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Scheda Paese: SIRIA

Statistiche
Principali indicatori economici Interscambio commerciale con lItalia

Congiuntura e previsioni
La politica economica La crescita Linflazione I tassi di cambio I rapporti con lestero

Flussi commerciali e di investimento con lItalia


Linterscambio commerciale Gli investimenti diretti esteri La presenza delle banche italiane

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Statistiche: Siria
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PIL (miliardi di dollari US a prezzi correnti) Tasso di crescita del PIL a prezzi costanti(variazioni percentuali) PIL pro capite alla parit del potere d'acquisto(dollari US) Indice dei prezzi al consumo (variazioni percentuali) Tasso di disoccupazione (%) Indebitamento netto (percentuale sul PIL) Debito Pubblico (percentuale sul PIL) Export beni & servizi (percentuale sul PIL) Import beni & servizi (percentuale sul PIL) Saldo di conto corrente (miliardi di dollari US) Debito totale estero(miliardi di dollari) Investimenti Diretti Esteri netti in entrata (milioni di dollari US) Investimenti Diretti Esteri netti in uscita (milioni di dollari US) Investimenti Diretti Esteri netti italiani in Siria (milioni di euro) Investimenti Diretti Esteri netti della Siria in Italia (milioni di euro)
(1)

2001 20,6 3,8 3.540 (1) 3,0 8,2 3,8 (1) 86,5 (1) 37,7 31,1 1,2 21,3 947 .. 0,0 0,1

2002 21,6 4,2 3.650 (1) 0,6 11,7 -0,5 (1) 85,2 (1) 40,4 32,4 1,4 21,4 1.030 .. 0,0 0,1

2003 22,9 1,3 3.680 (1) 5,0 12,1 -2,6 (1) 82,8 (1) 34,6 30,6 0,7 21,6 1.084 .. 0,0 0,4

2004 20,1 (1) 0,8 3.720 (1) 4,6 n.d. -6,1 (1) 99,9 (1) 37,2 (1) 44,7 (1) 0,2 21,8 (1) 1.206 .. 0,3 0,9

2005 (1) 21,6 1,7 3.780 4,0 n.d. -3,1 46,4 39,7 42,5 1,2 8,4 n.d. n.d. n.d. n.d.

2006 (2) 21,7 1,2 3.870 3,8 n.d. -4,6 49,9 38,8 43,3 0,7 8,3 n.d. n.d. n.d. n.d.

2007 (2) 21,3 1,3 3.940 3,5 n.d. -7,2 57,1 35,8 44,5 0,1 8,1 n.d. n.d. n.d. n.d.

Stime

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Previsioni

Fonte: Economist Intelligence Unit, Fondo Monetario Internazionale, UNCTAD e Ufficio Italiano dei Cambi Intellicence

Posizione occupata dall'Italia come fornitore e cliente della Siria e relativa quota di mercato
pos. 1 2 2001 quota % 8,4 16,4 pos. 1 2 2002 quota % 8,0 15,8 pos. 2 2 2003 quota % 6,9 13,3 pos. 8 1 2004 quota % 4,3 22,7 GEN.-MAG. 2005 pos. quota % 9 3,4 5 7,6

FORNITORE CLIENTE

Fonte: elaborazioni Osservatorio Economico MAP su dati FMI-DOTS ott. 2005

INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L'ITALIA(valori in milioni di euro)


1996 Export Italia % su export totale Italia Variaz. % rispetto al periodo precedente Import Italia % su import totale Italia Variaz. % rispetto al periodo precedente Saldi 384 0,19 -3,1 626 0,38 21,8 -242 -340 1997 333 0,16 -13,1 673 0,36 7,5 368 0,19 -45,3 -13 1998 356 0,16 6,7 465 0,22 26,2 -124 1999 341 0,15 -4,1 2000 469 0,18 37,4 728 0,28 56,7 -259 2001 545 0,20 16,1 1.237 0,47 69,9 -693 1.201 0,46 -3,0 -655 2002 545 0,20 0,1 2003 472 0,18 -13,5 767 0,29 -36,1 -295 2004 552 0,19 17,1 746 0,26 -2,8 -194 -137 535 0,25 Gen.-set. 2004 398 0,19 Gen.-set. 2005 486 0,22 22,2 701 0,31 31,0 -215

I dati del 2005 sono provvisori


mln euro 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Gen.-set. 2004 Gen.-set. 2005

Export Italia

Import Italia

Posizione occupata dalla Siria come fornitore e cliente dell'Italia e relativa quota di mercato
pos. 37 57 2001 quota % 0,5 0,2 pos. 39 58 2002 quota % 0,5 0,2 pos. 49 59 2003 quota % 0,3 0,2 pos. 50 60 2004 quota % 0,3 0,2 GEN.-SET. 2005 pos. quota % 50 0,3 53 0,2
mln euro 566 45 29 21 mln euro 244 191 % su import totale dalla Siria 80,7 6,4 4,2 3,0 % su import totale dalla Siria 34,8 27,2

FORNITORE CLIENTE

Principali prodotti italiani esportati in Siria (Classificazione utilizzata: CPAteco a 3 cifre) Periodo: gennaio-settembre 2005 Prodotti petroliferi raffinati Altre macchine per impieghi speciali Macch. e appar. per produzione e impiego di energia meccanica Prodotti chimici di base Principali regioni italiane esportatrici in Siria Periodo: gennaio-settembre 2005 Lombardia Emilia Romagna Veneto

mln euro 106 85 47 28 mln euro 132 65 60

% su export Principali prodotti della Siria importati dall'Italia (Classificazione utilizzata: CPAteco a 3 cifre) totale in Periodo: gennaio-settembre 2005 Siria 21,9 17,4 9,6 5,7 % su export totale in Siria 27,2 13,5 12,4 Petrolio greggio e gas naturale Oli e grassi vegetali e animali Prodotti dell'agricoltura, orticoltura e floricoltura Cuoio (esclusi indumenti) Principali regioni italiane importatrici dalla Siria Periodo: gennaio-settembre 2005 Sicilia Liguria Lombardia

132 18,8 Fonte: elaborazioni Osservatorio Economico MAP su dati ISTAT

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Congiuntura e Previsioni
La politica economica
In giugno la conferenza del partito Baath ha approvato numerose risoluzioni chiave in tema di politica economica, inclusa una che ha simbolicamente sostituito il socialismo arabo con leconomia di mercato come strategia ufficiale del partito di governo. Molti importanti sostenitori della riforma economica, appartenenti alla cerchia del Presidente Assad, hanno anche ottenuto una promozione durante il congresso, segno che la loro influenza potrebbe crescere in futuro. Anche i problemi che affliggono la produzione petrolifera, aggravatisi negli ultimi anni, dovrebbero costituire un ulteriore incentivo a proseguire sulla strada delle riforme. Le prospettive di riforma economica del Paese si sono, tuttavia, indebolite. La difficile situazione politica, che sta assorbendo gran parte delle energie del Governo, rende infatti poco probabile che nel prossimo futuro siano compiuti significativi passi in avanti, con inevitabili effetti negativi sulle prospettive di sviluppo economico del Paese.

La crescita
Le prospettive di crescita economica rimangono povere: ci si aspetta infatti unespansione delleconomia inferiore al 2% annuo tra il 2005 e il 2007. La previsione negativa dovuta soprattutto al declino della produzione petrolifera, che frener loutput industriale e porter ad una prolungata contrazione delle esportazioni in termini reali durante tutto il prossimo biennio. Infatti il settore petrolifero, che copre oltre il 70% dellexport siriano, ha ridotto ulteriormente i volumi produttivi, che attualmente si attestano sui 475.000 barili giornalieri, in netto calo rispetto ai 510.000 del 2003-2004. A tale proposito, il Ministero del Petrolio e delle Risorse Minerarie ha valutato che nel 2020 la produzione giornaliera si attester sui 250.000 barili/giorno, rendendo necessario il ricorso allimportazione di greggio per soddisfare la domanda interna. Anche lo sfavorevole quadro politico contribuisce a indebolire le prospettive di crescita e a deprimere la fiducia degli investitori interni ed esteri: tale situazione potrebbe compromettere gli sforzi siriani di attrarre capitali esteri nei settori del petrolio e del gas che ne hanno urgente bisogno. In ogni caso, il permanere di elevate quotazioni petrolifere dovrebbe sostenere laumento della spesa pubblica e la rapida espansione delle economie del Golfo potrebbe indurre un modesto incremento degli investimenti regionali e della domanda di turismo. Inoltre, lelevato numero di iracheni che ora vivono e lavorano nel Paese dovrebbe contribuire a sostenere la domanda interna. Nonostante ci, permangono dei rischi di deterioramento della situazione economica, connessi in particolare alla possibile imposizione di sanzioni da parte delle Nazioni Unite, che comprometterebbero la capacit del Paese di esportare petrolio. Il blocco sugli investimenti o sullimportazione degli input fondamentali, inoltre, spingerebbe rapidamente leconomia del Paese verso la recessione.

Linflazione
La debolezza del dollaro, cui legata la lira siriana, creer probabilmente delle pressioni inflazionistiche, mantenendo elevato il costo di numerosi beni importati, in particolare di quelli provenienti dalla zona euro; tuttavia il lento ritmo della crescita economica e il probabile mantenimento di sussidi e prezzi fissi per i fondamentali beni e servizi dovrebbero mantenere sotto controllo la crescita dei prezzi al consumo. Di conseguenza, si prevede che il tasso di inflazione medio annuo si collochi poco al disotto del 4% nel periodo 2006-2007, non molto lontano da quello registrato nel 2005. I dati ufficiali sono per frammentari e ci sono segni che il paniere su cui calcolato lindice dei prezzi al consumo non rifletta il reale andamento dei prezzi nei settori economici non regolamentati in cui i prezzi potrebbero aumentare in misura pi significativa.

I tassi di cambio
Il Governatore della Banca Centrale della Siria, Adib Mayaleh, ha dichiarato il suo proposito di affrontare le rigidit che caratterizzano il regime dei tassi di cambio: nel prossimo futuro, perci, potrebbero essere introdotte nuove riforme, come labolizione dei pochi tassi di cambio secondari ancora esistenti e una maggiore liberalizzazione degli scambi di valuta estera. Tuttavia, la minaccia di sanzioni internazionali ha aumentato il rischio di recessione, e limposizione di misure economiche punitive (come un congela-

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mento dei patrimoni siriani allesteri) potrebbe indurre il Governo ad invertire o sospendere qualsiasi misura di liberalizzazione, in modo da poter rafforzare i controlli sullallocazione e la gestione delle riserve di valuta estera. , comunque, altamente improbabile che sia permesso alla valuta di fluttuare liberamente nel mercato dei cambi, in quanto il Governo continuer a favorire la stabilit pi che lemergere di un tasso di mercato potenzialmente pi volatile. A fronte di tutto ci, ci si attende che il tasso ufficiale della lira siriana rimanga vicino al cambio di 50 -55 S : 1 US$. Il Governo siriano infatti in grado di assicurare tale obiettivo grazie alla predominanza di banche statali nel sistema bancario e al controllo che la Banca Centrale pu esercitare sulle transazioni in valuta estera, nonostante la liberalizzazione introdotta da alcune leggi.

I rapporti con lestero


Il 2005 dovrebbe registrare una forte crescita delle entrate da esportazioni, fino a circa 6,5 miliardi di dollari, dal momento che il 50% dellincremento dei prezzi petroliferi stato pi che sufficiente a compensare la flessione della produzione di greggio. Le entrate dovrebbero contrarsi leggermente nel 2006, a causa proprio del rallentamento delloutput petrolifero, prima di subire un brusco declino nel 2007, quando la caduta significativa dei prezzi del petrolio sar accompagnata da unulteriore flessione dei volumi esportati. Daltro canto la spesa per importazioni, dopo linaspettato incremento verificatosi nel 2004, dovrebbe presentare unespansione molto pi modesta a causa del lento ritmo di crescita della domanda interna. Ci nonostante, la posizione commerciale del Paese continuer a deteriorarsi rapidamente: il surplus di circa 570 milioni di dollari nel 2005 dovrebbe diminuire fino a 320 milioni nel 2006 e trasformarsi in un deficit di 350 milioni nel 2007. Per quanto riguarda le partite del conto corrente diverse dalle merci, la positiva dinamica del 2004, in larga parte legata allarrivo di molti iracheni (sia uomini daffari che persone messe in fuga dal conflitto) e alla ripresa del turismo, potrebbe non essere confermata, a causa delle sfavorevoli condizioni politiche e della probabile contrazione delle rimesse dei lavoratori emigrati allestero. Nel 2005 dovrebbero risultare in aumento i debiti connessi alla componente dei redditi, a seguito dellaccordo di revisione del debito raggiunto in gennaio con la Russia, che ha comportato un incremento dei costi per il servizio del debito. Gli elevati prezzi del petrolio hanno inoltre incrementato anche i trasferimenti allestero dei profitti delle imprese petrolifere straniere. Leffetto netto di queste dinamiche dovrebbe essere un surplus di conto corrente di circa 1,2 miliardi di dollari nel 2005 (5,7 % del PIL), che scender a 700 milioni nel 2006 e ad appena 130 milioni nel 2007.

Flussi commerciali e di investimento con lItalia


Linterscambio commerciale
Nel corso del 2004 lItalia risultata essere il primo cliente e lottavo fornitore della Siria, con quote rispettivamente pari al 22,7% e al 4,3%. I dati provvisori relativi ai primi cinque mesi del 2005 indicano un peggioramento della posizione relativa dellItalia nel commercio mondiale della Siria: il nostro Paese, infatti, sceso al quinto posto come cliente, dietro Iraq, Arabia Saudita, Turchia e Libano, con una quota del 7,6% e al nono posto come fornitore, con una quota pari al 3,4%. I dati del nostro interscambio con la Siria, relativi al periodo 1996-2004, mostrano un costante disavanzo della bilancia commerciale italiana. Il deficit ha assunto valori particolarmente elevati nel 2001-2002 a seguito di un forte incremento dellimport dalla Siria, ma stato riassorbito negli anni seguenti grazie da un lato alla flessione dello stesso import verificatasi nel 2003 e nel 2004, dallaltro alla buona performance esportativa registrata nel 2004 e confermata nei primi nove mesi del 2005. Tra il 1996 e il 2004 il valore delle esportazioni italiane in Siria passato da 384 milioni di euro a poco pi di 550 milioni di euro. Dopo due anni di performance significativamente positiva, il nostro export ha mostrato una sostanziale stasi nel 2002 ed una brusca flessione nel 2003. La dinamica negativa sembra per essersi interrotta a partire dallo scorso anno, grazie anche allandamento dei prezzi internazionali delle materie prime: nel 2004 le esportazioni hanno mostrato un incremento di oltre il 17% e la loro crescita accelerata ulteriormente nel periodo gennaio-settembre 2005, con una variazione positiva superiore al 22% rispetto allanalogo periodo dellanno precedente. Le importazioni italiane dalla Siria nel periodo esaminato sono passate dai 626 milioni

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di euro del 1996 ai 746 milioni di euro del 2004, raggiungendo il loro valore massimo nel 2000, quando hanno toccato i 1.237 milioni di euro. Dopo tre anni di flessione, nei primi tre trimestri del 2005 le importazioni hanno ripreso a crescere, segnando su base tendenziale, un +31% rispetto allo stesso periodo del 2004. Con riferimento ai prodotti, circa il 22% del nostro export basato sui prodotti petroliferi raffinati. Seguono, con il 17,4%, le altre macchine per impieghi speciali, le macchine e apparecchi per la produzione e limpiego di energia meccanica (9,6%), i prodotti chimici di base (5,7%). Per quanto riguarda le importazioni italiane dalla Siria, l80,7% costituito da petrolio greggio e gas naturale, seguito da oli e grassi vegetali e animali (6,4%), dai prodotti dellagricoltura, orticoltura e floricoltura (4,2%) e dal cuoio (3,0%). Dal punto di vista regionale il 27,2% dellexport italiano in Siria proviene dalla Lombardia. Seguono lEmilia Romagna e il Veneto, con quote che si attestano, rispettivamente, al 13,5% e al 12,4%. La principale regione importatrice dalla Siria la Sicilia (34,8%) seguita dalla Liguria e dalla Lombardia con quote rispettivamente pari al 27,2% e al 18,8%.

Gli investimenti diretti esteri


Negli ultimi anni il flusso di investimenti diretti esteri in Siria ha mostrato una crescita costante: nel 2004 esso ha raggiunto gli 1,2 miliardi di dollari, rispetto a poco pi di un miliardo del 2003. Tali investimenti provengono principalmente dagli altri Paesi arabi, in particolar modo dallArabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti. Il settore industriale risulta destinatario di circa il 90% del totale degli IDE in entrata. Per quanto riguarda lItalia, i flussi di IDE in Siria sono ancora trascurabili: nel 2004 essi sono stati infatti pari a soli 0,3 milioni di euro.

La presenza di banche italiane


In Siria al momento non sono presenti banche italiane n con propri sportelli o uffici di rappresentanza, n tramite partecipazioni in banche di diritto estero.

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