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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
COMPILAZIONE
VOL. LXIII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLUI.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
m
s
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SCRITTORI SAGRI. F. Scrittori zo del quale passano in altri beni tem- i
già si tenevano e dichiara vano come divi- libelli infamatori), ordina che in avvenire
ni tutti quelli, i quali dipoi dai concilii ge- nessuno sia ardito di abusarne in questa o
nerali di Firenze e di Trento hanno avu- in altra qualunque maniera." Nellasess. 4
ta definitiva e infallibile sanzione. Osser- e decreto delle Scritture canoniche, il con-
va l'annalista Rinaldi, che nel concilio di cilio di Trento stabilì. » Se alcuno non ri-
to Papa S.Bonifacio I eletto nel 4 1 8, si fece della s.Scriltura, con tutto ciò che conten-
un canone intorno ai libri canonici della gono, tali quali sono in uso nella chiesa
s. Scrittura; ina s'ignora come fu posto cattolica, e tali quali sono nell'antica ver-
sotto il concilio cartaginese del 3g8 men- sione tolgala Latina j ovvero disprezza
tovato: nel fine si aggiunse che si chiedesse avvedutamente, deliberatamente le tra-
al santo Padre conferma del canone. la dizioni, delle quali abbiamo parlalo, sia
Che S.Bonifacio I confermasse il canone anatema". Già Papa s. Gelasio I nel con-
de'libri sagri, chiaramente si ritrae da s. cilio diRoma del 494 avea dichiarato qua-
Agostino oeW'Epist. 3.5. Riporterò ca- 1 i li erano i libri sagri dell'uno e dell'altro
noni diCoslantinopoli e di Trento. Dichia- Testamento, quali i libri de'ss. Padri ri-
.
concilio, desiderando reprimere V abuso che Pentateuco, voce greca, che suona Io
insolente e temerario d'impiegare e vol- stesso che cinque volumi, sono la Genesi,
gere ad ogni sorta d' uso profano le pa- l'Esodo, il Levitico, Numeri, il Deutero- i
role e i passi della santa Scrittura , fa- .nomio. QrY Istorici, Giosuè, Giudici, Ruth,
cendoli servire a motteggi, a vane e fa- i 4 de' Re, i 2 de' Paralipomeni, il i.°ea.°
volose applicazioni, all'adulazione, alla d'Esdra, Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe,
u c
maldicenza, e sino ad empie e diaboliche il i. e2. de'Maccabei. 1 Morali} i x5o
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Salmi, che sono ancheProfetici, perquan- nelle sagre carte io non ho potuto iuten-
to dissi a Salmo, i Proverbi, l'Ecclesiaste, dere solo, intese le ho mentre che stato
la Sapienza, l'Ecclesiastico, e la Cantica sono nel cospetto de'miei fratelli. Per la
de'Cantici. I Pi •ofelici finalmente sono, i
4 qual cosa io ho cercato di comprendere
profeti maggiori, cioè Isaia, Geremia con per merito di cui data mi fosse tale in-
Baruch, Ezechiele, Daniele; e 1 minori, i 1 telligenza, essendo manifesto essermi con-
vale a dire Osea, Gioele, Amos, Abdia, ceduta per coloro, perla presenza de'qua«
Giona, Michea, Nahun, Abacuch,Sofonia, li mi si concede e quindi ne viene con
:
Aggeo, Zaccaria, Malachia. Tutti questi la divina grazia, che l'intelligenza cresce,
libri appartengono all' antico Testamen- e l'orgogliosi scema, mentre per voi ap-
to.Comprende poi il nuovo Testamento, pare ciò che fra voi insegno. Imperocché
come libri Istorici e Legali, 4 Evangeli i (io confesso il vero) stando con voi inten-
de'ss. Matteo, Marco, Luca, Giovanni, e do sovente ciò che dico. Tutto quello a-
gli Atti degli apostoli scritti da s. Luca: duuque che in questo profeta non capi-
come libri Morali, \e 4 Epistole di s. Pao-1 rò, è cecità mia: ma se potrò intender al-
lo, una di Giacomo, due di s. Pietro,
s. cuna cosa accouciameute, è dono di Dio,
tre di s. Giovanni, una di s. Giuda: co- fattomi per amor vostro." Come.Ia vene-
me libri Profetici, l'Apocalisse di s. Gio- rabile antichità non riconobbe altro giu-
vanni. Di tutte queste Scritture non solo dice delle divine Scritture, che la Chie-
le sentenze e il senso delle parole, ma si sa insegnante e il capo supremo di essa
può anche dire le stesse parole materiali, il Papa, essendo la più enorme empietà
souo state dallo spirito di Dio inspirate e il cambiare una sola parola, mutilarle o
dettate a' sagri scrittori, adattandosi egli corromperle, ponno trovarsi nell'opere
allo stile proprio di loro, e alle usanze e del dottissimo cardinal Bellarmino, ove
consuetudini della gente de'tempi in cui in molta copia e chiarissime si riportano
scrivevano; dal che ne risulta la diversità le testimonianze de'primi Padri anche su
di stile che fra scrittore e scrittore s'in- questo punto. Siccome nella traduzione
contra, e certe frasi relative a usi da noi delle Scritture indiversi idiomi, per igno-
ora sconosciuti. Inoltre nelle medesime ranza o malizia, potevano in alcune aver
Scritture sono rivelate da Dio non solo luogo alterazioni di fatti e di espressioni,
le verità soprannaturali, ma quelle anco- la Chiesa decise doversi tenere per auten-
ra che non oltrepassano l'ordine di na- tica e per regola di fedj quella versione
tura, quellecioèclie isagri scrittori avreb- detta 1' antica Volgata, quella cioè che
bero potuto iutendere con le forze del lo- comunemente si usa e ch'è tutta versio-
ro ingeguo, siccome ancora i fatti che a- ne latina Girolamo, tranne salmi.
di s. i
veano veduto cogli occhi propri, affinchè E' un errore giustamente condannato da
queste pure avessero un' infallibile cer- Pio VI, nella bolla dommatica Auctorem
tezza, e andassero rivestite dell'eminente fidei, propos. 6j, l'asserire che eccettuato
carattere di Scritture divine. Narra Rinal- il caso di vera impotenza, sia a tutti ne-
di all'anno 5g 5, n.°8, che per le preghie- cessaria la lettura delle divine Scritture,
re del popolo, il Papa s. Gregorio I scrisse e che perciò si debbano tradurre in lin-
le omelie su Ezechiele, nelle quali è da gua volgare. Quindi la Chiesa sotto gra-
osservarsi la suagrande umiltà, colla qua- ve peccato e la pena di censura, ha proi-
le mostrò come debbano portare gl'in-
si bito di leggere e di ritenere la sagra Scrit-
Ecco le pa-
terpreti della divina Scrittura. tura in idioma volgare, e solo sono per-
role del Papa. « Io non imprendo que- messe in lingua volgare quelle versioni
st' opera con temerità, ma con umiltà: pubblicate con l'approvazione della s. Se-
imperciocché so che più volte le cose che de, e con note tratte da' ss. Padri e da
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altri scrittori cattolici. Dice l'encomiato slamento, Venezia i 744- Giovanni Mar-
vescovo, quando la Chiesa ne permette la chetti, Lezioni sulla s. Scrittura, Iioma
lettura nel modo sopra espresso, quando i8o3. Abbiamo molti interpreti delle san-
ella ha istituito in ogni chiesa cattedrale te Scritture, e neh 843 pubblicò in Ro-
un teologo che la spieghi al popolo, quan- ma il p. Francesco Saverio Patrizi, De
do raccomanda a'parrochi di usarne con- interpretalione Scripturaruni sacraruni.
tinuamente nelle loro istruzioni, quando 11 medesimo Sarnelli, nelle Lettere eccl.
concede ancora a chi siasi la lettura della tratta vari argomenti sulla s. Scrittura.
versione latina, supponendo ragionevol- Nel t. 3, lett. q: Idea degli apologi, pre-
i
siano affatto privi di qualchecoltura, s'in- Usarsi dalla s. Scrittura alle volte il si-
tende bene lo spirito che l'ha indotta a gnificato invece de' nomi propri, e il no-
proibirne la versione volgare senza note, me proprio per appellativo. Nel t. 8, lett.
e resta distrutta la calunnia colla quale 37 : Catalogo e sommario insieme de' ss.
ingiuriosamentesi grida controdi lei, rim- Libri. Nel t. 1 o, lett. 3g : Che la storia
proverandola di togliere a'suoi figli il pa- della s. dee preferire a tulli
Scrittura si
ne spirituale e il testamento del Padre lo- gli storici profani. Per Settanta Inter- i
ro. Anche quando la sagra Scrittura non preti s'intendono comunemente quelli che
sia né corrotta, né mutilata, nefanda ma- tradussero i libri dell'antico Testamento,
lizia che di frequente si adopra per sedurre o almeno il Pentateuco, dall'ebraico in
gl'incauti, come notai a Bibbia, troppa è greco, d'ordine di Tolomeo Filadelfo re
la scienza che si richiede per intendere in d'Egitto, 277 anni avanti lanosità era.
molti luoghi anche il solo senso letterale, Molti Padri antichi considerarono la loro
occorrendo saviezza non comune, per non versione come infallibile e inspirata dal-
abusar di certe espressioni, che nel volga- lo Spirito santo, appoggiati alla mirabile
re linguaggio fanno un'impressione parti- conformità rinvenutasi tra' diversi esem-
colare, specialmente sull'ani model la gen- plari di questi interpreti, i quali pare che
te non hen costumataci! perchè general- non avessero avuta alcuna comunicazio-
mente la lettura di questi santi libri in ne tra di loro. Essendo però quest'ultima
volgare produrrebbe più male che be- circostanza assolutamente dubbiala Chie-
ne. La lettura della labbia non è neces- sa non ha mai deciso sulla divina inspira-
saria a tutti, ma bens'i la predicazione, la zione de'Settanta. Molte cose gli ebrei tol-
Scrittura cioè annunziata e spiegala da sero dalla Scrittura, cioè i vituperii degli
quelliche hanno avuto per quest'officio anziani, de'magistrati e de'giudici. 1 set-
legittima missione. E' costume degl'ini- tanta interpreti vi riposero l'istoria di Su-
mici della Chiesa d'interpretare la sagra sanna^ tal (ine levala. Nell'oriente laScrit-
Scrittura giusta il loro capriccio, e di ap- tura si leggeva nelle chiese in greco, an-
plicare quel senso, che loro sembra do- che in que'luoghi, ove non si parlava in
ver dare a qualche testo scritturale, a'soli lingua greca, come in Sci lo poli e altrove,
ecclesiastici e non insieme a'secolari; qua- in cui la lingua volgare era la siriaca o
si che Gesti Cristo abbia lasciato al mon- altra, laonde in quelle parti la lingua gre-
do la sua dottrina, soltanto pe' primi e ca era straniera, come ora è a noi la la-
non per tutti que'chesi dichiarano suoi tina, e più ancora, secondo che all'erma
seguaci. All'articolo Predica riportai al- Eusebio ueW Ilist. eccl. I luterani, i cal-
cuni autori della esposizione della s. Scrit- vinisti e altri eretici de'nostri tempi fan-
tura in Lezioni, a' quali qui aggiungo: no grandissimo clamore contro cattolici, i
Pompeo Sarnelli, Lezioni scritturali alla perchè ne'divini uffizi usano la versione
ìuenlc ed al cuore sopra il Nuovo Te- latina delle s. Scritture; e dicono che la
-
S CR SC R 7
Chiesa l'ha sempre letta e cantata nelle fin- mezzo tutti i libri cristiani; poiché sotto
pue volgari attuali di ciascuna contrada, l'impero di Diocleziano eMassimiano,nel«
Quella testimonianza d'Eusebio,oltre più la fiera persecuzione loro contro i cristia-
allre d'ogni maniera di scrittori, sménti- ni, da questi
pagani volevano le Scrit-
i
sce siffatte calunnie, e li dimostra o ini- ture divine per bruciarle, onde vi furono
r
postoli o ignoranti. Grande sino dall'an- diversi Martiri de libri santi (/
.), e cli-
tichità fu la venerazione pei libri della versi Lassi (F.) o caduti o traditori che
s. Scrittura, e si usò di consultare Dio a- le consegnarono.
prendene alcuno nelle necessità. Gli uo- SCR\TTURA,Scriptum,Scri/)tura.La
mini profani, quali furono audaci di toc-
i cosa scritta, l'arte dello scrivere, scribere,
carla,furono puniti da Dio, come di Teo- &rtfrare,significare ed esprimere le parole
popò e di Teodoto narra Rinaldi all'an- co'caratteri dell'alfabeto. La scrittura è uu
no 23i,n.°i2. Ivi aggiunge che la legge ritrovamentochegranderaenteonoral'in-
fu ab antico scritta in lingua caldea, e così gegnouoiauo, perchè trasmettee dilata le
rimase per lungo spazio di tempo,nelqua- idee con mirabile celerità e chiarezza. La
le non fu conosciuta dagli stranieri la sua Bibbiapev eccellenza si chiama la Scrittu-
bellezza; ma poiché se n'ebbe qualche sen- ra sagra (F.). La parola ed il linguaggio
loie dalle nazioni, si sparse per ogni par- furono un dono che fece ilCreatore al più
te la sua gloriosa fama, e alcuni procu- perfetto degli esseri organici, come quello
rarono che si traducesse in greco, impre- della ragione, della quale sono una natu-
sa che toccò al celebre re d' Egitto. La Tale emanazione. Secondo alcuni, mae-
i
Scrittura, innanzi che i settanta interpreti stridell'uomo però nell'arti imitative del
la traducessero, era stata nascosta tra gli diseguo furono maggiori astri il sole e
i
Ebrei (/.) senza alcuna interpretazione, la luna, che progettando le ombre degli
nell'idioma in cui era già stata scritta. Fu oggetti rilevati su di una piana supera-
quindi mirabile consiglio che gli ebrei stes- eie, li rappresentavano in una sagoma ana-
Cristo l'avrebbero per invidia occultata tra con qualche materia colorante cou- i
o falsificata. Fu inoltre benefizio della di- torni. Più esattamente eli ometti erano
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vina provvidenza, la quale volle che la rappresentati dall'acqua limpida e tran-
Scrittura tradotta si conservasse illesa dal- quilla, e dai corpi lucidi, poiché visi ve-
l'incendio in cui arse la libreria di Tolo- deano tutti i lineamenti, ombreggiamenti
meo, non mancandone innumerabili co- e colori contenuti dentro il perimelrodel-
pie sparse fra'giudei e gentili. Fu la ver- la figura, uiaanchequesteimmaginierano
ceri de' martiri } &\ leggono due altri esem- forme degli oggetti presenti, e renderle
pi della s. Scrittura salvata miracolosa- immobili e permanenti sopra alcune su-
mente dall'incendio, cioè negli atti de'ss. perfide. Fu poi riservato al nostro secolo,
SaturninoeDalivo,(|uandoFundanocou- colmezzo dell'artificio di Dagliene, di ri-
segnò ai gentili i libri sagri per bruciarli, durre stabili le stesse immagini, naturai
e nella passione di s. Filippo mai tire,quan- mente prodotte dalla rifrazione e rilles-
do il popolo in uu gran fuoco gitlò nel Mone della luce. Dal disegno degli oggetti
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nacque progressi vamente la scrittura, la alfabetici potevano esattamente compie*
quale iu origine non consisteva se non nel- re l'oggetto, e giungere allo scopo che i
la rappresentanza iconografica degli og- popoli colle due prime specie di scrittu-
getti visibili, o l'ideologica e simbolica di ra si erano proposto; ma da quelle due
quelli che non lo erano. Così un globo rap- prime maniere alla terza l'intervallo do-
presentava un semicerchio la lu-
il sole, vea essere tanto più.grande, in quanto
na, un occhio esprimeva la vigilanza, una che né la pittura, uè geroglifici nonseni- i
colonna la fortezza, ec. Gradatamente per bravano mettere popoli sulla vera stra- i
plici, e perciò meno simili agli oggetti ar- una rappresentazione più o meno fedele
chetipi, ed ecco nascere in Egitto {V.) i degli oggetti; la scrittura de'caralteri non
geroglifici sulle pietre, e quindi carat- i era all'incontro se non che la rappreseli-
teri scolpiti sulle lamine metalliche, sulle tazionede'suoni edelleparole.Questa era,
pelli degli animali, sulle membrane, e su se così è permesso di esprimersi, la lin-
papiri per formare la scrittura ieratica e gua divenuta sensibile all'occhio; e per
demotica, ed ecco gli alfabeti meramente giungere ad operare quel fenomeno era
fonetici della Grecia, dell' Etruria e del d'uopo distinguere il valore de'suoni, lo
Lazio. 11 Goguet osserva che si sono suc- analizzarli, e l'immaginare caratteri pu-
a rappresentare la parola o i discorsi, e potessero agli occhi nello stesso idioma iti
ad esprimere il pensiero. Si deve alle ri- cui la lingua si sarebbe fatta intendere al-
cerche e ai tentativi molteplici che si sono l'orecchio. Egli è impossibile, dice ancora
fatti per giungere a quel fine in diverse Goguet, il determinar con precisione l'e-
età e presso vari popoli inciviliti, I' arte poca alla quale dee riferirsi l'invenzione
di scrivere propriamente detta, arte della de'caratteri alfabetici; si vede soltanto che
quale non è facile lo stabilire precisamen- quest'arte dovette esser conosciuta molto
te l'epoca di sua invenzione, e l'assegnare anticamente, almeno in alcuni paesi. La
con esattezza l'origine. Non pochi sosten- scrittura alfabetica era certamente in uso
gono, che il primo mezzo adoperato per nell'Arabia sinoda'tempidi Giobbe, giac-
rappresentare un' idea, dev' essere stato ché egli ne parla in una maniera assai chia-
quello di pingere l'oggetto: la prima scrit- ra e quasi positiva. Diverse nazioni tut-
tura è dunque stata probabilmente non tavia si sono disputata la gloria d'aver
altro che una rozza Pittura (^.), che s. inventata questa scrittura; ma il Goguet
Gregorio I disse essere per gì' ignoranti non vede se non che due popoli in tutta
ciò che la scrittura è pe'dotti.I geroglifi- 1' antichità, a' quali si possa ragionevol-
ci, de'quali si attribuisce l'invenzione sim- mente attribuire quella invenzione; sono
bolica agli egizi, vennero ad abbreviare essi gli assiri, a'quali ne'tempi successivi
in qualche modo per mezzo di segni con- i greci dierono il nome di fenicii,o pure
venzionali ciò che la prima pittura avea gli egizi. L'autore de' Discorsi di argo-
di troppo lungo, faticoso e stentato: ma mento religioso, Roma 83 5, a i p. i 3 dice
mentre in questo modo la scrittura dive- che la scrittura in Egitto fu resa arcana,
niva simbolica, rende vasi ancora al tem- non pe'forastieri soltanto, ma ben anco pei
po 6tesso più complicata, e in gran parte ci ttadinijesouo già trascorse migliaia d'an-
dipendeva da arbitrarie convenzioni, ri- ni da che quel gergoquasi furbesco delude
strette sovente ad un solo popolo, ad u- gl'ingegni e losludio de'più sapienti: uno
na parte del medesimo, ad una casta o di questi è certamente l'anonimo auto-
ad uu ordine gerarchico. 1 soli caratteri redi quell'opera. A Lingua, idioma, liu-
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guaggio, fa velia jdie sviluppa le facoltà in- guisa d'ago ;
1' altro capo terminava in
tellettuali, ragionai della moltiplicità del- triangolo. La parte più larga che serviva
le lingue antiche e moderne, di quella u- a cancellare (come ora noi facciamo col
sata dalla chiesa romana ne'suoi Ritie Li- temperino col quale temperiamo le pen-
turgie (?'.), ed eziandio dell'origine della ne, o col cassino), era un pezzo separato
Scrittura, e da chi si debba ripetere se- che si legava al pennello. Si ha la figura
coudo comune opinione; quindi del
la più di questi pennelliesattamente rappresen-
numero delle lettere che compongono i tata giusta un'antica pittura del marti-
•vari alfabeti più cogniti del globo, con rio di s. Cassiano maestro di scuola a f-
alcune analoghe nozioni sul modo come ìnola (P.), eh' è un mss. dell' inno di s.
si parlano o scrivono, di che meglio al- Prudenzio del IX secolo, e si trova nella
l'articolo di ciascuna delle nazioni di cui biblioteca di Berna. A Pergamena, carta
trattai, rimarcando i più celebri poliglot- pecora sottile, dissi di sua origine a Per-
ti. A Lettera, carattere dell'alfabeto, di- gai)io,o\e fi inveutata e fatta di pelli fine
scorsi di questo, di sua invenzione, uso, di bestie, per formare libri scritti, e par-
utilità, onde esprimere pensieri e le co- i lai delle diverse materie e membrane ben
se per mezzo della scrittura; de'di versi in- preparale ove anticamente si scrisse, e co-
ventori de' caratteri alfabetici, e quando me si formarono i primi volumi o unione
può aver cominciato l'adoperarsi i carat- di fogli, co'quali si composero le Libre-
teri nella scrittura, prevalendo poi l'al- rie (/''.) : come ancora ragionai sull'uso
fabeto romano a quasi tutte le lingue eu- di scrivere sopra differenti qualità di pelli
ropee, ben
chiamata la nostra arci-
fu d'animali, anche di pesci, sugi' intestini
bellissima, soprabbondantissima e armo- d'alcuni ammali, come d'elefanti e di ser-
niosissima lingua: L'idioinagentil,souaii- penti, sui gusci delle testuggini; non che
te e puro. A Penna, strumento col quale si della pianta palustre del papiro tanto e-
scrive, tenni proposito de' diversi stili o gizio, che europeo e italiano per iscriver-
grafi antichi adoperati per iscrivere su ta- ci; della carta e quando fu introdotta, di
volette intonacate di cera, dell'inchiostro quella bombacina o di cotone, e feci pa-
che si usò o di minio o di altra tintura, rola de' palinsesti cagionati dai monaci
con sottile pennello; di quello rosso usato delmedio evo, in cui furono quasi soli i
dagl'ini peraluri greci, e quali solenni atti amanuensi e copisti. Nel vol.XlV,p.236,
o scomuniche si sottoscrissero con inchio- dissi d'un codice scritto su pelle di cervo,
stro mescolato colla specie sagramentale e di lettere cinesi scritte sulla seta, ed a
delSangue di Cristo; di che meglio a Sco- Cina de'caratteri de'suoi popoli. L'inven-
mumca; quando si scrisse con canne, quan- zioue della pergamena fu seguita da quel-
do si cominciò ad adoperare le penne, e la della carta, che oggidì usiamo. In vece
loro differenti qualità, come pure d' ac- di tavolette di metallo, facevasi uso in E-
ciaio e di diversi melalli,e delle penne me- gilto di foglie o di scorza di papiro, albe-
morabili, dicendo cheda'Papi s'investi- ro che cresceva sulle rive del Nilo, o su
vano per paviani et calamarium Giu- i quelle delGange: l'uso della scorza di pa-
dici, i Nolari, gli Scriniari (L".). L' an- piro durò assai tempo, può vedersi Mol-
tica maniera una specie d'in-
di scrivereei a lerò, Diss. in Comnient. Acad. Rcg. Pe-
taglio, per mezzo
si formavano
del quale trob. 1. 1 o, p. 4^o. Tra le pelii fu special-
le lettere sopra tavolette di piombo, di mente usato il cuoio delle capre e delle
legno, di cera o di altre somiglianti ma- pecore. All'articolo Carta, per iscrivere,
terie. Questa operazione facevasi con isli- ricordai su quale materia da principio si
piante, le tavolette sottili di legno e d'a- brano e delle più vetuste Biblioteche (F.),
vorio, sul Piombo (fr.), sulle pelli d'ani- e dell'amore che da molti si nutrì per gli
mali, de'pnlinsesti,della carta formata con antichi codici; non che degli eruditi li-
istracci di lino, e inventata verso il goo Inati, e della legatura de'libri. A Lette-
o dopo. A Dittici, profani e sagri, lavo- p.e celle, o voi. XXXVIII, p. 1 44» ancora
lette doppie, o due, atte
libri piegali in dissi cheanticameute si scriveva sulle pie-
r
a ricevere scrittura o Scultura(f .yi <iam- tre, sui mattoni di creta, sul piombo, sni-
di ve ne furono Iriplices di tre, quinta- le foglie d'alberi di palma e di papiri, an-
plices di cinque, delti pure trìptici e po' che sulle corteccie degli alberi (di che pu-
liptici ec. Furono pur chiamati piigillarì re a Diploma), su tavolette d'avorio e di
e effemeridi, essendo di materia varia, se- legno, molte delle quali unite si disse Co-
corido quella altresì varia sopra cui seri- dex } Codice, Volumen, come pur dissi
\evano gli antichi, cioè di sostanze din e a Libro, e Calmet osserva, che ue'libri di
o flessibili, che enumerai, ma le tavolette Mosè non vi è alcuna parola chesignifìchi
di metallo e di legno non potevano pie- volume: anticamente libri non erano i
garsi; fra le dure notai l'argento e l'oro, scritti che da una parte e fatti in forma
vano nelle chiese sui Pulpiti o amboni ze avvolte in rotoli per agevolarne il tra-
(/ .), ed erano le sagre tavole pubbliche sporto, furono dunque dette volumi, no-
della primitiva Chiesa, notando chi era vi me poi dato ai libri formati di pergame-
registrato, vivi e morti; gli scomunicati na e di carta. Che tabe Ila rii si denomi-
n'erano cancellati. Erano in parte diver- narono Corrieri, de'quali riparlala Po-
i
posito a Libraio, ove parlai ancora degli tari. L'asserzione di Erodoto, che gli as-
anlichi calligrafi che pingevano le lette- siri scrivevano i fatti principali di loro i-
re, de'romani copisti chiamati librari, dei storia e cronologia ne'mattoni d'argilla,
domestici copisti e amanuensi incaricati a che poi collocavano come altrettanti li-
trascriveree moltiplicare lecopie de'mss., bri in vaste cantere, è confermata dai re-
urazio esercitalo dagli schiavi eda'liberli centi scavi eseguili da Layard nelle rovi-
per lo più, avendo degli uni e degli altri ne di Ninive, feraci di grandiosi e impor-
parlatoancheaSERvo;ede'posterioricopi- tanti monumenti. Si disse, che i mattoni
che copiavano ogni genere di mss. e li
sti storici e cronologici raccolti nel i85o su-
decoravanocon ininiature,avendoneavu- perano il carico che potrebbero sostenere
ti eccellenti l'Italia, perciò le loro opere si 100 de'più forti elefanti d'Asia; archivi,
vendevano a prezzo elevato. Di tutti mez- i che pel mare si mandarono al museo Bri-
zi usali prima dell'invenzione della Stani- tannico. Plinio all'erma che i caldei seri-
pa (P ), inclusivamente dagli antichi pò- vevano sui mattoni le loro astronomiche
poh che enumerai; della grande cura che osservazioni, delle quali alcune contava*
S CR SGR 11
no 720 anni d'antichità. A Notaro final- pubblicò un erudito articolo sulla Steno-
mente parlai delle abbreviature, note e grafìa o ai le di scrivere tanto rapidamen-
cifre per scrivere con grandissima celeri- te quanto si parla, con tavola dimostra-
tà, perchè notari furono delti chi faceva- tiva di consonanti, di vocali e con un e-
no tali note, che i greci dissero tachigrafi sempio. Ivi tra le altre cose si dice, che
o scrittori veloci, chiamando Tachigra- per quanto sia rapida la pronuncia de'vo-
fia Io scrivere con molla rapidità. Dissi caboli, pure è più lenta de'cnucetti della
pine a Notaro, che la scrittura notarile mente, e per quanto il comune scritto o
rapidissima fu detta note Tironiane,e per- greco, o latino, italico si eseguisca ra-
chè così appellata, in che consistevano e pidamente, pure è ben più. tardo della pro-
coineformavansi,adoperando5Ì purei J/o- nuncia. L'arte di scrivere conta moltissi-
nogrammi (^.). Che delle note Tironia- mi secoli di vita, ma mentre tante altre
ne si faceva uso nello scrivere i discorsi hanno sofferto tante modi ficazioni e mi-
che si recitavano in pubblico o nel foro, glioramenti, essa almeno in Europa è ri-
le quali note poi dai notari si riduceva* masta quasi stazionaria, e presso a poco
no a scrittura comune. Che di quest'arte le stesse lettere dell'antico alfabeto latino
ne fu maestro San Genesio (nel quale ar- e greco sono in uso oggidì nell'Italia e nella
ticolo indicai ove tratto de' diversi santi Grecia. E" ben vero che quasi in ogni e-
omonimi) d'Arles, ond'è uno de'palroni pocasi sono fatti tentativi per rendere più
de'notari, come narrai pure nel voi. XIX, compendiosa la pronuncia e lo scritto. Gli
p. 38; poiché dall'uso civile, le note Ti- antichi greci inventaronoalcunisegnicou-
romane passarono all'ecclesiastico, onde venzionali in luogo di lettere, chiamati
gli atti de'concilii ed i sermoni de'vescovi Diasi ntion, rammentati da Cicerone; Ti-
con tal mezzo furono spesso raccolti. Che ione di lui liberto inventò un metodo si-
da quest'arte compendiosa di scrivere de- mile perla lingua latina, diesi disse l'Arte
rivò la Stenografìa, di cui feci parola. Ab- Tironiana; Seneca invenlòalcune miglia-
biamo, sulle abbreviazioni Ialine, oltre ia di sigle per accelerare la scrittura; Mar-
quanto ne scrissero Valerio Probo nel li- ziale rammenta un giovane, il quale scri-
bro De nolis Romanorurn interpretati- veva cou tanta celerità, che sembrava ra-
dis } e Nieuport, De sigli* Romanorum in- pire al pronunciatile le idee prima che
ttrpretandis, l'ampio trattato del p. Car- fossero espresse colla voce. E' inoltre vero
pentier benedettino : Alphahetum Tiro- che ne'processi giudiziali scritti ne* primi
nianum seti notas Tironis interpretarteli secoli di nostra era già erano invalse mol-
methodus, Parisiis 1747- Pietro Molina, tissime abbreviazioni e cifre non intelli-
Arte dello scrivere con pari prestezza del gibili da chi non era iniziato a quell'uso,
parlare, ossia scrittura elementare con e perciò riputati scritti magici ue'poste-
le sole radici deh' alfabeto, Milano 1
797- 1 ioti tempi di barbarie e d'ignoranza, ed è
Tratlalo di stenografia universale del vero in fine che ne' diversi codici di vari
Taylor, volgarizzalo da Emidio Aman- de' decorsi secoli, ed anche nelle prime
ti, Parigi 1800). Trattato di lacheografìa stampe in latino si trovano molte sigle e
di Luigi Grossi,Vigevano 18 io. Salva- contrazioni, e segni di abbreviazioni; ma
tore Morso, Sistema di tachigrafìa ila- tali mezzi sono andati piùo meno in di-
liana, Palermo 8 3. Gregorio Notariati-
1 1 suso o dimenticati. Altronde lo spirito e
ni,Sistema di stenografia, Napoli l836. le circostanze della società moderna, men-
Traile élétnentaire de sténographie ou de tre preparavano il vapore (di cui feci pa-
l'art d'écrire aussi vite cjue l'on parie } rola uel voi. XL11I, p. 21 e altrove), ed
par M. Silvia, Lyon [838. Nel t.i3 del- i telegrafi elettrici (de'quali dico qualche
V Album di Roma p. 45, l'avv.° Carni Ili cosa a Strada), si occupavano d'uti siste-
ia SCR SCR
ma positivo di scrittura compendiosa, che ria per non errare neh' interpretazione
potesse eseguirsi colla celerità della pro- delle cifre equivoche; quindi ben a ra-
nuncia d'un discorso, e che potesse esser gione dissero francesi, che colla steno-
i
quasi il precursore di quelle due mera- grafia si misura il talento d'una persona,
viglie dell'ingegno umano. L'inglese Tay- come colla canna la di lui altezza. In Pio-
lor professore d'Oxford in proposito os- ma si fece con successo Io sperimento della
servò, che alcune lingue orientali cioè l'e- stenografia nel 1 848 e 849,
1 nelle camere
braica, la siriaca, l'araba e qualche al- dell'alto consiglio e del consiglio de' de-
tra semitica non usavano vere vocali nel- putati, delle quali parlai nell'articolo Pio
lo scritto, e pure per una specie di con- IX. Il eh. Piambelli, Lettere intorno inven-
suetudine e di criterio vi si leggevano le zioni e scoperte italiane, nella lett. 3o,Ste-
vocali, e che appunto a supplire nello scrit- nografia, riferisce che gli antichi ebbero
to alla mancanza delle vocali erano state mezzi di scrivere con lauta velocità da rac-
ne' secoli meno remoti inventati punti i cogliere e conservare i discorsi che usci-
vocali, o massora come diconsi dagli e- vano rapidamente dalla bocca altrui, no-
brei moderni. Vide altresì che nel pro- tando che Zenofonte usò pel 1 .° segni ab-
nunciarsi le semplici consonanti scritte e- breviatorii per iscrivere le lezioni di So-
ra indispensabile 1' associazione di qual- crate, Tirone inventò le note Tironiane,
che vocale : concluse pertanto che potè- e molte omelie di s. Gio. Crisostomo do-
vansi per brevità sopprimere le vocali nel- versi a quest'arte, allorché improvvisa-
la scrittura e supplirle nella lettura a se- mente le recitò nella cattedrale di Costan-
conda dell'esigenza del senso e contesto tinopoli. Aggiunge che a tempi più mo-
del discorso, od al più scriverle quando derni la gloria d'aver risuscitata quest'ar-
erano iniziate o isolate. Tale soppressio- te venne ascritta agi' inglesi e francesi, i
ne non bastando al bisogno d'una cele- quali c'inondarono con trattati di Fachi-
rità di scritto eguale alla pronunzia, quin- grafia, Ochigrafia, Grafodromia, Poli-
di immaginòsemplificareil tratteggiodel- grafìa, Tachigrafia, Stenografia , de' qua-
le consonanti impiegando segni più «em- line riporta un bel numero; e nondime-
piici che fosse possibile, esonoi riprodotti no un umile cimatore di panni sanese nel
nell'articolo compilato dall'avv. Cannili. >4 2 7 usava in Italia di metodo sì spe-
Quest'arte piacque al governo inglese che dito esicuro,da poter seri vere l'intero qua-
ne formò scuole particolari, dalle quali u- resimale di s. Bernardino da Siena men-
scirono bravi stenografi, impiegati spe- tre il santo predicava dal pergamo all'af-
cialmente dai giornalisti a trascrivere di- i follato popolo (qualche analoga erudizio-
che si pronunziano nelle camere del
scorsi ne si può vedere nel voi. LV, p. 68). E-
parlamento per pubblicarli ne' giornali. gli si chiamò Benedetto di maestro Bar-
Quindi la stenografia fu accolta con en- tolomeo, e stando alla predica la scrive-
tusiasmo dai francesi, e mediante alcune va in cera con lo stile, terminatala quale
modificazioni opportune alla loro lingua tornato alla sua bottega la scriveva in fo-
1' applicarono ad usi pubblici e privati. glio, senza lasciare alcuna parola, e con
Successivamente Emidio Amanti ne fece tanta celeritàchenelmedesitnogiorno pri-
verso il i Sor) l'applicazione anche alla lin- ma di porsi a lavorare, già mirabilmente
gua italiana, e posteriormente ne' va ri pae- avea scritto due volte l'udita predica. 11
grafia. Consiste il i
.°
in una macchina della chiamavano con vocabolo che i latini tra-
ne fu autore Conti prima del 1 828. Il 2. il legno di alcuni alberi, e siccome quella
è Palenografo, strumento inventalo da
il pelle chiama vasi liber, come dicesi tut-
per iscrivere come del clavicembalo per nome, poi divenuto comune anche a noi,
suonare, e ne ha la forma: giova per i- di Libro, come dissi al suo articolo. Tot-
scrivere 60 rapidamente della
volte più tavolta sembra più credibile, che i greci
scrittura ordinaria, eio volle più supe- facessero pure uso della pianta egizia bi-
riore a tutti i sistemi stenografici con pen- blos, da'latini detta papyrus. Narra Sni-
na, con caratteri simili a quelli della stam- da, die le leggi compilate da Solone fu-
pa. Sul trovato del celebre Dagliene, il rono di suo ordine scritte in tavole di le-
Rambelli a onor d' Italia nella leti. 4§ gno. I romani pare che ricevessero l'arte
parlò dell'opera dell' italiauo Cellio sul della scrittura dagli antichi etruschi e dai
far uso de'raggi solari a trasportare i di- greci, divenendo più comune dopo l'espul-
segni con ingegnoso meccanismo e intito- sione de're. Nelle Lettere Roncagliesi del
lata : Descrizione di un nuovo metodo di Passeri, presso Calogerà, Opuscoli t. 22,
trasportare qualsiasifigura disegnata in p. 353, si dice che non solo gli etruschi,
carta mediante i raggi riflessi solari, in ma anche popoli antichi d' Italia, scri-
i
Komareki686. Ivi nel 1839 si pubblicò rabo e con l'ebraico. IlEuonarroti ne trat-
colle slampe e con tavole: Description et ta nella Ossei vaz. sui vasi antichi di ve-
explication d'un caràcùl e universel,cest tro, p. 2 io, e dice che oltre i caldei, e-
à dire une maniere d'écrire. qui petit é- breijfenicii, arabi, molle nazioni costuma-
tre comprise par lous les peuples, qttoi- rono di scrivere in tal guisa, come gli e-
quils neconnoissent queleurlangue ma- gizi, i goti più antichi, gli etruschi, ed i
lingua universale di P. S., Milano 846. 1 principio, pigliando dai fenicii le lettere,
I greci scrivevano da principio sopra apprendessero altresì il modo medesimo
foglie di fiori, sopra la corteccia di alcu- di scriverle, il mutato
quale poi forse fu
ni alberi, principalmente del tiglio e del nelle carte per venire più a verso alla ma-
faggio; in appresso si servirono di piccole no il cominciare cioè ascrivere dalla ma-
tavole assicelle di legno suiulissitne, che no sinistra verso la destra, e poi ne'mar-
i4 SCR SCR
mi ancora, e che non sia succeduta que- aghi metallici. Essi però d'ordinario non
sta mutazione negli orientali, per avere iscrivevano se non da un lato, e lascia-
costumato di scrivere in versi, forse eli su vano in bianco la faccia o pagina del ro-
in giù e a colonna, come tuttora prati- vescio. Si può vedere il Cocchi, Lettera
cano i cinesi; la quale varietà di scrivere sopra un manoscritto in cera, Firenze
e distribuire i versi pare che possa essere 1746. I galli ed germani imitarono i i
stata una delle molte cagioni che molti greci. I longobardi venuti in Italia, per
caratteri sieno venuti ad allontanarsi dal- conservare le loro memorie, da principio
la forma primiera de'caratteri fenicii, e si servirono di sottilissime assicelle di le-
che quantunque nati tulli dall'alfabeto gno. La scrittura de'cinesi non è già come
di quella sola nazione, si siano Tenuti poi la nostra una rappresentazione di paro-
a poco a poco a far vari e diversi fra loro. le, ma si collega immediatamente colle i-
Inoltre Buonarroti altre erudizioni ripor- dee o piuttosto col carattere od segno scrit-
ta sullo seri vere a rovescio degli antichi to- to, e la parola articolata e l'idea si col-
scani, per quanto si osserva nelle iscrizio- legano nello stesso lem [io reciprocamen-
ni. Scrivevano romani da principio co-
i te le une colle altre. La scrittura cinese è
me i greci sopra pelli d'animali a tal uo- quella fra tutte che più fedelmente ha ri-
segna, che un trattato fatto tra'primi ro- e simbolico degli egizi, ovvero non è che
mani e Gabio, fu scritto su cuoio di bue, del un sistema di geroglifici più o meno esat-
quale si era coperto uno scudo di legno. tamente conservato. Nondimeno carat- i
Le Leggi delle Xll tavole erano registra- teri de'cinesi non sonosostanzialmentese
codicilli, e sopra tela finissima. Gli anti- inventata una carta incombustibile, di cui
3
chi aveano due maniere diverse di for- tratta il Donali, De Dittici, ove sono no-
mare i caratteri della scrittura, l'una e- tizie interessantissime su questo argomen-
seguivasi pingendocol mezzo d'una pic- to. Egli dice che la carta cinese si fa di va-
cola canna, o di un nodo di canna, somi- rie sostanze, di canape, di bambù tenero,
gliante ad una penna che chiama vasi ca- di paglia di frumento o di riso, di pelli-
lainus, e con questo mezzo si formavano cola ricavata dai bozzoli, di scorza di gel-
le lettere, sopra pelli preparate, o sulla so, e la più comune si ritrae dall'albore
membrana interiore delle corteccie di al- Chu-Ku o Ku-Chu. Trovasi carta cine-
cuni alberi. L'altro modo di scrivere pra- se di così gran che molli la
sottigliezza,
tica vasi incidendo, con incidere le lettere credono di seta quella che fabbricano
:
sopra lamine di piombo o di rame, ov- con l'arbusto del cotone, riesce più fina
vero su tavolette di legno intonacate di e più bianca delle altre, durando quanto
cera; a quest'oggetto si servivano di una l'europea, poiché le altre composte di scor-
punta della slylus, quasi somigliante agli ze d'alberi sono più soggelte alle tignole.
SCR SCR i5
Donalicredecheper la carta fatta di cen- trandovi appena pochefila di canapa e di
ci di tela di canape o di lino, resa comu- lino, essendo rari gli stracci, i quali poi si
ne tra uoi, e in altre parli del mondo, q ne- moltiplicarono nelsecoIoXIVjpercui pa-
ssionandosi la derivazione, dobbiamo for- re che Pace prese occasione a fabbricar
il
ve allo scrittoe alla stampa. Altri la ere- ove esisteva il metodo, e poi in Treviso
dono inventata in Levante, quindi intra- per la copia e bontà delle acque. In ogni
dotta in Europa nel XIII o XI V secolo; tempo ebbero rinomanza le cartiere fa-
po: la moglie di Carlo VII re di Francia, no furono condotti in Toscana primi in- i
morto nel 14^'! avea soltanto due caini- traduttori di quest'arte, ed ebbero perciò
eie di lela.Che/'rtZ'r/rt//o vanta in Italia l'a- dalla repubblica fiorentina amplissimi
vere sostituito agli stracci di cotone quel- privilegi; dal che discenderebbe dubbiose
lìdi lino, lodissi in quell'articolo, pai lan- la carta di lino fosse rinvenuta nove se-
do della remota antichità e celebrità del- coli addietro nel borgo diColle in Val d'El-
le cai tierefabrianesi; e tuttora si continua sa,ovesi vuole sieno le più auliche catti e-
siffalta manifattura con ottima riuscita, re d'Italia, come vuole sostenere nel Cos-
giudicandolo neh 852 i giurati dell'espo- morama pittorico n.°^C),p.3c),aimoiS35.
sizione universale di Londra (della quale e Conclude Piambelli, che in ogni modo la
delle premiazioni delle manifatture e og- carta di lino è un trovalo italiano, e non
getti d'arte dello stato pontificio, parlo a tedescoodi altri. Fra tante stravaganze di
Seta), dalla superba carta, fatta a mano, eretici, vi furono pure s^WAbecedai •//'(/".),
da rami, da disegno e da scrivere, manda- che pretendevano fosse d'uopo per sai var-
ta all'esposizione dalla rinomata cartiera si, il non sapere né leggere, né scrivere.
Miliani; perciò premiala con bellissima All'articolo Croce segno, parlai dell'ori-
medaglia accompagnata da onorevoledi- gine di usarlo per sottoscrizione dagl'i I
-
die fino dal pcjo la caria di lino era sta- latori nelle Antichità Estensi e Italiane
ta inventata nella sua patria. Certamente par. 1 , p. 84
244> vi10 e crie a croce nel-
e ' '
le più antiche cartiere finora conosciute le una volta non era bastati-
sottoscrizioni
inltalia sono quelle diFabriauo,ediIRam- te indizio di non saper scrivere. Riportali-
belli lo prova con documenti del 1270 e do un istrumento delio5o di donazione
del 1297, dai quali pure rilevasi che in- di alcuni beni fatti a s. Maria dei Golfo,
contrastabilmenteeranodi carte di lino, e ossia di s. Venerio, dai marchese Alber-
chenumero«egià erano le cartiere fabria- to Azzo li, dice. «Nell'originale dello stru-
non che celebrate a quell'epoche. Pa-
ttesi, mento la sottoscrizione del marchese è li-
ce da Fabriano, da questo si recò verso il na lunga croce con un circolo intorno, ab-
1 34o in Padova e Treviso, e v'introdusse bracciante l'estremità di essa croce,la qua-
l'invenzione della carta di lino, poiché nel le é tirala sopra la sottoscrizione de'le-
declinar del precedente secolo XIII si la- sii moni e del notaio. In que' tempi alcuni
volavano carte di lana e di bambagia, en- ancora de'priucipi e de'vescovi stessi, pa-
16 SCR SCR
re che per non saper scrivere formassero per imitare qualunque carattere antico,
qualche segno, o pure la croce per loro delle diverse età; ma la calligrafia non ha
sottoscrizione; ma da altri riscontri si ha per oggetto che la regolarità, la bellezza
che costumavano di far cosi quegli an- e l'eleganza della scrittura in tutti tem- i
cora che sapevano scrivere, e ciò secando pi,e nellediverse forme di caratteri. L'an-
il rito di alcuni notai o paesi ".Riprodu-
tica calligrafia comprendeva I' arte d'a-
cenclo altra donazione del 10^9 a detto domare i manoscritti o libri scritti a ma-
monastero, del marchese Oberto.aggiun- no, scritti a penna e non istampati, con
gè Muratori. «Manca nell'ultimo di que- miniature e iniziali sovente ornatissime,
sti documenti la sottoscrizione del mar- come in oggi si adornano parimenti i li'
chese donatore laddove nel primo fece
; bri coll'aiuto del disegno e dell'intaglio
egli una croce per sua sottoscrizione, e nel in rame. Talvolta limitavansi gli scrittori
secondo si sottoscrisse di propria mano: a ornare singolarmente le iniziali, a va-
dal che venghiamo di nuovo a scorgere, i iare loro colori, anche senza il soccor-
i
ede'pregi dello scrivere con bel carattere, bilrio. Perciò vi sono preziosi codici an-
ma ancora degl' illetterati fortunati che tichi decorati di superbe miniature, an-
giunseroal potere e alledignità; e che nei che con figure e architetture, cheaumen-
rozzi secoli IX e X la maggior parte del tano il pregio dell'eleganza calligrafica da
clero, come i principi erano tali; quindi cui sono abbelliti. Sembra che dal secolo
feci menzione de'dotti divenuti smemora- VI X
al la calligrafia avesse più buon gu-
ti. Anche nel voi. LVIII,p. 2% parlai dei sto in generale, che ne' secoli posteriori
Monogrammi (F.), e degli spacchi della sinoal XIV, ne'quali anche ne'mss. la de-
croce in luogo di sottoscrizione. Cancel- cadenza dell'arte è visibile, tranne molte
bei], Dissert. su Colombo,p. 1 12, discorre eccezioni pei codici appartenenti all'Ita-
del segno della croce premesso ai
nomi dei lia.Dopoqueirepocacoirisorgimentode!-
testimoni, e se quelli che ne facevano il le arti belle e delle lettere ne rinacque
segno nelle scritture sapevano scrivere ? il gusto, sia nella scrittura,
che negli or-
Calligrafìa dicesi l'arte che tratta e inse- «amenti, ed alcuni mss. si ammirano tan-
gna a scrivere bene, e calligrafo il profes- to per Puma che per gli altri; e la calli-
soie della calligrafìa. Avanti l'invenzio- grafìa successivamente fece grandi pro-
ne della stampa lucrosissima professione gressi sino all'epoca della scoperta e in-
era quella degli scrittori e de' copisti , i venzione della stampa, alla quale utilis-
quali moltiplicavano codici, massimede- i
sima arte per qualche tempo si associò,
gli autori classici e delle sagre Scritture, e quindi contro di essa scoppiarono viru-
sovenle scrivevano colla maggior eie-
gli lenti declamazioni degli amanuensi e co-
ganza, e con una quantità d'ornamenti pisti,pregiudicati nell'interesse pel nuo-
spessodi grandissimo lusso. L'arte diplo- vo trovato, precipuamente censurando gli
malica o della Diplomazia (F.) o àe'Di- errori tipografici, che polendosi correg-
j)loma (F.) è quella che insegna a cono- gere ne'mss. non può ciò farsi sulle stam-
scere caratteri delle diverse età e delle
i
pe, solo supplirsi con Errala corrige. Si-
diverse nazioni, ossia la paleografìa che no a quella memorabile epoca l'arte del-
insegna eziandio la letteratura alfabetica la scrittura era da molli esercitala, ed au-
S C R S C R 17
che con grandissimo proli tlo, perchè al- ili fuliggine di un legno resinoso cliin-
tro modo non viavea per moltiplicare le malo taeda, fovseU piuo, giacché di quel-
copie de'mss. qualunquedi età e di qua- lo facevansi ordinariamente le tede, me-
lunque lingua. La scoperta della stampa scolata con quella che traevasi dalle gole
fece totalmente cadere l'arte o la profes- de'locolari, enellaqualesifacevasciogiie-
sionedegli scrivani e amanuensi, che nel- re o si stemprava una porzione di goni-
lesole città di Parigi e di Orleans faceva ma. Questo ci riconduce all'idea del 110-
sussistere più di 1 0,000 persone. iNel t.23, stro negro-fumo, che si è sovente adope-
p. 227 del citato Calogerà, vi è la Lette- rato e si usa tuttavia nella composizione
ra Tartaro tli,ox e si parla diFran-
dell' ab. degl'inchiostri, e massime negl'inchiostri
cesco Alunno di Feirara calligrafo eccel- da stampa. Lo stesso Plinio parla d'un
lente, massime nello seri vere iniuutissimis inchiostro prò veniente da 11' Indie di uiag-
cìiaracteribiisj non che si tratta delle di- gior perfezione, e che l'inchiostro nel qua*
Terse sorti di carattere, per renderlo bello le s'infondeva del vino d'assenzio, impe-
e perfetto. Glianlichicopistieranoancora diva che i libri scritti col medesimo fos-
perla maggior parte pittori e miniatori. [ sero rosicali dai sorci, ma il fatto prova
Papi sino dai primitivi tempi della Ghie- il contrario. Dicesi pure che gli antichi
sa ebbero nella loro Famiglia pontifìcia fabbricassero inchiostro col sangue d'ai-
copisti, a manuensi,scri Iteri e anche minia- cu ni pesci e ch'era di colore nero, ma que
tori, oltre gli Scrittori apostolici\aì qua- sto deve rigettarsi, meno che non si usas-
le articolo feci ricordo de'copisti di R.o- se il nero delle seppie. Bensì adoperava -
la materia liquida e nera o d'altro colo- de'libri e le lettere iniziali o capitoli, for-
re, colla quale si scrive o si stampano i se cinabro o altrocolore rosso. Si feee.au*
libri : Menagio pretende che la paiola de- che anticamente uso di lettere d'oro e di
rivi dal latino encaustum, materia adii- argento, specialmente pe' titoli de'libri, e
sta, dipinto a fuoco. Si crede che gli an- le grandi iniziali di lusso; ma non pare
tubi scrivessero con un leggiero e sottile presso iromani, almeno sotto la repub-
pennello, e che il loro inchiostro non fos- blica. Non fu chedopo il risorgimento dei-
se che carbone di midollo di pino, poi- la buona chimica, che alcuni dotti si ap-
verizzato e stemperato al calore del fuo- plicarono di proposito alla composizione
co o del sole in acqua di gomma per da- dell'inchiostro da scrivere. L'inchiostro
re una spece di consistenza a quel liqui- però della Cina gode la maggiore repu-
do. Si dice che gli ateniesi Polignoto e fazione. Si è giunto in questi ultimi lem-
Micoue,assai valenti nella pittura, fossero pi a moltiplicarle copie di una lettera, di
i primi a fabbricare l'inchiostro col ino- una minuta odi altro scritto, con econo-
sto dell'uva o colla feccia del vino, li Ca- mia grande di tempo e di fatica. Ilavvi
nepario che trattò a fondo questo argo- il metodo di rilermite,per mezzo del qua-
mento col libro De alrametitis, fu assai le si ponno ottenere l\.o 5 copie in una
criticato. I romani adoperarono incido- volta, e riesce utile pel commercio, per
stro nero,ma diversi imperatori e re u- la spedizione di circolari e per altri usi
sarono inchiostro purpureo, che da alcu- somiglianti. Macchinette per copiare e
no si credè composto di conchiglie poi- moltiplicare l'originale di una lettera si
ver izza te, e del sangue de'murici e delle sono fabbricate anche in Italia egregia-
Porpore (/".), de' vermicelli che inve- meute. D'Inghilterra posseggo una nobi-
stivano i murici. Plinio riferisce diversi le scrivania, che a cagione d' onore per
metodi di fabbricar l'inchiostro usati ai grato animo, ed acciò sene conosca l'ira-
suoi tempi; il più comune era composto portanza, come io che consiste, riporte-
VOI. LXIII. IL 2
9
18 SCR SCR
rò copia di un prezioso e duplice auto- re. Fra leprose Ielle nehSji nella stes-
grafo de' 2 giugno 1837, del dottissimo sa accademia, il prof. Francesco cav. Do-
Eni. cardinale arcivescovodi JVesUnin- nami toccò delle antichissime origini del-
ster (/".) Nicola Wiseman, die
degnò si la nostra lingua; traendole con isquisila
scrivermi nel graziosamente donarmela, dottrina e da acuto filosofo, dalle profon-
il tuttogelosameuteconservando. « 11 sot- de indagini della storia, e richiamando a
toscritto rettore del ven. Collegio Ingle- questa Io studio osservatore de' filologi.
se,sapendo che sua Santità si compiace Poiché egli ritraendo alcuni fatti, e po-
servirsi talvolta dellopenna del pregia- sandovi sopra ben accorte ragioni, ed ac-
r
tissimo sig. Gaetano Moroni, lo prega di cennando a testimonianze gravissime di
accettare, per servizio di Essa, una pic- scritture e di documenti, che ognuno or-
cola scrivania inglese, di nuova invenzio- mai sa essere suo vero dominio, diceva
ne, colla quale si fanno all'islesso tempo che dalla potente influenza de'goli e dei
due originali perfettamente simili, come longobardi vennero nel volgar nostro
,
si può vedere dalla copia del presente bi- molte voci; perpetuate, più che dalla for-
glietto, scritto per mezzo di essa. Lo scri- za delle armi, dalle istituzioni legali, che
vente coglie questo incontro per dichia- i soggettati recarono spontaneamente nei
analoghe al dichiarato dal-
rarsi". IS'ozioni loro usi. Sopra l'utilissima, benemeren-
l'insigne porporato, riporto a Segretario tissima e antichissima arte della scrittu-
ed a Servo. Neh 852 in una adunanza a ra si ponno vedere Mabillon, De re di-
Londra, il francese Sudre tenne un inte- plomatica. Calmet, Dissertazioni sui li'
ressante discorso sopra la lingua universa- bri degli antichi e le diverse maniere di
le da lui inventata. La sua invenzione scrivere, t. 7. Il conte di Caylus, Dissert.
ha dapprima il vantaggio d'una incredi- sopra il papiro. Morcelli, Dissertazioni
bile facilità e semplicità. Tutta la lingua dello scrivere degli antichi romani, Mi-
futura per tutti i popoli consiste ne'7 se- lano 1822, con dotte e giudiziose note del
1
gni musicali, i quali nella loro combi- d. Gio. Labus. Urbano de Fortia, Essai
nazione e applicazione ponno essere con- sur l'origine de l'écriture, sur son intro-
temporaneamente parlati, cantati,scritli, duction dans legrec,elson usageju squali
stampati, resi udibili e visibili con motti, lemps d'Ifonie re, Parisi 832. Nell'eccel-
cosicché si può servirsi di essi in qualun- lente e rara opera dell'Averoltlo: Le scel-
que modo. La maniera di corrisponden- te pitture di Brescia,'\\\ 1 700, vi è di sin-
za più lunga e complicala, adoperata co- golare di essere scritta senza un che. Nel
me parole, non ha bisogno di più di 4 se- voi. XLIV, p. 25i ricordai i Panegirici
gni. Qiies'.o discorso destò generale iute- del Casolini senza la lettera R e senza la
resse, e non resta che a vedere se vi cor- vocale U, ed altrove pure feci menzione
risponderanno 1 risultati. Più importan- di simili opere, mancanti di vocali o con-
te è il sapere, che la celebre e benemerita sonanti. Cicognara, Memorie spettanti al-
accademia della Crusca di Firenze è sem- la storia della calligrafìa, Piato 83 t 1
SCR SCU !
9
principe Federico Cesi fondatore della ec. Scrutinio in oggi significa la maniera
pontifìcia (titolo conferitole da Gregorio di raccogliere i voti segretamente, e sen-
XVI) accademia de'Lincei, della cui ce- za che conoscano nomi di quelli che
si i
lebrità nel vol.LVIII,p. i5i indicai i luo- hanno dato loro suffragi: Scrulinium Co
i -
ghi ove ne parlai, spiegate stupendamen- mitia, come in Conclave (/'.) quello che
te dal veneto conte Domenico Morosini, fa il Sagro Collegio de' cardinali (/'.)
col metodo per iscrivere in cifra, sono a per 1' Elezione del Papa (F.)- Quando
vedersi: Lettere del conte Domenico 31o- si tratta d'un'elezione, dannoai volan-
si
rosini all' ab. Francesco Cancellieri, e ti altrettanti biglietti quante sono le per-
di questo a quello, intorno ad alcune ci' sone che ponno essere elette, e ciascuno
fre spettanti all' accademia de' Lincei,\e- di essi getta in un vaso o umetta il bi-
neziai82q. Intorno all'arte d'inlerprc glietto sucui ha scritto il nome della per-
lare le cifre, lettera del conte Gio. Fran- sona che vuole eleggere.
cesco Ferrari lìloreni , al conte Diario SCUDIERI DEL P\l>A,ScutiferiPa-
d. r Valdrighi, Modena 832. 1 Nella corte pae. Famigliari cubiculari del Papa, che
pontifìcia vi è il prelato Segretario della essendo riuniti ai Bussolanti (F.) ivi ne
Cifra (F.), ed è antico uffìzio, oltre i ci- parlai al § I II, Bussolanti scudieri,\ovo uf-
fristi. fizio,vestiarioe prerogati ve.cioè tanto de-
SCRITTURAR!. Nomechesi dà a co- gli Scudieri della Cancelleria apostolica
loro i quali volevauo seguire la Scrittura (F.) vacabilisti, quanto degli Scudieri del
r
sagra (T .) ed escludevano tutte le Tra- Papa. Degli uni e degli altri aggiungerò
r
dizioni (l .), siano per mezzo degli Ebrei, altre notizie, incominciando dai secondi,
siano de Cristiani. Tali furono tra gli al- de'quali, comede'bussolanti e de' Came-
tri alcuni ariani, che negavano la consu- rieri extramuros, egualmente a loro riu-
stanziai ila del Verbo col Padre, sotto pre- niti, riparlai a Famiglia pontificia, a Pa-
testo che la parola di consustanziali tà non lazzo apostolico, ed in tutti gli articoli
era espressa nella sngra Scrittura. Tali che riguardano negli onorevoli uffizi
li
ino scrutinio detto inaperitione aurium. quia multi recipiuntur potius causa ho-
Chiama vasi pure scrutinio l'adunanza del noris, quam obsequii per eos praestandi.
clero, nella quale si procedeva al detto Solitum est tamen, quod de, et inter tot
esame. Inoltre sotto il nome di scrutinio summus Pontif'es. elegit certos, idoneos,
solet esse Magisler Palafrenariae. Ilem ottenne molti privilegi a Ripatransone sua
quamloequitat,duo ex ei solent anteeos patria. Nel voi. IX, p. 187 notai, che Ca-
capello* rnbeos portare. Ileni semel, vel listo HI mandò il Cappello cardinalizio,
bis in anno, camera tameu abundante, per mezzo did. AntonioSaraceni suoscu-
debent eisdem ve^tes tempori congruen- diere,al cardinal LorigueiLNeì voi. XXII f,
tes per Dominum nostrum davi, lpsi au- 54, ripubblicandoil ruolo di Pio II del
p.
tem non consueverunt camerasin Pala- 1460 in esso sono descritti 4 scudieri,
,
tio apostolico babere, tiisi alia baberent cioè il detto Saraceni, che poi fu castel-
officia, quaehocrequirant.Aliiautem scu- lano della rocca diTerracina nell'ottobre
tiferi honoris non sic electi ,
quaudo in i46o; d. Gaspare Piccolomini o Nanni,
festivitatibus, vel alias ad Palatium ve- pare parente del Papa, e come il prece-
niunt, vel eorum alter, non debet reiici, dente provveditore delle vettovaglie pa-
sed per magistrum bospitii honorarii, et latine, ed inoltre ebbe la cura delle do-
tollonus (erat quoddam veslis,seu oina- gane di Giovanni Ste-
Ripa e Ripetta; d.
tusgenus) peralios scutiferossolitus por- fano, che come i da
colleglli era servito
tari, tradì; et ebani aliquis platusde ci- un famigliare; e Francesco Sozino sanese
bariis Domini nostri. Debet tamen esse e coro paesano di Pio li, che l'impiegò nel-
ipse magister multum attentus,quod nul- la dogana del salea minuto. Jacopo dei
honoris numquam debentse exbibere in nezia il dono della Rosa d'oro ('".). Nel
conspectuPapae,nisi in vestis honestis". ruolo di Giulio III del i55ogli scudieri
Degliuffizi degli scudieri del Papa si parla erano 37: in quello della sua andata a Vi-
ancheaMAESTRODEL s. Ospizio. Pare che terbo vi sono registrati 6 scudieri per la
uno scudiere anticamente fosse il Mae- tavola. A Famiglia pontificia riportai i
stro dìcasa de sagri Palazzi apostolici nomi de'25 scudieri di Paolo IVnel 555, 1
(P ) Si puòanche leggere Pranzo e Pa- oltre due scudieri tra gli officiali maggio-
lafreniere. Da altro contemporaneo do- ri : in questo e in altri ruoli riprodussi pu-
cumento ri prodotto dal p.Gatticoap. 2 7 6, re diverse altre notizie, di più quanto ri-
rilevasi che ancoi cardinali aveanofami- guarda i camerieri extra, non che i bus-
gliari denominali scudieri : eccolo. Offi- solanti e chiamati eziandio aiutanti del-
cio Scutiferorum.»Item scutiferi debent la bussolanti molti pontificali, ondequel-
equitare cura Domino, et sibi servire in l'articolo comprende interessanti nozioni
mensa, et alii,qui cum eo sunt deputati su tali tre classi di cubiculari ponlilìcii.
ex eis, debent incidere corani Domino, Nel Lunadoro stampato neli(>46. Rela-
et sibi potimi dare et platellum suum
, zione della corte di Roma, p. 1 3, scrittore
porlarejetnullus alius debet se intromit- che bori principalmente sotto Clemente
tere, nisi in casu necessita tis sci l>cetabsen- Vili deli5g2, si legge.»' Nel palazzo a-
te, vel impedito aliquo de deputatis ad postolico vi sono i Camerieri d' honore,
praedicta, et lune de mandato Domini, tutte persone di qualità s"i di nascita, co-
vel camerari!. Celeri vero scutiferi debent me illustri per lettere. Poi Camerieri i
portare platum alioru m, qui sun t cu mDo- della Bussola, i Camerieri extra muros,
niino, velassociareplatum Domini". Del ed i Camerieri Scudieri, ognuno de'qua-
scu SCU at
ìi fa la sua guardia, ed ha il suo uffi- lani comuni, il sotto guardaroba,'! cap-
zio distinto, salvo Camerieri d'honore
i pellani segreti, i camerieri d'onore e se-
che non compariscono in palazzo, se non greti con vesti e cappucci rossi. Il diari-
quando vogliono, e di questi è solito che sta contemporaneo Cecconi, Romasagra,
mandino li Papi a portar le berrette ai stampata neh 725, descrive nel seguen-
nuovi cardinali". Nel voi. XXIV, p. 1 47? te modo la cavalcata del possesso preso
descrivendo il solenne ingresso in Ferra- nel 1 7 24 da Benedetto XI II,a p. 735. Do-
ra di Clemente Vili, narrai che vi erano po i famigliari de' cardinali ed i cavalieri
pure gli scudieri ed camerieri extra mu-
i romani, seguivano il sartore e fornaio di
ros a cavallo, tutti con vesti rosse, aveu- palazzo, vestiti con casacche rosse, li scu-
do seguito il Papa nel viaggio. Anche in dieri di sua Santità co'suoi abiti, 12 chi-
altri monumenti trovai che tali due ceti nee con ricche valdrappe, lettiga papale,
di famigliari pontificii intervennero nei maesliodistalla,due trombettieri de'ea-
Piaggi de' Papi. Il Chiapponi prefetto del- valleggieri, i camerieri extra muros con
le ceremouie pontificie, negli Ada cano- vesti rosse, gli aiutanti di camera di sua
ciascuna delle 3 classe de'bnssolanti, ca- pellani segreti, ec. Per l'ordine dell'ado-
merieri extra, e scudieri, da 1 2 ch'erano, razione della Croce, Cancellieri si riporta
e volle che promiscuo rendessero il ser- al detto per la funzione delle palme; io la
vizio, concedendo ai bussolanti la cappa descrissi più esattamente nel voi. VIlI,p.
rossa come l'usavano le altre due classi 3 io, e meglio nel voi. XVIII p. 239.
,
(non una come dice il moto- proprio, cer- Gregorio XVI neh 832 completamente
tamente per isbagliodi scrittura), laonde i riunì in uno i 3 corpi da' bussolanti, ca-
bussolanti intervennero quiudi alle cap- merieri extra, e scudieri, volendo che si
già citato, a p. 477 avverte un'altra an- attribuzioni proprie di ciascuna delle 3
teriore unione seguita sotto Innocenzo XI antiche classi eli tali cubiculari pontifìcii;
delle tre classi di questi cubiculari, cioè quindi in base di quanto per tanti anni
assegnò loro una sola camera nell'appar- vidi co'miei propri occhi, descrissi tutto-
tamento pontifìcio, mentre prima ognu- ciò che de'bnssolanti narrai ne' loro ar-
na avea la propria, come notai a Busso- ticoli; procedendo col rotolo in vigore nel
lanti. Nelle Notizie di Roma annuali che pontificato dello stessoGregorioXVI, che
successivamente si pubblicarono, nondi- nella distribuzione delle candele, ceneri,
meno che si avverta della seguita rifor- palme e Agnus Dei benedetti, gerarchi-
ma , sono registrali prima i bussolanti, camente cosi èdescritto. Ricevono prima
poi i camerieri extra, e per ultimo gli scu- le indicate cose camerieri segreti par-
i
camerieri extra muro s vestili d'abito ros- religiosi, il predicatore apostolico, il con-
so, i cappellani comuni, i cappellani se- fessore della famiglia pontificia, i pio-
scu SCU 23
curatori di collegio. Di ciascuno avendo minore camerieri extra, mentre nella
i
valcate a veano posto più onorifico, in det- rid'onore di spada e cappa, camerieri i
ficia, riportato annualmente dalle stesse de'cubiculari, ed istituì questo degli scu-
Notizie, erano stati nominati dopo i ca- componendolo di i\o individui,
dieri, i
bilì il grande scudiere, essendovi pure le a sparlare di loro, e di non parlar male
cariche minori degli scudieri. In Inghil- degli uni e degli altri. Gli esortò in fine a
che in Germania fu comune nei
terra più mantenersi reciprocamente la fede.rispet-
tempi di mezzo l'uso degli scudieri, eque- tarsi come conviene a'càvalieri, commen-
sto divenne col tempo in quell'isola uno dando gli uni la virtù degli altri; e per
de'titolipiù onorevoli della nobiltà. Nel- eccitarli a compierei lorodoveri, soggiun-
1' impero Germanico il duca elettore di se che la parola allea, che avea fatto por-
Sassonia era arci- maresciallo, o gran scu- re sullo scudo, significava : A udiamo tut-
diere. Tra gli antichi germani, quando ti insieme al servizio di Dio, e dimoriamo
un giovane trovavasi in età di portare le uniti per la difesa del nostro paese, e pro-
armi, alcuno de'principi o capi di tribù, curiamo di acquistar l'onore eolle nostre
anche il pache o altro parente, gli con- gloriose azioni. Promise il duca di obbe-
segnava nell'assemblea delia nazione uno dire anch'egli a tultociò, indi i cavalieri
scudo e un dardo o una freccia: iu que- emisero nelle sue mani il giuramento di
sto modo egli diveniva scudiero, il che di fedeltà. Altripretendono che questo pro-
molto sollevava la sua condizione, e con priamente non fosse un ordine equestre,
quel grado diventavano uomini della na- ma piuttosto una particolare insegna o
zione. Si chiama va no ancora scudieri, nel- divisa del duca di bourbon, e ch'egli per-
l'antica milizia, alcune persone civili o no- mettesse che fosse adottata dai signori di
bili, che facevano il servigio militare a sua corte, e che il vero ordine istituito da
piedi oa cavallo, al seguito dei cavalieri. Luigi 11 fosse quello del Cardo [f.), e
Se uno scudiere avesse percosso il cava- che questo dello Scudo d'oro avesse po-
liere, era condannato al taglio della ma- ca durala. L'ordine del Cardo si vuole
no. V. Gentiluomo. istituito dal duca nel i"òjo, in occasione
SCUDO D'OPRO, ordine equestre.Luì- di sue nozze con Anna, figlia di Beroal-
gi II il Buono duca di Bourbon, ritorna- do contedi Clérmont e Delfino d'Ai-
II
come attesta il p. Bonanni, che ne ripor- traggono dietro tanteanime nella via del-
ta la figura nel Catalogo degli ordalie- la corruzione, non sono meno pericolo- i
cipali, anche per richiamare parie del- Mengs pretese che la pittura avesse pie-
le analoghe moltissime nozioni che spai*- ceduto l'arte di scolpire; Winckelmann
si per tutta l'opera, e cosi raggrupperò o in vece accordò alla scultura il primato:
almeno indicherò gli articoli e luoghi che qualora si esamini imparzialmente la que-
le contengono. Il cristianesimo chiamò le sembra potersi adottare più facil-
elione,
bellearli ad una perfezione novella, laon- mente l'opinione di Winckelmann, per-
de si sublimarono questi fiori dell'intel- che la scultura deve averpigliato corniti-
ligenza umana. L'arte poi si glorifica al- ciamento co'mezzi più. semplici, cioè col-
lorquandoglorifica Iddio: essa divieneac- la plastica o plastice (arte di modellare o
cessibile alle intelligenze, parla ai cuori di far figure di terra, che si fa per via di
quando cessa di piaggiare servilmente le aggiungere), ed un fanciullo, noncheqna-
passioui voluttuose. Ma quando l'arte,po- luuque uomo rozzo, può riuscire a dare
SCU SCU -x
7
alcuna forma alla creta oad altra mate- 4- comprende lo spazio in cui domina-
rla molle, e non riuscirebbe giammai a rono que're; il 5." lo spazio in cui l'Egit-
disegnare una figura sopra una superfi- lo trovossi sotto il dominio de' romani,
eie piana. I viaggiatori presso le nazioni La quantità prodigiosa di geroglifici che
più selvaggie trovarono opere di scul tu- trovatisi ne'templi dell'alto Egitto, ed an-
ra, e talvolta figure oornamenli scolpili co alcune statue di que'tempi medesimi,
con qualche leggiadria, mentre non tro- bastano a provare che la scultura fu pro-
varono vestigi della pittura senonpres-
i ticata in Egitto fino da' tempi più anti-
so popoli giunti a un certo grado d'in-
i chi; e questo ha fatto credere ad alcuni
civilimento. In Germania nelle campagne che la scultura fosse nata originariamen-
e ne' villaggi montuosi, fanciulli, e mas- i te in Egitto, sebbene non possi forse at-
siine de* pastori, rinnovano ogni giorno tribuirsene l'invenzione ad un solo popò-
non solo la pratica, ma anche in alcun mo- lo. E certo però, che gli egizi, forse in co-
per formare il modello in creta ohi altra gran parte fossero lavorale da scultori, ma
materia molle, e le impressioni lasciale eseguite da chicchessia meccanicamente
da diversi corpi e dalle pedale stesse del- sopra modelli o esemplari ritagliati, come
l'uomo e degli animali sulla creta, dovei- fanno gl'imbiancatori le forme delle Iet-
terò somministrare l'idea dell'attitudine tere nelle iscrizioni. Ne'loro idoli manlen-
di quella materia e d'altre simili a ricevere nero nel formarli rozzezza per venerazio-
qualunque formajquindi la plastica ol'ar- ne all'antichità e per rispetto maggiore
te di modellare, che die poi origine alla delle cose sagre, ed anche per imitare gl'i*
statuaria. Alcuni riconoscono 3 rami o 3 doli antichissimi che si vedevano ne'loro
parli diverse della scultura: i.°la plastica tempii di quella rozza maniera. A tale ef-
ol'artedi inode\\are;2.°la statuaria oì'ar' fello non solo gli egizi effigiavano i loro
tedi gettare lestatuein bronzo oaltrome- numi co* piedi uniti in massa, ma anche
tallo, o di formarle nel marmo collo scal- cogli occhi chiusi, di che rendono ragio-
pelloed il martello; 3.° la toreutica che al- ne Clemente Alessandrino, Stronialuni
cimi maleinterpretaronoper l'ai te soladi lib.i, e Diodoro Siculo, Bibliotli. lib. zL
tornire,ealtriforseancorpeggio,per l'arte Gli egizi impiegarono nella scultura ma-
di scolpire sui metalli. La toreutica è l'arte teried'ogni sorta; tra le pietre adopera-
di scolpire o piuttosto d' incidere figure rono il carbonaio di calce o sia il marmo,
in rilievo sopra le materie piìi dure, il che l'alabastro, la steatite pietra oliare, il
facevasi per mezzo del torno, come pia- serpentiuo,il lapislazzuli, il diaspro equel-
ticasianche oggidì dagl'incisori in gemme lo specialmeute che dicesi d'Egitto, niol-
colla macchina detta castelletto, ch'è pu- te specie di granito, il porfido e il basai-
re una specie di torno. Gli eruditi hanno to, dal che si vede ch'essi a vicenda lavo-
stabilito 5 periodi dell'arte della scullu- rarono le pietre più tenere, come le più
ra presso gli egizi, ili. "comincia ne'tem- dure. Gliegizi fecero sovente uso dell'ar-
pi piùrimoli,e giunge fino all'età diPsatn- g i 1 1 a , e di questa non solo per vasi, ma
metico; il 1. ° da questi correlino alla con- anche per (ìgu re umane verniciate, le qua-
r
quistadeH'£i,'/^o (/ .) fatta da Cambise; li cotle e quasi vetrificale, prendono l'a-
li 3.° da Cambise fino u're Macedoni; il spello d'una porcellana verde o azzurra,
l
28 SCI] scu
e di queste in una dimensione assai pic- Le opere egizie di scultura si vedono fi-
cola, molte .se ne dovano ne'musei, trat- nite e pulite con grandissima cura. Nel
tela maggior patte dalle mummie. Locas- Valicano Gregorio XVI a* nostri giorni
se di queste altresì spesso sono scolpite, e fondò il magnifico Museo Gregoriano-
rappresentano figure umane per queste : Egizio (/"'.). Nel Museo Gregoriano La-
sculturegli egizi facevano uso del legno, teranenseff.), pure dalla sua munificen-
massime di sicomero. Essi scolpivano an- za eretto e di cui riparlai a Palazzo apo-
che in avorio, ricevendo i sovrani d'Egit- stolico Lateranense, non solo vi collocò
to dai re d'Etiopia denti d'elefante per il celebre Antinoo già de'Braschi e quasi
tributi. Non si citano statue antichissime colossale, ma ancora lastatua d'uno schia-
dibronzcfgeltate dagli egizi, sebbene scol- vo re di Dacia, non finita dai punti d'ar-
pissero in metallo. Alcune delle loro sta- te o di richiamo, pe'quali gli antichi scul-
tue di pietra sono colossali. Alcune sta- tori al pari de'moderni conducevano il lo-
tue egizie hanno la testa d'uomo; molte ro lavoro, ed assai interessante per l'arte
hanno leste di animali, e di quelli spe- scultoria, di che nello stesso luogo collo-
cialmente che in Egitto erano onorati con cò altro simile esempio. Degli ebrei non
culto particolare. Moltissime statue egi- ci rimane alcun monumento ili scultura,
zie hanno i piedi riuniti in una sola mas- e ne'4o anni che furono nel deserto co-
sa, perchè gli egizi rispettosissimi versoi noscevano già l'arte di gettare e di cesel-
defunti, pigliavano questo carattere dalla lare i metalli, che certamente aveano im-
figura delle loro mummie, nelle quali i parata in Egitto. La Scrittura parla di
piedi erano legati. Ornavano talvolta le varie opere di scultura, e Mosè di opere
loro statue con colori, talvolta coprivano anteriori al tempo in cui scriveva. Men-
gliocchi d'una crosta di materia rossa, e erano nel deserto, l'artefice
tre gli ebrei
d'una lamina d'argento; alcune volte an- Bezeleel adornò il propiziatorio o coper-
cora ornavano di grani di vetri o di finte chio dell'arca dell'alleanza di due figure
gemme le mitre o le berrette delle figu- di cherubini, voltati l'uno verso l'altro,
intorno ai fianchi. Gli egizi riuscirono ot- quelle del tempio di Gerusalemme, a que-
timamente a scolpire le figure degli ani. sto e relativi articoli le descrissi. Nulla pa-
inali; le sfingi e i leoni sono eseguiti con rimenti ci rimane de'fenicii che attesti la
buon gusto e con lavoro ben condotto: perizia loro nella scultura, sebbene forse
sembra che facessero uso delle erme, ma fossero fenicii gli artisti che ornarono il
non mai busti, tranne degl'indizi nella ta- tempio di Gerusalemme. Nelle scoperte
vola Isiaca, se pure non sono ornamenti recenti di Ninive, grandi avanzi di selli-
d'architettura, che l'arte d'inventare e ti. re assiriesi ammirano. Le rovine di J er-
disporre le forme degli edilizi, di fabbri- sepoli provano l'abilità de'persiani nella
care secondo le proporzioni e le regole de- scultura: ma le idee religiose de'persiani
terminate dalla natura edalgusto,ed il presentarono un ostacolo ai progressi del-
belio non si raggiunge in tutte le arti che le arti presso quel popolo, che mai non
esplorando le proporzioni e l'armonia del erigeva statue a'srrandi uomiui. Siccome
vero. 1 canopi non sono propriamente bu- d'altronde la decenza non permetteva ai
sti, ma leste poste al di sopra d'un vaso. persiani di mostrarsi nudi, essi uon pò-
è
SCD SCU 29
tevnno conoscere esattamente !e forine divergenti opinioni le riportai ne'luoghi
del corpo umano, e non acquistarono al- ove ne parlai, come dell'infanzia dell'ar-
tra idea se non che quella della bellezza te. iVel 2." periodo degli etruschi, eh'
delle teste. Le grotte sagre dell'Indie o- quello della decadenza di loro libertà,
rientali, che forse sono tutti templi anti- crebbe il loro lusso, e di quell'epoca Iro-
chissimi, presentano una quantità di mo- vansi molte gemme incise, vari bassirilie-
numenti di scultura. Si mostrano alcune vi ne'quali le donne sono rappresentale
opere ili scultura e incisione in pietre dure con collane e altri ornamenti, anche d'o-
trovate neh' India d'una bellezza straor- ro, e vari sepolcri coperti di dorature. Si
dinaria, probabilmente portate nella re- crede che un 3.° periodo della scultura
gione dagli egizi edai greci die colà traf- cominciasse presso gli etruschi allorché,
ficavano specialmente per la via del ma- conquistatala Grecia dai romani, accor-
re llosso. Tutta volta nelle opere antiche sero in folla a Pioma i greci artisti , e si
degl'indiani si vede che conoscevano l'ar- crede che allora gli etruschi divenissero
te di scolpire ed anche d'incidere, come gl'imitatori e i rivali de'greci, e pigliasse-
monumenti più o meno barbari, e tali so- è disputato sulle cagioni di siffatti pro-
no altresì quelli de'messicaoi e de'peru- gressi; alcuni gli attribuirono al clima, al
viani, e di altri americani. Si è molto di- suolo,alla posizione naturale dellaGrecia;
sputato se gli etruschi apprendessero le altri agli organi delicati e irritabili ili quel
arti dai babilonesi, ovvero dagli egizi, o popolo, suo spirilo attivo, al suo ca-
al
relazione tra gli etruschi e i greci, come gusto di quel popolo e ad elevare la Mia
una grande se ne ravvisa riguardo alla immaginazione. Sembra elici "mudi seni-
religione e alla lingua, o almeuoalla scrit- tori in marmocominciassero a fiorire Goo
tura. Pare che gli etruschi non Siilo aves- anni prima dell'era volgare;a!cuni di es-
sero qualche cognizione delle arti avanti si scolpivano in legno e sull'ebano, altri
l'arrivo delle colonie greche in Italia, ma gettavano in bronzo le statue. Si vuole
innanzi loro erano già giunti ad un (ci- che le prime sculture de'greci non fos-
to grado di perfezione; nondimeno le o- sero se non pietre rotonde rozzamente ,
pere superstiti conservano aualo^ia alle ridotte alla forma di teste e piantate so-
greche, e talvolta con esse si confusero: pra cubio colonne, quindi l'origine delie
1
3o SGU scu
enne o errai presso i greci, vocabolo che zia dell'arte, o quello del suo ingrandi-
significa scoglio latente, set' vendo di Ter- mento. da alcuni si dice il periodo
Il 9..°
mini alle pubbliche Strade {V.}, Siccome della grandiosità, ed è quello in cui lo
non era ben chiaro se quelle teste fosse- stile fu depurato e riformalo da Fidia ri-
zione delle coscieedelle gambe, e final- il Giove Olimpico, ambedue d'oro e d'a-
mente queste si slaccarono e formarono vorio. In questo periodo si collegò il bel-
a poco a poco statue perfette. Su questo lo col grande, si evitò il duro e il secco,
proposito leggo in FiIippoBuonarroti,0*- e con Fidia contribuirono altri. Il 3.° pe-
servazioni sui medaglioni antichi,p. 1 5, riodo vieno detto della bellezza. Agli an-
che sul ptincipio suolesuccedere all'arte goli salienti si sostituirono i contorni più
quello che accade nella nostra fantasia e dolci e più puri; si rammorbidirono le
tura greca, cominciando dai tempi più belisco Quirinale z.) dicesi di Fidia e
(/
remoti, fino al decadimento dell'arte. Il Prassitele, ma deli. non pare affatto se
i.° è lo stile aulico , nel quale le opere non si conviene colla comune opinione,
greche aveano molto dell'egizio : questo che le due figure colossali rappresentino
periodosidivide in due, quello dell'influì- Gastore e Polluce ;
poiché volendosi da
1
S C U SC U 3
alcuni che l'opera attribuita ad esso rap- artisti cessarono di studiar la natura, ere-
presenti Alessandro in atto di domare dettero di riparare il torto latto alla bel-
ìi suo Bucefalo, Fidia fiorì prima di lui lezza colla finitezza delle parli; ed in tem-
più di ioo anni, per cui Urbano Vili fé- pi posteriori sostituirono alla grandiosità
ce cancellare dalle basi i nomi d'Alessan- dello stile l'esagerazione delle forme. In
dio e del suo cavallo, lasciandovi quelle vece delle statue si moltiplicarono i bu-
antiche di Opus Phidiae, Opus Praxi- sii ed i ritratti; si studiarono le tninutez-
lelis. Quelli che spiegavano essere due i ze, e finalmente l'arie cadde totalmente,
simulacri Alessandro e il suo cavallo, di- e si nascose nella barbarie. Quanto alla
cevano avere Prassitele ripetuto il sog- scultura degli antichi romani, si parlato-
getto per emulare Fidia. Intanto questi lo per tradizione, di statue del tempo di
parti grandiosi delle mani di Fidia e Pras- Romolo e de're successivi ; ma romani i
sitele, ciascuno degnali die alla luce un non conobbero l'arte delle sculture gre-
generoso e colossale cavallo col rispettivo che, cioè delle buone sculture, se non >
gigantesco palafreniere a lato di belle for- secoli e mezzo dopo la fondazione della
me greche, ormai contano 20 secoli d'e- città, allorché Marcello vi trasportò le sta-
sistenza, e furonodaGrecia con-
con l'arte tuedi Siracusa, ed in seguito se ne spo-
dotti inRoma, ecollocati prima nelle ter- gharono tutti i paesi conquistali. In quel-
mediCostantinoepoiovesi ammirano. Il J'epocagli artisti più famosi di Grecia pas-
sublimissimo gruppo del Laocoonte è del sarono in Homa, e tra questi Arcesilao
genere del 3.°periodo della scultura gre- amicodiLuculIo,ePasiteleoriginariodel-
ca,0Qadaaltri viene collocato nel4-° Au- la Magna Grecia. Nelle opere lavorate sot-
tori di questo miracolo dell'arte furono to i primi imperatori, trova Mengs una
Agesandro Polidoro,ed Atenodorodi Ro- continuazione dello stile del ?..° periodo
di: Dotai nel voi. LX,p. 36, che quando 1 della scultura greca. Si vede in quelle o-
si scoprì sotto Giulio II, le campane ro- pere molta forza e molto carattere, seb-
inane suonarono a festa, e ne riparlai a bene alcune parti e massime capelli sia- i
Museo Vaticano ove si ammira. I14-°pe- no poco studiali. Sotto Tiberio e Claudio
riodode'greci dicesi d'imitazione, perchè si limitò il diritto di avere statue esposte
la grande reputazione degli scultori del in pubblico; si fece quindi minore nume-
3.° nocque a' loro successori, quali di- i ro di statue, e non si studiò più tanta per-
sperando di eguagliare, non che di supe- fezione de' ritraiti: tuttavia si fecero in
rare que'grandi maestri, si dierono a i- quell'epoca opere eccellenti. Lo stile di-
mitarliservilmente : questi restarono na- venne piìi fino, più puro, ma più ricer-
turalmente al disotto degli originali, ed i cato sotto Adriano. 11 gusto del sublime
primi imitatori ebbero imitatori più in- erasi perduto, e l'arte declinò sotto Set-
felici, la cui serie finì circa 3 secoli avan- timio Severo, benché non manchino bei-
ti la nostra era. Fra quelli clie si distili- lissime teste di Caracolla. Nel 111 secolo
sero ricorderò, Perillo che fece il toro di cristiano si fecero ancora opere tollerabili,
Falaride in Girgenli (^.), Callimaco in- ina inessoesotloAlessandioSeverosicad-
ventore del capitello corintio, Clesila a denel rozzo enei grossolano; le teste per-
cui si attribuisce il Gladiatore moribon- dettero il carattere in modo, da non po-
eto del Musco Capitolino {t7 .), Carete in- tersi distinguere l'una dall'altra. Filippo
rialzò il colosso di Rodi (P.) , gli autori Buonarroti, Osservazioni sopra i meda-
dei Laocoonte, Glicone scolpì l'Ercole gl'ioni, p. 3 i4> descrivendone unodell'im-
Farnese, e Apollonio e Taurisco fratelli peratore Gallo del 25i, per la perfezio-
il ToroFarnese, delle quali due opere par- ne che presenta, dice che la scultura fu
lai nel voi. XXI li, p 204. Allorché tuli esercitata da alcuno di buona maniera,
-
3« SCI] scu
anco ne'tempi infelici. E parlando a p. i 18 ri dell'italiana, distribuì in 5 periodi que-
cicali .scultori antichi, loda la loro perfe- sti 600 anni di vita della scultura, e gl'in-
zione in rappresentare la varietà degli af- dicòe li caratterizzòco'nomi di coloroche
fetti, nelle teste singolarmente, che ben in meglio o in peggio le diedero nelle di-
a
fa vedere grande intelligenza nel-
la loro verse epoche stalo e forma. La 1 . età co-
l'espi imere le passioni. Narra l'annalista mincia adunque con Nicola Pisano, e fi-
zato non mollo dopo spazio a Costantino to credere a Tiraboschi che preceduto a-
1 (edi cui nel voi. LV11I, p. i 70, ed a Set- vesse il risorgimento della pittura; il Ci-
tizonio) per la vittoria contro Massenzio, coguara è di contrario avviso, e pretende
che per carestia di scultori fu bisogno fab- che la scultura fosse la .^ a risorgere. A li- 1
bricare in gran parte delle memorie di die prima di Nicola da Pisa furono prodot-
Traiano, di Marc'Aurelio e di altri; e le te in Italia opere di scultura, che proba
altre cose di que'dì lavorate, sono molto bilmentesi somigliavano alle greche della
rustiche e brutte ".Lestatue tuttavia fu- stessa epoca Nicola ebbe un figlio, Gio-
:
rono numerose in Roma negli ultimi se- vanni Pisano, il quale lo imitò nelle sue
coli dell'impero, come lo furono a Costan- opere, ma non giunse all'eccellenza del
tinopoli sotto Costantino! e sottoGiusti- padre. Gli scultori furono in quel tempo
niano I. Ne'bassi tempi la scultura fu in- numerosi in Italia, e la sola Siena ne con-
teramente negletta, sebbene nelle chiese tava Go, tra'quali vari architetti. Al tem-
e massime sulle loro porle si prodigasse- po de' due Pisani e nella i.'elà del risor-
ro le figme e gli ornamenti che attestano gimento della scultura, fiorirono Arnol-
il ritorno di quell'arte alla sua prima in- fo e Lapo, Fucio fiorentino, Margai itone
fanzia. Nell'oriente però, e specialmente e Nicola d'Arezzo, Guido da Como; A-
in Costantinopoli, la scultura, non meno gostino, Agnolo e Simone Menimi sane-
chela pittura, conservòalcun vestigio del- sh veneziani ebbero Arduino, e Filippo
i
l'antico suo splendore, per essere sede de- Calendario, ec. Comparisce inseguito An-
gl'imperatori greci; ed alcune statue, seb- drea Pisano scultore grandioso e fondito-
bene in diverse parti estremamente sec- re eccellente, e ne furono degni figli Nino
che, annunziavano nnllameno alcuna pe- e Tommaso; Gio. Baldini, Andrea Orca-
rizia, e talvolta qualche elegauza dal lato gna architetto, scultore, pittore e poeta;
del disegno. idue JVlasucci scultori di Napoli. Le scul-
La storia della scultura dal suo risor- ture di Strasburgo provano che già in
gimento in Italia fino al secolo di Cano- quell' epoca fioriva in qualche modo la
va è stala con grandiosa opera esposta
, scultura anche fuori d'Italia; altri simili
dal conte Cicoguara di Ferrara. Comin- esempi li riportai a'Ioro articoli. Il 1° pe-
ciando egli dai primi anni del secolo XIII, riodo di Donatello, preceduto da Jacopo
e non estendendosi ad altre nazioni fuo- della Quercia, da Mino e da Andrea Fer-
scu SCU 33
rucci. Di Jacopo fu valente allievo Nico- maneggiò lo da far me-
scalpello in modo
lò dalniatino che finì l'arca di s. Dome- ravigliare suoi contemporanei. A Fi-
i
nico in Bologna, della quale riparlai nel renze, a Palazzo Vaticano, a Chiesa dì
voi. LV,p. 88. Donatello formò l'ogget- s.Pietro in Vincoli, a Sepolcro de'Ro-
to dell'ammirazione del secolo per l'ar- mani Pontefici, ed altrove, celebrai le
tifizio, il gusto e la diligenza impiegata classicbesue opere di scultura, architet-
ne'bassirilievi : ebbe molti scolari e imi- tura e pittura. 11 carattere di quest'arti-
tatori che colle opere loro sparsero in I- sta, chiamato per antonomasia il divino,
talia il di lui gusto. Lavorò in marmo, in è il forte e il terribile, carattere ch'ebbe
metallo, in legno, in creta : lottò cotiBru- nella sua scuola imitatori e seguaci, ben-
nelleschi, e vinto da lui in un Crocefisso che niuno giungesse a emularlo nella for-
di legno, lo superò poi ne'successivi lavo- za e nell'espressioni più ardite. In questo
ri di scultura, laonde Brunelleschi dovet- felice periodo della scultura fiori va il som-
34 S C U SCU
smania di brillale, alterò tutte le forme seg., 170, 171 e 175, rimarcai onorevol-
e diventò manierato specialmente nelle mente i principali viventi architetti, pit-
vesti e nelle pieghe. Col suo gusto sedu- tori e scultori italiani, i quali sostengono
cente, ingegnoso e licenzioso, si conciliò nel bel paese la buona scuola greco-ro-
l'attenzione degli artisti e li trasse in er- mana, ricordando diverse opere che trat-
rori ,
perchè si allontanò talmente dalle tano delle loro arti e progressi. 1 france-
opere degli antichi e massime dalla loro siin quest'ultima epoca celebrano succes-
semplicità, ch'egli sembrò calpestare, so- sivamente Le Lorrain, Le Moine, Pigal-
stituendo invece prodigalità edaffetlazio- le,Thierry, Falcone!, Rousseau, Vassé,Du-
nedi forme e ornamenti. Parlai di sue clas- mont, Bouchardon, altro LeMoine,Slodlz
siche opere in molti articoli, massime rì« o Michelangelo,! fratelli Adam, Mouchy,
guardantiRoMA.Alsuo tempo fioi ironoA- Moilte, Le Bum, il figlio di Coustonx,
lessandro Algardi, Antonio Piaggi o Lom~ Saly,Delaistre,Esparcieux,LeSueur,Me-
bardo, Domenico Guidi, Giovanni Gon- rard, Roland, Thierard, Bridan, Masson,
nelli che lavorò in plastica anche cieco, Chaudet, Lucas, Lemot, Renauldt e Ju-
guidato da solo senso del
I ta l to (forse è suo licn. Ottennero qualche nome, lo svizze-
li de'suoi discepoli parecchie volte ho ce- e buoni studi, e mecenati generosi pro-
i
lebralo con isplendide parole, ed ancora tessero e incoraggiarono le arti egli arti-
gli scultori stranieri come a Copenaghen e sti; che la scultura fiorì o decadde a mi-
l'articolo Italia o voi. XXXVI, p.iG2 e dio, il gusto, l'imitazione delle opere più
-
scu SCU 35
pregiate dagli antichi;che anco più gran- i ci attesero più che alla pittura, e parlai
di ingegni fecero grandissimo tortoall'ar- sulle nudità oscene delle statue, e delle
te e ne corruppero il gusto, allorché vol- provvidenze de' Papi sul!
5
impedire l'e-
lero allontanarsi dagli antichi modelli, e sportazione da Roma delle statue, de'bas-
creare il capriccioso, il meraviglioso e il sirilievi, e altri oggetti di belle arti, di che
sorprendente, anziché la naturale sempli- tenni proposito anco all'articolo Iìoma. Si
cità e hellezza che servì di sicura guida può leggere nelle Lettere ecct. di Sarnel-
agli antichi; terribile esempio per chiun- li, la lett. 64 del t. g : Delle pitture e sta-
que non amasse di seguitare le pedate del tue oscene, rampognandosi su di ciò Pras-
gran Canova cognominalo il Fidia mo- silele. Edificante intendimento è quello
derno, o volesse sostituire al buon gusto della cospicua congregazione artistica dei
classico il gusto romantico. Nel descrive- Virtuosi al Pantheon, benemerita della
re le città, i luoghi, i loro principali edi- religione e delle aiti, pel mirabile scopo
lizi, precipuamente le chiese, i musei, i di lichiamare lementi degli artisti dalle
sepolcri, i palazzi, i ponti, le fontane, le profane cose non meno che a
alle sagre,
piazze,non ho mancato di celebrare i prin- produrre operedi cui non abbianoad ar-
cipali scultori d'ogni genere, come le loro rossirne e pentirsene, come notai nel cita-
opere di bassirilievi, e statue anco eque- to articolo Pittura, ove rammentai dove
stri che decorano e abbelliscono tali luo- parlo della bella istituzione, con un elen-
ghi e fabbriche, segnatamente di Roma, co d'autori che trattarono delle aiti e lo-
emporio incomparabile di capolavori an- ro cultori. La scultura non poco contri-
tichi e moderni, il cui placido soggiorno buì nell'antichità alla corruzione de'co-
eminentemente contribuisce allo svilup- stumi, colla nudità di seducenti immagi-
po del genio artistico, con meravigliose i- ni,econ rappresentazioni lussuriose con-
spirazioni , eziandio per l'insegnamento trarie al pudore, in che talvolta conven-
della benemerita, insigne e pontifìcia Ac- nero gli stessi pagani nel riprovarle. A Im-
cademia romana delle belle arti denomi- magine, sembianza e figura di rilievo o
nata di s. Luca, della quale riparlerò e già dipinta o stampata, riportai erudizioni sui
trattai ancora nell'articolo Cavalieri, or- Ritratti (F.), di quelli rappresentati dal-
dine de' presidenti dell' accademia di s. le statue, e che dicesi dai primitivi nata
Luca, e nel voi. LI I, 278, dicendo del
p. l'Idolatria (/-".) e gì' Idoli (F.), culla dei
locale stabile concesso da Gregoiio XVI quali vuoisi l'Egitto: perciò le immagini
alla medesima per le scuole di disegno, furono proibite agli ebrei, non ai cristia-
no; e perchè poi innalzarono una statua a tomoteca capito!ina(dicui nel vol.XLVII,
Sisto V, che volendosi appena dopo mor- p. 82 e 86) non si possa più erigere bu-
to atterrare dalla volubile e ingrata ple- sto o erma nella medesima a italiani il-
be, mosse il senato romano a stabilire con lustri , di s'ingoiar celebrità negli studi ,
decreto di non più alzare statue a' Papi scienze, lettere e arti, se non trascorsi 4°
viventi, solo proponendosi esaltare il lo- anni dalla loro morte, acciò più impar-
ro vero merito dopo il decesso, quando zialmente si possino giudicare se propria-
non ha più luogo la cieca adulazione e mente di tanto onore meritevoli. Di altre
le basse passioni speculative di alcuni. Che statue innalzale a'Papi (e ad altri princi-
nondimeno i conservatori di Roma de- pi e uomini illustri a'iuoghi loro) nelle
rogarono a tale decreto per le grandi be- città e luoghi de'dominii temporali della
nemerenze d' Urbano Vili, Innocenzo s. Sede, o in altre parti del mondo, non
X e Alessandro VII. Dice il cardinal Pal- mancai parlarne ove sono, così di quelle
lavicino , Descrizione del contagio del de'loro Sepolcri. Dell'arte della scultura
i656, a p. 43, sul ricusar che fece Ales- e de'suoi cultori, oltre gì' indicati scrit-
sandro VII della statua che voleva eri- tori, e quelli di cui tratto negli articoli che
gergli il senato e popolo romano. >» Fra i vado citando, qui rammenterò i seguen-
principi viventi l'aver le statue e le iscri- ti. Gio. Gori Gandellini, Notizie istoriche
ste. Nondimeno Alessandro VII fece altro tue presso gli antichi, Brusselles 1 768. U-
discorso, e pensò che quel suo rifiuto li- lisse Aldovrandi, Delle statue antiche, che
berava popolo romano dalla peusione
il per Roma in
diversi luoghi e case si veg-
d'una statua ad ogni futuroPouteficequal gono, Pv.oma 556. Descrizione delle sta-
1
ei si fosse; e non meno rimoveva futuri i tue, bassorilievi, busti e quadri di Cam-
Pontefici dalla vaghezza d'averla,non tan- pidoglio, Roma 775. P. Magnani de'mi-
i
tuo fomento d'adulazione e di vanità in colta delle statue antiche e moderne illu-
un principe in cui, sopra tutti gli altri, strale coli' esposizione a ciascuna imma-
è dovuta la sinceritàela modestia! " Al- gine di Paolo Alessandro Majfei, Pioma
tri pretesero che la statua fosse eretta, co- 1 704617 1 4- Filippo Buonarroti ne' A/e-
me dissi nel voi. LII, p. 23 1, ma va te- daglioni erudite notizieci diede sulle sta-
nuta presente l'avvertenza fatta nel voi. tue scolpite dagli antichi in tutti i colori
LIX, p. 34- Inoltre il senato e popolo ro- de'marmi, di marmo e altre materie in-
mano volevano decretare una statua per dorale (nel voi. Vili, p. 129 e i34nolai,
Pio VI,chenon permiseavesseelTetto,on- che nella cappellaSistinadel Vaticano es-
de si limitarono a fare scolpire analoga sendosi lumeggiale a oro le pitture, si fece
1scrizione (V.) in Campidoglio. Tra bu- i lo stesso sulle scullure),adornate di pietre
sti ivi eretti dal medesimo magistrato ro- duree gioie ecollanestaccate,con gli occhi
mano ricorderò quello di Gregorio XVI, di gioieed'argenlOjd'uu sol pezzo di mar-
se u SCU 37
nio a vari colori come cammei, di bronzo
i tura de'primi secoli cristiani, Monumen-
cou qualche varietà di colori uel viso e nei ti delle arti cristiane primitive della me-
panni; che si vestivano di panni preziosi, tropoli del cristianesimo,Roma 1 844- In-
poste in manoa'simulacri degliDei e prin- troduzione allo studio delle arti del di-
cipi, come Anche
collocate ne'templi, ec. segno, per uso degli studiosi amatori del-
il Marangoni, Delle cose gentilesche e prò • le opere di architettura, scultura, pitlu-
fané trasportate ad uso e ad ornamento ra, intaglio, ec, Milano 1 82 1, con rame.
delle chiese, tratta delle statue con noti- Avendo preso quest'opera per principale
zie analoghe. Commentarla de anliquis guida alla compilazione di questo artico-
sculptoribus } qui sua nomina inciderunt lo, proseguirò a giovarmene ne' brevi e-
in gemmis et cammeis, curii pluribus mo- stratti che riporterò sulla parte mecca-
numentis anliquitatis inedilis, slaluis a- nica della scultura, e delle materie ado-
naglyphis, auctore Dominico A. Bracci, perate dagli scultori.
Florentiae 1784- Winckelmann, Storia Si può dire che gli antichi scultori si
dell' arte del disegno con note di C. Fea, sono serviti della maggior parte delle so-
Roma 1784- Isabella Albrizzi, Descrizio- stanze che i tre regni della natura ci pre-
ne delle opere di scultura e plastica di Ali' sentano. Nel regno animale essi hanno a-
Ionio Canova, Firenze 1809. La collezio- doperato talvolta le grandi conchiglie fos-
ne dellesue opere incise trovasi nella Cal- sili, delle quali ne'bassi tempi si sono fat-
cografìa camerale di Pioma. Stefano Ticoz- ti piccoli bacini o pili per le fontane eva-
zi, Dizionario degli architetti, scultori .pit- si nelle chiese per l'acqua santa; le corna,
tori ,intagliatoriin rame ed in pietra, co- dellequali hannofatto le due braccia deb
niatori di medaglie, musaicisti, niellato- la lira, e moltissimi vasi da bere; il coiai-
ri, intarsiatori d'ogni età e d'ogni nazio- lo,di cui igailiornavano le spadee gli scu-
ne, Milano i83o. Missiriui, Collezione di di, fu scolpitoin bassirilievi estatuine,an-
opere inventate t scolpile da Thor-
tulle le che d'argomento sagro,ol tre gli ornamenti
waldsen, Romai832. Cav. Angelo Ma- muliebri; denti di diversi animali equel-
i
zia della scultura degli antichi, Poligra- si tempi; ed alcuni suppongono eziandio
fìa Fiesolana 82 |,con tavole. jVey Mayr,
1 impiegata dagli antichi scultorio intaglia-
Cenni sulle antiche slampe classiche da tori la spoglia della testuggine, della qua-
servirono gli scultori per modellare. Pas- pericolo continuo di staccarne più cbe non
sando quindi alle Pietre (T\), se ne tro- conviene, costringe lo scultore a stabilire
iano moltissime specie e varietà impie- le sue idee, ed anche le proporzioni più
gale nell'antica scultura, e si può dire che esatte in uu modello. Non mancano al-
di quasi tutte le specie ai tempi loro co- cuni che osano attaccare un pezzo di mar-
nosciute gli antichi si servissero. Tra le so- mo collo scalpello, e alcuni opinano che
stanze combustibili gli antichi, per quan- fosse il metodo de'primi inventori dell'ar-
toappare, adoperarono sovente il gagate, te. Ma fino da'tempi pili antichi si getta-
gettala, ma scolpita o cesellata. Questo ba- ta ne'tempi più antichi; pare che fatti i
sta a provare che gli antichi non sotten- modelli con argilla di figure d'uomini o
devano d lusso dell'arte su tutte le ma- d'animali, fossero colti al soleo nelle for-
terie, ma possedevauoaltresìi metodi più naci, per acquistare maggior solidità. Si
cousi i disegni fatti sui modelli naturali. getti naturali, ed anche della natura vi-
Ma modello
nella scultura s'intende per vente, quanto dell'opere dell'arte, come
uua ligura di cera, d'argilla o d'altra qua- delle >latue e debassirilieviche si voglio-
lunque materia molle e facile a ricevere no uioltiplicare.il gesso serve talvolta per
le lonncjchc l'ai lista dispone, alliuchè gli ornamenti leggieri all' architettura. Nel
scu SCU 39
voi. XVIII, p.t 59 celebrai il portentoso la Venere de'Medici, l'Antinooo Mercu-
colosso formato in argilla e poi traspor- rio, il Discobolo, ec; tra i gruppi la Nio-
tato in gesso, con ardito concepimento dal be, ed Laocoonte. Le Cariatidi sono sta-
il
comni.' Giuseppe de Fabris, e rappreseli- tue femminili con vesti ampie e lunghe,
tante l'atleta Milone Crotoniate, il quale la cui testa serve d'appoggioo di sostegno
si ammira inRoma nel suo sludio.Lostuc- all'in tavola tura.ad un cornicione o a qual-
co poi che formasi di polvere di marmo che sopraornato dell'edilìzio. Vitruvio ne
e calce, può considerarsi come un ramo dice tolta l'ideadalledonnedi Cariacon-
della scultura e della plastica, e di questo clotte prigioniere dai greci, dopo aver uc-
si fanno ornali, maschere, cammei e bas- ciso tutti gli uomini, per essersi collegata
sirilievi; se vi si aggiunge nella mescolan- quella città co'persiani. Gli antichi fecero
za del gesso, lo stucco riesce più durevole. frequente uso delle caria lidi per ornamen-
Quest'arte fiorì grandemente nel secolo to dell'architettura, e memoria a'posteri
X VI, e famosi sono in questo genere i lavo- che quelle donne portarono tutto il peso
ri diGiovanniNanni detto da Udine. De Ile della pena per la resistenza opposta dalla
statue e dt bassirilievi. La statua è un'o- città, e vestendole cogli abiti nobili e sto-
pera di scultura, rappresentante la figura le come furono le cariatidi portate in i-
d'un uomo, d'una donna, e anche d' un schiavitù per maggiore afflizione. 1 Te-
animale, di tutto rilievo o isolata. I roma- lamoni poi sono figure d'uomini appli-
ni ne' primi tempi ebbero poche statue, le cate, come le cariatidi, al sostegno d'un
quali pressoché rappresentavano alcuna cornicione, o altro simile membro d'ar-
divinità: in seguito s'innalzarono statue chitettura. Quel nome si fa derivare da
agli uomini grandi in ogni genere e per- greca origine che significa portare o so-
fino alle donne; i sepolcri ancora si ador- tlenerej alcuna volta siffatte figure si no-
narono di statue, e l'uso se ne propagò minano Atlanti. I bassirilievi sono opere
ne'bassi tempi, e si mantenne fino a'no- discultura, nellequaligli oggetti non tro-
tua viene rappresentata. Una statua per- co prominenti, e sembrano per così dire
fetta è una delle più belle e più grandi schiacciate, compiesse sul fondo; ma l'u-
opere dell'arte e dell'ingegno. Trovatisi so ha attribuito a tutte queste opere il no-
statue nude, seminude, togate,ornatedel- me generale di bassorilievo, detto dagli
la clamide, loricate e munite di corazza, antichianagiifo.il lavoro del bassorilievo
palliateoornatedel pallio, pretestate, ve- presenta tanto maggiore difficoltà, quan-
late, equestri, pedestri, ec. : letterate di- to minore è la prominenza delle figure:
consi quelle che sono munite di lettere o rimane ancor dubbio se prima si faces-
d'iscrizioni. Le piìi bellestatue antiche so- sero statue,o bassirilievi, perchè i monu-
no l'Apollo di Belvedere, nel Museo fa- menti più antichi dell'Egitto, dell'India
ticano (/ .), il Torso ivi pure esistente, e e della Persia pi esentano figure addossa-
lorirono i bassirilievi; i greci ne eseguiro- sta collespalleeuna piccola parte del pet-
no in marmo, in metallo e in avorio. Di to, altre volte si formò il petto tutto in-
bassirilievi furono spesso ornati gli scudi tero e anche tutto il corpo fino alla me-
e i vasi degliantichi. 1 bassirilievi mar-
eli tà; dell'antichità raridicousi i busti colle
mo luronospesso applicati agli ornamen- mani. Si pretende che i greci più antichi
ti dell'architettura, più comunemente non facessero busti, giacché non aveano
agli altari, ai sepolcri per rappresentare nome per indicarli, giudicandosi recente
le azioni gloriose di quelli che vi sonode- quello di prolomc. 1 busti non divennero
posti. Luca della Robbia, eccellente plasti- comuni se non al tempo degl'imperatori
catore, ne fece alcuni in terra invetria- romani, e si propagò facilmente l'uso per
ta, così detta pel metodo da lui introdot- la facilitàche oih'iva a esercitare il dirit-
to di dare alla lena una vernice vetrifi- to delle immagini, o sia di esporre in pub-
cai iile, come èrpici la delle maioliche e por- blico leimmagini degli antenati illustri;
cellane. Delle staine di metallo e di bron- e pel costume introdotto di consagrar nei
zo. L' arte di gettare in metallo è stata templi gli scudi ne'quali si rappresentava-
conosciutadaigreci,e probabilmente da- no i liti alti defraudi uomini, cioè la te-
gli egizi :anticamente non si conosceva sta con una parie del petto, delle talvol-
l'arte di gettare grandi opere d'un solo ta immagini clipeate. Molte di queste si
pezzo; si gettavano in diverse riprese, e lavoravano in terra cotta, in marmo, in
alcune altre fatte di pezzi di metallo com- oro, in argento. I busti servirono a or-
messi, battuti e non liquefatti per riceve- nare i sepolcri e altri monumenti, i luo-
re una forma, come si crede la statua di ghi di pubbliche adunanze e le bibliote-
Ma re' Aurelio Piazza di Campido-sulla che. Gli antichi lavoravano alcuna volta
glio'^ Roma.
biouzodellestalueècom-
Il in un pezzo di marmo separato il petto,
posto d' ordinario di rame, nel quale si ed a questo gli scultori applicavano la te-
mescola lo stagno, ed alcuna volta un po- sta che loro veniva domandata, ed aPa-
co di calaminao sia d'ocra di zinco, e que- tratto dissi dell'ignobilità di mutare col
sta massa acquista colla fusione una te- capo il nome e l'epigrafe de'busti e delle
nacità grandissima. 11 tempo ha coperto statue; alcuna volta s'incrostarono con la-
le antiche statue di bronzo per mezzo di mine d'argento gli occhi ne' busti come
una leggiera ossidazione d'un bel colore nelle statue. Se crediamo a Plinio, gli an-
verde, che si dice palina. Dei gruppi. \ì tichi, e special mente Lisistra toc! Sicione, i
sli e dtlle erme. Una delle maniere più testa dibronzo sopra un tronco di mar-
antiche di rappresentare gli dei e gli eroi mo. Trovatisi busti lavorali con due te-
sotto forine umane, fu quella di delinca, ste, riunite dalla parte dell'occipite, lai-
re o di formare soltanto le loro teste. Più volta l'ima e l'altra rappresenta lo slesso
recente di mollo è l'invenzione de'busli, nume u persona in eia diversa; lai altra
s e u scu 4 1
si riunirono le leste didue divinità o uo- dissimili probabilmente per rappreseli la-
mini illustri, o di due sposi anche dopo : re l'intima unione de'due personaggi. Gli
le devastazioni de'barbari, le teste di al- ermi in gran numero dai greci e roma-
cuni busti furono collocale sui petti di al- ni si posero ne' templi, alle porte delle ca-
tri, riuscendo falsi i nomi scolpiti sul pet- se, nelle piazze, ne'portici, e presso le tona-
to, sul tronco o sulla base. Enne si nomi- be, per rendere immortali con tali mo-
llarono quelle pietre quadrate, la di cui numenti que'ciltaduii in essi effigiati be-
parte inferiore andava sempre dimiuueu- Demeriti della patria, o illustri nelle ar-
tlosi a foggia d'un cono rovesciato o base mi e nelle scienze. Ad ornato dell'archi*
piramidale a rovescio, e la di cui parte lettura, gli ermi si usarono per appoggio
superiore sosteneva una lesta d'Ercole o de' cornicioni e pilastri degli edilizi, e dei-
di Mercurio. Secondo Servio s'introdus- Jecbiese quando non esprimano idoli. Des-
sero l'erme in memoria di Mercurio nm- legno ed in avorio. Il legno
le sculture in
gli ateniesi ne fossero gl'in ventori,e ne or- legno più tenero, poi si cercarono legni i
narouo i ginnasi e le palestre, perchè si più duri, ed meno esposti ad essere rosi
i
credeva che Mercurio le presiedesse; rnol- dai vermi, ed i meno soggelli alla pulre-
le erme ebbero teste di lìlosofi, e furono fazione. famoso Palladio, e altri cele-
11
4^ scu scu
zioni. Posseggo un trittico di tal materia profittoda tali legni, nelle sculture che
sovrastato dal Crocefisso, con molte figu- per forma richiedevano siffatte tor-
la
re intiere esprimenti l'immagine del Sai- ture. Gli antichi sovente mescolavano il
•valore, della 13. Vergine e di santi, non legno con l'avorio; fu usata anche l'ani -
senza merito pel suo complesso, e con di- bia. I greci, gli etruschi, romani, ed ai- i
verse iscrizioni. Nel voi. IV, p. if± notai tre nazioni scolpirono in avorio. Comuni
che sono pure proprietario d'una mira- sono presso gli storici le lire, i plettri, le
hilecanna incisa a bulino con figure e or- armi, gli scettri, le cinture e fino i freni
nati; ciò rammento per provare che fu d'avorio; questo negli ornamenti fu unito
scolpito non senza singolare merito anco all'oro eanche dipinto. Le mirabili scultu-
sulla fragile canna volgaree palustre. Ivi reeseguitesuH'avorio fecero credereagia-
come altrove pai lava in terza persona, ma vi scrittori, che gli antichi possedessero il
dipoi adottai di pai lare in pei sona prima, segreto per a ni inoli ire l'avorio. Una qua n-
secondo l'uso di Muratori e di molti altri lità grandissima di statue d'avorio ebbe-
letterati e eruditi , e ciò espressamente io antichi, dopo l'età di Fidia, e for-
gli
per chiudere la bocca ai maligni che mi mate con lamine e pezzi d'avorio, rive-
facevano il grande onore di dubitare e stendosene il modello di legno odi creta,
non credere mie tutte e interamente le Comunissimo fu l'avorio presso romani i
studiose fatiche di questo Dizionario, che conquistatori, e Seneca possedeva 5oo tri-
Dio col suo aiuto mi fece concepire, svi- podi di esso : i piedi delle tavole, le sedie
Juppare e pubblicare, per quanto dissi a curuli, i letti e altre masserizie erano e-
Letter To (perchè ogni vale e pittor piti- legantemente intagliate in avorio. Inque-
gè se slesso), potendosi pur vedere il di- sta materia si lavoravano rosoni de'tem> i
molte utili applicazioni. Primamente fu netti che si mostrano nelle fiere e mer-
lavorata in Egitto e in Persia, e tra i greci cati.Que' ritratti servirono alla formazio-
l'arte si rese comuue,eLisistrato diSicione ne di bellissimeMaschere (P.), al quale
sembra il ,° che ne formò ritratti. 1 ro-
i i articolo parlai di sua remota invenzione
mani ebbero molte figure modellale in e diversi usi. A Cimiteri di Pio.ma parlai
cera, ed altrove e a Sepoltura parlai dei delle rappresentazioni sagre che ivi si fan-
busti in cera che le illustri famiglie con- no con figure di cera, nell'ottavai io dei
servavano de'loro antenati, e si portava- fedelidefunti. Dell arte glittica ,o sia del-
no innanzi ai morti ne'lunerali; i clienti l'incisione in pietra dura. Dai primi trat-
e liberti (di cui a Servo) degli antichi, te- ti incisi sulle pietre tenere, e forse dall'i-
nevano presso di loro le ceree immagini scrizioni lapidarie, nacque l'idea di for-
de'iuropatroni e protettori. Nel medioevo mar lavori più durevoli sopra pietre piìi
s'i ncominciarono a forma re figure de'sa li- resistenti; e quest'arte estesa forse alia-
ti in cera, o almeno le teste, le mani e i rne e al ferro per l'usodi trarne impron-
piedi, come ancora si pratica con molti te, condusse all'idea della monetazione.
corpi santi, massime de'mai tiri. In detti 11 principio di fa Ito è il medesimo, se non
tempi la ceroplastica si usò dalla magia, che i metalli possono attaccarsi col buli-
facendosi figure di cera che si tormen- no, e le pietre dure non ponno essere la-
lavano colle spille, o si facevano liquefa- vorate se non col diamante o colla sua
re a fuoco lento, colla superstiziosa lusin- polvereapplicataad alcune piccole rotel-
ga d'infliggere eguali tormenti alle per- le di diverse forme, mosse da un torno
di Leonardo, credesi ili.° che dopo il ri- tre lavorate col .° metodo diconsi pietre
i
fiorimento delle arti si studiasse d'imi- incise ; la scienza che insegna a conosce-
tare in cera i volti delle persone viventi re queste pietre, si chiama glittografia.
o de' defunti. Gaetano Zumbo siciliano La glittica si è estesa talvolta ad altre ma-
.°
concepì il i l'idea di formai e in cera le terie; sono eseguiti lavori dello stesso
si
preparazioni anatomiche, ed opere sor- genere sul corallo, sull'avorio, sulle con-
prendenti lasciò verso la metà del secolo chiglie, specialmente sulla margaritifera
XVII inBologna,Firenze,Genova e Mar- detta madreperla, sul nautilio o conchi-
siglia '.l'imitarono in Bologna il non men glia marina concamerato, sulle veneri o
celebre Ercole Lelli, Manzolini e sua mo- ametista, sulle carne e su di alcune cipree
glie, Galli e altri, fra'quali Felice Fonta- o porcellane. Si crede da alcuni che gli
na rinomato per la sua siatua anatomi- egizi sieno stati i primi ad intagliar le pie-
ca e per molte preparazioni di ceropla- tre dure, ed alcuni de'loro scarabei mo-
stica. In questa si distinsero in Francia strano certamente d'essere d'una rimola
Pinson, Bertrand, Laumonier e sua mo- antichità. Incisi in pietra trovatisi sogget-
glie; altra valeule douuu fu hi Biberon, ti d'ogni sorta, deità, eroi, principi, uo-
44 seu SCU
mini celebri, animali, piante, segni gero- retto disegno, non per la grandiosità per
glifici e astriferi, e moltissimi altri sim* l'oggetto principale. Nel secolo XVIII
bolicheaIcuDÌhànBocredutoiSfeOTW/(^.) giunsero alcuni artisti a emular gli anti-
o insegne di famiglie. Sovente si sono ri- chi, fra'quali Gio. Pichlei in Roma, quin-
copiati sulle pietre incise i monumenti di tra gli altri si distinsero nella mede-
più celebri, molte medaglie, e for-
i tipi di sima città Capparoni e Giromelti. Le im-
se molte statue perdute. Nasce quindi il pronte delle gemme incise si moltiplica-
vantaggio grandissimo che lo studio del- no col gesso, del tri poli, del zolfo colora-
le pietre incise reca agli artisti, eruditi e to col cinabro, della cartapesta, delle pa-
antiquari, specialmente ai coltivatori del- ste di vetro, ec. Tra le pietre selciose tie-
la numismatica. In Persia era antichissi- ne pure un primario luogo il cristallo di
mo l'uso degli Ane lli(fz.), che servi vauo rocca, sul quale molto si è inciso, special-
di Sigillo (V.), ed i cilindri incisi de'per- mente nel secolo XVI, ed anche su vasi
siani sono forse tra le piètre incise più an- Come gli antichi, moder-
di tal materia. i
tiche che si conoscano. Incidevano in pie- ni imitano le pietre preziose con paste di
tra anche gli etiopi, e forse l'arte fu pur Vetro (A'.), con apparenze di vere gem-
conosciuta dagli ebrei, se essi lavorava- me incise. L'arte glittica forma parte im-
no le pietre del loro Razionale^.). Pa- portante della toreutica oarte di tornire.
ta si sono lavorali collo stesso metodo dei nete (V.). I conii per battere le medaglie
vasi e tazze : il merito de'cammei viene sono due pezzi d'acciaio che portano in
singolarmente accresciuto allorché la pie- incavo gl'impronti che la medaglia deve
tra olire alcuni strati di diversi colori, dui ricevere dai due lati. Gli antichi batteva-
(piali l'incisore ha saputo trarre profitto: no apparentemente col martello; ne' tem-
si è cercato alcuna volta di supplire col- pi più moderni si fece uso d'una specie
l'arte ai colori che naturalmente la pie- di berta, e solo da poco più di 200 anni
tra non avea, anche nelle corniole, nelle si adottò il torchio. E' assai probabile che
Giovanni delle Corniole, come in Mila- rimenti comi delle medaglie o delle mo-
i
no vi fioiì Domenico de Cammei, per la nde, sebbene questo lavoro dovesse ese-
maestria con cui gì' incideva così deno- guirsi col bulino con altro stromeulo
minato. L'arte d'incidere in pietra dura, tagliente, e non già coll'opera delle rotel-
coltivata da'romani,sebbene greci fossero le o del tornio.
nella più parte i loro glittografi, fu sog- Dell'intaglio, sia dell'incisione in le'
getta alle vicende medeMtnedi tutte lear- gno ed in rame. Oscurissimi sonoi prin-
ti del disegno; cadde colla decadenza del- cipii dell'incisione in legno, e grandissima
l'impero, si sostenne languente, e si ac- questionesièagitata tra gli scrittori fran-
costò quindi alla barbarie nei secoli del- cesi e tedeschi, de'quali i primi preten-
l'impero greco_, e risorse in Italia allorché dono trova re l'ori gin e nelle carte da Gazo-
rifiorirono la pittura e la scultura. Mollo co (V.), ch'essi affermano usate in Fran-
si open» inquestogeneredi lavori nel se- cia sotto Carlo V il Saggio;\ secondi ri-
colo XVI, ed cammei i di (pici secolo han- petendo essi pure l'origine dell'arte nelle
no un carattere tutto particolare, pel cor» delle carte, sostengono essere slate que-
scu SCU . 4?
sle conosciute in Germania molto prima maschinatura o arte d'inserire nel ferro
deh3oo. Alcuni hanno creduto di tro- e nell'acciaio alcune piccole strisele d'oro
vare i più antichi saggi dell'incisione in e argento e formarne disegni, lavori di tar-
legno verso il 1 28 j in Ravenna : Tirabo- sia derivali dal Musaico (^.), facilmen-
schi citò in un mss. del 1299, in cui par- te si passò al niello, poiché per la dama-
lasi di giuocare alle carte; ma le prime schinatura e per la niellatura doveanofor-
carte da giuoco potevano essere lavora- marsi incisioni più o meno profondenel
te a penna e miniale, come forse le fran- ferro, nell'acciaio o nel rame; ed invece
cesi, e come si continuò a praticare in I- d'inserire in que'vuoti laminette metalli-
1
talia nella metà del secolo XV. Non-
i.' che, nel niello s'inseriva una mescolan-
dimeno un decreto deli 44 de' venezia- ' za d'argento e di piombo che portava il
ni parla di carte e figure stampale, e che nome proprio di niello dal vocabolo la-
l'arte decaduta era risorta. Avanti il se- tino nigellum, e che forse lo comunicò in
colo XII ne'codici s'improntavano mol- seguito all'arte. Quesl'artemenzionatanel
te iniziali con istampiglie probabilmente libro del monaco Teofilo, artista pregie-
intagliale o incise in legno, entro lequa- volissimodel secoIoX oXl,ovetratta del-
li il miniatore applicava i diversi colori. la pittura, dell'arte de'musaici, dell'ori fi-
Le tessere signatorie degli antichi roma- ceria e arti che ne dipendono, come quel-
ni, colle quali nomi o lettere o cifre nu- le del damaschinare e fare nielli, per con-
meriche s'improntavano sulle olle vina- seguenza già si praticava ne'bassi tempi
rie, su allre opere figuline e sui mattoni, e nell'impero greco, quindi fu coltivata
benché fatte di metallo, erano fabbricate con grandissimo onore in Firenze nel se-
sullo stesso principio. 1 tedeschi furono colo XV. Caduta la niellatura quasi in di-
forse i primi ad incidere in legno imma- menticanza nel seguente, il celebre Celimi
gini sagre, ed alcune se ne trovano colla usò multa diligenza per sostenerla. Si ap-
data del 14^3; ma allorché s'introdusse plicò allora il niello ai calici, ai reliquia-
in Italia la mirahileartedelUnft/n/y;^/'.) ri, alle paci della messa, all'impugnatura
de'libri, gl'italiani non tardarono a inci- delle spade, agli ornaruenli de'messali e
dere in legno le lettere iniziali, ed anche di altri libri di culto, ai bottoni e agli or-
di verse figure per 0111 a mento de'libri me- namenti donneschi. Laminette niellate a
desimi, come nelle Meditazioni del car- figure, astoi ie,a fiorami s'introdussero ne-
dinal Torrecremala, stampate in Roma gli scrigni, eanche ne'paliotti degli altari.
nel 1467, e nel Valturio di Verona nel Col bulino intagliavasi la storia, il ritrat-
46 scu scu
Una in rame, giacché i niellatoli per gin- Francesco Mazzola parmigiano, clie in*
di cor dell'esattezza del loro lavoro, prima tagliò ad acquaforte, ed Agostino Carac-
di riempire di niello cavi, costumavano
i ci ed altri molli, sì italiani che esteri, la
di tirarne prova, o sia d'improntarli con portarono al più sublime grado di perfe-
terra, con zolfo liquefatto , o anclie con zione. 1 stampe in rame
tedeschi citano
carta umida passandovi sopra un rullò, del 1 r 4^5, ma queste sono so-
i e deli
pel qual mezzo si ottennero disegni che spelte e tenute spurie dallo slesso Hein-
sembravano fatti a penna, come osservò cken: MarlinoShoòn morto nel i486 è il
.° tedesco incisore che si conosca, e dopo
Vasari. Nacque da questo principio l'in- i
cisione in rame, e quindi i primi incisori di esso fiorirono Meckeln, Vati Bockold,
furono niellatoli come Maso e Poliamolo e Michele Wolgemnth maestro d'Alber-
nientovati, Baldino, Bolticelli ed altri di to Durerò. Billette Lanzi, che gl'italiani
diconsi delMantegna, e che forse non fu- ghi terra, i più famosi
I artisti; quindi nelle
rono lavorate da lui. Si ornarono d'inci- principali città formarsi classiche calco-
sioni in rameanchei libri, come nel HJoii- grafie, come in Boma la calcografia ca-
te santo di Dio, e nel Dante di Firenze; merale, della quale parlo a Palazzo del-
e carte geografiche comparirono impres- la TipografiaeCalcografia camerale,
se in rame nelle due edizioni della geo- ed a Stamperia camerale. Nell'encomia-
grafìa di Tolomeo, fatte in quel tempo ta opera, Introduzione allo studio delle
a Bologna e in Boma. Una curiosa map- arti del disegno, dopo il cap. 'x\ del 1.
torchio e l'inchiostro da stampa, l'aitili- francese, inglese, dicendosi pure del va-
zio cominciò a rendersi perfetto. In quel- loie delle stampe in rame. Come nella
l'epoca fiorirono Marc'Anlonio Uaimon- pittura si formarono diverse scuole, così
di, Agostino Veneziano e Marco Ravigna- ebbe luogo nella scultura, nell'intaglio e
no, i quali intagliarono quasi tutte le co- generalmente in tutte le belle arti. A leu-
se disegnate o dipinte da Balfaele. L'ar- ni hanno straordinariamente moltiplica-
te acquistò una facilità di nielodo sotto to il numero delle scuole d'intaglio,e que-
S CU S C U 47
sle non solo sul principio dell'origine e malori: le prime sono quelle de' pittori,
del carattere degli artisti, ma su queilo i quali con questo metodo facile e pron-
ancora de' diversi maestri. Sembra però to gettano, per così dire, sul ramei loro
che la serie delle scuole d'intaglio debba pensieri, i loro disegni, i loro schizzi; ap-
restringersi piuttosto che ampliarsi, limi- plicano l'acquaforte, ne più ritoccano il
tandosia quellesolenazioni che maggior- lavoro che si diffonde nelle loro stampe
mente si distinsero nell'esercizio di que- originale quanto ne'loro disegni; le altre
appunlosi ponno ridurre
st'arte, le quali sono le acqueforti degl'incisori, i quali
alle nominate. In Moina, in Parigi, inLon- tornano sul loro lavoro e lo ritoccano,
dia, in Vienna, ed inaltre capitali eprin- finché l'opera èridotta amodo loro. Ver-
cipali città d'Europa, vi sono preziose e so la metà del secolo XVI s'inventò l'in-
copiose collezioni d'ogni genere di slam- cisione alla maniera nera, ed in Inghilter-
ne. L'arledelPincisione, per mezzo del di- ra mezzo tinto, che in alcuni paesi d'I-
segno e pei 1
mezzo di piccoli traiti inca- impropriamentea fumo. Que-
(alia dicesi
vati nelle materie dure, come il legno ed sto metodo die origine ad un altro, eh è
i metalli, e tra gli altri il rame, imita le quello d'incidere a colori. Si èanchecer-
forme e le ombre e la luce degli oggetti cato d'imitar coll'incisione i disegni fatti
visibili, e moltiplica queste imitazioni col colla matita, mediante uno strumento fat-
mezzo della impressione che si fa sopra to a guisa d'una lima di varie forme, il
la caria, o altra materia atta a ricevere, «piale passando in varie direzioni stra-
massime allorché è umida, tutti i segni me, vi lascia quel tocco granito e mor-
dell'inchiostro che sono limasti ne'tagli bido, ch'è caratteristico della matita. In-
o sia negl'incavi. Le copie del disegno ot- cisione punteggiata o anche a granilo, di-
tenute in questa forma diconsi stampe, cesi una maniera d'incidere che si esegui-
S'incideindiverse maniereeprimadilut- sce collo stesso strumento, come la pre-
to con tagli formati col solo bulino. Con cedente, ma armato solo di punte e non
una punta d'acciaio, che dicesi punta sec- di tagli. Avvi ancora una maniera d'in-
ca, si disegnano i contorni; in seguitosi cidere, praticata specialmentedagl'ingle-
lavora il rameformano gli e si altri toc- e da essi della acqua tinta. Vie pure
si,
tlesima, vi si delinea il soggetto con una ombre foi mezze tinte: que-
ti,e la terza le
punta d'acciaio, la quale toglie nel lem- ste stampe furono delle di chiaroscuro,
pò slesso la vernice ovunque passa, co- Si è pure inciso talvolta simultaneamen-
sicchè nero rimane sul rame lutto quello le in legnoe in rame, lavorando profon-
che dev'essere bianco nella stampa, e ne- damente contorni su d'una tavola di ra-
i
ri a vicenda riescono sulla stampa stessa me, ed intagliando le ombre forti e lede-
que'tratti ne'quali la punta ha scoperto boli su due o anche tre tavole di legno,
il rame. Sul rame così preparato si versa Con questo principio medesimo dell'in-
I' acquaforte diluta, che morde e intacca cisione sopra diverse tavole ripartita, si
ha scoperto. Due specie di così dette acque gure sulla tela o su di altre stoffe, e sulla
l'orti si conoscono dagli artisti e dagli a- carta massime per uso di tappezzerie. Nel-
48 SCU SCU
la Cina e nell'India da tempo immemo* è il più bel marmo che siasi conosciuto
rahile si fabbricano tele dipinte, ma non ne'rimoti tempi, giacché la reggia d'As*
pare stampate; bensì i cinesi per tempo sueroavea il pavimento di marino pario,
gl'esso. Quanto alia litografia, non si può marmo. Di esso sono la Venere de' Me-
dile incisione in pietra, perchè realruen- dici, quella ch'esce dal bagno, Diana cac-
te non si fa che scrivere o delineare sud'u- ciatrice, Minerva colossale o Pallade di
na pietra o su d'un cartone, nulla resta n- Velletri,e altre fumosestatue. L'altra spe-
do intagliato, ed è piuttosto una Slam- eie di marmo potino, detto grechettodu-
pa (f7 .). io, è mollo simile al pario uel colore e
Negli articoli geografici non manco nella durezza, ma di scaglie più piccole,
di notare ove sono cave di marmi, pie- ed è più leggiero, però visi scolpisce assai
tre e metalli, come del marmo lunense bene : si traeva dalle cave presso Olimpo
o di Carrara e italiano a Massa di Car- d' Elide nel Peloponneso. L' imezio o i-
rara per le sue copiose cave di marmo, metto, come il pentelico, si cavava presso
a Paro o Paros e altri luoghi di Grecia. Atene, ed era impiegato in opere d'ar-
II marmo greco fino, conosciuto sotlo il chilellura, per templi, altari, ed anche
nome di pentelico, perchè dopo la sco- perlestatue.il marmo imezio trattodal
perta di Bizo si ricava nell'Attica dal mon- monte Inietto ècandidoe fu in gran ri-
te di tal nome, si èsoventeadoperato per putazione presso gli antichi. Assai copia
Colonne (F.) ed altri oggetti d'architet- di questo marmo si trasportò in Italia, e
tura. Bianco n'è il colore, come il pario, Lucio Crasso l'adoperò per adornare con
ma d'ordinario ha una tinta fredda, che insolito lusso il palazzo che in Pioma a-
tira all' azzurro ove sono le vene grigie vea edificato sul monte Palatino. Il mar-
cì verdicce: i moderni talvolta lo chiama- mo greco livido o bianco pallido, detto
no marmo salino, perchè i suoi grani o tasio perchè trae vasi dall'isola di Taso,
hanno l'apparenza
cristalli di sale, ma una delle Cicladi nel mar Egeo, si ado-
\eramente il marmo salino è diverso dal pera va in lavori più ordinari per colonne
pentelico. La Pallade d'Albano è dimar- e ornati, e vi s'incrostavano edilìzi e an-
mo pentelico. 1 greci scultori però, non che sepolcri. Il marmo lesbio, detto greco
escluso Prassitele, esercitarono sul pente- giallognolo, cava vasi nell'isola di Lesbo,
lieo i loro scalpelli. Cicerone scrivendo a e farse di questo più che degli altri si pre-
Pomponio Attico, mostrava di attendere valsero gli mar-
antichi pe loro sepolcri. Il
eoa ansietà alcuni busti di marmo pen- mo detto turchiniccio corrisponde al mar-
telico. Più specie di marmi sono noli sot- mo di Tiro e di Sidone; di tal marmo si
non fossero conosciute che verso l'epoca portai nel voi. XXXIV, p. a 19, descri-
di Giulio Cesare, indi furono assai culti- vendo maestoso monumento scolpito
il
vate. La grana del marmo lunense è più. dall'esimio prof. Adamo Tadolini,ed è il
fina di qualunque de'marmi greci qui ri- più grande che si couosca,ed il più copio-
cordali :il suocoloreè un bellissimo bian- so per figure, almeno fra'moderni. Inol-
co somigliantissimo al fino zuccai ohi pa- tre dissi a Massa di Carrara, che Carra-
ne] talvolta ha vene bianche, grigie, ros- ra die alla scultura valenti artisti, e tra
se e gialle, ed ossidi di ferro. Le cave dif- i viventi celebrai i professori comm.rTe-
feriscono tra loro in colore e in qualità, uerani e cav. Fmelli. romani traevauo 1
e talvolta vi s'iucoutrauo grandi cristalli pure dall' Africa un marmo bianco con
che resistono allo scalpello. L'Apollo di vene di grigio pallido. Nelli. "22 1 del Cor-
Belvedere è in marmo luueuse o sia di naie di Roma deli85o si legge un arti-
Carrara, e fu estratto dalla cava del LJ ol- colo sulle cave antiche e moderne de'mar-
vaccio, coltivala tuttora, e il cui marmo mi di Paros, co' quali furono costruiti i
vince lutti gli altri marmi delle lapidici- templi d' Esculapio in Paros stessa e di
ne carraresi in candidezza cerea, traspa- Apollo a Deb, poiché si vuole che questo
renza e bellezza, ed è il più compatto dei marmo fosse principalmente proprio più
marmi statuari. I principali monumenti pei mouumeuti che per la statuaria. Le
architettonici di Roma, fatti o in tutto o cave donde furono tratti i celebri marmi
in parte di questo marmo o con esso de- parii, sono sul monte Marpessa, lungi 3
corali, sono precipuamente, oltre le sta- quarti d'ora dall'antica Paros; ascendono
tue e i bassirilievi, il Pantheon, la pira- a circa 5o e furono tutte lavorate a cie-
mide Caio Cestio, il tempio d'Apollo
di lo scoperto, con aprirne sempre delle nuo-
Palatino, il tempio dellaConcordia, gli ar- ve vicino a quelle che si abbandonavano.
chi di Claudio e Costantino, il sepolcro di Nell'articolo si tratta particolarmente di
C. Yibio Mariano detto impropriamente 3 cave e loro vaste gallerie, la 1/ delle
di Nerone, il palazzo imperiale nelle giun- quali sembra esaurita dagli antichi, eche
te di Domiziano, il classico foro Traiano il francese Cleauti apri a sue spese una
nelle parti checostituiscouo gli ordini ar- nuova cava, purea cieloscoperto e di bel
chitettonici e le trabeazioni della basili- marmo. Nel n.°i 18 del Giornale di Ro-
ca, la celebre colonna Traiana, il cui mar- ma del 802 si dice, che lo scultore .Sie-
1
mo non solo è della più bella specie, ma gel di Amburgo, che da 18 anni dimora
i massi sono i maggiori che mai uè' lem - in Grecia, ha scoperto stili' isola di Te-
pi più antichi uscissero dalle cave carra- nedos e nel Peloponneso delle grandi ca-
resi. Si vantava Augusto di aver trovato ve di rosso antico e di verde antico, mar-
Roma di mattoni, e di lasciarla di mar- mi preziosi, di cui da secoli se ne perdet-
mo. Pei marmi lunensi scrissero: due Le- tero le traccie, e che avea acquistato sì
del Museo Capitolino. Pei ò il Centauro gliatori e altri artisti (protetta sino dal
più completamente trovato, fra le note- suo principio eziandio dal senato roma-
voli differenze da tali simulacri capitoli- no, che fa alla loro chiesa quell'oblazio-
ni, offi e la notabilissima soprallutle d'es- ne che indicai nel voi. XII, p. i8i)che
sere forse il solo esempio di scultura an- le die origine, ed a cui Gregorio XI nel
fica a due colori, il rosso e il bigio. Per- j3yi concesse la chiesa de'ss. Cosma e.
che la figura dell'uomo, fatta in rosso ari- Damiano poi di s. Luca sul MonteEsqui-
tico, s'innesla in sui fianchi nel cavallo, lino presso la basilica Liberiana; altri di-
eseguito in bigio morato, ed è similmen- cono che fu loro data nel 1478 da Sisto
te di rosso antico la coda del cavallo. Si IV, come quello ebe diede nuovi statuti
aggiunge, che questo nobile documento aH'universitàdellearti,imperocclièsivuo-
della scultura policroma, tanto in uso e le che propriamente l'origine in Roma di
in pregio presso gli antichi, sarà di gran un corpo d'artisti rimonti al risorgimeu-
lume a stabilire intorno all'effetto di essa to delle arti. L'università venne succes-
l' opinione che studiano di co-
di coloro sivamenterettada alcuni consoli, ed ani-
rioscere più addentro lo stato delle arti, mise oltre professori delle arti del dise-
i
Leggo uel citato Buonarroti, Bledaglio- gno, anche artefici di meno nobile spe-
nij p. xii, sulle statued'un sol pezzo di eie. Ed è perciò, che più laidi a istanza di
marmo ad uso di cammei.
di vari colori Girolamo Muziano valente Gre-
pittore,
« Gli antichi stimarono galanteria mag- goi io XIII nel i
577 l'eresse in accademia
gioie, se avesse potuto l'artefice in un sol delle nobili arti della pittura, scultura e
pezzo di marmo colle macchie differenti architettura, per ammettervi e distingue*
dimostrare qualche diversità nelle parti re il merito de'migliori professori «li que-
della statua, come si cava dalla descrizio- ste arti liberali che fiorivano in quell'e-
l'accademia, e le affidarono 1' insegna- do. Qui dirò con Pa nei ioli, Tesori na-
mento delle Scuole di Roma nelle belle scosti, p.199, chela chiesa di s. Andrea fu
aili, non che di vegliare alla conservazio- detta anticamente de'funari, perchè nel-
ne de'pubblici monumenti esistenti nel- la contrada ne' bassi tempi si torcevano
l'alma Roma e nello stato pontificio. Da- le funi, non che in Mentuccia o Mentuza,
to un cenno di quanto riportai con più pel vicino tempio di Giunone Mattila o
r
diffusione ne'citati articoli e altrove, ag- Moneta, ed in f incis dai vimini o vin-
giungerò un estratto di quanto sull'acca- chi che presso vi nascevano, o dai legami
demia e altri esercenti l'arlesculloria, tro- di salci ch'erano sparsi nella vicina piaz-
vasi nell' Eusevologio Romano del Piazza. za, prima destinata agli erbaggi. Nel secolo
Quattro Coronati de' scultori, statuari!, eseguili nel secolo XVI, altri dicono da
scarpellini e squadrataci, nel Monte Ce- Antonio Nessi scolare di Conca, nella me-
lio vicino alla Chiesa de' ss. Quattro(fy .) t tà del secolo passalo. Questoè l'unico al-
eda s.Andrea e Leonardo aTor de spec- tare, altro però essendovene in sagrestia ;
chi. Discorre dell'origine dell'arte sculto- il pavimento della chiesa èdi marmo bian-
ria, e che gli scultori elessero per protet- co e bardiglio. Nelle pareli vi è una ri-
tori questuili Quattro, che crede eccel- conoscente lapide in onore di Gregorio
lenti scultori, come tali furono gli altri 5 XVI, per avere con privilegio particolare
(tutti nominai a delta chiesa) martiriz- conce>so nel 1 83 1 all'università degli scar-
zati al tempo di Domiziano per essersi ri- pellini, di poler far battere nella loro chie-
cusati di scolpire le statue degl'idoli. Nar- sa e oratorio la musica da chiunque an-
ra inoltre, che pressoecontiguoalla chie- corché non patentato dall'accademia di
sa, nell'antichissimo oratorio di s. Silve- s. Cecilia (di cui nel vo!. XLVII, p. 1 48),
stro (che pure descrissi, ed è tuttora del sia vocale, che organica, strumentale, o
sodalizio), ricco d'insigni reliquie, i delti di orchestra. Finalmente Piazza nel trat-
artisti fondarono la loro congregazione tato 12, cap. 32 meglio riparla: De' pit-
sotto l'invocazione de'ss. Quattro, che poi tori e scultori dell'accademia dis. Luca
nel 1 5q6 con regole e stalliti eressero in a s. Martina nel Foro romano. Celebra-
52 SCV scu
te tuli aiti, accennata la contesa sull'o- ve sedevano i Papi nel dì della Purifica'
rigine e primato tra loro, per quanto in zione (F.), quando recavansi a celebra-
Campidoglio sul loro trionfi) discorse il re nella chiesa la funzione della distribu-
cav. Carlo Fontana ne! i. Centenario del- zione delle candele, come attesta Cencio
l' illustre accademia; ricordò pure come Camerario. Teodorico re de'goti vi rife-
da collegio o università artistica, fu eret- ce il tello, Adriano 1 del 772 la ristorò,
ta in accadenoia,e come le fu data la chie- ed il successore s. Leone l'arricchì con 1 1 1
sa di s. Martina col contiguo edilìzio, die preziosi doni. Ne' voi. XIX, p. 3i,XXI,
chiama il domicilio citila Virtù, descri- p. i6oei6i ricordai il modo come ilPa-
vendo quanto contiene di produzioni ar- pa faceva distribuire l'elemosina recan-
tistiche nelle saleegalleiie, e de'beneme- dosi dal Vaticano al Laterano, e secondo
riti della medesima, fra i quali lo scultore l'Ordine romano del 1 1 43 e altro del se-
Ercole Ferrala, riportando un epigram- guente secolo, quivi facevasi altra distri-
ma allusivo all' essere il luogo edificato buzione, il Papa slaudo in fenestra pala-
tra i tre Fori, cioè Romano 3 di Giulio las. Martinae, ave soleva ascendere. A-
Cesare,ed' Augusto, &u ' di che dottamen- vendo Alessandro IV ristabilita la chie-
te scrisse il prof. architetto Luigi comm. 1 sa, ch'eia divenuta collegiata e arcipre-
Canina : Sugli amichi edi/ìzi già esislen lale, laconsagròuel 2 56,assistito da due1
ti nel luogo ora occupalo dalla chiesa di vescovi cardinali. Dipoi la chiesa diven-
s.Martinae dall' annessafabbrica dipro- ne parrocchia e prioria, e tale era quan-
priclà dell'insigne pontificia accademia do Sisto V la concesse nel 588 all'acca- 1
ce, la propinqua casa dell'accademia fu cedo porzione delia propria casa per in-
eretta uell'area corrispondente avanti al grandirla, volle intieramente abbellire la
tempio di Venere stessa. Anticamente fu cappella sotterranea ovefuri posta la san-
detta pergli accennati fòri, S.Martina in ta, ed istituì suoi eredi la chiesa e l'ac-
tribus Foris,ein tribus Fatis per l'effigie cademia del pingue capitale di100,000
delle 3 Parche ivi presso esistile; venne scudi. Tutti gli accademici si emularono
erella da s. Silvestro I del 3 i4 5 nel luo- con bella gara in copiosi contributi per
go ove Papa s. Antero del 237 avea ri- l'edilìzio, pel quale Tommaso e Teodoro
posto il corpo della santa, trasportato dal della Porta a veano lasciato rendile di luo-
cimilerio della via Ostiense, dopo l'appa- ghi di monti. Il severo Milizia lodò la pian-
rizione della santa, che l'invitò a onora- ta della chiesa ch'èin forma di croce gre-
le le sue spoglie. Indi s. Giulio I del 336 ca, terminata con una curva, e adorna
consagrò la chiesa, e tuttora ne'sot terra- di colonne con pilastri e stucchi; ma cri-
nei vi è la sedia pontificale diiuuiuio ; o- ticò gli ornali interni e li disse analoghi
scu SCU 53
quanto al gusto a quelli della facciata, che a sinistra è di Baldi ,
quella a destra d*
pure biasimò come troppo trita e alla in Guglielmo Cortese. Le due statue de'ss-
modo da impedire la vNta della cupola, Concordio e Epifanio pur di terra cotta,
eh'è di buona forma. Prima decorava l'al- entro la cappellina a manca, sono egual-
tare maggiore il bellissimo e famoso qua- mente d'Algardi. L'altare nobilissimo di
dro di Raffaele, esprimente s. Luca in al- bronzo dorato, ch'è nel mezzo e racchiu-
to di dipingere Maria Vergine, capolavo- de il corpo della santa, fu lodevolmente
ro che al predente viene custodito nelle gettato da Gio. Piscina; ma sì esso che i
adiacenti sale dell'accademia, ed in vece bassirilievi del ciborio in alabaSlrO esegui-
ci
lente miniati ice ascolana Giovanna Gar- plastica, come pure di quelle premiate nei
zoni dall'accademia, per grato animo di concorsi istituiti da Clemente XI persog-
averla chiamata sua erede. Dirimpetto si gellidi sagro argomentoechiamato Con-
vede il deposito del benemerito veronese corso dementino, non che dal Balestra.
Carlo Pio balestra, che pure istituì erede Ogni 3 anni si dà luogo ad uno di que-
l'accademia e fondò il celebre Concorso sti concorsi, e le opere vengono premia-
belle arti, per produzioni di soggetti pro- La premiazione solenne poi si effettua nel-
fani. La chiesa sotterranea a volta piana la gran sala del palazzo senatorio di Cam-
di miratale struttura, e ornata di buoni pidoglio (Z7 .) con istraordinaria pompa
stucchi, contiene il monumento sepolcra- e magnificenza, alla presenza de'cardina-
le di (ini marmi, eretto per riconoscenza li, della prelatura e di altri personaggi,
al generoso Pietro da Cortona, col suo ed in questa occasione ivi gli arcadi in
busto in marmo e nobile iscrizione. Le prosa e in versi celebrano le arti belle per
4- piccole statue di peperino, rappresen- incoraggire la studiosa gioventù. Dentro
tanti le ss. Sabina, Eufemia, Teodora e la superiore galleria si trovano raccolti
Dorotea, collocate all'ingresso della cap- quadri preziosi, eseguiti dai migliori mae-
pella, eognuua avente sotto le proprie re- stri dell'arte, fra i quali i ss. Pietro e Pao-
liquie in limette, sono sculture di Cosi- lo di frate Sebastiano del Piombo, la sud-
mo Fancelli : il bassorilievo in terra cot- delta tavola di Raffaele, e molli altri di-
ta situato in mezzo della cappellina col- pinti di scuole antiche e moderne. Final-
la Deposizione dalla croce èd'Algardi. Di mente si osserva una copiosa raccolta di
qua entrando nella cappella , la pittura ritratti dedi accademici e da loro offerti.
-
54 S C U S C li-
Tulli i descrittori di Roma, antichi e mo- nostri, ne'quali si vedono Fra tulli i pò-
derni , non mancarono di descrivere la poli coiti sorgere molteplici istituti che-
chiesa e l'accademia di s.Luca. ducazione e istruzione della prima infan-
SCUOLA, G y mnas ium , Lucius >Scho zia,ed occuparsi illustri pedagogi ed anche
la. Luogo dove s'insegna e s'impara arie buone madri di famiglia coll'opera e cogli
oscienza. Questo termine prende anco- si scrini pel saggio allevamento e insegna-
r
la per \iaaSetta[L .) di persone, che ade- mento della nascente generazione. L'im-
riscono a qualcuno, o seguitano qualche portanza dellebuone scuole è conosciuta:
particolare opinione o dottrina, o regola sono elleno la sorgeu te della purezza del-
di disciplina religiosa. Per una facoltà o la fede,della santità de'eoslumi.della tran-
Università(F.), per V Accademia (/"'"), quillità pubblica; ed esseesigonopercon-
per il Collegio(F.)> per \\Scminario(F.), seguenza lapiùgrandeattenzioneperpar-
per il Liceo (F.), per il luogo pubblico te di coloro che ne hanno la direzione,
ove s'insegnano le scienze, oi primi eie- 11 prendere paterna cura della buona e-
mcnli delle medesime, il leggere e lo seri- ducazione e istruzione de'giovani fu sem-
vere,e persino lascuolade'iauciulliedelle pre nella estimazione de'saggi uu'opeia
fanciulle. Scuola dicesi inoltre l'adunan- della più grande importanza per promuo-
za dì Scolari (^.), o d'uomini scienziati; vere la pubblica e la privata felicità. An-
pei seguaci d'una scuola di Pittura {F.) } che in mezzo alle tenebre del gentilesimo,
di Scultura (L.) o altra aite; perla Con- i più sapienti tenevano in sommo pregio
fraternità, Compagnia o Sodalizio (/\) le scuole e la pubblica educazione. L'i-
di secolaii uniti in pie adunanze econgre- negàbile luce dell'evangelo perfezionò il
buivano una specie di santità ai libri ed zionali, come Enuio, Accio, Pacuvio, Li-
alle scuole.Tutte le città della Grecia, vio, Andronico, Terenzio e altri. Cicero-
senza eccettuarneSparta, come si appren- ne dopo aver esercitato principali uffizi i
de dagli ordinamenti di Licurgo, aveano nella sua patria, si pose vecchio ad am-
le loro scuole; e quello che s'insegnava in maestrare gioventù,dicendo essere que-
la
e sino alle fanciulle della più bassa con- ferissero la gloria di ben fare a quella di
dizione. Atene era una città in cui tutti ben dire. Non in Roma solo si restrinse
56 SCU SCO
il sistema del pubblico insegnamento, ma XII la giurisprudenza rifiorì va in Tolosa,
molte città d'Italia parteciparono di quel e poi in Orleans, in Bologna e in Peru-
benefizio, e dotti grammatici, retori e fi- gia, per non dire di altre università come
losofi aprirono scuole delle professioni lo- Padova e Paria.
ro in varie citlà,specialmente in Milano La fiaccola del sapere e il fuoco sagro
e in altre dell'Insubria, "i cui maestri sono della scienza nondimeno fu sempre con-
menzionati nelle vite de'grammatici e dei servato dal clero, massime da' Monaci, dai
r
retori celebri, ebe trovatisi nelle storie di Canonici regolari(T .)ea\U\Religiosi^f\).
Svetonio. A Roma notai i principali mae- Avendo Gesù Cristo dato alla Chiesa da
stri e i dotti ebe fiorirono negli ultimi tem- lui fondata il diritto d'insegnamento,per-
pi della repubblica e sotto l'impero. Le ciò sino dal nascere del cristianesimo fu-
scuoledi diritto edi Giurisprudenza (F.) rono istituite diverse scuole per l'istru-
a
rimontano a maggior antichità di quelle zione del Sacerdozio {F.). La i . scuola
menzionale. La politica de'patrizi di Ro- de' cristiani nella chiesa greca, come la
ma,! quali fecero della giurisprudenza li- più illusile e cospicua, fu quella d' Ales-
na scienza misteriosa chea se stessi riser- sandria, e istituita da s. Marco, al dire di
vavano, die il primo impulso allo studio s. Girolamo, fiorendovi insigni maestri
a
delle Leggi (F.). Da questa i. scuola u- ecclesiastici: i più celebri furono s. Pan-
scirono que'numerosi editti, sovente giu- teno (''), che morì nel 216, il solo che
diziosissimi, de'pretori, che meritarono di piena meri te soddisfece a Clemente (/"^d'A-
essere uniti in un corpo di leggi sotto il lessandria fra'molti sperimentali nelle va-
titolo di Editto perpetuo. Egli è ancora rie chiese cristiane, che perciò percorse;
in conseguenza di questa applicazione, e lo stesso Clemente Alessandrino, ed O-
mediante il coltivaruento delle lettere e rigene (F.)fi quale cacciato da quella cat-
della filosofia, che si formò quella succes- tedra fu seguito da Eracla; s. Dionigio
sione di giureconsulti celebri, i quali dal- e s. Atanasio (F.). Quelle di Cesarea, di
l'età d'Augusto in avanti ebbero il privi- Antiochia, di Laodicea,d\ Nisibi nella Si-
legio di dare consigli delti nel linguaggio ria, di Costantinopoli (dove fu istruito
Roma per l'invasione de'bai bari nell'Ita- Cesarea incominciata da Giulio Africano,
lia, nelleturbolenzee nella confusione che ed in essa si contavano 3o,ooo volumi;
vennero in appresso tutto perdette , le questa apprestò tesori al medesimo Eu-
scuole, i libri, le lettere, le arti, il che av- sebio ed a s. Girolamo: pare che la ce-
venne in tulli i paesi che soggiacquero a lebratissima biblioteca di Costantinopoli
conquista e devastazione. La scuola di Be- s'incominciasse dall'imperatore Costanti-
rito, turbata prima dai terremoti e dalle no I, arricchita immensamente daTeodo-
devastazioni, cessò totalmente allorché se sio II: sembra che anco in Alessandria vi
ne impadronirono saraceni. Quella di i fossero biblioteche cristiane. In occiden-
Costantinopoli durò più a lungo, ma fi- te si distinsero fra le altre le scuole di Ro-
nalmente fu estinta, allorché l'impero di ma, di Milano, di Poìliers, d'Orleans, di
oriente cadde sotto le barbarie de'mao- Parigi e altre : dicesi che la scuola di ÌXo-
mellani nel secolo XV. Però nel secolo ma fu istituita dall'illustre martire s. Giù-
S C U SCU 57
stino(T'.), di cui riparlai a Roma, ed alia l'Sooccn l'a-
liraento; egli pertanto verso
quale andavano tulli quelli che brama- iuto del suo precettore Alenino presela
vano apprendere la dottrina; secondo s. risoluzione di fare rivivere nelle Gallie hi
Girolamo, a suo esempio tenne scuola in coltivazione delle buone lettere, e di sta-
Alessandria il nominato s. Panteno: Ta- bilirvi delle scuole. Chiamò quindi alcu-
ziano e Rodone furono scolari di s. Giù- ni dotti stranieri, pochi essendovene nel
stino. Quanto alla Biblioteca o Archivio suo clero, specialmente grammatici, arit-
r
(Itila s. Sede[f .), essa incominciò colla metici e cantori; e indirizzò una circolare
fondazione della chiesa romana, ed ebbe a tutti i vescovi e gli abbati, prescriven-
a custodi gli Scriniarì (V.): essa era di- do loro di stabilire nelle lorochieseomo-
versa dall'odierna Biblioteca Vaticana, nasteri scuole particolari o pubbliche, e
formata io parte co'libri delle antiche bi- fu ubbidito. In quelle scuole s'insegnava
blioteche delle basiliche Lateranense e a leggere, scrivere, l'aritmetica che ordi-
Vaticana. Anche la chiesa d'Africa ebbe nanamente si limitava al solo calcolo no-
ie sue biblioteche in Cirta e contigua al minato computo, l'astrologia che pure
tempio, ed in lppona,dì cui anche s. A- limitavasi al metodo di determinare lefe-
gostino fa menzione. Papa s. Agapito F, ste mobili, e finalmente vi s'insegnava
tli concerto col celtbre M. A. Cassiodoro l'arte di cantare al leggio dai cantori ro-
già segreta! iodi Teodorico,si proposerodi mani allora in gran considera/ione. Tale
far risorgere in Roma gli studi quasi spen- fu la speciedinsegnamentocheCarloMa-
ti loro tempo in Italia per le invasioni
al gno procurò ad alcune parti delle Gai-
baibanche: le triste vicende de' tempi im- lie; il che se non ingrandì di molto la sor-
pedirono sillatto proponimenlo,che inco- gente de' lumi, impedì almeno che del
minciò 20 anni dopo a metterlo inope- tutto si estinguesse. Lescuolepalatineper
ra Papa s. Pelagio I del 555, e lo perfe- lui rifiorirono, ed ebbe principio lo se-
zionarono successori. Il Papa s. Grego-
i dio generale poi celebre università di Pa-
T
no nel VI secolo teneva nel suo palazzo
I rìgi (/ .). Lotario I con un capitolare de-
buon numero di chierici, monaci e seco- putò scuole per regni Italici Urbes, fra le
lari,a'quali egli stesso serviva di guida nel quali Piacenza, Parma, Reggio, Modena,
ben vivere, e di maestro nelle scienze, don- ec. Anche Alfredo re d'Inghilterra nel IX!
de poi uscirono tanti uomini segnalati in secolo fondò scuole nel proprio palazzo,ed
ogni genere di virtù, tra'quali s. Agosti- in Oxford (V.), o secondo altri aumento
no apostolo d'Inghilterra, che un simile il lustro di quella celebre uni versila; già
costume introdusse nel suo episcopio, ol- la grande scuola di York era in molta ri-
tre 1 averlo insinuato a lutti i vescovi di putazionejl'uni versila di Cambridge (F.)
quell'isola. Indi presso il Palriarchioha- pare istituita più tardi, sebbene già vi fio-
teranense, residenza de'Papi, questi via- risserò le scuole. Nel principio del secolo
prirono scuole, ove si allevavano i giova- XII Alfonso IX fondò l'università di Sa-
ni chierici alle scienze ecclesiastiche, che lamanca (F.),la più famosa di Spagna,
furono come il seminario delia chiesa ro- 1 Monasteri {V.} ebbero pure fi no dai ori.
mana, e donde uscirono diversi celebri mi tempi le loro scuole, ove fanciulli vi i
paese ben s'avvide che i suoi franchi era- da cui ne vennero le scuole del palazzo o
no molto al disotto di quelle nazioni, co- palatine, Sellala? palata, palatinae. In
me l'italiana, presso le quali conservavasi Roma fiorì vieppiù dopo s. Gregorio I la
ancora alcuui residui dell'antico incavi- scuola del Canto ecclesiastico o Musica
58 S C U SCU
sagra (E.), e si propagò in Francia, Ger- a poco seguì la decadenza de'collegi eie-
mania, e presso allie nazioni. Successiva- ricali, si dismise lo studio delle lettere, e
niente la scuola di Medicina (/^.) molto con esso anche quello della pietà, fìuchè
fiorì in Salerno [E.) ed altrove, come ri- furono abbandonate le scuole vescovili,
portai a quell' articolo. Ne' bassi tempi e le canoniche delle più insigni collegiate,
Scholae si chiamavano i collegi privati dei tranne qualche raro esempio; quindi de- i
chierici, aperti presso le chiese negli Epi- plorabili e ignoranti secoli IX e X. Il dot-
scopi (E.) e ne'monastei i. Già per ope- lo vescovo Sarnelli, Leti, ecclesiastiche l-
ro scuole. Erano queste di due specie, l'u- porta la testimonianza di Plutarco, sulla
na interiore pe' soli claustrali e pe' loro grandissima utilità che l'ofiicio di mac-
chiali, l'altra esteriore, in cui non poteva stro reca alla repubblica; perciò in tulle
entrare che il maestro, e destinata pe'se- le repubbliche ben regolate ebbero per
colali,che talvolta nelle carte antiche so- primo e principal pensiero che vi fossero
no detti citrici , non già perchè profes- maestri, i quali pubblicamente insegnas-
snssero il delicato, ma forse perchè lo i- seio la grammatica eleallreai ti, dal pub-
mitavano nella pietà e nello studio (tal- blico erario stipendiati. Degli antichi col-
Tolta i fanciulli siconsagravano alla prò- legi de'fanciulli, dove questi erano ani-
fessione monastica); come opina Ceceoni, maestrali, dice trattarne Vivar. ad Fin-
De' seminari p. i4> ove riporta canoni i vium dexlrum an. 385. CheLampridio
de'coucilii a vantaggio e pel regime delle innalza con molle lodi al cielo l'impera-
scuole, individuando gli studi che vi si tore Adriano perchè istituì scuole, e per-
doveano fare, raccomandati poi da quello che mollo amorevole co'professori dei-
fi\
i conti ecclesiastici, e anche la gramiua- sio Comneno aprì una scuola, in cui fos-
tica; nelle scuole poi de'mouaci benedet- scro ammaestrali pupilli e figli de po- i i
tiiti s' insegnava il leggere e scrivere, le veri, con assegnamento di alimento e vit-
dere in tale occasione a tutti manifesto il legge del concilio Tullense par. 2, cap.
loro profitto circa il divin cullo. Ma au- io: Depreca/idi sunt pii principes nostri,
mentandosi le barbarie de'tempi,a poco et omnesfratres, et coepiscopi nostri in-
, ,
scu SCU 59
ubicumque
Stantissime coinmonendi , et flcio ecclesiastico, vede ne' pri-
siccome si
res in singulis locis constituanlur, qui li- debeat deputali. Quo circa ne in vacuili
bcrales arles assidue doceaut.C'iìa inoltre decreta, quae recta sunt, fieri videanlur,
i cap. Qttoniam,Pioìiibeas t
Quanlo,Quia si per nostrani, et episcoporum instan-
nonnuUis de /Magistris. In quanta grande liarn non fuerint observata, lune frater-
stima furono temiti i maestri, tanto dalle nitaùs mandamus, qualenus adecclesias
repubbliche, quanto dalla Chiesa, si com- supradictas accedas, et ad opus magi-
prende dagli stipendi ed emolumenti loro siri, qui scholas regat, aliquod restiluas
assegnati, che sempre sono stati ragguar- benefici uni. E tralasciando altri concilii,
devoli, come s'insegna nella legge unica, per tutti dicasi del Tridentino, il quale
Cod. deSludiisliberalibus.Cas$\ot.\oro Uh. nella sess. 5 de Reform. ci, così deter-
q,epist. 21 descrivecorne Atalarico ledei mina. Ecclesiae vero, quartini annui prò
goti scrisse al senato romano intorno agli ventus lenuesfuerint, ec.sallein magislruni
stipendi da pagarsi a'maestri delle buo- habeant, ab episcopo citili Consilio capi-
ne lettere, doctores eloquenlìae romanae, tuli eligendum, qui clerìcos,alìosqueschO'
graiìunaticorum schola funda mentimi lares pattperes grammaticam gratis do-
pulcherrimum lilerarum,nain
sicut musi- ceat, ec. Ideoque ilio magistro granulia-
cus consonanttbus clioris efjìcit dulcìssi- tice.s, vel alicujus simplicìs beneficii fru-
munì melos, ita dispositis congrue/iter ac- clus, quos tamdiu percìpiat,quamdiu in
cenLbus, mctrum novit decantare grani- dicendo persisterit,assignelur, ec. vel lex
maticus. Lo stipendio o mercede de'mae- capilttlari , vel episcopali mensa condi-
stri di grammatica e di rettorica diceva- g'ia aliqua merces persolvatur : vclalias
siMinervale, ed era considerabile, ma- cpiscopus ipse aliquani rationem ineat
gna mercede, grandi mercede, come nota- suae ecclesiae, et dioecesi accomodimi
rono Cicerone \nPhiVpp., l'autore de eia- ne. pia hac, itti lis alque fructuosa prò-
solite a spiegarci dai grammatici. In al- le ritennero la dignità di primiceri con di-
cune delle chiese cattedrali fu ed è digni- rigere solamente il coro e non farvi al-
tà ecclesiastica l'essere maestro delle scuo- tro; ed i vescovi attesero alla erezionedelle
le, come si può vedere Quanto, de
nel e. prebende teologali. Dove non souo que-
Magistris, ove si legge : qui nomea Ma- ste dignità di primiceri,o se vi sono, oc-
gistri scolarum digai tate ni assumimi in cupate da' maestri del canto solamente,
Ecclesiis vestrìs. E nel concilio di Trento, restarono eziandio le scolastrie, che in
sess. 23 de Reform. 18 officia , veld-i-
e. alcuna chiesa a'tempi del Sarnelli erano
gnitates illae, quae. Sehola steri ae dicun- una delle principali dignità, ed il preben-
tur. Poiché nel citato concilio Lateranen- dato di quella come maestro delle scuole
se del i 79 fu decretato che ogni chiesa
r è il cancelliere della pubblica università
caltedralesi eleggesse un maestro di scuo- degli studi (ordinariamente lo è il vescovo
la e le metropolitane un Teologo, al qua- nello stato pontifìcio), della cui giurisdi-
le articolo ne riporterò i canoni. E per- zione e dignità trattano Escobar, ed il p.
chè i maestri di grammatica insegnavano Mendo de Jure Acadeinico. In
in traci,
a' chierici eziandio il canto ecclesiastico, altre chiese furono confuse colla preben-
come si apprende dal concilio III di Va- da teologale, onde alcuni canonici teologi
lenza in Francia, cosi Sarnelli crede che si trovano chiamati Scolastici. Caesar lib.
le prebende di essi sieno quelle de' pri- 1, cap. 32, Magisler Rodulphus Schola-
miceri, i quali pure sono dignità, essen- sticus Cóloniensis. Nella chiesa di s. Gre-
do lo slesso presso i dottori, Canonieus gorio I di Roma nella sepoltura d'un ca-
Scholasticus, Magisler Scholarum y
e Pri- nonico morto nel 1470 si legge quest'e-
micerius, come osserva il dotto Gouzalez pitaffio. Rie requiescit dominus Petrus
in I. V, Decretai, in coni meni. ade. quia Freberti de. Normandia presbyler cantor
nonnullis, lìl. de Magistris: quindi è, che in cappellae Pa pae , canonieus et schola-
al primicerio fu data autorità sopra tutti sticus Lexovìensis. In moltechiesedi Spa-
i chierici degli ordini minori. Questa di- gna è rimasta distinta la prebenda Teo-
gnità dunque di Scolastico, della Scola- logale e la Scolastica o Scolastria, il cui
stria o Scolaste/ ia , o di Maestro di scuo- prebendato chiamasi MaeslreScuela.Non
la, fu istituita nel conciliogeneraledi La- è dunque sconvenevole ad un canonico
terano nel 70; il cui decreto fu rinno-
1 1 l'esercitar l'ufficio di maestro di scuola,
vato nella Francia neh 563, ove fu de- ch'è più da dignità che da semplice ca-
cretato, che in ciascuna chiesa cattedrale nonico, siccome molti primiceri volentie-
e collegiata, dove fossero più di 12 cauo- ri esercitarono nella scuola del canto cine- i
S C U S C U G r
rici di loro chiesa, massime se non vi è il dirilto di visitar le scuole della diocesi,
altro che sappia esercitarne il pio, utile In s. Martino ili Tours
il Magisltr vi fu
e fruttuoso uffizio; e pel peso del coro può scholae. J\el secolo Bernardo vesco- X s.
prendere un idoneo prete per aiutante di vo Hildemense era stato educato da fan-
scuola.A Primicerio, non solo dissi che ciulloda prete Tangamaro pi roteerò, che i
fu maestro di scuola, ma
ancora de'pri- presiedevaallascuolade'fanciulli,chesta-
iniceri minori, i quali presiedevano alle vano in connine nella canonica. Nell'ali-
Scholae. Queste anticamente erano vari i tienila il nome di Fratres era propriodei
collegi privati de'chierici,dellequaliscuo- membri de'collegi illusili, donde derivò
le trattano Marteue lih. i, art. i i,ord. il vocabolo Fraternità (?'.), percongre-
xi, e Tornassi ni, De veter. et noi', eccl. di- gazione e adunanza spirituale.
scipl. t. 3, p. 67, § 7. Vi furono scuole NelsecoloXII! si moltiplicaronoqvun-
o collegi privati de cantori, lettori, ac- queIescuole,tai)todeH'insegiiainentodel-
colili, osliari, notati, difensori, ec. tutti le scienze, che delle arti, le quali prepara-
presieduti dai primiceri minori. Erano rouo lo splendido risorgimento e rifiori-
questi primiceri più o meno grandi, più o mento delle une e delle altre, argomento
inenorispeltabili.secondochèerain mag- che ho sviluppato io tanti articoli; quiudi
gioie o minore stima il collegio al quale derivarono scuole per ogni ramo di sa-
presiedevano. Dice Nardi, De'parrochi, pere ed aite, nuove cattedre nelle uni-
t. sembra che talvolta un cano-
2,p. 356, versila, licei e collegi, ed un gran numero
nico presiedesse a ognuna di queste scuo- di scuole elementari per l'istruzione del
le, vedendosi anche nell'azione 4 del con- 1 popolo. Tra gli ordini religiosi fondali in
cilio di Calcedonia del 4-5 1, Isaccio pri- tal secolo e che patentemente vi contri-
io icerio de' lettori, il quale poco dopo è buirono, ricorderò il celebre ordine dei
chiamato arcidiacono. Cosi Pietro prete Predicatori (/"".), e l'ordine Francesca-
d'Alessandria, che l\\ uno dei segretari al no (/.). Qui avvertirò che moltissimi or-
concilio d'Efeso nel 43 1
3
era primicerio dini religiosi, secondo il bisogno de luoghi,
denotati, come nel Calcedonese Aezioar- fanno scuola e presiedono al pubblico in-
cidiacono e segretario del concilio è chia- segnameuto, come notai iu tanti luoghi,
malo primicerio de'notai niagnae Eccle- Verso la fine del secolo XV, colla scoper-
tine Constanlinopolitanae. il capo della ta del nuovo mondo, per cura de' Papi,
scuola o sia collegio chiama vasi dunque zelanti e dotti Missionari (f7 -) porlaro-
primicerio minore, gli altri che veniva- no colla salutare cognizione del vangelo,
110 dopo, erano il Secondicelo (/'.), che l'istruzione e l'incivilimento in quelle va-
faceva le veci in caso di bisogno del pri- ste regioni, erigendo in ogni parte scuole,
micelio, quindi i notali a Primicerio, del collegi, seminari e altri stabilimenti d'i-
clero inferiore. A p. 35q riferisce Nardi, slruzione, eoo portentosi successi. Né della
che il canonico che presiedeva alle scuole sola A inerica e sue Repubbliche^)v .),come
o seminario de'chierici era chiamato Ca- dell' Oceania^.) sono benemerite \eMis-
pnt scholaris, come lo denomina il con- sioni Pontificie (A .), ma ancora di molti
alio d'Llua del 1027, o Capiscuola co- paesi dell'Asia e dell'Africa, recandovi
me chiama il concilio di Bourges del
lo dall' Europa con la conoscenza del vero
io3i Magister schola rum cumelo disse
,0 Dio, ogni maniera d'istruzione e di utili
Urbano II in un'epistola, o Major scho- cognizioni, ed immensi vantaggi. A tal
lae come lo appella un diploma del 28, 1 1 uopo successivamente agli antichi ordini
o Scholastico come chiaioossi nei tempi e congregazioni religiose, si dedicarono
bassi,il quale Scolastico la veano non me- nuove regolari istituzioni, che enumerai
uo leCattedrali die le Collegiate, edavea e descrissi ue'cilaii articoli. Dacché lelet-
62 SC U SCU
tere risorsero nel secolo XVI a più bella dinal s. Carlo TWromeo in Milano dava
luce, i Papi procederono concordemen- principio alle Scuole della dottrina cri-
te co'regnanti e co' vescovi a fondare una stiana nella domenica, quando volle che
moltitudine di scuole di elevato sapere, dopo l'istruzione del Catechismo (F.) o
di ginnasi e di università, le quali non si Dottrina cristiana (F.j, i fanciulli si am-
restrinsero solo agli studi teologici, per maestrassero nel leggere, nello scrivere
cui erano diverse propriamente ordina- e nel far de'conli; queste benefiche scuo-
te, ma esercitarono i loro influssi bene- le poi e massimamente negli ultimi tempi
fìci su tutte le scienze. Nel secolo XVI si sono assai propagate dappertutto, acciò
vennero istituite le religiose Orsoline{F.) i poveri artisti impiegali ne' mestieri in
col mirabile scopo d'istruire gratuitamen- tutto il resto della settimana, ricevessero
te le povere donzelle, ed educandato per insieme l'insegnamento religioso e il ci-
quelle di civile e anche nobilecondizionc; vile. Ma, come dirò, l'istitutore fu il sacer-
istituto che non solamente si propagò per dote Castellino con altri; s. Carlo bensì
tutto il cristianesimo in diverse congre- perfezionò l'opera con provvide leggi, ac-
gazioni, ma thè eccitamento all'erezione crescendone grandemente il numero nella
di alti esimili fondazioni muliebri con me- città, non meno che nella diocesi, talché
todi e regolamenti differenti. Nello stesso di sole i5 scuole da lui trovate nel i56o,
secolo il pubblico insegnamento fu con- alla sua morte ne lasciò 7^0. Pel vantag-
fortato e ricevette un sensibile e meravi- gio immenso di siffatta istituzione, mol-
glioso incremento dalla fondazione delle tissimi vescovi d'Italia e oltremonti do-
congregazioni de' Chierici regolari (V.), mandarono a s. Carlo i suoi operai per
fra cui quella de' Gesuiti (F^.), per le im- piantar nelle loro chiese le slessescuole.
mense fatiche de'quali e grandi beneme- Di più si deve a s. Carlo la congregazione
renze dell'educazione scientifica e religio- degli Oh lati di s. Ambrogio (/'.), di preti
sa,qualunque elogio è poco. In esso pure secolari pel governo de'collegi e semina-
nacquero gli altri assai grandemente be- ri. Nel secolo XVIIouel declinar del pre-
nemeriti religiosi Barnabiti (I7 .) e Soma- cedente, il pubblico insegnamento ebbe
schi (F.),e furono rinnovati gli eccellenti un grandissimo aiuto dalle religiose isti-
e venerandi collegi o Seminari vescovili, tuzioni de' Dottrinari (F.), e delle Scuole
prescritti da PioI Ve dal concilio di Tren- /j'V(/'.),onde in numerabili furono le scuo-
to; i collegi quindi si aumentarono in tutte le e i collegi che successivamente si apri-
le nazioni, ed in Roma ealtrove anche per rono, con ottimi risultati morali e reli-
gli orientali per munificenza de'Papi co- giosi. Vi contribuì la nuova congregazio-
stantemente magnanimi proteggitori del- ne de' sacerdoti di s. Vincenzo de Paoli
postolica vigilanza. Iu pari epoca il car- telli cioè delle Scuole Cristiane (f.), di-
se u S G U 63
ramati ormai per lutto il cristianesimo, na per opera
i
del pio sacerdote Castellino
j>er quanto accennai anche nel voJ.XX, da Castello, che alla vicendevole istruzio-
p. 242- Il p. Helyot nel l. 8 della Storia ne de'giovanelti faceva principio del se-
degli ordini religiosi tratta della congre- gno della croce, progredendo alle parli
gazione delle Scuole cristiane e caritate- fondamentali della dot trina, e contempo-
voli del Bambino Gesù per ambo i sessi, raneamente insegnando per mutua tra-
destinale all'istruzione della gioventù, e dizione il modo di leggere e scrivere. Il
istituite dal p. Nicola Darre d'Amiens re- Castellino ebbe a cooperatori altrezelan-
ligioso de' minimi e morto nel 1686. I ti persone, fra le quali s. Girolamo E-
fratelli vestivano una sottana e un palan- miliarii o Miani fondatore deisomaschi,
drane con maniche pendenti le sorelle : e suo compagno p. Gamba rana. Con
il
con maggior proprietà, ma modestamen- essi compilò una regola nel i536, e ne
te. Gli uni e le altre vivevano in comu- propose l'osservanza ai nuovi operai di
nità, senza far voti, e soggetti ad un su- quelle scuole, i quali si chiamarono pine
periore e ad una superiora cui doveano i Pattini di Carità : alla regola fu aggiun-
ubbidire. Loro scopo principale era di te- to un interrogatorio per uso de'fanciulli,
a
nere scuole gratuite pei fanciulli e per le con alcune altre divote istruzioni. La 1 .
fanciulle poveri e bisognosi, e d'istruire scuola fu aperta nella chiesa de'ss. Gia-
gli adulti e le adulte ne'principali misteri como e Filippo a Porta Nuova, e ne! 53g 1
della fede. I religiosi e le suore non po- venne approvata dal vicario generale del-
tevano andare per le case per insegnare l'arcivescovo di Milano cardinal d'Este.
a leggere e scrivere, per qualsivoglia pre- Altre simili scuole il Castellino istituì in
testo; ciò dovendo solo fare nelle scuole, altre chiese della città, con gran vantag-
ove uon era permesso all'alto mescolanza gio della plebe, cui ne'giorni di festa era-
di fanciulli e fanciulle. Erano sotto pa- il no insegnate non solamente le cose spet-
trocinio dei ss. Bambino Gesù e della fi. tanti allamorale e alla religione, ma il
Vergine sua madre. Oltre all'encomiate leggere e lo scrivere. La scuola della dot-
istituzioni del secoloXVII, vanno ricor- trina cristiana dunque dal Castellino isti-
date con parole di benedizione, le congre- tuita^! ampliata da s.Carlo, non che pro-
gazioni orientali de' Mechi turisti {?'.) e ili pagala col suo esempio, come già dissi, è
s. Antonio (Z7 .) o Antoniani, per l'istru- molto anteriorealla istituzione del lescuo-
zione scientifica e religiosa de' loro con- le della domenica, che gl'inglesi preten-
nazionali armeni, per cui ne riparlai a dono avere immaginato. Nel declinar del
Patriarcato armeno. Nel 1786 circa fu passato secolo si stimò opportuno di fare
congregazione delle religiose
istituita la qualche cambiamento nelle scuole della
del Sagro Cuore di Gesù ( V.) per l'istru- dottrina cristiana di Milano. Si ponno ve-
zione e educazione delle nobili e ci vili fan- àeve : Bagatti, Saggio sulle scuole di mu-
con iscuole gratuite per le altre
ciulle, tuo insegna m ento, Milano 1820. Cav. Lui-
ancorché povere. Segiù quindi odi poco gi Cristoforo Ferrucci, Metodo ci' insegna-
era preceduto il metodo di mutuo inse- re a leggere, Pesaro 1829. Nel Diziona-
gnamento tra' fanciulli, invenzione che rio delle origini, all'articolo Insegnamen-
tuttavia si disputa a chi appartenere in to mutuo, si dice pretendersi risalirne l'i-
colo XVI praticavasi quel metodo a Mi- cale nelle relazioni de'viaggiatori le an-
lano nelle Scuole della dottrina distia- tiche traccedell'usodiquel metodopresso
.
64 s e u SCU
i bramini, e alcuni sono d'avviso che eoa alcuni altri di tal nazione neli8i4 pe-
più allenta indagine se ne troverebbero sarono in Inghilterra, lutti intenti all'e-
gl'indizi in tutti i paesi dell'antichità e ducazione popolare, e restarono sorpresi
iu tulle l'epoche. Ella è cosa naturale, del punto cui era stata portata la prima-
dicono i francesi, che i fanciulli al pari ria istruzione de'fauciulli, mediante il mu-
degli uomini si comunichino a vicenda le tuo insegnamento, laonde introdussero
notizie da essi acquisiate e le loro scoper- con alcune modificazioni in Francia que-
pongano in comunione tra loro pro-
te, e i st'istruzione elementare migliorata, che si
dunque il
gressi della loro intelligenza. Se organizzòsotlogliauspiciidi Luigi XVlll.
mutuo insegnamento non era iuusouelle Tra' fraucesi clie si distinsero nel perfe-
scuole avanti quest'ultimi tempi, la cagio- zionamento della primaria istruzione dei
ne era che invece di seguire l'andamento fanciulli, co! mutuo insegnamento, si no-
indicalo dalla natura , si era preteso di minano conti de Laborde e Lasteyrie,
i
sorpassarla e di far meglio, cioè d'inven- Jomard e l'ab. Gaultier, che pubblicaro-
tare tull'altri metodi che non quelli dalla no diversi scritti. I melodi di Bell e di
natura medesima stabiliti. Si fanno le me- Lancaster furono pubblicati anche in i-
raviglie, perchè siasi cos'i tardi posto men- taliano, ma non furono adottati nell'Ita-
te aperfezionare e generalizzare l'uso d'un lia, ove già sussistevano metodi sull'istru-
mezzo, che da alcuni dicevasi evidente- zione elementare. Nello stesso Dizionario
mente creato per servire al miglioramen- delle origini vi è altro articolosulIe..SL7*o-
to della specie umana. Quel perfeziona- h normali, derivate in Francia dalla i
mento appai'tiene di fa Ilo alla fine del pas- repubblica verso la fine del secolo passato,
salo secolo e al principio del conente. La e menile ancor doni ina va la Convenzione.
1/ applicazione regolare del mutuo in- La rivoluzione francese avendo dato
segnamento ebbe luogo in Francia iu una luogo a terribili turbolenze e gravi dispa-
istituzione fondata a Parigi dal cav. Pau- ritad'opiuioni,si confusero le idee dell'or-
let a favore degli orfani militari. Di là a dine, e da alcuni si giunse a temere una
poco tempo, due uomini celebri in Inghil- prossimadecadeuza nelle cognizioni scien-
terra posero fondamenti d' un edilizio
i tifiche da ila uazioneacquisla le. Indi alcuni
più vasto e più solido. 111. fu il d. 1 Bell,
'
quella specie di prova non si credette ab- fu riprovata e soppressa dalla vigilante
bastanza soddisfacente al pubblico inse- Chiesa, la quale sempre difese il gregge
gnamento. Dipoi in vari stati d'Europa dagli assalti de'lupi. ÌN'el voi. XXXVI, p.
si stabilirono scuole sotto il titolo di nor- 97, parlo della congregazione de'fratelli
mali, ma queste sono state principalmen- monaci d'Irlanda,confermala da Pio VII,
te dirette all'istruzione delle prime classi ed istituita ad esempio di quella de'fra-
dei giovanetti. In Francia nel 1808 sul telli delle Scuole cristiane, sotto il patro-
disegno modificato dell'antica scuola nor- cinio del ss. Infante Gesù e della B. Ver-
male, fu istituito il così dello pensionato gine: la bolla si legge pure nel Bull. Rotn.
normale, cioè una scuola destinata a for- coni. 1. 15, p. 32 3. Ed eccoci alla istitu-
mare un seminario di professori per tutta zione delle Scuole infantili , come sono
la Francia; nel 181 1 si fissò il numero chiamate in Inghilterra, Sale d' asilo in
a 3oo, ed oltre l'essere questi allievi prov- Francia, Asili infami li hi Italia. 11 eh. d.
dustriale e manifatturiera, nelle città che to nelle varie contrade d'Europa, finché
maggiormente abbondano di manifattu- furono istituiti in Italia per cura de' sa-
re. Vi sono anche altre scuole denomi- cerdoti cremonesi Ferrante Apolli e A-
nate normali, Francia, che in altri
sì in lessandro Gallina. Mostrò da ultimo il bi-
stati. Le scuole primarie hanno formato sogno di fondare in Roma ancora questi
sempre un oggetto de'più importanti del- asili, volgendo calde parole ai ricchi, alle
zione de' Picpus[F .), a vantaggio de'colle- dice quanto qui in breve riporterò. Le scuo-
gi de'seminari, per onorare le quattro età le infantili ebbero origine in Iscozia or so-
fanciulli i sacerdoti, di povere fanciulle le gli de'suoi lavoranti, mentre questi erano
suore. Al medesimo fine d'onorare l'in- attorno ai filatori, andavano vagando e
fànzia del Redentore, vi fu già una con- contraendo il mal abito dell'ozio, divisò
gregazione di donne chiamate le figlie del- raccoglierli tutti in un luogo, farli sor-
l' Infanzia {V .)
per l'istruzione delle gio- vegliare da qualche buona persona, e in-
VOL. LXUI. 5
66 SC U SCU
trattenerli con qualche sollazzo e qualche profittando di quanto era vi di buono, mi-
istruzione acconcia alla loro eia. L'uomo gliorarono l'educazione dell'infanzia, in-
die scelse a tale officio tu Buchanan, di formarono l'opera de'sani principi) reli-
e di maniere tali, che riuscì ad affezio- luto educativo, per ottenerne utili e du-
narsi que'bambini e rendei li docili a'suoi revoli frutti. Diversi vescovi ,
parrochi,
voleri. Questi concepì allora quegli oidi- nomini e donne dabbene, e anco alcune
namenli e quelle pratiche, che formava* congregazioni religiose migliorarono as-
no la base della nuova istituzione. Ma per- sai co'nuovi metodi l'educazione dell'in-
chè l'Owen die mano ad altre opere fi- fanzia. Lo spirito delle scuole infantili dei
lanlropiche, sventuratamente lontane da poveri fanciulli è riceverli da i a 7 anni,
ogni idea di cristianesimo, le scuole in- custodirli durante il giorno mentre ge- i
eolissima moneta d'un penny, molto infe- fanciulli in alcune ore si occupano in cose
riore a quella ch'erano solili dare a certe facilissime, come in fare sfili e pezzuole
vecchie che li custodivano durante il gior- pc'lumi, onde abituarli al lavoro e recare
no. I fanciulli che prima erano caparbi un tenue lucro pel mantenimento della
e indocili, nella scuola diventarono ma- scuola. Gli esercizi principali consistono
neggevoli e ubbidienti, e si formavano al- nell' apprendere il catechismo, imparare
l'ordine e alla nettezza. Quindi si aprì al- le lettere e sillabare, far calcoli col pallot-
tra scuola, e poi un'altra : i soccorsi dei toliere, formarsi qualche idea delle piante
ricchi vennero in aiuto della nuova isti» e animali più comuni, delinear le prin-
tuzione, la quale trapassò rapidamente in cipali figure geomeliiche, in tutto li sa 11-
Irlanda, Germania, Francia e Italia. Non dosi maniere piane e Qualche familiari.
e a far meraviglia, se sulle prime si chi- volta la direttricenarra alcun avvenimen-
bila va di sua bontà, poiché in mezzo a tan- lo morale, e lo fa ripetere da unode'più
te pericolose novità de'tempi correnti do- esperti. Talora spiega qualche dipinlociò
vea ragionevolmente diffidarsi d'una isti- che rappresenta è regola di non intrat-
:
tuzione che riconosceva per promotore tener gli allievi più di mezz'ora nella sles-
unacatlolico,che sloltamentepensava pò- sa cosa, di farli spesso muovere e cantare
ter sussistere una società senza religione, strofe morali, il che serve a tenerli svelti
d un'istituzione diesi era diffusa in prin- e allegri. A mezzodì si distribuiscono le
cipio solo ne'paesi protestanti, d'un' isti- minestre, una o due secondo il bisogno,
tuzionein fi ne che anco in alcune citi àcat- ed un poco di pane, serbandosi per la me»
lotiche sembrava di tutto occuparsi fuor- renda quanto fanciulli han portato. Quin-
i
particolarmente in Venezia. Come prc- soni zelante arcivescovo di Torino alla no-
sideutedi quella commissione «'medesimi mina fatta dal re di d. Ferrante Apolli
preposta, nel 1 847 nella solenne adunan- a professore delle nuove scuole di meto-
za tenuta nel palazzo ducale, di rendicon- do, le quali hanno una tendenza che non
to a'pii oblatori eli loro offerte, dimostrò è a favore della religione, dell'autorità
con calde e eloquenti parole, come leggo e dell'ordine, in una parola lo chiama
nel n.° 63 del Diario di Roma: I van- perfido insegnamento, di cui l' Aporti era
taggi, che derivano dagli asili infantili, propagatore in Lombardia e perciò cele-
non tornano utili soltanto al povero, ma brato da tutte le coorti liberali : ch'egli
a tutta la società .-fondandosi specialmen- la deplorò, ma non potè impedire, men-
te su questo argomento, che con l'edu- tre l'arcivescovo avea proibito agli eccle-
cazione religiosa e civile essi ne prepara- siastici d'intervenire alle scuole di meto-
no membri utili e morali, d'oziosi e forse do aperte in Torino. Aggiunge, che si di-
perversi che sarebbero rimasti senza il lo- spensò dal giustificare l'operato del re, ad
ro provvidente soccorso. L' adunanza fu Onta delle rimostranze dell' arcivescovo,
onorata dal viceré arciduca Ranieri, dal col Papa Gregorio XVI, per essere d'av-
cardinal Monico patriarca, dalla reale du- viso il conte: » doversi usare gran delica-
chessa di Berry, e da colto e fiorito udi- tezza trattando quest'affare, essendo que-
torio. Nella Gazzetta di Venezia de'17 stione d'A porti considerato a Roma come
maggio 1 853, riportata dal n.° 116 del l'introduttore in Italia degli asili d'infan-
Giornale di Roma , leggo qualificati gli zia, secondo il piano dello scozzese Owen
nsili di carità per l'infanzia di quella il- protestante capo d'una setta San-Simo-
lustre metropoli, una delle
p ù «ante e be-
;
niana {T-); che fin dal i837 d'ordine
nefiche istituzioni della medesima ; che del santo Pad re si era diretta a'vescovi del-
in nessun luogo più largamente si diffuse lo stato pontificio una circolare per proi-
e con più abbondanti frutti, sia per l'in- bire le scuole infanti li, quelleappun lo pro-
dole umana e generosa de' cittadini, sia mosse dall' A porti, e doversi assai riflet-
per le cure indefesse della benemerita com- tereprima di pai lame ". A pag. 5oq poi
missione che li governa. Quindi vivendo e seg. dicendo nuovamente il conte, degli
gli asili di sole spontanee oblazioni, si vol- nsili d'infanzia e scuole elementari, e del-
le slimolare ulteriormente, come de'vivi, l'insegnamento popolare, primamente si
anche la carità dei morenti, onde chi li esprime così. » Se non ho avversato le
soccorse in vita nonli dimentichi in mor- strade ferrate, macchine a vapore, ed
le
te.A questo fine la commissione slatin, altre utili invenzioni, ho bensì procurato
comesi pratica in Milano ealtre città d'I- d'influire presso al re, perchè non fosse
talia, verso «'benemeriti delle cause pie, cosa facile a permettere asili d' infanzia
di tramandare a' posteri il nome e l'ef- e scuole elementari, nelle quali si edu-
fìgie di chi per testamento si ricordasse cassero i popolo non a diven-
figliuoli del
degli asili; quello in lapide incidendo, que- tar col tempo buoni cristiani e buoni sud-
sto erigendo iu busto col marmo, da col* diti, ma a diventar indifferenti in religio-
68 S C U scu
ne, e intolleranti d'ogni autorità, prepa- il n.° 184 del Giornale di Roma i852,
rati a dar mano a qualunque ribellione discorre della statistica generale deglia-
nel gran dì che fossero maturi piani di i
sili infantili della monarchia austriaca, nei
chi quelle istituzioni promoveva Car- quali sono ricoverali ed educati più di
lo Alberto non era persuaso di tanta ne- i4 ooo poveri
5
fanciulli. Che in Lombar-
quizia, nondimeno fu per gran tempo sua dia nel 1
847 si contavano 5q asili infanti-
ferma volontà, che gli asili fossero adi- li, indi se ne chiusero 7 e poi si aprì quello
dati a corporazioni religiose,ma la sua di Varese; e che tutti sono mantenuti da Ila
•volontà eludeva sotto mille pretesti,
si carità privata, che continua a sussidiarli
e si andò disponendo l'educazione laica- con grande impegno. Nella medesima mo-
le, vero avviamento alle riforme religio- narchia e in Vienna fioriscono i pii isti-
ro valdese per gli asili infantili di Torino, scopo dei quali è raccogliere durante il
creiti sotto gli auspicii dell'ai). Aporti, ai giorno bambini e fanciulli delle classi più
quali offrì oblazioni di denaro e lodi. Inol- povere, che sono ancor troppo piccoli per
tre a p. 366
e 3j^. dello stesso volume, essere ammessi negli asili infantili, con
parlandola Civiltà Cattolica della guerra vantaggio non meno della sanità di essi
rinnovata dai libertini contro la Chiesa che delie loro madri, le quali ponno così
a'giorni nostri, tra le arti usate e le isti- attendere ai giornalieri guadagni. I pre-
tuzioni da loro o inventale favorite, ec- sepii raccolgono e alimentano, in locali
scu SCU 69
ciulli, favorendo altresì la diffusione della areligiosi è stata, oltre la religione, una
vaccinazione o inoculazione del vainolo. delle ragioni che hanno contribuito nel
Alcuni chiamano i presepii e gli asili in- secolo XVI cambiare il carat-
e dipoi, a
fantili, supplementi materni istituiti pei tere nazionale degl'italiani. Senza discu-
bacobiui e fanciulli su'quali non può, e tere, se a quell'epoca gl'italiani avessero
talvolta pur troppo non sa o non vuole la cambiato o no di carattere, il p. Grossi
materna sollecitudine praticare propri i mostrò colla ragione e colla storia, che le
amorosi doveri, con grave danno della so- scuole pubbliche ini talia nulla a veano per-
cietà. Gli asili infantili non vanno confusi duto sotto la direzione degli ordini rego-
col santo istituto della Santa Infanzia pel lari, che sempre e ovunque ne furono be-
battesimo e raccogli mento in asili de'bam- nemeriti. Egli rapidamente discorse ser- i
bini cinesi, di che tratto a Scuole di Ro- vigi resi da queste corporazioni alla filo-
ma. Altra benefica istituzione per l'istru- logia e alle scienze, e provò che nelle loro
zione e educazionedell'artigianoedel po- scuole non solameute trovavansi tutti quei
vero sono le Scuole notturne, istituite in pregi, che il Sismondi ammira in quelle
Roma nel 18 i Gal dire del n.° 5i del Dia- di maestri secolari, ma altri ancora e bere
rio di Roma d ° meglio secondo più importanti de'primi, quali sono quelli
847 1 1 >
altri neliSig per opera di Giacomo Ca- che si riferiscono alla religione ed ai buo-
soglio romano, dipoi propagate nello sta- ni costumi. I difetti stessi che il Sismondi
to pontificio ed altrove, per cui come no- rimprovera alle scuole delle diverse cou-
tai ne tratto a Scuole di Roma. Leggo nel gregazioui religiose, somministrarono al
ii.° ì 3 5 del Giornale di Roma del i 85a, p. Grossi un argomento per difenderle.
che in Venezia la reale scuola superiore Egli provò chiaramente , che i religiosi
offre lezioni di diseguo applicato ai me- non sono appunto indifferenti ai progres-
stieri e alle arti meccaniche, in alcuni gior- side'loro allievi, e che il voto di povertà
ni della settimana, ed in tutte le feste per che fanno, lungi d'essere uu ostacolo al
gli artigiani, escluse le solennità ; che le pubblico insegnamento, è piuttosto un.
scuole serali d'inverno e le lezioni festive pregio di superiorità che hanno essi sui
pe'medesimi artigiani si andavano diffon- maestri laici. Confutò egualmente altre
dendo, e che a Padova e nella provincia, opinioni del Sismondi sulla disciplina e
come a Vicenza eransi aperte cotali isti- sulle pratiche di pietà, che sono in uso
tuzioni. Leone XII approvò la congrega- ne'collegi e nelle scuole d' Italia, e con-
zione de'sacerdoli Oliati di Maria f er- cluse che all' epoca del concilio Triden-
gine di Pi nero lo (F.), la quale ha pure tino, epoca dal Sismondi assegnata pel
per istituto di combattere e confutare gli 1 ."puntodi decadenzadell'istruzionepub-
errori in materia di religione, con ispar- blica, gl'italiani non aveano punto dege-
gere buoni libri per la retta istruzione. nerato da' loro antenati, od almeno che
Nella benemerita Accademia di religio- questa degenerazione,sepur una se ne fos-
ne cattolica di Roma, a'i6 luglio ibbr) se verificata, non potrebbesi ragionevol-
il p. Grossi gesuita, prefetto degli studi mente attribuire uè alla religione, né al-
e professore di lingua greca nel collegio l'educazione. A'nostri tempi diverse nuo-
romano, lesse una dissertazione egregia- ve istituzioni di religiose per l'istruzioue
mente ragionata, come rilevò il cav. Ar- ed educazione delle giovinette si sono fon-
taud nella Storia di Pio FUI, 1. ,cap.g, 1 date, di che vado discorrendo ue'luoghi
per confutare l'opinione di Sismondi, il ove sono, o che li riguardano, solo qui mi
(piale nella sua Storia delle repubbliche piace ricordare le figlie del Sagro Cuore
italiane del medio evo , pretese provare di Gesh( F^con educandati e scuole pub-
che l'educazione delia gioventù, adiduta bliche per le povere, approvale da Gre-
7° scu scu
eoiio XVI; il quale encomiò pure la pia bile e utile istituto che possediamo ; nei
opera eli s. che sorveglia
Dorolea {!'.), secoli di mezzo ci ha introdotto le scienze
anco alla buona educazione, una dirama- e le arti belle, ed in tempi più recenti ad
zione della quale è la pia opera di s. Raf- essa si deve il loro rinascimento e svilup-
/
faele (f -) che cura ancora onde gio-
ì
i po. Colui il quale accusa la chiesa catto-
vinetti sieno assidui nel portarsi alle pub- nemica alla coltura dell'ani-
lica di esser
bliche scuole elementari. Inoltre Grego- ma, moslra di non conoscere la sua sto-
rio XVI eresse in congregazione deside- ria o di voler calunniarla. All'influenza
rici secolari la pia società delle Scuole di onnipotente de'romani Pontefici è dovu-
Coiilà {I7 ), pe'poveri fanciulli e per le to tutto quello che esiste di vero, di gran-
povere giovinette; non che approvò cano- de, di benefico nella civiltà. Vi ha una
nicamente la congregazione religiosa del- specie di cognizione la quale la Chiesa non
l'istituto della Carila (V-), fondata in Do- promove, una cognizione senza religione,
modossola dal dottissimo sacerdote conte terrestre, voluttuosa, diaholica: gli effetti
Antonio Rosmini, anche per l' insegna- si rilevano dalla storia d'Europa negli ul-
mento nelle scuole. Nel t. 3, p. 383 de- timi 80 anni; il suo frutto non fu altro
gli Annali delle scienze religiose , serie ?..% che ribellione, sedizione, immoralità, em-
si loda molto e si rende ragione dell' o- pietà, o almeuo l'indifferentismo in ma-
pera : moderne scuole di
Sulle antiche e teria di religione. non ponno I cattolici
J. TV. Karl } Magonza 1846. Essa è di- sanzionare o raccomandare qualunque si-
visa in 6 capi: ."Ginnasi e licei in gene-
1 stema di educazione opposto o pericoloso
rale. 2. °Jnsegnamenlodi vari rami di stu- olla nostra fede e alla nostra Chiesa, fuo-
di. 3.° Uso nelle scuole degli autori pa- ri dellaquale non vi è salute. Qualunque
gani. 4-° Università. 5.° Antica e nuova insegnamento opposto a questa dottrina,
filosofìa. 6.° Uso della lingua latina. Con- o che conduce a indebolire le menti de'gio-
clusione. Nel n.° ii€>àe\V Osservatore Ro- vani, dobbiamo pronunziarlo inetto pei
mano del i85i si riporta la dotta e sag- cattolici e degno di censura. L'insegna-
mg. r Cullen ai ci vescovo d' A r»
gia lettera di mento misto è pericoloso alla fede cat-
magli e primate d'Irlanda, sull'insegna- tolica, e capace di seminare nelle anime
mento nazionale di quel regno, relativa- tenere il seme dell'indifferentismo, e che
mente alla formazione d'una scuola nor- tali siano stati i suoi effetti dovunque se
male di sistema misto. Dice l'illustre pre- ti' è fatta l'esperienza. E un fatto triste
lato, che l'educazione è la gran questio- che molli cattolici inviano i loro figli a
ne d' oggidì, e la religione della futura scuole protestanti, dove la nostra religione
generazione in Irlanda, come in ogni al- è combattuta, e dove vi sono molli esem-
tro paese, deve dipendere in gran parte pi tremendi d'apostasia. Quellescuole na-
dal carattere che le sarà dato: ella può zionali dirette da ministri protestanti che
essere la sorgente di molti beni o di molli cercano di far proseliti, sono pericolosis-
mali. Non si può essere mai haslan te mente sime ai giovani cattolici. Lo scopo delle
poiché sotto un cattivo sistema
vigilanti, scuole normali non è altro che lo svilup-
d' insegnamento gli animi di coloro che po dell'educazione mista : maestri prote-
sono stati riscattati dal sangue di Gesù stanti, presbiteriani, cattolici vi sono u-
Cristo potino essere a pericolo di perdersi niti; in esse giovani d'ogni religione sono
o di ricevere delle impressioni che non sa- invitati a frequentarle, e cos'i v'ha una
ia mio mai caliceli a te. Lo spiri lo del la Chie- mistura la quale è tutt'allro che cattolica.
sa è stalo la causa della civilizzazione e Tutto il sistema tende a persuadere agli
dell'educazione di tulle le nazioni della allieviV idea assurda, che ogni religione
terra ; ud essa siamo debitori d'ogni uo- è egualmente buoua,e cosi tale idea è ne-
scu SCU 7 i
vieppiù ne' giovani l'amore allo studio, ratorio ne'dì festivi per gli esercizi di cri-
grande consolazione ai genitori, ai paren- dunò eziandio fra settimana in sua casa,
ti, agli amici, e compiacenza ai concitta- non solo per ammaestrarli negli studi
dini, pel riconosciuto progresso nelle di- proporzionali alla loro età ed a' loro ri-
scenlifiche, sia artistiche. Cosi s' infiam- struirli ne'doveri di religione, nella divo-
età, e si provoca l'assidua frequenza alle sercizi, incominciò con innocenti ricrea-
scuole. Da tempo antico si usa il suono zioni a distrarli dal conversare co'caltivi
della Campana (f^-), per convocare gli compagni, ed a tal uopo fu provveduto un
studenti e gli scolari alle scuole, ai col- orto vicino all'oratorio che prima serviva
legi, alle università, ai seminari. di trattenimento agli sfaccendati. Per l'i-
Dio infuse nel cuore dei veneti nobili fra- non permetteva di procurarsi una lette-
telli Anton' Angelo eMarcan Ionio con tiDe raria coltura. La nuova gratuita scuola
Cavanisdi dedicarsi a preserva re con ogni fu aperta a'a gennaio i8o4, in un locale
modo possibile la gioventù d'ambo ses- i contiguo alla casa dell'istitutore. Nel lu-
si dal coutagio delle perverse massime e glio 1806 si acquistò un locale piìi grau-
72
scu scu
de per dilatare il pio istituto, dopo supe- scoiò spirituale di tutte le sagre funzioni,
rati uou pochi ostacoli, ed essendo palaz- alle quali assistono nelle chiese gli altri
lunni alle scuole; quindi meglio si rego- furono da' pericoli cui era esposta la loro
larouo i metodi e si forni di maestri op- tenera età, coltivati gl'ingegni con prov-
porluni, emeritò l'islitutoa'Gapiilei 8 i 2 vidi ammaestramenti, multi con oppor-
J'autorizzazione del ministro di pubblica Limi soccorsi divenuero laboriosi e fervi-
islruzione del governo italico, per cui con di sacerdoti, altri incamminaronsi nell'e-
patente furono approvati i maestri per seicizio delle ai ti operosi e morigerati, al-
l'insegnamento che vi si esercitava nelle tri s'impiegarono lodevolmente in pub-
lettereenelle scienze; i quali direttori del- blici uflizi, altri in fine divenuero buoni
lo stabilimenlo, e come occupali in carità- padri di fa miglia. Mentre si sospirava l'in-
tevoli scuole furono esentati dal consueto comiucianienlo della divisata congrega-
esame. Confortati gl'istitutori da tratti sì zione, per felice ventura nel dicembre
manifesti della protezionedivina, bramosi 18 i5si recòaVenezia l'imperatoreFran-
d'ampliare l'opera pia, pieni di coraggioe cesco I, il quale tratto dalla riputazione
di fiducia in Dio acquistarono altro vasto grande ch'erasi acquistata il benemerito
recinto di fabbricato con bell'orto. Inoltre istituto a' 1 2 del detto mese l'onorò di sua
affrontarono il peso di stipendiare altri presenza, e coti amabili maniere confòr-
maestri, soccorsero molti alunni, sebbene tò i fratelli conti De Cavanis istitutori, i
nffizio di padri, senz'alcuna retribuzione gioso del pio monarca, e poi li donò di
uè pubblica, nò privata, verso la gioven- 2000 fiorini. Nel tempo delle trattative
tu bisognosa di educazione, affidandosi per l'effettuazione della proposta congre-
del tutto nella provvidenza divina. Fiat- gazione, a' 16 aprile 1817 si ottenne dal
tanto si fece la divisione nell'oratorio dei patriarca Milesi facoltà di vestire 6 chie-
grandi dapiccoli, per adattar l'istruzio- liei per essere idonei cooperatori allo sta-
ter fare nell'oratorio scolastico tuttociò ri fratelli il proprio maestoso palazzo Cor-
che ha luo^o negli oratorii pubblici, ac- ner, esua galleria di quadri e mobili, di
ciò i giovani vi potessero trovale il pa- Yciie£Ìu,ubeueiìzioc \aulaggio della Iura
-
SCU SCU 73
duplice istituzione pe'giovanelti e perle Pyrkergli un onorevolissimo pa-
rilasciò
donzelle, con facoltà di servirsene libera- sturale attestalo; Leone XII nel 1828 col
mente, ed anche di alienare il tutto pel breve Quaej'ani,\o dichiarò benemeri-
bene delle suddette caritatevoli islituzio- to e lodò i fratelli istitutori cui l'indiriz-
ni; come si trovò necessario di fare per le zò, anche per avere impiegato a tal fine i
angustiedei tempi calamitosi. Dopo que- loro patrimoni, travagliando personal-
sta magnanima dimostrazione di clemen- mente alla cura de'fanciulli e delle don-
assimo pontilicio favore per consolidare zelle più povere, e per aver aperto una
l'istituto, il patriarca Milesi invitò i fon- casa per educar de' giovani ecclesiastici,
datori a compilare il piano della congre- paternamente benedicendo alunni e fòri.»
gazione nel settembre 18 8, e poscia 1 l'ac- datori. Pio Vili si mostrò benevolo con
forze de' fratelli istitutori e gravati di de- scuole di carità e la congregazione da Io-
bili;onde alcuni che nell'opera vedeva- ro istituita, colle quali mirabilmente vie-
no cosa umana, menti e patentementedo- ne provveduto all'educazione cristiana
\ea considerarsi prodigiosa e divina, con- de' giovanetti e delle donzelle, affinchè
siderato il suo abbietto principio e rapi- lale istituto non abbia mai a perire, ma
do progresso, prognosticarono prossimo vieppiù col divino aiuto prosperi e fiori
Scioglimento all'istituto. Tullavolla l'i- sci,dopo maturo esame, formalmente
stillilo trionfando d'ogni ostacolo, pio- approvò e conlermòcon autorità aposlo-
giedi iu aumcutu; uel i8z3 il palriuieu fica, la Coii&rcgaziune de' òuccrduu ±c-
7 4 scu scu
colorì delle scuole di Carila, solamente tori ad imitazione di s. Giuseppe Calasan-
pe'maschi, fondata in perfetta comunità zio, celebre negli annali della Chiesa, e
in Venezia, che chiamò seconda sua pa- sotto gli auspicii della ss. Vergine delCar-
tria, con voti semplici agli ascritti, i qua- mine. Terminò col dire, che questo isti-
]idovranno essere soggetti agli ordinari, tuto ha un caratlere singolare per la sua
essa cardinal Monico in occasione della gli; il fine che si propongono i precettori, è
sagra visitaci quale inoltre nel 838 pub-
1 di fare agli amatissimi loro allievi il mag-
blicò colle venete stampe de'Mechitari- gior bene che si possa. Sono quindi in-
sti : Omelia recitala nella pubblica isti- cessanti le loro sollecitudini, le loro fa-
tuzione della congregazione de' chierici tiche e le loro industrie sono moltiplicate
secolari delle scuole di Carila celebrala secondo l'esigenze de'tempi e le circostan-
solennemente. nel giorno 16 luglio 1 838. ze diverse degli alunni. Altri però sono
L'eloquente pastore nel rendere ai bene- i molti aiuti che si somministrano a tut-
merili e infaticabili fondatori e alla isti- ti, altre sono le cure che particolarmen-
tuzione pubblici elogi, chiamandola mio- te si prendono per provvedere quanto è
vo ornamento della veneta chiesa, rimar- possibile alle speciali necessità di taluni,
co essere sua luminosa prova del pregio Comune a tutti è il pascolo quotidiano
e dell'utilità che la distingue, le molte- delle cristiane istruzioni; comune a tutti
plici e concordi testimonianze rese dalle il provvedimento d'una salutare discipli-
primarie autorità dell' una e l'altra pò- na, per cui si vuole che sia ciascuno ac-
rleslà per sua stabile sussistenza, che
la compagnato da buona guida alle scuole,
enumerò e descrisse; che esaurito per l'i- e ricondotto egualmente alla propria ca-
stiluto il non tenue patrimonio de' suoi sa; comune eziandio sopra di tulli è l'ai-
fondatori, ed essi impoveriti ebbero l'è- tenta vigilanza sulla privata loro condot-
roisrno di limosinare pe' loro poveri, il ta e sui loro portamenti, quando si uni-
perchè prontamente accorsero a sostener- scono a frequentare i vari esercizi dell'i-
lo le offerte de'buoni, di cui non ebbe mai stituto; comune in fine riguardo a tutti
degna), tutti munifici verso le ben siste- cimo si scorge qualche speciale bisogno,
mate scuole di carità, e la buona e saggia non si ricusa d' aggiungere, nel miglior
educazione de' giovani e delle donzelle, modo possibile, i convenienti particolari
secondo le norme propostesi dai fonda- soccorsi. Quiudi scorgendosi qualche gio-
SCO SCU 75
vane d'indole ingenua e di bel talento, ci di fresca e triste ricordanza, e migra-
siconforta con vali mezzi, e anche occor- do il valido eccitamento espresso dal re-
rendo con limo«.ine,per coltivare il suo in- gnante Pio IX nella sua venerata lettera
gegno: scoprendosi alcuna vocazione ec- de'3o giugno 184?, diretta agl'istitutori
si cerca di ben dirigerla e di
clesiastica, e divulgata colle stampe, laddove dice:
condurla ad edetto e riconoscendosi in
; niJiil JVobis optabilius guani ut ecclesia-
qualche alunno la necessità indispensabi- snci viri ,asperrìmis bisce praesertim lem-
le d' una continua assistenza, si assume poribus, in christianam et civilem juven-
nnche ii gravoso incarico del quotidiano tuliseducationem procurandam strenue
man lenimento finché abbia compila l'è- incurnbant. Oltre della ricordata Omelia,
ducazione, col qual mezzo si formarono mi giovai in questo articolo de' seguenti
linoni giovani della più misera condizio- due opuscoli documentati; Breve notizia
ne, che impiegarono i loro talenti a pub- dell' istituto delle scuole di Carità da va-
blico bene, sia nel sostenere importanti ri anni fondato nella regia città di Ve-
uffizi nel santuario, sia nell'ottano disino- nezia, Roma nel collegio Urbanoi835.
pegno d'impieghi ci vili. Lescuolepoi del- Notìzie intorno alla fondazione della
le donzelle hanno un convitto di maestre congregazione de' chierici secolari delle
per educarle gratuitamente, in separato scuole di Carità, Milano 1 838.
cadici altrettante madri impegnate dal disegno. I membri dell' istituto si chia-
sentimento di vocazione, e dallo spirito \\ku\o fratelli, né ponno essere sacerdoti,
d'un'instancabile carità a fa re ad esse ogni né aspirare allo stalo ecclesiastico, né far
possibile maggior bene. Questa 1? pia isti- funzioni di chiesa, interamente dovendo-
tuzione, non essendosi potuto provvede- si dedicare al detto genere di dementa-
le di fondi corrispondenti, vive degli sfor- re istruzione. Il fine precipuo dell'istitu-
ii de' poveri istitutori da oltre 4° anni, to è di dare una cristiana e conveniente
e non ha mai cessato la provvidenza di- educazione a'fanciulli, che da'maestri iì-
vina di sostenerla, benché sia numerosa cevono eziandio con l'insegnamento del
e dispendiosissima. La mancanza de'fon- ben vivere, istruendoli ne'misteri di no-
di impedì che si assoggettasse alla supre- slra s. religione, ispirando loro massime
ina pontificia sanzione, sebbene ricorda- cristiane. Col mirabile disegno di procac-
ia con onore e graziosamente confortata ciare tali vantaggi ai figli degli artisti ed
nel breve Cinti < hristianae, di Gregorio n'poveri furono istituite le scuole cristia-
X\ [.Dopo che l'istituto delle scuole ma- ne; nelle quali pe'benigni modi de'religio-
schili aprì la casa di Lendinara, niun'al- si precettori, e per la bella e chiara forma
tra ne fu eretta, benché da varie partisi della Scrittura (V.} che insegnano, ben
siano fatte pressantissime istanze, per es. presto vi si recarono ad apprendere co-
sere troppo scarso il numero di chi vo- g'i altri utili insegnamenti l'eleganza del
glia dedicarsi alla caritatevole impresa, carattere,anche i giovanetti dici vile con-
forse a motivo degl'infelici tempi politi- dizione, contentandosi alcuni di questa
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SCU SCU
r
primaria istruzione, comechè sufficiente re, vale a dire i Giansenisti (T .), ed in
a molli impieghi amministrativi, altri fa- cui perciò tanto più necessaria rendevasi.
cendo poi quel corso di studi cui sono in- Intese poi con ardore a fondare la prezio-
clinali. La universale propagazione del- sa istituzione de'fratelli delle scuole cri-
l'istituto è una luminosa e irrefragabile sliane, cui provò nel ifiSo in due parroc-
prova dell'immensa sua utilità, come del- chie di Reims, s. Maurizio e s. Giacomo.
la saviezza de'fratelli delle scuole cristia- Convinto dell'utilità delle scuole, le unì
ne, nel recarla alla società civile, alla mo- in una casa particolare, e dopo molte bri-
lale, alla religione, onde giustamente so- ghe e contrarietà per parte della sua fa-
no segno delle benedizioni e dell'amore miglia, e d'altre persone che insorgevano
de'popoli. Autore di sì benefico concepi- contro il novello suo istituto, riuscì a far-
mento e glorioso fondatore della congre- le ricevere a Piéthel ed a Guisa. Il ser-
gazione delle scuole cristiane, è il veu. ser- vo di Dio provò molte inquietudini per
vo di Dio Gio. Battista de-la-Salle, che parte de'fratelli, ed ostacoli per parte dei
nacque da nobili genitori in Reims a'3o grandi : egli superò tuttocolla sua pazien-
aprile i 65 i, il cui padre era consigliere za e col suo zelo; indi per dare a'suoi fra-
del tribunale criminale di quella celebre telli un'idea del suo disinteresse e avvi-
città. Mostrò fino dalla sua puerizia un cinarsi alla loro povertà, effettuò nel 168.3
versità, e andò a compierli nel seminario fidò interamente alla provvidenza. Andò
eli s. Sulpizio a Parigi, e divenne dottore a Parigi per fondarvi nuove scuole, e fu se-
in teologia. Non aucora sacerdote, a'g lu- guo delle persecuzioni de'maeslri di scuo-
glio 1666 era stato eletto canonico della le e di altre città, segnatamente della set-
metropolitana di Reims. Avendo perdu- ta de'giansenisti, non che di parecchi su-
to i suoi genitori nel 1 67 £ e nel 1672, periori ecclesiastici, di cui si sorprende-
s'impegnò negli ordini sagri nel 1678, va buona fede con calunnie. Le sue an-
la
quindi volendo rendersi utile alla sua pa- date in Provenza, in mezzo alle traversie,
tria, e per assicurare l'istituto delle suo- fecero risplendere la sua virtuosa umiltà
re delss.BambinoGesù,ch'era stato fon- e la sua rassegnazione. L' edificante ec-
dato da Roland, forse ad esempio delle clesiastico consagrava tutte le sue cure al-
Scuole cristiane del p.barre (di cui par- la moltiplicazione delle scuole, edalla con-
lai a Scuola, ed ivi pur dissi de'fratelli versione de' peccatori, ed avea talento e
delle Scuole cristiane d'Irlanda, istituite maniere per muoverei cuori più indurati.
a imitazione di questa congregazione ) ,
Formò le regole e le costituzioni per la
canonico teologo della stessa cattedrale sua congregazione, in modo stupendo per
di Reims, ne ottenne le lettere patenti. lo spirito che v'infuse, onde meritò in se-
Per non avere vincoli che lo ritenessero guito d' essere annoverato tra gli ordini
dali'esercitar liberamente l'amore attivo religiosi ; le osservò e fece osservare dai
verso il prossimo, rinunziò poi il cano- fratelli ue'4o anni ch'egli visse fra loro;
nicato, divise fra'poveri il suo patrimo- ma più per gli esempi di sua santa vita,
nio, e tulio diedesi all'istruzione dell'ab- che per gl'insegnamenti dati loro sì per
bandonata gioventù, un tempo in cui
in voce che per iscritto. Sempre coslanle nel
i nemici della religione disseminavano bene intrapreso, vi perseveròfiuoalla mor-
massimo di disunione e di aflcllalo rigo- te, lasciaudo yià assai iu sua eccellente o-
scu SCU 77
pera propagala con plauso di tuffi i buo- gloria del suo servo si stenebrasse di luffe
ni, con immenso giovamento della reli- le nubi, di cui erasi cercato oscurarla. AI
gione e dello stato, e quale perenne mo- presente il nome del ven. La Salleé be-
numento della sua eroica carità. Si porlo nedetto in tutta la Francia, in tutta l'Eu-
a Rouen, dove pure Cu perseguitato, e vi ropa, e si può dire nell'universo mondo,
naturale, che le più grandi cose incon- tes, eCarlo di Laon, con lodi; ed altret-
trassero nel loro principio i più potenti tanto fecero gli arcivescovi di Sens e dì
ostacoli: la virtù non avrebbe alcun me- Tours, ed vescovi d'Amiens, di Char-
i
rito, se l'esercitarla non costasse né pene, tres,ec. Il Papa Benedetto XI II,colIa bolla
né contraddizioni, né sudori. Fu il servo In Aposlolicae dignilatis solio,óei6 gen-
di Dio perseguitato eziandio dopo la bea- naio 1724, canonicamente approvò que-
ta sua morte, imperocché giansenisti suoi i sto istituto. In esso dicesi che il Papa per
implacabili nemici tentarono d'interpo- udempiere il dovere pastorale, volontieri
lare de'loro abbominevoli errori i molti consentiva a far eseguire le pie intenzioni
libri a lui attribuiti e pubblicali collestam- de' fedeli, massime quando essi fondano
pe, sui doveri del cristiano, sui mezzi di istituzioni che hanno per fine l'insegna-
poterli adempiere, sulla civiltà cristiana, mento delle lettere e l'islruzione de'fan-
sulla meditazione per tutle le domeniche ciulli poveri che vogliano studiarle per u-
dt:lì' anno, sulla spiegazione del metodo tilrnente coltivare il campo del Signore,
di orazione, sul cullo esteriore e pubblico e dillbndere vieppiù le sorgenti della dot-
che i cristiani sono obbligali rendere aDio, trina e della sapienza; ed a tale effetto di
sull'istruzione e preghiere per la mes- s. buon grado confermava i santi statuti e
sa, confessione e comunione, pretenden- i regolamenti di siffatti istituti, affinchè
dosi, secondo alcuni, siccome da lui com- più fermi sussistano, e sieno perpetuamen-
poste per l'istruzione de'fanciulli che fre- te osser vati per l'avvenire. Pertanto su- i
sono attendere, ma ciò eh' è più deplo- ce stampare le regole, conformi alla bolla
rarle, ignorano troppo sovente gli ele- d'approvazione, e le distribuì per tutte
menti della cristiana religione, fondò per le case dell' istituto. Pio VI confermò il
la gloria di Dio e per sollievo de' poveri decreto emanato dalla congregazione dei
nella città di Reims con autorità della s. vescovi e regolari nel 786, annuendo al-
1
Sede, e sotto la protezione del ss. Infante le domande di Agatone superiore ge-
fi*.
Gesù e di s. Giuseppe, e sotto le regole nerale, in cui si approva l' uso osservato
infrascritte, da essere approvate e confer- fino allora nella congregazione de'fratelli
mate dalla Sede apostolica, un istituto delle scuole cristiane, per la convocazio-
col titolo, De' fratelli delle Scuole Cri- ne de'capitoli e per l'elezionede'superiori,
stiane j il quale istituto per la benedi- e quello ch'essa pratica di ammettere, in
zione del Signore si propagò in parecchie caso di bisogno, de'fratelli stati già assi-
diocesi del regno di Francia, e particolar- stenti e de'superiori generali emeriti. Di-
mente in quelle di Rouen, di Parigi, di poi Pio VI, a petizione del superiore ge-
Avignone, di Charlrcs,di Laon, di Saint- nerale fr. Fiorenzio, concesse che il nu-
Oruer, di Boulogne, di Alais, di Gleno- mero degli assistenti da due fossero au-
ide, di Mende, di Marsiglia, di Langres, mentati a 4j e che nel capitolo generale si
di Usez e di Anton, nelle quali sono sta- potessero nominare per commissione as-
biliti delti fratelli, con le regole il cui te-
i sistenti per surrogare i defunti e chi aves-
nore è questo". Adunque Benedetto XIII se abdicato.
per lo spi rituale avanza mento del le a ni me, A'g agosto 1 835 la congregazione dei
comodità e vantaggio di tutti fedeli, e i vescovi e regolari emanò decreto, Fra- il
per concedere speciali grazie e favori al ter Alatilo superior generali*, che a' 1 3
superiore generale, a tutti ed a ciascuno novembre approvò confermò in tutte e
«li detti fratelli, dopo l'esame delle loro le sue parti Gregorio XVI, ed in cui si
suppliche, approvò e confermò per l'au- lesue che mentre la Francia trovavasi
:
torità apostolica il detto istituto, le dette immersa nello sconvolgimento per le ci-
regole e tutte le cose ivi contenute, lecite, vili e sanguinose fazioni, all'improvviso
oneste e non contrarie a'sagri canoni, al- disparve il detto superiore in quel regno,
le costituzioni apostoliche e al concilio di ne più si potè saper di lui, forse ritira-
Trento. Ordinò inoltre, che tutti qualun- tosi altrove per la suscitata persecuzione
que sieno beni che possedeva giustamen-
i contro la Chiesa e gli ordini religiosi. Per
te e canonicamente l'istituto, o potrà ac- cui Pio VI che nutriva particolare affe-
quistare per I' avvenire, per concessione zione verso l'isti tu to,tanto benemerito del-
di principi, donazione de'fedeli o per al- la cristiana educazione specialmente dei
tre giuste vie, rimangano nella loro in- poveri, acciocché le case poste fuori della
tegrità suoi propri e per sempre. Quin- Francia per tale avvenimento non risen-
di nel 172.5 l'arcivescovo di Rouen De la tissero alcun danno, con suo breve de'7
Vergne primatedi Normandia, approvò e agosto 1795 stabili un vicario generale
permise l'istituto nella sua diocesi; il re residente in Roma, e ad esso affidò la di-
scu scu 79
lezione delle case dell'istituto dellescuole Tuli da una all'altra con assegnar loro le
cristiane esistenti in Italia e nella diocesi cariche da esercitarsi 3.° di riceverei no- :
di Losanna, finché fi atei Agatone non fos- vizi, e osservale le prescrizioni della re-
cui era stalo da Pio VI emanato il bre- tulle quelle cose che non soffrono dilazio-
ve, e nelle costituzioni non si facesse al- ne, V. Il vicario generale potrà far uso
cuna menzione del vicario generale, tut- ili queste facoltà in tutte le case che sono
tavia ritennero sempre in Homa un vi- in Roma che
e nello stalo pontifìcio, o
cario generale, appunto perchè conobbe- saranno in seguito fondate per mezzo del
ro apertamente, che per la buona ammi- vicario generale, eccettuato il grande O-
nistrazione delle case d' Italia eia neces- spizio di s. Maria degli angeli alla Ter-
sario che vi fosse uno rivestilo delle ne- me , il quale fondato e dotato per bene-
cessarie facoltà, il quale potesse più da vi- ficenza de'sommi Pontefici, resta sotto la
cino governarle e dirigerle. Considerando loro immediata protezione, e viene go-
i fratelli più anziani delle case d'Italia le vernato colle sue leggi particolari, ed ec-
nuove fondazioni eseguite in Roma, nelle cettualala casa di s. Antonio ai Monti di
diocesi di Benevento edi Spoleto, e quelle Roma.la quale sarà soggetta immediata-
che stavano per effettuarsi, supplicarono mente al solo superiore generale, ove se-
Papa Gregorio XV 1, acciò ordinasse che condo patii e le convenzioni dimoreran-
i
iu Pioma, centro del catolicismo, vi fosse no i fratelli francesi. VI. Il vicario gene-
stabilmente un vicario generale, determi- rale ogni anno dovrà fare al superiore ge-
nando pure la forma dell'elezione, e le fa- nerale una relazione dello stato economi-
coltà di esso. Dopo matura ponderazione co delle case, della condotta de' fratelli,
di tutte le cose, salva l'unità dell'istitu- delle nuove fondazioni, e degli altri affari
to,venne emanalo questo decreto. " I. In più gravi. VII. Negli affari di qualche im-
Roma vi sarà un vicario generale stabile portanza chiamerà a consiglio anche con- i
con due consultori ed un segretario. II. sultori; ma il loro voto sarà, come dicesi,
L'elezione del vicario generale apparter- consultivo. Vili. La carica del vicarioge-
rà al superiore generale. Quella del se- nerale e de'consultori durerà peno an-
gretario si rimetterà all' arbitrio del vi- ni". Questo decreto fu nel 1 836 stam-
cario generale. III. Il vicario generale do- pato in Roma dalla tipografìa della ca-
vrà essere scelto tra'fratelli italiani, i due mera apostolica , e I' ho pur letto nelle
i
.°
di stabilire i rettori delle case, i quali ta delle. Scuole cristiane, Torino i8?./|.
per altro dovranno essere confermati dal- Quanto alla ricordata eccettuazione del-
lo stesso superiore generale :
1° di distri- l' Ospizio di s. Diaria degli Angeli, a que-
buire i fratelli in ciascuna casa e di trasfe- sto articolo narrai che Gregorio XVI, pel
«So s e u scu
grande affetto e verace estimazione che nio, senza la licenza della 5. congregazio-
nutriva pe'fratelli delle scuole cristiane, ne. Il vicario generale dovrà invigilare che
nel 1 834 affidò oro ' '' governo di quel va- le regole delle scuole cristiane fedelmen-
sto stabilimento che gli stava tanto a cuo- te si osservino, specialmente quanto al vo-
re e da lui migliorato, cioè la direzione del- to di povertà, e riprendere i disubbidienti
la numerosa famiglia degli uomini; quin- secondo le leggi del suo istituto, occor-
di colbreve pur citalo Guru nihil maj'iis, rendo doversi implorare l'autorità della
nel 838 approvò il decreto della congre-
i s. congregazione. Il rettore dell' ospizio
gazione de' vescovi e regolari sulle leggi informerà ogni mese in iscritto il vicario
stabilite per 1' accurato reggimento del- generale dello stato della eomunità reli-
l'ospizio. In esse venne dichiarato » che giosa. Sarà in arbitrio del cardinal pre-
i religiosi delle scuole cristiane che vi abi- sidente convocare il vicario generale, il
tano, in ciò che appartiene all' ammini- rettore dell'ospizio, e se il crede ancora
strazione e allo stalo economico, all'am- i consultori, per trattar con essi sugli af-
missione, alla dimissione, alla disciplina fari dell'ospizio, quando il giudicherà ne-
e all'educazione de'poveri, dipenderanno cessario". I religiosi delle scuole cristia-
interamente dal cardinal presidente del- ne nel reggimento dell'ospizio di s. Ma-
lacommissione de Sussidi, e saranno ob- ria degli Angeli pienamente corrisposero
bligali ad ubbidire alLe sue prescrizioni, alla benevola fiducia di Gregorio XVI,
e farle osservare. Quanto poi alla cristia- e si resero dello stabilimento assai bene-
na educazione de'poveri, alle sagre fun- meriti, nel modo che in parte accennai
zioni ed alla frequenza de' sacramenti,
, nel citalo articolo, cessando nella direzio-
saranno soggetti al deputato ecclesiastico, ne (piando neh 848 furono sottoposti gli
come vicario spirituale del cardinal pre- ospizi di Pioma alla romana magistratu-
sidente. Il vicario generale delle scuole ra, e lasciando gran desiderio di loro nel
cristiane avrà la piena autorità e giuris- luogo pio, e in benedizione il loro nome.
dizione nella famiglia religiosa che farà j\el n.° 46 de\ Diario cliRoina del 1 840,
stanza nell'ospizio medesimo, e questa si riporta come la s. congregazione de'ri-
come tutte le altre case visiterà per ciò ti agli 1 I aprile nel palazzo apostolico Va-
che concerne allo stato regolare, all' in- ticano, ad istanza del postillatore fr. Cri-
terna disciplina, all'economia, ed all'os- sologo Tiriot delle scuole cristiane, pro-
servanza delle costituzioni, e trasmetterà pose il dubbio se doveva segnarsi la com-
la relazione e gli atti della visita alla s. missione per introdurre la causa di bea-
congregazione, secondo il decreto da essa tificazione del sacerdote Gio Battista La
emanato il
9 giugno 1837. L'elezione del Salle, fondatore della congregazione dei
lettore dell'ospizio e degli altri ministri, fratelli delle scuole cristiane. La risolu-
apparterrà al vicario generale col consen- zione fu affermativa, e Gregorio XVI si
no rimanere più a lungo nella loro carica scuola pe'fratelli delle scuole cristiane di
o nell'ospizio, non mai olire il 1° ttieu- Tcrigueux., alla presenza del clero e dei
scu SCU 81
vescovi di Tulle e di Perigueux, non solo assai lungamente per vedere questo fau-
con gran forza dimostrò vantaggi del- i sto giorno ! Esso sarà il più bello della
l' educazione cristiana, ma fece un ma- mia vita, nel quale si fesleggierà la più
gnifico elogio del venera bile fondatore del- bella solennità della Francia cristiana !
le medesime scuole. Pei tanto dichiarò es- In quel giorno io voglio radunare nella
sere la detta scuola un benefizio inapprez- mia città vescovile tutti i vescovi ed ar-
zabile per la città, perciò non meravigliar- civescovi della Fraucia, affinchè le reli-
si punto che il proprio vescovo ne avesse quie del nuovo santo siano inaugurate so-
fatto il principale oggetto di sua solleci- pra gli altari della sua patria con pom-
tudine, né che i saggi amministratori del- pa degna delle sue virtù". Fra le dolci pa-
la città lo avesseio spalleggiato per cono- role rivolte ai fanciulli della nuova scuo-
scere tutta la preziosità d' un'istruzione la, e le benedizioni con effusione sparse
e educazione cristiana, per sapere come su loro, soggiunse. » Io benedirò ancora
ivi i figli impareranno ad a-
del popolo i vostri cari maestri, i venerabili, sì i ve-
mare Dio e il prossimo, ad onorare il pa- nerabili Fratelli. Io domanderòaDioche
dre e la madre, a rispettar le leggi e l'au- loto conservi le forze, la sanità; che man- li
torità così necessaria mai sempre, sopra tenga nello zelo che gli anima, uell' an-
tutto nell'epoche d'incertezza e d'agita- gelica divozione che hanno in retaggio dal
zione; inoltre essi sapevauo che sotto la loro fondatore, affinché essi continuino
direzione de' venerabili fratelli, il figlio nel far di voi, miei cari fanciulli, figli do-
del povero si accostumerà per tempo al cili, pii cristiani, ed uomini utili al pae-
lavoro, alla sudditanza, alla disciplina, al- se". I deguo prin-
sinceri e ardenti voti del
la pietà ; di più eh' essi non ignoravano cipe della Chiesa non tardarono in parte
siccome nell'istituto gl'insegnamenti so- ad esaudirsi. Dappoiché ne'n.ig3 eq6 del
no sostenuti dagli esempi, ed ai fanciulli Giornale di Roma deli 852, e ne'n^g^
si fa, delle virtù a loro insegnate, cono- e 97 dell' Osservatore Romano del i8j2,
scere il merito esercitandole sotto i loro fu pubblica lo il decreto riguardante la bea-
occhi.Quindi chiamò il ven. La Salle li- tificazione e canonizzazione del ven. ser-
no de'più grandi benefattori della società, vo di Dio Gio. Battista de-la-Salle, isti-
sviluppò con penetrante eloquenza l'uti- tutore delle scuole cristiane. Esso contie-
lissimo suo concepimento nell'istituzione ne 02 capi,comprendendo 5 1 di essi,quau-
delle scuole cristiane, e che come arcive- to a n.° 7 altrettante opere stampate e
1
scovo di Reims ebbe molto a cuore la glo- attribuite al ven. LaSalle, quanto a n.°
riosa impresa di sua beatificazione, onde 34 altrettante lettere egualmente a lui
neh' apposito viaggio fatto a Roma nel attribuite di molte delle prime di sopra
:
1847 avviò a buou punto le cose; indi ne feci menzione, le altre sono intitolate.
nell'ultimo suo soggiorno presso il Papa Condiate des écoles chrétiennes, Avigno-
regnante egualmente si adoprò per l'in- ne 1720. Traile sur les obligations des
tento. » lo ebbi la felicità di provare sic- freres des écoles chrétennies. Règles dn
come gli errori che si scorgeano ne'libri gouvernemenl de l'institut desfrères des
del ven. La Salle, e frapponeano ostacolo écoles chrétiennes, Lyon 8 1 1 4- Règles et
alla sua beatificazione, non erano altri- conslilutions de l'institut des freres des e-
menti di lui, ma introdottivi per frode coles chrétiennes ,Rouen 172 .Les Règles 1
zione di tutte le virtù, ed una vita, quan- Exercices de piété, à V usagè des fre-
to essa basti, immacolata. Possa io vivere res des écoles chrétiennes. Les danze ver-
YOL. LX1II. 6
Si scu scu
lus dUin bon maitre, Lyon 1812. Nell'e- lustraral. Et quurn Eminentissimus vir
sordio del decreto si dice, che nell'inqui- qui nulli labori et industriae peperei t, ut
sizione sulla santità di vita, virtù e mira- commissari) sibi munus diligenlissime e-
coli in genere del veti. La Salle, e de'suoi xequeretur, persuasLitterasdeclaraveiit
molli scritti ed epistole, per le accurate nullum prorsus ex repertis operibus tri-
ricerche furono trovate le opere e le let- buendum esse ven. Servo Dei, et Episto-
tere inviate alla s. congregazione de'rili, las tantum ab eo conscriptas, et exhibilas
pubblicate nel decreto. Dopo la loro enu- ad ipstim spedare; bine tei tio proposita
merazione, si legge: » Veruni quum ex huiusmodi causa in oidinariis comiliisad
censuris theologorum ab Em.° et Rev.° Valica num subsigna t a die habitis, tandem
d. cardinali Aloisio Lambruschini episco- post itera tuo] omnium examen,auditura-
H
po Portuen. s. Rufinae et Centumcella- que R. p. d. Andream M. Fiatimi s. (idei
l'tim s. rituum congregatiouis praefeclo, promotorem sentenliamsuamelicienlem,
T
caussae hujus ponente deputatorum ali- rescriptum prodiit.«iV o« constare Opera
quid apparerei, quod majori delucidatio- Generabili Servi Dei tributa ab eofuisse
neindigere videha turchine proposi tacaus- scripta, exceptis Epislolis (superili! ad-
sa in ordinariocoetu congregalionisipsius nolatis a numero 18 ad 5i inclusive) in
babitodiei septembrisi847iescriptum
1 quibus nil repertum fuii quod orthodo-
prodiil « Suppressis censorum nomiui-
: xae fidei, bonisque moribus adversetur,
bus communicenlur di/J/cultates a R. p. d. vel doclrinam novam et peregrinarli, at-
s. fidei promotore' Etsi inde diligentis-
. que a communi sensu s. Romanae Eccle-
sime caussae patroni compluribnsobser- siae alieni aliquid redoleatj ideoque pro-
vationibus, argumentisque congeslis de- cedi posse ad ullerior a preservatoj ure pro-
rnonstrareconfenderint, nullo omnino ex motori fidei opponendi, si et quatenus o-
operibus ven. Servi Dei nomen praesefe- pus fuerit, super Epislolis. Die loj'aiwa-
rentibus ei tribuendum esse, ac proinde rii i852". Super quibus omnibus facta
dimora il procui alore provinciale: nella \o segnalato benefìzio di far loro edifica-
casa poi di s. Antonio di Padova ai Monti re dai fondamenti una nuova spaziosa e
nel palazzo Gervasi, abita fr.Esuperiopro- comodissima casa accanto (no, in isola se-
curatore generale della congregazione. Il parata e alcun poco distante, lateralmen-
s'iperiore generale è fratel Filippo, resi- te) la chiesa di s. Salvatore in Lauro, già
dente in Parigi. da alcuni mesi abitata dai religiosi. Il san-
II ven. La Salle perseguitato e calmi- toPadre benché immerso jn infinite rile-
niato dai giansenisti, per addimostrare vanlissimeoccnpazioni le ha un momento
vieppiù la sua ubbidienza edivozione al- sospese per portarsi a'?.5 febbraio i
yg4
la chiesa romana, nel pontificato di Ce- a visitarequel nuovo monumento del suo
niente XI mandò neh 702 in Roma il fr. tenero amore verso i poveri, di cui vien
Gabriele Drolin con un compagno, e pre- giust amen te chiamato il pad re dalla gran-
sero abitazione in via della Purificazione de iscrizione, Piit.i VI Paiipcruni Pater,
nel rione Colonna vicino a Piazza Barbe- che si legge sopra la porta principale, al-
l'ini, nella parrocchia de' ss. Vincenzo e laquale ia Santità sua fu ricevuta e coni-
Anastasio a Trevi; ma riuscendo troppo plimenlata da quel nuovo superiore, alla
angusta, neh 736 sotto Benedetto XIV testa dellasua religiosa famiglia, a cui ven-
fecero acquisto della casa in via Felice, ne ancor unita quella dell'Arco detto dei-
presso la chiesa della ss. Trinità de'Mon- la Piegina (cioè della preesistente casa del-
ti, adiacente al palazzino già abitato da lass.Trinitàde'Mouti, ecosì detta perchè
a
M. Casimira regina di Polonia (del qua- la ricordata regina di Polonia nel 1702
lefeci cenno ne'vol. X,p. q4 LI V,p.67), 3
volendo fabbricare un monastero di re-
tuttora abitata dai religiosi, e considera- ligiose nell'ultima casa de'Zuccari chesta
ta come lai. casa che l'istituto abbia a- sulla piazza della ss. Trinità e forma le
sti religiosi e perchè gli abitanti del rio- cenza de' maestri di strada, ottenne di for-
nePonte e contrade vicine godessero il he- mare sulla strada Felice un ponte scoper-
neficiodell'istruzione gratuita, sulla piaz- to, per passare dal casino già de'Torres
za e presso la Chiesa di s. Salvatore inLau- e da lei acqi listato e abitato, nelle case emi-
ro (della quale riparlai ne' voi. XXX IX, p. tigne e in quella de'Zuccari, il quale poti-
2 7-, Lll,p. 3o2), nel quale articolo re- te, detto perciò Arco della regina, fu tol-
si ragione della denominazione, fabbricò to nel 1
799, come attesta Cancellieri nel
la casa e le scuole, con sua cappella inter- Bici calo, p.
1 9Ì)>
v condotta dal pro- ' '
na neli793. Nel n.° 2002 del Diario di curatore generale superiore di essa. Es-
Iìoma del 794 si legge. " Li religiosi del-
1 sendo salito il santo Padre in una di quel-
le scuole cristiane, in vigore del loro u- le sale disposta e ornata con vaga simme-
tilisMmo e lodevolissimo istituto, impie- ti in, e postosi a sedere in un trono fatto
gali a cristianamente educare la gioven- prepnrare,ainmiseal bacio del piede tutti
tìi, ed insegnarle i primi elementi delle quegli edificanti religiosi, e poscia diede
lettere, e conquesto formarne cittadini u- benigno ascolto ad un elegante ben tes-
tili alla patria, da gran tempo hanno me- suto complimento, recitalo con molto spi-
ritato gli sguardi di parecchi intelligenti rito da un bravissimo loro scolare, li di
sovrani. Il gran Pio VI però si è distili- cui compagni nel numero di ^oo circa e-
lo in un modo così parlicolare,che da'sud- rano rimasti sullo piazza, dove nel ginn-
84 scu SCU
gere e nel partire, al santo Padre fecero La Santità vostra ama a ricrearsi dalle
spalliera. Radunatosi poi un affollato po- fatiche del governo tempestoso dellaChie-
polo, sempre più ansioso di ravvisare il sa coll'accostarsi agli asili tranquilli del-
suo amatissimo sovrano, dai continui a- l'innocenza. Voi gemevate di vederla e-
morosi gridi di giubilo, dai mille volte sposta ai pericoli dell'ozio. Le vostre te-
ripetuti evviva, di cui echeggiava e rim- nere inquietiludini sono al fine dissipate.
bombava la piazza, intenerita sua Santi* Ecco, Padre santo, che voi fate risplen-
tasi affacciò ad una delle fìnestre,e conso- dere un astro benefico su di quella gio-
lò i suoi diletti e fedeli sudditi colla sua a- ventù abbandonata alle tenebre dell'igno-
postolica benedizione. Volle indi il santo ranza, con affidarla a precettori pii, illu-
Padre minutamente visitare tutti li siti minati, i di cui talenti, come le loro vir-
del nuovo edifizio, di cui rimase piena- tù, presagiscono i maggiori successi. Quan-
mente soddisfatto, e palesò la sua piena te azioni di grazie saranno rese da ogni
soddisfazione all'avv.TJenucci dalla San- parte alla Santità vostra, per un monu-
tità sua incombenza to di tu Ito cjuanlo con- mento si degno della sua sollecitudine pa-
cerneva la nuova fabbrica; ed il valente storale ! Il nome di Pio VI già cotanto
un noviziato nella città di Orvieto, li la- serà più sicuramente alla posteritàla più
sciò ricolmi della più viva allegrezza , e remota, che non li marmi destinali a im-
penetrati della più sincera gratitudine, la mortalare le azioni della Santità vostra.
quale gli spingerà a porgere incessante- Possa ella oggidì gradire tal augurio si
mente verso il cielo fervide suppliche u- ben fondalo, come un primo omaggio del
nite a quelle di tanti innoceuli fanciulli cuorede'maestri ede'loroallievi prostra-
da loro educati, per ottenere all'immor- ti a'piedidi voslraSantità per chiederle la
tale l'io VI loro insigne e indefesso be- sua benedizione". .Nel 1797 Pio VI sem-
nefattore, giorni lunghi e prosperosi". Il pre intento alle provvide istituzioni, dopo
con aprir loro queste religiose scuole. ÌN'ul- nella casa de'fratelli delle scuole cristia-
Ja sfugge alla vostra grande anima. Im- ne presso s. Salvatore in Lauro. In que-
magine di Dio sulla terra, i vostri sguar- sta casa ne' primi anni del corrente seco-
di come li suoi portatisi egualmente e so- lo vi fu eziandio un convitto con convit-
pra i grandi e sopra i piccoli. Che dico I tori, che ivi mangiavano e dormivano, di
scu SCU 85
civili e possidenti famiglie. Nel 1 8 1 7 pel tità assegnò per quest'effetto il suo palaz-
1
zelo di rag. "
Gio. Battista Lambnischi dì zo avito (cioè quello di cui parlai nel voi.
(fratello ben degno del cardinale) vesco- XXVIII, p. i5i e 25c), dicendo di tali i-
vo d'Orvieto, ai qualearticolo lo celebrai, stituzioni), ed una dotazione annua di 700
fu istituita la casa di Bolsena. Riporta il scudi provenienti dallacommenda della
n.°88 delDiariodiRomade] 823." Che 1 Madonna delleMacchie (di cui ne' voi. XL,
nella casa dei religiosi delle scuole cri- p. 297 e 298, LI, p. 65) nella diocesi di
stiane di s. Salvatore in Lauro, oltre i Camerino, che l'era stata conferita, allor-
principii elementari di leggere, scrivere quando era nunzio apostolico". Qui no-
e aritmetica, s' insegnano eziandio i pri- terò,che a Dottrina cristiana arcicon-
mi rudimenti di geometria, di meccani- fraternita, riunii non poche erudizioni
ca e di architettura civile. Questo stabi- sulla disputa generale della medesima,del
limento, quanto pio, altrettanto utile ri- cui nuovo metodo feci parola nel voi. LUI,
chiamò a se l'attenzione particolare del p.233, e sull'imperatore vincitore della
Papa Leone XII, che nel dì 28 ottobre disputa, suoi principi, alfiere e capitano,
sirecò inaspettatamente a visitarlo, e ne tutti decorali con croci e premiati, ed il
osservò colla solita accuratezza tutte le primo colle insegne imperiali della coro-
parli. Si degnò quindi il santo Padre di na d'alloro, dello Scettro (f.), d'una spe-
ammettere al bacio del piede que'religio- cie di Irono, della baudiera,ec. e antica-
si, alla cura de'quali quella pia casa è af- mente anche col manto, venendo ancor
fidata". Il Sacerdote Costanzi, Dell' Os- premiato per benigna consuetudine d'un
servatore di Roma, nel t. 1, p. 3o, par- impiego governativo. Molti imperatori
lando con lode dell' istituto delle scuole della dottrina cristiana, olirei principi, ti-
cristiane e di quelle di Roma nel 1825, scirono dalle scuole cristiane, siccome già
dice: » Ma quello che è più particolare ben istruiti eaddestrati nell'esercizio del-
e più pregievole in queste scuole si è che la disputa che
si fa nelle loro scuole, ove
scuola di s.Sal vatore inLauro due fratelli, parlai nel voi. LX,
256), in quella cit-
p.
e si recarono a fondare le scuole cristiane tà fu aperta una casa con iscuole. Oltre
di Torino. Trovo nel n.° 85 del Diario di questa in tale anuo, che Gregorio XVI
Borila deli83o, quanto qui riproduco. stabilì il vicario generale italiano per le
« Apertasi la scuola del disegno nella casa case d'Italia, esse erano : quelle di Roma
Lauro uè! 797, con van-
di s.Sal vatore in 1 alla ss. Trinità de' Monti ed a s. Salva-
taggio oltremodo particolare, videsi dal tore in Lauro; di Orvieto pel noviziato,
nostro architetto Pietro IIoll direttore, di Bolsena,di Spoleto. Gregorio XVI nel
che per maggior utilità dell'istituto era 1841 fondò quella di Castel G a ndolfo,
bene a proposito il promuovere nel fine del quale riparlai a Palazzo apostolico
di ciascun anuo scolastico una gara di quei di Castel Gajvdolfo, essendo il luogo di
giovani, premiando le loro fatiche, ed ec- giurisdizione del medesimo come fdltg-
citandoli così al più sollecito avanzamen- giatura de' Papi,e fu onorata dalla pre-
to. 11 che essendo stato benignamenteap- senza sua perencomiarei maestri, ed in-
provato dalla sa. me. di Pio VII con a- coraggile gli scolari a trarre profitto dai
dattato regolamento, in ogni anno se ne loro utili insegnamenti; dipoi vi fu pure
ravvisano i più desiderali effetti. Udì 3o istituita una scuola notturna, ch'è l'uni-
pertanto di settembre i83o ebbe luogo ca de'fratclli delle scuole cristiane in I-
la pubblica premiazione dello scorso an- talia. Nel 1842 il cardinal Monchini pub-
no scolastico, nella qual giornata trova- blicò, Degl'istituti d'istruzione primaria
vaiisi già compite le opere de'coucorren- in Borita, ove nel l. 2, p. 109 tratta con
li, e coti imparziale esame de'professori elogi del fondatore piissimo delle scuole
cav. Giulio Cumporcse, Giacomo Palaz» cristiane e dell'istituto. Dice che insegna-
scu SCU 87
no il leggere, lo scrivere, l'aritmetica e stintamente ad ognuno, e soprattutto di
la lingua italiana: perchè il loro scopo infondere per tempo nell'animo de'gio-
t'; l'istruzione del popolo, non si occupa- vani alunni l'amore alla pietà e alla pra-
no punto d'erudiziene, discienze e di let- tica delle morali virtù. Doversi a ra<»io-
tere antiche, anzi se avessero appreso il ne chiamare fortunata quella città, che
latino innanzi d'entrare nella congrega- vanta scuole dirette da così pii e zelanti
zione, dehbono condursi co' loro allievi istitutori, e fortunata perciò Tivoli che
in modo come se lo ignorassero affatto dal novembre 843 ne gode un tanto be-
1
pera compiuta. Allora eranvi alla scuola necrologico in lode del romano fr. Bernar-
della ss. Trinità 4 maestri e 35o alunni, do Berlau religioso delle scuole cristiane,
a s. Salvatore altrettanti maestri e 42o mortodi 72anni,4ode'quaIi impiegònel-
alunni, a Antonio 56o scolari e 6 mae-
s. la pia casa di s. Salvatore ad ammaestrare
stri. Dice ammirabile la ca-
in fine, ch'è igiovani, molti de'quali per la sua istruzio-
rità colla quale buoni fratelli istruisco-
i ne ed educazione morale e religiosa al ,
delle scuole cristiane, per avere per re- struito, che le scuoledi Francia sono di-
gola fondamentale di tenere scuola indi- vise ne' distretti di Parigi, Lione, Tolo-
88 SC U SCU
sa, Avignone, Clermont, s. Omer, Nan- Terminerò con ricordare , che i fratelli
tes, d'Isola della Riunione essi compren- : delle scuole cristiane si compongono di
dono 5o5 stabilimenti, 38o fratelli, g55 i fratelli di scuola e di fratelli serventi; fan-
scuole, 2 I3O91 allievi. La Francia for-
1 no i voti perpetui, ma semplici, di castità,
ma una provincia dell'istituto, le altrees- povertà, ubbidienza, perseveranza nell'i-
sendo quelle dello stato pontificio con i5 stituto e farvi la scuola gratuitamente;
stabilimenti, 1 6 fratelli, g scuole,e 3900
1 1 conquesto però, chei fratelli che non so-
allievi; del Belgio, Savoia, Piemonte, Ca- no giunti all'età di 25 anni, non fanno
nada , Stati-Uuiti , Levante , Svizzera e i voti se non per 3 anni, li rinnovano in
Prussia. Solo rileverò, che il Canada ha ciascun anno per lo stesso tempo, fin-
17 scuole, ed 11 gli Stati-Uniti. Il calcolo ché sieno ricevuti e ammessi a'voti per-
complessivo di tutte le provincie contie- petui. Che edificanti sono gli esercizi di
ne 6o4 stabilimenti, 462 1 fratelli, 1 i44 cristiana pietà che praticano, di umilia-
scuole, 248,9^3 allievi. In questi ultimi zione e mortificazione pure; così il modo
sono compresi 2 3,473 adulti, i quali fre- come si diportano cogli scolari eco'confra-
quentano in Francia le scuole notturne, telli di scuola inclusivameute ai fratelli
nel quale impero numerosissimi sono i serventi, e la loro vita regolare di vita co-
convitti. D'allora a oggi, il numero del- mune in ciascuna casa. Che vestono sot-
le scuole è in aumento progressivo. E e- tana e mantello di panno nero, e cappel-
gli questa una certissima prova del som- lo ecclesiastico; usando per insegna e si-
mo bene che recano alla società i fratelli gillo una stella raggiante di 5 punte, con
delle scuole cristiane. Mi gode l'animo l'epigrafe: Signurn Fidei. Abbia modi due
di qui poterdar loro un solenne, veritie- fratelli italiani delle scuole diR.oma:Cow-
ro, affettuoso e riconoscente attestato di pendio di dottrina cristiana informa di
mia ammirazione. Tengo in pregio e ri- dialogo, per uso de' religiosifratelli del-
cordo con commozione, di aver da loro le scuole cristiane, composta dal fratello
appreso nella pia casa di s. Salvatore in Regolo membro della slessa congregazio-
Lauro i primi insegnamenti di mia col- ne, Roma 834 nella 1 stamperia camerale.
tura, la buona morale, la pietà. Per le lo- Trattato melodico elementare di aritme-
ro cure ricevei in tale chiesa il sagramen- tica, del/rateilo Serafino Massaruli, Ro-
to della confermazione dal cardinal /I/o- ma 1 84^> nell'ospizio di s. Maria degli An-*
rozzo nel 1809 (e lo notai nella sua bio- geli.
grafia), nella cappella delle scuole per la SCUOLE PIE. Congregazione di chie-
a
1 . volta la s. comuuione nel 1 8 4> ed in
1
rici secolari, delti poveri della Madre di
quest'anno fui ascritto alla loro congre- Dio, Congregatio clericorum regulariurn
gazione de'ss. Cuori di Gesù e di Maria, Scholarum Pianini Ma tris Dei. Ordi-
la cui pagella custodisco per godere in ne religioso benemerito della buona edu-
morte il beneficio de'caritatevoli suffra- cazione intellettuale e morale della gio-
gi. Alivanto ancora di aver sempre go- ventù, particolarmente di Roma, dove il
duto la benevolenza di sì ottimi religio- santo e celebre suo fondatore giltò le fon-
si, che graziosamente me ne favorirono damenta del suo pietoso e dotto istituto
non equivoche prove, ed eziandio dallo che fiorisce nelle scuole e ne'collegi, con
stesso attuale e rispettabile superiore ge- tanto vantaggio della società d'ogni ceto,
nerale, il Pi. ino fr. Filippo, con onorevole venendo chiamati volgarmente
i religiosi
lettera scrittami da Parigi a'27 febbraio Scolopi, per unione delle due parole
1'
i844- Le soavi, virtuose e belle impres- Scuole Dte accorcia te e ridotte ad una so-
sioni della tenera età sono così possenti, la voce. Al venerando istitutore devesi la
che giammai si cancellano dall' animo ! fondazione della 1. scuola gratuita in R.p-
• scu SCU 89
ma per istruzione de'più poveri del popo- prese gli ordini minori, poi il suddiaco-
lo, chiamato perciò padre e maestro dei nato,nel sabbato santo 1 583 il diaconato,
poveri. Ne fu fondatore s. Giuseppe Ca- e nel dicembre il sacerdozio, nell'età di
lasanzio (f.)nato nel i556 in Pera Ita o 28 anni. Allora si formò un nuovo rego-
Petraita de la Sai nell'Aragona, da Pie- lamento di vita perfetta, e tale che la fa-
tro e da Maria Gastonia, ambedue di no- ma di sue virtù essendo giunta ancora al
bili e illustri famiglie. Avendo i genitori Figuera, traslato alla sede d'Albarazin,
scoperta in lui grande propensione alla lo volle asuo teologo e confessore, esa-
pietà,si presero particolarcuradi educar- minatore e regolatore del clero. Trasfe-
lo santamente, ed egli mirabilmente vi rito poi alla chiesa di Lerida, in gravis-
corrispose. Istruito già ne' primi erudi- simi affari si servì di Giuseppe, come del-
menti fu mandatela Estadilla per appren- la visita del celebre monastero di Mon-
dere le umane lettere, nelle quali fece serrato, quale segretario della medesima.
grandissimo profìtto, sebbene divideva il Ritornato a Peralla per assistere alla mor-
tempo tra lo studio, e vieppiù uelle chie- te del padre, e restato solo, convertì su-
se, sia in assistere alle sagre funzioni, sia bilo sua casa in un eremo, non uscen-
la
a'eatechismi e alle prediche, frequentan- done che per celebrare la messa, assiste-
do i sagramenti ed esercitandosi in opere re a 'divini uffizi, ascoltar le confessioni,
pie, laonde ben presto divenne esempio predicare, istruirei poveri e dispensar lo-
d'ammirazione da tutta la città. Volen- ro le proprie sostanze. Però presto fu ca-
dolo il padre occupare nella milizia, con valo da quel penitente ritiro, poiché il ve-
prieghi ottenne di proseguir lo studio del- scovo d' Urgel lo costiliù giudice visita-
le scienze e di passare all' università di tore, e vicario generale di Trempe e suo
Lerida, ove attese allo studio della filo- distretto, con singolare utilità del clero e
sofia e della legge. Recatosi aValenza pel del popolo, per cui dopo 8 anni meritò
corso teologico, se ne partì dopo aver su- d'esser fatto vicario generale della vasta
perato gli attentati contro la sua pudi- diocesi. Ad evitar le umane lodi di cui
cizia, portandosi invece nell'università di era segno, dopo avere rinunziato tale uf-
Alcalà d'Henares, in cui ricevè la laurea fizio, per una visione si decise viaggiare
dottorale. Morto il fratello senza succes- a Roma, ove giunse nella quaresima del
sione, il padre lo richiamò per impegnar- i5oy2. Ivi il cardinal Marc'Antonio Co-
matrimonio, al che ripugnandoGiu-
lo nel lonna per la sua molta dottrina non solo
seppe se ne andò a Jaca,e si trattenne col lo elesse suo teologo, ma gli affidò la pia
vescovo Figuera in qualità di aiutante di istituzione del principe d. Filippo suo pro-
studio, col quale siccome dottissimo rica- nipote, e di fare ogni sabbato un' istru-
vò molto vantaggio, Passato un anno ri- zione cristiana allacurte. Abitando nel pa-
patrio per espresso volere del padre, in- lazzo Colonna come un anacoreta, dì e
di gli furono progettali vari matrimoni, notte applicato agli esercizi di voli e di
da'quali destramente si liberò, senza ma- mortificazione, successivamente si ascrisse
nifestare il già fatto voto di cast ita, e inlan- all' Arcicon fraternità della dottrina cri-
vorosamente supplicava lab. Vergi-
tofei sliana, della ss. Trinità, lie'ss. Ali A»
ne perchè gli ottenesse di potersi rende- postoli, del Suffragio, delle Stimmate di
re ecclesiastico. Alle orazioni aggiunge- s. Francesco, di cui era di voto. In occa-
va digiuni, austerità e penitenze; caduto sione dell'indulgenza della Porziuncola,
mortalmente infermo gli fu accordato dal due volte si porlo ad Asisi a piedi scalzi
genitore di far voto pel sacerdozio, onde col sacco deile stimmate. Nella r." visita
ricevere da Dio la restituzione della sa- del santuario gli apparve s. Francesco, e
lila. Fu esaudito, e nel dicembre 082 gl'insegna a degnamente acquistar l' iu-
9o scu SCU •
a
diligenza; nella 2. gli apparve di nuovo santo li prego ad accettar que' meschi-
aceompagnato da 3 bellissime vergini, di- ni nelle luro scuole, essi ricusavano sen-
tendogli: Sono queste la Povertà, la Ca- za un aumento di paga. Pregò il senato
siila e l' Ubbidienza, ed io sono venuto a per ottenerlo, ma
n'ebbe lode per lo zelo
sposarle con te. Indi trattisi dal seno 3 senz'altro, a motivo degli aggravi della
ricchi anelli, gli comandò di sposarle, co- camera capitolina. Si rivolsea'gesuiti, per-
ule fece, sentendosi il cuore ricolmo di che volessero accettar nel collegio roma-
celeste dolcezza, e lo spirito rapilo in luti- no fanciulli per ammaestrarli ne'primi
i
ga e profondissima estasi. Ancora in Ko- elementi, ma essi allegarono che per leg-
ma egli vide un giorno quelle Virtù in gè dell'istituto, confermata con autorità
forma di una delle quali essen-
donzelle, apostolica,ammettevano solo giovanet- i
to chi fosse, rispose ch'era la povertà ab- posito già fatto d'impegnarsi nella cura
borrita da Lutti. Si tolse subito il man- d'istruirei fanciulli nelle vie del Signore,
a
tello affinchè si cuoprisse, ma la donzella Pertanto nel novembre i5g7 aprì la i.
disparve; intese allora il mistero, e calmò scuola pubblica gratuita a s. Dorotea in
i timori da' quali trova vasi agitato. In- Trastevere, dove il buon parroco della
tiinto esercitandosi in Roma nell'insegna- chiesa medesima AntonioBrendani gli die-
te, come fratello della confraternita, la de due stanze e si uni compagno all'ope-
dotti ina cristiana per le pubbliche piazze ra. Scelse avvedutamente il santo qne-
e nelle chiese, dove radunava
a tal fine i sta regione della città, comechè la più bi-
fanciulli, per esperienza conobbe la ne- sognosa d'istruzione. Indi si associarono
cessila di simili istruzioni, ecominciò se- alla caritalevole impresa due altri degni
ria mente a pensare per occuparsi in que- preti, ed ebbero qualche centinaio di sco-
sta opera di tanta carità. Egualmente co- lari, diche venuto in cognizione Clemen-
me ascritto al sodalizio de'ss. XII Apo- te Vili molto encomiò l'opera. Questa
stoli che distribuiva limosine a'poveri, si il santo volle chiamare Scuole Vie, no-
avvide nell'esercizio di quella carità, eh'e- me che restò al suo istituto, perche To-
gli faceva con instancabile zelo, esser l'i- pera d'istruire è di gran pietà, ed aecioc-
gnoranza feconda madre di miseria e di che dalla sola denominazione s'inlendes-
vizi.Osservò molti poveri giovanetti ab- se che ivi s'insegnava le lettere e la pie-
bandonati per le strade dalla trascuratez- tà. I fanciulli si ammaestravano nel ca-
ga dé'genitori, che andavano al'lavorò per 1echismo,nel leggere, nello scrivere, nel-
procurarsi il sostentamento; quindi ozian- l'aritmetica; essendo poveri erano prov-
ilo per le vie o ne'giuochi, prorompeva- veduti di carta, penne, inchiostro, libri
pendiati dal senato romano, e perchè il la opera non venisse meno per mancau-
s
SCU SCU gì
za di mezzi. Dal none di Trastevere Iras- dinali, e ben informato ila questi dichia-
fii le scuole in casa più grande, che pre- rò le scuole pie sotto l'immediata piote-
se a pigione nel palazzo Vestri, ove è ora zione della s. Sede. Non cessarono però
la porteria de'teatiui propinqua alla chie- gl'invidiosi di perseguitare il santo, an-
ni vicentino, che poi morirono in concet- riaCenci ne'Torres,posto vicino alla chie-
to di santità. Il buon ordine che si ossei'- sa di S.Pantaleo che poi ottenne, e vi tras-
vava nelle scuole, meritò che alcuni per- feri le scuole: ivirimasero sino al 7^6, 1
mani e veti. Baronio, per le ultime reta- santo perpetuare le scuole pie, si deter-
sioni de' quali ordinò che fossero pagati minò appoggiarle alla congregazione dei
al >ervo di Dio annui scudi 200 per la Chierici regolari dellaMadre di DiofP,),
pigione della casa. Gli scolari giunsero a Comunicato l'affare al suo confessore e
1000, poiché non rifiutava nemmeno i al cardinal Giustiniani, e convenutosi per
giovaniebrei,en'ebbefinoa20, aliameli- l'affermativa, in vigore del breve Inter
te disapprovando e con veemenza predi- pa s tornii , de' 14 gennaio 161^, Bull.
candocontro il barbaro costume della ro- Boni, t. 5, par. 4, p. 1 37, Paolo V unì le
La liberalità del Papa, l'aumentalo nu- chierici regolari avendo poi supplicato di
mero degli scolari, risvegliò la gelosia e essere esonerati di siffatto ministero, Pu-
la malignità de' maestri delle scuole dei ninne si disciolse col breve Adea,<\c\ 6
rioni di Roma, i quali giunsero a preseli- inaizoiGi 7, loc. cit., p. 226, per autorità
tare una serie di calunnie conlro il santo di Paolo V che revocò il precedente, ed
e le sue scuole al Papa, il quale ne com- insieme eresse la società e istituto del sa-
mise il segreto esame a'due memora ti càr- eerdole Giuseppe Calasanzio, iu congre-
92
scu SCU
eazione che denominò Paoli^^appellan- si applicò a formare le costituzioni per la
dola inoltre istituto pio e mollo commen- congregazione. Gregorio XV col breve
dabile j come cjuello che essendo stato vi- In supremo A pò slolatus, de' 18 novem-
cario di Roma ne valutava tutti pregi i bre 162 1, loco cit. p. 4°4> elevò questa
e le conseguenze felici che ne sarebbero congregazione al grado d'ordine religio-
derivate alla romana gioventù di bassa so, permettendo a'membri del medesimo
condizione, ed esprimendosi inoltre colle di fare 3 voti solenni; indi a'3 gennaio
i 1
parole : Praeserliin liberorum pauperum 1622 col breve Sacri Aposlolatus, loco
christianae educationi, et eruditioni prò- cit. p. 4'^j confermò le costituzioni. In-
'2
iicuum opus, in tale breve fu prescritta oltre col breve Apostolici muneris,de
agl'individui della congregazione la pro- aprile 622,Gi egorioXVdeputòil p. Giu-
1
fessione religiosa de' voti semplici di po- seppe della Madre di Dio ministro gene-
vertà, castità e ubbidienza, coli' obbligo rale di tutta la congregazione de' chierici
d' insegnar gratuitamente l' istruzione e regolari da lui fondala, per un novennio,
l'educazione a' poveri; che i chierici pro- e gli aggiunse 4 assistenti generali, che
fessi potino ordinarsi a titolo di pover- unitamente a lui governassero l'ordine.
tà; cheilCalasanzio sia prefetto generale Dipoi a'i5 ottobre 1622 col breve Ad u-
delle scuole pie erette e da erigersi; che beres fructus Joco cit. Bull. t. 5, par 4>p«
tal prefettura durasse a beneplacito del 4o5, con nuova conferma dell' istituto,
Papa; e che il fondatore e la congrega- gli comunicò tutte le esenzioni, indulti e
zione potessero fare statuti ed i decreti privilegi degli ordini mendicanti. 1 pro-
opportuni, da approvarsi dalla s. Sede. gressi che fece il santo in ogni genere di
Isella mattina de' 2 5 marzoiG^il cardi- virtù, dacché si vide impegnato nello sta-
nal Giustiniani, colle facoltà ricevute dal mi-
to religioso, sono indicibili e tanto più
Papa, vestì del nuovo abito nella cappel- quanto che non lasciava mai di
rabili, in
i4 de'suoi compagni, dando ad ognuno te si stabilì con varie fondazioni nello sta-
zio in qupllo di Giuseppe della Madre nella Sicilia, nella Sardegna, in Polonia,
di Dio. Ordinò ancora a'suoi per punto in Germania. A molti di questi luoghi si
di regola di andare scalzi, con far uso di portò egli stesso in persona, senza però
soli sandali, la quale legge fu poi abolita uscir mai d'Italia, spargendo dappertut-
da Alessandro Vili a'20 febbraio 1690, to beneficenze, profezie e miracoli. Nel
concedendo loro di calzare. Nel 1618 e 1627 celebrò in Roma ili. "capitolo ge-
nella festa di s. Giuseppe fece il fonda- nerale per dare opportuni provvedimen-
tore la sua professionedi voti semplici nel- ti all'ordine, e neh. "giorno deli63o fe-
le mani dello stesso cardinal Giustiniani, ce la sospirata apertura del celebre e no-
rinunziando quanto avea e poteva ave- bile Collegio Nazareno, per quanto nar-
re, distribuendo a'poveri tutto il denaro rai a quell'articolo, dicendo del suo fon-
e le cose di valoreche possedeva, onde da datore cardinal Tonti. Neh 632 essendo
allora in poi andò limosinando per Peo- al santo terminato il novennio del gene-
nia di porta in porta. Fiorendo vieppiù ralato, e non potendosi celebrare il capi-
le scuole pie, fece il santo alcune fonda- tolo a motivo della peste che infestava l'I-
zioni, fra le quali d'ordine di Paolo V un talia, col breve de' 12 gennaio fu da Ur-
collegio in Moncone nella Sabina, luogo bano Vili costituito generale perpetuo;
feudale di sua famiglia Borghese; quindi indi visitò varie case dell'ordine non mol*
scu SCU 93
to discoste da Roma, per mantenervi in vi- concorso di tutta Roma ad acclamarlo per
gore la regolare osservanza. Troppo lun- santo. Iddio confermò con moltissimi e
go sarebbe l'accennare le virtù di questo strepitosi miracoli la voce e il giudizio del
gran santo, descrivere la sua carità, u- popolo, continuando a operarne a chi in
a
miltà e pazienza: la i. mostrata partico- seguito con fervore ne invocò il patroci-
larmente in Roma in tempo dell'inonda- nio. Benedetto XIV avendo ordinato ai
eione del Tevere; la 2. a nel rinunziare il 17 luglio 1748, col breve De Congrega-
cardinalato, e l'arcivescovato di Brindi- tione, presso il Bull. Maga, t.17, p.261,
si; la 3.
a
nelle multe e lunghe tribolazio- a m". r Luiqi Valenti di andare a s. Pan-
nisofferte in innumerabilicircostanzecon taleo ad estrarre il corpo del santo dal
invitta costanza e rassegnazione. Quel- sepolcro in cui giaceva, e collocarlo in si-
le nelle quali fece spiccare il suo eroismo, to più decente, onde fu posto in un'arca
furono cagionate dal p. Mario Sozzi, di dal prelato sigillata, a' 1
4 agosto il Papa
lui acerrimo e ostinato persecutore,! qua- I solennemente lo beatificò col breve Cae-
le tra gli altri affronti e strapazzi, lo lece leslis Pater, eaaa\\&\.o a'7 di tal mese, loco
eziandio condurre pubblicamente al pa- cit. p.271. 11 successore Clemente XIII
lazzo del s. ofiìzio, acuì l'avea calunniosa- solennemente lo canonizzò colla hoWaAd-
mente denunziato come rapitore di scrit- mirabilis, de' 16 luglio 1767, presso il
ture appartenenti a quel tribunale; al p. Guerra, Epil. Bullar. t.i, p. 8, nel me-
Mario, si aggiunse il p. Stefano Cheru- desimo giorno. Permise poi con decreto
bini, ambedue quali con
degli .scolopi, i de'23 luglio 1768, che la messa propria
tale malignità adoperarono a denigra-
si di questo santo, già concessa a' i5 del pre-
re il santo e la religione da lui fondata, cedente maggio agli scolopi,si potesse nel-
che permettendolo Iddio, ottennero da le loro chiese celebrare da' sacerdoti se-
Innocenzo X la distruzione dell' ordine, colari. Finalmente ClementeXI V con de-
mediante il breve Ka quae, de'iG mar- creto degli 8 agosto 176C) approvò l'uf-
zo 64t>, Bull.
1 Rom. t. 6, par. 3, p. 83. Il fìzio proprio e la messa per tutta la chiesa
santo ne ascollò la lettura e riduzione in universale, con rito doppio pel giorno 27
semplice congregazione soggetta agli or- agosto, essendo impedito quello di sua
dinari senza voti, con tanta pace e tran- morte dalla festa di s. Bartolomeo. La sua
quillità,che meritò d'essere paragona- statua marmorea, scolpita da Innocenzo
to al pazientissimo Giobbe, dal cardinal Spinazzi, fu collocata da'suoi scolopi ira
Lambertini poi Benedetto XIV, nel suo quelle de'ss. fondatori, nella crociata set-
voto per la di lui beatificazione. In virtù tentrionale della basilica Vaticana, late-
di tal breve, provoca tu dalle accennale ralmente all'altare di s. Erasmo. Grego-
false relazioni pi esentate da'nemici intor- rio XVI concesse indulgenza per la Co-
no a pretese dissensioni insorte nell'ordi- rona divozionale di 2 Stelle (P.), com-
1
to predetto prima di morire che questo ligiosi due predicatori in qualunque pro-
sarebbe risorto, volle Dio che tal profe- vincia, e Snelle principalijquindi nel i
734
zia si onde Alessandro VII col
verificasse, col breve Clini i4 gennaio, loco
sicut, de'
breve Dudum,(ìe3.f[ gennaio 1 656, Bull. cit. p. 3 9, comandò agli scolopi che por-
7
Hom. t.6, par. 4, p- 78, restituì le scuole tasserò lutti con uniformità la veste co-
pie a congregazione formale. obbligando me gli altri chierici regolari, poiché al-
i professori della regola ai voti semplici, cimi incedevano in città con quella usata
ed al giuramento di perseveranza, dna- per casa. Nel I. 2, p. 25 1 del Bull. Rom.
mandoìo fritclitosiwi insù lutimi, et rei- co/it. si Clemente XIII,
legge il breve di
publicae christianae utile j lo arricchì di Sacrosancti Apostolatus, de' 2 giugno 1
tutte le grazie, privilegi e favori concessi 1762 Ordinationes prò capitulis pro-
:
ne regolarecon voti solenni, con tutti ipri- il 1730 fu fatto ricorso in vari luoghi da
vilegie prerogative di quelli mendicanti, alcuni contro le scuole pie, colla preterì-
e\och\<\mblaudal>ileinstitutuni, esenti- sione che in vigore delle loro costituzio-
dolo dalla giurisdizione degli ordinari ;
ni, approvate eziandio da Clemente X nel
indi Innocenzo XI nel 1684 dichiarò che 1670 col breve Clini felicis,
pp. scolopi i
quest'ordine de' chierici regolari poteva non potessero insegnare che la dottrina
possedere, e confermò l'esenzione dai ve- cristiana, leggere, scrivere, l'aritmetica e
scovi, assoggettandoli immediatamente la grammatica, a' fanciulli poveri e ple-
alla santa Sede, confermando pure lo- i bei, e che perciò loro non fosse lecito di
ro privilegi. Questo benemerito ordine fu aver collegi e seminari con nobile gioven-
appellato da Innocenzo XII, opus coni- lù. Il Papa Clemente XII avendo com-
probatae charitatis,et perfeclae educa- inesso l'affare ad una congregazione da
lionis, nel concedergli grazie e privilegi, lui deputata, alle relazioni di questa, con
Benedetto XIII col breve Exponi , de'3 *ma costituzione del i.° gennaioi 73 1, de-
oltobrei 727, Bull. cit. 1. 12, p. 2 58, vie- cise la questione a favore degli scolopi, i
nell'esercizio delle scuole, ch'è il princi- cui insegnano colla buona moralee la pie-
pale loro istituto, togliendo nello slesso tà, le belle lettere e tutte le scienze, laon-
tempoa'superiori dell'ordine la facoltà di de vantano un grandissimo numero di uo-
e
SCU SCU 9^
mini celebri nella letteratura e nelle di- cap.3'>: Della libreria a s. Pantaleo delle
gnità cui furono innalzali, ed a cagione scuole. pie, la descrive com'era nel 1698-
d'onore mi limiterò a ricordai e il regnan- La chiama segnalala e copiosissima di li-
te Pio IX, che fu nel collegio delle seno- bri. e rodici mss. con opere di tutte rescien-
le pie di Volterra, oltre molti cardinali e ze e delle migliori edizioni che enumera,
vescovi. Bensì nell'erezione di nuove case compresa la libreria del celebre medico e
e collegi, debbono gli scolopi riportare il matematico napoletano Gio. Alfonso Bo«
consensode'rispetti vi ordinari. Alessandro relli, colle sue opere stampate e mss. che
VII con breve de'28 aprile 1660 approvò in morte lasciò alla pia casa, disponendo
il metodo tenuto dagli scolopi nelle loro che colla vendita delle molle copie delle
scuole, ed ordinò che avessero sempre per stampate si acquistassero libri moderni. Il
protettore il cardinal vicario di Roma, p. Helyot nella Storia degli ordirà religio-
che il loro generale con 4 assistenti si e- sì, di questo ne ragiona al t. 4; ed il p. An-
leggesse ogni sei anni. L'abito loro, come nibaleda Luterà, nel Compendio della sto-
notai, è simile a quello degli altri chieri- ria degli ordini regnimi,nelb par. 3,cap.
ci regolari, con questa differenza che fer- 1 1: Dell'ordine de' chierici regolari delle
mano nel davanti la veste con treancinel- scuole, pie. Il cardinal Monchini, Degl'i-
li d'ottone, ed il loro mantello, ch'era una slittiti d'istruzióne primaria in Roma, t.
volta di panno grosso, come quello del- 1, p. o\, discorre dell'ordine delle scuole
1
la tonaca, prima non oltrepassava che un pie, e delle scuole pie a s. Pantaleo ed a s.
poco il ginocchio, sebbene in progresso di Lorenzo. Vi sono delle religiose che se-
tempo si fece giungere al calcagno, for- guono le regole degli scolopi e si dedicano
mandosi tanto il mantello che la tonaca all'istruzione ed educazione delle douzel-
di saia nera. Usano il cappello ecclesiasli- le. Gli attuali pp. scolopi tengono presso
co, la cintura di lana, e la berretta eie- a poco lo stesso metodo che stabilì il loro
i pregi e le opere che pubblicarono. 11 verse pratiche religiose. Quando gli scolari
Piazza neWEusevologio Romano tratt. 3, escono dalle scuole, divisi in varie bande,
cap. i3: De' pp. chierici regolari poveri ritornano a due a due alle loro case, ac-
ve notizia dell' istituto, e del sistema te- savio sistema impedisce il disordine ed il
unto dai religiosi, di pietà cristiana e d'in- clamore inevitabile con una gran molli-
segnamentoco'loro scolari, come delle ca- tudine di ragazzi. In s. Pantaleo vi sono
se che hanno in Roma a s. Pantaleo ed 3 scuole, con un maestro per ciascuna la :
conda scuola s' insegnano principi] di i basilica s. Lau renili in Damaso cap. 44 :
cialmente in questi ultimi tempi, una pie- Sacelli, ed eretta in collegiata. Che fu cu-
na e decisa approvazione ". Ora vado a stodita da preti inglesi, lo che notai nel
parlare della casa e chiesa di s. Pantaleo, e voi. XIV, p. i y5,e perdisposizionediquel
della chiesa e casa di s. Lorenzo: la casa di Papa, essendosi trovatoscolpitosopra una
s. Pantaleo chiamasi generalizia, comete- campana: D. Praesbìteri Angli. Anno Do-
sidenza del preposilogenerale delle scuo- minti 243. Che di sue entrale parte si u»
le pie, che di presente è il ll.mo p. Genna- n'irono alla collegiata dis. Eustachio da
ro Fucile, e del procuratore generale, il Leone X, in compenso di certe case spia-
quale attualmente è il ll.mo p. Gio. Vin- nate per aprir la strada a'Pollaroli. Che
cenzo Licci. Alessandro Savelli colla moglie Caterina
Casa, scuole e chiesa dis, Pantaleo ne det- Muti Vitelleschi rinnovarono la chiesa
,
to volgarmente s. Pantaleo, nel rione che stava per cadere nel i3i8, ed a' 18
Parto ne, e di altre, chiese dis. Pantaleo maggio il cardinal d'Amato, o meglio Ar-
sepoltura per Alessandro colla sua arme ladier tiene di quello che il valente Mo-
de'Savelli e con quella della detta moglie. rigia, che loda assai, trovò pel sepolcro
/T
Anche Bovio conferma che ueli3i8 A- di Dante in Ravenna {J .); quindi ne fa
lessandro Savelli rifabbricò la chiesa, in- l'analitica descrizione artistica, e critica
sieme alla sua consorte. Questa chiesa e- le sue diverse maniere d'architetture, nel-
difìcata sopra una parte del vasto circo le sproporzioni e nelle altre cattive ap-
Alessandrino, fu concessa da Paolo V a plicazioni d'alcune parti architettoniche
s. Giuseppe Calasanzio e sua congrega- piùpropried'altriedifizi, perciò mancan-
zione, dopo di aver il santo acquistato l'a- te di quell'unità che si ricerca nelle buo-
diacente palazzo de Torres, ove stabilì le ne fabbriche. L'altare maggiore ha un a-
scuole. Neh62i s. Giuseppe co'religiosi spetto decoroso, ed è ricco di marmi fini
rinnovò e restaurò tutta la chiesa, e più assai ben distribuiti, oltre 4 colonne: sot-
tardi meglio e dai fondamenti; dicendo to la mensa vi è l'urna di stupendo por-
Piazza che vi contribuirono a more voli be- fido, in cui riposa il corpo di s. Giuseppe
nefattori, per cui fu ridotta con elegante Calasanzio; e su questo altare nella sua
architettura e decorosi abbellimenti, in festa si espone alla pubblica venerazione
le avendo un infame domestico saccheg- delia Madredi Dio. Sorpresa Aurora del-
giata la casa, si ritirò nella contigua casa la conoscenza d'un divisainentochea niu-
cogli scolopi, ove compii la sua famosa o- no avea comunicato procurò disimpe- ,
pera sul molo degli animali, ed insegnò gnarsi, con direche dipendendo dai ge-
le matematiche a'giovani religiosi: essen- nitori non poteva disporne senza il loro
do morto piamentenella medesima, e per consenso. Questo ottenuto dai religiosi ,
digiuno. La colon a richiesta d'un gen- rito al p. generale degli scolopi, o da eser-
tiluomo bramoso d'appagare i desiderii citarsi da altro religioso da lui deputato;
di Giacoma Paradisi sua figlia d'insigne e si prescrisse l'elezione della priora trien-
pietà. Questa morta di 90 anni, legò l'im- nale, la celebrazione della festa di s. Anna
magine per testamento alla nipote Auro- con solennità nella propria cappella, e di-
ra Berli dimorante in Roma, togliendola verse pratiche divo»e, con indulgenze e
alle cappuccine di Perugia a cui l'avea colla partecipazione di quelle dell'ordine
imprestata. Aurora perciò dispiacenteche delle scuole pie: che due volte all'anno,
fosse stata loro tolta, andava disponendo presied u te da Ip. genera le,s'adunerebbero
di donarla alle cappucciuedi Pioma, men- nella chiesa per le cose spettanti al sodali-
tre era inferma,acciocchè fosse meglio ve- zio. Simile compagnia fu poi istituita nella
munione a molte persone, ascoltò poi al- A scanso di equi voci e perchè se ne rav-
tra messa letta da un suo cappellano se- vivi la memoria, avvertirò che da tempo
greto, quindi passò nell'oratorio esistente antico in Roma si professò gran divozio-
nel contiguo collegio, e fece quanto notai ne a s. Pantaleone, per cui furono già e-
ne' voi. LUI, p. 200, LV, p. 3 i5. In se- dificate due altre chiese, una delle quali
guito il Papa ammise benignamente e con ancora esistente. Quella distrutta fu det-
particolare affetto al bacio del piede il ta dis. Pantaleone Affine, forse eretta nel
preposito generale p. Fucile, la religiosa rione Regola, chiamata nel secolo XII da
famiglia, e gli alunni del colIegioNozare- Cencio Camerario, s. Pantaleonein On-
no. In fine visitò la vicina cappella stata da, probabilmente dal vicino Tevere; fu
abitazione di s. Giuseppe, nella quale si filiale de'la basilica di s. Lorenzo in Da-
conservano intatte modeste mobilie del
le maso, per cui Bovio ne fece ricordo a p.
santo. Il senato romano ogni anno, per 1 74- L'altra chiesa e già parrocchiale ai
la festa del ss. Nome di Maria, olire alla Monti, come notai nel voi. XV, p. 25 e
chiesa di s. Pantaleo un calice d'argento altrove, presso il tempio di Tellure, oltre
e 4 torcie di cera, ed in ogni quadriennio la torrede'Conti e la piazza delle Carret-
fa altra eguale oblazione per la festa di te, è perciò chiamata s. Pantaleo ai Pan-
s.Giuseppe Calasanzio, per grato animo tani : nel giardino del la già contigua e pic-
verso un istituto benemerito anche in Ro- cola chiesa di s. Biagio della Pace,a\\a me-
ma dell'educazione e del pubblico inse- desima riunita, furono trovate molte sta-
gnamento delle lettere .Nella porteria del- tue e altre pregievoli antichità neh 565,
la casa, che risponde alla piazza della Po- registrateda Lucio Fauno e portate nel
sta vecchia, della quale toccai ne'vol.L, palazzo Farnese. Dice Panciroli, che dal-
p. 3 1 o, e LIV,
un pozzo le cui
p. 3 if\, è la superstizione di adorare la terra sotto
acque furono giù benedette colle reliquie il nome dea Tellure, derivò l'altra che
di
come fa tuttora: altri dicono che nel poz- nel 1690. Nella Vita ddven.p. Giusep-
zo restò per un tempo nascosto il corpo pe M. Pignaltelli gesuita, scritta dal suo
delsanto, da S.Gregorio I trasportato nel- correligioso p. Moncon, ed in un articolo
la chiesa di s. Gregorio al Monte Celio sua pubblicato dal prof. T. Gio. Parati che
casa paterna. Martinelli, Rornasacra, p. fu rettore della chiesa, nel 1. 15, p. 39 e
267 e 348,interessauti notizie riportasi)!- 42 dell'Album Roma, leggo altre no-
di
la chiesa di s. Pantaleo, chechiama in tri' tizie della chiesa ora comunemente chia-
busForis, e di s. Biagio de Montibusj dice mata della Madonna del Buon Consiglio,
3
che l'altare della i. fu consagrato neh 1 13 e delle quali qui darò un cenno. In que-
e fra lereliquie vi fu postaquelladis.Pan- sto luogo celebre per antiche e magnifi-
taleone; e chela nobilissima famiglia Pa- che memorie, vuoisi che esistesse il car-
paroni vi avea altare e sepoltura. Nell'at- cere de'cristiani condannati al martirio,
tuale sagrestia sono gli avanzi del tem- onde vi sono propinqui grottoni, fu san-
pietto di s. Biagio , in 4 antichissimi af- tificato da un' eletta schiera di martiri.
freschi, fatti incidere e illustrati dal Ciana- Dipoi vi fu eretta una chiesa sotto l'invo-
pini : essi rappresentano il Salvatore, la cazione di s.Pantaleo martire celebratis-
B. Vergine, s. Gio. Battista e s. Lorenzo. simo, il cui altare fu consagrato nel sud-
Nella casa contigua alla chiesa di s. Pan- detto 1 1 1 3,e vi furono riposte gran quan •
tadino,nel tralt.5, cap. 3 1 ,celebrò la con- poscia per un breve di Clemente XII la
gregazione, le sue benemerenze, gl'indi vi- chiesa passò in potere dell'arciconfrater-
dui che di santa vita vi fiorirono,trai qua- nila della Dottrina cristiana. Frattanto
li il cardinal Michelangelo Ricci, e parlò propagandosi in Roma la divozione ver-
della sua scelta libreria. Siccome la con- so la B. Vergine del Buon Consiglio di Ge-
gregazione la descrissi all'articolo s. Gin- nazzanofP'.), alcuni di questo luogo ne
seppe, ivi riportai altre interessanti no- donarono copia ad una compagnia di pie
tizie sulla chiesa di s. Pantaleo ai Monti. A persone che si radunava nella Chiesa di
Sangue prezioso reliquia, parlando di s. filaria in Cosmedin, la quale per ono-
quello de'santi, dissi di quello delle varie rarla, bramosi di erigersi in sodalizio, ot-
fu trasferito nella chiesa del Gesù, come fraternità del ss. Sagramento o dis. Già-
notai nel voi. XXX, p. 180. Imperocché corno a Scossacavallijma ilTorrigio nel-
credo bene notare, che dopo il 1783 il YHistorla della chiesa di s. Giacomo, e-
ven. Pignattelli, aveudo determinato di spessamente nega che il sodalizio dalla
recarsi nella Russia per rivestire l'abito chiesa della Traspontina recasse ne in
si
dicendo che andasse pure, meutre egli quale ora trovasi nel sito che descrissi nel
riconosceva que'padri per veri gesuiti, co- voi. XLIX,p. 291, dicendo che vuoisi la
me attesta uella sua Vita il detto p. Mon- più antica di Roma. Già all'articolo Pro-
con. Non viaudò, ma fu sempre unito e curatori di Collegio, narrai con Fanuc-
incorporato con tali padri, e dipendente ci,che la chiesa di s. Lorenzolo e il con-
in tutto dal vicario generale di Russia. tiguo fabbricato Serristori gli apparten-
] con frati nel 1848 celebrarono ili. "cen- ne; che procuratori v'intervenivano col-
i
detta pure s. Lorenzolo dalla sua medio- lebravano del patrono s. Michele arcan-
cre forma, è nel fine del Borgo vecchio gelo, dipoi un alunno del collegio scolopio
ddla Città Leonina (/'.), sullo sbocco al- Nazareno,e dopo la fondazione di questo,
la Piazza Rusticucci[P'.), ch'è parte del- vi pronunziava il discorso, il qualeora re-
la Vaticana, dopo e contigua al palazzo cita un alunno del seminario Vaticano,
Senistoi i, il quale resta tra la chiesa e il nella chiesa dell'uni versila romana. Qui
palazzoSannesi poi de'marchesiCavalieri, dunque erami riservato discorrere, come
rispondente verso il Borgo s. Spirito; per il collegio de'procuratori ebbe il dominio
cui talcingiesso,comeunode'più bei pun- diretto del casamento e chiesa annessa di
ti por vedere la Processione del Corpus s. Lorenzo in PiscibiiSjaìioia parrocchia-
8
1 02 S C U scu
le. Da un breve di Giulio lì, Ex infuri- Piscibus racconta. Che Sestilio Mazzoc-
cto, xvi kal. julii i5oj, sulla cappella ac- chi di Paterno diocesi di Cosenza, vesco-
quistala dai procuratori nella collegiata vo d' Alessano e canonico Vaticano, ritor-
di s. Eustachio, rilevasi appartenere ad nando un giorno dalla basilica di s. Pie-
essi la chiesa di s. Lorenzo, quindi perii- tro, trovò poco distante per la strada un
btram resignalionem vacetj ma da quan- moribondo assistito da un fanciullo di 7
to dirò se n'era il collegio de'procuratori anni circa, il quale con amorevole cari-
riservato un jusdi molti diritti. Con istro- tà gli suggeriva gli atti di contrizione, di
mento de' 28 febbraio i5i2, rogato da fiducia e di speranza in Dio. Restato il
Giovanni Foglia notaio del collegio, que- buon prelato molto di ciò edificato, in-
sto concesse in enfiteusi, prò se } suishaere- terrogò il fanciullo chi a lui istruiva, ed
dibus, et successoribus il casamento com- egli rispose i maestri delle scuole pie di
posto di io case in Borgo vecchio e vici- Roma. Tanto bastò ch'egli si affezionasse
no Lorenzo ih Piscibus,
alla chiesa di s. all'istituto, e considerando il disagio dei
al prelato Francesco Armellini poi car- borghigiani, che per frequentar le scuole
dinale, per l'annuo censo di scudi 3j e doveano fare un lungo tragitto per anda-
bai. 5o. Quantunque in tale enfiteusi fosse re a s. Pantaleo, ed esposti all'intempe-
compresa la detta chiesa di s. Lorenzo, rie delle stagioni, si propose di fondare
tuttavia il collegio si riservò vari diritti delle scuole in Borgo per comodo degli
sullamedesima;di fatti, ilcappellano no- abitanti, il che effettuò con testamento
minato dall' enfiteuta dovea essere con- de' 2 settembre 624; e morto poi a' 1
1 1
fermato dal collegio. Questo forniva la dicembre 1625 si trovò che avea ordi-
chiesa di sagre suppellettili, faceva can- nato alla detta compagnia del ss. Sagra-
tar la messa nel giorno della festa e vi mento da lui lasciata erede, che compra-
assisteva collegialmente. Ivi si radunava to un sito nel Borgo, Io dasse agli scolopi
per le congregazioui collegiali, ed eserci- per farvi le scuole; però il Torrigio nulla
tandovi alti possessorii.Morto ne! 1527 il dice che il prelato fosse benefattore del
cardinal Armellini, succedettero nell'en- sodalizio, né di tale incarico.Quindi s.
fiteusi Girolama
Smeralda di lui sorel- e Giuseppe Calasanzio apri scuola in un vi-
le, le quali alienarono il fondo in favore colo del Borgo s. Spirito, che per lungo
del cav. Angelo Cesi. Il collegio risolvet- tempo si disse delle Scuole pie, ove Pio
te di accettare la devoluzione, ma poi ven- VI fabbricò nuovo braccio dell'ospe-
il
nel 1G00, dice che la chiesa era ufhziata fiteusi il duca di Acquasparta Federico
dalla compagnia degli osti del rione Bor- Angelo e suo fratello Pier Donato; e poi
go e vi celebravano la festività nella 2/ con istromento rogato dalFerrelti notaio
lesta di Pasqua. Il Piazza più volle citalo, A.C nel medesimo anno si accollò pa- \\
parlando delle scuole piedi s. Lorenzo in gamento del canone la madre Giaciuta
s eu SCU «o3
Conli-Cesi. Continuando dunque Sragio- un'immagine dipinta sul muro della vici-
ni del collegio de procuratori sul palazzo na strada, coldivinFiglioiu braccio inat-
e annessa chiesa, sembra che annuisse alla to di benedire; quindi segatala dal muro
cessione di questa alle scuole pie, e per la la situarono nell'altare in fondo della pic-
buona corrispondenza cogli scolopi, que- cola navata dalla parte del vangelo. Per
sti conducevano per la festa di s. Miche- lemolte grazie che dispensò, onde fu det-
le in s. Eustachio un alunno del loro col- ta laMadonna della Salute, religiosi i
legioNazarenoa recitarvi il ricordato di- ottennero che il capitolo Valicano con co-
scoi so nella loro cappella. Tuttora il col- rone d'oro, a'6 dicembre 696 coronasse 1
guardante il tempo che vi fu l'arcicon- dalla parte del vangelo; l'altro essendo
fraternita di s. Spirito, dell'altare della in un alla volta pitture di Gio. Battista
3
B. Vergine,che vi collocò la sua imma- Calandrucci. La i. ha il quadro con s.
a
gine antichissima e venerata, nel 1 638 con Giuseppe Calasanzio; la 3. è dedicata al
lapide; dice degli altri altari, e che il pa- santo titolare, dipintoda Giacinto Bran-
lazzo dalla famiglia Serristori passò poi ai di, ed i laterali co'ss. Gio. Battista e Se-
marchesi de' Nobili. Sulla detta o altra bastiano sono di Nelli. Lo Sposalizio del-
Madonna dis. Lorenzolo dipinta in mu- la B. Vergine fu colorito nell'altare cuag-
ro, il citato Combelli riporta a p. 79 l'ef- gioreda Nicolò Derrettoni,scolare diMa-
figie e le seguenti notizie. Egli crede che ratta, e meritò d'essere incisodal valente
la chiesa fosse detta in Piscibus dàlia fami- Bartoli: le pitture laterali colla Natività
glia Pesci clie vi abitò d'appresso, e che del Siguore e l'Adorazione de'Magi, co-
taluni la credonoedificala da s. Galla ma- me pure le lunette coll'apparizione del-
trona romana, e che vi collocò un mona- l'Angelo a Giuseppe, e colla morte di
s.
stero di sagre vergini; tuttavolta si vuo- questo santo, oltre l'Annunziata sull'ar-
le comunemente fabbricata sotto Inno- co, sono tutti lavori di Michelangelo Bic-
cenzo III, quindi vi furono poste le france- ciolini. La cappellaseguente a sinistra ha
scane, che da Leone X trasferite ai Mon- sull'altare la memoratadivota immagine
ti, poi furono stabilite presso la chiesa di della Madonna: due ss. vescovi de'lati
i
s. Lorenzo in Pane e perna, come rilevai furono eseguiti da Scipione Cordieri. Nel-
ne! vo). XXV I, p. 1 89. Che i Cesi nel 1 65$ la cappella del ss. Crocefisso, Nelli colorì
donarono la chiesa agli scolopi, quali pre- i la Flagellazione eia Coronaziouedi spi-
giandosi vivere sotto il patrocinio della ne del Bedentore. Nell'ultima cappella il
13. Vergi ne e promuovendone con zelo la s.Nicolòealtre pitture sono opere di Ric-
divozione, vollero arricchitela chiesa con ciolini, che inoltre fece tutte le storie di
io4 scu SCU
s. Lorenzo che sono attorno alle pareti piente. Gì' innumerabili edetti e copiosi
della chiesa, ed a' io agosto vi si celebra frutti della dottrina, li descrisse pure con
la sua festa. savia eloquenza Plutarco, Dialog. 5 de
SCUOLE DI ROMA. Ben di ragione Repub. dicendo: Per mezzo della dottri-
conveniva che la metropoli dell'universo na e col di lei aiuto si viene in cognizio-
Roma (P-), che sino dai portentosi suoi ne qual sia l'onesto, quale il vizioso, qua-
primordi! tenne il primato dellearmi, del- le il giusto e quale l'ingiusto; qual cosa
la religione e delle leggi, avesse altresì debbasi cercare,e quale fuggire;come por-
quello delle lettere e poi ancora quello tarci dobbiamo verso Dio, verso paren- i
lificata con sommielogi non meno in tem- magistrati; come esercitar dobbiamo l'o-
podel paganesimo, che del cristianesimo; nestà colle mogli, la pietà co'fìgli, la cle-
casa delle leggi, scuola delle lettere, pa- menza co'servi e co'sudditi, la dilezione
tria de' letterati, città delle lingue,feconda co' nemici; e ciò che più importa, come
madre dell'eloquenza, amplissimo tem- non dobbiamo gonfiarci di vanagloria nel-
pio di tutte le virtù, ginnasio di tutte le le cose prospere, non meno dal non ab-
arti liberali, maestra delle scienze ec- batterci nelle vicende avverse; e conclu-
clesiastiche, e di tutte le belle arti. Non de con dire: Tane enini civitates,et re-
poteva certamente l'alma Roma in al- gna optirne gubernantur, cum sapienles,
tra guisa alzar tanto grido sino alle più et intelligenles gubernacula possident.
remote parti del mondo alle sue immor- Non appena la salutare luce del vangelo
tali g!orie,se non per mezzo delle scien- irradiò le menti degli uomini, e la divina
ze,singolarmente teologiche e di giuris- grazia ebbe dischiuso i cuori a'sensi di a-
prudenza, e del magistero delle arti, con more fratellevole, che migliorata anche
tanto applauso e decoro del nome romano la condizione degli Schiavi(V.), tosto si
de' Papi,1' una egli altri sempre emi- pubblico inseguamento, particolarmente
nentemente fautori e protettori del pub- pel Povero (F.) abbandonato. Conviene
blico insegnamento, come de'buoni stu- confessare che Roma, seggio augusto e
di. La civiltà fu propagala per tutto il principale della veneranda religione cri-
mondo dalla religione di Cristo, ed a que- stiana, anche in questo fu la prima che
sta sempre con amore si dedicarono i mi- porgesse edificante, nobile e generoso e-
nistri della Chiesa, e tuttora proseguono sempio all'intiera Europaje mentre que-
come nelle scienze le più sublimi, così ne- sta giaceva sepolta nell'ignoranza e uella
gl'insegnamenti elementari con operosa bai barie, in Romasiaprivano asili agl'in-
pazienza. Grande senza dubbio è il bene- fermi, ricovero e sostentamento alle ver-
ficio e l'utilità che recano alla società le gini e alle vedove, rifugio agli orfani ed
discipline delle arti belle, e la cognizio- ai poveri, molti de'quali stabilimenti riu*
ne delle scienze; dono e privilegio sì no- n'irono poi l'insegnamento e l'educazic/ne
bileèaccetto a Dio medesimo, che aven- per iscopo; dando Pioma a conoscere al-
za, che niuno fu poi come lui tanto sa- monachiamo che conservò il sagro luoco
SCU SCU io5
della scienza e dell'arte ne' tenebrosi se- ca, sia in quello dell'impero, sia in alcu-
coli dell'ignoranza, quindi sommamente nisecoli del medioevo, non che delle scuo-
benemeriti di tutta quanta la società. Mi leecclesiastiche,che vi fiorirono dalla pri-
piaceetrovo opportuno di ri porta re qua n- miti va chiesa, ai secoli successivi. Meglio
to di recente ho letto nella Civiltà Cat- poi a Roma, o voi. LVI!I,p. 100, celebrai
tolica, t. 2, serie 2.*, p. 372. » Grande il suo scientifico e artistico iusegnamen-
è il lustro e il decoro che viene alla Cliie- to, e tale che per sapienza e munificenza
sa dalla professione delle lettere e delle de'Papi fiorisce qualesi convienealla sua
scienze. Iddio stesso si piace nelle divine maestà e dignità, siccome pure centro del
Scritture di chiamarsi Signor delle scien- madre e mae>lra
sapere ecclesiastico, qual
se: Deus scienliarum Dominimi est.Vvo- delle belle arti, fautrice e protettrice del-
mulgatrice del primo vero, la Chiesa ha le lettere e delle arti, ed insieme de'suoi
il governo delle menti; ed amica qual è benemeriti cultori; laonde può vedersi il
della luce, essa gode diffonderla per ogni già detto uel suo complesso, e pel detta-
guisa,promovendo e dilatando ed aliar- gliogliarticoliehecitai.Moltiduuque eco-
gando da tutte le parli la sfera delle u- spicui sono gl'istituti di beneficenza pub-
mane conoscenze, per farle tutte servire bfica destinati all'educazione, all'istruzio-
a gloria del suo Padre celeste, ed armo- ne e al sostentamento del povero, i qua-
nizzare co'moltiplici loro concenti un sol li tutti fanno chiara testimonianza della
inno di laude al comune Principio. La somma carità romaua. JNè putito minori
Chiesa fondò da per tutto le prime e le più di numero e meno vantaggiosi in R.oma
celebri università; essa è madre della cui- sono quelli fondati perla pubblica islru-
tura razionale di cui mena sì giustamen- zione, poiché vi sono copiose scuole ele-
te vanto l'Europa. Non èa dire di quanto roentari, Collegi, Ospizi, Couseivalorii,
ornamento e splendore le sia un Lalfat- Seminari, Università, pubbliche Biblio-
to, equanta riverenza desti nei popoli il techee Librerie, ed accademie d'ogni sor-
vederla sempre in possesso di questa sua te, tanto per ogni ramo di scienze, quan-
incivilitrice prerogativa. Orai nemici di to per tutte le specie d'arti (le quali sono
lei vorrebbero diseredarla di questa dote regolate dalle Li'riversila artistiche) filae*
la presso le genti come oscurantista, re- leggere in tali e altri analoghi articoli, an-
trograda, amante dell'ignoranza e della corchè qui non rammentati. Per la qual
barbarie; per porla, se esser puote, in ug- cosa la gioventù, incominciando dai pri-
gia ai popoli, ed accattare per se i fulgi- mi rudimenti delie lettere, fino al nobile
di nomi di chiaroveggenti ,
progressisti, esercizio d'ogni scienza e arte, in Pioma
zelatori della civiltà e de'lumi, ecosì rivol- trova abbondantemente i mezzi di atten-
gere al loro oracolo gli orecchi e i cuori dere con profitto agli studi, e di far mo-
degli uomini. Essi bramano la premiueu- stia della dottrina e del sapere in essi ac-
za intellettuale, per quindi far del mondo quistati. Né le nazioni straniere manca-
quel governo che essi sanno; e per acqui- nodi accademie di bellearti, nelle quali
starlasi uopoè spogliarne la Chiesa; e per oltre i particolari provvigionati di alcu-
ispogliarnela credono op por t unissi ino ri- ne, mandano i loro giovani a perfezionar-
muoverla da ogni branca del pubblico si nel loro studio e sui capolavori d'ogni
insegnamento ". Del 60 qui detto, già genereeepoca,dicui vasommamenteric-
lio toccato all'articolo Scuola, ove ezian- ca l'alma città. Riferisce Baronio all'anno
dio parlai dell'introduzione delle scuole 70, cheQuinlilianofuili.' lettore e mae-
d'arti e di scienze in Roma, e della loro slro pubblico diRoma, poiché prima che
coudizioue, sia in tempo della repubbii- Galba ueli'auuo 68 divenisse imperatore,
106 SCU SCU
seco lo condussedallaSpagna, ecol tein- le arti liberali richiede, dopo essere pub-
po tantosiavauzònella dottrina, che do- blicarnentebottutoesferzato,tostosi met-
po molte ricchezze acquistate nel tlifen- ta in un battello o nave, e si rimandi al suo
clere le cause, vedendosi per la sua gran- paese. Che quelli che attendono a qual-
de eloquenza da tutti stimato e onorato, si voglia professione di lettere nello stu-
glipiacque d'insegnarla ad altri e vi s'im- dio, non possano dimorare in Pionia se
piegò pubblicamente per 20 anni; esseu- avranno compiti 20 anni. Che se pas-
i
ghi degli atti delle ss. Vergini si legge na notizia all'imperatore ogni anno delle
che riuscirono eloquenti. Degno poi di qualitàe vii ludi ciascuno, acciocché pos-
particolare lode è Quintiliano, imperoc- sa impiegarli secondo i loro talenti e a-
chè nel tempo che fieramente incrudeli- bilità. Tanta fu la cura che mostrarono i
altre scuole e di Quintiliano stesso, come lettori, sovrani di R.oma e suo stato. Le
i
seguenti. Che chiunque di qualsivoglia Papi, cui posero per Bibliotecarie Archi-
nazione, che vorrà essere in esso ammes- visti uomini chiari per dignità e dottrina,
so, porti le fedio lettere testimoniali del- ch'erano aiutali dagli Scriniari, nel mo-
la loro patria, natali o meriti, de'prefetli do narrato a tali e altri simili articoli. In-
r
deileloroprovincie,elepresentinoalmae- tanto il Palazzo apostolico {J .) divenne
strodel censo.Chenel 1
.°
suo ingresso eia- scuola di scienza e di virtù, massime sotto
scuno si dichiari a qual professione voglia s. Gregorio I, tanto benemerito dell' Or-
sa voglia abitare, non essendo lecito mu- ne e maestoso il culto della Chiesa, con
tar casa a loro piacere. Che medesimi i quel cauto che dovea, secondo le parole di
uffiziali del censo osservino qual sorte di s. Bernardo, tener ferina l'attenzione sol-
vila, onesla o no, essi menino; e con qual le ispirale parole, e recarne, per così dire,
buona fama di virtuosa conversazione vi- il senso nel fondo dell'anima; quindi il
vano. Che non frequentino gli speltacoli, caulore divenne uno degli uffici di ogni
le commedie e bagordi. Che se alcuno
i cattedrale e anche dignità, come divenne
non vive in quel modo, che la diguità del- uuo degli uffici de'monasteii. Di verse cor-
SCU SCU 107
porazioui di chierici si chiamarono scuola, date da'vescovi a'eanonici regolarmente
capo delle quali era il Primicerio, come congiunti per preparare l'onore futuro del
Scuola, e vene furono molte, cioè
dissi a sacerdozio.e poscia estendereaucheai gio-
dt Cubiculari(ne\ quale articolo feci men- vani esteri gli utili ammaestramenti delle
zione di diverse scuole, come della Scho- profane lettere, e la scuola de'eanonicire-
la Crucis, dì cui riparlai ne' voi. Vili, p. golari Laterauensi in Roma e in Italia vi-
M
(
Longobardi, Francesi, Sassoni, ed al- i i tore, che morì nell'855. Ad Eugenio 111
tre che aprirono scuole o Ospizi di Roma si attribuisce nel 1 1 5 1 l'istituzione de'gra-
x
(/ .), ove si ospitavano que'loroconnazio- di accademici nelle scuole, diDottore,BaC'
nali che reca va usi in Pellegrinaggio (/*.) celliere e Licenziato (F.) con diversi pri-
a visitarne i santuari ed i Limina Apo- vìlegi. In processo di tempo stabilite me-
sfo/orfmi(/^.).Siccomeabitaronoue'#or glio le scuole del palazzo apostolico, Lei-
ghi di Romao Città Leonina presso la ha- lori del sagro palazzo [V.) furono detti
silica Vaticana, dice il Pallavicino nell'o- i maestri delle scienze che vi s' insegna-
puscolo, Se al Papa più convenga di ahi- vano. Di secolo in secolo ne'monasteii e
lare a s. Pietro che in altro luogo della presso le chiese si andarono aumentando
città, che il nome di Borgo fu tratto dalle le biblioteche, che dopo il risorgimento
lingue settentrionali, perchè molti di quel- delle Lettere belle (F.), divennero viep-
le regioni per divozione venivano a Roma più insigni
e numerose. Il ponti fica tod'7/z-
veli tòPapaBonifucio Vili d'acutoingegno tua del santo, elevata sopra un ricco ta-
t non comune dottrina, tutto intento a far lamo, e si posava per qualche spazio di
t i fiori re gli sludi col proteggerne cultori, i tempo sopra un altare eretto avanti le vi-
Menocchio, Stuore, cent. 6, cap. 60: Dei tinozzari, segatori, bastali, cembalari;in
santi che si onorano e invocano come pro- una parola d'ogni specie d'artefici che la-
tettori delle scienze ed arti jdice che degli vorano in legno, per cui fioiì numerosa e
studenti sono protettori s. Nicolò es. Cat- con decoro, e tale si conserva fra le pri-
terina vergiue e martire, senza addurre marie Università artistiche di Roma(V.),
ragioni di questa avvocazia. Il Sarnelli, principalmente componendosi di falegna-
Lett. eccl. 1 4 Perche gli scolari
t. 6, lett. : mi,^ mogli, figlie e parenti de'quali e al-
in molli luoghi fanno la festa di s. Nicolò tri confrati, sono consorelle. Questo ono-
arcivescovo di Mira, come di loro protet- revole sodalizio, pochi anni dopo la sua ca-
tore, dice che quando gl'imperatori anda- nonica erezione,con provvido intendimen-
vano a Ila guerra, era no accompagna ti dal- to istituì una scuola di disegno contigua
la nobile gioventù studiosa per onorarla al proprio oratorio, pe'fìgli e nipoti de'con-
ed avvezzarla alle battaglie, gl'individui fiati, perchè acquistassero nell'arte loro il
della quale nell'inverno studiavano come buon gustoeregolari nozioni. Questa scuo-
scolari e nell'estate uscivano in campagna, la, rimarcabile per la sua antichità e sco-
ond'erano scolari esoldati; quindi aggiun- po,ancora esiste, essendone architetto di-
ge che tali erano que'3 tribuni liberati da rettore l'egregio e savio Antonio Cassetta
s. Nicolò nell'apparizione a Costantino I, maestro falegname, che nel tempio Vati-
per cui d'allora in poi gli scolari incomin- cano die saggio di sua perizia nell'arte del
ciarono a celebrar la festa del santo come disegno, negli apparati, addobbamenti e
loro avvocato. Inoltre Sarnelli crede in- illuminazioni per le solenni beatificazio-
trodotte nelle scuole militari de™li antichi ni de'domenicaui bb. Giovanni Massiase
romani le gare divise due parti, sotto il
in Martino de Torres, celebrale con appro-
nome di Cesariani e Pompeiani, con Unte vazione di Gregorio XVI, il quale ebbe
guerre, per poi avvezzarsi alle vere. Che a dire che il Cassetta da lui tanto stimato,
nelle scuole si trattano i libri, nelle bat- superate le difficoltà che presenta l'augu-
taglie le armi; nelle une e nelle altrehanuo sta e sontuosa basilica di s. Pietro quan-
luogo lizze, disfide e dispute; hanno luogo do si vuole ornare in tal modo, raggiunse
nelle guerre militari strattagemmi, scor- felicemente l'intento secondando il dise-
rerie, colpi; nelle scuole scolastici sofismi, gno dellamedesima. Di che parlano n.i i
argomenti, circoli; ed agli uni e agli altri 86 e 87 del Diario di Roma del 1 837. Di
si cinge la fronte d'alloro, onde armata si più il Cassetta diresse l'ornato per la so-
rappresenta Pallade dea della guerra, da lenne festa che de'beati celebrò il proprio
alcuni confusa con Minerva dea della sa- ordine nella magnifica chiesa di s. Maria
pienza, delle scienze e delle arti, ma per sopra Minerva, ed ora è preposto al com-
le loro inclinazioninon si ponno confon- pimento della riduzione di essa in istile o
dere insieme e vanno distinte. gusto ogivale, di cui feci parola nel voi.
Paolo III nel i53g eresse in confrater- LV, p. g8. Nella scuola dell'arciconfrater-
nita, con regole e statuti, una congrega- nita di «.Giuseppe de'falegnami,i giovani
zione pia, in cui erano ammesse ogni ceto suddetti sono ammessi allo studio del di-
di persone, massime artisti che lavorava- segno, nella mattina del giovedì e parti-
no il legno, che poi da Gregorio XIII e da colarmente della domenica (non nella se-
altri Papi ebbe grazie e privilegi e fu ele- ra, come dice l'autore del bell'articolo pub-
vata al grado di arcìconfraternUa sotto il blicalo dal n.°i23 del Giornale di Roma
t i o SCU SCU
del i 8 ~3). Mirabili monumenti di questa terò voi. II, p. 3o4, IX, p. 5 1 2 58, 209,
i 1 ,
scuola si vedono nella bellissima e propin- 263, XLVll,p. 161, potendosi vedere il
qua chiesa di s. Giuseppe e contiguo no- Piazza, Eusevologio Romano trat. 6,cap.
bilissimo oratorio; poiché i 5 altari della 37 Di s. Giuseppe de'falegnami alle ra-
:
tagliata non esservi uno stallo simileall'al- chino. Nelle pareti vi sono grandiose pit-
tro, e sono circa 80, tutti per finezza di ture a fresco, coi falli storici del patrono
lavoro e buon gusto bellissimi. Non posso s. Giuseppe, eseguite da M. Tullio Cam-
posi ti va mente asserì re che tanto sfoggio di pagna, insieme alle figure sopra al corni-
sculture e d'intagli in legno, sieno tutte cione rappresentanti alcuni profeti; però
opere di scolari usciti da detta scuola, tan- tra le pitture delle 4 pareti, stupenda e
to più che il sodalizio comprese anche ec- maravigliosa è quella incontro all'altare
cellenti intagliatori e tornitori in legno, ma maggiore, e. rappresentante lo Sposalizio
in gran parte si puòcredere;dappoichèan- della B. Vergine con s. Giuseppe. I ve-
ticamente l'arciconfraternita non dichia- scovi oltramontani sono assai divoti di ce-
rava maestro dell'arte alcun falegname e lebrare ne'due altari dellecarceri Ma mer-
intagliatore in legno, senza a ver prima da- limi e Tulliana. Eziandio nel pontificato
to saggio di sua abilità; e d'altronde vi fu di Paolo HI ebbero origine Gesuiti (PX i
sempre nel sodalizio edificante gara e fer- tanto benemeriti dell'istruzione scientifi-
vore in conti ibuire al suo lustro, come ora ca ed educazione morale della gioventù
ne dà ulteriore prova nel ridurre a chiesa romana, nelle scuole e collegi che ben pre-
il tanto frequentato santuario del ss. Cro- sto aprirono in Roma, avendo il loro fon-
cefisso miracoloso, per cui quanto prima datore s. Ignazio contribuito ali'erezione
avremo 4 chiese una sopra l'altra. La pri- degli orfanatrofi con iscuole poscia affida-
ma è l'altare del carcere Tulliano santifi- to a' Somaschi (f^.) che in Roma hanno
cato dalla prigionia de'ss. Pietro e Paolo il nobile Collegio dementino fondato di
A
(V.); la i. è l'altare che lo sovrasta nel- poi. Dobbiamo purea s. Ignazio ed a Giu-
l'antico carcere Mamertino; la 3." è quella lio III l' istituzione dell' insigne Collegio
del ss. Crocefisso, che si costruisce sopra Germanico ( P'.), a cui poi fu unito V Un-
a
ad esso; la 4- è la chiesa superiore di s. garico 3 e ne riparlo a Seminario Roma-
Giuseppe. Di questi santi luoghi e dell'ar- no. Pio IV istituì neli56o il Seminario
cicon fraternità parlai in molli articoli che Romano (Z7 .) e l'affidò ai gesuiti; e nel
non mi è facile ricordare; solo rammen- voi. LV, p. 283 dissi che fu l'autore della
scu SCU 111
Professione dì fede, che prescrisse ai mae- pubblica istruzione elementare in Pioma
stri delle scuole pubbliche, delle scienze e sono quei li del le scu ole legionarie, ma non
delle urli. Il celebre Collegio Romano ( P.) se ne conosce l'origine. Dal loro nome pa-
istituito dai gesuiti, da Gregorio XIII fu re che ve ne fosse una per ciascun Rione
beneficato e collocato in sontuoso edifizio, di Roma ( U.), quando la coltura era poco
e fu perciò chiamato Università Grego- diffusa specialmente nel popolo. MSenalo
riana. Quel Papa aumentò i Collegi\iev romano pagava e stipendiava i maestri re-
le nazioni orientali in Roma : quali ora gionari con un paolo al giorno per cadau-
l'hanno lo dissi a quegli articoli ed in al- no, i quali poi nel sabato esigevano un ba-
tri,come del collegio degli Antonia ni arme- iocco per ogni scolare. Questi maestri re-
ni, di cui parlai nel voi. LI, p. 32 Sisto i . gionari essendo gli unici in Roma che cu-
poveri fanciulli, che ignoravano il legge- tuita pe'poveri di lettura e scrittura, ebbe
re e Io scrivere, la dottrina e le arti mec- a sostenere contro di essi gagliarda lotta
caniche; istituto detto del Letterato, che e persecuzione. Egli però per le sue vii tu,
fu riunito nel secolo seguente al meravi- pel gran bene che fece, merilò l'approva-
gli oso Ospizio Aposlolico(U.) fonda todal- zione di Clemente Vili e de' successori;
l'Odescalchi, che tuttora per le munificen- eresse l'ordine delle Scuole Pie (U.), ed
ze de'Papi è in fiore, qual complesso di aprì le scuole di s. Pantaleo e di s. Loren-
scuole d'istruzione letteraria, qua le richie- zo in Borgo, delle quali parlai a tale arti-
desi per gli artisti, leggere, scrivere, far colo. Urbano Vili istituì Seminario Va- il
conti, e di scuole per le arti meccaniche e ticano (U.), e come altri Papi fu beneme-
liberali. A Ospizi di Roma parlai di alili rito dell'archiginnasio romano, e fondò
ospizi ove pure sono scuole. Nel pontifi- per tutte le nazioni il celeberrimo Colle-
cato di Clemente Vili del 1592 la pubbli- gioUrbano [V.) di propaganda fide. E
ca istruzione ricevette un grande incre- un commovente spettacolo vedere in es-
mento. Primieramente si apri la nuova so riuniti studenti diversi per indole, per
accademia del disegno, di Pittura e Scul- costumi, per lingua e per nazione. La sa-
tura (V.) di s. Luca presso la chiesa di s. pienza de'Papi ha saputo raccogliere sot-
Martina, e successivamente a seconda di to il medesimo tetto, giovani provenien-
sua istituzione, comechè essendosi propo- ti da ogni parte del mondo, che innalzati
sta d'insegnare e promuovere le belle ai ti, al sacerdozio ripatriano a bandirvi o a
le furono dai Papi affidate le scuole e cat- conservarvi la fede cattolica. Della loro
tedre di pittura, scultura, archi tei tura teo- celebre accademia, con componimenti in
rica e pratica, elementare e d'ornalo; di quasi tutte le lingue, ne riparlai nel voi.
geometria, prospettiva e ottica; d'anato- XXXVI li, p. 255. Nelle scuole il Papa
111 in; d'istoria, di mitologia e costumi; que- e il cardinal prefetto di propaganda, ol-
sti 3 ultimi generi d'insegnamento sono ri- tre i ricordati nel vol.L, p. 1 82, vi soglio-
sei" va ti al segretario dell'accademia, il qua- no ammettere qualche romano o estra-
le d'ordinario suole scegliersi fra'pi inci- neo, per favore particolare. Per la Pro-
pali letterati. Fiorendo in Roma da anti- pagazione della fede (P.) in Roma vi so-
co tempo lo studio del Musaico, si può ve- no altri collegi negli ordini religiosi, co-
dere quell'articolo; esso è a cuore anche me de Francescani, Carmelitani scalzi,
del Papa che regna, come notai nel voi. Predicatori, Agostiniani d'Irlanda, Tri-
LIU,p. 190 e 233. 1 luoghi più antichi di nitari te. Alessandro VII nel 1 655 istituì
ii2 scu scu
le scuole pontificie delle Maestre Pie (/-'.) versi luoghi dello slato, come in Palestri-
poi sottoposte all' Elemosiniere del Papa t
na, Sezze^P.) e altrove: il loro monaste-
per ammaestra re e educare le fanciulle ne- ro fu considerato come un seminario per
gli esercizi convenienti al loro sesso e gra- le donzelle che volevano abbracciare la vi-
tuitamente, non che il catechismo, legge- ta religiosa; un tempo tennero scuole di
re e seri vere. A Maestre Pie dichiarai che giovanotte nobili e di ci vi 1 condizione, ed
sidividono in due fondazioni, quelle dei inoltre hanno l'educandato. Di questi edu-
Monti che furono istituite dalla Filippini, candati in Roma l'hanno pure altri mo-
e quelle della Venerini derivate dalla pri- nasteri econservatorii, alcuni de'quali pu-
ma; e notai non più esistere quelle di s. re con iscuole pubbliche, e lo notai par-
Lorenzo alle Chiavi d'oro. Queste maestre lando di essi. Nel 1688 le Orsoline {V )
pie in progresso di tempo si diffusero nel- aprirono in Roma le scuole pubbliche nel
lo stato pontificio, e sotto diversi nomi so- loro monastero, nel rione Campo Marzo,
no pure in altri stati. Qui dirò, che da tem- con educandato. Nel 1702 incominciò in
po molto antico esistono le maestre regio- Roma il benemerito istituto de' religiosi
narie, donne di specchiata vita e così det- delle Scuole Cristiane (F.), per insegnare
te perchè sparse in tutte le regioni orioni ai giovanetti il catechismo, leggere, scri-
di lloma, alle quali è affidala in iscuole vere, l'aritmetica, e nella scuola di s. Sal-
a
private l'educazione della r. età e la cura vatore in Lauro anche i principii del dise-
dell'età fanciullesca d'ambo i sessi, da due gno; per la loro utilità si sono propagate.
a cinque anni. Esigono pochi paoli mensili Benedetto XI li nel 1
7 26 canonizzò s. Lui-
per compenso, e non potino api ire scuola gi Gonzaga gesuita, e colla bolla aposto-
senza aver conseguito la patente d'auto- lica, de'2 1 giugno 1725, Bull. Boni 1. 1 2,
rizzazione dal cardinal vicario. Debbono p.6,già l'avea dichiarato protettore degli
avere non meno di 2 1 anni, conoscere la scolari. Gli scolari sogliono ogni anno nel
dottrina cristiana, in modo da poterla in- giorno della festa dell'angelico s. Luigi,
segnare ad altri. Hanno pure il nome di deporre sul di lui altare una lettera me-
maestre regionarie alcune donue di civile moriale adorno di nastri, di ricami e di
condizione, chetengonoscuolesolodi gio- contiene una preghiera, un vo-
fiori: esso
vinette, tra le quali ve ne sono delle eccel- to o una promessa, ed iu cui esprimesi
lenti, dalle quali s' insegna il leggete, lo un'anima piena di fede e di amore, im-
scrivere, il ricamare, il disegno, ed anco plorante il valido patrocinio del santo, se-
le lingue italiana e francese. Un deputa- gnatamente per liberare il ricorrente dai
to ecclesiastico soprintende a tutte queste pericoli da cui è circondata l'inesperta
scuole in nome del cardinal vicario. Le e verde età. Inoltre Benedetto XIII nel
r
scuole delle maestre regionarie ascendo- 1720 chiamò in Roma i Doltrinari(f .) o
no a circa240, delle quali 60 ponno dir- già vi eranOjSacerdoti istituiti dal veu. Ce-
si assolutamente infantili, e le rimanenti saredeBus,eper le scuole gratuite e pub-
per le sole femmine da 5anni in su. Il car- bliche, ed insegnamento della dottrina
dinal vicario Odescalchi nel 1887 pubbli- cristianajnel 726glidiedelacasaechiesa
1
scolari, il tutto stabilito per destare l'eilìca- alle 4 fontane, con educandato per le ci vili
ce emulazione nella gioventù. Verso detto donzelle, e scuole pubbliche e gratuite pel
tempo le scuole regionarie con maestri pei sesso femminile, avendone poi approvato
fanciulli per l'istruzione elemen tare, furo- l'istituto Gregorio XVI, sotto il quale ed
no tolte dalla dipendenza del senato ro- ipredecessori furono fondati qne'Co'i.ver-
mano e sottoposte al rettore dell'univer- vatorii di educazione che descrissi a quel-
sità romana, il fiscale della quale ebbe l'in- l'articolo. Egualmente per Pio VII ricevè
carico della di lezione disciplina re de'mae- il suo principio ['Ospizio di s. Maria de-
slri,i quali crebbero gradatamente sino a gli Angeli (F.) o ricovero de'poveri fan-
4o;però non ebbero più lo stipendio, per ciulli e fanciulle, con iscuole di catechismo,
esservi ormai diverse scuole degli scolopi, leggere, scrivere e far conti; fanciulli im-
i
de'dollrinari e de'fratelli delle scuole cri- piegali alle arti, le adfanciulle al tessere e
stiane, e con quanto si dava a tali maestri altri lavori Leone XII e
propri del sesso :
re del Papa, feci menzione nel voi. XXI, stieri, fossero ammaestrati uell'istruzioue
p. 1
69 e 174.. In tempo di Pio VI e nel j
794 religiosa, nel leggere, nello scrivere e nel
si aprì la scuola de'sordo-muti, per opera far conti, istituì le gratuite Scuole nottur-
del sacerdote Silvestri di Trevignanoe be- ne in Pioma, senza pregiudicarli nel gua-
neficenzadell'avv. DiPietro; laqualescuo- dagno della gior nata. Cominciò l'opera dal
laGregorioX VI ridussea stabilimentoper raccogliere alcuni fanciulli che giuocava-
ambo i sessi, con convitto, scuola e istru- nosulla riva del Tevere pressostrada Giu-
zione, come descrissi nel voi. L, p. 1 1 . Ne! lia, nel luogo detto via dell'Armata, pros-
declinar del secolo incominciò l'il- XVII I sima al quartiere de'soldati che vegliano
lustre pia unione dis. Paolo (P.) per van- sulle carceri, e presapoco distante a pigio-
taggio degli ecclesiastici studenti, ed in be- ne una piccola stanza, ve li tratteneva con
nefizio de'fedeli d'ogni ceto: la diramazio- l'allettativo di qualche tenue dono, e gl'i-
ne degli ecclesiastici studenti della pia li- stmi va nelle cose più necessarie della fede.
mone di s. Papa Pio VII l'appro-
Paolo, il Sapendo egli un poco leggere e seri vere, a
dò col breve Exauoaelernae, de' 3 o ago- poco a poco v'introdusse anche quest' i-
sto 1822, e ne riparlai all'articolo Semina- struzione e formò una vera scuola. Questo
rio nomano. Delle istituzioni ecclesiastiche bene ne generò un altro, poiché a'9 mar-
r
che favoriscono gli studi feci ricordo a Ro- zo! 8 19 per opera di mg. Andrea Gian-
ma avendone anche la Li-
e loro articoli, noli ceremoniere pontificio (poi esemplare
turgia {F/ .\ la Teologia[V .) ealtrescien- cappuccino, che ricordai nel voi. XXVI
ze sagre. Nel pontificato di Pio VII ebbe p. 1
6g e altrove, parlando del collegio per
principio il monastero del Divino Amore le missioni dc'cappuceiui), si stabili presso
«OBIyBmtJftt ©OtVSO»,
P,ACf^uA ,k CL
4
1
1
scu SCU
lascuola un oratorio notturno nella pros- antichissima chiesa, già nel secolo XII esi-
sima chiesa di s. Nicola degl'lncoi oliatigli stente, e ricordata da Cencio Camerario
cui nel voi. Ll,p. 2-45), dove il Caseglio ueW Ordo Romanus, denomi nata in Pisci-
contluccva ogni sera i suoi scolari alla be- nula da qualche antica conserva piscina
nedizione finiti gli esercizi. Questo orato- d'acqua delle sue vicinanze, ovvero dal
rio dato alla scuola, giovò alla sua stabili- mercato del pesce forse ivi fatto all'epoca
tà, poiché morto il settuagenario e pio Ca- qualeè il campanile.
di sua erezione, della
soglio a'28 agosto 1 823, i zelanti sacerdoti Avendo altrove promesso darne qui un
addetti all'oratorio assunsero la direzione cenno, ora l'esaurisco. Il Venuti, Roma
del la scuola e la migliorarono. M ent re des- moderna 025. la dice edificata nell'e-
p. 1
sa e il suo scopo poco si conosceva, l'otti- stremità d'un vasto palazzodell'antica fa-
mo avv." Michele Gigli romano di singo- migliaAnicia,e chenella cappella orava s.
iar carità, virtù chesopralealtreegli eser- benedetto fondatore de'£e/?£Y/^/»? quan-
citava in più modi, vedutoil germe di gran do si recò in Roma per fare gli studi, abitan-
bene che racchiudeva l'opera, la fece co- dovi dappresso; ciò che darebbe alla chie-
noscere meglio ai romani e trapiantò in suola maggiore antichità, e l'origine sali-
altri luoghi della città chiamò benefat- : rebbe al V secolo. 11 Bombelli, Raccolta
tori per reggere e dilatare le scuole not- delle immagini della B. Vergine nel t. 4,p.
turne di religione ed elementare insegna- 107, riporta e descrive quella dipinta in
mento, onde vienereputatoconfondatore muro, col s. Bambino in seno in atto di
della benefica istituzione. Fu il Gigli che benedire ereggendocolla sinistra una cro-
esercitandosi in ogni maniera d'aiuto in ce, diesi venera in questa chiesa nella cap-
favore del prossimo e de'bisognosi nelle pie pella a manca del piccolo atrio, ornata di
istituzioni, voi le chiamare l'isti tu lo Scuole 8 colonne di marmi differenti e apparte-
notturne dì religione, per fare inteudere nuti agli antichi edilizi de'dintorni. Altre
come V istruzione in esse era mezzo per 6 colonne dividono la chiesa in 3 navi. Ri-
giungere al santo scopo di rendergli allievi ferisce che innanzi ad essa s. Benedetto si
veramente cristiani. Egli vedeva in esse santificò, e fu ispirato a recarsi nella solitu-
pare col sistema del mutuo o altro simile il p. Mabillon, Afa.?. Iteti, p. 1 45. Questi
insegnamento, del quale come degli altri iiioltre afferma, che nel canto del vangelo
moderni metodi ragionai aScuoLjijquin- e più sotto dell'altare di s. Lorenzo lu se-
di spontaneamente la principesca sua fa- polto senza memoria l'erudito monaco Co-
miglia proseguì a somministrare il man- stantino Gaetani, morto nel 65o d'85an- 1
tenimento della scuola. Sebbene gratuita, ni.più pel furto fattogli da un domesticodi
la scuola fu sottoposta alla deputazione molti codici.clie per l'età, della biblioteca
delle scuole regionarie, che vigila sull'i- del vicino ospizio de'beuedettini oltramon-
struzione del popolo. Alla famiglia Massi- tani, situato presso la chiesa di s. Cecilia.
mo fu poi data in cura la detta propinqua Leone XII nel 1824 riordinò la pubblica
scu SCU n5
istruzione in Roma e nel lo stato pontificio, di80 maestri e sotto- maestri. Dopo che
ed istituì la Congregazione degli studiar.): Leone XII istituì la commissione de'Sus-
provvide anche alle scuole elementari di sidii, alcuni deputati prefetti de'quartieri
Roma, con alcune savie leggi e regole, sot- della città, unitamente ai deputali parroc-
toponendole al cardinal vicario, comesi chiali e dame di carila, non che ai parro-
legge nel regolamentodellescuole private chistessi,saviamente destinarono una par-
elementari de'2 5 settembre i 825. Fu pre- te delle limosine alla morale istruzione.
scritto che nelle medesime s'insegnasse la Quindi furono autorizzati dal Papaad eri-
dottrina cristiana, leggere e scrivere; in gere deWeScuole parrocchiali gratuite per
alcune anche i rudimenti della lingua Ia- ambo sessi, le quali sono andate grada-
i
stabilire un tea uè onorario a'di venuti ina- dallaCommissione desussidii. Una scuo-
bili. Due maestri supplenti, pagati dal go- la parrocchiale nella sua cura di s. Maria
verno, suppliscono ai malati. Una depu- Maggiore si deve al zelo del parroco d. Fi-
tazione di savi ecclesiastici, sotto la dire- lippo Massari, che ne affidò l'istruzione e
zione e dipendenza del cardinal vicariOj direzione a due religiosi delle Scuole Cri'
veglia sulle scuole e di frequente le visita. sliane di s. Antonio ai Monti. Come que-
Ad essa spetta esaminare l'abilità dei mae- sto benemerito parroco istruisce nella dot-
stri, ed approvai li con dare loro una lette- trina cristiana gli scolari e altri parroc-
ra patente che rinnovasi ogni anno; distri- chiani, lo notai nel voi. XX, p. 244- Inol-
buisce premiagli scolandoti quanto som-
i LeoneXII furono in-
tre nel pontifica todi
ministra il governo, e si rad una di frequen- trodotte in Roma le religiose del Sagro
te per discutere intorno agli affari che ri- Cuore di Gesù (J7 .) presso la chiesa della
guardano l'elementare istruzione. In tolta ss. Trinità de'Monti, per l'educazione e
Roma sono circa 60 scuole regionarie, di- istruzione delle nobili e civili donzelle,con
stribuite con vario numero ne'rioni in pro- iscuole gratuite; altra casa riceverono da
porzione della loro popolazione, con più GregorioXVIiuTraslcvere,collacontigua
ii6 SCU SCU
chiesa delle ss.Ruffìna eSeconda: in ambe- ni,che vi prese possesso e fece quanto è
due le case vi sono ancora scuole gratuite. riportato nel n.°i8 del Diario di Roma
Nel pontificalo di GregorioXVl il pro- del i<S43. Alla pia e caritatevole contessa
fessor d. Salvatore Praia pubblicò la Let- Ignazia di Liitzow, moglie dell'ambascia-
tera sopra lo slato in che al presente si tore d'Austria, si deve la recente intro-
trovano in Roma le matematiche, base e duzione in R.oma dell'utile istituto delle
cui toccò pure alquanto dello stalo delle vanti regole a imitazione di quelle di s.
scienze propriamente delle che fioriscono Francesco di Sales. Gregorio XVI conces-
nella metropoli, maestra di verità e d'ogni se a tale congregazione una casa del gover-
cipuamente, donde come da due masse contessa. Questa aprì pure altra scuola
o fuochi centrali si diffonde la luce del vicino alla chiesa di s. Venanzio de'came-
sapere. Nel medesimo pontificato, come rinesi, sotto la direzione didettereligiose,
dissi di sopra, in Roma videro la luce die istruiscono le donzelle ne' principali
diversi nuovi Conservatorii a vantaggio rudimenti, nel catechismo e ne'lavori del
dell'educazione delle donzelle, parecchie sesso. Un deputa toecclesiaslico ha partico-
la! cura dell'istituto. Nel 827 inLione fu-
1
tempi. Quanto alle scuole già ricordai nel nel 1882, Méthocle d'enseigncmcnl pour
•voi. XVII, p. 25, che in Trastevere v'e- les classes des soeurs de s. Joseph. A'no-
ra il Conservatorio di s. Pasquale rumilo stri giorni fu pure istituita la scuola gra-
a quello del la Divina Provvidenza d'ordi- maestre della Provvidenza nel la
tuita del le
per le piazze, privi d'ogni civile e mola- Vi è pure una scuola di donzelle nume-
le educazione, perciò volendo sottrarli ai rosissima, lequaliimparauoa leggere cor-
gravi pericoli cui erano continuamente e- rettamente l'italiano e il latino, lo scri-
sposli, e procurar loro un'istruzione che vere e i conti, il cucire e il ricamare, oltre
li rendesse poi capaci di provvedere alla il catechismo. Queste vanno a desinar alle
propria sussistenza, neli83q fondò una loro case, dopo aver ascoltato la messa
vasta scuola in vicinanza del suo Palazzo nella chiesa di s. Rocco. Finalmente nel-
Borghese. In essa raccolse i poveri delle l'istesso luogo sono di verse or fa nelle man-
circostanti parrocchie di s. Lorenzo in Lu- tenute dalla generosa fondatrice, benedu-
cina, dis. Rocco edi al tre, affidandone l'am- cate eistruite dallesuore. Meritò l'istituto
maestramento a tre religiosi delle scuole d'essere visi tato benignameli te dal regnan-
cristiane di s. Antonio a'Monti, quali in i te Fio IX aglii 1 marzo! 8 53, il quale fu
ampio e sano luogo insegnano ai fanciulli ricevuto dalla virtuosa istilutrice e dalla
divisi in due classi il leggere, Io scrivere e sua principesca famiglia Borghese. Il Pa-
l'aritmetica,oItre quanto altro incombe al pa lodò le cure per cui crescono nella cri-
loro isti luto per l'istruzione religiosa. Dopo stiana ecivilecoltura quasi 3oo giovinette
la morte di sì benefica ed esemplare prin- del ceto inferiore, le quali ivi raccolte nella
cipessa, che deplorai a Borghese famiglia i." infanzia, sonocondottecon l'istruzione
(come a Surewsbury ho deplorata quella sino al collocamento della propria condi-
del padre),il suo degno marito principe d. zione. Il santo Padre visitò tutte lesingole
lebra ta da ma, cioè da Ila principessa d. A de- dicendo tutti paternamente. Sino dal 833 1
laide laUochefoucauld Borghese, nella via con ispeciale approvazione della congre-
del l' A rancio, denom inazione presa da vari gazione degli studi, furono istituite prima
alberi d'aranci dipinti nel palazzetto Bor- nel palazzo Sinibaldi e poi trasferite pres-
ghese ove trovasi la scuola. Le suore della so s. Maria della Pace, le scuole particolari
Provvidenza fondate nel 763 a Metz dal i di filosofia elementare.ed agli studenti che
sacerdote Moyepoimissionarioapostolico maggiormente si distinsero nell'ultimo so-
nella Cina, furono perciò chiamate in Ro- lenneesperimentosidàun premio, il quale
ma dalla principessa: queste religiose so- talvolta lorodistribuì il prefettodella con-
no sotto la protezione di s. Anna, ed eser- gregazione degli studi, come fece il cardi-
citano tutte l'opere di misericordia nello nalLarnbruschini nel 843 nella gran sa- 1
mente nellecampagne, ed in Francia han- malità che descrive il n.° 63 del Diario
no molte scuole. La pia principessa nel dì Roma di tale anno. Altrettanto ripetè
marzo 1 84 a sue spese aprì l'istituto, sot-
1 il Lambì uschini nel 844> secon-
cardinal 1
late a mezzodì colla minestra e poi colla dirigono la sua piena soddisfazione per le
merenda. S'insegna loro il catechismo, il cure da loro prestate. Nel u.° 6 del Cr/or-
8
i 1 SCU SCU
naie di Roma 1 8 5 1 si uotiflca che le scuole stri o altri pii sacerdoti a ricrearsi con o-
di filosofia elementare pressos. Maria del- nesti giuochi nelle ore pomeridiane, giac-
la Pace, mancando d'una congregazione ché le congregazioni di vote hanno luogo
Mariana in cui ne' dì festivi i giovani a- nella mattina. Perciò si hanno varie di sif-
lunni potessero unirsi all'esercizio delle fatte adunanze, come de Filippini (d'i cui
opere di cristiana pietà, siccome costuma- parlai pure a Musica per gli oratorii sagri
no tanto lodevolmente in Roma medesima serali), de'giovani delle scuole del Semi-
le Congregazioni divole ( V.) delle scuole e nario romano, che ha un giardino nel
collegi di R.oma,ad esempio della congre- Borgo Vittorio; di quelli del Collegio ro-
gazione primaria del Collegio romano^r.), mano, dell'adunanza di s. Maria delPianto
la magistratura romana, dalla quale allo- dell'arciconfraternita della Dottrina Cri-
ra dipendevanOjOrdmò nel 1 85o diesi for- stiana nella Chiesa di s. Giorgio in Ve-
nissero lescuole d'una cappella convenien- labro, quelli della pia casa degli Esercizi
te all'uopo, ed a'5 gennaio 1 85 i,come si spirituali di Ponte rotto (fondata dal sul-
legge nel n.° 6 del Giornale di Roma, se lodato parroco Micheli ni nell'antico pa-
ne fece la solenne apertura, intervenendo lazzo de'Ponziaui in Trastevere, già casa
a maggior decoro della funzione la ma- di s. Francesca romana, come pur notai
gistratura stessa. Il cardinal Patrizi vica- nel voi. Llll,p. 18, che forse vi fu anco-
studente, va qui fatta menzione delle pie vore delle medesime. Il Gigli zelatore di
adunanzedi savioeinnocentesollievo nel- esse, nel i83o ne aprì una in alcune stanze
le vacanze (del quale vocabolo feci parola del suo parroco della chiesa di s. Salva-
nel voI.LX, p.64, ed a Scuola) e festività, tore in Lauro de'marchegiani, prima pei
che riescono di grand'utile pel buon costu- soli parrocchiani,e 3 anni dopo venne tra-
me,poichè impediscono agli scolari di dis- sferita in luogo più capace vici no alla chie-
siparsi in divertimenti pericolosi, o accom- sa de'ss. Simone e Giuda (di cui nel voi.
pagnarsi con cattiva società. Si contano in XLlX,p. i48). ove accolse ancor quel-
Roma parecchi luoghi dove in detti giorni li d'altre parrocchie in bel numero. Nel
e particolarmente nelle feste, come vuoti i835fondò l'altra in Borgo, e formò.una
di occupazioni scolastiche, un numero dei società di buone persone, perchè l'aiutasi
migliori giovanetti si portano da'loro mae- seio in simili istituzioni con mensili limosi-
scu SCU n9
ne. Acciocché la scuola notturna de'ss. Si- Pigione pe' poveri artigiani in Roma, in
mone e Giuda divenisse come modello questo si dice che la società dipendente
di tutte le altre, nel 1887 colle sovvenzio- dal cardinal vicario, ha per iscopo di ra-
ni di Gregorio XVI la trasferì in via del- dunare i giovani artigiani non frequen-
la Maschera d'oro, dove convenientemen- tanti altre scuole, nelle prime ore della se-
te l'ordinò. In quell'anno funestando Ro- ra e ne'dì festivi, onde informarli ai do-
ma la Pestilenza del cholera, il Gigli con- veri d'una cristiana educazione, ed istruir-
vertì la scuola in casa di soccorso, e fu vit- li ne'primi elementi per quanto possa con-
tima del morbo e assai compianto, me- venirsi alla loro condizione. I socii altri
artigianelli, dopo i materiali lavori della presidente è scelto dal consiglio,ed i mem-
giornata. Colle sue pietose industrie ot- bri di questo dalla sessione geuerale della
tenne altre limosine, anche dalla cassa dei società. Alle o-e 24 s' aprono le scuole,
sussidii,co'quali potè aprire la scuola not- ove per mezz'ora si esercitano gli scolari
turna Ma percagione
in via dell'Arancio. nello scrivere e per altrettanto tempo nel
di salute obbligato ad allontanarsi da Ro- leggere, indi si fa loro la dottrina; il gio-
ma, il cardinal Della Porta vicario, cono- vedì e in altro giorno s'insegna un po'd'a-
sciuta l'utilità delle scuole, confermò con ritmetica e l'ortografia. In alcune scuole
decreto la Pia società delle scuole not- si apprendono i principii di disegno linea-
turne di religione, sotto l'in vocazione del- re, d'ornato, e di geometria applicata alle
la B. Vergine Addolorata, alla quale po- arti. Le scuole sidividono in 3 classi: la
a
tessero contribuire con denaro, altri col- i. dalla cognizione delle lettere dell' al-
3
l'opera. Ed affine di procurarne l'accre- fabeto, fino al sillabare; la i. dal sillaba-
a
scimento, ne affidò la direzione al prelato re, fino al pone insieme le parole; la 3.
a
Monchini, già lodato cardiuale. Fu allora in leggere speditamente. Nella -2. classe
che venne dato ordinamento stabile al- incominciano gli allievi a scrivere l'alfa-
l'istituto, impiantata l'amministrazionej beto, e nella 3.'' apprendono a scrivere in
compilati i regolamenti. Si aprì quindi al- carattere grande, mezzano e piccolo. Si
tra scuola ai Mouti, altra in via del Pa- fornisce loro dalle scuole tutto l'occorren-
vone nella casa data dal duca d. Lorenzo te per la loro istruzione. In tutte le sere
Sforza Cesarmi, il quale col principe d. delle vigilie delle feste si adunano negli
Baldassare Ronccmpagno furono de'piìi oratorii pel catechismo, il rosario, e con-
caldi fautori dell'istituto; poscia si apri- fessarsi ; nella mattina delle feste vanno
rono quelle di Trastevere ed in via dei agli oratorii per la congregazione spiritua-
Ginnasi. Nel 1841 e approvato dal car- le; e nelle ore pomeridiane, dopo l'istru-
dinal vicario si pubblicò V Ordinaiiicnlo zione nelle proprie parrocchie, sono con-
del pio istituto delle scuole notturne dire- dotti alle adunanze de'giardini altri luo-
lao SC U SCU
ghi per onesti riciearaenti.lv! sì congiun- solazione a vantaggio di quelle contrade.
gel'ulile al clolce,il sollievo innocente alla Riferisce il n.° 77 del Diario di Roma del
pietà, per lo zelo de'direllori. Ogni anno 1 844) l'origine e i benemeriti dell'istitu-
hanno luogo gli esercizi spirituali,esi cele- zione, il suo scopo, la festa e premiazione
brano con divota pompa le feste della B. celebrata nella chiesa di s. Salvatore in
Vergine Addolorata patrona dell'istituto, Lauro riccamente addobbala, alle scuole
ventù. Nell'ottobre non vi sono scuole not- culla dell'istituto, della Maschera d'oro,
turne: al termine dell'anno vi è un espe- di Borgo, Arancio, dell' Agnello ai
dell'
rimento con solenne distribuzione de pre- Monti Pavone, dopo allusiva ora-
e del
mi a tutte le scuole riunite, oltre le par- zione, distribuendo premi cardinali, pre- i
ziali che hanno luogo nel decorso dell'an- lati e altri personaggi, in divozionali e ve«
no. Analogo articolo in parte al fin qui dopo di che due allievi recitarono
stiari,
detto, si legge nel n.° 84 del Diario di un dialogo per ini pi ora re ogni bene a Gre-
Roma 1 84 1 > ov e pur si dice della festa gorio XVI, all'istituto e-suoi membri. Il
della B. Vergine Addolorata celebrata dal n.° 78 del Diario di Roma del iS^.5 ri-
presidente mg.r Monchini con messa e co- porta la festa celebrata nella chiesa di s.
Nel n.° 104 di detto Diario si legge la dierono un saggio del loro avanzamento
notificazione del cardinal Della Portati- fatto di dottrina cristiana, di disegno, di
la quale invitò i capi di famiglia e i capi ortografia e d'ita liane coni posizioni; qui li-
d' arte a mandare i loro figli e fattorini di il cardinal Altieri distribuì i premi in
alle scuole notturne, non potendo essi in- medaglie d'argento e anco dorale, ed in
tervenire alle scuole diurne. Il n.° 8 1 del divozionali ; tutto è descritto nel 11. °
78
Diario di Roma del i 84^ dichiara la ne- del Diario di Roma del 846. Nel n.° 3
1
s. Salvatore in Lauro, edella solenne pre- ma del 1847 Sl celebra la privata visita
miazione fatta nelle ore pomeridiane, do- fatta dal Papa Pio IX col solo cameriere
po un'eleganleè appropriata orazione del- segreto partecipante mg r
Francesco Pie»
l'ab. Ciccolini, e consistente in immagini colomini coppiere, nella scuola in via del-
sagre, reliquie e vestiari, distribuiti da 5 l'Agnello ai Monti, nella sera del 9 marzo.
cardinali, e da parecchi vescovi, prelati Entrato improvvisamente risvegliò nel ,
1
e altri distinti personaggi. Si dice che al- presidente mg. Domenico Valentini, nei
lora erano 8 scuole notturne con circa 1 25 direttoli e ne'giovanetti sentimenti di sor-
giovani per cadauna, che costavano ognu- presa, d' ammirazione, di tenerezza e di
na 160 scudi l'anno, e che andavansi ad gratitudine. Quindi assistè alla distribu-
aprirne a Piazza Barberini ed alla Con- zione de' premi eh' era stata stabilita in
scu SCU 121
quella sera, lodò lo zelo tic' maestri, di- li co'loro maestri, non che dal preside del-
stribuì loro delle medaglie, sovvenne la l'istituto. 11 n.° 3g dèlie Notizie del giorno
scuola, e couforlò i giovani a ben condursi di Roma del 847 descrive la solenne pre-
1
nell'esercizio del loro stato e nelle prati- miazione eseguita nella chiesa di s. An-
che di religione. Nel n.° 5i del Diario di drea della Valle, per le mani di 7 cardi-
Roma del 1847 si descrive la solenne aper- nali, dopo il discorso del zelante p. Paolo
tura della nuova scuola notturna a piazza Piazzoli de* minimi, curato di s. Andrea
Barberini, in un luogo somministrato dal delle Fratte. Nel n.° 2 1
7 della Gazzetta
principe Barberini con attiguo giardino, di Roma del 1848 si celebra la premia-
pe'poveri artigiani che dopo il lavoro del zione fatta in talanno ai giovani artigiani
giorno bramano procurarsi il bene dell'i- delle 1 1 scuole notturne di religione ne'ri-
struzione: essasi fece dal nominato pre- speltivi ora tori i, onorale dalla presenza
Iato presidente, con l'intervento de'par- de cardinali e di alili personaggi, ed assi-
r
rochi di s. Bernardo, Vincenzo
e dei ss. stile dal presidente mg. Valentini, e quel-
ed Anastasio, il i.°de'quali recitò un breve la nell'oratorio di s. Caio a piazza Bar-
discorso, per eccitate i giovani alla doci- berini anche dal celebre ab. Rosmini. Per
lità e al profitto. Nel n.° 56 del Diario le vicende politiche che narrai all'articolo
di Romadel 1847 vi è narrala l'apertura Pio X, I le scuole notturne ancora ne pro-
della nuova scuola notturna a piazza Mon- varono i tristi effetti. Ricomposte le cose
tanara, pel zelo di mg. 1 Valentini e suoi '
pubbliche, tornarono a rifiorire, ed il n.°
collaboratori, a vantaggio de' rioni s. Ali- 2 9 del Giornale dì
1
Roma del 85 1 i ci di-
gelo e Campitelli, nell'intendimento di e- ce della solenne premiazione fatta da mg. r
stendere a tulli i rioni della città e spe- Ligi Bussi vicegerente diRoma, nella chie-
cialmente ai meno colli il beneficio del- sa di s. Andrea delle Fratte, alla scuola
l'istituto: v'inlerveuneio i parrochi di s. notturna istituita nel propinquo convento
Nicola in Carcere e di s. Angelo in Pe- dal sullodato p. Piazzoli, aiutato da buoni
scheria, il principe e la principessa Orsi- ecclesiastici e laici, il quale pronunziò un
ni principali benefattori della medesima discorso pienodi religione edi morale che
scuola. La solenne apertura della scuola fu stampalo. Dal n.° 223 dell'Osserva-
sulla piazza di Maria in Monticelli nel
s. tore romano del 1801 viene descritta la
rione Regola, fatta ai 22 luglio 847» ^ 1 solenne distribuzione de'premi fatta nella
riportata nel n.° Go del Diario, celebran- chiesa di s. Biagio degli armeni, ai giova-
dosene benemeriti il presidente mg.r Va- ni delle scuole degl'Incoronati e della piaz-
lentini, e singolarmente il can.° Panzieri za Sforza-Cesarini, con intervento di al-
che si alfaticò a trovare i benefattori, fra cuni prelati ealtri personaggi: nel discorso
r
ì quali l'università de' vaccinari che offri rng. Fabi Montani dimostrò (pianto sia
la sua chiesa di Bartolomeo per eserci-
s. necessaria l'ubbidienza sì riguardo alla re-
tarvi tutte le sagre funzioni. Essendo mor- ligione,che riguardo a Ila ci vi ltà,e che senza
to il vice-presidente d. Filippo Nocchi ro- tale virtù i giovani sarebbero di peso alla
mano e direttore della scuola di s. Mar- società. Indi sidie un saggio di dottrina
cello, fu lodato nel n.° 67 del Diario di cristiana, e si mostrarono quelli della cal-
Roma del 1847 ; mentre il n.° 76 pub- ligrafia.premi furono robe per vestimene
I
ntano Costantino Armellini, uno de' più. 236 dello stesso Osservatore si appren-
indefessi e zelanti col laboratori delle scuo- de la solenne premiazione fatta nell'o-
le notturne, e di (fucile in via del Pavone ratorio dcH'arcicoiifialcrnita del ss. Cro-
precipuamente: fu accompagnato al ci- cefisso, alle scuole notturne di s. Marcello,
tniterio di s, Lorenzo dalla scuola dc'Mou- Cuu l'assistenza de' cardinali Brignole e
i-ii scu SCU
Bianchi, di vari vescovi e prelati, e del ge- V, la cui immagine a fresco fu allogata
neralGemeau comandante supremo delle al cav. Gagliardi. Il giardino con solen-
troppe francesi della spedizione in Italia, nità fu aperto a'26 giugno, col canto dei
e del generale Vaillant appartenente alla giovanetti; con discorso sul rapporto del-
medesima : dopo il ragionamento d uno le moralità e de'giuochi nel sistema del-
de'sacerdoti dell'istituto, furono dispen- l'educazione cristiana in mano del clero;
sate 28 medaglie di argento, parecchie e la distribuzione della premiazione di
delle quali dorate, ai giovani giudicati ec- scudi 4o recati in nome del Papa da mg. r
cellenti per pietà,diligenza e profitto nel- elemosiniere. Leggo nel n.°i63 ^Gior-
le varie discipline che s'insegnano; espo- nale di Roma del 1 853, che le scuole not-
nendosi vari saggi di calligrafia e di di- turne di religione presso s. Marcello so-
segno. Queste scuole notturne di s. Mar- lennizzarono con divota pompa la festa
cello celebrarono nel 1802 con solenne di s. Luigi Gonzaga, nella chiesa di s. Ro-
pompa la festa di s. Luigi Gonzaga loro mualdo de' monaci camaldolesi, gentil-
protettore, nella chiesa di s. Romualdo dei mente da questi da più anni accordata al-
camaldolesi, nella messa avendo comuni- la scuola per la congregazione Mariana
cato i giovani il cardinal Ferretti, facen- ne'giorni festivi, e per celebrarvi le altre
done la descrizione il n.° 164 del Gior- annuali sagre funzioni. Un decoroso tri-
nale eli Roma di detto anno. Di poi nel duo fu celebrato in preparazione alla fe-
d.° 22 5 si legge che dopo 5 anni Roma sta, con comunione generale e pontifica-
olir, nuovamente a'26 settembre la riu- le, non che con orazione panegirica nel
nione di tutte le scuole notturne, tranne dì della festa stessa.
alcune di fu 11 dazione e mantenimento par- Inoltre nell'odierno pontificato di Pio
ticolare, nella chiesa di s. Andrea della IX nuove istituzioni educatrici e nuove
Valle, per celebrar la festa della B. Ver- scuole hanno aumentato! pregi di Roma
gine Addolorata protettrice dell'istituto, nel pubblicoinsegnamento. IlPapa col mo-
e quindi presso il suo altare far la pre- to- propriosulla organizzazione del consi-
miazione di 272 premi. V'intervennero diRoma,del ."ottobre 847,
glio e senato 1 1
lieta di altre apostoliche beneficenze, co- tre di tal carattere. Inoltre gli aveva af-
me quella ch'è più vicina alla sua resi- fici ito l'amministrazione delle scuole re-
denza del Vaticano. Il giardino si formò gionarie esistenti, e di tutte lealtrescuo-
fuori la porta Cavalleggeri, fra 'bastioni le o accademie che la città venisse a isti-
di s. Pio V e Urbano Vili. D'accordo con tuire, o mantenere a suo carico, tanto di
mg/Bernabò presidente delle scuole not- scienze e lettere, quanto di aiti liberali,
pò che poveri fanciullii ponno dareallo eretto dalla marchesa Emilia Campana
studioperl'impedimento de'lavori rura- nella parrocchia di s. Maria del Popolo,
li, e per la distanza delle loro case dai luo- ove abita nel proprio palazzo del collissi-
go dov'è la scuola, il risultato dell'esame ino marchese Gio. Pietro suo consorte,
riuscì sullicientemente buono, ed alcuni Già g5 figlie del poveroin delta epoca per
dierono sa""ionesli
00 o elementi del catechi- benefica carità della marchesa erano e-
seno, nel leggere e scrivere, e nella teoria ducateallareligioneeal lavoro, presiedu-
della lettura, secondo il metodo che ora telefanciulle dalle suore del preziosissimo
si è atteso a perfezionare. Vi fu breve di- Sangue, istituite principalmente per l'i ri
scorso sui bisogni della pubblica educa- segnamento morale e religioso delle don-
zione, ed il cardinal Monchini onorò tale zelle. In detto interessante articolo si ren-
riunione, distribuì i premi, esaminando e dono idovuti encomidi gratitudine ai no-
esortando i discepoli. Il n.°ig4del Gior- bili coniugi, ed i consolanti risultati pro-
nale di Roma deli 85 1 riprodusse il Re- dotti dall'istituzione, imperocché oltre
golamento per la scuola delle fanciulle, l'insegnamento moralee religioso, le fan-
dei cardinal Patrizi vicario di Roma. Cou ciulle sono istruite nel leggere, scrivere,
questo furouo aggiunte disposizioni alle aritmetica, storia sagra, non che oe'lavo-
preesislcnli, alcune delle quali lùrouoiuo- ri donneschi propri delle buoue madri di
i?4 scu SCU
famiglia; le grandi vegliando sulle picco- Calvario (/*.) presso il Monte Esquilino.
le, per abituarle al piacevole comando, Di questo ne parlai a tale artico-
istillilo
alla cura, all'ordine delle cose domesti- lo, ed in quelli che andrò citando, solo
che. Neil 85 1 nella pia casa de'catecume- in breve accennerò e aggiungerò. Leone
ni e neofiti furono introdotte le figlie del XII affidò loro la direzione delle povere
Sagro Cuore di Gesù (f .),ed ivi. a van- fanciulle racchiuse nell'Ospizio di s. Ma-
taggio delle fanciulle del rione Monti a- ria degli Angeli ( F.) alle Terme Diocle-
prirono scuole di gratuito insegnamento. ziane, e le riguardò sempre con una gran-
JNel n.° 63 del Giornale diRotna del 852 i de benignità. Gregorio XVI peróne fu
si ricava come nel Conservatorio alla sa- il principale benefattore in Roma, ove es-
lila di s. Onofrio (?'.), di cui riparlai a sendo state chiamate da Genova dal lo-
Beginadeou Apostoli, olire legiovanet- dato predecessore e mancando di casa per
teivi mantenute dal prineiped. Alessan- l'esistenza dell'istituto nell'alma ci tlà,cou-
dro Torlonia vi furono aggiunte delle
, cesse loro in perpetuo il monastero e chie-
scuole esterne capaci di contenere 260 ra- sa di s. Norberto presso il detto Monte
gazze, nelle quali senza alcun pagamen- Esquilino, appartenuti già ai canonici re*
to s'insegna leggere, scrivere, ricamare e gola ri Premostratensi (F.), gli assegnò
altri lavori femminili, oltre i principii di quanto vi era di mestieri a tal uopo, e del
nostra s. religione. Riparlando nel voi. suo peculio donò 6,000 scudi che ricor-
LVI,p. 1
7 1 dell'Ospizio de'converiendi, dai nel voi. XXXII, p. 3 1 5; somma che
rimarcai come Pio X 1 nel 1 8 52 lo ridusse nelle sue note ristrettezze economiche ha
a pio luogo o collegio ecclesiastico ,
per assai maggiore rilevanza. A' 20 ottobre
attendere alle scienze delle cose divine, in 1 833vi aprirono quindi il noviziato, ed
bolla de'28 giugno 1 853 !o istituì, deno- di s. Maria degli Angeli; gli affidò l'edu-
minandolo Seminario Pio (J ) Nelle cazione e istruzione delle sordo mute, nel-
delle provinole pontificie abbiamo olire la suddetta nuova casa da lui aperta e prò-
le scuole de' seminari vescovili, le uni- pinqua all' Ospizio dis. Maria degli An-
versità di Bologna, Perugia, Macera- geli, al quale articolo ne feci descrizione;
ti!, Camerino, Urbino, Fermo, Ferra- e finalmente in morte, con olografo te-
ra (V.)- All'articolo Liceo riportai il no- stamento, dal poco che poteva disporre,
vero de' ginnasi e de' collegi anche con donò alle egregie religiose scudi 2,000
convitti; ne' rispettivi articoli de' luoghi per rinvestirsi esse furono ben degne del-
:
fidate dal Papa che regna alle benemeri- de l'animo ripetere con dolce effusione di
te suore di Carità di Nostra Signora del cuore. L'istituto si propagò auche in al-
SCU SCU irj
tre narti dello stato pontificio; successi- ticolo Scuola trattai ancora delle scuole
vamenle per richieste de' rispettivi luoghi degli Asili infantili, che essendo pure in
aprì case in Rieti, in Viterbo, in Monte Roma, terminerò questo articolo con un
Rotondo, in Magliano, in Jesi. Il regnati- cenno sulle medesime, che sono sotto il
te Papa Pio IX, sollecito di quanto può patrociniodella Natività della B. Vergine
contribuire al vantaggio della cristiana è de'ss. Innocenti- Nel marzo 1848 in Ro-
e civile educazione della classe povera, ma ebbeluogonelpalazzoRuspoli ungran
quando nell'ottobre 1 S5i consolò di sua concerto istromenlale e vocale, a beuefì-
presenza la casa di s. Norberto, affidò alle ciò degli asili infantili di Genzano, fonda-
religiose l'educazione di altre povere fan- ti dalla duchessa Sforza-Cesarini: altri a-
ciulle, volendo che aprissero una scuola sili infantili, come le scuole notturne, so-
pel rione Monti, onde supplire alle ces- no pure in altre città e luoghi dello stato
sale delle monache del Divino Amore. A. pontificio. Nel medesimoannosi aprirono
tal fine determinò, che non solo si eriges- in Roma due asili infantili, l'uno nel rio-
sero a sue spese le scuole capaci di con- ne di Trastevere per la strada di s. Frati-
tenere copioso numero di fanciulle, ma cesco a Ripa, l'altro nel rione Regola, ed
che si accrescesse non poco la casa reli- in essi si raccolsero più di 200 bamba-
giosa, commettendo l'esecuzione al mini- ni, pe'sussidii ordinari e straordinari con-
1
stro de'lavori pubblici conino. Jacobini. tribuiti dai fautori di tale istituzione, del
le scuole sotto il patrocinio della 13. Ver- pel nuovo anno, quelli cioè cui erano te-
gine, colla celebrazione delmese Maria' nuli per politezza in tale ricorrenza, pub-
no. Ma i4^ del Giornale di Roma
il n. blicandopoi nel Giornale di Romaìaao-
deli 853 annunziò una pubblica calami- ta degl'individui cheaveanosoinministra-
tà, la morte del virtuoso cardinal Bri- to la tenue elargizione, per educare e i-
gnole, da tutti meritamente compianto; struire i figli del povero nelle massime
ed il n.°i6q solenni funerali in di lui
i della religione cattolica e nella vera ci vii-
suffragio, che le monache gli fecero ce- tà. Ogni anno ripetono eguale invito l'e-
lebrare in detta chiesa, come insigne loro lemosiniere della società, come la pubbli-
protettore e benefattore, ed il dotto p. in. cazione delle note de'contribuenli, perchè
Gio. Battista Matiocu de'm inori conven- si conoscano dispensali dalle visitedi co-
i
tuali ne tessè con rara eloquenza Telo- stume e ne sieno esonerati. Per lo stesso
gio funebre. Quindi il Papa a consolate molivo si diedero altre feste, come nel car-
ie religiose per la gravissima e immatura nevale deli 853 quella da ballo nel pa-
perdita, nominò per loto nuovo protei- lazzo Braschi. Il n.°2i2 del Giornale di
lore e presidente dell'istillilo de' sordo- Roma del i852, racconta che a' 10 set-
muti, il cardinale Mario Malici. All'ai- lemure fu soleunizzata negli asili d'iufan-,
i9.(3 SCU SCU
zia la Natività della B. Vergine, sotto la Papi GregorioXVI e Pio TX,
rituali dai
cui invocazione in Pioma è il nascente i- benedetta manifestamenteda DiojinRo-
stitutOjCon portarsi i banibini raccolti da- ma si praticava parte sotto il titolo del
gli asili di Trastevere e di Regola nella Battesimo a' Cinesi } pav\.e sollo l'altro del-
chiesa di s. Maria in Monticelli, ove assi- la Santa Infanzia, ma non avea ricevuto
sleronoalla messa celebrata da mg.' Ca- ancora una canonica erezione. Unite in*
palli amministratore generale della pia sieme in un sol corpo le due istituzioni,
società, che ha istituito e dirige questi luo- vi fu posto a capo un rispettabileeccle-óa-
ghi destinati all'educazione religiosa e mo- stico, fu costituito un consiglio e compi-
lale de'fanciulli poveri. Nelle ore pome- lato un regolamento ;
quindi il cardinal
ridiane riuniti essi'nell'asi lo della Regola Patrizi vicario di Roma con suo decreto
colle ispettrici della società, vi si recò an- l'approvò nel i853, con nuovo benefizio
cora il prelato, e avanti l'altare eccitò i per la Cina. In Roma e in Parigi fu stam-
fanciulli alla divozione verso laMudon- palo: Optra della santa Infanzia , ov-
na, ponendo al collo d'ognuno una me- vero associazione de' figlinoli cristiani pel
daglia colla sua effigie. seguendo poi il can- riscatto de' figlinoli infedeli della Cina e
to delle canzoni sagre, giusta l'uso degli delle altre contrade idolatre. A Schiavo
asili. Questi non vanno confusi con l'o- celebrai l'ab. Olivieri che dall'Egitto e
pera del la santa Infanzia istituita sotto l'in- dalla schiavitù redime le morette, e le pò-
vocazione di Gesù Cristo nel i 843 \uNan- ne educazione cristiana. O-
in libertà e in
cy,.pel grandezelodel vescovo mg. r Car- ra estende anche ai fanciulli la sua apo-
lo Giuseppe Forbiti Janson, che lodai a slolica e mai abbastanza lodata opera. Nel
suoluogo,enefu ili. "presidente. Lo scopo n.°2o5del Giornale di Roma del 1 853
di sì santa opera è di chiamare in aiuto si riporta : che a'5 settembre il Papa Pio
de'poveri fanciulli cinesi e idolatri i fan- IX visitò la chiesa e monastero del sagro
ciulli cattolici che non abbiano passato i Cuore della ss. Trinità de'Monti, e che
2 l anni, e l'aiuto è grandissimo, poiché dopo avere ammesso al bacio del piede le
J
procura il battesimo a que tanti che la religiose e le nobili giovani, ivi con tan-
crudele barbarie, il capriccio, la miseria to zelo educate alla religione, alla ci vii-
articoli delle loro descrizioni. Certo è, che donne sono quelli della s. Croce stellata,
niun governo e stato fece tanto meglio, di s. Elisabetta, di Luigia, eA altri che de-
quanto governo de' Papi per l'istruzione
il scrissi a'Ioro articoli. Moltissimi poi sono
e educazione, con tanti numerosi stabili- gli ordini equestri cui sono aggregate ca-
menti che in proporzionedella popolazio- valieresse. come di s. Giacomo della Spa-
ne e territorio niuti altro stato può van- da, di Calalrava, di*. Stefano, di s.An-
tarne altrettanti, sia in università, sia in na di Russia (/'.), ed altri notati a'inro
seminari, sia nelle scuole universitarie, o luoghi, inclusi vamente a quello della Le-
licei, o ginnasi, ocollegi; nelle scuole pub- gione d'onore conferito eziandio a bene-
bliche comunali ed elementari ,
olire le merite religiose. Dopo'che il conte unì il
scuole che sono nelle case religi ose; e quel- regno d'Aragona al suo principato, perle
le pel sesso femminile, anche ne'monaste- sue nozze con Petronilla figlia di Ramiro
ri, conservatorii e case apposi te. In niuna II re d'Aragona detto il Monaco, volle
altra parte del mondo egualmente, sem- ricuperare dai mori la città di Tortosa.
stato di s. Chiesa, che primeggia tanto nel- giogo moresco. In questo ter ri bile momen-
l'istruzione e educazione su periore, quan- to sisuscitòl'amor patrio e l'ardore guer-
to nell'elementare e primaria, anche per riero nelledonne, massime vedove,le qua-
gl'innumerabili istituti benefici destinati li deposti i loro abiti, impugnarono le ar-
all'educazione del povero. Si raccolgano mi vestile da soldati, fecero strage de ne-
pure i dati statistici di Londra, Parigi e mici,ecombalterono tanto valorosamen-
altre immense capitali, e sempre sarà l'e- abbando-
te,che costrinsero gl'infedeli ad
terna Roma superiore nella debita pro- nare l'assedio. Informato Raimondo Be-
porzione. Il celebre Adria no La Ibi dichia- rengario re d'Aragona di sì generosa im-
rò primeggiare Lorna papale nell' istru- presa, a perpetua memoria istituì per le
zione, sopra tutte le città del mondo. E vittoriose donne l'ordine della Scure, for-
l'alto e chiaro ingegno d'Adolfo Thiers se dalla qualità delle armi di cui prin-
disse nel i 848 essere Lorna la sola che og- cipalmente si servirono, altri dicendo che
gidì sia capace di educare a virtù sociali fu detto Acha, voce spaglinola che si-
le plebi; ed io aggiungerò per la potenza gnifica scure, torcia e fiamma, ed anche
e salutifera influenza dell'istruzione re- del Passatempo. Il re suo fondatore con-
ligiosa, che tanto e immen«amenle con- ferì all'ordine e alle donne che ne face-
tribuisce alla elementare, alla scientifica, vano parte, molte prerogative e privile-
all'artistica perfezione d'ogni e qualun- gi. Queste cavalieresse usavano una veste
te del Drinassi e della boiana, presso e bitanti del sangiaccato vi sono popolazio-
al sud del lago
di Sentali, chiamato pure ni che si credono d'origine egizia, discen-
di Zenta e Labealis. Questo lago è lun- denti dai soldati di Faraone sfuggiti al
go 6 leghe e 2 largo; contiene varie iso- naufragio del mare Rosso. Divenne città
lette, riceve le acque della Moracca o Mo- primaria della Dalmazia mediterranea
ratschka, che escono per la Boiana per e del regno d'Illiria, e sede de' suoi re,
scaricarsi nell'Adriatico, da cui è distan- quindi colonia de' romani, capitale del-
te circa 5 leghe. Inoltre il forte Ciabako Y Albania, e sotto s. Gregorio 1 metropo-
Tchiabak dà talora il suo nome al la"o.In
o li ecclesiastica della provincia Precidila-
questo e negli altri della provincia è atti- na. Ne fa la descrizione il p. Parlato, //-
vissima la pesca. E' sede del pascià, giacen- lyrici sacri 1.
1 , p. 4r)> ' 60 e 1 65, ove par-
do sul clivosetlenlrion.ale d'un poggi o,ed la de'suoi popoli Scodren ses, comechè la
è dominato dal fìnte castello che sia a ca- città fudenominala Scotica anticamente.
valiero sopra una rupe isolata, presso al Segui destini dell' Illirici, dell' Aliai da
i
confluente de'fiumi, nel quale castello di- e dell'isotrope venne in potere de' vene-
mora il pascià; per cui è guarnito da nu- ziani, finché il turco Maometto II impe-
merosa artiglieria. Il pascià è uno de'piìi ratore ss ne impadronì verso ili 47$. Nel
potenti dell'impero ottomano, e può fa- principio del 1 83 t scoppiò nell'Albania
cilmente mettere armi 20,000 uomi-
in contro la Porta Ottomana gravissima ri •
ni; le migliori sue truppe sono composte bell'ione, alla testa della quale si pose il
di cristiani, tra i quali si distinguono quel- pascià di Scutari. Gli albanesi resistettero
li chiamati merediti, pel loro coraggio e a lungo alle numerose forze del gran sul-
disciplina, ma sono superstiziosissimi. Il tano, ma essendo stato il pascià abbando-
bazar eia città vecchia sano a pie del ca- nalo da alcuni pascià suoi dipendenti, si
stelloe formano alcune vie; il restodi Seu- trovò forzato alla ritirata. Il gran visir do-
tarisi compone dicase più o meno distan- po un assedio di più settimane s'impadro-
ti tra loro, e ciascuna cinta da un mino nì di Sentali, ed il paese sembrò pncifl-
o da una siepe che rinchiude pure una calo;ma i conoscitori della regione opina-
gran corte o un giardino; vi sono quartie- no che turchi non ponno calcolare sopra
i
ri tra loro separati da montagne aride, una lunga sommissione, per parte di que-
per modo che in mezzo alla città più po- sto popolo guerriero e di carattere indi-
polosa dell'Albania, uno crederebbe tro- pendente, anche per quanto poi ricorde-
varsi nel deserto. Vi sono diverse chiese rò. La sede vescovile nella diocesi dell'Il-
non che
cattoliche e greche scismatiche, liria orientale, secondo Tolomeo e il p.
moschee cou de'mendresseh, una casa di LeQuien, poichèCommanville l'attribui-
beneficenza, e fabbriche di tele, di cotone sce all'esarcato dell'Illiria occidentale, fu
e diarmi. Attivo vi è il traffico del legna- eretta nel IV secolo, sulfraganea col ve-
me da costruzione, e si fa nel lago di Scu- scovo di rito latino prima di Salona, poi
tari, dove ponno per laBoiana entrare pic- nel 1 062 circa d'Antivari; mentre e pel ri-
coli bastimenti; il porto di questa città, to greco nel secolo IX era divenuta di Co-
che giace [nesso al villaggio di Polna, è razzo. Tuttora la sede latina è sulfraganea
difeso da varie opere e da due A più
forti. d' Antivari, essendovi ancora nella città
di 20,000 ascendono gli abitanti, per due il vescovo greco scismatico , che ha più
scu SCU I2Q
chiese. Il i.° vescovo conosciuto di Scodra disciplina per togliere le prave consuetu-
fu Basso che ne occupava la sede al tem- dini ne'loro amministrati, confortando or
po di s. Silicio Papa del 385; indi gli suc- gli uni ora gli altri coll'opera e col con-
cessero Senecio oSenecioue che nel 43 i Per mancanza di conveniente epi-
siglio.
i832 nominò (V. Benigno Albertini dei chiese di Epiro), inculcò l'osservanza del-
minori osservanti di Ragusa, eccellente le leggi evangeliche. Non sono da tacer-
vescovo,di cui, avendo goduto la sua bon- si i disagi, le fatiche,! pericoli provati nel-
tà e benevolenza, mi pregio aver procu- le perlustrazioni pubbliche ai tempi del-
ralo che nella tipografia del collegio Ur- le rivolte, del 1 833 sotto Aly-Namik pa-
bano si stampassero i Cenni su la vita di scià, e nel 1 836 per 4 interi mesi con san-
mg,' Benigno, ec, perchè le sue virtù, il guinosa lolla degli albanesi contro le trup-
sapere ed il pastorale zelo restassero bel- pe oltomaue, essendo |iascià di ScutariAf-
lo esempio da imitare : fu pure eloqueu- fìz-Ferik,edel pari nell'invasionedel gran
le predicatore, e bravo in prosa e in ver- visir Mahniud Rumely Valesy con pode-
si, e molto stimato da un Gregorio XVI. roso esercito. Nel 836 dopo molte tribo-
1
Per incuria de'tempi, per ripetuti incen- lazioni e timori si recò in Roma, ben ac-
di e pestilenze, tutto erasi perduto a Scu- colto e fatto da Gregorio XVI prelato do-
tari e non vi rimaneva appena che qual- mestico e vescovo assistente al soglio. Ri-
r
che memoria del passato. Riflettendo mg. tornato a Scutari come in trionfo, uel 3.°
Al ber ti ni agl'i neon venienti, cui andavano lunedi d'ottobre del i837,solenuità prin-
esposti i misteri dell'augusta religione, co- cipale della B. Vergine del Buon Consi-
stretto a celebrarli in aperta campagna, glio, celebrò in aperta campagna solenni i
sinceramente da tutti e persino dai tur- cesi di Scutari superano 16,000 anime,
chi, pel complesso delle belle doti che in in un territorio di circa 280 miglia. Il se-
lui risplendevano enarrate ne'memorali minario vescovile fu eretto, anche con ge-
cenni biografici; quindi fu sepolto nella nerose elargizioni della congregazione di
chiesa di s. Maria Maddalena, ove gli fu propaganda fide, nel 1 837 per l'educazio-
posta duplice iscrizione latina ed epiro- ne religiosa e letteraria de'giovani,che de-
tica. Gregorio XVI a'24 settembre 1839 vono servire le chiese d'Albania. Nel 841 1
B. Vergine del Buon Consiglio, che si ve- Monte Negro viene riguardato dal pascià
nerava a Scutari e prodigiosamente nel di Scutari come sua provincia, kadihk o
1467 trasportata in Genazzano, in que- distretto, che dovrebbe lega linei» te appar-
sto articolo ne ragiona i,descri vendo il san- tenere al suo visirato e pascialaggio, ma
tuario ov'è in gran venerazione, onde al- si sottrae di fatto mediante continua in-
cuni scodrensi per divozione si recarono surrezione alla Porta ottomana. I mon-
a stabilirsi in Genazzano. Secondo recen- tenegrini, d'origine slava, tanto per la for-
ti notizie, ecco lostato della diocesi di Scu- tezza del paese, che per l'amore del patrio
tari. Il clero numeroso che nel re-
è più nido, ebbero sempre a sostenere le lotte
sto dell'Albania, essendocom posto di più più frequenti ed ostinate contro i pascià
che 3?. preti. In ognuna poi delle 6 par- di Scutari. Ciò principalmente deriva dal-
rocchie o ospizi della missione degnino- le reciproche pretensioni del pasciàdi Scu-
li osservanti riformati, risiede un reli- tari che vorrebbe il Monte Negro ubbi-
gioso: il loro prefetto ha le facoltà dalla diente alla sua autorità, e dell' Wladika o
congregazione di propaganda fide 3 che Vladica del Monte Negro, il quale vide
spesso soccorre i frati, la missione de'qua- sussistere la sua autorità e l'indipendenza
li è situata nelle montagne sopra Scuta- del paese per la forza delle proprie armi,
ri. Si estende a s5 miglia in lunghezza e indipendenti adatto da lungo tempo dal-
10 in larghezza la giurisdizione di tal pre- la conquistalriceTurchia. Non minori fre-
fettura, con 1 3oo famiglie cattoliche. In quenti occasioni a scambievoli dissidi die-
tutta la diocesi le suddette parrocchie so- de il lago di Scutari, al cui possesso indi-
no quelle di Castrati, Culli, VostuIi,Sel- viso il pascià non vuole rinunziare, e del
ze, Grada, Triepsù. Inoltre in Sentali vi cui parziale possesso i montenegrini in al-
sono due parrocchie, Top-hana ove risie- cun caso non ponno fare a meno per la pe-
de il vescovo con un solo altare coperto, sca, ad essi indispensabilmente necessaria.
e Casena che ha una cappella. Altre 17 Nutrì inoltre le perpetue contese la di-
scu SCU 1 3 1
versila della nazionalità e della religione cattolici nella montagna, che forse vi sa-
de'clue popoli vicini; de'quali l'uno ècorn ranno tuttora. In uno stato generale del-
posto di varie razze di arnauti, nazione le missioni del 832, dato dalla congrega-
1
guerriera delle montagne d' A Ibauia e del zione di propaganda /Weal Papa Grego
la Macedonia, detti pure skipetari e al- rio XVI, nell'arcivescovato di Scopia nel-
r
banesi, che in parte sono cattolici roma- la Servia (f .) leggo registrato il Monte
ni, in piccola parte greci scismatici, e per Negro sotto la sua giurisdizione ecclesiasti-
la maggior parte maomettani : i monte- ca, senz'altro. Il p.Farlato, Illy vici sacri,
negrini al contrario sono serviani e slavi, 1.
1, p. < 61, chiamai! Monte Negro, Mons
e di religione greca scismatica sedicente Nigerseu Nigrutn,pagus Dahnatiaelon-
ortodossa, ossia uniti a quella della Rus- genobilissinius,indigenaCernagorain vo-
sia {f7 .). Ambedue le razze di arnauti e cantre lo descrive abitalo da gente for-
montenegrini sono egualmente guerrie- tissima e bellicosissima, che prima fu do-
ri, valorosi eavidi di preda. Inoltre lagran- minato dai veneziani e poi dai turchi.
5
de fertilità de terreni situati intorno al Monte Negro, in turco Cara-dagh, ed
lago di Scutari, fu sempre pe'poveri al- in illirico Czerna-gora, ossia Nera Mon-
pigiani del Monte Negro un eccitamento tagna, è un paese montano situato nella
continuo a discendere dalle loro inespu- parte occidentale della Turchia europea,
gnabili rupi; mentre dall'altro lato siti di i presso alle Bocche di Cattalo e all'Erze-
dimora di alcune tribù delle Nahijemon- govina, tra questa, la Dalmazia e la Bo-
tenegrine di Kietschka, Liessanska e Bie- snia che riunisce varie tribù ab antico
,
lopavlilska, dalla parte loro orientale so- indi pendei) ti, ora di fatto emancipate dal-
no accessibili agli arnauti un po'meno di la dominazione ottomana. Il Balbi lo de-
quello che le altre Nahije lo sieno dalle scrive presso alle marine dell'Adriatico,
altre parti, ai turchi della Bosnia e del- confinante a settentrione ed a ponentecol-
l'Erzegovina. A questi motivi di eterne la Erzegovina, a levante coli' Albania tin-
contese, altri se ne aggiunsero nel 1832, ca, a mezzodì coIl'AIbania austriaca for-
per cui scoppiò la guerra tra i montene- mante la provincia di Cattalo. L'aspetto
grini e i turchi con clamorosi fatti, e pe- del territorio è quello delle regioni alpi-
ricolose conseguenze se non si sopì va dal- ne, specialmente nella Nahia di Katon,
la saggia Austria. Per tultociò, e dal po- ove l'asprezza de'monti non concede che
co propriamente che in generale si cono- debole vegetazione. Fra più alti monti, i
sce del Monte Negro, massime sulle noti- si eleva sugli altri il Sella o Coelo, coper-
zie ecclesiastiche, che non trovai neppu- to quasi sempre di ghiacci odi neve. Fol-
re in propaganda fide, siccome scismatici ti boschi d'abeti e di pini coprono le al-
greci gli abitanti, credo non riusciranno ture, e da cui i montenegrini traggono il
inopportune le nozioni che raccolsi e qui maggior profitto,poichè bellicosi non san-
pubblicherò. Anticamente nel Monte Ne- no piegarsi facilmente ai lavori agricoli.
gro e luoghi contermini eran vi parrocchie Dall'aspetto nerastro degli abeti, vuoisi
con cattolici appartenenti alle varie dio- derivato nome al paese, che in islavo
il
cesi confinanti, come l'abbazia di Miri- vale Nera Montagna, quindi il nome di
dilli con abbate mitrato, dipendente dal Cernagora al Monte Nero. Però in mez-
vescovo d'Alessio o Lissojma al presente zo a que' gioghi vi sono alcuni tratti di
ed il cui stalo consiste in pochi villaggi peralo verso le marine. Alcuni fiumi che
l32 SCU SCU
mettono foce nel lago di Scutari, bagna- o stirpi, e sono governati da un sardar o ca-
no la regione, nella quale secondo la na- pitano: i distretti sono denominati kne-
tura de'Iuoghi più o meno fertili, si può zine e plemeua. 11 montenegrino forte e
dire che prosperano ci' ogni maniera di bello nella persona, è cortese verso lo stra-
granaglie: la coltivazione più estesa è quel- niero, che fida in lui, esupera gli altri po-
la del grano turco, vengono poi gli eccel- poli serbi in ospitalità; egli si contenta
lenti frutti, l'orzo, l'avena, ec.Vi sono mangiar pane e aglio, e bere acqua, pur-
molti pascoli, ed una considerabile quan- ché possa offrire al suo ospite carne, pe-
tità di bestie a corna ed a lana, che for- sce, vino e acquavite. Tra loro però vi do-
mano la ricchezza del paese, pel formag- mina lo spirito di vendetta, che mantiene
gio e pel gran numero di montoni che si crudeli nimicizie fra molte famiglie, con
esportano. Le patate introdotte nel i 780 grandissimo danno del paese. Onorano i
sono di grande utilità negli anni di catti- loro capi e anziani, e ciecamente ubbidi-
vo raccolto, e si coltivano con assiduità. scono alle leggi del paese, benché severe.
La forma del governo, già patriarcale, si 11 montenegrino non tiene in gran conto
avvicina molto a quello d'una repubblica la propria moglie; guai però a chi le fa-
con senato, che ha per capo ereditario un cesse villania ! Essendo tenuto atto vile
principe col titolo di Vladika, eziandio fare ingiuria al più debole, così le donne
capo a un tempo religioso come un ve- girano senza tema di pericolo dappertut-
scovo e civile. Ne! Montenegro conviene to, anche quando gli uomini non si arri-
Montenegro proprio o Cer-
distinguere il schiano uscir dalle abitazioni. Esse segui-
nagora diviso nelle 4 Nahije o distretti o tano i guerrieri, munite di vettovaglie, fa-
partimenti di Rattunska, Kietska, Zer- sciano le ferite, ed eccitano colla presen-
mnilska oCermnitschka,eLiessanska,con za i combattenti, spesso facendo tornar
56,ooo abitanti, i2,5oo de' quali guer- alla pugna fuggiaschi. Sane, robuste,at-
i
5i, 000 abitanti, 1 2,200 de' quali guer- continua ostilità co'turchi, ha luogo coi
rieri. Questi ultimi ossiano uomini at-
gli paesi lunghesso le spiagge dell'Adriatico,
ti alle armi ordinariamente stimano 24
si Due sono le strade principali per andare
per 100, ma spesso visi comprendono an- nelMontenegro,daCattaroedaiNiegutsch,
che i giovani di 1 5 anni, avendo essi il di- ma anco queste talmente erte e strette che
ritto di portar lo schioppo. Non avendo in vari luoghi un cavallo colla soma ap-
fìssi limiti nell'oriente, per le diverse ad- pena vi può passare. Le altre vie, tranne
dizioni fatte e disfatte negli ultimi lem- quelle de'piani di Bielopavlitska e Zeniz,
pi,e per l'incostanzadi Pipperi e di Kuts- sono meri sentieri serpeggianti fra diru- 1
clika, che di frequente prestano ubbidien- pi, che assai difficilmente ponno esser va-
meriche delle popolazioni, che alcuni au- po gli esperimenti di cogliere nel segno,
mentano d'un terzo al riportato novero, le portano per tutta lavila. 11 loro modo
e gli atti alle armi a 3o,ooo, che resta- di combattere è quello proprio delle guer-
no soldati (ino all'età provetta. I distret- riglie; profitlano cioè continuamente dei
di si dispeidouo, si ritirano, e non ac- dii8 anni arrivò alla sua dignità Pietro
cettano inai battaglia campale, non po- Pelrovich II, e cominciò la sua attività
tendo sostituire i guerrieri perduti, sen- con una vittoria contro turchi. Abolì la i
poti, comechè implacabili nemici de'tur- molle tribù congiunte per pa-
fari di essa;
chi. Sogliono inoltre ne'più gravi perico- rentela siscelgonoun principe. L'adunan-
li staccar de' massi enormi fra le gole dei za di questi capi superiori decide gli af-
monti, Deputiti più acconci, e legarli con fari importanti; l' Vladika forma l'istan-
vimini, che tagliano se il nemico vi pas- za suprema, nel quale e nei sacerdoti i
sa, e siccome trascinano seco nel precipi- montenegrini hanuo una cieca confiden-
tarespaventevoli frane, ponno schiacciar- za. L'VIadika esercita il potere spirituale
vi interi battaglioni.Per produrre simili e temporale in Cettigne e in Staynoyitcb,
sbranamenti montenegrini mettono in o-
i luoghi di sua ordinaria residenza. Fuori
pera, dall'epoca dell' Vladika Pietro Pe- della guardia dell' Vladika forte di 3o uo-
lrovich 1 un altro non meno terribile
,
mini, e d'una milizia di 4 2 ° uomini im-
mezzo, ch'è quello delle mine. Sono me- piegati nel riscuoterei tributi nelleNahije,
morabili le grandi mine disposte dal ri- e nell'eseguire gli ordini del governo, il
cordalo Vladika contro l'armata del fa- Montenegro non ha esercito stabile; ma
moso Ali pascià di Jannina (f.). Un cor- tutti gli uomini alti a combattere ven-
po montenegrino stava sulla sommità del gono chiamati alle armi nel dì del peri-
monte; Ali die il segnale dell'assalto ge- colo : i montenegriui parlano la lingua il-
nerale, ma le spaventose detonazioni del- lirica corrotta. L' Vladika ha 4o,ooo fio-
le minepreparatedai montenegrini, spar- rini di rendita da'suoi beni; 3o,ooo an-
sero il tenore tra gli ottomani. La terra, nui ne ha dalla Piussia, e partecipa d'u-
i sassi balzavano e precipitavano copren- na porzione della pesca nel lago di Scuta-
do interi corpi nemici; le grida disperate ii,ed ha una parled'ogni preda nelleguer-
de'morenti estinguevano
O il coraggio
DO titu- re de'ceinagori. Stefano Zernocvic detto
bante, ed ognuno temeva di egual desti- il Nero, discendente dai conti di Dalsa si-
sero perassaltoZabljak,manel 1
482 la ri- montenegrini rispettar la volontà del de-
cuperò Ivan. Tornarono turchi nel 483 i 1 funto e di considerare il nipote per suo
ad assaltar la fortezza, ed allora Ivan chie- cessore,ottenne l'intento, ricevendo a Cet-
se aiuto alla repubblica veneta, mostran- tigne l'omaggio di sudditanza, incomin-
do quanto dovea soffrire dai turchi per ciando dal presidente del senato, ai i4
aver stretta alleanza con essa. Ma Vene- gennaio i852. Dipoi Danilo si portò in
zia si scusò adducendo la pace fatta con Russia ad ossequiare in Pietroburgo Ni-
BajazettelIa'i6gennaioi482. Il perchè colò I, il quale secondando il suo deside-
Ivan abbandonò la fortezza in cui avea rio e quel lo de'montenegrini, ha permes
pesta la sua residenza, e si ritirò a Celli- so mediante imperiale diploma , eh' egli
gue, sperando in quella vera egrande for- sia signore del Montenegro col titolo di
tezza naturale meglio tutelarsi dal domi- principe regnante del Montenegro, col di-
nio ottomano. Daquell'epocaZabljak ri- stintivo di Altezza, in seguito ad un ac-
mase Giorgio figlio
in potere de'turchi. cordo delle rispettive potenze Austria e
d'Ivan recandosi nel i5i6a Venezia, la- Russia. In questo modo dopo 332 anni
sciò l'autori taci vi le a Germano allora me- nel .Montenegro fu ricostituita l'autorità
tropolita del Montenegro, e da quell'epo- principale nel rapportarci vile, poiché sino
ca l'autorità secolare e il potere ecclesia- a Danilo nessun Vladika avea ancora ri-
stico furono riuniti in una stessa persona, cevuto il titolo di principe regnante; e
vale a dire nell'VIadika. Dopo quell'epoca Giorgio Zernocvic, figlio di Giovanni e
di tanto in tanto si rinnovarono fatti di nipote di Stefano Zernocvic, fu come dis-
armi, scorrerie e scaramucce. Nel 1 835 si l'ultimo che avea esercitato il poterese-
essendo pascià di Scutari Affiz,i monte- coIare,giacchè partito per Venezia nel sud-
negrini rinnovarono unadelle solite poco detto anno, lo lasciò al capo della religio-
durature tregue. Accorsero quindi ai ba- ne Germano. Di più Danilo ottenne dal-
zar de'distretti del fiume Moracca, e in- l'imperatore la gran croce dell'ordine di
viarono il bestiame al pascolo nel territo- s. Stanislao, ed anche i senatori che l'ac-
rio ottomano; ma furono traditi dai tur- compagnarono furono fregiati di decora-
chi che trucidarono montenegrini, ei lo- i zioni, e lutti ricolmati di cortesie. Questo
ro capi recisi inviarono a Scutari, traen- aggiustamento di cose procura alla Rus-
do in loro potere 4°oo pecore. Arsero di sia un saldo appoggio sul mare Adriati-
vich, che non si seppero risolvere a rico- to la tutela della Russia, lasciò dipendere
noscerlo per capo, finché non si fosse prò- l'episcopale dall'i avesti tura di Nicolò I au=
scu SCU i35
tocrate della religione gì eco-russa, il qua- loro corrispondenza pe'sentieri lontani e
le dicesi the da molti anni brama va qual- incomodi della montagna. VolendoDani •
che titolo per bilicare all' occorrenza la lodopo il ri torno daPietroburgo introdur-
preponderanza inglese nell'Adriatico. La re una piccola imposta generale in propor-
Turchia vide con pena l'ingrandimento zionede'possedimenti, Osman fece dire a
del suo avversario Vladika, e guardò in ca- que'di Pipperi che unendosi a lui non a-
gnesco l'antico suo possedimento delMon- v «ebbero pagato nulla,esarebberoin vece
tenegio, sia per vendicarsi, sia per far ces- provveduti del necessario. Alcuni si fece-
sare l'influenza russa nel paese,e si propo- ro persuadere, ed egli promise aiuto di
se d'attendere alcun motivo per muove- armi sei' Vladika avesse voluto assogget-
re armata contro montenegrini per rein-
i tarli allasua signoi ia. Conosciute dal prin-
tegrarsi de'suoi diritti. S'incominciò per- cipe Danilo mene, uel novembre 1 852
tali
tanto nel 1 852 stesso a dar brighe a'bos- radunati iooo uomini usci in campagna
niaci colle sue truppe capitanate dal visir contro Pipperi, e ad impedire che tur- i
di Scutari Omer pascià, che alcuni chia- chi potessero soccorrere la Nahija, la tri-
mano croato, disertore austriaco e rine- bù di Ceklin della Nahija Kietschka fece
gato. Altri lo dicono figlio di Soliman pa- d'ini pulso proprio una di versione a'2 3 no-
scià famigerato in Servia, clie dal suo pae- vembre, sorprendendo il forte di Zabljak,
se nativo diSkoplie in Bosnia era denomi- e se ne resero padroni, ricuperandosi co-
nato Skopliak, noto per le crudeltà com- sì al Montenegro : inoltre a' 1 2 dicembre
messe quando era visir diBelgrado, onde vicino alla grande borgata di Podgorizza
forzò i serviani sotto Milosch nel 1 8 5 a1 si venne a campale battaglia, perla qua-
ribellarsi dai turchi, e più tardi a scuo- le montenegrini, come trofei di vittoria
i
tere il giogo e farsi liberi. Sempre i pascià inviaronoai loro villaggi alcune centinaia
di Scutari con minoreo maggior successo di teste de'turchi; contribuirono ai van-
intesero a seminar discordie tra'montene- taggi de'montenegrinii rinforzi loro man-
grini per poi dominarli, maOsman in que- dati da Pipperi ritornalo all'ubbidienza,
sto superò lutti, giovandosi specialmente quindi seguì una tregua. In tal modoco-
del parlare la lingua serviana, e quindi minciò l'ultima guerra tra le due parli,
trattare e farsi intendere dai montenegri- inasprita dalle precedenti scaramucce e
ni senza interprete, e profittando delle ca- da' rapinati greggi per opera de' turchi,
restie e altre circostanze, con far loro pro- nelle diverse lotte. La sollevazione del
messe e doni come a quei delle Nahije di Montenegro fortemente preoccupò la Por-
Piperi e diCermnitschka; laonde colle sue ta ottomana, misurandone le conseguen-
corruzioni si acquistò partigiani in di ver- ze, per lo sviluppo che avrebbe prodotto
se ti ibù,assicurandoli che si sarebbero tro- la guerra tra il pascià di Scutari e mon- i
vati meglio sotto il suo governo, e disto- tenegrini, e già dopo l'ultimo assoggetta-
gliendoli da quello dell' Vladika.Ne furo- mento della Bosnia e dell'Erzegovina, o-
no conseguenza alcuni parziali combatti- perato dal celebre Omer serraschiere e
menti, interrotti da tregue opaci,l'impen- pascià , avea pensato di far con essi al-
sata occupazione per parte del pascià del- trettanto, come pericolosi viciui. Quindi
l'isole montenegrine di LessendraeBra- e a fronteche Danilo per consiglio d'u-
Dima, al confine nord-ovest del lago di na gran potenza a' 2 5 dicembre facesse
Scutari, con sensibile danno de'montene- sgombrare Zabljak e ritirare la guarni-
grini per la pesca e per la perdita delle gione ne'propri confini (altre relazioni la
no all'estremità della frontiera turca, per peggio e versarono a rivi il loro sangue :
artiglieria, la fpiale non veniva gran fatto con disperato valore e per vendicare pa- i
impiegala nelle guerre antiche col Mon- titi danni, laonde ben di frequente man-
lenegro. Pare che in processo di tempo darono teste turche a Celligne. Intanto
1' armata giungesse a 60,000 uomini, esposti i confinanti sudditi austriaci alle
Dall'altra paile i montenegrini si propo- conseguenze della vicina guerra, riappe-
sero di cacciare i turchi da tutte le posi- valore d'Austria inviò a Costantinopoli il
impegnarono una lotta di vita o dimor- indomabile valore, colla strategia e colle
le, e le popolazioni cristiane in uno alle astuzie riportarono non pochi vantaggi,
razzeslavedelle provincie lurche,dal ino- mozzarono testee conquistarono bottino:
\imento del Montenegro concepirono spe- li rese più arditi la positura de'luoghi, il
ranza di sottrarsi quanto piiaia alla do- dilemma di vincere o morire, e lasperan-
minazione ottomana. Nel gennaio 8 53 1 za d'essere soccorsi dall'Austria e dalla
a
Omer pascià incominciò da 3 puuti l'at- Russia; la 1 . potenza solo mandò migliaia
taccoconlto il Montenegro, militandoal- di militari ai confini per guarentire le
rupi native, che disfidarono per 4secoli corpi di truppe alle proprie frontiere per
le tempeste mussulmane. A' 5 comanda- 1 stare alla vedetta. Lord Heiting si recò
dati dal principeDanilo, avendoa fronte a Scutari per informarsi sullo stato del-
Omer pascià, i montenegrini fugarono i la guerra; ed a' 1 4 gennaio coi piccoli can-
turchi,gli tolsero! 7 bandiere, fra cui una noni portati sul dorso de' muli, i turchi
diquellcdiMaomelto,e portarono via3 7 1 riportarono vittoria a Mattinici). Fu cu-
teste turche, per ognuna delle quali il go- ra principale de'montenegrini d'impedir
vernodi Moiitenegrosuol pagareduezec- l'unione de'due corpi d'esercito del ser-
enità di premio: presero pure 80 carichi di raschiere Omer pascià, e di Osman pascià
polvere, molle armi, Go cavalli bardati di Sentati, altrimenti non sarebbe slata
e grosso bottino. La lotta perciò divenne tanto dillicile un'invasione del paese: O-
vieppiù accanita e tremenda, quindi fu- nier fermò la sua residenza a Podgorizza,
rono dai turchi desolali molti disti elti,oc- ed Osman secondo il consueto di suacru-
cupate le Nahije della pianura, e brucia- deità, ordinò la distruzione delleabitazio-
le molte case; ma sempre essi ebbero la ni, ed il massacro di vecchi, fanciulli e
SCU SCU i3 7
donne. Il principe Danilo soccorse le fa- tinaia di morti e feriti. 11 principe Dani-
miglie fuggiasche restate senza casa, e le lo mandò poi a Pietroburgo due monte-
parti internedel Montenegrosi riempirò- negrini, per perfezionarsi in quelle scuole
nodi tali sventurati. A'iG febbraio mori- i superiori militari, in lungo vestito bian-
tenegrini riportarono altra vittoria , co- co, stretto da cintura rossa e col fez in ca-
doversi evacuar dalle truppe ottomane; principe Danilo sovrano del Muntene*
venne assicuralo un trattamento più u- grò, il cordone dell'ordine di s. Anna,
uiano ai rajah confinatili colle provincie Dirò per ultimo di Celtigna o Cediglie,
austriache, e si conclusero cun vantaggio capitale del Montenegro, la quale è una
dell'Austria altre pendenze. Fu ordinato piccola città che surge in mezzu ad una
nel marzui853 ad Ouier di ritirarsi cui valle ridente e popolarissima, sulla riva
suo esercito tranquillamente dal Monte- sinistra d' un piccolo fiume, che a poca
negro, cos'i agli altri corpi militari. Già* distanza si congùmge al Rieocernovich ,
te il Montenegro all' Austria per la sua distante 7 leghe da Cattavo, più eli 1 3 da
efficace e benefica mediazione, ordinò il Sculari e più di 19 da Raglisi. Vi è un
governo il canto del Te Deuiii in tutte le cunventu o edilizio di mediocre grandez-
chiese, e dimostraziuui di gratitudine al- za, che rassomiglia ad un piccolo forte,
l'imperatore Francesco Giuseppe. Dipoi e nel quale risiede V Vladika, principe,
il pi incipe Dando si recò a Vienna a rin- capo del governo e della religione greeo-
graziarl 'imperatore,eda presentare la ri- russa. In Cettigna vi sono 4 pezzi d' ar-
conuscenzaela gioia de'montenegrini.Pa- tiglieria, il suo complesso ricorda la seni-
re che nel Montenegro risiederanno àus plicità degli antichi suoi capi e de' popò-
consoli, di Austria e di Russia, e che sarà li pastori. Tra le teste de'lurchi ivi espo-
istituita la gendarmeria : la Puissia infat- sle a trofeo de'trionfi riportati da'mon-
ti nominò per cousole il colonnello Ko- tenegrini, si vede quella imbalsamata di
Walewski, noto per le sue missioni nel Mahuiud pascià, disgraziato condottiero
3
Montenegro e nella Turchia, con resi- delIa2. spedizionedel 1 79(3controilMon-
denza in Celtigoe. Le perdite de'lurchi tenegro. Ma Iristeèla memoria del 17 1 4,
si un colunnellu, tre
feceru ascendere ad quando i turchi passarono a fil di spada
liimbasci, un agà, due cannoni, 8 o più tutti gli abitanti di Cettigne. Il Montene-
r
bandiere, 900 prigionieri, 4^00 morti, gro,tolligliavanzideH'auticaD/oc/c(7(/ .)
due forti, ma non vi si vedono più letrac- vescovi armeni di Sebaste, e dipendenti
cedel palazzo di Mitridate. Fu inoltre tea- dal cattolico d'Armenia, si conosce il so-
tro di celebri pugne : Bajazelte I impe- lo Stefano che sottoscrisse il concilio di Sis
ratore ile'turchi s'impadronì di questa cit- nel 307. La sede vescovile pe'latini risa-
1
ni dopo neli4oo e la saccheggiò, uè più nome. Ne fu rouo successori E vera rdo fran-
lia potuto risorgere dopo tanta calamità. cescano nominato nel 1 4-12 da Giovanni
Sebaste ricevè il lume della fede al tempo XXIII ; Giovanni pur francescano del
1 4^ 5,come lo fu Paolo del 1 42 8,ec.
degli apostoli, e molti martiri vi sparsero Oriens
il loro sangue per Gesù Cristo, regnando chr. t. 3, p. 1070 e 139. Sebaste o Sivas
1
baste.Ebbe Sebaste diversi vescovi greci, onde il missionario celebra nella propria
armeni e latini. La sede vescovile de'gre- abitazione. Sebaste, Sebaslen, è altresì un
ci fu istituita nel 3.° secolo, uel 5.° diven- titolo arcivescovile in parlibusche confe-
ne esarcato dell'Armenia i/, nel i
3.° ar- risce la s. Sede, coi sottoposti titoli vesco-
civescovile, con 7 vescovi suffraga nei, cioè vili di Nicopoli, Salala e Sebastopoli. Lo
r
Eracleopoli o Pedactoe, Khenum, Colo- fu mg. Matteo Delgado, e per sua tra-
nea, Sebastopoli poi arcivescovo, NicopO- slazione a Pace, restato vacante il titolo,
r
li, Satala,e Uerissa. III. de* vescovi greci da Pmcrolo (F .) a'3 luglio 1 8 48 vi fu tra -
SEB SEB i3(j
T
sferilo mg. Charvaz, promosso poi alla te dì Rocco Giuseppe Caipena, il Papa
r
metropolitana di Genova 3*27 settembre Pio 1 K a'3o settembre 1 85o lo die a ma.
o
i852. Stanislao De Kowski di Cuhna, e di que-
SEDASTE o SEBASTEA o SEBA- sta sede facendolo sulfraganeo.
STIA. Sede arcivescovile della Frìgia Pa- SEBASTI A. Sede vescovile d'Isauria,
caziana sotto la metropoli di Laodicea,e- sotto la metropoli di Seleucia, eretta nel
retta nel secolo V, di cai si conoscono 7 V secolo, chiamata pure Jtiliosebasle e
vescovi; cioè Modesto che sottoscrisse il Helioscbaste. Ne fu vescovo Sebastiano,
concilio di Calcedcnia,Anatoliochefu al che sottoscrisse la lettera del concilio d'I-
5.°generale, Platone sottoscrisse i canoni sa uria all'i m pera toreLeone, relativa men-
di Indio, Leone trovossi al 7. ° concilio te all'assassinio di s. Pioterò d'Alessau-
generale, Eutimio all'8.°, Costantino al dria. Oriens chr. t. 2, p.io3o.
concilio tenuto pel ristabilimento di Fo- SEBASTIANO (s.), martire. Nato a
zio, Teodoro, ec. Oriens chr. t.i, p. 8o5. Narbona nelle Gallio, ed allevato a Mi-
Attualmente Sebaste,.5e&fls/e«,èun tito- lano, donde la sua famiglia traeva origi-
lo vescovile in partibus, sotto il titolo ar- ne, si dimostrò fino dalla sua giovinezza,
civescovile di Laodicea, e ne fu insignito caldo seguace di Gesù Cristo. Quantun-
mg.'PierCrisologoBaselti, confessore del- que non si sentisseportato per la profes-
a
la M. Antonia Giuseppa di
principessa sione delle armi, si recò a
ed ar- Roma
Borbone Orsolina, de'duchi di Parma. rotassi nell'armata dell'impera toreCari-
SEBASTE o SE VESTA. Sede vesco- 110, verso l'anno 2 83,colla mira di poter
3
^ ile della Ciliciai. nel patriarcato d'An- assisterei confessori ed i martiri ne'loro
tiochia, sotto la metropoli di Tarso,eret- patimenti. Infatti essendo stati condan-
ta nel IVsecoIo, non situata nell'isola d'E- nati a morte per la fede Marco e Marcel-
leusa, come città marittima già di vasto lino, egli con un discorso pieno di fuoco
circuito dell'Asia minore, come scrissero ravvivò il loro coraggio, che per le la-
alcuni, ma fu dettaEleusi la città e un tem- grime de'loro parenti ed amici sembrava
po isola, che dipoi per tempesta di mare vacillare. Avendo col segno della croce
divenne penisola con istmo di 100 passi, ridonato l'uso della favella a Zoe, moglie
avendoduepoco sicuri porti. Ebbe a ve- di Nicostrato ch'era r ."scrivano della pre-
scoviMinodoro che assistè al concilio di fettura, ottenne la conversione della me-
Tarso, in cui fu ratificata la pace tra Ci- desima e di suo marito, la quale fu se-
rillo d'Alessandria e Giovanni d' Antio- guita da quella dei parenti di Marco eMar-
chia; Alessandro ritrattò nel concilio di cellino, del carceriere nomato Claudio,
Calcedonia, ciò che a vea approvato nel 2. e di 6 altre persone. Risanò pure e bat-
1
878. Il Terzi, Siria sacra, p. 88, dice che il prefetto ordinò che fossero lasciati in
fu già città realeechiamata /4ngusla,óon~ libertà i prigionieri di recente converti-
de corrottamente si disse Sevesta, dalla ti, e dipoi affrancò
suoi schiavi e depo-
i
Io trovò ancor vivo, quando lo fece por- dedicò al ministero della divina parola,
tare segretamente in sua casa, ove in po- prima a Padova, poi a Venezia, a Vero-
co tempo si riebbe dalle sue ferite. Allora na, a Brescia, a Piacenza, a Bologna e in
Sebastiano, invece di nascondersi, si pre- molte altre città d'Italia, operando ovun-
sentò all'imperatore, egli dimostrò l'in- que un gran numero di conversioni. Il
giustizia del suo astio contro i cristiani; di lui zelo, sì ardente per la salute eterna
il perchè Diocleziano Io fece di nuovo pi- de'popoli, si mostrò particolarmente ac-
gliare, econdurre nel circo o ippodromo ceso della riforma de'suoi confratelli, fra
attinente al suo palazzo, dove fu fatto alcuni conventi de'quali il guasto del se-
morire a colpi di bastone, poi gittato nel- colo avea recalo della rilassatezza nella re-
la grande cloaca ch'era in fondo al circo. golare disciplina. Rigido osservatore del-
Sembra che s. Sebastiano ricevesse la co- la regola, egli aveva tulle le qualità e le
rona del martirio ai ino 20 gennaio del viriti convenienti a quest'oggetto, e riu-
288. La sua festa si celebra nell'ultimo scì infalli assai ne' suoi santi imprendi-
di delti giorni, ed è stato sempre onorato menti, poiché era troppo difficile non ce-
come uno dei più illustri martiri della dere se non all'efficacia del suo dire, al-
chiesa d'occidente. Il suo corpo, cavato meno alla forza de'suoi luminosi esempi,
dalla cloaca in cui era stato gittato, fu che sempre precedevano le sue parole.
seppellito sull'ingresso d'un cimitero sot- Egli occupò varie volte in molti conventi
terraneo, che aulicamente era quello di del suo ordine il posto di priore. Fu vi-
Brescia,domenicano. Nacque circa il 14 '4 reno bastevole, pose in quello stesso an-
a
in Brescia da Falco Maggi di patrizia fa- no la pietra del magnifico tempio det-
1 .
vatico. Sortita un'indole dolcissima, di- mosine offerte dai cittadini pel prosegui-
mostrò di buon'ora la sua pietà, ed in e- mento della fabbrica, che in pochi anni
tà dii5 anni vestì in patria l'abito di s. fu condotta al suo compimento. Nel 1496,
a
Domenico, facendo poscia la sua profes- essendo per la 2. volta vicario generale,
sione, nella quale mutò il nome di Sai- dopo aver tenuto in Verona il capitolo
valico in quello di Sebastiano. Si rese ben provinciale, tuttoché fosse più che ottua-
tosto chiarissimo esempio di virtù a'suoi genario ed indebolito dalle continue fa-
della perfezione, Datosi con fervore a stu- prendere la visita de'con venti della con-
SEB SEB 141
gregazione di Lombardia. Giunto final- dolce verso tulli, caritatevole co'poveri,
mente a Genova, inferma vieppiù gra- fervoroso nelle pratiche di religione e ne-
vemente, e dopo due mesi circa spirò nel- gli esercizi di pietà. In età di70 anni ri-
la pace del Signore \erso la fine di ago- nunzio alle ricchezze theavea in abbon-
sto, o sul principio di settembre di quel- danza, le distribuì tra'fedeli, ed essendo
l'anno, nel convento dell'ordine detto di già rimasto vedovo, entrò in un convento
s. Maria di Castello, in età di forse 82 an- di francescani dellastrelta osservanza, do-
ni. Iddio diede chiare testimonianze della ve obbliando ciòchea vea lasciato nel mon-
sua santità co' molti e cospicui miracoli do, fece professione come fra te laico. D'al-
che si operarono alla sua tomba, e col lora innanzi persistette nella pratica in-
perpetuo miracolo per cui il di lui corpo variabile d'una penitenza meravigliosa e
si conserva tuttavia incorrotto in detta di ogni virtù, fino all'età di 98 anni, in
chiesa di s. Maria di Castello, ov'è vene- cui compì la santa sua vita, passando a
rato con singolare divozione. La sua me- godere l'eterna gloria a' i5 di febbraio
moria divenne tosto preziosa eonorata in del 1600. Fu beatificato da Pio VI li ia
molte città d'I lalia,e Papa ClementeXl li settembre! 786 il breve di sua beatifi-
:
con suo decreto de' 5 aprilei 760 ne ap-1 cazione parla dei doni soprannaturali che
provò il culto immemorabile, e a' 16 di- gli furono concessi, edi parecchi miracoli
cembre dello slesso anno concesse a tutto operati in tempo di sua vita, ed ottenuti
l'ordine di s.Domenico di celebrarne l'of- poscia per la sua intercessione.
ficio e la messa, il quale privilegio ven- SEBASTI ANO, CW/We. Prete car-
ne ad istanza del capitolo di Brescia,
poi, dinale della Chiesa di s. Nicomede {/.),
esteso a questa diocesi da Pio\ 1 nel 783. 1 viveva sotto s. Gelasio I nel 4o4-
SEBASTIANO di Apparizio (beato). SEDASTI ANO, Cardinale. Uomo dot-
Nacque a Gudina nel regno di Galizia, in tissimo per l'eminente suo sapere espe-
Jspagna, neli5o2, di Giovanni di Appa- rienza negli affari, da Papa Vigilio del 5.^o
rizio agricoltore, e di Teresa. Passò i suoi fu crealo diacono cardinale, espedito Bèl-
primi anni nella da una
fatica, santificala la Dalmazia inqualità di economo e cu-
somma Salaman-
pietà, e recatosi poscia a ratore del patrimonio che godeva in quel-
ca, visse per qualche tempo quasi nel me- la provincia la chiesa romana, dove per
titosi da colà, per evitare delle tentazio- rendite che ivi e nella provincia Preva-
ni a cui si trovava esposto, si portò a s. lilana avea la stessa chiesa. Sedotto pe-
Lucar Berrameda nelle vicinanze di
di , rò dalla passione dell'oro e dell'argento,
Cadice, e dopo avervi dimorato parecchi cominciò in Salona con grave vilipendio
anni, s'imbarcò per la nuova Spagna, ove del proprio carattere a intrigarsi in nego-
giunse neh 533. Becatosi poscia al Mes- zi secolareschi e in contratti illeciti e vie-
sico, pose a profitto le sue cognizioni in tali dai canoni,non senza taccia di simo-
agricoltura, ed acquistò delle ricchezze. nia, ma ripreso acremente da Papa Vi-
Si dedicò quindi al commercio, e vi riu- gilio cambiò condotta. Accompagna lo poi
dagli africani a motivo de' Tre Capìtoli, e di distretto, a 4^0 leghe da Buenos Ay-
il cardinale pure si ribellò al Pontefice, res, 870 da Lima, eiooo da s. Fede di
e con lui eziandio] suddiaconi, i difenso- Bogota, sulla sponda occidentale della ba-
ri ed i notai romana, nella
i della chiesa ia del suo nome, in amena pianura edon-
«piale si accese il fuoco d'un orribile sci- de si contempla il magnifico mare Ocea-
sma. Non potendo Vigilio piùa lungodis- no. Sededell'imperatore deIBrasilee del-
simulare tale scandalo, a fine di recarvi le prime autorità del governo, non che
qualche rimedio, escluse Sebastiano ed del nunzio apostolico e del corpo diplo-
i suoi partigiani dall'ecclesiastica comu- matico, occupa la parte nord-est d'una
nione, e Io spogliò della dignità cardina- lingua di terra della forma d'un quadri-
lizia, alla quale dipoi per le vive istanze latero irregolare, che si attiene al conti-
umiliate da alcuni vescovi venne da Vi- nente verso il sud, e la cui estremità o-
gilio restituito. Ravvedutosi del commes- i ientale viene determinata dalla punta do
so fallo, meritò di essere fatto apocrisa- Calabuco, e l'estremità settentrionale da
rio della chiesa romana alla corte di Co- quella d'Armazen do Sai, in faccia alla
stantinopoli, con sommo vantaggio della quale sorge l'isolelta das Cobras fortifi-
fede; poiché il cardinale con Dacio vesco- cata e dovesi tengono chiusi i delinquen-
vo di Milano si oppose qual valido muro ti; la porzione più antica e più conside-
a ll'impera toreGi usti nia noi per a ver pub- rabile della citlà è fabbricata tra questi
blicato l'editto in favore de'Tre Capitoli, due punti lunghesso la baia, ed ha la for-
to paite di buona voglia, parte costretti reno quasi dappertutto basso e circonda-
dalla forza, consentirono e sottoscrissero to da paludi che si tenta di far sparire
molti vescovi d'oriente, allegando per lo- anche per rimuovere un puzzo insoppor-
ro difesa di esservi stati indotti per vio- tabile. Verso l'estremità nord sorgono 6
lenza del vescovo di Costantinopoli. Pa- colline cosi vicineal mare che appena la-
lazzi diceche Sebastiano fu incori ispon- sciano spazio sufficiente per la strada pub-
denza con Ferrando diacono di Carlagi- blica, mentre al sud e all'est viene la cit-
neescismatico; ma Ciacconio riferisce ta- tà dominala dalle alture del Corcovado.
le aderenza piuttosto al cardinal Anato- E" quest'antica parte della città traver-
lio, ch'ebbe a consultarlo in punti gravis- sata da 8 vie parallele dritte e strette; una
simi, e tra le altre ricevè in risposta una gran piazza, chiamata il Campo di s. An-
lunga lettera, pubblicata con alcuni opu- nasa di vide dalla città novella,costruita in
scoli del medesimo dal portoghese Achil- gran parte dopo l'emigrazione del 1808,
le Stazio. 11 cardinal Sebastiano richiama- e le cui vie sono più ampie, ma le case po-
to in Roma da s. Bonifacio IV, ivi morì co differiscono da quelle della vecchia cit-
nel Go8 circa, con più di 60 anni d'età, tà. La nuovacittà legasi mediante il pon-
secondo Cardella. te s. Diego gettato sopra un piccolo brac-
SEBASTIANO, Cardinale. Prete del cio d'acqua salsa, col quartiere o sobbor-
titolo di s. Clemente, si Uova sottoscritto go di Mata Porcos, dietro al quale sorge
al concilio romano celebralo da Benedet- sopra un'eminenza del Corcovado la bella
ryoca, lontana una lega circa; la più gran- te confraternite, oltre il 3.° ordine di s,
non forma che vasti fabbricati senza ele- una scuola di difillo, scuole di medicina
ganza; la zecca, l'arsenale, la dogana, e la e di chirurgia , la cattedra di storia na-
borsa aperta nel 820, sono assai1 belli e- turale e botanica; un gabinetto di mine-
difizi. La maggior parte delle chiese e dei ralogia ed altro di zoologia; una scuola
conventi non sono notabili per architet- militare stabilita nel 8 o,di commercio,
1 r
tura, né brillano internamente se non per di marineria; l'accademia delle belle arti,
la profusione delle dorature; le chiesedel- il conservatorio delle arti e mestieri, il mu-
la Candellaria, di s. Francesco di Paola, seo, l'orto botanico, il laboratorio chimi-
di s. Benedetto, di s. Antonio, di s. Te- co, la specola , la biblioteca pubblica di
resa ammirabile per la situazione, si fan- più che 70,000 volumi portala dal Por-
no tuttavia distinguere per la buona co- togallo. Il giardino pubblico è rimarche-
struzione, talune per la bella posizione e- vole, tanto per la sua bella distribuzione,
levata : tale è tra le altre la cattedrale, per le fontane, statue e altri ornamenti
detta la chiesa de'carmelitani, sulla piaz- di marmo graniloe bronzo, come pel ter-
za del palazzo reale, per l'imperiale cap- razzo di granito che domina tutta la lun-
pella della B. Vergine del Carmine che ghezza dalla parte del mare, e donde go-
144 SEB SEB
desi di bellissima vista, ed èfreqnenlalis- ne dalle vicine paludi, che producono mi-
simo, rammentando i passeggi i terrazzi* cidiali inselli che s'insinua no nel le unghie,
nidi Costantinopoli. Vi è un teatro di me- e dalle strade non pulite, che nettano a
diocre architettura, in cui si rappresenta migliaia gli avolloi. D'una bellezza in-
l'opera; coltivata con felice esito la musi- cantalrice sono i dintorni di s. Sebastia-
ca, la chitarra è l'i«tromento favorito di no, sparsi di colline e coperti di case di
tutte leclassi. L'industria manifatturiera villeggiatura; al di là sorgono alle mon-
è in progresso, e vi sono fabbriche di gal- tagne, i cui fianchi rivestono vergini bo-
loni, calze di seta, teleda vele, minuterie schi. Mai la vegetazione riposa, fiori e frut-
in gran copia d'oroeargento, il taglio del- ti succedono continuamente. Se. si guar-
le pietre preziose, di cui si fa grande e- di dal lalo imponente del mare, la gran-
sportazione. Il porto,cbe comprende tut- dezza e la sublimità della scena cui pre-
ta la baia, è uno de'più belli e sicuri che sentano la baia e le sue sponde, supera-
si conoscano; in faccia all'isoletta das Co- no ogni descrizione.
bras è un porto interno ove vanno a ca- Il luogo dove fu fabbricata questa cit-
ricare e scaricare le navi; non lungi sono tà portava presso gl'indiani diquelle con-
cantieri da costruzione, che forniscono li- trade il nome di Ganabara, poscia rice-
na parie della flotta del Brasile e della vette la Baia come la cillà nome di Rio il
marineria mercantile. Forma questa ca- Janeiro, quello di Rio dal fiume, poiché
pitale il grande emporio del commercio la baia sulle prime offre l'apparenza del-
del Brasile, soprattutto per le ricchezze la foce d'un Game, e quello di J/iueiro o
minerali; tutti i porti sparsi sulla costa, Gennaro, perchè in tal mese ne fu fatta
al nord sino a Bahia, ed al sud sino a Mon- la scoperta. Quindi certi protestanti fran-
mercio interno tra questa città e le pro- 1 555; ne furono scacciati l'anno seguen-
vinole vicine , segnatamente quella di s. te dai portoghesi, che conosciuta l'impor-
Paolo e di MinasGeraes ove sono buone tanza «.Iella situazione, vi costruirono dei
le strade, riesce importantissimo; le im- forti : tale è l'origine di questa città che
portazioni ed esportazioni per ogni par- prese il nome di s. Sebastiano, e diventò
te del mondo sono immense. La popola* inpoco tempo fiorentissima, dopo l'incre-
zione va sempre aumentandosi; all'arri- mento ricevuto nel 567 dalla regina Ca- 1
vo della corle di Portogallo si valutava terina, onde a poco a poco è di venuta un*
5o,ooo e da ultimo arrivava a circa
, altra Lisbona, e dove si sono rifugiati la
200,000, per due terzi negri mulatti o potenza e lo splendore del Portogallo, do-
gente di colore; tra i bianchi sono molli po lo slabilimenlo della corte. Duguay-
francesi, inglesi, olandesi, tedeschi e ita- Trouin la prese a'2
settembre 71 i,ela 1 1
liani. Tale grande diversità di nazioni im- pose a contribuzione; dipoi furono molti-
prime alla città la fisionomia d'una gran- plicale le sue difese, onde renderla stipe-
de città europea, dove tuttavia dominano : iore agli attacchi. Ne divenne così esteso
i costumi e le abitudini portoghesi dopo : il commercio, che fu scelta a capitale del
il commercio, il piacere e l'allegria occu- Brasile, titolo che fino allora avea avuto
pano tutte leclassi della società; la gio- s. Salvatore di Bahia (F.) della Baia di
vialità e la gentilezza regnano in genera- tolti i Santi: ma mollocrebbeilsuosplen-
le in tutti i circoli, ma la conversazione dore dopo l'arrivo del re Giovanni VI e
che istruttiva. Il clima
vi è più brillante di tutta la reale famiglia portoghese, nel
riescecaldocumido, ma non è tanto mal- declinardel 808, a motivo che
1 i francesi
sano quanto dicesi : l'insalubrità provie- occuparono il Portogallo, seguito dal pun-
-
iuteressi delle due nazioni portoghese e fu lunga sede vacautesino al i83g, in cui
brasiliana, sebbene allora sotto lo scettro Gregorio XVI nel concistoro de' 1 3 di-
del re di Portogallo, e dièorigineal nun- cembre, a presentazione del regnante im-
zio apostolico di Rio Janeiro, onde fu la peratore Pietro li, vi promosse l'odierno
a
i . città del nuovo mondo a vedere nel- vescovo mg. r Emanuele de MonteRodri-
l'esaltazione del nunzio uu cardinale, ar- guez de Araujo della diocesi d'Olinda e
gomento toccato a Nunzio, a Portogallo Fernambuco, dispensandolo a farsi con-
ed altrove, dicendo pure della spedizione sagrare da un vescovo assistito da due di-
da Pvoma del berrettino e berretta car- gnità. Ogni nuovo vescovo è tassato nei
dinalizia del Papa al creato cardinale, per libri della camera apostolica a 16 fiori- 1
cui il re fece la solenue funzione dell'im- ni, ascendendo le rendite a dieci 012,000
Rio Janeiro per reggente il figlio Pietro pia è la diocesi, e contiene molti luoghi.
I, partì dal Brasile pel Portogallo a'3 lu- Nel Brasile, come in Rio Janeiro, in s. Sal-
glio 182 1. Nel seguente anno, avendo il vatore, in Olinda, inCidade, vi sono pre-
Brasile proclamala la sua indipendenza fetture apostoliche di cappuccini italiani,
dal Portogallo, e preso grado d'impero il incaricati dell'istruzione de'naturali, e a-
costituzionale, riconobbe per imperatore venti ospizi, i quali riebbero nel 1840 la
Pietro perciò si cambiarono ancora i
1 ;
facoltà di predicare. Negli Annali delle
destini di Rio Janeiro, divenuta capitale scienze religiose, t. io, p. 469 e seg. sono
d'impero e stabile residenza dell'impera- riportati i titoli e il coutenuto di 20 ope-
tore e sua corte. La sede vescovile di s. rette pubblicate a Rio Janeiro, eriguar-
Salvatore di RioJaneiro, ossia Può di Gen- danti ledillereuze e contese insorte tra il
naro, fu istituita dal Papa Innocenzo XI, governo e la s. Sede, ed insieme le difese
go Clemente XIV nel 1773 fece coadiu- Sede; le difese assunte contro tali assurdi
tore di Desterro con futura successione e dal p. Luigi Gonsalves dos Santos, or-
vescovo di Tipasa
Giuseppe in partibus, namento e decoro del clero di Può Janei-
Gioacchino Giustiniano Mascharenchas ro, a confusione della piccola fazione ne-
VOL. LXMI. io
-
la comunione romana; altre difese di al- de'vescovi greci, dotto e zelante difensore
tri savi e zeliinti, in favore della Chiesa e tifila fede contro gli ariani; Cecropio as-
della s. Sede, fra i quali l'illustre capitolo sistè al concilio di Caleedonia; Gregorio
di s. Sebastiano, che soddisfece l'espella sottoscrisse la lettera del concilio dell'Ar-
zicne de'buoni cattolici tifi Brasile; e sul- menia maggiore all' imperatore Leone;
la riforma degli ordini regolari, principal- Fozio sottoscrisse canoni di Trullo. Nel
i
mente de' benedettini del Brasile, die a secolo X1I1 Sebastopoli divenne arcive-
richiesta del governo imperiale s'intra- scovato onorario. Oriens chrA.i jp. ^i5,
prese dal nunzio apostolico, ed ancheque- Ebbe pure questa città alcuni vescovi la-
sta difesa sia pe'mouaci,sia pel nuuzio.Ne- tini, cioè Pietro Gualcii o Geraldo nomi-
gli stessi A
anali, sene 2. , t. 4, p- 274, vi a
nato nel 33o daGiovanniXXII; intliGio-
1
za protestante netta diocesi di Rio Janei- 1428. Orienschr. t. 3,p. 107. Al presen-
ro, ch'è la rinnovazione d'una delle anti- te Sebastopoli, Sebastoaopolilan, è un ti-
che lotte dell'eresia controia cattolica ve- tolo vescovile in partilnts, del simile ti-
rità. Ciò derivò per lo zelo religioso mo- tolo arcivescovile di Sebaste, a cui nomi-
'
zione che fu poi confermata dal nuovo. tuazione naturale, ha in se tulli i vantag-
SEBASTOPOLI. Sede vescovile del- gi necessari per un buon porlo militare.
l'Armenia minore, o secondo altri nella Ha rada con golfo e fondo eccellente, ri-
maggiore, nell'esarcato di Ponto, sulfra- parata da tutti venti, tranne quello del-
i
SEB SEB i4 7
l'ovest al suo ingresso, con 4 anse spazio- to anticamente. La cinta di Sebenico è
sissime, la 2." e la 3.' essendo tenute Ira formala da torri e da cattivi bastioni, la
i migliori porti marittimi del mondo, ri- forza vera di essa consistendo nelle rupi
parati da lutti i venti da ripe elevatissime. che la circondano sorgono e- e sulle quali
Ad onta che difetti d' acqua dolce , che dificali i Giovanni e Baron. As-
forti di s.
manchi di bacini da costruzione e ripa- sai ben fabbricata, con belli edilizi, ha la
razione de' vascelli, e del verme taret che cattedrale sotto l'invocazione di s. Giaco-
rosicando le navi bisogna rattopparle o- mo maggiore apostolo, ed è di architet-
gni due anni, il portodi Sebastopoli è di- tura gotica, buon edilìzio ammiralo so-
venuto il centro delle forze navali della prattutto per la costruzione ardita del suo
Russia nel Mar Nero. tetto. Fra le reliquie si venera il femore
SEBBI o SEBBA (s.), re in Inghilter- e la gamba di s. Cristoforo martire, pa-
ra. Figlio di Sewardo, cominciò nel 664 trono della città. Il capitolo si compone
n
a regnare sui sassoni orientali, e per la di due dignità, essendo lai. il preposto,
saviezza e dolcezza del governo fu il pa- di 4 canonici comprese le prebende del
dre del suo popolo, come ne fu altresì il teologo e penitenziere, di altrettanti ono-
modello per le sue virtù. Egli praticò sul rari, di 1 4 mansionario beneficiati, e d'al-
trono ciò che la penitenza ha di più au- tri preti e chierici pel divino servigio. Vi
stero, e trovò il mezzo di rendere conti- è il ballislerio, ch'è l'unico della città, e
nua la sua orazione. Dopo un regno di 3o la cura d' anime si esercita dai 6 parrò-
anni, non meno glorioso che felice, rinun- chi delle parrocchie di Sebenico, i.°dei
ziò la corona ai suoi due figli Sigeardo e quali è un canonico onorario. L'episco-
Senfrido, affine di poter servire più libe- pio è aderente alla cattedrale, e trovasi in
ramente Iddio, e apparecchiarsi alla mor- buono stato. Oltre le 6 parrocchie della
te in maniera piìt perfetta. Ricevette l'a* città, ve ne sono due suburbane, le quali
bito monastico dalle mani di s. Walde- hanno il s. Vi sono
fonte. tre conventi
ro, successore di s. Eikonwaldo sulla se- di religiosi ,
un monastero di monache,
de di Londra, e pregò questo prelato di alcune confraternite, l'ospedale, mancan-
distribuire ai poveri tutti i beni di cui dovi il seminario a tenore dell'ultima pro-
poteva disporre. Morì a Londra circa il posizione concistoriale. Sebenico fa un
697, due anni dopo il suo ritiro. Il suo considerabilecommercio di transito colla
corpo fu seppellito nella chiesa s. Pao- di Turchia, ed ha sobborghi : fertile e ben
lo, e la sua tomba grande vi durò fino al coltivato è il territorio. Dopo aver segui-
incendio del 1666. Leggesi in Beda che to le vicende di Dalmazia, nel 99! Sebe-
la sua santità venne attestata da molti mi- meo, Sebenicttm, ch'era repubblica, si ar-
a
racolijil suo nome fu inseritone! martire»* rese volontariamente ai veneziani, 'qua-
logio, ed è onorato a'29 di agosto. li contrastata dai re d'Ungheria, la ricu-
SEBENICO (Sebenicen). Città con re- perarono nel 16, distruggendo il suo 1 1
della Kerka, che là vicino si scarica nel- chiarò citlà e le concesse privilegi; quin-
l'Adriatico, e situata sopra un colle alla di fu deturpata dalla pirateria esercitata
radice d'un monte. La Kerka forma di- Papa Alessandro IH
dai sebenici,per cui
nanzi alla città un piccolo lago che serve ne gravemente all'arcivescovo di
scrisse
di porlo, e la foce del fiume, ch'è stretta, Spalatronel 169. Quindi fu signoreggia-1
viene protetta dal forte s. Nicolò : questo ta dai cavalieri templari. Piitornò in po-
Iago si chiama Sebenico e die il nome al- tere della repubblica di Venezia nel i4 12 >
Neil 797 passò col resto della Dalmazia che si legge nel p. Farlato, Illyrici sacri,
in mano dell'Austria. La sede vescovile t. 4> P- 449 e se g> insieme alla storia di
fu eretta da Bonifacio VI II del 1298, e di- Sebenico, all'accennate questioni, ed alla
.°
chiarata snlfragniiea di Spalalro, ora pe- seriede'vescovi. Il fu fi*. Martino d'Ar-
1
di ìito lutino, in Sebenico risiede anche dottrina e santità di vita, che colla sua
un vescovo greco scismatico, che esercita prudenza troncate le dissensioni, si ricon-
la giurisdizione su quelli del suo cullo in ciliò col vescovo e clero di Traù, placan-
Dalmazia e in Istria. perduto sì rag-
doli dal dispiacere di avere
Prima dell'istituzione della sede vesco- guardevole parte della diocesi. Verso il
vile, Sebenico ebbe lunghe e gravi con- 1 3 1 8 fu addolorato daile devastazioni e
troversie col vescovo e clero di Traù, al- crudeltà commesse da Mia ti ini conte Bre-
la cui diocesi apparteneva, per cui i Papi beriense e bano di Bosnia e Croazia. Il
no, colla mediazione di Maria di Sicilia Ungheria nel 397 concesseli privilegiodi
1
concesse indulgenze alla cattedrale. Nel vorgnano nobile del Friuli, che interven-
j
4^9 §'' successe Luca de Tolentis della ne al concilio di Trento; stabilì G parroc-
diocesi di Cursola e arcidiacono di quella chie per la città e 2 pel suburbano, ema-
cattedrale, insigne per scienza, virtù, e le- nòoltime leggi, nel 1 564 celebrò il sinodo,
gazioni già affidategli da Pio 1 1 ,clie lo chia- i cui atti riprodusse il p. Farlato.Nel 1
574
mò in B.oma,a Stefano re di Bosnia e al Luca Spingaroli nobiledi Dessa, dotto
fr.
duca di Borgogna Filippo : Paolo li an- domenicano, che nel 1587 fu al concilio
nullata l'elezione fatta dal capitolo, nomi- di Spalatro. SistoV neh 589 vi surrogò
nò vescovoLuca, restando in Roma occu- Vincenzo Bassi nobile diCremona, che nel
pato in gravi affari, e Sisto IV lo spedì 1589 fu trasferito ad Andria; ed in sua
legato a Carlo duca di Boi gogna, ed ai ve- vece Clemente VIII elesse fr. Vincenzo
neziani per nunzio con podestà di lega- Arrigoni di Brescia domenicano, di gran
to.L'imperatore Federico III l'inviò le- virtù, che si seppe conciliare l'estimazione
galo con altri ai principi e città d'Italia, ed del senato veneto, e pieno di zelo celebrò
il re de'romani Massimiliano I lo dichia- 7 sinodi di lutti riporta
: gli atti l'accu-
rò suoconsigliere.InnocenzoVHInel 1488 rato gesuita p.Farlato.Nel 1627 Gio. Pao-
lo spedì allo stesso
Federico III, per indur- lo Savio veneto, che trasferito a Feltre
lo ad aiutar Polonia invasa dai tartari; nel 1 628 gli successe Gio. Tommaso Mal-
e Massimiliano I pregò il Papa a crearlo Ioni vicentino, soroasco virtuoso e rino-
cardinale, bis qualuor temporibus proxi- mato predicatore, poi vescovo di Belluno.
i5o SEC SEC
Nel 1 635 Luigi Marcello patrizio veneto, scudo le mensa 6000 fiori-
rendile della
pine somasco, che per l'i ocre meato del ni, 2800 scudi ro-
corrispondenti a circa
clivin culto celebrò il sinodo, e sotto di mani, senza gravame d'alcun onere. La
lui fu fondato altro monastero di benedet- diocesi è amplissima, numerose le par-
tine: i turchi intrapresero la guerra di rocchie, comprendendo 2 luoghi. 1 1
pio; fu digravi costumi, invitto difenso- parsi, e non vi sono che avanzi di statue.
re dell' immunità ecclesiastica, e lodato I copti sembra che vi abbiano l'antico loro
pastoie: per l'infortunio dello scoppio del- vescovato. Fra i vescovi di Sebennito tro-
la polvere nel forte, l'antichissima chiesa vasi il melezianoSoterico; Ausonioche as-
di s. Michele restò del tutto roviuata. Nel sistè al 2. concilio d'Efeso, ovesi dichiarò
iGyGGio.DomenicoCalligari venelo,con- in favore di Dioscoro, che avea condan-
vocò il sinodo, e con quelli di Arrigoni e nato in quello di Calcedonia; Paolo sot-
Marcello pubblicò colle stampe. Gli ulti- toscrisse il decreto sinodale di Gennadio
mi vescovi di Sebenico registrati nelle No- patriarca di Costantinopoli, contro simo- i
tizie dì Rowa t
sono i seguenti. Nel 1723 niaci; Isacco giacobita fu al concilio d'A-
fi*. Carlo Antonio Donadoni di Venezia, lessandria nel 'j^.3.0rienschr. t.2,p. 5y 1.
di Brissa diocesi d'Anlivari;i 767 Nicola nome dall' imperatore Severo. Nel 484
Difnico di Sebenico nobile e lodatissimo; il vescovo Vittorino con altri della pro-
1784 Felice Venanzio Scotti di Castel- vincia fu esiliato da Unnerico rede' vanda-
nuovo diocesi diMacarska; 1796 Michele li, il quale nella conferenza di Cartagine
Spalatili di Albe, traslatoda Cattaro. Do- favorì i donatisti coutro i cattolici. Mor-
po sede vacante di moltissimi anni, Leo- celli, Afr, cìirist.
SEC SE C idi
orrori furono combattuti da s. Agostino, rale è ben fabbricata e rinchiude molti
ed altrettanto fecero Prateolo e Durando. belli edilizi , come il palazzo degli stati,
SECONDIANO (s.), martire. Si crede quello della città, la chiesa di s. Caterina
che fosse soldato di professione, come al- che contiene il bel mausoleo di Federico
tresì Marcelliano e Vaiano, i quali furo- II il Bellicoso duca d' Austria, e quello del-
no compagni del suo martirio nel III se- la sua sposa; il teatro elegante, le caser-
colo. Convertitisi alla vista del coraggio me vaste e ben tenute, l'arsenale, la co-
dei martiri, si fecero battezzare, e dichia- lonna della Trinità in bronzo dorato che
rarono pubblicamente che adoravanoGe- adorna una dellepubblichepiazze. Si con-
sù Cristo. Furono quindi presi nella città tano 22 chiese, 3 conventi, 6 ospedali ed
diR.oma,edopo aver sofferte diverse tor- un orfanotrofio. Al l'uni versila fondata nel
ture sotto l' imperatore Decio, vennero i586, fu sostituito fino dal 1782 uu li-
mandati in Toscana, dove consumarono ceo; inoltre vi sono un ginnasio, una pri-
per la spada il loro sagrificio; ma igno- maria scuola normale, ed un liceo con-
rasi in qual luogo furonomartirizzati. Es- vitto di nuova istituzione; questi scienti-
si sono nominali sotto il giorno odi ago- fici stabilimenti possiedono una biblioteca
go e circolo, con quasi 4oo abitanti : pos- mentano un commercio assai considera-
siede fucine a acque iniuerali, avendo uei bile cogli stranieri. Si tengono due annue
dintorni una miniera di rame. Gratz o fieremolto frequentate dagli esteri, an-
G[-aeU,Graiacurn,Graeeium,è\a città ca- che lontani. I suoi dintorni sono deliziosi
pitale della Stiri (V.) ,e capoluogo di cir- e coperti di villaggi, di belle case di cam-
colo, sulla destra del Mùhr, in un paese pagna, e di amene piantagioni e vigneti»
ameno, a 32 leghe da Vienna. E' pur sede Non convengono gli autori sull'antichità
del governo della Stiria, del comando ge- della città, e si crede la vetusta Muroela.
nerale militale dell'Austria inferiore, d'u- Il duca Federico IV fu il j
,°
a cingerla di
na corte superiore, dell'officio del circon- mura e fosse, e l'arciduca Carlo e suo fi-
dario, d'un concistoro, d'un governatore glioFerdinando l'hanno assai migliorata.
generale,e luogo di riunione degli stati del Ne'tempi meno antichi divenne la capi-
ducato. Fu già importante piazza di guer- tale della Stiria, cioè quando la città di
ra, difesa da una cittadella situata sopra Steyer,che lo era prima, col suo distretto
una roccia scoscesa; ma dacché furono nel fu incorporata all'Austria superiore. Nel
i
78 [distrutte le sue fortificazioni, non ha 1782 recandosi Pio VI a Vienna, giun-
pili che un muro di circonferenza,e la sua to a' 8 marzo a Marburg fu ossequiato da
1
r
cittadella in rovina serve di prigione di mg. Arco vescovo di Seco via e da molti
La città propria niente del tasta si la
stato. ti signori. Nel dì seguente nelle ore pome-
riva sinistra delMùhr, che comunica col ridiane arrivò a Gratz e discese all'insi-
mezzo d' un ponto al Mùlnstadl il più , gne monastero cistcrciense di S.Lamberto,
grande de'suoi sobborghi. Gratz in gene- ricev uto da dello vescovo, e dal conio Poz*
—
rapo del governo dell'Ausilia, Stiria e Ca- vescovo Fi losseno nel 33 2 assistè alla con-1
rintia, non che dal prelato del monastero sagrazione del patriarca Igiuizio IV. Q-
e da altri personaggi. Nel mercoledì 20 riens dir. t. 2, p. 1 52o.
marzo, servito dal presidente di nobili car- SEDE APOSTOLICA, SEDE RO-
rozze^ portò alla chiesa della B. Vergine MANA, SANTA SEDE, Sedes Aposto-
del Soccorso di Zel de'conventuali,per as- lica. La cattedra di s. Pietro, centro della
sistere alia celebrazione della messa, piena verità e unità cattolica, e di tutte lechiese
di nobiltà e di popolo; egualmente inchi- assolutamente capo, madre e maestra (s.
nato dal vescovo, dal piesidente e dai re- Cypr. ep. ^.5, s. Aug. ep. 1G2 ed altri), alla
con tutte le formalità. Dopo la mes-
ligiosi quale ogni ubbidienza ed ogni onore è do-
sa eprima d'usciredal presbiterio, il Papa vuto [Conc. Eph. act. IV), alla quale per
compartì 1' apostolica benedizione ; indi la maggior preminenza è necessario che
montato in carrozza tra le riverenti di- ogni chiesa si unisca, cioè tulli i fedeli in
per Prudi. La sede vescovile di Secovia haeres. e. III). Cos'i la definì il regnante
fu eretta verso il 12 iqdàPapaOnorioJlI,e Papa Pio IX nell' Enciclica agli illustri
di Salisburgo; nel 1802 Gio. Federico di dea, e sì luna che l'altro si possono ado-
Waldesteine Wai temberg di Vienna. Do- prare ad esprimere qua lunipiedominan le,
po alcuni anni di sede vacante, nel 1824 anche desposta assoluto; uè è inusitato il
fu fatto vescovo di Secovia B.omano Se- significare L'autorità del monarca, dicen-
bastiano Zaengerle di Kirchberg diocesi dola autorità del trono. " Il distintivo ca-
d'Augusta, cui successe nel 849 l'odierno 1 rattere di Cattedra Apostolica, dalla co-
vescovo, eziandio amministratore di Leo- mune voce e consenso de' Condili e de Pa-
ben {f mg. r GiuseppeOlmaroPiauscher
.), dri per antonomasia fu attribuito singo-
di Vienna. Non avendo luogo le propo- larmente e riservato alla Sede romana,
sizioni concistoriali, non posso dire altro. per denotare in essa il centro dell'unità .
nella diocesi d' Antiochia, situata presso danno dai teologi a questa voce, dissi an-
il Tigri nella provincia di Mesopotamia ; cora, che a aorma del simbolo dichiarala
SED SED i53
dal coucilio di Costantinopoli, la Chiesa la, a lei dato per eccellenza e particolare
è una, santa, cattolica ed apostolica: ca- mente perchè fu consagrata dalla morte
pò visibile di (mesta Chiesa santa e cat- di s. Pietio capo e principe della Chiesa;
tolica è il sommo Pontefice (F.) vicario per cui è chiaro, che udendosi ijuesto no-
di Gesù Cristo, e Successore^.) di s. Pie- me quando di Roma si tratta, s'intende
tro;quindi nelconcitiodi Calcedonio veo- subito che quella chiesa per s. Pietro fu
ne denominato Vescovo universale (F.); in tulli i secoli cristiani a tutta l'uni versai
avendo parlato degl' ioiiumerabili titoli chiesa preposta, come scrive s. Gelasio I
d'onore co'quali padri e concilii denomi- Papa del 4c) 2 - Inoltre Zaccaria a p. xl
naronoilromanoPontefice,a Nomede'Pa- dell' Introduzione, discorre della distili -
pi, ed a'Ioro articoli. Inoltre a Chiesa, co- zione che uon va fatta tra Sede aposto-
mea Patriarca e luoghi relativi, dissi delle lica e Corte di Roma o Curia romana
altre chiese che si appellano apostoliche, (/'.); distinzione, egli dice, introdotta da
matrici fondate dagli apostoli, ma tutte quelli i quali senza parere eretici, ne a-
faori che la Romana ebbero fine a cagione dottano le massime, onde potei econmag-
dell'eiesie. Il Zaccaria, Storia letteraria gioie impudenza disfogare contro il roma-
t. G,p. 5oo, spiega onde alle vescovili sedi no Pontefice la loro rabbia; poiché la corte
venne ancora il nome di Sedi apostoli- romana altro non è che il ministero del
che, il cui catalogo pubblicò Fabrizio, Sa- Papa, e la distinzione di Papa e del suo
littaris lux Evangelii, rimarcando altre ministero può egualmente applicarsi a
chiese che uegli antichi monumenti tal- tutte le corti, nelle quali vi è principe che
volta furono dette Sedi apostoliche, seb- comanda, e ministri che lo servono nel
bene non ripetano l'istituzione dagli a- reggimento de'sudditi. Le ingiurie che si
postoli; del titolo che divenne peculiare scagliano contro i ministri, ricadono sul
della chiesa romana, citando un'iscrizione principe, il quale o è insensato che non
posta nella basilicaOsliensedel 474» "ella si avvede de'loro eccessi, o èsì dappoco
quale è chiamata Sede Apostolica. me- Il che alla loro licenza non sappia por fieno.
desimo Zaccaria nel suo Anli-Febbronio, Da un pezzo fu introdotto il comune lin-
dopo aver nella Dissert. 2." ragionato dei guaggio, di protestare alla Sede aposto-
titoli di madre emaestradellechiese, che lica rispetto, e d' inveire contro la corte
alla romana Sede convengono, parlando romana. A Corte di Roma notai cheque-
dei titolo di Sede apostolica già dato ad sta deuominazione e quella di Curia /io-
altre chiese, ma per antonomasia conve- mana, fu introdotta sul principio del se-
niente alla romana, nel 1. p. 239 prova 1 ,
colo XII, prima del qual tempo non esi-
che la Sede di Roma sempre di questuilo- steva la distinzione de' vocaboli dì Corte
me ha goduto; laonde s. lunoceuzol Papa di Roma e Santa Scile Apostolica, incu-
cici 402, nella celebre sua lettera a s. Vit- gnite agli antichi; dell'abuso che dai ma-
tricio vescovodi Uouenstabib,che/efrt//- 'igni si lece per distinguere la Corte dalla
se maggiori all' Apostolica Sede si rechi- Sede romana, con isfogare il loro veleno
no dopo il vescovile giudizio. Che se la contro l'apostolica Sede. Con il p.ab. Bia-
romaua uon fosse stata già a quell'epoca gi annotatore del celebre Bergier, dissi
chiamata Apostolica Sede, come s. Inno- usata la frase e per disprezzo resa comune
cenzol paragonandola colle altre, avreb- da'moderni novatori, incominciandodal-
bela detta Apostolica, con tento di chiamar l'eresia rcaCal vino e da'suoi segua ci,quindi
le altre Episcopale judicium ? IN è altro fatta sinonimo la hnseCorledi Roma della
nome trovasi in tutti gli scrittori di tutte s. Sede apostolica romana dai giansenisti
l'età, che quello di Apostolica Sitile, e più. moderni, per distinguere la romana corte
usildlo,quuudo della l'puiaua Sede si par • civile dall'ecclesiastica. IN'el 84*' fu pub' 1
1
54 S ED SED
blicalo in Treveri, De ùluli Sedis Apo- cora un certo carattere, un autorità, ed
stolicae ad insignìmdam Sedem Roma- una forza apostolica, che sempre visibil-
naia uso antiquo tt vi singulari; scripsil mente si mantenne nella cattedra diRoma.
M.Eberhard s. theologiae doctor. Di que- Il Rinaldi negli Annali ecclesiastici, ah
sto glorioso titolo, con cui (la tanti secoli l'anno 348, n.°7, osserva che già la chiesa
la romana Sede è salutata dai popoli cri- romana, per antonomasia era denominata
stiani, i teologi che scrissero in difesa dei la Chiesa. All'annoi qq, n.°6o e 6 1, che
i
diritti della s. Sede, occupandosi di tanti Innocenzo III avendo mandalo Alberto
altri più gravi argomenti, poco o nulla pen- suddiacono e A lbertino notaio legati a Co-
sarono all'origine de! titolo in conferma stantinopoli, per la riunionedi quella chie-
delle loro dottrine. All'incontro Eberhard sa allaromana, il patriarca Camatero ri-
con retto intendimento, accuratezza e di- cevè bene Legali apostolici [E.) della s.
i
ligenza trattò il suo tema, ricercando in Sede, e commendò il zelo del Papa, ma
prima da quale età abbia avuto origine con perfidia espose i suoi dubbi, perchè
l'uso di chiamare Apostolica la Set/e ro- avesse Innocenzo III chiamata la chiesa
mana, e quindi quale sia la forza ed il romana universale e madre delle chiese,
valore di tale denominazione. Con docu- e perchè questo titolo non si dovesse at-
menti storici insegna, che questo titolo era tribuire alla chiesa di Gerusalemme^.),
già usi tatissi ino nel principio del secolo V, poiché la fede cristiana da quella derivò.
e che fu adoperato per denotare la Cat- Rispose Innocenzo III, che la Chiesa per
tedra di Roma, la Sedia (
/"*'.)
pontificale, due cagioni chiamasi universale. » Dicesi
non solo dai Papi e da molti scrittori ec- universale la Chiesa, la quale si forma di
clesiastici antichi, ma ben anco dai con- tutte le chiese, e chiamasi in idioma greco
r/
cilo ecumenici celebrali in oriente o in oc- Cattolica (f .), e secondo questa signifi-
Calcedoni^
cidente, quali sono quelli di cazione la chiesa romana non è univer-
d' Efeso, diLalerano I, di Trento. Esa- sale, ma pai le della chiesa universale, cioè
minate poi le conseguenze che se ne pon- la prima e la principale, come capo nel
ilo dedurre, analizzando l'intima forza di corpo,perciocchèinessaè la pienezza della
quest'appellazione, prendendo occasione podestà, eagli altri è comunicata una par-
dalle parole del beneinerio Pietro Cou- te della pienezza. E chiamasi universale
stant, il quale scrisse : Sedes quae Vetri quella sola chiesa, la quale contiene sotto
morte consacrata est, totuin idretinuilju- se tutte le chiese : e secondo ciò la chiesa
ris, quod Aposiolorutn princepsfuerat a romana solamente si appella universale,
Domino consecutus: inde eliani brevi oh- imperocché ella sola per privilegio di sin-
li imi t usus, ut UH uni quasi proprium ma- goiar dignità è sopra l'altre; siccome an-
aerei Aposlolicae Sedis nomea j rigetta cora Iddio è chiamato Signore universale
la sentenza di coloro i quali asserirono che non quasi come diviso nelle speciespecia-
sia stala detta Apostolica la Sede roma- lissime o subalterne, perchè tutte le ma
na unicamente per rapporto alla sua ori- cose contengono sotto il suo dominio.
si
gine : nella quale sentenza non potrebbe Imperciocché ha una chiesa generale della
abbastanza spiegarsi perchè la Sede ro- quale la Verità disse a Pietro: Tu es Pe-
mana porti quel titolo negli alti di quei trus,el super liane pelrain aedifìcaho Ec-
concili!, ne'qualisono pure nominate al- cletiam meant. IL ci sono molle chiese par-
tre sedi che furono già occupale da alcuni ticolari, delle quali dice l' A postolo: /u^rt/t-
apostoli. In breve l'autore dimostra, che tiamea quotidiana, soliciludo omnium
la romana Sede fu specialmente delta A- ecclesiarum. Una è formata di tutte, sic-
postolica per denotare non solo la sua ori- come generale fatta delle particolari : e
gine dal principe degli apostoli , ma an- una è sopra tulle, perchè csscudo il cor-
SED S ED 1 55
pò della Chiesa uno solo, del quale dice donia neavea riconosciuti i diritti, ciò non
J'A postulo: Omnes unum corpus surnus iti approvò Papa s. Leone quindi il pa- 1
;
Christoj ella è capo dell'altre. Bai chiesto triarca diGerusalemme fu il 5.° patriarca
ancora, e hai affermato, te esser non poco dopo il romano Pontefice. Inoltre Rinaldi
dubbioso, desiderando saper la cagione, a detto anno, n.°65 riporta, come Grego-
la quale tu ammetterai senza contrasto, rio cattolico degli armeni e il re di questi
mentre sarà appoggiata alla ragione, di- Leonell il Grande, scrivendo a Innocenzo
cendo Davide di Gerusalemme ne'salmi : III, confessarono che la sublime chiesa ro-
JlJaler Sion elicei homo, et homo faclus mana è la madre di tutte le chiese. Di più
est in eaj siccome in quella, nella quale all'annoi 200, n."i 6 e 17 osservò, che il
Cristo s'è degnato di conversare e predi- concilio provinciale di Londra celebrato
care, e insegnare e operare la nostra sa- co'suoi vescovi dall'arcivescovo diCantor-
lute, ponendo in essa i fondamenti della bery, ne' 14 canoni promulga ti, a ciascuno
nostra fede; di che meritamente si debbe furono aggiunte queste parole Sa Ivo : iti
chiamar madre, co nei osi a co sa eh è da essa ogni cosa l'onore e il privilegio della sa-
procedesse già la dottrina salutare; perchè crosanta Chiesa romana. Il p. Tamagna,
Ja chiesa romaua sia detta madre di tutte Origini e prerogative de' cardinali della
le chiese, la quale ha ricevuto dalla chiesa s.Romana Chiesa, par. 2, cap. 2 Del :
gerosolimitana i misteri della fede catto- Romano Pontefice, dopo avere riportalo
lica ... Or tuttoché per le cose predette le sublimi denominazioni colle quali fu-
si ritrae la risposta di questa domanda, rono i Papi distinti dalla venerabile an-
perchè la chiesa romana si dice madre per tichità, dice non diversamente polevasi di
ragione non del tempo, ma piuttosto della loro parlare, poiché la loro sposa la chiesa
dignità (siccome, avvegnaché Andrea, co- romana, con nomi di onore e pieni di au-
me testifica Giovanni, \euisse alla tede torità veniva distinta. Chiesa principale,
prima che Pietro, per tutto ciò Pietro fu da cui e nata l'unità sacerdotale. Chiesa
anteposto ad Andrea, e così nel catalogo di tutte le altri radice e matrice. Centro
degli apostoli egli è sempre mai il primo dell'unità. Chiesa in etti stelle sempre il
nominato, cioè non pel tempo, ma per la principato della cattedra apostolica. Pie-
dignità), purea togliere ogni dubbio la tua tra che non superano le superbe porle d'in-
fraternità dee distinguere secondo la ra- ferno. Chiesa da cui si spargono per le
gione de' diversi nomi tra la chiesa ro- diverse parli di lutto il mondo i sagra-
mana e la gerosolimitana che questa si , menti della salute, della purità incorrot-
deve dir madre della fede, perchè da essa ta, della fede. Chiesa in cui Pietro vive
procedettero i misteri della Fede {I'-)j e presiede, e somministra a chi la cerca
ma quella si dee dire la madre de' Fedeli la vera fede. Cacume del momlo. Capo
(f .), perchè per privilegio della dignità di tulle le chiese. Roma -.tele di Pietro che
è stata sempre sopra tutti fedeli. " No- i dall' onore pastorale/aita capo del mondo,
terò, che anco a Oriente rimarcai, che ciocché non le dettero l'armi, glielo dono
Homo, è madre di tutte le chiese e centro la religione. Sede di s. Pietro, che nella
del Cristianesimo, Gerusalemme e V O- chiesa universale ritiene il principato, che
r tenie ne furono la culla; rimarcai poi a Dio le assegnò. Sede apostolica da etcì
Patriarca e Patriarcato, che Gerusa- tutta la Chiesa il principio trasse di luna
lemme non ebbe l'onore della sede pa- la religione.Sede apostolica dove 'fon-
triarcale, ed in considerazione della città damenti sono posti de domini ortodossi.
in cui era nata la religione, che soltanto Questa si è una parte di que'lanli nomi
nel 553 uel concilio diCoslantiuopoli, per- onorevolissimi, co'quali l'antichità meri-
chè sebbene nel 4^ ' il concilio di Caloe- tamente fiegtò la chiesa romana, di eia-
i56 SED SED
senno de'quali il p. Tamagna ne riporta guardanti la s. Sede, pegli altri potendosi
la derivazione, con citazioni. Provò il p. vedere i loro articoli. Eziandio vado nella
Cappellari poi Gregorio XVI, nell'opera medesima mia opera propugnando le glo-
citata cap. IX, n.° 3 e 4 the tutti pregi S
i rie de' romani Pontefici, ribattendo le ca-
della chiesa romana non sono in lei ori- lunnie degli empi detrattori. Questi in tut-
ginari, ma li desume da quelli del Papa t'altro discordi, allora si concordano alla
(A^j il quale li riceve da Dio. Perciò ar- stessa opinione quando si tratta di pren-
roge quanto il Rinaldi all' anno 3a5, n.° dersela contro i Papi e la romana chiesa.
i 3o e i 3 1 , riporta uel dichiarato da s. Per mantenere l'essenziale unità religiosa
Gelasio I nel concilio romano. Quamvis fra le membra di Gesù Cristo era neces-
per orbem calholicae Ecclesiae unus tha- sario uu centro, da cui partisse ogni ma-
lamus Chrisli sii; sanata (amen Romana gistero, emanasse ogni giurisdizione, si dif-
catholica ci apostolica Ecclesia nullis sy- fondesse ogni preroga ti va. Questo appunto
nodicis consti tutis caeterìs ecclesiis prae- mirabilmente operò il Redentore nel co-
lata est, sed d'angelica voce Domini et stituire s. Pietro princi pai fondamento del-
Saldatoi is nostri primalum oblinuit : Tu la sua Chiesa, e che se gli altri undici fu-
es Petrus, inquientis, et super liane pe- rono come lui chiamati all'apostolato, al
tram, etc. Inoltre dimostra con altre te- solo s. Pietro diede Cristo il primato, su-
stimonianze, che i privilegi della chiesa bordinando a lui il collegio apostolico, del
romana, non da altri che da Cristo eb- quale divenne principe e capo. E s. Pie-
bero origine nel concederli al suo vicario tro in fatti la fece sempre da capo, da mae-
in terra, il quale li esercitò avanti di ve- stro, da principe, da Pastore de' pastori,
nire a lìonia a fondarvi la sua cattedra. tanto nelle sagre adunanze, ov'era sem-
Ed airanno3Q3,n.°2 i, dice di quello in fa- pre il i.°a parlare, a prescrivere, a san-
vore comunica colla chiesa romana,
di chi zionare, quanto nel piantar prima la sua
che quantunque escluso dalla comunione sede in Antiochia, e poi nello stabilire ia
degli altri vescovi ha la comunione catto- Roma il centro dell'unità cattolica. IPapi
lica^ ne produce gli esempi, cosi all'anno sempre esercitarono i diritti e l'autorità
r
432 n.° 4^; mentre il non comunicare con
5
del Pontificato (I .) e primato, come eredi
essa era ed è lo stesso che dichiararsi Ereti- universali di s. Pietro, ed agli oracoli di
co o Scismatico (/• .). A questi, a Prote- questo centro di unità piegarono sempre
r
stanti ([''), alle Sette (/ .) una sola via di rispettosa la fronte e pastori e fedeli; l'au-
salvezza rimane, il ritorno cioè a quella torità della Sede apostolica fu sempre eiu
fede ch'è unica e indivisibile, all'ubbidien- ogni tempo venerabile, come pure atte-
za della Sede apostolica che n'è deposi- sta Muratori che svolse un numero Incre-
taria e maestra. dibile di monumenti antichi. La cattedra
In tutto quanto questo mio Diziona- pontificale di s. Pietro è nel tempo stesso
rio,pieno di profonda venerazione alla s. indefettibile nella sua esistenza, come ir-
ina feci affettuoso e riverente eco ai suoi quando in quando fa riportare a' nostri
innumerabili e benemeriti atleti e cam- giorni alla fede, alla chiesa romana ed al
pioni qui limitandomi a toccare alcuni
;
suo venerando capo, molti avendone re-
de'principali e innumerabili argomenti ri- gistrati all'articolo Pio IX e in tanti altri
S ED S ED i5 7
articoli, descrivendo le relazioni della s. Ierra,ch'è una sede particolare e limitala
Sede Colle nazioni. Quanto ai servigi ini- a mia sola diocesi (nel fine del citato arti-
portantissimi resi dalla s. Sede a tutto il colo parlai di Roma come sede del Papa
cristianesimo., essa è stala in tutti secoli capo di tutta la Chiesa, delle sue dignità,
non solo un fanale a diligere i fedeli nel del hi diocesi particolare di Roma, eriporr
mare tempestoso di questo mondo, ma lai novero de' vescovati sulIVaganeieim-
il
del mondo dell'orbe cattolico colle Mis- nuUìus dioecesis), e avente per cattedrale
sioni Pontificie (/".), argomento che loccai la basilica di Laterano capo bensì e ma-
pure a Propagazione delia fepe. A Più- die di tutte le chiese, avendo detto a Pos-
mato nel riunire le principali prerogative sesso de'Papi che questo deve riguardarsi
della Sede apostolica, ragionai dei pri- pel possesso di quel tempio come catledra-
malod'istituzionedivina del romanosom- le del loro vescovato di Roma; laomlenon
ino Pontefice, tanto del primato d'onore, devesi confondere colla Chiesa Romana
che d'ordine e di giurisdizione, qual capo o Sede apostolica, che nel linguaggio or-
augusto della chiesa universale, siccome dinario de'teologi èia chiesa cattolica uni-
successore del principe degli apostoli e / /'•
versale,checonsideraRomacomeilcentro
cario di Dio (F.) in terra ; perciò tulli il Papa che ne
dell'unità e della fede, ed
i fedeli gli devono rispetto e ubbidienza, occupa la sede, come successore di s. Pie-
come tutte le chiese per la primazia su- tro. vicario di Gesù Cristo, capo supremo
prema cheha eziandio su di esse,esu tutta e monarca di tutta la chiesa universale,
quanta la Chiesa ancorché adunata in con- Roma quindi ha l'alto vanto di rifulgere
cilio, essendo infallibile nelle decisioni di qual sole fi a le stelle per aver da XIX se-
fede, come pur dissi a Scisma, a Scomu- c °h l'i sagrosanta sede dell'impero catto-
Nica e analoghi articoli. La prerogativa del lieo, sostenuta da quella Religione (al quale
primato è trasfusa nella s. Sedeapostolica articolo riportai le statistiche approssima-
e cattolica di Roma, ove siede maestosa- l |V e di tutte le religioni e loro classifica-
niente il Papa, giudice, maestro e pasto- zione numerica, come de'seguaci d'ognu-
re universale, onde Roma (?'.) è centro na) che n'è il divin fondamento; sedech'è
del cristianesimo, e vincolo di comunione madre e maestra cattolica de'fedeli, cat-
a tutte le genti. Il primato della Sede a- tedia suprema di verità. A Roma ancora
postolica su tutta quanta la terra, fu ri- dichiarai che l'appellativo di eterna ie
conosciuto dai ss. Padri e da'concilii ecu- si addice per essere l'eterna sede di s. Pie-
menici. La chiesa romana ammae.strala tro, ad onore del perpetuo suo magistero
da s. Pietro e da' suoi successori non co- e di quello de'suoi successori; altrimenti
nosce eresia; illibato e immacolato è lo dopo il trasferimento della sede imperiale
splendore di sua fede; la purità di sue dot- in Costantinopoli e le tante feroci irruzioni
trine,conformi alle tradizioni apostoliche, barbariche, forse era per sempre spenta
inviolabilmente osservate e custodite: la la gloria di Roma. Eterna dunque Roma
fede romana è sempre la fede della Chiesa, sarà per s. Pietro e per la Sede aposto-
Risalendo all'origine e primordi del cri- lica, imperoi che siccome
regno di Cristo il
dunque la chiesa del Salvatore, siccome sa. Prima di partire Pio VI per Vienna,
suo legno, deve credersi duratura al pari notificò al Sagro Collegio de cardinali
Ora uè v'ha, né puòaverviquag-
de'secoli. (l7 -), di lasciare un breve nel quale ad
giùin terra altra chiesa del Salvatore tran* esempio che infra-
de' suoi predecessori
nte la governata da Pietro, tranne la cliie- presero viaggi ordinava che accadendo
,
sa romana, ch'è la sola chiesa di cui Pie- la sua morie fuori di Pioma, in questa sola
Irò è il sommo pastore. In altra guisa chiesa città ove il principe degli apostoli avea
di Cristo, chiesa retta da Pietro e chiesa istituita la s. Sede, si dovesse fare il Con-
romana sono tre proposizioni che distinte clave (al quale articolo riportai
Papi e- i
per varia considerazione e rispetto, sigili- letti fuori di Pioma) e l'elezione del suo
la dotazione del regno di Cristo, tale è V Anello Piscatorio (F.), nel quale si rap-
da avere il durare della chiesa romana, presenta s. Pietro dentro una navicella,
Ma regno di Cristo in terra siccome non
il figura della Chiesa sempre combattuta e
conosce altri limiti di luogo tranne quei trionfante, in atto di tirare le reti come
dell' universo, cosi non ha altra misura segno della pietà cristiana e de'suoi felici
di tempo che quella, la quale è per coni- successi. Di poideporlatoprigioneinFran-
piersi collaconsumazione de'secoli. Que- eia, prima di morire fatta la Professione
sti dunqnee non altri sonoi limiti di spazio difede (/^.) cattolica apostolica romana,
e di tempo della chiesa romana e di Roma, nel ricevere Sagramento pregò fer-
il ss.
ia quale però dee venerarsi siccome eter- vorosamente Dio a restituire a Pioma la
na .... Al mancare e venir meno delle altre residenza pontifìcia. Nel ycjc) mentre Pio i
nuova Roma, Costantinopoli, bruttamen- ma la dottissima sua opera, nella quale vit*
splendido e pili potente della verità. E di celebre cav. Arlaud, ed io ripetei nel voi.
battuta da molli, non s' inchina ne pie- fo della s. Sede e della Chiesa, contro gli
ga" '. Discorsi pure all' articolo Roma, che assalti de'novatori, combattuti e respinti
Roma capitale del mondo cattolico è sta- colle stesse loro armi. La dedicò a Pio VI,
ta preparata dalla provvidenza ad essere che appunto col suo mirabile e eroico con-
iasede irremovibile del successoredis. Pie* tegno faceva trionfare la s. Sede aposto-
lo; che ivi come sua propria e vera sede lica dai suoi più accaniti e possenti ne-
deve eleggersi il Papa, sebbene ripetei la mici. Dipoi nel i832 con questi stessi tipi
sentenza : Ubi Papa, ibi Romaj e s. Ani- se ne fecero altre 3 edizioni, emerito d'es-
S ED S ED r$9
sere tradolla in piùidiomi, enuovamente la Santa Sede, die sola è centro dell'uni-
j più grandi elogi, tra 'quali ricorderòquelli verso cattolico, e separalo dalla quale, chi
del p. Emilio Jacopini prof, dell'imi ver- semina disperde, chi cerca salute., mise-
sita romana e preposilo generale de'chie- radiente perisce, per ciò solo che aperta-
rici minori, ne\Saggio analitico sulTrion- mente sta scritto: Chi noni- con me 3 sia
fo della Sede di d. Mauro Cappellani
s. contro di me, e chi sta contro il Pontefice,
poscia Gregorio XVI , Roma 833. E 1 sta contro tutta la Chiesa. Dov'è questa
quelli del cav. Filippo Scolari ne Cenni cattedra, ivi è la chiesa; ma in questa catte-
slorici intorno all'opera il Trionfo della dia, in questa chiesa fan centro le volontà,
s. Sede e della Chiesa contro gli assalti le preghiere, le speranze ed i voti dell'u-
de' novatori, Verona i832; in cui fra le ni verso cattolico; dunque dove è questa
altre belle osservazioni che fa sul trionfo cattedra, e dov'è Pietro, ivi è la pio ec-
della religione avvenuto nelle preclarege- celsa dignità della terra, ivi l'impero più
sta diGregorio XVI, come trionfato avea universale ed assoluto, ivi il concorso e
ne'suoi scritti, ove con accortezza di quasi la soggezione più libera, più nobile, più
profetico avvedimento, nella palestra del volontaria, di quanti sono cattolici". Nella
claustro previde e pronunciò gli avveni- Gonchiusione dice tra le altre cose. » La
menti del i83p; quindi che ne'principii chiesa cattolica è un fatto, ed è un fatto
da lui proclamali e difesi, e consagrati con che continua da XVI li secoli contro ogni
la fermezza e la santità della vita, anticipò maniera d'attacco, ne cesserà mai. Esso
al mondo tutto la prova, che un giorno la è rappresentato dalla s. Serle,equcsta Se-
religione avrebbe trionfalo sicuramente de è ferma in Italia ed in Roma. Chi vuole,
in lui slesso. Inoltre il cav. Scolari, scosso chi può resistervi?.... Sì, la figlia di Sionne
dagli ultimi strepitosi e insoliti a vvenimen- ni mezzo alle più grandi persecuzioni e
ti politici che infuriarono contro Roma e traversie stette mai sempre nel suo ma-
la s. Sede, pubblicò neh85i la sua Me- gnifico splendore, guidata e protetta dal
moria, Roma e la santa Sede, con illu- suo fondatore di vino,il Sai vatoredelmon-
slr azioni a' luoghi relativi della Divina do; e s. Ilario poteva a pien diritto dire
Commedia, siccome ulteriore solenne àt- di lei: Ecclesia hoc habet proorium : dam
non meno di sua dottrina, che della
testato perseculionem patì tur, flore t; dtim oppri-
sua edificante divozione alla chiesa roma- mitur, cresciti dum contemnilur,profìcit;
na e al papato. Utile e lodala opera che dum ledifur, vincit; dum arguitili', inlel-
combatte in 5o proposizioni quanto a'no- Hgìtj tane stai cum superaci videtttr.Q[\e-
stri giorni si è detto contro la Sovranità sto è affilio proprio alla Chiesa, ohe raen-
de' romani Pontefici e della s. Sede {?.), tre soffre la persecuzione, fiorisce; mentre
la quale sino dai primi secoli del distia- viene oppressa, cresce; mentre èdisprez-
nesimo possedè per tutto il mondo rie- i zata, ne trae profitto; mentre vieneolfesa,
chissimi Patrimoni della Chiesa romana vince; mentre è rimbrottata, comprende;
{V.), ed alla quale si gloriarono principi e sta allora appunto, quando superata già
e popoli di soltoporsi alla prolezione della sembra". Nella sullodata enciclica del Pa-
chiesa romana e di rendere i loro Stati pa Pio IX è pur detto al corpo episco-
trihutaridellas Sede{V.)ei\'yu\n\av\ della pale delle Gallie. » Non è poi ignoto alla
medesima con o.naggio e censo, e giura- vostra saviezza, che tutti i nemici più ac-
mento di fedeltà. Il eh. autore, nel § III, canili della cattolica religione fecero sem-
Che cosa e la santa Sede, ecco come la pie, benché con vani sforzi, la guerra a
definisce. La cattedra dunque su cui il
>• questa cattedra del beatissimo principe
Papa si asside, giudica, definisce, delibera degli Apostoli, ben sapendo che non potrà
e comanda, in qualità di Pontefice, è quel- mai cadere e venir meno la religione slessa,
160 SED SED
finché durerà quella cattedra, la quale è in conto di precelti, quasi ordini si fa ope-
appoggiala a quella pietra, cui non pos- ra di appagarne desiderii. I più illustrii
sono vincere le orgogliose porte dell'in- esempi vengono da'personaggi più eleva-
ferno (?. Annusi, in Ps. coni. pari. Do- ti. E questo un nuovo trionfo dello spirito
ti con filiale affetto e divozione a quest'A- Nella biografia di s. Pietro primo som-
postolica Sede, ed a lei ubhidiscano, com'è mo romano e fondatore della
Pontefice
dovere, con somma riverenza. Con tutto Sede romana, narrai come fu .°
a con- il i
lo zelo pertanto della vostra episcopale vi- fessare Gesù Cristo, e come da questi fu
gilanza, nulla mai ne in fatti uè in parole scelto per capo de'suoi apostoli e discepo-
tralasciate che possa conlrihuire a ciò che li con preminenza sugli altri; come gliaf-
i fedeli sempre più cuore amino, ve-
di fìdò la cura di tutta la Chiesa, col privi-
nerino e onorino con ogni ossequio questa legio dell'infallibilità, e l'autorità di con«
s. Seùe, ed eseguiscano ciò che la slessa s. fermare nella fedei fratelli e di governar-
Sede insegna, stabilisce e decreta". Que- li, consegnandogli le mistiche chiavi del
sto ri levante documento ri portato dal la Ci- regno de' cieli, per cui suoi successori i
viltà Cattolica, 7..' serie, t. 2, p. 332, per hanno il primato su tutta la terra. Quin-
Jas. Sede produsse con esito felice un imo- di riportai gli atti di giurisdizione eser-
vOjStupendo e commovente trionfo, di ge- citati da s. Pietro, incominciando dal i
.°
di
nerosa ed eroica edificazione, per essersi tutti i concilii e celebrato in Gerusalem-
fatto a gara dallo specchiatissimo episco- me, ove pel i
.°
parlò come capo supremo
pato francese, d'entrar nelle mire del co- dellaChiesa, nel modo che riportai a quel-
mun Padre de'fedeli, con fruiti di cele- l'articolo;che passato poi \n Antiochia^.)
stiale fragranza, onde esclamò Enrico di 3/ città dell'impero romano dopo Peonia
Puancey." O ammirabile possanza dell'ec- e Alessandria, vi fondò la sua sede, diche
clesiastica autorità O vittorioso con-
! il trattai pure a Cattedra e festa di s. Pie-
trasto della divina gerarchia messo a pa- tro i.\ Antiochia; dices. Gio. Crisostomo
ragonerai potertemporaleecolle autorità che tale città avesse peri. "pastoreil prin-
umane! Vedete ciò che accade: si solle- cipe degli apostoli, ove i fedeli per lai.*
vano controversie, si alternano discussio- volta furono chiamati Cristiani (/ •)• Do-
ni; pLoma leva la voce pacificatrice e so- po governo di 7 anni, lasciando in An-
il
vrana : la sacra parola è accolla con sol- tiochia s. Evodio o s. Ignazio per succes-
lecitudine, con venerazione, con isponta- sore, ma soltantoqual semplice vescovo,
nea ubbidienza : i suoi consigli si hanno si recò in Piuma capitale dell'istesso ini-
SED SED i (ì i
pero romano per porvi la rocca della fe- venne decapitato, restando ambo i prin-
de e questa promulgarvi colla predicazio- cipi degli apostoli protettori di Roma, del-
ne dell 'Evangelo {l\); che vi giunse tra
1
laChiesa e Sede apostolica. Oh Roma fé-
gli anni 4o o 4^, e Vl stabilì la pontifìcia lixlpev possedere preziosi tesori de'loro
i
i
.°
vescovo e Papa, esercitandovi la supre- reali, ed offrirono magnifici donativi, iu
ma podestà pontifìcia. Tornato in Ge- uno documenti di generose donazioni
ai
concilio, e con autorità di capo della Chie- s. Pietro fondata eh' ebbe la Sede antio-
de: dopo la discussione delle cose che ri- questa diversità, che alla romana oltre il
la grazia di Gesù Cristo salvare ogni uo- della divina provvidenza, recossi a Roma,
mo. Allora tutto il sagro consesso tacque, centro del potere temporale e del mondo
secondo l'espressione della Scrittura ciò : incivilito, onde porre in effetto le divine
viene interpretato, che nìuno può arro- predisposizioni perla dilatazione dell'im-
garsi di discutere dopo che Pietro, vale a pero spirituale, e predicar l'evangelo ad
ebbe sentenziato. Dimoran-
dire laChiesa, ogni creatura. Da Roma s. Pietro scrisse
ta la Chiesa pregò Dio per la sua libera- le Decretali (F.). Iu essa dà precetti mo-
zione. Scorsi diversi paesi dell'oriente, o rali, e prescrive cose spettanti alla disci-
dopo tornato in Roma, vi fondò la chie- plina, opportune iu que'primi tempi. Nel-
a
sa d'Alessandria, 2. città dell'impero do- la slessa approvò il libro dell' evangelo
po Roma, di cui fecei. vescovo s. Marco scritto da s. Mai co, contenente ciò che da
suo discepolo. Piitornato iu Pioma a com- se stessoavea udito predicarsi, dalla vene-
pire la grande opera intrapresa, dipoi vo- randa bocca del divin Maestro: e questo
lendo ripartirne, perchè Nerone medita- libro propose alla chiesa cattolica come
va avventarsi contro di lui qual capo del- supernamente ispirato. Con questoatto di
la Chiesa, gli apparve il Piedentore e lo giurisdizione mostrò la suprema autorità
fece retrocedere, dicendogli: P'ado a Ro- pontifìcia, di definire quanto spelta alla
ma per esservi nuovamente crocefisso .Ar- norma della fede, e alla conservazione dei
restato d'ordine dell'imperatore, in una costumi del suo gregge. Altro argomen-
s. Paolo (F.) apostolo, fu poi crocefisso to di suprema autorità trasparisce nel-
capovolto, glorificando e suggellando col V invio dell'evangelista s. Marco ad A-
suo sangue e martirio patito in Roma, la lessandria metropoli dell'Africa, affinchè
s. Sede che vi avea fondata; e s. Paolo in suo nome vi fondasse la sede palriar-
VOL. LXIII. i i
iGa SED SED
cale. Così s. Pietro fu il fondatore de'3 nel dire che la chiesa romana riconosce
più antichi e primari patriarcati, Roma, a oche le sue grandezze tempora li dal prin-
Alessandria, Antiochia, che rappresenta- cipe degli apostoli, osserva ch'egli fu fon-
rono una chiesa ad instar Triniintis, co- datore di essa, che la prescelse per com-
me rilevai a Patriarca. Spedì inoltre al- piervi sulla croce l'apostolico ministero;
tri de'suoi discepoli in varie provincie del- che egli in questa chiesa lasciò ai santis-
crocefissi sudi un monte, e fuori le mu- olocausti di tanti doni temporali, che la
A Berma Rinaldi, all'anno
ra della città. divina provvidenza dispose che da popoli
45,n.°i, chela memoria dell'istituzione fedeli e di voti, e da principi religiosi e mu-
della Sede romana fu sempre celebrata nifici le venissero generosamente offerti,
dallaChiesa, non soIamenteinRoma, ma tutti ansiosamente bramando di godere
in tutta la cristianità, e che essendosi in la protezione della Sede apostolica edi s.
qualche luogo tralasciata, fu poi ripristi- Pietro, ciò che pur fecero vescovati, in-
nala, come al presente si osserva. Di ciò signi monasteri, ec, anche per godere le
ne fanno pienissima fede martirologi i prerogative de\Y Esenzione (/'"•), onde di-
nella Chiesa, così orientale come occiden- stolo trionfò in tutti gli atti delle solenni
della chiesa universale si pone nella sede alle persone de'Papi, quanto a Dio, a s.
di Roma, con ragione si festeggia da tut- Pietro ed alla sua Chiesa la quale non ,
Rinaldi parlando del le chiese apostoliche, vata delle signorie di lei proprieeammi-
fondale da s. Pietro e dagli altri apostoli, nistratedai Papi. Questo è il linguaggio
diceche tutte nondimeno ne formano una degli antichi monumenti, e specialmente
sola, la quale si deve dire cattolica, come del libro Pontificale e del codice Caroli-
gli apostoli nel simbolo insegnarono, e che no, ne' quali la munificenza di Pipino e
l'unità deìlaChiesa si deve riconoscere nel- di Carlo Magno al principe degli aposto-
la cattedra di s. Pietro, e chi abbandona li è interamente rivolta. Essendo stalo s.
la cattedra non può essere nella Chiesa, Pietro il donatario, quindi le temporali-
come insegnano i ss. Padri, le cui senten- tà si denominarono cose di s. Pietro, per
ze cita; i quali inoltre dichiarano, dover- essersene data la proprietà al s. Apostolo
si chiamar cattolico chiunque comunica e alla sua chiesaromana, a nome del qua-
e sta unito colla chiesa romana, e per con- le si usano e si amministrano dal Papa.
trario tenersi scismatici o eretici i sepa- Nelle lettere di Giovanni Vili spesso ri-
rati da essa, per la qual cosa anticamen- cordansi Terra s. Petti, Territorium s.
te tanto era dire minano quanto callo- Petri, Terminus s. Petti , Homines s. Pe-
lieo, e lo prova con diverse testimonian- tti Le città poi e le persone che si sotto-
ze. 11 Borgia, Difesa del dominio tempo- ponevano alla protezione e padronanza
rale della Sede apostolica, p. 1 77 e 20 5, della s. Sede, lo fecero con diverse con-
-
de' loro metropolitani, se vescovi,con tut- cause maggiori. Nel cap. 3: Si mostra col-
ti gli uffizi di carità. L'altra era scriversi la storiail diritto, che han sempre Pa- i
dichiarai che nel 21 1 spinto dal deside- ta perdivino voleresopra Pietro. Il s. ve-
rio di vedere l'illustre e antica chiesa ro- scovo vide in Pietro non solo l'unità, ma
mana, tratto dilla sua gran fama, si recò la sorgente dell'unità medesima; ed ilei-
appositamente in Roma dall'Egitto per tato Oliato di INI ilevi riguardò la Sederò-
164 SED SED
ninna come il punto d'unione di tutte le seduto s. ed in cui oggi Anasta-
Pietro,
vide in Pietro quella podestà che dal Pa- Roma ha parlatoj ogni questione è fini-
dre era stala data a Cristo. Papa s. Mar- ta. Eccone il testo, Semi. 2, De verb. A-
cello I del 3o4 scrisse a'vescovi d'Antio- poslol.: Jam enim hac de
caussa duo con-
chia,chela chiesa romana dovea chiamar- cilia missa suntad Sedevi apostolicam :
si Primate (/".) e capo di tutte le altre, inde edam rescripla venerimi. Caussa fi-
e che niun concilio poteasi celebrare sen- nita estj error utinam ali quando finia-
za l'autorità del Papa. A
R.oma celebrai tur. Il s. dottore lodando Papa s. Melchia-
tino I il Grande nel rendere la pace alla virum optimum, ofilium chrislianae pa-
Chiesa, nel proclamare libero l'esercizio cis, et palrem chrislianae plehis ! Lo no-
del cullo del cristianesimo, nell'elevazio- minò padre della plebe cristiana nel sen-
ne decorosa del pontificato de'Papi, enei so che avea detto altrove, cioè che nella
trasferimento della sede imperiale a Co- chiesa romana era stato sempre il prin-
stantinopoli, per cui Roma divenne reg- cipato della cattedra apostolica, a cui so-
gia del romano Pontefice e centro subli- lamente si apparteneva d'accordare ve- i
me dell'unità cattolica con tanto splendo- scovi che aveano somiglianti differenze e
re della s. Sede. Parlai pure del palazzo brighe insieme. A Pieve parlai del voca-
imperiale di Laterano assegnato per pa- bolo plebe, che una volta significava l'u-
triarchio de'Papi, delle rendite loro sta- nione de'fedeli e tulto il popolo cristia-
bilite, e cloni elargiti dalla munificenza no, onde più Papi s'intitolarono, Episeo-
del magnanimo principe, tanto beneme- pus s.Plebis Dei. A Repubblica notai che
rito della Sede apostolica e della chiesa il simile vocabolo fu usato per nominare
universale; e sedie alla chiesa romana do- repubblica cristiana, l'universalità de'fe-
mimi temporali e R.oma stessa. Il dotto- deli soggetti al sommo Pontefice, con po-
la Chiesa. Chiunque fuori di questa casa ria nella par. 1 dell' Anti-Fehhronio ne
mangerà l'agnello, è profano. Non cono- pubblicò molti e incontestabili esempi, o-
sco Vitale, rigetto Melez'w, ignoro Pao- ve inoltre tratta : Dell'autorità del Papa
lino. Chiunque teconon raccoglie, disper- intorno alla conferma dell'elezione di tut-
de, cioè chi non è di Cristo è Anticristo. ti i vescovi delle provincie; nelle trasla-
Jo intanto vado ripetendo, quello che si zioni e rinunzie de' vescovi; nella riserva
razione per la s. Sede. Scrivendo contro to trasmesso sul principio del 4' 7 a ' con *
Fetigliano, gli disse: Cosa ha fattola
li cilio plenario di Cartagine, lodando quei
cattedra della chiesa romana in cui ha padri, che delle cose determinate contro
.
confermate con vera ragione il vigore del- Liberio del 352, di s. Siricio del 385, di
la vostra religione non meno ora nel con- s. Innocenzo!, ec. Egualmente è compro-
sultarci,cheavauti nel pronunziare,! qua- vata colla storia de' primi otto secoli la
licomprovaste doversi riferire al nostro giurisdizione del solo Papa nel convocare
/
giudizio, sapendo cosa si debba alla Sedia i Co/ic/Y/j(^ .)generali, non essendo Ecu-
apostolica, mentre tutti, cbe cbiamati sia- menici (P.) o generali o universali quel-
mo in questo luogo, desideriamo seguir liche non sono presieduti dai legali del-
l'A postolo, da cui surse, e l'i stesso Vesco- la s.Sede. Sull'autorità de' Papi ne* primi
vato, e tutta l'autorità di questo nome". sette secoli, giova moltissimo il leggere il
E poco appresso parlando degli antichi dotto cardiual Gerdii Esame de motivi :
glino non per umana ma per divina sen- s. Gelasio I dello scomunicato Acacio ve-
ché per autorità di essa tuttociò che da prescritto o ordinato? Ad un fatto così
essi fosse pronunziato, si confermasse, se perverso, perche acconsente A cacio? Con
giusto fosse". Il medesimo Papa iu egual qual tradizione de' maggiori chiamano in
tempo rescrivendo alla relazione fattagli giudizio la s. Sede apostolica? Vogliano
dal concilio di Mela, loda que' padri, per- o non vogliano, a loro giudizio le anti-
chè nel consultar la Sedia apostolica e , che costituzioni de canoni verranno con-
nel riportare al suo giudizio punti da i fermate. Papa s. Simmaco del 49^> che
essa deliberati, aveano seguilo l'antica re- scomunicò l'imperatore Anastasio per fa-
gola, la quale con esso lui conoscevanoes- vorire la memoria dell'anatematizzato A-
sere stata sempre nel mondo, e sapevano cacio, pei tumulti prodotti dall'antipapa
che per tutte le proviucie si diramavano Lorenzo, acconsentì alla convocaziouedel
sempre dal fonte apostolico le risposte a celebre sinodo Palmare, adunato con 125
quelli che le domandavano; conservando- vescovi nel portico di s. Pietro, e spon-
r
si uz\V Archivio della s.Sede(F .) àaìScri- taneameute si assoggettò al lorogiudizio
niarHJT.) documenti per lo scioglimen-
i dalle accuse imputategli. I vescovi però
to delle controversie ede'dubbi. Antichis- protestarono, che Vescovo della Roma-
il
simo era dunque sino dai tempi di s. In- na sede noti deve soggiacere all' esame
nocenzo I, né già stabilito da alcun cano- de' vescovi minori, e ne riconobbero l'in-
ne, ma sibbene dalla tradizione prescrit- nocenza. Scrisse s. Isidoro vescovo di Si-
to, e richiesto dal primato della Sede ro- viglia, ad Eugenio toletano: La dignità
mana, il costume di consultarla ue'dubbi, della podestà, sebbene sia trasfusa in tul-
e di attenderne il giudizio, e di ricevere vescovi, pure il Vescovo di Roma più
li i
dalle risposte di lei la certa e definitiva specialmente per singoiar privilegio re-
scienza. Dalla storia de'primi otto secoli ila in eternot come capo più elevalo di
166 SED SED
tutti gli altri membri ... Quegli adunque correva l'obbligo di sostenere e difende-
die non presta ad esso riverente la do- re le ragioni della s. Sm\e. Carlo Magno
vuta ubbidienza _,
disgiunto dal capo si scrisse a Ripando ed agli altri vescovi di
Giuramento [f.) i loro sudditi, come fe- favellò. » La s. chiesa romana madie di
ce s. Gregorio con l'imperatore Leo-
li tutte le chiese di Dio, essendo di capo lei
73o ehbe propriamente origine il sovra- molto ben provveduto alla Costantinopo-
no temporale dominio della chiesa ro- litana, lacerala per l'ambizione del per-
mana, la quale però già possedeva am- versissimo Fozio, come manifesto fauno
plissimi patrimoni e con l'esercizio delle le lettere dell'islesjo Pontefice, con l'au-
Regalie (/'.) superiori. Nel <]^n avendo torità delle quali Ignazio nostro padre qui
s.BonilacioapostolodiGermaniae legato presente è stato torna lo Dio mercè) non (la
della s. Sede inteso l'elevazione al ponti- ha molto nella propria sede, donde fo- i
ficato di Stefano III, gli scrisse uu'episto- zianil'aveanocou violenza discacciato. Per
la nella quale si professa d'essere discepo- la cjual cosa noi con tutti patriarchi, me- i
lo della chiesa romana, e con molta u- tropoli la ni e vescovi orientali, che abbiamo
millà promise, che trovandosi aver detto per lo spazio di due anni aspettato la cen-
o fatto cosa alcuna malameute, secondo sura della chiesa romana, nostra santa ma-
il giudizio della medesima chiesa subito dre, chiediamo ora per amor del Signore,
l'avrebbe emendata, comesi bada Rinal- che il negozio di Dio si faccia utilmente,
di a detto anno, n.°i6. Il concilio de' ve- via togliendosi con l'autorità del vostro
scovi d'Italia e di Francia celebralo nel- Sagro collegio gli scandali cagionati daFo-
l'eoo per s. Leone III, contro le calun- zio, rimettendosi in questa chiesa la bra-
nie delle fazioni di cui era segno, cos'i de- mala unione secondo il decreto di
e pace,
cretò. Noi non ardiamo di giudicare la Nicolò I santissimo Papa." Fu gloria del-
Sede apostolica, eh' e il capo di tutte le la Sede il gran Papa s. Gregorio
s. II V
chiese dell'universo. Poiché, noi tutti da (f .), che celebrai pure a Roma, ed a Sa-
essa edal vicario di lei saremo giudica- lerno ove si venera la sua sagra spoglia
Questa poi non si giudica da alcuno,
li. mortale.Egli acerrimo propugnaloredel-
come appunto anche l'antica prammati- la libertà ecclesiastica, difese saldamente
bidiremo. Avendo s. Leone 111 coti auto- potere spirituale dal temporale che pre-
rità apostolica rinnovato l'impero d'oc- tendeva dominarla, collocò secondo sua
r
cideule, ecostiluitoe coronato imperato- natura, il Papa sopra X Imperatore (F .):
re Carlo Magno, a questi derivò l'obbli- i suoi eroici sforzi produssero gloria pe-
go di difendere la chiesa romana e il suo renne per la Sede apostolica e il trionfo
priucipato:anehe ul Patrizio diRoma{ P.) d ella chiesa romana, che per lui regnò con-
SED SED 167
temporaneamente nel le ri mote regioni set- torità pontificia e della romana chiesa,che
tentrionali e orientali, non ostante la lo- le prese per propria insegna, e sino dai
ro lontananza dal centro della Chiesa, il tempi antichi la s. Sede la die per insegna
suo amico e ammiratore s. Anselmo ve- alla /Milizia pontificia (J'.) sia negli Sten-
scovo di Lucca,nello scisma contro la vera dardi (/"'".) e coll'immagine di s. Pietro,
Sella dell'iniquo antipapa Clemente III, sia con farne cucire le figure nelle vesti
disse: Essendosi pregalo da Gesh Cristo de'soldatisuoi. Il gesuita Raynaud, Oper.
per la fede di Pietro, affinchè non venis- 1. 1 o, Praenotat. 4,p. 24, dice che le chia-
se mai menoj la fede del solo patriarca vi una d'oro e l'altra d'argento significa-
romano , in cui conferma i suoi fratelli, no la sc'enzaela podestà delle chiavi, cioè
non verrà mai meno. Nello spargere al- l'autorità papale. Ed il Molano, De ima-
cuni fiori sulla tomba del magno s. Gre- ginìb. lib. 3, cap. 2 1, spiega quella d'oro
gorio VII, con altri esclamai: Riposa in pa- simboleggiare la podestà giudiziale del fo-
ce, o gran Papa, che i re della terra vinti ro della penitenza, e quella d'argento la
al lume die «l'irraggia dall'alto de'cieli, podestà di fulminar gli anatemi. Le chiavi
conoscono che la Sedia di Pietro è la co- eziandio servirono d'insegna della chiesa
lonna cui s'appoggia la loro autorità, Io romana, come l'usa tuttora in uno al Pa-
scudo che la difende, il lume che la vi- diglione(f.);de\V aulica insegna delucida-
vifica, il consiglio che la governa, il serto vi propria della Sede apostolica, ne fa pu-
immortale che la corona. All'imperatore re testimonianza lo stesso Innocenzo IH.
Corrado III nel 38 scrisse s. Bernar-
i i Questo Papa colla sua magniloquenza e
do Dottore di s. Chiesa (/^.), nella lette- siccome profondo giureconsulto nel diritto
ra 23. » Ogni persona dev'essere sogget-
1 canonico, nel coronareimperaloreOttone
ta alle alte podestà, e chi si oppone a questa IV, per averlo conosciuto divolo alla s.
podestà, si oppone agli ordini di Dio; qual Sede, provò che il consagrante sia sopra
sentenza desidero certamente, e ve ne av- il consagrato, la preminenza della Chiesa
verto in ogni miglior maniera,che voi man- sull'impero, del sacerdozio sul principato;
leniate quella riverenza che esige la som- ma Ottone IV opprimendo poi la chiesa
ma ed apostolica Sede, ed al beato Pie- romana chea vea giurato difendere, fu sco-
tro vicario, siccome si vuole da voi che municato dal Papa. Fu Innocenzo III che
questa osservata da tutti sudditi al-
sia i dichiarò canonicamente la chiesa di Co-
a
l'imperatore. " Papa Alessandro III del stantinopoli, 2. dopo la Romana, il cui
i 1g riservò alla sola s. Sede e al sommo
i splendore accrebbe; illustrò romano So-
il
gure delle chiavi apostoliche servirono a e coli' esempio di que' molli che nelle con-
denotare la sovranità, giuiisdizione e au- tese fra l'impero e il pontificato, a que-
j
omnium piene pulsantium necessitalibus Sede, ove fatalmente restò con 7 Papi tut-
cccurrit. Tutti invocavano allora fervida- ti francesi, nello spazio di 7 1 anni, 7 mesi
mente dalle labbra delPapa la scienza, dal e 1 1 giorni. Gli successe nel 3 6 in Lione
1 1
principe de'pastori i pascoli più salutari, Giovanni XXII, che dichiarò in Avignone
e contro le sentenze de' vescovi implora- dovere risiedere il Papa, lusingando poi
vano,se così può dirsi, il giudizio del la stes- i romani che avrebbe loro restituito la pa-
sa giustizia. L'amore di questa, informata pale residenza. Per sua morte nel 1 334-
dagli esempi d'apostolica intrepidezza, fe- si voleva eleggere per successore il cardi-
ce scrivere Innocenzo III ad un re di nalRaimoudi di Comminges, che eroica-
Francia queste coraggiose parole. Tu hai mente rifiutò, per 1' indegna condizione
violato i divini comandamenti, hai man- imposta dui cardinali, quasi tutti francesi,
.
pale, mentitegli considerava il pontificato partì in Avignone, ove poco dopo morì
fuori della sua sede naturale in Avigno- secondo le minaccedi s. Brigida, e gli suc-
ne, con danno della chiesa universale. Uè- cesse Gregorio XI, il quale nella sua 1
nedetlo XII che gli fu sostituito formò il bolla dichiarò, che la basilica ili Laterano
disegno di passare Bologna colla corte
in era la sede principale del romano Pon-
ponlifìcia, al quale fine romani non solo
i tefiee, e la 1." in dignità tra tutte le chiese
come al predecessore gli offrirono l'auto- del mondo. Mentre il Papa da gran tempo
lità de'magislrati urbani, ma eziandio il divisava di por fine ad una specie di ve-
senatorato; ma i cardinali assuefatti al dovanza in cui languiva l'apostolica chiesa
delizioso soggiorno di Provenza, ad onta romana, fuori del suo naturale luogo tra-
che il Papa in concistoro manifestò la sua sportata per umane passioni; nell'intirna-
determinazione, frastornarono la parlen- re la residenza nelle proprie diocesi ai ve-
rendere un rilevanteservigioal
za, certi di scovi, uno rimproveralo dal Pa-
di questi
re di Francia, pei grandi vantaggi chea pa, perchè avesse da gran tempo lasciata
lui e al regno derivavano colla presenza senza pastore la propria chiesa , con co-
de'Papi in Avignone; di più l'indussero raggio gli rispose: E voi ancora, Santo Pa-
con apparenti ragioni a fabbricare un pa- che, perchè non andate alla vostra sposa,
lazzo apostolico in tal città. Nel 1342 e- infinitamente più illustre e più attraente
letto Clemente VI, si scusò cogli amba- della mia, e non nedatel'esempio? Scosso
de'romaoi che instantemente rin-
sciatori Gregorio XI da questo parlare, dagli ec-
imperiale ed anche dell'apostolica: invece stabilir tra loro la curia e corte pontifi-
il Papa comprò per la s. Sede la città e eia, che diversamente a vea no stabilito far
contado d'Avignone e l'unì al propinquo Papa un abban-
concittadino, risolvette di
f enaissino che già possedeva dal secolo donare Avignone e di portarsi in Roma.
X11I. Fu allora che infuriando vieppiù le Per quanto fosse circuito con prieghi, la-
fazioni in Roma, insorse il famoso agita- grimee insistenze de'grandi a prolungare
tore Cola di Rienzo, che usurpata la si- il soggiorno in Francia, fermo nel glorioso
gnoria osò intimare a Clemente VI di ve- proponimento, partì d' Avignone ed en-
nire in R.oma, altrimenti il popolo roma- trò trionfante in Roma a' 17 gennaio! 377,
no avrebbe provveduto la Sedia di Pietro colla corte, curia e famiglia pontifìcia. Nel
d'altro Papa. Il successore Innocenzo VI dì seguente celebrò pontificalmente nella
rassodò la residenza d'Avignone; ma Ur- Chiesa dis. Pietro in Piz^'cwzo, ricorrendo
bano V creato nel 1 3C>2 ricusò nel giorno il fausto anniversario in cui il principe de-
della coronazione di comparire in solenne gli apostoli stabilì in Pvoma la sua vene-
cavalcata per la città, per riguardale la randa cattedra. Il Bernini citato dice che
dignità pontificia come esiliala aldi là dei Gregorio XI in esecuzione del voto fatto
monti mentre era in A vignone,f(iori della ne' primi dì del suo pontificato, e ben ri-
sila legittima e propria residenza. Di poi cordevole della visione avuta da s. Bri-
rualgrado le contrarie rappresentanze, nel gida nel cardinalato e a lui comunicata,
1 367 ne partì e giunse in Roma a'iG ot- che Dio non gradiva che più restasse in
tohre, con fragorosi applausi de'romani, Avignone la pontifìcia residenza, riporlo
descritti a Roma, insieme al discorso prò- Arcani Dei in Libera, cioè la s. Sede in
inumalo dal Petrarca, per vederlo assiso Roma. Si osserva, che mentre prima di
nella Sedia di Pietro. Ma nel 1 370, a sug- Clemente V solevano Papi neh' elezio-i
gestione d'alcuni cardinali amauli delle ne essere intronizzali sulla Cattedra dis,
i
7o
SED SED
Pietro, dopo il ristabilimento della resi- fu celebrato il concilio di Pisa (7^.), che
denza in Roma non osarono più sedervi s.Antonino chiama conciliabolo, ove de-
e la lasciarono alla venerazione de'fedeli. posti il Papa Gregorio XII e l'antipapa
che ne derivarono alla città, all'Italia la- maricarsi, mentre in luogo d'uno che si
cerata dalle fazioni, ed al cristianesimo, voleva, tre insieme rimasero e ognuno trat-
ai citati e altri l'elativi articoli distesamen- tandosi da Papa; anzi morto Alessandro
te narrai, nel piangere lo strano traspor- V, gli fu Giovanni XXIII. Con-
sostituito
ta mento del la papale residenza in Francia, tinuando dunque tre a procedere da Papa,
che gli stessi francesi imparziali deplora- fu convocato il celebre concilio di Costan-
rono come macchia alla memoria de'Papi za, per troncare lo scisma che continua va
d'Avignone, e fors' anche nazionale, che a lacerare la Chiesa, ed ivi Gregorio XII
mase esposta nella loro assenza, e pel suc- cilio di Costanza e su quanto vi fu ope-
cessivo lungo e grande scisma d'occidente latOj si può vedere il lodalo p. Cappel-
che ruppe l'unità cattolica. Comepei pi imi lai nel Discorso preliminare § xlix e
scismi degli antipapi, e forse incomincian- seg. Alle onorevoli testimonianze dell'epi-
do dal 3." di Euìalio nel 4 ' 8, s'intromi- scopato francese in venerazione della s. Se-
sero i principi nt\Y Elezione del Papa( V.), de, e perquantodissid'Avignone, aggiun-
donde derivò l'abuso deli' Esclusiva (/^.), gerò le seguenti. Fu luminosa confessione
di cui riparlai a .Sagro Collegio; cosi dal del grand'arci vescovo Fentlon (f '.), que-
grande scisma d'occidente ripete l'origine staesclamazione."0 chiesa romana, ci Uà
un'altra piaga della Chiesa, il Regio Exe- santa, o cara e comune patria di tutti i
qnaliir (/ .), che compiansi anche a Sco- cristiani ! Non vi ha in Gesù Cristo distin-
munica. 11 memoralo grave e deplorabi • zione di greco, di scila, di barbaro, di giu-
le scisma, incominciato poco dopo l'ele- deo, di gentile; tutti sono un popolo solo
zione di Urbano VI, successore legittimo nel tuo seno; sono tutti cittadini eli Ro-
di Gregorio XI, per l'antipapa Clemenle ma ; ogni cattolico è romano. Ah ! ecco
VII, eh e recatosi in Avignone co'cardinali il grande albero che venne piantalo dalla
francesi, vi stabilì una cattedra di pesti- mano stessa di Gesù Cristo! Ogni ramo
lenza sostenuta dai suoi saccessori, lo trat- che ne sia staccato, appassisce, diseccasi e
teggiai a Scisma, indicando tutti i luoghi cade! O madre, chiunque è figlio di Dio,
ove ne parlai con diffusione. Solo qui dirò, è pur figlio tuo Dopo tanti secoli tu sei !
che divisi nell'ubbidienza popoli e nazio ancor feconda, o sposa di Dio; tu generi
ni, desolali in non sapere chi propriamen- figli incessantemente al tuo sposo in tulle
te venerare per vero capo della Chiesa, leestremità dell'universo Ma donde pro- !
se que'di Peonia o d'Avignone, per dar fine cede mai, che tanfi figli snaturati non vo-
al furioso e pernicioso scisma, nel i4°9 gliono riconoscere oggidì la loro madre?
SED SED 171
E che ! i! sagro legame dell'unità, che dee noi, egli viene a stabilire nelle nostre co-
formare di lutti i popoli un solo gregge, scienze la fede, e con questo mezzo mette
e di tutti i ministri un sol pastore, po- sotto la salvaguardia di Dio lo scettro, che
trebbe essere il pretesto d'una fatale di- la nostra riconoscenzaha offerto al me-
visione?" Il sommo vescovo Bossuel, così rito... 11 nostro imperatore, benché inve-
parlò. » O santa Chiesa romana, madre stilo della suprema magistratura della re-
di tulle le chiese, e madre di tutti i fe- pubblica pel voto della nazione; convinto
deli, Chiesa da Dio prescelta per unire i che il Padre de'lumi determina egli solo
suoi figli nella medesima fede, noi stare- i popoli sulla scelta de'loro padroni, ch'e-
mo sempre attaccati alla tua unità col- gli è quello, che dà ai principi la pode-
l'intimo del nostro cuore. S'io mai ti di- stà di fare tutto ciò che vogliono, e la sa-
mentico, Chiesa romana, possa obbliare viezza di non volere che ciò che devono;
me slesso ....La Cattedra romana, tanto persuasod'altronde che gli edifici che non
celebrata da'Padri, in cui hanno a gara hanno per garante della loro durata che
esaltato il principio della cattedra aposto- tempo,crollano benespes-
gii architetti del
Della denominazione che la chiesa cat- de' religiosi, per la comunicazione delle
tolica dà alle comunioni da lei divise di indulgenze concesse ai loro ordini; ed i
go di s. Chiesa, cessa dalla carica e sub- morte, acciò la faccia conoscere alla città
entra a fungerla il Segretario del s. Col- col suono della campana di Campidoglio,
legio, che la disimpegna per tutta la sede alla quale fanno lugubre eco e d'ordine
•vacante, in nome dello slesso sagro col- del cardinal vicario tutte le campane del-
legio. Anche altre cariche cessano mas- le chiese. Inoltre il cardinal camerlengo
sime della Famiglia pontifìcia, meno po- riceve dal Maestro di camera T duello
che eccezioni, e lo notai ad ognuna,e l'udi- Piscatorio per spezzarsi, prende in con-
tore di iSVgfZrttora diviene uditore del s. col- segna il palazzo apostolico, affidando la
legio o del conclave: però restano, oltre il compilazione dell'inventario eia custodia
camerlengo, principalmente tra le prima- delle sue parti e offici agli stessi chierici
rie quelle del Penitenziere maggiore e del di camera ripartitamente, acciò nulla sia
Vicario di Roma con esercizio d'auto- involato nel Palazzo, che ne' lem pi anti-
rità: Tribunali di Ro-
cessano d' agire i chi si depredava; indi ritorna al suo pa-
ma, chiudono i Teatri. Egualmente
e $\ lazzo accompagnalo dalla guardia degli
appena spirato il Papa, tutti Cardinali i Svizzeri pontifìcii , che restano a lare
'
la
e quelli creati dal defunto usano anche tano allorquando incede per la cillà. Il
altre dimostrazioni di duolo nelle Pesti cardinal camerlengo dipoi batte Monda
quando i cardinali si facevano precedere col suo slemma, colle paiole Sede, va-
dalla Mazza d'argento (il cui uso restò cante, al quale articolo notai che ne fu-
sospesoneh 797, per quanto notai nei voi. rono battute in tali epoche e colla mede-
L, p.176) nella sede vacante l'adopera- sima epigrafe. Con questa coniano.^leda-
vano calata; a Conclave dicendo pure le glieli- l'accesso alle ruote del conclave, il
II cardinal decano a mezzo del Prefello tori del conclave e impiegati del mede-
de' maestri delle ceremonie pontifìcie, fa simo, anche in tempo di conclave; a tale
successivamente distribuire le schedule effetto ha almeno una stanza propinqua
perla celebrazione delle funzioni della se- al conclave e prossima a quella del prov-
de vacante, che sono Funerali pel de- i visioniere, per dar loro e agli altri udien-
f'unto e Novendiali,
tumulazione nel la za. Inoltre appartiene al commissario la
Sepolcro de Papi ,l' O razionefunehrc nel- visita della chiusura esterna del concla-
l'ullimo giorno de'novendiali, la Cappel- ve, accompagnato da un maestro di ce-
la che precede l'ingresso in conclave col- l'emonie, dal notaro e cancelliate del la ca-
SLD SED 17"
mera per rogarne l'atto, da due testimo- pone la sedia pontificale, acciò sia pronta
ni, col muratore, chiavaio, 4 svizzeri, e per seder v i l'eletto, e ricevervi avanti l'al-
altrettanti inservienti con lorde di pece tare slesso Vaporazione e 1' Ubbidienza
accese: eseguila la chiusura, il commis- de' Cardinali. Tuttociò che si fa in Con-
1
p. 2g5, ma dessa e non così prolungata sperienza di due conclavi, ne'quali ebbi
apparlieneal commissario, non avendo il l'onore d'intervenire qual conclavista del
maggiordomo governatore del conclave cardinal Cappellari, poi Gregorio XVI.
giurisdizione sugli artisti,néd'ispezionare A Conclave parlai ancora del modo co-
i lavori, come attribuzioni del commis- mesi portada'/Jfly?//èr/(de'quali feci altro
sario che ne ha la responsabilità; quali i cenno a Scalco) il pranzo a'cardinali (ed
artisti dopo terminato il conclave si de- anticamente gli accompagnavano lo scal-
vono affrettare di portare conti, perchè i co e il mazzierecolla mazza d'argento), del-
ilcommissario gli esamini e approvi, sin- l'ingresso in conclave de' cardinali dopo
dacazione che poi eseguisce pure l'archi- il loro arrivo in Pioma, e del modo come
tetto deputato dal cardinal camerlengo. si ricevono gli ambasciatori de' sovrani
A Saghista, a Maestri delle ceremokie dal sagro collegio alla porta del conclave:
pontificie, a Conclave dissi quali cose a non che della colletta prò eligendo Pon-
loro e agli altri spettino del medesimo, tiere (la quale pure in sede vacante si di-
tutte le spese pagandosi dal Tesoriere ge- ce in tutte le chiese del mondo cattolico),
nerale che ne rende conto al nuovo Pa- che si ordina dal cardinal vicario, dopo
pa. Quelle per la elezione diGregorio XVI la messa dello Spirito santo celebrata in
ascesero a scudi 1 34,74"» cioè: scudi s. Pietro, a tutto il clero nelle messe, e
19,656 pel funere di Pio Vili, 76,051 per tutta la sede vacante, edelle altre pre-
pel conclave, 3q,o4o per la coronazione; scrizioni del medesimo, che sono: di fare
tutte le spese pel funere di Leone XII ,
esporre a norma del prescritto da Grego-
susseguente conclave ecoronazione di Pio rio XV, il ss. Sagramento ogni giorno in
Vili erano ammontate a scudi 18,907; 1 forma di qnarant'ore, nelle chiese che de-
laonde furono maggiori quelle per Grego- stina, ma senza processione, prescriven-
rio XVI, sia per avere il tesoriere supplito do le visite da farsi dai sodalizi, uno nella
a diverse spese di competenza de'palazzi mattina, l'altro nelle ore pomeridiane,
apostolici, e sia pei' le maggiori elargizio- *
processionalmenle, cantando le litanie e
nicompartite dal Papa a'poveri. Nel gior- orazioni proprie della sede vacante; d'or-
no seguente alla chiusura del conclave i dinare a! clero secolaree regolai ede'men-
cardinali incominciano a procedere negli dicanli le quotidiane processioni, dalla
scrutini! della mattina e delle ore pome- basilica de'ss. XII Apostoli alla Cappella
ridiane alla grande opera dell' Elezione segreta dell' Assunzione del palazzo Qui-
del Papa, onde possibilmente con solleci- rinale e contigua al conclave, ove si ce-
tudine por fine alla vedovanza della Chie- lebra messa dello Spirito santo per l'ot-
la
sa e alla sede vacante, per cui sono stretti tima e sollecita elezione del Papa, dopo
in clausura nel conclave: gli scrutimi si la quale col canto del Peni Creator Spi-
fanno nella cappella Paolina del Quiri- ritits si recano aUaChiesa dis.Sdveslroal
nale, e nel lato del vangelo dell'altare si Qiurinale3 o\e terminano le preci: aven-
i
76 S ED SED
do notato nel voi. XV, p. 267, quando scrivendo molte città e luoghi de'domi-
ne fu dispensato il clero, ed a Camerlengo nii pontifìcii, riportai i gravi sconcerti, an-
DEL clero romano, quando domandava che tentativi d'insurrezioni, e talvolta an-
al conclave, Il (ibernai: Pontificem? Delle che particolari sollevazioni. Nella sedeva-
preghiere ordinarie e straordinarie, per cantedel i6a3 per morte di Gregorio XV
la brevità della sede vacante e buona e- ed elezione di Urbano Vili, durala per
lezione del Papa, che si fanno nello stesso 28 giorni, racconta il contemporaneo dia-
Conclave, ivi ne trattai, insieme a quan- rista Gigli i disordini deplorabili di Ro-
to riguarda la sua difesa, quella di Ro- ma: » quali ninno che viva, si ricorda
ma e quella dello slato, mentre delle an- giammai in simil tempo aver visto. Non
tiche precauzioni governative e militari, passava alcun giorno senza molte questio-
ne trattano pureLimadoro,Relazionedel' ni, homicidj, tradimenti. Trovavansi mol-
la corte di Roma, 1.
1
, cap. 6, Della sede ti huomini, et donne uccisi in diversi lo-
varante e seg. massime nel cap. \
ì
De' prov- chi; et molti ne furono trovati senza te-
vedimenti die soglionofarsiin tempo del sta, et altri furono similmente senza te-
conclave; ed il ÌNovaes, Introduzione al- sta raccolti, che erano stati in quel modo
le vite de' Pontefici, 1.
1 , p. qo e 1 1 g. A gittati nel Tevere. Molte case furono rot-
Ponti m Piuma ricordai, che prima in se- te di notte, etarrubbate malamente. Fu-
de vacante la nobile famiglia Jllatlei ar- rono donne, altre
sfasciale poi te, forzate
mava un corpo di truppe con particolare uccise, altre rapile. Così di molte donzel-
uniforme per la custodia del ghet too clan- le vituperate, forzate, et menate via. Li
stro degli Ebrei t e de'ponti Quattro Capi sbirri poi, che volevano pigliare alcuni in
e Sisto che avevano comunicazione col prigione, altri ne furono ammazzati, et
Palazzo apostolico faticano, ove sino al altri malamente stroppiati e feriti. Il ca-
1 774- 7^ si celebrò il conclave; il Ponte s. porione di Trastevere Irebbe delle pugna-
angelo essendo allora guardato da due lale, mentre andava la notte rivedendo
quartieri di milizie pontifìcie, oltre quello la sua regione, et altri caporioni molte vol-
de'Z?im'sul principio della CiltàLconinaj te corsero pericolo della vita. Ma molti
anche vol.LVl 1,p. 1 44 narrai, che an-
nel 1 delli disordini, et insolenze sopradette, fu-
ticamente prima che Roma avesse la not- rono fatte dalli soldati, che per guardia
turna illuminazione, tutti capi di fami- i di diversi signori, et principi stavano iti
glia in sede vacante doveano tenere nella Pioma.Sì come fu di quelli particolarmen-
notte un lume alle finestre. INelle provin- te, che per sua guardia haveva menato
ole poi dello stato di s. Chiesa, in sede va- il cardinal di Savoia, dalli quali furono
cante si adottavano speciali provvidenze ammazzati diversi sbirri, che ha ve vano
per la difesa e conservazione dell'ordine preso un loro soldato pregione.Et in som-
pubblico, onde ovviare alle prepotenze ma andava il male di giorno in giorno co-
de facinorosi, massime quando esistevano sì crescendo, che, se la creatione del nuo-
le giurisdizioni de Feudi ,detiri\l\vanien- vo Papa si prolungava, quanto pareva,
te terminate nell'odierno pontificato di che per le discordie de'cardinali prolun-
Pio IX. Il governatore di Roma emana- gar si dovesse, si dubitava di molti più
va in sede vacante severi bandi, partico- stia ni, et gravissimi inconvenienti". Leggo
larmente contio maldicenti e provoca-
i nella descrizione mss. della sede vacaute
tori di alterazione alla pubblica quiete: del 1758 per morte di Benedetto XI V,che
se durava la sede vacante nel sabato san- » nel 25." giorno di conclave cardinali i
to, era vietato al castel s. Angelo lo spa- tennero una congregazione per prendere
ro delle arliglierìe,e per tutta la città ogni qualche prowedimentosu le presenti tur-
specie di esplosioni lesti \ e. A Roma, e de- bolenze naie in Perugia, ove il popolo si
7 e5
però sinora non è colà accaduto alcun ri- quello splendido epitaffio che riportai al-
levante sconcerto da tale armamento, non la sua biografìa, composto dal protestan-
avendo quel popolo alterate le linee di te anglicano Walpol; questi è quel Papa,
ciòche fu praticato nella precedente sede che siccome riporta Bercastel, t. 34, u.
1 4, si guadagnò l'ammirazione del
vacante, così non ha creduto la congre- filoso-
gazione d'interloquire, lasciando che pei" fo imperatore Giuseppe II. Becatosi que-
adesso corrano le cose come si trovano". stiin Roma nella sede vacante del 1769,
ne, condannata con gravi pene ecclesia- dare un successore al virtuoso Clemente
stiche e civili, d'inveire talvolta nelle se- XIII, oltre lo spiritoso colloquio tenuto
di vacanti con infami Satire, già s'inten- in conclave con alcuni cardinali, augu-
de sempre anonime (di questi parli del rando a ciascuno di essi ciò che più de-
livore, della malignità, della vendetta, e sideravano, e di cui feci memoria nel voi.
peggio, parlai ancora a Memoriale), con- XIV, 84, con prontezza d'ingegno ri-
p.
tro il Papa defunto e i cardinali, partico- spose ad alcuni cardinali che si dolevano
larmente quelli cui il calunnioso scritto- di restar chiusi, rammentando che per la
re per private passioni tenta screditare, elezione di Benedetto XIV aveano dovu-
fors'auche colla vaua lusinga di promuo- to restarvi6 mesi: Che per fare un Pon-
vere l'eScdtazione di chi pei' interesse va- tefice simile a Benedetto XIV, sarebbe
gheggia, come fece l'autore delle Profe- ben sacrificato anche un anno di clau-
zie faIsameuteattribuiteas.Malachia;es- sura. A Conclave e nel voi. Vili, p- T 99
sendo severamente vietate anche le scom- ragionai de' Funerali che si celebrano ai
messe sulle creazioni de' Papi e promo- cardinali che muoiono in sede vacante,
zioni de' cardinali. Laonde neppure un anticamente l'esequie de'cardinali erano
Benedetto XIV andò esente da'mordaci novendiali. Altro esempiodelceremonia-
e indiscreti censori, che sebbene dottissi- le pel funerale dei cardinali in sede va-
mo non fu da alcuni ritenuto abile nel catitelo riprodussi nella biografìa del car-
governo temporale; per cui una indegna dinal Ferdinando M. a de Rossi, ove feci
ingratitudine del popolo, come di sua in- eie che circondavano il letto funebre, in-
coerenza, feci cenno nel voi. LI, p. 3 i vece di essere di cera gialla, furono di ce-
e in altri opportuni luoghi,nonchea Papa ra bianca giusta il solito costumarsi nel-
elìoM.a. INI pare d'aver detto a Itrove,quan-
i la sede vacante,la quale cera bianca si usa
lo di Benedetto XI V nel citalo veridico nell'esequie pontifìcie. Tuttavolta trovo
inss. si legge: » Il popolo alla sua morte esempi, come nelle esequie novendiali
non die alcun segno di commozione, così non solo per Clemente XI, ma ancora per
che le cose sono andate in somma placi- ClemenleXI I,e si puòleggere nel n/35 1
dezza e quiete, forse perchè colle ceneri del Diario di 801110,17^0, p. 19, che di
del cardinal Valenti già segretario di sta- cera gialla erano le torcie che ardevano
to, e del cardinal Millo già pro-datario, intorno al tumulo nella cappella del coro
preventivamente defunti,che aveano pò- di s. Pietro, quelle che si dispensavano ai
VOL. LX1II. 1 2
r
7S SED SED
cardinali, le candele che si distribuivano seguente 3o giugno dell'anno 6q secondo
ai prelati e altri che hanno luogo ne'no- la più comune credenza. Egualmente non
vendiali, le lorde che ardevano intorno vi fu sede vacante pel di lui successore s.
al cadavere nella cappella del ss. Sagra- Cleto, e 20 giorni dopo la mortedi questi
mento, e le candele accese negli altari del- divenne Papa s. Clemente I, dopo il cui
la stessa basilica. Però il gran catafalco esilio e martirio vacò la sede 4 mesi e g
per Clemente XII, e intorno al quale si giorni, nella 3." Persecuzione della Chie-
fecero le 3 ultime solenni assoluzioni, era sa, sia per questa, sia per conoscersi lardi
circondatoda 5oofìaccolotli e da 24 tor- la beata sua morte avvenuta lontanissi-
ciedicera bianca, co tue riporta il n.°35i8 mo da Roma,comechèsommersonel ma-
di detto Diario a pi 5. La sempre pre- re pressoChersonesodiPonlo. Quindi con-
giudizievolesede vacante ha felice termi- tinuando le persecuzioni, 1' Elezione del
ne colla tanto bramata Elezione del Pa- Papa procedette appena potevano adu-
pa, capo e supremo Gerarca di tutta la narsi nelle Catacombe, ne' Cimiteri e al-
Chiesa, e sovrano de'dominii temporali tri luoghi i sagri elettori, cioè del Presbite'
della romana chiesa, la quale vacanza di rio del clero romano; in processodi tempo
sede fatalmente alcuna volta viene rilar- fu stabilito di fare l'elezione del Papa nel
data per l'abuso dell'Esclusiva, pastoia 3." giorno dopo la morte del predecesso-
della Chiesa, che deplorai eziandio a Sa- re. 1 sagri elettori si adunavanoogni matti-
gro collegio. Si pubblica al popolo l'e- na nella basilica Lateranense o Vaticana,
lezione del nuovo Papa, sia colla solenne e dopo aver celebrate l'esequie al defun-
promulgazione sulla loggia del Quirina- to, ivi procedevano all' elezione del più
le, sia coll'esplosione dell'artiglieria del degno. Ma nate contese, e insorti in al-
Castels. Angelo,i\a col suonogiulivodel- cune gli Antipapi , che produssero collo
le campane di tutta Poma; indi seguono Scisma parliti e zuffe, prima gl'impera-
lesagre funzioni del conferimento del Sa tori d' Occidente, poi i goti re d' Italia,
cerdozio, se l'eletto non è prete, grado gli Esarchi di Ravenna per gl'imperatori
che talvolta fu ommesso, della Consagra- greci, quindi gli altri si frammischiarono
zione e ordinazione, e della Coronazio- nell'elezioni. Fu Bonifacio III del 607,
ne del sommo Pontefice, in cui ha luogo che ordinò non trattarsi punto dell'ele-
l'abbruciamento della Stoppa, per ricor- zione del Papa, se prima non fossero pas-
dargli quanto sia breve e transitoria la sati 3 giorni dopo la morte dell'anteces-
gloria di questo mondo. A Palazzo par- sore. Ma ciò era in uso da gran tempo in-
lai del saccheggio e depreda mento di quel- nanzi senza veruna legge, come osserva
lo del nuovo Papa, operato dal popolo ap- il p. Mabillon (tranne,oltre s. Lino, s. Pio
pena eletto, enorme abuso condannalo 7,elello nel 3.°giorno,s. Bonifacio 1, dopo
più volle senza effetto; laonde si dovè a- un giorno, s. Bonifacio II, nel 3.°: con
dottare il provvedimento, che appena an- l'elezione di Bonifacio 111 si die termine
nunziato al popolo il novello Pontefice, olla sede vacante d'un anno, meno due
ilcaporione del quartiere in cui era si- giorni), Comment. in Ord. Rorn. t. 2; Mus.
tualo il palazzo che abitava da cardina- Ital. cap.17, p. 112. Perciò nel decreto
le,marciava sollecitamente colle sue mi- che della seguita elezione si mandava al-
tirio di s. Pietro i.° romano Pontefice, ri in tali 3 giorni applicati alle preci e ai
senza che vacasse la s. Sede apostolica fu digiuni, perchè Dio gl'inspirasse di con-
eletto successore s. Lino, o almeno nel dì veniresul migliore,diradone'primi tempi
7
sto, poiché l'elezione fu differita a più di più di 16 mesi per essersi incrudelita la
3 giorni, se non v'era uno scisma, per cui persecuzione di Decio contro i cristiani,
non si potesse concludere. J\on potendo questo presbiterio della chiesa romana as-
ne' primi secoli per la furia delle fazioni sunse il governo della chiesa universale
godere sagri comizi piena libertà, Papi
i i secondo il consueto; avvertendo però che
furono costretti dalla necessità a procac- lascia va irresoluti quegli affari di esclusi va
ciarsi la tutela de' sovrani nelle elezioni, spettanza del Papa, sebbene avesse il sin»
tori d'Oriente, e de'loro luogotenenti gli e governava la Chiesa sinché durava le se-
esarchi, che vollero intervenire nell'elezio- de vacante, tranne 1' esercizio degli atti
ne e influenzarla col loro potere, col pre- giurisdizionali priva ti vi del vescovo. APri-
testo de'molivi che avevano originato il lo- micerio della s. Sede, e de'collegi de'
ro patrocinio; quindi preteso diritto d'im- notari della medesima, e poi de'7 giudici
pero, abuso violento e usurpazione di con- palatini, uffiziali maggiori del s. Palaz-
ferma e consenso, con sommo discapilo zo apostolico Laleranense, (Wscov^x di sue
della libertà di s. Chiesa. Solo e principal- ragguardevoli prerogative, fra le quali fa-
mente per l'imperturbabile s. Gregorio ceva parte del celebre triumvirato che _,
r
7 Il fu che i sagri comizi ricuperarono componeva con l'arciprete, o i.°de' Preti
l'intiera loro indipendenza, e non più a- Cardinali e V Arcidiacono, sopra de'qua-
spetlarono l'assenso abusivo, che prolun- appoggiava tutto il governo della Se-
li si
gava in certo modo la vacanza della sede: de apostolica vacante la medesima, diche
resta bensì un avanzo nella pretensione abbiamo qualche ombra ne'cardinali capi
dell' Esclusiva, tollerata qual pacifica av- d'ordine nellealtuali sedi vacanti,e Io stes-
segnavano, locum praese.nlabaiU Ponti- zione di essi Papi, e ni un altro più del diur-
ficisjtà in altre rilevai che nel 6^0 con no la confonde e la disturba; poiché quel
singoiar esempio un 4-° perso-
si trova codice difettoso e malconcio ottenuto a
naggio chiamato consigliere della s. Sede grandi istanze per una sola notte dall'Ol-
(ullìzio che ue'monumenti antichi si trova stenio, da lui trascritto fu pubblicalo, ad-
spesso dato anche a'vescovi,e talora agli dita il modo per scoprire il vero. Ma in
imperatori: de'consiglieri della santa Se- vece quel medesimo codice dopo molte vi-
de parlai a Prelato ed a Segretario a- gilie ordinato o meglio disordinato dal p.
postolico). Questa rappresentanza o luo- Garnier, guidò più accreditati scrittori
i
Giovanni IV perchè si trovava arcidiaco- Gregorio II; poiché allora fu d'uopo di-
no: aggiunge, che circa al consigliere può videre il ministero, conforme erano divi-
credersi aver luogo quando unode'trium- se le cure di s. Chiesa. Ricorda che fino ai
viri fosseeletto Papa, come una delle prin- tempi di Papa Vigilio del 54o, ne'quali
cipali dignità della chiesa romana, mas- l'imperatore d'oriente Giustiniano 1 cac-
sime nelle cause temporali in cui veniva ciati i goti d'Italia ne riacqui>tò il domi-
consultato. Il dolio Cenni, Dissalazioni, uio,won seguì uiulazionealcuua nella crea-
SED SED 181
zione de'Papi, per testimonio di-s. Gre- loghe formole. Intanto che si attendeva
gorio Ijnè si oppone a sì autorevole testi- la conferma dall'esarca, l'eletto Papa non
monianza l'ardire de're de Goti, i quali s'introduceva nel Patriarchio Lateranen-
alcune volte s'ingerirono in sì sagrosanto se, né si moveva dal proprio grado, come
altare, poiché l'aver violentemente vo-
essi praticò il nominato Giovanni IV nella let-
luta l'elezione di persona certa, non fu tera agli scozzesi, in Dei nomine eleclus
alti oche un'evidente invasione, alla quale intitolandosi; ricuperatasi dalla s. Chiesa
pur troppo di sovente soggiacque la s. Se- la libertà, l'eletto veniva subito introdot-
de. Poterono bensì somministrare un pes- to nel s. palazzo, intronizzato e adorato;
simo esempio a Giustiniano I per usur- oppressione, che Cenni stabilisce cessata
parsi tal preteso diritto, che poi fu soste- nel pontificato di Benedetto II nel 684>
zioni. In conferma del generale consenso più antico de'preti, che oggi dicesi deca-
si spediva una piena legazione, di cui era no. Allora i
7 vescovi ebdomadari giàcar-
capo un vescovo fuori degli ordini del cle- dinali,a vendociascunodi essi la chiesasub-
l'interpoutificio o sede vacante, con ana- di Carlo Magno. Nella chiesa romaua la
i8a SED SED
gran dignità dell'arcidiacono, non come nome: Eruifecit oculos Christophori Pri-
quella dell'arciprete ottenevasi per anzia- miceri i, et Sergìi Secundicerii filii eis ,
nità d'ordine, ma per merito di dottrina, suamque volunlatem deipsxs duobus Pro-
virtù, esperienza e altre doti necessarie al cerìbus Ecclesiae explevil.Qi\\n<\\ è, che
ministero. Inoltre Cenni, contro Garnier il Primicerio, benché semplice chierico
e Pagi sostieue il merito particolare del- e coniugato, meritamente cogli altri due
l'arcidiacono del sagro collegio : primie- colleghi amministrava la s. Sede negl'in-
ramente ènotabileladiluicreazionenella terpontificii, e governava la Chiesa assen-
basilica Lateranense,in presenza di tutto te il Papa, come capo di tutti gli uffizi pala-
il sagro collegio, delle dignità palatine e tini, e da cui principalmente dipendevano
del clero, come se ne ha memoria del 5g i i notari sì regionari che| subregionari, i
nel 2." Registro di s. Gregorio T, descri- difensori, tutti i rettori e curatori de'pa-
vendone la giurisdizione dell'arcidiacono trimoni, e in una parola tutta l'ammini-
idesl Vicarìus Ponlificis, ed a cui dove- strazione del molto che possedeva la s. Se-
vano ubbidire gli accoliti d'ogni regione de. Adunque questi triumviri non cessa-
negli uffizi ecclesiastici, essendo pur su- rono di amministrare il governo, finché
periore degli ordini de'diaconi e suddia- non cominciò il dominio temporale della
coni, al modo riportato dagli Ordini ro- s. Sede, il quale non può differirsi oltre
wam I,n.°i, eli I,n.°i, presso Mabillon. I il732, malgrado contrari pareri. Le pro-
i
triumviri sede vacante erano detti iSer- ve sembrano al Cenni chiarissime, poiché
vciìiles locìim s. Sedis, e perciò l'arciprete di assenza notabilede'Papi abbiamo quel-
come il più degno della chiesa romana te- la di Costantino invitalo alla corte di Co-
neva il i.° posto; ma i medesimi trium- stantinopoli da Giustiniano II, il quale
viri assente il Papa erano delti Servantes partito da Pioma a'4 ottobre 710, non vi
locum Ponlificis, onde l'arcidiacono e per tornò che nel fine del seguente anno. Nella
la sua autorità, e per essere vicario del comitiva eranvi due vescovi suburbicari,
Papa veniva considerato ini.° luogo nel 3 preti, un diacono e il secondicelo. On-
ministero. Il 3.° de'triumvirio primicerio de essendo rimasti triumviri in Roma,
i
de'notari, poiché non manca chi lo crede sembra a Cenni di poter con tutta ragio-
capo del clero minore, e chi confonde i ne affermare, che vi erano rimasti, utprae-
Primati e proceri della Chiesa, di cui egli senta reni locum Ponlificis. All'incontro,
era capo, co' preti e diaconi cardinali,
il recandosi Stefano II alla corte di Francia
Cenni viene a dichiarare, che Primales, i nel 753, e fu assente da Roma un anno
e Proceres cleri, erano nomi indifferenti intero, già signore assoluto dello stato o
e significavano gli uffizi e dignità palati- ducato romano, e degli altri stati della s.
ne, cioè lo stesso Primicerio, il Secondi- Sede non per anco ampliati dalle dona-
cerio,Arcario o Tesoriere, Saccellario, zioni, condusse seco il principale de' tri um-
Protoscrin iario, Prim ice rio de' Difensori, viri,cioè ilsuo vicario Theophylaclum Ar-
ed il Nomenclatore. Ciò si può illustrare chidiaconum, e l'ultiniocioè il più neces-
con molti documenti antichi e con l'A- sario nell'amministrazione, Ainbrosium
nastasio Bibliotecario sect. 271: Christo- Primicerium,,tra gli altri di sua corte:onde
phorus Primicerius, aggregans in iribus ognuno vede, che nel 753 era cessato il
fatis sacerdoles, cioè il sagro collegio, ac triumvirale governo anche assente il Pa-
Primales cleri. E altrovesvelando chi era- pa. Maggior lume ne somministra l'an-
no tali primati, dice che il primicerio era tecessore di Stefano II s. Zaccaria, giacché
uno di essi Christophorus Primicerium,
: partendo nel 743 perR.avenna. mandò a-
et alios Primales. Nella sect. 274 l'Ana- vanti il primicerio in qualità d'ambascia-
stasio dichiara inoltre l'indifferenza del tore^ colà giunto, spedi il medesimo pri-
SED SED i83
miceriocon altra ambasciala ad Astolfo re a Conclave, e nelle biografie de'Papi di-
de'longobardi; in somma non lo lasciò al cendo ove furonoeletti. Circa quando in-
no già introdotta, mentre dice, che Zac- che sinoall'ordinazione proseguiva il go-
caria partì rtlicta Romana Urbe Stepha- verno triumvirale, come in sede vacan-
noPatricio ,elduc\ ad gubernandum.T)m\~ te, lo riportai in diversi articoli, come nel
que il principio del dominio temporale, voi. VI, 117, XXI, p. 2 14 e 2 15. A.
p.
e il finedel triumviralegovernoinassenza Successore dico di que'Papi che lo desi-
del Papa camminano di concerto. gnarono ad evitare le funeste conseguen-
Ora in sede vacante il governo tempo- ze della sede vacante, benché ancora vi-
rale di Roma e dello stato ecclesiastico vessero, onde subito Pon-
fosse eletto: a
si devolve al sagro collegio, con limitata tificato parlai di brevi, ancorché di Pa-
autorità, e Io esercita, come dissi, per 3 pi eletti ingiovanitela, di lunghi de'Pa-
cardinali capi d'ordine per turno di 3 gior- pi sebbene creati vecchi. La legge di Bo-
ni consecutivi dopo l'ingresso in concla- nifaciolll di procedere a dar termine al-
ve, poiché dalla morte del Papa a tale l'inlerponlifìcio, dopo 3 giorni dalla mor-
ingresso il turno non ha luogo, oltre l'au- tedel Papa, non fusempre in vigore, poi-
torità che esercita il cardinal camerlen- ché s. Zaccaria fu eletto uel 741 dopo 2
go; quanto alle cose ecclesiastiche, per gli giorni di sede vacante, anche per essere
altari della Penitenzicria agisce il cardi- cessato l'ahuso di aspettare la conferma
nal Penitenziere maggiorej per Roma e degli esarchi; s. Leone III nel 790 fu crea-
suo distretto il cardinal Vicario di Roma. to nel dì seguente alla morte del prede-
e suo Vicegerente. Nell'assenza de' Papi cessore,egualinentes.PasqiudeIdell'8 1
7;
per Viaggi, governa Roma e lo stato il dopo 3 giorni di sede vacante nell'827
cardinal Segretario di stato, od un cardi- fu sublimato alla sede pontificia Grego-
nal Legato (3 ne deputò Pio TXneì 1849), rio IV. Nell'847 appena morto Sergio II
ed il cardinal Sangiorgi per venerazione e prima che fosse sepolto fu eletto s. Leo-
alla s. Sede non volle mai farsi precedere ne IV, ma la consagrazione fu dilaziona-
dalla Croce per Roma, ne'pontificali di ta per timore de'saraceni, e per attende-
sua morte si celebrasse soltanto in Roma, nedetto Vili e il fratello Giovanni XX:
e se vi fosse impedimento, o in Perugia, s. Gregorio VII nel 1073 fu eletto senza
o in Ch'ita Castellana, oin O/vieto: al- vacanza di sede nel giorno appresso alla
trettanto dispose Pio IV, e che se Roma morte di Alessandro II e mentre si cele-
fosse interdetta, si celehrasse in una del- bravano l'esequie.GetasioII del 1 1 Spas-
le altre città, non che Clemente VIII, e sati 3 giorni dalla moile del predecesso-
lo notai pure nel voi. XV, p. 275 e 276, re gli successe. Dopo Onorio li non vacò
i84 SED SED
la sede,venendo eletto nel seguente gior- de'seguenti,per cui qui vi supplisco. Dopo
no Innocenzo li dell i3o, e siccome re- la morte di s. Agapito la s. Sede vacò
I
Lucio II un giorno, e fu elevato al soglio no, 1 mese ei6 giorni; di Adeodato II, 4
papale Eugenio 11 del 11 4-5; pel succes-1 mesi e 5 giorni; di Adriano I non vacò;
sore Anastasio IV non vacò, ossia fu crea- di Adriano II, 18 giorni; di Adriano III,
lo nel dì seguente, così Adriano IV; Lu- 6 giorni; di Adriano IV, 5 giorni; di A-
cio III neh 181 fu Papa dopo un giorno driano V,27giorni;di Adriano VI, 2 me-
di sede vacante; nello stesso giorno della si e /4 giorni; di s. Alessandro I, 25 gior-
morie di Lucio HI gli successe Urbano III; ni; di Alessandro II, un giorno; di Ales-
a questi un giorno dopo Gregorio Vili, sandro III, un giorno; di Alessandro IV,
così a lui Clemente III. Nel dì seguente 3 mesi e 3 giorni; di Alessandro V, non
al decessodi Clemente III e senza vacan- si pnòdire perché vivea il legittimo Gre-
za di sede, ne! gì divenne Papa Celesti-
i i gorio XII, ed il concilio di Pisa che lo
no 111: per lui non vacò, poiché nel giorno elesse alcuni non lo riguardano per ca-
di sua tumulazione fu creato Innocenzo nonico; di Alessandro VI, un mese e 3
] II. Dopo 2 giorni ili sede vacante nel 1216 giorni; di Alessandro VII, 28 giorni; di
in Perugia ebbe il pontificato Onorio III, Alessandro VIII, 5 mesi e 10 giorni; di
giacché perugini per accelerare l'ele-
i s. Anacleto, i3 giorni; di s. Anastasio I,
colo cronologico diLenglet, Z^o/e^e cro- tato la brevità delle sedi vacanti sino a
nologiche t. 2, p. 2 1 o, de'Papi eletti pri- Gregorio X, ora riporteròquelle che du-
ma dopo Bonifacio HI, che avea pre-
e rarono 7 mesi e più dal principio della
scritto procedere all'elezione dopo il 3.° Chiesa, alla di lui esaltazione, che con ot-
giorno di sede vacante, e sino a Gregorio time leggi provvide ai lunghi e pernicio-
X, che ordinò ciò farsi dopo ilio.°gior- si indugi a por fine all'interregno ponti-
110; ma avverte, chesebbenefalto sull'au- ficio: le eagioui le dichiarai per alcune a
torità di dotti scrittori, non può conve- Elezione del Papa, per le altre alle bio-
nire sulla non piccola dilferenza ad alcu- grafìe de'Papi e nella descrizione de'lno-
ne vacanze di sede, non però intendere ghi ove si elfettuarouo l'elezioni. La pri-
farne rigorosoesame da quello poi da : ma delle lunghe sedi vacanti fu quella
me fatto sulla Storia de Pontefici dello per la Fabiano avvenuta nel
morte di s.
stesso Novaes, risulta il fin qui Barrato, 253, poiché durò 16 mesi; per la morte
e quanto dopo riferirò. A Cronologia dei di s. Felice II nel 33 5, mesi 20; pers. Leo-
Romani Pontefici, colla critica riguardan- ne nel 4^' niesi 7; per Giovanni HI
I >
te la cronologia, notai tutte l'epoche del- nel 073, mesi o e giorni 20; per Sabi-
i
l'elezione e quelle della morie de'sommi niano nel 606, un anno meno 2 giorni;
Pontefici, oltre il registro degli Antipa- per Bonifacio III nel 607, mesi o e gior- 1
tale articolo si vedono di conseguenza l'e- si 7 e giorni 1 7; per s. Agatone nel 682,
poche brevi e lunghe delle sedi vacanti, mesi 7 e giorni 5; pers. Leone 11 nel 683,
le quali espressamente le dichiarai infine mesi 1 e giorni 22; pers. Paolo nel 767,
1 I
d'ogui biografia de'Papi, tranne a quelle unmeseeun giorno; per Giovanni Y1V
SED SED 18T
nell'8r)4) quasi i o mesi; per s. Leone IX canteera troppo breve, statuì che nel 1 o.°
nel o54,un anno meno 5 giorni; per Ste-
i i cardinali si chiudessero in conclave, ad
tano X nel o58, mesi 8 e giorni 20; per
i attendere gli assenti, daudo stabilimento
s. Gregorio VII neho85, un anno; per e regolamento al conclave. Con queste e
Celestino IV neh 241, un anno, mesi 8 colle altre successive leggi, la Chiesa solo
e giorni 75 perClemente IV nel 268, an-
1 1 ebbe poi a deplorare, oltre la sede vacan-
ni 2, mesi 2 e giorni q, che fu una delle te pel gran scisma d'occidente, le seguen-
tre più lunghissime sedi vacanti. Discor- ti lunghissime e fatali 4 sedi vacanti. La
di i cardinali in eleggere il successore, in incominciò nel 1287 per morte d'O-
i.'
Viterbo ov'eransi radunati fu loro sco- norio IV, e durò mesi 10 e giorni 18; la
a
perto il tetto della sala in cui erano nel- 2. principiò nel 292 per morte di Nico-
1
sa e violenta, a motivo de cardinali gio- anni 2, mesi 5 e giorni 17, la più lunga
vani, i quali coll'energia propria dell'e- di tulle le precedenti. Delle altre poste-
tà talora guidano i conclavi; egualmente riorilunghe sedi vacanti, ninna arrivò al
ver compromesso può aver catliveconse- periodo de' 7 mesi, però diverse vene fu-
guenze,come nell'elezione di Clemente^, rono che superarono 3 mesi e alcuna 6, i
e per le brighe del cardinal Alberti diPra- perciò tutte pregiudizievoli. Quando per
lo,\\ qual Papa, assente dal conclavee tro- estinguere il gran scisma d'occidente nel
vandosi in Francia, ivi stabili la residen- i4 17 fu di commi consenso eletto Mar-
za pontifìcia; pertanto meglio è preferire tino V nel concilio di Costanza, la sede
lo scrutinio e l' accesso, che evitando la vacava dall'eroica rinunzia di Gregorio
tumultuaria elezione, rende perfettamen- XII, anni due, mesi 4 e giorni 7; dalla
te liberi gli elettori nelle votazioni, per deposizione di Giovanni XX III, anni due,
cui meritamente è in pienissimo e comu- mesi 5 e giorni 8. Ora registrerò le bre-
ne uno. L'eletto adunque in Viterbo ili. vissime e perciò lodevoli sedi vacanti suc-
settembre 1271 fu il b. Gregorio X, il cesse dopo le leggi del b. Gregorio X, cioè
quale considerando le deplorabili conse- quelle che non oltrepassarono i3 o i4
guenzedelle lunghe sedi vacanti, ed i gra- giorni, ovvero 4 o 5 giorni di conclave,
vi danni che ne pativa la chiesa univer- che pure ricavo dal mio studio sulle vile
sale, non che il dominio temporale della de'Papi. Dopo io giorni di sede vacante
s. Sede, con santissime leggi vi provvide, dallamorte di Gregoi ioX,cb'è quanto di-
alle quali i successori altre savissime e op- re appena entrati cardinali in conclave, i
portune ne aggiunsero, acciò sollecito e nel 27G restò eletto Innocenzo V. Dopo
1
ottimo riesca il più augusto e più sublime 3 giorni di sede vacante, fu innalzato al
alto, come il piìi venerando che si possa pontificato nel 1 280 Onorio V; dopo 1 1 1
fare al cospetto di tulio il mondo. Riflet- giorni e nel i.° del conclave, il b. Bene-
tendo Gregorio X chp l'epoca prescritta detto XI nel 1 3o3; dopoi 1,120 3 gior- 1
XI nel i 370; dopo 1 1 giorni e nel i.° di chiesa di Dio con questa tardanza non fos-
conclave, Urbano VI nel 1 378; dopo i3 se per conseguire maggior danno, si levò
giorni e nel3.°di concia ve,GiovanniXXl li e volle andare al cardinal Colonna. Di che
nel 1 4 o.Dopo Martino
1 V per tutto il se- accortosi il cardinal Berardi arcivescovo
colo XV e XVI furono brevi e non dan- di Taranto,gli disse: fermatevi un poco,
nose le sedi vacanti, non oltrepassandoor- non tanta precipitazione, che in sì grave
dinariamente d 1 4- 5 giorni, e rare vol-
i ' trattato è necessario di buon consiglio. Noi
te più di questo spazio di tempo. Dopo abbiamo per le mani e trattiamo un gran
la morte di Martino V, trascorsi 1 1 gior- negozio, né vi è cosa che si faccia tardi,
ni di sede vacante, e nel seguente dell'in- purché venga ben fatta; perchè necessaria
gresso in conclave,da 1
4 cardinali fu crea- cosa è, che in questo trattato vi conside-
to Eugenio IV nel 43 Passato a mi- 1 1 . riamo con assai più di considerazione; po-
glior vita, dopo io giorni di sede vacante scia che non si elegga ora uno, che sola-
e ne! 2. di conclave, gli successe Nicolò mente abbia d'aver cura d'una villa, ma
V neh 447- ^" e not ' zie di sua elezione sibbeneuno che tutto il mondo ha da reg-
riportate nella biografia e altri luoghi che gereegovernare: unodico,cheha podestà
in essa citai, con Burcardo contempora- di sciogliere e di legare, di aprire e di chiu-
neo mi piace di aggiungere, siccome op- dere, e finalmente eleggere un altro Dio
portuno. » Nelloscrutinio che precede l'e- in terra. Ora ci fa bisogno di molta consi-
lezione , il cardinal Capranica avvertito derazione e d'ottimo consiglio, poiché po-
che il cardinal Prospero Colonna era vi- co sa chi poco vede. Allora il cardinalMez-
cino a toccare il pallio dell'apostolato, e- zarota parlò in tal maniera. Tutte le co-
sclamò. A che fine perdiamo il tempo non se che tu dici e operi, o cardinal Taren-
essendovi cosa più pericolosa alla Chiesa, tino,sono indirizzate a questo fine, accioc-
quanto il tanto trattenere e prolungare ché il cardinal Colonna non pervenga al
la creazione del Pontefice? La città è di- sommo grado dell'apostolato, e secondo
visa in due parti il re d'Aragona Alfon- : la tua volontà il Pontefìcesia creato. Dim-
so V nel mare sta presso coll'esercito il : mi, ti prego, chi desideri tu Papa? Rispo-
duca Amedeo Vili di Savoia (allora an- se, Parentucelli; il cardinalMez
io,ri pigliò
tipapa Felice V\ ci contrasta. Abbiamo zarota, qualunquenomini e così mitu ,
il conte Francesco Sforza per nemico, sic- piace. Frattanto dette l'undecimo voto di
ché patiamo tutte queste incomodi tàjqual accesso il cardinal Marino, e in un subito
è la causa dunque, che svegliati non dia- il cardinal Turrecremata si levò e disse:
mo alla sposa di Cristo il suo Pastore e ed io, o Tommaso, ti faccio Papa oggi ap-
guida? Eccovi l'angelo di Dio, il cardinal punto che facciamo la vigilia di s. Tom-
Colonna mansueto agnello, per qual cau- maso (d'Aquino e perciò correligioso di
sa non l'eleggiamo Papa? ha di già o vo- 1 Turrecremata); ed in un subito tutti gli
li, due soli gli mancano (18 erano car- i altri cardinali comprovarono questa ele-
dinali adunati in conclave, de'24 che for- zione, ed il cardinal Parentucelli prese il
mavano il sagro collegio); perchè non vi nome di Nicolò V ". Per sua morte dopo
levate dandogli ancora questi due? se uno i4 giorni di sede vacante e 5 di concla-
solo gli accede la cosa è fatta, perchè l'al- ve, nel 1 455 gli successe Calisto II I; indi
tro ancora ci anelerà. Ma con tuttociò,tut- passati 17. giorni di sede vacante, uel 3.°
ti sodi come ferme colonne stavano im- giorno di conclave fu Papa Pio II nel 1^58;
mobili (questa èquell'esclusiva che i car- dopo i5 giorni di sede vacante e nel i.°
dinali hanno nel loro corpo). Allora il car- scrutinio, Paolo II neh 4^4- Decorsi uel
,
pa, per abbreviare la pericolosa epoca del- cante. Nella prefazione si dice: Sede (/na-
la sede vacante, subito si eleggeva il suc- si vacante per obilum fel. rec.Leoms X,
onde Calisto III fu creato dai 5 cardina- caturn Eev. D. Adriani tit. s. Jo. et Pan-
li, Pio da 1 8, Paolo
II 1 1 da 20. Dopo 1 1 li presb. card, novi Pontifici* absentis
giorni di sede vacante e 3 di conclave, fu et nondnm concinnali, perchè non gli si
eletto Innocenzo Vili neh 484; dopo 12 era potuto rendere dai cardinali 1'
ado-
giorni e nel i.° di conclave, Giulio 11 nel razione e l'ubbidienza, in che consiste la
i5o3; dopo un mese e 7 giorni e i3 di conferma dell'elezione. Siccome si tardò
conclave, Adriano VI nel 52 2,benchèas- 1 a sapere se l'eletto Adriano VI avesse cam-
sente nella Spagna. Questi non entrava biato o ritenuto il Nome, così al fine del
nella mia categoria, ma ve l'inserisco per libro Genialinm diernm Alexandri ab
dire, che seguita l'elezione, i cardinali si Alexandro.iì legge Roma e... anno 52 3 : 1
congregarono e per fave bianche e nere Kal. aprii. Pont. S. D. N. de cnjus no-
deputarono due di loro per Legati de\ Sa» mine pontificali adiate non constai, an-
grò collegio, cioè cardinali Colonna eCe- i no 1. Dopoi7 giorni di sede vacante e
sarini, ad effetto di mandarli a sua Sari' nel i.° di conclave fu eletto Paolo HI nel
tilàj dipoi elessero un 3.° legato nel car- 1 534; dopo 6 giorni e nel 4-° di concla-
1
dinal Orsini, e decretarono che fino a tan- ve, Marcello II neh 555; dopo 12 giorni
to che venisse in Pioma il Papa, 3 di cia- e neh.° di conclave, Gregorio XIII nel
scun ordine ogni mese governassero e s tas- i5'ji; dopoi 3 giorni e nel 3.° di concla-
serò in palazzo apostolico, ma il cardinal ve, Sisto Vnel 585; dopo 3 giorni e nel
1 1
Fieschi non volle risiedervi. Dichiarai nei 2." di conclave, Innocenzo IX nel i5gi;
sottoscrisse : arnicus et eonfrater, et eie» questo Papa che proibì l'antico costume,
cltis Ponlifcx; e che durante la sua as- osservato sino allora, che potevano car- i
senza le decisiotii de'tribunali della rota dinali a qualsivoglia ora in conclave ra-
e di segnatura si segnarono con queste dunarsi per fare il Papa, eziandio di not-
parole : Placet s.Cardinalium eollegium. te, stabilendo due scrutimi co'loro acces-
Aggiungerò, che in una carta del 3o set- si, uno nella mattina, l'altro nel pome-
tembre 27 presso Nerini, De Tempio,
1 1 , riggio, inclusivamente ai giorni di qua-
vi è la data Sede Apostolica vacante,
: lunque solennità come Pasqua e Natale,
quantunque Gregorio X fosse già stato e- troppo importando la sollecita elezione
lelto ih.°di tal mese, ma perchè trova- del Papa, ed il termine della sede vacan-
vasi nella Soria, e il suo consenso non lo te. Terminerò con accennare la durata di
prestòchea'27 ottobre, così prima di que- tutte le sedi vacanti del secolo passato e
sto atto indispensabile, considera vasi tut- del corrente. Dopo un mese e 26 giorni
loia quasi vacante la sede romana. I ro- di sede vacante, neh 700 fu eletto Papa
mani a'.>8 gennaio 1 5a2 scrissero ad A- Clemente XI; dopo un mese e 20 giorni,
driano VI Al SS. S. N. Adriano, eletto
: neh 721 Innocenzo XIII; dopo 2 mesi e
maxiino Ponti/ice 3 Epistola de' romani 27 giorni, neh 724BeuedeltoXUI; dopo
188 SED SED
8 mesi e 1 1 y3o CletnenteXIT;
giorni, nel i risedere. La forma delle sedie variò gran-
dono 6 mesi eio giorni, nel 1740 Bene- demente presso i differenti popoli del-
detto XIV, il quale altamente biasimò l'antichità : le più antiche de'greci sem-
tanta lunghezza di sede vacante, colle pa- bra che fossero di legno, non avessero
iole che riportai nel voi. V, p. 11; dopo braccatoli e solo un semplice appoggio
2 mesi e 5 giorni, nel 17 58 Clemente XIII; alla schiena, e pare che si usassero ac-
dopo 3 mesi e 6 giorni, nel 769 Clemen- 1 compagnate da un suppedaneo, che nel
te XIV; dopo 4 m esi e 22 giorni, nel 775 1 Dizionario della lingua italiana si defi-
Pio VI; dopo 5 mesi e 16 giorni, e ad on- nisce: tavolato di legno, su cui si posano
lebrasse a Venezia, nel 800 Pio VII; do- i no, Suppediano, specie di cassa bassa, che
po 3q neh 8^3 Leone XII; dopo
giorni, anticamente si teneva intorno a'ietti, siip-
5o giorni, nel 1829 Pio Vili; dopo 3 me- pedaneum, pedani sgabellimi : ora sup-
si e 2 giorni, nel 83 Gregorio XVI; do-
1 1 pedaneo volgarmente è chiamato il pic-
po 6 1 giorni di sede vacante esoli due gior- colo sgabello o piccolo tappeto che per
ni di conclave, neli846 il regnante Pio posarvi piedi si pone avanti alle sedie o
i
IX. I Diari di nomade] secolo decorso altri arnesi ove si siede, ed eziandio late-
nelie sedi vacanti : sono assai importanti dere a mensa, onde si dissero lellisterni
quelli del 17216 quelli del 1 74o. Si pub que'lellichesi ponevano intorno alle men-
vedere inoltre il cardinal de Luca, 77 Car- se, di che parlai anco a Pranzo e articoli
dinale pratico. Cap. q. Della podestà e relativi. Sul sedere innanzi ai grandi ed
giurisdizione del collegio de'cardinali nel al Papa, ne fo parola a VisiTAead Udien-
tempo della sede vacante, e di alcune pre- za. Le sedie de'greci, come di altri popo-
minenze maggiori in questo tempo. Cap. li, sicuoprirono di pelli, di tappeti, di stof-
io. Della prerogativa singolare de'cardi- fe più o meno ricche e di colori diversi.
nali privativamente ad ogni altro nell'e- Il lusso degli antichi si manifestò puresul-
lezione del Papa. Cap. 1. Del modo che 1 le sedie e sui lettisterni, per cui si fecero
si deve tenere per cardinali nell'elezio- i d'ogni materia, d'avorio, d'argento, d'o-
ne del Papa. Santamaria, Notitia Roma' ro; esi rivestironodi variati abbellimen-
nae Curiae,§ V De apostolica Sede va~
1 1 . ti, edeziandiodi preziosi ornamenti d'ar-
crt/j/e.Cohellio, Notitia Cardinalalus; Ju- te e di materie. La sedia cimile fu presso
lius Lavorinus, De Conclavi, et Concia- i romani distintivo di dignità, come no-
visti s, Homae G28. Ferrari, Bibl. Canon.,
1 tai a Roma nel dire a chi era concessa, e
verb. Cardinale*, avi. 5, tratta sull'auto- negli articoli di quelli che negodevano Tu-
rità de'cardinali in tempo di sede vacan- so,come ne^vol. XXIII, p. 2 e 3,XLVIII, 1 1
7
te. Oltre il citato Lunadoro, si può con- p. 56, ed alcuni insieme allo Scettro (
P .)
sultare quello dell'edizione del 1646, p. d' avorio. La sedia curule era un sedile
2q6 Della sedia vacante.
: portatile d'avorio, pieghevole e senza ap-
SEDIA eSEDIE DE'PAPl^xhedra, poggio sulla schiena, sul quale sedevano
Exsedra, Sedile, Sedes, Thronus, Cathe- ab antico re, e in appresso
i si adagiaro-
dra Pontificalis. Arnese da sedervi so- no primi magistrati, come
i i dittatori, i
pra. Si dice pure per residenza de'prin- consoli, i proconsoli, i censori, i pretori,
cipi,o possesso del principato; il luogo più i senatori, i grandi edili, non solamente
proprio, ove si trovi osi trattenga chec- nella loro residenza, ma in qualunque luo-
chessia. Sedere, sedeo, diecsi per regnare, go ov'essi recavansi; come al senato, alla
e piò comunemente de' Papi; anche per piazza pubblica, ue'templi, agli spettacoli,
SED SED 189
edancbeqnandoandavanoavisilarequal- della croce, di che meglio a tale artico-
che privato, solendo portarla gli schiavi lo; e come coperte, di che anco altrove
medianteduestangheche infilavano nel- nel descrivere i sagri riti della Chiesa; di
l'anella laterali.Quella sedia li seguiva e- più a Cattedra vescovile descrissi la sim-
gualmente all'armata, quindi si collocava holica sedia pontificale tli mannocon nm-
sui carri trionfali negP Ingressi soltnni in saici, ove sedevano i Papi nella chiesa La-
/ìowrtjedera uno de'principali ornameli- teranense, la 1
."
del cristianesimo: a Mes-
ti caratteristici della suprema magistra- sa trattai sul celebrare sedendo, e nel voi.
tura. La sedia curule era più elevata del- IX, p. 29, che ciò faceva prima il Papa, e
lecomuui;i romani destinavano per ODO- che egli è in libertà di comunicar gli ai-
re alcuna di queste sedie ai re ed ai prin- tri sedendo. Nelle descrizioni delle Chie-
cipi loro alleati, e decretarono che Giù- se di Roma, notai ove sono le auliche
lio Cesare assistesse agli spettacoli su se- sedie pontificali di marmo, che già ser-
dia dorata, ed ivi restasse la sedia a per- virono ai Papi, ai vescovi, ai loro titolari,
petua memoria di lui. Gl'imperatori 10- nella celebrazione delle sagre funzioni, or-
mani nel parlare al popolo, o quando ad diariamente ornate di sculture, talvolta
esso accordavano qualche liberalità, era- abbellite di musaici come di s. Balbina,
nosempreassisisur una sedia curule. So- di pietre diverse colorate ed anche pie-
lamente nel basso impero si trova, che ziose; con V Omelia scolpita,cioè quella i-
finio nella chiesa matrice in luogo end- le. cose gentilesche e profane trasporta-
nente, per denotare podestà di giudi-
la te ad uso delle chiese, nel cap. 63 ragio-
care,assolvereecondaunare, quindi Sede na : Di alcune seggie di marmo, credute
vescovile si disse la città che gode l'ono- essere gentilescìie, ed usate nelle finzio-
redellasededell'episcopatoe capilaledel- ni ecclesiastiche. Tali dicequeìledelclau-
\a Diocesi, per risieder vi il vescovo, o per- slro della canonica Laterancnse, una di
che ivi fu stabilita la sua residenza. Dissi marmo bianco, e due di porfido, le quali
pure in quanta venerazione si conserva- per essere forate nel mezzo forma 10- in
no quelle de' santi vescovi; come ornate tonda d'un palmodidiametro,impropria-
da Leoni (A^.) scolpili, per significare la mente furono dal volgo appellate sterco-
superbia mondana soggiogata dalla virtù rarie che piuttosto la i." appellasi sttr-
:
190 SED SED
coraria da Cencio Camerario del secolo ver con plauso rimossoli godo altare e-
XI, e in cui sedeva il Papa eletlo indi , relto sotto SistoV nell'abside, contro l'an-
sedeva snlle alti e due nel portico della ba- tico e costante rito che ivi stabilisce la se-
silica; le pertugiate le dice già servitene'! dia pontificale con l'essedre, e come pri-
bagni o nelle terme, simile essendo la se- ma lo avea detta basilica. Osserva il cav.
r
dia parimenti di pòrfido esistente nel sol- Moreschi, che le Basiliclie (A .) cristia-
terraneo della confessione della basilica ne (delle quali eziandio a Sagrestia) cor-
di Molile Cassino, rigettando l'opinione rispondendo quasi intuito alla forma e al-
strana del p. ab. Caelani,che pretendeva le disposizioni architettoniche delle gen-
che i Papi dopo coronati in Roma si re- tilesche, oltre l'aggiunta della calcidica,
cassero a rinnovare il rito di sedere sulla eziandio nelle cristiane, che rendeva la
sedia forata di quel proto monastero, la pianta simile alla lettera T, e terminante
quale in vece dal p. ab. Della Noce, con- in semicircolo, abside o tribuna^foimava
futandolo, fu detta vaso a uso de'bagni una croce Ialina,onde diversificava pel
dai gentili denominato solium : sospettò il Coro e Presbiterio o Santuario (A".), po-
p. Mabillon che siffatta sedia anticamen- co lunge dall'abside, nel cui centro e sta-
te servisse ne'possessi de 'nuovi abbati di bilmente vi era collocata la cattedra pel
Monte Cassino, che vi fossero posti a se- sommo Pontefice, sia che celebrasse il s.
dere ad imitazione de'Papi, ma non potè sagrifizio, sia che assistesse ai divini uf-
assicurarlo. Nota poscia, che i gentili sta- fìzi; cattedra che dai latini chiamavasi Se-
bilirono magnifiche sedie di marmoele- des, e che avea in ambo i lati i sedili os-
vate, per essere liberamente veduti e in- siano le essedre, sui quali sedevano i mi-
tesi, nel semicircolo delle basiliche o tri- nistri che dovevano assisterlo, o ch'era-
bunali, ove sedevano sul proprio trono no destinati al servigio ecclesiastico della
o suggesto i giudici nelle cause, circon- basilica, ed anch'essi con particolari de-
dati d;ig!i oratori che peroravano; ed in- corazioni. Nel copiosissimo articolo Cap-
finite ne'bagni e nelle terme, poiché nelle pelle pontificie, ossia descrizione di tut-
A n toni niane se ne contarono 1600 di mar- te quante le funzioni che il Papa celebra
mo ornato,enelleDiocleziane più di 3 000. o assiste annualmente e straordinaria-
Il perchè alcuni opinarono, che cessale mente (che invitato a ristamparle a par-
le persecuzioni, varie di queste seggie fos- te, e dedicate al celebre cardinal Pacca
sero collocale nelle chiese per uso de ve- decano del sagro collegio e prefetto del-
scovi, prelati, abbati e titolari delle me- la ceremoniale, mi gode l'animo di ve-
desime. Ricorda come formata la sedia derle ricercate, poiché l'edizione sebbene
su cui siede la statua di metallo di s. Pie- copiosa restò esaurita ), descrissi pure e
tro (di cui anche nel voi. LIV, p. 220), con diligenza quanto riguarda le sedie pa-
r
e la sedia di marmo bianco col poster- pali, e loro Trono (T -), in uno alle di-
gale a semicircolo, con bracciuoli forma- verse coperture (come quelle di Sisto IV
ti da due teste di animali, forse arieti o le rimarcai nel voi. X, p. 264);che quan-
leoni, esistente nella Chiesa di s. Gregorio do si sa di certo che il Papa non inter-
al Monte Celione ove dicesi che dormiva viene alla funzione, come ordinariamen-
s. Gregorio I. AChiesa di s. Paolo nella, te sono le cappelle pe'Fuìierali de'cardi-
via Ostiense, parlai della sedia pontifica- nali, la sedia pontificia si cuopre tutta le-
ledi marm
postavi da s. Leone 111, e illu- sa in vece d'essere sfondata nel luogo ove
strataeruditamente dal cav. Luigi More- si siede, colla coltrina del colore che cor-
schi^ del magnifico seggio papaledi mar- re; che dopo la morte del Papa, dalla cap-
mo con iscul ture dora te sosti lui to da Gre- pella palatina si toglie il trono e la sedia
gorioXVI che pel ,° vi sedette, dopo a*
1 pontificia, sebbene ivi si esponga il cada-
SED SED 191
vere; che nella cappella palatina dopo la distorio, onde facile n'era il trasporto. Ri-
funzione della mattina del giovedì santo marca Nardi, De' parrocìii t. 2, p. 208,
si baldacchino col dossello e il
toglie il che anticamente il Papa nel recarsi a ce-
tappetode'gradini,elasedia papale si spo- lebrare le funzioni fuori del patriarchio
glia delle sue coperture, e apparisce di no- e della propinqua basilica, portava seco i
ce intagliata, e cos'i nuda resta per tutto vasi sagri e gli ornamenti a lui propri (dei
il venerdì santo. A Concistoro parlai del- IMapptdari e altri dissi in tale articolo), e
la pontificia sedia che il Papa vi usa; ed la sedia pontifìcia nel corteggio, sebbene
a Palazzi apostolici di quelle che sono egli procedeva in Cavalcala^' .). Aggiun-
piedi, coperte di velluto in seta rosso, con al presente la sedia o sella pontificia sta
gallouie frangie d'oro. Il Faldistorio (V.) nella Carrozza del Papa, il quale vi sie-
è una sedia che adoperano nella chiesa i de solo, per cui dalla parte di dietro, os-
cardinali, i vescovi, gli abbati regolari e sia dalla parie nobile, non vi è posto che
secolari mitrati: notai nel voi. LUI, p. per lui solo: siedono rimpetto due pre-
206, che il regnante Pio IX ne concesse lati (o due cardinali, e domesticamente
1'uso ai canonici della metropolitana di due camerieri segreti). Descrissi al citalo
Gaeta. Ne'monumenti antichi talvolta la articolo questa decorosa sedia, ch'è sovra-
sedia papale è detta faldistorio. Ordina- stata dalla figura delloSpirito santo rag-
riamente i faldistori sono di legno, per ri- giante, cioè ricamato sotto il cielo della
pa); e dopo eh' ebbe offerto diversi pre- ove discorro come anticamente dopo la
senti d'oro fu ricevuto dal Papa al bacio intronizzazione dei Papi nella Chiesa di
del volto. E rifiutando il re di sedere nel s. Giovanni in Lalerano, seguiva nella
faldistorio preparatogli, volle umilmen- Chiesa di s. Pietro in Valicano la Con-
te sedere co'baroni suoi in terra, intorno sagrazione y Ordinazione o Benedizio-
ai piedi d'Alessandro III; e dopo 3 gior- ne, quindi ivi venivano intronizzati nella
dinali. U Papa usa il faldistorio per Gè- la quale si recavano in paramenti sagri
nu/lessorio, e Gregorio XVI nel 1 845 ne con solenne Cavalcata a prendere Pos-
fece uno di legno intagliato e dorato coi sesso della basilica Lateranense, avendo
propri stemmi; ed altro di noce tornita, poi luogo il magnifico Pranzo. Siccome
egualmente colle sue armi, per adope- in processo di tempo vi fu varietà nelle
rarsi nel giovedì e venerdì santo, quan- ceremonie, si trova che l'intronizzazione
do la sedia papale è inula e di semplice no- nella basilica Lateranense ebbe poi luo-
ce.La sedia usata dal Papa quando as- go quando il Papa avea esauriti tutti i
sumeva le Vesti sagre in Sagrestia (/ ".) nominati riti nella basilica Vaticana, in-
ossia nel Segretario o Vestiario, si chia- di seguiva il convito. Giulio II separò la
mava Sellammo era della forma del fai? funzione del possesso, non aggiungendo
192 SED SED
alcuno autorità al nuovo Papn, ed in al- onde il forame servisse periscolatoiodel-
tro giorno dopo la coronazione si prese l'acqua di cui erasi bagnato; le quali se-
«lipoi a parte, e col successore Leone X die per la nobiltà della materia e del la-
nel 1 5 3 terminarono del tutto
1 le belle e voro furono collocale nel portico Lalera-
misteriose antiche ceremonie, che avea- nense per ornamento, indi servirono per
no luogo nella basilica Lateranense,seden- la funzione del compimento delle ceremo-
te ilPapa sopra le tre sedie già ricorda- nie della coronazione e possesso,e forse per
te; onde egli fu l'ultimo ad eseguirle, co- terminare le maldicenze si cessò dal farne
me a prendere il possesso cavalcando in uso. Piipeto, che le ceremonie e simboli
paramenti sagrile così gli altri. Di esse ce- praticati dal Papa sedendo sulle 3 sedie,
remonie trattai ne'qui accennati artico- li dichiarai ne'citati articoli, in tulli i re-
li, e le riepilogai a Possesso de' Papi, laon- lati vi, e particolarmente a Possesso de'Pa-
de polendo vedersi tale articolo, mi li- pi, e sua descrizione de' riti antichi, che
miteròa dire, circa alle tanto famose se- pur feci ne! voi. Vili, p. 1 73. Altre noti-
die stercorarie, sebbene quella sola di mar- rie abbondantemente raccolse Cancellie-
mo bianco si vuole propriamente tale, e ri, nella Storia de' possessi de' Pontefici.
non le porfiretiche. Si disse stercoraria, Inoltre si puòconsultare R.asponi,Dc Ba-
non perchè, come riflette Sarnelli, fosse silica et Patriarchio Late.ranensi, lib. 2,
perforata, che anzi egli nega il foro, e vi si cap. 12 : De.rilu consecrandi in Ecclesia,
esaminasse il sesso del nuovo Papa, come Lateranensi saturni Pontificii, che narra
pretesero alcuni troppo creduli scrittori,e che dopo seguita l'elezione il nuovo Papa
ripeterono in coro i nemici de'Papi e del- veniva adoratosela sedia marmorea po-
la s.Sede,basando maliziosamente le loro sta nell'abside olribuna(i cui frammenti si
stravaganti asserti ve sul credere vera la ri- posero nel portico del clauslro dell'aulica
dicola, inventata e notoria favola di Gio- canonica, esistevano quando nel i834 fu
vanna[l.) papessa, per cui alcuni bona- pubblicata La basilica Laleranense illu-
riamente, altri malignamente seguiro- li strala, ed esistono tuttora con l'erronea
no e crederono; che ad evitare il suppo- credenza che sia l'antica sedia stercora-
sto inganno che nuovamente una donna ria di marmo bianco, ma basta il guar-
sotto spoglie di uomo potesse ascendere darla per rigettare tale supposto, oltre la
al pontificalo, per mezzo di tale sedia si distinzione che ne fa Ilasponi; il foro poi
visitassero le parti genitali per assicurarsi appena può ricevere il pollice, mentreMa-
soltanto prese questo nome, dal dirsi dal- die stercorarie, le dice forate nel mezzo
la scuola de'caulori mentre vi sedeva il informa rotonda d'un palino di diame-
Papa, con canto il versetto del salmo 2 1 1 : tro j come già rimarcai); quindi veniva
Suscitai de pulvere. egenuni, et de sterco- condotto nel portico per assidersi nella se-
sere menti, ma probabilmente cosi forma- e sciogliere. Alzato da detta sedia, il Pa-
te per sedervi appeua uscito dal bagno, pa veniva accompagnato all'altra vicina
SED SED i
93
sedia porfìretica, ove restituiva la ferula graveerrore il credersi le due sedie di vi-
e le chiavi al priore che lo cingeva con vacissimo rosso antico per porfido, quin-
cintura da cui pendevano 2 i sigilli impres- di dette porfiretiche. Il Venuti le chiamò
si in altrettante Gemme, in una borsa con di pietra rossa tenera, e provenienti dalle
in uschio;sim Idoleggiando la cintola, la con- terme di Caracalla; e prima di lui Mont-
tinenza;! sigilli, i 1 2 apostoli; la borsa, che faucon le qualificò di marmo più vividu
dovea essere il padre de'poveri, delle ve- e più tenero del porfido. Queste sedie più
dove e de'pupilli, come amministratore propriamente furono denominale pertu-
del patrimonio di Gesù Cristo; ed il mu- sc, come bucate e aperte nel davanti, ed
schio, il buon odore chedoveano spirare anche balnearie perchè servite ne'bagni,
a
le sue azioni. In questa 2. sedia porfìre- ed anche stercorarie dalla forma e figura.
tica spargeva ilPapa altre monete al po- Portate le due sedie di vivacissimo rosso
polo, e riceveva al bacio de'piedi e del vol- antico a Parigi dopo la pace di Tolentino
to tutti gli ufliziali del palazzo apostoli- nel1797, dipoi ueli8i5 il museo Vali-
co. Queste due sedie figuravano due let- cano ne ricuperò una, restando l'altra nel
ticelli,simboleggiatiti il primato di s. Pie- museo reale di Parigi, ove pur sono due
tro e la predicazione di s. Paolo. Dipoi il altre sedie di marmo bianco intagliale, li-
Papa passava a riposare nelle sue came- na dedicata a bacco, l'altra a Cerere, pre-
re, indi alla mensa. Nella seguente dome- se dal museo Vaticano per detto tratta-
nica poi, con rito solenne veniva consa- to, come si può vedere nel libro Musée :
gìato e coronato nella basilica Vaticana, Royal de Paris, ai n.i 5i, 96, 200, Sié- 1
Lorenzo di Sancla Sanctorum^F.), ed il nalim de ea, quae oli in sexui illius ex-
priore di s. Lorenzo solo cantava le Lau- plorandofuit destinata, Groningaei663.
di con altri. Notifica Cancellieri, che Pio Ne'secoli a noi più vicini molti Papi nei
VI tolse dal clauslro La leranense, ovel'a- possessi in vece di cavalcare, andarono iu
vea vedute Marangoni ,le sedie impropria- lettiga maestosa e nobilissima, fatta a u-
mente chiamale da lui e da altri porti- so di Sedia papale gestatoria coperta ,
retiche, e fatte ripulire le collocò nel suo siaper non poter cavalcare, come pel tem-
inuseoValicauo,dondea'24b' u n" 01 79^ po ventoso, pel quale motivo, come ri-
furono levale per darsi ai repubblicani ferisce il n.° 3708 del Diario dì Bontà:del
francesi, quando colla legge del più for- 1 74 1, anche Benedetto XI V vi si recò in
te imposero lo spoglio del più prezioso e- lettiga, preceduto da altra lettiga e dalla
sisteule in quel tesoro di belle arti. Fu sedia papale scoperta, la quale solevano
VOL. LXIII. i3
F
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SED SED
usare i Papi incedendo per la città sino cedere l'intronizzazione, la quale per so-
a tutto il secolo passato, e fu particolar- lito facevasi nella basilica Lateranense ,
mente adoperata da Benedetto XIII, non nondimeno furono prima intronizzati che
che da Benedetto XIV, il quale nella vil- consagrati, Conone nel 686, Valentino
leggiatura di Castel Gandolfo, con sedia nell'827,e Benedetto III nell'855. La ri-
a mano dal palazzo apostolico si faceva cordata obbrobriosa favola della papessa
portare nella chiesa arcipretale. Allorché Giovanna, inventata dopo il 1 278, si col-
ilPapa ne'possessi andava in lettiga, cir- loca dopo s. Leone IV e nell'855, quin-
condavano questa sedia portatile i Mae- di originò l'altra impostura della sedia
stri di strada , i Paggi } i Cursori apo- stercoraria. Neil' 896 Stefano VII inde-
stolici, i Palafrenieri col decano, le guar- gnamente fece disotterrare il cada vere del-
die del corpo de' Ca%>alleggieri, e gli Sviz- l'ottimo antecessore Formoso (F.),e po-
zeri [PX La lettiga era portata da due sto nella sedia pontificia lo ricolmò di ol-
nobili cavalli bianchi frigioni, coperti con traggi. Quando i cardinali elessero Pao-
assai ricche gualdrappe di velluto cremi- lo IV lo posero nella sedia papale per a-
si, trinate e frangiate d'oro, con nobili fi- dorarlo, ma egli che anteponeva il car-
nimenti, come si legge di quella di Cle- dinal Nobili volle alzarsi, ma vi fu tenu-
menteXIInel n.° 2077 del Diariodi Ro- to per forza. Narra Cancellieri nel Mer-
ma 780. Anche cardinali adopera-
del 1 i cato a p. 1 14, che Innocenzo
X, essendo
rono sedie a mano, non però recandosi infermo,a'23 dicembre 1647 andòal con-
dal Papa o al concistoro, meno che do- cistoro nelle sue camere, in una sedia col-
mandassero licenza al Pontefice; proce- le ruote, per aprir la bocca a'nuovi car-
dendo cardinali in lettiga, prelati di
i i dinali; usando la medesima per le stan-
corteggio non li seguivano, ma andavano ze del suo appartamento, con essa si recò
innanzi la sedia e camminavano imme- a' 26 alla congregazione del s. uffizio. Il
vestro e Martino a'Monti, esiste la sedia tri monumenti che descrissi a' loro luo-
pontificale di marmo, ivi usata da s. Sil- ghi. Nel voi. XXXII, p. 43 1 parlai del ri-
dell'imposizionedel nuovo Papa nulla se- sopra una sedia. A Sepoltura dico che i
dia di s. Pietro, era divenuto antica con- cadaveri de' domenicani vi si pongono
suetudine : sebbenecomunemente l'ordi- sedenti.
nazione nella basilica Vaticana doveapre- SEDIA PONTIFICALE GESTA-
SED SED 19?
TORI A, Hcxnphorum, Scili gestatoria pelle palatine, quando si recavano in es-
apostolica, Sede s portali lis Papalis. Se- se per la porta grande (mentre è molto
llili pontificale, Irono portatile, sul qua- tempo che vi si portano per maggior co-
maestosamente viene portato sulle spai
le •
modo per la porticella a piedi), cioè par-
leda 2 sediari e palafrenieri pontificii il
1 tendo dal Letto de' paramenti (f7 .) della
sommo Pontefice (I7 .) sedendo e vestilo grande Camera de paramenti (J7 .). Tali
de'sagri paramenti, talvolta pontificali per giorni erano le cappelle del ve* pero e mes-
celebrare la messa, in Mitra oin Trire- sa della Circoncisione; del vespero e mes-
gno (l.). nelle sagre funzioni che celebra sa dell'Epifania; IV domenica di quaresi-
oassiste, benedicendodi quando in cpian- ma e colla rosa d'oro; nel sabato santo
do il riverente popolo. In sedia gestato- nel ritorno a detta camera; nel sabato in
ria il Papa vi porta il cereo acceso per Albisj nel vespero dell' Ascensione;nel ve-
la Purificazione a per la Canonizzazio- spero e messa della Pentecoste; ed altret-
ne, la Rosa d'oro (se la IV domenica di tanto ne'vesperi e messe della ss. Trini-
quaresima s'incontra colla festa della ss. tà e d'Ognissanti; per la festa della Con-
Annunziata, nella cappella che ha luogo cezione; nella 111 domenica dell'avvento;
in s. Maria sopra Minerva), e la Palma 2. "e 3." festa di Nataleedi Pasqua; nel-
(f7 .) nella domenica del suo nome. Ince- l'anniversario tantodell'elezione che del-
dendo il Papa in sedia gestatoria è pre- la coronazione. Si usavano quindi i fla-
ceduto, accompagnato e seguito da quei belli nelle nominate feste, soltanto per
personaggi che ripetutamente noverai nel le messe della Circoncisione, Epifania,
a
descrivere tutte \eCappelle pontificie(F .). 2." e 3. festa di Pasqua, sabato in si Ibis,
Regola e dirige la portata della sedia ge- Pentecoste, ss. Trinità, d'Ognissanti, del-
a a
statoria, il suo innalzamento e abbassa- la Concezione, 2. e 3. festa di Natale, e
mento il Foriere maggiore (F.), sorve- nell'anniversario della elezione e in quel-
gliandola il Bussolante sotto-foriere, es- lo della coronazione. Disceso il Papa dal-
seudo i sediari e palafrenieri sorvegliati la sedia gestatoria, sia per venerare il ss.
anche dal lorodecanoe sotto-decano, per Sagramento esposto, sia per orare innan-
la piena sicurezza della persona del supre- zi l'altare delle cappelle e chiese di Ro-
mo Gerarca òeWa chiesa cattolica; i qua- ma, nel Faldistorio (f7 .), nel primo ca-
lisediari, palafrenieri, decano e sotto-de- so risale poi sulla sedia, indi nuovamen-
cano sono vestiti come notai a Palafre- te ne discende per venerare le sagre im-
mere. Secondo la specie delle sagre fun- magini di detto altare, al modo che det-
zioni e solennità, lateralmente alla sedia tagliatamente riportai a Cappelle ponti-
gestatoria si portano i due bellissimi fla- ficie. La nobilissima e grandiosa sedia
belli,ed in molle delle medesime si usa pontificia gestatoria è di bella e maestosa
pure il magnifico Baldacchino (del qua- forma, con bracciuoli, spalliera e 4 pie -
le riparlai a Omrrellino, e per l'aulico a di o zampe, le quali sono fissate sopra li-
Mappula, ed a Maitulari portatori del- na predella di legno, laterali alla quale
la medesima),, sotto il quale procede il vi sono due occhi di ferro dorati per parte
Papa sedente nella sedia gestatoria, a- onde infilare le due lunghe stanghe o a-
vendo registralo a Flabelli (anticamen- ste, colle quali i sediari e palafrenieri pon-
te erano decorati dello stemma del Pa- tificii portano la sedia gestatoria. Innanzi
pa che li usava) i giorni in cui essi si a- e aderente alla sedia come alla predella,
doperà no, e quelli nei quali si aggiun- è pure un piccolo sgabello o suppedaneo
ge il baldacchino. Notai pure che qui a- ove posano piedi del Papa. Tutta quan-
i
vrei riportato gli altri giorni in cui i Pa- ta la macchina è coperta di velluto in se-
pi usavano la sedia gestatoria nelle cap- la cremisi, con ricchissimi galloni e fran-
i
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SED SED
gie d'oro. La sedia è poi decorata da ele- a'suoi sudditi spirituali, come fanale del-
ganti trine e ricami d'oro bellissimi, cam- la fede.Tutto spiega a meraviglia mg. 1
peggiando nel mezzo della parte esterna Stefano o Stevono, dicendo che il Papa
del postergale lo slemma del Papa che è portato insedia gestatoria » ut popu-
v'incede, egualmente formato di superbi lum,ovesqueChristi sihi creditascircum-
ricami d'oro. Pertanto riesce imponente spicele eisque fausta precatione benedi'
e sublime lutto il complesso che si animi- cere; et populi rursum illuni in sublimi
la nel vedere il Papa portato in alto cos'i locopiaesidentem commode spedare, et
decoi osamente e con tanto splendore sul ex vullu pastorelli possentagnoscei e : ut
trono della sedia gestatoria, acciò sia da indeprotestationeni fìdeiconciperent ma-
tutti veneralo Ficcirio di Gesù Cristo, nel ximam, quoties aspicerent Chiisti Vica-
cui nome il Pontefice spande su tutti i rium,et Petri in eo quasi Throno gloriae
fedeli colle sue le divine benedizioni; si- successorem". Si legge nella Vita del p.
gnificando le occhiute penne de' flabelli, Possei'inogesnita,pav. i ,p.?.62,da Grego-
cpianli occhi gli sieno necessari per non rioXIII mandalo nunzio al czar di Russia
perdere mai bene di tutto il mon-
di vista il Ivan IV o Basilio, che censurando questi
do cattolico, e quanto debba essere cir- il rito, rispose il nunzio.» Se in certi gior-
cospetto nelle sue azioni, vedendosi cir- ni particolari ilsommoPonteficefassi por-
condato dagli occhi di tutto il popolo che tare in seggia , ciò non fa egli per fasto
7
attentamente l'osserva. Le Sedie (f- .) ve- o per morbidezza, ma per benedire il po-
scovili furonodalla Chiesa stabilite in luo- polo adunato in certe feste più solenni;
go eminente, perchè il vescovo ivi giudi- né lo benedice già in suo nome, ma nel
chi escorga il popolo e lo sorvegli, e quel- nome della ss. Trinità. Del rimanente e-
lo veneri lamaestà del prelato; quindi con gli tratta e passeggia senza contegno con
maggiore ragione il Trono [P .) portati- quelli, cui esso onora di sua confidenza,
le del Papa, capo della chiesa universale, e spesso in ispirilo di religione e di pie-
è giusto di portarsi sollevato in alto dai tà va per Pioma a piedi a visitare i luo-
suoi famigliari; ed a Piede dissi che alcu- ghi (come facevano gli antichi Pa-
salili
ni pretendono che Pio IV istituisse solto pi, ond'ehbe origine il Letto de'parameli-
tal denominazione un ordine di cavalie- f/)".Dice l'altro gesuita p. Donanni, Nu-
ri per portare il Papa in sedia gestatoria. mismata Ponlifìcuni, t. 2, p. 73g, illu-
re (o sedia ove il Papa si porta in certi comechè pesanti, condili si a piedi, per la
giorni solenni, dicendosi Settari o Letti- calca del popolo affollalo, il quale non
gari i roma-
portatori, secondo ['Ordine l'avrebbe altronde ravvisalo nell'atlo di
no). Dappoiché se il vescovo altro non è essere benedetto da lui : aggiungasi a tut-
pe'greci, che Superinspeclor, ac invigi- to ciò il doversi affaticare nelle lunge ce-
lans, ed essendo il Papa vescovo de' ve- remonie, l'avanzata età che per l'ordina-
scovi, ben conviene ch'egli sia condotto rio accompagna sommi i Pontefici, e sa-
insedia più emiuente, e si faccia vedere rà giustificato il rito della sedia gestato-
SED SED 197
ria. Ed io osserverò ad onore de' Papi, che Selle, le Cattedre e le Lettighe piantate
tra leceremonie del la Co ronazione,e men- su legni chiamati Asseres. Erano esse re-
tre Papa nel mezzo della basilica Va-
il cate in collo o sugli omeri da persone di
ticana procede in sedia gestatoria per tal ambo i sessi, libere o plebee. A questo uf-
funzione, hanno conservalo quella in cui fizio se ne impiegavano u, ed anche 4 >
per 3 volte si brucia innanzi a ìmla Stop- ovvero 6, e ad ostentazione d' opulenza
pa (I.), e 3 volte gli si dice : Sic tran- talvolta ancora 8. Quindi presso gli an-
sit gloria mandi! Quindi e sedendo sulla tichi scrittori si trovano nominati Let- i
loggia Vaticana viene coronato col trire- die curuli, ch'erano piccole sedie gesta-
gno, sul trono appositamente eretto,don- torie; i loro schiavi le portavano in ispal-
a
de comparte la i. solenne benedizione, la, con due stanghe iufilate negli anel-
mentre le altre in seguito tutte le dà dal- li laterali. La Cattedra di s. Pietro di
la sedia gestatoria. Ne' Possessi de' Papi, avorio, è una di tali sedie curuli porta-
come notai a quell'articolo, si portava la tili, rame pubblicato col Raggua-
e nel
sedia gestatoria benché il Papa cavalcas- glio dal cardinal Wiseman, si vedono due
se; ma pretendendola il popolo, la deru- anelli o maniglie di ferro per parte, per
bava per forza, e ne accennai i casi di 4 mezzo de'quali si trasmettevano due aste
Papi : d'Innocenzo Vili fu
nel possesso o sbarre per portarla; ed èchiamata Gè-
rotta e rapita dai soldati; in quello di Leo- statoriam sellarli aposlolicae, da Etmo-
ne X fu salvata con istento. dio vescovo di Pavia,e da altri Cathedi ani
Il Du Cange nel Glossarium defini- ligneam ebore ornatura. Servì sino al se-
sce il vocabolo Gestalorium, lettiga e fe- colo XIV per intronizzarsi il nuovo Pa-
retro ove siportavano le reliquie. Il Gua- pa, e poscia fu lasciala alla venerazione
sco, / riti funebri di Roma pagana, p. de'feueli nel centro dell'abside del tempio
5o, riportala figura dell'antica cattedra Valicano. Ora nella cappella degli scru-
gestatoria o pulpito quadrato e portati- timi del Conclave (F.) si pone presso l'al-
le, che solevano sostenere 4 nomini ga- tare dalla parte del vangelo la sedia ge-
gliardi, e donde si lodavano i morti per- statoria senza le stanghe, ed ivi e innanzi
sonaggi illustri egli altri cittadini piii be- l'altare stesso l'eletto Papa riceve seden-
nemeriti della patria, nella pompa funera- do da'cardinali lai/ adorazione, le altre
ledella Sepoltura (F.). Il Cancellieri nella due avendo luogo sedendo sulla mensa
Storia de'possessi de' Ponteflci,p. 1 ^.G, ri- dell'altare della cappellaSistina,e su quel-
ferisce il costume di portare sulle spalle la dell'altare pontifìcio della basilica Va-
le sedie curulio cattedre d<i'consoli roma- ticana, ov'è portato in sedia gestatoria, da
ni, anche nel IV e V secolo : riparla del- dove per lai evolta benedice il popolo nel-
la sedia gestatoria ne Pontificali nota v, l'incedere e nel ritorno. Antichissima fu
e nell'indice delle Dissertazioni biblio- l'usanza praticata dai gentili ili elevare in
grafiche. Joh. Alstorfii, Diatriba de Le- alto e portare alla vista del popolo quelli i
ghi, come notai del re di Navarra{f/ .) e. 2 ove si legge, che nell'8o il vesco-
r , i
per concessione di Papa Alessandro IV, vo d' A uxerre Gei auno trasportato ft«we-
e come dimostrano : Frid. Lindebrogio, ris religiosorum ad aula ni prirnicerii
ad Paidi Historiam Longobardicam, et martyrum Christi Stephani.YL nel cap. 1,
ad A immani 24, de rito, gentìum qua-
l. di Eriberto, che in die ordinationis suae
rumdain principali recens creatimi sen- secundum ecclesiasticam consuetudineni
to imponendo atque ita sublimali J'eren- calhedraeinnixus episcopali ad s. Pro-
di. Christ. Gotti. Scrnvarzio, Disseti, de todiaconi malre.m sedetn nobilumi hume-
ritu elevandi principes inaugurandos, et ris deporlatus est, di cui nomi sono re- i
de quibusdam sacris formulis, et elevan- gistrati alcap. 67, per tacere di altri simi-
di ritibus, Altorfii 7 3o.Gio.Lud. Levi-
i li esempi riferiti dallo stesso Marlene, che
no Gehbavdo,Programma(e de fido quo- dimostra introdotto questo uso in quasi
rumdnni Caesarum elevandorum sento, tutte le chiese di Francia. 11 poco sopra
Luneburghi 1750. Anche l'imperatore ricordato p. Bonanni, die fiori nel decli-
della Cina è trasportato iu alto in una spe- nar del secolo XVII, nella sua Gerarchia
cie di sedia da 8 uomini, come si vede in ecclesiastica cap. g6: Del rito con cui il
sati dai mandarini e da altri. Anticamen- le spalle altrui, dice » che nella Francia
te la sedia gestatoria l'usarono eli versi ve- anche adesso si pratica questo costume
scovi, ed il concilio di Braga (F.) del GjS dagli arcivescovi di Bourges, di Tours,
descrive quella su cui i vescovi erano por- d'Aix ed allri, mentre nella loro elezione
tati daileviti, quando andavanoalla chie- sono sostenuti dalle spalle di 4- costitui-
sa. Secondo l'antico stile della chiesa Gal- ti in dignità". Rimarcai nel precedente
licana, i vescovi novelli erano trasportali articolo, che i cadaveri de' vescovi gre-
in una sedia d'oro odorata, sostenuta dal- ci si sogliono portare sedenti in sedia. Si
ternani di altri vescovi, come testifica Ed- è dunque usato fino dai tempi i più ri-
dione nella Vita di s. TVilfvido arcive- inoli, che i vescovi fossero portati in sedia
scovo di York, morto nel 709, narrando sulle spalle, non solo di nobili personaggi,
alcap. 1 2. » lliique statina convenlio ma- ma sino di altri prelati; ripeterò dunque
gna non minusquam Xllcalho-
facta est ch'era molto convenevole che ciò si fa-
piìi
licorum episcopoi uni, e quibus uuus erat cesse col Pastore de'pastori, perchè possa
Aegelbertus episcopus, qui eum propler benedire popoli nella moltitudine che si
i
SED SED i
99
reca a ossequiarlo, e meglio vedere l'o- biculari. Polidoro Virgilio, De Ter. in-
vile di lutto il gregge cattolico alla di lui venloribus, con Cancellieri ed altri, attri-
fece- nel 5o3 di Papa s. Simmaco e del jus virius et sapienlia eurn ita amabilern
concilioda lui celebralo in Roma, contro reddiderat,ul suorurn humerisfuerit de-
quelli che indecorosamente ne scrissero, portatili ad basìlicam Lateranensem j
dice sul fine:Ecce nutw ad gestatoriani mule rnox profluxit in nonnullis sole-
stllarn apostolica™ confessionis uda mU- mnitalibus Paparn humeris deportandi.
tunt Limina candidatos. Le quali parole Tutta volta non tacerò, che il Rinaldi par-
conFebeijSpiega lo stesso p.Bonnani.Si ha lando all'anno 675, n.° 6, del memora-
dall'antichissimo Ordine romanci, n.VI, to concilio di Braga, riferisce che vie-
scrittoavanti s. Gelasio Idel4cp: Curii ve- tò ai vescovi di farsi portare dai diaconi
io ecclesiam introjerit Pontifex, non a- sulle spallequando recavano le reliquie,
scendi continuo ad aliare ,sed prius intrai imperocché l'essere così portato era pro-
secrelariuin sustenlatus a diaconibus ,qui prio del Papa,o concesso da lui ad alcun
eurn susceperunt de sellario descenden- patriarca ma sostenuto dai laici e non
,
terit. Ed altrove : Diaconos euni descen- mai dai diaconi o chierici anche inferio-
denteili de sellario accipiunt obviis ( ut ri. Raccontai nel voi. II, p. 85, che ne! 1
ajunt) manibus, ubi, dum venerit, et in 687 insorti due antipapi nell'elezione di
sella suasederil. Finalmentein altro luo- s. Sergio I, riconosciutosi questi per le-
go: Sellarli pontifìces cubiadarius laicus gittimo, fu portalo sulle spalle al patriar-
deporte t, ut parata sii. Anche 1' Ordine chio dai principali e dal clero, con gridi
romano II} presso Mabillon, come l'al- di gioia e liete acclamazioni. Altri succes-
tro, dimostra il Papa portato in sedia pri- siviesempi di Adriano II Leoue Vili, ,
ue'lunghi viaggi. E chiaro dunque, che cipali signori della città. Giunto a Fer-
ne' primi secoli il Papa era poi tato per rara, ii marchese Borsod'Este volle cam-
Roma insedia e sostenuto da uomini, dal- minare a piedi accanto la sedia pontifi-
la quale scendeva giunto alla chiesa o al cia frapalafrenieri, finché il Papa lo fe-
i
palazzo, venendo ricevuto e sostenuto dal- ce montare a cavallo. Nel dì del Corpus
le mani de'diaconi o altri famigliari cu- Domini, Pio II accompagnò la fuuzioue,
2oo S ED SED
pollalo sopra il suo seggio. Nel i 464 es * gislrò le seguenti notizie.ClementeXInel-
sendo in Ancona per partite colla crocia- la canonizzazione che celebrò, pel gran
la navale contro turchi, sentendo l'ap- i concorso di popolo, e non ostante le guar-
prodo della flotta veneta, dai sediari pon- die, corse rischio di cadere dalla sedia ge-
tificii Pio II si fece portare alla spiaggia statoria: qui noterò che oltre il dichiara-
elevato in sedia papale, altri dicono in to a Flabelli sul loro significato miste-
lettiga, ma una medaglia lo rappresenta rioso, altri aggiungono una ragione na-
nell'altra maniera. Nel voi. IX, p. 47 vi- turale sulla loro introduzione, cioè per e-
produssi i diversi modi, come i Papi nel- vitare le vertigini di chi siede in alto sul-
la solenne processione del Corpus Domi' la sedia gestatoria isolato, servendo quali
ni portarono il ss. Sagramento, e notai due laterali ripari dell'occbio; ma epiesta
che Innocenzo Vili Io portò insedia col- è debolespiegazione, poiché i flabelli non
la mitra nel i486, Alessandro VI nel i4q6 siusano semprecolla sedia gestatoria. In-
in sedia gestatoria, ma Bui-cardo dice nel nocenzo XIII nella funzione della coro-
a
i
4q4 e P er a ' ' - volta; così lo portarono nazione, dal trouo di terza si portò all'al-
sedia e con mitra, imitato da Innocenzo Maria del Popolo, sopra sedia gestatoria
X.Un altro modo introdusse Alessandro e ritornando alla camera de' paramenti,
VII nelr655 con l'odierno talamo, cioè verso la porta ricevè con tutte le forma-
r
una sedia gestatoria con genuflessorio in- lità il tributo della Chinea (/ .) pel re-
nanzi, a cui poi fu sostituito un piccolo ta- gno delle due Sicilie, perchè essendo sta-
volino: a detto luogo descrissi l'antica e to indispostoli contestabile Colonna nel-
l'a (tua le macchi na,edi Papi die incederò- la vigilia de'ss. Pietro e Paolo, era stata
no genuflessi o a sedere. Solocpii ripeterò, trasferita la presentazione in tal giorno.
che tultavolta riportarono poi il Santis- Indi il Papa in sedia a mano, pel Corso
simo insedia soltanto Innocenzo XI e In- si condusse al palazzo apostolico. E" da
nocenzo XII. Anche il talamo o altra se- notarsi, che Benedetto XIII non voleva
dia gestatoria è portato dai sediari e pa- ebe la chinea entrasse in chiesa, per cui
lafrenieri pontificii, con un numero mag- quando la ricevè in s. Pietro, si portò in
giore, per le cambiature pel tragitto lun- sedia alla cancellata del portico, dappoi-
go. 11 diarista contemporaneo Ceccoui re- ché sempre iu sedia gestatoria i Papi ri-
1
SED SE E 20
ceverono il censo femlale pel regno del- fio inserito nel suo libro, DepotestatePon-
le «lue Sicilie (/'.). Nel possesso, Bene- ft'/?cw,Coloniaei58o.Gatalani,Cfler'emo-
detto XIII cavalcò, seguito ilalla letti- niarum Rom. Eccl. t. 1, p. 127.
ga scoperta e dalla sedia a mano, e poi SEEZ(<Si7g7e//). Città con residenza ve-
con questa lece ritorno alla sua residen- scovile di Francia in Normandia, dipar-
za,dopo aver nella funzione usato la se- timentodell'Orne,circondarioecapoluo-
dia gestatoria : questo Papa fece mol- godi cantone, a più di 4 leghe d'Aleu-
to uso della sedia a mano, procedendovi con, sull'Orne, in pianura eguale e ferli-
per la città. Anche Clemente XII nel y3o 1 le, e sotto un cielo puro e sano. E" assai
ricevè in sedia gestatoria la chinea sulla bene fabbricata, colla cattedrale elegante
porta di Maria del Popolo, ed a tale ef-
s. monumento gotico, cominciata verso il
ietto fu messo un tendone alla facciata e- i o 5o, e terminata nel 1 1 66, di cui am-
sterna della chiesa, e fu fatto un padiglio- mirasi il coro per l'arditezza, eia facciala
ne sulla scalinata per la chinea. Clemen- fiancheggiata da due torri, ciascuna sor-
te XIII eziandio verso la porla di detta montata da una guglia leggera ed eleva-
chiesa e insedia gestatoria ricevè la chi- tissima. E sotto l'in vocazionedella D.Ver-
uea. Avendo tralasciato il duca di Parma ghie, e de'ss. Gervasio e Protasio marti*
e Piacenza, ed il re delle due Sicilie di ri. Vi è la cura d'anime col battisterio,
pagare i tributi dovuti pei loro dominii, esercitando l'uffizio di parroco l'arci pre-
investiture della s. Sede, i Papi ogni anno te. Ivi tra le reliquie sono in particolare
ed essendo insedia gestatoria, nella vigi- venerazione, un frammento della ss. d'o-
lia de'ss. Pietro e Paolo, nella sala regia ce, ed il s. Godegrando vescovo
capo di
protestano pei censi non pagali, e nell'in- di Seez e martire, la cui memoria è ce-
gresso del portico Vaticano contro Par- lebrata a'3 settembre. Il capitolo si com-
ma e Piacenza -.dipoi nella seguente mat- pone di 9 canonici senza dignità, ma col-
lina, dopo il pontificale, parimenti seden- le prebende del teologo e del penitenzie-
recò nella basilica Liberiana a benedire cotone e concie di pelli; poco attivo n'è
solennemente la campana maggiore, ed il commercio, benché vi si tengano yan-
scu Porlatione Papùe, Veueliis T 7 8, Ilo- i capitale de'Saiì o Sessunii, popolo della
maei 588, olire altre edizioni, e dal Del- Gi.dliuCullica;quindilèceparlt:dellaGal-
202 S EE SEE
n
lia della 2 Liouese, ed ebbe due fortez- ca il 76"!), e pel suo martirio fu vescovo
ze. Rovinata verso la fine del IX secolo s. Adelmo monaco di s. Carilesio e scrit-
dai normanni, più tardi la ristabilirono. tore della vita di s. Opportuna. Saxobrd-
Luigi \ neh 5o, ma presto fu
Il l'arse i do dell'849; Ildebrando fu ai concili! di
Nei [353 nuovamente venne
riedificata. Soissons nell'852 e di Parigi nell'877;Si-
rovinata per opera degl'inglesi, che ne gefridodelio27;IvodiBellesmedel o63; 1
spianarono le fortificazioni. Rialzata sol- Roberto che nel 074 intervenne al cou-
1
lecitamente, provò poi la medesima tri- ciliodi Rouen. A Uro Roberto fu nel 1 100
sta sorte dalle truppe di Carlo d'Artois allacoronazioned'Enrico I red'Inghilter-
duca diLonerueville.lcalvinisfi
o sotto l'ani- ra, Gerardo eletto dai canonici nel 58; 1 1
per 3.° registrano s. Landri oLanderico, gorio Langlois fondatore del collegio di
di cui dalla chiesa di Seez si celebra la fe- Seez in Parigi, e del collegio de Due in
sta a'16 luglio, dell'altro agli 8 luglio. Augers. Giacomo de Silly edificò il castel-
Questi due santi furono pastori animati lo vescovile di Fleure e morì nel 1 536.
da uno spirito veramente apostolico; e se Sotto Pietro du Val precettore de' figli
756: è onorato in Seez a'i5 luglio, ed i Giacomo Camus. Quauloagli altri vesco-
fedeli vanno a venerare la sua tomba nel- vi (inclusi vamente al cardinal Raldassare
me. Gli fu sostituito s. Godegraudo cir- no a Luigi Neel de Cristol di Rouen del
•
selet, di s. Amami diocesi di Bourges, già Xill neh 577 lo spedì nunzio a d. Gio-
professore di teologia in più seminari e vanni d'Auslria, fratello naturale del re
vicario generale d' A uhm. La diocesi si di Spagna Filippo II, nelle Fiandre agi-
forma col dipartimento dell'Orbe, nell'e- ta te e sconvolte da intestine discordie, pei
stensione di 1 o leghe in lunghezza e di 7 tumulti insorti tra gli stati e il re; ed intan-
in larghezza, compreudendodiverse città. to a'3ottobrei 578lostessoGregorioXllf,
Ogni nuovo vescovo è tassato ne'hbri del- secondo l' Ughelli, lo traslatò al vescovato
la camera apostolica in fiorini 370. di Piacenza, avendo errato Fanluz/.inel-
SEGA Filippo, Cardinale. Bolognese l'anticipare questo trasferimento. TalePa-
figlio di Gio. Andrea originario diRaveii- pa neh 58 1 lo fece passare nella Spagna
na, fin da'suoi primi anni divenne l'og- nunzio a detto re,che dominando il Por-
getto dell'altrui ammirazione, non meno togallo , mentre vi risiedeva, il nunzio vi
per I' eccellente sua letteratura, che per si recò a trattare rilevantissimi negozi.
l'illibatezza del costume. Perfezionatosi Compite con successo le commissioni af-
nello studio delle leggi nella patria uni- fidategli^ restituì in Italia e potè condur-
versità, ne ottenne neh56o la meritata sia Piacenza, ma breve ne fìi la dimora,
laurea di dottore. Piccatosi a Roma , in poiché Gregorio XIII nel i583 gli fece
pria fu destinato lettore dell'università di intraprendere un nuovo viaggio per la
Macerata, di cui neh 562 fu scelto a po- Spagna, dove si trattenne 6 mesi; e fu al-
destà, quindi Pio IV e s. Pio V lo pre- lora che meglio informato, dall'avversare
posero in diversi governi delle città della alquanto la riforma de' carmelitani ope-
Marca, nell'esercizio de'quuli fece cono- rata da s. Teresa, la favorì e giovò colla
scere meglio quanto fosse vera l'univer- sua autorità, nelle controversie dell'or-
sale riputazione che godeva nella provin- dine. Restituitosi in Piacenza si studiò di
cia e altro ve. Avendo egli qualche affini regolare governo pastorale a norma dei
il
tà e parentela con Gregorio XIII, questi recenti decreti del concilio diTrento, dan-
nel 1 573,al diredi Spretilo fece presiden- do principio a una generale riforma col-
te di Romagna ed Esarcato di Ravenna, la celebrazione del siuodo, le cui savie or-
204 S EG SEG
dinazioni furono poi pubblicate nel 1 58g. tosi in Roma neh 5g4 fu incontrato nel
Procedendo ne' miglioramenti, Sisto V suo solenne ingresso da 87 cardinali, e ri-
ne! i 5S6 Io deputò nunzio di Vienna al- cevuto con grande onore nel palazzo Va-
l'imperatore Rodolfo II, di cui si guada- ticanodaClemente Vili, ilquale nel con-
gnò talmente la grazia e la benevolenza, cistoro pubblico lo esaltò con isplendidi
die lo ricolmò di favori, per quanto avea elogi, e poi gli commise la soprintenden-
con zelo operato in Germania. Chiama- za degli affari di Germania. Logoro pe-
to in Roma, vi figurò pe'raìi suoi talen- rò nella salute per le tante disimpegnate
ti, singoiar prudenza e felice sperienza, commissioni, ed abbattuto di spirito per
laonde gli fu affidata la visita generale le frequenti e assidue applicazioni e tra-
delle chiese e monasteri della città. Frat- per rinvigorirsi in una vil-
vagliasi ritirò
tanto Sisto V per riparare i gravi disor- lasuburbana di Roma fuori di porta Pin-
dini di Francia, eccitati dalla celebre le- ciana, dove senza trovarvi alcun sollievo,
gacattolica, e dalla guerra civile avvenu- chiaro per virtù e precipuamente per se-
ta per morte del re Enrico III per la suc- gnalata pietà e integrità dicostumi, cam-
cessione al trono, tra gli aderenti del car- biò la presente coll'immortal vita a' 29
dinal di Borbone tenuto prigione dai fau- maggio 1 5()6, d'anni 5q non compiti. Fu
tori d'Enrico IV redi Navarro aspirante sepolto nella chiesa del suo titolo, dove al
al regno, edi suoi seguaci, determinòd'iu- manco lato della cappella del Crocefisso,
viarvi per legato a Intere ii cardinal Gae- gli fu eretta dipoi dal nipote ederedecar-
taiii in altissima stima presso i francesi. dinal Agucchi, che ne scrisse la vita, col
A (line poi di rendere più decorosa questa ritratto espresso al vivo da eccellente pen-
legazione, accompagnata da un
la voile nello (come afferma Cardella, e non in i-
scelto numerodi prelati, tra quali vi com- i scultura come scrive Ughelii), una lapide
prese Filippo che neh 58q si portò a Pa- elegantemente adorna con quell'iscrizio-
rigi, dove proseguì a trattenersi ne'brevi ne che si legge nell'Alveri, e riprodusse
pontifìcatidi Urbano VII eGregorioXIV. l'Ughelli, in un al cenotaflo onorario po-
Finalmente elevato alla cattedra aposto- sto nella cattedrale di Piacenza,dallo stes-
lica il concittadino Innocenzo IX, per ri- so cardinal Agucchi mentre ancora era
compensare l'insigne suo merito e le tan- prelato. In stemmi di
Ripatransone tra gli
te laboriose fatiche sostenute per la s. Se- s. Pio Ve del comune,
pose una la città
XVUI,p. 262), venendo chiamato il car- le gesta con interessanti particolarità due
dinal di Piacenza. Dopo aver persevera- chiari letterali, marchese Bruti Libe-
il
to nella spinosa legazione 3 anni, con im- rati, ne' Cenni biografici de' due primi ve'
menso vantaggio della religione cattoli- scovi Ripani elevati alla s. Porpora, Ri-
ca, nel sostenere la lega che impedì sali- patransone 1 84 r, e Pah. Alessandro Atti,
re al trono ad Enrico IV finché non a- nel 1.
19, p. 207 deli' Album di Roma.
biurò gli errori degli ugonotti, residui - SEGESTAN1A. Provincia della Per-
n
SEGNA VeitcbslaOj Cardinale. T)é<\n- stra da un canonico con l'aiuto d\\n coo-
chi, principi di Lignitz, della regia stirpe peratore. L'episcopio di Novi è vicino al-
de'sovrani di Polonia, di nazione aleman- la collegiata, e fu lasciato a'successori per
no, fu promosso alla chiesa di Lubiana, testameli laria disposizione del vescovo
e poi trasferito a quella di Uratislavia. A- Jesich. 11 patrono primario di Segna è s.
riempiendo nel vescovato tutte le parli dì Giorgio martire; sono anche protettori i
Urbano VI, questi nel dicembre 38 lo 1 1 Segnia o Zeng, in croato Szeny, giace in
creò cardinale, ma per non entrare nello un'eminenza del litorale croato-morlac-
spirito di partito nello scisma che lace- co,con porto difeso da una cittadella e go-
rava tutta la chiesa d'occidente, ricusò dente franchigia; porto che il vento nord-
modestamente sublime dignità.
la est rende diflicile tanto l'entrare come
SEGNA (Segnen). Città con residenza l'uscire; al suo lato sporge un molo dove
vescovile della Croazia militare in Dal- le navi vanno a caricare e scaricare le
ficiati, il sagrista e due cooperatori al ca- voltose sedizioni, e talora anche d'incur-
nonico che fa da parroco, mentre 3o a- sioni de'turchi, fecero stabilire una orga-
lunni del seminario sono addetti alla di- nizzazione pienamente militare lungo il
cui il comando militare croato-serbo in qualche vescovo, che ad altri nomi di se-
Agram si estende su 10 reggimenti, cj di simili piuttosto appartengono. Diven-
così dette comunità comando
militari; il ne sulfraganeo dell'arcivescovato diSpa-
valacco-serbo in Temeswar, su 4 reggi- latro, poi di Lubiana, ed ora lo è di quello
menti, ed il battaglione di ciaichisti inol- di Colocza.Alessandro III neli 169 scris-
tre su 5 comunità militari. Le comunità se al vescovo Mi reo, ingiungendogli oh-
militari sono composte di villaggi e città bedienza all'arcivescovo diSpalatro. Nel
più grandi, di estese ed attive relazioni 1 1 io fu vescovo Giovanni, nel 1224 Bo-
SEG SEG 207
rislavo, cui successero gli altri registrati nel r 436 fu traslato ad Ancona, ed il suc-
dal p. Parlato; diròde'più meritevoli di cessore Lodovico a Forlì. Marco del i /[G'z
da Papa Innocenzo IV, al cui tempo e pò del vescovo Paolo da Sisto IV furono
nel 2 55 Bela IV re d'Ungheria donò Se-
i concessi altri privilegi e indulgenze all'o-
gna a Federico e Bartolomeo Frangipa- spedale di s. Spirito. Nel i 5o i fece vesco-
ne, potenti e nobilissimi. In tèmpo eli Ni- vo Giacomo di Segna della famiglia Bia-
cola e nel i 3o8 si recò in Segna il cardi- gioii, e intervenne al concilio di Lacera-
nal Gentile Parlino legato apostolico di no. Nel vescovato di Francesco i turchi
Ungheria, vi messa e pronuu-
celebrò la assediarono neh 53 1 la città. per cui i cit-
i 333 da Giovanni XXII. Ma il capitolo, nel i56i circa fatto amministratore del
sia che ignorasse tale elezione, sia che se- vescovatoGiorgio vescovo diSegna.il qua-
condo la disciplina di quell'epoca avesse le si portò al concilio di Trento. Anto-
facoltà di scegliere il vescovo, creò Ber- nio de Dominis nobilissimo e fregiato d'o-
nardo abbate benedettino del monastero gni virtù fu vittima della barbarie delin-
di s. Giorgio, che l'arcivescovo di Spala- chi nel 1096. Gli successe il nipote Mar-
tro consagrò, ed Frangipani lo sosten-
i c'Antonio d'infelice fama, che Clemente
nero, ad onta che il Papa non volle rico- Vili nel 1602 trasferì a Spalàtro, dopo
noscerlo. Benedetto XI però, rimosso I essere stato anche amministratore di Mo-
l'intruso abbate,fece accettare Giovanni. drusca. Indi nel 161 7 fu vescovo l'agosti-
Ne! vescovato di Giovanni 3.° per le guer- niano Gio. Battista, che nel 162 4 celebrò
re tra Luigi d'Ungheria ed vene-
I re i il sinodo in Briberio, in cui ristabilita nel
gna Antonio Trinai vescovo di Lacede- guenti. Neli6j2 Pietro Mariani di Fiu-
mone, quale vicario e internunzio di Ur- me; nel 1 665 Giovanni Szmolianovich di
bano VI, concesse indulgenze a chi con- Buccaro; nel 681 Giacinto Dimitri do-
1
tribuisse all'abbellimento del la chiesa del rnenicann;nel i6qo Sebastiano Già vinich
celebre ospedale di s. Spirito nel subur- d'Istria; nel 1 6qq Martino I5raicovich,poi
bano di Segna, ed al quale poi Bonifacio di yo41jenedettoBedeco-
Zagabria; nel 1
di privilegi e di benefizi, non che alla chie- dell'immagine della B. Vergine e del s.
sa di Tersatto da loro edificata, nel di- Bambino, che dicesi dipinta da s. Luca, e
Vinodol,ed ove da Nazareth si
stretto di che si venera nella basilica di Tersatto in
traspoilò miracolosamente la Santa Ca- cura de'fi ancescani riformati,* posta nel-
sa, donde poi con nuovo prodigio Iddio la diocesi di Segna, per cui il capitolo Va-
Loreto {[.), di che parlai an-
la trasferì a ticano decretò due corone d'oro ad istan-
che aScuiAvoNU. 11 vescovoGiovauui5.° za del cardinal Gio. Frauccsco Barbari-
ao8 S EG SEG
go. Dopo il vescovo Nicola Pohmnjevich sta ultima città si trasferì la sede vesco-
di Berbirio del i 7 1 <S, che riparò l'episco- vile di Corbavia in Croazia, così aumen-
pio e fece altre cose, ne continuerò la se- tando pregi a Modrusca, poiché vi si tra-
rie colle Notizie diRoma. iNel ^Zo Gio. 1 sferì il vescovo col capitolo. Originando
Antonio Benzoni di Fiume diocesi di Po- il vescovato di Corbavia nel secolo XII
la, già arcidiacono di Modi usea, vigilan- e nel 1 85, dirò col p. Parlato, che Cor-
1
tissimo, generoso e benefico pastore, be- bavia, Corbavia ni, così fu chiamata con
nemerito ancora di sua patria; nel 1746 vocabolo slavonico, prima nominandosi
Giorgio Wolfango libero barone Chio- Cribasamj paese aspro e montuoso che
lich de Lewensperg, nato in Segna, che l'imperatore Eraclio nel secolo VII con-
ottenne da Clemente XIII il corpo di s. cesse ahl/d/7flcc/i/oriundi slavi, gente bel-
Formoso, il quale collocò nella cattedra- licosa e avida di combattere, che alla vi-
le da lui restaurala, e dove fece un nuovo ta militare congiunsero la pastorizia. Cor-
pulpito marmoreo, ed abbellì il battiste- bavia fu città capo del comitato corba-
ri oj nel 1764 Pio Manzador barnabita di viense in Croazia, donde sembra le deri-
Vienna,preposito generale di sua congre- vasse il nome. Carlo Pioberto red'Lnghe-
gazione, virtuoso, dotto, facondo predi- ria nel principio del secolo XIV la con-
calore, pieno di zelo apostolico. Nel 1
773 cesse a Curiacio della nobilissima stirpe
Vinodol diocesi di Modrusca; nel 178? figlio Radoslavo, poi il nipote Tommaso.
Aldrago Antonio de Piccardi di Trieste, Verso il 1 53o i turchi la sottomisero alla
traslato daPedena; nel 1789 successe per famiglia Carlovich oriunda da Curiacio.
coadiutoria Giambattista Jesichdi Novi Il vescovato fu istituito nel detto anno
Modrusca, ch'ebbe lunghissi-
diocesi di 1 85 nel sinodo provincialedi Spalatro,
1
mo vescovato. Per sua morte Gregorio tenuto dall'arcivescovo Pietro, per como-
XVI nel concistoro de'23 giugno 834, 1 do degli abitanti,smembrandone il terri-
e conte di Segua e Modrusca, che iu que- cò Gesù Cristo, non lunge dui fiume s.
1
si posò la s. Casa una chiesa per colisa- che turchi soltanto nel 1 463 invasero la
i
grame i vestigi alla venerazione de' fedeli, confinante Bosnia, fecero escursioni ia
consimile nella forma alla s. Casa, e pro- Dalmazia,e devastarono ancheCorbavia,
ponendosi di circondarla con magnifico rovinando il vescovato. Certo è, che il Pa-
tempio, la morte glielo impedì, il che poi pa Pio II nel 1460 lo soppresse e canoni-
nel secolo XV effettuò il conte Martino camente trasportò nella chiesa di s. Mar-
suo discendente. L' identità del narra- co diModrusca;quindi neh 461 nominò
to la provai a Loreto e in altri articoli per 1. "vescovo Nicola Machinense di A-
relativi. Neli3oo fu vescovo Pietro, nel scrivia, dottore in teologia, dal Papa de-
i332 fr. Bonifacio da Pisa francescano, putato legato a Stefano re di Bosnia, sic-
nel i 34.0 circa fr. Rodoslavo francescano, come prudente e dotto; morì in Roma e
verso ih35o fr. Valentino domenicano fu sepolto nella chiesa di s. Maria del Po-
o francescano, nel i36o circa Ladislao, polo. Neil 481 Sisto IV gli sostituì il do-
verso il i 370 Pietro, circa il 379 Tom-
1 menicano fr. Antonio di Zara, lodato per
maso, verso il 388 JNicola, 1 nel 4 o Gè-
1
' virtù e sapere, cappellano maggiore di
miniano nominato da Giovanni XXIII, Mattia re d'Ungheria e confessore della
al cui tempo Paolo Butki contedi Cor- regina Beatrice sua moglie. Indi succes-
intia eresse l'ospedale di s. Maria Mad- sero nel 1489 Cristoforo; nel i499 *-*' a"
dalena inBusana, ed il conte Nicola Fran- corno Dragazi nobile di Traù, ornato di
gipane costruì il monastero pe'monacidi molteplice scienza ed erudizione, uditore
s. Paolo 1. "eremita presso Vinodolo. Dal di rota lodatissimo:da Alessandro VI fu
i4' 2 per sua morte fu sede vacante fino eletto vescovo di ma prima
Modrusca ,
al 1 4 8,che Martino V
1 elesse vescovoPie- della consagrazione morì in Roma. Nel
troZeth arcidiacono di Zagabria. Euge- i5oo il Papa gli surrogò Simone Begni
nio IV neh 43 1 creò Vito Ostoja Mari- nobilissimo di Zara o Salona sotto del ,
nich di Curzola, canonico di quella chie- quale Alessandro VI confermò con diplo-
sa, il quale consagrò la cattedrale in ono- ma il conventoconcessoai francescani di
re di Dio e dell'apostolo s. GiacomoMag- Tersatto da Martino Frangipane con au-
gioie, da'fondamenli fabbricata dal con- torità di Nicolò V, perla cura e culto del
te di Corbavia e suo padronato. A suo contiguo tempio innalzato in onore della
tempo il couteMartino Frangipane eres- B. Vergine e in memoria della traslazio-
se il tempio per contenere la sagra edi- ne di sua s. Casa. Nel5 1 Simone fu al
1
cola che ricorda la s. Casa, col convento concilio di Laterano V, e nella sessione
a
pei francescani di Bosnia, ed al quale la- 6. pronunziò gravissima ed eloquentis-
sciò la sua eredità, avendovi contribuito sima orazione, per la riforma della disci-
il zelo del vescovo, il quale fu benefico e plina ecclesiastica, e perla spedizione mi-
generoso colla chiesa di Cursola o Cur- litare controi turchi, che invadevano 1*11-
zola sua patria, aumentò i canonici del- liria, la Dalmazia e la sua diocesi. I tur-
la cattedrale, ed in essa costruì la cappel- chi infatti nel 527 vieppiù irrompendo
1
ricordato. Gli successe nel i 536 Pietro sua sede vescovile, ed i suoi vescovi che
Paolo Vergerlo di Capodistria, dottissimo pure descrive p. Fallalo a p. i63 e seg.,
il
lista vescovo di Fola (/"'.): in una mol- pitolo dell 1 cattedraleavea canonici e l'ar-
titudine d'opuscoli palesò tutto il suo fie- ciprete, nell'abbazia di s. Nicola di Gatz-
le contro la curia romana, in modo che ka. Si attribuisce l'istituzione del vesco-
furono disapprovati dagli stessi protestan- vato Ottocense a Sigismondo Frangipa-
ti moderati, e siccome furono rigorosa- ne con l'annuenza di Pio II, e dell'arci"
mente confiscati sono rarissimi. Nel me- vescovo di Spalatro, di cui fu dichiarato
desimo anno essendo stato il Vergerio tra- snffraganeo , erigendosi in cattedrale la
Paolo 11! nominò
sferito alla sua patria, delta chiesa di padronato di Sigismondo,
fr. Ermolao di Alba francescano; indi per neh 461. Il i.° vescovo Biagio, dotto do-
sua morte neli537 fr. Gio. Evangelista menicano,fu eletto in detto anno,egli suc-
Bruschi agostiniano: anche questi ebbe cessero: nel i4o 2 Giovanni Chieiegato vi-
breve vescovato, onde nel i 538 gli suc- centino religioso de' crociferi, traslato a
cesse d. Diego Loaysa nobile spagnuolo Cattaro; nel 1 49^ rr - Vincenzo de Andreis
e canonico regolare di s. Agostino. Filip- nobile diTraù, d'una famiglia originaria
po Serali nel 54o, che passò ad Alifenel
1 di Roma, dotto teologo e santo domeni-
i548, per cui in suo luogo fu eletto fr. cano; nel 52 1Pietro de A ndreis pure di
1
Alberto Divini di Cattaro, celebre predi- Traù, ornato di scienza e di virtù, dopo
catoredomenicano/la Giulio III nel 55o 1 la morte del quale, secondo il decreto di
chia Sinfonica per essere situata sui con- pella, Adlecius in conciliar)! principi* ad
fini della Schiavouia, tre reggimenti con-
i caussas rer.judicat. dirimcndas), di sette
SEG SEG 211
prelati votanti, di un prelato uditore del rescritti o risoluzioni. Esercita inoltre la
tt iL)unale,di un togato uditore della prefet- podestà giudiziaria: i. "nel decidere lecau-
tura: vi è pure un notaio e cancelliere, ed se minori non comprese nel disposto dal
altri. La carica del cardinal prefetto è a vi- § 34 1 del Regolamento; i.° nel destinare
ta, qualora non sia promosso o abdichi; la proposizione delle cause innanzi il tri-
quelle de' votanti e dell'uditore sonoamo- bunale; 3. "nel rendere esecutivi i rescritti
compresi quelli della sagra Rota e della conoscere e giudicare le controversie in-
Camera apostolica, sono soggetti al tri- torno alla liquidazione, quando la som-
bunale supremo di segnatura. Sono ad- ma liquidata nonsia maggioredi20oscu«
ctelti al tribunale i prelati Referendari di di. L'uditore della prefettura rivede de- i
segnatura [V.) : questi riferiscono le i- creti del prelato uditore del tribunale, in
stanze giudiziali de' ricorrenti, ed hanno nome e vece del cardinal prefetto. I de-
il volo meramente consultivo.il tribuna- creti difformi dell'uno e dell'altro udito-
le supremo di segnatura, secondo il vi- re, sia causa maggiore o minore di scudi
gente Regolamento giudiziario, couosce e io, si rivedono in 3.° grado di giurisdi-
giudica, in nome e vece del sommo Pon- zione intieramente dal pieno tribunale, a
tefiee: i.°le domande di annullamento o differenza dell'antica pratica del foro: e
circoscrizione degli atti giudiziali e delle qui noterò, che le cause di restituzione in
sentenze;2.°lequestioni di competenza fra intiero, sebbene si tratti dell'interesse il
giori ed in cause minori. Sono cause mag- se ed ai giudici e tribunali del foro eccle-
giori quelle che oltrepassano il valore di ciòche viene dichiarato nei
siastico, salvo
200 scurii, che hanno un valore inde- § 385e386 Regolamento, cioè. Lesa-
t\e\
termiuato. Le altre cause sono minori. Le gre congregazioni ecclesiastiche non sono
cause maggiori sono decise dall'intiero tri- soggette a questo tribunale. Le questioni
bunale. Sono pur decise dall'intiero tri- di competenza fra le sagre congregazioni
bunale lecauseminorijOve si tratti: 1 .°del- ecclesiastiche, ovvero fra di esse egli al-
le domande enunciate nel § 338,n.°4e tri tribunali, sono decise sopra semplici
5 del citato Regolamento j 2.° degli affari memorie del cardinal prefetto di segna-
del pubblico erario, compresi quelli in- tura, col voto consultivo de'prelati deca-
dicati nel § 334 c' e ' medesimo Regola- no esotto-decanodel tribunale, previa re-
menloj 3.° degli affari de'comuni e delle lazione, che dal medesimo cardinale pre-
provincie. Il prelato uditore esercita le fetlo ne viene fatta all'udienza sovrana,
funzioni di segretario del tribunale: inter- Va però avvertito, che la Segnatura cosi
viene alle adunanze, e tiene registro dei detta Papale } non soltanto giudica sulla
2i2 SE G SEG
competenza fra le sagre congregazioni e naie di segnatura si può appellare dalle
ali altri tribunali, ina giudica ancora sul- sentenze del sagro e cospicuo tribunale
la pertinenza dellecause ecompetenze fra degli Uditori di Rota, al dire del Bernini
ma, anche all'uditore della prefettura del bensì giudica a forma del § 338 del Re-
tribunale di segnatura. Tanto il cardinal golamento giudiziario ,in nomee vece sua,
De Luca, Relazione della Curia romana perlocchè i suoi rescritti e decisioni sono
par. 2, disc. 3i, quanto il Vitale, De ju- irretraltabilie inappellabili. Secondo l'o-
causa. Ma questo non può verificarsi se se: la segnatura non giudica che a causa
non nel caso in cui egli si trovi presente finita, sulla restituzione in intiero. Nella
alla discussione,ed abbia precedentemen- Relazione della corte di Roma di Luna-
te studiala la causa, edappieuo abbia co- doro, accresciuta dal Zaccaria, t. 2, cap.
nosciuto il inerito della medesima. Ed ap- 36 : Della segnatura di grazia e giusti-
punto interpone la sua autorità per la di- zia, si loda la saggezza de'Papi che isti-
lazione ad altra sessione della definizione tuirono i due tribunali, dacché gl'infini-
della causa, perchè frattanto sia sottopo- ti ricorsi che vengono fatti a'sovrani, ri-
sta ad esame più maturo. Del resto il tri- volgonsi tutti su materie di grazia o di
bunale di segnatura ha la giurisdizione da giustizia. Pare al Gonzalez, super Reg. 8
se, e giudica indipendentemente dal car- Cancell. gloss.6o, § 53, che perciò chia-
dinal prefetto colla maggioranza assolu- masii5eg«rt/ura,perchè il medesimo prin-
ta de' voti; ed è tanto vero ciò, che in pas- cipe segna e sottoscrive i vari rescritti
sato per lo più non interveniva il cardi- di questi tribunali : però il tribunale del-
nale al tribunale, ed ancorché v'interve- la Segnatura di grazia [V.) cessò di e-
nisse, soleva non votare, perchè noti man- vocabo-
sistere a'nostri giorni. Inoltre col
era inutile il suo voto, fosse conforme o tura o sosciizione che fa il Papa alle sup-
difforme, come nolano i citati autori; e pliche della Dataria, de' Brevi e <\e Re-
solo nel caso di pai ita di voti si differiva scritti, a'quali articoli ne riportai le for-
la causa ad altra segnatura, se pure non inole : anticamente i prelati segretari dei
avesse egli voluto col suo voto togliere brevi si denominavano Prefètti della se-
subito la parità. Quando il cardinal pre- gnatura de'brevij tuttora nel tribunale
fètto, o per ricorso di alcuno de'difenso- di dataria vi è il Prefetto del Concessimi,
ri,nel timore che la maggior partede'giu- ossia della segnatura per le dispense ma-
dici gli sieno contrari, operchè crede nel- trimoniali chiamate de minoribus. \no\-
la sua prudenza di far differire la propo- tre Segnatura chiamasi la congregazione
sizione di qualche causa, ordina a tempo degli officiali del sagro tribunale della Pc-
che non sia posta in foglio per discuter- nitenzieria apostolica (^.)- Pucordai qui
si nel tribunale. La segnatura fu delta l'u* tali vocaboli, per distinguerli dalla Segna-
dienzao concistoro del principe, e sicco- tura di giustizia, supremo tribunale del-
me rappresentala persona immediata la Curia Romana {f
7 la quale si adu- .),
del fapa, quale supremo giudice della na e giudica nel Palazzo Apostolico ove
Chiesa, a lui solo o al nobilissimo tribù- risiede il Papane'giovedì mattimi, che se
SEG SEG 2.3
impediti da feste lia luogo nel dì seguen- parato da quello ove stanno i votanti, se-
te; mentre ne'giovedì mattina ancora vi duti sopra sediecoperte di seta econbrac-
è l'udienza dall'uditore della prefettura ciuoli. Il cardinal prefettosiede sopra una
in sua casa, o nel giorno appresso «e im- gran sedia dorata di damasco, in mezzo al
pedito per l'istes<a causa: ne'lunedì, e se decano e al sotto-decano. Prima di giu-
impediti ne'martedì, vi è pure l'udienza dicare le cause, i votanti col cardinal pre-
in casa dell'uditore di segnatura. I giorni fetto, i referendari e mg. 1 uditore '
si re-
ne'quali nel decorso dell'anno vi é la se- cano in una prossima cappella ove ascol-
gnatura, l'udienza dell'uditore della pre- tano la s. messa celebrata da un sacerdo-
r
fettura, e l'udienza dell'uditore della se- te a scelta di mg. decano, al quale dai vo-
gnatura, sono descritti nel Kalendarium tanti viene data l'annua retribuzione di
supremi tribunali* Signalurae justitiae, scudi 24, senza obbligod'applicazione. La
che si stampa ogni anno col nome decom- sagrestia pontifìcia somministra l'occor-
ponenti il tribunale, sia in libretto che in rente, venendo servita la messa dal cu-
foglio in questo oltre l'epigrafe Curiae
: stode delle congregazioni e del tribunale
cbuimoditaù, vi è la figura della Giusti- in abito di costume. I referendari che in-
zia sedente, che colla destra regge la spa- tervengono in tribunale per riferire le
da colla puuta rivolta al suolo, già attri- cause delle quali sono ponenti, nonsiedo-
buto de''pretori, e colla sinistra alza la bi- 110 mai, finché non sia dato loro il permes-
lancia, simbolo dell'equità: dal lato sini- so dal cardinal prefetto o da mg. 1 deca-
r
stro ha il libro delle Leggi [f .) e sotto }
no. Quando poi i referendari riferiscono
ai piedi il motto Cuique suurn. Noterò
: le cause e ne danno il loro voto consul-
con Vitale, che la segnatura fino alla me- tivo, stanno in piedi e a capo scoperto. Es-
tà di giuguo si riuniva ogni giovedì non si intervengono in mantelletta, e con roc-
impedito; dal i.° luglio a tutto settembre chetto se ne hanno l'uso. Quando poi in
si adunava ogni i5 giorni, e tali adunan- tribunale deve parlarsi di qualche affare
ze si chiamavano congregazioni, a guisa particolare, e non riguardante alle cau-
del tribunale della rota che vaca in tem- se,sono pregati ad allontanarsi dal car-
1
po del le sue lunghissime ferie. A liticamen- dinal prefetto o da mg. decano. In ogni
'
te le adunanzesi tenevano in casa del car- prima segnatura dell'anno forense, i vo-
dinal prefetto, finché Innocenzo XII vol- tanti di segnatura, i loro aiutanti di stu-
le che fossero celebrate nel palazzo apo- dio, e chiunque altro possa stare ad ap-
stolicooverisiedeil Papa, come quelle dei prendere nello studio di qualche votan-
chierici di camera, uditori di rota, e al- te, prestano il giuramento de secreto ob-
tri collegi prelatizi. Abbiamo un solo re- servando, in mano del cardinal prefetto
centeesempio di congregazione tenuta in- a forma della bolla d'Alessandro VII, 7>z-
nanzi il prefetto cardinal Falzacappa,uel- ter caeteras Apostolicae. All'articolo Re-
1' affliggente tempo della pestilenza del ferendari di segnatura narrai che loro
cholera, per decidere la famosa causa fra spetta di riferire le cause e le liti nel tri-
Bellucci e consorti di lite, collamarchesa bunale della segnatura di giustizia, ed in
vedova Stefanoni. Quando il tribunale di quello della segnatura di grazia quando
segnatura si aduna ove dimora il Papa, esisteva, ed ecco perchè chiamati Referen-
per privilegio de'Papi,i votanti v'incedo- dari dell' una e dell' altra segnatura. Che
no vestiti di rocchetto, mantelletta, indi ivotanti di segnatura sono pure referen-
assumono la cappa magna, mentre l'udi- dari, ed hanno voto deliberativo nel tri-
tore del tribunale interviene sempre ve- bunale. Dell'antichissima origine de're-
stito di rocchetto e mantelletta, e siede so- ferendari, loro pregi, prerogative e rag-
pra uno sgabello avanti a un tavolino se- guardevole uffizio. Che gli odierni nella
»i4 S E G SEG
p rsona d'alcuni, furono nel (q da In- i i Innocenzo I\ .come del loro uffizio. Tan-
qzq Vili autorizzati a giudicare le to egli, e -prima di lui Fati i indio
s< chcdovea decidere il Papa; quindi Irati ino del l' istituì me ed B< -
1
d 'i e-
iì successore flessati Iro^ 1 ne aumentò I iri d« ll'impei o i ornano e dell'ira-
il Qiunero, e Eù ili." che divise la Sfcg . pero o -. Palatii, il che
fura in quella di gì n aquella I gin- aBjBFBBEBDàBi, ti iltresìnel-
- .: t. Quali altri Pa o au- atificia cui ilmenle con di-
I i
p .
mentarono referendari, come pur i fecero versa denominazione, odi Giudici {I ,)o
Itiss rilegi loro concessi. Che altra. Referendarie) bero ino ra altri re-
isposto di Alessandro VII appartie- gni e stati, come rimarcano i due citali
ito articolo, che tra requisiti che i 11 b la Co ign gasarne Lau ta-
si calcolano in favore de'prel iti asp iran- pi .-. di cui ripai ! tia L01 aro, ha suoi pre- i
ti, uno è quelle ili aver frequentato lo stu- lati Potanti. R ferisce Piazza, Euxevofo-
dio di qualche votante di s gnatura, cioè £70 rr- rat. "5, cap. %S : Del colie-
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ovvero degli uditori di rota, odi altri pre- tura di giustizia, che i referendari f o-
lati giudici, o curia!, o avvocati della Cu- di segnatura furono così detti, per-
/'.',: Rom :
-.
chè col loro voto, come di vicegerenti del
L origine
a della segnatura di giustizia
o e
- - j*nanoi libelli, di tanto va-
cuna remar. a t gnota,corae è ign > ici e e autorità ae'Ioro rescritti, con
oumei o de'pi imi rei . ben- ssero di mano propria del Pa-
sì questi e quella sono antichissimi. Af- pa. Osserva il Danieli i, Ree. Prax. Rom.
'
ferma Vitale che nel r certo esi- < . a he tratta della pi itica di quesl
stevano ni i omana i refi rend i- spettabilissimo tribunale, cheildec sii
SEG S E G 2 i
-j
ste in brevi e laconici rescritti; e che dal- sino ciò che per occasione del'e eause -a"
la sentenza dell'altro prelato uditore, 'die fijs^e osservato detto in tribunale. Pao-
definisce le materie proprie del tribuna- lo V deli6o5 concesse ai votanti di se-
le, si può appellare al cardinal prefetto gnatura l'onore di vestire l'abito prelati*
od alla piena segnatura. Innocenzo Vili zio paonazzo, (Ino allora usando tale abi-
nel 1491 colla bolla Offìcii nostri, desti- to ma nero: tale onore fu concesso ~o an-
nò alcuni referendari, già esistenti nella ni dopo agli uditori di rota. Alessandro
curia romana, a rispondere in nome del VII nel 1 65 5 col breve Nuper certis ex
Papa alle controversie proposte alla s. Se- causis,de26 ottobre, presso Fatinelli p.
de da varie nazioni. Abbiamo da Burcar- 12 5, e Vitale p. 201, Super officiis sub-
do, Conclavi de' Pontefici, che Pio III mi diaconorum, et acolytorum apostolico-
dì seguente alla sua elezioue, cioè a' 2 3 rum, avendo estinto collegio degli Ac- il
settembre i'~o3, diede al cardinal N. la coliti (Z7 .) apostolici che servivano il Pa-
segnatura. Avendo Gregorio X colle leg- pa nelle messe solenni, nel quale essen-
gi che riportai a Conclave, disposto che do posti venali si ammettevano sogget-
i
r
in Scile vacante' .) cessino di agire tut- ti poco degui, in luogo di essi sostituì per
ti i tribunali, fuorché il Penitenziere mag- tutte le pontificie funzioni ovunque le ce-
giore ed il Camerlengo, Pio IV nel 1 j(J2 lebri o assi-ita il Papa, i 12 votanti refe-
colla bolla Fn eligendi* , dichiarò che car- i rendari deila segnatura di giustizia/i qua-
dinali et l i prelati della segnatura di gl'a- li uveano dal palazzo a-
se per l'addietro
ria e di giustizia nulla possono trattare postolico la parte di pane comuue, come
dellecosedelloro tribunale dopo la mor- glialtri referendari, cominciarono allora
te del Papa, e per tutta la vacanza della ad averla del più nobile e quale davasi
Sede apostolica. Di più colla costituzione ai cardinali, come trovo in flfovaes nella
di cui parlai a Referendari, che Vitale Storia di Alessandro VII. Questi inoI«
ci die a p. 99, Pio IV riformò sul modo
1
trecol breve. 4liasnostde' 1 ogiugno 6 "-,
1
di riferire e giudicare le cause, meglio di- presso il Bull. Rom. t. 6, par. 4, p-io?-,
chiarando le materie delle due segnatu- eresse 4 offici Clericorum ceroferario rum
re di grazia e di giustizia. Prima di que- Cappellae pontificiae, e col quale stabi-
sto tempo e neh 54o già Paolo III avea lì, che nelle altre cappelle e funzioni me-
pubblicato: Privilegia et gratiae praela- no solenni, fosse l'accolitato esercitato da
torum referendarionim utrituque Signa- semplici sacerdoti, Chierici della cappel-
tnrae Romani Pontifici?, colla bolla De- la pontificia' '.). Di più Alessandro V II,
bita considera (ione, riportata anche da colla bolla Inter caeteras Aposlolicae, dei
Fatinelliap.83,e da Vitalea p. 182. Que- i 3 giugno G "g, pure riportata da Fati-
1
gli a p. 1 1 2, e Vitale a p. 1
g4 riprodusse- nelli a p. 3o, e da Vitale a p. 2o3, eres-
1
vilegiorum concessione, di che trattai a più antico si chiamasse decano; non che
Referendari. Il suo predecessore Grego- prescrisse il metodo rome il cardinal pre-
rio XIII stabilì la scomunica latae sen- fetto ed i votanti dovessero ammettere
leu liae e a\\ie penea suo arbitrio, pelquel escludere dalla prelatura romana gli a-
votante che pa'esasse il suo voto, come spiranti. Oltre a ciò Alessandro VII este-
scomunica per i votanti nou solo se pa- gli aiutanti di studio e ad ogni altro che
lesassero i loro voti, ma aucora se riferis- appartenesse allo studio de' votanti me-
216 EG S SEG
desimi. Clemente] X col breveEgregiis di- 219, estese loro l'indulto di poterle tra-
lectoriiinfUioruni, de' 1 4 marzo 668, che 1 sferire anche dopo aver cessato di essere
rigere l'oratorio privato nella loro casa faccia colle dovute formalità. Benedetto
nuche in Roma, e farvi celebrare o cele- XIII col chirografo Alias, de'24 settem-
brarvi una messa al giorno, la quale va- bre 720, aumentò l'annuo appuntamen-
1
lesse per i soli famigliari necessari al ser- to agli undici votanti sino a scudi 3oo,
vizio di essi nelle feste di precetto. Inno- e per decano a 5oo, da pagarsi con or-
il
cenzo XII col chirografo Monsignor Giù- dine del decano stesso al principio d'ogni
seppeParavicini,ò.e 1 5ottobre 692, con- 1 mese, e in caso di vacanza la porzione va-
cesse scudi 5o annui a ciascun votante del- cante doversi aumenlarep/o rata cumj ti-
la segnatura.in luogo della franchigia dal- re accrescateli ai votanti; in sostanza l'as-
le gahelle. Indi con l' altro chirografo segnamento di scudi 1200 stabilito ila In-
Monsignor Giuseppe Paravicini, del 3o nocenzo XII, lo portò a scudi 38oo, co-
settembre 1693, assegnò 100 scudi men- me apprendo da Vitale che lo riporta a
sili al collegio de'votanti della segnatura, p. 226. Accordò pure ai votanti la pre-
per rimunerazione delle loro gravi e con- cedenza sopra tutti prelati, che non han-
i
tinue fatiche. Di più Innocenzo XII, me- no l'uso del Rocchetto [V.) e della cappa
diante la bolla Inter gravissirnas, de'20 magna, anzi dopo aver il collegio soste-
luglio i695,egualmente cornei moto-pro- nuto una lite, fu accordato ai votanti la
pri riprodotta da Fatinelli a p. 149, e da precedenza sui segretari di tutte le sagre
Vitale a p. 207, dispose che votanti di i congregazioni, e dopo altra lite ebbero
segnaturafossero nominati esclusivamen- quella sull'uditore del Papa, sopra il sot-
ti dal Papa, mentre per lo inuanzi quan- to datai io, sopra i generali degli ordini
do accadeva qualche vacanza subentra- religiosi, sopra i canonici e le stesse digni-
va /tire proprio il referendario più antico. tà de' capitoli extra ecclesiam. Col bre-
Accordò loro l'uso del rocchetto sempre ve Romani Pontifici*, de 11 luglio 1727,
ed ovunque, e la cappa magna incappella presso Vitale p. 223, Benedetto XII die I
scovi, ritenevano nella segnatura il luogo rici di camera egli uditori di rota. Inol-
e il titolo. Clemente XI colla costituzio- tre Clemente XII col breve Singularis di-
ne Ronianits Pontifex,(ie 18 marzo 70 1, 1 lectoruin,i\egl\i maggio 7 33, presso Vi-
1 1
blicò di verse disposizioni genera li risguar- gnatura di grazia 6 de' 12 antichi votan-
danti il tribunale medesimo, formato del ti di quella di giustizia. Finalmente ul-
r
cardinal prefetto suo capo, di mg. udito- teriore sistemazione ricevè il tribunaleda
re, e di 12 prelati votanti in due turni, Gregorio XVI col moto-proprio^jE'/ei'd/i
ci 'quali si aggiunsero i prelati referenda- appena, de'io novembre 834, e ricor- 1
fetto con autorità di giudicare in grado tribunale della segnatura di giustizia que-
di ricorso dai decreti di mg. r uditore, per sta mattina ha riaperto le sue tornate.
mezzo del suo particolare uditore nell'u- Questo magistrato, che ha le attribuzio-
dienza fissata una tolta in ogni settima- ni altrove esercitateda quelli recentemen-
na; col titolo 3.° stabilì il modo di pro- te stabiliti colle denominazioni di Cassa-
cedere avanti la piena segnatura. Questo zioni e di Corti supreme di giustizia, è
nuovo codice di procedura civile di Pio di una istituzione antichissima, come ri-
VII fu celebrato con una medaglia col sulta da bolle di Leone X, di Clemente
suo ritrattoin triregno, enei rovescio col- Vile di Paolo III".
la figura della Giustizia sedente sopra ar- Antica niente i votanti di segnatura go-
mi, avente nella destra la bilancia, e nel- devano un maggior numero di privilegi,
plurima et gravissima ,de' Caprile 826, i ì chiarazione d'Innocenzo XII sono costi-
tuttora in vigore, enei quale sono chia- tuiti in dignità ecclesiastica, altri avendo
ramente indicati i diritti e privilegi che loro accordata l'esenzione dalla giurisdi-
godono i prelati del tribunale. In tale co- zione degli ordinari. Il decano de'votanti
stituzione, oltre il confermarsi i privilegi da diversi Papi fu elevato alla dignità car-
accordati ai prelati votanti dai preceden- dinalizia innumerabili poi sono votanti,
; i
ti Papi, si concede loro che sieno e diven- the dopo onorevole carriera la consegui-
gano nobili, quantunque tali non fossero rono, come vado descrivendo nelle bio-
nati; che sieno Notavi della s. Sede, per grafìe de'cardinali; e quasi tutti i cardi-
cui pare che possino portare al cappello nali ed i Papi furono prima referendari
il fiocco rosso, come sempre l'ha portato delle due segnature, dopo il loro più re-
e l'usa l'odierno mg. 1 Melchiade Ferlisi *
golare stabilimento. Questo celebralissi-
decano de'medesimi votanti di segnatu- 1110 tribunale in ogni tempo ha vantato
ra; e che possano cibarsi di ova e di lat- profondi giureconsulti, cardinali prefetti
te ne' giorni proibiti. Già Leone XII nel e prelati Votanti, insigni per virtù e sa-
j
S EG S EG 2 1
<
il l'apa in vari sagri ministeri, che dichia- che si rende dal medesimo Papa, tneu-
rai dettagliatamente ue'cilali articolilo- tre l'aiutante dicamera gli leva e poi ri-
me ne'pontificali e processioni ooleuni in mette Scarpe (?'.). Ricordai ancora,
le
dei referendari), viene con ischedula in- valcaudo per quello del Papa che regna,
vitato dal prefetto de maestri delle cere- Nella raccolta delle descrizioni di tali fu n-
moniea compiacersi d'avvisare i referen- zioni fatta da Cancellieri, trovo che i vo-
a
dari per portarne le aste, ed votanti i tanti di segnatura per la i. volta inter-
perchè portino la cotta onde indossarla in vennero al possesso di Clemente IX nel
\ece della cappa, ed assistere il Papa ari- 1667 , cioè dopo che Alessandro VII li
che nel portare il secchietto dell'acqua avea dichiarati accoliti apostolici, i quali
santa, e somministrare paramenti sagri i prima cavalcavano dopo gli abbreviato*
al Papa, ricevendoli dal Sagrisla. Ne'pon* rie prima degli uditori di rota, vestiti di
tifica ti i votanti,esercitando l'uffizio di ac- soltana e mantelletla paonazza, in roc-
coliti, presentano ampolle col vino e
le chetto e cappelli semi-pontificali, dicendo
l'acqua all'altare papale, in un tondino la relazione del possesso d'Innocenzo X
rice\ono Yanello e guanti pontificali del
i del 1644, et caputiis l'iolaceis iiwersis.
l'apa, ed a\Y Ostensione dell' Ostia e del L'accessodegli accoliti ne'possessi era anti-
CaLce portano 8 torcie accese., come le chiesi ino, comedallecopioseteslimonian-
candele de'caudellieri ornate di talchi e ze di Cancellieri rilevasi, essendo interve-
carle colorate a disegno (le quali ultime miti nel 1484 ne ' possesso d'Innocenzo
loro rimangono e prendono perdivozio- Vili dopo i chierici di camera, et Acolili
ne), restando presso l'altare genuflessi si- superpellicciahabebanl super roccheltis}
no dopo comunione. Ne' «esperi della
la perchè allora s'incedeva cogli abiti sagri,
cappella pontifìcia, il decano altro più quindi seguivano i segretari apostolici e
anziano votante fa Y Incensazione (F~.) ai gli avvocati concistoriali. Nel voi. LYIII
cardinali, vescovi prelati e altri. Ma a lut- p. 5, parlai de'7 candellieri portati ne'pon-
ti gl'indicati articoli ed a Cappelle pon- tificali, che ricordano quelli recali anti»
2
220 S EG SEG
cumulile ove il Papa andava a celebrare 1689 dicesi che cavalcarono prima degli
dai 7 accoliti delle regioni di Roma. Il Nar- abbreviatoli, ma dev'essere errore; ed in
di, De'parrochi t. 2, p. 2o3, parla degli fatti nel 1691 nel possesso d'Innocenzo
antichi accoliti della s. Sede, cioè accoliti XII, dopo gli abbreviatoci procederono i
palatini, accoliti regioniari, accoliti stazio- votanti, e poi i chierici di camera ; così
nari, i primi in servizio del palazzo apo- nel 1 70 1 per Clemente XI, vestiti di roc-
stolico, i secondi per le regioni sotto i car- chetto, mantelletta, cappuccio e cappello
dinali diaconi, i terzi per le stazioni, tutti semipontificale; altrettanto nel 1721 per
però in servizio della Sede apostolica, ed InnocenzoXlIl e coll'interocollegiode' 1
esercitavano affari gelosi, erano prelati, e prelati, che sono nomina li individualmen-
venivano promossi ai vescovati ed a ca- te. Neh 741 pel possesso di BenedettoXIV
riche maggiori : lutli formavano collegio, i votanti cavalcarono nel loro luogo con
ed aveano il primicerio, e nel concilio di cappelli pontificali e gran mantelli, e si-
ghi; facevano gli Agnus Dei, e ne riparlai Ma Pio VII che nel 1801 prese il pos-
in fine dell'articolo Scala santa, narran- sesso incedendo in carrozza,come ha fatto
do le funzioni che i Papi celebravano nel- il regnante Pio IX, dopo di quella e ap-
1' oratorio di Snncla Sanclorum. Abbia- presso a' chierici di camera cavalcarono
mo di Agostino Valerio, De Acolythorum 4 votanti di segnatura, gli altri riunen-
disciplina, Venetiisi 5j 1. votanti dun-
I dosi al collegio nella basilica Lateranense,
que nel possesso di Clemente IX caval- nominandoli il Cancellieri, che b ':
eri-
carono dopo gli abbreviatoli, seguili dai porta alcune notizie bibliografiche sui vo-
chierici di camera, sopra mule addobba- tanti, ed erudite sugli antichi accoliti. A
te, e pare con rocchetti e cappelloni. A Conclave dissi ancora. che le sue rote sotto
Referendari però rilevai chefinodal 5c)0 1 il così detto palazzo della cifra sono cu-
intervenivano già in queste cavalcate, ove stodite dai prelati votanti di segnatura. A
tuttora vanno, ma
separatamente dai vo- Funerali feci parola pure di quelli deno-
tanti; mi sembra quindi ragionevole, che tanti. Un'idea del cardinal prefetto di se-
a
questi pure cavalcassero con loro, anzi con gnatura e suo tribunale, com'era nella 1 .
precedenza, finché furono distinti di po- metà del secolo XVII, la si apprende dal
eto, dopo divenuti accoliti apostolici, e per- Lunadoro, Relazione p. ^.1, dell'edizione
ciò distinti tra' collegi prelatizi, poiché i 1 646. » Del Prefetto della segnatura di
soli uditori di rota sono gli altri ministri giustizia. La carica di prefetto della se-
e quali suddiaconi apostolici, ed i chierici gnatura da un
di giustizia viene esercitala
di camera, i quali però esercitano pochis- Eminentissimo, e chi esercita la della ca-
simi uffizi, che a suo luogo notai. Nel 1G70 rica ha di provisione cento ducati di ca-
pel possesso di Clemente X, dopo gli ab- mera al mese, la giurisdizione del quale
breviatori di parco maggiore, et Votan- è di fare rescritti a tutte le suppliche, e
tes Signaturae Acolylhi amidi mante l' Commissioni (/^.) di cause, le quali si de-
letlis supra rocchellos, et caputiis supra legano per giustizia, e ogni giovedì, eccet-
3
humeros inversis, et pileis semipontifìca- tuate le vacanze,a vanti a suaSignoriaEm.
libus supra bircia. Seguivano chierici di i nel proprio palazzo si fa la segnatura di
camera, e gli uditori di rota suddiaconi giustizia, per quelle commissioni i rescrit-
apostolici. Nel possesso d'Innocenzo XI ti delle quali sono contenziosi fra le par-
del 1676,1 votanti incedei ono nello slesso ti. Intervenendoci 1 2 prelati votanti, refe-
luogo; in quello d'Alessandro Vili ucl rendari de' più. antichi, che vengono in-
3
1
luogotenente civile del signor Cardinal vi- creò cardinale Fabio Mignanelli sanese,
cario, per difender la giurisdizione de'lo- già avvocalo concistoriale, poi prefetto,
ro tribunali, ma questi senza votare. E morto nel i55y. Paolo IV deli 555 di-
perchè molte delle cause, che si delega- chiarò prefetto della segnatura di grazia
no, alcune volte spedite, per lettera sot- e di giustizia il cardinal Giacomo del Poz~
toscritta dal signor Cardinale prefetto, al- zo d'Alessandria assai dotto. In detto an-
tre vanno per breve, però sopra questo no Paolo IV creò cai dinaie Giovanni Reu-
sono due ollìtiali, l'uno chiamato il pre- mano di Guascogna, già uditore di rota
fetto delle minute de'brevi, il quale falle di singolare disinteresse, e perciò lo pro-
che ha le minute, le consegna all'altra ofli- mosse a prefetto. Neil 557 P*10 ' IV creò
tiale, chiamato il maestro de'brevi, il qua- cardinale Antonio Trivulzi milanése, indi
le conforme alle mimile dategli, e sotto- morì nel 1 559. Pio IV
lo elesse prefetto e
scritte da esso fa brevi, li quali poi con-
i neli56i creò cardinale Lodovico Simo-
segna, acciocché li faccia sigillare dal se- nella milanese, celebre per la scienza in
gretario de' brevi che vanno sotto tassa. ambe le leggi, legato al concilio di Trento,
III. olii tio vale 12,000 scudi, il 2.°i3oo; dopo il quale lo nominò prefetto, morto
il denaro all'uno e all'altro fruita da 8 neh 568. Neh 568 s. Pio V creò cardi-
o o per 00 (essendo Vacabili). Vi è an-
1 1 nale Giampaolo Chiesa di Tortona, e poi
co l'ofìitio detto del Todesco, che si chia- prefetto. Gregorio XIII del 1572 dichia-
ma Revisore delle commissioni della se- rò prefetto il cardinal Alessandro Sforza
gnatura di giustizia, e tutti e tre quelli che romano, legato di tutto lo stato pontifi-
hanno questi offitii vestono di pavonazzo, cio; quindi nel 1 58 1 conferì la prefettura
come li camerieri del Papa. " Le notizie al cardinal Alessandro Ria rio bolognese,
de'cardinali prefetti della segna tura di giu- vacata per morte del precedente. Sisto V
stizia le descrissi nelle biografie de'eardi- nel 1 585 fece cardinale Giambattista Ca-
nali, dalle quali feci il seguente elenco, po- sbucci lucchese, e prefetto per morte del
lendo supplire ai mie bio-
brevi cenni le Stiano avvenuta nel medesimo anno. Gre-
grafie su ciascuno. Giovanni Arcimboldi gorio X V nel 590 aggregò al sagro col-
1 1
milanese, perito nel diritto canonico e ci- legio Paolo Emilio Sfornir a ti milanese e
vile, e in cui scrisse opere, Sisto IV nel suo nipole, dipoi prefetto di segnatura.
i4y3 lo fece prefetto di segnatura, e morì Clemente Vili nel 593 decorò della por- 1
lognese, già professore d'istituzioni civili; V nel1606 creò cardinale Maffeo Bar~
allri a Clemen-
ne attribuiscono la nomina berini fiorentino, indi prefetto e nel 162
te VII. Nello stesso 5 y Leone X creò 1 1 Urbano Vili. Questi nell' istesso anno
cardinale Paolo Emilio Cesi romano, poi decorò del cardinalato il nipote France-
prefetto della segnatura di giustizia e di sco Barberini fiorentino, e neh 632 pie-
2?.?, S EG SEG
l'elio d' inflessibile giustizia. Inoltre nel di quella di grazia, e tale lo trovo nelle
1626 creò cardinale Berlinghiero Ges~ Notizie eli Roma), morto nel 1758; Ales-
si bolognese, già professore di legge, po- sandro Tanava bolognese, già volante di
scia prefetto, morto neli63g. Altri car- segnatura di grazia e di giustizia, non che
dinali d'UrbanoVUI che successi va ni ente uditore di rota e celebre per le sue de-
divennero prefetti, sono Giulio Sacchetti cisioni, morto
1754; Andrea Corsini
nel
fiorentino, prefetto nel 1640. carica che romano pronipote di Clemente XII,crea-
dopo 23 anni rinunziò con generale ram- to cardinale neli75q da Clemente XIII
marico della curia romana;eAntonio5^r- e morto nel 170)3; Leonardo Antonelli
herini fiorentino, altro suo nipote, morto di Sinigaglia, fatto prefetto nel179^ da
nel 1677. Alessandro VII nel 1657 creò Pio VI, decano del sagro collegio, morto
cardinale il nipote Flavio Chigi senese, e nel 181 1; da Pio VII Ercole Consalvi ro-
poi lo dichiarò piefetlo, onde come tale mano, nel 1802 prò- prefello, poi prefetto
neh 6(5 1 gì' indrizzò il breve Dilecte, ri- sino al i 8 4> pure da Pio VII,
809, nel 1 r
portato dal Vitale: il Fa ti nel li dice che Antonio Dugnani milanese, già avvocato
fu prefetto sotto Alessandro VII ntqucnd concisloriale, morto nel 1818; il Papa
Innocentitim XII ma , io trovo che Ja- nominò in sua vece Diego Innico Carac-
copo Rospigliosi di Pistoia, nel 667 creato 1 ciolo nnpolet,ino,e per sua mortene! 820 1
Pamphilj romano, non che il cardinal nominò prefetto il card inalGian fra ncesco
Giampietro o Gianiacopo Cavalierini vo- Falzacappa di Corneto. Cessò di vivere
mano, che creò cardinale nel i6q5 e morì a' 8 novembre 840, onde Gregorio XVI
1 1
nel 1 699 d'anni qo. Il cardinal Bernardino scelse a prefetto del supremo tribunale di
Scout milanese, creato da Clemente XI giustizia il celebre giureconsulto cardi-
nel 1715, già votante di segnatura e udi- nale Anton Domenico Gamberini d'Imo-
tore di rota, fu preletto e morì nel 1 726. la, avendo rinunziato alla carica di segre-
Il cardinal Lorenzo Corsini fiorentino, fu Occu-
tario per gli affari di stato interni.
da Benedetto XIII fatto prefetto, e nel pò degnamente esercitò la prefettura, ed
e
1730 gli successe col nome di Clemente intervenne sempre in tribunale con isqui-
XII. Allora egli sostituì nella prefettura sita cognizione di tutte le cause. Morto
mente furono prefelli del tribunale della seguenti scrittori, e principalmente Fran-
segnatura di giustizia cardinali Prospe-
i cesco Antonio Vitale, Dejure signatura e
ro Colonna eli Sciarra romano (secondo fuslitiae in orclineni redacto Commenta-
Woyaes, ma io credo che lo fu piuttosto rius, B.oniae.1756 e 1789. Di questa 2.
SEC, S EG 223
edizione fece eco ai generali applausi il i privilegi de'prelati delle medesime, e di-
rezione del collegio de' referendari d'am- che nella sede vacante cardinali prefetti i
zia, e per le qualità die si richiedono nei giustizia, in tale tempo reslavanoo/7/V/»//2
soggetti d' ammettersi in quello,Parma conquiescit. Alla congregazione dunque
i6q3. Fanucci, Opere pie di Roma. Vii- della segnatura di grazia. dice Novaes, che
lelli, Pratica della etica Romana, t. r, si faceva gran ricorso da diverse parti del
cap. 7 : Della segnatura di giustizia , sua mondo, e si mandavano memoriali per ot-
giurisdizione, modo di procedere, ediversi tenere molte grazie, mende quelle cause
ordinamenti duetti al buon regolamento che non si possono spedire con facoltà or-
del tribunale. Il Falaschi, La Gerarchia dinaria dai giudici, è d'uopo che dal prin-
ecclesiast. p. 77, De' votanti di segnatura. cipe, il quale è legge viva, si spieghino e
SEGNATURA DI GRAZI A, Congre- si concedano; volle perciò Sisto V, che i
diversi Papi che dichiararono le materie tione del quale principalmente è d'inter-
delledue segnature, il numero, la qualità] venire alla segnatura di gratia che si fa
224 SEG SEG
avanti ni Papa , e segnare ogni supplica prima di uscire di palazzo di sua Santità;
e grada che passi in essa, dove interven- 1 cardinali per intervenire in segnatura,
gono li i 2 prelati votanti , che sogliono vi devono andare in abilo di quel colore,
essere gli stessi che votano in segnatura che porta la giornata, s'intende sottana,
con l'intervento del signor
di giustizia, e rocchetto, mantelletta e mozzetta." Nella
Cardinal prefetto della segnatura di giù- stessa Relazione della corte diRoma^ub-
slizia, del signor Cardinal vicario, del si- blicata nel secolo passato, ritoccata, accre-
gnor Cardinal prefetto de'brevi, di mg. r sciuta e illustrata da Zaccaria t. 2, cap.
datario, e più o meno numero di cardi- 36, Della segnatura di grazia, si legge:
nali, secondochè più o meno sono in ciò « Questo tribunale sembra un novello
deputati da sua Santilà, ma giammai non concistoro, imperciocché rimane compo-
sono meno di 12. Nella qual segnai nra in- sto del Papachen'èilcapo,ede'piùsceltis-
r
terviene ancora mg. auditore della Ca- simi cardinali, tra' quali ha luogo il pe-
mera, il suo luogotenente civile, mg.r te- nitenziere maggiore, il segretario de'brevi,
soriere generale, un auditore di Rota, il e il pro-datario; e di molti altri prelati
fendere la giuristi i lione del suooflitio, e la Dal vicario, il reggente della cancelleria,
detta segnatura si tiene una volta la setti- ed altri personaggi di tale rango; visiag-
mana innanzi sua Santità in giorni di mar- giungono in fine 3 prelati referendari (i i
tedi e di sabato, quando però non sono prelati referendari della segnatura di giu-
vacanze. " Aggiunge a p. 33. » Stando
i stizia sono ancora ponenti di questa se-
sua Santità in segnatura di gratia, siede gnatura di grazia), i quali nella piena se-
in sediadi vellutoconcoscinoepanno ros- gnatura, che si tiene poche volte all'an-
so sotto li piedi, dinanzi ha un tavolino no ad arbitrio di sua Santità, spongono
coperto di velluto rosso con oro, e lontano ginocchioni alla presenza del Pontefice le
da quello 4 dita sta una tavola lunga, ma cause, il numero non suole d'oidi na-
cui
uii poco più bassa, con panno rosso sopra, rio eccedere 2. Le cause della segnatura
1
segnalura, ci devono andare con il roc- cune notizie mss. e dai Diari di Roma,
elicilo, e levarselo fornita la segnatura, ricaverò le seguenti nozioni. Alessandro
5 5
S E G SEG 22?
VI II tenne avanti di se la congregazione 9 cause contenziose e 3 graziose ; il Papa
della segnatura di grazia a' 1 1 febbraio emanò per ciascuna il decreto o rescritto
i(m)o, Innocenzo XII agli 11 dicembre rispettivo, poscia pubblicati colle stampe
1G9G, 2 marzo 1697 e 9 settembre 1698.
i camerali. Anticamente i Pontefici tene-
Clemente XI nel martedì mattina 2 mar- 1 vano di frequente innanzi a loro il tribu-
zo 17 19 tenne avanti di se la congrega- nale della segnatura di grazia, ma dopo
zione della segnatura di grazia, dopo aver die la Congregazione del Concilio (F.)
ne'g'orni precedenti ascoltato le informa- ha le facoltà di concedere quelle grazie che
Di 3o solevano fare in essa, non se
n
zioni degli avvocali e procuratori. si 'è creduto
cause, i5 contenziose ei5 graziose, fece poscia così necessaria la celebrazione. INel
la segnatura di grazia, nella quale dai pre- compilare le biografie de'cardinali, mi fu
lati furono proposte le suddette cause al- dato di formare il seguente elenco de'car-
la presenza di molti cardinali e prelati in dinali prefetti della segnatura di grazia,
qualità di giudici di diversi tribunali : vo- le notizie de'quali si ponno leggere nelle
tarono quelli del tribunale della segnatura stesse biografie. Gregorio XI V per le fre-
di grazia, ed in alcune cause il Papa stesso, quenti malattie cui andavasoggelto,e per
comeleggoneln.^Gr de\Diariode\ '719. la gran stima cbe faceva del bolognese car-
Benedetto XIV soleva tenere due volle dinal Facchinetti della Noce, I' incaricò
all'anno la segnatura di grazia, toccando di presi edere in suo nome alla celebrazione
de'22 maggio 174^ f» di 12 cause, così 1 del cospicuo tribunale della segnatura di
quella del 743, e quella de' 4 gennaio
1 1 grazia. Bartolomeo Ferratini d' Amelia
1
74 i-
Dodici cause si trattarono nelle se- fu reggente della cancelleria, e presidente
gnature di grazia de' 12 gennaio e 19 lu- della segnatura di grazia sotto
9 ponti-
glio 1 745, riportate da'n. 4*287 e 4^98 del ficati, ed esercitò l'uffizio con tanta inte-
Diario del 74 ">• Nella congregazione dei
1 grità e reputazione, cbe i suoi voti e ri-
iG marzo 1 74G furono giudicate 1 2 cau- soluzioni ovunque erano accolti come o-
se; 1 5 in quella celebrata a'24 settembre racoli : Paolo V in premio d'avere eser-
1
747, e 9 se ne sbrigarono nell'altra de' 12 citalo per Scanni Iegiudicature,nel 606 1
VI b'q settembre 1 783 avanti di se, con Costauzo Caracciolo napoletano crea- ,
nel 1
7o4- D'allora in poi restò vacante ]
,°
nel 1843, più tardi mancarono di vita
la prefettura, anche per non più agire il pure gli altri; laonde le Notizie di Roma
tribunale, per le tante successive vicende del 1847 furono le ultime che nella ca-
politiche; bensì i 12 votanti della segna- tegoria de' Tribunali. di Roma(I r.) ripor-
lustro, e giovare ai prelati votanti della mani Pontificis signaturae. De Luca, Re-
medesima, presentò a Leone XII analoga lalio Romanae cttriae, lib. i5, disc. 3o:
quella di grazia pei votanti è un onorifico Si radunava avanti al Papa, e talvolta pas-
passaggio, e sono nel caso di farsi onore savano molti anni senza radunarsi Le cau-
avanti il Papa nella relazione delle cause, se si riferivano da 3 o 4 prelati ponenti
1837 prefetto il cardinal Francesco 77- legati nelle loro provinole, ih figura di se-
beri di Rieti, già uditore di rota, dopo la gnatura, mentre dai decreti de'medesimi
morie avvenuta nel 83q a'2g
del quale, 1 legati, fatti in questa rappresentanza, non
ottobre, non ebbe successori. Quanto ai si dava altro ricorso se non che alla se-
prelati volanti, trovo nelle Notizie di Ro- gnatura di grazia, o all' Uditore del Papa
ma, che nel 1826 erano 8 compreso mg. r (F^.). Secondariamente tutte quelle cau-
Annibale Ginnasi decano; nel 1827 erano se, nelle quali si trattava di doverle le-
S EG S EG 227
vare dal giudizio di qualchecongregnzio- mosi monti Lepini, tra'quali sopra di al-
ile per rimetterle al giudizio d'altra con- tissima vetta torreggia l'antichissima e ce-
gregazione. In3. "luogo lecause,nellequa- lebra tissima città di Segni, a cui altraver-
li si trattava di qualche Chirografo pon- sando la via Latina, guida la strada voi»
tificio, mentre siccome i chirografi colla gannente denominata Traiana. In tulio
clausola sublata, e decreto irritante, tol- l'esteso suo territorio si osserva di quando
gono la facoltà ai giudici di poter giudi- in quando ruderi di fahbricheantiche,sor-
care diversamente da quello che si dispo- prendendo grandemente le vasle mura ci-
re va nel chirografo medesimo, cos'i quan- clopee che in doppioordine la circondano,
do alcuno si credeva gravato da qualche Queste somiglianoaquellechepuresiam-
chirografo, poteva ricorrere alla segnatu- mirano in Cori,Sezze, Norma, Ferentino
ra di grazia per ottenere la facoltà d'im* e Alatri, ed in alcuni luoghi si hanno massi
pugnarlo; e questo si chiama domandare meravigliosi di 1 Gè più palmi di lunghezza
Yaperilio oris. In 4-° luogo tutte le cause, e 6 d'altezza. Nel loro circuito si trovano
nelle quali fosse stata negata I' appella- vie sotterranee, nelle quali può stare un
zione, o dal tribunale della segnatura di uomo ginocchione, e di tanto in tanto a
giustizia, o da altri tribunali che aveano proporzionate distanze esistono delle por-
la segnatura in ventre. 5." Le cause in cui te, tra le quali è rimarchevole e di mag-
si chiedeva l'appellazione da qualchesen- gior grandezza quella chiamata Saracena,
tenza e decreto delle s. congregazioni. G.° forse per qualche entrata fatta per essa dai
Tutte le cause giurisdizionali fra tribù- saraceni nelle loro scorrerie, o meglio per-
nali non soggetti alla segnatura di giusti- che forse fu costruita con opera saraciue-
zia. 7. Tutte quelle cause, nelle quali si sca, di che parlai a Saraceni. Parte delle
trattava di sanare una qualche forma pie- anzidette mura sulla maggior sommità de!
scritta dalle leggi o dalle costituzioni apo- monte costituiva l'antico castello, munito
stoliche, la (piale non tosse stata osservata d'unmaschioinespugnabile,suicuiavan/i
dalle parti ne' contratti o altri atti; e fi- venne edificato il seminario eia propiu-
nalmentetultequellecausenellequalipia- qua chiesa parrocchiale di s. Pietro. Una
cevaalPapadi giudicarvi. Ivi egli, ogiudi- guasta torre denominata la Torretta, o-
cava e terminava le cause da se medesi- pera de'bassi tempi, si vedesullacimadel
ino, ovvero le rimetteva ai giudici ordì- monte al di là del seminario, oltre la qua-
interriceli Segni partesono in piano e parte a spese del vescovo Luciani, del comune
sono incomode, ma quella tli mezzo è drit- e della confraternita di s. Brunone, per
ta, e decorose fabbriche la fiancheggiano, portare in processione il detto suo busto.
terminando la sua retta linea al prospetto Nella cattedrale vi sono le statue di Papa
della cattedrale, che può dirsi una delle s. Vitaliano e di s. Brunone, con sotto-
primarie chiese della provincia per la fa- poste iscrizioni che ne celebrano le sante
mosa Superba n'èla fac-
stia architettura. gesta. Il capitolo si compone tli 1 4 cano-
ciata esterna, formata di sasso del monte nici, comprese le prebende del teologo e
Situino con molta maestria ridotto e scal- del penitenziere, di 4 beneficiati e di altri
pellato: il campanile, che le sorge a lato, preti e chierici addetti al servizio divino.
dimostra l'epoca stessa degli altri che si Nella cattedrale vi è l'unico batlisterio del-
vedono uni ti alle alt re chiese,eche si credo- la città; e la cura d'anime affidata al ca-
a Segni dal duca d'Alba viceré di Napoli, rio perpetuo approvato dal vescovo. Pros-
nella guerra della Campania romana che simoallacattedralevi è l'episcopio. Vi sono
descrissi a Sicilia, laonde sembra die ne- inoltre inSegni 3 altre chiese parrocchiali,
stucchi e buone pitture. La cappella Conti de'pp. dottrinari con chiesa, monastero il
è veramente superba pe'suoi ornati e pei delle obla te egualmente con chiesa ,le qua li
laterali quadri che l'abbelliscono. Uno di sono d'ornamento e vantaggio della città,
essi esprime l' invenzione della ss. Croce che pure possiede le confraternite della
fatta dall'imperatrice s. Elena; l'altro il Morte, del Gonfalone, del ss. Sagramento,
tlilei figlio Costantino I il Grande, che del ss. Rosario, e di s. Bruno colle loro
deposto l'imperiai paludamento, porta il chiese e ora tori ove i si praticano continui
salutifero tronco sulle spalle a piedi scalzi esercizi di pietà cristiana. Quasi mezzo mi-
e in abito penitente, entrando in Geru- glio lunge dalla città vi è il bello e ara-
gine, ed al vivo sono espressi i ss. Bruno e comodo passeggio, fiaucheggiato da du-
o Brunone vescovo e patrono della città plice fila d'olmi, trovasi il soppresso e gra-
e diocesi, Filippo Neri, Felice da Canta- zioso convento già de'minori conventuali
lice, Francesco d'Asisi; le ss. Agata, Lu- sotto l'iuvocazione de'ss. Marco e Bona-
cia, Cecilia, Apollonia. Negli angoli sono ventura, con diruta chiesa suburbana; i
dipinti i
4 Evangelisti, di ottimo stile. 11 religiosi furono tòlti ne'primi del corrente
Salvatore che olire l'aperto costato a s. secolo dal governo imperiale francese, e
Tommaso, ed il s.Francesco,alle loro cap- indemaniati i loro beni, con pregiudizio
sono due quadri degni di ricordo.
pelle, della popolazione che ne ricavava utile as-
Questa cai tedia le è sotto l'in vocazione del- sistenza spirituale il p. Theuli tratta del :
none, chiuso in busto d'argento il Ga- : ta detta Maggiore (i cui disegni pubblicò
sparoni a p.i5t) delle sue Prose descrisse Dodwel) per cui si entra in città, formasi
e lodò l'elegante graziosa macchina por- sotto il palazzo che appartenne alla no-
SEG SEG 229
bilissima e celebratissima famiglia Conti Teatro degli uomini illustri che fiorirono
che signoreggiò Segni ,
prima con Ululo nel regno antichissimo de' volsci, cap. 19.
di contea, poi dì ducato, e perciò più volte Ornamento maggiore di Segni fu Papa
residenza de'Papi. 11 palazzo, e un tratto s. Vitaliano {T.), al quale e alla città Pe-
distraila pubblica e olmata, detta dell'O- trarca, Olstenio e altri scrittori attribui-
spedale per un locale ove venivano rico- scono l'invenzione degli organi, strumento
verati i poveri pellegrini., appartengono che tanta maestà accresce al culto esterno
ora a' signori Allegrini per enlìtuesi per- della Chiesa: vi ha chi ne attribuisce la
petua concessa dal duca diSegni con annuo prima idea ai greci, ed il miglioramento,
canone. Si vede nel palazzo e accanto alla il ristabili inento,o al meno l'uso più comu-
porta un arco chiuso, che un ingresso più ne negli uffizi divini a s. Vitaliano; ma di
antico costituiva , corrispondente ad un questo argomento meglio è vedere quanto
muro formato di tufi lavorati bislunghi dissi a Organo. Nell'antica città di Segui
e alla romana commessi senza calce, eretto vi sono i ruderi della casa di s. Vitaliano,
sul ciclopeo, restando per notabile tratto ch'e comprotettore della città. Molti ve-
circondato da altre mura pelasgiche che scovi die Segni alla Chiesa e alla stessa
cingevano tutta la città: uu simile ordine sua cattedra, ede'quali parlerò in segui-
ravvisandosi altrove, è dimostratocheSe- to; cosi de'Papi, cardinali e numerosi ce-
gni fu attorniato da doppio muro. Fra le lebri e illustri di casa Conti, non che in-
e calce, le mura degli edilìzi che rima- vescovo di Ferentino, fu bersaglio della
nevano dopo un certo tempo mirabilmeu- fortuna e chiuso in tetro carcere, dalla
le consolidate; laonde i più valenti archi- fazione probabilmente dell'antipapa Ana-
tetti romani ne raccomandarono ad altri cleto li. Fr. Morando domenicano fiorì
opus tigninum. 11 Fur ietti nella bella ope- 1 ì5a fatto vescovo diCagli,e da Clemente
ra, De Musivi s, cap. i,p. io, dice: Pavi- IV traslato a Fano. Girolamo Nivei ri-
menta vero signino opere inducere aliud nomato teologo,preposi lo generale de'dot-
non erat nisi teslis lusis addila calce ea trinari di s. Agata di P<.oma,si distinse nella
construere,etideo signinurn vocatuin//uia carità cogli appestali nel 1 G>6. Dante fe-
a pud Signinos tesles excellcntiores tssent, ce menzione messcr Bonifacio ì\a Si-
di
ut pidat Jo. Lelus, ec. Vanta Segni molti gila nel 1 6.° canto del Paradiso, forse per
illustri che fecero onore alla patria, colla la sua potenza e valida efficacia nella cor-
santità di vita, e colla dottrina priucipal- te. Fr. Martiuo agostiniano di s. Spirilo
uieule, diversi de'quali celebrò il Tòcchi, di Fireuzc meritò per la sua letteratura
-
2 3o SEG SEG
che il Boccaccio gli lasciasse l'uso di sua appartenente ai Rufl, o delizia ili Q. Cur-
celebre libreria, e dopo la sua morte re- zio Rufo. Situili ruderi sono nella contrada
l634, ne'tempi che tale infermità afflig- dio in diverse altre località, che tutte iu-
geva Segni e altri luoghi della provincia dico Giuseppe Marocco, nel t. 9 de' A/o-
Battista Lauri di singolar virtù, da Inno- fané, ed a quelle esistenti nella cattedrale.
cenzoXl fu inviato internunzioinFrancia; Le notizie storiche di Segni sono assai
e poco dopo fiorì in giurisprudenza l'avv. scarse, a motivo che nel ricordato fatale
Tira boschi nel t. 9. Altri signini ancora fé- bina, vi dedusse una colonia; ina l'espres -
cero onore alla patria, ma l'incendio alla sione di tale storico, dnas colonias con-
città dato d'ordine del duca d'Alba, di- didisse t,d'\è forse a taluno motivo di giu-
strusse le memorie tutte delle famiglie dicare, che Tarquinio sia stato il fonda-
più cospicue nell'agosto i557, e m' ini- tore di Segni, la quale certamente assai
pedisconodi farne ricordo. Il territorio di prima esisteva, perchè 1' opera delle sue
Segni è fertilissimo di olio, grano, frutta mura e di altre fabbriche ciclopee non se-
iromani le pera, e Giovenale disse che l'autore della Breve narrazione riguar-
non erano inferiori a quelle del Piceno, dante quelle mura antiche fabbricate con ',
Strabone, Plinio, Silio I talico e Marziale pietre poligone irregolari, chiamate mura
ne celebrarono il vino, siccome atto per ciclopee, pretenda che sieno opere di af-
fermare la lubricità del ventre, poiché in- Iissimiscarpellini,e perciò non di remotis-
vecchiato diveniva astringente. Nel terri- sima antichità.Lungi dal seguir lesue opi-
torio rinvennero molte antichità nel
si : nioni, non senza essere per altro accompa-
luogo detto il Pautano si trovano avanzi gnate da plausibili raziociuii, solo ricor-
di bagni d'opera signina,e contigui vi sono deròquanto sulle mura ciclopee dotlamen-
tratti di mura ciclopee, e avanzi d'into- te scrisse la Dionigi, con quell'opera che
uovi ruderi d'un fabbricato di mura ci- quinio dal popolo His laborìbus exer-
:
clopee, cioè alle radici del monte Pulcini; cita plebe, quia Urbi multi tu dinem, ubi
altre essendo nella contrada del Pozzo, usus non esset,oneri rebalur esset, et co-
altre nella contrada s. Nicola, nella vigna lonis mitlendis occupariLalius imperii fi-
uti vescovato. Nel terreno chiamato Ru- nes volebat Signam, Circeosque colonos
faine si off! onoaltre rovinedi min a di pie- misit praesidia urbi futura terra, man-
ioli sassi irregolari, forse avanzi d'una villa que. Certo si è che Tarquinio aveudo Irò-
SEG SEG 23i
vata una forte resistenza nell'assedio di padre fos<e stato assegnato monte Ccreello
Gabio, fu costretto pei quartieri d'inver- ad A ruote e SegneaTi tosimi fratelli, tentò
na d'accamparsi ne'monli Lepini, e pre- coll'esercito latino d'espugnar Segne, ina
cisamente sulla vetta del monte Signino, restò superato, respinto e confuso dal va-
che trovò sitoopportuno per leuere in sog- lore de'difensori, come racconta Dionisio.
gezione i popoli che poco prima avea sot- Il Nicolai, De' bonificamenti delle terre
tomessi nel Lazio. Duuque pare che vi fa- Pontine, chiama Segni, Signia, ci Uà dei
cesse costruire soltanto delle torri e una volsci, e parla della colonia mandata
ivi
rocca, e nou inai edifica re la ci Uà die pree- da Tarquinio, e della spedizione di Tar-
sisteva; dovendosi riflettere che molli an- quinio a Segni. Il suosito se appartenne
ni sicuramente furono impiegali nel solo al territorio de'volsci, ovvero a quello de-
circuito delle mura, ed il presidio milita- gli cinici, non si sa con certezza Strabo- :
d'un anno, nel quale breve tempo poco che questi possano in qualche modo con-
avrebbe pollilo edificare. Lo stesso Livio ciliarsi, dicendo che la città come posta
n (Ter ma, che in Segni vi fosse dedotta una sul monte Signino fosse fra'confiui de'vol-
colonia de'romani nell'anno i5q (altri vo- sci, e le sue campagne che restano nella
gliono nel 256) della fondazione di Roma, pianura appartenessero agli eroici. 11 geo-
essendo cousoli Appio Claudio e Publio grafo Baudrand riconosce Segni nel Lazio,
Servilio; in vece Dionigi ne stabilisce l'e- per Urbs T'olscorum, seguendo Strabone
poca nell'anno di Roma 246, essendo con- e Livio. Vedasi il Volpi, VeUis Lalium t.
soli P. Valerio l'ublicola e Tito Lucre- 4, de Signinensibus. Altri pure attribui-
zio. Frontino, De aquaeductis Urbis, pu- scono a Tarquinio il Superbo e non al fi-
re l'accenna : Signia, inquU,muro ciucia glio la spedizione contro Segni. Mentre il
colonia a indilibus,el triumviris munita. re mostrò tanto propenso alle sue for-
si
de' volaci p. 4o, conviene che Segni fu co- se ad espugnarle con assedio; dappoiché
lonia di Tarquinio il Superbo, non già da espulso da Roma e fatta lega con 3o po-
lui fabbricata, ma bensì applicata a Tito poli latini, per mezzo del suo genero Ot-
Tarquinio suo figlio, in quella guisa che tavio Mamilio Tusculano, tentò d'impa-
ad Arunte Tarquinio altro figlio asseguò drouirsi di Segni ch'era collegata eo'ro-
Circe'iOjCome se ne fossero slati i fonda- mani, ma non gli riuscì di prenderla nò
tori. Il R.icchi poi, La reggia de'\>olsci p. per assalto, né per fame, e dovè ritirarsi.
1 1$, dice che Segue IX colonia, prese tal Fu dopo questo fatto, che i consoli per
nome dalla copia degli stendardi, bandiere vieppiù popolar la città vi mandarono u-
o insegne che spiegavano le truppedi Tar- na nuova colonia. Si mantennero isiguini
quinio WSuperbo accampate sul medesimo sempre fedeli alla repubblica romana, e
monte, per soggiogare Gabio, e che se- quando nell'anno di Roma 4*3 ovvero
condo Dionisio le torri che il re vi fece edi- 4 i5i Ialini ribellaronsi pressoché tutti ai
ficare per alloggio e difesa di sue milizie, romani, per incitazione di Lucio Numi-
dierono il principio alla città. Dichiaro, dio Circeieuse e di Lucio Aunio Setino,
che riportando l'asserto daliicchi, non in- Segni unita a Velletri, discordanti dall'al-
tendo confermarlo. Egli aggiunge, che e- tre colonie latine, si tennero ferme nel par-
sclusi i Tarquini da Roma e deposti dalla tito di Roma. In simile modo i siglimi si
gnatosi Sesto Tarquinio, che dal re suo tro aveanoi popoli esacerbato^ dalle gran-
23a S EG SEG
di perdile de' romani incoraggiti, si di- delle fazioni e delle turbolenze che pati-
ohiaiaronodi non voler piùsomministrare rono i domimi romana, non
della chiesa
ne denaro, né soldati. Norma e Segni, tra pochi tirannetti usurparono il potere,
si
le altre latine colonie, furono le sole che ed anche Segni ne fu dominata. Di que-
limaselo fedeli a Roma, e Livio ne fece sti travagli sofferti dai signini, delle pre-
degno elogio. La fedele costanza de'signini potenze usate dagl' invasori delle ragioni
nellaromana amicizia meritò in ogni tem- sovrane de'Papi, si raccoglie dal vescovo
po d'essere encomiata, ad onta de'guasti s.Bruno, che prima di morire nel 1 ii3
e rovine cui perciò soggiacque in diverse dichiarò che Segni non avrebbe più sof-
epoche. Sino all' epoca di Caio Mario la ferto tirannie. L'effetto verificò la predi-
storia di Segni non presenta particolari zione, come attesta lo scrittore della vita
notizie. Quando quel famoso console mos- del santo , che la compilò verso il 1 180
se guerra a Siila, si recò a porrei suoi quar- per ord me del vescovo diSegni, affermando
tiei i d'inverno in Segni, ciò che conferma che dopo s. Bruno non vi furono nella città
che la città era heu vasta e fortificata, co- più tiranni. Si sa che 5 anni dopo la beata
me si può vedere nell
1
che ricevè il lume della fede cristiaua, e vilatem Sigia nani cum pertinenti is snis re-
si converti al culto di Gesù Cristo, il che vocanti sub dominami et prospettiate head
attesta s. Bruno nell'opera citata. S'ignora Petri. In questo secolo gravi dissensioni
egualmente la condizione di Segni nella insorsero fra'romani che volevano domi-
decadenza del romano impero: è molto nare, e i Papi, i quali, come narrai a Ro-
probabile, che come le altre città Ialine ma, più volte si doverono allontanare, an-
soffrisse nelle feroci incursioni de'barbari, che pe'scismi degli antipapi, e diversi sog-
massime de'goti e de'longobardi.sebbeue giornarono per la Campania. InSegni quin-
nonsubisse l'estrema distruzionechetoccò di perla fedeltà degli abitanti, ecome luogo
miseri mente ad altre città circonvicine, forte e sicuro, più volte i Papi si reca-
forse per essere situata su di alto monte, rono a prendervi confidando nella
asilo,
T
rimanendo appartata e meno esposta al divozionede'signini. III\ ovaesnellaiSWi<2
passaggio delle armale occupalrici di Ro- di Eugenio III, riferisce che per le vio-
ma e sue vicinanze, comechè alquanto di- lenze degli arnaldisti nel 1 1 51 si trattenne
slaute dalla via Latina. Al formarsi del du- nella Campagna romana, ove ricevè i ve-
calo romano, di cui ragionai a R.oma, ne scovi di Colonia e di Magonza, i quali of-
fece parte Segni; quindi nel 726 dopo aver frirono gran somme, che ricusò, a motivo
s. Gregorio II scomunicato l' imperatore delle strettezze cui l'aveano ridotto i ri-
d'oriente che signoreggiava sid ducato, belli romani. Eugenio III si ritirò in Se-
e sciolto i sudditi dal giuramento e dai gni, ove esaminò la causa de'due vescovi,
tributi, ducato romano sottoponendosi
il e conosciuta l'innocenza dell'arcivescovo
volontariamente alla s. Sede, anche Segni di Colonia Arnolfo, lo assolvette con di-
divenne dominio temporale del Papa. Che ploma dato in Segni agli 8 gennaio, e gli
laCainpania in q uè' tempi formava con Si- concesse que' segnalali privilegi che di-
gninm una parte del ducato romano, si chiarai all'indicato articolo. Piacendogli
conferma dal diploma imperiale di Lo- il soggiorno di Segni, Eugenio III vi fab-
dovico I il Pio, di cui parla Borgia, Me- bricò un palazzo pontificio. Ciò conferma
morie t.i,p. G, Ne'bassi tempi a motivo Cancellieri nella Lettera sull'aria di Ilo-
-
rio II, ed altri Pontefici recaronsi in Se- sandro IV del ia54; l'altra principale li»
gni a passarvi restate,rendesi chiaramente nea de'Conli duchi di Poli, die al Vati-
palese il fine avuto da Eugenio III nel- cano Innocenzo XIII deli 721. Tanto i
l'erezione di quel palazzo. " Il Papa cre- suddetti Papi, cbe loro discendenti e mol-
i
do che avesse motivo di ciò fine, anche ti cardinali, vescovi, prelati, e altri per-
per avere ricuperato dagli usurpatori i vi- sonaggi ed insigni guerrieri della prosa-
cini dominii di Terracina, Sezze, Norma, pia Conti, furono detti anagnùiiesigninì,
e la rocca di Fumone, di cui riparlai nel per cui nel citato articolo feci alcune cri-
Tom maso a rei vescovo diCantorbery mar- tici affermano che lo stipile d'Innocenzo
tirizzato a'2g dicembrei 170, quindi de- III (F.) dev'iva dalla potente famiglia dei
cretò riservala la canonizzazione al solo Trasmondi , e cbe propriamente i Conti
romauo Pontefice. Che a' 2 febbraio fu erano i signori del Tusculo: altri dicono,
celebrata nella cattedrale di Segui da A les- che la famiglia Conti dopo la distruzione
sa ndro III, coll'iuter vento de' vescovi e ab- del Tusculo avvenuta nel 191, lasciato l
bati della Campania, nella festa della Pu- il nome di Conti Tusculanì , assunsero
rificazione, si legge pure nella lapide esi- quello di ContidiSegni^idnagniydiVal-
stente in detta chiesa eretta dal S. P. Q. montone. Hurter nella Storia d'Innocen-
Signiuo, diportala dall'UghelIieda Ma- zo II Idlce nel lib.2 che a fuggire igrau-
1 ,
rocco, ove pine è detto die Lucio 111, con di calori della state, nocevolissuni alla sa-
gran numero di cardinali e vescovi, nella lute del Papa, recavasi alla campagna o
stessa cattedrale canonizzò b.Brunouis ubi in qualche piccola città vicina. Anagni pe-
defiliteli corpus quiescebat. Notai nel voi. rò era il suo soggiorno favorito, e
così Se-
\ 285, che la .'canonizzazione dopo
11, p. 1 gui,luogo ov'egli era nato, e dove pro-
la riserva al Papa fatta da Alessandro 111, babilmente erano situati beni della sua i
la celebrò in Segni nel 1 182 Lucio HI, di famiglia, e Ferentino a cui traevalo l'a-
s. Bruoone. Dai collettori de' eoiicilii, e micizia sua per quel vescovo. Spesso di-
dal Pagi all'annoi i25,n.°i4, apprendo videva il suo villeggiare fra queste due sta-
che Lucio III decretò la canonizzazione di zioni: dovunque Innoceuzo III si trovasse,
s. Brunone nel concilio die tenne in Se- gli affariaveano spedizione come se fosse
gni nel 182. Quindi il Papa tornò aVelIe-
1 in Roma una gran moltitudine di per-
;
tri, ov'era stato eletto e coronato. A Costi sone da Roma e da tutte le altre contrade
famiglia dissi, che derivando dalla nobilis- del mondo cristiano, concorrevano a'Iuo-
sima famiglia romana Ottaviana poi Ani- ghi di sua dimora, quindi ognuno può im-
eia, die poscia origine a'conlidiSegni,d'^- maginarsi in che lustro era salita Segni
nagìiit;de\Tusculo,<i signori di Va inorilo I hiqne'tenipijColla frequente residenza ilei
cellieri, e credo almeno errore di stampa, aprile 1 548 confermò a Gio. BattistaCon-
che invece di Onorio III con un numero li le investiture del vicariato di Segni, ac-
di meno sia detto II. Abbiamo dall'an- cordate anche da Martino e Pio II, e V
nalista Rinaldi all'annoi 235, che furono ridusse censo d'una libbra d'argento a
il
calmale tutte le sedizioni fino allora sus- mezza libbra. E siccome l'unica figlia di
sistite, e per stabilire la pace furono da Gio. Battista e superstite della famiglia d.
Gregorio IX proposte agi' irrequieti ro- FulviaaveasposatoMario I Sforza, estese
mani vaiie condizioni accettate dal popò» il vicariato a d. Fulvia, e ai di lei figli in
lo; per cui si congregò in Campidoglio, mancanza di quelli di suo padre Gio. Batti-
ed anche dal senatore di /fomaMalabran- sta. Seguita poi l'adozione diFederico nato
ca vennero confermate con solenne giu- da tale matrimonio, in proprio figlio dal-
leva dalla storia, cheSegni era ancora sotto stata alla nobilissima de'Sforza per Fulvia
l'immediato e diretto dominio della s. Sede Conti discendente diretta d'Innocenzo III,
e che la pubblica amministrazione ne'Con- il vicariato e feudo ragguardevole Mani-
ti incominciasse nel 353, leggendosi in un
1 no, che confermarono Giulio III, e poi
il
breve di Giovanni XXII deli327 de'17 Sisto V, il quale da contea elevò Segni a
giugno la seguente assoluzione, in favore ducato, mediante il breve ricordato daRat-
di Paolo Conti. Paulum de Cornile do- ti a p. 325. Prima di questo tempo, nella
mintis f^allisinonlonis , qui dura essel pò- guerra fra Paolo IV e il redi Spagna Fi-
lesta* in civilate Signina prò romana ec- lippo II, pel quale guidò l'esercito il vice-
clesia duos clericos interfecerat. Adunque rè di Napoli duca d'Alba, questi nel 1 556
Paolo solo esercitava la carica di pode- ei557 desolò col ferro e col fuoco le pro-
stà in Segni pel Papa. Inoltre nell'articolo vinciedi Marittima eCampagna,e gli stessi
Conti famiglia, con dettagli raccontai, dintorni di Roma minacciò. Fiat tati toMar-
che il dominio della medesima sulla città c'AntonioColonna preposto dalduca d'Al-
di Segui soltanto principiò nel 1 3 53, per ba alla guerra, dopo diaver occupato mol-
solenne cessione del comune a Giovanni te terre pontificie, e dopo di aver rotti in
Conti, bensì essa già possedeva significanti un fatto d'armi i due capitani delle mi-
beni nel territorio, facendo i Conti la lo- lizie papali Giulio Orsini e Antonio Ca-
ro ordinaria dimora ora in Segni, ora in raffa marchese di Moutebeilo pronipote
Anagiii. Narrai pure la conferma ponti- del Papa, si recò ad assediarSegni, edopo
ficia ricevuta dai Conti sul dominio di Se- averla espugnala la saccheggiò e incendiò,
gni e altri luoghi,come nel 378 da Ur- 1 facendosi della popolazione orrido macel-
bano VI, e le successive vicende politiche lo, senza risparmiare uè donne, né fanciul-
cui audarono soggetti Conti. Che Boni- i li. Trovo in Petriui, Memorie Prenestiue
facioIX, Alessandro VeGiovauni XXIII p. 2 1 3, che in Segni furono vittime della
confermarono ad essi le investiture con militare dissolutezza anche le sagre ver-
titolo di vicariati della s. Sede; ed altret- giniche ivi dal monastero d' Anagni si
tanto fece Martino V per l'investitura di erano rifugiate, e furono commessi altri
a
Segni, con ampliamone a 3 generazione, eccessi atroci. Il vescovo Borgia, Istoria
de' cui vicari riportai le notizie, insieme di Velletri p. 43o eseg., parlando di que-
alla dignità clic i Conti conseguirono c'i sta deplorabile guerra, riferisce che il du-
SEG SEG 237
ca d'Alba si mossesettembre 55G
ili. ° di i i che enumerai, ed in
circostanti luoghi
da Napoli ed entrò nello stato della Chie- oltre che vi fu fatto prigione il suo sinuo-
sa con 12,000 fauti, 5oo cavalliei spezzi
1 re Gio. Battista Conti ancora vivente e
secondo d'Andrea, Ragio-
d' artiglieria, mandato a Gaeta. Osserva Marocco, che
namenloi." della guerra di Campagna j dagli odierni avanzi delle guaste fabbri-
ma per sicurodocumentosi ha,che lafan- che, e da quelle alla meglio ristorate, si
tei ia non eccedeva 6 in 7,000 soldati tra ravvisa la deperita siguina grandezza, co-
spaglinoli e calabresi, e il lesto era gente me nella diminuita popolazione. Tale an-
coliettizia. Che nel luglio i55y i nemici no infausto dai signini si ricorda con or-
dopo aver preso Rocca Massimi, posero iure, invitando a lagrimare ogni volta
l'assedio a Segni. Vicino Orsini temendo che si volga lo sguardo agli effetti fatali
che dopo la sua espugnazione nemici a- i delle fiamme divoratrici. Conclude Ma-
vrebbero assediato Velletri, con calore in- rocco,che Segni essendo prima riguardala;
tese a perfezionarne le fortificazioni, e si come una delle prime città della provin-
acci ebbero i suoi sospetti, (piando a' 14 eia di Campagna, per essere forte e im-
agosto 1037 s'intese che i nemici la sera portaulisima, in un momento fu un ani-
innanzi eransi impadroniti di Segni. Pa- masso di rovine, e da quel tempo in poi
re che dopo questo fatto s'incominciassero non ha piùacquistaloilsuoautieospleudo-
con più vigore ad effettuare le trattative re. Tutta volta, come accennai, Segni e il
di pace a' i3 settembre, e a' 7 fu con- 1 suo territorio vanta diversi avanzi di mo-
clusa. Il can. Rauco, Storia di Fellctri t. Burnenti antichi, le mura ciclopee, ed un
1, p. ic)5, segiù il racconto del d'Andrea, buon numero di fabbricati antichi che non
che il duca d'Alba partì da Napoli il i.° patirono distruzione come gli altri, ed è
settembre 556, e che Segni assediata, fu
1 sempre ragguardevolecittà. Nel 63qMa- 1
tigiani di Spagna, e nondimeno la città parenti, non che coinè illegalee lesiva, do-
non fu risparmiata; ed il cardinal Guido pò gravi dissapori e litigi ne'tribunali fra
Ascanio Sforza (J7 .) contribuì alla ricou- il cardinal Barberini e il cardinal France-
ciliazione di Paolo IV colla corte di Spa- sco Sforza, dopo molti anni in fine fu de-
gna, nel recarsi al duca d'Alba, co' car- elsa a favore di casa Sforza, che ritornò al
d'inali Caraffa e Vitelli. Di questa fatale possesso dell'antico suo ducato di Segui,
guerra e della pace fatta in Cave, parlai ricomprato a' 17 marzo iGcp
du- dalla
ancoraaGEXAZZANo, Paliamo, Paiestrina, chessaD. Livia Cesariui,edalduca Fe- d.
LIX, p. 24. Meglio poi descrivo
e nel voi. derico Sforza di lei marito. Finalmente
questa guerra di distruzione al citato ar- riunita la famiglia Sforza alla Cesarmi,
ticolo Sicilia, con qualche lieve differen- per quanto riportai a Conti famiglia, a
za di date e di cose, in uno alla descrizio- Genzano e in altri articoli, l'odierno du-
ne dell' eccidio di Segni, depredamento ca d. Lorenzo Sforza Cesarini gode V in-
de' viveri e artiglierie che aveano depo-
vi segue, l'onorificenze e i beni superstiti dei-
sitati le milizie pontificie, non che di tot- la celebre famiglia Conti, per cui confé-
te le ricchezze che vi aveano trasportalo ri il titolo e le prerogative di duca di Se-
2 3G SEG SEG
gài, al figlio primogenito ti. Francesco. popolazione Segni e la moltitudine dei
di
Di altre interessanti notizie sulla famiglia circostanti luoghi devotamente accorsa. Ivi
e sui rapporti con Segni, ed eziandio di benignamente ammise al bacio del piede
questa città, ne parlai ne'luoghi citati, a il vescovo, il clero, il magistrato gover-
Innocenzo 111 e relativi articoli. Pel det- nativo e municipale ed altri signini, ma
taglio può leggere il
si Ratti, Della fami- non permise altrettanto ai venerandomg. r
glia Sforza, di cui mi giovai nella com- Luciani, che ansioso di rendere simile o-
pi la zio ne de'ricorda ti articoli, come quel lo maggio al supremogerarca,e facendo ogni
che ci diede una critica storia delle nobi- sforzo per adempiere suoi desiderii di al- i
lissime famiglie Conti, Sforza e Cesarmi, zarsi dalla sedia, fu con geuerale edifica-
e di alti e cospicue riunite nella medesima. zione prevenuto e impedito dal Papa, che
Del resto Segni seguì destini e le vicende
i invece vietandolo l'andò ad abbracciare
delle provincie di Marittima e Campa- nllelluosamente alla sedia stessa, e con-
gna, ossia di / ellèlrie Prosinone, 1 1 princi- fortò con dolci e amorevoli parole, qual
pe Massimo nella Relazione del viaggio solenne attestato di stima per l'ottimosuo
fitto dal Papa Gregorio XVI alle prò- pastorale governamenlo. La magistratu-
viarie di Marittima e Campagna nel mag- ra civica umiliò il disegno dell'arco al-
Segni per dare pubblica testimonianza di vernatore d.r Giovanni Nobili due sonet-
amore e riverenza al santo Padre, nella ti; questi e altro di Callinico Oronteo pa-
fausta occasione del suo passaggio, sulla store arcade, impressi colla stampa, ed il
\ia provinciale Casilina che conduce ad tutto per celebrare il gaudio del clero, del
Anagni, siccome situata sulle allure dei magistrato e del popolo di Segni, per il
monti Lepini, non potendo aver la sorte passaggio di Gregorio XVI per l'agro si-
di accogliere il sommo Pontefice nel re- gnino. Il Papa sensibile a tante dimostra-
cinto delle sue mura cielopee, voi le al meno zioni liliali, graziosameute dichiarò a tulli
cuili Prìncipi Desideralissimo — Ex- stive dimostrazioni fatte pel possesso pre-
truendum Curavit —
Ne Expers Eie- so di protettore della città di Segni a' 17
rei Proxìmae Letiliae. Reduce il Papa da luglio, dal cardinal Vincenzo Santucci di
\almonloue il i.° maggio, presso l'arco Gorga (comune soggetto al governo di Se-
1
trovò quasi tutto il popolo signino, il quale rappresentato da mg. Lorenzo Va-
gni),
con segnali della maggior letizia era an- lenzi di Segni ponente di consulta.
dato ad incontrarlo col vescovo mg. 1 Tra- La sede vescovile fu eretta in Segni nei
versi, unitamenleal predecessore mg/Lu- primi secoli della Chiesa, immediatamen-
ciani, il quale fu obbligato dalla vecchiaia te soggetta alla s. Sede, e lo è tuttora. Nel-
e dai suoi incomodi a farsi portare in se- l' Italia sacra d'U gheììi t.i,p. 1234 e seg.
dia. Gregorio XVI discese dalla carrozza colle aggiuute diLucenzi, si riporta la se-
e col suocorteggiosi recòad uu vasto padi- rie de'suoi vescovi che qui riproduco. Il
glione vicino, sotto cui era stalo eretto de- 1 .°che si trova fu Sanlulo che nel 40 J
(
coroso trono, dal quale con paterna com- intervenne al concilio romano convocato
mozione benedisse soleuuemeule l'iutiera da Pvipa s. Simmaco, ma impedito da tu-
SEG SEG 237
fermila per lui sottoscrisse Fortunato ve- eilio di Roma Laterano da s.
tenuto in
scovo d'Anagni. Gli successe Giusto die Gregorio VII, contro l'eretico Berenga-
fu ai concilii ili Roma adunati da tal Pa-
7
rio capo de Sagrarne/ilari [T .), vittorio-
pa nel 5o 5o2 e 5o4- Giuliano accom-
i , samente vinto e con fuso l'eresia rea, si me-
pagnò 546 Papa Vigilio in Costanti-
nel ritò il nome di dottore Sagra/nentarìo e
nopoli, ove nel concilio del 55 isottoscris- Eucaristico, essendogli il titolo di dotto-
nel j3 1 in quello di s. Gregorio IH, am- obbligò a lasciare quel ritiro e restituirsi
bedue adunati in Roma: l'Lghelli di ciò alla sua chiesa ; pieno di meriti volò iu
5
non parla, ma bensì che nel 74^ inlerveu- ciclo a Segni a 18 luglio 1 12 3, al tri dico-
neal concilio romano di s. Zaccaria. Gior- no a'3 t agosto 1 125, benemerito de'Pa-
dano fu nel 769 o 770 spedito da Stefa- pi e della s. Sede, nonché della disciplina
no IV con Andrea vescovo di Palestrina ecclesiastica, che difese con ardore colla
a Desiderio re de'longobai di, per la libe- voce e colla penna. Sollecito pastore, san-
razione diCristoforo primicerio e di Ser- ta mente adempì le funzioni tuLte dell'a-
gio secondicelo. Adriano nell'826 fu al postolico ministero, e nella cattedrale di
concilio di Roma di Eugenio II. Teodo- Segni consagrò l'altare della B. Vergine,
ro fu ordinato da Gregorio IV nell'84o. e vi pose quelle reliquie che descrive U-
Boniperto sottoscrisse nel concilio roma- ghelli. Nel 24 o 2 5 gli successe Tra s-
1 1 i 1
no dell '8 ^3, adunato da s. Leone IV. Gio- mondo, che nel i26sottosci isseuna bol-
1
vanni si recò neH'86f) al concilio gene- la di Onorio II per la chiesa di Pisa. In-
rale di Costantinopoli per la condanna di sortone! 3o Tanti papa Anacleto II, con-
1 1
Fozio. Stefano si sottoscrisse nel concilia- tro Innocenzo II, Trasmondo ne seguì lo
bolo tenuto in Roma dalla prepotenza di scisma, e fu subito deposto dal Papa che
Ottone I nel C)63, contro Papa Giovanni Giovanni autore della vita di
gli sostituì
XII. Non si conoscono altri lino a Rober- s.Berardo vescovo de'Marsi. Altro Gio-
to, che nel o 5 fu al concilio romano di
1 1 vanni concesse le reliquie di s. Brunone
Benedetto Vili; cosi dopo questi lino ad a'monaci di Monte Cassino: a suo tempo
Erasmo, il quale nel io "19 intervenne al e nel 1 173 Alessandro III canonizzò s.
concilio di Nicolò II, e nel 107 1 alla con- Tommaso in Segni. Questo Papa fece ve-
sagrazioue della basilica di Monte Cas- scovo Pietro che fu nel 1 1
70 al concilio di
sino,eseguita da Alessandro 11. Verso il Laterano, ed ottenne da Lucio III la bol-
1079 o dopo, Gregorio VII consagrò
s. laEt orcio rattortis expostulal, de'2 di-
vescovo di Segni s. Brunone {f ) o Bru- cembre 82, pubblicata dall'Ughelli, nel-
1 1
tando Ughelli l'iscrizióne marmorea, po- me dice Biechi. Martino V nel 1B eles-
/f
1
sta vicino all'altare maggiore: di lui ri- se Gregorio, già arciprete di Valmonto-
porla Ma rocco » quoPontifìceanonymus ne;indiNicola d'Aspra sabinesc nel 142 1,
alla canonizzazione celebrata da Lucio III d'Anagni nel zj.33. Eugenio IV nel 44^
1 1
di s. Brunone, la quale essendo fatta nel nominò Andrea, successo nel 1 44^ da fr.
Biechi nel Teatro degli uomini illustri, Lodovico diViterbo domenicano, che fu
lo dice di Segni, eletto a pieni voti dal al concilio di Laterano, ove intervenne
capitolo e consagralo da Nicolò IV, sic- pure Giacomo eletto nel 5 1 1 3. Vincenzo
come decantato oracolo di giustizia, di de Fantis faentino, referendario delle due
dottrina e di erudizione. Neh3o3 Boni- segnature, nel 523, nel quale anno Cle-
r
facio VI II nominò vescovo Pietro cappel- mente VI I,o più tardi come vuole Ughel-
lano del cardinal Patrasso vescovo d'Al- li, fu vescovo Lorenzo Grana romano,ca-
bano. Altro Pietro governò dal i 3og al nonico Lateranense o Vaticano, sommo
i32i; indi fr. Bartolomeo bolognese do- oratore, che pronunziò Y Orazione fune-
menicano, neli33o trasferito a Comac- bre (/\) per detto Papa, e consagrò l'o-
chio. Gli fu surrogato Ir. Pietro, che nel ratorio di s. Michele presso la cattedrale
i333 passò ad Aleria, quindi fr. Gugliel- meglio in questa stessa, e da lui restau-
mo agostiniano già vescovo di tal sede, rato: fu prefetto di Parma, nunzio in Gal-
sino 34al F'"' Pietro, che fu poi tras-
1
'*>»
lia Paolo III nel i53rj
e nella Svizzera.
lato aBetlemme nel 347; fr. Guglielmo 1 gli Girolamo Franchel-
die in successore
Ribati carmelitano; neh 349 fr. Michele ti, ma pare che sia vissuto poco,e nel me-
Mattia altro carmelitano; Sisto Seciensis desimo anno nominò Sebastiano d' An-
fautore dell'antipapa Clemente VII sino cona presidente della camera,traslato nel
al 1 3c)6; Tommaso in detto anno gli fu 1 54- a Vico Equense, ma Marocco lo
1
sostituito da Bonifacio IX, e mori nel me- chiama Colini hresciano,e lo dice vescovo
desimo, secondo Ughelli, o fu trasferito sino ah 543. L'Ughelli neh 54 riferisce 1
concilio di Trento. Nel 1 5?o hV. Giuseppe menti della cattedrale, il cardinal Fede-
Pampliily veronese, agostiniano e. Sagri- co Sforza non solo vi contribuì generosa-
sta (al quale articolo ne riportai le noti- mente, ma fece erigere a tutte sue spese
zie) di s. Pio V; celebrò il sinodo nel i T74, la cappella della ss. Croce, e la dotò con
e lo pubblicò. Gregorio XI 1 nel 58 gli1 1 1 rendita bastatile per una messa quoti-
a
surrogò il concittadino Giuseppe Masi ni diana. Nel 1 684 Francesco M. Giaunot-
bolognese, lodato pastoie, munifico coi ti nobile romano,diligenle e zelante pa-
poverijfu sepolto nella cappella del ss. Ci o- store; morì in Roma, fu sepolto in s. Lo-
cefisso in cattedrale nel 1602, forse poi renzo fuori delle mura,e lasciò erede pro-
trasferito nel cimiterio di s.Michele.L'U- paga nd a fide. Nell6qo, Orazio Minimi,
ghellinon riporta Marc' Antonio de Do- già vicario apostolico di s. Severino, civis
minis dalmata, da Paolo V nel 1G06 fatto Tuscanensis dice l'Uglielli, perugino lo
arcivescovo di Spalatro(f> '.);m^qu\ Ma- vuole Marocco, qui super aulam maj'o-
rocco ha preso un abbaglio, poiché il fa- rem insigne grana rium positi t. Clemente
moso prelato e d'infelice fama, non fu ve- XI ne! 1701 dichiarò vescovo Pietro Cor-
scovo di Segni, ma di Segna in Dalma- belli nobile di Fano, referendario delle
zia,comedichiarai in talearticolocon l'au- duesegnature, governatore encomiato di
torità di Fallato, lllyrici scirri; ed in fat- più città dello stato pontificio, commen-
ti l'Ughelli al Masi tu nel 1 6o3dà pei suc- datore di s. Stefano: chiuse il capo di s.
del ven. Teofilo della Coite francescano, notevole ricordo, piamente resse la chie-
A Corsica notai cheClemente^vIII lo de- sa di Segni. INet i 824 Pietro Antonio Lu-
pillò visitatole apostolico dell'isola, ove ciani di Valmontone diocesi di Segni, già
sostenne molte fatiche e fu esposto a non arciprete e i. "dignità di quella cullegia-
pochi pericoli. Ritornando in diocesi con ta, fii dotto, umile, misericordioso, con
giubilodi tutto il popolo, fu pianto in inor- somma pietà e zelo funse il pastorale mi-
te, e volle esser sepolto nella cappella di nistero; quindi per motivi di salute, per
s. Brnnone, del quale-fu divotissirno. Nel timore che non gli bastassero le forze al-
17GG Andrea Giustiniani Spana nobile l'adempimento dell'alto suo uflìzio,e per
di Veroli, arcidiacono della cattedrale e attendere meglio all'orazione e alla pro-
vicario generale, dotto, pio, umile, zelan- pria santificazione, nel 1 84« rassegnò la
te e caritatevole, ascoltando tutti a qua- sede con gran rincrescimento di lutti; di-
lunque ora. Vegliò sull'istruzione morale poi morì nella città di Valmontone agli
e religiosa principalmente de'poveri, ed a 8 dicembre 1 844> ed in. 52 delle Noli-
tale effetto lasciò de' fondi, e fu genero- zie del giorno di Roma, e io5 del Dia-
sissimo colla cattedrale in vesti sagre, ar- rio dì Roma di tale anno, ne compianse-
redi e utensili peldivinoservigio.Nel 1
784 ro la perdita e lodarono. Gregorio XVI
(e non nel 1782 come per errore nume- nel concistoro de' 12 luglio 1
8 r 8 n so "
lieo si legge nel voi. Vll,p. 86, nel dire sii luì Giacomo Traversi romano, già pio
che fu l'ultimo vescovo ad essere propo- parroco e canonico della insignecollegia-
sto in concistoro dal cardinal Camerieri' ta dis. Angelo in Pescheria diR.oma;ma
go del sagro Collegio) Paolo Ciotti di Ci- dopo4anni impetrò e ottenne di poter
vita Castellana, già vicario generale pri- rinunziare e ripatriare,ed il Papa lo fe-
del cardinal vescovo di Velletri, dotato di morì a'7 gennaio 1 853, e nel n.°i2 del
belle virtù , e di tanta felice esperienza, Giorna le di Roma se ne riportano gli en-
rettissimamente governò in tempi dilli- comii. Gregorio XVI nel concistoro de'24
r
cili e calamitosi per la Chiesa, poiché si novembre 84^ preconizzò vescovo mg.
1
trovò nelle epoche della repubblica e del Gio. battista Pellei di Castignano diocesi
governo francese fra mille pericoli, e con di Montalto e canonico onorario di quel-
due Papi deportati lontani daPioma. Col- la cattedrale, già vicario generale (e con-
lasingolaresua pi udentesaviezza,nel lun- clavista) del cardinal Bussi arcivescovo di
go vescovato superò tutti gli ostacoli e Benevento, e del cardinal Ferretti abbate
si fece benedire. Leggo nel n.°33del/0/<7- delle Tre fontane; savio pastore che nel
rio di Roma del 18 irj: «Nella gravissima concistoro de' 4 giugno 1847 c a e 8 ,,an "
1 ' ' i'
quella diocesi memoria di se perenne, non gi Ricci di Villa di Visso diocesi di Mor-
solo pe'suoi melili, ma ben anche per la eia, già canonicodi quella cattedrale, ret-
facciata che a proprie spese fece costruì- loie e professore del seminario, facondo
SEG SEG , 24 1
e nella maggior parte ben fabbricate, con fabbriche. Segoive o Segorbia t Segobri-
6 piazze, i3 fontaue pubbliche e più di ga,è antichissima città di Spagna, che do-
4o particolari. La cattedrale è piuttosto minarono cartaginesi avendola invasa
i :
ampia, con pregiatissimi quadri e pitture imori saraceni, la ricuperò nel 24 5 Gia- 1
della scuola di Joannez, dedicata alla B. como I re d'Aragona, quindi segui le vi-
Vergine Assunta, con parrocchia ch'è l'u- cende deIlaSpagna.Castellon,ora residen-
nica della città, e battisterio; la cura d'a- za vescovile, è città capoluogo della pro-
nime si esercita da due canonici, aiutati vincia del suo nome, alla quale appartie-
da due vicari. Il capitolo si componeva ne Segor ve, sulla riva destra del Monleon,
di 4 dignità, lai. "delle quali era il deca- in una grande e fertile pianura, presso la
no, di io canonici colle pi ebende del teo- costa del Mediterraneo, a più di 12 leghe
logo e del penitenziere, di 5j beneficiati da Valenza e 72 da Madrid. In parte fu
e cappellani, e di altri preti e chierici ad- fahbricata cogli avanzi di Caslalia, ch'e-
detti al servizio divino. In vigore del con- ra situata sopra una montagna a mezza
cordato concluso a'9 settembre 1 85 1 tra lega al nord, ove ancora si vedono le ro-
iregnanti Papa Pio IX e regina di Spa- vine dell' antiche muraglie e delle torri
gna Isabella II, ora il capitolo si compo- quadrate di costruzione moresca. Giaco-
ne di 16 capitolari e di 12 beneficiati; di 110 I avendola presa ai mori nel 2 33 la 1
VOL. LXIW. 16
?. 42 S EG SEG
navali : ne'suoi dintorni cresce mollo ca- influente il Clamores. Ha la forma d'u-
nape. Segorve divenne sede vescovile fi- na nave, la cui poppa guarda all'est e la
no dall'anno 5oo circa, ed il vescovo Pro- prua all'ovest; le vecchie mura che la cir-
culo sottoscrisseal 3.° concilio di Toledo condano sono fiancheggiate da torri e in-
nel 53
A motivo della conquista de'mo-
1. terrotte da 7 porte, ed hannocirca 4000
ri, verso il 25o fu unita ad Albarazin, e
i passi di circonferenza, standovi intorno 4
dipoi nuovamente ne fu separata. he No- sobborghi. Le strade sono quasi tuttevi
tizie di Roma riportano i seguenti vescovi. anguste, le case antiche e non bene fab-
IVel i 73 i Francesco de Cespeda-\-Guer- bricale. La cattedralededicata alla li. Ver-
reto di Cadice; nel 749 Francesco Quar- 1 gine della Pace, è di magnifica struttura
tero diTahuanen diocesi diSaiagozza; nel gotica e di siile greco, edificata nel seco-
E' par-
1 75 Pietro Feruandez Velarde di Cor-
1 lo XVI, con torre alta 33o piedi.
tes diocesi di Salamanca; nel 7^8 fi". Bia- 1 rocchia col batlisterioecura d'anime, dal
giodeArgandagirolamino,diArganda del vescovo affidala al parroco : tra le sagre
Rey diocesi di Toledo; neh 770 fr. Idei- reliquie è in molta venerazione s. Flut-
fonso Cano trinitario del riscatto, de la tuoso patrono della città; ha due organi.
Biotta nullius dioecesisj nel 1783 Loren- Il capitolo componesi d'8 dignità, di 22
immensa che innalzasi a grande altezza, buon essere, ed il quale dopo essere sta-
tra due valli, una delle quali al nord è to un dì residenza di più redi Leon edi
innaffiala dall'Eresma, che vi si passa so- Castiglia[F.), poi orribile prigione di sta-
pra due ponti, e l'altra al sud dal suo to, viene oggi occupato dal collegio gè-
SEG SEG 243
nerale militare e dalla scuola d'artiglie- lustri. Assai fertili ne sono i contorni, e
ria. La costruzione di questo formidabile racchiudevano miniere di rame con oro
castello è dovuta in origine al re Alfon- e del piombo, e presso la certosa di Pau-
soX il Filosofo, che vi abitò. Grandi cam- lar, a breve distanza dalla citta, è una ca-
biamenti vi furono fatti in mas-
seguito, vadi marmo nerastro. Dal descriltoacqui-
sime dal celebre Enei a architetto dell 'E- dotto e dalle superstiti reliquie d'antichi
scuriale. 11 suo interno corrisponde alla monumenti, rilevasi qual fosse lo splen-
sua esterna magnificenza. Ali." piano ev- dore di tempo de'romani. II
Segovia a!
vi una stanza, dal balcone della quale nel territorio è cinto dalle Sierre di Guarda-
i 826 la nudrice dell'infante d. Pedro fi- rama e di Aylon, che Io rendono mon-
glio d'Enrico III, per crudeleinavverten- tuoso, ma all'infuori delle parti arenose
za si lasciòcader dallebraccia ilreal bam- è ollreruodo ferace. Segovia, Secubia, si-
bino, che s'infranse nel precipizio di cir- gnoreggiata prima dai cartaginesi, po-
in
ca 5oo piedi di profondità. Secondo al- scia dai romani, ebbe comuni le vicende
cuni la donna per disperazione si gittò politiche col regno del la Cast iglia Vecchia,
appresso,altri dicono che il re le fece tron- essendo nel centro della Spagna. L'eser-
car la testa. L'acquedotto opera dei ro occupò la città dal 1808 si-
cito francese
mani e ciclopea de'tempi di Traiano, uno no ah8i4- La sede vescovile ebbe ori-
de' più ardili e maestosi, è di pietra vi- gine nel Vo VI secolo; divenne suffraga-
va di granito bigio senza cemento, di 820 nea dell'arcivescovo di Toledo e lo è an-
archi sostenuti da colonne, alcune delle cora. III. "vescovo diesi conosca è s.Je-
quali sono alte da 80 a 1 00 piedi, ed in- roteo, cui succedette Pietro che nel 589
cominciando al Caseron, antica torre for- sottoscrisse al concilio 4-° di Toledo; Au-
tissima situata al nord della città, termi- serico si firmò al 2. 6iq.
di Siviglia nel
na all'ovest alI'AIcazar, dopo aver distri- Fra i successori noterò Gonsalvo Gonza-
buite lesue acque ne'di versi quartieri del- lez, in tempo del quale Giovanni l redi
la città. Questo magnifico monumento, Leon e diCastiglia istituì inSegovia l'ordi-
lungo più di 5 miglia, nel secolo XVI fu
1 ne dello Spirilo santo nel luglio del i3qo,
ristorato da Isabella I. Hannovi inoltre pa- maconviendire che non progredisse, non
recchi avanzi d'altri monumenti romani. avendosene memorie neppure nel Giusti-
Ha una economica, e scuola di ar-
società niani, che dedicò a Carlo II re di Spagna
tiglieria. Le fabbriche di panni e altri tes- YHistoria di tutti gli ordini equestri : il
suti di lana di Segovia furono in altri tem- vescovo Gonzalez scrisse un libro intito-
pi le più floride dell'Europa ; -decaddero lato Pe regr ina ,ch' è una concordanza del-
molto XVII, ma si rialzaronoe
nel secolo le leggi di Spagna col diritto comune, e
contanoattualmeutecirca 800 telai in at- morì nel 3g2. Antonio Piamirez di Vil-
1
tività, che per la maggior parte non at- lascresa de Haro, dottore in diritto civi-
tendono chea tessere panni ordinari, fla- le e cattedratico nell'università di Sala-
nelle, molettoni, ec. Vi si trovano 3 pur- manca, grande oratore e poeta, arcidia-
ghi di lana, parecchi mulini da carta, tes- cono di Cuenca, decano di Malaga, gran
sitorie, fabbriche di maiolica, ed una ve- elemosiniere d'Eleonora regina di Fran-
traia. Tutte queste manifatture impiega- cia, già vescovo d'Oreose, di Ciudad Pio-
no più migliaia d'operai. E patria de'teo- drigo e di Calahorra, morì a Burgos nel
logi d. P. Fuenliduegna e G. Cardillo di i54q. Diego di Covarruvias di Toledo
Villapando che assistettero al concilio di dottore in diritto civile e canonico, pre-
Trento, dello storico Solis, de' poeti A- lato distintissimo, già vescovo di Ciudad
lonzo di Ledesma e A lonzo di Velasco, Piodrigo, poi diCuenca; in ter venne al con-
del pittore Domingo di Solo, e di altri il* cilio di Trento,riformò l'università di Sa-
,
gaiz, diMui ilio de Piioleza diocesi di Ca- altra chiesa, ma non parrocchiale; vi so-
lahorra; nel 1765 Gio. Giuseppe Marti- no delle confraternite, il seminario erjual-
nez Escalzo, Sesma diocesi di Pamplo-
di che altro stabilimento d'istruzione. I do-
na; nel 1774 Alfonso Marco de Llanes.di menicani vi fondarono un bel convento
Norena diocesi d'Oviedo; neli785 Gio. per il loro ordine; essi con altri religio-
Francesco Ximenes, d'Oncala diocesi di si convertirono alla fede cristiana gli a-
Calahorra; nel 1797 Giuseppe Saenz de hitanti di Segovia e della diocesi. Gli a-
tagena. Gregorio XVI neh 832 fece ve- zione che Comman ville protrae al 1 60 1
scovo Gioacchino Briz domenicano di
fr. neWHist. de tous les Eveschez. Il Papa
Saragozza; perla morte del quale il Pa- ladichiaròsuflraganea dell'arcivescovo di
pa Pio IX terminò la lunga vedovanza Manila, e lo è tuttora. Clemente XI a'27
della chiesa , traslatando nel concistoro gennaio 1703 con breve apostolico auto-
del 3 Iuglioi848da Portorico l'odierno rizzò 1' arcivescovo di Messico a costrin-
vescovo mg. r fr. Francesco della Pueute gere il vescovo della Nuova Segovia alla
domenicano, di Villa di Saldana diocesi di residenza nella sua chiesa. In questo tem-
Leon. Ogni nuovo vescovo è tassato ne' li- po il Papa seppe dall'arcivescovo di Ma-
bri della camera apostolica in fiorini 335. 1 nila, che all'arrivo di alcuni stranieri al-
stra del Taio, e capoluogo della più bo- Giovanni de Archederia domenicano di
reale provincia di Cagayan, lungi g le- Caraccas;neh 753 Giovanni delaFuen-
ghea settentrione da Manila capitale del- teYepez della diocesi di Mauila; nel 1763
l'isola. La cattedrale è sotto l'invocazio- fr. Bernardo Ustariz domenicano, di U-
vinciale del suo ordine e maestro in teo- Segreteria Sebbene è da credersi che
( ?'.).
prile 1 8-4-8 vi trasferì da Caceres l'attua- fici avesse luogo il Magister epislolarum,
sacram sub ìnvocatione ss. Pelli et Pali- si denominò presso gli stessi romani
{J' .)
li aposiolorum principimi. il luogo in cui si custodivano i registri dei
greteria da Parisi si riducono a tre, cioè usano quegli alti disommissione,di rispet-
the sia buon cittadino, uomo di corte, e to e di riverenza,che richiede la maestà;
uomo di lettere. Nobile ed onorevole per gli uni e gli altri però servono al re nel-
molte cause è l' impiego del segretario, l'estrinseco. Ma a tali ministri che sono
poiché lo avvicina più d'ogni altro alla adoperati al servizio del corpo e de'beni
persona del principe o del suo signore, e reali,devono meritamente preferirsi co-
lo pone in grado di suo consigliere, parte- loro, che hanno in mano il cuore e l'a-
cipe,depositarioe interpretede'più arca- nimo del re, e tra questi non que'che sem-
ni segreti, i quali a tutt'altrichea lui pon- plicemente godono la sua amicizia e con-
no occultarsi. Si occupa nelle azioni ci- fidenza, ma que'bensì che hanno in ma-
vili le più illustri, le più gravi, le più in- no la parte più nobile dell' animo, cioè
teressanti dello slato, o delle fcimig'ie e quella ch'è riposta nell'esercizio delle vir-
persone magnatizie, come sono quelle ri- lue della regia podestà, quali sono il con-
guardanti la pace, la guerra, l'alleanza, sigliere ed il anche più
segretario, e questi
l'unione de'principi, la salvezza de'citla- dell'altro; imperocché quegli non con tan-
d ini, i provvedimenti per tenere in dove- ta frequenza viene adoperato , ma solo
rei popoli, le leggi, le magistrature, i pre- chiamato nelle consolle di grandi affari,
mi e le pene. Egli adunque in queste ge- mentre il segretario è sempre a lato del
lose e diverse operazioni, s'investe dell'a- principe, e il canale percui continuamen-
nimo e della volontà del principe, e si con- te passano gli ordini elecotumissioni, in
sidera quasi come la stessa di lui perso- una parola egli è l'organo immediato di
na, esponendo i decreti sovrani con quel- sue azioni. Ciò che dicesi del segretario
le prudenti e savie espressioni, che stima regio, può colla debita proporzione ap-
più proprie de'lempi, de'luoghi, e della plicarsi al segretario di qualunque perso-
qualità de'negozi e provvedimenti; ed an- naggio. Ciascuno di questi ha il suo picco-
che cautamente modificando, rettifican- lo regno, la sua piccola provincia. Quando
do e correggendo, ciò che declina dal ret- questo i m por ta n te e del i ca to ufficio presso
to tramite del giusto e dell' onesto. Nel i principi non aprisse l'adito ad acquistar
che il segretario in certo modo supera tut- le dignità e comodi della vita, come av-
i
ti gli altri ministri, che non por.no toglie- venne a molti segretari in tempi diversi,
re, aggiungere, o modificare ciò che pia- e specialmente a quelli della Corte di Bo-
ce al loro padrone. Onde ninno più del rila ( F.) massime nel secoloXVf , in cui fu-
segretario può acquistare la confidenza, ronoinsingolarstimaedislinla considera-
la fiducia, e quasi l'amicizia del principe, zione, l'uomo ingenuo e retto certamen-
anzi può considerarsi come il suo mag- te reputa gran ricchezza e gode nel poler
giore amico, per le verità ch'è obbligato far bene a molti, e il contribuire alla glo-
di manifestargli, onde temperarne le di- ria e al decoro del suo signore, come può
sposizioni, e perchè ha nelle sue mani il il segretario fare non meno co'suoi con-
SEG SEG 247
nazionali, che agli estranei, spesso con po- na redi Etruria, perchè gli sedeva vici-
ca fatica e senza molestia del suo signo- no regiamente vestito, fu vittima dell'a-
re. I comandi de'principi e de'superiori, mor patrio esaltato di M.Scevola. Augu-
favorevoli o contrari, nel modo come so- sto chiamò all' uffizio di segretario Ora-
no comunicati appalesano la natura del zio,il più gran filosofo fra i poeti, e il più
ministro, il quale sebbeue strettamente gran poeta fra i filosofi; ma egli preferen-
deve eseguire le istruzioni ricevute, per do la sua libertà e i piaceri della vita ru-
lopiulia nellasua penna il modo di rad- stica, ricusò l'ufficio. Il re de'goti Teodo-
dolcirle o amareggiarle; una sola parola rico scelse per segretario e ammise alla
può giovare e nuoceie,può esporre il prin- sua confidenza il celebre Aurelio Cassio-
cipe e il superiore al biasimo, o farlo se- doro, di somma probità, sperienza e dot-
gno di benedizione. Quindi è stato sem- trina; fu il benefattore d'Italia, il model-
pre questo difficile e grave incarico tenu- lo de' segretari e de' grandi ministri. Le
to in gran reputazione da tutte le nazio- lettereche scrisse pel suo sovrano attesta-
ni. Era principale aoche nella corte del no l'estensione del suo ingegno. Alfonso
popolo ebreo l'ufficio di segretario. Fra V onorò grandemente il Pontano suo se-
i principi della corte di Davide viene an- gretario, e collocò la di lui statua di bronzo
noveralo Saraias scriba, e fra quelli del- nel suo magnifico e regio tribunale. L'o-
la corte di Salomone si pongono in pri- norevolezza dell'impiego di segretario si
mo luogo Azarias figlio di Sadoc sacer- desume ancora dai più eccellenti ingegni
dote, Eliforeph, ed A bia figlio diSisa scri- che vi furono applicati, e dalle dignità a
ba : Sobna sotto Ezechia, e Saplian sot- cui furono innalzati. Giovanni Aurispa si-
tario o cancelliere del re. Segretario chia- sta erudizione, e perciò impiegati nelle se-
mò Prideaux lo scriba, e segretariochia- greterie di amplissimi porporati. Di Si-
ma pure Jonatan, in casa del quale furac •
sto IV e Alessandro VI fu segretario Po-
chiuso Geremia. 11 dono che Agesilao re docatero, poi cardinale; di Giulio II, A-
di Sparta fece al figlio di Farnabazo, del- lidosio elevato allo stesso onore, come Ga-
la bardatura del cavallo d'Ideo suo segre- Leone X fra segretari
briele Gabrielli. i
tario ch'eragli a lato, dimostra l'onorifi- ebbe un Bembo, che Paolo III creò cardi-
cenza e distinzione che in quella corte, nale: questo Papa tenne in tale uffizio l'in-
benché frugalissima, godevano! segreta- signe Perronet di Granirla, poi cardina-
ri. Merlile segretario di Dario fu in tan- le Bernardino Maffei^i fece da segre-
:
ta stima presso Alessandro, che dopo la tario nel cardinalato e da Papa, indi lo
conquista della monarchia persiana lo rivestì della s. porpora. Clemente VII eb-
prepose al regno. 11 segretario di Porseli- be ancora a segretario Benedetto Accol-
248 SEG SEG
ti, che aggregò nel senalo apostolico; già tare i negozi, di poche lettere, e segt<ela-
lo era stato eli Adriano VI. Alle biogra- rio di pratica, molto più che di studio,
fie de' cardinali riporto le notizie deno- come lo caratterizza il cardinal Bentivo-
minati e altri segretari pontificii che me- glio, Memorie ì\h. 2, p. 298, fu portato
ritaronoil cardinalato. Altri benché ma ri- alla dignità cardinalizia pel servigio pre-
casse loro la Nobiltà {V.) de' natali ( la stato al cardinal Pietro A Idobrandini ni-
Papi, si aprì loro il campo di fare ^splen- dissi alla biografia, Clemente Vili lo pie-
derei! proprio ingegnOjdono di Dio, quin- se per aiutante di camera e poi promos-
di salirono ai più grandi onori. E' opera se a segretario particolare, e lo divenne
del caso conlare degli avi chiari od oscu- eziandio di Paolo V che lo creò cardina-
ri, doviziosi o tapini; ma non lo è certa- le, e sostenne la dignità più che se vi fosse
mente coltivare l'ingegno e signoreggia- nato : la natura gli avea infuso la scintil-
nella mente del povero, e talvolta più in mediocre dottrina, ma quanto ba-
tali, di
questa che in quella. Quindi Nicolò Pe- stava per condurre un aliare, [>er ben e-
rotto di Sassoftrrato (
A-'.), segretario del sprimerlo in lettera, e per dargli il suo gi-
cardinal Bessarione, divenne arcivescovo ro; uomo per altro pieno di ottime mas-
di Manfredonia; Giannantonio Campano sime, di onestà, di amicizia e di libera-
segretario di Calisto III e Pio II, edi di- lità. Segretario prima del cardinal Cin-
versi cardinali, vescovo diCrotone e poi zio Passeri Aldobrandino quindi addetto
di Teramo, quindi d'ambedue Papi re- i alla segreteria di Clemeule Vili e Paolo
citò V Orazione funeb re {F^.); Gio. Mat- V, e finalmente ila questo dato al cardi-
teo Giberti segretario del cardinal Giulio nal Caffarelli-Borghese suo uipote,percui
de Medici, vescovo di Verona. Tra i se- grata benevolenza fu promosso al cappel-
gretari che dal servizio anche de'privati lo; il quale Lanfranco col lungo trattar
sono ascesi al cardinalato, si annoverano di negozi, e coll'assiduo e geniale eserci-
Giacomo Ammarinati, nato di bassa estra- zio di scrivere, giunse ad accoppiare nel-
zione e di povere fortune, segretario del le sue lettere naturalezza con eleganza,
cardinal Domenico Caprauica,ùididi Ca- gravità, prudenza, e proprietà di espri-
listo III, e di Pio II che Io adottò nella mersi, adattando lo stile alla materia ed
sua famiglia Piccolotnini (/'.), creò car- alla convenienza delle persone, tal che
dinale e vescovo di Pavia. Silvio Anto- io non dubito di proporre le sue Lette-
niano figlio d'un fabbricatore di panni, re, massime di negozio, per esemplare ai
to di padre libertino, essendo stato crea- cuj'us generis in senalu facultas maxima,
to edile, e non accettato per la bassezza sed eliam quos sclebam memoria , scie/i-
della nascita, e perla sua professione mer- tia, consuetudine, elceleritate scribendi,
cenaria, dovette pubblicamente giurare facilliinequae dicerentur persequi pos-
di non esercitarla mai più avvenire:
in se, credo esse neminem, quibus homi-
....
vincie loutaue, ed i legati regi e gli stes- discordie fra i reguauti d'Europa, impe-
25o SEG SEG
gnarono i Papi a prender parte negli af- limi ecclesiastici, per l'esaurimento altre-
fari della pace e della guerra, ad entrare sì delle grazie che s'implorano dai fede-
nelle leghe e trattati pubblici, o per pa- li. Deplora Parisi la decadenza del buono
cificare i principi cattolici, o per conser- stile epistolare nel secolo XVI l,con l'abu-
vare l'equilibrio e la libertà dell' Italia. so de'contrapposti e de'concetti troppo ri-
Quindi frequenti furono in più secoli an- cercati. Cominciarono intanto a fiorire gli
tecedenti al XVII le spedizioni di com- scrittori stranieri, massimamente inFran-
missari, di nunzi straordinari, di cardi- eia, onde in Italia con avidità si lessero
nali legali, e di altri ministri apostolici, le loro opere, ed eccettuando quelle che
singolarmente ne'regni e stati soggetti al- sono contrarie alla sana dottrina, non si
la spirituale podestà della Chiesa, come in può negare che lo stile, la critica e un mi-
tanti articoli raccontai; quindi niun affare glior modo prevalse. Ma fino dal princi-
d'importanza si trattava ne'regni e slati pio del decorso secolo, divenne moda let-
cattolici, del quale non fossero intesi tali teraria di contaminare con un miscuglio
ministri pontifìciio non ,
vi avessero la di (rasi francesi, la bella, elegante e sono-
maggiore ingerenza. Tulli questi negozia- ra lingua italiana; laonde si perde mol-
li richiedevano l'impiego di valenti segre- to nel linguaggio nazionale, principalmen-
tari, ed in questa scuola appunto si re- te dopo la dominazione francese e il gran-
sero eccellenti gli Ammannati, i Bibbie- de uso di parlarne l'idioma. Così con que-
na, i Giberli, i Negri, i Sanga, i Pogiani, sti nuovi acquisti ed apparente ubertà
,
lati per segretari, sostituti e altri oppor- ne, se la molla principale che guida l'in-
e
fari e servono alle prave intenzioni d'un odella città, anche le più comuni, poiché
ministro infedele, li segretario deve in- il suo credito può autorizzarle sebbene
vestirsi l'animo, con venientea quella per- false, e le vere debbono pubblicarsi da tut-
sona per cui scrive. Gl'interpreti della vo- t'altri fuorché da lui. 11 segretario dev'es-
lontà de'principi devono essere penetra- serediligentee pronto.escrivereconbre-
ti di quegli alti e magnanimi sensi che vita, ordinee chiarezza. L'impiego di se-
si convengono alla maestà d'un regnan- gretario presso i ministri pubblici, o altri
te. Quelli i quali scrivono lettere in nome incaricati di molti all'ari, è assai Liborio-
di cardinali principi della Chiesa, e dei so e soggetto; e perciò chi lo sostiene de-
prelati che sostengono le primarie cari- v'essere tollerante della fatica e paziente,
chedella gerarchia ecclesiastica edel prin- né facile ad irritarsi. Pel segretario noti
cipato temporale, conviene che abbiano vi è ora destinata perseli vere, ma dev'es-
lo spirito ripieno di virtuosi sentimenti, sere sempre pronto a farlo, quando pia-
perattribuirli nelle lettere ai loro padro- ce al padrone. E" più sicura cosa il fare
ni; poiché l'ufficio di scrìvere lettere por- la minuta delle lettere d'importanza, che
ta seco anche la cura e la custodia del- dettarle all'amanuense. Una minuta ri-
stata, e PierCarnesecchidi Papa Clemen- può prevedere che sfuggi re. Nel le corti più
te VII, infami rivelatori de' segreti loro che altrove si bada a'falli altrui e si fan-
affidati, e puniti con esemplari castighi, no paragoni delle persone, ed è esposto
li segretario deve adoperare più gli orec- in vista ciò che più in alcuno risplende :
onde sottrarsi sagacemente dai pericoli lui patiti, danni suscitatigli dall'inquieta
di manifestare il segreto. II segretario de- invidia de'malvagi. Disse Schiller: Il moli-
le custodire gelosa mente le lettere e i re- do d'ordinario ama di bruttare ciò eh'
2 52 SEG SEG
gioì ioso,e di trarre nella poi vere e nel fan- capaci di accrescimento finché non ginn»
go ciò ch'è sublime. Quanto agli studi pro- gano alla loro perfezione, la quale consi-
pri d'un segretario, è bene che sia uomo ste non solo Dell'aver termini suflicienti
di lettere. Oggi si fa gran professione di a spiegar tutte le cose, ma anche nel po-
saper tutto dalla maggior parte di quei terle spiegare in più modi. Il Dizionario
die sono addetti alla letteratura, ma da italiano francese dell'Alberti, dice Pari-
pochi si fa professione di saper bene. Il se- si checontiene più di 2,000 vocaboli non
i
gretario de v'essere bene istruito nelle di- compresi in quello della Crusca, e da lui
scipline filosofiche, adla storia, nella geo- Toscana. Niuno può
raccolti ne'viaggi di
grafia, nella lingua latina, e nella francese giustamente riprendere un segretario che
come divenuta la più universale e comu- nella nostra lingua si valga di termini ap-
ne; ma la latina dev'essere più coltivata, provati dall'uso corrente, massime nella
come quella clic contiene i fonti della più corte romana. Scrisse il toscano Cittadi-
squisita eloquenza. I segretari più rino- ni, Dell'origine della vulgar lingua, cap.
mati si distinsero nella culla maniera di 21. » I letterati di essa lingua (toscana)
scrivere, per la profonda cognizione de- e specialmente in Roma (e lo rilevai già
gli autori Ialini : i più illustri traessi fu- nel voI.LVIII,p. 1 55), dove, eziandio per
rono i cardinali Cembo, Sadoleto e An- sentenza de'più valentuomini, diedi lin-
toniano, i prelati Oraziani e della Casa; gua sino ad oggi abbiano scritto, è il fio-
Latini e Pogiano scrissero elegantemen- re di tulle le lingue italiane, e dove si ca-
te anche nella volgare favella. Dopo lo va, per dir così, e si usa la quinta essen-
studio della latina, non può trascurarsi za del fior di tutte le lingue più nobili
quello della lingua italiana: invano si lu- del moudo, e massimamente della volgar
singa più d'uno che l'uso quotidiano e la nostra, parlano e la scrivono assai più
la
corte basii per acquistamela perfetta co- colta, e più tersa, e più soave che mai, e
gnizione, senza ricercarla non tanto nel- senza dubbio alcuno , che generalmente
le regole grammaticali, (pianto nella let- per ogni uomo non si fa in qualsivoglia
tura de'valenti scrittori. E' ben giusto il parte dell' universo". Ne assegna questa
rimprovero che fa Leonardo Sai vi a li, Av- ragione filosofica Gravina, Ragion, poel.
vertimentilib.i i,cap. 5, a que'cancellie- lib. 3, p. 1 48. » I toscaui e romani, come
ri o segretari di corte, i quali senza ba- nati sotto più temperato cielo, serbano
dare alla proprietà e purezza della lin- intiera la pronunzia, secondo la giusta mi-
gua, seguono ciecamente l'uso o piuttosto sura; onde non è meraviglia, se essi han-
l'abusode'più grossolaniscrittori, restrin- no meglio che ogni altro l'uso della lingua
gendo per infingardaggine tutto il saper non solo nello scrivere, ma anche
illustre,
loro in alcuni termini introdotti dall'adu- nel favellare comune ritenuta". Quanto
lazione, senza i quali non saprebbero scri- aH'arteepistolare,questa osi riguardi l'in-
vere lettera. E sebbene eglipermette lo venzione della lettera, ola sua disposizio-
accordarsi coll'uso, ciò si deve intendere ne, o i suoi generi, il suo stile nella sua
di quello che seguono gl'intelligenti del intrinseca sostanza, parte vieti compresa
colto favellare, e gli scrittori accreditati nel l'arte del ben dire, parte si restringe
e classici di nostra Italia, oltre il Foca- nella pratica del ceremoniale della corte
bolario o Dizionario della lingua italia- e suo titolarlo (del quale in tanti articoli
na, il quale ora per opera della beneme- parlai),e finalmente nella perizia della cal-
ritaaccademia della Crusca, va ad aumen- ligrafia, di cui ragionai a Scrittura, o sia
molte voci, come notai a Scrittu-
tarsi di dello scriverei caratteri con misura e chia-
ba. Le Lingue (F .) sono come lealtre co- rezza. Si richiede in ogni lettera VinlrO'
se soggette a variazioni, e le viveuti sono duzione o esordio, la narrazione o espo-
SEG SEG 2^3
misurare le circostanze del tempo, delle aspira all'uffìzio di segretario, degli studi
persone e dell' affare, se una o più delle opportuni, grandemente insiste sull'eser-
cizio nelle segreterie osotto qualche
eccel-
dette parti debba usarsi o lasciarsi, e l'os-
lente maestro » poiché coll'operare re-
servare ciò che prescrive il gran Quinti-
:
del segretario, e non ha bi- la pratica, più che collo studio, giunse al-
tamente l'arte
si gua-
ai precetti gene- l'eccellenza di questo mestiere, e
sogno di stare attaccato
Ma per arriva- dagnò il cardinalato ". La storia non mi
rali e secchi delle scuole.
ricerca molta ap- permette di tacere, in prova dell'asserto
re a siffatta capacità, si
da Parisi, quanto si è pure in me veri-
plicazione agli studi scientifici, profonda
ficato, che secondando la naturale altitu-
prudenza prontissimo ingegno e lungo
,
esercizio: l'uomo di buon senso e di sa- dine, con indefessa applicazione e genia-
per l'acquisto di nozioni analoghe,po-
vio criterio, accompagnato da un lungo lità
sono chiaro esempio. Altra cosa è opera- rocchè coll'imponente numero di lettere
a me scritte (il cui novero accennai nel
re con facoltà, che nasce dall'abito, altra
voi. LV1I, p. 217), facilmente si
potrà
è l'operare con cognizione di priucipii,che
nasce dall'intelletto. Chi si esercita nel-
congetturare quello assai maggiore che
dovetti scrivere e rispondere in delicatis-
lo scrivere senza questa cognizione o
sia
pure più per la pratica che per la teori- suo giudizio eruditissimo, con Basila Ma-
ca, non disgiunta dall'indeclinabile buon gni, et Gregorii Nazianzeni , Epistolae
volere e dal miorivereuteamore pel gran numquam <7/?tetf er//toe,Hagenovaei528.
Pontefice, potei con sua benigna soddi- Le lettere di s. Basilio sono al di sopra di
sfazione disimpegnar tutto, anche per la tuttequelle che l'antichità greca ci ha con-
ventura di concepire con facilità i suoi servale, quindi degne d'esser lette. Bem-
argomenti nel comunicarmi i venerati or- bo cardinale, segretario di Leone X, Let-
dini. La bassa invidia e la ridicola gelo- tere, Venezia 1 55o-5"2; Epistolae Leonia
sia (pel dichiarato nel vol.LX, p. 240, ed X nomine scriptae, Venetiis et Lugduni
a Scultura), prendano tutto in buona i547.Benci Spinello di Monte Pulciano,
pace, perchè esse ben sanno che tutto il di cui divenne vescovo, segretario de'car-
detto è storia; per cui egualmente pren- dinali Cusano, e Ferdinando Gonzaga poi
deranno in buona pace qualche altra fo- duca di Mantova, e di Leone XI, Lettere
caccia che ho gettato a loro ed ai voraci di complimenti vari, con un discorso per
cerberi all'articolo Servo. la segreteria, Firenze 1648. Bentii'OgUo
Il Parisi inolile raccomanda la lettura Guido cardinale, Lettere (fa mi lia ri).scritte
e l'imitazione declassici utili alla profes- in tempo delle sue nunziature di Fiandra e,
sione del segretario, cioè i libri filosofici, di Francia, Colonia 63 Venezia 636. 1 1 , 1
gl'istorici, gli scrittori d'eloquenza, gli e- Borghese Diomede sanese, Lettere (discor-
pislolografi soprattutto, de' quali pubbli- si ve), Padova e Venezia 584, Siena 6o3. 1 '
cò il catalogo de'più scelti, nella maggior Brandolini Aurelio agostiniano, già pre-
parte latini, che trattano de conscriben- cettoredi Giulio III, De ratione scribendi,
dis epistolis,c\\ molti de'quali ne parlo in Romae 1735. Brunetti Giulio milanese,
diversi articoli, e de'cardinali alle biogra- segretario di s. Carlo Borromeoedi Fran-
a
fìe: dell'eloquenza in più relativi luoghi cesco M. duca d'Urbino, Lettere scritte
II
anche a Pre-
discorsi, e per l'ecclesiastica in nome di Francesco M. II, ec. Napoli
dica. Questa biblioteca epistolare per uso i632. Bruno Leonardo aretino segreta-
delle segreterie, compendierò come se- rio apostolico, Epistolarum libri 8, Flo-
gue. Anloniano cardinale, segretario del- rentiae I74 1, Bunello Pietro francese e
le lettere latine di s. Carlo Borromeo, s. Paolo Manuzio italiano, Epistolae Cice-
Pio V lo fece segretario del s. collegio, e roniano stylo scriptae : aliorum gallornm
prosegui per 20 anni nell'uffizio, segre- pariter , et italianorum epistolae eodeni
tario del cardinal Moroni alla dieta di Ra- stylo scriptae, 1 58 r . Cancellarla Hispa-
lisbona, da Sisto V fatto segretario della nica, Freistadii 1622. Collezione rara di
congregazione de' vescovi e regolari, da lettere riguardante la privazione dell'elet-
Gregorio XIV segretario de'roemoriali e tore Palatino, del cardinal Ludovisi,dei
scrittore di lettere pastorali in italiano, nunzi di Brusselles e di Spagna, e di altri.
da Clemente Vili segretario de'brevi se- Caro Annibale, Delle lettere familiari, Pa-
greti: scrisse con tanta facilità, che quasi dova 1735; Lettere scritte a nome del car-
niuna cassatura si vede nelle sue minute dinal Alessandro Farnese, ivi 1 765. Cas-
osservate da Parisi;giammai scrisse a'prin- siodoro Aurelio, 0/?era,Rhotomagi 1679.
cipi lettere di complimenti. La sua dot- Della Casa Giovanni fiorentino, segreta-
S EG SEG 2 5 *i
Le sue Lettere sono tra le sue Opere, Na- rentino, Lettere familiari, Venezia 1761;
poli 733. Castiglioni (F .)B;\\dassn iv con-
i Flettere scientifiche ed erudite , Firenze
te diMantova, Ledere, Padova 1 769. M. 172 1. Maicobruno Paolo Emilio di Boz-
T. Cicerone, Epistol(ie } Pav\s\\s 53^.Cor- 1 zuolo, Raccolta di lettere di diversi princi-
tese Gregorio cardinale, Epistolae, Pa- pi ed altri signori, che contengono nego-
dc a 1774- Epistolae clarorum viribus, zi ecomplimenti, Venezia 5g5. Margotti 1
pour le roy apres du PapeGregoireXPlP, tate 80 lettere del cai dinalMai gotti al car-
écriles au roy Henry III, Paris 628. Ga- 1 dinal de Medici. Ripeterò, che nelle let-
lileo Galilei fiorentino, Prette re, sparse in tere di questo insigne porporato e singo-
diverse opere. Goselino Giuliano, Lettere lare segretario, si vede una mirabile fa-
di diverse specie e edizioni. Papa s. Gre- cilità, ed una varietà di stile e di concetti
gorio I Magno, Epistolae, nelle sue Ope- adatti ai diversi generi delle lettere e alla
re. Guarini Battista nobile ferrarese, se- qualità delle persone: questo libro, con-
gretario di diversi principi sovrani, Let- siglia Parisi, è d'aversi spesso per le mani
tere, Urbino i5c)6, Venezia 1 6 15; Il Se- de'gipvani segretari. MuretoM. Antonio:
gretario, Venezia 1600. Filelfo France- le sue lettere sono tra le sue Operej vi
sco di Tolentino, impiegato in onorifici è 1' edizione Epistolae, et Plymni sacri,
impieghi da Costantino Paleologoeda Pio Coloniaei6oo. Ossat Arnaldo cardinale,
II, segretario apostolico, Lettere, Firenze Le//rfy,Parisi697.Paleari Aonio verula-
1743. Ingegneri Angelo, PI buon segre- tìo, Epistolarum lib. ^Am^eìodaml 1696:
gran maestro della storia letteraria, si ap- visse 4° e più anni nella coi te romana di
pagano di d. Isidoro Nardi (IlSegretario 5 gran ebbe il primato tra
cardinali, ed
principiante ed istruito, lettere moder- i segretari del suo tempo. Perez Antonio
ne, Cassano i 833 ), le cui scempiaggini spagnuolo,segretariodi Filippo li ed a lui
pur dilettano più d' uno. Latini Latino molto caro; ma sottile indagatore de'suoi
vi terbese, Epistolae conjecturae,et obscr- pensieri ,
per semplice sospetto fuggì in
valiones sacra ,profa na que eruditione or- Parigi e sarà scusato da chi leggerà il suo
natae, ec. Roma 16^9, Vi terbi i 1664-67. Eetrato al vivo del naturai de la Fortuna,
Lettere familiari di alcuni scrittori bo- Leon 1098. Alcune sue Lettere sono as-
lognesi, Venezia 174^. Lettere di XPPP sai istruttive agli uomini di corte. Peiga-
uomini Venezia i56o. Lettere di
illustri, niino Jacopo di Fossombrone, segretario
uomini illustri che fiorirono nel principio di molto credito nella sua epoca, massime
del secolo XTzPl, Venezia
744- Lettere 1 in fatto di lingua, fu segretario di 6 car-
volgari di diversi nobilissimi uomini, ed dinali, e assai caro a s. Carlo Borromeo, ma
eccellentissimi ingegni, Aldo 154*2 e seg. in niun luogo dimorò con piacere quan-
auni.Libauio Sofista, Epistolae graec. lai. to in Roma che soleva chiamare Micro
a; .
2 56 SEG SEG
cosmo, perchè ivi trovava insieme quan- 72.Sihannodilui,oItreallreopere,£e/te-
to di bello e di buono è sparso in tutto re, con breve discorso della lingua vol-
il mondo. Si lagnò di aver gittato dietro gare, Roma 1617. Pontìficum Romano-
alla corte i migliori anni di sua età, senza rum Epislolae, et quae ad eos scriptac
niun altro frutto che di pentimento, dap- sunt a Clemente Ijitsqueadlnnocentium
poiché, dice Parisi, la corte è un terreno III, quotqitot reperiti poluerunt, studio
che per l'ordinario non produce che frutti et labore d. Petri Couslanl, Parisiis 1 7 2 1
cuore ingenuo, di candidi costumi, e ne- de' Salmi e altre Scritture sagre. La su-
mico delle simulazioni e delle cortigia- blimità del la materia, la gravità del lo sii le,
che rammentai nella biografia. Le Lettere ferenti specie e collezioni. Redi France-
sono comprese fra le sue Opere, piene di sco purissimo e leggiadro scrittorefìoren-
eloquenza, forza e prudenza. Piccolomini lino,£etfere,Firenzei685ei j2^.-7. rj;L,et-
r
Epislolae rum annolationibus Petri Ra- gnorie, Pozzo 1 55 1 ; Lettere di diversi au-
mi, Parisiis i549- Plinio il Giovane, E- tori eccellenti ; Delle lettere di principi,
pistola rum Oxonii 703, Paris 170 glio-
, 1 le quali o si scrivono da' principi, o ai
ma 1717. Pogiano Giulio insigne segreta- principi, Venezia 58 1. Seneca L. Anneo,
1
Politi Adriano di s. Quirico, celebre se- ttardo bergamasco, padre del gran Tor-
gretario di diversi cardinali. Si lagnò della quato, segretario del conte B.angone ge-
corte e dell'ingratitudine de' padroni, e nerale di s. Cbiesa,della duchessa di Ferra-
parla della vanità delle speranze, che cor- i ra, diGuidubaldo II ducad'Urbinoe altri
tigiani iu essi ripongono. Lasciò il cardinal principi, Lettere, Padova 733.TassoTor- 1
Peretti poi Sisto V, non lusingandosi mai quato fu diligentissimo nello scrivere let-
che potesse divenir Papa, per entrarecol tere, facendo le minute anche per quelle
cardinalSerbelloni decano del sagro colle- degli amici, piene di cassature e raccon-
gio, da cui non riportò che annui scudi ciamenti, come suole d' ordinario avve-
SEG SEG 2 37
nire a' grandi scrittori, i quali non facil- Istruzioni per la gioventù impiegala nella
a
mente restano soddisfatti de' primi par- Segreteria, Roma 1 785ecìiz.2. ll n.°6delle
tì, e siccome menti feconde di produzioni Effemeridi letterarie di Roma del 1781
seni pie nuove, facilmente rifiuta noi primi rende ragione e fa elogio di questa bel-
pensieri per sostituirvi altri più vivi e più l'opera. Essa inoltre contiene, oltre la par-
convenienti. Lettere, nelle sue Opere, Fi- te 1 Ali cui trattai, altre 5 parti, cioè. Xel-
a
renze i 724- Tolomei Claudio sanese ve- la 2. riporta gli esempi di diversi generi
a
scovo di Cursola, accuratissimo scrittore, di lettere. Nella 3. le istruzioni per se-
Delle lettere, Venezia 1 547 e a lre et'i"
' gretario di Cardinale, quelle per segre-
zioni. Vanozzi Bonifacio di Pistoia cele- tario di Prelato, l'istruzioni speciali per
bre segretario e protonolario apostolico, segretario di Vescovo, quelle per segre-
di cui parlai nel voi. IX, p. 307, narrando tario di Principee d'altri che godono il ti-
che Gregorio XI V avea da lui fatto scri- tolo di Eccellenza, l'istruzioni pe' segre-
vere il proprio nome tra'nuovi cardinali, tari d'Illustrissimi d'ogni rango, quellepei
a
e da lui slesso lo fece cassare per averlo segretari delle Comunità. Nella parte 4-
dettoal cardinal nipote: ivi raccontai anco- de' Titoli onorifici in genere, de'titoli io.
ra che Alessandro Vili ordinò al segre- ispecie; de'titolari per Cardinale, per Pre-
tario de' brevi Albani poi Clemente XI, lato, per Vescovo, per i signori di Eccel-
di scrivere il suo nome tra'cardinali che lenza, per Illustrissimi d'ogni rango, delle
volea creare. Lettere miscellanee,Yenez\a soprascritte, dell'iscrizione, salutazione o
ifiofi, Roma 1608, Bolognai6i7; Tea- invocazione, del corpo della lettera, della
tro di segreteria copioso di varie sorte di chiusa ossia comialo, de' poscritti, della
lettere scelle in materie così pubbliche, che data, della sottoscrizione o firma, dell'oc-
private, utili a' segretari di principi, le- chio della lettera; del linguaggiojscrittura,
gali, nunzi, ed altri personaggi, Roma carta e piegatura; della soprascritta, del
1 6 1
4- Visdomini Francescodi Como, se- sigillo; del trattamento confidenziale e fra
gretario del cardinalGalli segretario di sta- parenti. Dell'utilità del repertorio epistoli-
to di Gregorio XIII, di Clemente Vili, co,e suo R.epertorio. Dell'ortografia ed uso
e del cardinal Tonti di somma autorità e delle parole,deH'accento,de'dittonghi lati-
varia fortuna sotto Paolo \. Lettere scritte ni e italiani, della divisione delle sillabe,
uso de' segretari e de' particolari 3 colla quindi ragionai del loro uffizio, privilegi
forinola di tutti i titoli, Torinoi8i6. Pi- e prerogative. Il p. Gattico, Ada caere-
ranesi, Bellezze dello stile epistolare, Pa- monialia, a p. 273 riporta un codice del
rigi 1822. // nuovo segretario italiano, 1409 sugli uffizi delle corti de'cardinali,
Milano 833. Francesco Parisi bibliote-
1 il 3.°de'quali è V Offcium Secretariorum,
cario della principesca famiglia Borghese, » Ite lo Secretarli ultra offici um literarum
VOL. LXMI. J
7
258 S EG SEG
scribendarum, et causarmi], debent por- niera che si faccia con un agente o resi-
tare caudam Domino (poi divenne ufficio dente d'un duca serenissimo, perchè que-
del Caudatario, imperocché ili. uffizio sti ancora rappresentano la persona del
era quello dell' uditore, il 2.° quello dei loro re, tenendo titolo di segretario del-
cappellani), si non si t aliquis ex cubicu- l'ambasciatore di quella maestà. Si deve
lariis, tam pam Domimi* equitat, quam ancora trattar bene a proportione, e cial-
domi. Si vero sii praesentes cubiculari^ da sedere ai segretaii dell'ambasciata del
ipsi poitent; quia ad ipsorum pariterspe- serenissimo gran duca di Toscana, e del
maxime cum sint clerici". Il
ctal oflicium, serenissimo duca di Savoia, per il mede-
Piazza m\Y Eusevologio romano pag. lix, simo rispello, e se ci fossero altri principi
cap. 25: Dell'accademia romana degl'I- o personaggi, che tenessero ambasciatore
naspettati ovvero de' segretari a s. Carlo in corte, si dovranno trattare conforme
al Corso. Celebra i pregi de'segretari con alle qualità de'loro signori, ma hoggi ap-
varie erudiziooi, e dice che questa acca- presso a sua Santità non assistono altri,
demia fu istituita nel i 6qG Dell'ampia sa- che li sopranominati. " Nel 85 fu slam- 1 1
grestia della chiesa di s. Carlo ni Corso, palo in Livorno : Il segretario de' nego-
sotto gli auspicidel cardinal s.Cai loBorro- zianti.
meo, e la protezione del cardinal Ferdi- SEGRETARIO D'AMBASCIATA
nando d'Adda mecenate de'virtuosi e dei DEL PAPA. V. Camerieri del Papa: §
letterati. L'accademia adottò per impresa I, Camerieri segreti partecipanti ; Fami-
un piego sigillato col molto allegorico : glia pontificia, ed i relativi articoli, o di
Alla mente repostum. 11 Lunadoro nella altri famigliari pontificii.
Relazione della Corte di Roma del 646, 1 SEGRETARIO DEGLI AFFARI EC-
a p. i32 discorre de'segretari degli am- CLESIASTICI STRAORDINARI.E'un
basciatori presso la s. Sede, de' quali di- prelato della s. Sede. V. Congregazione
plomatici ho ragionalo in tanti articoli, e CARDINALIZIA DEGLI AFFARI ECCLESIASTICI
per ultimo a Residenza ed a Sagro Colle- straordinari. Questa cospicua congrega-
gio. Dice dunque Lunadoro:" Dee sapersi zione tratta rilevantissimi affari della più
che sempre, che l'ani basciatoredi Venetia alta importanza, per cui e sebbene isti-
negotia con sua Santità, interviene il se- tuita a'nostri giorni, già vanta diversi car-
gretario di essa repubblica, come fa an- che ne furono segreta ri; anzi cjua Ilio
di na li
corali! ogni luogo, dove negotia quell'aro- da questo grave segretariato furono eleva-
basciatore,uegoliaudo co'cai d'inali o altri; ti immedialamenle alla porpora, e sono:
al detto segretario che assiste non si dà Francesco Fontana [V.) nel 1 8 6 da Pio
1
mai da sedere, etiam che sedano i cardi- VII; Luigi Frezza ( V.) nel 1 836 da Gre-
nali, e il detto ambasciatore: ma andando gorio XVI; Carlo Vizzardelli (F.) nel
esso segretario a negotiare da se solo, gli 1 847) Vincenzo Santucci nel
e " cardinal
si deve dare da sedere, e accompagnarlo 1 853, dal regnante Pio IX.
e trattarlo honorataruenle,cheil non dar- SEGRETARIO APOSTOLICO, Se.
glisi da sederealla presenza del suoamba- c.etarius Aposlohcus. L'origine di que-
sciatore,è termine che vuole che si usi così sto grave e onoratissimo uffizio presso il
quella serenissima repubblica, per dilfe- Papa è assai incerto, forse per chiamarsi
rentiare l'ambasciatore, per essere de'no- ne'primi tempi della Chiesa con altro vo-
bili clarissimi, dal segretario all'ordine cabolo, o perchè esercitavale ingerenze di
de'cittadini.Come ancora si deve trattare Segretario (/'.) alcuno degli ufìiziali mag-
nell'istessamaniera segretari degli am-
i giori del Palazzo e Patriarchio Lalera-
basciatori deH'imperalore,Spagna eFran- nense, primo de' quali era il Primicerio
cia, et in somma trattarli nell'istessa ma- della s. Sede [F.),[anlo più che ad esso fu
SEG SEG 2? 9
affidata la custodia dello scrigno santo o Del Primicero 34, riporta le notizie di
p.
Archivio della s. Sede (?.), ove subal- i altro consigliere, il celebre Bonifazio con-
terni custodi Archivisti della chiesa ro- sigliere delia chiesa /w/jtf/?/7,mandaloda
mana (/ '.), detti ancora Scriniari {!'.), s. Benedetto il nel 683 o 684, a Macario
capo de'quali era il Protoscriniario {V.), patriarca d'Antiochia già deposto e che
scrivevano le Lettere apostoliche (/^co- si in Roma, perchè vedesse
trovava esule
me afferma nel Primicero mg.r Galletti, dirimuoverlo dall'errore de'monofeliti;
e mg. 1 Marino Marini anche nella 2. a edi- come uomo ben di vaglia e perito nelle
zione della Diplomatica pontificia (Roma sagre dottrine : fioriva ancora sotto s.
cune volte così venivano riuniti in rege- me, essendosi pure stabilito quello àe'Se-
sti. Di questi parlai ancora a Registra- gretari apostolici, di cui qui appresso ra-
tosi DELLE LETTERE APOSTOLICHE. Inoltre gionerò. Alcuni pretesero, che il i.° segre-
il non volle accordare al Vignoli,
Galletti tario apostolico che si conosca, fosse il dot-
che parla ndo ne\Liber Pontiflcalis del con- tore s. Girolamo, e di Papa s. Damaso
siglici e de' Papi, una delle più ragguar- ! 367, ed il i.° s. Prospero, e di Papa
del
devoli dignità della chiesa romana (ne ten- s. Leone I del 44°; a' 11 e più fondata- '
temporali era interrogato pel parere, fosse successe nel 5c>o col nome di s. Gregorio I
Papa dettasse le lettere. Credè Vignoli di namici stampò in Roma: De claris ponli-
ricavare tal segretariato nel consigliere,da fieiarum epìstolarum scriptoribus[po\ se-
questo passo di Gregorio I. Pro quam
s. gretario delle lettere latine di Clemente
re jam necessarium non flit, et eum per XIV, e ne pronunziò l'orazione funebre).
epistolam meo in admonere aliquid de- Con questo libro egli non ci diede una sto-
huissem : sed tantum illa scripsi, quae in ria letteraria degli scrittori dell' epistole
causis lerrenis consili arius chetare potuti. pontificie, come forse sembra indicare il
Ma Galletti spiegò il vero senso di que- titolo, ma con un dialogo e con aurea la-
sto testo, vale a dire che il Papa fece uso tinità spiegò le prerogative che deveavere
di ciò che in quella causa di materia tem- uno scrittore delle lettere pontifìcie, che
porale, il consigliere della Sede aposto- principalmente stabilì a tre: cioè una pro-
lica, dopo di averla ben esaminata, dettò fonda cognizione delle cose riguardanti
o consultò che si dovesse rispondere; anzi la politica, molto studio delle scienze sa-
dalle prime parolesi vede, che nelle lettere gre, e un puro stile latino, il quale tut-
pontificie che Gregorio scriveva, non
s. I tavia per soverchia delicatezza, o piutto-
avea punto luogo l'opera del consigliere, sto superstizione da valentuomini ripre-
ed a Teodoro consigliere donò uno Schia- sa nel Longolio e nel Bembo, non sdegni
vo (P.). De'consiglieri della s. Sede par- d'adottare certe formolee manieredi dire
ai nel voi. LV, p. i/{3 e altrove. Galletti dalla religione cristiana quasi consagrate,
26b SEC, SEG
Passa poi nello stesso dialogo a darci una Calisto III del 1455 fu incerto il numero
breve notizia de' vari pon-
scrittori delle di tali scrittori, perchè
Papi e special- i
permise il parlarne più delusamente, pro- lunque nazione a venire aPioma, egl'im-
seguì con un più lungo trattato cronolo- piegavano poi in tale uffizio. Calisto III
gico e biografico di questi scrittori, egual- fu il 1. "affissare un numero certo di scritto-
mente come nel dialogo ornato di pulissi - ri, formandone un collegio di 6. Ma questo
mo stile latino, da s.Girolamo a Gio. Vin- n u mero non durò che circa 3 o anni, perchè
cenzoLucchesini canonico Vaticano e Se- Innocenzo Vili per causa gravissima am-
grelario de brevi a' Principi (7^.) di Be- pliò il collegio sino al numero di 24: è
nedetto XIV (già Segretario delle lettere questo il 3.° periodo lunghissimo che durò
latine di Clemente XI, che lodòcon ora- quasi 200 anni. La causa la dice Buona-
zione funebre al sagro collegio). In fine mici, propter angnslias aerarti bella ex-
del libro vi è un indice cronologico, nel hauslij ed il ex quo-
Cohellio aggiunge,
qualein una colonna sono Papi, inco- i rum officiorum venditione 62,400 flore-
minciando da s. Damaso I a Benedetto nomili auri camerae sutnmam ad prae-
XIV, nell'altra i loro segretari, da s. Gi- dictam mitrarnpontificalem redimendam
roIamoaLuccbesini. Buonamiciavvei te
Il recepii, perchè l'avea impegnata. Avverte
ch'è assai dubbioso se s.Girolamo sia stato Duonaruici, che Innocenzo Vili colla ven-
segretario di s. Damaso I, e s. Prospero dita del segretariato apostolico.non chiuse
di s. Leone Ij quindi che il .° indubitato i l'adito alla dottrina coli' aprirlo al de-
segretario de'Papi sia stato veramente s. naro, poiché nella bolla d'istituzione ri-
Gregorio I, del quale si servì Pelagio II servò al Papa la creazione d'un segreta-
per iscrivere le sue dopo s.
lettere. Ma rio domestico;enota,che sebbene in tempo
Gregorio I nomina per segretario di Ono- delmedesimo Innocenzo VlII,d'Alessan-
rio Idei 625Giovanni abate,indi lasciando droVIe di Giulio II le occupazioni di guer-
una lacuna di 57 3 anni, salta a Innocenzo ra pare che dovessero sband irei buoni stu-
III del 198, di cui fu segretario Pietro
1 di dalla corte, nondimeno non mancarono
Diacono beneventano. La ragione la rende i Agostino Stac-
segretari dotti e eloquenti.
pa ilare àeNolari, Cancellieri e Scriniari questo delitto e sue pene parlai pure a Re-
(f7 .), perchè niun monumento ci addita scritto), siccome ancora fu di lui segre-
qual fosse il loro stile. Il che dicendo, ci tario il cardinal Adriano Castellense. Di-
fa e videntementeconoscere,che il suo prin- Giulio II fu segretario Sigismondo da Fo-
cipale assunto è quello che espresse nel ti- ligno poeta e storico non volgare, e quasi
tolo: De claris ponlificiarum lilerarum ne'medesimi tempi Antonio Orso veneto,
scriptoribus, e non già quello di dar pre- vescovo titolare. 11 successore di Giulio
cetti e regole per formare un buon se- II neli5i3 fu Leone X, il quale avendo
gretario, oppure di scrivere la storia del- la gloria di ristoratore delle scienzee delle
moderna.
la segreteria pontifìcia antica e arti liberali, vieppiù eccellenti furono da
Quello che necessariamente dovè fare, fu indi in poi i segretari de'Papi: primo di
il distinguere in 4 vari periodi i segretari o tutti fu Bembo, ed ebbe per Sa-
collega
scrittori illustri delle lettere pontificie, co- doleto, da lui scelti appena eletto e pri-
m'egli li chiama. Piimierauìente avanti ma che uscisse dal conclave, poi ambedue
SEG SEG a6[
cardinali. Quindi si argomenti, se in questo formò bensì il collegio e lo ridusse a tali
3.° periodo, menlr'era venale il collegio, due segretari, come sussistono. Buonamici
mancò mai la dottrina e T eloquenza in dopo Innocenzo XI non riportò segre- i
sì ragguardevole ufiizio. Giunse al suo ter- tari de'brevi, ma solo quelli de'brevi ai
mine anche questo periodo, e gli successe principi de'segretari de'brevi un elenco
:
Mario Spinola geuovese,uomo di non mol- lai a Famiglia pontificia, ove riproducen-
ta dottrina, a cui nelle materie più gravi do diversi ruoli della medesima, riportai
portò aiuto Agostino Favorito bastante- alcuni segretari apostolici, come de'brevi,
mente erudito e celebre poeta latino. Fu e de'brevi a'principi. Si può inoltre ve-
Innocenzo XI, che abolito il collegio ve- dere Segretario de'brevi a'prixcipi, per
nale, a due soli segretari lo ridusse, ali5e- altre notizie. Primadi parlare conqualche
grelario de Brtvi {I7 .), ed a quello delle dettaglio del collegio de'segretari aposto-
lettere a' re e principi. Si noti però, che lici, noterò che eziandio all'articolo Se-
niuno de' Papi che indussero mutazione GRETARioe in altri parlai di molti segreta-
nel collegio de'segretari apostolici, abolì ri apostolici illustri, e di tutti quelli che
l'antico in maniera, che restasse una isti- furono elevati al cardinalato scrissi le bio-
tuzione alFutto nuova. Imperocché Cali- grafie. Aggi ungerò che molli segretari apo-
sto IH non fece altro che fissare il nu- stolici restarono ignoti al Buonamici, non
mero certo di 6 segretari; Innocenzo Vili così al celebre mg. r Gaetano Marini, che
che cambiò natura al collegio, lasciò il nu- di moltissimi ci diede belle notizie ne'suoi
mero de'6 più antichi, finché da se stesso preziosi Archiatri pontificii, cioè de' se-
venisse a mancare, e oltre a ciò supplì col gretari apostolici partecipanti, domestici,
segretario domestico al danno che avesse delle bolle, de'brevi, delle lettere o brevi
potuto provenire dalla venalità dell'uffi- a'principi. A Prefetto feci parola del Pre-
zio. Finalmente Innocenzo XI nell' abo- fetto de'brevi o della Segnatura de'brevi,
lire il collegio non creò di nuovo memora- i nome col quale anticamente si appellava-
ti due segretari, ma volle che questi due no i segretari de' brevi prelati.
soli rimanessero di tutto il collegio de'^4 Sul contrastato primato pel segreta-
uffizi venali, reliquos esse daos voluit. Di riato apostolico delmassimo dottore s.
questi due segretari non si conosce l'origi- Girolamo, leggo neh' encomiata Diplo-
ne certa,nèpressoBuonaoJici, né pressoCo- matica pontificia, che per affari di re-
hellio, beusì ambedue appartenevano al ligione consultandosi i Papi, sino dai pri-
collegio; e Sisto V de terminò che il segreta- mi secoli della Chiesa, da lutto il mon-
riodoinesticononsi eleggessedal Papa, né do, s. Girolamo attesta di aver prestato
avesse due porzioni delle assegnate ai col- l'opera sua a s. Damaso I, col risponde-
legio da Innocenzo Vili, ma che da Ilo stes- re a' quesiti, che in materia di fede dal-
so collegio si eleggesse con approvazione l'oriente e dall'occidente erano proposti
del Papa, e restituì una delledue porzioni a quel Papa. Tuttavolta é comune opi-
al collegio, rimanendo l'altra al segreta- nione, come dissi, che s. Gregorio I deb-
rio, ch'era del numero de'24. Inoltre si basi considerare pel 1
,°
segretario aposto-
apprende da Cohellio che uou solo nel
, lico conosciuto. Buonamici, dopo Pie- 11
tro delle lettere a'principi, per cui Inno- del 1243; Marino Ebulense, di Gregorio
cenzo XI uou fece nuova istituzione, ri- X del i 27 1 ; Tommaso Campano, d'Inno-
262 S EG SEG
cenzo V del i 276; Francesco Bruno, e Co- aut Papa ai consulebant, aut mandata ab
luccio Salutali, d' Urbano V del i362 ; eodem accipiebant.Hae literae duplici mo-
Teodorico di IViem (in pili luoghi lo ri- doexpediebantur,unosubplumbeis Apo-
cordai come contemporaneo, piut-
storico stolorum Petti et Pauli imaginibus, et
tosto contrario ai Papi, sebbene il Novaes Bullae appellatae sunt, altero suhAnnu-
lo chiama sotto segretario di Gregorio XI lo Piscatoris forma epistolari et breviori,
e d'U rbanoV I ,abbreviatore e scrittore del- ideoque brevia dieta sunt, inceraetquan-
le lettere apostoliche di Giovanni XXIII), doque eliam in plumbo, hanc vero aetate
e Coluccio Salutati, di Gregorio XI del usus brevium in plumbo omnino desue-
1370; Giovanni bolognese, di Bonifacio vit,elsub cera duntaxatextraduntur(/'e-
IX del 389, al quale Gaetano Marini ag-
1 di Sigillo, Bolla, Anello Piscatorio).
giunge Gio. Francesco de Lanzanigo, ca- Cum vero excrescenlibus negotiis pauci,
nonico di Lincolne, segretarioe abbrevia- qui erant, Secretarii domestici omnibus
tole lo fu pure di Urbano VI nou no-
: expediendis non suflicerent, instituit idem
minato dal Buonamici, ed il quale ebbe lunocentius VI. Collegium junctis dome-
ancora a segretario Pietro da Usseron ar- sticis triginta duorum secrelariorum, ea
ddiacouoOrlsoriense nel la chiesa di Praga. tainen lege, ut hic numerusad vigesimuui
Se la brevità non me lo vietasse, cogli Ar- quartum successu temporis reduceretur,
chiatri, potrei fare un copioso catalogo di si conlingeret aliquosdomesticorume vita
segretari apostolici non conosciuti da Buo- vel officio. Ex
hoc collegio assuniebautur
namici, ma torniamo a questi. PoggioBrac- olim secretariiet consiliari legatorum et
ciolini (benemerito per lo studio archeo- nunciorum apostolicorum, qui etiam fre-
logico degli antichi monumenti di Roma, quenter prò meritis suis tamquam in ne-
come narrai nel voi. LV1II, p.i68),Leo- gotiis publicisjam versali ad ipsum uuu-
uardo Aretino, Bartolomeo Capra, d'In- ciatuiae muuuselevabantur. Verum cum
nocenzo VII del 4°45 Leonardo Aretino 1 officia ista oh inopiam Ecclesiae ex pri-
e Poggio Bracciolini, di Gregorio XII del ma instilutione Innocenti! VI venaliasint,
i4o6; medesimi, tanto d'Alessandro V
i accidit sequenler, ut ea obtinueiint nou
eletto contro il precedente neli4og, che quibus majora illa munia com-
gatis idonei,
del successore Giovanni XXIII ; nuova- mini luto non possenl, ideoprudenterPon-
mente Poggio, Domenico Capranica poi tifìces judicarunt, non expedirehujusmo-
cardiuale, Antonio Losco, Cencio roma- di olììcia illis ampliusdeferre. Coniparan-
no, Bartolomeo Poliziano, di Martino V tur vero singula horum secretariorum of-
del i4' 7 '•
P°So 10 m '"oltre segretario di ficia novem milliam scutorum,et rediluin
quegli altri Papi,, che registrai nel voi. auiuium pioferunt ad scuta octingenta.
XL1X, p. 49- Però apprendo dal p. Plet- Participaut enim hi secretarii ex emolu-
temberg, Notitia Curiae Romana e, cap. mentis brevium; quae per eos expediun-
i3, De Secretarla Apostolica : » Inno- tur, et taxata per aliqueni e numero eo-
centi us VI instituit collegium Secretarlo- rum omnia solvuntur, exceptis brevibus
rum (del i352). Coustituebant ante In- iidulgentiarum. Unum ex 24 secretariis
nocenlium Vlhanc secretariam, utrefert eligit Poutifex magis idoneum qui veluli
Vestrius (Practica Romanae Aulae)cert\ praelatus domesticus et familiari Papae
quidam secretarli, non tamen in aliquod substitit in Palatio apostolico. " Certa-
collegium, utposteafactum,colligali, quo- mente il nome d 'Innocenzo /'/è errore ti-
rum opera utebaturPoutifex in rescriben- pografico, dovendo dire e riconoscersi in-
dis literis de rebus fideni et rempublicam vece Innocenzo fili, sebbene nelle mcn-
concerneutibus ad reges, priucipes, civi- da,emenda della stessa opera talgraveab-
lates, cardiuales, episcopo», aliosque qui baglio non fu corretto. Riferisce Parisi,
SEG SEG a63
Istruzioni 1.
1 , p. 1 7 e 1 43, die Leona rtlo Lax inglese, Gio. Battista degli Arcidia-
Brunì Aretino, segretario apostolico eli so- coni, Leonardo Montagna, Lodovico Ber-
pra ricordato, vendicò la preminenza dei nardi, Angelo Geraldini, Giovanni Ca-
segretari apostolici,sopra gli avvocati con- talani, Antonio de Vegliate, ed il famoso
cistoriali nella sua lettera a Papa Martino Enoc Ascolano. Pio II confermò privi- i
\, Epist. i\b. 5,pag. 5, che incomincia No- legi de'segretari apostolici, non solo perciò
vani Utern. Le ragioui che in essa si ad- che apparteneva all' ufficio loro, ma per
ducono, provano la preminenza anchedei quello ancora che riguardava gli emolu-
veri segretari, henchè di privali personag- menti. Innocenzo Vili per difendere il do-
gi, sopra gli altri ministri d'ultra profes- minio temporale della s. Sede, esausto il
sione, che servono nella stessa corte, che tesoro papale, impegnò a diversi mercanti
a Parisi piacquequalificare scaldabanchi. di Roma la tiara, molte altre gioie, vasi
GiàaCANCELLERiA apostolica feci un breve d'oro e d'argento, per 100,000 ducati d'o-
articolosui Segretari apostolici, accennan- ro, laonde si determinò a pubblicarla bol-
do le disposizioni di Calisto III, Pio II (già la Non debet reprehensibile Jndicari, dei
segretario apostolico di Nicolò V, e se- 3i dicembre 1487, Bull. Rom. t. 3, par.
condo Novaes lo fu pure di Eugenio IV e 3. p. 212, sottoscritta di propria manne
dell'antipapa Felice V), Innocenzo Vili, da 16 Cdi\'<\\aà\\.Anì])liatio CollegiisexSe-
Sisto Ve Innocenzo XI, lasciando il resto A
crelariorum pottolicorum ad numerimi
per questo articolo, e vado a eseguirlo. vìgintiquatuor : Et praeflnitio offica unius
Calisto MI del 1^55 fu i)i.°che stabili a Secretarli domestici: Curii emolumento-
6 il collegio de'segre tari apostolici, il quale rum tam ipsiusSecrelarii,quam totius Col-
fu un tempo ornamento e decoro alla cu- lega, prìvilegiorumque concessione. Li di-
ria romana, essendo loro ullizio l'at ten- chiarò ufficiali della cancelleria apostolica,
dere con accurata diligenza alla spedizione per assistere alla spedizione de' brevi si-
de' brevi e delle altre lettere apostoliche, gillati con l'anello Piscatorio, e dell'altre
dappoiché divennero Vacabilisii (F'.). Il lettere apostoliche, famigliari del Papa,
Bovio, che nella Pietà trionfante trattò di notali della Sede con l'abito loro pro-
s.
tutti gli uffizi della cancelleria apostoli- prio, e che imo di loro fosse il Rescriben-
ca, chiama antichissima l'origine de'se- darlo (come l'aveano gli Scrittori aposto-
gi etari apostolici, e nobile l'uffizio, quali i lici, al quale articolo dissi in che consi-
o per la diminuita rendita per altra ca- ste l'uffizio) o presidente, destinandovi a
gione Calisto III ridusse a 6, e Pio II con- tale incarico il segretario domestico, con
fermò, come attesta Innocenzo VIII nel- doppia parte, la nomina del quale si ri-
la bolla d'ampliazione e aggiunta di 24, servò e amovibile a suo arbitrio; assegnò
onde salirono a 3o,con questo che man- nel palazzo pontifìcio un luogoperlasegre-
cati 6 preesistenti non si rimpiazzassero.
i teria apostolica, oltre la residenza nel me-
Per dare un'idea degli omniessi o non tro- desimo del segretario domestico. Da que-
vati segretari apostolici da Buouamici, ol- sti uffizi nel venderli Innocenzo Vili ri-
tre i
7 da lui riportati compreso Amman- cavò per la camera apostolica 62,400 fio-
nati poi cardinale, del solo Calisto III, col rini o ducati d'oro, al dire di Novaes du-
Marini posso aggiungere, Bartolomeo Ile- cati d'oro espressamente li chiama Dovio,
gas cameriere segreto, segretario aposto- eia qualifica tenue somma in proporzione
lico e poi unode'6 partecipanti, tesoriere de'rilevanli bisogni in cui si trovava il Pu-
a
e vescovo di Barcellona; Antonio M. Tu- pa. Dalla frequente spedizione de' brevi,
scani, Francesco Ferrari canonico di Bar- i segretari apostolici ritraevano rilevante
celloua, Paolo da. Sarzana, Falcone Sini- utile, quale stipendio ecotn penso alla soi li-
baldi, iVicasio Vallet francese, Giovanni ma sborsata. Bovio aggiunge, che talvolta
264 SEG SEG
il f'npa deputava al collegio un cardinale Nell'articolo Breve apostolico, § III, del
legista e de'più informati delle cose spet- narrato tenni proposito, come delle prov-
tanti alla curia. Giulio 11 approvò la bolla videnze prese da Gregorio XV, e perchè
d'Innocenzo Vili; Clemente VII e Paolo Innocenzo XI nel 1678 soppresse il col-
III ebbero a segretario il prelato Cervini legio, anco perchè contrario che si ven-
poi Marcello II;quindi Giulio III es. Pio V dessero per denaro gli uffizi, restituendo
ancora confermarono la costituzione d'In- ildenaro a chi possedeva il vacabile; ri-
nocenzo Vili ; rua intanto essendo stalo cordando il Discorso che perciò fu stam-
da alcuni Papi ad arbitrio aumentato il pato, poiché co melile vaBuoua mici, alcuni
numero de'segretari domestici, ed usando deplorarono l'estinzione d'un collegio che
questi di ricevere separatamente dal col- fu seminario d' uomini insigni, massime
legio certi emolumenti, Sisto V (il quale nelle lettere latine. Ridotti da Innocenzo
concesse al segretario dei brevi il fiocco XI i segretari apostolici a due soli, cioè
e l'ornamento paonazzo al cappello) per il Segretario de' brevi che spedisce ogni
eliminare ogni disordine, soppresse l'uf- genere di brevi e diplomi pontifìcii, dive-
ficio del segreturiodomesticOjCheallorae- nuto cardinale stabilmente; ed il Segre-
sercitavasida Giambattista Canobio (tor- tario de' brevi ai principi, cioè delle let-
nò ad essere segretario, e di sue benefi- tere pontificie dirette ad Reges et Prin-
cenze tratto a Servi di Maria, riparlando cipes, che è sempre uno de'più dotti e di-
della Chiesa di s. filaria in Via); quin- stinti prelati della s. Sede, al quale ne è
di ne concesse la cura al collegio stesso, il commessa la cura, essendosi poi incomin-
quale spontaneamente per sovvenire alle ciato ad ammettere nellepontificie lettere
necessità della camera apostolica, gliofhì private e segrete il sigillo dello stemma
e pagò 25,ooo scudi d'oro, per cui il Papa gentilizio di ciascun Papa. Si può vedere
diede al collegio medesimo la facoltà di il cardinal De Luca, De ofjìciis venalibus
deputa re il segretario do mestico, però col- vacahbus: Jurium seu documenlorum,ac
la pontificia approvazione;g!i lasciò l'abi- edam infor mattonimi ^esponsorum, et de-
tazione palatina, ma con una sola porzione cisionum, super suppressione Collegii Se-
di emolumenti; stabili questi con propor- cretariorum apostolicorum, et restitutio-
zionate tasse, e quanto altro si legge nella ne predi, importante pel complesso
assai
ho\\aRomaniPonti/ìcis,(\eìi ."apiWei 5S6, de'documenti che contiene, e per quanto
Ball. Rom. t. 4, par- 4> p- 2 ° Refor/nalio : si scrisse prò e conlra. Il collegio de'segre-
vato lemporis ordine disposila , Romae che cavalcarono Secretarli, così in quello
1 587. Clemente IX a'2q novembrei669 di Leone X nel 1 5i 3 duo Secrelarii. IVel
pubblicò il breve, Nuper prò parte, pres- possesso preso da Sisto V neh 585, dopo
so il Bull. Rom. t. 6, par. 6, p. 364= Con- il Alaestro di camera del Papa, » equi-
firmalio exlinclionis antiqui, et erectio tabant secretarli tres, inedius autem Illu-
novi Alo n ti s Collegii Secrelariorum apo- str.D. Decius Azolinus firmanus, intimus
stolicorum de numero parlicipaaUum. secretali us Sanclitalis suae, ala duo, unus
SEG SEG 265
eralBrevium alter vero Literarum latina-
3
camerariì assistentes secretarti^ brevìum
}
M
ruro,etBreviuniPrincipumsecretariuno; principimi, medicus secretus. Fra'segre-
seguiti dai Medici del Papa. Nel possesso tari apostolici molti meritarono il cardi-
delioqo diGregorio XIV, dopo came- i nalato, ed oltre i nominati ed i riportali
rieri segreti partecipanti co'4 cappelli pa- a Segretario, aggiungerò Ulisse Cozza-
pali, ed i baroni romani, cavalcarono Mar- diui segretario de'brevi a' principi d' In-
cello Vestri segretario de'brevi (lo fu pu- nocenzo XII e Clemente XI, oltre diversi
re di Clemente Vili e Paolo V, e recitò Segretari delle lettere latine.
l'orazione per l'eccellente elezione di Cle- SEGRETARIO DEL BUON GO-
mente Vili : a Orazione per l'elezione VERNO, A secretis sacri consi Iti publi-
de'Pontefici, e Orazione funebre pei Pa- cis sumptibus minuendis. Era un prela-
pi, molte pronunziate dai se-
ricordai le to della s. Sede. V. Congregazione car-
gretari apostolici) con gli altri segretari, dinalizia del buon governo (non più esi-
con mantelli paonazzi e rocchetti, seguiti stente)^ Ponenti DEL BUONGOVERNO.il Pa-
dagli abbreviatoli di parco maggiore die- : pa Pio IX nel dicembre 847 passò 1 al mi-
tro il maestro dicamera cavalcavano ca- i nistero dell'interno le attribuzioni della
rnei ieri segretijCoppiere, segretariodi am- congregazione.
basciata, e medico. Nel possesso deli5c)i SEGRETARIO DE' BREVI PON-
d' Innocenzo IX, dopo gli avvocati con- TIFICII, Ab aposlolicis brevibus. E uu
cistoriali, secretarti cum vestibusviolaceis cardinale Palatino (F.) che risiede colla
cum caputìoj indi i cubicularii della can- segreteria nel Palazzo della Consulta
celleria : seguivano il maestro di camera, (V.)- Ne anche a Breve apostoli-
trattai
principi Gaspare de Simeonibus (l'altro cipali della Famiglia pontificia (F.), ca-
segretario Decio Azzoluii } fu cardinale) meriere segreto, ed appartenente alla Ca-
incedeva in mezzo ai due medici, con ve- mera segreta(F .),ond'è invitato da\Mae-
sti e cappe rosseecappelli ecclesiastici. Nel stro di Camera (F.) quando deve inter-
possesso di Alessandro VII del i655, ap- venirvi, con residenza nel Palazzo apo-
presso al maestro di camera ed al cop- stolico Quirinale (F.), la cui carica è a vi-
piere, Scria ti Magister. Pel possessodi Cle- ta, se non è promosso, ed ordinariamen-
mente IX del 1667, già segretario de'brevi te ècanonico d'una delle basiliche patriar-
a'principi d'Urbano Vili, col sagrista ca- cali. Ha l'ordinaria udienza dal Papa due
valcò il segretario de'memoriali; appresso volte la settimana, nelle sere del lunedì e
al Papa cavalcarono il coppiere, Ncrli^se- giovedì. Scrive lettere pontificie a'sovra-
gretario de'brevi a'principi poi cardinale, ni, a'principi, a'vescovi ed altri personag-
e medico con vesti di scarlatto, con mo-
il gi, secondo la volontà del Pontefice, e nel
stre di largo damasco cremesino. Nel 1G70 suo veneralo nome loro pure risponde. Es-
in quello di Clemente X, dopo il foriere so sottoscrive d'ordinario le lettere scrit-
maggiore, con l'elemosiniere cavalcò il se- te in pergamena e sigillate col sigillo del-
gretario de'ineoioiiali : dopo il Papa duo l'anello Piscatorio, ma le altre veugouo
,
la solenne Canonizzazione (V.) che dei Cicerone del suo tempo. Scipione Colel-
7
santi celebra il Papa, il prelato segreta- lazzi (I .) segretario de'brevi ai principi
rio de'brevi ai principi, vestito di cappa di Paolo V, questi lo creò cardinale, per
e rocchetto, sul ripiano dei trono rispon- la sua singoiar dottrina e stupenda elo-
de alle istanze che si fanno al Papa per quenza. Urbano VI II fece segretario apo-
ascrivere nel catalogo de'sanli i beali di stolico delle lettere a'principi Lorenzo ftla-
cui si tratta la canonizzazione, coti esor- gtilolli^f^.)^ quindi lo creò cardinale. In-
tare gli astanti a implorare su di ciò il nocenzo X dichiarò segretario del sagro
divino aiuto, il che ripete alle nuove i- collegio, e segretario de'brevi ai principi
stanze che si replicano al Pontefice, per Decio Azzolini (P.), indi dopo io anni
invocarsi dall'ecclesiastico e augusto con- lo elesse cardinale; di prodigioso ingegno,
sesso il lume delloSpirito santo; finalmen- divenne l'arbitro della dotta regina Cri-
1
te alla 3.' più calorosa istanza per la so- stina di Svezia , e segretario di stato di
spirata canonizzazione, il prelato dichia- Clemente IX. A Segretario apostolico
ra, che il su premo Gerarca va a pronun- dissi inoltre del suo intervento alle caval-
ziarne la sentenza. Questo prelato inter- cate del Possesso de' Papi: a Famiglia
viene al Concistoro pubblico, per la ri- pontificia, della parte che godeva nel pa-
nunzia della Porpora [V .) de'cardiuali, lazzo apostolico.della quale feci pur paro-
onde leggerne l'istanza, acciò sia ammes- la nel voi. L, p. 2o5,e consistente in cera,
sa dal Papa. Di frequente il sagro colle- olio, carbone, carbonella, legna, fascine,
gio scelse il segretario de'brevi a'princi- drughe,neve,tritelIo, fieno, biada pel man-
pi a compilare e pronunziare 1' Orazio- tenuneutode' cavalli, che pure sommini-
ne per l elezione de' Pontefici, o l' Orazio- strava il palazzo apostolico, uso di car-
ne funebre pe' Papi : in quell'articolo ne rozze, letti, biancherie, mobilio, pane, vi-
riportai diversi esempi, antichi e moder- no, aceto, e più anticamente anche la car-
ni. A Segretario apostolico trattai di ne ed i servi, e altre cose ; ma per le vi-
sua antichissima origine; in tale articolo cende de'tempi, diminuite a poco a poco
ed a Segretario riportai i tanti celebri tali somministrazioni, ridottesi a pane e
personaggi che fiorirono in questo cospi- vinoe altre cose, definitivamente per tut-
cuo e onorificeulissimo uffizio. Anticamen- ti palatini e altri che le godevano, Pio
i
te era di assai maggior lustro e impor- V abolì eoa chirografo del i -°l uglio i 79 7
I
ruolo per la sede vacante di Pio IV, tro- SEGRETARIO DELLA CERERIO-
vo a tutto vitto Antonio Fior*
registrati NI ALE, A secretis s. e. Caeremonialis.
dibello e Cesare Glorierio, ciascuno coli E un Maestro delle ceremonie pontifìcie,
due famigli e uo cavallo; dunque resta- ed ha sempre per prefetto il cardinal De-
rono in servizio del successore , e tali li cano del sagro collegio ( V .), come quel-
vedo in Buonamici, poiché s. Pio V'ebbe lo che per esperienza deve più conoscere
4 segretari, il i.°de'quali eia il cardinal le Ceremonie e il Ceremoniale (/'.) della
Rusticucci, chiamato nel cuoio Segreta- Corte di Roma {E .).
rio antico. Sisto V nel 1 58q avea Marcel' SEGRETARIO DELLA CIFRA, Ci-
Io Vestii segretario de'brevi, Pietro Na- jcralor, Silenliarius, Notarius. Il pi ela-
varro scrittore di essi, ed i tug.i M. An- to sostituto della Segreta iadi slato (P.) }
tonio Valle, AntonioB-ulofli, più il Vestri da qualche tempo riunisce questo titolo
Clemente Vili avea il Vestri per segre- neva il carteggio degli affaci della s. Sede
tario de'brevi, ed anche de'brevi a'prin- misti di diplomazia, epecciò teneva la cor-
lio di stato ( ^.),e ne fa le feci per assen- non non da coloro tra'quali si
intesa se
za o impotenza, come praticava prima an- èconvenutodel modo di comporla,com'e-
cora che fosse sostituto delia segreteria di rano presso greci i le scitale laconiche,de\'
stalo. 11 suo uffizio è quello di scrivere le quali parla il ricordato Gellio; donde
le lettere formate di cifre, ai nunzi e al- sooigesi quanto que-
è antica l'origine di
ti i ministri della s.Sede, e d'interpretare sto modo prudentemente a-
di scrivere,
quelle lettere che dai medesimi si scrivo- dollato dalla corte romana, iu alcune cor-
no o rispondono in cifra; in tutto essen- rispondenze co'suoi legati e nunzi, nelle
do coadiuvatodall'offieiale cifrista. Ordi- trattazioni di gelosi e gravissimi affari, on-
nariamente è canonico d'una delle basi- de evitarne la conoscenza sei dispacci fos-
liche patriarcali. A Famiglia pontificia sero tolti ai corrieri, o si perdessero nel-
narrai quanto anticamente riceveva dal le poste, e per impedire l'attentato enor-
palazzo apostolico nella così detta parte me di ledere la pubblica fede nella pre-
di palazzo, presso a poco quanto notai a potente e riprovevole apertura delle let-
u Segretario de'brevi a' principi, inclu- tere diplomatiche. Morcelli chiamò uno
sivamente alle medaglie d'oro e d'argen- de' segretari della cifra o barandieri in
to, e come quello godendo le accennale Napoli, AdlecliLs inter Silentiariosje l'of-
gretari della cifra degli antichi romaui, e poliàd Extranea. La segreteria della ci-
singulari si chiamavano le lettere scrit- fra ha copia delle cifre che consegna ai
te in ciira, come le scritte da Giulio Ce- nunzi e ministri della s. Sede, e con essa
sare ad Oppio e Balbo, e non potevansi procede, quando carteggia in tale cauto
leggere se non da chi avea la contro ci- modo. Il p. Plettemberg, Notitia Curiae
fra. A Notaro, ed a Scrittura o arte di Romanae De Secretarla
: apostolica, ec-
scrivere, parlai delle note tironiane scrit- co come parla di questo prelato. « Hos
te in cifre, con altro riguardante questo inter praecipuus est, qui Secretarius di-
antico modo di scrivere. Nel ruolo de'fa- citur Cifrarum, hic literas cifris et notis
migliari di Pio li del 1460, che pubbli- occultioribus scriptas interpretatur , et
cai al citato articolo Famiglia pontificia, cjmpouit ". Ora riporterò un elenco di
registraiGiovanni Ciferator. Apprendo segretari della cifra, che raccolsi dalle mie
da Marini, Archiatri pontificii, t.2,p. 65, 1 ricerche e studi di erudizione, massime
eh' è antico l'uso delie cifre nella corte ro- t\d Diari di Pioma(e ae\ imo Estratto mss.
mana, e uell'archivio Vaticano quel pre- di essi registrai i numeri donde ricavai
lato ne vide sino dell'epoca delsecoIoXIV. quanto dirò), e dalle Notizie di Roma.
j\arra,che Innocenzo Vili avvisò il du- Prima noterò, che dal ruolo di Sisto V del
ca di Milano perchè scrivesse le sue let- i58g trovo Gio. Battista Argenti segre-
tere cou alcun, segno segreto, che sia no- tario delle cifre, mantenuto a tutto vii-
SEG SEG 2G9
to,con due servi ed un cavallo. Nel i
$97 segreto partecipante e segretario d'am-
di Clemente Vili leggo, IMa Ileo Argenti basciata (al quale uffizio surrogò altro ca-
segretario delle cifre, con due servi e un meriere segreto), non che canonico Va-
cavallo. Lanfranco J\largolti,che celebrai ticano; poscia nel 729 lo consagrò nella
1
purea Segretario [V.), non chea Segré- cattedrale d'Albano vescovo di Marciana
tario apostolico^.), e fu come io aiutan- in parlihiis. Nel 1730 elevato al pontifi-
te di camera di cardinale e di Papa; me- cato Clemente XII, subito dichiarò Si-
ritò che Paolo V gli affidasse la cura di moni votante di segnatura, e fece segre-
scrivere in cifra, enei 1608 lo creasse car- tario delle cifreGiuseppe Livizzani, in u-
di naie, laonde come degli altri che ripor- no a cameriere segreto; indi ritenendo
terò in carattere corsivo ne scrissi la bio- l'uffizio lo promosse a referendario e se-
grafia.Decio Azzolini, da segretario del gretario del la conci storia le, in seguito car-
nunzio di Spagna, Innocenzo X lo fece dinale di Benedetto XIV. Questo Papa
segretario della cifra, poi pio segretario nella sua elezione elesse al segreta l'iato nel
di stato , e dopo altre cariche cardinale 1740 l'ab. Antonio Rota romano e ca-
e segretario di stato. Innocenzo XII nel meriere segrelo,e neh 743gli conferì la
1 69 1 nominò segretario della cifra Vin- prelatura domestica; nel 755 per malat- 1
cenzo Ricci di Sinigagua. Giulio Piazza, tia del cardinal Valenti segreta rio di sta-
da arcivescovo di Co- Rodi e nunzio di to, come segretario delia cifra e i.° offi-
lonia, quindi segretario della cifradopo : ziale della segreteria di stato, sottoscrisse
illustre carriera, nel 17 12 Clemente XI l'editto per premiare il denunziatile del
l'annoverò al sagro collegio. Questo Pa- reo d'omicidio commesso sopra Costan-
pa nominò al medesimo incarico Guido tini mercantediCorneto.Nel 756glicon- 1
Passionei cameriere segreto, fratello del cesse l'uso del Rocchetto (f.), gli die luo-
famoso cardinal Passiona (F.), dottissi- go nella congregazione concistoriale,e no-
mo e poi segretario del sagro collegio e minò segretario de'confìni : poi divenne
della concistoriale : avea la parte di pane segretario delle Paludi pontine, acque e
e vino, scudi ^.5 mensili; ed il cifrista Ga- chiane. Eletto neh 758 Clemente XIII,
spare Pasqualoni, pane e vino e scudi 1 r ini mediata niente dichiarò segretario del-
mensili. DiClemente XI lo furono pure la cifra mg.r Gio. Carlo Boschi, ch'era
Antonio SimoneBaglioni,e mg.r Vincen- segretario de Memoriali^.) e abbrevia-
zo Alamanni fiorentino e prelato. Inno- tole di curia; nel 759 lo dichiarò proto-
1
270 S EG SEG
nel segretariato della cifra il dottissimo lecnuse proposte innanzi la sagra congre-
1
mg. Giuseppe G arampi, il quale fu con- gazione/urts ordine servato-. Prima il car-
fermalo nel 769 da Clemente XIV, die
1 dinal prefetto godeva annui scudi 2000,
promovendolo nel 1772 alla nunziatura ma il Papa Pio IX li ridusse pel medesi-
di Polonia,e poi cardinale, gli sostituì mg.'r mo a 800, assegnandone dall' anteriore
Carlo Federici genovese cameriere segre- quota 400 al prefetto della congregazio-
to, che Pio VI confermò, fece canonico ne de' vescovi e regolari.
di s. Maria Maggio re, e continuò per tut- SEGRETARIO DELLA CONCI-
to il suo lungo pontificato, ricevendo la STORIALE, A secretis de sacris comi-
parte di pane e vino, e scudi 4-5 mensili storii consnllationibits. E' il prelato Se-
r
cornei predecessori. Pio VII, che fu crea- gretario delsagro Colle gio(f .),e vediCorc-
to neliSoo, non rimpiazzò il segretario GREGAZIONE CARDINALIZIA CONCISTORI ALE,
della cifra; almeno mg.r CarloMauri che di cui è prefetto il Papa.
fu sostituto della segreteria di stato (del SEGRETARIO DECONFINI, A se-
quale prelato feci onorata memoria par- cretis fini uniregundorwn. E" un prelato
lando àX'Fila'cciano sua patria nel voi. cheprimaera segretario della congrega-
LV 1 1
1, p. 1 22) sotto Pio VI I, Leone XI , zione cardinalizia del suo nome, la quale
ed in parte del pontificato di Pio Vili, descrissi all'articolo Congregazioni car-
nelle Notizie di Roma non fu qualifica- dinalizie: § II, Congregazioni cardinali-
to col titolo di Segretario della cifra, co- zie antiche e.più rinomate, ora non più
me lo furono i seguenti successori (Pao- esistenti, ed ivi ed a Sicilia feci menzione
lo Polidori figura tale ne'ruoli deli 83 1 dell'odierno segretario. La segreteria ènei
con scudi 5o, e poi cardinale). France- palazzo apostolico, secondo le Notizie di
sco Capaccio che Gregorio XVI riomi- i Roma. V. Sovranità della s. Sede.
nò,elesse canonico Lateranense e poi ere?) SEGRETARIO DI CONSULTA, A
cardinale, sostituendogli mar/ Vincenzo secretis prò consultationibus negociorum
Santucci, a cui pure conferì eguale cano- status cecie siasticis. Prelato che riunisce
nicato, dal legnante Pio IX elevato a e- le cariche di Segretario della congrega-
guale dignità, ed in sua vece scelse I' o- zione cardinalizia di Consulta (^-), di
dieroo nig.r Giuseppe Berardo di cui feci Ponente (/'".) della medesima come pre-
cenno nel voi. LUI, p. 2 1 2 e 222. sidentedel i.° tnrnodi tali prelati, o pre-
SEGRETARIO DELCONCILIO,// sidente del tribunale della s. Consulta ,
ZIONE DE' LIRRI DELLA CHIESA tor sacri consilii ad Teniplum atquco-
ORIENTALE. E' il prelato Segretario di pcra Vaticana curanda. E un prelato
propaganda fide ,
prima lo erano altri, canonico della basilica Vaticana, ed eco-
mentre leggo nel n.°i 85 del Diario di Ro- nomo medesima, già giudice prela-
della
ma del 1802, la morte dì mg.r Simone Con-
to con l'uso dell'abito prela tizio,d ella
deMagistris segretario, vescovo di Cirene gregazione cardinalizia della reverenda
e assistente al soglio pontificio. Dalle No- fabbrica di s. Pietro (V-); ed inoltre si
tizie di Roma ne ricavo successori. Fran-
i può leggere Crocesignxti.
cesco Fontana barnabita poi cardinale ,
SEGRETARIO DELL'IMMUNITÀ.'
nel 18 i6;quindi Pietro Coprano arcive- ECCLESIASTICA, A secrelis sacri con-
scovo d'Iconio, il quale nel 1823 fatto se- silii ad ecclesiae fura retinenda. E" un
le (P •) Nel 1828 creato cardinale, diven- gio exequatur, di cui riparlala Sarde-
ne segretario Angelo Mai, che dichiarato gna regno.
segretario di propaganda nel i833,conti- SEGRETARIO DELL'INDICE,//*--
nuò ancora nell'altro ufììzio;indi promos- E un re-
crelis s.congregationis Indicis.
so al cardinalato nel 1 838,gli successe nel- ligioso del cospicuo ordine tie' Predicalo-
la propaganda mg.r Ignazio Giovanni Ca- r/(/'.), che risiede colla segreteria nel con-
dolini arcivescovo d'Edessa, ma vacò il vento di s. Maria sopra Minerva. /'.Cox-
segretariato della correzione (ino al 184?, GREGAZIONECARDINALIZIA DELL'INDICE, e IN-
Disciplinae Regala ri um. E' u n prela to.Di legio. Avendo riportato a Congregazione
esso ne parlai a Congregazione CARDINA- CARDINALIZIA DELLA S. ROMANA IHQUISIZIO>E
LIZIA DELLA DISCIPLINA REGOLARE, ed altre del s. Officio, un elenco de'cardinaii se-
notizie analoghe alla medesima si ponno gretari, qui aggiungerò il cardinal Vin-
leggere a Disciplina regolare, e Reli- cenzo Macchi attuale decano del sagro
gioso. collegio, che non era tale quando Grego-
SEGRETARIO DELL'ESAMEDEI rio XVI lo nominò neh 844- ' v ' ^eci
P 1 '"
272 S EG SEG
cardinali^ poiché la carica porta all'ono- Pontefici (r'X A FamiglU pontifici a, del-
re della porpora, e lo compirò co'seguen- la quale fa parte primaria,raccontai quan-
ti. l .levalo al cardinalato
;
il Simonetti nel to anticamente riceveva dal palazzo apo-
i mg. 1 Prospero Ca ten-
<S44> s' successe
1
*
stolico nella così detta parte di palazzo,
ni, il quale neh 8 53 crealo cardinale dal presso a poco quanto notai a Segretario
r
PapaPio IX, gli fu sostituito l'odierno mg. de'bp.evi a'principi, come questi godendo
Lorenzo Lucidi. Di questa veneranda con- di presente ledescrilte prerogative, di car-
gregazione è sempre prefetto il sommo rozza nel recarsi all'udienza del Papa, di
Pontefice: si può anche vederelNouisizio- dispense e di emolumenti. Però l'altro pre-
ne, e s. Pio V. Due altri elenchi a detto lato nel ruolo di Pio Vili ha il mensile
articolo formai, cioè de' Commissari e dei onorario di scudi 62. 5o, scudi i5 il suo
Consultóri della congregazione fatti car- sostituto, e io ciascuno de'suoi scrittori;
mestico del Papa e cameriere segreto le lettere latine, fu Giulio Pogiani, che ce-
talvolta colPabito di Mantellone, tale ah lebrai eziandio a Segretario, ed a Ora-
tra con quello di Prelato, appartenente zione per quella funebre che pronunziò
alla Camera segreta, ond'è invitato dal neh 555 per Marcello II,e per quella del-
r
Jìlaestro eli camera (f .) quando vi deve l'elezione di Pio IV, del quale e di s. Pio
Palazzo a-
intervenire, con residenza nel V fu segretario delle lettere latine, dice
postolico Quirinale {f-), ove ha pure la Novaes. Sisto V ebbe a segretario delle
segreteria e lo scrittore. Ha 1' ordinaria lettere latine Guido Gualtieri di s. Gine-
udienza dal Papa due volte la settimana, sio. A Segretario apostolico, nel descri-
nelle sere del mercoledì e sabbato; scrive vere 1' intervento de' segretari apostolici
le lettere in latino in nome del Papa a' ve- ne'possessi de'Papi, in quello del 1 585 di
scovi, a qualche principe, a'personaggi e Sisto V riportai che cavalcò il segretario
ad altri, o nel medesimo nome pontificio delle lettere latine. Questi si trova esisten-
loro risponde, le quali lettere sigilla col teanche sotto Alessandro VII deh 655,
sigillo gentilizio del Pontefice : queste let- maBuona mici non ri portò cheNataleRon
tere egli sottoscrive, ed alcuna volta le dinini segretario de'brevi ai principi, e fra-
sottoscrive il Papa stesso, il quale sceglie tello del cardinale di tal cognome, ed io
a questo nobile e onorifico ulfizio un ec- aggiungerò che morto neh65a, gli suc-
clesiastico dotto e profondo nell'elegan- cesse Francesco Nerli poi cardinale, che
za ed eloquenza del latino idioma, per cui lo era stato d'Innocenzo Xe lo fu nuova-
ordinariamente viene promosso a Segre~ mente poi di Clemente IX. Lo storico dei
tario de'brevi a principi (V.). In sede va- PapiNovaes, di Alessandro VI II deh 680,
cante spesso il sagro collegio l'incarica di non parlò che di Mario Spinola genovese
compilare e recitare 1'
Orazione funebre segretario de'brevi a'principi, e di Gian-
pei Papi, o l'Orazione per l'elezione dà fraucesco Albani segretario de'brevi, che
SEG SEG 273
fu poi cardinale eClemente XI. Innocen- gli surrogò Tommaso Antonio Emaldi di
zo XII neli6c)i confermò Io Spinola, e Lugo, che inoltre fece prelato domestico
l'Albani divenuto cardinale. Dal 1700 in e canonico Lateranense, e ne recitò il fu-
poi abbiamo diversi segretari delle lette- nebre elogio Clemente XIII
: Io dichiarò
r
re latine di Clemente XI, e pel i.° mg. segretario de'brevi a'principi, in vece di
Zeccadoro d'infelice fine. Dal contempo- mg.r Gaetano Amato di s. Severinodioce-
raneo diarista Cecconi apprendo, diesi si di Salerno e prelato domestico, che lo
terminò il 1702 con funesta tragedia; il era stato di Benedetto XI V, ed
suo uf- il
di fellonia e tradimento contro il suo pa- nò alle lettere latine Benedetto Stay ragu-
drone, fu impiccato sulla piazza dis. Pie- seo e canonico Liberiano, dipoi ne fu lo-
tro, e la testa fu posta sopra la porta An- dato ne'novendia li, indi segretario de'bre-
gelica a dierro rem; indi si bandì dallo sta- vi a'principi di Clemente XIV e Pio VI.
Cristoforo Battelli d'Urbino, senza parte tario apostolico, parlando del suo libro,
palatina e perciò con scudi 1
7 e bai. 74 De claris ponlificiarum epistolaruni seri-
mensili, poi dal medesimo Papa fatto se- ploribus : de'suoi pregi e opere ne scrisse
gretario de'brevi a'principi e arcivescovo con lode anche il Renazzi. Pio VI nel 1780
d'Amasia, succedendo a Ulisse Gozzadi- lo fece succedere da DomenicoNardini ro-
ni dopo che nel 1709 lo creò cardinale; mano, e poi da Calisto Marini di Pesa-
Domenico Rivera, poi cardinale, e qui ri- ro, tutti camerieri segreti. Nel voi. LUI,
corderò chede'segretari cardinali si pon- p. io4eseg. parlai de'famigliari pontifi-
ilo leggere le notizie ne'miei articoli bio- ciiche seguirono Pio VI nella sua depor-
r
grafici; lo fu ancora Gianvincenzo Luc- tazione, frai quali l'ottimo mg. Giusep-
chesini lucchese ecanonico Vaticano, che peMarottid'Orbetelloexgesuita, profon-
in morte di Clemente XI recitò V Orazio- do nell'eloquenza greca e latina, che vir-
ne funebre (P" .), al quale articolo notai le tuosamente in sul punto di partire il Pa-
altre recitate dai successori e quelle altre- pa, accettò l'invito di seguirlo al Calva-
sì per l'elezione: il Lucchesini divenne se- rio: esercitò col Pontefice, privo dei suoi
gretario de'brevi ai principi di Clemente ministri, importantissimi uffizi, e scrisse
XII Benedetto XI V. Neli 72 1 Innocen-
e gravissimi all'ari; si trovò in Valenza al-
zo XIII fece segretario delle lettere lati- la sua morte, gli fece l'iscrizione sepolcra-
ne lo stesso Lucchesini, come me ne as- le, e compilò il minuto Diario dei dolo-
sicuro nelle Notizie di Roma, e non pare roso viaggio. Meritamente fu mollo lo-
mg.r Passionei,comedice Novaes. Di Cle- dalo dal citato Renazzi a p. 336, e dal
mente XII fu Enea Silvio Piccolotnini, Jjah\assav\,Relazionedelle avversità e pa-
che lodò in morte; lo fu ancora di Bene- timenti di Pio VI. Il successore Pio VII
dettoXIV e poscia cardinale. Quel Papa nel 1800 lo volle seco per segrelario del-
VOL. LXHI. 18
274 SEG SEG
le leitcìo Ialine, indi lo fece succedere a cederlo, il quale divenendolo il regnante
mg.r Slay nell'altro impiego di segreta- Pio IX, nel 1848 lo nominò al segreta-
rio tle'bre vi ad Principesse fogli pui esur- riato de'brevi a'principi che funge, trasfe-
rogato nel ministero di agente della re- rendolo al canonicato Vaticano. Nel me-
pubblica di Ragusa presso la s. Sede. Af- desimo annodichiarò segretariodelle let-
flittosi perunrubamento fattogli nel Qui- tere latine mg. rGio. Battista Palma, che
rinale, temendo che ladri avessero pre-
i fu vittima dell'insurrezione che deplorai
so ildenaro della repubblica, contribuì all'articolo Pio IX. I ribelli assalendo con
al suo estremo fine, e dopo solenni esequie furore il palazzo Quirinale, unodi essi sa-
nella basilica Liberiana, di cui era cano- lito sulcampanile di si Carlo alle 4 fon-
nico, vi restò sepolto. Pio VII gli avea so tane, vedendo che il prelato dalla sua a-
stiluito nella segreteria delle lettere lati- Dilazione si avvicinava alla finestra per
ne mg. r Gioacchino Tosi poi vescovo di indagare i pericoli cui erano esposti gli
ne funebre per Pio VI alla presenza diPio chibugio e lo rese cadavere. Fu da tutti
VII. Questi neli8o4 nominò segretario compianlo,e celebrato con necrologia d'I-
mg.r Domenico Testa, poi canonico Li- lario Alibi andi nel t.io,p. 3o6 degli An-
beriano. Questo prelato insieme al cele- nali delle scienze religiose 2/ serie. Pa- Il
bre canonista mg.'' Devoti, che celebrai pa ne restò afflittissimo, e gli sostituì l'o-
anche nella biografia di Pio /"///, segre- dierno segretario delle lettere latine mg. r
tario de'brevi a'principi, dal Papa furo- Domenico Fioramonti, eh' era sostituto
chiarò segretariodelle lettere latine mg. 1 lazzo della Consulta (F.). A Memoriale
RaffaeleMazio poi cardinale, e nel 1 8 8
1 ne ragionai e riportai la serie, alla quale
nominò a supplirlo il chiaro bologneseFi- aggiungerò, che dopo il cardinal Altieri,
lippo Schiassi, valentissimo ed emulo fé- gli successe il cardinal Gabriele Ferretti3
licedi Morcelli, canonico della patria me- ed a questi nel i852 l'odierno cardinal
tropolitana e cameriere segreto sopran- Lorenzo Simonelti. V. Rescritto e Re-
numero. Nell'assenza dell'illustre Mazio, gistratori.
avea supplito ancora Paolo PoUdori che SEGRETARIO DI PROPAGANDA
meri tossi il cardinalato, poiché il Mazio FIDE, Adiiilor sacri consilii Chris tiano
al 824,nel qua-
proseguì nella carica sino 1 nomini propagando. E' un prelato della
le annoLeoneXIldichiaròsuccessore mg.r s. Sede, che da questa carica si suole pro-
Gaspare Gasperini e canonico Liberiano; muovere alla sublime dignità cardinali-
ilquale prelatoda Gregorio XVI fu con- zia. La loro serie la pubblicai a Congre-
sacri consiiti legitimis ritìbus cognoscen- supremo potere col nome di Cardinal pa-
dis. E un prelato, e può vedersi Congre- drone o di Cardinal nipote, abitando nel
gazione CARDINALIZIA De'sAGRI RITI, elìlTO. palazzo apostolico che loro forniva delle
SEGRETARIO DEL SAGRO COL- occorrenti masserizie e suppellettili, ma
LEGIO, A secrelis Seii a lus auguslus Pa- che doveano sgombrare appena morto il
truin purpuratorum. E' un prelato della Papa congiunto. Non mancai altresì di ri-
s. Sede, ch'è pure Segretario della Con- levare, co'mali che ne derivarono, anche
gregazione cardinalizia Concistoriale i beni ei molti vantaggi che provennero
(V.). In Sede vacante (^.) funge il rile- dal nepotismo, quindi la lode o il biasi-
vante uffizio di Segretario di stato (V), mo ricevuti dai Papi. I cardinali fratelli,
pel Sagro collegio de Cardinali [T''^.Mol- nipoti parenti esercitarono grande auto-
tissimi prelati segretari furono elevati al rità pure col titolo diSoprinlendenti gene-
cardinalato, o promossi a cariche che vi rali a tutti gli affari degli slati pontificii, e
porta. quali legati e prefetti d' Avignoneeà'iFer-
SEGRETARIO DI STATO, A pie 1110 (/"'".), della Congregazione cardinalì-
blicis negotiis. Cardinale Palatino (V.\ zia d' Avignone (f7 .), e della Congrega-
che risiede ne Palazzi apostolici(F.) pri- >
zione cardinalizia Fermana ( V !), e di al-
mo ministro e organo sovrano del Papa tre , con l'esercizio di singolari preroga-
principe de'dominii temporali della Sede tive, e il godimento di particolari onori-
apostolica (/"'.), di somma autorità e di- ficenze e vantaggi. I cardinali padronipev-
gnità. Questa eminente carica si esercita tanloeranoi primi mi Distri della Sovrani-
da un cardinale di svegliato ingegno, che tà pontificia (f.), a' quali sono provvi-
pure si distingua per energica attività, e damente successi i cardinali segretari di
per feliceesperienza negli all'ari d'ogni spe- stato, ma con autorità più moderata; men-
cie, e che goda la piena fiducia del som- tre quegli emolumenti che ora i loro fa-
mo Poii/e/ice (/'.) che lo sceglie ti a' mi- migliari ricevono dai nuovi cardinali e
gliori porporati a questo supremo mini- da altri, prima li fruivano quelli del car-
stero. Egli inoltre è capo della Segrete- dinal padrone, compresa l'abitazione nel
che ha sede nel palazzo apo-
ria di Stalo, palazzo apostolico. II cardinal segretario
stolico^ ora nel Palazzo apostolico Qui- di stato, dopo il Papa, riceve i pubblici o-
rinale (
V.), presidentedel consiglio de'mi- maggi, molti de'quali si rendono ancora
distri e delconsigliodi statojprefettodella a\cavd\na\ Decano del sagro Collegio^.).
Congregazione cardinalizia Lauretana Nell'assenza delPapa da Pioma (/'.), per
(/".)e della Congregazione cardinalizia Viaggi e Villeggiature (f7 .), il cardinale
per la riedificazione della basilica dì s. governa tutto lo stato con quelle facoltà
Paolo {V.), talvolta eziandio delle con- che piace al Papa concedergli, e provve-
gregazioni di cui vaca la prefettura. A Pa- de alle contingenze secondo le pontificie
rente, parlando di quelli de' Papi, oltre istruzioni. Appena muore il Papa e inco-
l'avere descritto l'origine del Nepotismo, mincia la Sede vacanle(F.) dopo avere ì
il suo progresso, la sua modificazione, feci prima di tale infausto avvenimento fatto
altrettanto nel rimarcare quali Pontefici quanto notai a tale articolo, il cardinale
si distinsero nella virtuosa moderazione cessa intieramente dalla cospicua carica,
zj6 SEC SEG
assumendo il Sagro Collegio (F.)Y eser- Prelato. Altri antichi ministri della chie-
cizio della sovranità,che amministra pei 1
sa romana furono \Reltori,\ Difensoridel-
l'organo del prelato Segretario del sagro la chiesa romana[ V.),ea\l\\ descrittia'lo-
Collegio (f-), il quale con esso entra in 10 articoli, non che nSecondicerio, Xrauio
Conclave(F .) di cui è 2."'ConclavistafJ'.), Tesoriere Saccrllario, Proloscriniario,
s
alcuni, dai quali deriva il segretario del amministrava le rendile della Camera a-
sagro collegio , che funziona da segreta- postolica{F.) con estesa autorità.Qualche
rio di stato nella sede vacante, coadiuvato autorità temporale Papi concessero in i
dal prelato sostituto del la segreteria di sta- principio al Patrizio di Roma (^ .), poi
to, e insieme Segretario della cifra {!.), al Prefetto di Roma (P.), ed in seguito
e da tutta la ragguardevole segreteria di al Senatore di Roma (f7 che limitarono
.),
stato, ricevendone poi rimunerazione dal secondo le circostanze. Nella corte impe-
vile delio stato, di Gregorio X del 1274, gorosissimo silenzio che dovea osservare,
di Pio IV del i562, nelle quali vieppiù ed il che l'anima
profondissimo segreto
fu stabilito spellare esclusivamente al sa- Pretendequalcuno, che
di tutti gli affari.
tica 1' autorità del proprio segretario in Cardinalizie (f.) si debba alle disposi-
sede vacante. Pubblicai inoltre le leggi di zioni di Giovanni Vili dell'872, per trat-
assegnò al Segretario del Conclave ossia mano Presbiterio (?'•) le adunanze con-
del Sagro Collegio scudi 100 mensili. A siliari del Papa, al quale articolo rimar-
Primicerio della s. Sede dissi con Galletti cai, che s. Leone IV dell'847 ordinò che
che ne'primi tempi della sovranità pon- i cardinali due volte la settimana si re-
tifìcia, quel dignitario del Patriarchio La- cassero al palazzo apostolico, per discu-
.°
teranense (I7 -), sembra che ne fosse il 1 tere gli alfari. Era il Concistoro (P.), ed
ministro, e capo delle 7 dignità palatine, è l'adunanza de'cardinali col Papa, in cui
viflìziali maggiori del sagro palazzo, non in processo di tempo innanzi al Papa e ai
che consigliere della Sede apostolica tal- cardinali si trattarono le cose ecclesiasti-
\olla, perciò come il segretario distato. che ed i negozi temporali d'ogni specie,
Galletti però non conviene che il consi- riguardanti il governo politico e civile,
di quest'altro antico dignitario parlai in a 'primi anni del secolo XI, o dopo la metà
più luoghi, come nel cilato articolo, ed a di esso; ma gli Arcidiaconi abusando di
S EG SEG 277
loro autorità, ed essendosi inorgogliti, i III il cardinal Ottaviano Conti, che morì
Papi soppressero l'arcidiaconato,ed in suo nel 1 1 06. DiOnoriollIfuil cardinal Pietro
luogo istituirono il Camerlengo, nel quale Sasso, morto nel 2 1 8. Gregorio IX nelle
1
si riconcentrò la somma del potere tem- sue peripezie lasciò vicario in Roma il car-
porale; quindi furono istituite in aiuto del Romano Bonaventura, già senatore
dinal
camerlengo altre cariche, ed i Chierici di di Roma, di cui fu chiamato /' oracolo.
camera (F.) nel secolo vegnente, nel quale Inoltre di Gregorio IX e Innocenzo IV
ebbe [tuvpr'mcìjpÌQ'ilMaresciallodis. Chie- lo fu il cardinal Stefano Normandis j e
r
sa (/ .). Prima assai di questo tempo fu d'ambedue i Papi ancora il cardinal Gia-
considerato segretario apostolico il Can- como Pecoraria. In assenza di Nicolò III
tarono da Roma pei scismi e per le fazioni promosse nel 2g4 l'elezionedi s. Celestino
r
che agitarono I' alma città, accordarono V. Questi ad imitazione di Martino IV,
potere spirituale e temporale ai Ficarige Onorio IV e Nicolò IV, ripose in lui tutto
nerali di Roma e dello sialo di s. Chiesa ,
il governo pontificio, e quando mancò di
sona d'un cardinale. Di questi vicari con nunzia del pontificato (F.y. egliavea no-
duplice autorità, ed equivalenti al prima- minato vicariodiRoma il cardinal Fredol.
rio ministro, ne ricorderò alcuni, le no- Per Bonifacio Vili fu vicario di R.oma
tizie de' quali, come de'posleriori segre- il famoso cardinal Nicolò di Prato, il quale
tari distatoci pouno leggere alle biografie colla sua fina politica deluse poi i sagri elet-
diedi loro lutti scrissi. Gelasio II nel 18 i i tori, nel far eleggere Clemente V che nel
fuggendo da Roma, vi lasciò vicario il car- 1 3o5fàlalcoentestabilì la residenza papa-
dinal Pietro vescovo di Porto, che lo era le in Francia e Avignone, ove furono eletti
già stato nell'assenza del predecessore Pa- e restarono 6 successori, con tanto danno
squale11. Papa Alessandro III neliiGi della Chiesa, di Roma, d'Italia. Perciò i
abbandonando Roma, deputò per vicario Papi avignonesi spedirono in Roma di-
il cardinal Giulio, altri dicono d cardinal versi cardinali legati, vicari apostolici ge-
Gualtiero e col l'itolo di l'icegerente apo- nerali di tutto lo stato ecclesiastico: li ri-
stolico : i romani in sua morte vestirono portai a Roma, onde qui solo ricorderò i
Clemente III pacificatosi co' roma ni si recò residenza pontificia in Roma, lasciò vica-
nella città; perciò Io fu ancora ne'ponti- rio generale in Avignone il card inai Blan-
ficati d'Urbano III e Gregorio Vili, che diaco. Furono vicari generali di Roma in
per le perturbazioni di Roma mai vi si por- tempo del granScisma (F.) d'occidente,
tarono. Clemente 111 fece vicario di Roma sostenuto in Avignone dagli antipapi, con
il cardinal Bobone Orsini, ed Innocenzo amplissime facoltà spirituali e temporali,
j
e in parte Io stato, aveva assunto a luo- nel partire da Pioma colla Milizia pon-
gotenente, coll'annuenza de' Papi che l'e- tifìcia (F.'j, commise la camera sua e tutto
leggevano, il Vice- Camerlengo (F.), che il palazzo a Lucrezia, come pure lutti i
grave incarico che nel 45o conferì al car- 1 dinalDomenico Jacobazzi fu assai ricer-
dinal Eruli. Il successore Calisto III istituì cato dai principi a trattar gli affari presso
laMarina pontifìcia (F.), la quale fu co- la s. Sede. E qui ricorderò che altrettanto
mandata da cardinali legali, e poi dalla ein diversi tempi fecero pegli stati e regni t
Congregazione cardinalizia navale (F.). cardinali Protettori (F.), chejiiù volte riti-
V
SEG S EG 279
sci tono ed'imbarazzoai Papi esuoi
infesti dari e inferiori: governò gl'interessi della
ministri, per l'esigenze e pei le Franchi- -
to questo Papa fu vicario di Roma il car- stanza, delle appellazioni e de' ricorsi al
dinal Ceci, e legali di Roma nella sua as- Papa, il perchè si estese ancora alle cause
senza i cardinali Vincenzo Caraffa e Ri- del foro ecclesiastico nel grado dell'appel-
dolfo Pio. Sotlo Giulio 1 1 1 del i 55o il car- lazione, o de'ricorsi dagli ordinari o dai
dinal Pìghini fu incaricato della soprin- metropolitani, dai legati e da altri prelati.
tendenza di tutti i Tribunali di RomaiFX Egli nominava anticamente i ministri da
Abusarono dell'ottimo Paolo IV i nipoti cui si faceva rappresentare, i quali suc-
Caraffa (F.), e ne riparlai a Sicilia, per cessivamente furono nominati dai Papi.
la famosa e deplorabile guerra della Cam- L'uffizio di camerlengo di s. Chiesa, dice
pagna romana ivi descritta ; il cardinal il cardinal de Luca, si stima più tempo-
Carlo Caraffa fu soprintendente di tulli rale che spirituale, come principalmente
gli all'ari dello sialo ecclesiastico, poi esi- spettante al principato secolare, più che
liato da Roma dall' inesorabile zio. Ac- all'ecclesiastico e papale. Il cardinal se-
cusato di enormi abusi a Pio IV, fu stran- gretario di stalo riunisce moltissime delle
golato in Castel s. Angelo ingiustamen- antiche attribuzioni del cardinal camer-
te, per cui poi s. Pio V fece mozzare il lengo, ne esercita pure al tre che quello non
capo a monsignor Pallanlieri Governa- avea, e fu ottima ed eccellente la sua isti-
tore di Roma. Il severo e giusto Paolo I tuzione, pel principio di centralità e d'or-
nel i557 istituì la Congregazione cardi- dine, tanto utile e necessario al buon go-
nalizia del Terrore degli uff/zia li di Ro- verno d'uno slato, massime di quello della
ma (F.), per far giustizia alle querele a- s. Sede, per la natura eccezionale che lo
vanzale contro di essi. Col trattarsi gli af- dislingue. Prima dunque di parlare del-
fari ne' concistori, colla sistemazione dei l' origine di questo gran ministro auto-
tribuna li, col l'aumento delle congregazio- revole e primario, mi è piaciuto peunel-
ni cardinalizie , coli' istituzione di nuovi leggiare in qual modo procedette il go-
ministri, e finalmente con l'autorità eser- veruamento dello stato ecclesiastico e la
citata dai parenti de'Papi, la colossale po- direzione degli affari sino alla sua utilis-
dcW Arcidiacono della chiesa romana, di- naio, ovvero già l'avea uomiuatoa'i 3 del-
venne officiale maggiore e ministro colla lo stesso mese, secondo Novaes. Nel 1 566
direzione e presidenza sui ministri secou- eletto s. Pio F~, fece segretario di stato e
2 8o SEG SE G
privalo Girolamo Rusticucci Fano, che eli tulio governo stuva pressoché nelle sue
il
nel cardinalato era suo segretario dome- mani. Clemente Vili neh 5g affidò ai 1
stico, quindi nel 1^70 lo creò cardinale: cardinali Pierbenedeltie Peretti su m m en»
s. Pio V volle che Rusticucci assistesse alle tovato, la prefettura di Roma e delle città
udienze che dava agli ambasciatori. Nel- dello stalo. Creò cardinali nipoti Pietro i
1' islesso anno elevò al cardinalato il ni- Aldobrandini romano, e Passeri Aldo-
pote fi*. Michele Bonetti, colla soprinten- brandino di S'ungagli;»; al .° conferì l'uni- 1
denza di tutto lo stato ecclesiastico, e al- versale amministrazione del governo pon-
tri splendidi carichi. Appena neh 572 fu tificio, con sterminato potere; il i.° di-
tario domestico nel cardinalato e ponti- quale erasi avocato a se quasi lutti gli alfa-
ficalo di Pio IV, che lo creò cardinale nel ri, partì da Roma. Il Papa che lo amava
i565, e con molta lode era stato segre- richiamò Passeri, che ritornato riassunse
tario di stalo di s. Pio V. Di più Grego- gli affari delle provinciealle suecure com-
rio XIII nel medesimoi 5ji creò cardi- messe, e della mela delle nunziature; di-
nale il nipote Filippo Boncompagni, con poi l'orgoglio del cardinal Pietro fu umi-
illimitala giurisdizione in tutto lo stato liato da Paolo V, con farlo ritirare al suo
di s. Chiesa. Elelto Sisto V neh 585, no- arcivescovato di Ravenna (V.). Quando
minò segretario di stato il ricordato car- neh 5q8 Clemente Vili si recò a Ferrara,
dinal Rusticuccij nondimeno il nipote del lasciò in Roma per vice-Papa il cardinal
Papa cardinal Alessandro Perelti Dama- Innico d'Avalos. A Clemente Vili dob-
scenica deputato sopra lutti gli affari dei biamo le belle istituzioni della Congrega-
principi e sopra tutte le cause dello stato zione cardinalizia del Buongoverno ( P .),
pontificio, con somma autorità che eser- e della Congregazione, cardinalizia sopra,
citò lodevolmente. Tuttavolta riferisce il i baroni dello ilatoecclesiastico[P.).Vno\o
Cardella nelle Memorie storiche ciccar- V nel i 60G elevò al cardinalato il favorito
(liliali } cheDecio Azzolini, il seniore, se- nipote Scipione Borghese, perchè lo assi-
gretario nel cardinalato di Sisto V, e poi stesse nel governo ilei pontificato, con im-
da questi faltocardinaIe,vollechecon que- mensa autorità:.segretario di statodiPaolo
sta dignità lo assistesse quale intimo se- V fu Porfirio Feliciani di Gualdo Tadino
gretario, a secrelis intimis semper esse vo- e vescovo di Foligno (
P.), secondo Novaesj
luti. Sisto V confermò le antiche congre- altri lo dissero segretario de'brevi a'pi in-
gazioni cardinalizie e molte ne istituì, laon- cipi. Sotto di lui fu segretario della cifra
de vieppiù si diminuì la trattazione degli Decio Memmoli, nominato da Paolo V.
affari in concistoro. Fra le istituite ram- Il successore Gregorio XV neh 6^ creò 1
posta di 5 cardinali come le altre,per ascol- epoca si legge: Del Segretario di stato di
tare e spedirei consulti, i dubbie le querele suaSantità e del sotto-segretario. »I1 Papa
civili e criminali, ossia la Congregazione tiene numerosa e nobil corte, distinta in
cardinalizia di Consulta (/'.). Nel 1 590 di verse classi. Prima il segretario, il quale è
GregorioXIVcreò cardinale il nipote Pao- sempre il cardinal nipote, o nipoti, il quale
Io Emilio Sfondrati } coa autorità tale, che lia molli segretari sullo di se, e questo cari
SEG SEG 281
clinalescriveesoltoscrive le lettere d'ordì- cardinale il proprio fratello fr. Antonio
ne di sua Santità, a tutti i principi, Legati, Barberini, egualmente con cariche pri-
Nunzi(I~.) e altri; e segna le patenti di marie, le quali conferì pure colla porpora
molti governatori, podestà, bargelli,e altri nel 1627 all'altro nipote Antonio Bar-
olliziali dello stato ecclesiastico. Ma le prò v- fer/m, nonché Generale di s. Chiesa (fr.).
visioni de'goverui delle città e terre gros- Questi e altri cardinali parenti governnro-
se,de'presidentij vice-legazioni elegazioni nolo statone! pontificato d'Urbano Vili,
di provincie vanno spedite per breve sub il quale istituì la Congregazione cardi-
anulo Piscatoria, e tutti i provvisti di que- notizia de' confini (/"'.), e tuttora sussiste il
sle cariche, eccettuando signori i carili nati Segretario de 'confluii P '.). Nel voi. XXIV,
legali, danno il giuramento in mano del p. 1
9, dissi che Lorenzo Azzolini di Fermo
signor cardinale camerlengo, con l'mter- vescovo di Ripatransone, e di Nami nel
vento d'un nolaro di camera, e giurano i632, era stato segretario di stato d'Or-
sopra il proprio breve,e gli assenti lo fanno banoVI II, per cui l'Lghelli lo chiamò Con-
per mezzo del procuratore; e tutti i signori siliarius alaliea secretisi sotto di questo
ambasciatoli de'priucipi, partendosi da ne- prelato fu segretario della cifra Pietro Be-
goziare da sua Salitila, vanno a dar conto Desse. Dipoi Libano Vili nominò segre-
di quello che hanno negoziato al suddetto tariodi stalo Francisco CYivjrdi Mondo vi,
signorcardinal nipote, comeanche vi van- già segretario nel cardinalato, e neh 643
no tulli i ministri di Roma, il quale ni- lo creò cardinale, surrogandogli Giani-
polesuoleavere il litolodi Soprintendente battista Spada di Lucca, colla ritenzione
generale dello stato ecclesiastico, datogli del governatorato di Roma per due mesi,
per breve da sua Santità, come anche gli poi cardinaled'InnocenzoX. Libano A III
dà pure per breve il titolo di Segretario abolì la peroiazionedellegravissimecause
di slato.... De' Segretari di stato di sua criminali, ed in vece negli avvocati con-
Santità. Ma
gli officiali maggiori sono i cistoriali attribuì quella delle canonizza -
segretari di sialo che hanno glossa parte zioni. Appena nel 1 644 Innocenzo X fu
dal Papa(cioèla/jrt/7e^///j ilazzo di pane e Papa, che elesse asegretai iodi statoil ear-
viuo, e di altro proporzionatamente, co- dinal Gio. Jacopo Panciroli romano, in
me toccai a Segretario de'brevi a'prin- premio di aver cooperato alla sua esalta-
cipi), e vestono di paonazzo (erano pie- zione, insieme al conclavista di esso Decio
lati e camerieri del Papa), e in ogni modo Azzolini ò\ Fermo, perciò fatto segretario
dipendono dal signor cardinal nipote, e della cifra, e cameriere d'onore con abito
Lenchè negoziano col Papa, con tuttociò paonazzo. II cardinale fu di somma an-
dai detto cardinale pigliano gli ordini, ed tori là, ma non seppe giovare uè a se,nò
al cardinale mandano a sottoscrivere le lo- agli altri, forse pel carattere del Papa e
10 lettere, e questi segretari hanno distri- per la natura del biasimevole suo nepo-
buite fra loro le nunziature e provincie, tismo, che deplorai principalmente a Pa-
essendovi anche tra questi un segretario rente ed a Pamphiu famiglia. Della ron-
della cifra, che ha di ragione mezza parte dotta de'segretan di stato,delle cose prin-
di unode'detti segretari, i quali tutti ahi- cipali che trattarono, degli avvenimenti
tanò nel palazzo pontificio, e ciascuno ha de'loro tempi, ne ragionai alle biografie
parte che gl'importerà [5oo scudi l'anno, de'Papi che assisterono e relativi articoli
oltre gli emolumenti che dà la segreteria agli altari slessi , ed è perciò che per ri-
di stalo." Urbano FUI nei 1623 creò cordare le biografie de'Papi li vado ri-
cardinale il nipote Francesco Ballerini portando in carattere corsivo. Inoltre In-
coi! grande autorità investendolo delle
, nocenzo X nel 65 dichiarò segretario di
1 1
principali cariche; nel 1624 creò inoltre slato, per morte del precedente, il prelato
282 SEG SEG
Fabio Chigi sa nese, che nel l'anno seguente greta.rio di stato, e ne godè tanto il favore,
creò cardinale, e poi gli successe nel pon- sino a raccomandarlo il Papa con ardore
tificalo col nome d'Alessandro /'//. Ma al sagro collegio, acciò gli succedesse nel
iinchè il Chigi non giunse in Roma dalla pontificalo. Nel 1689 creato Alessandro
nunziatura di Colonia, l'Azzolini fu no- I ///^scelse per segretario di stato il pro-
minato pro-segretario di slato, e poi dallo ni pò teGiambattista Rubini veneto e vesco-
stesso Innocenzo X promosso a segretario vo di Vicenza, e nel 1680 lo elevò al cardi-
della concistoriale e del sagro collegio, e nalato. Innocenzo XII del 1691 volle per
delle lettere a'principi, ed al cardinalato. segretario di stalo ilcardinalFabriziov5/7rt-
Alessandro VII subito fece segretario di da romano, e continuò in tutto il ponti-
statoil prelato Giulio Rospigliosi (al quale ficalo. Fu questo Papa che con bolla abolì
articolo feci l'elogio come egregiamente il nepotismo, ossia la grande autorità ed
funse il grave uffizio, dicendo di lui il Papa eccessivi vantaggi che godevano i nipoti
essere un segretario secondoil cuor suo) di de' Papi. Il successore Clemente XI nel
Pistoia, e nel i 6^7 creò cardinale, insieme 1 700 eletto, subito dichiarò segretario di
al proprio nipote Flavio Chigi, che ricol- slato il cardinal Fabrizio Pao/ucci diForlì,
mò di dignità e con amplissima autorità che Io servì finché visse per 20 anni; vo-
per tutto lo stato ecclesiastico. Nel 1667 levasi crearlo successore, ma ebbe l' Esclu-
morto Alessandro VII, gli successe il se- siva, del (piale abusivo costume parlai an-
gretario di stato cardinal Rospigliosi col che a Sagro Collegio. Ed ecco ormai sta-
nome di Clemente JX, il quale immedia- bilmente ne' cardinali la decorosa e im-
tamente dichiarò segretario di slato il car- portante carica di segretario di stato, che
dinal Azzolini suddetto, ma
non concorse fin qui talvolta era esercitata da qualche
volle raccontai che le passioni umane pur // Cardinale pratico, dice che il nipote
tioppo rilardò l'elezione, cioè
il designare del Papa, vero o adottivo, prendeva il ti-
Secretaria proveniunt. " Innocenzo XIII miuislrazioue loro; a lui inviale vengono
nella sua elezione creò nel 1721 segreta- da'detli legati o governatori, e da'nunzi
rio di stato il cardinal Giorgio Spinola gè- le relazioni e materie di lutti gli affari stra-
rio di Francia (/".), e prima della metà gli compartì estese facoltà per governare
d'agosto 796 gli successe cardinal Igna-
1 il politicamente Roma e lo stato. Neli8o6
zio Busca milanese, come narra il Dal- il cardinale vedendosi inviso a Napoleone
dassari Della Relazione delle avversità e I, perchè avversava le sue pretensioni in-
patimenti di Pio l'I,t. 1, p. 110, men- ammissibili , a' 1
7 giugno rinunziò
il se-
tre nel t. 2, p. 9 racconta die per la con- gretariato, Papa die al cardinale
che il
trarietà di Napoleone, generale in capo Filippo Casoni. Nel 1808 occupata Piuma
dell'armale francesi repubblicane e oc- dagl' imperiali francesi dando la salute ,
cupatrici d' Italia, lasciò il segretariato. del cardinale vive inquietudini, abdicò al-
Uscito dal Vaticano a' 19 marzo 1797, l'uffizio e ilPapa nel febbraio 8o8gli sosti- 1
del secolo passato e de'pri mi del corrente, re deportato a' 18 giugno, dopo essergli
li descrissi principalmente a Roma, Pio VI, stato biffato loscrittoio delle carte. Allora
Pio VII, Fuancia, Germani a, Inghilterra, il Papa fece pro-segretario di stato il car-
Sicilia. In sì clamorose circostanze la se- dinal Bartolomeo Pacca di Benevento,
greteria di slato fu operosissima e labo- cui a'6 settembre fu intimato di partire
riosamente infaticabile. Le celebri note e per tal città; ma accorso Pio VII auto-
le energiche proteste che ne uscirono per revolmente portò nelle sue camere il por-
difenderei più. sagri diritti e combattere la porato. Tutlociò si operò dagli invasori
prepotenza del più forte, pubblicate dagli di Roma, a fronte de' recenti alti reclami
contemporanei, sono monumeuli
storici avanzati dal Papa, pei precedenti fatti. Im-
immortali del sapere romano, e della me- perocché commosso il Papa dall'enormità
morabile lotta che con gloria sostenne, del- di tante ingiurie, oltraggi e pi epotenze, per
«La casa de'principi è slata in ogni tempo e per presidente di essa il cardinal Giulio
a
considerata presso tutti i popoli comesacra M. della Somaglia piacentino, ch'era pur
ed intangibile, e molto più sacro ed intan- vicario di Pioma. Quivi si restituì Pio V II
gibile si è sempre considerato il deposito a' 7 giugno, ed il cardinal Consalvi a'
delle loro politiche relazioni, li solo do- luglio, e riprese le funzioni di segretario
micilio del Vicario di Dio in terra, il de- di stato, che meravigliosamente esercitò
posilo delle sue corrispondenze tanto po- sino a'20 agosto 1 823, giorno della morte
litiche chereligiose,vedesi profanato e vio- del Papa, per cui fu allora segno alle umi-
lalo senza ritegno, e questo attentato po- liazioni e alle satire, comechè accusato di
litico e religioso che non ha esempio, era despolismo, dimenticandosi affatto i suoi
riservato alla truppa francese, nel secolo immensi servigi resi al Papa ealla s.Sede.
di perversione edi corruttela incoi siamo. lo non ho tanto di sapere e di eloquenza
Se un pubblico magistrato avendo nelle per isvolgere degnamente gli elogi che in
sue forze un prigioniero qualunque, lo fa- se comprende il solo nome del cardinal
cesse insultare ogni dì nella stessa prigio- Consalvi s che tra' diplomatici cardinali
nia, non sarebbe egli condannato ad una prende luminoso posto, singolarmente tra
voce d'inumanità e di barbarie? Che do- i Ximenes, Richelieu, azzarini e Albe- M '
vrà mai dirsi d'un principeinnocenle, del Toni. Solo dirò, che lo celebrai con impar-
I icario di Cristo schernito in lante guise zialità storica in più luoghi; che la morie è
ogni giorno, ed insultato fin dentro la re- spesso il miglior giudice degli uomini po-
sidenza, che è luogo della lunga, peno-
il sti in grado eminente; ed i loro beneficii
sa ed ingiusta sua prigionia?" Ma tutto che il tempo rivela e consagra sono i più
questo fu nulla, in confronto alla consu- veri e durevoli fasti, massime se vuoisi co-
mazione del dramma, quando a'6 luglio stituire de' confronti. E' assioma, che la
i8oq Pio VII e il cardinal Pacca buono pubblica opinione è donna e regina del
dai francesi presi nel Quirinale, e colla mondo : questa fu ed è in favore d' un
forza, detronizzalo il primo, trasportati cardinal Consalvi, le cui azioni gli danno
prigione altrove. i\'el i 8i4 la divina prov- diritto alla pubblica riconoscenza, ed a
videnza pose fine alla cattività di Pio VII e non peritura splendida fama e illustre me-
gli fece restituirei suoi stati, ne'quali li ion- moria. L'eletto Leone XII nel ricevere
a ."
falmente rientrò. Giunto a Foligno il 17 la i. adorazione de'cardinali, e pel \ dal
maggio, nuovamente dichiarò segretario decano il suddetto cardinal Somaglia, lo
di stato il cardinal Consalvi, ch'erasi re- dichiarò segretario di slato; poi fece il car-
calo ad ossequiarlo in Rimini, ma subito dinal Consalvi prefetto della congregazio-
l'inviò a Parigi pertraltaregravissimi alfa- ne di propaganda fide, equivalente a un
ri. Il cardinal Pacca ch'erasi riunito al Pa- segretario distato dell'apostolato del Pa-
pa in Sinigaglia, e col quale fece il solenne pa. Memorabile fu l'abboccamento te-
Ingresso in Roma (I .), fu nominalo o nuto in seguito dal Papa col cardinal Con-
confermato per tale assenza pio segretario salvi, che Irallo dall' Artaud storico di
286 àEG SEG
Leone XflyComoeniWaì alla sua biografia; la precedente-; quindi a' 12 di tal mese
si può forse dire, che fu il suo testameli- dichiarò pio segretario di slato il cai-di-
ventura ho trovato nella nostra segrete- fettivo titolo di segretario ci i stato. A'20
ria di stato la eccellente massima di seri- febbraio 1 833 Gregorio XV l'istituì la Se-
ver poco e bine; e protesto che a questa greleria per gli affari di sfato interni , col
antica massima della s. Sede ho dovuto seguentechirografodireltoalcardin dlìer-
molti successi". Leone XII a' 2 ottobre netti segretario di stato.» Avendoci ella
1 826 creò cardinale Tommaso Bernetti rappresentalo essere divenuta tale la mole
di Fermo, Governatore di Uomo, e ani- degli affari che fanno centro nella nostra
basciatore in Russia (l7 .)- Poscia per la segreteria di stato. da non potersi conve-
grave età e salute alterata bramando il nientementesostenereda un solo ministro,
cardinal Somaglia di rinunziare la segre- ed essereinoltiesommainentecondncente
teria di stato, il Papa l'esonerò dalla ca- al più spedilo e più maturo disimpegno
rica,nominando invece per segretario ai della cosa pubblica, se la gestione degli
17 giugno 1828 il cardinal Bernetti; dap- all'ari di stato interni venisse separata da
poiché quel magnanimo Pontefice vide quella degli affari per l'estero, senza però
in lui l'uomo capace d'intendere e di se- portare alterazione alcuna al sistema ed
condarei suoi vasti e sublimi intendimeli- alle furine proprie del governo pontifìcio,
ti, a gloria della Chiesa e felicitò dellosta- noi abbiamo preso nella più seria consi-
to. Ottima scelta, siccome personaggio di derazione la proposizione da lei fattaci. E
sagace senno, di maturo e pronto consi- sebbene noi siamo pienamente soddisfalli
glio, di felice ingegno, d'animo grande e del zelo, dell'intelligenza, della fedeltà ed
valoroso; di tratto piacevole,leale e fran- attività con le quali ella dirige e disimpa-
ro, di maschia virtù, di soda religione, gna tutti gli affari che le abbiamo affidati,
Passato Leone XII agli eterni riposi, gii tlel compiacciamo di renderle solen-
diesi
successe a'3i marzo 1829 Pio Vili, che ne testimonianza, pur tuttavia non pos-
nello stesso giorno con biglietto di pio- siamo disconvenire che il peso ne sia gra-
prio pugno nominò segretario di stato il voso. Non sapremmo però malgrado ciò
cardinalGiuseppe Albani romano, di sve determinarci ad esonerarla d'una parte
gliato ingegno e fornito di quegli altri pie d'essi, se dalle frequenti e gravi malattie
gi, che rilevò Artaud nella Storia di Pio alle quali ella è andata soggetta, non fos-
VIII (al quale ordinò che si erigesse a simo persuasi che la di lei salute a noi ca-
sue spese nella basilica Vaticana un nio- rissima, ne viene sensibilmente alterata,
numerilo, e si sta eseguendo al modo che Nel vivissimo desiderio pertanto che ab-
narreròa Sepolcro oe'romani Pontefici), biamo di conservare la di lei persona per
APioVlII il 83 isurcesseGre-
2 febbraio 1 utile servigio della Chiesa e dello stato,
gorio XVI, di cui riparlai a Roma, ed il nellapersuasionecheconla divisionedelle
'
1
quale nominòpro-segretariodi stato mg. aziende da lei propostaci possa con «nino-
Paolo Polidori, poi cardinale, che quale re incomodo ben provvedersi al regola-
segretario del sagro collegio ne avea e- re andamento de'pubblici affari, ci siamo
sercilato l'uffizio nella sede vacante e nel- determinali a compiacerla. Aderendo per-
-
to siegue. Le attribuzioni del nostro car- verna tori, co'presidenti de'tribunali, coi
dinaie Segretario di slato rimangono de- capi delle magistrature, econ qualsivoglia
finite nel modo seguente. Il cardinal se- autorità dello stato. Il cardinal segretario
gretario di stato avrà la corrispondenza per gli affari di stato interni, è l'organo
col corpo diplomatico residente in Roma di comunicazione ai diversi ministeri e di
e con i ministri delle corti estere. Corri- casteri dello stato, di tutti i nostri ordini
sponderà coi nunzi, cogli agenti diploma- riguardanti l'interno. Dal medesimocar-
tici e co' consoli. Corrisponderà con tutti dinaie dipendono tutte leforzedelloslato
gli altri ministri della s. Sede in quanto in tutto ciò che risguarda la disciplina e
Io esigono concerti da prendersi con loro,
i l'amministrazione. Il cardinal segretario
sia pel disbrigo di affari all'estero, sia pel per gli aliati di stato interni sarà prefetto
disimpegno di quelli, i quali ancorché in- della consulta, della congregazione lati-
terai hanno relazione con l'estero. Il go- retana (e lo dissi purea Loreto), e della
vernatole di Roma come direttore gene- congregazione per la riedificazione della
rale di polizia dipenderà dal cardinal se- basilica di s. Paolo (le due prime prefèt-
gretario di stato, nell'esercizio dell'alta ture e l'ultima presidenza furono resti-
polizia; ed i passaporti continueranno ad tuite al cardinal segretario distato, quan-
essere spediti dalla segreteria distato. Di- do la segreteria degli affai idi stalo interni
penderà dallo stesso cardinale segretario divenne ministero deH'interno).La nostra
di stato, il consiglio delle armi per ciò che segreteria di stato rimarrà stabilita fissa-
concerneilmovimenfodellelruppe.Ilcar- mente nel nostro palazzoQuirinale, eia
dmal segretario di stalosarà sempre mem- segreleria per gli affari di stato interni sarà
bro della congregazione per gli affari ec- stabilita nel nostro palazzo Vaticano, nel
desiasi ici straordinari, e darà corso alle hiogopresentementeoccupatodallasegre-
risoluzioni della medesima da noi appio- teria di stato ". Gregorio XVI nominò
vate. Assumerà di diritto le prefetture va- segretario per gii affari di stato interni
canti di qualsivoglia congregazione pie- il cardinal Anton Domenico Ganiherini,
sieduta da un cardinale, finché abbia Ino- che diventò Palatino (F.) con abitazione
go la nominadel nuovo prefetto, che sarà nel Palazzo apostolico Vaticano (/"'.), co-
spedita per organo della segreteria di sta- me l'ebbero gl'individui di cui si compose
to, dalla quale saranno egualmente spe- la segreteria: cioè un prelato sostituto, fra i
dite le nomine de' nuovi cardinali, e di quali divennerocardinali Belli,Simonetti,
tutte le cariche che a'cardinali si confe- Antonelli, Roberti, i 3 ultimi porporati
1 iscono. Presso la segreteria di stato è la viventi ; di 5 minutanti, di 3 scrittori mi-
censura de'giornali che si pubblicano in untanti aggiunti, di 2 archivisti e di altri
Roma e nello stato. Nelle provinciei! car- scrittori. Le attribuzioni della congrega-
dinal segretario di slato la delega ai pie- zione economica si compenetrarono nella
288 S EG SEG
segreteria per gli affari ci i stato interni. Ri- anche nel ramo degli affari di stato interni;
porta il n.° 5 del Diario di Roma 1 836, dappoiché il Papa rioni le 2 segreterie in 2
che aglii i gennaio Gregorio XVI onorò sezionila 1 /quella di stato,la 2 /"quella de-
di sua visita il cardinal Bernetti, che da gli affari di stato interni. A' 1 2giugnoi847
vari giorni si trovava vessato dalla gotta; con moto proprio istituì il consiglio de'mi-
e il n.°6de'20 gennaio, cheGregorioXVI nistri, composto del cardinal segretario di
essendosi degnato accogliere le ripetute stato, presidente del medesimo, e alla cui
istanze del cardinale a volerlo esonerare presenza doveasi tenere le sessioni; de'car-
dalla carica di segretario di stato, atteso dinali camerlengo, e prefetto delle acque
ildeterioramento di sua salute, col più e strade;ede'prelati uditore della camera,
vivo rincrescimento vi condiscese (poi lo governatore di Roma, tesoriere generale,
fece vice cancelliere di s. Chiesa) ; ed in e presidente delle armi. Con questo molo-
pari tempo nominò segretario di stato il proprio furono riunite nel ministero ilei
A'2 dicembre 8^o avendo GregorioXVI1 stato interni, tranne leassegnate al nuovo
trasferito a prefetto ò'xSegnatura di giusti- ministero per gli affari di giustizia, ossia
zia (/\) il Gamberini, promosse a segre- l'uditore della camera. Le nomine sovrane
tario per gli affari di stato interni il car- de'prelati a qualunque carica o impiego
dinal Mario Mattei. Nella sede vacante per si dispose che saranno spedite dalla segre-
la morte di Gregorio XVI avvenuta il , teria di slato, come prima dell'istituzione
i.° giugno 1846, assunse l'uffizio di segre- dell'altra segreteria. Si dichiararono no-
r
tario di stato mg. Giovanni Coi boli bussi mine prelatizie quelle dell' avvocato dei
segretario del sagro collegio , il quale fu poveri, dell'avvocalo del fi*co, del pro-
ritenuto pro-segretario distato dall'eletto curatore fiscale generale, del commissa-
Papa regnante Pio X a' fi di detto mese. I 1 rio della camera apostolica , degli avvo-
All'articolo Pio IX avendo riportato in cati concistoriali. 11 Diario di Roma elei
affari di stato interni, laonde qui ne ri- la salute del cardinal Gizzi, in suo luogo
corderò le cose principale farò aggiunte. assunse a segretario di stalo il cardinale
Pio IX nel declinar di giugno stabili una Gabriele Ferretti d'Ancona. Nell'ottobre
congregazione per trattare di alcuni af- 1847 per l' istituzione della consulta di
fari interessanti lo slato, composta de'car- stato, cessarono le attribuzioni della Con-
dinali Macchi, Lambruschini, Matlei, A- gregazione cardinalizia di revisione ( /'.);
tnat, Gizzi e bernetti; esonerò mg. r Cor- ed il Papa con moto proprio organizzò il
terni a mg.r Cannella, sostituto della me- struzione pubblica; grazia e giustizia; fi-
desima. Poco dopo nominò segretario di nanze; commercio, belle arti, industria e
slato il cardinal Pasquale Gizz idi Cecca no, agricoltura; lavori pubblici; armi; polizia.
che agliBagoslo 1846 ne assunse l'esercizio Fece il cardinale segretario di stato mi-
SEG SEG 289
Distra dell' estero e presidente del consi- articolo. Ricuperata Roma e lo slato dai
gliOjCon un prelato per sostituto. Dichiarò faziosi, vinta l'anarchia, per riordinare la
essere proprio del ministero dell'estero., cosa pubblica,il Papa spedì a Roma una
e del ministero dell'interno (già segrete- commissione governativa di stalo, che coa-
ria per gli affari di stato interni, trasferita diuvata dal ministero governasse lo stato
nel palazzo Quirinale) quelle attribuzioni nella sua assenza. Dessa si compose de'ri-
descritte ne'titoli i. ° e 2. °,ri unendo a quel- spetlabili cardinalidellaGenga Sermattei,
le dell'interno le attribuzioni
che eserci- Vannicelli, ed Altieri, che giunti in Roma
tava congregazione del buon governo.
la a'3 1 luglio 1849, fermarono la loro resi-
Si dispose pure, che le sedute del consi- denza nelle pontificie stanze del palazzo
glio de'ministri, quando non sieno convo- Quirinale. A' 12 aprile i85o Pio IX, col
cate avanti il Papa, sarebbero presiedute cardinal Antonelli prosegretario di stato
dal presidente cardinal segretario di stato. ritornarono in Roma, in uno al corpo di-
A'2 gennaioi 848
1 fece segretario di stato ploma tico che sempre a vea fatta nobile co-
il cardinalGiuseppe Bofondi di Forlì, pre- rona al Papa in Gaeta e Portici. Il car-
sidente del consiglio de'ministri, e mini- dinale con editto del io settembre noti-
stro degli affari esteri : per rinunzia di tal ficò nel sovrano nome il nuovo ordina-
porporato, a'io marzo gli surrogò il car- mento rami della pubblica am-
di lutti i
dinal Giacomo Antonelli di Terracina na- ministrazione, divisi ne' 5 ministeri del-
to in Sonnino, quindi il Papa a'4 maggio l'interno; di grazia e giustizia; delle finan-
nominò presidente del consiglio il cardi- ze; del commercio, agricoltura, industria,
nal Luigi Ciacchi di Pesaro, e per interim belle arti e lavori pubblici; e delle armi;
il cardinal Anton Francesco Orioli di Ba- ciascuno con un sostituto che rappresenta
gnaca vallo, ma ili. rinunziò senza eser- i ministri nella direzione de'ministeri me-
citare la carica; laondea'4giugno per mo- desimi. Quanto al segretario di slato di-
tivi di salute volendosi dispensare il car- spose Papa. » Le relazioni del governo
il
dinal Orioli, divenne segretario di stato della Sede con le altre potenze sono af-
s.
stri, finché per la deplorabile rivoluzione que affare che abbia o possa avere rap-
di Roma del 1 6 novembre 848 mg.rMuz- 1 porto con l'estero, abbenchè dipendente
zarelli diventò presidente del consiglio dei da unode'5 ministri, dee trattarsi di con-
ministri, e il conte Mamiani ministro de- certocon lasegreteriadi stato. Ilsolocardi-
gli affari esteri. Nella sera del 24 Pio IX nale segretario di stato corrisponde co'go-
partì per Gaeta, ove subito dichiarò pro- verni o rappresentanti esteri. Appartiene
segretario di stato il cardinal Antonelli, special mente al cardinal segretario di stalo
il quale restò sempre al suo fianco, con- tuttociò che riguarda i trattati diploma-
servando la carica di prefetto de'ss. Pa- tici e le convenzioni di qualunque specie,
lazzi apostolici [V.) che tuttora occupa. anche di commercio, e la loro esecuzione;
II cardinale con indefessa energia riuscì la giusta demarcazione e la tutela de'con-
di valido sostegno e conforto al Papa, nel fini dello stato; la protezione de'sudditi
di fendere e ri vendicai e con prudente e ma- pontifìcii che vanuo o che dimorano al-
turo consiglio i conculcati diritti sovrani, l'estero; rilascio de' passaporti per l'e-
il
ond'è benemerentissimo della s. Sede per stero; l'ammissione degli stranieri a stabi-
quanto operò, ed io accennai nel ricordato lirsi nello stato e la loro naturalizzazione;
voi. LXIII. »9
290 S EG SEG
la legalizzazione de'documenti da trasmet- ripristinata in un prelato l'importante ca-
tersi fuori dello stato". La presidenza del rica di direttore generale di polizia, e nel
consiglio de'ministri di cui parlerò, fu at- 1853 venne affidata al P ice-Camerlcngo).
tribuita al cardinal segretario di stato , Sono inoltre nelle attribuzioui di questo
al quale come tale fu stabilita l'ordina- ministero le norme pel rilascio de'passa-
ria corrispondenza co'cardinali legati del- porti nell'interno dello stato e delle carte
le provincie pontificie. Le adunanze del di sicurezza di libera circolazione; le nor-
consiglio, quando non sono convocate dal me de'ruoli statistici delle di verse ci assi de-
Papa, si tengono innanzi al cardinal se- gli abitanti; la superiore disciplina ed am-
gretario di stato,ed in sua assenza dal mi- ministrazione delle carceri, case di corre-
nistro costituitoin maggiordignità: lede- zioneedicondannae luoghi di pena (tutte
non banno effetto
liberazioni del consiglio queste attribuzioni sono egualmente pas-
sinché non sono sanzionate dal Papa , a sate nella direzione generale di polizia);
cui ne fa rapportoil ministro competente.! la direzione del giornale officiale, e le nor-
ministri sono nominati e revocabili per li- me per la censura delle slampe ". Noterò
bera volontà del Papa, per mezzo del car- che a'7 marzo 853 1 colla promozione ni
dinal segretario di stato , nelle mani del cardinalato del prelato Domenico Savelli
quale ogni ministro presta il giuramento, ministro dell'interno e vice-camerlengo,
prima di assumere le sue funzioni. Il car- il ministero fu conferito a mg. r Teodolfo
dinale presidente dirige la discussione de- Mertel, e in pari tempo gli fu riunito il
gli affari nel consiglio, e dopo i rapporti ministero di grazia e giustizia, che pre-
de'ministri stabilisce le questioni che deb- siede all'amministrazione della giustizia
bono essere risolute. Il consiglio delibera civile e criminale. 1 tribunali e giudici di
a maggioranza di voti: nel caso di parità la giurisdizione mista e di giurisdizione ec-
deliberazione è conforme al voto del cardi- clesiastica residenti in Roma e nelle pro-
nal presidente. Quanto alle attribuzioni vincie, corrispondono col cardinal segre-
speciali del ministero dell'interno succe- tario di stato. Nel suddetto giorno 1 o set-
duto alla segreteria per gli affari di stato tembre 1 85o il cardinal Antonelli in nome
interni (nel 1 853 fu trasferito nel Palazzo del Papa pubblicò ancora l'editto sul con-
della Curia Innocenziana), e contenute siglio di stato, in cui si trattano gli affari
un prelato; e della congregazione il Pa- ravi la biblioteca della chiesa per conser-
pa n' è prefetto, e il cardinal vicario di varvi i sagri libri. Inoltre all'articolo Se-
dinalizia DELLA VISITA APOSTOLICA, e VI- Segreterie della s. Sede, munite di parti-
SITA APOSTOLICA. colari facoltà per utile di tutta la cristia-
SEGRETERIA o SEGRETARIA, nità, originate principalmentedalle Con-
Secretavi. Luogo dove stanno i segretari gregazioni cardinalizie (J' .), e dagli ec-
a scrivere le lettere, rescritti ed altri af-
i clesiastici Tribunali di Roma (F.),\e une
fari, e dove tali scritture si conservano, e gli altri stabiliti dallo zelo e vigilanza
il quale chiamasi pure Archivio (E.). A de'Papi pel governo della chiesa univer-
Segretario narrai, che presso gli antichi sale, a vantaggio della medesima e de'fe-
romani si denominò Secrclariurn il luo- deli, che con esse sono provveduti ne'lo-
go in cui si custodivano i registri de'de- ro bisogni di coscienza, in quelli spiritua-
creti e delle lettere, come le risoluzioni del li, e per gli affari che riguardano il mon-
principe; e che i ministri suoi custodi si do cattolico. Per le ricordate segreterie
dissero a secretis, e donde derivò il vo- della s. Sede si ponno vedere tutti pre- i
cabolo di Segretario , che poi lo diede al cedenti articoli, ove trattai de' segretari
luogo ove risiede; denominazione chePa- delle medesime, tutti prelati, tranne alcu-
risidiceadattarsi alle segreterie delle con- ni, cioè delle congregazioni cardinalizie,
gregazioni cardinalizie romane. Dopo lo delPapa,come de'brevi,de'brevi a'prin-
slabilimentodeirimpero,iSecrefra/i o Se- cipi, de'memoriali, e della segreteria di
cretariuni era un luogo ove tenevasi il stato, non che del sagro collegio ; molti
concistoro del principe, ed anche de'giu- de'quali prelati sono elevati dalle rispet-
dici, distinto però dal senato. Si legge in tive segreterie all'onore della romana
A mnw'Ano^Judicialem seeretumje nel co- porpora. Per le altre segreterie siponno
dice Teodosiano, Sii liujusmodi personis vederegli articoli Tribunali di Roma, Ca-
illicitum sacra nostra adire secreta: pres- merlengo di s.CuiesAjCongreg azione car-
so Cassiodoro, Erat secretar inni ini poli- dinalizia speciale per la riedificazione
292 S EG SEL
DELLA BASILICALI 6. P.AOLO, CoNGREGAZIO- chi restano gli arnesi di segreteria dopo
NE CARDINALIZIA DElCeNSO, CoNGREG AZIO- lamorte del padrone, come segue.» Mol-
NE CARDINALIZIA speciale sanitaria (e me- te volte mi è stato domandato sesia ve-
te ai loro tanti articoli. Ne' palazzi apo- re allorquando la cassa, che racchiude il
stolici vi sono le segreterie di stato, dei cadavere col defunto padrone, si suggel-
confini, de'brevi pontificii, de' brevi ad la con imprimere sul piombo liquefatto
principes, delle lettere latine, de'memo- unode'suoi più grandi sigilli. Ho sempre
riali, dell'uditore del Papa, del maggior- risposto essersi così costumato in simili ca-
domo, i cui segretari e addetti sono tut- si. Anzi, dove si usa che ad alcuni perso-
ti che fino al declinar del seco-
palatini naggi incerte cariche si passino dalla cor-
lo passato ebbero la parte di palazzo, pa- te gli arnesi per segreteria, sogliono que-
ne vino e altro, descritta in tanti luoghi sti restare al segretario allorché il padro-
enei voi. L, p. 2o5. Altri segretari di di- ne viene promosso più oltre ".
cilio1 5, quello dell'esame de'vescovi 14, mondo, e fu ordinata diaconessa; indi di-
quello de' riti 3. Degli antichi segretari venne badessa del monastero di Troclar,
del Papa e loro segreterie, ho ragiona- che suo padre aveva fondato sul Tarn,
to a Segretario apostolico. Nel 849 fu 1 708 leghe sopra Albi. Ella consagrò il
pubblicata in Roma una Statistica di tut- rimanente di sua vita agli esercizi di ca-
ti gli uffici ed impieghi , compresi quel- rità e di penitenza. S' ignora 1' anno di
li di molte segreterie della s. Sede. Per le sua morte, ch'è notata a'24 di luglio nei
antiche si può leggere il p. Piettemberg, recenti martirologi. Fu sepolta in una
Notilia Congregalionum et Trìbunalium chiesa vicina al monastero, la quale era
Curiae romanae, cap. 3, De Secretarla 1 slata fabbricata per la sepoltura delle re-
Apostolica. QohtWxo^Notitia Cardinala- ligiose di Troclar; ma il suo corpo ora è
tu<; } Romanae Aulae qfficialibus. Cardi- custodito nella cattedrale di Albi, ed è o-
nal De Luca, Relatio romanae Curiae. norata tra patroni i titolari di questa città.
slesso che Diiaesenepsalilanae. I suoi ve- mansor 2. califfo degli Abassidi, chiama-
scovi, Felice nel 3go fu al concilio di Car- to Abugiafar AbdallaredegIiarabi,iCa*-
tagine, e Cresconio donatista intervenne tolici di Caldea stabilirono la loro sede a
alla conferenza di Cartagine del 4 1 1 .Mor- Bagdad, che lo stesso Almausor fece fab-
celli, Afr. chr. 1. 1. bucare sulle rovine d'AI-Modaim,cioè di
SELENO o SELINONTE, Selams, Seleucia e di Ctesifoute. Furono tenuti in
.°
Selignus. Sede vescovile d'Isauria nel pa- Seleucia due concilii: il 1 nel 399 dal ve-
triarcato d'Anliochia, nella Cilicia Tra- scovo Cajuma,che rinunziò l'episcopato,
chea, città e porto celebre, eretta nel V e fececousagrare Isacco in sua vece. Il 2.
più floride, prima che fosse devastata dal- 259 e 285. Ecco la successione cronolo-
le guerre. Ne furono vescovi, Neòneche gica de' Cattolici o patriarchi diCaldea
fu al concilio generale di Costantinopoli, ch'ebbero sede a Seleucia e Bagdad. Si
A li pio che sottoscrisse a quello d'Efeso, v uole che s. Taddeo A ddeo uno de'7 2 di-
Eliauo che si trovò al concilio di Calcedo- scepoli di GesùCrislo, mandato in oriente
nia,Teone che sottoscrisse la lettera dei da s.Tommaso apostolo,abbia predicato il
vescovi d' Isauria all' imperatore Leoue, vangelo adEdessa e ne' paesi d'Adiabene e
sull'assassinio di s. Pioterò d'Alessandria. di Mosul[V.). I caldei lo mettono alla te-
Oriens chr. t. 2, p. i o i g. Terzi, Siria sa- sta de'loro Cattolici, ma non è sicuro ch'e-
gra, p. 12 2. gli sia stato a Seleucia e che vi abbia fon-
SELEUCIA. Sede arcivescovile e ca- data questa chiesa. MarisI compagno di
pitale della diocesi di Caldea (f.), fon- s. Taddeo governò 33 anni la chiesa di
data sulla destra riva del Tigri da Seleu- Seleucia, morì nell'82, ed è considerato
colVi cut ore re di Siria, dopo la distruzio- cornei. vescovo di questa chiesa. Abres
ne di Babilonia (/\). Divenne un poco oAbris della famiglia di s. Giuseppe spo-
più grande di Antiochia, e situata nel luo- so della B. Vergine, sedè 16 anni. -Àbra-
r
go ove oggi sorge Bagdad (P .), e fu ro- mo I parente dis. Giacomo apostolo, det-
vinata versoi' VI 11 secolo. Siccome presso to il Signore, sedè 12 auni.
fratello del
Seleucia eravi un'altra città chiamataCte- Giacomo I della famiglia di s. Giuseppe,
sifoute, così vennero col tempo quelle due morì dopo aver occupato questa sede 18
città considerate come una sola, e fu da- anni e 6 mesi. Acadabues o Ahad-Abo-
to loro il nome di Al-Modaim o Modaim, wia, eletto Cattolico e mandato ad An-
che significa due città. La sede vescovi- tiochia per farsi ordinare , essendo con
le di Seleucia fondata nel principio del Ivani Jesu suo compagno di viaggio sta-
cristianesimo, nel IV secolo divenne sede ti presi per spioni dal re di Persia, Ram-
d'un arcivescovo dipendente dal patriar- Jesu venue crocefisso, e A had-Abovvia po-
cato d'Antiochia, nel VI Cattolico (P'.) o tè a gran slento sottrarsi dalla morte. Que-
patriarca de' caldei.Ne furono sulhaga- sto accidente fu causa, che il patriarca di
nee le sedi di Bagdad o Irenopoli, arcive- Auliochiaacconsentì chei CattoliciiM Se-
scovato uel IX secolo; Amida in Mesopo- leucia fossero ordinati da 7 o 8 metro-
tamia, arcivescovato nel IX secolo; Mar- politani i più antichi della loro diocesi,
da o Mardin, Nisibi, Gerusalemme, ed per non più esporli a sì gravi pericoli col
Angamala; le altre non sono conosciute. portarsi ad Antiochia. Sahlufa o Scalufa
2f)4 S EL SEL
di Cascala, occupò questa sede per 20 an- di Mosul,fu nominato Callo lieo di Seleu-
ni, e fu il i.°ch' ebbe autorità eguale a cia nel 7 1 y.Sebarjesu II, trasferito daDa-
quella di patriarca nella chiesa di Seleu- masco nell'82 3, fece la sua residenza nel
cia. Papa governò questa cbiesa durante monastero di Mar-Phetion,di Bagdad già
il regno di 8 re di Persia, e pel corso di
79 fiorente. Cnosnell'8
7 7 vi fu trasferito dal-
anni. Simone dopo 18 anni soffrì mar-
il la sede metropolitana di Mosul; altro me-
tirio con molti altri cristiani sotto Sapo- tropolitano di Mosul Giovanni III fu e-
l'introduzione del nestorianismo. Babeo dicono prima aBenedetto XI. Neh 3 1 8 gli
dopo di lui abbracciò pubblicamente l'e- successe Timoteo II, già di Mosid e d'Ar-
resia di Nestorio, e morì nel 5o3. Dopo bela. Essendo Cattolico Simone VloBar-
la morte di Sila, nel 5a 3 vi fu scisma nel- Mama eletto neh 552, una parte de'cal-
la cbiesa di Caldea a cagione di Narsete dei disgustati dal vedere che da un seco-
ed Eliseo, i quali ambedue pretendevano lo circa il Cattolico sceglievasi sempre da
la dignità di Cattolico j ma morto Narse- una sola famiglia, si riunirono a Mosul,
te, e deposto Eliseo, in sua vece fu eletto dove era allora la sede patriarcale, e no-
Paolo, cbe morì dopo 6 anni nel 536. In- minarono un altro Cattolico, cioè Siino-
di Aba, nel 542 Giuseppe e deposto do- neo Giovanni Sulaka, il quale, come dis-
po 3 anni. Gli atti di s. Siro cbe patì il si a Caldea, portatosi in Roma fece la
martirio nel 55g sotto Cosroe I re di Per- sua professione di fede nelle mani di Giu-
sia, fanno menzione del vescovo Giovan- lio 111, e fu consagrato patriarca de'cal-
ni, che segretamente diresse in Seleucia dei dal Papa a'9 aprile i553. Ma poco
que'cbe professavano la fede ortodossa. tempo dopo il suo ritorno nella metro-
Ezechiele istituì il famoso digiuno di 3 poli, maomettani lo fecero perire ad Ar-
i
giorni, che chiamasi il digiuno de'Ninivi- nida ad istigazione di Simone III suo
,
ti. Nominerò que' Cattolici che meritano competitore. Dopo la di lui morte uel 1
55g
rimarco. Jesuiab II lo fu sino al 653, e gli successe Elia V, che fu invitato da Pa-
sotto di lui i nestoriani penetrarono nel- pa Gregorio XI li ad unirsi in comunio-
V Indie orientali {V?), e vi seminarono i ne colla chiesa romana, nel 586 mandò 1
che recatosi in Pioma ricevè il pallio da imateriali di sarcofagi d'un rozzo lavoro,
Pio IV nel 562, in cui assistè al concilio
i e sulla costa settentrionale dove sono si-
di Trento, e morì nella Ulesopotamia a tuate varie catacomhe scavate in pietra
Seert.Gli successero A ha talla, Si mone VII tenera, con gran numero d'iscrizioni. So-
Delma, che maudò a Roma la professio- pra altra montagna all'ovest di Seleucia
ne di fede e venne confermato da Gre- giacciono gli avanzi d'una cittadella ova-
goi io XIII nel 1 582, indi trasferì la sede le, con mura rinfiancate di torri. Come
da Amida adOrmia sulle frontiere della 1' altra precedente Seleucia, fu fahhri-
Persia; Simone Vili del i6oo;SimoneIX cata da Seleuco Nicatore re di Siria; fu
del 653. In tempo del cattolico Elia Vili
1 assai grande, bella, popolata, e si distinse
nestoriano e sul finir del secolo XVII, tra lecittà più floride dell'oriente. I geo-
molli nestoriani essendo stati convertiti grafi dicono che il Mediterraneo è lungi
dai missionari apostolici nella provincia ulcune leghe, ed invece il Terzi nellaiSV-
d' Amida, venne loro dato uu patriarca ria sacra, p. 1 18, dice, che spicca vansi ve-
ortodosso col nomediGiuseppeI,uel 68 1 locissime le navi nel mar di Seleucia, ac-
da Innocenzo XI, rinunziò alla dignità colte dalla calma del suo famoso porto
nel 690, e morì in Pioma nel 706. Giu-
1 1 detto di s.Simone: io credo che ilTerzi ab-
seppe li nominalo nel pontificato d'In- bia confuso questa Seleucia, cou Seleucia
nocenzo XII, morì a Diarhekir nel 7 3; 1 1 Pieria, la quale fu delta a mare appun-
gli successe Giuseppe III, encomiato da to per tale suo porto.poi dilatato e muni-
Clemente XI successori sono riportati
: i to dall'imperatore Costanzo verso il 347-
nelle Notizie di Roma, ed alcuni li ripro- Di più, che primi aulort della cit-
ritiene i
dussi a Caldea; all'ultimo nel 1848 suc- tà fossero fenicii e la chiamassero Olbia
i
cesse l'attuale mg. r Giuseppe Audo tra- ed Hiri a , fìnchè Seleuco,animato dall'op
#
slato dal Papa Pio IX da Amida. Veda- portunità del sito, la ricostruì e illustrò
vescovile,nella diocesi d'Antiochia, qui odi tissimo carmelitano di Chieti, già vesco-
nel V secolo divenne metropoli ecclesia- vo di Aquino, Soia e Pontecorvo; e il re-
stica della provincia d'Isauria (P'.), con gnante Pio IX nel concistoro de'3 otto-
3o sedi vescovili per suffraganee. Coin- bre 1800 vi nominò l'attuale mg. r Lodo-
mauville registra le seguenti : Calenderi, vico de Lero di Madrid, cappellano del-
Anemuria, Titopoli, Lamos, Antiochia, la regina di Spagna , abbate della reale
Seleuo, Jotapa o Jacopeua, Diocesarea ,
collegiata della ss. Trinità.
Olbasa, Claudiopoli, Gerapoli, Dalisan- Concilio di Seleucia non riconosciuto.
do,Irenopoli,Germanicopoli,SbidaoZu- Narrai a Rimiri, che ivi per ordine del-
da, Filadelfia, Domiziopoli, Nausadea o l'imperatore Costanzo per l'occidente fu
Nusbada, Libia oBalboso, Nefeli,Ermo- tenuto un concilio, in cui prevalendogli
poli, Napoli, Zenopoli,Adraso, MeIoe,Ba- Ariani (/^.), diveune Conciliabolo; men-
naba, Cislra, Orope, Sibela. Avendo sa- i ti e per l'oriente, avendo l'imperatore sta-
raceni rovinata Antiochia nel secolo VII F, bilito per altrettanto Andra, dipoi sosti-
questa metropoli passò sotto il patriarcato tuì Seleucia, ove cominciò a'27 settem-
di Costantinopoli. Agapeto o Agapito fu bre 35g, ed anche questo riuscì Concilia-
.°
il i vescovo greco di Seleucia, che assistè bolo. Così le suggestioni di Ursacio, Va-
nel 325 al concilio di Nicea, ed a quello lente e gli altri ariani, invece del conci-
d'Antiochia : quanto a' successori sino a lio generale che voleva l'imperatore per
Macrobio che fu al 6.° concilio generale, togliere ogni dissensione nella chiesa, la
li riporta VOriens chr. t. 2, p.1010. In confermarono con dividerlo ne'due con-
vece Terzi chiama Zenobio metropolita cilo, nel timore che riuscisse loro fatale
di Seleucia quello che convenne nel con- uno solo. Avea Costanzo comandato che
cilio Niceuo; Bizo fu ali.°di Costantino- v'intervenissero tutti i vescovi di Tracia,
poli^ Basilio fiorì verso il 4-3t>. Trovansi dell'Oriente, dell'Egitto e della Libia; ma
pure alcuni vescovi latini di Seleucia sotto non se ne trovarono che 160, e tutti di 3
il patriarcato d' Antiochia, ma siccome partiti diversi, cioè : Semi- ariani io5, d~
vi sono le diverse città omonime che vado noinei circa 4o, e quasi i5 Cattolici. Dio
descrivendo, nou si può con precisione permise che s. Ilario vescovo di Poitiers,
stabilire a quali propriamente apparte- cheda4anni addietro era esiliato in Fri-
nessero. Uu Ponzio francescano fu nomi- gia, vi si trovasse, e quantunque fosse ta-
nalo vescovodi Seleucia nell'agosto 1 345> le, fu posto nel rango di que'che dovea-
Martino gli successe pur francescano, co- no opinare nel concilio. Egli vi rese una
uieCrisliauoBdlcmaresuowmutuueUet- Lestimouiauza autentica alla purità della
SEL SEL 397
fctle degli occidentali; ma avendo udite le dusse delle grandi dispute, e siccome gri-
bestemmie degliariani, si ritirò presto da davasi, massimeda Silvano di Tarso, che
quest'assemblea. Quindi egli ci lasciò nel- non ci era bisogno di nuova professione
la sua opera un'orrenda pittura dell'orien- di fede, ma bastava ricevere quella d'An-
te, ove la maggior parte de'vescovi erano tiochia del 34i >gli acaciaui uscirono dal-
infetti dal veleno dell'errore. Vi furono l'assemblea. Nella 2/ sessione de'2 8 set-
pochissimi vescovi del partito d' Acacio tembre, semi-ariani
i si radunarono da se
di Cesarea, ch'era quello degli anomeij soli, e confermarono il formolario d'An-
egli n'era alla testa, e fu uomo di fede va- tiochia : quantunque in esso nulla vi sia
riabile e di perversi costumi, e procurò di contrario alla divinità del Figliuolo, an-
di porre in confusione l'adunanza, per co- zi vi si approvi la sua eterna coesistenza
sì distoglierla dall'esaminare i suoi delit- col Padre, pecca per altro in non legger-
ti e le accuse con trodi lui iuleutate.il mag- visi il termine di Consostanziale, consa-
gior numero era de' semi-ariani, tra'qua- grato dal concilio INiceno. Gli acaciaui dal
li Giorgio di Laodicea, Silvano di Tarso, canto loro, vedendo l'opposizione che a-
Macedonio di Costantinopoli, 13asilio di veasi pel domma loro della dissomiglian-
Aiieiia, Eustazio di Sebaste; gli altri e- za,drizzarono un nuovo formolario pieno
ratio senza dubbio vescovi dell'Egitto,
i di contraddizioni, imperciocché condan-
e furono che generosamente sosten-
i soli navano la rassomiglianza di sostanza e la
nero la Consostanzialità del Verbo. Cre- dissomiglianza. Nella 3." sessione, Leonas
dasi che s. Atanasio fosse a Seleucia nel presentò un atto, onde gli acaciaui lo a-
tempo di questo concilio. Leone questore veano incaricato, e che conteneva la pro-
dell'imperatore Costanzo, ebbe ordine di fessione di fededase fatta il giorno a van-
assistere alle deliberazioni. Tra vescovi i ti. Egli eccitò gran tumulto nel concilio,
a
che si recarono a questo concilio, molti e passò il giorno in disputare. Nella 4- si
erano accusati di diversi delitti, come gli domandò agli acaciaui, in che eglino con-
temendo le accuse for-
acacia ni. Questi fessassero il Figliuolo simile al Padre; e
male contro di loro, sfacciatamente do- quelli avendo risposto, che solamente nel-
mandarono che si dasse principio dall'e- la volontà, e non nell'essenza, tutti gli al-
same del domma, il che cagionò sulle pri- tri dichiararono che lo credevano simile
elione della fede; alfine gli acaciaui, a- radunarono soli nella chiesa, e vi fecero
vendo ottenuto ciò che chiedevano, riget- chiamare gli acaciaui per giudicar l'affa-
a
tarono fino dalla i. sessione il concilio e re di s. Cirillo, che avea appellato della
il simbolo di Nicea. Eglino sostennero, che sua deposizione da Acacio; ma essi non
ilFigliuolo non era simile al Padre suo, vollero né venir al concilio, né convenir
pretendendo che niente potesse essere si- intorno alla fede, di maniera che dopo a-
mile alla sostanza di Dio; che non poteva verneli citati e chiamati più volte per ri-
darsi generazione in Dio, e che Gesù Cri- spondere alle accuse, il concilio depose lo
sto era creatura : quest'empietà solleva- slesso Acacio.Eudossio d'Antiochia ed al-
rono la maggior parte de'vescovi, ch'era- tri. Egli dichiarò scomunicati, cioè ridotti
no semi-ariani e formavano come il cor- alle comunionidelle loro chiese, Asterio,
po del concilio. Infatti, toltane la parola Eubebo e 5 altri, finché si fossero giusti-
consostanziale, ch'era troppo oscura, di- ficati. Egli ristabilì s. Cirillo a Gerusaleni -
cerano d'essere dichiarati pel concilio Ni- ine, egli sostituì un altro vescovo in An-
ccuo, Questa diversità di sentimenti prò» tiochia invece d'Eudossio; ma il giudizio
-
to era avvenuto, perchè i vescovi acacia- Sa uria o Trachea nel 35g,Bizo a quello
ni deposti vi andarono ancora più pron- di Costantinopoli del 38 1 o382, che Ter-
tamente, e prevennero I' imperatore e i zi attribuisce alla detta Seleucia. In vece
grandi di sua corte, cui guadagnarono co'successori,a questa sono riportati dal*
colle adulazioni loro e pel credito di A- YOriens chi: t. 2, p. 777. Seleucia è an-
cacio. Indussero Costanzo a intimare un che un vescovato armeno de'giacobiti.
n\ivoConciliabolo\n Costantinopoli^ .), SELEUCIA. Sede vescoviledi Pisidia
a
che si radunò nel 35g stesso o al prin- 1. deno mi wxVa Ferrea, nell'esarcato d'A-
cipio del 36o. Dopo vari dibattimenti, i sia, diocesi d'Antiochia, situata presso il
padri vinti dal terrore e mancando per monte Tauro, eretta nel V secolo, secon-
ignoranza vi sottoscrissero una forino-
,
do Commauville, ma prima assai al dire
la non dissimile da quella sottoscritta a del p. Le Quien che riporta il i.° vesco-
Seleucia, cioè tale, che quantunque non vo A rtemone, come ordinato da s. Paolo,
contenesseapei tamente vermi errore,po- celebrato dai menologi greci a'27 mar-
teva nondimeno essere malamente inter- zo.Eusebio fu al concilio di Nicea, Mas-
pretala, come lo fu dipoi dagli ariani, per- simo condiscepolo di s. Gio. Crisostomo
chè vi si ohi mise il termine di Consostan- fiori sotto Arcadio ."Alessandro sottoscris-
ziale, necessario per togliere ad essi ogni se il concilio di Calcedonia, e la lettera di
motivo della sua situazionesul montelJ ie- coronata di sode mura, al nome di Belo
rio, all'imboccatura dell' Oronte presso vi aggiunse il suo, onde fu detta Seleuco-
il mare, lungi io leghe d'Antiochia, con Belo, e poi Seleucia. In tempo di s. Gi-
porto denominato s. Siinoue, che Terzi rolamo fiorì per popolo e per splendore :
attribuì alla precedente Seleucia Tra- s. Basilio vi adunò 3ooo monaci verso il
cheali uno all'accesso de' ss. Paolo e Bar- 36 i. Si conoscono 7 vescovi: s. Quinti-
naba, chea questa pare meglio apparte- liano,nominatone! menologio a' 16 no-
nere, come dichiarai io detto articolo. La vembre; Aristonico, che sottoscrisse la let-
sede vescovile appartenne alla i. Siria, tera del coucilio d'Antiochia all'impera-
nella diocesi e sotto la metropoli d'An- tore Gioviano; Marciano fu al i.° conci-
tiochia, fu eretta nel secolo V, e poscia lio di Costantinopoli; Diogene a quello
nel XII divenne arcivescovato onorario. d'Efeso; Eusebio all'altro di Calcedonia;
a
Altri anticipano l'erezione di questa sede, Elia firmò la lettera della 2. Siria all'im-
registrando per i.° vescovo Dositeo fio- peratore Leone;Ciriaco quella de' vescovi
rito nel III secolo, che scrisse contro isa- di Siriaall'imperatoreGiustiniauo I, con-
SEL SEL 299
tro Severo d'Antiochia. Orìens dir. t. 2, penitenza ch'era loro imposta. Visi trat-
tò pure de/digiuni, dell'ora di celebrar la
P-9'9-
SELEUCIANI. Eretici derivati da Se- messa, degli adulteri, de'delatori d'armi,
letico eda Ermia, filosofi di Galazia Se- : del servigio delle chiese, ec. Labbét. g.
leuco comparve verso il 38o, e adottò gli SEL1MDR1A. V. Selivrea.
errori à' Ermogene (F.) e degli Aiuliani SELINONTE SELINUNTE. V. Se-
(/".), che insegnavano: i.° Che Dio era LENO.
la materia eterna,che a vea un corpo, ch'e- SELIVREA o SEL1MBR1 A. Sede ve-
ra l'autore del peccato. 2." Che Gesù Cri- scovile della provincia d'Europa, nell'e-
sto avea preso un corpo in apparenza, e sarcato e diocesi di Tracia, sotto la me-
poi l'avea lasciato, come sostennero Va- i tropoli d'Eraclea, eretta nel V secolo, poi
lentiniani. 3.° Che siccome l'anima non arcivescovato onorai io. Ora si chiama Se-
era che un fuoco animato, ch'era stala lari o Silivri nella Turchia, e forma par-
creata dagli Angeli, bisognava battezzare te del sangiaccato di Gallipoli, sul mare
gli uomini col fuoco. 4-° Che la beatitu- di Marinara, luugi 16 leghe da Costauti-
dine consisteva solo ne'piaceri della carne. uopoli,eon parecchie moschee. Si conosco-
5.° Che non vi è risurrezione, o ch'essa no 19 vescovi greci che ne occuparono la
non è altro se nonché la generazione con- sede, ili .° de'quali fu Teofilo, poi trasfe-
tinuata degli uomini. rito ad Apamea; gli successero Romano
SELEUCO-BELA.r.SELEucud'A- che fu al concilio di Calcedonia, Sergio,
pamea. GiorgiOjEpifane, Simeone,ec. Oriens dir.
SELGE. Sede vescovile della 1." Pam- t, 1, p. 1 137. Nel t. 3, p. 968 registra i
filia, sotto la metropoli di Sida, nella dio- seguenti vescovi latini. N. deli 207, al qua-
cesi d'Asia, eretta nel V secolo, e prima le Innocenzo Ili scrisse molte lettere. IN.
dell' 869 elevata ad arcivescovato ono- del 1221, nominalo in una lettera d'O-
rario. Ne furono vescovi, Uranione che norio III, al patriarca di Costantinopoli
fu al concilio Niceno,Nunecchio a quello Matteo. Francesco bolognese domenica-
d'Efeso, Marciano intervenne all'8.° con- no, suffragaueo del vescovo di Liegi esuo
cilio generale, Gregorio a quel di Fozio vicegerente nel 1294; indi Giovanni, poi
dopo la morte di s. Ignazio. Oriens dir. nel i3g6 Francesco francescano. Nicola
t. 1, p. io 12. domenicano, nel i4oo traslatoda Wladi-
SEL1NGENSTADT. Città di Germa- iniria da Bonifacio IX. Franceschino, cui
nia presso Magonza, ove nel 1022 fu te- successe Ruggero de Arella domenicano
nuto un concilio, presieduto dall'arcive- nel 1420; quindi Simone de Lande uel
scovo di Magonza, assistito da 5 vescovi, i439 domenicano duacense e confessore
alla presenza d'Enrico V imperatore. Vi diFiìippoil/?uo/2oducadiBorgogna, mor-
si fecero 20 canoni. Vi si decise, che un to neh 463. Gli successe l'altro domeni-
uomo pel corso di sua penitenza deve re- cano fr. Inguerrando Sugnart, nominato
star nel luogo dove gli è stata imposta, neh 464 da Paolo II, e traslato da Sisto
affinchè il suo proprio pastore potesse giu- IV nel i473 ad Auxerre, morto a Parigi
dicare di sua condotta. Siccome molli pec- nel 1 485. Selivrea, Sdymbrien, fu anche
catori carichi di gravi delitti ricusavano arcivescovato in parlibus senza sulhaga-
di ricevere la penitenza dai loro pastori, nei, ed ora è vescovato in parlibus sotto
e se ne andavano a Roma colla speran- il patriarca di Costantinopoli, titolo che
za che il Papa rimettesse loro peccati; il i conferisce il Papa.
concilio dichiarò,cheuoudovea effettuar- SELLE RI Gregorio, Cardinale. Nac-
si tale risoluzione, senza le lettere peni- que in Panicale delegazione di Perugia,
tenziali , ma che doveauo adempiei e la di miserabili ma onorati genitori, che per-
3oo SEL SEM
de in tenera età, onde passò quasi tutta tore di Camillo Cibo poi cardinale, il qua-
Ji fanciullezza presso Michele Arcangelo le sotto la di lui direzione difese in pub-
Minichini suo attinente, il quale assai con- blica dispula tuttociòchesi contiene nel-
tento della bella indole del fanciullo , si la1 / e 2/ parte della Somma di s. Tom-
prese tu Ito il pensiero di farlo istruire non maso. iNel 1718 pubblicò in Roma un'o-
meno nella pietà, che nelle lettere; e co- pera latina.sulle 5 proposizioni diGianse-
noscendo com'egli era chiamato dal Si- nio.da Gemente XI condannate colla bol-
gnore nell'ordine de'predicatori a profes- la Unìgenitus.
sarne l' istituto, ne secondò il desiderio, SELVA CANDIDA. V. Porto, vesco-
tanto più che a tali brame si aggiunsero vato suburbicario.
le insinuazioni del vescovo di Cittadella SEMB ANI. Discepoli diSembooSem-
I
Pieve Liticarmi domenicano, il quale pre- bio, che condannava l'uso del vino come
sagiva al giovane che un giorno avrebbe cattivo iu se stesso, e la vigna come una
fatto onore alla famiglia, alla patria e al- produzione del demonio e della terra. Ne-
la religione. Iti età di i 5 anni vesti nel con- gava altresì la risurrezione de'morti, ed
vento Perugia l'abito domenicano, e
di escludeva tutto 1' antico Testamento. S.
dopo aver compito in Roma uel collegio Agost., Hatres. 2$.
della Minerva il corso delle scienze scola- SEMENDRI A (Semendrien). Città ve-
stiche con somma lode e riputazione, pas- scovile e ninnila della Turchia europea,
r
so per lutti que'gradi della religione, che capitale del principato d\Servìa(f .), chia-
conducono al magistero, fatto anche pri- mata anche s. Andrea, capoluogo del san-
ma dell'età matura reggeute nel collegio giaccalo del suonome, formante la parte
di s. Tommaso di Napoli. Richiamato a settentrionale e la maggiore della Servia,
Roma, fu assegnato per compagno del p. a 9 leghe circa da Belgrado^.) e 170 da
Maestro del s. Palazzo apostolico {?'•)• CostautinopolijSullaspouda destra del Da-
Inseguito il suo merito gli ottenne un po- nubio che quivi riceve l'Iessava, al con-
sto tra'leologi della biblioteca Casauateu- fluente del Morava. Uu vecchio castello
se, donde venne assunto da Clemente XI serve di propugnacolo, ma fu maggiore
alla carica di segretario dell'indice, e di la sua importanza quando vi risiedevano
na, ma indipendente nella sua ammini- con altri vescovi di Dalmazia fu al con-
strazione: il principe regnante è Alessan- cilio provinciale di Zara. Preslanzio del
dro Obronowitsch. Le proposizioni conci- ioy5 fu al concilio provinciale di Spala-
storiali non danno alcun cennodellenoti- tro, donò ai monaci di s. Gio. Evangeli-
zie ecclesiastiche di Semendria,nè diBel- sta la chiesa de'ss. Cosma eDamiano nel-
grado cui è unita, iiivieem unilarurn. Bel- l'isola Pasmania, e si trovò alla corona-
grado fu domina tada'romani, poi da'greci zione del re (\\S(hiavonia,Croazia e Dal-
imperatori,quindi nel secoloV II I perven- mazia (V.) Demetrio, fatta dai legati a-
ne in potere de' re di Croazia e Dalmazia, postolici per Gregorio VII; come pure
s.
divenne la capitale di Servia. Passò poscia alla consagrazione della chiesa di s. Gio.
nel dominio de're d'Ungheria, e della re- Evangelista, eseguita da detti legali, e da
pubblica di Venezia, non che dell'impe- Lorenzo arcivescovo di Spalalro, di Dal-
ratore, e poi degliottomaniji quali attual- mazia e Croazia, e legato della s. Sede.
mente ne occupano le fortificazioni. Però Quindi Teodosio III sedeva nel 1076; Bo-
il vescovo di Semendria e Belgrado si no- no nel 1097, giusto e prudente vescovo,
mina dall'imr eratore d'Austria, e si pre- in tempo del quale Colomano re d'Un-
conizza in concistoro dal Papa. Per sup- gheria s'impadronì della Croazia e di Bel-
plire alla scarsezza delle notizie di Semen- grado che dichiarò città regia, ed il car-
dria, risei bai per quest'articolo quelle dei dinal Agostino legato di Dalmazia e Un-
vescovi di Belgrado, poi vescovi di Scar- gheria di Pasquale li, ricompose le ver-
dona, quindi nuovamente vescovi di Bel- tenze tra detto vescovo e 1' abbate di s.
gradoedi Semendria, proseguendo Scar- Gio. Evangelista. Nel vescovato del suc-
dona ad avere i vescovi della sua propria cessore N. i veneziani ricuperarono dagli
sede , finché fu soppressa. Anticamente ungheresi la Dalmazia e s'impadroniro-
Belgrado si chiamò Blandona, e ricevette no di Belgrado neh 1 16, ed il doge Or-
il salutifero lume della fede da s. Tito di- delafo concesse un privilegio al monaste-
scepolo di s. Paolo apostolo, in uno alla ro benedettino. Ma Stefano II re d'Un-
Dalmazia, la quale chiesa onora il santo gheria tornato dalla crociata di Palestina,
vescovo come suoi. apostolo : dicesi che riprese la Dalmazia e Belgrado neh 124.
ordinasse s. Donno Domnio 1
.° vescovo Non andò guari, che nuovamente vene- i
nome di Scardano, nuova. Il suo vesco- cilio di Laterano 79: alle monache nel 1 1
dell'877, si trova Scardona tra le sedi ve- giunse la chiesa di s. Pietro al monaste-
scovili suffraganee di Spalatro, ed a que- ro de's«. Cosma e Damiano. Indi neh 228
sto metropolita Papi confermarono la Nicola canonico di Spalatro, nel
i
1240
dipendenza della traslata sede di Belgra- Bartolomeo che si ritirò tra i francescani
do, sottraendo Scardona dalla podestà di a professamela regola, e pel carattere ve-
quello di Zara. scovile impose il pallio ad Hugrino arci-
Ih. vescovo di Belgrado e Scardona vescovo di Spalatro. Questi nel 1248 no-
fu il suddetto N. che vi si recò dopo la minò a succederlo fr. Giovanni ungaro
veneta distruzione di Belgrado, aia in pro- domenicano, ma non fu ammesso dal Pa-
cesso ditempo prevalse il titolo di Scar- pa Innocenzo IV, che gli sostituì Bugge-
dona, senza nominarsi Belgrado, sebbene ro di singoiar dottrina e di santa vita, e
questa formò la parte pi incipaledella dio- dopo due anni però fece consagrare Gio-
cesi, onde poi meritò d'essere ripristina- vanni. Nel 270 Andrea insigne teologo,
1
ta, e cessò d'essere sede vescovile Scar- e cospicuo in erudizione e probità, nella
dona, dopo essere stata separata da Bel- quale epoca fu fondato il convento de'do-
grado. La descrizione della diocesi si leg- menicani di Scardona ed il monastero
,
ge nel p. Fallalo, insieme ai luoghi che delle monache di s. Chiara nel suburbio,
comprese, popolati parte dai latini, e par- per beneficenza di Stanislava sorella del
te dai serviani di rito greco eslavonico. bano di Croazia e Dalmazia. Galvano del
L'antica cattedrale fu distrutta dai tur- 1280 domenicano, poi fu scomunicato dal
chi, la nuova fu consagrata in onore del- Papa e privato del sacerdozio, facendo ri-
la B. Vergine, que cpiidem titillimi e Bel- torno nel claustro. Nel f 285 Nicola, nel
gradensisintemplum Scardonilttnum li- 1 3 00 Damiano, sotto il quale Orsa sorel-
na cimi sede pontificia translatumfuisse la del bano Paolo, presso il monastero del-
cxislinw, dice il p. Fallato. Era l'unica la comune sorella fabbricò la chiesa di
parrocchia della città. Il capitolo pure si s. Giovanni con abitazione pe'francesca-
formò di quello venuto da Belgrado, e già ni, a vantaggio e assistenza delle mona-
fioriva nel secolo XV colla dignità del- che. Circa il 1 3 1 5 Nicola, nel 1 320 Pao-
l' arcidiacono. Potestat nomina/idi epi- lino nobile, dotto e virtuoso, appartenen-
scopi, el archidiaconi concessa romani te alla celebre e illustre famiglia Drasoo-
SEM SEM 3o3
vilzchetra i suoi vanta un cardinale, più condo l'antica disciplina, perciò non ri-
vescovi , bani e duci : si oppose con co- conosciuto dal Papa; ma data la debita
stante fortezzaall'empietàe tirannide del soddisfazione, venne ammesso, e governò
bano MIadino, sacrilegamente fu impri- con lode. Sisto 1479 nom ò Pie-
IV nel i ll
gionato e per l'immunità ecclesiastica per- tro de Marchis francescano; neh 491 Ar-
de gloriosamente la vita. Dopo un inter- cangelo Valicassi nobile di Zara, celebrò
regno di 4armij n d 3a5 Andrea cantore j il sinodo per restaurare la disciplina ec-
d'Agria, eletto da Giovanni XXII, dopo clesiastica^ fu vigilante pastore. Nel i5o2
aver annullata 1' elezione di Vito Luca JNicola Martinusio nobile croato, che do-
Spingaroli canonico di Scardona fatta dal nò la chiesa di s. Stefano ai religiosi del
capitolo, enei 1 344 m a ' concilio di Spa- 3.° ordine di s. Francesco, e vide la sua
latro : a suo tempo pervenne Scardona chiesa oppressa dai turchi. Nel 1 5 9 Tom-
1
dine in Zara consagrò 3 altari, indi Ur- tedra : per lo stesso motivo fu legato nel
bano V nel 1 363 lo trasferì a Capri. Gli Belgio a Carlo V, per perorare contro il
fu sostituito Michele; nel i 3q3 Francesco comune nemico, il quale nel D23 irrup- 1
riticela di Spalatro francescano, al qua- pato pure l'episcopio; neh 53 gli fu con- 1
le successero: nel i4' 8 Pietro francescano, ferita la chiesa di Veglia, collii ritenzione
poi di Castro; nel 1420 l'eletto Giorgio di Scardona, poi divenne pastore di Spa-
traslato da Faran, ma fu costretto a ri- latro e di Zara. Nel 1 53y la repubblica ili
prendere l'aulico titolo; onde fu sede va- Venezia ruppe guerra a'turchi, il veneto
cante sino al 14*26, ed a Nicola francesca- Pesaro riprese Scardona, e dopo la pace
no, illustre per dot trina e santità; neh 4^8 fu riedificata e munita. Frattanto il ve-
Giovanni agostiniano, priore di Dresda; scovo di Veglia ebbe cura della chiesa di
nel i43 GiacomoMartinusio nobilissimo
1 Scardona, e dopo la morte di Giovanni
croato, dalla cui famiglia uscì un cardi- fu data in commenda a Daniele Vocazio
nale, dotto, e risplendente per virtù: al vescovo Dumnense, che reggeva pure la
suo tempo i veneti ripreselo la Dalmazia. chiesa di Macarska. Nel i583 Gregorio
Nel 1 444 Felice, a cui la s. Sede commise XIII fece coadiutore del vescovo d'Arbe,
le cause de' vescovi di Zara e di Nona; go- colgoverno della chiesa di Scardona, fr.
vernò con sapienza e piamente. Nel 1460 Nicola da Cernala francescano, denomi-
Giacomo Lmgadino patrizio veneto, e- nandosi nel diploma pontifìcio eletto di
gregio in erudizione e belle dotti, già fa- Scardona, e morì neh 588. Doposede va-
migliare di Pio II; ne! 1 463 Alessandro cante N. fu vescovo di Scardona, che mor-
raguseo eletto dai suffragi del capitolo, se- to iteli 61 3, gli successe Antonio francc-
s
licus in Ecclesiae Hungariae. sub Tu rei teo Joannicci nobile di Spalatro e arci-
Episcopum residenlem non habentis, ad diacono di quella metropolitana, al cui
SedisApostolieae beneplacitum constimi* tempo il senato veneto permise ai greci
tur. Ma della chiesa Samadiense, come scismatici l'erezione d'una chiesa, serbi e
Semendria nulla trovo inCom-
di quella di rasciani rifugiati in Scardona nelle guer-
manville; Baudraud, Lexicon geogra-
in re de'turchi, oltre i monaci Calogeri ete-
phicumj nel p. Carlo da s. Paolo, Geo- rodossi, ed i morlacchi, pe'quali si stabi-
graphia sacra; nel Mi reo, NotiliaEpisco- lironodue posti, uno nel collegio di pro-
paiuumj nello Stadel, Compendium geo- paganda fide, l'altro in quello di Fermo.
graphiae ecclesiasticaej nel p. Le Quien, Neh 72 1 Nicola Tomaseo nobile dell'iso-
Oriens christianusj né finalmente nel p. la di Braclia, benefico pastore. I suoi suc-
Farlato, che ignorò il disposto da Inno- cessori li riportai a Scakdona, che cessò
cenzo X, e solo riferisce : che dopo la mor- poi d'essere sede vescovile. Quanto a Bel-
te di Pao!o,prese cura di Scardona il ve- grado e Semendria, prima della metà del
scovo di Macarska Mariano Lisnichi mi- secolo passatonelle Notizie di Roniasiri'
nore osservante. A questi successe nell'am- cominciò a riportarne la serie. Dopo sede
ministrazione nel 1 686 Nicola Blancovich vacante peli. si legge, Francesco Anto-
vicario generale di Spalatro, ove fondò nio Engel de Wagrain di Passavia da ,
rono in seguito alla chiesa cattolica. I se- tale, se non avesse ella avuto il sostegno
mi ariani radunatisi in Andra fecero una delle promesse infallibili di Gesù Cristo.
forinola di fede, ponendo la parola sostan- Ma comunque terribile sia stata per sì
za, e tutto il rimanente secondo la fede luogo tempOjtultavia si dileguò come uua
cattolica, lasciando solo il nome di con- violenta burrasca; e dopo la conversio-
sostanziale. Nel 3^7 vennero a concordia ne de' longobardi ne! VII secolo, l'aria-
n
cogli ariani, facendo la 3. forinola Sir- nesimo non lasciò di se neppure un ram-
iniense della fede. Dipoi furono tenuti cat- pollo in tutto il mondo. Scrisse il p. d.
tolici eziandio dagli ortodossi, si oppose- Prudente Maran benedettino di s. Mau-
ro alle nuove forniole di fede fatte dagli ro: Disseriazione sopra i semi-ariani, e
ariani; intervennero al concilio di Seleu- la pubblicò neli 772.
iia{J .), e vi aggiunsero un'altra empie- SEMIDALIANI o SEMID ALITI. E-
tà, negando la divinità dello Spirilo san- retici che comparvero verso il 53o. Essi
to. Nel 358 celebrarono il conciliabolo di erano discepoli di Seiuidal io, filosofo d'o-
Sii mio (J7 -), contro gli ariani. Nel 3G2 lienle e seguace dell'eresia di Severo fai-
voi.. LXHI.
3o6 SEM SEM
so vescovo e capo de Sevcriani (/'.) detti a tutto è utile, e da cui ogni utilità pro-
i corruttibili, perchèasserivanoche il cor- cede ; quella virtù opportunamente ra-
po ili Gesù Cristo era corruttibile e sog- dicata in una terra di benedizione, len-
gettoalle passioni carnnli. Alcuni confon- tamente maturata all'ombra del santua-
dono i sctnidaliani co' Davsamiaiìi (P-), rio, illuminata da valenti e sperimentati
perchè erano uniti fra di loro ed aveano maestri,egualmente lontaua sì dalla pue-
le stesse massime. Vedasi s. Gio. Dama- rilità superstiziosa, che da un fervore in-
sceno, De haeres. lib. 3. discreto, e da una vile pusillanimità. E'
SEMINA. Sede vescovile della provin- colà, che per mezzo di assidui esercizi la
cia Proconsolared'Africa, sotto la metro- gioventù in poco tempo acquista la espe-
poli di Cartagine. Fiorenzo suo vescovo rienza de' provetti; là un zelo nascente
nel 484 fu esilialo da Unnericorede'van- formasi alle sante industrie, ed a'sapienti
dali,cogli altri vescovi cattolici di sua pro- precelti dell'arte divina di guidare le a-
vincia, per non a ver voluto approvai e gli uime. Scuole evangeliche,uelle quali tutto
errori de'donatisli alla conferenza tenuta predica agli occhi stessi del corpo la pietà,
dal re in Cartagine. Morcelli,,^//\ c/ir. t.i. la povertà, la decenza ecclesiastica. Sot-
SEMINARIO, Semina riunì, Sacrimi to la Tonsura e Y Abito [V.) chierioale si
minario, per cui se ne fa espressa menzio- to splendore di maeslà, che loro tanto si
ne dal Papa nella Proposizione concisto- addice, sono queste altrettante materie,
riale (P'-), quando provvede le chiese di la cui semplice indicazione dee bastare ad
pastori. Il Bei Castel nella Stor. del cristia- inspirarci una perenne riconoscenza per
nesimo, eloqueulemente fece il seguen- quegli institutori visibilmente da Dio in-
te bell'encomio di questa santissima e spirati de'luoghi di benedizione, in cui si
non peritura istituzione, pieno di calore coltivano". Nel 1756 pubblicò in Roma
e di verità, e diretto eziandio ad onorare ilvescovo Leonardo Cecconi: Istituzio-
ì maestri e gli allievi de'seminari. «Per ne de' seminari vescovili decretata dal s.
questo mezzo (cioè mediante la mirabile concilio di Trento e dilucidata , opera
istituzione de'seminari ) da tutte parti vi- utile a' vescovi, necessaria ai direttori,
desi rifiorire lo spirito più essenziale del agli studenti e ai causidici de' seminari
Sacerdozio {V.): quella solida pietà, che medesimi. Ap. 2Qspiegailsignificatodel-
SEM SEM 3o 7
la voce Seminario eperchè attribuita a ma nel 1747 e dedicò a Benedetto XIV:
questo luogo pio. Egli pertanto dice, la La storia de' seminari chiericali, anche
parola Seminario non mai si trova usata esso a p. 2 rende ragione perchè furono
nel senso che l'usò il concilio di Trento: con questo nome chiamati, dicendo. Sic-
«Ita ut hoc Collegium Dei ministrorum come i terreni, ne'quali diversi generi di
perpetuura seminarium sii". Gli altri con- piantead artesicollocano,e quasi a prova
cilii e gli giammai usaro-
antichi Padri sifanno crescere per traspiantarne a suo
no tal vocabolo, chiamando simili adu- tempo altrove le migliori e le più elette,
nanze Monastero 3 Conclave, Scuola. Il s'appellano seminari,giusta il detto diCo-
concilio di Trento però, non senza gra- lumella, De arborib. cap.i; così i collegi
vissima ragione assegnò siffatta denomi- de'chierici chiamano seminari, peroc-
si
nazione. Scrisse Columella,chechiunque ché sono come tanti luoghi, ne'quali en-
vuol piantare una vigna, dee far prima il trandovi fanciulli, tenere pianteancora e
i
di Trento, quasi voglia dimostrare, che sia degne persone che al ministero del-
siccome Noè nel diluvio universale fu il l'altare si possano destinare. Tanto il ve-
seminario per la conservazione del genere scovoCecconi, quanto il can.° deGiovan-
umano, cos'i pure neh' universale deca- ni trattano ancora delle qualità e de'do-
denza della disciplina ecclesiastica furono veri delle persone appartenenti a' semi-
eretti dal s. concilio seminari ecclesia-
i nari, e precipuamente de' rettori, de'mae-
stici, ove ristretti teneri giovanetti, quasi
i stri e degli alunni. Riferisce il i.°cheil
novelli germogli, custoditi e difesi da ogni rettore è la primaria persona del semi-
cattiva inclinazione, e dal pessimo esem- nario, e siccome da lui ne dipende tutto
pio della comune corruttela, crescono di il regolamento, è necessario che sia for.
giorno in giorno nella pietà e nelle let- nito di molte e ottime qualità, dimodoché
tere , sinché siano in istato di dare una s. Carlo Borromeo lo propose ne'seguenti
morale speranza di riuscire capaci a pro- termini, come quello che nella formazio-
muovere il servigio di Dio, ed all' utile ne delle leg<ù del suo seminario meritò
comune del popolo. Tanto essere in pra- che fossero adottate per regola da tutti
tica riconobbe BenedettoXIII, nella bolla i semiuari del cristianesimo. "Rector igi-
Credìtae nobis. In questo solo significato tur prae caeteris si t aetate provectus, au-
la voce Seminario fu usata dal concilio, ctoritate gravis, spedata probitate, ab
perchè ne iutese e ne volle gli effetti cor- omni onere residendi solutus, peritus di-
rispondenti alla denominazione, llcan.° sci plinaeclericalis, et ejuspraecipue,quae
GiovannideGiovann^chestampò in Ro- ad Seminarium spectat; raaximeque ex-
3o8 S E M SEM
pedirel,utexeonmi numero deligeretur, Sitarsi nella pietà e nelle lettere; e S.Fran-
qui olim in Seminario fuerint consti tu ti, cesco di Sales volle che
suoi ordinandi i
omnium orini us, eicjue eaeteri cujusque sieno in essa bene ammaestrati; da'semi-
ordinistaminSeminariopraecipue,quam naristi dee pure apprendersi esattamente
un pieno e distinto dettaglio.» Plura si- quanto hanno da ricavare e tenere nel leg-
quidem, et quae in omnibus obvia non gere libri profani con profitto, può ser-
i
sunt, desiderantur, ut quis idoneus magi- vir d'esempio per regolare l'insegnamen-
ster dici, et approbari valeat ; videlicet, to cristiano: potino servire di norma, s.
quod sii honestus, pius, discretus, man- Agostino, De doclrina chri sliana j ed il
seminari perchè in essi si formassero mi- ( V.), per lui divenuto celebre, stabilì l'in-
nistri capaci pel di vin servigio,e perciò con tero eorso degli sludi per 8 anni, e ne fu
somma avvedutezza prescrisse la sorte de- munifico protettore. Inoltre s. Carlo in-
gli studi co'quali vuole che sieno ammae- culcò ai seminaristi il buon carattere e
strati i giovani, ed ordinò che nelle scuole l'ortografia; permise la poesia. Quanto a-
al seminario unite non non si dettassero se gli alunni o seminaristi, che si ricevono
le materie che fossero determinate dal Ve- gratuitamente ne'seminari, dichiara il ve-
scovo dappoiché il fine per cui è e-
{!'•)'• scovo Cecconi, che sieno in numero cor-
retto il seminario, ben considerato, è un ìispondente alle facoltà e necessità della
salutare e grande incentivo per approf- diocesi, ed allo stato del seminario: la loro
a
SEM S E M 3o<)
oltiaia scelto è di granile importanza. Non l'insegnamento, sino all'avanzamento al
L'asta che si abilitino al sacerdozio, deb- sacerdozio. Se l'alunno cambia di voca-
bono ancora rendersi capaci pel servigio zione per non sentirsi inclinatoal celibato
di Dio e della diocesi. La loro età non sia col crescere dell'età,o per altre gravis-
minore di i 2 anni, ne maggiore che gl'i- sime ragioni, il vescovo per compassione
nobiliti all'intiero corso degli studi. Sieno e per equità deve accordargli licenza d'u-
nati di legittimo matrimonio e diocesani. scire dal seminario, e secoudo i casi con-
Altro necessario requisito per essere gli donargli la reintegrazione degli alimenti.
alunni ammessi in seminario, è che sap- E' impegno
del vescovo il provvedere
piano leggere e scrivere convenientemen- quelli che lodevolmente si sono portati.
te. Che dimostrino buona indole, e riso- Ai posti gratuiti si eleggano con conve-
luta volontà di servire perpetuamente alla niente scelta bisognosi, ma non intiera-
i
diocesi. Per la loro scelta è bene intima- mente miserabili, onde a suo tempo ab-
re il concorso. Sieno di conveniente sta- biano modo di ordinarsi. Si esercitinogli
tura ed aspetto, buona pronuncia, e na- alunni in frequenti discorsi predicabili,
turalmente modesti. Secondo la romana giusta il metodo proposto da s. Cai lo. In
Rota debbono abilitarsi al sacerdozio,con- piccole diocesi è meglio che sieuo gli a-
tenersi nel Celibato (/".), ed usar sempre lunni buoni moralisti, che teologi. Si af-
l'abiloe tonsura. Per evitare sudi ciòqua- fezionino allo studio, per non averlo a la-
lunque sotterfugio, prima del loro ingres- sciare partiti dal seminario: si approfit-
so in seminario gli si prefigga il termine tino più nella pietà, che nelle lettere: di-
pel sacerdozio, e loro si faccia assicurare chiarò il dottore s. Tommaso d'Aquino,
il patrimonio. Non debbono esentarsi dal- d'aver acquistato la sua dottrina più col-
la diocesi senza licenza del vescovo, su di la pietà che con Io studio. 1 seminaristi
che statuirono giusti rigori 5 eoncilii pro- sogliono fare gli Esercizi spirituali, nel
vinciali di Francia. E" positivo il debito di i.°loro ingresso, nel principiar gli studi
servire alla diocesane ponno risolvere di dopo le vacanze autunnali, e prima d'a-
perseverando nel seminario:
farsi religiosi vanzarsi agli ordini sagri. Glialunni spes-
s. Carlo Borromeo ottenne un breve da so considerino al fine per cui sono entrati
Gregorio XIII, che proibisce agli alunni in seminario, ed il fine per cui esso fu i-
thè la romana Rota dichiarò, che in se- quale si usa da'seminaristi almeno di qua-
minario non ponno riceversi che i soli si concede affinchè a
tutta l'Italia, e lorosi
chierici. La diversità tra il convittore e tal vista abbiano un continuo eccitamento
l'alunno, dedotta dalla diversità del line a'portamenti e fervore degli antichi C/t'e-
per cui l'uno e l'altro di loro viene edu- ri'cv^/^.Jeimitarli.Si compone ordinaria-
cato,giustificala ragionevolezza della de- mente l'abito de' seminaristi della veste
r
cisione rotale. I seminari allevano i pro- Sottana (F .) cinta con Fascia^f'.), della
pri alunni, come: Kos ecclesiasticis mi- soprav veste A/tf/zteZ/o/ze^^osoprana, del
nisteriis perpetuo inservitiirosj quali sol- Collare e del Cappello ecclesiastico (^'.),
dati gregari, che vivendo al soldo del alcuni avendo nello stesso abito qualche
priucìpcjdcbbono perpetuamente servir- distinzione, come il Seminario Praticano
lo. I convittori, solo quali venturieri, vi- (f.), altri di versificando come il Semina-
vendo a proprie spese, ponno allevarsi be- rio Pio(F.). Dice ilCecconi,alla veste si ag-
ne in quelle comunità, che di primaria gi unge la sopra vveste,cost urna ta dagli an-
mira non riguardano lo stato ecclesiasti- tichi romani, e per ultimo ornamento nel-
co per la loro educazione; e se questi si le svolte delle maniche e nelle cuciture si
voglia per essi determinare nel semina- adopera la seta, e li bottoni rossi per una
rio, debbono i medesimi avere inclina- modesta pompa (da pochi praticata, al-
zione di servire Dio e la Chiesa, perchè tri usano l'abito filettato di rosso), adatta
il concilio di Trento dispose non ammet- alla qualità de'giovani iniziati al regale
tersi nel seminario se non quelli che aspi- sacerdozio. Alle funzioni ecclesiastiche
rano allo stato ecclesiastico; ed atteso il assumono la cotta. In un editto del car-
diverso fine degli uni e degli altri, otti- dinal vicario di Roma,emanato d'ordine
mamente provvidero i concilii provincia- di Clemente X, ed in una decisione della
li Bourges e di Tolosa, che convittori
di i romana Rota, dichiara che gli alunni
si
formassero camerate disti n teda quelle de- del Seminario romano {f/ -) anche dopo i
gli aluuui, come suole praticarsi ue'semi- compiti i loro studi, debbono sempre ri-
bilita la forma e qualità, pure ne'canoni risti debbano assistere a'divini uffìzi, ri-
de'concilii e nelle costituzioni apostoliche ferisce che il seminario non dee conside-
di frequente s'inculca un contegno dovu- rarsi come membro del capitolo della
to allo slato sacerdotale e al ministro di chiesa cattedrale, anzi forma il seminario
s. Chiesa, imponendosi la pena di scomu- un corpo da essa affatto distinto, questa
SEM SEM 3 ii
essendo stata sempre mente della con- la gravissimi pregiudizi, con discapito della
gregazione de'riti. Quindi ne segue, che buona educazione a ; tal uopo molti ri-
i seminaristi nellesagre funzioni giammai medi furono decretati das. Carlo e da al-
ponno mischiarsi fra il clero capitolare, tri zelanti vescovi : l'arcivescovo di Co-
posto chesienosemplici beneficiatio chie- senza Michele Capece fabbricò un nuo-
rici,perchè sarehbe troppo mostruoso, vo seminario, per non essere obbligato a
che un corpo si confondesse coll'altro, per dar le vacanze a'suoi alunni nelle proprie
la qualcosa i camerate (le
prefetti delle case; altri vescovi perciò edificarono ap-
quali ossiano dormitorii non devono con-
i positi luoghi di villeggiatura. N'è recente
tenere più di io o 12 giovani), e il retto- esempio quello del cardinal Luigi Bri-
re del seminario sì nel coro che nelle pro- gnole già benemerito vescovo di Sabina,
cessioni, andando il clero sotto una sola e morto con generale compianto dopo che
Croce per conservare l'ordine gerarchico, pubblicai quell'articolo, imperocché com-
debbono a vere il i.°luogo tra'seminaristi; prò in Torri (di cui nel voi. LX, p. 63)
e questi debbono precedere al clero se- di detta diocesi, il palazzo Cicaloni, e vi
colare, ed in ispecie a'parrochi ed a'ca- stabilì la villeggiatura pel seminario sa-
nonici delIecollegiate.Chesepoi sì gli imi bino, assegnando per la medesima annui
che gli altri alzano la propria Croce, il scudi 200 in perpetuo, acciò gli alunni
seminario dovrà andare dopo quella della vi restassero a villeggiare, onde evitare
chiesa cattedrale. Colla medesima regola il dissipamento che produce quando ciò
i seminaristi vanno all'adorazione della fauno nelle proprie case, come diceva l'e-
nelle messe solenni, e dal suddiacono col dre e protettore de' seminari fu bene- ,
piviale ne'vesperi, ovvero da altro mini- merito de' seminari il b. Gregorio car-
stro d'ordine inferiore. Proposto un tal dinal Barbarico, che n' eresse più d' uno
dubbio al Pignattelli, ottimamente rispo- in una diocesi, e s. Vincenzo de Paoli pei
se, che debba eseguirsi giusta la consue- buoni regolamenti ordinati a loro van-
tudine sempre approvata e riconosciuta taggio. Negli articoli delle sedi vescovi-
qual legge dal ceremoniale romano e dal- li celebrai i vescovi fondatori, amplia-
la s. congregazione; né punto disdice che toli e benefattori dei seminari, e quasi
i semplici chierici sieno incensati dal sud- di tutti i seminari parlai : moltissimi ve-
diacono e dal diacono, poiché lo stesso scovi lasciarono eredi i loro seminari. Il
pratica vasi dal vescovo esercitando pon- i vescovo ha piena facoltà d' accrescere o
tificali, quando egli dopo il clero inceden- diminuire le regole del proprio semina-
do per la chiesa, incensava non solo il po- rio; deve spesso visitarlo, e secondo s. Car-
polo, ma anche i catecumeni e perfino gli lo almeno ogni 3 mesi; il cardinal delle
energumeni. I seminaristi ne' giorni fe- Lame fu esemplare nel coltivar di per-
riali non sono tenuti di assistere in coro; sona ilsuoseminario abbaziale di s. Beni-
ne'festivi debbono serviresoltanto in ciò gno di Fruttuaria: celebre fu il seminario
che riguarda il ministerodell'altare,e non dell'abbazia di Farh \nSabina(F.). Al ve-
inai il comodo del capitolo, e molto me- scovo spelta destinare il sito per l'erezio-
postolici debbono consultare il parere dei bilì un collegio, di cui esso medesimo ne
pel mantenimento della disciplina eccle- simi; ed a quelle chiese che non potevano
siastica, econservano la dotti inae la pietà, assistere di persona, supplirono con fer-
come prova il can.° de Giovanni. 11 ve- vorose epistole. Le persecuzioni però che
scovo Cecconi li chiama opera divina, e principiarono a suscitarsi contro i fedeli,
che da Dio ebbero l'origine e il principio, ci privarono delle notizie opportune del
imperocché nell'antica legge il Signore primitivo insegnamento de'chierici. Non-
destinò al suo servigio la tribù di Levi, dimeno, oltre quanto notai a Scuola, d3Ì
che subito istruì de' vari riti per le obla- superstiti monumenti si apprende,che nel-
zioni e pe' Sacrifizi (/".) ; la regolò con l'atto della sagra ordinazione, l'ordinato
rigorosi precetti, ed esattamente eziandio era consegnalo all'erudizione di qualche
l'informò in ogni più minuta azione del pio e zelante sacerdote, col quale abitava
suo sagro ministero, ciò che narrai ne'di- e conviveva, ed insieme a lui godeva dei
versi articoli che riguardano questo argo- beni della Chiesa, e perchè essiogni mese
mento. In essi raccontai come nel popolo licevevauo gli alimenti in una sporta, fu-
SEM SEM 3 1
metile avvisa che i beni della Chiesa si di- vizio della medesima chiesa,diretti per la
stribuivano in diverse porzioni , secondo via ecclesiastica, come attesta il concilio
l'ordine, il merito e la fatica di ciascuna, di Vaison del ^29, ove si dice: Perchè i
sed ordinis est schola. Osserva il can.° de parrochi non si distraessero dalla gelosa
Giovanni, che il concilio di Trento nel- cura dell'anime, né i giovani con loro con-
l'ordinate la fondazione de'seminari, noti venuti perdessero il tempo, viene ordina-
fu già istitutore d'una nuova disciplina, to, che si sostituissero altri maestri, i qua-
ma bensì riparatore dell'antica, per la bar- li abitassero nella casa parrocchiale col-
barie de'tempi e pel decadimento dell'ec- l'obbligo d'ammaestrare i chierici nel di-
clesiastico insegnamento di questo genere sporre i salmi, nel far loro apprendere le
negletta già e non curata. I seminari d'og- diverse lezioni, e nell'insegnaread essi la
gidì, tranne la differenza del nome, cor- divina legge. Che giunti giovani all'età
i
rispondono in tutte le parti alle antiche legittima, se non si giudicano atti a per-
scuole de' vescovi, chiamate/Monasteri ve- severare nel celibato, si dia loro il per-
scovi li. Questo intese provare ilDenvenuti, messo di lasciar l'adunanza, e di congiun-
nel Discorso sulla vita comune de' chie- gersi in matrimonio. Con accorgimento
rici de'primi XII secoli della Chiesa, ove rilevò Tomassini, Nov. et vel. discip. eccl.,
pretende che l'origine di questi collegi chie- che in questo cauone non si fa menzione
ricali derivasse dai tempi apostolici, donde dello studio di grammatica, perchè in quei
scaturì ogni maniera di perfezione, e la tempi la comune e po-
lingua latina era
perfetta norma dello spirilo ecclesiastico; polare nel romano impero, onde sarebbe
e così vuole che dagli apostoli passasse l'u- stata inutile tale applicazione; che poi di-
so ne'successori, e da questi negli altri ec- venne necessaria per le barbare nazioni
clesiastici, senza essere mai venuta meno che inondata l'Italia ne confusero e resero
alla Chiesa la disciplina della vita comune bai baro il linguaggio. Le adunanze vesco-
de'chierici. DeGiovanninon conviene sulla vili però suggerirono una più compita, più
remota antichità della medesima, a mo- ampia e giusta forma ai primitivi semi-
tivo delle persecuzioni crudelissime de'pri- nari. Comunemente se ne attribuisce la
desime, provveda che imparino, e che si fabbricò altro ritiro per convivervi con al-
rendano atti e idonei pel bene delle stesse cuni sacerdoti. Nel 3c)5 alle calorose pre-
chiese, de'monasteri, e di qualsiasi altro mure del popolo innalzato alla dignità ve-
luogo, che avrà di bisogno dell'opera loro. scovile, aggiunse all' Episcopio (f^.) un
Nelmarginedi questocanone,nota il Lab- braccio di fabbrica, in cui ammise i soli
béche da qui rilevasi un vestigio de'semi- diaconi e suddiaconi. Gli ottimi sentimenti
nari, erettisecondochè prescrisse il conci- co' quali questo amoroso padre e zelan-
lio diTrento. Ma non essendo dagli eruditi te pastore accoglieva e ammaestrava quei
tenuto questo canone per legittimo, al- fortunati suoi aluuni, furono appieno di-
meno nel secolo seguente il canone ebbe mostrati dai due sermoni 49 e 5o ch'egli
il pieno suo effetto per tutta l'Italia. Qui- fece su tal proposito. Né recar deve me-
vi ciascuna chiesa parrocchiale riteneva raviglia se in essi chiami la loro abitazione
spensatoli de'misteri di Dio. Di fatti sotto loro età e capacità, giusta l'ordine a cui
la direzione di sì eccellente maestro, i me- erano promossi. Nel conci liod' A quisgrana
desimi giunsero a tal perfezione, che il san- del 789 si ordinò con esattezza le appli-
to ne impiegò molli inserviziodellechiese cazioni de' prìncipi a n ti nelle scuole de'eol-
alla sua cura commessejed altri o a grandi i legi. Non solo negli episcopii, ma ancora
istanze furono richiesti e promossi al go- in ogui monastero erano aperte scuole si-
verno d'altrettante chiese dell'A fi ica. So- mili; dappoiché per opera di s. Eusebio di
no inoltre celebrati fra'primi vescovi isti- Vercelli, tornalo dall'oriente, si principiò
tutori delle scuole vescovili Eusehio di s. ad introdurre la vita monastica nellechiese
Vercelli, e più tardi ss. Leandro e Isi- i cattedrali; laondeil Papa s. Gregorio I nel
doro di Siviglia, lldelfonso di Toledo, ed suo palazzo apostolico teune un buon nu-
altri santi vescovi luminari della Chiesa, mero di chierici, monaci e secolari, a'qua-
che posero diligenlissime cure nell* edu- ii egli slesso sei viva di guida nel ben vi-
care santamente giovani chierici. L'ono-
i vere e di maestro nelle scienze, donde poi
revole rinomanza, che per ogni parte erasi uscirono tanti uomini segnalati in ogni ge-
sparsa de'tanli vantaggi dell'utileadunan- nere di virtù, Ira'quali $. Agostino apo-
2a di s. Agostino, può hen dirsi che fosse stolo dell' Inghilterra, il quale un simile
a più altri prelati possente slimolo, co- lodevole costume introdusse nel suo epi-
me ai ricordati spaguuoli, di seguitarne scopio, oltre l'averlo insinuato a lutti i ve-
i»
ma
• i
1 esempio, particolarmente appunto scovi di quell'isola. In progresso di tem-
a quelli delle Spagne, dove prima del 53 i po i religiosi aprirono scuole, al modo che
trovavasi già stabilito un sì degno istituto, riportai aScuoLA.Ivi purdissi come questo
non solo per gli ordinati in sacris, ma an- concilio d'Aquisgrana stabilì gli studi, che
che per li giovani, come apprende dal
si furono i salmi, le note, il canto, i conti o
can.i del concilio di Toledo del 53i.In calcoli ecclesiastici, e anche la gramma-
esso si ordina, che i genitori de'fanciul li tica; e quali altri statuirono eguali prov-
destinati al chiericato sieno tenuti a con- vedimenti. Nel concilio di Tours dell'8 1 3
segnare i medesimi loro figli, per essere si vietò the alcuno veuga promosso al sa-
educali in comunità nel collegio della chie- cerdozio, senza che prima si determini d'a-
sa, e sotto gli occhi del proprio vescovo. bitare nella scuola vescovile per appren-
Una stessa coltura può credersi di lunga dere in essa gli obblighi dello stato, e dare
durala nella vasta provincia di Toledo, una certa testimonianza de'suoi costumi
attesoché nel concilio del 633 trovasi, che e portamenti. Alcuni zelanti vescovi chia-
dopo aver prescritta la forma di vivere, mavano a se ogni settimana alternativa»
la quale debbono tenere vescovi sa- i , i mente, ora il parroco, ora qualche sacei-
cerdoti, i diacoui, passa subito a dar le dote della stessa parrocchia, e questi do-
regole per la disciplina chiericale^ ed in vevano condurre seco nell'episcopio due
.° luogo determina, che
i gli adulti vivano o tre chierici; e siccome quelli rendevano
incomune dentro un medesimo collegio, conto della cura delle anime, del loro mi-
Conclavi (nell'Episcopio), guidato da uu nistero e letteratura ; così questi, i chie»
SEM SEM 3i5
fici, davano prove di loro educazione, e subjectisqueplebibus,etaliis locis, in qui-
del proli tto che facevano nella pietà e nelle bus uecessitas occurrerit, inumo cura et
scienze. Con questa reciproca soggezione, diligentia habealur,ut magislri et docto-
gli uni e gli altri erano sempre stimolati res constituantur, qui studia litterarum,
al proprio dovere. Che per più secoli chie- i liberaliumque artium, acsancta habentes
rici abitassero nella casa parrocchiale, e dogma ta,assiduedoceant, quia in bis maxi-
convivessero col parroco.al quale assiste- me divina manifestantur atquedeclaran-
vano medesimo
nelle sagre funzioni, edal turmandata ". Questo decreto fu confer-
era no diretti a Ila pietà e nel la buona erudi- mato nel l' 8 53 nel concilio romano, con
zione, ne abbiamo certissimi monumenti questa dichiarazione. «Etsi liberalium ar-
negli avanzi delle antiche fabbriche, esi- tium praeceplores in plebibus, ut assoler,
stenti presso le chiese parrocchiali, e che raro inveniantur, tamen divinae Seri p tu-
in più diocesi d'Italia ancor ritengono il rae magistrati usti tu toresecclesiasticisof-
nome di canonica. Di queste canoniche, ciinullatenus desint".llconcilioMeldense
de' seminari antichi, e della cura che ne dell'845 con risoluto e stringente decreto
aveano icanonici,di verse erudizioni ripor- definì, a niuno darsi luogo d'entrare nel
ta il Nardi, Deparrochi 1. 1 : il capo della ministero della Chiesa, tranne quelli sola-
canonica o casa canonicale e abitazione dei mente che vivendo nel collegio chiericale,
r
canonici era il Preposlo(f .); i giovani che mostrassero possedere dotti ina e probità
vi si ammettevano all'istruzione li chiama corrispondenti alla dignità. Dal diesi de-
Chierichetti, di cui dissi alcuna parola a duce sin d'allora essersi incominciato ad
Chierici, diversi dai Pueri de clioro (?'•). ambire il sacerdozio, senza dar prima
I padri del concilio di Toledo, pe' chie- probabile indizio di sì sublime vocazione,
rici che aspiravano al sacerdozio, non ba- mediante la probità de'costumi e lo spi-
stando l'indirizzo loro dato per più anni, rito ecclesiastico. Di gran lunga più grave
e neppure lo scrutinio presente il clero e era il disordine scopertosi nel concilio di
la plebe, della di loro volontà perla vita Parigi dell'828, causato dalla negligenza
ecclesiastica , vi aggiunsero un rigoroso de' vescovi, che lentamente aveano proce-
sperimento di due altri anni, perchè in duto in aprire le scuole vescovili, e da ciò
questo tempo gl'interrogati confermasse- derivarne pregiudizio alla disciplina ec-
ro co'fatti,ciò che aveano pi omesso prima clesiastica, laonde si fece un incalzante de-
in voce. Inoltre nell'8 i3si celebrò il conci- creto confermatorio del capitolare di Lo-
lio di Chalons, nel quale i padri lenendo dovico Per il che prelati furono ob-
I. i
per buona l'ordinazione di Carlo Magno, bligati a condurre seco nei seguenti con-
su Ila fondazione de'collegi, decreta tono che cila i loro scolastici, per rendere in tale oc-
i vescovi si alfi citassero di aprire le loro casione a tulli manifesto il loro profitto
scuole per l'ammaestramento de'chierici. circa il divin culto. Da queste prime om-
Lodovico I figlio e successore di Cario Ma- missioni originò la decadenza de'seminari
gno fece un capitolai e,con cui rinnovò l'or- chiericati, si principiò a poco a poco a dis-
dinazione per l'apertura delle scuole ve- mettersi lo studio delle lettere, e con esso
scovili destinate all'istruzione de' chierici. anche quello della pietà, sino a lauto che
Dal concilio celebrato in RomadaEugimio furono abbandonate non meno le scuole
II nell'826, credette Sandini, Fitae Pont. vescovili, ma le stesse canoniche delle più
t.i,p.3io, di trovarvi l'istituzione de'se- insigni chiese cattedrali, con gran disca-
minati de'chierici : eccoue il decreto. » De pito della moralità de'costumi e della col-
quibusdam locis ad nos rtfcrtur, non ma- tura delle lettere. Quindi incominciò il se-
gislros, neque curati) invenire prò studio colo X che per la sua rozzezza e per la steri-
lillerarum. ldurcoiu uni versis Episcopio, lità del bene viene appellato ferreo, pei'
6
3 1 SEM SEM
l'abbondanza della malvagità suol diia- derivaronn,comede!Iecagioni perle quali
tnarsi di pb/»io,e per la misecfei degli seri t- si diminuì la potenza temporale degli ec-
tori oscuro. Gli ecclesiastici educali in co- clesiaslici.
inuneco'secolari,si fecero compagni de'lo- Al rilassamento del clero tenne dietro
io depravati costumi, quindi generale fu per naturale funesta conseguenza quello
il rilassamento del clero, ad onta degli de'prelati i più ragguardevoli dellaChie-
esempi di ecclesiastici di vita irreprensi- sa, i quali caddero in lagrimevole stato
bile, lodevole esalila. In questo generale di corruzione, deplorata dal dottores.Ber-
sconvolgimtnto della disciplina ecclesia- nardo: neppure la chiesa di Roma, ma-
stica tuttavolta uon vi è da dubitare, che che di tutte le altre, per quanto sino al-
ili più luoghi la medesima si mantenesse loia si fosse mantenuta con esemplare e-
nel suo primiero fervore, anche pel zelo saltezza nell'osservanza dell'ecclesiastica
del grande Ildebrando ne' pontificati di disciplina, non potèscamparedallacomu-
s. Leone IX, Vittore 11, Stefano X, Ni- ne infezione e rovina. Ancora in essa s'in-
coiò li e Alessandro II ;
quindi nel 1073 trodussero le vanità, le sregolatezze, gli
divenuto Papa s. Gregorio VII le sue ina- abusi, onde ebbero a dire alcuni, che la
prese memorabili sono troppo noteeeon- desiderata riforma era necessaria non me-
te per la restaurazione della disciplina ec- no nel suo capo, che nelle sue membra,
Animato s. Gregorio Vile
clesiastica. Pianse in tutto il corso di sua vita questi
mosso dallo spirilo di s.Gregorio I, è no- disordini s. Bernardo, il quale non cessò
lissimo quanto egli pel primo operasse in mai d'avvertirne il popolo, il clero, i ve-
Roma per gl'istiluli di educazione, e quali scovi, gli stessi Papi. Intanto due concili»
i
Theiner nella sua bell'opera sui Seminari, della chiesa medesima, non che un letto-
ed ove sono riportate, colla storia delle re teologo, ond ebbero principio le sco-
istituzioni chiericati di educazione, quel- lasteriee le prebende teologali, e meglio
la de'collegi e de'seminari voluti dal con- le università. Alcune di esse non persele-
cilio diTrentOjche in gran parie enumerò rarono lungamente nel loro istituto, poi-
per moltissime diocesi di diverse regioni, che gli studenti contentandosi soltantodel
Fra'buoni esempi di que'tempi sono a ri- fasto de'gradi accademici, con mera ap-
marcarsi le regole de'chierici di Ravenna parenza proseguivano Quindi gli studi.
approva le da Pasquale II del 1099, e nelle rapidamente si perde il frutto delle nuove
quali si vede eseguilo lo spirilo degli an- scuole, non più si curò l'erudizione, e col
tichi padri, espresso quasi colle paroleme- crescere dell'ignoranza venne meno il di-
desime de'sopra citali concilii : mirabile vino servigio. Questa fu la sorgeute dei
è il cap. 26 di tali regole. Anche a Re- successivi disordini, per essersi sciolta la
galia trattai delle Investiture ecclesiasti- santa unione e vita comune de'chierici,
che[J ),
piaga della Chiesa, della potenza per tanti secoli promossa e sostenuta dagli
de' vescovi, abbati e altri ecclesiastici, e antichi padri, nelle caseparrocchiali, nel-
delle regalie anticamente concedute al eie- le canoniche e negli episcopio Né meno
ro; quindi de'bcui e degli abusi che ne gravoso fu il danno derivatone alla disci-
7
SEM SEM 3 1
plina e al decoio ecclesiastico. Ristret- za sia del clero, sia de'prelati, particolar-
ti i chierici nella loro primitiva unione, mente toccando l'accennato punto della
non aveano altro pensiero che di atten- reclamata riforma del clero nel capo e
dere alla coltura dell'animo e dello spi- nelle membra. Egli dice, in vero ciò pose
rito, alla decenza e al decoio della casa per fondamento nel concilio di Piemia
di Dio, al diligente suo servizio e culto. quel vescovo, cui Clemeute avea com- V
In tale stato i chierici risplendevano (pia- messa la cura di preparar
materie, che le
si lucerne ardenti a benefìzio del popolo. nella sagra adunanza doveansi trattare;
Ivi chierici aveano tutto il comodo di
i ciò confermano concilii ili Pisa, di Co-
i
ti, per conseguire comunque la sagra or- allorché insorsero gli empi Lutero e Cal-
dinazione. Avanzati costoro senza la ne- vino, che con ispargere gli avvelenati lo-
cessaria erudizione, e senza lo spirito ec- rodommi contro la purità della fede, pre-
clesiastico al tremendo ministero dell'al- sero lo specioso titolo di riformatori, con
tare, introdussero un nuovo modo di vi- diabolica astuzia dimostrando ai popoli,
vere, più. da secolari che da ecclesiastici; con veementi e calunniose esagerazioni,
ed all'atto dimenticale le proprie obbliga- che gli ecclesiastici della chiesa romana
zioni, sidierono a ogni sorta di aliare ter- viveano allatto alieni dalle regole della
reno, aucora d' illecite negoziazioni, nel primitiva Chiesa. 1 due eresiarchi dilata-
dissipamento delle conversazioni e passa- rono i pestiferi loro errori, e furono au<
tempi, oe Giuochi (F.) loro vietati, alla tori delle sette eretiche de' Luterani, dei
Caccia (P.), ai Conviti (^'.), al mal co- Calvinisti,àe Protestanti (P •), da cui de-
slume. Gli eccessi giunsero a tanto, che rivarono altre molte, che avendo preteso
iPapi furono costretti a pubblicare nuo- di riformare la Chiesa, divennero spetta-
ve decretali De clericis confugatis,et de
: colo d'ogni male. Fa orrore a leggersi la
fìltis praesbylerorum.ìLgW è questo il tri- condotta de'cleri degli Eretici e degli Sci-
r
stequadro, che il vescovo Cecconi pre- smatici [f .),e tra quest'ultimi si distin-
mette all'istituzione meravigliosa de'se- gue la chiesa ò\ Russia (f.),\n modo che
minari vescovili decretata dal concilio di fa allatto dimenticare tutte le colpe del
Trento. Il can. de Giovanni con non mi- clero cattolico de' bassi tempi, le barba-
nori colori patetici descrive la rilassatesi- rie de' quali contribuirono di mollo al-
3i8 SEM SEM
la lagrimevole condotta de'callivi eccle- qualche benefizio amovibile, ovvero un'o-
siastici. Iti questa deplorabile scismatica nesta contribuzione da farsi sulla mensa
ed eretica separazione di tanti popoli dal del vescovo o del capitolo, oppure da tut-
centro dell'unità cattolica e dalla creden- ti i benefizi uniti della diocesi. Così fin
za della vera fede, accorse la sollecitudine d'allora si pensò alla migliore erudizione
e il zelo de'Papi per darvi gli opportuni e alla più esatta disciplina ecclesiastica ,
sioni con concedere il matrimonio agli ec- presero norma anche dall'almo Collegio
clesiastici, e i beni di chiesa agli a vidi se- C(ipranica(f^.)d\ Roma, peristabilire la
toIari,non che sparso le loro perverse mas- fondazione de'seminari in ogni diocesi.
sime in più prov'mcie e regni, non si tro- Ma comechè l'imprese,quanto più sono
vò altro più efficace rimedio, per abbat- grandi, altrettanto riescono più difficili a
tere in un sul colpo questi tre mostri in- mettersi in esecuzione,avvenne che susci-
fernali quanto quello di convocare un
,
tatesi contra la decretata erezione de'se-
generale concilio,che promulgatoda Pao- minari opposizioni quasi insuperabili, im-
lo 111, proseguilo dai successori, fu com- possibile altresì ne fu reputata la riusci-
pito da Pio IV in Trento, che poderosa- ta. La grand'opera dunque dell'erezione
mente rovesciò l'errore, fugò l'ignoran- de'seminari lasciata imperfetta dal con-
za, e ricondusse al buon ordine il rilas- cilio, nondimeno i zelatori di siffatta isti-
samentodegli ecclesiastici, anche collasa- tuzione costanti per più anni nel loro sag-
lutare e utilissima istituzione de'seminari. gioeavveduto divisa mento,non senza gra-
Noterò, che già Eugenio IV nel 1 435 tro- vissime occupazioni e reiterate discussio-
vandosi in Firenze, v'istituì quella scuola ni, finalmeuteconseguirono il loro inten-
di chierici, che descrissi nel voi. XXV, p. to, pubblicandosi l'importantissimo decre-
i5, nella quale alcuni videro rinnovate to a' 1 5 luglio 1 563. Alcuni attribuiscono
le antiche scuole vescovili, prescritte poi il merito di questa vasta idea al celebre
dal concilio di Trento. Di più, negli O- cardinal Polo, uno de'primi legati apo-
jntscoli del Calogerà si dichiara che in stolici e presidenti del concilio di Trento,
Treviso seminario fu eretto prima del
il il quale come legalo apostolico in Inghil-
concilio.Già riportai a Pueti, che il ve- terra ,
per operare la riforma in quella
scovo cardinal Amulio fu il i.° ad attua- chiesa, a' o febbraio 1 556 avea decreta-
1
to divisarono l'erezione de'seminari, per santa istituzione, finché venne con uni-
opporli alle pestifere novità de' sediceuti versale applauso pubblicata. Da tutti l'i-
a
riformatori. Nella 5. sessione de'27 giu- stituzione fu altamente commendata, co-
lirsi, si supplisse con quelle della gramma- zelo di far tornare al suo primiero splen-
tica, assegnando per onorario del maestro, dore il clero a edificazione de'popoli. Il
previo il consiglio del capitolo, i frutti di p. Theiner uarra,che il cardinal Polo era
SEM SEM 3iq
intimo amico e ammiratore di s. Ignazio gnodel Polo intornoai seminari fossepro-
e del suo istituto e compagnia di Gesù, priodettaturad'lgnazio". 11 cardinal Pal-
cheinnalza al cielo co'più splendidi egiu- lavicino, egregio storico del concilio, ce-
stiencomi, poiché la vasta mente di s. I- lebrò questo stabili mento de'seminari, si-
gnazio" seppe darle così fatta regola e for- no a dichiarare, che ove altro bene non
ma, ch'ella ne'suoi rispetti verso la Chie- si fosse fatto dal cuucilio, questo solo com-
sa e l'ordinemonastico e chericale, può pensava tutte le laboriose e lunghe fati-
a ragione riputarsi il più felice frutto che che sostenute dai padri, come unico stru-
il monachismo, cresciuto qual albero fer- mento e il più efficace a riparare la sca-
tile e vigoroso quietamente all'ombra dei duta disciplina. Pio IV con apostolico ze-
secoli potesse mai partorire. Tolse ella
,
lo lodò come decretata per ispirazione di
dalla vita monastica un elevatosentimen- Dio l'islituzionede'seminari, dicendo che
todella piùnobile annegazione di se stes- egli pel i.° ne avrebbe dato spontanea-
sa, ed un perfetto spirito di religiosa con- mente l'esempio, il che effettuò colla fon-
templazione; e attinse dallo stalo sacer- dazione del Seminario romano, affidan-
dotale la grande sua attività e prudenza dolo a' Gesuiti (f\),\\ quale ben presto si
stituti di educazione pel clero e per la le sedi vescovili, quali furono i primi ad
cristiana gioventù perocché l'ignoranza
: essere eretti; come pure non mancai di
è d'ogni male radice ... Concepitoli suo notare quali diocesi ne hanno più d'uno,
vasto disegno de'seminari e collegi, pro- ed in Francia molte ve ne souo col van-
cacciò Ignazio di mandarlo senza indu- taggio di più seminari. Riferisce Piazza
gio ad effetto, massimamente in prò del- nella Gerarchia cardinalizia, p. 34, che i
La fondazione immaginala e recata a ter- lito dal concilio di Trento, e dopo il se-
ni ine da Ignazio (neh 55i) di ventò il mo- minario romano, fu quello di Sabina, e-
dello di tutte le istituzioni di sagro inse- retto dalla pietà splendida del vescovo
gnamento poscia introdotto sotto l'imme- cardinal Gabriele Paleolli. Ad un cospi-
diata tutela della Sede apostolica, e servi cuo numero di seminari vescovili diero-
ancora di norma, come or ora vedremo, no i Papi occasione e incitamento e le ,
ai padri del concilio di Trento perla com- memorie di siffatte fondazioni in gran co-
pilazione e ordinamento del suo celebre pia si leggono nel Bollano Romano, in
soleva in generale riguardare tutte le o- scovi delle Fiandre, fu stabilito che non
peie di questo, potrebbe altri non senza si differisse l'istituzione de'seminari più
verosimiglianza argomentare, che il dise- di 6 mesi. Collo slesso calore fu proposta
320 SEM SEM
e promossa la santa opera in diversi con- gior quiete si applichino agli studi delle
cilii provinciali, ed in ispecie di Francia, scienze, e all'acquisto delle virtù richie-
come nel 1 58 1 in quello diRouen; nel ste in ogni buon ecclesiastico; e mentre
1583 in quelli di Touis (che ad literam frequentano ed esercitano le sagre funzio-
propose e trascrisse l' intero decreto del ni, ne apprendino la pratica e ne conce-
altri. Il concilio di Rouen per la fabbrica timi direttori, fino dai primi loro anni si
del seminario applicò i beni degli speda- trovano impegnati ad una vita melodi-
li e delle confraternite; così pure altri ve- ca, che insensibilmente forma in loro l'i-
scovi zelanti dell'onore di Dio e del pro- dea del buon ecclesiastico, capace ad im-
fitto di loro diocesi, si fecero un preciso piegarsi all' altrui bene, il che appunto
debito del pastorale ministero, di contri- fu 1' unica mela che si prefìsse il conci-
buire alle prescrizioni del sagro concilio lio: Ita ut hoc Co Ilegì uni Dei ministro-
di Trento. Più d'ogni altro si distinse in rum perpeluum seminai inni sit. Del glo-
opera cotanto pia il cardinal s. Carlo Bor- rioso risorgimento de' seminari chierica-
romeo arcivescovo di Milano, come giù li, e del bene che da essi n'è derivalo al-
l'encomiai; imitato dal pure lodato car- laCbiesa,si veda il cau. de Giovanni cap.
dinal b. Barbarigo, per cui i suoi semi- 3, il (piale nel cap. 16 dichiara che il go-
nari di Bergamo e di Padova gareggia- verno de'seuii nari non conviene ai rego-
rono co'più celebri del mondo cattolico. lari , ma al vescovo ed ai preti secolari
Nel mirabile decreto del conciliodi Tren- suoi coadiutori. Dice Cecconi,che i rego-
to fu riepilogato quanto pensarono, scris- lari nelle città grandi potino riuscire van-
sero e operarono gli antichi padri pel buon taggiosi, non così nelle piccole o di me-
regolamento della gioventù incammina- diocre condizione ; ma chiama supposti
ta allo stato clericale, con indicibile di- pregiudizi i
4 sui quali il de Giovarmi fon-
scretezza e prudenza, proporzionatamen- da il suo opinare, die il vescovo rimette
te e in armonia ile'tempi. Pel manteni- al savio e prudente lettore. Il vescovo Sar-
mento de'seminarifu richiamata l'antica nelli, che nelle sue dotte Lettere eccle-
consuetudine dell'amministrazione de'be- siastiche tanta dottrina sparse pei chie-
nefizi,e fu loro data eziandio la sussisten- rici, nel t. io,lelt. 1 1 : Della istituzione
za con l'unione degli stessi benefizi, e colla de' seminari de'chierici, riporta l'intiero
tassa il cui diritto è fondalo sul diritto che decreto del concilio di Trento questo pu- :
tutti i collegi e seminari, tanto di quelli tutto più facilmente si eseguisse, istituì
soggetti immediatamente alla protezione una speciale congregazione, compòsta di
della s. Sede, come degli altri fondati per cardiuali e de'primari soggetti della ro-
opera de'vescovie principi religiosi; esor- mana curia, qualii non avessero altra in-
tò colle più gravi parole così i precettori combenza, che d'insistere alla fondazio-
come i discepoli a soddisfare pienamente ne, al governo, e all'esatta amministra-
ai propri loro doveri per corrispondere zione de'seminari, e però le fu dato il no-
agli alti e nobili fini di queste istituzio- me di Congregatici Seminariorum: ope-
ni. Stimolò principalmente gli alunni a ra utilissima per la Chiesa fu questa con-
volgerai con fervorose preghiere a Dio, gregazione, e lo sarebbe se si rinnovasse,
aftinché comparta ai collegi e seminari il imperocché sebbene la costituzione di Be-
suo particolare aiuto, e per mezzo loro nedetto XIII riguardava l'Italia e sue i-
promova il benedellaChiesa, divelga l'er- sole, acquistò in brev'ora nella Chiesa for-
ronee dottrine, conservi la concordia dei za di legge universale. Colla stessa bolla
principi cristiani, e così cresca la pace, Credila? nobis, Benedetto XIII prescris-
l'ordine e armonia nello slato civile e
I' se rigorose cautele nell'elezione dell'esat-
nella Chiesa. Per la qual cosa ingiunse lo- tore del seminario ossia l'economo, la cui
ro di digiunare il mercoledì , venerdì e dimora eoo
nel pio luogo é vantaggiosa;
sabato della prossima settimana dopo la questa disposizione non fu punto dimi-
pubblicazione di ta!eenciclica,e la seguen- nuita la facoltà del vescovo nel soprinten-
te domenica di accostarsi alla partecipa- dere all'esazione. Queste disposizioni del
zione de'sagramenti di penitenza ed Eu- zelan te BenedettoXI II furono conseguen-
caristia ,
poiché i seminaristi di tutte le za del da lui celebrato ultimo concilio ro-
nazioni divengano propugnacolo della il mano, ove con fermezza avea parlato dei
religione. Benedetto XIII colla bolla Gre- seminari, e ingiunto ai vescovi di mante-
d'Une nobi s, de '9 maggio iji^j, Bull. Rom. nere, ampliare e migliorare al possibile
t.l i,p. 4 oc)> diretta agli ordinari dell'I- quelli già fondati, e di fondarli senza in-
talia e isole adiacenti, mediante il suo di- dugio dove mancavano, secondo canoni i
sposto rinnovò le ordinazioni date dal del Tridentino. Inoltre Benedetto XIII
concilio di Trento, dicendo che dove non colla bolla Maxima vigilatitiate' 1
4 giu-
fossero stati eretti i seminari , sollecita- gno 1727, Bull. Rom. t. 12, p. 221, or-
mente vi si fondassero ; e prescrivendo dinò l'erezioue dell'archivio ne'seminari.
pel loro mantenimento il metodo sulla Oltre ricordati ministri de'seminari.Cec-
i
formazione della tassa e su l'unione dei coni tratta pure del confessore, che s. Car-
benefizi, ordinò ai vescovi che impones- lo voleva dimorasse continuainentenelse-
sero una tassa sui regolari, capitoli e be- minario, uffizio scabroso e di difficile scel-
nefizi, la quale non sia meno di scudi 3 ta; avvertendo che i ministri egli alunni
nò più di 5 per 100 sulle loro rendite; non eletti per impegno sono la rovina de'se-
bastando questa tassa vi applicassero an- minari, onde il vescovo procuri di allevare
cora i beuelìzisemplici,e con queste impo* i primi nel seminario slesso. Importante
322 SEM SEM
è puro la scolto rìo'prefetli delle cnmcrn- opera a fare rifiorire il pubblico e l' ec-
te, comechè delicato l'impiego; così quel- clesiastico insegnamentosia in Piomaenel
lo del portinaio, che chiama r.° custode suo stato, che in tutta la Chiesa, imitato
del seminario. Nota ancora che padro- i dal degno successore e benemerentissimo
nati laicali spesso sono di pregiudizio al- LeoneX 11. Tutto copiosa mente viene nar-
la disciplina ecclesiastica; ma il vescovo rato dal p.Theiner, con sommi elogi pei
deve giudicare l'ammissione de'nominati siccome tanto beneme-
ristabiliti gesuiti,
nonicali, senza il consenso del capitolo; vescovi e abbati chehannoi seminari. "Es-
competono al seminario l'oratorio, e l'in- sendovi noto e manifesto quanto giovi al-
fermeria ove con carità dehbonsi assiste- la prosperità della Chiesa non meno che
re gl'infermi. Anche Benedetto XIV ri- dello stato, la buona educazione del cle-
putò l'istituto de' seminari inseparabile ro, non cessate di comune accordo dal-
dal bene della Chiesa, e lo dichiarò con l'adoprare in un affare di tanto momen-
l'enciclica de'3 dicembre 740, pubblica- i to le vostre cure e le vostre sollecitudi-
ta dopo la sua coronazione. Oltre a ciò, ni. Proseguite, come fate, a non lasciar
Benedetto XI V parla in due opere suedel- nulla d'intentato, aflìuchè i giovani chie-
l'istituzione de'seminari da profondo sto- rici ne' vostri seminari si formino per tem-
rico del la Chiesa, cioè neW Insti tutiouesec' po ad ogni virtù, alla pietà, allo spirito
cleùastìcae,ent\Synodo dioecesana.Vev ecclesiastico; che vengano crescendo nel-
le deplorabili vicende della rivoluzione l'umiltà, senza cui non possiamo piacere
del secolo passato, l'istituto de'seminari a Dio, ed insieme nelle umane lettere e
grandemente ne soffri, in uno all'eccle- nelle discipline più severe, specialmente
siastica educazione; ed anche la religione sagre; e lontani da ogni pericolo d'erro-
e la monarchia ne furono terribilmente re, sieno così diligentemente istruiti, che
travagliale. Spaventevoli guasti ne conse- possano imparare non solo la vera ele-
guitarono pel tralignamene) dell'istruzio- ganza del parlare e dello scrivere, l'elo-
ne giovanile, massime in Francia e Ger- quenza, sia dalle sapientissime opere dei
mania. Tristi quindi e dolorose furono ss. Padri, sia dai più insigni scrittori pa-
le vicende de'seminari, soppressi o impo- gani da ogni sozzura purgali, ma possa-
veriti coll'usuipazionedeloro beni e degli no ancora principalmente conseguire la
stessi loro edilìzi; o per l'introduzione di perfetta e solida scienza della teologia.del-
cattivi insegnamenti, onde distruggere le la storia ecclesiastica e de' sagri canoni,
teologiche islituz'oni,e avvelenare la fonte tolta dagli autori daquestaSedeapostoli-
della pura dottrina negli stabilimenti no- ca approvati. Per tal modo quest'illustre
velli de'seminari generali. Nel declinare clero di Francia, che risplende per tanti
del secolo tuttavia fu avventurosa Y Ir- uomini insigni per ingegno, pietà, dottri-
landa (F.) per l'istituzione del suo ce- na, spi rito ecclesiastico, e singoiar ossequio
lebre seminario o collegio in Maynooth, verso questa apostolica Sede, andrà ogni
autorizzalo in nome di Pio VI dall'insi- giorno più abbondando di solerti e indu-
gne cardinal Gerdil prefetto della congre- striosi operai , i quali, ornati di tutte le
gazione di propaganda fide. Nel 18 14 ri- virtù e muniti del presidio di sana scien-
composto l'ordine europeo, Pio VII die za, possano opportunamente esservi di a-
SEM SEM 3^3
iuto nel coltivare la vigna del Signore, ri- ehi ove non esiste, mediante l'istituzione
prendere que'che contraddicono, e non so- de'collegi o seminari. Per la coltura reli-
lo confermare nella nostra ss. Religione i giosa e pietà negli alunni, si ponno con-
fedeli della Francia, ma anche propagar- sultare le seguenti opere. 77 direttore spi-
la nelle lontane ed infedeli nazioni per rituale de' seminari, colla giunta delle me-
mezzo delle sante missioni, come il me- ditazioni per gli esercizi spirilnali.proprie
desimo clero finora fece a somma lode del e adattate allo stato e condizione della
suo nome pel bene della religione e per gioventù ne collegi , V enezia i y47.Ricciar-
la salute delle anime ". Non solo la chie- delti, Lyceum ecclesiasticum. Giovanni
sa cattolica ha i seminari diocesani, vesco- can. Devita, Istituzione de' chierici convi-
vili e abbaziali, ma possiede i seminari, venti ne* seminari vescovili, esposta in va-
o collegi o ospizi per formare Missionari ri ragionamenti, Napoli i
r e) r
i . Bevelet, E-
;
(F.) per le Missioni pontificie (/\) per sercizi ecclesiaslisi per li seminari, Roma
tutte le nazioni, de'quali trattai a'Iuoghi iyqi. Il seminario ecclesiastico ogliot-
loro, a Collegi, e negli articoli degli or- to giorni a s.Eusebio in Roma, opera del
dini e congregazioni religiose che ne con- d. r Agostino Theiner scritta in tedesco e
tengono un gran numero. In tali articoli recala in italiano da Giacomo Mazio,
celebraile grandi benemerenze e la som- Roma 834- Porta tale titolo questa eru-
i
ma utilità recata da siffatti seminari alla ditissima e importante opera, perchè do-
Chiesa, al cristianesimo, a molte nazioni po l'avventuroso ritorno dell'autore al
che da loro ripetono colla conoscenza del- grembo di s. Chiesa, nel soggiorno che fe-
la vera Religione (F.), 1' incivilimento e ce nella casa de' gesuiti di Eusebio di
s.
la morale. Primeggia fra tutti il veneran- Roma, per gli esercizi spirituali ove con-
do Collegio Urbano (/.) di propaganda dusse a lieto termine la sua intiera con-
fide, stabilito per la Propagazione della versione, e considerando essere il Semi-
fede (F.), composto di alunni d'ogni na- nario un durevole e continuato ritiro di
zione, e degno della gran Roma e della spirito , cui solo interrompe e solleva lo
Sede apostolica; mentre a Napoli è in vi- studio delle umane e delle divine scienze,
gore il seminario o collegio del la sagra Fa- le die siffatto titolo. Egli dunque vi svolge
miglia (F.) pei cinesi. Inoltre qui solo ri- la storia de Seminari chericali, divisa in
delle Missioni straniere (F .),\\ seminario educazione fìnoal regno di Carlo Magno.
a
delle Missioni straniere delle colonie (F.), Epoca 2. Stato delle istituzioni cherica-
il seminario di s. Sulpizio(F.)/\\ semina- li di educazione dall'età di Carlo Magno
rio deiPicpus (V.). In Milano e al modo fino ai tempi del concilio di Trento. Sto-
narrato nel voi. LV, p. 3o4> di recente ria e condizione de'seminari chericali dal
fu eretto uu collegio per le missioni estere. concilio di Trento a'nostri tempi, che for-
a
Da ultimo eziandio, e come il precedente ma la 3. Appendice di alcuni do-
parte.
con autorizzazione deUaCongregazione di cumenti concernenti la storia de'seminari
propagandafide {F .), fu permesso lo sta- chericali.
bilimento de[\' Indigeno clero{I .),ne'Iuo-
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)