Sie sind auf Seite 1von 4

S.O.S.

Servizi Sociali On Line


Magazine
AN NO 1 N U ME RO 12 29. 11. 2 010

Convegno Nazionale: Il Servizio Sociale Professionale On Line in Italia


Ormai, ci siamo! Il 12 febbraio 2011 a Roma, presso lHotel dei Congressi, si svolger il Convegno Nazionale sul Servizio Sociale Professionale On line in Italia. Il Convegno stato promosso e organizzato da S.O.S. Servizi Sociali On Line, con la Partnership e il Patrocinio morale del S.U.N.A.S Ringraziamo pubblicamente il Segretario Generale, Dr. Salvatore Poidomani e il Vice Segretrio Generale, Dott. Luigi Bucci per averci fornito una Partnership cos importante. 1 Levento ha inoltre ottenuto anche il Patrocinio gratuito di organismi importanti, quali lOrdine A.S. Abruzzo e Lombardia, nonch lA.S.L. di Pescara. Hanno altres concesso il Patrocinio Gratuito, lAssociazione Italiana Assistenti Sociali Formatori e lAss.N.A.S. Abbiamo anche trovato tre Sponsor che ci hanno aiutato a finanziare parte delle spese. I tre sponsor sono:


http://consulenzaprimaora.it/

D.ssa Graziella Povero ( Presidente Ass.N.A.S.) D.ssa Maria Palleschi (Presidente Ordine A.S. Abruzzo)

www.assistentisocialisenzafronti ere.it

Seguiranno i relatori, il cui nome e cognome, profilo, nonch titolo dellargomento, potrete direttamente leggere sul programma del Convegno. Ospite donore on line, sar il Prof. Paolo Ferrario. Sono stati richiesti 7 crediti per gli assistenti sociali. Sono aperte le iscrizioni:

SOMMARIO:

S.O.S. per la Comunit italiana

Convegno Nazionale S.O.S. Mediazione dei conflitti e servizio sociale Quarta Conferenza Nazionale Pagina web Politiche La Famiglia Rom

Hanno inoltre partecipato al finanziamento di parte delle spese il S.U.N.A.S. e lAssociazione Italiana Assistenti Sociali Formatori, che ringraziamo di cuore. Lo scopo del Convegno quello di far incontrare le realt che determinano lo scenario del servizio professionale on line in italia per produrre un confronto, uno stato dellarte di questo tipo di attivit in crescente espansione in Italia. I lavori verranno aperti dalle Autorit, che nello specifico saranno:

Per iscriversi occorre inviare, ENTRO IL 28.1.2011 a convegnosos@libero.it la scheda discrizione debitamente compilata e attendere conferma della convalidazione. I posti sono limitati (220) per cui saranno accettate le iscrizioni fino ad esaurimento posti. In tarda mattinata e in tardo pomeriggio vi saranno 2 spazi dedicati al dibattito e in sede di registrazione dei partecipanti sar possibile, mezzo apposito modulo, prenotare gli interventi per presentare proprie esperienze o progetti On Line o rivolgere quesiti. Dr. Antonio Bellicoso

3
4

Dott. Simone Piga Dott. Giovanni Olivieri Associaz. Assist.Sociali Senza Frontiere

Ecco i loro rispettivi siti web:

Dr.ssa Giovanna Sammarco (Presidente Ordine A.S. Lazio) Dr. Salvatore Poidomani (Segretrio Generale del S.U.N.A.S.)

www.studiodiservizisociali.it

Mediazione dei conflitti e servizio sociale


La mediazione dei conflitti costituisce un metodo per la risoluzione dei conflitti riguardanti due o pi parti, che partendo dalla condivisione di uno o pi interessi, con laiuto di un terzo, equiprossimo ed equidistante, ossia il mediatore, mira ad individuare soluzioni condivise. Essa a differenza di altre forme risolutive non si ispira allo schema win- lose, bens a quello win- win, nel senso che obiettivo che le parti escano soddisfatte degli accordi presi. La mediazione ha una connotazione di tipo pratica, nel senso che mira a sostenere le parti nel fare emergere il conflitto, ascoltare le loro emozioni e difficolt ed obiettivo fondamentale far s che esse ripristinino la comunicazione tra loro in maniera costruttiva. La stessa vantaggiosa da diverse angolazioni, in quanto: aumenta la probabilit che gli accordi presi siano mantenuti nel tempo; riduce i livelli di stress delle parti e offre uno spazio commisurato alle esigenze delle stesse; comporta un dispendio economico e temporale inferiore rispetto alle vie di tipo giudiziario; salvaguarda la relazione, ecc... Il mediatore un professionista laureato in Scienze Giuridiche o Sociali, con una formazione post-laurea in mediazione (master universitari o corsi di formazione). A questo proposito, oggi sono numerosi gli assistenti sociali interessati a queste iniziative formative. Tale aspetto, indicatore dellevoluzione che contraddistingue la professione, svela la stretta relazione che intercorre tra le due figure professionali. In primo luogo, entrambi fanno riferimento ad una filosofia di fondo caratterizzata da: garanzia e tutela dei diritti umani; centralit delle persone come protagoniste esclusive delle loro vite; riconoscimento e rispetto delle differenze; valorizzazione della comunicazione, ecc. Ne consegue che per queste due professioni centrale disporre di buone capacit di progettazione, al fine di attuare percorsi di risposta individualizzati in cui le parti assumono il ruolo di protagonisti. Del resto la mediazione, come il servizio sociale, un intervento con valenza pedagogica, pertanto basilare la capacit di apprendere dallesperienza e nel rispetto dellautodeterminazione delle parti. Entrambi gli operatori sostengono le capacit e le risorse delle persone secondo le logiche operative previste dallempowerment, infatti, solo in tal modo esse si sentiranno coinvolte e disposte alla realizzazione di un cambiamento. La possibilit di intraprendere un percorso di studi di mediazione, rappresenta per lassistente sociale unopportunit per attuare un progetto di professionalizzazione, che si pone in termini di differenziazione e continuit rispetto alla formazione trasversale delliter accademico di servizio sociale. Pertanto, sarebbe auspicabile che entrambe procedessero secondo prospettive sinergiche e di arricchimento reciproco per contribuire al continuo miglioramento delle competenze professionali. PS. per maggiori approfondimenti si rimanda al testo integrale dellarticolo sul sito servizisocialionline alla sezione Articoli

D.ssa Gabriella Argento

S.O.S.

SERVIZI

SOCIALI

ON

LINE

ANNO

NUMERO

12

PAGINA

IV Conferenza Nazionale di Servizio Sociale: nel Regno Unito anche una buona prassi italiana
Londra, Kings College Hospital, 14 settembre 2010: IV Conferenza Nazionale di Servizio Sociale, sul lavoro integrato nella rete dei servizi. Obiettivo: approfondire le problematiche che oggi lassistente sociale deve fronteggiare nella realizzazione di una presa in carico multi-dimensionale, proponendo strategie e soluzioni innovative da implementare nel contesto delle attuali politiche socio-sanitarie. Ma alla Conferenza inglese c pure una buona prassi italiana: il Centro per lAutonomia Umbro (CpA Umbro, www.cpaonline.it). Nel Regno Unito, come da noi, i nodi critici sono i medesimi: le riflessioni sullidentit professionale, sulletica del proprio operato e sul legame teoria-prassi devono diventare il fondamento per la costruzione di efficaci collaborazioni con gli altri professionisti della rete e dellquipe. In particolare, solo un approccio etico alla presa in carico pu garantire la comprensione e la negoziazione tra i diversi linguaggi, princpi e posizioni su cui poggiano sia le relazioni inter-professionali sia quelle con gli utenti. Nel Servizio Sociale questo si traduce nel riconoscimento della specificit e complessit dei bisogni e del diritto allautodeterminazione di ognuno. Ancora parallelismi con lItalia: dalla Conferenza emerge che, per realizzare percorsi di presa in carico pi efficaci, necessario superare lattuale difficolt nel garantire continuit degli interventi (per lesasperata mobilit lavorativa), leccessiva burocratizzazione del lavoro e la standardizzazione degli interventi. Una sfida per il futuro: praticare la riflessivit come disposizione professionale e come processo nella realizzazione della presa in carico. Anche in Italia, come nel Regno Unito, il lavoro di rete fatica a diventare prassi solida. Alcuni assistenti sociali continuano a vederla come una minaccia alla propria identit professionale. necessario quindi continuare la riflessione sul tema e condividere esperienze. La partecipazione degli assistenti sociali del CpA Umbro alla Conferenza ha permesso un confronto stimolante, nonch loccasione per presentare una buona prassi italiana di lavoro integrato nella rete dei servizi. Nello spazio dedicato alla presentazione di esperienze sul tema in oggetto, quella del CpA Umbro risultata in linea con quanto emerso negli interventi presentati. In particolare, il Protocollo stipulato nel 2009 tra il CpA Umbro, il Comune di Terni e la ASL ha dato lavvio ad uninnovativa modalit di realizzazione di percorsi di vita indipendente per le persone con disabilit, apportando, al percorso gi realizzato in ambito istituzionale, il valore aggiunto e centrale della consulenza specializzata del CpA Umbro e, soprattutto, permettendo una progettazione globale, coordinata tra le parti in gioco, appropriata, efficace ed efficiente, e rispettosa dellunit della persona (Progetto Individuale, ex art. 14, L. 328/00).

Dott. Pierangelo Cenci Dott. Claudia Di Giorgio

Pagina web Politiche sociali e sanitarie


Da poche settimane, sul nostro sito web, stata creata la pagina Politiche sociali e sanitarie. La pagina curata dal Prof. Paolo Ferrario, docente universitario di grande fama e al quale gli assistenti sociali gli sono grati per la formazione che incessantemente egli loro fornisce nellarea della legislazione socio sanitaria e dei servizi. A poche settimane dalla nascita della pagina, gi si registrano La pagina ospita le sue dispense didattico accademiche che possono essere, grazie ad una convenzione stipulata con S.O.S. Servizi Sociali On Line, consultate e scaricate gratuitamente. Numerosissimi i libri che ha scritto e pubblicato in materia di legislazione socio sanitaria. Il Prof. Paolo Ferrario collabora con S.O.S. Servizi Sociali On Line in qualit di Consulente Esperto in Materia di Politiche sociali e sanitarie e dei servizi. Lo Staff lo ringrazia pubblicamente per lo spessore dei contributi e articoli prodotti per S.O.S.

Direttore: Dott. Antonio Bellicoso Segretaria di Direzione: Francesca Caimi Vice Direttore: Dott.ssa Imma Machin Consulente di Direzione; Dott. Ugo Albano

S.O.S. Servizi Sociali On Line www.servizisocialionline.it


servizisocialionline@libero.it

Consulenti esperti: Prof. Paolo Ferrario; D.ssa Monica Nocentini; Dott.ssa Paola Bottazzi: Dott.ssa Marzia Trugli; Dott. Lucio Barone; Dott. Paolo Topputi; Dott.ssa Valeria Rosati; Dott. Antonio Filice; D.ssa Antonella Betti Webdesigner: Stefano Taioli Webmaster: Dott. Antonio Bellicoso

Collaboratori Specialisti esterni Prof. Tommaso Vitale D.ssa Annarita Bovino D.ssa Margherita Claudia Di Giorgio Dott. Pierangelo Cenci D.ssa Anna Vecchiarini D.ssa Gabriella Argento

La Famiglia Rom
Nellambito della cultura zingara , il termine famiglia indica tutti gli individui della linea paterna e materna fino alla terza generazione ascendente e discendente. Ci che conta in primo luogo per lo zingaro la famiglia, ossia il nucleo costituito da marito moglie e figli. Al di l del nucleo famigliare si pone la famiglia estesa, che comprende i parenti con i quali vengono di sovente mantenuti i rapporti di convivenza nello stesso gruppo, comunanza di interessi e di affari. Oltre alla famiglia estesa, presso i rom esiste la kumpnia, cio l'insieme di pi famiglie non necessariamente unite fra loro da legami di parentela, ma tutte appartenenti allo stesso gruppo ed allo stesso sottogruppo o a sottogruppi affini. Il matrimonio che di solito matura in giovane et, anch'esso regolato dalle usanze, diverse per tra le etnie. Cos, mentre nei Sinti il matrimonio avviene per fuga (di regola i due giovani si rifugiano per alcuni giorni presso dei parenti) nei rom avviene per "acquisto": quando c' l'accordo dei due giovani e delle famiglie, la famiglia dello sposo corrisponde una ingente somma di denaro alla famiglia della sposa come sorta di risarcimento. Il matrimonio pu anche aversi tra persone di diversa etnia o tra un uomo o donna roman e uomo o donna "ga" (cio estraneo alla popolazione roman). Allinterno della famiglia il capofamiglia ha un ruolo di grande prestigio, ad esempio il controllo della sessualit femminile avviene attraverso una serie di istituzioni culturali quali: il valore della verginit e della segregazione . Le figlie chiaramente appartengono per nascita al gruppo del padre, ma sono i figli maschi ad essere prediletti perch tramandano la genia. Alla donna attribuito un carattere debole quindi predisposta alla sottomissione e dipendenza prima dal padre e poi dal marito. Luomo domina la sfera pubblica la donna si occupa della vita domestica e il suo carisma emerge dallattivit di moglie e madre. Nelle relazioni interpersonali il minimo sgarbo che urta la sensibilit e lorgoglio pu provocare una reazione violenta. Il termine faida nella cultura zingara sta ad indicare una rappresaglia socialmente accettata i cui membri: Sono ritenuti collettivamente responsabili del comportamento di ciascuno di essi Hanno il dovere di vendicare un ingiuria fatta a ciascuno di essi Attuano la ritorsione in base a criteri di uguaglianza qualitativa (ad esempio capofamiglia per capofamiglia). La faida ha una regola: Tutti i parenti che hanno lo stesso sangue dellucciso devono provare a vendicarlo . La vendetta pu essere evitata con lintervanto dei riconciliatori (i plesnora)che dopo aver ascoltato le testimonianze si ritirano e lontano dai contendenti e dai presenti decidono chi il colpevole e quanto deve pagare ratificando un accordo.

D.ssa Annarita Bovino

Das könnte Ihnen auch gefallen