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Universit degli Studi di Roma La Sapienza Facolt di Architettura Valle Giulia Integrazione di Laboratorio di Progettazione 2 Prof. Arch.

. Dina Nencini Studente: Giulia Musto Matr. 366811

LAMPLIAMENTO DELLA GALLERIA NAZIONALE DARTE MODERNA di Luigi Cosenza


La Galleria dArte Moderna a Roma, sita nella zona di Vallegiulia, fu costruita nel 1911 dallarchitetto Cesare Bazzani, e successivamente nel 1933 aveva gi subito un ampliamento ad opera del suo costruttore. Negli anni 50 si ripresent lesigenza di ampliare lo spazio espositivo, in seguito allincremento delle collezioni e al costante aumento del patrimonio, e con loccasione si pens a dotare il Museo di servizi aggiornati. Nel gennaio del 1956 quindi la direttrice Palma Bucarelli present allattenzione del Ministero della Pubblica Istruzione lopportunit di un ampliamento; il Comune si mostr interessato al problema, al punto che nel dicembre del 1965 si pronunci favorevole a questo progetto. Dapprima venne interpellato Walter Gropius, il quale fece un sopralluogo sul sito; purtroppo per liter burocratico per le concessioni e i finanziamenti si mosse troppo lentamente, e ci imped di avvalersi di questa collaborazione, anche a causa della scomparsa del grande architetto. Perci la direzione formul nel 1967 un progetto di massima, e nel 1969 il Ministero dei Lavori Pubblici elabor un disegno di legge per il finanziamento delledificio, che fu firmato dal Presidente della Repubblica il 12 marzo 1973. IL PROGETTO DI LUIGI COSENZA Si pose quindi il problema della scelta dellarchitetto che avrebbe realizzato lintervento, un architetto che sarebbe dovuto essere allaltezza del suo predecessore; la scelta ricadde, anche grazie alla segnalazione di Giulio Carlo Argan, su Luigi Cosenza, perch era uno dei pi importanti esponenti del Razionalismo Italiano, ma anche perch si era dellidea che il tema del museo gli fosse molto congeniale. Infatti a partire dal Razionalismo, tutta larchitettura moderna aveva assunto una forte componente pedagogica, e nello specifico, per Cosenza lideale sociale ed educativo dellarchitettura era un principio a cui si era fermamente ispirato per tutta la sua attivit. Il suo fine era quello di cambiare, con larchitettura, il tenore di vita della gente, distribuire i luoghi ed i tempi del lavoro, dello studio, del divertimento e quindi di accordare la vita degli uomini con le cose, con la societ, con la natura.

Il museo per Cosenza non un tempio ma la scuola dellarte, e fu fondamentale la sua collaborazione con la direttrice della Galleria sia nella fase dimpianto che su quella di sviluppo del progetto. Il fine dellarchitetto in questa tipologia di intervento doveva essere quello di presentare le opere darte, veri abitanti del museo, nelle migliori condizioni di visibilit e con criteri assolutamente oggettivi quali quelli della progettazione museale, per stimolare cos il giudizio dei visitatori. Lampliamento della Galleria non doveva soltanto aumentare lo spazio espositivo, ma aggiornarne la funzione verso lidea di un museo scuola, uno strumento architettonico la cui intrinseca esteticit doveva comunicare con lesteticit degli oggetti. Cosenza era un fautore dellelasticit dello spazio architettonico, regolabile per ampiezza e per figura, studiato in rapporto alla manovrabilit della luce artificiale senza escludere la sua relazione con il contesto in cui si pone: aveva infatti previsto unarea retrostante verde che avrebbe dovuto realizzare larchitetto fiorentino di giardini Pietro Porcinai, come connessione e intervallo, ma soprattutto parte integrante di unopera darte. Si pens anche di unire un auditorium al museo, rinunciando per ad una parte dello spazio espositivo; si riteneva infatti che questo auditorium fosse opportuno e necessario per avere una organismo architettonico, visto come un completo strumento culturale didattico che disponga di un luogo teatrale e musicale. Lauditorium doveva contenere una sala per concerti e spettacoli, e una biblioteca musicale dove fosse possibile la consultazione di musiche moderne, tutto ci per offrire a Roma, la quale ancora non disponeva di uno spazio analogo, un complesso che aggiornasse la propria cultura musicale. Dal punto di vista urbanistico invece, dal momento in cui non possibile fare architettura senza una ragione urbanistica, Vallegiulia era ed tuttora una zona ad alto livello culturale: addizionando la Galleria a tutta la serie di servizi culturali quali il Museo Etrusco, le numerose Accademie, la Facolt di Architettura, la non lontana Galleria Borghese e il Giardino Zoologico, si voleva puntare alla realizzazione di una zona in cui si svolgessero iniziative e manifestazioni culturali di ogni genere, alla realizzazione di uno strumento per fare cultura. I lavori furono intrapresi dal Genio Civile agli inizi del 1976, ma la cifra prevista nel momento della delibera non era pi sufficiente, a causa della forte inflazione, e i ritardi nellerogazione dei nuovi finanziamenti comportarono un rallentamento dei lavori, seguiti fino alla scomparsa del progettista (1984). La Galleria Nazionale dArte Moderna, in quanto tale, ha il compito di documentare mano a mano che si svolge, la storia dellarte contemporanea in Italia, orientando il pubblico a considerare i fatti dellarte come storici al pari della politica, della scienza e del pensiero, documentando anche i rapporti con larte del resto del mondo. LINTERVENTO/INTROMISSIONE DELLO STUDIO DIENER & DIENER Nel 2003 sono iniziati altri lavori di ristrutturazione ed ampliamento della GNAM; per portare a termine questo intervento stato indetto un bando di concorso internazionale.

Una giuria composta da architetti e direttori di musei italiani e stranieri ha selezionato otto progetti finalisti tra i 120 candidati, ed risultato vincitore lo studio svizzero Diener & Diener. Inizialmente si occupato di una serie di edifici residenziali e per uffici a Basilea, ma in seguito la sua attivit si estesa a progetti per istituzioni e per la cultura anche al di fuori della Svizzera. La ristrutturazione del museo consister nella creazione di nuovi spazi per uffici e per le esposizioni e di un giardino. Anche lingresso secondario di via Gramsci, dove attualmente si trovano libreria e caffetteria, verr ampliato diventando il punto di accesso allauditorium ed ai nuovi servizi, cos da assumere la stessa importanza dellingresso principale in Viale delle Belle Arti. Verr dunque recuperata larea alle spalle del museo dove sorge lampliamento incompleto di Cosenza. Il tema del concorso risultava particolarmente difficile, dovendo fare i conti con una lunga storia di progetti e lavori iniziati ed interrotti. Nel notevole ventaglio delle ipotesi presentate, la giuria ha scelto allunanimit la proposta di Diener perch interprete pi rigoroso del tema dato, ponendosi in continuit con ledificio esistente, la nuova ala alleggerisce la presenza delledificio, aprendo ampi spazi verdi intorno e completando il fronte su via Gramsci, la cui importanza cresciuta in questi anni con linserimento del Caff delle Arti, del secondo ingresso e della nuova Libreria SACS. Nel complesso il progetto vincitore offre 2500 metri quadri per mostre temporanee e per lampliamento della collezione e 2150 metri quadri per le collezioni di studio. Di fronte allauditorium si aprir una nuova terrazza resa possibile dallarretramento della testata attuale, mentre alle spalle previsto un nuovo giardino per smorzare la volumetria, e prevede anche lideazione di un nuovo corpo che completi la facciata su via Gramsci. LA POLEMICA SUL NUOVO PROGETTO DIENER & DIENER La decisione di avviare nuovi lavori nella Galleria ha suscitato molto scalpore nellambiente, a partire da Paolo Portoghesi, Franco Purini, Renato Nicolini e Giorgio Muratore, ed altri numerosi storici dellarchitettura e architetti stessi, tutti inesorabilmente orientati a salvaguardare il progetto di Cosenza e risparmiando cos ingenti fondi pubblici per iniziative pi interessanti e sicuramente pi necessarie dellintervento in questione. Chi sostiene labbattimento sottolinea che in realt il progetto del 65 non fu mai completato e venne comunque realizzato male: la sua sostituzione perci non infierir dunque su unopera dAutore. Da qui nasce una polemica che va ben oltre la questione dellampliamento museale. Si discutono dei principi fondamentali: per andare verso il futuro si pu cancellare il passato? E fin dove si deve arrivare? E ancora: le opere architettoniche del Novecento, tanto a lungo trascurate ed ora rivalutate, vanno difese a oltranza? Si finisce inevitabilmente sforando in area politica: abbattere di destra, riusare di sinistra, anche se nel caso delle zone popolari le posizioni sono trasversali? Il fatto che il progetto Diener in pratica si sovrappone, cancellandolo, alledificio di Cosenza, ed invece di premiare un progetto che completasse lopera da lui iniziata, come inizialmente richiedeva il concorso, si premiata lunica proposta che prevede di abbatterlo: uno

spreco di energie intellettuali, di senso storico e di denaro pubblico, come se invece di valorizzare larchitettura del Novecento si pensi direttamente ad eliminarla. Anche se non mancano le voci a sostegno della pronta realizzazione dei disegni dello studio svizzero, esse sembrano preferire un silenzio favorevole al corso dei fatti. Il coordinatore tecnico del nuovo ampliamento della Galleria sottolinea lautorevolezza della giuria che ha scelto la proposta Diener. Sottolinea infatti, a supporto della propria tesi, che lala Cosenza non stata mai realizzata del tutto e secondo i disegni dellautore, ed in ogni caso oggi non pi funzionale alle esigenze di una Galleria che necessita di nuovi spazi e servizi per tenere il passo con i musei dEuropa, poich comunque un edificio pensato negli anni 50, progettato negli anni 60, costruito negli anni 70 e abbandonato negli anni 80. Giudice ultimo il direttore generale per lArte e lArchitettura Contemporanee del Ministero dei Beni Culturali: egli sostiene di voler vedere chiaro in questa vicenda, e in questa direziona ha costituito una commissione che avr lo scopo di capire quanto ci sia di Cosenza in quel progetto e decidere successivamente. comunque sua intenzione dedicare una mostra al progettista e magari intitolargli anche una sala del nuovo edificio.

LAMPLIAMENTO DELLA GALLERIA NAZIONALE DARTE MODERNA

Primo nucleo di Cesare Bazzani nel 1911, poi ampliato nel 1933

Anni 50 necessit di ulteriore ampliamento per aumento delle collezioni e del patrimonio pi nuovi servizi aggiornati 1956 viene presentata la necessit al Comune di Roma 1967 progetto di massima e finanziamenti

1960 sopralluogo di Gropius, per niente da fare per burocrazia lenta, nel frattempo lui muore affidamento dei lavori a Luigi Cosenza, razionalismo italiano, su suggerimento di Argan

Cosenza razionalista perci con concezione pedagogica dellarchitettura, volta a migliorare la vita umana. Museo come scuola dellarte, collabora con la Bucarelli per la fase preliminare e il progetto Opere darte come abitanti del museo, messe nelle migliori condizioni di visibilit e con criteri oggettivi della museologia per stimolare il visitatore Studio della luce artificiale Area retrostante di verde come connessione e intervallo, parte integrante del complesso, progettata da Porcinai

Auditorium studiato acusticamente come luogo di concerti e conferenze per una cultura pi completa per Roma ancora non fornita

Galleria come polo di una zona della cultura

1999 concorso per ristrutturazione e ampliamento, la giuria seleziona 8 progetti su 120 e vince lo studio svizzero Diener & Diener

nuovi spazi per uffici e esposizioni pi giardino, recupero dellarea alle spalle dove sorge lampliamento incompleto e completamento del fronte su via Gramsci, auditorium

grande polemica sul progetto svizzero da parte di storici e architetti perch vogliono salvaguardare il progetto di Cosenza e risparmiare fondi pubblici

chi a favore dice che tanto il progetto di Cosenza non completo e quindi non grave come abbattere unopera dautore chi non a favore dice che il progetto si sovrappone cancellandolo alledificio di Cosenza e non si premiato un progetto che completasse quello vecchio coordinatore tecnico dellampliamento garantisce la competenza della giuria e dice che lala Cosenza non stata fatta del tutto e secondo i disegni dellautore, e cmq non pi funzionale alle esigenze di un museo moderno, altrimenti arretrato rispetto a quelli internazionali

giudice per arte e architettura contemporanee del ministero dei beni culturali istituisce una commissione per capire bene il problema, e dichiara di voler dedicare una mostra a Cosenza e una sala del nuovo edificio.

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