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Lezione 1. Moneta, finanza e produzione Attivit patrimoniali: stock di ricchezza 1.

beni materiali e immateriali che partecipano ai processi produttivi, correnti e futuri e che prospettano un flusso di redditi futuri. 2. fondi di valore che non forniscono reddito, ma garantiscono di conservare (o di accrescere) il loro valore nel tempo e, dunque, di poter essere scambiati in futuro con altre attivit patrimoniali (beni rifugio, ma case di abitazione tenute sfitte ecc). Attivit finanziarie: impegni a fornire al creditore, oltre al capitale anticipato, un flusso di redditi nel futuro; la realizzazione di queste promesse dipende dal verificarsi di eventi futuri connessi con la creazione di nuovo reddito, e dunque legati allattivit produttiva.
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Moneta: elevata liquidit (utilizzata con immediatezza e senza costi come mezzo di pagamento); mezzo di scambio e fondo di valore. Moneta, credito e finanza sono relazioni con il futuro: a. moneta rappresenta disponibilit detenute in previsione di scambi con beni in larga parte non ancora prodotti; b. credito riguarda fondi anticipati per lacquisto di beni di investimento il cui rimborso avverr con le risorse risultanti dallinvestimento; c. la finanza la gestione dei titoli di credito in previsione di redditi da capitale non ancora realizzati. Il credito concesso dalle istituzioni finanziarie monetarie si traduce in una identica variazione delle loro passivit, che costituiscono un flusso di nuova moneta; questo alimenta lo stock di attivit monetarie.
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Le aspettative sono convalidate alla scadenza solo se si verificano quegli eventi connessi alla creazione di valore che avevano indotto gli agenti economici ad accumulare le specifiche attivit patrimoniali. Lincertezza sul futuro richiede istituzioni, private e pubbliche, capaci di fornire prevenzione nei confronti di eventi inattesi: rafforzano la fiducia nella promessa di reddito espressa dagli strumenti finanziari e sostengono un processo produttivo che si svolge nel tempo. I termini cruciali di una economia monetaria e finanziaria sono dunque il futuro, lincertezza, le istituzioni e la fiducia: il valore della ricchezza il riflesso delle attese su eventi futuri la cui incertezza impone la costruzione di apposite istituzioni per infondere fiducia nella stabilit delle relazioni che sono alla base dei processi di creazione, distribuzione e redistribuzione del reddito.
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Il ruolo della moneta Sotto quali condizioni la moneta neutrale, ossia non ha rilevanza per gli equilibri macroeconomici? Equilibrio economico generale intertemporale: funzione unit di conto irrilevante; funzione di mezzo di pagamento (sostenere gli scambi). Generazioni sovrapposte: funzione unit di conto irrilevante nel singolo periodo; pu trasferire potere dacquisto da un periodo allaltro, ma meglio i titoli fruttiferi per i trasferimenti intergenerazionali di ricchezza. Scambi bilaterali: doppia coincidenza dei bisogni. Moneta strumento ottimo di scambio, poich minimizza il tempo medio di attesa necessario per giungere alle allocazioni desiderate (risolve un problema di coordinamento). Ma gli agenti si devono coordinare per adottarla in tutti gli scambi: viene accettata individualmente perch vi la fiducia che sia accettata universalmente.
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Spiegazioni dominanti per introdurre la moneta nelleconomia: 1. vincolo di cash in advance; i beni non possono essere acquistativenduti se non pagando-incassando moneta; 2. presenza della moneta nella funzione di utilit; fornisce benefici diretti, sia economici che psicologici (sicurezza, prestigio ecc.). Problemi: 1. perch preferita a titoli che fruttano un rendimento maggiore? 2. risolve il problema per ipotesi; esiste perch utile. Se rileva la funzione di intermediario degli scambi: economia con moneta. Lequilibrio che conta quello determinato dai comportamenti reali; moneta determinare la dimensione monetaria delle variabili reali (il livello generale dei prezzi).
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Tre aspetti trascurati: 1. il credito come fornitore di mezzi di pagamento; le decisioni di accumulazione di capitale, non sono strettamente dipendenti dalle condizioni reali. 2. la finanza quale alternativa nella funzione di fondo di valore. 3. Considerazione della moneta come attivit patrimoniale. Se, in presenza di incertezza, si detiene moneta per esigenze precauzionali o opportunit di guadagni in conto capitale, la sua disponibilit influisce sullevoluzione delle variabili reali. In questi casi la moneta non neutrale: economia intrinsecamente monetaria. Il processo economico non indipendente dal livello e dalla dinamica delle variabili monetarie.
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Neutralit della moneta In uneconomia con moneta la moneta neutrale: relazioni creditizie e finanziarie non influenzano la quantit e levoluzione dellaggregato monetario, la cui offerta dipende esclusivamente dalle autorit monetarie. La moneta esogena alle decisioni private. La moneta (per scopi transazionali) ha carattere distinto dalle altre attivit finanziarie (e patrimoniali): grado di sostituibilit nullo. Lammontare di moneta nelle mani del settore privato non-finanziario un potenziale di spesa (monetaria). Quanto maggiore la quantit di mezzi monetari, tanto maggiore il valore monetario delle transazioni, a parit dellintensit con la quale tali mezzi vengono utilizzati.
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In uneconomia con moneta vale la teoria quantitativa della moneta. Se la moneta svolge solo il ruolo transazionale, necessaria uguaglianza tra flusso monetario (pagamenti monetari) e flusso di beni (incassi monetari): identit quantitativa della moneta (relazione consuntiva, verificata per definizione): [1] MV PQ

Il flusso delle transazioni monetarie deve corrispondere al valore monetario del flusso dei beni e servizi oggetto delle transazioni. Domanda di moneta: [2] Md = (1/V) PQ = vPQ

v: quantit che il settore privato desidera detenere per unit di prodotto.


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Se Q si determina in maniera indipendente dalle condizioni monetarie, v un dato e Ms controllata dalle Autorit monetarie, lidentit si trasforma nella teoria quantitativa della moneta [3] Md = vPQ = = Ms

Lequilibrio del settore finanziario (decisioni di I e di S), attraverso variazioni del tasso di interesse reale, garantisce lequilibrio del mercato dei beni al livello di piena occupazione. Flessibilit del salario reale: il prodotto tende sistematicamente al pieno impiego. Questa produzione trova una corrispondente domanda grazie alle variazioni del tasso di interesse reale (non dipende dalle condizioni monetarie). Se Md stabile (V non dipende dalle scelte individuali), le variazioni di M hanno il solo effetto di alterare P.
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Credito e finanza in un economia monetaria Sia che si metta laccento sul credito o sulla finanza (decisioni sulla composizione degli stock finanziari condizionano il finanziamento di I), il ruolo della moneta presente: nel primo caso passivo (contropartita della concessione di credito); nel secondo caso attivo (lequilibrio del mercato finanziario influenzato dalle condizioni di liquidit). Se sono prioritarie le decisioni di accumulazione delle imprese e solo una parte del finanziamento di I deriva dal risparmio programmato (offerta di titoli diretti privati), la possibilit di realizzare I dipende dalla capacit degli intermediari di anticipare i fondi. Come contropartita al credito si creano depositi: il sistema monetario immette moneta (come fondo di valore) che il sistema finanziario assorbe alle condizioni (tassi di interesse) compatibili con la composizione degli stock monetari e finanziari risultante dallemissione degli strumenti finanziari corrispondenti alle esigenze dellaccumulazione.
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Gli stock offerti di titoli privati e quelli domandati di prestiti bancari sono determinati dalle decisioni di I delle imprese. Mercato finanziario: definisce le condizioni alle quali le famiglie detengono i titoli diretti e indiretti (inclusa la moneta creata a fronte del credito concesso) risultanti dal finanziamento del capitale produttivo. Il settore bancario svolge un ruolo positivo se incanala il capitale verso unit con capacit imprenditoriale innovativa. Allefficienza dei mercati finanziari va delegato il collocamento dei nuovi titoli nei portafogli dei risparmiatori. Efficienza del processo finanziario tanto maggiore quanto maggiore la diffusione del rischio produttivo allesterno dei soggetti che gestiscono il capitale. Nella distribuzione del reddito e del rischio tra creditore finale e debitore finale, lintervento degli intermediari comporta un minor trasferimento di reddito, ma anche una minor assunzione di rischio da parte del creditore finale: parte del rischio produttivo viene assunto e gestito dagli intermediari.
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Centralit degli intermediari creditizi tipica dei sistemi finanziari bancocentrici: determinano volume e composizione dellofferta di fondi, mentre i mercati finanziari determinano volume e composizione della domanda. Le banche devono avere una migliore conoscenza delle imprese di quella delle famiglie: presenza di operatori specializzati per selezionare e monitorare i prenditori a prestito. Il sistema evolve in maniera stabile solo se le valutazioni del sistema bancario sono convalidate dai risultati. In caso contrario: processi di aggiustamento nella struttura degli stock finanziari per ricondurre, spesso attraverso ampie fluttuazioni cicliche, il loro valore alle reali prospettive del processo produttivo.

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Interpretazione che attribuisce la centralit del processo finanziario al mercato finanziario (detentori finali della ricchezza): sono le decisioni delle famiglie su livello e composizione dei portafogli a distribuire lo stock di ricchezza tra le diverse attivit patrimoniali. Le famiglie determinano il portafoglio che massimizza la loro utilit (attesa). Dato lo stock di passivit delle imprese, la domanda delle diverse attivit determina le condizioni alle quali le famiglie sono disposte a detenerle. Il costo del capitale influenza le decisioni di risparmio delle famiglie e quelle di investimento delle imprese, e il conseguente equilibrio macroeconomico. Lo stock di attivit reali, in particolare il capitale produttivo, determinato di conseguenza. Il sistema finanziario informa i debitori finali sulle condizioni alle quali le famiglie sono disposte a detenere i titoli (di debito e di propriet) emessi.
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Queste condizioni indicano alle imprese il costo del capitale e le orientano nella spesa per I e nella composizione del passivo (stock dei diversi titoli), per ricercare la struttura ottimale del loro indebitamento. La creazione di liquidit da parte del settore monetario rende pi liquido il portafoglio delle famiglie: la trasformazione da parte del sistema finanziario di attivit illiquide (rappresentative del capitale produttivo) in attivit liquide favorisce laccumulazione del capitale e la crescita. In un sistema centrato sui mercati finanziari (mercatocentrico), le informazioni sui rendimenti futuri delle diverse attivit devono essere corrette e diffuse. Se ci non avviene, il tasso di rendimento richiesto dalle famiglie risulta sopravalutato o sottovalutato, e una valutazione non corretta delle condizioni future si traduce in una evoluzione instabile delleconomia.

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Quattro parti 1. Relazioni alla base dei processi monetari e finanziari. Composizione della ricchezza finanziaria e modalit della sua gestione. 2. Comportamenti finanziari e monetari di famiglie, imprese, intermediari creditizi e BC. Le loro decisioni sono condizionate da quelle passate (stock di attivit e passivit finanziarie esistenti) e dai loro obiettivi legati alle prospettive future (le aspettative di reddito). 3. Meccanismi che rendono compatibili le esigenze di credito e di debito che si manifestano sul mercato finanziario e su quello monetario. Determinare tassi dinteresse e quantit di credito e di moneta. 4. Rilevanza dellequilibrio monetario e finanziario per lequilibrio macroeconomico. (non)neutralit della moneta. Modo di operare delle BC per influenzare leconomia attraverso il governo della moneta, in periodi ordinari e di crisi.
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