15 luglio: Specialit Pesce 22 luglio: Fantasie di Primi Piatti 29 luglio: Specialit Pesce 5 agosto: Tortellata 12 agosto: Fantasie di Primi Piatti ai Funghi PIZZERIA APERTA TUTTE LE SERE Il cospiratore Manini, patriota e santo antico NEL 150 DELLUNIT RISCOPRIAMO UNA FIGURA VISSUTA FRA VILLABERZA E LA VECCHIA Nel 1860 fond a Reggio la prima societ di mutuo soccorso. Attivista nei tempi diffcili del dispotismo, venne imprigionato come appartenente alla Giovane Italia. Aveva preso parte alle agitazioni contro la tassa sul macinato. Un personaggio importante che tanto ha sacrifcato per la libert morendo poverissimo. Ma oggi quasi dimenticato... di Normanna Albertini (segue a pag. 50) Se si sale da Reggio lungo la statale 63, appena entrati a La Vecchia di Vezzano, sulla sinistra, proprio prospiciente la stra- da, si nota unantica casa sovrastata da una torre. Inserito nella parete, in una stretta nicchia, c il busto di un uomo dal chia- ro aspetto risorgimentale: barba, baffoni, immagine fera. Sotto, una lapide recita: Angelo Manini, nobile fgura di patriota fu membro della Giovane Italia diede ci che pot per la libert e unit italica e la redenzione dei popoli oppressi. Mor nel 1890 restando gloria ai suoi posteri. Il busto, collocato sulla facciata nel 1925, opera di un pronipote emigrato in Argen- tina. Uno dei discendenti di questillustre nostro conterraneo don Filippo Manini, biblista, docente di Sacra Scrittura allo Stu- dio Teologico Interdiocesano. Il sacerdote riferisce che in casa non si parlava quasi mai del suo celebre avo, che poco o nulla stato tramandato di lui e delle sue im- prese, che lunica curiosit la storia (o leggenda?) di un tubo di piombo o di rame andato perduto, che avrebbe contenuto dei documenti, forse lettere di Mazzini o di Ga- ribaldi. Un patriota dimenticato Pietro Michele Angelo Manini, cos regi- strato negli atti di battesimo, nasce a Villa- berza di Castelnovo Monti nel 1814 e muo- re a Reggio la notte del 18 giugno 1890, in una modesta abitazione in via dellAbate. Povero, poverissimo, perch aveva impie- gato tutti i suoi averi per la causa politica a cui si era votato e per i processi che aveva dovuto affrontare, lui e i suoi fgli. Accade- va cos, a quei tempi: che ci fossero anche politici che morivano in miseria, come fu, per esempio, per Camillo Prampolini o Anna Kuliscioff. Alla sua morte, proprio Prampolini ne tesse un elogio nel discorso di saluto: Mai si spense nella sua anima di santo antico la fede nel bene, nella fa- talit del progresso e la certezza del pieno immancabile trionfo della sovranit popo- lare. Giovane, sofferse la relegazione ed il carcere per aver abbracciata con entu- siasmo la causa dellindipendenza dItalia (...) E morto, come visse, repubblicano lontano dal rumore della vita pubblica, sdegnoso donorifcenze, di cariche, di fa- vori quasi ignorato, senza altro compen- so per i sacrifci e le lotte sostenute (...) col compianto di tutti, perch le anime pure e buone come la sua simpongono a tut- ti. Un santo antico, dunque, una grande fgura di patriota, Angelo Manini, un repubblicano convinto, mazziniano, che allItalia offr tutte sue possibilit fsiche ed economiche. Da Cadignano a Villaberza e Leguigno I Manini, a Spirola di Villaberza (Castelno- vo Monti) arrivano nel 1627 provenienti da Cadignano di Gova. Qualcuno ha la quali- fca di mastro (maestri ramai?), altri quel- la di alfere (lalfere era il portatore delle insegne di una compagnia, cambiato poi in "banderese" e infne in capitano). Certo, si trattava di una famiglia benestante. Manini cognome molto diffuso dalla Lombardia allEmilia fno alla provincia di Firenze; dovrebbe derivare da una modifcazione fonetica del nome medievale Mannus, di cui si hanno tracce a Firenze in un atto del 1300: ...Nobiles viri et potentes silicet Mannus et ser Citta, fli condam domi- ni. Corradi domini. Hermanni de Monal- densibus... e a Varese in un atto risalente al 1176 conservato presso l'archivio della chiesa di San Vittore. Manni, e il personale medievale, arrivano dal nome proprio lon- gobardo Manno: uomo. Il Risorgimento a Reggio Ripercorriamo brevemente il periodo ri- sorgimentale nel reggiano, perch pro- prio tra Modena e Reggio che nascono i pi forti movimenti patriottici. Nel febbraio 1831 Reggio si sollev contro gli Estensi, disarmando le truppe ducali, mentre la contessa Giuditta Bellerio Sidoli (futura collaboratrice di Mazzini) faceva sventola- re il Tricolore sul palazzo del Comune. Un La casa di Angelo Manini a La Vecchia. 50 TM (segue da pag. 48) mese dopo, per, fu riportato lordine nel Ducato con una durissima repressione: furono pronunciate 212 condanne mentre numerosi insorti sfug- girono allarresto andandosene in esilio, scelta che accomun numerosi patrioti reggiani sia democratici che liberali. Morto Francesco IV nel 1846, il fglio Francesco V accentu la politi- ca di affancamento allAustria anche sotto il proflo militare, elemento questo confermato dallarrivo di truppe ungheresi a Reggio nel 1847. Nel marzo 1848 di nuovo la citt fu in mano dei patrioti e il Tricolore torn a sventolare. Per la prima volta ci fu la volont dei citta- dini allannessione con il Pie- monte e la vittoria dei s fu schiacciante. Il 9 agosto 1848 larmistizio di Salasco mise per fne a questo abbozzo di esperienza democratica. La seconda guerra di Indipenden- za, terminata il 12 luglio 1859, port al crollo del Ducato e il 27 luglio i reggiani conferivano la dittatura al Commissario regio Luigi Carlo Farini, mentre la citt e la provincia erano rette da amministrazioni provvisorie che portarono al plebiscito del marzo 1860, quando i reggiani scelsero lannessione al Regno dItalia. E proprio in questo quadro storico che si trova ad operare Angelo Manini. Un santo antico repubbli- cano e massone? Che siano state le organizza- zione segrete a fare il risorgi- mento sicuro; che tra queste ci fosse pure una Massoneria reggiana risulta da alcune ricer- che, tra le quali quella di Alber- to Ferraboschi, il quale cita, tra i massoni, anche Angelo Mani- ni: ... anche a Reggio Emilia la Massoneria aveva dimostrato la forza di una integrazione ge- rarchicamente organizzata tra uomini appartenenti a schie- ramenti politici diversi (...) Al primo insediamento massoni- cospirativa dei patrioti affliati agli insediamenti massonici fu anche oggetto di un processo, celebrato nel 1822 dal tribu- nale Statario straordinario di Rubiera, conclusosi con la con- danna degli affliati reggiani (...) Esaurita la travagliata fase risorgimentale, nella stagione del primo periodo postunitario che la Massoneria a Reggio Emilia riprese attivamente la sua funzione di agglutinazio- ne e di omogeneizzazione di diverse forze che aspiravano ad una trasformazione dellassetto politico istituzionale (...) pu ri- tenersi certa ladesione ad essa dei maggiori nomi dello schie- ramento radical-democratico: dai liberali progressisti Carlo Borsiglia e Igino Bacchi ai re- pubblicani Carlo Flori, Angelo Manini, Angelo Camparini, Corrado Palazzi Trivelli, Pietro Casali e Giovanni Rasori fno agli internazionalisti Giovanni Ferrarini e Pietro Artioli. (...) Tale area democratico-radicale Flori; sempre nel 1876 Gian Lorenzo Basetti costituiva una lega per labrogazione della tas- sa sul macinato, e Igino Bacchi Andreoli fondava la Societ di mutuo soccorso fra camerieri, cuochi e arti affni mentre An- gelo Manini dirigeva la Societ Operaia cittadina. La triade dei mazziniani Di Manini parla Renato Marmi- roli in un volumetto del 1960: Angelo Manini, con Giuseppe Lamberti e Giovanni Grilenzo- ni forma la triade dei mazzinia- ni reggiani di una certa statura che operarono attivamente nel periodo risorgimentale, anche se egli non ne ebbe eguale ri- nomanza. Forse perch pi giovane danni, entr nel mon- do della cospirazione pi tar- di. Giova notare che, quando avvennero i fatti del 1831 i quali, del resto, a Reggio, ebbe- ro uneco modesta, lepicentro essendo a Modena egli aveva solo 17 anni, e gi dal 1814, cio dal crollo delle fortune na- poleoniche, sul ducato estense si era stesa una coltre funebre, che ebbe la pi violenta lacera- zione soltanto dopo la morte di Francesco IV (21 febbraio 1846), quando gi si stavano appressando i tempi grossi del 48. Quale azione egli abbia svolto, palesemente od occul- tamente prima del 1860 nel quale anno appare alla ribalta come capo riconosciuto del partito dazione non pos- sibile sapere e forse, se non fosse andato perduto quel tal tubo di piombo o di rame, mol- te cose sapremmo, che invece ignoriamo e nella sua vita non vi sarebbero quelle lacune, che non possono essere riempite dalla fantasia. Stando a quel che ne scrisse, assai pi tardi, il Pomelli, richiamandosi agli arresti avvenuti per i fatti del macinato (1869-70), il Ma- nini, da pi di trentanni era oggetto di persecuzioni, inco- minciando dal tempo del truce Francesco IV e dopo dal V, suo degno fglio, subendo prigionia non solo a Reggio, ma anche nel Sasso di Rubiera, come co- spiratore ed appartenente alla Giovane Italia. Ne conferma co reggiano risalente al 1816 appartenevano infatti alcune fgure storiche del movimento liberale e repubblicano locale, da Antonio Panizzi a France- sco Bolognini, da Giovanni Grilenzoni a Prospero Pirondi, da Giovanni Sidoli ad Angelo Lamberti. (...) Lorganizzazione massonica reggiana si rafforz tra il 1818-1820, grazie dappri- ma allintroduzione dei Sublimi Maestri Perfetti e poi alla diffu- sione della carboneria. Lattivit era sostenuta principalmente dal giornale La Minoranza (...) portavoce uffcioso della Mas- soneria reggiana (...) nel 1875 la Loggia massonica instituiva due premi per i migliori allie- vi dellorfanatrofo cittadino e sponsorizzava la creazione del comitato per i feriti dellEr- zegovina e della Bosnia; nel 1876 sorgeva la Societ Ga- ribaldi dei reduci delle patrie battaglie ad opera di Carlo Don Filippo Manini fotografato davanti alla casa dellavo. Giuseppe Mazzini ritratto da Gaetano Chierici. 51 TM Gio Battista Manini Sposato con Antonia Domenico Manini (nato nel 1649) Sposato con Orsola Domenico Giuseppe Manini (alIiere) Nato nel 1695, sposato con Maria Saccheggiani Pietro Giacomo Manini (1735/ 1821), sposato con Caterina Cavalletti Gio Batta Manini (1792/1855) Sposato con Giuditta Bernardi Pietro Michele Angelo Manini (nato nel 1814) sposato con Maria Poncemi Luigi Secondo Pellegrino Manini (nato nel 1839) Leopoldo Settimo Pio Manini (nato nel 1848) Altri Iigli: Lorenzo, Giovanni, Domenico, Maria Alda, Alda Maria, Diamanta, Caterina, Marco Antonio, Simone (i nomi che si ripetono sono dovuti alla morte dei bambini in tenera eta) Altri Iigli: Anna Maria, Antonia Santa, Gio Battista Altri Iigli: Michele Pietro, Maria Orsola , Francesco Baldassarre , Michele Antonio Batta, Gio Pellegrino, Maria Orsola Santa, Anna Maria Maddalena Altri Iigli: Domenico Francesco Gio Batta Manini (tra Secondo e Settimo ci sono sicuramente altri Iigli, che pero non risultano dai registri di battesimo, compreso Filippo) Altri Iigli: Michele Arcangelo, Francesco Giuseppe Maria, Maria Antonia, Massimiliano Giovanni Pellegrino, Giovanni, Guglielmo Anastasio Estratto dell`albero genealogico della famiglia Manini da Spirola (Villaberza) (Per gentile concessione di don Pier Luigi Ghirelli, che ha effettuato le ricerche) anche il dottor Carlo Borsiglia, il quale, parlando sulla bara del compianto amico, ebbe a dire che Angelo Manini fu cospira- tore e patriotta nei tempi diff- cili del dispotismo. La banda dei Manini Il 21 maggio 1868 viene ap- provata una legge che istituisce limposta sul macinato (di L. 2 ogni q.le di grano, L. 1 per ogni q.le di granoturco o se- gale, L. 1,20 per lavena e L. 0,50 per i legumi secchi e ca- stagne). Le masse sono spinte a un moto disperato. Danno il via il 21 dicembre i contadini di Gattatico, poi il 27 i coloni di Nogarole di Villafranca e di Collecchio (Parma); il 27 e 28 quelli di Castelnuovo di Sotto. Il 2 gennaio tocca a Poviglio, Brescello, Fodico, Meletole, Correggio e San Martino in Rio. Dal 2 al 4 gennaio insorge il comune di Casina, ove molte centinaia di contadini, guidati dal luogotenente e da France- sco Montruccoli, capitano della Guardia Nazionale, si scontra- no con la truppa lasciando un ferito e vari prigionieri. E' in questa zona che i fratelli Filip- zata e talvolta attuata durante il risorgimento dai mazziniani. La banda raccolse 50/60 indi- vidui tra repubblicani e conta- dini, facendosi consegnare da molti mugnai i proventi della tassa (rilasciando regolari rice- vute a nome comandante Se- condo Manini) che restituirono ai contadini. Alla fne, fu Ange- lo Manini a farne le spese: ven- ne arrestato e la banda anche su ingiunzione di Mazzini stes- so si sciolse.
Il vero leader reggiano del repubblicanesimo Comunque, riassumendo, Ma- nini perseguitato dagli ultimi due duchi estensi. E in carcere presso il Forte di Rubiera. Ami- co di Mazzini e di Garibaldi, procura alcuni volontari, com- presi due fglioli, allimpresa dei Mille. Nel 1860 fonda a Reg- gio la prima societ di mutuo soccorso. Dopo lAspromonte, Manini tenta di promuovere, con Benedetto Cairoli e altri, unazione per la liberazione del Veneto e del Trentino. Nel 1869 , con Gaetano Davoli e Stefano Canovi, nelle agitazio- ni contro la tassa sul macinato. Viene arrestato e poi rilasciato, sempre pagando, anche econo- micamente, in prima persona. Nel 1870 riunisce unaltra ban- da per liberare Roma al grido di Roma o morte. E il vero leader reggiano del repubblica- nesimo di stampo mazziniano. Da ricordare che tutti gli insorti risorgimentali furono oggetto di scomunica da parte di Pio IX, ma, a Reggio, unaltra sco- munica venne ai collaboratori del giornale Lo Scamiciato, che si muoveva su un terreno anticlericale, coinvolgendo so- cialisti, anarchici, repubblicani. La scomunica del vescovo Vincenzo Rocca, alla quale, nel 1882, Eros (Camillo Prampo- lini) rispose: Prete Rocca, ci vuol altro che scomuniche. Noi siamo pi cristiani di voi, per- ch Cristo fu pi socialista che prete (...) Cristo il rivoluziona- rio ardente che spende tutta la vita a predicare che gli uomini sono fratelli e uguali. Morto Angelo Manini, il movi- mento repubblicano reggiano praticamente si dissolse, men- tre avanzavano le idee sociali- ste. A ricordare questo santo antico, che tanto ha sacrifcato per la libert e lunit dItalia, resta lintitolazione della scuola e del teatro di Vezzano, e quel busto in pietra nella cavit di un muro della sua casa. po e Secondo Manini, fgli di Angelo, formano una banda di guerriglieri sulla falsariga della guerra per bande gi ideologiz- Il mistero di scrivere Dal 25 al 29 agosto torna a Sarzano la scuola di scrittura. Il mistero di scrivere - tra vuoto e parola il nome dato alla 6 edizione di que- sta scuola di scrittura residenziale, organizzata dallAssessorato alla cultura del Comune di Casina con la direzione artistica di Emanuele Ferrari. Ospiti deccezione Paolo Nori, Giuseppe De Sanctis e Achille Ascani. Aggiornamenti e modalit di iscrizione sul sito www.castello- disarzano.it I Mille di Garibaldi.