Il personaggio
Lady Hollande
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Il governo blocca la candidatura di Roma: costi imprevedibili. L’ira di Alemanno: ma non mi dimetto. Bersani: scelta responsabile
Olimpiadi, il gran rifiuto di Monti
“Non ce le possiamo permettere”. Insorge il Pdl, la Lega applaude
Venerdì la Merkel a Palazzo Chigi
Le parti sociali
“Sul lavoro
accordo vicino”
ROMA — Strada in discesa per
la riforma del lavoro. Le parti
sociali – che oggi incontreran-
no il governo – parlano di “ac-
cordo vicino”. Venerdì è previ-
sta la visita del cancelliere te-
desco a Roma. Merkel incon-
trerà Mario Monti.
ALLE PAGINE 9 E 14
QUANTO COSTA
LA NON-EUROPA
BARBARA SPINELLI
EMBRANO passati cin-
S quant’anni e invece ne
sono passati solo cinque,
da quando i capi d’Europa, riu-
niti a Berlino per commemo-
rare i Trattati di Roma, firma-
rono una dichiarazione in cui è
scritto che «noi, cittadini del-
l’Unione siamo, per la nostra
felicità, uniti». E ancora: «L’u-
nificazione europea ci ha per-
messo di raggiungere pace e
benessere... È stata fonda-
mento di condivisione e supe-
ramento di contrasti... Aspiria-
mo al benessere e alla sicurez-
za, alla tolleranza e alla parte-
cipazione, alla giustizia e alla
solidarietà... L’Unione si fonda
sulla parità, sull’unione soli-
dale... sul giusto equilibrio di
interessi tra Stati membri».
SEGUE A PAGINA 44
Sull’iPad raddoppia l’informazione La storia
“Salviamo i ciclisti”
la corsa
della première dame
Alle 19 su Repubblica Sera il web in pista
per le due ruote
ANAIS
GINORI
le nazi-guerriere di Berlino ANGELO MELONE
PAOLO RUMIZ
Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro mer 15 feb 2012
Anno 37 - Numero 38   1,20 in Italia mercoledì 15 febbraio 2012
R2
La Apple
nel G20
ora vale
più del Belgio
GIAMPAOLO VISETTI
ALTAN
RESISTERE ALLE SIRENE VITTORIO ZUCCONI
TITO BOERI
A TRAGEDIA greca era iniziata proprio lì, con la
L candidatura ad ospitare le Olimpiadi. I sovracosti
incorsi nella preparazione di Atene 2004 hanno
contribuito a quella spirale di deficit pubblici crescenti,
mascherati in vario modo per non pregiudicare l’ingres-
so nell’unione monetaria, che hanno portato alla crisi
del debito. Quei giochi olimpici sono costati 12 miliardi
di euro, il 6 per cento del Prodotto interno lordo greco.
SEGUE A PAGINA 45 Q UANDO il valore com-
plessivo delle azioni Ap-
ple, la «capitalizzazio-
ne», ha superato i 470 miliardi di
Il racconto dollari – abbastanza per rico-
struire la Grecia dalle fonda-
Addio ai circenses menta o evitare una decina di fu-
ture strazianti «manovre» agli
FILIPPO CECCARELLI italiani – facendone la più ricca
ON algida e motivata deliberazione, come in fon-
azienda del pianeta Terra, se esi-
ste un paradiso per i «nerd», per
C do era ragionevole aspettarsi, la tecnocrazia ha
gelato la stagione e per qualche tempo ha seppel-
lito il governo dei circenses. Il fatto che per indicare un
i guru, per i geni del marketing,
per i profeti delle tecnologie, da
quel paradiso Steve Jobs deve
fenomeno si usi ancora la locuzione di una lingua mor- avere sorriso. Da quel 5 ottobre
ta dice già abbastanza sull’archeologia di questo remo- dello scorso anno nel quale lui si
to, accalorato e furbo sistema di potere.
SEGUE A PAGINA 4
SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 7
arrese definitivamente al male
che lo aveva consunto, e il titolo
della Apple Inc. era sceso a 366
dollari, le azioni di Santa Madre
Mela sono risalite ieri a 503, pra-
Controlli anti-evasione nella città del Festival. Celentano contro tutti: dalla Consulta alla Lei, da Avvenire al Corriere della Sera ticamente una resurrezione pa-
gana. Dalla prima Opa, dal lan-
Sanremo si apre con il blitz della Finanza cio in Borsa della società il 19 di-
cembre del 1980 a oggi chi aves-
se comperato quel titolo avreb-
be visto il proprio investimento
crescere di oltre centoventi vol-
te. Quattro mila dollari, sareb-
Bocciata la richiesta della Camera
IL PREDICOZZO DEL MOLLEGGIATO bero diventati più di 500 mila.
Nessun altra «public company»
La Consulta respinge CURZIO MALTESE ha conosciuto una tale parabola
di umilissime origini, di succes-
il ricorso su Ruby A VERA trasgressione rock a Sanremo, più si iniziali, di catastrofico collas-
il processo va avanti L che Adriano Celentano, l’ha regalata il go-
verno Monti, con la perquisizione della
Guardia di Finanza nella Nashville italiana.
so e poi di beatificazione com-
merciale e finanziaria come la
Apple.
MILELLA A PAGINA 17 ALLE PAGINE 12, 13, 60, 61, E 62 SEGUE A PAGINA 61 ALLE PAGINE 47, 48 E 49
Il caso La ricerca
Da Profumo a Barca Il sonno perduto dei bimbi
ecco i beni dei ministri dormono un’ora di meno
CARMELO LOPAPA ELENA DUSI
Sarà cancellata dal codice
UNTUALE all’appunta- A FRETTA e la tensio-
P mento con la trasparenza
annunciata si presentano
giusto il ministro alla Pubblica
L’Iran abolisce
la lapidazione
«L ne della vita moderna
sono alla base dell’in-
sonnia» scriveva il British Medi-
istruzione Francesco Profumo, cal journal. Era il 1894, luce artifi-
due suoi sottosegretari e altri due ciale e libri erano accusati di di-
sottosegretari alla Difesa. Sono sturbare il riposo dei bambini. E il
gli unici ad aver rispettato la sca- nostro rapporto col sonno stava
denza del 14 febbraio che in un imboccando una china ripida. Se
primo tempo era stata fissata dal- già un secolo fa ci si lamentava
la Presidenza del Consiglio per la per la mancanza di sonno, oggi le
pubblicazione della situazione notti dei bambini si sono accor-
patrimoniale di ognuno. A PAGINA 20 ciate di altri 73 minuti.
SEGUE A PAGINA 11 SEGUE A PAGINA 25
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■2
Monti dice no a Roma 2020
“Non firmo garanzie in bianco
a rischio i soldi degli italiani”
Petrucci: “C’è stato poco rispetto”. Alemanno: “Non lascio”
FULVIO BIANCHI
ROMA — Ore 16,14 del 14 feb-
braio, San Valentino: è ufficiale,
Roma non avrà l’Olimpiade del
2020. Ha deciso Mario Monti:
non lo hanno convinto i tanti
(troppi) appelli e anche l’inter-
vento di alcuni suoi ministri
(Passera, Terzi, Clini, Gnudi, ec-
cetera). Il premier ha ascoltato
soprattutto Moavero, ministro
per gli Affari Europei, e lo si capi-
sce bene quando spiega che la
bocciatura di Roma è legata pro-
prio alla volontà di evitare che la
“percezione” positiva faticosa-
mente guadagnata presso mer-
cati e istituzioni Ue venisse mes-
sa in dubbio. “Il rischio non era
accettabile, non responsabile”,
ha detto il premier. Il consiglio
dei ministri ha votato all’unani-
mità. La garanzia del governo al-
la candidatura avrebbe “com-
promesso le prospettive di cre-
scita”, Monti ha spiegato anche
che non “è un pessimismo sul
futuro, ci è molto dispiaciuto ma
purtroppo dare oggi una garan-
zia in bianco non sarebbe stato
compreso dagli italiani ai quali
abbiamo chiesto molti sacrifici,
anche se molti di loro sono spor-
tivi”. Ha pesato anche l’esempio
negativo di Atene (“che contri-
buì al dissesto della Grecia”), ma
anche il timore di sforare il bud-
get pubblico (4,7 miliardi di eu-
ro) di spesa e il rischio che qual-
che nuova “cricca” (vedi Mon-
diali di nuoto 2009) potesse met-
tere le mani sul business. Ecco
perché Monti ieri ha detto di no
alla candidatura di Roma ai
XXXII Giochi 2020, il sogno di ri-
petere 60 anni dopo quell’edi-
zione indimenticabile del 1960.
Niente da fare. L’Italia stavol-
ta si ritira prima ancora di scen-
dere in campo. Una scelta cla-
morosa, sofferta ma a lungo me-
ditata: era dal 12 gennaio che
Monti “pesava” i vantaggi e gli
svantaggi del piano di fattibilità
messo a punto dalla commissio-
ne-Fortis. La firma del governo
italiano sulle lettere di garanzia
era indispensabile e attesa per
oggi, entro le ore 24, a Losanna,
sede del Cio. Non arriverà. Re-
stano in corsa Madrid (Spagna),
Istanbul (Turchia), Baku (Azer-
baigian), Doha (Qatar) e Tokyo
(Giappone): decisione del Cio il
7 settembre 2013.
Monti ha incontrato Aleman-
no, Gianni Letta, Pescante e Pe-
trucci - membri del comitato
promotore - durante una pausa
IL NO AI GIOCHI
POLITICA INTERNA
Le Olimpiadi
del consiglio dei ministri, spie-
gando loro i motivi della sua de-
cisione. Il sindaco di Roma ha
reagito al no di Monti dicendo di
considerarlo “una rinuncia a
una candidatura vincente”. “Ri-
spetto ma non condivido le mo-
tivazioni del premier” ha ag-
giunto. “Comunque non mi di-
metto. Ringrazio per il leale so-
stegno bipartisan, però non si
capisce qual è il progetto di svi-
luppo di questo governo”. Pe-
trucci, a Palazzo Chigi, si è rivol-
to al premier milanese in roma-
nesco, con un tono un po’ secca-
to: “A preside’, ce lo poteva dire
prima…”. Gelido Monti: “Me ne
Le rivali
Tra le candidate per
le Olimpiadi 2020,
Tokyo, Madrid (foto a
destra), oltre a Doha,
Istanbul e Baku:
l’elezione di quella
che succederà a Rio
2016 avverrà nel
2013 a Buenos Aires
L’intervista
ALESSANDRA RETICO
ROMA — Le Olimpiadi le cono-
sce: Londra sarà la sua ottava.
Nessuna donna come lei. Cin-
que medaglie in sette edizioni
dei Giochi: Josefa Idem, 47 anni,
di cui 36 passati in canoa. Tede-
sca di Goch, cittadina italiana dal
‘92.
Dunque addio a Roma 2020.
«Io invece ero favorevole. Per-
ché penso con la testa di un’atle-
ta: di fronte alla crisi fai investi-
menti. Rilanci. Rischi. Non licen-
zi il tuo allenatore».
Monti ha esonerato lo sport?
«No, ha fatto i conti. Da ragio-
niere, com’è giusto che sia. È un
commissario in questa fase sto-
rica, non un presidente. Ha do-
vuto far quadrare il cerchio. Non
credo sia stata una decisione fa-
cile per lui e mai avrei voluto es-
sere nei suoi panni. Sono con-
vinta che abbia fatto una scelta
col cuore pesante, ma una scelta
evidentemente necessaria. Si-
Responsabilità
Il governo non ritiene che
sarebbe responsabile, nelle
attuali condizioni,
assumere questo impegno
di garanzia dei costi
BREVIARIO
“E ora tifiamo
tutti per Madrid!”
Enrico Letta,
vice segretario Pd
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dispiaccio”. Il n.1 dello sport ita-
liano ha poi spiegato: “Da citta-
dino accetto la risposta del pre-
sidente del consiglio, ma avrei
apprezzato maggiore rispetto,
dandoci prima questa risposta.
Dirci no l’ultimo giorno non è
L’olimpionica Josefa Idem: “L’Italia deve scrollarsi di dosso l’immagine che tutto va male. Ma io ragiono da atleta”
“Che amarezza, era un’occasione di rilancio”
Monti ha fatto i conti
da ragioniere, com’è
‘‘
giusto che sia
È un commissario
in questa fase storica
,,
gnifica che la crisi è ancora più
dura di quello che appare. Mon-
ti ha compiuto un gesto serio e
responsabile. Complicato, co-
raggioso. Forse inaspettato per
molti. Ma tra una anno andrà via,
non poteva lasciare un’eredità
che deve aver giudicato insoste-
nibile per i cittadini. Lo capisco,
anzi me lo aspettavo, rimane
però l’amarezza».
Perché?
«L’Olimpiade è sempre un’oc-
casione di crescita e rilancio, per
tutti. Non parlo solo dell’orgo-
glio di ospitare in casa la più im-
Cinture allacciate
Il Paese è ancora in fase
di decollo. È ancora
prematura la fase dello
sganciare le cinture
di sicurezza
stato bello, mi ero illuso». Il pre-
sidente del Coni ha voluto riven-
dicare anche il lavoro fatto dal 2
ottobre 2009: «Sono convinto
sia il momento dei tagli, ma i so-
gni vanno coltivati e credo si
debba pensare a investimenti
futuri come sono le Olimpiadi”.
Ma due ex campioni come
Pietro Mennea e Livio Berruti,
che proprio a Roma ‘60 vinse,
elogiano la scelta del premier:
vecchi sassolini che avevano
nelle scarpette. Diversa la posi-
zione di Francesco Totti: “Come
sportivo, italiano e romano mi
rattrista molto”. Game over.
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Josefa Idem
PREMIER
Il presidente
del consiglio
Mario Monti
mentre
spiega il no
del governo
alla
candidatura
di Roma
alle Olimpiadi
del 2020:
“Non rischio
denaro
pubblico”
argomenti della politica».
‘‘
Il premier ha compiuto
un gesto responsabile.
A guidare il no, anche la me-
moria di esperienze passate,
non proprio positive.
«Forse è vero che l’Italia è un
Tra un anno andrà via, paese povero di gente ricca.
Quello che accade ce lo dimo-
non poteva lasciare stra. Però penso anche che dob-
,,
un’eredità insostenibile biamo scrollarci di dosso l’im-
magine che tutto va male e che
andrà sempre così. Ci sono ener-
gie sane nel paese e penso che
portante delle manifestazioni molte possano arrivare proprio
sportive, e non solo delle ovvie dallo sport».
conseguenze economiche di un In che modo?
evento così. Ma di quell’idea che «Io sono convinta che lo sport
un’Olimpiade porta con sé: che sia un grande tema. Mentale, so-
paese voglio per il futuro? In que- ciale, politico. Quando mi chie-
sto momento di cure dimagran- dono se mi sorprendo che i gio-
ti e sacrifici, i Giochi avrebbero vani non facciano attività fisica
offerto all’Italia uno spunto e rispondo di no: non glielo abbia-
uno slancio per guardare avanti. mo insegnato. Ecco, l’Olimpiade
Nelle circostanze più drammati- sarebbe servita anche a questo, a
che si tira fuori il meglio di sé. Ma, far crescere un movimento e una
ripeto, io ragiono da atleta. In cultura dello sport. L’Italia, pur-
questa situazione i buoni argo- troppo, ha solo una cultura del
menti degli sportivi non hanno tifo».
coinciso con gli altrettanto validi © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
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Pd e Udc: scelta giusta. Berlusconi: avrei firmato

Napolitano: “Attenzione alle ragioni del governo, ci saranno altre occasioni”
ANNALISA CUZZOCREA
ROMA — Per il Pd la scelta di Monti di
dire no a Roma2020 è stato un gesto di
responsabilità. La pensano così anche
Fli, la Lega. E perfino alcuni esponenti
del Pdl come Schifani e Formigoni. Il
presidente Napolitano fa sapere di
aver considerato «con la massima at-
tenzione le preoccupazioni e le ragio-
ni» del governo. E rincuora il mondo
dello sport: «Non mancheranno altre
occasioni». Il partito di Silvio Berlu-
sconi, però, attacca. E lo stesso fa - con
un’intesa inedita - il leader dell’IdV
Antonio Di Pietro.
Fabrizio Cicchitto, da capogruppo
pdl alla Camera, chiede che l’esecuti-
vo riferisca in aula quanto prima. «Sia-
mo delusi e amareggiati - spiega Mau-
rizio Gasparri - è un’occasione man-
cata, che avrebbe rilanciato tutto il
Paese». Al presidente dei senatori pdl
si unisce il segretario Alfano: «Non può
passare l’idea che l’Italia sia un Paese
senza fiducia e senza speranza nel fu-
turo». Mentre Altero Matteoli consi-
dera la decisione «inaccettabile» e in-
vita il suo partito a non mandarla giù.
Berlusconi, poi, fa filtrare quel che
pensa: «Un’occasione persa, io avrei
firmato».
Non è d’accordo il governatore del-
la Lombardia Roberto Formigoni,
perché bisogna «dare al mondo la sen-
sazione che l’Italia in questo momen-
to è impegnata sulla strada del risana-
mento economico». La pensa come lui
il presidente della Commissione anti-
mafia Beppe Pisanu, che chiede com-
prensione anche agli sportivi nel no-
me degli «interessi generali del Pae-
se». Il segretario pd Bersani spera che
la scelta venga letta «come segno di re-
sponsabilità e non di sfiducia in noi
stessi». Il suo vice Enrico Letta consi-
dera «le motivazioni di rigore e di con-
centrazione sul risanamento assolu-
tamente comprensibili». E invita tutti
a tifare per Madrid. Walter Veltroni
AL COLLE parla di una «partita gestita male, in
Il presidente modo fazioso» da Gianni Alemanno,
della che invita a «non cominciare lo scari-
Repubblica cabarile».
Giorgio I presidenti di Camera e Senato Fini
Napolitano e Schifani concordano nell’analisi:
«Come italiano sono dispiaciuto, ma è
del tutto evidente che la decisione è di
carattere finanziario», dice il leader di
Fli. «In un momento difficile, tutti sia-
mo chiamati a scelte difficili, anche se
dolorose», è la nota di Palazzo Mada-
ma. Per la Lega, Umberto Bossi sinte-
tizza: «Ad Alemanno Monti doveva da-
re le olimpiadi invernali», dice riferito
al caos neve. Poi, «ottima decisione, a
Roma fanno solo casino». Controma-
no Di Pietro: «Un paese serio combat-
te gli sprechi, ma poi le Olimpiadi le fa.
Non sono sempre un pozzo di San Pa-
trizio: se è vero che Atene è stata affos-
sata, Barcellona dai Giochi è stata lan-
ciata». Diviso, il mondo dello sport.
Per Francesco Totti e Yuri Chechi è -
semplicemente - un gran peccato.
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Il retroscena

Il premier temeva l’effetto Atene

“Con i Giochi si fa la fine della Grecia”
La paura per il ritorno della “cricca” Anemone-Balducci
FRANCESCO BEI
ROMA — Le “cricche” d’affari
romane, lo spettro del default
greco, la vaghezza del piano, il ri-
schio di una guerra diplomatica
al termine dalla quale, alla fine,
l’Italia sarebbe finita distrutta
come un vaso di coccio. Sono
molte le ragioni che hanno spin-
to Mario Monti a pronunciare il
suo «no» a Roma Olimpica, no-
nostante la riunione del Consi-
glio dei ministri di ieri abbia visto
un inedito e acceso “uno contro
tutti”, con la maggioranza dei
presenti — in testa Corrado Pas-
sera, Corrado Clini, Piero Gnudi
e Filippo Patroni Griffi — decisi a
pronunciarsi a favore. Niente da
fare, per Monti l’Olimpiade di
Alemanno restava «un salto nel
buio».
«Io non ho davvero capito per-
ché devono essere i governi a da-
Monti contro “il
Il monito salto nel buio”. A
di Cameron favore molti
A gennaio, incontrando ministri, da Passera
il primo ministro a Clini e Gnudi
britannico
a Downing Street,
Monti re questa garanzia finanziaria il-
fu messo in limitata. Me lo spiegate?», ha
guardia dal chiesto agli affranti Petrucci, Pe-
collega. scante e Letta che erano andati a
L’esperienza implorare per l’ultima volta un
inglese, «sì». In realtà erano settimane
nonostante la
che, più approfondiva la que-
creazione di stione e più Monti si convinceva
un’autorità dei rischi eccessivi legati all’ope-
di controllo sui
conti,
razione. Raccontano che persi-
no sull’aereo che da New York lo
ha mostrato
un’anomala
riportava in Italia il premier ab-
bia studiato il dossier della com-
lievitazione dei missione Fortis su Roma 2020.
costi Ma più leggeva, appunto, e più i
dell’Olimpiade. dubbi crescevano. Lievitazione
«Non si fidi dei costi, procedure senza ga-
troppo degli ranzie. Con il rischio di finire di
studi», il nuovo nell’incubo dei mondiali
consiglio di di nuoto 2009, in mano a una fi-
Cameron liera tipo quella Anemone-Bal-
ducci, con qualche furbo a pro-
cacciare affari e lo Stato a pagare
conti salatissimi. Incontrando a
Londra il primo ministro David
Cameron, Monti a gennaio era
stato messo in guardia in manie-
nanziariamente potente, è deci-
ELLEKAPPA I commenti so a imporsi a ogni costo. Così il
Giappone, già battuto per l’edi-
zione 2016. «C’è il pericolo — ha
confidato il premier — che pos-
sa montare una campagna per
screditarci, per mettere in dub-
bio la solidità del risanamento fi-
nanziario. Ci sono importanti
interessi in gioco, temo colpi
PIETRO MENNEA bassi. E i mercati non ci perdo-
“Una decisione di grande nerebbero un passo falso». Sa-
responsabilità: dimostra rebbe una scelta azzardata in un
che esiste un Paese momento, oltretutto, in cui l’Ita-
concreto e serio. Grazie lia ha bisogno di coltivarsi allea-
presidente”. ti in Europa più che farsi altri ne-
mici. Un ragionamento simile
andrebbe applicato anche alla
debolissima Spagna. Tanto che
Monti, di fronte alla candidatura
di Madrid, in privato si è detto
«meravigliato» per la scelta di
ra sorprendente: «Faccia atten- Ma il ministro Giulio Terzi, Mariano Rajoy.
zione — gli aveva detto il collega che come un’ombra ha seguito La cosa che, invece, ha preoc-
inglese — e non dia troppo retta Monti negli Usa, gli ha prospet- cupato di meno il premier è sta-
agli studi. Con le Olimpiadi di tato anche i risvolti geo-politici FRANCESCO TOTTI
Londra noi avevamo persino di una candidatura italiana get- “Peccato veramente.
creato un’autorità ad hoc per tata aggressivamente sul tavolo. Come sportivo, romano e Il capo del governo
controllare gli appalti, ma alla fi- La Germania infatti sostiene le italiano mi rattrista molto prevedeva
ne le spese sono raddoppiate». ambizioni turche su Istanbul avere perso la speranza l’esplosione delle
La previsione di palazzo Chigi, 2020. Scombinare i piani di di potere concorrere”
rispetto a un budget iniziale tra i Merkel, mettere un dito nell’oc- spese organizzative
9 e gli 11 miliardi, era di un bilan- chio alla Turchia, proprio men- fino a 30 miliardi”
cio gonfiato nel 2020 fino a tren- tre l’Unione europea e gli Usa
ta miliardi. Una cifra mostruosa, stanno cercando di tenere anco-
da bancarotta. «Proprio come è rata Istanbul all’Occidente, ta la reazione del mondo politi-
successo ad Atene — ha spiegato avrebbe creato frizioni impor- co. Napolitano era stato avverti-
Monti in Consiglio dei ministri tanti. Anche la candidatura di to il giorno prima per telefono
— e lì è stato l’inizio della fine». Doha è molto forte e il Qatar, fi- che l’orientamento era negativo.
Il «no» era scontato. Fabrizio
Cicchitto ieri pomeriggio ha sus-
LIVIO BERRUTI
“Era il momento meno surrato a un amico in Transa-
Il precedente adatto per prevedere tlantico: «Lo sapevamo anche
noi». Non sembra che il Pdl — a
questo tipo di spesa,
Boom dei costi, impianti incompleti dato che si chiede a tutti parte un drappello di amici del
sindaco Alemanno — sia inten-
di fare sacrifici”.
così il flop ai mondiali di nuoto del 2009 zionato a farne un dramma, al di
là delle dichiarazioni di circo-
ROMA — L’ultima kermesse sportiva interna- stanza. Nemmeno Pd e Terzo
zionale organizzata dall’Italia sono stati, nel lu- Polo si sono messi di traverso.
glio 2009, i Mondiali di nuoto, affidati a Giovan- Del resto in Parlamento si sape-
ni Malagò e Paolo Barelli. I costi delle tre pisci- va da tempo che Monti fosse
ne pubbliche sono quadruplicati (da 24 milioni a contrario. «La prima volta che
oltre 90) per impianti mai davvero entrati in fun- Monti si decide a incontrare il
zione. Il progetto di città dello sport di Calatrava comitato organizzatore di Roma
è rimasto a metà (previsti 60 milioni, costerà un 2020 — racconta un ex ministro
miliardo). Piscine private costruite male, seque- ALESSANDRA SENSINI del Pdl — è stata dopo le feste di
strate. “Roma 2009” diventò architrave dell’in- “ Sono rammaricata per Natale: se ne andò a metà riunio-
chiesta sulla “cricca d’Italia” che coinvolse Ber- gli atleti italiani. ne e lasciò Catricalà a discutere
tolaso, Balducci, il costruttore Anemone. (c.z.) Partecipare ad una con Petrucci, Letta e Pescante.
Olimpiade nel proprio Tirava già una brutta aria».
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Paese è fantastico” © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 IL NO AI GIOCHI
POLITICA
■4
(segue dalla prima pagina)
FILIPPO CECCARELLI
U
n genere di potere che dai fasti
imperiali dell’antica Roma sgan-
gheratamente arriva al sogno
olimpico interrotto del povero
Alemanno; e all’illusione di amministrare
l’Urbe trasformandola in una specie di di-
sperato Luna Park ad altissima densità di
stadi, luminarie, sfilate in costume, bolidi
sfreccianti, casinò galleggianti, parchi te-
matici disneyani e altre costose baraccona-
te a carattere pseudo-sportivo - compresa
la profetica pista per sci di fondo da inse-
diare al Circo Massimo! - per allietare e di-
stogliere il gentile pubblico; per «tenere oc-
cupati i populi - secondo Machiavelli - con
le feste e spettaculi».
Due sole cose infatti desidererebbe sma-
niosamente il popolo, testimonia una sati-
ra di Giovenale: panem et circenses. La va-
riante borbonica era «feste, farina e forca»,
quest’ultima dismessa con la fine dell’as-
solutismo. E tuttavia è proprio da Napoli
che occorre muovere per una eventuale,
veloce ricostruzione del comando circense
in era repubblicana. In particolare dal giro
beneaugurante del San Paolo che negli an-
ni 50 il presidente del Napoli calcio, nonché
sindaco della città Achille Lauro compiva
prima della partita, raccogliendo il boato
della tifoseria elettorale che come in un
massivo rito di fertilità esaltava le doti an-
che anatomiche del vegliardo, «Cumman-
da’, vui tenite o’ pescione!» - a riprova che si
Nei progetti del sindaco
parchi tematici, bolidi
sfreccianti e perfino
una pista per sci di
fondo al Circo Massimo
tratta di faccende serie, primordiali, in cui
non entrano in gioco solo voti e quattrini,
ma anche i misteri del dominio e della sot-
tomissione.
Per quanto riguarda il pane, al confron-
to Alemanno è un pivellino.
Basti pensare che la sigla
del Partito Monar-
chico Popolare
del Comandan-
te, Pmp,
Il documento Nella “relazione di compatibilità” anche l’impegno a evitare “opacità” negli appalti. Nel 2020 era prevista la creazione di 29 mila posti di lavoro
Preventivo di 9,8 miliardi, la metà sarebbe toccata allo Stato
ROMA — Non è servita nemmeno la
mossa disperata di Alemanno che l’al-
tro giorno aveva annunciato di aver
trovato all’estero 400 milioni di fondi
privati per finire la costosissima Citta-
della dello sport di Tor Vergata. Nien-
te: la “relazione di compatibilità eco-
nomica per la valutazione della candi-
datura di Roma” non ha convinto il
premier. Eppure l’aveva redatta una
commissione di alto profilo, presiedu-
ta dal professor Fortis, coordinata da
Franco Carraro e di cui ha fatto parte
INTERNA
La storia
IL SINDACO
Gianni Alemanno,
sindaco di Roma
dal 2008. I suoi
progetti per la
Capitale,
dalla Formula Uno
alla pista da fondo
al Circo Massimo,
hanno fatto
discutere,
ma senza
mai
concretizzarsi
I progetti
Da Andreotti a Berlusconi
così la tecnocrazia ha seppellito
la dinastia populista dei circenses
E si infrange il sogno di Alemanno dell’Urbe-Luna park
veniva correntemente letta
come «Pasta Maccheroni Po-
modoro» per le immani di-
stribuzioni che se ne faceva-
no sotto elezioni. Il primo cit-
tadino di Roma ha offerto
tutt’al più rigatoni e vino in
piazza ai leghisti, con l’in-
felice esito che si sa, oltre ad
aver patrocinato il pasto di
alcuni selezionati barboni
presso rinomati chef (ma
lui mangiava al piano di so-
pra).
Più che a Lauro o al Du-
ce, che pure sul terreno del-
lo sport, delle feste e delle
mascherate sapeva il fatto suo, l’ideologia
anche Giulio Napolitano, figlio del
Presidente della Repubblica. Nelle 96
pagine era previsto tutto. Anche il con-
siglio di evitare “il ricorso a procedure
extra ordinem, che avrebbero come
unico effetto quello di generare opa-
cità”. I Giochi olimpici sarebbero co-
stati 9,8 miliardi di euro: 4,7 miliardi di
spesa pubblica, il resto sarebbe arriva-
to da privati. Per l’organizzazione si sa-
rebbero spesi 2,5 miliardi; 1,4 per la
realizzazione e l’adeguamento degli
impianti sportivi; 1,4 per il Villaggio
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.repubblica.it
www.governo.it
manno, sindaco auto-abbindolatosi attor-
no al più rombante futurismo Formula
Uno, sempre pronto a invocare la finale
Champions, la Celtic League e la corsa del-
le quadrighe attorno al Colosseo, il beach
soccer e il body-painting sotto il Palatino,
disposto a promettere uno sky-dome ai ter-
remotati abruzzesi e ad aprire lo Zecchino
d’oro ai bimbi rom, un tipo di politico che
ha proposto addirit-
FORMULA UNO LO STADIO DELLA ROMA tura di installare
È naufragata l’idea che Roma possa Alemanno è entusiasta sostenitore quattro isole nel ma-
ospitare il Gp di Formula Uno dello stadio della Roma re di Ostia, sul mo-
dello del Dubai come
specificato nei luci-
di, beh, l’indispensa-
bile distinzione tra il
mettere in scena le I personaggi
Olimpiadi e guidare
decentemente una
città può anche sfug-
girgli - e infatti gli è
sfuggita di brutto.
Ma certo, ben lun-
gi dalla misurata pa-
zienza di un An-
dreotti, che nel 1960
si consentì il lusso di
pronunciare il di-
scorso inaugurale in LAURO
latino, ma ben di- Negli Anni ’50 il
stante anche da un sindaco di
modernizzatore co- Napoli faceva il
me Craxi o come De giro del San
Michelis, che circa Paolo prima
vent’anni dopo non della partita
riuscì nemmeno a
candidare Venezia
per l’Expo 2000, lo
stile di potere circen-
olimpionica e l’idolatria circense aleman- tanto più elementare quanto più emotivo, se è solo una variante
niana sembravano piuttosto avere alle seriale, evoluto e personalizzato. Insom- del populismo. Ci sa-
spalle la vana speranza di combinare l’e- ma: il berlusconismo nella sua accezione ranno altri inconve-
sperienza an- predatoria, se si vuole. nienti, ma è questo
dreottiana dei Un’intera biblioteca sta lì a documenta- che i professori sem-
giochi del 1960 re che il Cavaliere vinse anche perché era ri- brano aver messo al
con le tumultuose conosciuto come il messia degli spettacoli, bando, al di là di
novità introdotte a il primo leader che riusciva a commutare in qualsiasi razionale ANDREOTTI
partire dagli anni 90 politica l’energia vitale dello sport, pure co- rendiconto o previ- Alle Olimpiadi
dal regime delle ap- me arma di distrazione di massa (come si sione economica. degli Anni ’60
parenze pubbli- comprese con il decreto salva-ladri presen- Troppo circo d’al- Andreotti
citarie, delle tato durante i mondiali). Che poi Berlusco- tra parte si è proiet- pronunciò un
rappresen- ni, tra un boato e l’altro, una coppa e l’altra, tato nella vita pub- discorso
tazioni un giocatore e l’altro da acqui- blica in questi ulti- in latino
televisi- stare, riuscisse a governa- mi anni, e dissennati. Spettacoli balordi,
ve, del re effettivamente è altra scimmie ammaestrate, ministri che gio-
con- questione più sottile. cano con le tigri, gabbie montate e
senso Ma certo Ale- smontate in un attimo, acrobati sul filo e
in Parlamento, partite di piacere e giochi
1960 di gladiatori, una tale proliferazione di
Il tedoforo pagliacci da far sorgere anche ai più scet-
con la tici, anche ai più cinici, il sospetto che
fiaccola fossero armi di distrazione di massa. Cir-
olimpica censes, appunto: la parola è antichissi-
nelle ma, ma anche per questo
Olimpiadi a ancora più tenace e in-
Roma del sidiosa.
1960 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Olimpico, Centro tv e Media; 2,8 per in- I vantaggi non solo per Roma sareb-
I numeri frastrutture urbane e di mobilità di Ro- bero stati comunque più che significa-
ma. Previste entrate erariali per 4,6 mi- tivi: incremento dell’1,4% del Pil,
2,8 mld liardi di euro; 2,3 miliardi da sponsor, 29.000 nuovi posti di lavoro nel 2020 e
INFRASTRUTTURE URBANE diritti tv; 1,2 miliardi da valorizzazione 12.000 negli anni antecedenti. Alla
È la voce più pesante della relazione sui industriale. Secondo i calcoli della città sarebbero rimasti non solo im-
costi previsti per le Olimpiadi a Roma commissione in pratica sarebbe stata pianti sportivi nuovi (compreso uno
un’Olimpiade (quasi) a costo zero: ma stadio Olimpico ecocompatibile) ma
2,3 mld la preoccupazione di Monti è legata anche infrastrutture di cui si avverte la
proprio a quei 4,7 miliardi di spesa mancanza (tra cui l’ampliamento di
SPONSOR E DIRITTI TV pubblica. Se fossero venute a mancare Fiumicino).
Un quarto degli oneri avrebbero dovuto le risorse private, ecco che lo Stato (fulvio bianchi)
essere coperti con investitori dei media avrebbe dovuto coprire il disavanzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 IL NO AI GIOCHI
SPORT
■6

È una delle manifestazioni più In Canada trent’anni per ripianare il

ambite, ma anche un’incognita che passivo, ad Atene i primi passi verso il
rischia di pesare sui conti di un Paese baratro. Solo Barcellona s’è rinnovata

IL DOSSIER. I costi dell’evento

Le Olimpiadi
Città rinate e debiti infiniti
quanti modi per gestire
lo show a cinque cerchi
Da Montreal a Londra, i Giochi costano cari
WALTER GALBIATI
Per saper quanto si possa guadagnare con lo sport, basta chiederlo ai
presidenti delle società di calcio. Non c’è un bilancio i cui ricavi siano
in grado di compensare le perdite. La storia è quella di aziende in un
rosso continuo, che riescono a sopravvivere grazie alle munificenze di
qualche ricco presidente. Nel caso delle Olimpiadi il discorso è più o
meno lo stesso, solo che i magnati non si chiamano Agnelli, Moratti o
Berlusconi, ma hanno i nomi degli Stati nazionali, dietro i quali ci
stanno milioni di cittadini che pagano le tasse.
Per realizzare infatti i giochi olimpici è necessario l’appoggio della
finanza pubblica, soprattutto laddove la gestione non viene affidata ai
privati. Le maggiori voci di spesa sono le infrastrutture sportive, i cui
costi di ammodernamento e di messa a norma tendono sempre a
lievitare rispetto ai budget iniziali. Per non parlare poi di quando
queste strutture devono essere costruite ex novo. Altra voce rilevante
Il giamaicano sono i costi in sicurezza, perché da sempre le Olimpiadi sono state
Usain Bolt,
3 ori olimpici
prese di mira come un grande palcoscenico mediatico per azioni
eclatanti soprattutto di terrorismo.
Non esiste una formula matematica certa che possa valutare il
ritorno economico che giustifichi lo spendere un budget di 5, 10 o 15
miliardi per realizzare i giochi olimpici. Il ritorno di immagine e gli
introiti aggiuntivi, che per il paese si trasformano in prodotto interno
lordo, sono frutto di stime difficilmente ponderabili.
I costi invece sono certi e a sostenerli sono o le città che si apprestano
a ospitare i giochi o lo Stato che si pone come garante. I benefici
sono quasi sempre a vantaggio di chi opera come costruttore degli
impianti, di chi trasmette gli eventi o di chi fornisce i villaggi
olimpici, soggetti economici che lavorano attraverso appalti, sulla
cui assegnazione bisognerebbe aprire un capitolo a parte.

Montreal 1976 Los Angeles 1984 Barcellona 1992 Atlanta 1996

Un disastro per i cittadini
debiti pagati trent’anni dopo
È STATO forse il peggiore manifesto economi-
co di tutte le Olimpiadi e il peggior investimen-
to finanziario per chi ne ha dovuto pagare le
conseguenze visto che gli abitanti di Montreal
hanno finito solo nel 2006, ovvero trent’anni
dopo, di pagare i debiti contratti da chi si era im-
pegnato per organizzare i giochi. Il simbolo del-
la «disfatta» è lo stadio che
ha ospitato la manifesta-
zione, soprannominato
Big Owe, il grande debito. Il
sindaco di allora Jean Dra-
peau dopo essersi aggiudi-
cato le Olimpiadi aveva di-
chiarato in pompa magna
che i giochi sarebbero stati
tranquillamente autofinanziati. II governo ca-
nadese, invece, se ne lavò subito le mani, dan-
do il proprio consenso alla candidatura solo
dopo aver ricevuto dal comitato organizzatore
e dalla città una garanzia scritta che non vi sa-
rebbe stata richiesta all’esecutivo di ripianare
eventuali deficit. L’amministrazione locale de-
cise di indebitarsi per una cifra intorno ai 2,5
miliardi di dollari. Il debito è stato saldato nel
2006, anche grazie ad una tassa sul tabacco.
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Un trionfo, anche coi boicottaggi
fondi privati e bilancio in attivo
LA STORIA la ricorda come l’Olimpiade del
miracolo economico e del boicottaggio da
parte dell’Unione sovietica. Non perché la
città californiana ai tempi navigava nell’oro,
ma perché la gestione dei giochi, intera-
mente privata, si ispirò a una giusta distribu-
zione tra ricavi e costi. Le spese furono ridot-
te all’osso, tanto che non
si realizzò nessuna nuova
struttura. Solo la piscina e
il velodromo vennero co-
struiti ex novo, per il resto
si resuscitarono gli im-
pianti esistenti e i capita-
li utilizzati per finanziare
i progetti non ricevettero
nessun contributo statale. Per la prima vol-
ta, la gestione mostrò un utile di 250 milioni
di dollari. Il patron della manifestazione fu
Peter Ueberroth che non per nulla fu nomi-
nato dalla rivista Times uomo dell’anno.
Una delle chiavi di successo fu l’ampio ri-
corso al marketing, una voce che da allora di-
ventò predominante anche nelle successive
manifestazioni, nessuna delle quali tuttavia
bissò il successo dell’edizione statunitense.
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Una città trasformata per sempre
ma i costi non furono contenuti
PRIMA Olimpiade senza boicottaggi dopo
tante edizioni, Barcellona fu una grande
operazione di immagine tanto che molte
strutture nate con l’evento sono diventate
delle vere e proprie attrattive della città:
dalla cittadella olimpica costruita sulle
colline di Montjuich ai camminamenti
creati lungo il mare, per-
corsi oggi da tutti i turisti
che ogni anno si recano
nella città catalana. Non
si può tuttavia dire che
Barcellona e la Spagna
siano uscite dai giochi
con i conti a posto, ma di
certo, stando ai numeri
ufficiali, il comitato organizzatore ha
chiuso l’edizione con un saldo positivo di
3 milioni di dollari a fronte di ricavi di oltre
1,8 miliardi di euro e di costi per 1,6 miliar-
di di euro. La differenza se la sono mangia-
ta gli investimenti e quel che è rimasto è
appunto il saldo positivo di 3 milioni, an-
che se non è noto quanto lo Stato abbia
contribuito alla riqualificazione della
città.
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Bilancio perfettamente in pari
e uno stadio venduto a pezzi
UN’OLIMPIADE a costo zero. Così doveva es-
sere coronato il centenario dei giochi, avviati
dall’accensione del fuoco eterno dalla mano
tremolante di Cassius Clay. Il bollettino del
comitato organizzatore parla di ricavi per
1,686 miliardi di dollari, di costi per 1,202 mi-
liardi e di investimenti per 484 milioni di dol-
lari. E il risultato dà pro-
prio zero. I numeri ufficia-
li, veri o no, parlano di un
pareggio di bilancio, otte-
nuto attraverso una pode-
rosa macchina commer-
ciale, guidata da William
Porter Payne. Il modello è
stato ovviamente quello
di Los Angeles e l’obiettivo quello di non sfo-
rare i conti. Per recuperare parte del capitale
investito, lo stadio olimpico non restò come
un debito a carico dei cittadini di Atlanta, ma
venne trasformato in un campo da baseball e
una metà venne smontata per essere vendu-
ta pezzo per pezzo. A detta degli organizzato-
ri non si risparmiò in sicurezza, anche se la
manifestazione fu funestata da una bomba
che provocò un morto e centinaia di vittime.
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
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■7

REPUBBLICA.IT
Il sondaggio su
Roma 2020:
siete favorevoli o
contrari alla
decisione del
governo?

Atene 2004 Torino 2006 Pechino 2008 Londra 2012

Il simbolo della catastrofe greca
grande spettacolo e spese folli
SONO diventati forse uno dei simboli della di-
sfatta economica della Grecia. Quella che do-
veva essere celebrata come il grande ritorno dei
Giochi nella culla che li aveva concepiti è finita
per diventare qualcosa di simile alla sconfitta di
Troia. La tragedia sta tutta nei conti della mani-
festazione resi pubblici nel 2004 dall’allora mi-
nistro per le finanze Geor-
ge Alogoskoufis. I costi che
inizialmente dovevano es-
sere di 5 miliardi di euro so-
no lievitati fino alla cifra
astronomica di 8,95 miliar-
di di cui 7,2 a carico dello
Stato e soli 1,75 sostenuti
dai capitali privati e dal Co-
mitato organizzatore. La reintrodotta garanzia
del governo alla realizzazione delle opere non
ha aiutato a contenere le spese. Per il solo vil-
laggio olimpico sono stati spesi qualcosa come
600 milioni di euro. I costi per la gestione ope-
rativa, legati soprattutto alla sicurezza, sono sa-
liti a 2 miliardi. Le spese per infrastrutture a ca-
rico del governo greco sono passate da 2,5 a 4,6
miliardi. Gran parte dei fondi sono stati utiliz-
zati per costruire ex novo gli impianti sportivi.
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Slalom e discese quasi in pareggio
nella festa pagata dagli italiani
UN PASSIVO di 26 milioni di euro sembra
una cifra piccola per il Comitato organizza-
tore, se nel bilancio non vengono presi in
considerazione i soldi investiti dallo Stato.
Per realizzare il circo bianco di Torino 2006
fu messo a disposizione un budget di circa
due miliardi di euro. A conti fatti, il Governo
stanziò 1,4 miliardi, men-
tre degli altri 659 milioni,
200 sono stati spesi dal
Comune di Torino, 300
dai privati e 159 da altri
enti.
Quei 26 milioni sono
un deficit molto limitato
rispetto alle spese, finito a
carico del Comune di Torino. A detta degli or-
ganizzatori si sarebbe addirittura potuto evi-
tare se tutti avessero mantenuto gli impegni.
Il dito fu puntato dagli organizzatori contro
l’allora ministro Giulio Tremonti per aver di-
rottato 30 milioni già promessi a Torino 2006
ai mondiali di ciclismo di Varese. Senza quel-
la decisione Torino 2006 si sarebbe chiusa in
pareggio. Come dire però che se non pagano
i torinesi, a pagare sono tutti gli altri italiani.
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Un’operazione di immagine
da 15 miliardi (o forse 40)
METTERE in chiaro i conti delle Olimpiadi di
Pechino è come voler far luce su quanto am-
monta l’evasione in Italia. Si possono solo fare
stime, perché le cifre che circolano vanno da
quelle ufficiali del comitato organizzatore che
parlano di circa 15 miliardi di euro di costi fino
alle stime ufficiose che arrivano a 40. Di certo,
più che una operazione fi-
nanziariamente sostenibi-
le, doveva essere un grande
spot per un paese che si
candidava a diventare an-
che dal punto di vista del-
l’immagine una potenza
mondiale. Le autorità cine-
si hanno parlato di investi-
menti per 30 miliardi che non sono stati per nul-
la ricompensati dalle entrate correnti. Tra tv,
marketing, sponsor domestici, biglietti e licen-
ze il comitato organizzatore è riuscito a incas-
sare poco più di 2,7 miliardi di dollari. E quanto
sia stato il ritorno dell’evento in termini di getti-
to aggiuntivo per le casse dello Stato resta un mi-
stero. Gli economisti sono sempre scettici nel
valutare positivamente il ritorno economico
per lo Stato negli investimenti in grandi eventi.
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Nella City sanno fare i conti
ma il budget è salito alle stelle
CHE sappiano fare i conti è certo. Del resto,
Londra è la capitale finanziaria europea. Qual-
siasi analista della City sarebbe in grado di as-
semblare quattro numeri per le previsioni di ri-
cavi per le Olimpiadi 2012. Ma le stime contano
poco, perché non di rado le previsioni sulle so-
cietà quotate sono sempre rosee, salvo poi ri-
servare sorprese alla fine.
Al momento per i Giochi in
riva al Tamigi il budget è di
9 miliardi di euro, ma gli
scettici parlano già un ag-
giustamento al rialzo che
potrebbe arrivare fino a 12
miliardi per costi non pre-
visti. I vantaggi di una ope-
razione simile starebbero nella trasformazione
dell’East End di Londra, un’area disagiata, in un
quartiere con giardini, spazi lavorativi e alloggi,
alla quale si aggiungerebbe il sempre ventilato
ritorno di immagine e afflusso di turisti. Gli
svantaggi sarebbero un eventuale flop, l’esplo-
sione dei costi e il pericolo attentati, in una città
che ha già conosciuto azioni terroristiche. Ov-
viamente i miliardi di cui si parla sono soldi che
devono uscire dalle tasche dei contribuenti.
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 LA CRISI FINANZIARIA
ECONOMIA @ PER SAPERNE DI PIU’
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■9

ROBERTO MANIA
ROMA — Meno tasse per chi le pa-
ga, grazie ai proventi della lotta al-
l’evasione fiscale. Per la prima volta
il presidente del Consiglio, Mario
Monti, dice che le tasse potrebbero
diminuire. «Il governo - ha spiegato
ieri sera davanti alle telecamere di
Sky - farà in modo di usare i proven-
ti della lotta all’evasione fiscale per
dare qualche sollievo ai contri-
buenti onesti». Altri due gli annun-
ci di Monti: sugli immobili apparte-
nenti alla Chiesa e utilizzati per at-
tività commerciali si pagherà l’Ici (o
meglio l’Imu), mentre l’aumento di
due punti dell’Iva (dal 21 al 23 per
cento) previsto per ottobre potreb-
In arrivo la delega fiscale
Usare i proventi delle misure anti-
furbi per dare sollievo ai contribuenti
onesti, è una possibilità sul tavolo.
Stiamo preparando la delega fiscale,
possibile evitare inasprimenti
be non esserci per effetto dei tagli
alla spesa pubblica che saranno
realizzati con la cosiddetta spen-
ding review.
Il fisco, dunque, la carta da gio-
care per rilanciare la domanda in-
terna e cominciare a ridurre alcune
diseguaglianze. E, parallelamente,
il lavoro per provare a recuperare
terreno sul versante dell’occupa-
zione giovanile. Non è l’articolo 18 -
ha detto Monti - il perno della pros-
sima riforma. Bensì un progetto per
incentivare le assunzioni dei giova-
ni («spesso a ragione disperati»), fa-
cendoli uscire dalla precarietà, mo-
dificando le forme di protezione so-
ciale ma non abbattendole. Un
mercato del lavoro moderno - è la
tesi di Monti e del suo ministro del
Lavoro, Elsa Fornero - non deve
proteggere il posto di lavoro, bensì
il lavoratore da posto a posto, da
luogo a luogo. Anche in questa chia-
ve va letta l’affermazione specifica
sull’articolo 18: «Non siamo a cac-
cia di simboli da usare come trofei
per dare dimostrazione che stiamo
cambiando l’Italia». Lo spread non
dipenderà dal superamento del-
l’articolo 18 («questo non credo sia
empiricamente provato»), ma - ha
Il governo
“Meno tasse con la lotta all’evasione to. Monti, insomma, non farà come
Sergio Marchionne. Che però sti-
ma. «È un personaggio estrema-
l’aumento dell’Iva forse non ci sarà” mente rilevante nel mondo im-
prenditoriale globale. Ha grande
chiarezza di obiettivi e tattiche per
perseguirle. È una forza molto viva.
Anche se posso non sempre condi-
videre, tendo a preferire persona-
Monti: sì all’Ici per la Chiesa, sull’articolo 18 l’Europa ci giudica lità di questo tipo, quelle che gli
americani chiamano “game chan-
ger”, che cambiano la natura del
gioco. E questo signore l’ha cam-
biata molto fortemente».
Certo le aperture di Monti sul-
le tasse, utilizzando e andando
oltre la delega fiscale del prece-
dente governo, potrebbero aiu-
tare il confronto con le parti so-
ciali sul lavoro e sugli ammortiz-
zatori sociali. «La principale leva
fiscale a favore dell’equità - ha
detto il presidente del Consiglio
- è una dura e pesante lotta all’e-
vasione». È quello che chiede il
sistema produttivo proprio per
diminuire il peso fiscale sul lavo-
ro. Da oggi sindacati e imprese an-
dranno a Palazzo Chigi con l’inten-
to di avviare una vera trattativa con
il governo. Monti ha riconosciuto il
loro senso di responsabilità. Sa be-
ne, il premier - che lo dice nei suoi
colloqui con i capi di governo di tut-
to il mondo - che una radicale rifor-
ma delle pensioni è andata in porto
con tre ore di sciopero generale. Da
qui l’affermazione del premier: «Se
gli italiani andranno avanti con
questo senso di responsabilità e
con questa maturità, mi permetto
di non mettere un limite ad uno
spread che può anche arrivare ad
una differenza zero, ma questo lo
FISCO E Depositanti salvati Sconcerto nei salotti vedranno i miei successori».
LAVORO Infine, messi sotto controllo i
Il premier Abbiamo salvato i Con le liberalizzazioni conti, anche all’interno di una
Mario Monti strategia europea («non abbia-
si prepara a depositanti non i sconcerto nei salotti mo salvato le banche ma i depo-
varare due banchieri. Lo spread buoni. Sul lavoro sitanti»), la ripresa passa dagli ef-
riforme: la fetti delle liberalizzazioni. «Ab-
delega fiscale è ancora troppo alto andremo avanti biamo toccato anche gli interes-
e la riforma può arrivare a zero in ogni caso si forti. Finora nessuno aveva
del mercato chiesto all’Eni, che non è interes-
del lavoro se debolissimo, di scorporare il
settore distribuzione. E nei sa-
lotti buoni ha destato sconcerto
ricordato Monti - la questione dei li- si, come quelli nordici dove c’è più findustria. Ma c’è chi dice che non cercando strappi con le parti. In il divieto dei consiglieri di ammi-
cenziamenti e della flessibilità del flessibilità e più tutela». E il tempo dispiacerebbe al Professore inter- questo senso il premier ha rassicu- nistrazione di sedere, com’è an-
lavoro «è uno dei temi che vengono per l’accordo (ma non «qualunque venire a Milano il 16 o 17 marzo al rato nei giorni scorsi il segretario tica consuetudine in Italia, in
osservati dall’estero per una valuta- accordo») con le parti sociali è un convengo biennale del Centro stu- generale della Cgil, Susanna Ca- consigli di società concorrenti,
zione su come il mercato del lavoro mese. In ogni caso il governo non si di della Confindustria con un ac- musso. Non è il metodo della con- formando così una sorta di
italiano diventa capace di funzio- fermerà se non dovesse esserci il cordo ancora fresco di firme. certazione, ma comunque è quello network».
nare in modo più simile ad altri Pae- consenso dei sindacati e della Con- È chiaro che il governo non sta di un dialogo costantemente aper- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il vertice Sindacati e imprese d’accordo su apprendistato e contratti atipici. Camusso: negoziamo. Oggi l’incontro con il governo

Lavoro, strada in discesa per l’intesa sulla riforma

LUISA GRION
ROMA — Su apprendistato e la-
vori atipici ci siamo, sugli am-
mortizzatori un po’ meno, sul-
l’articolo 18 invece la partita è
aperta, anzi ieri - nel vertice fra
sindacati e imprese sulla riforma
del lavoro - non se n’è proprio
parlato. Le parti sociali cercano
la quadra sui tanti temi portati al
tavolo e ora, stabiliti quelli che
sono punti in comune, chiedono
di andare avanti e di passare alla
trattativa vera e propria con il go-
verno.
Un vertice di oltre due ore fra
Cgil, Cisl,Uil, Ugl, Confindustria,
Abi, Ania, Alleanza per le coope-
rative e Rete imprese è servito, ie-
ri, a fare il punto della situazione
e a detta di tutti i partecipanti la
strada ora sembra più in discesa,
in particolare per quanto riguar-
da i temi dell’apprendistato e dei
contratti atipici. Sugli ammor-
tizzatori sociali, invece, artigiani
e commercianti puntano ad una
proposta diversa da quella di
Confindustria per tenere conto
della specificità dei piccoli.
La prova del fuoco, comun-
que, sarà in vertice in calendario
oggi a Palazzo Chigi (per l’esecu-
tivo ci saranno Fornero, Passera,
Profumo, Grilli e Catricalà, ma
non il premier Monti, impegna-
to prima a Strasburgo, poi all’Eu-
rogruppo): i sindacati vorrebbe-
ro dare il via alla trattativa vera e
propria ma il governo, in realtà,
sembra intenzionato a fare sem-
plicemente il punto della situa-
zione.
I tempi si fanno però stretti:
PIÙ POSTI FISSI PER I GIOVANI STRANIERI CHE PER GLI ITALIANI «Serve un salto di qualità nel me-
Nella fascia tra i 15 e i 30 anni il 64% degli stranieri ha un contratto a tempo rito della discussione» ha affer-
indeterminato. Fra i giovani italiani la quota si abbassa al 53,3% mato la Camusso, leader della
Cgil, che chiede di passare «ad un
negoziato per definire quali so-
no i confini e i contenuti della
riforma che il governo ha più vol-
te annunciato». «Basta parole, si
entri nel merito» concorda il col-
lega della Uil Angeletti, che si de-
finisce «moderatamente ottimi-
sta sull’accordo». Anche per Bo-
nanni della Cisl «i margini sono
ampi», pur se va ricercata una so-
luzione sull’articolo 18.
Di fatti la questione riguar-
dante la norma dello Statuto dei
Lavoratori resta il punto da defi-
nire: «La sospensione non è ipo-
tizzabile» ha ribadito la Camus-
so riguardo alla possibilità di
stoppare la norma per i precari
da stabilizzare». Che il tema sia
caldissimo lo dimostra la scelta
della Fiom (le tute blu della Cgil)
di dedicare al tema uno sciopero
generale e una manifestazione
in calendario per il 9 marzo. La
Commissione Ue invece avver-
te: «nel mercato del lavoro italia-
no troppe diseguaglianze che
danneggiano i giovani».
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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 LA CRISI FINANZIARIA
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Il bilancio si è già ridotto del 30% Approvata dal Consiglio dei ministri
ma in futuro salari e pensioni la riforma. Il ministro Di Paola:
dovranno calare al 50 per cento “Più operatività e tecnologia”

IL DOSSIER. La riforma del governo

La Difesa
Meno armamenti e generali
VINCENZO NIGRO
le spese militari colpite dai tagli
ROMA — Lo slogan che il ministro della Difesa Giampaolo Di
Paola sceglie per presentare la sua riforma è quasi da volantino
commerciale: «Meno generali, meno ammiragli, più operatività e
tecnologia». Ma per spiegare politicamente la revisione, il ministro
cita anche Gramsci: «Per essere cosmopoliti prima bisogna avere
una patria». L’ammiraglio-ministro traduce il pensiero gramsciano
in «per essere europei nella Difesa prima bisogna essere italiani».
Come dire che per ambire a far parte di un sistema di sicurezza
continentale intanto bisogna far funzionare bene la Difesa nazionale.
La riforma che il governo ha approvato ieri in Consiglio dei ministri
ha una premessa che il ministro accetta come un dato immutabile:
«Ogni 100 euro di Pil, l’Italia destina alla Difesa 90 centesimi:
realisticamente non possiamo chiedere di più». In 10 anni
il bilancio si è ridotto del 30%, per cui a ridursi saranno
le dimensioni dello strumento militare. Verranno
tagliati uomini e mezzi. La «forza» verrà portata da
191mila a circa 150 mila uomini, con un forte taglio
degli ufficiali e dei sottufficiali. Nel lungo periodo
(20 anni) proverà a riequilibrare il modo in cui
spende il suo bilancio: oggi con il 70% paga
stipendi e pensioni del personale, in futuro
la quota dovrà essere 50%.

Il caccia-simbolo
Confermato l’acquisto degli F 35
ma ci sarà una riduzione del 30%
È diventato il simbolo della spesa militare, il
totem attorno a cui danzano i numeri dei tagli
alla Difesa. La revisione del ministro
Di Paola non prevede la
cancellazione dell’F-35, il caccia
invisibile ai radar prodotto dalla
Lockheed Martin e che 40 ditte
italiane (a partire dall’Alenia
Aeronautica) costruiranno anche in
uno stabilimento a Cameri, vicino
Novara. L’Italia doveva acquisirne
131, secondo fonti del ministero
della Difesa si potrebbe scendere a I numeri
90 macchine con un taglio del 30%.
«Il programma difficilmente poteva essere
cancellato», dice una fonte della Difesa,
22.250 70% 150mila I CACCIA
Nella foto, il
«innanzitutto perché l’Italia ha già speso 2 GLI UFFICIALI IL BILANCIO GLI UOMINI Caccia Lockeed
miliardi di dollari per la fase di sviluppo e per Gli ufficiali, che Il 70% del bilancio Il personale, F35. Era previsto
costruire la fabbrica di Cameri». Ma poi oggi sono 22.250 copre le spese per soprattutto tra l’acquisto di 131
perché nel giro di 15 anni andranno sostituiti saranno ridotti stipendi e ufficiali e sottuf- di questi aerei
i caccia Tornado, Amx e AV-8B, ovvero tutta a 18.000. Da pensioni: in futuro ficiali, sarà ridotto invisibili ai radar:
la linea dei cacciabombardieri di Aeronautica 25.000 a 18.000 la cifra sarà del da 191 mila a 150 una cifra scesa
e Marina. Quei velivoli sono 155. anche i sottufficiali 50% mila persone però a 90 pezzi
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La spesa Gli squilibri I risparmi I progetti

Gli stipendi del personale
assorbono il 75% del bilancio
La «struttura» della spesa è quella che
dovrebbe cambiare quando la riforma del
governo Monti sarà pienamente a regime
(in tutto ci vorranno 20 anni). Oggi il 75%
della spesa per la «funzione Difesa»,
ovvero le spese del ministero meno il
bilancio dei carabinieri, è destinato a
stipendi e pensioni dei personale. Il 12%
viene destinato all’esercizio
(addestramento, mantenimento
dei mezzi, formazione) e il 18%
agli investimenti (l’acquisto di
mezzi e materiali nuovi). L’idea è
quella di riequilibrare a favore
degli investimenti e dell’esercizio: in
Europa l’equilibrio a cui si tende è il 50-25-
25. C’è un’altra differenza con i maggiori
paesi europei, ed è quella delle percentuali
di Pil destinate alla Difesa. In Italia è lo 0,9
per cento, in Europa la media è del 1,61%.
Ma su questo Di Paola e i militari sanno
che «incrementi in queste condizioni
economiche sono impossibili».
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Un esercito con troppi ufficiali
bisogna rinunciare a 40mila unità
Da tempo lo ammettevano gli stessi alti gradi
della Difesa, dal punto di vista del personale lo
strumento militare italiano da tempo era
squilibrato. Troppi ufficiali e sottufficiali in
relazione alla truppa e soprattutto in relazione
alla effettiva operatività garantita. La grande
sfida della riforma annunciata ieri sarà quindi
proprio questa: ridurre i numeri del personale
di circa 40mila unità. Secondo
alcune stime preliminari, i tagli
riguarderebbero 22 mila militari sui
112mila dell'Esercito, 6mila sui 34
mila della Marina militare e 10mila
sui 44 mila dell'Aeronautica. I tagli
dovrebbero ridurre da 22.250 a 18 gli ufficiali,
da 25.000 a 18.000 i sottufficiali. Per i graduati
di truppa e la truppa i numeri si aggirano
attorno ad una riduzione da 142 mila militari a
115 mila. Sono numeri assai pesanti, che - non
potendo essere ottenuti con licenziamenti -
lasciano ipotizzare il trasferimento
soprattutto dei sottufficiali ad altre
amministrazioni dello Stato.
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Accorpare comandi e centri logistici Fregate ed elicotteri da rivedere
ma molti generali si oppongono si va avanti con “il soldato futuro”
La riforma più difficile che il ministro della
Difesa Di Paola dovrà imporre al suo
ministero sarà quella di ridurre, accorpare,
ridimensionare i comandi, i centri logistici, gli
enti centrali e territoriali in cui sono articolate
le forze armate. Già il precedente capo di Stato
maggiore, Vincenzo Camporini, nel
disinteresse politico del suo ministro Ignazio
La Russa, aveva provato a unificare
ad esempio i centri logistici e di
manutenzione per risparmiare sulle
spese. Ma chiudere enti militari,
oltre all’opposizione dei generali
(vengono tagliati comandi e centri
di spesa) trova contrari molti membri del
Parlamento che, in rappresentanza del
territorio, negli anni hanno sempre ostacolato
la chiusura di molti comandi militari. In ogni
caso, il piano presentato prevede la chiusura
dei comandi territoriali dell’Esercito ancora
legati alla vecchia presenza dettata
dall’esigenza di gestire la leva, e di molti centri
logistici di Marina e Aeronautica.
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Buona parte del dibattito pre-riforma della
Difesa si è incentrato sull’F-35, il caccia
invisibile ai radar che dovrebbe costare 15
miliardi di euro in 20 anni. Ma il progetto di
Di Paola prevede altre riduzioni di mezzi e
materiali per le tre forze armate. La Marina
militare, la forza armata «di provenienza»
del ministro, dovrà rivedere i suoi
programmi per l’acquisizione
delle fregate franco — italiane
Fremm e per gli elicotteri NH-90.
L’Esercito ha in piedi programmi
di ammodernamento non
soltanto dei mezzi (blindati e carri
armati) ma soprattutto per la creazione del
«soldato futuro», ovvero la creazione di un
ambiente net-centrico in cui il soldato
viene trasformato nel terminale ultimo di
un sistema informatico in cui convergono
le rilevazioni di sensori come radar o aerei
spia. Anche in questo caso, come per l’F-
35, i programmi verranno rallentati e
alleggeriti, ma non cancellati.
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ALTRI INCARICHI 14 FEBBRAIO

Ogni ministro ha La circolare di Catricalà
ricevuto un modulo. (qui accanto) è datata 9
Il titolo è “Trasparenza febbraio e ricorda che il
della posizione 14 febbraio, e cioè ieri,
patrimoniale e “scade il termine di 90
reddituale”. La prima giorni che ci siamo
voce riguarda “altri prefissati per dare
incarichi o rapporti pubblicità alla nostra
di lavoro con pubbliche situazione patrimoniale”
amministrazioni”

I documenti

I redditi
(segue dalla prima pagina)

CARMELO LOPAPA
Scaduto il termine-trasparenza riale che a tarda sera ieri rimandava
alla situazione patrimoniale era
quello del ministro Francesco Pro-
fumo. Almeno in parte, dato che

P
RIMA cioè che nel Consiglio
dei ministri del pomeriggio il
premier Monti non fosse co-
stretto — preso atto dei ritardi e del-
le inadempienze — a concedere al-
solo tre ministri lo rispettano l’ex capo del Cnr pubblica il reddito
lordo annuo che percepirà al go-
verno (199.778 euro) ma non quel-
lo percepito finora. Il responsabile
della Pubblica istruzione, nato a

circolare-ultimatum ai ritardatari
tri sette, ultimativi giorni di tempo Savona e residente a Torino, di-
ai colleghi. Non senza disappunto, chiara la proprietà di un apparta-
a quanto trapela. Entro martedì mento a Savona, la comproprietà di
tutte le tabelle con redditi, immobi- quattro garage, quella di un appar-
li, beni mobili, partecipazioni azio- tamento ad Albissola Mare e di un
narie dovranno essere sui siti mini- altro a Torino e il 50 per cento di una
steriali. Non oltre. Si sono fermati a
metà strada il ministro della Fun-
zione Pubblica, Filippo Patroni
Catricalà ordina: entro martedì tutti i dati online casa a Salina. Lancia Lybra unica
auto e poi otto tipologie di azioni o
quote: 894 azioni Intesa Sanpaolo,
Griffi e della Coesione territoriale, 1.210 Montepaschi, 250 De Longhi,
Fabrizio Barca. Il successore di 262 Enel, 3.630 Telecom, 137 Fin-
Brunetta sul sito di Palazzo Chigi meccanica, 5.199 Unicredit, 250
non indica la situazione patrimo- 188.869 188.868 188.868 37.000 Delclima. Al contrario, il suo sotto-
niale, né elenca gli immobili posse- segretario napoletano Marco Rossi
duti (tantomeno dunque la discus- UGOLINI MAGRI MILONE ROSSI DORIA Doria, oltre alla paga che riceverà
sa casa vicino al Colosseo), piutto- Il sottosegretario Col reddito, il Per il Il sottosegretario alla (189 mila euro), dichiara anche i 37
sto si limita a specificare in una riga alla Pubblica sottosegretario alla sottosegretario Pubblica istruzione mila percepiti fino a novembre da
il reddito complessivo lordo an- istruzione ha un Difesa denuncia tre alla Difesa, col Marco Rossi Doria docente di scuola primaria a Tren-
nuo: 205.915 euro. E così Barca: I sotto- reddito di 188mila comproprietà, una reddito è l’unico finora a to. L’altra sottosegretaria all’Istru-
199.778 euro. Sono quelli da mini- segretari euro, una casa Jeep, 25 mila euro ministeriale, una dichiarare, oltre al zione, Elena Ugolini (reddito go-
stri. a Bologna di azioni Monte- casa in nuovo reddito, anche vernativo da 188 mila) risulta com-
e tre immobili Paschi e titoli comproprietà, tre quello precedente di proprietaria col marito di una casa
I RITARDATARI a Rimini argentini auto e due moto maestro elementare a Bologna e comproprietaria di al-
Per le situazioni patrimoniali ag- tri tre immobili ereditati a Rimini.
giornate del sottosegretario alla Infine, arrivano in tempo anche i

prossimo. là di quanto si è tenuti per legge a fa-

Monti aveva più
volte garantito
che sarebbero
bastati i 90 giorni
previsti dalla legge
Presidenza Antonio Catricalà, del
ministro della Difesa Giampaolo Di
Paola e della Cooperazione Andrea
Riccardi (impegnato all’estero) bi-
sognerà attendere oggi. Da qui a
qualche ora Palazzo Chigi pubbli-
cherà quella di Monti, assieme a un
curriculum che integri l’attuale che
— forse in nome della proverbiale
sobrietà — è di una sola riga. Per
tutti gli altri, corsa contro il tempo
fino a martedì
LA CIRCOLARE-ULTIMATUM
re». Catricalà suggerisce, in alter- Hanno adempiuto
nativa, di integrare le dichiarazioni all’obbligo anche
E dire che lo stesso presidente che per legge i ministri non parla-
del Consiglio a più riprese era stato mentari devono depositare al Se- i due sottosegretari
chiaro: «Renderemo pubblici red- nato. Ma a ieri, stando alle informa- alla Pubblica
diti e patrimoni entro la scadenza di zioni acquisite, quelle presentate istruzione
legge», ovvero entro 90 giorni dal- agli uffici di Palazzo Madama dai
l’insediamento avvenuto il 17 no- membri del governo erano davvero
vembre 2011. Constatata una pro- poche. E per evitare più o meno in- due sottosegretari alla Difesa.
babile ritrosia, il 9 febbraio scorso il volontarie negligenze, il sottose- Gianluigi Magri (reddito ministe-
sottosegretario Catricalà ha dira- gretario incaricato da Monti ha al- riale da 188 mila, tre comproprietà
mato a tutti i ministri e sottosegre- legato alla circolare una scheda a Bologna, Jeep e moto Bmw, 25 mi-
tari una circolare (che qui di fianco esplicativa di ben tre pagine, predi- la euro di azioni Montepaschi e 22
pubblichiamo) dai toni perentori: sposta dalla Funzione pubblica, in mila di obbligazioni argentine). E il
«Il prossimo 14 febbraio scade il cui viene elencata ogni voce che do- suo collega (identico reddito) Filip-
termine di 90 giorni che ci vrà essere contenuta nella di- po Milone, con passione per auto
siamo prefissati per da- chiarazione patrimoniale. Ov- (Classe A, Golf, Fiat d’epoca 1.500)
re pubblicità alla no- vero, altri incarichi ricoperti e e moto (Yamaha e Honda). Ma ora
stra situazione patri- beni immobili di qualsiasi tipo; si attende tutto il resto.
moniale. Il presidente auto, aerei o imbarcazioni e © RIPRODUZIONE RISERVATA
del Consiglio mi ha in- poi quote e azioni; cariche so-
caricato di chiedervi di cietarie di ogni tipologia e
pubblicare ciascuno gestione di portafogli e un
sul proprio sito istitu- lungo elenco a seguire.
zionale tutti i dati che
possono dar conto I REDDITI
della vostra, anche al di Dunque l’unico
curriculum ministe-

Francesco Profumo

199.778
IL REDDITO
Il reddito lordo annuo dichiarato dal ministro
per la Pubblica istruzione Francesco Profumo è
di 199.778 euro. È il compenso di governo,
nessun riferimento ai precedenti redditi percepiti
al Cnr e per gli altri incarichi ricoperti

Filippo Patroni Griffi BENI IMMOBILI Fabrizio Barca

Sono sette le proprietà e comproprietà denunciate da
Profumo. Titolarità piena di un appartamento a

205.915 Savona, comproprietà di 4 garage e casa a Salina 199.778

FUNZIONE PUBBLICA QUOTE E AZIONI TERRITORIO
Il ministro per la Funzione pubblica dichiara in coda Otto partecipazioni azionarie per il ministro. Le più Il ministro della Coesione territoriale denuncia un
al suo curriculum il solo reddito complessivo lordo consistenti, le 5.199 azioni Unicredit e a seguire le reddito annuo lordo (quello governativo) di 199.778
di 205.915 euro 3.630 azioni Telecom euro
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Blitz della Finanza a Sanremo

controlli tra il casinò e l’Ariston
In bar e ristoranti a caccia di ricevute fiscali
DAL NOSTRO INVIATO IL BILANCIO
MASSIMO CALANDRI La Guardia
di Finanza
SANREMO — Il blitz è scattato prepara una
sulla prima nota del Festival. Ieri conferenza
sera i militari della Guardia di Fi- stampa per
nanza hanno controllato bar, ri- i prossimi
storanti e locali notturni di Sanre- giorni per
mo, concentrandosi sugli eserci- fare un
zi commerciali del centro, nei “bilancio
pressi del teatro Ariston. Le Fiam- di tutte
me Gialle dicono sia routine, ma verifiche”
in realtà la verifica fiscale, comin-
ciata pochi minuti prima del via
alla rassegna musicale, ha un sa-
pore particolare. La coincidenza
tra l’inizio della kermesse e quegli
uomini in divisa che entrano a

ta, gli scontrini e le ricevute di ieri

Festival al via,
nei parcheggi della
cittadina spuntano
bolidi e Suv: prime
verifiche
passo svelto nei ritrovi alla moda
della Riviera dei Fiori, non può es-
sere casuale. Assomiglia alle ope-
razioni portate a termine dall’ini-
zio dell’anno a Cortina, Milano,
Portofino, Roma. A Sanremo la
caccia ai Vip è appena comincia-
sera sarebbero solo un antipasto:
da stamani ai finanzieri sarà af-
fiancato personale dell’Agenzia
delle Entrate per censire auto di
grossa cilindrata, imbarcazioni
di lusso e relativi proprietari, per
incrociare dati raccolti sulle per-
sone arrivate — compresi i prota-
gonisti del Festival, a quanto pare
— e stanare i “furbetti” che fanno
troppa confusione nella dichia-
razione dei redditi.
I primi controlli sono stati ef-
fettuati poco dopo le 19 in piazza
Colombo, a qualche decina di
metri dall’ingresso dell’Ariston,
dove c’è un grande parcheggio
sotterraneo — da l’altro ieri farci-
to di Suv e auto di lusso, giura la
gente del quartiere — e tutto in-
torno si trovano i bar più fre-
quentati della città, proprio per-
ché così vicino al teatro. I finan-
zieri si sono quindi spostati in via
Matteotti, l’hanno percorsa tutta
sino in fondo: laggiù, ai piedi del
Casinò, ci sono altri locali che in
questi giorni vengono regolar-
mente presi d’assalto da turisti e
curiosi. Le verifiche hanno ri-
guardato anche i negozi rimasti
aperti in via Palazzo, la strada
commerciale di Sanremo, e so-
prattutto i ristoranti di piazza
Bresca, i più eleganti, dove si dan-
no appuntamento i cantanti, gli
addetti ai lavori festivalieri e quel-
li che se lo possono permettere.
L’arrivo degli uomini in divisa
non poteva passare inosservato
in città, in particolare in quel mo-
mento in cui l’attenzione era tut-
ta concentrata sugli ingressi al-
l’Ariston. La notizia è stata rilan-
ciata dalle agenzie di stampa, che
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Gli esercenti Parlano una barista e un ristoratore del centro: “Da noi non tutto è regolare”

“Mi è arrivata una soffiata

e ho raddoppiato gli scontrini”
DAL NOSTRO INVIATO
BRUNO PERSANO
SANREMO — «Sono arrivati in tre,
con la divisa e io devo essere sbian-
cata». La Finanza fa sempre paura ai
commercianti. Quarantasei anni,
barista “da una vita”, come usa dire
agli amici, Rosa non vuole che sul
giornale appaia il suo cognome o il
nome del bar in via Matteotti, la stra-
da che dall’Ariston porta al Casinò. E’
una condizione insormontabile. Ma
che cosa hanno controllato? «Hanno
voluto vedere gli scontrini che avevo
emesso oggi e confrontarli con quel-
li che erano usciti ieri». E c’era una
gran disparità? «Beh, a dir la verità
qualche differenza c’era». Mi lasci
immaginare: ieri erano meno di oggi.
«Sì, quelli di ieri erano quasi la metà».
Come mai? «Vuole la verità?». La ve-
rità. «Due ore prima che entrassero i
finanzieri in negozio, un mio amico
commerciante mi aveva fatto una te-
Sul conto mi sono
sbagliato a scrivere
il totale. Ma così
risparmia
anche il cliente
lefonata: stai attenta che stanno gi-
rando dalle tue parti. E allora...». Al-
lora ha iniziato a battere anche i caffè.
«E certo: che avrebbe fatto lei?». Avrei
battuto gli scontrini anche senza i
controlli della Guardia di Finanza.
«Fa presto a dirlo: poi le tasse ti man-
giano tutto il guadagno». E così è me-
glio evadere. «E’ meglio stare atten-
ti». Attenti che non ti pizzicano. Ma la
multa gliel’hanno fatta? «Hanno det-
to che è strano tutto ‘sto traffico di
clienti in poche ore, ma da quello che
ho capito non mi hanno multato».
Bussiamo alla porta di un ristoran-
te accanto: da voi sono passati i fi-
nanzieri? «Sono passati anche da
noi». E anche da voi hanno controlla-
to le ricevute fiscali. «Sì però non scri-
va il nome del locale». E perché: non
c’è niente da nascondere se era tutto
in ordine. Perché era tutto in ordine,
vero? «Proprio tutto in ordine no. E’
per questo che le vieto di scrivere il
mio cognome». Dite tutti così. E allo-
ra che hanno trovato? «Il solito: han-
no fermato un cliente fuori, gli hanno
chiesto cosa aveva mangiato, quan-
to avevano pagato e poi hanno letto
la ricevuta. Mi ero sbagliato a scrive-
re il totale». Anche lei aveva scritto
meno di quello che aveva incassato.
«Così faccio risparmiare anche al
cliente: pago meno tasse e tengo i
prezzi più bassi». No: può intascare
di più: è un’evasione bella e buona.
«Prometto che non lo farò più». Sem-
bra una promessa fatta da un bambi-
no. «Dopo ‘sta batosta, cambierò».
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parlavano di una trentina di mili-

tari impegnati nel servizio. Arian-
na Rovetta, capitano della Guar-
dia di Finanza sanremese, ha cer-
cato di minimizzare l’intervento:
«Sono controlli ordinari, li faccia-
mo da sempre. Nei prossimi gior-
ni vi forniremo i dettagli», ha ta-
gliato corto, confermando la pre- I precedenti
senza di pattuglie per lo specifico
controllo di scontrini, ricevute fi-
scali e del territorio. Nessun blitz,
sostiene l’ufficiale. «Quella delle
verifiche fiscali in occasione del
Festival è una tradizione, per
noi». Sarà. Ma la contempora-
neità con l’evento più importan-
te, il fatto che su Sanremo in que-
sto momento si concentri l’atten-
zione di tutti, rende forse meno CORTINA
casuale l’operazione di polizia. Il 30 dicembre la Finanza
Di sicuro, stando alle testimo- controlla negozi, ristoranti
nianze di diversi cittadini, sono e i proprietari di auto
stati in molti ad allontanarsi rapi- di lusso
damente dai locali che ancora
dovevano ricevere la visita delle
Fiamme Gialle. «Qualcuno è ve-
nuto a saperlo grazie ad una te-
lefonata con il cellulare», confer-
ma una barista del centro. «Al-
l’improvviso si sono alzati quasi
tutti, hanno pagato e sono anda-
ti. Qualche minuto dopo sono ar-

Gli agenti provano

a minimizzare: “È PORTOFINO
Il 6 gennaio 15 pattuglie
un’operazione di della Finanze passano
routine, viene fatta al setaccio scontrini
ogni anno” e ricevute

rivati i finanzieri. Hanno voluto

dare un’occhiata al registratore
di cassa e ai libri contabili. Si sono
concentrati sugli scontrini di ieri
ed oggi. Hanno preso nota, ma
era tutto in ordine».
L’intervento della Guardia di
Finanza è proseguito fino a tarda
notte. Stamani dovrebbe ripren-
dere con una serie di accerta-
menti in tutti gli esercizi com- ROMA
merciali cittadini. Secondo indi- Il 14 gennaio 250 agenti
screzioni i militari dovrebbero controllano scontrini e
cominciare con le gioiellerie e gli ricevute in città e
alberghi di lusso, Un’operazione nell’hinterland
che ricalca quella che a fine di-
cembre era stata portata a termi-
ne a Cortina, con multe per milio-
ni di euro comminate agli evaso-
ri. Un blitz analogo era stato poi
messo a segno dalle Fiamme
Gialle e Portofino, altro località li-
gure per Vip: «Questi investigato-
ri devono sapere che hanno tutto
il mio appoggio», aveva voluto
precisare il premier Monti, men-
tre commercianti ed ammini-
stratori pubblici delle località in- MILANO
teressate avevano protestato de- Il 28 gennaio oltre 150
nunciando quella che secondo uomini in borghese, dalle
loro erano solo una operazione 21 in poi setacciano
“mediatica”. le zone della “movida”
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Salta l’Eurogruppo su Atene

“Non dà le assicurazioni chieste”
Merkel venerdì a Roma. Bene l’asta dei Btp
ELENA POLIDORI
ROMA — La Grecia non ha ancora
soddisfatto tutte le condizioni ri-
chieste dall’Europa per ottenere i
nuovi aiuti, annuncia in serata il
presidente dell’Eurogruppo, Jean-
Claude Juncker. Perciò, cambio di
programma a Bruxelles: la riunione
di oggi dei ministri Ue, nelle inten-
zioni iniziali tutta dedicata ad Ate-
ne, si terrà solo in teleconferenza e
senza prendere decisioni sulla
nuova tranche di denaro da desti-
nare al Paese. La notizia arriva a sor-
presa quando i mercati europei so-
no già chiusi e mentre si riunisce il
Consiglio dei ministri greco pro-
prio per discutere la nuova auste-
rity. Il Consiglio si conclude in sera-
ta con un accordo sugli ulteriori 325
milioni di risparmi da fare nel 2012:
i tagli riguarderanno soprattutto le
pensioni. Ma è troppo tardi. «Non
ho ricevuto dai leader dei partiti
della coalizione al governo le assi-
curazioni politiche richieste sul-
l’applicazione del piano» deciso
con la troika Ue-Bce-Fmi, scrive
Juncker. «C’è bisogno di altro lavo-
ro tecnico, tra cui l’analisi della so-
stenibilità del debito. Bisogna an-
cora trovare i 325 milioni».
L’annuncio del presidente del-
l’Eurogruppo chiude un giorno re-
lativamente quieto per i mercati
che, ancora una volta, reagiscono
con distacco al nuovo, complessivo
declassamento di mezza Europa
decretato da Moody’s: la Borsa di
Milano, la migliore, chiude con un
più 0,47%, le altre sono lievemente
REPUBBLICA.IT deboli. L’Italia riesce a piazzare
Sul sito, senza fatica 4 miliardi di Btp trien-
l’andamento nali ad un tasso del 3,41%, il mini-
delle Borse mo da 11 mesi, con richieste 1,4 vol-
e gli te superiori all’offerta e dunque con
aggiorna- un evidente risparmio per il Tesoro:
menti sullo almeno 6 miliardi. Meglio di tante
spread, parole è lo spread a dare il senso del
in collabora- clima che si respira sui mercati: il
zione con differenziale con i bund tedeschi
Bloomberg scende anche a quota 360 subito
dopo l’asta, per poi chiudere a 365,
ben lontano dai massimi degli ulti-
mi mesi. Non basta, commenta il
L’intervento
Monti su Le Monde: “L’Europa va rafforzata”
premier Mario Monti, ospite di Sky che alla Germania e al balzo sor-
Tg24: «Lo spread a quota 360 è trop- prendente dell’indice che misura le
po alto. Deve scendere». Monti an- aspettative per l’andamento dell’e-
nuncia inoltre che «questo venerdì conomia, salito a febbraio a 5,4
17 la cancelliera Angela Merkel punti dopo il meno 21,6 di gennaio,
verrà a Roma e avremo un dialogo il massimo dall’aprile 2011: questo
approfondito anche sulla Grecia». dato contribuisce per un po’ a gal-
Sui mercati domina l’incertezza vanizzare le Borse del vecchio Con-
per le sorti di Atene: oltre alla parti- tinente. Non si dimenticano della
ta-aiuti, gli operatori nutrono ap- Spagna, che riesce a collocare bond
prensione per i dati macroecono- per 5,4 miliardi con tassi in calo.
mici e in particolare per il Pil, sceso Fuori dalla Ue, negli States, deludo-
nel quarto trimestre a meno 7%. no i dati sulle vendite al dettaglio di
Impensierisce il futuro dell’Italia se gennaio, aumentate dello 0,4%,
è vero che oggi l’Istat, stando alle meno delle attese. Wall Street rima-
previsioni, dovrebbe certificare ne indifferente, e chiude in sostan-
che il Paese è in recessione. ziale parità.
Gli operatori però guardano an- © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA DEMOCRAZIA in Europa è una delle questioni più importanti
sollevate dalla crisi. Così scrive Mario Monti in un articolo pub-
blicato oggi da Le Monde. «La causa principale degli disordini -
analizza il premier - sono le disfunzioni delle democrazie nazio-
nali: in virtù di Maastricht i governi della zona euro si fanno cari-
co della politica economica e sociale» e si sorvegliano gli uno con
gli altri. «I risultati si sono visti». La crisi «accentua il bisogno di
legittimazione delle decisioni europee». Per uscirne «dobbiamo
ripensare alla democrazia»: basta con le recriminazioni nazio-
nali, serve una sorta di «disarmo» per riconciliare gli Europei con
l’Europa. Monti propone di rafforzare il Parlamento europeo.

Il caso Le Borse chiudono positive nonostante il taglio dell’Italia. Il premier: non sono vangelo, spesso sbagliano

Ignorata la bocciatura di Moody’s

ANDREA GRECO
MILANO — La prima crisi dei sub-
prime tolse le agenzie di rating dal
piedistallo dei semidei. Quella at-
tuale le porta verso il livello della
strada: gli investitori le trascurano,
i politici locali le apostrofano,
quelli comunitari preparano una
netta riforma per superare l’oligo-
polio privato S&p-Moody’s-Fitch,
i banchieri centrali — tra cui Mario
Draghi — chiedono di «ridurre il
loro peso nelle nostre vite».
Tanto rapido discredito non era
facile da prevedere ma è reale,
complice la piega burocratico-ra-
gionieristica che hanno preso le
note sui rating. «Sanciscono l’esi-
stente, mentre gli investitori sono
già oltre, molto più veloci — dice
un operatore —. Spesso, anzi,
quando arriva il giudizio di agen-
zia, il mercato intuisce che è ora di
fare il contrario». La dinamica del-
le emissioni pubbliche italiane,
stangate sui rating da un mese ma
che negli ultimi tre hanno recupe-
rato 200 punti base sugli spread, il-
lustra. Anche i declassamenti di lu-
nedì di Moody’s sui debiti sovrani
di mezza Europa, hanno fatto più il
rumore per le critiche che altro.
Le Borse hanno chiuso vicino al-
lo zero, più curanti degli sviluppi
della crisi greca o dei dati macro. Il
Tesoro ha piazzato i suoi 6 miliardi
di Bpt a tassi calanti, lo spread sui
Bund tedeschi ha limato ancora, a
365, benché il presidente del con-
siglio Mario Monti lo trovi «insod-
finisce l’era degli oracoli del rating
sicure, così i tassi del T-bond ame-
Un anno a Piazza Affari ricano calano. Poi la crisi si trasfe-
risce stabilmente in Europa: tra
Le reazioni settembre e ottobre S&p e Moody’s
17 giugno 2011 alle decisioni
23.178 Moody’s flagellano il merito di credito dei
delle agenzie paesi periferici, con reazioni alter-
annuncia il probabile taglio di rating Ieri
del rating sull’Italia Altro taglio di Moody’s ne sui mercati e forti critiche dei
dopo una settimana sull’Italia politici. Che spesso dimenticano i
21.560 Ftse mib - 4,69% il cui rating scende toni istituzionali. «Le agenzie di ra-
spread Btp/bund da 168 a 214 a A3 Ftse +0,96 ting sono strumenti del capitali-
spread Btp/bund 366 smo finanziario Usa», ha detto di
20 maggio 2011 recente il commissario Ue Olli
19.943 4 ottobre 13 gennaio Rehn, riferendosi agli azionisti pri-
Standard & Poor’s
taglia l’outlook da “stabile” Moody’s Standard & Poor’s vati e yankee di Moody’s e Stan-
a negativo”, dopo una settimana taglia da A1 a A2 taglia rating all’Italia (BBB+) dard & Poor’s. Il ministro tedesco
Ftse mib -2,68% spread Btp/bund dopo una settimana e ad altri 8 paesi europei degli esteri, Guido Westerwelle, ha
18.326 da 164 a 180 Ftse Mib +9 % spread dopo una settimana sposato la teoria del complotto:
Btp/bund da 376 a 351 Ftse + 4,3% spread
«Ogni volta che nell’Eurozona ci
Btp/bund da 379 a 351
sono buone notizie le agenzie sol-
levano artificialmente la tensione:
16.709 16-19 settembre c’è urgente bisogno di agenzie eu-
Dopo le forti voci di un taglio, ropee e indipendenti». Il fatto che
Moody’s annuncia le agenzie “accreditate” a livello
una decisione entro
globale siano solo tre, anche per via
15.092 tre settimane Standard &Poor’s
taglia della regolamentazione Usa, non
la chiusura aiuta, e fa pensare a una cricca. La
il voto italiano da A+ a A
di Milano Cina da anni si è creata un’agenzia
dopo una settimana
+ 0,47% propria (statale, è Dagong) che ir-
13.474 Ftse Mib -7,3%
spread 367
spread Btp/bund da 365 a 399 ride e talvolta anticipa la triade.
Di questo passo le misure in iter
alla Commissione Ue rischiano
febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio dare il colpo di grazia agli oligarchi
del rating. Si profilano nuovi atto-
2011 2012 ri, pubblici e autoctoni, regole più
severe sui modelli di business, la
possibilità di sospendere i rating,
disfacente». «Il giudizio di le vigilanze a dare peso alle agen- crisi 2007». al debito degli Usa, che contestano la rotazione obbligatoria degli at-
Moody’s era atteso e non fa più sor- zie, eleggendole quasi a Vangelo. Negli ultimi nove mesi le borda- errori di calcolo (in parte ammes- tori. La lobby delle agenzie esisten-
presa, è positivo che il mercato non Ma le agenzie tante volte hanno te dei governanti sulle agenzie so- si). Gli investitori, per un riflesso ti sta tentando di arginare le rifor-
ha neanche battuto ciglio — ha ag- sbagliato: in particolare non han- no la regola. Tutto inizia l’estate dettato dalla paura, concentrano il me. Non sarà affatto facile.
giunto — . In genere sono gli stati e no visto quasi niente della grande scorsa, quando S&p leva la tripla A denaro sulle emissioni ritenute più © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
MAURIZIO RICCI
P
ER fare domanda, c’è tempo fino a ve-
nerdì: per i suoi uffici di Francoforte -
avverte l’apposita bacheca online - la
Banca centrale europea cerca due econo-
misti che vadano a rimpolpare la divisione
Gestione Rischi. Con la marea di titoli a pe-
gno che stanno affluendo a Francoforte,
nel quadro dei megaprestiti alle banche
lanciati da Mario Draghi, in effetti, il “risk
management” - normalmente non un’at-
tività di primo piano per un istituto di
emissione - si avvia a diventare un pilastro
cruciale del lavoro quotidiano della Bce.
Anche perché i prossimi mesi si annuncia-
no forse più tormentati di quelli appena
trascorsi. L’ennesimo piano di salvataggio
della Grecia, infatti, non è ancora decolla-
to e i prossimi passaggi (il via libera Ue, l’ac-
cordo con i creditori privati, il voto dei Par-
lamenti) sono tutt’altro che scontati. Ma,
fin d’ora, fra operatori, analisti, economi-
sti e politici si sta facendo largo l’idea che il
piano serva solo a guadagnare qualche
mese. «Presto - ha scritto Wolfgang Mun-
chau sul Financial Times - bisognerà inter-
venire nuovamente a tagliare il debito gre-
co. E questo non è neanche lo scenario più
pessimistico». Sono in molti, infatti, a in-
vocare ormai apertamente un default di
Atene, l’annuncio che, puramente e sem-
plicemente, non intende pagare i suoi de-
biti. L’aspetto inquietante è che a dirlo, ora,
sono sia gli economisti di scuola anglosas-
sone, convinti che l’euro e la Grecia si sal-
vano solo con massicci interventi diretti
della Bce, sullo stile della Fed americana,
che politici tedeschi, olandesi, lussembur-
ghesi che, sino ad ora, avevano insistito
12/15
sulle proprietà risananti dell’austerità.
In parte, è un riflesso della sfiducia nel-
l’impegno effettivo della classe dirigente di
GLI ERRORI Atene. Negli ultimi due anni, i governi gre-
Dei 15 default ci hanno più volte promesso interventi
dal 1975, S&p drastici, in materia di liberalizzazioni, pri-
e Moody’s in vatizzazioni, lotta all’evasione, tagli agli
12 casi l’anno sprechi, che non si sono poi materializza-
prima davano ti. In parte, però, è anche un mancato rico-
chance al 2% noscimento di quanto i greci, in effetti,
hanno fatto. In soli tre anni, il disavanzo
pubblico primario (cioè senza i drammati-
3 ci interessi sul debito) è sceso in misura pa-
ri all’8% del prodotto interno lordo. La Gre-
LE AGENZIE cia è anche l’unico paese della Ue, in cui il
Solo 3 agenzie costo del lavoro si sia ridotto (e non di po-
sono co: 5,4%) rispetto alla media degli altri pae-
accreditate a si. In realtà, tuttavia, il fallimento del risa-
livello globale: namento greco è, in buona misura, conse-
S&p, Moody’s, guenza diretta dei parametri irrealistici
Fitch che l’Europa aveva imposto. Come ridurre
il disavanzo dal 15 al 3% del Pil entro il 2014
o tagliare il debito dal 160 al 120% del Pil en-
365 tro il 2020. Questo calendario accelerato ha
reso ancora più controproducente la ricet-
LO SPREAD ta d’austerità imposta all’economia greca.
Dopo il taglio I tagli hanno aggravato la recessione: fra il
sull’Italia di dicembre 2010 e il dicembre 2011 il Pil gre-
Moody’s lo co è sceso del 7%, una percentuale da
spread Bund Grande Depressione anni ’30. In queste
è sceso a 365 condizioni, se l’economia non riprende,
punti base ridurre il debito è, praticamente, impossi-
bile.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolf-
gang Schauble, ha recentemente ammes-
so che il programma di risanamento greco
Molti sono convinti che tra qualche
mese Atene sarà di nuovo in crisi
e dovrà abbattere ancora il debito
IL DOSSIER. L’emergenza debito
Lo scenario
Grecia, torna l’ipotesi default
in pochi credono al nuovo piano
senza euro più turisti e capitali
La crescita greca Pil a prezzi costanti per trimestre, in percentuale
0
-1,3 -0,8 -0,4 -0,7
-3,5
-4,4 -4,4 -4,6
2008 2009 2010
La congiuntura
E l’Italia entra ufficialmente in recessione
VALENTINA CONTE
ROMA — L’Italia è in recessione.
Ora anche tecnicamente, visto che
quest’oggi l’Istat dovrebbe certifi-
care, secondo quanto anticipato
da alcuni analisti, il secondo tri-
mestre consecutivo con un Pil ne-
gativo: -0,2% tra luglio e settembre
del 2011, -0,5% (o -0,6%) tra otto-
bre e dicembre. Cifre fosche che
tuttavia non sorprendono, sem-
mai rendono lo scenario per il 2012
ancora più allarmante. «Siamo
preoccupati del basso potenziale
di crescita dell’Italia», ha ammes-
so ieri Olli Rehn, Commissario eu-
ropeo per gli Affari economici,
COMMISSARIO commentando i dati del nuovo
Olli Rehn, rapporto sugli squilibri macroe-
commissario conomici nell’Unione europea.
europeo per gli Un rapporto - il primo da quan-
Affari Economici do il meccanismo di “alert”, previ-
sto dall’accordo “Six pack” di di-
cembre, è entrato in vigore - da cui
emerge un Paese che cresce poco,
con troppe debolezze strutturali,
un debito pubblico molto alto,
quote di export «ridotte del 20% da
metà degli anni ‘90» e una bilancia
@ PER SAPERNE DI PIÙ
Le misure di austerità fin qui prese
hanno contribuito a deprimere il Pil
sceso del 7% nell’ultimo trimestre
-5,0
-7,3
-8,0
-8,6
2011
dei pagamenti «passata da un
avanzo del 2% ad un disavanzo di
3,5% nel 2010». «Preoccupa il dete-
rioramento costante della compe-
titività», ha rimarcato Rehn, se-
gnalando l’inserimento dell’Italia
(che però, con la Spagna, «sta con-
ducendo con grande determina-
zione le riforme strutturali») nel
gruppo di 12 paesi europei a “ri-
schio” e dunque “da rivedere”. Il
campanello d’allarme sensibile a
nuove instabilità finanziarie - nel-
le intenzioni, uno strumento di
prevenzione delle crisi “alla greca”
- è suonato anche per Francia, Re-
gno Unito, Svezia, Finlandia e Da-
nimarca, oltre che per i più “scon-
tati” Spagna, Belgio, Bulgaria, Ci-
pro, Ungheria, Slovenia. In alcuni
di questi, ha avvertito Rehn, sareb-
be in atto una nuova bolla immo-
biliare (Svezia e Danimarca). Così,
in attesa di passare l’esame euro-
peo (per ora nessuna raccoman-
dazione ufficiale dalla Commis-
sione), da oggi i conti dell’Italia re-
gistrano l’ingresso nella recessio-
ne.
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www.european-council.europa.eu
www.moodys.com
■ 15
non riuscirebbe comunque a ridurre l’in-
cidenza del debito greco sul Pil al di sotto
del 136%, anziché il 120. In realtà, non fa
molta differenza. Il 120% è un parametro
puramente occasionale, probabilmente
scelto perché è esattamente il rapporto de-
bito/Pil italiano. La differenza è che l’Italia
ha una ricchezza privata e una struttura in-
dustriale, fortemente indirizzata alle
esportazioni, che rendono quel debito, in
-7,0 condizioni normali, come ha più volte sot-
tolineato la Banca d’Italia, indesiderato,
ma sostenibile. La Grecia non ha queste
carte da giocare. Ecco perché molti econo-
misti ritengono che, anche un debito al
120% non sarebbe sostenibile: ovvero la
Grecia, anche se attuasse tutti gli impegni,
non potrebbe, senza ulteriori aiuti, pagare
i creditori.
Quale strada allora? Il default, dicono gli
stessi economisti. Uscendo dall’euro, con
una moneta fortemente svalutata, la Gre-
cia potrebbe riguadagnare competitività,
attirare turismo e investimenti, riprendere
a crescere. Il prezzo da pagare sarebbe una
crisi ancora più grave nell’immediato, av-
velenata da fiammate inflazionistiche.
L’alternativa, per far tornare l’economia
greca competitiva, tuttavia, insistono, non
c’è: i più maligni osservano che, per porta-
re la Germania Est più vicina al livello del-
la Germania Ovest ci sono voluti vent’anni
e migliaia di miliardi di euro di investi-
menti e di tasse di solidarietà. Una pro-
spettiva, oggi, impensabile a livello euro-
peo.
In realtà, la Grecia è destinata, probabil-
mente, a rimanere ancora in bilico nei
prossimi mesi. Il ciclo elettorale 2012-2013
potrebbe modificare gli equilibri politici in
Francia e Germania e modificare le strate-
gie anti-crisi. Più semplicemente, l’ultimo
programma di risanamento, se approvato,
potrebbe funzionare meglio di quanto
prevedano gli scettici. Resta da capire per-
ché l’idea di un default, recisamente esclu-
sa fino a pochi mesi fa, sia oggi materia di
aperto dibattito. I motivi sono due. Il primo
riguarda la Grecia: con un disavanzo, al
netto degli interessi, vicino al 5%, Atene
non è troppo lontana dal punto in cui, se fa-
cesse bancarotta e smettesse di pagare
quegli interessi, potrebbe comunque assi-
curare il funzionamento dello Stato, senza
essere costretta a cercare nuovi (e impro-
babili) prestiti. Il secondo riguarda i mino-
ri pericoli di contagio agli altri paesi debo-
li d’Europa. Italia e Spagna sembrano, og-
gi, più solide. Le banche europee, a parte
quelle greche, hanno avuto il tempo di
smaltire il grosso dei titoli di Atene dai loro
portafogli e paiono in grado, grazie alle
operazioni di liquidità della Bce, di assor-
bire meglio le perdite. I tedeschi per primi
si sono preoccupati di far sapere che il pro-
gramma di aiuti al Portogallo (il primo in-
diziato di contagio dalla Grecia) prose-
guirà senza sbandamenti. Il terremoto sui
mercati, insomma, potrebbe essere conte-
nuto. Non sarebbe la prima scommessa
azzardata dell’Europa, in questi due anni
di crisi. Finora, le ha, quasi sempre, rim-
piante.
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Svuota-carceri, la maggioranza cala a 385
Nel Pdl più di 80 tra assenti e voti contrari. Defezioni anche tra i democratici
LIANA MILELLA
ROMA — Il decreto Severino sul-
le carceri è legge. Ma la maggio-
ranza alla Camera soffre per un
intero pomeriggio, dove brillano
gli assenti tra Pdl e Pd e dove au-
menta, di minuto in minuto, il
numero degli astenuti. Finisce
con 385 voti a favore, un minimo
“storico” per il governo Monti.
Erano stati 420 i sì alla fiducia sul-
lo stesso dl appena giovedì scor-
so. Sono 105 i no, quelli della Le-
ga, dell’Idv, ma anche di 29 pi-
diellini. Si contano 26 astenuti,
fra cui altri sei del Pdl. Brillano le
assenze dei berlusconiani, dove
l’ex premier è di nuovo lontano,
assieme ad altri 42 deputati. No-
mi che pesano, Verdini, Tremon-
ti, Prestigiacomo, La Russa, Me-
loni, Mussolini, Corsaro. Se ne va
Alfonso Papa, reduce da tre mesi
di carcere, che fino all’ultimo è
incerto se astenersi. Esce Guido
Crosetto, dibattuto tra un’asten-
sione e un voto per disciplina di
maggioranza. Ma alla fine non ce
la fa. Il decreto non gli piace. Rac-
conta ai colleghi che pure nel Pd
sono perplessi. Che perfino l’ex
presidente della Camera Lucia-
no Violante l’avrebbe criticato. E
nel Pd, alla fine, pur se non ci so-
no voti contrari, il drappello degli
assenti è consistente, restano
fuori in 25, non ci sono Amici,
Bressa, Fioroni, Turco. Pesa un
no come quello dell’ex sottose-
gretario all’Interno Alfredo Man-
tovano: «Se il governo dice no a ri-
ferire sui primi due mesi di fun-
zionamento del decreto vuol dire
che si vuole un sì al buio per un at-
to di fede. Ma quelli si fanno solo
per i dogmi di Santa Romana
Chiesa».
Fuori, ma per poco, protesta la
Lega con uno striscione su cui è
scritto «libertà per i criminali».
Dentro il Carroccio presenta ol-
tre 50 ordini del giorno per far ca-
dere il governo. Alla fine Nicola
Molteni è il più duro: «Siete il go-
verno della liberalizzazione dei
detenuti e dei criminali. Il decre-
to pugnala alle spalle le persone
La Severino: “Non è
né un indulto
mascherato, né una
resa dello Stato alla
delinquenza”
per bene. È un indulto maschera-
to. Una vergogna di cui dovete
chiedere scusa al Paese».
Il Guardasigilli Severino, sola
al banco del governo, impegnata
a dare parere favorevole agli ordi-
ni del giorno possibili per evitare
che il dissenso cresca, alla fine
non riesce a parlare. Ma dichiara
che non si tratta «né di un indulto
mascherato, né di una resa dello
Stato alla delinquenza». Nessu-
no lascerà la cella per «automati-
smo o per presunzione, vi sarà
sempre un magistrato a valutare
se la persona sia o meno merite-
vole». Misure che hanno dato già
un risultato, «a dicembre 1.175
persone sono finite in carcere per
tre giorni, ma sono calate a gen-
naio a 804». Si riducono quegli ol-
tre 21mila detenuti che entrano
ed escono dalle celle solo per tre
giorni. L’assunzione di respon-
sabilità è piena: «Mi sento più col-
pevole delle morti in carcere per
suicidio che delle conseguenze
di un decreto che dovrebbe con-
tribuire a salvare il carcere dallo
stato di degrado in cui si trova».
Ma i distinguo sono evidenti.
Tuona la voce di Antonio Di Pie-
tro contro un «decreto crimino-
geno». È sofferto il sì di Giulia
POLITICA INTERNA
E GIUSTIZIA
I punti
Paola Severino
TROPPI DETENUTI
Oggi i detenuti
sono 66.973 a
fronte di 45.688
posti. Il dl ridurrà
l’affollamento
CELLE SICUREZZA
L’arrestato in
flagranza per
reati non violenti
andrà nelle celle
di sicurezza
DOMICILIARI
Possibilità di
arresti domiciliari
quando vi sia un
residuo pena
fino a 18 mesi
MANICOMI
Prevista la
chiusura
regolamentata
dei manicomi
criminali.
Il caso
ROMA — È «una discreta mag-
gioranza», come dicono buone
fonti del palazzo della Consulta,
quella che in sole due ore boccia
i conflitti di attribuzione della
Camera e del Senato che, detto in
spiccioli, rivendicavano la “mi-
nisterialità” dei reati commessi
da Berlusconi nel processo Ruby
e da Mastella nel famoso proces-
so partito da Santa Maria Capua
Vetere e poi passato a Napoli per
competenza. Respinte al mitten-
te le richieste di bloccarli, di-
struggere gli atti, ricominciare
tutto da zero, con un inchino del-
le procure rispetto al tribunale
dei ministri, considerato dagli
autori dei conflitti “sovrano” nel-
lo stabilire se un crimine com-
messo da un membro del gover-
no ha natura ministeriale.
Quando la decisione della
Corte diventa ufficiale — alle 19
di un giorno in cui s’è svolta as-
sieme sia l’udienza pubblica che
la camera di consiglio segreta —
esplode l’entusiasmo del profes-
sor Federico Sorrentino che rap-
presenta la procura di Milano:
«Finalmente ha prevalso la forza
del diritto su quella del denaro».
Una frase forte che suona come
risposta alla “macchina da guer-
ra” messa in moto dal Cavaliere
per bloccare il processo Ruby. Il
disperato tentativo di cancellare
l’accusa di concussione per via
della telefonata che l’ex premier
fece in questura a Milano per li-
berare la giovane marocchina.
Hanno sostenuto Niccolò Ghe-
dini e Piero Longo in tribunale, e
Bongiorno, presidente della
commissione Giustizia della Ca-
mera: «Voteremo il dl senza
amarlo, ma nessuno di noi si può
assumere la responsabilità di
continuare a leggere lo stillicidio
dei suicidi. Al ministro chiedia-
mo una svolta epocale». Dentro
Il voto ieri alla Camera sul decreto svuota-carceri
Respinto il ricorso sollevato dalle Camere sul conflitto di attribuzione con i giudici di Milano
Ruby, il via libera della Consulta
“Berlusconi può essere processato”
KARIMA
Può andare
avanti il
processo
sulle feste
ad Arcore
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.repubblica.it
www.giustizia.it
■ 17
Fli si contano gli assenti, Conso- in commissione Giustizia Enrico tenziari dove «non lavora quasi
lo, Lo Presti, Lamorte, Perina. Costa fa un intervento problema- nessuno, perché 68mila sono
L’Udc Roberto Rao si augura che tico. Parla di «un decreto ponte una barriera insormontabile».
«la giustizia diventi finalmente verso la realizzazione delle nuo- Mentre lui parla, alla chetichella,
terreno di confronto», ma dei ve carceri messe in cantiere da Al- molti se ve vanno a riprova che
suoi sono fuori in quattro. fano quand’era Guardasigilli». sulla giustizia Pdl e Pd non po-
Lo stato di allarme più difficile Dice chiaro: «Solo in questa logi- tranno mai andare a braccetto.
lo vive il Pdl. Dove il capogruppo ca va interpretato». Critica i peni- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso escort
Bari, contro Laudati
azione disciplinare
ROMA — Il procuratore di Bari Antonio
Laudati finisce sotto procedimento disci-
plinare. È ufficiale. Documentato in molte
pagine vergate di pugno dal procuratore
generale della Cassazio-
ne Vitaliano Esposito, tito-
lare dell’azione disciplina-
re assieme al Guardasigil-
li. Per un Csm che ha “as-
solto” Laudati dalle accu-
se dell’ex pm di Bari Pino
Scelsi, ecco che si muove
il vertice della magistratu-
ra. Molti i capi d’imputa-
zione: aver svolto a Bari,
prima ancora di insediarsi
ufficialmente come pro- Laudati
curatore, una riunione con
pm e ufficiali di pg. Ancora: aver costituito
una “squadretta” composta dalla Gdf che
rispondeva solo ai suoi ordini e faceva le
pulci al lavoro dei colleghi. Ora, per Lau-
dati, si pone di nuovo il problema se potrà
restare ai vertici dell’ufficio. Su di lui deve
ancora pronunciarsi la procura di Lecce.
(l.mi.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Maurizio Paniz alla Camera, che re la Camera e quindi ledere le guardava l’obbligo del tribunale
lui si mosse in quanto premier sue prerogative costituzionali. Il dei ministri di informare le Ca-
perché riteneva Ruby la nipote puntello dell’avvocato Roberto mere delle sue decisioni. Un da-
di Mubarak. Quindi la procura Nania, che ha rappresentato to per Sorrentino è inoppugna-
doveva subito inviare gli atti al Montecitorio, si gioca qui. Pog- bile: non è scritto in nessuna leg-
tribunale dei ministri. Il quale giandosi sulla sentenza 241 del ge, costituzionale o ordinaria,
avrebbe valutato il reato. E inol- 2010 per il sul caso Matteoli che spetti al Parlamento la prima
trato le carte alla Camera che (scritta da Giuseppe Frigo). Ma, e ultima parola sulla ministeria-
avrebbe, ovviamente a maggio- come replica Sorrentino, «nes- lità di un reato. Anzi, come ha
ranza, negato l’autorizzazione. suna norma prevede che la tra- scritto la Cassazione sempre su
Non spettava alla Consulta smissione sia obbligatoria se Matteoli, «è al giudice che spetta
pronunciarsi sulla qualificazio- non c’è la qualifica della ministe- questa valutazione».
ne del reato, ma sulla procedu- rialità», né quella sentenza può Alla Consulta i due relatori —
ra, sull’obbligo di non bypassa- essere «enfatizzata» in quanto ri- Giuseppe Tesauro per Ruby e
Esulta Sorrentino, il
difensore della
BELPAESE ALESSANDRA LONGO
procura: sul denaro
IL PUGNO CHIUSO ha prevalso la forza
n milione di euro. E’ quanto serve subito al del diritto
U «manifesto», messo in liquidazione (causa
il taglio dei fondi governativi per l’editoria).
Il minimo per tentare di sopravvivere. L’appello di
Giorgio Lattanzi per Mastella —
sono entrati in camera di consi-
pochi giorni fa pare funzionare. In molti stanno glio con la decisione già presa. È
aderendo alla «campagna mille euro per mille let- bastato un giro di tavolo, sotto la
presidenza di Alfonso Quaranta,
tori» lanciata da Valentino Parlato. Quelli che non
per verificare che una maggio-
possono staccare assegni cercano perlomeno di ranza «discreta» ma significativa
sostenere il giornale in edicola. «Inizio confortan- dei 15 colleghi sottoscriveva
te», commenta il quotidiano. Ma il pericolo di spa- questa lettura. Tra due settimane
rire c’è, così come una sensazione, molto diffusa a le motivazioni. Diviso il mondo
sinistra, di «perdita di senso». L’ultima istantanea della politica. Per il Pdl (Cicchit-
to, Bondi, Costa) è una decisione
di gruppo, una settimana fa. Quelli del «manifesto» «grave contro il Parlamento». Per
in posa per i fotografi. C’è chi fa il pugno chiuso. E il Pd (Bindi, Samperi, Casson)
viene subito ripreso: «No, il pugno chiuso no, non «sacrosanta», che fa giustizia del-
è il momento». l’uso spregiudicato fatto da Ber-
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lusconi proprio del Parlamento.
(l.mi.)
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 BEELLE EPOQUEE COLLECTTION

OROLOGI IN CERAMICA HIGH TECH CON RUBINI E DIAMANTI BIANCHI O NERI. DISPONIBILI ANCHE CON ZAFFIRI. A PARTIRE DA 1.480 EURO.
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MAMERTINA (RC): FRISINA • EMILIA ROMAGNA BOLOGNA: BOUTIQUE DAMIANI - CASALECCHIO DI RENO (BO): CEVENINI - MODENA: PEDRONI GIOIELLI • FRIULI VENEZIA
GIULIA UDINE: NITTA GIOIELLI • LAZIO FROSINONE: GRANDE - LATINA: BIONDO - ROMA: BOUTIQUE DAMIANI; ROCCA 1794; FATTORI • LIGURIA GENOVA: BOUTIQUE DAMIANI
• LOMBARDIA CESANO MADERNO (MI): GIACOMINI - LEGNANO (MI): SIRONI - MANTOVA: ROCCA 1794 - MILANO: BOUTIQUE DAMIANI; CORTELAZZI; ROCCA 1794 - VAREDO (MI):
SORDI GIOIELLI - VOGHERA (PV): FERLINI GIOIELLI • PIEMONTE TORINO: BOUTIQUE DAMIANI; ROCCA 1794 • PUGLIA BARI: ROCCA 1794 - BARLETTA: LANDI - CONVERSANO (BA):
CASAVOLA - LECCE: ROCCA 1794 - MARTINA FRANCA (TA): DEL GENIO GIOIELLI • SICILIA CATANIA: ROCCA 1794; RAPISARDA - MESSINA: ALIOTTA - PALERMO: FIORENTINO -
SIRACUSA: BRUNO MARIA ZIMMITTI • TOSCANA FIRENZE: BOUTIQUE DAMIANI - MONTECATINI: FABIANI - VIAREGGIO: FABIANI • TRENTINO ALTO ADIGE ROVERETO (TN): PERINI
GIOELLI • VALLE D’AOSTA AOSTA: DE MARCHI GIANOTTI • VENETO ESTE (PD): FERRO NEREO - MESTRE (VE): CALLEGARO - PADOVA: ROCCA 1794 - TORRI DI QUARTESOLO (VI):
STECCO GIOIELLI - TREVISO: FANTON GIOIELLI - VENEZIA: BOUTIQUE DAMIANI - VERONA: BOUTIQUE DAMIANI; BENETTI • DAMIANI.COM • 800 56 56 56
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
“Indispensabile correggere le primarie”
Ma Bersani non ha fretta: ora vinciamo le secondarie. Tensioni sulle alleanze
GIOVANNA CASADIO
ROMA — Commissariamento
del Pd genovese. Le primarie non
più come via obbligata, ma da va-
lutare volta per volta. Dove si fa-
ranno quelle di coalizione, i De-
mocratici dovranno presentarsi
con un solo candidato, pre-sele-
zionato dagli organismi dirigen-
ti. Da introdurre un albo degli
elettori. Sono i cerotti alle ferite
Nella segreteria il
leader ammette
errori e si decide di
commissariare il
Pd di Genova
da primarie di Genova, dove Mar-
ta Vincenzi, il sindaco uscente, e
Roberta Pinotti sono state battu-
te con un distacco di venti punti
dal vendoliano Marco Doria. Ber-
sani ammette nella riunione del-
la segreteria: «Abbiamo fatto er-
rori, e ora ne paghiamo le conse-
guenze. Una rifinitura delle pri-
marie è indispensabile. Bisogna
Il caso
La consultazione per scegliere il candidato sindaco in programma il 4 marzo
Nuovo test a Palermo
il Pd sceglie la Borsellino
e si divide subito in tre
EMANUELE LAURIA
PALERMO — L’ultima chance
del Pd di rovesciare la recente sto-
ria delle primarie — il “pasticcio”
di Napoli, le sconfitte di Milano e
Genova — viaggia a bordo di un
bus palermitano che attraversa il
centro della città. Ha il volto di Ri-
ta Borsellino, eurodeputata e
simbolo dell’antimafia, che apre
la sua campagna elettorale al
fianco di Leoluca Orlando. Un in-
solito tour nel giorno di San Va-
lentino, a suggello di un amore
politico ritrovato di recente, al
punto da spingere il portavoce di
Idv — sindaco di Palermo per 12
anni — a un’ardita crasi: «Votate
per Borsellando», va dicendo
Leoluca ai passeggeri del «101»,
nient’affatto infastidito dal fatto
che le maggiori attenzioni siano
per lui e non per la candidata. Ma
tant’è: fatto il ticket (il vice desi-
gnato dalla Borsellino è il senato-
re di Idv Fabio Giambrone), la
parlamentare europea si appre-
sta con il ruolo di favorita alle pri-
marie del 4 marzo. Ma in uno sce-
nario di frammentazione che
non può proprio far sorridere i
vertici del Partito democratico.
Basti pensare che, se a Genova
il Pd era diviso in due fazioni, a Pa-
lermo le “correnti” sono addirit-
tura tre. Pier Luigi Bersani, ieri
pomeriggio, si è affrettato a riaf-
fermare il sostegno ufficiale alla
Borsellino: «Una figura molto si-
gnificativa per battere la destra e
dare un’amministrazione seria e
pulita alla città». E pazienza se Ri-
ta, in realtà, non ha la tessera del
LE SCELTEINTERNA
POLITICA DEI PARTITI
cambiare le regole». La sconfitta
brucia moltissimo, anche se per il
secondo giorno consecutivo si
misurano le parole. «Ammacca-
ture», ripete il segretario. Tutta-
via riconoscendo che ci sono
«tensioni» e soprattutto che c’è
stato «un problema locale», dal
momento che altrove - a Piacen-
za, a Pistoia - il Pd si era presenta-
to con più candidati senza regi-
strare una débacle. «Una sberla»,
per Salvatore Vassallo, veltronia-
no, che stoppa le modifiche alle
primarie, denunciando con Mat-
teo Renzi e Pippo Civati che «non
è un problema di regole», ma di
candidati credibili .
Ma per il momento la parola
d’ordine è “guardare avanti”, co-
me il segretario dichiara a You-
dem tv: «Ora dobbiamo discute-
re, ricomporre le forze, trovare un
programma e vincere con Doria.
Non c’è stato nessun boome-
rang, a noi interessa vincere le se-
condarie». La commissione per
lo Statuto si riunirà, ma «prendia-
moci un po’ di tempo», è stata
l’indicazione. Non è un cambia-
mento che va affrontato subito,
perché c’è da ballare per le am-
Campagna sull’autobus
Rita Borsellino ieri su un autobus con
Leoluca Orlando: i due hanno scelto di
iniziare così la campagna per le primarie.
Orlando ha ritirato la sua candidatura alla
fine della settimana scorsa. In cambio un
altro esponente dell’Idv è diventato il vice
designato della Borsellino. Quest’ultima
ha il sostegno della segreteria nazionale
del Pd e del leader di Sel Nichi Vendola
partito in tasca, considera la sua
una candidatura civica e in una
recente occasione pubblica ha ri-
sposto così al gioco della torre:
«Fra Bersani e Vendola salverei
quest’ultimo». Una battuta, cer-
to. Che la dice lunga, però, sulla li-
nea politica della Borsellino, ge-
All’eurodeputata
si contrappone
un ex dipietrista
sostenuto dall’ala
filo-Lombardo
losa dei confini stretti dell’accor-
do con Sel, Idv e movimenti e re-
frattaria all’alleanza con il Terzo
Polo che invece regge la giunta di
Raffaele Lombardo alla Regione.
L’ala del Pd più vicina a Lom-
bardo — l’anima ex-ppi che vede
fra i leader l’ex ministro Salvatore
Cardinale e quella ex-ds rappre-
sentata dal senatore Beppe Lu-
mia e dal capogruppo all’Ars An-
tonello Cracolici — non l’ha pre-
sa affatto bene. E ha deciso di far
confluire i propri voti su un altro
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.repubblica.it
www.partitodemocratico.it
■ 19
ministrative. Ci sono altre tre pri- Vincenzi si difende da sola e at-
La scheda marie all’orizzonte, il 4 di marzo: tacca. Non più su Twitter, bensì in
Oristano, L’Aquila e Palermo. E un’intervista su Radio24: «Dov’è
DOVE SI È VOTATO DOVE SI VOTERÀ soprattutto a Palermo «sono il Pd? Il Pd deve capire cosa vuole
Le primarie si sono La tornata delle preoccupati gli altri, non noi, non fare da grande. Bersani? Non l’ho
finora svolte in una primarie per le elezioni il Pd, ma degli altri non si parla sentito, aveva altro da fare...». E
dozzina di città. 2012 prevede altri mai, fa niente». Bersani è pronto poi spiega che nelle spaccature
A Genova e Rieti appuntamenti. Quello a scommettere che Rita Borselli- del Pd «si è inserito chi, in modo
hanno vinto candidati principale è Palermo. no è il candidato giusto per vince- ingenuo e forte, non facendo par-
di Sel. Nelle altre Si voterà anche a re Palazzo delle Aquile. Non vuo- te del partito, può dire: “Andate
sfide, tra cui Parma, L’Aquila (dove corre le riaprire discussioni sulle al- tutti al diavolo, ci avete stufato”».
Piacenza e Lecce, tra gli altri il sindaco leanze. Di don Gallo poi, che ha appog-
hanno prevalso uscente), Oristano Ma sono proprie queste ad agi-
esponenti del Pd e altri centri minori tare profondamente il partito. Il
Popolare Beppe Fioroni chiede La Vincenzi attacca
più chiarezza sugli alleati e lancia ancora: “Il
La riforma l’idea di una «alleanza federativa
con il Terzo Polo». La risposta del segretario? Non
Rai, Monti e Passera incontrano Garimberti terzopolista Rocco Buttiglione è l’ho sentito, aveva
di non correre troppo: «Alleanza altro da fare”
“Giro d’orizzonte sulle prospettive future” è possibile, federazione è ecces-
sivo». Nella riunione della segre-
ROMA — Il premier Mario Monti ha visto ieri mattina il pre- teria si parla anche dei malumori giato Doria, Vincenzi dà un giudi-
sidente della Rai Paolo Garimberti. Un incontro annuncia- che attraversano il Pd sull’appog- zio tagliente: «È magnifico però
to da giorni per esaminare la situazione della Rai e un even- gio a Doria e sul suo programma. narciso, ha fatto una scelta ma-
tuale intervento di Palazzo Chigi sulla governance. Al col- Sotto processo finiscono i diri- schilista, ha una certa propensio-
loquio erano presenti il ministro per lo Sviluppo economi- genti locali genovesi. Possibile ne al maschilismo». Su Facebook
co Corrado Passera e il vice-ministro per l’Economia Vit- che non abbiano saputo espri- alla pagina di Bersani si scatena-
torio Grilli. È stato fatto, fanno sapere dalla presidenza del mere un giudizio sull’ammini- no militanti e elettori: «Ci guar-
Consiglio, «un giro di orizzonte sull’evoluzione del settore strazione Vincenzi e eventual- diamo l’ombelico»; «Ci vuole
audiovisivo e sulle prospettive future dell’azienda Rai». mente bloccarne la corsa? Ragio- chiarezza».
nano così i filo-Pinotti. Marta © RIPRODUZIONE RISERVATA
I personaggi
FERRANDELLI
Fabrizio
Ferrandelli,
31 anni, è il
candidato di
un pezzo del
Pd vicino a
Lombardo
FARAONE
Davide
Faraone ha il
sostegno di
Matteo Renzi,
che sabato
va a Palermo
MONASTRA
Antonella
Monastra,
ginecologo, è
frutto di uno
strappo nel
gruppo della
Borsellino
candidato, Fabrizio Ferrandelli, munale e ora messo al bando dai no presentato una mozione di sfi- iscritto del Pd in campo, vicino al
31 anni, neanche lui un iscritto al dipietristi. Non solo: Cardinale, ducia al segretario regionale Giu- sindaco di Firenze, il “rottamato-
partito: fino a poco tempo fa ca- Cracolici, Lumia e i sostenitori seppe Lupo, sponsor della Bor- re” Matteo Renzi che sabato sarà
pogruppo di Idv in consiglio co- dell’intesa con il Terzo Polo han- sellino, che sarà discussa quasi si- a Palermo per sostenerlo. La
curamente l’11 marzo, sette gior- campagna elettorale di Faraone
ni dopo le primarie. Il Pd siciliano ha una griffe d’eccezione: quello
va a una doppia resa dei conti, con di Giorgio Gori, ex direttore di Ca-
BONSAI SEBASTIANO MESSINA inevitabili riflessi sul partito na- nale 5, che dopo aver lasciato la
casa di produzione televisiva Ma-
UN PARTITO A CINQUE STELLE gnolia ha debuttato accanto a
rima o poi Bersani chiederà a Vendola di pa- Il “rottamatore” Renzi alla Leopolda e ora vive Pa-
P gargli almeno la metà dell’affitto, visto che da
un po’ di tempo a questa parte il Pd organiz-
za le primarie e il candidato di Sel le vince. Dopo la
Faraone è l’unico
con la tessera del
partito. Sabato
lermo come «scommessa da vin-
cere». A completare l’affollato
parterre del centrosinistra Anto-
nella Monastra, medico gineco-
Puglia, dopo Milano e Cagliari, è successo pure a per lui arriva Renzi logo e consigliere comunale di
Genova e - sorvolando sul pasticcio di Napoli - po- «Un’altra storia», ovvero il movi-
mento di Rita Borsellino. L’ulti-
trebbe succedere pure alle primarie di Palermo,
zionale e forse anche sul futuro ma spaccatura consumata al-
dove l’unico candidato con la tessera in tasca non dello strumento stesso delle con- l’ombra di Monte Pellegrino, do-
ha l’appoggio del Pd, mentre metà partito spinge sultazioni attraverso i gazebo. A ve il centrosinistra, per dirla con il
un ex consigliere di Orlando e l’altra metà sostiene lungo in dubbio, le primarie pa- “renziano” Faraone, «rischia di
Rita Borsellino (la quale ha candidamente ammes- lermitane nascono fra le polemi- sbagliare un rigore a porta vuota»
so che dovendo scegliere tra Bersani e Vendola but- che: ieri si è dimesso il presidente di fronte a un Pdl che non riesce
del comitato organizzatore Anto- neppure a trovare un candidato
terebbe dalla torre proprio il primo). Ma sarebbe nio Rubino, uomo di Cracolici, disposto ad accettare la disastro-
ingeneroso prendersela con il segretario, al quale sostituito con un esponente vici- sa eredità di Cammarata. Ma Ber-
va riconosciuto il merito di aver fatto del Pd un par- no a Lupo, Domenico Pirrone. sani chiede fiducia: «Il Pd preoc-
tito a cinque stelle: il più ospitale del Paese. In questo scenario cercano di cupato dalle primarie di Paler-
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ritagliarsi spazio gli outsider: il mo? Secondo me sono preoccu-
deputato regionale Davide Fa- pati gli altri».
raone, paradossalmente l’unico © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 20
L’Iran cancella la lapidazione dal codice penale
Ahmadinejad firmerà l’emendamento a giorni. Scetticismo delle organizzazioni umanitarie
VANNA VANNUCCINI
IL CASO aveva suscitato proteste
in tutto il mondo ed era sembrato
l’esempio più estremo di come
funzioni la giustizia nella Repub-
blica islamica dell’Iran. Sakineh
Ashtiani, madre di due figli, accu-
sata di adulterio nel 2005, era sta-
ta condannata a morte per lapi-
dazione. La sentenza in seguito
era stata riconfermata, ma senza
la lapidazione — una pena così
crudele da mettere in imbarazzo
le stesse autorità iraniane che
non perdono occasione per ri-
cordare la civiltà millenaria del-
l’Iran.
Ed ecco che da ora la lapidazio-
ne cesserà di far parte del codice
penale iraniano. O almeno ces-
serà di farne parte dal momento
in cui il presidente Ahmadinejad,
nei prossimi giorni, firmerà l’e-
mendamento al codice penale
MONDO @ PER SAPERNE DI PIÙ
www.haaretz.com
www.tehrantimes.com
colta di detti attribuiti al Profeta.
Il Consiglio dei Il nuovo codice penale aboli-
Guardiani ha dato sce finalmente anche la pena di
morte per i minorenni. Secondo
il via libera. Abolita l’ultimo rapporto dell’Human
la pena capitale Rights Watch più di cento mino-
per i minorenni renni si trovano attualmente nel
braccio della morte in Iran e al-
meno tre sono stati impiccati nel
corso del 2011. In Iran la pena di
SAKINEH morte è prevista non solo per l’o-
Una protesta micidio, ma anche per l’omoses-
per Sakineh, sualità, l’adulterio, lo spaccio di
donna iraniana droga e per qualsiasi azione con-
condannata alla siderata contraria all’ordine poli-
lapidazione tico e sociale. Il record negativo
per adulterio nel campo dei diritti umani è tra i
più alti al mondo e il Segretario
generale dell’Onu, pochi mesi fa,
approvato dal Parlamento, e a cui insieme ad alcuni Paesi arabi, gono che la lapidazione non è si disse sconvolto «dall’aumenta-
ha già dato il via libera il Consiglio uno dei pochi al mondo in cui la prevista in nessun versetto del to numero di esecuzioni, ampu-
dei Guardiani, la massima istan- lapidazione è stata finora in vigo- Corano. Viene menzionata solo tazioni, detenzioni arbitrarie,
za costituzionale incaricata di vi- re. Nel 2002, durante la presiden- negli Hadith che non sono rite- processi ingiusti e uso di tortura».
gilare che le leggi dello Stato non za del riformatore Khatami, ven- nuti, diversamente dal Corano, Ban Ki-moon si riferiva anche ai
contraddicano la Sharia. L’Iran è, ne sospesa e molti teologi sosten- dettati da Allah ma solo una rac- detenuti politici, ma rispetto a lo-
ro il regime non ha dato finora al-
cun segno di flessibilità. Ha inve-
ce deciso, evidentemente, di agi-
re almeno per quanto riguarda i
crimini comuni.
Alcuni esperti che hanno letto
il nuovo codice hanno espresso
scetticismo sulla effettiva opera-
tività delle nuove regole. Il pro-
STONE JR DIVENTA ALÌ blema principale è che il sistema
Il figlio del regista Oliver giudiziario in Iran, ma più in ge-
Stone, Sean, si è nerale nei Paesi islamici, lascia
convertito all’Islam grande potere discrezionale al
sciita in Iran e ora si giudice, e perciò anche nei nuovi
chiama Alì. Il giovane articoli del codice penale sono
si trova nel Paese per previsti numerosi casi in cui il
fare dei sopralluoghi giudice può decidere in piena au-
per il prossimo tonomia.
documentario del padre © RIPRODUZIONE RISERVATA
Israele
Denuncia alla polizia dei responsabili della fondazione che lo tutela
Scandalo sul Muro del pianto
le pietre in vendita su eBay
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — Quando un impiegato della Western
Wall Heritage Foundation, che tutela il Muro del Pianto, uno
dei luoghi più sacri per l’ebraismo, ha portato la stampata di
una pagina di eBay al rabbino Shmuel Rabinovic, il presi-
dente della fondazione, questi ha fatto un salto sulla sedia.
Qualcuno su internet vendeva a 4,99 dollari a pezzo piccole
pietre di ciò che resta del Tempio di Gerusalemme distrut-
to dai legionari dell’imperatore Tito nel 70 d.C. Luogo dove
ogni ebreo considera un privilegio poter pregare, e che ri-
chiama milioni di turisti dal mon-
do. Anche se una lettura attenta
dell’offerta su eBay, lanciata da un
commerciante di Tel Aviv, chiari-
va che erano pezzi di pietra raccol-
ti “attorno al Muro” anziché, come
suggeriva la foto, “parte del Mu-
ro”. Ma tanto è bastato al rabbino
per denunciare il caso alla polizia,
al Ministero per le Antichità e scri-
vere alla casa d’aste on-line perché
bloccasse le operazioni del sito.
Passeggiando per la Città vec-
chia di Gerusalemme, nella culla
delle tre religioni monoteiste, ci
sente proporre l’acquisto di qua-
lunque cosa che susciti un’evoca-
zione religiosa ma la sensazione Il Muro del pianto
che si tratti di una patacca per i tu-
risti è immediata. C’è “L’acqua miracolosa del Giordano”,
“L’aria santa”, “L’Olio del Getsemani”, mercanzie d’ogni
genere di dubbia provenienza. Ma il rabbino si è rivolto alla
polizia perché oltre agli aspetti sacrileghi e possibilmente
mistificatori dell’iniziativa, pare che vi possano essere an-
che delle vite in pericolo. Il religioso ha spiegato che questi
amuleti non hanno alcuna proprietà taumaturgica né pro-
tettiva, anzi la loro asportazione dal luogo santo provoca
una maledizione per chi le acquista. Ha raccontato episodi
di morti fulminee. Storie difficili da verificare ma forse suf-
ficienti per troncare il commercio.
(f.s.)
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 MONDO @ PER SAPERNE DI PIÙ
www.nytimes.com
www.whitehouse.gov
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“Più regole economiche, più diritti umani”

il monito del presidente Usa a Xi Jinping
Washington, muro di polizia per le proteste contro il leader designato cinese
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK — Più regole e più diritti, è il
primo messaggio che Barack Obama con-
segna di persona al futuro leader della Ci-
na, Xi Jinping. Garbatamente ma con fer-
mezza, il presidente americano ammoni-
sce il suo ospite: «Con l’aumento della sua
potenza e prosperità la Cina deve accetta-
re maggiori responsabilità, garantire che
nel sistema economico mondiale tutti ri-
spettiamo le stesse regole». E ancora, «sul
tema critico dei diritti umani», l’Ammini-
strazione Usa ribadisce «l’importanza di
riconoscere le aspirazioni di tutti i cittadi-
ni». Il vicepresidente cinese non ha raccol-
to la sfida. Si è limitato a rispondere con
una definizione molto convenzionale del-
lo scopo della sua visita: «Sono qui per la-
vorare affinché le relazioni tra Cina e Stati
Uniti evolvano nella direzione giusta».
Era prevedibile questa asimmetrìa.
Obama ha interesse a parlare in modo
esplicito, per impostare il rapporto con co-
lui che assumerà le redini del potere a Pe-
chino alla fine di quest’anno. Xi al contra-
rio è ancora un leader in pectore, osserva-
to con attenzione dai suoi: questo lungo
viaggio in America ha l’aspetto di un “rito
di iniziazione” alla grande politica estera,
guai se dovesse uscire dal seminato. Non a
caso, nel corso del suo discorso pubblico
di replica a Obama, Xi ha citato ben tre vol-
te l’attuale presidente Hu Jintao. Rispetto
N. 1 IN PECTORE degli anziani e modestia confuciana, è co-
Il vice presidente sì che si fa carriera.
cinese Xi Jinping La Casa Bianca aveva concordato con la
A lato, una protesta delegazione cinese la coreografia degli
per il Tibet dinanzi eventi, per prevenire ogni “disturbo”. Lu-
alla Casa Bianca nedì si era tenuta a Washington una picco-
la manifestazione in favore del Tibet, per
denunciare la brutalità della repressione
cinese. Un celebre dissidente appena rifu-
giatosi negli Stati Uniti, lo scrittore Yu Jie,
ha annunciato che spera di poter manife-
stare la sua protesta contro Xi «adesso che
sono in un paese libero». Libero sì, ma in-
debitato fino al collo coi cinesi: ragion per
cui le forze dell’ordine hanno precise
istruzioni per garantire una tournée tran-
quilla al vicepresidente. Oggi Xi torna nel-
l’Iowa, dove fece il suo primo viaggio ame-
ricano nel 1985. Poi proseguirà per la We-
st Coast dove a Los Angeles lo attendono i
maggiorenti dell’industria hi-tech. Iran,
Siria, Corea del Nord sono stati nel menù
dell’incontro più riservato, quello col se-
gretario alla Difesa Leon Panetta.
(f. ramp.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALLA FIERA
Il caso Il presidente Usa
Obama prova un
marchingegno per
sparare marshmallow
durante la Fiera
della Scienza

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L’Amministrazione centrale di

FEDERICO RAMPINI Washington però ha il potere di
usare i suoi fondi a scopo di in-
NEW YORK — Priorità all’istru- centivo, per premiare gli Stati più
zione, alla scienza e all’innova- virtuosi. Obama ha lanciato così
zione. Lo dicono tutti, poi arriva l’iniziativa “Race to the Top”
l’austerity e la scure si abbatte (corsa verso la vetta), mirata ad
senza pietà. Salvo in America. innalzare gli standard accademi-
Caso raro di un governo che ci, migliorare la qualità dell’ap-
mantiene (alcune) promesse: prendimento, anche attraverso
scrutando nelle pieghe dell’ulti- sistemi di retribuzione che pre-
mo bilancio federale, si scopre mino i docenti più capaci. Gli
che le priorità sono davvero ri- Stati Usa che ottengono i risulta-
maste quelle. Anche a costo di ti migliori vedono arrivare dei
scontentare lobby potenti come fondi aggiuntivi da Washington.
il complesso militar-industriale. Lo stesso vale per gli Stati che
«La scienza e la tecnologia – ha s’impegnano a garantire il diritto
detto Barack Obama – sono in allo studio attraverso le borse per
gli studenti che vengono da fami-

In primo piano Nel nuovo budget austerity in tutti i settori, ma un 5% in più per innovazione e istruzione glie meno abbienti. Decolla l’ini-
ziativa nuova che Obama aveva
ci sono ambiente annunciato la settimana scorsa

“Scienza e tecnologia fanno la differenza”

ospitando la Fiera della Scienza
ed energia pulita alla Casa Bianca: formare
Dieci miliardi per 100.000 professori in più per l’in-
diffondere il wi-fi segnamento della matematica e
delle scienze dalle elementari al-

i tagli di Obama risparmiano la ricerca

grado di fare la differenza, per il
benessere di questa nazione nel
lungo termine». Detto fatto, nel
nuovo budget federale 2012-
2013 ci sono tagli per quasi tutti i
settori, ma gli investimenti in ri-
cerca e sviluppo a scopi civili fan-
no eccezione. Più 5% netto, 65
miliardi di dollari. Uno degli
strumenti prediletti da Obama è
la National Science Foundation
(Nsf), il cui fondo di dotazione sa-
le anch’esso del 5% a 7,4 miliardi:
più del 40% viene erogato a gran
velocità e finisce direttamente a
disposizione dei ricercatori nelle
università, compresi gli scienzia-
ti early career (a inizio carriera) e
i neolaureati che intraprendono
progetti di ricerca. Tra i progetti
sperimentali che ricevono finan-
ziamenti aggiuntivi, spiccano
quelli che hanno a che vedere
con la difesa dell’ambiente: una
proliferazione senza precedenti
di nuovi osservatori oceanogra-
fici, e una rete di “stazioni di mo-
nitoraggio” dell’inquinamento.
Poi ci sono fondi speciali per mi-
gliorare la qualità dell’insegna-
mento nelle discipline scientifi-
che (49 milioni), e addestrare
una nuova generazione di scien-
ziati (mezzo miliardo).
La National Science Founda-
tion è un fiore all’occhiello tra le
istituzioni federali che sostengo-
no la ricerca, e Obama ha voluto
rafforzarne il ruolo, ma è ben lun-
gi dall’essere l’unica. In realtà nel
budget federale appena presen-
tato dalla Casa Bianca i “regali”
alla ricerca affluiscono da molti
altri canali, anche meglio dotati.
Nel campo biomedico, per
esempio, la parte del leone la fan-
no i National Institutes of Health:
per loro la dotazione complessi-
va rimane ferma a 30,7 miliardi
annui, però salgono quei capito-
li di spesa che sono esclusiva-
I numeri
7,4
LA SCIENZA
Il 5% in più per la
National Science
Foundation: il
budget arriva a 7,4
miliardi di dollari
la secondaria superiore. A loro
volta, questi 100.000 dovranno
consentire all’America di au-
mentare del 30% il numero dei
neolaureati in scienze e mate-
matica che escono ogni anno
mente destinati a finanziare la ri- edili che risparmiano energia, i preferisce concentrare le risorse
cerca: +11%. Lo stesso vale per un veicoli a emissioni zero, l’inno- scarse verso la tutela dell’am- L’iniziativa “Race
altro grosso serbatoio di finan- vazione nei processi industriali biente e della salute. to the top” mira
ziamenti che è il ministero del- per migliorarne la sostenibilità L’altro settore che Obama ha
l’Energia. Diretto dal premio No- ambientale. Sui complessivi 141 voluto salvaguardare dai tagli è a migliorare
bel della fisica Steven Chu (di ori- miliardi destinati alla ricerca nel l’istruzione. Settanta miliardi di gli standard
gine cinese), il Department of bilancio di quest’anno, le uniche dollari, ovvero un incremento accademici
Energy avrà 457 milioni in più, fi- voci sacrificate sono nel settore del 2,5%, per il Department of
no a raggiungere 2,3 miliardi di militare e nell’esplorazione spa- Education. Nella scuola, va ricor-
dollari, per i soli fondi destinati ziale: la Nasa non figura tra le dato che il ruolo maggiore lo dalle sue università. Il piano si
alla ricerca. I progetti favoriti ri- priorità di questa Amministra- svolgono i singoli Stati, causa estende lungo un decennio, in-
guardano le nuove tecnologie zione, che in tempi di austerity l’assetto federale americano. tanto nel budget ci sono i primi
135 milioni di dollari relativi al
biennio iniziale. Tra i beneficiati
dalle “eccezioni all’austerity” fi-
gura quest’anno anche lo U.S.
Patent and Trademark Office che
ottiene 2,9 miliardi di risorse ag-
giuntive. Si tratta dell’ufficio fe-
derale dei brevetti: uno snodo
cruciale per velocizzare il pas-
saggio dall’invenzione nei labo-
ratori universitari alla sua tra-
sformazione in applicazione in-
3,2 55 14 69,8 dustriale. Infine 10 miliardi ser-
viranno per accelerare la diffu-
LA RICERCA LA FORMAZIONE L’ENERGIA L’ISTRUZIONE sione dell’accesso alla banda lar-
Di quei 7,4 miliardi Sono 55 i milioni Sono 14 i milioni Sono previsti ga wi-fi: Obama è convinto che
3,2 serviranno di dollari dedicati in più per la ricerca 69,8 miliardi in l’Internet senza fili sia «un ingre-
a finanziare borse alla formazione su energia solare tutto, il 2,5% in più diente cruciale per la competiti-
di studio per di nuovi scienziati ed eolica e su altre rispetto all’anno vità del paese e l’efficienza della
i ricercatori e ingegneri fonti rinnovabili precedente nostra economia».
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 22
Milano, omicidio volontario per il vigile
“Il giovane in fuga colpito alla schiena”
Anche i colleghi smentiscono la sua versione. Si aggrava l’accusa
SIMONE BIANCHIN
EMILIO RANDACIO
MILANO — «Era armato, era
armato». Alessandro Amigoni
lo ha ripetuto prima al suo co-
mandante, e poi, l’altro ieri se-
ra, quando si è seduto davanti
al pm milanese, Roberto Pelli-
cano. Unica versione su quat-
tro messe a verbale. Ed è per
questo che contro il vigile ur-
bano di 36 anni, l’accusa si è ag-
gravata da eccesso colposo di
legittima difesa in omicidio
volontario. Che sia stato lui a
uccidere Marcelo Valentino
Gomez Cortes, cileno di 28 an-
ni, con piccoli precedenti, al
termine di un inseguimento
alla periferia Est di Milano, è
pacifico. Sul come, ma soprat-
tutto sul perché, invece, da ieri
ci sarebbero ancora pochi
dubbi da fugare.
Amigoni ha spiegato come,
una volta tamponata la Seat
Cordoba con a bordo due so-
spetti, si sia messo con l’agen-
te con cui era di pattuglia al lo-
ro inseguimento a piedi e di
aver estratto la pistola e poi
sparato solo quando il più lon-
tano dalla sua posizione ha
brandito un’arma. Il suo colle-
ga, però, ha smentito questa
versione. E la stessa ricostru-
zione l’hanno indicata gli altri
due ghisa, accorsi leggermen-
te dopo. Nella traiettoria tra il
malvivente in fuga e Amigoni,
sarebbe spuntato Cortes. Col-
pito da un unico colpo della
Beretta d’ordinanza, secondo
le prime ricostruzioni, alla
schiena. Ipotesi che verrebbe
suffragata dall’unica persona
che ha assistito alla scena. Un
passante, intervistato da Tg-
Il 14 febbraio 2012, forte nella fede, è pas-
sato alla vera vita
l’Arch.
Gianluigi Nigro
Professore Ordinario di Urbanistica
La moglie Marcella De Angelis, i figli Lo-
renzo con Laura Michetti, Francesco
con Chiara Mezzalama, Leonardo con
Maria Antonietta Giannelli, i nipoti Stefa-
no, Flaminia e Paolo, Livia e Tommaso,
Alessandro e Francesca, ne ricordano la
qualità delle relazioni umane, l’impegno
e la passione nell’insegnamento, nel-
l’I.N.U., nell’attività professionale vissu-
ta come servizio alla collettività.Camera
ardente giovedì 16 ore 9-15, Policlinico
Gemelli. Funerali venerdì 17, ore 12.00,
cappella universitaria Sapienza, p.zzale
Aldo Moro. Con Gianluigi continuiamo a
sostenere: Progetto Scampia Gesuiti
IBAN:
IT44Y0101003462100000001144, ca-
suale: Con Gianni.
Roma, 15 febbraio 2012
Motta Srl
06/39723972
Paolo, Silvestra ed Elisabetta Luzzi,
Tommaso e Benedetta Breccia piango-
no l’amico
Gianni Nigro
ricordandone il rigore professionale, la
coerenza intellettuale e l’animo gentile.
Roma, 15 febbraio 2012
Guido, Oriano, Romano con le loro fa-
miglie sono vicini con tanto affetto a
Marcella ed i figli per la morte di
Gianni
amico di una vita.
Roma, 15 febbraio 2012
Giovanna con Yonas e Alice, ricorda con
gratitudine e affetto il suo maestro
Professor
Gianluigi Nigro
e abbraccia Marcella, Lorenzo, France-
sco, Leonardo.
Roma, 15 febbraio 2012
Francesco e Elena Mezzalama con
Chiara e Paolo profondamente addolo-
rati per l’inattesa scomparsa del
Prof.
Gianluigi Nigro
si uniscono al dolore della famiglia e ri-
cordano con grande affetto le sue alte
qualità morali e professionali.
Roma, 15 febbraio 2012
CRONACA
La testimonianza di
un passante: “Quei
due non erano
armati, urlavano
solo: non sparate”
IL VIGILE URBANO
Una foto di Alessandro
Amigoni, il vigile che ha
sparato al cileno Marcelo
Valentino Gomez Torres
com, ma non ancora sentito a
verbale: «I due non avevano pi-
stole né niente, urlavano solo
“non sparate, non sparate”»,
ha detto l’uomo.
È stretto il riserbo sull’inda-
gine. «Servono tutti i rilievi del
caso», sottolinea il procurato-
re capo di Milano, Edmondo
Bruti Liberati. Domani verrà
effettuata l’autopsia e una pe-
Il caso
I Sandri. A destra, Gabriele
Il Presidente, i vicepresidenti, i compo-
nenti del Consiglio Direttivo di ANCE
Bari e BAT esprimono il profondo cor-
doglio per la improvvisa scomparsa del
Prof.
Gianluigi Nigro
ricordandone le riconosciute alte capa-
cità professionali.
Bari, 15 febbraio 2012
L’Istituto Nazionale di Urbanistica ri-
corda con grande affetto e profonda sti-
ma il
Prof.
Gianluigi Nigro
Che ricoprì le cariche di Segretario e
Presidente tra gli anni ’80-’90, figura di
appassionato dirigente dell’Istituto,
nonché caro amico.
Un abbraccio affettuoso alla famiglia.
Roma, 15 febbraio 2012
Alessandro e Pia Cervetti, i figli Barbara
con Pierfrancesco Pinelli, Raimondo
con Chiara Landini, Costanza con Pie-
tro Agostinelli ed Emanuele con Maria
Leonetti, i nipoti Emanuele, Mariacristi-
na e Benedetto; Alberto e Sofia, Ales-
sandro, si uniscono al cordoglio per la
morte dell’amato
zio Gianni
Certi che riposi in pace.
Roma, 15 febbraio 2012
Motta Srl
06/39723972
Con immenso dolore la moglie Franca, i
figli Lorenzo e Giacomo e la famiglia tut-
ta annunciano la prematura scomparsa
dell’amato
Maurizio Napolitano
Roma, 15 febbraio 2012
Questo eri anche. Un ragazzo mite e
gentile. E così voglio ricordarti. Ciao
Maurizio
Simone Veneziano.
Roma, 15 febbraio 2012
Il 13 febbraio ci ha lasciato
Sandro Masini
laico, repubblicano, uno spirito libero
appassionato ed incredibilmente tena-
ce. Lo ricorderemo, insieme a chi gli ha
voluto bene, giovedì 16, alle 11.00, pres-
so la sua casa di Proceno.
Giordano, Anna, Lorenzo e Claudia.
Proceno, 15 febbraio 2012
rizia balistica per capire l’esat-
ta traiettoria del proiettile. Il le-
gale di fiducia del vigile inda-
gato, l’avvocato Giampiero
Biancolella (lo stesso dell’ex
patron Parmalat Calisto Tan-
zi), d’accordo con il comando
dei vigili, ha ottenuto già ieri il
trasferimento del suo cliente
in un ufficio, senza la dotazio-
ne della pistola d’ordinanza.
Definitiva la condanna di Spaccarotella: “Affronterò la situazione da uomo”. Il Viminale offre due milioni di risarcimento
Sandri, va in carcere il poliziotto che lo uccise
ELSA VINCI
ROMA — «Ha vinto il popolo di
Gabriele». Occhi rossi e una gioia
amara. Giorgio Sandri allarga le
braccia e chiama con un gesto
delle mani gli amici di suo figlio,
un trentina in Cassazione, per
stringerli a sé. «Giustizia è fatta».
La prima sezione penale della Su-
prema Corte ha confermato la
condanna a nove anni e quattro
mesi contro l’ex agente della Pol-
Non dimenticheremo mai il compagno
di strada di tante battaglie per la laicità
Sandro Masini
del Comitato Nazionale Scuola e Costi-
tuzione.
Gli amici Donatella e Nino Cascino, Gi-
gliola Corduas, Paola e Claudio Fano,
Pupa e Nicola Garribba, Beatrice e Wal-
ter Martini, Enzo Marzo, Corrado Mau-
ceri, Enrico Modigliani, Bruno Moretto,
Graziella Morselli, Tonino Pellegrino,
Osvaldo Roman, Antonia e Massimo
Sani, Mirella Sartori, Marcello Vigli.
Roma, 15 febbraio 2012
Enzo, Silvia e i suoi cari nipotini saluta-
no
Sonja Slavik
che ci ha lasciati il 12 febbraio 2012. Una
persona speciale, davvero straordina-
ria!
Grazie tesoro, grazie mamma, grazie
nonna per il tanto che ci hai donato.
È possibile ricordarla con una donazio-
ne a favore di “Libera - Associazioni
contro le mafie” Iban:
IT35O0312703206000000000166 indi-
cando Presidio Libera Miranese.
Mirano, 15 febbraio 2012
Rossella e Ivo, Luciana e Carlo, Adriana
e Italo, Marcello e Alessandra, Armando
e Roberta, Annamaria, gli amici di una
vita, si associano al dolore e al rimpian-
to dei tanti che hanno amato
Sonja Slavik Guanci
e la ricordano per il suo impegno di in-
segnante, per il suo fervore intellettuale,
per l’intense passioni femministe demo-
cratiche e pacifiste.
Venezia, 15 febbraio 2012
Gli amici di Clio ’92 si stringono con af-
fetto al carissimo Enzo Guanci e ai fa-
miliari nel dolore per la perdita della mo-
glie
Sonja Slavik
Venezia, 15 febbraio 2012
15 Febbraio 2000 15 Febbraio 2012
ANNIVERSARIO
Tino Bolognini
Finché vivrò tu vivrai con me, poi di que-
sto nostro amore non rimarrà più nulla!
Mariarosa
Bologna, 15 febbraio 2012
La mossa ha una spiegazione
molto chiara. «Tecnicamente
il reato contestato al vigile può
prevedere anche un’ordinan-
za di arresto in carcere a suo ca-
rico — ha spiegato lo stesso
Biancolella — Escludo che, no-
nostante l’ipotesi di reato con-
testata, ci siano necessità che
impongano l’arresto, in consi-
derazione del fatto che Amigo-
ni non utilizzerà più un’arma e
dunque non c’è il pericolo di
reiterazione del reato e men Il ricordo
che meno ci sono i pericoli di
fuga e di inquinamento proba-
torio, anche perché sono già
stati sentiti i testimoni».
Eternit, tricolore sulle tombe di Casale
Anche l’ex moglie del ven- CASALE — Bandiere tricolori e fiori sulle tombe delle vit-
tottenne ucciso, ha deciso di ri- time dell’amianto. Il giorno dopo la storica sentenza che
volgersi al legale Corrado Li- ha condannato i vertici della grande holding svizzera
mentani, per seguire gli svilup- Eternit per «disastro doloso», i cittadini di Casale hanno
pi dell’indagine. La donna, con deposto decine di bandiere dell’Italia nel cimitero della
Cortes ha avuto due figli di 6 e 5 città, dove è sepolta la gran parte delle 1500 persone mor-
anni. te per amianto nello stabilimento di Casale Monferrato.
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strada, Luigi Spaccarotella, che do alla Renault Scenic — dice il danna per omicidio volontario e
l’11 novembre 2007 nell’area di Pg, Francesco Jacoviello — Se l’aumento da 6 a 9 anni di carce-
servizio di Baia del Pino, vicino Spaccarotella avesse preso re. «Quello è stato un brutto mo-
Arezzo, sparò e uccise un giovane un’auto in transito, forse si sareb- mento — ricorda Giorgio Sandri
tifoso della Lazio in trasferta, Ga- be potuto parlare di omicidio — ma non mi sbagliavo. La Cas-
briele Sandri, che dormiva in colposo». Come da sentenza di sazione ci dà ragione». Perdono?
macchina nell’opposta corsia di primo grado, contestatissima «Spaccarotella ce lo chieda, ma
marcia. Omicidio volontario con dalla famiglia di “Gabbo”, morto deve dire la verità». La madre di
dolo eventuale, conferma la Cas- a 26 anni. «Raccapricciante» la Gabriele piange, protetta dalla
sazione. Un monito anche per i definì il padre, che in questi anni piccola folla raccolta al Palazzac-
vigili pistoleri. ha lottato contro la tesi dell’«inci- cio. Una cinquantina davanti al-
«L’agente ha accettato il ri- dente». È stato il verdetto d’ap- l’aula, gli altri tutti sotto.
schio di colpire qualcuno miran- pello a riscrivere i fatti, con la con- «Al di la della condanna inflitta
Dopo brevissima malattia si è spento
serenamente il
Dott.
Paolo Acerbi
esempio di onestà, dedizione alla fami-
12 25 41 79 86 88
glia, agli amici e al lavoro. Ne annuncia-
no la scomparsa Rita, Enrico con Car-
lotta ed i parenti tutti. Le esequie avran- 37 66
no luogo giovedì 16 febbraio, alle ore
11.00, nella Basilica di S. Miniato al
Monte. Un ringraziamento particolare 2.591.364,97 € La famiglia dopo
all’amico Alberto Berzi, ai meravigliosi
medici dell’Ospedale di S. Maria Nuo- la Cassazione: fatta
va, dell’Hospice di S. Felice a Ema, agli
infermieri tutti e a Graziella.
Concorso n. 19 del 14-02-2012
Superenalotto giustizia ma la
Nessun vincitore con punti 6
Non fiori, ma eventuali offerte a Fonda- Nessun vincitore con punti 5+ pena più grande
Ai 9 vincitori con punti 5 43.189,42 €
zione F.I.L.E. - Hospice San Felice a Ai 945 vincitori con punti 4
Ai 40.906 vincitori con punti 3
414,57 €
19,07 €
resta la nostra
Ema.
Superstar
Firenze, 15 febbraio 2012 Nessun vincitore con punti 5
Misericordia di Rifredi
tel. 055/4220200
Ai 5 vincitori con punti 4
Ai 160 vincitori con punti 3
41.457,00 €
1.907,00 € — dice il fratello, Cristiano Sandri
Ai 3.054 vincitori con punti 2 100,00 € — la pena più grande resta la no-
È mancato all’affetto dei suoi cari Ai 20.786 vincitori con punti 1 10,00 €
Ai 45.260 vincitori con punti 0 5,00 € stra». Il Viminale ha offerto a tito-
Gaetano Falcone
PROSSIMO CONCORSO lo di risarcimento alla famiglia
Lo annunciano la moglie Danila, i figli IL JACKPOT CON PUNTI 6
Alessandro e Simone, le sorelle Edda e 64.100.000 € una cifra ritenuta «congrua», in-
Anna. torno ai due milioni di euro: per la
I funerali avranno luogo a Firenze gio- reazione spropositata dell’agen-
vedì 16 febbraio, alle ore 9, nella Chiesa 76 5 53 9 60 te che non ha esitato a sparare da
di S. Antonino a Bellariva. 50 metri, senza alcun bisogno.
A quanti lo hanno conosciuto e stimato
81 8 67 47 82 Quella fu una notte violenta, con
chiediamo non fiori ma donazioni a Te- 28 53 81 41 42 scontri a Roma e in altre città.
lethon.
63 20 13 76 53 Serrata, accompagnata dalla
Firenze, 15 febbraio 2012
mimica dello sparo, la requisito-
15/02/2009 15/02/2012 11 78 22 60 57
ria del Pg. «Spaccarotella ha agito
Tre anni, sembra ieri: felicità perduta. 14 65 82 20 27 in risposta a quello che percepiva
Nostalgia, amore per
Raffaele Moscarelli 58 81 74 82 75 come uno smacco, una beffa. Per
il fatto che l’auto non si era fer-
Maria. 83 47 88 49 61
mata all’azionamento della sire-
Napoli, 15 febbraio 2012 57 38 56 74 77 na della polizia». L’ex agente ha
11 58 46 72 50 atteso il verdetto in famiglia ad
NAZIONALE 53 32 18 75 81 Arezzo. «È rimasto sorpreso», di-
ce il suo avvocato. Poi con tono ri-
soluto: «Andrò a costituirmi, af-
10 e LOTTO fronterò la situazione da uomo».
COMBINAZIONE VINCENTE Quindi ha preso il figlio in braccio
5 8 11 13 14 ed è scoppiato a pingere. Sul bal-
20 22 28 38 47 cone di casa sua è stata appesa la
53 57 58 63 65 bandiera tricolore. Adesso c’è il
67 76 78 81 83 carcere.
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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Ricatti sessuali e favori, scandalo in Umbria
Arrestato il vicepresidente Goracci (Rifondazione). “A Gubbio un’associazione a delinquere”
GIUSEPPE CAPORALE
PERUGIA — L’inchiesta c’era da
tempo, almeno da un anno e
mezzo. Gli arresti, invece, sono
scattati soltanto ieri. E questo
perché l’ex deputato e oggi vice
presidente del Consiglio Regio-
nale dell’Umbra, Orfeo Goracci,
insieme agli altri indagati, ha cer-
cato di nascondere le prove. An-
che bruciando e strappando do-
cumenti utili alle indagini. Ma so-
no stati intercettati e scoperti. Per
questo all’alba di ieri, sono scat-
tate le manette. Manette che han-
no acceso i fari su Gubbio, la cit-
tadina amministrata per dieci
anni da Rifondazione comuni-
sta.
Si scopre così che la leggenda
politica del comune più rosso d’I-
talia, nascondeva tutta un’altra
storia. La storia di un “padrone”,
I verbali
PERUGIA — Il posto fisso a Gub-
bio si otteneva in cambio di ses-
so e favori politici. Bisognava
essere iscritti a Rifondazione
Comunista o cedere alle pres-
sioni sessuali dello “zar” per ot-
tenere un contratto a tempo in-
determinato o una promozio-
ne. Questo raccontano le carte
dell’inchiesta di Perugia. E chi
non accettava le avances del
“padrone” Orfeo Goracci — ex
deputato, ex sindaco e oggi vice
presidente del Consiglio Regio-
nale — era fuori, con tanto di
procedura disciplinare anche
con la scusa più banale, come
quella di cantare durante la
messa portando addosso, sotto
l’abito di chiesa, la divisa da vi-
gile urbano.
GLI ABUSI SESSUALI
L’accusa più dura, quella di
violenza sessuale, la mette a
verbale Sabrina Morena,
agente di polizia municipale
“precaria” del Comune di
Gubbio davanti ai magistrati
Mario Antonella Duchini e
Mario Formisano, i due sosti-
tuti procuratori che hanno
chiesto e ottenuto l’arresto di
Goracci e degli altri inquisiti.
«Mi mandava sms con propo-
ste sessuali… Tre anni sono
durate le pressioni di Gorac-
ci… Due volte nella sua stanza
mi strinse a sé e tentò di ba-
ciarmi…» si legge nell’inter-
rogatorio riportato nella ri-
chiesta di misura cautelare.
«Respinsi sempre le sue avan-
L’inchiesta
Milano, sì al sequestro del tesoro di Penati
MONZA — Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso
della procura contro l’ordinanza del gip che aveva “boc-
ciato” il sequestro di 14 milioni a Coldelfa, società inca-
ricata della terza corsia della Milano-Serravalle. Per i Pm
da quei 14 milioni sarebbe stata prelevata la tangente da
2 milioni versata nel 2008 all’imprenditore Piero Di Cate-
rina, in quel momento in difficoltà economica, dall’ex sin-
daco di Sesto Filippo Penati che, secondo la denuncia di
Di Caterina, era stato in precedenza da lui «finanziato».
CRONACA
IL SISTEMA
Goracci e i suoi,
secondo i pm,
avevano creato a
Gubbio un “clima
di intimidazione
Le accuse e di paura”
uno “zar” che umiliava i sindaca-
ti, commetteva violenze sessuali
e piegava la macchina comunale
ai suoi comodi. E ai suoi scopi.
Questo è stato per dieci anni,
secondo la procura di Perugia, il
“sistema Goracci”. L’ex deputa-
to, da ieri è in carcere assieme ad
altre otto persone del suo «grup-
po», tutti ex amministratori, con-
siglieri in carica o funzionari del
Comune. Per tutti l’accusa è di
aver messo in piedi un’associa-
zione per delinquere finalizzata a
commettere reati come abuso
“Rifiutai le sue avances e lui mi punì
assumeva solo quelle che cedevano”
ces e così mi presero di mira.
In Comune avviarono una
procedura disciplinare per-
ché andai a cantare durante
una messa. E questo solo per-
Gli sms a luci rosse
Mi mandava sms con
proposte sessuali.
Due volte nella sua
stanza mi strinse
a sé e tentò di baciarmi
Una “precaria” dei vigili urbani
Il metodo
O eri donna e ci stavi o
eri uomo e avevi
agganci politici con
loro. Altrimenti
eri fuori dai giochi
Un’altra agente dei vigili
I REATI
Vanno dall’abuso
d’ufficio alla
concussione,
dall’associazione
a delinquere alla
violenza sessuale
d’ufficio, concussione, falso in
atto pubblico e soppressione di
atti pubblici. Tutto ciò, instau-
rando «un clima d’intimidazione
e di paura all’interno del Comu-
ne di Gubbio», emarginando,
danneggiando e minacciando le
persone «invise o ostili» al sodali-
zio e «piegando lo svolgimento
delle pubbliche funzioni al per-
seguimento di interessi privati,
consistenti in vantaggi politico
— elettorali, mantenimento del-
le posizioni di potere e sviluppo
della carriera, vantaggi economi-
ché avendo addosso, sotto l’a-
bito della chiesa, il colletto blu
della divisa da vigile… Disse-
ro che avevo mancato di ri-
spetto alla divisa… Alla fine
LE MISURE
Gli arresti sono
scattati perché
gli indagati hanno
tentato di
bruciare
documenti
ci per se stessi e per soggetti loro
legati da vincoli di vicinanza po-
litica, amicizia e sentimentali
(per il Goracci)» scrive il giudice
che ha ordinato l’arresto.
Insieme a Goracci sono finiti in
carcere il suo braccio destro, l’ex
assessore e vicesindaco Maria
Cristina Ercoli, Lucio Panfili e
Graziano Cappannelli, già asses-
sori ed attualmente consiglieri
comunali di Gubbio, e Lucia Ce-
cili, «funzionaria comunale lega-
ta anche sentimentalmente al
Goracci». Gli arresti domiciliari
capii che solo le donne che
avevano avuto con Goracci
una relazione sessuale erano
state sistemate…». E l’elenco
delle “amanti-dipendenti co-
Orfeo Goracci
munali” viene messo a verba-
le con nomi e cognomi. È una
lunga lista. «La logica era chia-
ra — spiega in un altro interro-
gatorio un’altra vigilessa, Lui-
■ 23
sono stati invece disposti per An-
tonella Stocchi, «consigliere co-
munale legata anche sentimen-
talmente al Goracci»; Paolo Cri-
stiano, già segretario generale e
dirigente del Comune di Gubbio;
Marino Cernicchi, ex assessore
della giunta Goracci e la dipen-
dente comunale Nadia Ercoli,
sorella di Maria Cristina.
«Piena fiducia nell’azione del-
la Magistratura» è stata espressa
fa Paolo Ferrero, segretario na-
zionale di Rifondazione comuni-
sta, il quale ha auspicato che si
faccia rapidamente piena luce
sulla vicenda e ricordato che già a
novembre il partito ha sospeso
gli indagati e chiesto a Goracci di
dimettersi da vicepresidente del
Consiglio regionale dell’Umbria.
Cosa che poi Goracci non ha fat-
to.
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gina Procacci — o eri donna e
cedevi alle avances del sinda-
co Goracci o eri uomo e avevi
agganci politici o di amicizia
con Goracci o con persone ri-
conducibili al suo gruppo, op-
pure eri fuori dai giochi». An-
che la Procacci testimonia di
essere stata illegittimamente
esclusa dalle «stabilizzazio-
ni», di non aver quindi potuto
ottenere il “posto fisso” per-
ché ritenuta «invisa» alla pre-
sunta associazione a delin-
quere promossa dall’ex sin-
daco di Gubbio. Il quale, alla
richiesta di chiarimenti sulla
mancata stabilizzazione,
avrebbe risposto: «Qui decido
io, lei per me non entra».
IL POSTO FISSO A RIFONDAZIONE
Alla fine il posto (assegnato
con quello che la procura de-
finisce “concorso farsa” riser-
vato a un agente di polizia mu-
nicipale) andrà «alla coordi-
natrice della segreteria di
Rifondazione comunista le-
gata al gruppo del sindaco,
Daniela Salciarini». Scrive il
gip nell’accogliere la richiesta
d’arresto: «Gli indagati in
quanto esponenti di una me-
desima formazione politica
(Rifondazione, ndr) sotto il
cui simbolo hanno partecipa-
to a competizioni elettorali e
successivamente dato vita al-
la giunta che ha retto per di-
versi anni il Comune di Gub-
bio, sono senz’altro inseriti in
un quadro d’illegalità diffusa,
con favoritismi volti a perse-
guire non l’interesse pubblico
ma esclusivamente quello
privato».
IL DEBITO CON IL PARTITO
Nelle carte spunta fuori an-
che un debito di Goracci. Un de-
bito di 63 mila euro che aveva
verso il partito. Lo racconta in
un’intercettazione un dirigente
del Comune di Gubbio legato a
Goracci, Gabriele Silvestri, una
telefonata captata all’indoma-
ni dei primi avvisi di garanzia,
consegnati nel novembre scor-
so e che causarono un primo
terremoto giudiziario. «Rifon-
dazione ha chiesto a Goracci di
dimettersi… Il suo è stato un de-
liro di onnipotenza… Ed è an-
dato a sbattere contro il muro.
Quante volte gli ho detto che al-
cune cose non si potevano fa-
re… Quante volte… E adesso
deve dare i soldi al partito… Ha
un debito di 63 mila euro».
(g. c.)
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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 24
LE MINACCE
A luglio 2011 filtra una
lettera anonima che
accusa il segretario di
Stato Bertone di fare
nomine sulla base di
simpatie personali
Le tappe
Fughe di notizie dal Vaticano, identificate le talpe
InchiestalampodellaGendarmeria.L’Osservatore:ilPapaunpastorechenonindietreggiadavantiailupi
MARCO ANSALDO
CITTÀ DEL VATICANO — La prima
lettera, quella in cui monsignor Vi-
ganò chiedeva di restare al suo po-
sto per combattere «corruzione e
prevaricazione», risulta uscita dal-
la II sezione della Segreteria di Sta-
to vaticana. Ufficio addetto ai Rap-
porti con gli Stati esteri. La secon-
da invece, il memo «riservatissi-
mo» sullo Ior, in realtà un appunto
di discussione sulle richieste pro-
venienti dalla magistratura italia-
na, è stata estratta dagli archivi del-
la I sezione. Ufficio per gli Affari ge-
nerali interni. Accertato anche chi
avrebbe diffuso la terza missiva,
partita da un amico tedesco del
cardinale Castrillon, e inviata da
sua eminenza al Segretario di Sta-
to, Tarcisio Bertone, riportando il
viaggio del collega porporato Ro-
meo in Cina. E il cui contenuto su
un fantomatico attentato a Ratzin-
ger è ormai motivo di dileggio nel-
le Segrete stanze.
Il cerchio si è stretto in Vaticano
attorno a chi ha passato le lettere
alla stampa. Sono stati prima con-
trollati gli originali dei documenti,
e si è poi risaliti a chi li ha trattati. In
questi giorni il comandante Do-
menico Giani, direttore dei Servizi
di sicurezza e del corpo della Gen-
darmeria vaticana, è in Messico e a
Cuba per i sopralluoghi in vista del
viaggio del Papa a fine marzo. Ma i
suoi uomini hanno setacciato le
carte, messo gli occhi sui sospetta-
ti e infine individuato gli ecclesia-
stici responsabili di avere diffuso i
documenti. Così era avvenuto lo
scorso anno, quando si scoprì che
una lettera di un misterioso “cor-
vo” indirizzata al cardinale Ber-
tone era stata inviata da un
L’intervista
FABIO TONACCI
ROMA — «Anche la Piramide del
Louvre all’inizio è stata contesta-
ta, poi è diventata un simbolo. Co-
sì sarà anche per la ristrutturazio-
ne del Fondaco dei Tedeschi. E
poi, mi lasci dire, sono stufo di
sentire accuse agli amministrato-
ri di Venezia. Non siamo selvaggi
che vogliono distruggere la città».
L’ha presa proprio male, il sinda-
co Giorgio Orsoni. A farlo infuria-
re è stato l’ex presidente del Con-
siglio superiore dei Beni culturali
Salvatore Settis il quale, in un arti-
colo su Repubblica uscito lunedì
scorso, l’ha criticato duramente
per l’intesa col gruppo Benetton
sul progetto che prevede la tra-
sformazione del Fondaco in un
megastore con terrazza panora-
mica su Rialto, in cambio di 6 mi-
ATTUALITÀ
IL GOVERNATORATO
Nel marzo scorso
Viganò avverte il Papa
della corruzione nel
Governatorato, che
lascia a ottobre: è
nunzio a Washington
anziano monsignore campano.
«Non è un’operazione difficilissi-
ma — spiega una fonte interna —
perché non sono molte le persone
che hanno accesso a quel tipo di fi-
le. Adesso, io non vorrei essere nei
loro panni».
Sanzioni amministrative, de-
I protagonisti nunce penali (per rivelazione di se-
greti d’ufficio e diffamazione), e la
possibilità che qualcuno all’im-
provviso sparisca e venga trasferi-
to altrove dalle due Sezioni centra-
li della Segreteria di Stato, colloca-
te nella I e nella II Loggia del Palaz-
zo Apostolico custodito dal-
le Guardie svizzere. Que-
sto è lo scenario che si
prepara.
La caccia alle talpe del
Benedetto XVI Vatileaks, il caso nato con la
diffusione delle lettere va-
ticane sulla stampa, è in
pieno sviluppo. Dietro le
Mura leonine i veleni con-
tinuano ad affiorare,
mentre si profila una set-
timana densa di appun-
tamenti impor-
tanti, fra politi-
ca e spiritua-
lità. Domani,
per l’anniver-
Tarcisio Bertone sario dei Patti
Lateranensi, i
cardinali si
riuniranno
all’amba-
sciata d’I-
talia presso
la Santa
Sede
per
Domenico Giani
Il sindaco replica alle critiche di Settis sull’accordo con Benetton per la ristrutturazione del Fondaco dei Tedeschi: “Anche la piramide del Louvre all’inizio fu contestata”
Orsoni difende il megastore: diventerà un simbolo di Venezia
‘‘
Questa città non
è intoccabile, non
dobbiamo comportarci
come feticisti
,,
nei suoi confronti
lioni di euro a “titolo di beneficio Però ad agosto del 2010 lei stes-
pubblico”. «Una regalia», secon- so si diceva «allibito dall’arro-
do Settis. ganza» dei Benetton nel presen-
Sindaco, cosa risponde? tare il progetto. Cos’è cambiato?
«Che Settis non conosce gli ac- «Allora i Benetton, che avevano
cordi a cui siamo giunti. Sono stu- comprato il Fondaco nel 2008, da-
pefatto e amareggiato, ancora una vano per scontato che la mia am-
volta ci si intromette in vicende di ministrazione avrebbe rimosso il
Venezia senza sapere come stan- vincolo d’uso “a standard pubbli-
no le cose». co” (era la sede delle Poste, ndr). Io
LO IOR LA MORTE DEL PAPA
In una lettera del 2010 Un documento
Viganò invita il Papa a anonimo rivela che il
risanare le finanze cardinal Romeo
vaticane: sotto avrebbe annunciato la
accusa il comitato morte del Papa entro
“finanza e gestione” novembre prossimo
la prima volta con i ministri del go- braccio destro del Papa, avrebbe Vaticano ha ora i suoi leaks, le sue
verno Monti. Sabato si terrà il Con- inviato lontano alcuni uomini di fi- fughe di documenti che tendono a
cistoro, la riunione del Sacro colle- ducia del cardinale-decano. E creare confusione»). Ma anche dai
gio, con la creazione da parte di Be- adesso che è lui ad arrivare a fine toni insolitamente duri, ben colti
nedetto XVI di 22 nuove berrette anno alla scadenza dei 78 anni (età da alcuni osservatori, rimasti per-
rosse. in cui Sodano si dimise dal suo in- plessi quando il portavoce del Pa-
Ma la coda dei veleni aleggiava carico), l’operazione sarebbe par- pa dice che «la lettura in chiave di
ancora ieri sera, al Consiglio dei tita. lotte di potere interne dipende in
cardinali, riuniti sullo stato delle fi- gran parte dalla rozzezza morale di
nanze: Bertone, Vallini, Bertello, chi la provoca e di chi la fa».
Calcagno, Versaldi. A latere del ta- Ecco da quali uffici Eppure la messa in circolo di do-
volo convocato per fare il punto sono uscite le cumenti segretati ha messo in luce
sulla salute finanziaria della Santa con chiarezza (vedi il contrasto Ca-
Sede, voci critiche per le ultime ca- lettere segrete strillon-Romeo) come proprio tra i
dute di immagine della Chiesa di Sanzioni in vista porporati circolino veleni e agisca-
fronte all’opinione pubblica. per i responsabili no cordate. Con lo sguardo di alcu-
Una trama insistente vuole che ni rivolto a un futuro conclave.
dietro l’ammutinamento dei «Questo mite pastore — ammoni-
monsignori che diffondono le Veleni che faticano a stemperar- va ieri l’editoriale dell’Osservatore
lettere segrete non ci sia solo un si, e anzi si diffondono. Come nel Romano — non indietreggia da-
questione di carrierismo interno, caso del contrattacco del portavo- vanti ai lupi» mentre «nottetempo
o beghe anti-Bertone. Ma che si ce della Sala stampa della Santa Se- nel campo il nemico semina zizza-
stia consumando, dopo anni, la de, padre Federico Lombardi. Au- nia». Una battaglia ancora tutta da
sottile vendetta dell’ex segretario tore di una nota impeccabile per osservare, e da scrivere, quella tra il
di Stato, Angelo Sodano. Bertone, molti aspetti («l’amministrazione pastore e i lupi.
una volta preso il suo posto come americana ha avuto Wikileaks, il © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il processo
Genova, don Seppia con le manette in aula
il pm chiede undici anni per gli abusi sui bambini
GENOVA — Senza pizzetto, in sovrappeso, ma-
nette ai polsi. Don Riccardo Seppia, l’ex parroco
di Sestri Ponente arrestato lo scorso maggio, si è
presentato così nel tribunale di Genova per la pri-
ma udienza del processo a suo carico. Quattro ore
durante le quali il pm, Stefano Puppo, ha ripercor-
so le accuse di tentata violenza sessuale su mino-
ri, tentata induzione alla prostituzione minorile e
plurima offerta di droga, concludendo la requisi-
toria con la richiesta di 11 anni e 8 mesi di reclusione. Don Sep-
pia, alla fine dell’udienza, è tornato nel carcere di Sanremo.
Il processo è stato aggiornato al 19 marzo.
LA POLEMICA «ferita alla città», si farà nono-
A sinistra,
la zona di
Fondaco dei
Tedeschi.
Accanto,
il sindaco
stante sia in contrasto con l’at-
tuale regolamento edilizio?
«Dipende dalla Sovrintenden-
za e dal consiglio comunale che
dovranno concedere l’autorizza-
zione. Comunque è un aspetto se-
Orsoni. condario del progetto. E i sei mi-
invece avevo dubbi. A fine 2011
Sotto,
l’articolo
di Settis su
Repubblica
lioni arrivano a prescindere dalla
sua effettiva realizzazione».
Ma lei la vuole o no?
«Beh certo, sarebbe una novità
per Venezia. E poi se l’ha pensata
un grande architetto come Rem
abbiamo firmato la convenzione, Koolhass, non può essere un’idea
i 6 milioni sono il risarcimento do- così bizzarra. Oltretutto il Fonda-
vuto al Comune per il maggior va- co, che storicamente è sempre
lore acquisito dal palazzo. È uno stato un edificio commerciale, ne-
“scambio” urbanistico. Concede- gli anni 30 è stato riempito di ce-
ranno anche l’uso pubblico della mento armato. Perché oggi do-
corte del piano terra». vremmo comportarci come “feti-
La terrazza “a vasca” aperta al cisti” e considerarlo intoccabile?».
pubblico, che Settis definisce una © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
La notte dei bambini si è ristretta
“Dormono 73 minuti in meno”
Lo studio: così in un secolo tv e internet hanno tolto tempo al sonno
(segue dalla prima pagina)
ELENA DUSI
o hanno calcolato tre
L ricercatrici dell’uni-
versità dell’Australia
del sud ad Adelaide,
preoccupate per il restringersi
di una coperta — quella del ri-
poso notturno — che avanza
sempre più. E che pur essendo
imputato alla vita moderna, è
un fenomeno iniziato in realtà
più di un secolo fa.
Le studiose guidate da Lisa
Matricciani hanno ripescato
dagli archivi medici tutti gli
studi relativi a sonno e bambi-
ni: ore consigliate, disturbi più
diffusi, durata effettiva del ri-
poso. Da 300 resoconti hanno
Le ore di riposo tra
0 e 18 anni ridotte
in media a 9 ore e
10 minuti, di più
fra gli adolescenti
estratto i contorni di un feno-
meno che procede inesorabi-
le: la colonizzazione del tempo
notturno che un secolo fa era
imputata ai libri, poi fu attri-
buita alla radio ed ora vede co-
me accusati internet, telefoni-
ni e tv.
I 73 minuti citati dallo studio
pubblicato su Pediatrics sinte-
tizzano quanto si è accorciata
la notte dei bambini e dei ra-
gazzi fra 0 e 18 anni. Rappre-
sentano il valore medio di tut-
te le età, anche se nella realtà il
sonno consigliato dai medici
varia fra le 16 ore delle prime
settimane di vita alle 8-9 ore dei
18 anni. Messi tutti insieme, i
ragazzi del 1897 dormivano
poco più di 10 ore e 20 minuti a
ATTUALITÀ
notte, mentre oggi il riposo
complessivo si è ridotto a 9 ore
e 10 minuti. Se si guarda all’in-
terno delle fasce d’età, si sco-
pre però che a ridurre le ore di
sonno sono soprattutto gli
adolescenti (91 minuti in me-
no tra 16 e 18 anni). Fra le varie
regioni del mondo, Europa
continentale, Stati Uniti e Ca-
nada amano le ore piccole più
di Australia, Gran Bretagna e
Scandinavia, dove invece il
tempo dedicato al riposo è au-
mentato rispetto a un secolo fa.
Dormire poco rende i bam-
bini irritabili, gli impedisce di
concentrarsi a scuola e impa-
rare. Ha effetti deleteri sulla
bravura negli sport e indeboli-
sce il sistema immunitario. Re-
centemente si è scoperto che la
mancanza di sonno innesca
anche un gioco di ormoni re-
sponsabile di aumento del-
l’appetito e obesità. Ma quan-
to effettivamente sia necessa-
rio riposare è un dato che con-
tinua a sfuggire agli scienziati.
Se nel 1897 i medici raccoman-
davano che un bimbo di 2 anni
dormisse 16 ore, oggi i consigli
variano tra le 11 e le 13,5 ore. E
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.sonnomed.it
pediatrics.aappublications.org
■ 25
mentre nel 1933 per un ragaz- minuti di ammanco nella me-
zino di 5 anni 12 ore erano rite- dia di tutte le età. E alla fine le
nute ottimali, oggi ci si accon- scienziate australiane scelgo-
tenta di 11 ore. Mettendo insie- no di affidarsi a un consiglio
me tutti i consigli del secolo, le basato sui ritmi della natura
ricercatrici dimostrano che ol-
tre al sonno effettivo, anche
quello raccomandato è dimi-
nuito di 71 minuti. Lo scarto fra
sonno reale e sonno ottimale
che poco riflette gli sforzi di un
secolo di medicina: «Un bam-
bino dovrebbe svegliarsi da so-
lo al mattino. Se non lo fa, oc-
corre mandarlo a letto prima».
resta dunque costante: circa 37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’intervista
Oliviero Bruni, neuropsichiatra infantile dell’ospedale Sant’Andrea di Roma
“Iperattività e poca concentrazione
effetti negativi anche sulla salute”
ROMA — «Un bambino manda un sms mentre è a letto.
Poi spegne la luce. Nel frattempo riceve la risposta, si
sveglia e manda un altro messaggio». È l’esempio che ci-
ta Oliviero Bruni, neuropsichiatra infantile dell’ospeda-
le Sant’Andrea e dell’università La Sapienza di Roma,
per spiegare il cattivo rapporto fra cellulari e sonno.
Un tempo si dava la colpa ai libri.
«Leggere un libro, al contrario, concilia molto il son-
no di un ragazzo. Televisione e videogiochi, anche in
piena giornata, creano un’eccitazione che dura per ore
L’ESPERTO e finisce per compromettere l’addormentamento sera-
Per il neuro- le. Vanno limitati, a qualunque ora, se si vuole dormire
psichiatra bene».
infantile Quali le conseguenze?
Oliviero Bruni «Rispetto al passato riceviamo molte più segnalazio-
dormire ni dalle scuole per quanto riguarda ragazzi iperattivi e in-
poche ore ha capaci di concentrarsi. Mentre in passato erano soprat-
effetti sulla tutto gli adolescenti ad addormentarsi sul banco, oggi lo
salute fanno anche i bambini. È un grande problema sociale».
Gli effetti sulla salute?
«Il più immediato è il cattivo umore, la difficoltà a
sopportare le frustrazioni. Poi ci sono iperattività, inca-
pacità di concentrarsi e peggioramento del rendimento
scolastico. Ma una conseguenza grave riguarda anche
l’obesità: la mancanza di sonno fa aumentare l’ormone
grelina, diminuire la leptina e come risultato potenzia
l’appetito».
(e.d.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 26
Ieri
FTSE MIB ....................16445,91
FTSE IT ALL.................17445,17
FTSE IT STAR ..............10532,10
FTSE IT MID ................20000,53
COMIT .............................879,27
FUTURE.......................16438
“Snam più forte senza Eni nel capitale
può diventare il numero uno in Europa”
L’ad Malacarne boccia la fusione con Terna: “Non ha senso”
LUCA PAGNI
MILANO — «Senza Eni sarà più fa-
cile diventare leader europeo del-
le reti». A un passo dall’approva-
zione del decreto sulle liberaliz-
zazioni, l’ad di Snam Carlo Mala-
carne spiega a Repubblica i van-
taggi dell’uscita di Eni dal capita-
le del gruppo che gestisce la rete
del gas e gli stoccaggi in Italia. Sot-
tolinea perché «non ha senso la
fusione con Terna» e annuncia i
primi investimenti in Europa.
Ingegner Malacarne, il gover-
no ha deciso la separazione pro-
prietaria tra Eni e Snam. Si tratta
di scelte dell’azionista, ma come
manager può dare indicazioni
operative. C’è chi propone, per
esempio, una fusione tra Snam e
Terna. Che cosa ne pensa?
«Credo che non abbia senso.
Può essere una scelta politica, ma
non di business. Tra le due società
non ci sono sinergie operative,
non c’è necessità di creare un
gruppo fortemente capitalizzato
perché Snam ha già questa carat-
teristica. Inoltre, non mi pare che
in Europa ci siano esempi di al-
leanza tra reti gas ed elettriche
che abbiano funzionato. Dove è
stata fatta, in Portogallo e Dani-
marca, è stato solo per scelta poli-
tica».
E se invece venisse approvato
il progetto di una holding a con-
trollo pubblico che abbia sotto le
due società di gestione?
«L’importante è che ci sia unità
di intenti sulla strategia di Snam e
sul ruolo che può avere in favore
del sistema Paese. La nostra stra-
tegia è quella di diventare leader
in Europa nella gestione delle reti
del gas. Un obiettivo raggiungibi-
le solo mantenendo la gestione
integrata di tutte le attività regola-
te. Se questo è l’intento condiviso
da tutti, la formula per la separa-
zione può anche essere questa».
Sarà più facile per Snam,
quando non sarà più sotto il con-
trollo di Eni, raggiungere l’obiet-
tivo di numero uno delle reti in
Europa?
«Premetto che Eni ha sempre
favorito la nostra strategia di
espansione che, tra l’altro, è stata
annunciata più di un anno e mez-
zo fa. E avendo approvato questa
strategia, avrà anche messo in
conto di poter scendere di quota.
ECONOMIA
FINANZA&MERCATI
I migliori Principali titoli del Mercato azionario
FTSE MIB Var.% Titolo Pr. Rif € Eni ............................................17,380 0,52 Parmalat .....................................1,695 6,34
(+0,47%) Parmalat.................................................6,34 Exor ..........................................18,550 0,27 Pirelli & C.....................................7,625 0,13
(+0,37%) A2A.............................................0,793 0,70 Ferragamo ................................13,000 0,54 Pop.Emilia Romagna ...................6,140 -0,32
Campari .................................................3,87 Ansaldo Sts .................................7,195 0,70
(+0,06%) Fiat .............................................4,618 0,92 Prysmian ..................................12,330 1,31
Banca Generali .......................................3,24 Atlantia .....................................12,460 0,40 Fiat Industr..................................7,670 -0,13
(-0,60%) Terna......................................................2,70 RCS Mediagroup .........................0,700 -3,98
Autogrill ......................................8,080 0,37 Finmeccanica..............................3,410 -2,35
(-0,13%) Saipem...................................................2,40 Saipem .....................................37,550 2,40
Azimut ........................................6,975 1,31 Generali ....................................12,140 0,17
(+0,31%) Banca Generali ............................9,090 3,24 Snam ..........................................3,584 1,70
Impregilo.....................................2,530 0,96
I peggiori Banco Popolare ...........................1,393 1,16 Intesa Sanpaolo...........................1,483 -0,54 STMicroelectr..............................5,125 0,29
Bca Pop.Milano ...........................0,441 -3,03 Lottomatica...............................12,930 -5,83 Telecom IT ..................................0,801 -1,29
Lottomatica...........................................-5,83 Tenaris .....................................15,140 2,16
Buzzi Unicem ..............................8,360 -1,24 Luxottica...................................25,580 2,03
RCS Mediagroup....................................-3,98 Campari ......................................5,500 3,87 Mediaset.....................................2,420 -0,08 Terna ..........................................2,818 2,70
Bca Pop.Milano .....................................-3,03 Diasorin ....................................22,960 -0,22 Mediobanca ................................4,710 -1,26 Tod’s ........................................72,950 1,32
Finmeccanica........................................-2,35 Enel ............................................3,308 0,67 Mediolanum................................3,418 1,36 UBI Banca ...................................3,706 -0,70
Monte Paschi Si.....................................-1,93 Enel Green Pw .............................1,517 0,73 Monte Paschi Si...........................0,304 -1,93 Unicredit .....................................4,072 0,20
IL MANAGER
Carlo Malacarne
è alla guida del
gruppo Snam
che gestisce
la rete del gas
in Italia
I conti
Utili in calo per la Robin tax, ma sale il dividendo
MILANO - Fatturato in crescita a 3,2 miliardi per
L’emergenza gas Snam nel 2011 (+2,7%), mentre l'utile netto si at-
testa a 978 milioni di euro con una contrazione
Certe situazioni non dell'11,9% rispetto al precedente esercizio. La
si ripeteranno se tutti flessione del risultato netto è determinata dal pe-
so della Robin Hood Tax. Il cda ha, comunque,
i Paesi saranno collegati confermato che aumenterà la cedola, come pre-
efficacemente con delle visto: il dividendo salirà del 4,3% a 0,24 euro per
azione. L’utile prima delle imposte è cresciuto
infrastrutture comuni del 3,5%.
L’investimento Ma bisogna dire che una uscita fica che, con i due rigassificatori mercato spot, quello non legato ai ta con il Mare del Nord e attraver-
dall’azionariato di Eni faciliterà la non in piena operatività, il siste- contratti di lungo periodo». so la rete svizzera all’Italia e al Me-
Stiamo guardando nostra strategia, perché sarà più ma congiunto di rete e stoccaggi Avete appena firmato una al- diterraneo».
all’Interconnector con la facile sottoscrivere joint-venture ha retto benissimo. Ma questo leanza con il gruppo Fluxys cui Se non è questo l’obiettivo nu-
o procedere ad acquisizioni. rende ancora più importante la Eni ha ceduto i gasdotti in arrivo mero uno, le vostre mire riguar-
Gran Bretagna: dal 2030 Avremo maggiore facilità nell’e- realizzazione di una rete europea, dal Mare del Nord. Parteciperete dano l’Interconnector, il colle-
cominceranno ad aver secuzione degli accordi e nei tem- in cui Snam sarà protagonista, con loro alla gara per la rete E.on gamento con l’Inghilterra?
pi delle operazioni». per fronteggiare le emergenze. in Germania, visto che Fluxys ha «È uno degli investimenti cui
bisogno di metano Siamo appena uscita da una Come nel 2005, la settimana scor- già il 50% della rete del gruppo te- stiamo guardando, visto che da
nuova emergenza gas, la terza in sa c’è stata meno gas dalla Russia desco? quel tratto di rete passano 20 mi-
sei anni. Il fatto di uscire dal peri- perché si sono abbassate di mol- «C’è un processo di gara in cor- liardi di metri cubi all’anno. Ma è
metro di Eni potrebbe aiutare il to le temperature nell’Est Europa. so e non posso commentare. Pos- un investimento che va visto in
Paese a evitarne una quarta in fu- Ma c’era disponibilità di gas in so però ricordare che l’alleanza prospettiva. Secondo le previsio-
turo? Francia e in Spagna i rigassifica- con Fluxys prevede che valutere- ni dal 2030, la Gran Bretagna avrà
«E’ stata una settimana di tori andavano al 40%. Una rete mo insieme progetti come acqui- bisogno di importare gas, per cui
emergenza a tutti gli effetti, un europea che colleghi in modo ef- sizioni e investimenti in progetti il flusso di materia prima si inver-
consumo di 460 milioni di metri ficace tutti i Paesi renderebbe il che possano portare a una rete tirà. E potremmo essere noi a por-
cubi di gas in una sola giornata mercato più liquido e gli operato- europea. La rete E.on in Germa- tarcelo».
non si era mai vista. Questo signi- ri potrebbero usufruire anche del nia è importante perché collega- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso
Le auto De Tomaso diventano cinesi
STEFANO PAROLA trarono gravi problemi finan-
ziari. Che gli investitori cinesi
TORINO — Da ieri sul futuro ora promettono di risolvere.
della De Tomaso e dei suoi Del Hotyork investment
operai c’è qualche certezza in group, in realtà, si sa poco o
più. La settimana scorsa, infat- nulla. L’avvocato Brambilla
ti, la famiglia Rossignolo, che spiega che si tratta «di un grup-
ne è proprietaria, aveva fatto po di investitori, alcuni dei
sapere di aver ceduto la mag- quali con esperienza in ambi-
gioranza dell’azienda auto- to automotive» e non di un
mobilistica torinese. Ieri ha fi- «compramarchi pronto a de-
nalmente svelato a chi: la Car localizzare». L’annuncio è co-
Luxury Investment, società munque bastato a calmare la-
italiana del gruppo cinese voratori (quelli torinesi oggi
Hotyork Investment. saranno comunque in presi-
Lo rivela una nota stilata da dio davanti alla fabbrica) ed
un legale milanese, Simone IL BOLIDE no finanziario presentato dal- tando ad un estensione globa- enti locali. L’assessore pie-
Brambilla, in cui è il presiden- La Guarà De la famiglia Rossignolo e inten- le». montese al Lavoro, Claudia
te del gruppo orientale a parla- Tomaso, prodotta diamo sviluppare la produzio- Dunque, dopo più di due an- Porchietto, stanca dei conti-
re: «Abbiamo attentamente dal 1993 al 2004 ne negli stabilimenti esistenti ni di false partenze, l’avventu- nui rinvii della vecchia pro-
considerato il business plan anno in cui la casa in Italia, garantendo il mante- ra della De Tomaso parrebbe prietà, aveva dato un ultima-
della De Tomaso e crediamo andò in liquidazione nimento di tutti i posti di lavo- avviarsi. Tutto iniziò due anni tum che scadeva oggi e ora
nell’opportunità di sviluppare ro». Questo perché, si legge nel fa, quando i Rossignolo acqui- confida che «in tempi brevissi-
tutto il prezioso potenziale comunicato, «l’Italia resterà la sirono lo stabilimento Pininfa- mi la famiglia Rossignolo vo-
dell’azienda», spiega il nume- Rossignolo svela sede di produzione delle nuo- rina di Grugliasco e quello glia partecipare a una riunione
ro uno Qiu Kunjian. Che preci- l’acquirente: ha ve vetture, mentre il gruppo Delphi di Livorno, prenden- che aiuti a comprendere ap-
sa: «Siamo lavorando per fina- asiatico utilizzerà la propria dosi in carico oltre mille addet- pieno l'operazione». La stessa
lizzare gli ultimi dettagli per ceduto il controllo forza commerciale per raffor- ti. Un anno dopo la De Toma- richiesta che fa anche il suo
rendere operativo l’accordo alla Car Luxury zare la rete distributiva, non so sfornò il primo prototipo, la collega toscano Gianfranco Si-
entri i prossimi giorni». E poi Investment solo cogliendo le opportunità Deauville, (anche grazie a fon- moncini.
promette: «Crediamo nel pia- del mercato cinese, ma pun- di pubblici), poi però suben- © RIPRODUZIONE RISERVATA
 BORSE EUROPEE BORSE INTERNAZIONALI EURIBOR ORO E MONETE AUREE la Repubblica
Paese/Indice 14-02 Var.% Paese/Indice 14-02 Var.% SCADENZA TASSO 360 TASSO 365 14 FEBBRAIO MATTINO SERA
1 mese 0,6260 0,6347 Oro Milano (Euro/gr.) 42,49 42,50 MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Amsterdam (Aex) ..................321,87 -0,23 DJ Stoxx Euro........................245,05 -0,21 Oro Londra (usd/oncia) 1.721,00 1.722,00
Bruxelles-Bel 20 .................2234,38 -1,05 Hong Kong HS...................20917,83 +0,15 VALUTE Argento Milano (Euro/kg.) - 852,74
Francoforte (Xet Dax)...........6728,19 -0,15 Johannesburg ..................31171,43 -0,10 CORONA DK...............................7,4333 +0,005 Platino Milano (Euro/gr.) - 41,43
FTSE Eurotrack 100 ............2231,40 -0,21 CORONA N.................................7,5350 -0,475 Palladio Milano (Euro/gr.) - 17,46
New York (S&P 500) ............1350,50 -0,09
Londra (FTSE 100)...............5899,87 -0,10 CORONA S.................................8,7814 -0,322 14 FEBBRAIO DENARO LETTERA
New York (DJ Ind.).............12878,28 +0,03 DOLLARO AUS ...........................1,2298 -0,227 Sterlina (v.c) 310,39 340,35
Madrid Ibex35.....................8771,90 -0,19
Oslo Top 25...........................381,86 -0,33 Nasdaq Comp. ....................2931,83 +0,02 DOLLARO CDN...........................1,3162 -0,454 Sterlina (n.c) 313,08 343,24
Singapore ST ......................2987,41 +0,37 DOLLARO USA ...........................1,3169 -0,641 Sterlina (post.74) 313,08 343,24
Parigi (Cac 40) ....................3375,64 -0,26 FRANCO CH ...............................1,2075 -0,124 Krugerrand 1.183,15 1.389,27
Vienna (Atx) ........................2175,71 -1,39 Sydney (All Ords).................4318,89 -0,93 STERLINA UK.............................0,8377 -0,143 Marengo Italiano 230,86 252,03
Zurigo (SMI) ........................6163,82 -0,22 Tokio (Nikkei)......................9052,07 +0,59 YEN J ....................................102,8500 -0,010
■ 27

Ragnetti nuovo timoniere di Alitalia

I soci della compagnia hanno scelto il successore dell’ad Sabelli
LUCIO CILLIS
ROMA — Andrea Ragnetti è il
successore di Rocco Sabelli alla
cloche di Alitalia. I soci di Cai,
nel corso di una riunione che si
è tenuta ieri a Milano e durata
un paio d’ore, si sono trovati in
sintonia sul nome del giovane
manager che prenderà il posto
di Sabelli a partire dal mese
prossimo. Una poltrona che an-
che per il 2012 si annuncia poco
confortevole dopo i primi tre
anni di vita del vettore rinato
dalle ceneri della vecchia com-
pagnia di bandiera. Un’azienda
fallita a fine 2008 e rimessa in
piedi al costo di molti sacrifici
per la collettività e per i dipen-
denti della società ridotti a
14mila unità dagli oltre 21mila
rappresentati dai lavoratori di
Air One e Alitalia sommati. Sa-
belli, dunque, lascia la poltrona
che l’ha visto protagonista asso-
luto e indiscusso per 42 mesi,
come annunciato sulle pagine
di Repubblicala settimana scor-
sa. Va via, ma senza sbattere la
porta.
I prezzi
Ragnetti, 52enne perugino,
vegetariano, col pallino del ba-
sket, vanta un passato già solido
fatto di 25 anni di esperienza al-
l’estero fino al vertice della olan-
dese Philips. Lui è l’erede natu-
rale del ristrutturatore Sabelli,
IL NUOVO AD
Il nuovo ad di Alitalia
Andrea Ragnetti,
52enne di Perugia,
è un ex giocatore di
basket, è vegetariano
e ha lavorato per otto
anni, fino al 2010,
al vertice del gruppo
olandese Philips
uomo duro che lavora in trincea
per rimettere in sesto aziende
sull’orlo del baratro, dalla Piag-
gio alla compagnia di bandiera.
Quel tipo di approccio, fatto di
tagli impietosi, di rifiniture ma-
niacali, di interventi a volte mol-
mancherebbero una quindici-
na di milioni di euro), il bilancio
non verrà massacrato da
L’ANTICIPAZIONE profonde perdite come nella
Su Repubblica storia del vettore tricolore.
del 9 febbraio scorso Per questo Ragnetti, col via li-
l’annuncio del passo bera di Roberto Colaninno, In-
indietro di Rocco tesa San Paolo e Air France,
Sabelli e scende in pista e prende il testi-
dell’imminente mone. Dopo il “ristrutturatore”,
passaggio delle al gruppo italiano serve un po-
consegne al vertice tente colpo di reni sul versante
di Alitalia del marketing, dell’aggressività
del marchio, delle vendite, delle
Il manager arriva
dalla Philips
ha lavorato con
Colaninno ai tempi
di Telecom
to diretti sulle scelte dei suoi solto con la crisi finanziaria che nuove rotte, dello scontro scalo
manager di prima linea, non ha travolto il colosso francese per scalo con le low cost che
servirà a tenere in volo il vettore. (al quarto bilancio in rosso con- hanno eroso spazi e utili ad Ali-
Sabelli può però dire di aver secutivo), i conti di Alitalia oggi talia. Come ricorda Sabelli «i
centrato gli obiettivi che si era sono quasi a posto. E anche se primi sei mesi del 2009 sono sta-
prefissato. Tranne il matrimo- l’agognato pareggio operativo ti terribili. Ma Alitalia oggi è una
nio con Air France, che si è dis- non sarà raggiunto (all’appello compagnia normale, efficiente,
che non ha più bisogno di ta-
gliare i costi», leggi il personale.
Alitalia quindi deve crescere.
Grazie anche alla prossima in-
tegrazione con Blue Panorama
Benzina, ancora rincari e Wind Jet, compagnie che por-
teranno nella pancia del vettore
altri 5 milioni di passeggeri e un
ed è record per il diesel futuro fatto di tre marchi: l’Ali-
talia tradizionale sulle rotte
estere, un vettore low cost (Air
DOPO il record della benzina, che ormai costa One più Wind Jet) e una realtà
quasi ovunque tra 1,75 e 1,8 euro al litro, anche il turistica. Col cda del 24 febbraio
gasolio sfonda ogni precedente primato raggiun- e l’assemblea dei soci del mese
gendo quota 1,745. Secondo quanto rilevato da successivo, il futuro di Alitalia
quotidianoenergia.ite Staffetta Quotidiana, la Es- passerà nelle mani di Ragnetti.
so ha portato il diesel al nuovo massimo mentre Che dovrà gestire espansione
Tamoil, con oltre 1,801 euro, fissa il massimo per ma anche un’inevitabile con-
la verde che in alcune aree del Centro comincia a trazione sulla Roma-Milano, la
vedere anche il livello “impossibile” di 1,9 euro. gallina dalle uova d’oro che co-
Accanto a questi record va segnalato l’improvvi- mincia a soffrire la concorrenza
so balzo in avanti dei listini del gpl, che spinto dal- dei treni veloci di Moretti e a
la crisi del gas, in pochi giorni ha sfondato i prece- breve di quelli di Montezemolo.
denti primati. Da ieri oscilla tra 0,777 e 0,792 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

IMPRESE &MERCATI
■ 28

Palladio e Sator, patto sull’8% di Fonsai

Le finanziarie di Meneguzzo e Arpe pronte a seguire l’aumento di capitale della compagnia
VITTORIA PULEDDA mento con cui fare i conti ed è IL RITORNO
probabile che sia anche destina- Matteo Arpe,
MILANO — Palladio e Sator han- to a salire. E già così le azioni in presidente di
no, insieme, l’8% del capitale or- questione non sono poche nelle Banca Profilo
dinario di Fonsai. Anche se la votazioni che si prospettano, sia ed ex ad di
somma è - da un punto di vista del per l’aumento di capitale, sia poi Capitalia, che
tutto teorico - leggermente im- in seguito, nelle assemblee di fu- ieri tramite
propria: i due pacchetti, comuni- sione. Sempre che l’operazione Sator è
cati ieri alla Consob, sono infatti vada avanti così come immagi- uscito
uniti da un “patto di consultazio- nato finora, con Premafin e Uni- allo scoperto
ne” (costituito e annunciato pol. Non sembra che Unicredit e nella contesa
sempre ieri) che «non prevede al- Mediobanca siano entusiasti, per Fonsai
cuna intesa o obbligo» sul voto; mentre a quanto pare Paolo Li- dichiarando
insomma, non si tratta di un gresti potrebbe essere più vicino il possesso di
blocco unico, anche (e forse so- a Palladio e Sator. oltre il 3%
prattutto) dal punto di vista lega- © RIPRODUZIONE RISERVATA
le: sia ai fini dell’Isvap (sopra il
10% occorre chiedere l’autoriz-
zazione all’istituto di vigilanza)
sia nei rapporti con la Consob.
Ieri comunque - in una giorna-
ta in cui Fonsai è stata oggetto an-
cora di scambi vorticosi, visto che
è passato di mano il 7% del capi-
tale - almeno una parte di chia-
rezza è stata fatta. Con due co-
municati quasi contemporanei
ma assolutamente distinti, Palla-
dio finanziaria ha resto noto che
dopo aver superato la soglia del
2% (lo scorso 3 febbraio) ieri ha
superato quella del 5% (il 5,002%
del capitale ordinario). Una co-
municazione dunque fatta pri-
ma del limite massimo prescritto
dalla Consob (cinque giorni di
Borsa aperta) e con la voglia pre-
cisa di “farsi vedere”: prima era
stata comunicata la quota poco
sopra il 2, ora poco sopra il 5%. Sa- Palladio e Sator cercano di coagulare intorno a loro il malcontento verso le ultime operazioni di sistema
tor invece ha reso noto di aver su- Il retroscena
perato la quota del 2 e anzi di aver
raggiunto il 3,011% due giorni fa.
Secondo fonti di mercato, tra Pal-
ladio e Sator finora sono stati spe-
si una trentina di milioni; almeno
per quanto riguarda Sator, il GIOVANNI PONS
Due arieti provano a sfondare motivo del contendere sarebbe
prezzo medio di carico è intorno

L’investimento dei
due fondi ammonta
a circa 30 milioni.
Ma non giustifica il
volume di scambi
a un euro. Il comunicato di Sator
aggiunge un particolare di rilie-
vo: gli acquisti sono stati fatti nel
periodo dal 30 gennaio al 13 feb-
braio, per un volume pari ad un
ventesimo degli scambi totali.
Dunque, ci sono altri protagoni-
sti ancora nell’ombra, anche se
non può essere in teoria escluso
che si tratti solo di day traders, di
accaniti piccoli investitori che si
sono concentrati su una partita
finanziaria che minaccia di esse-
re solo agli inizi.
Di certo, nel patto di consulta-
zione reso noto ieri, Sator e Palla-
dio hanno dichiarato che il loro
agire «si fonda sul comune inte-
resse a sostenere il piano di rica-
MILANO — Per capire cosa sta ca-
pitando ai piani alti della finanza
italiana occorre leggere le dichia-
razioni di Palladio e Sator in con-
troluce. «Siamo qui con l’8% e sia-
mo pronti a sostenere la ricapita-
lizzazione della Fondiaria Sai»,
dicono i comunicati stampa. Una
mossa che all’apparenza non
sembra ostile, anzi, si sposa alla
meraviglia con le indicazioni del-
l’Isvap che ha imposto un nuovo
aumento di capitale alla compa-
gnia di assicurazione. Ma nello
stesso tempo la mossa di Roberto
Meneguzzo e Matteo Arpe infila
un cuneo fastidioso nell’opera-
zione congegnata da Medioban-
Voci di dissidi tra
Nagel e Perissinotto
su Generali alla
base della discesa
in campo dei veneti
il vecchio salotto Mediobanca
tri investitori interessati a entrare
a prezzi convenienti.
In secondo luogo, l’aumento di
Fonsai è stato fissato a 1,1 miliar-
di perché Unipol e Mediobanca
pensano di fonderci dentro an-
che Premafin, che si porta ap-
presso 340 milioni di debiti. Nella
sostanza la fusione di Premafin in
Fonsai si configura come un “le-
verage” che verrebbe pagato da-
gli azionisti di minoranza della
compagnia chiamati a sottoscri-
vere un aumento più elevato del
dovuto.
Terza considerazione, ora per
la Consob sarà ancora più diffici-
le concedere a Unipol-Premafin
l’esenzione dall’Opa a cascata su
Fonsai. Se vi sarà, come previsto,
un cambio di controllo in Prema-
fin addirittura a premio, perché
esentare il lancio di un’Opa su
una controllata che ha la fila degli
investitori fuori dalla porta pron-
ti a immettere risorse fresche? In-
somma il teorema del salvataggio
di ultima istanza con gli assicura-
AFFARI IN PIAZZA
RUMORS AL LATTE
onta il latte tra speculazioni e voci che si rin-
ti in balia dei marosi e i creditori in
fibrillazione fa acqua da tutte le
parti.
A questo punto resta da capire
quale altra molla abbia spinto
Meneguzzo e Arpe a muoversi
contro l’establishment finanzia-
rio che oggi ruota intorno a Me-
diobanca e Unicredit. Una prima
motivazione farebbe riferimento
alle voci di un inasprimento dei
rapporti tra l’ad di Mediobanca
Alberto Nagel e il numero uno di
Generali Giovanni Perissinotto. Il
SARA BENNEWITZ
l’alleanza con il ceco Petr Kellner,
fortemente sponsorizzata dal
manager di Trieste e considerata
foriera di problemi da piazzetta
Cuccia. Se Perissinotto sentisse la
sua sedia traballare allora si capi-
rebbe meglio l’incursione di Me-
neguzzo in Fonsai, considerati gli
ottimi rapporti tra i due. Una se-
conda spiegazione porta addirit-
tura a Roma dove fonti ben infor-
mate dicono che Arpe e Mene-
guzzo avrebbero trovato una
sponda governativa in Corrado
Passera, il potente ministro che
da ex banchiere di Intesa Sanpao-
lo si è sempre trovato su posizioni
opposte a quelle di Mediobanca.
Non è dato di sapere, al momen-
Gli scalatori
avrebbero trovato
una sponda nel
ministro Passera ex

ca e Unicredit e che ruota intorno

M corrono a Piazza Affari. I francesi ritirano il ti-
tolo dal listino, Lactalis smentisce, ma Par-
malat sale. I fondi internazionali stanno accumulando
banchiere di Intesa

to, il pensiero del premier Mario

pitalizzazione» di Fonsai, in
quanto la società «rappresenta
uno dei più importanti operatori
italiani» del mercato assicurati-
vo, con un patrimonio «di orga-
nizzazione e di persone di prima-
ria importanza». Difficile dire se
in queste affermazioni ci sia già
implicito un progetto di prose-
guire ad arrotondare pacchetti
azionari; di sicuro c’è dichiarato
l’intento di seguire l’aumento di
capitale e di porsi con un’ottica
industriale. Si vedrà, cosa questo
significhi nella realtà delle cose.
Di sicuro, fin d’ora un pacchet-
to dell’8% rappresenta un ele-
all’Unipol. Affermando aperta-
mente che esiste qualcuno dispo-
sto a mettere soldi freschi in Fon-
sai per seguire l’aumento, si sgre-
tola automaticamente lo spau-
racchio del fallimento della com-
pagnia e del suo salvataggio ob-
bligato su cui Mediobanca e
Unipol hanno finora fatto leva
per convincere il mondo esterno
della bontà della loro operazione.
Se Unipol non dovesse interveni-
re, infatti, l’aumento di capitale
Fonsai potrebbe andare avanti lo
stesso con il supporto di Palladio,
Sator (200 milioni a testa di dispo-
nibilità liquide) e magari molti al-
quindi qualcuno si accoda, nessuno smentisce e l’a- Monti ma il viaggio a Roma dei
zione vola. La cassa prima o poi verrà restituita, nessu- vertici della merchant bank mila-
nese di ieri fa pensare che qualco-
no ci crede più, ma tanto non importa perché con o sa bolla in pentola. Terzo motivo,
senza la super cedola Parmalat svetta. L’unica cosa ma non meno importante, ha co-
certa è che da inizio anno il prezzo del latte è scivolato me oggetto il portafoglio parteci-
verso nuovi minimi e quindi il gruppo di Collecchio pazioni di Fonsai. Conquistando
riuscirà a realizzare margine più alti. Inoltre, da quan- il controllo della compagnia ora
do alla guida della società è arrivato Yvon Guérin, an- dei Ligresti si staccano biglietti
importanti nei consigli di Medio-
che gli altri rivali a cominciare da Granarolo, si sono re- banca, Rcs, Pirelli e Gemina, cioè
L’INVESTITORE si conto del cambio di passo. Insomma, tra indiscre- il cuore della finanza italiana.
Giorgio Drago, zioni e azzardi, magari ieri Parmalat ha guadagnato il Quali potrebbero essere le conse-
ex di Mediobanca, 6,3% solo perché è buona e fa del bene ai suoi azionisti. guenze di un ingresso di Palladio
guida Palladio © RIPRODUZIONE RISERVATA
e Sator in questi cda? Semplice-
Finanziaria assieme mente facili da immaginare.
a Roberto Meneguzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA

I conti
Lottomatica, fatturato e margini in crescita
UN 2011 positivo per Lottomatica, che ha chiuso l’anno con ri-
cavi in aumento del 28,5% a 2,97 miliardi (di cui 1,8 miliardi in
Italia) e un mol di 970 milioni (+19,5%). Ma ieri i timori di nuo-
ve tasse sulle video lotterie, hanno fatto perdere al titolo il 5,8%.
ANDREA GRECO
MILANO — La fondazione Mps
rompe gli indugi e si decide a ven-
dere «nei tempi tecnici fino a un
massimo del 15% della banca se-
nese a controparti strategiche». La
decisione, presa dalla Deputazio-
ne amministratrice ieri, taglia il
nodo gordiano che da mesi strin-
ge il 48% della quota Mps, tutta in
pegno a 11 banche che alla fonda-
zione hanno prestato quasi un mi-
liardo.
Il senso è chiaro: non si torna in-
Per la presidenza
dopo Mussari si fa
il nome di Profumo.
Oggi la fondazione
incontra le banche
dietro sulla discesa dell’ente nella
banca, salvata la soglia del 33,5%
che permetterà il veto alle opera-
zioni straordinarie. La tempistica
della cessione dipende dall’auto-
rizzazione del Tesoro, ed è co-
munque attesa prima di metà
marzo, quando scadrà la morato-
ria sui prestiti. La transazione do-
vrebbe avvenire fuori dal mercato,
a fermo. Significa che sono già pra-
ticamente individuati i comprato-
ri, per il pacchetto di azioni senesi
che in Borsa vale 525 milioni.
la Repubblica
Il caso MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Francoforte-Nyse, ricorso contro lo stop della Ue
DEUTSCHE Boerse nel 2012 punta a un fatturato record di 2,35-2,5
miliardi (2,23 nel 2011). L’ad della Borsa tedesca, Reto Francioni, sta
valutando di proporre un’azione legale contro la decisione della
commissione Ue, che ha bloccato il matrimonio con Nyse Euronext.
■ 29
Siena vende il 15% di Mps
e Clessidra scende in pista Mps e altre dismissioni – di metà
circa dei debiti, e il riscadenzia-
mento della parte restante. Un’al-
Mossa obbligata per abbattere il debito. Equinox interessata ternativa “patriottica”, invece, po-
trebbe vedere l’uscita delle ban-
che straniere dagli accordi e l’inte-
stazione a Mediobanca, Intesa
Sanpaolo e Unicredit di tutti i de-
biti residui di Palazzo Sansedoni;
Le tappe comunque circa mezzo miliardo.
Quanto a Intesa Sanpaolo, ieri
ha nominato il suo quarto diretto-
NOVEMBRE 2007 re generale. Oltre all’ad Enrico To-
Con un blitz e 9 maso Cucchiani, al vicario Marco
miliardi in contanti il Morelli (che guida il retail) e a Gae-
Monte dei Paschi
rileva dal Santander
il 100% di Banca E Intesa Sanpaolo
Antonveneta nomina il quarto
direttore generale:
è il capo della
LUGLIO 2011
Secondo aumento di finanza Messina
capitale per Mps:
2,15 miliardi. L’ente Niente di ufficiale, ma un paio di no decifrabile invece l’interessa- fondi stranieri Apax e Cinven: da
tano Micciché (capo delle impre-
locale si indebita per piste accreditate ci sono, e condu- mento del fondo Equinox di Salva- Siena accreditano numerosi inte-
se e di Imi), tocca a Carlo Messina,
mantenere il 51% cono a private equity italiani. La tore Mancuso, di cui peraltro pri- ressati, a conferma del valore del-
direttore finanziario di lungo cor-
delle azioni prima porta a Clessidra, partner di mo socio è Intesa Sanpaolo con la rete bancaria, e malgrado i capi-
so. «La nomina - ha detto l’ad - è il
lungo corso, sia della fondazione quasi un terzo delle quote. Il fi- tomboli borsistici recenti. riconoscimento del suo standing
(che a suo tempo vi investì) sia del- nanziere siciliano da settimane Oggi i vertici della fondazione professionale. Questi tre direttori
DICEMBRE 2011 la banca (che al fondo di Claudio tesse una tela senese e sarebbe di- retta da Gabriello Mancini incon- generali sono i pilastri fondamen-
L’ente Mps oberato Sposito cedette il 70% di Prima sposto a rilevare fino al 12% di treranno i loro 11 creditori, guida- tali sui cui costruiamo lo sviluppo
dai debiti sigla una Sgr, poi confluita in un polo dove Mps, e a salire alla presidenza ti da Mediobanca e Credit Suisse. futuro e il successo della banca».
moratoria di tre mesi Mps ha il 23%). Noti e buoni i rap- (mentre il Corriere di Siena, ieri, ri- Lo schema operativo prevede che Ieri la prima banca italiana ha poi
con le banche, e porti di Sposito con il presidente batteva la pista di Alessandro Pro- i senesi presentino lo stato dell’ar- ceduto pro soluto un portafoglio
stima 300 milioni di Giuseppe Mussari e Antonio Vi- fumo come successore di Mussari te, e con le banche valutino due al- sofferenze per circa 1,64 miliardi,
dismissioni gni, dg uscente che lavora come ad aprile). Altri fiancheggiatori ternative. La prima contempla l’e- a 270 milioni cash.
consulente per la fondazione. Me- istituzionali potrebbero essere i stinzione – coi proventi del 15% di © RIPRODUZIONE RISERVATA
WEEKEND Le mostre, i concerti, le feste. Scelto per voi, il meglio di un freddo fine settimana italiano
LE OFFERTE Dalle Dolomiti alle Seychelles, dall’Umbria al Sudafrica: le occasioni migliori per partire

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012/Numero 660 ■ 31

La scoperta
della
Birmania
Il regno delle pagode d’oro
All’interno

On the top
Neve, natura
finalmente si apre al mondo emozione-sci,
Èl’ultima frontiera del turismo il bianco tour
RAIMONDO BULTRINI del Monterosa
DEL RE

Lo zoom
Guerra tra chef
e corsa all’arte,
ecco la Dubai
modello 2012
SPEZIA

La città
La rinascita
di Buenos Aires,
tutto il cool
dopo il default
BORGES E STAGLIANÒ

VivereSlow
Lungo i fiumi
e sulla costa,
il Kerala
vi conquisterà
PETRINI

IL TEMPIO BUDDISTA DI BAGAN, BIRMANIA/ CORBIS

ZIGZAG GIOVANNI SCIPIONI

CARTOLINE DI MADRE NATURA

L
a “Terra d’oro” fa prove di democrazia. La dittatura
militare allenta la morsa dopo anni di dura repressio-
ne, spolvera vecchie cartoline turistiche ingiallite dal
tempo e le mette in mostra sullo scaffale dei viaggi organiz-
zati. C’è la cartolina con i templi dai tetti d’oro che sembrano
brillare di luce propria, c’è quella della foresta tropicale,
monsonica e pluviale, che fissa l’infinita varietà di fiori e
piante, c’è quella che ferma, in un’immagine fiabesca, la ti-
gre che vive nello Stato di Kachin, a nord, nella più grande ri-
serva di tigri nel mondo. C’è la cartolina che fotografa, vicino
a Bago, l’antica capitale, il giardino dell’eden abitato da mi-
gliaia di uccelli acquatici e c’è quella multicolore dove re-
gnano cobra e pappagalli. Non sono in realtà cartoline in-
giallite. Gli uomini, il tempo e la storia non sono riusciti a sop-
primere la geografia di questo paese, non sono riusciti a can-
cellare lo spettacolo della natura. Difficile dire se il turismo
sia in grado di aiutare la democrazia o rafforzare la dittatura.
Ma incontrare la realtà del Paese in tutte le sue forme non sarà
mai inutile. Sarà comunque una prova di democrazia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 VIAGGI LA COPERTINA
■ 32

Da Rangon a Bagan,
da Arakhan fino al mare
Alla scoperta
di un Paese straordinario
che comincia a respirare
aria di libertà

Monte Popa
GLI SPIRITI DEL BENE E DEL MALE
Il Monte Popa è un vulcano spento dove dimorano nel verde
i Nat, ovvero gli spiriti del Bene e del Male, più potenti
della Birmania. Sono trentasette in tutto, con in testa
una orchessa celebre perché mangiava fiori e una coppia
di fratelli mandati a trascorrere i loro giorni in cima alla montagna
da un re crudele. Nelle feste in onore degli spiriti si assiste
a scene composte di devozione, ma anche a trance e concerti
di strumenti metallici dal ritmo ipnotico. A valle del Monte Popa,
che nella tradizione è una specie di Olimpo birmano, si trovano
decine di scimmie per niente intimorite dalla presenza dei turisti
che scalano, spesso a piedi nudi, la sacra vetta.

Bagan
LA CITTÀ DEGLI ANTICHI TEMPLI
Cinquanta chilometri a nord del monte Popa, uno dei luoghi più
spettacolari e affollati del Paese, c’è Bagan (o Pagan) con i suoi

Birmania
meravigliosi templi. La città — capitale di una grande civiltà
che risale a dieci-dodici secoli fa — è stata il primo insediamento
in grande stile dei buddisti Theravada che importarono le reliquie
e gli insegnamenti del Buddha nel Sud Est asiatico. Si possono
ammirare numerosi templi costruiti nel corso dei secoli in stili
differenti. In alcuni palazzi sacri è consentito l’accesso, in altri
è possibile arrampicarsi sulla cima e osservare ogni volta
panorami incredibili. Bagan e la sua valle offrono
uno spettacolo unico alla luce dell’alba e al tramonto

Sta tornando la primavera digeni». Nuove agenzie indipendenti (com-

RAIMONDO BULTRINI
presa una che fa capo alla Lega nazionale per
RANGON la democrazia) includono a richiesta, assieme

A
ttraversare al tramonto il fiume
Ayeyarwady sospesi sul più lungo
ponte in teck del mondo. Osserva-
re i bagni rituali alle statue e le luci
riflesse dagli stupa della Pagoda di Shweda-
gon. Posare dall’alto lo sguardo sui templi del-
l’antico regno di Bagan.
La Birmania (o Myanmar come è stato
chiamato il Paese nel 2008 dai militari) è più
che una meta turistica esotica, considerato
che si è appena aperta al mondo dopo cin-
alle mete classiche, anche i luoghi resi triste-
mente celebri dalle repressioni militari con-
tro le rivolte popolari, come i dintorni della
Sule Pagoda (teatro della Rivolta di Zaffera-
no), o il viale dell’Università dove sfilavano gli
studenti del movimento dell’88, con la casa-
prigione di Aung San Suu Kyi tra le tappe ob-
Oggi esistono anche tour
organizzati nei luoghi
INFOGRAFICA DI GAIA RUSSO

quant’anni di dittatura. L’isolamento coatto

Nat Ma Taung
TREKKING NEL PARCO DELLE ORCHIDEE
Il monte Victoria, o Khaw-nu-soum, nello Stato dei Chin
— che si trova nella parte occidentale del Paese quasi al confine
con il Bangladesh — è la più alta montagna birmana:
3.053 metri. Si trova nel Parco nazionale di Nat Ma Taung,
una delle aree protette dal governo. Lungo il cammino
— questo è il posto ideale per chi vuole dedicarsi al trekking
in una natura assolutamente incontaminata — per raggiungere
la zona s’incontrano orchidee selvatiche uniche al mondo,
rarissime specie di uccelli e villaggi ancora tradizionali
circondati da una campagna verdissima. Da non perdere
una visita al villaggio di Aye
ha preservato luoghi ancora poco battuti dal
turismo di massa: spiagge, montagne, mona-
steri, giungle, fiumi, villaggi, che vanno dai
confini con la Thailandia fino alle prime vette
dell’Himalaya nello Stato dei Chin. I popoli
birmani — decine di etnie che in molti casi
non hanno mai avuto contatti con gli stranie-
ri — attendono di farsi conoscere dai pionieri
delle spedizioni sempre più facili nella Terra
delle Pagode d’Oro.
Restano pochi tabù ormai per i tour orga-
nizzati, non come avveniva nei periodi più bui
del regime, quando metà del Paese era off li-
mits e la guida teneva sotto controllo i gruppi
di visitatori per evitare il contatto con gli «in-
della repressione militare,
compresa la casa
di Aung San Suu Kyi
bligate. Oggi è anche possibile vedere con i
propri occhi come la gente di Myanmar tiri
avanti. A Rangon salite sul treno circolare che
viaggia tra Danyingon a Mingaladon, Okhpo-
su e Ywathagyi, assieme a chi va a vendere o a
comprare il riso, le verdure e le spezie al mer-
cato. Scendete e accodatevi ai pendolari se-
guendoli attraverso le strade affollate e polve-
rose dei villaggi e dei bazar con le mercanzie
esposte all’aperto. Respirate l’odore acuto dei
pesci lasciati macerare al sole, osservate di-
screti l’andatura sinuosa delle donne nei loro
longyi attillati, una cesta sul capo e il viso im-
biancato dalla crema del legno tanaka.
L’apertura politica della Birmana è ancora
troppo recente per potersi aspettare grandi
cambiamenti, ma da quando la leader del-
l’opposizione Aung San Suu Kyi ha accettato
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.myanmartourism.org
www.myanmars.net
■ 33

O E

COME
&DOVE
COME ARRIVARE
Rangon si può
raggiungere
in aereo
da Singapore,
da Kuala Lumpur
con Air Asia
e da Bangkok
con la MAI,
la Bangkok
Airways, la Thai,
la Malaysia Airlines
Voli interni
per le principali
città e destinazioni
turistiche: Bagan,
Mandalay, Bhamo,
Monywa, al centro
nord, Dawei e Pa
An al sud, Heho
e Kengtung
negli Shan,
Kyaukpyu e Sittwe
sull’Oceano
indiano, Mytkyina
nel Kachin,
Naypyidaw
la nuova capitale,
Tachileik ai confini
con la Thailandia

IL VISTO
Si ottiene solo
nelle principali sedi
consolari

QUANDO ANDARE
La stagione
migliore è
il periodo secco
tra novembre
e marzo, mentre
tra aprile e maggio
le temperature
sono altissime
Durante i monsoni
(giugno-ottobre)
è più verde
ma spostarsi
in auto e in aereo
è più difficile

COSA PORTARE
È consigliabile
portarsi, oltre
a un antirepellente
per zanzare,
una riserva
di banconote
da cento dollari
nuove: con troppe
pieghe possono
non essere

nella Terra delle Pagode d’Oro di trattare con i militari l’avvento della demo- giunsero ad adeguare le statue allo stile “na- trova sulla verde valle del fiume Sittaung. Co-
accettate (e non
ci sono Bancomat)

LE IMMAGINI
In alto, la statua di Buddha a Cha Do
Kyi Pagoda. Qui sopra: una suonatrice
di viola birmana
crazia, la pesante cappa di oppressione sta
svanendo e tutti si sentono ormai autorizzati
a parlarvi delle speranze che nutrono per il fu-
turo.
Ma ovviamente è ancora il passato, la sto-
ria antica, a esercitare il fascino maggiore per
i visitatori stranieri. A bordo di una vecchia
auto si passa all’improvviso dai tratti di fore-
sta più accidentati alle pianure dove sorgono
i templi del glorioso passato. Bagan è la culla
delle grandi civiltà di re birmani di fede bud-
dista, qui i templi sono al massimo splendore
di mattina presto e al tramonto. Da molte del-
le torri si può osservare il teatro di luci che ra-
pidamente sembra cambiare il profilo delle
architetture e delle basse dune erbose. È un’e-
sperienza che può lasciare senza fiato, so-
prattutto se non si incappa in una folla di turi-
sti. Ma in genere tutti si lasciano trasportare
dalla visione quasi in punta di piedi. Lo stesso
succede a Mrauk U, nello Stato dell’Arakhan,
dove per tre secoli e mezzo hanno regnato di-
nastie ben diverse da quelle birmane, anche
nell’estetica dell’iconografia buddista. Nei
templi di questa regione, ricca di coste anco-
ra selvagge, le orecchie delle statue sono stac-
cate dal resto del corpo, mentre nel resto del
paese diventano tutt’uno con le spalle. I ge-
nerali, d’accordo con il clero più ortodosso,
zionale”, cementando lo spazio sotto ai lobi.
Un segno di dominio mal digerito dagli orgo-
gliosi arakanesi che ai tempi d’oro conquista-
rono perfino il Bangladesh. Perché va detto
che in realtà il Myanmar è un insieme di gran-
di e piccoli territori dove vivono decine di et-
nie d’antico lignaggio. Molte sono immigrate
dalla Cina, altre dal resto del Sud Est o dall’In-
dia. Un gran numero di tribali vive ancora nel
Una lenta discesa
via fiume tra Bhamo
e Mandalay vi farà entrare
come d’incanto
in un racconto di Kipling
passato, come a Nagaland, ma anche le fami-
glie contadine Akha, Mong, Chin, Shan,
Kayah, non conoscono che in minima parte le
abitudini delle città. E l’arrivo del turismo
cambierà senz’altro il loro stile di vita.
Sono talmente tante le attrazioni che offre
il Myanmar, che c’è solo l’imbarazzo della
scelta. La Roccia d’Oro di Kyaikhtiyo tra tutte
è ancora un mistero di gravità terrestre viola-
ta, sospeso da millenni l’enorme masso che si
sì come evocano altri mondi le Colline degli
spiriti del Monte Popa, o le rive di laghi incan-
tevoli come l’Indawgyi, dove vivono i Kachin,
o dell’Inle, nella terra degli Shan, degli Inda,
dei Pa O. Tra barche stracolme di verdure sul DOVE MANGIARE
mercato galleggiante e palafitte, è facile in- RANGON
contrare contadine Pa O vestite di nero con GOLDEN
coloratissimi turbanti e le mani colme di fiori HAPPY
di campo. Seguitele e vi porteranno alla soglia HOT POT
di un capolavoro dell’architettura sacra in le- Cucina etnica
gno come l’antica pagoda di Shwe Yan Pyay 10 Ko Min Ko
dalle finestre ovali. Più a Ovest una lenta di- Chin Road
Tel. 0095-1559339
scesa via fiume tra Bhamo e Mandalay vi con-
durrà nella seconda città del Paese, antica ca-
pitale circondata da altre capitali di regni me- 50TH STREET
dievali, e come d’incanto vi ritroverete in un Per una serata
tra cibo, musica
racconto di Kipling a immaginare come po-
tesse essere la vita di corte al Palazzo di Vetro e biliardo: cucina
di Gosh. occidentale
Solo le difficoltà di spostamento e i proble- 50th Street 9-13
mi di alloggio limitano ancora il flusso turisti-
co, ma la “scoperta” del Myanmar è un feno- MANDALAY
meno difficilmente arrestabile. È un viaggio GOLDEN DUCK
di emozioni. Finché, stanchi di templi e di Piatto birmano
strade sconnesse, si finirà lungo le coste del- tradizionale
l’Arakhan per sdrairsi sulla spiaggia di Nga- da non perdere:
pali o a bere una birra sul porticciolo di la mohinga
Khyokphyu. Angolo 80th Street
© RIPRODUZIONE RISERVATA
e 16th Street
la Repubblica
@ PER SAPERNE DI PIÙ
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 VIAGGI ON THE TOP www.http://www.monterosa-ski.com
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■ 34

Valle d’Aosta O
N

S
E

Free-ride, alpinismo, ciaspolate, pelli di foca. Una settimana COME

&DOVE
tra le vette della Valle d’Ayas e la Valle del Lys,
DOVE DORMIRE
intorno ai quattromila. Tante emozioni lontani dallo sci-movida ANTAGNOD
HOTEL
PETIT PRINCE
Albergo tre stelle
con connessione
wifi nelle stanze
Da 100 euro
in mezza
pensione
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petitprince.it

Flash
In hotel
NELL’ITALIA DEL SUD GRESSONEY
GIÙ I PREZZI A FEBBRAIO SAINT JEAN
Da Palermo a Napoli, nelle città ALBERGO
del Mezzogiorno, dopo ALPENROSE
le nevicate di queste ultime Elegante tre stelle
settimane scendono i prezzi del campione
degli alberghi che si fermano della “valanga
a 74 euro in media per il mese azzurra”
di febbraio secondo Trivago Franco Bieler
Rimane stabile, invece, Roma Connessione
con in media 104 euro a notte wifi in tutte
in doppia. Prezzi in aumento le stanze
a Venezia per il Carnevale e ottima cucina
Mezza pensione

Silenzio e neve fresca,

e nelle località sciistiche
come Madonna di Campiglio da 150 euro
(più cara di Cortina) www.albergo
www.trivago.it alpenrose.it

MASCOGNAZ

Monterosa soprattutto
LO CHALET
WALSER
Raffinato hotel
che d’inverno
si raggiunge solo
in motoslitta
o con le racchette
DAL NOSTRO INVIATO oggi le tracce di chi ama scendere in consiste nello scalare le montagne zu, dove l’estate ancora si panifica nel da sci. Doppia
PIETRO DEL RE neve fresca solcano i pendii di ogni come fanno gli scialpinisti, ossia con vecchio forno costruito a strapiombo da 400 euro
In volo monte e tappezzano ogni sottobo- la forza delle proprie gambe. sulla valle. www.hotelleriede
GRESSONEY sco. Qui, le pareti intonse puoi rag- Le due valli sono entrambe sovra- Sempre a Gressoney c’è il Castel mascognaz.com
LA CINA È PIÙ VICINA

CON LE ROTTE SWISS
Raggiungere la Cina sarà ancora
più facile con il volo per Pechino
inaugurato da Swiss da Zurigo:
inizialmente cinque giorni
a settimana, da maggio sarà
giornaliero, con comode
e rapide coincidenze dall’Italia
che collegheranno via Zurigo
la capitale cinese con Milano,
Venezia, Firenze, Roma e Bari
www.swiss.com
Sul web
SEMPRE PIÙ VACANZE
ACQUISTATE ONLINE
Cresce il numero dei turisti che
usano il web per le loro vacanze:
nel 2011 il 78 per cento ha
acquistato un biglietto aereo,
il 66 per cento prenotato l’hotel
In assoluto il 43 per cento
ha comprato almeno un servizio
turistico secondo una ricerca
Travelpeople.it con Assotravel
Di conseguenza calano i turisti
che si rivolgono alle agenzie
di viaggio (-8 per cento)
www.travelpeople.it
Archeologia
T
rovarsi in un bosco di larici
e abeti rossi a tu per tu con
un camoscio che dopo
averti guardato con curio-
sità riprende a cercare fili d’erba sot-
to la neve. O anche, al rifugio “Campo
Base” sulle piste di Champoluc, in-
contrare l’alpinista Silvio Mondinelli
detto Gnaro, uno dei pochi al mondo
ad aver scalato le quattordici vette
più alte del pianeta senza l’uso di os-
sigeno, e sentirsi dire, da lui che sem-
bra scolpito nella roccia, che l’ascesa
degli ottomila «è soltanto un fatto di
testa». O ancora, scortati da un’altra
grande guida alpina, Mauro Cout, sa-
lire con le pelli di foca nel silenzio pri-
A tu per tu
con un camoscio
che in un bosco
di larici e abeti rossi
ti guarda incuriosito
A Gressoney
il Castel Savoia,
costruito tra il 1899
e il 1904 per ospitare
la regina Margherita
mordiale della Val di Nana, per poi
scendere in neve alta fino al ginoc-
chio sulla scia del suo cane da valan-
ga. Queste sono alcune delle emozio-
ni che regala una settimana nelle val-
dostane Val d’Ayas e Valle del Lys,
luoghi che rifuggono dalle monda-
giungerle in tre modi. Con gli impian- state dal Monterosa, e dalle sue nu- Savoia, costruito tra il 1899 e il 1904 in
ti, ovviamente. Nella Valle del Lys, merose vette che superano i quattro- stile neo-medioevale con numerosi
partendo da Staffal, dopo Gressoney, mila. Sono luoghi che non offrono richiami liberty per ospitare la regina
una volta arrivato al passo dei Salati soltanto sci e alpinismo. Sui loro ver- Margherita. Consorte di Umberto I,
c’è perfino una funivia che ti porta a santi si può passeggiare con le rac- madre di Vittorio Emanuele III e ap-
punta Indren (3300 metri) e da lì puoi chette da neve, arrampicandosi lun- passionata alpinista, Margherita di
lanciarti lungo un canalone dove la go sentieri stretti e profumati dalle Savoia trascorse all’ombra del Rosa
neve non viene mai battuta dal gatto. conifere. In quella di Ayas, proprio più di trenta estati. All’interno del
Per salire più in alto puoi ricorrere al- sopra Champoluc, in un’ora di cia- mastio, oltre alle straordinarie opere DOVE MANGIARE
CHAMPOLUC
l’eliski: bastano 250 euro per farsi de- spolata si raggiunge Mascognaz, an- di ebanisteria realizzate dagli artigia-
RISTORANTE
positare dall’elicottero in cima ai tico borgo di chalet walser, ossia di ni locali, usando spesso il rossastro e
COSA NOSTRA
ghiacciai, e avere, accompagnati da quella comunità tedesca che nei se- robusto legno di larice, commuove la
Ottima cucina
una guida, possibilità quasi illimitate coli passati, spinta dal freddo e da al- stanza da letto di colei che fu la prima
locale rivisitata
di discesa sia sul versante italiano del tri nemici, emigrò verso sud prima di regina d’Italia, con l’inginocchiatoio
da un grande
massiccio sia su quello svizzero, ver- fermarsi in queste alte valli. Da Gres- vicino a un boudoir con finissime
chef. Menù
so Zermatt. C’è infine il metodo più soney, invece, si può salire verso un porcellane inglesi.
40 euro circa
nobile e insieme più ecologico che paesino di analoga bellezza, Alpen-
© RIPRODUZIONE RISERVATA Tel. 0125-307566
GRESSONEY
SAINT JEAN
IL BRACIERE
Offre una buona
cucina
valdostana
Prezzi contenuti
Tel. 0125-355526
IL NORDKAPP
È probabilmente
il miglior ristorante
della Valle del Lys
per la ricerca
dei prodotti locali
Menù: 50 euro
Tel. 0125-355096
COSA COMPRARE
BRUSSON
FROMAGERIE
HAU VAL D’AYAS
Formaggi, burro,
tome, fontine
INFOGRAFICA GAIA RUSSO

nità e dal chiasso della movida, ma

nel negozio
TERME BIZANTINE
che offrono un’autenticità montana- Val d’Ayas Valle del Lys della cittadina
ra scomparsa in molte altre località
A GERUSALEMME Il villaggio più importante La valle del Lys con le sue frazioni dove, nel 1943,
sciistiche.
Per gli amanti dell’archeologia della valle è Champoluc (1.568 Gressoney-Saint-Jean (1.385 m) fu arrestato
Le due valli sono collegate dagli
Israele diventa una meta ancora metri), con la sua chiesa del XVII e Gressoney-La-Trinité (1.637 m) Primo Levi
impianti di risalita e, assieme alla pie-
più interessante: sono stati secolo trasformata in sala cinema è la terra dei walser, popolazione prima di essere
montese e più orientale Valsesia, for-
scoperti nei pressi del Moshav Ma capoluogo del comune di origine germanica che si trasferì deportato
mano il Monterosa ski: un compren-
Tarum, vicino a Gerusalemme, di Ayas è il più alto e soleggiato sul versante italiano nel lager
sorio che conta 180 chilometri di pi- LE IMMAGINI
i resti di bagni termali bizantini Antagnod (1.709 m), che col suo del Monterosa. Nella valle di Auschwitz
ste e chissà quante migliaia di chilo- La mappa della Val
www.antiquities.org.il antico centro è stato inserito si parla ancora il “titsch”, Tel. 0125-301117
metri di fuori pista. Già, perché se una d’Ayas e della Val
tra i borghi più belli d’Italia patois molto simile al tedesco www.froma
volta i patiti del “free ride” erano solo del Lys. In alto:
www.valdayas-monterosa.it www.cm-walser.vda.it gerie.it
una sparuta aristocrazia di sciatori, il Monterosa
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 VIAGGI LO ZOOM @ PER SAPERNE DI PIÙ
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www.dubaitourism.ae
35 ■

Dubai
A marzo la grande fiera dell’arte,
mentre tra Burj Khalifa e Emirates
Towers continua la guerra dei menu

DAL NOSTRO INVIATO

Due torri
per la sfida
LUIGI SPEZIA
DUBAI

È
arrivato il momento
di lasciare il gelo e
tornare a rivivere

degli chef
l’estate. A Dubai, e
senza folla sulle spiagge. Nel
Golfo Persico le temperature
stanno infatti per toccare i
trenta gradi e questo è uno dei
periodi migliori dell’anno per
scegliere il mare da associare ramico al cinquantesimo pia- salata di granchio del Devon in le immagini sino e il suo vice Luca De Negri, Khalifa è ora insidiata dalla Rib
al lusso e alle sorprese della no con vista sul Financial Di- gelatina di agrumi. Qui al co- Sopra, il Burj al Arab a Dubai 31 anni, torinese. L’ultimo mo- Room dell’Emirates Towers,
città: dai safari notturni nel de- strict, perla dei dieci locali del mando di uno staff di 140 per- Sotto, cammelli nel deserto tivo di rivalità tra gli staff delle che offre ventuno tipi di carni
serto ai viaggi in caicco in Gruppo Jumeirah. Puoi chie- sone ci sono l’executive chef e il vecchio suq delle spezie due torri? Le steak house: quel- diverse. Tutte da provare.
Oman, dalle esplorazioni dei dere ciò che vuoi, anche un’in- Andrea Strim, 36 anni, altoate- nel quartiere di Deira la del 120esimo piano del Burj © RIPRODUZIONE RISERVATA
colorati suq lungo il Creek ai
giri negli shopping mall più
grandi del mondo arabo.
A marzo, in particolare, la N
sorpresa si chiama Art Dubai
O E
(21- 24), perché in una setti-
mana già ricca di eventi si tie- S

ne la più importante fiera di

opere contemporanee tra Me- COME
dio Oriente, Nord Africa e Sud &DOVE
Asia: oltre ventimila visitatori
sono attesi nelle settantuno COME ARRIVARE
gallerie che espongono da Emirates vola
trentuno paesi. da Milano, Venezia
Quella contemporanea non e Roma: da Roma
è però l’unica forma d’arte che la compagnia
offre Dubai. Per concludere impiega, prima
degnamente una giornata tra- in assoluto in Italia,
scorsa a caccia di quadri e scul- gli A 380 a due piani
www.emirates.com

ture nelle varie gallerie, non c’è

nulla di meglio che regalarsi
una buona cena in uno dei tan-
ti ristoranti con cucina inter-
nazionale nei grattacieli della
città. Sull’immensa spiaggia di
Jumeirah si staglia il Burj al
Arab, l’albergo a sette stelle nel
cui ristorante si può cenare ac-
canto ai giganteschi squali che L’EVENTO
nuotano nell’acquario, ma qui Dal 21 al 24 marzo
sedersi a un tavolo è affare qua- sesta edizione
si da nababbi. di Dubai Art
Ma la vera esperienza culi- La mostra d’arte
naria da fare a Dubai è proba- contemporanea più
bilmente un’altra e sta dentro i famosa del Medio
due grattacieli simbolo dell’e- Oriente si tiene
mirato, il Burj Khalifa e l’Emi- al Madinat Jumeirah
rates Towers. Qui giovani chef Una settimana
italiani si combattono un’ami- dedicata a eventi,
chevole e gustosissima guerra mostre, design
a suon di portate. Al Burj l’exe- e opere di artisti
cutive chef è Emiliano Berna- locali emergenti
sconi, 32 anni, di Varese. So- info@artdubai.ae
vrintende ai sette ristoranti
dell’Armani Hotel, dove lavo- DOVE COMPRARE
rano centosettanta cuochi che Dubai è nota
arrivano da ogni parte del per i grandi centri
mondo. Sedersi al “Ristorante commerciali
italiano” dell’Armani Hotel Da non perdere
non è proibitivo, anche se nel- l’immenso Dubai
le enoteche a forma di Mall, vicino
pantheon ci sono bottiglie che al Burj Khalifa,
possono costare anche mi- con negozi
gliaia di euro. Qui il re delle cu- di stilisti italiani
cine si chiama Alessandro Sal- e una libreria
vatico, 31 anni, impegnato tra con una sezione
antipasti di fois gras, zucca e italiana che occupa
caffè e casoncelli al tartufo e un intero piano
fonduta. Un’avventura gastro- Nel quartiere
nomica, la sua, cominciata a 14 Karama gli iraniani
anni in una osteria nella casa offrono di tutto
natale di Cesare Pavese, a San- a prezzi da saldo,
to Stefano Belbo. Sull’altro ma attenti
fronte, all’Emirates Towers, alle contraffazioni
brilla il “Vu’s”, ristorante pano-
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 VIAGGI UN GIORNO UNA CITTÀ
■ 36

Dieci anni fa la bancarotta. Oggi la capitale “vintage” ha ritrovato il suo orgoglio,

trasformando le conseguenze del default in opportunità. Non ci credete? Provate
a fare un giro nel quartiere Palermo, tra ristorantini alla moda e boutique super cool

Buenos Aires
8.0O COLAZIONE
Via alla giornata
nell’ottimo
Mark’s
Deli&Coffee,
tra El Salvador
e Armenia

9.0O MAPPA
Prima
di cominciare
a girare la città
consultare l’app
Lonely Planet
Costo: 4,99 euro

10.0O MUSEO
Da visitare
il museo di arte
latinoamericana
Malba. Si trova
in Figueroa
Alcorta 3415

11.0O TANGO
Tappa obbligata
al museo Gardel,
Jean Jaurès 735,
per conoscere
la casa del tango
e la sua storia

12.0O PIAZZA
Plaza de Mayo:
impossibile
non visitarla
pensando
alla sua storia

13.0O PRANZO
Un tavolo
da Freud
& Fahler, Cabrea

La nuova Argentina balla

all’angolo
con Godoy Cruz
Menù eccellente

15.0O SHOPPING
Nel tempio
della moda Hanno cominciato a vendere le bisogna prenotarsi via mail per
maschile retrò DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO STAGLIANÒ loro creazioni nelle case, in gara- trovare un posto tra i quindici a
Hermanos ge affittati, poi in negozi colletti- disposizione le tre sere alla setti-
Estebecorena BUENOS AIRES vi. Ora li trovi al mercatino di Pla- mana che apre per cena. A 210
Gurruchaga 693

C
omecura di bellezza è
un po’ estrema, e non
17.0O ANTIQUARI ci sogneremmo di
È consigliata consigliarla, però il
una passeggiata default a volte rinvigorisce. La
tra gli antiquari morte ti fa bella, come quel film
di San Telmo: ricordato più per il titolo che per
oggetti, mobili la storia. Questo almeno è suc-
e curiosità cesso a Buenos Aires. Dopo la
drammatica bancarotta di dieci
20.0O CENA anni fa la città poteva sprofonda-
Al Club Eros re nella depressione o dare prova
Specialità: Non avendo soldi di resilienza. Com’è andata si ve-
carne alla brace i giovani iniziarono de dappertutto, ma nel quartiere
e piatti argentini di Palermo più che altrove. È qui
a creare e vendere che la “metropoli vintage” smet-
Prezzi ridottissimi
Uriarte 1609 i propri prodotti te di essere un’etichetta da guide
in negozi collettivi turistiche per diventare design e
mattoni.
22.0O TANGO La fine, quindi, è stata il suo
Da non perdere
nuovo inizio. Quando il peso è
il tango
diventato carta straccia e i porte-
a La Viruta:
gni non potevano più permetter-
se non ballate
si di comprare niente, men che
potete guardare
meno vestiti stranieri, gli stilisti
Armenia 1366
locali hanno avuto un soprassal-
to di orgoglio. Argentina pride.
za Serrano, dove l’originaria au-
tarchia ha lasciato il posto a un
consapevole glamour. Stessa ri-
cetta per i cuochi. I puertas cerra-
das, ovvero ristoranti improvvi-
sati in case private, sono figli di
Ristrettezza e Ingegno. Ma ades-
so costano addirittura di più dei
locali classici. Casa Felix ne è un
esempio. Il suo fondatore, Diego
Un po’ Soho,
un po’ Seattle,
con un pizzico
di Berlino
e dell’Avana
Felix, si è fatto le ossa in una casa
occupata del dopo-crisi. Cuci-
nava per tutti come quota in na-
tura del suo affitto. Era bravo, è
andato a fare il lavapiatti in un fa-
moso vegetariano di San Franci-
sco e si è messo in proprio. Oggi
pesos, 37 euro, è tutto meno che
regalato. «Ma la nostra è una
scommessa culturale. Valoriz-
ziamo le materie prime locali. E,
con i soldi che ci arrivano ten-
denzialmente dai turisti, soste-
niamo l’agricoltura di qualità»,
dice il trentenne fondatore.
La seconda vita degli alberghi
non è meno sorprendente.
L’Home è stato il primo di una
lunga serie di hotel boutique.
L’ha messo in piedi Patricia O’-
Shea, argentina che da anni lavo-
rava nel marketing in Irlanda.
«Nel 2002 tornai qui per sposar-
mi e mi resi conto che non c’era
un posto dove far dormire i miei
invitati. Si andava dai pomposi
cinque stelle agli infrequentabili
ostelli. E sapevo che, dopo la
tempesta, il turismo sarebbe au-
mentato. Così, con due soldi, mi
comprai una vecchia pensione
e...». Da allora ha vinto il Design
Award della rivista Wallpaper, è
entrato nella hot list di Traveller
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.bue.gov.ar
www.easybuenosairescity.com
■ 37

faceva ombra sulle tettoie: modesti balconcini si

Quelle strade oziose affacciavano su giorni eguali, la sperduta trombetta del
venditore di noccioline esplorava il cader della notte. Sopra
l’umiltà delle case non era raro vedere una grande anfora in

di spensierata miseria muratura coronata aridamente di fichidindia: pianta sinistra

che all’universale letargo di tutte le altre sembra apporre una
zona d’incubo, ma che è tanto realmente tenace e vive nei I
terreni più ingrati e nell’aria deserta, e viene considerata LUOGHI
JORGE LUIS BORGES distrattamente come un ornamento. C’erano anche cose
felici: l’aiuola del patio, l’andare compassato del compare, la

È
di questa Palermo del 1889 che voglio scrivere [...] Al balaustra con riquadri di cielo. L’ondeggiante cavallo BIOPARQUE
di là della linea ferroviaria dell’Ovest, che andava verdastro e il suo Garibaldi non opprimevano gli antichi
1 TEMAIKÉN
verso il Centroamerica, il quartiere se ne stava in ozio Portones (il male si è fatto generale: non c’è più piazza che Il miglior
tra le insegne dei venditori all’incanto, non solo sopra gli non subisca il suo intruso di bronzo). L’Orto botanico, bioparco
originari terreni incolti, ma anche sopra lo sparpagliato silenzioso arsenale di alberi, patria di tutte le passeggiate di Baires
ammasso di case di campagna, brutalmente lottizzate per della Capitale, faceva angolo con la scomparsa piazza di si trova
essere poi avvilite da negozi, carbonaie, retrocortili, chiostri, terra; non così il Giardino Zoologico che si chiamava allora le fuori città,
LO SCRITTORE barberie e recinti per bestiame. Rimane qualche giardino belve e si trovava più a nord. meta perfetta
Jorge Luis Borges affogato nel quartiere, di quelli con palme impazzite tra (da Evaristo Carriego, I Meridiani, Arnoldo Mondadori, 1984) per un giro
in un ritratto materiali e ferraglie, reliquia degenerata e mutilata di una pomeridiano
di Massimo Jatosti grande villa. Palermo era una spensierata miseria. Il fico © RIPRODUZIONE RISERVATA

BARRANCAS
2 DE BELGRANO
Parco in collina
nella zona
di Belgrano,
si estende
su una
delle poche
alture presenti
in città

3 BIBLIOTECA
NACIONAL
Colossale,
conserva cinque
milioni di libri
e documenti:
costruita dove
era la casa di Eva
e Juan Perón

4 TOMBA DI EVITA
Nel Cementerio
de la Recoleta,
il cimitero
di personaggi

INFOGRAFICA GAIA RUSSO

illustri, tra statue
di marmo
e sepolcri
di granito nero

al ritmo dell’electrotango
LE IMMAGINI e ha incamerato una serie d’altri
Sopra: Plaza premi internazionali. Oltre che
de Mayo aver fissato l’esempio per decine
Qui accanto, di altri posti analoghi, dal Costa
un ristorante Rica al Craft.
della zona Palermo, come la Gallia di Ce-
Palermo sare, «divisa est in partes tres».
e, sotto, Nel suo perimetro più ampio
il parco comprende anche il bellissimo
Tres Malba, museo di arte latinoame-
de Febrero ricana gentilmente offerto da un
A sinistra: miliardario locale, e l’interes-
il museo sante museo Evita, che custodi-
Malba sce il mito della madrina della
patria. Ma limitandoci a Palermo
Viejo, la zona a maggior peso
specifico modaiolo, le sue due
sotto-aree denunciano già dai
nomi (Soho e Hollywood) le ri-
spettive vocazioni. Nel quadrila-
tero del cool, tra Honduras, Ni-
caragua, Armenia e Uriarte, puoi
passare da un paese all’altro at-
traversando un isolato. Prendi
un caffè da Mark’s Deli&Coffee
House e sei a Seattle. Gironzoli
tra la moda retrò di Hermanos
Estebecoreana e ti senti a Berli-
no. Quando arrivi a pranzo da
Freud&Fahler sei atterrato a Bar-
cellona. La città è un frattale di
Europa che ha messo radici in surde (chiedete l’olio d'oliva e CABILDO
Sudamerica. Con tutto il machi- non quello d’ordinanza, che è di 5 DE BUENOS AIRES
smo gastronomico che le parril- colza o non so che) e dulce de le- Costruito
las (bisteccherie) sanno espri- che memorabile. I clienti sono la nel 1725, prima
mere. Questo non è un paese per vera ciliegina sul dolce: caudilli sede del governo
vegani. Da Miranda, pieno a tut- in disarmo, ex montoneros, gio- e luogo
te le ore, o da La Dorita, sua ver- vani scapigliati. È un’esperienza. dove iniziò
sione più tradizionale, manca Manca solo Compay Segundo e la battaglia
di indipendenza
solo la carne di mammuth ma la sua musica, per il resto siete al dalla Spagna
per il resto ogni varietà è rappre- Buena Vista. Baires come Cuba.
sentata. L’unica traccia del triste de-
BASILICA
L’esperienza più memorabile, cennale si trova altrove, a due 6 DE SANTO
però, si fa altrove. Al Club Eros, passi da Plaza de Mayo, la scato-
DOMINGO
che suona come un privé e inve- la nera della città dove las abue- La settecentesca
las, le nonne dei desaparecidos basilica
ne coltivano tenacemente la me- è nota anche
A San Telmo moria. Su Defensa, la via che come Basílica
una mostra di foto scende verso San Telmo, c’è una de Nuestra
ricorda i giorni mostra fotografica sul 19 e 20 di- Señora
cembre 2001, i giorni della colle- del Rosario
della rabbia: ra. Cariche della polizia. Sac-
era il dicembre 2001 cheggi. Morti. La mostra durerà a EL CAMINITO
lungo, ma i visitatori scarseggia- 7 La via museo
no. Gli argentini non vogliono più celebre
ce ricorda una Casa del popolo guardarsi in quello specchio. de La Boca
tra Livorno e Pisa. Ex centro spor- Quello è un altro quartiere e oggi con le case
tivo, c’è ancora un campetto di è un’altra storia, o almeno sem- dai muri dipinti
cemento da pallamano e intorno bra. La città sopravvissuta allo a colori vivaci
delle grandi sale da mensa dove, spread ora balla a ritmo di elec- e artisti locali
con tariffe ancora da default, si trotango. che vendono
possono mangiare insalate as- © RIPRODUZIONE RISERVATA le loro opere
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 38
In agenda
Bard (Ao)
IMMAGINI DALLA NATURA
AL FORTE MEDIOEVALE
Fino all’8 maggio, l’antico
Forte di Bard rende omaggio
alla natura con la mostra Wildlife
Photographer of the Year 2011
Esposte oltre cento foto dedicate
all’ambiente che hanno
vinto il concorso del Natural
History Museum di Londra
www.fortedibard.it
Milano
KLIMT, IL PITTORE
DELLA SECESSIONE
Per festeggiare i 150 anni
dalla nascita di Klimt, lo Spazio
Oberdan, fino al 6 maggio,
dedica al pittore simbolo
della Secessione viennese
la mostra Gustav Klimt. Disegni
intorno al fregio di Beethoven
Esposte quindici tavole originali
preparatorie del grande affresco
dedicato al musicista
e custodito nel Palazzo
della Secessione a Vienna.
Presenti molti manifesti d’epoca
www.klimtmilano.com
Palermo
LE BELLE ARTI
DELLE DONNE SICILIANE
L’Albergo delle Povere di Corso
Calatafimi fu inaugurato
nel 1733 per accogliere giovani
vagabonde, orfane, disabili
In nome del riscatto femminile
è stato scelto come sede
simbolo per la mostra Arte
Donna. Cento anni d’arte
al femminile in Sicilia 1850-1950,
aperta dal 26 febbraio
al 25 aprile. Più di duecento
le opere di artiste, anche
straniere, che hanno amato
la Sicilia, come O’Tama
Kiyohara, Maria Giarrizzo
Huber, Flugy D’Aspremont
http://pti.regione.sicilia.it
VIAGGI ISTRUZIONI PER L’USO
Weekend
Un altro freddo fine settimana? Nessuna
paura, ecco qualche calda proposta per voi:
mostre, degustazioni e party di Carnevale
Udine Mantova
Le visioni di Marco Bellocchio Omaggio ai fasti del potere Gonzaga
U
n festival cinematografico giunto alla quattordi-
cesima edizione: iniziato nei giorni scorsi, andrà
avanti fino al 15 marzo. Lo Sguardo dei Maestri
(www.cinemazero.org) rende omaggio que-
DOVE DORMIRE
HOTEL PRINCIPE
Un edificio
degli anni Trenta
M antova grande capitale dell’arte con la mostra
Vincenzo Gonzaga. Il fasto del potere, dal 18 feb-
braio al 10 giugno al museo Diocesano. Ottanta
opere tra gioielli, dipinti, armature, incisioni, tes-
DOVE DORMIRE
HOTEL RECHIGI
Albergo elegante,
caratterizzato
st’anno al regista Marco Bellocchio, vincitore del ristrutturato suti (per lo più mai esposti) e oreficeria dei Gon- da una collezione
Leone d’Oro alla carriera all’ultima mostra del Ci- con eleganza, zaga che presenteranno al pubblico la figura di di arte moderna
nema di Venezia. Il sottotitolo della manifesta- a pochi passi Vincenzo I, duca di Mantova e del Monferrato dal Doppia da 120 euro
zione, che si svolge al cinema Visionario di dalla stazione 1587 al 1612, con una corte che allora si mi- Via Calvi 30
Udine, nella sede di Cinemazero a Porde- Doppia da 85 euro surava con le maggiori d’Europa (Gonza- Tel. 0376-320781
none e al Teatro Miela di Trieste, è Mar- V.le Europa Unita 51 ga portò il ducato a diventare una delle
co Bellocchio. L’inquietudine di un so- Tel. 0432-506000 capitali europee). L’esposizione avrà DOVE MANGIARE
gno. Quello dei tredici titoli proposti, un’appendice nella Reggia del Palazzo IL CIGNO
tra i quali c’è anche un documentario DOVE MANGIARE Ducale che, per l’occasione, aprirà tut- TRATTORIA
inedito, è un cinema inquieto, visiona- ALLA VEDOVA ti gli ambienti dell’appartamento duca- DEI MARTINI
rio, dove il regista tocca anche il tema del- Un ristorante tipico le di Vincenzo. In mostra anche ritratti, Tradizione familiare
l’utopia e dei sogni. Oltre a I pugni in tasca e che propone un’armatura brunita con borchie d’oro ap- in una casa
Gli occhi, la bocca proiettati nei giorni scorsi, ver- cucina friulana partenuta al duca, monete e medaglie da lui fatte del Quattrocento
ranno presentati al pubblico Il sogno della farfal- da cinque coniare, vessilli militari, dipinti e una sezione do- Da provare
la, L’ora di religione, Nel nome del padre, Enrico generazioni cumentaria con libri, disegni, manoscritti e i tortelli di zucca
IV, Vincere, Buongiorno, notte. La balia,tratto dal Menù da 30 euro stampe d’epoca, che riporteranno i visitatori alle Menù da 45 euro
racconto di Pirandello. vini esclusi feste, alle musiche e ai testi di allora. vini esclusi
(roberto caramelli) Via Tavagnacco 9 (ambra somaschini) P.zza Carlo d’Arco 1
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tel. 0432-470291 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tel. 0376-327101
Colleferro (Rm) Lecce
Così il rugby finisce nel museo Il mezzogiorno cantato da Schipa
ango e sudore. Il rugby è questo. E poi amicizia, DOVE DORMIRE pera e barocco. Tra la magica pietra leccese torna DOVE DORMIRE
F orgoglio, passione, terzo tempo. Storia. C’è un
museo, da poco ampliato, che celebra questa
straordinaria disciplina sportiva, oggi più che
mai di moda dopo i successi degli italiani negli in-
ALBERGO LA PACE
All’ingresso di Segni
a quattro chilometri
da Colleferro:
O la voce di Tito Schipa, “l’usignolo d’Italia”, come
venne definito da critici e melomani. La tradizio-
nale Stagione Lirica di Lecce, inaugurata pochi
giorni fa con la Gioconda di Ponchielli, dedica ora
RISORGIMENTO
RESORT
Un 5 stelle nel cuore
della città,
contri internazionali. È il museo del Rugby è circondato un omaggio al suo illustre concittadino con l’alle- a due passi
(www.rugbymuseum.it), un luogo di culto per da un castagneto stimento al Teatro Politeama Greco (www.poli- da piazza
vecchi e nuovi patiti della palla ovale. Nato Doppia da 70 euro teamagreco.it), il 24, 25 e 26 febbraio, de L’e- Sant’Oronzo
grazie a Corrado Mattoccia, irriducibile Via dei Cappuccini 9 lisir d’amore di Donizetti, la cui aria Una Doppia da 150 euro
atleta e ora presidente di un club fem- Tel. 06-9767022 furtiva lacrima rese famoso il tenore nel Via A. Imperatore 19
minile, la Red&Blue. Nel museo si pos- mondo. La regia sarà del figlio Tito Schi- Tel. 0832-246311
sono ammirare oltre 750 maglie: rarità DOVE MANGIARE pa jr, nel solco di una continuità fami-
che regalano un viaggio nel tempo e LA TARTARUGA liare; la direzione è di David Agiman, DOVE MANGIARE
nelle emozioni. Maglie gloriose come Un buon indirizzo mentre protagonisti saranno i giovani OSTERIA
quelle della Partenope Napoli, del Cus di Colleferro vincitori del concorso internazionale Ti- DEGLI SPIRITI
Genova, dell’Amatori Milano, maglie cari- con piatti to Schipa. Ma il ricordo del grande tenore Cucina tradizionale
che del prestigio di giocatori italiani e stranieri. La della tradizione; non aleggia solo in teatro: puntualmente, dalla leccese: fave
collezione comprende anche cravatte, palloni, la pasta è fatta centrale piazza Sant’Oronzo, la sua inimitabile e cicoria, pasta
crest, trofei, manifesti e una grossa sezione me- in casa, come i dolci voce scandisce dagli altoparlanti il mezzogiorno fatta in casa
morabilia. La visita, alla sede della Red&Blue in Menù da 30 euro ai leccesi. Ultimo appuntamento il 7 marzo con la Menù da 25 euro
corso Turati, è gratuita ma su appuntamento. vino incluso Carmen di Bizet. vini esclusi
(massimo calandri) Via Ontani 5 (osvaldo scorrano) Via Cesare Battisti 4
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Tel. 06-9780869 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 ✉ PER SAPERNE DI PIÙ
segreteria_viaggi@repubblica.it
laRepubblica Viaggi, via C. Colombo 90 00147 Roma
■ 39

VALE IL VIAGGIO

Da “Nonna Rosa” a Vico Equense:

ILLUSTRAZIONE DI JULIA BINFIELD

FESTIVAL
&DINTORNI la modernità sposa la tradizione
FAENZA (RA)
VINI AD ARTE
In una vecchia casa di campagna
Il 19 e 20 febbraio
il museo
Internazionale
delle Ceramiche Polpette, gamberi e zuppa
Emilia Romagna festeggia il Romagna

A tutto jazz lungo la via Emilia

Doc Sangiovese
Riserva. Si potranno
degustare le migliori
annate ammirando
la sapienza arriva dal passato
le opere d’arte
re mesi a tutta musica in giro per l’Emilia Roma- esposte nelle sale

T
DOVE DORMIRE ANTONIO SCUTERI
gna. Torna dal 25 febbraio il ricco calendario di HOTEL LIGABUE del museo fondato
ueanime in un piatto. Le polpette al pomodoro so-
Crossroads (www.crossroads-it.org), festival iti-

D
Quattro stelle nel 1908
nerante che fino al 27 maggio toccherà, con oltre con ristorante Fino al 17 giugno, no ancora oggi preparate, con una sapienza che
trenta concerti, città e piccoli centri lungo la via a Gualtieri da vedere profuma di passato, dalla signora Rosa dell’inse-
Emilia. È un appassionante viaggio nel jazz con Doppia da 100 euro la mostra La scultura gna. La spuma di pecorino, più tecnica e moderna, è inve-
artisti di spicco e nuove proposte, provenienti da P.za IV Novembre 6 ceramica all’epoca ce tutta opera del figlio Giuseppe Guida, autodidatta di ta-
tutto il mondo. Apertura il 25 febbraio al Tea- Tel. 0522-1860600 di Adolfo Wild lento da vent’anni ai fornelli dell’Antica Osteria Nonna Ro-
tro De André di Casalgrande, dove si esi- www.micfaenza.org sa. È uno dei tanti esempi di una sinergia vincente che dà vi-
birà il trio composto dal sassofonista Ja- DOVE MANGIARE ta a una cucina rigogliosa e raffinata, frutto di prodotti del-
vier Girotto, il cantante e attore Peppe RISTORANTE VERONA l’orto e tradizione quanto di innovazione e suggestioni
creative. ANTICA OSTERIA
Servillo e il pianista Natalio Mangalavi- BADESSA TEE TIME
NONNA ROSA
te. Da segnalare gli appuntamenti con Un ristorante Veronafiere, Siamo sull’altura che sovrasta Vico Equense, paese ad al-
Via Privata Bonea 4
il quintetto formato da Paolo Fresu, Ro- di Casalgrande dal 24 al 27 febbraio, ta densità di tavole meritevoli di visita. Nella bella sala da
Vico Equense (Na)
swell Rudd, Danilo Rea, Martux-m e Fi- in provincia ospita questa fiera vecchia casa di campagna potrete iniziare con dei sempli-
Tel. 081-8799055
lippo Bianchi (a Correggio, il 5 maggio, al di Reggio Emilia internazionale ci e cremosi gamberi rossi crudi con salsa di mandarino o
www.osterianonnarosa.it
Teatro Asioli) e lo spettacolo Memorie di Adriano, Piatti dedicati dedicata con le seppioline appena gratinate su una salsa di piselli
ovvero le canzoni del Clan di Celentano interpre- all’aceto balsamico al turismo del golf secchi e torrone salato, che sfidano la
tate da Servillo, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Ri- Menù da 35 euro ormai molto praticato banalità delle classiche seppie e pisel-
ta Marcotulli, Furio Di Castri e Mattia Barbieri (a vini esclusi nel nostro Paese li.
Imola, il 10 maggio, Teatro dell’Osservanza). Via Case Secchia 2 Per l’occasione La zuppa di pesce azzurro e limone,
(francesco nani) Tel. 0522-989138 sono previsti, patate schiacciate e camomilla con-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
oltre agli stand vince meno a causa di un eccesso di
degli espositori agrumi. Peccato, perché la ricetta in-
e dei principali campi triga per concezione e materia prima.
da golf italiani Nessun dubbio, invece, sui ravioli ai

ILLUSTRAZIONE DI JULIA BINFIELD

e del mondo, formaggi dolci, pere limoncine e noci
dibattiti e incontri caramellate, di disarmante bontà.
www.iagto.com Oppure, se ne avete voglia, soffer-
matevi sugli spaghetti con lupini, ser-
CORTINA (BL) viti su un’inedita (sia per accosta-
GHIANDA mento che territorialità) salsa cacio e
DA RECORD pepe.
La splendida Volete sapere cosa succede sul
Cortina d’Ampezzo, fronte carne? Una nordica guancia di
manzo con il tocco mediterraneo di friarielli e patate in tor- DOVE DORMIRE
Termini Imerese (Pa) celebra il Carnevale
con molte iniziative,
La giornata clou
tiere, mentre il versante mare è ben rappresentato dal na-
sello gratinato con insalata rinforzata.
CUBO APARTAMENS
Corso Filangieri 34
Chiusura con un rinfrescante e intenso sorbetto di man-
Alla grande festa dei maccheroni sarà domani
16 febbraio, quando
a piazza Venezia,
darino. Avvertenza finale: la carta dei vini è curiosa e ricca
di proposte. Si spazia tra must dell’alta ristorazione e pro-
Vico Equense (Na)
Tel. 081-8016556

empodi Maccarruna ‘ntà Maidda, un tipico piat- DOVE DORMIRE nella mattinata, poste di nicchia. Si può quindi bere bene anche a prezzi DOVE COMPRARE

T to della tradizione termitana a base di macchero-

ni e sugo di salsiccia. La sagra si svolgerà il 18 e 19
febbraio al mercato ittico di Termini bassa e, il 20
e 21 febbraio, a Termini alta, da mezzogiorno in
GRAND HOTEL
DELLE TERME
Un albergo termale
con una beauty farm
sarà realizzata
una ghianda gigante
con il ghiaccio
dall’associazione
contenuti, grazie alla disponibilità di servizio al bicchiere.
E il conto finale che si colloca tra i sessanta e i settanta euro.
a.scuteri@repubblica.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA TRADIZIONE
Via Bosco 969, Vico Equense
Tel. 081-8028869

poi (www.terminiimerese.pa.it). L’associazione per tutte le esigenze Italiana Scultori

Termini d’Amuri terrà un laboratorio per spiega-
re come nasce u maccarruna: dall’impasto
nella maidda,una vasca di legno in cui ve-
Doppia da 170 euro
Piazza delle Terme 2
Tel. 091-8113557
di Neve e Ghiaccio
Per la gioia
dei bambini saranno
La bottiglia
niva depositata la pasta per la prepara-
zione con i busi, i ferri per lavorare la la- DOVE MANGIARE
presenti anche Sid
e Scrat, personaggi Il Barbera dei fratelli è al profumo di spezie
na e usati per confezionarla. Una pasta MOOD del cartone animato
molto gustosa condita con ragù di sal-
siccia. Domenica è previsto un itinera-
rio per scoprire i tesori della cittadina,
La cucina
dello chef
Natale Giunta
L’Era glaciale,
insieme
a Prezzemolo,
BOROLI VINI
Frazione
Madonna
di Como 34
Q uattro fratelli e una Barbera. La famiglia Boroli, storici
imprenditori piemontesi, negli anni Novanta iniziò con
entusiasmo l’avventura vinicola. Nacque così l’omoni-
ma azienda, arricchita da consulenti di prim'ordine e da un par-
definita da Cicerone Civitas splendidissi- è tradizionale mascotte Alba co vigne eccellente. Un prezioso mix da cui nasce il Barbera
ma: il presepe in marmo realizzato da Andrea ma rivisitata di Gardaland (Cuneo) Quattro Fratelli 2007, colore rubino intenso e un olfatto in bilico
Mancino nel Quattrocento, gli affreschi della vi- Specialità pesce www.cortina. Tel. 0173-365477 tra frutta e spezie: amarena, prugna e mora s’intrecciano a can-
ta di Santa Caterina d’Alessandria, le statue del Menù da 35 euro dolomiti.com www.boroli.com nella, alloro e cenni silvestri. La bocca è calda, ampia, fruttata e
Gagini, la Chiesa di Sant’Orsola, la scalinata del- vini esclusi di buona acidità. Luganega con fagioli in goloso abbinamento.
la chiesa di Maria Santissima della Consolazione. Via Circonvallazione (alessio pietrobattista - alexer3b@gmail.com)
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■ 40

VivereSlow IL
Itinerario sulle coste indiane da Kochi CONSIGLIO

✃
L’HOTEL
PAMBA HERITAGE
fino all’area di Alappuzha: tra fiumi, laghi Casa centenaria
in riva al fiume
e piatti tradizionali da mangiare con le mani Pamba
www.pamba
heritage.com
e coste dello stato del Kerala sono un’unica do anulare fatto d’acqua. Consigliamo invece

L commistione di bellezze naturali, tradizione

indiana e retaggio coloniale portoghese. Per
godere a pieno di questa fantastica regione pro-
grammate di andare tra dicembre e febbraio,
per evitare le piogge monsoniche o la calura
estiva. Consiglio di iniziare il tour a Kochi, dove
CARLO nella parte vecchia della città (Fort Cochin) si
PETRINI respira l’atmosfera dell’era coloniale porto-
IL CAFFÈ
INDIAN
COFFEE HOUSE
di alloggiare in una delle case in riva al fiume,
come il Pamba Heritage Villa, circondati da una
natura semiselvaggia e dove poter gustare la ve-
ra cucina locale. Come il thali: servito su foglia
di banana, con il riso Kerala brown, pollo o pe-
È in una torre sce al curry, differenti preparazioni di verdura
Central Station Road e legumi con spezie, chips di banana e dessert:
www.indiancoffee tutto da mangiare tassativamente con le mani.
house.com Il cibo indiano al suo top. E non mancate la clas-
sica colazione, il puttu, riso in polvere e cocco

Il sapore del Kerala grattugiato, cotto a vapore in un involto di bam-

boo. Nel frattempo si potrà approfittare di un
massaggio ayurvedico, nato proprio in que-
st’area: il massaggiatore vi verrà a prendere e vi
porterà al suo centro massaggi in barca!
ghese e olandese di cinquant’anni fa. Da visita- Il tour può terminare a Trivandrum. Si può
re il Mattancherry Palace dove la grande attra- indugiare sulle belle spiagge di Kovalam con i
zione sono gli affreschi hindu rappresentanti suoi ristoranti fronte spiaggia. Ma sarebbe un
scene mitologiche e leggende. Da non perdere peccato perdersi a Trivandrum l’Indian Coffee
INFOGRAFICA GAIA RUSSO

la sinagoga costruita nel 1568, distrutta dai por- House. Vicino alla stazione ferroviaria, in una
toghesi nel 1662 e ricostruita due anni più tardi torre rosso mattone si trova uno strano caffè
dagli olandesi. Vi è anche quella che è conside- dove ci si inerpica per una salita a chiocciola, in-
rata la più antica chiesa d’Asia, la St Francis crociando camerieri in bianche divise del pe-
Church del 1503, dove è stato sepolto l’esplora- riodo coloniale inglese, con elaborati turbanti
tore Vasco de Gama. Sulla punta di Fort Cochin, che ricordano la coda del pavone. Posto ideale
potrete vedere le reti da pesca cinesi, enormi per assaporare il classico caffè filtrato e snack
strutture che necessitano almeno di quattro locali. Tutto cominciò con la catena di locali
LE IMMAGINI persone per operare. Si può acquistare da que- Coffee Board nei primi anni Quaranta, duran-

FOTO ANIKA BUESSEMEIER/LAIF/CONTRASTO

Al centro, un canale
sti pescatori pesce e crostacei per poi farsi cuci- te il dominio inglese. Dieci anni dopo, il Board
vicino a Alappuzha,
nare il tutto nei piccoli ristoranti vicini. Fre- cominciò a chiudere tutti i caffè. Perciò un lea-
in Kerala. Sopra:
schezza e qualità del prodotto sono assicurate. der del partito comunista fondò l’India Coffee
la mappa della zona
Spostandoci verso Sud, nell’area di Alap- Board Worker’s Cooperative Society. L’obietti-
puzha, s’incontra una delle maggiori attrazio- vo era sostituirsi agli inglesi e garantire miglio-
ni naturali: una rete di 900 chilometri di fiumi e ri opportunità ai lavoratori. Da allora l’Indian
laghi, vere vie di comunicazione dell’area. Qui Coffee House è rimasto lo stesso, gestito dagli
potreste fare una delle esperienze più turisti- impiegati che hanno quote di proprietà del lo-
che e costose, la crociera di diversi giorni su una cale.
nave casa, in cui ci si troverà tra una fila inter- c.petrini@slowfood.it
minabile di barche, una sorta di grande raccor- © RIPRODUZIONE RISERVATA

LIBRI PER PARTIRE STILE DI GUIDA

Un antropologo Tra i vicoli di Genova
nella foresta in compagnia
dei ragazzi Baka dei brani di De Andrè
DARIO OLIVERO PAOLA SANTORO
on tutto è perduto per gli antropo- n un momento storico in

N logi. Ce ne sono ancora di quelli

che anziché strologare dalle bi-
blioteche o su Internet, vanno in Africa e
I cui il gusto degli italiani
vira, forse per consolazio-
ne, quasi esclusivamente sul
stanno mesi con i pigmei Baka fino a di- cibo — chef, vini, ricette e ri-
ventare parte della tribù. Come Luis Devin, storanti hanno monopolizza-
torinese, che da giovane ricer- to ogni ambito del vissuto,
catore è andato, è morto lag- perfino le guide — è bello im-
giù ed è tornato. Nel suo libro battersi in questo libretto che
La foresta ti ha racconta tutto è un omaggio a uno dei più
quello che si può raccontare, il grandi artisti dell’altro secolo,
resto lo lascia tra le righe. Non di un tempo così vicino che
si saprà mai se chi lascia quel- sembra, eppure, un altro
lo che ha per infilarsi in un’av- mondo. Le strade di De André,
ventura simile sia un uomo guida di Genova attraverso le
coraggioso o un uomo che non canzoni di Fabrizio, è da tene-
può non farlo, spinto da chissà re in tasca per scoprire la città
LA FORESTA quale desiderio, brama di co- LE STRADE anche per chi tifava per Fran-
TI HA noscenza, nostalgia di vite DI DE ANDRÉ cesco De Gregori. È composta
di Luis Devin precedenti, richiamo da altri Via da undici itinerari cittadini
Castelvecchi, mondi o ansia nevrotica. Ne si del Campo scritti da cinque autori diversi,
192 pagine, saprà mai se questi viaggiatori edizioni, tutti con un grande pregio sti-
16,50 euro al loro ritorno abbiano trovato 12 euro, listico: intrecciare note bio-
quello che cercavano e viene 220 grammi grafiche, geografia, sociologia
sempre da augurarglielo perché quando si e aneddotica con una indici-
smuovono tali montagne interiori è giusto bile leggerezza di scrittura.
che qualcuno, qualcosa, in qualche modo Godibilissima.
li ricompensino. Devin racconta in prima
persona nel cuore del libro l’esperienza più Scarni, essenziali, i capitoli vanno
importante che possa accadere, un rito di sempre dritti al punto, edificio per
iniziazione. I ragazzi Baka che muoiono edificio, vicolo per vicolo, guarnendo
davanti allo spirito come ragazzi per rina- di informazioni attinte da registri cul-
scere come uomini e creature di diritto di turali diversi, ma senza inutili acca-
questo mondo, esseri consapevoli dell’im- demismi. Anche la scelta fotografica
portanza della fratellanza, del gruppo, per- che fa da corredo al volume è esplica-
ché da soli, nella foresta, in qualsiasi fore- tiva senza cadere nel ridondante.
sta – anche nelle nostre fatte di asfalto e di
luci - non si sopravvive. Certi uomini per Un volume così di nicchia poteva fa-
tornare a casa devono fare giri infiniti che cilmente “autoghettizzarsi”, rivol-
passano dall’Africa, dai cuori delle foreste. gersi cioè solo a una stretta cerchia di
Non a tutti è richiesto, ma sono loro quelli fan. Invece gli autori sono riusciti a
che suggeriscono che cosa fa di un uomo parlare di De André parlando a tutti:
un uomo: morire prima di morire. giovani, anziani o studenti di scuola
http://olivero.blogautore.repubblica.it media. A Fabrizio sarebbe piaciuta.
Twitter: daolivero p.santoro@repubblica.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 VIAGGI LE PARTENZE @ PER SAPERNE DI PIÙ
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41 ■

Le offerte della settimana

Terre vicine
UMBRIA, SULLE VIE DELL’ARTE
Borgo dei Conti Resort, collocato
tra boschi e uliveti, vanta una storia
secolare. Nel Medioevo era una piccola
fortezza costruita per dominare il fiume
Nestore. Ora è un complesso
residenziale dotato di piscina e di tutti
da100€ i comfort. A poca distanza da città d’arte
inverno 2012 come Perugia, Assisi, Gubbio, Spoleto
a notte, la camera doppia,
e Città della Pieve, propone questo
con colazione
prezzo speciale (per due persone
Borgo dei Conti Resort
075-600338 in doppia) riservata a studenti universitari
www.borgodeicontiresort.com e studiosi di storia dell’arte
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BENESSERE CON VISTA MARE
Borgo Egnazia è un albergo con spa
e campo da golf (il prestigioso
San Domenico Golf Club a 18 buche)
affacciato sul mare, ad una quarantina
di minuti, sia dall’aeroporto di Brindisi
che da quello di Bari. Per il weekend
da330€ del 24-26 febbraio propone questo
24-26 febbraio pacchetto molto originale che coniuga
a persona, 2 notti in doppia
trattamento B&B, cena ecc.
uno splendido ambiente, sia naturale
Hotel Borgo Egnazia che architettonico, al benessere,
080-2255000 all’evento gastronomico Eros e cibo,
www.borgoegnazia.it a conversazioni su coppia e affettività

SCIARE SULLE DOLOMITI FRIULANE NAVIGANDO SULLE ACQUE DEGLI ZAR

Forni di Sopra, a due passi dal cuore
delle Dolomiti friulane, propone weekend
all’insegna del divertimento per i bambini
e le loro famiglie. Il pacchetto del Turismo
FVG dà due possibilità: due notti
in appartamento da 110 euro, oppure
da170€
inverno 2012
due notti in hotel 4 stelle da 170 euro
Sono compresi: cena tipica; ingressi
2 notti in hotel 4 stelle, cena
al Fantasy Snow Park, alle piscine
tipica, piscine per bambini, ecc.
Turismo Friuli Venezia Giulia
800016044
www.turismofvg.it
per bambini, al centro wellness
per adulti; ingresso alle piste
di pattinaggio su ghiaccio
SULLA NEVE IN VAL DI FIEMME
Fino ad aprile, la Val di Fiemme
nelle Dolomiti trentine, propone questo
conveniente pacchetto riservato
alle famiglie composte da due adulti più
un bambino nato dopo il 26 novembre
2003. Comprende: sette notti in mezza
da230€ pensione in hotel per famiglie a misura
fino al 15 aprile
di bambino; sei giorni di skipass Fiemme
prezzo per famiglia, 7 notti
Obereggen; tre visite guidate dedicate
in mezza pensione in hotel
Info: Apt Val di Fiemme al gusto, all’artigianato e ai boschi;
0462-341419 visita a un caseificio locale
www.visitfiemme.it e ingressi alle piste di pattinaggio
Tel Aviv come New York
una città che non dorme mai
FINO AL 29 MARZO Tel Aviv è una metropoli
di oltre tre milioni di abitanti
da499€
A PERSONA
affacciata sul mare
Qualcuno la chiama “la città
che non dorme mai”
per la somiglianza con New
York. È vivace, colta,
raffinata. Qui nascono mode
e tendenze. C’è un quartiere,
la White City, Patrimonio
Unesco, che fu costruito
negli anni Trenta
Volo più 3 notti in hotel dagli architetti ebrei tedeschi
formatisi al Bauhaus
escluso trasferimenti
e fuggiti dalla Germania
Easy Israel
con l’avvento del nazismo
011-5634241 Si vola da Roma e Milano,
www.easyisrael.it si dorme tre notti in B&B
da1.320€
dalla primavera
a persona, 11 giorni, volo
dall’Italia, 10 notti a bordo
Giver Viaggi
010-57561
www.giverviaggi.com
da2.000€
dal 17 al 24 marzo
a persona, 8 giorni,
hotel più volo da Milano
Adenium Soluzioni di Viaggio
02-6997351
www.adeniumtravel.it
Dal prossimo maggio fino a settembre,
Giver Viaggi propone una crociera
da Mosca a Leningrado lungo i fiumi
Volga e Neva, i laghi Bianco, Onega
e Ladoga. Si viaggia a bordo
delle motonavi Lenin e Shashkov
e si toccano, oltre Mosca
e San Pietroburgo, città d’arte come
Jaroslavi, Kiji (patrimonio Unesco),
villaggi come Ouglitch, Goritzy,
Mandroga. Un modo diverso e originale
di conoscere la grande Russia
SCOPRIRE I GIOIELLI DELLE BALEARI
L’arcipelago spagnolo delle Baleari,
formato dalle isole Minorca, Maiorca,
Ibiza e Formentera, non è solo il mare
e il sole dell’estate. Il centro storico
di Ibiza è patrimonio Unesco dal 1999;
Minorca possiede la maggiore
concentrazione in Europa di monumenti
megalitici preistorici. Nelle isole
passarono i cartaginesi, i vandali,
i bizantini e gli arabi. Si parte da Milano
e si soggiorna in hotel 4 e 5 stelle
con trattamento di mezza pensione

VACANZE SULLA SPIAGGIA DI PHUKET
Phuket è una città ideale per le vacanze,
nell’omonima isola, in Thailandia
Qui fu ambientato nel 1974, il film
Agente 007, l’uomo con la pistola
d’oro con Roger Moore. Molti voli
la collegano alla capitale, Bangkok
da700€ Il conveniente pacchetto della Kuoni
fino al 30 aprile prevede il viaggio di otto giorni
a persona, hotel più voli
escluse le tasse
con cinque pernottamenti presso
Kuoni il Kata Thani Beach Resort & Spa,
02-668121 a 700 euro a persona, in doppia
www.kuoni.it Volo Thai da Roma e Milano
Terre lontane
PERÙ TRA ARCHEOLOGIA E BAROCCO
Tour 2000 propone questo viaggio
nelle terre degli Incas e dell’architettura
coloniale spagnola. Si arriva a Lima,
la capitale, con la visita al centro storico
e ai suoi monumenti coloniali
Si prosegue per Arequipa, chiamata
da1.450€ la “città bianca” per il colore dei palazzi
fino a maggio Altre tappe sono Puno con l’escursione
a persona, 11 giorni/9 notti
hotel e trasferimenti interni
sul Lago Titicaca, la bellissima Cuzco,
Tour 2000 il Machu Picchu. Il volo dall’Italia
071-2803752 non è incluso, ma si può scegliere
www.tour2000.it con le migliori tariffe sul mercato
IL SOLE DI MARZO A MIAMI
Miami Beach è una città sul mare
dove le temperature sono sempre miti
La lunga fila di architetture in stile deco
la rende unica al mondo. Da provare
la ricca cucina che fonde sapori tropicali
e gusto cosmopolita. Vivacissima la vita
da2.114€ notturna. Molti i musei, da vedere quello
marzo 2012 della Scienza. Il pacchetto proposto
due persone, hotel più volo
da Milano Malpensa
da Viaggiare.it prevede la partenza
Viaggiare.it da Milano il 5 marzo e il ritorno
892040 il 12. Si pernotta presso l’Hotel Urbano
www.viaggiare.it Miami con piscina e palestra

NEL PARADISO DELLE SEYCHELLES
Le Seychelles sono un arcipelago
di oltre cento isole a nord est
del Madagascar, nell’Oceano Indiano
Furono rifugio dei pirati e poi colonia
francese e inglese. Da molti anni
sono diventate un paradiso turistico,
da1.368€ con spiagge color oro, palme
fino al 31 marzo che arrivano al mare e acqua cristallina
a persona, 9 giorni/7 notti
hotel, volo da Roma o Milano
Il pacchetto di Seven Days, oltre
Seven Days al volo, comprende il soggiorno presso
011-3271476 l’Anse Soleil Beachcomber con prima
www.sevendays.biz colazione. Le partenze sono giornaliere
da1.680€
marzo 2012
a persona, 7 giorni, soggiorno
e volo da vari scali italiani
Ente Turismo Rep. Dominicana
02-8057781
www.godominicanrepublic.com
SANTO DOMINGO PER BAMBINI
La Repubblica Dominicana si sta
affermando come una meta ideale
anche per le famiglie. I pacchetti
proposti sono moltissimi e, oltre
a prevedere sconti per i figli fino
a 18 anni, indicano mete naturalistiche
e storiche adatte a tutte le età. Quello
qui proposto è presso il Club Med Punta
Cana. Con prezzi differenti si può
scegliere con Alpitour il Viva Dominicus
Beach di Bayahibe, con Francorosso
il Barcelò Bavaro Palace
BUON SAFARI IN SUDAFRICA
Naturalmente, il safari proposto dal tour
operator African Explorer è fotografico
Si vola a Johannesburg (dove ora
è estate) e ci si sposta nella regione
del Mpumalanga dove si visiterà il Blyde
River Canyon. Poi, la riserva Kapama
da2.450€ ai margini del Parco Kruger. Si volerà
primavera 2012 successivamente a Cape Town:
a persona, 10 giorni/7 notti
volo da vari scali italiani
visita alla città, alla spettacolare Table
African Explorer Mountain e al Capo di Buona Speranza,
02-43319474 all’estremità meridionale
www.africanexplorer.com del Sudafrica. Si parte ogni lunedì
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 IMPRESE&MERCATI
■ 43

www.finanza.repubblica.it in tempo reale quotazioni di Borsa, commenti e notizie

Var % Cap.
TITOLO Rif €
ieri
inizio 2011- 2012 in mil. IL PUNTO TITOLO Rif €
ieri
Var %
inizio 2011- 2012
Cap.
in mil.
ieri anno min € max € di € ieri anno min € max € di €
MILANO — Piazza Affari migliore in Europa, grazie al succes-
A
A.S. Roma
A2A
0,505
0,793
-5,95
0,70
-5,51
3,73
0,444
0,696
1,256
1,182
69
2485
Parmalat e Campari so dell’asta dei Btp che ha invece eclissato il monito di Moody's.
Pirelli & C. rnc
Poligr. S.Faustino
Poligrafici Editoriale
4,998
4,950
0,318
0,16
2,27
-1,24
11,41
23,75
0,13
3,924
3,944
0,270
6,274
9,851
0,490
61
6
42
Acea
Acegas-Aps
Acotel Group
Acque Potabili
5,235
3,556
30,620
0,770
0,58
-0,11
3,73
-0,19
5,33
7,95
57,84
7,69
4,319
3,145
17,132
0,644
8,591
4,572
44,325
1,466
1103
194
129
28
guidano i rialzi Il Ftse Mib è salito dello 0,36% a 16.428 punti, e l’All Share del-
lo 0,37% a quota 17.445. La migliore è stata Parmalat (+6,3%)
Poltrona Frau
Pop.Emilia Romagna
Pop.Sondrio
0,958
6,140
6,285
-0,73
-0,32
-1,64
8,93
10,83
0,56
0,772
4,549
5,028
1,451
9,846
6,761
133
2051
1951
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
0,698
9,335
0,088
0,29
-0,64
1,15
8,64
-6,56
41,09
0,605
8,514
0,051
1,183
12,370
0,228
54
84
63
realizzi su Telecom seguita a ruota da Campari (+3,6%). Terna (+2,7%) si è messa
in luce dopo il collocamento con successo del bond da 1,25 mi-
Pramac
Prelios
Premafin Finanziaria
0,811
0,106
0,271
-6,78
-1,31
-4,10
-0,06
23,22
35,70
0,694
0,071
0,112
1,277
0,586
0,798
26
89
114
Aeffe
Aicon
Alerion
Amplifon
0,690
0,122
3,990
3,584
-0,86
-
-1,72
0,62
17,25
-
-6,99
9,60
0,485
0,119
3,263
3,072
1,463
0,269
5,886
4,532
77
13
177
788
e Lottomatica liardi. I risultati annuali hanno contribuito a spingere Snam
(+1,7%), bene anche Saipem (+2,4%), frazionali guadagni an-
Premuda
Prima Industrie
Prysmian
0,513
8,260
12,330
-0,39
-0,24
1,31
-10,00
19,97
23,92
0,351
5,848
9,291
0,769
9,738
16,037
95
71
2631
Ansaldo Sts 7,195 0,70 -3,62 5,463 9,606 1005
Antichi Pell 0,210 -8,78 2,09 0,149 0,600 9 che per Eni (+0,52%) ed Enel (+0,67%). Bene il lusso con Luxot- R
R. De Medici 0,152 -0,52 4,25 0,129 0,248 57
Apulia Pront 0,300 -0,07 1,32 0,170 0,377 71
Arena 0,005 - -13,56 0,004 0,029 9 tica (+2,3%) e Tod’s (+1,3%). Tra i finanziari recupera il banco R. Ginori 1735 0,193 -0,62 -18,67 0,185 0,604 9
Arkimedica 0,106 15,22 28,48 0,075 0,463 9 Ratti 1,889 5,41 14,48 1,600 2,395 51
Ascopiave 1,465 0,27 6,93 1,237 1,719 341 popolare (+1,1%) mentre arretrata Mps (-1,9%) e Bpm (-3%) RCF 0,640 - -1,08 0,556 0,875 20
Astaldi
Atlantia
5,905
12,460
4,98
0,40
16,82
-1,50
3,619
9,362
5,957
16,090
573
7847 che continua a risentire dell'indagine della procura di Mila- RCS Mediagroup 0,700 -3,98 1,45 0,636 1,347 516
RCS Mediagroup risp 0,521 -6,13 5,92 0,444 0,880 16
Autogrill
Autostrada To-Mi
8,080
7,415
0,37
-1,07
4,94
-4,26
7,206
6,614
10,956
11,380
2056
654
no. Realizzi anche per Lottomatica (-5,8%) e Telecom (-1,2%) RDB 0,373 -0,77 -11,75 0,269 2,062 18
Autostrade Mer. 18,200 -1,36 10,04 15,286 24,442 80 Recordati 6,015 -0,99 6,08 5,340 7,733 1260
Azimut 6,975 1,31 10,02 4,369 8,468 989 Reply 17,200 - 6,90 14,713 21,402 158
B Retelit 0,357 -1,84 3,81 0,279 0,612 57
B&C Speakers 2,974 - 2,34 2,510 3,997 32 Var % Cap. Var % Cap. Risanamento 0,152 2,22 73,29 0,078 0,290 124
Banca Generali 9,090 3,24 25,47 6,311 11,529 1009
TITOLO Rif € inizio 2011- 2012 in mil. TITOLO Rif € inizio 2011- 2012 in mil. Rosss 0,860 2,38 6,17 0,740 1,410 10
Banca Ifis 4,520 0,44 13,06 3,718 5,588 242 ieri ieri
Basicnet 2,040 - -4,49 1,862 3,068 124 ieri anno min € max € di € ieri anno min € max € di € S
Bastogi 1,010 0,40 5,21 0,865 1,693 18 Sabaf S.p.a. 13,020 0,46 15,43 11,035 25,241 150
BB Biotech 60,400 0,17 17,74 39,719 60,470 - Danieli 19,000 -0,42 12,16 14,350 24,634 776 Industria e Inn 1,550 3,33 -13,89 1,414 2,800 36
Danieli rnc 9,860 -0,40 16,34 7,674 13,658 399 Intek 0,380 -0,05 1,28 0,267 0,533 49 Sadi 0,385 1,53 22,61 0,230 0,402 35
Bca Carige 1,431 -1,72 -5,23 1,270 1,805 2579 Saes 7,305 0,69 8,22 5,281 8,731 106
Bca Carige r 1,954 - 0,72 1,883 2,774 5 Datalogic 5,600 -1,41 -3,78 5,381 6,544 330 Intek r 0,666 0,76 -6,20 0,639 0,825 4
Bca Finnat 0,292 0,07 -1,58 0,258 0,524 107 De’Longhi 8,155 0,18 23,65 5,237 8,359 1224 Interpump 5,780 0,09 7,43 3,812 6,158 567 Saes rnc 4,180 -1,69 4,76 3,640 6,106 31
Bca Intermobiliare 2,850 5,63 3,11 2,631 4,371 431 Dea Capital 1,438 -1,64 5,27 1,123 1,594 440 Intesa Sanpaolo 1,483 -0,54 11,50 0,898 2,424 23250 Safilo Group 5,570 -1,15 9,65 4,433 13,672 321
Bca P.Etruria e Lazio 1,389 2,66 22,92 0,965 3,206 103 Delclima 0,566 0,89 -41,95 0,453 0,975 85 Intesa Sanpaolo rnc 1,274 1,68 26,14 0,781 2,084 1172 Saipem 37,550 2,40 11,96 23,771 38,607 16442
Bca P.Milano 0,441 -3,03 40,13 0,258 1,032 1442 Diasorin 22,960 -0,22 14,91 18,742 35,892 1291 Invest e Sviluppo 0,415 0,02 8,30 0,306 2,110 5
Digital Bros -1,66 15,30 0,909 1,579 21 Saipem risp 30,000 - - 30,000 39,250 4
Bca P.Spoleto 1,934 -0,82 5,11 1,668 3,451 57 1,485 Irce 1,848 - -5,23 1,560 2,663 51
Dmail Group 2,102 -3,31 55,59 0,987 3,215 16 Iren 0,810 -2,29 5,34 0,661 1,407 969 Saras 1,145 -1,55 14,67 0,858 2,006 1100
Bca Profilo 0,335 1,18 36,73 0,237 0,441 226
Bco Desio-Brianza 3,100 1,57 3,40 2,740 4,096 366 E Isagro 2,580 0,78 1,98 2,227 4,005 45 Sat 9,200 7,10 0,66 8,153 10,832 91
Bco Desio-Brianza rnc 2,814 2,33 17,25 2,200 3,724 37 Edison 0,839 0,18 2,01 0,744 0,955 4351 IT WAY 1,228 - 1,66 1,027 2,695 10 Save 6,800 -2,72 7,26 6,081 8,129 380
Bco Popolare 1,393 1,16 37,78 0,810 2,721 2480 Edison r 0,803 -0,86 -0,50 0,711 1,281 89 Italcementi 5,520 -1,60 16,95 4,081 7,647 985 Screen Service BT 0,341 -2,57 -26,35 0,286 0,635 48
Bco Santander 6,400 -1,84 7,20 5,209 9,281 - EEMS 0,727 -9,13 13,59 0,558 1,543 33 Italcementi rnc 2,282 -0,78 11,86 1,718 3,890 245 Seat PG 0,037 -0,80 43,08 0,024 0,091 75
Bco Sardegna rnc 7,040 0,28 -5,57 3,223 9,891 46 EI Towers 18,150 -0,44 -3,20 14,610 23,286 519 Italmobiliare 18,850 -3,13 26,85 13,108 29,961 426
El.En. 11,700 4,46 9,65 8,502 15,099 56 Italmobiliare rnc 12,470 0,56 27,05 9,159 19,590 203 Seat PG r 1,100 - 8,37 0,725 1,700 1
Bee Team 0,306 0,62 -1,29 0,251 0,555 21
Beghelli 0,513 0,49 12,28 0,415 0,729 103 Elica 0,979 -4,07 24,41 0,700 1,798 64 Italy 1 Invest. 9,800 - - 8,768 10,107 147 Servizi Italia 3,468 -2,20 -10,62 3,098 7,328 57
Benetton Group 4,652 -0,39 49,20 2,806 5,708 850 Emak 0,601 -0,25 19,01 0,451 1,481 97 J Seteco International 0,299 - - 0,297 0,299 8
Beni Stabili 0,410 -0,97 16,67 0,293 0,764 794 Enel 3,308 0,67 2,54 2,834 4,828 31000 Juventus FC 0,231 4,43 -24,86 0,149 0,410 230 SIAS 6,005 0,25 -0,83 5,002 8,760 1367
Best Union Co. 0,930 3,33 -21,19 0,870 1,441 9 Enel Green Pw 1,517 0,73 -6,93 1,489 2,050 7556 K Sintesi 1,400 -2,10 37,25 0,941 5,601 1
Bialetti Industrie 0,283 0,32 7,23 0,237 0,420 21 Enervit 1,932 2,77 1,68 1,240 2,301 34 K.R.Energy 0,034 -6,09 64,56 0,017 0,064 114
Engineering 22,970 -0,13 2,23 19,242 24,392 290 Snai 1,738 -2,19 -11,33 1,495 2,739 203
Biancamano 1,376 -1,08 3,93 1,271 2,026 47 Kerself 1,779 11,26 6,46 1,255 3,664 31
Biesse 3,600 2,68 21,70 2,313 7,879 98 Eni 17,380 0,52 7,28 12,278 18,428 69384 Snam 3,584 1,70 2,93 3,173 4,285 12764
Kinexia 1,100 -1,61 2,33 0,856 2,115 23
Bioera 0,400 0,05 -2,56 0,371 1,012 14 Erg 8,395 -0,77 -4,66 7,886 10,454 1263 KME Group 0,324 1,19 0,25 0,246 0,381 143 Sogefi 2,148 -3,24 7,19 1,798 2,931 253
Boero Bart. 21,000 - - 20,000 21,000 91 Ergy Capital 0,283 -5,83 2,84 0,188 0,501 27 KME Group rnc 0,569 7,26 13,70 0,475 0,720 24 Sol 4,246 -1,03 5,62 3,627 6,039 387
Bolzoni 1,838 1,55 -2,23 1,536 2,344 48 Esprinet 3,990 -4,77 45,62 2,272 6,285 211 Sopaf 0,030 2,38 35,59 0,019 0,099 13
Eurotech 1,375 0,22 1,10 1,187 2,501 49 L
Bon.Ferraresi 21,790 0,23 10,61 18,861 31,311 123 La Doria 1,640 0,61 -2,73 1,445 2,089 51 Sorin 1,452 -2,68 17,00 1,185 2,102 700
Borgosesia 0,920 -1,76 5,69 0,802 1,325 42 Exor 18,550 0,27 16,16 13,638 25,701 2975
Exor priv 16,300 -0,49 11,26 12,429 21,275 1252 Landi Renzo 1,652 -3,28 30,59 1,018 3,016 188 Stefanel 0,320 -0,65 3,23 0,275 0,663 27
Borgosesia rnc 1,360 - 3,19 1,250 1,415 1 Lazio 0,500 -2,08 8,27 0,410 0,904 34
Brembo 8,465 -0,18 23,85 6,131 10,258 567 Exor risp 15,210 0,20 14,79 10,906 20,231 140 Stefanel risp 167,500 - - 166,700 167,500 -
Exprivia 0,748 3,39 8,41 0,555 1,123 39 Lottomatica 12,930 -5,83 9,48 9,002 15,381 2221 STMicroelectr. 5,125 0,29 9,04 4,065 9,596 -
Brioschi 0,097 -4,90 12,14 0,069 0,171 79 Luxottica 25,580 2,03 17,39 18,627 25,551 11886
Buone Società 0,295 1,03 13,90 0,204 0,735 3 F T
Buongiorno 1,163 -1,52 8,39 0,731 1,455 124 Falck Renewables 0,818 4,14 -5,60 0,688 1,747 240 M
Buzzi Unicem 8,360 -1,24 19,60 5,643 10,820 1390 Ferragamo 13,000 0,54 23,69 8,588 13,586 2193 M&C 0,205 1,49 -0,49 0,193 0,230 95 Tamburi 1,424 -1,79 -4,75 1,392 1,580 196
Buzzi Unicem rnc 3,976 -1,83 17,70 2,974 6,072 165 Fiat 4,618 0,92 24,47 3,356 8,084 5029 Maire Tecnimont 0,834 -2,17 -17,26 0,562 3,591 276 TAS 0,550 0,18 5,77 0,362 1,490 23
C Fiat Ind. priv 5,345 -1,20 14,40 2,663 7,304 556 Marcolin 3,912 0,93 20,00 3,096 5,488 243 Telecom IT 0,801 -1,29 -5,65 0,728 1,144 10783
Fiat Ind. risp 5,570 -0,45 14,37 2,726 7,250 448 MARR 8,000 -1,66 22,14 6,410 9,437 535 Telecom IT Media 0,175 -1,02 6,96 0,144 0,238 255
Cad It 3,120 - -5,68 2,764 4,325 28 Mediacontech 1,472 -3,79 1,59 1,335 2,426 27
Cairo Comm. 3,228 2,48 15,53 2,408 3,275 250 Fiat Industr. 7,670 -0,13 12,79 4,950 10,443 8400 Telecom IT Media rnc 0,202 -12,89 16,82 0,165 0,400 1
Fiat prv 4,084 0,94 26,44 2,532 6,418 420 Mediaset 2,420 -0,08 7,94 1,883 4,930 2858
Caleffi 1,620 0,93 3,65 1,115 1,663 20 Mediobanca 4,710 -1,26 3,74 3,922 8,009 4093 Telecom IT rnc 0,673 -0,59 -4,54 0,634 1,014 4053
Caltagirone 1,515 1,07 8,99 1,256 2,094 180 Fiat rnc 4,370 0,51 28,91 2,590 6,399 350
Fidia 3,042 0,13 9,50 2,455 3,996 15 Mediolanum 3,418 1,36 12,21 2,244 4,035 2504 Tenaris 15,140 2,16 1,54 9,020 18,734 -
Caltagirone Ed. 1,064 2,80 14,41 0,809 1,948 131 Meridiana Fly 5,160 -1,15 -1,53 3,175 22,050 29
Cam-Fin 0,270 -2,14 12,50 0,217 0,425 213 Fiera Milano 3,900 -0,26 9,49 3,420 4,907 164 Terna 2,818 2,70 2,03 2,402 3,463 5626
Finarte C.Aste - - - - - - Meridie 0,107 -0,93 11,11 0,071 0,353 6 TerniEnergia 2,450 2,51 0,66 2,087 3,781 68
Campari 5,500 3,87 3,77 4,427 5,909 3178 Mid Industry Cap 9,480 - 7,12 8,705 10,442 36
Cape Live 0,075 2,61 7,32 0,036 0,428 4 Finmeccanica 3,410 -2,35 15,28 2,643 9,808 1993 Tesmec 0,398 -2,07 2,26 0,324 0,708 43
FNM 0,309 0,98 2,83 0,271 0,524 76 Milano Ass. 0,260 -2,29 9,84 0,212 0,887 514
Carraro 1,898 -2,62 23,97 1,376 4,450 88 Milano Ass. rnc 0,262 -1,28 36,66 0,171 0,890 27 Tiscali 0,039 -1,76 14,04 0,032 0,092 74
Cattolica As 16,470 -0,66 14,06 13,841 20,331 888 Fondiaria-Sai 1,650 2,55 150,38 0,566 4,294 621
Fondiaria-Sai rnc 0,584 -3,71 56,69 0,336 2,866 77 Mirato - - - - - - Tod’s 72,950 1,32 15,06 61,124 96,373 2227
CDC 1,051 -1,78 9,48 0,888 1,880 13
Fullsix 1,890 -7,62 -15,17 1,062 3,240 21 Mittel 1,620 1,89 -3,91 1,484 3,181 140 Trevi Fin.Ind. 6,245 -2,73 18,16 4,868 11,358 445
Cell Therap 0,806 0,62 -7,83 0,749 1,948 -
G MolMed 0,446 -0,54 -10,39 0,384 0,763 95 TXT e-solution 8,620 0,82 0,47 3,816 10,173 24
Cembre 6,440 1,10 18,82 5,126 8,731 109
Gabetti Pro.Sol. 0,078 -4,51 51,74 0,042 0,246 20 Mondadori 1,475 -0,20 5,89 1,237 2,857 364
Cementir Hold 1,781 -1,60 13,15 1,310 2,327 286 U
Gas Plus 5,460 -8,47 9,42 2,250 6,862 251 Mondo Tv 2,490 0,08 -11,07 2,112 7,415 11
Cent. Latte Torino 1,990 0,51 13,07 1,639 4,080 20 UBI Banca 3,706 -0,70 15,02 2,236 7,352 3378
Gefran 3,522 -1,34 22,72 2,652 5,277 51 Monrif 0,315 -1,56 8,58 0,280 0,462 48
Ceram. Ricchetti 0,191 -2,30 14,31 0,144 0,311 16
Gemina 0,635 -1,09 4,18 0,530 0,758 929 Monte Paschi Si. 0,304 -1,93 16,68 0,196 0,859 3322 Uni Land 0,504 - - 0,493 0,525 80
CHL 0,089 -1,98 10,70 0,067 0,152 15
Gemina rnc 0,819 -0,06 0,49 0,766 1,155 3 Montefibre 0,134 16,52 25,82 0,095 0,179 16 Unicredit 4,072 0,20 -4,74 2,362 13,105 23655
CIA 0,249 -4,16 -3,41 0,232 0,350 23
Generali 12,140 0,17 0,66 10,665 16,911 18820 Montefibre rnc 0,175 - -6,11 0,155 0,328 5
Ciccolella 0,386 -0,52 28,41 0,246 0,760 70 Unicredit risp 12,750 -5,97 85,95 4,672 17,276 32
Geox 2,642 -0,30 14,97 2,054 4,911 687 Moviemax 0,473 -1,38 -19,59 0,157 0,720 10
Cir 1,282 -0,47 -0,39 1,154 1,766 1025 Unipol 0,274 -3,86 6,53 0,172 0,550 576
Greenvision 5,720 -1,21 1,33 4,253 5,958 34 Mutuionline 3,400 2,35 -1,45 3,239 5,543 134
Class Editori 0,250 -0,28 -3,85 0,216 0,500 26 Unipol pr 0,160 -4,53 -10,40 0,114 0,417 209
Cobra 0,488 -1,41 53,46 0,299 0,996 47 Gruppo Ed.L’Espresso 1,092 -0,18 -1,62 0,968 2,104 451 N
Cofide 0,546 0,09 -10,28 0,524 0,780 394 Gruppo Minerali M. 4,200 1,45 3,81 2,848 4,490 25 Nice 2,800 - 16,18 2,335 3,394 325 V
Cogeme Set 0,048 - -4,37 0,034 0,377 3 H Noemalife 5,175 - -2,36 4,919 6,309 22 Valsoia 3,898 2,15 -3,51 3,331 4,789 39
Conafi Prestito’ 0,675 -1,46 11,75 0,570 1,069 33 Hera 1,143 -0,17 - 1,002 1,756 1275 Novare 1,080 - -0,92 1,080 1,175 15 Vianini Industria 1,274 -0,93 1,11 1,141 1,501 38
Cred. Artigiano 1,065 -0,84 28,31 0,677 1,499 410 I O Vianini Lavori 3,552 -0,84 6,99 3,143 4,627 156
Cred. Bergamasco 19,370 -2,42 0,99 18,038 24,744 1200 I Grandi Viaggi 0,681 1,57 2,25 0,605 1,085 31 Olidata 0,318 - 6,43 0,273 0,638 11
Cred. Emiliano 3,808 -0,57 35,81 2,352 5,398 1275 Vittoria Ass. 3,920 -0,25 28,02 2,590 4,113 263
IGD 0,879 -2,39 19,12 0,667 1,735 276 P
Cred. Valtellinese 2,410 0,08 36,85 1,643 3,691 650 Il Sole 24 Ore 0,748 3,17 3,03 0,655 1,494 32 Panariagroup 1,130 0,27 15,78 0,915 1,614 51 Y
Crespi 0,039 -6,43 42,91 0,028 0,221 6 Ima 13,660 -0,07 3,48 12,785 15,186 505 Parmalat 1,695 6,34 24,45 1,328 2,638 2947 Yoox 10,260 0,29 22,58 7,341 13,274 561
Csp 0,850 - 13,56 0,688 1,295 28 Immsi 0,630 0,16 10,53 0,541 0,911 215 Piaggio 1,957 0,72 4,65 1,750 3,020 732 Z
D Impregilo 2,530 0,96 5,50 1,522 2,683 1040 Pierrel 1,208 -6,14 31,88 0,695 3,841 20
D’Amico 0,572 -0,78 25,91 0,419 1,004 87 Impregilo rnc 7,910 0,13 11,33 7,050 8,220 13 Pininfarina 3,120 -1,64 -5,40 2,269 7,378 94 Zignago Vetro 5,000 1,54 10,62 4,302 5,678 402
Dada 2,300 -1,96 5,50 1,918 4,894 37 Indesit 4,218 2,13 5,56 3,276 8,979 478 Piquadro 1,586 0,13 1,02 1,232 2,926 80 Zucchi 0,117 -1,68 4,00 0,094 0,391 20
Damiani 0,849 -0,41 -9,69 0,788 1,246 70 Indesit rnc 3,850 -0,52 -4,94 3,355 7,378 2 Pirelli & C. 7,625 0,13 14,06 4,956 7,654 3625 Zucchi rnc 0,245 -2,00 -8,92 0,077 0,288 1

FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANI E LUSSEMBURGHESI DEL 13 FEBBARIO 2012

Val. € Val. € Diff.% Val. € Val. € Diff.% Val. € Val. € Diff.% Val. € Val. € Diff.% Val. € Val. € Diff.% Val. € Val. € Diff.%
TITOLI oggi ieri 12 mesi TITOLI oggi ieri 12 mesi TITOLI oggi ieri 12 mesi TITOLI oggi ieri 12 mesi TITOLI oggi ieri 12 mesi TITOLI oggi ieri 12 mesi
ANM Anima Liquidità ....................6,813 6,807 2,47 Prima Geo Europa A...................11,440 11,363 -4,29 Eurizon Az.Finanza.....................16,391 16,288 -13,65 Eurizon Tesoreria Dollaro ...........12,572 12,599 2,88 UniCredit Soluzione 40B ..............5,032 5,027 -
ANM Anima Obbl.Euro .................6,874 6,872 -3,47 Prima Geo Europa Y...................12,085 12,003 -2,93 Eurizon Az.Int. Etico......................5,930 5,896 -5,81 Eurizon Tesoreria Dollaro($) .......16,616 16,617 2,39 UniCredit Soluzione 70A...............5,025 5,015 -
ANM Anima Obiettivo Rend..........5,332 5,329 -9,78 Prima Geo Globale A ..................26,240 26,132 -1,69 Eurizon Az.PMI Amer. ................24,031 23,861 0,58 Eurizon Tesoreria Euro A ..............7,788 7,786 1,46 UniCredit Soluzione 70B ..............5,004 4,994 -
Anm Anima Trag 2016 Ced3.........5,373 5,373 - Prima Geo Globale Y ..................27,725 27,607 -0,27 Eurizon Az.PMI Europa.................8,400 8,356 -11,29 Eurizon Tesoreria Euro B ..............7,867 7,865 1,75
ANM Anima Trag 2017 Ced4 ........5,000 5,000 - UniCredit Soluzione BTA ..............5,044 5,043 -
Prima Geo Italia A .......................12,036 12,028 -16,91 Eurizon Az.PMI Italia .....................3,931 3,928 -18,92 Passadore Monetario ...................7,307 7,304 2,76
ANM Anima Trag II 2016 ...............5,173 5,173 - Prima Geo Italia Y .......................12,673 12,663 -15,70 Eurizon Az.Salute e Amb. ...........15,634 15,548 3,13 Prima Rend.Ass. Moderato A .......5,225 5,225 -0,25 UniCredit Soluzione BTB..............5,025 5,024 -
ANM Anima Traguardo 2016 ........5,023 5,023 0,46 Prima Geo PaesiEm. A..................5,893 5,872 -2,30 Eurizon Az.Tecn.Avanz.................4,546 4,535 3,70 Teodorico Monetario ....................7,678 7,674 2,92
ANM Anima Traguardo 2018 ........5,069 5,069 1,38 Prima Geo PaesiEm. Y..................6,237 6,214 -0,89 Eurizon Azioni America .................9,744 9,696 0,85 Unibanca Azionario Europa..........5,938 5,899 -11,20
tel.02-72206431(EX L)/800-893989 ANM Anima Tricolore....................5,183 5,187 - Prima Rend.Ass. Prudente A......16,727 16,728 - Eurizon Azioni Area Euro ............22,962 22,865 -15,83 Unibanca Monetario .....................5,887 5,885 2,81
AcomeA America A1 ..................12,622 12,578 0,29 ANM CapitalePiù Comp.Az. .........4,761 4,745 -6,61 Prima Rend.Ass. Prudente Y ........5,305 5,304 - Eurizon Azioni Europa...................7,991 7,941 -10,74 Unibanca Obbligazionario Euro....5,968 5,962 3,88
AcomeA America A2 ..................12,741 12,696 - ANM CapitalePiù Comp.Bil.15 .....5,242 5,238 -2,57 Prima Stra.Eur. AltoPoten. A.........2,338 2,334 -2,99 Eurizon Azioni Internazionali.........7,608 7,569 -5,28
AcomeA Asia Pac. A2 ...................3,250 3,248 - ANM CapitalePiù Comp.Bil.30 .....4,951 4,953 -5,33 Prima Stra.Eur. AltoPoten. Y.........2,393 2,389 -2,05 Eurizon Azioni Italia ....................10,068 10,072 -21,52
AcomeA Asia Pacifico A1 .............3,231 3,229 -8,86 ANM CapitalePiù Comp.Obb. ......5,470 5,471 0,15 Prima Stra.Eur. PMI Alto Pot Y ...16,874 16,874 - Eurizon Azioni Pacifico .................3,869 3,849 -7,77
AcomeA Breve Term. A1............12,123 12,096 4,57 ANM Corporate Bond...................7,191 7,189 -3,54 Prima Stra.Ita AltoPoten. A ...........5,097 5,105 5,70 Eurizon Azioni Paesi Emergenti ....9,025 8,945 -5,26
AcomeA Breve Term. A2............12,148 12,121 - ANM Emerging Mkts Bond...........6,811 6,790 6,99 Prima Stra.Ita AltoPoten. Y ...........5,178 5,186 5,85 Eurizon Bilan.Euro Multim. .........35,610 35,628 -3,27 tel.800-614614
AcomeA Etf Attivo A1....................3,828 3,804 - ANM Emerging Mkts Equity..........7,195 7,146 -4,28 PRIMAforza 1 B ............................5,270 5,273 3,37 Eurizon DiversEtico.......................8,277 8,267 3,08 Symp. Multimanager Adagio........5,944 5,946 -1,30
AcomeA Etf Attivo A2....................3,842 3,818 - ANM Europa...............................12,851 12,762 -8,99 PRIMAforza 2 B ............................4,816 4,819 3,79 Eurizon F.Garantito 03/13.............5,168 5,164 1,15 Symp. Multimanager America ......4,238 4,239 -1,37
AcomeA Eurobb. A1...................13,519 13,495 5,87 ANM Iniziativa Europa ..................6,626 6,611 -14,32 PRIMAforza 3 B ............................5,168 5,169 2,22 Eurizon F.Garantito 06/12.............5,145 5,143 0,65
ANM Italia ...................................12,800 12,773 -22,18 Symp. Multimanager Europa........5,322 5,320 -9,38
AcomeA Eurobb. A2...................13,557 13,532 - PRIMAforza 4 B ............................4,587 4,585 0,81 Eurizon F.Garantito 09/12.............5,126 5,125 0,89 tel.800-546961 Symp. Multimanager Largo ..........5,659 5,662 -4,59
AcomeA Europa A1 ......................8,793 8,738 -19,95 ANM Pacifico ................................5,051 5,027 -2,57 PRIMAforza 5 B ............................4,133 4,131 -0,46 Eurizon F.Garantito 12/12.............5,140 5,138 1,08 Fideuram Bilanciato ...................12,357 12,298 -3,36
AcomeA Europa A2 ......................8,857 8,800 - ANM Pianeta ..............................10,625 10,626 8,26 Symp. Multimanager P. Emer.......5,233 5,233 - Eurizon F.Garantito 2tri07.............5,117 5,116 - Fideuram Italia............................19,364 19,373 -17,92 Symp. Multimanager Oriente........5,198 5,191 -6,29
AcomeA Globale A1......................8,217 8,200 -8,33 ANM Risparmio ............................7,422 7,418 -1,31 Eurizon F.Garantito 3tri07.............4,977 4,976 0,69 Fideuram Liquidità .....................16,993 16,991 0,89 Symp. Obblig. Corporate..............5,704 5,704 2,72
AcomeA Globale A2......................8,342 8,324 - ANM Sforzesco ..........................10,277 10,272 0,47 Eurizon F.Garantito 4tri07.............5,173 5,171 -0,25 Fideuram Moneta.......................14,840 14,836 1,38 Symp. Obblig. Rendita .................7,728 7,730 -
AcomeA Italia A1 ........................13,388 13,419 -25,56 ANM Valore Globale...................21,124 21,021 -3,64 Eurizon F.Garantito Itri07..............5,122 5,123 -0,62 Fideuram Rendimento..................9,192 9,170 0,46 Symphonia Asia Flessibile............6,029 6,010 -5,96
AcomeA Italia A2 ........................13,482 13,512 - ANM Visconteo ..........................35,079 35,037 -2,61 Eurizon Liquidità A ........................7,381 7,378 1,32 FMS - Absolute Return .................8,869 8,868 -5,06 Symphonia Az.Small Cap Italia.....6,164 6,164 -16,23
AcomeA Liquidita’ A1 ...................8,099 8,085 - Eurizon Stra.Prot. I Trim.2 ..........13,816 13,802 -4,95 Eurizon Liquidità B........................7,594 7,591 1,61 FMS - Eq.Glob.Resources .........11,263 11,312 -8,68
Prima Fix Emergenti A ................14,417 14,407 7,26 Symphonia Azionario Euro ...........4,823 4,804 -20,71
AcomeA Liquidita’ A2 ...................8,100 8,086 - Eurizon Obb.Cedola A ..................6,181 6,178 - FMS - Equity Asia..........................8,740 8,683 -7,42 Symphonia Azionario Europa .......8,611 8,552 -18,22
AcomeA Obblig.Corp. A1 .............6,325 6,282 -5,19 Prima Fix Emergenti Y ................14,959 14,948 8,29 Eurizon Obb.Cedola D..................6,121 6,119 0,74 FMS - Equity Europe.....................9,274 9,246 -4,37
AcomeA Obblig.Corp. A2 .............6,354 6,311 - Prima Fix High Yeld Y....................8,615 8,608 -0,51 Symphonia Azionario Globale ......3,683 3,655 -14,67
Prima Fix High Yield A...................8,319 8,313 -1,46 Eurizon Obb.Emergenti..............12,493 12,465 7,93 FMS - Equity Gl Em Mkt .............12,801 12,765 -1,74
AcomeA Paesi Em. A1 ..................6,233 6,201 -3,11 tel.02-88981 Eurizon Obb.Etico.........................5,525 5,522 4,26 FMS - Equity New World ............15,950 15,913 -3,92 Symphonia Azionario Italia ...........6,026 6,022 -17,54
AcomeA Paesi Em. A2 ..................6,273 6,241 - Prima Fix Imprese A......................6,572 6,571 1,14 Azimut Bil. ..................................23,373 23,324 -3,49 Symphonia Azionario Usa ............6,386 6,348 -4,47
Prima Fix Imprese Y......................6,726 6,724 1,79 Eurizon Obb.Euro.......................14,543 14,527 4,27 FMS - Equity Usa ..........................9,372 9,363 4,21
AcomeA Patr. Aggr. A2.................3,220 3,210 - Azimut Garanzia .........................12,517 12,512 1,85 Eurizon Obb.Euro B/T A .............15,322 15,311 - Symphonia Bilanciato ................21,960 21,882 -5,27
Prima Fix Monetario A...................8,594 8,592 0,56
AcomeA Patr. Aggr.A1..................3,193 3,183 -15,80 Prima Fix Monetario I ....................8,724 8,722 0,79 Azimut Reddito Euro ..................15,658 15,643 0,92 Eurizon Obb.Euro Breve T. D .....15,206 15,195 1,00 Symphonia Europa Flessibile .......4,664 4,645 -8,76
AcomeA Patr. Dinam.A1...............4,285 4,270 -8,03 Prima Fix Monetario Y...................8,731 8,728 0,92 Azimut Reddito Usa......................6,175 6,183 7,45 Eurizon Obb.Euro Corp. BreveT. ..7,757 7,756 2,42 Symphonia Flessibile....................3,943 3,917 2,74
AcomeA Patr. Dinam.A2...............4,311 4,295 - Prima Fix Obbl. BT......................10,253 10,247 1,03 Azimut Scudo ...............................7,647 7,655 -0,44 Eurizon Obb.Euro Corporate........5,754 5,758 1,82 Symphonia Fortissimo..................2,346 2,333 -20,04
AcomeA Patr. Prud. A1.................5,181 5,155 1,83 Prima Fix Obbl. BT Y ..................10,344 10,338 1,47 Azimut Solidity ..............................7,814 7,812 -1,15 Eurizon Obb.Euro High Yield ........7,540 7,526 -1,55 Symphonia Multiman.Emer.Fless.13,15513,119 -3,54
AcomeA Patr. Prud. A2.................5,237 5,210 - Prima Fix Obbl. Glob.....................9,854 9,867 10,86 Azimut Str. Trend ..........................5,282 5,267 -1,33 Eurizon Obb.Internaz....................9,471 9,476 10,90
AcomeA Perform. A1..................17,789 17,706 1,28 Azimut Trend ..............................22,191 22,065 5,94 Eurizon Obiettivo Rend.to.............8,189 8,189 0,61 Symphonia Multiman.Vivace........5,322 5,315 -4,81
Prima Fix Obbl. Glob. Y ..............10,007 10,020 11,70 Symphonia Obb.Breve Term........6,672 6,670 1,97
AcomeA Perform. A2..................17,837 17,748 - Prima Fix Obbl. MLT .....................5,833 5,830 2,17 Azimut Trend America................10,066 10,035 -0,38 Eurizon Profilo Conservativo ........5,542 5,538 0,73
Azimut Trend Europa..................10,630 10,581 -17,76 Eurizon Profilo Dinamico ..............5,404 5,398 -2,23 tel.800-551-552 Symphonia Obb.Dinamico ...........6,255 6,265 -
Prima Fix Obbl. MLT Y ..................5,907 5,903 2,80
Prima Forza 1 A.............................5,269 5,271 3,37 Azimut Trend Italia......................13,059 13,135 -20,11 Eurizon Profilo Moderato..............5,450 5,444 -0,11 Pion. Eur Gov BT (ex Mon.).........13,592 13,595 2,88 Symphonia Obb.Euro...................7,163 7,163 4,20
Prima Forza 1 Bond Y ...................5,336 5,339 3,73 Azimut Trend Pacifico...................6,518 6,491 -4,10 Eurizon Rend.Assoluto 2 Anni ......5,283 5,279 0,19 Pioneer Az. Crescita ..................10,782 10,792 -22,25 Symphonia Patrim.Glob.Redd. ....7,312 7,306 2,01
Prima Forza 2 A.............................4,814 4,817 3,79 Azimut Trend Tassi .......................9,034 9,025 1,99 Eurizon Rend.Assoluto 3 Anni ......5,480 5,476 -0,96 Pioneer Az Area Pacifico...............3,402 3,391 -11,80 Synergia Az. Europa .....................5,290 5,254 -19,84
Prima Forza 2 Y.............................4,898 4,901 4,19 Formula 1 Absolute.......................6,033 6,030 -10,85 Eurizon Rendita A .........................6,055 6,050 - Pioneer Az Valore Eur Dis..............6,920 6,873 -4,55 Synergia Az. Globale ....................5,648 5,606 -16,14
Prima Forza 3 Cl.A ........................5,168 5,168 2,22 Formula 1 Conservative................6,221 6,222 -3,48 Eurizon Rendita D .........................6,034 6,029 0,58 Pioneer Az. Am. ............................7,851 7,804 2,04 Synergia Az. Italia..........................5,011 5,005 -18,17
Prima Forza 3 Cl.Y ........................5,298 5,298 2,75 Formula 1 Target 2013..................6,570 6,562 -1,38 Eurizon Soluzione 10 ....................6,880 6,879 -0,15 Pioneer Az. Europa.....................14,416 14,356 -7,19
Formula 1 Target 2014..................6,181 6,171 -3,42 Eurizon Soluzione 40 ....................6,265 6,261 -0,48 Pioneer Az. Paesi Em. ................10,623 10,542 -3,95 Synergia Az. Sm.Cap It. ................4,812 4,813 -17,55
Prima Forza 4 Cl.A ........................4,587 4,585 0,84 Synergia Azionario Usa.................6,553 6,513 -5,90
tel.800-388876 Prima Forza 4 Cl.Y ........................4,723 4,721 1,50 Eurizon Soluzione 60..................24,502 24,480 -2,10 Pioneer Liquidita’ Euro..................5,169 5,169 1,73
Anima Liquidità .............................6,979 6,978 1,06 Prima Forza 5 Cl.A ........................4,131 4,130 -0,43 Eurizon Strat.Protetta III trim 20115,458 5,444 3,63 Pioneer O.Euro C.Et. Dis...............4,856 4,857 4,33 Synergia Bilanciato 15 ..................5,326 5,321 0,19
Anima New York ...........................4,370 4,345 -4,52 Prima Forza 5 Cl.Y ........................4,266 4,264 0,40 Eurizon Team 1 .............................6,073 6,072 1,40 Pioneer Ob. Sist. Italia...................5,000 5,000 - Synergia Bilanciato 30 ..................5,415 5,404 -2,45
Anima Salvadanaio ....................11,737 11,733 -3,19 Prima Geo America A....................4,796 4,781 0,82 Eurizon Team 1 Cl G .....................6,073 6,072 1,40 Pioneer Obb. Euro Dis ..................6,823 6,821 6,72 Synergia Bilanciato 50 ..................5,494 5,476 -5,80
ANM Americhe ...........................10,288 10,254 5,72 Prima Geo America Y....................5,063 5,047 2,26 Eurizon Team 2 .............................5,752 5,749 0,56 Pioneer Obb. Paesi E. Dis...........10,401 10,384 7,64 Synergia Bond Flessib..................5,043 5,044 -
ANM Anima Asia ...........................6,067 6,043 -8,60 Prima Geo Asia A ..........................6,390 6,361 -5,86 Eurizon Team 2 Cl G .....................5,768 5,765 0,80 Pioneer Obb. Più Dis.....................8,750 8,742 6,44 Synergia Obbl Corporate..............5,610 5,610 3,31
ANM Anima Convertibile ..............6,133 6,122 -2,39 Prima Geo Asia Y ..........................6,772 6,740 -4,50 Eurizon Team 3 .............................4,801 4,799 -1,27 Pioneer Target Controllo...............5,492 5,489 1,01 Synergia Obbl. Euro BT ................5,122 5,121 1,23
ANM Anima Emerging Mkts.......10,633 10,560 0,18 Prima Geo Eu PMI Alto Pot A......13,672 13,658 -5,85 Eurizon Team 3 Cl G .....................4,858 4,855 -0,80 Pioneer Target Equilibrio ..............5,389 5,388 -1,79
ANM Anima Europa ......................3,916 3,888 -14,85 Prima Geo Euro A .........................6,029 6,004 -11,08 tel.02-88101 Eurizon Team 4 .............................4,059 4,053 -2,85 Pioneer Target Sviluppo.............22,396 22,412 -2,89 Synergia Obbl. Euro MT................5,356 5,358 3,74
ANM Anima Fondattivo ..............14,105 14,090 -4,39 Prima Geo Euro Pmi A................21,519 21,397 -6,92 EC Focus Cap Pro 12/14 ..............5,031 5,022 0,44 Eurizon Team 4 Cl G .....................4,116 4,110 -2,30 UniCredit Soluzione 20A...............5,065 5,060 - Synergia Obbligaz.Rendita...........5,184 5,185 -
ANM Anima Fondimpiego..........18,385 18,389 -6,34 Prima Geo Euro Pmi Y................22,714 22,583 -5,59 Eurizon Az.Asia Nuove Economie10,866 10,840 -1,67 Eurizon Team 5 .............................3,889 3,882 -5,54 UniCredit Soluzione 20B ..............5,047 5,043 - Synergia Tesoreria........................5,119 5,119 1,23
ANM Anima Fondo Trading........12,698 12,671 -10,20 Prima Geo Euro Y .........................6,366 6,340 -9,80 Eurizon Az.EnMatPrime................9,490 9,438 -7,95 Eurizon Team 5 Cl G .....................3,945 3,938 -4,96 UniCredit Soluzione 40A...............5,052 5,047 - Synergia Total Return ...................5,239 5,242 -1,56
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 LETTERE,COMMENTI&IDEE
■ 44

IL COSTO DELLA NON-EUROPA LA LINGUA DELLA DIPLOMAZIA

BARBARA SPINELLI
aro Augias, premettendo che conoscere le lingue è sempre uno strumento per avere una visione più am-

(segue dalla prima pagina) comune: Mitterrand rispose no.

ra bello, pensare positivo e
Può darsi che la Merkel parli al
C pia, ritengo che un discorso a parte debba essere fatto quando una figura istituzionale parla in pubblico
per conto dell’Italia. Alcuni giorni fa c’è stato il discorso del presidente Monti nel salotto di Barack Obama
in inglese; tempo addietro il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Israele anch’esso in
vento, un po’ per volubilità un po’ inglese. Ritengo che durante questi momenti le figure istituzionali italiane dovrebbero parlare italiano (lingua

E non prevedere nulla. È la

stoffa di cui è fatta la crisi
odierna. Ben altro cam-
peggia davanti ai nostri occhi, con
Atene che s’incendia e precipita nel-
la punizione dell’impoverimento:
non la felicità ma il sospetto reci-
proco, il bruto squilibrio d’interessi,
l’intolleranza che dilaga in Italia,
Ungheria, Danimarca, Olanda. E in
Grecia non la pace ma la guerra civi-
le, che non turba L’Europa ma è pur
sempre ritorno della guerra, dei suoi
vocabolari minatori. Nel difendere
un’ennesima contrazione dei red-
diti, il premier Papademos ha bran-
dito l’arma della paura, non della
speranza: «Una bancarotta disordi-
nata provocherebbe caos e esplo-
sioni sociali. Lo Stato sarebbe inca-
pace di pagare salari, pensioni,
ospedali, scuole. L’importazione di
beni basilari come medicine, petro-
lio, macchinari sarebbe problema-
tica». Parafrasando Joyce: ecco Eu-
ropa, un incubo dal quale non sap-
piamo svegliarci.
Potrebbero andare in altro modo
le cose, se i responsabili europei ri-
conoscessero che il male non è l’i-
nadempienza ellenica. Se capisse-
ro, come scrive l’economista greco
Yanis Varoufakis, che malata è l’eu-
rozona, con o senza Atene. Certo
Atene è stata «un paziente recalci-
trante»: ma è stata usata per velare il
vizio d’origine, che è il modo in cui
l’eurozona «ha aggravato gli squili-
bri, non ha assorbito il collasso fi-
nanziario del 2008».
In Grecia e altrove la Germania è
descritta come cerbero, istupidito
dai propri trionfi: quasi avesse di-
menticato la disastrosa politica di
riparazione che le inflissero i vinci-
tori dopo il ’14-18. La sofferenza so-
ciale dei tedeschi fu tale, che s’ag-
grapparono a Hitler. C’è del vero in
quest’analisi – difesa nel ’19 da Key-
nes – ma le menti tedesche sono più
perché tutti tacciono. Comunque
l’ostacolo oggi non è Berlino. Come
ai tempi di Maastricht, chi blocca è
la Francia, di destra e sinistra. È ac-
caduto tante volte: nel ’54 per la Co-
munità di difesa, nel 2005 per la Co-
stituzione Ue. Tanto più essenziale
sarà l’appoggio di Monti a questo ti-
mido, ma cocciuto ritorno del fede-
ralismo tedesco.
Creare un’Europa davvero sovra-
nazionale non è un diversivo istitu-
zionale. Già Monnet diceva che le
istituzioni, più durevoli dei governi,
sono indispensabili all’azione. Oggi
lo sono più che mai, perché solo pre-
valendo sui veti nazionali l’Europa
potrà fare quel che Berlino ancora
respinge: affiancare alla cultura del-
la stabilità, che pure è prezioso inse-
gnamento tedesco, una sorta di pia-
no Marshall intra-europeo, incen-
trato sulla crescita. Il patimento gre-
co lo esige.
Ma lo esige ciascuno di noi, assie-
me ai greci. La loro sciagura infatti
non è solo l’indisciplina: è un acca-
nimento terapeutico che diventa
unica strategia europea, indifferen-
te all’ira e alle speranze dei popoli. I
dati ellenici, terribili, sono così rias-
sunti da Philomila Tsoukala, di ori-
gine greca, professore a Washing-
ton: l’aggiustamento fiscale è già av-
venuto (6 punti di Pil in meno di un
anno, in piena recessione). Salari e
pensioni sono già ai minimi, e le en-
trate aumentano ma colpendo i sa-
lariati, non gli evasori. Centinaia di
migliaia di piccole imprese sono
naufragate, la disoccupazione gio-
vanile è salita al 48%, una persona su
tre è a rischio di povertà. I senzatet-
to sono 20.000 nel centro di Atene.
«La pauperizzazione delle classi
medie è tale, che aumenta il nume-
ro di chi non teme più il default, non
avendo nulla da perdere». A ciò si ag-
giungano losche pressioni esercita-
te ultimamente su Atene, perché in
CORRADO AUGIAS
c.augias@repubblica.it
La sentenza Eternit
e l’amianto in Valsusa
Doriana Tassotti
Susa (Torino)
GIUSTAMENTE oggi tutti plau-
dono alla sentenza Eternit che
restituisce, solo in parte, giusti-
zia ai morti e agli ammalati sen-
za speranza colpiti da polvere di
amianto. Paradossalmente
però, in contemporanea, si con-
tinua a volere fortissimamente il
mega tunnel di 57 km per la nuo-
va linea ad alta velocità Torino-
Lione che, a detta della stessa Ltf
(società proponente l'opera) in-
tercetterà una vasta vena amian-
tifera e provocherà (come ripor-
tato dai Quaderni dell'Osserva-
torio) un aumento del 10% di
malattie cardiovascolari, respi-
ufficiale). Fino a ora non ho mai sentito nessun politico straniero in visita in Italia che abbia parlato italiano (tol-
ta qualche parola). In questi casi la forma ha la sua sostanza. Ovviamente, durante le discussioni faccia a faccia si
possono usare tutte le lingue che si vogliono.
Tullio Aebischer — tullioa5@yahoo. it
rgomento molto sensibile, quello sollevato dal approssimativa; il francese, e l’italiano, sono più esi-
A signor Aebischer, uno di quei casi in cui come
egli stesso scrive “la forma ha la sua sostanza”.
Nel Parlamento europeo, che è un buon esempio so-
genti. O si conosce a sufficienza la lingua o è meglio evi-
tare le trappole di una sintassi molto complessa. Non è
però il caso di Monti né del presidente Napolitano che
vranazionale, i discorsi in aula si fanno parlando ognu- si esprimono entrambi in un inglese e un francese
no nella propria lingua. Un complesso sistema di in- fluenti. Il problema diventa in questo caso di opportu-
terpretazione simultanea provvedere alle varie tradu- nità. È meglio privilegiare la facilità d’una comunica-
zioni, anche se talvolta arrivano nelle cuffie dopo due zione diretta o il rispetto formale della carica rivestita?
passaggi e sono poco comprensibili. Nelle commissio- Non credo ci sia una risposta univoca. Dipende dalle
ni però o nelle riunioni informali le lingue usate sono circostanze, dal livello degli interlocutori, dal deside-
soltanto inglese, francese e, più raramente, tedesco. Di rio di evitare l’interprete poiché l’inglese lo capiscono
fatto italiano e spagnolo sono diventate, anche in as- tutti. L’importante è evitare gaffe. Una scenetta che cir-
senza di una decisione ufficiale, lingue comunitarie di cola sulla rete mostra l’ex presidente del Consiglio che
serie B. A Parigi in varie occasioni ho ascoltato rappre- cerca di parlare con George W. Bush. Il suo inglese è co-
sentanti italiani di vario livello parlare in francese. O sì ridicolo che l’altro commenta beffardo: «Oh, you
tentare di parlare in francese, a volte con risultati de- really speak a very good English». Il bello è che il nostro
plorevoli o grotteschi. L’inglese tollera più facilmente sembra prenderlo davvero per un complimento.
un vocabolario sguarnito e una costruzione della frase © RIPRODUZIONE RISERVATA
rischio, nelle persone, la piena rurgica e della qualità del tratta- di uno dei nostri più autorevoli
disponibilità del loro fisico. E le mento a danno di tutti, compre- storici dell'arte, già presidente
affrontiamo molto più spesso se le caste di magistrati e politici. del Consiglio superiore dei Beni
dei magistrati, che fortunata- Culturali. Se la destinazione d'u-
mente, non possono condanna- Venezia ascolti so commerciale appare coeren-
re a morte. Noi invece non rara- te con la storia dell'edificio, il di-
mente abbiamo in mano la vita gli allarmi di Settis segno architettonico della fab-
dei nostri simili e possiamo esse- brica non può essere sfigurato
re condannati anche penalmen- C. Seibezzi e B. Caccia dalla realizzazione di un nuovo
te, a differenza dei giudici. I no- consiglieri comunali di Venezia piano e di una terrazza panora-
stri politici non hanno ancora mica. Ci appelliamo ai proprie-
compreso che nel prossimo fu- CHIUNQUE sia a vario titolo tari dell'edificio, alla famiglia
turo sempre meno individui vor- coinvolto nelle decisioni da as- Benetton, affinché rivedano il
ranno fare i chirurghi. Ciò richia- sumere sulle trasformazioni del progetto adeguandolo al valore
merà nel nostro Paese chirurghi Fondaco dovrebbe prestare del luogo e conformandolo alla
stranieri e certo non dai Paesi più grande attenzione alle parole di vasta sensibilità presente in città
avanzati, con possibile scadi- Salvatore Settis. Sarebbe infatti e nel mondo della cultura italia-
mento della preparazione chi- sciagurato non ascoltare la voce no.
Il mondo ippico
L’AMACA MICHELE SERRA prenderà i forconi
Arma dei carabinieri, in questo Paese, ha un prestigio

complesse e incorporano anche il
ricordo del ’45. Il ’45 seppellì l’era
delle punizioni e aprì quella della fi-
ducia, della cooperazione, creando
Bretton Woods e l’Europa unita.
Angela Merkel deve essersi ac-
corta che qualcosa sta andando
molto storto se il 7 febbraio, in un in-
contro con gli studenti, ha confessa-
to, in sostanza, che senza rifare l’Eu-
ropa via d'uscita non c’è e il tesoro di
fiducia svanisce. Non ha menziona-
to gli Stati uniti d’Europa, ma il suo
progetto ha gli elementi tutti di una
Federazione. L’Unione – ha detto –
deve cambiar pelle. Gli Stati per pri-
mi dovranno farlo, e decidersi a un
abbandono ben più vasto di sovra-
nità: anche se per ciascuno, Berlino
compresa, la scelta è «molto diffici-
le». Così come difficili, ma non più
rinviabili, sono l’abolizione del di-
ritto di veto e l’estensione del voto a
maggioranza. La Commissione di
Bruxelles dovrà trasformarsi in au-
tentico governo, con i nuovi poteri
delegati, e «rispondere a un forte
Parlamento europeo».
Ridimensionato, il Consiglio dei
ministri sarebbe «una seconda Ca-
mera legislativa» – simile al Senato
americano – e massima autorità di-
verrebbe la Corte di giustizia: «Vi-
vremo meglio insieme se saremo
pronti a trasferire le nostre compe-
tenze, per gradi, all’Europa». Che
altro si prospetta, se non quegli Sta-
ti Uniti che Monti aveva escluso,
nell’intervista alla Welt dell’11 gen-
naio? E come parlare di una Germa-
nia despota d’Europa, se vuol ab-
bandonare le prevaricazioni del li-
berum veto?
Non solo. Senza esplicitamente
nominarlo, il Cancelliere ha ricor-
dato che Kohl vide subito i pericoli
di una moneta senza Stato: «Oggi
tocca creare l’unione politica che
non fu fatta quando venne intro-
dotto l’euro», senza curarsi delle
«molte dispute» che torneranno a
galla. Ci sono dispute più istruttive
delle favole sulla felicità, perché
non menzognere. Kohl, allora,
chiese l’unione politica e la difesa
cambio di aiuto comprasse armi te-
desche e francesi. È vero, la sovra-
nità è oggi fittizia. Ma non può risol-
versi nel ricatto dei forti, e nell’umi-
liazione dei declassati.
È il motivo per cui l’Europa deve
farsi, con istituzioni rinnovate, pro-
motrice di crescita. E ai cittadini va
detta la verità: se siamo immersi in
una guerra del debito (in Europa,
Usa, Giappone) è perché i paesi in
ascesa (Asia, America Latina) non
sopportano più un Occidente che
domina il mondo indebitandosi. Al-
la loro sfida urge rispondere con
conti in ordine, ma anche con uno
sviluppo diverso, senza il quale la
concorrenza asiatica ci schiaccerà.
È lo sviluppo cui pensava Jacques
Delors, con il suo Piano del ’93. Na-
politano l’ha riproposto, venerdì a
Helsinki: «Abbiamo bisogno di de-
cisioni e iniziative comuni per la
produttività e la competitività».
L’Europa può farlo, se oltre agli
eurobond introdurrà una tassa sul-
l’energia che emette biossido di car-
bonio (carbon tax), una tassa sulle
transazioni finanziarie, un’Iva eu-
ropea: purché i proventi vadano al-
l’Unione, non agli Stati. È stato cal-
colato che i nuovi investimenti co-
muni – in energie alternative, ricer-
ca, educazione, trasporti – genere-
rebbero milioni di occupati e rispar-
mi formidabili di spesa.
Divenire Stati Uniti d’Europa si-
gnifica non copiare l’America, ma
imparare da essa. Lo ricorda l’eco-
nomista Marco Leonardi sul sito La
Voce: subito dopo la guerre di indi-
pendenza, e primadi avere una sola
Banca centrale e un’unica moneta,
il ministro del Tesoro Alexander Ha-
milton prese la decisione cruciale:
l’assunzione dei debiti dei singoli
stati da parte del governo nazionale.
Di un Hamilton ha bisogno l’Eu-
ropa, che sommi più persone spa-
valde. Il loro contributo può essere
grande e l’impresa vale la pena: per-
ché solo nella pena riconosciamo
l’inconsistenza, i costi, la catastrofe
delle finte sovranità nazionali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’
Carlo Zuccoli
ratorie ed oncologiche tra la po- e un ruolo troppo importanti perché possa cadere nel Como
polazione interessata. Ipocrisia? silenzio la spaventosa storia di Giuseppe Gulotta,
Follia? O enormi, colpevoli, inte- condannato con altri tre siciliani per l’omicidio di due carabi- IL ministro delle Politiche agri-
ressi? nieri ad Alcamo, nel ’76, e riconosciuto estraneo ai fatti dopo cole ha rinunciato, ormai è certo,
ventuno anni di carcere: quasi una vita intera. Le false accuse a “scoperchiare le pentole” delle
Noi chirurghi punibili contro i quattro cittadini innocenti furono inventate da altri quote latte e dell’ippica, che gra-
carabinieri, le confessioni estorte con la tortura, la verità oc- vano entrambe sulle spalle dei
molto più dei magistrati cultata proprio da chi aveva il compito di scoprirla, la legge in- cittadini. Sulle quote latte si sa
gannata dai suoi stessi servitori, uno dei quattro incarcerati delle società di comodo intesta-
Franco Postacchini senza colpe è stato trovato morto in cella, forse “suicidato”. tarie di migliaia di vacche inesi-
Pres. Società Italiana Chirurgia Una storia tenebrosa, violenta, inaccettabile che fa parte a pie- stenti per evadere le quote latte.
Vertebrale-Gis no titolo degli anni di piombo, di quei depistaggi, di quelle fel- E nessuno va a controllare. Per
lonie di Stato, di quelle menzogne rivolte contro il cuore stes- l’ippica il meccanismo è diverso,
IL paragone che in questi giorni so del Paese. Leggerne la ricostruzione (ieri su questo giorna- ma alla fine è la stessa cosa, con
viene spesso fatto è tra magistra- le ne scriveva Francesco Viviano) sconvolge. E al tempo stes- l’Unire (Unione Italiana Incre-
ti e medici. Il problema non è se i so costringe a domandarsi se l’Arma, oggi, ha fatto chiarezza mento Razze Equine) piena di
magistrati devono rispondere su questa sua vergognosa pagina interna, o intende farla. La li- debiti scaricati sui cittadini e
dei loro errori: certo che devono, berazione (atrocemente tardiva) di un innocente non basta a nessuno che va a “guardare den-
come tutti; non sono certo esse- chiudere una pagina così sporca. Si vorrebbe sapere perché è tro” i bilanci. Se si aprissero quel-
ri divini. Ma nessuno si doman- accaduto; per quali perversioni della legge e dell’onore dello le pentole ci andrebbero di mez-
da quale sia la situazione dei me- Stato; e con quali conseguenze per chi ha escogitato ed ese- zo in tanti. Ma prima o poi quel-
dici, in particolare dei chirurghi, guito un crimine così grave contro la libertà e la giustizia. le pentole si apriranno da sole,
che affrontano ogni giorno si- © RIPRODUZIONE RISERVATA
anzi le apriranno gli stessi ippici
tuazioni che possono mettere a con i forconi in mano.
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La tiratura de “la Repubblica” di martedì
14 febbraio 2012 è stata di 471.853 copie
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
el momento in cui il go-
N verno mette mano alla
riforma del lavoro – cioè
all’atto politicamente
più significativo del suo mandato
emergenziale – i recenti lapsus
comunicativi di alcuni suoi im-
portanti esponenti sono preziosi
non tanto per intentare processi
alle intenzioni, quanto perché
permettono di inquadrare la di-
mensione reale dei problemi in
gioco.
In primo luogo, c’è un proble-
ma cognitivo: le élitessociali, eco-
nomiche, intellettuali del Paese,
oggi investite della diretta re-
sponsabilità di governo, cono-
scono l’Italia attraverso stereoti-
pi (la colpa delle nostre condizio-
ni è nel buonismo sociale) oppu-
re attraverso le privilegiate espe-
rienze di familiari e di amici (da
cui apprendono che la mobilità è
benefica, e che il lavoro gratifi-
cante si trova a Washington o a
Wall Street o nella Silicon Valley,
e non a casa di papà e mamma do-
ve lo cercano, senza trovarlo, i
giovani e illusi fannulloni). Que-
sto cortocircuito è il segno che le
élites oggi sono distanti dalla
massa dei cittadini; la contrazio-
ne del ceto medio – già ampia e ar-
ticolata riserva di energie cultu-
rali, sociali e anche politiche – la-
scia il campo a una società fram-
mentata fra le élitessempre meno
numerose, e sempre più separa-
te, e i cittadini “normali”, sempre
IL VALORE DELL’UGUAGLIANZA RESISTERE ALLE SIRENE
JOAQUÍN NAVARRO-VALLS
n questi giorni le riflessioni sul-
I l’andamento dell’economia
mondiale si sono raccolte pre-
valentemente attorno ad alcu-
ni dati allarmanti che segnalano il
disagio generale delle nostre so-
cietà. In particolare, il Divided we
standpubblicato dall’Ocse, come è
stato ricordato mercoledì su Re-
pubblica, fornisce “una spietata
analisi sulla crescita delle inegua-
glianze sociali nel mondo”. D’al-
tronde, sapevamo fin dal sorgere
nel 2008 della grande crisi finanzia-
ria del sistema bancario statuni-
tense che il flop dei subprime
avrebbe fatto nascere a cascata, nel
giro di qualche anno, una recessio-
ne dell’economia mondiale. Inten-
do cioè quella produttiva e legata al
lavoro. Alcuni osservatori avevano
paventato già allora i rischi per
l’Europa di una curva verso il basso
che ineluttabilmente sarebbe di-
venuta permanente, rompendo la
dinamica normale dei cicli econo-
mici che la dottrina classica e mar-
ginalista aveva teorizzato.
Sono molti oggi i fattori che con-
corrono a determinare l’instabilità
e la stagnazione dei consumi. Tra-
lasciando le spiegazioni macroe-
conomiche che sfuggono alla com-
petenza dei comuni mortali, ci si
può limitare a fare alcune conside-
razioni pratiche. Il sistema capita-
lista è nato nei limiti precisi del
mondo occidentale come organiz-
zazione della produzione e diffu-
sione collettiva della ricchezza; un
modello di sviluppo che ha seguito
l’ascesa graduale del liberalismo.
Tutto è funzionato fino a trent’an-
ni fa grazie alla logica di antagoni-
smo mondiale che i sistemi capita-
listi avevano con l’area sovietica. La
fine di quel equilibrio ha fomenta-
to non solo le grandi speculazioni
finanziarie, ma ha avallato un in-
controllato estendersi del mercato
in zone della terra prima escluse
dalla ricchezza. Questa situazione
di apertura globale ha offerto ad in-
teri popoli materie prime non di-
sponibili e ha fatto saltare inevita-
bilmente tutti i controlli legali e do-
ganali che la politica internaziona-
le concorreva a garantire in prece-
denza.
I GIOVANI, IL LAVORO E I LAPSUS DEL GOVERNO
CARLO GALLI
più anonimi, passivi, incompre-
si. Non è questione di buona vo-
lontà o di sensibilità individuale.
È una nuova struttura della so-
cietà ciò che si profila dietro quel-
le parole.
Da qui un ulteriore problema
politico. Le élites hanno sempre
maggiore difficoltà a dirigere un
Paese attraverso un’egemonia di
tipo tradizionale: cioè attraverso
un discorso che sia, com’è inevi-
tabile, di parte, ma che al
tempo stesso sappia
aprire un orizzonte in cui
c’è spazio per tutti, e non
solo per pochi privilegia-
ti. Ciò non significa che il
governo non farà nulla
per modificare il conte-
sto in cui il lavoro manca
per giovani e meno gio-
vani, e, quando c’è, è
sempre più spesso pre-
cario, sottopagato, non
in linea con gli studi ef-
fettuati, e poco tutelato;
significa però che oggi le
élites muovono, per de-
fault, da una posizione,
da una ideologia, che ve-
de gli imperativi sistemi-
ci dell’economia non so-
lo come privi di alternati-
ve ma anche scarsamen-
te governabili. Significa
che sostituiscono l’og-
gettività alla persuasio-
ne e al consenso – la tec-
nica alla politica, si di-
L’effetto che ora si constata è la
crescita abnorme delle disparità
tra le condizioni economiche di
vita individuale. Il dimorfismo na-
zionale è diminuito con un livella-
mento medio verso il basso degli
Stati, mentre, per contro, le disu-
guaglianze reali tra le persone so-
no divenute pesantissime in Cile,
Messico, Turchia e Stati Uniti.
Guardando all’Europa, l’Italia è
tra i Paesi che più soffrono questa
divaricazione interna, assieme ad
Inghilterra e Portogallo.
Che cosa indica tutto questo, e
quali rimedi si possono immagi-
nare? Intanto è doveroso valutare
che la crescita delle ineguaglianze
è un effetto negativo dell’aumen-
to positivo del livello di libertà nel
mondo. L’unico modo di esclude-
re totalmente i dimorfismi nella
distribuzione delle ricchezze sa-
rebbe cancellare il presupposto
etico fondamentale che li produ-
ce, vale a dire la libertà individua-
le d’impresa e d’iniziativa. Scelta,
evidentemente, nefasta. Senza li-
bertà non può esservi democra-
zia, e soprattutto che senza libertà
viene a mancare l’autodetermi-
nazione democratica dei popoli,
con una conseguente cancella-
zione della dignità umana dei cit-
tadini.
Il dato vero, scaturito dai nuovi
report, è tuttavia che il tasso di ine-
guaglianza sta superando la per-
centuale fisiologica compatibile
con i sistemi liberali. Quando, in-
fatti, la quota di povertà oltrepassa
il confine dell’indigenza e si con-
quista fette intere di classe media,
i ricchi guadagnano 15 volte in più
dei poveri e si attua un fenomeno
involutivo che rende impossibile –
oltre che oscena – alla lunga la stes-
sa democrazia liberale.
Il paradosso è insomma che,
sebbene entro certi confini dispa-
rità e libertà vadano di pari passo,
quando l’elastico delle disugua-
glianze diviene troppo esteso può
spaccare il cemento che assicura
la coesione sociale. E, quando ciò
avviene, decresce pure la stabilità
democratica.
Probabilmente è in questa par-
ticolare situazione in cui siamo
rebbe, se non fosse politico anche
l’agire che si presenta come tec-
nico –.
Le éliteshanno in mente un fu-
turo poco condiviso da chi lo de-
ve vivere, cioè soprattutto dai gio-
vani (che del futuro sono i natura-
li abitatori). E lo propongono sen-
za farsene troppi problemi, senza
sforzarsi neppure di nascondere
il fastidio per la riluttanza dei di-
retti interessati davanti all’im-
che si richiede un salto di qualità.
Se, infatti, non è possibile ripro-
porre antiche idee di Welfare e non
sussistono più le condizioni eco-
nomiche per ingrandire i servizi
pubblici — a causa dei micidiali
debiti nazionali — è vero, per con-
tro, che la riduzione dello spread
tra classi sociali deve essere ese-
guito politicamente, partendo da
una nuova e più profonda idea eti-
ca di appartenenza comune al ge-
nere umano. La responsabilità
verso gli altri, la reciproca mesco-
lanza dei destini individuali, il sen-
timento di inclusione sociale e di
solidarietà sono compatibili con la
scarsità di risorse purché sia suffi-
cientemente difeso il valore etico
di umanità dei sistemi democrati-
ci.
Non si tratta, evidentemente, di
combattere le diseguaglianze con
ideologie astratte, ma con azioni
politiche concrete che consideri-
no possibile accedere a l’ugua-
glianza: un’aspirazione collettiva
che sola rende possibile la libertà
di tutti, attenuando nella pratica di
governo il clamoroso divario eco-
nomico e sociale tra ricchi e pove-
ri.
Non può, infatti, trovarsi solu-
zione a un problema con gli ingre-
dienti che hanno originato il pro-
blema stesso. Pertanto, se un at-
teggiamento ultra concessivo sul
piano economico ha dato vita a
una tangibile e pericolosa minac-
cia al bene comune, il bene comu-
ne può essere riconquistato solo
con una politica che sostenga il va-
lore etico dell’uguaglianza al di
fuori e al di sopra di calcoli mera-
mente monetaristici e quantitati-
vi. In questo momento, difatti, è la
negazione del riferimento etico
superiore alla natura umana che
sta immiserendo la politica di con-
tenuti, divenendo la ragione ulti-
ma del fallimento del capitalismo
globale. Il risultato è che con la li-
bertà invece della ricchezza cresce
la povertà. E invertire questo cir-
colo vizioso è il prioritario obietti-
vo politico delle democrazie avan-
zate. E di quelle che ancora voglio-
no avanzare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
magine, presentata come gratifi-
cante, di un lavoro perennemen-
te mobile – cioè, in realtà, peren-
nemente mancante –. Tanto che
li trattano con qualche durezza,
con qualche impazienza, poiché
li vedono collocati prevalente-
mente nel “passato”. Ma in realtà
quei giovani, e anche i meno gio-
vani, hanno i piedi ben piantati
nel presente; e conoscono già, da
qualche decennio, la realtà del la-
TITO BOERI
(segue dalla prima pagina)
H
anno sì riportato, dopo
108 anni, la fiamma
olimpica e i cinque
anelli su sfondo bianco
nel loro luogo d’origine, ma poi
hanno lasciato sul campo i round
di negoziati con la troika per evi-
tare un nuovo default dopo quel-
lo di 80 anni prima, il quinto del-
la storia greca, con sullo sfondo le
fiamme degli incidenti di piazza
Sintagma.
Ieri il governo Monti ha voluto
tenere conto di questa lezione
bloccando la candidatura di Ro-
ma per le Olimpiadi del 2020. Co-
me in Grecia quindici anni fa,
questa candidatura trovava sup-
porto in studi che predicono for-
ti incrementi del Prodotto inter-
no lordo a seguito dei giochi e che
sostengono che non ci sarà alcun
deterioramento nei saldi di bi-
lancio. Nel dossier del comitato
Roma 2020, come d’incanto, gli
8,2 miliardi di spesa aggiuntiva
per l’organizzazione dei giochi e
l’allestimento delle infrastruttu-
re dovrebbero essere esattamen-
te coperti dai ricavi legati all’e-
vento e dalle maggiori entrate as-
sociate alla crescita del Pil. Do-
vrebbe, in altre parole, essere
un’operazione a saldo zero per le
casse dello Stato e a saldo positi-
vo per il Paese, che si ritrovereb-
be con circa 18 miliardi di reddi-
to e 20.000 posti di lavoro in più.
Non pochi in tempi, come questi,
di vacche magre.
Peccato che i tempi di proget-
tazione e di appalto delle opere
siano da noi lunghi quanto quel-
li richiesti dall’esecuzione dei la-
vori. Sono proprio questi ritardi
iniziali a fare a loro volta lievitare
ulteriormente i costi. È un vero e
proprio circolo vizioso quello
che si mette in moto: il verificarsi
di costi oltre le previsioni rallenta
la costruzione e i ritardi di pro-
gettazione e costruzione fanno
aumentare i costi. Peccato che
stime come quelle presentate dal
comitato Roma 2020 ignorino il
fatto che nella congiuntura at-
tuale ogni aumento del deficit
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.2020roma.it
www.governo.it
voro che scarseggia; ma la vivono
come una perdita, come un vul-
nus, rispetto sia alle aspettative
individuali (tutte illusorie?) sia al-
lo stesso impianto categoriale e
valoriale della Costituzione.
E questo è un ulteriore proble-
ma politico. Come conciliare la
previsione programmatica e va-
loriale di una repubblica demo-
cratica fondata sul lavoro – ovve-
ro l’idea di una civile convivenza
che al lavoro affida la fun-
zione di socializzazione,
di promozione della per-
sona umana, e che ne fa
lo strumento privilegiato
perché il cittadino deter-
mini in autonomia il pro-
prio avvenire –, con la
realtà di segno opposto
del recente passato, del
presente e anche dell’av-
venire? Questo è un pro-
blema che deve interpel-
lare chiunque faccia po-
litica (a qualunque tito-
lo), e spingerlo a inter-
pretare con buon senso e
con radicalità (cioè sen-
za ideologie e senza su-
perficialità) l’esperienza
presente, ma anche a ri-
condurla nell’alveo, del-
la nostra Costituzione,
della nostra democrazia.
L’ultimo, e più grave,
problema politico a cui
rimandano le difficoltà
comunicative del gover-
pubblico, pur di breve durata,
può far aumentare i costi su tutte
le nuove emissioni di titoli di Sta-
to perché rende meno credibile il
piano di rientro del debito. Pec-
cato che questi studi ignorino il
fatto che anche che il settore pri-
vato, dopo Lehman Brothers, è
molto più restio a finanziare pro-
getti di questo tipo, come hanno
imparato a loro spese i contri-
buenti inglesi, chiamati a pagare
di tasca loro spese per i giochi
olimpici e paraolimpici di questa
estate, che inizialmente doveva-
no comportare il “Private Sector
Involvement”. Questo “PSI” non
c’era stato neanche in Grecia: le
infrastrutture e i centri sportivi
che dovevano essere venduti al
settore privato sono rimaste in
mano allo Stato ellenico, che og-
gi si trova costretto a venderli a un
prezzo stracciato, nettamente
inferiore a quello di costruzione.
Peccato che la Relazione di ac-
compagnamento si limiti a guar-
dare al valore aggiunto legato al-
le opere in questione senza tene-
re conto che le stesse risorse po-
tevano essere utilizzate in tanti
altri modi alternativi, incluso ri-
durre le tasse e lasciare quei soldi
nelle tasche dei cittadini all’ini-
zio di una recessione.
I precedenti di grandi opere le-
gati ad eventi sportivi in Italia so-
no tutt’altro che rassicuranti. La
competizione c’è soprattutto
nello spendere di più. I mondiali
del 1990 sono costati quasi sei
volte quanto inizialmente pre-
ventivato. Anche la storia dell’A-
merica’s Cup a Trapani nel 2005,
dei Mondiali di sci in Valtellina
nello stesso anno, delle Olimpia-
di invernali a Torino del 2006 e,
infine, dei Mondiali di Ciclismo a
Varese nel 2008 è una storia di ri-
tardi, di sovracosti e, in non pochi
casi, di corruzione.
In un momento in cui il nostro
Paese sta faticosamente cercan-
do di ricostruire la propria credi-
bilità, sapere resistere ai richiami
delle sirene dei testimonial po-
polari e dei politici della capitale
e alle pressioni della lobby dei co-
struttori è un grande segno di se-
■ 45
no è infatti la crisi del capitalismo
(o almeno della interpretazione
che ne dà la dominante cultura
neoliberista). È una crisi che ha
almeno due volti: dal punto di vi-
sta istituzionale, implica un con-
flitto tra finanza e democrazie in-
debitate che apre contraddizioni
laceranti fra i politici (sia i “tecni-
ci” al governo, sia i partiti in Par-
lamento) che si devono fare cari-
co di misure decise fuori dagli
spazi della sovranità democrati-
ca, e i cittadini che le subiscono.
Da un punto di vista materiale,
poi, il capitalismo sta perdendo la
sua capacità di realizzare crescita
attraverso il lavoro sociale, che è
stata la sua giustificazione stori-
ca, la sua legittimazione demo-
cratica. Se è vero che è più facile,
oggi, creare ricchezza che creare
lavoro, e che il lavoro sarà sempre
più spesso scarso, dequalificato e
sottopagato, che ne è del signifi-
cato progressivo del capitalismo,
della sua promessa di futuro?
Almeno alla questione del la-
voro – della sua difesa, della sua
centralità politica, del suo svilup-
po – anche un governo “tecnico”
non può non impegnarsi a dare
risposte all’altezza della questio-
ne democratica che vi è implicita.
Una risposta linguisticamente,
concettualmente, operativa-
mente, adeguata alla fiducia non
solo tecnica che riscuote dentro e
fuori d’Italia.
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rietà. Verrà molto apprezzato da
chi decide se comprare i nostri ti-
toli di Stato. In quanto alla man-
cata crescita, anche se prendessi-
mo per buone le stime del comi-
tato Roma 2020, non illudiamoci
che per far ripartire l’economia
italiana bastino le fiammate, le
spinte, i big push. Noi, come la
Grecia, abbiamo un problema
strutturale. Non basta trovare
qualcosa, un evento, che ci dia
una spinta mentre il governo tie-
ne la marcia inserita, come quan-
do si deve far partire un’autovet-
tura che ha la batteria scarica.
Il nostro problema è molto più
serio. Dobbiamo cambiare il mo-
tore, a partire dalla macchina
dello Stato. Questa non sa spen-
dere neanche le risorse che sono
già a nostra disposizione, nella
programmazione dei fondi strut-
turali. La grande riforma di que-
sta legislatura doveva essere
quella della pubblica ammini-
strazione. Chi l’ha vista? Sono ar-
rivati solo gli annunci, la propa-
ganda, che hanno avuto l’unico
risultato di ulteriormente peg-
giorare l’immagine (e la morale)
del dipendente pubblico al co-
spetto degli italiani. La riforma
Brunetta si è dissolta nel nulla an-
che perché era mal congegnata.
Finiva per premiare tutte le am-
ministrazioni, anche quelle inef-
ficienti, e, all’interno di queste,
creava comunque divisioni anzi-
ché sostenere lo sforzo di gruppo
per ottenere risultati migliori. Bi-
sogna cambiare radicalmente
l’impianto di quella riforma: pre-
miare solo le amministrazioni ef-
ficienti e finire, a pioggia, per pre-
miare anche i singoli che le fanno
funzionare. Sarebbe bello se, as-
sieme all’annuncio che Roma
non si candiderà per le Olimpia-
di 2020, arrivasse nei prossimi
giorni anche quello che il gover-
no vuole permetterci di costruire
una macchina nuova. Ma dal ti-
tolare della Funzione Pubblica
sin qui non è arrivato alcun se-
gnale, se non quelli di continuità
con la gestione fallimentare del
governo precedente.
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 MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 La cultura Lo sport
Kodorkovskij Alessandria
contro lo zar un secolo di vita
“Ecco perché della squadra
resto in Russia” in grigio
ADRIANO SOFRI MAURIZIO CROSETTI
■ 47

Se il valore delle sue azioni fosse un prodotto interno lordo, la Mela sarebbe la ventesima potenza della Terra. Davanti al Belgio. E alla Grecia

VITTORIO ZUCCONI

Q
UANDO il valore complessivo delle azioni Ap-
ple, la «capitalizzazione», ha superato i 470
miliardi di dollari — abbastanza per ricostrui-
re la Grecia dalle fondamenta o evitare una de-
cina di future strazianti «manovre» agli italia-
ni — facendone la più ricca azienda del pianeta Terra, se
esiste un paradiso per i «nerd», per i guru, per i geni del
marketing, per i profeti delle tecnologie, da quel paradi-
so Steve Jobs deve avere sorriso.
Da quel 5 ottobre dello scorso anno nel quale lui si ar-
rese definitivamente al male che lo aveva consunto, e il ti-
tolo della Apple Inc. era sceso a 366 dollari, le azioni di
Santa Madre Mela sono risalite ieri a 503, praticamente
una resurrezione pagana. Dalla prima Opa, dal lancio in
Borsa della società il 19 dicembre del 1980 a oggi chi aves-
se comperato quel titolo avrebbe visto il proprio investi-
mento crescere di oltre centoventi volte. Quattro mila
dollari, sarebbero diventati più di 500 mila.
SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

IldellaPil
Apple DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GIAMPAOLO VISETTI
PECHINO
LI americani ispezionano la Foxconn, fuci-

G na cinese degli apparecchi elettronici che

hanno rivoluzionato la nostra vita, e i cinesi
sequestrano l’iPad, gioiello americano che
ha moltiplicato le vie della conoscenza. Il
duello Usa-Cina per il dominio del secolo non si com-
batte solo sui mercati finanziari e lungo le rotte del Paci-
fico. Si consuma anche nelle fabbriche e nei negozi, a
patto che siano il palcoscenico per il rito di massa del
marchio-simbolo dell’umanità globalizzata. È il caso di
Apple, icona dell’America delocalizzata in Cina, ormai
al centro della nuova «guerra-touch» tra le prime due
potenze del mondo. Posta in palio da choc: i cinesi mi-
nacciano di lasciare il pianeta senza iPad, che ormai è
peggio che tagliare i fili della corrente.
SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

OGGI SU REPUBBLICA.IT MERCOLEDÌ FILIPPO CECCARELLI

Tablet Paleontologia IL POTERE DI NONNO MARIO

Si avvicina
il giorno dell’iPad 3
e forse di un “mini”
Social web
Protesta con un clic
soprusi e disservizi
si denunciano in rete
Spazio
I tagli della Nasa
fanno saltare
le missioni su Marte
Interattivo
SONDAGGIO: IL NO DEL GOVERNO ALLE OLIMPIADI. SIETE D’ACCORDO?
La mamma dinosauro elle due, l’una: o certi bambini nascono con in-
che “cova” le uova
Una scoperta italiana Il quotidiano nazionale
conforme all’art. 110, D.P.R. 207/2010,
D nate doti di spin doctor, oppure il messaggio si
è a tal punto semplificato che gli spin doctor
debbono fingersi bambini. Così, fra le lettere pubbli-
ideale per la pubblicità legale cate sul sito web di Palazzo Chigi c’è anche quella di
Lidia, due anni e mezzo, che nel modo seguente ha de-
signato il presidente del Consiglio: «Nonno Mario,
quello che dice le cose giuste sul futuro». Dopodiché
anche Time ha presentato Monti come un «nonno».
Sperimentato già nel secolo scorso (da Giolitti a Cle-
Immagini iPad
menceau, da Brandt a Pompidou), il modello di auto-
Eccessi da Kennel rità nonnesca rientra dunque con la sua dotazione di
lo show di cani equilibrio, competenza, fermezza, dominio delle pul-
sioni e invito al sacrificio. Certo, rispetto a “Papi Sil-
e padroni vio”, “Nonno Mario” suona come un amabile ritorno.
Ma la bimba Lidia, o chi per lei, sarà anche consape-
A.MANZONI & C. S.p.A. vole che si tratta di poco sobria esplicitazione?
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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 48
Le tappe
Gli eredi di Jobs
nel
(segue dalla copertina)
VITTORIO ZUCCONI
essun altra «public
N company», società
per azioni pubblica-
mente quotata,
neppure la mo-
struosa Exxon che ora la Apple ha
detronizzato dal primo posto fra
i colossi, ha conosciuto una tale
parabola di umilissime origini, di
successi iniziali, di catastrofico
collasso e poi di beatificazione
commerciale e finanziaria come
la Apple. E nessun altro fenome-
no culturale e industriale è stato
vivisezionato, tra beatificazione
e demonizzazione, come il suc-
cesso di un’idea neppure origi-
nale, tratta da lavori sperimenta-
li condotti da altre società come la
Xerox per rendere più «user
friendly», più facili da usare e in-
tuitivi con mouse e interfaccia
grafico, gli esoterici computer
delle prime generazioni per sma-
nettatori dedicati.
Nel motore di ricerca dell’or-
mai grande, e forse unica rivale,
la «Google», il nome di Steve Jobs
produce un milione e quattro-
centomila «hit», risultati, il dop-
pio di Barack Obama, il quintu-
plo dell’amico/avversario Bill
Gates di Microsoft. Nella im-
mensa libreria di Amazon,
un’altra delle concorrenti che
stanno cercando di intaccare la
Chiesa della Mela, ci sono otto-
mila e 577 libri su Jobs e addirit-
tura più di 32 mila titoli a propo-
sito della Apple. Soltanto Gesù
Cristo, per numero di libri, supe-
ra Apple e Jobs. Per ora.
Se la «capitalizzazione» di
un’azienda privata potesse esse-
re per puro divertimento aritme-
tico, traducibile in Prodotto In-
terno Lordo, Apple sarebbe la
ventesima potenza economica
della Terra, davanti a nazioni co-
me il Belgio, l’Austria, l’Argenti-
na, il Sud Africa, naturalmente la
Grecia o il Portogallo. Non avreb-
be bisogno né di stangate, né di
piani sanguinosi di austerità. Alla
L’INCHIESTA
R2MONDO
GLI INIZI
Nel 1976 Steve Jobs progetta
il primo computer in un garage
a Cupertino e fonda la Apple
Il valore di mercato dell’azienda
di Cupertino equivale
alla ventesima potenza
economica della Terra
Meglio di Grecia e Portogallo
Le sue riserve liquide superano
gli 80 miliardi di dollari
L’avventura di una setta
che è diventata una religione
G20
fine dello scorso anno, quando il
governo federale americano era
sul lastrico per il rifiuto dell’op-
posizione di aumentare il tetto
del debito, Apple disponeva di
più riserve liquide dello US Go-
vernment per una cifra mostruo-
sa di circa 80 miliardi. Pronto cas-
sa.
Come tutte le sette che esplo-
dono nel mondo in grandi reli-
gioni organizzate e sopravvivo-
no alla loro difficile infanzia che i
«Vangeli secondo Apple» hanno
più volte narrato dalla Betlemme
nel garage familiare, all’adozio-
ne del piccolo Mosè dei compu-
ter rifiutato dalla famiglia, alla
Dalla morte del
fondatore il valore
delle azioni è
cresciuto in Borsa
di oltre 100 dollari
I prodotti della
“mela” sono un
universo chiuso
come una trappola
per aragoste
IL MAC
Il lancio di Apple Macintosh
nel 1984 rivoluziona l’industria
del personal computer
predicazione da outsider antisi-
stema fino al diventare lui stesso
il sistema, anche questa congre-
gazione transnazionale incontra
tanta ostilità quanta adorazione.
vorano in turni anche di 16 ore, in
questi giorni di superlavoro per
sfornare i nuovi iPad3 e iPhone5
di prossima uscita. Sono rifocil-
lati con una tazza di tè e un bi-
— ha di fronte molti venditori che
competono fra di loro per ottene-
re il contratto di fornitura, l’op-
posto del «monopolio», dove un
solo venditore controlla il merca-
ca la metà, con 251 miliardi. E si
profila l’avvento della «Apple TV»
dei televisori che integrano tutte
le forme di comunicazioni, con-
trollabili con i gesti della mani,
È nato in questi giorni il primo
virgulto anti-Mela prodotto dal-
l’albero degli «Occupy Wall
Street», chiamato prevedibil-
mente «Occupy Apple». Sui gran-
di media, come nel fiorente sot-
tobosco dei blog e dei siti minori,
scotto secco, racconta il New
York Times, e pagati 70 centesimi
di dollaro, 50 centesimi di euro,
all’ora. Otto euro al giorno. E fan-
no la fila per essere assunti fra i
400 mila operai che in Asia lavo-
rano per conto della Apple in di-
to degli acquirenti. E più la Chie-
sa di Cupertino cresce, più au-
menta il potere di «monopsonio»
verso i fornitori, mentre comin-
cia a delinearsi anche un’ipotesi
di monopolio, vista la quota di
mercato, come già ebbe la Micro-
senza telecomandi.
L’attacco concentrico di gior-
nali, reti tv, blogger e soprattutto
concorrenti industriali frustrati
non è mai stato così forte. Cresce
in misura direttamente propor-
zionale all’espandersi della San-
fioriscono le accuse di osceno verse aziende fornitrici, quando soft di Gates, quando il 95% dei ta Chiesa della Mela e della sua
sfruttamento della manodopera non si buttano dalla finestra, PC nel mondo funzionavano con mistica che ormai ha convertito
cinese, soprattutto in quella fab- spezzati nel corpo e nello spirito. i suoi sistemi operativi. Oggi la consumatori dai nuovi «Apple
brica dal film dell’orrore sinda- È il nuovo mondo del «mono- Microsoft è stata ampiamente Store» di Pechino al primo aper-
cale, la Foxconn, dove i figli del psonio», nel quale un solo com- staccata dalle Apple fra le grandi to, sperimentalmente, in un sob-
cosiddetto «miracolo cinese» la- pratore — in questo caso la Apple del mondo «high tech» e vale cir- borgo di Washington, in una lo-
calità chiamata Tyson Corner.
Un evento che sembra apparte-
nere all’archeologia del com-
mercio, ma che risale ad appena
undici anni or sono, 2001, in
maggio. Erano appena quattro
mesi prima dell’attacco alle Due
Torri e al Pentagono, per colpire
il quale il jumbo della American
Airlines controllato dai terroristi
dovette sorvolare a bassa quota
proprio il centro commerciale
con il primo negozio-tempio del-
la Apple. Da allora, il numero di
questi centri, tutti simili, tutti pe-
rennemente brulicanti di curio-
si, di acquirenti, di bambini che
giocano con gli ultimi prodotti
Il caso messi a loro disposizione, in
qualcosa che sta fra il kindergar-
La società punterebbe a realizzare una macchina basata su una variante del sistema operativodell’iPhone ten, l’oratorio e la chiesa, sono di-
ventati, alla faccia dei jihadisti
Nel futuro una super-tv e il nuovo tablet lanciati contro l’orco yankee, 396
nel mondo. Ma ancora nessuno
nel mondo arabo o in quello
i piacerebbe creare un televisore in- serie di voci autorevoli, l’ultima delle quali, pub- mussulmano.
M tegrato che sia completamente faci-
le da usare». Parola di Steve Jobs, ri-
portata da Walter Isaacson nel ven-
dutissimo libro che è uscito pochi giorni dopo la
sua morte in ottobre. Da quel momento, dopo la
blicata da DigTimes, un autorevole giornale di
tecnologie taiwanese, sostiene che la Apple ha
già messo in moto le catene di produzione dei
suoi partner per realizzare i componenti di un
televisore di prossima generazione, che dovreb-
E questo valore mistico, sol-
tanto in parte leggibile razional-
mente attraverso la qualità dei
prodotti o la loro performance,
che rende furiosi i detrattori e di-
lettura di quella frase, si sono moltiplicate le vo- be andare in produzione per la fine dell’anno e sperati i concorrenti. Molte altre
ci di un possibile sbarco della Apple nel mondo arrivare nei negozi addirittura in tempo per le aziende eccellenti, dalla Sam-
dei televisori, con una macchina ultramoderna, vendite natalizie. Nessuna conferma da Cuper- sung alla Nokia, dalla Rim di
collegata ad Internet, basata su una nuova va- tino che, nel frattempo, dovrebbe presentare il Blackberry alla Sony, produco-
riante del sistema operativo che attualmente go- nuovo iPad, per il quale ha ordinato 65 milioni di no gadget e computer non infe-
verna iPhone e iPad, e ovviamente dotata di tut- display ai suoi fornitori, Lg e Samsung, e che do- riori a quelli progettati nel Vati-
te le “app” necessarie a trasformare l’esperienza vrebbe essere presentato entro marzo. cano di San Bernardo da Cuper-
televisiva in qualcosa di completamente nuovo. (e. a.) tino, in California, e fabbricati in
Tute illazioni, ovviamente, ma sostenute da una © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cina. Durante l’ultima Super
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.apple.com
www.ft.com
■ 49

L’USCITA E IL RITORNO DI JOBS SMARTPHONE E TABLET LA SUCCESSIONE

Nel 1985 Steve Jobs si Nel 2007 esce il primo iPhone, Steve Jobs muore il 5 ottobre
scontra con i vertici e lascia il cellulare con lo schermo 2011 a 56 anni. Gli succede
l’azienda, per tornare nel 1997 tattile, e nel 2010 il primo iPad alla guida di Apple Tim Cook

Il caso

Una società di Shenzhen rivendica la proprietà del marchio sul territorio cinese

Duello Usa-Cina per Apple

Pechino sequestra l’iPad
(segue dalla copertina) ricerca di un accordo finanziario per scongiurare
il fallimento. I falchi del congresso americano, in
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE piena campagna elettorale per le presidenziali,
GIAMPAOLO VISETTI tuonano contro imitazioni e violazioni della pro-
prietà intellettuale da parte del «made in China»,
PECHINO accusato di penalizzare le multinazionali Usa.

G
LI americani minacciano di sospendere Prendere atto di un presunto furto commesso pro-
le commesse alla Foxconn, il che equi- prio da Apple ai danni della Cina, mentre il prossi-
varrebbe a chiudere la fabbrica più gran- mo leader cinese incontra Barack Obama alla Ca-
de della terra, con oltre un milione di sa Bianca, è fonte di enorme imbarazzo per Wa-
operai. Ultima mossa di Pechino, in una partita shington.
con gli Usa sempre più politica, il blocco a espor- Il blocco degli iPad segue e riapre poi lo scanda-
tazioni e importazioni di tablet Apple. lo Foxconn, la fabbrica-inferno di Shenzhen dive-
La società «Shenzhen Proview Technology», nuta famosa nel 2010 per una serie di 18 suicidi tra
che rivendica la proprietà del marchio iPad sul ter- gli operai. Solo allora, mentre i giovanissimi lavo-
ritorio cinese, si è infatti rivolta ai giudici affinché ratori si buttavano dai tetti di capannoni in cui era-
ordinino la sospensione della distribuzione fino a no costretti a lavorare, mangiare e dormire per 365
quando non sarà emesso il giudizio definitivo sui giorni all’anno, emerse l’altra faccia del successo
diritti d’uso del marchio. Se la richiesta verrà ac- Apple: oltre un milione di ragazzi cinesi, arruolati
colta, gli iPad spariranno dal mercato. Per Apple, dai terzisti di Cupertino al servizio di una compa-
in Oriente, è solo l’ultima di una lunga serie di brut- gnia di Taiwan, strappati dai villaggi rurali e rin-
te notizie. Perché sempre ieri in Cina si sono este- chiusi in stabilimenti-lager, per pochi dollari al
si a quattro regioni i sequestri degli iPad di secon- mese, in condizioni di lavoro e di vita disumane.
da generazione dai negozi. La polizia di Shandong, Sarebbe questo il prezzo del consumismo e del
Jiangsu, Hebei e Hunan è entrata negli store se- progresso e Steve Jobs in persona, poco prima di
questrando migliaia di tablet e multando i riven- morire, volò a «Foxconn City», una sorta di encla-
ditori con l’accusa di riciclaggio. Per il colosso di ve produttiva dotata addirittura di un proprio
Bowl, la finale del campionato di Cupertino, mentre in Cina la biografia di Steve esercito, per porre fine all’epidemia di suicidi che
football con il record assoluto di Jobs è saldamente in testa alle vendite, è uno sce- macchiavano di sangue i prodigi di tecnologia e
ascolti negli Usa — 115 milioni nario da incubo: iPad sequestrati nel primo mer- bellezza con il simbolo della mela morsicata.
— i rivali hanno speso 15 milioni cato mondiale ed esportazioni bloccate nel resto Uscì ammettendo che «qualcuno non ha rispet-
di dollari in spot da tre milioni del mondo. tato i patti», promise agli operai Foxconn bibliote-
ciascuno per demolire la Apple, Un terremoto che parte da lontano. Era il 2001 e che e piscine, e alzò di qualche dollaro la busta pa-
ridicolizzare i suoi fedeli, rac- la sconosciuta «Proview Technology» sostiene di ga. Sembrava finita lì, fino a quando il New York Ti-
contati mentre fanno file di ore aver depositato allora il marchio iPad a Taiwan, in mes ha documentato la dimensione dell’inferno-
per impossessarsi dell’ultimo Cina e in altre dieci nazioni. Nel 2009 Apple ha in Foxconn, il movimento mondiale dei consumato-
oggetto quando potrebbero, per effetti acquistato il brand da una controllata di Tai- ri s’è mobilitato e Apple è stata costretta a inviare a
meno soldi e senza perdere tem- pei, per 55 mila dollari, ma il contratto non avreb- Shenzhen e Chengdu, gli ispettori della Fair Labor
po, acquistarne uno che funzio- be escluso i diritti di «Proview Technolgy» sul ter- Association. Ora la fabbrica dei sogni globali onli-
na anche meglio. ritorio cinese. Apple in dicembre ha perso la cau- ne trema, facendo vacillare il modello-Cina e l’im-
Amazon, che offre il suo sa, pende ora il ricorso a un tribunale superiore, magine-Usa. Una bomba: sequestrare gli iPad in
«Kindle», tavoletta per la lettura ma nel frattempo rischia di dover pagare anche Cina e farli sparire dal mondo potrebbe non ba-
dei libri e ora anche per la navi- una maxi-multa da 38 milioni di dollari. Non è so- stare per bloccare la notizia.
gazione in rete, grida al pubblico lo una guerra tra avvocati d’affari, con i cinesi alla © RIPRODUZIONE RISERVATA
che al prezzo di un iPad ti vende
tre dei suoi prodotti. Eppure le
quote di mercato salgono im-
placabili, perché il mondo Ap-
ple, come rilevano gli analisti
che prevedono altri aumenti per
il valore del titolo, è un universo
chiuso, una trappola per arago-
ste che risucchia e cattura per
sempre chi vi entri, attraverso
musica, app, video, nuvole per
l’archiviazione di tutta la pro-
pria vita, smartphone. «Presto
— scherza Guy Kawasaki, uno
dei primi “evangelisti” della Me-
la negli anni 80 — dovremo con-
vocare un Concilio, per definire
la dottrina».
In un segno di sconfortante
avanzata, per i rivali e gli «infede-
li», anche le barriere che il «busi-
ness» il mondo delle aziende op-
poneva ai prodotti della Mela
stanno cadendo. Quegli oggetti
tanto, troppo «carini» e leziosi
per finire nella mani di severi uo-
mini d’affari in grisaglia e di av-
vocatesse con tracolle porta PC,
sono sempre più adottati anche
dalle più arcigne corporation. Lo
hanno deciso la Bank of America,
la Citi, la GM e la tentacolare Hal-
liburton. Rimpiazzeranno pro-
gressivamente i Blackberry in
dotazione ai dipendenti con gli
iPhone di nuova generazione
prossimi all’uscita. Sono centi-
naia di migliaia di pezzi. La mar-
cia di Santa Madre Mela sembra
inarrestabile. In hoc signo, vendi.
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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
ANAIS GINORI
ono solo la compagna
S
che accompagna il can-
didato in campagna».
Un gioco di parole, e poi
via. Valérie Trierweiler
passa dalla luce all’ombra, defila-
ta e presenzialista, assicura di vo-
ler rimanere dietro le quinte,
però eccola sempre in prima fila
al momento giusto. Nel quartier
generale dei socialisti, 59 rue de
Ségur, nel settimo arrondisse-
ment, Trierweiler ha il suo ufficio,
una stanza al terzo piano, sopra a
quella di François Hollande e ac-
canto alla “war room” dove si ten-
gono le riunioni importanti. Da
gennaio, ha anche preso un’assi-
stente che smista telefonate e let-
tere dei militanti. «Ne riceve mol-
te — spiega la collaboratrice — e
tenta di rispondere a tutti». Si fir-
ma ancora con il cognome del
suo ex marito, Denis Trierweiler
che ha conosciuto a Paris Match
e con il quale ha avuto tre figli, og-
gi adolescenti. Ma nell’immagi-
nario di molti lei è già “Signora
Hollande”, forse a maggio Pre-
mière dame di Francia. «Non vo-
glio anticipare nulla, vedremo»,
risponde a proposito di un futuro
all’Eliseo, preoccupata soprat-
tutto di controllare ogni sua di-
chiarazione, come chi per quat-
tro elezioni presidenziali è stata
sempre intervistatrice e ora si ri-
trova nei panni di intervistata.
Del lavoro di cronista ha con-
servato solo una trasmissione te-
levisiva nella quale incontra per-
“Il potere non
m’interessa”
giura la compagna
del socialista
in corsa per l’Eliseo
sonaggi dello spettacolo e qual-
che articolo relegato nella rubri-
ca cultura di Paris Match da
quando è stata invitata a fare un
passo indietro per il conflitto di
interesse politico-sentimentale.
Dietro al duello tra Nicolas
Sarkozy e Hollande, si profila già
quello, più frivolo, tra Carla Bruni
e questa giornalista quarantaset-
tenne paragonata per la bellezza
altera e la capigliatura felina al-
l’attrice Katherine Hepburn.
Quasi coetanee, Trierweiler non
ha le ascendenze aristocratiche
della modella-cantante. È nata in
una casa popolare alla periferia di
Angers, sulla Loira, quinta di sei
figli, madre cassiera e padre inva-
lido, morto quando lei aveva ven-
tuno anni. Troppo scaltra per ca-
dere nell’eterno giochino di Eva
contro Eva, ha già detto di aver
gran rispetto per tutte le Premiè-
re dame, indistintamente. Se
Hollande si è presentato ai fran-
cesi come un aspirante “presi-
dente normale”, lei sottolinea la
sua vita simile a quella di tante
donne che lavorano, di corsa tra
impegni professionali, compiti
dei figli, frigo da riempire e lava-
trici che non finiscono mai.
«Mi ha subito colpito per la
grinta, l’ambizione» ricorda il suo
primo direttore Gérard Carrey-
rou che l’ha assunta nel 1988 al
IL PERSONAGGIO
R2MONDO
Prove da première dame per la Trierweiler
Ostenta discrezione, ma è già nella stanza dei bottoni
Hollande
La campagna di Valérie
“Io donna nell’ombra”
settimanale Profession Politique.
Un anno dopo, Valérie Masson-
neau, il nome da nubile, è a un
“garden party” all’Eliseo.
François Mitterrand fende la fol-
la per andare a salutarla. I colle-
ghi, sempre pronti a malignare,
raccontano di un naturale van-
taggio competitivo in questi
vent’anni di carriera, con tanti
ministri e deputati che hanno
perso la testa davanti ai suoi occhi
azzurri. Trierweiler ha intervista-
to diverse volte anche Sarkozy,
conosciuto quando era solo sin-
daco di Neuilly. Una frequenta-
zione su cui il presidente ha iro-
nizzato. «Hai visto? Siamo uguali
— ha detto una volta a Hollande
— Ci siamo tutti e due rifatti una
vita. Io con Carla, tu con Valérie.
La conosco bene, e mi piace».
Insieme vivono in un apparta-
mento moderno nel quindicesi-
mo arrondissement, vicino al
Parc André-Citroen, con una pic-
cola terrazza. Dopo i comizi, Hol-
lande scende a dare un bacio in
bocca alla sua compagna. Era se-
duta davanti a lui il 22 gennaio
durante il suo discorso a Le Bour-
get, quello in cui è stato tagliato,
guarda caso, ogni riferimento a
Ségolène Royal. Quest’altra riva-
lità femminile tiene banco. Si vo-
cifera di manovre dietro le quinte
per evitare che le due donne si in-
crocino o vengano riprese insie-
me. Royal non la può sopportare,
con qualche ragione. Nel 1992,
Trierweiler pubblica la famosa
intervista a l’allora ministro del-
l’Ambiente, dopo il parto, ancora
in ospedale, con in braccio la pic-
cola Flora, ultima arrivata dei
quattro figli con Hollande. Nel
gennaio 2004, Trierweiler firma
un ritratto di quella che definisce
una «coppia reale per la Républi-
que». «Non abbiamo mai funzio-
nato così bene insieme» confida
Hollande alla giornalista. Cosa
sia successo poi solo loro lo san-
no. Nel 2007 Royal ufficializza la
separazione, con un breve comu-
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.francoishollande.fr
www.elysee.fr
■ 51
IN COPPIA
Valérie
Trierweiler
(foto di Eric
Robert)
A sinistra
con Hollande
Sotto,
Nicolas
Sarkozy
nicato. Le due giornaliste di Le dal suo profilo Twitter. «Piccola
Monde, Raphaelle Bacqué e Aria- precisazione del mattino. Non
ne Chemin, hanno raccontato sono una donna politica. Sono
che l’allora candidata socialista una giornalista». Nella sua pru-
era andata già nel 2006 dal diret- denza calcolata, giura che mai
tore di Paris Match per chiedergli poserà per servizi fotografici e co-
di spostare Trierweiler dal servi- pertine dei magazine, mettendo
zio politico, rivelando la liaison in in piazza la sua vita privata. Quel
corso tra suo marito e la reporter. giornalismo non le interessa, non
Potere, visibilità. «Non m’inte- più. Ma la campagna elettorale è
ressa» ripete lei che però non re- ancora lunga, si fa sempre in tem-
siste alla tentazione di punzec- po a cambiare idea.
chiare gli avversari di “François” © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso
L’annuncio in prima serata tv. Poco più di due mesi per convincere gli elettori
Sarkozy, oggi candidato ufficiale
ma è cinque punti sotto al rivale
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GIAMPIERO MARTINOTTI
PARIGI
i sono troppi microfoni», dice sorridendo Nico-
C las Sarkozy. L’operaio di una fabbrica appena
salvata dal fallimento gli ha chiesto se si rican-
dida all’Eliseo, ma il capo dello Stato preferisce
non svelare ancora il segreto di Pulcinella: lo farà stasera
alle otto sulla prima rete televisiva, quella controllata dal
suo amico Martin Bouygues, la più vista Oltralpe. È l’av-
venimento più atteso e più scontato della campagna
elettorale. Ma il ritardo nei sondaggi, la costante impo-
polarità del presidente e l’altrettanto costante favore di
cui gode François Hollande lo hanno costretto ad antici-
pare i tempi, ad abbandonare i panni del presidente per
vestire quelli del candidato. Si comincia stasera in tv, si
prosegue domani in Savoia, ad
Annecy, con un discorso di
fronte a 3mila persone e poi un
comizio domenica a Marsiglia,
una delle poche grandi città
francesi con un sindaco di de-
stra.
È una corsa contro il tempo e
tutta in salita per Sarkozy. Il son-
daggio quotidiano dell’istituto
Ifop lo ha confermato ieri sera:
al primo turno, Hollande è al
30%, il capo dello Stato al 25,5. E
al secondo turno il distacco
sembra incolmabile: il candida-
to socialista viene dato vincito-
re con il 57%. Ma i giochi non so-
no ancora fatti: gli elettori incer-
ti sono aumentati e Sarkozy è un
candidato molto abile. Più che
sulle promesse, dicono i suoi,
tenterà di spostare l’asse della
campagna sui valori dei candi-
dati. La sua speranza risiede
nella debolezza strutturale del-
la sinistra: secondo l’Ifop, l’insieme dei candidati della
“gauche” non raccoglie più del 41,5% al primo turno. Ma
Sarkozy è impopolare, anche una parte degli elettori mo-
derati è tentata dall’idea di dargli il benservito: il presi-
dente uscente ha poco più di due mesi per convincerli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 52
Stregaèbello
DAL NOSTRO INVIATO
LAURA ASNAGHI
NEW YORK
E
scono dal loro castel-
lo le streghette-chic
di Marc Jacobs, che
trasforma la sfilata in
una fiaba moderna,
rendendo omaggio alle donne
d’oggi, spesso accusate di esse-
re le “nuove streghe”, troppo in
carriera e troppo intraprenden-
ti. E così Marc Jacobs, stilista ge-
niale e irriverente, si schiera
dalla parte delle donne non
omologate e con una testa pen-
sante, portando sotto i riflettori
una sfilata tra le più belle e in-
novative di questa settimana
della moda newyorchese. La
messa in scena è da vera fiaba,
con tanto di musica scelta ad
hoc. Da un castello di carta
bianca, un po’ sbilenco, sbuca-
no le streghe di Marc Jacobs, ve-
stite con grande eleganza e iro-
nia. Hanno cappelli giganti di
visone o volpe e portano cap-
potti sartoriali che si aprono a
corolla sui fianchi e da sotto oc-
chieggiano abiti con decori fat-
ti con cristalli, ologrammi scin-
tillanti e piumette. Le scarpe,
settecentesche, hanno grandi
fibbie con Swarovsky portate
con calzini in lurex. Le streghe
di Jacobs vanno ai loro sabba
con golf e scialli all’uncinetto
intarsiati con il lamè e pellicce
iperdecorate, giacche rosa e
ampie gonne in broccato con
disegni dorati. La sfilata dura
solo otto minuti, inizia in per-
Cappelli giganti
di visone o di volpe,
cappotti da alta
sartoria. Sotto,
gonne in broccato
fetto orario, come gli spettacoli
della Scala di Milano, e si con-
clude con grandi applausi e il
pubblico che assedia lo stilista
dietro le quinte. Lui, in gonna-
pantalone e camicia, si concede
con baci e abbracci, e fa grandi
elogi le streghe d’oggi e a chi gli
chiede perché tutte le modelle
hanno sfilato con enormi cap-
pelli di pelliccia risponde: «Se
hai la testa calda ti funziona
tutto il resto».
Quella di ieri è stata una
giornata speciale per la passe-
rella di New York. Non solo
Marc Jacobs ma anche Donna
Karan ha fatto un tributo alle
donne che sanno il fatto loro,
senza perdere un briciolo di
femminilità. «La mia è una
donna seducente, sofisticata,
con abiti scolpiti sul corpo, fat-
ti esclusivamente con tessuti
maschili — spiega la stilista —
ho voluto realizzare una colle-
zione dove il lato maschile e
femminile della donna convi-
vono, sottolineando la sua for-
za, il suo potere ma anche la
sua fragilità». E aggiunge: «Da
sempre la donna si carica sulle
spalle il mondo intero — spie-
LA MODA
R2CRONACA
Sulle passerelle di New York, Donna Karan punta sull’autonomia, con vestiti seducenti e stoffe maschili
I tacchi rimangono alti, perché anche il bon ton ha bisogno di trasgressione. Come insegna Tory Burch
Tra lamè, scialli e volpi
la favola di Marc Jacobs
ga la stilista — dal lavoro alla
famiglia, ha mille incombenze
ma nonostante questi pesi sa
sempre essere elegante e at-
traente». In passerella, gli abi-
ti di taglio sartoriale, realizzati
con severe grisaglie, diventa-
no seduttivi grazie a tagli e cu-
citure speciali che mettono in
BON TON
La fanciulla
di Tory Burch
La novità
Così vi svelo
le celebrities
VOLETE scoprire come
vivono, quale musica
ascoltano e quali abiti in-
dossano (quanto costano
e dove si comprano) le
muse della moda? Ora c’è
www.lifestylemirror.com,
il nuovo progetto di Me-
diabend Capital, la casa
editrice fondata da Ema-
nuele Della Valle che ha
realizzato il sito con il fo-
tografo Francesco Car-
rozzini. Emanuele è il pri-
mogenito di Diego Della
Valle e Francesco è figlio
di Franca Sozzani, la di-
rettrice di Vogue. La pri-
ma “celebrity” è Daphne
Guinness, a seguire Mar-
gherita Missoni.
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.mbfashionweek.com
http://seidimoda.repubblica.it
risalto il corpo. Gli abiti bustier
lasciano le spalle nude e gli
spacchi mettono a nudo le
gambe che svettano su tacchi
alti e affilati. Questa donna
non può fare a meno della
giacca portata sulla pelle nuda
e la gonna attillata che fascia
piacevolmente il “lato B“. In FIABE
testa un piccolo cappello ma- Marc Jacobs
schile, forse per dimostrare osa con
che adesso è lei che comanda. giacche, golf,
In vena di “rivolta” anche la scialli tutto
donna di Tory Burch, sempre sovrapposto
POTERI
molto bon ton, delicata e dal- ed enormi Donna Karan
l’aria innocente. Ma stavolta cappelli per crea una
l’amore per un “bad boy” la donne non moda per
rende più audace e così i suoi omologate, una lei che
abiti da fanciulla si arricchi- anche un po’ fonde stile
scono di dettagli “sovversivi”, streghette femminile
come i lunghi guanti in pelle e maschile
portati a tutte le ore, i panta-
leggings con le giacche da ra-
gazza bene e gli abiti in maglia
sempre più strizzati in vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I dettagli
LA POCHETTE
Stampa pizzo per
Twin Set Simona Barbieri
L’OROLOGIO
Eberhard propone
l’orologio Gilda
LA CAMICIA
È in cotone con ruches
la camicia Bagutta
GLI OCCHIALI
Ètoile dela Mer, gli occhiali
stile diva di Versace
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 STILI DI VITA
R2CRONACA @ PER SAPERNE DI PIÙ
www.repubblica.it
http://fiab-onlus.it
■ 53

Ogni anno sulle strade centinaia di vittime

Parte la campagna per il “diritto di pedalare”
OCCASIONALI
Il 21,3% degli
italiani usa la
bici almeno
una volta a
settimana.
Nel 2005
erano il 16,9

ABITUALI
Circa il 14%

Bicicletta
degli italiani
usa la
bicicletta
almeno 3-4
volte alla
settimana

“Salviamo i ciclisti”
il web scende in pista VENDITE
Ogni anno
in Italia

per la sicurezza
vengono
venduti
circa 2
milioni di
biciclette

ANGELO MELONE drammaticamente raddoppia: stro Paese perde la vita un ciclista suo “parametro” è di 2,18; per le voci che chiedono modifiche, ca. Con qualche risposta – fanno
sono stati 2.556, un strage. Nel e 40 sono finiscono in ospedale auto è invece pari a 0,78 e per i ca- anche semplici, del codice della sapere sempre tra Facebook e
o scorso mese di no- 2010, certifica l’Istat, hanno per- per ferite più o meno gravi, è co- mion è 0,67. Ed è ben più alto – strada e del labirinto di norme Twitter i promotori -. «Alcuni

L vembre la giornalista
del Times Mary
Bowers non è arrivata
in redazione. È stata
travolta da un camion mentre, in
bicicletta, andava al lavoro, ed è
ancora gravissima in ospedale.
so la vita sulle nostre strade 263
ciclisti mentre 14.472 sono i feri-
ti. In questo primo mese e mez-
zo del 2012 le vittime sono già 38.
Di fatto quasi ogni giorno nel no-
me se di colpo sparissero tutte le
centinaia di ciclisti del Giro e del
Tour. Per tradurre in dati statisti-
ci, il rischio di mortalità per chi
pedala è il più alto in assoluto: il
contrariamente a quanto si pos-
sa immaginare – di quello dei ci-
clomotori (1,06) e delle moto
(1,96). Cifre fredde, che però sul
web si stanno colorando di mille
degli enti locali. E chiedono so-
prattutto attenzione.
Sembra che il “popolo delle
due ruote” si sia ritrovato e stia
bussando alle porte della politi-
parlamentari si stanno muo-
vendo, ma questo sarà il prossi-
mo passo. L’onda sul web ha ap-
pena iniziato a pedalare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’incidente ha sconvolto i suoi Il racconto

colleghi che hanno deciso di lan-
ciare una petizione dal sito del Una battaglia per la vivibilità contro la legge del più forte
quotidiano: otto provvedimenti
essenziali che la politica dovreb-
be adottare per rendere più sicu-
ra la vita di chi si sposta in bici-
La rivoluzione della lentezza
cletta. E, insieme, Internet come
mezzo per aprire gli occhi dell’o-
può cambiare le nostre città
pinione pubblica sulla strage di
ciclisti nelle strade delle città. PAOLO RUMIZ
Il Web ha funzionato, l’appel-
lo si è diffuso e una settimana fa l diritto di pedalare senza paura non è una ri-
è rimbalzato in Italia grazie ad
una trentina di blogger che lo

Dal Times a
I chiesta di nicchia. Quelli che vanno in bici non
sono una razza diversa, come li ho visti addita-
re al pubblico ludibrio da certi giornali fautori
del Far West stradale. È solo gente che si ostina a ri-
vendicare il diritto del cittadino a riprendersi le
Repubblica.it, da strade trasformate in velodromi e governate dalla
Facebook a Twitter legge del più forte. Lo so, ci sono ciclisti insoppor-
tabili che violano i sensi unici e vanno messi in ri-
si moltiplicano le ga, ma so anche che non ho mai visto un ciclista am-
iniziative, con un mazzare un automobilista e non è colpa mia se suc-
appello in 8 punti cede solo il contrario. E so anche che chi pedala in
pace, accompagna in bici i figli a scuola o fa la spe-
ai governi sa su due ruote come avviene in
tutti i Paesi del Nord, è spesso un
hanno rilanciato. “Salviamo i ci- buon cittadino che crede nelle re-
clisti” ha invaso soprattutto i so- gole e paga le tasse. L’evasore in-
cial netwok, fino a diventare un vece esce in Suv, non in bicicletta.
fenomeno che da solo testimo- L’importante è capire perché ci
nia quanto il problema sia senti- odiamo, noi ultimi Mohicani.
to dalle oltre undici milioni di Non è solo perché occupiamo
persone che più spazi, rallentiamo i gommati, ri-
o meno quoti- vendichiamo diritti universali e
dianamente cavalchiamo un mezzo conside-
usano la bici per rato stoltamente retrogrado
spostarsi nelle (mentre è modernissimo e l’unico capace di ren-
città o fare movi- dere vivibili le nostre città), ma anche perché il no-
mento. Per dare stro andare implica che siamo ricchi di tempo. Ab-
una dimensione biamo quella cosa che i frettolosi ansiogeni incol-
di quel che sta lati al telefonino hanno perso, ma di cui sentono
avvenendo, l’articolo di Repub- oscuramente la nostalgia. Il tempo, per l’appunto.
blica.it che dal primo giorno ri- Ci odiano dunque per invidia, un’invidia tanto più
lanciava l’iniziativa ha avuto in pericolosa perché inammissibile e quindi perico-
breve tremila condivisioni su losamente aggressiva. Ho un amico che guida un
Facebook, in tre ore l’ashtag prestigioso istituto di ricerca in Olanda e si sposta
#salvaiciclisti è divenuto uno dei solo in bicicletta. Lo può fare anche d’inverno, per-
principali su Twitter, il gruppo ché le corsie ciclabili sono le prime a essere spaz-
aperto su Facebook per spinge- zate dalla neve. A Berlino ho visto che il Bundestag
re provvedimenti analoghi a ha un parcheggio di soli 40 posti macchina, perché
quelli chiesti dal “Times” ha or- si presuppone che i signori parlamentari vadano al
mai cinquemila aderenti. lavoro in bici o metropolitana. Ecco, vorrei vedere
Una sorpresa, ma forse non la stessa cosa a Roma, nel regno delle auto blu. Sa-
per chi ha una idea del fenome- rebbe un grandioso esempio di civiltà e di guerra al-
no. Il dato che ha colpito l’opi- lo spreco. Ministri in bici, con pizzardoni implaca-
nione pubblica inglese - negli ul- bili e tutelarne i diritti. È con queste piccole rivolu-
timi 10 anni sono rimasti uccisi zioni, più che dai solenni trattati, che si fa l’Europa.
in strada 1.257 ciclisti – in Italia © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 I NOSTRI FUMETTI
R2CRONACA
■ 54

MARCUS LA STREGA HELLINGEN TITAN

Acrobata, YASKA È il più Mostro di
ipnotizzatore, È l’unico formidabile acciaio che
trascinatore, cattivo non avversario marca con la
Marcus con creato da di Zagor: sua presenza
il suo costume Guido Nolitta uno la prima
da pipistrello, ma da scienziato apparizione di
realizza il Gianluigi geniale, Hellingen, nel
sogno di Icaro. Bonelli. La votato al sesto volume.
Apparizione vecchia strega crimine. Memorabile
I nemici unica, ma
indimenticabile
deve
vendicarsi di
Ispirato a
Virus, fumetto
quando Titan
scompare
. un antico torto anni Trenta in un lago

Western e fantastico, si sposta di liana in liana come Tarzan, e ha un inseparabile

compagno, il simpatico Cico. Lo “Spirito con la Scure” vive in molti universi popolati
di indiani, vampiri e scienziati pazzi. Le sue avventure, per la prima volta tutte a colori,
saranno in edicola da domani con Repubblica

Zagor
Quell’eroe
semidio
che protegge
gli indiani
LUCA RAFFAELLI tensione poteva essere sempre associato all’assoluta indiffe- pio Zagor e Cico avventurarsi quinto vedremo Cico impri-
smorzata da una battuta, o da renza nei confronti del denaro in una città aerea, costruita su- gionato da un ragno gigante.
ROMA un siparietto comico. Ma an- e della ricchezza. Già, perché gli alberi (e peraltro simile a Nel sesto faremo la conoscen-
mmaginate un west nor- che un’avventura sognante. quello che a Zagor e Cico serve quella inventata da James Ca- za del grande nemico di Zagor,

I male, con gli indiani, i sa-

loon, la gente buona e
quella cattiva. Eppure
differente da quello soli-
to: dove la realtà abbia un peso
molto relativo e ci sia posto per
ogni gioco di fantasia. Dove ci
siano le liane per volare tra gli
alberi come fa Tarzan, dove ci
siano uomini volanti come in
Flash Gordon, maghi alla
Mandrake, e poi vichinghi,
vampiri, mostri preistorici, gi-
ganti di ferro, uomini lupo. Ec-
co: questo è il west particola-
Nel 1960 l’editore rissimo di Zagor, lo Spirito con
di Tex capì che la Scure, il difensore degli in-
diani e della giustizia. Anzi,
c’era bisogno non solo il suo. Perché Zagor
di coinvolgere non esisterebbe senza il suo
i ragazzini compagno d’avventura, il cui
nome è Cico Felipe Cayetano
Lopez Martinez y Gonzales,
per gli amici semplicemente
Ci voleva qualcuno Cico, il messicano più comico
che non fosse così del mondo.
Sono nati insieme più di cin-
duro e serio come quant’anni fa, nel 1961, quan-
il famoso ranger do il fumetto era ancora pub-
Serviva l’ironia blicato nel formato a striscia e
quando Tex cominciava a di-
ventare un fenomeno insupe-
rabile presso il pubblico adulto
nel nuovo formato, quello a
Il protagonista quaderno, quello “Bonelli”.
insieme all’amico Chissà, forse in quel giorno del
Cico attraversa 1960, quando Sergio Bonelli
città sugli alberi incontrò Gallieno Ferri (come
racconta lo stesso Ferri nell’in-
o paesi medievali tervista qui a fianco), l’editore
di Tex capì che c’era bisogno di
un altro personaggio per anda-
re a stimolare l’attenzione e la
fantasia di tutti quei ragazzini
per i quali Tex era troppo serio
e troppo duro. Ci voleva un al-
tro eroe, che vivesse in un
mondo fantastico, svincolato
dalla realtà. E accanto a lui, una
spalla che smorzasse la tensio-
ne dell’avventura con i suoi si-
parietti comici. Ecco perché
Cico: tutto il contrario del co-
raggio e dell’intraprendenza,
un Fantozzi ante-litteram nel
west a fumetti (il ragioniere di
Villaggio nasce esattamente
dieci anni dopo), un barilotto
che non pensa altro che a man-
giare, che vorrebbe scansare a
tutti i costi ogni sorta di perico-
lo. Con Zagor e Cico generazio-
ni di lettori hanno amato
un’avventura sorridente la cui
Perché Zagor, al contrario di
Tex, va in cerca dell’avventura
a piedi, percorrendo sulle sue
gambe (e perdipiù seguito da
Cico!) territori immensi. Per-
ché Zagor è il primo personag-
gio moderno, capace di me-
per vivere è tutto nella foresta
(lo dichiara apertamente a p.
261 del sesto volume). L’av-
ventura, però, li porta spes-
so fuori, nei diversi
mondi dell’av-
ventura. Nel
meron per Avatar). Nel secon-
do Zagor dovrà battere una co-
pia di se stes-
so. Nel quarto
lo vedremo
agire in una
città medie-
il prof. Hellingen, che qui mo-
stra una sua meravigliosa crea-
zione: Titan, un enorme robot.
E così via, in un infinito viag-
gio attraverso la fantasia li-
berata, così come l’hanno
immaginata il compianto
scolare i generi letterari. I suoi primo volu- vale. Nel Sergio Bonelli (nascosto
nemici vengono dal mondo me di que- sotto il nome d’arte di Gui-
della fantascienza, dall’horror, sta nuova do Nolitta) e Gallieno Ferri.
dal fantasy, dal romanzo stori- collana © RIPRODUZIONE RISERVATA
co, dal genere cappa e spada. (in cui
Zagor coglie elementi del fu- per la pri-
metto, del cinema e della lette- ma volta
ratura rielaborandoli e facen- gli episodi
doli rinascere, e i lettori si tro- di Zagor
vano come all’interno di una vengono
palestra della fantasia, dove si presen-
ha la possibilità di continuare a tati a co-
sviluppare nuove fantasie, lori) vedre-
nuovi intrecci, nuove alchi- mo ad esem-
mie. Perché nel mondo dello
Spirito con la Scure tutto è pos-
sibile, purché alla fine trionfi il
senso di giustizia che ancora
una volta, come in Tex e in ge-
nere nel fumetto bonelliano, è
GLI EROI
Zagor nasce nel
1961 dalla penna
di Sergio Bonelli
e dalla matita di
Gallieno Ferri.
Il suo compagno
di avventure è Cico
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
@ PER SAPERNE DI PIÙ
http://temi.repubblica.it/iniziative-zagor
www.sergiobonellieditore.it
■ 55

IRON-MAN GUITAR JIM L’UOMO LUPO BELA RAKOSI

Vestito con Simbolo Il Dottor Stubb Immigrato in
una incredibile dell’avventura trasformandosi America per
tuta metallica libera e in Uomo Lupo, placare la
che lo rende scanzonata trasporta propria sete,
invulnerabile, che spesso Zagor questo
il fabbro Sam si vive nelle in un vampiro
Fletcher pagine di horror gentile ha il nome
è uno dei più Zagor, il e classico, ispirato a Bela
pittoreschi personaggio senza scene Lugosi, attore
nemici dello è ispirato al sanguinolente transilvano
Spirito Johnny Guitar ma puntando interprete di
con la Scure del cinema sul mistero Dracula

LA COLLEZIONE
Per la prima volta a colori IL FUMETTO
la collezione storica Dopo cinque
di Zagor in trenta volumi anni di Tex
di grande formato con gli appassionati
le copertine originali. Il primo del fumetto
volume al prezzo eccezionale avranno un altro
di un euro in più imperdibile
LE USCITE appuntamento
Le successive
uscite
di Zagor
saranno
vendute GLI SPECIALI
a 6,90 euro Ogni volume avrà
oltre al costo un apparato editoriale
del quotidiano curato da Luca Raffaelli,
Graziano Frediani e Moreno
Burattini con un’introduzione
alla storia

L’OMAGGIO
Questa serie è un omaggio
a Sergio Bonelli, scomparso
di recente, creatore di Zagor
insieme a Gallieno Ferri

L’intervista

Gallieno Ferri è il disegnatore e co-creatore della serie insieme a Sergio Bonelli

“Un personaggio pieno di libertà

è sempre diverso e non annoia mai”
ono di Gallieno Ferri, genovese del dio scritto da Gianluigi Bonelli, padre di

S 1929, gli inconfondibili disegni di Za-

gor, così solari e immediati, capaci di
invogliare la lettura eppure precisi
nei particolari.
Signor Ferri, come ricorda la nascita di
Zagor?
«È nato un po’ per caso, come potevano
nascere i fumetti qualche decina di anni fa.
Mentre ero in contatto con la Francia per
alcuni miei lavori, ho preso un appunta-
mento con Sergio Bonelli e sono andato a
trovarlo a Milano. E così, guardando alcu-
ni miei disegni, mi ha proposto di provare
a fare qualcosa insieme. Zagor è nato così,
sulla scia della tradizione popolare del fu-
metto, con alcune idee sue e alcune mie.
Per esempio l’aquila sul costume di Zagor
l’ha scelta Sergio. A me non piaceva mol-
to».
E insieme a Zagor è nato Ci-
co.
«Cico è nato per essere la
spalla classica comica dell’e-
roe, il Sancho Panza della situa-
zione».
Anche un po’ Paperino, vi-
ste certe sue situazioni in stile
cartone animato.
«Cico è stato in questo senso
l’unico grande problema che
mi si è presentato. Con gli anni
ho dovuto lentamente trasfor-
marlo, rendendolo un po’ più
realistico, pur mantenendo in-
tatta la sua forza comica. Anche se la figura
della spalla umoristica è tipica nel fumetto
italiano, per casa Bonelli era una novità. Non
a caso Tex è un fumetto realista, e duro».
La prima storia è scritta da Sergio Bonel-
li (che firma ovviamente con lo pseudoni-
mo di Guido Nolitta). Poi per qualche epi-
sodio lei firma sia le sceneggiature che i di-
segni. Come mai?
«Perché Sergio era troppo preso dai pro-
blemi di redazione. Così mi sono preso tutto
il peso della produzione, anche se poi dal
mio studio ligure venivo a Milano per con-
frontare idee e situazioni. Nelle mie storie
credo si possa vedere uno Zagor che rispec-
chia le mie grandi passioni: quella per lo
sport, l’azione e la natura».
In seguito c’è stato anche qualche episo-
Sergio e creatore di Tex Willer.
«Sì, e credo si possa vedere chiaramente il
diverso stile dei due sceneggiatori e due mo-
di abbastanza diversi di concepire l’avven-
tura. Gianluigi era chiaramente in difficoltà
con le scene comiche di Cico, e spesso face-
va sparire il personaggio. Non so se ci fosse-
ro confronti tra loro a tal proposito, perché io
nel mio studio ligure ricevevo da Milano le
sceneggiature e le disegnavo».
È uscita qualche tempo fa una sua bio-
grafia (a cura di Moreno Burattini e Grazia-
no Romani, Coniglio editore) che ha per
sottotitolo: “Una vita con Zagor”. Lei in
questa vita con lo Spirito con la Scure si è
mai annoiato?
«Mai. E non lo dico per dire. Un personag-
gio come Zagor è pieno di libertà. Può af-
frontare qualsiasi situazio-
ne in qualsiasi luogo del
mondo e della fantasia. Le
situazioni non si ripetono
mai, c’è sempre qualche no-
vità da affrontare. E poi c’è
un’altra cosa: in Zagor, al
contrario di altri fumetti,
non servono le documenta-
zioni. Gli ambienti, la fore-
sta, la palude, sono quelli
che mi sono creato nella mia
testa, non li devo riprendere
da fotografie o da altri dise-
gni. E facendo così non ci si
può annoiare mai».
È questo anche il motivo del grande suc-
cesso di Zagor, quello che l’ha portato, do-
po 50 anni, ad essere un personaggio in cre-
scita nel gradimento e nelle vendite?
«E che oltretutto gode di fedelissimi fan
club che incontriamo in tutte le manifesta-
zioni fumettistiche».
Certo, c’è anche quello. Ma insomma,
perché?
«Credo che nel successo di Zagor c’entri-
no anche i sentimenti nobili che emergono
dalla sua lettura, quelli che Sergio Bonelli
aveva dentro di sé: il sentimento dell’amici-
zia, della lealtà e un anche un dolce senso di
nostalgia, legato ai ricordi e alle passioni del
passato».
(l.r.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Esce una raccolta di
interventi, interviste
e corrispondenze
dell’oligarca messo
in prigione da Putin
ADRIANO SOFRI
è un gran romanzo rus-
C’ so. Una fortuna colos-
sale e improvvisa, e una
rovina ancora più im-
provvisa. Il cinismo e la
futilità del Cremlino. La conversione del
protagonista. E la galera, la galera mo-
scovita e siberiana e careliana. È un ro-
manzo d’appendice, come i classici rus-
si, quando l’autore scriveva mese per me-
se per sbarcare il lunario, e non sapeva
ancora come sarebbe andata a finire. In
questa circostanza, ciascuno di noi può
condividere, in una piccolissima quota,
la responsabilità dell’autore. Bisogna
riassumere le puntate precedenti. I pro-
tagonisti sono due –benché dietro ci sia
l’eterna Russia. Uno è Vladimir Putin, ed
è quello che vince. A marzo sarà rieletto
Presidente, per la terza volta formalmen-
te, dopo il farsesco balletto col piccolo
Medvedev. Forse non sarà rieletto al pri-
mo turno, e le strade si riempiono di gen-
te che gli grida di andarsene. L’altro è
quello che prende gli schiaffi, Michail Ko-
dorkovskij. L’hanno trasferito da una pri-
gione al confine con la Cina a una al con-
fine con la Finlandia, l’hanno condanna-
to a 13 anni – ne ha scontati già nove – pri-
ma per aver truffato il fisco, poi per aver
rubato 213 milioni di tonnellate di petro-
lio (rileggete, prego) e per riciclaggio.
Quando Putin lo fece arrestare (arbitra-
riamente, ha sentenziato Strasburgo)
aveva quarant’anni ed era l’uomo più ric-
co della Russia. Ora ne ha 48. Ci si può ap-
passionare alla sua storia per due ragioni.
La prima è che è un uomo perseguitato,
che reagisce con coraggio e ha tramutato
l’orrore della prigionia in un’occasione
per cambiare se stesso. E intanto per ca-
pire che “fare soldi a palate” non è il sen-
so della vita: deduzione trita, se non ve-
nisse da uno che li aveva fatti a palate. La
seconda ragione è che dal carcere prende
parte alla lotta sul futuro della Russia nel
mondo con lucidità e autorevolezza.
C’è un prezioso documentario su di
lui, del tedesco Cyril Tuschi, presentato
l’anno scorso a Berlino. Da noi esce un li-
bro che raccoglie suoi articoli, interviste
e corrispondenze con scrittrici e scrittori
russi. Si intitola La mia lotta per la libertà
(Marsilio). «Le parole da dietro le sbarre
hanno un’importanza particolare», scri-
ve il curatore. È vero, ma bisogna stare at-
tenti a non farne un torto a chi le pronun-
cia. A leggerle anche “come se” non ve-
nissero da dietro alle sbarre.
Lui riassume così, nel 2005: «A me per-
sonalmente la Russia ha dato molto. Ne-
gli anni ’70-’80 mi ha dato un’istruzione
L’hanno trasferito
dal confine con la Cina
a quello con la
Finlandia, l’hanno
condannato a 13 anni
di cui andar fieri. Negli anni ’90 ha fatto di
me l’uomo postsovietico più ricco. In
questo decennio mi ha portato via la pro-
prietà e mi ha messo in carcere, offren-
domi la possibilità di specializzarmi ulte-
riormente, questa volta in argomenti
umanistici e universali».
Kodorkovskij era il “padrone” della
Yukos, la seconda compagnia petrolifera
dopo Gazprom, comprata a prezzo di sal-
do grazie alla fedeltà a Eltsin, e portata a
un formidabile successo. Era uno dei
“sette oligarchi”. A differenza degli altri,
finanziò pubblicamente partiti di oppo-
sizione, e disse in faccia a Putin che biso-
gnava piantarla con la corruzione. La sua
disgrazia, e dei suoi collaboratori, co-
minciò da lì. Si disse che volesse vendere
la Yukos alla Exxon. Si sostenne (lo si fa
ancora, anche da noi) che, per complicità
di ebreo – è di padre ebreo – l’avesse già
CULTURA
ILMILIONARIO CONTRO
ZAR
LO
KODORKOVSKIJ: LA MIA SCELTA
DI RESTARE IN RUSSIA
venduta ai Rothschild. Si insinuò che
avesse commissionato omicidi per inte-
resse – occasione, chissà, di un terzo pro-
cesso futuro. Kodorkovskij era a Boston
con suo figlio quando fu chiaro che cosa
lo aspettava, e scelse di rientrare in Rus-
sia, per non abbandonare il suo vice, Pla-
ton Lebedev, accomunato a lui nelle ac-
cuse, e per non perdere il rispetto di sé. Ha
sempre escluso di chiedere la grazia. «Il
potere, chissà perché, considera il “pen-
timento” una condizione obbligatoria di IL LIBRO E L’AUTORE
grazia. Non pecco di eccessivo orgoglio, “La mia lotta per la libertà”
ma confessare delitti mai commessi per di Chodorkovskij (traslitterato
me è inammissibile». così da Marsilio, trad. di Giulia
Il parassitismo della classe dirigente, Marcucci, pagg. 240, euro 19)
La rivista
LO SPECIALE “MICROMEGA” DEDICATO A MANI PULITE
IN edicola un numero speciale di MicroMega,
È intitolato “Mani Pulite 1992/2012 - la rivoluzio-
ne della legalità e i suoi nemici”. L’occasione è
un anniversario. Vent’anni fa, infatti, aveva inizio l’in-
chiesta Mani Pulite. Per ricordarlo, MicroMegaripub-
blica, nella serie “I Classici”, il volume intitolato “Re-
sistere, resistere, resistere!” che uscì nel gennaio 2002:
il fascicolo della rivista che più ha venduto in assolu-
to, cinque ristampe in due mesi, centomila copie. «Lo
straordinario bilancio a più voci sulla vicenda di Ma-
ni Pulite realizzato dieci anni fa», spiega il direttore
Paolo Flores d’Arcais nell’editoriale, «può costituire
oggi uno strumento indispensabile per una nuova ge-
nerazione di lettori».
avverte, condanna la Russia a retrocede-
re nell’economia delle materie prime. La
crisi demografica farà sì che la Siberia e
l’Estremo Oriente siano popolate da im-
migrati cinesi, che prenderanno il so-
pravvento nei commerci e nello sfrutta-
mento delle risorse. Compila – con la pre-
cisione contabile di un manager interna-
zionale, e anche con la megalomania di
un giacobino incarcerato («secondo i
miei calcoli, la cui qualità è limitata dalle
condizioni di una cella comune nella co-
lonia penale di Krasnokamensk») – pro-
grammi scrupolosi di governo, fondati
sul passaggio a una repubblica parla-
mentare-presidenziale, da un’economia
Un bilancio a più voci fatto dai protagonisti del pool
e da alcuni tra i maggiori nomi della cultura italiana.
Ci sono dialoghi dal valore di documento storico: tra
Antonio Tabucchi e Francesco Saverio Borrelli, Carlo
Lucarelli e Antonio Di Pietro, Andrea Camilleri e Car-
la Del Ponte, Gianfranco Bettin, Omid Firouszi e Ghe-
rardo Colombo, Giuliano Ferrara e Piercamillo Davi-
go. E poi le analisi di Paolo Flores d’Arcais, Guido Ros-
si e Marco Travaglio e una dettagliata cronologia a cu-
ra di Paolo Biondani. Un volume che avrebbe potuto
essere scritto oggi, perché «a vent’anni da Mani Puli-
te, resta più che mai il duplice dovere di ristabilire la
verità storica e di impegnarsi per quella “rivoluzione
della legalità” che – sola – può far rinascere l’Italia».
*
■ 57
“Mi pento ogni giorno
di non essere andato
all’estero. Ma in realtà
non è così: perché non
avrei potuto vivere”
del tubo del petrolio al sapere, e soprat-
tutto a uno Stato di diritto.
Nei suoi pensieri si troveranno indizi
utili sul tema losco e complicato del “na-
zionalismo” russo, tornato così attuale
nella nuova opposizione. «La storia russa
ci insegna che la perdita di una deferenza
totale e rigorosa verso il nostro Stato con-
duce inesorabilmente il paese al caos, al-
la ribellione, alla rivoluzione». E poiché lo
Stato è confiscato da una «burocrazia fa-
melica, sarà una folla inferocita che si ri-
verserà in strada gridando: “Avete pro-
messo panem et circenses. Ebbene, dove
sono?!”. Allora la democrazia diventerà
ingovernabile…» (2004). Nel 2005 pub-
blica il primo di tre articoli più stretta-
mente politici, “Svolta a sinistra”: «Le
esplosioni sociali non avvengono dove si
verifica un collasso economico, ma dove
è giunto il momento di distribuire i frutti
della crescita economica, non là dove più
o meno tutti sono uguali nella miseria,
ma dove l’uno per cento dei ricchi e il no-
ve per cento dei relativamente benestan-
ti si sono nettamente staccati dal novan-
ta per cento dei poveri e, ancora più im-
portante, dei sottomessi». La sinistra se-
condo lui è l’istruzione gratuita, la pen-
sione adeguata, l’elezione diretta dei go-
vernatori, il limite di un mandato per i
deputati. E anche –espressione che stri-
derà alle nostre orecchie – «paternalismo
statale e democrazia». Scorge la “svolta a
sinistra” nelle rivoluzioni delle rose in
Georgia, dei tulipani gialli in Kirghizi-
stan, arancione in Ucraina. Nel 2008, la
crisi finanziaria e la vittoria di Obama
(che sta agli Usa, osserva spiritosamente,
un po’ come Gorbaciov stette all’Urss) gli
sembrano inverare la previsione della
“svolta a sinistra” per “il mondo intero”.
«Nell’economia globale anche i mecca-
nismi di regolazione devono essere glo-
bali, e non lo sono (…). Nell’economia
neoliberale le decisioni sono state prese
da strutture sempre più supernazionali
(le compagnie, ma anche il FMI e la Ban-
ca mondiale), mentre la responsabilità
delle conseguenze sociali è toccata ai go-
verni nazionali e ai contribuenti». L’eco-
nomia reale dovrà riprendere i suoi dirit-
ti nella gara col virtuale. Fra poco, è la
conclusione, «Keynes sarà più richiesto
di Friedman e Hayek». Vincerà un “neo-
socialismo” liberale, sul modello scandi-
navo. (Oggi però, prima la Svezia e ades-
so la Finlandia, hanno perso i loro gover-
ni socialdemocratici).
La questione della democrazia in Rus-
sia riguarda prima di tutto una magistra-
tura indipendente. «La riforma giudizia-
ria –scrive nel 2009 – nella Russia di oggi
Era a Boston col figlio,
quando fu chiaro
che cosa lo aspettava,
decise di rientrare. Ora
non chiede la grazia
deve precedere quella politica». E si spin-
ge a dire – curioso da orecchiare dalla no-
stra provincia – che una casta di profes-
sionisti della giustizia non plagiabili, «un
corporativismo, non importa se la paro-
la non piace, è la condizione per l’istitu-
zione di un tribunale autonomo, per la
prima volta nella storia russa».
I “dialoghi” con gli scrittori fanno
emergere un’umanità fiera e antieroica.
Scrive a B. Akunin: «Mi mettono in cella
d’isolamento. Me ne infischio. Ho smes-
so di avere paura… È cominciata l’epoca
della responsabilità personale di un uo-
mo dinanzi alle sue azioni. Ciascuno può
scegliere se partecipare o meno alle vi-
gliaccate». Si pente di non essere andato
all’estero? «Sì, mi pento ogni giorno. No,
perché andandomene non avrei potuto
vivere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 CULTURA
R2CULTURA
■ 58

Il saggio di Mirella Serri sui rapporti della polizia segreta Esce in Italia il nuovo libro delle
avventure di Greg, il ragazzino
QUANDO GASSMAN creato da Jeff Kinney che ha venduto
ERA UN SOVVERSIVO 58 milioni di copie nel mondo

FENOMENOLOGIA
NELLO AJELLO

ugoli di spioni, incaricati dai governi democristiani, asse-

N diano gli intellettuali italiani in un clima teso e cronistica-

mente impegnativo. E’ questo lo spettacolo al quale ci in-
vita il saggio di Mirella Serri, Sorvegliati speciali, appena
uscito da Longanesi. L’autrice, che da lungo tempo segue i fasti - e
soprattutto i nefasti - dei maîtres-à-penser della sinistra italiana, tra
rivelazioni veementi e a volte tardive, ha trovato ora un terreno di DELLA
SCHIAPPA
prima mano sul quale fondare il proprio lavoro: mi riferisco all’a-
pertura degli archivi del ministero degli Interni. Ciò ha offerto alla
libera ispezione degli studiosi - fra i quali, con ammirevole tempi-
smo, l’autrice - uno scrigno traboccante di curiosità e di motivi di
meditazione, specie su quella fase nevralgica del nostro dopoguer-
ra che fu la guerra fredda.
Nulla, infatti, come questi
brani di letteratura poliziesca IL SAGGIO
può restituire al lettore i segni “Sorvegliati
del tempo, offrendone un’im- speciali”
magine istintiva e, in fondo, sof-
ferta. Non avrebbe senso figu-
rarsi dei segugi di regime dotati
d’ironia. E infatti, rileva la scrit-
di Mirella
Serri
(Longanesi
IL TRIONFO DEL BAMBINO MEDIO
trice, i rapporti elaborati da
questi «detectives all’italiana»,
pagg. 288,
euro 18)

operanti soprattutto negli anni done molti dalla sua parte poli-
CHE ODIA LA PERFORMANCE
tardi Quaranta e Cinquanta, so- tica», e in specie si cita Gassman.
no «talvolta ingenui, spesso Quanto ai De Filippo, con parti-
sgrammaticati, quasi sempre colare riguardo ad Eduardo e al-
PIERDOMENICO BACCALARIO
rozzi». le sue tendenze di sinistra, gli
Ma proprio per questo li si gu- spioni si esibiscono con scrupo- sce oggi in Italia l’ultimo Diario di una Schiappa - La du-
sta con sorpresa. I loro “elabo- lo. Anche qui la loro insistenza
rati” derivano da ciò che a buon viene da lontano: di rado, in era
diritto può considerarsi una fascista, una famiglia di artisti
“scuola”, e per giunta (a quei era stata seguita con tanta abne-
tempi) recente: quella che ave- gazione in ogni manifestazione
va imperato sotto il fascismo - o di un ilare dissenso condito da
meglio si direbbe: sotto “i fasci- battute travolgenti. Ora la sor-
E ra verità, ovvero la biografia quotidiana di un ragazzi-
no di undici anni capace di vendere cinque volte di più
di quella di Steve Jobs. La Schiappa è un fenomeno da
58 milioni di copie (600.000 solo in Italia), tradotto in 40
paesi, con un film campione di incassi alle spalle e un secondo in
preparazione. Il suo giovane autore, Jeff Kinney, classe 1971, non
solo insiste a definirsi un fumettista e un game designer piuttosto
smi” - nel coniugare gli eventi ad veglianza degli agenti più o me- che uno scrittore, ma, pur odiando ogni tipo di classifica, è stato
uso del pubblico. Si capisce su- no speciali ha mutato segno inserito da Timetra le cento personalità più influenti del 2009. For-
bito che il personale incaricato (ma, si potrebbe aggiungere, se perché la sua influenza da Schiappa si è diffusa in modo davve-
di svolgere quei programmi è ri- soltanto un po’). ro incontrollabile; solo qualche anno fa Renata Gorgani della ca-
masto immutato, al punto che Non mancano iniziative dal sa editrice Il Castoro, mi disse alla fiera di Francoforte: «Abbiamo
su certi brani di prosa sembra sapore più minuto, cioè le ispe- appena comprato un libricino molto divertente. Chissà se pia-
zioni effettuate per la proiezio- cerà». Eccome, se è piaciuto.
ne non autorizzata di docu- All’inizio gli editori furono
Di Luchino Visconti mentari in gloria dei progressi conquistati dal progetto edito- vieti ai maschi di dover piegare Il libro due, incrinatosi all’inizio, il ve-
si precisa la sua dell’Urss. L’epidemia viene col- riale, un riuscitissimo mix tra la biancheria delle femmine), ro tema di fondo del libro. Scri-
ta con scupolo dagli informato- testo (poco) e vignette a fumet- uno scolaro medio che più me- “Diario di una schiappa - ve infatti Greg che «con Rowley
omosessualità ri, le cui denunce riguardano ti (tante, almeno una a pagina), dio non potrebbe essere (se- La dura verità” (in uscita è andata male perché eravamo
e anche i De Filippo piccole località e ignoti propa- con un ritmo serrato e una condo le sue ultime valutazioni da Il Castoro, traduzione sullo stesso piano e secondo
erano spiati gandisti. E’ il caso di tale Raffae- struttura a episodi, veloce da è al 52° o 53° posto dei cento stu- di Rossella Bernascone
le Di Pietro da Scoglitti, frazione leggere. È pensato così anche denti più popolari della scuo- e Pier Simone Pischedda,
di Vittoria (Ragusa), il quale La dura verità, in cui seguiamo la), con un unico amico del pagg. 218, euro 12) è È come dovrebbe
stamparsi un marchio in- proietta, per 25 compaesani le giornate della vita quotidia- cuore, Rowley, che può essere il nuovo titolo della serie essere un vero
confondibile. una serie di filmine, s’immagina na di Greg, la Schiappa, per sacrificato in pasto ai lupi pur creata dallo scrittore
Quando si legge che a una de- edificanti, sul «teatro degli ani- l’appunto, un normalissimo di fare bella figura con le ragaz- americano Jeff Kinney, undicenne: pigro,
terminata mostra d’arte allesti- mali» e sul «teatro dell’agricol- ragazzino di undici anni, tal- ze e che sta alla larga dai ragaz- che ha venduto 58 milioni svagato e rifiuta
ta a Roma sotto l’egida del Pci è tura», ambientate (si prosegue mente banale da sembrare tra- zi più grandi perché ha «paura di copie nel mondo, 600 le imposizioni
presente «un gruppo di osan- nell’immaginare) in Urss. In scurabile (l’unica cosa che di beccarsi la pubertà». È pro- mila soltanto in Italia
nanti signore e signorine che Ancona e provincia, schermi al- Greg vorrebbe è una legge che prio il rapporto d’amicizia tra i
posano a sinistrorse», che lo lestiti «all’interno di abitazioni me il modello alla pari nell’a-
scenario mostra la «perfida e di indigenti simpatizzanti del micizia non funziona». Greg è
criminosa finalità» di «infanga- Pci» si riempiono di vicende ri- come dovrebbe essere un vero
re» l’immagine del Paese, l’ere- guardanti il socialismo reale, undicenne, e cioè svagato, pi-
ditarietà risulta basilare. Un’al- mentre nella periferia di Roma gro, sfortunato, con una visio-
tra circostanza mnemonica va in scena con successo il film ne parziale ma lucidissima del
s’impone in tema di costume: Mamme e bimbi in Unione So- mondo degli adulti e un coc-
l’insistenza sulla privata biogra- vietica. Non di rado gli spettaco- ciuto rifiuto verso ciò che per-
fia dei personaggi sui quali “vi- lini sono allietati dall’offerta di cepisce come un’imposizione
gilare”. A proposito di un galle- dolciumi. In ciascuno di questi (e cioè praticamente tutto).
rista di sinistra, il gendarme av- scenari di propaganda fa co- Nella guerra di trincea che è
verte trattarsi di «un individuo munque irruzione la forza pub-
scorretto, il quale mena vita di- blica, trainata dai “mattinali”
sordinata e ha bisogno di note- dei detectives. Vengono inflitti Il caso
voli mezzi finanziari che si pro- sequestri e multe, a volte anche
cura senza eccessivo scrupolo». in deroga del «parere contrario
Di un antropologo di larga fa- del pretore». Il che induce an-
ma, Ernesto De Martino, l’infor- che modesti proletari a consi-
matore rivela - nell’atto stesso, derarsi degli eroi.
MAURIZIO BONO
racconta Mirella Serri, di sche- Sta di fatto che, dal grande al
darlo «come un pericoloso sov- piccolo, l’impegno degli agenti iperno, prevedibilmen-
versivo» - che «convive more di regime ha l’inconveniente di
uxorio con una signora dopo es- tramutarsi spesso in un boome-
sersi separato della legittima rang: ecco la sensazione che
consorte». Di un altro soggetto percorre il testo di Mirella Serri.
targato come progressista, Li- La quale - nel descrivere la tatti-
P te, per Mondadori. Ed
Emanuele Trevi, che già
due anni fa, quando era
pubblicato da Rizzoli, era pron-
tissimo a partecipare, e adesso
dia De Grada, sorella di Raffae- ca adottata dai “sorvegliati spe- che è passato a Ponte alle Grazie
le, consigliere della Rai, si preci- ciali” e del partito cui fanno ca- è già ufficiosamente in lizza,
sa che «da dieci anni convive po - si riferisce alla «tecnica ba- con il suo libro Qualcosa di scrit-
maritalmente» con il pittore Er- silare del judo: assecondare la to in uscita a marzo. A meno di
nesto Treccani, rampollo di fa- spinta violenta dell’avversario due mesi dal termine per la pre-
miglia celebre e dedito profes- per volgerla a proprio favore». sentazione delle candidature al
sionalmente - così rileva un al- Il successo riscosso dal Pci fra premio Strega 2012 (quest'an-
tro segugio - «a un realismo da- gli intellettuali, e la stessa ege- no la data è fissata l'11 aprile,
gli accenti nazional-popolari». monia culturale ad esso prover- per libri che devono essere usci-
Su Luchino Visconti - ma qui bialmente riconducibile, van- ti entro marzo), Mondadori
siamo su un terreno molto ara- no ormai riesaminati in un’otti- “non smentisce” che la seconda
to - si precisa che, «notoriamen- ca sportiva? Ecco l’invito che, parte appena uscita del dittico
te affetto da omosessualità», nelle sue pagine più godibili, di Alessandro Piperno “Il fuoco
«esercita una forte influenza su questo libro rivolge al lettore. amico dei ricordi”, titolo Inse-
giovani attori e registi, orientan- © RIPRODUZIONE RISERVATA parabili e al centro i fratelli Pon-
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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
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■ 59

Francesca Melandri fa un romanzo che racconta le vite di secondini e parenti

la scuola di tutti i giorni deve
stare attento a ogni mossa. Sa
che la sua sopravvivenza di-
pende dal non pestare i piedi ai
ragazzi più grandi di lui, ma an-
che dal non entrare in contatto
con i secchioni, i veri sfigati,
quelli che avranno tutta l’età
adulta per vendicarsi, una vol-
ta diventati professori univer-
sitari, geni del computer o poli-
tici di successo. Sono entrambi
determinati. Greg, invece, pro-
cede nella vita di tutti i giorni fa-
cendo ridere il lettore con il suo
costante imbarazzo, la sua in-
capacità di affrontare le cose
(tutte le cose) e le sue folgoran-
ti idee. Lo stile del suo diario è
conciso, clinico, feroce. Non
c’è spazio per le melanconie di
un Piccolo Nicolas, o per le di-
vagazioni politiche di una Ma-
falda, solo per citare altri due
famosi bambini terribili. Ogni
componente della sua famiglia
ha una funzione precisa, ed è
quella di far ridere: il fratello
maggiore Rodrik non si è mai
lavato le mani nemmeno una
volta nella sua vita, il piccolo
Paragonata
ai Peanuts, è la
naturale evoluzione
dell’umorismo
nato con i fumetti
Manny rimescola il tè con le di-
ta, il padre è convinto che i suoi
figli diventeranno campioni
sportivi, la mamma ha ottenu-
to il “diritto di veto” per poter
vincere le discussioni in fami-
glia. E i comprimari non sono
da meno: la Nonna-Bis prean-
nuncia a Greg che diventerà un
adolescente bruttissimo e gli
consiglia di non farsi fotografa-
re nei prossimi sei anni e c’è
un certo allarme per il quar-
to matrimonio dello zio
Gary. Paragonata da alcuni
lettori ai Peanuts dei giorni
nostri, la Schiappa è la natura-
le evoluzione del genere di
umorismo quotidiano che na-
sce nelle strisce dei fumetti. Ma
a differenza delle strisce, pen-
sate per lettori di tutte le età, la
Schiappa ha un particolare va-
lore per i più giovani, che sono
poi quelli che ne hanno decre-
tato il successo.
La possibilità di poter essere
Schiappe, e magari di non ver-
gognarsene, è infatti confor-
tante, tanto da trasformare i
suoi diari in una sorta di arma di
difesa per quei ragazzi che non
vogliono eccellere a tutti i costi,
né essere sempre in competi-
zione o fare particolari scalate
sociali. È una dichiarazione di
guerra contro lo stile di vita del-
l’adulto vincente a tutti i costi,
iperattivo e super-informato.
Lungi dall’essere un superfi-
ciale, la Schiappa si fa rimbal-
zare il mondo addosso per-
ché non ha nessuna inten-
zione di farsi ingannare
dalle regole del mondo dei
perfettini e del “si deve fa-
re così”. Ha come unica
ambizione la convinzione
che, prima o poi, qualcu-
no scriverà un libro sulle
cose importanti della sua vi-
ta, e questo è il colpo di genio
dell’autore, perché in realtà il
libro c’è già: è quello che avete
tra le mani, e ci parla di Greg a
undici anni. Ecco quali sono le
cose davvero importanti. Alla
Schiappa la vita va benissimo
così come è, non vuole cambia-
re niente, gli piace dove vive, e
si domanda perché mai gli
adulti siano sempre così osses-
sivamente alla ricerca di qual-
cosa che li diverte per lo spazio
necessario a farsi una foto, e per
tutto il resto del tempo siano ir-
rimediabilmente arrabbiati,
stanchi, lamentosi, o, al con-
trario, pronti a fare grandi di-
scorsi o a comprarsi una mac-
china enorme che si incastrerà
nel garage. Non si accorgono
che se non facessero assoluta-
mente niente vivrebbero pro-
babilmente molto più felici?
Non è proprio l’elogio alla de-
crescita, ma, per essere una
Schiappa, poco ci manca.
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LE STORIE QUOTIDIANE
DELL’ALTRO CARCERE
VALERIO MAGRELLI
idea del libro è originale, la sua stesura anche. Insomma, dopo Eva dorme (Mon-
L’ dadori 2010), Francesca Melandri presenta un romanzo (ma meglio sarebbe di-
re una novella o un racconto lungo) di notevole coesione, misura, intensità. Più
alto del mare (Rizzoli, pagg. 200, euro 16) muove dall’idea di osservare la realtà
carceraria “al di qua delle sbarre”, raccontandola cioè dalla prospettiva dei pa-
renti e degli agenti di custodia. Il tutto nel doloroso contrasto di una prigione im-
mersa in un paradiso. In questa breve narrazione, infatti, l’ineluttabilità del fato,
la durezza della sanzione sociale, la distruzione dell’universo familiare, si sta-
gliano contro lo splendore della natura: “Potevano i visitatori di un carcere spe-
ciale essere accolti dalla bellezza del creato. Sì, potevano. E questo era inganno,
crudeltà, stortura”.
Siamo alla fine degli Anni ’70, nel penitenziario di massima sicurezza dell’Asi-
nara. L’arrivo di una tempesta blocca
sull’isola due visitatori. Luisa, moglie responsabilità di “cattivo maestro”.
di un assassino comune, ha lasciato la Ma al di là dell’incontro fra queste due
fattoria, che manda avanti da sola con solitudini, la verità di questa tragedia
i figli, per visitare il marito, un plurio- extra-carceraria o peri-carceraria (os-
micida che la picchiava da anni. Paolo, sia consumata ai margini di un nucleo
un professore di liceo vedovo e pre- incandescente e impenetrabile), sta
pensionato, si è recato a trovare il gio- soprattutto nel persistente ricordo del-
vane figlio brigatista, autore di terribili le vittime.
delitti. La loro notte trascorrerà insie- Piuttosto che indulgere nella com-
me al “secondino” Nitti e sua moglie, passione per i reclusi, i due protagoni-
una coppia divisa dai silenzi del mari- sti soffrono per la scia di sangue da loro
to, condannato a tacere la quotidiana provocata. E’ specialmente Paolo a sof-
fermarsi su questo contrasto, rievo-
cando l’infanzia incantata con il pro-
La vicenda si svolge nel giro prio bambino: “E con familiare sensa-
di ventiquattr’ore, in un unico zione di sgomento, sollievo e dolore,
spazio. Ciò che conta è sentì quanto inestirpabile fosse l’amo-
la precisione e la plausibilità con re che ancora provava”. Altrettanto in-
teressante è l’immagine che emerge
cui sono descritte figure diverse degli agenti di custodia, raccolti nel
culto del loro patrono, San Basilide
IL LIBRO violenza lavorativa. Nient’altro, se non martire. Carceriere incarcerato, Nitti
“Più alto un lento intessersi di simpatia e com- ha il cinismo di un vecchio, insieme ai
del mare” passione. turbamenti di una matricola.
di Francesca La riuscita del libro risiede nella li- Certo, non manca qualche caduta,
Melandri nearità del suo disegno, che può essere in genere dovuta a cedimenti verso un
(Rizzoli) riportato alle tre unità aristoteliche di lirismo non funzionale al registro del
tempo, di luogo, di azione. La storia si racconto: il facile ricorso all’anafora (la
svolge nel giro di ventiquattr’ore, in un ripetizione del primo elemento di una
unico spazio, in un solo movimento. frase, con effetti di enfasi e sentimenta-
Anche senza svelare la trama, ciò che lismo), o le insistite, talvolta prevedibi-
conta è la precisione e la plausibilità li similitudini (il mare “come un orso”,
con cui sono descritte figure tanto di- i gabbiani “come teppisti”, i marango-
verse fra di loro, a cominciare da una ni, altro tipo di uccelli, “come studen-
coppia che non potrebbe essere più in- ti”, lo sguardo “come un’arma”, i sin-
congrua: da un lato una contadina in- ghiozzi “come tuoni” e così via). Ma a
genua, intelligente, sensibile che non parte questi rischi, il libro fila via svelto
ha mai avuto nulla dall’amore; dall’al- e severo, toccando temi tanto scabri
tro un intellettuale distrutto dal desti- con naturalezza, semplicità, pudore.
no del figlio, e convinto delle proprie © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le case editrici stanno cominciando a valutare le candidature per l’edizione 2012

PIPERNO, TREVI: PRIMI NOMI PER LO STREGA

tecorvo (figli di quel Pontecorvo
senior che nel precedente Per-
secuzione non aveva bissato il
bestseller d'esordio Con le peg-
giori intenzioni) sarà in gara.
La palla passa adesso a Rcs
per la contromossa. L'anno
scorso Gianrico Carofiglio disse
che ci avrebbe provato volen-
tieri se avesse avuto il libro giu-
sto (erano appena usciti i suoi
racconti). Da ottobre il roman-
zo c'è, Il silenzio dell’onda è sta-
to a lungo in classifica e non è di
genere: le voci ripartono da lì.
Einaudi non ha deciso, ma se Pi-
perno sarà il candidato del
gruppo potrebbe contare su
poco aiuto da Segrate. Feltri-
nelli non scioglie le riserve sulla
partecipazione (forse con Pao-
PREMIO
Il Ninfeo di Villa Giulia, durante
un’edizione del Premio Strega
lo di Paolo, autore di Dove era-
vate tutti). Fandango potrebbe
essere l'unica, finora, a puntare
su un'esordiente nel romanzo,
Gaia Manzini con La scomparsa
di Lauren Armstrong.
Intanto il comitato dello Stre-
ga si dà fino a fine mese per “edi-
tare” la lista dei votanti, dopo
l'annuncio che chi non “parte-
cipa più attivamente” al dibatti-
to letterario e al voto perde il po-
sto tra gli Amici. Ci sono da riem-
pire i vuoti lasciati da illustri
scomparsi (Mario Guidotti, An-
drea Zanzotto, Boris Biancheri,
Vincenzo Consolo), da convin-
cere senza polemiche a lasciare
qualche habitué “inattivo”, da
far partire il raddoppio (da 30 a
60) dei “lettori forti” scelti dalle
librerie e cooptati tra i giurati. E
alla fine, con 75 voti (compresi
gli istituti di cultura all'estero)
espressi fuori dal mondo del-
l'industria editoriale, potrebbe
perfino tornare un po' di su-
spense.
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 60
Celentano
follies Adriano contro tutti: Chiesa, Consulta, Rai
“E i giornali cattolici devono chiudere”
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE VIDETTI
SANREMO
elentano si è mangia-
C to il Festival. L’esplo-
sione annunciata col-
pisce al cuore il 62esi-
mo Sanremo, un boa-
to che mette a soqquadro l’Ari-
ston. L’effetto – complici alcuni
filmati realizzati in precedenza e
una serie di suggestivi movimen-
ti scenici studiati da Daniel Ezra-
low con cinquanta comparse – è
devastante, cinematografico.
Uno spettacolo che spazza via lo
spettacolo, poco meno di un’ora
in cui Adriano Celentano mette
in scena la sua prima aggressione
al Festival. Tempi duri, venti di
guerra, bombardamenti, popoli
ridotti allo stremo su un pianeta
devastato dall’uomo. Non c’è più
spazio per il varietà. Il Molleggia-
to spunta tra vittime e macerie, il
palco scintillante è ora uno sce-
nario post bellico. Il Festival del-
la continuità, in quel terreno mi-
nato, affonda.
L’artista affronta, flemmatico
e solenne, i temi sui quali insiste
da quarant’anni, diluiti nei mo-
nologhi sui quali va rimuginando
da otto giorni nella solitudine
della sua stanza d’albergo, nean-
che lussuosa, appena dietro l’Ari-
ston. «Non sopporto preti e frati
che nelle loro omelie non parla-
no mai di Dio e del paradiso, co-
me se il nostro destino fosse la
morte», attacca. «Testate ipocrite
come L’Avvenire e Famiglia Cri-
stiana andrebbero chiuse defini-
tivamente, si occupano di politi-
ca invece di parlare di Dio. La
gente crede che la vita sia quella
della guerra, dello spread... Ma
che c... di vita ?». E poi. «Monteze-
molo perché non fa un treno len-
to? Potremmo vedere le bellezze
d’Italia». È ancora in pieno trip
Joan Lui– il discusso film del 1985
– quando canta Il forestiero, bra-
no del 1970, e inscena l’incontro
con una moderna Samaritana –
doveva essere l’infortunata Iva-
na Mrazova, rimpiazzata in fretta
e furia da una Canalis balbettan-
te. Il pubblico è in delirio. Solo
Mauro Mazza, direttore di RaiU-
SPETTACOLI
&TELEVISIONE
“Testate inutili come ‘Avvenire’ e
‘Famiglia Cristiana’ sono ipocrite”.
Finta lite con Pupo e tutti insieme
fanno i Blues Brothers
no, resta incollato alla poltrona Charles e Bill Haley, e dal suo ul-
durante la standing ovation. timo album ripesca Facciamo
Adriano canta e predica: il Sal- finta che sia vero, firmata da Bat-
vatore, l’inquinamento, l’aldilà, tiato e Sgalambro. Siamo in un al-
«un posto dove cristiani e musul- tro show, un’altra televisione, un
mani balleranno insieme il tango
dell’allegria». Si abbandona al
vecchio rock & roll citando Ray
altro varietà, finché il mattatore
non coinvolge Morandi e invita
Rocco Papaleo a leggere sul di-
zionario la definizione di «popo-
lo sovrano», in merito ai quesiti
referendari sulla legge elettorale,
attaccando la Consulta, «che ha
buttato nel cestino 1,2 milioni di
firme raccolte». Inveisce contro
Gli articoli la pena di morte e condanna «Pa-
rigi e Berlino che acquistano armi Il
La gente crede che per il salvataggio della Grecia».
Scivola in avanspettacolo quan- blitz
la vita sia quella do s’impantana in uno sketch
della guerra, lo con Pupo, non proprio per caso APPARIZIONE
seduto lì in platea. Elisabetta
spread... Ma che Immediata la reazione del di- Canalis nei
c...zo di vita è? rettore dell’Avvenire: «Natural- panni
mente, caro Celentano, conti- “dell’Italia”
nueremo a parlare e far parlare di nella scenetta
Dio, degli uomini e delle donne di orchestrata
Il treno lento questo mondo. Soprattutto di con Pupo
quelli che in tv non ci vanno mai, Celentano e
Montezemolo, neanche gratis». «Per fortuna i Morandi ieri.
giornali non dipendono da San- Ha detto:
perché non remo e ancor meno da Celenta- “Le cose non
fa un treno lento? no», dichiara Franco Siddi, segre- vanno bene e
tario della Federazione naziona- sto perdendo
Potremmo vedere le della stampa. Twitter e Face- la bellezza”
le bellezze d’Italia book dipendenti si scatenano:
promuovono il cantante, boccia-
no il predicatore. Celentano non
è una presenza imposta, ma for-
Il referendum temente voluta, come l’anno
scorso Benigni, per calamitare
Un milione attenzione e ascolti. Dopo un ex-
ploit del genere tutto il resto pas-
duecentomila sa in secondo piano. Anche il pro-
firme, buttate fessorale «conduttore tecnico»
Rocco Papaleo. Persino le iene
nel cestino Luca e Paolo, che in apertura pa-
Qualcosa non va rodiano Benigni e Celentano, poi
cantano il requiem alla satira:
«Adesso che il Cavaliere non c’è
più… che fine farà la mai comi-
cità?». Tutto il resto - le stonature,
Renga che ha tanta di quella voce,
l’inquietante sintonia tra D’Ales-
MOLLEGGIATO sio e Bertè, il sistema di votazione
Adriano Celentano ha che s’inceppa, le eliminazioni, i
tenuto banco per 50 cantanti costretti a esibirsi a tar-
minuti con uno show da notte imbufaliti – è…Sanre-
su guerra e pace mo. Oggi come Cortina, control-
lata a tappeto della Guardia di Fi-
nanza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 Lirica
Scala, fischi all’orchestra nel debutto di “Aida”
Buu e fischi all’orchestra. È successo ieri
all’inizio del terzo atto nella serata del debutto
di “Aida” alla Scala nella storica edizione del
’62 di Franco Zeffirelli.
La predica lenta del Re degli ignoranti
ma quando canta torna a essere rock
(segue dalla prima pagina)
CURZIO MALTESE
ei giorni del festival, e
N non solo, Sanremo è il
luogo ideale per un blitz
del fisco, fra proprietari
di Porsche e Maserati teorica-
mente nullatenenti, poverissimi
albergatori, camorristi indigenti
e spacciatori di qualunque cosa,
tranne che di scontrini fiscali. Per
decenni noi cronisti dell’effimero
che abbiamo visto troppi remake
di Robin Hood, ci siamo chiesti
quando sarebbe arrivato anche il
loro turno, ed eccolo. Pensa l’e-
mozione, il brivido dei ristoratori
del corso. Chissà di quanto sarà
aumentato in una sola notte l’in-
casso della perla della Riviera.
Al confronto, la finta ribellione
del Molleggiato è stata piuttosto
deludente. Il solito ripasso di luo-
ghi comuni. Chi di noi non è con-
tro la guerra, le caste, i preti che
Ivana, la modella fantasma
famosa senza salire sul palco
La Mrazova infortunata sostituita da Belen e Canalis
DAL NOSTRO INVIATO
SILVIA FUMAROLA
SANREMO
driano Celentano bombar-
A da l’Ariston, ma la protago-
nista dell’apertura di que-
sto festival è la “valletta che
non c’era”, alla maniera dei fratelli
Coen. Ivana Mrazova, la modella ce-
ca diciannovenne colpita da cervica-
le. La grande assente, “Assenza/ più
acuta presenza” ha scritto Attilio
Bertolucci. Sconosciuta prima di
Sanremo, la modella scelta da Gian-
ni Morandi guadagna una visibilità
che altre non si sognano in vent’anni
di carriera, improvvisamente famo-
sa senza essere apparsa. C’erano sta-
te vallette mute, lei è la prima valletta
fantasma. «Sono molto dispiaciuta,
aspettavo questa serata da mesi, mi
sono preparata, ho studiato e prova-
to. Era tutto pronto, ero felicissima»
ha spiegato la Mrazova «Purtroppo i
medici mi hanno imposto riposo as-
soluto. Spero di salire sul palco al più
presto, spero domani (stasera, ndr).
Faccio un in bocca al lupo enorme a
Gianni e Rocco, li seguirò in tv».
The show must go on, mentre
l’infortunata in ospedale si sottopo-
neva a una risonanza magnetica, si
preparava il “piano B&C”. Belen &
Canalis, reduci dal festival del 2011,
previste stasera, ieri hanno sostituito
la debuttante tradita dal collo o forse
dall’emozione. Canalis ha provato
con Celentano, della Rodriguez nes-
suno parlava, fino a quando Alberta
LE MILLE BOLLE BLU SILVIA FUMAROLA
FEBBRE, ANTIBIOTICI E BOLLETTINI MEDICI
B
ollettino medico: Luca Bizzarri 38.2 di febbre,
Samuele Bersani sotto antibiotici, Noemi in-
fluenzata, D’Alessio pure. Il medico del Festival
ha risposto a quaranta chiamate. Morandi e Papaleo
toccano continuamente ferro.
***
Loredana Berté, imprevedibile, si è portata la mac-
china da cucire in albergo, creando qualche preoccu-
pazione. Stilista creativa, qualche anno fa smontò le
tende per farne un vestito.
***
Ragazzine inferocite sfidano transenne e carabinie-
ri per Alessandro Casillo, quindici anni, capelli petti-
nati nella galleria del vento, da “Io canto” alla catego-
ria Giovani. Oltre quattro milioni di spettatori, cento-
mila amici su Facebook, quanti (tele) voti a Sanremo?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema
Bosnia, standing ovation al suo film, la Jolie piange
Angelina Jolie ha pianto, ieri a Sarajevo, dopo
la standing ovation tributata alla prima del
film “Nella terra del sangue e del miele” di cui è
regista. Al suo fianco, il compagno Brad Pitt.
Ivana Mrazova con il collare
REPUBBLICA.IT
Notizie, immagini,
video, indiscrezioni
dall’Ariston.
La serata
commentata
in diretta sul
blog di
Assante e
Castaldo
fanno i politicanti, la fame nel
mondo, il consumismo? Solo l’ul-
timo punto è un po’ controverso.
Nel senso che, per strane ragione,
un certo numero di milionari è as-
sai più anti-consumista, almeno
a parole, di tanta brava gente in
difficoltà a pagare le bollette di lu-
ce e gas. A parte questa ipocrisia,
il siparietto di Celentano con Mo-
randi e Pupo è stato da minimo
sindacale, anche sul piano della
qualità recitativa, così come l’at-
tacco alla Consulta.
La più celebre e azzeccata defi-
nizione di Celentano è di Giorgio
Bocca, “un cretino di talento”.
Quando canta è sempre un talen-
to, anzi qualcosa di più. È uno dei
più geniali interpreti pop del
mondo negli ultimi cinquant’an-
ni. Paolo Conte ha detto di lui che
potrebbe cantare perfino le Pagi-
ne Gialle e sarebbe in ogni caso
strepitoso, ed è vero. Se Adriano
fosse nato in un paese anglofono,
sarebbe stato una delle più gran-
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 61
Le pagelle
Arisa
GINO CASTALDO
LA NOTTE
Normalizzata, da cantante
vera, tenta la melodia
romantica, con grazia
VOTO 6
Samuele Bersani
UN PALLONE
Originale, divertente,
grande ironia sull’Italia
Ferretti ha annunciato che l’avrebbe svuotata come un pallone
vestita per la serata d’apertura. A
pensar male si fa peccato ma è curio- VOTO 6 1/2
so che due settimanali abbiano uno Pierdavide Carone e Dalla
Belen nuda in copertina e l’altro le
confessioni di Eli l’americana, che
dopo George (Clooney) ha ritrovato
l’amore con Steve-O «e ora», spiega
«è serena». L’attore è diventato fa-
moso per essersi pinzato insieme i
NANÌ
Un po’ vecchia, per essere
di un giovane. Anzi
decisamente obsoleta
VOTO 4 1/2
glutei con un piercing, c’è poco da
stare serene. Chiara Civello
Strano il destino delle donne di AL POSTO DEL MONDO
questo festival. Congedata l’ereditie- Incomprensibile. Non rende
ra Tamara Ecclestone, poco sobria per nulla giustizia al talento
visti i tempi, la Cenerentola Mrazova estroso della cantante
doveva essere la primadonna. Sarà
stata una maledizione? «Sanremo VOTO 3
deve avere il coraggio di lanciare una
sconosciuta» aveva detto Morandi,
D’Alessio e Berté
che ha ribattezzato Ivana “Ivanka” RESPIRARE
dal primo giorno, e ci scherzava su, Surreale, per forza di cose.
con Rocco Papaleo. Bollati come L’atteso duetto pecca di
«maschilisti» per un servizio del Tg1 foga e autoindulgenza
in cui le spiegavano cosa dire. Lei li
aveva difesi: «Giocavamo. Non vole-
VOTO 5-
vano offendermi». A Sanremo ore di Dolcenera
prove, anche qualche passo di danza CI VEDIAMO A CASA
con Franco Miseria. Poi il dolore acu- Sorprendente la voglia
to, la cervicale che l’ha costretta in d’impegno. La canzone in
poltrona. «Non riesce a dormire a let- sé risulta modesta
to» spiega Morandi, che è corso a tro-
varla «dorme seduta, poverina. Pian- VOTO 4
ge». Viavai di medici, l’assistono la
madre e la sorella Tereza. Le italiane Emma
avrebbero accoltellato la mamma NON È L’INFERNO
per condurre il festival, la valletta Anche questa sorprende
fantasma la fama se l’è conquistata per il rabbioso impegno. Ma
senza salire sul palco. non entusiasma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VOTO 5
Eugenio Finardi
SUL PALCO
Da destra a E TU LO CHIAMI DIO
sinistra, Luca Lo sforzo è notevole.
e Paolo; Morandi Il pezzo è toccante e
Rocco Papaleo e profondo. Poco sanremese
Pupo fanno i VOTO 7 1/2
Blues Brothers per
Celentano; Irene Fornaciari
Elisabetta GRANDE MISTERO
Canalis e Belen Meglio dell’altra volta al
festival. Ma la strada è
ancora lunga
VOTO 5
Marlene Kuntz
CANZONE PER UN FIGLIO
Dal gruppo era lecito
aspettarsi qualcosa di
meglio e di più incisivo
VOTO 6-
Matia Bazar
SEI TU
di star della musica del Novecen- Non ci siamo proprio. La
to. Per il Celentano cantante la canzone è vetusta e poco
Rai fa benissimo a sborsare centi- significativa
naia di migliaia di euro, ultra
compensati dalla pubblicità. VOTO 3
Quando non canta, Celentano ri-
mane uno che dice cretinate. Non
sarebbe un grave problema, se
non fosse che il suo modo di dirle
ha ispirato una generazione inte-
Noemi
SONO SOLO PAROLE
Questa sì è una canzone,
riuscita, e cantata
ra di demagoghi della Seconda splendidamente
Repubblica. Da Umberto Bossi,
che lo copiava fin da piccolo, VOTO 71/2
quando si faceva chiamare Do- Francesco Renga
nato e cercava la gloria delle can-
zonette, fino a Beppe Grillo. Sarà LA TUA BELLEZZA
Che slancio, che
anche per questo che le sue pre-
trascinante tributo d’amore.
diche ignoranti, trascorso il tem-
In odore di Coldplay
po della Seconda Repubblica,
paiono oggi ancora più insensa- VOTO 6 1/2
te, stucchevoli, molto lente e po-
chissimo rock. Soltanto quando
Nina Zilli
Adriano prende il microfono e co- PER SEMPRE
mincia a cantare è come se il tem- Tra le cose migliori del
po si fermasse. Di questo, co- festival, se non altro per il
munque, bisogna ringraziarlo. talento dell’interprete
© RIPRODUZIONE RISERVATA VOTO 6 1/2
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 62
D’Alessio: “Loredana Berté?
Tra noi due il pazzo sono io”
“Mi rinnovo, ma non abbandono la melodia”
ERNESTO ASSANTE
ROMA
L
a coppia più singolare del
festival è quella di Gigi
D’Alessio con Loredana
Berté. Due mondi
espressivi lontani, due vite che
più diverse non si può, due modi
di affrontare la musica antitetici.
Lui è il beniamino delle brave ra-
gazze che amano le canzoni d’a-
more melodiche, lei l’ultima vol-
ta che è stata a Sanremo è riuscita
addirittura a farsi squalificare.
SPETTACOLI & TV
R2SPETTACOLI
Dopo l’esibizione di ieri sera arriva “Chiaro”
il nuovo album del cantante napoletano
«Ma no», dice D’Alessio, «tra i due
il pazzo sono io, lei invece si com-
porta benissimo ed è una donna
meravigliosa. E poi mettere insie-
me cose uguali è noioso, invece il
contrasto produce qualcosa di
nuovo e diverso».
Certo, affiancare gli aggettivi
“nuovo” e “diverso” al nome di
Gigi D’Alessio, il più tradizionali-
sta dei nostri divi pop è stato fino
ad oggi difficile. Invece, a giudica-
re dalle intenzioni del cantante e
autore napoletano, a 44 anni e do-
po decine di milioni di dischi ven-
duti, è giunto il momento di cam-
biare. E per l’appunto il cambia-
mento parte da Sanremo, dove
con la Berté presenta Respirare,
un brano di chiarissimo sapore
funky, e una cover, venerdì, di al-
tissimo livello, quella di Almeno
tu nell’universo, portata al suc-
cesso dalla sorella di Loredana,
Mia Martini. E dato che le sorpre-
se non sono mai abbastanza ai
due cantanti italiani si affian-
cherà niente di meno che una del-
le grandi dive del soul odierno,
Macy Gray.
Nel nuovo album, che esce og-
gi, ci sono musicisti del calibro di
Pino Palladino, Steve Jordan, i
Tower of Power, non sarà che
D’Alessio vuole sfuggire alle soli-
te critiche e provare a fare il cla-
moroso passo verso la canzone
d’autore, verso un pop più raffi-
nato e moderno, abbandonando
la formula “neomelodica” che fi-
no ad oggi gli ha portato fortuna?
«Non abbandono niente», dice
D’Alessio, «è che come in ogni vi-
ta e carriera artistica si cerca sem-
pre di fare cose nuove. E per me il
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.sanremo.rai.it
www.sunnybit.it
nuovo album, Chiaro, è il mio al-
bum più maturo. Ma non c’è dub-
bio che lo dirò anche del prossimo
album». E nell’album, oltre a mol-
te sorprese, a qualche immanca-
bile canzone in napoletano, ai
brani melodici che “non abban-
dona”, c’è anche un duetto con
Macy Gray. «Nato per errore»,
sottolinea D’Alessio, «Con Lore-
dana avevamo registrato Almeno
tu nell’universocon una terza vo-
ce “guida” per far ascoltare a
Macy Gray quello che doveva
cantare. Finita la registrazione ho
Il mercato
Concerti e vendite in crescita. Ma anche solo maggiore popolarità
Segui i soldi all’Ariston
quanto vale una canzone
CARLO MORETTI
ROMA
S
egui i soldi, consigliano i
vecchi cronisti. Ma nel
caso del Festival di San-
remo, e parlando solo di
cantanti, dove vanno i soldi? Un
passaggio sul palco dell’Ariston
fa certamente bene alla vendita
dei dischi: basta vedere con
quanta sollecitudine le case di-
scografiche chiedono ai propri
artisti i brani sufficienti ad as-
semblare un cd da mettere in
vendita nella settimana del pas-
saggio sanremese, purché sia.
Utile osservare anche il numero
degli album già pubblicati che in
questi giorni vengono rieditati
con la sola aggiunta del brano in
gara al Festival: a sentire i disco-
grafici, l’incremento delle ven-
dite sarebbe in quest’ultimo ca-
so intorno al 30 per cento. Nien-
te male, viste le vacche magre
della discografia.
Qualche edizione fa, quando
il profilo del Festival era più de-
cisamente nazional-popolare, i
cantanti in gara tra i cosiddetti
Big scommettevano, più che
sulla vittoria, sul numero di feste
di piazza che avrebbero rag-
giunto con i loro concerti. Ve-
derli in tv era sufficiente per atti-
rare l’attenzione degli assessori
alla cultura. Cresciuta la qualità
verso un livello medio-alto, l’o-
biettivo non può più essere l’au-
mento del numero dei concerti:
«Semmai si osserva l’aumento
di pubblico nei concerti che un
artista ha già in programma», di-
ce Fabio Stucchi, manager di Eu-
genio Finardi, un musicista che
di concerti ne tiene anche 130 in
un anno. Artisti più giovani in
gara tra i big, la fascia di Noemi e
Nina Zilli per intenderci, ricevo-
no dal festival quella visibilità
che gli permette poi di poter sce-
gliere tra le date che gli verranno
offerte, selezionando il meglio.
Ma il festival giunge a corona-
mento di un lavoro già avviato
intorno ad un progetto artistico.
Diverso il discorso per i Giova-
ni in gara al Festival. Il cantauto-
COPPIA
Gigi
D’Alessio e
Loredana
Berté in
coppia
all’Ariston
con
“Respirare”.
Nella serata
dei duetti
canteranno
“Almeno tu
nell’universo”
con la grande
cantante soul
Macy Gray
detto al tecnico di studio di man-
dare il file. Qualche giorno dopo
Macy Gray ha chiamato, mi ha
detto di aver registrato il brano,
che era una canzone magnifica,
che le era piaciuta immensamen-
te, ma che almeno le avrei potuto
mandare una voce “guida” per sa-
pere bene come doveva cantarla.
Sorpreso ho controllato, e il tecni-
co gli aveva mandato una canzo-
ne mia, non il brano di Sanremo.
Ma lei ha detto “va bene così, usa-
la per il disco”. E così ho fatto».
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Eugenio Finardi
Dopo il Festival 30%
di cd in più, cachet
che raddoppiano:
quel palco è ancora
un buon affare
Marco Guazzone
re romano Marco Guazzone, tra
i più votati nel Sanremo Social su
Facebook, ha già avvertito lo
scatto promozionale garantito
dal Festival: per i concerti ha
stretto un contratto di una deci-
na di date con Live Nation, ma
altre agenzie si erano fatte avan-
ti in questi giorni dopo aver sag-
giato le sue potenzialità su Inter-
net. Il suo cachet, rispetto a quel-
lo dei circa 200 concerti che
Guazzone ha tenuto finora (suo-
nando anche di spalla a Moby) si
è praticamente raddoppiato.
«Una partecipazione al Festival
riduce di molto i tempi di svilup-
po intorno ad un artista» dice
Carlo Martelli, manager e disco-
grafico di Guazzone, «ma il pro-
getto nel suo caso era già avan-
zato, altrimenti non saremmo
già tra i primi 50 su ITunes».
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Tilda: “Un film coraggioso
sul dramma di una mamma
con un figlio difficile”
La Swinton in “...E ora parliamo di Kevin”
ARIANNA FINOS
ROMA
er Katherine Matilda
P Swinton, musa e mecena-
te, attrice e produttrice,
trasgredire è imperativo
categorico. Artistico, morale, so-
ciale. Cresciuta nel castello di una
famiglia scozzese d’alto lignag-
gio, laureata a Cambridge (e all’e-
poca iscritta al partito comuni-
sta), Tilda, 51 anni e un corpo bel-
lissimo, è stata nutrita dal cinema
di Derek Jarman, ha incarnato
l’ambiguità sessuale in Orlando e
il male assoluto, la Regina Bianca,
nelle Cronache di Narnia. È stata
manager opaca e senza scrupoli
(premiata con l’Oscar) in Michael
Clayton e moglie altoborghese
abbandonata alla passione per un
amico del figlio in Io sono l’amore
di Luca Guadagnino. Ora infran-
ge l’ultimo tabù, portando sullo
schermo (da venerdì, per Bolero
Film) una madre incapace di
amare il proprio figlio. Il film è ...E
ora parliamo di Kevin della regi-
sta Lynne Ramsey, dal bestseller
anglosassone della scrittrice Lio-
nel Shriver.
Una discesa nell’inferno di una
famiglia in apparenza felice, in cui
il disagio e crescente distacco del-
la madre dal figlio neonato, bam-
bino (Jasper Newell) e poi adole-
scente Kevin (Ezra Miller) sboc-
cherà in una tragedia infinita: la
strage in una scuola. Un film vi-
sionario e potente, raccontato in
flashback, in bilico tra normalità e
patologia. «Con Lynne abbiamo
lavorato quattro anni. Sono orgo-
gliosa del risultato», racconta al
Il caso
ROMA — Le ultime ore di vita di
Whitney Houston continuano ad
essere avvolte nel mistero anche
se è sempre più certa l’ipotesi che
la causa sia stato un cocktail di
psicofarmaci e alcol. Un quoti-
diano, il New York Daily News, ie-
ri ha pubblicato le foto della ca-
mera d’albergo in cui è morta, con
i resti dell’ultima cena, tazze di tè,
soda, portaceneri e sigarette.
Mentre il sito di gossip Tmz ha
mostrato l’immagine della vasca
dove la cantante è stata trovata
senza vita, ancora con l’acqua e gli
oggetti che Withney Houston
aveva con sé.
Si conferma che i funerali sa-
ranno celebrati sabato pomerig-
gio a Newark, presso la chiesa bat-
tista della Nuova speranza, dove
la star cominciò a cantare da
bambina. Ieri il feretro è arrivato a
Newark, si è saputo che la cerimo-
nia sarà privata, ad inviti. Il porta-
voce della Casa Bianca fa sapere
che il presidente Barack Obama è
addolorato e prega per la famiglia
della cantante afroamericana,
specialmente per sua figlia.
I giornali continuano a frugare
nella vita della cantante, sul suo
SPETTACOLI & TV
R2SPETTACOLI
I precedenti
POLANSKI
In
“Rosemary’s
baby” Roman
Polanski
racconta
la gravidanza
horror di Mia
Farrow
telefono della casa vicino Londra,
sullo sfondo un abbaiare di cani
(«ce ne sono troppi per una stan-
za sola», si giustifica ridendo).
Signora Swinton, lei ha anche
voluto produrre il film.
«Sì. Lynne è una vecchia amica.
Ho creduto nel suo talento visivo,
nella storia del film. Ho abbrac-
ciato in completamente il proget-
to. È un film coraggioso, che fa di-
scutere. Infrange quello che nei
paesi anglosassoni è un grande
tabù: l’amore di una madre per il
proprio figlio. È dato per scontato
e naturale, sappiamo tutte che
non è così. Quando sei incinta vi-
vi il terrore di quell’essere scono-
sciuto che porti dentro, un po’ co-
me la Mia Farrow di Rosemary’s
baby. Io ho cresciuto due gemelli
so che significa non saper farli
smettere di piangere, svegliarsi la
notte. Momenti duri, in cui senti
che potresti reagire con violen-
za».
Il film di Cristina Comencini,
Quando la notte ha affrontato, in
I funerali sabato nella chiesa dove cantò da bambina. Un giornale americano pubblica le foto della stanza dove è morta
Whitney, in dieci anni ha dilapidato
100 milioni di dollari in droga
abuso di droghe e alcool. Si sco-
prono i particolari più tristi. Negli
ultimi dieci anni, la Houston
avrebbe dilapidato circa cento
milioni di dollari. Sarebbe morta
COMENCINI
“In quando la
notte” Cristina
Comencini
racconta una
madre
depressa che
colpisce il
proprio figlio
Tilda Swinton (anche a sin.) e Jasper Newell in “...E ora pariamo di Kevin”
Il tabù
È una storia che farà
discutere. Infrange un
muro: l’amore di una
madre. Sentimento dato
per scontato: non è così
La strage
Non c’entra il caso di
Utoya: noi parliamo
della disgregazione di
una famiglia, dei guasti
dell’educazione sbagliata
ECCO COSA È RIMASTO
NELLA SUA CAMERA
Il N. Y. Daily News ha
pubblicato in esclusiva le foto
della camera dove è morta
Whitney Houston subito dopo il
ritrovamento del cadavere. E a
destra, il sito Tmz mostra la
vasca dove la star è morta
sul lastrico, costretta a chiedere
ingenti prestiti agli amici. Tra
questi, il suo produttore storico
Clive Davis, che le avrebbe pre-
stato 1,2 milioni di dollari per le
spese di riabilitazione e per paga-
re alcuni debiti pregressi. La can-
modo diverso, l’argomento. Ci
sono state polemiche.
«Non ne dubito. In Inghilterra i
media sorvolano su questo argo-
mento. Eppure sono tanti i casi di
depressione pre e post gravidan-
za, i suicidi. Nessuno può giudica-
re il comportamento di una ma-
dre. E, spesso, si dimentica la re-
sponsabilità dei padri. Nel film,
John C. Reilly è un padre che finge
che tutto vada bene, rifiutando di
“parlare di Kevin”».
Dopo il film c’è stata la strage
sull’isola norvegese di Utoya.
«Ho notato che nei giorni suc-
cessivi è stata messa sotto la lente
d’ingrandimento mediatica la
madre del colpevole, cercando le
tracce della sua responsabilità.
Ma il nostro non è un film sulla
strage, è piuttosto il racconto del-
la disgregazione di una famiglia,
dei guasti irrimediabili causati
una educazione squilibrata. Rac-
contiamo il punto soggettivo del-
la protagonista, non sappiamo fi-
no in fondo quanto di quello che
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.berlinale.de
www.tildaswinton.net
vediamo si reale o frutto della sua
immaginazione. È una donna di-
laniata dai sensi di colpa, di non
aver amato il figlio, di non aver ca-
pito la violenza che gli cresceva
dentro. E così continua a riper-
corre la sua vita, cercando di capi-
re se in qualche modo avrebbe
potuto evitare il disastro. Il centro
è il rapporto, complesso, tra una
madre e un figlio. In una scena,
poi tagliata, lei andava in carcere
da Kevin e gli chiedeva: “Perché
non hai ucciso anche me?” E lui:
“Quando fai uno spettacolo, non
togli di mezzo il tuo pubblico”».
Lei ama lavorare con i suoi
amici. Dopo il successo di Io sono
l’amore avete altri progetti con
Luca Guadagnino?
«Luca e io lavoriamo, sognia-
mo, creiamo insieme da quando
avevamo diciotto anni. Abbiamo
tante storie da raccontare. La
prossima potrebbe essere una
gioiosa riconciliazione con la vi-
ta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
tante era preoccupata
di dover ipotecare le
sue case ad Atlanta
e nel New Jersey,
dov'era nata
nel 1963.
Con 170 mi-
lioni di album
venduti e un contrat-
to da 100 milioni di dol-
lari nel 2001, a rovinare
Houston sono stati gli anni
di matrimonio con il cantante
Bobby Brown, durante i quali,
denunciando più volte di subire
violenze, era precipitata nel tur-
bine delle dipendenze (in una in-
tervista del 2002 alla tv Abc con-
fessò di fare uso di marijuana, co-
caina e alcool, ma di essere trop-
po ricca per utilizzare il crack). E
nel 2008 era iniziata una este-
nuante battaglia legale con la ma-
trigna, un caso da un milione di
dollari, su appropriazioni indebi-
te. Eppure, l’altra sera lo show del-
la 54ma edizione dei Grammy
Awards, di fatto un tributo alla
Huston, ha avuto ascolti record
grazie a lei.
(leandro palestini)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
■ 63
Berlinale
Meryl Streep
e la matrioska
regalata
dai giornalisti
MARIA PIA FUSCO
BERLINO
iù che un incontro
P stampa, è una di-
chiarazione d’a-
more della folla di
giornalisti a Meryl Streep,
ammirazione e affetto in
ogni domanda, regali, un
mazzo di fiori da un gio-
vane tedesco, dalla Sibe-
ria una matrioska con i
volti dei suoi personaggi
dipinti sulle bamboline.
«Non avrei potuto avere
un San Valentino miglio-
re», dice l’attrice che scio-
glie la commozione con
una delle sue risate musi-
cali che illuminano ogni
sua risposta. È qui per ri-
ceve l’Orso d’oro alla car-
riera e «per me, cresciuta
nel New Jersey in un pae-
Streep e la matrioska
“L’Oscar? È
come la finale
di Superbowl:
farfalle nello
stomaco”
se di 5000 abitanti, è in-
credibile che un paese
fuori dall’America voglia
onorarmi. Non ci si abitua
ai premi, ad ogni film non
si può prevedere come
sarà accolto. L’Oscar?
Sempre la stessa sensa-
zione, le farfalle nello sto-
maco, un’eccitazione da
finale di Superbowl».
Meryl Streep parla di
Margaret Thatcher che
«ho interpretato senza
giudicarla. Negli anni 80,
da liberale e di sinistra, la
mia opinione su di lei,
amica di Reagan, era pes-
sima. Da attrice, come
faccio con ogni personag-
gio, ho cercato nella sua
umanità qualcosa in cui
riconoscermi. La metà
del film è immaginazio-
ne, abbiamo cercato di
vederla oggi, di fronte a se
stessa, dopo aver conqui-
stato tanto potere e averlo
perduto, che cosa conta
per lei veramente a que-
sto punto della vita. L’al-
tra metà, la sua vita pub-
blica, ha riservato sorpre-
se anche a chi credeva di
conoscerla. I conservato-
ri americani per esempio
non avevano capito che la
Thatcher non era antia-
bortista, era per la libera
scelta della donna ed è
documentata la sua accu-
sa ai politici americani di
usare l’aborto come arma
elettorale». Thatcher
femminista? «Se qualcu-
no gliel’avesse detto l’a-
vrebbe preso a calci. Arro-
gante, autoritaria, deci-
sionista, priva di humour,
ma bisogna riconoscere
che ha aperto alle donne
la strada per le zone alte
del potere. Prima di allora
si poteva emergere in tan-
ti mestieri, ma mai entra-
re nella stanza dei botto-
ni. Senza di lei mia figlia
avrebbe trovato un mon-
do diverso».
 MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
COMUNE DI POLLA (Prov. Di Salerno)
ESTRATTO DEL BANDO DI GARA
Affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale
(art. 14 comma 12 del d.lgs. n. 164 del 23/05/2000) CIG:
12752100095 – CUP: E44I1000017005 – Completamento
procedura concorsuale ex art. 24 co. 4 D.Lgs. N.93/2011.
STAZIONE APPALTANTE: Comune di Polla (SA)-Via Strada
delle Monache-Polla (SA) PROCEDURA DI GARA:
Procedura aperta ai sensi del D.Lgs: 163/2006 con il siste-
ma del sistema dell’offerta economicamente più vantaggio-
sa ex art. 14 comma 6 del D.Lgs. 164/2000 in esecuzione
della delibera di Giunta Comunale n° 28 del 18/02/2011.
LUOGO DI ESECUZIONE: Territorio comunale – Polla (SA)-
IMPORTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO DI SERVIZIO
(compresi oneri per la sicurezza): Euro 2.258.233,13 I.V.A.
esclusa; Oneri Piani della sicurezza: Euro 42.845,82; TER-
MINE DI PRESENTAZIONE OFFERTE: 12/04/2012 – ORE
12,00 – Apertura offerte in seduta pubblica: 02/05/2012,
alle ore 9,00. E’ obbligatoria la presa visione del progetto e
la visita dei luoghi ove devono eseguirsi i lavori. La docu-
mentazione di gara sarà fornita anche su supporto informa-
tico previa corresponsione della somma di Euro 250,00
(Euro duecentocinquanta/00) da pagare in contanti presso
l’ufficio tecnico comunale. La cauzione provvisoria da pre-
stare è pari a Euro 85.000,00. Requisiti per la partecipazio-
ne: Soggetti indicati all’ art. 14 comma 5 del D.Lgs.
164/2000. Fonte di finanziamento: Fondi del concessiona-
rio e proventi da tariffa di distribuzione gas. Tutta la docu-
mentazione è disponibile presso l’Ufficio Tecnico Comunale
e sul sito Internet del Comune sul sito:
www.comune.polla.sa.it - per info e.mail: utcpolla@libero.it
- Versamento obbligatorio contributo a favore Autorità
LL.PP. di Euro 140,00
Polla, lì 06/02/2012
IL RESP. DELL’AREA TECNICA
(Ing. Carmine Palladino)
Procedure in materia di Impatto Ambientale
l.r. 18 maggio 1999, n. 9 come integrata ai sensi del d.lgs.
3 aprile, 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA – SERVIZIO VALUTAZIONE IMPATTO
E PROMOZIONE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
COMUNICATO
Titolo III - Procedura di VIA relativa a: Impianto idroelettrico denomina-
to “Castellarano I” [rinominato “Lugo-Muraglione”] posto sul fiume Sec-
chia, e relativo elettrodotto di allacciamento alla rete nazionale. – Ripub-
blicazione a seguito integrazioni progettuali.
L’Autorità competente: Regione Emilia-Romagna - Servizio Valutazione Impatto e
Promozione Sostenibilità Ambientale avvisa che ai sensi del titolo III della LR 18
maggio 1999, n. 9 come integrata ai sensi del DLGS 3 aprile, 2006, n. 152 e succes-
sive modifiche ed integrazioni, nonché ai sensi della LR 19 dicembre 2002, n. 37 e
della LR 23 febbraio 1993, n. 10, sono stati depositati, per la libera consultazione da
parte dei soggetti interessati, gli elaborati integrativi inerenti la procedura di VIA di cui
all’avviso pubblicato sul BUR n. 1 del 2 gennaio 2008, relativi a:
• Progetto: Impianto idroelettrico denominato “Castellarano I” [rinominato “Lugo-
Muraglione”] e relativo elettrodotto di allacciamento alla rete nazionale;
• Localizzato: lungo l’asta del Fiume Secchia, in sinistra della stessa, con opera di
presa intestata, in località Lugo, su di una briglia esistente posta poco a valle del
Ponte di Lugo – La Volta; edificio di centrale collocato sul terrazzo fluviale in pros-
simità della S.S. 486 all’incirca a mezzavia fra le località Cargnone e Mulino Vec-
chio; elettrodotto interrato in fregio alla S.P 486 e cabina di misura e consegna
sita in un’area contigua alla Sottostazione ENEL di Roteglia;
• Presentato: da Italbrevetti S.r.l., con sede legale in Via Norvegia, 68 - 56021 Ca-
scina PI.
Il progetto appartiene alla seguente categoria: B.1. 21) Derivazioni di acque superfi-
ciali ed opere connesse che prevedano derivazioni superiori a 200 litri al minuto se-
condo; B.1. 8) – Impianti per la produzione di energia idroelettrica.
L’intervento interessa il territorio dei seguenti comuni: Baiso e Castellarano;
e delle seguenti province: Reggio Emilia.
Gli elaborati integrativi consistono in relazioni e tavole inerenti una diversa soluzione
progettuale che consente di superare i problemi di conformità con la vigente pianifi-
cazione provinciale grazie ad una riduzione della lunghezza del tratto di fiume sotte-
so di circa m 1.800. Rispetto al progetto inizialmente depositato, la variante prevede
la ricollocazione dell’edificio di centrale, l’accorciamento del tracciato della condotta
e l’equivalente allungamento di quello dell’elettrodotto, escludendo l’interessamento
territoriale del Comune di Prignano sulla Secchia e quindi della Provincia di Modena.
I soggetti interessati possono prendere visione degli elaborati depositati presso:
• Regione Emilia-Romagna - Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibi-
lità Ambientale, via della Fiera, 8 – 40127 Bologna;
• Provincia di Reggio Emilia, Piazza Gioberti, 4 – 42121 Reggio Emilia RE;
• Comune di Baiso, Via Imovilla, 1 - 42031 Baiso RE;
• Comune di Castellarano, Via Roma, 7 - 42014 Castellarano RE
Gli elaborati sono depositati per 60 giorni naturali consecutivi dalla data di pub-
blicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione che avverrà
il 15/02/2012.
Entro lo stesso termine di 60 giorni chiunque, ai sensi dell’art. 15, comma 1 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come integrata ai sensi del Decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, può presentare osservazio-
ni all’Autorità competente: Regione Emilia-Romagna - Servizio Valutazione Impat-
to e Promozione Sostenibilità Ambientale al seguente indirizzo: Via della Fiera, 8
- 40127 Bologna (BO).
Si dà atto che la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) positiva per le opere in ar-
gomento, comprenderà e sostituirà tutte le autorizzazioni e in generale tutti gli atti
di assenso comunque denominati necessari per la loro realizzazione e costituirà
variante agli strumenti urbanistici dei Comuni di Baiso e Castellarano con apposi-
zione del vincolo espropriativo sulle aree interessate dal progetto, ai sensi dell’art.
11 della LR 19 dicembre 2002, n. 37, e dichiarazione di pubblica utilità delle opere
derivante dall’approvazione del progetto definitivo, ai sensi degli artt. 15 e 16 della
LR 19 dicembre 2002, n. 37.
La suddetta variante acquisirà efficacia dalla data di emanazione dell’Autorizzazio-
ne Unica alla costruzione e all’esercizio di impianto alimentato da fonti rinnovabili ai
sensi dell’art. 12 del DLGS 29 dicembre 2003, n. 387 e della LR 23 dicembre 2004,
n. 26, che sarà rilasciata dalla competente Provincia di Reggio Emilia successiva-
mente alla conclusione della procedura di VIA.
Al progetto in argomento sono allegati gli elaborati richiesti per le procedure di
esproprio e di variante urbanistica. Chiunque sia interessato può prendere visio-
ne del Piano Particellare degli espropri presso i Comuni di Baiso e Castellarano
e presso le sedi della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Reggio Emi-
lia sopra indicate.
Si dà inoltre atto che, essendo già stati ottemperati gli obblighi di pubblicità previsti
dal TU 1775/33, la presente pubblicazione non riapre i termini ivi indicati per even-
tuali domande di concessione in concorrenza.
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 R2PROGRAMMI @ PER SAPERNE DI PIÙ
www.luigitenco.com
www.ilgeneraledeibriganti.rai.it
■ 65

CANAL GRANDE DI ANTONIO DIPOLLINA

QUEL BRIGANTE SEMBRA UN COWBOY
ARMINE Crocco, brigante dalla protetti assai: il brigante Carmine (Da-

RESELECTION
C storia indefinita. Eroe o bandito
eccetera, come d’uopo in questi
casi. La sua storia finisce in miniserie di
niele Liotti) è un reietto western di gran
fascino, alla fine condannato dalle
troppe ragioni di Stato. Come dimostra
L’ultima giornata RaiUno, Il Generale dei Briganti, sul- certa storia recentissima, a un certo
di Luigi Tenco al l’onda sterminata dei lavori collegati al- punto qualcuno prende il potere e fa (o
Festival di Sanre- le celebrazioni per il 150°. La forzatura nega) e gli altri rimangono a discutere e
mo del 1967 rac- dell’operazione gioca contro, magari si rimpiangere. Il merito è quello di una FICTION
contata nella do- puntava a polemiche e invece risultano fiction che non si propone di insegnare Daniele
cufiction “Vedrai sparute lamentele di monarchici o di alcunché: in un lavoro che non resta Liotti è il
che cambierà” di segno opposto di meridionalisti acca- nella memoria ma che, contrariamen- Generale
Giancarlo Gover- niti. Stretti tra questi pallidi fuochi, au- te ad altri casi, non aveva pretese simili. dei
ni, Leoncarlo Setti- tori e protagonisti si sono comunque © RIPRODUZIONE RISERVATA
Briganti
melli e Paolo Poeti.
Rai Storia - 23.00

RAI 1 RAI 2 RAI 3 CANALE 5 ITALIA 1 RETE 4 LA SETTE DEEJAY TV

6.30 Tg1 6.20 L’Isola dei famosi 6.30 Il caffè di Corradino Mineo 6.00 Prima pagina 6.50 Cartoni animati 6.05 Peste e corna 06.00 Tg La7 14.00 Popular
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fa/ 8.20 Tg1 Focus / 9.30 10.30 Tg2, Sì Viaggiare no: 11.10 Tg3 Minuti nicucci, P. Del Debbio 13.40 I Simpson - Tf 09.45 Coffee Break, conduce Ti- Good Evening
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11.00 Tg1 11.00 I fatti vostri - con Giancarlo con C. Augias 11.00 Forum Paolo 12.00 Detective in corsia - Tf 12.30 I menù di Benedetta, con- 21.30 Switched at Bird
11.05 Occhio alla spesa Magalli, Adriana Volpe, 13.10 La strada per la felicità - Tf 13.00 Tg5 16.10 The Middle - Tf 13.00 La signora in giallo - Tf duce Benedetta Parodi 22.30 Deejay chiama Italia
12.00 La prova del cuoco Marcello Cirillo 14.00 Tg Regione Meteo5 16.55 La vita secondo Jim - Sit- 13.50 Il tribunale di Forum - Ante- 13.30 Tg La7 23.30 Lorem Ipsum
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14.00 Tg1 Economia 13.30 Tg2 Costume e Società 14.20 Tg3 14.10 Grande Fratello 17.45 Trasformat - conduce E. 14.05 Sessione pomeridiana: Il Steno con M. Melato, M.
Tg1 Focus 13.50 Medicina 33 Meteo3 14.45 Uomini e donne Papi tribunale di Forum Carotenuto, O. Orlando, R.
14.10 Verdetto finale 14.00 Italia sul Due - con L. Bian- 14.50 Tgr Leonardo 16.15 Amici 18.30 Studio Aperto Pozzetto MTV
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15.50 Cose dell’altro Geo Zeffirelli, con F. Ardant, J. 12.05 Made
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tempo fa Meteo2 17.40 Geo & Geo. All’interno: Gerry Scotti 20.20 C.S.I. Scena del crimine - Tf Irons, J. Plowright, G. 17.30 L'ispettore Barnaby - Tf 13.00 Mtv News
18.10 Meteo3 Garko 13.05 Jersey Shore
18.50 L’eredità - con C. Conti 17.50 Rai Tg Sport 20.00 Tg5 21.10 Film: Lui, lei e Babydog - 19.20 G' Day, di Geppy Cucciari
19.00 Tg3 18.55 Tg4. All’interno Meteo 14.00 Mtv News
20.00 Telegiornale 18.15 Tg2 Meteo5 di M. Sarmiento con M. 20.00 Tg La7
19.30 Tg Regione 19.35 Tempesta d’amore 14.05 Jersey Shore
20.30 62° Festival di Sanremo, 18.45 Numb3rs - Tf 20.30 Striscia la notizia - La voce Akerman, B. Hines, K. Sus- 20.30 Otto e mezzo, conduce Lil- 15.00 Mtv News
conduce Gianni Morandi, 19.35 L’Isola dei famosi Tg Regione Meteo della contingenza sman, S. Rosen 20.30 Walker Texas Ranger - Tf li Gruber
20.00 Blob 21.10 Film: Casinò - di M. Scorse- 15.05 Degrassi: The Next Genera-
con Rocco Papaleo, Ivana 20.30 Tg2 20.30 21.10 Tvm: Uno bianca - di M. 22.55 Film: Bruno - di Dan Ma- 21.10 Gli Intoccabili, conduce tion
Mrazova 20.35 Champions League - Mi- 20.15 Per ridere insieme con Soavi, con Kim Rossi zer, con Sacha Baron se, con R. De Niro, S. Stone Gianluigi Nuzzi. In diretta
Stanlio e Ollio 0.40 I Bellissimi di R4 16.00 Made
23.40 Tg1 60 secondi lan-Arsenal ottavi di finale Stuart, D. Abbrescia, V. Mi- Cohen anche su La7.it 17.00 16 Anni e Incinta
20.35 Un posto al sole 0.45 Film: I fobici - di G. Scar-
0.40 Tg1 Notte 22.45 90° Minuto 21.05 Chi l’ha visto? - con Fede- lillo, P. Bontempo 0.30 Film: E se domani...- di G. 23.15 Film: Hamburger Hill - 18.00 Friendzone: Amici o Fidan-
Tg1 Focus 23.20 Tg2 0.00 Matrix - conduce A. Vinci La Parola con L. Bizzarri, P. chilli, con S. Ferilli, R. la- Collina 937 - di John Irvin,
rica Sciarelli zati?
1.10 Che tempo fa 23.40 Rai 150 anni. La storia sia- 1.30 Tg5 - Notte Kessisoglu, S. Impacciato- ganà, G. Tognazzi, D. Liot- con Tim Quill, Michael Pa- 19.00 Mtv News
23.15 Glob Spread
1.15 Sottovoce mo noi 0.00 Tg3 Linea notte Meteo5 Notte re, C. Gioé ti trick Boatman 19.05 Degrassi: The Next Genera-
1.45 Cult Book 0.35 Tg Parlamento 0.10 Tg Regione 2.00 Striscia la notizia 2.25 Studio aperto - La giornata 1.40 Tg4 Night News 00.55 Tg La7 tion
2.15 Mille e una notte - Musica 0.45 L’Isola dei famosi 1.00 Meteo3 2.30 Media Shopping 2.40 Media Shopping 2.50 La voce del cuore, di L. Ga- 01.05 (ah)iPiroso, conduce Anto- 20.00 Jersey Shore
4.40 Maxitalia: Massimo Giletti 1.35 Il commissario Kress 1.05 Rai Educational Gate C 2.40 Uomini e donne 2.55 The Shield - Tf sparini, con G. Morandi, A. nello Piroso 21.00 Teen Mom
- Lago D’Orta 2.35 Meteo2 2.05 Fuori Orario. Cose (mai) vi- 3.00 Amici 3.45 Film: Mal d’Africa - di M. Belli, R. Cucciolla - Minise- 02.00 Movie Flash 23.30 Speciale Mtv News: Story of
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di L. Emmer di G. Prince-Bythewood 21.00 Glory Road - Vincere cambia tutto 22.50 Letti selvaggi - di L. Zampa 8.30 One Tree Hill - Serie Tv 10.35 Donna Detective - Tf Pozzetto, E. Giorgi
Sky Cinema Classics Sky Cinema Passion di J. Gartner Sky Cinema Classics 12.20 Incantesimo - Soap 21.00 Film: The Aviator - di M. Scorsese con
11.40 Un amore a 5 stelle - di W. Wang 17.10 Acqua e sapone - di C. Verdone Sky Cinema Family HD 22.50 Ombre dal profondo - di L. Hallström 9.20 Fisica o Chimica - Serie Tv L. DiCaprio, C. Blanchett, K. Beckinsale
13.15 Andata e ritorno - Tf
Sky Cinema Passion Sky Cinema Comedy 21.00 Takers - di J. Luessenhop Sky Cinema Passion 10.40 Primeval - Serie Tv 23.45 LdB - Ladri di biciclette - Magazine
13.30 Don Matteo - Tf
12.05 Un amore a Roma - di D. Risi 17.35 Happy Family - di G. Salvatores Sky Cinema Max HD 22.55 Boardwalk Empire 2 - di T. Van Patten 11.30 Farscape - Serie Tv 14.25 Un medico in famiglia - Tf 0.15 Film: Non bussare alla mia porta - di
Sky Cinema Classics Sky Cinema Hits HD 21.00 Amori in città e tradimenti in Sky Cinema 1 HD 12.20 Eureka - Serie Tv 15.20 Appuntamento al cinema W. Wenders con S. Shepard, J. Lange
13.25 Serendipity - Quando l'amore è 19.00 Abbronzatissimi - di B. Gaburro campagna - di P. Chelsom 22.55 Una donna per tutti - di P. Fanetti 13.05 Lost World - serie Tv 15.25 Donna Detective - Tf 2.20 Film: Premonition - di N. Tsuruta con
magia - di P. Chelsom Sky Cinema Comedy Sky Cinema Passion Sky Cinema Max HD 13.50 Fisica o chimica - Serie Tv 17.15 Gente di mare - Tf H. Mikami, H. Inoue, N. Sakai
Sky Cinema Passion 19.10 Fuori controllo - di M. Campbell 21.00 Austin Powers in Goldmember 23.05 Un ballo per il paradiso - di G. Junger 15.15 Entourage - Serie Tv 18.15 Incantesimo - Soap 3.55 Film: Lo strano vizio della signora
13.35 Lara Croft Tomb Raider - La culla Sky Cinema Hits HD di J. Roach Sky Cinema Family HD 19.10 Un medico in famiglia- Tf Wardh - di S. Martino con G. Hilton, E.
15.40 Appuntamento al cinema Fenech, I. Rassimov, C. Airoldi
della vita - di J. De Bont 19.20 Hydra - L'isola del mistero Sky Cinema Comedy 23.15 Green Zone - di P. Greengrass 20.05 Don Matteo - Tf
Sky Cinema Max HD di A. Prendergast 21.10 Che bella giornata - di G. Nunziante Sky Cinema Hits HD 15.45 Being Erica - Serie Tv
21.00 Tutti pazzi per amore - Tf
14.15 Il ratto delle Sabine - di M. Bonnard
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17.20
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19.30 Champions League Prepartita 20.45 Calcio: Milan - Arsenal UEFA 21.15 Rugby: Galles - Scozia Torneo Sei Mondo Replica EuroSport HD 0.05 Lip Service - Serie Tv 9.20 Film: La terra dei senza legge - di T. 19.00 No Reservations
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19.30 Rugby: Francia - Irlanda Torneo Sei Digital Sky Sport 1 HD 21.30 Wrestling: Vintage Collection Pro Sintesi Sky Supercalcio HD 11.00 Film: I due pompieri - di B. Corbucci 20.45 Passepartout
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amore-di E. Ryazanov con S. Migizko 01.00 Sons of Anarchy 23.05 School Mum Makeover
la Repubblica

SPORT
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

■ 66

Champions League, il calcio italiano

comincia la sua sfida negli ottavi a San
Siro: i rossoneri non approdano ai quarti
dal 2008, eliminati sempre dalle squadre
inglesi. Boateng e Pato in panchina

Europa
ci senti ?
Milan al bivio Arsenal
“Noi senza complessi”
ENRICO CURRÒ STELLE D’ATTACCO
Ibrahimovic e (a destra)
MILANO Robinho, coppia d’attacco
l’ora di Allegri e lui spera

È
scelta da Allegri questa
che diventi un’happy sera per la gara d’andata
hour: non nel senso del- contro l’Arsenal.
l’aperitivo sui Navigli, ma Lo scorso anno i rossoneri
del suo primo grande successo furono eliminati agli ottavi
internazionale. Formi- di finale dal Tottenham
dabile debuttante
rossonero con lo finito». — 2-2 in difesa totale al Camp incombente dell’ex fuoriclasse. resterà tuttavia fino all’ultimo,
scudetto al pri- Aiutato dalla vecchia guardia, Nou, pareggio in trasferta e vitto- Lui se la cava con una battuta. «Gli con Seedorf al momento in cam-
mo colpo, l’al- Allegri combatte con gli scettici. ria in casa con due comprimarie allenatori li sceglie la società, io po. In attacco tutti sono a disposi-
lenatore del Un anno fa perse il duello tattico come Bate Borisov e Viktoria Pl- faccio la formazione». zione e pare rinviato il lancio di El
Milan ha infat- con Redknapp e nella fase a gi- zen — non gli ha tolto la fastidio- Quella di stasera non è sempli- Shaarawy («non carichiamolo di
ti nel curricu- roni quello con Mourinho de- sa etichetta di parvenu, tra i più ce: i recuperati Boateng e Pato responsabilità»): accanto a Ibra il
lum europeo il miurgo del Real Madrid. Nel- scafati colleghi europei. Ma al- hanno pochissimi allenamenti candidato è Robinho. La dura
proprio punto lo scorso novembre si è do- meno il fresco annuncio del ma- alle spalle. «Non credo che possa- preparazione atletica di Dubai,
debole. Stase- vuto inchinare a Guardiola trimonio tra Van Basten e l’Hee- no giocare dall’inizio». Il dubbio impostata a orologeria perché i
ra conta di lu- e al Barcellona. E il percor- renveen, club olandese di secon- sull’impiego del trequartista, benefici si vedessero appunto in
cidarlo almeno un po’, contro so nell’attuale Champions da schiera, ha eliminato l’ombra fondamentale coi suoi strappi, Champions, può trasformarsi in
l’Arsenal di Wenger. «È importan-
te fare meglio dell’anno scorso». Milan (4-3-1-2) Arsenal (4-2-3-1)
Dal 2008 gli ottavi di finale sono le Allenatore Allegri Allenatore Wenger
invalicabili colonne d’Ercole di Il personaggio Arbitro
77 14 3
ogni Champions League milani- Kassai (Ung)
sta. La famiglia Berlusconi lo ha Antonini Walcott Sagna
22 70
assai confortato negli ultimi tem- 33
17
6
pi, dopo il rinnovo del contratto: Nocerino Robinho Song
«Il presidente si è fatto sempre Thiago Koscielny
STEFANO SCACCHI 32 Silva 4 10 10 16 13
sentire vicino e sua figlia Barbara
a Milanello me ne ha dato la con- MILANO Abbiati Van Bommel Seedorf Van Persie Ramsey Szcesny
ferma». Però il Milan, stanco di e in Italia lo critica-

prendersi porte in faccia dalle in-
glesi negli ottavi, non vuole che si
riapra la giostra delle eliminazio-
ni precoci, inaugurata proprio da
Wenger nel 2008 contro Ancelot-
ti, proseguita da Ferguson nel
2010 col Manchester United con-
tro Leonardo e chiusa l’anno
scorso dal virtuale nuovo ct ingle-
se Redknapp col Tottenham.
«Non abbiamo alcun com-
plesso d’inferiorità verso le squa-
dre inglesi. Dovremo stare molto
attenti al contropiede. Subire un
gol in casa sarebbe pesante, non
prenderne sarebbe un vantaggio
per il ritorno. L’anno scorso pa-
gammo una leggerezza all’anda-
ta, avremmo meritato di andare
avanti noi». Il brutto ricordo col
Tottenham (0-1 al Meazza, 0-0 a
Londra) lo traduce con crudezza
Thiago Silva. «Se sbagli in casa, sei
fuori. Se lasci a Van Persie e ad
Henry anche il minimo spazio, sei
«S
5 5
te, vuol dire che sie- Mexes Vermaelen
28 11 8
te molto esigenti»:
Wenger ha ancora Emanuelson Ibrahimovic Arteta
negli occhi la doppietta realizzata 20 15 28
da Ibrahimovic con la maglia del Abate Oxlade-Chamberlain Gibbs
Barcellona a Londra nell’andata
dei quarti di finale della Cham- ore 20.45 Rai 2, Sky Sport, Mediaset Premium Massimiliano Allegri
pions League 2009-10: due gol
che inchiodarono l’Arsenal sul 2-
2 in una delle partite più belle de-
gli ultimi anni. Una prestazione
che lo svedese non ha mai offerto
in Italia, a livello europeo s’inten-
Ibra e la coppa nemica
de: con Juventus, Inter e Milan
non è mai andato in rete nella fa-
se a eliminazione diretta della
Coppa Campioni.
È per questo motivo che Zlatan
“Una volta era il mio sogno”
Ibrahimovic deve lottare con la sollevata una al cielo. Al massimo la presero con lui, indicandolo co- quarti di finale di Champions con
fama di campione che però fatica è arrivato in semifinale col Barcel- me il primo responsabile di quel bianconeri, nerazzurri e rossone-
a essere decisivo nelle grandi se- lona, buttato fuori dalla sua Inter fallimento (oltre all’odioso cate- ri. E ogni volta il fantasma di que-
rate internazionali. Fenomeno in in una partita che, al Camp Nou, naccio di Mourinho...). Un corpo sti precedenti si presenta puntua-
servizio permanente che stacca la ne decretò la fine dell’avventura estraneo. le quando la Champions inizia a
spina quando di mezzo c’è la cop- in Liga: il giorno dopo tutti i tifosi A parte quella triste semifinale, esprimere i suoi verdetti. Non a
pa dalle “grandi orecchie”: mai del Barça e la stampa catalana se dunque, per Ibra solo ottavi o caso il numero 11 rossonero ha
 Roma Chelsea
Dopo il ko di Siena i senatori alzano la voce Squadra contro Villas Boas. E Hiddink si prepara
ROMA — La sconfitta di Siena fa discutere la Roma (foto, Kjaer). Sul LONDRA — Traballa la panchina di André Villas Boas (foto).
pullman verso la capitale tornando dalla Toscana, mentre altri gio- Il suo rapporto col Chelsea pare al punto di non ritorno dopo
catori dormivano alcuni senatori hanno mosso obiezioni a compagni la sconfitta con l’Everton. Il tecnico ha cancellato il giorno di
più giovani per l’atteggiamento in campo. Anche alzando la voce. Og- riposo e la squadra lo ha attaccato con Abramovich. Secon-
gi a Trigoria reprimenda di Luis Enrique alla squadra per la sconfitta. do i media inglesi, ci sarebbe già pronta l’alternativa: Hiddink.
■ 67

Wenger, fuga dal tramonto

Il Professore a San Siro per allontanare la fine di un’era
FABRIZIO BOCCA
MILANO Le
he qualcosa stia cam-

C biando per il Professor

Arsène Wenger, 62 anni
di cui gli ultimi 16 pas-
sati al comando dell’Arsenal, lo
si capisce dalle chiacchiere degli
George Weah
sue
scoperte

ultimi tempi. È stato dato come PALLONE D’ORO ‘95

risorsa contro i giovani avversari.
«Il segreto dell’Arsenal è la velo-
cità». Per la verità c’è anche il vec-
chio Henry, al passo d’addio pri-
ma del ritorno negli Usa. «Ma lui il
buon ricordo ai suoi tifosi l’ha già
lasciato col gol nell’ultima partita
di Premier League, quindi...».
Quindi stasera toccherebbe a
Ibra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
possibile successore di Mou-
rinho al Real, hanno detto che
nel suo scarno ufficio (“alla scri-
vania mi siedo solo per firmare i
contratti dei calciatori”) potreb-
be arrivare Benitez oppure una
decina di altri big, ha dichiarato
che “no, l’Inghilterra del dopo
Capello non mi interessa, in na-
zionale o hai la fortuna di trova-
re una buona generazione di
giocatori o non puoi fare nulla, e
poi io ho bisogno di lavorare tut-
ti i giorni”.
Tra l’Arsenio e l’Arsenal – il
destino di un matrimonio così
lungo era scritto in quei nomi co-
sì simili – è ora di fare una rifles-
sione: che si fa, si va avanti per al-
tri sedici anni oppure ci salutia-
mo? Vogliamo fare il record del
bacio più lungo da Guinness dei
primati oppure si torna a vince-
re qualcosa? Già perché prima di
tutte queste chiacchiere e di un
terzo-quarto posto (e pure sotto
attacco) in Premier League, l’al-
larme era già suonato. In parti-
colare a fine agosto quando il
Manchester United sommerse
di gol i Gunners all’Old Trafford
con un terrificante 8-2 e una tri-
pletta di Rooney: mai l’Arsenal
aveva preso tanti gol dallo Uni-
ted, e per ritrovare qualcosa di
più umiliante bisognava addirit-
tura risalire a 115 anni prima, il
1896. Da pochi giorni poi Fabre-
gas se ne era tornato al Barcello-
na e Nasri aveva detto sì ai soldi
del City, insomma se ne andava-
no due con i piedi buoni e i tifosi
ebbero netta la sensazione che
l’Arsenal di Wenger rischiava
L’allenatore più
Il francese Arsene Wenger, 62 anni, allenatore dell’Arsenal dal ’96, qui con Henry
Brutto campo
La cosa che mi preoccupa
di più è il terreno, non mi
sembra eccezionale.
Andremo all’attacco,
vogliamo un gol e sarà
una partita eccitante
cizio teorico. Già perché un po’
di snobismo nel personaggio
c’è: “Se paragoni l’Arsenal al
Manchester City in termine di
trofei – ha detto Arsène – nessu-
no sceglierebbe mai il City. I gio-
catori ci vanno solo per soldi”. Il
che non è proprio vero, il City og-
gi è primo.
Molto del futuro di Wenger
passa da San Siro e dal Milan che
già eliminò nel 2008, battendolo
per 2-0 proprio a Milano: “L’i-
deale sarebbe ripetere quella
partita – ha detto – ma la cosa che
mi preoccupa di più è il campo di
Il liberiano fu preso da
Wenger nel Monaco
nell’88, proveniente
dal Camerun.
Robin Van Persie
IL CAPITANO OLANDESE
L’attaccante olandese
aveva 21 anni quando
Ibra non si critica l’Arsenal lo comprò dal
Prima che andasse all’Ajax Feyenoord nel 2004
venne da noi: ci interessava e
Patrick Vieira
la sua carriera dimostra che
MONDIALE ‘98
avevamo visto bene. Ha Francese di origine
grande personalità: se lo senegalese fu acquistato
dal Milan, dove non era
criticate, siete molto esigenti stato valorizzato, nel ‘96
San Siro. Dovremo giocare sen- grande personalità di Ibrahimo-
za complessi d’inferiorità e cer- vic. Prima che andasse all’Ajax Nicolas Anelka
care almeno di fare un gol. An- venne da noi all’Arsenal: erava-
dremo per attaccare, sarà una mo interessati, la sua carriera di- LANCIATO AD HIGHBURY
Il francese aveva 17 anni
partita eccitante anche se il ter- mostra che avevamo visto be-
quando Wenger lo volle
reno non sembra eccezionale”. ne”. Un affare mancato dunque.
all’Arsenal dal Psg, dove
Sarà l’ultima partita di Henry Dal 2007 un asteroide – il
aveva giocato 10 gare
con l’Arsenal, destinato al rien- 33179 Arsenwenger, così nomi-
tro negli Usa: “Potevamo tener- nato da un astronomo tifoso dei
lo altre due settimane ma ci vo- Gunners – porta addirittura nel- Cesc Fabregas
leva l’assenso dei Red Bull e del lo spazio il mito del manager del-
giocatore. Thierry è il capitano, l’Arsenal, andandosene a zonzo MONDIALE 2010
Il catalano arrivò 16enne
non potevano cominciare senza tra Marte e Giove. Non gli ha por-
nel 2003 dalle giovanili del
di lui”. E sarà la partita di Van tato bene, da allora il Professore
Barcellona, dove è tornato
Persie e di Ibrahimovic: “Vittorie non ha vinto più.
la scorsa estate
e curriculum parlano di una © RIPRODUZIONE RISERVATA

longevo e vincente
nella storia dei
Gunners, dopo 16 Le gare di ieri Doppietta dell’ex udinese a Leverkusen e rete di Messi: 3-1. Oggi Zenit-Benfica
anni, in discussione

provato a esorcizzare l’appunta-

mento: «Molti anni fa — ha detto
al magazine ufficiale della com-
petizione — la Champions Lea-
gue era il mio obiettivo da conqui-
stare e basta. Ma se la ingigantisci,
finisce che non la vincerai mai».
Fin dal giorno del raduno la
scorsa estate, Massimiliano Alle-
gri aveva annunciato di voler ge-
stire Ibrahimovic in modo più
oculato per averlo al massimo da
febbraio in poi. Sicuramente non
pensava a una squalifica di tre
giornate in campionato, ma lo
svedese arriva alla partita con
l’Arsenal riposato dopo aver
scontato il primo turno di stop a
Udine: «Vedremo se gli ha fatto
bene», scherza Allegri che ovvia-
mente ci spera. Che almeno sia
servito a qualcosa, questo pit stop
obbligato. Tutto può essere utile
per vedere in Europa il vero
Ibrahimovic, che ha un motivo in
più per essere determinante: non
deludere il professor Wenger che,
un decennio fa, lo avrebbe voluto
tra i banchi calcistici dell’univer-
sità dell’Arsenal.
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ancora una volta di finire nella
favoletta della grande scuola di
calcio e del football più teorico al
mondo: chiacchiere e leggende
tantissime, vittorie meno. E in-
fatti agli schiaffi di Manchester
se ne sono aggiunti almeno altri
sette solo in Premier League.
Le cose adesso vanno meglio
di quel terrificante inizio di sta-
gione ma da allora il Professore
si è fatto un’idea forse un po’ più
italiana del calcio: “Il mio lavoro
dipende unicamente dai risulta-
ti” ha ammesso infatti nel mo-
mento più duro, non negando il
rischio di un clamoroso divor-
zio. Le vittorie delle tre Premier
League e delle quattro Fa Cup o i
migliori traguardi (la finale di
Champions del 2006 persa con-
tro il Barcellona) sono infatti tut-
ti o quasi nella prima metà della
gestione Wenger, tanto da chie-
dersi se l’Arsenio di oggi sia lo
stesso di sei o sette anni fa. E an-
che se tante acrobazie di merca-
to e la ricerca di talenti esotici -
non sempre ha avuto per le ma-
ni Viera o Anelka, Fabregas o
Touré, Ashley Cole o Henry –
non siano state a volte puro eser-
ROMA
iparte la Champions e
R riparte anche il Barcel-
lona. Dopo il digiuno
invernale, l’inno della
competizione continentale è
tornato a suonare sul campo
del Bayern Leverkusen. E come
per magia la squadra di Guar-
diola è sembrata ritrovarsi nel
giro di una manciata di minuti.
La partita ha avuto una qual-
che storia solo per i primi minu-
ti, quelli in cui il Bayern ha op-
posto ai catalani il più ortodos-
so dei catenacci. Poi, una palla
sporca finita tra i piedi di Messi
più o meno all’altezza del cen-
trocampo è stata trasformata in
un assist perfetto per Alexis
Sanchez che, seminata la difesa
tedesca, ha segnato la rete del-
l’uno a zero. Andato in svantag-
gio, il Bayern è sembrato accu-
sare tutta la stanchezza accu-
mulata e ben celata fino a quel
Sanchez fa volare il Barça
Lione, solo 1-0 all’Apoel
Il cileno Alexis Sanchez, 23 anni, esulta a Leverkusen
momento, ma tutto sommato
ha retto, arrivando persino a se-
gnare (con Kadlek)il bel gol del
pareggio, proprio in avvio di ri-
presa.
Il Barcellona, però, ormai si
era ritrovato, le ombre di Osa-
suña erano lontane chilometri
e giocare a pallone era tornato
ad essere un piacere. Così è sta-
to quasi naturale per i blaugra-
na accelerare ulteriormente,
schiacciare gli avversari nella
loro metà del campo e chiudere
in scioltezza la partita. Finendo
l’incontro con un crescendo
impressionante, con la secon-
da rete di un ispiratissimo San-
chez e con la terza di Messi (che
ha colpito anche un palo con un
bel cucchiaio dopo aver sparso
il panico in area di rigore).
Il Barcellona fa dunque un
importante passo avanti in di-
rezione della qualificazione ai
quarti e regala al suo allenatore
qualche buon argomento da
spendere contro quanti, in Spa-
gna, lo stanno criticando in
questi giorni di luci ed ombre
vissuti a meno 10 dal Real.
Nessuna sorpresa neanche
nell’altro ottavo di Champions.
A Lione il dignitoso Nicosia ha
retto solamente un tempo pri-
ma di cedere al 58esimo al bel-
lissimo gol di Lacazette (che era
andato vicino alla rete almeno
altre tre volte). Oggi a San Pie-
troburgo, lo Zenit di Luciano
Spalletti affronta il Benfica. Di-
retta su Sky e Mediaset Pre-
mium alle 18.
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la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
Juve, lo sprint parte a Parma
“Non perdiamo l’occasione”
Oggi il recupero. Conte: “Stress? Sì, ma quello buono”
EMANUELE GAMBA
TORINO
ntonio Conte non
A
spacca i televisori
quando il Milan rimon-
ta, vince e sorpassa
(«L’avessi fatto, mia moglie mi
avrebbe preso a schiaffi»), la
prende con filosofia e studia psi-
cologia. «Stiamo vivendo una si-
tuazione di eustress», dice pe-
scando nei suoi libri. «Ed è ben di-
verso dal distress». In termini
scientifici, si tratta di stress buo-
no e stress cattivo e forse è tutta
qui la differenza tra la Juve che fu
e la Juve che è: quella vecchia si
agitava e finiva per deprimersi,
quella nuova si eccita e finisce
per esaltarsi. È la risposta, que-
sta, a tutte le congetture sulla let-
tura laterale della classifica. Biso-
gna guardarla così com’è (Milan
in testa a +2: «La vittoria di Udine
è la conferma di quello che ho
sempre detto») o proiettarla vir-
tualmente dopo i recuperi, e sta-
sera a Parma c’è il primo? È un
contrappeso psicologico essere
secondi pur essendo potenzial-
mente primi? È davvero tutto co-
sì importante, così complicato?
«Se mi accorgo che qualcuno si
scoraggia leggendo la classifica,
gli faccio vedere quella dell’anno
scorso». E se qualcuno trovasse
snervante questo lungo braccio
di ferro con il Milan, questa fase
di partite ripetute, «gli farei nota-
re che siamo felici di quello che ci
sta succedendo, è una situazione
Prima chance di
sorpasso al Milan
“Chi si scoraggia
guardi la classifica
dell’anno scorso...”
di eustress. Queste sono le situa-
zioni belle da vivere. Preferisco
queste di quelle da settimo po-
sto». Che distress, quello.
Dev’essere una bella sensazio-
ne anche pensare che sono nove
mesi giusti giusti che la Juventus
non perde una partita. L’ultima
volta gli accadde proprio a Par-
ma, il 15 maggio dell’anno scor-
so, quando venne stecchita da un
destro avvelenato di Giovinco,
che al suo primo e perduto amo-
re ha già segnato quattro volte.
Era un’altra stagione e un altro
mondo, ora i bianconeri ragio-
nano sulla possibilità del contro-
sorpasso al Milan facendosi forti
del pensiero che per due sole vol-
te non si sono trovati in testa alla
classifica ed è stato per colpa del
cielo, non del calcio: prima delle
neve di queste settimane, a fer-
mare la Juve (che si riprese poi il
primato la domenica successiva)
fu la pioggia di Napoli. Conte non
sembra nemmeno preoccupato
dall’idea di giocare regolarmen-
te ogni tre giorni, per il prossimo
mese e mezzo: la rosa gli si è al-
largata, può operare scelte ragio-
nate e organizzare un discreto
turn over. Se si fosse giocato il 31
gennaio, al Tardini i titolari sa-
rebbero stati Borriello e Del Pie-
La classifica ogni*una gara in meno
MILAN 47 FIORENTINA**28
JUVENTUS** 45 PARMA** 27
LAZIO 42 CHIEVO 27
UDINESE 41 CATANIA** 27
INTER 36 ATALANTA* (-6) 24
ROMA 35 SIENA* 23
NAPOLI 34 BOLOGNA** 22
PALERMO 31 LECCE 18
GENOA* 30 CESENA* 16
CAGLIARI 30 NOVARA 16
R2SPORT
ATALANTA
GENOA
Consigli 47 1 Frey
Ferri 32 7 Rossi
Stendardo 23 3 Carvalho
Manfredini 5 5 Granqvist
Peluso 13 27 Constant
Schelotto 7 14 Sculli
Cigarini 21 33 Kucka
Brighi 33 4 Veloso
Moralez 11 88 Biondini
Gabbiadini 28 11 Jankovic
Denis 19 8 Palacio
Arbitro: Doveri
ore 18.30: Sky Sport, Dt Mediaset
ro, che però nel frattempo sono
scivolati indietro nelle gerarchie:
i due posti in attacco adesso se li
giocano Quagliarella, Vucinic e
Matri, mentre nella turnazione
tattica stasera tocca al 3-5-2.
Riapparirà il 4-3-3 quando gua-
La storia
MAURIZIO CROSETTI
ome tutti sanno, l’Ales-
C sandria ha una maglia
speciale, il colore è quello
del suo cielo d’inverno,
una maglia grigia come non se ne
vedono al mondo. Talmente unica
da rendere superflua la seconda
casacca, tanto non ci sarà mai con-
fusione cromatica con l’avversa-
rio. Il grigio fu un’invenzione di
Giovanni Maino, magnate della
bicicletta, il quale nel 1913 (per
una stagione, la divisa era stata
biancoceleste) regalò undici ma-
glie da ciclista ai calciatori, identi-
che a quella che portava Girarden-
go. E da un secolo, un secolo che
verrà festeggiato sabato, l’Ales-
sandria è anche una storia di coe-
renza con una tinta che sa di nuvo-
le, polvere e fatica.
Grigio destino, essere retroces-
si l’anno scorso in Seconda Divi-
sione per una brutta storia di
scommesse: il presidente Giorgio
Veltroni millantò di comprare
partite per le quali non aveva il
becco di un quattrino, lo intercet-
tarono, addio Alessandria. Grigia
sorte, essere falliti per bancarotta
dieci anni fa. Grigia sconfitta, esse-
re sommersi da un’alluvione, era il
6 novembre 1994, l’acqua del Ta-
naro si bevve mezza città più tre
metri verticali di stadio, il glorioso
“Moccagatta”: da ottant’anni si
gioca lì, sui muri del bar una sem-
plice riga e una data ricordano
l’immane diluvio, e hanno appena
portato via 128 camion carichi di
neve. A volte, un colore di malin-
conia può essere premonizione,
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.juventus.it
fcparma.com
■ 69
TRE GOL
PARMA Mirko
JUVENTUS Vucinic,
Pavarini 1 1 Buffon 29 anni,
Ferrario 19 15 Barzagli in questa
Zaccardo 5 19 Bonucci stagione ha
Lucarelli 6 3 Chiellini realizzato
Valiani 80 26 Lichtsteiner 3 reti in 16
Morrone 4 22 Vidal partite di A
Mariga 15 21 Pirlo
Gobbi 18 8 Marchisio Atalanta-Genoa alle 18.30 lo che, con le varianti udinese (3-
Modesto 23 11 De Ceglie 5-1-1) e napoletana (3-4-2-1),
Giovinco 10 18 Quagliarella Il Genoa per vincere il “mal di trasferta”, l’Atalanta per quest’anno va di moda più di
Floccari 11 14 Vucinic rimanere a distanza di sicurezza dai guai. Sono queste ogni altro. «La Juve dovrà venire
le motivazioni della gara di oggi pomeriggio, seconda di qua e faticare», ha detto ieri con
Arbitro: Mazzoleni ritorno di A. «Fuori casa siamo indifendibili, voglio vedere insolito vigore l’ex cittì della na-
ore 18.30: Sky Calcio, Dt Mediaset ferocia agonistica», ha dichiarato Marino allenatore dei zionale, che ha perso per infortu-
rossoblu reduci dalla 4ª sconfitta lontano dal Ferraris. nio due giocatori importanti co-
me Galloppa e Paletta. Stasera,
rirà Pepe. «Ma il modulo conta questo bisogno nelle menti dei mai perso (due vittorie e due pa- prima dell’inizio, Hernan Crespo
relativamente, e comunque me- giocatori. E poi, essendo ormai reggi) e curiosamente ha giocato saluterà i suoi ex tifosi: a breve
no dell’atteggiamento: se è quel- nel girone di ritorno, se non vinci una sola volta al Tardini, nel gior- partirà per l’India, per esibirsi
lo giusto, si può fare anche il 10- ogni occasione è persa». no del debutto: la neve gli ha ne- nella neonata Premier League.
0-0. Noi dobbiamo sentire il bi- Deve pensarla allo stesso mo- gato le altre opportunità. Anche Molti soldi e poco stress, eu- o di-
sogno di vincere, e devo dire che do anche Donadoni, che da lui ha rimodellato la sua squadra che sia.
non è stato difficile far penetrare quando guida il Parma non ha con la fattezze del 3-5-2, il modu- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Da Borel e Rivera ai dilettanti
un secolo grigio Alessandria l’orso che è il simbolo della squa-
dra pensò Carlo Bergoglio, al seco-
lo Carlìn, penna e matita insieme
di Tuttosport e Guerino, quando
come lo sguardo di certi uomini
sempre tristi, ai quali poi la tristez-
za s’accompagna davvero.
Eppure l’Alessandria ha
quando danzava tra gli avversari e
non nel triste (grigio) varietà tele-
visivo. Per un pelo, gli alessandrini
non si presero lo scudetto nel 1928,
scrivere e disegnare lo sport era
racconto epico, sfogo retorico,
pretesto narrativo, iperbole ro-
mantica e sconfinata illusione.
Davvero una storia molto italia-
avuto giorni più e comunque hanno vinto un cam- na, quella dell’Alessandria che fe-
smaltati di un cielo pionato di B, uno di C, un altro di steggia il centenario rispolveran-
siciliano. Giorni az- C2, una Coppa Italia di serie C e do divise storiche, e organizzando
zurri con 13 cam- una Coppa Coni (1927) di cui s’è
pionati in serie A e 20 smarrito il ricordo, non il senso.
in B, fuoriclasse mon- Era la leggendaria Alessandria Sabato festeggia i
diali come Giovanni del quadrilatero del football (Ca- 100 anni un’antica
Ferrari (otto scudetti, sale, Vercelli e Novara gli altri tre
due Coppe Rimet), Ber- lati), un pugno di indomiti - allora gloriosa società ora
tolini, Baloncieri, Felice si diceva così - che facevano im- travolta da scandali
Borel, Rava e Cattaneo, pazzire le grandi firme del giorna- e bancarotta
oppure il talento meravi- lismo, prima Bruno Roghi (“l’ar-
glioso di Gianni Rivera, monica compattezza dei suoi re-
bambino “mandro- parti, la dignità del proprio rango una bella e memoriosa mostra a
gno” che esordì a 16 sportivo”), poi Palazzo Monferrato, ricca di foto e
a n n i Brera, mentre a cimeli. Una trama di sogno e cadu-
disegnare ta, destino comune a tante vecchie
glorie finite nel fango dei conti im-
CAMPIONI pazziti (Triestina, Spal), oppure in
A sinistra una delle mano a banditi che con lo sport vo-
prime formazioni, levano solo arricchirsi. È la strana
sopra Baloncieri e fragilità di chi fece la storia e poi
Ferrari, a destra affonda nella cronaca, talvolta ne-
Gianni Rivera ra, oppure grigia come questo cie-
lo sopra la pianura, gelato, color
peltro, talvolta acceso da lugubri
luminescenze al neon, immutabi-
le. Ma non passa la voglia di brin-
dare. Così ad Alessandria hanno
deciso di aspettare il loro capo-
danno di un secolo con un veglio-
ne, venerdì sera, tra musica da bal-
lo e tartine (che poi sia un venerdì
17 è pura coerenza). Forse perché
di notte nessun cielo è grigio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MOCCAGATTA LEGGENDA E ALLUVIONE
Il Giuseppe Moccagatta, ex Campo
del Littorio, fu intitolato nel ’46 al
presidente della squadra e sindaco.
Fu allagato dall’alluvione del 6
novembre ‘94. A destra, l’amichevole
a Firenze Alessandria-Italia.
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
■ 70
Spagna, la guerra del doping
“I francesi sono ossessionati”
Satira, magliette, veleni: dopo Contador è scontro totale
ALESSANDRA RETICO
ioconde muscolose,
G pozioni magiche e pipì
nel serbatoio. Due pae-
si contro, diplomazie
imbarazzate, cugini sull’orlo di
una crisi di nervi. E che è mai suc-
cesso? È scoppiata la guerra dei
pupazzi. Francia contro Spagna e
R2SPORT
viceversa, l’origine è lo sport, an-
zi il doping, la storia questa: la
sentenza del Tas su Alberto Con-
tador la settimana scorsa (due an-
ni di squalifica) rinvigorisce un
recente adagio francese per il
quale i successi dei campioni spa-
gnoli sarebbero sospetti. Come
mai tutti adesso e tutti insieme?
Gli sgommati di Parigi, Les Gui-
LES GUIGNOLS E IL RE
A sinistra, la striscia
Les Guignols de l’info
su Canal+ che prende
in giro gli sportivi
spagnoli, alludendo al
doping. A destra il re
Juan Carlos ieri con
Rafa Nadal e una
copia della Davis
gnols, striscia quotidiana dei
gommosi assai seguita su Canal
Plus, hanno interpretato la più in-
flessibile delle risposte: un aiuti-
no di qua e uno di là. Un aiutino
chimico, s’intende: al ciclista del
Tour de France 2010 ma anche al
portiere Iker Casillas della nazio-
nale campione del mondo, al ce-
stista Pau Gasol e al tennista Rafa
Nadal. Soprattutto il molleggiato
alter ego di Rafa ha inferocito il re-
ferente umano e tutto il paese: a
un distributore di carburante il
numero due del mondo tracanna
un bottiglione d’acqua e poi urina
nel serbatoio per fare il pieno al
suo Suv, che dopo l’operazione ri-
parte a razzo. Nella sequenza fi-
nale, una coppia di agenti multa il
@ PER SAPERNE DI PIÙ
www.rafelnada.com
www.repubblica.it/sport
protagonista per eccesso di velo-
cità, 280 chilometri all’ora. Fermo
immagine e la scritta: «Atleti spa-
gnoli. Non vincono per caso».
Prima ha smorzato, poi Nadal
davvero non ce l’ha fatta più:
«Quest’anno mi hanno già sotto-
posto a tre, quattro controlli: è im-
possibile imbrogliare». È andato
alla tv di casa “Antena 3” a dire la
Anche Nadal alza i
toni: “Sketch in
malafede contro di
me. E a Parigi ora
ho meno applausi”
Il nuovo motto
La maglia sfoggiata dai
giocatori del Siviglia in
risposta alle accuse
francesi allo sport
spagnolo: la scritta recita
Liberté, egalité,
superioridad, quella degli
iberici in molte discipline,
dal calcio al ciclismo
In breve
Giudice sportivo
Cori razzisti
Juventus multata
ROMA — La Juventus è stata
multata (10mila euro) dal giu-
dice sportivo per i cori razzisti
dei tifosi dopo la gara d’andata
delle semifinali di Coppa Italia.
SQUALIFICATI — Nove i gio-
catori squalificati per un turno
dopo la quarta giornata di ri-
torno di A: Raimondi (Atalan-
ta), Conti (Cagliari), Kaladze,
Mesto (Genoa), Konko (Lazio),
Morganella, Porcari, Radova-
novic (Novara) e Kjaer (Roma).
LUTTO — E’ morto Gianni Za-
vaglio, attaccante dell’Atalan-
ta degli Anni ‘60.
BASKET — Dirk Nowitzki dei
Dallas Mavericks (Nba) è stato
eletto dalla Fiba Europe «Mi-
glior giocatore europeo 2011».
SEPPI — Andreas Seppi si è
qualificato per il secondo tur-
no dell’Abn Amro sul cemento
sua e a dirla per bene: «I nostri vi-
cini sono un po’ ossessionati dal
tema del doping». E sugli sgom-
mati: «Il primo sketch che hanno
fatto era passabile ma poi hanno
esagerato. Io non ho visto doping
da nessuna parte. Il doping che
conosco è quello che non assu-
mo. Sono solo dei pupazzi ma
possono condizionare la perce-
zione che molta gente ha dello
sport spagnolo, e lo hanno fatto in
malafede». Per gelosia, ovvio. Na-
dal sei volte si è preso Parigi, altro
che Bastiglia. «I francesi mi tratta-
no in maniera meravigliosa. Ma
quando entro in campo, tifano un
po’ meno. Lo capisco, da anni noi
spagnoli vinciamo spesso il Ro-
land Garros e il Tour de France».
Ahia. A novembre scorso il
brutto precedente: l’ex ten-
nista Yannick Noah ha
detto a Le Monde che
gli spagnoli fanno ri-
corso a «pozioni
magiche». Eh no,
Rafa questo pro-
prio non lo sop-
porta: «Intolle-
rabile, specie se
detto da uno
sportivo che sa
quanta profes-
sionalità c’è nel
nostro mondo».
Non finisce qui. Il
ministro degli esteri di
Madrid Josè Manuel Gar-
cia-Margallo ha annunciato
un protesta formale contro Canal
Plus mentre la Federtennis mi-
naccia querele. Il suo collega allo
Sport, Josè Ignacio Wert, ha però
ammesso che la Spagna ha «un
problema» con il doping e si è au-
gurato una lesta riforma. Intanto
ci pensa il calcio a riformare, lin-
guaggio e storia, vedi il Siviglia
che è sceso in campo con una ma-
glietta così: «Liberté, egalité, su-
perioridad». L’ultima parola, la
nuova Rivoluzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
indoor di Rotterdam, in Olan-
da. Ha sconfitto (1-6 7-6 (5) 6-
2) il sudafricano Rik De Voest.
DJOKOVIC — Il presidente
serbo, Boris Tadic ha conferito
la massima onorificenza na-
zionale, l’Ordine di prima clas-
se della Stella di Karadjordje-
vic, a Novak Djokovic, numero
uno del tennis mondiale.
TENNIS — Esordio positivo
per Flavia Pennetta al «Qatar
Total Open». La brindisina ha
battuto al primo turno la slo-
vacca Dominika Cibulkova,
n.11 del seeding, con il punteg-
gio di 6-3, 2-6 7-5.
DEPRESSIONE— «Voglio dire
che ho cercato di togliermi la
vita nella notte tra il 9 e il 10 feb-
braio». È la confessione-choc
rilasciata, su Facebook, da An-
dreas Biermann, 31enne ex
giocatore del St. Pauli. L’ex di-
fensore ha rivelato di soffrire di
depressione da anni e di aver
provato a togliersi la vita già
una volta il 20 ottobre 2009.
la Repubblica
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012 METEO @ PER SAPERNE DI PIÙ
meteo.repubblica.it
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