.Paolino compose per incidersi soprale nistero che vi si custodivano i vasi e gli
:

porte tJì dette stanze, esprimendo ne'di- ornamenti sagri pel servigio divino, e le
stici il loro uso. La voce Pastophorium s. reliquie, ed ove il vescovo salutava, ab-

siguifica ancora ripostiglio del pallio o ve- bracciava e riceveva gli stranieri, onde fu
ste sagra. Apprendo pure dal Magri,che lo pur detto Salutatorium. A Diaconie par-
Scevophylax era una dignità della chie- lai del gazophylacìum e della corbona,
i56 SAG SAG
cassa e luogo ove si conservava il denaro e licae Vaticanae veteris ac novae. Prae-
i tesori dellechiese.il p. L[ip\,DissertazÌ0' mittitur syntagmade secretariis ethnicO'
i,p. 33, parla delle sagrestie dette an-
Tilt. rum, ac veterum christianorum apud
ticamente Sacrarli, Secretarli, Pastopho- graecos etlatinos. Inoltre Cancellieri già
rii, Scevofilacii e Biblioteche, parti delle avea pubblicato: la Sagrestia Vaticana
antiche basiliche cristiane che furono i- eretta da Pio VI,q fu prodromo dell'en-
mitate dalle fabbriche sagre gentilesche, comiata grande opera in 4 tomi. Il Strat-
le quali aveano contigui Secretarli, ove il ta delle sagrestie in genere degli antichi
senato si radunava; dicendo ancora che cristiani; il 2. la storia particolare delle
si ha per tradizione antichissima due sa- sagrestie che ha avuto la basilica Vatica-
grestie fabbricarsi per ogni chiesa: tali de- na in diversi tempi e in diversi luoghi;
nominazioni derivarono dal conservarsi il 3.° la descrizione delle sagrestie avute
in una di esse i sagri vasi, nell'altra i li- dalla nuova basilica; il 4«° i monumenti
bri e le scritture alla chiesa spettanti. Gli antichi e moderni, sagri e profani delle
antiquari non sonoconcordi neli'assegna - sagrestie Vaticane. Darò un cenno delle
re loro il luogo, ma i più, dicono che que- parti principali, perciò che spelta alle sa-
ste sagrestie si edificavano di qua e di là grestie, la cui origine può dirsi contem-
della tribuna di mezzo, non ostante quan- poranea a quella de'sagri templi, di cui
to scrisse Du Cange nella descrizione di sono state quasi le ancelle, fino da'primi
s. Sofia in Costantinopoli, della cui sagre- secoli della Chiesa, avendo trattato Can-
stia vastissima, dice Chardon che i il p. cellieri anche della loro dignità e della
turchi formarono il loro famoso arsena- somma riverenza in cui le tenevano gli
le. Leggo pure nel p. Chardon, che anti- antichi cristiani, esponendone tutti san- i

camente il vescovo cresimava in chiesa o ti usi. Laonde non solo nelle sagrestie ,

nella sagrestia, come gli tornava più co- molte delle quali hanno altari, vi deve re-
modo, citando V Ordine romano, essen- gnare l'ordine, ma anche il silenzio e la
do le antiche sagrestie per la loro vastità modestia, non essendovi nulla di più in-
luoghi proprissimi per tali ceremonie.Ne- decente quanto il farne un luogo di tu-
gli antichi Battisteri o Fonti sagri (Z7".) multo, di conversazione, di convegno per
eranvi propinque le sagrestie, luoghi ne- le notizie, e di dissipamento: ivi i sacer-
cessari per tenere i vasi sagri, i paramenti, doti si raccolgono a fare la preparazione

e forse ancora le vesti che i Neofiti (V.) pel tremendo Sagrifizio(V.),W\ dopo la
nell'8.° giorno dimettendo lascia vano,al- celebrazione rendono le dovute grazie a

meno ne' più antichi tempi, alla chiesa. Dio per avere eseguito I' azione la più
Inoltrecredeil p. Lupi, che ivi si spoglias- grande e la più santa del culto cattolico.
sero quelli che al sagro fonte si dovevano Siccome il titolo di Secretarli, dato da
accostare: anche presso i battisteri vi fu- Cancellieri alle sagrestie de'cristiani, è sta-
rono biblioteche o armadi pei libri eccle- to in uso anche presso i gentili, così nel-
a
siastiche in conseguenza nelle loro sagre- la i. parte del syntagma dimostra che
stie. Probabilmente nelle biblioteche del- questo era il sito in cui da essi giudica-
le sagrestie si saranno anche conservati i vansi le cause civili e criminali, chiamato
(K). Il ma-
sagri Dittici e le Matricole a scernendo i giudici dai rei, e dal resto
gnanimo Pio VI dopo aver edificato alla del popolo, o dal secreto con cui si trat-
Chiesa di s. Pietro in Faticano (V.) la tavano. Ivi era tribunale con molti gra-
il

magnifica sagrestia,somministrò genero- dini, sopra di cui sedeva il giudice , cir-


samente al dotto Cancellieri i mezzi per condato dagli onorati e dai difensori. Tut-
pubblicarne l'eruditissima e importantis- to il sito era cinto di cancelli e coperto di
sima illustrazione: De secrelariis Basi- doppi veli, oltre i vessilli che pendevano
SAG SAG i5 7
intorno che stava nel
al tribunale, e l'ara tario minore. E qui si osserva che questa
mezzo, come dichiarasi con molte testi- parte non solo corrispondeva esattamen-
monianze prese dagli atti de'martiri e dai te nel nome al sacrario, ma anche al se-

concilii. Nel Foro Romano (V.) dov'è ora cretano de'gentili, pe'cancelli con cui era
la chiesa di s. Martina, anticamente stava difeso, pei veli con cui era coperto, pe'gra-
ilsecretano del senato, che doveva esse- dini per cui visi ascendeva, e per l'uso di

re in questa guisa adornato, e che essen- celebrarvi concilii, eh' erano i giudizii
i

do rimasto consunto dal fuoco, fu poi ri- che si pronunziavano dalla Chiesa, facen-
storato ai tempi d' Onorio. Le nostre sa- dovi i chierici la parte de'cancellieri,che

grestie sono state promiscuamente chia- custodivano l'ingresso de secretari de giu-


mate Secretarla e Sacrarla, quindi nella dici gentili, e ne alzavano le cortine; i sa-
a
2. parte del syntagma si prende ad illu- cerdoti le veci degli onorati edegliavvo-
strare ogni sacrario pubblico e privato, cati, che godevano il privilegio di seder-

dentro e fuori di Ptoma, di cui ci è rima- vi^ i vescovi la persona de'giudici, ©pre-
sta memoria negli antichi classici greci e dicando o assistendo alle sagre funzioni.

latini.Nell'enumerazione degli usi a cui Dopo si dichiarano vari altri usi di que-
servivano, si fa rilevare che in una parte sto rito, e quelli specialmente dideporvi
di essi era il santuario, ossia la parte in- le Oblazioni (F.), di ordinarvi i sacerdo-
teriore e recondita; e nell'altra si custo- ti, e di accettare la professione delle Ve-
diva la suppellettile necessaria ai sacrifi- dove (V.). Si viene finalmente a parlare
zi, colle tense (o specie di carrette o car- del segretario maggiore, ch'era la sagre-
ri) per portare in processione gl'idoli, ol- stia. Comparisce anche questo luogo so-
tre gli archivi, le biblioteche, e le abita- migliante -asecretari de'gentili, per esser-
zioni de'custodi e de'sacerdoti che vi era- vi stati celebrati spesse volte i concilii, e
no annesse. Ad imitazione de'romani, an- per esservi state annesse le Carceri ec-
che popoli avevano loro sacra-
gli altri i elesiastiche (V.),\n cui si rinchiudevano
ri, come avevano gl'imperatori, ma-
gli i i chierici rei di qualche colpa. Si vengono
gnati ed privati, pei loro Mani (V.) o
i poi enumerando tutti gli usi, a cui era
lari, o dei penati. Tutti questi sacrario- anticamente destinato questo sito, e si di-
vevano loro custodi, con diversi nomi,
i mostra che ivi si conferivano gli ordini
come di Neocori e di Pastofori. Nelle fa- minori, si ordinavano i sacerdoti, si con-
visse e pavisse i gentili religiosamente ri- sagravano le vergini , si faceva la profes-
ponevano tutto quello che per la sua an- sione delle vedove, si benedicevano le noz-
tichità non poteva più servire agli usi sa- ze, si riponevano le oblazioni, si lavorava-
gri. Nelle altre due parti del syntagma no le Oblate (V.), si custodivano le uve
1
si tratta de secr etari e de sacrari de'cri- scelte per farne il vino pel sagrifizio,e v'e-
stiani, nella chiesa greca e latina. Duedi- ra la piscina, come nell'altare maggiore.
versi luoghi de' sagri templi, quali sono Ma soprattutto s'illustra l'antichissimo ri-

l'altare maggiore e la sagrestia, sono sta- to di tenervi l'Ostia consagrata,che si por-


ti indicati dai ss. Padri e dai liturgici col tava innanzi al Papa dentro una cassa ,

medesimo titolo di secretali e di sacrari. tutte le volte che dovea celebrare ( del
Quindi facilmente è accaduto che i loro quale rito parlai altrove, ed anche a ss.
passi ora siano stati presi in un senso ed Eucaristia che precede Papi ne'viaggi), i

ora in un benché contrario alla ve-


altro, perpoi riportarvi la nuova che consagra-
rità. Onde per separare una cosa dall'al- va nell'altare maggiore; e si deduce che
tra, si parla prima dell'altare maggiore, da questo principalmente derivi il titolo

cVie per distinguerlo dalla sagrestia, det- di secretano e di sacrario promiscuamen-


ta secretano maggiore, chiamavasi secre- te attribuito alla sagrestia e all'altare mag-
1 58 S A G SAG V
gioie, e che da quest'uso nasca il ritoclie molteplicità degli usi a cui ha servito, In
ancor si conserva dal Papa, di andare a prodotto anche quella de'nomi con cui è
venerare il ss. Sagramento esposto in un stato indicato, e che si spiegano diligen-
altare, prima di celebrare o di assistere temente ad uno ad uno. Incominciasi da
alla messa solenne (leggo ne Diari di Ro- quello del vestiario, mostrandosene prima
ma del secolo decorso qualche esempio, il vario significato. Molte cose si dicono
che il ss. Sagramento fu venerato dal Pa- del vestiario Lateraneme, e di quello del-
pa prima e dopo la funzione, come d'In- la Chiesa de' ss. Vincenzo e Anastasio

nocenzo XIII nel n.°cj23 del 1723, e Io alle acque Salvie (V.), detto ancora egu-
notai nel voi. IX, p. 1 5, insieme agli esem •
menarchio. Come si variava il nome del
pi in cui Papi, non prima, ma dopo la
i sito, così ancora variavasi quello del suo
funzione venerarono il ss. Sagramento). custode, chedicevasi V estarar io (V.). Si
Inoltre si scuoprono le memorie più ve- parla dell'impiego onorifìcentissimo del
nerabili della s. liturgia nella spiegazio- proto-vestiario nella corte imperiale di
ne che nel periodo di tut-
delle funzioni, Costantinopoli. Poi dopo di avere illustra-
to l'anno si celebravano dal Papa nelle va- to quello del vestarario presso gli anti-
rie chiese,in cui cadevano le Stazioni(V.), chi romani, si passa a discorrere del ve-
portandosi nella sagrestia di ciascuna a slarario del patriarchio Lateranense e se
deporre gli abiti con cui procedeva in Ca- ne tesse tutta la serie, fino all'abolizione
valcala (V.) per la città, ed a prendere di questo impiego. Si aggiungono varie
quelli sagri per poi andare in processio- cose di altri vestarari di varie chiese, e
ne al Presbiterio (V.). Passa poi Cancel- massime della Tiburtina , Beneventana,
ad enumerare tutte le altre cose che
lieri Pveatina e Cassinese; e finalmente si trat-
sono state chiamate collo stesso nome di ta degl'impieghi della scuola de' vesta-
secretari presso i cristiani; e finalmente rario ceraiuoli, e del vestarario demen-
illustra V impiego di secretano presso i tili. Questo é stalo uno de'nomi più usa-

monaci e di secretaria presso le monache, ti per indicare le sagrestie, destinate al-


producendo tutto quello che ne dicono la custodia delle suppellettili e degli ar-
gli ordini monastici. Per non confondere redi sagri. Ma se ne producono vari altri,
i passi, in cui s'incontra il vocabolo di se- benché non tanto frequenti, prima di pas •

cretano, molto più antico dell' altro di sareaquello del salutatorio, nato dall'u-
sacrario, giudicò di separare gli uni dagli so di prestare omaggio al Papa, e di rac-
altri. E benché nel riportare a parte i se- comandarsi alle sue orazioni, prima che
condi, sia stato costretto di ripetere mol- recitasse l'ora di terza e assumesse gli a-
te descrizioni delle stesse funzioni riferite biti sagri per andare a celebrare, come
di sopra, nondimeno oltre la diversa ma- toccai a Cappelle pontificie (V.) e altri ar-
niera con cuisouo descritte, vengono an- ticoli. Da questo rito deriva l'Ubbidien-
cora a conoscersi vari altri usi a cui ser- za (V.) che si presta da'cardinali tutte le

viva lo stesso sito. Fra questi de ve anno- volte che il Papa interviene alle sagre
verarsi quello della biblioteca che vi so- funzioni, ed anche da' vescovi e dai peni-
leva essere annessa perla custodia de'libri tenzieri di s. Pietro quando celebra pon-
liturgici, e di qualunque altra sorte di li- tificalmente (anche dai Penitenzieri La-
bri sagri, come le bibbie, i padri, i fasti teranensie LiberianiJ'edi, nelle loro ba-
della stessa chiesa. Anche qui l'autore di- siliche). Qui si riporta la celebre storia
chiara tutte le altre cose, che sono state narrata daTeodoreto, delle suppliche fat-

denominate col titolo di sacrari, e fa ve- te nel salutatorio da Teodosio I as. Am-
dere quanto spesso gli autori ecclesiasti- brogio, per implorare l'assoluzione della
ci se ne sieno servili di senso traslato. La strage del popolo di Tessalonica, e il per-
SA C, SAG i5 9
messo di rientrare in chiesa. Poi si espo- la custodia. E' celebre il folto riferito da
ne l'antichissimo uso eli prendere il pallio Eusebio, Filostorgio e molti altri, della
nel salutatorio ne' giorni più solenni, e statua di bronzo eretta al Salvatore dal-
l'ohbligo di doverlo deporre finita la
ivi l'Emorroissa, e che dopo di essere stata
sagra liturgia. Si aggiungono in fine va- atterrata da Giuliano apostata (^.), fu
rie cose sui salutaloriiàeUe monache.Ter- trasferita dai cristiani nel diaconico della
ininata la spiegazione di queste antiche chiesa di Paneade. Ma siccome non solo
denominazioni, viene Cancellieri alla più fra'protestanti,ma anche fi a'eattoliei, vie
moderna della Sagrestia, e di altri sino- stato chi ha dubitato, che questa statua
nimi usati ne'tempi barbari, proseguen- rappresentasse il miracolo fatto dal Sal-
do l'illustrazione di varie funzioni nel ri- vatore, e che poi fosse trasferita nell'in-
portarne i passi. Ma se molti sono stati dicato diaconico, così I' autore ne prese

i nomi che cristiani hanno dato alle sa-


i le difese con erudita dissertazione con ,

grestie, molto maggiore è stato il nume- quanto scrissero vari autori sopra la pro-
ro di quelli che hanno avuto Sagrisi! lo- i digiosa erba che nasceva vicino a questa
10 custodi. Con immensa fatica ed erudi- statua. Dopo l'illustrazione del diaconi-
zione tratta delle carte diplomatiche di co maggiore, succede quella del minore,
ogni età e luogo, se ne illustra ciascuno che conduce all'esame di due canoni dei
per ordine alfabetico, e in ognuno di essi sinodi Laodiceno e Agatense ;
quindi di-
s' incontrano bellissime notizie , riguar- mostrasi la somma riverenza prestata da-
danti l'uso delle chiese monastiche e del- gli antichi cristiani all'uno e all'altro dia-
le cattedrali. Siccome però fra questi si conico. E perchè non nasca equivoco nel-
è sempre distinto il Sagrista Pontificio, l'interpretazione di vari passi, in cui s'in-
così anche più accuratamentedi ogni al- contra questo vocabolo, si spiegano tutti

tro viene illustrato suo cospicuo impie-


il gli altri significati in cui è stato adope-
go. Poiché si dimostra qual sia il suo uf- rato. Ma merita di essere letto particolar-
fizio ne'viaggi, nelle cavalcate, e nell'in- mente tutto quello che dicesi del decani-
coronazione de'Papi. Si spiega il motivo co e óedecanici, ch'erano le carceri chie-
per cui deve pregustare pane e il vino il ricali annesse allesagreslie: gli altri sino-
in ogni pontificale, e quello che deve fare nimi del decanico presso i greci erano
Dell'assistere alla comunione del Papa sot- Scevophylacius, Cimeliarchium , Meta-
to il trono. Si dichiarano gli antichi riti torium, Gazophylacium , Paslophorium
chedovea usarene'vesperi,eal mattutino e vari altri. Di ognuno di essi parlasi di-
nella notte diNatale,se v'era presente l'im •
stintamente, esi aggiungono le spiegazio-
peratore; nella benedizione della rosa ni degl'impieghi dello Scevofilace e Sce-
d'oro, delle candele, delle palme e degli vofilacissa, del Carlofilace e del Cime-
olii santi; nella Cena del Signore, nell'ado- liarcha.
razione della Croce nel sabato santo, nel- Venendo Cancellieri ad illustrare l'an-
la domenica di Pasqua, e nella benedizio- tica basilica Vaticana, dimostra in primo
ne degli Agnus Dei nel sabato in Aìbis. luogo che 3 sono stati i diversi secrelari
Finalmente si accennano! suoi diritti nei dell'antica basilica, il i.° detto antichissi-
funerali degl'imperatori e de're che face- mo, il i.° novello, il 3.° maggiore. Per
\ansi in Roma. Così termina la 3." parte indicare esattamente il sito di ciascuno di
dell'elaboralissimo sy ri lagni a ,òopo di cui essi, produce la pianta dell'antica basili-
a
progredisce alla 4- e ultima, che parla dei ca divulgata dall'Alfarano neli58o„eri-
secrelari della chiesa greca. Il nome più u- prodolta da Sindone neh 744* Allorché
sato nella medesima è stato quello di dia- Costantino eresse la basilica, vi aggiunse
conico, dai diaconi che solevano averne il suo secretano nell'estremità del porti-
i6o SAG SAG
co, dalla parte meridionale, alla sinistra nel secolo XV ve nesia stato un altro, ve-
di quelli ch'entravano, ch'era la porta de- dendosi nominate spesse volte dal diari-
stinata per gli uomini secondo l'antica di- sta Di Pietro la sacrestia maggiore e mi-
sciplina. Ivi oltre la custodia d'ogni sor* nore. Nella maggiore si è conservato per
te di suppellettile,donata dallo slessoim- lungo tempo.il Folto santo; ivi oltre le

peratore e dai Papi, setbavasi l'Ostia in- camere destinate al comodo de* ministri
cruenta che portavasi innanzi al Papa
, della basilica , erano le carceri, in cui a
quando andava a celebrare. Quasi tutti i guisa de' decanici usati nella chiesa gre-
Papisolevano anticamente seppellirsi nel ca, si rinchiudevano i chierici delinquen-
vestibolo di questo stesso secretano, vici- ti. Si fa poi dal Cancellieri l'enumerazio-
no al portico della basilica, in cui furono ne di tutti i doni lasciati a questi antichi
collocate le spoglie di vari imperatori, che secretari della basilica, tratta dal Necro-
si gloriavanodi comparire portinai dell'A- logio Vaticano che soleva leggersi in coro
postolo pescatore; tumulato s. Gre- ivi fu dopo il martirologio per tener vi va in tut-
gorio I, ed ove venne eretto un aliare a ti gli ordini del capitolo la memoria dei
suo onore, finche Gregorio IV lo trasferì suoi benefattori, ed eccitare i loro suffra-
avanti il novello secretano in un orato- gi. Inoltre si descrivono esattamente da
rio a lui consagiato, e Pio II nella cap- Cancellieri tutti i luoghi adiacenti a que-
pella da lui edificata per riporvi la testa sti due secretarle se ne riportano le iscri-

di s. Andrea; laonde l'unione de'due san- zioni ivi esistenti de' cardinali e altri per-
ti, cui la dedicò, produsse ancora quella sonaggi che vi furono sepolti. Si fa anche
delle cerernonie che si facevano in altri vedere che il segretario maggiore corri-
loro altari. Quindi le consagrazioni dei spondeva al sito in cui ora è la cappellaCle-
vescovi e le ordinazioni de'sacerdoti, che mentina, dove Paolo V trasferì dalla cap-
prima si facevano nel tempio di s. Andrea, pella di Pio II il corpo di s.Gregorio I. Le
e alcune cerernonie che si usavano per la biblioteche essendo una parte degli an-
consagrazione de'Papi e per la corona- tichi secretari, neppur di quelle mancò il
zione loro e degl'imperatori nell'oratorio più sontuoso tempio del mondo, e Papa
di s. Gregorio I, s'incominciarono a fare s. Zaccaria fu ih. a collocarvela, ingran-
nella cappella de'ss. Andrea e Gregorio dita poi dal cardinal Giordano Orsini, che
I, di Pio II. Il tempio già di s. Andrea e lasciò la sua libreria in custodia perpetua
ove fu dipinta l'immagine della Madonna a due beneficiati della basilica, al mona-
della Febbre ( di cui nel voi. LVIII , p. stero di s. Biagio della pagnotta (di cui
1 1
4) per cui ne prese il nome, che poi pas- nel voi. LI, p. 326), donde fu poi trasfe-
sò all'oratorio di s. Gregorio I quando vi rita e incorporata a quella della sagrestia.
fu traslocata, allorché il tempio di s. An- Si riporta tutto quello che si dice de'suoi
drea fu convertito in uso di sagrestia. Que- pregiati codici dal Mureto, da Latino La-
ste particolarità erano necessarie indicar- tini, dal Mabillon e da altri, e si descri-
si, per rettificare il confuso assertodi gra- ve famoso codice di s. Ilario; finalmen-
il

vi autori, e che la cappella di s. Grego- te si danno due indici della medesima bi-
rio I fu uno de'3 secretari, il cui oratorio blioteca, il i.° è lo stesso inventario non
fu già eretto sopra le rovine del secre- mai stampato de'libri di detto cardinale,
tano antichissimo. Il nuovo fu fabbrica- prodotto ancora da
l'altro è dell'Olstenio
to vicino, in cui si deponevano le obla- Montfaucon.Così Cancellieri,con incredi-
zioni della Canonizzazione (/^.), cioè ce- leerudizione, termina l'illustrazione dei
rei,pane, vino, colombe otortorelle., che 3 antichi secretari della vecchia basilica
poi porta vansi in chiesa all'offertorio. Ol- Vaticana, e passa a fare quella della nuo-
tre questo nuovo secretarlo , sembra che va, che troppo lunga ne sarebbe l'indi-
SAG SAG i6!
cazione pe'tanti suoi pregi. Ma degli an- terrapieni; il suolo sarà ben orizzontale e
tichi secretati della basilica Vaticana e solido, e col coperto a volta; e se ornata,

dell'odierna magnifica sagrestia^olle pro- lo sia in ordine all'architettura della chie-


porzioni volute da questa mia opera, ne sa. Una delle più belle sagrestie è quella
trattai al citato articolo Chiesa di s. Pie- della chiesa del ss. Nunziata di Napoli,

tro Vaticano. Pio VI non solo benedi


in fasciala di noce tutta intagliata, erappre-
questa sagrestia solennemente,ma ne con- sentante la storia del Testamento nuovo,
sagrò l'altare principale. Inoltre Cancel- opera stupenda di Giovanni da Nola. Que-
lieri riportò erudite notizie sui Papi che sta sagrestia, la cappella dirimpetto, e la

tempi volevano edificare al lem-


in diversi stanza chiamata il tesoro, sono avanzi del-

pio Vaticano una sagrestia, degna e pro- l'antico tempio incendiato. Ogni sagrestia
porzionata alla vastità e splendidezza del- possibilmente riguardi pienamente l'o-
la basilica gloria che fu riservata a Pio
,
riente o il mezzodì. Si fabbrichi però in
VI, che aggiunse all' ampia mole il ma- modo,che col di lei sporto non venga a to-
gnifico edifizio che ammiriamo, non sen- gliersi il lume alla cappella maggiore. Ab-

za qualche critica, non però eguale a quel - bia due o più finestre, al possibile le une
contro Carlo Maderno quando il
la fatta incontro l'altre, e specialmente dal destro
munifico Paolo V
condusse a termine la e sinistro lato, affinchè essendo ventilata
basilica, chiamato perciò reo di lesa ar- non divenga umido il luogo, con pregiu-
chitettura, per aver guastato l'ammira- dizio de'sagri arredi e paramenti. Quin-
bile disegno del gran Buonarroti. Con di tratta come dev'essere costruito il pa-
l'encomiata opera, Cancellieri illustrò e- vimento, la porta della sagrestia che de-
ziandio le sagrestie delle basiliche Costan- ve corrispondere in luogo pubblico e nel
tiniana, Sessoriana e Liberiana, e delle an- grembo della chiesa, munendola con so-
tichissime chiese di s. Clemente, di s. Ste- lidità. Che in luogo assai cospicuo vi sia

fano al Monte Celio , di s. Anastasia, di una. sagra effigie, e se l'area lo consente,


s. Maria in Cosmedin, di s. Sabina, e dei un mensa o armadio che presen-
altare, o

ss. Vincenzo e Anastasio alle acque Sai- ti la forma d'un altare, preparato con cro-
vie. Nel descrivere le chiese di Roma e ce, candellieri e tovagliolo, davantial qua-
le principali di tutto il mondo, non ho le i sacerdoti che devono celebrare si pa-
mancato accennare singolari i pregi, l'am- rino delle sagre vesti. Da qualche parte
piezza e altre prerogative delle principa- della sagrestia vi sia un oratorio con pic-

li sagrestie, degne di speciale menzio- colo altare, pel raccoglimento de'sacerdo-


ne. Terminerò questo articolo con un ti che devono celebrare; e se la ristrettez-
sunto che ricavo dal eh. Piatti architetto za del luogo non lo permetta, nel sito il
milanese : Trattato teorico -pratico per piticomodo si ponga un genuflessoriocon
V erezione de' sagri templi. La sagrestia de- qualche sagra immagine, colle orazioni
.\e essere di grandezza e di capacità pro- preparatorie alla celebrazione della mes-
porzionata alla chiesa, al numero de'sa- sa, e pelringraziamento dopo celebrata.
gri ministrie delle funzioni, e per la qua- Parla del vaso dell' acqua per la lavanda
lità delle suppellettili , convenendo per- delle mani, con l'asciugatoio; dell'arma-
ciò alcune volte di fabbricare due sagre- dio pe' vestimenti e arredi sagri, dell'ar-
stie. L' edifizio della sagrestia dev'essere madio pei libri ecclesiastici appartenenti

spazioso, e con finestre e porte da vari la- al salmeggio e ad altri usi del coro e del-
ti ,
per poterne ricevere la chiara luce e la chiesa; altro per riporvi le carte lega-
dar facile corso all'aria, collocata poco di- li spettanti alla stessa chiesa, quando non
stante dal coro : dovrà essere bene asciut- abbia un archivio, altro pei libri parroc-
tatile si terranno lontani gli stillicidi e i chiali se la chiesa ha cura d'anime; della

VOL. LX. 1
j 62 S AG SAG
guardaroba per riporre i più preziosi va- Ebrei (V.), propriamente parlando, non
si sagri, vestimenti e ornamenti della chie- aveano che 3 sorta di sagrifizi, cioè l'o-
sa. Se poi la chiesa ha capitolo di cano- locausto, il sagrifizio per il peccato o di
nici, abbia piccoli armadi per ciascun in- espiazione, ed il sagrifizio pacifico ossia
dividuo del medesimo. Aggiungerò, che di azione o rendimento di grazie. Vi era-
l'orologio nelle sagrestie riesce utile e co- no di più tra gli ebrei molte altre sorta
modo, per la celebrazione diligente delle di offerte, come di grano, di farina, di pa-
messe e sagre funzioni. ni, di vino, di frutti ec, eduna maniera
SAGRIFIZIO o SACRIFICIO, Sa- di sagrifizio che non ha alcuna relazione
vi uni Sacrificium. Offerta e culto che si coi presenti , il sagrifizio cioè nel quale
rende a Dio sugli altari da un ministro davasi la libertà ad uno de' due passeri
legittimo, in luogo sagro, di materia sen- offerti per la purificazione del lebbroso,
sibile ed esteriore con distruzione o mu- ed al caprone chiamato emissario. Que-
tazione di essa, in ricognizione del supre- sti animali così liberi, erano considerati
mo dominio di Dio su tutte le cose, per come vittime di espiazione, ed im preca-
riconoscere la sua potenza, o per render- vasi su di essi i peccati, pe' quali erano
gli omaggio o rendergli grazie pe'suoi be- stati offerti. L'olocausto era offerto e bru-
nefizi, od impetrarne alcuni,o per placar- ciato intiero, eccettuatane la pelle, la qua-
lo irato, anche coll'oblazione di qualche le toccava al Sacerdote (^.), ministro del
vittima, li sagrifizio differisce dalla sem- sagrifizio in tutte le nazioni. L''Ostia (V.)
plice Oblazione (V.) : nel sagrifizio biso- per il peccato, o l'Espiazione {V.) s o pu-
gna che succeda la distruzione reale o rificazione di chi a vea trasgredita la leg-
cangiamento della cosa che si offre; nel- ge in qualche cosa, non era intieramen-
l'oblazione poi basta la semplice offerta te consumata , toccandone una parte al

del dono, che perciò resta intiera. Si di- sacerdote. Il modo con cui offerivasi l'o-

vidono i sagrifizi, in impetratorii che si stia per il peccato trovasi descritto nel
fanno per ottenere da Dio qualche gra- Levitico. Il sagrifizio pacifico , o 1' ostia
zia, o in ringraziamento di alcuna otte- pacifica, offrivasi perringraziar Iddio dei
nuta; ed in propizia torii per impetrare la suoi benefizi, ovvero per chiedergli delle
remissione de'peccati. Le oblazioni e sa- grazie, o per soddisfare alla propria di-
grifizi espiatorii supplemento del-
sono il vozione, ovvero per semplicemente ono-
l'opere buone. 11 sagrifizio èantico quan- rare Dio. Non eravi tra gli ebrei alcuna
to l'uomo, essendo esso sempre stato ob- legge che obbligasse all'offerta dell'ostia
bligalo a riconoscere il supremo dominio pacifica : la leggerichiedeva soltanto che
di Dio sopra di lui. Si disputa se in prin- le vittime fossero senza difetti e nel nu-
cipio eranvi altri sagrifizi oltre gli Olo- mero di quelle che era permesso di of-
r
causti(f .)A Talmudisti assicurano che frire.Queste circostanze con altre più par-
Abele non ne offri altri. Grozio al contra- ticolari sono ben distinte nel Levitico. I

rionon crede che quel patriarca figlio di sagrifizi o le offerte di farina odi liquo-
A damo abbia offerto sagrifizi cruenti o di ri, che si facevano per il peccato,erano in
sangue. 11 testo latino favorisce la 1." o- favore de'più poveri. I sagrifizi di uccelli
pinione, ma l'ebraico autorizza la 2. a Cre- si offrivano in 3 occasioni: i.° perii pec-
desi che gli antichi senza mettere il fuoco cato, quando la persona non era abba-
ai loro sagrifizi, ne domandassero a Dio stanza ricca per offrire un'ostia d'un a-
la consumazione, ed è in questo modo che niraale quadrupede: » Che se non potrà
Dio distinse i sagrifizi di Abele (si crede offrire la pecora, offerisca due tortore o
col mandare il fuoco dal cielo), a prefe- due colombini al Signore, uno per il pec-
renza di quelli del fratello suo Caino. Gli cato e l'altro in olocausto"; 2. ° nella Pn-
SAG SAG i63
rìficazionc (V.) delle donne dopo il loro fìzio fatto ai suoi dei dal re di Moab del
parto; 3.° per quelli che venivano puri- proprio figlio, sebbene alcuno disse che
fìcati dalla lebbra, due passerotti vivi. Del l'immolasse al vero Dio, senza essere sta-
sagrifizio dell' agnello pasquale parlai a to comandato. Che il senato romano ab-
Pasqua. 11 perpetuo fu chiama-
sagrifizio bonì le vittime umane e le vietò sotto
to dagli ebrei thamid. Tra gli ebrei erano pena di morte. Che annue vittime uma-
proibiti i umane. Senza
sagrifìzi dell'ostie ne immolavano pagani i rodii, fenici,cim -

un cuore poi veramente contrito ed umi- bri, galli, druidi, germani, etiopi, carta-
liato, ne l'ebreonèil cristiano non possono ginesi, americani, di fanciulli e verginee
e non potranno mai offrirne alcuno che che nel Messico vi si sagrificavano da
loro sia utile. Il sagrifizio incruento del- 70,000 uomini 1* anno, finche la intro-
romana è unico: con-
l'altare della chiesa dotta religione cristiana abolì tanta enor-
siste nel Corpo enei Sangue di Gesù Cri- me crudeltà. Ed il libro : La redenzione
sto offertoed immolato sull'altare dal sa- del genere umano, annunziata dalle tra
cerdote , sotto le apparenze del Pane e dizioni e dalla fede religiosa, e adombra-
del Vino. Questo adorabile sagrifizio è ta dai sagrifizi di tutti i popoli, Venezia
figurato dalle diverse oblazioni prescritte 1 829. Dei sacrifizi religiosi di tutte le na-
nella legge Mosaica, e chiaramente pre- zioni, trattato critico storico del C. P. M.
dette dal profetaMalachia.F.MESs a. Pro- T. (probabilmente il cardinalTadini),Ge-
spero Lambertini ,
poi Benedetto XIV, nova 1 845.Se ne legge una breve e sugosa
a
Della s. Messa trattato istruttivo, Vene- analisi nel t. 1, serie 2. ,p. 32 1 degli An-
zia 1 749. P. m. Anfossi, Sul sagrifizio nali delle scienze religiose. Il dotto au-
della Messa, Genova 806. De Bollo, De
1 tore con diligenza raccolse le notizie che
s. sacrificio Missae, Lugduni i568. P. riguardano i sagrifìzi di tu Ite le nazioni,

Sarnelli, Lettere ecclesiastiche, t. 4^, lett. in tutti i tempi. I quali messi tra loro a
42 : Se il sagrifizio della s. Messa sia confronto,ed osservati con occhio spregili
uno, o più. Dice eh' è uno, benché per la dicato, come fa 1' autore, conducono ne-
maestà si dica in plurale, che abbraccia cessariamente a concludere, che le nazio
le perfezioni di tutti gli antichi sagrifìzi. ni le quali ebbero il lume della rivela-
Lett. 43 Non : essere stato mai permesso zione divina, prestarono a Dio un culto
il s. sagrifizio della Messa sotto una sola santo,puro e immacolato, quale si con-
specie. Nel Essere tenuto il
t. 5, lett. 2 1 : veniva all'Ente supremo: e per lo con-
parroco applicare nelle domeniche e altri trario i popoli privi di quel lume, in fatto
dì solenni il s. sacrifizio pe* suoi parroc- di religione, delirarono; anzi un'empietà
chiani } dichiara il valore della s. Messa fu bene spesso per essi religione; o vera-
infinito, ma si applica finitamente; suo mente, se alcuna traccia di rivelazione, o
fruito di 3 maniere, generalissimo, medio alcun filo tradizionale ancora si scorgeva
e specialissimo; non si
il frutto speciale ne'loro atti religiosi, questi erano ben to-
può applicare ad altri,nè applicare ad uno sto guasti e corrotti dalla superstizione,
il soddisfattorio,ad un altro il propiziato- dall'ignoranza e dalle umane passioni. Gli
rio. Nelt. g,lett. 7: Chi dimostrò maggior stessi savi della gentilità furon tutti, più
virtù, se Abramo in sagrificare il suo fi- o meno, sviati dalle preoccupazioni del
glio Isacco 3 o questi in lasciarsi sagrifi- dualismo e del panteismo, ond'erano in-
J
care, e dell'empietà de gentili in sagri- fette le loro dottrine; siccome evidente-
ficare vittime umane. Conchiude che fu mente apparisce dalla considerazione dei
eroica l'ubbidienza d'ambedue, onde me- fatti, che in questo libro sono stati dal-
ritò che Dio impedisse il sagrifizio, e fosse l'erudito autore raccolti. Prova che dal-
sostituito un ariete; riprovando il sagri- la rivelazione si deve ripetere l' uso dei
i64 SAG SAG
sagrifizi; parla de'primi sagrifìzi offerti al tamente descritti dall' autore, con rara
vero Dio , oppure ai falsi numi. Egli è dottrina e accorgimento, rintracciandone
questo un singolarissimo fatto, che tutte eziandio l'origine eil significato, colla dif-

le nazioni della terra, per quanto fossero ferenza che passa tra le religiose ceremo-
tra loro distinte per lingua, costumi, in- nie Mosaiche e le gentilesche^* in quelle
clinazioni e credenze; per quanto disgiun- tutto spira maestà e santità, in queste ri-
te fossero di luogo e di tempo, tutte ebbe- bocca la superstizione e il capriccio. Le
ro i loro sacerdoti, i loro altari, i loro sa- prime conducono areligione, ad innocen-
grifizi eie ceremonie religiose, come di- za di costumi , al vero culto di Dio. Le
chiarai a Religione, a Sacerdozio, e nei seconde appariscono scellerate, empie,
relativi articoli. Discorre delle varie spe- brutali, barbare, o alla meno peggio, ste-
cie di vittime che si usarono dagl'israe- rili e inutili. Inoltre svolse l'autore ciò
liti, prima e dopo la pubblicazione della che spetta al ministro del sagrifizio, ed al
divina legge; e di quelle degli egiziani luogo in cui questo dev'essere offerto; e
(non pare che questi praticassero l'abbo- chiamando a rassegnai popoli antichi, fa
ininevole costume d'immolare vittime u- notare i diversi ordini ieratici che furo-
mane), de'greci e de' romani antichi. Sul- no in ogni età ed in ogni paese; e l'uso u-
l'origine e uso delle vittime umane, che ni versale di avere Templi (V.) o alcuni
per deplorabile cecità e superstizione co- luoghi determinati, sacrati perla celebra-
slumaronoquasi tutti popoli pagani.Non i zione de'sagrifizi. Anche qui giova il con-
così la nazione eletta e istruita da Dio, la siderare quale immenso divario si trovi
qualeebbe sempre in orrore que'sagrifizi, tra il sacerdote del vero Dio, ed il mini-
e solennemente li condannò: non così an- stro degl'idoli. La gerarchia de' Leviti (F.),
cora popoli chiamati da Cristo alla fede,
i eletta e ordinata da Diostesso, rappresen-
poiché lumi dell'Evangelo (JP.) ne estir-
i ta al popolo ebreo uno specchio di san-
parono l'uso esecrando. Quanto al famo- tità, e fu figura della Gerarchia ecclesia-

so voto di Jefte, dopo aver esposte le va- stica (J7 .). Essa è custode e depositaria
rie sentenze de'Padri e degl'interpreti, e della scienza divina; libera da ogni cura
gli argomenti che sembrano favorire le profana istruisce, corregge, migliora il po-
diverse opinioni, conchiude l'autore, pa- polo,illumina i magistrati, raffrena i prin-
rergli più probabile il sentimento di-que- cipi.Laddove nelle caste sacerdotali dei
gli espositori che affermano aver Jefte
,
Pagani (f^.), non ravvisi che intrighi, mi-
veramente effettuato l'olocausto dell'uni- re politiche, profanazioni di ministero ,

ca sua figlia; ma osserva opportunamen- scandalo, ambizioni, interessi, e mille al-

te, che nulla inchiude il fatto di Jefte, tri vizi, che deturpano sacerdoti eie sa-
i

r
onde gl'increduli possano argomentare a- cerdotesse degl'/f/o//(/ ).Per ultimo l'au-
vere la religione giudaica permesso , od tore dichiara e difende contro gli ereti-
anche solo tolleratole immolazioni di o- ci e gl'increduli, ciò che il domina orto-

stie umane, poiché i rabbini stessi si ac- dosso ne insegna intorno al s. sagrifizio

cordarono tutti a condannare questo sa- perenne della Messa, che si offre sui no-
grifizio, come ogni altro d'uomini, sicco- specie sagramentali del-
stri altari, colle

me contrario alla legge Mosaica, illecito e l' Ostia e del Fino (V.) y che si conver-
f
sacrilego; narrandosi, che Finees sommo tono nel Corpo e Sangue (T .) di Gesù
sacerdote a que' tempi, per non aver im- Cristo. Egli seppe in questo punto rac-
pedito 1' esecuzione di quel voto, gli fu chiudere in poche parole, ciò che molti
tolto di più fruire della visibile presenza altri autori hanno diffusamente scritta,

di Dio. I riti praticati ne'sagrifìzi Mosai- intorno al sacerdote, alla vittima e al sa-
ci, e quelli delle altre genti, sono minu- grifizio de' popoli cattolici. Il qual sagri-
SAG SAG i65
fizio designato negli eterni divini consi- procurino di coprire la loro ingiustizia sot-
gli, prefigurato negli olocausti di Abele to il pretesto del culto degli dei. Anche
e di Àbramo, e nell'oblazione di Melchi- Orazio dichiarò che la più pura e la più
sedech,fu in tempi meno remoti aperta- semplice maniera di propiziare numi, si i

mente preuunziato da Malachia. Ha dun è quella di offrir loro farina di frumento,


que la cattolica religione ilsuosagrifizio, sale, e alcune erbe odorifere. I pagani a-
vero, efficace, perpetuo; il solo che sosti- vevano 3 sorta di sagrifizi, pubblici, do-
tuito fosse agli antichi ebraici, i quali an • mestici, stranieri. I pubblici, detti populei-
corchè vantassero una legittima istituzio- ria, riguardavano tutto il popolo; tali e-
che
ne, ail esclusione delle innumerevoli, rano fornacalia e palillia : si facevano
i

la traviata ragione umana nella Super- a spese pubbliche pel bene dello stato, per
suzione e Idolatria (V.) escogitato ave- ringraziare gli dei di qualche favore se-
va, pur nondimeno erano per se stessi gnalato, e per pregarli di allontanare le

inefficaci, manchi, difettosi. calamità che minacciavano o affliggevano


Apprendo dalla Mitologia, che secon- un popolo, un paese, una città. I sagrifizi

do Teofrasto gli egiziani furono i primi domestici venivano offerti dai membri di

che offrirono alla Divinità (Z^.), ma dopo uua stessa famiglia e a proprie spese; e
i patriarchi, come notai a Sacerdozio e di sovente se ne incaricavano gli eredi: si

Sacerdote, delle primizie della terra, non chiamavano familiaria o sacra gentili-

d' Incenso (^.)e di profumi, e meno an- tia t quali erano natalia o parentalia, fat-
cora d'animali,ma di semplici erbe,le qua- ti per l'anniversario del Natale (^.)> e
li sono le prime produzioni della terra. per altre circostanze liete o di Lutto (f^.).

Questi primi sagrifizi furono consumati A Morte riparlai de'couviti funebri. I sa-

col fuoco, donde derivarono le parole gre- grifizi stranieri si facevano quando si tra-

che che significano sagrìficarej poi si bru- sporta vano aRoma gli dei delle città o prò-
ciarono profumi, che con voce greca vuol
i vincie soggiogale, unitamente ai loro mi-
dire pregare, e non si cominciò a sagri- steri e ceremonie del loro culto religio-
ficaie gli animali, che quando essi fecero so. Oltre a ciò sagrifizi venivano offerti
i

qualche gran guasto delie erbe e frutta anche a favore de' vi vi, od in suffragio dei
che si doveano offrire sull'altare. Oltre le Defunti {V). Differenti erano i sagrifizi
offerte di erbe e di frutti, sagrifizi delle i a norma delle differenti divinità che po- i

libazioni erano molto comuni, e si ver- poli adoravano; imperocché ve n'erano


sava sugli altari acqua, miele, olio, vino. pei dei celesti, infernali, marini, dell'aria,
Al riferire d'Ovidio, il nome di vittima in- della terra. Ai primi sagrificavansi delle
dica, che non se ne sgozzarono, fuorché vittime bianche, in numero dispari; ai se-
quando si riportò vittoria sui nemici, e condi delle vittime nere, con una libazio-
quello di ostia
fa conoscere, che le ostilità ne di vino e di latte caldo, che si span-
avevano preceduto sagrifizi. Pitagora de-
i deva sangue della vitti-
in certe fosse col
clamò fortemente contro il macello delle ma; s'immolavano delle ostie ne-
ai terzi
bestie, sia per mangiarle, sia per sagrili- re e bianche sulla spiaggia del mare, get-
carie, e pretendeva che tutto al più sa- tando le viscere nell'acqua più lungi che
rebbe compatibile il sagrificare il porco a si poteva, ed aggiungendovi un'effusione
Cerere, la capra a Bacco, a cagione del di vino. Agli dei della terra immolavansi
grave danno che questi animali fanno al- vittime bianche, e innalza varisi ad essi ab

le biade e alle vigne; ma che le pecore tari, come ai celesti; quanto agli dei del-

innocenti, i buoi utili alla coltura delle l'aria si offri va vino,miele e incenso.Quan-
terre, nou potevansi immolare senza una do i sagrifizi erano fatti agli dei celesti, si

somma crudeltà, quantunque gli uomini offrivano sugli altari; quando si facevano
j66 SAG SAG
a qualunque divinità s'immolavano sopra mouie. Gridava al pubblico: Siate raccol-
l'ara: gli altari erano più alti e maestosi, ti e attenti al sagrifizio. Dopo di che un
le are erano più semplici e basse. 1 mini- servo de'sacerdoti, tenendo in mano una
stri del culto avevano Yacerra vaso che y
bacchetta chiamata commentaculurn,pev-
conteneva l'incenso; il simpulum o vaso correva il tempio e ne faceva sortir tutti

col manico per contenere il vino che agli quelli che non erano ancor istrutti ne'mi-
dei era offerto; la patera o vaso largo per steri della religione, o che n'erano inde-
raccogliere il sangue delle vittime; Volla gni. L'uso de'greci, dai quali lo presero i
cxlaris era come una caldaia in cui cuo- romani, era che il sacerdote venendo al-
cevansi in certi sagrifizi le viscere degli l'altare, domandasse ad alta voce: Chi h
animali; il tripus o tripode o sedia su cui qui. Il popolo rispondeva: molte oneste
sedeva il sacerdote,e la sacerdotessa chenel persone. Allora un servo gridava in tutti
tempio d'Apollo in Delfo dava le risposte gli angoli del tempio: Lungi daqui o pro-
con 1' Oracolo( F.);\\ candelabrum o Can -
fani, cioè i non istrutti ed i rei di qual-
thlliere {V.)j la securris oscure che fe- che enorme delitto. In Grecia eranvi dei
riva la vittima. La vittima dovea essere sagrifizi, in cui le ragazze e gli schiavi nou
sana e macchia e difetto;
intiera, senza potevano assistervi. A Cheronea il sacer-
nou dovea avere la coda puntuta, la lin- dote proibiva agli schiavi d'entrar nel tem-
gua nera, le orecchie fesse. Fatta la scelta pio di Maluta. Presso i magi in Persia
della vittima, se ne doravano la fronte e que'che avevano delle tacche rosse nel vi-
le corna, principalmente quelle delle vac- so non potevano avvicinarsi agli altari.
che, de* tori e giovenche. Adatta vasi e- Lo stesso uso era hi vigore in Germania,
ziandio alla testa delle vittime un orna- per quelli che avevano perduto il loro
mento di lana, chiamalo infida, da cui scudo nel combattimento: e fra gli scili

pendevano due ordini di globetti,cou al- non aveano ucciso alcun ne-
.per quelli che
cuni nastri attortigliati, e ponevasi sulla mico nella battaglia. Le matrone roma-
metà del loro capo una benda di stoffa ne non dovevano assistere ai sagrifizi che
assai larga, che cadeva dai due lati. Le velate. Ritiratisi i profani e tutti quelli
vittime inferiori erano ornate soltanto di ch'erano indegni di assistere ai sagrifizi,
corone di fiori e di festoni, con alcune ban - grida vasi: Favete linguis o animis s et pa-
}

delle o ghirlande bianche. Così addobba- scile linguam, per imporre silenzio ed ec-
le veuivano condotte innanzi all'altare; le citai l'attenzione durante il sagrifizio. Gli
piccole non si conducevano legate, ma sol- egiziani nella stessa intenzione avevano
tanto si spingevano avanti dolcemente ; l'uso di aver presente la statua d'Arpo-

ma le grandi si menavano al luogo del crale dio del silenzio. I romani ponevano
sagrifizio con una cavezza ; e se mai la sull'altare di Volupia dea del piacere, la

vittima si dibatteva o fosse restìa, riteue- statua della dea Angeionia, la quale avea
vasi per un segno di cattivo augurio, poi- la bocca chiusa, per insegnare che ne'rai-
ché il sagrifizio dovea essere libero. La steri della religione era d'uopo stare rac-
vittima condotta avanti Tara o altare, ve- colti e collo spirito e col corpo. Il sacer-
niva nuovamente esaminata e considera- dote faceva una lunga orazione e invo-
la con tutta la possibile attenzione, per cazione al dio a cui erano diretti sagri- i

vedere se nou avesse qualche difetto. Do- fizi, e poscia a tutti gli altri dei che s'in-

po questo esame, il sacerdote vestito dei vocavano propizi a coloro pe'quali si of-

suoi abiti pontificali, accompagnato dai friva il sagrifizio, all'impero, ai principali


vittimali e dagli altri ministri de'sagii- ministri, ai particolari, e allo slesso ge-
fìzi, essendosi purificato secondo l'uso pre- nerale.Le preghiere facevansi in piedi,
scritto, dava incorni nciamento alle cere- ora sommessamente, ora ad alta voce, e
SAG SAG 167
non si stava seduti cliein quelle diesi fa- esser guariti nelle loro malattie. Aprivan-
ci-vano pe'niorti. Poscia il sacerdote reci- si le viscere della vittima, cioè gì' intesti-
tava un formulario d'orazioni per la pro- ni, come il fegato, il polmone, il cuore e
sperila dello stato. Terminate le ceremo- la milza, e dopo averle l'aruspice o il sa-
nie, seduti sagrlfìcatori, non rimanendo
i grificatore attentamente considerate, ne
in piedi che vittimali, magistrati o le
i i traeva, i presagi, secondo lo stato in cui
persone private che offrivano Je primizie queste parti trovavano, e la scienza su-
de'frulti e la vittima, alcune volte face- perstiziosa degli aruspici(de'quali e di tut-
vano un piccolo discorso, od una specie ti i ministri del culto idolatrico trattai a
di complimento. In seguito il sacerdote Sacerdozio); indi tagliavasi un pezzetto
riceveva dalla mano d'uno de'ministri la di ciascun membro e di ciascuna parte in-
sagra pasta chiamata mola salsa } \a qua- terna della vittima, si aspergevano di fa-

le era un misto di farina, di sale e acqua, rina, si spruzzavano di vino, e si presen-


cui il sacerdote gettava sulla testa della tavano entro alcuni bacili o cesti agli dei;
vittima, versandovi pure qualche poco di dopo di che dal sagrificatore si gettavano
vino:questa operazione chiama vasi immo- a pezzi sul fuoco dell'ara. Diverse volte
la tio, quasi molaeillalioy come uno span- si umettavano d'olio; qualche volta s'ir-
dimelo di questa pasta. Il sacerdote do- rigavano di latte e del sangue della stessa

po aver sparso i bricioli di tale pasta sa- vittima, particolarmente ne'sagrifizi dei
iata sulla testa della vittima, prèndeva del morti. Consumate le viscere e compite
vino, e avendone assaggiato il primoe fat- tutte le altre ceremonie, credevasi che gli
tone gustare a quelli che assistevano al dei fossero soddisfatti, e che non mancas-
sagrifizio, lo versava tra le corna della sero d'esaudire i voti de'supplicanti. Il sa-
vittima, pronunziando: Macie hoc vino cerdote accommiatava gli assistenti colle

inftrio eslo. Dopo di che strappava alcu- parole: ///ce/, del le quali face vansi uso an-
ni peli (Va mezzo alle corna della vittima, che ne Funerali (V.) cioè che tutto era t

e li gettava nel fuoco già acceso sull'ara, terminato e potevano andarsene: il popo-
offrendo quella vittima alla divinità alla lo rispondeva, feliciter. Finalmente ap-
quale sagrifica vasi. Ordinava poscia al vit- prestatosi il sagro banchetto per gli dei,

timano di colpire la vittima, e quest'ila collocavansi le loro statue sopra un letto

feriva con un gran colpo


maglio o di di da tavola, e si presentavano ad esse le

mazza o di scure sulla testa, e tostamen- carni delle offerte vittime e altre vivan-
te un altro ministro chiamato popa le im- de; e questa funzione spettava ai ministri
mergeva un coltello nella gola, mentre un de'sagrifìzi, che i latini chiamavano Epu-
terzo raccoglieva sangue dell'animale,
il lone*; e cantavansi le lodi di quel dio, ed
con cui il sacerdote irrigava l'altare. Scan- al suono di timballi si danzava intorno
nata la vittima, si scorticava, ciò che non all'ara. Si vuole che molte ceremonie dei
facevasi negli olocausti ne' quali brucia - sagrifizi idolatrici fossero loro tramanda-
vasi anche Se ne distaccava poi
la pelle. te dagli ebrei, forse perchè avevano letto
la testa, che si adornava di ghirlande e di i libri di Mosè. Dal fin qui detto risulta,
festoni, e appendevasi ai pilastri del tem- che i sagrifizi pagani avevano 4 pai'ti prin-
pio unitamente alla pelle, come un'inse- cipali: la i/chiamavasi libatìo o libazio-
gna della religione alla quale si avea ricor- ne, o quel gustare il vino che facevasi u-
so nelle pubbliche calamità. Alcuuisacer- nitamente all' effusioni sulla vittima ; la

doti si coprivano soventi volte delle pelli 2/ iinmolalio, rimmolazione,quando do-


delle vittime, e altri vi dormivano sopra, po aver sparso sulla vittima i bricioli di
ne'templid'EsculapioediFauno,peraver una pasta salata, si sgozzava; la 3. a era
delle risposte favorevoli iu sogno, o per chiamata redditio, quando si offrivano le
168 SAG SAG
a
viscere agli dei; e la 4- Utatio, allorché me e senza, de'commeslibili, degli abbi-
il sagrifizio era interamente consumato gliamenti, dell'elemosine, de'tesori, del-
senz' alcun inconveniente. Tra' pubblici le ferie, giuochi funebri e anniversari: di
sagrifizi alcuni chiama vansi stata, cioè tutte feci parola a Funerale, a Giuochi,
stabili, immobili, che facevansi tutti gli a Feste, a Ferie e altri articoli relativi.
anni nello stesso giorno; ed altri indicia, Ne fa d'ognuna la descrizione, insieme ai
perchè venivano fuori dell'ordinario or- sagrifizi espiatorii degli ebrei e cle'cristia-
a
dinati, per qualche occasione importan- ni, l'avv.° Martinetti, Economia par. 2. ,

te e impensata. I sagrifizi fatti agli dei in p. 172 e seg., Delle oblazioni e sagrifizi
rigore erano differenti da quelli fatti agli espiai orii. De'sagrifizi idolatrici e loro ce-
eroi detti inferie, dicendosi /«/èri-quel li remonie ho parlato ne'luoghi analoghi,
ai quali si sagiifìcava in quel modo; pa- anche pe'tempi in cui celebravansi, co-
re che il vocabolo si prendesse da indu- me a' citati articoli ed a Mese, o perchè
co, infero, dall'immissione del sagrifizio, dierono 01 iginead alcune delle nostre fe-
e particolarmente del sangue e del vino ste, sollazzi o usi. Vi fu il costume di fa-
ne' Sepolcri (F.) sopra le ceneri per al- re il sagrifizio con una scarpa sola nel pie-
cuni forami apposta lasciati dell'eroe. Al- de, come fece Didone prima di morire,
tri sagrifizi furono fatti avanti i giuochi, presso Virgilio. Questo era un segno sen-
alle immagini e templi degli dei,anche sibile di quella spirituale operazione, co-
ne'circhi e teatri che perciò si adorna va me superstiziosamente credevano i gen-
ìiOjCioè in que'templi ambulanti,cheivi si tili, che si faceva d'intorno all'anima, la
erigevano colsimulacro di quel dio o im- quale legata oda'vincoli d'alcun delitto,
peratore a cui si faceva il giuoco eia festa. o da qualche voto, veniva allora per via
L'idea poi de'sagrifizi espiatorii non può di quelle ceremonie a disciogliersi. Del sa-
essere disgiunta dall'idea quasi innata e grifizio o atto di religione che romani i

radicata presso tutti i filosofi, che vi fos- chiamavano devotio, ve n' erano di più
se un luogo stabilito dalla divinità, onde sorte : gli uni particolari, cioè quelli dei
punire temporalmente quelle anime che guerrieri chesi sacrifica vano per l'arma-
fossero meritevoli di purgazione : allora ta o perla repubblica, alcuni esempi dei
succede che l'espiazioni co-
l'altra idea, quali riportai a Roma. I pubblici erano
me una specie di surrogazione delle ope- proclamati dal dittatore o dal console al-
re meritorie, abbreviar possano il tempo la testa dell'armata: Macrobio ci conser-
della pena e plachino la divinità. Da que- vò la formola delle esecrazioni chesi pro-
sti principii nacque il pio desiderio che nunziavano contro nemici. Quando il i

si facessero espiazioni dopo la morte per generale che si era votato periva, essen-
placare la divinità ed attenuare la pena: do compito il suo voto, gli si rendevano
ciascuno si raccomandava non
a'suoi per gli ultimi onori con pompa. Se soprav-

essere dimenticato. V. Inferno, Limbo, viveva, le esecrazioni che avea pronun-


PuRGATORio,PARADiso,neI quale artico- ziato contro se stesso, lo rendevano in-
lo parlo de'favolosi Campi Elisi de' pa- capace d'offrire alcun sagrifizio agli dei ;
gani. La dea della espiazione Libitina,ed per purificarsi dovea consagrare le sue
i ministri e direttori di queste espiazio- armi a Vulcano o ad altra deità. Le Lu-
ni erano alcuni sacerdoti detti libitinari 7
strazioni (Z .) erano altri sagrifizi di e-
o prefetti delle pompe,e si ritenevano uo- spiazione, tanto presso gli ebrei, che i pa-
mini di fede pubblica. L'espiazioni era- gani. A Sacerdozio
nominai gli dei ado-
no di generi diversi, cioè delle lagrime, rali dagli antichi romani. Anche le leggi
della musica, delle nenie, delle scopiglie, consagravano i colpevoli alla morte: tale
della lustrazione, dell' inferie con villi- era quella che fece Romolo coatro pa< i
SAG SAG 1
69
troni o Protettori (F.)c\\e avessero man- polo romano. Diceva quello che si sagri-
cato di assistere a'ioro clienti; allorché il fìeava, di mandare innanzi e condur seco
colpevole era pubblicamente consagrato lo spavento al nemico e la sua fuga; la
alla morte, chiunque avea diritto di uc- uccisione, il sangue, la strage, e l'ira degli
ciderlo. L'adulazione, a tempo d'Augu- dei celesti, terrestri e infernali ; maledi-
sto, introdusse in Roma un nuovo genere cendo le insegne e le armi de'nemici, e di-
ad imitazione de'barbari
di sagrifizio, e chiarando che il campo v'essi erano fosse
Pacuvio ne diede il i.° esempio, e si sa- la propria distruzione. Di questi barbari
grificò per ubbidire agli ordini del prin- fanatismi sono piene le mitologie indiane
cipe: questo crudele esempio trovò fana- e di altri popoli ciechi. In molli articoli de-
tici imitatori. Abbiamo dalla mitologia scrivendo costumi e religione delle na-
i

celtica, che i druidi de'galli in tempo di zioni, parlando de'loro sacrifizi dissi pu-
peste iuducevano un uomo a sagrifìcarsi re delle vittime umane, delle quali trat-
volontariamente per la pubblica salvez- tarono Jacopo Geusii, Victimae huma-
:

za, facendogli credere che oltre la cessa- nae } complexae modos 3 caeremonias, et
zione del morbo fa tale, sì generoso sagri- tempora, quibus olim homines Diis suis
fizio gli assicurerebbe un posto fra gli dei; immolabant) et hiunanum sanguinem li-
quindi ben nudrito, coronato di fiori, e babant, Groningae 1675. Val. Gneising,
r veniva
caricato di Maledizioni (f .) % pre- De irnmolatione liberorum Molocho fa-
cipitato dall'alto di una rupe, o inchio- cto,Wiltebergaei678. Christ. Sam. Zie-
dato a un albero o bruciato: le persone gra, Dissertaliones de crudelissima libe-
distinte che si sagrificavano perla patria rorum irnmolatione Molochofacta, Wit-
erano lapidate. De' due Deci padre e fi- tebergae 684- Christ. Nùyev,Diss. de ho>
1

glio, che si sagrificarono agli dei inferna- minibus piacularibus, in Thes. Theolog.,
li, a gloria di Roma e per impetrare la t. 2, p. 3 12. Joh. D. Kieslingii, Dissert.

vittoria ai romani, sopra i latini e alle de sacris Bellonae cruenlis, inter Baali-
sponde del fiumeVescri il i ,°; sopra i galli tas cofispicicisj Lipsiae [716. Joh. Christ.
e sanniti nell'agro di Seutino il 2.°; parlai Wichmanshausen, Diss. de abominando
a Roma (ove pure come M. Curzio
dissi Mo abi sacrificio Wittebergaei 7 16. Da-
i,

si gittò nella voragine del Foro Romano, vid L.yDiss. de sacris Moloch kbo^Q 1 698. t

per la salute di Roma), ed a Sassofer- De' sagrifizi de' pagani trattò Giovanni
rato. Ne imitò poi l'esempio il nipote dei Sauberte. A Lassi parlai de'cristiani che
Deci, nella guerra di Pirro e di Taran- ritornarono all'idolatria nellepersecuzio-
to. Simili portentose ed espiatorie azioni quali
ni, fra' turificati ed i sagrifìcati
i

erano seguite immancabilmente dalla vit- per aver offerto incenso e culto agl'idoli
toria; imperocché soldati furentemente
i ; sagrifizi.
sianima vano, e divenivano tanti valorosi SAGRIPANTI o SACRIPANTI, Giu-
eroi, vedendo il loro generale che dopo seppe, Cardina le. NohWe diNarni,ove nac-
avere invocato gli dei, precipitosamente que a' 19 marzo 1642, mostrò per tempo
si giltava ove la mischia era più folla, singolare inclinazione alle lettere, onde a
cercandovi la morte, acciò le furie infer- meglio appagarla si portò a Roma, ov'eb-
nali traessero i nemici al loro fatale de- be tutto l'agio d'applicarsi agli studi, e
stino. Tuttociò si faceva accompagnare con impegno a quelli di giurisprudenza,
dal rito del pontefice e dalle Maledizioni presso il prelato Girolamo Priuli uditore
(^.), che in uno al sagrificanle imprecava il quale all'altra vita, co-
di rota, passato
contro i nemici, nel pronunziarsi il ter- minciò a patrocinare le cause nel foro, in
ribile voto del sagrificio di se stesso per che si acquistò tanta fama e riputazione
la salute e trionfo dell'esercito e del pò* che venne riguardato come uno de' più,
1 7o 5A G 6AG
eccellenti avvocati della curia romana. 6eppe per tutto il mondo cattolico, e pro-
Innocenzo XI spontaneamente nel 683 1 pagò quella della sua concittadina b. Lu-
l'annoverò tra gli avvocati concistoriali, cia di Narni, nella quale città vi sono mo-
e dopo due anni gli conferì la carica di numenti di sua liberalità, per essere sta-
sotto-datario, nella quale perseverò nei to gran limosiniero. Non ebbe umani ri-
seguenti pontificali di Alessandro Vili e. guardi, fu amante della giustizia, a qua-
hinocenzoXII, oltre quella di abbrevia- lunque ora ascoltava tutti, massime po- i

tole, con un canonicato nella basilica La- veri, come attesta mg. r Corsignani che ne

teranense, ed in luogo del suo uditore fu uditore e poi vescovo di Venosa, che
gravemente infermo volle che supplisse nella Reggia marsicana ne fa splendido
le veci con titolo di vice-uditore* Ales- elogio a p. 56o. Cancellieri a p. 128 del
sandro Vili vi aggiunse la qualifica di se- suo Mercato, riferisce che marchesi Sa- i

gretario della congregazione di Avigno- cripante acquistarono in Roma il palazzo


ne e di Loreto, ed Innocenzo XII se ne Sacripante (F.) già abitato da'Corsini.
t

prevalse eziandio nell'eseguire la riforma SAGRIPANTI Carlo Maria, Cardi-


de'tribunali di Roma,e in altri gravissimi nale. Nobile romano nipote del preceden-
affini. Inoltre nel 169$, essendo tuttavia te, e perciò oriundo di Narni, nato agli

sotto datario, Innocenzo XII lo promosse 1 settembre 1689; ottenuta da Clemen-


1

a segreta-rio de'memoriali, ed a' 12 dicem- te XI la coadiutoria del padre quale av-


bre lo creò cardinale prete del titolo di s. vocato concistoriale, nel novembre 1 7 1

Maria in Traspontina, protettoredi lutto fu dal medesimo annoverato tra' votanti


l'ordine carmeIilano,de'greci, degli arme- di segnatura, e nel febbraio 1 72 tra'chie- 1

ni, del Morite Sion, dell'arciconfraternita rici dicamera. Essendosi in questi im-
del ss. Nome di Maria, dell'ospizio aposto- pieghi diportato con integrità e valore, il
lieo-e del regno di Scozia, e lo ascrisse alle sagro collegio nella sede vacante del 1730
primarie congregazioni cardinalizie,colle lo elesse pro-tesoriere generale, dopo a
prefetture di quelle di propaganda e del ver rimosso da quella carica il prelato Ne-
concilio. Clemente XI lo fece suo proda- groni genovese, nel quale posto fu con-
tario, carica ch'esercitò per ben 4 lustri, e fermato da Clemente XII, come notai nel
dopo a ver col suo voto prestato il consenso voi. XVI, p. 294. Nel 17 38 come tesorie-
all'elezione di tal Papa, d'Innocenzo XI li re pubblicò colle stampe un libro intito-
e diBenedetto XIII, grave ormai per l'e- lato: Raccolta, rinnovazione e dichiara-
tà e oppresso dalle fatiche, essendo il i.° zione de bandi, oixlini e provvisioni in di-
tra'cardinali preti, morì in Roma a'4 gen- versi tempi emanali sopra le dogane gè-
naio 1727, d'anni 85 non compiti, e 32 iterali di Roma, raccogliendole in dello
di glorioso cardinalato. Fu sepolto nella volume, mentre prima erano confuse e
sontuosa chiesa di s. Ignazio, ove Bene- sparse in fogli volanti, coll'aggiunta in po-
detto XIII col s. collegio gli celebrarono che parti di qualche dichiarazione. Il Pa-
l'esequie nella cappella di s. Giuseppe, da pa per mezzo d' un chirografo a lui di-
lui con ecclesiastica magnificenza fonda- retto approvò tale raccolta. Avendo per
la e arricchita di dote, sotto una lapide 1 o anni lodevolmente occupato il tesone-
vagamente adorna, sopra la quale vedesi rato, Clemente XII a'3o settembre 1739
scolpita una semplice iscrizione. A Novena locreò cardinale diacono di s. Maria iu
lo celebrai come quello che in detta sua Aquiro, e lo ascrisse alle congregazioni
cappella, con istituire un'assai divola no- buon governo,iraraunità,
de'riti, concilio,
vena al sanlo titolare, ebbe la gloria di propaganda e altre. Sotto Benedetto XIV
introdurrei! pio esercizio delle novene dei passò all'ordine de'preli, col titolo -di s. A-
bauli : promosse laledivozioue per s.Giu- naslasia, indi a quello dc'vescovi subur-
SAG SAG 171
bicari colla sede di Frascati a' 1 1 gennaio del Papa presenta a qualche sovranol'iu-
17-56, del quale Papa col suo suffragio fa- signe donativo della rosa d'oro, ed il sa-
Tori l'elezione, come fece con Clemente crista avea parte nel rito nella notte di
XIII, nel conclave del quale fu uno dei Natale,quando Io stocco e il berrettone
cardinali riputati degni del supremo pon- sidonavano dal Papa all'imperatore pre-
tificato. Morì in Narui a'4 dicembre 1 7 58, sente. Monsignor sagrista veste l'abito
d' anni 69, e fu sepolto nella cattedrale prelatizio di scotto nero, eguale al drap-
dentro la cappella gentilizia dedicata al- po e colore che usa il suo ordine, nera
ta b. Lucia da Narni, tomba de'suoi an- essendo pure la fodera di seta e di pelle
tenati, senza funebre memoria, come ri- della cappa; non però usa il rocchetto, co-
marca Cardella.Fu protettore della città me Religioso (V.). Abita in decorosa casa
di Sezze, dell'accademia teologica, della nel Palazzo apostolico Quirinale (nel
congregazione di Monte Vergine, di quel- quale articolo parlai di sua abitazione e
la di s. Ivo, del collegio greco, di quello cappella domestica ricca di s. reliquie, fra
umbro, e dell'ai trode'caudatari; delle ar- le quali primeggia la testa dell'arcidiaco-
ciconfraternite del ss. Sagramento in s. no s. Lorenzo, che sogliono recarsi i Pa-
Francesco di Paola, del ss. Crocefisso iu pi a venerare nel dì della festa), mentre
s. Marcello, di Angelo in Borgo, di s.
s. il p. sotto sagrista dimora nel Palazzo
Agata s. Maria del Soccor-
de'tessitori, di apostolico Vaticano (V.); de quali palaz-
so, e di s. Giuliano delle Missioni, nonché zi e del Palazzo apostolico Laleranense
della compagina di s. Elisabetta, e dell'u- (F),\\ sagrista è parroco palatino. A tali

niversità de* magazzinieri di vino, come 3 articoli dichiaro in ognuno quanto ri-
apprendo dalle Notizie di Roma del 758 1
guarda l'esercizio della cura d'anime,qua-
p. 107. li sono le cbiese battesimali, quali le espo •

SAGRISTA. V. Sagrestano e Sagre- nenti pei funerali: che nel i.° palazzo il

stia. sagrista si fa rappresentare da un altro


SAGRISTA DEL PAPA, Praefeclus religioso agostiniano, che sceglie all'uf-
Sacrarli Apostolici. Vescovo in parti- fìzio di vice parroco ; nel i.° dal p. sot-
bus di Porfirio (al quale articolo notai to-sagrista, che riunisce la qualifica di
quale rendila gode, essendo unode'pochi vice-parroco; nel 3.° dal parroco dell'a-
vescovati di titolo che hanno questo van- diacente basilica Lateranense, ciò che toc-
taggio), assistente al soglio pontificio, pre- cai pure nel LI, p. 246. Presso il sa-
voi.

lato domestico, intimo e palatino del Pa- grista sonovi pure due conversi agosti-
pa, dell'ordine eremitano di s. Agostino, niani, uno de'quali ha cura della chiesa
del quale è pure il p. m. sotto-sagrista, parrocchiale posta dentro* il palazzo Qui-
sub praefccti sacrarii apostolici, che lo rinale, ed assiste il vice-parroco. Simil-
coadiuva nell'esercizio della cospicua pre- mentecolp. sotto-sagrista avvi altrocon-
fettura della sagrestia pontifìcia, cioè nel- verso agostiniano che l'aiuta nel duplice
la custodia di tutte le sagre suppellettili, uffizio riguardante la sagrestia papale e
arredi,utensili,vasi, paramenti della Cap- la parrocchia. Molte altre e ragguarde-
pella /K>rc£/'/zatf( ^.),inclusivamente a tut- voli attribuzioni disimpegna mg. ''sagri-
ti i ornamenti delsommoPonlefi-
preziosi sta, laonde ricorderò le principali, di cui
ce,compresi \eMitre(F'.)e il Triregno(V.y, già tenni proposito negli articoli che ci-
non che alla Rosa d'oro, Stocco e Berret- terò o indicherò. Il sagrista fa parte della
tone (V.) benedetti (la cui benedizione Camera segreta [V.) e del corteggio par •

si fa nel luogo detto de' paramenti), per ticolaredel Papa, tanto in Roma, che nei
cui il p. sotto-sagrista accompagna il Mag* Viaggi e Villeggiature ( V.). In questi e iu
giordomo(V.) quando in Roma iu nome Roma quando il Papa incede con treno
172 SAG SAG
di città o nobile, Io precede nel frullone cappella pontificia (^.), laonde talvolta
palatino, di cuigode l'uso; e nelle chiese, lo nominò il collegio de'cantori, per cui
portando sempre seco l'aspersorio, que- nel luogo citato vi è il decreto del i5g3
sto presenta alPapa per l' a spers io ne ,lvan - che scioglie la questione su questa nomi-
ne i casi che notai in quell'articolo, nei na, insorta tra il sagrista e i cantori, ed
quali cede ai cardinali, ai prelati vicari, in conseguenza furono separati gli uffizi
»i vescovi diocesani il dello stromeuto: di sotto-chierico e di custode de'libri, ve-
iomancanza del sagrista, tocca al mag- nendo riconosciuta la scelta del i.°qual
giordomo presentare l'aspersorio alPapa, prerogativa del sagrista, la destinazione
come si riferisce nelle Indicazioni de 'ce- del 2. qual privilegio de'pontificii can-
re tnouleri pontificii. A ss. Eucaristia che tori. Non solo il sagrista ha posto nella
precede i Papi ne'viaggi, raccontai che cappella pontificia iva Vescovi assistenti
quando iPapi usarono questo imponen- al soglio pontificio (f.), ma fa parte di
te rito, con decoroso accompagnamento, mollesagre funzioni, che tuttequante no-
la chiave della cassa che la conteneva ve- tai nel descriverle a Cappelle pontificie,

ni va affidata alla custodia del sagrista, il dicendo pure quanto a lui spetta. Tali so-
quale seguiva a cavallo con bastone bian- no le benedizioni delle candele nella festa
co in mano in segno di sua giurisdizione. della Purificazione (Z 7 ".), avendo avverti-
Ivi rimarcai che pure in qualche solenne to nel voi. Vili, p. 262, come vestito sup-
cavalcata di Roma Papi si fecero pre-
i plisce il p. sotto -sagrista; la benedizione
cedere dalla ss. Eucaristia, massime in delle Pabne^V.), quella degli Agnus Dei
quella del Possesso (V\ ed eziandio iu (di cui pure nel voi. IX, p. 35, apparte-
queste ceremonie ilsagrista cavalcavaap- nendo anticamente al sagrista il formare
presso e col bacolo in mano; erano ad- e imprimere gli Agnus Dei di cera, fino
detti a questo rito i chierici della cappel- a Clemente Vili che l'attribuì ai Cister-
la pontificia, il cappellano ed palafre- i cìensi), quelle della Rosa d'oro, Stocco^ e

nieri del Sagramento, i quali condu-


ss. berrettone. Ne' pontificali che celebra il
cevano la mula o chinea sulla quale no- Papa,consegna ai prelati paramenti pon- i

bilmente si poneva la cassa coni' Ostia.sa- tificali che assume il Papa, fa la pregu-

gva{V!), e lo rammentai eziandio a Pa- stazione e assaggio dell'Acqua, del Vino


lafreniere, la cui scelta apparteneva al e dell'Ostia (P.) non consagrati, ed as-
sagrisi*. Nel Supplementum alla. Chronhi- siste sotto il trono alla sua comunione e
storia di mg. r Rocca, p. 5og e seg.,vi è il abluzione.Nel venerdì santo partecipa del-
decreto di Clemente VII del i528, che leOblazioni (P.) che si fanno alla Croce,
attribuisce al sagrista l'elezione de'pala- coidueprimi maestridelle ceremonie pou •

lienieri perlachinea del ss. Sagramento; tificie,ed ai quali pure alternativamente


la formola di presentazione usata dal sa- si appartiene la borsa di damasco dell'o-
grista al Papa nellanomina di detti pa- blazione del Papa: prima di queste obla-
lafrenieri, ed il decreto di Clemente Vili zioni se ne facevano 3 parti, una la pren-
del i5g8 di ammissione de'palafrenieri deva il sagrista, e le altre i suddiaconi a-
del ss. Sagramento eletti dal sagrista Roc- postolici ed i ceremonieri, come si ha da

ca. Ivi ancora fu riprodotta la lettera pa- Moretti, De Presbyterio, p. 3o5.Dice il


tente o formola, colla quale il sagrista se- p. Gattico, Ada e aer emoni alia p.33:pe-
condo suo diritto presentava alPapa i
il cunìainoblatamiii Crucis adoralione Sa-
r quoniam sua
Chierici della cappella pontificia (P .). crista recipit sola hac die,
Nominava ancora il sagrista il sotto-chie- estj in aids vero est capellaui.la mancanza
rico della Cappella pontificia (^.), che del sagrista percepisce la sua porzione il

era pure custode de'libri de' Cantoridella sotto sagrista che ne fa le veci. Nel sabato
SAG SAG i
73
santoil sagrista o il sotto-sngrista incomin- soglio, e l'odierno intervenne nel 1846
ciano la funzione, colla benedizione del- nella cavalcata pel possesso del regnante

l'acqua santa. Quando ilPapa benediva gli Pio IX, in cappa con cappello pontificale
Olii santi il sagrista vi assisteva. A Pa- nero foderato di seta verde, con cordoni
squa dissi, che quando il sagrista nel sa- e fiocchi simili, sopra cavallo con gual-
bato recasi a benedire con detta acqua drappa di panno paonazzo guarnita di se-

le stanze pontificie, nella camera ov'è il ta di tal colore, eguarnimenti di metallo


Papa si leva la stola, ed a lui dà l'asper- ai finimenti. Il sagrista aveva pur luogo

sorio onde la benedica. Nel i 842 ciò fece il nelle altre Cavalcate (?.), in cui caval-

p. m. GiuseppeGiannotti sotto sagrista, e cavano vescovi assistenti al soglio, ola


i

nel 1 844 l'attuale sotto sagrista p. m. Ago- Famiglia pontificia {V.), di cui fa parte
stino Proja,che nella sera confessò Grego- e gode privilegi, come rilevasi dal breve
i

rio XVI. Questo Papa di verse volte si con- di Pio VI che ivi riprodussi. L'ultimo e-
fessò dal presente sagrista e dal suo prede* sempio Io riportai nel voi. X,p. 307, nel
cessore; anticamente il sagrista era Peni- descrivere la cavalcata funebre del 18 19
tenziere e Confessore del Papa [V.) ordi- per la defunta regina di Spagna, alla qua -
nario. Qui ricorderò di avere dello nel le intervenne mg. 1 Menochio. Anticamen-
voi. Vlll,p. 237, che la destinazione di te il sagiista avea certi diritti ne'funerali
pronunziare Prediche (V .) in cappella, degl'imperatori ede're,che si celebrava-
appartenendo al confessore del Papa, di no in Roma. Nel voi. XXV, p. io5, di-
conseguenza spettava al sagrista, e lo pro- chiarai che Pio IV ammise il sagrista in
vai. Incombe al sagrista di mandare o Conclave, cimi uno clerico coadiutore in
portare preventivamente il messalettoa A questo articolo nar-
officio sacristiae.
chi deve celebrare nella cappella ponti- rai tuttoquanto che riguarda le sue ono-
ficia, facendo altrettanto col Papa. Come revoli ingerenze ed profìtti che ne ritrae: i

dissi nel voi. Vili, p. 234, v escovi car- altrettanto riportai del sotto sagrista, ed
dinali devono pagare nella celebrazione a Conclavisti riparlai d'ambedue, per
a
della loro i. messa in cappella, alcune quanto loro come tali viene concesso. Cle-
propine ai ministri della medesima, che mente XII permise al sagrista di portarsi
enumerai a p. i43; da esse viene esen- in conclave, oltre un religioso converso,
tato il sagrista come il i.°di loro, e pre- un sacerdote per assisterlo. A Conclave,
fetto della sagrestia pontifìcia. Leggo nel- nel dire che il sacrista vi entra in qua-
le citate Indicazioni, che spelta al sagri- lità di li" conclavista, descrissi pure le
sta dare l'ora destinata dal Papa ai Cur- funzioni sagre e straordinarie celebrate
sori apostolici (V.) per le cappelle pon- avanti il s. collegio dal sagrista, oltre la
tifìcie ordinarie, perchè la partecipino ai quotidiana celebrazione della messa ed
cardinali e agli altri; le straordinarie in- intonazione del Veni Creator Spirilus,
timandosi per ischedule dal prefetto del- come la benedizione delle palme e altro.
le ceremonie pontificie. Ordinariamente Leggo Actacaeremonialia
nel p. Gattico,
nelle Cappelle Cardinalizie e Prelatizie p. 45che nel conclave per morte di Gre-
1 ,

(V.) } il sagrista pontifica la messa. Nelle gorio XIII, siccome erano preparate le
consagrazioni di vescovi e conferimenti palme che dovea benedir quel Papa, le
di altri sagri ordini che fa il Papa, in di- benedì e dispensò a'cardinali
il sagrista, e

verse funzioni domestiche, e nel celebra- furono mandate a que'soliti che le rice-
re la messa bassa nelle chiese, comune- vevano. Dal medesimo Gattico apprendo,
mente il sagrista gli presta assistenza. Nel- che il sotto sagrista permortedi Clemen-
le cavalcate pei possessi de* Papi cavalca te VIII nel i6o5 entrò in conclave, ma-
pure il sagrista tra i vescovi assistenti al gister fr. Aloysius socius sacrisiae om-
74 SAG SAG
nes cruces allarium capellae Sixli IV , favori dispensati a chi ricorre con fiducia
et sacelli Paulini serico velo violaceo, a lei. Il Papa sceglie il sagrista fra' molli
quodtajfetanum vocant,cooperuit. Al sa- uomini dotti e virtuosi, che in ogni tem-
giusta e al sotto-sagrista,al prefetto delle po fiorirono nell'antichissimo e beneme-
ceremonie e al capitolo Vaticano si ap- rito ordine agostiniano; egualmente sce-
partengono quegli abiti del Papa defun- glie il sotto-sagrista fra' religiosi più ri-
to, che enumerai nel voi. XLI, p. 1 j5; ivi spettabili: ambedue poi nomina per bi-
n p. r 76 ricordai quanto avea già detto glietti del cardinal sagittario distato. Ol-
rei voi. XVI, p. 1 1 (ove però restò om- tre l'abitazione e le propine inerenti agli
messo il nome del sagrista), che al sagri - onorevoli uffizi, ricevono mensilmente dal
sia ed ai due primi maestri delle ceremo- palazzo apostolico il sagrista scudi 68, il

nie spettanodue vestiari de'3 preparati in sotto sagrista 3o; inoltre il palazzo apo-
conclave pel nuovo Papa, dopo che questi stolico contribuisce assegni mensili agli
ha indossato quello a lui proporzionato. altri religiosi, vice -curato ed ai tre con-
Già nel vol.XX V,p. o5registrai,che dopo
1 versi, a tutti dando medaglie d'argento
il600 fu da Clemente Vili istituito Tuffi-
1 nelle annue e straordinarie distribuzioni,
zio del sotto sagrista, che presto divenne e sino a Pio VI il sagrista e sotto-sagrista
responsabile quanto quello del sagrista, n'ebbero pure unii d'oro. Prima che fos-

per le cose affidate alla sua custodia. Il sa- sero aumentati gli onorari, e stabiliti al

grista è consultore nato delle sagre con- modo detto, il sagrista riceveva dal pa-
gregazioni de riti, e delle indulgenze e s< lazzo apostolico il mantenimento di due
reliquie, membro del collegio teologico cavalli per le cavalcate, e 4 servi, oltre le
nella università romana, amministratore distribuzioni di pane papalino e comune,
delle pie oblazioni della prodigiosa im- ciambelle, biscotti, vino, aceto, olio, sale,
magine e statua della B. Vergine del Par- candele, legna, e scudi 9 mensili pel com-
to, che si venera nella Chiesa di s> Ago- panatico, che sottoClemente XI del 1700
stino (V.) de* suoi agostiniani; e l'attuale era stato aumentato a scudi 1 3, e si man-
sagrista a'2 luglio 1 85 1 ,con quella splen • tenne sino al principiare del secolo pre-
elida pompa ecclesiastica, che descrive il sente. Il sotto-sagrista godeva un servo,
n.° i5g del Giornale di Roma, ottenne pane, ciambelle e vino, con paoli 4^ men -

ohe il capitolo Vaticano per mezzo del sili pel companatico. Tanto lessi negli an-
cardinal Mattei arciprete la coronasse so- tichi ruoli del palazzo apostolico, segna-
lennemente, insieme al divin Figlio e con tamente di Sisto V, Clemente Vili, Ur-
corone d'oro. Iddio manifestò in un mo< bano Vili, Clemente XI e Pio VI. L'an-
do particolare e costante la sua onnipo- nua spesa per la celebrazione delle sagre
tenza, mediante l'intercessione validissi- funzionijChiamatecappelle pontificie,car •

ma Vergine Maria,che si venera


della B. dinalizie e prelatizie, a circa 7 ammonta
sotto detto titolo sino dal 1820; laonde 08 mila scudi. Inoltre,incombendo al sa-
per la copia de'miracoli fatti e abbondan- grista l'amministrare V Estrema Unzio-
za di grazie compartite, si può dire eh 'è ne (al quale articolo notai che a Pio II

divenuta per la costante frequenza d'ogni due volte fu somministrata,potendosi rei-


ceto di persone,l'iramagine della maggior terare) al Papa, riceve scudi 18 in com-
popolare divozionedi Roma, il perchè im- penso del tondino d'argento di cui si ser-
mense essendo le pie oblazioni de'fedeli, ve; a motivo del sovrastante pericolo a
Pio VII ne affidò la cura a mg. 1 sagrista '
Gregorio XVI la somministrò il p. m.
prò lempore.Di versi opuscoli sta m pa ti ce Proja sotto-sagrista, e gli fece fare la Pro-
lebrarono la venerazioneche riscuote que- fessione difede(V.)\ supremo momento,
sta Maria ss. del Parto, e gl'innumerabili che con flebili e dolorose parole descrissi,
SAG SAG |J5
e con tremula mano deplorai noi voi. LIT, De Sacrista Pontifìcis Maximi, e di loro
p. 65. Talvolta i Papi accordarono ad serie sino a mg/ Cristiani, che io compi-
un religioso agostiniano la coadiutoriacon rò. La figura del sagrista in abito prela-
futura successione al sotto sagrislato, eser- e in cappa la pubblicarono, nel 82T
tizio 1

citato da un loro correligioso. Ora com- Capparoni, nella Raccolta della gerar-
pendiosamente vado a parlare dell'anti- chia ecclesiastica, nel 1828 Falaschi, La
ca e odierna sagrestia pontificia; degli an- gerarchia ecclesiastica.
tichi sagristi e loro serie conosciuta fino A Sagrestia e Sagrestano ragionai
a oggi, e di altre loro distinte prerogative dei diversi vocaboli, come furono chia-
eattribuzioni.il tutlocon l'autorità de'se- mate le sagrestie, ed i loro custodi. La
guenti e altri scrittori. Per ultimodichia- sagrestia del Papa promiscuamente fu
rerò, quali sagri utensili sono dovuti alla chiamata Vestiarium, Secretai ium, Sa-
sagrestia pontificia dai cardinali defunti lutatorium, avendo contigua la Bibliote-
che non furono autori zzati a disporne. A n- ca o Libreria (V.) ov'eranoi libri litur-
}

gelo Rocca sagrista, Chronhistoria de A- gici e altre opere ecclesiastiche, per quan-

postolico Sacrario nomenclaluram, insù' to dissi in tali articoli, di tutto essendone


tutionem, et seriem Sacrista rum inAugu- custode il Custos Sacrarli o Veslarario
slìnia familia conservata «i,Romae 1 6o5. (V.) t e pare anche il Saccellario ( V.): par-
Fu riprodotta nellesue Opera omnia, Ro- lai pure óeSacrarii che presso templi i

maei7icj,t. i,p. 3i8, indi a p. 355 furo- ebbero gentili, è de'ministri addetti alla
i

no aggiunti i sagristi fioriti dopo di lui, loro custodia, giovandomi di Magri, Can-
ed a p. 5ogSupplementum ad Tractalum cellieri ed altri autori. Celebre fu il Ve-
Chronhistoriae de Apostolico Sacrario. stiario (V.) del Patriarchio Lateranen-
Francesco Cancellieri, De Secretariis, t. se (V.) antica ordinaria residenza de'Pa-
y

i ,p. 333, De Vestiario j p. 363, De Ve- pi; celebre pure fu il Secretarium Vati-
stararii muner e j p. 4^4 >
&e Sacrista cano, di cui pure ragionai : del Vestiario
a e multimodis hujusce muneris appel- o Veslarario, principalmente con Gallet-
lationibus, cioè deAedituo,deAllarario ti ne tengo proposito in quegli articoli. Vi-

(V. Altarist \) de Aprocrisario(V. Nun-


t
tale, De' Tesorieri, dice che gli ornamen-

zio), de Arcario, Archiclavo, Clavigero ti più preziosi de' Pontefici un tempo li

(o custode del tesoro delle chiese), de Ar- custodì il Tesoriere (V.), il quale perciò
mario (cantore, prefetto della biblioteca, ne' monumenti antichi fu detto Vestara-
economo del monastero),*/? Capellano, rio. Altre sagrestie Papi assumeva-ove i

Cubiculario , Vasorum ecclesiam custo- no e assumono i erano


sagri paramenti,
de(V. Cappellano e Cubiculario), de Ca- e sono presso le chiese ove celebrano o
piceria (V. Primicerio), de Cicendela- assistono alle sante funzioni; il quale luo-
rio (custode delle Lampade , V.),de Con- go, come ne'palazzi apostolici, dicesi Ca-
fessore, de Gagiario (custode della chie- mera de'paramenti (V.), ed ov'è il Letto
sa), de Malingrerio et Mansionario (V. de' paramenti (V.), per l'uso antico che
Mansionario),^ Martyrario (custode dei ne facevano vecchi e stanchi Papi. A Flo-
i

Martiri e Reliquie, V.), de Matriculario reria apostolica discorsi diquesta guar-


(V. Matricola), de Ostiario(V.OsTiAMo), daroba pontifìcia, dove si conservano e-
de Paramonario (V. Economo), de Sa- ziandio gli addobbi per le suddette chiese
vellano , Sacricustode , Sacriscriniario e per le cappelle palatine in servigio del
Sacristano(V. Scrini ario e Sagrestano), Papa, per formare i troni, il presbiterio
de Thesaurario (V. Tesoriere), de Ar- e tutt'altro inerente alle medesime pon-
chisacrista et Sacrista ( capo e principe tificie funzioni; così la sedia gestatoria,
cle'custodi delle sagre snppellettili);p, 52 i
,
i flabelli e altro. Nelle mie descrizioni dei
i
76
SAG SAG
Palazzi apostolici Vaticano e Quirina- lire tornesi, prescritti a Pio VI dalla fa-
le, e delle Cappelle pontificie, vi com- tale pare di Tolentino, si portarono alla
presi la descrizione non meno delle sagre- zecca pontificia per ridurli in moneta, per
stie papali, che delle sontuose e magnifi- cui allora rimase sospeso l'uso della Maz-
che cappelle, ed altresì delle camere dei za d'argento dorato ch'era portata innan-
paramenti. In tanti luoghi e descrivendo zi a ciascun cardinale; nella quale calami-
i paramenti e ornamenti del Papa, trat- tosa circostanza si tolsero le perle e le gem-
to ancora dello spoglio, dilapidazione e me ond'erano ornati i Manti, le Pianele
dispersione, cui soggiacque quanto di pre- e le Stole (V.) e altri antichi ornamenti
zioso era nelle sagrestie pontifìcie, negli pontificali, di cui fece la descrizione il sa-
avvenimenti di triste politiche vicende, ggista : le perle ascesero a libbre 5o e on-
l'ultime delle quali ebbero luogo nel finir de 7, per non dire delle granate, rubini
del secolo passato e ne'primordi del cor- e altre gemme. Si disfecero egualmente
rente. Piidolfino Venuti, nella Roma mo- le due mitre preziose ed i 4 triregni del
derna, pubblicatane! decorso secólo,a p. Papa, che si custodivano in Castel s. An-
1 163 così descrive la sagrestia del palaz- gelo. Descrive pure i ricchi anelli e for-
zo Vaticano. «Fra le ricchissime suppel- mali guastati per lo stesso uso, e per tan-
lettili, che si custodiscono nella prossima te disgrazie fu tolta la distribuzione pa-

sagrestia, deve ammirarsi una pianeta di latina del pane e del vino. Indi Baldas-
tela d' oro, nella quale sono effigiati con sari a p. 346 e seg. racconta le depreda-
ricamo 7 Sagramene della Chiesa; mol-
i zioni commesse dai repubblicani francesi
te pianete, tonicelle e dalmatiche con ri- dopo l'invasione di 1798, nel Roma nel
cami di perle indiane; il pallio pontificio, completo spoglio del palazzo Vaticano e
e due mitre cariche di gioie diverse; una sagrestia pontificia, di due mitre prezio-
croce con perle e diamanti, che dal Pon- se, e di tutti i vasi e arredi d'oro e d'ar-
tefice si porta sul petto nelle funzioni pub- gento restati, e de'messali scritti benissi-
bliche; un anello con un gran zaffiro e 4 mo e ornati d'eccellenti miniature, alcu-
diamanti per l'uso medesimo; un Croce- ni de'quali poi si ricuperarono, non per-
fisso adornato di varie gemme; un gran donandosi neppure alle tovaglie ed ai ca-
calice d'oro, dove cardinali pongono le i mici. I paramenti di moderno e elegante
schedole ne' loro scrutini in conclave ; e lavoro furono portati via; gli altri nella
inoltri altri calici e vasi d'oro e d'argen- maggior parte vecchi, con barbara avi-
to. Si conservano ancora in detta sagrestia dità furono in parecchi giorni bruciali
diverse sagre reliquie, fra le quali il capo nel cortile di Belvedere, per ricavarne l'ar-
di s.Lorenzo martire; una porzione del- gento: sparirono persino gli elenchi e gli
la spugna, che fu appressata alle labbra inventari. Tuttociò ho voluto premette-
del Salvatore; una spina della sua coro- re, per accennare qualche cosa della sa-
na; un pezzo della sua Croce (forse quel- grestia pontificia, egli articoli in cui trattai
la che Gregorio XVI ordinò esporsi nel i ricordati argomenti, per farne di meno
venerdì santo, e che io descrissi co'can- nel dare un succinto ragguaglio delle o-
dellieri e statue degli apostoli dispersi, nel pere di Rocca e di Cancellieri, onde non
voi. Vili, p. 3 1 ie3i3,illustrata dal Roc- oltrepassare i limiti impostimi.
ca); una tazza di s. Silvestro I Papa; e una Incomincia Rocca la Chronhistoria col
veste di s. Prisca martire del 2. secolo". trattale de Sacrarii etSacrislae nomini -
L'accuratissimo mg. r Baldassari,Z?e/rtz/o- bus, de'quali già parlai, ed accenna che
ne delle avversità di Pio VI, t. 2, p. 5e l'autore del Ceremoniale in lib. 3, cap.
seg., parla degli argenti e ori lavorati che ig,sect. 2, chiama il sagrista, Apostolici
neh 797 per ammassare i 3o milioni di Palalii Sacrista. Questi è Patrizi uel Sa-
S AG SA G 177
crarum caerinioniaruni : De officio Sa- apostolico: Sisto IV separò la carica di
rmtof?, che compilò sotto Innocenzo Vili. bibliotecario, e la conferì al famoso Pla-
Lo chiama officio perpetuo, come Io è an- tina. Tra le prerogative del sagrista es-
cora^ nedichiara le principali attribuzio- servi quella di parroco, conservando co-
ni, come d'aver cura dell'inventario della stantemente in cappella Sistina il Viati-
sagrestia, e della custodia de' paramenti e co pel Papa, per darglielo in articolo di
ornamenti appartenenti all'altare e alla morte, oltre l'estrema unzione come fos-
persona del Papa, cardinali, vescovi, e mi- seil suo curato per cui nella sagrestia
,

nistri che celebrano in cappella; dovendo deve tenere l'olio santo; e facendo som-
eziandio custodire tutlociò che spetta alla ministrare sagramene ai prelati e altri
i

Cappella segreta (V.) del Papa, ed alla palatini.Ogni 7 giorni dovea consagrare
cappella comune del palazzo (della quale un'ostia grande per dettoViatico, alla cui
tenni proposilo nel citato articolo, ed a messa cantavano i pontifìcii cantori. Il sa-
Palazzo apostolico Vaticano, e Quiri- grista essere insignito della dignità di Pro-
nale), ubi quotidie celebralur. Deve pre- tonotario apostolico e notaio della s. Se-
parare per mezzo de'chierici della cappel- de, colle relative prerogative. In segno di
la l'altare, e nella camera de* paramenti prelatura usare ovunque la mantelletta,
gli abiti sagri pelPapa sul letto de'para- con precedenza sui prelati addetti al mi-
nienti, aiutato da un cappellano o socio. nistero della cappella pontificia. Godere
Egualmente deve preparare libri propri i le ornamenti del»
facoltà di benedire gli
secondo le sagre funzioni; il ss. Sagra men- l'altare, paramenti e pannilini sacerdo-
i

to nelle cavalcate pontificali. /// concla- tali e tutt* altro, in quibus carisma non

vi electione noviPonlifìcis interest^etprae- adhibilur. Appartenere al collegio de'teo-


parai quae ad rem divinarli pertinenti logi di Roma, edalla congregazione de's.
et ìpse celebrai coranipatribus,etpro no- riti. De Sacristae Romani Pontificis futi-
vo Ponti/ice indumento, congrue submi- ctionibus. Assistealla messa privata e so
nistrai (cioè pontificali, poiché dome-
i i lumie del Papa, ed a tutte le funzioni che

stici, compresa la mozzetla e stola, li pre- celebra. Perciò quando il Papa celebra
parano i Maestri delle ceremonie ponti- la messa, tanto pontificalmente (ora in
ficie, y,). Rocca passa a ragionare : De questa sola), cheprivatamente, il sagrista
Sacristae Romani Ponlificis officio cum alla di lui presenza assapora il pane e il

dignìtale conjunclo. kw evie, che qualora vino, lo che praticasi in questa maniera :

il sagrista non fosse vescovo, come avven- se il Papa celebra la messa privatamen-
ne in prima che vi fòsse dichiarato,
lui te, avanti l'offertorio gli-presenta due 0-
deve supra mantelletlum rolun-
vestire, stie, dicui egli ne mangia una, ed un ca-
dum scapularum tegumento cum capitio meriere gli versa in una tazza dorata del-
modico, quod cuculia seu poùus cucitili l'acqua e del vino nell'ampolle, e beve;
loco, mozze ttam, che suole imporre il Pa- se poi il Papa celebra pontificalmente, il

pa o un cardinale ed in lui lo esegui il


, cardinale che a lui serve da diacono pre-
cardinal Pietro Aldobrandini nipote di senta al sagrista 3 ostie,di cui egli ne man-
Clemente VI II. Che alla carica di sagrista gia due. Sempre imponeva la Stola (F.)
era unita la dignitàdi abbate della Chiesa al Papa, tranne quando eranvi presenti i

di s. Sebastiano fuori le mura (Ir.), per cardinali: ascoltando messa pri-il Papa la
la quale nella coronazione del Papa epi- vata, il sagrista V assisteva, e gli dava a
scopo omnes praecedit : qua profeclo e- baciare Y Evangelo e l' istromenlo della
minentia caeteri Urbis abbates potiriso- i\zce(/^.).Distribuisce ai cardinali le mes-

t
leni. II sagrista anticamente era confesso- se, che devono celebrare in cappella pon-
re del Papa, penitenziere, e bibliotecario tificia solennemente; ma deve prima mo-
vol. lx. 12
' ,

i
78 S4 G SAG
strare a) cardinali. /ertela distribuzio- i il governatore di
penitenzieri, edavanti
ne fatta. Distribuisce altresì a'prelali ve- Roma, e Croce l'adorò dopo i vescovi,
la

scovi assistenti le messe che devono ce- e con un protonotario. Sembra dunque,
lebrare iu detta cappella. A Isagiista spet- che quando il sagrista non era vescovo,
tare la denunziazione delle cappelle, per in tali funzioni precedesse a tutti quelli
l'intimazione de'cursori. Rocca parla pu- che non assumono paramenti i sagri. Nel-
re della ss. Eucaristia che precedei Papi, le cavalcate pei cardinali legati ,
per gli

e dell'ammissione del sagrista iu concla- ambasciatori ne' loro Ingressi in Roma


ve; ma basti il già detto : in esso sommi- (/\), e pei cardinali defunti (cioè per quel-
nistra i sagramene ai cardinali , e li fa li che godevano il distintivo della caval-
somministrare a*conc\av\sli. De Sacristae cata nel funere), se il sagrista non era ve-
habitu in Cappella et foris 3 de loco in scovo cavalcava sopra tutti i prelatinon
Cappella et foris. Se il sagrista non è ve- mitrati, o con l'ultimo vescovo assisten-
scovo, usa l'abito nero da protonotario : te o non assistente al soglio. Per molti
Sisto V decretòche sulla mantelletta usas- secoli l'uffizio di sagrista del Papa si go-
se la mezzetta (come i vescovi Regolari). deva dall'ordine eremitano di s. Agosti-
S'egli è vescovo, tiene posto tra i prelati no, finche Alessandro VI colla lettera a?
assistenti al soglio, secondo il grado e l'an- postolica, Ad sacram ordinis, de'i5 ot-
tichità della promozione; se non vi è il Pa- tobre 1 497> n perpetuo l'assegnò ad un
pa siede tra 'prelati secondo l'ordine d'an- religioso del medesimo ordine. Novaes,
zianità. Se non è vescovo preude postodo- nella Storia de' Pontefici, narra che Gio-
po l'ultimo vescovo, o dopo ruftimoab- vanni XXII neh 3 19 pel grande amore
bate mitrato il libro Assistentium, ed il
: che portava all'ordine agostiniano a cui
luunaòovo gelazione della corte diRoma, era stato ascritto, in A vignone assegnò per-
dell'edizione del 1 646, dicono che presen- petui per 1' avvenire i 3 orifìzi della corte
te il Papa siede dopo l'ultimo prelato o romana, di sagrista del palazzo apostoli-

vescovo assistente, o sopra il decano del- co, di bibliotecario, e di confessore del Pa-
la rota o altro uditore ministro della mi- pa, che gli agostiniani goderonosino a Si -

Ira pontifìcia. Di ciò nulla dice il Luna* sto IV, il quale avendo fabbricato la Bi-
doro stampato nel 1774» accresciuto da blioteca Vaticana (V.), neli47 2 divise
Zaccaria. Della precedenza de* protono- questi uffizi; nominòsagristaGiulianoDa-
tari sul sagrista non vescovo, parlai nel ti abbate di S.Sebastiano, e bibliotecario
vol.LVI.p. i3. Usa la cappa, e il piviale e Gio. Antonio de Bussis vescovo d'Aleria :
mitra se è vescovo, quando ha luogo que- che nel 1497 per volere di Alessandro V[
sto paramento. Non essendo vescovo, nel tornarono gli agostiniani in possesso del
•venerdì santo all'adorazione della Croce, cospicuo uffizio di sagrista pontificio, che
incedeva con l'ultimo vescovo o col più il Papa stabili loro in perpetuo, laonde

antico protonotario; tam ad candclam, dopo Giovanni XXII, sette agostiniani e-


quam ad palmam e manu Papa e acci' sercitarono gli uffizi uniti di sagrista, bi-
piendampost ultimimi paramentisindil- bliotecario e confessore.
luni iverint, come dai Diari de' cerano- Cancellieri, De Sacrista Pontìfìcis, do-
nieriche Rocca tutti quanti riprodusse, po avereillustratol'uffiziodi sagrista nel-
dal i5oi al i5o,7 in numero di 12. Nel le diverse sunnominate denominazioni

i583 dopo penitenzie-


ricevè le ceneri i parlando dell' origine e serie de'sagrisli
ri e avanti duca di Soia, la palma pri-
il pontificii,riferisce che deve in essi ricono-
ma del marchese del Vasto e del duca di scersi gli antichi Festarariiyche s\no al se-

Soia. Nel 584 ebbe a candela dopo pe-


1 - i colo XI furono custodi del Sacrario del
i

nitenzieri. Nel 1592 presela palma dopo Papa. In seguito n'ebbero la cura pe- i
S AG SAG
nifenzieri o confessori de'Papi, come con- tue ne sovrastavano la lancia o asta), quae
sta dal codice "Vaticano riprodotto da! p. solent reponi in camera Thesaurarii Pala
Gallico, p. 270, § xv, Confessor, secondo tii Apostolici (di che riparlo a Tesoriere).
l'ordinamento di Alessandro del i4°9> V Item ad ipsius officium pertinet ministra
del seguente tenore.»» eodem Pa- Iteri) in re vestimenta,el ornamenta sacei dotalia,
latio est officium Confessoris,quem sum- etpontificalia,quotiesD. N. celebrare de
mns Pontifexsolet eligere prò libito suae bet,eteidem altari servire de libro,veI aliis
voluntatis, qui debet in Palatio carne- proni ipseD. N.duxerit ordinandum se-
ram habere, et in eo continue residere, ut cundum ipsius confessorisstatum et gra-
et quando opusesset, suam praesentiam
si duai. Item ad eumdem pertinet custodi-
exhibere valeat, ad cujus officium speclat re, et ministrare Magistro Capellae ve-
sermones,qui fiunt, coramPapa, injuge- stimenta,et ornamenta, et alia necessaria
re; vesperas et missas solernnes dominis ad usura quotidianum Capellae D.N. I-
Cardinalibus notificare, altare parare, et tem est attendendum, quod propter in-
ornare; et quotiens D.N. nedum in Pon- cumbenlia officio ipsius confessoris, quae
tificalibus, sedetiam secrete voluerit ce- multa sunt, solet habere unum socium,
lebrare, se exhibere eidem, et de sibi in- qui \ocatuvSacristaj eoquia ornamenta,
cumbentibus servire. Item ad hujus etiam et vestimenta sacerdotalia alias necessaria
officium pertinet omnia jocalia (questo prò divino officio celebrando de manda
vocabolo lo spiega Rocca ne' Paralipome -
tu,seu voluntate ipsius confessore habet
ria della Chronhistoria, per oggetti e ve- ministrare ". Cancellieri quindi descrive
sti preziose che servono d'ornamento al V officio del sagrista nel presiedere alla
s. Sagrifìzio e a'divini uffici) Capellae, ut pompa colla quale si portava la ss. Euca-
pulajreliquiariajCruceSjCaliceSjimagines, ristia avanti al Papa, ne' viaggi ,'e nella
candelabra aurea, argentea, et omnia ve- cavalcata della sua coronazione; la pre-
stimenta, et ornamenta quaecumque ad gustazione del pane e del vinOj chiamata
Dei servitium, et Capellamsummis Pon- Proba j laceremonia della comunione del
ti ficibus deputata custodire, exceptis mi- Papa; il rito della notte di Natale, nel qua-
tris pretiosis,et aliisquibusdam solili» cu- le se vi era presente l'imperatore o un re,
stodiri per Cubicularios, et exceptis Thia- a questi il sagrista presentava il libro per
ra, et Cherubin (egualmente questa voce la lezione che dovea leggere, istruendolo
si spiega dal Rocca ne' Paralipomena, per delleceremonieanche per lo Stoccoe ber-
l'imroagined'un cherubino incisa nell'^- rettone benedetti; che nella IV domenica
gemmato, o per la Geni
nello pontifìcio e di quaresima, nella benedizione della Ro-
ma Formale per allacciare e orna-
del sa d'oro, il sagrista presenta al Papa il

mento del Piviale o Manto. Il quale sim- balsamo col muschio; quanto incombeva
bolo del cherubino inciso ne\Y Anello o al sagrista nellafunzione della domenica
nel Formale detto pure Pettorale, signi- delle Palme, nel destinare chi dovea fare
fica il magistero e la pienezza della scien- il sermone, e nel giovedì santo quando

za del Vicario di Cristo in terra, ed altri il Papa benediceva sagri olii; che prima
i

misteri. Si crede che i due vessilli alquan- nel venerdì santo dopo l'adorazione della
to maggiori degli altri e chiamati Cheru- Croce,questa il sagrista riportava sull'al-
bini, che i cursori portavano nella pom- tare, e nel sabato santo al Gloria in ex
pa e processione della coronazione del Pa- Deo portava al trono del Papa il
celsis
pa , ricordassero i due cherubini d' oro manto bianco, per sostituirsi al rosso che
ch'erano dai lati dell'arca del Testamen- deponeva; descrive pure ciò che spella al
to j perciò ne'detti due vessilli vi erano o sagrista nel pontificale di Pasqua, e nel
dipinte l'effigie de' cherubini, le loro sta- sabato in Albis per la benedizione degli
,

i8o SAG SAG


Agnus Dei, e finalmente riporta quanto ta, nuncad ipsum Papae sacristam, ser-
apparteneva a) sagi ista ne'funeri che dal monibus in Cappella fieri consuetis, ex-
Papa si celebrano in Roma, de' re e im- ceptis, perlinet, 11 ti jamdemonstravimus,
peratori, riproducendo il seguente esem- quando scilicet de sacristae functionibus
pio dell'Amelio. «Annoi 388, pontifica- loquutisumus ". Indi Rocca passa a trat-
ti^ DominilJibani VI in eccI.S.M.Ti ans- tare De modi eligendi Sacristae, che il
:

tiberini fuerunt factae exequiae prò Im- Papa sceglie da 3 idonei agostiniani pre-
peratore (forse per Carlo IV, ma dovreb- sentati dal generale dell'ordine eremita-
be dire i3y8, anno di sua morte). In mis- no di s. Agostino, ovvero di moto pro-
sa Papa interfuitcum cappa lanea de scar- prio nomina altro degno religioso agosti-
letto clausa, et mitra alba, et fuerunt 80 niano, ed all'eletto fa spedire il corrispon-
camera posuit,et duo panni
torticiae,quas dente breve apostolico per l'esercizio del-
de auro. Domnustulit sententiam,quod l'officio, partecipandolo al maggiordomo
omnia essent Sacristae, et sibi de jureper- pel consueto stipendio; prima anche al
tinent. Ideoomnes torticias et praedictos cardinal camerlengoe tesoriere, dovendo-
pannos recepit, sed ceram dimisit propter si il breve al camerlengoechie-
presentare
camerae paupertatem". 11 sagrista Roc- rici di camera, uno de'quali si portava in
ca eziandio cidiè il codice de'tempi d'A- sagrestia pontificia, a leggere l'inventario
lessandro V, riguardante il confessore del della medesima al nuovo sagrista, cui da-
Papa , sul quale egli aggiunse questi ri- va la chiave della sagrestia con rogito di
flessi. >i Haec ibi ad verbum de sacrista sub notaro, ponendo così il sagrista in posses-
confessorisPapae nomine: Olim enim sa- so del suo ufficio; qui noterò che in se-
cristaefere omnes confessarti summorum de vacante, soprastando i chierici di ca-
Pontificum fuerunt; deinde non solum mera guardarobe e pertinenze
a tutte le
confessarti, sed bibliothecarii quoque mu- de' palazzi apostolici, ad uno di essi viene
nere.functi sunt; et ad Sisti IV usque
, assegnata la custodia della sagrestia pon-
tempora, utinfrasuis videbimuslocis(Z?i- tificia. De Sacristae condilionibus. Deve
bliotheca Apostolica Vaticana Commen- ',
essere fornito di fedeltà, prudenza, pro-
tario illustrata, con due appendici), apo- bità, erudizione, pietà e gravità, doven-
stoliche bibliothecae praefecti fuisse in do sempre Papa, cardinali
trattare col i

chronicis leguntur. Sixtum IV enim bi- e la prelatura; esporre il suo sentimento


bliothecae praefecturam ab officio sacra- come consultore de' riti, sia in teologia,
rii pontificii sejuoxit, Platina primo no- sia in j us canonico, sia in liturgia. De prue-
vae bibliothecae praefecto, quera biblio- cipuis Cappellae minislris : De Sacristae

thecarium appellant, creato. Quare in re- cappellano, aut socio, quem Substitutum
gistro (del 5i g),seu ordinis nostri rerum
1 nonnulli vocant. » Sacristae conditioni-
commentario qui tempore generalatus
,
bus jamdiligenterexaminatis, ac perspe-
fel. ree. fr. Hieronymi Seripandi deinde ctis,sacrarii praefectus noverit, atque pia-

S. R. E. cardinalis editus in lucem fuit ne intelliget, qualem prò rebus omnibus


ex pressa mentio de tribus hisce con-
fit custodiendisaclractandis ministrum prò-
junclim ex antiqua, et approbata
officiis bitate, atque fidelitate in primis insignì-
consuetudine ordini fra trum eremi tarimi tum, optimisquemoribusornatum penes
s. P. A ti gusti ni concessis, ut infra osten- se habere debeat. Hunc ministrum, quem
cìemus. Nullus ilaque, ut huic rei flnem libri caeremoniarum auctor Cappella-
imponamus, relinquitur dubitandi locus num, ac Socium appellat, ex eodem or-
de Sacrista pontificio sub titulo confessa- dine suo sacrista ipsi adsciscere, ac suo
rii Papae nominato. Ea enim omnia ex arbitratu eligere, ac retinere, vel amove-
cae-:emoniali perantiquo superius enarra- re, aliumque sufllcere potest, sicut ad o-
SAG SAG 181
mnibussacristis,praesertini vero ex recen- ragguardevoli religiosi, e taluno meritò
tioribus a Joauue Jacobo Barba neapo- d' essere promosso a sagrista. Già notai
litano factum esse constai:is enim cap- nel voi. XXV, p. io5, che nel breve apo-
pcllanum, vel substitutuni habuit magi- stolico di Clemente X col quale nominò
strum fratrein Antonium Aquapendenta- fr. Carlo Bonetti agostiniano ,
questi fu
num, queni postea 111. ino, ac 11. ino cardi- chiamato Sub Praefecti Sacrarli Apo-
:

nali de Lothariugianuncupatoconcessit, stolici. Siccome poi a tale religioso fu im-

ac deinde magistrum fra troni Cherubi- pugnato il diritto di votare ne'capitolidel


ìiiiin Cassianum. Postremo autem in eo suo ordine, e nelle congregazioni del pro-
ininisterio uti coepit opera presbyteri Ni- prio convento,due risoluzioni della s. con-
colai ferrariensis; clerici saecularis,queni gregazione del concilio del 1674, accor-
caeteri sacristae, hoc est, magister frater darono ai pp. sotto-sagristi prò tempore

Egidius pisaurensis , magister frater Jo- il controverso suffragio. Quindi Rocca tie-
seph us veronensis, et magister frater Au- ne proposito de'due chierici della cappel-
gustine Fivizanius eodem
in ministerio la e loro uffici; del sotto-chierico della
retinuerunt : Nicolao autem ferrariensi medesima, quem clericorum coadiutorem
defuncto , frater Augustinus Fivizanius, alìi vocant, e suo ufficio; de'due palafre-
praedecessor meus,accersivitfratreui Alo- nieri del ss. Sagrameuto, de'quali tutti e
ysium bononiensein baccalaureum,nunc delle prerogali ve che su di lorogodevail
vero in sacra theologia magistrum, ordi- menzione. De cau-
sagrista, di sopra feci
nisque nostri professimi ,
qui curanti Ca- cur Sacristatus Apostolicus tamdiu
sis )

pellani, sive, ut ajunt, Substituti susce\)\t } a fratribus Augustinianis exerceatur :


et ad usque diem obtinet eundem
liane Dcque prima hujusce offìcii assignationc
substituti locum,iis mirimi in modum in- in Chronicis inventa. Dichiarati i fasti e
signitus conditionibus, quae in tale mi- pregi dell'ordine (fra i quali si ponno ag-
nisterio, ut nuper diximus, esse debent. giungere il novero degli agostiniani che
Jìacc de sacristae cappellano , seu socio, con opere difesero la podestà, autorità e
vel substituto, cujus officium est traeta- giurisdizione del Papa, quelli che furono
re sacrarli pontificii iudumenta ecclesia- impiegali quali nunzi, oratori e legati del-
stica, seu parameuta, et locum, quemLe- la s. Sede, di che Rocca tratta in due ca-
etani vocant paramentorum, parare, cum pi separati a gloria dell'ordine suo), e ri-

Cappella celebratili-, in quibus utitur su- cordati gli ordiui religiosi a cui i Papi as-

perpelliceo supra sui ordinis habitum, et segnarono uffizi palatini, rimarca Rocca
stat in cappella prope tabulata a clericis che all'eremitano agostiniano non solo fu
paratam, quam credentiam vocant, pro- attribuito l'uffizio di Sagrista, ma altre-
visurus quid defuerit e sacrario pe-
, si sì fu decorato con quelli di Penitenziere
tendum". Dipoi il p. sotto-sagrista fu no- e Bibliotecario, tutti e tre nel 1 3 1
9 con-
minato dai Papi , e dichiarato famigliare giunti da Giovanni XXII : però se la pre-

pontifìcio e officiale del palazzo apostoli- fettura della Biblioteca Vaticana inco-
co, sotto-prefetto della sagrestia pontifi- minciò neh 3 ig, l'uffizio di Penitenziere
cia , supplendo pel sagrista nella sua as- già era principiato nel 1288, quando Ni-
senza, impotenza e mancanza, ed eserci- colò IV destinò il p. m. Clemente d'Osi -
tando tutti quegli uffizi ricordati di so- mo priore generale degli agostiniani » iu
pra, e trattati a Cappelle pontificie (a Urbeui Romam prò confessionibus au-
quelle che non si celebrano al Vaticano, diendis, poenitentiisque imponendis fra-
si reca in frullone-palatino, col fiate con- trem, qui poenitentiarii officio fungeretur,
verso suo compagno), a Conclave, ed al- accersendum curavit,et fiatrem Augusli-
ti i luoghi. Tra i solto-sagristi fiorirono uum Thermitauum cognomeuto Novel*
m

itti SAG SAG


lunij juris utriusque peritissiuium, ob 111- memoria,quac alidori pracdicli libri cae-
*ignem vitae sanctitatem, ac doclriuam remoniarum possit favere. Ceteruw bis
aceersi vii, etPapae obtulit,ul fr. Jordanus in tei cessi t Waddiugus, qui Patritii de-
a Saxonia scriptum reliquit in libro,quem feusionem suscepit, iisdem caeremonialis
Viias Fralrum appcllant ". Nel riportare supra aliali verbis, quae vel ipse Rocca
il seguente catalogo òv Sagristi apostolici ad suam tuendam sententiam incaule re-
seguirò Rocca e Cancellieri., e profitterò Annal. Minor, t. 6, p. iv. Con-
cita vit, i«
di altri scrittori. fessori sin eodem Palatio estoffìcium quem
Maestro agostino da Termini sicu-
fr. sumnius Pontifex solet eligere prò libilo
lo detto Novello, già lodato, da Nicolò IV suae voluntatis, qui debetin Palatio ca-
fu eletto nel 1288 prefetto della sagrestia nterani habere. Cur ergo, inquit, Patri-
pontifìcia, penitenziere e confessore del t'iumcoavguas, si nulla consueludineVon-
Papa; esercitò la prefettura anche sotto liflcem adslringi pronunliavit ad Sacri-
s. Celestino V e Bonifacio Vili. Nel 1
298 slam ex certa religiosorum familia eli-
fu creato priore generale dell'ordine, e gendum? Atque,ul omiiem dubitanti au-
morì nel i3o9 nel convento di s. Leo- sam praecideret,in medium protulit,epi-
nardo presso Siena. Altri lo dissero an- taphium,Mantuaedetectuni in aede fra-
che penitenziere di Nicolò III, Martino lrum minorum s.Francisci, Philippi Bo-
IV e Onorio IV, tulli immediati prede- uaccursijSeuBonacolsi tridentini, quicSVz-
cessori di Nicolò IV, e lo notai nel voi. crarii Apostolici Praefcclus fuit, Nicolao
LII, p. 63. Inoltre parlai di questo santo IV (francescano) ad ecclesiae clavum se-
e dotto personaggio a Sabina, descriven- dente. En illud Rev. in Chrislo Pater, et
do il paese di Tarano, che vantando di DD. Philippus Bonacolsus mantuanus
avergli dato i non mancai di av-
natali, ord. minorum episc. Tridentinus, Palalii
vertire le questioni di Palermo e Termi- Apostolici Sacrista, qui hoc altare predo-
ni, che lo vogliono loro, e che Clemente so sacrwum reliquiarum thesauro exor-
XIII ne riconobbe il cullo immemora- navit, hic sepullus jacet. Obiit anno D.
bile con titolo di beato. Però Cancellieri 13o3, iSdecembris. Piuit itaqueRocchae
r
volle rettificare l'asserto di
mg. Rocca, persuasio, qui Angustino Thermitanum,
nel seguente modo. « Augustinus Patri- non modo Caelestini V, et Bonifacio VI II,
tius, etsi Alexander VI, diplomate dato sed ipsiusNicolailV Sacristam fuisse con-
idibus octob. i497 Sacristae Apostolici tendit, ex eo quod a Clemente Auximauo
Palalii muuus fralribus eremitis s: Au- priore generale eremitarum, aliquis ex
gustini in posterum perpetua assignavit, suo sodalitio qui in curia continuus as-
nulla lumen consuetudine idem officili sisterei; prò audiendis confessionibus, et
ad hanc, vel aliain coenobitarum fami- poenitentiis imponendis, et constitulus est
liarn antea adslriclum fuisse pronuncia- Augustinus hic, bognomentuni Novellus.
vi t.Verum haec reprehensionedigna cen- Quum enim ex allato caeremonialiPon-
suit Angelus Rocca, in Chronhistoria p. tificis Confessor, custos etiam appareat

1*7, quod longa saeculorum serie fium- sacrae supellectilis, iccirco Thermitanuni
i/nani inlermissa, ex hoc ordine semper Nicolai IV Sacristam fuisse coujecit. Ve-
assumptus sii Sacrarli Apostolici Prae- runa quamplurimos vel tum Ponlificis
feclus, ita ut de illius initio, si ve de ipso poenitentiarios,praesertim e dominicali,!,
contrario, memoria hominum nulla exi- etfratrum minorum familia, incuria ad-
stat; et jam inde ab anno i3oo ad haec fuissedemonstralWaddingus,quibuspro-
usque tempora fair cs Augustiniani, nul- prias aedes in Vaticano jampridem iNieo-

lo unquam tempore interrupto, exercue- laus III, qui tamenomues ipsius Ponli-
t intj nec lilla ante annum 3oo exslet1 ficis confessioues exciperent, a ut Sacra-
SAG SAG i83
rii quoque cura ni haberent, ex cardi
ut < sii, dopo avere anche lui trottato della
nalis Petrae, de sacra Poenitentiaria A- questionata patria del beato.Fi*. Giaco-

post, perspicue apparet. Qua propler,etsi mo da Camerino, maestro o lettore di


Tliermitanus poenitentiarii munere in non mediocre dottrina e procuratore del-
Urbe fanctus fuerit, sub Nicolao IV, mi- l'ordine, ed esercitola prefettura ne'pon-
nime vero sub Caelestino V, et Bonifacio tiflcati di Bonifacio Vili, Benedetto XI,
Vili, non inde tamen rectecolligitur, &z- Clemente V che nel i3o5 stabilì la resi-
crario praefectum fuisse. Id enim ninne- denza papale in Francia e poi in Avigno-
ris, post Àugustini ex. Urbe discessum, ne, e Giovanni XXII. Nel iSrgfr. Gio-
confessano adjunctum videtur, cujustan- vanni di Lìmoges maestro, che pel 1 .° e-
tum Socio Sacristae nomen deinde da- sercitòi 3 congiunti uffizi di sagrista, bi-
lum fuit.Quidquid tamen de hac contro* bliotecario e confessore del Papa, sotto
versia sentiendum sif, Josephus Pamphi- Giovanni XXII che lo nominò, Benedet-
lus, in Chronica 33, Jordanus de Sa-
p. to XII e Clemente VI. Nel i346fr. Rai-
xouia, ceterique Àugustiniani ordinis hi- mondo di Pamiers de Acono maestro e
storici, nunquam certe hujusmodi mu- teologo, esercitò i 3 uffizi con Clemente
nus Thermitano coliatum fuisse tradide- VI, Innocenzo VI e Urbano V, prima ve-
iunt. Contra vero idem Pamphilus Ja- scovo di Forlì, poi di Pamiers. Nel 1 366 il

cobum Camerlinum, veluti primum Sa- celebre fr. Pietro Amelio di Limogesmae-
cristam ita designat. Ordinis in Roni. stro,venne eletto ne'3 uffizi, che funse nei
curia procurator3 post Àugustini Novelli memorabili pontificati di Urbano V, Gre-
ab ea decessimi. Rom. Pontificum poe- gorio XI e Urbano VI, prima vescovo di
w'tentiariusj et Sacrarli Apostolici Custos Sinigaglia, poscia arci vescovo di Taranto,
designatur.... hìnc officia Sacristae et prò- patriarca di Grado,poi d'Alessandria, am-
curatoris ordinis in Romana curia quae
}
ministratore di Vaison. Avendo Gregorio
badie sunl ex primariis in ordine digni- XI stabilito di restituire a Roma la resi-

tatibus. Verum Panvinius primum Sa- denza pontifìcia, nel 376 partì d'Avigno-
1

crarti Apostolici Praefectum ex ordine ne (V.), onde l'Amelio descrisse minuta-


Augustiniano, Joh. Lemovicensem gal- mente il giornale del viaggio, e quello di
lum a Joh. XXIIrenunciatum fuisse nar- Roma adAnagni in cui ilPapa si fece prece-
rai hoc modo. Joh. Papa XXI I,qui Cle- dere dalla ss. Eucaristia; egli è pure l'auto-
menti V
successit , ord. Eremitarum s. re dell' Ordine Romano Xf^fSuWecevemo-
Àugustini tria in Rom. curia officia 3 quae uie della chiesa romana,e l'amministrazio-
conjunxerat concessit. Haec fiere. Mu- ne de'sagramenti. Nel 1 3y8 fr. Pietro di
nus custodiendi Sacrarii Pontificii (quod Pamiers maestro, sagrista, bibliotecario
hactenus fratres dicti ordinis retinent) e confessore di Urbano VI e Bonifacio IX,
Bibliothecae Palatinae, e Confessionis vescovo di 3fonte Fiascone, ove lo lodai.
Pontificis prò tempore exislentis audien- Nel 1 395 fr. Pietro Assalbili maestro ,

dae. Primus, qui his tribus qffìciis ab eo- funse i 3 uffizi in tempo di Bonifacio IX,
dem Ponlifice y Avenione, ex dicto ordine Innocenzo VII, Gregorio XII, Alessan-
praefectus est, futi 31. Joh. Lemovicens dro V, Giovanni XXIII, Martino V, ed
gallus theologus, Bibliothecarius, Sacri- Eugenio IV. Inoltre fu vescovo Olorense,
sta, et Confessor ejusdemJoh. XXI 1, Be- CoudovenseedElectense.OttennedaMar-
nedirti Xll, et Clementis VI, creatus cir- tinoV, che da Ostia fosse trasportato nel-
ca an. i3i6, obiti vero an. i346. Hinc la chiesa di s. Agostino di Roma il corpo

tamen in Catalogo A. Rocchae tertium di s. Monica madre di s. Agostino. A se-

locum obtinet. " Rocca al b. Novello nel conda del codice del p. Gattico, nella sua
1298 dà per successori i seguenti sagri- epoca, il sagrista, come dissi, si appellava
i84 SAG SAG
confessore del Papa, ed il suo socio sa- trio convento. Seguì PioII ad Ancona,

grista. Nel i44° Rodolfo Castellano


fr. da dove il Papa voleva partire per la cro-
ossia diCittà di Castello, maestro, saggi- ciata contro il turco, ed il sagrista in que-
sta, confessore e bibliotecario di Eugenio sta spedizione segnò della croce quelli che
IV, Nicolò V, Calisto III ePioII, non che la formavano. Noterò che Ughelli,/to/ttJ
vescovo della patria, ove nella chiesa del sacra t. 3, p. 724, tra'vescovi di Massa
convento agostiniano, di cui fu beneme- e Populonia pone fr. Giovanni de Gian-
rito,si legge una iscrizione. Eseguila tra- deroni san ese, agostiniano e sagrista del
slazione del corpo di s. Monica con molto Papa, da Sisto IV nel i474 lias ^ 10 ^a 1 '

fervore, ed avanti al suo altare restò se- Città di Castello a Massa, che ammini-
polto con epitaffio mancante di alcuni nu- strò per io anni,» cumRomaeopudPonti-
meri. Il Rocca ne* Paralipò mena della licem muneresacristae semper fuissefun»
Chronhistoria riparla della concessione IV insuper fuil;
ctus. Referendari us Sixti
del corpo di s. Monica, della traslazione di avunculum habuit Rodulphum singula-
esso, che il sagrista Ridolfo portò sopra i ris doctrinae, ac probitatis hominem ".

suoi omeri, e delle lapidi a ciò relative che L'annotatore dell' Ughelli riporta un do-
riprodusse.Osserva Marini, Degli archia- cumento in cui non tifernate, ma espres-
tri 2,p. 1 57, che Ridolfo Tifernate di-
t. samente sanese dichiara il vescovo di Cit-
venne vescovo patrio nell'aprile i44 x e tà di Castello Giovanni, virum siunmae
morì nel giugno 1460, ma non conviene integritalìs, ac virtutis, con altri splendidi
con Rocca, che di detti Papi fosse pure elogi distinto. Nel 148 3 fv. Gio. Paolo
bibliotecario; avvertendo inoltre eh 'é in- de Bossis milanese e maestro, sagrista di
dubitato essere stato confessore di Cali- Sisto IV, Innocenzo VI II e Alessandro VI,
sto III, Cosimo da Monserrato, e di Pio non essendo pi ù bibliotecario, perchè sotto
li un tale, che il ruolo di quel Papa, che il predecessore Sisto IV fu separato l'uffi-
io tolto da lui pubblicai a Famiglia pon- zio. Da tale Papa ottenne l'abbazia di s.
tificia, distingue dal sagrista Ridolfo; ne Sebastiano di Roma, ove giace sepolto,che
sa dire se questi lo fu di Nicolò V, che essendo de'cisterciensi al loro ordine pas-
nel 14^2 non gli dà altri titoli che di sa- sò senza lasciare il sagristato; ciò che fece
grista, di cappellano e di famigliare: di temere che questa carica non passasse a
Eugenio IV fu certamente confessore,co- qualche altro ordine, come leggo nel p.
sì chiamandolo in una bolla del Helyot, Storia degli ordini religiosi
444» 1 t. 3,
Aggiunge Marini che il solto-sagrista nei cap. 3; » tanto più che in un librostam-
primi anni di Pio II fu fr. Giovanni che patoa tempo d'Innocenzo Vili, che trat-
si disse ancora sagrestano^ probabilmen- tava delle ceremonie della cappella del
te nipote di Ridolfo, il quale succedetle Papa, si leggeva che l'impiego di sagri-
allo zio nella carica e nel vescovato, vi- sta non era annesso ad alcun ordine par-
vendo sempre assai poveramente, forse ticolare, ma che poteva essere conferito
per dare a mendichi il suo. Nel i46ofr. ad un religioso di qualunque ordine, pur-
Giovanni Castellano o di Città di Castel- ché fosse in prelatura; ma Alessandro VI
lo, maestro e figlio di una sorella del pre- per liberare da ogni timore gli agostinia-
decessore, referendario, vescovo di sua pa- ni, fece una bolla nel i497> con CLU or *
tria e poi diMassa: Rocca ne' citati Pa- dinò, che l'uffizio di sagrista della cappel-
ralipomcna , dice che il titolo di refe- la del Papa non potesse essere conferito
rendario gli fu dato prima del vescova- se non ad un religioso dell'ordine degli
to, honoris causa. Fu sagrista, confesso- eremiti di s. Agostino, ancorché non fosse
re e bibliotecario di Pio II, Paolo II e in prelatura." Alessandro VI nella Ielle'
Sisto IV, rendendosi benemerito del pa- 1 a apostolica fu menzioue del coutenuto
5

SAG SAG i85


nel libro ceremotiiale suWofftvium Sacri- uffìzi), disse a'cardiuali la consueta mes-
sliae Cappvllac Palatii Apostolici, e prov- sa dello Spirito santo, con l'orazione del-
vide che per la morte di de Bossis non la sede vacante. Che Ventura Benassai
passasse ai cisterciensi il sagristato apo- sanese e vescovo di Massa fu sagrista del-
stolico. Il diploma di Alessandro VI, Ad la cappella pontificia, e intervenne come
sacram> non d'Inuocenzo Vili, come per tale a' conclavi per l'elezioni di Pio 111 e
equivoco notò Cancellieri a p. 490 dei Giulio apprendo ancora in confer-
II, Io

Possessi, è pm e riportato dai Bull. Rom. ma da Vitale, Memorie de Tesorieri, p. 1

t. 3, par. 3, p. 237. Nel i5oi Alessandro 34> rimarcando anche lui, che Rocca non
VI dichiarò sagrista e suo confessore il potè persuadersene nel sostenere che l'uf-

maestro fr. Agostino Castellano 3 cioè di ficio di sagrista da gran tempo esercita-
Città di Castello, e penitenziere Vatica- vasi esclusivamente dagli agostiniani,on-
no, il quaIe,racconta Burcardo, incornili* de suppose il Ventura che en- tesoriere
ciò il suo uffìzio nella 1." domenica del- trasse ne'duecouclavi come sagrista, «ne-
l'avvento i/i cappella maJori, Papaprae- cessitate conclavis instante, ac suadente,
sente, e prese luogo dopo l'ultimo vesco- per moduiii utajunt provisionis" da'car-
vo assistente, hoc est, post ultimimi prae- dinali eletto, per l'infermità e stato mo-
laluni Papae assislentem; così nel seguen- ribondo del sagrista fr. Agostino di Ca-
te anno per l'adorazione dellaCroce.dopo stello, ritenendo non potersi esercitare
i protonotari. Questo
vescovi e avanti i tale ufficio dal tesoriere, chierici di ca-
sagrista morì vivente Alessandro VI, il mera e segretari : fr. Agostino morì nel-
quale come attesta Marini citato t. 1, p. l'agosto, a' 18 del qual mese cessò di vi-
273, fece sagrista Ventura Benassai ve- vere Alessandro VI. Nel i5o4 Giulio II
scovo di Massa, scrittore, segretario e te- nominò sagrista fr. Zaccaria Savonese e
soriere, e poi datario. Il Rocca appena lo perciò suo concittadino. » Hic sacrista,
vuole riconoscere per sagrista provvisio- quidquid scribant alii, parum in sacra-
naie ^eletto da'cardinali inconclave(durò rii Pontificii vix.it officio, ut ait Burchar-
io giorni e terminò a'22 settembre i5o3 dus, qui maxime omnium id scire pote-

coll'elezionedi Pio II Alessandro VI e


l)di rat, ac debebat, ob magnani, et fere con-
di Pio IIIj ma lo fu certamente, dice Ma- tinuam consuetudinem, quae caeremo-
rini, come tutti gli altri suoi agostiniani, niarum magistrocum sacrista essesolet".
e confermato da Pio Ili a'g ottobre, con Ma circa dopo due mesi, a' 20 ottobre
un breve che fu l'origine de' suoi guai, passò a miglior vita. Lo stesso Papa agli
perchè si pretese che fosse falso, giacché Snovembre 5o4gIi surrogò il maestro fr.
1

il Papa Pio morì a' 18 ottobre; però


III Nicola Foresi aquilano o meglio d" Ac-
fu posto in Castel s. Angelo e processato, quapendente, a lui gratissimo, e teologo
e costretto a dovere rinunziare a tutte le insigne, perchè il vescovo Ventura avea
cariche che avea, inclusi vamente al sagri- spontaneamente rinunziato alla carica,
stato, che per tal modo vacante fu con- laonde Giulio II colla bolla Religionis ze-
ferito a fr.Nicola Foresi.Di Benassai leggo lus, che si legge in Rocca, deputò in sa-

ne' Conclavi de' Pontefici o diario di Bur- grista questoagostiniano; dichiarando es-
cardo, ch'egli fu incaricato dal vescovo sere consueto che lo fosse un religioso
di Massa sagrista 3 e dal tesoriere aposto- professo dell'ordine di s. Agostino; indi
lico, che distribuisse la cera per l'esequie ili. Settembre i5o5 gli conferì eziandio
del defunto Pio III; che nel dì d'Ognis- l'arcivescovato di Durazzo. Fr.Nicola, lo-
santi mg.r vescovo di Massa, maggior sa- datissimo per belle qualità, fu autore di
grista e tesoriere apostolico (qui si cor- diverse opere, il di cui elenco si può ve-
resse, altrimenti sembravano separati gli dere in Rocca, e morendo in Roma a* 2
i8G SAG SAG
ottobre i5i i, il suo cadavere fu traspor- valcata del Papa e di Carlo V, dopo il

tato in patria e sepolto nella chiesa di s. crocifero pontificio, incedevano 12 sena-


Agostino. Nel 5i 2 1 il maestro fr. Gabrie- tori bolognesi a piedi, con torchi ardenti
le Anconitano divenne sagrista,e funse la nelle mani, alquanti chierici e sacerdoti
carica sotto Giulio II, Leone X, Adria- innanzi al ss. Sagramento , il quale era
no VI e Clemente VII, prima d'arcive- dentro nobile custodia vagamente lavora-
scovo di Durazzo, poi di vescovo di Ca- ta a modo di tabernacolo d' argento e
stro, prelato domestico e Milite di s. Pie- d'oro, con cristalli ne' trafori munita in
tro(V.)pev privilegio, come riporta Roc- guisa da lasciare alla vista del popolo l'O-
ca ne' Parali pomena: fu dotto, pieno di consagrata. Portavasi questa sopra u-
stia

probità, e peritissimo delle ceremonie ec- na mansueta chinea learda, la quale avea
clesiastiche. Nel 1 5 7 morì Baldassare Ni-
1 al colio una campanella d'argento, era
colai canonico di Viterbo sua patria, già coperta di broccato in seta serpeggiante
sostituto del sagrista, e notaro apostoli- d'oro, e condotta per le redini da un se*
co, come riporta Marini, t. 2, p. 260. Ab- nature bolognese, intanto che gli altri se-

biamo dal Diario di Paride de Grassis. natori stavano accanto alla stessa chinea,
Anno autem Domini'1 5 iSFicesacristam, cou parimenti de' torchi accesi e maggiori
quern SacristaeCappellanum auctor cae- dell'ordinaria grandezza; erano essi ina-
rrmonialis libri appellante alii vero sub- bito di formalità. Un magnifico baldac-
stitutum, episcopuni Nepesinum electum chino a forma di trono portatile, fatto di
fuisse, non autem assistenlem extitisse drappi d'oro, per 4 aste si reggeva dai
icstatur. Il Giordani, Della dimora in Bo- dottori, artisti e senatori vicendevolmen-
logna di Clemente VII, per la corona* te, soprapposto al ss. Sacramento, venen-

zione dell'imperatore Carlo t


chiama V dogli dietro immediatamente per ufficio
questo sagrista Gabriele Foschi^ e narra proprio di sorvegliare alla custodia rag.r
che il Papa era preceduto dalla ss. Eu- Gabriele Foschi arcivescovo di Durazzo
caristia, nel 1529 pel suo ingresso in Bo- sagrista di Sua Santità, colla bacchetta in
logna. Entro un'ornatissima custodia di mano, ed in paramenti sagri, seduto so-
argento e difesa da cristalli stava la sa- pra orna tissim oca vallo; era egli seguitato
cra Ostia, esposta alla venerazione, e por- da un ordine di dignitari e personaggi.
tata sul dorso da un destriere pomposa- Quando poi il Papa partì da Bologna, an-
r
mente bardalo. Essa veniva accompagna- dava innanzi secondo il solito mg. sagri-
ta con religioso culto da' vescovi di Nepi, sta colla ss. Ostia in processione, come nel -

Tivoli e Cortona, dal sagrista prefetto l'ingresso. Inoltre il Giordani racconta che
della sagrestia pontificia, e da altri mi- il sagrista Foschi scrisse due trattali De
nistri: avanti della quale due chierici suo- Caeremoniali pontificio, et acta in ah fil-

navano le campanelle,due altri portava- ili ti coronatione Caroli V^ui civìlate Bo-
no fanali, e 2 di essi con doppieri accesi;
1 noniae, e conservanti nella biblioteca Va-
e sopra tenevasi un baldacchino di drap- ticana.Che di questo illustre prelato in
po d'oro, e la seguivano molti prelati, in- un corridore, che mette nella sagrestia
di i cardinali e il Papa. Clemente VII della chiesa degli agostiniani d'Ancona, è
ordinò a'primari suoi famigliari, che in- il ritratto e l'iscrizione che riporta. Nel
sieme al sagrista si accordassero co' mi- i52g Clemente VII die in coadiutore a
nistri imperiali pe'preparativi occorrenti mg. r Foschi avanzato in eia, il maestro
alla coronazione. Per la funzione di que- fr.Alfonso Oliva aquilano o inegliod' Ac-
sta, i 4 dignitari dell'impero recarono le quapendente, che nel 1 534 divenne ef-
iuscgne imperiali al sagrista, che le de- fettivo sagrista, che Paolo III fece vesco-
pose sopra l'altare. Nella solennissima ca« vo diBovino earcivescovo d'Amalfi.Fu he*
-

SAG SAG 187


nemerilissimo degli agostiniani d'Acqua- molto sugli antichi santi Padri, fu versa-
pendente, per l'organo che fece, e per le to in varie scienze, e perito nella musica.
suppellettili sagi e e beni che donò, oltre la Scrisse la Cronaca del suo ordine, del-
biblioteca ed un elegantissimo Antifona- l' Origine delle s. Ccr emonie, del s. R'Jo
rio.Paolo III l'autorizzò nel 1 54 1 a cousa- col quale gli antichi Papi amministraro-
grarein vescovo di Scala, Lodovico Mag- no il battesimo, la confermazione e l' Eu-
come notai aquell'arlicolo.Nel
gior domo, caristia, oltre altre opere, pubblicando il

Supplementum alla Chronhisluria vi è il sinodo di Segni da lui celebrato nell'apri-


decreto di Paolo III, che secondo l'antica, le i5y4« In quest'anno morendo in sua

lodevole e osservata cousuetudine,stabili- patria, Gregorio XIII elesse sagrista il suo


see che ogni nuovo cardinale, « Sacristae, confessore,maestro fr. Agostino Molari de
prosuis juribus et regalibus summam i5 Fà'izaniyùù Fivizano in Toscana, integer-
ducatorum auri de Camera realiter, et rimo, di santa vita e splendide virtù or-
cum effeetu solvere debeat, et omuino te- nato, veramente esemplare, e di vita au-
neatur" (dopo la generale riforma delle stera e penitente. Esercitò l'uffizio pure
regalie, tal somma fu ridotta a scudi 3o; con Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV,
una tenue regalia hanno pure il p. .sotto- lnuocenzo lX,eClementeVIII di cui fu pu-
sagristaed il frate suo compaguo ). Nel re confessore, e nel i5g3 lo fece commen-
1
544^>a0 ^ o l 1 ^ surrogòal precedente per datore dell'ospedale di s. Spirito, ricusan-
sua morte, il maestro fr. Gio. Giacomo done l'onorario, e ne fu benemerito. Tre
Barba napoletano, dotto ed egregio, poi volte fu vicario generale dell'ordine e due
vescovo di Teramo e di Terni, che eser- presidente de'comizi generali, lodato au-
citò la prefettura anche ne'poulifieati di tore di diverse opere di cui tratta Fiocca,
Giulio III, Marcello II, Paolo IV, di cui fra le quali, Del Rito della Croce Ponti-
iu famigliarissimo,e di Pio IV che lo man- fida (V.) che precede il Papa, Vita di s.
dò al concilio di Treuto nel 1 562, nella Agostino, Traslazione del suo corpo e dì
quale assenza a'3o luglio, gli die in coa- s.Monica. Tenendo pericolosa la cura del-

diutore nel sagrislato il maestro £r. Egi- le anime, a 3 Papi ricusò il vescovato. Fu
dio Valenimi di Pesaro, procuratore e vi- generoso co'poveri, colle chiese e co'con-
cario geuerale dell'ordine di s. Agostino, \enti, viveudo nella povertà religiosa; e
con indulto di continuare in tali cariche. morendo santamente a'3o gennaio 1 09 5,
11 suddetto decreto i\t Paralipomena si fu sepolto in s. Spirilo nella cappella da
dice fatto nel sagrislato di Barba. Mg. rGia- lui edificata,con onorevole epitaffio, altro

corno con molta lode figurò, nel concilio, avendone eretto in patria il ni potè, ed am
dal quale ritornando morì in Otricoli, e bedue si leggono in Pvocca, il quale cou se
fu sepolto in Terni. Gli successe il detto slesso termina la sua serie de' sagristi.

ir. Egidio, che dipoiPio V fece vescovo


s. Clemente Vili subito conferì il sagrì-
di Nepi eSutri,e maestro della scuola dei stato allo stesso maestro fir. Angelo Roc-
Cantori della cappella pontificia. Fu en- ca di Piocca Contrada, ossia Arcevia, dot-
comialo sia nel governo dell'ordine, sia tissimo e addottorato in Padova con quel
come eloquente predicatore, sia per gra- distinto diploma che riporta, già da Si-
vità e soavità di virtù, onde si meritò la sto V preposto alla pubblicazione delle
benevolenza di detti Papi, come di tutta opere che si stamparono nella tipografia
la corte e curia. Nel i568 s. Pio V per Vaticana, e fatto consultore della congre-
suo decesso nominò il maestro fr. Giusep» gazione sullaBibbia. Di piùClernenle VI II
pe Pamphilj veronese, sagrista e prefetto per condecorare il ministero del sagrista
ùe'pontificii cautori, nou che vescovo di colla diguilà vescovile in perpetuo, nel
Segui, per essergli accettissimo. Sludiò iGo5 decorò Piocca di tal grado col titolo
188 SAG SAG .

di Tagaste in partibus) città che fu patria cato per lo più da un cavallo. Ivi si vede
di s. Agostino. Proseguendo la serie dei il sagrista in mezzetta e raantelletta ca-
sagristi, colla continuazione del Typogra* valcare una mula bianca, con bastone
r
phus, che stampò V Opera omnia di nig. bianco in mano, con cordone di seta nera
fiocca, di cui fa que'distinti encomi che ornato, in seguo della cura a lui commes-
meritano la sua sapienza ed erudizio- sa. Moiì in Roma agli 8 aprile 1620, e
ne, svolta ne* diversi interessanti argo- fu sepolto in s. Agostino avanti la cap-
menti de'suoi trattati, ch'io non mancai pella di s. Nicola da Tolentino, ove si ve-
a'ioro luoghi di celebrare. Inoltre rng. r de la sua effigie vestita pontificalmente,
Rocca fu oratore facondissimo, ed assai con onorifico epitaffio. Paolo V nominò
perito uelle lingue ebraica, caldea, latina successore il maestro fr. Gio. Battista de
e greca ; acutissimo scrutatore ed enci- Aste di Albenga, nobile, teologo egregio,
clopedico delle antichità. Colla sua labo- insigne oratore, autore stimato, vicario
riosa industriali 4o anni formò una scel- apostolico del suo ordine, indi generale
ta biblioteca che donò vivente al conven- del medesimo perchè con inaudito esem-
to di s. Agostino in Roma, ed è la cele- pio ne fu acclamato a viva voce, secondo
bre Biblioteca Angelica ( ^.), poi copio- la comune ispirazione ch'ebbero i volan-
samente aumentala, essendo ricca e do- ti, a ciò tratti dalla sua sapienza e virtù:
viziosa di pregiate edizioni del secolo XV, il Papa contemporaneamente lo fece ve-
di rari codici scritti a tnauo, del mss. con- scovo di Tagaste in partibus, ma fatal-
tenente le d'uu an-
opere di s. Leone I, mente dopo 5 mesi mori in Roma a'20
tichissimoAntifonarioGregorianOjdi tut- settembre,e fu sepolto in s. Agostino in-
ti gli atti autentici della famigerata Con- nanzi alla cappella di Maria della Ro- s.

gregazione de Auxiliis (di cui parlai in sa, con decorosa memoria. A' 12 ottobre
molti luoghi): le opere stampate ascendo- Paolo V gli surrogò il maestro e nobilis-
noa più che85,ooo volumi, oltre 60,969 simo fr. Gio. Vincenzo Spinola genove-
opuscoli raccolti nelle preziose miscella- se, grave per dottrina, illustre per pietà,
nee, sommando i mss. a 2945. Questo be- già priore del convento di s. Agostino di
nemerito sagrista dispose della sua bi- Ruma, sotto-sagrisla o socio del prede-
blioteca, » clericorum ac laicorum com- cessore, facendolo pure vescovo di Taga-
modilati. Primus fuit, quiRomae litera- ste,donde Gregorio XV a'6 marzoi623
torum commoditati consuluerit, quique lo trasferì al governo della chiesa di Bru-
sequenlibus bibliolhecarum publicarum gnato. Agli 8 marzo gli die in successore
iuslitutoribus facem praetulerit''. L'inge- il maestro ù. Fulgenzio Gattucci dMon-
renza attribuitagli sulla Stamperia Vati' te Giorgio, generale dell' ordine, officio
caria gli fu confermata con brevi di Cle- che ritenne, ed insieme lo dichiarò vesco-
mente Vili e Paolo V, e col i.° fece il vo di Tagaste, lodato per eccellenti qua-
viaggio d\ Ferrara (/^accompagnando lità. Urbano Vili a* 12 marzo 1624 lo
con solenne pompa d ss. Sagramenlo, di traslatòal vescovato di Boiano,e morì in
che ne fa la descrizione anche il p. Boli- patria : per aver lasciato alla biblioteca
na ni, Gerarchla ecclesiastica p. 382 e seg. del suo convento pregievoli mss. ed aliis
Questi nel rilevare che il ss. Sagrameuto bonìs ,essa prese il nome di Gallucciana.
non sempre fu portato uel medesimo tuo -
Urbano Vili a'23 febbraio 1624 avendo
do, riproducendo la figura dal Rocca in- designato il predecessore a detta chiesa,
serita nel suo bel trattato su questo rito, gli sostituì celebratissimo maestro fr.
il

dice che il tabernacolo nelle strade disa- Fortunato Scacchi di Ancoua, detto di
strose fu portato sopra il dorso di due Fano dal convento di sua filiazione, pro-
muli, neutre ordinariamente veniva re- fondo nella teologia e in altre scienze, ver-
SAG SAG 189
salo nella s. Bibbia e nelle lingue ebraica rittm Apostolicum, sive Collectio eorum,
e greca, onde per la sua vasta erudizione auae ad Praefectum Sacrarii Pontificii,
sagra fu fatto consultore della congrega - et ad idem Sacrar ium spedarti, esisten-
rione stabilita per la correzione del mar- te in Roma nella Biblioteca Clv'giana.Neì
tirologio e breviario romano. Per cagio- voi. X, p. 236 che Alessandro VII
notai,
nevole salute, e per le arti della corte, nel concesse al sagristamg.r Landucci e suc-
1639 rinunziò alla carica di sacrista, si cessori 1' autorità di fare scavi nelle Ca-
ritirò in Fano, ove morendo fu sepolto tacombe di Roma, di custodire i corpi dei
in s. Lucia del suo ordine, il cui convento ss. Martiri che si trovassero, e di tenerli
avea ingrandito. Pubblicò diverse opere, a disposizione del Papa. A Congregazio-
altre ne lasciò mss.,chepoiil cardinal Ot- ne dell'indulgenze es. reliquie, ricordai
r
toboni (indi Alessandro Vili) donò alla la facoltà di mg. sagrista di autenticare
biblioteca Angelica. L'elenco di dette o- e dispensare les. reliquie. Anche il Lu-
pere si legge nelP aggiunta alla Cronhi- nadoro accresciuto dal Zaccaria, Relazio-
Urbano Vili a'2g settembre i63g
storia. ne della corte di Roma, parla delle mol-
nominò sagrista il maestro fr. Taddeo te reliquie che teneva in consegna e di-
r
Altini nobile di Camerino, priore del con- stribuiva mg. sagrista. Il già citato Fa-
cento di Roma, pel suo sapere, prudenza laschi discorre della speciale concessione
e carità, non che consultore della con- data dai Papi ai sagristi , sulla custodia
gregazione sulla canonizzazione de'santi, delle s . reliquie, e sugli scavi delle cata-
e per la correzione del Pontificale roma- combe per estrarne corpi de'ss. Martiri.
i

no. Non avendo voluto accettare il titolo Clemente IX a'g marzo 1669 creò sagri-
vescovile di Tagaste, neh 645 Innocenzo sta e vescovo d' Elenopoli in parlibus, il

X gli die quello pure in parlibus di Por- maestro fr. Giuseppe Eusani aquilano,
firio, con l'assistenza al soglio, lo prepose dotto teologo e grande predicatore, vica-
con altri dotti alla correzione del cere- rio generale della congregazione di Pe-
moniale de' vescovi, e nel 652 lo traslatò
1 rugia, procuratore generale dell'ordine,
al governo della chiesa di Civita Castel- pieno di modestia, di probità e di dottri-
lana e Otte, proseguendo nella prefettu- na, professore di s. Scrittura nell'univer-
ra della sagrestia sino ali 655. Mori nel sità romana. Clemente X Io elesse a suo
1 685 in Otte, e fu tumulato nella chiesa confessore, e nel 1672 lo trasferì al titolo
dell'ordine con lapide onoraria. Alessan- vescovile di Porfirio. Egli visse in corte
dro VII per sua rinunzia, lo fece succe- con tanta virtù, come fosse nelclaustro;
dere a'25 luglio 1 655 dal maestro tv. Am- frugale, umile, senza profittare del pon-
brogio Landucci sanese, già priore di s. tificio favore,onde formò l'ammirazione
Agostino di Roma e vicario generale della di lutti. Fu amante del suo ordine e pro-
congregazione Ilicetana, dotto, quanto u- curò aumentarne privilegi /propagò la
i

tnile e virtuoso; dichiarandoloancora ve- divozione della cintura , coi conventi di


scovo di Porfirio e assistente al soglio pon- Roma fu benefico, a quello di Aquila e-
tificio.Morì a' 1 6febbraio 1 66cje fu sepolto resse la s. A-
biblioteca. Nella chiesa di
in s. Agostino diRoma da lui ornato,presso gostino di Roma
ornò magnificamente la
il battisterio e cappella da lui costrutta, cappella della b. Rita da Cascia, e presso
avendo restaurato anche il convento, con di essa fu sepolto, col suo ritratto e mar-
elogio scolpito in marmo in uno al suo moreo elogio, dopo che morì a'23 apri-
ritratto. Nella citata Aggiunta, vi è l'elen- le 1692, avendo amministrato la prefet-

co di sue opere edite ed inedite: tra le pri- tura della sagrestia apostolica sotto 5 Pa-
me nominerò V Origine della Chiesa di pi. InnocenzoXIInell'istesso anno dichia-

s. M. del Popolo j tra le seconde, Sacra- rò sagrista e vescovo di Porfirio il niae-


7 ,-

i (jo S A G SAG
stro fr. Pietro Lamberto Le Droit della stolico) alla chiesa di s. Agostino tutta no-
diocesi di Liegi,fiammingo, professore di bilmente apparata a lutto, ove fu esposto
Lo va nio ;
e della s. Scrittura nell'uni ver- sopra alto letto con 44 ceri in torno, e gli

silaromana, non che prefetto degli studi fu cantata la solenne messa di requie da

del collegio Urbano, di celebre fama per mg.r fr. Tommaso Cervoni di Montai
Ja sua dottrina. Ebbe la prepositura di s. cino dell'ordine di s. Agostino, arcivesco-
Stefano diMagonza, fu canonico della col- vo di Lucca, accompagnata dai cappel-
legiata di Paolo di Liegi, e di quella cat-
s. lani cantori della cappella pontificia , e
tedrale canonico penitenziere. Alla mor- servitodalla sagrestia pontificia,oltre l'as-

te d'Innocenzo XII, pel conclave di Cle- sistenza de' vescovi assistenti al soglio pon-
mente XI, trovandosi nei Belgio a cagio- tificio. Clemente XII, per quanto dissi nel
ne di salute, il s. collegio a'6 ottobre 1700 voi. XL, p. 7 3, nominò lo stesso Cervio-
decretò che lo supplisse il p. m. fr. Paolo ni al sagristato, ed a'2 r maggio Io trasfe-

Mariani romano agostiniano, vice sagri- rii al titolo vescovile di Porfirio. Ma es-
sta. Avendolo elettoin vicario generaleCle- sendo entralo conclave nel 1740, per
in
mentede'duchidi Baviera vescovo di Lie- malattia dovette uscirne, come ricordai
gi ^rinunziò il sagristato nel 1 7 1 2 .Clemen- nel voi. XV, 289, indi morì nel ponti-
p.
te XI gli surrogò a' 26 settembre il suo fìcatodell'elettóBenedetto XI Vnel 74 r 1

parente maestro fr. Agostino Nicola de- riportandone il funere il n.°38 1 6 del Dia-
gli Abbati Olivieri di Pesaro, già priore rio di Roma. Questo Papa lo fece succe-
di s. Agostino di Roma e facondo orato- dere dal maestro fi: Silvestro Meranige-
re, preconizzandolo a' 1 3 giugno 1 714 hi novese, che nominò vescovo di Porfirio,
vescovo di Targa inpartibus. Nel voi. IX, sotto del quale fr. Federico Amadei fu sot-
p. 162 descrivendo la cappella di mg.r sa- to-sagrista. Morì a'2 3 luglio 1764, e Cle-
crista, dissi che fu eretta da Clemente XI, mente XIII elesse sagrista e vescovo di
acciò, con più convenienza fossero custo- Porfirio il maestro fr. Nicolò Angelo Ma-

dite le reliquie che sono presso tal prela- ria Landinióì Firenze, che esercitò l'uffi-
to, ad istanza dell'Olivieri zelante del cul- zio anche ne'pontificati di ClementeXlV
to de'santi,come della custodia e dispen- e Pio VI, finche morì a'2 aprile r 782. 1

sa delle loro reliquie. A' 1 4 giugno 1 7 1


Si legge nel n.°746del Diario di Roma
volle visitare la cappella Giacomo III re di tale anno la descrizione del funerale.
cattolico d'Inghilterra, con gran divozio- Trasportato il cadavere privatamente in
ne che edificò tutti. Qui termina V Aggiun- carrozza alla chiesa di s. Agostino, tutta
ta alla Chronhi storia che brevemente , apparata a lutto, fu posto sopra alto let-
compirò. In seguito l'Olivieri passò al ti- to ricoperto da nobile coltre, vestito de-
tolo di Porfirio, e leggo nel n.°i6oo del gli abiti sacerdotali (dovrà dire vescovili)

Diario di Roma del 1727, che Benedet- con mitra in testa, ardendogli attorno 4o
to XIII Io fece canonico della basilica La- ceri e 4 torcie. Oltre il buon numero di
teranense, con particolare esempio, come- messe che furono celebrale, fu cantata la
che prela to regolare. Nel n.°2 107 del Dia- solenne da mg. r Contessini arcivescovo
rio di Roma deli 731 apprendo, chemg. r d'Atene, vescovo assistente al soglio ed e-
Olivieri dopo essere stato sagrista anche lemosiniere del Papa, alla quale assiste-
d' Innocenzo XIII e Clemente XII, mori rono gli altri vescovi assistenti al soglio,
d'anni 70 nel gennaio 1 73 1, ed il suo ca- e dopo la solita assoluzione il cadavere
davere di sera fu portato privatamente venne ivi sepolto. Siccome il Papa a'26
in carrozza (con quelle avvertenze che no- aprile partì per Vienna, in vece del sa-
tai nel voi. XXVIII, p. 46,47 e altrove, grista, che non eravi tempo a preconiz
per quelli che muoiono nel palazzo apo- zarlo e consagrarlo vescovo, portò seco il
6

SAG SAG 191


r
vicegercnte mg. Marcucci. Nel 1 782 Pio moggio i8231o preconizzò vescovo diPor-
VI creò sagrisla e vescovo di Porfirio il firio, e poco dopo pel decesso del Papa

p. m. fr. Francesco Saverio Cristiani di entrò nel conclave in cui fu eletto Leone
Monle Granaio, dotto e celebre predica- XII. Questi colla bolla, Super Universam }
tore, per cui il Papa Io fece supplire nel data iv kalendisnovembris 1824 decre-
1 794 predicatore apostolico infermo,
al tò. » I pontificii palazzi Va-
Lateranense,
nelle prediche quaresimali, come rimar- ticano e Quirinale avranno un territorio
cai nel voi. LV, p. 77. Fu questo sagri- distintoe libero da ogni giurisdizione par-
sta che dal "Valicano porlo nella cappel- rocchiale, soggetto immediatamente a nni
la del sagrista al Quirinale la testa di s. ed airomani Pontefici nostri successori.
Lorenzo, e la ridusse in miglior forma. La cura delle anime egli altri offici par-
Pio VII a'2 aprile 1800 trasferì dal tito- rocchiali gli eserciterà ne' medesimi pa-
lo vescovile ó'Ippona, già portato da s. lazzi il prelato prefetto della sagrestia pon-
r
A goslino, Giuseppe Bartolomeo
mg. fr. tificia. L'officio di vice-parroco poi lo e-
Meno e hio ,cheaxea fatto sagrista per mor- serciterà il sotto sagrista pi o-lempore e -
te del precedente, ed anco suo confesso- sislente,il quale liberamente lo eserciterà
re. Nel voi. LIU,p. 126 raccontai, che per suo diritto, quando per morte o per
Pio VII portò seco questo venerando pre- altra causa accada sia vacante l'offizio di
lato nel viaggio che intraprese per Pari- sagrista. Al medesimo sagrista attribuia-
gi nel 1804. Dipoi occupata Roma dai mo le facoltà in ciò necessarie colla pre-
francesi, e deportato nel 1809 Pio VII, sente bolla". Nel n.° 64 del Diario di Ro-
coi cardinali e tutta la prelatura, fu l'u- ma 829 1 si apprende, che passò al riposo
nico vescovo che restò in Roma, benché de'giusti agli 1 1 agosto (dopo essere stato
npn giurasse : forse le sue belle virtù e nell' altro conclave in cui fu eletto Pio
r
la santità della vita, e la generale vene- Vili) mg. Perugini vescovo di Porfirio,
razione che godeva, lo fecero tollerare in sagrista della Santità di N. S., direttore
Roma dagl'invasori, senza avere emesso spirituale del pio istituto di carità o O-
il bramato Giuramento (F.). Per-
tanto spizio di s. Maria degli Angeli (V.). Eg'i
ciò notai ne' voi. XLVI1I, p.58,XLIX, era nato in Gradoli diocesi di Montefìa-
p. 295, che il degno vescovo fece le or- scoue, a'5 dicembre 1759, era stato per
dinazioni e la consagrazione degli olii san- molti anni parroco in Roma nella chiesa
ti, tranne i pure indicali. Torna-
casi ivi di s. Agostino, indi sotto-sagrista pontifi-
to il Papa neh 8 i4,mg. r Menochio rias- cio. La dottrina sua nelle materie sagre,
sunse il duplice suo uffizio di sagrisla e la sua umiltà religiosa, le sue cortesi ma-
confessore, e ne godette la slima e l'af- niere, e le altre tante virtù che Io ador-
fettuosa benevolenza. Ora si è terminato navano, lo resero a tutti caro, ed hanno
il processo delle virtù di mg.r Menochio, fatto che la sua morte sia slata intesa

per procedere al conferimento del titolo da tutti con vivissimo dispiacere. Nel n.°
di venerabile^ ed all' introduzione della 65 del Diario di Roma 829 de' 4 ago* 1 1

causa perla canonizzazione. Nel n.°83 del sto, si riporta come Pio Vili nominò sa-
Diario di Roma 1 819 si legge : La Santità grista il R.mo p. Giovanni AugustoniòX
di Nostro SignorePioV II ha nominato suo Fermo,alloraprocuratorgeneraledelsuo
sotto-sagi isla il R.mo p. m. GiuseppePe- ordine, e consultoredellas. congregazione
rugini dell'ordine eremitano di s. Agosti- dell'indulgenze e s. reliquie, ed a'28 set-

no. Questo rispettabile religioso meritò tembre lo fece vescovo di Porfirio, inter-
di succedere nelsagristato alla morte del venendo poi alconclavei83o-3i per l'e-
degnissimo predecessore, per disposizione lezione diGregorioX VI, a cui fu carissimo,
dello slesso Pio VII, il quale inoltre a' 1 e più volte l'ebbe a confessore. Egli eia
1 92 SA G SAG
stalo professore di teologia nella patria le confraternite deY.uoehi e de' Palafre-
università e seminario, ed eloquente pre- nieri (F.). Ivi si legge : quodque omnes
dicatore; avea esercitato diverse prela- calices, patenae, libri, et alia ornamen-
ture nell'ordine, o fu teologodi Pio Vili ta, et indumenta ecclesiastica sacristiam
nel suo cardinalato. Essendo morto in Ro- ejus cardinalis continentia, eamdcm sa-
ma a'a3 marzo 1839, il n.° 2 5 del Dia- cristiam speclan. et pertinen. Sacristiae
rio di Roma ne annunziò la perdita con Rom. Po n tificis, et illius Sacri s tae ... gra-
onorevoli parole. Meglio celebrò l'illustre nose donamus, et concedimus ... condo-
prelato, l'eccellenza della dottrina, la ra- na ndo anche gli Spogli(F. )c\ie appartene-
ra modestia, la singolarprudenza, la mul- vano Camera Apostolica ...necnon
alla
tiforme carità, la gentile affabilità, V Elo- restilutioneomnium calicum patena- ,

gio funebre di mg. 1 Gio. Augustoni del-


'
rum, librorum, et aliorum ornamento rum
l'ordine di s. Agostino, vescovo di Por- ecclesiasticorum Sacristiae noslrae , et

firio 3 sagrisla di N. S.> assistente al soglio Sacristae nostro, et prò tempore existen-
pontificio, ec. recitato nella chiesa degli ti. Quantunque ne'luoghi citati diedi un
agostiniani di Fermo dal can. France- cenno intornoai sagri arredi de'cardina-
sco Michelesi, Fermo 839. Gregorio X VI 1 li, nondimeno le recenti disposizioni del

dichiarò sagrista e agli 8 luglio vescovo Papa che regna, sopra gli utensili sagri
di Porfirio l'attuale rispettabile mg.«"Gw- de'cardinali e vescovi dopo la loro morte,
seppe Maria Castellani romano, già prio- mi pongono nel dovere d'aggiungerealtre
re del convento e quindi parroco della interessanti notizie su tale argomento, di
chiesa di s. Agostino, il quale più volte molta importanza per le dichiarazioni che
avea sermoneggialo nella cappella ponti- troncano le questioni più volte insorte e
fìcia.Molte volte fu confessore del Papa, ne stabiliscono le norme. Perintelligenza
che. lo condusse seco nel 1841 nel viaggio delle medesime è d'uopo premettere, che
per diversi santuari delle Marche e del- in forza della costituzione di s. Pio V, Ro-
l'Umbria, e nel 1 843 nel viaggio per le mani Pontificis,òe3o agosto 1 ^67, le sa-
Provincie di Marittima e Campagna, fa- gre suppellettili de* vescovi sono dovute do-
cente funzione di segretario de'memoria- po la loro morte alle rispettive chiese cat-
li. Per morte di Gregorio XVI esercitò tedrali, e quelle de'cardinali per l'altra
il suo uffizio nel conclave del 1846. costituzione di Urbano Vili, Aequum est,
Quanto alla facoltà de' cardinali per de'24 luglio 642, conferma toria di altra
1

disporre de' loro sagri utensili alla loro diClementeVII,apparlengonodopola lo-


morte, cioè paramenti e arredi sagri, al- ro mortealla sagrestia della cappella pon-
trimenti se muoiono ab intestato, senza Peròai nuovi cardinali, quandoab-
tificia.

l'autorizzazione d'un breve pontificio, di- biano pagato per disposizione di Grego-
vengono proprietà della sagrestia ponti- rio XV la tassa per l'anello alla Congrc-
ficia, ne parlai nel voi. Vili, p. 98, e X, gazione di propagandafide (F.), con ap-
p. 17, ove citai le relative disposizioni dei posito breve che principia, Cumfel. ree.
Papi in proposito. Il Cancellieri, Notizie Urbanus FUI , è permesso di disporre
tuli a nello cardinalizio, p. 7 r, riporta il de' sagri arredi a favore alicujus eccle-
moto proprio di Paolo IV a favore degli siae seu cappellae, velloci ^o/r, derogan-
eredi del cardinal Girolamo Feralli, per dosi con ciò alia ricordata costituzione
l'esenzione dall'obbligo di pagare alla ca- Aequum est, del medesimo Urbano Vili.
mera 5oo scudi d'oro peri' Anello car- Ma nello stesso breve di deroga al la costi-
dinalizio (F.) di lasciare alla sagrestia
} tuzione Urbana, v'era la riserva del l'altra
pontificia le suppellettili sagre della sua costituzione Piana, nel caso che il cardinale
cappella, e di pagare le solite regalie al- cui il breve era di retto fosse stato vescovodi
,,

SAG SAG i
93
residenza,e perciò in tal caso sembrava co- che quanto ai sagri utensili i cardinali
me clusorio l'accordato indulto, tanto più vescovi sono obbligati a quanto si dispone
che da alcuni si metteva in dubbiose nel- nella bolla di s. Pio V, eccettuati però i

la memorata costituzione di s. Pio V fos- cardinali vescovi suburbicari, e que car-


sero compresi i vescovi cardinali, non es- dinali che godono di qualche abbazia nul-

sendo essi ivi espressamente nominati lius, e dimorano nella curia romana. E-

onde sovente nascevano delle contesta- saminando la costituzione Aequum est, di


zioni e questioni tra' capitoli delle chie- Urbano Vili, si vede chiaramente per-
se cattedrali, ed i luoghi pii in favore dei chè siéno stali eccettuati i cardinali ve-
quali i cardinali vescovi avevano dispo- scovi suburbicari, ed abbati ««/////^dimo-

sto dei sagri arredi in forza dell' accen- ranti in curia. Imperciocché, quanto ai
nato indulto. Si accresceva poi la diffi- cardinali vescovi suburbicari, t medesimi
coltà dal considerare che nell'altro bre- sono compresi nella delta costituzione Ur-
ve, De benigni tate Sedis apostolicae ( il bana colle parole S. R. E. Episcopi Car-
quale si spedisce ai novelli cardinali con- dinalesca ognuno sa che nella gerarchia
temporaneamente a quello detto di sopra cardinalizia per vescovi s'intendono i soli

per disporre de'sacri arredi, ed ha per og- vescovi suburbicari. Quindi è, che se le
getto di autorizzarli a testare di tutti gli loro sagre suppellettili sono dovutedopo
altri loro beni), derogava espressamen-
si lamorte alla cappella pontificia, le me-
te alla bolla citata di s. Pio V, Romani desime non appartengono alle rispettive
Pontificis Altre questioni nascevano pure chiese cattedrali, e per conseguenza labol-
dopo la morte de'semplici vescovi, quan- la di s. Pio V non può riguardare sud- i

do i medesimi o contemporaneamente o detti porporati. Rapporto ai cardinali ab-

successivamente avessero presieduto a più. bati nullius dimoranti in Roma è da os-


chiese.Per tutte queste ed altre ragioni servarsi, che la stessa costituzione Urbana
sirendeva necessaria una nuova disposi- ha per oggetto di provvedere la sagrestia

zione della s. Sede, colla quale si togliesse pontifìcia di sagri arredi con quelli di cui
l'occasione alle molte questioni che natu- i cardinali si servono in vita nell'assislei e

ralmente insorgevano dopo la morte dei alle funzioni papali. E siccome i cardina-
cardinali, i quali fossero vescovi residen- li abbati nullius dimoranti in Roma en-
ed anche de'semplici vescovi, intor-
ziali, trano nel numero di que' porporati che
no alle sagre suppellettili che essi lascia- frequentano le cappelle pontificie, cosi es-
vano. Il Papa Gregorio XVI, ad istanza sisono compresi nella bolla di Urbano
del cardinal Ostini,vista l'importanza del- Vili, ed esclusi da quella dis. Pio V. Inol-
l'affare, ne commise l'esame alla congre- tre sembra esservi un'altra ragione vali-
gazione de' vescovi e regolari, ma essendo dissima per cui tanto i cardinali suburbi-
quindi prevenuto dalla morte, le risolu- cari, quanto cardinali abbati nullius che
i

zioni della stessa congregazione de' 9 a- dimorano in curia fino dal tempo in cui
gostoi844> basate sul dottissimo ed eru- fu emanata la citata bolla di s.Pio V,non
ditissimo voto del consultore della me- vi fossero compresi. La ragione si è, che

desima (che ho potuto ammirare e profit- prima di s. Pio V, cardinali, prelati ed


i

tarne nella lettura che ho fatto della po- altri del clero di Roma erano stati per

nenza) mg.r Luigi Ferrari sotto-segreta- privilegio da Sisto IV colla bolla Etsi u-
rio degli affari ecclesiastici straordinari niversalis, del i.° gennaio i474> liberati

vennero approvate dalPapa PioIX e pub- almeno in parte dalla legge dello spoglio,
blicate col breve stampato, Quum illuda privilegio che poi venne ampliato da Giu-
deli. giugno 1847, di cui la sostanza è lio III cojla costituzione Cupientcs ut al-
la seguente. In 1 .°luogo dichiara il Papa, ma Urbs nostra. Ora s. Pio V colla co-
VOL. LX. i3
-

ig4 SAG SAG


s ti l azione Romani non clero*
Pontificis) mendam Te veliementer hor-
obtinueris,
ga a questi privilegi, ne impone una nuo- tamur, proutjam Benedictus XlVprae-
va legge riguardo allo spoglio, ma sol- dece s sor noster in sua constitutione in-
tanto rapporto ai sagri utensili ne cam- cipiente: Inter arduas, Cardinalis hor-
bia la destinazione in modo che quegli tabatur, ut in praedictis rebus disponen-
stessi oggetti che per lo innanzi erano do- dis eas Ecclesias prae oc idi s
habeas cae-
vuti alla camera apostolica a titolo di spo- terisque praeferas ". Affinchè poi non na-
glio, nell'avvenire appartenessero in vece scessero questioni riguardo a que'cardi-
alle chiese cui mentre vissero
i vescovi nali,i quali prima della pubblicazione del-
aveano presieduto, ordinando che gli og- le lettere apostoliche Quum illudi ave-
getti indicati nella sua bolla ne sub ap- vano ottenuto gli enunciati brevi, il Pa-
pellatione spoliorum veniant. Ma non es- pa si degnò di estendere a ciascuno dei
sendo in quel tempo cardinali suburbi- i medesimi le disposizioni contenute nel suo
cari, egli altri sebbene abbati nullius di- breve apostolico. Da queste dichiarazio-
moranti inRoma, soggetti alla legge del- ni e disposizioni ne segue, che morendo
lo spoglio, come lo erano quelli extra cu- un cardinale vescovo residenziale ab in-
riam in forzadelladichiarazionedi Paolo testato, oppure che avesse disposto con
IH degli 1 1 gennaio \5^i y è ben chiaro atto, nullo per esempio, a favore di qual-
chei medesimi non potevano essere com- che persona particolare, non di luogo pio,
presi nella bolla Piana se non fossero sta- de'sagri arredi, in questi casi i medesimi
ti espressa mente nominati. Dunque il le- di pieno diritto appartengono alla rispet-
gnante Pio IX nel dichiarare i cardinali tiva chiesa cattedrale e non alia sagrestia
vescovi di residenza obbligati alla ripe- della cappella pontificia. Siccome poi sp< s-

tuta bolla di s. Pio V, ha con tutta ra- so nascevano questioni quali in ispecie fos-
gione eccettuati i cardinali suburbicari, sero gli utensili dovuti dai vescovi dopo
ed abbati nullius dimoranti in Roma. A la loro morte alle rispettive chiese catte-
nalogamente al principio che i cardinali drali, in forza della citata costituzione di
in genere, quando sono vescovi di residen- s. Pio V, e quali quelli appartenenti al-
za, sono compresi nella bolla di s. Pio V, la sagrestia papale, in virtù della'bolla di
il medesimo Papa nel suo breve Quum Urbano Vili, così il Papa Pio IX ha spe-
illudi volendo nondimeno far cosa grata a cificatamente determinato nel suo breve
detti porporati, ha ordinato che da ora gli enunciati utensili. Quantoa quelli spet-
innanzi ne'due brevi da spedirsi a'cardi- tanti alle chiese cattedrali, sono: » Mi-
nali novelli per disporre de'sagri utensi- tras scilicet, Planetas, Pluvialia, Timi-
le testare de'loro beni, come ho detto di ccllas, Dalmaticas, Sandalìa, Chirothe-
sopra, si osservassero le seguenti prescri- cas y Albas cum cingulis, Lineo s amictus,
zioni :i.° Che in quello che comincia, De ethis similiaj iteni Mis salia3 Gradualia,
benigni tale Sedis apostolicae, rimanesse- Libros cantus firmi et musicae, Librospon-
ro le clausole derogatorie alla costituzio- tificales, alterum cui titulus Canon Mis-
ne, Romani Pontificis di s. Pio V. 2.° saej item Calices, Palenas, Pixides, O-
Che nell'altro breve, Cumfel. ree. Vrba- stcnsoria, Thuribula, Vas aquae bene-
nus Vili, si togliesse la riserva della sud- dictaecum aspersorio, Pelvim cum Ur-
detta costituzione Piana, ed in vece si di- eco, Vasa sacrorum oleorum, et Vrceo-
cesse: « Quod sì Ecclesiis Abbalialibus3 las una cum pelvibus , et tintinnabulo 3

Cathedralibus, Metropolitani s y Patri ar- Palmatorias Icones pacis, Cruces ar-


,

chalibus praefueris , seu quas alias ex chiepiscopales, Candelabra cum Cruce


concessione et dispensatione Apostolica prò allaris usu 3 Baculum Pastoralem,
in titulum Administrationem seu Coni- Faldistorium, aliasqueres sacra sivepa-
SAG SAG i
93
ramenta , sìve ornamenta , sive vasa , si la sagrestia pontifìcia a titolo di spoglio,
quae sunt etiam ex eorum natura usui come lo sono quelli de' vescovi rapporto
profano congrua j dummodo non perac- alle chiese cattedrali, ma piuttosto quasi
cidensj sedpermanenter divino cultui sa- di contributo imposto a fa-
ai cardinali

crisquefunctionibusfuerin t destinata sex -


vore della sagrestia medesima, come ri-
ceplis annulis, etcrucibus pectoralibus e- levasi dalla costituzione Urbana. Giulio

tiam cum sacris reliquiis, et iis omnibus III nella bolla Cum sicut, parlando an-

utensilibus cujusvis generis, quae legi ti- che de'sagri arredi de'cardinali, dice che
nte probentur abEpiscopis defunclis com- da tempo immemorabile sono dovuti al-
parata fuisse bonis ad Ecclesìam non la cappella del Papa, per somministrar-

pertinent ibust neque constetEcclesiaefuis- li anche ai vescovi poveri, che venuti in

se donata. Volumus propterea teneri t ac Roma intervengono alle funzioni delPon-


debere Episcopos conficere informa au- tefice. In fine è da notarsi, che il breve

ihentica inventarium sacro rum utensi- Quum ///mg? eccettua gli anelli e le croci
lium,in quo prò rei ventate exprimant pettorali anche colle sagre reliquie, co-
quando acquisita fuerint, et speciali no- sicché questi oggetti non fanno parte di
ta describant, quae ex Ecclesiae rediti- quelli dovuti sia alla chiesa cattedrale, sia
bus ac proventibus sibi compararunt, ne alla sagrestia pontifìcia, perchè si usano
alias pr aesumi debeat ea omnia rediti- tanto nelle sagre funzioni, che nelle azio-
bus Ecclesiae comparata fuisse ". Laon- ni indifferenti. Finalmente il più volte
de breve Quum illud specificò ezian-
il mentovato breve stabilì le regole da os-
dio quanto riguarda gli utensili de* vesco- servarsi ne' diversi casi, che facilmente
vi, sui quali la cattedrale vi abbia dirit- ponno accadere, quando un vescovo, per
to, cioè se acquistati coi beni delia chie- esempio, presiede a dueo più chiese uni-
sa stessa o alla medesima donati. Non co- te, oppure oltre la propria, una ne riten-

si però dispone riguardo agli utensili dei ga in perpetua amministrazione, in mo-


cardinali dovuti alla sagrestia pontifìcia. do però che ciascuna conservi il suo ca-
n Quod vero pertinet ad utensilia sacra pitolo con chiesa cattedrale. Similmente
S. È. E. Cardinalium adSacrarium Sa- quando un vescovo da una chiesa è stato
celli summi Pontìficis spectantia, nullam trasferitoad altra, per cui successi vamen-
haberi volumus rationem qualilatis et na- te abbia presieduto a due chiese diver-
tura redituum, quibus comparatafuerint, se. In questi casi spesso nascevano que-

et praeter ea quae in constitutione Urba- stioni intorno alla divisione de'sagri ar-
ni V III incipiente : Aequumest, in spe- redi in seguito delle disposizioni di s. Pio
cie enumerata sunt, alia verbis generali- V. Ora anche a tali casi si è provveduto,
bus tantum expressa intelligi volumus, ordinandosi nel breve, chei sagri utensili
Sandalia, Chirothecas, Lineos amictus, lasciati da un vescovo che nello stesso tem-

Albas cum cingulisj item Pixides, Osten- po presiedeva a più chiese,sia perchè unite,
soria, Vas aquaebenedictae cum asper- sia perchè date iti perpetua amministrazio-
sorio , Vasa sacrorum oleorum, et Ur- ne,si dividanoa porzioni eguali fra le ridet-
ceoloscum pelvibus, actintinnabulo, tan* te chiese,purchè però reditus non sint divi-
demBaculumPaslor aleni Faldistorium, , sì, sedunam epìscopalem mensam perpe-
Palmalorias, Icones pacis, Thuribulum, tuo constituant: qualora poi le renditefos-
et his similia, exceptis Annulis, et Cru- sero separate, allora divisionem fieri vo-
cibus pectoralibus, etiam cum sacris re- lumus singulis Ecclesiis Caihedralibus
iJ
liquiis . ha ragione di tale disposizione proporlionaliter ratione. Quanto poi al
è manifesta, se si rifletta, che dette sup- caso della traslazione da una chiesa al-
pellettili od utensili non sono dovuti al- l'altra è disposto, che se si dimostra che il
,

196 SAG SAG


vescovo abbia acquistato i sagri arredi bri,ed alcuni capi (Prefetti, Presidenti,
colle rendile ili una sola di dette chiese, Segretari come del s. Ofjizio, Vedi, e di
allora nulli divisioni locuserit, sedeadem stato) di varie sagre congregazioni roma-
sacra utensilia ad Ecclesiam cathedra- ne, in cui si trattano altari gravissimi di
lem tantum spectabunl illius dioecesis, ex materie dommatiche e disciplinari, eco-
cujus episcopalis mensae proventibusfue- nomiche e politiche... Essendo altri car-
rint acquisita. I sagri utensili, paramen- dinali vescovi delle chiese suburbicarie
ti, arredi e vasi devoluti alla sagrestia pon- e altri vescovi di varie altre assai lungi
tificia, li riceve e custodisce nella mede- dalla capitale, i quali con molto onore e
sima il prelato sagrista. fatica esercitano il pastorale impiego; ne
SAGROCOLLEGIODE'CARDINA- segue che quelli i quali rimangono nella
LI, Senatus Augustus Patrum Purpurei- dom inan te per le congregazioni ,sono sera -
torum 3 Collegium Patrum Cardinalium, pre immersi in un vasto mare di occupa-
Sacrimi Collegium Cardinalium. Il più zioni gravissime a prò della Chiesa e del-
augusto e rispettabile collegio della Gè- la repubblica. Questa congregazione di
ìYtrchia ecclesiastica (^.), e senato apo- 70 che forse di raro compie il
soggetti,
stolico della Santa Sede (F.) e del sommo suo numero, ha il sublime onore di mol-
Pontefice^.) che elegge nel suo veneran - ti uomini insigni per santità canonizzata,

do ceto,pcr cui gli è propria la distinta qua- molti ancora di più celebri per la lette-

lifica di Sagro, per l'autorità e preminen- ratura, e per gli alti affari non solo del-
za che gode, e per la subii me e alta dignità lo stato ecclesiastico, ma ancora di tanti
di cui sono ornati gli eccelsi suoi mem- altri regni e proviheie, e la nostra presen-
bri cardinali, formanti i tre cospicui or- te età (1794) si può ben gloriare del sa-
dini di Vescovi suburbicari , di Preti, e cro collegio de'cardiuali, assai risplenden-
di Diaconi (Z7.). 11 p. ab. Biagi nelle ag- ti per singoiar probità di costumi ,
per
giunte ^Dizionario enciclopedico di Ber- l'ingegno e per la dottrina, come ancora
gier, all'articolo Cardinali (Collegio dei), per la profonda e retta penetrazione nei
ecco come li definì. « Ecclesiastici di pri- più difficili e rilevanti affari. Il solo a-
maria dignità, elettori del romano Pon- spetto del sacro collegio serve di ottima
tefice, e i suoi più prossimi consiglieri e confutazione all'infame libercolo Pistoie-
coadiutori nel governo della Chiesa uni- se, sovrabbondantemente confutato dal
versale e dello stato ecclesiastico, formano eh. p. Tamagna, il libercolo cioè : Cosa
il collegio più rispettabile di tutti perpro- è un Cardinale ? ... I tenebrosi autori
bità di costumi, per scienza e dottrina, e di libercolacci , nemici del vero e della
pel maneggio degli affari interessanti al- virtù, tendono per se stessi al proprio di •

la Chiesa, ed alla repubblica Fu ai sprezzo, mentre inutilmente tentano di


cardinali assegnalo come proprio il di- denigrare la fama e l'onore di persone
ritto di eleggere nuovo Pontefice, suc-
il e dignità, che spargono ovunque la chia-
cessore al defunto nella cattedra roma- rissima luce del loro merito impareggia-
na, maestra di tutte le altre, dalla stessa bile; come lo sono quelle le quali com-
Chiesa universale nel concilio Lateranen- pongono il sagro collegio de' cardinali
se III, nel Lionese II, e nel Viennese, per della s. romana chiesa ". La storia del
1

togliere di mezzo gì' inconvenienti, che sagro collegio essendo quella de Papi e
1

dal voto di tutto il clero, e dall'assen- de Cardinali , alle loro individuali bio-
so di tutto il popolo per la creazione del grafie è compresa. Il cardinal de Luca :

nuovo romano Pontefice veni vano di fre- // Cardinale della s. romana Chiesa pra-
quente per vari motivi nati a poco a po- tico, nel cap.i tratta: Introduzione sopra
co in codestiatti. Sono cardinali meni i il sagio collegio de' cardinali ; e delle dif-
SAG SAG 197
ferenze,ovvero parità tra esso e l'antico dinal de Luca, che s. Pietro insieme co-
senato romano; come anche' tra l'antica gli altri Apostoli e Discepoli, li deputò
romana repubblica profana, e la moderna al governo della città come pastori parti-
ecclesiastica e spirituale. E se questo colle- colari, ma dipenden-
subordinati e a lui
gio si dica il capitolo della chiesa univer- ti , governo di
ritenendo per se stesso il

sale, e come. All'articolo Cardinali di s. Roma come capita le del romano impero.
Romana Chiesa, trattai di tuttociò che H Inoltre nel citato paragrafo dissi: Che i
riguarda, ne'seguenti §§. Nome e origine cardinali preti si accrebbero sino a 5o ;
de'cardinali. Del sagro collegio. Della su- il numero de'cardinali diaconi si aumen-
blime dignità. Numero, residenza, qua- tò a 1 4, ed a 1 anche a 24 vi furono
6, e :

lità ed età. Creazione de' cardinali se- , ancona de' cardinali Suddiaconi {V\ H
grete o de'riservati in petto; ceremonie più anziano di dignità de'cardinali pre-
antiche e attuali; comprese quelle della ti e de' cardinali diaconi si disse Priore
berretta, del cappello, dell'anello, e del- (^.),anzi quello de'preti Arciprete^.),
l'assegnazione del titolo o diaconia, pre- quello de' diaconi Arcidiacono (J7 .), di
via la chiusura e Y apertura della bocca. che riparlai a Preti ed a Priore. Certa-
Prerogative, preminenze eprivilegi. Cari» mente nel secolo Vili incominciò l'ordi-
che, qualifiche, e cardinali palatini. Tito- ne de'cardinali vescovi suburbicari in n.°
li Precedenze, insegne, distin-
onorifici. di 7, poi ridotto a 6, e già esisteva nel 769,
zioni e vesti. Deposti e esclusi dalla pon- il 1

de'quali chiamò Decano del s. Col-
si

tificia elezione. Cardinali celebri. Esequie. legio ( F.), Princeps Sacri Senatus, De-
Meglio poi ad ogni speciale e parziale ar- canus Patrum Cardinalium, che rappre-
ticolo, di tutto ampiamente ragionai. Nel sentando il sagro collegio stesso , perciò
detto articolo: § lì, Del sagro Collegio, gode singolari prerogati ve,ed esercita par-
parlai dell' origine de' cardinali, chi fu- ticolari ingerenze. Che istituiti i cardinali
r
rono primi, appartenenti ai Titoli (I .)
i vescovi, preti e diaconi ebbero un , essi

e alle Diaconie (J7.), donde venne la di- rapporto vicendevole e formarono un ce-
stinzione e l'ordine de'cardinali preti edei to e un collegio traccie di tale unione :

cardinali diaconi. Che i primi cardinali si rilevano incominciando dal 795. Nel
§
creati nell'anno 80 da Papa s.Cleto,o nel IV, Numero de' Cardinali, tenni propo-
1 12 da Papa s. E va risto, furono 25 e for- sito del vario numero de'cardinali secon-
se 35 preti più o meno, e nel 238 per Pa- do i che 20 formaro-
diversi tempi, cioè
pa s. Fabiano 7 diaconi regionari così det- no il sagrocollegio nel 33 che Urbano 1 1 ,

ti dalle Regioni o Rioni di Roma (J^)- VI, Pio II e Sisto IV lo ampliarono, e fu-
Qui noterò che il p. Boriamo, Gerarchia rono imitati da Alessandro VI, e Leone
ecclesiastica cap. 100 : Del Collegio dei X, sotto del quale cardinali giunsero a i

Cardinali, riferisce le opinioni che i car- 65 Paolo III ne creò 7


: però Paolo IV 1 ,

dinali o primari sagri ministri della chie- ne stabilì il n.° a 4°> '"di il successore
sa romana, sieno stati istituiti da Cristo Pio IV ne creò 46, finché Sisto decretò V
oda s. Pietro per la causa della sua chie- colla bolla Postquam, de' 3 dicembre
sa di Roma, che s. Cleto e altri succes- i585, che di 70 cardinali si componesse il
sori aumentarono per l' incremento del sagro collegio, diviso in 6 vescovi subur-
cristianesimo; che se in principio non fu bicari, 5o preti ei4diaconi, numero che
loro attribuito il nome di Cardinale, e- nou fu mai sorpassato dai successori, seb-
rano però costituiti in dignità equivalen- bene non sieno tenuti a tale limite, come
te come assistenti al sommo Pontefice, a- ritiene il p. Tamagna. Alcuni opinarono
lutandolo nella cura del gregge a lui com- che il sagro collegio dovesse comporsi di
messo. Aggiunge il p. Bonanni, col car- 24 cardinali, per rappresentare i 24 se-
i
98 SAG SAG
ri lori dell'Apocalisse. Sisto V stabili il n. essi erano quasi di continuo uniti i ve-
di 70, secondo quello de'seniori, anziani scovi suburbicari e qualche altro vescovo
o savi che assistevano Mosè, e da lui e- che veniva chiamato a consulto, per cui
letti pel governo del popolo d'Israele^.) tale consesso era un concilio permanente
per comandamento di Dio. Si ha dal li- del Papa. Che già nel IX secolo l'eletto
bro de' Numeri, cap. 1
1 , v. 1 6, che Dio dis- Papa faceva una protesta dopo l'elezio-
se a Mosè: Congrega mihi septuaginta vi- ne: di mantenere le cose spirituali e tem-
ros de senibus Israel, quos tu nostii quod porali, e difar tutto col consìglio /Morui/i
senes populi siiti, ac magistri, et duces meorum S. R. E. Cardìnalium, ciò che
eos ad ostium tabe maculi foederis3 fa- si fa anco al presente e con giuramento,
ciesque ibi stare tecum, ut descendam, et il quale prestano pure i singoli cardinali,
loquar Ubi, et auferam de spirila tuo, tra- e di tutto parlai a Professione di fede.
damque eis, ut sustenlent tecum onus po- Che Leone IV sta-
nello stesso secolo s.

puli, et non tu solus graveris. Dice No- tuìche tutti idue volte la set-
cardinali
a
vaes, Dissert. i. n.° 3 2, a questo esempio timana si portassero al Palazzo Aposto-

stabili Sisto V il numero de'cardinali di lico (F.) pel Concistoro (F.), e Tomas-

70, i quali dovessero assistere il Papa nel sini chiama Collegium questo consesso di
governo della Chiesa universale, non al- cardinali. Inoltre in detto secolo Giovanni
trimenti che 70 anziani d' Israele assi-
i Vili prescrisse che due volte al mese si a-
stevano nel governo della Sinagoga. Per dunasseroper trattare diversi affari, adu-
questo numero ancora di 70 da Sisto V nanze che somigliarono alle posteriori e
statuito, trovano alcuni una nuova ragio- odierne Congregazioni Cardinalìzie (F.).
ne di convenienza, poiché le lingue delle Nel secolo X Arnulfo vescovo di Lisieux
uazioni sono principalmente 70, e ai car- chiamò il corpo de' cardinali Collegium
dinali appartiene, come consiglieri e as- Sanclorum, laonde a poco a poco il vo-
sistenti del Papa, il giudicar le cause di cabolo Sagro Collegio venne sostituito
tutte le genti e nazioni. Dovendolo dun- al Presbiterio della chiesa romana. Sono
que assistere co' consigli, tanto più con- moltissimi gli articoli che ho scritto e pub-
veniva che eleggessero essi soli il roma- blicato in questo mio Dizionario, riguar-
no Pontefice. Inoltre Sisto V decretò, danti il sagro collegio , tuttavia ora ri-
che tra' 70 cardinali sieno inclusi alme- corderò quello Ozione (f .), ossia il
dell'
no 4 maestri in teologia degli ordini re- passaggio de'cardinali da un ordine all'al-
golari mendicanti, e non meno di 4- Nel tro, da quello de'diaconi all'ordine pre-
medesimo paragrafo dissi quanti cardi- sbiterale, e da questo all'altro de' vesco-
nali crearono diversi Papi, e meglio a vi suburbicari , ovvero da una diaconia
Ordinazioni de' Pontefici, ed a Promo- all' altra, da un titolo all'altro, e da un

zioni pontificie, con erudizioni relative, vescovato suburbicario all' altro. Parlai
e riportai alcuni esempi che lo scarso nu- pure delle prerogative del salto, pei car-
mero prolungò (Z7il Conclave .). Dichia- quanto all'anzianità, già iu
dinali diaconi,
rai poi a Presbitero o Presbiterio § 3.°, uso per l'ordine de' vescovi, ed in vigore
che con questo vocabolo si chiamò anco- per quello de'preti. Come Clemente XII
ra l'antico senato del Papa ora sagro col- regolò le ozioni de' cardinali suburbica-
legio, e del vescovo ossia l'odierno capi- ri, rendendole meno fiequeuti.Nel Bull.
tolo, perchè ne'primi secoli i cardinali di Rom. cont. t. 2, p. 352 si legge 1' Allo-
s. romana chiesa, preti e diaconi, forma- quutio habila in consistono secreto dici
vano il presbiterio romano o sia il con- 26 maiiij63, qua Pontifex Cardinali-
siglio del Pontefice romano, il quale lo bus significai, ecclesias Ostienscm, elVt-
consultava in tutte l'occorrenze. Che ad litrensem, una cum Dccanatu Sacri Col-
SAG SAG 199
Irgiì, quae munta antiquiori ex Cardino. Elezione de'sommi Pontefici, nel descri-
libus ordinis episcoporum conferuntur, verne tutti riti antichi, ed diversi mo-
i i

anlìquiore ob aetatem, vel infirmarli va- di, la celebrai l'atto il più augusto eso-
letudinem ad ea munia explenda impe- lenne che si faccia nel mondo dal sagro
dito, Decano conferri. All'arti-
posse sub collegio , dopo che ai cardinali vescovi,
coIoCardinali ho avvertito, che tal nome preti e diaconi, fu decretato solamente
leggesi anticamente attribuito a molti di appartenere, prima da Nicolò II, e dal
que' Sacerdoti (V.)e altri chierici, i quali grembo del sagro collegio, l'elezione del
erano addetti a qualche chiesa, a cui ti- Papa, col consenso del clero e l'acclama-
tolo erano ordinati, laonde Ravenna^.) zione del popolo, in che ebbe tanta par-
ebbe i canonici della metropolitana chia- te il gran Ildebrando pois. Gregorio VII

mati cardinali e colle rispetti ve chiese per (V.)> indi da Alessandro III del tutto fu
titolo. Questo nome fu in uso e proprio abolito l'intervento del clero e del popo-
anche nelle chiese greche, come notai ad lo romano, ed intieramente devoluta al
Esocataceli; parlando delle latine, ripor- sagro collegio, dovendosi riconoscere per
tai di molte le notizie de'cardinali preti, legittimo Papa quello nel quale concor-
diaconi e altri ecclesiastici ,
poi denomi- ressero i suffragi delle due parti de'car-
nati Canonici (V.), venendo loro proibi- dinali elettori, con legge ferma ed inva-
to usare il nome antico, onde la qualifica riabile, per rimuovere del tutto le occa-
di Cardinale restò esclusivamente, oltre sioni de'funesti scismi. Quanto però al-
la dignità, ai soli vescovi suburbicari, pre- l'antico ristretto numero de'sagri elettori
li e diaconi di s. romana chiesa, e forman- cardinali, tuttavia abbiamo, che Pasqua*
ti il gran senato del sagro collegio. le II dal 099 al 1 1 8 creò 8 cardina- 1 1 1

In tempo di s. Gregorio III del 731 i li, come notai nella sua biografìa con Car-

cardinali regionari essendo cresciuti dal della però riferisce il p. Tamagna, che
:

n.° di 7 a 14» quel Papa ne aggiunse 4 Pasquale II in varie promozioni creò fra
col nome di Palatini (?'•), per assistere tutti 90 cardinali, citando Platina e l'Ol-
sempre il Papa mentre celebrava. Stefa- doino; aggiunge che sotto Innocenzo II

no III detto IV nel concilio di Laterano deli i3o, e Celestino II del 1 143, i car-
del 769 ordinò che niuno fosse promos- dinali non furono più che4o. Quanta au-
so al Pontificato (V.), se prima non età torità e zelo energico già avesse il sagro
creato cardinale di s. romana chiesa , e collegio in quell'epoca, lo si apprende dal-
dell' ordine soltanto de' preti e diaconi : l'annalista Rinaldi, che all'annoi i48,n.°
nondimeno il sagro collegio non osservò 1 4j riporta il grave ragionamento fatto
sempre questo decreto, ed elesse più vol- dai cardinali ad Eugenio III, per l'affare
te per Papa personaggi che non erano di Gilberto di Poitìers trattato nel con-
insigniti della dignità cardinalizia , e ne cilio di Reims, in cuis. Bernardo fece una
die l'ultimo esempio con Urbano VI nel professione di fede o nuovo simbolo. » Eb-
1378. Qui noterò che ne riportai il no- be il sacro senato de'cardinali tanto per
vero a Porj?oba, insieme salle deposizio- male questo fatto della chiesa gallicana,
ni dal cardinalato, edalle virtuose rinun- che iti tutti insieme con gran sdegno dal
zie di esso. Si afferma nell'ateneo Ligu- Pontefice gli dissero ad una voce: Tu dei
stico,^. 1da Pan \\n\o,Annot. ad Pia-
8 1 ,e sapere, che da noi, ne'quali, come in car-
tinam, p. 12, riportandolo Novaes nella
1 dine si volge il polo della Chiesa univer-
Storia de' Pontefici, che il cardinal For» sale, sei stato promosso al governo di es-

moso (V.) vescovo di Porto, nell'891 fu sa, e che di persona privata ch'eri (sem-
il i.° vescovo cardinale di determinata plice abbate cisterciense e già discepolo
chiesa che salisse al papato. All'articolo di s. Bernardo), t'abbiamo fatto Padre u-
,

200 S A G SAG
ni versale, e che devi esser più nostro, che s'acchetarono. Cosi l'autore, Ottone Fi i-

tuo, ne dei antiporrc le private emoder- singenSe, il quale li chiama membri som-
ne amicizie alle antiche e comuni , ma mi della Chiesa, rispetto al sommo Pon-
provvedere all'utile di tutti. Ma che ha tefice capo di essa. Fu poi il simbolo scrit-
fatto il tuo abbate (s. Bernardo), e con lui to da s. Bernardo, confermato dalla chie-
la chiesa di Francia? Con che fronte, con sa romana di comune consentimento di
che ordine ha egli alzata la cervice con- tutti ". Nel secolo seguente il sagro col-
tra il Primato (tr) e contro l'altezza del-
i legio si ridusse a 35, poi a 3o, inseguito
la chiesa romana? Imperocché questa so- a 25, poco dopo a 20. Clemente IV del
la è quella che claudit, et nemo aperii j 1265 creò un solo cardinale, ed in tutto
aptrit,etnemo claudil. Ella sola,ha vendo il suo pontificato, come altri predecesso-
podestà di discutere le cose cheapparten- ri e successori ( come rimarco nelle bio-
gono alla fede cattolica, non può, quan- grafie de'Papi, ed in quelle de'cardinali
tunque assente ricevere da chi che sia
, chi in Concisto ro disse francamente il suo
pregiudizio in questo singolare honore. sentimento), non operò mai cosa grave
E questi galli, per niente havendoetian- senza prima consultare il sagro collegio.
dio la presenza nostra, si sono congregali Il successore Gregorio X nel 127 r fu e-
sopra i capitoli, che assedendo noi siso' lettoda 6cardinali,ne'quali. si erano com-
no dibattutane si sono vergognati di scri- promessi 9 altri, che insieme compone-
i

vere senza nostra saputa la loro fede, co- vano il sagro collegio, e benché non ne
me ponendo l'ultima mano alla sentenza facesse parte, per terminare la più lunga
difinitiva. Per verità se in levante, come tra le sedi vacanti. A togliere siffatti per-
in Alessandria o in Antiochia, si trattasse niciosi indugi, il Papa decretò le celebri
simil negotio nel cospetto di tutti i pa- leggi del Conclave (^.), ed ebbero ori-
triarchi non si potrebbe decidere sicu-
, gine il custode di esso o Maresciallo dis.
iamente veruna cosa senza l'autorità no- romana chiesa (^.), ed i Conclavisti (V.).
stra;anzi secondo gl'instituti o esempi dei Alla morte di Giovanni XXI il sagrocol-
padri si riserberebbe ad essere termina- Iegio si formava di 8 cardinali (anzi 7 di-
ta con 1' esaminatione romana. Dunque ce l'autore della Cronaca Parmense, che
come presumono costoro d' usurpare in scriveva verso la fine di questo secolo ,

presenza nostra quello, che non è lecito presso Muratori , Rer. Ital. script, t.
9
né anche a 'più rimoti, e maggiori di noi? p. 798), che per le loro discordie, dopo
Vogliamo adunque che tu prestamente 6 mesi e circa 9 giorni di sede vacante, ai
ti levi contro tanta temerità , e che non 2 5 novembre 1277 elessero Nicolò III.
indugi di punire la contumacia loro. Or Nel 1294 s. Celestino V fu eletto da 12
volendo Eugenio III soddisfarei cardina- cardinali che componevano il sagro col-
li, li mitigò con piacevoli parole, e man- legio, e poi fece la solenne Rinunzia del
dando pers. Bernardo, lo dimandò come Pontificato {V\ Leggo nel Piazza, Ge-
la cosa ita fosse. A cui I' huomo di Dio rarchia cardinalizia, p. 2. » Che dopo
riverentemente rispose, che ne egli, ne i l'elezione, del collegio apostolico, cioè dei
vescovi aveano di fin ito cosa alcuna sopra XII Apostoli, fatta da Gesù Cristo, a'qua-
i predetti capitoli, ma solamente, imper- li secondo la più probabile opinione so-
ciocché il vescovo di Poitiers gli havea no immediatamente con successiva né ,

detto, che scrivesse la fede,


non volendo mai interrotta serie, da'primi secoli della
farloda perse, havea con l'autorità e te- Chiesa,succeduti li cardinali, quantunque
stimonianza loro semplicemente esposto chiamati sotto altro nome, e con meno
ciò che credeva. Per la quale non meno splendido ministero di quello, che per av-
modesta, cltf hunailg risposta, i cardinali ventura praticassero nc'sccolipiù robu-
1

5 AG SAG 201
sti della religione cristiana , non trovasi 1377, dopo la sua morte creato Papa
nel

numero stabilito e fissoda Pontefice ve- Urbano /^/(Z^.), quasi tutto il sagro col-
runo, o concilio, oda'medesimi cardina- legio francese, mosso da private passioni,
li; onde lasciata come superflua la nar- sospirando le delizie di Provenza (V.)^
rativa della varietà in diversi tempi, più non potendo tollerare le riprensioni del
travagliosi o più tranquilli della Chiesa, Papa a lui si ribellò e scismaticamente
,

del loro numero avvertiamo col cardinal elesse l'antipapa Clemente V1I(F.). Por-
Paleolli, De sacr. Consìster, lib. 5,cap. tatosi questi in Aviguone, vi stabilì una
i i, p.365, che dal pontificato di Boni- cattedra di pestilenza , che fu sostenuta
facio Vili del 1294, fino a Sisto IV del dai cardinali scismatici, e dagli anticar-

1 471, non
furono più di 3o; sebbene Vo* dinali che creò, onde vi furono due col-
la t'errano in Anlrop. I. 22, che scrisse la legi cardinalizi, il legittimo di Roma che
vita e gli atti di Urbano VI del 1 378, as- ubbidiva al vero Papa, ed il pseudo col-
serisce che questo Papa in una sola crea- legio d' Avignone che seguiva il partito
zione ne pubblicò 29, aggiunti ai primi, del falso Pontefice. Urbano VI per op-
tutti napoletani fuori di 3. Nel pontifica- porsi allo scisma, ed equilibrare il nu-
to di Alessandro VI furono circa 5o> di mero degli anticardinali fatti dall'anti-
Leone X62, di Paolo III, Paolo IV, Pio papa o ribelli, già dissi che Volterrano
IV e Gregorio XIII arrivarono al n.° di afferma, che in un sol giorno ne creò
76, limitato dal successore Sisto Va 70 29, o come attesta Teodorico Niem 26;
nel 1 585". Neh 3o5 Clemente V eletto in vece Platina dichiara che in diverse
assentedal conclave, chiamò il sagro col- promozioni ne creò 48 cne alcuni non :

legio in Francia, estabili la pontifìcia re- accettarono per la turbolenza dei tem-
sidenza in Avignone, (!''.), in che fu imi- pi, li nominai all'articolo Porpora. Gio,

tato da 6 francesi connazionali suoi suc- Giovenale Orsini arcivescovo di Reims,


cessori^ quali insieme a Clemente V for- presso Tomassini, dice che con Clemen-
marono il sagro collegio di tutti cardina- te VII erano nel 1 38 1 in Avignone 36

li francesi , tranne poche eccezioni, con cardinali scismatici. Nel voi. Ili, p. 21
grave danno della Chiesa per le conse- finoa 220 riportai le notizie di ciascuno
guenze che ne derivarono. Intanto il sa- de'38 pseudo cardinali creati dall' anti-
gro collegio essendo d'un numero ristret- papa Clemente VII, e di quelli che lo ab-
to, pregato Giovanni XXII successore di bandonarono e furono riconosciuti per ve-
Clemente V, dal re di Francia a decora- ri dai Papi di Roma, ne riparlai alle loro
re colla dignità cardinalizia due francesi, biografìe, come ritenuti per cardinali di
rispose Che fra tutti
: cardinali non e-
i s. romana chiesa. Siccome nell'antipapa-
rano che 20, e di questi se ne contava- ta successe in Avignone il pseudo Bene-
no 17 francesi, onde non poteva soddi- detto XIII (Pr.), egli creò 3i anticardi-
sfarlo che in persona d'un solo. Dopo la nali, le notizie de'quali, oltre le biogra-

morte di Clemente VI e nel suo concla- fie se riconosciuti per veri, si ponno leg-
ve del 1 353, in que'capitoli che incomin- gere nel voi. Ili, p. 22 3 fino a 2 32. Que-
ciò a fare il sagro collegio ne' Conclavi sti falsi collegi cardinalizi ebbero i loro

(^.), esso determinò, che chiunque fosse tre ordini di vescovi, preti e diaconi, coi
eletto Papa non avrebbe esteso il nume- loro decano, i.° prete e priore de'diaconi,
ro de'eardinali più del n.° 20. Terribile ai quali dagli antipapi furono conferiti i

conseguenza dello stabilimento della re- titoli de' vescovati suburbicari, delle chie-
sidenza papale in Aviguone fu il grande se titolari e delle diaconie di Roma, che
scisma d'occidente, imperocché avendo- contemporaneamente occupavano car- i

la Gregorio XI ristabilita in Roma (F.) dinali legittimi della ubbidienza romana,


- I1

202 SAG SAG


finché da Alessandro V non fu lolla tale sii, il legittimo Gregorio XII, ed il falso
mostruosità con Ozioni. Per l'insorto fu Benedetto XIII, quindi essendo stati ri-

nestissimoscisina,tra le conseguenze pre- conosciuti per veri i cardinali dell'ubbi •

giudizievoli che ne derivarouo, nell' in- dienza d'Avignone, i 24 cardinali radu-


certezza de'fedeli in ubbidire al vero Pa- nati in conclave elessero Alessandro V
pa, una certamente fu il Regio Extqua- del collegio romano, il quale ammise in
r
tur (P .) i di cui riparlo a Sardegna re- questo detti anticardinali per la pace del-
i

gno. Alla morte di Urbano VI nel i38g la Chiesa. Questa però non si conseguì,
in Roma fu eletto Bonifacio IX da i3 giacche precedentemente divisi i fedeli in
cardinali, poiché de* 19 di cui forma- riconoscere chi fosse canouicamentePapa,
vasi il sagro collegio, 3 erano assenti, e 2 quello diRoma od'Avignone, ora in luo-
erano stati deposti dal predecessore per go d'un solo che si voleva, tre Pontefici
essere passati nel collegio scismatico; ed insieme rimasero, i quali per tali si trat-
in Avignone nel 1 3o,4 nel 2. giorno di tavano, aveano i loro collegi cardinalizi,
conclave 20 anticardinali elessero l'anti- e popoli che ne seguivano l'ubbidienza.
papa Benedetto XIII. NeIi4o4per sue Sebbene nel i4io morì Alessandro V,nel
cessoredi Bonifazio IX, 7 o 9 cardinali, conclave di Bologua entrati 16 cardinali
perchè 3 erano assenti da Roma, ivi e- del collegio di Roma, gli altri 7 essendo
saltarono Innocenzo VII, che non attese assenti, gli dierono in successore Giovanni
il giuramento fatto cogli altri cardinali XXIII (^.),con rammarico de'fedeli che
in conclave, di rinunziare il papato qua- si trovarono nuovamente con tre Papi,
lora fosse necessario per dar fine allosei- de'quaji però era propriamente solo le-

sma. Neli4o6 per sua morte ii4 cardi- gittimo Gregorio XII. Frattanto per dar-
nali che di sua ubbidienza trova vansi in si definitiva pace allaChiesa,si convenne
Roma, elevarono al pontificato Gregorio alla celebrazione del concilio di Costati-
XIl\W$ dopo aver con esso rinnovato
t
za(F.) )
nel quale si recarono 23 de'29
in conclave giuramento fatto nel pre-
il cardinali di GregorioXII , di Giovanni
cedente, aggiungendo l'altro che l'eletto XXIII, edalcuno dell'antipapa Benedet-
non avrebbe creato alcun cardinale, se to XIII, de'quali collegi3 erano assenti
non nel caso di dover eguagliare il nu- e 3 erano morti. per altro,
II p. Tamagna
mero de' suoi a quello del collegio degli facendosi forte del contenuto d'una per-
avversari. Ma
Gregorio XII osservando gamena pubblicata da Pagi, e da lui ri-
in seguito l'odioche contro di lui avea- prodotta nel t.i,p.i33, diceche ne' tem-
nocoucepito e gli portavano cardinali i pi prossimi al concilio di Costanza il sa-
vecchi, stimò conveniente crearne degli gro collegio era composto di 56 cardina-
altri, dai quali si potesse attendere sicura li, cioè di 6 vescovi, 3i preti e 19 dia-
fedeltà, dichiarando eoo autorità aposto- coni. Ma questo mss. dice che in Roma
lica, non essere ciò contro ilgiuramento eiuvi la basilica Lateranense cui erano as-
fatto, per le nuove e giuste ragioni so- segnati 7 cardinali vescovi suburbicari,3
praggiunte. Irritati i cardinali vecchi per chiese cui erano assegnati altrettanti pre-
tal promozione, giurarono di non voler ti dunque a me sembra che
cardinali, ec;
mai riconoscerli per cardinali, e con pre- il p. Tamagna abbia confuso vescovati e i

testo di voler porre fine allo scisma, inti- le chiese che godevano la prerogativa di
marono la convocazioue del concilio di un cardinale, con l'identifico numero di
Pisa (/x .) nel 1409, ove concorsero pa- questi, il quale in vece non era del tutto
triarchi, vescovi, ambasciatori de'princi- corrispondente. Nel concilioGregorio XI
pi, 14 cardinali del collegio di Roma e eroicamente rinunziò, e fu fatto cardinal
10 di quello d' Aviguoue. Furono depo- decano del s. collegio; Giovanni XXII
SAG SAG 2o3
fuggì, e fu deposto; Benedetto XIII an- fantasma d'antipapa. Martino V proibì
tipapa, ostinato nello scisma, venne sco- ai cardinali di essere Protettori (/^.)dci
municato. Essendosi deliberato dal con- re e altri principi. Nel concilio di Basilea
cilio, che oltre 23 cardinali presenti e
i (V,) convocato da Martino V, si deter-
superstiti, dovessero chiudersi in concla- minò che 24 cardinali componessero il

ve 3o prelati, cioè 6 per ciascuna delle sagro collegio. Divenuto conciliabolo con-
5 nazioni che formavano l'augusta as- tro Eugenio IV (V.) eletto dai 3 cardi-
semblea, agli 1 1 novembre 4 1 7 elessero
' nali, essendone assenti 607, componen-
Martino V. Nel voi. XV, p. 162 riportai dosi il 190 20; il con-
sagro collegio di
le ragioni, per le quali i cardinali accon- ciliaboloiniquamente deponendo il vir-
sentirono, che per questa unica volta si tuoso Eugenio IV,creò antipapa Amedeo
ammettessero tra di loro gli altri 3o e- Vili duca di Sa 90 ia(V.) t eh e prese il no-
lettori non decorati del cardinalato, on- medi Felice V(V.), il quale fece 26 anti-
de ricondurre tutti fedeli all'unità, qua-
i i cardinali, le cui notizie riportai nel voi.
li fino allora non sapevano a qual capo IV, p. i58 fino a 171. Nel i447 eletl °
della Chiesa ubbidire, e quale riconosce- da 8 de*24 cardinali, che allora forma-
1

re per vero pastore universale. Avverte vano il sagro collegio di Roma, Nicolò V,
Rinaldi all'anno 1409,0.° 80, che l'unio- ri uscì a questi di fare rinunziare nel 1 449
ne della Chiesa nel concilio di Costanza, ilpseudo pontificato di Felice V, ne ap-
co'suoi padri non chiamò assolutamente provò gli atti, lo dichiaròdecano del sagro
Pontefici i successori di Gregorio XI dal collegio, e riconobbe per véri i cardinali
1 378 al 1 4 »
7, naa Pontefici nella loro ub- da lui creati.
bidienza; e che sebbene Gregorio XII fos- Nel i455 da i5
Calisto III fu eletto
se il vero Papa, quando successivamen- cardinali, essendone 5 assenti dal concla-
te furonoeletti Alessandro V e Giovan- ve; ed il successore Pio II lo fu da 18 nel
ni XXIII, questi furono venerati dai fe- i458, essendo morto il cardinal Capi-ani-
deli senza colpa di scisma come Papi, a ca uè Novendiali o Funerali {V.) del pre-
motivo del riconoscimento che ne fecero decessore. Rimarcai nel voi. IX, p. 279,
la maggior parte de'prelati e dottori del che veuendo pregato Pio II di restringere
cristianesimo. Martino V ed successori i il numero de'cardinali, rispose che non
ne riconobbero quegli atti, che crederò» poteva trascurare gli oltramontani, giac-
no utili alla cristianità. Fra le disposizio- che le costituzioni pontificie ed i canoni
ni prese dal concilio di Costanza, restrin- de' concilii stabilirono che i cardinali si

se il n.° de'cardinali a 24. Portatosi l'ex prendessero da qualunque nazione, affin-


Giovanni XXIII a' piedi di Martino V, chè possano meglio couoscere l'indole e
questi lo fece decano del sagro collegio. i costumi di qualunque popolo, e quindi

jS 011 perciò fu terminato lo scisma , che più saggiamente giudicare, per la subli-
il caparbio Benedetto XIII sostenne nel- me prerogativa dì giudici di tuttala ter-
la ristretta sua ubbidienza, sino alla sua ra, come li chiamò s. Bernardo dottore

morte avvenuta neh 423 01 4^4 U1 P<*- della Chiesa; laonde ben a ragione fu det-
niscola (V), e due suoi anticardiuali gli to, che i cardinali di s. romana chiesa so-
dierono in successore l'antipapa Clemen- no ancora Cardinali dell'universo. A Pa-
te Villane, creò quegli anticardinali che tria provai ch'essa non è impedimento
descrissi nel voi. Ili, p. 237 e 238, e di al pontificato e al cardinalato, essendo-
poi riuunziò l'antipontiflcato nel 14^9, vene potendovene essere di tutte
stati e

dopo il quale 1' unico anticardinale re- le nazioni; ricordando che il s. concilio di
stato, credette bene di dichiararsi Papa Trento ordinò che i cardinali si elegges-
col nome di Benedetto XIV ma t
fu un sero da tutte le uazioni cristiane, quando
->.o4 SAG SAG
sieno idonei, ed il simile statiti Sisto V, grò collegio, anzi niuno giunse a compir-
tuttora osservandosi ciò che disse Pio VII lo; ma il i.° de' Papi fu Leone X {f/ .) }

in una promozione di cardinali forestie- che non avendo riguardo all'antica isti-
ri, lo riporterò parlando di quel Papa. In tuzione, per vedersi poco amato dai i3
oltre a Pontificato dimostrai non essere cardinali che componevano il sagro col-
impedimento ad esso la bassa origine e legio, e persino attentato nella vita, con
l'oscura condizione: a Nobile poi parlai complicità del cardinal decano, stabilì di
della nobiltà acquistata col merito, ch'é accrescerlo con un numero grandissimo,
di maggior valore di quella derivata da- da'quali si potesse aspettare maggiore at-
^li antenati, con opportune sentenze. Nel taccamento. Benché in \
promozioni a-
n 4^4 Paolo II fu eletto da 19022 car- vesse creato 8 cardinali, nel 1 5i 7 nella
a
dinali, ed oltre l'aumento delle preroga- 5. ne pubblicò 3 1, numero che mai fu
tive del sagro collegio, stabilì meglio la rinnovato in una sola promozione, ne a-
Rendita ecclesiastica (/^.) de'cardinali, vea esempio; quindi in altre 3 promozio-
ed ebbe origine il Piatto cardinalizi o(F .): ni creò un cardinale per ciascuna, in tutti

in ambedue gli articoli parlai del Rotolo 42 cardinali, e 43 col contrastato Pietro
o emolumenti appartenenti ai cardina- Quìrini. No vaes nella Storia di Leone X
li. Nel r 47 1 Sisto IV fu elevato al pon- dice ch'era poco amato dai i3 cardinali
tificato da 18 cardinali' presenti in Ro- viventi nel 5ij; ancorché in questi non
1

ma: osserva No vaes, che dopo memorati i si comprendessero gli 8 già da lui creati
e fatali scismi estinti, appena moriva il (e perciò volgarmente chiamati sue crea-
Papa, subito dopo il sagro collegio pre- *//re,ondei cardinali si sottoscrivono crea-
sente in curia eleggeva il successore, sen- tura scrivendo al Papa che li creò cardi-
za attendere i cardinali lontani ; ma poi nali), uniti agli altri 34 o 35 creati do-

venne stabilito di aspettarli dentro un con- po, in tutti ascenderebbero a 56, quindi
gruo tempo, benché vi sieno molti esem- non so spiegare come egli possa dire: sot*
pi che pel bene della Chiesa ciò non fu to Leone X vissero più o meno 65 cardi-
sempre osservato. Sisto IV pertanto fu il nali nello stesso tempo fa) che non era mai
1 .°Papa che non avendo riguardo al de- accaduto dalla fondazione della chiesa
creto del concilio di Basilea, ampliò più romana. Successore a Leone X nel 52 2 1

di tutti i predecessori il numero del sa- Adriano VI assente dal conclave,


fu dato
gro collegio, poiché ne* i3 anni del suo comeché dimorante nella Spagna, al qua-
pontificato e in 8 promozioni creò 34car- le il sagro collegio spedì legati (simili e-

dinali: esempio fu sorpassato da Ales-


I' sempi li riportai nel vol.XXXVII,p.27 1 e
sandro VI, che dal 1492 m P°h ia 9 P ro * 272): nella lettera responsiva che il nuo-
mozioni fece da ^5 cardinali in 1 1 anni, vo Papa gli diresse, si sottoscrisse: Reve-
e non pareche passasse H n.° 5o al dire del rendissimarum Dom.vestrarum amicus,
p. Tamagna, se pure non inlese compren- etconfrater, et elcctus Ponti/ex Roma-
dervi viventi di altri Papi, tutti forman-
i nus (sui titoli dati dai Papi ai cardinali,
ti il suo sagro collegio. Giulio II represse si veda Fratello, Reverendissimo, Emi»
l'ardire di que'cardinali ribelli, che ten- nenza). Notai nel voi. IX, p. 284, che du-
tarono nel conciliabolo di Pisa [V.) un rante l'assenza di Adriano VI, le decisio-
nuovo lagrimevole scisma. Panvinio, De ni de'tribunali della rota e della segna-
Jipiscopatibus, Tifulis, et Diaconiis Car- tura si segnarono con queste parole Pla- :

dinali um, presso Wan-Espen, Jus Eccl. cet sacro Cardinalium collegium, etc. A.
par. 1, dicono che ninno denominati ul- Ingressi solenni in Roma, parlando di
timi Papi eccedette l'antico numero di 53 quello di Adriano VI, dichiarai quanto
cardinali, di cui talvolta si formò il sa- riguarda il sagro collegio. Come questo
5

SAG S A G 20
nella sede vacante per IV, morte di Sisto davi. Inoltre Paolo III nel 1 546 appro-
autorizzò il cardinal Ascanio Sforza ad vò le Costituzioni del sagro Collegio 3 le

aver voce attiva nell'elezione, benché col- quali furono ristampate nel 1 833, coi po-
la bocca chiusa, coni 'erasi praticato altre steriori decreti pontificii. Giulio 111 fu af-
volte; così in quella per Adriano VI li- fettuoso co'cardinali, e coll'aiutodel car-
berò dalla prigionia di Castel s. Angelo dinal Cervini, poi Marcello li, riformò il

il cardinal Soderini, per concorrere all'e- sagro collegio, indi con decreto concisto-
lizionedel successore che fu ClementeVII, rialede'26 gennaio i554, Bull. Boni. t.
nel di cui conclave entrarono 33 sagri e- 4, par. 1, p. 3o6, con l'unanime assenso
lettori. Egli prima e dopo il saccheggio de'cardinali, prò bono regimine S. B. E.
di Roma in due promozioni creò 1 3 car- ac prò felici sacri collegii Cardinalium
dinali, indi nel i52^ essendo gravemen- direclione, ordinò che nel tempo mede-
te infermo, a un'ora di notte in concisto- simo non due cardinali fratelli
vi fossero

ro len uto nella sua camera 3 promulgò car- nel sagro collegio; decreto che confermò
dinale il cugino Ippolito de Medici, non Pio IV a' 2gennaio 1 56o,come narra Ri-
1

ostante la promessa fatta di non creare naldi; ma non fu sempre osservato, poi-
nuovi cardinali, finché il sagro collegio ché Urbano Vili creò cardinali nipoti i

non fosse ridotto ad un numero minore: Francesco e Antonio fratelli Barberini;


tuttavolta poi creò altri 19 cardinali in e Pio VI nel medesimo concistoro creò
diverse promozioni. Paolo 111 nel i534 cardinali Giuseppe e Antonmaria Doria
fu esaltato da 35 037 o 38 cardinali, dei Paniphilj. Assai benevolo fu Paolo IV
46 allora viventi, ed egli sorpassò nelle col sagro collegio,ed il successore Pio IV
creazioni de'cardinali il numero de' pre- lo accrebbe con 46 cardinali che promul-
decessori, non contando Pasquale 1
1,
poi- gò in 4 promozioni, pubblicando saluta-
ché in 1 5 anni di regno con 3 promozioni 1 ri e opportune leggi pel Conclave y t\\e ri-

accrebbe il lustro del sagro senato con 7 i produssi in questo articolo, per regola-
porporati, tra'quali due suoi nipoti,e 4 im- mento del sagro collegio. Tra'34 cardi-
mediati di lui successori; 7 di tali sue crea- nali di Gregorio XIII, 4 divennero Pa-
ture le decorò della porpora in tenera età, pi. Di Sisto V già ne parlai; egli non in-

avendo alcuni 12 anni, alti il 4, uno if>, al- traprese mai cosa alcuna senza il consi-
tro 2 2. Nel voi. IX,p. 292 riportai un elen- glio del sagro collegio, che sempre con-
co di cardinali creati in giovanile età: a p. sultò in tutte le sue operazioni e negozi
296 altro de'cardinali creati all'improv- ne'concistori : vero é però, che con aver
viso, al quale posso aggiungere la pub- egli di molto aumentato le Congregazio-

blicazione de'cardinali Micara e Cappel- ni Cardinalizie (f.), ne' concistori no-


lari (il 1

decano del sagro collegio,
poi tabilmente si diminuì la trattazione de-

il 2. glorioso Gregorio XVI), eseguita da gli affari. Gregorio XIV nel 1590 Ai
Leone XII nel marzo 1826, e poco cono- elevato alla cattedra di s. Pietro da 54
sciuta dagli stessi cardinali; a p. 298 altro cardinali, e nel termine di sua vita fece
elenco de'cardinali che vissero men di 3 chiamare il sagro collegio al suo letto, al
mesi, e qui aggiungerò il cardinale Fran- quale colle lagrime dichiarata la sua ina-
cesco Capaccio*!, da Gregorio XVI pub- bilità pel governo della Chiesa e della So-
r
blicato a'2 1 aprile 1 845, morto a' 1 5 giu- vranità [} -)t accresciuta dalle sue infer-
gno. Nel voi. XV, p. 29 1 riportai l'elenco mità, Io pregò di eleggere il Successore
de'cardinali che vissero assai, ed interven- (V.) mentre vivea. Appena eletto per sua
nero a molti conclavi, e qui aggiungo il morte Innocenzo IX, concorrendo a lui

cardinalGiuseppeAlbani che visse85 anni diversi cardinali per pregarlo secondo il

e 34 colla porpora, intervenendo a 3 con- solito di qualche graziargli ricusò a tutti


2oG SA G S A
di farla, protestando nulla risolvere im- entrare nella sua camera tutti i cardina-
provvisamente, senza matura riflessione. li, e raccomandò loro la Chiesa e la buo-
Clemente Vili procurò Y incremento e na scelta del successore. Nel conclave si

splendore del sagro collegio, con creare videro 62 de'69 cardinali viventi; l'eletto
53 cardinali, molti de'quali certamente fu Alessandro VII, il quale in concistoro
gli recarono gran decoro. Nell'elezione di propose ai cardinali di chiamare i suoi
Leone XI, questi intimò ai cardinali di Parenti (F.)\ la risposta fu affermativa,
noa prega rio in cose che potessero offen- tuttoché alcuni emisero certe modifica-
dere la giustizia, ovvero la sua riputazio- zioni. Nel punto estremo Alessandro VII
ne, dovendo bensì da lui sperare tuttociò fece un mirabile discorso al sagro colle-
che fosse conveniente di fa re, e distribuen- gio, sulla amministrazione del suo pon-
do a'cardinali bisognosi generose somme. tificatole lasciò pieno il senato apostolico
AnchePaolo Vsi astenne nel bollore del- di 70 cardinali, de'quali ne avea creati
l'esaltazione dal dispensare favori ai car- 38. Quindi nel conclave,'de'64 cardinali
dinali e alt» i, dicendo che troppo facile era che intervennero, Y eletto Clemente IX
in quel tempo il chiedere e il concede- Rospigliosi non ebbe contrario che il solo
re inavvedutamente: conio promozioni Corsini, che die il suo voto a Chigi nipote
fece 60 cardinali, fra 'quali due imme-
i del defunto. Nel voi, XV, p. 204 ricor-
diati successori. Ne'pubblici affari e nelle dai che Innocenzo XI in concistoro ripro-
cose più scabrose, Paolo V fu solito con- vò le carrozze e le livree di lusso, ed in
sultare e ascoltare il savio sentimento del altro encomiò il sagro collegio pei3o,ooo
A Conclave vi compresi
sagro collegio. scudi offerti per la liberazione di Vienna
ilregolamento e ceremoniale per l'ese- dall'assedio de'turchi. Nel 1700 si adu-

quie del Papa defunto e per l'elezione narono 58 cardinali per la creazione di
del successore, pubblicato da Gregorio Clemente XI, ch'ebbe 5j voli: ne'2 ianni
XV. Nel 1623 Urbano Vili fu eletto dai e circa 4 mesi di pontificato, ini 5 promo-
voti di 55 cardinali, ed in g promozioni zioni creò 70 cardinali, fra'quali 2 succes-
ne creò 74, oltre 4 che non pubblicò nel : sori, 8 religiosi,doè 3 gesuiti, 2 teatini, un
conclave per Innocenzo X vi entrarono cappuccino,un filippino, un benedettino;
56 cardinali, ed egli in
7 promozioni ne 6 erano stati camerieri i4 ne pro- segreti,
creò 4o, 3 de'quali salirono il soglio pon- mosse a istanza de'monarchi; vi compre-
tificio ; a suo tempo vissero 70 cardina- se 5 romani, i3 dello stato ecclesiastico
li,onde completò intieramente il sagro e fra questi 4 bolognesi, 4 milanesi, 6 ge-
collegio, lasciando in sua morte un solo novesi, 7 toscani e altrettanti napoletani,
cappello cardinalizio vacante, per essere 4 veneziani, 5 di diverse altre parti d'Ita-
da poco mancato di vita un cardinale che 6 francesi ealtrettanti tedeschi, 5 spa-
lia,

compiva il numero di 70 viventi, veden- gnuoli, 2 portoghesi. Clemente XII visse


dosi con raro esempio il sagro collegio in- io anni Papa, 8 de'quali cieco; creò 35
tieramente pieno.L'archivio del sagro col- cardinali, fra'quali 8 connazionali toscani,
legio è nel palazzo apostolico Vaticano, 2 nipoti, 3 religiosi, 1 o stati suoi famiglia -
Urbano Vili colla brilla
e fu istituito da ri ode'predecessori. Il sagro collegio sotto
Admonet nos cura pastoralis offìcii, di lui contribuì 3o, 000 scudi in soccorso
xviu kal. jan. 1 6-25: lo consegnò in per- dell'imperatore, contro il principe Rago-
petua proprietà del sagro col legio de'car- ski che avea sollevato l'Ungheria. Clemen-
dinali, quali perpetui conservatori degli te XII emanò ottime leggi per la sede va-
atti del concisloro,di tuttociòche riguar- cante e pel conclave, con provvedimenti
da i conclavi ed il sagro collegio mede- economici, governativi e politici, tutti ri-
simo. Prima di spirare Innocenzo X fece portali a Conclave, di cui dichiarò go-
SAG SA G 207
vernatore perpetuo 'ì\Maggiordonw(F.). centino, un cremonese, 5 francesi, 4 spa-
Avea Paolo V
con decreto de'3 gennaio gnuoli e altrettanti tedeschi, 2 portoghe-
1619 stabilito, che ogni cardinale nella si e un Clemente XIII creò 52
inglese.

sua promozione, fra le altre propine, do- cardinali, cioè quelli che indicai a Pro-
vesse pagare 75 scudi al segretario, chie- mozioni pontificie. Pio VI creò 75 car-
rico e computista del sagro collegio, cioè dinali, e non 7 3 come dissi a Promozioni,

scudi 25 per ciascuno di questi, ed altri ove feci osservazioni sulle cariche da cui
75 scudi ai medesimi si dovessero pagaie furono esaltati i prelati, e qui le farò ri-
dagli eredi nella morte dello stesso car- guardo alla patria, compresi 6 religiosi,
dinaie. In seguito vedendosi con l'espe- un domenicano, 2 teatini, un barnabita,
rienza la gran difficoltà che nasceva nel- un camaldolese, un cassinese che gli suc-
Tottenere da questi eredi la prescritta cesse: 5 romani, 3 bolognesi e altrettanti
somma, Clemente XII a* 17 agosto 1734 ferraresi, 4 concittadini cesenati, 6 fio-
ordinò colla bolla Cumsicitt,pressoì\Bull. rentini, 4 milauesi, 2 modenesi e altret-
Rom. t. i4> p« 3, che ognuno de'cardi- tanti genovesi e veneziani, 4 piemontesi,
nali nel tempo della promozione subito 6 napoletani, 5 altri italiani con egual
depositasse la seconda partita di scudi 75, numero di tedeschi, 4 francesi, 2 porto-
a
la quale per la sua morte si dovrebbe di- ghesi e 4 spagnuoli: la 1 . ed ultima crea-
stribuire fra'mentovati ufficiali del sagro tura di Pio VI, Antonelli eSomaglia, di-
collegio. Così ancora stabilì poi Benedetto vennero decani del s. collegio. A Roma e
XIV colla bolla Dudum,
de*i5 febbraio altri articoli relativi celebrai l'eroismo del
1 jfòyBulLMagn. 1.
6, p. 1 39, per quello
1 sagro collegio e quanto grandemente soffrì
che nella loro promozione debbooo darsi nelle due invasioni francesi e deportazio-
a' Maestri delle ceremonie pontificie (V .). ni di Pio Vie Pio VII (V.) 3 anche con
Leggo nella Nota riformata degli emolu- confische e prigionie. II can. Novaes nella
menti che deve ogni novello cardinale nel- Storia di Pio VI, l'ab. Bellomo nella Con -

1
l'atto di sua creazione: a mg. segretario turnazione della Storia del cristianesi-
del sagro collegio, al computista del me- r/iOy il Pistoiesi nella Vita di Pio VII, il

desimo, ed al chierico nazionale, scudi 5o cardinal Pacca nelle Memorie^ il Baldas-


per cadauno de'3 nominati. A'maestri del- sari nella Relazione delle avversità e pa-
le ceremonie partecipanti se. 200, ai non timenti di Pio fi, ampiamente trattano
partecipanti scudi 80. Nel 1740 sebbene dell'esemplare conlegno del sagro colle-
Clemente XII lasciasse un solo cappello gio in quelle funeste epoche, tranne poche
cardinalizio vacante e perciò 69 cardinali, eccezioni, e di quanto patì disperso e per-
entrati in conclave a' 18 febbraio 32 car- seguitato. Pio VII nel concistoro segreto
dinali, nel maggio giunsero a 55, de'quali de' 17 gennaio i8o3, nel creare alcuni car-
46 italiani, ed elessero Benedetto XIV, dinali fiorentini, così parlò con allocuzio-
il cui glorioso pontificato giustificò la scel- ne al sagro collegio, n Venerabili Fratelli.
ta del sagro collegio. In 7 promozioni lo Avendo già noi aggregato ne'passati con-
accrebbe notabilmente con 65 porporati, cistori nel nostro collegio que'dislinti per-
compreso Pallavicini che rinunziò mode- sonaggi tra i nostri nazioua!i,che noi giu-
stamente: di essi 18 ne esaltò a premura dicammo degni di questa cospicua digni-

e istanza de'sovrani, 4 erano regolari, 2 tà pe'loro gran ineriti verso la Chiesa e


suoi amici intimi, 5 famigliari palatini j questa apostolica sede; ora ci sembra di
1 2 romani, 8 statisti, 4 de'quali concit- dover provvedere anche al decoro di quei
tadini bolognesi, 6 toscani, 3 napoletani, personaggi esteri, i quali essendo torniti
2 genovesi, e altrettanti modenesi, 9 mi- di pari meriti devono essere beneficati con
lanesi, 4 piemontesi, ira veneto, un pia- eguali premi di virtù. Che se ue'passaii
2o8 SAG SAG
tempi, secondo quello che inculcò s. Ber- cassinese, l'altro camaldolese; tre chierici
nardo, ed il sinodo Tridentino ai romani regolari, vale a dire un teatino, un soma-
Pontefici, i nostri predecessori nel confe- sco, un barnabita ; ed un frate de' servi
rire simili onori e dignità stimarono op- di Maria. Delle creazioni di Leone XII,
portuno con grande utilità della religio- con solenne protesta che non voleva ag-
ne cristiana di far pregio e stima di quelle gregare al sagro collegio che meritevo-
estere persone, le quali fossero benemerite li, e di quelle di Pio VIII, ne trattai alle
della Chiesa, coll'oggetto che mediante la loro biografìe. Negli articoliGREGORioX VI
partecipazione d'una dignità così ampia e Pio IX, le loro promozioni registrai, con-
e distinta, si rendesse comune e si aumen- tinuandole sino alla morte del i.°, e fino
tasse l'impegnodi promuovere ilbenedel- al presente pel 2. a Promozioni. Dai cal-
la Chiesa e di questa apostolica sede, e coli che ivi feci risulta, che Gregorio XVI
crescessesempre più l'unione degli animi; nelle sue numerose promozioni cardina-
con quanto maggior diritto si dee prati- lizie creò 80 cardinali, de'quali ne pub-
care questa massima nella presente tur- blicò y5, lasciando soli 2 cappelli vacan-
bolenza de'tempi, onde consolidare con ti, mentre teneva riservati in petto i delti
maggior forza l'unità della Chiesa, la qua- 5 cardinali. Laonde Gregorio XVI, seb-
le sarà tanto più ferma e stabile, quanto bene non visse nel pontificato gli anni di
più apertamente da noi si dimostrerà, che Pio VI, che dopo s. Pietro ebbe il più
la chiesa romana nel conferire dignità e lungo pontificato, come lui però creò un
onori, non conosce alcuna distanza di pae- medesimo numero di cardinali, e perciò
se e di regno, quando si professi la fede dopo Pio VII sono i due Papi che per no-
stessa, e ch'ella abbraccia lutti i fedeli sic- tizie certe hanno dato al sagro collegio un

come abitanti della stessa casa. E Dio vo- maggior numero di principi della Chiosa,
lesseche noi potessimo oggi tutti quegli Nel n.°57 del Giornale di Roma del 1 853
uomini di tali nazioni, per li quali questa si legge un catalogo de' personaggi degli
sede apostolica, secondo la costumanza e ordini regolari, che in questo secolo sono
gl'inslituti suoi, esolità aver riguardo, fre- stati innalzali al cardinalato, cioè Pio VI I

giare con distinti onori, de'quali li rendo- annoverò al sagro collegio 6 religiosi, 4
no meritevoli, e i loro meriti particolari Leone XII, uno Pio VIII, 8 Gregorio
e gli uffizi de' loro sovrani. " Napoleone XVI, ed io vi aggiungerò il 9.°con Fran-
imperatore de'francesi avrebbe desidera- cesco Soraiva benedettino; uno Pio IX
to che il 3.° del sagro collegio fosse com- felicemente regnante, ossia il cardinale
posto di francesi, considerandosi per tali Giusto llecanati camerinese e cappuc-
ì nati nel Piemonte, Parma e Geno va. Ma cino, creato nella promozione de' 7 mar-
Pio VII costantemente vi si ricusò, per zo 1 853, quindi gli conferì il titolo presbi-

non sovvertire le costituzioni fondamen- terale dei XII Apostoli. A compimen-


ss.

tali della s. Sede, e per non aprir la via to delle succennate promozioni di Pio
ad altre simili petizioni proporzionata- IX, aggiungerò che gli altri cardinali di
mente per parte delle altre corti cattoli- quella del 7 marzo furono: Michele Via-
che, come si legge nel Pistoiesi t. 2, p. 1 69 le Prelà di Bastia, Giovanni Brunelli. ro-
e 1 72. A Promozioni dissi ancora, chePio mano, Giovanni Scitowski arcivescovo di
VII superò tutti iPapi nella creazionedei Slrigonia, Francesco Morlot arcivesco-
cardinali, pubblicandone 98; fece pure co- vo di Tours, tutti assenti da Roma; Do-
me Leone X una promozione di 3 1 car- menico Savelli della diocesi d' Aiaccio,
dinali, ma soli 2 1 ne promulgò, gli altri diacono di s. Maria in Aquiro; Prospero
serbò in petto. Tra* pubblicati vi com- Caterini d'Onano delegazione di Viter-

prese sei religiosi, cioè due monaci, uno bo, diacono di s. Maria della Scala; Vin-
SAG S A G 2og
cenzo Santucci di Gorga delegazione di coni. E sempre prefetto della congrega-
Frosinone, diacono de'ss. Vito e Mode- zione ceremoniale, ma si nomina con bi-
sto. Con questi cardinali il Papa Pio IX glietto del cardinal segretario di stato.Dis-
ha completato il sagro collegio, che ora sia Decano del sagro collegio, che per
conta suo pieno di 70 cardinali. Bene
il impotenza ed assenzasualosupplisce nella
a ragione perciò il Pontefice, nella rispo- maggior parte delle cose inerenti al deca-
sta fatta al ringraziamento, anche in no- nato il cardinal sotto-decano vescovo di
me de'suoi colleghi pronunziato dal car- Por to(I'.).Cosi quando il cardinal decano
dinal Recanati,dopo ricevuta la berretta celebra la messa cantata nel giorno diNa-
cardinalizia, -tra le altre cose disse: Che taleallapresenzadel Papa, il sotto decano
più maggiori essendo i bisogni nellaChie- si reca a complimentare il Papa in nome
sa di Dio, piti ancora devono essere gli del s. collegio, ed a fargli i consueti lieti

operai e i difensori; perciò trovandosi og- augurii di felicità. E siccome in tale pon-
gi al colmo i bisogni della s. Sede, così tificale, come in altri in cui vi è la comu-
avea creduto di portare al colmo il pieno nione, il cardinal celebrante in luogo del
numero del sagro collegio. Papa la distribuisce, il diacono cauta il

Il sagro collegio ha il cardinal decano Confiteor a piedi del trono papale, ed il

per suo capo e principale rappresentante, Pontefice canta: Indulgentiam } absolulio-


in quelle cose che riportai al suo articolo nenijelc.U cardinal decano delsagrocol-
e in quelli relativi. Piazza nella Gerar- legioècapo e 1. ° dell'ordine de'cardinali
chia cardinalizia p. 8, dicedei cardinal vescovi suburbicari,e nella sede vacante,
decano. » Egli è il i.° a riconoscere con cioè dalla morte del Papa all'ingresso in
l'adorazione nel conclave il romano Pon- conclave, coi cardinali i.° dell'ordine dei
tefice eletto; il i.°a favellare ne' concisto- preti e r.° dell'ordine de'diaconi, e perciò
ri, a dare il suo voto nelle congregazio- anch'essi capi de'loro rispettivi ordini,con
ni, a rappresentare come i.° consigliere loro soprintendeal governo e agli a(Tari,ed
apostolico i bisogni della s. Chiesa al ca- alle Congregazioni cardinalizie che si a-
po dopo il som-
di essa, a ricevere le visite dunano nella sede vacante (V.). Nel i.°
mo Pontefice de'principi che vengono al- giorno poi del conclave i medesimi Scar-
l'ubbidienza di esso, e degli ambasciato- dinali capi d'ordine incominciano il tur-
ri delle corone (anche de' nuovi Princi- no dell'esercizio di tale autorità, che di 3
pi romani e altri, principalmente de've- giorni in 3 giorni successivamente si alter-
scovi, prelatura e ministri della santa na dagli altri cardinali, per cui i vescovi
Sede). Egli è abbate (ora non lo è) del- come in minornumero,ed diaconi egual- i

l'insigne e regia basilica di s. Paolo, della mente in minor numero de' cardinali pre-
quale nell'anno santo del giubileo (qua- ti, con più frequenza di questi tornano ad
lora non sia arciprete Lateranenseo Li- essere capi d'ordine per tutto il tempo che

beriauo)egli apre e chiude fa Porla san- dura il concia ve. Dovendo il sagro collegio
ta (V.). Ad esso spetta consagrare il Pa- scrivere a qualche cardinale o principe, si

pa, quando già non sia vescovo. Egli è il sottoscrivono i 3 cardinali capi d'ordine
protettore, insieme col cardinali. prete o di turno, insieme al prelato segretario
e col priore de'diaconi,dell' Università ro- Tre cardinali formano
del sagro collegio.
mana (V\ a'quali sono raccomandati i e rappresentano il sagro collegio, come
dottori o lettori e gli scolari, per la costi- 3 cardinali possono adunarsi nelle con-
tuzione di Leone X. " Talvolta il cardi- 8 esazioni cardinalizie e fare decreti. Nei
nale decano fu vescovo di qualche altro voi. XV, p. 3i 1, XVI, p. 293, dissi per-
vescovato suburbicario, diverso da Ostia chè in sede vacante si genuflette al sagro
e Velletri, come di Palestrina notò Cec- collegio, ed anche a 3 cardinali che prò*
VOL. LX. >4
2io S AG SAG
cedono insieme. Ivi col De Luca dichia- sacerdotale costanza che ha mostrata, e
rai che al sagro collegio, od a chi lo rap- la cuimemoria non poti à essere dal tem-
presenta^ dovuta la genuflessione in se- po scancellata giammai^ ecco quanto noi
de vacante, non solo per la ragione che rammenteremo incessantemente. Tulta-
tra essi può esservi il Papa, ma perchè viasiccomeuoi tutti siamo soggetti al me-
rappresenta l'uno e l'altro principato. Ap- desimo inevitabile fine, noi dobbiamo
pena'morto il Papa, i3 cardinali capi d'or- comprimere il nostro dolore e ringraziare
dine e il segretario del sagro collegio, in piuttosto l'immensa misericordia dell'Al-
nome di questo,con lettera ne danno par- tissimo, d'aver dato un tal pastore alla
tecipazione ai cardinali assenti, invitan- sua Chiesa in così straordinari e difficili

L'Artaud nella
doli a recarsi al conclave. tempi, e d'averlo lungamente conser-

Storia di Leone XII, riporta nel cap. 3 vato al nostro amore. Intanto, gettando
quella che fu scritta per l'elezione di tal unosguardo sullo stato di vedovanza, nel
Papa in morte diPio VII. Incomincia con quale si trova la Chiesa stessa, noi ci af-
questa forinola: Reverendissimo padre e frettiamo di procedere all'adempimento
signore in Gesù Cristo, fratello e dilet- de'nostri sagri doveri. Dopo aver tribu-
tissimo collega t salute e carità sincera nel tati, com'è ben giusto, e come vuole l'an-
Nostro Signore. Indi si dice: » Nessun av- tico uso, funebri onori al nostro padre
i

venimento poteva eccitare in noi un do- ed eccellente sovrano, noi ci ritireremo


lore più amaro, e cagionare a tutti gli uo- nel conclave apostolico per occuparci uni-
mini dabbene un duolo maggiore della camente dell'importante affare della ele-
notizia che partecipiamo alla Signoria zione di un nuovo Pontefice. Epperò in-

VoslraReverendissima,seguendo il costu- vitiamo nel Signore Iddio, e preghiamo


me de'nostri antenati, esecondo il dovere Vostra Signoria Reverendissima di venir-
impostoci dalla nostra carica. Il sagro col- ci a raggiungere al più presto possibile, e
legio è rimasto privo d'un padre sì degno quando possa farlo agiatamente, permet-
di amore, la cristianità del suo primo or- tere in comune con noi i suoi consigli, le

namento, la Chiesa del suo sposo visibile, sue sollecitudini, la sua autorità in un
del suo capo sulla terra. Il nostro beatis- affare di tanta importanza. La Signoria
simo padre e signore in Gesù Cristo, le Vostra unita con noi, sebbene assente,coi
cui virtù erano per noi un porto sicuro, vincoli di una medesima carità, non cessi

un asilo di quiete, è stato ieri tolto alla di sollecitare per noi colle fervorose sue
ha cambiato, noi ne ab-
terra, o piuttosto orazioni il soccorso del cielo, affiuchè i no •

biamo piena confidenza, le pene di questa stri suffragi sienodirettidallesalutari ispi-


vita passeggera colle gioie di quellache razioni dello Spirito santo. Dato in Roma
non giammai. Quantunque questo
finirà nel palazzo apostolico della nostra con-
cristiano pensiero debba essere per noi gregazione, sotto i sigilli de'3 primi fra
un grande soggetto di consolazione, tut- di noi. "Il trattamento de'cardinali, scri-
tavia non possiamo fare a meno di senti- vendosi iudividualmente tra loro, il co-
re il più vivo cordoglio e rammarico, o- mune è: Eminentissimo e Reverendissi-

gni qual volta riandiamo nel nostro spi- mo Signor Mio Osservandissimo. In ve-
rito le qualità singolari e pregievolissime cedeìY Osservandissimo^.) usano il Co-
che abbiamo ammirato in questo Ponte- lendissimo (V.) col cardinal nipote (di cui
costumi sì dolci, la pietà verso Dio
fice. I a Parente) del Papa vivente, col cardinal
sì tenera, lo zelo ardente per la religione, decano, coi 3 cardinali capi d'ordine in
l'ammirabile benevolenza verso tutti, e conclave, ec. Negli articoli de'titoli ono-
particolarmente verso il nostro sagro col- rifici per le Lettere epistolari (F.) e al-
legio, finalmente quella fermezza, quella tro, non solo riportai i titoli che si devo-

SAG SAG 21 I

no ai cardinali, ma quelli coi quali essi Quegli ch'è destinato a compiere questo
trattano gli altri, i sovrani, i principi, i ministero, il più grande di tutti que'mi-
ragguardevoli personaggi e gl'inferiori. nisteri cui piace a Dio chiamare gli uomi-
Inoltre il sagro collegio a mezzo de'3 car- ni, è fra voi. Noi facciamo voti perchè lo
dinali capi d'ordine scrivono ai sovrani Spirito santo vi riempia de'suoi lumi e
lettere di partecipazione della morte del vi diriga in una elezione alla quale noi
Papa, ed essi loro rispondono al modo prendiamo parte sì viva; mentre ci affret-
che già dissi a Conclave. L'Artaud nel tiamo di cogliere questa opportunità per
cap. 5 riporta la seguente lettera di Luigi assicurarvi della nostra sincera stima e
XVIII re di Francia, responsiva al sagro dellamaggiore nostra affezione. Intanto
collegio, per la morte di Pio VII.» Ca- preghiamo Iddio perchè vi abbia, caris-
rissimi ed amatissimi Cugini. L' arcive- simi ed amatissimi cugini, nella sua santa
scovo di Nisibi (mg. r Macchi nunzio a Pa- e degna custodia. Scritta a Parigi il 5 set-
rigi, ora decano del sagro collegio) ci ha tembre 1823. Luigi. Contrassegnato —
rimessa la lettera, colla quale voi ci si- Chateaubriand. " Inoltre mentre si cele-
gnificate la morte del nostro santo Padre brano Novendiali e dopo le Congrega-
i

ilPapa Pio VII. Questo dispiacevolissimo zioni generali che sì tengono da tutti i car-
avvenimento ci ha cagionalo una viva af- dinali avanti di entrare in Conclave^.),
flizione, e il dolore ed il rammarico che e nel modo che precisamente narrai nel
ne risentiamo, e che noi Figlio (/^.) pri- voi. XVI, p. 296, gli ambasciatori ed i

mogenito della Chiesa, deggiamo in mo- ministri de'sovrani presso la Sede (deis.

do particolare alla memoria di lui, deb- quali parlai anche a Residenza), un poco
bono essere riconosciuti altrettanto più per giorno si recano a fare condoglianze
sinceri, in quanto che sono un omaggio in nome del proprio sovrano al sagro col-
rendulo alle virtù eminenti, alle profon- legio pel Papa defunto, pronunziando a-
de cognizioni, ed al coraggio invitto che nalogo discorso, cui risponde brevemente
questo degno successore di s. Pietro ha il decano del sagro con ringra-
collegio,
sempre mostrato in mezzo alle grandi e ziamenti in nome del medesimo. Ecco il
tante avversità che hanno contraddistin- discorso che fece il duca di Laval-Mont-
to il suo pontificato. Noi non obblieremo morency ambasciatore di Francia, al sa-
giammai le particolari obbligazioni che gro collegio per morte di Pio VII, che pu-
gli deggiamo, per la tenera sollecitudine re ricavo da Artaud, cap. 4- * Ambascia-
colla quale Sua Santità si occupò di tutto tore del re Cristianissimo (J^-), ho l'ono-
quello che concerneva al bene della Chie- re di presentare alle Eminenze vostre una
sa del nostro regno; e questa memoria ci anticipata testimonianza della profonda
rende la sua perdita ancor più dolorosa. afflizione, dalla quale sarà stato penetra-
Tuttavia noi troviamo un grande argo- to il figlio primogenito della Chiesa al-
mentodi consolazione, nella speranza che l'annunzio della deplorabile perdita del
Iddio degnerà aiutarvi colle sue ispira-
si sommo Pontefice, che ha meritata l'uni-
zioni nella scelta che siete per fare di un versale ammirazione collo splendore del-
nuovo Pontefice. Voi eleggerete di certo, le sue virtù sul trono , e colla costante
per successore a quello che deploriamo fermezza d'animo nelle avversità. Le E-
perduto, una persona egualmente capace minenze vostre ben sanno quanto sieno
di ben governare, la quale condurrà gli sinceri questi sentimenti, perocché igno
affari della Chiesa universale con quello rarnon possono con quale pietà veramen-
spirito di conciliazione, di giustizia e di si- te filiale siasi manifestata la tenerezza del
curezza, che debb'essere il principale ap- mio Signore, verso Pio
re cristianissimo
pannaggio del padre comune de' fedeli. VII, quando quel gran principe, quan-
-

2 12 SA G SAG
tunque occupalo delle cure di una guer- zione con parole gentili sui principii re-
ra ed'una vittoria, colla quale il cielo co- ligiosi e politici e sul nome stesso dell'il-

ronava suoi magnanimi disegni, ebbe il


i lustre ambasciatore del re. Gli addotti e-

delicato pensiero d'alleviare le pene che sempi possono servire per dare un' idea
il santo' Padre tollerava sul letto deco- come procedono tali atti, e de'quali par-
lori. Mai decreti della divina provviden- lai ancora ne'luoghi analoghi. Riguardo

za hanno chiamato al suo seno il nostro al modo col quale gli ambasciatori straor-
comun padre. Oggidì tutte le nostre con- dinari si recano dal sagro collegio in con-
solazioni si concentrano su quel maesto- clave, e delle risposte che in nome di es-

so accordo d'ingegno, di cognizioni, d'e- so fa loro il cardinale vescovo suburbi


sperienza, di puro zelo religioso, ond'è a- cario che trovasi capo d' ordine , tenni
nimata questa sagra congregazione. Sì, proposito nel voi. XV, p. 3 1 1 e seg. Im-
tutte le nostre speranze si appoggiano a perocché dopo Papa, so- la morte del i

quello spiritoevangelico,che quale celeste vrani inviano solenni ambascerie straor-


eredità le Eminenze vostre hanno attin- dinarie al sagro collegio, riconoscendolo
to alla tomba del santo personaggio, sog- come investito della giurisdizione spiri-

getto de'nostri compianti. I vostri colle- tuale, e del dominio degli stali romani,
ghi, nati francesi, s'affrettano già d'accor- in que'limiti stabiliti dalle leggi pontifì-

rere ove la loro missione gli appella; e cie che riportai a Conclave, e discorro a
quanto prima, qui giungeranno per asso- Sede vacante. Su questo proposito ri-
ciarsi alle vostre pie ispirazioni. Dopoa- peterò quanto dice il Nardi De. parrò» :

\er compiuto questo triste ed onorevole chi t. 2, p. 166^ sulla autorità e prece-
dovere, siami permesso d'offrire alle E- denza de'cardinali. » Queste ed altre so-
minenze vostre l'omaggio particolare del- no le ragioni per cui cardinali siedono i

la mia venerazione pel sagro collegio ". sopra i vescovi, formando un corpo solo
11 cardinal Somaglia decano, in sostanza col Papa, ecol medesimo esercitandogiu-
rispose: Che il sagro collegio nel presen- risdizione per tutto il mondo; e preceden-
te suo dolore trovava una vera consola- do anche in individuo, cioè un solo car-
zione nell' anticipata assicurazione dei dinale, i vescovi. Certo è, e niuno Io ne-
buoni sentimenti di Sua Maestà cristianis- ga, che anco un diacono cardinale legato
sima. Si diffuse alquanto in commendare della sede apostolica precede sempre noa
la pietà della casa di Borbone, la costan- solo i vescovi in individuo, o molti vesco-
te divozione di lei alla s. Sede, i gloriosi vi insieme uniti, ma anche tutti i vesco-
suoi sforzi contro empietà e contro la
l' vi del mondo radunati in concilio, e mol-
falsa filosofìa. Parlòcon molta ammirazio- to più avrebbe ciò fatto l' intiero sagro
ne della magnanimità del re Luigi XV 111, collegio. In queste circostanze della sede
spiegata nella sua intrapresa tendentead vacante non poteva cader dubbio , rap-
istrappare un principe del suo sangue a presentando essi il sommo Pontefice, o
crudeli nemici; dalla gloria de'suoi eser- morto questo, la s. Sede. Di questa pre-
citi che hanno felicemente ristabilita nel- cedenza n' è piena la storia ecclesiastica,

la penisola la religione sui propri altari, la quale ciò ci mostra ne'concilii generali
la monarchia sulle antiche basi : e fece no- e provinciali di tutti i secoli, comincian-

tare esservi tutte le verosimiglianze, che do dal Niceno , nelle legazioni di tutti i

il prossimo arrivo de' cardinali francesi tempi, e alla corte istessa de'superbi ira.

permetterebbe al sagro collegio di offrire peratori della superba Costantinopoli, e


in questa occasione una prova di deferen- dell'ambizioso clero gteco. Molto piùcou-
za e di rispello pei voti del re cristianis- viensi loro questa precedenza nella chie-
simo. 11 cardinale terminò la sua allocu- sa di Roma, ove o è vivo il Papa e forma-
-

SAG SAG 2i3


no con lui un corpo solo, o è morto e rap- ecco come esprime sull'esclusiva » Le
si :

presentano la sede apostolica, per cui an- podestà secolari non hanno, né possono a-
che a' giorni nostri, pieni di tanti errori, verdiritti sopra l'elezionedelPapa, la qua-
i sommi monarchi mandano al sagro col« le è affare meramente ecclesiastico. La co-
legio sede vacante le ambascerie straor- sì detta Esclusiva non è un diritto, ma
dinarie solenni, come si fa col nuovo Pa- cosa di fatto, tollerata prò bono pacisj ed
pa. Sui molti esempi d'ossequio prestalo avviene in questa maniera. Gli ambascia-
dagli antichi sovrani al senato della chie- tori dell'imperatore, de're di Francia, di
sa romana, ai cardinali, vedasi il Tomas- Spagna e di Portogallo (che pure questa
sini, p.i, I. 2, ci i4>n.° 5. Ricordiamoci corte voglia ciò pretendere, non lo trovai
della gerarchia di giurisdizione j è que- mai affatto esercì tato,come può vedersi su
sta che dà la precedenza ". All'articolo E quanto dissi nell'articolo Esclusiva, ed
sclusiva, la dichiarai Avvertenza paci- : il portoghese Novaes, tanto bene informa-

fica, cui impropriamente fu dato il nome to di tuttociò che riguarda Papi, nella i

di privilegio o di prerogativa, da quelli Storia d' Innocenzo XIII, n.° 3, dice che
che la reputarono come quasi compresa le tre sole corti di Vienna, Parigi e Ma-
tra le Regalie (V .); che qualche voltasi drid danno in conclave l'esclusiva) pres-
esercita in conclave per escludere un so- so i cardinali adunati in conclave, quan-

lo cardinale dall'elevazione al pontifica- do vogliono eseguire la commissione d'e-


to, perchè essa non riuscirebbe gradita scludere dal Papato il tal cardinale, men-
ad uno de'3 sovrani che la godono, ed i tre si può probabilmente presumere che
quali la fanno conoscere o per altro car- otterrà tanti voti, quanti sono necessari
dinale loro attinente o per l'ambasciato- alla legittima elezione , servendosi d' uri
re. Ivi riportai le opinioni sull'esclusiva, cardinale nato negli stali di que'monarchi
gli esempi di quando non fu attesa o ven- o loro aderente, e da essi a ciò deputato,
ne rivocata, ed il modo di darla, nonché in iscritto ed ex officio significano al de-
dell'esclusiva degli stessi cardinali. I Papi cano del sagro collegio la mente de'loro
sempre si opposero alla pretensione di e- padroni. Allora il decano notifica a' subì
scludere eziandio dal cardinalato, rigetta- col leghi la cosa, non ex officio, ma a vo-
ta da Benedetto XI V principalmente nel- ce e in modo confidenziale , ed il sagro
l'esaltazione del cardinal Stoppa ni, ciò che collegio rimane, ciò non ostante, nel suo
ricordai ancora, parlando delle Promo- pieno diritto d' eleggere liberamente il

zioni, nel voi. LV,


299, ripor- p. 298 e sommo Pontefice; e se il numero di voti
tando eziandio quanto disseClemente IX prescritto dalle costituzioni apostoliche
sulle pretensioni d'un monarca, che bra- si riunisse a favore di chi è stato colpito
mava fosse creato cardinale un suo rac- dall'esclusiva, questi nondimeno sarebbe
comandato, perchè il Papa favoriva, le vero e legittimo Papa. Ma perchè la chie-
istanze di altro monarca. Inoltre aggiun- sa romana è sempre intenta a conserva-
gerò quanto sull' esclusiva leggo ne' ci- re finché può pace e concordia con tutti
tati Baldassari e Artaud. Parlando il pri- li principi, e specialmente co'principi cat-
mo nel t. 2, p. 90, della pretensione del tolici, il sagro collegio si astiene dal pro-
direttorio repubblicano di Parigi, per muovere T elezione di chi non sarebbe
quando venisse a morire Pio VI, di vo- accetto a questo o a quel dominante. E si
ler usare di tutti che preceden-
i diritti noti, che sebbene i predetti ambasciatori
temente erano esercitati dai re di Fran- indicassero due più cardinali come non
cia , specialmente quello dell' esclusiva ,
aggradevoli ai loro principi, pure il con-
perchè colpisse coloro tra' cardinali che clave non userebbe accennata pru-
dell'

si dichiararono nemici della repubblica, denziale condiscendeuza se non se in quan-


2i4 SAG SAG
to ad un solo cardinale per ciascuna di trastata in Roma : tuttavia vi è rispetta-
quelle quattro monarchie % Neppure da ta. Il cardinal Albani ambasciatore (che
Artaudsi comprende il Portogallo, come i cardinali giammai prendono questo ti-

erroneamente credette Baldassari, sul da- tolo, se rappresentanti diplomatici presso


re l'esclusiva, trattando della quale e di la s. Sede, ma di Ministro, con l'asserto
quella data nel 1 823 dall'Austria pel con- dal medesimo Artaud lo provai nel voi.
clave in cui si elesse il successore di Pio LV, p. 329) interno dell'Austria nel con-
VII, riprodurrò il da lui narrato. * Ca- clave, di cui qui trattasi, esercitò questo
pitoloVI. Usi, diri itij pretensioni che han- diritto contro il cardinal Severoli a pro-
no luogo ne' conclavi. Minute spiegazioni fìtto del cardinal Castiglioui. La maggior
di ciò che concerne il/atto ^//'Esclusiva. parte de'cardinali italiani erano favorevo-
Dichiarazione del cardinale Albani che li, come si è detto, al Severoli. Si preten-
esclude il cardinal Severoli. Malconten- deva che ei ben conoscesse la corte di Vien-
to della quasi totalità del sagro collegio. na, perchè vi avea risieduto come nun-
Il conte Appony t ambasciatore esterno zio mai doveri d'un Papa sono tutt'al-
:

il' Austria,presenta una Nì)ta per sostene- tro di quelli d'un nunzio. A' 21 del set-
re la dichiarazione del cardinale Alba- tembre 1' Austria pronunziò la esclusio-
ni. Ora deggiauio riferire alcune altre cir- ne di questo cardinale, perchè avendo a-
costanze relative agli usi, ai diritti ed al- vuto26voti la mattina, temevasi che al-
le pretensioni, che sovente si manifesta- la sera otterrebbe il numero di voli suffi-
no ne'couclavi. La Francia, la Spagna, e ciente per l'elezione, il qual numero, se-
l'Austria, indipendentemente dai calcoli condo quello de'cardinali presenti sotto
ùtlY esclusiva o dell'inclusiva, vantano un quel giorno, doveva essere di 33, forman-
diritto di esclusione particolare, cioè a di- te due terzi, senza comprendervi la vo-
i

re, quando sembrano favorire un


i voti ce del candidato che non può contarsi a
candidato che non è gradito ad una di que- suo favore. E di fatto, quando un cardi-
ste corti, ciascuna di esse esercita il dirit- nale ha ottenuto i due terzi de'voti, si a-
to di escludere un candidato, ma uno so- prono tutlelecedole per vedere se il can-
lo, che sia in sull'avere i due terzi dei vo- didato non avesse dato per avventura il
ti,purché tuttavia la esclusione si dichia- votoa sestesso il che non succede giam-
:

ri prima dell'elezione. Questa esclusione mai, convien dirlo ad onore del sagro col-
si pronuncia pertanto sopra una proba- legio. Un po'prima dello scrutinio della
bilità ben fondata, non mai sopra una cer- sera del 2 l, ebbevi una riunione di oppo-
tezza. Espressa che siasi poi una volta la nenti, composta de'cardinali Albani, Fa-
esclusione, che generalmente non si crede brizio Ruffo, Solaro ed HaefTelin, qua- i

in Roma essere un diritto positivo, da una li opinarono concordemente che non vi

delle tre sovraccennate potenze, questa è era un istante da perdere per dichiarare
obbligata d'accettare la scella che si fu in l'esclusione del Severoli in nome dell'Au-
appresso, a meno che un'altra delle cor- stria. Il cardinal Albani rimise una nota
ti non esprima una seconda
privilegiate nel momento in cui cominciavasi 1' ope-
esclusione ma allora la esclusione può razione della sottoscrizione delle cedole,

:

colpire benissimo un soggetto che le altre la quale era concepita così. Nella mia
due corti non respingessero. Di raro ac- qualità di ambasciatore straordinario del-
cade che i motivi di contrarietà sieno gli l'Austria presso il sagro collegio chiuso in
stessi per le 3 corti, ed abbeuchè sieno u- conclave, qualità notificala alle Eminen-
nite ,
puossi facilmente osservare che si ze vostre tanto per mezzo della lettera
fanno guerra in pace. Ripeto, che la pre- da S. M. I. e R. ad esse inviata, quanto per
tensione dell'esclusione è da molti con- la dichiarazione fatta alle Eminenze vo-
5

SAG S A G 2 1

sire dall'I.R. ambasciatore d'Austria, e circolazione di così mal fondali rumo-


in virtù delle datemi istruzioni, adempio ri potrebbe generare, il sottoscritto che
il dovere, per me dispiacevole, di dichia- pienamente conosce le istruzioni date a
rare che l'I. R. corte di Vienna non può suaEminenza il cardinal Albani dalla cor*
accettare per sommo Pontefice sua Emi- te di Vienna (avendo egli pure ricevute
nenza il cardinale Severoli , cui dà una le medesime istruzioni), crederebbe di
formale esclusione. Quest'oggi 21 set- mancare a'suoi doveri, ed all'onore di un
tembre 1823. Sottoscritto, Albani. L'ef- — collega cosi rispettabile, superiore ad ogni
fetto immediato di questa esclusione fu eccezione pel carattere di cui è rivestito,
d'inasprire quasi tutto il sagro collegio, e se ad ogni buon fine non protestasse qui
particolarmente la parte italiana. Il car- apertamente, che le dichiarazioni e noti-
dinale Castiglioni ne fu vittima, ed in ve- ficazioni al sagro collegio dal cardinal Al-
ce de' 18 voti raccolti al mattino, n'ebbe bani fatte in nome di S. M. I. eR. A. so-
solo 8 allo scrutinio, e due all'accesso del- no conformi alle istruzioni di sua Maestà, e
la sera ...Intanto, parecchi cardinali trat- che conseguentemente il sottoscritto non
tavano con qualche asprezza il cardinal esita di dare ad essepieua ed intiera ade-
Albani, il quale, per avventura, avrebbe sione nella sua qualità d' ambasciatore
potuto usar parole alquanto più dolci nel- straordinario di S. M. I. R. A. presso la
la sua dichiarazione. Volevano persino al- s. Sede. Sua Eminenza il cardinal della
cuni contrastargli il diritto personale di Somaglia(decano)apprezzerà agevolmen-
pronunciare l'esclusione, diritto che ap- te i motivi che determinano l'ambascia-
parteneva solo, dicevano essi , al signor tore ad aver l'onore di entrare presso l'E-
conte Appony. Questi, non potendo pun- minenza sua in queste particolarità. Del
to dubitare delle istruzioni date ad Alba- resto,mentre prega il cardinal decano di
ni, giudicòa proposito di mandare al sagro avere la compiacenza di comunicare la
collegio il 24 settembre la Nota seguen- presente Nota al sagro collegio, ha l'o-
te. — Il sottoscritto viene a sapere, che nore di offrire a sua Eminenza le prote-
circolano per Roma rumori ingiuriosi a ste della sua altissima considerazione. Ro-
sua Eminenza il signor cardinal Albani. ma il 24 settembre 823. Appony ".Che
1

11 cardinale è stato sufficientemente ac- io non possa propriamente in tutto con-


creditato presso il sagro collegio tanto venire, quanto all'Esclusiva, col Baldas-
per mezzo della lettera di condoglianza sari e con l'Artaud, basta leggere il mio

di sua Maestà l'imperatore d'Austria, dal articolo sulla medesima. II nuovo Papa
medesimo presentata, quanto per la pro- nel r

concistoro ringrazia il sagro colle-
pria lettera credenziale, che il sottoscrit- gio efaquanto dissi a Professione di fe-
to ha avuto l'onore
di rimettere a code- de. L'Artaud nel cap. xi riporta 1' allo-
staaugusta assemblea, ch'essa stessa ha cuzione di ringraziamento al sagro colle-
pur pubblicamente riconosciuto il cardi- gio di Leone XII, al quale disseancora,
nal Albani nella qualità che S. M. I. R. »# Mentre vi attestiamola nostra ricono-

A. ha al medesimo affidata. Ben cono- scenza, voi doveteessere ben persuasi, che
sciute queste cose, facilmente sarebbe da saremmo a provarcela coi fatti sì tosto
tutti riconosciuta pure l'inconsistenza di che sia per cadérne l'opportunità. Eppe-
que' rumori, il cui scopo sarebbe di far rò, tutto quello che potesse contribuire
supporre ehe il signor cardinale, nelle no- ad illustrare, ad accrescere la vostra già
tificazioni e dichiarazioni, che si credette maestosa dignità, tutto quello che si ri-
obbligato di fare al sagro collegio, avesse ad onori, a vantaggi a beneficii
ferisce ,

operato contro le proprie istruzioni. Vo- che ciascuno di voi fosse in diritto di re-
lendo antivenire i sinistri giudizi che la clamare, noi vi promettiamo, che per par-
,

ai6 SAG SAG


te noslra, nulla sarà pretermesso perchè sma),ed altri ministri appartenenti al me-
i vostri desiderii sieno compiti. Ma in ri- desimo senato apostolico, riparlai a Con-
cambio, venerabili fratelli, noi vi chiedia- cistoro , e particolarmente nel voi. XV,
mo la continuazione di quelle premure, p. 229 e 237. Apprendo da Garampi
di quella sincera affezione, di quell'accor- Saggio di osservazioni sulle monete pon-
do benevolo , che già ci avete mostrato tifìcie, p. 1 52 e 1 94, che Nicolò de Bona-

nel deferirci il Pontificato, e di cui ci da- parte di s. Miniato (V.) era chierico del-
rete novelle prove aiutandoci a sostenere la diocesi di Lucca, allorché da Pio II ai
la carica pesante del supremo ministero, 12 settembre i458 fu destinato per teso-
di cui vi piacque gravarci ". riere del ducato di Spoleto, di Perugia e
sagro collegio de'cardinali ha l'an-
Il di Todi.Nel 1 460 fu fatto registratore del-
nualecardinal Camerlengo delsagro col- lelettereapostoliche, nel qual tempo egli
legio (V.) t alquale articolo parlai delle era eziandio chierico del s. collegio. Nel
Costituzioni del sagro collegio, e rac- 1466 fu destinato governatore di Norcia
contai che fu istituito sotto Leone X, fun- e delle montagne del ducato di Spoleto.
gendosi l'uffizio per turno da tutti car- i Dal grado di chierico del sagro collegio,
dinali : egli amministra le rendite parti- fu egli poi elevato a quello di chierico di
colari del sagro collegio, ed esercita tut- camera partecipante nel 1468, quando
tociò che ivi, a Proposiziojni concistoria- già era arciprete della collegiata de'ss. Cel-
li, ed altri relativi articoli notai, avendo so e Giuliano. Al Bonaparte subito suc-
a lui soggetti i ministri appartenenti al sa- cesse Girolamo Junio sac. collegii cleri'
gro collegio, il quale con essi tratta i pro- co, come prova da un ruolo del i4^9«
si

pri interessi, massime la riduzione delle Dichiara ancora ildotto Garampi, chedue
tasse concistoriali per la spedizione de' ve- erano comunemente chierici delsagro i

scovati, nell'aula concistoriale, dopo ce- collegio, e da questo officio si passava nou
lebrato il modo che regi-
concistoro, al di rado a quello di chierico di camera.
strai nel voi. XV,
247. Dissi a Chie- p. Così successe al ricordato Bonaparte. En-
RICI DEL SAGRO COLLEGIO, O DEL CoNCISTO* rico Bruno, benché creato nel 1498 arci-
ro nazionali, che il chierico italiano è vescovo di Taranto, e in appresso teso-
sempre mg. 1 segretario del sagro collegio,
' riere, pure continuò nel suo ufficio di chie-
il quale prelato riunisce la carica confe- rico del sagro collegio, i5 ottobre ed a'

ritagli dal Papa di segretario della sagra 1509 il luogo, vacato permorte, la di lui

Congregazione della Concistoriale (F.), fu conferito a Cristoforo Fischier. 11 più


cioè il sagro collegio ejegge per suo se- volte citato Artaud, già incaricato d'affa-
gretario quel prelato che il Papa dichia- ri per la Francia a Roma, per l'affezio-
rò segretario di detta congregazione. No- ne che avea alla s. Sede fu bramoso d' i-
tai pure che il chierico annuale avea la struirsi di quanto la riguarda , ed ecco
qualifica di sostituto del prelato segreta- quanto sui chierici del s. collegio pubbli-
rio, ed in sua mancanza lo suppliva. Si cò nella citata Storia di Leone XII, t. 2,
può vedere la bolla di Leone X ,
Quae cap. xxx. » Alcune dubbiezze erano in-

inpersonarum, del 5i 3 kalend. septem- 1 sorte relativamente a certe formalità nel-


bris, presso lecitale Costituzioni del s. col- l'elezione-a 3 cariche vacanti, i cui indi-
legio: Bulla resùlutionis qfficiorum eie- vidui doveano essere proposti dalla Ger-
ricorum sacri Collegii Cardinalium. Del mania,dalla Spagna e dalla Francia. Leo-
cardinal camerlengo del s. collegio , del ne XII voleva che queste 3 potenze restas-
segretario prelato , de' chierici nazionali sero in pace, e che le attribuzioni rispet-
perGermania, Francia e Spagna (l'In-
la queste cariche fossero definitiva-
tive di
ghilterra cessò d'averlo dopo il suo sci- mente riconosciute. Trattavasi della no«
SAG SAG 217
mina de'segretari del sagro collegio, ap- nel1826, il francese dovea quindi ri pren-
pellati Chierici nazionali. I segretari del derei tuoi lavori neli827. II tutto fu re-
sagro collegio sono 4 uno italiano,
: ch'è golalo amichevolmente, ed tedeschi do- i

ilcapo supremo , uno tedesco, uno


spa- vevano continuare ad intendersela fra lo-
gnuolo, ed uno francese. Il tedesco non ro per la presentazione del loro chierico
è sempre proposto dall'imperatored'Au- nazionale, attenendosi alle regole che a-
stria, perocché può essere anche un bava- vevano fino allora seguito ". Il chierico
rese: e v'ha esempi, si dice, di chierici na- nazionale esercente annuale, veramente
zionali che non erano austriaci, ne bava- oggi non ha altra qualifica che quella di
resi. 11 sempre in ca-
segretario italianoè un nobile Ostiario, tutte le volte che dal-
rica, e il suo posto ha una grandissima l'intiero sagro collegio si tengano le con-
importanza, specialmente durante il con- gregazioni generali, prima o dopo il con-
clave. La conferma del segretario italia- cistoro. Gli ambasciatori alle vacanze rac-
no debb'essere dal sagro collegio rinno- comandano gl'individui che propongono
vata ogni anno. Ciascuno de' chierici e- per chierici nazionali al sagro collegio, es-
sleri è aggiunto per turno al chierico i- sendo di questo intieramente libera la
taliano. La carica dell'aggiunto è annua- nomina. A Congregazione concistoria-
le: i suoi due colleghi gli succedono un le parlai della riunione che fece Urba-
dopo ed egli non rientra in eser-
l'altro, no Vili della segreteria e segretario del-
cizio, che alla fine di due anni, quando la medesima , colla segreteria ( la quale
il sagro collegio l'abbia confermato nella ora trovasi stabilita nel convento de' ss.

sua carica. Questo diritto di conferma dà XII Apostoli) e segretario del sagro col-
pure quello di rifiuto, ed il sagro colle- legio, laonde si compone : del Papa pre-
giopuò escludere qualunque chierico na- fetto della congregazione,e di circa 1 o car-
zionale, quando gravi motivi lo spinga- dinali membri di essa, di mg. 1 segretario
'

no a farlo. Salva questa eccezione, il po- della congregazione e del sagro collegio,
sto di chierico nazionale si risguarda va- del sostituto della stessa sagra congrega-
cantesoltanto in caso di morte, o di vo- zione e del s. collegio, del minutante,del-
lontaria dimissione. Noi parleremo qui Y archivista, dello scrittore, del computi-
del chierico francese. Nell'uno e nell'altro sla,deH'esattore,edel portiere della segre-
di questi due supposti usi la presenta- , pure l'agrimensore. Del prela-
teria; vi è
zione di un nuovo candidato appartiene Con-
to segretario abbastanza ne trattai a
all'ambasciatore del re, od all'autorità cistoro, al quale sempre interviene pres-
politica che lo rappresenta appo la s. Se- so l'aula concistoriale, cioè ne' concisto-
de sotto il titolo di ministro o d' incari- ri segreti, per essere pronto a ricevere i

cato d'affari. Designata la persona, il mi- comandi del Papa e de' cardinali capi di
nistero degli affari esteri approva la scel- ordine, in uno al sostituto, quali poi han-
i

ta in nome del re, ma non passa all'elezio- no eziandio luogo ne' concistori pubblici.
ne; questo diritto di elezione spetta al sa- Per le prerogative che il prelato segreta-
gro collegio, il quale elegge, se così crede rio del sagro collegio e della congregazio-
esenza esservi obbligato, il candidato pro- ne concistoriale simultaneamente unisce,
posto e raccomandato dall'ambasciatore e per quanto dissi ne'citati articoli, si con-
del re o da chi ne fa le veci. Per presen- sidera anch' egli segretario del concisto-
tare un nuovo candidato bisogna aspet- ro. Altro segretario del concistoro è YU-
tare Tanno in cui il chierico, che debb'es- ditore del Papa (P'.), pel notato a Con-
sere sostituito, deve entrare in esercizio cistoro, a Congregazione sopra l'ele-
della sua carica. Il chierico spagnuolo e- zione de' vescovi, e altri relativi artico-
sercitava nel 1 825, succedevagli il tedesco li. Nella Relazione della corte di Roma
o.i8 SAG SAG
di Lunadoro colle giunte di Zaccaria par. creti, e si fanno ancora quelle fedi le quali
2, cap. 5 Del segretario del Concistoro s
: si dicono cedole concistoriali ... per mez-
del sostituto della Concistoriale nelVTJ- zo suo e de'suoi ullìziali si spediscono le

ditoratodi Nostro Signore, si dice. « L'uf- lettere apostoliche col sigillo apostolico,
fìzio del segretario del concistoro, che se- come pubblico e solenne segretario e can-
gretario è pure del sagro collegio, ha la celliere del Papa. Del segretario del sagro
cura de'registri.delle risoluzioni concisto- collegio ne trattai pure a Conclave , di-
riali. Alsostituto concistoriale dell'Udito- cendo come mg. 1 segretario del sagro col-
*

rato tocca esaminare i processi e ricevere legio, appena morto il Papa, fa le veci del

pure i requisiti de'promovendi alle chie- segretario di stato e prosegue per tutto il
se arcivescovili e vescovili, ec.,e conosce- tempo della sede vacante.) in cui i cardi-
re Io stato di dette vacanti chiese; indi nali capi d'ordine esercitano le preroga-
presenta i detti requisiti e processi nella tive della sovranità, coadiuvati dal prò-
solita forma all'uditore di Sua Santità, priosostitutoe altri suoi subalterni, e dal-
cui perchè occupato di mille interessanti la Segreteria di slato (f.)j anzi talvolta
affari, in ciò supplisce questo sostituto con- prosiegue il segretario del sagro collegio
cistoriale ". Nel cap. 27: Dell'uditore di a fungere per un tempo col nuovo Papa
Nostro Signore, aggiunge :» Che a lui
sì la carica di pro-Segretario di stato (V.)
tocca d'indagare li meriti delle persone come praticarono Gregorio XVI con rng. r
che devono essere promosse a' vescovati, o Polidori, ed il regnante PioIX con mg.»*
trasferiti a altre chiese, qual deputato se- Corboli-Bussi. A Conclave dunque dissi
gretario della congregazione per li promo- tulio quanto si fa da mg r segretario del
vendi alle chiesearci vescovili e vescovili". sagrocollegio, tanto in esso,che nella sede
Avendo esaminato le opere di Cohellio, vacante, incominciando dalle Congrega-
Notiiia Cardinalati; del cardinal DeLu- zioni cardinalizie che si adunano nella
ca, Relatio Romanae Curiae 3 ed il Car* sede, vacante (P.). Nell'articolo Concla-
dinaie pratico j la costituzione di Bene- tisti ne riparlai come 2. conclavista, e
detto XIV, Ad Apostolicae, colla quale de'due aiutanti del segretario del sagro
istituì la congregazione de' promovendi collegio, ed il primo secondo il solito è il
agli arcivescovati e vescovati, e ne dichia- sollecitatore , ossia sostituto dello stesso
rò segretario l'uditore del Papa; non che sagro collegio, essendo l'altro un avvoca-
esaminato Santamaria, Notitia Romanae to della curia romana e uditore di detto
r
Curiae, non trovai veramente chiamato prelato. Siccome a mg. segretario del s.
segretario del concistoro, né l'uditore del collegio incombe di compilare il diario
Papa, ne il segretario della concistoria- di tutta la sede vacante, il prelato Poli-
le e del sagro collegio, sebbene sieno ri- dori (P.) poi cardinale, che fu segretario
tenuti per tali per quanto accennai. De del sagrocollegio nelle due sedi vacanti
Luca però chiama segretario degli atti e conclavi 1829 e i83o-3r per l'elezioni
del concistoro il cardinal Vice Cancellie- di PioVIlI e Gregorio XVI, ne'quali due
re (F.)j intimo notaro maggiore del con- conclavi fui conclavista del secondo os-
cistoro lo dice Ciampini, il quale deno- sia del cardinal Cappellaio, volle il mio
mina il suo sotto sommista, rerum con- Giornale storico politico ceremonia le dei

sislorialium a secrelis. Lo stesso De Lu- due conclavi, che in essi medesimi com-
ca nel Cardinale pratico, qualifica il car- pilai, e trovatolo esatto e circostanziato,
dinal vicecancelliere: Segretario legale mi fece l'onore di assicurarmi che se ne
del Papa in que'negozi grandi e pubbli- era giovato per quelli che lui dovè com-
ci, i quali sono trattati e conclusi nel con- pilare, come dissi altrove. Delle rote del
cistoro, sicché da esso si stendono i de- Conclave e di quella particolare del se-
SAG SA G 2 iq
gretario del sagro collegio, parlai nel voi. luto della concistoriale è di coadiuvare
XV, p. 3o4 e altrove. Il già lodato Bai - mg. T segretario della medesima nell'esa-
classali, eruditissimo di quanto riguarda me disimpegno di tutti quanti gli affa-
e
la corte pontifìcia, e che fu segretario del ri, e di tutte quante le ingerenze, che tro-
maestro di camera di Pio VI e Pio VII, vami descritte al n.° 74 dell'analoga bol-
ed inoltre si trovò al conclave di Vene- la di Sisto V, colla quale quel Papa isti-

zia, nel t. 2, p. 4'4> del segretario del tuì la congregazione stessa. Le attribu-
sagro collegio così parla : » Primamen- zioni del sostituto del sagro collegio, in
te giova sapere quali sieno gli uffizi d'un seguito della sanzionata riforma ricorda-
segretario del conclave. Vacante la s. Se- ta, si sono rese più di prima estese, ed an-

de apostolica, il governo temporale del- chepiù dignitose. Si aggirano esse a prov-


lo stato pontificio è regolato dal sagro col- vedere e procurare, come in genere, co«\
legio,mediante tre cardinali capi d'or- in ispecie, gì' interessi ed i vantaggi del
dine, che si cambiano ogni 3 giorni, ed sagro collegio. Deve pertanto il sostituto
il cardinal Camerlengo dis. romana Chie- disimpegnare gli affari di ogni sorta al

/^.Questi 4 porporati s'adunano quo*


srt( medesimo sagro collegio risguardanti ed
tidianameute, e alla loro congregazione appartenenti,sotto la dipendenza però del
assiste il segretario del conclave (ossia del cardinal camerlengo del sagro collegio e
s. collegio), e fa come da segretariodi sta- di mg. segretario prò tempore; deve ac
1' •

to. Riferisce gli affari spettanti al prin- cedere alle udienze del Papa, nel caso che
cipato temporale della chiesa romana, re- il prelato segretario fosse infermo o assen-
gistra ciòcbedecidonoi 4cardinali, com- te,ovvero legittimamente impedito; de-
pone decreti e lettere, ne fa la spedizio- ve finalmente dirigere, ed anche sorve-
ne, e per eseguire queste cose, ha con se gliare per la diligenza ed accuratezza dei
due compagni, uno de' quali è giurecon- subalterni officiali. Inoltre è in uso, che
sulto, e chiama uditore, e l'altro è sem-
si alla vacanza della sede apostolica, il so-
plice scrittore.Ma in quanto all'elezione stituto medesimo entri, come dissi, in Con-
del Papa, il segretario del conclave non clave (f.), hi qualità di aiutante del se-
ci ha nessuna ingerenza ". Dacché le se- gretario del sagro collegio. Passerò a dire
greterie della concistoriale e del sagro col - qualchecosa della provenienza delle par-
legio sotto il pontificato di Urbano Vili ticolari rendite e proventi annuali spet-
furono riunite, invalse la pratica, che co- tanti al sagro collegio de' cardinali residen-
lui il quale avesse a ricoprire la carica di ti in curia, e delle spese che si fanno per
sostituto della concistoriale, egli medesi- conto del medesimo sagro collegio in tutto
mo ottenesse anche l'altra di sollecitatore l'anno, le quali rendite si amministrano
del sagro collegio. Se non che nel febbra- e le spese si fanno dal cardinal camerlen-
io1839 avvenueche cardinali nella con-i go dello stesso sagro collegio, insieme al
gregazione generale tenuta immediata- prelato segretario. In ogni spedizione di
mente dopo il concistoro segreto del gior- Ì3oIIe: nelle provviste de'vescovati o be-
no 18 dell'anzidetto mese nel palazzo a- nefizi tassati ue'libri di camera, per la spe-
postolico Vaticano, deliberarono tra le al- dizione delle relative bolle, appartiene al
tre cose relative alla riunione ed alla ri- sagro collegiola metà della tassa, che si

forma della segreteria e della computi- chiama co/7»//zf,sul3periooper il così det-


steria del loro sagro collegio, che all'an- to minuto, ed un'altra piccola partita, già
tica denominazione di sollecitatore rima- dalla tariffa della cancelleria apostolica
nesse surrogata quella di sostituto, in con- prescritta per la quietanza. Se il provvi-
formità delle altre segreterie ecclesiasti- sto ottiene dal sagro collegio (ora spetta
che in Roma esistenti. L'officio disosti- al Papa) una grazia della minorazione del-
220 SAG SAG
la spesa per la spedizione suindicata, al- questo, in tutto può valutare che Y an-
si

lora a tenore del rescritto percepisce la nua rendita ascenda ad annui scudi r o,ooo;
partita, che gli spetta in seguilo del ripar- valutando però per rendita maggiore i
to fatto dal revisore de* conti della Da- proventi cheal sagro collegio derivano da-
taria. Attualmente il Papa a tenore del- gli emolumenti de'concistori,i quali al pre-
le circostanze suole accordare grazie di sente sìmolto diminuiti. Le spe-
sono di
condonazioni o riduzioni di tasse, e sicco- se poi annuali del sagro collegio sono le
me tali grazie avvengono quasi per tutti, seguenti. Mensile onorario di mg.r segre-
e di qualche entità sono le riduzioni, que- tario, del sostituto, computista, scrittore,
sto introito è divenuto tenue. Una volta archi vista esoprannumero,scudi io3i:82,
quasi in tutto il mondo cattolico il sagro secondo la Statistica de' rispettivi assegni
collegio per le unioni de' benefizi tassati per l esercizio del dominio temporale del-
ne'libri di camera, e fatte a favore de'luo- la s. Sede, pubblicata neliS^. Ai mae-
ghi piio congregazioni religiose, chiama- stri delle ceremonie partecipanti, diacono
te mani morte, riscuoteva ogni 5 anni an - 1 e suddiacono della cappella pontificia in
topatamente le rate cosi dette Quinden- Ogni messa cantata dai cardinali nelle cap-
ni, che corrispondevano alla spedizione pelle papali, scudi 3:6o,all'annocircai44'
del beneficio unito a tenore della tassa, Ai medesimi ceremonieri per l'esequie an-
a
ossia alla 3. parte della rendita totale del niversarie di tutti i cardinali defunti, scu-
beneficio. In oggi non restano ad esigersi, di 32:37: de' Funerali de cavd'maU, anche
econ difficoltà,chei soli epochi quindenni anni versali, e di quelli che i cardinali fan-
dello stato ecclesiastico, mentre gli altri no al Papa che li elevò alla sagra porpo-
monasteri o luoghi pii furono soppressi, o ra, trattai con diffusione nel voi. XX VI IF,
n'ebbero la proibizione da' rispettivi go- p. 3g, 42 eseg. fino a p. 55, avvertendo
vernijspecialmente nel regnò delle due Si- ancora , che incombendo al cardinal ca-
cilie e granducato di Toscana nello scorso merlengo del sagro collegio ilcelebrarla
secolo. Nella spedizione delle pensioni im- messa tanto ne' funerali anniversari, che
postesui vescovati dalsuccollettore gene- di esequie pei cardinali defunti, qualora sia
rale della cancelleria apostolica si esige la diacono quanto all'ordine, e prete quan-
rata spettante al sagro collegio, che al fine to al carattere, per questa sola circostan-
di ciascun annosi deposita al banconi s. za pare che possa celebrarla, pel riporta-
Spirito. Ha inoltre il sagro collegio 6 offi- to al voi. XIX, p. 286. Per le torcie del
ci Placabili co\\a sopravvivenza d'anni io, taglio di libbre 12 che si distribuiscono a
ifrutti de'quali con mandato del cardinal tutti i cardinali residenti in curia , e ai
camerlengo del sagro collegio in ogni an- ministri del sagro collegio, inclusi vamen-
no si riscuotono e si depositano come so- te al chierico nazionale, per la solenne Pro-
pra. I vacabili sono i seguenti. Due titoli cessione del Corpus Domini, circa scudi
di Scrittorato apostolico, uri Abb reviato- i4<>- A mg. r vescovo che canta messa nel-
ria di minor residenza, un cavalierato di l'ottava de'ss. Pietro e Paolo, mezza cot-
s. Pietro,un cavalierato Lauretano, una ta ossia 18 libbre di cioccolata della mi-
collettoria del Piombo. Avea il sagro col- glior qualità, secondo il decreto de'26 a-
legio il diretto dominio sopra alcuni ton- gosto 1806, il di cui invito appartiene al
di acquistati dalla camera apostolica coi cardinal camerlengo del sagro collegio per
Luoghi di Monte al medesimo spettanti, decreto de' 26 agosto 1846. Nella ricor-
iquali in seguito furono convertiti in ren- renza della cappella per l'ottava de'ss. Pie-
dita consolidata. Per compenso della fran- tro e Paolo, di domenica 6 luglio i845,
chigia dovutaai cardinali residenti in cu- due vescovi si presentarono nella sagrestia
ria , circa annui scudi 3ooo. Compreso della basilica Lateranense disposti a cele-
SAG SAG 22i
brare messa pontificale per comodo del
la di sopra riportai qualche esempio. Ezian-
sagro collegio. Uno era rog. r Brigante Co- dio per la riedificazione della basilica di
lonna arcivescovo di Damasco e canonico s. Paolo die 24,000 scudi; e nel 1 85 r per
della stessa basilica, invitato da mg.* de corrispondere all'invito di una nuova im-
Ligne prefetto delle ceremonie pontificie, posizione sulle proprietà ecclesiastiche e
d'ordine del cardinal Ostini camerlengo per l'ammortizzazione della carta mone-
r
del sagro collegio; 1* altro era mg. Ca- tata,generosamente offri al pubblico e-
stellani vescovo di Porfirio e sagrista pon- rario scudi3o,ooo,da pagarsi per un de-
tificio, a ciò invitato dal cardinal Mi cara cennio incomincialo nei i85r , in annui
decano del sagro collegio, il quale invita scudi 3,ooo.Ho riportato alcuni partico-
i cardinali per tale e altre Cappelle Car- lari delle tenui rendite del sagro collegio
dinalizie^.) : coli' amiuema del cardinal e delle tante spese a cui soggiace, a con-
Ostini edimg/ Brigante, celebrò la mes- fusione de'mendaci spacciatori delle sup-
r
sa mg. Castellani, ch'ebbe la mezza cot- poste grandi ricchezze che gli attribuisco-
ta di cioccolata e fece le sue scuse col car- no, e pretendono godere i cardinali; ar-
dinal decano poco informato della consue- gomento che a gloria di essi e della chie-
tudine, e col cardinal Ostini. Questi però saromana, toccai pure ai menzionati ar-
volle che meglio si rilevasse la competen- ticoli Piatto cardinalizio, e Rendita ec-
za del diritto in questione, con ordinare clesiastica, ove inoltre notai quella mo-
analoghe ricerche nell'archivio e compu- dica dello stesso Papa con , osservazioni
tisteria del sagro collegio, dalle quali in- sulle limitate provvisioni de'cardinali le-
dagini risultò: che sempre il cardinal ca- gati e prelati delegati, di quelle pur di-
merlengo del sagro collegio pro-tempore, scretissime degli altri Prelati (P.\ non
fu quello che invitò qualsiasi vescovo a che col confronto tra il numero degl'im-
suo piacere per la celebrazione di detta piegati ecclesiastici e degl'impiegati seco-
messa, ordinando in seguito al computi- lari, e gli onorari degli uni e quelli degli
sta ilmandato per lei 8 libbre di ciocco- altri. Del breve di testare, come di quello
lata di buona qualità; di più che da vari che si concede ai cardinali per disporre dei
anni in riguardo cheilcapitoloLateranen- sagri utensili , colle norme riguardanti
sé ha sempre de' vescovi e ne formano di- quelli che spettano alle cattedrali, alla
gnitosa parte, i cardinali camerlenghi del sagrestia della cappella pontificia per chi
sagro collegio crederono conveniente in- muore ab intestato, ed anche quanto ri-

"vilare uno di loro per questa circostan- guarda i vescovi suburbicari, ne trattai
za.Nel ricordato voi. XXVIII, p. 43 nar- verso il fine dell'articolo Sagrista del Pa-
rai, che ne' funerali anniversari per Pio pa. A Lutto parlai di quello de'cardina-
"VII, essendosi nel 1840 dimenticato in- li, e del corruccio e quarantene delle Fa-
vitare il vescovo celebrante supplì un , miglie de' Cardinali (V.). Potrà supplire
semplice prete del clero Valicano, perciò ai poco che ho detto del sagro collegio,
beneficato da Gregorio XVI. Altre annue tuttii numerosi articoli che espressamen-

spese del sagro collegio sono compensi : te lo riguardano, gli autori che in essi ci-

a mg.r segretario per le scritture d'archi- tai, quelli de'loro biografi e dignità, che

vio, ed al sostituto perla trascrizione de- riportai nel voi. X, p. 25 e 26, ed i se-
gli atti concistoriali e rotali; per le man- guenti. Alfonso Ciacconio, Vitae et res
eie di Natale agli officiali del palazzo a- gestae Pontificum romanorum , et S. R. E.
postolico, scudi 1 3o/.5o; ai depositari nel Cardinalium ab inilio nascente Eccle-
banco di s. Spirito, scudi 35:97, ed altro. siae,usque ad Clcmenlem IX ab Au- ,

Inoltre il sagro collegio di tanto in tanto gustinoOldoino recognilae ,Romae 1 677.


r
contribuì grandiose largizioni,delle quali Mario Guarnacci,/ f7tfee{ res gestae Pori-
222 SAG SAG
tificumromanorum,et S.R.E. Cardina- talumque, Ululi, legationes, insignia, pa-
li um a Clemente IX usque ad Clemen- tria, etobitus, Venetiisi567. Gio. Anto-

tem XII, Romae 1751. In ambedue le nio Pietramellara, Continualo adlibrum


sono riportati gli slemmi d'o-
citate opere O. Panvinii de Summ. Pont, et Cardi-
gni cardinale. Vilaeel res geslae summ. nalium riempe a Paulo IV
usque ad Cle-
Ponlificitm et S. R. E. Cardinalium ad mente Vili, Bononiaei599. Francesco
a
Ciacconii exemplum continua tae,quibus M. Torrigio, De scriptoribus Cardina-
accedil appendix, quae vilas Cardina- hbus, Romae 1641. H. Manfredus, De
lium perfecit a Guamaccio non absolu- perfido Cardinali, Bononiaei54o. Al-
tas;auctorib. Eq. Joh. Paulo de Cinque t bergati, II Cardinale, Roma 1664. Jo.
et Advocalo Raphaele Fabrinio ,Rocnae Hier. Albani, De Cardinalalu, Romae
1787. Elogia S. R. E. Cardinalium pie- i54f. Andreiicci, Hierarchia ecclesia-
tate, doctrina,legalionibus ac rebus prò stica: t. 2, De Cardinalati^ in genere,
ecclesia gestis illustrium aponlificatu A- Romae 766. Ignazio Santamaria, Noti-
1

lexandri III a Benedicltts XI II, appo- liae Romanae Curiae: cap. 2, De Car-
sita eorum imaginibus quae in Pinaco- dinalium, presbyteris, diaconis, epi sco-
theca Philippi cardinalis de Montibus pi sj De numero Cardinalium, quali la-
spectantur, Romae 1751. Felice Conte- tibus, munere, dignitate, insigniisj De
Cardinalium ab anno 1 294
lori, Elenchus Cardinalibus creatione, et receptionej De
adi {fio, Romae 64- Pars altera: E-
1 - Cardinalium redilu , atque rottilo ; De
lenchus Cardinalium ab anno i43o ad optione, de funere Canti nati um, de Car-
i549, Roroae i65g. Lodovico Attichy dinalium consistono, Beneventi 1753.
Doni, Flores hisloria sacri Collegiì S. R, Piati e Tria, De Cardinalis dignitate et
E. Cardinalium, in qua res ab ipsis se- officio, editio sesta, Romae i836. Mc-
a
pieni saeculorum decursus pie, ac san- nocchio, Sluore, centuria 9- , cap. : 64
cte geslae} ordinechronologico distri bit - De' Cardinali di s: Chiesa, del nome loro
tue, atque digeslae describuntur deducta e della porpora che vestono, e per qual
illarum serie perpetua per Pontifices, et causa si porti avanti di loro la Mazza
7
creationes a tempore s. Leonìs PP. IX (V.) d'argento, e del numero de medesi-
siveab an. Chr. o^g quo fere cepit Car-
1 mi. Cap. 65: Paragone della dignità re-
dinalitia dìgnitas tic. usque ad postre- gia con la cardinalizia. A Ritratti par-
ma nostra tempora, Luleùae Parisiorum lai di quelli de' cardinali, e qui noterò,
1660. Effìgies, insignia ^nomina, cogno- che nella calcografìa camerale di Roma vi
mina, patriae, et dies promotionis, ac 0- èia collezione de'medesimi, incomincian-
bitus summ. Pont, et S. R. E. Cardina- do da Paolo V fino a'nostri giorni, quelli
lium, Romae. Elenchus Cardinalium ab cioè riportati a p. 142 e seg. del Catalo-
anno 1294 ad annitrii i43o ex Biblio- go delle stampe della calcografìa came-
teca Barberini, Romae 64 1, et i65o.
1 rale incise, Roma 1842. Noterò qui an-
Elenchus Congregalionum Tribunalium , cora che avendo Cardella compilate le
et Collegiorum Almae Urbis cum cata- biografie di tulli i cardinali, sino a tutto
logo Eminentiss. Cardinalium alfabeti- il XIV, con pie-
pontificato di Benedetto
co ordine digestus, Romae 1 699. Nomea- na cognizione e critica di tutti quanti i

clator S. R. E. Cardinalium, Tolosae biografi de'medesimi che lo aveano pie


i6i4- Onofrio Panvinio, Epitome Pont, ceduto, non solo me ne giovai perle mie,
rom. a s. Petro usque ad Paulum 1 V ge- come il migliore, non senza importanti
slorttm videlicel, eleclionisque s'iugulo- aggiunte e rettificazioni; ma posso con
rum, etConclavium compendiaria nar- con» piacenza vantare che pel primo l'ho
ratio. Ilem Cardinalium nomina, digni- continuato sino al presente, col fare le
SAG SAG 223
biografie ili lutti i cardinali creati e morti Roma, ove Benedetto XIV lo fece suo ca-
dalla suddetta epoca, tranne que'pochis- meriere segreto soprannumerario, indi
simi che morirono quando io già avea nel 1 743 lo destinò ablegato a portare la
pubblicato il volume che poteva contene- berretta rossa a Parigi al nunzio cardi-
re il loro cognome. Tuttavia per alcuni nal Marcello Crescenzi, nella quale occa-
m'industriai di supplirvi con inserire le sione si trovò in Pesaro a quella che pre-
biografie negli articoli de'vescovati di cui sentò al cardinal Laute presidente d'Ur-
furono insigniti, come del cardinal Croy t bino mg. r Belmonti di Rimini. Inoltre Be-
a Rouen; od in quelli delle cariche da nedetto XIV nel 1744 1° fece canonico
loro esercitate,comedel cardinal delira- di s. Maria Maggiore, nel 1752 giudice
go, a Maggiordomo. Di più voglio avver- della fabbrica di s. Pietro, canonico della
tire, che quasi di tutti i cardinali, altre basilica e prelato domestico, indi nel 1 7 56
notizie riportai ne'detli articoli, in quelli lo passò economo segretario della stessa
della loro patria, ed in altri e riguardanti congregazionecai dinalizia.ClementeXII [
gli affari in cui ebbero parte. Nell'am- lo dichiarò votante di segnatura di gra-
pia e svariata materia però ommisi le bio- zia.Appena eletto Clemente XIV, lo tol-

grafìe di quattro cardinali: i il cardinal se da detta congregazione della fabbrica,
Lodovico Gualtiero de Gualtieri dì Or- lo nominò nunzio apostolico di Firenze,
vieto 3 ed in quest'articolo o voi. XLIX, ed a' 12 giugno 1769 arcivescovo di Tes-
p. 207 vi supplii; 2. il cardinal Remi' salonica in partibus, e suo primo vesco-
gio Cresce mi vescovo di Parma, ed iti vo assistente al soglio, come eletto a' 29
tale articolo o voi. LI, p. 239 la pubbli- di tal mese. Ritornato in Roma, il Papa
cai ; 3.° il cardinal Giovanni di Perugia nel 1 77 1 lo destinò segretario di consulta.
vescovo di Sabina, nel quale articolo ne Pio VI nel 775 Io mandò presidente ad
1

tratto; il 4«° non essendomi riuscito fare Urbino, successore al cardinal pro-legato
altrettanto, qui l'aggiungo, ed è: Marco- Acquaviva, e poscia a'23 giugno 777 lo 1

liniMarc' Antonio, Cardinale. Ma re' An- creò cardinale dell'ordine de'preti, egli
tonio Marcolini nobile di Fano, ivi nac- conferì per titolo la chiesa di s. Onofrio.
que a'22 novembre 721 da antica e il- 1 Lo annoverò alle congregazioni del con-
lustre famiglia, in cui fiorirono molti in- cilio, dell'indulgenze e sacre reliquie, del-
dividui che onorarono; fra'quali Gio-
la la fabbrica e della concistoriale. Fu ab-
vanni del i444 vescovo di Nocera; Ga- bate di s. Croce in Monte Fabali nel Pe-
leotto eFrancesco che fabbricarono il con- sarese, protettore della propria patria
vento de' minori osservanti di s. Maria Fano, delle confraternite di s. Pietro di
Nuova, e nella chiesa furono onorevol- Pesaro, e di s. Spirito di Fano, e delle
mente tumulati con altri della famiglia; maestre pie di Bastia d'Asisi. Dimoran-
il ball Paolo gran priore dell'ordine di s. do nella villa di Fano morì
18 giugno a'
Stefano, il quale col fratello Matteo nel 1782, d'anni 61, e nella cattedrale gli fu-
1
599 fondò il baliaggio di Fano per la rono celebrate solenni esequie, poi sepol-
propria famiglia; e per non dire d'altri, to nella chiesa de'fìlippini, nella cappella
Pietro Paolo fu prelato referendario di e sepoltura gentilizia della famiglia. La
segnatura, poi cameriere segreto di spada sua pei dita fu compianta, per le bellequa-
e cappa di Clemente XI, Innocenzo XIII lità di cui andava adorno, e per le virtù
e Clemente XII. Marc' Antonio ricevette che lo distinsero : fu magnifico e splen-
una conveniente educazione civile e re- dido, ma perì di veleno.
ligiosa^ fece profitto negli studi. Dichia- SAGRO CUORE DI GESÙ' (festa),
rando di voler servire la santa sede e de- Sacrosancto Cordi Domini Nostri Jesit
dicarsi allo stato ecclesiastico, si portò in Feslum. La divozione dell'adorabile cuo-
224 SA G SAG
re di Gesù Cristo (J^.)evù da molto tem- della Chiesa, la quale istruita e costante-
po ricevuta in più patti della chiesa cat- mente assistita da Ilo sposo di vino, c'istrui-

tolica, allora quando si discusse per sa- sce di questa verità, e ce la propone come
pere se ella fosse utile e conveniente. Nel articolo di fede, insegnandoci egualmen-
passalo secoloessa venne forraalmenteap- te che nella persona di Gesù Cristola di-
provata dalla s. Sede, e tal approvazio- vinità e l'umanità sono riunite senza es-
ne deve por fine ad ogni discussione so- sere confuse. Da questi principii risulla,
pra questa materia, che particolarmente che l'oggetto della divozione al sagroCuo-
presero di mira i Giansenisti (F.). La fe- re di Gesù non è la sua umanità quasi
sta del sagro Cuore di Gesù si celehra nel- divisa dalla divinità, né la sua divinità
la feria VI dell'ottava della Processione quasi divisa dalla umanità. Ciascuna di
(F.) e festa del Corpus Domini. Col be- queste supposizioni sarebbe un'eresia for-
nemerito ab. Albano Butler che seguo , male. Per questo modo, ecco come si e-
ne'cenni biografici de'santi e beati, Del» sprime Benedetto XIV, De Canonizatio-
le feste mobili, tratt.12, in breve ripor- ne Sanclorunij Iib. 4 cap. 3 1. Cultus sa-
terò qual sia l'oggetto cjella divozione al cri Cordis Jesu non consistit in corde ipso
sagro Cuore di Gesù, il suo scopo, i mez- nude et solitarie sumplo 3 sed in corde /e-
zi pei quali vi si giugne. Pertanto, V og- su humanitati sacrosanciae, sive divino
getto di questa divozione è il cuore ma- corpori unito } et consequenter^rem imam
teriale diGesù, unito ipostaticamente al cum anima et divina persona constituen-
Verbo, seconda persona della ss. Trinità tem. Ma l'attenzione può fissarsi partico-
(/^.). Lo scopo di questa divozione è di larmente sulla natura divina inGesù Cri-
recarci all'amore di Gesù, colla conside- sto,osulla sua natura umana,osopra qual-
razione della sua tenerezza verso di noi. sivoglia parte della sua sagra umanità;
Questa tenerezza è in tutta la persona di non come se possedesse esclusivamente e
GesùjComenelsuo cuore, ma siccome nel preferibilmente lasua natura divina, ma
corpo urna no il cuore è sempre considera- come atta, considerata così separatamen-
to come la sede degli affetti; in questa di- te, a ispirare delle sante e salutari rifles-

vozione deve fissare la nostra attenzio-


si sioni alla mente, e de' pii affetti al cuo-
ne sopra il cuore di Gesù, e l'attenzione re. Perciò in ogni secolo della Chiesa si

così fissata è il mezzo di cui questa divo- vedono degli scrittori ascetici rivolgersi
zione si serve per giungere al suo scopo. talvoltaal sagro capo di Gesù, incoronato
Secondo l'invariabile dottrina della chie- di spine, talvolta alle piaghe dellesue ma-
sa cattolica, nella persona di Gesù Cristo ni e de'suoi piedi, e a quella del suo co-
la natura divina e la umana sono sustan- stato o del suo cuore. Parlando in que-
zialmente e inseparabilmente unite, co* sto modo essi non suppongono che que-
me ripetei in tanti articoli. Questa unio- ste parti rinchiudano la sua divinità o la
ne si trova in tutte le parti dell'umana na- sua umanità in grado più elevato, o dif-
tura, né havvene alcuna la quale non ab- feriscano dalle altre parti della sua sagra
bia unita tutta la natura divina e tutta umanità, o meritino più delle altre ado-
la natura umana del Figliuolo di Dio. razione ed amore; ma solamente che ispi-
Tuttavia queste due nature, benché u- rano, in maniera speciale, delle affettuo-
nite, sono distinte e sussistono in lui sen- se considerazioni e de'sentimenti di pietà.
za confusione. Non si può rappresentar- Si suppone che l'animasi mostri sensiti-
si né esprimere a parole, la
col pensiero, va e appassionata precipuamente al cuo-
natura di questa unione, e la maniera on- re; così si dice che la gioia dilata il cuore
d'essa avvenne é per noi incomprensibi- e che la tristezza lo restringe, perchè si
le. Crediamo questo domma sulla parola attribuisce al cuore la gioia, la tristezza
,

SAG SAG 225


e gli allri affetti dell'anima. Si riguarda culcò particolare divozione al sagro Cuo-
perciò metaforicamente il cuore la sede re di Gesù, ed al Sagro Cuore di Ma*
delleaffezioni;masesi tenesse questo lin- ria (V.) y della quale pure fu beneme-
guaggio nel senso proprio, cadrebbesi nel- rito. Molti vescovi seguirono nella divo-
l'errore de'materialisti. Nou è così nel sa- zione speciale verso il sagro Cuore di Ge-

gro cuore di Gesù. Essendo egli unito a sù ilEude, e diversi dottori 1' appro-
p.
tutte le altri parti dell'umanità e a tutta varono. Assai tempo inuanzi quest'epo-
la pienezza della divinità, egli rinchiude ca, gli scrittori ascetici, ed anche alcuni

per conseguenza tutti sentimenti di a- i Papi si erano serviti, parlando del cuor
more che Gesù Cristo ha nudi-ito per noi di Gesù, delle espressioni più venerevoli,
dal momento della sua incarnazione,e che col qualificarlo Adorabile, sebbene allo-
nudrirà per tutta l'eternità. Perciò il sa- ra non era l'oggetto d'un culto speciale,
gro cuore di Gesù è un oggetto legittimo quale lo vediamo di presente stabilito. Il
della nostra adorazione, come è della no- piissimo dottore s. Bernardo esclamava :

stra riconoscenza e del nostro amore. Que- » Quam dulceetquam jucundum habi-
sta divozione non ha dunque altro sco- tare in Corde Jesu ". L'altro dottore s.
po che di fermare la nostra attenzione so- Bonaventura voleva questo cuore a stanza
pra il cuore; non perchè meriti più omag- di suo riposo «Haec requies mea, hic ha-
:

gi delle ajtre parti della venerabile per- bitabo". Attesta s. Maria Maddalena dei
sona di Gesù Cristo , ma perchè siamo Pazzi, che s. Luigi Gonzaga, ornamento
accostumati a riferire al cuore gli affetti della compagnia di Gesù, mirava conti-
dell'anima; e per questa ragione il cuore nuamente al cuor di Gesù colle sue aspi-
diGesù ci ricorda particolarmente l'a- razioni. E per tacere di tanti allri, s, Fra n*
more ch'egli ci ha manifestato dalla sua cesco di Sales tanto ne voleva accesola-
concezione fino alla sua morte sulla cro- more nel proprio e nell'altrui cuore^ che
ce. primo e più grande di tutti
Il co- i chiamava le sue religiose Salesiane (F.)
mandamenti ci dice Amerete il Signore
: figlie delCuor di Gesti. Merita poi d'essere
vostro Dio con tutto il vostro cuore. L'uo- letto quanto di s. Gertrude ne scrisse nel-
mo Dio ci ha egli pur amato con tutto il la vita il divotissimoLanspergio.Nel 1 67 t
a
suo cuore, e noi a corrispondiamo pro-
lui la ven. suor Margherita M. Alacoque
fondamente, con renderei sinceri e rive- fervida religiosa salesiana, ed il p. de la

renti nostri omaggi a questo cuore ado- Colombiere gesuita, celebre per la sua pie-
rarle. tà, moltissimo si adoprarono ad estendere

Lo stabilimento della divozione par- questa divozione, e d'allora in poi crebbe


ticolare al sagro Cuore di Gesù, sembra sempre più. Dagli atti della causa della
cominciato verso la metà del secolo XVII. beatificazione della ven. Alacoque risul-
11 p. Giovanni Eude o Odone sacerdote ta,che fu scelta da Gesù Cristo per ren-
della congregazione dell' Oratorio, di e- dere palese tale divozione al divino suo

siniia virtù, la trovò già stabilita; ma es- cuore, e per istabilirla nella Chiesa e pro-
sendo poco estesa vivamente la raccoman- pagarla con pubblico rito nel cristianesi-
dò, e la propagò col suo zelo e colla sua mo. Molte confraternite furono in segui-
riputazione di santità, massimamente al- to istituite in onore del sagro Cuore di
la congregazione de'preti secolari per lui Gesù, con indulgenze accordate dalla s.
fondata e detta Eudisti o OdonistifF.), Sede, ed alcuni vescovi ne stabilirono la
sotto l'invocazione diGesù e Maria, ed festa nella loro diocesi, come il zelantissi-

alla congregazione della Madonna o No- mo mg/ Belzunce vescovo di Marsiglia


stra Signora della Ctfntó (/^egualmen» ( y.) }
il quale durante l'orribile pestilenza
te per lui istituita, e alle cui religiose in- che desolò quella città, si dedicò intiera-
VOL. LX. i5
226 SAG SAG
mente all'assistenza degli appestati/in ino •
chiesa di Francia manifestò nel mede
do che desiò l'ammirazione d'Europa. Il simo anno per bocca de' suoi vescovi la
pio pastore nel i.° novembre 1720, dopo stima che ne faceva. Ad istanza della pia
una solenne processione di penitenza, e- regina Maria sposa di Luigi XV, l'assem-
sortò il popolo a calmare Tira di Dio con blea del clero che si teneva a Parigi, de-
fervorose preghiere, e consagrò la città cise ch'essaavrebbe scritto a tutti ve- i

al sagro Cuore di Gesù, indi 1 5 giorni do* scovi del regno che non erano presenti,
pò fece recitare un' orazione approvata per indurli a stabilire nelle loro diocesi
da Clemente XI, il quale generosamente la divozione e l'uffizio del sagro Cuore se
aiutò Marsiglia in sì desolante situazione. non vi fosse ancora stabilita In questa
Il Signore si lasciò commuovere dalle i- occasione molti prelati francesi pubblica-
stanze del caritatevole vescovo, e dal mo- rono de'mandamenti o lettere pastorali,
mento della consagrazione al sagro Cuore di cui alcuni sono notevoli per la solidità

di Gesù, la pestilenza si diminuì a poco a e la chiarezza con che la divozione al sa-


poco, e nella Pasqua 1721 si poterono groCuore di Gesù èspiegata egiustificata.
riaprire le chiese. A'20 giugno si celebrò Si distinsero soprattutto i vescovi di Bou-
con grandissima solennità la festa del sa- logne,di Lodeve, di Treguier, di Troyes,
gro Cuore, ed il popolo e le autorità di il quale tra le molte orazioni fece stam-
Marsiglia rinnovarono formalmente la pare : Istruzione pastorale per lo stabi-
consagrazione ch'erasi fatta della città al- limento in tutta la sua diocesi della di-
l' adorabile cuore di Gesù. Gli altri ve- vozione del sagro Cuore di Gesù. Tra i

scovi diProvenza approvarono questa di- contraddittori che combatterono con vio-
vozione nelle loro diocesi, il redi Polonia lenza la propagata divozione, vi fu il fa-

nel 1726, ilre di Spagna nel 1727, il ve- moso Ricci vescovo di Pistoia(V .)> il qua-
scovo di Cracovia e gli altri vescovi del le nel sinodo che ivi tenne nel 1786 la

regno polacco, alcunecongregazioni, !'///• condannò, come fanatico giansenista. Ma


ciconfralernila delss. Cuore diGesh (F.) gli alti ne furono condannati dalla bolla

eretta nel 729 nella Chiesa dis. Teodoro


1
dom malica, Auclorem fidei, di Pio VI,
(F.) di Roma, e gli altri sodalizi doman- de'28 ago9toi794- Il Papa riferisce leo-
darono premurosamente che la festa del biezioni fatte dal sinodo contro la divo-
sagro Cuore fosse stabilita e celebrata in zione al sagro Cuore di Gesù, e le con-
tutta la Chiesa. Dipoi esaminate accura- danna come false, temerarie e ingiuriose
ta mente queste domande dalla s. congre- al culto che si rende all'umanità di Gesù

gazione de' riti, a'26 gennaio 1765 diede Cristo. Inoltre Pio VI dichiarò che il rim-
la sua decisione, giusta la quale Clemen- provero fatto ai fedeli che adorano il cuo-
te XIII decretò la celebrazione della fe- re di Gesù, di adorarlo come separato
sta, riserbandosi a deliberare in processo dalla sua divinità , é fallace e ingiurioso
siili' uffizio e sulla messa che si doveano per quelli che hanno questa divozione ,

approvare, per contribuire all' accresci- poiché essi Io adorano come il cuore di
mento d'una divozione di già stabilita, e Gesù, cioè a dire come il cuore della per-
ricordare simbolicamente ai fedeli quel- sona del Verbo, a cui è inseparabilmente
l'amore divino, pel quale il Figlio unico unito. Questo giudizio del sommo Pon-
di Dio si è vestito della natura umana, e tefice è di presente ricevuto dalla Chiesa,
fatto ubbidiente fino alla morte per inse- pel consenso espresso o tacito che tutti i

gnare uomini ad essere docili e umili


agli vescovi dell' universo cattolico vi hanno
di cuore. Tale pontificio decreto contribuì dato. Narra Novaes nella Storia di Pio
nou poco ad estendere viemmaggiormén - /V,n.°32, che ad istanza di Maria I regi-
te la divozione al sagroCuore di Gesù. La na di Portogallo, le accordò nel 777 per
1
s

SAG SAG 2> 7


tulli i suoi stali la messa e P uffizio del da Pio VI, Pio VII e Leone XII pel
cesse
sagro Cuore di Gesù, al quale e per quan- Cuore ss. di Gesù, per la festa e plenaria,
to accennai nel voi. XXX, p.i3i, come per visitarne l'immagine, perla recjta di
per soddisfare alla sua tenerissima divo- orazioni, giaculatorie, divozioni, offerta,
zione, avea fondala in Lisbona una ma- novena composta dal p. Borgo, Roma
gnifica chiesa; indi nel 1778 Pio VI in- 1 836 da'tipi di Propaganda/zr/e,ec.Delle
nalzò la festa al rito doppio di 1." classe, indulgenze per la Coroncina del sagro
ed estendendone l'uffizio emessa propria Cuore di Gesù parlai nel voi. XVII, p.
a tulli do mini portoghesi. Nel BulLRom.
i i 204. In Roma vi è pure il Conservatorio
conL t. i3,p. 3g3 si legge il breve Ex- o ritiro del sagroCuorediGcm(V.)i\e\h
poni nobis, de'22 agosto 8 5, col quale 1 1 pia società della Regina degli Apostoli
Pio VII estese l'uffizio e la messa del Cuo- ( F.VInnumerabili sono libri divozionali
i

re di Gesù, già concesso alla diocesi di che trattano della venerazione e cullo del
Guatimala, a quelle di Chiapa, Nicaragua sagro Cuore di Gesù. Abbiamo ancora il
e Camayagua: nel 1. 15, p. 298 si ripor- Triduo ad onore del sagro Cuore di Gesù,
tano i brevi di Pio VII, Redemptoris No- del Morcelli. Scelta collezione di divote
stri t de' 1 o marzo 1820, per l'erezione del- preghiere e considerazioni sin ss. Cuori di
le congregazioni del Cuore di Gesù nel Gesù e Maria, Roma 1839. Alessandro
regno del Brasile e nel regno di Portogal- Derouville, Esercizio di meditazioni, le
lo. La rivoluzione francese che fece tan- iioni ed alti divoli ad onore del sagro
ti infelici, crebbe la divozione al sagro Cuore di Gesìi Jioma 838,3VIilano 840.
1 1

Cuore Gesù, nel quale fedeli perse-


di i Blasii, Dissertalo commonitoria sui mei
guitati cercarono e trovarono consolazio- inlerpres a e vindex con tra nuper Bened
ni e conforto, incominciando dal virtuo- Tetami de vero cullo clfeslo ss. Cordi
so e sventurato Luigi XVI. La divozione /<?5M,Romaei773: Defesto Cordi s Jesu
in que' tempi esecrabili fu perseguitata, dissertatio commonitoria cum nolis, et
sino a condannarsi a morte chi avesse di- monumenlis seleclis, Romaei77i. Gal-
segnato e conservato delle immagini del liffet, Dell' eccellenza della divozione al
sagro Cuore di Gesù (oggi sono rare le cuore adorabile di Gesù Cristo, Parigi
chiese in cui esse non si venerino). Al- 1819. Manuale sagro per le religiose per-
l'assunzione al trono di Luigi XVIII la petue adoratrici del sagro Cuore diGesh,
divozione si tornò a propagare pel zelo dei Roma 1840. Regole degli uffìzi panico
vescovi, per riparare gli oltraggi e i sacri- lari delle religiose perpetue adoratrici del
legi commessi inFrancia ne'nominati infe- sagro Cuore di Gesù, Roma 1 840. Uffìzi
lici tempi contro la divinità e la ss. Euca- del sagro Cuore di Gesù, ossia pratica
ristia(P~.).\n tale divozione si distinse mg. r di onorare il s. Cuore di Gesù, estralta
7
di Quelen arcivescovo di Parigi (J .), il dalla vita della ven. Maria Margherita
quale in adempimento delle sante inten- Alacoques ad uso de' perpetui adoratori
zioni del predecessore cardinalPerigord dello stesso divin cuore, Roma 1842. //
Talleyrand, e per soddisfare la propria mese di Luglio consagralo a Gesù Reden-
divozione, stabili di precetto la festa del tore, Venezia tipografia Emiliana 184^,
sagroCuore di Gesù, e colle sue pecorelle 3." edizione. La Pia unione di s. Pao-

si consacrò al divin cuore nel 1822 « i : lo (V.) di Roma nel giovedì di carneva-
giusti affinchè li perfezioni, i peccatori le celebra una particolare festa del sagro
perchè li converta, i preti ed pastori per- i Cuore di Gesù nella chiesa di s. Maria
chè li santifichi". Nella Raccolta di ora- della Pace, ove risiede primaria con- la

zioni e opere pie con indulgenze ,tx p.204 gregazione dell' istesso sagro cuore. Nel
e seg. vi sono riportale tulle quelle con- voi. XX IH, p. 141 feci parola, della con-
228 SAG SAG
fraternità del ss. Cuore di Gesù esistente sono essenzialmente di versi. Non può
culti

in Roma, e di altre parlai a'ioro luoghi. dunque veramente e solidamente stabi-


Narra l'annalista Coppi, che alcuni emi- lirsi la divozione al cuore di Maria che
grati francesi fondarono nel 1 794 una so- sui principii già accennati, i quali sono,
cietà in cui adottarono le regole di s. I- che riguardandosi il cuore come la sede
gnazio,e la denominarono del Sagro Cuo- degli affetti, e Maria essen-
gli affetti di

re di Gesù. Sì stabilirono da principio do quelli della più perfetta carità, siamo


ne'Paesi Bassi e poi passarono nella Sa- eccitali dalle considerazioni che faccia-
voia, e finalmente ad Hagenbrunn pres- mo sopra sentimenti del suo cuore, ad
i

so Vienna. Aumentarono il loro numero ammirare la sua carità perfetta, e tutte


con ammettervi tedeschi e qualche ita- le grazie ch'ella ha ricevuto dal cielo. Vi
liano^ crebbero nel 1 799 sino a 5o. Ag- si trova egualmente un motivo di confi-
giunge che il tirolese Nicolò Paccanari dare nella sua potentissima intercessione
(J7 .), scaltro e audace, e secondo l'op- presso il suo di vin Figliuolo, e di sperare
portunità imperioso o dimesso, concepì il soccorso del suo patrocinio, ch'ella si

il disegno di unire la ragunanza del Cuo- degna di accordarci, allorché glielo do-
re di Gesù, alla sua società della Fede di mandiamo con sante disposizioni. Intesa
Gesù,e vi riuscì, facendosi credere supe- in siffatta guisa questa divozione, è tutta
riore di tale società. Nel partecipare que- pia e legittima. Mg. r de Maupas vescovo
sta unione a'suoi compagni d'Italia, scris- d'Evreux: Mandamento pel sagro Cuo-
se loro di essere stato eletto superiore dal- re di Gesù del 1 66 r , ecco come si espri-
la ragunanza del Sagro Cuore, facendosi me. « E' nell'ordine delle pure creature,
riconoscere per superiore pure da essi ; il cuore di Maria che ha (ormato desi- i

indi istituì anche convitti e adunanze di derii più santi, più ardenti e più efficaci
femmine; ma fu poi accusato alla s. in- dell'incarnazione del Verbo, e per neces-
quisizione, sospeso dagli ordini sagri, e saria conseguenza, che ha meglio coope-
condannato mitemente in perpetua chiu- rato, per quanto una pura creatura ne
sura in un convento. Così la compagnia poteva essere capace, a formare il cuore
della Fede di Gesti si disciolse intiera- di Gesù, il primogenito de'predestinati, il

mente. principio della redenzione e di tutti i de-


SAGROCUOREDIMARIA(Festa), siderii de' santi". Dopo il1648 la divo-
Sacrosanclo Cordi B. Mariae Virginis zione al sagroCuore di Maria fu appro-
Fesluni. Questa divozione è affatto diver- vata da parecchi vescovi di Francia, qua- i

sada quella del Sagro Cuore di Gesu{F.). li permisero che si celebrasse una festa
Dice il Butler esser l'umanità di Gesù Cri- in suo onore, come un ufficio proprio. Nel

sto ipostaticamente unita alla divinità. 1668 il cardinal di Vendóine legalo di


Tale è la dottriua della Chiesa, e giusta Clemente X in Francia, approvò egual-
questa dottrina non si può opporre con mente questa divozione ad istanza del p.
ragione alla divozione del sagroCuore di Eude anco propagatore di quella al Sagro
Gesù; ma l'umanità di Maria Vergine CuorediGeshyeì'atlocWegYi emanò fu poi
(V.) non è unita in questo modo alla di- ratificato dal Papa. Nella Raccolta di ora-
vinità. Essa è l'umanità di una creatura zioni e pie opere con indulgenze ,a p. 286
infinitamente e senza dubbio superiore a si legge: Che essendosi stabilita dalla chie-
tutte le altre, ma tuttavia una pura crea* sa cattolica la divozione al ss. Cuore di
tura. Quindi ne segue, al dire di Butler, Gesù, era conveniente ancora, che si sta-
che saremmo idolatri, se rendessimo al bilisse la divozione al sagro Cuore di Ma-
sagro cuore di Maria un Cullo(V.) di la- ria. Quindi Benedetto XIV con bolla dei
tria : e sotto questo rispetto, questi due 7 marzo 753 1 fu il 1

a erigere iu Roma
SAG SAG 229
la con fra terni ta sotto il titolo del sagro tìculo fiwrtis a quelli che in vita non om-
Cuore di Maria, nella chiesa del ss. Sal- metteranno di recitai e la detta orazione,
vatore presso Ponte Sisto, e Pio VII ap- quali indulgenze ponno applicarsi anche
provando la detta divozione, con decreto a'fedeli defunti. Alcuni ordini religiosi e
della congregazione de'riti de'3i agosto sodalizirendono a questo sagroCuore di
i 8o5, concesseanche l'uffizio e messa nel- Maria un culto speciale: la congregazio-
la sua festa, stabilita l'ultima domenica di ne de'sacerdoti missionari Picpus{fr.) è )

«gosto, ravvivandone la divozione; e per sotto l'invocazione de'ss. Cuori di Gesù e


sempre più promoverla eresse nel 1807 di Maria.
Eustachio{F'.) di Roma
nella Chiesa di s. SAGROCUOREDI GESÙ'. Congre-
la congregazione primaria del sagro Cuo- gazione di religiose istituita in Francia
re di Maria, concedendo agli ascritti mol- nel principio del corrente secolo, ed ec-
te indulgenze,con facoltà di aggregare al- cone le testimonianze. Si apprende dal
tre confraternite fuori di R.oma colla par- n.°2 7 del Diario di Roma 84 1 1 •»» L'isti-
lecipazionedelle medesimeindulgenze.il tuto delle dame del sagroCuore di Gesù
copioso novero di queste si legge nel libro: fu fondato in Francia all'epoca in cui la
Orazioni al sagro Cuore di Maria per il religione cattolica erasi appena ristabili-
mese di Maggio ; Roma 84"- La pia umo- 1 ta. II suo scopo è quello di formare delle
re annesso alla chiesa ha il suo oratorio. ottime e utili religiose, e di educare lecon-
Nella ricordata chiesa di s. Eustachio si vittrici ad esser poi buone mogli e madri
onora solennemente il sagroCuore diMa- di famiglia in tutte le classi della socie-
ria,con l'intiero mese di agosto a lei con- tà. Questo sistema di educazione riuni-
sagrato, incominciando dah.° giorno di sce così grandi vantaggi, che non pochi
tal mese nella mattina con discorso e be- sovrani hanno impegnato le religiose di

nedizione. Acciò poi non solo gli ascritti quest'ordine a stabilirsi ne'loro stati; ed
d'ambo i sessi alle accennate confrater- ovunque la presenza di queste è consi-
nite e congregazioni, o ad altri somiglian- deratacomeun benefico trattodella prov-
ti istituti sì in Roma che altrove, ma i videnza. Alle classi nobili danno esse una
animati ad onorare il
fedeli lutti sieno istruzione solida, eslese e utili cognizio-
sagro Cuore di Maria, Pio VII stesso ad ni, ed ornamenti degni d'una distinta e
istanza di molti vescovi e sacerdoti con ragguardevole società. Alle povere una
rescritti dati dalla segreteria de' memo- istruzione semplice, ed occupazioni e la-
8 agosto 807, ."febbraio 1816
riali de' 1 1 1 vori convenienti al loro stato. Ed in ge-
e 26 seltembrei8i7, concesse in perpe- nerale estendono a tutte le loro allieve
tuo l'indulgenza di 60 giorni peruna vol- le cure più tenere, affine d'insinuar loro
ta al giorno,a quelli che divolamente re- l'amore del bene e dell'occupazione. Un
citeranno l'orazione che si riporta nella celebre viaggiatore si esprime così sulla
citata Raccolta, al sagro Cuore di Maria fondazione delle religiose del Sagro Cuo-
con lode ai ss. Cuori di Gesù e di Maria, re : Fui contento di conoscere che l'istitu-

in qualunque idioma, e l'indulgenza ple- to delle dame del sagro Cuore di Parigi
naria a que'che la reciteranno ogni gior- era stato introdotto in Roma per Io zelo
r cardinale
no pel decorso dell'anno, in ciascuna del- elevato dell'Era. e Rev.°sig.
le feste della Nascita, Assunzione e Sagro Lambruschini, e che questo stabilimen-
Cuore della B. Vergine, purché confessa- to era stato approvato (a' 22 dicembre
ti e comunicati visitino una chiesa ovvero 1 826, dissi nel voi. XXX VII I, p. 7 3) dal-

un altare dedicato allaB. Vergine, ed ivi la sa. me. del Pontefice Leone XII, che
preghino secondo l'intenzione del Papa; conosceva i bisogni del suo tempo, ed
i

e finalmente concesse l'indulgenza in ar- mezzi più convenienti per soddisfarli.Fa*


23o S AG SAG
cevo dunque più ardenti pei que-
i voti zinne francese, composta di sudditi del re
sta società, e mi consolo di vederla sta- di Francia domiciliati in Roma, aveva
bilita nel seno della capitale del mondo potuto reintegrare le finanze dell'institi!-
cristiano. La cougregazioue delle dame to; ma i frati, delti minimi, che tutti do-
del sagro Cuore possiede in Roma 3 sta- veano essere francesi, e di più nati nella
bilimenti, e conta più di 4° case, delle porzione delle piovincie che appartene-
quali 6 in America''. Artaud nella Sto- vano al re Carlo Vili, non erano più in
ria di Leone XII, t. 3,p. 33 ei85, ri- numero sufficiente al servizio della Chie-
porta nel 1826: «Due dame deputate da- sa (della ss. Trinità sul Monte Pine io).
gl'istituti religiosi detti del Sagro Cuore, Nel 1827 eravi rimasto un solo religioso
che hanno chiostri in Francia ed in Pie- francese, il p. Monteynard. Allora il Papa
monte, vennero a Roma per sollecitare Leone XII propose al re Carlo di stabi- X
appo la s. Sede l'approvazione de' loro lire in quei chiostro le religiose del sagro
statuti. La principale di esse appellavasi Cuore, che aveano già una casa in Parigi.
madama una persona ri-
Bijeu, ed era Doveano queste essere incaricale dell'edu-
spettabile per ingegno non meno che per cazione di giovani damigelle romane, cui
pietà. L'iustitutoaveva per iscopo i 3 se- le rispettive famiglie procurar volessero
guenti particolari oggetti? tf l'educazio- una distinta istruzione. II Papa recossi a
ne di nobili ed agiate damigelle paganti visitare i lavori che facevansi per ricevere
una pensione; 2. l'educazione di giovi- le religiose, le quali doveano giugnere da
nette povere non paganti; 3.° uno stabi- Parigi. La chiesa era stata compiutamen-
1
limento ortopedico, diretto a prevenire te restaurata a spese del sig. contee dipoi
ed a correggere ne'fanciulli le deformità duca diBlacas, ch'era stato ambasciatore
del corpo. 11 Papa ricevette con bontà in Roma nel 1816." Finalmente ripro-
questa domanda, e creò una commissio- durrò quanto nel 1842 pubblicò il car-
ne di 3 cardinali incaricati di esaminare dinal Monchini: DegV istituti d'istruzione
gli statuti presentati dalla signora Bijeu, primaria t. 2, p. 128. » Lo scopo della
in nome della signora Barrai (o Barat), società delledame del sagro Cuore, isti-
superiora generale in Parigi (delle reli- tuita inFrancia da Sofia Barra or son 4o
giose della società del Sagro Cuore di Gè- anni, ed approvata da Leone XII nel 22
Una nuova occasione avea contri-
sì*).... dicembre 1826,0 quello di glorificare il

buito a restringere vieppiù legami della i sagro Cuore di Gesù (Regles des Dames
tenera amicizia che regnava tra il Papa du sacre Coeur de Jesus, Paris 1828) a-
Leone XII e Carlo X re di Francia. Car- doperandosi per la salute de' suoi mem-
lo Vili passando per Roma neli495 si bri. Essa pertanto tiene donzelle in edu-
era dichiaralo protettore d' un instituto cazione, ammette agli spirituali esercizi,
monastico, ch'era tenuto dai religiosi, il ed ha pubbliche scuole gratuite per l'istru-
cui ordine era stato fondato das.Fran zione delle più povere, Le dame dopo 3
cesco di Paola e eh ia ni alo de Minimi^.}. mesi di prova prendono l'abito, fanno due
Altri re e regine di Francia aveano be- anni di noviziato, e quindi i voti semplici
neficalo questo chiostro, che perciò tro- di povertà, castità ed ubbidenza. Allora
vava» assai ricco al principio della rivo- passano vi rimangono
fra le aspiranti e
luzione del 1789. Quando comparve la 5 altri anni,dopo che fanno il voto di sta-
novella repubblica romana,gli agenti del- bilità che può sciogliersi dal solo Ponte-
le finanze francesi erano impadroniti
si fice. Quelle che si addicono all'insegna-
delle rendite dell'ordine, ed aveano ven- mento emettono il 4-° voto di educar la
duto una parte delle sue case. Durante gioventù. Le sorelle coadiutrici hauno i
il pontificato di Pio VIJ, l'amministra - medesimi gradi. Quest'ulile istituzione fu
SAG SAG 23 £

ti spiantata recentemente inRoma per cu- l'ora della scuola,quèIIa che vi stiano coni •

ra dell'eli). "cardinaleLambruschini^Iqua- poste ed ordina te. Finalmente Svolteran-


le essendo nunzio pontificio a Parigi pro- no v'è una premiazione di medaglie, cro-
pose ed ottenne che alle dame del sagro ci, immagini ed altre cose siffatte, perchè
Cuore fosse data la casa e la chiesa alla ss. le alunne abbiano sempre nuovi eccita-
Trinità de' Monti, colle rendite, carican- menti al progresso". AChies a della ss.Tri-
dosi dareun assegnameuto a'fratelli delle nita de'Monti, situata sul delizioso Mon-
7-
Scuole Cristiane che si stabilivano nel te Pincio (Z .), riparlai di queste religiose.
medesimo tempo alla Madonna de'Mon- Tanto di questa casa, che di quella dis.
ti. Pertanto nell'aprile 1 827 le dame an- Ruffina e del noviziato sul Monte Giani-
darono alla ss. Trinità, e 6 anni appresso colo[V.) 3 ne fu benemerito Gregorio XVI
vennero anche in Trastevere al monaste- ed onorò di sua presenza 3 locali. Della i

ro di s. RuiTma, dov'era già una scuola casa e della chiesa delle Ruffina e Se-
ss.

di orsoline, che ridotte a poco numero, conda, già de'religiosi della Mercede, poi
si ritirarono in un angolo della casa. La delle Orsoline (delle quali tratta il p.Bo-
8
marchesa d.M. Teresa Andosilla accon- nanni, che nel Catalogo ne riporta la fi-
ciò in modo assai decente il convento di s. gura a p. io3), e da Gregorio XVI nel
Ruffjua, e sarà sempre nella benedizione 1 833 donate alle religiose del sagro Cuo-
di tutti buoni per aver procaccialo lau-
i re, per vantaggio della pubblica educa-
to bene ad un quartiere di Roma sì bi- zione, già trattai ne' voi.XLIV, p. 222,
sognevole, com'è il Trastevere. Tieusi il XL1X, 180 e i8i,LIV, p. 222 e seg.
p.
medesimo metodo in ambedue le scuole Qui aggiungerò sulla chiesa, ch'è situata
che durano 6 ore il di. Parlisconsi le fan- nel rione Trastevere, lungo la stradadrit-
ciulle in 3 classi: l'infima, che si compone ta che da s. Maria in Trastevere conduce
di quelle che hanno appena compiuto i a PiazzaRomana. Essa altre volte fu pure
7 anni, apprende a conoscere le lettere della vicina basilica di s. Maria in Tras-
dell'alfabeto in una gran tavola messa al tevere, dalla quale nel 1600 venne ce-
muro, a sillabare, a far calze e a mandare duta alle nominate Orsoline monache o-
a memoria le prime cose della religione. blate, laonde si vede la lapide della fon
Neila 2/ si legge correttamente, si comin- datrice Monlieux nobile francese ivi tu-

cia a scrivere, si eseguiscono lavori d'ago, mulata. Quanto alla casa del noviziato
e si apprende la parte più elevata del ca- in Roma delle religiose del sagro Cuore,
a
techismo. Finalmente nella 3. si studia essa è sull-' elevato e ameno Gianicolo ,

l'aritmetica, lo scrivere corretto, la storia nella villa Lante che è situata in una del-
sagra, e qualche volta anche la gramma- le cime del colle, la cui vetta si stende dal
tica. Così alla ss. Trinità come in s. Ruf- sud al nord. Questa piacevolissima villa
lìua le scolare sono un centinaio. E' am- ha un casino, dal quale si gode una delle
mirabile la nettezza, l'ordine, il silenzio più belle e pittoresche vedute di Roma,
di queste scuole: le maestre medesime non e donde si presero a disegnare le più im-
parlano, ma con certo ordigno che hanno ponenti prospettive della maestosa città.

tra le mani e scrocchiano, accennano ciò Si vuole che ivi avesse la casa di campa-
che debba farsi. Sono affatto proibite le gna Giulio Marziale. L'architettura del
battiture o altre pene afflittive del corpo, casino o palazzetto è di Giulio Romano, e
poiché tutte le punizioni sono indirizzale riesce bella all'aspetto, come pure como-
a toccar l'amor proprio. Due medaglie di- da nell'interno scomparto. Lo stesso ar-
stribuisconsi quotidianamente, l'una alla tista valente co'suoi scolari dipinse alcu-
piti savia, l'altra alla più diligente fan- ne storie a fresco che mostrano la scuola
ciulla: questa fa che tutte sieao proute al- diRaffaele. La vaghezza del giardino con-
232 SAG SAG
tribuisce molto a rendere deliziosissimo l'abito. Dio però chiamandola per altra
il sito. Nella collezione classica d'incisio- via, dopo aver superato mille contraddi-

ni del celebre Piranesi, vi sono pure gli zioni, biasimi e censure, anche da quelli
Amorini ed Trionfi i della villa Lante,di- che ne stimavano le belle doti, ubbidì cie-
sognati da Piroli. Nel n.°3o delle Notizie camente a chi in nome di Dio gli diceva
del giorno di Roma del 1845 si legge. essere destinata a servirlo in altra manie-
». 11 giorno 2 i sagro
luglio le dame del ra. Di questo persuasa uscì con una com-
Cuore, nella loro casa del noviziato sul pagna dal monastero, e si recò, non alla
Gianicolo, fecero la solenne distribuzio- casa paterna ad abbracciarvi la madie che
ne de'premi a quelle 4° fanciulle povere l'amava teneramente, ma ad una casa tol-
«he vengono da loro gratuitamente man- ta a pigione, dove raggiunta da una so-
tenute di vitto e vestito in un luogo ap- rella gettò i primi fondamenti dell'istitu-
positamente ivi destinato; educandole con to delle figlie del sagro Cuore di Gesù ,

quella maestria che tutti sanno essere lo- aprendo di nuovo la scuola sunnominata.
ro propria, non solo in tutti lavori don- i Con questo istituto la Verzeri provvide
neschi e nei doveri sociali, ma principal- alla buona educazione femminile, la qua-
mente ne'principii della soda pietà e reli- le volle maschia e disinvolta: con l'altro

gione. " Presiedeva alla solennità il car- òeUefìglie dellaProvvidenza raccolse fan-
dinal Bianchi, mg. r Brunelli arcivescovo ciulle povere senza genitori o con tali che
di Tessalonica, e molti ragguardevoli ec- meglio sarebbe esserne senza, salvate da!
clesiastici. Abbiamo di m. r Agostino Cou- pericolo e dalla seduzione, e le quali l'isti-

Noi ice sur madame fondatrice des


drin, tuto delle figlie del sagro Cuore, per quan-
Dames des Sacrés Coeitrs, Parisi 835. to può, mantiene gratuitamente o persi
SAGRO CUORE DI GESÙ' (figlie). tenue dozzina che le persone caritatevoli
Congregazione di religiose fondata dalla facilmente trovano modo di pagarla. Id-
madre suor Teresa Eustochio Vèneri, e dio per provare. vieppiù, la sua serva, e
delle qualidivenne superiora generale. far meglio conoscere al mondo qual don-
Essa nacque in Bergamo nel 1801, dota- na fosse, le tolse il contecan.°d. Giuseppe
ta di forte e perspicace ingegno, di pru- Benaglia suo direttore, da lei sem pie chia-
denza singolare, di tratti nobili e gentili, mato fondatore dell'istituto, cioè quando
avvenente nella persona, entrò giovanis- questo non esisteva ancora che in via d'e-
sima tra le benedettine di s. Grata in Ber- sperimento, senza una regola scritta, sen-
gamo; ma Dio non la chiamava a santi- za che fosse ancora determinato a quan-
ficarsi sola , sibbene a santificare con se te e quali opere di carità verso il prossi-
moltissime anime,e dispose che ne uscisse. mo dovesse estendersi, e mentre essa pa-
Divorata da un'ardente carità verso ilpros- tiva difficoltà e stenti d'ogni maniera. Ag-
«imo, aprì allora con due compagne una giungasi che perdette ancora in questo
scuola gratuita alle fanciulle povere, ove tempo due delle tre sorelle sue amatissi-
si affaticava da mattina a sera, insegnan- me, cheaveano preso parteall'operasua.
do loro leggere e scrivere, i lavori fem- Ma la Verzeri in sì terribile frangente non
minili, e più di tutto il timor santo di Dio, si perdette d'animo, e mostrò a tutti col
la fuga e l'odio del mondo. In questa scuo- fatto che chi confida nel Signore non ri-

la, nella quale da vasi gratis alle povere tut- mane confuso. Scrisse le Coslituzùmi,dah
to l'occorrente, durò forse 5 anni, ma sen- le quali se appare il mollo ingegno, la so-
tendosi irresistibilmente chiamata allo da e maschia pietà, la rara prudenza e
stato religioso,ottenne a forza di preghiere il consiglio, in che la encomiano nelle lo-
a
dal suo direttore di entrare per la 2. vol- ro lettere apostoliche Papi GregorioXVl
i

ta nel monastero di s. Grata, e ne vestì e Pio IX, non appare però quante lagri-.
sxti SAG 233
me spargesse e quanta orazione facesse malattia che doveva portarla al sepolcro.
pei* avere lume da Lui che solo può darlo. Da quel tempo patì di epilessia, finche ai
Recatasi a Roma colla 3." sorella che an- 3 marzo 852, presa dalle solite convul-
1

cor le restava, e che poco appresso perdet- sioni con una violenza e pertinacia non

te con indicibile suo cordoglio e grave dan- più vedute, in poche ore ne fu spenta in

no dell'istituto, e cou un'altra compagna Brescia. Grande fu il concorso, non solo


delle prime entrate in società, dopog me- delle donne,ma ancora degli uomini a ve-
si appoggio che suoi
di stenti,senz'altro i derne il cadavere e quasi a venerarlo; ma
meriti, ottenne da Gregorio XVI il dì i i non potè appagarsi la pia carità di tutti,
giugno i84' l'approvazione dell'istituto, che fattasi l'ora tarda, convenne alle suo-
dipoi a' i3 novembre 1847 ^al regnante re chiudere la porta del monastero ed
Pio IX quella delle costituzioni. Ne'quali escluderne gli accorrenti. Non si potè però
e in aitri viaggi alla capitale del mondo negare a molte pie giovani di agiate fa-

cattolico, si acquistò tanta e sì affettuosa miglie l'ambita consolazione di portarne


slima dai due lodali Pontefici e da parec- a muta sulle proprie spalle la salma al
chi de'primi tra'cardinali, che destò sin- cimiterio, benchèassai lontano, preceden-
golare ammirazione. Oltre le Costituzio- do altre in lunga fila con cerei accesi: que-
ni, die alle stampe due grossi volumi in- sto solenne e pubblico attestata di stima,
titolali: Dei doveri delle Figlie del sagro di amore, di gratitudine volle dare alla

Cuore, e dello spirilo della loro religiosa defunta la femminile gioventù bresciana.
istituzione, Brescia 1 844- M titolo mostra Se ne legge la necrologia nell'opuscolo:
qual sia lo scopo dell'opera, in cui riful- La madre Teresa Eustochio Verzeri fon-
gono le sue rare virtù, suoi singolari ta-
i datrice e superiora generale delle Figlie
lenti, e soprattutto lo spirito da cui era del sagro Cuore di Gesù. Nel voi. LVI,

fervorosamente animala. Scrisse la ma- p.297 riportai come le figliedel sagroCuo-


dre Teresa febbricitante e in fretta per re di Gesù fioriscono in Recanati e in al-
timore di non esserne in tempo; e però tri luoghi della diocesi. Esse furono in-
sembrando a lei che ne bisognasse, volea vitate dal vescovo a recarvisi sul principio

qua e colà ritoccarla, ma noi potè. Come del 1 846 a prendere la direzione del con-
non potè eifeltuare un nuovo viaggio a servatorio della Concezione immacolata,
Roma enei regno di Napoli dov'era aspet- ed ai 18 gennaio 1847 vi pervennero la
tala e ardentemente desiderala, perocché benemerita e pia fondatrice con tre sue
Dio non volle darle la consolazione di ve • religiose. Di poi nel monastero di s. Ste-

dere co'propri occhi le sue figlie stabilite fano fu aperto il noviziato, che è il primo
nella città eterna, né la nuova casa del dello stato pontificio. Il Papa Pio lXaven-
noviziato che stava per aprirsi in Alpino. do affida lo la pia casa de Catecumeni e
Negl'infausti rivolgimenti del 1848, col Neofili (V.) di Roma ad una visita apo-
virile coraggio, colla fermezza e col con- stolica di 3 cardinali, con un prelato per
siglio ond'era piena, avea la Verzeri sal- segretario in qualità di deputato, con mo-
vato l'istituto, che amava più di se stessa, to-proprio per migliorare la condizione
dalle mani rapaci di coloro che pretende- di tali pii luoghi determinò che fossero
vano beneficare l'umanità col distrugge- chiamate alla pia casa delle catecumene
re; anzi avea reso bene per male, apren- e neofile le suore Figlie del sagro Cuore
do la sua casa ai feriti, servendoli colle di Gesù, onde la delta visita a'3 dicembre
proprie mani, e curandone più che quelle i85i, dopo averne compilato il regola-
del corpo le ferite dell'anima. Ma se Io mento, l'approvarono e mandaronoad ef-
spirito fu pronto, la carne non resse al- fetto. Duplice è lo scopo prefisso col re-

l'ausia ed allo spavento, e ne contrasse la golamento alle religiose, l'uno cioè ili aver
1

234 S A G SAI
cura delle infedeli che vogliono abbrac- to del sagro Cuorc,equeslodelle Figlie del
ciare la s. fede cattolica, e di quelle che sagro Cuore, si desume da quanto risol-
ricevuto il battesimo vi educano e man-
si vette l'assoluta negativa data dalle com-
tengono, a forma di quanto prescrivono pagne alla M. Verzeri, quando ella trat-
le costituzioni pontifìcie riguardanti il me- tava di riunirà alle religiose o dame del
desimo pio istituto. L'altro scopo è il gra- sagro Cuoi e, sebbene in molte cose con-
tuito insegnamento delle povere fanciul- formi, anche nel preferire l'assistenza spi-
le del popoloso rione de'Monti, nel locale rituale degli ottimi gesuiti, ove trovansi;
a ciò destinato nella casa medesima delle pure non convennero nel progetto d'u-
neofite, giusta volere del Papa, .°
il il quale nione; perchè quelle della Verzeri prin-
1

ha del particolare suopeculio contribuito cipalmente alla campagna e alle povere


una considerevole somma di denaro, per- fanciulle cercano d'applicarsi; mentre le
chè la suddetta casa delle neofite venisse religiosedel sagro Cuore allegrandi città,
restaurata, ridotta e disposta, secondochè ed a quelle di civile
alle nobili fanciulle,
faceva di mestieri perle nuove scuole alle condizione principalmente propendono;
memorate fanciulle; come per ulteriore 2. perchè le prime amano conservarsi
alto di suo pontifìcio interessamento fu nello spiritodi semplicità e bonarietà; lad-
determinato un assegno annuo per soste- dove le seconde, a tenore delle classi che
nere le spese delle scuole. Introdotte nel educano, alla dolcezza delle prime uni-
pio luogo i o suore, a'7 gennaio 1 852 con scono l'etichetta propria delle nominale
solenne e divota pompa furono aperte le classi, per una nobile e civile istituzione.
8
scuole per la i. volta, alle fanciulle ro- SAHAR.ZUR. Sede vescovile della dio-
mane del rione Monti, per essere istruite cesi de' caldei, nella provincia d'Adorbi-
nella dottrina cristiana, ne'lavori femmi- gaua. I caldei edebbero dei
i giacobiti vi
nili, nel leggere e nello scrivere, aumen- vescovi, 3 conoscendone V Oiiens chr. t,
tandosene poi il numero di giorno in gior- 2, p. i32g.
no. A' 17 febbraio i852 il Papa consolò SAIDA o SAIDE. V Sidone. %

le religiose, le neofite e le scolare di sua SAINTESoXAINTES, Mediolanum


presenza, nel modo che riportano i n.i 4 Sanlonum. Città vescovile di Francia, di-
e 49 dei Giornale di Romai&Si, In 22 partimento della Charente inferiore, ca-
anni dacché ebbe principio questo bene- poluogo di circondario e di cantone,a 14
merito istituto, già conta 16 case, le ul- leghe da la Rocelle e da Angoulème, a pie
time delle quali sono il pio ritiro di s. : d'una mon lagna, sulla sinistra sponda del-
Maria del Pianto istituito da d. Daniele la Charente, che si valica sopra un ponte

Canal sullefondamenta nuove in Venezia; di pietra. Ha tribunale di 1. "istanza e di


due case in Ancona; la casa di Arpino,do- commercio, ed altre autori là. Posta in bel-
ve nell'ottobre 1 852 installate le religio- la situazione,è di piacevole aspetto, non
se, furono accolte con pompa di trionfo. cosi però l'interno. Visi distinguono l'an-
Recentemente furono fatti all'istituto dal tica cattedrale di s. Pietro, il cui campa-
saggioe provvido governo austriaco molti niled'un bel gotico, dicesi fabbricato da
favori, e dal prode feldmaresciallo conte Carlo Magno, e che lasciarono nel 1 568
Radelzky, il quale dopo aver fatto loro intatto i protestanti, dopo avere rovinato
restituire la casa di Trento, concesse alle il bell'edilìzio: il suo capitolo consisteva
religiose di poter trasportare dal cimite- nel decano e in 4 altre dignità, ed in 21
1 io di Brescia nella chiesa di s. Afra, loro canonici. I cluuiacensi già uflìziarono la
casa madre, la preziosa spoglia della loro chiesa di Eutropio,pure sormontata da
s.

mirabile madre e fondatrice. La diversità un bellissimo campanile costrutto da Lui*


poi marcata fra l'altro benemerito istitu- giXI,ed aveano un priorato conveutua-
SAI S A I 235
le. Vi è fuori del recinto della città una ne divenne il capoluogo, titolo che con-
caserma di cavalleria clic occupa i fabbri* servò sino al 18 io.
cali d'una celebre abbazia della Madon- La sede vescovile, secondo Comman-
na, di monache benedettine, fondate nel ville, fu eretta nel IV secolo, suffraga nca
1 o43 daGoffredo conte d' Angiò ediSain* della metropoli di Bordeaux, ma Chenu
tes, e da Agnese sua moglie, e nella quale neM'Hist. episcoponim Galline^ p«4^4»
si ritirò Eleonora di Guienna dopo sciol- nel riportare la serie de' vescovi di Sain-
to il suo matrimonio con Luigi VII; ilpa- tes,la dice istituita nel finire del i.° seco-
lazzo della sotto -prefettura, già episcopio, lo, perchè vuole consagrato suo 1 .° vesco-

e l'ospedale sostituito all'antico semina- vo s. Eutropio (F) martire nell'anno 96,


rio. Possiede ancora una chiesa concisto- da Papa s. Clemente 1. 11 Butler però ri-
riale riformata, una società di agricoltu- ferisce che s. Eutropio andò nel III secolo
ra, un seminario dipartimentale, un col- a predicare il vangelo ai galli, dai quali
legio simile, gabinetti di fìsica e di storia ricevè il martirio. Indi Chenu registra 2.
naturale, biblioteca pubblica di circa vescovo s. Palladio, poscia s. Leonzio, s.

3o,ooo volumi, ed una salaper gli spetta- Bibiano o Viviano, che credesi fosse con-
coli. Ha fabbriche di maioliche e altro, te di Saintes; fondò un monastero sotto

Giace la cittànel centro del paese che som- l'invocazione di s. Pietro presso la città,

ministra le migliori acquavite dette Co- governò cou zelo apostolico la sua diocesi,
gnac, che unitamente ai grani, alle lane, e fu prelato esemplare per la purezza dei
ai vini formano gli articoli più impor- suoi costumi, celebrandosi la sua festa
tanti del commercio, in favore del quale nella diocesi di Saintes a' 18 agosto. Di poi
si tengono 12 fiere l'anno. E' patria di fiorì 5. Coucordio, quindi Didimo, s. Tro-
diversi illustri,come del famoso protestan- jano del 38o, secondo Chenu, e nel 5i 1

te Bernardo Palissy, prima vasaio e poi al dire di altri, lodato per dottrina, santità.
gran fisico. Sono ne'dintorni cave di belle e miracoli. Nella discrepanza degli scrit-
pietre, e vi si raccoglie molto vino. Que- tori sui primi vescovi di Sainles, si fa im-
sta ciltà,d'antichità remota, fu un tempo mediato successore di Didimo e circa il

la capitale dei Santone* o dell'Alta San- 573 altro s. Palladio ; cui scrisse s. Gre-
tongia o Xantongia, ed una delle princi- gorio I Papa, per raccomandargli s. Ago-
pali città dell'Aquitania: venne soggioga- stino e gli altri missionari che avea spe-
ta da Giulio Cesare. L'abbellirono i ro- dito in Inghilterra, e per ma ndargli le reli-
mani con vari monumenti, de'quali si ve- quie de'ss. Pietro e Paolo (0 forse debran-
dono gli avanzi, tra gli altri quello d'un dei di cui parlai a Reliquie), che avea do-
arco trionfale di enormi pietre vive, sen- mandato per arricchire la chiesa che in

za calce, uè cementi, formato di due ar- loro onore e de'ss. Lorenzo e Pancrazio
cate, e che per la base trovasi incastralo avea fabbricato in Saintes. Tra 'successori
in una delle pile del ponte;d'un anfiteatro, più distinti ricorderò s. Leodegario, Alo
quasi tanto graude ma molto meno ben del 1 o57, Ilo del 1 060 che in un claustro
conservalo di quellodi Nimes;d'un acque- da lui fabbricato riunì a vita comune i

dotto, d'un circo e di piti altri meno im- chierici di sua chiesa, de'quali prese cu-
portanti scoperti nel i8i5e 18 16. 1 vi- ra anche il vescovo Godriano cliiniacen-
sigoti l'occuparono per alcun tempo,e nel- se del 1 o69.Pietro deCoufoulent del 1 1 02
l'85o la devastarono inormannhal tri gua- restaurò la cattedrale e costruì l'episco-
sti vi aveano recato prima vandali, poi i pio. Ponzio de Ponte cardinale del 1 260,
i saraceni. Molto soffri durante le guerre ma sotto questo nome non Io trovo in Car-

di religione; al momento della formazio- délla,come non trovo Gailardo de Podio


ne del dipartimento, il 6 febbraio 1 790, affine e cardinale di Gregorio XI;beusì
236 SAI SAI
il cardinal Raimondo Perniila (/^.), fatto senza l'assenso de'LnetropoIitani,e fu so-
da Alessandro VI, e già di Novara e Vi- stituito in sua vece Eraclio, il che rincreb-
terbo.Altro cardinale vescovo di Saintes, be assai al re Cariberto I figlio di Clota-
secondo Chenu, fu Carlo de Vendóme, rio I, il quale punì i vescovi del concilio,
ma egualmente con questa denominazio- e sostenne Emerro. Il 2. venne tenuto
ne non lo rinvengo in Cardella:nel i557 nel 579 contro Nantino conte d'Angou-
gli successe Tristano deBizetcisterciense, léme, che a vea fatto morire un sacerdote
che intervenne al concilio di Trento, poi in mezzo ai tormenti. Il 3.° nel 1075 per
Nicola de la Courbe o Cornu, e nel 1618 confermate la fondazione dell'abbazia di
Michele Raoul, col quale Ghenu termina s. Stefano di Vauz. Il 4-° nel 1080111 fa-

Ja serie de'vescovi, proseguita con diversi vore dell'abbazia diFleury.Il 5.°nel o83 1

nitri dalla Gallia Christiana, t. 2 della per ordinare un vescovo di questa città
nuova edizione , fino a Leone di Beau- in vece di Bosone. 116.° nel 088 o 1 089 1

mont consagrato nel 1718. I successori per nominare l'arcivescovo di Bordeaux.


sono registrati nelle Notizie di Roma. Il 7-°nel 1096 in favore dell'abbazia di
L'ultimo vescovodi Saintes fu Pietro Lui- Vendóme: fu altresì ordinatoli digiuno
gi Rochefoucault Bayers del 1782,
di nelle vigilie degli Apostoli. L'8.°nel 1282,
massacrato con suo fratello il vescovodi ed ha il nome di sinodo. Goffredo di s.

Beauvais a'2 settembre 1790, nella rivo- Bricio vescovo di Saintes si lagnò che nel-
luzione di Francia. La sede di Saintes fu la sua diocesi si seppellivano gli scomu-
sempre vacante fino alla soppressione cbe nicati ne'cimiteri, o tanto vicino che non
pel concordato nefecePio VII nel 180 r. sipotevano distinguere le loro sepolture
A quell'epoca si contavano 7 parrochi nel- da quelle de'fedeli. La moltitudine delle
la città e sobborghi, con 9,0 io case reli- scomuniche davano luogo a questi abusi.
giose d'ambo i sessi. I gesuiti vi aveano Regia t. 2; Labbé t. 5; Arduino t. 3 e 6;
1

un collegio, ed i religiosi ospitalieri Io spe- Mansi t. 2, p. 7.


dale. Il seminario lo dirigevano i signori SAINT-SEVER. Città di Francia nel-
della missione. In tutta la diocesi si con- laGuascogna, dipartimento delleLande,
tavano 291 parrocchie, e quasi 60 chiese capoluogo di circondario e di cantone,
sussidiarie. Il vescovo di Saintes era si- nella diocesi d'Aire, sopra un'altura, alla
gnore di quasi 3 quarti della città, e vi sinistra dell'Adour che quivi diventa na-
faceva amministrare la giustizia da un suo vigabile e si varca sopra un ponte bellis-

rappresentante col titolo di balio o pre- simo. Netta e ben edificata, era capoluo-
sidente. A vea 20,000 lire di rendita, e ne go dell'antico paese di Chalosse. Trae es-
pagava 2000 per le bolle. Che la chiesa sa il suo nome da un'abbazia di benedet-

dì Saintes fu una delle prime ad adottare tini che vi fu nel 993 fondata da Gugliel-
r
la divozione dell'Angelus Domini (^ .) > mo Sancio duca de'guasconi. Navarro ve-
Io rimarcai nel voi. XXXI, p. 62. Della scovo diConserans e legato apostolico vi
controversia eccitata nel 1408 nella pro- tenne un concilio nel 1208, di cui non
vincia di Santongia, sulle reliquie del pre- si hanno altri atti fuorché la sentenza e-

ziosissimo Sangue di Gesù Cristo, parlai manata contro gli abitanti del luogo dal
a questo articolo. legato. Mansi t. 2, p. 791.
Concila di Saintes. SAINT-TUBERT o TIBERT, o
Il i.° fu celebrato nel 562 o 563, pre- SMWr-UBERT, Fammi s. Tiberii. An-
sieduto da Leonzio arcivescovo e metro- tico borgo di Francia, posto nella Lingua -
politanodi Bordeaux. Vi fu deposto Eme- doca tra Agde e Pesenas. Vi si tennero 3
l'io, che contro i canoni era stalo collo- conci lii. Il 1

nel 907 contro l'arcivesco-
cato sulla sede di Saintes da Clotario I, vo di Nai bona. Il 2. nel io5o contro gli
SAI SAL 237
usurpatori de'beni d'un monastero. II 3.° polto nella patriarcale basilicadis. Pao-
nel1389 sopra la disciplina ecclesiastica. lo, avanti l'altare di s. Benedetto, con ma-
Labbé t. 9; Gallio, dir. t.6,p. 35; Alar- gnifico epitaffio.
tene, Thesaur. t. 4< SALA Giuseppe Antonio, Cardinale.
SAIS. Sede vescovile del basso Egitto Nacque in Roma a'2 7 ottobre 1762. Com-
o nella Nubia, provincia di Maracu, sot- piti felicemente gli studi di belle lettere e
to il patriarcato d'Alessandria. La sede di filosofia, e conseguita in teologia la lau-
già esisteva nel IV secolo, e 6 vescovi ri- rea, tutto si diede a sempre più colti vare e
porta YOrienschr. t. 2, p. 5iq. approfondire le scienze sagre, alle quali
SALA S. GALDINO, Cardinale. V. per naturale inclinazione si sentiva forte-
Valvassi. mente portalo. Nella 1/ invasione france-
SALA BENEDETTO, Cardinale.^- se e nel declinar del secolo passato, in mez-
lo da illustri genitori in Gironda nella zo a continui pericoli, egli prestò un'as-
Spagna, fino dall'età di 12 anni si ritirò sistenza così indefessa alla delegazione a-
r
tra monaci cassinesi nel monastero della
i postolica lasciata xuRoma (/ .)da Pio VI
Madonna di Monserrato, e dopo aver in- alla sua partenza, e vi si fece conoscere
segnato con successo nelle cattedre della così valente nelle materie ecclesiastiche,
religione, divenuto celebre nella scienza che Pio VII nel 1 801 lo mandò a Parigi
de'canoni e nelle facoltà teologiche, fu e- (F.) col cardinal Capraia, nominandolo
lelto pubblico professore di filosofìa nel- segretario di quella legazione, di cui par-
l'università di Salamanca, ove avea rice- laianche a FiuNciA,dicendo del famigera-
vuto le insegne di dottore in teologia. In- to Concordato che vi fu concluso. Appar-
nalzalo quindi alle prime diguità del suo terrà alla storia lo enumerare le fatiche
ordine, nel 1698 divenne vescovo di Bar- che ivi durò, e le difficoltà che gli fu forza
cellona. Ilsuo amore per quella chiesa superare. Basti qui raffermare asseveran-
non gli permise di passare mai ad altri temente, che sequel memorando concor-
più ricchi e più nobili vescovati, tra 'quali dato riuscì in fatto per la Chiesa quale po-
ricusò quello di Tarragona. Nel concilio teva appena sperarsi in que'difhcili tem-
che ivi si celebrò dall'arcivescovo Llinas pi,non piccola parte di lode attribuir se
nel 1
699 v'intervenne; indi nel novembre ne deve al Sala, il quale nella esecuzio-
1701 fece la solenne traslazione del cor- ne^ co'suoi lumi, e colla sua attività, e
po di s.Ollegario vescovo di Barcellona, colla fermezza del suo carattere si mostrò
alla nuova cappella edificata ad onore di acerrimo sostenitore de' diritti della s.

quel santo. Morto Carlo II re di Spagna, Sede, e resistette impavido alle ingiuste
seguì le parti dell'imperatore Carlo VI, pretensioni del console Bonaparte. L'ono-
ed ebbe per grande impegno nell'af-
lui revole cav. Artaud , nella Storia di Pio
fare della successione della monarehia,ed VII^X. 2, p. 76, ne lodò il molto ingegno,
a sua istanza Clemente XI a'3o gennaio la fedeltà al Papa nella regolare esecu-
1713 lo creò cardinale prete, e supremo zione de'suoi ordini, il vivissimo attacca-
inquisitore della fede ne'regni di Spagna. mento alla s. Sede, dicendolo giustamen-
Ma esaltato al trono di questi Filippo V, te dotato delle più amabili qualità socia-
il cardinale fu costretto ad abbandonare li, e insieme d'una provata capacità nella
la sua chiesa, e sul principio di detto an- trattazione de'più gravi affari. Termina-
no a ritirarsi in Roma, dove nel 1715 mo- la lodevolmente la sua missione, e resti-
ri, senza titolo cardinalizio, a'2 giugno o tuitosi in patria , continuò ad occuparsi

meglio il 1 luglio, d'anni 7 1 non compi- de'predilelti suoi studi sino alla 2." inva-
ti, per le sue abituali infermità. Fu espo- sione francese. Fu allora da Pio VII crea-
sto nella chiesa de'ss, XII Apostoli, e se- to segretario della nuova delegazione a-
5

238 SAL SAL


postolica nel 809, e di cui eziandio trat-
1 locuzione, Ace.rbtisde Carissimi, elevò al-
tai a Roma; ma fu breve il servizio che le la sagra porpora il Sala. » Quibus autem
potè rendere, giacché venne ben tosto an- laudibus venefabilem fra rem Berytiar- t

ch'esso costretto ad emigrate durante la chiepiscopiun , et apostolicum nuntium


prigionia del Papa, e andò ramingo e fug- nostri prosequutisumus (il cardinal Lam-
a
giasco pei monti dell'Umbria, esposto a bruschini i. creatura), iisdem dilectum
tutti disagi di que'tempi calamitosi, sen-
i quoque filium prolonotarium apostoli-
za però dimenticare giammai l'incarico cum Josephum Antonium Sala pontifi-
affidatogli, poiché ad onta di mille osta- ciae congregationis Tridentinae Synodi
coli mantenne lungo carteggio con Savo- interpretis secretarium ornamus. Nani et
na, dov'era tenuto l'immortale Pio VII, ipse in rerum ecclesiasticarum tractatio-
e giovò moltissimo al buon andamento ne annorum spatio scite, indefes-
triginta
delle cose sagre.Ricomposto l'ordine pub- seque versatus, dignum se reddidit quem
blico , e ritornato Pio VII a Roma sua S. R.E.Cardinalem renuntiemus. Isenim
sede nel i8i4> subilo lo nominò prelato comes datus cardinali Gaprarae episcopo
domestico e protonotario apostolico, e Io A esino, quando legatus a latere a Pio VII
volle del suo seguito, allorchèdovette al- Lutetia Parisiorum missus fuit, legatio-

lontanarsi nuovamente daRoma nel 8 1 1 nis ilfius per quam salebrosae ac discri-
e recarsi in Genova. Da quel tempo in poi minis plenaesecretarius;quo ingenti acu-
non vi fu quasi affare d'importanza in cui mine, qua sacrarura rerum scientia, qua
r
mg. Sala non prendesse attivissima par- fide, qua animi firmitate eminuerit, ne-
te. Fu uno de'prelati della s. Penitenzie- mo vestrum ignorat. NihiI igitur mirimi
ria,cioè datario, e segretario delle sagre praesulem, de quo agitur, tanti a summo
congregazioni della riforma, degli affari Pontifìce Pio V.II factum esse, ut idem
ecclesiastici straordinari, de'riti, e del con- Pontifex numquamsatis laudandus cum
cilio. Venne nominato assessore della vi- itinerum in re trepida a se susceptorum
sita apostolica, e visitatore di tutti gli o- comitem, et lateri suo adhaerentem vo-
spedali urbani; fu adoperato con molto Congregationem postea sacris ri-
luerit.
vantaggio per la Chiesa, allorché la s. Se- tibus ordinandis, extraordinariis eccle-
de intavolò e conchiuse un nuovo Con- siae negotiis pertractandis, Tridentinae
cordalo colla Francia, e condussea buon Synodo interpretandae gradatim secreta-
termine le trattative sugli affari ecclesia- rius, merita sibi ad sublimem cardinala-
stici col Piemonte. Tutti questi incarichi ti dignitatem assequendam, quae labo-
ed altri molti lo resero accettissimo, ama- rum sedi apostolicae insumptorum mer-
to e stimato a Pio VII, Leone XII e Pio cessimul etpraemium est, intente cumu-
Vili. Di questo ultimo ne fu propriamen- lavit". Indi Gregorio XVI gli conferì per
te amico, e come tale l'inviò dopo la sua titolo la chiesa di s. Maria della Pace, e
esaltazione alla sua patria Cingoli (V.)) Tanno vero alle congregazioni del s. offizio,
ed ai suoi parenti. Finalmente Gregorio concilio, residenza de' vescovi, propagan-
XVI giusto conoscitore e apprezza tore del da, indice, ritijCeremoniale, disciplina re-
vero merito, ne premiò la lunga e splen- golare, esame de' vescovi in sagri canoni,
dida carriera nella sua 1. "promozione car- affari ecclesiastici straordinari, studi, spe-
dinalizia, creandolo e pubblicandolo car- ciale per la riedificazione della basilica di
dinale dell'ordine de'preti nel concistoro s. Paolo : in tutte queste primarie con-
de' 3o settembre i83i, laonde fu la 2.' gregazioni cardinalizie, la sua opinione fu
creatura degli 80 cardinali da lui creati assai valutata, per accoppiare a profonda
e de'quali 75 ne potè promulgare. Ecco dottrina, felice esperienza de'svariati af-
con quali parole Gregorio XVI nell'ai- fari. Dai cardinali colleghi era desidera-
SAL SAL »$g
tissimo il suo intervento olle congregazio- suo animo, e l'amore schietto della veri-
ni pei* l'ammirabile facilità e prontezza tà, el'intemerata sua giustizia, non dovrà
ch'egli aveva di propone
dubbi ne' casi punto recar meraviglia che presso tutti
i più sensati temperamenti. Questo elo- egli fòsse in altissimo credito, e che tutti

gio ben si doveva al suo merito distinto. in Roma e altrove prendessero parte e
Ma col crescere degli onori, crebbero in- particolare interesse nell'ultima di Ini ma-
sieme per lui le gravi fatiche. Si adoperò lattia; onde gli ammiratori di tali sue do-
moltissimo per le sorelle della Misericor- ti caratteristiche, gli applicarono in en-
dia,dappoiché instancabilefu lo zelo con comio il detto del salmo : Veritas mea,
cui amministrò fino alla morte ne'diver- el misericordia meacum ipso. Un tratto
si ospedali di Roma il patrimonio de'po- singolare di sua modestia e di nobile de-
veri infermi, e la cura indefessa da esso licatezza, qual mirabile esempio lo indi-
mostrata nell'impianto del benemerito i- cai nel voi. XLIX,289; mentre nel
p.
stituto delle ospedaliere delle medesime voi. XIX, p.i 57 lo celebrai archivio am-

sorelle della Misericordia, col quale rag- bulante della s. Sede, come ragionevol*
giunse il doppio scopo di procurare alle mente veniva denominato, in parlare con
povere inferme una squisita assistenza, e il dovuto elogio del di lui celebre e bene-
di eliminare più gravi disordini dagli o-
i merito fratello abbate Domenico. Il pri-
spedali di donne. Successivamente Gre- vato suo archivio era ricco di copiosi e
gorio XVI lo nominò arciprete della pa- preziosissimi monumenti, i quali oltre al-
triarcale basilica Liberiana, prefetto del- l'aver fornito capitali importanti alla se-
la congregazione dell'indice, e poi di quel- greteria di stato, giovarono altresì ad ar-
la de' vescovi e regolari. Al modo che dissi ricchire nella parte che li riguardava, la
a Pestilenze, sostenne nel tempo del tre- segreteria della s. congregazione de' ve-
mendo cholera la presidenza della cora- scovi e regolari, ove furono depositati i

ni issione straordinaria eli pubblica inco- lavori da esso fatti per la riforma de'cor«
lumità, e dispiegò in quella circostanza pi morali, e gli ospedali di s. Spirito, di
luttuosa tutta 1' attitudine del cristiano s.Giovanni o Sancta Sanctorum ,e di s.

suo zelo. Inoltre Gregorio XVI lo depu- Gallicano ^ ove furono diramati dopo la
tò in protettore dell'accademia teologica sua mortegli atti della rispettiva loro am-
nell'università romana, della congrega- ministrazione. Giunto all'età di 77 anni
zione dell'ospedaliere dettele sorelle del- meno più di 3 mesi, e fatta indocile al-
la Misericordia o Carità,óe\ le quali ripar- l'arte medica la cura di detta sua infer-
lai nel voi. XLIX,
289, dell'arcicon-p. mità, dopo avere esercitato lungamente
fraternita delle sagre Stimmate di Roma, la sofferenza, munito de' ss. Sagramenti
della pia unione del cimiterio di s. Gio- da lui caldamente richiesti, e con singo-
vanni ad Sancta Sanctorum, e della con- lare edificazione ricevuti, sospinto dai più
fraternita del ss. Sagramenlo in s. Maria accesi ardori della celeste carità che lo
in Via. Che se a questi sì lunghi, sì lumi- rendevano nella soda sua pietà impazien-
nosi, sì rilevanti servigi resi da sì distin- te di presto unirsi al suo Dio, colla fer-
to porporato alla Chiesa universale e allo ma e consolante fiducia, che espresse al
stato papale, aggiungano la generosità
si suo assistente spirituale, di non porta-
del suo animo, non che le abbondanti e re al divin tribunale alcun atto d'ingiu-
per lo più segrete limosine, onde solleva- stiziacommesso ad occhi aperti, lascian-
va l'altrui indigenza, e le preziose suppel- do una viva brama di se e fra il pianto
lettili onde generosamente ornava le chie- universale de'buoni, morì in Roma a'23
se^ la protezione onde onorava gli studi, giugno 1839. Fu aiutato fino al momento
e i' ingenuo candore con cui palesava il estremo coll'assistenza efficace delle pre-
2^0 S A L SAL
ghiere della nostra buona madre la Chie- gli più volte e alla mia insaputa, virtuo-
sa, che come ci riceve quasi in consegna samente persuaso di mia onesta condot-

al nascer nostro dalle mani del Creatore, ta, energicamente mi difese dai gelosi o
cos'i nelle stesse mani pietosamente ci rac- invidiosi scrutatori, dell'affezione e fidu-
comanda al nostro ultimo respiro. Con cia di cui mi onorava il sommo Pontefi-
gravi parole n.°5o del Diario di Ro-
il ce Gregorio XVI, il quale benignamen-
ma 1 83g ne annunziò il suo passaggio al te la suggellòcol per me glorioso contenu-
riposo de'giusti: « Il cardinal Sala, di cui to di un breve apostolico, e di 3 olografi
tutti giustamente lamentano la perdita testamenti. Le spontanee lodi in bocca di
per le luminose virtù che Y adornavano, personaggio così probo,integerrimo, fi an-
per lo zelo indefesso nel servizio della s. co e senza affatto rispetti umani, e senza
Sede, per la profonda dottrina ed integri- che io potessi vantarne l'intimità, forma
tàd'animo ".Ed io vi aggiungerò, il com- per me un indelebile e prezioso conforto.
pianto d'un Gregorio XVII Nei n.i 5ì e Del resto io poteva ripetere con Giobbe,
53 del medesimo Diario si legge come agli accennati miei eraoli, di cui non eb-
il cadavere del cardinale fu trasportato bi la ventura di trovar grazia innanzi a-
pei funerali nella chiesa di s. Carlo a'Ca- gli occhi loro, e sebbene sempre fui pre-
tinari sua parrocchia, riccamente addob- murosamente intento a procacciarmi pos-
bala a lutto, pontificando mes<a solen- la sibilmente il benevolo compatimento di
ne il cardinal Falzacappa vescovo d' Al- tutti: Co ntr a foliuni quo d vento rapitur,
bano e camerlengo del sagro collegio, e ostendis potentiam tuam elslipulam sic- )

alla presenza di questo; come venne poi cam persequeris? I


tumulato secondo la testamentaria sua SALACH. Sede vescovile di Mesopofa-
disposizione, nella sua chiesa litolare di s. mia, nel paese di Tur- Abdin, tra Mardin
Maria della Pace da lui una
beneficata; ed e JNisibi, nel patriarcato giacobita d'An-
bellissima necrologia. Il degno suo
savio e tiochia, che Commanville crede Io stesso

nipote ed erede, cav. Pietro Sala (fa onore che Seleucia. I giacobiti vi ebbero alcuni
a questi e ad un tanto zio la sorella suoi* vescovi, che risiedevano nel monastero di
a
3M. Agnese, che pel suo merito é superio- s. Giacomo: fu altresì la residenza d'al-
ra del cospicuo monastero del ss. Bam- cuni patriarchi dello stesso rito, dal i 364
bino Gesù di Roma), in detta chiesa gli al 494- Hp. LeQuien neìYOrìens chri-
i

eresse nel destro lato della porta princi- slianusi. 2, p. i5 6, riportai seguenti ve-
1

pale, un nobile deposito di marmo bian- scovi. Daniele, cui si attribuisce alcune e-
co con ornati, lo stemma gentilizio, e la- 65 ; Dioscoro del
sposizioni sui salmi, del 1

pide monumentale, con bellissimo elogio 1292; Barsnma deh 332. Basilio, chia-
dell'amato zio cardinale. Questi per amo- mato Saba prima della sua ordinazione,
re della verità, si mostrò sempre con tul- succedette a Barsuma: un monaco chia-
li imparziale, lottò e affrontò la potenza mato Giorgio, avendolo in seguito falsa-
de'grandi per illuminarli, eziandio nelle mente accusato presso il patriarca Ignazio
loro erronee e sinistre prevenzioni. Mi go- VI, questo patriarca scomunicò Basilio,
de l'animo di qui rendere all'insignecar- né volle assolverlo, a malgrado di qua-
dinaie un sincero e solenne tributo di ve- lunque sommissione fattagli da Basilio. Fu
race riconoscenza e di profonda ammira- ciò causa d'uno scisma nella chiesa de'gia-
zione, col mezzo potentissimo della pen- cobili; giacché i vescovi di Tur-Abclin,
na, pel raro complesso di tante virtù, va- ch'eransi radunati nel monastero di Za-
sto sapere ed eccelse doti, in tempo cer- pharan per intercedere presso al patriar-

tamente non sospetto. Imperocché soltan- ca in favore di Basilio, sdegnati contro il

to dopo la sua morte potei conoscere, eh'e- patriarca, fermo nel non assolvere il loro
3

SAL SAL 241


confratello, si ritirarono ne'loro paesi, ed pitolo compone di 18 capitolari e di 14
si

innalzarono Basilio alla dignitàdi patriar- beneficiati, come si legge nel concordato
ca per contrapporlo al patriarca Ignazio concluso tra'regnantiPiolX e Isabella II
nel 1 364- Basilio prese altresì il nome di a'9 settembre 1 85 1 , in virtù del quale Sa-
Ignazio, ed è il i.° che portò il titolo di lamanca fu unita a B'arbastro (^.), eda
patriarca di Tur- Abdia. Elia sedeva nel suffraganea che era diCompostella,lo di-
i583. P* Giacobiti. venne di Vagliadolid. Secondo 1* ultima
SALAMA. V. Salamini. proposizione concistoriale , si dice suffra-
SALAMANCA o SALAMANTICA. ganea Salamanca della metropoli di Com -
(Salamantin). Città con residenza vesco- postella, ed il capitolo compostodiio di-
vile di Spagna nel regno di Leone, capo- gnità, 1 /delle quali è
il decanato, ed oltre

luogo della provincia del suo nome, aio leprebende teologale e penitenziale, vi so-
leghe da Zamora, 3o da Segovia, 4o da no altri 26 canonici, 9 porzionari, e nu-
Madrid. In situazione pittoresca e amena, merosi preti e chierici addetti al servizio
su varie piccole collinette, alla destra del divino.La cura delle anime si esercita nel-
Torraes che imbriglia un ponte di pietra la vecchia cattedrale, ov'è il fonte batte-
con 7 archi, metà di costruzione roma-
i simale. Non lontano dalla cattedrale esi-
na, e metà spaglinola sotto Filippo IV o- ste l'episcopio, decente e comodo. Vi sono
perata. Oltre la celeberrima università, diversi sodalizi, l'ospedale e due seminari.
vi risiede il governatore civile e militare, Osservabili sono gli antichi conventi dei
ed altre autorità. E cinta di mura con 1 domenicani e de'bernardini,i grandi col-
porte, ne offre che vie scoscese e tortuo- legi chiamati las escuelas mayores de s.

se, e gran numero di case antichissime. Bartholomej'i collegi dell'arcivescovato,


Vi sono varie piazze pubblichete delle di Cuenca e di Guadalupa; il palazzo di
fontane : la piazza Mayor, nel centro, for- Monterey; l'antica casa de' gesuiti occu-
ma un vasto quadrato, intorno al quale pata dal seminario degl'irlandesi, la cui
signoreggia un portico di 90 arcate, ed grandezza e magnificenza sorprendono ,
unode'lati viene occupato dal palazzo del- dotatodalla pietà de'monarchi, e gli alun-
la città; le case tutte di eguale altezza han- ni in n.° di 2 erano sotto la direzione dei
1

no 3 piani con balconi. Numerosi sono gesuiti, frequentavano le scuole dell'uni-


gli edilizi pubblici : si fa soprattutto di- aveano le loro costituzioni; il
versità, e
stinguere la cattedrale, di stile gotico, di convento già degli agostiniani, pieno di
J. G. di Montagnon, che la terminò nel marmi preziosi e di pitture mirabili del-
XVI secolo, per la leggerezza delle volte, lo Spagnoletto, e la cui chiesa, di stile gre-
delle torri e dei capitelli, per la maestosa co-romano , è una delle più belle della
proporzione delle navi, pel buon gusto Spagna; la chiesa di s. Marco; il conven-
di tutti suoi ornamenti d'architettura,
i to de'carmelitani, extra muros, opera di
di scultura e di pittura; a lato si trovano Herrera, che in piccolo emula quello del-
l'antica cattedrale stimatissima dagl'intel- T Escuriale. Contami a Salamanca, sen-
ligenti, e l'antico chiostro, culla degli stu- za la cattedrale, 25 chiese parrocchiali, 4
di di Salamanca. La quantità degli edifizi delle quali degli ordini militari; eranvi
di tutte l'epoche e di tutti gli stili, la fe- pure 21 conventi di religiosi e 16 di re-

cero chiamare dagli spagnuoli, la piccola ligiose, 2 case di ritiro volontario, ed una
Roma: ma una gran parte venne distrut- di ritiro forzato, parecchi ospizi, uno dei
ta nelle di verse elunghe guerre, dalle qua- quali pegli orfani.
li fu straziata la Spagna. La cattedrale, La celebre università di Salamanca si
3
solido ed eccellente celi Tizio, è sotto l'in- considera come lai. della Spagna, ed io
vocazione della B. Vergine Assunta. Ilca- altra epoca una delle prime 4 d'Europa,
VOL. LX. 16
,

2 42 SAL SAL
pei la sua antichità, perla ricchezza, pel de la biblioteca, ricca soprattutto di mss.
gran numero delle cattedre , non meno greci, e di cui si ammira l'elegante archi-
che per la quantità de'dottiche produsse, tettura. Nel mese di giugno si eseguisce
molti de'quali furono poi cardinali, come nel circo di Salamanca il combattimento
si può vedere alle biografie di Alvarez, de' tori, e lo spettacolo si prolunga a 3
Mendoz a Bobadilla, Siliceo, Spinosa,Zu- giorni. L'industria mani fattrice di questa
niga Francesco, Toledo, Saenz Aguirre, città consiste iu fabbriche di cappelli e
ec. Sancio III il Grande Leone e di
re di di panni, di maiolica e stoviglie di tetta,
Navarra edificò in questo reame la città in assai gran numero di concie di pelli,
di Palencia(F.) ove il re Alfonso VII o
t
in telerie, stoffe di lana,ec. Il commercio
meglio Alfonso IX nel 1200 o piuttosto di consumo a cagione degli studenti è at-
nel 1 209 dopo la liberazione dal dominio tivissimo, per cui si trovano vettovaglie
de'mori, vi fondò la 1 * università cattoli- eccellenti: agli 8 settembre si tiene fiera
ca di Spagna, la quale poscia da s. Ferdi- franca. Salamanca fu patria di moltissi-
nando ìli (F.) re di Leone e diCastiglia mi uomini illustri e principalmente di ,

nello stesso secolo, fu trasportata nella il- J. della Encina il 1 .°dellaSpagna che scris-

lustre e sontuosa città di Salamanca, cioè se nel genere pastorale; de' teologi A. Fon-
3oanni dopo sua erezione. Nel 1252
la seca e D. di Anaya; del giureconsulto F.
gli successe Alfonso X
suo figlio, il quale Ramos del Manzano; de' medici Busta-
ampliò 1' università e ùe domandò nel mente e Zamora; del pittore F. Galle-
1 255 la conferma a Papa Alessandro IV, gos, dell'incisore Tommaso Prieto, e del-
che lo esaudì con V Epistola 653, conce- Manuelo Alvarez,autore del-
lo statuario
dendogli inoltre singolari privilegi. Indi la statua che a Madrid adorna una delle

Clemente V nel concilio generale di Vien- fontane del Piade. Ameni passeggi sono
na statuì, che Dell' università vi fossero intorno alla città, e le sponde del Tormes
professori delle lingue araba, ebiaica e sono celebrate da parecchi poeti, massime
caldaica, per insegnarle agli scolari che a- da Melendez,per l'aspetto ridente, e loro
mavano istruirsene. Ben presto l'univer- feconda ubertosità.
sità si rese celebratissima , e venne fre- Gli antichi storici parlano di questa
quentata da 5ooo scolari, che appren- città sotto il nome di Salamanticaj pare
devano le scienze da 80 professori de'più però che sotto i romani fosse poco im-
dotti, ed arricchita dalla munificenza re- portante, altre traccie non restando dei
gia con 90,000 scudi d' annua rendita monumenti di que'conquistatori fuorché
con diversi collegi, ed un ospedale per gli una che conduceva a Merida,e parec-
via
studenti infermi. Dal secoloXIValXVIl il chie parli della quale souo ancora ben con-
numero degli studenti, tanto indigeni che servate. Non ostante Annibale se ne im-
stranieri, salì qualche volta sino ai 2,000; padronì l'anno di Roma 534. Plutarco
ultimamente eransi ridotti a circa 3, 000, nel suo trattato del valore delle donne t
ed anche meno, e le cattedre erano dimi- riferisce che essendosi Annibale presenta-
nuite a 60. Eranvi inoltre 25 collegi par- to dinanzi Salrnantica, vi sparse terrore
ticolari che le erano aggregati, e4g ian * sì grave, chegli abitanti si arresero a tut-
di collegi pei giovani di famiglia nobile: te le condizioni eh' egli esigette da loro;
parte di questi stabilimenti è oggi abban- cioè 3oo talenti in denaro, e 3oo ostag-
donala; i fabbricati di parecchi stati fu- gi. Se nou che pentiti di tal condizione,
rono distrutti in seguito della guerra, ed che loro pareva troppo onerosa invece ,

alcuni di quelli che rimangono trova nsi d'uniformarvisi con rassegnazione, chiu-
iu cattiva condizione. Uno de'cor pi deva- sero le porte uiente facendo di quanto
,

sti e belli edifìzi dell'università racchiu- aveano promesso. Ma Annibale tornò e


,

SAL SAL 243


strinse I' assedio. Spaventati gli abitanti, 1749 Giuseppe Zorilla di s. Mai tin, del-

piegarono a condizioni piùdure delle pri- la diocesrdi Burgos. 1


763FilippoBertran,
me; erano, d' abbandonare la città seco della diocesi diTortosa. 1 785AndreaGiu-
non portando che le vesti. Le donne cal- seppe de Barco, della diocesi di Siviglia.
colando di non essere frugate, nascosero 1794 Filippo Fernandez Vallejo, della
ciascuna una spada, sperando che mari- i 1 798 Antonio Tavira y
diocesi di Toledo.
li trovassero qualche occasione favorevo- Almazan, della diocesi di Jaen, traslato da
le di valersene. In fatti, Annibale abban- Osma. 8o7GerardoVasquez,delIa dioce-
1

donò al sacco la città a' suoi cartaginesi, si diLugo. 1 824AgostinoLorenzoVarelas-


intanto che confidava i prigioni alla guar- y-Temes, della diocesi di Lugo. 85o Sal-
1

dia d'alcune truppe numide, le quali mal- vatore Sanz,della diocesi di Siguenza.Per
contente di uon aver parte al bottino, mol- sua morte Papa Pio IX nel concistoro
il

to negligentemente custodirono i prigio- de'5 settembre 185 preconizzò l'odierno 1

nieri. Approfittarono le donne del destro vescovo mg. r Antolino Garcia Lozano di
per dare le armi ai mariti, i quali fatta Siguenza, già canonico decano della cat-
strage de'numidi, pervennero, almeno la tedrale di Segovia e vicario generale. La
massima parte, a riparare nelle monta- diocesi di Salamanca è ampia, e coutiene
gne. Aggiunge l'autore greco, che Anni- più di 200 parrocchie, oltre una colle-
bale poi li richiamasse nella loro città. A giata. Ogni nuovo vescovo è tassato nei
due leghe al sud, nella valle di Valmuza, libri della camera apostolica in fiorini6oo.

si sono scoperti bellissimi avanzi d'una ca- SALA MINA, Salamis, Salaminiwn.
sa di campagna , e bagni antichi ornati Città arcivescovile e celebre dell'isola di
di musaici. Il 22 luglio 18 12 le sponde Cipro (^-), diversa dall'altra famosa Sj-
del Tormes furono teatro d'una sangui- lamina dell'Attica, famigerata per le sue
nosa battaglia, tra gli anglo-spagnuoli sot- velocissime navi, e soprattutto perlabat-
to la condotta di\Vellinglon,ed i francesi taglia navale combattuta nel 480 avanti
comandati dal duca di Ragusijla superio- 1' era nostra, nello stretto tra l' isola e il

rità numerica di quelli, e le cattive di- continente, Iva* greci e la flotta di Serse
sposizioni del generale francese resero re di Persia. Salamina di Cipro avea un
questa giornata sommamente sventurata porto chiuso, opportuno a svernare le na-
pei francesi. vi. Fu rovinata da un terremoto, che fe-

La sede vescovile fu eretta nel VI se- ce entrare il mare


una parte del silo iu
colo, e al dire di Commanville fu sotto- che occupava; ma nel IV secolo venne ri-
posta in principio a Merida e poscia a , stabilita. Vi si vedeva un tempio dedica-
Co\irosTELLA. III. "vescovo di Salamanca to a Venere ed era situata nella parte
,

fu Lentero, che sottoscrisse il concilio di incolta dell'isola verso il luogo dove in-
Toledo nel 58g. Ne furono successori comincia la punta o promontorio che chia-
Teocrito morto nel 610 Ifila che sotto-
, mano le Chiavi di Cipro. Teucro durante
scrisse il concilio di Toledo nel 633, Jo- il suo esilio avea fatto edificare quella cit-

bila che trovossi all'altro concilio di To- tà, che divenne capitale d'un piccolo re-
ledo nel 638, Egredo si recò a quello del gno , cui i suoi discendenti possedettero
656, Gì usto sottoscrisse il concilio di Me- per più di 800 anni. Ristabilita che fu
nda nel 666, ec. Ebbe ancora Salaman- nelIVsecolo,assunseil nome di Constati-
ca per vescovi alcuni cardinali, come Pie- lia t da Costanzo figlio dell'imperatore Co-
tro di Salazar. Gli ultimi vescovi di Sa- stantino I il Grande^ quantunque al fi-
lamanca sono riportati dalle Notizie di ne del VII rimasespopolata, restò alle sue
Ro ma ne' seguenti.* Nel 1729 Giuseppe rovine il nome di Costanza. E' la patria
Sancho Granado, della diocesi di Toledo. di Solone, uno de'7 sapienti della Grecia.
,

244 sal SAL


Presso questa ciltà si trovò nel 485 il polo di Gesù Cristo, anch'egli ve la pro-
corpo di s. Barnaba apostolo, col vange- pagò, e vi chiuse in pace suoi giorni. Fra
i i

lo secondo s. Matteo sul petto. Antemio suoi successori vi fu s. Epifanio, che occu-
allora arcivescovo di Salamina o Costan- pava questa sede verso il 368: quanto agli
za, si servì di questa scoperta per provare altri arcivescovi di Salamina o Costanza,
all'imperatore Zenone, che la sua chiesa vedasi V Oriens chr. citato. Verso il 399
essendo stata fondata daBarnaba era s. o 4o 2 > s Epifanio vi tenne un concilio coi
«

indipendente da qualunque altra sede. vescovi di Cipro, che vi fece condannare


L' imperatore persuaso da tali ragioni la lettura de'libri d'Origene, del quale e-

conferraòcon editto l'esenzione della chie- rasi dichiarato contrarissimo, comedi tut-

sa di Cipro contro le pretensioni de' ve- ti quelli che lo difendevano. Egli scrisse
scovi d'Antiochia, che procurarono più a s. Gio. Grisostomo e ad altri ,
per im-
volte di assoggettarla alla loro giurisdi- pegnarli a farlo condannare ne'lorocon-
zione. I Padri del concilio d'Efeso avea- cilii. Ma s. Gio. Grisostomo credette di do-
no prima giudicato in favore dell'e-
già vere esaminare maturamente questo af-

senzione.Quando la città di Salamina ven- fare; quindi i nemici di questo santo pre-
ne distrutta dai saraceni verso il IX se- tesero accusarlo di Origenismo. Di s. E-
colo, la sua sede arcivescovile venne tra- pifanio, del suo concilio, come della sede
sferita prima ad Arsinoe o Famagosta di Salamina e suoi vescovati suffraganei,
(V.)s in seguito, e negli ultimi del secolo tratta ancora il Terzi, Siria sagra, p. 1 55
XII, fu stabilito un arcivescovo latino a e seg. Egli crede che il nome di Costanza
Nicosia \ V.), oltre l'arcivescovo greco che le derivasse da Costa padre della santa

sedeva a Famagosta. Questo ultimo fu e real donzella Caterina martire. I giaco-


soggettato all'arcivescovo latino, cogli al- biti, gli armeni ed i maroniti ebbero es-
tri prelati della sua nazione, da Papa Ce- si pure alcuni vescovi nell'isola di Cipro.
lestino III. Ma come i greci soffrivano di De' vescovi giacobitiili.°fu Proclo vesco-
malavoglia quella dipendenza, e perchè i vo di Costanza, ed successori si leggono
i

due arcivescovi erano ben di sovente in nell' Oriens chr. t. 2, p. 1421. De'vescovi

disputa fra di loro per motivi di giurisdi- armeni i.° vescovo di Costanza fu Nicola,
zione, Papa Alessandro IV ordinò che do- che assistè al concilio di Sis; degli altri si
po la morte di Germano, eh' era allora può vedere Io stesso Oriens chr., p. 1 2 1 5.
arcivescovo de'greci, questa nazione non De'vescovi maroniti di Costanza o Sala-
avrebbe più. arcivescovi in Cipro, e che in mina, se ne conoscono 1 1 incominciando
tutta l'isola vi sarebbero'4 soli vescovi gre - da Giorgio del 1 34o, trattando de'succes-
ci, dipendenti dall'arcivescovo latino, e sori l' Oriens chr. t. 3, p. 1 3 1 5. Al presen-

che avrebbero la loro sede a Solio , Ar- te Salamina, Salaminen, è un arcivesco-

sinoe, Carpasia, e Leucera. I greci resta- vato in parlibus che conferisce il Papa ,
rono cosi senza arcivescovi sino ali 570, avente seguenti
i titoli vescovili dipenden-
anno in cui furono soggettati ad un me- ti e pure in parlibus. Carpasso , Saffo o
tropolitano di loro nazione, dopo la pre- Pafo, Soli, Tremito, Amatunta. Diversi
sa dell' isola di Cipro fatta dai turchi. A suffraganei del cardinal vescovo suburbi-
Nicosia parlai de'vescovi latini, qui dirò cario di Sabina (F.) portarono il titolo
degli arcivescovi greci , che nell' Oriens di Salamina.
chr. t. 2, p. io43 e seg. sono delti arcive- SALAZAR Pietro, Cardinale. Nato
scovi di Cipro. Ili.° arci vescovo di Sala- nella Spagna da oscuri e miserabili geni-
mina fu s. Barnaba apostolo fondatore , tori, quantunque non manchi chi opina
della chiesa di Cipro, dopo avervi con s. essere oriundo dalla celebre famiglia Sa-
Paolo predicata la fede : Aristone disce- lazar antichissima nella Spagna eprinci-
, 3

SAL SAL 245


palmente nel regno di Granata; abbracciò Io conferì a mg. r Daniele O'Connor quan •

l'istituto della Mercede, dove si acquistò do lo fece vicario apostolico di Madras.


una bella riputazione, dopo essere stato SALDANHAoSALDAGNA DAGA-
professore nelle filosofiche e teologiche MA Francesco, Cardinale. Nobile porto-
facoltà, meritando d'essere scelto a segre- ghese, nacque aLi sbona a' 20 maggio 1 7 1

ta rio del generale. Guadagnatasi insegui- dai signori d'Assequinzio, indi divenuto
to colla sua eloquenza la stima della corte adulto e fatti suoi studi, fu laureato in
i

e de'grandi, fu eletto predicatore del re giurisprudenza nell' università di Coim-


Carlo II, e maestro generale del suo or- bra,dove insieme col progresso nelle scien-
dine. Il re che si valeva de'suoi consigli ze, accoppiò l'esercizio delle cristiane vir-

nelle questioni teologiche , lo nominò al tù. Datosi quindi alla vita ecclesiastica ,

vescovato di Salamanca, e poi a quello ottenne unjuogo tra'prelati della patriar-


di Cordova, quindi a di lui istanza Inno- cale di Lisbona, e poi tra i canonici detti
cenzo XI a'2 settembre 1 686 Io creò car- principali, tra'quali risplendette per la pie-
dinale prete, e lo fu di s. Croce in Geru- tà, e per la diligenza nel suo ministero.
salemme, titolo che gli conferì Alessandro Ad istanza di Giuseppe I re di Portogal-
Vili, ascrivendolo alle congregazioni del lo, a'5 aprile r 7 56 Benedetto XIV lo creò
concilio, de' vescovi e regolari, ed altre cardinale prete, e nel 1758 lo incaricò di

quando cioè si portò al conclave per l'e- visitare le case della ven. compagnia di
lezione di lui. Carlo nominòsuo mi-
II lo Gesù nel regno di Portogallo , a fine di
nistro presso la s. Sede, ma il duca di Me- stabilire nelle medesime quella disciplina,
dina Celi, a cui dovea il cardinale succe- che era stimata più confacente alle cir-
dere, tanto si adoperò per restare nell'of- costanze dique'tempi edi que'luoghi.Cor-
fizio, che al fine gli riuscì di esservi con- risposeil cardinale alla mente sì del Papa,
fermato, onde il cardinale ritornò alla sua come del sovrano, adempiendo con suc-
chiesa di Cordova. Fece il 2. viaggio di cesso l'aflBdataglicómmissione,come si e-
Roma pel conclave d'Innocenzo XII, ed sprime Cardella nella biografia di questo
avanzato nell'età non volle azzardare il porporato, ch'è l'ultima di quelle da lui
3.° per trovarsi a quello di Clemente XI, compilate, avendolo io continuato sino ad
ma dimorando nella propria diocesivi mo- oggi per tutti i cardinali in seguito crea-
rì ottuagenario nel 1 7 06, e fu sepolto nel • ti. Sebbene aGESurn e negli articoli degli
la cattedrale. da cui furono fatalmente espulsi, ab-
stati

SALDA o SALDES, Salditana Ec- bastanza discorsi di questo argomentó,qui


clesia. Sede vescovile della Mauritianadi ricorderò che furono i nemici dell'altare
Sitifi, che si crede
nell'Africa occidentale, e del trono,le sette e gl'increduli, che colle
Bugia nel regno d'Algeri, sotto la metro- macchinazioni e profusione di denaro,vol-
poli di Sitifi. Pascasio, uno de'suoi vesco- lerorimuovere ne' gesuiti l'ostacolo che
vi, fu mandato iu esilio cogli altri vescovi trovavano all'effettuazione delle loro pra-
della stessa Mauritiana, da Unnerico re ve intenzioni, e alla distruzione della re-
de' vandali nel 4^4> P er non aver voluto monarchie e dell'ordine. La
ligione, delle
sottoscrivere le erronee proposizioni dei tempesta scoppiò iu prima nel Portogallo

donatisti nella conferenza di Cartagine. (P.), per le mene del famoso Carvaglio
Morcelli, Afr.chr. Attualmente Salda o marchesedi Pombal. Nella Storia del cri-
Saldes, Saldìcen, è un titolo vescovile in stianesinio di Bercastel t. 32, n.° 364 e
partìbus , sotto Cesarea di Cappadocia, seg. si può leggere come il cardinal Sai-
che conferiscono Papi: nel 1806 Pio VII
i dagna fu eletto visitatore e riformatore
V attribuì al coadiutore del vescovo di de'gesuiti nel Portogallo, come eseguì la
Quebech ( F.)j e Gregorio XVI nel 1 834 commissione,e sebbene in partire dalla ca-
246 S A L SAL
sa professa de'gesuiti, il cardinale dicesse : cenza de'gesuiti, per cui ne fece stendere
Che era quello che avea bisogno di
egli atto autentico di riparazione. La sede pa-
prendere la riforma non già di farla 3 _, triarcale fu poi data al cardinal Salda-
tutta volta osserva Bercastel.» Questa for- nha, in premio della sua sommissione al
malità rancida di umiliarsi in alcuni ec- ministro Carvaglio, Nota il barone Hen-

clesiastici in dignità,contraddetta poi tan- rion, che nel discorso fatto al cardinale dal
te volte dall'aria imperiosa e superba con p. Camera illustre gesuita, questi chia-
cui esercitano la loro ecclesiastica giuris- mò surrettizio il breve di Benedetto XIV,

dizione, comparve nel cardinal visitato- perchè Carvaglio non l'ottenne che die-
re e riformatore in tutta la sua estensio- tro una falsa esposizione. Nell'anno 1 759
ne". Il contegno tenuto poi dal cardina- il cardinale ottenne il patriarcato di Li-
le, fu intieramente secondo il volere di sbona e la carica di gran cappellano, mo-
Carvaglio, e questo basta per attenuare strò zelo per la religione e per 1' eccle-
l'espressioni usate da Cardella, su affare siastica disciplina, avendo posto in ope-
tanto grave e di tante deplorabili conse- ra tuttociò che giudicava spediente per
guenze, come si può riscontrare nel Ber- la salute del suo popolo, senza però di-
castel, e negli storici imparziali ed onesti. menticare lo splendore dei sagri tem-
Uno barone Henrion, Sto-
di questi è il pli, da lui abbondantemente provvedu-

ria universale della Chiesa t.i i, all'an- ti di ecclesiastiche suppellettili e di o-


no 758, il quale rimarcò che Carvaglio
r gni sorte di sagri arredi. Divenuto l'og-
vedendo che suoi libelli contro gesuiti
i i getto dell'amore universale per l'affabi-
non aveano alterato la pubblica stima a lità di sue maniere, e per la profusa ca-
riguardo loro,sollecilòdaBenedettoXIV rità onde sollevava le miserie de'po veri,
il breve di visita e di riforma, per mez- incontrò il i.° novembre 1776 in Lisbona
zo de'cardinali Archinto e Passionei, che con gran pietà la morte, d'anni 64 non
da lungo tempo erano conosciuti tutt* al- compiti e fu pianto. Non essendosi trovato
tro che favorevoli alla compagnia di Ge- quanto occorreva per la spesa del fune-
sù. Che l'esecuzione del breve fu confi- rale, supplì alle spese il regio erario , ed
data cardinal Saldanha, creatura di
al ilsuo cadavere trovò ouorevole sepoltura
Carvaglio, che gli faceva sperare il pa- nella chiesa di Betlem de'raonaci di s. Gi-
triarcato di Lisbona in premio della sua rolamo, nella tomba de'suoi antenati.
compiacenza. Il cardinale non seguì al- SALE e SALINE, Sai, Salina. Il sa-
cuno de'pontiflcii ordini e istruzioni pie- le è uno de'primi componenti di tutti i

ni di saviezza, di prudenza e moderazio- misti, da'quali artificialmente si cava, ed


ne: fece molti passi irregolari, proceden- in particolare dall'acqua marina, per con-
do a malgrado degli ordini del Papa, in- dimento de'cibi, e per preservare le cose
rominciando con biasimevole editto, col- dalla putrefazione. Dicesi salina il luogo
mo di odiose pretese, sul decantato com- dove si cava e si raffina il sale. I sali so-

mercio di derrate, che gesuiti teneva- i no in numero grande, formando altret-


no in luogo di denaro, e vendevano per tanti generi quanti sono gli acidi, de'qua-
sussistere. Il cardinale con minaccie in- li ciascuno comprende più o meno spe-
timidì il patriarca di Lisbona, e l'obbli- cie. Io qui intendo parlare del salecomu-
gò a interdire gesuiti dalla predicazio-
i ne o sale marino. Abbiamo dalla s. Scrit-
ne e confessione, il che scandalezzò la no- tura, che Dio ordinò nel Levitico che si
biltà e il popolo che ne fu pure irritato : facesse uso del sale in tutti i sagrifizi,col
il patriarca poco dopo si appassionò e mo- viuo e la farina, come condimenti alle car-

rì, deplorando la sua fatale condiscen- ni ch'erano sagrificate.Credesi che la mo-


denza, ed altamente riconoscendo l'inno- glie di Lot fosse cangiata in una statua
SAL SAL 247
di sale minerale. Il sale è simbolo della ci sidovevano mangiare insieme molti
sapienza, dell'incorruzione e della perpe- moggi di sale, al dire di Cicerone, lib.
tuità; lo è pure della sterilità e dell'o- Amicit. Quanto all'essere il sale sìmbo-
spitalità. Dice Ezechiele che anticamen- lo pure della sterilità, Io abbiamo da
te strofinavansi col sale bambini appe-
i quelle abbattute e diroccate città, sull'a-
na nati, forse per il motivo di salute. Il rea delle quali fu sparso il sale, acciocché
profeta Eliseo si servi del sale per rende- nel terreno non nascesse per castigo nep •

re potabile l'acqua della fontana di Ge- pure l'erba, di che riportai qualche esem-
rico. Il Savio mette il sale nel numero pio in diversi articoli, come -a Palestri-
delle cose più necessarie alla vita; e Giob- ta, pel sale che seminare Boni-
vi fece

be fu d'avviso che non sì possa mangiare facio VIII. Ed ancora a Forlimpopoli


,

di ciò che non è salato. Il p. Menochio, sebbene alcuni sostengono che il vesco-
Sluore 1. 1, cent, i, cap. 96: Che cosa si- vo non Fu ucciso, come dichiarai a Sar-
gnifichi nella Scrittura Paclum Salis,
, sina. Non pare che si facesse altrettanto
dichiara che per la comune interpreta- a Castro, quando la fece demolire In-
zione significhi, un patto perpetuo e in- nocenzo X. Sa mei li , Lettere ecclesiasti-
violabile, per diverse ragioni; come per che, t. 4j lett. 18, parlando de' Sagra-
la natura stessa del sale che le cose cor- mentali (V.) y Olii santi e Acqua bene-
ruttibili conserva, e dà loro lunga e qua- delta (F.), e perchèquelli si tengono cu-
si perpetua durata; per avere Dio ordi- stoditi e questa esposta, lo spiega perchè
nato, che in ogni sagrifizio si adoprasse i Malefici (V.) abusano degli olii santi,

il con rito costante, perpetuo e ira-


sale, mentre l'acqua santa è contro ogni sorte
mutabile, quindi è che ogni altro patto di malefizio. Inoltre dice eccellente que-
perpetuo si chiama nella Scrittura patto sto sagrarnentale per diversi rispetti. Del
di sale. Aggiunge che Celio da Rovigo, significato mistico del sale, oltre al citato
notò che saleèsimbolo di amiciziaco-
il articolo, ne parlai anche descrivendo i

siante; e siccome il salesi fa colla mesco- riti in cui si adopera, come nel Battesimo f
lanza d'acque dolci e salse, che s'unisco- in cui si pone in bocca del battezzando
no, e col sole s'indurano, così gli uomini alcuni grani di sale benedetto, con belle
ancorché di nazioni e costumi diversi, me- preci e vari segni di croce, che si può ve-
diante pattieconvenzionisi uniscono sta- dere nel Rituale Romanum : De Sacra-
bilmente; quindi per significare di avere mento haptismi rite administrando. Ciò
avuto cgn alcuno lunga e famigliare coa- si fa per avvisare il battezzando di cau-
bitazione o amicizia, dicesi aver mangia- telarsi bene contro la corruzione del pec-
to insieme molto sale, come pure di non cato. Piiferisce dunque Sarnelli: Quanto
bastare l'aver mangiato insieme un rub- al mistero perchè significa l'incarnazio-
bio di sale per conoscere a fondo le per- ne di Gesù Gristo, perchè il sale signifi-
sone, ciò che può essere riferibile alla ve- ca la divinità, l'acqua l'umanità ; e con
ra amicizia e all'ospitalità. Gli antichi fra unirsi il sale e l'acqua naturale, che sono
gli altri cibi presentavano del sale agli lamateria del sagrarnentale, si denota l'u-
stranieri, che recandosi alle loro case o- nione delle due nature divina e umana
spitavano. Conducevano nella loro casa in una sola persona. Che il sale significa
r
l'ospite ad amorevole Ospizio (f .), e do- la natura divina, sivede da due proprie-
po aver invocatogli dei domestici protet- tà del sale, il quale preserva dalla corru-
tori dell'ospitalità, offrivano all'ospite il zione e dà sapore. Ora Cristo, come Dio,
pane, il vino, simbolo dell'amicì-
il sale preserva le creature non solo dalla cor-
zia, e da ciò venne il ricordato prover- ruzione, ma anche dall'annichilazione, e
bio, che per essere perfettamente ami- le preserva eziandio dai peccati. Dà poi
a4B SA L SAX
sapore alle vivande, perchè siccome niun che Bernardino Gomez nel suo erudito
cibo è saporoso senza sale, così ninna ope- libro del Sale, riferisce che le tavole dal
ra nostra è meritoria, se non v'intervie- demonio preparate alle streghe sono sen-
ne il NomeGesù (^.)j perchè se di-
di za sale, avendo parlato della cattiva qua-
giuni nulla vale se non lo fai per Iddio, che loro apprestaci p. Marti-
lità de'cibi

e se fai limosina non per vanagloria, ma no del Rio, Disq. Magic, lib. 3,quest. 1 2.
perchè Dio sparse il suo sangue per te, Quindi Sarnelli passa a riportare diverse
allora ci metti il sale. Perchè il Figliuo- erudizioni sul sale, d e'metaforici sali ar-
lo di Dio unì alla sua persona divina l'u- guti, o detti graziosi, leggiadri e senten-
manità, perciò il sacerdote benedice il sa- ziosi; sulla moglie di Lot tramutata in i-
le e lo mischia coll'acqua. Grande è l'ec- statua di sale, per stabile e perpetuo ri-
cellenza delsagramentaie dell'acquasan- cordo del divino giudizio,e punizione del-
ta, che formasi col sale , senza la quale la disubbidienza e curiosità, per la quale
niuna cosa si benedice, ed ogni cosa che volle voltarsi a veder l'incendio di Sodo-
si benedice si fa col segno della Croce e ma e Gomorra; perchè ogni sale non è
coll'acqua santa, ancorché fosse stata un- soggetto a liquefazione, affermando Pli-
ta cogli olii santi, come vedesi nella con- nio, lib. 3i, e. 7, che gli arabi facevano
sagrazione del calice e della patena. Nel muri e case di masse di sale, e con l'acqua
t. 7, lett. 46 dello stesso Sarnelli, si trat- le saldavano, resistendo alle pioggie e ai
ta: Come si debbono intendere quelle pa- venti, cavandosi siffatto sale dalla terra
role di s. Matteo, càp. 5, v.i3: Quo d si come pietre. Che insegnano medici, che i

salevanuerit,in quo salielur? e comequel- i bambini appena nati debbonsi lavare


le di s. Marco: Quod si salinsulsumfue- con acqua col sale per astergere l'immon-
rìt, in quo ilio conaìctis? mentre
la natu- dizia e consolidare le membra, riprodu-
ra del sale è tale che sempresi conserva, cendo i testi d'Ezechiele e di s. Girola-
e se si dilegua nell'acqua, quando que- mo'.' Sale ancora è detto il salario, o me-
sta è diseccata, ritorna nel suo essere, ol- sata che dà ai Famigliari (V.) dome-
si

tre le proprietà speciali di condire i cibi stici, veramente salato dagli stenti, fatiche

e dar loro sapore, e di conservare le co- e altro che devono sostenere i Servi : ab-
se dalla putredine e corruzione. Tra leal- biamo stampata una decisione rotale di
tre erudizioni che riporta iti lode del sa- mg.r Zacchia, De salario. Parla eziandio
le, prese dal vangelo, eda Livio che chia- de'sali che si cava dai monti, e dalla ter-
mò Sai genfiumìa Grecia , riferisce che ra nelle miniere. Che Gesù Cristo chiamò
Dio comandò che tutti i sagrifizi e tutte gli apostoli Vos eslis sai terrae. Spie-
:

le vittime che a lui si offrivano fossero ga s. Girolamo, come gli apostoli, ve- i

condite col sale, per indicare simbolica- scovi, i dottori sieno detti Sali della ter-
mente, che dovea condirsi ogni Sagrifizio ra, perchè per mezzo di loro si condisce
(iT.) col sale della sapienza e della pru- tutta la generazione degli uomini terre-
denza, e col sale dell'integrità, incorruzio- ni : ma se il sale non si corrompe, perchè
ne e innocenza per parte degli offerenti. la sua natura è sempre la stessa, può pe-
Che WVemonio (F.) nel fare la scimmia rò corrompersi, marcire e svanire chi fa
a Dio, volle ancora ne'sagrifizidegl'/^o- l'ufficio del sale, come egregiamente spie-
li (F.) vi fosse sempre il sale e farro, det- gò s. Ilario, Comment. in Matth. can. 5.
ta mola salsa, a /arre molilo j e da spar- Sarnelli nel t. 9, lett. 6 discorre: Se oltre

ge molam, si disse immolo per sagrifizio; allamoglie di Lot, vi sia stato altr' uomo
benché conviti che fanno le Streghe{F.\
i
trasmutato in istatua; e comesi possa ciò
per lo più fantastici, sieno senza sale, e moralmente. Rilevò Cancellieri nelIcZVo-
alle volte vi manchi eziandio il pane. An« tizie di Colombo, p,i25, che nett' Abissi*
SAL SAL 249
nla si servono elei sale, come moneta, nel- parecehiarla in quel modo. gran Leo- Il

le contrattazioni : io credo che sia un sa- nardo da Vinci, nel meraviglioso suo di-
le gemma, fossile comune nel!' Etiopia. pinto esprimente la Cena delSignore, rap-
Si ha dalla storia e dalla mitologia, che presentò il traditoreGiuda in atto di guar-
igreci mettevano il sale tra le cose che dare il suo divino Maestro, per cogliere il

doveano essere con sa grate agli dei, ed in momento rubare una pagnotta bian-
di
questo senso Omerochiamò divina quel- ca, e nel ritirarsi indietro, per rappresen-
la sostanza. Gli antichi si servirono del sa- tare al vivo la sua sorpresa, rovescia la sa-

le per impedire la corruzione de'cadave- da cui si spande il sale sulla tavola,


liera,

ri,che poi furono preservati con {'Imbal- tenuto per segno di mal augurio da quasi
samare (f^.y 11 sale era ignoto a molti tutte le nazioni, come dichiarò Thiers, nel
popoli, ed i numidi non se ne servivano, Traile dessuperstitions, e per tale la riten-
al dire di Sallustio. Sembra che i sacer- go anch' io, essendo indegna de'cristiani
doti d'Egitto non salassero Io loro vivan- la sciocca Super suzione^?'.). Le prime sa-
de, o almeno adoperavano pochissimosa- liere furono le men-
conchiglie,eOrazio fa
le gemma, per timore di vedersi infetta- zione di un nicchio di sale puvo^oncha sa-
ti da cutanee affezioni. Omero parlando lispurij se ne fecero ancora di terra cotta,
dell'ignoranza e stupidità di alcuni popo- della quale formavasi altri vasi, ma in tem-
li,ne reca per prova che mancando essi pi posteriori se ne fabbricarono d'oro e
di sale, non sapevano né pure farne uso d'argento, e persino di pietre preziose. Il

per condire le vivande e conservarne le basso popolo romani qualche


,
presso i
,

carni. In tempi più recenti si dubitò per- volta si contentava di mangiare col pane
sino di fare del sale un quinto elemento, del sale. Sotto re, chiunque avea il di-
i

ed è ben noto, che tutti gli elementi era- ritto di venderlo; ma siccome 1' avarizia
no divinizzati o reputati cose divine. Le lo fece ascendere ad un prezzo eccessivo,
idee superstiziose che gli antichi, comin- allorché fu giunto il tempo della libertà,
ciando dai greci, eransi formate intorno neju proibita la vendita ai particolari.
quella sostanza, consistevano principal- Nondimeno gli autori latini fanno men-
mente nel non potersi rovesciare il sale zione soventi volte delle saline de'parti-
senza offendere la divinità. Que'timori ve- colali; havvi quindi apparenza che il di-
ramente ridicoli, trasmessi di secolo in se- ritto di fare il sale fosse adessi conserva-
colo, sono giunti fin anche
a'nostri tem- to, eche non fosse tolto loro che il dirit-

pi; e il rispetto che siaveva per il sale, si to di venderlo, il quale fu attribuito al fi-

estese ancora a' vasi che lo contenevano. sco. Ne'voì. LIV, p.i65, LVIII, p. 174
Secondo i grande scia-
greci, presagio di parlai degli antichi magazzini di sale dei
gura era il vasoo saliera del
rovesciare il romani, poi divenuti di legname, dell'ar-
sale, e come un' empietà riguardavasi il co della Salara, ed ove sono gli odierni
trascurare di porre saliere sulla tavola, o magazzini, perpurificare e spacciare il sa-
di addormentarsi dopo la cena senza a- le ai venditori, come dice Vasi, limerà-
verle prima trasportate altrove. La vene- rio di Roma, p. 44°- Ma noterò, che ai
razione pel sale e per le saliere passò in sali grezzi, che si custodicono in questi ma-
retaggio da'greci ai romani, i qua!i,come gazzini, non si fa alcuna servitù. Inquan-
riferisce Festo, non tralasciavano mai di to ai sali di Francia, destinati ordinaria-
porre sulla mensa le saliere con un piat- mente alla raffinazione per ridursi in fa-
to o con una patera, nella quale presen- rina dalle apposite mole, si spandono nei
tavano agli dei le primizie delle vivande mesi di estate in un piazzale pel soleg-
e de'fruttijessi avrebbero reputato la men- giamento, e quando sonoconvenevolmen-
sa profanatale trascurato a vesserò di ap- te prosciugati, si passauo alla detta ma-
e

25o SAL SAL


dilazione per convertirsi in sali raffinali sche che si succedono, in una di esse in-
e sono anche denominati saletta. Aliar* vestita del calore, e poi svaporata, de-
ticoloPoRTE di Roma, e trattando di Por- pone il sale. Delle acque minerali salse
ta Salaria, notai che fu così detta perchè termali e bagni dello stato pontificio, il

i sabini per essasi recavano a provveder- Calindri tratta a p. 74, e delle principali
si di sale in Roma. Delle principali saline io ai rispettivi luoghi. De'sali del mede-
delle nazioni, ai loro articoli le ricordo. simo stato tratta pure il comm/ Galli, a
Lo stato pontificio ha 4saline, due sul- p. 1 36 de' Cenni economico-statistici sul-
l'Adriatico, Cervia e Cornacchie* (^.), e lo stato Pontificio, cioè dell'allume, dei
due sul Mediterraneo, Corneto e Ostia vetriolo, della strotiana solfata, e del sa-
(/^.). Pensiero continuo del provvidogo- le marino : dell'allume ragionai nel voi.
verno de'Papi fu sempre quello di pro- LVIII, p.i3o e seg., parlando delle Al-
curare il miglioramento delle qualità , e lumiere e di Tolfa.ìLcco il comm/ Galli
di decrescere la quantità del sale prodot- quanto dice sul sale marino. Sul Medi-
to dalle saline de' dominii della s. Sede, terraneo abbiamo le saline di Ostia (sca-
per bastare al consumo della popolazione vate da Anco Marzio, quindi continuaro-
e per porsi a paro con le nazioni più. a- no ad esercitarsi; abbandonale all' epoca
vanzale nella fabbricazione di questa der- repubblicana del 1798, furono riattivate
rata vitaleed essenziale. Il Calindri, Sag- nel 1826 da una società, nel pontificato
gio statistico del Pontificio stato, p. 4^5, di Leone XII e tesorierato del cardinal
parlando del sale marino, io chiama nin- Cristaldi^e di Corneto (lasciando da par-
nato di soda, associato al secondo zolfo, te se queste agissero in tempi remoti, cer-
Dolomieu e Pallas. E' una sostanza che to è che furono nuovamente istituite nel
ha sapore, e che è solubile nell'acqua; ed tesorierato del cardinal Lante , ma non
è materia di combinazione con l'acqua, compite: nel 1827 e 1828, regnando Leo-
alcali, aria,magnesia unita all'acido sol- ne XII, ed essendo tesoriere il cardinal
qualche volta an-
forico, potassa, terra, e Cristaldi, ebbero il loro compimento); e
cora conil metallo, per quanto dice Mar- sull'Adriatico quelle di Cervia (le prime
cet. 11 sale è in più quantità nel fondo memorie della loro esistenza rimontano
de'marijche alla superficie dell'acqua. E' al 969), e di Comacchio (si sa che esiste-
poi proveniente da sorgenti salale, o da vano nel 963, ma in tempo del già regno
strati di sai gemma, detto sai comune fos* italico ebbero maggiore estensione e per-
si le; quest'ultimo è un composto di flui- fezionamento). Meno le saline di Cervia,
do, acido marino, terra, bollicine d'aria, che appartengonoin parte al governo, ed
muriato di magnesia, muriatodi calce e in parte a diversi proprietari, lealtresono
soda. Si ottiene primo da Cervia (que-
il di assoluta proprietà del governo che le

ste saline erano in auge prima deliooo e esercita persuo conto, consegnandone il
sono d'origine antichissima), Cesenatico, genere a determinati prezzi all'ammini-
Comacchio, Corneto, Ostia, Terracina, strazione cointeressata de'sali e tabacchi.
Treja non lungi da Potenza. 11 secondo si I comproprietari delle saline di Cervia so-
ha dagli Apennini di s. Angelo in Pon- no tenuti a consegnare tutto il sale al go-
tano, Ascoli presso Mozzano, Casola Val- verno sotto certe condizioni. Dalle 4 sa *
senio, Fallerone, Oflìda, Ravenna, Roc- line riunite si ottiene un quantitativo che
ca Cometa, Tenaglie ed Urbino. Il sale supera il consumo dello stato, e se qual-
nelle saline artificiali si ottiene col mezzo che porzione ne trae dall'estero dipen-
se
della marea in tempo di flusso, che intro- de dal non dare quelle sul Mediterraneo
ducendosi l'acqua salata ne' canaletti già quanto occorre per leprovincie meridio-
stabiliti, per comunicarla nelle tre va- nali, al che non torna supplire trasportali-
S AL SA L 20 f

dovi quello dell'Adriatico,pcr il giro dei to del suo dazio di un solo quattrino per
due mari che dovrebbesi fare, e clic in libbra, la casa Borghese vi cavò tanto pro-
gran parte si fa ad onta della forte spesa. fittOjche potè col suo prodotto fabbricare
Ai citatiarticoli Cervia (ne riparlai a Ra- ilpalazzo della famiglia, detto perciò il Pa-
venna), Comacchio, Corneto, e Ostia (ne lazzo del Sale". Clemente XII nel 1736
riparlai a Porto), trattai ancora delle lo- reclamò al re di Spagna, perchè le truppe
ro saline, e qui aggiungerò qualche altra spagnuole aveano dato fuoco alle saline
nozione. Nicolò V colla costituzione ema- d'Ostia. Nel t.i3, p. 233 del Bull. Rom.
nala a'/j. novembre 1 45 1 impose gravi pe- cont.sì legge il chirografo di Pio VII,7Vyi i

ne a quelli che trasportassero altrove il molti oggetti, de 3o settembre 807 e diret- 1

sale, o lo facessero di nascosto. A Ferrara to a mg.rLante, dal quale rilevasi: Che per
raccontai la formidabile guerra che Giu- la mancanza delle antichissime e quasi eoe •

lio II fece al duca, il quale erasi impadro- ve alla fondazione di Roma saline d'Ostia
nito delle ricche saline di Comacchio. A (erano de'veienti, cui le tolse Anco Mar-
Perugia narrai l'insurrezione de'perugini zio,che le ampliò e migliorò, onde ne fu
per l'aumento del dazio del sale, che Pao- celebrato istitutore), rese per l'allontana-
lo HI frenò colle armi, onde fu detta la mento del mare poco officiose e da non
guerra del sale, e ne fu conseguenza l'ere • molli anni perciò abbandonate, convenne
zione della fortezza. Nel vol.LVIII, p. i35 con chirografo del 1 802, che Giuseppe Li-
notai il da Paolo III
privilegio concesso pari ne erigesse altra nella spiaggia del
al ducato di Castro , di poter far uso di Carcareilo fra la torre di Corneto e il fos-
qualunque sale, onde a Montalto luogo so del Mignone, sito adattissimo per la sua
del ducato, eravi il magazzino pel sale giacitura e qualità della terra argillosa;
proveniente da Trapani e da Piombino. quindi ne concesse la privativa a Nicola

Questo Papa dalle saline di Cervia asse- Sabatucci (socio dell'appalto del sale del-
gnò annui 20 sacchi di sale a'ministri del» le provincie e della salara di Roma ) per
Jas. Casa di Loreto. Gregorio XI II a van- il proseguimento dell'intiera formazione
taggio della camera apostolica nel i5y6 Corneto e da compiersi nel
della salina di
introdusse l'esportazione e l'esito del sale 1809. All'articolo Corneto parlai della
per la Lombardia , e il transito del sale medaglia perciò coniata, delle opere stam-
grosso per Ancona : indi nel 1 578 die prin- pate prò et cantra, e della visita che del-
cipio alle bonificazioni delle saline di Cer- lesalinefece Gregorio XVI neh 835. Leo-
via, col porto, col canale e colla palata. ne XII concesse ad una società in appal-
Con significante utile dello stato ecclesia- to e per 20 anni le saline d'Ostia. Ne'suoi
stico,Gregorio XIII nel 1 579 pose fine al- campi salini s'introduce per mezzo di ca-
le controversie sopra isali di Comacchio, nali l'acqua del mare, la quale colmezzo
durate per più di 25 anni col duca dì Fer- dimacchine idrauliche viene alzata ad un
rara. A Luoghi di Monte dissi che Sisto più alto livello, e quindi mediante l'eva-
V attribuì al Monte s. Bonaventura le porazione produce una quantità di sale
rendite dell'appalto delle saline di Cervia; ordinario. Un argine laterizio divide il

e feci menzione del Monte Sale creato da campo delle saline dallo stagno così detto
Urbano Vili. Riporta il Cancellieri nel d'Ostia, che abbonda di pesci. Gregorio
Mercato,]). 72 è 257. « Dice l'Amidenio, XVI concesse nel 83 1 1 l'amministrazione
che Orazio Falconieri fece gran ricchezze cointeressata de' sali e Tabacchi (J7.) al
Onde in conseguenza
nell'affitto del sale. principe d. Alessandro Torlonia, al duca

ha fabbricata una superbissima casa, che d. Marino suo fratello, ed al marchese Ca-
potrebbe servire per il principe. Questo millo Pizzardi di Bologna nel 843 ac- : t

provento è così fruttifero, chedall'aumen- cordò la medesima amministrazione al


1•- -

232 SA L S AL
solo principe d. Alessandro;quindi a que- ordine che in tutto scorgevasi, il numero
sti nel 1 845 die in amministrazione coin- considerevole de'nuovi bacini, le bonifi-

teressata le saline di Corneto,per la dura- cazioni de'vecchi, lenuove fabbriche fat-


ta di 12 anni retroattivamente al gennaio te, lemacchine idrauliche introdotte, la
i845, e da terminarsi col dicembre 1 856. bellissima qualità de' sali che si trassero
medesimo amministratore compra il sa-
11 dalle masse aperte all'azzardo, e che ga-
le dallesaline d'Ostia, e dal governo il sa- reggiano nella candidezza e nella perfe-
le delle saline di Cervia e Comacchio. Nel zione coi più perfetti sali delle migliori
n.° 7.5 dell' Osservatore Romano del 85 1 saline di Francia; tutto fu trovato essere
siencomia il provvedimento colquale ven quale si addice ad una salina veramente
ne affidata la salina di Corneto in ammi- modello, tutto essere meritevole di veraci
nistrazione cointeressala al principe Tur- lodi, e non si ristette il pro-ministro dal
Ionia, che si celebra con isplendido elo- tributarle ne' termini più espliciti e più
gio, perchè avendo stabilito di formare cortesi. Questi dipoi di tutto die relazio-
una grandiosa salina allo stato, non ba- ne al Papa Pio IX , dichiarandola colla
dando all'eventualità delle stagioni, e alle Abbiamo dal n.°
stessa pianta delle saline.
grandi spese assunte di migliora/ioni e in- 42 del Giornale di /?ow<zi852, altre lodi
grandimenti, pose mano ai lavori. Chia- del successo ottenuto nella salina di Cor-
mò dalla Francia Dol di Martignes, uno neto, donde si ha ormai in abbondanza
de' primi fabbricatori di sali, fece venire un genere indigeno che nella qualità non
macchine poderose ed istrumenti dall'e- lascia punto invidiare il sale migliore de-
stero, indi fu raddoppiata l'estensione dei gli esteri paesi. Inoltre si dice, che com-
bacini salinieri, si rifecero i preesistenti, poste con sovrana sanzione le vertenze che
si rinnovò il sistema di fabbricazione. Do- per lunghi anni si agitarono fra il mini-
po 6 annidi lavori, l'opera fu compita nel stero delle finanze e la popolazione di Cer-
detto annoi 85 1, corrispondendo la qua- via, circa la quantità di sale (unica indu-
lità de'prodottiallecure dell'amministra- stria per la medesima) da somministrar-
tore. Il principe Torlonia volle pregare sida que'colti valori, il comra/ Galli in-
il cardinal Paracciani Clarelli vescovo di vocò dal Papa una premiazione in favore
Corneto e Monte Fiascone a benedire lo de'salinaricervesi, che più si fossero nel
stabilimento, ciò che fu decorosamente e- T ultima campagna distinti, presentando
seguito sull'altare a tale effetto elevato, una derrata ne' suoi vari rapporti prefe-
a*23 aprile i85i, alla presenza di molti ribile a quella degli anni precedenti. De-
personaggi, e tra lo sparo de'mortari. In stinatauna commissione in Roma per e-
questa occasione volle visitare lo stabili- saminare campioni nel n.° di 24, e pre-
i

mento ilcomm.*" Angelo Galli pro-mini- sieduta dal cav. Sterbini, riconobbe in ge-
stro delle finanze, in unione del vice-di nere un progresso nella qualità de'sali as-
rettoregenerale delle dogane cav. Stani- soggettati all'esame, al confronto di quel-
slao Sterbini (capo sezione degli appalti li de' raccolti anteriori, propose che fosse-
nella stessa direzione generale delle do- ro premiati con medaglia d' argento di
gane), e dell'ingegnere camerale delle sa- gran dimensione e coli' epigrafe Beneme-
line di Corneto cav. Filippo Navona. Il renti) 6 fra detti campioni sui quali era
i

principe Torlonia, messo a festa lo stabi- caduta l'analisi, e che venissero elargite
limento, li ricevette onorevolmente, ed altresì a' 8, che per qualità li seguivano,
1

1
corom. Galli la pianta dello sta-
offrì al altrettante medaglie d'argento di media
bilimento salino che gli additava tutte le grandezza, con eguale epigrafe; di più per
migliorie da esso fattevi nel materiale. Si risvegliare nobile gara nella numerosa
visitò ogni parte della salina, ed il buon classe salinaresca cervese, progettò che se
SAL SAL 253
nella ventura stagione si fosse raggiunto gusto di Sassonia(V.), figlio di Augusto
il grado che
di perfezione della derrata li re di Polonia, che dagli errori del cal-
può ottenersi dalle saline cervesi, ne ve- vinismo ei ridusse alla verità della catto-
nisse premiato il coltivatore con medaglia lica credenza , che professò nel 1 7 1 2 in
d'oro della i.* delle indicate dimensioni. Bologna (V.). Affinchè però tal conver-
Tutto approvò e concesse il Pontefice Pio sionesi mantenesse stabile e costante, si

IX. Quindi nel n.° 60 dello stesso Gior- procurò per mezzo del p. Salerno, che a
nale di Roma si descrive la pubblica di- tale effetto si ceco di nuovo in Germa-
stribuzione delle medaglie , accordate ai nia, di avvalorarla colla conclusione del-
cultori delle saline di Cervia, che si di- le spleudide nozze della figlia maggiore
stinsero nella scorsa campagna sopragli dell'imperatore Carlo VI collo stesso Fe-
altri, e coi loro nomi, per la bianchezza, derico Augusto, che poi ascese al trono po-
consistenza e perfetta confezione de' sali. lacco. Tanti meriti Clemente XI volle ri-
La distribuzione con solennità 1 eseguì il compensare a' 19 novembre 7 19, crean- 1

vescovo di Cervia mg. r Tamburini, nella dolo cardinale prete di Stefano al Mon- s.

chiesa del Pio Suffragio, ov'è eretta la di- te Celio, e*!o ascrisse alle congregazioni
vota unione de'salinari, alla presenza del de'vescovi e regolari, del concilio, de'riti,
gonfaloniere cav.Ghiselli e magistratura, e a molte altre. II re di Polonia gli asse-
del conte Gnocchi amministratore, e im- gnò una pensione di 1000 fiorini il mese,
piegati dell'amministrazione. per cui il cardinale si mantenne con de-
SALERNOGumbattista, Cardinale. coro, e fu profuso co'po veri. Dopo i con-
Nacque in Cosenza da nobili genitori , e clavid'Innocenzo XIII e Benedetto XI IT,
fino dai più verdi anni entrò nella com- cui fu presente , si trasferì a Napoli per
pagnia di Gesù inNapoli, ove il cardinal rivedere la patria , e fabbricò in Tivoli
Orsini poi Benedetto XIII lo vestì dell'a- una magnifica eamena villa, dove usò ri-

bito religioso. Mandato a Roma, con trasse tirarsi nelle vacanze autunnali. Morì in
amicizia con Annibale Albani nipote di Roma a'3o gennaio 1 729, d'anni 59 non
Clemente XI e poi cardinale, col quale compiti, e fu sepolto nella chiesa di s.Igna-
mezzo conosciuto dal Papa, fu annovera- zio non molto discosto dall' altare mag-
to tra gli esaminatori de' vescovi, e desti- giore, sotto un'adorna lapide, che oltre
nato nel [709 compagno dello stesso An- al suo stemma gentilizio, contiene un'e-
nibale in qualità di teologo, nel viaggio legante iscrizione che vi posero i fratelli
a
che ilmedesimo intraprese d'ordine pon- Francesco M. e Fabrizio. Abbiamo di lui
tificio nell'Alemagnae Polonia, doveavea un'opera assai dotta Specimen Orienta- :

negozi gravissimi da tra tiare, riguardanti lis Ecclesiae a concilio Nicaeno primo

la religione, laquale nelle provincie set- usquead Constanlinopolilanum generale


tentrionali andava ogni
dì più deterio- secnndum, Romae 1706.
rando, a cagione delle esorbitanti preten- SALERNO (Salernitan). Città con re-
sioni degli eretici olandesi. Né minore bi- sidenza arcivescovile del regno delle due
sogno avea la Polonia di aiuto, mentre Sicilie,capoluogo della provincia del Prin-
le ostinate guerre, e la diuturna assenza cipato Citeriore, di distretto e di cantone,
de' pastori dalle loro diocesi, aveano ri- a io leghe da Napoli, all'estremità set-
dotto gl'interessi della fede i n pessimo sta • teutrionale e in fondo alla maggiore si-

to. In sì fatte critiche circostanze, e in quei nuosità del golfo del suo nome, mentre
luoghi riuscì il p. Salerno di grande aiuto il placido fiuraicello Lirino entra nel ma-
e conforto al prelato Albani. Quello però re fuori del suo orientale recinto. E' van-
che soprattutto accrebbe il merito del Sa- taggiosamente situata mare, ed
in riva al
lerno, fu la conversione di Federico Au- in pianura, circondata da mura e da col-
,

254 SAL SAL


line coltivate eamene, sede d'una gran città e arcidiocesi, ogui volta che verran-
torte criminale per la provincia e d'un no invitati a celebrare la messa cantata
tribunale civile. Le vie sono lastricate di o altre funzioni solenni, però de licenlia
lava, essendo bellissime quellesulla spiag- tamen archiepiscopi Salernitaniprò qua-
gia. Vi si nolano la bella piazza pubblica libel vice. Nella città vi sono altre 1 j chie-
ornata di copiosa fontana, alcuni palazzi se munite del s. fonte e parrocchiali, una
gotici, tra gli altri quelli municipale e delle quali collegiata sotto l'invocazione
dell'intendenza, il teatro nuovo,ed il duo- dellaB.VergineAnnunziata; 4 conventi di
ino o cattedrale.Questa nel declinardel se- religiosi e altrettanti di religiose, 2 con-
colo XI fu magnificameli teerella dal nor- servatorii, diverse confraternite, il mon-

manno Roberto Guiscardo, in onoredella te di pietà ed il seminario. Vie pure l'o-


E. Vergine Assunta o degli Angeli, e di spedale, il deposito di mendicità, il col-
s. Matteo apostolo ed evangelista e patro- legio de'gesuiti, che neh 852 furono col-
no della città, il corpo del quale vi è in locati anco nel reale liceo. La chiesa dei
somma venerazione, insieme a quello del gesuiti, pel lungo abbandono minaccian-
grande e magnanimo s. Gregorio VII Pa- do di croi la re, accorse a ristorarla l'enco-
pa, essendovi pure sepolti i santi suoi ve- miato arcivescovo con singolare elegan-
scovi. Con regia e splendida munificen- za e la spesa di 10,000 ducati, rendendola
za Roberto edificò la sontuosa basilica dopo il duomo la più bella chiesa che van-
con architettura delta gotica, ed ornata ti Salerno, per cui il zelante pastore agli
nella facciata da 28 colonne corintie di 8 dicembre i85o con singoiar pompa la
granito, e nell'interno dì belle sculture restituì all'antico culto ed agli antichi pa-
del Bottiglieri, da pitture di Solimene, di troni, come vengo istruito dalla Civiltà
San -Felice e di Sabbatini,comeda anti- cattolica t. 6,p. 383; la quale inoltre de-
chi musaici di bellissima esecuzione: tra i nunziò la riunione alla chiesa cattolica
sepolcri che contiene, si distinguono quel- di dueeterodossi,succedutanel detto tem-
lo di Matteo posto nella sotterranea con-
s. pio con tenera funzione, in cui uno di es-
fessione ricca di marmi e dipinti, e che sidall'arcivescovo nel giorno istesso rice-
racchiude le sue ceneri, quivi recate da vè 5 sagramenti, congiungendosi in ma-
Naddaver in Persia o Etiopia, luogo dove trimonio ad una giovanesalernitana. L'u-
mori; quello di s. Gregorio VII, e quelli niversità di Salerno era una tra le più
di parecchi principi longobardi e norman- antiche, e fu una delle più famose d'Eu-
ni. Ivi è il battisterio,ma non la cura d'a- ropa sino nel secolo IX, principalmente
nime, avendo prossimo il palazzo arcive- per la sua scuola di Medicina ( V.) o scilo*
scovile. II capitolo si compone di 3 digni- la Salernitana j esiste bensì tuttora, ma
a
tà, la i. delle quali è l'arcidiacouo, del non gode di tanta riputazione. Il Borgia,
cantore e del primicerio; di 28 canonici Memorie istoriche di Benevento- 1. 1, p.
comprese le prebende del teologo e del pe- 253, parla del celebre abbate Desiderio
nitenziere, di 12 ebdomadari e di altri poi Vittore III, che ammalatosi si dovet-
preti e chierici addetti al divino servizio. te portare in Salerno per curarsi e con
J canonici da antichissima epoca nella me- felice successo. In quel secolo XI la città

tropolitana usavano la mitra semplice di fioriva singolarmente nell'arte salutare,


damasco bianco, anche per conferma di ed abbondava d'uomini non meno laici
Lucio III nel 1 i83;ma l'attuale beneme- che chierici molto rinomati ; del che fa
rito arcivescovo mg. r Marino Paglia, im- tuttavia testimonianza il celebre libro
plorò ed ottenne con pontificio rescritto Schola Salernitana^ sia De conservati-
di Gregorio XVI de'23 maggio 84.6, di 1 da valetudine praecepta metrica, dedi-
poterla usare ancora in altre chiese della cato circa il 099 a Roberto figlio di Gu-
1
o

SAL SAL 2J>5

glielmo I re d'Inghilterra, o meglio pri- merazione, ricorderò tra gli altri i cardi-
ma del 1066 a s.Edoardo III il Confesso- naliGiovanniDrt///èr/o,RomualdoGw^r-
ri, altro re d'Inghilterra: Anglorum Regis na } Giovanni del
1 191, Leonardo Rossi

seri bit Se. ho la loti Stilemi. Si vis incolli' (F'.)j due poeti All'ani, filosofi e me-
— Curas
i i

meiiySÌvis te reddere sanimi, lol- diciP.Musandino,M. ed R. Plateario, Gio-


le gravis, irasci crede profanimi j — Par- vanni da Procida, il pittore Andrea Sab-
ce mero, caenato parumj non sii libi va- Latini, ec: altri si ponno vedere in Anto-
mmi —
Surgere post epulas somnumfu* nio Mazza, Epitome della storia di Sa-
gè meridianumj —
Nec mietimi retine,
ì

lerno. Fr. Gio. Battista Prignani salerni-


nec comprimefor titeranum. Haec be- — tano e agostiniano scrisse la storia delle
ne si serves, tu longo tempore vives.Yov- famiglie nobili della patria sua, con di-
se egli ricercò il parere di que'medici per verse notizie spettanti alla medesima,
conservarela salute, giacchèsì grande era che mss. conservano nella biblioteca
si

ilcredito di Salerno per la medicina an- Angelica di Roma. Ora è stata compita
che ollremonti fin dal secolo X,che uo- la bella e sorprendente strada d'Amalfi,
mini di gran lignaggio passavano nella monumento nohilissimo della sovrana
città con isperanza di guarire dai loro ma- munificenza. Questa magnifica strada ro-
li; e però non aspettavano essi che venis- tabile, che va da Vietri ad Amalfi, è di
sero alla luce primari capi della Medi-
i grandissima utilità anche per Salerno ,
cina araba, sapendosi che Avicenna nel poiché Vietri è prossima a Salerno, e con-
1 o36 diede fine a'suoi giorni, ed A verroe giunge ormai il capoluogo della provin-
nel 1 198 era ancora vivente. Quindi Egi- cia colla storica Amalfi ; rendendo più
dio Corholiense circa il 1 1 80 nel libro florida eziandio la sorte degli abitanti dei
De virlut. medicar/i., meritamente chia- comuni che spargono e addentrano iti -
si

mò Salerno Fonte della Fisica ,per l'arte torno al golfo di Salerno, e costituisco-
della medicina. 11 porto garantito dai venti no il vasto circuito della costiera di A-
e dai marosi per mezzo d'un molo, è buo- inalfi.
no e viene difeso daun castello munito Salerno, Salernum, ragguardevole e
che dà alla città il grado di piazza forte antichissima città della Lucania, metro-
a
di 4 classe: era frequentatissimo prima poli del Picentino, deve il suo nome al
che Napoli s'impadronisse del commercio sale che vi produce abbondantemente, o
di tutta quella parte del regno; oggidì non al fiume Sale che vi scorre vicino. Vuoisi
è più che un porto pescareccio, mentre che dal declivio del colle, cui ora occupa,
in que'tempi formava il principale em- più in alto si estendesse l'antica Salerno,
porio marittimo napoletano, ne valsero almeno le sue fortificazioni ed i vasti sob-
a fargli ricuperare la sua importanza le Lorghi,e di ciò fanno fede le esistenti ma-
recenti praticate restaurazioni. Vi regna- cerie.Checche dicano per celebrarne la
no però l'agiatezza, l'industria e molta remota origine le vecchie leggende, la fon-
operosità nel traffico terrestre, e visi ten- dazione attribuendone a'grecijSaPi in alta
gono due fiere all'anno, dal 6 al 1 3 mag- rinomanza Salerno al cader di Vicenda,
gio, e dal 1 2 al 3o settembre, la quale è capoluogo primitivo della provincia, che
assai celebre come una rinoma-
delle più parteggiando pel cartaginese Annibale,
a
te d'Italia, e frequentata anche dagli este- affrettò nella 2. guerra punica la propria
ri che vi recano merci in grande quan- rovina. Da quell'istante però di venne o-
tità. Patria di molti personaggi illustri gnor più illustre, e nella guerra sociale
nelle scienze e nelle arti, oltre quelli di l'esercito italico di Corfìnio ne cacciò la
santa vita e fioriti nelle dignità ecclesia- romana guarnigione, che dentro a'suoi
stiche, de'quali lunga ne sarebbe l'enu- validi propugnacoli tenevasi sicura. Il cor-
-

256 SAL SAL


rettore delle meridionali provinole della 27, sia per le pubbliche gravezze dalle
penisola vi stabilì la residenza nell'auge quali li sollevarono i Papi Agatone e Co-
dell'impero romano. Allorché dopo le go- none, che ricorsero agl'imperatori Co-
tiche e vandaliche irruzioni, pose in que- stantino IH e Giustiniano li, sia per ri-

sta regione radice la potenza longobarda, cuperarli dalle usurpazioni de'longobar-


fu Salerno una delle piazze più considere- di, e specialmente nel patrimonio Bene-
voliche si comprendessero nel ducato e ventano e Salernitano, massime per ope-
quindi principato dì Benevento (F.) e di }
ra di Stefano III detto IV. Ma Adriano I
cui in tanti luoghi analoghi riparlai, co- che gli successe nel7 7 2,per il dono diCarlo
me nel vo).LHI,p. 217, perla visita che Magno delducatoBeneventano,ediu con-
ne fece Papa Pio IX, e nel voi. XXXIX, seguenza anche di Salerno, Capiia,ec. (co-
p. 180, ove riportai la serie de'duchi poi me ricordai anco a Puglia), ebbe la glo-

principi di Benevento, non che l'articolo ria di contar diritto e titolo di pieno e
Pois te Corvo e l'articolo Puglia patri- sovrano dominio non solo sui patrimoni
monio della s. Sede chiamato Apulo, di- chela chiesa romana da antichissimi tem-
cendosi eziandio Beneventano dalla prin- pi avea dentro confini del ducato Bene-
i

cipale città. Il citato Borgia a p. 23, ra- ventano, ma anche sopra lo stesso duca-
gionando delie antiche pertinenze della to: il pio principe ripose la carta della
chiesa romana nel ducato di Benevento, solenne donazione sulla Confessione di s.

dice che prima che fosse esso donato ai Pietro, sebbene il Papa per allora solo
Papi, fra' Patrimoni della chiesa romana ottenne il possesso d'una parte del donato,
( ^.), eravi Patrimonio Beneventano e Pa- ripugnando i longobardi di ubbidire a
trimonio Salernitano^ se non formati di Carlo Magno« couqt[tiistatore del loro re-

beni demaniali come altri patrimoni, ma gno,che perciò egli avea giusto titolo di
certamente e almeno consistevano in po- donare anche il ducato Beneventano. A-
deri, case, censi, e altri beni allodiali de- rigiso II principe di Benevento contro i

stinati principalmente al mantenimento franchi si fortificò in Salerno, e mancan-


de'poveri e pei lumi nella basilica di s. do quelli di forze navali, vi rimase in salvo,
Pietro, e il che rimaneva per l'era-
di più e sebbene nel 782 fosse costretto a dichia-
rio pontifìcio ad uso del sagro Palazzo rarsi vassallo di Carlo Magno, tenne sem-
apostolico Lateranense: vi soleva essere pre le parti degl'imperatori greci, ed aspi-
la diaconia, cioè il luogo ove si raccoglie- rò sino alla morte a scuotere ogni stranie-
vano l'entrale de'patrimoni e per mezzo ra soggezione. Grimoaldo III suo secon-
de'diaconiti si dispensavano le limosine dogenito,ch'era stato in ostaggio alla cor-
alla povera gente, cioède'suddiaconijdia- te di Carlo, ebbe nel 787 il principato sot-
coni, notari, difensori, rettori, ministri dei to certe condizioni, e si tenne con dignità
patrimoni medesimi, persone tutte assai sul trono a fronte degli attacchi de'greci
distinte del clero romano. A questi due e delle prepotenze de'franchi; ma morto
patrimoni crede Borgia che appartenes- senza prole, succedette nel suo seggio G ri-
sero quelle giustizie de partibus Beneven- moaldo IV nell'806, il quale era stato mi-
tanis t restituite daDesiderio re de'longo- nistro delle finanze, e perì violentemente
bardi a Papa s. Paolo I, e che poi torna- nell'827 per congiura di Radelgiso conte
rono ad occupare medesimi longobardi,
i diConza,e di Siccone ricco patrizio di Spo-
come si ha da una lettera scritta da Adria- leto, al quale, trovandosi in disgrazia di
no I verso il 776. Ipoltre Borgia riparla Pipino re d'Italia, avea il principe olferto
del Patrimonio di Lucania e Beneventa- asiloed onori, nominandologastaldo d'A
no, nella Breve istoria del dominio della cerenza. Siccone divenutp principe di Be-
sede apostolica nelle due Sicilie} p. 23 e nevento, ne ampliò colle conquiste il ter-
SAL SAL 25 7
ri torio, e comprendendovi Napoli. Lascio 79 Chronìc; e così per questa divisione
egli nell'832 due figli; il primogenito Sic- l'illustre città divenne metropoli politica
cardo esercitò violenze tali nel suo regna- dinon piccolo principato, e dipoi lo di-
re, che il popolo in un ammutinamento venne anche ecclesiastica. Le città e luo-
Avvenne allora lo smem-
gli tolse la vita. ghi che nel capitolare di questa divisione
bramento del principato Beneveutano,tra si assegnarono al nuovo principe di Sa-
Radelgiso diverso dal nominato ch'ebbe lerno per sua porzione, si trovano presso
Benevento, e Siconolfo che fu principe di Muratori, Rer. Italie, t. 2, par. 1, cioè:
Salerno e per un tempo conte di Capua Tarentum,Latinianum, Cassanum, Cu-
ch'erasi dichiarata indipendente. Borgia sentici, Laìnus, Lucania^ Consta, Mon-
a p. 85 delle Memorie di Benevento, ecco tella, Rota, Salernuni, Samum, Cimile-
come riporta l'origine del principato Sa- rium, Furculum, Capua, Teanus, Sora,
lernitano. Lodovico I figlio di Carlo, con- et medius Gaslaldatus Acerentinus, qua

fermò alla s Sede le precedenti donazioni parte conjunclus est cum Laliniano et
dell'avo e del padre, e fra queste egli enu- Consia. I confini stabiliti tra'due princi-
merò le città della Campagnadismembra- pati furono, iìtter Beneventum et Capitani
te dal principato Beneventano, tuttoché sii finis ad s. Angelum ad Cerros pere-
ritenute in questi tempi dai longobardi in xiens per Serrani (sinonimo di monte e
loro dominio, onde Carlo Magno ne avea voce moresca) montis Virginis usque ad
messo in possesso la chiesa romana, coi locum, qui dici tur Fenestrella. Inter Be-
patrimoniBeneventanoeSalernitano. Lo- neventani et Consiam sìt finis ad ipsuni
dovico II re d'Italia, nipote di Lodovico Staffìlum ad Frequentimi, ubi ex anti-
I, portatosi in Benevento nell'848 per se- quo XX milliaria sunl perparles. E qui
darvi le intestine discordie insorte traRa- si osservi che niente si acceunò in questo
delgisole Siconolfo pretendenti al princi- concordato del diritto della s. Sede sulle

pato Beneventano, vacato nell'83g per la città cedutele daCarloMagno nella Cam-
violenta morte data dai beneventani al pagna, e toccate questa divisione a Si-
in

principe Siccardo, essendo il fratello di conolfo principe di Salerno; segno eviden-


questo Siconolfo riconosciuto per principe te che la medesima non n'era allora nel-
dai salernitani, dopo la sua evasione dalle l'altual possesso, o perchè sotto patti a
carceri di Taranto, mentre Piadelgiso I noi incogniti a questi cedute dai Papi; op*
tesoriere del defunto era stato acclama- pure,come è più verisimile, perchè già tol-
to per loro signore dai beneventani; il re te alla chiesa romana a forza d'armi dai
deliberò di abbracciare quel partito, che principi di Benevento. Dipoi il contado
sembrava allora il migliore, anche per suo di Capua si distaccò dal principato Saler-
conto, come quello che tendeva ad infie- nitano, ed abbracciò Capua, Aquino, So-
volire un principato così possente, cioè ia, Teano e altre città della Campagna.
di dividere tra essi l'impero. Fu da am- Sarnelli, Memorie degli arcivescovi di Be-
bedue pretendenti e
i dai rispettivi alleati nevento p. 47^ racconta con qualche dif-
e sudditi approvato il progetto, e quindi ferenza le guerre insorte pel principato,
formati due principati, uno detto Saler- tra Radelchi o Radelgiso e Siconolfo, il

nitano^ Beneventano l'altro. Toccò a Ra- i.°con l'aiuto de'saraceni di Africa, ÌI2.
delgiso I Benevento colla parte più bo- con quelli di Spagna; che nell'85o morto
reale, e che termina col mare Adriatico. Radelchi e successo il figlio Radelgario,
Salerno fu assegnato a Siconolfo colla par- Lodovico II vinti compiutamente sara- i

te opposta verso mezzogiorno adiacente ceni, nell'85i divise il principato, asse-


al mar Tirreno, come narra Erchemperto gnando a Radelgario quello di Benevento,
n.° 17 eseg. Hist. Anonym. Saleniit. cap. che si chiamò Principato Ultra, ed a Si-
voi. LX. *7
258 SAL SAL
conolfo quello diSalerno che fu detto Prin- stinguerlo il soprannome di buona me-
cipato Citra o Citeriore. Vedasi de Bia- moria. Ebbe però oscuro regno, che la-
sio, Serie» principum qui longobardorum sciò nel 933 al bambino Gisolfo Isuo fi-

attate Salerniimperantur t Neapo\\ 178$; glio, del quale tenne Prisk la tutela. Fat-
e l'Ughelli, Italia sacra t. 7, p. 344 che to però maggiore, dispiegò olla sua corte
egualmente ne riporta la serie. la pompa più brillante, e coll'esercito suo
Dopo 1 1anni di regno, trasmise Sico- valoroso potè difendere i principi di Be-
nolfo il potere a Sicone suo figlio, com- nevento e diCapua contro Giovanni Xll
mettendo la reggenza a Pietro suo padri- Papa 957, e dipoi contro l'imperato-
nel
no, durante l'età minorile. Ma Pietro da re Ottone I. Accordò egli amichevole ospi •

prima si fece di lui collega nella sovranità, zio a Landolfo figlio d'Atenolfo II, prin-
quindi si associò il proprio figlio Adema- cipe di Benevento, già spogliato de'suoi
ro,allontanando Sicone sotto pretesto di stati, e fu corrisposto da lui con un trat-
educarlo alla corte di Lodovico II dive- to della più nera ingratitudine, avendo
nuto imperatore, dopo di che fu spento egli per sorpresa caricato di ferri il suo
da loro con lento veleno. Ademaro ebbe benefattore per togliergli il principato.
solo il comando dopo la morte del padre, Venne per altro ristabilito sul trono da
ed il fratello di lui che pure chiamavasi Pandolfo Testa diferro nuovo principet

Pietro, fu eletto vescovo di Salerno. Una di Benevento, al di cui figlio Pandolfo II


congiura fomentata dai conti di Capita, lasciò con titolo di adozione per ricono-
confinò Ademaro in oscura prigione, ove scenza i suoi dominii.Se non che ne fu bal-
Guaifero I divenuto nell'86 1 principe di zato pochi anni dopo da Mansone III du-
Salerno, Io privò della vista. Il nuovo so- ca d'Amalfi, che s'impadronì del princi-
vrano allontanò col valore delle sue armi i pato di Salerno, e l'occupò per due anni
saraceni che furiosamente irrompevano, con Giovanni I suo figlio, essendo stali

e memorando è l'assedio che con intre- ambedue mantenuti nel potere dall'im-
pidezza sostenne,onde fu liberato coll'aiu- peratore Ottone II. Ma nel 983 Giovanni

to dell'imperatore e del principe di Bene- Lamberto, della stirpe de'du-


li figlio di

vento. Gli successe nell'880 il suo figlio chi di Spoleto, ebbe il principato di Sa-
Guairoaro I,che i mussulmani molto tra- lerno in compagnia del suo primogenito
vagliaronojdebole essendo l'assistenza che Guido, ed essendo questi premorto, ven-
glidavano iCarolingi,il perchè dovè ricor- ne associato il secondogenito che regnò
rere agl'imperatori greci; ma fu ben pre- colnome di Guaimaro III. Fu sotto il re-
sto costretto a far causa comune col duca gno di questo principe nel 994? c he ir-
di Spoleto per discacciare i greci, onde rompendo saraceni e minacciando la
i

non essere vittima della loro perfìdia. A- piazzaci videro comparireque'primiTVb/*-


delferio.gastaldo di Avellino, violamlo tur- manni (f.) avventurieri, che rassicura-
pemente l'ospitalità, cavò gli occhi aGuai- rono gli abitanti dallo spavento, e piom-
maro I, che in una notte avea preso al- barono sui mussulmani, facendone strage
bergo nel suo castello, e sebbene il cieco orrenda. Altri dicono che nel 1026, 4°
principe rientrasse ne'suoi stati, talmente valorosi normanni reduci da Gerusalem-
i sudditi suoi inasprì cogli atti di crudeltà me fecero togliere l'assedio di Salerno ai
a'quali abbandonossi, che venne deposto saraceni. Ricompense, onori, dovizie ven-
nel 90 1 e soprannominato di cattiva me- nero profuse a larga mano a que'valoro-
moria. Guaimaro li suo figlio, già asso- si, i quali pur s'invitarono a fermare la

ciato al legno, vi si sostenne, mentre il pa- stanza in questa contrada e ad attirarvi


dre terminava la vita in ceppi nella chie- iloro bravi compatriotti. Dal quale av-
sa di s. Massimo, ed a lui fu dato per di- venimento derivarono poi que'conquisti,
-

SAL SAL 2%
ch'ebbero termine colla fondazione della serie de'principi salernitani. Leggo inBoi
monarchia di Napoli (F.).Guaimaro IV già, Breve istoria p. 1 35, che s. Gregorio
nel io3 trovò il paterno retaggio in fio-
1 VII nel giugno io8o,ne'termini medesimi
re, né più temendo domati saraceni o i i usati dai predecessori, concessenuova in
greci indeboliti, colla protezione degl'im- vestitura a RobertoGuiscardo in Cepra
peratori occidentali, e col braccio degli no(F.), che dopo avergli chiesto perdono
ausiliari normanni ampliò la longobarda per l'assedio messo a Benevento, ricevette
potenza, aggiungendo a'suoi stati il prin- per le sagre sue mani Vexillum s. Pelvi.
cipato di Capua, ducato di Sorrento e
il Romualdo Salernitano così parla di que-
la repubblica Amalfitana. Sulla Calabria sta investitura : Inde (Salerno) movens
e sulla Puglia estese dipoi le conquiste, gressum dux ipse (Roberto) peirexit ad
ma ebbero sollecito termine i suoi trionfi, Gregorium Papam, ejusque ligius homo
che l'imperatore Enrico III l'obbligò a jurejurando effectus apud Ciperanum,
rendere Capua, e gli amalfitani macchi- accipiens ab eo Vexillum s. Petri mense
nata vendetta uccisero per via il principe junio. E la Cronica Normannica presso
GuaimaroIV a colpi di pugnale nel 1042. Muratori, fienai hai. an. 1 080: Robertus
Punì Gisolfo II sotto l'egida de'norman- dux.... amicatus estcum Gregorio Papa
ni il paterno assassinio., e 4o patrizie teste in mense junio, et confirma tafuh ab ilio
di cospiratori caddero sotto la scure.Strin- omnis terra, quam habebat Robertus dux
se eglicognazionecolfamosoRobertoGui- in Apulia, Calabria et Sicilia.W cardinal
scardo normanno, dandogli la propria so- Roselli d'Aragona descrive questo fatto
rella Sigelgaita in isposa. Frattanto i nor- come avvenuto non già in Ceprano, ma
manni da ospiti divenuti conquistatori in Aquino; e Guglielmo Pugliese pare che
nelle terre napoletane e siciliane di ra- dica succeduto in Benevento, però devesi
gione della chiesa romana, s. Leone IX ritenere in Ceprano. Ma siccome Pioberto
nel 1 o5 1 recossi nella Puglia, e visitò Be- erasi impadronito di alcune terre della s.
nevento e Salerno per trattare la pace Sede nella Marca Fermana, ed avea scac-
coi normanni, dai quali essendo stato di- ciato fino dal 1077 Gisolfo II principe
sfatto, nel 1 o 53 concesse loro in feudo del- di Salerno, ed occupata questa città ed
la s. Sede i dominii conquistati, escluso Amalfijcosì s. Gregorio VII, usando della
il ducato di Benevento che riserbò alla consueta mansuetudine della chiesa ro-
sovranità della chiesa romana. Nel io5g mana, ne tolleròl'occupazione e pazientò
Nicolò II con annuo censo die l'investi- che per allora la ritenesse, come fu espres
tura a Roberto della Puglia, Calabria e so nella formola dell'investitura, riporta-
Sicilia, eccettuato Benevento: Roberto di ta da Borgia. Nella biografìa di s. Grego-
bel nuovo fu investito nel 1062 da Ales- rio ^//diffusamente ne descrissi le gesti*
sandro II, come attesta Romualdo Saler- memorande, ed a Roma in breve le riepi -

nitano in Chronìca. Divenuto Gisolfo II logai con aggiunte di quanto riguarda


orgoglioso, irritò con duri modi sogget- i l'alma città, ivi ancora celebrandolo colle
ti, e gl'inaspriti amalfitani invocarono la più splendide parole per la sua grande
mediazione Roberto Guiscardo. Di che
di opera, sottraendo la Chiesa dallo stato,
indispettito Gisolfo II, venne ad aperta rendendo il Papa indipendente dall'im-
guerra col cognato normanno, il quale do- peratore, e condannando le Investiture
po 8 mesi d'assedio fu padrone di Saler- ecclesiastiche (V.)j per cui imperturba-
no e si appropriò il principato,discaccian- bile lottò con Enrico IV, e ne affrontò le
done il legittimo regnante, che terminò guerre e le persecuzioni con eroici sforzi.
i dì suoi governando in nome del Papa Narrai come
il gran Papa per difendersi

la Campania romana così ebbe fine la : da tanto formidabile nemico, essendosi


260 SAL SAL
portato io Salerno e munito dell'amicizia posando sicure deponeano a mano a ma-
di Roberto Guiscardo suo feudatario,que- no lo scoglio de'rozzi costumi, la ferità del
sti dipoi chiamò in Roma nel 1084, ove cuore, la sete del sangue, l'ira e l'odio e
strettamente l'avea assediato Enrico IV. la vendetta e il tradimento ond'eranospin-
Come Roberto vi si recò con fortissimo tea dilaniarsi a vicenda. Soltoquel manto
esercito, la principal parte composto di vide sorgere e grandire e assodare le li-

saraceni di Lucerà, e delle deplorabili e bertà de'corauni d'Italia; vide solcare il

immense devastazioni che vi eseguì con mare i guerrieri d'occidente al conquisto


carnifìcina e altro, onde fu reputata la piti del Calvario; vide Roma vestirsi di più,
terribile rovina che soffrisse Roma. Libe- nobile paludamento^ cingere il capo del-
rato il Papa, Roberto sul principio di mag- le 3 corone, e spander fa luce delle scien-
gio lo condusse a Salerno,ove nel seguente ze, delle arti, de'commerci, delle leggi,
anno morì a'25 maggio, proferendo que- della gentilezza e cortesia cattolica sopra
ste parole: Amai la giustizia, odiai l'ini- tutte le piagge tramontane, e formar del-
qui là, perciò muoio nell'esilio. Il suo corpo la pria rustica Europa quell'alma società
fu deposto nella metropolitana che pos- di genti, di città, di provincie e di stali,
siede perciò un vero tesoro. Al beneme- che attrasse e incorporò ogni sapore e ful-
rentissimo della s. Sede, al da me sempre gor di sapienza religiosa e civile sopra tut-
•vagheggiato con religiosa tenerezza, pro- te le genti delmondo. Ma da 3 secoli in
fonda venerazione e pari ammirazione, a qua sant'ombra di Gregorio mira tor-
la

S.Gregorio VII, mi sia condonato ancora va e sdegnosa pullulare, assodare e menar


un omaggio solenne di mia indicibile di- fetidi frutti la rea pianta dell'eresia, ger-
vozione, ed insieme di spargere a piene minata dal petto attossicato e sozzo di Lu-
mani uno spruzzo d'olezzanti e vivaci fiori tero, e il sottile veleno penetrar tacito e
sulsuoavventurosoavello,chepiglieròdai mortale a tarlare e rodere ad una ad una
copiosi e svariati panieri del celebrato au- le auree fila di quella gran tela, ch'egli a

tore dell'interessante racconto : L' Ebreo tanto prezzo di patimenti, di lolte,d'esilio


di Verona, riprodotto nella Civiltà cat- e di morte avea tramato, ordito e avvialo
tolica, cioè parte del molto che si legge a sostegno e gloria de'monarchi, a fran -

nelt. 4>p- 626. «Giunti a Salerno, sbar- chezza e felicità de'popoli cristiani.... Ma
carono; e visi tate e godute le vaste fabbri- quell'ombra sdegnosa, raggiante dalla lu-
che, oud'è celebre quella industre città, ce di Dio, vide i monarchi giunti perciò
salirono all'antica cattedrale onorata dal a tanta stretta di desiderare l'austero e
sacro deposito del corpo di s. Matteo apo- rigoroso contegno di Gregorio, il quale e-
stolo ed evangelista, ed inclita pel sepol- ziandio castigando gli erranti era pur sem-
cro delmagno e formidabile s. Gregorio pre padre.... Riposa in pace o gran Papa,
VII, che morendo nell'esilio mercatogli che i re della terra vinti al lume che gl'ir-

dalla sua saldezza, ivi riposa iù pace le tra- raggia dall'alto de'cieli, conoscono che la
vagliate ossa, e il fermo petto e inconcus- sedia di Pietro è la colouna cui s'appog -

so. Là su quell'arca siede la santa ombra già la loro autorità, lo scudo che la difen -

di quel magnanimo, e mira svolgersi da de, il lume che la vivifica, il consiglio che
ben 8 secoli la gran tela ch'egli ordì col la governa, il serto immortale che la co-
robusto braccio, e colla sapienza del suo "Nel
rona.... 1 191 per ribellione de'ro-
consiglio. Vide l'altezza del pontificato mani Urbano II si recò nella provincia

romano metter capo nelle stelle, e stender de'PicentiniedaSalerno,ovea'i4 selll lil -' -

le benefiche braccia per 4 plaghe dei


le bre confermò all'abbate della CavaPietro
venti, e accogliere sotto il manto
fulgido i privilegi di quell'insigne monastero, di
le barbare nazioni, che a quell ombra ri- cui era stato monaco, sottraendolo dalla
-

SAL SAL 261


giurisdizione dell'atei vescovo di Salerno: Anacleto IT, onde per reprimerne l'alteri-
gli riuscì poi di celebrare il Natale in vi- gia Papa Innocenzo II pregò l'imperatore
cinanza Roma, come apprendo da Fer-
di Lotario II di soccorso e aiuto, quale av-
ione, De* viaggi de Pontefici p. i 4- Que- r vocato della Chiesa, a fine di togliere lo
sti dice pure che nel 097 circa dueRug-
1 i scisma, e come Cesare per vendicare la
gieri, uno duca di Puglia (succeduto al real corona che Ruggiero avea usurpata.
padre Roberto Guiscardo), l'altro conte di Con esercito nel r 1 37 si portarono in Pu-
Sicilia, vennero in aiuto di Riccardo prin. glia Innocenzo II e Lotario li, e si volle
cipe di Capua, intento ad assediarequella creare duca di Puglia Rainolfo conte d'A-
ribelle città: vi accorse Papa Urbano II vellino e Cajazzo, per opporlo al cognato
per trattar di pace; i capuani furono osti- Ruggiero. Prelese l'imperatore darne l'in-
natissimi, ed egli si ritirò a Benevento.Du- vestitura, ma si quietò alle ragioni del Pa-
i ò l'assedio sino al giugno, ma furono co- pa cui spetta va, contentandosi di averpar-
stretti gli abitantiad arrendersi. Dopo la te nella tradizione del vessillo. Altra pre-
resa di Capua passarono a Salerno due i tensione Lotario mosse a Innocenzo l[
II

Ruggieri, e vi si recò pure Urbano II per per Salerno che apparteneva alla chiesa
abboccarsi col conte prima del suo ritor- romana, che racconta Pietro Diacono in
no in Sicilia; quindi passò in Bari, dove Chron. cassili. Iib.4,cap. 1 17. Avea l'im-
in ottobre tenne un concilio. RiferisceNo- peratore spedito una flotta contro i sa-
vaes nella Storia di Urbano 77,chealcuni lernitani fautori di Ruggiero, per la quale
vogliono avere Urbano 1 1 in Salerno con- intimoriti que'cittadini, habilo Consilio,
cesso a Ruggiero, che aveva investito dei et se 3 ac civitatem imperiali clementia sub'
ducati di Puglia e di Calabria, il famoso dunt. Quae res interPontificem et Caesa*
privilegio della monarchia dì Sicilia (F'.). rem dissentionem maximam ministravit,
A Ruggiero conte di Sicilia, Roberto Gui- Papa dicentem, Salernitanam civilateni
scardo suo fratello aveva dato in gover- romanae ecclesiae a itinere j imperatore e
no porzione della Calabria e della Sicilia. contra non Pontifici, ned imperatori per-
s

Egli governò questi slati sino al 1 1 o 1 , in tinere debere, dicenle. Ma questa contro
primaSimone e poi Rug-
cui gli successero versia,al pardi quella pel ducato, non eb-
giero altro suo figlio, il quale dopo aver be ulterior progresso , provando Borgia
conseguito dal duca Guglielmo lì la ces- che Papi disposero poi liberamente an-
i

sione della metà di Palermo e di Messina, che di Salerno. Il Ferlone ci dice che l'im-
che Roberto si era riservata, ed il rima- peratore avea assediato Bari, la cui resa
nente della Calabria, appena saputa la intimorì le altre città che si dierono a lui.
morte di Guglielmo II, nel 1 1 27 si portò Restava Salerno, che fu attaccata ad un
in Salerno e vi si fece ungere principe da tempo da'pisani per mare, e per terra dai
Alfano vescovo di Capaccio, e passato poi collegati del Papa; quindi per un trattato
inReggio volle essere proclamato duca di d'Innocenzo Ile di Lotario II coi saler-
Puglia. Di che malcontento Papa Onorio nitani, questi cederono loro l'ingresso nel-
li, si recò in Puglia accompagnato dalle la città e la signoria di essa. Celebrala in
armi di Roberto principe di Capila, di Rai- Salerno la festa dell'Assunta, il Papa col-
dolfo d'Airola e di altri, e procedette a l'imperatore passarono in Avellino. Nel
scomunicarlo per essersi indebitamente settembre di detto anno partirono il Pa-
intitolato duca. Ruggiero tenne a bada pa per Roma e Lotario II per Germania:
l'oste nemica, venne ad accordi, ed in Be- questo allontanamento fece a Ruggiero
nevento a'23 agosto 1 123 per vexillum riprender lena e vigore. Presto riebbe Sa-
ricevè l'investitura del ducato. Dipoi Rug- lerno, ed i beneventani non ostante la giu-
giero ottenne il grado reale dall'antipapa rata fedeltà al Papa, tornarono a ricevere
-,

262 S AL SAL
i ministri dell'antipapa Anacleto li. Nel- Dio illustrò con molli miracoli; indi s.
.l'ottobre tinca R ai uolfo sconfìsse l'emulo, Vero, s. Eusterio, s. Valentino o Va leu
ma neppur questa vittoria operò sugli a- tiniauo, s. Gaudenzio che intervenne nel
nimi de'benevenlani e de'salernitani, per- 499 al concilio romano di Papas. Sim-
chè si togliessero dall'ubbidienza e ami- maco, Asterio del 534 cne ^u uno dele-
cizia diRuggiero. Morto l'antipapa eRa- gati della s. Sede al concilio di Costanti-
nolfo, Innocenzo II riconobbe'per re Rug- nopoli, Luminoso intervenne a quello di
giero I, investendolo del regno di Sicilia Roma neIP)49<hs. Martino I, Giovanni fu
e del ducato di Puglia. Papa Adriano IV a quello di s. Agatone del 680, Zaccaria,
nel 56 nell'investitura che dièal re Gu-
1 1 Colombo, Lupo, Renovato, Benedetto,
glielmo il Malo, figlio di Ruggiero I, vi Talonio, Aderano, de'quali s'ignora l'e-

comprese il principato di Salerno, ed an- poca che fiorirono. Indi Ughelli registra
che la Marsica. Da Ruggiero I il princi- s. Gaudosio, forse de'prineipi napoletani,

pato salernitano fu riunito ai regni di Si- illustre per santità di vita. Leone del 76 1

cilia e di Napoli (f.) 3 e ne seguì le vi. Rodopertoo Roberto edificò la chiesa dei
cende politiche. Tutta volta restò a Saler- ss. Pietro e Paolo, e il palazzo vescovile;
no il titolo di principato, e si contano 16 Nicola dell'801, RodoaItodell'8i8,Pie-
gentiluomini di questo feudo investiti nel- tro dell'834 che fabbricò la chiesa di s.

la posterità del re Tancredi morto nel Gio. Battista, Roctolo dell'844> Magnal-
1
194. Molto soffrì la città e fu quasi in- do dell'848, Teupo dell'853 esimio ve-
tieramente distrutta nel 1 196 dalle trup- scovo, protettore degli orfani e delle ve-
pe dell'imperatore Enrico VI. Unito il dove; Alo dell'867 preclaro pastore e be-
principato di Salerno alla corona di Na- nemerito della cattedrale , Landemario
poli, i primogeniti de're portarono il ti- dell'872, sotto del quale il principeGuai-
tolo di principi di Salerno sino a re Ro- fero I s. Massimo; Pie-
eresse la chiesa di
berto del i3o9, sotto il regno del quale tro dell'882, Bernardo del 909 costruì
ebbero quello di duchi di Calabria. Bensì un magnifico campanile nella chiesa di s.
fu conferito, oltre a Giordano Colonna ed Gio. Battista, ed edificò quella del Salva-
altri di tal famiglia, anche a quella dei tore, traslatando di versi corpi di ss. Mar-
Sanseverino, e finalmente agli altri figli tiri solennemente. Rachenaldodel 94^ di

de're delle due Sicilie, e l'ultimo che ne santissima vita, Pietro del 947 lodato per
venne insignito fu il principe Leopoldo vigilanza e altre virtù, cui nel g5o suc-
figlio del re Ferdinando I e zio del mo- cesse altro Pietro, nel 954 Bernardo che
narca regnante, cui il Papa Pio IX fece trasferì da Porto a Salerno il corpo di s.

celebrare solenni funerali, che notai nel Matteo nella cattedrale di s. Maria degli
voi. LUI, p. 23 1. A p. 2 16 dissi che Pio Angeli, con gran pompa e feste. Pietro
IX agli 8 ottobre 1 849 si recò in Salerno del 958 insigne nell'arte della medicina e
e venerò ne'loro altari le ceneri di s. Gre- nella pietà, Giovanni del 969. Amato del
gorio Vile di s. Matteo,insieme al re Fer- 98 1 fu P ultimo vescovo di Salerno, ed
dinando II: mg. T arcivescovo die al Papa insieme il 1

arcivescovo, poiché il Papa
una reliquia del santo suo predecessore, Benedetto VII nel 984 (e non Bonifazio
ed al monarca quella dell'apostolo. VII, uè nel 974, come altri erroneamen-
La sede vescovile fu eretta nel IV se- te scrissero) nobilitò Salerno con elevarla
.° a sede arcivescovile e metropolitana, al-
colo, e ne fu 1 vescovo s. Bonoso o Bo-
nosio,di cui se ne celebra la festa da' sa- la quale furono assegnate per suffraganee
lernitani a'i3 maggio. Gli successero s. le sedi vescovili di Accrno, Campagna,
Gramazioa8sailimosiiiiero,eletto col con- alla quale venne unito Salriano, Capac-
senso di tutti, zelantissimo pastore, che cio, a cui si unì Pesto, Manico Nuovo,
S AL SAL 263
alla quale si congiunse Grumenlo,Nocera io58 Papa Stefano X consagiò arcive-
de Pagani, Nusco, Policaslro, Sarno, scovo s. Alfano nobilissimo e ornato delle
riportate da Ughelli. Vi aggiunge Com- più belle doti, che ottenne dal medesimo
man ville, Cava, Agropoli e Blanda. Tut- il privilegio e facultateni nominandi, e-
te hanno articoli, tranne Grunienlo, di ligendi,et consecra udì undecim episcopos
cui parlo a Marsico Nuovo. Ughelli ri- suos suffraganeos ,videlicet Pesto, Conza,
porta diversi diplomi de'principi di Sa- Acerenza, Nola,Cosenza, Bisignano, Mel-
lerno, emanali al tempo di Amato, ed il fi, Policastro, Sarno, Marsico e Cassano.
Chronicon del monastero della ss. Trini- A lfano intervenne nel 1 o5cj al concilio di
la della Cava, nell'arcidiocesi, colla serie Nicolò II di Roma, e di Benevento, nel
degli abbati, nei quale fiorironosanti, cai> quale si sottoscrisse pel i.° dopo il cardi-
dinali,e Papi, come Vittore III e Urbano nal Umberto di Selva Candida, e consa-

IL Questo ultimo, al dire di Novaes, di- grò Risone 1 vescovo di Sarno. Alessan •

chiarò l'arcivescovo diSalerno primate di dro II nel 1067 co'd'ipìom'i, Ex conside-


tutta la Lucania, e Cornmanville dice che ratone, e Notum fit omnibus, confermò
gli concesse la primazia sugli arcivesco- a s. Alfano e successori privilegi di loro i

vati di Gonza e di Acerenza. Il 2. arci- chiesa e le loro possessioni. A suo tempo


vescovo di Salerno fu Dauferiodel 992, e nel 1075 Roberto Guiscardo rifabbricò
sotto del qualei saraceni devastarono il la splendida metropolitana, e nel 1080
monastero di s. Benedetto di Salerno; in- l'arcivescovo ricevè le congratulazioni di
di Grimoaldo del 993, al cui tempo Pa- s. Gregorio VII per aver ritrovato e col
paGiovanni XVI confermò l'erezione del- locato nella nuova chiesa le ossa di s.Mat
l'arcivescovato di Salerno, e lo pose sotto teo apostolo, riproducendo Ughelli la sto-
la tutela e protezione della s. Sede, colla ria della traslazione, avendo s.Alfano ab-
bolla Quia vestri accepli beneficiì, ripor- bellito il nuovo tempio con elegantissimi
tata da Ughelli a p. 376. Nel 007 fu ar-
1 masaici; inoltre ricevè con onorevole o-
civescovo Michele, alquale Papa Sergio spizio l'esule «.Gregorio VII, ed in morte
I V colia bolla Quia vestri, presso Ughelli, lo depose con solenne pompa in splendi-
confermò il jure metropolitico, ed i pri- dissimo monumento eretto dal duca Ro-
vilegi concessi dai Papi alla sede di Sa- berto, m Hunc ss. Pontificem elegissesi-
lerno, » et ampi issi mura retulit indul- bi, dum Salerni degeret, ad altaris mi-
tum,in quo aliquorum episcoporumCon- nislerium 24 canonicos, quos et presby-
sanorum, uempe Acheruntin,atque Cu- terosCardinales nuncupasse, 4 diaconos,
sentinorum mentio, qui ea tempestate Sa- quossimiliter diaconosCardinalesvocas-
lernitanae metropoli subjectierant,dein- se tiadunt salernitani scriptores. Quibus
dearchiepiscopali dignitateexornati,eam- per successores Pontifices fuit in poste-

demque velutiPrimitialem aliquando ve- rum concessa facultas gestandimitras se-


nerati sunt". Nel io 16 venne eletto ar- ricas,quas vocant de damasco. Talibus
civescovo Benedetto, cui concesse il pal- porro nominibus, et mitris usque in ho-
lio Benedetto VIII, e poi Io conferì al suc- diernum diem utuntur. Nel t. io, p. 47»
cessore Amato del o i 1
9. Altro Amato vis- Anecdota Ughelliana dell' Italia sacra,
se nelio4i, poscia da Pesto nel 1047 vi si leggono i carmi, i versi, i sermoni di
fu trasferito Giovanni, al quale Clemente sant'Alfano. Morì questo santo ai 9 ot-

li col diploma Quoiies ita conligit, gli ac- tobre i8o5 e fu sepolto presso s. Gre-
cordò il pallio, encomiato per santità e gorio VII. Gli successe altro Alfano che
virtù : nel Leone IX colla bolla
io5i s. accolse in Salerno nel 1 og3 Urbano II

Officium sacerdotali confermò privi- ', i che rivocò diploma d'esenzione da Sa-
il

legi della metropolitana di Salerno. Nel lerno del monastero della Cava, coi di-
264 SA L SAL
ploma Quia monasterio, che Lucenzi so» lista Rinaldi dice neh 177 e in Venezia)
spetta non vero. Lo stesso Papa nel 1099 egli concesse insieme a'successoridi farsi
colla bolla Singulàri semper, accordò al- precedere dalla croce in Salerno et totani

l' arcivescovo di Salerno il primato su suam parochiam. Curò il ricupero dei


Conza e Acerenza yearumquesUjffraganeos beni di sua chiesa e ne difese le ragioni:

gereret. Questi e gli altri monumenti che ne'documenti si parla de'canonici cardi-
accennerò si leggono neh' Ughelli. Nel nali della metropolitana di Salerno, nei
1 100 Alfano con solenne rito ricevè ed coro della quale l'arcivescovo vi fece e-

ospitò anche Pasquale li. Nel 1 121 di- seguire eleganti opere marmoree e di mu-
venne arcivescovo Romualdo salernita- saico, e fu sepolto nella chiesa di s. Gre-
no diacono cardinale di s. Maria in Via gorio da lui edificata fuori della città, do-
Lata di Calisto II, non riportato da Car- po essere intervenuto al concilio di La-
della, al quale Guglielmo principe di Sa- terano di Alessandro III, dal quale rice-
lerno confermò beni donati alla chiesa i vè diverse decretali. Il capitolo con piena
Salernitana dai duchi Roberto ePviiggie- concordia nel 1 8 1 elesse successore a
1

ro,ed intervenne alla coronazione di Rug- Guarnailsalernitano Nicola figlio diMat-


giero I Palermo. Romual-
in re,seguita in teo cancelliere del re, dotto, pio e virtuo-
do fece un mirabile pavimento di mu- so, lodatissimo. Cousagrò la chiesa diMou-
saico nella metropolitana, e fu tumulato te Vergine, ed il padre fabbricò pe' po-
in nobile deposito : a lui premorì Gio- veri e pellegrini l'ospedale contiguo alla
vanniGuarnasalernitano,ch'era suo coa- chiesa di s. Giovanni, donando quella di
diutore con futura successione. Sotto di s. Maria pur da lui fondata: egualmente
lui i principi di Salerno edificarono le nel suo arcivescovato fu eretta da un Gio-
chiese di s. Maria, e de' ss. Eustachio e vanni salernitano la chiesa di s. Leonar-
Nicola, assegnando loro delle possessioni. do sul monte Liciniano, cui i salernitani
Innocenzo lì nel 1137 fece arcivescovo aggiunsero il monastero pei cisterciensi:
Guglielmo di Ravenna dottissimo e caro questa abbazia fu poi secolarizzata, di-
a re Ruggiero I; lodatissimo pastore, re- chiarata commenda, e da Sisto V attri-
staurò ed ornò l'altare maggiore con mu- buita alla cappella del Presepio nella pa-
saici, e vi pose due magnifici candelabri, triarcale Chiesa di s. Maria Maggiore
costruendo il re un altissimo e sontuoso di Roma. L'arcivescovo col fratello Ric-
campanile; ed inoltre per premiare la fe- cardo conte d'A jello, aumentarono le di-
deltà dei salernitani nella guerra di Lo- minuite rendite ecclesiastiche, con dona-
tario II, loro concesse privilegi. Nel 1 153 zioni che confermò l' imperatore Fede-
Romualdo Guaina salernitano, dotto e rico II. Prima di questa conferma, aven-
prudente, trattò la pace tra il re Gugliel- do occupato il regno il di lui padre En-
mo I. e Adriano IV Papa : a suo tempo rico VI, ed estinta la successione de'nor-
fu edificata la chiesa e il monastero di s. manni,fece condurre in Germania in du-
Cataldo di Campagna; perdi lui istanza ro carcere l'arcivescovo col fratello, e al-
il re e la regina Margherita donarono al- tri vescovi, che poi liberò Filippo di Sve*
la metropolitana il castello diMonteCor- via fratello dell'imperatore, per le istan-
vino. Neil i65 con grande onore ricevè ze di Celestino III, Innocenzo III e di al-

Papa Alessandro III, venerato eziandio cuni vescovi tedeschi. In questa assenza
dal popolo, e neli 166 coronò in Paler- i secolari profittarono de'benefizi eccle-
mo re Guglielmo II, pel quale fu al con- siastici, e Nicola morì nel 1220. Dopo 5
gresso di pace coti Federico I imperato- anni di sede vacante, nel 122 5 daFama-
re e il Papa, che lo fece sedere alla sua gosta Onorio III vi traslalò Cesareo de A-
sinistra sopra i diaconi cardinali (l'amia- lagno nobile d'Amalfi, letterato e probo.
1

SAL SAL 2 65
Gli successe nel 1263 Matteo della Por- cnmerinese; quindi nel 1 347 Ruggiero
ta patrizio salernitano, per suffragio di Sanseverino napoletano già di Bari; nel
tutti i canonici e confermato da Urbano i349Bertrandoo Bernardo francese tras-
IV, fu amico di s. Tommaso d'Aquino, lato da Taranto, poi a Embrun; nel 1 364
al cui ordine de'predicatori die la chiesa Guglielmo Sanseverino napoletano, che
e convento di s. Pietro di Palarea : nel concesse al capitolo la cappella della ss.

diploma di concessione sono sottoscritti Trinila, ed un prezioso ostensorio donò


l'arcidiacono, il primicerio, 3 diaconi, 5 alla chiesa. Neh 378
l'antipapa Clemen-
preti cardinali della chiesa diSalerno,ol- te VII v'intruse Giovanni Acquaviva na-

tre il suddiacono maggiore, altri suddia- poletano, ma Urbano VI commendò la


coni echierici. Giovanni già arcidiacono, sede al cardinal Guglielmo Altavilla. Bo-
eletto arcivescovo da! capitolo, nel 1 2y3 nifazio IX nel 394 elesse Ligorio de Ma-
1

fu confermalo da Gregorio X, avendo ri- jorini nobile napoIetano,abbale della Ca-

gettata la postulazionedi Guidone vesco- va, insigne per prudenza; e neli4oo vi


vo di Girgenti, scello dalla minor parte trasferì da Taranto Bartolomeo Aprano

de'canonici. Alla morte dell'arcivescovo, patrizio napoletano, al cui tempo Maria


pel successore vi fu grave contesa tra'ca- madre di re Ladislao fu benefica colla
nonici e altri elettori, e Martino IV nel cappella di s. Gio. Battista, e venne tu-
128 riconobbe Filippo che avea avuto
1 mulata nella chiesa de'frati minori. Gio-
5o voti, già canonico e non cittadino di vanni XXI 1 1 nel 1 4 5 da Acerenza vi tras-
Salerno donò alla cattedrale una pre-
: latò il dottissimo Nicola Piscicelli nobi-
ziosa mitra ricca di gemme, ed un reli- lissimo napoletano, in riguardo del quale
quiario d'argento pel braccio destro di s. Giovanna li rinnovò il gius della chiesa
Matteo; ricevè da Carlo I il privilegio sul- salernitana su Olevano e Monte Corvino:
la custodia e curia di Olevano e di Mon- a suo tempo Pacilio Turdo salernitano
te Corvino. Nel 1297 M. Guglielmo de fabbricò l'oratorio del ss. Salvatore. Nel
Godonio francese, come Io fu nel i3o6 1 44 Barnaba Orsini domicello romano,
f

Guido de Colomiers, e nell'istesso anno che riparò a sue spese la metropolitana;


Bernardo; nel 3 2 Isauro già di Lunden1 1 nel 1 449 fu succeduto dal nipote del pre-
da Clemente V nominato, dopo aver cas- decessore Nicola Piscicelli, già di Bisi-
sate le elezioni di Francesco e Giovanni gnano, di belle qualità, ed al quale Fer-
Ruggieri salernitano, ambo canonici, e- dinando I confermò privilegi degli an- i

letti Morto
dai divergenti loro colleghi. tecessori sopra Monte Corbino, Olibano,
poco dopo in Avignone Isauro, il Papa ac sancto Victore. Pietro Guglielmo de
subito gli sostituì proprio parente Ro- il Rocca spagnuolo nel 471 riparò la tri- 1

berto Arcufati di Bordeaux, e traslato ad buna della cattedrale, e fu di tanta au-


Aix nel 1 3 1 3, surrogò Onofrio decano di torità con Sisto IV, che in suo nome sot-

Meaux ; indi nel 3 1 9 Bertrando Torre


1 toscrisse il chirografo, ac supplicationes 3
poi cardinale : per le notizie de'cardinali corani quo solemniter missani celebra-
arcivescovi di Salerno, siveggano le loro verat in die Conceptionis B. M. V. Nel
biografie. Nel 1 32 1 fr. Arnaldo Rayardo 1 472 il d'Aragona fi-
cardinal Giovanni
o Romayardo de'minori francese, dotto glio di detto re: nel 1 485 stampò le si-
scrittore e teologo, che trasferito a Sar- nodali costituzioni di Salerno. Nel i486
lat, gli fu conservato il pallio. Nel i33o Ottaviano Benti voglio di Melfi, dal cui

Orso Miuutolo nobilissimo napoletano; vescovato fu traslatato, già oratore a In-


nel 1 334 Benedetto napoletano de'signo- nocenzo Vili per AnlonelloSanseverino
ri diCapua,cui successe neU344> secon d° principe di Salerno, eccellente pastore.
Gigli, HisL Camerin.) Francesco Sperali JNeli5oo il cardinal Giovanni Fera }
di
7

266 SAL SAL


somma integrità e modestia; nel 1^07 il che celebrò il sinodo i di cui atti furono
cardinal Federico Fregoso, 6otto di cui i impressi in Roma, vi fondò il seminario,
magistrati regi dell'imperatore Carlo V e dispose che 8 alunni nelle feste assistes-
spogliarono la chiesa metropolitana della sero nella metropolitana, che beneficò;
criminale giurisdizione.su Monte Corvi- portò l'acqua del rivo Faustino alla cat-
no, Ole vano ed altre terre: celebrò il si- tedrale ed all'episcopio, indi venne tras-
nodo, e introdusse minimi in s. Bernar- i ferito a Tarragona. Perciò neh 568 gli
do, a' quali edificò il convento il princi- successe il cardinal Marc' Antonio Co'
pe di Salerno Roberto Sanseverino. Cle- lonna t che aumentò il seminario, nel 1 57 2
mente VII nel 1 533 fece arcivescovo il celebrò un concilio provinciale, per la

cardinal Nicola Ridolfì, che ospitò in Sa- riforma ecclesiastica delParcidiocesi e del-
lerno Carlo V
con regia magnificenza : la provincia; rinnovò diversi abbellimen-
nel 1 544 Ariadeno Barbarossa, famoso ti della cattedrale e le fece diversi doni,
corsaro, si accostò a questa città per sac- cedendo nel i5j/[. la sede al suo conso-
cheggiarla ; ma ricorsi i cittadini al pa- brino Marc'Antonio Marsigli bolognese,
trocinio di s. Matteo, ottennero da Dio referendario e correttore della cancelle-
che a cielo sereno si destasse in mare tale ria apostolica, assai dotto anche nelle lin-

orribile tempesta, che fracassò e in gran gue, pio e virtuoso; diligentissimo pasto-
parte disperse le galere di quel pirata. re, riformò le costituzioni sinodali, scris-

Laonde tuttora, per disposizione del car- se la vita di s. Matteo, restaurò la catte-
dinale, se ne celebra l'anniversario a'2 drale e fu preside di Camerino.Neh573
giugno, recandosi il clero e il popolo in con singolare zelo cercò le preziose ossa
processione alla cattedrale, a ripetere le di s. Gregorio VII, e ne trovò prodigio-

dovute grazie a Dio, ed al s. Apostolo, samente quasi incorrotto il corpo, ornalo


IVel54B liberamente ne rassegnò l'am-
1 delle insegne pontificali, onde nel 1578
ministrazione al cardinal Ridolfo Pio, se- fece aggiungere al suo deposito un epi-
condo Ughelli; ma Lucenzi lo corregge taffio, che leggesi nel p. Giacobbe, Bibl.

con affermare che il cardinal Ridolfi ras- Pont. } e nell'UghelIi. Neh 591 Gregorio
segnò la sede salernitana al Papa, il qua- XIV nominò Mario Bolognini Calatina
le la conferì a Lodovico Torres, come ad oriundo bolognese, già referendario, ar-
evidenza si legge negli atti concistoriali: civescovo di Lanciano, vescovo di Cro-
nondimeno avverte, che se il cardinal Pio tone; celebrò diversi sinodi e nel i5o,6
ebbe la chiesa di Salerno, solo la tenne un concilio provinciale, gli atti del quale
per pochi giorni, ed infatti il Mazza lo sono contenuti in 29 capitoli presso il

annovera tra gli arcivescovi. Il Torres fu Mansi, Sappi, t. 5, p. 1 1 57: riparò la cat-

di gran virtù e pietà, restaurando parte tedrale, che regalò di sagri vasi e para-
dell'atrio della metropolitana, ed in Ro- menti ; dai fondamenti eresse la chiesa
ma edificando il monastero del Conser- della B. Vergine pei carmelitani e vi fu
1
vatorio di s. Caterina de Funari (P.). sepolto. Nel 1606 Giovanni Beltramini
Giulio IH nel 544 elesse il celebre car-
1 spagnuolo; nel 16 12 Lucio Sanseverino
dinal fv.GWoìamoSeripando, che fu con- nobilissimo e ornato di belle doti, già di
sagrato nella cappella pontificia dal car- Rossano, zelantissimo pastore, nel i6i5
dinal Saraceni: fece il solenne ingresso celebrò il 3.° concilio provinciale di Sa-
iti Salerno, vi tenne il sinodo, restaurò lerno, sopra la disciplina ecclesiastica ed
l'episcopio, il coro e il sagrario, donò vari i costumi, indi cardinale. Nel 1 6i5 il car-
paramenti sagri e fu sollecito del suo mi- dinal Gabriele Tressio o Tre/o, poi arci-
nistero. Pio IV neh 564 da Messina vi vescovo di Malaga; neh63o da Ancona
trasiatò Gaspare Cervantes poi cardinale, vi passò il cardinal Giulio Savelli j noi
,

SAL SAL uGj


1641 Fabrizio Savelli in seguito cardi- Nel 17^3 Paolo di Vilhana Perlasdi
nale; per sua rinunzia il nipote Giovan- BarcelIona,traslatodaBrindisi.i73oGio.
ni de Torres romano uel 1 658, già di A* Fabrizio diCapua napoletano, già di Ta-
drianopoli in partibus e nunzio di Polo- ranto. 1 738 CasimiroRossi di Napoli, tra-
nia, riformò il clero e tenne il sinodo, e sferito da Taranto. 1759 Isidoro San-
fu largo di paramenti e sagri arredi. Av- chez de Luna cassinese napoletano, tra-
• verte Cardella che Filippo IV nominò sferito da Taranto. 1784 Giulio Pigna-

arcivescovo il cardinal Lorenzo Raggi, telli napoletano cassinese, già d'Otranto.


ma conviene credere che non accettasse, 1797 Salvatore Spinelli cassinese napo-
nulla dicendosi di lui nell' Ughelli. Nel letano, traslalo daLecce.Nel 8o5 Pio VII
1

1664 da Cassano vi fu promosso il tea- vi trasferì da Tricarico, Fortunato Pinlo


tino Gregorio Caraffa patrizio napoleta- di Salerno,quindi nel 8 8 per la bollante
1 1

no, che curò il divin culto e la disciplina utiliori dominicae, v kal. julii, dichiarò
del clero, difese la libertà ecclesiastica, fu soltanto suffraganee (quella óiSarno l'uni
molto limosiniero, tenne il sinodo; si fab- alla sede di Cava,ox\de di questa e sua ce-

bricò un elegante monumento nella cat- lebre abbazia riparlo a SARNo)di Salerno
tedrale, che abbellì, presso quello di s. le sedi vescovili di Capaccio, Policastro,
Gregorio VII, edificò gli altari di s. Gae- Marsico Nuovo, Nusco, e Nocera de Pa-
tano e di s. Andrea Avellino, che dotò; gani (/^.) : conservò la cattedrale d'Acer-
istituì suffragi alle anime del purgatorio, no, e ne dichiarò perpetuo amministra-
decorò meglio l'episcopio, e da tutti ven- onde ne fu
tore l'arcivescovo di Salerno,
ne compianto. Nel 1676 ir. Alfonso Al- Fortunato Pinto. Gli successero; nel
il 1 .°

varez carmelitano scalzo spagnuolo, gi$ 1825 Camillo Alleva di Napoli; neli83i,
di Lanciano e di Brindisi, propugnatore da Gregorio XVI, Arcangelo Lupoli tra-
delle ragioni della chiesa e sue immu- slato da Conza; poscia nel concistoro dei
nità, non meno che della disciplina del 16 aprile» 835 il medesimo Papa preco-
clero, e fu sepolto nella chiesa di s. Te- nizzò 1' odierno mg.r Marino Paglia , di
resada lui data a'suoi religiosi. Nel 6go 1 Slernatia diocesi d'Otranto, della quale
Girolamo Passatelli traslato da Isernia, fu canonico parroco e vicario generale.
che visse 9 mesi, onde nel 1692 gli fu so- Alle poche parole che dissi ad Acerno, per
stituito fr. Marco d'Ostos religioso della unità d'argomento, suppliranno le se-
Mercede spagnuolo, zelante riformatore guenti. Acerno o Aderno, Acernum, nel
del clero, volle che gli ordinandi facesse- distretto di Salerno a 6 leghe distante
ro gli esercizi spirituali nell'episcopio,che città vescovile costruita sulle rovine del-
in parte riedificò più vasto, decorandolo l'antica Pìcenzìa, e senzamura. Trovasi
di pitture e de'ritratti de'predecessori, e inuna valle sopra sitoe!evato,circondata
rifece la cappella che intitolò alla B. Ver- da montagne, e ridotta quasi a borgo :

gine della Mercede; trasferì in più am- ha però una fabbrica di carta ed una fu-
pio luogo il conservatorio di s. Caterina cina. La cattedrale è sotto l'invocazione
da Siena, e fu acclamalissimo arcivesco- della B.Vergine Assunta, con battisterio
vo. Nel 1697 fr. Bonaventura Boerio mi- e cura d'anime esercitala da due preti e-
nore osservante di Catanzaro, dotto teo- conomi curati pel capitolo. Questo sicom-
logo, predicatore egregio, e ministro ge- ponedi quattro dignità, cioè l'arcidiacono,
nerale del suo ordine. Con questi Ughelli ch'è lai.", l'arciprete, il primicerio eil te-
ed i continuatori, anche nel 1. 1 o, p. 33o, soriere; di 18 canonici comprese le pre-
terminano la serie degli arci vescovi di Sa- bende del teologo e del penitenziere, di
lerno, che io compirò eolle Notizie di altri preti e chierici: l'episcopio presso la
Tlonia. cattedrale ha bisogno di riparazioni. Vi
, 31

a68 S A L SAL
è pure un convento eli religiosi. Antica- re e lodatissimo pastore. NehGi Fran- 1

mente la cattedrale portava il titolo di s. cesco Solimele salernitano; indi nel 161
Donato vescovo e martire, patrono della fr. Giovanni Serrano spagnuolo france-
città. La sede vescovile,dice Commanvil- scano, assai dotto e divotissimo della B.
le, fu eretta verso il 1 1 oo, suffraganea dei- Vergine, di cui scrisse le lodi. UrbanoV 1 1

In metropoli di Salerno, ma YUgheU'i, Ita- neh 637 fece vescovo Lodovico Galbiati
sacra, ,°
lia t.
7, p. 44 5, registra per 1 ve- di Pontremoli, dotto e chiaro scrittore,
scovo Pisano del 1 1 36, cui successero Pie- egualmente tenero della Madonna. Nel
tro intervenuto nel 1
177 al concilio ge- i638 Pietro Paolo Bonsi patrizio e cano-
nerale di Laterano, Pascasio canonico e- nico di Firenze, indi traslato a Conver-
ietto nel r 222 dal capitolo e riconosciuto sano. Gli ultimi vescovi riportati nell'/-
da Onorio III. Riporterò i vescovi degni talia sagra sono : Francesco Sifola tea-
di particolare memoria. Luca de'minori tino napoletano del 1690; Scipione Ca-
del 1274, Giacomo arcidiacono d'Aceren- roci diGaeta e primicerio di essa del
696; 1

?a eletto nel i34^ da Clemente VI, cassa- NicolaVentriglia nobilecapuanodel 703 1

la prima la nomina fatta dal capitolo di e canonico della patria metropolitana;Do-


fr. Gio. di Alessandria agostiniano. L'an- menico Antonio Menafra di Marsicodel
tipapa Clemente VII v'intruse Tomaia - 17 18. Si trova la
continuazione della se-
so,epoi Benedetto daEscuIo agostiniano, rie nelle Notizie di Roma ,e ne furono ul-
chesottomettendosi all'ubbidienza di Bo- timi vescovi : nel 1 743 Girolamo deLau-
nifacio IX, lo trasferì a Castellaneta, so- rentiis nobile napoletano; nel 1 792Miche-
stituendogli fr. Pacello da Salerno france- langelo Calandrelli agostiniano di Ceree
scano.! nnocenzo VII neh 4o5elesseMan- Maggiorediocesi di Benevento. L'arcidio-
fredo d' A versa nobile, poi arcivescovo di cesi di Salerno si estende per 60 miglia,
Acerenza. Nel 1460 Paraclito Malvezzi conr4o parrocchie: la diocesi d'Acerno
nobilissimo bolognese, forse agostiniano. contiene un territorio di circa 12 miglia,
Menelao Gennaro nobile napoletano nel e due soli luoghi. Ogni nuovo arcivesco-
1 487, traslato a Sorrento: gli successe nel vo di Salerno, amministratore perpetuo
i4g3 fr. Antonio Bonito de Caccharo d'Acerno, è tassato in fiorini 800, ascen-
teologo francescano carissimo a re Ferdi- dendo le rendile a quasi 5370 monete
nando!, autoredi opere pregiate, e bene- cunctis deductis oneribus.
lieo co'poveri. Nel 1 523 Pompeo cardinal SALESIANE. V. Visitazione, Congre-
Colonna (Z7 .) amministratore, a cui Cle- gazione religiosa.
mente VII neh 5i 5 surrogò Girolamo O- SALFORD(&7//o/7fcrc). Città con re-
li verio arcidiacono d' Acerno. Ughelli di- sidenza vescovile d'Inghilterra, contea di
te che gli successe quale amministratore Lancaster, hundred del suo nome, con-
neh 53g il cardinal Cervini, poi Marcel* tigua a Manchester dal lato del sud-ovest.
lo II (V.); ma Lucenzi sostiene il cardi- Havvi una grande fonderia di ferro, ed i
nal Francesco Quignones^.). LelioGior- suoÌ26,ooo abitanti circa sono per la mag-
«lano romano, nel i58o fu trasferito al- gior parte impiegati nelle manifatture e
l'arcivescovato di Rossano. Nel i58 1 Gio. nel commercio di Manchester. L'hundred
Francesco Orifìcio napoletano, prudente contiene più. di 33o,ooo abitanti. Il re-
e virtuoso, che abdicò e passò a s. Severo. gnante Pio IX nel distretto di Lancastro
Clemente Vili ne\i5c)3 lo fecesuccede- eresse questa sede vescovile e quella di
ie da Antonio Agelli di Sorrento chieri- Liverpool, col breve Universalis Eccle-
co regolare teatino, integerrimo, insigne siae regendae, de'29 settembre 1 85o, e le
indottrina,per cui s. Pio V l'impiegò nel- dichiarò suffraganee della metropolitana
la correzione della Bibbia; autore d'ope- di Westmioster , come riportai nel voi.
SAL SAL 269
LUI, p. 228. Dipoi 27 giugno i85i
ai torà nelle proposizioni concistoriali si di-

fece 1

vescovo di Salford mg.r Gugliel- ce,Capitulo et Canonicis Salisburgensi-
mo Turner, e di Liverpool a'29 settem- bus in melropolilanam postulati; dicen-
brei85o mg.r Giorgio Brown, ch'era uno dosi pure del processo compilato sull'ido-

de' due vicari apostolici del vicariato di neità della persona dal nunzio apostolico
Lancaster, che descrissi nel voi. XXXV, di Vienna, e della professione di fede dal-

p. 1 60 e seg., ove parlai ancora di Liver- l'arcivescovo fatta nelle mani di tal pre-

pool. S' ignorano altre notizie di questa lato. Inoltre visono nella cittàaltre4chie-
nascente chiesa vescovile. se parrocchiali, munite del sagro fonte,
SALISBURGO ( Salisburgen). Città oltre le chiese succursali, 4 conventi di re-

con residenza arcivescovile dell'arciduca- ligiosi, 3 monasteri di monache, diverse


to d'Austria, già capitale dell'arcivesco- confraternite, 4 ospedali, il monte di pie-

vato sovrano, poscia per alcun tempo del- tà , e due seminari. Vi sono altre istitu-

l'elettorato del suo nome, ed attualmen- zioni benefiche, il liceo che possiede una
te capoluogo del circolo omonimo nelgo- biblioteca con più di200,000 volumi, un
\erno dell'Alta Austria, che forma 1' e- gabinetto di matematica, ed una
fìsica e

stremità sud-ovest dell'arciducato mede- collezione zoologica, una scuola medico-


simo, nel paese al di sopra deli'Ens., a 28 chirurgica, un ginnasio, una scuola nor-
leghe da Monaco, ed a 58 da Vienna, in male e una scuola maggiore. Vi sono pu-
una valle pittoresca delle Alpi Noriche, re il collegio Rupertino, e il collegio Ma-
alla testa d'una stretta gola, in riva alla riano, l'abbazia de'benedettini di s. Pie-
Salza che la divide in due parti congiunte tro, nella cui chiesa si conservano i corpi
da un ponte lungo 370 piedi. Occupa un di s. Amaudo vescovo di Worms , di s.

terreno disuguale,ed è cinta di buone mu- Michele (non dice quale, Gualdo Prio-
ra e ampie fosse, aperte da 8 porte, e cui rato), oltre altre reliquie ; la biblioteca
precedono 3 sobborghi di Mullen,Nonn-
i del monastero contiene più di 36,ooo vo-
thal e Stein. La cattedrale metropolita- lumi. Non manca di museo e di teatro.
na è magnifico, solido e splendido edifl- Le case sono generalmente fabbricate sul
zio, ornata di buoni marmi dedicata a , gusto italiano e ben costruite; fra gli e-
Dio sotto l'invocazione de'ss. Ruperto e difìzi primeggiano il nuovo palazzo ar-

Virgilio vescovi e patroni della città, i cui civescovile presso la cattedrale, grande e
venerandi corpi sono tra le altre insigni maestoso, ed altri palazzi, come il mu-
reliquie di cui è ricca : vi è il battislerio, nicipale, la cittadella di Hohensalzbur^,
con cura d' anime esercitata dal canoni- che incorona un'alta rupe presso la città.
co parroco, aiutato da un cooperatore; Diverse belle piazze, con fontane decora-
5 organi, 2 campanili con torri, e 2 ci- le di marmi, ornano le vie. L'università
miteri. 11 cospicuo capitolo si compone di Salisburgo, la cui fondazione risaliva
a
di 4 dignità, la i. delle quali è il prepo- ali 663, fu soppressa nel 1809: essa era
sto, di 8 canonici comprese
prebende le diretta dai monaci benedettini, con privi-
del teologo e del penitenziere, di o vica- 1 legi concessi dai Papi e dagl'imperatori,
ri, del cooperatore del parroco, e di altri e fiorì in tutte le scienze. L'industria ma-
preti e chierici addetti al divino servizio. nifattrice è alimentata dalle fabbrichedi
11 conte Gualdo Priorato, Relazione del- tabacco, cotoncrie, polvere da fucile, ed
V arcivescovato e principato diSallzburg, altre : vi è il deposito delle falci per laSti-
Colonia 1668, narra che prima si compo- ria.Tranne poche fertili valli, le monta-
neva di 24 canonici, a'quali spettava l'e- gne ingombrano il Salisburghese,e di ne-
lezione dell'arcivescovo, che doveva poi ve e di ghiacci lo ricoprono. Vi si trova
essere confermalo dal Papa, ed in fatti lut* una quantità di bufali, che facilmente si
- 4

570 SAL SAL


aggiogano, e copiose mandre di cavalli* me di Juvanium o Juvavia
in Saltzburg
de'quali si fa lucroso commercio. Il più che dal latino si disse Salisburgo. Altri
grande vantaggio però si trae dalle varie scrivono che fosse fabbricata da Teodone
abbondanti miniere d'ogni metallo, edal- III duca di Baviera, a raccomandazione
le copiose saline di Hallein : il ferro, il di Ruperto. L'imperatore Carlo Magno
s.

piombo, il marmo abbondano soprattut- nell'8o3 scelse questo sito per luogo di
to; trovasi dell'oro e dell'argento. Il prin- convegno tra' suoi ambasciatori e quelli
cipato ecclesiastico di Salisburgo si com- di Niceforo imperatore d'oriente, che vi

poneva di 8 città: Salisburgo, Hallein, trattarono de'limiti dei due imperi. Qua-
Lau(Fen,Titmoning,Mildorf Radstat,Tre- ;
si ridotta totalmente in cenere nel 1 io,5,
siach e s. Andrea ambedue in Carintia. fu questa città prontamente ristabilita e
1 castelli più ragguardevoli erano 22, fra presto circondata di mura dall'arcivesco-
i quali Galling Verfen con rocca inacces- vo Paride di Lodron. Il principe arcive-
si bile. Le rendite maggiori dell'arci vesco scovo avea in Salisburgo un arsenale for-
\o,si ricavavano dalle abbondanti saline. I nito d'ogni sorte d'armi, con soldatesche
principi arcivescovi si mantenevano splen- e milizie borghesi : quella assoldata era
didamente, e tenevano corte nobilissima, più di 10,000 uomini. Quando il mare-
numerosa e brillante. Dicesi che Salisbur- sciallo di Turrena coll'esercito francese,
go oSaltzburg occupi il sito di Juvavia, unito allo svedese condotto dal general
Juvanium, antica città del Norico, notis- Wrangel, nel 1646 scorreva la Baviera,
sima ai romani, e loro colonia, onde Ce- pensò più volte di passare il fiume Inn ed
sare per' opporsi alle scorrerie degli ale- entrare nello stato dell'arcivescovo; ma le
manni, fabbricò sopra il monte nel mez- soldatesche di questo vi si opposero con
zo della città un castello fortissimo chia- tanto valore, che impedirono ogni tenta-
mato Helfenburgjcbe in italiano significa tivo nemico, con motta loro gloria e del
porto d* aiuto S\ narra cheAttila la distrus- principe ecclesiastico* Ciò impedì l'inva-
se nel448> ma GualdoPriorato dice che fu sione dell'Austria, eriuscìdi sommo van-
Vidomaro re degli ostrogoti che nel 476 taggio all'imperatore Ferdinando III. Ri-
scorrendo l'Alemagna prese Juvavia e to- mase sino al principio di questo secolo
talmente distrusse. Allora non vi era al- la capitale d'uno stato sovrano compre-
cuna chiesa, ma solamente pochi eremiti so nel circolo di Baviera, ed appartenen-
sacerdoti abitavano in certe cellette nel te all' arcivescovo che avea il titolo di
monte come spelonche, delle quali se ne principedell'imperoeprimatedella Ger-
vedono alcune vestigia. Que'barbari mar- mania, per quanto raccontai a quell'ar-
tirizzarono diversi de'detti servi di Dio, ticolo secolarizzato nel 1802, fu allora
:

gettandoli precipitosamente al basso del eretto in elettorato e datoin compenso al


monte, onde in quel sito del loro marti- granduca di Toscana, perchè francesi se i

rio s. Ruperto fabbricò una cappella in n'erano impadroniti nel 1800; ma nel
loro onore,e poco dopo la memorata chie- 1808 passòallaBa viera.ltrattati del 8 1 1

sa di s. Pietro, con monastero sotto la re- la posero in manodell'Austria e unita al-

gola di s. Benedetto. Dipoi cacciati i bar- la contea del Tirolo,ad eccezione del ter-
bari da Teodone I duca di Baviera ^dal- ritorio di Berchtesgaden che restò ai ba-
l'altro Teodone li il Magno, fu rifabbri- varesi. Nel 8 8 un incendio vi consumò
1 1

cata Juvavia, e per causa del sale che qui un centinaio di case.
in copia grandissima nasce e trovalo da La fede cristiana fu predicata in queste
s.Ruperto, fu cambiato il nome al fiume, contrade da s. Severino apostolo del No-

che prima denominavasi Juvaro,in quel- che comprendeva una gran parte
rico,
lo che tuttavia ritiene di Salza, ed il no- dell'Austria e del Tirolo, il quale riposò
1 ,

SAL S A L 27 1

nel Signore nel 482. II vescovo diWorms sizio si trovano le serie de'vescovi e ar-
s. Palpato, invitato in Baviera dal duca civescovi di Lorch, e de' vescovi di Pas-
Teodone 111, vi si recò nel 697 (vi è di- savia, insieme alle notizie delle fondazio-
vergenza tra gli scrittori sul tempo in cui ni di loro chiese e di Salisburgo. Di que-
fiorì, alcuni l'anticipano, altri ritardano) sta abbiamo ancora: Giuseppe Mezger,
e vi riaccese la fede, quasi spenta dalle Historìa Salisburgensis hoc est vilae e-
superstizioni e dall'eresie insorte dopo la piscoporutn.De Gasperis, archiepiscopo'
morte di s. Severino, il di lui fervido ze- rum Salisburgensium res^dusque West-
lo portò il lume del vangelo anche alle phalicos ccnvenlus in Lutheranismum gè*
nazioni vicine. Il santo continuò la sua stae, Venetiis
1 7 79. cita to Gualdo Prio- 1

predicazione a Lorch, ed a Juvavia, chia- rato afferma che s. Ruperto avendo con-
mata anche Giuvava e Turava, e stabilì vertitoRegint ruda sorella di Teodone 1 1 F,
la sede vescovile in quest'ultima città, la o moglie sua e Teodoberto o Da-
figlia di

quale allora era affatto rovinata, ma di- goberto re de' franchi, insiemeal duca e

poi venne rifabbricata e prese il nome di suoi fratelli duchi d' Oettingen e il du-
i

Salisburgo. 11 duca Teodone III vi fece ca Dietboldo di Bosan, con tutta la Ba-
molti abbellimenti e ricche donazioni, che viera, fu eletto abbate del Suddetto mo-
posero il santo in istato di erigere un gran nastero e vescovo di tutto il distretto di
numero di chiese e di monasteri Teo- : Salza che era grandissimo, fermando la

doberto o Diotpero, erede della pietà di residenza de'vescovi nel medesimo mona-
suo padre Teodone, accrebbe di molto stero. Morto s. Ruperto mentre predica-
le rendite di Salisburgo. Dissi a Lorch, va popolo nel giorno di Pasqua, gli suc-
al

che Salisburgo occupa il luogo della me- cesse s. Vitale abbate e vescovo di Sallz-
tropoli di Juvavia, che s. Ruperto sot- burg , e successivamente vi furono altri
tomise a Lorch da lui istituita, e che po- abbati di s. Pietro, ed i vescovi erano sem-
scia la sede di Lorch fu trasferita a Ju- pre eletti dal detto monastero. L'8.° ab-
vavia ossia Salisburgo. Che s. Ruperto bate e vescovo s. Virgilio o Vigilio, con-
predicò a Lorch, a Juvavia ove pure sta- sagrato nel 766, fu ili.°che si separò dal
bilì la sede vescovile, la quale venendo monastero di s. Pietro, fabbricò in ono-
rifabbricata prese il nome di Salisburgo, re di Ruperto la cattedrale e vi traspor-
s.

la quale sotto CarloMagno divenne me- tò suocorpo Butler dice che rifabbri-
il :

tropoli della Baviera eòeWJustria (F.). cò con magnificenza la chiesa del mona-
Notai eziandio, che la sede di Lorch fu stero, e vi trasferì il corpo del fondato-

anco trasportata a Passavia (V.), o al- re, la quale chiesa divenne poi cattedra-
meno vi passarono a risiedere i vescovi, le. S. Virgilio battezzò Chetimaro e Ve-
ciò che poi produsse gravi differenze tra tuno, che furono poi duchi di Carinlia
gli arcivescovi di Salisburgo, edi vescovi e mandò in questo paese de' missionari,
di Passavia loro suffraganei, terminate a che sotto la condotta del vescovo Mode-
favore di Salisburgo da Innocenzo XIII, sto vi piantarono la fede. Egli stesso vi-
e meglio da Benedetto XIII, coroeripor- sitò la Carintia, e penetrò sino alle fron-

tai a tale articolo. Alcuni attribuirono a tiere degli unni, e fino dove la Drava ha
s. Bonifacio legato apostolico in Germa- foce nel Danubio. Indi s. Paolino patriar-
nia, l'erezione de' vescovati di Salisburgo, ca d'Aquileia andò a predicare il vange-
Passavia e al tri, che confermò Papa S.Gre- lo ai popoli della Carinlia e della Stiria,

gorio III nel 739. Ma essi già esistevano, trai quali eranvi ancora molti idolatri.
e s. Bonifacio solo consagrò Giovanni in Gli avario unni penetrati dalla sua pre-
vescovo di Salisburgo, perchè vacava la dicazione e dai missionari mandati tra lo-
sede. Nella Germania sacra del p. Haa- ro dal vescovo di Salisburgo, abbandona-
s

272 S A L SAL
rono le antiche superstizioni per riceve- per grazia concederli agli arcivescovi. Al-

re il battesimo. Siccome nelle dettepro- la metropolitana di Salisburgo furono di-


vincie vi aveano già fondato numerose chiarati suffraganei i vescovi d'ìPiatisbona,
chiese s. Severino, e s. Virgilio vescovo Passavia, Bressannone e Frisinga (P.),
di Salisburgo, questo diede luogo a una tutti poi principi dell'impero con voto nel-

disputa, che insorse dipoi tra Anione suc- le diete imperiali. Quanto al b. Arnone,
cessore di Orso successore
s. Virgilio, e fu Carlo Magno che lo dichiarò principe
di s. Paolino. Questi due prelati sostene- deH'imperoconautorilàsecolare,comegli
vano che la Carintia dipendeva dalla lo- altri principi maggiori e più privilegiati: il

ro sede. Tale conlesnfu terminata con un b. Arnone morì nelP 82 1, ed i successo-


regolamento fatto nell'8 1, il quale sta- 1 ri sono registrati nella Storia ecclesiasti-
biliva, che le chiese meridionali sarebbe- ca d Alemanna, t. 2. In seguito furono di-
ro sottomesse al patriarca di Aquileia, e chiarati vescovi suffraganei di Salisbur-
quelle poste a settentrione dipenderebbe- go anche quelli di Vienna, Chiemsta, La-
ro dall'arcivescovo di Salisburgo, come vante Gurkj Secovia, Neustacli (F.)j e
si può vedere in Sconleben, Annali Au- siccome alcune di tali sedi furono fondate
strìaci, ed in Madri si o, Fila s. Pan lini. dagli arcivescovi di Salisburgo, a loro fu
Tra tutti santi vescovi di Salisburgo.di
i concessa la nomina, da approvarsi dal Pa-
cui Canisio ci ha dato le vite, nessuno ar- pa, come dico ai loro articoli, ed alcuno
ricchì la chiesa di Salisburgo più. di s. Vir- ebbe nella nomina l'alternativa con l'im-
gilio : questo santo morì a'27 novembre peratore. Nel voi. L VI, p. 255 narrai, che
784,0 nel 780, e fu canonizzato nel i23g Ha venna convocato daGio-
nel concilio di
da Gregorio IX. L'ultimo de' vescovi di vanniXIIIjfu deposto TarcivescovoErco-
Salisburgo fu Bertrico o Bertarico, mor- le o Jerocle. L'arci vescovo di Lorch. Pelle-
to verso l'anno 789. Il b. Arnoo Anio- 971 da Giovanni XI 11,
grino, eletto nel
ne fu il i.° arci vescovo di Salisburgo, no- mal soffrendo che Benedetto VI del 972
minato da s. Leone III che gli conferì il avessediminuito i suoi diritti in favore di
pallio. Il Papa lo dichiarò metropolitano Federico arcivescovo di Salisburgo, scris
della Baviera, dell'Austria e de'suoi stali se a Benedetto VII del 975, pregandolo
ereditari; divenne poi uno de'principi ec- di mandargli il pallio arcivescovile e di
clesiastici dell'impero, ed eletto dai ca- confermare privilegi di sua più antica
i

nonici della cattedrale, che sonotutti no- chiesa tutto accordò il Papa, conferman-
:

bili. L'antico capitolo formavasi di 24 dolo nella giurisdizione sopra 7 vescovati


canonici, fra i quali il preposto e de-
il dell'Ungheria inferiore,sui quali gli com-
cano. Sotto di essi erano 24 preti chiama- mise le sue veci. Fu però Pellegrino l'ul-
ti vicari, che assistevano al coro. L'arci- timo arcivescovo di Lorch, poiché quel-
vescovo conte Paris di Lodron istituii 3 lo che nel 992 gli successe, fu soltanto ve-
canonici detti della Neve, onde avere sem- scovo di Passavia, restando egli e succes-
pre soggetti dotti e virtuosi per aiuto de- sori privi del pallio, che continuò a godere
gli arcivescovi, e servirsene questi con più l'arcivescovo di Salisburgo. In processo
libertà, ciò che non potevano fare coi ca- di tempo gli arcivescovi di Salisburgo di-
nonici capitolari, perchè signori. Il prepo- vennero primati di Germania, e per le
sto de'canonici della Neve statuì che fos- loro benemerenze i Papi li dichiararono
se sempre un canonico capitolare, e la lo- legati apostolici della s. Sede nella slessa
ro nomina spettare agli arci vescovi; men- regione, accordando loro l'uso della por-
tre la collazione de'canonicati capitolari pora come i cardinali. Il Magri nella No-
appartiene 6 mesial Papa, e 6 al capito- tizia de vocaboli ecclesiastici, all'articolo
lo ; però i G mesi del Papa, questi suole Cardi na li 3
dice che l'arcivescovo di Sa-
SAL SAL 273

lisburgo porta il cappello rosso sopra l'ar- appena medesimo anno gli successe
nel
me, intitolandosi Cardinalis natus. Note- Nicolò V, con diploma del 9 marzo, che 1

rò,anche per quanto dissi a Mohtto\v(l'' .), riporta Mezger, Ilist. Salisburgensis lib.
sopra l'uso delle vesti cardinalizie conces- 6, confermò quello del predecessore e ,

se all'arcivescovo, non però il berrettino, v'inserì quellipure d'Alessandro III, In-


la berretta ed il cappello cardinalizio, che nocenzo 111, Onorio III,edellostessoEu-
sono insegne proprie de' soli cardinali di genio IV. Pel Concordato Germanico^
s. romana chiesa. Ho poi veduto qualche tra Nicolò Ve Federico III imperatore,
diploma degli arcivescovi di Salisbur- sulle collazioni e provvisioni delle chiese,

go, ma non vi trovai usato il Cardinalis monasteri e benefizi ecclesiastici , si sta-

natusj bensì questa formola: N. Dei gra- bilì : che per morte d' un vescovo nella
tta archiepiscopuSy et princeps Salisbur- Germania , le chiese cattedrali doveauo
gensis, s. Sedis apostolicae Lega tus Na- eleggere per successore un soggetto ido-
tus, et Primas Gertnaniae,etc. Fu il gran neo, il quale domandasse alla s. Sede la

Papas. Gregorio VII che nominò legatus conferma. Pertanto , temendo Federico
natus della sede apostolica in Germania, arcivescovo di Salisburgo, che il suo di-
l'arcivescovo di Salisburgo conte Gebar- ritto di eleggere e istituire i vescovi delle
do di Helfenstein e suoi successori questo : 4 suddette chiese fosse con tale concor-
arcivescovo fu uno de'più fermi sostenilo- dato tolto e soppresso, ricorse a Nicolò
rìdi Gregorio VlI,contro le persecuzio-
s. V il quale con bolla del
, i.° novembre

ni di Enrico IV. Merita special menzione i44°\ e riportata dal citato Mezger, di-
l' arcivescovo Corrado, come quello che chiarò con autorità apostolica che agli ,

quasi solo con indignazione altamente ri- arcivescovi di Salisburgo nulla col con-
provò gli oltraggi fatti dall' imperatore cordato Germanico si era tolto del loro
Enrico V a Pasquale II, quando in Ro- diritto sull' elezione de' vescovi di dette
ma (V.) T imprigionò coi cardinali, per chiese, anzi restava uel suo antico pieno
costringerlo colla violenza alla concessio- vigore. Giulio II neli5i 1 creò cardinale
ne delle Investiture ecclesiastiche (F.). Matteo Langio(F.) vescovodi Gurk, che
Innocenzo III sostenitore di Ottone IV LeoneXneh5io, fece coadiutore dell'ar-
contro Filippo di Svevia, pretendenti al- ci vescovo di Salisburgo alla biografia no- :

l'impero, inviò al 2. per legato Volgalo tai quanto operò in Salisburgo, e qui ag-
patriarca d'Aquileia, già vescovo di Pas- giungerò, che domò colle armi i sudditi
savia e nobile bavarese: ciò dispiacque al- ribelli, che liberò i canonici dalla regola
l'arcivescovo di Salisburgo, che creden- di s. Agostino e gli autorizzò al l'uflìzia tu-

dosi in disgrazia per tale preterizione, si ra del clero romano, ordinando che non
dichiarò perFilippo. Questo Papa nel con- siammettessero tra i canonici capitolari,
cilio generale di Laterano del 1 2 1 5 con- se non quelli che dassero prove di gene-
fermò il vescovato di Chiemsea, fondato rosa e pura nobiltà, eguale a quella che si
già dallo zelo dell'arcivescovo di Salisbur- richiede dall'ordine gerosolimitano, e che
go Eberhardo Truchsen, con diritto di dovessero essere cavalieri di titolo. Ales-

nomina : poscia questo vescovato si unì sandro VII nel [667 creò cardinale Gui-
alla sede di Salisburgo. Il Papa Eugenio dobaldodi Thun(F.) arcivescovo di Sa-
IV con diploma de' 1 3 febbraio 1 447 con " lisburgo e amministratore diRatisbona :

fermò le bolle de'predecessori, nelle qua- egli con pienezza di voti e grande applau-
li si concede agli arcivescovi di Salisbur- so era stato elevato al principato e arci-
go, per privilegio, il diritto di eleggere, i- vescovato dai canonici, per morte del de-
stituire e consagrare i vescovi delle chie- gno predecessore Paris di Lodron. Egli
se di Gurk, Chiemsea, Secovia e Lavaut: tosto applicò l'animo a ristorare lo stato
VCL. LX. 18
274 SAL SAL
e i sudditi dalle conseguenze prodotte dal- fragio, confermando nelle cariche i suoi
le lunghe guerre che tanto aveano afflit- officiali. A quest'epoca la corte de'princi-
to Germania, e togliendo annui 100,000 pi arcivescovi di Salisburgo si compone-

scudi di gabelle. Ricuperò le fucine nella va : del maggiordomo maggiore came- ,

valle Trentina, fece eseguire nuovi sca- riere maggiore, cavallerizzo maggiore,cac-
vi nelle miniere d'oro e d'argento con datore maggiore, 24 camerieri della^chia-
molto successo. Troncò le antiche diffe- ve d'oronobilidi ragguardevoli famiglie,
renze pei confini, con quelli dell'elettore 17 gentiluomini, 1 nobili paggi, 3 cap-
1

di Baviera. Impiegò da 60,000 scudi per pellani, 2 medici, guardaroba maggiore,


innalzar' la torre della basilica cattedra- soprastante all'argenteria con 1 o servi, 24
le, ne adornò la facciata con maestosa ar- aiutanti di camera, 26 portieri, 5o scri-
chitettura di marmi bianchi, e coprì di vani, 1 2 trombetti, 20 musici, 1 2 cantinie-
lastre di. rame tutto Y ampio episcopio, ri,^ staffieri, nella scuderia oltre 8 offi-

che molto abbellì. Fece erigere nella


di ciali maggiori 60 persoue, con 00 caval- 1

stessa cattedrale due cappelle, ed un bel li,maestro della cucina, cuochi e aiutan-
monumento all'antecessore con onorevo- ti, 4°
cacciatori, 1 o famigli di palazzo, sen-
le epitaffio. Adiacente al palazzo costruì za enumerare le milizie, ed magistrati e i

altra fabbrica, e sulla piazza del duomo consiglieri. Scrivendo cardinali all'arci-
i

edificò la superba fontana con istatuedi vescovo di Salisburgo, gli davano questo
marmo. Riparò ad Halla Hallein i gra- trattamento Eccelso e Reverendissimo
:

vi danni d'un'alluvione, con la spesa di Signore. Sua Eccelsa Persona. Di Sua


200,000 scudi. Aumentò le rendite del Eccelsa Reverendissima Persona. All'ec-
capitolo d'annui scudi 4000, facendone celso e Reverendissimo Signore, Monsi-
approvare il decreto dal Papa. Nella cit- gnore A rcivescovo e Principe di Salisbur-
tà fabbricò quartieri per le milizie, ed al- go. L'arcivescovo Gio. Ernesto di Thun
tri edilizi, ampliando
la zecca. Si deve a istituì circa il 1703 l'ordine equestre dei
lui la bella casa con vago giardino, nel- cavalieri di s. Ruperto (F.) per la difesa

la villeggiatura estiva di Mirabelle Sopì della fede cattolica e dell'arcivescovato.


le differenze tra il capitolo e l'abbazia di Nel 1706 fu eletto in suo coadiutore Fran-
s. Pietro, e con questo pure fu benefico. cesco Antonio conte d'Harrach, col qua-
Fu generoso colle chiese di sagri utensi- le si termina la serie degli arcivescovi nel-
3
li, ed incominciò la suburbana della B. la Storia ecclesiastica d Alemagna. Be-
Vergine di Plain. Piicevè in Salisburgo nedetto XI II colla bolla, Arcano Divinae,
splendidamente l'imperatore Leopoldo I, deli. giugno 1728, Bull. Rom. 1. 12, p.
e due volte celebrò alla sua presenza nel- 281, terminò le gravi differenze tra l'ar-

la cattedrale, sotto baldacchino e circon- civescovo di Salisburgo, ed il vescovo di


dato dalle sue guardie ; ed operò tante Passavia che dichiarò esente dalla sua giu-
altre cose che lungo sarebbe accennai le. risdizione, con l'obbligo però che cele-
Nel 1668 gli successe, con pieno consenso brando concilii provinciali, dovesse invi-
de'capitolaii, il conte Massimiliano Gan- tare l'arcivescovo di Salisburgo, per es-
dolfo di Rienburg, già canonico di Sali- serne presidentecome metropolitano.Nel-
sburgo e principe vescovo di Lavant, ove l'anno precedente era stato fatto arcive-
rese splendida la cattedrale e rinnovò l'e- scovo Leopoldo Antonio barone di Fir-
piscopio, non che principe vescovo di Se- mian; indineli736 tal zelantissimo pa-
covia. Generoso co'poveri, aiutò vene- i store con pia generosità fondò in Salisbur-
ziani nella guerra contro il turco, eresse go molte missioni per convertire gli ere-
un nobile sepolcro al cardinal predecesso- tici, affidandole agli agostiniani, cappuc-

re, e istituì un anniversario in di lui suf- cini, benedettini e francescani riformati,


[
-

S AL S A L 27J
che Clemente XII confermò col breve clesiastico di Roma del 1796, che l'arci-

Pastorum Prìnceps, de 1 2 gennaio 1 789, vescovo a' 29 settembre 1


795»,alla presen

Bull, de Propaganda fide, t. 2, p. 2/$, za di molti canonici della metropolitana,


comprendendovi le regole per le medesi- di molti signori della primaria nobiltà,
me. Ma queste missioni ora più non esisto- e di molti professori dell'università di Sa-
no, poiché a molte vicende politiche sog- lisburgo, pronunziò queste eroiche paro-
giacque il principato, il quale però ragio- le.»» Signori, l'uomo facilmente si riscal-

nevolmente può gloriarsi, per la provvi- da. Io ho creduto finora che il sinodo diP/-
r
da istituzione dell' encomiato arcivesco- stoia (T .) fosse stato ingiustamente con-
vo, di non aver protestanti ne'molti pae- dannato dalla s. Sede Romana. Ora che
si di sua vasta giurisdizione. Neh 745 fu la voce universale della Chiesa mi parla
traslato da Olmùtz a questa arcidiocesi (per bocca di Pio VI ) al contrario col-
Giacomo Ernesto Liechtesteint di Hert- 1' autorità della bolla dogmatica Aucto-
sigswaldau suo feudo in Slesia. Gli suc- rem Fidei t
io me ne ritratto interamen-

cesse nel 1
749 Andrea Giacomo Dietrich- te; venero con tutto l'assenso dell' intel-
Stein d'Iglau. Nel 17 53 Sigismondo Cri- letto e del cuore questa bolla, ed in que-
stoforo de Schraltembach di Gratz dio- sto momento mi dispongo ad abbrucia-
cesi di Salisburgo. Nel 1772 vi fu trasla- re il sinodo di Pistoia, e allontanarmi da
to da Gui k,Girolamo Colloredo di Vien- quelli che lo difendono ". Indi lo giltò

na, il quale colla pastorale de'29 giugno colle propriemani sul fuoco, e lo fece con-
1 782, pel suo spinto d'innovazioni, si mo- sumare dalle fiamme tutta l'adunanza :

strò alquanto avverso alla s. Sede; e quan- ne provò la più grande consolazione, am-
do Pio VI nel 1785, a richiesta dell' e- mirando l'edificante fortezza d'animo del
lettore di Baviera e Palatino (^.), accor- principe arcivescovo. Propagatasi la no-
dò a Monaco un Nunzio^.), l'arcivesco- tizia per la città e pel principato, tutti ne
vo con altri prelati fecero una lega stra- provarono indicibile contento,trannequei
vagante contro la suprema autorità pon- pochi ch'erano infetti di Giansenismo e
tifìcia, e contro la nuova nunziatura; ri- Luteranismo (^.), e altri nemici della s.

corsero all'imperatore, e nel 786 fecero 1 Sede. Perle vicende politiche che raccon-
celebrare concilio d'Ems^F), manife-
il tai a Francia e Germania, l'arcivescovo

stando ambiziose pretensioni. Pio VI fece Colloredo fu spogliato del dominio sovra-
compilare un autentico trattato in difesa no del principato di Salisburgo che fu ,

dell'autorità dellenunziature apostoliche, secolarizzato e diviso al modo già nar-


e con suo breve esortò l'arcivescovo e gli rato. Per morte del Colloredo fuvvi lun-
altri prelati a desistere dai loro scandalo- ga sede vacante, durante la quale Pio VI
si attentati, eia nunziatura di Baviera re- pubblicò la bolla Ex imposilo nobis, dei
stò in pieno vigore. All'arcivescovo Col- 2 maggio 18 18, Bull. cont. 1. 15, p. 4° :

loredo lo stesso Papa avea accordato la JYova dioecesum distributio in provinciis


facoltà di erigere in nome della s. Sede il Tyrolensi y et Vomlbergensì , ad istanza
r
vescovato di Leoben(l .), per accudire al- dell'imperatore d'AustriaFrancescoT, per
le pressanti istanze di Giuseppe II, al qua- cui vi comprese la descrizione dell'arci
le ne accordò la nomina, l'istituzione e la diocesi di Salisburgo, di Trento, di Bres«
consagrazione all'arcivescovo, laonde fu sannone, della nuova diocesi Veldkirken-
il 5.° vescovato eretto dagli arcivescovi di se che affidò al vescovo di Bressannone.
Salisburgo, per quelle particolarità nar- Le sedi vescovili suffraganee della metro-
rate al citato articolo. Pare che l'arcive- politana di Salisburgo, al presente sono
scovo adottasse più savi consigli, impe- 6: Trento, Bressannone, Lavante Gurk t
rocché leggo nel n.°4o del Giornale Ec- Secovìa, Leoben (F.). Finalmente la sede
,

276 SAL SAL


di Salisburgo fu provveduta del suo pa- provincia di Salisburgo, insieme a quelle
store, nella persona di Agostino Gruber del concilio della stessa provincia, tenuto
traslato da Lubiana, e preconizzato in con- a Vienna nel 1 267. In seguito furono fat-
cistoro a* 17 novembre 1823 daLeoneXH. ti 24 articoli di regolamenti. Il 4° nel
In quello deli. febbraio 1 836 Gregorio 1281 fu tenuto dall'arcivescovo Federi-
XVI promulgò il principeFederico Giu- co con 7 de' suoi suffraganei. Visi pro-
seppe Schwartzenberg di Vienna, cano- mulgò una costituzione di 17 articoli, la
nico domicellario della metropolitana; maggior parte riguardanti regolari, per i

quindi nel concistoro de'24 gennaio 1842 reprimere diversi abusi. Tra gli altri e-

10 creò cardinale dell'ordine de'preti, gli ranvi questi, chei monaci dis. Benedet-
conferì per titolo la chiesa di s. Agosti- to non portavano l'abito del loro ordine;
no, l'aggregò a 5 congregazioni cardina- ch'erano vagabondi, e non tenevano i ca-
lizie, e dichiarò protettore della chiesa di pitoli ogni triennio a tenore della costi-
s. Maria in Camposanto presso s. Pietro tuzione di Gregorio IX; che alcuni mona-
in Vaticano, della quale parlai nel voi. ci mangiavano nelle proprie camere par-
XXIX, p. 1 1. Il regnante Pio IX nel con-
1 ticolari; e che le abbadesse non mangia-
cistoro de'20 maggio 1 85o, trasferì il car- vano in refettorio. Il 5.° nel 1 291 convo-
dinale all'arcivescovato di Praga (T'.) 9 e cato dall'arcivescovo Rodolfo, per trattare
dichiarò ausiliare e vescovo di Duima in intorno ai mezzi di soccorrere la Terra
r
prt/7/te,mg. BaIdassare Schiller dell'ai*- santa. Venne consigliato al Papa Nicolò
cicliocesi di Salisburgo, canonico custode IV di unire insieme i cavalieri templari,
della metropolitana, e lo è tuttora : indi spedalieri e teutonici. Si trattò pure del-
nel concistoro de' 17 febbraio i85i pre- la traslazione delle reliquie di s. Virgilio.
conizzò arci vescovo di Salisburgo l'odier- Alcuni collettori de'concilii dividono que-
no mg/ Massimiliano deTarnoczy della sto e ne fanno due tenuti nello stesso an-
diocesi diBressannone,già canonico del- no. Il 6.°neli3io dall'arcivescovo Cor-
la metropolitana, segretario, consigliere rado, assistito da due vescovi, e da 6 de-
e commissario nel seminario del prede- putati de'suoi suffraganei. Si ordinò il pa-
cessore. L'arcidiocesi è amplissima, com- gamento delle decime a Clemente V, che
prende 3 città, molti luoghi, e 180 par- l'avea domandate per due anni; fu rin-
rocchie. Ogni nuovo arcivescovo è tassato novato il 12. canone del concilio di Sa-
ne'libri di camera 1000, ascen- in fiorini lisburgo del 1 274,1 2. di quello del 1 28 1
1

dendo le rendite della mensa, secondo la colle debite spiegazioni; fu letta partico-
penultima proposizione concistoriale, a larmente la bolla di Clemente V che mo-
20,000 fiorini d' argento illarumpartium. dera l'altra di Bonifacio VIII, Clericislai-
Concilii di Salisburgo. cos. Anche questo concilio erroneamen-
tenuto nell'8o6 o 807, in cui
Ili.° fu te fu diviso in due. 11 7. fu tenuto nel
fu deciso secondo canoni, che le decime
i 1 386 dall'arcivescovo Pellegrino, assisti-
doveano essere divise in 4 parti; lai.* al to da 3 vescovi, dai deputati di altri ve-
vescovo, la 2." al clero, la 3." a' poveri, scovi della provincia, e da alcuni altri pre-
a
la 4- alla fabbrica delle chiese. 11 2. con- lati. Vi si pubblicarono 17 canoni, e tra
cilio fu adunato neh i5o, e se ne trova gli altri questo. » Proibizione di assolve-
fatta menzione nella Cronica di Salisbur- re dai casi riservati., sotto pena di sospen-
go, e nella Germania sacra, 1. 1, p.232. sione. Nel dubbio si ricorra al superiore
11 3.° nel 1274 dall'arcivescovo Federico per sapere se si deve assolvere. Nella ce-

legato della s. Sede, co'suoi suffraganei. lebrazione dell'uffizio divino i chierici si

Vi si ordinò che le costituzioni del con- conformeranno all' uso della chiesa cat-
cilio di Lione li, fossero pubblicate nella tedrale ". L'8.° nel i4i 8 dall'arcivescovo
-

SAL SÀL 177


Eberardo, pel ristabilimento della disci- no, nel concilio da loro tenuto in Salisbur-
plina, quasi del lutto distrutta nel tempo go e nelle altre assemblee, di cui YAnii
del grande scisma d'occidente. Il p. Lab- de la Religion registrò successivamente gli
be' mette questo concilio nel 14^0, con- atti e le dichiarazioni, e delle quali il i.°

fermandolo con un sinodo di Salisburgo, pensiero è dovuto al medesimo cardinal


tenuto in quell'anno da Giovanni Hun- arcivescovo, cominciarono il movimento
dio, prevosto e arcidiacono di detta chie- provvidenziale, che dovea condurre alla
sa, coll'autorizzazione del suo arcivesco- solenne emancipazione proclamata dal
vo. Visi confermarono molti antichi sta- decreto imperiale del regnante Francesco
tuti, e se ne fecero 34 di nuovi. Ecco i Giuseppe imperatored'Austria neli85o.
più importanti. E* un errore l' insegna- »» Libertà di corrispondenza de' vescovi
re, che un preteo curato in peccato mor- collas. Sede, abolizionedel Placet regiuni

tale non può né assolvere, né consagra o Regio exequatur (P\) per tutte le pub-
re. Quelli che non sonouati di legittimo blicazioni emanate dall'autorità ecclesia-
matrimonio non potranno essere ammessi stica, riconoscimento della giurisdizione
agli ordini sa,gri. Non si pronunzierà per canonica, consagrazione della libertà del
lievi cause sentenza d'interdetto. Questo riposo nelle domeniche, rispetto e defe-
concilio rinnovai canoni intorno alla mo- renza pel parere de' vescovi, assicurazio-
destia che gli ecclesiastici devono osser- ne di non fare alcuna presentazione epi-
vare negli abiti loro. 1 chierici prima di scopale senza avere preso consiglio dai
prendere possesso d'un beneficio giure- vescovi della provincia, annunzio di ne-
ranno dinanzi al vescovo di non aver com- goziazioni colla s. Sedeiu oidi ne ai pun-
messo simonia per conseguirlo. I patroni ti da regolarsi fra le due potenze: tali so-
e collatori de'benefìzi non ne riterranno no le disposizioni di questo decreto. E' la

nulla delle rendite, sotto qualunque pre- dichiarazione più luminosa dei diritti e
testo. I curati avranno cura d'insegnare dell'indipendenza della Chiesa. Nulla po-
ai loro parrocchiani la forma del batte- teva attrarre sopra l'imperatore d' Au-
simo. Si pubblicheranno 3 volte all'anno stria una gloria più pura e benedizioni
nelle cattedrali e collegiate i decreti del più meritate. Sua mercè la casa d' Abs-
concilio di Costanza contro i simoniaci. burgo riprende nella storia il grado illu-

In questo stesso concilio si fece un gran stre che per sì luuga pezza vi tenne, al-
numero di statuti intorno la disciplina ec- lorquando presentavasi come una delle
clesiastica. Ecco più rimarchevoli. » I
i potenze più devote al cattolicismo, e più
chierici non devono entrare nelle osterie, riverenti alias. Sede. Grazie a lui, la con-
uè mangiare in casa de' laici, né andare dizione del cleroe dell'episcopato austria-
alla caccia, ne giuocare a nessun giuoco co, ch'era per la cristianità oggetto di do-
d'azzardo. Resta loro proibito di aver in lore e di vergogna, addiviene oggetto di
casadonne sospette d'incontinenza. I sa- gioia e d'invidia. E' in verità cosa gran-
gramene devono essere amministrati gra- de e nobile lo spettacolo di quel governo
tuitamente, e non si deve esigere nulla che con una mano comprimeli disordi-
per le sepolture. Si dee proibire l'ingres- ne, soffoca l'anarchia, ristaimi la pace, la
so delle chiese agli adulteri ed ai pecca- calma , il regno delle leggi , e coli' altra
tori scandalosi. matrimoni clandestini
1 spezza le catene oppressive, il cui pondo
sono severamente puniti. Si dee negare infiacchiva la sola forza che abbia potere
la comunione alle donne vestite immode- di salvare l'ordine sociale! Si sa quanto
sta mente". Labbé* t. 7; Arduino t. 4; Man- il governo imperiale aveva, nel XVII I se-
si, Supplem. t. 3, p. 1 3 11 cardinale
1 . colo, deviato dalle sue antiche tradizioni;
Scbwarlzeubergcou l'episcopato aleman- si sa come la casa d'Absburgo aveva tri-
j

2 7S SAL SAL
slamenle preteriti i doveri, clie le impo- le chiese parrocchiali, la nuova casa del
neva il suo titolo di Maestà Apostolica consiglio, l'ospedale e le carceri della con-
si sa qual forte giogo Giuseppe II avesse tea. A giusto titolo viene riguardata la
imposto al clero ed all'episcopato de'suoi cattedrale come uno de' più belli edilìzi
vasti domimi. Agli sforzi generosi de'pre- ecclesiastici dell'Europa, e come interes-
lati e del clero, dopo le istanze de'catto- santissimo modello dell'architettura del
lici fedeli e sotto l'alta lezione delle cala- secolo XIII. Ed è parimenti osservabile
mità pubbliche, il giovine principe, che per essere il più uniforme, regolare e si-

occupa l'antico trono de' Cesari di Ger- stematico fabbricato di questa specie nel-
mania, ha reso omaggio agl'imprescritti- l'Inghilterra. Può considerarsi l'edilìzio
bili diritti della divina sposa di N. S. Ge- comecompostodi4parti distinte: la chie-
sù Cristo, e l'ha liberata dalla grave ser- sa, la torre colla guglia di bel lavoro
vitù in cuigemeva da quasi un secolo ". ch'è alta 4i o piedi, il campanile, e la ca-
Tanto pubblicò X Ami de la Religion e ì sa capitolare. Consiste la chiesa d' una
ripeterono le Gazzette ufficiali di Milano navata con due ale laterali, d'un ardito
e di Venezia, ed il Giornale di Roma nei e alto portico sporgente dalla parte set-
iì.°ii5 deli85o. tentrionale verso l'estremità est, d'un am-
SALISBURY o NEW SARUM, Sa- pio passaggio con un'ala orientale, d'un
lisburia, Salesburia 3 Sarum. Città vesco- coro con ale laterali, e d'un 2. o minor
vile d'Inghilterra, capoluogo della con- passaggio con un'ala d'una cappella del-
tea di Wills, hundred di Unterditch, a la Madonna all'estremità ovest, con un
3o leghe da Londra in una gran valle vestibolo intermedioo doppia ala che ter-
sull'A von che vi riceve il Willy e la Bour- mina il coro. Dal lato sud della chiesa
ne,ed all'origine del canale di Salisbury e sono un campanile, la casa capitolare, la
Southampton, residenza d'un vescovoan- corte concistoriale, ed una sagrestia. La
glicano : l'aria vi è sana, ed amena la si- torre sul tetto della chiesa, consiste di due
tuazione. Si compone di due parti, il Clo- divisioni, ed è decorata con pilastri, co-
se e la Città. Il Close comprende un'area lonne, baldacchini , ec. Il vescovato che

di circa mezzo miglio quadrato, ed è in- sorge presso l'angolo sud-est della catte-
tieramente Occupato dalla cattedrale, già drale è fabbrica irregolare, evidentemen-
dedicata dai cattolici alla B. Vergine, dal te opera di diversi e lontani tempi. Il col-
palazzo vescovile, dal decanato, dalle case legio delle matrone, occupato dalle vedo-
prebendarie e da alcune belle abitazioni ve de'sacerdoti,ed eretto dal vescovo an-
pi ivate, dipendenti dal vescovato e dal ca- glicano Ward,è un edilìzio regolare con
pitolo. Intieramente di proprietà eccle- assai comodi giardini. Le chiese parroc-
separato dalla città, oc-
siastica, trovasi chiali in città sono s. Martino , s. Tom-
cupata dalla parte civile e commerciante maso e s. Edmondo : niente hanno che
della popolazione,medianteun alto muro le faccia distinguere. La nuova casa del
dai lati est e sud. Con grande regolarità consiglio ha ornati d'opere rustiche in
sono allineate le strade della città , con pietra, e le corti di giustizia ne occupano
canali in cui corre l'acqua dell'Avoli, sui l'ala sinistra, ed il consiglio la destra. Ha v-
quali essendosi eretti moltissimi ponticel- vi inoltre l'ospedale, le nuove carceri del-
li, perciò si volle impropriamente para- la contea, sale di conversazione e per le
gonare Salisbury con Venezia. La piazza accademie, ed un teatro. In fìorenlissimo
del mercato forma un grande quadrila- stato trovasi la scuola latina, nella quale
tero. I principali pubblici edilìzi nel Clo- è stato educato il celebre Addison, e so-
se sono la cattedrale, il palazzo vescovi- novi pure due scuole gratuite. Pare che
le; ed il collegio delle matrone: in città ne' tempi cattolici abbia Salisbury con-
SAL SAL 279
tenuto grande varietà di stabilimenti re- vescovo Riccardo Poure con architettura
ligiosi, d'alcuni de'quali ancora sussisto- detta gotica cominciò la suddescritta son-
no gli avanzi;e l'ospedale di s.Nicola tut- tuosa cattedrale che pure fu intitolata
,

tavia continua a mantenere un maestro alla Madonna, 1258.


indi fu dedicata nel
e 12 poveri. Gli altri ospedali della città Un parlamento qui fu adunato sotto il
sono quelli della Trinità, di Bricket,Ey- regno di s. Edoardo III, ed un altro ve
re, Bleckedon, Taylor e Frowd, oltre a ne fu tenuto sotto la regina Isabella nel
cui sonovi varie casedi carità. Rinomata i328. Nel 1 .° anno del regno di Riccardo
è questa città per le sue manifatture di III, il duca di Buckingam Enrico Stafford,

coltellame; ma le sue antiche e floridissi- che per la sua influenza avea fatto salire
me fabbriche di flanelle, stamigne, saie, questo principe sul trono, quivi fu giusti-
ed altri oggetti di lana sono quasi spa- ziato. Sotto Carlo I trovossi questa città
rite. II commercio vie favolilo dall'Avon spesso posta a contribuzione dalle parti
e dal canale, come da parecchie fiere. Que- belligeranti.
sta città manda due membri al parlamen- La sede di questo vescovato fu da prin-
to sino da S.Edoardo III. La sua pianu- cipio stabilita a Sherborne o Shireburne
ra è sommamente estesa eferacissima di nella contea di Dorset, e se ne deve l'e-
&rani, e notabile pel famoso stonchenge, rezione ad Ina re de'sassoni occidentali.
antico monumento druidico, e per le ve- Questo principe fece due vescovati di quel-
de'campi romani e bretoni. Salisbu-
stigia lo di Winchester. Le contee di Dorset,
ry vanta diversi uomini illustri, come il di Somerset, di Wilt, di Devon e di Cor-
celebre Giovanni diSalisbury o Petit, te- novaglia, furono destinate a comporre il
nuto per uno de'più dotti uomini del suo vescovato diShireburne circa l'anno 705 :
secolo. Non fu che verso il secolo XIII che ne fu i.° vescovo Adelmo abbate di Mal-
incominciò ad innalzarsi Salisbùry, per mesbury, uomo assai dotto, che mori nel
ragione del vescovato di Old Sarum odi 709. Esso fu diviso nuovamente nel 905,
Shireburne statovi trasferito.L'antica Sa- e si sottomisero al novello vescovato, che
lisbùry, edificata sopra un monte distan- fu eretto a ^Vilton, le contee di Wilt e
te un miglio dall' Avon, era una piazza diSomerset. Le sedi di Shireburne e di
forte e famosa dopo i romani. Il vescovo Wilton furono unite nelio5o, ed il ve-
s. Osraondo nel 1087 vi edificò la catte- scovo Ermanno, poco tempo innanzi la

drale sotto l'invocazione della B. Vergi- sua morte, avvenuta nel 107 7, trasferì la
ne, ma non
se ne fece la dedicazione che sua residenza da Wilton a Salisbùry, che
nel 092: egli vi mise 36 canoniche per lo-
1 n'è distante due miglia, cioè secondo la
ro uso formò una ricca biblioteca. Essen- più. comune opinione nel 1075: egli era
do questa chiesa distrutta da un fulmine, il 26. vescovo di Shireburne. Nel 1078
egli la fece riedificare nel 1
099; ma non ri- gli successe s. Osmondo (/^che perciò fu
mane più una cappella di tale cattedrale. il i.° vescovo di Salisbùry. Egli non solo,
Imperocché non essendo acqua nella cit- come ho detto edificò e riedificò l'antica
tà,ed il conte di Salisbùry, che teneva e primitiva cattedrale non più esistente,
sempre una guarnigione nel castello, de- ma abbellì più chiese, e fece diverse be-
stando delle turbolenze e delle discordie, i nefiche e pie fondazioni. Il re Guglielmo I
vescovi andarono a dimorare adHarpham il Conquistatore avea conferito a de'nor-
villaggio distante un miglio e situato so- manni le prime dignità d'Inghilterra, e
pra l'Avon; e gli abitanti della città ve li questi introdussero i loro riti nell'uffizio

seguirono. Fu abbandonata l'antica Sa- divino, lo che produsse della confusione


lisbùry , e si edificò la nuova in questo in molti luoghi. Per prevenire a questi
luogo circa il 12 19, nel qual tempo il inconvenienti s. Osmondo compose per la
280 SAL SAL
sua chiesa un messale, un breviario ed un in Normandia, è un messale mss. de-
vi

rituale. Stabilì le ceremonie, in cui erano gli anglo sassoni, che esaminandolo si ve-
state fino allora molte varietà, perchè nei de che fu preso dall'antico romano. Il car-
libri che le contenevano, erano copistisi i dinal Lorenzo Campeggi (V.) fu l'ultimo
permesso di farvi de'cambiamenti a loro vescovo amministrafore di Salisbury, che
arbitrio. Con ciò si stabilì I' uniformila nominato nel 524, fu deposto nel i535
1

nella celebrazione dell'uffìzio divino. Del da Enrico Vili, autore del fatale scisma
resto tutte le chiese si accorciavano nel- d' Inghilterra (V.) e della chiesa anglica-
l'essenziale, e ad esempio de'ptimi apo- na, per non aver voluto approvare il suo
stoli del paese, si faceva l'uffìzio in latino, divorzio con Caterina d'Aragona, sua le-
il che si osservò sino al regno di Edoar- gittima moglie. La bella cassa in cui era
do VI. Altri vescovi inglesi fecero pure dei rinchiuso il corpo di s. Osmondo, che dal-
libri liturgici, i quali differivano in qual- la sua cattedrale fu trasportato nella nuo-
che cosa da quelli di Sarutn o di Salisbu- va, e deposto nella cappella della B. Ver-
ry; ma i primi ebbero una tale approva- gine, fu saccheggiata sotto Enrico Vili:
zione, che la maggior parte delle diocesi si lasciarono
le sue ossa nella stessa cap-

d' Inghilterra li seguirono fino al regno pella, e visouo ancora sotto una pietra
della regina Maria. Molti ecclesiastici ot- di marmo. Fu tenuto un concilio in Sa-
tennero allora dal cardinal Polo delle per - lisbury nel 1 1 16 vescovi e gli abbati
: i

missioni particolari per recitare il brevia- giurarono fedeltà ad Enrico I, figlio ed


rio romano, il quale fu allora ricevuto u- erede presuntivo di Guglielmo II re d'In-
niversalmente. Che i riti e l' ufficiatura ghilterra. Labbé 1. 1 o. Si riporta dal Gior-
della chiesa di Salisbury fino al regno di nale Romano del 1848,0.° 34» Nella cit-

Maria furono seguiti dalla maggior par- tà di Salisbury nel distretto occidentale
te delle diocesi inglesi, si prova con l'ar- (di cui nel voi. XXXV, p. 1^7), trovasi
ticolo 2. delle costituzioni pubblicate nel ancora la magnifica cattedrale dedicata
i4i6 da Enrico Chichley arcivescovo di alla B. Vergine, ma dall'epoca funesta di
Cantorbery. Leggesi pure in Hygden, an- Enrico Vili è passata dal possesso de'fe-
no 1 077 » Che s. Osmondo compilò un
: deli ai protestanti anglicani. Ai cattolici
Ordinale, che fu quasi universalmente ri- di Salisbury si è data la consolazione di
cevuto in Inghilterra,in Irlanda e nel pae- avere una chiesa ristretta e meno splen-
se di Galles.Questo Ordinale, dice John- dida di quella che fra le cattedrali ingle-
son t. 2, anno i4 16, era un libro che ri- si si considera da alcuni come la più no-
duceva ad una forma certa tutte le dif- bile, ma mentre nell'antica cattedrale re-
ferenze, e che stabiliva ciò eh' era stato gna il culto freddo e languido della setta
dubbioso infino allora". Lo stesso auto- anglicana, questa nuova chiesa avrà fer-
re osserva, che questo libro venne tal- vidi adoratori eredi della fede, dalla qua-
Tolta chiamato impropriamente una uuo- le furono eretti tanti templi gloriosi, mo-
va liturgia, essendo l'introduzione d'una numenti della pietà inglese. Questa nuo-
nuova liturgia superiore al potere d'un va chiesa, situata sotto il finestrone orien-
vescovo. Ma s. Osmondo solo fissò i riti tale della caltedrale,è dedicata a s.Osmon-
ch'erano incerti, e supplì a ciò che man- do i.° vescovo di Salisbury e fondatore
cava alle rubriche atte a dirigere nella del ritoSarisburiense, che una volta si se-
celebrazione dell' uffizio divino. Egli ag- guiva in molte chiese del regno. La sagra
giunse altresì nel suo Ordinale alcune pre- fu fatta a'6 settembre 1848 da mg/ UI-
ci particolari, come quelle che un vesco- lathorne vescovo di Etalona facente le ve-
vo poteva prescrivere per le sue diocesi. ci del novello vicario apostolico, il quale
Nella biblioteca dell'abbazia di Jumieges, non aveva ancora ricevuta la consagra-
4

SAL SAL 281


zione episcopale. Il giorno seguente fu ce- ma, non ebbe né il titolo, né il cappello
lebrata la messa pontificale, alla quale cardinalizio, e pianto per le sue belle qua-
assistevano sacerdoti del clero secolare. lità morì inKlangenfurt capitale della Ca-
Furono presenti il fondatore della chiesa rintia, a' 19 aprile 1822, di 74 anni non
r
sig. Lambert, lord Ai undell e molti al- compiti, dopo una malattia di soli 6 gior-
tri cattolici. 11 discorso della mattina so- ni. n.°37 del Diario di Ro-
Si legge nel
pra la s. Messa, e quello del giorno sopra oiai 822, che ne die l'annunzio:» Questo
la divozione a Maria Immacolata furono personaggio è stato accompagnato al se-
assai ammirati. III." fu recitato dal r. d. polcro dalle lagrime non solo degli abi-
Federico Oakeley, e l'altro dal r. p. Cof- tanti di delta capitale , ma da quelle di
fin filippino, ambedue stati ministri an- tutto il popolo di Carintia. Imperocché
glicani. Nelle due questue furono raccol- in tutto lo spazio della sua vita benefica
i4o incirca".
te lire sterline sino al suo fine, riputato universalmen-
SALM Francesco Saverio, Car-
(de) teimmaturo, egli si esercitò nelle più lu-
dinale. Nacque in Vienna ili.° febbraio minose virtù, especialmente meritò nelle
1 749, dai principi e antichi conti di Sa lui • indigenti contrade del circondario, il bel
Keillerscheid-Krautheim. A vendo esauri- nome di padre de' poveri ".

to regolarmente gli studi anche legali, mo- SALMAS,SALMAST,SALMA oSA-


strando divozione alla s. Sede, Pio VI ai LAMA (Salmasien Chaldaeorum). Città
6 giugno 780 1 lo fece uditore di rota teu- con residenza vescovile nella Persia, pro-
tonico, nel quale geloso e grave incarico vincia d' Adorbigaua. Si conoscono due
si procacciò la pubblica estimazione. Lo vescovi nestoriani, cioè Giuseppe che as-
stesso Papa nel concistoro de' 24 luglio sistette all'elezione del cattolico Jabal-
1784, lo preconizzò vescovo di Gurk in lahaIII,edN. che abbracciò la fede orto-
Carintia. Pio VII volendone premiare i dossa sotto il Papa Giulio III; credesi sia
meriti , nel concistoro de' 23 settembre lo stesso Simone, il quale fu innalzato al-
18 16 lo creò e pubblicò cardinale del- la dignità di Cattolico (/\) , come dissi
l'ordine de'preti, dicendo nell'allocuzione all'articolo Caldea. Al presente è un ve-
che si legge nel Bull. cont. t.i4, p. 242, scovato di rito caldeo, sotto il patriarca
r
e nell'ab. Bellomo, Continuazione della della Caldea(P .) ì
e n'è vescovo mg.r Mel-
storia del cristianesimo, t. 2, p.1 59. «De- chisedecco Isciojaus. A'i3 ottobre 1847
stinato a reggere la chiesa di Gurk, fece gli fu dato in coadiutore con futura suc-
r
in tanta luce comparire le sue pastorali cessione il vescovo mg. Agostino Gior-
chepunto non dubitiamo,se la sua
virtù, gio Bar-Scinu. Secondo le ultime notizie,
nomina possa essere accettissima al dilet- eranvi in SalmasS sacerdoti, con scuole,
tissimo figlio nostro in
Gesù Cristo, Fran- chiese, e 1 54o cattolici. I noltre Salmaseb-
cesco imperatore d'Austria; siccome lo
I be alcuni vescovi latini cioè Tommaso ,

è pure per noi questa occasione di pale- trasferito ad uu'altra chiesa nel 02 Gu- 1 >

sare i nostri grati sentimenti verso di lui, glielmo Wildenhotez frate minore, nomi-
per la gran parte ch'egli ebbe, in unione nato da Bonifacio IX, Marco dello stesso
co' principi confederati, onde venissero ordine sotto Martino V neli43o, Enri-
restituite le proviucie alla sede apostoli- co di Praga domenicano verso il 1460.
ca , delle quali era stata ingiustamente Gli armeni ebbero purede'vescovi del lo-
spogliata ". Il Papa notificò al cardinale ro rito a Sai mas, ma non si conosce che
Ja notizia di sua esaltazione, e gli spedi il Giacomo, che assistette al concilio di A-
berrettino cardinalizio per la guardia no- dana. Oriens dir. t. I, p. i444> l* 2 > P*
bile d. Emmanuel e de' principi Ruspoli. 1329 e 1 383.
Non essendosi il cardinale recato in Ilo- SALMO, Psalmus. Cauto, canzone sa-
1

282 SAL SAL


già, come componimenti
i del santo re e essi Y1 1, e così fino al 1 1 3. Essi dividono
profeta Davide, e simili. Dicesi Salterio, anche iliIn exìtu, alle parole nonno-
1 3:
Psalterium, \\ libro che li contieue : Sal- bis Domine; dimodoché il nostro salmo
modia, Psalmodiajì canto de'salmi: Sal- 1 14 è per essi ili i5. Ma in seguito essi

mista, Psalmisla compositore di salmi, e aggiungono salmi, Ddexi quoniam, e


i

,
per eccellenza s'intende Davide, ovvero Credidi propter. In maniera che fino al
gli antichi cantori, o l'ordine minore del i46 essi non differiscono più da noi se
cantore: Salmi Graduali, Psalmos Gra- non che di un numero, e si raggiungono
duales sono 5 e così detti, perchè si can-
}
1 alla fine facendo un salmo solo del i\(>
tavano dagli ebrei nel salire 1 5 gradini i e i47- Avvi pure qualche differenza tra
del tempio di Gerusalemme, come notai gli antichi esemplari greci e latini sulla di-
a Graduale, e si cantarono anche sul- visione del i e del 2 salmo, gli uni non fa-

Y Ambone, come rilevai a Pulpito Sette : cendone che uno de'due,e gli altri di viden-
Salmi Penitenziali, Septem Psalmos Poe' doli come noi facciamo anche presente-
nilentiales, furono così denominati, per- mente. Il p. Calmet assicura, che fino al
chè trattano di penitenza : Salmeggiare, secolo XII la divisione de'salmi era anco-
Psallere, leggere o cantar salmi. Lo stile ra indeterminata; e si può rilevare nella
de'salmi è una vera poesia, versi armonio- sua prefazione e nel suo commentario so-
si e misurati; ma come non conosciamo pra il libro de'salmi, che spesse volte ven-
più la vera pronunzia dell'ebreo, non pos» nero da altri fatti molti salmi di ciò che
siamo conoscerne l'armonia. Non tutti i non ne doveva formare che uno solo, giu-
versi sono della stessa misura, ma alcuni sta l'intenzione dell'autore. Questo libro
più brevi, ed altri più lunghi. Lo stile è nell'Evangelo è detto qualche volta il li-

sentenzioso, di viso in parabole e in massi - bro de' salmi, e qualche volta semplice-
me,pieno di figure nobili, relati ve al genio, mente il Profeta o Davide, dal nome del
ai costumi, agli usi degli orientali. Sono suo autore principale. Alcuni stimarono
frequenti le metafore, come le immagini che i salmi non fossero stali composti dal
e le comparazioni prese dalle cose natu- re Davide, almeno tutti, ma da altri pro-
rali, dalla vita comune, soprattutto dal- feti ancora, perchè nel fine del salmo 7
l'agricoltura, dalla storia e dalla religio- si leggono le seguenti parole Defeccrunt :

ne de'giudei. Questo stile poetico è vivo, laudes filii Jesse. Contuttociò la più co-
energico,animato dalla passionee dal sen- mune opinione insegna essere stati i sal-

timento, sublime negli oggetti, ne'pensie- mi tutti composti da Davide, perchè Gesù
ri, ne'moviraenti dell'anima, enell'espres- Cristo quando eita'qualche passo de'salmi
sione; ivi tuttoè personificato, tutto è vi- dice indifferentemente Dixit David in :

vo e vi spira, non v'è cosa più capace di libro Psalrnorum, attribuendo al santo re
muovere; le poesie profane sono fredde tutto il libro de'salmi. Inoltre per confon-
in confronto di quelle di Davide, piene dere l'audacia farisaica, cita il salmoior),
di seusi mistici, figurati, allegorici. Il nu- facendone autore Davide re : Quomodo
merode'salmi canouici venne sempresta- ergo David in spiritu vocateum Domi-
bilito presso gli ebrei ed cristiani a i5o,i num dicens, Dixit DominusDomino meo.
non essendo mai passato per cauonico il In quanto poi alle parole finali del salmo
15 1 che trovasi nel greco; ma il modo di 7 1 sarà necessario confessare, che quella
dividerli è diverso. Gli ebrei, ai quali si sia statal'ultima composizione sua, an-
attengono in ciò i protestanti, dividono in corché questo salmo nella disposizione del
due il salmo g,ed incominciano il o al ver- i salterio uon sia stato collocato nell'ultimo
setto 22: Ut quid Domine recessi s ti longe? luogo. Alcuni successi riportati ne'salmi,
Di maniera che il salmo i o per noi, è per aucorchè sieno occorsi dopo la morte del
SAL SAL aS3
rcal profeta, come Ge-
la distruzione di che non pochi scritti da altri profeti ed
rusalemme salmo 71, la cattività di
nel autori ispirati, come Ezechia, Neemia, A-
Babilonia nel salmo 1 36, la liberazione nel saph, i figli di Core, Ethan, Idithum, E-
salmo 125; contuttociò si deve concede- man e altri, de'quali si ha memoria nel-
re, che fossero stati preveduti con ispirito le divine scritture come esercitati in que-
profetico come se presenti lì vedesse, così stidivini Cantici (F.): Ut laudarent Do-
e insegna s. Girolamo, essendo costume minimi sermonìbus David} et Àsaph vi-
de Profeti (V.) ragionare delle cose futu- dentis come, per dire di uno, è scritto nei
y

re, come se fossero presenti. Per la me- Paralipomeni xxx, 3o. Per distinguere poi
desima ragione alcuni salmi furono inti- quali sieno gli autori de'di versi salmi, non
tolati ad Aggeo e Zaccaria, i quali fiori- abbiamo più universale regola di quella
rono dopo la morte di Davide. Veramen- de'citati ss. Ilario e Girolamo, vale a dire
te l'autore primario de' salmi, che sono di riportarsi ai titoli, che ne'codici ebrei

1 5o ne più uèmeuo, è sicuramente e per specialmente, dai quali poco differiscono


fede divina, lo Spirito santo, mediante le quelli della nostra Volgata, per lo più si

sue ispirazioni, come avverte il p. Calmet trovano posti innanzi di ciascun salmo. Il

nel §4 del Prolegomeno premesso ai sal- libro de'salmi è considerato giustamente


mi. Ora quando siamo sicuri di questa come un compendio di tutta la Scrittura;
divina origine, poco importa checon egual poiché contiene in ristretto tuttociò che
certezza ne risappiamo gli autori seconda- trovasi negli altri libri sagri. Gli ebrei di-
ri. Dice s. Gregorio, in Job. cap. r,n.°2; vidono ordinariamente il salterio in 5 li-
Cam ejusrei, Spirilum sanctum auclo- bri, e molti Padri ammettono questa di-
rem tenemus quia scriptorem quaerimus,
t
visione e la credono antichissima è però :

quid aliud agimus nìsi legentes lilteras, certo che gli ebrei ei cristiani nell'enu-
de calamo percunctarum ? Anche Teo- merazione de'libri della Scrittura, hanno
doreto nella sua prefazione a'salmi, pone sempre considerata la raccolta de' salmi
questa avvertenza. Nonostante però gioi- come formante un libro solo. E' cosa gio-
va all'erudizione ecclesiastica, e spesso al- vevole all'intelligenza de'salmi, che sono
l' intelligenza della lettera, aver notizia, composti in verso con metro ebraico, l'os-
come sebbene diversi de' padri antichi, s, servare almeno nella vostra Volgata, i ti-

Gio. Crisostomo cioè in Psalm. 1; s. Am- toli de'salmi ove sono, giacche i Padri con-
brogio, Praefat. in Psalm. i;s. Agostino, cordemente li riconoscono utilissimi al-
De civit. Dei lib.i7,cap. i/fc Teodoreto, l'intelligenza; non essendo mancato persi-
Praef. in Psalm.; Cassiodoro ibid., ed al- no fra i ss. Padri, chi abbia tenuto che ,

tri, portassero sentimento, che tutto intie- tali titoli siano similmente ispirati, e fac-
ro il salterio sia stato scritto dal santo re ciano parte della divina Scrittura, come
e profeta Davide, di cui in fatti porta il è a vedersi fra gli altri nella dissertazio-
nome nelle scritture e ne'codici, Psalmo- ne premessa al commentario de'salmi da
rum Davìdìs, non ostante sembra che ab- mg/ Bossuet cap. 6. Sentenza, che seb-
bia oggi prevaluto la sentenza di s. Giro- bene forse non sia la più-vera, o per lo
lamo, Epist. adSophronium, et epist. ad meno non sia di fede, serve non ostante
Cyprian., di s. Ilario, Proleg. in Psalm. ,
a conoscere in quanto pregio debbano a-
dell'autore della Sinopsi, riputato altre versi questi titoli, e quanto ponno facili-
volte s. Atanasio, Operimi t. 2, e di altri tare l'intelligenza. In fatti, per produrre
cento, che stabiliscono essere sicuramen- qualche esempio: Psalmus David, cimi
te Davide l'autore della più parte de'sal- fugeret afide Absalon filli sui, eh 'è il
mi della nostra collezione, che perciò eb- titolo premesso al salmo 3: Psalmus Da-
be il nome di lui; ma che ve ne sieuo an- vid quecantavit Domino } proverbis Chu*
284 SAL SAL
si filìi Jemini, al salmo 7 : Intellectus fi- profeti, come anche la chiesa eh' egli ha
liis Core, al sellino 4 i : Psaltnus Asaph t fondata , e che volle soggetta alle molte
al salmo 49i e simili; possono molto con- vicende de'tempi andati e de'nostri, sen-
durre a fissare l'occasione, in cui il salmo za mai dimenticarsi di lei. Imperocché Dio
fu scritto, ed a trovarne la cronologia, giac- dispose, che all'antico popolo tutto avve-
ché tutti sono d'accordo, che nella colle- nisse in figura, come dice l'Apostolo, e
zione de'salmi, quale l'abbiamo nel salte- perciò volle che Davide e le sue soiFeren-
rio,Esdra o chiunque altro V abbia for- ze fossero una viva immagine del suo di-
mala, non sia stato attaccato all' ordine vino Gesù, e che le vicende del vec-
figlio
de'tempi, ne della storia. Esisteva già una chio popolo adombrassero gli avvenimen-
raccolta prima di quella di Esdra, giacche ti del nuovo, che dovea essere popolo di

Ezechia li fece cantare all'atto di ristabi- conquista, di elezione e di grazia. E però


lire il culto del Signore nel tempio. I salmi sarà fàcile nell' espressione letterale che
si dividono circa il senso, in storici, profe- descrive, per esempio, le angustie di Da-
tici, deprecatori, misti. Storici sono quelli vide per l'odio di Saulle, e il tradimento
che direttamente tendono a narrare dei di Assalonne, trovar descritte le sofferen-
fatti delle divine scritture. Profetici, quelli ze del Redentore; e nella schiavitù Babi-
che miranoad avvenimenti futuri. Depre- lonica e nella liberazione, le diverse vi-
catori,che contengono Preghiere (V.), e cende della chiesa militante, e la libera-
tributi di lode al Signore. Misti, quando i zione dalla schiavitù del peccato, e il trion-
di versi oggetti espostisi trovano in un me- fo del beato termine, in cui un solo sarà
desimosaimo. A s. Agostino sembrò sulla uno il pastore. Molti poi de' sal-
l'ovile e
disposizione de'salmi,che le 3 cinquantine mi sono totalmente profetici, e diretti al
de'salmi avessero rapporto alla vocazione futuro liberatore e alla sua chiesa, che
e alla glorificazione de'santi, perchè il 5o nou si potrebbero in alcun modo appli-
riguarda la penitenza, il i oo la misericor- care letteralmente all'antica sinagoga, né
dia, ed il i5o la lode di Dio ne'santi. Il ai personaggi che fiorirono in lei , come
p. Calmet ha distribuito sul fine de'suoi nel salmo i ì. Altri opinarono, che tutto
prolegomeni tutto il salterio secondo la considerato, sembra che non si possa ac-
che si è formata , po-
classe cronologica certarsi di alcun ordine cronologico o mi-
uendo prima quelli che non presentano stico nella disposizione del salterio. L'au-
alcuna nota di tempo o di circostanza; tenticità e la canonicità del libro de'sal-
dipoi quelli che Davide scrisse in tempo mi vennero sempre riconosciute dagli e-
della persecuzione di Saulle ; indi quelli brei e dai cristiani, ad onta di quanto ne
dopo la morte di Saulle medesimo; in abbiano potuto dire gli eretici. Dispiace
quarto luogo gli altri in occasione della solo di trovare in questo libro una spe-
ribellione d'Assalonne; quinto, dopo tale cie d'imprecazione contro i nemici del
epoca fino alla schiavitù di Babilonia, e profeta. Ma questa difficoltà può facilmen-
poi quelli, mentre durava la schiavitù, te sparire, quando si considerino coi Pa-
ove senza dubbio ne mette troppi, siccome dri que' passi piuttosto come profezie di
accade finalmente di quelli che crede scrit- quanto doveva avvenire ai malvagi se es-
tidopo 1' editto di Ciro pel ritorno nella si non si convertivano, che come deside-

Giudea. In tutto il salterio però bisogna rii di colui cheli proferiva. Nel voi. LVIf,

in un modo speciale procurarsi la vera in- p. 3o, riportai che nel concilio di Tours
i

telligenza, eh' è la primaria intesa dallo del 566, contro gli usurpatori delle chic-
Spirito santo che ispirò salmi , cioè a
, i se, fu minacciatodi recitare in coro il sal-

dire Gesù Cristo, che è la chiave di Da- mo 108, per trarre sopra di essi la male-
vide, e lo scopo di tutta la legge e dei dizione di Giuda, acciò muoia anatema-
SAL SAL 285
tizzato. Rispettando i tempi ed i motivi de alla memoria il salterio. Anzi il con-
che provocarono il canone del concilio, cilioToletano VII, al can.io comanda
solo mi duole sapere l'abuso che qualcu- che non sieno promossi agli ordini sagri
no fa del salmo 1 08, con tenerlo con pre- quelli quali non recitavano a mente tut-
i

tesa divozione, macon vera su-


in vece ti salmi. Di s. Gregorio I si legge, che
i

perstizione indosso, ond'essere incolume non volle mai consagrare vescovo alcuno,
d'ogni pericolo, e quasi potere impune- se non sapeva alla memoria il salterio ;
mente commettere indegnità; non che re- laondeDonato arcidiacono e Giovanni sa-
citandolo quotidianamente contro alcu- cerdote designati arcivescovi di Ravenna
no, pretendono che Iddio vindice della nel 595dall'esarca,adonta delle sue cal-
giustizia, sia in vece ministro delle loro de raccomandazioni furono ributtali da
prave passioni vendicative, e forse anche tal Papa, perchè non possedevano a me-

di loro ingratitudine; dimenticando che moria il salterio. Nella chiesa di Lione il


la nostra ss. religione è fondata precipua- clero con rigorosa osservanza salmeggia-
mente sull'amore di Dio e sulla carità va di notte senza lumi, con recitare alla
del prossimo, comandando nel suo subli- mente tutti i salmi. Tuttavia pare che
me eroismo di amare tutti, e persino di non a tutti riuscisse conservare a mente
pregare pei persecutori. Le maledizioni e il tenore de' 1 5o salmi o salterio, poiché
imprecazioni lanciate da Davide contro trovo rimarcato nella vita di S.Gregorio
i suoi nemici, il che formò agl'increduli 111, Papa del 73 1, che sapeva a memo-
materia di scandalo, non sono che predi- ria tuttiisalmijche Psalleraluseia chia-
zioni, che anzi il santo re protesta di non mato il monaco che sapeva a mente tut-
essersi mai vendicato d'alcun nemico. to il salterio, come riporta Magri: Augu-
Quindi osservarono Padri della Chiesa, i sto Vareniodi Luneburgo, non solo sa-
che Davide sotto il nome de'suoi nemici, peva a mente tutto il testo ebraico della

intende nemici di Dio e di Gesù Cristo,


i Bibbia, ma vinse un ebreo in una disfi-

principalmente gli ebrei increduli e ripro- da nella recita vicendevole de'salmi. Cer-
vati, ed annunzia le vendette del Signore to è che anticamente fu regola quasi ge-
che cadranno su di essi. Non solo si chiamò nerale che gli ecclesiastici sapessero i sal-

e si dice salterio la raccolta de'salmi di Da- mi a memoria, perchè la Chiesa neavea


vide, divisi in molte parti, e chesi recitano fatto la principal parte dell'uffìzio quo-
o cantano nella celebrazione dell' Uffìzio tidiano, che perpetuamente formano, per
divino (f^.)j ma anche un istromento a così dire, il corpo di tutte le Ore cano-
corde, quasi della figura dell' arpa o di niche{V) \e quali ponno chiamarsi una
t

un delta, usato dagli ebrei e dallo stesso continua salmodia (i salmi si recitauo nel-
Davide magistralmente col nome di Ne- le ore canoniche per decreto di s. Poli-
belj assai diverso da quello de'moderni, ziano Papa, ma non fu
generalmente ri-
ed al cui suono accordavasi il canto dei cevuto, perchè dipoi salmi furono di- i

salmi. Magri nella Notizia de'vocaboliec- stribuiti da s. Girolamo d'ordine di s.Da-


clesiaslici, verbo Psalmus, dice che mol- maso 1). Infatti tutti i 1 5o salmi, che for-
ti salmi sono intitolati Pro oclava e che ì
mano l'intiero salterio, sono distribuiti
era un istromento musicale d'8 corde, co- nel Breviario Romano (F.)'m modo, che
me si raccoglie dai Paralipomeni cap.i5, se per una sola settimana accadesse di dir
dove numerando vari istrumenti musi-
i sempre l'uffizio feriale, in soli 7 giorni,
cali, si dice In cytharis prò octava ca-
: tra il Matlulino (V), le Laudi (F) e le
nebant. ore minori, tutto si verrebbe a recitare

Soleva dire s. Agostino, che non me- il ed anche a ripetere più volte
salterio,
rita il nome di sacerdote chi non posse- alcuni salmi del medesimo, che si dicono
,

286 SA L SAL
stabilmente ogni giorno. E questo con- dicina quaedam humanae.... lue
salutis
tinuo esercizio delle persone di chiesa so- Dei Iaus,plebis laudatio,plaususomnium,
pra il salterio, è d'uso cosi rispettabile e sermo universorum, vox ecclesiae, fidei
sagro nella Chiesa di Gesù Cristo, che di canora confessio ". Quivi, prosiegue, io
poche altre pratiche di nostra religione trovo riuniti tutti i misteri della mia re-
troveremo esempi cosi continui e univer- ligione, tutti gli oracoli de'profeti: » in
sali presso de'noslri maggiori, fino all'età bis revela tionum gratiam, Resurrectio-
degli apostoli. Anche S.Girolamo in epist. nis J. C. recenseo testimonia, repromis-

4 ad Rustie, epist. 8 et 18, Fernando, sionis mimerà; in his disco vitare pecca-
Praef. in Psalm. cap. i, ed altri molti ta, dedisco erubescerepoenitentiam de-
affermano, che non eravi vescovo, eccle- lictorum...,. finalmente: certat in psal-
siastico o monaco, che non sapesse a spe- mo doctrina cum gratia simul; cantatur
dita, ferma e prontissima memoria tut- ad delectationem, discitur ad eruditio-
to intiero il libro de'salmi. Che anzi i se- nem". La versione latina de' salmi che
colari stessi e persino le donne, gli aveano abbiamo nel breviario, dopo s. Girolamo
in pronto continuamente, e come dell'e- cominciò poco a poco ad introdursi qua-
tà sua dices.Ambrogio^rtfe/ì in Psalm. si in tutto l'occidente. Già fino da'tem-

di essi risuonavano non solo le chiese,ma pi apostolici, era in uso una latina ver-
le case private, le strade, le botteghe, le sione, fatta da un discepolo degli apostoli
mense ed campi; i in modo che nell'/Ze- dalla greca versione de'70, che s. Ago-
xam. lib. 5, cap. 12, attesta che non si stinochiama verborum lenaciorcum per-
sarebbe trovato uomo, di comun senso spicuitale sententiaej e chene'posteriori
fornito, che non avesse avuto vergogna tempi si distinse col nome di versione I-
di chiudere la sua giornata senza la so- tala Itala antica 3 ricevuta prima dalla
lennità de'salmi. La mattina in alzarsi chiesa romana, e poi da tutta la chiesa
tutti cantavano il salmo 62, Deus, Deus occidentale. Ma siccome per la moltipli-
meus,adte de luce vigilo; e alla sera il cazione degli esemplari si trovò in pro-
salmo i^.o Domine clamavi ad le, exau-
t
gresso di tempo molto corrotta, perciò
di me, e perciò furono detti salmi quo- in occasione che nel 382 fu in Roma s.
tidiani. Con questo celeste pascolo si nu- Girolamo, ebbe eccitamento da Papa s.

trì e rafforzò la fede e la pietà di quei Damaso I di correggerla sul testo della
primi credenti: questo li rese l'ammira- versione de'yo, come egli medesimo at-
zione de' gentili, il terrore dell' inferno, testa di aver fatto, liceteursim, nella sua
la delizia del paradiso. Ed in fatti pare lettera a Paola in capite Psallerii Ma
che di tutta la divina Scrittura (F.), Dio nemmeno dopo questa correzione sem-
abbia specialmente ripieno i salmi, di brando a molti emendato sufficientemente
quanto a lui può essere di maggior glo- il salterio, dalla stessaPaola e daEustochio
ria, ed a noi di utilità più perfetta. Psal- fu nuovamente stimolato s. Girolamo,
morum liber3 quaecumque utilìa sunt ex che allora nel 384 s* era ritirato a Bel-
omnibus, contine^ dice s. Agostino, che letti me,ad intraprendere una nuova ver-
inoltre Io chiama communis quidam do- sione sul testo de'70, com'egli riferisce,
ctrinae thesaurus, aple singulis necessa- che fece diligentissime, nella sua prefa-
ria subministrans. Mirabilmente s. Am- zione a Sofronio. Anche un'altra versio-
brogio ne spiega l'utilità, perchè ne'sal- ne sull'originale ebraico ne intraprese di-

mi si contiene ogni cosa: «Lex docet, hi- poi, e questa si ha tra le di lui opere.
storia instruit, prophetiaannunciat,cor- Quella però ch'è stata ricevuta general-
reptio castigai, moralilas suadet.In libro mente, e che oggi si usa dalla chiesa ro-
psalmorum profectus est omnium,et me- mana, e si contiene nel Breviario e nel-
SAL SAL 287
la Bibbia, è la a." fatta in Betlemme alle dicono nel modo con cui sono distribui-
preghiere di Paola e di Eustochio, che ti nel salterio, purché in proprio de tem*
riuscì più fedele e più esalta, una vera porc non si segui altrimenti. Nelle feste
nuova versione in tutto corretta. Nella poi si dicono come si assegnano ne'pro-
chiesa romana però nel pubblico uffizio, pri luoghi; altrimenti come sono estesi
anche dopo le emendazioni di s. Girola- nel comune de' santi. I salmi alle laudi
mo, anzi fino a'tempi di s. Pio V, si con- della domenica col cantico Benedicite si

tinuò ad usare l'antica Itala, finché per dicono in tutte le feste fra l'anno, e nelle
disposizione dello stessoPapa ne restò tol- ferie del tempo pasquale. Il salmo Con-
ta^ sostituita quella di s. Girolamo, che filemini dice a prima, come gli altri sal-
si

il concilio di Trento avea dichiarata au- mi nel salterio assegnati,in tutte le dome-
tentica nellasess.4,col decreto sulla Vol- niche (quando si faccia di domenica, come
gata. In questa occasione l'insigne capi- nel salterio,ed eziandio in quelle che occor-
a
tolo Vaticano ritenne nel suo breviario rono fra Ieottavede'santi),dalIa 3. dome-
l'antica Itala, ossia ilvecchio salterio, con nica dopo la Pentecoste inclusive sino al
approvazione di s. Pio V. Gallicano si giorno del s. Natale exclusive: e dalla do-
a
chiamò il salterio, perchè galli furono
i menica 2. dopo l'Epifania sino alla settua-
i primi che si discostarono dall'Italica an- gesima exclusive. Dalla settuagesima poi
tica edizione de'salmi, e ne abbracciaro- sino a Pasqua, in diluì vece si dice il sal-
no un' altra di s. Girolamo, cioè quella mo Dominus regnavi tj perchè il Confi-
das. Pio V comandata alla Chiesa. L'an- temini si dice alle laudi dopo il Miserere t
tica Itala versione si usa per antichissimo come si pone a suo luogo. Nelle dome-
costume dalla chiesa ambrosiana, tran- niche del tempo pasquale, cioè da quel-
ne qualche variazione nel testo, secondo la in Albis inclusi vamente sino all'Ascen-
le opere di Ambrogio si usò pure nel-
s. : sione, si dicono 3 salmi, come nelle fe-
la basilica di s. Marco di Venezia fino al ste, aggiuntovi il simbolo di s. Atanasio.
1 807; e nella Spagna si osserva da quel- Gli altri salmi per tutte le ferie, distri-
li cheseguono la liturgiaMozarabica. Nel- buiti a prima, si dicono in luogo del sal-
le altre chiese d' occidente, eccettuato il mo Confitemini nell'uffizio feriale soltan-
salmo lenite exultemus Dominus,\\ qua- to, quando si fa di feria fuori del tempo
teInvitatorio (V.)s\ dice quotidianamen- pasquale; nelle feste fra l'anno, e nel sa-
te (sul quale Sarnelli fece riflessioni nel- bato, o si faccia uffizio di s. Maria, o di
le Lett. eccl. t. 4, lett. i3), si recitano i dicono 3 salmi soltanto, cioè Deus
feria, si
salmi secondo l'antica Italica edizione; e in nomine tuo, Beati immaculati, e Re-
solo nella festa dell'Epifania quasi da tut- tribue,ancorché si celebri una festa di ri-
ti si recita il detto salmo, giusta l'edi- to doppioin domenica. Nelle domeniche,
zione Volgata o Gallicana, come afferma quando si fa di domenica, come nel sal-
d. Diclich, Diz. sacro-liturgico, in Salte- terio, dopo salmi si aggiunge sempre il
i

rio. Questi inoltre avverte, che il salte- simbolo di s. Atanasio. 1 salmi delle ore,
a
rio dell'ultima versione non fu ricevuto cioè a 3. , 6.", 9/ e compieta, mai si mu-
da per tutto, perchè non si ponno abro- tano, come si vede nel salterio, o si fac-
gare le due prime versioni, che sono di cia de Sanctis o de Tempore. I salmi del-
uso quotidiano nella chiesa, senza cagio- la domenica ai vesperi si dicono anche
nare una gran confusione e disparità nel- in quelli delle feste, eccettuato l'ultimo,
1' uffizio divino. Il medesimo sacerdote il quale si muta; quando poi si deve fare
Diclich all' Salmi, ecco quanto
articolo altrimenti, si nota a'suoi luoghi. Ne' ve-
a
riporta. «Nell'uffizio de tempore per tut- speri fra l'8. si dicono i salmi, come nei
te le ore nelle domeniche e nelle ferie si secondi vesperi della festa; ma ne'primi
288 S A L SAL
del giorno 8.° si dicono come ne' primi l'Illirico si fa menzione de'salmi che do-
della festa, purché non si noti altrimen- veano dirsi avanti che il sacerdote si ve-
ti. Nella fìue de' salmi sempre il si dice stisse delle sagre vesti. Apprendo dallo
Gloria Patri (P.), fuorché nel salmo: stesso LambertinijChe il salmo Judica me
Deus, Deus meus, ad le de luce vigilo, e Deus, fu approprialo alla messa, perché
in quello Laudate Dominimi de Cotlis, i Davide lo cantòfuggendo da Saulle, col-
quali si congiungonocon altri salmi, e nel la speranza di tornare a Gerusalemme,

fine dell'ultimo soltanto si dice il Gloria per accostarsi all'aliare del Signore, ed
Patri. Inoltre questo non si dice nel tri- offrirvi sagrifizi. Si recita questo salmo

duo della settimana santa, né nell'uffizio alternativamenle,dal sacerdote e dal mi-


de Defunti (P.), in di cui luogo si dice : nistro, cioè un versetto per uno, doven-
Requiem aelernam (P^.), ancorché si fac- do esser comune tra loro la fiducia e l'al-
cia uffizio prò imo soltanto. Acciocché poi legrezza nell'accostarsi al sagro altare, e
la purità dell'edizione dellasagra Volga- nell'oblazione del Sacrifizio (V?), che si

la si conservi intatta e illibata, eziandio fa a Dio per mano del sacerdote. Que-
intorno alle interpunzioni e distinzioni sto salmo nella messa è in uso nella chie-
poste nella sagra Bibbia , si é aggiunto sa romana dal VII secolo, e s. Pio V lo
questo asterisco (*),onde serva di norma prescrisse a tutti. Non si dice nelle messe
alla partizione del canto nel mezzo del de' morti e della Passione, come salmo
verso ". d'allegrezza. I certosini, i domenicani , i

A s. Celestino I del 4** 3 alcuni attri- carmelitani non recitano mai tale salmo
buiscono l'avere introdotto nella Mes- all'altare nel principio della messa, ed
sa (Z7 .) il salmo o antifona Inlroibo, co- invece recitano de' versetti ricavati daal-
me vuole Bianchini, in not. ad Anast. tri salmi. Egualmente nel rito ambro-
t. 3. Credesi bensì l'autore della prescri- siano non salmo Judica me
si recita il

zione della recita de'5 salmi per la pre- Deus, nel principio della messa. A Lava-
parazione della messa, corrispondenti a bo, e Lavanda delle mani, dissi che il sa-
ciascuno de* sentimenti del corpo. Se il cerdote nel lavarsi le mani recita il sal-

sacerdote é obbligato a tale recita, lo dis- mo Lavabo inlerinnocentes : questo con-


si al citato articolo, con altro riguardan- viene perfettamente all'azione, e sebbene
te i salmi. Il Lambertini, Della santa inalcune chiese non si recitino che alcu-
Messa, p. 38, parlando dei salmi e del- ni versetti del salmo ,
però nel messale
le orazioni di preparazione alla messa e romano è posto tutto intero, il che é con-

prima di vestirsi cogli abiti sagri , e co- corde colle liturgie di s. Gio. Crisostomo
sì prima di andare a celebrare, dice: Nel e di s. Basilio. Il Sarnelli, Lettere eccle-
principio del Salterio ricavato dal beato siast. t. 7, tratta nella lett. 5: Se il ve-
cardinal Tommasi da una doppia edi- scovo, che celebra pontificalmente è te*
zione romana e francese, evvi la distri- nulo recitare privatamentei salmi di

buzione dei salmi secondo il più antico Terza che tralascia. Conclude di non
uso della chiesa romana; e nel fine so- esservi tenuto. Nel voi. L, p. 94, ricor-

no accennati salmi, che dee dire il sa-


i dai, che Nicolò III e Giovanni XXIII per
cerdote prima di vestirsi de'sagri Para- ottenere la pace ordinarono il canto del

menti (V.), e sono i 7 salmi penitenzia- salmo Laetatus sum nella messa Il p. Giu- .

li, e mentre si veste il salmo 83, Quam seppe Bianchini si era proposto la gran-
amabilia,\\ salmo 84, Btnedixisti, il sal- de impresa di raccoglieredagli antichi co-
mo ÒSJnc.Una Dominej\ salmo 1 1 5,Cre- dici, da' frammenti e dai testi, che sono
didi 3 e giunto all'altare il salmo ^1, Su- inseriti nelle opere de'ss. Padri, tutta in-

dila me Deus. Nella messa data fuori dal- tiera l'antica versione Italica: nel 17^0
,

SAL SAL 289


ne pubblicò in Roma un solo tomo col ti- coli, ed alcuni hanno, come De pro-
lo
tolo: V indxciae canonicarum scriptura- fundis, e Miserere. Psalterium Roma-
rum. In esso, dopo diversi squarci di pa- num, Romae 1664. Antonio Martinetti,
recchi de' libri santi, infine vi è il salte- Disserlatio de Psalterio Romano, Ro-
rio secondo l'Itala versione. Deve notar- mae 1745. Salterio dis. Bonaventura e-
si, che dopo l'emendazioni di s. Girola- sposto in metro toscano Rama 1824. Psal-

mo e fino a s. Gregorio I del 590, Pa- i terium cum Canticis Hymnarium atque
dri latini proseguirono a servirsi nelle lo- Orationale,Komaei6S3. Psalterium he-
ro opere della vecchia versione. Il mede- braeum, graecum, arahicum et chaldai- %

simo s. Gregorio I è ili. che pone la scrit- cum, cum tribus latinis interpretationibus
tura, ora secondo l'Itala, ora secondo l'e- et notis, Genuae i5i6. G. Battista Ga-
mendazione di S.Girolamo, che dopo que- zola, Il Salterio ebraico versificato sulla
sti tempi si trova adoperata quasi da tut- italianizzazione dell'ab. G. Venturi col
ti. Come si vedrà dagli autori che ripor- testo e note, Verona 1 8 1 6. Vita di Davide,

terò, abbiamo moltissimi, e anche degli ed illustrazione de* salmi cronologicamen*


ottimi commenti sui salmijgiacchè il senso /ed/.9pos//,Veronai829.A.DomenicoBar-
in moltiluoghi è difficile anche agli scien- dani, Psalterium Davidicum syntacùca
ziati, e conviene appianarlo colla tradi- paraphrasi juxla texlum, Romae i83o.
zione ecclesiastica, quale trovasi raccolta Psalterium Davidicum per ebdomadam
ne'commentari espressi de'ss. Padri che dispositum,Yenel\\s Gog.CardinaleTur-
1

sono andato citando. Per chi voglia con- re Cremata, Exposilio in Psalterium, Ve-
sultare moderni, oltre le esposizioni pro-
i netiis. De duobus Psalteriis Forojulien-

lisse di Le Blanc, Lorino e altri, potreb- sibus dissertatio.Caìogevà, Opuscoli t. 48.


be usarsi il commento del ven. Bellarmi- D.r Pietro Tappali, II Salterio giusta la
no^ quello di Bossuet, o anche i più bre- Vulgala(e col testo di essa)irc versi italia-
TrinoeMenochio. Siccome gli ebrei
vi di ni,Padova 842. F. A. Fantuzzi^ Ragio-
1

erano soliti recitare i5o salmi di Da- i namento critico sopra la traduzione de*
vide, invece de'quali i cristiani comincia- salmi fatta da S. Maltei,\ enetiisi 583.
rono a recitare 1 5o volte l'orazione dome- Vitangelo Salvemini, Lezioni sopra ili
nicale o Pater noster, la quale divozione salmi , Napol'11839. S. Amanasii arch.
fu detta Psalterium Christina il Sarnel- Alex. Interprelatìo sive de titulis Psal-
li nelle Leti. eccl. t. 6, lett. 5, n.° 4» dice morum graecum etlalinum,Romae 1 746.
che nella chiesa di s. Maria in Campiel- Hintz, // salmo 67,Exurget Deus, espo-
li di Roma si conserva la reliquia di par- sto dall'ebraico originale, Cagliari 1 78 1.
te della corona della B. Vergine ; dopo Lodovico Pistorio, Salmi di David tra-
qualche secolo si diede principio collaCo- dotti, Venezia i556. Cardinale Cajeta-

rona divozionale [V) a recitare i5o Sa- nus de Vio, Psalmi Davidici adhebrai-
lutazioni angeliche, nominandosi il ss. cani veritatem castigati, Parisiis i54o.
Rosario (V.), ed il Salterio della B. Ver* Bonaventura,/^ Psalmos,Lu%(\uuì 673. 1

gine Maria, per cui abbiamo: Miglioret- Cardinale Bellarmino Explanatio in ,

ti, Salterio della Madre tergine, stam- Psalmos, Romae 16 n, Venetiis 1759.
pato in Firenze. Oltre l' Uffizio della B. Hoen, Litleralis Psalmorum Davidis ex-
Vergine, abbiamo 5 salmi in onore del plicatio, Coloniae. S. Alfonso Liguori
Nome dì Maria (F.).Ora riporterò al- Traduzione de salmi e de'cantici che si
cune edizioni e commenti del Salterio 3 contengono nell' uffizio divino, Bassa no
quindi diverse di quelle sui Salmi e lo- 1824, Monza 1 83 1 . Padiglia, Lezioni so-
ro commenti, parafrasi e traduzioni: di pra il salmo 5o, Roma i684- Boaretti,
moltissimi salmi trattai ne' relativi arti- Volgarizzamento de'salmi,M[\ano 1 83o.
VOL. LX. *9
2QO S AL SAL
Alberto Catenacci, iSrt/w» e Cantici para- 77 : Cor autem eorum non erat rectum
frasati in versi, Lucca 1 794. S. Mattei, // cum eo^etc: Jpse autem est misericors.La
Salmista toscano o parafrasi lirica dei materia e il soggetto de'salmi in genera-
salmi di David, Treviso 1 744- G. Gene- le diede occasione ad alcuni errori. Ni-
brardo, Psalmi Davidis, Calendario he- colaiti, Gnostici, Marcioniti, Manichei ed
braeo, sive graeco latino, Venetiisi6o6. che rigettavano l'antico Te-
altri eretici

Maggia, Esposizione del salmo 1 1 8, To- stamento,ebbero la temerità di riguarda-


rinoi8i6. Massillon, Parafrasi morale re questi sagri cantici e inni, come can-
de' salmi a modo di preghiera, Venezia zoni puramente profane: s. Filastrio li

1 7 57. Sordi, Riflessioni morali sopra 22 confutò nel suo Catalogo dell' eresie, e.

salmi del santo profeta Davide 3 Roma 12.5. Dice s. Leone I :»» Essi ebbero l'au-

1779. N. Tommaseo, Salmi di Davide, dacia e l'empietà di rigettarci salmi, che


traduzione^ enezia 1 842. Theodoreti ep. con somma divozione si cantano nella
Cyv\,lnterpretatio in omnesDavidisPsal- chiesa universale ". Semi. 8, 1. 1 , p. 1
1
7.

mos, Patavii i564- Lorini, Commentarla Alcuni ne composero secondo le Io


eretici

inPsalmos, Mogunliae 1 678. Psalmi Da- ro opinioni, e gli anabattisti ardirono ne-
vidici cum exegesi et phraseologia ad lex- gare che salmi sono ispirati da Dio. De'
i

turnhebraeum,praemissoPropylaeopsat- salmi di Valentiniano eresiarca fa men-


modico, Vindobonae 1757. Sisto Lam- zione Rinaldi all'annoi45, n.° 7, mentre
berti, Vita del cardinal Tommaso Joice, all'anno 373, n.° 19 tratta de'salmi intro-
con un bel commento sopra i salmi del me- dotti dall'altro eresiarca Apollinare.
desimo cardinale, Venezia 1 6 1 1 P. Ri va . La Salmodiati canto de'salmi, e l' Inno-
somasco , Volgarizzamento de' salmi in dia o canto degl'i/i/t/^.), furono fino dai
Milano 1 77 1 .Saverio Mat-
verso italiano, primi tempi la delizia prima degli ebrei nel
tei,/ Salmi tradotti dall' ebraico origi- tempio di Gerusalemme, poi de' cristia-
nale, ed adattali al gusto della poesia i- ni, facendone uso non solo quando mol-
taliana, colle note. Torino. G.Giustinia- ti adunavansi insieme , ma eziandio tra
ni, Parafrasi sopra 5o salmi di David, le domestiche pareti. Leggo nel Saggio
1
Roma 1739. Maffei, Dissertazioni preli- del canto Gregoriano o Romano di mg.
minari alla traduzione de' salmi, Pado- Alfieri, p. 5i, che il primiero canto dei

va 1 795. Parafrasi de' salmi di David in- salmi ebbe origine da Davide, e si sta-
terpretati con il loro senso proprio e let- bilì sotto Salomone nella prima dedica-

terale, e con l'argomento di ciascun sal- zione del tempio ch'egli in Gerusalemme
mo, Roma 1749- Menochio, Stuore, cen- edificò sembra che quivi pure si usas-
:

a
turia i. ,cap. 6: Se tutti li salmi , che so- se il puro genere diatonico, come i! più
no nel Salterio sieno stati composti dal naturale, il pili facile, il più degno della
re Davidj cap. 29 : Se li salmi di David maestà di Dio,eil più adatto alle turbe,
sieno composti in versi, secondo il con- che rispondevano ai Cantori [V.) vicen-
senso quasi comune de' Padri e della Chie- devolmente, non che agli ebraici strumen-
sa. Sagre e poetiche composizioni, cbia- ti che con poche corde, canne e fori do-

tìiòi salmi il sullodnto commendatore Ga- veansi col canto unire. Questo canto per-
zola. Dai riportati scrittori si può appren- severò nel suo vigore fino alla distruzio-
dere F intelligenza del testo , i vari sensi ne del tempio, e alla cattività degli ebrei
letterale, allegorico emorale de'salmi, ed sotto Nabucodònosor rediBabilonia. Du-
anche il senso tropologico. Nota Magri, rante il tempo della schiavitù cessò Fuso
che tutti salmi di Davide contengono
i delle cantilene Davidi che, ma non fu di-

2606 versi, e per conseguenza la metà dei menticato laonde quando gli ebrei ri-
;

salmi consiste in quei due versi del salmo tornarono in libertà, fra'i educi eranvi 48
,

SAL SAL 291


cantori discendenti d'Asaffo,e 245 canto- deve conchiudere, che le cantilene o in-
ri e cardatrici, servi e serve di quelli. Nel* tuonazioni che oggidì si usano dalla chie-
la nuova dedicazione del tempio si rinno- sa romana, furono dagli apostoli nella
vò la pompaquella del primo, e due
di chiesa nascente introdotte, e che il canto
cori di lodatalicantando e suonandole- della salmodia de'Padri de' primi secoli
condo il precetto di Davide e di Salomo- detto unisono, o consono, (±ue\ medesimo
ne nella salmodia lodarono e confessa-
,
sia, che da noi dicesi canto Fermo, op-
rono Dio. Colla medesima solennità nei pur Gregoriano, del quale trattai a Can-
secoli posteriori celebrò Giuda Maccabeo to ecclesiastico, ed a Cantori pontifi-
la dedicazione del nuovo altare.Coll'istes- cii. Quindi salmodia Gregoriana o Ro-

sa magnificenza e salmodia proseguirono mana è quel canto de' salmi Davidici e


gli ebrei a celebrare ogni anno la ricor- de'cantici scritturali, che introdottosi nel-
renza di tale solennità, la quale anche da la s. fin dal principio, fu dal Pa-
Chiesa
Gesù Cristo personalmente nell' ultimo pa Gregorio I disposto con miglioror-
s.

anno di sua vita fu onorata, e fino all'ul- dine nel suo Antifonario e dopo di lui ,

tima distruzione del tempio col medesi- ha continuato a servirsene la chiesa ro-
mo rito solenne costantemente continua- mana negli uffizidivini fino a'nostri gior-
ta. Laonde il canto ebreo della salmodia, ni costantemente. 11 santo Pontefice non
successivamente tramandato da padre in fu autore in questa parte né di aggiun
figlio, oltrepassò la metà del pi imo seco- ta, ne di riforma alcuna; dispose però le

lo della Chiesa. Or se le cantilene Davi- cantilene con quell'ordine, che osservasi


diche tant'oltre pervennero, chi negherà nelle ore canoniche, facendo sì, che il mo-
che gli apostoli, i quali solevano frequen- do e tuono Antifona (F.) cor-
di ciascun
tare il tempio, ed ivi esercitarsi nelle di- rispondesse a quello del salmo susseguen-
vine lodi , non abbiano le medesime ri- te. Fu inoltre suo intendimento il distin-

tenute? Difatti come ebrei, è perciò assue- guere le maggiori dalle minori solennità,
fatti alle costumanze della propria nazio- le feste comuni fra l'anno, e i giorni fe-

ne, quando adunavansi a pregare nel tem- riali, ed altro, ai citati articoli narrate,
pio, di quali cantilene potevano usare più oltre l'istituzione della scuola de' canto
opportunamente e più facilmente di quel- ri. Bensì prima di s. Gregorio 1, il Papa
le medesime de'cantori leviti? Ed pri- i s. Ponziano del 233, secondo alcuui, isti-
mi cristiani che in sì buona parte erano tuì o introdusse il canto de' salmi nella
ebrei, non vogliamo credere ch'essi anco- chiesa sì di giorno che di notte; ma come

ra cantassero i salmi all'uso della sinago- ho detto l'uso già preesisteva. Avrà dun-
ga? Tali melodie che ne'lunghi anni del- que s. Ponziano emanato in proposito
le persecuzioni degl' imperatori romani qualche decreto, per da re migliore rego-
non risuonarono che fra il silenzio delle lamento a questo punto di disciplina ec-
catacombe, si fecero udire con incredibi- clesiastica, come dice il p.Sangallo, Gest.
le giubilo nell'aperta luce sotto il ponti- cltPont. 238. Anche il canto dei
t.i, p.

ficato di s. Melchiade o certamente di s. salmi ne Funerali (F.) incominciò colla


Silvestro I,in seno alla pace ottenuta dal chiesa, eziandio dopo sepolti i cadaveri
favore diCostantinoilGra/ide,edicolà fu- facendosene la Commemorazione (V.) do-
rono tramandate a'posteri. E queste can- po 8, 20, 3o,4o e 60 giorni, come Io di-
tilene erano quelle appunto provenienti mostrano rituali antichi e quanto ri-
i ,

da Davide, passate agli ebrei, da essi agli porta Rinaldi all'anno 34, u.°3i3. As.
apostoli, e da questi con successione con- Damaso Idei 367 si attribuisce il canto
tinuata fra le innumerabili vicendedi ton- de'salmi nelle chiese di giorno e di not-
ti secoli sino a noi pervenute; per cui si te, ma ripete questo era incominciato col-
292 SA L SA L
la chiesa, come pure afferma il citatoRi- ne che avea composto, e ciò che il dia-
naldi all'anno 5 1 , n.° 70, per cui si chia- cono Paolino discepolo del santo, in t'i-
mavano Salmi lucernai!, che si soleva- ta s. Ambr. n.°i 3, chiama antifona, spe-
no cantare nella notte,deI quale salmeg- cie di ritornelli, da cui per quanto sem-
gio parlai anche a Notturno; piuttosto bra è derivato 1' uso delle antifone. Col
si può credere, che essendo in questo tem- mezzo di tutte queste pie invenzioni, riu-
po istituito nell'occidente il canto de'sal- scì a s. Ambrogio di conservare il suo po-
mi due cori, dall'arcivesco
alternato da polo ne'sentimenti della religione, e della
vo di Milano s. Ambrogio, il Papa l'ab- sommissione alle podestà. Altri racconta-
bia confermato con suo decreto , come no, che avanti s. Ambrogio e fino al 385
vuole il Bona, De divina psalmodia cap. si cantavano salmi e gl'inni nella chiesa
i

16; benché il p. Coustànt, Epist. Rotti, d'occidente senza regola fissa di modula-
pont. 1.
7 , egregiamente confuta quel-
1 , p. zione, come chiaramente lo attesta s. I*
li che dicono non solo inventato, ma an- sidoro, De offìc. Eccles. lib. 2, cap. 5; fu
che confermato da s. Damaso I il canto quindis. Ambrogio che introdusse peli.
alternato. Quelli che poi scrivono aver nella sua chiesa il canto de'salmi, degl'in-
s. Damaso I ordinato di dire nel fine dei ni, delle antifone e delle vigilie con più
salmi il Gloria Patri, si sono abbagliati, regolato sistema, coli' applicare ai salmi
poiché era anch'esso già in uso nella pri- una determinata cantilena; istituzione che
miti va chiesa. Riferisce Magri, chedel can- egli adottò dalla chiesa orientale^ che poi

to alternato de'salmi presso i greci, fan- si propagò a tutte le chiese d'occidente. E

no menzione s. Dionigi e s. Basilio, qua- i chi sa ancora che la modulazione di mol-


liaffermano essere stato introdotto da s. ti inni, chetult'orasi cantano nella chie-

Ignazio martire in oriente, poscia perfe- sa di Milano , quella non sia che sin da
zionato da s. Flaviano altro vescovo di principio fu ai medesimi applicata? I mo-
Antiochia. Alcuni dicono, che Flaviano naci orientali Acemeti (F.) introdussero
e Diodoro fossero gl'inventori del canto il rito di salmeggiare senza interruzione
reciproco de'salmi nella chiesa greca. Tra in Coro (F.) tanto nel giorno che nella
}

i latini però questo viene attribuito a s. notte. Piazza peW Emerologio di Roma,
Ambrogio, in lib. 9 Confess. cap. 5, da s. p. 7 18, dice che vivevano sotto il patro-
Agostino; e che tal costume approvato cinio del basiliano abbate s. Sabba in Co-
quindi da s. Damaso I, fu introdotto in stantinopoli, e furono chiamati Acemeti,
tutte le chiese della cristianità. Il Berca- perchè giorno e notte lodavano Dio, on-
stel, Storia delcrislianesimol. /\., n.° 328, d'erano sempre vigilanti per turno. Ver-
parlando della salmodia alternativa sta- so il 5i 1 in Pavia (F.) s. Ennodio fece i

narra che s. Ambro-


bilita in occidente, celebrare nella sua chiesa di s. Vittore i

gio perseguitato a morte, si rifugiò nella divini uffici induecori,unoin lingua gre-
cattedrale, ove lo seguì il popolo che l'a- ca, l'altro nella latina, come usa vasi a s.

mava, e per lungo tratto di tempo si ten- Michele. Si vuole che s. Leone li Papa del
nero tutti giorno e notte rinchiusi nel 682,dottoedisiugolarmaestrianellaA/u-
tempio. Allora fu che il santo per conso- sica sagra(V.) t riducesse gl'inni ed i sal-

larlo e per convertire in una gioia cri- mi consonanza nella chiesa.


a più bella
stiana il suo tedio, introdusse tra di esso StefanolV detto Vdell'8 16, fondò in Ro-
l'uso della salmodia alternativa, siccome ma il monastero contiguo alla chiesa di
praticavasi in oriente, e come poi dalla s. Prassede,in cui raccolse una congrega-
chiesa di Milano si diffuse per tutto l'oc- zione di monaci greci, che dì e uotte sal-
cidente. Oltre i salmi fece cantare nella meggiassero col loro rito. II Magri all'ar-

stessa maniera quegl' inni pieni d'unzio- ticola Psalmista lo chiama ordiue cecie-
SAL SAL 293
siastico minore (seguendo
che con- quelli cessò l' esistenza della scuola, succeduta
siderano il cantorato quale ordine mino- dai Cantori pontificii. In particolare ap-
re, come notai a Ordine), detto anche parteneva al primicero, oltre la direzione
Cantor dal concilio Toletano, e dai gre- di tutta la scuola, disporre nelle feste l'or-
ci Psaltes. In un Pontificale mss. vedu- dine della divina salmodia,estabilirequei
to dal Magri nella casa de'gesui li di Mes- chierici che doveano eseguirla. Negli ana-
sina, lesse che il semplice sacerdote con- loghi e già citati articoli trattai della di-
feriva quest'ordine, dicendo queste paro- gnità e prerogative di detta scuola, in cui
le: Vide ut quod ore cantas corde ere- erano affidali giovani chierici, non solo
i

das, et quod credit operibus comprobes. per istruirli nelle melodie del canto, ma
La medesima forma si legge nell'Ordine per educarli altresì nelle sagre discipline
romano. Psalmistae, idest ccinlores 3 pos- e cristiane virtù.. La scuola prestava l'as-

sunt absque scientia Episcopi solajus- senso nell'elezione del Papa, per cui tro-
sione presbyteri officiarli suscipere can- vasi il primicero immediatamente sotto-
tandi, dante eis presbitero velpotius E- scritto dopo 1' ultimo cardinale diacono.
piscopo antiphonario in manus, et dicen- In essa furono educati diversi che asce-
te: Vide Fa anco menzio-
ut quod, etc. sero al pontificato, come i ss. Sergio I e
ne della ceremonia Durando lib.
stessa Gregorio II, Stefano I es. Paolo I. leoni-
2, cap. 3, dove prova che ne'sagri cano- ponenti la scuola si chiamavano cantori
ni alcune volte viene chiamato Psalmista e salmisti, oltre 7 cantori : appartene-
i

il chierico di prima tonsura, il quale si- vano all'ordine de'suddiaconi, compreso


gnificato dura ancora nella chiesa greca, il primicero, e secondo i decreti del con-
nella quale appunto viene chiamato Psal- cilio romano tenuto da s. Gregorio I nel
tes il chierico di pri ma di tonsura. L'officio 595, n' erano esclusi i preti e i diaconi;
óiSalmisla è descritto da Isidoro con que- fino almeno al IX secolo, le loro vesti con-
ste parole. Ad Psalmistam pertinet offi- sistevano, in una pianeta d'antica forma,
ciata canendi, dicere benedictiones Psal- chiusa e rotonda a guisa di campana, so-
mos, laudes , sacrifica , responsoria 3 et vrapposta ad una tonaca talare di lino
quidquid pertinet ad canendi peritiam. corrispondente all'odierno camice, alme-
Nardi, Deparrochi t. 2, p. 227 e 377,di- no in Francia secondo Onorio d'Autun,
ce che i salmisti antichi erano i cantori, ed aggiungevasi il cingolo e la cappa. Ve-
ed il fare il salmista , oggidì tonsurato, dasi Albergotti, La divina salmodia , Sie-
spettava ai preti del presbiterio,non a qua- na 181 6. Dioniso Certosino, della vita dei
lunque prete. La scuola romana o Orfa- Canònici 3 e s. Nicezio vescovo 3 de' van-
'

notrofio de'salmisti o cantori fu istituita taggi della salmodia, Roma 1771. Car-
da s. Gregorio I, secondo Giovanni Dia- dinale Nicola Antonelli, De antiqua pri-
cono, ma il Panvinio stimò probabile es- morum monachorum psalmodia. Cardi-
sere stato quel Pontefice un riformatore, nale Giovanni Bona, De divina psalmo-
anziché un istitutore di essa, e l'istituzio- dia ejusque causìs, mysleriis 3 et discipli-
ne rimontare all'epoca di s. Ilaro Papa nis. Deque varìis ritibus omnium eccle-
del 46 [ > di cui narra l'Anastasio : Hic siarum inpsallendis divini officiis. Tra-
constiluitin Urbe ministeriales (idest cle- clatus historicus, symbolicus, asceticus,
ricos), qui circumirent constitutas statio- Parisiis 1672.
neSjidest ministrando sacris etpsallendo. Salmi Graduali sono 5, dal 19 ed i 1 1

Jl collegio de'salmisti o cantori,secondo seguenti fino ali 33 inclusivamente. I sa-


l'antico rito, ebbe a capo il Primicero(V,), gri interpreticredono avere essi ricevu-
e nel secolo XIII ancora benché
esisteva: ta questadenominazione, perchè veniva-
cessò in seguito lavila comune, non mai no cantali sui i5 gradini del tempio di
294 SAL SAL
Salomone, per celebrare qualche solen- doreto e Eutimio scrittori greci insegna-
nità; ma varie sono le opinioni intorno rono, che Davide con ispirilo profetico
al luogo ov' erano i gradini medesimi. parli letteralmente in questi salmi della
D'altronde in nessun passo della Scrittu- salita del popolo ebreo dalla schiavitù di
ra sagra è fatta menzione di questa cir- Babilonia alla libertà di Gerusalemme.
costanza, del luogo cioè in cui venivano Si recitavano prima quotidianamente nel
cantati. Parimenti non si scorge in essa tempo quaresimale, ma s. Pio V mode-

che Io fossero sopra una tribuna da cui i rò questa legge, ordinando che si recitas-
leviti leggevano la legge,come alcuni hau- sero solamente nelle quarte ferie in coro,
no pensato. Per non moltiplicare le con- liberando da tale obbligo gli altri tutti, i

getture, il p. Cahnet espone la sua opi- quali reci lano l'uffizio fuori del coro; con •
nione intorno a questo argomento nel se- cesse però a chi recitava i salmi graduali
guente modo. Noi traduciamo l'ebraico o o fuori 5o giorni d'iudulgen-
in coro
per Cantico della salila, ossia del ritor- za. Si chiamò Graduale il libro che con-
no dalla schiavitù di Babilonia. La Scrit- tiene tuttociòchesi canta nel coro in tem-
tura adopera ordinariamente il verbo sa- po della messa. Il lodato Diclich, a Sal-
lire quando parla del suddetto ritorno. mi Graduali, oltre il riprodurre quan-
Nel salmo 1 2 ,ch'è uno de'graduali, vie-
1 to estrasse dal Magri, lui dal Hierolexi-
ne detto, che le tribù sono salite a Ge- con, io dalla Notizia, aggiunge i seguen-
rusalemme. Finalmente Geremia predi- ti decreti de' s. Riti.1. In officio feriae
cando il ritorno dalla schiavitù, dice : quarlaeCinerum relinquendo commento-
» Allora io li farò salire e ritornare nel ralionem octavae debent privilegiati di-
loro paese ". Ezechiele si esprime nello cere, precesy psalmos, graduales, etc, et
stesso modo, 39, 2. E' perciò assai natura- ob servare omnino rubricas dictae feriae
le il nominare Cantiche delle salite i sal- quarta e Cinerum 2 ." Canonici extra elio
.

mi composti nell'occasione della libera- rum officium persolventes non lenentur


zione dalla schiavitù di Babilonia, e ciò ad psalmos graduales, poenilenliales,
è quanto si rimarca ne' salmi graduali, ad officium defimctorum B. M. Jirgi- t

sui quali si può consultare il Commen- nis etc, quae quidem officia sunt onera
tario di Agostino sui salmi ; il Libro
s. tantummodo ex praecepto impUnda in
3
de salmi con argomenti, ed una parafra- c/ioro. Si dicono poi i salmi graduali per
si di Ferrand ; la Spiegazione de' salmi uso antico, innanzi al Mattutino, e pri-
ricavata da'ss. Padri e dagl'interpreti del ma V. Maria.
dell'uffizio della B.

p. Mege benedettino; la Spiegazióne dei Salmi Penitenziali. Rilevo dal citato


salmi di Davide tradotti in francese da Magri, che sono così nominati, perchè
Sacy, con una Spiegazione tolta da' ss. trattanodi Penitenza (F.)j furono in uso
Padri e dagli autori ecclesiastici; la Spie- prima di s. Agostino, il quale vicino a
gazione de' salmi di Bossuet; il Commen- morte se li fece leggere. Innocenzo III or-

tario diDupin; il Libro de'salmi con no- dinò si tempo di quare-


recitassero nel
te sui passi più difficili di Du Hamel ; i sima, come notò Rudulph. pro/?05. 2 1
;

Salmi secondo Volgata con note, di


la ma s. Pio V limitò tale obbligazione a
Bellanger. Magri, citando Durando lib. quelli soltanto che cantano in coro, as-

5, cap. 2 , riferisce che i salmi graduali segnando la sola feria VI per simile og-
furono così detti perchè si cantavano nel getto, nel qual giorno il nostro primo pa-
salire i5 gradi del tempio di Salomo-
i dre perse per la colpa l'innocenza, e Cristo
ne, onde furono denominati Canticum secondoAdamoce l'acquistò con lo sborso
graduimi, et asccnsionis, secondo la for- copioso del suo prezioso sangue.Sono libe-
za della voce ebraica Amahaloth. Teo- ri dall'obbligo di recitare salmi peuiten- i
SAL SAL 29}
ziali coloro che dicouo l' uffizio privata- pure dopo il Benedìcamus Domino delle
mente fuori del coro, giusta il i.° decreto laudi.il Mazzinelli, nell' Uffizio della setti-

riportato di sopra; dicendoli però acqui- mana santa dottamente parla dei
3 così

stano l'indulgenza di 5o giorni, come nei salmi, e massime genere dei di quelli del

graduali,a tenore di quanto dissi di essi. penitenziali, che trovo opportuno ripeter-

Qui conviene riportare il decreto di s. ne le belle parole. « Non vi è forse parte


Pio V, emanato colla bolla QuodaNo> della Scrittura più abbondante d' istru-
bis, de'9 luglio 1 568. A tutti fedeli, che
i che tanto sol-
zioni, di affetti, di misteri, e

obbligati recitano divotameute li salmi levi in alti pensieri l'anima, quanto sal- i

Graduali o Penitenziali ne' giorni pre- mi; onde la Chiesa ne ha fatta sempre la
scritti dalle rubriche del Breviario ro- parte più considerabile de'suoi uffizi. Nien-

mano concede per ogui volta 5o giorni te più ci viene inculcato da'Padri, che di
d'indulgenza. A quelli poi, che li recite- entrare ne' sentimenti e ne' pensieri del
ranno per loro divozione in qualunque profeta che gli ha scritti, e di seguire con
tempo, concede per ogni volta I? indul- cuore docile movimenti dello Spirito san-
i

genza di 4° giorni, come dall'altra sua to, che gli ha dettati. Si pianga, ove il sal-

bolla Superni Omnipolentis Dei, de'5 a- mo piange; si preghi, ove prega; si goda,
pi ile i5yi. Il numero settenario è sim- ove esulta; si confidi, ove conforta; si te-
bolo di penitenza e di perdono, poiché ma, ove minaccia; si compunga l'animo,
li peccati enormi s'im-
ne' sagri canoni per ove il salmo parla di pentimento e così :

poneva la penitenza di 7 anni; nella leg- nello stesso tempo si abbia consolazione
ge Mosaica lebbrosi , figura del pecca-
i di offrire al Signore parole divine, e la
tore, per acquistare la perfetta sanità e- grazia di esercitarci in affetti celesti. Quel-

rano aspersi 7 volte,la quale ottenne Naa- li che recita la Chiesa in questi santi gior-
man siro con attuffarsi 7 volte nel fiume ni, per lo più sono stati composti in tem-
Giordano. Ne^. mese si concedeva al po- pi di travaglio, di persecuzioni e di com-
polo il perdono generale,ogni 7 anni si li- battimenti da Davide perseguitato e cer-
beravano tutti gli&Aùzw(f .),nella 7. "set- cato a morte da'suoi nemici, che gl'insi-
timana di anni si promulgava il Giubileo diavano la vita egli contendevano il re»
(^.), nel 7. giorno fu rilasciata da Noè gno laonde se non dopo lunghe ed o-
:

la colomba nunzia di pace e riconciliazio- stinate prove di valore, di fermezza, di pa-


ne, 7 volte sbadigliò il fanciullo prima di zienza non giunse a possederlo, sebbeue
risuscitare, 7 volte pensava di perdonare gli appartenesse per diritto della sagra un-
s. Pietro, e lo domandò a Gesù Cristo. zione ricevuta da Samuele. In questo par-
Psalmi prostrales, prosternales et pro- ticolarmente fu viva figura di Gesù Cri-
strati erano alcuni salmi che si recitava- sto perseguitato, e combattuto in persona
no in tempo di quaresima, prostrandosi propria, e nella sua Chiesa, eh' è propria-
a terra in segno di penitenza s. Agosti- : mente quel Davidico regno sin dai tempi
no die alla luce un componimento intito- d' Abramo predetto. Gesù Cristo non ven-
lato, Psalmus AbecedariuSy contro i do- ne suo regno, che per via di patimen-
al

natisti, in cui peralfabetocontenevansi gli ti morte e la Chiesa tra le persecu-


e di :

errori loroe una difesa de'cattolici, provan- zioni ed martiri è cresciuta a quella sua
i

do che uiuno può essere annoverato fra i grandezza d'imperio, che vediamo dilata-
cattolici, se non si unisce con la cattedra di to per tutta la terra. perciò Davide iu E
s.Pietro. Questi salmi penitenziali si recita- elevazione di spirito non contò solamente
no dopo le laudi del giorno,detto WBenedi- la sue dure battaglie, ma eziandio le sue
canius Domino. Che se le litanie si dovesse- belle vittorie, e le sue gloriose conquiste,
ro dire separatamente da'salmi, si diranuo perchè ispirato dall'alto mirava a formar-
.

296 SAL SAL


si compiuta figura di quel suo
in bella e garono ambedue. Rimasta vedova, edi-
gran discendente che a noi è autore di
, ficò dei conventi dell'ordine di s. Chiara,
libertà, di regno, di vittoria e di pace. Per uno di essi, ne di venne ab*
e ritiratasi in
nostro conforto e per nostra istruzione a badessa. Ivi consumò la sua vita, e mori
bello studio gli ha scelti dunque la Chie- in odore di santità li 17 novembre 1268,
sa : e noi per secondarne le intenzioni, di in età di 68 anni. Si celebra la sua festa
tutti ne daremo un breve argomento ed il giorno della sua morte, con permissio-
una semplice idea". Oltre l'infinita molti- ne di Papa Clemente X.
tudine de'commentari e traduzioni falle SALONA. Città rovinata della Dal-
sui salmi, ne abbiamo di particolari sui mazia (f/ ), circolo di Spalatro, da cui è
salmi penitenziali: neriporteròalcuni. In- lungi una lega e mezza, in fondo al golfo
nocenzo III Papa,//* septem psalmospoe- del suo nome, ove avea un porto. Un tem-
nitentiales Davidis commenlarius, Colo- po assai celebre e importante, fu presa e
niae. Dante, Iselle salmi penitenziali, Bo- distrutta sotto Augusto, e riedificata da
logna 1 82 1 . P. Rossi, Treni e lamentazio- Tiberio, il quale vi mandò una colonia ro-
r
ìli di Geremia, il cantico di Salomone, i mana e ne fece la capitaledell'i///r/Vz(/ .),

sette salmi penilenziali t e il cantico di Mo- titolo che conservò lungamente. Diede i
se latino-italiano, Padova 1745. Sgam- natali a Diocleziano, e quest'imperatore
bati In septem psalmos poenitentiales
,
vi si ritirò nel 3o5 dopo la sua famosa

commentar ius ,Romae 1 794-Figari, Spo- abdicazione, ed ivi passò i suoi giorni col-
sizione de' salmi penitenziali e gradua- tivando i un son-
giardini, fabbricandovi
li, con rime sagre e morali Genova 76 1 ', 1 tuoso palazzo^ indi quando sentì mor- la

Vicini, Versione de' sette salmi peniten- te del suo antico collega Massimiano, ne
ziali, Carpi 1 755. Antonio Zappa, Para- restò talmente impaurito che si lasciò mo-
frasi de' sa Imi penitenziali, del cantico di rir di fame, dopo essere stato un grande
r
Maria Vergine, dell'inno Vexilla regis, persecutore della Chiesa. L'ab. d. Carra-
e delle sequenze Veni sancte Spirilus, e ra dalmata, nel 1 846 intraprese a dirige-
Dies Cremona 1 835. Agostino Pe-
irae, re gli scavi sul classico suolo di Salona ,

ruzzi, Traduzione de salmi penitenzia- dopo lunga interruzione ripresi. Egli ne


li, Ancona. Antonio Cerati, Parafrasi dei depose i risultati, come delle indagini da
sette salmi penitenziali, e della sequenza lui praticate, in un'opera che ultimamen-
de'morti, Parma 1778. te si stampò in Trieste: Topografia e sca*
SALMODIA. V, Salmi. vi di Salona. Il piano esposto in questa
SALMODIO (s.), anacoreta. Abban- nuova opera, in un confronto dell' altro

donò la patria per passare in Francia, e del Putti presentato nel 1 835, dimostra
quivi ri ti rossi nel Limosino, ove menò vi- grandemente, che questo affare , esigente
ta da anacoreta. La riputazione della sua indagini faticose e sagrifìzi disinteressati,
santità fu eziandio resa più. celebre dai non poteva essere affidato a mani miglio-
miracoli che Dio operò a sua intercessio- ri, L'ab. Carrara con sagrifìzi compara-
ne. Passò alla gloria celeste verso l'anno tivamente piccoli, ha raggiunto risultati

589. Il martirologio d'Evreux ne fa men- considerevoli, tra'quali il disotterramen-


zione, ed è onorato agli 8 di marzo. to, cotanto interessante per la storia del-

SALOME (beata),di Polonia. Era fi- l'arte fortificatoria, delle mura di circon-
glia delduca di Cracovia, e fu allevata alla vallazione, che offrono un modello finora
corte di Andrea II re di Ungheria, al cui sconosciuto delle opere di fortificazione u-
figliuolo dovevasi unire in matrimonio. sate ne' tempi antichi, e quanto alla co-
Giunta all'età di maritarsi, persuase lo struzione simile soltanto allemura dì cir-
sposo a vivere nella castità, e vi si obbli- convallazione scoperte a Deutsch-Alteo-
,

SAL SAL 2437


burg. Non meno interessante si è lo sco- per l'autorità de'ss. apostoli Pietro ePao-
primento del bagno non lungi dalle mu- lo, che non presumessero mai di ordinare
ra, che assieme alle adiacenti stanze fu nei senza il suo consenso e la sua permissione

tempi cristiani impiegato ad uso sagro, e chiunque a vescovo di Salona; di più av-
convertito in un baltisterio. L'ab. Carra- visò Massimo, che né egli ne suoi ordi- i

ra pubblicò altresì degli eccellenti model- natori non ardissero di esercitare alcun
li di musaici, ed altri oggetti di quell'e- uffizio sacerdotale finche non avessero
,

poca, nella Memoria degli scavi di Salo- nuovi ordini, e dalla apostolica sede non
na nel 1818 liscili alla luce per cura di fosse la causa loro discussa e decisa.
Pro-
{juesl'I. R. Accademia delle scienze. L'an- quindi a Costantina Augusta, che
testò

tico tealro situato non lungi dal mare, quantunque l'imperatore Maurizioaves-
come pure ilgronde anfiteatro,che furono se approvata 1* ordinazione di Massimo,
tratti alla luce mercè lecure dell'ab. Car- se questi più oltre differiva a presentarsi
rara, e dissepolti da gran quantità di ru- avanti a lui per purgarsi de'suoi delitti,

deri e di terra, danno una novella prova non mancherebbe di esercitare contro
della grande importanza di questa antica quel disubbidiente il rigore delle canoni-
metropoli della Dalmazia. Non sono poi che leggi; intimò pure al clero, e a' pri-

di poco momento le monete, i vasi e gli mari Salona e di Zara , che si guar-
di
oggetti di scultura ritrovati in queste sca- dassero dal comunicare con esso lui, e
vazioni. Tra le medaglie d'argento de'Ce- finalmente convenne a Massimo di pre-
sari ingran numero, ve ne hanno di Mar- sentarsi aMariniano arcivescovo di Ra-
c'Antonio, Galba, Pertinace, Vespasia- venna per rendere conto della sua con-
no,Giulia, Traiano, Adriano, Sabina, An- dotta, secondochè dal santo Pontefice e-
tonino, Faustina, M. Aurelio, Commodo, ragli stato prescritto. Piantata sino dai
Settimio Severo, Geta, Severo, Tacito; tempi apostolici la fede di Cristo e la cat-

medaglioni di rame con 1' apoteosi di M. tedrale episcopale in Salona, divenne es-
Aurelio, e di Anastasio. Ma di Salona sa ben prestola metropoli di tutto l'Il-
della sua chiesa, e de'suoi vescovi e suoi lirico. Distrutta poi dagli avari sì poten-
arcivescovi, dottamente scrisse il gesuita te e famosa città verso la metà del seco-
p. Daniele Fallato
, Illyrici sacri : Ec- lo VII enei 641, i salonitani , sedate le

Salonitana ab ejus exordio, usque


clesia guerre, se ne fabbricarono poco dopo
excidium Salona e. Accessere vita Dio- un'altra in vicinanza all'antica,nel palazzo
cletiani imperatoris ì Ada Sanclorum ex amplissimo di Diocleziano, chesin d'allo-
ejus genere y et Marmora Salonitana. Il ra era andato in gran parte in rovina, e
j.° vescovo di Salona fu s. Domnio o Do- questa Spalatro (F.) fu chiamata. Allo-
minone discepolo di s. Pietro, di cui si no* ra fu che la dignità di metropoli con o-
ta la festa nel martirologio agli 1 1 aprile, gni suo diritto venne trasferita nell'arci-
in onore del quale in Salona fu dedicato vescovo che a Spalatro fu eletto. Furo-
un tempio già di Giove. La sede vescovile no tenuti in Salonadueconcilii. Il river-
di Salona divenne metropoli ecclesiasti- so il 1075, presieduto da Gerardo arci-
ca della Dalmazia. Tra i suoi vescovi vi vescovo di Siponto e legato apostolico. Il

fu Glicerio imperatore d'occidente, che i.° concilio fu tenuto nel 1076, alla pre-
nel 474 costretto a rinunziare fu ordina- senza de'legati della s. Sede e di s. Gre-
to vescovo di Salona, come notai ne'vol. gorio VII,Gebizo cardinal vescovo di Ce-
LVI, p.207,LVIII, p. 23g. Avendo in- sena, e Folcui no vescovo di Fossombro-
vasala metropolitana di Salona Massimo, ne Demetrio principe di Dalmazia fu di-
:

Papa s. Gregorio I scrisse subito a tutti i chiarato re, ricevè la corona e le insegne
vescovi della Dalmazia, comandando loro reali , ed egli giurò fedeltà a s. Pietro e
-

298 SAL
il regno al-
successoli, facendo tributario di Salapia. La sede vescovile sembra e»
la chiesaromana, con l'annuo censo di retta nel IV secolo, di venendo poi sulfra-
200 bisanzi. Mansi, Supplem. t. 2, p. 2, ganea prima di Bari e poi di Trani: vi
e 17. fu altro vescovato di Salpis , eretto nel
SALONA o ShlXm^Amphissa. Se- V secolo nel vicariato romano poi dio-
de vescovile della Grecia nella Livadia', cesi d'Acquapendente, immediatamente
12 leghe da Lepanto e 1 8 da Corinto, sul- soggetto alla s. Sede. III." vescovodi Sal-
la Skitza, in bella e fertile valle, alle fal- pe e Salapia fu Pardo che nel 326 in-
de del Parnasso, fabbricata ad anfiteatro, tervenne al concilio d'Arles, ma sembra
con cittadella e chiese beri edificate. Fu piuttosto vescovo d'Arpi nella stessa Pu-
la sede eretta nel IX secolo sotto la me- glia, laonde ili. ° vescovo pare meglio che
tropoli d'Atene. Il primo vescovodi cui si fosse Palladio che assistette al concilio di
trova fatta menzione era dell'ordine dei Roma del 465 sotto Papa s. Ilaro; Pro-
predicatori nel 345. Ne furono succes-
1 ficuo fiorì nel pontificato di s. Gelasio I,

sori: Giovanni agostiniano del 1 390, Gio- Pelagio del 4g3 intervenne alla consagra
vanni morto nel 4^9> Gerardo france-
1
zione della chiesa di S.Andrea di Barulo.
scano nominato da Martino V, Giovanni Non si conoscono altri vescovi fino a Rinal-
Hanterbich morto nel 1^7 , Giovanni do deIio5g,indi abbiamoGuglielmodel
Frein francescano in detto anno, Giovan- 1 102, Stefano deli i5o, Paolo che fu nel

ni del 46 r, Antonio Cattaneo deli 47 *>


1
1 1 79 al concilio diLaterano e si sottoscris-
Giovanni morto nel 4?4> Filiberto Vii- 1
se dopo l'arcivescovo di Bari di cui era suf-
lodi domenicano nominalo da Sisto IV fragane©, cujus etiam Praesulalus tem*
nel 4?4> Erasmo Pechenger francescano
j por e Salparum Dominisfuit quidam Ta-
del 1482. Orìens chr.l. 3, p. 874. glìacozzius. Nominerò successori più di- i

SALPE,SALPIA,SALAPIA. Città ve- stinti: Oddo Marcellini probabilmente ro-


scovileantica della Puglia piana nel regno mano, viveva a tempo d'Onorio III, fr.

di Napoli, la quale era in sito paludoso Pietro del 1236, Aimando vi fu traslato
presso il lido del mare. Essendovi 1' aria da Lucerà per Bonifacio VIII, fr. Anto-
malsana, venne altempo de'romani tra- nio Pizzamano domenicano deli395, fr.
sportala 4 miglia distante dal mare, ab- Francesco de'minori neli4i8 venne tra-
bandonando intieramente l'antico luogo, sferito a Andria. Martino Vneli42i da
edificandovi così l'altra città chiamataSal- Lucerà vi traslatò Nicola Antonio, e poi
pe. Pretendesi che fosse slata fondatada unì questa chiesa a quella di Trani , es-
Biomede, An-
e riferisce Plinio che quivi sendo di quest'ultima metropoli arci ve-
nibale contraesse qualche legame con una scovo Francesco Carosio. Nel fa re la detta
femmina di mal affare. Era un posto di unione fu convenuto che quello de' due
conseguenza, che al tempo della seconda prelati, il quale sarebbe sopravvissuto al-
guerra punica, romani e cartaginesi de- l'altro, verrebbe dichiarato arcivescovo
sideravano egualmente di possedere. Do- d'ambedue le sedi. Nicola Antonio morì
po la morte di Marcello, applicò Anniba- prima di Francesco Carosio, quindi am-
le il sigillo del console a lettere finte, per ministrò questi la chiesa diSalpe con quel-
mezzo delle quali sperava d'introdursi in la di Trani, che restarono così unite fino
Salapia; ma le intelligenze della città for- al i523. In quest'anno il cardinal Gio.
tunata monte la guarentirono da ogni sor- Domenico de Cupis (f^.) ch'erane l'arci-

presa. Vicino alla città eravi laPalude vescovo, consentì che fosseronuovamen-
Sala pina, lago aperto secondo Vitruvio te separate, e che venisse nominato un
da Marco Ostiliano dalla parte del ma- vescovo di Salpe; onde nello slesso iD23
re, per formarne un porto pel municipio Adriano VI la concesse a Mario spagnuo-
SAL SAL 299
Io cappellano del cardinale, dopo la cui lis i5i5,cui successeli veneto Seba-
nel
morte, Clemente VII nel 532 la riunì a 1 stiano Caboto; indi nel 1 535 ne fu fatto
Trani. Poco dopo da lui separata, ritor- il conquisto per la Spagna da d. Pedro de

nò ben presto ad essere riunita a Trani, Mendoza. Tutta la contrada fece parte del
per morte del vescovo Gaspare Flo-
la vicereame del Perùsino al 1778, epoca in
res.Finalmente separata per la 3." volta cui stabilì quello di Riodella Platano-
si

nel 544 a '9 marzo, Paolo III elesse ve-


1 scia ne fu smembratoil Paraguay. Gl'in-
scovo di Salpe Tommaso Stella veneto glesi ed francesi se ne disputarono il pos-
i

domenicano, indi lo trasferì a Lavello ai sesso, ma nel 18 io a'2 5 maggio popoli, i

22 aprile i547, riunendo Salpe definiti- dopo avere rinviato il viceré spagnuolo,

vamente a Trani(F.). Ughelli, Italia sa- costituirono il governo provvisorio delle


cra, t. 7, p. 917, t. io, p. 338. Provincie unite del Rio della Piata : fi-

SALTA (Salien Argentina). Città Gon nalmente si convocò a s. Miguel di Tu-


residenza vescovile del Tucuman, nell'A- cuman nel 1 8 5 il congresso nazionale, e
1

merica meridionale, repubblica d'Argen- si proclamò nel 18 16 la Repubblica Ar-


tina oBuenos-Ayres,dacui è distante 3oo gentina con più di 2,000,000 d'abitanti;
t

leghe, capoluogo della provincia del suo conservando dominante la religione catto-
nome, sopra un terreno inclinato, all' e- lica, malgrado la tolleranza de'culti. Sal-

stremila della bella valle di Lerma, che ta nella guerra dell'indipendenza molto
ha 5 leghe di circuito ed è innaffiata da un soffrì, in uno alla provincia, e concorse a
fiume che si valica sopra un bel ponte. stabilire la comune libertà. La sede del
Pulite ne sono le strade ed uniformi , e congresso fu trasportata dal Tucuman a
le case ben fabbricate di mattoni; vi han- Ruenos-Ayres, e vi si mantenne. La dol-
no, oltre la cattedrale, parecchie chiese e cezza del clima e la fertilità del suolo fe-

conventi, ed un collegio anticamente dei cero chiamare Tucuman, il Giardino del-


gesuiti. Svariatissima è la superficie del- l'Unione. 11 suo capoluogo s. Miguel fu
la provincia, prolungandovi^ diversi ra- sede di vescovato eretto nel 1570, mail
mi delle Ande e formandovi belle e uber- vescovo fece residenza a Salta possiede :

tose valli, irrigate da gran numero di cor- la cattedrale, 2 couventi, ed un collegio


renti. Le produzioni consistono in più spe- fabbricato dai gesuiti. La città è celebre

cie di cereali e vini; belle selve popola- nella storia della rivoluzione, perchè nel
te di legni da costruzione, da opera e da suo seno il congresso generale proclamò
tarsia; immensi e buoni pascoli, dove si l'indipendenza, che già di fatto aveaavu-
allevano numerosi armenti di bestiami, e to luogo dal 1810 : ne'dintorni gl'insorti
soprattutto muli , cavalli e vigogne. Le riportarono una segnalata vittoria nel
montagne chiudono in seno oro, argento, 18 12, contro glispagnuoli. Pio VII colla
rame, ferro, stagno, argento vivo, zolfo e bolla Regalium Principum de2 j marzo )
,

allume. Le provincie interne affluiscono 1806, Bull. Rovi. coni. 1. 13, p. 2, ad i-


continuamente nella città diSalta,e le dan- stanza di Carlo IVredi Spagna, dismem-
no l'aspetto di fiera permanente delle mer- brò la diocesi di Cordova nel Tucuman,
ci. Si vanta l'amenità, l'intelligenza de- e con parte di essa eresse la sede vescovi-
gli abitanti, mostrarono fervorosi
che si le di Salta, che decorò del titolo di città,

nella causa dell'indipendenza; grande è il dichiarando il vescovo suffraganeo dell'ar-


loro valore, e mandano 5 membri al con- ci vescovo di Piata; ne stabilì i confini, e
gresso di Buenos-Ayres, capitale della re- le rendite anchepel clero,ela tassa di 33
pubblica, chiamata ancora Confederazio- fiorini per ogni nuovo vescovo. Quindi
ne del Rio della Piata. Il discopritore del nel concistoro de' 23 marzo 1807 preco-
paese Argentino fuGiovaaoi DiasdeSo- nizzò peri. vescovo di Salta, Nicola Vi*
3oo SAL SAL
dela del Pinto di Cordova, traslatandolo to del salutare, cioè pregar felicità e sa-
dalla sede di Paraguay. Essendo morto lute ad alcuno, facendogli motto piacevo-
nel 1825, restò la sede vacante, finchèGre- le, salutare, compellare: Morcelli tradu-

gorio XVI nel concistoro degli 1 1 luglio ce, consaluto, salutem dico, salutati* } sa-
i836 dichiarò vescovo inparlibus di Ca- luto, salutandi , salulandum. Si prende
rnaco e vicario apostolico di Salta, Giu- per una ci viltà o gentilezza, che si usa colle
seppe Agostino Molina, di s. Miguel del persone incontrandole o scrivendo loro;
Tucuman ,
già vicario foraneo della dio- per cui si fi pure col la voce, col gesto della
cesi, e canonico della cattedrale di Salta, testao della Mano(P".),co\ cavarsi il Cap-
con indulto di ritenere il canonicato, e fa- pello}* Berretta^ Berrettino (I'.),o cotto
coltà di vicario capitolare. Dali 840 Sal- o Lettere epistolari ( V.).
scritto di Biglietti
ta manca del suo pastore. Antichissimo è certamente l'uso di salu-
SALTERIO. V. Salmi, tare, e di rendere il saluto: ciascun popo-
SALUTATORIO, Salutato riunì. Il lo ebbe la sua maniera di salutare. Gli
luogo in cui il vescovo riceveva i pelle- abitanti della Palestina [V.) e delle pro-
grini , ed era propriamente la Sagrestia vince adiacenti, sino dall'età più. remota,
(V), nella quale si vestiva e si preparava ebbero idee assai giuste della pulitezza e
per la Messa, e si faceva quanto altro dis- de' riguardi che servono a formare ed a
si al citato articolo. mantenere la dolcezza della società e l'a-
SALUTAZIONE ANGELIC A. >T.A- morevolezza tra gli uomini. Quegli an-
ve Maria, Angelus Domini, Ora, il voi. tichi popoli si salutavano in modi molto

XXXI, p. 6 1 Paternoster, Rosario, R.e


,
• rispettosi, curvandoo inclinando il corpo

gina Coeli. Il gesuita p. Francesco An- assai profondamente; in alcune occasioni


tonio Zaccaria, Dissertazioni t. 2, ci die- i salutatori si abbracciavano a vicenda,

deYemditissìaiaDissertazionesuU' Avem- come si raccoglie dalla sagra Scrittura. I


maria, in cui tratta Pio e lodevole è il : greci eromani non trascuravano di salu-
i

costume di salutare con questa preghiera tareedi restituirei! saluto, credendo que-
7-
Maria tergine (J .). Si dimostra l'anti- sto un segnale caratteristico di considera-
cbitàdi questa salutazione. Si espongono zione. Tra' romani, gli schiavi, i martiri
e s'illustrano vari usi, acquali la Chiesa
i ed altre vittime spinte alla morte,s'inchi-

applica l' Avemmaria (di che io parlo ai navanoavantial loro tiranno, dirigendo-
relativi articoli ). Si noverano alcune an- gli queste parole: Morituri te salutant j

tiche traduzioni dell' Avemmaria. Delle questo saluto sui campi di battaglia fa-
antiche parafrasi dell' Avemmaria. Sì no- cevano agl'imperatori anche soldati ro- i

verano gli antichi sposi tori dcìi' A vemma- mani morienti. Riferisce Biondo da Forlì,
ria. nella Roma trionfante, che si vedono tra
SALUTEM ET APOSTOLICAM noi due usanze, che sono state variamente
BENEDICTIONEM. Forinola e Saluto intese, ed originate dagli antichi : noi pri-
( V.) che usano Papi nelle loro Bolle (F.):
i ma salutiamo colla testa scoperta i nostri
a quest' articolo ed agli altri che gli sono superiori e maggiori, mentre tutte le don-
relativi, trattai ancora di altre formole, ne ordinaria mente portano la testa coper-
come Lettere apostoliche Nome dei
a , ta;Iaddove Plutarco ragionando dell'una e
Papi, Breve apostolico, Diploma, e me- dell'altra ne'suoi problemi, dice che quan •

glio a Benedizioni del sommo Pontefice, do noi salutiamo gli dei, ci cuopriamo il

ove parlo di questo saluto paterno e di capo, e incontrando qualche persona ono-
sua origine, e perchè adottato il Salutem rata e degna, ce lo scopriamo, e nel ren-
et Apostolicam Benedictionem. derne la ragione soggiunge: agli amici no -

SkLUTQ,Salutatio. Il salutare ol'at. stri e persone degne ci scopriamo la te-


SAL SAL 3oi
sta, per mostrar loro tutti noi stessi e la stoliehe annunziano similmente la gra-
fiducia che abbiamo in loro; e però in- zia, insieme colla benedizione, usandoan-

contrando nemico ce la copriamo, per


il che la formolà Salutem et Apostolicam
:

poterci difendere da loro, e perchè non Benediclionem {V^)- Sino all'Ascensione


abbiano aperta la via per nuocerci. Agli di Gesù Cristo, si costumò salutare colla

dei ci copriamo egualmente , poiché a- sola parola di pace i discepoli dovendo ,

dorandoli mostriamo essere più umili, ov- nell' istesso modo salutare neli' entrare
vero per timore, che nell'orare non ci ven- dentro le case altrui. Perseverò tra gli e-
ga all'orecchio o si faccia cosa mal augu- brei il medesimo costume di salutare col

rata o cattivo sentire, e perciò si alzava- nome di pace; ma gli apostoli aggiunse-
no le vesti sino alle orecchie. A Saturno ro all'istesso saluto di pace la invocazio-
si sagrificava col capo scoperto , come a ne della grazia, anzi la premisero, come
dio della verità, la quale non si può in quelli che annunziavano la grazia di Cri-

alcun modo occultare; fu finto Saturno sto al genere umano comunicata. Come
diodella verità, perchè simboleggia il tem- le diverse nazioni cristiane solevano salu-
po che completamente la scopre e dal qua- tarsi nella festa solenne di Pasqua, lo dis-
le ogni verità nasce anche all'Onore si
: si a questo articolo, nel quale ed a Natale
sagrificava col capo scoperto, per deno- parlai de'feliei scambievoli auguri e delle
tare che la gloria è cosa splendida e chia- lettere felicitatone. Gli antichi cristiani
ra. Costumarono gli antichi romani, in- nella loro santa eingenua semplicità, so-
contrandosi per istrada, se amici, di salu- levano in tempi perlieto augurio sol-
tali

tarsi col Bacio (V.): la qual consuetudi- tanto ripetere: Vita tibi, senza studiati
ne, come grave e molesta,s'ingegnò Tibe- vocaboli,spesso ingegnosi, tal volta bugiar-
rio di abolirla con legge, ma prevalse l'u- di o fatti per bassa speculazione. Ripu-
so, come osserva l'annalista Rinaldi al- gnando a questi sentimenti, nell'ingenui-
l'anno 45? n -° 2 3- Questi ricorda, come tà del conosciuto leale e franco mio ca-
s. Pietro, s. Paolo, s. Ignazio martire, nel- rattere, per la solennità del s. Natale del
le loro epistole ingiungono che si saluti i85o scrissi a'miei amorevoli la seguen-
in osculo sancto } coQ che dichiararono do- te lettera, mutatis mutandis. » I primitivi
versi dare il saluto non semplicemente o- cristiani, in segno di carità e scambievo-
sculo, ma sancto, o Bacio di pace (V.) } le amore, nel celebrare le feste de' Mar-
ammonendo a salutarsi col bacio santo, tiri [V.) introdussero la lodevole consue-
com'era in uso nelle sagre adunanze, con tudine di reciprocamente salutarsi, au-
aggiungere le parole Pax vobix [V.) o gurarsi prosperità , desiderarsi quiete e
Pax /ecMmjdovendosi avvertire,chestan- pace, come di pregarsi da Dio le sue be-
do nella Chiesa (F.) gli uomini separati nedizioni. Da questa pia usanza derivò
dalle donne, non vi era confusione di sa- negli stessi antichi cristiani l'altra cogli
luto; tuttavia per levarsi qualche altrodi- assentici scriversi reciprocamente lettere,
sordine, in alcune chiese si mutò tal sa- che furono chiamate sagre e festive, nelle
luto in baciare una sagra immagine, che feste e principalmente per la ricorrenza
si disse Pace della messa (Z^.); in que- delle solennità, tra le quali con maggiore
sta il sacerdote saluta il popolo col Do- costanza si praticò per quella del s. Na-
minus vobiscum (F); i vescovi col Pax tale, in cui si celebra l'avventurosa na-
a
vobis. Nel l'epistola i. s. Pietro saluta' an- scila del nostro Redentore; consuetudine
a
nunziando la grazia, come fece nella 2. ; che in Italia megho si consolidò ne'seco-
l'usarono di frequente Paolo es. Gio- s. li XV e XVI, e giunse sino a noi. Anche
vanni; laonde s'introdusse che ad esempio idonativi delle Eulogie (F~.) o Pani be-
degli apostoli, i Papi nelle lettere apo- nedetti^.) esprimenti la reciproca unio-
-

3o2 S A L SAL
ne de' che gli antichi solevano
cristiani, all'incontro non dà udienza che in piedi,
tra loro mandarsi per la festa della na- ed i suoi sudditi siedono come in una po-
scita del Signore, è un altro avanzo di sì situra la piìi umiliante, a meno che per
antica disciplina, che in processo di tem- singoiar distinzione, quel re non permet-
po si amalgamò con l'augurio delle buo- ta ad alcuno di levarsi. Gli etiopi si pi-
ne Feste (V.). Dura ancora cogli assenti gliano a vicenda la mano gli uni egli al-
la commendevole costumanza e corri- tri incontrandosi , e la portano vicende-
spoudenza nella solennità Natalizia, per volmente alla bocca (altre nazioni al cuo-
dare un contrassegno di gratitudine, di re); essi tolgono ancora la ciarpa o fascia
rispetto, ai padroni e Protettori (F.), e di quello a cui prestano il saluto, talmen-

dagl'inferiori verso i superiori, ed anche te che il salutato rimane seminudo, non


fra persone che si stimano, e in fine tra essendo d'ordinario in quel paese caldissi-
gli amici". Nel p.Menochio, Stuore3 cen- mo che di semplici brache, con una
vestiti
turia xi, vi sono: cap. 99. De' saluti u- fasciao ciarpa sulle spalle. Neil' oriente
sali dagli antichi nel principio delle let- generalmente il saluto consiste nello sco-
tere : cap. 100. D'altri atti e maniere di prirsi i piedi, e nel porre le mani sul pet-
cortesia,che usavano fra di loro gli ebrei e to. A questo si deve aggiungere, che mol-
altri popoli.De'buoni augurii a chi ster- ti orientali, e specialmente gli ebrei, ri-
nuta, feci voi. L1I, p. 222. Sa-
parola nel guardano come l'atto il più rispettoso il
luto o salutazione dicesi d'una patte del- tenere il capo assai coperto, e senza que-
V Uffizio che si canta la sera dopo Com- sta precauzione non entrano giammai nel
pieta, per divozioneein onore del ss. Sa* sacrario, ne adempiono le funzioni della
gramento, della B. Vergine, ec<: questa fu sinagoga. In Europa all'incontro le per-
salutata dall'arcangelo Gabriele colla Sa- sone reciprocamente si salutano scopren-
lutazione angelica (/^.). Dei saluti che dosi il capo, e chinando più o meno la
hanno luogo ne\ìe Liturgie, Riti, e Cere- testa o il corpo. Il saluto militare della
monie sagre (/^.), trattai nel descriverli : Milizia (^.)è propriamente un segnale
sipuò anche vedere Inchino o Inchina zio- di sommessione e di rispetto, o un onore
ne, Incensazione, Genuflessione, e simili che le truppe rendono al sovrano, a'prin-
articoli. Nelle moderne nazioni europee, cipali, a'generali, agli uffiziali, colla ma-
si riguarderebbe come inciviltà l'entrare no che avvicinano alle tempia, colla ban-
ne'luoghi co'piedi scalzi, sebbene ne'san- diera, colla spada, colla presentazione del
tuari sia segno di penitenza e divozione le armi, colla moschetteria, col cannone,
profonda; ma i giapponesi si levano dal mediante salve. Si rende un saluto
altresì
piede una delle pantofole in segno di sa- nella marina, e questo è un onore che si
lutazione.Tra cattolici si Bacia la ma'
i presta alla bandiera d'una nazione, inal-
no {V.), ai cardinali, vescovi e abbati si berata e spiegata sui suoi vascelli o sulle
Bacia l'anello (^.), al Papa si pratica il sue fortezze. Questo saluto marittimo si

Bacio del piede (Iy .), di che parlai anche eseguisce colla voce, specialmente de'ma-
all'articolo Scarpa, per attestato di ri- rinai montati sullegabbie, colle vele, col-
spetto ai primi , di maggior ossequio ai la bandiera, e più frequentemente anco-
secondi, di venerazione al terzo; invece ra col cannone, e questo saluto consiste
nell'Indostan o Indie orientali^ si afferra nel tirare un certo numero di colpi a di-
per la barba quello un a cui s'indirizza stanza eguale l'uno dall'altro, e secondo
saluto e al quale si vuole mostrare un
, il grado di quello che riceve il saluto e di
parlicolarerispetto. Tra noi grandi d'or- i quello che lo rende.
dinario lengonsi seduti, e i subalterni e SALUZZO Amadeo, Cardinale. Dei
inferiori stanuo in piedi; il re di Ternate marchesi della nobilissima stirpe di tal uo-
SAL SAL 3o3
ree nel Piemonte, nipote dell'antipapa si trovò costretto di far consegnare la for-

Clemente VII, fu da lui creato anticar- tezza di s. Leo, a'7 dicembre 1797 ai fran-

dinale, e da Alessandro V riconosciuto cesi. Trovandosi in Pesa io in sì pericolo-


per cardinale : ne feci la biografia nel voi. so frangente, la sera del 21 dicembre per
Ili, p.2i4- terribili minacce dovè cedere agi' insorti

SALUZZO Ferdinando Mafia, Car- repubblicani e partire, al modo che rac-


dinale. Nacque a'21 novembre 1744 m conta Baldassari, Relazione delle avver-
Napoli dai duchi di Corigliano, e fino dal- sità di Pio VI, t.2, p.i64.Elelto Pio VII
la prima sua adolescenza diede non equi- e ricuperati 1domimi della s. Sede, ne vol-
voci segni di quella pietà e saviezza, the le premiare i meriti nel concistoro de'2 3
non mai smentì fino alla morte. Compi- febbraio 1 80 1
, creandolo cardinale prete
to in Roma il corso de'suoi studi, ed am- del titolo di Maria delPopolo, dal quale
s.

messo da Clemente XIV fra* prelati del dopo alcuni anni passò a quello di s. Ana-
collegio de'protonotari apostolici parteci- stasia. Lo annoverò alle congregazioni del-

panti, non molto dopo venne destinalo la visita apostolica, concilio, riti, immuni-
vice-legato di Ferrara, indi sostenne l'in- tà, consulta, propaganda, e vescovi e re-
carico di legato in assenza del cardinal golari, dichiarandolo prolettore della con-
Borghese, che dovette recarsi al conclave fraternita degli Amanti di Gesù al Calva-
per morte del Papa. Con quale esattezza rio detti i sacconi rossi. Invasa nuovamen-
egli si diportasse, ne resero testimonianza te Roma dai francesi nel 1809, da questi
i che rammentarono con lode il
ferraresi, fu obbligato a recarsi a Parigi, da dove
suo governo. Tornato in Roma, occupò nel 18 io fu rilegato aSedan, perchè non
per qualche tempo il postodi ponente di assistè al i.° matrimonio dell'imperatore
consulta, conferitogli da Pio VI, il quale Napoleone, col cardinal Galleffi, separan-
nel i3 luglio lo fece arcivescovo
1784 a' dolo dalla compagnia del cugino cardinal
di Cartagine in parlibus e nunzio di Po- Pignattelli, indi a Charleville, di che fa
lonia, ove nelle politiche e gravi vicende ricordo pure l'ab. Bellcmo, Continuazio-
di quel regno tenne la più savia condot- ne della storia del cristianesimo t. 2, p*
ta. Amato dal ree dalla nazione, rispet- 57. Quando Pio VII fu fatto partire da
tato da tutti, colla sua prudenza e accor- Fontainebleau nel declinar di gennaio
tezza sostenne il decoro della s. Sede, l'o- 1 8 1 4 per Savona, donde passò a Roma,
nore della sua rappresentanza, e gli affa- tra i cardinali ch'eragli stato permesso di

ri ecclesiastici a lui affidati, come si può portarsi a Fontainebleau vi era il cardinal


vedere in Tavanti, Fasti di Pio VI, ed Saluzzojma partito il Papa, fu mandato a
in Novaes, Storia di Pio VI. Disimpegna- s. Pons, come notò Pistoiesi, Vita di Pio
ta con soddisfazione di tal Papa la nun- VII, t. 3, p. 1 75, donde alcun tempo do-
ziatura, fu decorato nel 1796 della pre- po coi colleghi fu lasciato in libertà. Giun-
sidenza d' Urbino, e talmente dipoi tossi to in Roma , il Papa nel detto anno gli
in tempi difficilissimi, che tuttora quella conferì la prefettura del buon governo. Ma
provincia, almeno più i con vecchi, ricorda indebolito da quanto avea patito, cessò di
riconoscenza la di lui rettitudine ed im- vivere in Roma a'3 novembre 8 1 1 6, d'an-
parzialità nel governo. Benché per la so- ni 72 non compiti. I funerali si celebra-
pravvenuta invasione dello stato pontifi- rono a s. Maria in Vallicella, coli' inter-

cio breve fosse tal presidenza, nondimeno vento di Pio VII, donde il suo corpo fu
colle sue energiche cure ebbe la soddisfa- trasferito in s. Anastasia e tumulato, giu-
zione di veder condotta a fine la strada sta lasua testamentaria disposizione. Il
del Furio col bellissimo ponte della Scheg- n. °9 del Diario di Roma del 8 6, che
1 1 1

gia. Nel voi. XLVI, p. 193, narrai come ne riportala necrologia, aggiunge. « Que-
3o4 S A L SAL
sto porporato di cui piangiamo la perdi- degli avi, anco perchè ne'confini del Sa-
ta, ha tenuto sempre un'esemplare con- luzzesee in alcuni angoli più remoti della
dotta. Nel trattare gli affari al medesimo provincia anda vasi occultamentespargen-
affidati ha saputo unire insieme la destrez- do il germe degli errori de' Valdesi. Laon-
za ed il candore, e le qualità sociali, col de- de per le cure di tali principi stimolatori
coroso ecclesiastico contegno. Amico del- del generoso zelo degli abitanti della cit-
la verità, retto in tutte le sue operazioni, tà, s'intraprese la costruzione della ma-
dolce nel tratto, caritatevole, fornito di gnifica chiesa; masopravvenute guer-
le

rara umiltà, si è acquistato presso ogni re impedì di compiere l'esteriore non che
classe di persone una opinione corrispon- l'interna decorazione, per renderla degna
dente alle sue virtù ". di ciò che per la parte architettonica era
S ALUZZO (Sa luti a rum). Città con re- stato terminato. Nel i849iiacceso nell'a-
sidenza vescovi le degli stati sa rdi,di visione nimo de'saluzzesi i sensi dell'antico fervo-
ecapoluogo della provincia che tiene luo- re religioso, non perdonando a spese e fa-
go dell'antico marchesato del suo nome, tiche, impresero sotto gli auspicii del ve-
e di mandamento (re Carlo Alberto a'20 scovo il restauro ed abbellimento del duo-
novembre 1847 dispose, che il circonda- mo, allogarono l'ornato interno di fregi e
rio di Cuneo comprendesse anche la pro- pittureai valenti concittadini i fratelliLui-
vincia di Saluzzo); tra il Po e la Vraita, gi e Francesco Gautieri, egregi nell'arte
sul pendio ed a pie d'un poggio assai eie- pittorica a fresco, delle volte e mura delle
vato,in deli/iosa situazione, circondata da 3 navate del vastissimo tempio. Il lavoro
verdeggianti pianure. La città Alta ha stra- va avvicinandosi al suo termine: l'inven-
de scoscese ma gode di as-
pulite, e vi si zione dagl'intelligenti venne giudicata no-
sai bella vista sopra una gran parte del bile e ricca; la composizione grandiosa, e
Piemonte; peròquantunqueassai ben fab- la distribuzione delle varie parti buona e
bricata, è meno popolata della cittàBassa, ben intesa, il disegno corretto: si loda pu-
cheslendesi tra la collina e la pianura. La re la forza e la varietà de'tuoni, l'elegan-
cattedrale, uno de'più belli tra' sagri mo- za e verità di ornati, sia architettonici pro-
numenti che le regioni subalpine d'Italia pri, sia pittorici, medaglioni, statuine in
presentano agli amatori della così detta chiaro-scuro, e quanto altro meglio si de-
impropriamente gotica architettura osti- scrive nel n.° 35 de\\* Album di Roma t.

le ogivalo, è dedicata alla B. Vergine As- 18. Solo aggiungerò, che alla costruzio-
sunta, con fonte sagro e molte reliquie, ne del duomo avendovi concorso coi sa-
fra le quali è in gran venerazione il capo luzzesi anche i contadini, fu loro concesso
di s.Soifredo martire patrono della città. il singolare privilegio di precedere nella
S'intraprese la costruzione diquesto splen- festa delCorpus Domini la processione
dido tempio, uno de'più sodi e vasti edi- con due carritirali da buoi, sui quali due

fìzi del Piemonte, nel declinar del secolo uomini tenevano due grossi ceri ornati di
XV dal marchese di Saluzzo Lodovico II, spiche e di fiori; e siffatti ceri entravano
principe di gran senno e magnanimo fau- nel duomo, e ne facevano il giro per le

tore delle arti figurative e d'ogni manie- navi laterali, usanza che poi ces^ò al fi-

ra di buoni studi, secondato dalla mar- nir del XVII secolo, quando per ingres-
chesana sua moglie Margherita de'conti so al tempio fu fatta la gradinata. Il ca-
di Foix e nipote di Luigi XII re di Fran- pitolo si compone di 3 dignità, la 1 /delle
cia. Pensiere comune de'due pii coniugi, quali è l'arcidiacono, di 16 canonici com-
fu d'invitare e spingere co'loro esempi le prese le prebende del teologo e peniten-
suddite popolazioni a dare qualche splen- ziere, e di altri preti e chierici inservienti
dido segno del loro affetto alla religione alla divina ufliziatura. L'arciprete, 3." di*
.

SAL SAL 35o


gnità, esercita la cura delle anime. L'epi- Saluzzo[ V.); come degli storici F. A ed L .

scopio, alquanto discosto dalla cattedrale, della Chiesa; del conte Giuseppe Angelo
è*
buon edifizio. Tra le altre chiese, una Saluzzo di Menusiglio, generale d'artiglie-
soltanto è parrocchiale con battisterio. Vi ria del re di Sardegna e principale fon-
sono due conventi di religiosi, un mona- datore dell'accademia delle scienze di To-
stero di monache, un conservatoriodi don- rino; del dotto tipografo Bodoni, che me-
zelle, confraternite, ospedale,monte di pie- ritò un busto marmoreo nella protomo-
tà, seminario con alunni, collegio reale ed teca Capitolina di Roma, come nel descri-
altri benefici e scientifici stabilimenti. Mol- verla notai nel voi. XLVII, p. 89, avendo
ti sono i grandiosi fabbricati, che sotto i riparlato e meglio di quel genio tipogra-
beuefici influssi del genio veramente ita- fico a Parma. Nella chiesa di s. M." d'A-
liano del suddetto marchese Lodovicoll, raceli di Roma vi è il monumento storico
s'alzarono in Saluzzo,luogo di sua abitua- di Michele Antonio marchese di Saluzzo,
le residenza, e fra essi la vastissima chie- morto in Napoli, capitano de'francesi in
sa de'predicatori, nella quale si ammira il Italia dopo il sacco di Roma dato da Bor-

mausoleo eretto a detto marchese dalla bone, che rimase alla testa delle cose fran-
moglie Margherita, in marmo bianco fi- cesi in Italia dopo la morte del generale

nissimo e opera di bravissimi artisti; quel- Lautrec, cioè quando Francesco I re di


la oggidì chiesa degli agostiniani, il pa- Francia e Enrico VIII re d'Inghilterra
lazzo vecchio del comune, quello attiguo pel trattato d'Amiens inviarono un buon
delle scuole, per tacere di altri che ador- esercì toinltalia per liberareClementeVII:
nano alcune terre del marchesato, come del monumento e delle guerresche im-
Rovello, Carde, ec. Munificentissimo co- prese del marchese, si legge un erudito
me era Lodovico II,fra'sa pienti suoi ospi- articolo nel t. i5,p. 33 del citato Album.
ti si novera il sommoLeonardoda Vinci, Nel n.° 78 del Diario di Roma 1 835, si
alla scuola del quale si crede apparten- riporta un.elogiò funebre del celebre sa-
gano gli autori di parecchi lodevoli dipin- luzzese p. m. Maurizio Benedetto Olivie-
ti, che qua e colà sopra le mura e nell'in- ri domenicano commissariodella s. inqui-
terno e all'esterno di vecchi palazzi s'in- maestro generale del suo be-
sizione, e già
contrano nella nonché alcuni qua-
città, nemerito ordine, professore di lingua e-
dri in varie chiese e cappelle, come pure braica nell'università romana e di lingua
in case private. Alcuni dipinti apparten- greca nel collegio Urbano. Fu il p. Olivie-
gono Cesare A rbasia, uno dei
al saluzzese ri uno de'più dotti uomini del suo tempo,
fondatori dell'inclita accademia di s. Luca infaticabile e laborioso; accoppiò al felice
di Roma. Nel palazzo del conte Pensa di e suo vasto sapere, cospicue qualità del-
Marsaglia vede una cappella dittica in
si l'eccellente suo cuore, e l'esercizio delle
legno, produzione stupenda dell'arte pit- più belle virtù, che dichiarò ne'suoi fune-
torica de'tempi migliori; questa mirabile rali con eloquenti parole il p. Bernardi-

ed elegante opera, per lo splendore del co- no da Ferentino minore osservante. Io


lorito si tiene di Luca d'Olanda, tanta es- non voglio qui svolgere grandi encomi i

sendone la meravigliosa bellezza. In Sa- che in se comprende il chiaro nome del


luzzo si trovano accreditati filatoi di se- p. Olivieri, tanto più che un suo correli-
ta, concie di pelli, fabbriche di cappelli, gioso promise di pubblicare l'interessan-
fucine; e molto n'èil commercio di vino, te sua vita, per celebrare la vera virtù e
foraggi e bestiami massime cornuti. E' pa- la vera sapienza: a me basta aver qui po-
tria di parecchi uomini illustri, di valoro- sto un tenue tributo di venerazione che
si guerrieri usciti dai marchesi di Saluzzo sempre gli protestai, e di riconoscenza per
principalmente; del cardinal Amadeo di la particolare benignità con cui si degnò
VOL. LX. 20 .
3o6 SAL SAL
riguardarmi, e l'ho per vanto onorevole. Saluzzo si attribuisce all'abbandono dai
Un vecchio castello che sorge su per l'erta, medesimi fatto del partito de' Visconti si-

annunzia la cessata potenza de' marchesi gnori di Milano. 11 marchesato di Saluzzo,


di Saluzzo. Nella provincia diSaluzzo vi la cui origine fu posteriore a quella delle
è il regio castello di Racconigi, reale re- 3 grandi marche del Piemonte (F.),cioè
sidenza già data in appannaggio dal du- di Susa,à' Ivrea e di Monferrato, com-
ca di Savoia Carlo Emmanuele al suo I prendeva le valli delle Alpi situate tra la
secondogenito Tommaso principe di Ca- Pelice ed il Pesio: è innaffiato dal Po che
rignano, onde fu posseduta dall'augusta vi ha le sue fonti, e dai tributari di tal

sua discendenza sino al regnante sovra- fiume, la Maira e la Vraita. I marchesi


no, il cui padre re Carlo Alberto vi ope- di Saluzzo, principi vassalli dell'impero,
rò grandi abbellimenti e nobili delizie, lo furono pure de'couti di Savoia. La loro
con giardino che gareggia co'due più son- residenza ordinaria era ne'castelli diSa-
tuosi d'Italia, esistenti a Monza ed a Ca- luzzo ediRevel. Tranne le contese ch'eb-
serta. Inoltre il re dichiarò il castello città. bero con altri principi d'Italia, si mostra-
Dai popoli salii, di cui parla Strabo- rono abitualmente savi, morigerati ed at-
ne, fu fondata la città, essendo antichi a- tivi; e la memoria loro fu lungamente ca-
bitatori delle Alpi marittime, cui deve pu- ra ai popoli che aveano governati. Questa
re l'origine Vercelli; si collegarono coi li- signoria, giàuna delle principali d'Italia,
guri e cogli alpini contro i focesi, e con venne fondata da Bonifacio del Vasto o
Amilcare contro i romani, ma furono de- Vasco, eh' era marchese d' un dominio
bellati da L. Furio Purpureone pretore; molto più esteso, a cui da lui si aggiun-
fecero scorrerie contro i marsigliesi, ma sero per conquista le terre saluzzesi e con-
furono definitivamente vinti dal console vicine fu pure signore di Savona, e di
:

M. Fulvio Fiacco. Saluzzo erroneamente gran parte della riviera di Genova. Alla
si credette succeduta ad Augusta B agien- sua morte i figli si divisero il principato,
?2oruni y \a quale fu vicino alla città di Be- e Manfredo I come maggiore prese per se il
ne, detta Bagannae ne'secoli di mezzo, e marchesato di Saluzzo. Il marchese Man-
nel cui territoriorimangono molte vesti- fredo I fondò il monastero di Staffa rda ver-
gia di antichità romane, tra le quali un so l'annoi r 1 1, ma l'iscrizione che si legge
teatro,e furono scoperte in ogui tempo non sulla porta ha la data del 1 1 35: fu Staffar-

poche anticaglie e iscrizioni, in alcuna del- da una delle più ricche badie del Piemon-
le quali è mentovata l' Augusta Bagien- tede'cisterciensi, ed ora è parrocchia con
noriim, come prova Durandi, Piemontese commenda della s. religione de'ss. Mauri-
Cispadano, e delle antiche città di Ca- zio e Lazzaro. Manfredo II, figlio d'altro
burro,ec. Nella classica opera: Monumen- Manfredo e marito d'Adelasia di Monfer-
ta historiae patrìae, copiosissime notizie rato fondatricedella chiesa di s.Lorenzo di
sicontengono di Saluzzo, precipuamente Revello, vendè la valle di Stura all'impera-
nel t. 2, per cui mi limiterò a semplici in- tore Enrico VI. 11 loro figlio marchese Bo-
dicazioni, secondo l'ordine in esso tenuto, nifacio ottenne l'investitura di detta valle
facendovi alcune aggiunte pe'debiti schia- da suo zio Bonifacio marchese di Monfer-
rimenti. Essendo castello, fu assediato dai rato. Manfredo III sposò Beatrice figlia di
provenzali e si arrese; divenuta città, fu Amadeo primogenito diTommaso I conte
saccheggiata dai francesi. Usuo marche- di Savoia; fece pace cogli astigiani, s'im-
sato si crede che dipendesse dal regno di padronì di Cuneo e di altri luoghi, fece
Borgogna; vi ebbero delle ragioni duchi i alleanza cogli uomini di Limone, e venne
ù\Savoia(F.) pev cui ad essi prestò omag-
t
spogliatodelsuoslatodaimilanesi.il mar-
gio e fedeltà; la decadenza de'marchesi di chese Tommaso 1, marito di Lodovica di
SAL SAL 307
Ce va, ebbe contese col conte di Proven- Eustachio furono stipiti di
altri suoi figli

za pel luogo di Busca e terre della valle numerose discendenze, da cui sono usciti
di Stura; si accordò con Carlo I re di Si- i diversi rami dell'illustre casa diSaluzzo

cilia aderente degli astigiani, ed assaltan- che esistono nel Piemonte: fu partigiano
do Busca corse pericolo; fece lega coi cu- de'Visconti, come nato da Riccarda, fi-
neesi,ruppei provenzali al borgo di s.Dal- glia di Galeazzo; assalito dal conte di Sa-

mazio, ne assediò il castello e se ne im- voia Amadeo VI, fece poi tregua, ma ab-
padronì. Accomodatosi co'signori di Ca- bandonando il partito de'Visconti, ricor-
raglio, si pacificò col conte di Savoia A- se alla protezione diFrancia. Per sua mor-
madeo V, e omaggio peTeudi
gli prestò te divenne marchese Tommaso
III suo

ricevuti da sua madre. Manfredo IV pri- figlio, che per le contese col coute di Sa-

mogenito di Tommaso si sposò con Bea- 1 voia fu obbligato recarsi in Francia, ove
trice di Svevia, figlia del defunto Man* restando molti anni compose il romanzo:
fredi re di Sicilia e di Beatrice di Savoia; Viaggio del cavaliere errante, di molta
aspirò alla successione del Monferrato, e celebrità. Rientrato ne'suoi stati, sostenne
riconobbe Carlo II re di Sicilia: fece tre- forte lotta con Amadeo di Savoia principe
gua con Filippo principe d'Acaia, indi al- d'Acaia; battuto e fatto prigioniero a Mo-
leatosi col marchesedi Monferrato mosse nasterolo, ricuperò dopo due anni la liber-
guerra a Roberto re di Napoli. Gli suc- tà con riscatto di 20,000 fiorini d'oro. Il
cesse Tommaso II,nato dal suo figlio Fe- principe Luigi fratello di Amadeo e col-

derico I; assalito dai zii Manfredo, Teo- legato col duca di Savoia nel 1 4 3 l'as-
«

doro e Bonifacio nel castello di Saluzzo, sediò in Saluzzo e Io costrinse a sottoscri-


fu costretto ad arrendersi nel i34i; po- verele domande imposte dal duca, segna-

scia promise fedeltà a re Roberto, ricu- tamente di rinunziareall'alleanza diFran-


però Dronero, ebbe contese e mosse d'ar- cia contratta dal padre. Mori oppresso
mi contro lo zio Manfredo, s'introdusse in d'affanni nel 1 4 ebbe a successore il
1 6, ed
Cuneo, Demonte e altri luoghi. L'ambi- figlio. Questi fu Lodovico 1, 1 o.° marche-

zione di detto zio avendo sparso germi i se di Saluzzo, e fiorì in tempodi Amadeo
della guerra civile, produsse quasi la ro- Vili primo duca diSavoia, che nel i4^9
vina de'marchesi di Saluzzo e dell'indi- si ritirò a Ripaglia, e divenne antipa-

pendenza del loro paese, cbe dopo il i334 pa Felice V, ed al quale nel i4i9avea
fu saccheggiato dagli alleati di Manfredo, fatto omaggio. Si rese mirabile per sa-
i nominati Filippo e Roberto: nell'espu- viezza e grande abilità negli affari, che in-
gnazione accennata di Saluzzo la città tu dussero il detto duca a crearlo suo luo-
arsa dopo il sacco; il vecchio castello fu gotenente generale in Savoia. Scelto ar-
spianato, e molti abitanti furono trucida- bitro nelle differenze tra'fìorentini e il du-
ti senza riguardo ad età e sesso, ed anche ca di Milano, ci riuscì e fu denominato

senza rispetto pe'luoghi sagri. Fatto pri- il Paciere. duca Luigi figlio dell'anti-
Il

gione il marchese, dopo i3 mesi siriscat- papa nominò il marchese governatore ge-
tòcon 60,000 fiorini d'oro. Avendo Man- nerale della Savoia e del Piemonte, onde
fredo preso possesso della città di Saluzzo rifiutò il governo della repubblica di Ge-
e di gran parte del marchesato, l'impe- nova offertogli da Carlo VII re di Fran-
ratore Carlo IV gliene die V investitura. cia. Intraprese un'opera degna de'roma-

Dopo la morte del re di Napoli, Tomma- ni, cioè la strada scavata interiormente al
so II rivendicò i suoi diritti, e nel 1 355 Monte Viso, con che stabilì una libera
fu rimesso in possesso del marchesato dal- comunicazione tra il Piemonte e la Fran-
lo stesso Carlo IV. Gli successe il figlio cia, evitando i lunghi giri delle altre valli

Teodorico II nel 1 357, mentre Azzone e del marchesato. Lodovico II suo figlio e
3o8 S A L SAL
successore nel i475>,rinnovò l'omaggio del la caduta. Luigi XII re di Francia suo
marchesato di Saluzzo al duca di Savoia zio, nel i5o3 fu magnificamente ricevuto
Filiberto I, di cui era cognato, per avere in Saluzzo, e creò Lodovico II generale
sposatoGiovanna sorella di sua moglie degli eserciti francesi pel conquisto del
Bianca, figlie di Guglielmo marchese di regno marchese nei
di Napoli: l'abilità del
Monferrato; ma quella non potendo so- progressi che fece nel reame, destò gelo-
stenere l'idea della dipendenza dalla so- sia ne'capi dell'esercito, e cagionò la per-
rella, ridestò gli antichi rancori tra le case dita della battaglia di Garigliano; onde
di Savoia e di Saluzzo. Lodovico II vo- abbandonò il campo e si ritirò a Genova,
lendo sottrarsi dalla soggezione del cogna- ove morì nel i5o4,con fama di gran ca-
to, ricercò l'appoggio di Carlo Vili re di pitano, accorto politico, principe piissimo,
Francia. Allora Carlo I successore di Fi- mecenate de'lelterati, di cui uno lo era
libertoI, alleatosi col duca di Milano, gli ancor lui, avendo fondato un'accademia
mosse guerra e prese Carmagnola. Il re nel suo palazzo, nella quale sovente reci-
die qualche aiuto al marchese per difen- tava prose e versi, e fu autore d'alcune o-
dere Saluzzo,che fu investita nel febbraio pere. Egli costruì una strada sottoalpina
1 486 da Miolans maresciallo di Savoia. Il alle radici del monte Vesulo, e fece quan-
presidio fece prodigi di valore, ma dovet- to narrai superiormente. Il famoso buco
te soccombere agli sforzi del nemico moK non lungi dalle Alpi di Crissolo, o galle»
to piti numeroso, il quale s'im padroni del- ria scavata nella rupe per la lunghezza di
la città. Parecchi tratti di patrio amore y5 metri, si attribuisce dagli uni ad An-
e d' un nobile coraggio resero segnalato nibale, e dagli altri a' sovrani del Delfi-
quel memorabile assedio. Incendiati sob- i nato, ma credesi con più di ragione aper-
borghi, mancavano i viveri, avendo gli to verso 1480 da Lodovico II, per age-
il

abitanti tutto sagrificato per la difesa. Le volare comunicazioni commerciali con


le

dame si privarono de'loro gioielli per soc- Francia: altri lo dicono incominciato da
correre il popolo e prolungare la resisten- suo padre,quindi da lui compito. Più volte

za. Dimenticando poi la delicatezza del si otturò, si riaprì anche nel 8 1 2, ma da


1

loro sesso, divisero le fatiche co'soldati, ultimo trovavasi impraticabile. Il suddet-


lavorando giorno e notte a riparare le to Michele Antonio figlio de' precedenti
brecce, e vegliando alla custodia sulle mu- coniugi,divenne signore del marchesalo,si
ra. Sì bella difesa procurò alla città ono- distinse qual comandante franceseinltalia
revole capitolazione, e la preservò dal sac- in diverse fazioni guerresche: accompagnò
co. Ne furono resi aDio solenni ringra- re Francesco Bologna al memorabile
I in
ziamenti, di cui la memoria si è perpe- abboccamento con Leone X, e da questi
tuata per un voto annuale de'saluzzesi, ricevette particolari contrassegni di stima.
che si osservò fino agli ultimi tempi. Do- Nella sua assenza gl'imperiali di Carlo V
po la dedizione di Saluzzo, Miolans prese ne profittarono, occupando il marchesato
possesso di tutto il marchesato; non re- diSaluzzo,dopo aver saccheggiato la cit-
stando al marchese che le castella di Ver-- tà. Morto in Napoli nel i5ig per una fe-

zol, Venasco e Revel; marchesa si recò


la rita ricevuta sotto A versa, il cadavere tra-
nell'ultima e la difese con rara intrepi- sportato in Roma fu sepolto come dissi

dezza. Carlo I tenne il marchesato 3 anni, in Araceli. Gli successe il fratello Giovan-
e dopo la sua morte Lodovico II lo ricu- niLodovico già abbate di Stalfarda, di Ca -
però; indi sposò in seconde nozze la già sauova e Villaro, detenuto nel castello di
celebrata Margherita di Foix, ch'ebbe Verzuolo,e liberato che fu si fece ricono-
grande influenza sulla casa sovrana di Sa- scere dai cittadini; d'ordine di Francia fu
luzzo, ed è accusata di averne accelerata privato della successione del marchesato,
7

SAL S A L 3o 9
tuttavia se ne impadronì, indi fallo pri- ne da Sisto IV nel 148 1 che fosse la chie-

gione dogi' imperiali e loro aderenti, ten- sa principale della città eretta in collegia-

tò inutilmente di ricuperare la signoria ta, col privilegio alla indignila della mi-
e fu rapito dai francesi. L'altro fratello tra e della ferula. Ad istanza della mar-
Francesco, già capitano di Francia, ne oc- chesa di Foix, da Giulio II colla bolla Pro
cupò il luogo, ma passato al servizio di excellenti praeeminentia, de' 29 ottobre
Carlo V, il re di Francia lo spogliò del i5i i,che si legge nei Bull. Rom.t. 3, par,
marchesato, e restò ucciso da un colpo di 3, p. 333, e nell'Ughelli, Italia sacra t.
cannone sotto Carmagnola, che assediava 1, p. 12 26, in Salutienles Episcopi, ven-
per ricuperare diritti di cui era slato spo-
i neinnalzata alla dignità vescovile, esimen-
gliato. Gabriele suo fratello, l'ultimo dei dola dalla soggezione del metropolitano
figli di Margherita di Foix, già vescovo diMilano e dal vescovo di Torino, sotto-
d'Aire, fu investito del marchesa lo dal re mettendola immediatamente alla s. Se-
di Francia; si maritò a Maddalena d'An- de. Alla nuova diocesi il Papa unì tutti

nebaud,e fatto prigione per volere di del- que'luoghi ch'erano dipendenti dal mar-
lo re, fu condotto nel castello di Pinero- chese di Saluzzo, quali tolse dalle giuris-
lo, ove morì con sospetto di veleno. In tal Alba ed Asti,
dizioni de' vescovi di Torino,
guisa l'illustre casato di Saluzzo perde l'e- e nominò i.° suo cugino Gio.
vescovo il

sercizio della sovranità, di cui avea godu- Antonio della Rovere canonico Vaticano,
to per 4 secoli. Il re di Francia Enrico II quale nomina partecipòcol diploma Pro
prese possesso del marchesato, il quale a- singularì, de'26 ottobre i5i 1, alla mar-
vendo cessato d'essere feudo dell'ini pero, chesa di Foix. Venne conservala questa
era devoluto al duca di Savoia, nel caso diocesi nel i8o3 da Pio VII, ed ampliata
che Saluzzo non avessero lasciato alcun
i di territorio e dichiarata suffraganea del-
legittimo erede: invece riunito a Francia, la metropolitana di Torino; indi nel 1 81
fu dichiarato feudo del Delfìnato. Laonde nella nuova circoscrizione dello stesso Pa-
ilduca Carlo Emmanuele I indirizzò più pa fu ristretta agli antichi suoi limiti, me-
volte le sue domande adEnricoIII redi nodelle terre che trovavansi ne'territorii
Francia, per essere posto in possesso di d'Alba e Asti, che furono al loro vescovo
questa provincia. Se ne impadronì di vi- assoggettate, e Saluzzo venne conservata
va forza nel 1 588, ed il marchesato do- suffraganea a Torino. Gio. Antonio nel
po essere stato un lungo argomento di con- i5i2 rinunziò il vescovato al fratelloSi-

tesa tra'due sovrani, fu definitivamente sto della Piovere, che fu al concilio gene-
ceduto col trattato di Lioneal duca di Sa- rale di Laterano. Nel i5i6LeoneX no-
voia da Enrico IV
i6oi,in cambio
nel minò Giuliano Tornabene fiorentino,sno
della Eresse, del Bugey, del Valmorey e prelato domestico e prefetto di Castel s.

del paese di Gex. Sotto l'impero francese Angelo, il quale celebrato il sinodo nel
di Napoleone I, fu questa città capoluogo 1 519, come amante di vita più tranquil-
di sotto-prefettura nel dipartimento dello la, nel i53o rinunziò la sede al nipote
Stura, di cui fece parte la provincia di Sa- Alfonso Tornabene,indi traslato a Borgo
luzzo. Abbiamo \eMemorie storiche diplo- s. Sepolcro, neh 546 gli successe Filippo
matiche, appartenenti alla città ed ai mar* Archinto Milano celebre giurecousul-
di
che si di Saluzzo, raccolte dall' avv. Del- to: Paolo III lo spedì a Bologna per dar

fino Muletti s Saluzzo i833. principio al concilio di Trento che ivi do-
Saluzzo, Salutìae, Salinae, era com- vea continuarsi, fu vicario di Roma di 4
presa nella diocesi di Torino, e la chiesa Papi, e nel i556 venne trasferito a Mi-
era governata da un pievano e da vari lano. Indi il nipote Cristoforo Archinto,
sacerdoti. Il marchese Lodovico II otten* che non consagralo morì. Nel 1 556 slesso
VOL. LX. 20 *
j
1

31o SAL SAL


Gabriele Cesano canonico di Pisa, in gra- 1698 Carlo Giuseppe Morozzo di Mon-
zia di Caterina de Medici regina di Fran« dovi, abbate generale de'cislercicnsi, va-
cia,chiaro per scienza e per virlìi.Nel 1 568 lente predicatore, già vescovo di Bobbio.
fi*. Gio. Maria Tapparelli di Lagnasco do- Con questi nell'Ughelli si terminala se-
menicano, di singoiar probità. Nel 1 58 rie de' vescovi di Saluzzo, che compirò col
Gio. Luigi Pallavicini de'marchesi di Ce- can. Bima: Serie cronologica de 'vescovi
va, poi traslato a Marti. Nel 1 583 Gre- del regno di Sardegna. Nel 1729 ù\ Gio.
gorio XIlIglisurrogòAntonioPicbot fran- Battista Lomellino di Carmagnola dome-
cese, ad istanza d'Enrico 111 redi Francia, nicano, traslato da Alghero; successiva-
illustre per dottrina e pietà, visitò la dio- mente nel 1741 Giuseppe Filippo Por-
cesi, tenue il sinodo, istituì il seminario. porato del Piasco, che lasciò di se ottima
Dopo 5 anni di sede vacante, per le guer- ricordanza; nel 1783 e dopo 8 anni di
re cbe ne impedirono l'elezione, nel 1 602 sede vacante Giuseppe Gioacchino Love-
a
Clemente "Vili nominò Gio.GiovenaleAn- ra; nel 1804 Teresio M. Ferrerò della
cina di Fossano filippino, di tanta santità Marmora (V.\ traslato da Casale, rinun-
di vita da Dio illustrata con miracoli, cbe ziò a' 19 aprile 1824, e Leone XII lo creò
)a s. Sede lo dichiarò venerabile. Restò cardinale; nel 1828
dopo 4 anni di sede
e
vacante la sede 4 anni» e nel 1 608 fu ve- vacante, Antonio Podestà di Genova. Per
scovo Ottavio Viale di Torino e vicario sua morte, Gregorio XVI nel concistoro
generale della metropolitana, che solleci- de' 19 maggio 1837, vi traslato dall'ar-

tò la beatificazione del predecessore con civescovato di Sassari l'attuale ottimo e


r
Gregorio XV e Urbano Vili. Questi nel zelantissimo pastore mg. Gio. Antonio
i6i5 elesse Agostino Solaro de'conti di Giannolti di Torino, colla ritenzione del
Moretta,già vescovo di Fossano; nel 1 627 titolo arcivescovile, già canouico peniten-
Giacomo Marenco di Mondovi arciprete ziere nella patria metropolitana. Avendo
di Carmagnola, insigne predicatore, indi tenuto nel luglio 1849 un concilio a Vili
traslato a Nizza; nel i636 Pietro Bellino lanovetta presso Saluzzo, coi vescovi del-
canonico della cattedrale d'Ivrea, a istan- la provincia ecclesiastica di Torino, il re-
za del duca Vittorio Amadeo I, lodato pa- gnante Pio IX con sua lettera data in Por-
store; ueh642 Francesco Agostino della tici a' 1 3 ottobre e indirizzata all'encomia?

Chiesa di Saluzzo, istoriografo di detto to prelato, ne approvò gli atti, ne com-


duca e del predecessore CarloEmmanuele mendò Io zelo, e loro impartì con effusio-
1 e di Cristina di Borbone madre di que- ne l'apostolica benedizione. La diocesi si
stied a sue premure: dotto, erudito, vir- estende per circa 80 miglia, e contiene
tuoso, autore d'opere, come della Storia 100 parrocchie. Ogni nuovo vescovo è
cronologica de cardinali3 arcivescovile- tassato in fiorini 333, ascendendo le ren-
scovi e abbati del Piemonte; Catalogo de- dite della mensa a 20,000 circiier libras

gli scrittori del Piemonte e della Savoia Pedemontanas.


Teatro delle donne sapienti. Egli dice,che SALVATORE (ss.). V. Gesù Cristo,
a suo tempo le rendite della mensa ascen- Redentore, e Salvatore ordine religio-
devano a scudi 7,000. CarloPiscina nobile so di s. Brigida.
di Saluzzo nel 664; cui successe nel 1668
1 SALVATORE (beato), soprannomi^
fr. Nicolò Lepori di Picco diocesi d'Aqui- nato di Orla, perchè risiedette in que^

no, domenicano, insigne predicatore, a- sto luogo. Nacque di poveri genitori nel-

inante dell'ecclesiastica disciplina; nel la Catalogna l'anno i52o. La sua giovi-


1688 gli fu sostituito fr. Michele Lodo- nezza fu innocente e pia, ed in età di 20
vico Tevenardi domenicano e inquisitore anni entrò nell'ordine di s. Francesco in
di Torino, ornato di splendide virtù; nel ufficio di frate laico. Progredì per sifìat-
SAL SAL 3ìi
Lo modo nella perfezione del suo stalo, morte, nella quale era già precipitalo per
eli grado eroico,
e ne acquistò le virtù in la colpa deli. padre Adamo, ad esso con-
eDiosi compiacque di manifestare la san- viene unicamente e propriamente l'cccel-
tità del suo servo coll'operare molti mi- lentissimo titolo di Salvatore. Navigan-
racoli ; ma questi favori divini gli attira- do per mare la madre di s. Brigida, con c-
rono delle persecuzioni. Fu trasferito dal vidente pericolo di restarvi sommersa da
tuo convento in un altro, e suoi prodi- i una furiosa tempesta, nella notte seguen-
gi furono esaminati con severità. Temen- te fu assicurata da una visione che l'avea
do egli che la rinomanza che gli procac- salvata dal naufragio il feto che portava

ciavano le sue meraviglie, mettesse io pe- nel seno, il quale venuto alla luce fu chia-
ricolo la sua umiltà, risolvette di fuggire, mato Brigida. Fino dalla tenera età in-
e passò nell'isola di Sardegna, dove chiu- cominciò a vivere santamente, e di io an-
se la santa sua vita in età di 4-7 anni, li ni fu compresa da profonda commozione

18 marzo 1567. Parecchi principi postu- per la Passione del Salvatore, nell'udire
larono alla s. Sede la di lui canonizza- un ragionamento sulla medesima, per cui
zione; e il Papa Clemente XI lo dichiarò la notte gli sembrò di vederlo confitto iti

beato. L'ordine francescano ne celebra la croce: gli restò talmente impressa, che ia
festa il giorno della sua morte. pensandovi prorompeva in dirottissimo
SALVATORE (ss.), Ordine religioso pianto. Benché avesse un grande affetta
di s. Brigida. Fondato da s. Brigida ( V.) t alla virginità, per ubbidienza al padre
del sangue reale di Svezia (V.) t e perciò sposò Ulfone principe di Nericia, mollo
detto delle Brigidianejàa 'Brigidini, e del pio, che permise alla moglie l'esercizio
ss. Salvatore, perchè si pretende che lo della mortificazione, nella preghiera, nel-
r
stesso Gesù Cristo (f .) ne prescrivesse a la meditazione; penitenze e orazioni, che
voce le regole, il quale cosi qualificato dai imitava egli stesso, ambedue essendosi a-
profeti e annunziatane da Gabriele ar- scritti al 3.° ordine di s. Francesco. Do»
cangelo la nascita col nome di Gesù cioè pò aver s. Brigida partorito 8 figli, si ob-
Salvatore, indi per eccellenza gli dierono bligarono i coniugi a vivere in continen-
il nome di Salvatore del mondo %\i apo- za. Ulfone colla famiglia si portò a visi»

stoli e gli scrittori del nuovo Testamento; tare il sauluario di Compostella, e torna-
nel vecchio Iddio prese talvolta il nome to nella Svezia si fece religioso cistercien-
di Salvatore d'Israele, perchè quelli che se e morì in odore di santità. Sciolta la
suscitò a questo effetto agirono in virtù santa dai vincoli del matrimonio, si de-
della protezione loro accordata, onde Sai • terminò di attendere più seriamente al-
valori furono pur chiamati quelli che su- l'acquisto della perfezione, per lo che di-
scitò per liberare il suo popolo. Maran- 11 vise tra'fìgli i suoi beui, e vestitasi d'abito
goni, /rtorùz<fe//'o/YZtorio diSancta San- rozzo si applicò a praticare le più belle
ctorum e della celebre immagine del ss. virtù. Sostituì ai panni di lino un aspro
Salvatore, e del culto al ss. Salvatore, cilicio, si cinse con funi sparse di nodi, e
nel cap. 17 dichiara che l'eccelso titolo fece quanto altro dicesi nellasua biogra-
di Salvatore unicamente conviene e si de- fia. Si vuole che mentre ancor possedeva
ve al Verbo divino fatto uomo, titolo si* i suoi beni, e verso
il 344> facesse fabbri-
1

gnificato nel gran nome che gli fu impo- care monastero di Westein nella dio-
il

sto dal Padre eterno, Gesù : ipse enini cesi di Lincopiug della Svezia, dal quale

salvimi faciet populum suum a peccatis 6bbe origine l'ordine del ss. Salvatore da
eorum. Avendo il Figlio di Dio umanato, essa istituito, e che dicesi lo istituisse per
colla sua Passione (F.) e morte liberato e comando del Salvatore medesimo. Secon-
salvato tutto il genere umano dall'eterna do le regole dell'ordine, questo fu priach
2 3

3 1 SA L SAL
pnlmente fondato per le religiose che o- spero, debbono profondamente inchinali
norar debbono con particola!' culto la ss. domandarsi scambievolmente perdono,
"Vergine, ed ammette eziandio i religiosi, prima un coro e poi l'altro. Solamente
acciocché vi sia chi somministri alle mo- la mattina possono mangiar carne, tran-

nache sagramene
i e altri aiuti spirituali. ne mercoledì, veuerdì e sabati, dovendo
i

In ogni monastero vi debbono 60


essere la sera cibarsi di pesci e di latticini. Oltre
religiose, i3 religiosi sacerdoti pel nume- i digiuni prescritti dalla Chiesa, ne hanno
io de' i3 apostoli compreso s. Paolo, 4 particolari, e nel venerdì santo in pane e
diaconi in memoria de'4 dottori antichi acqua. Le vesti delle monache consistono
della chiesa latina, ed 8 conversi o laici, in due camicie di panno bianco ruvido e
aftinché tutti insieme vengano a formare grosso, in tonaca rozza di color bigio, nel
il numero de' i3 apostoli e de' 72 disce- manto fermato davanti col cavicchio, nel
poli di Gesù Cristo. La chiesa dev'essere soggolo che circonda la gola e le guancie,
comune alle religiose, che hanno il coro su di cui usano velo nero e su di questo
nell'alto, ed ai religiosi che lo hanno nel la corona di tela bianca con 5 pezzetti di
basso della medesima, dimorando le une panno rosso, simile a 5 goccie di sangue.
egli altri in due fabbriche distinte e se- I devono avere due camicie, e la
religiosi

parate, unite alla stessa chiesa, in cui deb- tonaca simile a quella delle monache, ma
bono essere 1 3 altari in onore de'detti 1 a questa dev'essere attaccato un cappuc-
apostoli. Ogui chiesa deve avere ^ca- cio con mantello o cappa bigia, sopra la
lici, due de'quali sono destinati per l'al- quale nella parte sinistra i sacerdoti han*
tare maggiore, e uno per ciascu-
gli altri no la croce rossa in memoria della pas-
no degli altri altari, con due paramenti, sione del Salvatore, e nel mezzo della cro-
uno pei di festivi e l'altro pei feriali. L'al- ce un pezzo panno bianco della figura
di

tare maggiore due paia d'ampolle, due d'un'ostia,in memoria del sagrifizio che
paia di candcllieri,la crocee 3 turiboli, uno offrono nella messa. I diaconi hanno da
pei giorni festivi e gli altri due pei feriali. portare le stesse vesti, con sopra un cer-
Il vescovo del luogo, ov'è situato il mo- chio bianco, e sopra di questo 4 pezze ros-
nastero, è padre e visitatore de'religiosi se in figura di lingue di fuoco; ed i con-
e delle religiose, e perciò egli deve invi- versi una croce bianca, e sopra di essa %
gilare acciocché la regola sia osservata, pezze rosse in memoria della passione di
decidere le controversie, ammettere al- Gesù Cristo. I sovrani degli stati ne'quali
l'ordine quelli che vogliono entrarvi, ve- dimorano le monache e i religiosi, devo-
stendo o facendo vestire le religiose e i no essere loro difensori, e il Papa protei-»
religiosi. Le prime devono ogni 3 mesi tore, onde si comanda che senza il di lui
per un anno continuo far la petizione di consenso non possa fabbricarsi alcun mo-
cssereammesse,equando sono vestitedal nastero dell'ordine, e che quando sarà e-
vescovo dell'abito dell'ordine, ciò si fa con dificato non vi si possa abitare, se non vi
molte ceremonie prescritte dalla fonda- sarà un numero sufficiente di religiose e
trice, che non obbliga le monache se non di religiosi per cantare l'uffizio. Chiunque
alla recita dell' uffizio della Madonna in entra nell'ordine, sì uomo che donna, de-
qualunque giorno, ed a cantare in cia- ve portare una dote sufficiente al proprio
scuna festa una messa della medesima, mantenimento, e questa deve servir di
colla Salve Regina in fine. I religiosi pe- fondo perpetuo al monastero,che non può
rò sono tenuti a dire l'ullizio divino, se- ricevere né le renditele l'eredi là,le quali
condo il rito della diocesi in cui sono i appartenessero o alle monache.
ai frati
loro conventi, e sì gli uni che le altre, étto* L'abbadessa,la quale e superiora sì degli
\&X AvcMaria prima di cominciare il ve- uni che delle altre, sceglie uno de' 1 3 sa-
SAL SAL 3i3
cerdoti per confessore comune, e provve- nastero della Chiesa di s. Lorenzo in Pa-
de a tutti le vesti e altre cose necessarie, ne e Penìa, in cui erasi ritirata a vivere
colle limosine fatte al monastero. Non si colle religiose di s. Chiara, le quali ogni
riceve alcuno nell'ordine, se non muore anno ne celebrano solennemente la festa.
un frate o una monaca, gli abiti de'quali Il suo corpo onorato da Dio con molti

sidanno a'poveri, ed a questi pure la pie- miracoli, dopo essere stato per 3 giorni
tanza ogni giorno, finché il luogo del de- esposto alla venerazione de'popoli, fu se-
funto o defunta non sia occupato. L'ab- polto in detta chiesa, donde nel 1374 fu
'

badessa deve tener il capitolo ogni gio- trasferito nel monastero di Waslein, da
vedi, per correggere e castigare quelleche s.Caterina che vi si fece religiosa e go-
commettono qualche difetto. Tanto dai vernò in qualità di abbadessa. Questasau-
religiosi che dalle religiose osservasi un ta vergine tornò in Roma per ottenere la
rigoroso silenzio dalla mattina sino al fi- canonizzazione di sua madre da Gregorio
ne della messa cantata, in tempo delle re- XI, ma non potè ottenerla per la di lui
fezioni, da vesperofino a dopo cena, e dal morte e per lo scisma insorto contro Ur-
fine della ricreazione, che si fa dopo di bano VI, finché la celebrò nel i3gi Bo-
questa, sino alla mattina. In un luogo del nifacio IX, come e nel modo che indicai
monastero dev'essere una fossa aperta, ne' voi. VII, p. 3o6 e 3og, Vili, p. is3,
alla quale ogni giorno l'abbadessa deve XXV, p. 106. Dopo la morte di s. Bri-
andare colle religiose, egittarvi dentro un gida, le sue regole o costituzioni, poiché
poco di terra, e nell'ingresso della chiesa sembra che la regola sia quella di s. Ago-
dev'essere posta la bara, acciocché nel- stino,furono approvate ancora da Urba-
l'entrare tutti si ricordino che hanno da no V I, Giovanni XXI II, Martino Ve Gre-
morire. Queste sono le regole che si di- gorio XIII. Osserva Garampi nelle Me-
cono dettate dal Salvatore a s. Brigida, morie ecclesiastiche, p. 55 r, che nelle re-
le quali ad istanza della medesima furono gole si prescriveva, Monasteria fundanda
approvate nel 1 370 daUrbano V allorché et construenda prò habilatione fratrum
ne confermò l'ordine, cioè dopo aver la et sororem infra eadem sepia, sub diver-
santa dimorato lungamente in Roma col- sis tamcn clausuris, esse duplicia debere.
la figlia l. Caterina di Svezia {V). Ve- Scrive TOIdoini nelle Addizioni al Ciac-
dendo s. Brigida che il Papa voleva ritor- conio, che Martino V concesse all'ordine
nare in Avignone (P\), gli predisse che sa- la Chiesa di s. Cecilia in Trastevere, di
rebbe subito morto, per averglielo rive- consenso cle'canonici della medesima. In
lato B. Vergine, come si legge nelle Ri-
la oltreMartino V, per maggiormente fa-
velazioni di s. Brigida I. y,e si verificò ap- cilitare la propagazione di quest'ordine,
puntino ; laonde esortò il successore Gre- concedè che si potessero accettare le fon-
gorio XI, per altra rivelazione ricevuta, dazioni de'monasteri, anche semplici, cioè
a restituire a Roma la residenza pontifi- o per li soli religiosi o per le sole mona-
cia, ciò che più tardi mandò ad effetto. che, volendo anzi, che tutti monasteri i

Dopo che s. Brigida ebbe ottenuto la doppi si estinguessero. Ma Eugenio 1 V, ri-


conferma apostolica del suo ordine, passò flettendo che quest'ordine era stato prin-
a Napoli. e in Sicilia, e quindi tornata in cipalmente istituito per le monache,alle
Roma, d'anni 69 per divino comando in- quali i dimoranti nello stesso re-
religiosi
traprese il pellegrinaggio a Gerusalem- cinto servi vanojanquarn servi lores et cap-
me, con s. Caterina sua figlia; tornata in pellani, ordinò l'osservanza della primie-
Roma, ove e a tutta la Chiesa avea servi- ra regola, con bolla de'20 marzo i435.
to d'illustre esempio colla santità di sua E' riconosciuta s. Brigida anche istitutrice
vita, morì a'23 di luglio 1373 nel tuo-
7
dell'ordine equestre di Bricciano (I -) o
3i4 SAL SAL
di s. Brigida, ovvero che altri Io fondas- BrigidinioBrigidianinovissimi,es\ò\si\n-
sero sotto i di lei auspicii, sotto la regola guouo da quelli che abitano ne'conventi
di s. Agostino nella Svezia; ma l'accura- doppi. Si ordina altresì nelle costituzioni
tissimo p. Helyot vi ripugna, e lo crede di Clemente Vili, che ogni religioso deb-
meramente immagina rio,a fronte delle as- ba portare una croce rossa sul mantello,
serzioni di Hermant, Schoonebeck ed al- e che soli sacerdoti abbiano in mezzo di
i

Essendo l'ordine del ss. Sai va-


tri scrittori. questa la figura d'un' ostia, che possano
lore molto decaduto dal suoanticosplen- essereammessi alla professione in età di
dorè, per la funesta pretesa riforma reli- 16 anni, e che debbano lavorare manual-
giosa accaduta nella Svezia, in Alemagna, mente in certe ore del giorno. Le religio-
Inghilterra e altri luoghi, ne' quali avea se di S.Brigida ebbero ancora monasteri
la maggior parte de'suoi monasteri, quin- in Francia, e due
in Genova; ed religiosi i

di successe che molte cose contenute nelle due in Francia ed uno inRoraa,con pic-
succennate costituzioni, non più si osser- cola chiesa dedicata alla santa in Piazza
varono in tutti i monasteri che fondaro- Farnese, con ospedale pei poveri cattolici
no i religiosi e le religiose, fuggiti per man- che si portavano in Roma dalla Svezia,
tenere la fede dai paesi eretici in varie pro- al quale articolo ne riparlo, e dove sono
vincie cattoliche. Laonde nel declinar del le stanze abitate da s. Brigida, e donde vo-
secolo passato ne esistevano alcuni solo lò al cielo. Molte persone illustri per pie-
abitati da 4o 5 religiosi, e altri di mag- tà e dottrina sono fiorite in quest'ordine,
gior numero, destinati solamente per que- e di s.Brigida abbiamo due. tomi di Ri-
sti, come diversi soltanto per le monache, velazioni, che nel 1
377 dal suo confesso-
Di doppia abitazione, cioè pe'frati e per re, dal priore d'Alvastro, e da s. Caterina
le religiose, non ve n'erano in detta epo- di Svezia furono presentate a Gregorio
ca, che io o 12 in Alemagna, ed alcuni XI, quale le die ad esaminare a 3 cardi-
il

nelle Fiandre, e forse in questi si osserva- pali ed a molte persone dotte, che non vi
vano le dette costituzioni variate nel i6o3 trovarono cosa alcuna contraria alla fede
da Clemente Vili per quelli delle ultime cattolica. Lo stesso giudizio pronunziaro-
Provincie. Ma non essendo adattate ai mo- no altri 5 cardinali, e altri scienziati che
nasteri semplici, i religiosi di quello di s. dinuovo l'esaminarono d'ordine di Urba-
Fede nella diocesi d'IprijOttennerodaGre- no VI. Ma perchè ciò non fu bastante per
gorio XV la mutazione di que'soli arti- far tacere certi dotti del secolo, i quali
coli ponno osservare ne' conventi
che si credendo avervi scoperto dell'eresie, de-
doppi. Nelle nuove costituzioni diClemen- nunziarono le Rivelazioni al concilio di
te Vili si aggiunge l'obbligo del digiuno Basilea, come contrarie ad alcuni donimi;
in pane e acqua nelle vigilie di s. Agostino ma in un alla regola della santa furono
e di s. Brigida; la recita dell'uffìzio divi- difeseda Enrico XIII re di Svezia e di
no secondo il rito della chiesa romana ,
Danimarca, e da'prelati de'due regni che
di dire ogni giorno in coro il piccolo della nel i434 ne scrissero al concilio: furono
Madonna, di cantar la di lei messa, fuor- lette le lettere nella congregazione con-
a
ché ne'doppi di r. classe, dopo questa nel ciliare de'26 marzo 1 435, ed i commissa-
sabato la Salve Regina^ e dopo il vespero ri, fra 'quali il p. Turrecremata maestro
ogni giorno X Ave Maris Stella, d'ince- del s. palazzo, assicurarono i padri basi-
dere tutti venerdì processionalmente in-
i tesi che nelle Rivelazioni dis. Brigida si
torno al chiostro, recitando i 7 salmi pe- scorge un lume superiore all'uomo. L'or-
nitenziali, e si proibì in tutto l'ordine l'uso dine di s. Brigida sparso ne'diversi regni
degli organi. Que' che abitano ne' sem- e provincie, nel secoloXVUfu introdot-
plici conventi presero il nome di religiosi to nella Spagna da Marina Escobar di san-
e

SAL SAL 3i5


ta vita, che volendo rinnovar la memoria to fa deYeligiosi dellamedesima, nel Ca-
della fondatrice istituì in Vagliadolid un talogo degli ordini religiosi, p. 102; av-
monastero di religiose dette della Recol- vertendo che le Rivelazioni le approvò,
lezione, alle quali die particolari costitu- non Urbano V come scrisse Nauclero ne\-
zioni, parte estralte da quelle di s. Brigi- \aChronographia,ma Urbano VI con bol-
da, e parte slese da lei, moderando le an- la riportata dal vescovoConsalvoDuran-

tiche, e adattandole alle circostanze dei te, nelle note da lui fatte alle regole del-

tempi, riducendole in buon ordine il suo l'ordine. Di questo fra gli altri trattarono
confessore p. Luigi da Ponte gesuita, e il p. Helyot, Storia degli ordini monastici
furono approvate da Urbano Vili. Vo- t. 27 eseg.; p. Annibali da Latera;
4i P-
gliono alcuni che il monastero di Vaglia- Compendio degliordini regolari t. 2, par.
dolid fosse fondato dalla regina Elisabet- 2, p. 297.
ta di Francia, ad istanza del gesuita p. SALVATORE (ss.), Congregazione di
Michele d'Oregna che successe al corre- canonici regolari. De Canonici regolari
ligioso nella direzione spirituale di Mari- Laleranensi del ss. Salvatore, e de' Cano-
na, ma s'ignora Tanno della fondazione. nici regolari del ss. Salvatore in Selva,
Quindi la Spagna ebbe 4 monasteri di Re- ne trattai nel voi. VII, p. 253 e 268, ed
collezione. Il loro abito fu poco "di verso in tutti gli articoli che li riguardano.
dalle benedettine, usando come queste in SALVATORE (ss.), Ordine equestre
coro la cocolla, distinguendole una croce e militare d' dragona. Volendo Alfonso
rossa sul velo. Le azioni della serva di Dio I re di Aragona, principe religiosissimo ed
furono raccolte dai detti gesuiti, e dal p. invitto, scacciare dal regno i mori, istituì

FrancescoCachupino pur gesuita,che nel- nei 1 11 8 in Monreale uu ordine di nobili


la vita del p.Da Ponte v'inserì un compen- cavalieri, scelti dalle prodi nazioni spa-
dio di quella della madre Escobar, le cui gnuola e francese, dotandolo poi di com-
eroiche virtù furono illustrate da Dio con mende ne'paesi conquistati dai nemici,
miracoli in vita e dopo morte, con visio- conseguì l'intento, poiché presa Saragozza
ni celesti e altre grazie straordinarie, mo- e Catalajud ai saraceni, nel 1 120 liberò
rendo d'anni 80 in Vagliadolid a'9 giu- da loro tutto il regno. Questo re fu detto
gno 633, e volleessere sepolta nella chie-
1 il 2?e///co50,poichè in 29 battaglie, tranne
sa de'gesuiti, dove accorse tutta la città 2, restò vittorioso, contribuendovi i valo-
proclamandola per santa. Della corona i- rosi cavalieri del ss. Salvatore, i quali se-
deata e promulgata da s. Brigida, che si condo Mendo, vestiti di bianco ne porta-
benediceva dai religiosi dell'ordine del vano l' immagine sul petto, o una croce
ss. Salvatore, con le indulgenze concesse bianca al dire di Giustiniani. I cavalieri
dai Papi, trattai nel voi. XVII, p. 201. In- professavano castità coniugale, ubbidien-
nocenzo XIII colla bolla Injuncta nobìs, za al gran maestro dell'ordine, e la difesa
de'i3 agosto iji3,Bull. Rom. t. 1 1, p. della cattolica religione. In progresso di
1 68, concesse indulgenza plenaria a quel • tempo variarono insegna, ponendo sui
li che confessati e comunicati visitassero mantelli bianchi la croce rossa detta po-
le chiese dell'ordine di s. Brigida nella sua mata, avendo le 4 estremità a guisa d'an-
Benedetto XUIad esempio delle in-
festa. core. Non pare critico l'asserto dall' Her-
dulgenze concesse alle corone di s. Brigi- mantjcome avverte il p. Helyot nella Sto-
da, ne accordò a chi recitasse Rosario il ria degli ordini militari t. 8, p. 284. Il

(V.) benedetto dai domenicani. Bo- II p. p. Bouanni nel Catalogo degli ordini e-
nanni, Catalogo delle vergini a Dio de~ questri e militari ne parla a p. io 1, e ne
dicale, p. 20, tratta delle monache di s. riporta la figura. L'ordine si estinse.
Brigida, e ne riporta la figura; altrettali -
SALVATORE (ss.) del Mondo, Or-
/Ì8609Q
3i6 SAL SAL
/ dine equestre e militare di Svezia. L'isti- lo stabili con 5 gradi, cioè
di gran croci,
:

tuì il re Erikesone o Enrico XIV, e creò gran commendatori, commendatori, ca-


i cavalieri nel giorno di sua coronazione, valieri della croce aurea, e cavalieri del-
fatta ad Upsala nel i56i, venendo per- la croce argentea. Il numero delle pri-
ciò battute monete per memoria. Altri di- me quattro classi è limitato, quello della
cono che lo fondasse nel dì delle nozze quinta è illimitato. Finora non vi sono
con Caterina sorella di Sigismondo II Au- dotazioui annesse a niuna delle 5 classi.

gusto re di Polonia, nel qual giorno arm,ò La croce di decorazione è d' oro per le
4o cavalieri. Il collare era composto di prime quattro classi, e di argento per la
cherubini d'oro intrecciati con colonne quinta. La sua forma partecipa di quella
di tal metallo, e da esso pendeva un ova- della Legione d'onore ( V.) t
e pende da un
to coli' immagine del ss. Salvatore. He- nastro di seta, de'colori ceruleo e bianco
lyot, Storia degli ordini militari t. 8, p. SALVATORE (ss.). Celeberrima im
3o8. magine acheropita di Sancla Sanctorum;
SALVATORE (ss.), Ordine equestre nobile e anticaCompagnia già custode del
di Grecia. Neh 833 l'istituì il regnante la medesima; arcispedale diRoma.^'.Sc a
r
re di Grecia (T .) Ottone I di Baviera, e la santa, e Ospedale del ss. Salvatore

FINE DEL VOLUME SESSANTESIMO.


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